amc_juvetoro@yahoo.com GIORNALE DEDICATO AI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno x - N. 16 - 6 APRILE 2019 - SETTIMANALE GRATUITO Il Punto
L'Analisi
Le Interviste
La Storia
Aspettando la Champions League si va a caccia dell'ennesimo titolo
La feroce Vecchia Signora di CR7 e la tremebonda Pro Allegrese
Antonio Paolino e Tiziano Crudeli giocano per noi la sfida di sabato pomeriggio
1905, ad aprile il primo scudetto di una lunga serie. Sconfitte Genoa e U.S. Milanese
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1° MATCH-BALL 'SCUD8' JUVENTUS-MILAN | sabato 6 aprile ORE 18
LA SFIDA CONTRO IL MILAN HA SEMPRE UN FASCINO PARTICOLARE E POTREBBE ADDIRITTURA RISULTARE DECISIVA PER CONQUISTARE L'OTTAVO TRICOLORE CONSECUTIVO, CON 7 GIORNATE DI ANTICIPO, NEL CASO DI VITTORIA BIANCONERA E SCONFITTA DEL NAPOLI DOMENICA SERA
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Il Punto
Aspettando la Champions si va a caccia dello 'Scud8'
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ome passa il tempo. Sembra l'altro ieri che Higuain si faceva parare un rigore e poi si faceva cacciare per un'esplosione di isteria nervosa. Sembra ieri che Marione e CR7 espugnavano San Siro senza se e senza ma, con i diavoli muti e rassegnati. Come passa il tempo. Sembra ieri a Jedda, quando un altro gol di Cristiano Ronaldo regalava la Supercoppa italiana alla Juventus, mentre i rossoneri abbellivano lo sfondo della festa, lividi di...Arabbia. La musica non cambia se si rimonta il tempo. Sempre e soltanto batoste inferte al Milan, con impressionante regolarità. Pensare che siamo al cospetto del “demiclassic”, il vice derby d'Italia, il top del pallonaro sport italico. Il fascino resta intatto, ma quanta polvere che si accumula e
non per demeriti bianconeri. Prendiamo atto dei prolungati momenti “bassi” di casa Milanello, alla vigilia dell'ennesima sfida, alla ricerca della sorpresa e (senza scomodare Proust) del tempo perduto sotto la Madunina. La Juve ritorna da Cagliari con il baule pieno dei 3 punti che la avvicinano allo... “scudotto”; grazie ad una prova convincente nel gioco e nell'applicazione delle seconde linee, contate all'osso; di fronte ad una nuova prestazione di livello del ragazzino Kean, astigianvercellese di colore, dal futuro roseo come la prima maglia storica di Madama. Alla Continassa si opera per recuperare i marcanti visita di giornata, come Mandzukic e Spinazzola, i lungo degenti come Douglas Costa e Khedira, gli infermi di fine settimana come Dybala. Ronaldo si è attrezzato per il miracolo in chiave Champions League, cosiccome Barzagli. L'infermeria si sta svuotando ed è buon segno, anche se dalla serata in Sardegna vi è entrato Caceres. È sottinteso che si orienta verso l'andata dei quarti di finale ad Amsterdam ogni attenzione, ma per la gara di sabato, un dato è certo: non ci si dovrà dibattere in una situazione disperata. A Milanello è tutto il contrario. Donnarumma è out, Paquetà anche. Kessie fatica a rientrare, Conti è ai box e Gattuso alza gli occhi verso il vertice del
Duomo, come ad incrociare un po' di benevolenza da colei che domina Milano. Tutto deciso, allora? Nemmeno per sogno. La Juventus punta a prepararsi per l'Ajax, con una prestazione in grande spolvero, è vero; ma il Milan è reduce da un solo punto in 3 partite ed il rischio di vanificare totalmente il vantaggio con-
seguito sulle inseguitrici e contendenti del quarto posto, ultimo per la Champions del prossimo anno, è talmente concreto da poter divenire l'obbiettivo della disperazione, l'unica ragione per gettare il cuore oltre l'ostacolo. E' un Milan ferito nell'orgoglio da un pareggio umiliante al cospetto dell'Udinese, quello
che si presenta all'Allianz Stadium e spesso la voglia di reazione infonde energie inaspettate. Detto questo, non si può negare che la Signora che ospita il Diavolo è in discreta forma, con rientri e conferme. Perché dunque delle vittorie che mancano, non iniziare da sabato contro i rossoneri di Gattuso? Con ogni probalità si ritorna al 4.3.3 con Cancelo e Alex Sandro esterni bassi e 2 tra Bonucci, Chiellini e Rugani centrali. Centrocampo rodato con Pjanic in cabina di regia affiancato da Matuidi ed Emre Can. In avanti Mandzukic ritorna alle sportellate, mentre Bernardeschi e probabilmente Kean (in subordine Dybala se disponibile) a completare il tridente di attacco. Una volta Juve – Milan era il clou di tutta una stagione, ora è una gara interlo-
cutoria in casa juventina ed il tentativo di non ricorrere alla canna del gas per i “casciavit”. Come recita il vecchio detto: il mondo è fatto a scale. Giusto per questo, meglio non fidarsi troppo. Si inizia da 0 a 0, come sempre. Marco Sanfelici
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Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino
Direttore Responsabile Roberto Grossi rogro@inwind.it Hanno collaborato Gianni Carra, Salvino Cavallaro, Massimo Fiandrino, Ezio Maletto, Paolo Rachetto, Marco Sanfelici Federico Scarso, Marco Venditti, Ermanno Vittorio Segreteria di redazione Cristina Zecchino amc_juvetoro@yahoo.com Impaginazione e grafica Silvana Scarpa - Tel. 011 0201860
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CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 17.30 DI GIOVEDÌ 4 APRILE 2019
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L'Analisi
La feroce Juve di CR7 e la tremebonda Pro Allegrese P
aradossalmente, ma nemmeno troppo, in questi ultimi anni quasi tutte le migliori prestazioni di Madama sono sbocciate in concomitanza di analoghe particolarità, tutte di carattere emergenziale, cioè: le gare di ritorno della Champions League in cui, a priori, la qualificazione al turno successivo pareva totalmente compromessa o quelle delle competizioni minori affrontate con la rosa ampiamente decimata da infortuni di ogni genere; gli ultimi esempi, peraltro recenti, riconducono alle partite giocate (nel vero senso della parola...) contro l'Atlético di Madrid e il Cagliari. Posto che le riflessioni inerenti la salute, soprattutto muscolare, dei giocatori juventini, richiederebbero un serio approfondimento e spazio diversi
da quello ora impegnato, e al netto della pietosa astensione dalla facile ironia sul momento stagionale in cui si sono concentrati i malanni, poiché dall'inizio dell'anno solare le uniche due gare non meritevoli di essere immediatamente consegnate all'oblio sono state quelle sopra ricordate, la domanda sorge spontanea: perché? La risposta è abbastanza semplice: perché sono state approcciate con una mentalità completamente antitetica al comportamento abituale e retrivo a cui la Signora è costretta dalle turbe psicotattiche del suo Leader minimo e dal favore che lo stesso trova, o meglio, trovava, nella stanza dei bottoni. Obbligata a sciorinare calcio con nessun margine d'errore, con intensità, aggressività, propositività, anziché tirare
