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GIORNALE DEDICATO AI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno x - N. 17 - 16 APRILE 2019 - SETTIMANALE GRATUITO Il Punto
L'Analisi
Squadra Ospite
Numeri e Statistiche
Forza e solidità contro fresca gioventù. Olandesi a caccia del gol, Madama pronta a ripartire
Pro Allegrese a riposo, spazio al 'taumaturgo'! Vietato speculare sul risultato dell'andata
Dallo Sturm Graz alla Juve, il lungo cammino dei 'lancieri' è iniziato il 25 luglio
CR7, nessuno come lui in Champions. Torino mai espugnata dall'Ajax
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A GAMBA TESA JUVENTUS-AJAX | MARTEDì 16 aprile ORE 21
I 'ragazzi terribili' dell'Ajax contro Ronaldo, sempre più leader della Vecchia Signora. Chi approderà alle 'final four' di Champions League?
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Il Punto
Forza e solidità contro fresca gioventù. Chi la spunterà? Ajax a caccia del gol, Juve pronta a ripartire e colpire. Stesso copione dell'andata?
N
on si dà il caso di essere visionari, se si azzarda l'idea di avere buttato via ad Amsterdam la possibilità di chiudere in anticipo la pratica Ajax. Basterebbe fare focus su un presunto rigore che di presunto ha poco, con relativa somma di cartellini per Tagliafico ed un palo che, con la consueta buona sorte che accompagna le performances della Juventus in questa Coppa, immersa nel calderone della strega di Biancaneve, ancora grida vendetta per la grande azione di Douglas Costa. Non che i lancieri giovanotti non si siano resi pericolosi, ma a conti fatti, la solidità bianconera avrebbe dovuto determinare il sopravvento sulla nidiata di capitan De Ligt. Sta di fatto che il risultato di parità maturato in Olanda, ancorché sulla carta da considerarsi positivo, tiene tutto in bilico e costringe la
Juve a cercare una vittoria di tranquillità. Da non sottovalutare però è l'obbligo del biancorossi di Ten Haag di dover vincere a tutti i costi o di strappare un pareggio con tante reti, con la necessità di aprire spazi ad una retrovia non apparsa imperforabile. Il ritorno dei quarti di finale tra Juve ed Ajax sta tutto qui. Lancieri alla ricerca di reti e risultato, Juventus guardinga e pronta a ripartire e punire. Che se vogliamo è la coppia della tattica adottata da Allegri nella partita di mercoledì scorso. Bando alla temeraria ricerca di effetti speciali, la qualificazione passa attraverso sudore e sofferenza, dedizione e corsa, attenzione maniacale dei particolari e spietata cattiveria nel conseguire l'obbiettivo. Chi si distrae anche solo un attimo è perduto. E di quanto i dettagli siano fondamentali basti pensare allo stop
discutibile di Cancelo che all'andata ha innescato l'azione della rete di Neves. Per superare il turno è sufficiente il classico risultato ad occhiali, come si diceva una volta, ma non è proprio il caso di pensarci. Insorgerebbe la psicosi del “massimo risultato col minimo sforzo”, opinione tanto italica, quanto deleteria già un sacco di volte in passato. Il popolo juventino vuole la vittoria e non sente santi. La Juve in semifinale sarebbe la risposta a tante cassandre che si accaniscono tra le fila dei tifosi bianconeri, quasi come una sorta di remora a credersi forti e degni di traguardi da conquistare. Forse rientrano gli infortunati che hanno saltato
la trasferta tra i tulipani, come Chiellini ed Emre Can. Non desta particolare apprensione la rinuncia di Matuidi a restare in campo; si aggiungono i pieni recuperi di Douglas Costa e Cristiano Ronaldo. In altre parole, la Juve appare più in forze alla vigilia del ritorno che non prima dell'andata. Buon segno e fonte di preoccupazione nel campo biancorosso. È un anno, questo, che, alla luce delle prestazioni sfoggiate dalle principali contendenti nei quarti, non vede nessuna di esse decisamente superiore alla Juve. È insomma tempo di raccolta di frutti maturi, logiche conseguenze di un'annata vissuta alla testa del campionato e del girone di qualificazione di
Champions League, dopo aver buttato a mare la zavorra della Coppa Italia. Un manipolo di giovani con la maglia dell'Ajax si frappone tra essi e la vincente tra Tottenham e City da incontrare al prossimo turno. Madama ha tutte le carte in regola per far-
si largo. Senza perdere di vista le insidie, ma la rimonta all'Atletico sembra aver sortito l'effetto “vaccino”, indispensabile in un torneo in cui la fortuna schiaccia l'occhiolino e la forza e la solidità fanno la differenza. Marco Sanfelici
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L'Analisi
Pro Allegrese a riposo, spazio al 'taumaturgo'!
L
a stagione del calcio vero, per cuori forti e anelanti emozioni diverse da quelle a buon mercato offerte in promozione nei fine settimana, nonché remunerativo, è finalmente in pieno corso di svolgimento. Tant'è che pur essendo ancora freschissime le scorie emotive lasciate in eredità dalla gara d'andata è già tempo di prepararsi psicologicamente per quella di ritorno che, si è capito
chiaramente, si profila con contorni assai meno delineabili rispetto al precedente appuntamento casalingo con i "materassai". Il risultato maturato sul prato della Johan Cruijff Arena, a chiosa di una prestazione, pur con molteplici attenuanti e la solita perniciosa aggravante..., assai poco in linea con i dettami del football continentale, è stato, a tutti gli effetti, interlocutorio, e sicuramen-
te non annoverabile tra quelli "tranquillizzanti" a priori. È molto semplice: gli ajacidi dell'ottimo Erik ten Hag si presenteranno al delubro affatto inclini ad assecondare il ruolo di offerta sacrificale disegnato per loro da gazzettieri e opinionisti di dubbia imparzialità, anzi, si può sin d'ora scommettere sul fatto che ripeteranno, peraltro con le stesse modalità, l'identica partita inscenata fra le mura amiche. Giocano bene, sono molto organizzati, totalmente franchi e liberi da qualsivoglia timore reverenziale, a maggior ragione dopo aver estromesso, a domicilio, i detentori del titolo dalla competizione; chi ha maramaldeggiato al Santiago Bernabéu non può che essere immune dalla sindrome del ginocchio tremulo di cui Madama, è talvolta
ancora affetta. Si può tranquillamente ammettere, senza vergogna e/o miserabili asservimenti alla sovranità del tabellino, che alla luce dei pedatori a servizio è delittuoso, ancorché amaro, non poter vedere la Juve disimpegnarsi in quel modo. Tuttavia, e a dispetto di tutto, la zebra disarcionerà i lancieri e i tulipomani dell'ultima ora si scopriranno immantinente figli d'Albione. Servirà, ovviamente, concedere un turno di riposo alla Pro Allegrese e affidare gestione e conduzione della serata al Taumaturgo per eccellenza, giacché ogni tentativo di speculazione poggiato sulla speranza che le reti, al triplice fischio finale, possano essere intonse, presterebbe il fianco a una potenziale, cocentissima delusione. In altri termini, l'approccio giusto
trascenderà, rendendola più inutile di una forchetta con il brodo, ogni concessione alla resilienza. Sulla convinzione che la squadra "maschia" al cospetto della quale si sono genuflessi i Simeone boys, quella di CR7, per intenderci, saprà "tutelare" la qualificazione alle semifinali della coppa più bella, non vertono incertezze. L'eventualità, invece, di constatare sin dall'inizio la contempora-
nea presenza dei più talentuosi, o almeno di chi vanta una condizione psicofisica sgargiante (ogni riferimento all'astro nascente Moise Kean è assolutamente voluto) presuppone anch'essa lo svincolo dalle assurde logiche clientelari che quasi sistematicamente imprigionano l'amata creatura; l'Excalibur lusitana è chiamata ad affettare anche quelle. E così sia. Augh!
REDAZIONALE
Ezio Maletto
REDAZIONALE
Castlè: carni italiane selezionate di qualità Dal banco direttamente al tuo piatto. Un locale di nuova concezione Il CASTLÈ CARNI ALLA BRACE si colloca a metà strada tra un ristorante e un agriturismo, è un locale in cui si respira un'aria familiare. Si tratta di un ambiente nuovo, caldo, luminoso e accogliente, in linea con la filosofia che ne sta alla base. Questo locale nasce dalla convinzione che un piatto di carne sia migliore se a cucinarlo è il produttore stesso. Strettamente legati al laboratorio di famiglia - Taliano - che, da tre generazioni, produce carni italiane di qualità, con un'attenzione particolare per le carni bianche, questo nuovo locale vi proporrà tagli appena lavorati, cotti alla griglia sul momento. Sarete voi a scegliere i tagli freschissimi direttamente al banco, il resto è compito di Filippo Taliano: dopo anni di esperienza "sul campo" sa come trattare al meglio ogni tipologia di carne, a scoprirne i segreti, per esaltarne il gusto, i sapori ed i profumi. Il menù è variabile a seconda del periodo e della disponibilità del momento, i piatti sono quelli tipici della tradizione piemontese e a sorpresa, in alternativa alla scelta della carni più tipiche, potrete provare carni dal sapore più esotico. Il vino della casa scorre in abbondanza. Il concetto di "prodotti a km 0" sposa perfettamente la filosofia del Castlè. La carne è quella del laboratorio di famiglia e ogni altro prodotto presente sui tavoli arriva dal territorio Roerino secondo il pensiero della "filiera" corta. "Consumare a km 0" è una scelta sempre più diffusa: oltre a diffondere una coscienza ambientalista, con essa si sposa l'idea che è possibile trovare prodotti di qualità vicino a casa e i vantaggi sono notevoli. Scegliere i prodotti in virtù di una totale trasparenza. Conoscere i metodi di allevamenti e di coltura e verificarne la quotidiana freschezza. Spendere "il giusto". Anche per i vini, DOC e DOCG, il Castlè segue lo stesso percorso: propone esclusivamente cantine del Roero, in particolare montatesi, promuovendo il territorio. Il locale è un open space con circa cento coperti al chiuso che possono quasi raddoppiare quando, d'estate, anche il parco attrezzato diventa un grande barbecue all'aperto. È un luogo di ritrovo adatto a tutti: gruppi di amici, famiglie, coppie alla ricerca di una valida alternativa per trascorrere momenti piacevoli. I barbecue e il grande banco frigo presenti in sala permettono di scegliere i tagli preferiti e seguirne la cottura. Il servizio è al tavolo. Ci si alza solo per spillare il vino dalle botti!
Il Castlè si trova a Montà (CN) in località Castellero 12/A Per info e prenotazioni: tel. 0173 976350 - 339 8212074 - 392 9111634
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Squadra Ospite
Dallo Sturm Graz alla Juve, il lungo cammino dei 'lancieri' L'Ajax è la squadra che ha giocato più partite-Champions: iniziò il 25 luglio nel secondo turno di qualificazione...
