JuveToro n. 19 -anno VIII - Torino-Milan

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amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno VIII - N. 19 - 18 APRILE 2018 - Copia omaggio Punto Toro

L'Analisi

La Tattica

Amarcord

Difesa solida ma torna la 'pareggite'. Un solo gol incassato nelle ultime quattro gare

Battere il Milan per credere davvero all'Europa. Tutto è ancora in gioco

La ritrovata vena di Baselli per infilzare il Diavolo. Il numero 8 in grande forma

Le pagine storiche del nostro settimanale: 25 novembre 1990 e 28 marzo 1993

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QUATTRO giorni di fuoco

Per i granata è la settimana della verità per tentare la qualificazione alla prossima Europa League. Milan in casa mercoledì sera e Atalanta in trasferta domenica pomeriggio: due gare da vincere ad ogni costo TORINO-MILAN | MERCOLEDì 18 APRILE ORE 20.45


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Punto Toro

Difesa solida ma torna la 'pareggite' L

a difesa a 3 (a 5 quando De Silvestri e Ansaldi rinculano) ha permesso al Toro di incassare un solo gol (peraltro sul 4-0 al 94° dal Crotone) nelle ultime 4 gare in cui il Toro ha ottenuto 3 vittorie. Ma se il pareggio col Chievo sia un punto guadagnato oppure 2 punti persi lo sapremo solo il 21 maggio. Qualche indizio lo darà anche la gara contro il Milan, contro cui il Toro insegue una vittoria per il prestigio e la classifica. Però per inseguire l'Europa il Toro deve evitare di ricadere nella pareggite. Infatti era dalla sfida di inizio febbraio a Marassi contro la Samp (8 gare fa) che il Toro non pareggiava. 13 volte il Toro ha diviso la posta, 8 volte in trasferta, inclusa la gara di andata contro il Milan. Pareggio a reti bianche, ma il Toro di Mihajlovic avrebbe potuto anche vincerla. Dopo quella gara Montella

fu esonerato a beneficio di Gattuso. BELOTTI MEGLIO MA 16 IN MENO Belotti e Ljajic in questo periodo sono ben altri giocatori rispetto ad autunno ed inverno scorsi. Ma un anno fa Belotti aveva realizzato 16 reti in più: 25, allorquando era capocannoniere con Dzeko ed ambiva anche alla "Scarpa d'Oro". Appena 9 invece quest'anno nonostante la ritrovata condizione primaverile. Ecco perché all'appello mancano i gol dello scorso anno e perché in 8 gare su 32 il Toro non ha segnato. Per fare il paragone con 2 recenti ex granata: Quagliarella ha segnato finora 18 reti, il doppio di Belotti. Immobile 27, il triplo. DIFESA A 3: OK IL MODULO E' GIUSTO Mazzarri è pero riuscito a ridare solidità ad un repar-

to che lo scorso anno aveva fatto molta acqua. Sirigu, Nkoulou e Burdisso hanno decisamente fatto meglio di Hart, Rossettini e Castan. Ma sia Mihajlovic che Mazzarri hanno comunque dovuto registrare qualche giornata storta. La difesa a 3, marchio di fabbrica del tecnico livornese, con 2 senatori come Moretti e Burdisso, ha dato finalmente stabilità. E con Sirigu in questa forma il Toro subirà davvero poche reti da qui a fine campionato.

LYANCO E NIANG Per Lyanco doveva essere la stagione della consacrazione ma dopo una brutta tonsillite ecco il problema alla caviglia. Praticamente dall'antiviglia di Natale, trasferta a Ferrara, il brasiliano non gioca. La sua stagione, a quanto ha fatto intendere Mazzarri, è già finita. Lyanco dopo il 2° trauma contusivo/distorsivo di fine febbraio si sta curando in Brasile. Tornerà sano? E quando? Discorso diverso per Niang che dopo

una stagione deludente è uscito dai radar dopo la resurrezione di Ljajic. Influenza, problemi muscolari ma qualuno ipotizza anche qualche ritardo negli allenamenti e rientri notturni dopo la mezzanotte. Fatto sta che Mazzarri sembra non credere più nel senegalese, che comunque dovrebbe giocare i mondiali. E che contro il suo ex Milan vorrebbe avere una chance per vendicarsi di chi non ha creduto in lui. Ed a proposito di rossoneri, pare che il suo procuratore Raiola stia convincendo il Nizza a sostituire il Balotelli vero con il "Balotelli dei poveri": Niang appunto. TOMÀ E COPPA ITALIA PRIMAVERA Prima della partita la squadra Primavera farà il giro del campo con la Coppa Italia appena vinta proprio contro il Milan. È l'ottava per il Toro, ma il

trofeo mancava dal 1999: allenatore Claudio Sala, ed in squadra Sorrentino, Comotto, Balzaretti, Semioli. Sarebbe bello che i "torelli" di oggi potessero ripetere la carriera dei loro predecessori. Ma sebbene la vittoria in Coppa Italia non sia figlia del caso (magari del Filadelfia, visto che la vittoria dell'andata era maturata nello stadio della Leggenda) forse qualche investimento in più da parte di Cairo agevolerebbe la possibilità di innervare la prima squadra con giocatori del vivaio. In ogni caso la vittoria è giunta venerdì scorso, stesso giorno del funerale di Sauro Tomà. L'ultimo degli Invincibili che al Filadelfia vinsero 5 scudetti di fila. Coincidenza o segno del Destino? Alessandro Costa (ha collaborato Massimo Fiandrino)

