JuveToro n. 12 - anno V

Page 1

RISTORANTE PIZZERIA PRIMAEPOI TORINO - Via Lagrange, 43 Tel. 011 5178698 www.primaepoiristorante.it giuseppe.dragna@gmail.com

RISTORANTE PIZZERIA PRIMAEPOI TORINO - Via Lagrange, 43 Tel. 011 5178698 www.primaepoiristorante.it giuseppe.dragna@gmail.com

amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno V - N. 12 - 22 DICEMBRE 2016 - Copia omaggio Il Punto

3 domande a BB

Il 2016 granata

Squadra ospite

La sindrome pre e post derby ha colpito ancora. Squadra mentalmente da ricostruire

“Niente pessimismo e ripartire con umiltà. Ljajic si guarda troppo allo specchio, deve dare molto di più”

Dopo 5 anni l'addio di Ventura. Novembre trionfale: 4 vittorie su 4. Dicembre invece è uno shock!

Dopo il clamoroso ko interno col Palermo anche il Genoa cerca riscatto. Squalificati Perin e Rigoni

pag. 2

pag. 3

pag. 4 -5

pag. 5

FOTO ONE+NINE Images

Toro rialzati!

DOPO TRE SCONFITTE CONSECUTIVE I GRANATA SONO CHIAMATI AD UNO SCATTO D'ORGOGLIO PER NON PERDERE DI VISTA L'EUROPA E PER CONCLUDERE IN MANIERA POSITIVA IL 2016 TORINO-GENOA | GIOVEDÌ 22 DICEMBRE ORE 20,45

Il RE delle COZZE a TORINO

Il primo locale a Torino specializzato nella preparazione delle cozze in 24 modi diversi. Inoltre pizza tipica napoletana e cucina mediterranea di terra e di mare

RISTORANTE PIZZERIA PRIMAEPOI TORINO - Via Lagrange, 43 • Tel. 011 5178698 www.primaepoiristorante.it • giuseppe.dragna@gmail.com Orario: 12-15 / 19-24 • Gradita la prenotazione


2

www.juvetoro.it

amcsrls@yahoo.it

Il Punto

Toro, squadra mentalmente da ricostruire La sindrome pre e post derby ha colpito ancora. Belotti però non tradisce mai. Ora si attende il mercato

D

icembre nero. Almeno fino ad oggi. Dopo un novembre allietato da sole vittorie, a dicembre sono arrivate solo sconfitte per il Toro. 10 gol subiti, sconfitta sfortunata contro la Samp, la beffa in un derby giocato ad armi pari, e poi la netta disfatta di Napoli. Figlia forse delle scorie della delusione del derby. Anche perché quando il Toro perde contro la Juve (ultimamente è successo 9 volte nelle ultime 10 occasioni) l'ambien-

te granata rimane spesso tramortito. La sindrome da derby in realtà inizia di solito la settimana precedente la sfida contro i bianconeri. Quando i granata scendono in campo distratti, quasi a dare l'impressione di pensare già alla Juve. È successo anche quest'anno con lo 0-2 in casa della Samp, 7 giorni prima del derby. Poi tanti elogi ma beffa finale nella stracittadina. E la settimana dopo il Toro è ancora frastornato, come

se avesse subito un cazzotto in faccia. Che ha indotto il Toro a disputare la peggior partita della stagione, asfaltato dai partenopei, incapace di giocare e reagire. E cosi è arrivata la terza sconfitta di fila e la classifica vede i granata precipitare al 9° posto, scavalcati da Inter e Fiorentina e agganciati dal Chievo. Vero che la zona Europa dista appena 4 punti, ma il Toro deve ricostruirsi mentalmente. Una vittoria contro il Genoa permetterebbe di scalare posizioni ma soprattutto eviterebbe di trascorrere

18 giorni con l'ambiente in fermento. Vincere col Genoa sarebbe la dimostrazione che il Toro ha grande personalità. Poi ci sarà la pausa natalizia per riposare mentalmente e correggere quello che non funziona. Ad iniziare- Sinisa dixit- dai ricambi. Molti granata sono andati in calando nell'ultimo mese e tanti hanno deluso la fiducia di Miha. Padelli, Ajeti, Bovo, forse Obi, Martinez, forse Maxi Lopez sono sul piede di partenza. Altrettanti arriveranno. Non fenomeni, certamente. Ma giocatori che aumen-

teranno in piccola percentuale il valore della rosa. Iturbe, Simunovic (o Vida o Tonelli), un centrocampista di peso, le priorità. “Tutti hanno avuto la loro possibilità, non tutti l'hanno sfruttata” ha detto chiaramente Sinisa. Che in questo mese è rimasto molto deluso anche dal pupillo Ljajic, determinante quando la mattina si sveglia bene. Ma inaffidabile per 38 partite. L'unica certezza forse è davvero Belotti. Sempre combattivo, preciso sottoporta. Lui non tradisce mai. Se i tifosi granata passeranno buone feste dipenderà in gran parte da lui. Anche se i tifosi sono preoccupati soprattutto dal pensiero che Belotti, che martedì ha compiuto 23 anni, possa festeggiare anche il 24° con la maglia granata. Cairo, premiato al Coni con il Collare d'Oro, ha detto che “Tanto nessuna

Belotti

società pagherà la clausola rescissoria di 100 milioni”. Forse è vero, ma se Belotti continua con questi ritmi a segnare e lottare nulla è precluso e i top club europei potrebbero farsi sotto. E poi cosi come Higuiain è stato pagato 90 milioni in 2 estati anche il “Gallo” potrebbe essere pagato a rate. Sempre 100 milioni, ma spalmati. Alessandro Costa

Gli errori del condottiero Sinisa: meno linciaggi mediatici, please!