E
d ora come la mettiamo? Nessuno pensi che l’1-1 dell’andata sia un risultato estremamente favorevole ai bianconeri in quanto i Lancieri (perché proprio questo nome?) sanno vendere cara la propria pelle (Real Madrid docet) negli scontri a doppia partita. Infatti in quel di Madrid, dopo la sconfitta in casa per 1-2, si presentarono alla conferenza stampa pre-match (il loro allenatore ten Hag e l’argentino Tagliafico) ben convinti di poter fare la partita, di giocarsela e di ottenere la qualificazione … e così fu. Ragion per cui attenzione alla squadra di Amsterdam abituata a giocare fuori casa come in casa e come già visto nella partita d’andata i grattacapi per la Juve non sono stati di certo pochi. Iniziando dalla storia della società, perché i giocatori olandesi vengono chiamati Lancieri? Tutto deriva dal condottiero greco tale Aia-
ce Telamonio, eroe di Troia e personaggio protagonista dell’Iliade Omerica. Proprio nel logo del club viene rappresentato pur se non dotato della sua famosa lancia. Logo che venne ridisegnato recentemente in maniera più stilizzata con solo 11 tratti di penna che rappresentano gli undici giocatori della squadra anche se i più scettici, come sempre accade, dicono che si è persa l’identità del club. Club fondato ben 119 anni fa da tre baldi giovani che decisero di dare lustro alla città con una nuova squadra l’AMSTERDAMSCHE FOOTBALL CLUB (AFC) AJAX che vanta fino ad ora 33 titoli ed 8 supercoppe nazionali, 4 Champions League o Coppe Campioni (altre due volte in finale), 1 Coppa Coppe, 1 Coppa Uefa, 2 Supercoppe europee e 2 Intercontinentali. Una storia a dir poco più che gloriosa. Pochi sanno però che oltre al nemico storico, il Feye-
noord di Rotterdam, l’altro non è il PSV di Eindhoven bensì l’ADO Den Haag, della capitale L’Aia. Visto che per molti olandesi ”i soldi vengono guadagnati a Rotterdam, divisi a Den Haag e sperperati ad Amsterdam”. Proprio per questo l’Ajax è il club più odiato d’Olanda anche perché viene da sempre considerato, pur essendo un falso storico, il club degli ebrei che lo sostenevano nei suoi primi anni di vita anche se durante l’occupazione nazista il club biancorosso si adeguò alla politica collaborazionista e gli ebrei appunto furono estromessi dall’organigramma societario. Anche negli ultimi tempi la curva destinata ai tifosi locali sfoggia alcune bandiere con la stella di David ma se chiedete loro dove si trova Israele pochi saprebbero darvi una risposta. La maglia è certamente una delle più insolite in Europa, agli inizi l’Ajax adottò i colori di Amsterdam che sono il bianco, il rosso ed il nero a strisce verticali ma poi in una partita contro lo Sparta Rotterdam che adottava le stesse maglie (quelle da usare fuori casa non esistevano ancora) si decise per la striscia verticale rossa su maglia, pantaloncini e calzettoni bianchi, striscia che man mano si è allargata con il passare degli anni. Tornando ai giorni nostri è importante ricordare che i Lancieri sono ancora in piena lotta per la vittoria in campio-
nato con gli stessi punti dei rivali del PSV ed avendo recuperato una svantaggio iniziale considerevole. Dopo l’era di Frank de Boer al comando con i quattro tornei consecutivi vinti, non colgono un successo nell’Eredivisie dal 2013-14 (3 vittorie del PSV ed una del Feyenoord) mentre non entravano negli ottavi di Champions da ben 13 anni (sconfitti dall’Inter). Il loro allenatore è ten Hag, fido seguace di Pep Guardiola ai tempi del Bayern II (2013-2015), dopo essere stato assistente al Twente e PSV. La sua carriera fece un salto importante quando gli fu affidata la prima squadra dell’Utrecht e dal 21 Dicembre 2017 è l’allenatore dell’Ajax. Il 49enne olandese si dichiara pragmatico e proprio questa sua virtù a Madrid destò una buonissima impressione fra gli astanti, mostrando una convinzione sul rendimento e le possibilità della propria squadra, sapendo motivare nella giusta misura i propri giocatori, dote che metterà sicuramente in mostra nella partita e nella previa a Torino. Giova inoltre ricordare che l’Ajax è la squadra dei quarti che finora ha giocato più partite in Champions League. Gli olandesi infatti sono partiti dal secondo turno di qualificazione lo scorso 25 Luglio eliminando gli austriaci dello Sturm Graz, nel terzo hanno estromesso i belgi dello Standard Liegi. Nel play-off
di Agosto la Dynamo Kiev per presentarsi alla fase a gruppi contro Bayern, Benfica e AEK Atene, conquistando in questo caso un meritatissimo secondo posto con una superba prestazione all’Allianz Arena di Monaco di Baviera. E qui ritorniamo alle eccellenti performance di questa squadra fuori casa. Sulla formazione c’è ben poco da dire, si schierano con il classico 4-3-3 adattabile a seconda delle posizioni che assumono in campo il centrocampista van de Beek ed il simil attaccante il serbo Tadic (opaca la sua prestazione), trasformandolo all’occorrenza in un 4-3-1-2 o 4-3-2-1. Davanti al portiere camerunese Onana, fresco di rinnovo di contratto, da destra a sinistra abbiamo il marocchino Mazraoui (assente all’andata per squalifica), il centrale di sinistra de Ligt (appetito da molti club in Europa), quello di destra Blind (noto figlio d’arte) e
l’altro laterale il nazionale argentino Tagliafico (assente al ritorno per squalifica). Là in mezzo operano al centro, come già detto, l’eclettico van de Beek ed ai suoi lati de Jong (già acquistato dal Barça per 75 MM più bonus) ed il danese Schøne. Davanti il solito trio da sinistra a destra: il brasiliano Neres (autore del gol all’andata e di una buonissima prestazione), il serbo Tadic (acquistato dal Southampton per la cifra record di 12 MM) ed il marocchino Ziyech, anche lui vero protagonista nella prima gara. Una formazione quindi estremamente pericolosa, per cui massima attenzione alle loro ripartenze ed alla ferma volontà e convinzione che dimostreranno avere soprattutto autoconvincendosi che ce la potrebbero fare. Siamo sicuri che ten Hag li stia già catechizzando. Carlo Bianchi
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Quarti di Finale
Tutto ancora in gioco per entrare nelle 'Final Four'
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ronti, via. Le magnifiche otto squadre di Champions League 2019 si sono già affrontate nell’andata dei quarti di finale. Vince il Tottenham 1 a 0 contro il Manchester City e anche il Liverpool fa sua la partita contro il Porto, imponendosi per 2 a 0. E mentre Ajax e Juventus pareggiano 1 a 1 il loro incon-
tro, all’Old Trafford il Barcellona si impone per 1 a 0 ai padroni di casa del Manchester United. E adesso? Tutti pronti a vivere le emozioni di una Champions che decide l’accesso alle semifinali delle squadre più meritevoli. L’atmosfera è calda, l’adrenalina è a mille e sale sempre più nell’ambito delle varie tifoserie. Dunque, nessun dorma, poiché delle otto squadre rimaste, nessuno può vantare la sicurezza di avere già ottenuto l’accesso alle semifinali, anche se diamo un leggero vantaggio al Liverpool, per il risultato ottenuto e per la maggiore qualità tecnica dimostrata sul Porto. Anche Juventus e Barcellona potrebbero avere un minimo vantaggio nel superare il turno, grazie ai gol segnati in trasferta. Ma andiamo per ordine. Juventus-Ajax e Barcellona-Manchester United sono le due partite che si giocheranno martedì 16 aprile alle ore 21. Manchester City–Tottenham e Porto-Liverpool
andranno invece in scena mercoledì 17 alla stessa ora. Juventus-Ajax Visto il risultato dell’andata, la squadra di Max Allegri può vantare il gol segnato in trasferta. Tuttavia, esperienza insegna che in Champions nulla è scontato e, soprattutto, resta l’incertezza per effetto di un incontro che all’Amsterdam Arena non ha dato chiari indicazioni di superiorità di una squadra sull’altra. Andata in vantaggio con un gol di CR7 allo scadere del primo tempo, la Juventus si è fatta raggiungere all’inizio della ripresa con una rete di Neres, uno dei tanti giovani messi in mostra dall’Ajax. È vero, la Juve può rammaricarsi sul penalty non concesso dopo il silent check dall’arbitro Del Cerro Grande, per un netto fallo in area di rigore di Tagliafico su Bentancur e anche di un palo colpito da Douglas Costa nel secondo tempo. Tuttavia, riteniamo che il ritorno all’Allianz Stadium resti sostanzialmente
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ancora aperto per effetto di questo giovane Ajax capace di produrre un calcio brillante, di sostanza e forte sul piano fisico e atletico. Dunque, la Juve deve fare assolutamente una partita accorta a non prendere gol e, al contempo, senza fretta alcuna sapere amministrare il proprio gioco. Allegri potrà contare forse sul rientro di Chiellini, anche se dobbiamo mettere in rilievo l’ottima prestazione di Rugani all’Amsterdam Arena. Barcellona-Manchester United All’Old Trafford i blaugrana si sono imposti ai padroni di casa con un’autorete di Luke Shaw (su colpo di testa di Suarez) che ha messo in difficoltà i Red Devils. Un risultato fortunato quanto prezioso per Messi and company che mettono in difficoltà il Manchester United, il quale deve assolutamente recuperare al Camp Nou il gol subito all’andata. Un fortunoso minimo scarto che dà qualche possibilità in più
ai catalani di accedere alla semifinale. Tuttavia, riteniamo che questo United del coach Ole Gunnar Solskjaer, sia molto insidioso nel recuperare lo svantaggio di partenza, come ha già fatto contro il PSG al Parco dei Principi di Parigi. Dunque, pensiamo che anche questa partita riservi ancora delle emozioni tutte da vivere. Manchester City-Tottenham È il match tra due grandi del calcio inglese. Il Tottenham di Pochettino ha sorpreso il Manchester City di Pep Guardiola conducendo all’andata una grande gara difensiva. Era forse l’unico modo per fermare la grande macchina da gol del City, il quale ha condotto una gara forsennatamente offensiva, sbagliando però un penalty con Aguero. Gli Spurs, dal canto loro, hanno sempre agito con cipiglio nelle ripartenze e sono andati in gol con Son. Ma lo striminzito vantaggio ottenuto dal Tottenham non lascia tranquillo Pochettino,il quale dovrà
