amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno VIII - N. 21 - 29 APRILE 2018 - Copia omaggio Punto Toro
Forum
Numeri e Statistiche
Salvo miracolosa rimonta, il Toro nemmeno il prossimo anno giocherà in Europa
Cereser, Fossati e Marengo. Tre 'cuori granata' rispondono alle nostre domande
Quanto sono mancati i gol di Belotti! Immobile guida invece il miglior attacco
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Amarcord
Le pagine storiche del nostro settimanale: 4 aprile 1993
pag. 10-12
DOPO I RIMPIANTI, QUALI AMBIZIONI?
PER I GRANATA L'EUROPA È UN OBIETTIVO QUASI SFUMATO. IL PRESIDENTE CAIRO HA PERÒ GARANTITO DI VOLER COSTRUIRE PER IL FUTURO UNA SQUADRA ALTAMENTE COMPETITIVA. OCCORRE CREDERGLI O NO? TORINO-LAZIO | DOMENICA 29 APRILE ORE 20.45
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Punto Toro
Il campionato dei rimpianti. Ora quale progetto? Il Presidente Cairo ha dichiarato in settimana di avere grandi ambizioni. Dalle parole si passerà ai fatti? ANCORA SENZA EUROPA Salvo miracolosa rimonta, il Toro nemmeno il prossimo anno giocherà in Europa. Per il quarto anno di fila, qualificazione sfuggita. Capitò anche nel 2014 ma la mancata licenza Uefa del Parma permise il ripescaggio del Toro. E la cavalcata fino agli ottavi contro lo Zenit. IL PROGETTO QUALE SAREBBE? Ottavo fatturato e settimo monte ingaggi. Eppure il Toro non riesce a lottare per il settimo posto. Con Cairo nei primi 3 anni in serie A il Toro fra il 2007 ed il 2009 è arrivato sedicesimo, quindicesimo e diciottesimo. Dal ritorno in serie A nel 2012 il Toro si è classificato: sedicesimo, settimo, nono, dodicesimo, nono, e
ora decimo. Il progetto quale sarebbe? RIVOLUZIONE DI GIUGNO A giugno molti armadietti del Filadelfia saranno svuotati, in ogni reparto. Anche in società qualche incarico importante potrebbe essere riassegnato. Sarà una lunga estate calda al Toro. Scelte tecniche, necessità tattiche, carte d'identità, voglia di plusvalenza della società e di andare "nel calcio che conta" (lady Cerci dixit), guideranno la rivoluzione. Se il Toro ne uscirà rinforzato oppure indebolito lo sapremo solo in autunno. SCANSARSI E CI SCANSEREMO Se contro la Lazio il Toro insegue una vittoria di prestigio, il 6 maggio i granata saranno di scena a Napo-
li. "Vincere e vinceremo" gridava Lino Banfi, alias Oronzo Canà ai tifosi della Longobarda dal balcone. "Perdere e perderemo" ribadi' a Canà il Presidente Borlotti. "Scansarsi e ci scanseremo", chiedono già molti tifosi granata ai giocatori di Mazzarri per Napoli. In modo da agevolare i partenopei nella corsa-scudetto contro la Juve. D'altronde un Sarri che quando atterra a Torino, va sempre a Superga per onorare gli Invincibili (ed anche perché poi vince sempre) crea simpatia. E poi i tifosi granata possono digerire il decimo posto, ma non che i giocatori del Toro agevolino lo scudetto della Juve. IL BILANCIO DI CAIRO “Per me questo è il campionato dei rimpianti - ha detto Cairo - perché ho creduto di
avere una squadra forte, ma Belotti ci è mancato tanto. Senza di lui, i tre mesi sono stati pesantissimi" ha spiegato il Cavaliere. Che a settembre definì questo Toro il migliore degli ultimi 2030-40 anni, e che avrebbe trovato meno pesanti i mesi senza Belotti se la scorsa estate avesse acquistato un degno attaccante di riserva, anziché l'acerbo e inadatto Sadiq. Cairo ha comunque garantito di voler costru-
