JuveToro n. 14 - anno VIII - Torino-Fiorentina

Page 1

amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno VIII - N. 14 - 18 marzo 2018 - Copia omaggio Punto Toro

L'Analisi

Le Interviste

Numeri e Statistiche

Vincere per rasserenare l'ambiente. Il Toro è davvero osteggiato dalle testate concorrenti dell'editore Cairo?

Il Presidente scarica le colpe su Mihajlovic. Ma in troppi hanno commesso errori. Occorre salvare la dignità

Fossati e Pallavicini: “La preparazione fisica è un problema. Ma all'Europa occorre crederci fino in fondo”

Mancano 8 punti nelle gare casalinghe. Il viola Pioli vince una volta su due contro i granata. Belotti cerca il gol n. 50

a pag. 2

a pag. 3

a pag. 4

QUALE FUTURO?

CONTRO I VIOLA GLI UOMINI DI MAZZARRI SI GIOCANO LE ULTIME SPERANZE EUROPEE. MA I TIFOSI SI INTERROGANO SUL DESTINO DELLA LORO SQUADRA TORINO-FIORENTINA | DOMENICA 18 MARZO ORE 15

a pag. 7-8-9


2

www.juvetoro.it

amcsrls@yahoo.it

Punto Toro

Vincere per rasserenare l'ambiente SPAREGGIO PER IL NONO POSTO Nell'ultimo turno i Pioliboys, battendo il Benevento, in una gara dalle intense emozioni dopo la scomparsa di capitan Astori, hanno superato il Toro al nono posto. Domenica c'è la possibilità del controsorpasso, ma è ovvio che tifosi granata e viola sperassero che questa sfida potesse essere uno spareggio per l'Europa, non certo per una posizione anonima. TORO 3 KO DI FILA Juve, Hellas e Roma. All'andata in questo trittico Mihajlovic raccolse un punto, Mazzarri è rimasto a secco. E Milan, Samp, Atalanta hanno allungato. Una vittoria permetterebbe non solo di aggiustare leggermente la classifica, ma anche di passare quindici giorni sereni, senza troppe contestazioni e con una tregua nella guerra tra Cairo e qualche media di cui non è editore TUTTA COLPA DI SINISA Capro espiatorio, parafulmine, colpevole di tutti i

mali granata. Cairo non ha perdonato a Sinisa soprattutto i 15 milioni che gli ha fatto spendere per Niang. Mazzarri, che a gennaio non ha preteso rinforzi (che il campo ha fatto capire fossero necessari), è stato assolto dal Cavalier Cairo. Perché la squadra è stato costruita da Mihajlovic sui desiderata e per i suoi schemi offensivi. Ed allora perché scegliere Mazzarri se i giocatori non erano adatti al suo 3-5-2? Oppure perché non acquistare qualche esterno a gennaio? Sinisa fu esonerato col Toro a meno due punti dall'Europa League. Oggi sono 8. TRASFERTA E CASA In trasferta il Toro è tornato quello timido della scorsa stagione. 1 sola vittoria negli ultimi 10 viaggi, quella in casa della Lazio, agevolata dall'espulsione di Immobile. In casa invece il Toro sa ancora caricare a testa bassa, derby a parte. La tifoseria che prima di ToroCrotone - non disputata per la tragedia di Astori - aveva

promesso lo sciopero del tifo, domenica potrebbe invece andare allo stadio con diffidenza. Pronta a fischiare ma anche ad applaudire, se rivedesse quell'ardore agonistico ormai quasi sopito. La carica degli under 12 (per loro biglietto ad un euro) è una bella operazione di marketing e potrebbe essere una spinta positiva per i Mazzarri-boys. BELOTTI 17 GOL IN MENO AAA cercasi "Gallo" disperatamente. La notte di Italia-Svezia sembra essere un macigno che Belotti si porta sulle spalle, molto

più pesante della lavatrice di Maxi Lopez. Il gol in progressione e di forza contro l'Udinese era parso il simbolo della rinascita dell'attaccante lombardo. Invece prima di Roma-Toro, lo stesso Petrachi ha detto di aver visto il bomber granata meno umile, meno grintoso nel rincorrere gli avversari. 17 gol in meno per Belotti, al netto degli alibi-infortuni, sono davvero un fardello troppo pesante per il Toro. E oggi nessuno spenderebbe mai 100 milioni per lui. Si prevede un'estate infuocata anche da questo punto

di vista. CAIRO VS MEDIA Il "Re dei Media" Cairo editore è osteggiato da alcuni media? Sembra un paradosso, ma è una parziale realtà. Il Cavaliere ci ha messo del suo, magari concedendo qualche esclusiva in più ai giornali di cui lui è editore e dove grandi firme, che in passato lo hanno criticato anche pesantemente, ora lo elogiano sempre e comunque. Brillante anche l'operazione di marketing di vendere i suoi due quotidiani milanesi ("Corriere della Sera" e "Gazzetta dello Sport") in salsa subalpina, con ampio spazio per le vicende del Toro, venduti insieme al prezzo di un solo quotidiano. Ma i giornali di tradizione subalpina (sempre molto legati alle vicende ed al bene del Toro e ovviamente anche ai loro bilanci economici) magari non hanno gradito e per colpa di "Cairo editore" non sono più tanto indulgenti nei confronti di "Cairo Presidente". Certo

le 3 sconfitte ed il decimo posto agevolano le critiche. Ma l'importante è che Cairo non dichiari che la "guerra di carta" penalizzi la squadra. Ben pochi calciatori leggono con grande interesse i giornali. E se li leggono, questo non incide certo sulle loro prestazioni in campo. IL QUARTO D'ORA BEN POCO GRANATA Tra il minuto 46 ed il minuto 60. Il celeberrimo quarto d'ora granata, in cui Valentino Mazzola e compagni, se il Grande Torino non aveva ancora chiuso la partita, spingevano al massimo per segnare e vincere la sfida. I tempi sono cambiati ed ora esiste il quarto d'ora ben poco granata. Tra il minuto 60 ed il minuto 75, il Toro ha finora subito 8 reti. La fase topica di ogni partita, quella in cui le grandi squadre danno un segno tangibile della propria forza. Un dato statistico preoccupante. Che spiega il decimo posto, più di mille discorsi.

Alessandro Costa


amcsrls@yahoo.it

3

www.juvetoro.it

L'Analisi

“L’è tutto sbagliato e l’è tutto da rifare?” Il Presidente scarica le colpe su Mihajlovic. Ma in troppi hanno commesso errori

Glik e Cairo

U

na frase storica pronunciata da Gino Bartali nel momento in cui, dopo aver lasciato il ciclismo, fu intervistato dai giornalisti era: “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”. Ebbene, quasi sempre il “Ginettaccio toscano” rispondeva con quella frase che fu poi l’emblema delle cose che vanno male. L'abbiamo presa a prestito con l’ausilio di un punto interrogativo, che sa di domanda sul futuro

di un Torino che ha perso la sua luce. Abbiamo letto l’intervista del presidente Urbano Cairo in cui assolve l’operato del club e di Mazzarri, dando ogni responsabilità di tale situazione negativa del Toro soltanto a Mihajlovic. “A fine campagna acquisti eravamo tutti contenti”, ha detto il patron del Toro “poi qualcosa si è inceppato e cambiare allenatore in corsa è stato inevitabile. Purtroppo contano

i risultati e quelli non sono venuti, tuttavia, non vedo tutta questa negatività che qualcuno descrive, visto che quando andammo in Europa avevamo gli stessi punti di oggi. Mancano 11 gare e se ripartiamo dal primo tempo di Roma possiamo fare un buon finale. Non posso chiedere a Mazzarri ciò che pensava Mihajlovic, perché questa non è la squadra impostata e voluta da lui”. Già, ma chi ha voluto Mihajlovic e chi ha voluto Mazzarri? Il presidente resta in testa di ogni decisione finale e quindi è giusto che prenda le sue responsabilità. Ma è altresì vero che se qualcuno in seno alla società è preposto a dargli consigli, dovrebbe avere la capacità di allontanarlo per i danni commessi in questi anni. I nostri dubbi sono legati a una logica dovuta a troppi anni di errori e adesso il patron del Toro addebita a Mihajlovic

ogni scelta sbagliata nel costruire una squadra cui era stata promessa l’entrata in Europa League. Ogni giocatore acquistato e ceduto sembra essere stato deciso dall’ex tecnico del Torino. Noi propendiamo per una summa di responsabilità e di errori fatti in collaborazione dallo stato maggiore della società. Acquistare Niang e riporre fiducia su Sadiq come vice Belotti, cedere Zappacosta e Benassi escludendo la possibilità di acquistare Zapata, Laxalt, piuttosto che Donsah, lasciano pensare a scelte fatte al risparmio e con la massima attenzione al bilancio. Ecco, questo è il vero tarlo del Toro di Cairo. Prima di ogni cosa i conti devono essere in ordine, poi si vedrà. E hai visto mai che così facendo si azzecchi pure la squadra vincente? Il calcio non è questione di fortuna ma di programmazione, di investimenti e di capacità

