amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno ix - N. 1 - 23 SETTEMBRE 2018 - Copia omaggio Il Punto
Numeri e Statistiche
Squadra Ospite
L'Intervista
Inizia il tour de force. 3 gare in una settimana: dopo gli azzurri, Atalanta e Chievo
Partenopei sempre corsari nelle ultime 3 gare sotto la Mole. 10 gol in 270 minuti
Nuovo cinema Napoli: in un ambiente turbolento il lavoro non manca al 'regista' Ancelotti
Lo 'scrittore' Viglione: "La squadra continua a crescere. Mazzarri esprime gioco concreto e identitĂ forte"
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A MUSO DURO
'Lunch-match' di fuoco sotto la Mole. Mazzarri (il grande ex) contro Ancelotti: una sfida mai finita pari nei dieci precedenti tra i due tecnici TORINO-NAPOLI | DOMENICA 23 SETTEMBRE ORE 12.30
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Punto Toro
'Lunch-match' infuocato per rilanciare le ambizioni europee Inizia il tour de force granata. Tre gare in una settimana: dopo gli azzurri, Atalanta e Chievo in trasferta ai residenti in Campania, ma i partenopei che vivono al Nord non mancheranno). E così Toro-Napoli è la meno casalinga delle partite dei granata. Proprio perché il pubblico numericamente è quasi diviso a metà. Stadio quasi sempre pieno, ma solo il 60-70 per cento sono sostenitori del Toro. Nemmeno nel derby i granata giocano con tanti tifosi avversari.
ARBITRI E VAR, LA SOLITA MALEDIZIONE Passano i decenni, cambiano le generazioni, ma il rapporto tra Toro e arbitri è sempre stato (e sempre sarà) molto turbolento. Il feeling non scatta mai, la percezione che nella storia granata gli arbitri siano una tassa da pagare, dei "Robin Hood"al contrario, che rubano al povero Toro per privilegiare le squadre potenti, è una fobia costante. Oggi raddoppiata. Perché oltre all'arbitro in
campo, lo spauracchio è diventato pure il Var. Che il Presidente Cairo, dopo lo scippo di Udine, ha giudicato inutile, visto che le polemiche ed i sospetti anziché diminuire, sono aumentati. TORINO, NAPOLI CHE VA IN MONTAGNA È un passo della celeberrima canzone di Antonello Venditti dedicata a Torino. Di certo molti napoletani sono spesso presenti allo stadio durante Toro-Napoli (anche se per motivi di sicurezza sarà vietato l'accesso
ORA PRANDIALE, BENE O MALE? Il Toro di Ventura vantava, si fa per dire, una media punti orribile nelle gare giocate all'ora di pranzo. Con Mihajlovic decisamente meglio. Mazzarri spera di incontrare il Napoli ancora stanco e distratto dalla battaglia contro la Crvena Zvedza (alias Stella Rossa) nella battaglia del Maracanà di Belgrado. Battaglia teoricamente persa, perché il pareggio in terra serba complica il cammino dei partenopei in un girone già complicato dalla presenza di PSG e Liverpool. MAZZARRI VS ANCELOTTI Due tecnici vecchia maniera: sulla breccia da decen-
ni, stile simile, ma mai fuori moda. Tante vittorie per entrambi, ma ovviamente il "Carletto" ha potuto allenare molti "Dream Team", mentre il mister di San Vincenzo ha dovuto operare spesso miracoli in provincia. Dalla doppio salto dalla C alla serie A col Livorno, alla salvezza con la Reggina penalizzata di 9 punti, alle belle stagione nella Genova blucerchiata. E proprio a Napoli Mazzarri ho toccato l'apice della sua carriera, con un eccellente secondo posto, ricordato con affetto in estate da ADL, il vulcanico Bi-Presidente (visto che possiede pure il Bari) partenopeo. ATTACCO: DA ABBONDANZA A PENURIA Quel grande sceneggiatore che è il Destino ha punito Walter Mazzarri. Che ad agosto si lamentava dalla sovrabbondanza del proprio parco attaccanti. Il mister granata, temendo musi lunghi di giocatori scontenti, ha avallato le partenze di Niang e Ljajic l'ultimo giorno di mercato. Ma ovviamente proprio ora che il Toro si appresta a giocare 3 gare in una settimana, si
è infortunato Iago Falque, facendo diventare cortissima la coperta. Restano solo Belotti e Zaza, chiamati dunque ad un tour de force: ci sarebbero ovviamente i giovani Edera, Parigini e Damascan. Ma prima recupera Iago Falque, meglio sarà per Mazzarri. TOUR DE FORCE Napoli in casa, Atalanta e Chievo in trasferta. In una settimana il Toro capirà le propria reale consistenza. Finora i Mazzarri-boys hanno raccolto più elogi che punti. Il calendario non ha aiutato, gli arbitri ancora meno. Ma per andare in Europa bisogna fare qualche colpaccio: battere una nobile come il Napoli
o espugnare più campi di provincia possibile. La classifica è corta, gli equilibri sottili, gli episodi determinanti, l'autostima fondamentale. Il Toro va spesso a fiammate: mezzi tempi soporiferi, e decine di minuti travolgenti. Quattro giornate finora sono poche per giudicare. Le prossime 3 daranno un quadro definito. Non definitivo, ma importante. Alessandro Costa
(Nella foto in alto a sinistra Simone Zaza; in alto a destra Andrea Belotti)
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Numeri e Statistiche
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di Massimo Fiandrino
Ancelotti-Mazzarri a muso duro Nei dieci precedenti tra i due mai un pareggio: 7 vittorie a 3 per l'attuale trainer dei partenopei vinto una Coppa Italia nel 2011/2012 (contro la Juventus), i migliori risultati in Campionato il 2° posto nel Torneo 2012/2013 e il 3° posto nel 2010/2011.
tati da Ancelotti mister Bianconero nel Campionato 1999/2000. Un pareggio per 0-0 datato 7 novembre 1999 e una vittoria per 3-2 del 19 marzo 2000
182 le panchine di Mazzarri alla guida del Napoli fra Campionato e Coppe con uno score di 89 vittorie, 49 pareggi e 44 pareggi. In serie A con gli Azzurri: 145 panchine in Campionato, 73 vittorie, 42 pareggi e 30 ko.
6-0 la vittoria record di Ancelotti contro il Torino del 6 ottobre 2002 a San Siro, fu l'inizio della debacle Granata, conclusasi con la retrocessione nel torneo 2002/2003. Ma per Ancelotti anche un 5-1 datato 19 aprile 2009, nella sua ultima sfida contro i Granata, prima di diventare anche vittorioso all'estero.
MAZZARRI CONTRO IL NAPOLI NON VINCE DA PIÙ DI 10 ANNI
IL TECNICO GRANATA HA VINTO PERÒ L'ULTIMA SFIDA
Ancelotti 02/10/2005 Milan-Reggina 2-1 Ancelotti 12/02/2006 Reggina-Milan 1-4
7 Le vittorie di Ancelotti, le prime 5 consecutive, contro le 3 di Mazzarri (queste nelle ultime 5 sfide). L'attuale mister del Napoli ha vinto le prime 5 gare nei primi 5 incroci con il collega, pesante il 5-0 inflitto il 31 ottobre 2007 nella sfide Sampdoria-Milan 0-5.