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L'Analisi

Battere il Milan per credere davvero all'Europa delle aspiranti sesta e settima. MILAN punti 53 Lo scontro diretto contro il Toro è un crocevia importante anche per i rossoneri. Che hanno rallentato nelle ultime settimane e che speravano in una rimonta alla zona Champions. Ma la lunga rincorsa ha appannnato riflessi e forza dei Gattuso-boys. Capaci di vincere con tutti, ma anche di fare mezzi passi falsi con chiunIL TRENO DELLE ASPIRANTI Dopo il week-end degli zero a zero, (Toro a Verona, Fiorentina con la Spal, Milan con Napoli e tra Atalanta ed Inter) restano sei giornate da giocare e 18 punti da assegnare per l'Europa. Se le prime 4 vanno in Champions, la quinta e la sesta hanno il pass per l'Europa League. A cui si aggiunge la settima, se una delle pri-

me sei vince la Coppa Italia. La cui finale è Milan-Juve. Quindi i rossoneri potrebbero anche arrivare ottavi o noni ma se vincessero la Coppa Italia si qualificherebbero per l'Europa League a scapito della settima in classifica. Considerando come quinta la squadra che tra Roma, Inter e Lazio mancherà l'accesso alla Champions, analizziamo la situazione

que. Dopo il Toro, il Milan affronterà Benevento, Verona e Fiorentina a San Siro, ma Bologna ed Atalanta in trasferta. FIORENTINA punti 51 Dopo 6 vittorie di fila, contro la Spal è arrivato il primo pareggio. I viola dopo la tragica scomparsa di Astori, sembrano davvero giocare in 12. Però Pioli sa che il finale di campionato è tutt'altro che agevole: Lazio e Napoli in casa, Milan in trasferta all'ultima di campionato. Può lottare sino alla fine. ATALANTA 49 punti L'anno scorso quarti, quest'anno gli orobici hanno buttato via molti punti causa soprattutto i molti impegni europei, per una squadra non certo abituata a giocare pure di giovedì. Ma i bergamaschi sono ancora in corsa ed hanno un calendario abbordabile: Benevento in trasferta, Toro,

Genoa e Milan in casa. Insomma i Gasperini boys-sono padroni del loro destino. SAMP 48 punti Blucerchiati in calo: una sola vittoria nelle ultime 5 gare e la freschezza non appartiene più ai genovesi. Che devono vincere almeno 3 gare: in casa Bologna, Cagliari e Napoli. In trasferta Sassuolo e Spal. Calendario abbordabile.

TORO 46 punti Il Toro sembrava spacciato fino a 4 gare fa: limbo e nulla più. Invece 10 punti in 4 gare e la ritrovata solidità difensiva hanno cambiato la prospettiva. Il pareggio col Chievo non ha aiutato la rimonta, e le 3 sfide contro Milan-Atalanta-Lazio chiariranno le idee. Poi Spal, Genoa e Napoli. Sfide esaltanti per Belotti e Ljajic. Alessandro Costa


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La Tattica

La ritrovata vena di Baselli per infilzare il Diavolo Il centrocampista in gran forma. Belotti e Ljajic dovranno essere determinanti sotto porta

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icono che le partite si vincono (o perdono!) nel cuore del rettangolo di gioco e molto spesso questa tesi è supportata da risultati incontrovertibili. Un

Daniele Baselli in grande forma (fisica e mentale) quello visto sabato sera contro i clivensi. Spesso il centrocampista granata è risultato poco costante e

poco incisivo durante i 90 minuti. La sua classe cristallina solo in poche occasioni ha trovato sponde positive nelle analisi degli addetti ai lavori e dei tifosi. Potrebbe, ma non è. Come quegli scolari cui manca sempre quel qualcosa per renderli bravi. A lui, ma non solo, la partita contro i Diavoli rossoneri, richiederà corsa, geometrie, ribaltamenti di fronte a trasformare l’azione da difensiva in offensiva. Il venezuelano Rincon, l’elastico tra la razionalità di Biglia e l’esuberanza negli inserimenti di Kessie, dovrà imporre la propria personalità al servizio della squadra. Linee di passaggio chiuse e presenza costante sulle “seconde palle” alla ricerca di quell’equilibrio richiesto come non mai. Difficile, se

