amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno VIII - N. 17 - 8 APRILE 2018 - Copia omaggio Punto Toro
Il Calendario
Squadra Ospite
Numeri e Statistiche
Sfatare il tabù Inter per tentare il miracolo Europa. Con un Belotti così tutto è possibile
La marcia per il 7° posto: provarci non costa nulla. A patto di continuare a vedere una squadra carica e motivata
Dopo la crisi, Icardi e compagni rivedono la qualificazione alla prossima Champions League
I granata non vincono in casa dal 1994: segnarono Poggi e Cois. Pulici il bomber della sfida con 7 reti
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L'EUROPA CHIAMA
DOPO I ROTONDI SUCCESSI CONTRO CAGLIARI E CROTONE, PER I GRANATA SI è RIACCESA LA SPERANZA DI AGGUANTARE IL 7° POSTO. NERAZZURRI ALLA CACCIA DELLA QUALIFICAZIONE IN CHAMPIONS LEAGUE TORINO-INTER | DOMENICA 8 APRILE ORE 12.30
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Punto Toro
Sfatare il tabù Inter per tentare il miracolo Europa
EUROPA PER IL MONDO L'obiettivo di Mihajlovic è diventato quello di Belotti e potrebbe esserlo per Mazzarri. L'Europa League la parola, magica per i tifosi granata, tabù per Ventura, dichiarata per Sinisa, solo per il serbo secondo Cairo, divenne impronunciabile dopo le 4 sconfitte di fila ed il solito tracollo post derby. Ma è tornata magicamente in auge dopo la vittoria della Samp a Bergamo mar-
tedì, la doppia quaterna granata ai danni di Cagliari e Crotone, l'uscita dal solito letargo invernale di Ljajic, la recuperata vena realizzativa di Belotti. Ritrovarsi a 5 lunghezze dal terzetto al settimo posto, con 24 punti da assegnare, rendono l'Europa League obiettivo nuovamente raggiungibile. La riscossa in chiave europea, guarda caso, è iniziata la vigilia di Pasqua, il giorno dell'ultimo saluto a Mondonico. Colui che portò il Toro a 3 pali dalla Coppa Uefa, colui per cui il Toro in Europa era una regola, mica un obiettivo da cui nascondersi. E la seconda vittoria di fila, mercoledì col Crotone, è giunta nel giorno del ricordo del Mondo allo Stadio Olimpico Grande Torino. Insomma Mondonico riesce a far lottare il Toro per l'Europa anche da lassù. E se la Fiorentina non smette più di vincere nel ricordo di Astori, il Toro può inse-
guire l'Europa League nel nome del Mondo. L'INTER A TORINO È UN TABÙ L'ultima volta che il Toro ha sconfitto l'Inter a Torino era il 27 febbraio 1994. In panchina ovviamente sempre lui, Mondonico. All'ultimo anno del suo primo ciclo in granata. L'epopea Borsano-Goveani era al tramonto, Calleri stava per sistemare i conti, facendo però anche tabula-rasa. Al Delle Alpi nell'Inter allenata da Marini ancora grandi campioni come Zenga, Bergomi, Riccardo Ferri, e quel Jonk che in quello stadio, quasi 2 anni prima, segnò da 40 metri nella finale col Toro. Che con la Coppa Italia sul petto aveva però dovuto cedere altri campioni, e si affidava alla fantasia di Francescoli e Benito Carbone. Quel giorno al Delle Alpi prevalsero i granata con reti di due fedelissimi del Mondo: Poggi e Cois. Poi il Toro, compli-
ci dieci anni in cadetteria, l'Inter l'ha affrontata poche volte, ed a Torino non ha mai vinto. Al Meazza invece i due blitz esterni del 2015 (gol di Moretti) e 2016 (reti di Molinaro e Belotti). BELOTTI SCATENATO, ICARDI SPUNTATO Belotti mercoledì sera si è portato il pallone a casa, dopo la tripletta al Crotone. Icardi invece si è portato un pallone a caso per capire se fosse diventato quadrato, dopo le due reti che neanche Schachner bendato avrebbe sbagliato. A porta vuota, in un derby, per ben 2 volte un bomber come lui due gol cosi non li sbaglia nemmeno alla playstation. Strano destino quello dei due bomber di Toro e Inter. Nessuno dei due andrà al Mondiale. Per colpa di due allenatori. Belotti a causa dell'incapacità gestionale di Ventura, Icardi a causa delle scelte di Sanpaoli che ritiene il "signor Nara" incompatibi-
le con sua maestà Messi. MAZZARRI E IL SUO PASSATO Ondivago il rendimento del Toro di Mazzarri. L'ex mister interista, aveva iniziato bene a gennaio, con 3 vittorie in casa e 2 pareggi fuori. Poi da media inglese è passato a media zero, con 4 sconfitte di fila che hanno rovinato totalmente la stagione. Il risveglio pasquale va confermato domenica a pranzo: all'andata, sempre ore 12.30, il Toro di Mihajlvic disputò contro l'Inter allora capolista una gara agonisticamente gagliarda e tatticamente perfetta. Meritava di vincere quel Toro, ma ottenne comunque un bel pareggio. Nella prossima gara una vittoria sarebbe davvero preziosa: per l'Europa, per il prestigio e per all'autostima. Il 3-5-2 marchio di fabbrica, commutato in un 3-4-1-2 per valorizzare Ljajic sta dando eccellenti risultati. Ma serve una vittoria
"storica" per riportare entusiasmo in un ambiente che contro il Crotone aveva iniziato con una contestazione silenziosa (seconda anello Maratona vuoto e striscione "Questa maglia per noi è appartenenza, per voi indifferenza") e poi si era sciolto dopo il poker rifilato ai calabresi. Alessandro Costa
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Il Calendario
La marcia per il 7° posto: provare non costa nulla
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on il recupero infrasettimanale giocato martedì e mercoledì scorso si sono disputate sin qui 30 giornate. Quando il calcio era un'altra cosa, ossia fino agli anni '80 quasi '90, il campionato finiva qui. 16 squadre, 30 partite, e poi si andava al mare o ci si dedicava ad altro. Invece ne rimangono ancora 8 di turni, e non sempre saranno grandi spettacoli offerti agli spettatori. Ma per il Toro il brivido di po-
