JuveToro n. 15 - anno X - Torino-Sampdoria

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amc_juvetoro@yahoo.com GIORNALE DEDICATO AI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno x - N. 15 - 3 APRILE 2019 - SETTIMANALE GRATUITO Il Punto

Il Grande 'Ex'

Numeri e Statistiche

Contro Doria e sabato a Parma si completa il tour de force granata: nel week-end la classifica emetterà verdetti importanti ma non decisivi

È diventato il giocatore più 'anziano' in rete nella storia della Nazionale Azzurra: 36 anni e 54 giorni. 'Quaglia' torna a Torino dove ha lasciato grandi ricordi e qualche polemica

Mazzarri bene contro la 'sua' Samp e Giampaolo. Per Walter, nelle ultime 9 sfide, 6 vittorie e 3 pareggi contro i blucerchiati. Mai perso contro il tecnico dei liguri

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BOMBER PER L'EUROPA TORINO-SAMPDORIA | MERCOLEDì 3 APRILE ORE 21

I granata hanno conquistato un solo punto nelle ultime due partite. Contro i blucerchiati sarà una tappa fondamentale per le ambizioni europee di Belotti (che sfida con Quagliarella!) e compagni

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Il Punto

Cambiare marcia per correre verso l'Europa

3 GIORNI PER L'EUROPA 9 giornate alla fine, 27 punti in palio, 6 gare a Torino (derby incluso), ma solo a maggio si capirà se questo campionato potrà essere tramandato ai posteri, oppure sarà un'altra stagione da nono posto (piazzamento ottenuto dal Toro in 3 delle ultime 4 stagioni). Nono posto ormai blindato, visto che i granata pareggiando a Firenze hanno tenuto i viola (decimi) a meno 7 punti, mentre le undicesime distano 12 lunghezze. Ma il nono posto stavolta non accontenterebbe i tifosi, che dopo i successi tra metà gennaio e metà marzo sognavano l'Europa. Contro la Samp mercoledì sera, e sabato a Parma, si completa il tour de force: nel week-end la classifica emetterà verdetti importanti ma non decisivi. TORO e SAMP vs ROMA A pari punti in classifica, ma con un percorso diverso. Eppure oggi granata e blucerchiati sarebbero i primi degli esclusi dall'Europa. Ma sia Mazzarri che Giampaolo vogliono entrarci magari andando a

prendere la Roma, che tra le squadre che le precedono sembra quella messa peggio sia dal punto di vista tecnico, fisico ed ambientale. E ad appena 2 punti. Sembra assurdo che il Toro abbia lasciato 6 punti su 6 ai giallorossi. Ma se Lazio ed Atalanta sembrano in grande salute, le milanesi annaspano ma sono distanti, ecco che Toro e Samp devono pensare di fagocitare qualche presunta grande squadra. I Ranieri-boys sembrano l'anello debole. PAREGGIO INUTILE E MAL DI GOL Dopo Toro-Samp mancheranno 8 gare: ma un pareggio mercoledì sera sarebbe inutile per entrambe. Perché chi lotta per l'Europa corre. E soprattutto vincere significherebbe mettere in seria difficoltà la perdente. È ovvio che il Toro, reduce da 5 vittorie in casa nelle ultime 6 gare, e il ricordo del brillante 4-1 a Genova all'andata, creda nella taumaturgica vittoria dopo il misero punto raccolto nelle ultime 2 gare. Ma i granata a Firenze sono parsi poco brillanti, e con le solite po-