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non addirittura arduo, il compito degli esterni granata, soprattutto quando si abbasseranno in fase di non possesso palla; Calhanoglu e Suso, maestri nel

scarsa vena realizzativa degli uomini di Gattuso (11 centri nelle ultime 12 partite tra campionato e coppe / 0,91 di media realizzativa). La difesa a 3 in salsa

cambio di piede e cambio di gioco in ampiezza, potrebbero mettere in difficoltà l’assetto degli uomini di Mister Mazzarri costretti alle corse del gambero ed esposti all’uno contro uno continuo. Non confonda la

granata, diventata fortino inespugnabile (3 “clean sheet” nelle ultime 4 partite di campionato) non dovrà specchiarsi nella stabilità raggiunta e i battimani ricevuti da più parti negli ultimi tempi. Attenzione

agli inserimenti da dietro e fisicità nelle palle alte, senza dimenticare il giro palla dal basso utile a far correre gli avversari, aprirli ed esporli alle fiammate offensive. Le occasioni dovranno essere sfruttate a dovere (la partita di Verona come insegnamento), il Milan se aggredito concede tanto, spesso tantissimo, alle squadre avversarie. Gli esterni, diventati alti in fase di possesso, dovranno mettere in difficoltà le linee rossonere, soprattutto se verranno continuamente battute con scambi veloci, con i tempi della giocata sempre in anticipo. Cercare continuamente “i piedi” dei fantasisti granata e lasciar loro lo spazio di manovra, per poi “armare” negli spazi il Gallo Belotti a cui Mazzarri chiederà di essere più determinato e determinante sotto porta. Ultima chiamata per l’Europa. Toro, risponderai a dovere? Emiliano Latino


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Il Ricordo

Sauro Tomà, la memoria del Grande Torino Appese le scarpe al chiodo e aprì un'edicola a pochi passi dal Filadelfia e dallo Stadio Comunale

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eno 23 più 69. Fanno 92 anni. Quelli vissuti da Sauro Tomà. I primi non facili: scanditi dai postumi dela prima guerra mondiale, e dai timori che scoppiasse la seconda. Ma anche gli anni della gioventù in cui le virtù atletiche del giovane spezzino gli permisero di arrivare

a giocare a calcio in serie A. Anzi nel Grande Torino. Dove arrivò a 21 anni nel 1947. Non sempre titolare, visto che davanti aveva un certo Virgilio Maroso. Ma era una figura importante. Che lottava sempre, tanto da procurarsi un brutto infortunio ad un ginocchio. Sembrava guarito a fine aprile 1949: per sua fortuna non fu cosi. Perché quel ginocchio gli impedì di volare a Lisbona, ultima tappa del Grande Torino. E per Tomà iniziarono 69 anni a raccontare la sua vita da sopravvissuto: in realtà come lui anche Renato Gandolfi, la riserva di Bacigalupo, che a Lisbona non andò per scelta tecnica. O meglio per lasciare spazio al terzo portiere Dino Ballarin, fratello di Aldo. Povero Dino: morì a Superga senza nemmeno aver disputato un minuto in campo con la maglia

“Persona umile, elegante e trasparente” Intervista al Presidente del Club intitolato al terzino del Grande Torino

del Grande Torino. Tomà restò ancora un anno nel Toro: quando Novo tentò di ricostruire la squadra, nel 1950, non si affidò a Tomà che terminò la sua carriera giocando nel Bari, Brescia e Carrarese. Poi tornò a Torino, appese le scarpe al chiodo e aprì un'edicola a pochi passi dal Filadelfia e dallo Stadio Comunale. Per poter andare sempre a

salutare le anime dei suoi amici scomparsi a Superga. Che scrutava sempre spesso: e tutte le volte che qualcuno di noi gli chiedeva di ricordare i suoi amici, il Grande Torino, lui era disponibile con grande educazione ma si percepiva la commozione ed il velo di tristezza negli occhi. Capiva però che il destino per 69 anni gli aveva affidato quella missione: essere la memoria vivente del Grande Torino. Ora Sauro è con i suoi compagni: loro volati in cielo troppo presto, lui rimasto in terra col macigno morale di un sopravvissuto e con l'amarezza di vedere per decenni il Filadelfia, a pochi passi da casa sua, ridotto a macerie. Prima di scomparire, Tomà ha potuto veder rinascere il Filadelfia: missione compiuta. Ora capitan Valentino lo ha potuto chiamare a giocare ancora con i suoi compagni. Anche Sauro ora è in trasferta. Alessandro Costa

Tra i più colpiti dalla scomparsa di Sauro Tomà ovviamente c'è Lorenzo Pistamiglio presidente del Toro Club intitolato al terzino del Grande Torino. Lorenzo, quando avete inaugurato il club? A novembre faremo il decennale: volevamo intitolare il club ad un giocatore del Grande Torino, ed avevamo notato che quasi tutti i club sono dedicati agli attaccanti. Pochi ai difensori. Ecco perché abbiamo scelto Tomà. Ed anche per una questione di stile... Sì perché il nostro club vuole immedesimarsi nell'eleganza e nell'educazione di Tomà. Persona umile, sempre trasparente. Sauro ci veniva a trovare spesso prima che si ammalasse nel 2014. Erano momenti molto gradevoli quando veniva al nostro club. Le istituzioni e il Torino Fc hanno onorato con grande rispetto la sua memoria... Vero, il fatto di aver allestito la camera ardente a Palazzo Madama, come i giocatori del Grande Torino 69 anni fa, è stato un gesto molto elegante e delicato. Chi vorrà portare un fiore a Tomà dove si può recare? È stato sepolto al cimitero Monumentale, vicino alla lapide dei giocatori del Grande Torino. È giusto che siano vicini. Grazie Lorenzo. In effetti ora sulla lapide di Superga andrebbero inseriti 2 nomi in più: quello di Tomà ed anche quello di Gandolfi, che suo malgrado non andò a Lisbona, per lasciare il posto al terzo portiere Dino Ballarin. (al.co.)

Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino

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Direttore Responsabile Roberto Grossi rogro@inwind.it

Impaginazione e grafica Silvana Scarpa Tel. 011 0371291

I.T.S. SpA

Hanno collaborato Salvino Cavallaro Alessandro Costa Massimo Fiandrino Emiliano Latino Alessandro Muliari Paolo Rachetto Giovanni Rolle

Servizi fotografici Archivio JuveToro

agli ingressi esterni

Segreteria di redazione Cristina Zecchino amcsrls@yahoo.it

Editore AMC Art Media Communication Direttore Editoriale Gianni Castaldo amcsrls@yahoo.it Pubblicità amcsrls@yahoo.it

Distribuzione gratuita

degli stadi torinesi, eventi e canali commerciali Autorizzazione Trib. di Torino n. 30 del 27/11/2015. Tutti i diritti riservati Responsabile del trattamento dei dati personali: Gianni Castaldo

CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 15 DI LUNEDÌ 16 APRILE 2018


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Storia / Aprile Toro di Ermanno Vittorio

Quando i granata sconfissero il Real Madrid Il 15 aprile 1992 il Torino conquista per la prima volta la finale della Coppa Uefa. Tanti auguri a Paolino Pulici 15 aprile 1992 Il Delle Alpi registra il tutto esaurito per una partita che è entrata di diritto nella storia del club granata: Torino-Real Madrid 2-0. Il Torino conquista così per la prima volta la finale della Coppa UEFA.

16 aprile 1969 Esordio con gol nella Nazionale Under 21 per Paolo Pulici, la partita è l’amichevole Italia-Romania (1-0) che si svolge ad Udine. Pulici sigla il gol della vittoria al 69° con un tiro sbilenco ma efficace di sinistro.

17 aprile 1969 Amichevole sotto la pioggia e con un fastidioso vento per il Torino a Ravenna, i romagnoli sono sconfitti di misura 4-3. Le reti granata portano la firma di Carelli, Combin, Facchin, Quadri.

18 aprile 1954 Con un gol della mezzala Biagioli, il Torino batte a domicilio il Milan, la squadra granata allenata da Frossi è imbattuta in trasferta da cinque mesi. 19 aprile 1936 Rocambolesco pareggio tra il Torino ed il Genova (denominazione sociale del club all’epoca) al Filadelfia, la partita vede i granata portarsi sempre in vantaggio ma il Genova riesce sempre a centrare il pareggio che ottiene proprio al 90°. Le reti granata portano la firma di Silano, Bo, Galli, Prato. 20 aprile 1965 Andata delle semifinali di Coppa Coppe, i granata ospitano in notturna i tedeschi del Munchen 1860. Temperatura fresca con leggero vento, gli spettatori sono circa 30.000, in tribuna assiste al match quasi tutta la squadra al completo ella Juventus. La partita è teletrasmessa in diretta in Germania. Ottimo Torino che si aggiudica il primo round 2-0, gran gol di Rosato con un forte tiro da fuori area, raddoppio a causa di un’autorete su tiro di Simoni deviato dal tedesco Luttrop. 21 aprile 1985 Il Torino batte al Comunale l’Avellino 2-0 grazie alla doppietta di Aldo Serena, per i granata una stagione piena di successi con un meritato II posto finale alle

ne d’Italia, si troverà in vetta alla classifica dei marcatori con 13 gol precedendo bomber del calibro di Amadei, Gabetto, Piola.

bitro Roversi di Bologna che nel finale di partita espelle i laziali Gasperi e Galli. 25 aprile 1963 Amichevole del Torino a Borgomanero contro la squadra locale. Finisce 3-1 con gol di Hitchens, Danova e Locatelli. spalle del Verona campione d’Italia. 22 aprile 1979 Pareggio a reti inviolate per il Torino a Roma, (0-0) contro la Lazio.

26 aprile 1970 Ultima partita del campionato che ha laureato il Cagliari campione d’Italia per la prima volta nella sua storia. Il Cagliari già campione festeggia al Comuna-

23 aprile 1995 Sonora batosta del Torino che affronta il Milan non a Milano per la squalifica del campo ma a Bologna. Niente da fare per i granata finisce 5-1 per il Milan, la rete della bandiera è di Rizzitelli. Esordio nel Torino ed in serie A per Longo e Briano.