I

Mihajlovic

l mercato di gennaio può aiutare a risalire la china. A patto di non chiedere la luna ma 'solo' qualche innesto di qualità (l'ideale sarebbe un rinforzo per reparto ma sarà difficile...). Vedremo se e come Cairo e Petrachi riusciranno a dare una spinta in più ad un Toro tornato torello e ripiombato in un anonimato piuttosto spinto in classifica. Come al solito il derby fa male. L'ambiente non aiuta. Sovente nella storia recente granata la gara prima e quella dopo la stracittadina sono state foriere di sconfitte. Troppe energie e tensioni riservate ad una gara che è

si importante ma deve smettere di essere considerata la madre di tutte le partite. Altrimenti si ricade nel solito vortice infernale, fatto di provincialismo esasperato, nel senso più deleterio del termine, una limitazione che dovrà prima o poi essere superata. Ma questo solo una società molto forte potrà farlo, un giorno.Anche Mihajlovic però deve correggersi, lasciando da parte scelte discutibili.Vedasi i 3 cambi simultanei nel derby e l'approccio inconsistente a Napoli. Se sei buono per la regina, lo sei anche per il re! Quindi se è vero, come è vero, che i primi

tempi granata sono stati sovente illuminanti, con i Sinisa-boys primi, anche se a pari merito, in questa speciale graduatoria (ed è stato considerato, giustamente, soprattutto merito dell'allenatore) anche presentare al San Paolo una squadra pavidissima, intimorita dall'avversario (3 gol subiti nei primi 23 minuti…) ed incapace di reagire è colpa del Mister serbo. Non traggano in inganno le 3 reti all'attivo: il Napoli non ha voluto infierire ed a tratti ha mollato la presa. Altrimenti finiva davvero malissimo per il tremebondo Torino. Capitolo Ljajic: colui che

dovrebbe fornire il salto di qualità alla squadra è tornato ad essere l'eterno giocatore altalenante che sempre è stato in carriera. Questo non vuol forse dire che Miha ha fallito il suo obiettivo? Oltretutto con l'uomo fortemente voluto proprio da lui in estate? Quindi, giusta la lavata di capo per il numero 10 ma sarebbe anche giusto un auto-predicozzo per il trainer granata. Più umiltà da parte di tutti e meno linciaggi mediatici, please. Andrea Montanari


amcsrls@yahoo.it

3

www.juvetoro.it

3 domande a... Bruno Bernardi

“Niente pessimismo e ripartire con umiltà!” “Ljajic talentuoso ma si guarda troppo allo specchio: deve dare di più come coralità di manovra e spunti individuali”

B

runo Bernardi, i granata sono reduci da tre sconfitte consecutive contro Sampdoria, Juve e Napoli. Al Grande Torino, al cospetto del Genoa, è ora di tornare a vincere per continuare a coltivare ambizioni europee... Ora più che mai il Toro ha bisogno di chiudere con una vittoria questa annata che sembrava indirizzata

su basi solide e su un ottimismo giustificato dai risultati brillanti, vedasi le vittorie, ad esempio, contro Fiorentina e Roma. Risultati anche pesanti e probanti anche se ottenuti soprattutto tra le mura amiche. Una euforia che forse è andata un po' oltre le reali potenzialità della squadra allenata da Mihajlovic. Ricordo che avevo sottolineato, proprio su questo giornale e quando le cose giravano al meglio, i meriti indubbi dei granata ma allo stesso tempo stesso avevo invitato tutto l'ambiente a stare con i piedi ben piantati sull'erba del campo. Continuare cioè il cammino passo dopo passo, senza farlo più lungo della gamba... Ma il sogno-Europa è da catalogare sotto la voce utopia oppure no? E cosa ne pensa della arrabbiatura di Mihajlovic nei con-