che idee, soprattutto in attacco. Izzo e Baselli con 4 gol, sono i vice-cannoniere insieme con Iago. Zaza ha segnato solo 2 gol entrambi al Chievo fanalino di coda. Belotti viene puntualmente martoriato dai difensori avversari, e quelli blucerchiati, memori dalla doppietta del “Gallo” a Marassi all'andata non risparmieranno le caviglie del numero 9. Per l'Europa serve qualche invenzione; anche se il Toro può vantarsi di essere la squadra che ha segnato più gol con tiri da fuori area: 13 su 38. Audero è avvertito. MAZZARRI vs GIAMPAOLO Mazzarri a Genova ha lasciato eccellenti ricordi: un quarto posto firmato Cassano e Pazzini che valse le qualificazione ai preliminari di Champions (con eliminazione-beffa) e una finale di Coppa Italia su tutti. A Torino non ha ancora convinto i fans granata. Ha molti estimatori, ma non ha ricevuto grande affetto. Forse per il Filadelfia sempre a porte chiuse. Forse per la comunicazione molto asciutta, aziendalista e diplomatica. Forse perché ha perso 2 derby su 2. Forse per un gioco non molto offensivo. Ma di certo non è entrato nel cuore dei tifosi come i vari Radice, Giagnoni e Mondonico. L'Europa sarebbe un bel lasciapassare per conquistare tutti. Ha 2 mesi per farlo. Giampaolo invece, già in passato accostato ad una futuribile panchina granata, potrebbe diventare un domani un ottimo allenatore da Toro e per il Toro. Gioco spumeggiante, semplicità, qualità

tecniche, comunicative ed umane. QUAGLIARELLA E BELOTTI Andato via dal Toro, ha segnato con una frequenza ancora maggiore di prima. Fabio Quagliarella a 36 anni gioca e segna con la maglia dell'Italia, mentre Belotti guarda gli azzurri contro Finlandia e Lichtenstein dal televisore, nonostante Mancini abbia convocato ben 10 attaccanti. Quagliarella e Belotti erano una bella coppia al Toro. Quagliarella era cresciuto nel settore giovanile granata (arrivato a 10 anni nel 1993 fino al 2002). Fu mandato a farsi le ossa in provincia, ritornò al Toro e firmò con 7 reti la promozione in serie A del 2005 prima del fallimento. Poi ancora Toro nel 2014 per sostituire Immobile. Protagonista in Europa League, con compagni di reparto improbabili come Amauri e Martinez, aveva anche firmato con Darmian l'unica vittoria nel derby dopo

Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino

Direttore Responsabile Roberto Grossi rogro@inwind.it Hanno collaborato Alessandro Costa, Salvino Cavallaro, Massimo Fiandrino, Emiliano Latino, Paolo Rachetto Segreteria di redazione Cristina Zecchino amc_juvetoro@yahoo.com Impaginazione e grafica Silvana Scarpa - Tel. 011 0201860 Servizi fotografici Salvatore Giglio, Manuela Viganti Editore AMC - Art Media Communication Direttore Editoriale Gianni Castaldo amc_juvetoro@yahoo.com Pubblicità amc_juvetoro@yahoo.com Stampa I.T.S. SpA Distribuzione gratuita agli ingressi esterni degli stadi torinesi, eventi e canali commerciali

Autorizzazione Trib. di Torino n. 30 del 27/11/2015. Tutti i diritti riservati Responsabile del trattamento dei dati personali: Gianni Castaldo

CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 17 DI LUNEDì 1 APRILE 2019

20 anni di astinenza. Ma proprio il suo passato juventino, le cene con i suoi ex compagni bianconeri, i “sorrisetti” in campo in un derby di Coppa Italia ( finito 0-4) e soprattututto le “scuse” al San Paolo ai tifosi partenopei dopo un rigore segnato con la maglia granata, avevano fatto di Quagliarella il capro espiatorio del malcontento del popolo granata. La società, approfittando del mercato di gennaio per placare i mugugni della piazza, nel 2016 lo cedette alla Samp

per riprendersi per pochi mesi Immobile. Col senno di poi una scelta sbagliata. Fischiarlo mercoledì sera, come già avvenuto in passato, sarebbe ingiusto se si considerano i tanti anni e le reti segnate da Quagliarella con la maglia del Toro. Forse sarebbe anche la volta buona per fare pace. 'Quaglia' comunque ha fatto la Storia del Toro. E merita applausi. Nonostante quei mesi tormentati. Alessandro Costa