Ancelotti 14/01/2007 Milan-Reggina 3-1 MAZZARRI 27/05/2007 REGGINA-Milan 2-0 Ancelotti 31/10/2007 Sampdoria-Milan 0-5 MAZZARRI 19/03/2008 Milan-SAMPDORIA 1-2
3 le vittorie di Mazzarri, tutte nelle ultime 5 sfide. Mazzarri ha vinto l'ultima sfida contro Ancelotti il 1 marzo 2009 in SampdoriaMilan 2-1. Ancelotti 03/10/2004 Milan-Reggina
2-1
Ancelotti 13/02/2005 Reggina-Milan 0-1
Ancelotti 9/10/2008 Milan-Sampdoria 3-0 MAZZARRI 01/03/2009 SAMPDORIA-Milan 2-1 WALTER IL GRANDE EX 4 le stagioni di Walter Mazzarri alla guida del Napoli dal 2009 al 2012. Ha
11 le sfide ufficiali fra Mazzarri e il Napoli, il suo bilancio è negativo con 2 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte. 11 punti in 11 sfide (media 1 punto a gara). Non vince contro il Napoli da più di 10 anni, dal 10 febbraio 2008 in Sampdoria-Napoli 2-0 e dopo di allora contro i partenopei 4 pareggi e 2 sconfitte. ANCELOTTI IMBATTUTO CONTRO IL TORO: 7 VITTORIE E 4 PAREGGI Le squadre di Ancelotti hanno realizzato 23 gol ai granata in 11 sfide e subito solo 6 reti. In 7 gare su 11 le squadre di Ancelotti non hanno subito gol contro il Toro. 2 i derby di Torino dispu-
7 le vittorie di Ancelotti in 11 confronti contro il Torino sempre in serie A e in 7 match le sue squadre non hanno subito reti. È imbattuto (completano lo score 4 pareggi in 11 sfide contro il Toro). 4 i pareggi di Ancelotti contro il Torino, il primo nella prima sfida contro i Granata datato 7 novembre 1999 (nel derby di Torino) e l'ultimo il 23 novembre 2008 in Torino-Milan 2-2. Un altro 0-0 il 10/12/2006 in MilanTorino 0-0. 23 le reti delle squadre di Ancelotti al Torino, media piu' di 2 gol a gara e solo 2 match non hanno trovato la via del gol (in entrambe le sfide pareggio a reti bianche).
CURIOSITÀ E RECORD SUL TRAINER DI REGGIOLO Ancelotti campione in 4 Paesi diversi: Italia (Milan 2003/04), Inghilterra (Chelsea), Francia (Psg), Germania (Bayern). Nessuno prima di lui ha vinto il titolo nei 4 tornei top. In altri campionati non 'top' altri mister hanno vinto il titolo in 4 Paesi diversi: Trapattoni, Happel, Ivic e Mourinho. Ancelotti ha vinto 3 Coppe dei Campioni in panchina (Milan 2003, 2007, Real Madrid 2014). Solo altri due mister hanno fatto come lui: Bob Pasley (Liverpool) e Zidane (Real Madrid). Per Ancelotti il Napoli è
l'ottava squadra diversa in Champions: record per un mister in questa competizione (Parma, Juventus, Milan, Chelsea, Psg, Real Madrid, Bayern Monaco, Napoli). Per lui 155 presenze in Champions in panchina, solo 2 mister meglio di lui in questa competizione: Ferguson 190 e Wenger 154. 611 le vittorie di Ancelotti in panchina su un totale di 1032 (59%). Il mister vinse 22 gare di fila nel 2014 con il Real Madrid (record per un club spagnolo) e 20 titoli conquistati in panchina.
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Toro-Napoli Story
Quante sfide emozionanti in quasi un secolo
GLI ALBORI Quando il Toro affronta per la prima volta il Napoli si è appena visto revocare il primo scudetto ma andrà a rivincerlo l'estate successiva. È l'11 dicembre 1927, si gioca sul campo dell'Ilva di Bagnoli e il Toro vince 1-0 con gol di Libonatti. Che ne segna 4, il 4 marzo successivo, quando al Filadelfia il Toro asfalta i partenopei 11-0: tripletta anche per Baloncieri. D'altronde il Napoli è stato appena fondato, il 1° agosto 1926, dall'industriale Ascarelli. E proprio nello stadio a lui intitolato il Napoli, nel novembre del 1929, ottiene la prima vittoria contro il Toro: 2-0. Seguiranno 4 vittorie consecutive del Toro e 2 pareggi prima che, nel 1933, il Napoli espugni il Fila con gol di Sallustro. Nel marzo 1934 la partita si gioca al "Littorio" di Napoli e i partenopei vincono 5-2. Il Toro si impone invece nel novembre 1935, 1-0 allo stadio "Partenopeo" (Sudati). Anche nel resto
del decennio il Toro ottiene solo vittorie o pareggi. ANNI 40 Sempre al "Partenopeo" il Napoli vince 3-1 nel marzo 1940 ma poi il Torino diventa "Grande" e per i granata contro i "vesuviani" saranno solo vittorie o pareggi. ANNI 50 Tra il 1951 ed il 1953 il nuovo Toro post-Superga invece perdono 4 gare di fila contro i partenopei tra Vomero e Filadelfia. Poi però i Granata si riscattano e le sfide del decennio vedono un sostanziale equliibrio. ANNI 60 Le sfide tra Toro e Napoli cambiano stadi: che sono gli stessi di oggi mezzo secolo dopo, anche se rinnovati. Comunale e San Paolo. A Fuorigrotta il Toro nelle prime 4 gare ottiene 3 pareggi ed 1 vittoria, ed anche a Torino il bilancio è più granata che azzurro.
ANNI 70 Il Toro nel decennio "tremendista" ottiene molte vittorie al Comunale e tanti pareggi al San Paolo. A parte un sonoro 0-4 nel febbraio 1970. Da segnalare però nel marzo 1978 il Toro corsaro a Napoli: 3-1 con gol di Pat Sala, Pulici e Graziani, bissato nell'aprile 1979 da una vittoria 1-0 firmato Iorio. Dal 1978 (e fino al 1985) a difendere i pali del Napoli c'è un certo Luciano Castellini. ANNI 80 Nel 1980-81 il Napoli lotta per lo scudetto: ma al San Paolo il Toro si impone 3-1 con doppietta di Pulici e rete di Volpati. A Torino vittoria partenopea firmata Musella. Eqilibrio fino a metà decennio, quando il Toro vince in casa 2 volte nel 1984: a maggio con reti di Dossena e Beruatto mentre a settebre il nuovo Toro di Radice e Junior asfalta il Napoli di Maradona 3-0, con doppietta di Serena e sigillo di Francini. I granata arriveranno secondi. Junior e Maradona (con Caffarelli) firmeranno lo score della gara di ritorno. Maradona in rete anche nell'ottobre 1985 ma il Toro vince ancora grazie alle reti di Sabato e Comi. Poi 4 vittorie partenopee, ma nel marzo 1988 il Toro elimina i Maradona-boys nei quarti di Coppa Italia: 1-1 al Comunale (Comi e Renica) e 3-2 per il Toro al San Paolo (reti di Gritti, Comi e Polster).