ire per il futuro una squadra altamente competitiva: "Nessuno dovrebbe sottovalutare le mie ambizioni, ma per costruire un grande club ci vuole tempo". Occorre credergli o no? LA DIFESA DI MAZZARRI "È arrivato a fine girone d’andata, è un bravissimo allenatore e speravo che con lui saremmo riusciti a rimettere in piedi la stagione. Questa non è la sua squadra, e quando ti trovi ad allenare con dei giocatori che non hai scelto, è sempre più difficile". Questa la strenua difesa di Cairo verso Mazzarri. Quindi secondo il Presidente le colpe sono tutte di Mihajlovic esonerato a soli 2 punti dall'Europa League e dopo il derby di Coppa Italia perso con estrema dignità. Aspettiamo a fine campionato la replica di Sinisa, che già non ha gradito l'esonero via telefono da parte di Petrachi (invece che da Cairo) e che non avrà gradito questi mesi di punzecchiature. Alessandro Costa
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Forum
“Cairo prenda esempio dall'Atalanta, non dall'Udinese”
Angelo Cereser
T
re 'cuori granata' a rispondere alle domande del nostro forum. Tre personaggi che il mondo Toro lo conoscono bene: gli ex calciatori Angelo Cereser e Natalino Fossati e l'avvocato Pierluigi Marengo, ex presidente. Dopo 34 giornate il Toro è decimo in classifica e lontano dalla zona Europa League. Qual è il bilancio del campionato granata? CERESER: “Il Toro ha raccolto meno di quanto poteva fare. Ma da qui alla fine deve mostrare il suo valore, per chiudere degnamente il campionato. Anche se il decimo posto dopo 34 gare significa che il valore della squadra è questo”.
Natalino Fossati
FOSSATI: “I tifosi si aspettavano di più. Anche se il Toro ha avuto qualche sussulto, tipo la vittoria sull'Inter. Ma sarebbe stato meglio vincere un derby. Il cambio del tecnico ha determinato anche cambi tattici e di preparazione. Ma il Toro è stato troppo altalenante. E deve chiudere bene la stagione, facendo una bella gara già contro la Lazio”. MARENGO: “Non ho mai
creduto all'Europa. Consideravo il Toro una squadra da ottavo-decimo posto, alla pari del Bologna. L'unica cosa che il Toro deve fare è perdere a Napoli. Altrimenti i giocatori meritano un comitato di accoglienza che li farà vergognare per anni”. Cairo, Petrachi, Mihajlovic, Mazzarri, Belotti: chi sono i maggiori colpevoli della deludente stagione? CERESER: “Tra i giocatori assolvo i difensori: sia i veterani Burdisso e Moretti che N'Koulou che ha grande classe. Il centrocampo invece mi è parso disastrato, mentre in attacco salvo Iago Falque. Mazzarri è un grande professionista: se la società lo aiuterà, costruirà un bel Toro. Cambieranno molti giocatori ma non tantissimi. A Belotti invece consiglio di restare ancora un anno e giocare serenamente. Senza pressioni, come fosse un gioco”. FOSSATI: ”I giocatori mi sono parsi vuoti di temperamento, quasi che alcuni pensassero solo ad andar via a fine stagione. Anche a Bergamo il Toro è stato molto remissivo. L'Atalanta era molto più motivata. Sirigu che punta verso Belotti è sintomatico di come lo spogliatoio non sia a posto”. MARENGO: “Cairo trova sempre un colpevole, stavolta per il Presidente era Mihajlovic. Ma il serbo è stato esonerato a soli due punti dall'Europa. Oggi siamo a meno 7. Pochi giovani lanciati: Barreca ed Edera li ha comunque lanciati Sinisa. Belotti è un grande giocatore ma non un topplayer. L'anno scorso il gioco del Toro gli consentiva di ricevere molti rifornimenti, che sono mancati quest'an-
no. Però Belotti ha dovuto giocare con sulle spalle uno zaino pesantissimo: la valutazione di 100 milioni. Pressione che Belotti non ha retto. Una cifra fuori dal mondo che ha rovinato il giocatore”. Domattina ti chiama Cairo e chiede consigli su come migliorare il Toro. Cosa gli suggeriresti? CERESER: “Con Mazzarri e Petrachi il contratto è fino al 2020. Quindi si continue-
