JuveToro n. 16 - anno VIII - Juventus-Real Madrid

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amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno VIII - N. 16 - 3 APRILE 2018 - Copia omaggio Il Punto

L'Analisi

CR7 Superstar

Squadra Ospite

Da Barcellona ai Blancos, il faticoso cammino europeo della Vecchia Signora

Madama, dimostra che hai 'smaltito' la grande delusione della finale di Cardiff

I numeri stellari di Cristiano Ronaldo, sempre in gol in 5 partite contro la Juve

Male nella Liga ma sempre temibilissimo in Europa. Zidane tenta il clamoroso tris Champions

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Foto Vincenzo Glinni

REALITY SHOW

DOPO LA FINALE DISPUTATA LO SCORSO GIUGNO a CARDIFF, BIANCONERI E MERENGUES SI TROVANO NUOVAMENTE DI FRONTE NELLA DOPPIA SFIDA CHE VALE L'INGRESSO ALLE SEMIFINALI DELLA CHAMPIONS LEAGUE

JUVENTUS-REAL MADRID | MARTEDÌ 3 APRILE ORE 20.45


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Il Punto

Da Barcellona al Real, il faticoso cammino europeo di Madama

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uanti di noi, di fronte all'ennesimo sorteggio che indirizza la Juve verso il Santiago Bernabeu, hanno esclamato che non se ne può più. Mai una squadra che solletichi la fantasia. Monotonia del soliti club: è fatidico che gli accoppiamenti si ripetano, ormai da anni le 8 migliori che approdano ai quarti non differiscono granché. Questione di fatturato, Sarri docet. Torniamo a Madama e al suo cammino di stagione. Il sorteggio non è proibiti-

vo. Appare quasi scontato che Barcellona e Juventus siano le favorite, ai danni appunto di Sporting Lisbona e dell'Olympiacos Pireo (non nuova a finire nel girone della Juve). Si inizia il 12 settembre a Barcellona ed è subito notte. In Catalogna si ricordano molto bene di un'eliminazione fresca fresca e ci restituiscono la pariglia, con lo stesso punteggio. Messi fa una doppietta e Rakitic completa l'opera. Praticamente la Juve entra in Champions con una gara

di ritardo. L'Olympiacos ed Oscar Garcia nulla possono contro la voglia di riscossa dei bianconeri. Mandzukic ed Higuain firmano i due gol del risultato all'inglese. Alla faccia di chi li considera incompatibili. Seconda partita interna e seconda vittoria per Allegri e company. È il turno dello Sporting a soccombere, anche se la Juve è costretta ad una fatica degna di Ercole, a causa di un'autorete di Alex Sandro che costringe i padroni di casa ad una gara in salita. Ma Marione sa materializzarsi a tempo opportuno per chiudere la rimonta iniziata con Pjanic. Si va in Portogallo per chiudere la qualificazione, ma la prestazione non decolla. Anzi, ci si trova sotto di una rete alla metà del 1° tempo e solo un tocco di giustezza del Pipita verso la fine della partita raddrizza le sorti in parità. Che sofferenza. Si pensa alla gara al cospetto

del Barcellona viaggiante in terra di Piemonte. E' il 22 novembre, un pari basta alla formazione allenata da Valverde e si vede. Tiki taka stucchevole per 90 minuti ed altrettanto timore di farsi male uscendo ad interrompere la trama blaugrana, da parte della Juve. Risultato uno 0 a 0 scialbo ed irritante. Ma si va avanti ed è ciò che conta. Il Pireo è campo insidioso, la doppietta di Cuadrado e Bernardeschi (guarda caso gli assenti illustri su cui la mala sorte si è abbattuta inesorabile e che mancano come il sole di notte) mette in fuga le streghe. La Juve è agli ottavi senza disdicevole infamia e senza particolare lode, qualche fatica evitabile, il minimo sindacale espletato senza brillare. Il Tottenham negli ottavi si riaccosta al nome della Signora, dopo un'amichevole di precampionato lontana come il West. In casa la Juve si por-

ta sul 2 a 0 mentre tanti “tribunisti” stanno ancora prendendo posto, ma si fa rimontare sul 2 a 2 dopo una prestazione imbarazzante e complicando fortemente il passaggio ai quarti. A Londra ci pensano però le ingenuità difensive di un reparto da retrocessione e la pochezza tattica di...Pochettino a rivitalizzare una Signora ridotta alla corde e sotto di un goal. Buon per i bianconeri e soprattutto per Higuain e Dybala, duo argentino che sarà lunga-

mente ricordato a Wembley. Del sorteggio col Madrid si è detto. È il caso di accennare allo strano caso di 3 spagnole che non si incontrano tra di loro. Illazioni gratuite, dirà qualcuno, a pensar male spesso ci si azzecca dirà qualcun altro. Scegliete voi. Sta di fatto che uno dei quarti di finale è identico alla finale di Cardiff, così vuolse Eupalla o la mano “sapiente” di Sheva? Marco Sanfelici


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L'Analisi

Juve, dimostra che hai smaltito Cardiff!

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i scrive Juventus-Real Madrid, ma si legge “clásico”, uno tra i più importanti e tradizionali nella storia ultracentenaria del football continentale; uno di quelli per cui il calcio giustifica la sua ragion d'essere; uno che ogni pedatore, in erba o in carriera, sogna immancabilmente di poter giocare; uno dei pochi per cui ogni appassionato al più bel gioco del mondo per un paio d'ore mette in stand by ogni altro interesse. Per coloro, poi, che già in quel 21 febbraio del 1962 spa-

simavano per la Vecchia Signora e la videro (per modo di dire...) espugnare il Bernabéu con un goal di Omar Sivori (quarti di finale anche allora), è la Partita. Quasi paradossalmente (attenzione, quasi...) una gara che trascende il risultato, talvolta lo riduce ad appendice, perché, a prescindere dal verdetto del campo, le emozioni che la precedono e la percorrono durante il suo svolgimento sono tali e così intense da renderla comunque unica e irripetibile, giacché, sovente, il novero di campioni e fuoriclasse che l'hanno caratterizzata, e va ammesso senza vergogna, in misura ben più ridondante quelli di bianco vestiti, appartiene alla Hall of Fame (arco della gloria per chi si sta chiedendo cos'è) bullonata di ogni tempo. Per Madama, meglio, molto meglio, che non significa necessariamente “digerirle”, vedersi servi-

re le “merengues” strada facendo anziché all'ultimo atto, ove sono una sentenza e rimangono normalmente sullo stomaco a chicchessia, ma a dispetto di trascorsi pur totalmente entusiasmanti, indulgere troppo in voli pindarici sarebbe francamente irragionevole, a maggior ragione per la qualità (eufemismo) delle prestazioni offerte sinora dagli Acciuga boys. Sono i campioni d'Europa e del Mondo in carica, sguazzano nell'agone europeo con la disinvoltura di chi lo vive

come casa propria, come la normalità, e dulcis in fundo, soprattutto nel loro delubro, godono, facendoli pesare, di tutti i vantaggi indotti dall'aura quasi mistica che li accompagna da sempre. In altre parole, dispiegano una sudditanza, anche verso chi dovrebbe esercitare terzietà, che talvolta li solleva, capita pure a loro, dalle ambasce tecniche di circostanza. Per quanto possa apparire ingiusto, è il privilegio tipico di chi conta sul serio; un appannaggio sul quale la Juve non può fare

affidamento dato che, per quanto sia sconveniente denunciarlo, ma deve essere fatto, a certi livelli il peso politico della Regina d'Italia equivale ad un due picche quando la briscola è fiori. Molto “realisticamente” e in ordine crescente d'importanza, i bianconeri saranno chiamati a: 1) dimostrare di aver smaltito la “Cardiffite”; 2) evitare un'altra umiliazione; 3) cercare di giocarsela; 4) passare il turno. Se poi sapranno essere spietati nel capitalizzare gli

eventuali momenti difficili in cui i “realisti” potrebbero incorrere, visto che, a parti invertite, raramente perdonano, allora e finalmente si assisterà anche a una contesa divertente. In ogni caso, ben vengano confronti di siffatta complicazione, sono quelli che esprimono in pieno l'esatta entità di una forza non certamente misurabile battendo in scioltezza, ed è già una novità, il Sassuolo di turno. Augh. Ezio Maletto


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Numeri e Statistiche di Massimo Fiandrino

I numeri stellari di CR7, bomber Champions Di Stefano a 32), nelle gare a eliminazione diretta precede Messi che ha segnato 17 gol in meno (40). 60 gol nelle partite dei Gironi di Champions League. 117 i gol di CR7 in 148 partite di Champions League, record assoluto della manifestazione e addirittura 102 gol in 96 gare con il Real in questa manifestazione. Per CR7 20 gol di testa nella sua storia in Champions, nessuno ha fatto meglio. 15 le reti realizzate da CR7 alle squadre italiane: 7 alla Juve (in 5 incontri), 5 alla Roma (in 6 sfide), 2 reti al Milan (in 6 match), 1 all’Inter (in 3 partite). Non ha colpito solo contro il Napoli (2 sfide, 0 gol). 13 i gol realizzati nelle Semifinali Champions, record assoluto, poi Di Stefano a 11. Unico giocatore che riesce a segnare almeno 10 gol nelle ultime 6 edizioni della Champions (compresa questa), record. 9 segna da 9 gare di fila

2 le triplette consecutive realizzate da CR7 nella Champions 2016/2017 al Bernabeu contro il Bayern Monaco e l'Atletico Madrid primo giocatore a riuscirci nelle fasi a eliminazione diretta. 5 le vittorie del Pallone d'Oro (08, 13, 14, 16 e 17) record come Messi (5 trofei); dal 2008 solo questi 2 Campioni hanno vinto questo Trofeo. 23 i trofei di squadra vinti

(serie aperta, dalla finale di Cardiff in poi..) record eguagliato come Van Nistelrooy (dal 2002 al 2003), ma con 14 gol contro i 12 dell'olandese. CR7 sempre a segno nelle 8 gare dell'Edizione 2017/18, record per la Champions. Ha firmato 22 delle 36 reti del Real nelle ultime 13 gare in Europa. 57 le reti realizzate nelle fasi a eliminazione diretta della Champions League, record assoluto, di queste 38 dai Quarti di finale (poi da CR7, 10 con il Manchester United, 11 con il Real, 1 con lo Sporting Lisbona e l'Europeo 2016 con il Portogallo. Ha vinto 4 Champions e 3 Mondiali per Clubs. Unico calciatore a vincere in un anno solare Champions, Europeo, Mondiale Club e Pallone d'Oro (2016). Con Pele' unico giocatore a realizzare una tripletta nella Coppa Intercontinentale e Mondiale per club. 17 i gol segnati da CR7 nell'edizione della Champions 2013/2014 , record

SEMPRE IN GOL IN 5 PARTITE CONTRO LA JUVE (7 GOL) Gol

Turno

2

Edizione

Gara e Risultato

Girone

2013/14

Real-Juve

2-1

1

Girone

2013/14

Juve-Real

1-1

1

Semif.