29 aprile 1969 Un’inchiesta giornalistica appura che l’undici titolare del Torino è costato alle casse sociali solo 401.200.000 lire.

27 aprile 1960 La prima notturna della stagione è per il Torino il quarto di finale di Coppa Italia a partita unica che si disputa al “Filadelfia” con il Venezia. Partita dura e spigolosa anche alla pioggia ed al freddo che si decide (1-0) nel primo tempo grazie al gol di Crippa che porta con il suo gol i granata in semifinale dove affronteranno la Fiorentina. 27 aprile 1950 Gli auguri di rito sono tutti per “Paolino” Pulici.

24 aprile 1965 Il Torino s’impone al Comunale 2-0 sulla Lazio grazie alle marcature di Ferrini e Ferretti. Partita spigolosa non tenuta a freno dall’ar-

le lo scudetto, sono migliaia i tifosi sardi, la partita è a senso unico con il trionfo del Cagliari 4-0. Per il Torino un amaro finale ma contro quel Cagliari c’era poco da fare.

28 aprile 1946 Prima giornata del Girone finale del campionato 1945/46, il Torino si trova in trasferta ad affrontare la Roma. Partita senza storia con assoluto predominio granata. Finisce clamorosamente 7-0 con gol di Castigliano, Mazzola (2), Ossola, Ferraris II, Loik, Grezar. Notevole la prestazione del mediano Castigliano che al termine del girone finale che vedrà il Torino campio-

30 aprile 1949 Il “Grande” Torino disputa a San Siro la sua ultima partita in Italia, la gara che in pratica consegnò lo scudetto alla squadra granata terminò 0-0. Poi la sciagura aerea del 4 Maggio 1949 che privò il calcio di una delle più significative squadre di ogni tempo. (Nella prima colonna biglietto Torino-Real Madrid 15/04/1992 e figurina di Aldo Serena; nella terza colonna il Cagliari campione d'Italia 1970 e Valentino Mazzola con il piccolo Sandro; nella quarta colonna Crippa; nella quinta colonna Pulici; nella sesta colonna opuscolo del Grande Torino)


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Spazio Club

De Silvestri e Ansaldi alla festa di Moncalieri G

rande serata, martedì 10 aprile scorso, del Toro Club Moncalieri intitolato a Valentino Mazzola. La cena sociale, ottimamente organizzata in un celebre ristorante della collina moncalierese, celebrava i due anni del vitalissimo sodalizio ed ha visto la presenza dei giocatori granata Lorenzo De Silvestri e Cristian Ansaldi. Ad accompagnare i due protagonisti della formazione di Mazzarri c'erano 2 dirigenti (tra cui l'addetto stampa Andrea Canta), il dottor Misischi e 2 magazzinieri (tra cui il mitico Tony Vigato). La serata, presentata dall'infaticabile Ermanno Eandi, ha potuto contare anche sulla presenza di 4 leggende granata: il 'mago' del Filadelfia Sergio Vatta, Angelo Cereser, Giuseppe Pallavicini e Serino Rampanti, oltre che di vari esponenti del mondo torinista tra cui il presidente del Toro club Ferrini, lo scatenato Mario Cacciolatto. Complimenti dunque al Presidente Giovanni Boccardo e a tutti i dirigenti del sodalizio di Moncalieri ed in bocca al lupo per le prossime iniziative del club. (al.co.)

“Fieramica” in soccorso del Centro Italia A Vinovo, nel week-end, un modo concreto per aiutare i produttori agroalimentari delle zone colpite dal sisma

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n modo concreto per stare vicini alle popolazioni del Centro Italia che da un anno e mezzo sono alle prese con l’emergenza terremoto e con una ricostruzione che tarda a partire: è la “FierAmica”, in programma sabato 21 e domenica 22 aprile alla Cascina Don Gerardo Russo di via San Bartolomeo a Vinovo. La manifestazione è patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino ed è ideata dalla Pro Loco di Piobesi Torinese in collaborazione con i Comuni e le Pro Loco di Vinovo, Candiolo, Carignano, Castagnole Piemonte e Moncalieri. Lo scopo di FierAmica è dare un contributo concreto alla ripresa economica delle piccole aziende agricole dei Comuni colpiti dal sisma del 2016. Da tempo l’associazione “I Patrignonesi” di Montalto delle Marche (Ascoli Piceno) ha promosso e ideato una serie di attività mirate ad affrontare la prima emergenza dopo il terremoto. Le attività volte a favorire la ripresa economica puntano a dar vita a reti d’impresa tra piccoli produttori agricoli e di sostegno al turismo e al commercio solidale, riunite nel “Movimento per la terra-GPS (Gruppi di Produttori Solidali). La 'FierAmica' di Vinovo è alla sua seconda edizione e sarà inaugurata ufficialmente sabato 21 aprile alle 15. Alle 17 al Castello della Rovere sarà presentato ufficialmente il progetto “Comunità integrata di filiera a Prata Larghe di Amatrice”. La Città Metropolitana

sarà rappresentata dalla Consigliera Silvia Cossu, delegata ai Diritti sociali e parità, welfare, minoranze linguistiche e rapporti con il territorio. La vendita dei prodotti tipici delle zone del “cratere” del terremoto sarà possibile grazie alla collaborazione dei GAS, i Gruppi di Acquisto Solidale. Ma, ovviamente, tutti i cittadini potranno acquistare i prodotti nei due giorni della fiera, aiutando concretamente i produttori presenti. Sabato 21 alle 19,30 i visitatori potranno partecipare alla cena amatriciana, con offerta minima di 7 Euro. Alle 21 è in programma un concerto della “Cipo Sugar Band”, cover band di Zucchero Fornaciari. Paolo Rachetto