a campare speculando su un unico errore degli avversari da difendere senza pudore "Finoallafine", previa erezione di palizzate e vergognose mortificazioni dei suoi migliori talenti in mansioni contrarie ai doni di Eupalla, la Juve è fiorita in tutta la sua bellezza emanando una fragranza stordente gli avversari e ammaliante per chi l'ha nel cuore. La metamorfosi, anzi, la transustanziazio-
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ne operata in Europa da Cristiano Ronaldo, ergo, da colui che più d'ogni altro sa come devono essere interpretate certe serate è stata, al riguardo, significativa, giacché, a prescindere da quel che ha combinato in proprio, la sua tracimante personalità ha avvolto compagni comunque già motivati nell'orgoglio per conto loro, in un bozzolo magico che ha raso al suolo, e in un sol colpo,
oltre i "materassai", pure la parafilosofia calcistica di colui al quale, la letteratura sportiva di regime, ha attribuito i meriti. In altri termini, la squadra che si è guadagnata l'accesso ai quarti di finale dell'unica competizione che conta è stata quella di CR7 e non la tremebonda Pro Allegrese umiliata pressoché ovunque nel primo trimestre del 2019. Invece, la recente esibizione nella terra dei quattro mori, ove è stato provato che passare da "Siamo tutti Koulibaly" a "Eravamo tutti Koulibaly" è veramente un attimo, ha dimostrato che nell'impossibilità di sbagliare formazione e financo di poterla correggere, il carattere dei giocatori ha prevalso trasformando i prodromi di una ingloriosa e quasi annunciata disfatta, in una bella ostensione di sostan-
za e leggerezza (nella sua accezione positiva) tradottasi nella padronanza assoluta di una contesa avulsa da ogni concessione alla rinuncia e all'esasperata prudenza. Tant'è che il divario recitato dal tabellino sarebbe potuto essere decisamente più ampio e che l'apologeta del minimo risultato con il massimo sforzo è parso compiaciuto soltanto durante il teatrino post partita. Una rondine non fa primavera, nel caso di specie nemmeno due, quindi, pronosticare quali versioni di Juve attendersi al cospetto di Milan ed Ajax è veramente arduo. Va da sé che se una delle due dovrà obtorto collo dispularla la Pro Allegrese, è meglio che sia quella di sabato tardo pomeriggio. Augh! Ezio Maletto
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Le Interviste: Antonio Paolino e Tiziano Crudeli
“Allegri? Finirà trionfalmente il ciclo bianconero. Al suo posto Guardiola o Deschamps” A
ntonio Paolino ha la Juve dentro l’anima. Il suo profilo di giornalista sportivo si delinea fin dall’inizio della sua carriera come commentatore fazioso della Vecchia Signora d’Italia. Tuttavia, pur avendo ormai assunto a tutti gli effetti il ruolo di difensore della sua squadra del cuore, in più d’una occasione ha dimostrato attraverso i suoi commenti di essere preparato dal punto di vista tecnico e di sapersi anche districare positivamente nei giudizi oggettivi. Giornalista iscritto all’Ordine del Piemonte dal 1999, Antonio ha iniziato in alcune radio locali di Torino, poi nel 2003 ha fatto il salto di qualità, entrando a far parte del canale tv “7 Gold”. Nel 2006 è entrato nella redazione di “Juventus Channel” e nel 2012 è ritornato a “7 Gold”. Dal 2015 collabora con Tuttosport.com mentre l’anno seguente è stato nominato nuovo telecronista tifoso della Juventus per Premium Sport. Tutte sfide professionali che Antonio ha superato in maniera brillante. Adesso comincerà anche a lavorare in radio con un nuovo programma legato alla Juventus. Antonio, sappiamo che tra breve inizierai in radio una nuova esperienza in veste di direttore. Di cosa si tratta? “Penso che sia una iniziativa intrigante sotto il profilo professionale e umano. Ci sarà da dialogare tanto con colleghi e tifosi durante 10 ore di diretta continuativa da Torino, Roma, Firenze, Milano ma soprattutto c’è la possibilità di vivere un’iniziativa editoriale innovativa, perché sarà una radio web che ha l’ambizione di arrivare nel cuore dei
“È l'anno della Juve anche in Europa...”
tifosi di tutto il mondo, visto che in questo momento c’è un’attesa spasmodica. Lunedì 8 aprile ci sarà la presentazione alla stampa alle ore 12 a Milano, presso la sede di Tribù. In contemporanea apriremo il mixer per questa iniziativa web che si potrà fare attraverso il cellulare, tablet e computer collegandosi su radiobianconera.com oppure attraverso l’App che si potrà scaricare da Tutto Juve, Tutto Mercato Web o da Juventus news 24.com.” Già, la radio. Per te è come tornare ai primordi della tua carriera. Provi emozione? “Sì, molta e spero di poterla provare ogni volta che si presenterà qualche progetto nuovo. I progetti sono come la vita, perché ti rimettono in gioco e sono convinto che (come diceva mio nonno), quando si chiude un portone c’è sempre la porta aperta di chi ti vuole bene. Per questo dico che la radio è una palestra spettacolare che inviterei tutti a fare, perché ti dà modo di raccontare sportivamente e umanamente la squadra che tu ami, tenendo conto che quello che tu dici non è sempre la verità,
ma ci provi a dirla quasi interamente.” La Juve per te è un grande amore. Come sei riuscito negli anni a conciliare il ruolo di giornalista con quello di tifoso? “Credo che sarebbe stato più facile nascondersi dietro una maschera e forse qualche volta l’ho fatto anche professionalmente. Penso che in campo giornalistico sia peggio negare qualsiasi tipo di appartenenza e poi scrivere o guardare solo la bandierina della propria squadra. Detto questo, devo dirti che per quanto mi riguarda, tutto nasce da una piccola bandiera che mi regalò il mio carissimo zio bianconero. Ebbene, da quel momento ho iniziato ad amare questa Signora e ne vado fiero” Veniamo a Juve–Milan. Come vedi questo incontro? Sei pronto a dare un dispiacere al tuo amico milanista Tiziano Crudeli? “Vedo la Juve più in salute. Mi è piaciuto molto l’atteggiamento della squadra a Cagliari, in cui si è evidenziato un grande spirito di gruppo nonostante le varie assenze di rilievo. Tutto ciò mi fa pensare a una Juve capace di arrivare fino in fondo alla Champions. Con Tiziano ci pizzichiamo spesso in tv ma tra di noi c’è un rapporto di correttezza che va al di là di quelle che possono sembrare le apparenze. Nei 90 minuti siamo agguerriti nemici dal punto di vista sportivo. Spero dunque di potere urlare sui suoi baffi la mia gioia...” Allegri andrà via dalla Juve anche se dovesse vin-