ANNI 90 1 pareggio e vittoria Napoli nel 1990/91, ma la stagione dopo (quella della finale Uefa) il Toro pareggia 0-0 al Delle Alpi ed espugna il San Paolo con rete di Fusi. Nel gennaio 1993 l'ex granata Policano segna la rete della vittoria partenopea a Torino, poi 5 pareggi consecutivi. Nell'aprile 1996 il gol di Boghossian collabora alle retrocessione granata. Nel 1998-99 Toro e Napoli si riaffrontarono in serie B. Reti bianche al San Paolo, 3-2 per il Toro a 3 giorni dai 50 anni di Superga: reti di Bonomi e doppietta di Ferrante: la seconda rete al 93° sancisce vittoria e virtuale promozione in serie A. ANNI 2000 Toro e Napoli hanno iniziato a fare ascensore tra serie A e B. Si ritrovano avversari nell'ottobre 2003 allo stadio neutro Romagnoli di Campobasso: finisce 2-2 doppietta di Ferrante e reti di Dionigi e Vieri Junior. Al ritorno vince il Napoli al Delle Alpi 2-1. Seguono altri 3 anni e mezzo senza affrontarsi. Il 23 dicembre 2007 al San Paolo finisce 1-1: rigore di Rosina e pareggio di Hamsik. Il Toro scende in campo con la terza maglia a strisce arancioni e nere. Al ritorno, stavolta stadio Olimpico, vince il Toro 2-1: ancora Rosina e sigillo di Di Michele. Altre 2 vittorie granata nel 2008-09: a di-
cembre a Torino, Rolando Bianchi firma il gol vittoria. Al ritorno il 17 maggio il Toro ribalta il gol di Pia', con le reti di Bianchi e Rosina. Prima vittoria esterna stagionale e Toro che sembra salvo. Ma poi perde 2-3 in casa col Genoa e tornerà in cadetteria per 3 anni. GLI ANNI 10 La prima del ritorno in A si gioca a novembre 2012: Cavani per il Napoli, clamoroso pareggio granata al 91° firmato Sansone. Il 30/3/2013, 8 reti all'Olimpico. 1 a testa per Barreto, Jonathas e Meggiorini. Ma Cavani segna una doppietta e l'ex granata Dzemaili una tripletta. Nel 2013-14 Ventura soffre Higuain. Doppietta dell'argentino a Napoli e rete del "Pipita" al 90° a Torino con un evidente fallo su Glik non sanzionato. Nell'ottobre 2014 altra doppia vittoria napoletana: Quagliarella segna un rigore per il Toro ma Insigne e Callejon ribaltano il
punteggio. Ma il 1° marzo 2015 il Toro appena tornato dal trionfo di Bilbao batte il Napoli 1-0 grazie al gol di Glik. Il 6 gennaio 2016 segna Insigne ma pareggia Quagliarella su rigore. Fabio pero' si scusa troppo platealmente con il pubblico partenopeo e i tifosi granata non glielo perdoneranno. Il gol decisivo è di Hamsik. L'8 maggio 2016, ultima gara casalinga di Ventura, Napoli vittorioso per 2-1: Higuain, Callejon e Peres. Due stagioni fa doppia "manita" del Napoli: 5-3 al San Paolo (poker di Mertens) e 5-0 al Grande Torino. Nella scorsa stagione la giostra del gol: otto reti in due gare. A Torino vinse il Napoli 3-1, invece sotto il Vesuvio i granata riuscirono a pareggiare clamorosamente 2-2 tagliando le ultime speranze azzurre di scudetto, ormai comunque ampiamente compromesso. Alessandro Costa
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Numeri e Statistiche
di Massimo Fiandrino
Napoli sempre corsaro nelle ultime 3 gare in casa granata 10 i gol segnati dai partenopei in 270 minuti. Policano unico a segno con entrambe le maglie 08/05/2016 (37^ gta) Torino-NAPOLI 1-2 Reti: Higuain (N) al 12', Callejon (N) al 20', B. Peres (T) al 65' Arbitro: Damato Espulso: Vives (T) al 93' per somma di ammonizioni 14/05/2017 (36^ gta) Torino-NAPOLI 0-5 Reti: Callejon (N) al 7' e 76', Insigne L. (N) al 59', Mertens (N) al 72', Zielinsi (N) 78' Arbitro: Irrati Note: Si tratta del terzo 0-5 interno della storia granata, i precedenti: contro l'Inter il 28/12/ 1958 e contro il Cagliari il 16/5/1993 16/12/2017 (17^ gta) Torino-NAPOLI 1-3 Arbitro: Mazzoleni Reti: Koulibaly (N) al 4', Zielinski (N) al 25', Hamsik (N) al 30', Belotti (T) al 63'
POLICANO UNICO IN GOL CON ENTRAMBE LE MAGLIE 1 Policano è l’unico giocatore ad avere segnato con
24 le vittorie del Torino in 64 sfide in Serie A contro il Napoli, l’ultima il 1 marzo 2015 per 1-0 (rete di testa di Glik al 68'). Le vittorie più vistose del Torino, il 6-2 del 29/12/1940 con la tripletta di Petron e reti di Capri, Ussello e Franco Ossola e il 4-0 del 14/09/1947, reti di Valentino Mazzola, Gabetto, Menti II e Ferraris II. I TRE 'TENORINI' CONTRO IL TORINO: MERTENS BOMBER entrambe le maglie, 1 gol per entrambe le casacche e le sue segnature risultarono decisive: per il Torino il 07/04/1991 in TorinoNapoli 1-1 e per la vittoria “corsara” del Napoli in casa granata, l’1-0 segnato dal forte difensore il 10 gennaio 1993. PETRON E DZEMAILI 'TRIPLETTISTI' 2 le triplette delle sfide, di Petron (Torino) il 29 dicembre 1940 in Torino-Napoli 6-2 e di Dzemaili (Napoli) il 30 marzo 2012 in TorinoNapoli 3-5.
5 le reti di Vinicio (Napoli) a segno per 4 gare di fila dal Torneo 1955/56 al Campionato 1958/59. 17 le vittorie “corsare” del Napoli , le ultime 3 consecutive, il 3-1 datato 16 dicembre 2017, il 5-0 del 14 maggio 2017 (la vittoria più vistosa del Napoli in casa Granata). 23 i pareggi delle sfide, 13 dei quali conclusi per 0-0 del quale l’ultimo il 05/11/1995. Dopo di allora in casa Granata troviamo 3 vittorie del Torino e 5 del Napoli
6 i gol di Mertens contro il Torino e tutti segnati nelle ultime 4 sfide contro i Granata. Il poker datato 18/12/2016 in Napoli-Torino 5-3 (reti al 13', 18' (rig.), 22' e 80'), 1 gol il 14 maggio 2017 in Torino-Napoli 0-5 (al 72') e 1 gol il 6 maggio 2018 in Napoli-Torino 2-2 (al'25'). Non ha mai perso nei 7 precedenti (6 vittorie e 1 pareggi) giocando 393 minuti (segna un gol ogni 65 minuti contro il Toro). 4 i gol di Callejon in 10 partite contro il Torino,
gli ultimi nella doppietta del 14/05/2017 in TorinoNapoli. Il suo bilancio contro il Torino è di 8 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta e 732' minuti in campo contro i Granata. 3 i gol di Lorenzo Insigne in 11 sfide contro il Torino. E' imbattuto con 9 vittorie e 2 pareggi contro i Granata con 704 minuti in campo. I suoi 3 gol: 05/10/2014 in Napoli-Torino 2-1 (al 54'); 06/01/2017 in Napoli-Torino 2-1 (al 16'); 14/05/2017 in Torino-Napoli 0-5 (al 59'). POKER PER HAMSIK ANTI-GRANATA 4 le reti di Hamsik in 14 sfide contro il Torino, la prima al primo incrocio contro i Granata il 23 dicembre 2007 in Napoli-Torino 1-1 (era subentrato a Savini al 46' e rete al 81'), la seconda il 6 gennaio 2016 in Napoli-Torino 2-1 (al'41) e due reti nell'ultimo torneo, una rete il 16/12/2017 in Torino-Napoli 1-3 (al'30) ed infine il 6 maggio 2018 in Napoli-Torino 2-2 (al 71'
era subentrato da 2 minuti a Zielinski e ha realizzato il gol n° 100 in serie A). Ha collezionato 9 vittorie in 14 sfide contro il Torino (3 pareggi e 2 ko) giocando 1.020 minuti.