51 sfide in A sotto la Mole. Granata avanti 28-8 28 l e vittorie del Torino contro i Blucerchiati. L'ultima il 20/9/2015 (doppietta di Quagliarella). Invece la precedente vittoria più vistosa di sempre a Torino fra le 2 squadre il 1/02/2015, 5-1 a favore dei Granata (tripletta di Quagliarella, Amauri, Obiang e Bruno Peres). 15 i pareggi, gli ultimi 2 consecutivi. L’ultimo per 2-2 del 17/9/2017 (Zapata, Baselli, Belotti, Quagliarella); il precedente per 1-1 datato 29/4/2017 (Schick, Iturbe) 8 l e vittorie “corsare” della Sampdoria, l'ultima il 2-0 del 2/3/2014 (Okaka, Gabbiadini). 5 l e triplette delle sfide Torino-Sampdoria a Torino, tutte granata, il dettaglio: Hitchens il 05/05/1963; Combin il 15/10/1967; Selvaggi il 17/10/1982; Polster il 20/09/1987 e l'ultima di Quagliarella il 1/2/2015 in Torino-Sampdoria 5-1. 5 i gol di Graziani (Torino) il bomber granata delle sfide (a segno per 3 gare di fila dal 1974/75 al 1976/77). Con 4 gol Combin, Santos e Selvaggi e a quota 3 troviamo Hitchens, Hjalmarsson e Polster tutti cannonieri del Torino. Per la Sampdoria 4 giocatori con 2 gol ciascuno: Lorenzo, Cucchiaroni, Maraschi e Vierchowod. 6 i gol di Quagliarella nelle sfide fra i Granata e i Blucerchiati a Torino, è il bomber delle sfide e in gol con entrambe le maglie: l'ultimo gol il 17/09/2017 in Sampdoria-Torino 2-2 (gol al '79 del definitivo 2-2), precedentemente una doppietta il 20/9/2015 in Torino-Sampdoria 2-2 e una tripletta sempre in maglia Granata il 01/02/2015 in Torino-Sampdoria 5-1. (numeri e statistiche di Massimo Fiandrino)

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Il Grande 'Ex'

'Quaglia', gol e sentimenti di un attaccante infinito F

abio Quagliarella, 36 anni ma non li dimostra. Il calcio in genere ci insegna che un giocatore che raggiunge questa età è ormai avviato verso la fine della carriera. Ma il suo è un caso particolare, perché è integro fisicamente e dal punto di vista mentale ha la voglia di un ragazzino che si deve mettere in mostra per farsi notare. Tuttavia, egli non ha più nulla da dimostrare, semmai c’è questa lotta con se stesso e con chi in carriera non ha creduto in lui. Già, uno stimolo in più per essere sempre pronto a fare gol, a buttare dentro quel pallone con la grinta e la rabbia di chi sa di avere vissuto momenti belli ma anche difficili. Partito dalle giovanili del Torino, Quagliarella ha fatto parte di molte squadre italiane che ancora oggi si pentono di non averlo trattenuto a lungo. Con 590 presenze nei vari campionati italiani e 198 gol all’attivo, questo campione di casa nostra ha anche collezionato 27 presenze in Nazionale

con 9 gol all’attivo. Attualmente conduce la classifica marcatori di Serie A con 21 gol, precedendo Cristiano Ronaldo, Piatek e Zapata a quota 19. Possiamo dunque dire che Fabio Quagliarella rappresenti la differenza in un mondo del calcio in cui spesso si evidenziano calciatori dotati di buona tecnica ma privi di continuità. Testa bassa e senza mai esultare dopo una rete segnata alla sua ex squadra, il ragazzo di Castellammare di Stabbia ha un modo tutto suo di intendere la gioia del gol quando questo può apparire come un “tradimento”. Un atteggiamento che nel calcio di oggi non è condiviso da molti, ma che sicuramente ti parla dell’uomo, della serietà dell’atleta, del rispetto che nutre verso i sentimenti. Buona tecnica e fiuto del gol fanno di lui un vero attaccante di razza. Gol che spesso si tramutano in spettacolari rovesciate, palloni mirati nel sette della porta avversaria, gol di tacco e anche qualche rete fatta da metà campo.