rà con loro. Per quanto riguarda i giocatori, chi gioca col cuore deve restare. Lo spogliatoio va ripulito? Io manderei via i procuratori, sono loro il vero problema”. FOSSATI: “Io sono mandrogno come lui. Sono troppo sincero e gli direi di tenere i giocatori che sudano la maglia. Gli altri possono andare...” MARENGO: “Ogni anno sento parlare di rivoluzione
Pierluigi Marengo
estiva, che porta sempre a risultati identici: squadra anonima, giocatori sopravvalutati, proclami estivi e inizio di campionato che
induce all'ottimismo grazie al calendario. Cairo non ha mai mentito: parlava di modello-Udinese. Ci ha fatto diventare un'Udinese. Magari seguisse il modelloAtalanta di questi ultimi mesi. Che però è figlio di 10 anni di un forte progetto sportivo, un grande settore giovanile ed una società infrastrutturata. Cose che il Toro non possiede”. Alessandro Costa
L'Analisi
Il treno per l'Europa vede il Toro fanalino di coda S
e le prime 4 vanno in Champions, la quinta e la sesta hanno il pass per l'Europa League. A cui si aggiunge la settima, se una delle prime sei vince la Coppa Italia. La cui finale è Milan-Juve. Quindi i rossoneri potrebbero anche arrivare ottavi o noni, ma se vincessero la Coppa Italia si qualificherebbero per l'Europa League a scapito della settima in classifica. Considerando come quinta la squadra che tra Roma, Inter e Lazio mancherà l'accesso alla Champions, aggiorniamo la situazione delle aspiranti sesta a settima. ATALANTA 55 punti L'anno scorso quarti, quest'anno gli oroboci hanno buttato via molti punti causa soprattutto i molti impegni europei, per una squadra non certo abituata a giocare pure di giovedì. Ma i bergamaschi sono balzati al sesto posto
bergamaschi potrebbe essere davvero uno spareggio per l'Europa. Ma per i rossoneri esiste anche la carta della finale di Coppa Italia, sebbene il pronostico penda dalla parte della Juventus
e attendono Genoa e Milan in casa, Lazio e Cagliari fuori. Insomma i Gasperini boys-sono padroni del loro destino. MILAN punti 54 Rossoneri in crisi dopo il pareggio col Toro e la sconfitta casalinga contro il Benevento. I Gattuso-Boys sembrano spremuti (tanti impegni europei e poco turn-over) e con la paura di non farcela neanche per l'Europa meno nobile. Il calendario non aiuta: Verona e Fiorentina a San Siro, ma Bologna ed Atalanta in trasferta. Quello con i
FIORENTINA punti 51 Dopo 6 vittorie di fila, una settimana terribile: pareggio casalingo contro la Spal e poi contro Lazio e Sassuolo due sconfitte di fila che compromettono tantissimo le speranze europee dei toscani. I viola dopo la tragica scomparsa di Astori sembravano davvero giocare in 12. Oggi invece pare abbiamo perso la carica nervosa dopo l'immane tragedia. Napoli in casa, Genoa fuori, Cagliari a Firenze e Milan in trasferta all'ultima di campionato. Può lottare sino alla fine. Ma deve ritrovare la compattezza e crederci. SAMP 51 punti Blucerchiati in calo. Sem-
brava provvidenziale la vittoria in extremis nel turno infrasettimanale contro il Bologna, prima dell'ennesima sconfitta contro la Lazio: la freschezza non appartiene più ai genovesi. Ma il calendario aiuta i blucerchiati che devono vincere almeno 3 gare: in casa Cagliari e Napoli. In trasferta Sassuolo e Spal. TORO 47 punti Il Toro sembrava spacciato fino a 4 gare fa: limbo e nulla più. Invece 10 punti in 4 gare e la ritrovata solidità difensiva avevano cambiato la prospettiva. Ma il pareggio contro Chievo e Milan e la sconfitta di Bergamo hanno respinto il Toro a meno 7 punti dall'Europa. Potrebbe non bastare fare 12 punti su 12 con Lazio, Napoli, Spal e Genoa. Sinceramente all'Europa sembrava crederci solo Mihajlovic. Comunque, mai dire mai... (al.co.)