Tiziano Crudeli, sabato all'Allianz Stadium si troveranno di fronte due big del calcio italiano, una classica che, alla luce di quanto è accaduto contro l'Udinese, metterà il Milan in condizione di assoluto disagio affrontando una Juve inarrestabile. “Per il mio Milan sicuramente non è un un momento tranquillo specie dopo il disgraziato pareggio in casa. Abbiamo regalato all'Udinese l'opportunità di segnare un goal che poteva essere evitato. Mi chiede come vedo Milan-Juve? Beh, mi sono reso conto, dopo aver visto Cagliari-Juve, che anche con la seconda squadra in campo i bianconeri hanno dominato dal primo minuto concedendo poco agli avversari su un campo dove è difficile portar via punti. L'unica speranza è quella di una Juve con la testa ad Amsterdam ma comunque ci credo poco. Credo che se ti può colpire lo farà in modo cinico
cere la Champions? “Penso che né la società e né Allegri aspetteranno l’ultimo giorno per decidere il futuro. Le parti sanno già da molto tempo quello che sarà il finale di stagione. Diciamo che ci avviciniamo ancora una volta nella scelta dell’eccellenza, e sono quindi convinto che Allegri non sarà più l’allenatore della Juve. Pur con tutte le soddisfazioni possibili, penso si sia chiuso ormai un ciclo. In Italia i cicli calcistici hanno una durata ben precisa. E poi è importante finire al meglio, perché ciascuno decide quando è giusto smettere. Non quando lo dicono gli altri. Chi sarà il prossimo allenatore? Le speranze della Juve credo portino a Pep Guardiola. Tutto è possibile per la famiglia Agnelli, compatibilmente con l’attenzione ai bilanci. Senza dimenticaer il ritorno di Deschamps, molte piste mi portano a
come è nelle sue caratteristiche. Sarà una partita ragionata da parte di Gattuso che dovrà essere però assistito anche dalla buona sorte. Tuttavia sarà durissima.” Lo chiedo a lei che di Champions con il suo Milan ne ha vinte ben sette. Questa Juve ha Ronaldo, ha l'esperienza di un gruppo collaudato e un allenatore già finalista due volte. Potrebbe essere questo l'anno buono per portare la coppa a Torino? ”Parto da Allegri che conosco assai bene. Quando era al Milan non aveva la conoscenza internazionale di questi anni alla Juventus ma fece comunque molto bene. Adesso credo sia pronto per riacciuffare la sua terza finale. Ci sono uomini, società, progetti già iniziati da tempo e specialmente la consapevolezza nei propri mezzi. Non fatico, nonostante le reali difficoltà per arrivare in finale, a sostenere che questa potrebbe essere
dire che il francese sia già stato contattato... Luis Enrique? Penso che su di lui si siano fatte soltanto delle riflessioni che non sono compatibili con il futuro della Juve” Si può superare il turno contro l’Ajax anche senza CR7 nel match di andata? “Dopo l’estrazione dall’urna che aveva decretato l’Atletico Madrid quale avversario della Juve, avevo detto che chi passava questo turno sarebbe arrivato in finale. Oggi lo riconfermo più che mai!” Ritorniamo al campionato. Nonostante la quasi conquista dell’ottavo scudetto consecutivo, molti non sono contenti del gioco di Allegri che appare più redditizio che divertente... “Molti tifosi non sono contenti del gioco della Juve. Ma ce ne sono molti di più, tra questi anche il sottoscritto, che pretendono, è vero, qualcosa di più
la stagione giusta per riportare in Italia il trofeo più prestigioso in Europa e Cristiano Ronaldo è una garanzia. Uomini come lui ti fanno vincere certi trofei e non è certo casuale la vittoria ottenuta contro l'Atletico Madrid dove lui si è messo la squadra in spalla. CR7 farà sicuramente la differenza.“ Da più di un mese non si fa che parlare di Moise Kean. Goal a ripetizione tra campionato e nazionale. Un talento che andrebbe gestito meglio? ”Keane a me piace molto. Questo ragazzo ha tutto per diventare un grande campione di assoluto livello europeo. Quando parte in progressione è devastante e ha un grande senso della posizione in area avversaria ma sa anche avanzare con palla al piede e creare assist per i compagni. Insomma una punta moderna dotato di un gran fisico.“ Marco Venditti
ma riconoscano i meriti di quello che è il migliore allenatore italiano, ovvero Allegri. Quindi, preferisco arrivare primo con questo gioco, piuttosto che arrivare secondi, terzi o quarti con un gioco migliore” Per finire Antonio. Da giornalista-tifoso è facile immaginare il tuo sogno di rivincere la Champions dopo tanti anni. Ma quale altro desiderio hai chiuso nel cassetto? “Professionalmente mi piacerebbe che dopo 23 anni, con Radio Bianconera e con me direttore si potesse festeggiare la vittoria di quella Champions che ho vissuto da semplice tifoso. Dal punto di vista umano, invece, mi piacerebbe che fossimo tutti d’accordo almeno quando guardiamo una partita insieme. Questo è il mio augurio nel mondo del calcio” Salvino Cavallaro
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Numeri e Statistiche
di Massimo Fiandrino
La Signora e il Diavolo: quanta storia da Piazza d'Armi ad oggi A TORINO JUVE AVANTI 41-21 41 l e vittorie della Juve in 83 sfide a Torino in Campionato con il Milan, la più vistosa il 4-0 del 22/04/1934 (Ferrari 2, Borel II e Sernagiotto). 21 i pareggi (gli ultimi due per 0-0 il 12/03/06 e il 18/12/04). 21 l e vittorie “corsare” del Milan, la più vistosa coincide con il ko più pesante di sempre della Juve in Serie A, Juve-Milan 1-7 del 05/02/1950. Gli ultimi 2 successi del Milan in A a Torino contro la Juve datati 05/03/11 per 1-0 (Gattuso) e il 10/01/10 per 3-0 (Nesta, 2 Ronaldinho) 8 i gol di Altafini, il bomber delle sfide a Torino in Campionato fra Juve e Milan e l’unico a segno
con 2 maglie, 7 gol con il Milan e 1 con la Juve. 228 PRECEDENTI UFFICIALI 89 vittorie Juve 73 pareggi 66 vittorie Milan 326 reti Juve 293 reti Milan 199 SFIDE IN CAMPIONATO 77 vittorie Juve 63 pareggi 59 vittorie Milan 290 reti Juve 264 reti Milan LA PRIMA VOLTA A PIAZZA D'ARMI 1901 è la prima sfida fra i due clubs ed è quella piu’ antica e giocata più volte: 199 in Campionato. La prima volta questa “classica” fu giocata il 28 aprile
1901, sul campo di Piazza d’Armi a Torino e vinsero i rossoneri per 3-2. 199 le sfide in Campionato fra le due formazioni: 167 volte in Serie A nel girone unico, 4 volte nel Torneo Misto 1945/46 e 28 volte nel Torneo ante-girone unico. 7-1 la vittoria del Milan sul campo della Juventus il 5 febbraio 1950, questa è la sconfitta più pesante di sempre per i bianconeri in Serie A. 6-1 è la vittoria della Juventus a San Siro del 6 aprile 1997, ed è il ko più pesante di sempre del Milan in casa in Massima Divisione. 4 le reti di Altafini, il 12 novembre 1961 in MilanJuventus 5-1 (in gol anche Rivera per il Milan e Rosa per la Juventus), è l’unico poker delle sfide fra le due formazioni.
JUVE 7 SU 7 ALLO STADIUM VS. MILAN 02/10/2011 Juve-Milan (Marchisio 2)
2-0
21/04/2013 Juve-Milan (Vidal rig.)