Ljajic

fronti di Ljajic? Il trainer ha definito il 'suo' numero dieci più inutile che utile... Occorre non essere pessimisti. Credo che il Toro possa rimettere insieme i cocci al più presto. Si può tornare a coniugare il gioco che stava crescendo di qualità (sino ad un certo punto della stagione) all'intensità dei risultati. Ma tutto l'ambiente deve avere consapevolezza che per ripetere

certe prestazioni positive del girone di andata ci vorrà molta umiltà, spirito di sacrificio e altruismo. Valori che pagano sempre. Per quanto riguarda Ljajic a volte la continuità gli fa difetto, ha la tendenza a guardarsi troppo allo specchio in alcune gare. È talentuoso, su questo non si discute, e può e deve dare molto di più alla squadra, sia come coralità di ma-

novra sia come spunti di classe individuali. Capisco Mihajlovic che lo ha voluto fortemente al Toro: è il primo a pretendere di più dal suo pupillo. Il Genoa sarà un test importante per il Toro e per Ljajic, entrambi chiamati a riscattarsi. Ljajic, insieme a Belotti, ha fatto compiere un salto di qualità all'attacco, ed è lui che deve offrire lo stesso rendimento del bomber a partire dalla gara con i grifoni, affamati anch'essi di riscatto Infatti anche il Genoa è reduce da una brutta sconfitta, quella contro il Palermo a Marassi. Una squadra quindi non irresistibile, quella ligure, specie in trasferta. Un'occasione d'oro per i granata per riprendere il cammino e trascorrere serene festività natalizie... I rossoblù sono andati a corrente alternata in que-

sto scorcio di stagione. Lasciando a desiderare in trasferta, anche se la sconfitta incredibile e clamorosa con il Palermo tra le mura amiche di Marassi è un campanello d'allarme, per il gruppo di Juric, anche per le case casalinghe. Sarà sfida fra nobili decadute del calcio italiano, in cerca di sistemazione nei piani alti della classifica. Una battaglia dal primo all'ultimo minuto. Una sfida che servirà al Toro non solo per fare autocritica dopo la cinquina subita al San Paolo di Napoli ma anche per dare alla società indicazioni sempre più chiare in vista del mercato di riparazione di gennaio: chi merita di rimanere e chi invece deve provare a riconquistare, se riesce, la fiducia dei vertici societari e del tecnico. Auguri a tutti! Roberto Grossi

OTTICA

CARETTO only for your eyes

FORZA RAGAZZI!!! O T N O C S I S O F I T

20%

Via Berthollet, 27/e - Torino Tel. 0116693303


4

www.juvetoro.it

amcsrls@yahoo.it

Un anno in granata

Dopo 5 anni l'addio di Giampiero Ventura altra sconfitta (0-2) figlia di una prestazione mediocre, e contro l'Hellas Verona 0-0 casalingo che provoca altri fischi. A gennaio 6 gare 1 sola vittoria. FEBBRAIO Il mese inizia con un rocambolesco 2-2 a Genova contro la Samp. Entrambe le reti di Belotti (la seconda al minuto 94), entrambi gli assist di Immobile. La coppia funziona. Ma i granata non ottengono ancora il perdono dei tifosi perché il 7 il Chievo espugna per la prima volta la Torino granata. Il feeling tra Ventura e la Maratona si incrina ma il morale granata si risolleva a San Valentino grazie ad uno scatenato Immobile (doppietta a Palermo). Finisce 3-1 anche grazie all'autorete di Gonzalez. Ma il 21 il Toro impatta 0-0 in casa col Carpi e prima della gara la Maratona espone lo striscione “15-05-2016 Avventura finita. Grazie mister”. Il congedo del Vate genovese viene sancito in anticipo dal popolo granata,

nonostante il contratto fino al 2018. Il mese si chiude con la sconfitta a San Siro contro il Milan: 1-0 rete di Antonelli. MARZO Marzo inizia discretamente: 1-1 con la Lazio in casa. Rete del solito Belotti, pareggia Biglia su rigore a 12 minuti dalla fine, dopo che il Toro ha ripetutamente sprecato il gol del raddoppio. Il 13 marzo a Genova per i granata la beffa è doppia: al 14' il Toro conduce per 2-0 con doppietta di Immobile, ma il suo amico e cuore ingrato Cerci con

2 rigori riporta il Genoa in parità. E nel finale Rigoni regala la vittoria a Gasperini. Il 20 marzo ultimo derby per Ventura. Segnano Pogba e Khedira. Accorcia su rigore Belotti. Rizzoli non espelle Alex Sandro ed annulla il pareggio di Maxi Lopez che non era in fuorigioco. Nel finale doppietta di Morata, finisce 1-4 ma le polemiche dureranno per giorni. Inoltre infortunio muscolare per Immobile che termina praticamente qui la sua seconda avventura in granata. APRILE Dopo la rabbia per il derby, il Toro colleziona 3 vittorie di fila. Il 3 aprile vince per la seconda volta di fila nella San Siro nerazzurra. Segna Icardi, pareggia Molinaro, quindi Miranda e Nagatomo si fanno espellere e Belotti su rigore segna il gol vittoria che rianima il popolo granata. Il 10 aprile Maxi Lopez e Bruno Peres firmano invece la vittoria per 2-1 sull'Atalanta. E 6 giorni dopo il Toro espu-

gna Bologna con un rigore di Belotti al culmine di una gara noiosissima. Dopo 3 vittorie di fila, 2 sconfitte consecutive: il 20 aprile il Toro regala il canto del cigno a Totti: segnano Belotti, Manolas e Martinez (primo sigillo stagionale al minuto 80). Sembra fatta ma il Pupone in mischia e dal dischetto ribalta il risultato. Il 24 Aprile l'Olimpico diventa “Stadio Grande Torino” ma i granata non lo celebrano con una vittoria. Vince il Sassuolo 3-1 reti di Sansone, Bruno Peres, Peluso e Trotta. Il Toro si riscatta il 30 aprile facendo la manita ad Udine: 5-1 con reti di Jansson, Acquah, Felipe, doppietta di Martinez e Belotti. Mese positivo con 4 vittorie in 6 partite. MAGGIO Si va a Superga sull'onda della cinquina di Udine: Glik legge per l'ultima volta i nomi sulla Lapide degli Immortali Invincibili. L'8, per molti granata, Ventura incluso, è il saluto definitivo al Grande Torino. Tra questi