ter ripensare alla qualificazione in 'Europa League (che sembrava sino a pochi giorni fa ampiamente sfumata), con il terzetto al settimo posto composto da Fiorentina, Atalanta e Samp che non sembrano cosi lontane, può consentire di pensare ad una primavera ambiziosa. Almeno sulla carta, perché provare non costa nulla. IN CASA SFIDE DI PRESTIGIO Con 24 punti da assegnare
e 5 da recuperare, il Toro dovrebbe innanzitutto pensare a vincerle tutte. Impresa ambiziosa, quasi impossibile. Più logicamente e realisticamente diciamo che il Toro nelle ultime 8 gare affronterà in casa Inter, Milan, Lazio e Spal. Le prime 3 inseguono la Champions, i ferraresi la salvezza. Tutte squadre motivatissime. Ma se Ljajic e Belotti si confermano quelli visti contro il Crotone (oltre che a Cagliari e nei minuti finali contro la Fiorentina) nessuna impresa è preclusa in partenza. Bisognerebbe però fare una decina di punti. Otto potrebbero non bastare. 2 TRASFERTE ABBORDABILI Se in casa il calendario delle ultime 4 gare del Toro è complicato, in trasferta, almeno sulla carta, sembra più agevole. Sabato 14 aprile il Toro è ospite al Bentegodi del Chievo. Sarà
una battaglia, i clivensi lottano per salvarsi, ma il Toro potrebbe far valere, a parità almeno di condizione fisica, la sua superiore caratura tecnica. Il 22 aprile invece a Bergamo si disputerà un autentico spareggio per l'Europa. Gli atalantini non sempre quest'anno azzeccano le partite fondamentali e sono reduci da una stagione oltremodo dispendiosa anche a livello mentale avendo affrontato a testa alta l'Europa League e la Coppa Italia. Di sicuro fare uno scherzetto a Gasperini avrebbe un sapore speciale. Il 6 maggio il Toro sarà ospite del Napoli. Sulla spinta emotiva di Superga. In teoria, come all'andata, gara chiusa già in partenza. Ma i partenopei potrebbero aver già mollato la corsa-scudetto che li vede opposti alla Juventus ed essere nel limbo tra il primo ed il terzo posto. Quindi
senza enormi motivazioni. E comunque sabato scorso a Reggio Emilia Insigne e compagni sono sembrati alquanto scarichi, vedi il pareggio colto soltanto in extremis contro il Sassuolo. Segnali quindi non incoraggianti sotto il Vesuvio. Il campionato si chiude il 20 maggio nella Marassi genoana, con i grifoni che potrebbero essere già ampiamente salvi e vogliosi solo di festeggiare davanti ai loro tifosi. Sarebbe bel-
lo andarci con l'Europa ancora nel mirino. Quindi vincere a Verona e Genova, non perdere a Napoli e Bergamo. E allora l'Europa si potrebbe davvero inseguire. Difficilissimo ma non impossibile. A patto di vedere all'opera un Toro nuovamente carico, continuo e motivato. Perché altrimenti tutto il discorso diventa aria fritta. Alessandro Costa
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Toro-Inter Story
Centodieci anni di sfide appassionanti! Nerazzurri spesso umiliati al Filadelfia. Il dominio granata anni '70. Ma nel presente 24 anni di black-out GLI ALBORI E LE GOLEADE GRANATA Il Toro viene fondato nel 1906, l'Inter due anno dopo. Tra il 1908 e il 1910 si sfidano 5 volte, e vincono sempre i nerazzurri. Ma il 5 marzo 1911, all'Arena Civica di Milano, il Toro coglie la prima delle 63 vittorie sull'Inter: 1-0 rete di Bollinger. Tanti successi granata, ben prima del Grande Torino, sono addirittura goleade: 6-0 nel 1922, un 5-2 e 5-0 per il Toro nelle 2 sfide a Milano del 1925. E anche un altro bel 6-0 al Filadelfia contro l'Ambrosiana-Inter nel 1930. Da segnalare anche due rocamboleschi pareggio 6-6 nel 1920 al campo stradale di Stupinigi, e un
5-5 nel 1941 al Filadelfia. Grandi attacchi o difese distratte? IL GRANDE TORINO E LA PICCOLA INTER L'Inter al Filadelfia esce spesso umiliata dal Grande Torino: nel 1947 perde 5-2 a marzo (reti di Grezar, Gabetto, Menti e doppietta di Mazzola) e 5-0 a dicembre (Menti, Loik, Mazzola, Fabian, Gabetto). Segnaliamo anche un 6-2 per il Toro nel 1944 ( tripletta di Piola, sigilli di Gabetto, Mazzola, Ferraris) ma è il campionato di Guerra e si gioca al Motovelodromo di Corso Casale. L'ultimo Toro-Inter del Grande Torino al Filadelfia finisce 4-2 nel 1948 (doppietta di Menti e gol di Mazzola e Ossola). InterToro del 30 aprile 1949 è l'ultima gara ufficiale degli Invincibili che sancisce il quinto scudetto di fila, prima di volare a Lisbona. TORO-INTER NEL DOPO-SUPERGA Dopo Superga il Toro al Fi-
ladelfia sconfigge ancora 3 volte di fila i nerazzurri, poi tanti pareggi e qualche vittoria meneghina. Al Comunale per l'Inter negli anni 60, il bilancio contro il Toro migliora, ma già a fine decennio i tifosi nerazzurri vivranno molte pomeriggi sofferti a Torino. ANNI '70: DOMINIO GRANATA Nel febbraio 1972 il Toro batte 2-1 l'Inter. Segna Pulici, pareggia Boninsegna, decide l'autogol di Sandro Mazzola, figlio di Valentino, per cui questa partita ha sempre avuto ovviamente un sapore speciale. Nel 1973 il Toro ne rifila 4-0 alla malcapitata Inter: stoccata di Claudio Sala e tripletta di Pulici. Nell'anno dello scudetto il Toro
alla quarta giornata vince 2-1 contro i nerazzurri (reti di Pulici e Gorin, inutile il gol di Boninsegna). A Milano però vittoria interista con rete di Pavone. Ma l'Inter si farà perdonare sconfiggendo anche la Juve nel giorno del sorpasso granata. Ma gli anni 70 vedono il Toro maramaldeggiare sull'Inter al Comunale: nel novembre 1976, Pulici firma la vittoria granata a 5 minuti dalla fine su rigore. Nell'ottobre 1977 il successo granata porta il segno di Ciccio Graziani. Nel 1978 due pareggi (0-0 e 3-3), nel 1979 altro pareggio a reti bianche.