2014/15

Juve-Real

2-1

1

Semif.

2014/15

Real-Juve

1-1

2

Finale

2016/17

Juve-Real

di reti realizzate da un giocatore in una sola edizione dal 1956 a oggi. 6 volte Re del gol in Champions, poi Messi a 5. Da 5 edizioni consecutive Re del Gol in Champions (adesso è capocannoniere con 12). 9 i gol al Bayern Monaco la sua “vittima preferita” in Europa. Poi 7 a Ajax , Borussia D., Juventus e Schalke 7, infine Apoel, Galatasaray e Malmo 6. 78 ha realizzato gol in 78 partite nelle Coppe Europee con 65 vittorie, 7 pareggi e 6 ko. In queste 78 partite 1 Quaterna, 6 Triplette, 27 doppiette e 44 marcature singole. 120 GOL NELLE COPPE. NESSUNO COME LUI 16 con il Manchester Utd , 104 con il Real Madrid, 81 di destro, 20 di testa, 19 di sinistro, 63 in casa, 51 in trasferta, 6 in campo neutro. I GOL NELLE FINALI Champions 2008 a Mosca: Manchester Utd-Chelsea 7-6 dcr (1-1)

1-4

Champions 2014 a Lisbona: Real-Atletico Madrid 4-1 dts. Supercoppa 2014 a Cardiff: Real-Siviglia 2-0 (doppietta) Champions 2017 a Cardiff: Juve-Real 1-4 (doppietta) I migliori marcatori in competizioni europee per club Reti Giocatore Presenze 120 C. Ronaldo

156

103 Messi

127

77

Raul

161

70

Inzaghi F.

115

Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino

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CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 15 DI MERCOLEDÌ 28 MARZO 2018


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Real Madrid / Il Punto

Male nella Liga ma sempre temibile in Europa C

he sia la volta buona? Il sorteggio, non si sa quanto maligno sia stato, ha pensato bene di mettere ancora di fronte ai bianconeri la corazzata madrilena che quest’anno deve giocoforza dedicare le sue attenzioni esclusivamente all’Europa. Poche ormai sono le chances per loro nella Liga dominata dal Barça oltre a vantare (si fa per dire) un’inopinata eliminazione dalla Coppa del Re da parte della matricola Leganés. Blancos che comunque pur non avendo fatto campagna acquisti né quest’estate né nella finestra di Gennaio rimangono sempre una rivale temibilissima in CL, manifestazione che fin dagli albori pare sia stata tagliata su misura per loro, vittoriosi delle ultime due edizioni ed in tre delle ultime quattro (oltre a vantarne 12 in totale). Come dicevamo la stagione calcistica non ha riservato i successi sperati soprattutto alla luce dei cinque dello scorso anno,

vittoria nella Liga ed in Champions, Supercoppa Europea e Spagnola oltre che il Mondiale per Club. Che sia questo un segnale del passaggio di testimone in Europa? Lo dubitiamo anche perché la squadra è rimasta la stessa della stagione precedente pur con un James Rodríguez e Morata in meno (il primo andato in prestito oneroso al Bayern ed il secondo passato al Chelsea in forma definitiva) oltre a Pepe (contratto in scadenza e passato ai turchi del Besiktas) e Coentrao (ceduto in prestito ai portoghesi dello Sporting, prossimi rivali dei cugini dell’Atlético nei quarti di Europa League). Ai soliti titolari fissi in difesa (Carvajal, Sergio Ramos, Varane e Marcelo) nel reparto si sono quindi aggiunte le speranze: Achraf, Nacho Fernández, Theo Hernández, Diego Llorente e Jesús Vallejo, Marcos Llorente, Marco Asensio y Dani Ceballos per il centrocampo e Lucas

Vázquez oltre a Borja Mayoral per l’attacco. I soliti ignoti Isco e Kovacic difficilmente riescono a ritagliarsi spazio fra i titolari con quei tre inamovibili a centrocampo: Kroos, Modric e Casemiro. Là davanti oltre a Cristiano e Bale (in stagione quasi sempre assente per infortunio) opera sempre il francese Benzema ormai mal sopportato dalla Grada Blanca ed in sicura partenza nonostante il maggiore sponsor sia proprio il suo allenatore. I numeri comunque danno ragione ancora alla squa-

dra di Zizou che in Champions si trasforma e, lasciando alle spalle alcune opache prestazioni in Liga, è riuscita nell’inaspettata qualificazione ai danni di un PSG che per buona parte della partita d’andata li aveva messi alle corde per poi soccombere grazie anche alle geniali pensate di quell’Unai Emery, allenatore basco sopravvalutato, che ha già la valigia pronta per destinazione ignota. Ora tocca alla Juve vincitrice a Wembley contro il Tottenham, dove il Madrid nella fase a gruppi perse per 3-1 offrendo una prestazione sconcertante, riscattare la sconfitta di Cardiff. L’adagio comunque è sempre lo stesso “fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio”, i blancos nella Coppa paiono trovare insospettate energie e sempre dimostrano di essere a proprio agio nelle partite che contano, soprattutto quelle a doppia sfida. Non si pensi quindi che sia più facile batterli nel doppio confronto, loro sono abituati a questa competizione. In questo caso a dir il vero la cabala gioca a favore dei bianconeri (eliminazione del Barça nei quarti la stagione scorsa con un secco 3-0 a Torino ed un pareggio

senza reti al Nou Camp). Ci si può aggrappare anche a questo. Nella seconda parte della stagione Cristiano Ronaldo pare risvegliarsi dal torpore iniziale per assestare lo sprint finale alle sue prestazioni. Ricordiamo che l’asso portoghese ha segnato fin qui con il Madrid più gol di partite giocate (443-429) e che quest’anno in Champions è arrivato a 12 (è pur sempre il capocanniere di CL delle ultime cinque edizioni), avendo fra l’altro al suo attivo 116 gol totali. Con la sua nazionale è arrivato invece a 81 in 146 partite e quindi a soli 3 gol dal mitico Puskas come maggior marcatore di sempre (in prima posizione rimane sempre l’iraniano Ali Daei con 109). Come dicevamo registriamo un suo risveglio e negli ultimi due mesi e mezzo, compiuti i 33 anni, è riuscito a realizzare la bellezza di 21 reti in 13 partite arrivando a 37 gol stagionali (22 solo nella Liga, superando l’uruguayano del Barça Suárez ed a soli 3 da Messi). Insomma una stagione in crescendo come ci ha da sempre abituati e fatte le dovute proporzioni uno tsunami che si può abbattere sulla Juve che sicuramente dovrà predisporre accorgimenti tattici importanti soprattutto sulla fascia sinistra del loro attacco dove lui generalmente opera. L’altra pedida che riteniamo fondamentale nella doppia partita è il gallese Bale che ancora una volta non si trova nelle migliori condizioni fisiche pur avendo dimostrato nelle ultime uscite di essere in fase di pieno recupero (sua la tripletta contro la Cina che

gli ha permesso di diventare il maggior marcatore di sempre con la selezione gallese superando con 29 gol il mitico Ian Rush, fra l’altro ex bianconero seppur per una sola stagione). Il vero oggetto misterioso rimane quindi Benzema, da sempre un superprotetto dal suo mentore francese ma che in stagione ha segnato solo 8 gol in 34 apparizioni con una media gol la più bassa da quando gioca in Spagna. Il punto di forza del Madrid si dimostrerà come al solito il centrocampo con i tre pilastri cui abbiamo accennato più sopra. La difesa con l’uscita di Pepe è meno forte che in passato ed ha traballato non poco in questa stagione, già ben 33 i gol incassati nella Liga e 9 in CL, numeri non degni di una squadra da prime posizioni soprattutto tenendo conto che quelli del Barça recitano 13 gol incassati in Liga e 2 soli in CL. Una bella differenza! Sul modulo poco da dire, ormai si continua con il collaudato 4-33, sempre che giochi oltre a Ronaldo e Benzema anche Bale (anzi Garrét come viene chiamato alla francese da Zizou) con la possibile variante di un 4-3-1-2 con Isco a fare da trequartista nel caso il gallese non sia della partita. Le varianti in corso d’opera saranno i soliti giovani, Marco Asensio e Lucas Vázquez su tutti, come ci ha abituati Zidane a giocarseli a partita in corso. Caratteristiche comuni delle due squadre: la possibilità di far propria l’eliminatoria nelle due sfide da 180’ in soli quindici minuti. Carlo Bianchi