anche fare a meno di Harry Kane per grave infortunio. Riteniamo che il Manchester City, per contenuti tecnici superiori e per il ritorno davanti al proprio pubblico, sia favorito nel passaggio in semifinale. Porto-Liverpool Il 2 a 0 inflitto all’Anfield Road dalla squadra di Klopp al Porto di Sergio Conceicao, è forse il risultato più chiaro dal punto di vista della superiorità tecnica dimostrata dal Liverpool. I gol di Keita e Firmino hanno coronato una partita condotta all’insegna dei continui attacchi del Liverpool, che ha più volte sfiorato il terzo gol con Salah. Non ci sono dunque dubbi sul vantaggio rassicurante per il ritorno degli inglesi sui portoghesi, i quali dopo avere eliminato la Roma possono sperare solo in un miracolo per andare in semifinale. Salvino Cavallaro
(Nella foto Messi)
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Numeri e Statistiche
di Massimo Fiandrino
L'ultima vittoria dell'Ajax nel 1974, Torino mai espugnata 6 le vittorie della Juventus in 13 match europei contro i lancieri. Solo 2 vittorie Ajax (nessuna nelle ultime 10 gare) e 5 pareggi. L'ultima vittoria degli olandesi nel 1974 in coppa Uefa 2 le finali tra i club. La vittoria dell'Ajax a Belgrado nel 1973 e il successo Juve nella finale Champions 1996 a Roma 0 le sconfitte della Juve in casa contro l'Ajax in 6 sfide giocate a Torino. 9 le vittorie Juve in 21 sfide contro le squadre olandesi (Ajax, Feyenoord, Twente) nelle 3 coppe internazionali, 7 i pareggi, 5 sconfitte 2 sole volte la Juve viene eliminata dopo l'1-1 in trasferta nei turni ad eliminazione diretta ed entrambe le volte in semifinale: con l'Arsenal in Coppa Coppe nel 1979/80 e con il Manchester United in Champions nel 1998/99 4 le ultime reti della Juve in Champions sono griffate Ronaldo, tre di testa e una su rigore: tripletta all'Atletico Madrid e rete all'Ajax PRECEDENTI JUVE-AJAX COPPA CAMPIONI 72/73 FINALE Belgrado, 30/05/1973 Ajax-Juventus 1-0 (Rep 5') COPPA UEFA 74/75 OTTAVI Torino, 27/11/1974 Juventus-Ajax 1-0 (Damiani al 18') Amsterdam, 11/12/1974 Ajax-Juventus 2-1 (Blakenburg 15', Damiani 66' rig., Muhren 90')
EUR. LEAGUE 09/10 SEDICESIMI Amsterdam, 18/02/2010 Ajax-Juventus 1-2 (Sulejmani 17', Amauri 32', 58') Torino, 25/02/2010 Juventus-Ajax 0-0 CHAMPIONS 18/19 QUARTI Amsterdam, 10/04/2019 Ajax-Juventus (Ronaldo 45', Neres 46')
➊ COPPA CAMPIONI QUARTI Amsterdam, 01/03/1978 Ajax-Juventus 1-1 (Van Dord 86', Causio 89') Torino, 15/03/1978 Juventus-Ajax 4-1 (rig) (1-1 dts: Tardelli 21', La Ling 76') CHAMPIONS 95/96 FINALE Roma, 22/05/1996 Ajax-Juventus 3-5 (rig) (1-1 dts: Ravanelli 12', Litmanen 41') CHAMPIONS 96/97 SEMIFINALI Amsterdam, 09/04/1997 Ajax-Juventus 1-2 (Amoruso 14', Vieri 41', Litmanen 66') Torino, 23/04/1997 Juventus-Ajax 4-1 (Lombardo 34', Vieri 36', Melchiot 76', Amoruso 79', Zidane 81') CHAMPIONS 04/05 GIRONI Amsterdam, 15/09/2004 Ajax-Juventus (Nedved 42') Torino, 23/11/2004 Juventus-Ajax (Zalayeta 15')
0-1
1-0
1-1
IL 'MITO' CRUIJFF Se Schiaffino, Pelè e Maradona si sono alternati a scrivere la storia del calcio, Di Stefano e Cruijff l'hanno cambiata. Cruijff è stato collettivo e anarchia. Eresia e utopia. Soldato e generale. Artista e proletario, soprattutto Artista. Il figlio del fruttivendolo inventò un “nuovo” gioco. Nato il 25/04/1947 a Amsterdam ha giocato 662 partite e segnato 369 reti. A 10 anni realizzò nelle giovanili 74 gol in una stagione. A 14 anni sollevò il primo trofeo. A 17 anni esordisce nell'Ajax. 251 reti in 391 partite fino al 1973 e un Pallone d'Oro nel 1971. Nell'estate 1973 passa al Barcellona dove segna 61 reti in 184 partite e vince due Palloni d'Oro (1973 e 1974). Da calciatore ha giocato 12 stagioni nel campionato olandese (nell'Ajax dal 1964/65 fino al 1972/73 e poi dal 1981/82 al 1982/83; nel Feyenoord 1983/84) segnando 223 gol in 307 partite. Militò 6 stagioni nel campionato spagnolo (Barcellona dal 1973/74 fino al 1977/78 e nel Levante nel 1980/81) realizzando 48 reti in 140 partite. A fine carriera fece l'esperien-
za Usa (Los Angeles Aztecs 1979, Washington Diplomats 1980) con 25 gol in 53 partite. In Nazionale ha disputato 48 partite e ha segnato 33 reti, arrivando alla Finale persa con la Germania Ovest nel Mondiale 1974. Il suo numero di gioco era il 14 perché l'Ajax nel 1970 decide di adottare una numerazione personalizzata. I giocatori avrebbero mantenuto lo stesso numero per tutta la stagione. Cruijff al momento della scelta dei numeri era infortunato. Quando tornò era disponibile solo il 14, che da quel momento divenne suo. I suoi successi da giocatore: 9 Campionati Olan-
➋ desi; 1 Campionato Spagnolo; 6 Coppe d'Olanda; 1 Coppa di Spagna; 3 Coppe Campioni; 1 Coppa Intercontinentale; 1 Supercoppa Europea; 3 Volte Pallone d'Oro. Da allenatore: 2 Coppe d'Olanda; 4 Campionati Spagnoli; 1 Coppa di Spagna; 3 Supercoppe di Spagna;
1 Coppa dei Campioni; 2 Coppe delle Coppe; 1 Supercoppa Europea.
1. Cruijff sulla copertina di un giornale olandese del 1969 2. Cruijff con la maglia della Juventus nella finale del 1973
L'addio a Leoncini, cuore bianconero Ci ha lasciato la settimana scorsa Gianfranco Leoncini, un calciatore mai dimenticato dai tifosi bianconeri. Nato a Roma il 25 settembre 1939, era Chivassese d’adozione. Ha legato la gran parte della carriera alla Juventus, terminando poi la carriera nell’Atalanta, dove ha militato per quattro anni, inframmezzati da una stagione nel Mantova. Mediano instancabile e duttile, tanto da venire più volte schierato come difensore esterno, sapeva anche colpire in avanti, tanto da realizzare 25 reti nelle sue 379 presenze in maglia bianconera. Quella stessa maglia esposta allo Juventus Museum a ricordare le sue 12 stagioni a Torino, durante le quali conquistò tre scudetti, l’ultimo nel 1967, indimenticabile, con sorpasso all’ultima giornata: Juventus 49, Inter 48. Di quei ragazzi del 13° scudetto molti non sono più tra di noi: Anzolin, Colombo Angelo, Coramini, De Paoli, Favalli, Salvadore, Cinesinho, ci hanno lasciato. Stessa sorte anche per chi ha condotto quell’impresa, l’ allenatore Heriberto Herrera, il Presidente Catella, i massaggiatori Sarroglia, Spialtini.. Tante persone che hanno fatto una grande impresa in un periodo non certo di successi per la Juventus ma quello scudetto insperato portò società e squadra al cambiamento che avvenne negli anni '70 e che dura ancor oggi. Per un fatto a dir poco curioso, Leoncini ha esordito in Campionato con la Juventus
il 12 Aprile 1959, L.R. Vicenza-Juventus (1-0), nella stessa data ma undici anni dopo disputò la sua ultima partita di campionato con Madama: 12 Aprile 1970, Lazio-Juventus (2-0). In Nazionale raccolse meno di quanto abbia meritato: due presenze di cui una nello sfortunato mondiale 1966. Ermanno Vittorio
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Numeri e Statistiche
di Massimo Fiandrino
Cristiano Ronaldo, nessuno come lui in Champions
L
'attaccante portoghese non ha mai “tradito” in questa kermesse dove ha realizzato la bellezza di 126 gol (record e compreso un gol nei preliminari), detiene il record di gol in una sola edizione (17 nel 2013/14, ha superato un record che durava dal 1963), è andato a segno per 11 gare consecutive, impresa mai vista prima e da 6 stagioni consecutive è il Re del gol di questa manifestazione. Infine ha vinto 5 volte questo trofeo, una volta con il Manchester United nel 2008 e quattro volte con il Real Madrid (2014, 2016, 2017 e 2018), gli manca solo una vittoria per eguagliare lo spagnolo Gento che con il Real Madrid negli anni '50 e 60' riusci' a vincere sei volte la manifestazione internazionale più importante per club. La Juventus ha bisogno della sua esperienza ma sopratutto dei suoi gol per salire sul Tetto d'Europa e riportare il trofeo a Torino, come dimostrano gli ultimi suoi quattro centri in Champions, tripletta all'Atletico Madrid e una rete fondamentale a Amsterdam contro i Lancieri, nell'andata dei quarti di Finale.
8 Ronaldo ha segnato 8 reti all'Ajax in 6 partite. 3 Può diventare il secondo giocatore a vincere la Champions con 3 maglie diverse. In questa impresa è già riuscito Clarence Seedor con Ajax, Real Madrid e Milan (4 in tutto). Invece CR7 è il primatista di vittorie nella moderna Champions. 23 i gol di Ronaldo in 28 sfide negli Ottavi Champions. 24 i gol nei quarti di finale (in 21 gare). 13 i gol in Semifinale. 4 i gol in Finale di Champions (a segno in 3 Finali, record). 7 t riplette in Champions più un poker con il Malmo nel 2015. In 35 gare di Champions ha realizzato più di un gol. 126 i gol di CR7 in Champions in 165 partite (media 0,76 gol a gara, compreso un gol e 4 presenze nei preliminari). Record assoluto di Gol in Coppa Campioni/Champions League. Inoltre ha realizzato 128 gol in Europa, calcolando anche la Supercoppa Europea (doppietta al Siviglia). 1è l'unico giocatore a segnare in tutte le 6 partite della fase a Gironi (nel 2017/2018). Il suo primo gol in Champions il 9/8/05, con la maglia del Manchester contro il Debrecen, nei preliminari. 17 Ronaldo nel 2014, segnando 17 reti, ha tolto ad Altafini il record di reti in una sola edizione che resisteva dal 1963, portandolo da 14 a 17.
0,76 la media gol a gara in Champions di Ronaldo, media altissima, ma due giocatori anche giocando meno hanno fatto meglio: Gerd Muller 0,97 e Altafini 0,86 gol a partita. 7 Unico giocatore ad aver vinto 7 classifiche cannonieri Champions nel 07/08 e nelle ultime 6 edizioni (altro primato). 58 i suoi gol di destro, 23 di testa (record per la manifestazione), 17 di sinistro, 12 su punizione e 16 su calcio di rigore 15 i gol di Ronaldo nella Champions 17/18 in 13 gare. Ha realizzato 10 gol alla Juve sua “vittima preferita” (in 7 sfide contro i Bianconeri), poi il Bayern M. 9 e l'Ajax 8. Unico giocatore che riesce a segnare almeno 10 gol nelle ultime 6 edizioni della Champions League. 11 ha segnato per 11 gare di fila, record (dalla finale di Champions 2017 contro la Juve, al rigore contro i Bianconeri al Bernabeu dell'11 aprile 2018) ha superato Van Nistelrooy (dal 2002 al 2003) che segno' per 9 match di fila. 3 è l’unico giocatore andato a segno in tre finali Champions 64 le reti realizzate da Ronaldo nelle fasi a eliminazione diretta della Champions in 76 partite della Fase Finale, record, di queste 41 dai Quarti di finale in poi. Curiosità: ha segnato 18 gol dal minuto 85 in poi, altro primato.