Bruno Peres che si congeda con un gol inutile: vince il Napoli 2-1 grazie a Callejon ed Higuain. La stagione finisce ancora peggio, con un 1-2 ad Empoli (Maccarone, Zielinski ed Obi) che fa sprofondare il Toro al 12° posto. E' il 15 la data indicata dalla Maratona a febbraio contro il Carpi per l'addio di Ventura. Sancito da Cairo che il giorno dopo al “Salone del Libro” dice ai giornalisti: ”5 anni sono usuranti, devo parlare con Ventura per capire se ha ancora le giuste motivazioni”. Sempre il 16 maggio, Graziani, Pulici, Claudio e Patrizio Sala, Castellini, Cazzaniga, Pallavicini, Amos e Cristiana Ferrini, Beppe Bonetto, Ruggero Radice e Ilio Giagnoni partecipano alla ”Notte delle Leggende” una trasmissione su Grp TV che celebra il 40° anniversario della scudetto del Toro, in una notte di struggente amarcord. GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO Estate calda per il Toro. A giugno, Cairo presenta

AMC srls

GENNAIO Il 2016 granata inizia male: sconfitta a Napoli il giorno dell'Epifania. Segna Insigne, pareggia su rigore Quagliarella che, anziché esultare, si scusa quasi inginocchiandosi col pubblico napoletano che non gli ha mai perdonato di essere passato alla Juve. E i tifosi del Toro non perdoneranno a Quagliarella quel gesto. Oltretutto inutile perché Hamsik segna la rete della vittoria partenopea. Il Toro, ancora frastornato dal clima ostile derivante dal derby perso in Coppa Italia 0-4 inizia male anche il 2016. Sconfitta interna contro l'Empoli (gol di Maccarone) partita orribile e tanti fischi a fine gara. Per fortuna il girone di ritorno inizia con il Frosinone sempre all'Olimpico (non ancora Grande Torino) ed il Toro si impone 4-2: doppio Belotti e sigilli del figliol prodigo Immobile e Benassi. Un mese zeppo di impegni: il Toro recupera la sfida col Sassuolo non disputata per nebbia (1-1, ancora Belotti). A Firenze


amcsrls@yahoo.it

5

www.juvetoro.it

Un anno in granata

Novembre trionfale, dicembre shock!

SETTEMBRE Contro il Bologna però Ljajic si infortuna e Belotti torna malconcio dalla Nazionale. Contro l'Atalanta mancano entrambi, ma

Sinisa schiera prima 3 poi 4 punte. Segna Iago su punizone, papera di Hart che spalanca la porta a Masiello. Nel finale De Silvestri atterra Gomez e Kessie infligge su rigore la seconda sconfitta in terra lombarda al Toro. Il riscatto non arriva il 18 ospitando l'Empoli: ancora assenti Belotti e Ljajic, Martusciello parcheggia l'autobus davanti all'area toscana ed è 0-0. Stesso punteggio 3 giorni dopo a Pescara dove il Toro rimane in 10 alla fine del 1° tempo (espulso Acquah) e nel finale rosso anche a Vives. Entra però Belotti che colpisce il palo: in 9 contro 11 il Toro sfiora la vittoria all'Adriatico. Il mese si chiude trionfalmente. Il 25 il Toro ospita la Roma alle 12.30. Orario indigesto a Ventura ma con Sinisa è un'altra musica ed i giallorossi vengono suonati con Belotti e doppietta di Iago (la seconda rete su penalty che il “Gallo” non calcia dopo averne sbagliati già 2 contro Milan e Bologna). Per la Roma gol-bandiera su rigore della “bandiera” Totti che il pubblico granata applaude a scena aperta al suo ingresso nella ripresa. Gesto che viene apprezzato da tutto il mondo del calcio e testimonia la grande cultura sportiva dei tifosi del Toro. OTTOBRE 5 gare per il Toro. Le prime 2 trionfali. Battuta la Fiorentina 2-1 con reti di Iago, Benassi e nel finale Babacar. Il Toro ottiene quindi 9 punti in 3 partite asfaltando Palermo. Siculi in vantaggio con Chochev, poi sale in cattera Ljajic con una magistrale doppietta. Benassi e Baselli completano il poker. Il filotto si interrompe contro la Lazio. Iago-gol dopo 20 minuti ma