ANNI '80 Gli anni '80 tra Toro-Inter vedono prima 2 successi meneghini ed un pareggio. Ma nel gennaio 1984 il Toro di Bersellini sconfigge l'Inter di Radice per 3-1 con doppietta di Pato Hernandez e sigillo di Schachner. Sempre nel 1984, ma ad ottobre, finisce 1-1 reti di Bergomi e Aldo Serena. Nel 1986 il Toro arriva quarto grazie anche all'1-0 sull'Inter firmato da Comi. Combattuto 1-1 nel 1987 con una spettacolare sforbiciata di Giacomo Ferri. L'ulti-
mo Toro-Inter al Comunale si gioca nel giugno 1989. Il Toro di Vatta sconfigge l'Inter dei record del Trap per 2-0 con gol di Skoro e Muller, la settimana prima della fatal Lecce. ANNI '90 Nel 1990 il Toro torna in serie A e sconfigge ancora 2-0 l'Inter. Stavolta al Delle Alpi, con reti di Martin Vazquez e Lentini, sotto la guida di Mondonico. Pareggio a reti bianche nel 1991, 2-1 per l'Inter nel 1993 (reti di Sosa e Fontolan), ancora vittoria granata nel febbraio 1994 con reti di Poggi e Cois. È l'ultima vittoria granata a Torino. Le restanti sfide del decennio nel 1994, 95 e 99 sono appannaggio meneghino. ANNI 2000 Il Toro sale spesso sull'ascensore tra serie A e cadetteria. Quando torna definitamente in serie A, dal 2012 torna a far soffrire l'Inter. Nell'ottobre 2013 si registra un bel 3-3 all'Olimpico con reti di Farnerud, Immobile e al 90' Bellomo. Nell'agosto 2014 pareggio a reti bianche ma Handanovic pare un penalty calciato (male) da Larrondo. Ma il Toro si consola espugnando San Siro per ben 2 volte: il 25 gennaio 2015 gol di Moretti al 94'. Il 3 aprile 2016 con gol di Molinaro e penalty trasformato da Belotti (con l'Inter ridotta in nove). Nel-
la scorsa stagione, nella gara di andata a San Siro il 5 novembre, il Toro disputò una delle sue migliori gare stagionali. L'Inter di Spalletti volava: capolista quasi inarrestabile. Mihajlovic nel turno prcedente aveva salvato la sua panchina battendo a fatica il Cagliari. Ma al Meazza i granata offrirono una prestazione davvero gagliarda, e meritatamente passarono in vantaggio con Iago Falque al mimuto 59. Il Toro avrebbe anche potutto raddoppiare, ma venti minuti dopo Eder segnò la rete del pareggio nerazzurro. Nel finale Toro ancora protagonista, ed il pareggio lasciò la percezione di un'impresa sfiorata. Domenica a pranzo è ora di tornare a vincere in casa dopo 24 anni. Alessandro Costa (Foto sopra Grazioni e Pulici; a sx l'Inter 1964-65; in basso a sx il Toro 1946-47; in centro biglietto di una partita Toro-Inter degli anni 60. Foto Ermanno Vittorio)
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Squadra Ospite
Dopo la crisi, l'Inter rivede la Champions Un inizio di campionato sorprendente. Poi, dopo il pari con la Juve, il crollo. Ora il cielo su Appiano si è schiarito
L
’inizio di campionato dell’Inter è stato davvero sorprendente. I nerazzurri, infatti, fin dalla prima giornata hanno inanellato tutta una serie di vittorie tali da collocarsi in alto alla classifica. Dopo anni di oscurantismo dovuti anche ai vari passaggi di proprietà, l’Inter ha dato sempre l’impressione di
essere caduta in confusione dal punto di vista della gestione, a causa di vertici che non sono sembrati all’altezza della situazione. Da quest’anno, con l’arrivo di Spalletti, si è pensato subito che le cose potessero cambiare in meglio, soprattutto in considerazione del fatto che il curriculum del nuovo allenatore fosse una garanzia di ordine tattico, ma anche di rispetto delle regole in seno allo spogliatoio. E, in effetti, fino alla partita con la Juventus disputata all’Allianz Stadium il 16 dicembre 2017 con il risultato di 0 a 0, la squadra di Spalletti ha fatto vedere cose interessanti non tanto nella qualità del gioco, quanto nell’aver ritrovato quella caparbietà perduta nell’ottenere un ottimo risultato attraverso la compattezza del gruppo. E in questo senso Spalletti è sempre
stato un maestro illuminante nel sapere gestire un ambiente e uno spogliatoio che da sempre si è rivelato tra i più difficili d’Italia. Gli acquisti di giocatori come Skriniar, Borja Valero e Vecino, avvenuti durante l’estate scorsa, hanno dato inizialmente linfa a un assetto tattico non ben definito nella sua forma,
ma molto redditizio in fase di possesso e non possesso palla. A beneficiarne è stato il capitano Icardi supportato dagli esterni Candreva e Perisic, ma con un Brozovic nel ruolo di trequartista che inizialmente non ha convinto l’ambiente nerazzurro. Così, dopo quel derby d’Italia del dicembre scorso e la partita casalinga contro l’Udinese persa per 3 a 1, è cominciato il declino di quell’Inter targata Spalletti che tanto aveva fatto sperare i suoi tifosi. Una serie di pareggi, qualche sonora sconfitta e poche vittorie non convincenti, ha fatto scivolare l’Inter in una zona di classifica capace di porre grossi punti interrogativi su quell’obiettivo Champions che la società nerazzurra si era prefissata di raggiungere come minimo risultato stagionale. Poi, a partire da metà febbraio di quest’anno e dopo tanto provare e riprovare soluzioni tattiche diverse, Spalletti sembra aver trovato la quadratura di un centrocampo che ha subito
fatto a meno di giocatori fisicamente stanchi come Borja Valero e Vecino, ritornando a dare fiducia a Brozovic e Rafinha in un assetto tattico che meglio si identifica come 4-2-3-1. Gli esterni bassi Joao Cancelo e D’Ambrosio con Skriniar e Miranda compongono la difesa, Brozovic e Gagliardini davanti a loro per fare filtro, mentre Candreva, Raphina e Perisic compongono un centrocampo duttile in attacco a beneficio di Icardi, mentre sono anche garanzia nell’interdizione in fase di non possesso palla. Così l’Inter è apparsa rinvigorita nel gioco e anche nella freschezza mentale dei suoi giocatori, i quali sono ritornati a fare gruppo dopo la crisi.