JUVE 19 VOLTE NEI QUARTI CAMPIONI/ CHAMPIONS: 12 QUALIFICAZIONI, 6 ELIMINAZIONI CAMPIONI 61-62 (e) Juventus-Real Madrid 0-1 Real Madrid-Juventus 0-1 Real Madrid-Juventus 3-1 CAMPIONI 67-68 (q) Eintracht Braun.-Juve 3-2 Juve-Eintracht Braun. 1-0 Juve-Eintracht Braun. 1-0 CAMPIONI 72-73 (q) Juventus-Ujpest Dosza 0-0 Ujpest Dosza-Juventus 2-2 CAMPIONI 77-78 (q) Ajax-Juventus 1-1 Juventus-Ajax 1-1 (3-0 r.) CAMPIONI 82-83 (q) Aston Villa-Juventus 1-2 Juventus-Aston Villa 3-1 CAMPIONI 84-85 (q) Juventus-Sparta Praga 3-0 Sparta Praga-Juventus 1-0 CAMPIONI 85-86 (e) Barcellona-Juventus Juventus-Barcellona
1-0 1-1
CHAMPIONS 95-96 (q) Real Madrid-Juventus 1-0 Juventus-Real Madrid 2-0 CHAMPIONS 96-97 (q) Rosenborg-Juventus 1-1 Juventus-Rosenborg 2-0 CHAMPIONS 97-98 (q) Juventus-D. Kiev 1-1 D. Kiev-Juventus 1-4 CHAMPIONS 98-99 (q) Juventus-Olympiakos 2-1 Olympiakos-Juventus 1-1 CHAMPIONS 02-03 (q) Juventus-Barcellona 1-1 Barcellona-Juventus 1-2 CHAMPIONS 04-05 (e) Liverpool-Juventus 2-1 Juventus-Liverpool 0-0 CHAMPIONS 05-06 (e) Arsenal-Juventus 2-0 Juventus-Arsenal 0-0
CHAMPIONS 12-13 (e) Bayern Monaco-Juventus 2-0 Juventus-Bayern Monaco 0-2
CHAMPIONS 17-18 (e) Juventus-Real Madrid 0-3 Real Madrid-Juventus 1-3
CHAMPIONS 14-15 (q) Juventus-Monaco 1-0 Monaco-Juventus 0-0
CHAMPIONS 18-19 (?) Ajax – Juventus 1-1
CHAMPIONS 16-17 (q) Juventus-Barcellona 3-0 Barcellona-Juventus 0-0
(e=eliminata q=qualificata)
NATI OGGI 16 aprile Canfari Enrico 16/04/1877 - Genova Menti Umberto 16/04/1917 - Vicenza Tudor Igor 16/04/1978 - Spalato (Croazia) 17 aprile Marelli Aldo 17/04/1919 - Busto Arsizio (VA) Palmer Karl Erik 17/04/1929 - Malmö Svezia) Palladino Raffaele 17/04/1984 Mugnano di Napoli (NA) 18 aprile Francescon Stefano 18/04/1934 - Torino Anzolin Roberto 18/04/1938 - Valdagno (VI) Szczesny Wojciech 18/04/1990 - Varsavia (Polonia) 20 aprile Maifredi Luigi 20/04/1947 - Lograto (BS) Knezevic Dario 20/04/1982 - Fiume (Croazia) 21 aprile Castellucci Eugenio 21/04/1903 - Buenos Aires (Argentina) Schincaglia Maurizio 21/04/1959 - Codigoro (FE) 22 aprile Carrera Massimo 22/04/1964 - Sesto San Giovanni (MI) 23 aprile Ferrero Pietro 23/04/1905 - Torino Mastrototaro Vincenzo 23/04/1966 - Torino Zenoni Cristian 23/04/1977 - Trescore Balneario (BG) 24 aprile Rosa Enzo 24/04/1913 - Balzola (AL) Heriberto Herrera 24/04/1926 - Guarambarè-Asuncion (Paraguay) Bruzzano Marco 24/04/1968 - Portoferraio (LI) 25 aprile Barberis Giovanni 25/04/1915 - Stroppiana (VC) Burgnich Tarcisio 25/04/1939 - Ruda (UD) 26 aprile Zavarov Aleksandr 26/04/1961 - Vorosilovgrad (Ucraina) 28 aprile Geissa Antonio 28/04/1960 - Grado (GO) 29 aprile Ricagni Eduardo 29/04/1926 - Buenos Aires (Argentina) Alessio Angelo 29/04/1965 - Capaccio Scalo (SA) 30 aprile Noferi Stefano 30/04/1958 - Piombino (LI) (Ermanno Vittorio)
DENTAL STUDIO Laboratorio Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino
Direttore Responsabile Roberto Grossi rogro@inwind.it Hanno collaborato Carlo Bianchi, Gabriele Cavallaro, Salvino Cavallaro, Massimo Fiandrino, Ezio Maletto, Paolo Rachetto, Marco Sanfelici Marco Venditti, Ermanno Vittorio Segreteria di redazione Cristina Zecchino amc_juvetoro@yahoo.com Impaginazione e grafica Silvana Scarpa - Tel. 011 0201860
Servizi fotografici Salvatore Giglio, Manuela Viganti Editore AMC - Art Media Communication Direttore Editoriale Gianni Castaldo amc_juvetoro@yahoo.com Pubblicità amc_juvetoro@yahoo.com Stampa I.T.S. SpA Distribuzione gratuita agli ingressi esterni degli stadi torinesi, eventi e canali commerciali Autorizzazione Trib. di Torino n. 30 del 27/11/2015. Tutti i diritti riservati Responsabile del trattamento dei dati personali: Gianni Castaldo
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Storia / Aprile Juve
di Ermanno Vittorio
Notti magiche di Coppa e conquiste tricolori Con questa prova la Juve conferma la sua solidità nelle partite esterne di Coppa in quella stagione, 5 gare senza subire gol, che poi diventeranno 6 nella finale contro la Fiorentina ad Avellino. Questa la sequenza:Gornik Zabrze, Paris S.G., Chemnitzer, Amburgo, Colonia e Fiorentina.
➊ 16 aprile 2013 La squadra Primavera affronta il Napoli in trasferta per la finale di ritorno di Coppa Italia, all’andata 1-1. Partita sempre in bilico, ancora parità a Napoli con gol di Padovan su rigore e pareggio di Novotny a tre minuti dal termine. Ai supplementari la Juve di Baroni conquista la vittoria e si aggiudica il trofeo grazie ad un gol di Mattiello siglato al secondo minuto del secondo supplementare. 17 aprile 1996 La Juve, pur perdendo a Nantes 3-2 il ritorno della semifinale di Champions League, si qualifica per la finale di Roma, dopo il 2-0 dell’andata. A Nantes i gol sono Di Vialli e Paulo Sosa. La finalissima vedrà di fronte Juve ed Ajax, come a Belgrado nel 1973.
18 aprile 1995 Grazie a una punizione magistrale di Roberto Baggio, la Juve vince 2-1 a Dortmind contro il Borussia, qualificandosi per la finale UEFA. Quella rete di Baggio fu l'ultima del fuoriclasse con la maglia della Juventus nelle Coppe Europee. La Juve poi perse la doppia finale contro il Parma (0-1 a Parma e 1-1 nel ritorno a San Siro). 19 aprile 1992 Pareggio (1-1) all’Olimpico tra Roma e Juve, gol bianconero di Roberto Baggio che festeggia la rete con una capriola, esultanza inusuale per lui. Peruzzi esordisce in campionato con la Juve, si tratta del 32° portiere che i bianconeri schierano in campionato da girone unico. La trasferta capitolina si conclude con un contrattempo all’aeroporto, dove l’aereo che deve riportare la squadra a Torino ha un guasto, bloccando così il gruppo sino a notte inoltrata. 20 aprile 1952 Juve batte Toro 6-0, doppiette di Boniperti e John Hansen, chiudono la goleada Karl Hansen e Vivolo. Questa vittoria resta la più netta della Juve sul Toro nella storia infinita del Derby.
➏ 18 aprile 1990 Semifinale di ritorno di Coppa UEFA in Germania: Colonia-Juve, all’andata 3-2 per i bianconeri. Stadio colmo e incasso record, 10.000 fans juventini soffrono per l’assalto iniziale del Colonia che s’infrange contro la difesa diretta da Tacconi che nel finale sfoggia una parata strepitosa sull’attaccante Götz.
21 aprile 1940 La Juve s’impone di stretta misura (1-0) sul Bologna. La partita, valida per la 26ª giornata, si disputa al Comunale con buona affluenza di pubblico anche perché i rossoblù sono primi e la Juve, quarta, è a 7 lunghezze. Partita nervosa, l’arbitro Pizziolo di Firenze espelle a metà ripresa Varglien II per un duro fallo sulla mezzala bolognese Andreoli. Quasi per
che fissano il risultato sul 6-2. Per Aggradi, Leoncini ed il giovane Francesco Stacchino, nativo di Chieri, si tratta dell’esordio
➋ vendicare il fratello, è proprio Varglien I a decidere la partita, con un gran tiro di sinistro che si insacca alla sinistra del portiere.
➍ Varglien II sarà squalificato per due turni. 22 aprile 1993 La Juve sbanca Parigi ed approda alla finale di Coppa UEFA (contro il Borussia Dortmund) imponendosi in semifinale con il Paris S. Germain: 2-1 a Torino e 1-0 a Parigi. Risolve il match un gol di Baggio al 76’, già autore della doppietta a Torino. La finale sarà per Gianluca Vialli da record: raggiunge la sua quarta finale Europea in 5 anni, prima di Vialli era solo il portiere dell’Inter Giuliano Sarti a detenere questo personale record a livello di giocatori italiani. 22 aprile 1959 Per gli Ottavi di finale di Coppa Italia a partita unica, la Juve affronta al Comunale in notturna l’Alessandria. Gara spettacolare, i regolamentari terminano 2-2 con gol bianconeri di Charles e Sivori, doppietta di Filini per l’Alessandria. Supplementari che vedono la Juve dominare con doppiette di Charles e Sivori
23 aprile 1980 Beffa al Comunale di Torino, dopo aver pareggiato (1-1) nell’andata di semifinale della Coppa Coppe con l’Arsenal a Londra, le speranze di finale sono molte. Stadio esaurito, assenti per squalifica Tardelli e per infortunio Brio, squadra a ranghi ridotti anche in panchina, dove oltre al portiere Bodini, vi sono solo Virdis ed i giovani Giampaolo Boniperti e Salvalajo. Il gol beffa a tre minuti dal termine: l’Arsenal, condotta dalla sapiente regia di Liam Brady, segna al termine di un cross a spiovere, incertezza di Zoff nell’uscita ed un rimpallo con Cabrini favorisce Vaessen che regala la finale agli inglesi, contro il Valencia. 24 aprile 1960 Grande impresa della Juve che si impone a San Siro sull’Inter, vittoria per 3-0 che evidenzia lo strapotere bianconero. Nel primo tempo Sivori porta in vantaggio la Juve con uno splendido pallonetto, nella ripresa ancora Sivori e Boniperti fissano il risultato. Nella classifica marcatori con la sua doppietta Omar supera Charles 22 gol a 21. Oltre a Sivori sugli scudi troviamo il portiere bianconero Giuseppe Vavassori, che ha bloccato con splendide parate gli attacchi nerazzurri. 25 aprile 1973 Semifinale di ritorno Coppa Campioni, la Juve si reca in Inghilterra ad affrontare il Derby County, battuto all’andata 3-1. La partita è combattuta ma il fortino bianconero resiste anche ad un rigore calciato alto dalla punta inglese Hinton, che giocò con un paio di scarpette bianche particolari per l’epoca. La Juve, in completo azzurro, si qualifica per la prima volta nella sua storia alla finale di Coppa Campioni dove troverà l’Ajax di Cruyff. Al termine della gara il centro di Torino
è invaso dai supporters bianconeri. 25 aprile 1990 La Juve conquista a Milano nella finale di ritorno, la sua ottava Coppa Italia, imponendosi sul Milan per 1-0, con gol decisivo di Galia siglato al 17’. Nell’occasione viene inaugurato il terzo anello dello stadio San Siro, opera effettuata nel contesto delle migliorie per i Mondiali di Italia ‘90. 26 aprile 1990 Dopo la conquista della Coppa Italia del giorno precedente, l’Avvocato Agnelli si reca in visita allo stadio
➌ ché si tratta di un record: sino a quel momento nessun giocatore subentrato a gioco in corso aveva siglato 3 reti in campionato.