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La Storia

Un gol di Sivori mette fine alla regola del Chamartin Prima sconfitta casalinga europea dei madrileni. La Juve perderà poi tra le polemiche lo spareggio di Parigi REAL MADRID–JUVENTUS 0-1 Reti: 38° Sivori Juventus: Anzolin, Sarti, Garzena, Charles, Bercellino I, Leoncini, Mora, Mazzia, Nicolè, Sivori, Stacchini. All. Parola Carlo Real Madrid: Araquistain, Casado, Miera, Del Sol, Santamaria, Ruiz A., Tejada, Ruiz F., Di Stefano, Puskas, Gento. All. Munoz Miguel

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a Juve dopo aver perso all’andata (1-0) contro il Real nei quarti di finale, disputa il ritorno a Madrid il 21 febbraio 1962. Stadio Chamartin esaurito, l’impianto verrà poi ribattezzato Santiago Bernabeu. Il campo del Real nelle Coppe Europee è ancora imbattuto: in 6 anni di Coppe dei Campioni i madrileni ne hanno vinte 5 e nessuna

squadra è riuscita a batterli. I torinesi scendono in campo con una divisa completamente nera per permettere così al Real di mantenere i propri colori. Al seguito della Juve ci sono 3000 italiani, giunti da ogni parte della penisola. L’inizio è tutto Real ma la Juve regge ed in contropiede con Nicolè e Stacchini si rende pericolosa. Molto stretto

Del Sol su Sivori ma nonostante l’asfissiante marcatura l’asso italo-argentino è in serata magica ed al 38° minuto realizza il gol che deciderà il match. Calcio di punizione di Garzena, raccoglie Stacchini che appoggia a Charles, lancio del gallese per Omar che scatta in avanti palla al piede, entra in area di rigore, scarta il portiere Araquistain e tocca di precisione in rete. I bianconeri esultano e raddoppiano le loro forze. Il secondo tempo è giocato con molta durezza dal Real, lo spagnolo Ruiz entra a gamba tesa su Charles che deve uscire dal terreno di gioco per poi rientrare ma accusa visibilmente il colpo. La squadra bianconera è in pratica in 10 uomini, all’epoca non erano consentite le sostituzioni. Il fortino sabaudo resiste, il portiere

Anzolin compie pregevoli interventi dando sicurezza al reparto difensivo, gli ultimi minuti sono lunghissimi poi l’arbitro francese Guigue fischia finalmente il termine ed esplode la gioia dei giocatori che per primi hanno espugnato il campo del Real. A Torino ed in tutta Italia si festeggia, i tifosi bianconeri hanno potuto seguire in diretta RAI il secondo tempo: erano altri tempi e non sempre si dava la partita intera in diretta tv. Vittorio Pozzo, inviato speciale de 'La Stampa' commentò così la storica impresa: “Proprio vero che nella vita non bisogna mai disperare: la Juve battuta e bistrattata a Torino sette giorni prima ha restituito stasera nella capitale spagnola quello che il Real le aveva dato”. La rete di Sivori ha posto le due squadre

su un livello di parità. Lo spareggio verrà effettuato sul campo neutro di Parigi (3-1 per il Real) 7 giorni dopo: un arbitraggio scandaloso del francese Schwinte fece perdere ai bianconeri l’opportunità di accedere alle semifinali della Coppa. Ermanno Vittorio (A sinistra la formazione che scese in campo il 21 febbraio 1962 nella gara vinta a Madrid per 1-0; in alto il gol vittoria siglato da Omar Sivori)

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Le altre di Champions

La Roma tenta l'impresa nell'altra sfida italo-spagnola I giallorossi non hanno nulla da perdere. Derby inglese tra 'reds' e 'citizens'. Bayern favorito contro Montella

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uarti di nobiltà per proseguire il cammino verso Kiev ed il traguardo della coppa dalle grandi orecchie. Non si potrebbe definire altrimenti il quadro dei quarti di finale della Champions League, che fra conferme delle “solite note” e stuzzicanti sorprese metterà a confronto la crema del calcio continentale. Se da un lato l'incrocio fra Juventus e Real Madrid rappresenta la rivincita (seppur sui 180 minuti) della finale di Cardiff della scorsa stagione, con i blancos di Zidane che cercano il lasciapassare verso un clamoroso tris di titoli consecutivi (l'ultimo a riuscirci fu il Bayern Monaco tra il 1974 e il 1976) e i bianconeri di Allegri intenti a sfatare un tabù che con il passare degli anni sta assumendo i contorni di una

vera e propria ossessione, dall'altro sarà altrettanto affascinante la seconda sfida italo-spagnola in programma, quella che opporrà la Roma al Barcellona. Da una parte una macchina da calcio e da gol solidissima e con automatismi impeccabili, che dominata la Liga vuole fortemente tornare sul tetto d'Europa. Sull'altro fronte una compagine in divenire che farà leva sulla spensieratezza e tenterà di sopperire con un pizzico di spregiudicatezza all'inevitabile divario di esperienza e caratura internazionale rispetto ai catalani. D'altronde i giallorossi hanno nulla da perdere e mister Di Francesco ha già dichiarato che mercoledì sera non andrà al Camp Nou a fare le barricate rischiando di venire schiacciato dal-

REDAZIONALE

Giletti spa, azienda leader nel mondo della produzione di filati nasce nel cuore del biellese nel 1884. Infatti, più di un secolo fa, ad opera di Anselmo Giletti, nella verde vallata attraversata dal torrente Ponzone, prende avvio quella che diventerà l'attuale azienda: una struttura che negli anni si è sviluppata fino a raggiungere gli attuali 36000 mq di superficie. Dal 1884 Giletti spa lavora le fibre, le commercializza, le trasforma con la costante continua ambizione di legare l'uomo all'ambiente, nella convinzione che anche in un filo puù essere racchiuso un corretto modo di rapportarsi con il proprio habitat. Fedeltà alla consolidata tradizione di azienda tecnologicamente avanzatissima nello sviluppo del proprio ciclo produttivo, innovazione nella ricerca e nell'utilizzo dei materiali, affidabilità nel modo di porsi al servizio della clientela sono i punti focali intorno ai quali l'azienda sta affrontando con successo il mercato del nuovo millennio e della globalizzazione. LINEA SPORT - CALZE DA CICLISMO PHANTOM 50 Articoli ANTIMICOTICI, ANTIBATTERICI, ANTIALLERGICI grazie alla particolare miscela di fibre con cui sono composti, infatti oltre al cotone e all’elastomero in ogni nostro prodotto abbiamo inserito in percentuale rilevante la fibra AMICOR PLUS che determina le caratteristiche già citate e permette alle nostre calze di essere considerate tra le migliori nel settore sanitario.

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lo strapotere offensivo dei blaugrana, ma cercherà di giocarsi al meglio le carte a propria disposizione a cominciare dall'andare ad aggredire alti gli avversari. La rimonta sullo Shakhtar è di buon auspicio così come il ricordo del gioiello spedito da Florenzi nella porta spagnola alcune stagioni orsono. Sulla carta ai romanisti servirà un'impresa per approdare in semifinale, ma sognare di rinverdire le gesta di Pruzzo, Bruno Conti e Falcao costa nulla. Sfida fratricida oltremanica fra Liverpool e Manchester City, con pronostico più che mai incerto. Guardiola ha costruito un'orchestra perfetta che fa della manovra corale e della straordinaria efficacia offensiva le proprie armi letali, come hanno avuto modo loro malgrado di constatare per ultimi gli svizzeri del Basilea oltre al lotto delle rivali in Premier, spazzate via con irrisoria facilità in una stagione incredibilmente monotona. Cuore, ritmo, grinta e velocità con la spinta di Anfield alternati ad amnesie difensive e passaggi a vuoto da brividi. È tutto genio e sregolatezza il Liverpool del vulcanico Klopp, che ha sinora confermato di avere nell'Europa il suo habitat ideale dopo aver dominato la fase a gironi e surclassato il Porto negli ottavi. L'incognita che da sempre si accompagna ai derby e la potenzialità dei reds di

compiere qualsiasi impresa non faranno però dormire sonni tranquilli ai citizens e con ogni probabilità terranno in bilico la qualificazione sino ai minuti di recupero della gara di ritorno. Sgambettato fra la sorpresa

farsi anzitempo da parte. Il vecchio saggio Jupp Heynckes ha però ricompattato lo spogliatoio dei bavaresi dopo le frizioni con Ancelotti di inizio stagione ed i tedeschi sono tornati ad indossare i panni dello

generale, ma con pieno merito, il presuntuoso e opaco Manchester United di Mourinho, mette ora nel mirino il mostro sacro Bayern Monaco. È lo sbarazzino Siviglia di Vincenzo Montella, rivelatosi senza dubbio la mina vagante del torneo e per nulla intenzionato a

schiacciasassi. Obiettivo dichiarato vendicare il “furto” di Madrid della scorsa stagione e tornare a sollevare il trofeo dopo cinque anni. Prima però dovranno avere ragione della scaltrezza degli insidiosi andalusi. Luca Ceste


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Numeri e Statistiche di Massimo Fiandrino

Tra Torino e Madrid, da Del Sol a Higuain

DEL SOL Luis (Real 1960 /62; Juve 1962/70) Con il Real ha vinto la Coppa Campioni 1960 contro il Francoforte e 2 campionati. Nel 1962 il centrocampista spagnolo segnò contro la Juve nella “bella” dei quarti di finale e la stagione successiva passò alla Juve dove in 8 stagioni colleziona 294 presenze, vince 1 Scudetto e 1 Coppa Italia. Aveva il soprannome di “postino” per la capacità di svariare in ogni posizione del campo, sempre con il pallone tra i piedi. CAPELLO Fabio (Juve 70/76 gioc. e 04/06 all.; Real all. 96/97 e 06/07) 3 Scudetti in 6 stagioni da giocatore Juve. Da allenatore Real ha sempre vinto il Titolo spagnolo in entrambe le stagioni. Ha vinto la Champions alla guida del Milan ma questo trofeo gli è sfuggito a Torino (due scudetti revocati post-calciopoli) e Madrid. LAUDRUP Michael (Juve 1985/89; Real 1994/96) Ingaggiato da Boniperti per sostituire Boniek, a Torino ha vinto subito lo scudetto e ha segnato un gran gol nell'Intercontinentale 1985 contro l'Argentinos Juniors. Poi al Barcellona con Cruyff ha vinto la Coppa Campioni