Quagliarella non ha caratteristiche mondane. La sua carriera esemplare parla di calcio, famiglia e poco altro. “Quaglia”, così lo chiamano tanti, ha bisogno di sentire l’affetto della gente, della società, del suo allenatore, dei suoi compagni di squadra e solo allora riesce a dare il meglio di sé. E non è un caso che nella sua lunga carriera sia ritornato dov’era già stato. Lo ha fatto con il Toro e la Sampdoria, squadra in cui attualmente gioca indossando la fascia da capitano. Oggi, anche la Nazionale del C.T. Mancini si è ricordata di lui; e come avrebbe potuto

ignorarlo vista la sua strepitosa forma attuale. A lui e ai suoi gol fatti, si danno grandi meriti se la Sampdoria è in corsa per raggiungere un posto in Europa League, proprio come sta facendo oggi il Torino, la sua ex squadra. E adesso che è al crepuscolo di una luminosa carriera da serio professionista, è ancora in grado di fare la differenza e consigliare tanti giovani campioni. In tutte le squadre in cui ha militato ha lasciato un buon ricordo di sé, anche perché i suoi andar via non sono mai stati degli addii ma degli arrivederci. Già, perché da buon napoletano è molto legato ai sentimenti. Nel Toro ha ritrovato i pensieri, i sogni prima sognati e poi realizzati fin da quando ha fatto tutta la trafila nel Settore Giovanile Granata. Poi, dopo il suo ritorno, qualcosa si è rotto con i tifosi del Toro che non gli hanno perdonato quel braccio alzato in segno di scuse verso la curva del Napoli, subito dopo avere segnato un rigore per il Toro. Segno di un destino che si

I suoi numeri Fabio QUAGLIARELLA, nato il 31 gennaio 1983 a Castellamare di Stabia, con la doppietta a Parma contro il Liechtenstein è diventato il giocatore più “anziano” in rete nella storia della Nazionale Azzurra di calcio: 36 anni e 54 giorni. Ha superato, in questa speciale classifica, Christian Panucci, andato in rete all'età di 35 anni e 62 giorni nella partita Italia-Romania 1-1 il 13/06/2008 (Euro 2008). Al terzo posto Antonio Di Natale, in gol a 34 anni e 241 giorni il 10/06/2012 (Euro 2012) in Spagna-Italia 1-1. In Azzurro Quagliarella vanta 27 presenze corredate da 9 reti (anche due doppiette, oltre a quella record contro il Liechtenstein il 6 è poi rivelato crudele nella storia umana di Fabio, che ai tempi in cui giocava nel Napoli ha pure vissuto storie drammatiche di stalking che gli hanno cambiato la vita. Risvolti umani di un campione che per questi motivi ha dovuto lasciare la città partenopea, accollandosi gli in-

giugno 2007 in Lituania-Italia 0-2). Inoltre una rete ai Mondiali 2010 il 24 giugno in Slovacchia-Italia 3-2. 91 PRESENZE E 32 RETI IN GRANATA 91 le presenze complessive di Quagliarella con la maglia del Torino in campionato fra serie A e serie B; di queste 50 dal 2014 al febbraio 2016 18 i gol in Campionato per Fabio Quagliarella in Granata in serie A dal 2014 al 2016. Con 13 gol in 34 gare nel primo torneo e solo 5 gol in 16 gare nell'ultimo 32 le reti ufficiali in Granata per Quagliarella in 109 partite Massimo Fiandrino

sulti dei tifosi, i quali ignari della verità non gli avevano perdonato l’addio. Oggi è sereno, l’incubo si è dissolto, la mente è sgombera da paure. Quagliarella è ritornato ad essere il grande attaccante che è sempre stato. Salvino Cavallaro