Mazzarri

nella scelta dei collaboratori. A volte si sbaglia ed è giusto prendersi le proprie responsabilità. A gennaio è stato scelto Mazzarri che ha una visione tattica totalmente diversa dal suo predecessore. Dopo alcune fortunate partite iniziali, adesso tutti i nodi stanno venendo alla luce. Già, dal 4-3-3 al 3-5-2 di Mazzarri, peccato che i giocatori sono sempre gli stessi e con caratteristiche più adatte

all’idea del tecnico serbo, piuttosto che al coach toscano. Adesso, restano 11 partite da giocare prima della fine di un campionato in cui il Toro sembra non avere più nulla da dire. Dopo tre sconfitte consecutive, in casa granata arriva la Fiorentina. Una partita che dovrebbe rappresentare il punto di partenza per salvare almeno la dignità. Ci riuscirà Mazzarri? Salvino Cavallaro


4

www.juvetoro.it

amcsrls@yahoo.it

L'Intervista doppia

Fossati: “Quale preparazione fisica?” Pallavicini: “Crediamoci ancora” Due grandi ex granata analizzano per noi il momento infelice degli uomini di Mazzarri

N

atalino Fossati e Giuseppe Pallavicini, 2 Coppe Italia ed 1 scudetto con la maglia del Toro, anime della 'Associazione ex calciatori granata', di cui segnaliamo la nuova ed interessantissima pagina Facebook, analizzano per noi il momento granata e ci introducono la sfida di domenica pomeriggio contro

la Fiorentina. Natalino Fossati, cosa succede al Toro? Momento non felice, anche se il primo tempo con la Roma mi è piaciuto. Non baderei però a quella partita, i giallorossi sono in forma e lottano per la Champions. Però il Toro lo vedo disarmato, senza forza per combattere. Vedi la sfida di Verona, contro l'Hellas penultimo e con la difesa più perforata del campionato. Cairo ha assolto Mazzarri ed incolpato le scelte di Mihajlovic. Condividi? Io non incolperei né Mihajlovic né Mazzarri. Il Toro ha un organico da decimo posto. Mi preoccupa pero' la preparazione fisica: o è stata rifatta, o è stata fatta male prima. E poi i giocatori si distraggono in difesa. De Rossi a 34 anni ha segnato senza esser marcato. Mica è un giovane e veloce attaccante sgusciante, eppure ha calciato libero da marcature.

Sirigu sembrava una saracinesca, ora forse garantisce meno sicurezza (5 gol subiti in 2 gare) Sirigu è innocente. Tante volte ha salvato la porta del Toro. Ma se un avversario salta indisturbato nell'area piccola, posso segnare anche io, se non mi marcano. Mazzarri aveva iniziato bene con 3 vittorie e 2 pareggi. Ora sembra non aver in mano lo spogliatoio... È arrivato con grande voglia e con un grande curriculum. Un allenatore, quando subentra, deve prendersi cocci buoni e cattivi. E ricostruire. Il Toro aveva dei problemi, altrimenti sarebbe rimasto Mihajlovic. Mi ricorda quando Giagnoni andò via dal Toro e Fabbri gli subentrò: era puntiglioso e pretenzioso, cercava sempre le virgole, mai i punti. Mazzarri deve fare allo stesso modo. Troverà le soluzione giuste e farà bene.

Giuseppe Pallavicini, campione d'Italia 1976, nato in Toscana ma ormai "piemontesissimo"da decenni. Cosa ti aspetti da Toro-Fiorentina? Gara difficile anche per l'aspetto emozionale: dopo la tragedia di Astori, che il pubblico granata omaggerà sicuramente, l'unico risultato è l'1 fisso. Se sbaglia

ancora, il Toro si può sognare l'Europa. Dobbiamo riprendere dal primo tempo di Roma, in cui abbiamo avuto 3-4 palle gol. Il Toro ha iniziato la sua crisi nel derby: come lo spieghi? Anche a Verona, pur giocando male, abbiamo sbagliato tante occasioni. Ovviamente i 17 gol in meno di Belotti rispetto ad un anno fa, incidono: valgono dieci punti in meno. Dobbiamo aspettarlo, e confidare che segni maggiormente in questo finale di stagione. Anche perché praticamente il Toro non dispone nemmeno di Ljajic, che è un giocatore di grande tecnica che l'anno scorso ha realizzato 10 reti e 10 assist, ma che sta giocando pochissimo: mezza partita in 8 gare di gestione Mazzarri. Va recuperato. Cairo ha detto che bisogna lanciare i giovani per capire se potranno far parte del Toro del futuro. Condi-

vidi il pensiero del Presidente? I giovani vanno lanciati: i vari Barreca, Edera ma anche Bonifazi e forse Milinkovic-Savic meritano spazi. Pero' non a scapito di perdere altri punti e posizioni. Bisogna puntate ancora alla zona Europa League: è lontana ma non irraggiungibile Il luogo comune è che Mihajlovic era un grande motivatore, anche se spregiudicato come modulo. Mazzarri invece è più tattico. Mazzarri lo conosco, ci ho giocato due anni insieme. Anche lui è un "duro". Ha rifatto la preparazione su un'altra preparazione, ci vuole tempo. Ma i calciatori a questo livello non hanno bisogno della motivazione dell'allenatore. Devono trovare da soli i giusti stimoli per affrontare Roma o Fiorentina e le altre squadre del massimo campionato. Alessandro Costa


MACELLERIA DA

MARCO Carni Bovine scelte Piemontesi Macellazione propria CORSO DANTE, 77/B - TELEFONO 011.6699788 TORINO

Via Tunisi, 120 - 10134 Torino (zona Filadelfia)

Tel. 011.31.90.225

FA.BI. TORINO S.R.L. Strada Settimo, 162/10 10156 TORINO - ITALIA phone +39 011 2733671 fax +39 011 2238098 mail: info@fabitorino.com

www.fabitorino.com

- Mobili in Stile - Camere da letto - Camerette - Soggiorni - Cucine - Componibili - Armadi di tutte le misure e angolari - Mobili bagno - Mobili su misura

Vettura Sostitutiva - Soccorso Stradale Recupero Danni Lucidatura Via Tommaso Gulli, 42 - 10147 Torino Tel. 011.6989819 - 389.4485182 carrozzeriatommycar.it carrozzeria.tommycar@gmail.com


6

www.juvetoro.it

amcsrls@yahoo.it

La Tattica

Senza paura di sbagliare, altrimenti... Toro, occorre un approccio mentale convinto per poter indirizzare una partita che si presenta insidiosa

Baselli

U

n approccio mentale convinto, prima ancora che una buona condizione fisica, quest’anno molto spesso al di sotto di standard apprezzabili, sarà determinante per poter indirizzare una partita che si presenta difficile e alquanto insidiosa. Il 'Grande Torino' sarà il banco di prova per attestare la tenuta mentale di un gruppo che alla prima

difficoltà rischia di compromettere quanto di buono visto dopo il cambio di guida tecnica. Mai come in questa partita sarà fondamentale la gestione delle catene laterali; Ansaldi (o Barreca) da una parte e De Silvestri dall’altra avranno l’arduo compito di confezionare ad arte entrambe le fasi, senza mancare di attenzione soprattutto dentro l’area di

rigore granata (vedi gli ultimi gol subiti). Il Sistema di base proposto da mister Pioli è un 4-2-3-1 con Sportiello in porta; la linea difensiva a quattro con Laurini o Gaspar e Biraghi come terzini (ai quali Pioli chiede in fase di possesso di proporsi costantemente in attacco per dare il più possibile ampiezza alla manovra della squadra) e la coppia centrale formata da Pezzella e Vitor Hugo (entrambi bravi nel gioco aereo ma anche capaci di fare un primo giro palla con buona disinvoltura); la coppia di mediani formata da Veretout (a cui viene chiesto in fase di costruzione di andare ad abbassarsi tra i due centrali di difesa per rendere il palleggio più fluido) e Badelj (più dinamico e pronto ad aggredire la squadra avversaria

per recuperare palla e concedere un secondo attacco alla squadra); i tre giocatori alle spalle della punta sono Benassi (che parte da destra ma poi si accentra per prendere parte al palleggio della squadra in fase di sviluppo e contemporaneamente creare uno spazio libero sulla corsia di destra che viene attaccato da Gaspar o Laurini), Thereau (che si muove costantemente tra le linee ed è il giocatore a cui la squadra si appoggia più spesso nella metà campo avversaria) e Chiesa (che gioca molto largo a sinistra in modo da crearsi dello spazio per poi prendere velocità e puntare l’avversario attaccando verso la porta per liberare il destro e cercare il gol); la punta è Simeone bomber dotato di grande verticalità, che spesso lascia a Thereau il compito di rifinitura per poter invece attaccare efficacemente le spalle della difesa avversaria) Le linee dei reparti granata dovranno essere quanto mai compatte, alla ricerca continua dell’equilibrio tattico più volte richiesto da Mazzarri stesso, anche se davanti al pubblico di casa (deluso a dir poco) la costruzione di trame offensive andrà dovrà andare di pari passo con la “garra” (l'ingrediente segreto di ogni impresa, sportiva e non). Le occasioni che si verranno a creare dovranno essere sfruttate a dovere, chirurgicamen-

te; far gol e poi continuare a cercare la via del gioco, senza sedersi e/o sgonfiarsi, per non avere ancora una volta il rimpianto di quel che sarebbe potuto essere e non è stato mai o quasi mai. Gli esterni alti (Iago / Berenguer) metteranno in difficoltà le linee viola, soprattutto se quelle linee, verranno continuamente battute con scambi veloci, cambi di passo e sventagliate a costringere i mediani avversari ad un continuo ripiegamento nella zona i terzini. E da quelle fasce che dovranno arrivare i rifornimenti per il Gallo, cross alti e sul primo palo, per sfruttare le caratteristiche del bomber di Gorlago ultimamente un po’ troppo impreciso sotto porta e, al quale, partite come quella di Domenica (ma non solo) daranno le giuste motivazioni per non perdere la confidenza con il gol e con le proprie convinzioni. Le partite durano 90 minuti, pazienza e coscienza dei propri mezzi (che crediamo