a 20 dalla fine “cuore ingrato” Immobile firma il pari e il giovane Murgia porta in vantaggio i biancocelesti. Ma il Toro reagisce e trova il pari su rigore di Ljajic al 92°. Finale invece beffardo 3 giorni dopo nella San Siro nerazzurra. Il Toro approccia male, Hart agevola la rete di Icardi al minuto 36. Ma Sinisa dà la scossa nell'intervallo: Belotti pareggia e il Toro va vicino al raddoppio. Ma la rete decisiva è ancora di Icardi al minuto 87. Terza sconfitta in 3 gare in Lombardia, dove il Toro per fortuna non deve piu' tornare. Il 31 ottobre Toro ancora in trasferta stavolta ad Udine. Gara rocambolesca: dopo 15 minuti Benassi porta i granata in vantaggio. Ma nella ripresa la difesa vacilla ancora, agevolando le reti di Thereau e Zapata. Ci pensa Ljajic a fissare il 2-2 definitivo. NOVEMBRE Mese trionfale: 4 gare tutte vinte. Il 5 a Torino arriva il Cagliari che subisce 5 reti: doppietta di Belotti (1 su rigore) e sigilli di Ljajic, Benassi e Baselli. Partita dominata. Piu sofferta ma egualmente vinta la sfida a Crotone. I calabresi di Nicola sono ben organizzati, ma nel finale Belotti sfodera un'altra doppietta e regala 3 punti a Sinisa. I punti di-

ventano 9 su 9 quando il 26 il Toro sconfigge il Chievo 2-1 con doppietta di Iago e inutile gol clivense nel finale di Inglese. Partita particolare perché, come accade raramente, su alcune situazioni dubbie le decisioni dell'arbitro Chiffi agevolano la vittoria granata. Il 4° successo arriva in Coppa Italia contro il tignoso Pisa di Gattuso. Sinisa opta per un turn-over selvaggio, ma le seconde linee deludono e nel finale entrano Ljaijc e Belotti. Il Pisa resiste e solo ai supplementari il Toro vince 4-0 (Ljajic, Maxi Lopez, Boyè, Belotti). Negli ottavi sarà Toro-Milan.

DICEMBRE Mese negativo. A Genova, sponda Samp, il 4 il Toro conosce una sconfitta immeritata. Iago colpisce al 14' una traversa, la sfida è equilibrata, ma al 51° Barreto in mischia trafigge Hart. Il Toro reagisce ma non trova il pari e al 92° Schick firma il raddoppio blucerchiato. Ma la beffa vera arriva nel derby dell'11 dicembre. Belotti al 15' fa esplodere il Grande Torino ma il vantaggio dura appena 12 minuti. Higuian pareggia, il Toro nella ripresa sfiora il raddoppio con Benassi e Ljajic e quando Sinisa sdogana le 4 punte, Higuain

coglie ancora di sorpresa la difesa granata e segna il gol beffa a 6 minuti dalla fine. Nel recupero Pjanic completa il tabellino marcatori. La botta subita nel derby si fa sentire e a Napoli i granata prendono 5 schiaffi di cui 4 da un super Mertens versione Maradona. Fase difensiva inguardabile, approccio alla gara discutibile (per usare un eufemismo). Urge un pronto cambio di rotta per una squadra che aveva legittimato speranze europee ma ora sembra in caduta libera. Alessandro Costa

Squadra ospite

Anche il Genoa cerca riscatto A

nche il Genoa, alla pari del Toro, cerca riscatto dopo una cocente sconfitta condita da grappoli di reti. I grifoni, nel posticipo dell'ultimo turno di campionato, hanno piegato la testa in casa contro il Palermo per 4-3 al termine di una gara che definire rocambolesca è riduttivo. Sopra di tre reti grazie anche alle magie di Simeone junior, i liguri sono riusciti a farsi clamorosamente rimontare davanti alle facce incredule dei propri tifosi. Un'occasione persa per superare in classifica proprio i granata e confermare la legge del 'Ferraris' che vuole i rossoblù temibili e sovente vincenti (vedi Juve) tra le mura amiche. Ma stavolta non è andata cosi. Urge quindi un immediato riscatto ma per la partita contro il Torino il tecnico Juric dovrà fare a meno di due elementi importanti della sua formazione. Mattia Perin e Luca Rigoni sono infatti stati fermati dal

Giudice sportivo. Il portiere (al suo posto giocherà Lamanna) è stato espulso nel recupero della partita contro il Palermo e starà fuori 2 giornate; il centrocampista (che aveva deciso con un suo gol l’ultimo GenoaToro) ha rimediato invece la quinta ammonizione di questo torneo, con conseguente automatico stop. Ancora fermo ai box Pavoletti, ormai in viaggio verso Napoli, anche Veloso è out per infortunio. In avanti probabile spazio quindi (nel 3-4-2-1) a Ninkovic e Ocampos che giostreranno dietro il 'Cholito'. Il Genoa, in trasferta, non è certo un cuor di leone (nelle ultime 5 uscite 4 sconfitte, derby compreso, e un solo pari con reti bianche a Verona) ma Patron Preziosi non ammette alibi. Troppa l'amarezza del Presidente rossoblù nel post-gara di lunedì scorso, parole colorite (che hanno fatto anche indignare il numero uno rosanero Zamparini) ma che