1-0
06/10/2013 Juve-Milan 3-2 (Muntari, Pirlo, Giovinco, Chiellini, Muntari) 07/02/2015 Juve-Milan 3-1 (Tevez, Antonelli, Bonucci, Morata) 21/11/2015 Juve-Milan (Dybala)
1-0
10/03/2017 Juve-Milan (Benatia, Bacca, rig.) 31/03/2018 Juve-Milan (Dybala, Bonucci, Cuadrado, Khedira)
2-1 Dybala
3-1
Quote e pronostici Turno di campionato imperniato sul match Milan – Juventus. I bianconeri giocano senza CR7 e soprattutto la testa potrebbe essere all'impegno di Amsterdam. Il Milan cerca almeno un punto per la sua corsa Champions ma sicuramente saranno i soliti 90 minuti dove le due squadre giocheranno per vincere. I Bookmakers offrono la vittoria della Juve a 1.80, il pareggio a 3.40, mentre una vittoria dei rossoneri a 5.00. La Juve potrebbe anche tirare, come si suol dire, la gamba indietro quindi il pareggio potrebbe essere un consiglio ad una bella quota per gli scommettitori. Il Torino è di scena al Tardini contro il Parma, la squadra di Mazzarri potrebbe fare bottino pieno, la quota della vittoria granata è 2.20. Altri incontri interessanti
sono Inter-Atalanta e Sampdoria–Roma: al Meazza sarà una partita aperta e la scommessa consigliata è over 2.5 quota 1.90. La Sampdoria potrebbe ripetere da sfavorita la vittoria sul Milan della settimana scorsa, quota per i blucerchiati 3.10. Le dritte della settimana sono le vittorie casalinghe della Fiorentina sul Frosinone, il Napoli che ospita il Genoa, la Lazio in corsa per la Champions che affronta il Sassuolo e il Bologna, nel monday-night, contro il Chievo: il quadruplo di queste 4 vittorie è quotato a 3.80. Le ultime due partite in programma, CagliariSpal e Udinese-Empoli, sono scontri diretti per la salvezza e può succedere di tutto, sono quelle partite da guardare ma non da scommettere... Gianni Carra
Calcio Femminile
Juve, Viola e Milan per la volata-scudetto
Il big match allo Stadium sembrava aver indirizzato lo scudetto verso Torino dato che il gol di Pedersen aveva permesso alla Juventus Women di portarsi a 4 punti di vantaggio sulla Fiorentina e 5 sul Milan. La sconfitta delle torinesi contro il Sassuolo ha però riaperto
nuovamente i giochi a sole 2 giornate dal termine. Viola e rossonere distano ora 1 e 2 punti: un passo falso potrebbe non solo costare lo scudetto alle ragazze di Rita Guarino, ma addirittura negare la partecipazione alla prossima Champions League, in cui saranno presenti solo le prime 2 classificate. Sarà determinante il calendario: il 13 aprile la Juve ospiterà un già salvo Tavagnacco e sarà poi impegnata sul campo dell'Hellas Verona, che all'ultima giornata potrebbe essere invischiata nella lotta per non retrocedere alla pari delle cugine del ChievoVerona Valpo che affronteranno proprio il Milan. Le rossonere, prima
delle clivensi, faranno visita all'ostica Atalanta Mozzanica, capace di fermare sul pareggio sia all'andata che al ritorno l'attuale capolista. La Fiorentina sfiderà il già retrocesso Orobica per poi giocarsi tutto nello scontro casalingo con la Roma. In serie C, a 3 giornate dal termine sia la Femminile Juventus Torino sia il Torino Cf possono stare tranquille in ottica salvezza. Le bianconere hanno 2 punti di vantaggio sulle granata e hanno nel mirino le Azalee, che saranno impegnate in casa proprio contro il Toro mentre la formazione di Serami ospiterà il Real Meda. Federico Scarso
condotto da Renato Ghelli in studio Roberto Grossi, Direttore 'JuveToro'
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Numeri e Statistiche
di Massimo Fiandrino
Allegri scudetto con entrambe, Capello fermato da calciopoli MAX 91 VITTORIE IN 178 PANCHINE MILAN
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llegri è il primo allenatore della storia ad aver vinto lo Scudetto con i bianconeri e con il Milan (con i rossoneri lo ha conquistato all’esordio nel Milan Campionato 10/11 e 4 Scudetti consecutivi alla guida della Juve 14/15, 15/16, 16/17 e 17/18). In realtà l’impresa era già stata realizzata da FABIO CAPELLO che ha vinto 4 Scudetti in rossonero (tre consecutivi 91/92, 92/93 e 93/94 e nel 95/96) e avrebbe vinto 2 Titoli sul campo con la Juve nel 04/05 e 05/06 ma, per effetto calciopoli, il primo è stato revocato e il secondo assegnato a tavolino all’Inter. Gli altri mister che hanno allenato entrambi i club: CARLO ANCELOTTI ha vinto lo Scudetto alla guida del Milan nel 03/04 dopo non essere andato oltre due secondi posti con la Juve (99/00 e 00/01). ALBERTO ZACCHERONI già Campione d’Italia con i rossoneri nel 98/99, nel gennaio 2010 sostituì Ferrara alla panchina della Juve non andando oltre il 7° posto e non ottenne la riconferma. Anche GIOVANNI TRAPATTONI ha allenato entrambe le squadre, il Milan dal 1974-1976 con Nereo Rocco ma non ha vinto il titolo e la Juve dal 1976 al 1986 e dal 1991 al 1994 (vincendo 6 Scudetti e tutte le Coppe Europee).
91 le vittorie di mister Allegri in 178 panchine ufficiali con il Milan fra Campionati e Coppe, completano lo score 49 pareggi e 38 sconfitte. In Rossonero ha vinto lo Scudetto nel primo Campionato alla guida del Milan e una Supercoppa Italiana. 10/11 vince il Campionato nel primo torneo al Milan, in Champions eliminato dal Tottenham agli ottavi di finale e in Coppa Italia ko in semifinale con il Palermo. 11/12 vince la Supercoppa Italiana nel derby con l’Inter, 2° in Campionato dietro la Juve ed eliminato dai bianconeri in semifinale di Coppa Italia. 12/2013 in rimonta raggiunge i Preliminari di Champions, nella volata per il 3° posto brucia la Fiorentina. 13/2014 Il Milan di Allegri è l’unica italiana negli Ottavi di Finale Champions, viene esonerato dopo 19 turni di Campionato dopo il ko con il Sassuolo, il 12 gennaio 2014, allora i rossoneri erano all’11° posto, al suo posto arriva Seedorf.
sione, fino alla ripartenza alla Primavera del Milan). Ha allenato anche il Sion dove è stato anche giocatore (esonerato). Il suo palmares da calciatore: 2 Campionati Primavera (Perugia 95/96, 96/97). 1 Coppa Italia (Milan 2002/2003), 2 Campionati (Milan 2003/2004 e 2010/2011), 2 Champions League (2002/2003 e 2006/2007), 2 Supercoppe Europee (2003 e 2007), 1 Coppa del Mondo Club (2007).