Chiesa

non siano così poveri, nonostante i risultati ottenuti) per cercare di uscire dal tunnel dell’oblio e della “depressione” di piazza. E personalità, nello sviluppo del gioco e nella tenuta mentale durante le difficoltà, questa si al di sotto di qualsiasi altra statistica e valutazione. Senza paura di sbagliare. Emiliano Latino

Sostituzione di caldaie, scaldabagni e stufe a gas Impianti termici - Idraulici - Gas Condizionamento Dichiarazione di conformità Ristrutturazioni complete alloggi

Ciao Davide, buon viaggio!

10152 Torino - Via Monza, 4 Tel. 338 9611209


amcsrls@yahoo.it

www.juvetoro.it

7

Numeri e Statistiche di Massimo Fiandrino

I numeri della crisi, in casa e in trasferta 20 i punti del Torino in casa in 13 gare di questo torneo (5 vittorie, 5 pareggi e 3 ko), nello scorso torneo i punti interni dopo 13 gare interne furono 28 (8 vittorie, 4 pari, 1 ko).

MAZZARRI SOLO 11 PUNTI IN 8 GARE. MIHA FECE MEGLIO MIHAJLOVIC 13

I

l Torino contro la Fiorentina si gioca un po' di futuro. La squadra di Mazzarri ha perso sicurezza, entusiasmo e stimoli. Dopo l'ottima partenza con 11 punti nelle prime 5 gare nel dopo Sinisa, il nuovo mister ha accusato tre sconfitte consecutive, pesante quella di Roma dopo un buon primo tempo. Con l'obiettivo Europa quasi sfumato, il nuovo mister dovrà essere lungimirante, ritrovare giocatori come Belotti e Barreca, decisivi nello scorso torneo e ricostruire un Toro competitivo in prospettiva stagione 2018/2019.

MAZZARRI

Punti

11

8

Giocate

8

PRIMA VOLTA CON 3 KO DI FILA E 3 PUNTI IN MENO RISPETTO A UN ANNO FA

3

Vinte

3

4

Nulle

2

1

Perse

3

3 le sconfitte consecutive del Torino, record negativo stagionale dei granata (Juventus, Verona e Roma); il precedente nel torneo 2016/2017 dalla 15^ alla 17^ giornata nel dicembre 2016 con Sinisa Mihajlovic in panchina. 3 i punti in meno di questo Torino rispetto a un anno fa calcolando le gare giocate (27).

14

Reti fatte

13

Reti subite

MAZZARRI DISASTRO IN TRASFERTA Sassuolo-Toro

1-1

Sampdoria-Toro

1-1

Verona-Toro

2-1

Roma-Toro

3-0

SOLO 1 VITTORIA ULTIME 10 TRASFERTE. E MENO 8 IN CASA 1 Una sola vittoria “corsara” del Torino nelle ultime 10 trasferte, a Roma contro la Lazio. Completano lo score 6 pareggi e 3 sconfitte.

denti 6 con Mazzarri solo 3 segnature subite (mai più di un gol subito in 3 match su 6 con Sassuolo, Sampdoria e Juve e 3 partite interne senza subite reti con Bologna, Benevento e Udinese). 8 i gol subiti dal Toro dal 60' al '75, il quarto d'ora più negativo granata. (Nella prima colonna Mazzarri e il presidente Cairo; nella quinta colonna Sinisa Mihajlovic )

68 SFIDE SOTTO LA MOLE IN SERIE A

11 8

Tradizione per i granata con 38 vittorie. Tre pareggi nelle ultime 5 partite

15 GOL IN MENO. MANCANO 17 RETI DEL GALLO 1 Un solo gol segnato dal Torino nelle ultime 3 partite (Niang contro il Verona) e 15 reti in meno rispetto a un anno fa (dopo 27 gare giocate). 5 i gol segnati da Belotti in questo torneo, nello scorso Campionato dopo 27 gare giocate il bomber era, con 22 centri, il parziale capocannoniere. 18 i gol in meno per la coppia Belotti-Iago. Adesso solo 14 in 2, nello scorso torneo ne aveva segnato 18 in più di adesso (Belotti 22 e Iago Falque 10).

5 GOL SUBITI NELLE ULTIME 2 PARTITE 5 i gol subiti dal Torino nelle ultime 2 partite, nelle prece-

1 il giocatore che ha segnato un gol con entrambe le maglie, impresa riuscita a Francesco Graziani, una rete per il Torino il 30 novembre 1980 al 29' per il definitivo 1-1 e un gol il 14 marzo 1982 con la casacca della Fiorentina, l’1-0 al 28': la gara si concluse 2-2. 6 le triplette delle sfide, una dei viola firmata da Hamrin il 9 dicembre 1962 (la Fiorentina vinse per 4-0), le altre 5 realizzate da giocatori del Torino, Prato, Ossola, Ferraris II, Marzano e Paolino Pulici il 18 aprile 1976 in Torino-Fiorentina 4-3, il Campionato dell’ultimo Scudetto granata.

9 le reti segnate nella gare del 22 dicembre 1946, i granata vinsero per 7-2, rimane nella storia delle sfide fra i 2 clubs a Torino quella più ricca di gol. 10 le reti realizzate da Pulici (Torino) (nella foto) il bomber delle sfide e a segno per 5 gare di fila (dal 1974/75 al 1978/79), precede Hamrin (Fiorentina) a 7, Ossola (Torino) a 5, Bui, Gabetto, Ferraris II, Prato (Torino) e Montouri (Fiorentina) a quota 4. 12 le vittorie “corsare” della Fiorentina, ultima il 7 dicembre 2008 per 4-1. La vittoria più vistosa datata 11 gennaio 1959, 6-0 per i gigliati con doppiette di Hamrin e Montouri, altre reti di Lojacono e Chiappella. 18 i pareggi, l’ultimo il 28/09/2014 per 1-1 (Quagliarella, Babacar). 38 le vittorie del Torino, le ultime 2 consecutive, l'ultima il 2 ottobre 2016 per 2-1 (Iago Falque, Benassi, Babacar); per il Torino 8 vittorie consecutive dal 1937/38 al 1948/49 (nel 1938/39 non si giocò perché la Fiorentina militava in B). Inoltre i granata in 4 occasioni sono riusciti a vincere con 5 reti di scarto, il 7-2 del 1946/47, il 5-0 del 1935/36, 1942/43 e 1947/48. 192 le reti delle sfide, 115 segnate dal Torino e 77 realizzate dalla Fiorentina.


8

www.juvetoro.it

amcsrls@yahoo.it

Numeri e Statistiche di Massimo Fiandrino

Mister Pioli vince una volta su due contro il Toro S

tefano Pioli è nato a Parma 51 anni fa, ha iniziato ad allenare con la Salernitana in serie B. È arrivato in serie A la prima volta con il Parma nel 2006, venendo esonerato dopo 22 gare. Quindi il Chievo (2010/2011), Bologna (2011/2014), Lazio (2014/2016) e Inter nella scorsa stagione. In totale in serie A ha collezionato 268 panchine con 95 vittorie, 73 pareggi e 100 sconfitte.

(A) in Lazio-Toro 3-0 e il 25/10/2017 (A) in Fiorentina-Toro 3-0. 1 sola vittoria di Pioli in 10 sfide da giocatore contro il Toro nel derby del 31/3/1985 (Toro-Juve 0-2, subentrato a Paolo Rossi al 76'); completano lo score 7 pareggi e 2 ko. 3 le stagioni da calciatore per Stefano Pioli dal 1984 al 1987 con un score di 57 presenze e 1 gol in Coppa Italia il 09/09/1984 in JuveSambenedettese 5-0.