(Nella foto in alto a sinistra Dries Mertens; a destra Lorenzo Insigne)
Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino
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Trib. di Torino n. 30
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Paolo Rachetto
Manuela Viganti
Hanno collaborato Salvino Cavallaro Alessandro Costa Massimo Fiandrino
Segreteria di redazione
Editore
del 27/11/2015.
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CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 17 DI GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE 2018
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La Tattica
Nuovo cinema Napoli: il lavoro non manca al 'regista' Ancelotti Il tecnico di Reggiolo chiamato a riscrivere un copione assimilato a memoria negli anni del 'Sarrismo'
C
arlo Ancelotti, dopo il ko contro la Sampdoria, ha rotto gli indugi e deciso, finalmente, di imprimere la sua mano, tecnico-tattica, sul Napoli: Mertens più defilato, 4-4-2, Callejon basso,sulla linea dei centrocampisti e Insi-
gne da punta centrale abile a sfruttare i suoi dribbling, la sua visione di gioco e il suo tiro. Ancelotti è un allenatore molto capace, preparato e attento. L’intuizione e il coraggio nel presentare Insigne sotto altra veste tattica, testimoniano,
ancora una volta, che dalla Reggiana in poi, quasi mai ha sbagliato un colpo e spesso ha ribaltato le iniziali smorfie di non convinzione da parte di alcuni, sbalorditi da scelte solo apparentemente visionarie. Ecco che l’ennesima rivoluzione copernicana tocca gli equilibri della squadra e le trame offensive da riscrivere e assorbire, dopo i tre anni di sarrismo. Superato il canovaccio di Sarri e superato il 4-3-3 ormai diventato un mantra ripetuto fino a diventare ossessione tattica (ma che ha regalato tante soddisfazioni in termini di bel gioco e risultati) cerchiamo di capire come questi cambiamenti influiranno sullo status quo azzurro. Carlo Ancelotti sa bene che Insigne è tra i primissimi in classifica in termini di conclusioni verso la porta e ha “intuito” che avvicinandolo ad essa potrà sfruttare ancor di più le sue qualità e il suo istinto; insieme al 'compagno di fantasia' Mertens, abili ad invertire le posizioni e allargarsi a sinistra creando pochi punti di riferimento e
giocando in ampiezza oltre che in verticale. Callejon, come scritto prima, leggermente più arretrato sulla linea dei centrocampisti (o quasi ) a configurare un 4-4-2 molto più compatto con Hysaj ligio a destra, Zielinski più accentrato, Mario Rui a sfruttare spazi sulla corsia per poi crossare spesso e volentieri , Hamsik e Allan guardiani in fase di non possesso. Ottima l’intesa di Milik per lo scugnizzo napoletano, con il polacco tornato protagonista assoluto dopo la troppa sfortuna incocciata negli ultimi anni; i due sembrano aver trovato la giusta alchimia nell’aggredire gli spazi per cercare (e spesso trovare) le giuste verticalizzazioni che mandano in tilt le difese avversarie. A Napoli sta iniziando una nuova era, Ancelotti ha inizializzato un nuovo progetto. Nuovo equivale a diverso,con i riferimenti che via via vanno a modificare la mentalità di un gruppo forte, di livello assoluto. Sarà un cambiamento mentale difficile da recepire nell’immediato ma che responsabilizzerà
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i calciatori titolari e non, che dovranno sentirsi tutti funzionali al progetto. Le rotazioni saranno costanti e ognuno si dovrà far trovare pronto in qualsiasi momento e contro qualsiasi avversario. Il leader calmo di Reggiolo non fa figli e
figliastri ma potrà far del Napoli con Napoli (città) un tutt’uno devastante. Emiliano Latino
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Squadra Ospite
Quanti fuochi pirotecnici all'ombra del Vesuvio Un ambiente turbolento: il Presidente attacca Sindaco ed ex allenatore ma i tifosi gli remano contro
U
n ambiente particolare quello di Napoli. A volte tragicomico. L'ultima diatriba tra sindaco della città (l'ineffabile De Magistris) e Presidente azzurro (il padre-padrone De Laurentiis) ha fatto storcere la boc-
ca ai tifosi del ciuccio e al resto degli italiani. Storie di affitti da riscuotere, di stadi da edificare ex-novo, di schermaglie dialettiche violenti tra due 'istituzioni' cittadine che si rinfacciano anche le virgole e minacciano ritorsioni. Cose mai viste all'ombra del Vesuvio. Eppure di problemi a Napoli ne hanno subiti – e ne subiscono – tanti. Ma cadere cosi in basso mai. I tifosi, da parte loro, accendono altri fuochi pirotecnici, in piena tradizione cittadina. Gli ultrà sono schierati in maniera feroce contro il Presidente,
e non da oggi. Le contestazioni messe in atto nel fatiscente e semi-deserto San Paolo delle ultime gare sono all'ordine del giorno. I cori di scherno contro De Laurentiis si contanto in quantità industriale senza soluzione di continuità.
Il resto dei tifosi è diviso ma le presenze all'interno dell'impianto parlano chiaro: contro la Fiorentina, ultima gara interna di campionato, si arrivava a stento a 20.000 unità. I seggiolini vuoti spiccavano come il mare. Forse, per il Napoli, è meglio giocare in trasferta che in casa: tanti tifosi azzurri seguono Hamsik e compagni fuori dalle mura amiche, e sono mediamente molto meno 'incazzosi' rispetto ai colleghi di tifo che presidiano il SanPaolo. Traduzione: sostegno assiduo e totale alla squadra. Anche a Torino,
infatti, domenica all'ora di pranzo, i fans partenopei provenienti da tutto il Nord Italia faranno sentire numericamente e vocalmente la loro presenza, come avviente in ogni stadio d'Italia (tranne appunto il San Paolo). Comunque sia, in questo contesto alquanto imbarazzante, il buon Ancelotti è costretto a vincere e convincere. Certo, non glielo ha ordinato il medico di tornare in Italia ma l'impresa di vincere all'ombra del Vesuvio si prospetta veramente ardua visto che la squadra non è certo stata rinforzata a dovere nel mercato estivo, soprattutto per poter competere con la Juve piglia tutto. A voler essere buoni, al netto delle cessioni 'eccellenti' (Reina e Jorginho), è stata inserita al massimo qualche buona alternativa, utile per fare almeno un poco di strada in Europa. A patto di usare in maniera intelligente il turn-over. Proprio quella Europa e quel turn-over snobbato clamorosamente da Sarri: errore da matita blu. E i risultati lo hanno confermato. Il modo migliore, tra l'altro, per fare andare su tutte le furie il numero uno azzurro che infatti, proprio di recente, ha ribadito quanto tenga a fare bene sia in Italia che
Dopo la pesante sconfitta a Marassi gli azzurri cercano riscatto sotto la Mole