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Numeri e Statistiche di Massimo Fiandrino
Quanto sono mancati i gol di Belotti... GRANATA 2 PUNTI E 16 GOL IN MENO. MANCANO LE RETI DI BELOTTI (9 CONTRO 25) 2 Per il Torino un punto in meno rispetto a un anno fa (9° posto e 49 punti, contro i 47 di adesso e 10° posto). Il ko a Bergamo spezza una serie utile di 5 partite e i Granata prima dei 2 gol subiti a Bergamo ne avevano subiti altrettanti ma nei precedenti 450 minuti. 9 i gol di Belotti contro i 25 del Gallo di un anno fa, 16 segnature in meno e 2 penalty sbagliati in questo Campionato (contro il Chievo e contro il Milan sempre al Grande Torino). Per Belotti 6 errori in 13 penalty calciati in serie A, record negativo negli ultimi 5 anni come Borriello. 14 i pareggi del Torino in questo torneo, record stagionale come la Spal, di questi 6 in casa e 8 in trasferta. Per i Granata 9 ko a questo punto come un anno fa. 15 i penalty falliti dal Torino nelle ultimi 37 rigori battuti in serie A negli ultimi 5 anni.
LJAJIC 18 GOL IN GRANATA, RECORD PERSONALE 18 i gol segnati da Ljajic con la maglia del Torino fra Campionato e Coppe, il giocatore della Serbia in carriera non aveva mai segnato tanti gol con una sola squadra, al massimo aveva realizzato 16 gol nel periodo in cui aveva giocato con la Fiorentina. EDERA CONTRO L'ATALANTA PRIMA DA TITOLARE In questo periodo nessuno ha fatto peggio. 16 i gol in meno realizzati dal Torino in questo torneo dopo 34 gare (48 a 64), ai Granata mancano i 16 gol in meno di Belotti. 22 i punti conquistati da Mazzarri nelle sue prime 15 partite con il Torino (1,46 punti a gara), nelle prime 15 gare di questo torneo Mihajlovic aveva collezionato solo 2 in meno (20). Vistosa la differenza dei gol subiti dopo 15 gare per ogni mister, per Mazzarri 14 gol subiti e per Mihajlovic 7 in più.
Contro l'Atalanta il 21enne Simone Edera ha giocato la sua prima gara da titolare e vanta 11 presenze in questo torneo, corredate da un gol in Lazio-Torino 1-3. Ha giocato anche con Venezia e Parma e ha debuttato in serie A con i Granata il 20 aprile 2016. Nella gara con il Milan è subentrato al'19 s.t. ma è stato comunque il migliore in campo. Ritrova la Nazionale Under 21 e il C.t. Federico Guidi lo ha convocato per le prossime partite. Scoperto quando aveva solo 7 anni nel 2004 dal “mago
dei bambini” Silvano Benedetti, dall'Oratorio Valdocco alla serie A. MAZZARRI TRADIZIONE NEGATIVA CONTRO LA LAZIO 6 Sei le vittorie di Mazzarri in 21 sfide ufficiali contro la Lazio in panchina, l'ultima sfida per l'attuale mister Granata è stata un trionfo con la vittoria il 14 maggio 2014 (Inter-Lazio 4-1), completano lo score 7 pareggi e 8 sconfitte (l'ultimo ko il 6 gennaio 2014 in Lazio-Inter 1-0). Mazzarri alla guida della Sampdoria ha perso una finale di Coppa Italia nel 2009 ai rigori contro la squadra di Delio Rossi. MATCH NUMERO 63 DAL GIRONE UNICO. MAZZOLA BOMBER DELLA SFIDA 1 come il giocatore che ha segnato con entrambe le maglie. È Diodorico che ha segnato nel 36/37 un gol per la Lazio in Torino-Lazio 2-2 e una rete per i granata nel 37/38 in Torino-Lazio 1-0, inoltre è riuscito ad andare a segno anche nel 38/39 (in Torino-Lazio 3-1) in gol per 3 partite di fila come Valentino Mazzola (Torino) dal 1942/43 al 1947/48. 5 le reti dei granata Mazzola V. e Rossetti (entrambi autori di una tripletta) e sono i bomber delle sfide, precedono Pulici, Libonatti (Torino) e Puccinelli a quota 3. 12 le vittorie della Lazio contro i granata, l’ultima il 16 marzo 2015 per 2-0 (doppietta di Felipe Anderson). La vittoria più vistosa dei biancocelesti a Torino contro i Granata il 30/09/2006 per 4-0 debacle granata in 23 minuti della ripresa, reti laziali con Rocchi, doppietta di Oddo e Mauri.