L'Intervista

Fossati, Genova (agrodolce) per lui Bene con i Grifoni, male in blucerchiato Genova per lui. Davvero due sponde opposte. Nel Genoa giovanissimo (dopo gli anni nella giovanili granata) vicino ad un giovane rampante di nome Gigi Meroni, Natalino Fossati aveva debuttato in serie A, segnando il suo unico gol con i Grifoni ai danni della Juve, stagione 1963-64. Poi il decennio d'oro al Toro con 247 presenze e tante battaglie vinte. Prima dell'incredibile beffa dell'estate 1974. Natalino, cosa accadde? Io ero in vacanza in Sardegna, mi aveva prenotato tutto Giagnoni, in albergo c'erano anche Bedin e Lippi (colonna alla Samp). All'epoca i calciatori non avevano il procuratore, decideva tutto la società. Io ero stato contattato anche dalla Roma, ma dissi che stavo bene al Toro. Circolava però il mio nome in alcune trattative di mercato, ma Pianelli (mio testimone di nozze) mi stava tirando un soprammobile (un pallone di ferro) per convincermi che non voleva vendermi. Ma appena arrivato in Sardegna Lippi mi mostrò il giornale in cui c'era scritto che ero stato venduto alla Samp. Ero infuriato, devastai totalmente la stanza dell'hotel, non poteva essere vero. In realtà poi giocasti comunque in serie A Pochi giorni dopo sempre Marcello Lippi mi chiamò e mi disse: “Sei fortunato, sei appena arrivato ed hai già vinto il campionato. La Samp è stata ripescata in serie A”. Ma quel trienno in blucerchiato lo ricordo con molto fastidio. L'ambiente non mi piaceva, non mi integrai. Io granata fino al midollo, ed anche ex genoano, non mi trovavo. Ho vissuto 3 anni molto difficili, con anche la frustrazione di non poter vincere lo scudetto con il Toro. Oltretutto ero reduce da una splendida stagione in granata. Incredibile.

Veniamo a Toro-Samp di oggi. Col senno di poi, è stata una scelta avventata quella del Toro di cedere Quagliarella ai blucerchiati. Sono contento per Fabio, per i suo tanti gol e la doppietta in nazionale. Se lo merita. È un bravo ragazzo. È cresciuto nel Toro, ha firmato la vittoria nell'unico derby vinto negli ultimi decenni ed è un'ottima persona. Purtroppo ha pagato i suoi anni alla Juve, e quelle scuse ai tifosi del Napoli dopo il gol con la maglia del Toro al San Paolo. Però se alla sua età è ancora così prolifico vuol dire che è sempre stato un grande professionista, oltre ad avere una grande tecnica. E Belotti, avulso dalle scelte di Mancini? Se il Ct non lo considera, non deve farsene un cruccio. Mancini ha chiamato tanti attaccanti, ma non lui. Però il “Gallo” deve solo pensare a fare tanti gol nel Toro. È l'unico modo per scalare le gerarchie. Alessandro Costa

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Numeri e Statistiche

di Massimo Fiandrino

Mazzarri bene contro la 'sua' Samp e Giampaolo Per Walter, nelle ultime 9 sfide, 6 vittorie e 3 pareggi contro i blucerchiati. Mai perso contro il tecnico dei liguri 8 le vittorie di Walter Mazzarri in 17 precedenti ufficiali contro la Sampdoria, la tradizione è favorevole, completano lo score: 4 pareggi e 5 sconfitte (l'ultima il 16 maggio 2010 in Sampdoria-Napoli 1-0). Gli ultimi 9 precedenti consecutivi favorevoli a Mazzarri contro i Blucerchiati con 6 vittorie dei mister e 3 pari. 19/10/2010 Sampdoria-NAPOLI 30/01/2011 NAPOLI-Sampdoria

1-2 4-0

2-0

16/09/2006 REGGINA-Cagliari

2-1

04/11/2007 Cagliari-SAMPDORIA 0-3

MAZZARRI BLUCERCHIATO 2 STAGIONI: 6° NEL 2007/08 99 le panchine ufficiali di Mazzarri fra Campionati e Coppe con la Sampdoria, il suo score è positivo con 38 vittorie, 29 pareggi e 32 sconfitte.