fotografano uno stato d'animo inquieto per la notte di follia della sua squadra: “Siamo molto bravi a resuscitare i cadaveri ma contro una squadra così modesta come il Palermo non possiamo giocare così. Ci sono stati errori stupidi ed elementari. Ogni volta che abbiamo la possibilità di fare un salto di qualità ci blocchiamo”. L'ordine a Juric, già sotto tiro nei forum dei tifosi (molti i paragoni con Gasperini), è quindi perentorio: fare risultato all'Olimpico per chiudere bene l'anno solare. Altrimenti sotto la Lanterna si prevedono scintille. Perché gli eterni rivali cittadini, sotto di un punto in classifica, giocheranno in casa contro l'Udinese e il sorpasso blucerchiato potrebbe essere dietro l'angolo. A Genova il derby dura tutto l'anno, è un campionato nel campionato. Guai a mangiare la polvere dei 'cugini'... Andrea Montanari

PRESENTANDO QUESTO ANNUNCIO ULTERIORE SCONTO DEL 10% SUI PREZZI OUTLET

Mihajlovic e Ventura si accorda con Tavecchio per allenare l'Italia. Il Presidente granata compie la grande impresa di diventare Presidente ed Amministratore Delegato di Rcs. Ed affida il mercato granata a Petrachi che annuncia: “Ci muoveremo a fari spenti”. L'elettrauto lo fa Mihajlovic che accende le luci imponendo l'arrivo di Ljajc e Iago Falque. Intanto Glik sceglie il Monaco, Bruno Peres la Roma, Maksimovic prima promette a Sinisa che resterà poi si ammutina prima di Ferragosto e scappa in Serbia. Mihajlovic lo dichiara”morto”, ll Toro cerca Vida e Simunovic ma alla fine non si accorda con nessuno dei due. A fine agosto, a campionato già iniziato, Petrachi sistema la difesa con Hart, Castan, Rossettini e De Silvestri e regala a Sinisa anche il regista, Valdifiori. Il Toro cambia metà rosa e produce ampie plusvalenze (da incassare però nel 2017). La prima ufficiale è in Coppa Italia il 13 agosto: 4-1 sulla Pro Vercelli di Longo. Gol splendidi di Ljajic, Martinez, Bruno Peres (con la valigia pronta per Roma) e Boye'. Ma il campionato inizia con una beffa: il 21 agosto a San Siro Bacca fa tripletta, il Toro risponde con Belotti e Baselli e al 95° il “Gallo” si fa parare il rigore del pari da Donnarumma. Ma il debutto al Grande Torino di Miha è da urlo: 5-1 al Bologna con tripletta di Belotti e sigilli di Martinez e Baselli. I tifosi sognano l'Europa.


6

www.juvetoro.it

amcsrls@yahoo.it

Bellezze granata

Francesca e Sharon, due Miss con il cuore Toro

La nostra rubrica piena di ragazze belle, dinamiche, intelligenti che ci raccontano la loro vita di presentatrici tv, modelle e tifose del Toro. Tutte fanno parte dello staff di “Orgoglio Granata” la nota trasmissione in onda ogni lunedi alle 20.45 su Grp Tv. Nata nel 2000, la Miss Orgoglio Granata di questa settimana è Francesca Garrone di Rivoli. La perfetta ragazza del nuovo millennio: coniuga lo studio, con brillanti risultati, nel prestigioso Liceo Classico Cavour, allo sport e a qualche sfilata di

Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino

moda. Francesca, parlaci della tua vita da 'cavourrina': “Ho finito il Ginnasio, ora sono al Liceo, terzultimo anno, materia preferita il Greco. Ho una predilezione per il mito greco, per gli Dei: la teogonia di Esiodo è il mio racconto mitico preferito”. Cultura classica allo stato puro. E nel tempo libero? “Amo leggere e ascoltare musica di svariati generi: dalla classica al pianista torinese Ezio Bosso. Ma anche il rock (Marylin Manson) e i cantautori italiani: e poi Nomadi, Ligabue e Zucchero. Nel cinema apprezzo commedie, thriller e horror, Dario Argento in primis. Ma adoro il teatro: Cyrano de Bergerac è la mia commedia preferita. Amo anche lo sport, quello individuale: arti marziali, palestra, snowboard, equitazione. E mi diverto a fare la modella, hobby iniziato quasi per gioco, mi piace sfilare e fare servizi fotografici. Ma da grande voglio fare il medico”. Un'altra passione sono i viaggi: “Preferisco il mare alla montagna, in vacanza vado a Ceriale e come meta esotica vorrei visitare Dubai. In Europa mi affascina l'atmosfera romantica di Parigi, il Louvre poi è un patrimonio dell'umanità”. Ma il più importante hobby è il Toro: “Apprezzo molto Mihajlovic, mi piace la grinta che trasmette ai giocatori e