23 i pareggi fra i 2 clubs, gli ultimi 2 consecutivi. L'ultimo il 2-2 del 23 ottobre 2016 27 le vittorie del Torino, le ultime due sempre per 1-0. L’ultima l’08/12/2013 (Glik al 19'); la precedente il 17 marzo 2013 (Jonathas al 82'). Invece la vittoria più vistosa del Torino risale al 1946/47, i granata vinsero 5-1, tripletta di V. Mazzola. 164 le reti delle sfide, 95 quelle del Torino, 69 della Lazio. CAIRO E LOTITO, CLASSE 1957 Urbano Cairo e Claudio Lotito, stessa classe il 1957 e dodici giorni di differenza. 12 gli anni di Urbano Cairo da Presidente del Torino, dal 2 settembre 2005, il miglior risultato il 7° posto nel Campionato 2014/2015. 13 gli anni in cui Claudio Lotito ha in gestione la Lazio, il club in questo periodo ha vinto due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Il miglior piazzamento in Campionato il 3° posto nel 2014/2015 e poi il ko nei preliminari di Champions all'inizio della stagione successiva (2015/2016) contro il Bayer Leverusen. LA COPPIA IMMOBILE-BELOTTI IN AZZURRO IMMOBILE 32 presenze e 7 reti, BELOTTI 15 presenze e 4 reti 12 Hanno giocato 12 volte in Coppia Immobile-Belotti e sempe con il C.t. Ventura. 2 Tra i 2 sono due le staffette con il subentro di Belotti al posto di Immobile. È successo il 28 marzo 2017 al 53' in Olanda-Italia 1-2 e il 27 marzo 2018 al 64' in InghilterraItalia 1-1. 12 Da quando ha debuttato
Belotti in Nazionale insieme 12 partite su 15 in attacco. 806 Degli 806 minuti giocati da Belotti in Azzurro 704 li ha giocati in Coppia con Immobile. INSIEME NEL TORO DA GENNAIO A MAGGIO 2016 926 i minuti giocati insieme da giocatori del Torino per Belotti e Immobile, al Torino hanno giocato 14 delle 20 partite del Torino da gennaio a maggio 2016 e 11 gol insieme (6 Belotti e 5 Immobile) che hanno portato ai Granata in dote 11 punti. 35 gli anni trascorsi dall'ultimo gol segnato da un giocatore del Torino in Nazionale prima di Belotti (in gol con la Macedonia). Ci riuscì Beppe Dossena nel settembre del 1981 in amichevole contro la Bulgaria. CIRO IL GRANDE EX E L'ULTIMO CAPOCANNONIERE GRANATA 28 le reti di Ciro Immobile nel Torino. In Granata è stato il Re dei Bomber nel 2013/2014 con 22 gol (più uno in Coppa Italia). Dal gennaio al maggio 2016 è ritornato al Torino per alcuni mesi, per lui solo 5 gol (4 assist) e un rigore sbagliato in 13 partite giocate con il Torino in quel Torneo. BELOTTI: IL GOL GRANATA RITORNA IN NAZIONALE DOPO 35 ANNI 35 gli anni trascorsi dall'ultimo gol segnato da un giocatore del Torino in Nazionale prima di Belotti (in gol con la Macedonia). Ci riuscì Beppe Dossena nel settembre del 1981 in amichevole contro la Bulgaria.