1992 e 4 Campionati di fila. Il quinto Titolo dopo il passaggio al Real. ESNAIDER Juan (Real 91/93 e 95/96; Juve 1999/00) L'attaccante argentino non ha lasciato il segno a Madrid e a Torino. Nel Real 1992 ha chiuso la stagione con un solo gol, stessa cosa nel 1996. Alla Juve nel 1999 con 16 presenze e nessuna rete. JARNI Robert (Juve 1994/95; Real 1998/99) Terzino sinistro croato, girovago del calcio europeo, ha ottenuto importanti successi con entrambe le maglie anche se da comprimario. Accoppiata Scudetto-Coppa Italia in Bianconero e Intercontinentale 1998 a Madrid. Un gol con entrambe le maglie. ZIDANE Zinedine (Juve 09/01; Real 01/06 gioc., dal 2016 all.) L'ex Nazionale francese ha collezionato oltre 150 presenze con entrambe le squadre. 2 Scudetti e 2 finali Champions. Ha vinto la Coppa delle grandi orecchie solo dopo il trasferimento da 75 milioni di euro nella capitale spagnola, segnando il gol decisivo nella Finale del 2002. Sulla panchina Real ha già messo in bacheca due Champions. ANELKA Nicolas (Real 1999/00; Juve 2013) L'attaccante francese sbarcato a Madrid dall'Arsenal per una cifre record ha faticato ad ambientarsi e 2 gol segnati in semifinale Champions rappresentano uno dei rari acuti. Il Real lo ha poi ceduto al PSG. 13 anni più tardi ha collezionato 3 presenze da subentrato con la Juve, nella quale ha giocato in prestito 6 mesi. ANCELOTTI Carlo (Juve 99/01 all.; Real 13/15 all.)

na. Ha perso la Champions 2017 a Cardiff contro i suoi vecchi colori.

JUVE, 17 QUARTI DI FINALE E 12 QUALIFICAZIONI COPPA CAMPIONI 61-62 (Elim) Juventus-Real Madrid 0-1 Real Madrid-Juventus 0-1 Real Madrid-Juventus (a Parigi) 3-1 COPPA CAMPIONI 67-68 (Qual) Eintracht Braunschweig- Juventus 3-2 Juventus-Eintracht Braunschweig 1-0 Juventus-Eintracht (a Berna) 1-0 COPPA CAMPIONI 72-73 (Qual) Juventus-Ujpest Dosza 0-0 Ujpest Dosza - Juventus 2-2 COPPA CAMPIONI 77-78 (Qual) Ajax-Juventus 1-1 Juventus-Ajax (3-0 r) 1-1 COPPA CAMPIONI 82-83 (Qual) Aston Villa-Juventus 1-2 Juventus-Aston Villa 3-1 COPPA CAMPIONI 84-85 (Qual) Juventus-Sparta Praga 3-0 Sparta Praga-Juventus 1-0 COPPA CAMPIONI 85-86 (Elim) Barcellona-Juventus 1-0 Juventus - Barcellona 1-1 CHAMPIONS 95-96 (Qual) Real Madrid - Juventus 1-0 Juventus - Real Madrid 2-0 Successore di Lippi sulla panchina bianconera, ha ottenuto due secondi posti nelle due stagioni a Torino. Dopo i successi ottenuti con Milan, Chelsea e PSG è approdato a Madrid nel 2013, vincendo 4 trofei alla sua prima stagione con le Merengues compresa la storica “Decima” Coppa Campioni. CANNAVARO Fabio (Juve 04/06 e 09/10; Real 06/09) Dalla Juve al Real dopo aver vinto il mondiale con l'Italia nel 2006 (trionfo che gli ha spalancato la porta per il Pallone d'Oro), Cannavaro ha ereditato la maglia numero 5 proprio da Zidane vincendo due Campionati. È tornato alla Juve vivendo una stagione 2009/10 non esaltante. EMERSON (Juve 2004/06;

VALERIA e ANTONELLA Via Mazzini, 33 - TORINO - Cell. 340 7131743

CHAMPIONS 96-97 (Qual) Rosenborg - Juventus Juventus - Rosenborg CHAMPIONS 97-98 (Qual) Juventus - D. Kiev Dinamo Kiev - Juventus CHAMPIONS 98-99 (Qual) Juventus - Olympiakos Pireo Olympiakos Pireo - Juventus CHAMPIONS 02-03 (Qual) Juventus - Barcellona Barcellona - Juventus CHAMPIONS 04-05 (Elim) Liverpool - Juventus Juventus - Liverpool CHAMPIONS 05-06 (Elim) Arsenal - Juventus Juventus - Arsenal CHAMPIONS 12-13 (Elim) Bayern Monaco - Juventus Juventus - Bayern Monaco 0-2CHAMPIONS 14-15 (Qual) Bayern Monaco - Juventus Juventus - Bayern Monaco CHAMPIONS 16-17 (Qual) Juventus-Barcellona Barcellona-Juventus

Real 2006/07) Il periodo trascorso dal centrocampista brasiliano alla Juve coincide con il primo di Cannavaro e anche lui si è trasferito in Spagna nel 2006. Ha vinto il Campionato nell'unica stagione Real per tornare nuovamente in Italia al Milan dopo aver vestito la maglia della Roma prima del suo trasferimento a Torino. HIGUAIN Gonzalo (Real 2007/13; Juve dal 2016) Il Pipita è sbarcato a Madrid dal River Plate nel 2007 e in 6 stagioni ha segnato 107 reti vincendo 3 volte la Liga ma mai la Champions. Dopo 3 stagioni ricchissime di gol a Napoli si è trasferito a Torino dopo il pagamento della clausola recissoria. Uno scudetto e una Coppa Italia, per ora, con la Juve

1-1 2-0 1-1 1-4 2-1 1-1 1-1 dts 1-2 2-1 0-0 2-0 0-0 2-0 2-0 0-2 3-0 0-0

MORATA Alvaro (Real 08/14 e dal 16/17; Juve 14/16) L'attaccante spagnolo è cresciuto nelle giovanili Real segnando 10 gol in 37 presenze in prima squadra. A Torino nel 2014 con clausola di riacquisto ha sempre vinto sia Campionato che Coppa Italia, segnando anche il gol che ha permesso ai Bianconeri di eliminare le Merengues nelle semifinali Champions 2015. KHEDIRA Sami (Real 2010/15; Juve dal 2015) Dopo aver vinto tutto con il Real (compresa la Champions 2014), si è trasferito a Torino nel 2015, poche settimene dopo l'eliminazione Merengues in semifinale ad opera dei Bianconeri. Con la Juve 2 Scudetti, 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa Italia-

ZIDANE 8 TROFEI DA ALLENATORE REAL Zinedine Zidane, classe 1972, ha indossato la maglia da giocatore Real dal 2001 al 2006. Allena il Real dal 5/1/2016 al posto di Benitez. Il 9/7/2013 è diventato vice di Ancelotti. Il 25/6/2014 viene nominato allenatore del Castilla, seconda squadra del Real, carica che ricopre fino a gennaio 2016, quando viene chiamato a guidare la prima squadra. Da tecnico Real ha vinto 8 trofei (2 Champions, 2 Supercoppa Europea, 2 Coppa del Mondo di clubs, 1 Liga, 1 Supercoppa di Spagna). Il Real grazie a Zidane centra il “double” dopo 59 anni, vittoria Champions e Liga nella stessa stagione. Complessivamente da giocatore 690 presenze ufficiali, corredate da 125 reti. In bianconero dal 1996 al 2001: 212 presenze e 31 gol (in A 24 gol in 151 presenze) e ha vinto un Pallone d'Oro 1998, 2 Scudetti 1996/97 e 1997/98, 1 Supercoppa Italiana 1997, 1 Coppa Intertoto 1999, 1 Intercontinentale 1996, 1 Superc. Europea 1996. Ha perso 2 finali Champions con i Bianconeri. Con i Blancos per 150 miliardi di lire, si trasferisce a Madrid nel 2001. Con il Real da giocatore: 231 presenze e 49 gol. Ha vinto 1 Champions 2002, una Liga 2003, 2 Supercoppe Spagna 2001 e 2003, 1 Intercontinentale 2002, 1 Supercoppa Europea 2002.