Sharon De Carolis è nata a Torino, ha 20 anni, felicemente sposata da un anno con il suo amato Leonardo, ha conseguito il diploma di grafica pubblicitaria multimediale e ama la fotografia però ci confessa che ultimamente ha scoperto di essere molto interessata al mondo del make-up e per questo motivo ha in programma di frequentare un corso per poter poi lavorare in come prepara le gare. Otterrà ottimi risultati al Toro. I miei idoli? Ljajic e Belotti. Non trovo giusto che ci si stupisca che il “gallo” valga 100 milioni. È una cifra abnorme vista dall'esterno ma considerando il mercato del calcio ed il valore degli altri giocatori, 100 milioni Belotti li vale tutti”. (ale.co.) (Foto di Bruno Bozzone e Michele Pazienza)

Segreteria di redazione

Direttore Editoriale

Cristina Zecchino - Tel. 011 0371291 amcsrls@yahoo.it

Gianni Castaldo - amcsrls@yahoo.it

Impaginazione e grafica

amcsrls@yahoo.it

Pubblicità

Direttore Responsabile

Silvana Scarpa

Roberto Grossi - rogro@inwind.it

Servizi fotografici

I.T.S. SpA

Hanno collaborato

Agenzia Domus Images - Stefano Gnech ONE+NINE Images - Giuliano Marchisciano

Distribuzione gratuita agli ingressi esterni degli stadi torinesi, eventi e canali commerciali Autorizzazione Trib. di Torino n. 30 del 27/11/2015. Tutti i diritti riservati Responsabile del trattamento dei dati personali: Gianni Castaldo

Bruno Bernardi, Alessandro Costa Chiara D'Amico, Ilenia Dell'Aquila, Andrea Montanari, Paolo Rachetto

Editore

AMC - Art Media Communication

F

Per concludere in bellezza ci dice: “Siamo la squadra più bella del mondo!”.

Chiara D'Amico

(Foto di Stefano Gnech)

Dal cortile di provincia al tetto del mondo

Stampa

CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 15 DI MARTEDÌ 20 DICEMBRE 2016

FARMACIA DELLA ROCCA Via della Rocca, 22/b - Torino

questo settore. Sharon è anche un’artista poliedrica, ama scrivere canzoni, poesie ma soprattutto cantare e recitare e fa parte del coro della parrocchia nella quale insegna recitazione ai bambini. Ma com’è nata la sua passione per il calcio? Quasi imbarazzata ci confessa che all’età di 15 anni ha giocato in una squadra di Torino e ci racconta che fin da piccola aveva sempre seguito il suo amato Toro in televiosione e anche allo stadio e che trascorreva interi pomeriggi a giocare alla play station con suo papà, con il quale puntualmente litigava per chi dovesse utilizzare la squadra con i ragazzi granata. Sharon, a differenza di quasi tutte le altre ragazze che intervistiamo, non ha un suo giocatore preferito. Questo perché per lei i calciatori granata sono tutti fantastici.

REDAZIONALE

onti archivistiche testimoniano l'esistenza della farmacia fin dal 1857 in un edificio appartenente all'espansione della città di metà Ottocento. All'aspetto attuale della devanture si giunge attraverso due successive trasformazioni, nel 1875 e nel 1881. La devanture a portale in marmo bianco è di gusto neoclassico: l'architrave è sorretto da doppie lesene di tipo eclettico con capitelli compositi, fregio e sottofregio a goccia. A motivo decorativo e simbolico, l'architrave reca un vaso da farmacia con due serpenti. L'arredo interno di metà Ottocento è in noce intagliato e costituisce, insieme con il bancone, un elemento di pregio. I mobili sono a doppia altezza con ampie vetrine scorrevoli e ripiani a giorno che presentano una scansione ritmica di sottili colonnine verticali con capitelli a elementi floreali (GAM.AC.MLL.AP.)

Quella di Francesco Graziani è la storia di un uomo e di un campione. È la storia avvincente di un ragazzo che, partito dal cortile di un piccolo monastero di provincia, ha saputo arrivare sul tetto del mondo del calcio con la forza del cuore. Talento, generosità, umiltà, semplicità, le sue qualità più spiccate. Con la maglia del Torino ha scritto le pagine più intense e commoventi della sua carriera e della storia del calcio granata. Con Paolo Pulici ha formato i “gemelli del gol”, ad oggi coppia di bomber ancora ineguagliata. E poi, Fiorentina, Roma, Udinese. È stato attaccante e portiere, terzino e mediano. “Ciccio” Graziani ha attraversato il calcio in ogni suo aspetto: calciatore, allenatore, dirigente, direttore sportivo, presidente di una squadra, responsabile di Accademie del calcio nel mondo. Una lunga cavalcata nella storia di un uomo dal cuore grande e, insieme a lui, di un calcio ancora capace di suscitare emozioni profonde. Titolo: FRANCESCO GRAZIANI. L’UOMO, IL CAMPIONE Autore: Massimo Ellena - Pagine: 168 - Formato: 15x21 - Prezzo: 14 Euro


amcsrls@yahoo.it

7

www.juvetoro.it

Spettacoli e Cultura

Al Forte di Bard le 'Icônes' di Robert Doisneau Nelle 'Sale delle Cannoniere' l'omaggio ad uno dei più grandi fotografi del Novecento.

S

ino al 1° maggio 2017, nelle sale delle Cannoniere del Forte di Bard, ecco la mostra Robert Doisneau - “Icônes”, dedicata ad uno dei più grandi fotografi del '900. Curatela Atelier Robert Doisneau di Parigi ed Associazione Forte di Bard.