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Numeri e Statistiche di Massimo Fiandrino
Ciro guida il miglior attacco della serie A Sono già 41 le reti segnate, tra campionato e coppe, dall'ex granata. All'attivo degli aquilotti 83 gol
IMMOBILE RECORD STAGIONALE IN ITALIA (Campionati, Coppe) Reti/Giocatore/Club/Stagione 41 IMMOBILE (Lazio) 17/18 39 Dzeko
(Roma) 16/17
38 Meazza (Amb. Inter) 29/30 38 Nordahl
(Milan) 50/51
38 Angelillo
(Inter) 58/59
38 Cavani
(Napoli) 12/13
38 Higuain
(Napoli) 5/16
BOMBER LAZIO ALL-TIME: COMANDA PIOLA I Migliori Bomber della Lazio All Time: Piola 149 reti; Signori 127; Chinaglia 122; Giordano 108; Rocchi 105; Puccinelli 78; IMMOBILE 67; Garlaschelli, Klose, Pandev 64. IMMOBILE E I GRANDI BOMBER DOPO 34 GIORNATE 29 i gol di Immobile (attuale capocannoniere e primato personale). Ciro inoltre è il bomber di sempre della Lazio in serie A dopo 34
gare, precede con 26 Beppe Signori nel 1992/93 e Crespo nel 2000/2001. 84 Per Ciro Immobile 84 gol in serie A: è stato capocannoniere nel 2013/14 con la maglia del Torino (22 reti) e 23 centri nello scorso torneo. BOMBER DELLA A DOPO 34 TURNI
collezionato gli stessi punti (67). 83 Sono 83 i gol segnati dalla Lazio, miglior attacco del Torneo e mai la Lazio ha segnato così tanti gol, il top erano i 74 gol alla fine dello scorso. 56 Una squadra in A non segnava così tanti gol da 56 anni (Milan 61/62, 83 reti). 117 i gol stagionali della Lazio in questa stagione, top personale, il precedente erano i 109 del 1999/2000 a fine stagione (ultimo scudetto Biancoceleste). Così suddivisi: 83 in Campionato, 26 Europa League, 5 Coppa Italia e 3 Supercoppa Italiana. 15 Sono 15 i bomber: Immobile 41, L. Alberto e Milinkovic 12; F. Anderson e De Vrij 7; Parolo 6 fra quelli con più gol. 6 i gol di De Vrij, il bom-
cocelesti (Immobile 5; De Vrij 4; Milinkovic 2; 1 Lulic e Caceres). 24 i gol realizzati dalla Lazio con palla inattiva, altro primato stagionale. SIMONE INZAGHI SECONDO MISTER DI SEMPRE DELLA LAZIO. PRIMO ASSOLUTO NELL'ERA-LOTITO 1,886 Simone Inzaghi il 2° miglior mister Biancoceleste in serie A come media punti, preceduto in questa speciale classifica da Eriksson a 1,895 (mister ultimo Scudetto) e al 3° posto Maestrelli con 1,719, il mister del primo Scudetto Lazio nel 1974. I mister della Lazio nell'era Lotito: Simone Inzaghi 45 vittorie (14 pareggi e 20 sconfitte) in 79 partite, con la gestio-
Reti/Giocatore/Squadra/Torneo 33/34
31 Meazza (Amb. Inter) 29/30; Nordahl (Milan) 49/50 e 50/51 30 Nyers (Inter) 50/51; Higuain (Napoli) 15/16 29 Borel II (32/33); Hansen (Juve) 51/52; Pivatelli (Bologna) 55/56; IMMOBILE (Lazio) 17/18 LAZIO MIGLIOR ATTACCO DEL TORNEO CON 83 GOL (RECORD BIANCOCELESTE) 67 La Lazio dopo 34 turni ha segnato 20 gol in più rispetto a un anno fa, ma ha
Inzaghi
79
1,88
Reja
112
1,67
Pioli
69
1,6
Petkovic
55
1,47
Rossi
152
1,46
Papadopulo 22
1,22
Caso
16
1,06
Ballardini 23
0.95
Il Palmares Simone Inzaghi, piacentino (41 anni), ha avuto la prima esperienza in panchina con la squadra regionale degli allievi della Lazio nel 2013, passando poi alla Primavera con cui ha vinto 2 Coppe Italia e una Supercoppa. Ad aprile di tre anni fa ha sostituito l'esonerato Pioli alla guida della prima squadra.