De Santis, gara finita in parità per 0-0. 4 Le altre sfide giocate da Gattuso contro la Juve, la più importante la Finale di Champions vinta dai rossoneri ai rigori a Manchester il 28 maggio 2003. Una sfida nella Supercoppa Italiana e 2 in Coppa Italia 10 le sfide complessive a Tori-
no di Gattuso in serie A contro i Bianconeri da giocatore con 3 vittorie contro 5 sconfitte e 2 i pareggi. 73 le presenze e un gol in Nazionale A dove ha vinto i Campionati del Mondo del 2006. Campione d'Europa con l'Under 21 nel 2000. Ultima gara il 24 giugno 2010 in SlovacchiaItalia 3-2
13 stagioni con il Milan con 335 gare in A (9 gol) e complessive con il Milan 468 presenze e 11 segnature. Prima di arrivare al Milan ha militato due stagioni nel Perugia (dove ha esordito in A), poi al Rangers in Scozia e ha concluso la carriera al Sion in Svizzera nel 2013.
REDAZIONALE
DA MISTER MILAN SEMPRE KO VS JUVE 54 le panchine di Gattuso in serie A con il Milan (24 nello scorso torneo con un bilancio di 26 vittorie, 18 pareggi e 10 ko), complessivamente in rossonero 35 vittorie in 74 match fra Campionati e Coppe (22 pareggi e 17 ko). Subentrato a Montella, esordio il 3 dicembre 2017 in Benevento-Milan 2-2 e subito un piccolo-flop: primo punto conquistato dal Benevento in serie A grazie anche l'incredibile gol di testa del portiere Brignoli. Da allenatore del Milan ha sempre perso contro i bianconeri: 4 ko in 4 sfide, 1 solo gol fatto e 10 subiti
GATTUSO STORIA ROSSONERA
UN GOL E UN ROSSO VS. JUVE
Sono quattro gli ex giocatori del Milan diventati mister rossoneri dal 2013 in poi. Da Seedorf nel 2014 (al posto dell'esonerato Allegri), poi è toccato a Pippo Inzaghi, Brocchi (al posto di Mihajlovic) e Gattuso (subentrato a Montella). Gattuso in panchina: un esonero a Palermo in serie B (2 vittorie, 3 pareggi e 1 ko, il suo sostituto Iachini vince il Campionato), dimissionario all'Ofi Creta (problemi societari), al Pisa (parte dalla Lega Pro, promozione in B dopo i playoff, ha vissuto promozioni, dimissioni, ritorno e retroces-
21 i precedenti in A di Gattuso da giocatore della Salernitana (2) e Milan (19) contro la Juve, tradizione favorevole con 8 vittorie 7 sconfitte 6 pareggi. Ha saltato solo cinque volte la sfida. 1 Gattuso ha segnato un gol a Torino (al 68') nella vittoria del Milan di Allegri contro la Juve di Del Neri nella stagione dell ultimo Scudetto del Milan con vittoria rossonera 1-0 datata 5 marzo 2011. 1 Un cartellino rosso subito da Gattuso nelle sfide contro la Juve, il 12 marzo 2006 a Torino al 70' cacciato dall'arbitro
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Storia
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di Ermanno Vittorio
1905, ad aprile il primo scudetto di una lunga serie...
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905, arriva il primo titolo di campione d’Italia per la Juventus. Lo svizzero Alfred Dick è il 5° presidente dopo i due Canfari (Eugenio ed Enrico), Carlo Favale e Giacomo Parvopassu. La squadra partecipa al suo 6° campionato per cercare la vittoria finale. Ma è un calcio d'antan. I direttori di gara sono improvvisati e non sempre graditi a pubblico e giocatori. Risse e litigi sono la norma con gli spettatori (non pochi) in campo. All'epoca non esistevano le reti fissate alle porte ed in prossimità delle stesse controllavano l’eventuale ingresso della sfera di cuoio i due 'Linesman' (giudici di linea). Gli arbitri ufficiali erano i dirigenti delle squadre ed anche alcuni 'Footballer', calciatori: altro che conflitto d'interessi... I direttori di gara abbandonarono poi l’ombrello nelle giornate di pioggia (all’epoca era proprio l’ombrello a distinguere l’arbitro). Inoltre non c’era l’obbligo per il 'Goal keeper', portiere o custode della porta, di diversificare la maglia perciò la confusione non era poca. La Juve 1905 è un gruppo affiatato e compatto. Già nel 1904 la
Juve era all’altezza di vincere ma le stranezze del regolamento l’avevano costretta, dopo aver eliminato FBC Torinese e Milan, a disputare la finale in gara unica contro il Genoa - detentore del titolo - sul terreno genovese di Ponte Carrega e il Genoa vinse 1-0. Nel 1905 il regolamento fu mutato: girone finale a 3 con partite andata-ritorno con le migliori squadre del football Piemontese, Lombardo e Ligure. Nelle eliminatorie regionali la Juve deve affrontare la F.C. Torinese ma quest'ultima rinuncia. L'assenza è dovuta alle mancate licenze militari di alcuni tesserati e la certezza di perdere induce i dirigenti del F.C. Torinese a non presentarsi evitando figuraccie. Le 3 squadre che approdano al Girone finale sono: Juventus Football Club, Genoa Cricket & Football Club, Unione
➍ Sportiva Milanese. Prima partita il 5/3/1905, la Juve affronta l’U.S. Milanese che si presenta al velodromo 'Umberto I' di Torino con una sgargiante maglia biancorossa a scacchi. Le cronache dell’epoca parlano di un dominio bian-
➋ conero con goal nel primo tempo di Donna e, nella ripresa, con la Juve in dieci per l’infortunio a Mario, altri 2 goal con Varetti ed ancora Donna. Il 12 Marzo la Juve va a Genova per la II partita, spalti gremiti e Genoa avanti con Pollack; nella ripresa Forlano pareggia con un tiro non trattenuto dal portiere genoano Spensley. La terza partita a Milano sul terreno dell’U.S. Milanese (Via Comasina) è un monologo bianconero (4-1) e le speranze di scudetto aumentano. Il 2 aprile si gioca il big-match Juve-Genoa al 'Umberto I': 1-1 a spalti ancora gremiti, vantaggio genoano di Mayer pareggiato nella ripresa da Forlano. Alla partita assistono sportivi giunti oltre che da Torino e Genova anche da Alessandria e Milano, ottima direzione di Magni di Milano. Diventa così decisiva l’ultima gara (9/4/1905) a Genova tra Genoa e U.S. Milanese. Per il Genoa oltre alla vittoria (4 punti contro 6 della Juve), serve anche segnare almeno 4 reti per andare almeno allo spareggio. Il nervoso team genoano non va oltre il pareggio (2-2) e i giochi sono fatti: Juve campione con 6 punti, Genoa 5
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e U.S. Milanese 1 solo punto ma fondamentale per l’assegnazione del titolo. La Juve entra così in possesso per un anno del magnifico trofeo “Challenge”, in argento massiccio, opera dello scultore genovese De Albertis; si aggiudica anche coppa e targa della Federazione nonché 11 medaglie d’argento più diplomi ai giocatori. All’epoca non esistevano allenatori né istruttori, i giocatori si allenavano disputando una partitella settimanale anche se molti praticavano ginnastica, canottaggio e pallone elastico. Ai primi del '900 lo sport è 'solo' un’attività fisica e non certo a scopo di lucro, una vera passione che porta la Juve, dopo aver vinto il titolo, a disputare vari tornei o amichevoli con anche due partite nello stesso giorno (senza docce e bagni caldi). Ma l'amore per
➎ il nuovo gioco del 'football' era tanto! Lo scudetto venne festeggiato con brindisi vari e con un improvvisato cenone allietato dagli acuti del fratello del tenore Tamagno, juventino convinto e di valida ugola. Si narra del gruppo bianconero vagante all'alba sotto i portici
➌ di una Torino che stava per svegliarsi senza ancora sapere del primo trionfo della Juventus... I PRIMI CAMPIONI BIANCONERI Durante: portiere, pittore ed artista, 25 anni; Armano: terzino dx, studente ingegneria, 22 anni; Mazzia: terzino sxo, studente medicina, 22 anni; Walty: mediano dx tedesco, impiegato; Goccione: centromediano, capitano, impiegato alla Società Assicurazioni & incendi Torino, 22 anni; Diment: mediano sx, scozzese, impiegato nella ditta di trasporti “Walter & Becker”, 24 anni; Barberis: ala dx, studente in legge, 22 anni; Varetti: mezzala dx, studente ingegneria, 21 anni; Forlano: centrattacco, geometra, 22 anni; Squair: mezzala sx, impiegato nella stessa ditta di Diment, 24 anni; Donna: ala sxa, studente in legge, 22 anni. Questo era l’undici base, si ricordano anche i giovani Ferraris e Mario, il primo sostituisce Barberis a Genova mentre Mario Ugo disputa 2 gare sostituendo (sigla anche un gol) in attacco l’infortunato Squair.