L'esposizione presenta una nuova selezione di fotografie realizzate dal grande artista francese nel corso della sua straordinaria carriera. Un percorso museale caratterizzato dalla iconicità delle immagini, quelle che maggiormente hanno

saputo conquistare l’immaginario collettivo e il grande pubblico, a partire dal celebre bacio del 1950: “Le baiser de l’Hôtel de ville”. In mostra anche una video intervista girata a Montrouge nel mese di novembre, con aneddoti e ricordi del grande fotografo raccontati dalle figlie Francine Deroudille e Annette Doisneau oltre ad una picture motion di altre immagini selezionate dell’artista. Ad impreziosire la retrospettiva un apparecchio originale RolleiFlex, risalente agli anni '40, il preferito dal fotografo, e sovente ritratto nelle sue mani; la fedelissima maquette dell'Atelier dell'artista in Place Jules

Henri de Toulouse-Lautrec: la Belle Époque a Torino Il Palazzo Chiablese, dimora signorile di Torino, situata in Piazza san Giovanni 2, nel centro storico della città, è ancora una volta protagonista della scena artistica del capoluogo piemontese con una mostra su uno dei grandi nomi dell’arte francese della fine dell’Ottocento: Henri de Toulouse-Lautrec. Dal 1958 al 1985 è stato sede del Museo Nazionale del Cinema di Torino ed è attualmente sede della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Piemonte, della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici e della Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte. Henri de Toulouse-Lautrec fu uno degli esponenti più importanti e popolari del post-impressionismo: con le sue opere (poster, stampe, litografie e illustrazioni) alla fine dell’Ottocento contribuì in modo rilevante a raccontare gli aspetti della vita parigina nei locali di Montmartre e, in genere, a costru-

ire un’identità iconografica della Belle époque. Dal 1891 al 1901, Henri de ToulouseLautrec ha realizzato ben 351 litografie, 28 delle quali sono i famosi manifesti che l’hanno reso celebre in tutto il mondo e che oggi rappresentano dei veri e propri cliché visivi di quella che può essere definita come la “sua Parigi”, quella del Moulin Rouge, dei cafèconcert e delle case chiuse. In mostra, dal 22 ottobre al 5 marzo a Palazzo Chiablese,

170 opere tutte provenienti dalla collezione dell’Herakleidon Museum di Atene. Attraverso queste opere, la mostra illustra l’arte eccentrica e la ricercata poetica anticonformista e provocatoria di uno degli artisti oggi più apprezzati. In mostra litografie a colori (come Jane Avril, 1893), manifesti pubblicitari (come La passeggera della cabina 54 del 1895 e Aristide Bruant nel suo cabaret del 1893), disegni a matita e a penna, grafiche promozionali e illustrazioni per giornali (come in La Revue blanche del 1895) diventati un vero e proprio simbolo di un’epoca che è ormai indissolubilmente legata alle immagini di Henri de Toulouse-Lautrec. Ancora una volta Torino si conferma capitale dell’arte con una nuova ed incredibile mostra assolutamente da non perdere. Ilenia Dell'Aquila (Nella foto Henri de Toulouse-Lautrec La Revue Blanche 1895 © Herakleidon Museum, Athens Greece )

Ferry a Montrouge (Parigi), realizzata dalla nipote Sonia Arnstam; una selezione di citazioni del fotografo;, alcune immagini stampate in grande formato e video. Inedita ed esposta per la prima volta anche una fotografia realizzata a Doisneau dal grande fotografo Ferdinando Scianna. Una colonna sonora a tema accompagnerà la visita nelle sale delle Cannoniere. Doisneau

viene definito per i suoi ritratti e la sua straordinaria capacità di raccontare la realtà nella sua quotidianità, un esponente della “fotografia umanista". E' lui ad aver immortalato i miti e le icone della Parigi del '900, cogliendone appieno il loro fascino. Insieme ad Henry Cartier-Bresson, è considerato uno dei padri fondatori del fotogiornalismo di strada. Al centro della sua fotografia c'è l’uomo con le sue emozioni, spesso colte nei momenti surreali che si presentano nella vita di tutti i giorni. La sua visione del mondo e della fotografia la riassume lui stesso: “Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di

ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere. Paolo Rachetto (Foto Associazione Forte di Bard) (A sinistra Le baiser de l'Hô¦tel de ville. 1950; in mezzo Apparecchio originale RolleiFlex.-1940; qui sopra Robert Doisneau)


Boccale di birra e boccale di vino tinto verano 2w abbinato alla consumazione di uno qualsiasi dei prodotti presenti nel menu, salvo per le altre bevande. Insalate, Amstel Radler, Moretti Zero, bevande e succhi w2,00. Non applicabile a 5 Collezioni, tapas, Heineken e Moretti La Rossa (boccale di birra e birra in bicchiere).

o Apertiorni g i i t o t n u t fi 2 1 e r o e dall rda notte a ta

Via Luigi Des Ambrois, 5 • (Piazza Carlina) • Torino • Tel. 011-883073


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.