➎ Comunale per complimentarsi con l’allenatore Zoff e la squadra. Commenta con i giornalisti presenti spiegando che “Quando si è abituati a vincere tutto, una Coppa Italia può sembrare poco importante; ma quando da diversi anni non si vince nulla, un successo così dà molta gioia!”.
28 aprile 1971 Stadio Comunale stracolmo per la semifinale della Coppa delle Fiere, che vede la Juventus affrontare i tedeschi del Colonia (1-1 all’andata). Partita perfetta e finale centrata grazie al 2-0 con i gol di Capello e Anastasi. Incasso record per la Juve: 165 milioni di lire. 29 aprile 1972 Esordio in nazionale per lo juventino Franco Causio, la partita è Italia–Belgio (0-0) disputata a Milano e valida per i quarti di finale del Campionato Europeo per nazioni.
➐ 27 aprile 1975 La Juve travolge a Torino la Lazio 4-0. Altafini porta in vantaggio i bianconeri nel primo tempo, nella ripresa il protagonista della partita diventa Anastasi, che entra in campo al 70’ in sostituzione di Bettega ed in soli 5 minuti dal 83’ al 88’ sigla una tripletta che rimane storica anche per-
30 aprile 1978 Pareggiando con la Roma all’Olimpico (1-1 gol di Bettega), la Juve si aggiudica con una giornata di anticipo il suo 18° scudetto. 1. Federico Mattiello 2. Juventus-Borussia 1993 3. Pietro Anastasi 4. Semifinale tra Juventus e il Derby County nel 1973 5. Il gol di Galia 1990 6. Programma Colonia 1990 7. Il 18° scudetto della Juventus
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Accadde il...
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27 agosto 1969 di Ermanno Vittorio
A Torino la prima volta di Cruijff in Italia Juventus-Ajax 2-1 JUVENTUS Tancredi, Furino, Leoncini, Morini, Salvadore, Del Sol, Leonardi (46° Favalli), Haller, Anastasi, Vieri, Zigoni. Allenatore Carniglia Luis AJAX Stuy, Vasovic, Suurbier, Hulshoff, Krol, Rijnders (46° Muller), Swart, Muhren (46° Groot), Cruyff, Sondergaard, Keizer (46° Van Dijk). Allenatore Michels Rinus Marcatori: 50° Groot, 59° Krol (aut.), 75° Vieri
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a stagione 68/69 è quella del rinnovo dopo la Coppa Campioni 67/68 dove la Juve viene eliminata in semifinale (miglior risultato dell’epoca nel torneo) dal Benfica del fuoriclasse Eusebio. La delusione è grande anche perché nella storia del club e del calcio torinese mai prima d’ora c’era stata cosi grande partecipazione: stadio Comunale esaurito da giorni. L’atmosfera era “magica” grazie ai club torinesi, soprattutto a quello di Via Bogino presieduto da
Perruquet. La strada da Villar Perosa a Torino venne in molti punti verniciata con scritte di incitamento; all’ interno migliaia di bandiere sugli spalti e sulla pista d'atletica. Tutto questo fece dire all’Avvocato Agnelli: “Questo pubblico merita una grande squadra”. Detto e fatto: carta bianca al vice presidente Giordanetti sostenuto dal Presidente Catella in contatto con Agnelli. La parola d’ordine è una sola, anzi due: estro e fantasia. Le cessioni sono illustri: Cinesinho, De Paoli, Gori Adolfo, Magnusson, Volpi, Simoni. Gli arrivi sono incredibili: dal Varese Anastasi, fresco centravanti campione d’ Europa con la Nazionale, Haller dal Bologna. Il campionato regala solo un terzo posto ed ecco ancora una campagna-acquisti (69-70) scoppiettante: dalla Sampdoria il centrale Morini e l’estroso Bob Vieri, mezzala sinistra con un tocco di palla sublime; dal Varese l’ala Leonardi e dai prestiti ritornano i giovani Furino e Piloni. Le cessioni sono come sempre dolorose:
Menichelli, Bercellino I, Benetti, Sacco, Sarti Giuliano. L’ attesa è molta, con Anastasi, Haller e Vieri si può sognare. Come allenatore, la dirigenza si affida a Luis Carniglia proveniente dal Bologna, già vincitore di 2 coppe Campioni (Real Madrid 57/58 e 58/59) e 1 Coppa delle Fiere (Roma 1961). L’inizio della stagione regala una amichevole di lusso: si potranno vedere dal vivo i “Lancieri” dell’ Ajax ed il suo fuoriclasse Cruijff. L’Ajax è fresco finalista di Coppa Campioni dopo la sconfitta con il Milan 4-1 nel 1969. All’epoca era febbre Ajax in tutti i sensi, in Italia non esistevano ancora le vendite per corrispondenza perciò si contattavano maglifici ed aziende tessili per far fare le maglie con la banda centrale rossa, nei tornei giovanili ed amatoriali molte squadre si iscrivevano con il nome magico AJAX. Ecco quindi la prima volta di Cruijff in Italia, 27 agosto 1969, quando al Comunale l'Ajax affrontò in amichevole la Juve. Si giocò alle 21.15, spalti quasi gremiti, REDAZIONALE
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Carniglia stupisce mettendo Luis Del Sol in marcatura su Cruijff; infortunato il portiere titolare Anzolin sostituito dal giovane Tancredi. La Juve scende in campo con maglia bianca, pantaloncini neri e calzettoni neri con risvolto bianco. La partita è interessante soprattutto per vedere dal vivo gli assi olandesi e verificare lo stato di forma dei bianconeri, in primis il nuovo acquisto Bob Vieri. Dopo un primo tempo incolore nella ripresa la Juve cambia le maglie tornando al classico bianconero e si vedono azioni ficcanti soprattutto sulle ali sorrette dalla velocità di Favalli in sostituzione di Leonardi e dall’estro di Haller. In apertura vantaggio olandese con Groot, pareggio grazie ad un gran tiro di Vieri deviato da Krol e al 75°, in pieno forcing, arriva il vantaggio: corner calciato da Favalli, respinge la difesa olandese ed al volo di destro riprende Vieri, gran tiro e gol che infiamma lo stadio. Cruijff, intervistato a fine gara da "La Stampa", dà un parere sulla Juve: "Ottima squadra.
Considerando che è ancora a corto di preparazione la si può quasi paragonare come valore al Milan. Dispone di ottimi giocatori come Vieri, Anastasi, Salvadore e Del Sol, mentre Haller non è nelle migliori condizioni". Sulla marcatura di Del Sol, definita spietata dall'intervistatore Franco Costa, Cruijff risponde così: "Più che spietata, dura. Mi ha riempito le caviglie di lividi. Ma siamo contenti di aver divertito tutto questo pubblico”. Per rivedere Cruijff in Italia bisognerà aspettare il 1978, prima dei Mondiali di Argentina che il fuoriclasse olandese non aveva voluto giocare, amichevole Napoli-Barcellona, allo stadio San Paolo Cruijff giunse ormai alla fine della sua carriera nel club blaugrana. Sarà una stagione, quella 1969/70, particolare, la squadra non comprende i metodi di Carniglia, l’inizio di campionato è disastroso, il cambio tecnico avviene a fine Ottobre nella settimana di Juve-Inter: dalle giovanili arriva Ercole Rabitti che cambia tutto ed inizia dopo
Morini e Cruijff
il successo sull’Inter (2-1) una rincorsa al Cagliari di Riva. La Juve si avvicina grazie alla sequenza record di 8 vittorie consecutive, la sfida tra le due squadre infiamma l’Italia, lo scontro diretto in Aprile a Torino sotto una pioggia incessante porta all’incasso record dello stadio Comunale e ad uno sbarramento di tutta la zona adiacente l’impianto, cosa mai avvenuta prima, dove si poteva accedere solo con il biglietto del match. Dopo il 2-2 di Torino il Cagliari si aggiudicò il titolo, per la Juve un ottimo terzo posto finale, poi la stagione successiva porterà alcune svolte. Ma questa è un'altra storia...