VINCE ANCHE LA SECONDA SQUADRA La stagione 1905 è a dir poco trionfale: oltre a vincere lo scudetto la Juve si aggiudica anche il “Torneo delle seconde squadre” dove annovera ottimi giocatori che poi giocarono partite della prima squadra. All’epoca non c'erano sostituzioni e l’11 che iniziava il torneo in pratica lo concludeva. I cambi erano previsti solo in caso d’infortuni gravi o malanni occasionali. Altro che turnover... Si narrra di una partita tra prima e seconda squadra con in palio solo una bicchierata: la sfida in famiglia vide la vittoria delle seconde linee (2-1) con sfottò vari che durarono non poco... La rosa dei giocatori che si aggiudicarono il campionato delle II squadre era la seguente: Barberis Luigi, Longo Carlo, Servetto Luigi, Marsan Ajmone Sandro, Marsan Ajmone Annibale, Corbelli Mario, Nizza Fernando, Bertinetti Giuseppe, Hess Giuseppe, Dick Federico (figlio del presidente Alfredo Dick), Mario Ugo. Si ricordano anche giocatori come Frey, Collino, Mazzonis, Servetto, Nino. Che questa rievocazione del primo titolo conquistato sia d’augurio per conquistarne un altro esattamente 114 anni dopo.... 1. La Juventus campione d'Italia 1905 2. Alfred Dick 3. Le riserve della Juventus 1904-1905 4. L'entrata del Liceo Massimo D'Azeglio di Torino 5. Il logo della Juventus con sfondo blu
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Storia / Aprile Juve
di Ermanno Vittorio
Il gol decisivo di Vignola e il 'set' di San Siro mo campionato. La partita tra il Genoa e U.S. Milanese termina in parità 2-2. La classifica finale vede prima la Juventus con 6 punti, poi il Genoa 5, U.S. Milanese 1.
ta Roberto Bettega; la Juve schiera alcuni ragazzi della Primavera per le convocazioni della nazionale che ha tolto molti giocatori alla rosa. Serata fredda e pioggia battente per tutta la partita che termina in parità (0-0).
➊ 1 aprile 1984 La Juventus s’aggiudica in “Zona Cesarini” il match casalingo con la Fiorentina (1-0), gol decisivo su rigore di Vignola al 90’. Il giocatore aveva sostituito Platini che alla vigilia, colpito da attacco influenzale, diede forfait. Alla battuta del rigore si presenta Vignola dopo che sia Boniek che Cabrini gli avevano ceduto l’incombenza: gran tiro e gol che libera lo stadio dall’incubo del pareggio. Con questa vittoria la Juve si consolida in testa con 37 punti seguita dalla Roma a 34.
2 aprile 1905 La Juve pareggia 1-1 a Torino contro i campioni in carica del Genoa nella quarta e ultima gara del girone finale del campionato italiano del 1905 e ipoteca il primo scudetto della sua storia, che giunge matematicamente una settimana dopo quando il Genoa è fermato in casa dall'Unione Sportiva Milanese col risultato di 2-2. 4 aprile 1984 Amichevole della Juve a Bologna contro il Toronto Blizzard nelle cui fila mili-
5 aprile 1914 Nasce a Nizza Marittima Felice Placido Borel II, uno dei più grandi campioni della Juve di tutti i tempi. Terminata la carriera di calciatore, in alcuni periodi condusse anche la squadra nelle funzioni d’allenatore.
➋ Nella sua prestigiosa carriera bianconera ha raccolto 308 presenze in totale, con 158 gol. Si aggiudica i campionati 1932/33, 1933/34, 1934/35 e la Coppa Italia 1937/38. Con la nazionale vince il campionato del mondo 1934. 6 aprile 1997 La Juve, vince un “Set” a S. Siro (6-1) sul malcapitato Milan, goleador di giornata sono Jugovic (2), Vieri (2), Zidane (su rigore) e Amoruso. Per il Milan si tratta della sconfitta casalinga più pesante dall’avvento del Girone unico del 1929.
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7 aprile 2015 La Juve surclassa la Fiorentina nella semifinale di ritorno di Coppa Italia. Sconfitta all’andata in casa dai viola 2-1, sembra oramai chiusa la questione passaggio del turno ma la partita perfetta disputata dai bianconeri sovverte ogni pronostico. La Juve si impone sul campo di Firenze per schemi ed organizzazione di gioco e siglano i gol: Matri, Pereyra e Bonucci. Morata viene espulso nel finale, esce subissato dai fischi a cui risponde sorridendo ed applaudendo la curva Fiesole. Simile fatto era già successo anni prima, quando nel corso di Milan-Juventus (1-1), Jürgen Kohler dopo aver annullato Papin per tutta la gara, usciva dal terreno di gioco per infortunio, San Siro lo subissava di fischi e il tedesco rispondeva mandando baci alla folla.
10 aprile 1977 Il campionato 1976/77 vede protagoniste la Juve e il Toro in una lotta all’ultimo punto. La Juve affronta la Fiorentina in un’insidiosa trasferta ma è troppo solida quella Juve per farsi intimorire dall’ambiente viola. Nella ripresa i bianconeri chiudono la partita con 3 reti di Cabrini, le altre marcature di Benetti e Bettega, per la Fiorentina gol bandiera di Casarsa su rigore. 11 aprile 1984 Ormai è ufficiale, a 14 giorni dalla semifinale di ritorno Juventus-Manchester United, i biglietti sono esauriti; dopo la concessione di prelazione agli abbonati ed il diritto d’opzione ai club, la biglietteria della Juve ha letteralmente bruciato in meno di due giorni i restanti diecimila biglietti rimasti.
➎ Alla sfida con il Manchester assisteranno 64.657 spettatori per un incasso record di un miliardo 143 milioni 798 mila lire. Una partita indimenticabile che darà alla Juve il lasciapassare per la finale di Coppa Coppe.