33 Angelillo (Inter) 58/59 32 Borel II (Juve)
Allenatore Partite Media/punti
ber dei difensori in questo torneo. Inoltre la Lazio ha segnato 15 reti con i suoi difensori, altro record stagionale. 13 i gol di testa della Lazio in questo torneo, altro primato stagionale dei Bian-
ne Lotito il migliore mister Biancoazzurro in questo periodo come media punti in A. Complessivamento alla guida della Lazio 101 partite fra Campionati e Coppe con 58 vittorie, 18 pareggi e 25 Ko.
Da Giocatore: 1 Scudetto (Lazio 99/00) 3 Coppe Italia (Lazio 99/00; 03/04; 08/09) 2 Supercoppe Italiane (Lazio 00 e 09) 1 Supercoppa Europea (99) Da Allenatore: 1 Supercoppa Italiana (Lazio 17)
Primavera: 2 Coppe Italia (Lazio 13/14, 14/15), 1 Supercoppa (Lazio 14) INZAGHI IN PARITÀ CON IL TORO. SEMPRE KO CON LA PRIMAVERA 23/10/2016 Torino-Lazio
2-2
13/03/2017 Lazio-Torino
3-1
11/12/2017 Lazio-Torino
1-3
3 le sfide di Sione Inzaghi con la Lazio Primavera contro il Torino Primavera e sempre ko per il giovane mister dei Biancocelesti.
(Nella prima colonna e seconda colonna Simone Inzaghi, allenatore della Lazio; nella terza e quarta colonna Felipe Anderson; nella quinta e sesta colonna Ciro Immobile, bomber della Lazio ed ex attaccante granata)
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Squadra Ospite
Gli 'aquilotti' volano sempre più in alto L
a Lazio sviluppa la costruzione del gioco dai suoi difensori centrali, Luis Alberto si abbassa a centrocampo pur di ricevere il pallone e poter costruire gioco per la squadra o cercare la finalizzazione con il lancio verso Immobile o l’esterno libero. Quando la palla ce l’hanno i 2 difensori (centro/destra e centro/ sinistra), l’esterno attacca la profondità, la mezzala del lato forte si abbassa ad aiutare lo scarico del difensore, la mezzala del lato opposto attacca la profondità, la palla viene passata o alla mezzala del lato forte oppure al mediano che cerca di prima il passaggio verso il giocatore libero, se questi sono marcati, si abbassa Milinkovic-Savic. Quando Immobile si abbassa per poter creare gioco per la squadra, la mezzala si sostituisce alla punta ed avendo sempre i 2 esterni di centrocampo larghi si crea un attacco a 3, se si
Ljajic e Lulic
dovesse arrivare al cross. Quando la costruzione dal basso viene saltata, o ad esempio nel calcio d’inizio, goal subito o inizio tempo, si cerca la testa di Milinkovic-Savic, che si allarga sulla fascia sinistra, con Lulic ed Immobile che si avvicinano a lui per recuperare la spizzata. Quando il difensore centrale si trova lo scarico solo per l’esterno di centrocampo, il difensore centro/destra e centro/sinistra o ricomincia l’azione
oppure da palla all’esterno di centrocampo del proprio lato mentre la mezzala va ad occupare lo spazio di rifinitura. I giocatori della Lazio sono “universali”, utilizzano un gioco di posizione, chi si trova più esternamente sa che deve dare ampiezza per allargare le maglie avversarie e favorire eventuali tagli e/o inserimenti centrali da parte dei compagni alla ricerca della profondità. Nel reparto offensivo ha un’ottima tecni-
REDAZIONALE
Rabino Auto, dal 1957 concessionaria ufficiale Renault e Dacia sul territorio di Pinerolo e Avigliana, punto di riferimento nel torinese per competenza e affidabilità, oltre che il servizio di vendita e assistenza di autovetture e mezzi commerciali presso le sue sedi, può annoverare tra le sue peculiarità la specializzazione Renault Sport, oltre ad avere a disposizione le versioni RS della gamma Renault, collabora alla preparazione di vetture RS per la partecipazione a competizioni sportive. Dal 2010 ha anche un Team di Moto Trial, correndo attualmente con il marchio Beta, formato da giovani e giovanissimi che competono nelle varie categorie del campionato italiano. Ultima in ordine di arrivo ma non di importanza dal 2013 la Rabino Auto è anche concessionaria del marchio Subaru, automobili giapponesi tutte dotate di trazione integrale AWD. La passione del titolare Roberto Rabino e del suo team da oltre 60 anni è a disposizione degli appassionati di motori nella provincia di Torino