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Il Racconto

Lorenzo: Toro e Atletico nel cuore, sognando un gemellaggio

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rimo flash: Lisbona, 24 maggio 2014. L’Atletico Madrid, grazie al gol di Godìn, è ad un passo dalla rivincita delle rivincite contro gli avversari di una vita; quei rivali cittadini da sempre più ricchi, più potenti, più vincenti. Sta infatti per battere il Real in una finale di Champions League, la prima finale nella storia della coppa ad opporre due squadre della stessa città. Sembra il copione perfetto di un film, ed in effetti lo è, ma al contrario: l’Atletico subirà il gol del pareggio al 93’ e nei supplementari vedrà il Real dilagare. Finirà 4-1, con le Merengues che vinceranno la tanto agognata “Decima”, proprio contro l’Atletico. Secondo flash: Milano, 28 maggio 2016. Real e Atletico si affrontano di nuovo nella finale di Coppa dei Campioni. Si stanno per battere i calci di rigore. Vincere in questo modo la coppa nella rivincita immediata e tanto attesa contro il Real non solo darebbe un senso ad anni di sfottò subiti ma lo darebbe anche e soprattutto alla finale persa due anni prima così dolorosamente. Anche questa volta sembra la sceneggiatura di un film; anche questa volta, purtroppo, la delusione sarà atroce. L’Atletico, in quel San Siro

così caro al Cholo Simeone, perderà la finale clamorosamente, e non con un rigore qualsiasi, ma proprio con l’ultimo, come soltanto nei peggiori incubi si poteva immaginare. Basterebbero queste due istantanee per notare le evidenti affinità fra Toro e Colchoneros: la squadra più ricca e titolata del Paese come rivale cittadina, il rapporto privilegiato con la mala sorte e le sofferenze, la necessità di imparare fin da bambini a rialzarsi dopo l’ennesima delusione. Ma le similitudini non finiscono qui: Toro e Atletico condividono lo stesso rapporto viscerale con uno stadio (rispettivamente Fila e Calderon) che si è stati costretti ad abbandonare prima e a veder demolito poi (il Calderon lo sarà a breve, e a differenza del Fila non sarà più ricostruito, nemmeno con 20 anni di ritardo) e lo stesso modo

di intendere il significato del tifo. E proprio su questo aspetto ci può illuminare Lorenzo Alpe Cerezo, un ragazzo 22enne di Pioz, un paesino in provincia di Guadalajara, con mamma spagnola e papà di Beinasco (la famiglia si è trasferita in Spagna poco prima della sua nascita). Lorenzo vive per il calcio: va allo stadio,

gioca, allena bambini. Due settimane fa, in un freddo pomeriggio di inizio primavera, ha realizzato il suo sogno di assistere ad una partita del Toro avvolto dalla bandiera dell’Atletico: le due metà del suo cuore (anche se forse la metà biancorossa è un po’ più grande) finalmente unite. L’Atletico rappresenta la famiglia della mamma, l’infanzia, l’adolescenza, l’attuale gioventù, insomma la sua vita; il Toro è invece il legame con il papà e con le origini piemontesi. Ma come ci spiega Lorenzo, nel frattempo tornato in Spagna, la compresenza di queste due passioni non è frutto solo di motivi famigliari. Ascoltandolo ne siamo sempre più convinti: perché non pensare ad un gemellaggio fra Atletico e Torino?? Lorenzo, come nascono le tue passioni per l’Atletico e per il Toro? “L’amore per l’Atletico mi è stato tramandato da mio nonno ed in generale da tutta la famiglia di mia mamma. Anche lei è una supertifosa ed è stata nel direttivo di una "peña" (il corrispettivo di un nostro Toro Club, ndr). Porto ancora nel cuore un AtleticoOsasuna di quando avevo 5 anni: in quell’occasione mi regalarono la mia prima