PIOLI 22 SFIDE CONTRO IL TORO E 11 VITTORIE 22 le sfide ufficiali (A, B e Coppa Italia) di Stefano Pioli da mister contro il Torino (l'avversaria più volte affrontata in panchina) con un bilancio di 11 vittorie (1 su 2), 6 pareggi e 5 sconfitte (tutte di misura e l'ultima il 22/09/2013 in BolognaTorino 1-2). 7 le ultime gare di Pioli in panchina contro il Torino e in questo periodo è imbattuto contro i granata (serie aperta con 5 vittorie

PALMARES DA GIOCATORE

e 2 pareggi). 6 i pareggi fra Pioli e il Torino, l'ultimo per 2-2 (allora mister neroazzurro) il 18/3/2017. 3 le vittorie più vistose di Pioli in panchina contro il Torino e tutte per 3-0: il 28/11/2004 (B) in ToroModena 0-3; il 25/10/2015

1 Campionato Serie C 83/84 1 Campionato Serie B: Fiorentina 93/94 1 Campionato Serie A: Juventus 85/86 1 Supercoppa Europea 84 1 Coppa dei Campioni 84/85 1 Coppa Intercontinentale 85 IN VANTAGGIO CON MAZZARRI 5 a 4 11 i precedenti ufficiali in panchina fra i 2 mister con Stefano Pioli in vantaggio

per 5-4, completano lo score 2 pareggi (sempre per 1-1). Nelle ultime 3 sfide, una vittoria per ciascuno dei 2 mister e un pareggio. 2 le vittorie di Pioli in 2 sfide in appena 3 giorni contro Walter Mazzarri il 16/12/2012 in NapoliBologna 2-3 (serie A) e il 19/12/2012 in NapoliBologna 1-2 (ottavi Coppa Italia). 3 In tre delle 4 vittorie di Mazzarri contro Pioli in panchina, la squadra di Pioli non ha segnato. Pioli 3 volte “corsaro” su 5 vittorie complessive contro Mazzarri. IL DETTAGLIO DEGLI 11 PRECEDENTI 27/09/2003 LIVORNO-Salernitana (Serie B) 29/02/2004 Salernitana-LIVORNO (Serie B) 25/10/2006 REGGINA-Parma (Serie A) 22/09/2010

3-0 0-2 3-2

NAPOLI-Chievo (Serie A) 02/02/2011 Chievo-NAPOLI (Serie A) 16/01/2012 NAPOLI-Bologna (Serie A) 06/05/2012 Bologna-NAPOLI (Serie A) 16/12/2012 NAPOLI-Bologna (Serie A) 19/12/2012 NAPOLI-Bologna (Coppa Italia) 08/05/2013 Bologna-NAPOLI (Serie A) 24/11/2013 Bologna-INTER (Serie A)

1-3 2-0 1-1 2-0 2-3 1-2 0-3 1-1

MAZZARRI IN SVANTAGGIO CONTRO I VIOLA 23 Le sfide ufficiali di Mazzarri contro i Gigliati: solo 6 vittorie (l'ultima il 15/02/2014 in FiorentinaInter 1-2); 9 i pareggi (l'ultimo il 20/01/2013 in

Fiorentina-Napoli 1-1) e 8 i ko (l'ultimo il 5 ottobre 2014 in Fiorentina-Inter 3-0). (Nella foto a sinistra Stefano Pioli, qui sopra Walter Mazzarri)

REDAZIONALE

REDAZIONALE

Nel 1965 nasce a Torino un piccolo laboratorio dolciario dove l’abilità e l’entusiasmo di giovani maestri pasticceri danno vita ad una produzione sempre in crescendo di panettoni, colombe, biscotti e amaretti. Molti anni sono trascorsi da allora ed il piccolo laboratorio si è trasformato in una florida impresa. Tuttora a conduzione familiare, la Gilber sviluppa la sua attività su metodi prettamente artigianali, impiegando materie prime accuratamente selezionate così da ottenere prodotti di bontà e qualità superiori, ideali per palati più sopraffini e delicati. Vanto della produzione Gilber è, oltre al panettone, la colomba classica con la caratteristica glassa alle nocciole, ricoperta di zucchero in granella e mandorle. Ricca di materie prime è il frutto di una delicata lavorazione basata sulla lievitazione naturale. Tale processo deriva dall’impiego esclusivo di lievito madre senza aggiunta di lieviti chimici e richiede ben quarant’otto ore per garantire le giuste caratteristiche di sofficità, morbidezza e fragranza che distinguono tutti i lievitati Gilber. Da sempre attiguo al laboratorio di produzione è presente uno spaccio aperto al pubblico dove si possono trovare tutte le specialità vestite in confezione elegante, per un regalo ad effetto o in semplice cellophane trasparente per un consumo più familiare. Inoltre si possono acquistare a prezzi molto bassi le colombe che esteticamente presentano dei difetti, la cosiddetta II scelta.

Il Gruppo RE.VIN SRLS di Cumiana, in provincia di Torino, ha un’esperienza ventennale nella verniciatura di mobili, infissi e serramenti realizzati in diversi materiali, tra cui legno, alluminio, PVC e laminato. Utilizziamo vernici di alta qualità per risultati finali impeccabili e duraturi, eseguendo diverse tecniche di verniciatura, a spruzzo, a pennello e ad immersione, in base alle caratteristiche del materiale e dei prodotti da trattare. Forti della nostra lunga esperienza nel settore e avvalendoci di tecniche e attrezzature all’avanguardia, siamo in grado di realizzare diverse tipologie di verniciatura, riuscendo a soddisfare con la massima professionalità e competenza qualsiasi richiesta ed esigenza specifica della clientela. Nello specifico effettuiamo verniciature: • RAL e a campione • in tinta • trasparenti • lucide • lucido diretto • decapé • a cera • all'acqua • in acrilico • in poliuretanico Su richiesta realizziamo anche verniciature con effetti particolari, personalizzate e su misura.

GILBER - PRODUZIONE PANETTONI • COLOMBE • BISCOTTI Via Cavagnolo, 18 Torino - Tel. 011 2621387 - www.gilber.it Spaccio Dolciario: Via Cavagnolo, 18 Torino Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle ore 14.30 alle 18.30 Sabato chiuso

GRUPPO RE.VIN srls Sede Operativa: Strada Cappella Verde, 42 10040 Cumiana (TO) Ufficio: Via Torino, 87 10045 Piossasco (TO) Cell. 393 9631138 - Tel. 011 9041493 www.revinverniciatura.com - gruppo.revin@gmail.com


amcsrls@yahoo.it

9

www.juvetoro.it

Numeri e Statistiche di Massimo Fiandrino

Belotti alla ricerca del gol numero 50 In serie A, tra Palermo e Toro, il bomber è fermo a 49. E solo una rete ogni 350 minuti...

Q

uando Belotti non segna il Torino vince la metà (4 successi su 8) e ancora meno quando il “Gallo” è assente (1 su 6). Belotti è indispensabile a questo Torino, da un anno è il capitano, la prima fascia fu indossata il 5 marzo 2017, contro il 'suo' Palermo: fu una giornata straordinaria, in quella gara mise addirittura a segno una tripletta. SOLO UN GOL OGNI 350 MINUTI, L'ANNO SCORSO CAPOCANNONIERE Stagione Reti Gare giocate Minuti gioc. Un gol ogni… 2015/16

6

24

1.652

2016/17 22

24

2.081

94 min

2017/18

21

1.754

350 min

5

275 min.

BATTUTI 23 PORTIERI (MAI IL VIOLA SPORTIELLO) Reti 5 3 2 1

Portiere Mirante Bizzarri, Consigli, Cordaz, Posavec, Rafael C., Tatarusanu Buffon, Donnarumma, Handanovic, Leali, Reina, Scuffet, Skorupski, Storari, Szczesny, Viviano Benussi, Lamanna, Marchetti, Karnezis, Pegolo, Puggioni

N.b.: Il Torino ha disputato 27 partite, la gara interna

I BOMBER TORO NEI TORNEI DI A

con il Crotone dovrà essere recuperata.

Reti 29 27 26 25 23 22 22 21 21

49 GOL IN A TRA PALERMO E TORO Reti Club 5

Bologna

4

Napoli, Sassuolo, Udinese

3 Cagliari, Crotone, Fiorentina, Palermo, Roma, Sampdoria 2

Frosinone, Inter, Juventus, Milan,Pescara,

1

Empoli, Genoa, Lazio, Verona

Triplette: 2 (Bologna, Pescara) Doppiette: 7 (Cagliari, Crotone, Fiorentina, Frosinone, Napoli, Sampdoria, Pescara)

Giocatore Mazzola V. Santos B. BELOTTI Mazzola V. Gabetto Gabetto Immobile Pulici P. Graziani

Stagione 1946/47 (20 squadre) 1949/50 (20 squadre) 2016/17 (20 squadre) 1947/48 (21 squadre) 1947/48 (21 squadre) 1945/46 (No Gir.Unico) 2013/14 (20 squadre) 1975/76 (16 squadre) 1976/77 (16 squadre)

CURIOSITÀ

I NUMERI IN GRANATA

FEBBRAIO IL MESE PIÙ PROLIFICO

Partite giocate: 91 Reti: 43 Doppiette: 6 Triplette: 2 Destro: 22 Sinistro: 10 Testa: 11 In casa: 26 In trasferta: 17 1° tempo: 17 2° tempo: 26

Agosto: 5 Settembre: 3 Ottobre: 1 Novembre: 5 Dicembre: 4 Gennaio: 4 Febbraio: 8 Marzo: 5 Aprile: 7 Maggio: 1

1 Il suo primo gol in granata è arrivato il 28 novembre 2015, alla quattordicesima giornata e dopo un digiuno di 549 minuti (in gol contro il Bologna). 2 Le sue prime reti in serie A con la maglia del Palermo, non solo una rete ma addirittura una doppietta il 24 settembre 2014 in Napoli-PALERMO 3-3. 140 Il 5 novembre 2016, Belotti ha realizzato il suo gol più veloce in carriera, in gol dopo 140 secondi dal via in Torino-Cagliari 5-1. 974 Belotti su rigore il 20 marzo 2016 ha interrotto l'imbattibilità di Buffon che durava da ben 974 minuti, interrotta così la striscia record del portiere della Nazionale. 2017 Il 27 agosto 2017 l'incredibile gol di Belotti in rovesciata in Torino-Sassuolo 3-0, il gol del momentaneo 1-0 per i granata che resterà indelebile nella storia del nostro Campionato.