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Altri Sport
Il Dragon Boat e le Dragonette di Torino
I
l Dragon Boat è una disciplina sportiva diffusa in tutto il mondo che prevede gare su imbarcazioni standard lunghe 12,66 metri con la testa e la coda a forma di drago sospinte da 20 atleti, 10 a destra e 10 a sinistra, con pagaie (simili a quelle della canoa canadese del peso di circa 1 Kg) al ritmo scandito del tamburino mentre il timoniere a poppa (proprio sulla coda del drago) tiene la direzione con un remo lungo circa tre metri. La prima apparizione di questo sport in Italia avvenne nel 1988 e la prima regata con questa imbarcazione orientale fu disputata sul lago romano dell’Eur, attuale sede della Federazione Italiana Dragon Boat. Le prime squadre di Dragon Boat “rosa”
di donne sopravvissute al cancro al seno, si sono formate dalla seconda metà degli anni ’90: le prime in Canada, poi in Australia, negli Stati Uniti, Nuova Zelanda, Singapore, Sudafrica, Cina, Malaysia, Polonia, Inghilterra. Nel 2004 è nata “Pink Butterfly”, a Roma e nel 2006 la seconda “Florence Dragon Lady” a cui sono seguite le Pink Lioness di Venezia, le Dragonette di Torino, le donne di Latina, Mestre, Cagliari, Padova, Palermo. LE DRAGONETTE A Torino, un gruppo spontaneo di donne operate al seno, venuta a contatto della realtà delle altre città italiane, si è dedicata al dragonboating. Le Dragonette di Torino dispongono di 3
imbarcazioni (2 dragoni da 20 posti ed un draghino da 10) e la squadra di Avigliana di un dragone da 20 e un draghino da 10. La squadra torinese oggi è una realtà in continua crescita, riconosciuta dalla Federazione Italiana Dragon Boat, sezione donne in rosa ed è a tutti gli effetti un equipaggio in grado di partecipare a manifestazioni e competizioni di dragon boat. Con le donne in rosa della squadra si allenano donne non operate che supportano le “diversamente fortunate” (come si autodefiniscono le Dragonette) e sono diventate parte integrante ed integrata della squadra. L’obiettivo di aggiungere due equipaggi – uno in rosa e uno in blu – è quasi raggiunto, e la nuova sfida sarà quella di creare squadre agonistiche junior e senior (anche maschili) permettendo così, anche al Piemonte, di essere rappresentato nelle gare di dragon boat. Negli anni la squadra ha partecipato alla Vogalonga di Venezia, ai campionati italiani di Dragon Boat don-
ne in rosa di Roma e Firenze, al trofeo Sandro Pertini di Savona, ai mondiali di dragon boat nel 2012 e nel 2014. Nel 2017 la prima trasferta europea a Vienna, seguita poi dalle gare presso il lago di Annecy in alta Savoia. Indimenticabile esperienza la partecipazione ai mondiali BCS di Firenze nel luglio 2018 dove quasi 5000 donne proveniente da tutto il mondo, iscritte in 130 squadre, hanno solcato le acque dell’Arno, dimostrando la propria grinta e voglia di vivere. Le Dragonette sono attive oltre che come squadra, anche come associazione no profit, ed in tale ambito promuove attività di prevenzione e supporto psicologico, attraverso corsi di formazione, incontri su alimentazione e stili di vita, convegni medici ecc. anche in collaborazione con altre realtà associative (quali per esempio La camminata in Rosa e JUSTWOMAN). Le esperienze devono e vogliono essere un messaggio di speranza e fiducia nelle terapie per tutte le donne, ma
soprattutto vogliono mettere l’accento sul fattore X che ognuna di noi ha e deve tirare fuori quando si trova a combattere con il cancro. L’atteggiamento mentale è un efficace strumento nella nostra lotta e trovarsi in barca tutte insieme, sorridenti e anche affaticate, ma unite in un’unica pagaia ci fa sentire tutta la forza di cui siamo capaci e ne genera di nuova. Il nostro messaggio è: il tumore al seno non ferma le nostre vite. Come tutte le altre squadre di donne in rosa che vogano nel mondo, l’obiettivo è aiutare le donne, che hanno (o hanno avuto) un cancro al seno, a capire che si può condurre una vita piena ed
attiva nonostante la malattia. Vogando insieme nella barca ci supportiamo ed incoraggiamo l’un l’altra, superiamo la paura, costruiamo amicizie, ci sentiamo orgogliose dei nostri risultati, rompiamo il silenzio che circonda il cancro. Il nostro allenatore ci ricorda che in barca da sole non siamo nulla, ma insieme muoviamo la barca, questo è lo spirito del dragone e delle Dragonette, insieme possia(red. cult.) mo farcela! Per informazioni: www.dragonette.org postmaster@dragonette.org Le Dragonette si allenano al Circolo Amici del Fiume di Torino - corso Moncalieri 18
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Spettacoli e Cultura
'Torino Comics' festeggia 25 anni a Lingotto Fiere T
orino Comics festeggia un quarto di secolo. Dal 12 al 14 aprile Lingotto Fiere ospita la 25° edizione della fiera dedicata a fumetto, games, videogames e cosplay. Torino si prepara ad accogliere oltre 50.000 appassionati di fumetti, manga, anime, cinema, game&videogame, oltre naturalmente agli immancabili cosplayer. L’area commerciale&comics ospita editori, distributori, fumetterie, autoproduzioni e proposte di gadget e oggettistica a tema, per cosplayer e non solo, realtà del mondo dei videogames e dei giochi da tavolo e di ruolo. Presenti inoltre 6 aree tematiche che propongono attività e animazioni durante tutti e tre i giorni di evento: Torino Cosplay, dedicata al mondo dei cosplayer, con il palco per le competizioni e numerose attività, dai concerti al karaoke; Area videogames, con postazioni dedicate a tornei nazionali sui migliori videogiochi del momento; Area youtuber&creator, dove i più giovani potranno incontrare alcuni dei talent più famosi del momento; Area entertainment, con
percorsi e gare a tema, come la pista go-kart, le Escape Room e molte altre aree divertimento; Area games, dove tutti i giorni è possibile cimentarsi in giochi di carte, di ruolo e in scatola; Area Lego, con oltre 600 metri quadri di esposizione dedicati ai leggendari mattoncini. Live performance, mostre, workshop, conferenze Sono attesi a Torino più di 100 ospiti provenienti dal mondo del fumetto, cosplay, doppiaggio e gaming, oltre a youtuber, star del web amate dai giovanissimi; gli ospiti saranno protagonisti di incontri, presentazioni, workshop di disegno, sketch e sessioni di autografi e foto per i fan. Verrà presentato un progetto alternanza scuola-lavoro che coinvolge studenti delle scuole torinesi nella creazione di una graphic novel sul tema della deportazione nella Seconda guerra mondiale. In area disegnatori sono in programma più di 30 worskshop: dalla teoria della luce al ritratto fantasy, dal character design alla prospettiva, dalle tecniche per inchiostrazione, acquerello e sfumatura
all’illustrazione applicata al fumetto. Debutta l’Area performance, uno spazio in cui alcuni dei più importanti artisti italiani del mondo del fantastico, dei videogiochi e del fumetto si esibiranno dal vivo per tre giorni e realizzeranno le loro opere su una tematica importante e attuale come quella dell’odio. Le opere prodotte saranno consegnate ad Amnesty International e poi messe all'asta. I doppiatori Marvel e Game of Thrones Anche quest’anno sarà presente una nutrita schiera di voci celebri del mondo del cinema e serie tv, con un focus particolare sulla celeberrima Game of
'Radio Bianconera' è on-line
“Il miglior difensore della Juventus. Perché come la difende lui in tv, non lo fa nessuno”. Ricordando con emozione queste parole riferitegli dalla bocca di Giampiero Boniperti, Antonio Paolino ha indossato i “parastinchi”, lucidato il microfono ed è pronto a guidare da direttore “Radio Bianconera”. Entrando a gamba tesa, ma solo quando serve. Così come amava dire Paolo Montero, uno che di cartellini gialli e rossi in carriera ne ha collezionati a iosa, ma solo quando ne valeva davvero la pena. RBN sarà la nuova voce del tifo bianconero in Italia e nel mondo, fruibile direttamente dal sito radio bianconera. com, dalle App per iOs e Android e dai podcast attraverso TuneIn (senza contare, a breve, le skill di Alexa e Google Home che verranno realizzate per poter ascoltare la radio anche tramite comandi vocali dei due dispositivi ormai tanto in voga). Sarà un progetto che vedrà protagonisti volti giovani e più esperti del giornalismo italiano, con il direttore protagonista di “Cose di Calcio” dalle 10 alle 12, dal lunedì al venerdì. Racconterà la Juve e l’attualità con stile e ironia, in compagnia di Chiara Papanicolaou. Paolino, memore dei suoi inizi professionali da animatore, renderà gradevole la discussione intorno
al mondo bianconero “ma sempre all’insegna dell’adagio per cui tifare a favore e mai contro”. Nel palinsesto poi ci sarà “Ritratti in bianconero”, un viaggio nel tempo accompagnato da un pizzico di sana nostalgia. Poi ancora “Social Club”, lo spazio dedicato al popolo bianconero che darà voce a gruppi, club organizzati e alle esperienze dei tifosi allo stadio. “Bordocampo” poi, sarà un contenitore di notizie che mirano a raccontare oggettivamente i fatti coinvolgendo le opinioni, mentre “Terzo Tempo” è il talk show che sviscera tutto sul mondo della Vecchia Signora e suoi avversari. “Avanti Madama” condurrà nella fascia 17-19 il tifoso bianconero attraverso due ore di news, grandi ospiti, opinioni e pensieri….. tutti zebrati. Andrea Bosco sarà poi la guida di “Detto tra noi”, l’editoriale senza peli sulla lingua che spazierà tra calcio, cinema, letteratura e musica. E le grandi leggende del passato? Saranno protagoniste al pari dei tifosi, raccontando i loro aneddoti legati al mondo juventino. Da Tacconi e le sue celebri “tacconate” a Wierchowood, da Camoranesi a Tacchinardi a Beppe Furino, solo per citarne alcuni. E ci sarà grande spazio per la Juventus al femminile guidata da Rita Guarino, per l’Under 23 e le selezioni giovanili. Insomma, non mancherà davvero nessun ingrediente per rendere il mondo bianconero ancora più vicino ai tifosi, che potranno interagire attraverso un canale WhatsApp dedicato. Quindi, cari supporter bianconeri, fatevi sotto con le vostre emozioni. E occhio, specie voi anti juventini che state in “attacco”. C’è un difensore arcigno che tenterà in tutti i modi di non farvi passare! Gabriele Cavallaro
Thrones e sul mondo Marvel. Sono in programma sul palco cosplay due conferenze, sabato 13 e domenica 14 aprile alle ore 13, in cui i doppiatori sveleranno al pubblico aneddoti e curiosità sui loro doppiaggi più famosi. Le competizioni cosplay Sabato 13 ecco la tappa italiana dell’International Cosplay League, competizione a cui partecipano cosplayer qualificati da tutto il mondo. Verranno selezionati un singolo, che verrà giudicato solo ed esclusivamente per la fattura del costume e degli accessori, e una coppia, che verrà valutata per il costume e l’esibizione su palco. I vin-
citori di Torino avranno l’opportunità di partecipare alla finale di Madrid in programma a settembre in occasione del Japan Weekend. Domenica 14 aprile si svolge la classica sfilata competitiva, con oltre 300 partecipanti previsti. Numerose le categorie in concorso, dal miglior costume maschile e femminile al miglior gruppo, dalla migliore interpretazione al miglior accessorio. Area Lego: 600 metri quadri di esposizione Sarà allestita una grande area dedicata ai mattoncini più famosi del mondo. In più di 600 mq di esposizione verranno presentate opere appartenenti alle tematiche più disparate: un grande diorama comunitario con molte ambientazioni e parti in movimento, veicoli Technic, braccia robotiche indossabili, scene tratte da cartoni animati, film western, di fantascienza e d’avventura. Immancabili le opere ispirate al mondo dei fumetti e dei supereroi. Presenti inoltre tre aree tematiche: “Scegli e Crea”, in cui dei set saranno messi a disposizione per essere costruiti se-
guendo le istruzioni; “Pick & Build” di costruzione libera; area workshop, a tema “costruiamo insieme un supereroe”. Youtuber&Creator Alcune delle star più amate di youtube saranno ospiti: tra i protagonisti ci saranno 9 youtuber che curano la rubrica live Facce di Nerd. Sabato e domenica ospiti di punta saranno il trio di youtuber-cantanti Simone Paciello, Amedeo Preziosi e Riccardo Dose; Andrea Lorenzon, creatore del canale Cartoni morti; e LaSabri, la regina di youtube con oltre 2 milioni e mezzo di followers. Videogames: tornei CPC e PES Torino ospita la terza tappa delle qualificazioni dei campionati nazionali Champions Pro Circuit (professionisti) e Champions Virtual League (amatori) di Call of Duty, in programma sabato e domenica. Domenica è prevista anche la prima tappa del Pes Italian Championship, campionato italiano di uno dei più famosi videogiochi sul calcio per Playstation. (red. cultura)
Alla Gam 'Giorgio de Chirico. Ritorno al futuro'
La GAM di Torino presenta, dal 19 aprile al 29 agosto, la grande mostra "Giorgio de Chirico. Ritorno al Futuro", Neometafisica e Arte Contemporanea, un dialogo tra la pittura neometafisica di Giorgio de Chirico (Volo, 1888–Roma, 1978) e le generazioni di artisti che, dagli anni '60 in poi, si sono ispirati alla sua opera. La mostra (curatela di Lorenzo Canova e Riccardo Passoni), organizzata e promossa dalla Fondazione Torino Musei, GAM Torino e Associazione MetaMorfosi in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico presenta un centinaio di opere provenienti da importanti musei, enti, fondazioni e collezioni private. La metafisica di de Chirico, nella sua visione originaria e futuribile, ha influenzato atteggiamenti e generi differenti, non solo nel campo delle arti visive, ma anche della letteratura, del cinema, delle nuove tecnologie digitali, arrivando fino