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sciarpa. Non era facile tifare Atletico in quegli anni dove siamo anche retrocessi: in classe, su 30 bambini, 28 tifavano Real, 1 Barcellona e uno io, per l’Atletico. Ogni tanto ci univamo contro gli altri 28, ma era una lotta impari! La passione per il Toro invece la devo a mio padre: fin da piccolo non ho smesso di interessarmi al Torino. Anche se mi è difficile guardare le partite, seguo la squadra e leggo gli articoli su Internet.” A tuo parere ci sono delle somiglianze fra queste due realtà? “Assolutamente sì. La più importante, secondo me, sono i tifosi stessi: noi non lasciamo mai l’Atletico, an-

che quando perde, e fin da piccoli abbiamo imparato a soffrire. E questa cosa l’ho rivista molto nei tifosi del Toro. Un altro aspetto fondamentale è il rapporto con lo stadio: anche a noi hanno tolto il Calderon, il nostro Fila, al suo posto faranno dei palazzi; e questa cosa mi mette una rabbia incre-

dibile. Inoltre, è evidente l’affinità fra Juve e Real nei rispettivi paesi, come potenza e come filosofia.” Ti piacerebbe contribuire con la tua storia ad un ipotetico gemellaggio? “Moltissimo! Io parlo sempre del Toro ai tifosi dell’Atletico. Chi mi conosce meno, quando scopre che ho origini torinesi mi dice: “Ah, allora guardi la Juve!”. Io gli rispondo secco: “Non esiste! Uno dell’Atletico non potrà mai sostenere la Juve, sono come il Real!”. Ecco, sarebbe davvero bello trasformare queste affinità in un inizio di amicizia fra le due tifoserie!” Alessandro Muliari Veronica Guariso

Zanetti e una mattina davvero speciale al Museo

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na mattina davvero speciale quella di domenica 8 aprile al Museo del Grande Torino, con l’apertura della mostra "Javier Zanetti, una vita da Capitano", inaugurata dal campione argentino in persona, un evento che è stato solo l’inizio di una giornata magica per i tifosi del Toro. Fin dal suo arrivo, lo storico capitano è stato oggetto dei cori e del traboccante entusiasmo dei tantissimi tifosi interisti accorsi, ma anche i granata presenti hanno dimostrato in maniera concreta la loro immensa stima per lo sportivo e per l’uomo. Zanetti ha visitato il Museo e ha poi inaugurato la mostra temporanea a lui dedicata, rendendo omaggio al Grande Torino e alla storia granata con pa-

role profonde e sincere: “Per me è un onore essere qui. Ho accettato subito l’invito perché volevo davvero venire e vedere le emozioni che questo Museo offre, ed è stato proprio così: pieno di emozioni. E lo dico sinceramente. Quando ho indossato la fascia dedicata al Grande Torino ne sono stato molto orgoglioso: questa è una squadra che nel mondo sarà sempre ricordata. Mazzola e Facchetti mi raccontavano della Grande Inter, ma anche del Grande Torino. Soltanto il calcio da queste emozioni, e il Torino le darà sempre. E ricordate che voi tifosi siete e sarete sempre la cosa più importante: senza di voi il calcio non esisterebbe”. Commosso anche l’intervento del Direttore del Museo Giampaolo Muliari, che ha dedicato l’evento a due tifosi scomparsi del Toro Club Valtriversa e ad Emiliano Mondonico, un vero amico del Museo. Infine, per rendere ancora più speciale la giornata, con la sapiente regia del Presidente del Museo Mecu Beccaria, ecco spuntare anche il Giaguaro Castellini, amico di Zanetti e legatissimo ad entrambe le squadre. Dopo l’inaugurazione Capitan Zanetti è stato disponibilissimo per autografi e foto, regalando ai tifosi presenti un (al.mul.) momento da ricordare.

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Spettacoli e cultura

Un unico cuore per Torino, Langa e Roero Piano congiunto di promozione del territorio. Prossima tappa Stoccolma ne tecnologica e del design e le Langhe e il Roero, ai quali l’UNESCO ha riconosciuto l’ambito traguardo di paesaggio culturale, sono costellati di castelli e incantevoli borghi medievali da vivere e ammirare. L’art de vivre che si respira a Torino è pari alle sensazioni che si provano nei luoghi del vino delle Langhe e del Roero, come fare shopping per le vie del centro di Torino è altrettanto emozionante che perdersi tra le sale del

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e ATL Turismo Torino e Provincia e Langhe e Roero, con il contributo di Fondazione CRT, Città di Torino, Sagat, Città di Alba e Bra, hanno ideato sotto il claim “Langhe Roero and Turismo Torino Together”, un piano congiunto di promozione internazionale del territorio che vede Torino e Langa e Roero insieme. 12 mila copie della Guide Vert Weekend Michelin Turin Langhe Roero Monferrato saranno distribuite in tutti i Paesi francofoni (Francia, Svizzera, Canada, Benelux) e nei punti vendita italiani serviti da Michelin, catene librarie (Feltrinelli, Mondadori, Autogrill, Giunti) e nelle edicole. Inoltre in distribuzione 10 mila brochure di promozione turistica realizzate in italiano ed in

inglese descrittive dei due territori. Un road show di promozione internazionale che toccherà Stoccolma, San Pietroburgo, New York, Londra, Cannes. Il progetto dell'unione nasce a seguito del protocollo d’intesa siglato lo scorso aprile tra le Città di Torino, Alba e Bra, le ATL Turismo Torino e Provincia e Langhe e Roero e la Regione Piemonte. Obiettivo comune, presentare i due territori come un’unica opportunità di viaggio sui mercati internazionali, promuovendo il brand turistico Torino e le Langhe, al fine di incrementare i flussi turistici. Torino e le Langhe e Roero non sono quindi mai state così vicine e unite. Torino capitale sabauda, con le sue splendide residenze reali, città dell’innovazio-