VALERIA e ANTONELLA Via Mazzini, 33 - TORINO - Cell. 340 7131743

VALENTINA Via XX Settembre, 60 - TORINO - Cell. 328 7586748


10

www.juvetoro.it

Il Ricordo

amcsrls@yahoo.it

di Massimo Fiandrino

Ciao Davide, Capitano in campo e di vita Quando il “filo” si spezza all'improvviso. Astori e Morosini, sfortunati campioni bergamaschi

I

l cuore del Capitano della Fiorentina si è fermato nel sonno. Colpiti al cuore. Non ci sono parole per riempire lo sgomento in cui la morte di Astori ha precipitato il calcio italiano e tutti noi tifosi e appassionati. Ascoltiamo il silenzio, che spesso ci rende migliori, e di Davide ci accompagneranno sempre le immagini di un ragazzo galantuomo e persona perbene. Era l'espressione migliore di un mondo antico, nei quali valori come l'altruismo, l'eleganza, l'educazione e il rispetto per gli altri lo hanno consacrato Capitano di Vita. Grazie Davide.

LA SCHEDA DAVIDE ASTORI nato il 7 gennaio 1987 a San Giovanni Bianco (BG), è cresciuto nel Pontisola. A 14 anni lo prelevano le giovanili del Milan. Arriva alla soglia della prima squadra senza però debuttare in Campionato. Viene mandato in provincia: Pizzighettone e Cremonese in C1, poi

il gran salto al Cagliari in A (debutta a 21 anni con mister Allegri in Siena-Cagliari 2-0) dove resta 6 stagioni. In A 289 presenze, corredate da 7 reti, 2 presenze in Champions e 16 in Europa League. Debutta anche in Nazionale il 29/03/2011 in Ucraina-Italia 0-2 con Cesare Prandelli (in totale con la maglia Azzurra 14 presenze e 1 gol, il 30 giugno 2013 contro l'Uruguay nella Confederations Cup). Nel 2014 viene preso dalla Roma. Una sola stagione giallorossa poi si trasferisce a Firenze, Capitano dei Gigliati e sua ultima casa.

scia durante Perugia-Juventus: morirà per arresto cardiaco. Andrea Ceccotti Il 14 novembre 1987 morì all'età di 25 anni, giocava nella Pro Patria era un centrocampista, morì sei giorni dopo un malore che aveva accusato in campo ma la sua condizione si era aggravata già quando era all'ospedale e gli fu diagnosticata una trombosi alla carotide e un embolo al cervello. Marc Vivine Foè Nel 2003 a Lione il centrocampista muore in campo durante Colombia-Camerun nella Confederations Cup. Miklos Feher Il 25 gennaio 2004 il giocatore del Benfica contro il Vi-

toria ha un malore e muore in campo. Serginho Il 27 settembre 2004 il Brasiliano di San Caeteno ha un attacco cardiaco e muore durante una gara contro il San Paolo. David di Tommaso Il 29 novembre 2005 fu trovato morto in casa, arresto cardiaco, due giorni prima aveva vinto 1-0 contro l'Ajax, il difensore francese giocava nell'Utrecht. Antonio Puerta Il 25 agosto 2007 ha un arresto cardiaco durante Siviglia-Getafe, muore tre giorni dopo. Chaswe Nsofwa Il 29 agosto 2007, giocatore zambiano con Hapoel Beersheva, squadra di seconda divisione in Israele, si è

QUANDO IL “FILO” SI SPEZZA ALL'IMPROVVISO ASTORI E MOROSINI, SFORTUNATI CAMPIONI BERGAMASCHI Giuliano Taccola Il 16 marzo 1969 l’attaccante ha un malore a Cagliari dopo una gara non giocata: muore nel tragitto verso l’ospedale. Renato Curi Il 30 ottobre 1977 si acca-

accasciato sul campo mentre si stava allenando con i compagni ed è deceduto poco dopo, causa infarto. Jairo Andres Nazareno Il 3 settembre 2007 un giocatore della terza divisione dell'Ecuador morto per arresto cardiaco, 21 anni e attaccante del Chimborazo. Phil O’ Donnel Il 29 dicembre 2007 il centrocampista del Motherwell nella gara contro il Dundee United ha un arresto cardiaco e muore. Daniel Jarque L'8 agosto 2009 viene trovato morto nel ritiro di Coverciano. Le cause del decesso sarebbero ascrivibili ad una asistolia, occorsa mentre era al telefono con la fidanzata. Giocava nell'Espanyol. Naoki Matsuda Il 4 agosto 2011, arresto cardiaco durante un allenamento, il giocatore giapponese giocava nel Matsumoto Yamaga. Pier Mario Morosini Il 14 aprile 2012, giocava nel Livorno, si accasciò a terra durante uno scatto a

metà del primo tempo. Soccorso dai compagni morirà poco dopo in ospedale. Soffriva di una rara malattia ereditaria, la cardiomiopatia aritmogena. Chinoso Ihelwere Henry Il 5 agosto 2012, nigeriano di 21 anni morto in campo durunte un amichevole nelle serie B rumena fra il Delta Tulcea e l'FC Balotesti. Patrick Ekeng Il 6 maggio 2016, il giocatore camerunense di 26 anni giocava con la Dinamo Bucarest, morto per infarto. Bernardo Ribeiro 7 maggio 2016, morto in Brasile a 26 anni, durante una partita amatoriale, stroncato da un arresto cardiaco. Astori Davide (31 anni) Il 4 marzo 2018, trovato morto per un arresto cardiocircolatorio nella sua camera di albergo a Udine. Morto per infarto anche Ferraris IV, mediano Campione del Mondo, a 43 anni mentre giocava con delle vecchie glorie.

PER LA TUA PUBBLICITÀ SU Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino

Direttore Responsabile Roberto Grossi rogro@inwind.it

Impaginazione e grafica Silvana Scarpa Tel. 011 0371291

Hanno collaborato Salvino Cavallaro Alessandro Costa Massimo Fiandrino Emiliano Latino Alessandro Muliari Dan Morino Paolo Rachetto

Servizi fotografici Archivio JuveToro Editore AMC - Art Media Communication

Segreteria di redazione Cristina Zecchino amcsrls@yahoo.it

Pubblicità amcsrls@yahoo.it

Direttore Editoriale Gianni Castaldo amcsrls@yahoo.it

Stampa I.T.S. SpA Distribuzione gratuita agli ingressi esterni degli stadi torinesi, eventi e canali commerciali

Autorizzazione Trib. di Torino n. 30 del 27/11/2015. Tutti i diritti riservati Responsabile del trattamento dei dati personali: Gianni Castaldo

CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 17 DI GIOVEDÌ 15 MARZO 2018

TELEFONA

011 0371291

SCRIVI amcsrls@yahoo.it


amcsrls@yahoo.it

11

www.juvetoro.it

L'Intervista

Zaccarelli e Liboni in Sicilia per abbracciare i tifosi del Toro Un 'tour' granata di 4 giorni in Trinacria. Il cantautore: “Ma quante delusioni dalla società!”

R

enato Zaccarelli e Valerio Liboni, un connubio di ispirazione granata che si interseca tra calcio e musica. Due mondi apparentemente diversi ma eguali nel loro legarsi ai sentimenti e a quella passione capace di sfociare nell’emozione più pura. Grande centrocampista di quel Torino di Gigi Radice che conquistò lo scu-

rà da Agrigento il prossimo 22 marzo e terminerà il giorno 25 dello stesso mese. Due cuori Toro che sono attesi con trepidazione dalla Trinacria Granata e dall’organizzatore Renzo Zambito, che con orgoglio contribuiscono alla passione granata in una terra che pur lontana logisticamente da Torino, non fa preclude-

detto nel 1976 dopo 27 anni dalla tragedia di Superga, Zaccarelli è legato alla maglia granata da una lunga militanza professionale. Alto, elegante e di bella presenza, l’ex centrocampista ha ancora oggi un nutrito seguito di tifosi granata di tutta Italia, isole comprese. Ma anche Liboni, batterista e cantautore che ha scritto dieci inni ufficiali del Torino interpretandone sei, ha un largo seguito di tifosi che non mancano mai di cantare quel “Ancora Toro” (io questa maglia sognavo da bambino) che è entrata ormai nell’anima della gente granata. Prova ne è stato il successo che Valerio Liboni ha avuto la scorsa estate a Milazzo (Me), quando è stato invitato a presentare il suo libro racchiuso in un cofanetto comprendente un cd che porta il titolo dell’inno ufficiale del Toro. Ebbene, i due personaggi sono stati invitati in Sicilia per un viaggio itinerante che parti-

re mai la sua nutrita presenza alle varie partite che la squadra del cuore gioca in casa e fuori. Agrigento e la Valle dei Templi, Noto, Siracusa, Raddusa, Rosolini, Taormina e Fiumefreddo, rappresentano le tappe di un tour granata che si dipana tra storia, cultura, bellezze paesaggistiche e succulente prelibatezze siciliane. Ma per capire meglio quello che sarà l’itinerario di questo mini viaggio in terra di Sicilia da parte di Zaccarelli e Liboni, abbiamo pensato di intervistare proprio il cantautore dell’inno del Toro, divagando anche su quello che è il suo pensiero sul Torino di oggi. Valerio, vogliamo parlare di questo viaggio che farai assieme a Zaccarellli nel cuore della Sicilia granata? “Sì, con piacere. Il tour che faremo in Sicilia dal 22 al 25 marzo compreso, è stato organizzato dalla Trinacria