a confini inattesi come videogiochi e videoclip, in un interesse globale che va dall'Europa agli Usai fino al Giappone. In questo contesto si inserisce la nuova attenzione per il periodo della neometafisica (1968-1978) che rappresenta un ritorno e una nuova partenza, nuova creatività e un riandare verso l'immagini del proprio passato, attraverso un nuovo punto di vista e nuove soluzioni formali e concettuali. Non a caso la neometafisica di De Chirico sembra già dialogare con la pop art e con l'arte internazionale, in particolare Usa, e in quegli anni proprio Andy Warhol dichiaratamente riconosceva in De Chirico uno dei suoi precursori e gli rendeva omaggio con un celebre ciclo di opere in cui presentava una metafisica rivisitata e seriale. La mostra evidenzia questo rapporto intenso e profondo, mettendo in relazione le opere neometafisiche di De Chirico con le nuove tendenze dell’arte italiana e internazionale e presenta anche un grande prosecutore della Metafisica come Clerici, la pittura di Guttuso e Savinio, insieme a grandi artisti internazionali come Moore, Guston, Bernd e Hilla Becher. Il percorso propone anche maestri dell’arte povera (Paolini e Pistoletto), le visioni concettuali (Mauri, Parmiggiani, Patella e Pisani) fino ad arrivare alle ombre geometriche di Uncini, alla fotografia
di Gorgoni, alle sculture di Mimmo Paladino, ai dipinti di Mendini e Di Salvo, al mistero di De Dominicis, ai tableaux vivants di Ontani e alle ultime generazioni internazionali come Muñoz, Beecroft e Vezzoli. Presente anche un’animazione digitale di Maurice Owen e Russell Richards, insieme a opere di artisti contemporanei (Abate, Basilico, Ghirri, Fontana, Melotti). Una piccola sezione, come un inserto prezioso, è riservata alla citazione della copia e presenta un disegno originale di Michelangelo proveniente da Casa Buonarroti, insieme a disegni di de Chirico dedicati allo studio degli affreschi michelangioleschi della Volta della Cappella Sistina e a opere del famoso ciclo su Michelangelo di Festa, pittore che tra i primi ha compreso la forza innovativa della pittura di de Chirico, in un collegamento con l’arte del passato che, nella curva del tempo, ha il potere di rifondare l’arte del futuro. Paolo Rachetto
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Spettacoli e Cultura
La Gazzetta del Popolo, 135 anni tra storia giornalismo e cultura Si apre giovedì 18 aprile la mostra storica sul quotidiano torinese che dal 1848 al 1983 ha raccontato l’attualità italiana Palazzo Carignano
135 anni tra storia, giornalismo e cultura Consiglio regionale del Piemonte
Palazzo lascaris Galleria Spagnuolo via Vittorio Alfieri, 15 - Torino 18 aprile - 6 maggio 2019
Polo del ’900
Palazzo san celso Galleria delle Immagini corso Valdocco, 4/a - Torino 18 aprile - 19 maggio 2019
Museo Nazionale del Risorgimento Italiano
Palazzo carignano Sala Codici piazza Carlo Alberto, 8 - Torino 18 aprile - 19 maggio 2019
Ingresso gratuito Con il sostegno di
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i apre giovedì 18 aprile una importante mostra storica sulla Gazzetta del Popolo, il quotidiano torinese che per 135 anni, dal 1848 al 1983, ha raccontato l’attualità italiana. Alle ore 10,30 è prevista la conferenza stampa di inaugurazione al Polo del ‘900 e la contemporanea apertura delle altre due sedi della mostra: a Palazzo Lascaris e al Museo Nazionale del Risorgimento. La mostra chiude il 6 maggio a Palazzo Lascaris, il 19 maggio nelle altre due sedi. Partecipano alla conferenza stampa il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Sergio Soave presidente Polo del ‘900, Daniela Orta responsabile ricerche Museo Nazionale del Risorgimento, Alberto Sinigaglia presidente Ordine dei giornalisti del Piemonte, Stefano Tallia Associazione Stampa Subalpina, Gianfranco Morgando Fondazione Donat-Cattin, Iole Scamuzzi e Mauro Forno Università di Torino, Luca Rolandi giornalista curatore della mostra. La realizzazione del progetto culturale è stata possibile grazie alla collaborazione di diversi soggetti: Consiglio regionale del Piemonte, Museo Nazionale del Risorgimento, Polo del ‘900, Fondazione Donat-Cattin, Ordine dei Giornalisti, Centro Pestelli, Museo della stampa di Mondovì, Archivio storico della Città di Torino, Università di Torino e la raccolta del collezionista Giorgio Coraglia. Illustrando i passaggi salienti della storia della testata giornalistica torinese, la mostra vuole far scoprire alle giovani generazioni
cosa è stata la Gazzetta del Popolo, da giornale protagonista dell’epoca risorgimentale alla posizione negli anni del fascismo, con una importante pagina culturale, il “Diorama letterario”, su cui scrissero i più importanti intellettuali italiani ed europei del momento, al dopoguerra e agli anni difficili dell’autogestione, fino alla chiusura definitiva nel 1983. La mostra – ad ingresso gratuito – è articolata in tre sezioni storiche e tematiche: Al Museo del Risorgimento dall’anno della fondazione nel 1848 fino all’intervento dell’Italia nella Grande Guerra nel 1915. In esposizione litografie, prime pagine, bozzetti, inserti, caricature, oggetti che documentano i primi 67 anni di vita del giornale. A Palazzo Lascaris gli anni dal 1916 al 1945, il periodo in cui il giornale era allineato con il governo fascista, fino alla Gazzetta d’Italia. In esposizione le pagine del Diorama letterario, i supplementi tematici, le vignette satiriche. Una parte è dedicata alla crisi del giornale del 1974 che portò alla prima sospensione della tiratura, crisi in cui il Consiglio regionale del Piemonte ebbe un importante ruolo di mediazione svolto dal presidente Aldo Viglione. Al Polo del ‘900 il periodo tra il 1946 e il 1983. Sono presentate le interviste a chi lavorò alla Gazzetta tra gli anni ‘60 e ‘80, le prime pagine relative ai grandi eventi dal 1945 al 1983, i documenti delle crisi aziendali del 1974, 1981 e del 1983 e il periodo dell’autogestione. In tutte le tre sedi sono presentati video con le interviste a 15 tra giornalisti e tipografi, le immagini storiche concesse dalla Teche Rai e dall’Archivio cinematografico della Resistenza sull’inaugurazione della sede in corso Valdocco del 1930, le gite sociali e la crociera con i lettori, il lavoro alla Gazzetta negli anni ’60. Il catalogo della mostra è coordinato da Alicubi. Lunedì 6 maggio, in occasione della Giornata per la libertà di stampa, si svolgerà a Palazzo Lascaris un convegno dal titolo: “Liberi di informare? Dal-
la Gazzetta del Popolo al City Journalism”, rivolto al pubblico ed ai giornalisti iscritti alla piattaforma Sigef. LA STORIA La «Gazzetta del Popolo» è stato uno dei più importanti e prestigiosi quotidiani italiani. La sua nascita risale al 16 giugno 1848 da un’iniziativa di Felice Govean e Giovan Battista Bottero che ne saranno i condirettori fino al 1861, quando le redini passeranno nelle mani del solo Bottero. Di taglio spiccatamente popolare, il giornale è, in periodo risorgimentale, il più venduto tra i quotidiani nazionali, con un bacino di lettori che comprende soprattutto i ceti agrari della provincia piemontese e la piccola borghesia cittadina di sentimenti tradizionalisti. Di costo più accessibile rispetto alla maggior parte degli altri quotidiani dell’epoca, esso si dimostra sin dall’inizio molto attivo
nell’ambito delle iniziative di stampo patriottico. Alla vigilia della Prima guerra mondiale diviene portavoce dei gruppi nazionalisti del capoluogo piemontese. Spiccatamente interventista, dopo lo scoppio del conflitto si fa assidua sostenitrice dello sforzo bellico del paese. Dopo la nascita del movimento dei fasci di combattimento, la «Gazzetta del Popolo» dà largo spazio alle posizioni filo-nazionaliste e filomonarchiche del futuro quadrumviro della marcia su Roma Cesare Maria De Vecchi. Ma le sue aspirazioni ad una decisa stabilizzazione autoritaria nel paese si esprimeranno con chiarezza solo dopo il congresso dell'Augusteo,
quando essa diventerà una delle principali casse di risonanza del movimento fascista del capoluogo piemontese. Nel giugno 1924 la testata viene rilevata dalla Società idroelettrica piemontese (SIP) che la mette a disposizione del fascismo in cambio di precise garanzie sullo sviluppo dell’industria elettrica in Piemonte. LE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE La «Gazzetta» è stata protagonista di notevoli innovazioni tecnologiche. Il 18 gennaio 1934 viene inaugurata una nuova stazione radio-telefonica, con una eccezionale dimostrazione: la ricezione di una corrispondenza proveniente da Bandung in Indonesia (15mila chilometri da Torino), immediatamente stenografata dal segretario di redazione Giovanni Vincenzo Cima con un metodo da lui appositamente brevettato che diventerà famoso. Il 1° gennaio 1935 viene attivata una stazione tele-fotografica per la trasmissione e la ricezione delle immagini attraverso le linee telefoniche; il 15 febbraio viene creata una stazione radioricevente in grado di trasformare simultaneamente il linguaggio morse in caratteri alfabetici. Nel marzo del 1974, ormai in grave crisi, la «Gazzetta» viene rilevata da Alberto Caprotti, grazie al contributo pubblicitario garantito dalla Montedison, tramite la Spi. Alla Democrazia Cristiana, che aveva acquisito la proprietà, rimarrà solo il 5% delle azioni della Set e della Itet, rispettivamente proprietaria e gestore degli impianti del giornale. Dopo un duro scontro sindacale con redattori e tipografi, il 31 luglio dello stesso anno Caprotti decide la chiusura del quotidiano che viene temporaneamente tenuta in vita da una cooperativa autogestita di giornalisti e lavoratori poligrafici. La crisi si ripresenterà nel 1981 ed infine nel 1983, quando la chiusura della «Gazzetta del Popolo» diventerà definitiva. (red. cultura)
News 'La sonnanbula' di Bellini al Regio Dopo un’assenza di più di 20 anni, mercoledì 10 aprile alle ore 20 torna sul palcoscenico del teatro Regio uno dei più apprezzati capolavori belcantistici di Vincenzo Bellini: "La sonnambula". L'opera rimarrà in scena fino al 20 aprile. Alla guida dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio il maestro Renato Balsadonna. In scena, le voci di Ekaterina Sadovnikova (Amina), Antonino Siragusa (Elvino), Nicola Ulivieri (Rodolfo). Il Coro è istruito dal maestro Andrea Secchi. L’allestimento del teatro Regio è realizzato in coproduzione con il Teatro la Fenice di Venezia. Il melodramma belliniano riprende vita sulla scena nello storico allestimento di Mauro Avogadro. Regista versatile, si è formato con una lunga collaborazione al fianco di Luca Ronconi in regie sia di prosa sia di teatro musicale; ha diretto la scuola di recitazione del Teatro Stabile di Torino e insegnato all’Accademia d’Arte del Dramma Antico di Siracusa e alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Nel tempo record di soli due mesi che Bellini impiegò per scrivere "Sonnambula", non gli impedì di raccogliere dalla partitura il frutto di una maturità artistica ormai pienamente raggiunta, che si esprime bene nell’equilibrio tra la raffinatezza melodica e il pathos del tema romantico. La storia, nel libretto scritto da Felice Romani, conteneva tutti gli elementi di attrattiva per la sensibilità romantica di artisti e pubblico dell’epoca: una travagliata storia di amore e di riscatto sociale, ostacolata da gelosia e incomprensioni; un pizzico di mistero; il fascino oscuro di un fenomeno psichico sconosciuto; il lieto fine e il trionfo dell’innocenza. Il debutto del titolo nel 1831 fu segnato da uno strepitoso successo di pubblico, grazie non soltanto all’indiscussa bellezza della musica, ma anche al cast d’eccezione che la interpretò, con i leggendari Giuditta Pasta e Giovanni Battista Rubini nei ruoli principali. (Paolo Rachetto)
Festa del Libro a Orbassano Edizione 2019 particolarmente ricca per la Festa del libro di Orbassano che si svolgerà dall' 11 al 14 Aprile al Palatenda "Macario" (via Torino angolo Via Gozzano). La giornata inaugurale si è aperta giovedì alla presenza delle autorità istituzionali regionali e locali per poi salutare una delle più importanti ospiti della rassegna, Roberta Bruzzone, nota psicologa forense, che presenterà il suo libro "Io non ci sto più" edito da De Agostini. Altro appuntamento inedito sarà Celebriamo Leonardo 500 (venerdì 12 dalle h. 21) nell'ambito delle Celebrazioni nel Cinquecentenario dalla morte del Grande Genio Universale Leonardo Da Vinci. Sul palco avrà luogo una conferenza con il critico d'arte Luca Caricato, una esibizione artistica a cura del noto fumettista Sergio Giardo e lo spettacolo danzante tematico del corpo di ballo di Chiara Groppo. Sabato 13 previsto un incontro ai confini della realtà alle 21 con la presentazione del libro "Il mago e lo scienziato, 40 anni di indagini sul paranormale" a cura di Piero Angela. Non mancherà l'effetto "suspence" con il mentalista Antonio Argus. L'ultima giornata della Fiera sarà chiusa alle h.18 da Alice Basso che presenterà il Libro "La scrittrice del mistero". Collabora alla festa del libro la 'Union Model', agenzia di spettacolo, che insieme alla Pro Loco e al Comune di Orbassano cerca di sensibilizzare la cittadinanza su alcune tematiche particolarmente rilevanti per i nostri tempi. (red. cult.)