30/09/2012 Sampdoria-NAPOLI

0-1

17/02/2013 NAPOLI-Sampdoria

0-0

01/12/2013 INTER-Sampdoria

1-1

13/04/2014 Sampdoria-INTER

WALTER IMBATTUTO CONTRO GIAMPAOLO

0-4

29/10/2014 INTER-Sampdoria

1-0

03/02/2018 Sampdoria-TORINO

1-1

10 i precedenti fra Mazzarri e Giampaolo, l'attuale mister del Torino è imbattuto con il collega con 5 vittorie e altrettanti pareggi

04/11/2018 Sampdoria-TORINO

1-4

11/12/2005 Ascoli-REGGINA

1-1

Fine stagione, arbitri nel mirino Ci si avvia verso il termine della stagione e ovviamente la tensione sale. I primi a essere nel mirino delle polemiche sono ovviamente gli arbitri. D'altronde la (sub)cultura italiana è quella del sospetto. Da sempre. Dopo Fiorentina-Toro di domenica scorsa il tecnico viola Pioli, a caldo, si era lamentato per il plateale fallo di mano in area di rigore commesso da Djidji (e in precedenza

15/04/2016 REGGINA-Ascoli

aveva destato sospetti un contatto Belotti-Hugo nell'area opposta). Anche la vittoria della Sampdoria contro il Milan si è lasciata alle spalle qualche malumore rossonero. Dopo le lamentele del dirigente milanista Leonardo per il (molto) presunto fallo da

24/09/2008 Siena-SAMPDORIA

0-0

08/02/2009 SAMPDORIA-Siena

2-2

17/10/2010 Catania-NAPOLI

1-1

10/09/2011 Cesena-NAPOLI

1-3

03/02/2018 Sampdoria-TORINO

1-1

04/11/2018 Sampdoria-TORINO

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GIAMPAOLO PARI CONTRO IL TORO 12 Giampaolo parità in 12 sfide ufficiali contro il Torino in panchina: 4 vittorie, altrettante sconfitte e 4 pareggi e l'ultima vittoria il 4 dicembre 2016 in Sampdoria-Torino 2-0. Dopo di allora 3 pareggi e 1 ko.

rigore su Piatek avvenuto nel finale, lunedi mattina è arrivata la pronta risposta di Massimo Ferrero: “Il rigore su Piatek? Non ho avuto paura perché non c’era niente – ha dichiarato un imbufalito Ferrero – e le grandi squadre devono smetterla di parlare di arbitri e devono pensare solo a giocare a calcio”. Toro-Samp sarà arbitrata da Fabio Maresca di Napoli (assistenti Costanzo e Tolfo, quarto ufficiale Abbattista, al VAR Aureliano): in palio c'è una fetta di Europa. In bocca al lupo (red.) a tutti...

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L'Opinione

Doria e Parma, due sfide cruciali Guardando la classifica non si può certo raccontare di una lenta agonia, ma sicuramente di una fatica, che, partita dopo partita, mette alla prova gli uomini di Mazzarri alla ricerca di quell'agognato traguardo chiamato Europa. La partita del Franchi, in tal senso, è stata il giusto riassunto di quanto visto durante la stagione: approccio alla gara quantomeno discutibile abbinato ad una fase difensiva che, complice l'assenza di N'Koulou, ha palesato evidenti difficoltà. Una qualità ridotta al lumicino in mezzo al campo che rende non accordabili le corde dei reparti spesso troppo distanti tra loro con conseguente argine nel creare difficoltà alla difesa viola tutt'altro che inviolabile. I punti guadagnati, ma soprattutto quelli persi, in questa fase cruciale della stagione, possono (e spesso lo fanno) spostare gli equilibri sempre più labili tra le compagini in lotta continua per i posti del paradiso calcistico. Il match contro la Sampdoria e la trasferta di sabato al Tardini dissiperanno molti dubbi. Le carte scenderanno sul tavolo e potremo leggere sempre più chiare prospettive. Fin dal fischio iniziale bisognerà tornare padroni di casa e del gioco, contro una Sampdoria reduce dalla preziosa vittoria contro il Milan. 'Garra charrua' non