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el lunch-match di giornata a Torino arriva il Napoli di mister Ancelotti. Dopo la vittoria di misura in campionato dell’ultima giornata, contro la Fiorentina, grazie alla rete di Lorenzo Insigne e all’impegno infrasettimanale di Champions League contro la Stella Rossa Belgrado, gli azzurri si trovano di fronte i granata di mister Mazzarri (il grande ex). Napoli che giunge ai piedi della Mole dopo il pareggio maturato a Belgrado, dove è mancato solo il gol per sbloccare una partita dominata dagli azzurri sin dalle prime battute di gioco e soprattutto nel secondo tempo, quando i serbi hanno diminuito l'intensità agonistica. Un pari che ha sicuramente lasciato l’amaro in bocca ai ragazzi di Ancelotti (in un girone difficilissimo era importante partire con il piede giusto contro la squadra cenerentola del raggruppamento) che nella tutt’altro che semplice trasferta di Torino proveranno a riconquistare i tre punti prendendo spunto da quanto di buono vistosi a Belgrado e dalla vittoria casalinga contro la Fiorentina. Azzurri che si presentano alla quinta giornata di campionato con tre vittorie di assoluto spessore (contro Lazio, Milan e Fiorentina) e la pesante sconfitta di Genova contro la Sampdoria. Proprio il ko in quel di Marassi potrebbe e dovrebbe aver insegnato tante cose ad Hamsik e compagni, pena il riporre nel cassetto le ambizioni societarie. Sei le reti fatte dal Napoli sin qui, così come sei sono le reti subite in queste prime giornate di Serie A. L’insidiosa trasferta in terra piemontese sarà un ulteriore banco di prova, a pochi giorni di distanza dalla trasferta di Belgrado che ha sicuramente portato via qualche riserva fisica e mentale ad
in Champions League. Non fosse altro per una questione di fatturato. Ancelotti avvisato mezzo salvato quindi. Anche se il primo passo falso compiuto in quel di Belgrado, martedi scorso, suona da fortissimo campanello d'allarme per il tecnico dal sopracciglio
Marek Hamšík
un gruppo che deve ancora assestarsi al meglio dopo l'esperienza 'sarriana'. Il Napoli proverà sicuramente ad affondare il colpo decisivo con le sue armi migliori (vedasi reparto offensivo) e a finalizzare sfruttando il maggior numero di occasioni possibili. Insomma vedremo un Napoli volenteroso, che vorrà riprendere la marcia in campionato nel migliore dei modi, ripartendo dalla vittoria casalinga di misura contro la Fiorentina che sembrava aver ringalluzzito l'ambiente. Torino invece che non vince in casa contro i partenopei dall’1 marzo del 2015 (quando fu decisiva la rete di Glik al 68’) e che vorrà interrompere questa tradizione negativa (per le statistiche complete vedasi le altre pagine di questo giornale n.d.d.).
alzato (quando si arrabbia). Le parole d'amore pronunciate ad inizio stagione tra Presidente e allenatore sono scritte sulla sabbia: basta un venticello a cancellare tutto in un amen. E dalle parti di Castelvolturno il meteo cambia in un attimo. (red.)
Dario Lignana
(In alto a sinistra il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, foto profilo Twitter; al centro l'ex allenatore del Napoli Maurizio Sarri; in basso il portiere Pepe Reina)
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L'Intervista
“Il Toro continua a crescere grazie ad una attenta gestione societaria” Viglione: “Mazzarri esprime un gioco concreto e una identità forte. Var? Giusto protestare...”
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on è la prima volta che incontriamo Fabio Viglione nel suo studio di Roma. Avvocato penalista di grande spessore professionale, Viglione è figura nota nel mondo del calcio per occuparsi di diritto sportivo, difendendo diversi club italiani, calciatori e anche allenatori. Ma è anche conosciuto nell’ambiente granata per avere pubblicato il libro “Caro Toro ti scrivo”, as-
zato la voce a tutela della squadra. Meglio tardi che mai? “A Udine c'è stato un errore evidente e quanto mai clamoroso, da matita blu. Beffardo poi che anche con la prova fornita dal var non si possa correggere. È un fischio che non solo ha annullato un gol valido ma ha impedito l’utilizzo del var. Un paradosso: l’arbitro ha sbagliato e gli assistenti al video, pur rilevando l’errore, non lo hanno potuto correggere. Ci siamo già passati l’anno scorso a Bologna, ma quest’anno dopo il rodaggio interpretativo non pensavo potesse ripetersi. La società ha espresso l’inevitabile disappunto e la propria evidente delusione. D’altronde è stata una decisione che ha pesato ancora una volta sul risultato. Se fossimo passati in vantaggio sarebbe stata tutta un’altra partita. Sono errori macroscopici che a livelli di iper professionismo non possono essere ammessi. La società ha protestato in modo deciso perché ha lamentato la disapplicazione di un
sieme all’ex parlamentare Giorgio Merlo. La sua è una bella storia da vero tifoso del Toro, nonostante sia nato a Venosa in Basilicata e poi trasferitosi a Roma per studiare e iniziare la sua splendida carriera di giurista.
protocollo, non una diversa valutazione di un’azione di gioco. Lamentarsi sempre non è un atteggiamento che apprezzo. È giusto invece, in questi casi, sottolineare quanto accaduto per evitare che possa ripetersi ancora”
Fabio, parliamo dell’ennesimo errore arbitrale avvenuto a Udine ai danni del Torino. Cairo e Petrachi hanno finalmente al-
Veniamo a questioni più tecniche. A che punto è il 'work in progress' del Toro? “Il Toro sta crescendo in
modo progressivo ed equilibrato. Trattiene i giocatori più forti che rientrano nei piani dell’allenatore e migliora la qualità della rosa. Ha aumentato anche il monte ingaggi, sta costruendo una squadra più matura nella quale la qualità è estesa anche alle cosiddette riserve. Chi subentra è dello stesso livello del giocatore sostituito. Non proclami, fatti concreti con i quali si misurano le intenzioni. Io sono profondamente soddisfatto e lo dico ora a prescindere da come andrà a finire la stagione. Parlo ex ante e non ex post. Ci sono tutte le condizioni per fare bene e per migliorare quanto già costruito” A parte l’atteso recupero fisico-atletico di Zaza, come vedi il suo impiego in attacco con Belotti? “Sono ancora alla ricerca di un’intesa. Ma avere due giocatori come loro è una grande risorsa. Con il tempo e la voglia sapranno soddisfare le esigenze di equilibrio e integrarsi a vicenda anche facendo i movimenti giusti. Non credo che per le difese avversarie siano due buoni clienti, ma dando a Mazzarri il tempo necessario per apportare i correttivi giusti, Zaza riuscirà a ritagliarsi uno spazio molto importante.” Facendo una rapida carrellata sui singoli giocatori del Toro, chi è che ti ha maggiormente impressionato in questo inizio di campionato. Forse Meite? “Meitè ha sbalordito tutti, non pensavo riuscisse ad inserirsi così rapidamente nel campionato italiano: straordinario. Ma anche Aina sta dimostrando un potenziale enorme, esplosivo, a dispetto dell’età e del breve periodo di apprendistato. Izzo lo ricordavo già forte, si sta confermando. Chiudo con Parigini che è tornato dal prestito motivato e maturo. Può sfruttare l’occasione perché ha grandi qualità” Condividi le scelte tattiche
di Mazzarri e il modo di far giocare il Toro? “Mazzarri è un allenatore molto preparato che sa dare ottima organizzazione di gioco e solidità alle sue squadre. Credo che possa fare molto bene e contribuire alla crescita del Toro e delle sue ambizioni. Pochi proclami, lavoro quotidiano attento ai dettagli, alla maturazione del gruppo e alla crescita della mentalità dei singoli. Oggi chi arriva al Toro, arriva in un club che ha obiettivi di squadra; una società che non è una semplice vetrina per il singolo. In questo senso Mazzarri sta operando bene. Non garantisce prestazioni pirotecniche, ma un gioco concreto ed una squadra con una identità forte. Ma devo dire che ho apprezzato molto anche la capacità del mister di sapere leggere le partite variando i moduli anche nell’ambito della stessa partita, in funzione delle caratteristiche degli avversari, valorizzando al meglio il patrimonio tecnico della propria squadra.” Le ultime notizie su Iago Falque parlano di un problema ai flessori della coscia destra, causato dall’infortunio rimediato domenica scorsa a Udine. Secondo te, quanto è importante questo giocatore nell’assetto tattico voluto da Mazzarri? “Iago è un giocatore importante per la sua duttilità, la sua capacità di essere imprevedibile e di non avere una collocazione precisa. Così diventa difficile per gli avversari contenerlo. Ha grande tecnica e ottima visione di gioco. Si è confermato anche con il cambio di modulo e con un allenatore diverso: è una certezza. A Udine è uscito proprio nel momento in cui stava cominciando a far saltare il banco, in cui, tra le linee, accendeva la luce.” Nella prossima gara di campionato il Toro riceve il Napoli. Ottimista sul risultato? E riusciranno finalmente i granata a con-