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La storia di Juve-Real di Ermanno Vittorio ■ 14/2/62 Quarti di finale, andata Juventus-Real Madrid 0-1 Marcatore: 69° Di Stefano Arbitro: Dusch Albert (Germania). Note: Spettatori paganti 66.403, stadio Comunale esaurito in ogni ordine di posti si calcolò che spettatori erano circa 75.000, incasso record di 102 milioni di lire. Juventus: Anzolin, Castano, Sarti, Mazzia, Charles, Leoncini, Mora, Rosa, Nicolè, Sivori, Stacchini. All. Parola Carlo Real Madrid: Araquistan, Casado, Miera, Felo, Santamaria, Pachin, Canario, Del Sol, Di Stefano, Puskas, Gento. All. Munoz Miguel. La Juve per la terza volta in Coppa Campioni, nei primi 2 trurni supera senza affanni Panathinaikos e Partizan poi il sorteggio la accomuna ai detentori del trofeo. Lo stadio è stracolmo. La partita ha un prologo importante, la consegna del Pallone d’oro a Sivori che solleva il trofeo ricevendo una ovazione da brividi. La partita è difficile anche per la scarsa vena di Mora e Nicolè, Charles viene schierato in difesa nel ruolo di libero. Nella ripresa decide la partita uno scatto di Di Stefano che batte in uscita Anzolin gelando lo stadio Comunale. Il ritorno appare difficile e la rimonta improbabile anche perche dalla prima edizione della Coppa (1955/56) il Real non ha mai perso in casa propria.

ta di Del Sol su Sivori ma l’asso argentino è in serata di grazia ed al 38° segna un gol storico: Garzena raccoglie e porge a Stacchini che imposta a Charles, lancio verticale del gallese su Omar che entra in area madrilena dribbla il portiere e deposita in rete! La partita diventa rude, Ruiz entra a gamba tesa su Charles che deve uscire dal terreno per poi rientrare visibilmente menomato. La difesa bianconera tiene grazie alla prova splendida dei giovani Bercellino e Leoncini. Al fischio finale esplode la gioia per l’ impresa, 1° club a violare il Bernabeu. A Torino cortei di tifosi anche perché la partita è stata seguita in tv, la RAI diede la diretta del 2° tempo (una rarità ai tempi). Vittorio Pozzo scrisse: “Nella vita non bisogna mai disperare, la Juve battuta e bistrattata a Torino ha restituito a Madrid quello che il Real le aveva dato”. Si va allo spareggio.

■ 21/02/1962 Quarti di finale, ritorno Real Madrid-Juventus 0-1 Marcatore. 38° Sivori Arbitro: Guigue Maurice (Francia). Note: Spettatori 130.000 Real Madrid: Araquistan, Casado, Miera, Del Sol, Santamaria, Ruiz C., Tejada, Ruiz F. Puskas, Di Stefano, Gento. All. Munoz Miguel.

■ 28/02/1962 Quarti di finale, spareggio a Parigi Real Madrid-Juventus 3-1 Marcatori: 1° Felo, 34° Sivori, 65° Del Sol, 82° Tejada Arbitro: Schwinte Pierre (Francia). Note: Spettatori circa 36.000 Real Madrid: Araquistan, Casado, Miera, Felo, Santamaria, Pachin, Tejada, Del Sol, Di Stefano, Puskas, Gento. All. Munoz Miguel. Juventus: Anzolin, Sarti, Garzena, Charles, Bercellino I, Leoncini, Mora, Mazzia, Nicolè, Sivori, Stacchini. All. Parola Carlo. La serata è freddissima, diventa ‘gelida’ perché dopo appena un minuto il Real è in vantaggio con Felo. La Juve non crolla, Charles viene spostato in avanti da Parola retrocedendo Mazzia in difesa, il gallese lanciato in area viene falciato da Santamaria ma l’arbitro

Juventus: Anzolin, Sarti, Garzena, Charles, Bercellino I, Leoncini, Mora, Mazzia, Nicolè, Sivori, Stacchini. All. Parola Carlo Torinesi in campo con una divisa completamente nera senza scudetto e stella, probabilmente la muta di maglie venne acquistata a Madrid per permettere al Real di usare il suo completo bianco. D'altronde a Torino il Real era sceso in campo in completo blu lasciando alla Juve il suo usuale bianconero. Stadio stracolmo con circa 3000 italiani. Il Real parte veloce cercando di chiudere il match. Marcatura stret-

francese sposta il pallone fuori area, episodio che peserà molto. Al 36° il pareggio con una azione personale di Sivori. Nella ripresa la svolta del match: punizione di Puskas corretta da Del Sol che batte inesorabilmente Anzolin. Un intervento durissimo di Casado mette ko Stacchini; Charles inizia a zoppicare per i colpi ricevuti così nel finale il Real trova anche la terza rete. Molte polemiche nel dopo match: Schwinte lasciò molti dubbi per aver tollerato il gioco rude del Real che di fatto nel finale tolse Stacchini e Charles lasciando la squadra

in 9. Non esistevano le sostituzioni. Il Real andò poi in finale perdendo il match con il Benfica dell’astro nascente Eusebio. ■ 22/10/1986 Ottavi, andata Real Madrid-Juventus 1-0 Marcatore: 20° Butragueno Arbitro: Valentine Robert (Scozia). Note: Spettatori 80.000. Ammoniti: Mauro, Cabrini, Michel, Sanchez. Real Madrid: Buyo, Chendo, Chamaco, Salguero, Sanchis, Gordillo (62° Martin Vazquez), Butragueno, Michel, Sanchez, Gallego, Valdano (72° Santillana). (Agustin, Solana, Juanito). All. Beenhakker Leo. Juventus: Tacconi, Favero, Cabrini, Bonini, Brio, Soldà (62° Caricola), Mauro, Manfredonia, Briaschi, Platini, Laudrup (76° Bonetti I.). (Bodini, Vignola, Buso). All. Marchesi Rino. L’urna non porta fortuna alla Juve che negli ottavi è abbinata al Real. Il dopo Trapattoni si chiama Rino Marchesi ma il maestro d’ orchestra non riesce a far suonare bene gli orchestranti. La squadra è diversa nell’atteggiamento e negli uomini, della vecchia guardia sono rimasti solo Cabrini, Bonini, Brio anche se l’arrivo di Manfredonia risulterà ottimo. Il Real comanda il match, in apertura trova il gol con il “Buitre” Butragueno. La Juve arranca, ci si mette anche l’arbitro che annulla un gol regolare di Manfredonia per presunto fallo di Brio. Un gol annullato che peserà molto. ■ 5/11/1986 Ottavi, ritorno Juventus-Real Madrid 1-0 d.t.s. 1-3 d.c.r. Marcatore: 8° Cabrini Arbitro: Pauly Dieter (Germania). Note: Spettatori 64.000. Ammoniti: Bonini, Chendo, Sanchis, Valdano Juventus: Tacconi, Favero, Cabrini, Bonini, Brio, Caricola, Mauro (106° Vignola), Manfredonia, Serena, Platini, Laudrup (78° Briaschi). (Bodini, Bonetti I. Pioli). All. Marchesi Rino Real Madrid: Buyo, Chendo, Chamaco, Salguero, Sanchis, Gordillo (115° Juanito), Butragueno, Michel, Sanchez, Gallego, Valdano. (Augustin, Mino, Solana, Santillana). All. Beenhakker Leo. Tifo da grande serata di calcio che in apertura già al 9° minuto esplode in un boato che dicono si sentì persino in zona Ospedale Mauriziano. Scossa di terremoto? No gol di Cabrini! La partita viene riportata in parità così si va ai supplementari, sofferti senza riserva d’ ossigeno. Arrivano i rigori. Si decide di lasciare l’ ultimo a Platini ma il francese non arriverà neanche a calciarlo. Forse avesse calciato per primo e certamente segnato subito, la lotteria dei rigori sarebbe andata in altro modo. La sequenza: Sanchez no, Brio no, Butragueno si, Vignola si, Valdano si, Manfredonia no, Juanito si, Favero no.

■ 5/3/1996 Quarti, andata Real Madrid-Juventus 1-0 Marcatore: 20° Raul Arbitro: Rothlisberger Kurt (Svizzera). Note: Spettatori 86.000, incasso record di 400 milioni di pesetas pari a circa 5.200 milioni di lire. Ammoniti: Carrera, Torricelli, Ravanelli, Hierro Real Madrid: Buyo, Chendo, Alkorta, Garcia Calvo, Hierro, Luis Enrique, Redondo, Soler (26° Quique Flores), Laudrup (65° Michel), Zamorano, Raul. (Canizares, Milla, Alvaro). All. Iglesias Arsenio. Juventus: Peruzzi, Ferrara, Vierchowod Carrera (76° Pessotto), Torricelli, Lombardo (46° Padovano), Paulo Sousa (65° Jugovic), Conte, Deschamps, Del Piero, Ravanelli. (Rampulla, Di Livio). All. Lippi Marcello. Tutto l’ambiente “Blancos” vuole la coppa dalle grandi orecchie che manca dal 1966 ma la Juve è tosta. In panchina Real siede da poco Iglesias che ha preso il posto dell’esonerato Valdano. Il primo tempo è un assalto del Real, il fortino eretto da Lippi tiene andando al riposo sull’1-0. Nella ripresa il copione non cambia, comunque la Juve regge l’onda d’urto: si deciderà tutto al delle Alpi.

■ 20/3/1996 Quarti, ritorno Juventus-Real Madrid 2-0 Marcatore: 17° Del Piero, 53° Padovano Arbitro: Van Der Ende Mario (Olanda). Note: Spettatori 62.783, incasso lire 5.071.211.000, nuovo record italiano. Ammoniti: Torricelli, Jugovic, Deschamps, Conte, Del Piero, Alkorta, Milla, Michel, Luis Enrique. Espulsi 69° Alkorta, 78° Torricelli Juventus: Peruzzi, Torricelli, Pessotto, Porrini, Vierchowod, Jugovic (47° Di Livio), Deschamps, Conte, Vialli, Del Piero (89° Marocchi), Padovano (73° Lombardo). (Rampulla, Tacchinardi). All. Lippi Marcello Real Madrid: Canizares, Chendo, Quique Flores (56 F. Rincon), Alkorta, Lasa, Garcia Calco, Michel, Laudrup, Milla (65° J. Esnaider), Luis Enrique, Raul. (Contreras, Alvaro, Sanchis). All. Iglesias Arsenio. La cornice del ‘Delle Alpi’ è fantastica, giochi di luci e fontane luminose incantano l’ambiente. Vialli e compagni schiacciano il Real, Raul è ingabbiato nella morsa Porrini-Vierchowod.