solo negli atteggiamenti ma nella testa e nel cuore. Mazzarri ribadisce concetti semplici come attenzione, concentrazione in fase di non possesso; avrà puntato sulla miscela tra "cattiveria agonistica" e chirurgica precisione dentro l'area di rigore tenendo sempre alta l'asticella dell'ambizione. Non basterà più far poco per vincere, aver paura di perdere e, soprattutto, accontentarsi di pareggiare partite alla portata di questo Torino. Perché tutto non diventi velleitario, circoscritto nell'ambito del desiderio o del vagheggiamento illusorio, senza possibilità di realizzare quel sogno chiamato Europa in cui si ha il dovere di credere fino all'altima azione. L'arena è pronta, lo sono anche i gladiatori? Emiliano Latino

Tanti auguri 'Trincea'. I 75 anni del mitico Cereser

Tre quarti di secolo portati splendidamente. Angelo Cereser, nato ad Eraclea vicino Venezia, detto “Trincea”, colonna (non solo in campo) del Toro tra metà anni '60 e metà anni '70, compirà sabato 6 aprile 75 anni. E pensare che “Stampa Sera” uscì col titolo in prima pagina: “Cereser è morto” quando Angelo fu vittima di uno spaventoso incidente. Angelo, che accadde? “Era il 18 agosto 1972: vicino allo Stadio, in Corso Sebastopoli, un dentista juventino con la sua 'Alfa Romeo' andava a 120 all'ora e si scontrò con la mia Peugeot 504. Io fui ferito al viso con la bottiglia di latte che avevo a fianco, ero tutto insanguinato. I mocassini rimasero sotto i pedali,

ma i piedi furono illesi. Mi feci danni invece con il cambio (di cui mi rimane ancora la cicatrice) e rimasi fuori dal campo per 4 mesi. Però non ero morto come scrisse il giornale del pomeriggio (e mia moglie incinta si spaventò molto). Il dentista invece con la sua Alfa nell'impatto sfondò il bar all'angolo (di proprietà di Muccinelli, giocatore juventino dell'epoca) e si ruppe tutti i denti...” Con gli juventini non andavi molto d'accordo. Dopo un derby vinto, dicesti ai giornalisti "Sono contento che abbia perso la Juve". E penso ad Anastasi... “Alla fine di un derby gli sferrai un cazzotto sotto la Maratona, dopo che Anastasi aveva ripetutamente irriso me e Puja dicendo che nel Toro giocavamo per un tozzo di pane. Quel cazzotto si moltiplicò in mille risse nei bar cittadini per settimane fra tifosi granata e bianconeri per sapere chi aveva ragione. Finché il Questore obbligo me ed Anastasi a stringerci la mano urbi et orbi nei pressi del Ponte di Corso Vittorio Emanuele per porre fine alle ostilità” Quanti aneddoti, e quante battaglie. Tanti auguri 'Trincea'!” Alessandro Costa


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Spettacoli e Cultura Athena Privitera, modella e fotomodella torinese dell'agenzia 'Union Model' di Torino, è la Miss 'JuveToro' di questo numero dedicato a Torino-Sampdoria. Athena posa da circa 10 anni ed è conosciuta in tutta Italia. Un curriculum artistico di tutto rispetto per la bella Athena: l’abbiamo ammirata su diversi calendari, cataloghi, riviste e video musicali tra i quali possiamo sicuramente ricordare il video di Vasco Rossi e il mensile 'For Men' (edito dal Presidente granata Urbano Cairo) di agosto 2015. Ma non è finita qui, tante altre sono le sorprese in arrivo.

Bella, sensuale e poliedrica: Athena, miss 'JuveToro'

(redaz. cult. e spett. Foto di Sergio Panero, Angelo Scarpino, Dany Word )