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8 aprile 1979 Una tripletta di Pietro Paolo Virdis stende al Comunale l’Atalanta (3-0); l’Atalanta schiera fra i suoi undici ben sei giocatori che sono stati o saranno in futuro bianconeri: Bodini, Osti, Prandelli, Marchetti G., Marocchino e Mastropasqua. 9 aprile 1905 Nel giorno del turno di riposo del girone di finale che vedeva affrontarsi tra di loro Unione Sportiva Milanese e Genoa, i bianconeri si aggiudicano il loro pri-
12 aprile 2010 L'attaccante brasiliano della Juventus, Amauri, diventa cittadino italiano a tutti gli effetti. Presso la Sala Juvarra del Comune di Torino, il giocatore, accompagnato dalla moglie Cynthia e dai
➌ familiari più stretti, ha giurato fedeltà alla Costituzione, alla presenza del direttore delle Liste Civiche del comune Gianni Giacone. 13 aprile 1958 La 28ª giornata di campionato mette di fronte al Comunale la capolista Juve ed il Bologna sesto, pioggia per tutta la partita, ma nonostante il campo pesante i bianconeri esaltano la loro classe imponendosi nettamente (4-1) con gol di Sivori, Charles, Boniperti e Stacchini. Per proteste il rossoblù Maschio è espulso al 65’. L’ennesima rete di Charles consolida il suo primato nella classifica cannonieri, sono 27 i gol del gallese, segue il sampdoriano Firmani con 22. 14 aprile 2003 Muore a Verona Vincenzo Traspedini, centravanti della Juventus 1964/65, con la Juve conquista la Coppa Italia 1965, disputando da titolare la famosa finale all’Olimpico di Roma, vinta contro l’Inter per 1-0, con gol di Menichelli. 15 aprile 1957 L’Allenatore Sandro Puppo viene esonerato dallo staff dirigenziale della Juventus, la squadra è al quattordicesimo posto in classifica, in crisi di risultati e di gioco; il cambio di tecnico si spera porti una ventata d’entusiasmo nella squadra che viene affidata all’ex calciatore Teobaldo Depetrini, che guiderà la squadra fino al 9° posto finale.
1. Il gol di Vignola 2. Roberto Bettega 3. Pietro Paolo Virdis esulta dopo uno dei tre gol all'Atalanta 4. Amauri 5. Il manifesto della partita Juventus-Manchester United 6. Vincenzo Traspedini
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Spettacoli e Cultura
“Leaving Neverland”, il docu-film che ha scandalizzato l’America Le nuove accuse di pedofilia a Michael Jackson. Lungometraggio a senso unico che non convince
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Leaving Neverland” è un documentario per la tv prodotto dalla HBO e da Channel Four all’inizio di quest’anno (2019). Come molti lettori forse sanno già, si tratta sostanzialmente del racconto di due persone (Wade Robson e James Safechuck), che con dettagli raccapriccianti, ripercorrono i supposti abusi sessuali che avrebbero subito dal cantante Michael Jackson quando erano bambini. Il film è stato trasmesso in tv in molti paesi, e un paio di settimane fa anche in Italia, sul digitale terrestre, Canale Nove. L’America (e non solo) si è nuovamente schie-
rata contro Jackson, anche se defunto ormai quasi 10 anni fa, come accadde nel 2003, all’epoca del celebre processo subito dalla popstar con accuse simili. Alcuni locali hanno vietato al loro interno l’ascolto dei suoi brani, alcune radio non li trasmettono più, è stata ritirata dalla circolazione una puntata dei Simpson dove MJ molti anni fa aveva doppiato un personaggio, il marchio Louis Vuitton che aveva deciso di celebrare MJ per la collezione uomo ha ritirato dal commercio tutti i capi e i modelli a lui dedicati. L’America, sempre assetata di scandali a buon mercato, ha deciso per la colpevolezza, senza farsi nessuna domanda, senza la doverosa ricerca della verità; ma i numerosissimi fan di “Jacko” sono addirittura
inferociti per quello che ritengono un attacco vile e vergognoso. Molti di loro sono passati alle vie di fatto, lanciando minacce verbali di vario genere e boicottando a loro volta tutti coloro che boicottano il lavoro artistico di MJ. Il tema, dunque, è tuttora caldissimo e vale la pena parlarne. Il film, dal punto di vista visivo, è confezionato abbastanza bene, pieno di immagini relative alla fantastica tenuta di Jackson, il ranch “Neverland” nella Contea di Santa Barbara in California, e non mancano altre piccole chicche riguardo ai suoi concerti e simili. Invece, dal punto di vista dei contenuti e della verità su quanto i due accusatori raccontano, il risultato è talmente dilettantistico da risultare un pastrocchio micidiale. La visione del supposto accaduto è talmente a senso unico che non c’è stata nessuna seria verifica dei luoghi, delle date, e della reale possibilità che quei fatti potessero essere potenzialmente avvenuti. Infatti, non c’è assolutamente nulla nel film che possa ricordare anche solo lontanamente una seria inchiesta giornalistica. Si sono dati per buoni i racconti dei due protagonisti (e indirettamente dei loro famigliari che ai supposti tragici eventi non erano presenti), senza nessuna verifica e senso critico. Nessuna prova, solo chiacchiere. Un disastro su tutta la linea. Il regista, Dan Reed, è ideologicamente schierato da anni contro Jackson e ha partorito un lavoro completamente inaffidabile. Le cose inoltre, si stanno complicando, perché nelle ultime settimane vi sono molti personaggi che stanno verificando ogni singola parola del film, e stanno venendo fuori sempre più elementi che dimostrano, senza dub-
bio, che al suo interno ci sono molte bugie. Forse non lo sono tutte, e non sappiamo se più avanti si scopriranno nuove cose, ma la credibilità di tutti i racconti al suo interno ormai è minata alle fondamenta. Sul web è facile trovare liste di errori acclarati, imprecisioni e stranezze, con tanto di documentazioni, e i lettori possono cercarle laddove fossero interessati. Del resto stiamo parlando di due persone che solo dopo qualche anno dalla morte di Jackson si sono ricordati degli abusi subiti alcuni decenni prima, e hanno chiesto ai famigliari del “Re del pop” un risarcimento civile per danni da più di un miliardo di dollari a testa (avete letto bene: “miliardo” di dollari), e non solo hanno perso in tribunale, ma hanno anche dovuto pagare le spese legali complessive, e questo di sicuro non li ha resi felici. In passato costoro avevano avuto dei benefici economici e professionali notevoli grazie alla loro amicizia con Jacko. Benefi-
ci ormai terminati da un pezzo. Non va dimenticato che MJ ha subito un processo vero, penale, per vicende analoghe contestategli da un altro ragazzino, e ha subito a sua insaputa indagini vere, per 13 anni, con tanto di verifiche bancarie, intercettazioni telefoniche e ambientali (microspie), e ispezioni di decine di agenti di polizia in tutta la sua tenuta, e non è mai stato trovato nulla di “strano” o che potesse far pensare a una sua reale deviazione sessuale. È stato assolto. Qualcosa vorrà pur dire. Ricordiamo che sulla vita sessuale di MJ esistono anche altri tipi di ricostruzioni e testimonian-