Nel 1° tempo Del Piero pennella una punizione gonfiando la rete. Nella ripresa Padovano lanciato in contropiede si trova in area di rigore, tutto lo stadio trattiene il respiro poi il tiro secco come una fucilata nell’ angolino: rete! Vittoria e qualificazione che porterà prima ad affrontare il Nantes poi l’Ajax nella finale magica di Roma. ■ 20/5/1998 Finale, Amsterdam Real Madrid-Juventus 1-0 Marcatore: 67° Mijatovic Arbitro: Krug Helmut (Germania). Note: Spettatori 48.500 Ammoniti: Hierro, Davids, Roberto Carlos, Karembeu, Montero, Seedorf. Real Madrid: Illgner, Panucci, Hierro, Sanchis, Roberto Carlos, Seedorf, Karembeu, Redondo, Raul (90°+2 Amavisca), Mijatovic (89° Suker), Morientes (82° Jaime). (Canizares, Sanz, Victor, Savio). All. Heynckes Jupp. Juventus: Peruzzi, Torricelli, Iuliano, Montero, Di Livio (46° Tacchinardi), Deschamps (77° Conte), Davids, Pessotto (71° Fonseca), Zidane, Inzaghi, Del Piero. (Rampulla, Birindelli, Dimas, Amoruso). All. Lippi Marcello. La Juve è favorita, tasso tecnico superiore al Real che si attacca al suo carisma internazionale. La squadra “Blanca” è in fibrillazione anche perché nella Liga il Real è lontano dalle prime 4, una sconfitta significa uscire dalle coppe Europee. Il Real da 32 anni non vince il trofeo dalle grandi orecchie. Bianconeri nervosi e tesi. 1° tempo con leggera supremazia bianconera. Nella ripresa decide un gol contestato di Mijatovic che lanciato da Roberto Carlos intercetta una carambola sfortunata di Iuliano, aggira in uscita Peruzzi e calcia nella porta sguarnita. Nel finale Juve in avanti ma Hierro e Panucci (primo italiano a militare nel Real) bloccano tutto. Ancora una finale persa dopo quelle del 1973, 1983, 1997. Si chiude un ciclo magico per Lippi, 4 Finali consecutive: 1995 Uefa, 1996, 1997, 1998 Champions. 4 anni indimenticabili in cui si è vinto 3 scudetti, 2 Supercoppe Italiane, 1 Intercontinentale, 1 Supercoppa Europea, 1 Champions. ■ 6/5/2003 Semifinale, andata Real Madrid-Juventus 2-1 Marcatori: 23° Ronaldo, 45° Trezeguet, 73° Roberto Carlos Arbitro: Hauge Terje (Norvegia). Note: Spettatori 80.000. Ammoniti: Ferrara, Birindelli, Iuliano, Zambrotta, Conte Real Madrid: Casillas, Salgado, Helguera, Hierro, Roberto Carlos, Figo, Makelele, Guti, Zidane, Morientes (80° Solari), Ronaldo (50° Portillo). (Cesar, Pavon, Cambiasso, Flavio Conceicao). All. Del Bosque Vincente. Juventus: Buffon, Thuram, Ferrara, Iuliano (46° Pessotto), Birindelli, Conte, Tudor (80° Ca-

moranesi), Zambrotta, Nedved (82° Di Vaio) Del Piero, Trezeguet. (Chimenti, Fresi, Olivera, Zalayeta). All. Lippi Marcello. Stagione indimenticabile: successi, grandi protagonisti e sfide stellari in Champions, dopo aver fatto fuori il Barcellona ecco i “Galacticos”, una parata di stelle gestita da Del Bosque. Dal brasiliano Ronaldo a Raul, da Figo a Zidane, Roberto Carlos. Lippi e i suoi non tremano anzi dopo il vantaggio iniziale di Ronaldo Trezeguet pareggia sul finire della I frazione. Il 2° tempo è battaglia, la Juve non molla anche se Buffon è battuto da Roberto Carlos. ■ 14/5/2003 Semifinale, ritorno Juventus-Real Madrid 3-1 Marcatori: 12° Trezeguet, 43° Del Piero, 73° Nedved, 89° Zidane. Arbitro: Meier Urs (Svizzera). Note: Spettatori 60.253, incasso euro: 3.369.380. Ammoniti: Salgado, Figo Flavio Conceicao, Montero, Tacchinardi, Nedved. Juventus: Buffon, Thuram, Montero, Tudor, Birindelli (60° Pessotto), Zambrotta, Tacchinardi, Davids (89° Conte), Nedved, Trezeguet (77° Camoranesi), Del Piero. (Chimenti, Fresi, Di Vaio, Zalayeta). All. Lippi. Real Madrid: Casillas, Salgado, Helguera, Hierro, Roberto Carlos, Figo, Cambiasso (76° Mc Manaman), Flavio Conceicao (52° Ronaldo), Guti, Zidane, Raul. (Cesar, Pavon, Solari, Morientes, Portillo). All. Del Bosque. In un tempo i bianconeri ribaltano l’andata con Trezeguet ed una prodezza di Del Piero, quest’ultimo con una doppia finta mette a sedere Hierro e Salgado con rasoterra sul primo palo. A metà ripresa Buffon compie l’impresa stregando Figo dal dischetto. Poi lancio di Zambrotta che innesta in contropiede Nedved, Pavel appena in area fulmina Casillas con un diagonale che apre di bianconero la notte magica di Torino. Purtroppo, dopo il gol bandiera di Zidane, un fallo inutile a centrocampo di Nedved costa il cartellino giallo e, essendo in diffida, Pavel salta la finale di Manchester. Probabilmente Nedved avrebbe vinto da solo quella partita, il ceco era in un momento di forma incredibile, avrebbe tagliato la difesa Milan. Questa Champions poi persa ai rigori lascia tanti rimpianti, come Montero schierato da Lippi terzino in finale. Una coppa strameritata lasciata andare per non aver creduto nei propri mezzi. La Juve eliminò Barcellona e Real. ■ 22/2/2005 Ottavi, andata Real Madrid-Juventus 1-0 Marcatore: 31° Helguera Arbitro: Michel Lubos (Slovacchia). Note: Spettatori 77.000. Ammoniti: Thuram, Olivera, Blasi, Del Piero, Tacchinardi, Roberto Carlos, Gravesen, Samuel.


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La storia di Juve-Real di Ermanno Vittorio Real Madrid: Casillas, Salgado (9° raul Bravo), Helguera, Samuel, Roberto Carlos, Beckam, Gravesn, Zidane, Figo, Raul, Ronaldo (31° Owen). (Cesar, Guti, Portillo, Solari, Pavon). All. Luxemburgo Vanderlei Juventus: Buffon, Zebina, Thuram, Zambrotta, Cannavaro, Camoranesi, Blasi (69° Tacchinardi), Emerson, Nedved (36° Olivera), Del Piero (81° Zalayeta), Ibrahimovic. (Chimenti, Ferrara, Pessotto, Birindelli). All. Capello Fabio. Il sorteggio mette di fronte i due clubs dopo solo due stagioni; l’andata a Madrid è sofferta, i “Blancos” premono ed alla mezz’ora trovano con Helguera di testa il vantaggio. La squadra bianconera non si sfalda portando a casa una sconfitta ma di misura. In tutti c’è la certezza che sia rimediabile nel ritorno di Torino. ■ 9/3/2005 Ottavi, ritorno Juventus-Real Madrid 1-0, d.t.s. 2-0 Marcatori: 75° Trezeguet, 116° Zalayeta. Arbitro: Merk Markus (Germania). Note: Spettatori 58.956. Ammoniti: Tacchinardi, Emerson, Zambrotta, Solari, espulsi al 112° Tacchinardi e Ronaldo. Juventus: Buffon, Zebina, Thuram, Zambrotta, Cannavaro, Camoranesi, Emerson, Pessotto (66° Tacchinardi), Del Piero (66° Trezeguet), Ibrahimovic, Zalayeta (119° Olivera). (Chimenti, Montero, Birindelli, Appiah). All. Capello Fabio Real Madrid: Casillas, Raul Bravo, Helguera, Samuel, Helguera,Roberto Carlos, Gravesen, Beckam (77° Solari), Zidane (74° Guti), Figo, Ronaldo, Raul (95° Owen). (Cesar, Borja, Celades, Solari, Pavon). All. Luxemburgo Vanderlei. Stadio esaurito e record mondiale d’incasso, ascolti tv record. La squadra ha la forza di attendere e nella ripresa il subentrato Trezeguet, entrato in campo da nove minuti, su azione Camoranesi-Ibrahimovic batte Casillas liberando il ‘Delle Alpi’ dall’incubo eliminazione. Nei supplementari, decide a 4 minuti dal termine il

“Panteron” Zalayeta con un rasoterra vincente dal limite dell’area calciando sulla respinta di Raul Bravo. Una vera impresa vanificata nei quarti dal Liverpool. ■ 21/10/2008 Girone eliminatorio Juventus-Real-Madrid 2-1 Marcatori: 5° Del Piero, 48° Amauri, 66° Van Nistelrooy Arbitro: Stark Wolfgang (Germania). Note: stadio esaurito, Juventus: Manninger, Grygera, Legrottaglie (46° Mellberg), Chiellini, Molinaro, Marchionni, Sissoko, Marchisio (37° Salihamidzic), Nedved, Amauri (77° Iaquinta), Del Piero. (Chimenti, Knezevic, De Ceglie, Giovinco). All. Ranieri Claudio Real Madrid: Casillas, Sergio Ramos, Pepe, Cannavaro, Heintze, Van Der Vaart (76° Drenthe), Gago, Sneijder, Raul, Van Nistelrooy, Higuain (54° Robben). (Dudek, Metzelder, De la Red, Marcelo, Javi Garcia). All. Schuster Bernd. Il gruppo H vede la Juve accoppiata, oltre al Real, allo Zenith ed al Bate Borisov. L’andata riempie lo stadio Olimpico ex Comunale, rifatto per l’Olimpiade invernale. In apertura stupendo gol di Del Piero, nella ripresa un ottimo Amauri segna ancora! Nonostante il gol madrilista che rimette tutto in gioco, il match si chiude con la vittoria di una squadra che ha bisogno di tornare alle grandi sfide anche se l’ impianto sportivo così ridotto (25.000 posti) la penalizza.