E anche nel derby contro il Milan, in una partita molto attesa per la posizione Champions, la squadra di Spalletti pur pareggiando 0-0, ha proseguito nel suo intendere di gioco che ha dato l’opportunità a Icardi di segnare un gol annullato dal Var per fuorigioco. Tuttavia, i nerazzurri si sono distinti per caparbietà e voglia di vincere, costruen-
do azioni da gol per il suo bomber che ha pure fallito due ghiotte occasioni. E adesso la squadra di Spalletti resta a + 8 dal Milan, precludendo ai rossoneri la possibilità di inserirsi
nella lotta all'Europa che conta. Domenica prossima i nerazzurri sono attesi dal Torino che è reduce da due vittorie consecutive contro Cagliari e Crotone. Ma questa Inter che si è scrollata di dosso la crisi di gioco e di risultati, adesso ha le idee chiare e vuole ritornare a giocare la Champions del prossimo anno. Salvino Cavallaro
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La Tattica
Toro, dopo il poker, ora senza paura a carte scoperte Spalletti-boys: il pari nel derby infrasettimanale ha eliminato i 'cugini' dalla lotta all'Europa che conta
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Troppa grazia, sant’Antonio!”. Reduci da 2 partite ricche di gol e nuove trame di gioco (finalmente si vede la mano dell’allenatore) i Mazzarri boys sono chiamati a rispondere presente contro l’Inter tornata corazzata e proiettata al 3° posto in classifi-
ca (Roma permettendo). Le molte novità proposte dal mister di San Vincenzo e il lancio di quei giovani da più parti richiesto, sono il prologo di quel che vedremo la prossima stagione, senza dimenticare però di giocarsela fino alla fine in questa. La fantasia al ser-
vizio del potere di Ljajic, tornato titolarissimo, per dimostrare ancora una volta (se mai ce ne fosse bisogno) quanto sia importante la sua presenza e quanto ne possano trarre giovamento i compagni, soprattutto nel momento in cui i giri del motore aumentano in proiezioni offensive che da sterili diventano efficaci. L’Inter di Spalletti, in fase di possesso, propone esterni bassi che salgono per cercare le sovrapposizioni con le ali, in particolar modo Cancelo sul lato destro. Per quanto riguarda i mediani, Gagliardini partecipa di più alla fase di costruzione abbassandosi e rimanendo maggiormente in copertura alla difesa. Brozovic sfrutta
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Direttore Responsabile Roberto Grossi rogro@inwind.it
Impaginazione e grafica Silvana Scarpa Tel. 011 0371291
I.T.S. SpA
Hanno collaborato Salvino Cavallaro Alessandro Costa Massimo Fiandrino Emiliano Latino Alessandro Muliari Paolo Rachetto Giovanni Rolle
Servizi fotografici Archivio JuveToro
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Segreteria di redazione Cristina Zecchino amcsrls@yahoo.it
Editore AMC Art Media Communication Direttore Editoriale Gianni Castaldo amcsrls@yahoo.it Pubblicità amcsrls@yahoo.it
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degli stadi torinesi, eventi e canali commerciali Autorizzazione Trib. di Torino n. 30 del 27/11/2015. Tutti i diritti riservati Responsabile del trattamento dei dati personali: Gianni Castaldo
CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 15 DI GIOVEDÌ 4 APRILE 2018
le sue doti di tiro e di inserimento, sia senza palla che con percussioni palla al piede, avvalendosi anche delle grandi qualità di Rafinha, sempre più anello di giunzione di lusso, della catena del centrocampo neroazzurro e non solo. La costruzione del gioco avviene prevalentemente dal basso con uno dei terzini (a turno) e uno dei centrali, in genere Miranda, che si allargano a ricevere dal portiere e con Skriniar in posizione centrale. In caso di pressing ultra offensivo della squadra avversaria (e qui sia Iago che Belotti avranno l’arduo e dispendioso compito di soffocare sul nascere le trame avversarie) si abbassano anche i mediani per dare un’alternativa in più mentre Candreva e Perisic si alzano sulle fasce laterali. In fase di finalizzazione, la squadra predilige i traversoni per sfruttare le doti aeree e di smarcamento di Icardi e Perisic; altre soluzioni adottate sono il tiro da fuori di Candreva e gli inserimenti dei centrocampisti. Scambi veloci palla a terra, massimo due tocchi con smarcamenti e inserimenti senza palla. La condizione fisica dei centrocampisti granata e gli inserimenti laterali non solo costringeranno i loro esterni ad abbassarsi e accettare l’uno contro uno, ma sposteranno gli equilibri baricentrici mettendo in “ansia” la
compagine spallettiana in difficoltà se “aggredita“ e affrontata a viso aperto. Una volta riconquistato il possesso della palla, Baselli e Acquah dovranno cercare immediatamente la ripartenza veloce per sorprendere l’avversario, sfruttando la qualità e
nata una condizione fisica accettabile; quanto siano mancati i suoi gol ormai è risaputo, quanto diventeranno importanti nel prossimo futuro lo scopriremo partita dopo partita. Senza guardare la classifica, i conti si faranno alla fine. Non ci si addormenti sugli
soprattutto la velocità di pensiero e gamba di Ljajic e Iago, abili come pochi nell’aprire i fortini avversari e creare le occasioni da gol. Il Gallo è tornato a cantare e finalmente è tor-
allori delle ultime 2 vittorie, adesso serve il colpo, quello vero, senza paura. Emiliano Latino (In alto a sinistra Spalletti e a destra Mazzarri; qui sopra Ljajic contro la Fiorentina)
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L'Addio del 'Mondo'
Il ricordo del Direttore del Museo Grande Torino
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iao Mondo, inizio così, come si usa salutare normalmente un amico, certo di vederlo ancora l’indomani, sempre. E invece il Mondo è volato in cielo lasciandoci un grande vuoto nel cuore ma anche tanto amore e tanti ricordi di vita vera. Il suo Toro resta il nostro orgoglio. C’è una sedia al cielo, una Coppa Italia memorabile, ma forse il Toro più Mondoniano in assoluto è stato quello della stagione 199394, segnato dalle tribolazioni societarie che hanno travolto prima Borsano, poi Goveani e infine un po’ tutto il Toro. Ma non riuscirono a travolgere il Mondo. In quei mesi così caotici segnati da fantomatiche cordate, il Mondo è stato l’unico punto di riferimento certo, quello che ha permesso al Toro di sopravvivere a terribili tempeste. E quel Toro eroico, pur senza soldi e senza una società, non perse mai la sua digni-
ne che incontrava qua e la, ospite in serate e incontri, né tantomeno ai giovani de L’Approdo, una squadra speciale di Rivolta d’Adda, composta da ragazzi in difficoltà. A loro si è sempre rivolto trasmettendo forza, il senso di una vita intesa come dono anche nella sofferenza, dove si può anche perdere, ma dove dopo ogni sconfitta bisogna sapersi rialzare per lottare e riprovare a vincere. Emiliano era così, attaccato ai suoi valori, al campanile della sua Rivolta, agli amici di sempre, quelli di tutti i giorni. Ognuno di noi ha