ze (Roberta Flack, Madonna, Lisa Marie Presley, ecc). Detto questo, passiamo ora a qualche riflessione più “alta”. Dal punto di vista etico e morale, al di là di come siano andate davvero le cose (non lo sapremo mai), è giusto accusare qualcuno, chiedendo anche un esborso economico ai suoi eredi, quando costui non può più difendersi? Chi subisce un torto di questa portata, dovrebbe volere solo giustizia e il responsabile, giustamente, dietro le sbarre. Non dovrebbe essere una vile questione di denaro, e visto che il supposto responsabile è morto, perché chiedere soldi a chi di fatto non ha nessuna colpa dell’accaduto? Inoltre, se si è tenuta un’altra posizione in passato, forse sarebbe il caso, quando si decide di cambiare rotta per ottenere giustizia, di rendersi disponibili a restituire all’istante, sotto forma di denaro, tutti i vantaggi economici ottenuti, prima di procedere contro Tizio o Caio. Troppo facile prendere i soldi e il resto, e dopo qualche anno sporgere denuncia per prenderne ancora (discorso analogo dovrebbe valere anche per la ragazza americana che ha accusato di stupro CR7). E la casta di persone influenti di cui si è parlato sopra, che amministrano emittenti tv, radio, aziende di abbigliamento, ecc, e che hanno deciso di boicottare il lavoro di MJ, a quale titolo lo fanno? Cosa c’entrano le canzoni e il lavoro artistico dell’individuo, con la sua vita privata? Bisogna sempre crearla mentalmente una dicotomia tra i due ambiti, perché altrimenti se si prendono decisioni frettolose e di pancia allora, buttiamo via il bambino con l’acqua sporca. Per esempio,
dovremmo abbattere un ponte se scopriamo che l’architetto che l’ha progettato ha stuprato la sua segretaria? Nel mondo dell’arte in generale poi, fin dalla notte dei tempi, ci sono stati moltissimi artisti con una vita privata a dir poco vergognosa. Stupri, violenze, furti, falsificazioni di vario genere, ricatti, evasioni fiscali, droghe, spaccio, tradimenti, esperimenti su cadaveri, omicidi, mafia, satanismo: tutto quello che di peggio si può pensare. I soloni, bacchettoni, bigotti e tontoloni che hanno bevuto
questo film tutto d’un fiato, evidentemente non hanno senso critico, e soprattutto non hanno la minima idea di quello che dovrebbero essere la giustizia e la verità. La cosa è preoccupante, anche perché è più ampia di ciò che si potrebbe pensare. Questo atteggiamento mentale è diventato di moda, una sorta di “politicamente corretto” portato all’estremo al punto da diventare idiozia. Anche riguardo ad opere d’arte di secoli fa. In quel caso, più che di boicottarle, sempre più spesso si chiede di modificarle (opere liriche considerate maschiliste, e amenità simili). Anche solo chiedere qualcosa del genere senza ottenerlo, è già di per se uno scempio cultura-
le perpetrato nascondendosi dietro a supposti valori morali, che rendono la realtà del tutto idiota rispetto all’arte, la quale quasi sempre è molto più nobile dell’artista che l’ha generata. E allora continuiamo a farci del male. Boicottiamo le canzoni di MJ perché qualcuno dice che fosse un pedofilo, boicottiamo le opere di Franz Schubert perché ai suoi tempi frequentava prostitute e si beccò persino la sifilide (di cui morì), togliamo i quadri di Caravaggio dalle pareti di tutti i musei perché era un assassino, non guardiamo i vecchi film di Elia Kazan perché il regista era un maccartista spione che rovinò la carriera a molte persone di Hollywood, e via
così. Chiudiamo con un paio di domande: nell’era del digitale, dei social, dei reality sciocchi e sporcaccioni, degli smartphone che vivono la vita al posto nostro, non sarà il caso di tornare ad accendere il cervello prima di scegliere da che parte stare? Seconda domanda: sapete cosa rimarrebbe se adottassimo un atteggiamento così stringente per godere delle opere d’arte in generale? Ossia quante opere rimarrebbero nella nostra disponibilità se mettessimo sempre al centro del giudizio la vita personale dell’artista e i suoi valori morali? La risposta è semplice. L’arte sarebbe da boicottare in gran parte. Antonio Catapano
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Spettacoli e Cultura
LA 'SOLARE' MEG, MISS 'JUVETORO' La Miss 'JuveToro' di questo numero è Margareth detta 'Meg'. Nata a Catania 23 anni fa ma trasferita a Torino da ormai 16 anni, la bella e brava Meg lavora come volontaria presso una famiglia comunità con minori in affidamento. Ama il calcio (grande tifosa bianconera), l'arte e la musica in tutte le sue forme. Suona il violino e adora ballare. Ha partecipato a Miss Italia appena compiuto i 18 anni. Ha posato per pubblicizzare vestiti, serate in discoteca e per un evento di capodanno. È una ragazza solare, sempre con il sorriso sul volto. Vede il bicchiere mezzo pieno e cerca di trasmettere la sua positività a chi le sta vicino. Un'altra sua grande passione è il cinema, segue registi come Tarantino e Scorsese e gli attori preferiti sono DiCaprio, Butler e soprattutto Blake Lively...
(red.cult.)
Le opere del Guercino al Forte di Bard Si apre al Forte di Bard, dal 5 aprile al 30 giugno 2019, la mostra "Il Guercino. Opere da quadrerie e collezioni del Seicento". Una selezione di 54 opere del grande pittore centese, considerato uno dei massimi interpreti della pittura emiliana barocca. L’esposizione è organizzata dal Forte di Bard in collaborazione con il Polo Museale dell’Emilia Romagna e la Pinacoteca Nazionale di Bologna, ed è curata da Elena Rossoni e Luisa Berretti. Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino, esercitò il proprio ascendente su un pubblico molto vasto grazie alla grande duttilità del suo pennello, capace di captare le più disparate suggestioni per fonderle in uno stile unico, riconoscibile e in costante evoluzione. Nel corso della sua lunga vita
realizzò numerose pale d’altare destinate a una fruizione pubblica all’interno di edifici religiosi, a partire dalle chiese di campagna della pianura centese sino alla basilica di San Pietro in Vaticano a Roma. L’artista
fu però molto amato ed ebbe importanti commissioni anche da privati, che chiesero sue opere per arricchire le proprie collezioni e quadrerie. Il "Libro dei conti" dell’artista ci permette di individuare importanti richieste da parte di ecclesiastici, regnanti e famiglie nobiliari. A questo secondo gruppo di dipinti è dedicata la mostra ospitata al Forte di Bard, mostra che molto potrà dire sia dell’attività dell’artista che della compagine collezionistica del secolo. Tra queste opere, ora conservate sia in collezioni private che pubbliche, appaiono dipinti di grande innovazione figurativa, riferibili a diverse fasi della sua attività, dal vivo colorismo della fase giovanile alla maggiore compostezza classica delle opere tarde. Si tratta di una serie
di dipinti di soggetto religioso, mitologico, letterario, di dimensioni variabili a seconda della destinazione all’interno delle quadrerie private dell’epoca. Le commissioni, oltre che attraverso i dipinti, saranno testimoniate in mostra anche da una significativa serie di stampe realizzate da incisori a lui vicini come Giovanni Battista Pasqualini. I disegni, che rimasero per la gran parte nel suo studio, costituiscono un’accezione particolare del Guercino privato, trattandosi soprattutto di opere che il pittore custodiva personalmente, sia per utilizzarle per creazioni proprie o degli allievi all’interno della propria bottega. (Paolo Rachetto)