Granata nel nome di Renzo Zambito. Come hai già detto, andrò assieme a Renato Zaccarelli per partecipare alla manifestazione dal titolo: “Cena con Renato Zaccarelli e Valerio Liboni, autore dell’inno del Toro”. Porterò con me i cofanetti di “Ancora Toro” che presenterò a tutti i tifosi granata. Sarà una festa in cui si ricorderà il Toro dell’ultimo scudetto, grazie alla presenza di Zaccarelli. Ma si parlerà anche del mio libro e del Torino di oggi”. Canterai dunque l’inno “Ancora Toro” e altre canzoni della tua carriera artistica? “Penso che i tifosi vorranno ascoltare in primis l’inno del Toro, e poi se ci sarà l’occasione farò un revival della mia lunga carriera di cantautore”. È vero che tra i tifosi granata in Sicilia si sta cercando di ampliare ancora l’evento con aperitivi e pranzi conviviali? “Su Internet ho letto qualcosa di simile, ma tutto è rimandato agli organizzatori e anche ai vari impegni di Renato Zaccarelli. Certo, l’idea è piacevole, ma vediamo cosa ne verrà fuori”. Dunque, ritorni in Sicilia dopo il successo che hai ottenuto la scorsa estate a Milazzo. Immagino che ti sei trovato bene! “Di questo nostro tour in Sicilia ho già informato il dottor Andriolo e l’amico Salmeri, che la scorsa estate hanno organizzato un torneo di calcio a Milazzo con la partecipazione del Torino Primavera. Ho dato loro i contatti di Renzo Zambito per far conoscere il programma del tour. Mi fa molto piacere ritornare in Sicilia in questa circostanza. Devo anche dire che Milazzo mi ha colpito particolarmente per la sua bellezza paesaggistica e non è un caso che con il dottor Andriolo abbiamo parlato di un eventuale ritorno durante la prossima estate. Mi piacerebbe davvero!” Cosa pensi di questo Toro deludente per gioco, risultati e classifica? “Mi è stato riferito, anche

se non posso rivelare la fonte, che Mazzarri ha rifatto la preparazione atletica che era già stata completata dal suo predecessore Sinisa Mihajlovic. Un segno inequivocabile di questo fatto è stato l’atteggiamento di De Silvestri, che non ha chiuso a dovere sul secondo gol del Verona. E poi la lentezza di movimenti che si è palesata nel corso del derby, lascia pensare a carichi di lavoro che sono più tipici della preparazione estiva, piuttosto che in questo periodo della stagione. Ecco perché i giocatori del Toro non corrono al cospetto degli avversari che sembrano saette”. Ma a Roma si è visto un buon primo tempo... “Sì, peccato che siamo tornati a casa con un fardello pesante di tre reti a zero...” E adesso arriva la Fiorentina. Che partita sarà? “Penso che in questo momento il vero avversario del Toro sia il Toro stesso. Dopo avere incassato tre sconfitte consecutive la situazione è davvero complicata. Con la Fiorentina è importante vincere, anche se non sarà facile”. Non pensi che i mali del Toro siano anche imputabili alla società? “I mali del Toro partono da lontano, questo è appurato da sempre. Costruire un’ottima squadra di calcio, significa anche non vendere

i giocatori più rappresentativi che costituiscono lo zoccolo duro del gruppo. E invece ti accorgi che già si parla di vendere Belotti per sostituirlo con Zaza o chissà quale altro acquisto non costoso dal punto di vista economico. Penso che Cai-

ro costruisca delle squadre adatte a stare a metà della classifica, ma i tifosi sono profondamente delusi e questo lo avverto andando ospite nelle varie trasmissioni televisive. L’ambiente

dei tifosi granata è convinto che il pensiero fisso di Cairo sia il bilancio e non la squadra. I risultati parlano chiaro e nel calcio nulla si fa se non si costruiscono basi solide e adatte al raggiungimento di prestigiosi obiettivi. Il Toro attuale è lontano da tutto questo”. Dunque, il tuo “Ancora Toro” così carico di passione granata e antico romanticismo, sembra quasi in contrasto con tutto ciò che è il Toro di oggi? “Non farò più un pezzo legato al Torino, perché questo rimarrà nella storia. E’ chiaro che sono molto dispiaciuto per questa situazione legata al Toro, proprio io che sono uno dei più vecchi tifosi granata. Alla soglia dei 70 anni, visto che io ne ho 68, avrei voluto almeno una volta vincere qualcosa per scendere in piazza a festeggiare. Invece sono continue delusioni, perché penso che il presidente del Toro abbia investito i suoi soldi in altre cose”. Questo mi fa pensare che la tua idea di Toro sia solo romantica! “Esatto. Se voglio vedere giocare al calcio fatto di spettacolo, divertimento e grandi ambizioni, rivolgo lo sguardo a squadre che calcano scenari europei. Il Toro è nel mio cuore, ma il calcio è un’altra cosa”. Salvino Cavallaro


12

www.juvetoro.it

amcsrls@yahoo.it

Spazio Fans

Il calcio non è solo un gioco: il 'gemellaggio' con le altre tifoserie

I

n questa domenica in cui il ricordo di Capitan Davide Astori ci fa apprezzare ancora di più l’istituto dei gemellaggi tra fratelli di fedi calcistiche diverse, dedichiamo il nostro Spazio Club ad un ragazzo speciale che, pur non tifando Toro, ha imparato lo stesso a rispettare e amare i nostri gloriosi colori: Gianluigi Bianchini, 27 anni e una vita spesa per il calcio; quello tifato e quello giocato, praticato per tante stagioni nelle squadre giovanili. Lo incontro per la prima volta la sera del 10 settembre scorso, fuori dal 'Ciro Vigorito', dopo la nostra vittoria in extremis a Benevento. Gianluigi è lì, fuori dal settore ospiti, che attende da mezz’ora qualche tifoso granata con cui fare uno scambio sciarpa. Per caso, o forse no, quel-

lo scambio sciarpa avviene proprio con me; mi dispiace un po’ separarmi da uno dei due vessilli regalatomi solo poche ore prima dal mitico Mario Patrignani, ma il pensiero che il nome del Toro Club Pesaro sarà così’ conosciuto anche da altri tifosi mi tranquillizza e mi fa sentire meno in colpa; e poi, come potrei dire no a questo ragazzo, che dopo

una sconfitta immeritata allo scadere mi porge senza rancori la sua sciarpa giallorossa per averne una granata? In quel gesto, in quell’attesa, c’è tutto il tifoso Gianluigi: il suo amore per il Benevento, la sua voglia di assaporare a pieno la gioia della Serie A, la passione per il calcio italiano in generale ed il rispetto per tutte le squadre che ne sono protagoniste. Nei mesi successivi manteniamo i nostri contatti e fin da subito Gianluigi mi manifesta il suo desiderio di ripetere quello scambio sciarpe anche in occasione del ritorno a Torino, dove ovviamente lui non mancherà. Detto fatto. Domenica 28 gennaio lo aspetto, con mio papà, davanti ai cancelli dell’ingresso per i pullman del

settore ospiti, prima della partita; appena arriva il suo mezzo, Gianluigi scende e ci corre incontro, veloce e con il sorriso stampato in volto, come si fa con vecchi amici che non si vede da un po’. Per l’occasione non ci ha portato solo una sciarpa, ma anche una bellissima maglietta della sua squadra, quel Benevento che il nostro Gianluigi tifa fin da piccolo: fedelissimo ai colori della Strega anche negli anni della C, quando sarebbe stato più facile abbinare al tifo per la squadra della propria città anche quello per il vicino Napoli o per una delle tre grandi “strisciate”. Anche lui, come tanti, deve questo amore al papà, che da bambino lo portava allo stadio. Quest’anno cerca di non perdersi nessuna delle grandi trasferte: è stato a Torino, Roma, Napoli, Genova, Bologna e Milano. Chilometri su chilometri per seguire il suo Benevento e vivere sino in fondo questa grande avventura. “Alla salvezza ci credo ancora!” dice sincero e deciso, ma in ogni caso per lui la Serie A, con il doppio salto dalla Lega Pro, resta “una cosa bellissima comunque, uno shock fantastico, e pazienza se perderemo le partite, io amo il

calcio e accetto la sconfitta”. Ora, anche per lui, il Toro è quasi una seconda squadra, “meritereste uno scudetto per quanto siete grandi come tifosi”: a fine aprile, in occasione di BeneventoJuve, sarà al Vigorito con la nostra sciarpa granata al collo, per la gioia di Mario Patrignani. Ma il dulcis in fundo a questa bella storia di amicizia, di rispetto, di esempio su come dal calcio possa nascere anche qualcosa di più, è arrivato, qualche giorno dopo, proprio da