31 maggio 2013, Museo del Toro
il suo Mondo nel cuore, ognuno di noi ha alcuni ricordi incancellabili. Vale anche per chi vi scrive. Ho conosciuto Emiliano in una fredda serata di inizio gennaio di diciotto anni fa al campo del Lucento, un bor-
13 ottobre 2017, Como Oratorio San Bartolomeo Ciao Emiliano
tà e il suo cuore granata. Grazie Emiliano per tutto questo. Da alcuni anni lottava contro il cancro ma non ha mai fatto pesare a nessuno questa croce, né ai suoi familiari, né ai suoi amici, né alle tante perso-
go di Torino, in occasione di un Memorial intitolato ai “Caduti di Superga”. Mi aveva colpito un articolo di giornale del 1998 scritto da Claudio Casagrande. Raccontava di una grande amicizia sul campo e oltre
Emiliano, stavolta ci hai fatto piangere Le emozioni che hanno accompagnato il funerale a Rivolta d'Adda
la vita tra Emiliano e Franco Riconda, fondatore del Lucento, anche lui prematuramente strappato agli affetti più cari da un tumore nel lontano 1996. Rimasi così colpito da quell’articolo pieno di umanità che decisi di fare qualcosa per ricordare questa amicizia e così presi un lenzuolo e un pennello e scrissi una dedica per loro. Il Lucento decise di invitarmi il giorno della finale. Quel giorno c’era anche il Mondo e così lo incontrai per la prima volta. A fine serata mi invitò a cena con sua moglie Carla, rimasi pietrificato dalla felicità. Poi a cena ricordo che mi fece assaggiare il brodo allungato (di molto) con del buon vino rosso... A nulla valsero le mie sterili resistenze di un astemio integerrimo, capace di superare indenne pure il pranzo di matrimonio…. Avvenne così il mio primo e ultimo incontro con il vino. Questo era Emiliano: una persona capace di aprire il suo mondo per accogliere una persona sconosciuta come me. Nei diciotto anni successivi le strade con Emiliano si sono incrociate spesso, ogni volta per eventi dalle tinte fortemente granata. Tra i più belli mi piace ricordare quelli di Modena del 2003 (con la partecipazione di ben 21 Toro Club giunti da tutta Italia) e di Belluno, sempre nel 2003, in memoria di Pedro, eventi organizzati da Mirko Ballotta e Marco Cappello, due amici fraterni ancora oggi; e poi le mostre su Emiliano al Museo, indimenticabili. Ma ogni incontro resta nel cuore. Di Emiliano oltre a tanti ricordi conservo anche molte foto, quasi tutte sono con mio figlio Alessandro al fianco. Manca tantissimo anche a mio figlio, cresciuto a pane, Toro e Mondo. Nel suo e nostro Toro c’è molto di Emiliano. Grazie anche per questo, per tutto questo amore. Lo abbiamo incontrato l’ultima volta a metà ottobre all’Oratorio San Bartolomeo di Como, per ricordare Gigi Meroni con Maria, gli amici del Toro Club Como (intitola-
Il commosso silenzio e la chiesa al centro del villaggio. Chi non aveva mai visto Rivolta d'Adda, il feudo di Mondonico, nel sabato di Pasqua dedicato all'ultimo saluto del mister, avrà provato emozioni molto intense. Migliaia di persone, in gran parte tifosi atalantini e granata. Piazza con chiesa al centro e intorno striscioni e affetto. Ma silenzio assordante figlio di rispetto e commozione, prima che il feretro faccia il giro della piazza. Poi, a fine funzione, le note di "Vagabondo" dei Nomadi, da sempre amicissimi di Mondonico. Come il "Bocia" lo storico capo dei tifosi atalantini, che ha giudato la splendida coreografia dei supporter bergamaschi prima durante e dopo la messa. Qualche fumogeno da stadio, ma con rispetto. E la percezione che nel nome del "Mondo" tifosi del Toro e dell'Atalanta potrebbe gemellarsi. Identica la passione e la fede per la propria squadra e la grinta nel Dna. Il Presidente Cairo ha rinunciato a vedere la quaterna granata di Cagliari per presenziare all'ultimo saluto del Mondo, con cui ad onor del vero non era scattato feeling totale: “Il Mondo è stato un grande allenatore del Toro, una persona molto speciale. Io l’ho conosciuto ma non così bene, non l’ho avuto come allenatore. Dal '90 al ’94 fece risultati importanti. Sapeva motivare i suoi ragazzi, fare gruppo. Era una persona molto gentile, in campo tremendista ma fuori positivo. Vittorio Beretta era un suo amico, lo vedeva spesso, mi portava consigli da parte di Mondonico”. Come ricordare il Mondo? A Cairo abbiamo suggerito un memorial: "Studieremo qualche iniziativa: un memorial sarebbe un bel modo". Le squadre potrebbero essere Toro, Atalanta, Fiorentina, Cremonese. ASTA E SILENZI I FEDELISSIMI Ad Andrea Silenzi è legato uno dei migliori ricordi sportivi di Mondonico: la vittoria in Coppa Italia nel 1993. "Pennellone" è arrivato da Roma per l'ultimo saluto: "Eravamo una bella squadra, molto unita. Per esempio,Venturin è un mio vicino di casa, ci vediamo spesso. E poi sento Annoni e altri compagni. Quando ci rincontriamo è come fosse passato solo un giorno“. Grande merito di quel successo va a Mondonico, un allenatore “che ha sfruttato appieno le caratteristiche di ognuno di noi, ci ha fatto rendere al massimo”. Antonino Asta, arrivato in auto con Alvise Zago, ha vissuto il secondo periodo di Mondo al Toro dal 1998 al 2000. E ha ottimi ricordi: "Dopo una partita disse davanti alla squadra di prendere esempio da Asta per meritarsi il posto. Quelle parole furono un attestato di stima che mi rese davvero felice" ricorda Antonino. Che aggiunge: "Il primo gol che segnai contro il Genoa, ovviamente mi allenava Mondonico, mi ha dato davvero tanto. E una sua grande capacità era di mantenere i rapporti con giocatori, stampa e tifosi in modo genuino. Dal punto di vista tattico era molto pratico: cercava di mettere i giocatori in campo nella loro migliore posizione, facendo rendere tutti al massimo". Alessandro Costa (Foto di Rino Bosco)
to proprio a Mondonico) e tanta altra gente. Sicuramente Emiliano non era al meglio, ma è arrivato comunque e a tutti non ha fatto mancare una foto, una stretta di mano, un sorriso. I funerali di sabato si sono poi conclusi con i Nomadi che cantavano “Io Vagabondo”. Proprio dei Nomadi ricordo una frase di un’altra loro struggente canzone del 1970, ma che non ha età: “Voglio pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e come allora sorridi”. Ecco Emiliano, anche dal cielo
continua a sorriderci. Noi da quaggiù ti ricorderemo, promesso, e non smettere-
mo mai di volerti bene.
Giampaolo Muliari (Direttore Museo Grande Torino)
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Numeri e Statistiche di Massimo Fiandrino
I granata non vincono in casa dal 1994 Poggi e Cois decisero la sfida. Pulici bomber con 7 reti. L'ex Mazzarri male contro i nerazzurri SFIDA NUMERO 74 A TORINO
zarri nei quarti di Finale, sconfitto 4-5 il 26/1/2011.