vel Market di Londra, il più importante evento B2B dedicato all’industria turistica globale, svoltosi dal 6 all’8 novembre e in occasione della Cena di Gala (20 novembre 2017) dedicata alla cucina piemontese all’interno dell’evento Italian festival Weeks - Food, la settimana dedicata alla cucina italiana a Dubai. Stoccolma è la tappa prevista nel mese di maggio 2018, grazie al nuovo collegamento aereo di Blue Air in

A cura di Elis

 ARIETE (21/03-20/4) Un progetto prende finalmente forma, ma è necessario realizzarlo rapidamente. Desiderate allargare il giro di conoscenze e lo fate subito.  TORO (21/04-20/05) Tensioni con il capo ma i colleghi riescono ad ammorbidirlo e spiegare le vostre ragioni. L'amore giunge quando meno lo aspettate se siete aperti.  GEMELLI (21/05-21/06) Inutile offendersi quando le cose prendono una piega inaspettata, meglio correre ai ripari! In amore c'è grande intesa ma forse vi manca un pizzico di allegria in più.  CANCRO (22/06-22/07) Per una volta il capo anziché confondervi vi aiuta a chiarirvi le idee. La persona amata finalmente abbassa le difese. Che bello!  LEONE (23/07-23/08) Il vostro prestigio aumenta se riuscite ad essere convincenti senza sfoggio di autorità. Tante parole, ma i veri messaggi li trasmettete con gli occhi.

 BILANCIA (23/09-22/10) Per realizzare un progetto è necessario fare un significativo investimento economico. L'amore vi porta soltanto gioia a patto di non ufficializzare.  SCORPIONE (23/10-22/11) Ciò per cui avete lavorato a lungo giunge al termine e arrivano anche i meritati guadagni. Serenità e fiducia, è un momento di particolare equilibrio.  SAGITTARIO (23/11-21/12) Un collega riesce a ingarbugliare terribilmente il lavoro che avevate tanto ben programmato. La passione è alle stelle, ma l'intesa non è soltanto fisica.

WIMU (Wine Museum) di Barolo mentre la natura e il verde delle vallate alpine che circondano Torino sono eccitanti come le attività outdoor da praticare tra le colline di Langhe e Roero. La prima fase del road show si è svolta nel novembre 2017 in occasione del World Tra-

occasione dell’iniziativa “La settimana piemontese” organizzata nella nuova sede di Eataly che ha trovato casa nell’ex cinema Roda Kvarn sulla via dello shopping Biblioteksgatan. Paolo Rachetto

Il noto conduttore prigioniero dell'attualità e desideroso di liberarsi dai dubbi opo il grande successo de 'Il Vizietto' e 'Chiedo scusa al Signor Gaber', Enzo Iacchetti arriva a Torino, al Teatro Colosseo, giovedì 19 aprile alle ore 21 con "Libera Nos Domine", uno spettacolo completamente nuovo che esprime il desiderio di comunicare parole e musiche nel puro stile teatrocanzone. La regia è di Alessandro Tresa. Organizza Vizi

 VERGINE (24/08-22/09) Tra alti e bassi riuscite a svolgere una gran mole di lavoro. C'è una persona tra le vostre amicizie con la quale stare bene come con nessun'altra.

Enzo Iacchetti protagonista al Colosseo D

L'Oroscopo

D'Arte. Il noto conduttore e attore è solo in scena, prigioniero dell’attualità e desideroso di liberarsi dai dubbi che lo affliggono sul progresso, sull’amore, sulla religione e sull’immigrazione. La sua prigionia è affrontata con ironia e provocazione, facendo ridere ma soprattutto emozionare con la rabbiosa delicatezza con cui cerca di salvarsi. Iacchetti si stacca dal

cabaret per arrivare a maturare considerazioni che lo allontanano da come lo conosciamo in tv. Il celebre comico affronta con ironia e provocazione la sua prigionia facendo ridere, ma soprattutto emozionare, con la rabbiosa delicatezza con cui cerca di salvarsi. Ce la farà o sarà soltanto un (p.r.) grido di speranza?

 CAPRICORNO (22/12-20/01) Finalmente trovate un po' di entusiasmo per ciò che fate, tutto pare più interessante. Quando c'è l'amore i piccoli litigi uniscono ancora di più.  ACQUARIO (21/01-19/02) Le entrate non sono ancora adeguate, in cambio il lavoro vi regala mille altre soddisfazioni. Sognate una relazione troppo perfetta e la realtà vi delude.  PESCI (20/02-20/03) In questo periodo il capo vi dà più sostegno dei colleghi e forse arriverà anche l'aumento. I nuovi incontri saranno intensi e i vecchi amori altrettanto.




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