Benevento. Gianluigi, infatti, è stato invitato nella sede del locale Toro Club, protagonista in settembre di uno splendido evento dedicato al Grande Torino molto sentito da tutta la città, dove il Presidente Daniele Capossela ed il vice Luca Maio gli hanno donato l’agenda ufficiale del sodalizio, impreziosita da una dedica apposita nelle pagine iniziali. Sicuri che il calcio sia solo un gioco? Alessandro Muliari

Sport Vari / Basket

Auxilium Fiat: piedi per terra e ripartire! L

a Torino del basket torna con i piedi per terra. Lo fa dopo la vittoria esaltante della Coppa Italia a cui è seguita la un po' meno convincente vittoria contro Capo d'Orlando. L'euforia per il primo trofeo della palla a spicchi portato sotto la Mole si va infrangere contro la prima in classifica, Venezia. Le mura amiche non sono bastate per giungere alla terza vittoria di fila in questa stagione contro la squadra campione d'Italia. La Coppa Italia, che proprio contro Venezia aveva visto iniziare la vittoriosa cavalcata, è diventata un pallido ricordo. Il problema in questo caso non è però il risultato. La sconfitta contro la squadra lagunare ci può Infatti stare. Il roster veneto è di primissimo livello in Italia. Quello che ha lasciato il pubblico allibito è stata invece la prova di squadra mostrata. Impegno e coesione si sono visti poco e solo in alcuni giocatori. Lo stesso coach Galbiati ha usato termini molto duri in conferenza stampa per sottolineare la scarsa grinta e determinazione mostrati in campo. I pri-

mi 6 minuti del primo quarto hanno visto l'Auxilium Torino non riuscire a produrre neanche un fallo in difesa e la squadra veneta banchettare allegramente sotto la plancia come lontano da canestro. La prossima partita di Cremona diventa quindi importantissima sotto vari aspetti.

Il primo e forse più importante è quello della coesione di gruppo e della maturità di squadra: aspetti che vanno assolutamente recuperati per un degno finale di stagione. Le parole di Galbiati in tal senso sono un monito preciso. Forse anche troppo esplicito nel fare chiaramente nomi e cognomi in conferenza stampa con il rischio di ritrovarsi nuovamente uno spogliatoio mugugnante. Il prossimo turno di campionato sarà quindi un test utile per capire se la squadra si è ricompattata intorno alla ricerca di quei risultati a cui può legittimamente ambire e che, come da una breve intervista rilasciata dall'ex coach banchi ultimamente, possono essere di primissimo livello. Il secondo aspetto molto importante della prossima partita è legato agli effetti che un risultato positivo o negativo possono avere sulla classifica. Tolto il gruppo delle prime 4 possiamo individuare 6-7 squadre che si contenderanno gli ultimi 4 posti per i play-off. La classifica di Torino la vede sicuramente in buona posizione.

Il calendario invece non è forse dei più agevoli perché presenta diverse trasferte insidiose con dirette concorrenti. Se le probabilità di accedere ai play-off rimangono molto buone la posizione finale in classifica potrebbe essere determinante per il risultato finale della stagione. Entrare nei play-off con l'ultimo spazio a disposizione significherebbe dover affrontare la prima in classifica, verosimilmente Milano o Venezia. Il quinto posto lascerebbe invece spazio alla speranza di un cammino più lungo negli stessi playoff. L'incontro con Cremona si colloca in questo orizzonte anche tenuto conto del fatto che si tratta di una diretta concorrente proprio al piazzamento finale. Tornare a casa con i due punti sarebbe quindi un segnale forte che l'Auxilium è tornata a remare compatta ed è pronta a percorrere fino in fondo quel sentiero con cui aveva iniziato la stagione e che le dimissioni di coach Banchi sembravano avere interrotto. Dan Morino


amcsrls@yahoo.it

www.juvetoro.it

Francesca, Miss Orgoglio granata

Francesca Garrone, 18enne studentessa del glorioso ed impegnativo Liceo Classico "Cavour" è "Miss Orgoglio Granata" di questa settimana. Francesca, a differenza del Toro, in Europa ci è andata davvero. Infatti oltre alle sue grandi doti intellettive, Francesca è dotata di grande fascino ed eleganza, tanto da partecipare al concorso di Miss Europa in Italy che si è tenuto a Lecce il 4-5-6 gennaio. È stata una delle 60 finaliste del concorso nazionale dopo aver superato una prima selezione tramite casting online. “Un'esperienza molto formativa sia a livello umano sia professionale e sono stata orgogliosa di rappresentare la mia Torino al concorso” spiega Francesca, che ci racconta meglio la sua storia di giovane modella: “Negli

ultimi due anni ho collaborato con molti fotografi del territorio, preso parte a sfilate di abiti e concorsi di bellezza e ho avviato una collaborazione con un'agenzia di moda in provincia di Torino. Oltre a dilettarmi nella professione di modella e fotomodella, sto continuando i miei studi. Frequento il quarto anno di liceo classico al Cavour e vorrei dopo il liceo frequentare la facoltà di medicina”. Passiamo ai suoi hobby, iniziando dai viaggi: “L'ultima città che ho visitato e che mi ha colpito molto è stata Cracovia. L'atmosfera, soprattutto di notte sotto la neve, era magica, ed è una città molto giovane e dinamica. Nel tempo libero adoro ascoltare la musica. Non ho un genere preferito, in realtà dipende dai momenti, però ascolto soprattutto rock. Il mio genere preferito di film è l'horror

e adoro vederlo in compagnia dei miei amici. Un'altra grande passione è il teatro: quasi ogni mese mi piace andare a vedere spettacoli nuovi e sempre di genere diverso”. Infine la sfida contro la Fiorentina: “Dopo 3 sconfitte mi attendo una bella vittoria del Toro e il ritorno al gol di Belotti. Anche perché dopo ci sarà la pausa del campionato, e i 3 punti permetterebbero di rasserenare l'ambiente fino quasi a Pasqua. Ovviamente ci sarà un emozione particolare nell'affrontare i viola, poco dopo la tragedia di Astori. E sicuramente Davide sarà onorato dal pubblico prima della partita”. (ale.co.)

Foto di Alberto Crivellari, Bruno Bozzone, Max Lanz, Manuel Passarella

13


14

www.juvetoro.it

amcsrls@yahoo.it

Spazio Club

Il sodalizio comasco dedicato a Emiliano Mondonico “Miha rappresentava meglio lo spirito del Toro. Il Presidente faccia investimenti di spessore”

I

l Toro Club Como nasce dal desiderio di alcuni amici di riportare in città un riferimento per tutti i tifosi e simpatizzanti granata. Alla fine del 2013, grazie anche alla possibilità di avere un locale per i ritrovi, decidono di dar vita alla fondazione del Club. Presso il Ristorante "la Pergola" di Cernobbio (CO) il 4 febbraio 2014 i soci fondatori Claudio Rustici, Giuseppe Di Bartolo, Tiberio Polimeno, Stefano Bergna, Attilio Alemanno e Carlo Ariatta, danno vita al Toro Club Como. Successivamente, grazie alla presenza di Emiliano Mondonico in città (legata ad un evento extra sportivo), viene invitato nella sede. Grazie alla sua immensa disponibilità che da sempre lo contraddistingue, all'unisono i membri fondatori, propongono al

mister di fare da padrino al neonato Club. La richiesta viene immediatamente accettata e la denominazione del gruppo diviene TORO CLUB COMO 'EMILANO MONDONICO'. Nel corso della breve storia, il Club ha partecipato a tutti i raduni nazionali dei Toro Club, memorabile la massiccia presenza al primo svoltosi a Chieri. Motivo d'orgoglio è stata l'organizzazione della ricorrenza relativa al 50° anniversario della scomparsa di Gigi Meroni svoltasi lo scorso mese di ottobre. Campione indimenticabile e concittadino. Grazie all' aiuto della Libertas San Bartolomeo (prima squadra di Gigi) e dell'immenso Giampaolo Muliari, è stata allestita una mostra fotografica e di cimeli della Farfalla Granata. Piacevolissimi giorni trascorsi

insieme a Maria Meroni (sorella di Gigi), alla quale vanno i ringraziamenti da parte di tutti per la disponibilità e la sua amicizia. Alla serata inaugurale, non poteva mancare il Mondo! Direttivo del Club: Presidente Claudio Rustici, Vice Giuseppe Di Bartolo, Tesoriere Tiberio Polimeno, Consiglieri Simone Polimeno, Monica Paini, Vincenzo Lorusso, Silvio e Carlo Ariatta. Dicono che le acque tranquille del lago riflettono le bellezze che lo circondano. A quasi 5 anni dalla fondazione,come si è inserito il Club nel territorio comense? “La maggiore difficoltà per noi sta nella vicinanza di Milano e di conseguenza dei tanti tifosi delle squadre meneghine, anche se tutto sommato con più di 90 iscritti non ci lamentiamo.”