■ 5/11/2008 Girone eliminatorio Real-Madrid-Juventus 0-2 Marcatori: 17° e 67° Del Piero Arbitro: Vink Pieter (Olanda) Note: Spettatori 90.000, ammoniti: Sissoko, Mellberg, Legrottaglie, Drenthe, Van Nistelrooy, Guti. Real Madrid: Casillas, Sergio Ramos, Cannavaro, Heintze (82° Saviola), Marcelo, M. Diarra, Guti, Sneijder (64° Higuain), Drenthe, Van Nistelrooy (82° Van Der Vaart), Raul. (Dudek, Salgado, Gago, J. Garcia). All. Schuster Bernd Juventus: Manninger, Mellberg, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro, Marchionni, Sissoko, Tiago, Nedved, Del Piero (91° De Ceglie), Amauri (84° Iaquinta). (Chimenti, Ariaudo, Camoranesi, Giovinco, Rossi). All. Ranieri Claudio. Serata magica per la Juve e per Del Piero. Dopo 17 minuti Guti perde palla prontamente ripresa da Del Piero che punta la porta, rasoterra preciso che chiude la sua corsa gonfiando la rete. Nella ripresa altro capolavoro su punizione, per il Real la notte è fonda. Ad un minuto dal termine Ranieri cambia Del Piero e tutto lo stadio applaude compreso Maradona che assiste al match. La Juve non vinceva al Santiago Bernabeu da 46 anni. Allora Sivori oggi Del Piero. Nel Real entra anche Higuain ma non incide come all’andata sull’andamento della partita. ■ 23/10/2013 Girone eliminatorio Real Madrid-Juventus 2-1 Marcatori: 4° Ronaldo, 22° llorente, 28° Ronaldo su rigore. Arbitro: Grafe Manuel (Germania). Note: Spettatori 75.000. Ammoniti: Illarmendi, Modric, Ramos, Vidal, Caceres, espulso al 48° Chiellini per presunta gomitata a Ronaldo. Real Madrid: Casillas, Arbeloa, Sergio Ramos, Pepe, Marcelo, Khedira, Illaramendi (71° Isco), Modric (79° Morata), Di Maria, Benzema (67° Bale), Ronaldo. (Lopez, Varane, Coentrao, Carvajal). All. Ancelotti Carlo Juventus: Buffon, Caceres, Barzagli, Chiellini, Ogbonna (68° Giovinco), Vidal, Pirlo (59°

Asamoah), Pogba, Marchisio, Llorente (50° Bonucci), Tevez. (Storari, Peluso, Padoin, Isla). All. Conte Antonio. Juve e Real nuovamente di fronte in una fase a Gironi, assieme a Copenaghen e Galatasaray. Partita come sempre accesa che si infiamma ancor di più ad inizio ripresa allorché il severo arbitro tedesco Grafe espelle Chiellini per una presunta gomitata a Cristiano Ronaldo. La partita è ormai incanalata sul risultato fissato nel 1° tempo ed il Real controlla agevolmente partita e risultato. ■ 5/11/2013 Girone eliminatorio Juventus-Real Madrid 2-2 Marcatori: 42° Vidal su rigore, 52° Ronaldo, 60° Bale, 65° llorente Arbitro: Webb Howard (Inghilterra). Note: Spettatori 40.696. Ammoniti: Pirlo, Bonucci, Modric, Varana Juventus: Buffon, Caceres, Barzagli, Bonucci, Asamoah, Vidal, Pirlo, Pogba, Marchisio, Llorente (88° Giovinco), Tevez (81° Quagliarella). (Storari, Ogbonna, De Ceglie, Padoin, Isla). All. Conte Antonio. Real Madrid: Casillas, Sergio Ramos, Varane, Pepe, Marcelo, Khedira, Xabi Alonso (71°Illaramendi) Modric, Bale (75° Di Maria), Benzema (81° Jesè), Ronaldo. (Lopez, Arbeloa, Carvajal, Isco). All. Ancelotti Carlo. Juve senza Chiellini, bianconeri in vantaggio su rigore nel finale del I tempo. Ripresa ricca di emozioni, in 15 minuti il Real ribalta il risultato con Ronaldo e Bale ma la Juve di Conte non molla mai: splendido cross di Caceres, Llorente incrocia di testa e batte Casillas. La Juve andrà poi in Europa League, eliminata in semifinale dal Benfica mentre il Real vincerà la sua “Decima” Coppa. ■ 5/5/2015 Semifinale, andata Juventus-Real Madrid 2-1 Marcatori: 9° Morata, 27° Ronaldo, 57° Tevez su rigore Arbitro: Atkinson Martin (Inghilterra). Note: Spettatori 41.011 per un incasso di euro: 3.305.232, angoli 5-1 per Real Madrid.

Ammoniti: Bonucci, Chiellini, Tevez, Vidal, Carvajal, J. Rodriguez, Marcelo Juventus: Buffon, Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra, Marchisio, Pirlo, Sturaro (64° Barzagli), Vidal, Morata (78° llorente), Tevez (86° Pereyra). (Storari, Padoin, Pepe, Matri). All. Allegri Massimiliano Real Madrid: Casillas, Carvajal, Pepe, Varane, Marcelo, J. Rodriguez, Sergio Ramos, Cross, Isco (62° Hernandez), Bale (86° Jesè), Ronaldo. (Keylor, Navas, Coentrao, Arbeloa, Lucas Silva, Illarramendi). All. Ancelotti Carlo. Partita appassionate che la Juve risolve nel 2° tempo con un rigore di Tevez. Una Juve galattica ora vede la finale, superiore in tutto ai madridisti. L’ambiente è carico, uno scudetto da vincere, una finale di Coppa Italia da disputare ed ora una finale di Champions a portata di mano. ■ 13/5/2015 Semifinale, ritorno Real Madrid-Juventus 1-1 Marcatori: 23° Ronaldo su rigore, 56° Morata Arbitro: Eriksson Jonas (Svezia). Note: Spettatori 78.153, angoli 8-5 per Real Madrid. Ammoniti: Isco, J. Rodriguez, Tevez, Lichtsteiner Real Madrid: Casillas, Carvajal, Varane, Sergio Ramos, Marcelo, Isco, Cross, J. Rodriguez, Bale, Benzema, (67° Hernandez), Ronaldo. (Navas, Arbeloa, Pepe, Coentrao, Illarramendi, Jesè). All. Ancelotti Carlo Juventus: Buffon, Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra, Marchisio, Pirlo (79° Barzagli), Pogba (89° Pereyra), Vidal, Morata (84° llorente), Tevez. (Storari, Sturaro, Padoin, Coman). All. Allegri Massimiliano. Cristiano Ronaldo su rigore porta in vantaggio i “Blancos” ma la Juve non abdica e nel 2° tempo Vidal mette il pallone in area dove Pogba di testa serve l’accorrente Morata che controlla e calcia di sinistro non un pallone ma un diamante che gonfia la rete! La partita è infuocata, il Real cerca il gol che darebbe i supplementari ma i bianconeri reggono. Raggiunta la finale che mancava da 12 anni (2003).

■ 3/6/2017 Finale, Cardiff Real Madrid-Juventus 4-1 Marcatori: 20° Ronaldo, 27° Mandzukic, 61° Casemiro, 64° Ronaldo, 90° Asensio Arbitro: Brych (Germania). Note: Spettatori 66.000 Real Madrid: : Keylor, Navas, Carvajal, Varane, Sergio Ramos, Marcelo, Modric, Casemiro, Kroos (89° Morata), Isco (82° Asensio), C. Ronaldo, Benzema (78° Bale). (Casilla, Nacho, Danilo, Kovacic). All. Zidane Zinedine Juventus: Buffon, Barzagli (66° Cuadrado), Bonucci, Chiellini, Alex Sandro, Pjanic (71° Marchisio), Khedira, Dani Alves, Dybala (78° Lemina), Mandzukic, Higuain. (Neto, Lichtsteiner, Benatia, Asamoah). All. Allegri Massimiliano

Un'altra finale persa. Un'altra grande delusione per il popolo bianconero, arrivato a Cardiff con grandi speranze di portare a casa la coppa dalle grandi orecchie. Dopo venti minuti Ronaldo porta in vantaggio i madrileni ma la Juve sembra stare bene in partita e agguanta il pareggio sette giri di lancetta dopo con uno spettacolare gol di Mandzukic. La ripresa però è un disastro. Gli uomini di Allegri crollano e incassano le reti di Casemiro, ancora Ronaldo e Asensio. Una disfatta. Una resa senza condizioni allo strapotere madrileno. L'ennesima mazzata ai sogni di diventare regina d'Europa. Le polemiche si sprecheranno: i presunti litigi all'intervallo, la scarsa personalità di alcuni giocatori, le scelte di Allegri. Non resta che voltare pagina e provarci di nuovo.