'Acqua, Islam e Arte' al Mao

'La Lettera' al Gobetti Maestria comica in uno show replicato ovunque

Si aprirà al Museo d'Arte Orientale di Torino, dal 13 aprile al 1° settembre, la mostra "Goccia a goccia dal cielo cade la vita. Acqua, Islam e arte”. Una narrazione attraverso immagini, reperti, libri e miniature: tecnologia, vita quotidiana e arte che per secoli si sono rispecchiate nelle tante diverse fruizioni dell'acqua. Richiamando impianti e simboli, la mostra si suddivide in quattro tematiche principali. Un percorso scandito da grandi temi, che servono a sottolineare le caratteristiche comuni di tale relazione, pur mostrando l'importanza delle varie differenze culturali e regionali dei mondi islamici. Il percorso comincerà dalla fruizione religiosa: la parola del Corano, il pellegrinaggio, la preghiera, la purificazione. E per questa via il pubblico entrerà poi nella seconda sala, per una necessaria sosta nell'hammam, nel bagno in-

teso come luogo di purificazione e aggregazione, per sottolinearne il senso religioso, igienico e sociale. Poi si seguiranno i percorsi dell'acqua sino all'interno delle case e dei palazzi, nella vita quotidiana, tra sostentamento e convivialità, per affrontare infine il tema dell'approvvigionamento, degli acquedotti e delle fontane. Per questa via sarà inevitabile uscire infine negli spazi aperti, quelli dell'agronomia e del giardino, per parlare di campagne, di oasi e degli spazi domestici o pubblici adibiti a coltivazione e ricreazione. Tutto questo parla al presente, visto che l'acqua è oggi forse il bene più fragile e conteso e che troppa parte del mondo musulmano lotta e soffre per l'accesso a questa risorsa. Alcuni dei più importanti musei mondiali hanno messo a disposizione le loro preziose opere per questa mostra dove si evince che tra l'acqua e il mondo islamico esiste un rapporto antico e intimo. Le ragioni climatiche lo spiegano solo in parte: vi è un'eredità antica di culture e civiltà precedenti, un senso religioso profondo e tante complesse ragioni sociali e culturali. L'acqua appartiene ai nostri sogni più profondi: evoca la maternità, la pulizia, la purità,

la sensualità, la nascita e la morte. Questo naturalmente vale per ogni civiltà, ma nell'Islam tale serie di idee ha trovato un suo senso più profondo, facendo dell'acqua uno dei cardini stessi dell'esistenza umana: un cardine tanto spirituale quanto sociale ed estetico. Tra gli oltre 120 manufatti esposti, vi saranno bocche di fontane siriane, una brocca iznik del XII secolo, tappeti che coprono un arco temporale che va dal XVI al XIX secolo, una coppa in vetro iraniana del IX-X secolo, uno spargiprofumo del XII secolo proveniente dall'India, oltre a numerosi manoscritti. Verranno raccontate le canalizzazioni siriane, i giardini di Spagna e i bagni di Istanbul. Vi sarà spazio anche per guardare all'eredità islamica nel mondo europeo: dal '500 sino all'orientalismo ottocentesco nelle vetrine troveranno spazio straordinari oggetti "trasformati", come il vaso d'arte fatimide del X-XI secolo con montatura di manifattura fiorentina del 1555 diventato un reliquiario o oggetti ispirati al mondo islamico, come il catino da barbiere di manifattura veneta fino a scoprire che tanto di quel passato non ci è solo vicino, ma ci appartiene intimamente. (Paolo Rachetto)

Dal 1992 'La Lettera' è in perenne rappresentazione ai quattro angoli del globo, l’hanno visto in Groenlandia e in Cile, in Turchia e in Cina, in Norvegia e in Giappone. Oltre 1.500 repliche per questo piccolo, perfetto meccanismo che continua a stupire, anche dopo averlo visto decine di volte, per la sua capacità di tenere avvinto il pubblico di tutte le età alle sorprendenti trasformazioni di un formidabile artista. Paolo Nani, solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti, riesce a dar vita a 15 micro-storie, tutte contenenti la medesima trama ma interpretate ogni volta da una persona diversa. Perché non si smette mai di ridere per tutta la durata de 'La Lettera'? La risposta sta nell’incredibile precisione, dedizione, studio e serietà di un artista che è considerato a livello internazionale uno dei maestri indiscussi del teatro fisico. L'ideazione è di Nullo Facchini (anche regista) e Paolo Nani. Fino al 7 aprile. (pa.ra.)



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