INTER 27 VITTORIE CONTRO 23 1 l’autorete “storica” di Sandro Mazzola il 27 febbraio 1972, al 84', autogol decisivo per la vittoria granata 2-1. Armano unico a segno con le 2 maglie, 2 gol per i neroazzurri (1948/49 e 54/55) e un gol per la causa granata su rigore nel 1957/58, Toro ko per 2-3. 2 le triplette delle sfide, i “Tris” segnati nelle vittorie piu’ vistose delle 2 squadre. Il 19/10/1930, tripletta di Prato (Torino) in TorinoInter 6-0 e “tris” di Firmani (Inter) il 28/12/1958 in Torino-Inter 0-5. Sono 15 le doppiette, in vantaggio l’Inter 8-7 (l’ultima di Palacio il 20/10/2013 in Torino-Inter 3-3). 7 le reti di Paolo Pulici (Torino) il bomber delle sfide, precede Boninsegna (Inter) e Menti II (Torino) a quota 5; a 4 Valentino Mazzola (Torino) e Giacinto Facchetti (Inter). 9 Sono state 9 le vittorie consecutive “corsare” dell'Inter a Torino contro i Granata prima del pareggio per 3-3 datato 20 ottobre 2013, che ha interrotto quella sequenza. 10 le reti segnate nella sfida più ricca di gol, il 5-5 del 12 gennaio 1941. 15 le volte in cui si è verificato l’1-0 (9 volte l’Inter e 6 volte il Torino) il risultato più frequente. 23 i pareggi, l’ultimo per 2-2 datato 18 marzo 2017 (Kondogbia, Baselli, Acquah', Candreva). 23 le vittorie del Torino, l'ultima il 27 febbraio 1994
MAZZARRI-INTER 58 PANCHINE
Pulici
per 2-0 (Poggi al 45' e Cois al 56'). La più vistosa il 6-0 del 19 ottobre 1930. 27 le vittorie “corsare” dell’Inter in casa granata, la più vistosa il 5-0 del 28/12/1958 e l'ultima l'8/11/2015 per 1-0 (Kondogbia). 193 le reti delle sfide, 98 granata e 95 neroazzurre. MAZZARRI SOLO 5 VITTORIE SU 21 CONTRO L'INTER 5 Cinque le vittorie di Mazzarri in 21 sfide ufficiali contro l'Inter fra Campionati e Coppe. L'ultima vittoria nell'ultimo match contro i neroazzurri il 5 maggio 2013 in Napoli-Inter 3-1. 7 i pareggi di Mazzarri contro i neroazzurri (4 per 0-0), i primi due nei primi 2 match con l'Inter sempre un pareggio a reti bianche (0-0 il 15 gennaio e il 29 maggio 2005) e l'ultima “ics” il 15 maggio 2011 in Napoli-Inter 1-1. 9 le sconfitte di Mazzarri contro l'Inter, l'ultima il 9 dicembre 2012 in InterNapoli 2-1. Rocambolesco in Coppa Italia il ko di Maz-
Mazzarri inizia l'avventura da mister neroazzurro il 24 maggio 2013, firma un contratto biennale. Nella stagione 2013/2014 conduce i neroazzurri al 5° posto, ottenendo una qualificazione in Europa League e la sua squadra risulta la più prolifica nelle gare in trasferta (35 gol). Nella stagione successiva viene esonerato dopo 11 gare di campionato (il 14 novembre) dopo diversi risultati negativi lascia il posto a Roberto Mancini. L'esordio in neroazzurro il 18 agosto nel 3° turno della Coppa Italia in Inter-Cittadella 4-0 e l'ultima panchina il 9 novembre 2014 in Inter-Verona 2-2 58 le sue panchine ufficiali all'Inter (fra Campionato e Coppe), il suo score e di 25 vittorie, 21 pareggi e 12 sconfitte. L'Inter con lui mister ha realizzato 99 gol subendone 57. Ha collezionato in 58 gare 96 punti, media 1,66 a partita. SPALLETTI CONTRO IL TORO 10 VITTORIE SU 18 10 le vittorie di Spalletti in 18 match in panchina contro il Torino fra Campionati e Coppe. Nelle ultime 8 sfide contro i Granata ha collezionato 6 vittorie (di questi 5 successi con almeno 3 gol realizzati), un pareggio e una sconfitta. In 18 sfide contro il Torino ha collezionato 34 punti, media di 1,89 a partita. 4 i pareggi di Spalletti
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MAZZOLA VALENTINO E SANDRO
Boninsegna
contro il Torino, l'ultimo nell'ultima sfida contro questi avversari in campionato e a San Siro l'1-1 datato 5 novembre 2007. 4 le sconfitte di Spalletti contro il Torino, l'ultima il 25 settembre 2016 in Torino-Roma 3-1. MAZZARRI SOLO 2 SU VITTORIE SU 12 CONTRO SPALLETTI 2 Solo 2 le vittorie di Mazzarri in 12 sfide ufficiali contro Spalletti fra Campionati e Coppe. Sempre alla guida della Reggina il 23/1/2005 in UdineseReggina 0-2 e l'ultima il 25/10/2006 in Reggina-Roma 1-0 3 i pareggi fra i 2 mister, il primo il 12 settembre 2004 in Reggina-Udinese 0-0 e l'ultimo il 2-2 del 15 marzo 2009 in Sampdoria-Roma 2-2. 7 Sono le vittorie di Spalletti contro Mazzarri (in 6 delle 7 vittorie, i rivali non hanno segnato reti), la prima è anche la più vistosa: 28 agosto 2005, Reggina-Roma 0-3, come quella del 25 febbraio 2007 e del 4 maggio 2008.
Mazzola Valentino e Alessandro vantano un singolare primato: unici nella Storia del Campionato Italiano a vincere una classifica cannonieri da padre (1947) e figlio (1965) Sandro Mazzola nato l’8 novembre 1942 a Torino. Nella sua carriera ha vestito solo la maglia dell’Inter. Ha esordito in A il 10 giugno 1961 contro la Juventus: quel giorno Helenio Herrera fece giocare i ragazzi per protestare contro la Federazione, la Juve vinse 9-1, inoltre fu proprio di Mazzola, su rigore, il solo gol dell’Inter. L’ultima gara in A quasi 16 anni dopo, il 22 maggio 1977 in InterPerugia 1-1, 418 le sue presenze in A con 116 reti e Capocannoniere 64/65 con 17 reti, a pari-merito con Orlando, bomber della Fiorentina. Ha vinto 4 Scudetti (1963, 1965, 1966 e 1971), 2 Coppe Campioni (1964, 1965) e 2 Intercontinentali (1964, 1965). All’Inter ha lavorato anche da dirigente, con Fraizzoli e Massimo Moratti. Infine è stato vice-campione del Mondo a Messico ‘70, ha disputato in azzurro 70 gare (esordio il 12 maggio 1963 in ItaliaBrasile 3-0, ultima gara il 23 giugno 1974 in PoloniaItalia 2-1), dove ha realizzato 22 reti. Svolse incarichi dirigenziali prima all'Inter tra il 1977 e il 1984, poi al Genoa. Dal 1995 al 1999, tornò all'Inter come direttore sportivo e responsabile del mercato prima di essere sostituito da Gabriele Oriali. Dal 2000 al 2003 lavorò
come dirigente del Torino. Per anni ha svolto l'attività di opinionista tv. VALENTINO SIMBOLO DEL GRANDE TORINO Valentino Mazzola, nato a Cassano d’Adda (MI) il 26/01/1919. Morto il 04/05/49 a Superga. Ruolo: Interno Sinistro. Esordio in A il 31/03/40 in Lazio-VENEZIA. Ultima partita in A 24/04/49 in Bari-TORINO 1-1. Le sue squadre: Dop. Alfa Romeo Mi 1938/39 in C; Venezia dal 1939/40 al 1941/42, 61 gare e 12 reti in Serie A; Torino dal 1942/43 al 1948/49, 170 gare e 97 reti in A. Presenze in Nazionale: 12 (4 reti). Esordio il 05/04/1942 in Italia-Croazia 4-0. Ultima partita il 27/03/49 in Spagna-Italia 1-3. Ha vinto: 5 Campionati Italiani (1943, 1946, 1947, 1948, 1949); 2 Coppe Italia (1941 e 1943); 1 Titolo di Capocannoniere nel 1946/47 con 29 reti.