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La disfatta di Cardiff

Analisi di un disastro (non) annunciato A distanza di 10 mesi dalla sconfitta in finale, ripercorriamo tutto ciò che non ha funzionato quella sera

È

passato il tempo sufficiente a fare sedimentare tutte le emozioni della finale a Cardiff e a far decantare i fatti accaduti, quindi se ne può parlare, si spera, con una certa freddezza analitica e del sano realismo. “Decantare” non va inteso come "lodare" o "celebrare", bensì come "liberare da impurità e scorie", perché quella trasferta va rivista con calma nel suo complesso, tenendo conto di fatti positivi e negativi, anche se ovviamente il risultato come tutti sanno è stato un disastro vero e proprio. Ma procediamo con ordine. MANCATA FESTA SCUDETTO Nonostante opinionisti e tifosi filosocietari a prescindere abbiano per giorni detto ovunque che era meglio non festeggiare per non deconcentrarsi, la festa scudetto andava assolutamente fatta. Il primo motivo è quello che 6 scudetti di fila sono un qualcosa che va festeggiato, e non può bastare di fronte alla storia un semplice #LE6END per vendere qualche t-shirt ai clienti/tifosi. Il secondo motivo è che vi era una grande fortuna in questo finale di stagione, ossia che tra la vittoria dello scudetto e la partita di Cardiff c’era un numero di giorni tale che tutto poteva essere fatto in serenità senza creare danno. Anzi, forse sarebbe stato utile a decongestionare le tensioni di una stagione difficile e dispendiosa dal punto di vista psicofisico. Visto che vi sono state ugualmente le feste nello stadio e negli spogliatoi, e cene sociali post trofeo, non erano di certo le 3 ore di pullman scoperto in centro città a spostare i delicatissimi equilibri emotivi dei nostri milionari pallonari. Caso diverso sarebbe stato se ci fossero stati pochi giorni tra un evento e l’altro, a quel punto poteva essere un’idea ragionevole quella di non abbassare la guardia e tenere alta la concentrazione. Inoltre, in caso di sconfitta a Cardiff essendo la festa già stata fatta in precedenza si era

a posto con la coscienza, e invece in caso di vittoria se ne poteva serenamente fare un’altra anche più bella. Il Real da questo punto di vista insegna. Ergo, alla luce dei fatti, un disastro. LA TRASFERTA Per come la vediamo noi, qualunque cosa succeda, una squadra deve rimanere sempre unita quando si vince e quando si perde. Si parte tutti insieme e si torna a casa tutti insieme, anche quando la stagione è ufficialmente finita. Si torna a casa tutti insieme davanti ai propri tifosi, con la Coppa in mano, o magari con 4 banane in una cesta di vimini. I giocatori devono vivere insieme tutte le emozioni che fisiologicamente si fanno strada con prepotenza in quelle ore. Anche in queste piccole cose gli individui si avvicinano e si costruiscono le squadre. Nazionali e vacanze potevano aspettare qualche ora (mezza giornata). L’idea della campanella della scuola che suona e tutti vanno a casa non è stata una genialata. Ergo, alla luce dei fatti, anche qui un disastro. LA DIFFERENZA TRA REAL E JUVE Per giustificare la sconfitta di Cardiff, in tanti hanno avanzato la teoria che il Real fosse molto più forte della Juve. Ma non è propriamente vero. Il Real è stato sconfitto dallo stesso Barcellona che ha perso con noi, solo pochi giorni dopo l’uscita dal torneo europeo. Ha vinto il suo campionato solo alla fine. Probabilmente è più forte, ma non così tanto. Due squadre che arrivano in finale difficilmen-

te hanno una differenza abissale, poi è la gara stessa che nel suo svolgimento magari uccide una squadra e ne esalta un’altra, ma se si rigiocasse la partita dieci volte di fila probabilmente l’equilibrio complessivo tra le due sarebbe più evidente. La Juve era solo un po’ più arrangiata e meno consolidata. Ma era forte, non ci sono dubbi. Ergo, alla luce dei fatti, il disastro di Cardiff risiede in primis da altre parti, e non tanto nella differenza di qualità delle due rose. IL MANCATO GIOCO DEL 2 TEMPO La Juve ha giocato bene solo 40 minuti, gli ultimi 5 del 1° tempo e gli altri 45 del 2° non è praticamente scesa in campo. Neanche per dare un calcione negli stinchi a CR7 o simili. Talmente assente da essere addirittura incapace di difendersi, quando in realtà la nostra solida difesa era il fiore all’occhiello della formazione. “Zombi” è l’aggettivo descrittivo esatto, perché non è tanto un fatto di giocare una partita diversa rispetto al 1° tempo, magari in difesa (e già ci sarebbe da discutere su questo approccio), ma è il semplice

maglia? Ergo, anche qui un disastro. IL BLACK OUT MENTALE DI ALLEGRI Le confessioni postume di Allegri hanno mostrato tutti i suoi vecchi vizi. Durante l’intervallo gli è stato reso noto che 2 giocatori non erano in grado di tornare in campo, ma lui ha pensato di non sostituirli nell’immediato, perché sostanzialmente già pensava agli eventuali supplementari. Fare calcoli in queste condizioni non è possibile, anche se i due in questione sono quelli di cui lui si fida ciecamente e comunque non si può fare in una finale di UCL, e comunque non si può fare contro uno squadrone come il Real. Lo schema mentale da tenere in una finale è molto semplice. Bisogna giocare per vincere. In qualunque fase della gara è l’unico obbiettivo possibile. Sconfitta o pareggio non sono opzioni su cui lavorare. Non c’è un ritorno da poter giocare. O vinci o perdi. E tu vuoi vincere. Per vincere bisogna giocare per segnare. Non può bastare che gli avversari siano in difficoltà e magari non segnino. Tu il gol lo devi cercare. Tutta

fatto di scendere in campo e giocare, invece di restare negli spogliatoi. Inspiegabile il comportamento dei nostri milionari in campo. Sarebbe stato meglio chiudersi come una provinciale qualunque e picchiare come fabbri, con espulsi e feriti, ma giocandola col coltello fra i denti piuttosto che lasciarsi devastare, stufi e annoiati come se si pensasse già alle vacanze e alle belle ragazzotte. Un minimo di orgoglio per la

la gara va impostata così, perché se nessuno dei due segna, anche se tu domini, si finisce ai rigori, dove può succedere di tutto. Allegri, secondo i suoi calcoli, avrebbe tenuto i due infortunati in campo ancora per circa 20 minuti del 2° tempo. Cercava di resistere un po', poi avrebbe fatto le sostituzioni e tentato il tutto per tutto, sperando magari in un colpo di fortuna. I risultati li abbiamo visti. I due in questione sono stati pro-

tagonisti negativi di 2 dei gol subiti. Il Real ha giocato alcuni minuti 11 contro 9 e ne ha approfittato. I cambi sono arrivati troppo tardi. Ricordiamo che in panchina c’erano anche Marchisio, Cuadrado e Asamoah (non proprio dei pipponi) e non solo Lemina. Sturaro era in tribuna. Qualcosa in panca c’era anche se non con la stessa qualità del Real. Allegri poi ha sbagliato un altro calcolo fondamentale. Il Real ha mostrato in tantissime gare (Napoli, Barcellona, Bayern, ecc), una peculiare caratteristica. Durante la gara improvvisamente gioca una mezzora di fuoco per abbattere l’avversario. Anche se fino a poco prima sonnecchiava o gestiva. Aspetta di intravvedere le debolezze di chi ha di fronte e colpisce. Gli ultimi minuti del 1° tempo avrebbero dovuto mettere in guardia Allegri, se l’avesse capito avrebbe effettuato immediatamente le sostituzioni. La Juve forse avrebbe perso lo stesso, ma con dignità diversa. Se invece la Juve fosse addirittura riuscita a resistere, allora sarebbe stata un’impresa eroica e poi ce la si giocava. Ergo, alla luce dei fatti, Allegri ha utilizzato la sua calcolatrice proprio quando avrebbe dovuto buttarla per aria, e ha combinato un disastro. I COMPLIMENTI DI AGNELLI A fine gara Agnelli si è recato sul campo per ringraziare i giocatori. Se l’idea era di ringraziarli per la vincente stagione ha sbagliato nettamente i tempi. Doveva farlo la settimana prima. Se l’idea invece era di ringraziarli per la finale, ha sbagliato nettamente luogo e tempo, perché forse ha visto un’altra partita rispetto a quella che abbiamo visto noi. Invece di essere incazzato come una faina e farlo notare a tutto il globo, ha preferito fare il gentleman in un contesto dove, anche in prospettiva futura, serviva l’esatto contrario. Anche a Berlino nel 2015 la Juve aveva perso, ma aveva giocato la sua partita, onorato campo e maglia

contro una corazzata, e ha anche avuto un po’ di sfortuna, come per esempio il mancato rigore su Pogba che forse avrebbe cambiato le sorti del match (vero Dani Alves?). Ma a Cardiff la partita è stata buttata nel water senza un minimo di onore. Ringraziare? Agnelli lo sa che la maggior parte dei tifosi al terzo gol ha smesso di vedere la partita? Ergo, alla luce dei fatti, anche Agnelli nel suo piccolo ha combinato un piccolo disastro. CONCLUSIONI C’è sempre un certo numero di malati mentali, come noi, che pensa che ci sia una maledizione della Juve su questo preciso torneo. Niente di nuovo, la solita vecchia solfa. Ma di fondo, quello che da più fastidio è che oltre al numero alto di finali perse, molte di queste hanno sopra la lugubre ombra del non gioco. Quasi come se ci fosse una paura, che tutto l’ambiente bianconero (famiglia Agnelli, società, Tifosi e Clienti) trasmette alla squadra che scende in campo. Una zavorra di 50 chili sulle spalle di ogni giocatore, che quella sera si trasforma in spaesato, lento e stanco ologramma di se stesso. Questa volta è stata solo molto peggio delle altre. In una sola sera sono venuti fuori tutti assieme i tanti problemi latenti di una stagione, e forse anche quelli soliti e storicizzati a cui siamo abituati. Ergo, alla luce dei fatti, è stato complessivamente una somma di tanti piccoli disastri che ha generato un unico grande disastro. Antonio Catapano




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