quistare l'Europa? “Il Napoli è squadra di grandi valori tecnici che l’anno scorso ha fatto un campionato eccezionale. Il cambio di allenatore determina sempre una fase di rodaggio un po’ lunga, ma Ancelotti è un grande tecnico e saprà valorizzare al meglio il potenziale di cui dispone. Credo che la partita, anche grazie alle attenzioni tattiche di Mazzarri, è aperta a ogni risultato, una
o meno un traguardo tanto prestigioso, poi, dipende anche da tante componenti, episodi fortunati, errori arbitrali. Variabili determinanti in una competizione equilibrata. Quello che mi soddisfa però, è il ritorno – pur con i contemperamenti del calcio moderno – ad una squadra di ottimo livello che consente anche a tanti bambini di ritrovare il Toro, ritrovarsi nei suoi valori e nelle proiezioni attuali di
gara da tripla insomma. Noi dovremo fare una prestazione attenta sperando di non patire episodi sfortunati. Io non so se il Toro raggiungerà l’Europa. Dico però che la società ha allestito una squadra di valore. Dal portiere Sirigu – per me il migliore del campionato italiano in questo momento – a Belotti, un centravanti all’antica che esalta il nostro popolo ed è l’idolo dei bambini. Raggiungere
chi scende in campo. La società si sta consolidando in una dimensione importante e l’Europa può essere una conseguenza, non di un proclama ma di una programmazione”
Salvino Cavallaro
(In alto a sinistra l'avvocato Fabio Viglione; in alto a destra Urbano Cairo; al centro a sinistra Sirigu, a destra Belotti)
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Spazio Club
Una Vespa e una bandiera con il Toro nel cuore Marco Vicentini è il punto di riferimento dei fans granata del nord est e ha una storia di tifo straordinaria
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a nostra rubrica dedicata ai Club e ai tifosi del Toro sparsi in tutta Italia inaugura la sua terza stagione con il granata doc Marco Vicentini. Classe 1972, Marco è da anni un punto di riferimento dei tifosi del NordEst e ha una storia di tifo fuori dall’ordinario, già a
partire dalle origini della sua passione per il Toro. “Non avevo ne parenti, ne amici, ne conoscenti del Toro, ne tantomeno di Torino” racconta Marco con orgoglio. “La prima scintilla fu grazie ad una ricerca sulle regioni alle elementari: studiando cominciai ad avere simpatia per la
città di Torino, la Mole e il Toro, con la sua storia epica. Poi contribuirono anche le figurine Panini che mio papà mi regalava ogni domenica, perché quelle che più attendevo erano le figurine con le maglia granata. Anche la prima volta allo stadio è stata qualcosa di speciale. Era il 1982 e per Santa Lucia (a Verona i regali per i bambini si fanno quel giorno più che a Natale) dissi a papà: "Quest'anno non voglio giocattoli, ma andare a Torino a vedere una partita". Anche se non tifava Toro, mio papà si mise di impegno e organizzò il viaggio per il Torino-Verona successivo, con partenza alle 6 di mattina. Alla stazione, piena di tifosi del Verona in procinto di dirigersi al Comunale, si raccomandò: "Marco, la bandiera però la tiri fuori una volta arrivati a Torino...". Dopo pochi minuti un omone mi venne incontro, chiedendomi: "Sai per che squadra tifo?". "Il Verona?" risposi io intimorito. "No, il Toro!" replicò lui, mostrandomi la sua sciarpa con il volto illuminato da un grande sorriso. Non potevo immaginare che quell'uomo era un supertifoso granata, membro del Circolo Soci. Mi prese in simpatia e regalò a me e a mio padre un giorno indimenticabile: ci
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portò nella fantastica sede di Corso Vittorio Emanuele e poi con lui in Maratona, anche se il nostro biglietto era per la tribuna. Fu una giornata fantastica, che resterà sempre impressa nella mia memoria. Ho anche un altro ricordo di quei primi anni Ottanta. La domenica sera avevamo il rito di trovarsi tutti insieme dalla nonna, io, papà, zii e cugini, per seguire 90° minuto; uno degli zii mi diceva sempre “Vedrai che ti passa questa cosa per il Torino”. E invece dopo quasi 40 anni non è ancora passata…”. Un’altra esperienza che Marco porta nel cuore è quella legata al Toro Club Verona, da lui fondato: “Per anni ho vissuto il mio tifo in solitudine e mi ripetevo sempre: “Come sarebbe bello fondare un club e condividere questa passione con altri tifosi”. Così, con altri 4 tifosi del Toro nel 1999 decidemmo di provare a realizzare questo sogno. “Ma siamo solo in cinque”- dissi io- “Dobbiamo essere almeno in 30. Diamoci tre mesi e vediamo quanti ne troviamo. Ma devono essere tifosi veri, non le nostre nonne, i cugini, gli zii o simpatizzanti poco interessati”. Iniziarono così settimane epiche. Una volta vidi una macchina con il bollino del Toro, la inseguì con la mia Vespa fino al semaforo e invitai il proprietario alla prima
riunione del club; oppure, un’altra volta ancora, un amico mi disse che giocava a calcetto con un tifoso granata. “Benissimo, giovedì posso venire anche io a giocare così lo conosco?”. In tre mesi trovammo 50 tifosi granata, tifosi veri. Alla prima riunione nessuno si conosceva, ma negli anni si formarono grandi
segnare col cerchio rosso sul calendario: “Per me in un anno ci sono due derby, quello con la Juve e quello col Verona, in particolare la partita qua al Bentegodi la sento tantissimo. Il ricordo più bello in tal senso è lo 0-1 in nove sotto la neve del 1999, mentre quelli più dolorosi sono l’1-2 al Comunale dell’84-85 e lo 0-3 che ci spinse verso la B nel marzo del 2000”. Un altro segno distintivo di Marco è la sua passione per il calcio inglese perché, spiega, “per chi ama il Toro è facile ritrovare in tante squadre inglesi, soprattutto in quelle di quartiere che vincono poco, i nostri valori: essere diversi dagli altri, l’essere contro, il culto della storia e della battaglia. Il mio Totthenam, per esempio, anche se non vince da tanto tempo, ha una grande storia, un tifo viscerale
amicizie. Eravamo tutti molto giovani, sui 30 anni, si andava dall’operaio all’imprenditore, da quello di ultradestra a quello di estrema sinistra, tutti uniti dal Toro. Il Club è stata un’esperienza fantastica, che ha permesso di creare rapporti che durano ancora e di conoscere tanti tifosi, sia veneti come l’amico Marco Cappello ma anche tanti altri in parti lontane d’Italia”.
e resiste alle mode e alle sconfitte, ed è una squadra profondamente inglese, legatissima al quartiere”. In chiusura, c’è spazio anche per uno sguardo alla stagione appena cominciata: “Sono fiducioso che lotteremo fino alla fine per un piazzamento europeo, ma con la consapevolezza che se noi da una parte ci siamo rafforzati, dall’altra lo hanno fatto anche le nostre dirette avversarie”.