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Eventi
'Inter Forever' e 'Un gol per ripartire' a Tolentino Nerazzurri e Csi insieme per la rinascita sociale del territorio marchigiano colpito dal sisma nel 2016 ter. Capitanata da Javier Zanetti scenderà infatti in campo Inter Forever, squadra formata da giocatori che hanno indossato la maglia nerazzurra nel contesto del Progetto guidato da Francesco Toldo. Analogamente, il giorno successivo, sarà inaugurato l’impianto polisportivo e polifunzionale di Tolentino, donato alle comunità marchigiane da “Un gol per ripartire”, e dall’impegno di Suning Sports, FC Internazionale Milano e CSI. Venerdì 20 aprile, dopo
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na due giorni speciale attende la città di Tolentino: venerdì 20 aprile è in programma l’attesa amichevole fra Inter Forever e la rappresentativa di “Un Gol Per Ripartire”, progetto solidale promosso da Suning Sports, Csi e FC Internazionale Milano. Sabato 21 aprile sarà invece inaugurato il Centro Sportivo Polifunzionale voluto per stimolare la rinascita sociale e sportiva del
Così è stato per un’intera stagione. Diverse iniziative nel 2017 hanno infatti visto protagonista il Ludobus nerazzurro, van itinerante che ha trasportato con sé attività e animazione laddove non si poteva regolarmente svolgere pratica sportiva. In estate centrale è stato il Camp rivolto a bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni, così come le indimenticabili giornate di formazione. Dopo tante ini-
che al mattino gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado presso il Cine Teatro Don Bosco assisteranno allo Spettacolo Teatrale “Invasione di Campo”, nel primo pomeriggio allo Stadio della Vittoria, di Tolentino, è in programma un’amichevole tra Inter Forever ed una rappresentativa denominata “Un gol per ripartire”. Sabato 21 aprile, sempre a Tolentino, verrà inaugurata la tensostruttura costruita per stimolare tanto l'attività competitiva quan-
Javier Zanetti al Museo del Toro 'Una vita da Capitano' con la Fondazione PUPI e il patrocinio dell'Unione Club Granata
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territorio. Dopo un anno dalla partenza sta per andare in scena la partita più significativa del progetto 'Un Gol Per Ripartire', la campagna di solidarietà per le popolazioni e le zone colpite dal sisma nel 2016 in centro Italia, realizzata dal Centro Sportivo Italiano e sostenuta da Suning Sports e da FC Internazionale Milano. Obiettivo della campagna è di contribuire alla rinascita sociale e sportiva del territorio marchigiano attraverso tante attività dedicate ai giovani.
ziative di successo è giunto però il momento tanto atteso, che vedrà protagonisti i giocatori di Inter Forever. Una grande festa in programma per venerdì 20 e sabato 21 aprile in occasione dell’amichevole e dell’inaugurazione. Passato, presente e futuro si uniranno a Tolentino che per l’occasione si colorerà di nerazzurro. Il brutto ricordo del terremoto, potrà essere messo da parte grazie alla presenza di alcuni dei grandi campioni che hanno fatto la storia dell’In-
vento speciale domenica prossima 8 aprile al Museo del Toro di Grugliasco, con l’inaugurazione della mostra "Javier Zanetti, una vita da Capitano", con la presenza del campione argentino che inaugurerà l’esposizione e sarà disponibile anche per foto ricordo e autografi. L’iniziativa, fatta coincidere appositamente con l’incontro Torino-Inter di campionato che si giocherà all'ora di pranzo, è realizzata con la decisiva collaborazione di Federico Enrichetti e della Fondazione P.U.P.I. Onlus e con il patrocinio dell'Unione Club Granata. Non si tratta di un’idea isolata o casuale, ma l'evento si inserisce a pieno titolo nel percorso avviato lo scorso anno dal Museo con la mostra dedicata a Gigi Riva: una mostra delle 4-5 esposizioni temporanee annuali sarà infatti sempre dedicata ad una grande bandiera del calcio appartenente ad un'altra squadra, per far comprendere a tutti come i valori dello sport siano universali e che prima ancora che tifosi di Toro, Juve, Inter o Milan si è innanzitutto amanti del calcio e delle emozioni che esso sa donare, attraverso le vicende epiche dei suoi protagonisti più veri e genuini. La mostra resterà aperta fino a domenica 6 maggio compresa e sarà visitabile gratuitamente presso le Sale della Memoria poste al piano terra del Museo, nei consueti orari di apertura. Alessandro Muliari
to quella ludica. L’impianto sportivo polivalente, realizzato anche grazie all’aiuto del Comune di Tolentino, sarà adibito ad ospitare attività di pallacanestro, calcio a 5 e pallavolo e andrà a rivitalizzare un comparto urbano del comune fortemente indebolito dal sisma. Ad usufruire della struttura polivalente e delle diverse iniziative ideate in questi mesi, oltre ai 20.000 abitanti dell'area di Tolentino, 5.000 dei quali si sono ritrovati senza abitazione a causa delle con-
seguenze del sisma, anche gli abitanti dei comuni limitrofi del cratere sismico. È questa la più significativa azione-gol del progetto partito il 1° aprile da Appiano Gentile, che con un lento percorso, anche attraverso la pratica sportiva, ha voluto riportare con lo sport la cittadinanza, fortemente colpita dalla scossa sismica ad una complessa e faticosa “normalità”. (Foto CSI)
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Spettacoli e cultura
'Carlo Magno va alla guerra' a Palazzo Madama Fino al 16 luglio, nella Corte Medievale, la mostra dedicata all'arredo e alla vita nei castelli di Piemonte e Valle d'Aosta nel 1300
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ino al 16 luglio, nella Corte Medievale di Palazzo Madama, ecco la mostra "Carlo Magno va alla guerra" - Cavalieri e amor cortese nei castelli tra Italia e Francia. La curatela di Simonetta Castronovo rivolge particolare attenzione all’arredo e alla vita di cor-
te nei castelli di Piemonte e Valle d’Aosta nel 1300, con opere provenienti da Torino, Moncalieri, Montaldo di Mondovì, Santa Vittoria d’Alba e Quart. La mostra presenta per la prima volta in Italia il rarissimo ciclo di pitture medievali del Castello di Cruet (Val d’Isère, Francia), una testimonianza unica della pittura del Trecento in Savoia. Dopo una prima tappa a Ginevra nel 2017, l’esposizione giun-
ge con importanti novità a Torino grazie alla collaborazione tra il Museo Civico d’Arte Antica di Torino e il Musée Savoisien di Chambery, nell’ambito delle iniziative della rete internazionale di musei appartenenti ai territori originariamente parte del ducato
di Savoia. Dieci le sezioni tematiche della mostra. Le pitture murali di Cruet, che racconta la storia dell’edificio e la delicata operazione di stacco degli affreschi. I committenti attivi all’epoca, come Amedeo V Conte di Savoia e Filippo principe d’Acaia, attraverso l’esposizione di preziosi documenti duecenteschi. La guerra, i tornei e la caccia, con spade, speroni, punte di freccia e di lancia, ad evocare