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Spettacoli e Cultura
La lettera di Frank Sinatra all'infelice George Michael Nell'attesa di nuove pubblicazioni postume, e dopo l'asta delle opere d'arte collezionate dal celebre cantante inglese, una vecchia storia che vale la pena raccontare
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el numero di 'JUVETORO' del 1302-2018, per Juventus-Tottenham, avevamo pubblicato un articolo a ricordo di George Michael, il celebre cantante inglese morto alla fine del 2016. Ricordiamo ai lettori che il pdf di quel numero (e di tanti altri numeri dedicati alla Juve), può essere scaricato gratuitamente attraverso il grande forum 'TIFOSIBIANCONERI.com', ove vi è un apposito topic nel forum principale. Ora, destino vuole che negli ultimi mesi sono successe alcune cose interessanti riguardo alla popstar. In primis, i suoi parenti stanno lavorando alla pubblicazione di nuovo materiale (non è noto se si tratta di materiale audio o video, ci tocca aspettare per scoprirlo). In secundis, nei mesi scorsi sono state messe all’asta tramite Christie’s, la famosa casa d’aste, le opere d’arte che egli aveva collezionato nel corso del tempo. In particolare quelle del filone “Young British Arts” degli anni 80 e 90, che già solo dal vederle vi si trae un’idea del percorso emotivo e autodistruttivo che l’artista gradualmente ha vissuto negli anni e che lo ha portato a sceglierle. Di riflesso, qualche sparuto media ha anche raccontato una vecchia storia molto interessante, che vogliamo raccontare anche noi per dargli, nel nostro piccolo, un po’ di risalto, in quanto molto bella e significativa, pur nella sua infinita tristezza. C’era una volta…. George Michael che sciolse il duo “Wham!” nel 1986, e che come solista pubblicò l’anno dopo l’album “Faith” il quale ebbe un grande successo e lo consacrò anche agli occhi dei colleghi più celebri e snob, che fino a quel
momento lo avevano identificato come un semplice cantante pop coi capelli tinti e cotonati, che cantava robette orecchiabili buone solo per i teenager. Da quel momento GM, finita la sbronza del successo e del denaro dei primi anni, e senza il fresco e spensierato supporto umano del collega e grande amico Andrew Ridgeley con cui condivise la carriera fino al 1986, cominciò a vivere male dal punto di vista esistenziale la sua fama. Sentiva la pressione di dover essere sempre nuovamente al top, le aspettative erano alte, e nel preparare il secondo album si eclissò fino al 1990. A quel punto uscì finalmente l’album “Listen Without Prejudice vol.1”. Fin qui l’escursus temporale, ora veniamo ai fatti. In quel periodo egli rilasciò un’intervista per “Calendar” del Los Angeles Times, rivista dedicata al mondo dello spettacolo Hollywoodiano, al gossip, e ai vip di cinema, musica e tv, (nella foto la copertina di quel numero). Egli all’epoca aveva 27 anni, e in quella sede spiegò che, al contrario di ciò che molti pensavano, la sua assenza dai riflettori di quei due anni circa nulla aveva a che fare con strategie di marketing o di una eventuale alimentazione del mistero per la creazione dell’attesa. Spiegò per la prima volta (lo fece anche più volte successivamente) che la sua fama lo rendeva infelice. Disse in particolare: "Sono anche sicuro che la maggior parte delle persone trova difficile credere che la celebrità può renderti infelice. Dopo tutto, tutti vogliono essere una star. L'ho fatto anche io e ho lavorato duro per ottenerlo. Ma ero infelice, e non voglio mai più sentirmi in questo modo". Aveva cercato di staccare la spina per un po’, dunque. Ma le sue parole a quei tempi sembravano bizzarre e fuori luogo, soprattutto dette da lui, al punto che colpirono uno dei più grandi interpreti di tutti i tempi, una leggenda vivente, Frank Sinatra. Ricordiamo a tal proposito che, anche
su Sinatra abbiamo già pubblicato un articolo nel numero del 19-05-2018 per Juventus-Verona, (giorno della festa scudetto della Juve). “The Voice” si sentì in dovere di rispondere con una lettera aperta a GM. Ecco la traduzione integrale del testo della lettera (nella foto la lettera in questione). “9 settembre, 1990. Cari Amici, quando ho visto la vostra copertina del 'Calendar' di oggi di George Michael, 'La Star Riluttante', la prima rea-
zione che mi ha suscitato è stata che dovrebbe ringraziare il buon Dio ogni mattina quando si sveglia per avere tutto ciò che ha. E con questo saremmo in due a ringraziare Dio ogni mattina per tutto quello che abbiamo. Non capisco un ragazzo che vive 'nella speranza di ridurre la pressione della sua celebrità'. Ecco un bambino che 'volevo essere una pop star da quando avevo circa 7 anni'. E ora che è un performer e un autore incredibile lasce-
rebbe quello per cui tonnellate di giovani talentuosi in tutto il mondo sarebbero disposti ad uccidere la propria nonna - solo un'incrinatura in quello di cui si lamenta. Forza, George, rilassati. Tieni il ritmo, ragazzo. Ripulisci le tue sottili ali dalla polvere e spicca il volo verso la vetta della tua scelta e sii grato di portare il bagaglio che tutti noi abbiamo dovuto portare da quelle magre notti in cui si dormiva sui pullman e si aiutava il conducente a scaricare gli strumenti. E non parlare più della 'tragedia del successo'. La tragedia del successo è quando non si presenta nessuno e stai cantando per la donna delle pulizie in qualche bettola vuota che non vede un cliente pagante dal giorno di San Swithin (il giorno della memoria liturgica di San Svitino di Winchester è il 15 luglio, ndr). E tu non sei per niente da quelle parti; tu sei il capobranco in cima ad un'alta scala chiamata ‘Celebrità’, che in altre parole significa grazie-ai-fan che erano lì quando non c'era nessun altro. Il talento non deve essere sprecato. Coloro che ce l'hanno - e tu ovviamente ce l'hai o la copertina di Calendar di oggi sarebbe stata su Rudy Vallee (star americana dello spettacolo del passato, ndr) - coloro che hanno talento devono abbracciarlo, stringerlo, nutrirlo e condividerlo per paura che gli venga portato via con la stessa velocità alla quale gli è stato dato. Fidati di me. Ci sono passato. Frank Sinatra”. Secondo alcuni osservatori la lettera nei fatti funzionò, visto che la carriera di GM poi è durata per altri 26 anni dopo il 1990, ma la realtà è che l’artista è morto alla prematura età di soli 53 anni, dopo diversi tentativi di suicidio, forti crisi depressive, e una vita di abusi di sostanze stupefacenti. E anche il suo lavoro artistico ne ha risentito parecchio nel corso del tempo, non tanto nella qualità che è diventata sempre maggiore, ma dal punto di vista del numero delle pubblicazioni. Il problema della pressione del-
la fama e di tutto ciò che questa comporta, di fondo non lo superò mai. Confessò, in qualche occasione, che avrebbe anche voluto, e potuto, smettere definitivamente, ma che l’ego che ogni artista ha e deve avere nella giusta dose in dotazione, spesso e volentieri prendeva il sopravvento, ed egli sentiva la necessità quasi fisica di dimostrare al mondo che ci sapeva fare, e che era ancora un grande artista. Ora, finita la bella storia della lettera di complimenti e incoraggiamento di Sinatra a George Michael, e tralasciando le doppie personalità che spesso gli artisti famosi vivono, sorge spontanea una riflessione. La lettera inattesa e spontanea di Sinatra è scritta con il cuore, perché egli era un esperto assoluto di alti e bassi della vita e della carriera, e di tutte le emozioni che, nel bene e nel male, potenzialmente può vivere una grande star; ma siamo sicuri che il messaggio positivo che essa contiene abbia nei fatti un solo destinatario? Il senso e il significato più essenziale del suo bel discorso, fatto come da un amico ad un altro, o come da un padre ad un figlio, o come da un nonno a un nipote, non potrebbe valere, in fondo, anche per ognuno di noi che la fama non l’abbiamo? Solo al sottoscritto che scrive piacerebbe un bel mattino aprire la buca delle lettere e trovarci dentro una lettera che suoni (o canti) più o meno così? Se anche voi, cari lettori, vorreste ricevere una lettera simile a questa, allora avete sicuramente capito il motivo per cui, anche noi, abbiamo deciso di raccontare e pubblicare questa vecchia storia. Antonio Catapano