Abitando a Verona, inevitabile che per Marco ci sia un’altra partita oltre alla sfida con la Juve da
Alessandro Muliari
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Sport Vari / Basket
Auxilium Fiat, la stagione delle scommesse e delle domande Ennesima rivoluzione nella Torino del basket. Si parte il 29 settembre, a Brescia, con la Supercoppa italiana
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a stagione delle scommesse e delle domande. Così potremmo definirlo il nuovo anno sportivo dell'Auxilium Fiat Torino. E perdonateci se a dispetto di tante altre testate giornalistiche e sempre con tutto il rispetto per Fabbrica Italiana Automobili Torino, ricordiamo che il primo nome resta quello latino dell'Ausiliatrice. La partenza è programmata per il 29 settembre con una insolita forma di assegnazione del primo trofeo in palio, la Supercoppa Italiana. Semifinali e finale con in campo
le finaliste di campionato e coppa Italia. Sede della disfida il Pala Leonessa di Brescia. A Torino toccherà ovviamente incrociare la palla a spicchi con Trento. Tutto in contemporanea con un caldo Juventus - Napoli che obbligherà una parte dei tifosi ad una scelta dolorosa. Proviamo comunque ad uscire dalla considerazione sul primo appuntamento e a dare uno sguardo all'intera stagione che si presenta come una avventura dalle tante appassionanti domande. A chi pensava, dopo il primo titolo conseguito lo scorso
anno, di poter affrontare un nuovo campionato fatto di consolidamento e crescita graduale la risposta è stata invece quella dell'ennesima rivoluzione. In parte prevedibile già a metà della scorsa stagione con l'addio di coach Bechi, in parte frutto dell'attuale panorama del basket italiano, in parte scelto ovviamente dalla società. A livello di guida tecnica é arrivato il Ronaldo delle panchine del basket, Larry Brown. La scommessa è avvincente. Riuscirà ad ottenere in Italia i risultati ottenuti oltre oceano con una carriera "mitologica"? Si adatterà al basket europeo? L'età non più tenera inciderà in qualche modo con la sua efficacia durante allenamenti e partite? Ad accompagnare il Mito è stato riconfermato il team tecnico di Galbiati e soci. A questi sono stati aggiunti però diversi ex giocatori con compiti dirigenziali. Un vero e proprio stuolo di esperti che potrebbero, in qualche momento della stagione, pensare, contemporaneamente, di dare a tutti il consiglio giusto. Se a questo si aggiunge la presenza di un vicepresidente che già nelle passate stagioni era stato tacciato, a torto o a ragione non lo so, di intromissione in dinamiche tecniche o di spogliatoio non di sua competenza, allora il mix si presenta davvero rischioso. Anche qui la scommessa non è semplice. Il gruppo dei giocatori è stato ovviamente ricostruito partendo da due sole certezze: capitan Poeta e la giovane promessa Okeke, a cui vanno i nostri auguri di aver finalmente superato i problemi che gli hanno fatto perdere gran parte della scorsa sta-
gione. Il resto è un mix di esperienza ed ambizione. A Cusin e Delfino, due grandi nomi dal vago retrogusto di naftalina, il compito di dare equilibrio e saggezza insieme con Beppe Poeta. Gli altri giocatori sono di fatto dei buoni prospetti o dei cestisti in cerca di definitiva consacrazione. La speranza è che, nelle scelte fatte, la mano di Larry Brown sia stata quella decisiva così da non doversi ritrovare un gruppo su cui poca incidenza hanno avuto le sue preferenze. Il ritocchino finale con l'arrivo di Victor Rudd sembra far propendere per la soluzione che considera i giocatori acquistati una precisa richiesta del coach, anche se
i tifosi gialloblù hanno ancora ben chiaro in mente il contributo dato dai rinforzi arrivati a Gennaio. Ultima novità sarà la nuova casa Gialloblù. Archiviato il PalaRuffini si aspetta con ansia di poter prendere confidenza con la sede del PalaVela. Di sicuro più grande ed adatto alle occasioni di gala ma ci sarà da affinare il feeling con l'impianto da parte sia dei giocatori che del pubblico, così da farlo diventare non il semplice palazzetto dove giocare le partite in casa ma le vere e proprie "mura amiche". Di sicuro se la stagione fosse vissuta come un difficile ma entusiasmante cammino di crescita questo renderebbe
più facile il tutto. Una stagione tutta scossoni invece non aiuterebbe... Dulcis in fundo l'ultima domanda. A quando, se mai capiterà, il nome Juventus sulle canotte? A quando, se mai capiterà, il passaggio al bianco e nero? Dan Morino
(Qui sotto a sinistra i tifosi dell'Auxilium; a destra il Palavela di Torino dove si disputeranno le partite, foto www.palavelatorino.it; a sinistra in alto il logo della società di basket torinese; a destra panoramica del tifo dell'Auxilium - foto Mattia Marangoni, www.flickr.com)
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Eleonora, Miss 'Orgoglio granata' Il Toro e i motori sono la passione della ventenne fotomodella di origine serba
Eleonora Boskovic: il cognome sembra una crasi tra il grande maestro Boskov e il mitico Sinisa Mihajlovic. Ma tu sei italianissima, raccontaci le tue origini. Innanzitutto ho 20 anni e sono di Torino. I mie genitori Milivoj e Milka sono serbi, precisamente di Kragujevac vicino Belgrado, e sono arrivati in Italia poco più che maggiorenni. Ho anche un fratello Valentino e una sorella Suzana, che mi ha già reso zia di Aron. Una bellissima famiglia: raccontaci invece le tue passioni... La moda innanzitutto, grazie anche a mia madre che qualche anno fa vinse il titolo di Miss Serbia. Io faccio la fotomodella, mi piace molto posare, ma anche viaggiare. Invece mio padre mi ha trasmesso la passione dei motori. Ma il Toro è ovviamente la mia passione più grande. Ed allora parliamo del Toro. Come vedi la sfida contro il Napoli? Contro Inter e Roma il Toro mi è piaciuto molto, meritava di vincere entrambi le sfide. Credo che in contropiede il Toro può fare male al Napoli. E credo molto nei gol dei centrocampisti, perché le punte granata sanno segnare, ma anche aprire varchi importanti per gli inserimenti.