le armature dei cavalieri medievali, mentre un rarissimo corno in avorio (olifante) richiama le battute di caccia al cervo e al cinghiale, passatempo preferito dell’aristocrazia. Interni gotici, con testimonianze di mobilio medievale. Poemi e romanzi cavallereschi, con codici e pagine miniate. Le spese di corte illustrate da un rotolo pergamenaceo con la contabilità dei conti di Savoia, affiancato ad alcune monete d’argento emesse durante il regno di Amedeo V e Aimone di Savoia. Gli oggetti preziosi e i giochi, con cofanetti in cuoio e legno dipinto, pettini e specchi figurati in avorio e alcuni giochi da tavola per adulti (gli scacchi, il tris) e bambini (le bambole in terracotta). La tavola del principe, con oggetti in uso nella mensa dei castelli. La devozione privata con sculture sacre provenienti dalle cappelle dei castelli della Valle d’Aosta. I santi cavalieri, con sculture lignee e avori raffiguranti i santi venerati nel Medioevo, come san Vittore e sant’Eustachio. Le pitture murali provengono dal castello di Cruet, proprietà dei signori de la Rive, vassalli di Amedeo V di Savoia; lunghe complessivamente oltre 40 metri, sono state staccate dalle pareti della dimora savoiarda nel 1985 per ragioni conservative e, dopo un restauro concluso nel 1988, sono da allora esposte presso il Musée Savoisien di Chambery. Il ciclo rappresenta episodi tratti da una celebre chanson de geste, il Girart de Vienne di Bertrand de Bar-sur-Aube, composta nel 1180 e dedicata alle vicende di un cavaliere della corte di Carlo Magno. Raffigura pertanto scene di caccia nella foresta, battaglie, duelli, l’assedio a un castello, l’investitura feudale, la raffigurazione di un banchetto, accanto ad episodi narrativi specifici di questo poema cavalleresco. Presentate in sequenza in Corte Medievale, le pitture ricostruiscono idealmente la decorazione della sala aulica del castello di Cruet. Accanto a queste straordinarie pitture, la mostra presenta una cinquantina
Sesta edizione del 'Gran Galà Granata' Il 15 maggio al Teatro Nuovo. Presenta come sempre Jimmy Ghione
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opo il grande successo dello scorso anno, torna il Gran Galà Granata! Sesta edizione: presenta come sempre Jimmy Ghione! Il tema? La grande storia dei derby, con ospiti a sorpresa, ma sicuramente molti dei giocatori che con le loro reti hanno segnato la storia delle stracittadine contro la Juve. Una grandissima festa, quella organizzata da Toro.it e EnneCi Communication, sempre al Teatro Nuovo di corso Massimo d’Azeglio 17, a Torino. Quando? Martedì 15 maggio alle ore 21. Per chi non riuscisse a seguire l'evento in teatro, ci sarà
di opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama e da altre istituzioni, con pezzi mai esposti prima al pubblico. Essi arricchiscono il percorso consentendo di immaginare la vita nei castelli medievali della contea di Savoia tra 1200 e 1300. Sculture, mobili, armi, avori, oreficerie, codici miniati, ceramiche, vasellame da tavola, cofanetti preziosi, monete e sigilli documentano i tanti aspetti dell’arte di corte e della cultura materiale dell’epoca. La mostra è frutto dell’importante collaborazione con il Musée Savoisien di Chambéry, col quale Palazzo Madama lavora dal 2001. I due musei appartengono alla Rete Sculpture dans les Al-
la possibilità di rivedere le immagini salienti della serata in "Orgoglio Granata" su Grp Tv. L’evento avrà sempre carattere benefico: sarà a favore della Lega Missionaria Studenti,
pes, circuito internazionale di istituzioni accomunate dall’appartenenza ai territori facenti originariamente parte del ducato sabaudo, costituitasi 15 anni fa per promuovere progetti di ricerca condivisi. Un progetto volto a rafforzare le
un movimento giovanile che si sviluppa in campi di volontariato in Romania, Kenia, Cuba e Perù dove vi sono radicate delle realtà con grandi difficoltà economiche e di stampo sociale, cui i volontari garantiscono un sostegno grazie a donazioni, attività di animazione e lavoro di ogni genere. Il costo del biglietto sarà di 12€. Per informazioni sui biglietti potete contattare EnneCi Communication, al numero 011.30.40.551 o via mail scrivendo a info@enneci.net (ale.co) (Foto Niccolò Campo Toro.it)
relazioni istituzionali in una Europa unita dalla cultura, della quale Carlo Magno è stato un precursore. Paolo Rachetto (Foto Perottino)
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Spettacoli e cultura
Sofia, Miss JuveToro Sofia Amil 20 anni, da Casablanca, a 15 anni si trasferisce in Italia, dove continua gli studi e dove ora lavora. Alta 1,70 cm, la sua passione per la moda e le sfilate arriva a concretizzarsi con i primi shooting a Torino e Milano, e le sfilate con la agenzia 'Union Model' di Dante Zanetti e con il concorso di Miss Grand Prix. È anche un volto televisivo nelle
L'Oroscopo
A cura di Elis
ARIETE (21/03-20/4) Un progetto prende finalmente forma, ma è necessario realizzarlo rapidamente. Desiderate allargare il giro di conoscenze e lo fate subito. TORO (21/04-20/05) Tensioni con il capo ma i colleghi riescono ad ammorbidirlo e spiegare le vostre ragioni. L'amore giunge quando meno lo aspettate se siete aperti.
GEMELLI (21/05-21/06) Inutile offendersi quando le cose prendono una piega inaspettata, meglio correre ai ripari! In amore c'è grande intesa ma forse vi manca un pizzico di allegria in più.
trasmissioni calcistiche dell'emittente torinese Rete7.
CANCRO (22/06-22/07) Per una volta il capo anziché confondervi vi aiuta a chiarirvi le idee. La persona amata finalmente abbassa le difese. Che bello!
LEONE (23/07-23/08) Il vostro prestigio aumenta se riuscite ad essere convincenti senza sfoggio di autorità. Tante parole, ma i veri messaggi li trasmettete con gli occhi. VERGINE (24/08-22/09) Tra alti e bassi riuscite a svolgere una gran mole di lavoro. C'è una persona tra le vostre amicizie con la quale stare bene come con nessun'altra.
BILANCIA (23/09-22/10) Per realizzare un progetto è necessario fare un significativo investimento economico. L'amore vi porta soltanto gioia a patto di non ufficializzare. SCORPIONE (23/10-22/11) Ciò per cui avete lavorato a lungo giunge al termine e arrivano anche i meritati guadagni. Serenità e fiducia, è un momento di particolare equilibrio.
SAGITTARIO (23/11-21/12) Un collega riesce a ingarbugliare terribilmente il lavoro che avevate tanto ben programmato. La passione è alle stelle, ma l'intesa non è soltanto fisica. CAPRICORNO (22/12-20/01) Finalmente trovate un po' di entusiasmo per ciò che fate, tutto pare più interessante. Quando c'è l'amore i piccoli litigi uniscono ancora di più. ACQUARIO (21/01-19/02) Le entrate non sono ancora adeguate, in cambio il lavoro vi regala mille altre soddisfazioni. Sognate una relazione troppo perfetta e la realtà vi delude.
PESCI (20/02-20/03) In questo periodo il capo vi dà più sostegno dei colleghi e forse arriverà anche l'aumento. I nuovi incontri saranno intensi e i vecchi amori altrettanto.
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