Macinate chilometri ogni domenica, soddisfazioni e delusioni, come vi organizzate nel seguire la squadra? Principalmente organizziamo macchine tra i fedelissimi che tutte le domeniche sono a Torino e in parecchie trasferte. E per il derby è ormai tradizione il pullman. Quali differenze tra Mihajlovic e Mazzarri e quest’ultimo può essere l’uomo giusto per il futuro? “Preferivo Mihajlovic, rappresentava di più quello 'spirito Toro' che mi sembra un pochino perso purtroppo.” Progetto Europa League di fatto sfumato. Cosa è mancato e cosa servirà per il definitivo salto di qualità? “È mancata la volontà, i giocatori sulla carta c'erano e sembrava anche un bel gruppo dall’esterno.

PER LA TUA PUBBLICITÀ SU TELEFONA

011 0371291

SCRIVI amcsrls@yahoo.it

Forse le dinamiche interne erano diverse da quello che traspariva...” Faccia a faccia con il Presidente, cosa gli chiedereste per il futuro? “Di metterci il 'cuore Toro' oltre ad un bel bilancio positivo. E qualche investimento di spessore, in fondo le possibilità non mancano.” Quale il vostro bilancio della sua gestione degli ultimi 13 anni? “Come mi dicevano spesso a scuola: ha le capacità ma non si applica... Manca sempre il passo in più per raggiungere il traguardo.” La tifoseria ormai delusa non le manda a dire: come si può evitare il distacco tra un popolo smarrito ed esigente e la squadra, da qui alla fine del campio-

nato? “Credo che il Presidente una volta per tutte dovrebbe metterci la faccia, con onestà e senza giri di parole. I tifosi non hanno l’anello al naso e lo zuccherino lo puoi concedere solo una volta. Poi servono i fatti.” Andrea Belotti faro e trascinatore dello scorso anno. Quest’anno tra infortuni e qualche prestazione sotto tono, sembra un altro giocatore. Qual è il vostro giudizio? “Probabilmente gli infortuni contano, ma credo che consciamente o inconsciamente le voci di mercato hanno avuto il loro peso!!!” Ottimisti o pessimisti per il futuro prossimo? “Perplessi si può dire? Ma con il cuore ottimista!” Emiliano Latino


amcsrls@yahoo.it

15

www.juvetoro.it

Spettacoli e cultura

'L'Orfeo' di Monteverdi al Teatro Regio La meraviglia del Barocco diretta da Antonio Florio per la regia di Alessio Pizzech

D

al 13 al 21 marzo, al Teatro Regio di Torino, va in scena per la prima volta "L’Orfeo" di Claudio Monteverdi, nuovo titolo del Progetto Opera Barocca. Antonio Florio, sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio, affronta la ricca partitura del compositore italiano. Il nuovo allestimento si avvale della regia di Alessio Pizzech, tra le principali voci emergenti nella regia d’opera. Nel cast, Roberta Invernizzi, Mauro Borgioni, Francesca Boncompagni, Monica Bacelli, Luigi De Donato e Luca Tittoto. L’opera sarà trasmessa su Rai5 giovedì 3 maggio alle 21.15. Direttore d'orchestra, Antonio Florio, fondatore del complesso "Cappella della Pietà

de’ Turchini", è oggi considerato, a livello internazionale, uno degli interpreti di riferimento del repertorio barocco con strumenti d’epoca. Florio includerà anche gli Strumentisti della Cappella Neapolitana, affidando loro il basso continuo, elemento musicale di fondamentale importanza nelle opere barocche e l’Ensemble strumentale La Pifarescha, chiamato ad arricchire la rigogliosa partitura di Monteverdi. Alessio Pizzech - Con straordinaria energia ha messo in scena circa 120 spettacoli fra prosa e lirica, collaborando con tutti i principali teatri e festival italiani. La sua formazione spazia dal canto al circo, passando per significative regie radiofo-

niche per Rai Radio3 e la cospicua attività di docente a livello nazionale e internazionale. Il cast - Impegnato nelle cinque recite dell’opera annovera riconosciuti artisti di livello internazionale. Il soprano Roberta Invernizzi interpreta "La Musica e Proserpina". Grazie al suo timbro dolce, scolpito da una dizione impeccabile e arricchito da una presenza scenica di prim’ordine, è una delle cantanti più apprezzate a livello internazionale nel repertorio barocco e non solo. Il baritono Mauro Borgioni interpreta Orfeo. Artista di riferimento per il repertorio barocco, ha approfondito lo studio della prassi musicale antica. Il soprano Francesca Boncompagni interpre-

ta Euridice. Riconosciuta interprete del repertorio barocco, Boncompagni ha approfondito negli anni lo studio e l’interpretazione dei lavori di Monteverdi. Il mezzosoprano Monica Bacelli interpreta La Messaggera e La Speranza. Artista apprezzata in tutti i più importanti palcoscenici del mondo, ha fatto delle interpretazioni del barocco il fulcro della sua attività. Le scene sono firmate da Davide Amadei, costumi di Carla Ricotti, coreografia di Isa Traversi e luci di Andrea Anfossi. Il Coro del Regio è istruito da Andrea Secchi. L’Orfeo - È l’origine di tutto il teatro lirico. Rappresentato per la prima volta nel 1607 nel Palazzo Ducale di Mantova, è oggi riconosciuto e venerato come il primo

esempio di lavoro drammatico nel quale la musica invade tutta la narrazione, il primo esempio di opera lirica giunto completo sino a noi. Dopo Händel, Purcell e Vivaldi, il Progetto Opera Barocca del Teatro Regio si arricchisce così di una nuova gemma musicale, con un doveroso omaggio al padre di tutti gli operisti, colui che per primo diede forma e sostanza a un nuovo genere musicale traghettando la storia della musica dal periodo rinascimentale all’epoca barocca. L’opera racconta il mito di Orfeo ed Euridice, ma in realtà è una esaltazione dell’immenso potere della Musica che può commuovere i cuori. Orfeo, esperto cantore e abile suonatore di lira, per-

de la sua amata Euridice, morsa da una serpe velenosa. Impazzito dal dolore e non riuscendo a concepire la propria vita senza la sua sposa, Orfeo decide di scendere nell’Ade per cercare di strapparla dal regno dei morti. Ade e Persefone rimangono profondamente emozionati dal canto di Orfeo e concedono al cantore di poter riavere l’amata Euridice, a patto che non si volti a guardarla durante il ritorno nel mondo dei vivi. Purtroppo ciò non avviene: Orfeo si volta e incrocia lo sguardo di Euridice, che è così costretta a rimanere negli inferi per sempre. Paolo Rachetto (Ph. Ramella & Giannese/Piva)

Toni Servillo dirige 'Elvira' al Carignano Il capolavoro di Brigitte Jaques da cui ha tratto spunto il saggio "Molière et la comédie classique"

A

l Teatro Carignano, per la stagione 2017-2018 del Teatro Stabile di Torino, dal 13 al 25 marzo, Toni Servillo, dirige ed interpreta "Elvira" (Elvire Jouvet 40),

di Brigitte Jaques, da cui ha tratto spunto il saggio "Molière et la comédie classique" di Louis Jouvet pubblicato da Gallimard nel 1965. In scena con Toni Servillo,

Petra Valentini (nelle foto), Francesco Marino e Davide Cirri. La traduzione è di Giuseppe Montesano. I costumi sono di Ortensia De Francesco, le luci di Pasquale Mari e il suono di Daghi Rondanini. Produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa e Teatri Uniti. Brigitte Jaques ha tratto spunto dal saggio di Jouvet Molière et la comédie classique. Il suo testo debuttò al Théâtre National de Strasbourg nel 1986 e concentrò la struttura drammaturgica su 7 delle lezioni che l’artista francese fece stenografare tra il 1939 e il 1940. Servillo

dirige e interpreta l’apologo del mestiere dell’attore che svela parole, tecnica e rigore di un grande del teatro come Louis Jouvet: «Una messa in scena è una confessione», diceva l’artista francese, ed è proprio ad una confessione appassionante che queste lezioni ci fanno assistere. Al Conservatoire d’Art Dramatique di Parigi, in sette incontri che si svolgono tra il 14 febbraio e il 21 settembre 1940, Louis Jouvet fa preparare ad una giovane attrice, Claudia, l’ultima scena del personaggio di Elvira nel "Don Giovanni" di Molière. Lezio-

ni, ma anche una forma di straordinaria iniziazione al lavoro sul palcoscenico, che viene interrotta dall’occupazione nazista di Parigi, un evento che modificherà

le vite di tutti i protagonisti. Servillo muove su due piani la propria indagine, mettendo al servizio del testo e dello spettacolo la propria straordinaria carriera di interprete e di regista, facendo emergere la passione dell’artista francese per il teatro, animata da un rigore che tende alla poesia. La cura straordinaria messa nella stenografia riporta quasi cinematograficamente le sensazioni, le inquietudini, il silenzio o i movimenti dei presenti, rendendo partecipe ogni spettatore del segreto del teatro nel suo divenire. (p.r.)



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.