(ale.co.) Foto di Max Lanz
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Spettacoli e Cultura
A Fossano la mostra 'Leonardo, Opera Omnia' 17 riproduzioni del genio fiorentino proposte in dimensione reale ed esposte in tre sedi diverse riflessione sul tema della fruibilità dei capolavori dei grandi maestri, ovvero organizzare mostre monografiche, in quanto le opere sono disperse in musei, chiese e collezioni private di tutto il mondo. L'utilizzo di riproduzioni della stessa dimensione degli originali permette, invece, la possibilità di godere dell'opera pittorica di un grande autore in un unico spazio
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opo essere stata ufficialmente presentata presso il Centro di Produzione TV RAI di Torino, venerdì 21 settembre apre al pubblico, a Fossano, la mostra "Leonardo. Opera Omnia", in tre sedi differenti: il Castello degli Acaja, il Museo Diocesano e la Chiesa della Santissima Trinità. L'esposizione rimarra aperta fino al 13 gennaio 2019. L'evento è il secondo appuntamento con
i grandi maestri dell'arte italiana dopo l'esposizione dedicata a Caravaggio, ospitata con successo dalla Città degli Acaja nel 2017. Il percorso espositivo presenta ai visitatori 17 riproduzioni di altrettante opere di Leonardo, scelte tra le più rappresentative del percorso artistico del genio fiorentino e proposte nelle loro dimensioni reali. Acquisite con il contributo di numerosi fotografi profes-
espositivo e la rende così accessibile ad un pubblico più ampio. Parallelamente alla mostra saranno organizzati numerosi eventi collaterali che vedranno coinvolti i partner dell'iniziativa, le realtà culturali, associative e le scuole del territorio, in grado di completare con input differenti l'esperienza della figura leonardesca. Il calendario completo degli eventi
collaterali sarà presto disponibile sui siti www.visitfossano.it e www.fondazioneartea.org. Paolo Rachetto (www.notiziepiemonte.it)
(In alto a sinistra 'L'Annunciazione'; in basso a destra 'Il Cenacolo' Foto Autorivari Studio Associato)
sionisti e successivamente sottoposte a controllo e restyling, le riproduzioni sono conformi agli originali e in altissima risoluzione. Saranno, inoltre, dotate di un sistema di retroilluminazione sofisticato che permetterà di regolare l'intensità luminosa e la temperatura di colore, in modo da garantire una resa ottimale nei diversi ambienti. La mostra sull'opera di Leonardo nasce da una
La foto nella Pop Art di Warhol, Schifano & Co Fino al 13 gennaio a 'Camera - Centro Italiano per la Fotografia', in via delle Rosine a Torino
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pre a Torino dal 21 settembre al 13 gennaio 2019, a CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia - , la grande mostra «CAMERA POP. La fotografia nella Pop Art di Warhol, Schifano & Co», che offrirà ai visitatori l’emozione di ammirare una sequenza mozzafiato di opere: 150 tra quadri, fotografie, collage, grafiche che ripercorrono la storia delle reciproche influenze tra fotografia e Pop Art, il movimento che ha segnato l’arte e la cultura degli anni ’60. L'esposizione ripercorre la storia della trasformazione del documento fotografico in opera d’arte, giunta al culmine negli anni ’60. “La Pop Art è stata un fenomeno mondiale, esploso negli anni '60 negli Stati Uniti e in Europa, e diffusosi rapidamente anche nel resto del mondo che ha rivoluzionato – ha dichiarato Walter Guadagnini, curatore della mostra e Direttore di CAMERA - il rapporto tra creazione artistica e società, registrando l’attualità in modo neutro, fotografico per così dire, adottando gli stessi modelli della comunicazione di massa per la realizzazione di opere d’arte. In questo senso, la fotografia è stata, per gli artisti Pop, non solo una fonte di ispirazione, ma un vero e proprio strumento di lavoro, una parte essenziale della loro ricerca”.
La mostra si avvale di prestiti provenienti da istituzioni italiane e straniere, da collezioni e fondazioni private, in un impegno che sarà il maggiore in termini organizzativi affrontato da CAMERA dalla sua nascita ad oggi. (p.r.) (A sinistra l'opera di Claudio Cintoli 'Mezza bocca per GD', 1965 - olio su tela; A destra l'opera di Andy Warhol 'Marylin Monroe', 1967)
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Spettacoli e Cultura
Al via 'Terra Madre Salone del Gusto 2018' Fino al 24 settembre a Lingotto Fiere e Oval. Tanti appuntamenti anche in città con il food e la biodiversità
È
tutto pronto per la XII edizione di Terra Madre Salone del Gusto 2018. Dal 20 al 24 settembre si apre a Torino la kermesse del cibo e della biodiversità di Slow Food e del suo fondatore Carlo Petrini. L’edizione 2018 si dif-
nifestazione. C'è l'imbarazzo della scelta nel ricco programma delle 5 aree tematiche dedicate a Slow Meat, Slow Fish, Cibo e salute, Semi, Api ed insetti. Non mancheranno conferenze con esperti del food, i forum con i delegati della
ferenzia dalle altre per le varie location dove si svolgerà l’evento: Lingotto Fiere (Salone del Gusto) e Oval del Lingotto (Terra Madre). Torino dedica ampio spazio con degli eventi che si svolgeranno tra Palazzo Reale, Nuvola Lavazza e Museo del Risparmio. Giovedì 20 si parte con l’inaugurazione nella Sala Gialla di Lingotto Fiere. Lingotto Fiere torna a essere il cuore della ma-
rete di Terra Madre e tutti i percorsi interattivi in cui divertirsi e mettersi alla prova. Il visitatore potrà trovare moltissimi Laboratori del Gusto che solleticano il palato. Se si vuol sapera di cucina, si può prenotare una Scuola di Cucina. Tra le bancarelle del Mercato italiano ed internazionale si trova il meglio della produzione gastronomica dei 5 continenti. Per gli appassionati di dolci e
lievitati c'è la Fucina pizza e pane. Da non perdere la Piazza del Gelato animata da Alberto Marchetti. Per una pausa letteraria c'è lo stand di Slow Food Editore. Tappa obbligata è l'Oval, dove è organizzata l'Arena di Terra Madre, lo spazio dedicato a migranti, giovani e popoli indigeni in cui ascoltare storie, conoscere i progetti e condividere le loro tradizioni. Oltre 40 cuochi si alternano alla Cucina di Terra Madre, in cui gustare i piatti tipici di ogni continente, mentre di fronte troviamo la Caffetteria dei Presìdi con i migliori chicchi tutelati da Slow Food. A Lingotto e Oval sono rappresentati i Presìdi italiani ed In-
Canale 114 DT
ternazionali con curiosità da tutto il mondo, con la via animata dai produttori dei Mercati della Terra dal Nord al Sud Italia. In questa edizione verranno presentati 28 nuovi Presìdi della penisola come sempre ricca di prodotti artigianali, tecniche tradizionali, specie autoctone e paesaggi rurali. Sono 10 le regioni che presentano una nuova ricchezza da tutelare: Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Campania, Puglia e Sicilia. Sei i Presìdi dal mondo che arrivano da tre continenti: Africa, Europa e Americhe e vanno ad accrescere il patrimonio della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus. Infine, all'Oval gli studenti dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo danno appuntamento con degustazioni in compagnia dei produttori e conferenze con professori ed esperti che in città faranno assag-
giare specialità nascoste nei vicoli torinesi. Segnatevi la grande caccia al tesoro con cui si conclude il programma lunedì pome-
Dopo una sosta ristoratrice alla Casa Slow Food Piemonte in via Garibaldi angolo piazza Castello ci si tuffa nel Terra Madre IN,
riggio. Torino – Nel capoluogo piemontese vi sono ancora moltissime iniziative imperdibili. Palazzo Reale ospita l'Enoteca, con oltre 600 etichette e il Punto Mixology, mentre per una pausa golosa sono perfetti i 16 Food truck che colorano la piazzetta Reale. Il programma delal Regione Piemonte prevede concerti, proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali.
ricchissimo programma di eventi IN giro per la città: dal festival teatrale 'Siediti vicino a me' in zona Porta Palazzo ai laboratori in cui si impara a fare la pasta fresca con le anziane di Mirafiori. Infine gli appuntamenti a Tavola, con le cene preparate da grandi chef italiani e internazionali. Paolo Rachetto (www.notiziepiemonte.it) (Foto Terra Madre Salone del Gusto 2018 - Slow Food)
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