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ca individuale che permette maggiori soluzioni in prossimità dell’area di rigore avversaria. Grazie alla bravura degli inserimenti delle sue mezzali, La Lazio usa molto le catene laterali con le combinazioni tra la mezzala, l’esterno e la sponda di riferimento (soprattutto Immobile) per poter andare sul fondo ed effettuare cross e traversoni da dove può scaturire un’azione pericolosa o comunque, nella peggiore delle ipotesi, l’ottenimento di un calcio d’angolo in cui poter sfruttare le capacità aeree degli attaccanti e i centrocampisti offensivi. Un’alternativa nella ricerca della conclusione in porta è il tiro da fuori area, soprattutto con Immobile e Milinkovic-Savic. In fase di transizione offensiva, appena riconquistata la palla si cerca subito Luis Alberto, capace di posizionarsi al centro del campo per poter smistare il pallone al compagno libero e giocare la palla in profondità ai 2 esterni di centrocampo e ribaltare una azione da difensiva ad offensiva. PUNTI DI FORZA: 2 mezzali in grado di inserirsi molto bene ed essere considerati degli attaccanti di supporto a Immobile che va a cercare spazio alle spalle del difensore laterale, aprendo gli spazi per i suoi compagni. Lucas Leiva ipoteticamente è più prezioso di Biglia, in quanto il gioco viene sviluppato da Luis Alberto, vero regista della squadra, quindi Lucas Leiva si occupa solo di chiudere gli spazi e fare girare palla velocemente appena ha il possesso, invece Biglia doveva creare gioco visto che era proprio lui il regista. Dinamicità con continui tagli, inserimenti, passanti degli esterni, delle mezz’ali, dei trequartisti e dell’attaccante. Grande coesione in campo della squadra oltre alle individualità tecnico/ tattiche di De Vrij, Milinkovic, Luis Alberto, Felipe Anderson PUNTI DEBOLI: Se la squadra non è attenta al 100% e non rispetta le direttive del mister, in fase di non possesso palla lascia degli spazi agli avversari potenzialmente molto pericolosi nei quali può essere colpita. Emiliano Latino
Lazio, sprint finale per la Champions!
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ll’inizio di quest’anno nessuno avrebbe scommesso sulla Lazio di Simone Inzaghi, almeno per quanto riguarda l’eventuale posizione di classifica che le avrebbe garantito la partecipazione in Champions League. Eppure, quasi in sordina, i biancocelesti, seppur coinvolti sempre in un mare di polemiche verso la classe arbitrale, attualmente occupano la terza posizione di classifica che condividono con la Roma, senza dimenticare quell’Europa League che li ha visti protagonisti per un lungo periodo. Il motivo? Un’ottima conduzione tecnica che si è ispirata a un iniziale assetto tattico composto dal 4-3-3, modificato poi in un 3-5-1-1 a seguito degli ottimi risultati ottenuti nella semifinale d’andata della TIM CUP del 2016-’17 e poi proseguito con regolarità. Un po’ come dire che la squadra vincente non si tocca, grazie anche al suo assetto tattico ben rodato. E così Simone Inzaghi ha proseguito la sua strada di giovane allenatore, che è l’emblema di un gruppo assai compatto e capace di esprimersi attraverso un gioco molto piacevole quanto redditizio. Con Strakosha in porta, Caceres (ex Juve) De Vrij e Radu che formano i tre di difesa, la Lazio sa essere pronta nelle ripartenze improvvise. Marusic, Parolo, Leiva, Milinkovic e Lulic sono i cinque giocatori di centrocampo che danno assoluta garanzia a mister Inzaghi, il quale completa il suo puzzle con
Felipe Anderson che funge da trequartista alle spalle di Immobile. Già, Ciro Immobile. L’ex di Juve e Toro è il capocannoniere della Serie A con 29 gol all’attivo, 31 presenze e 7 rigori segnati. E, come se non bastasse, la squadra di Inzaghi annovera nella classifica cannonieri anche Sergej Milinkovic Savic con 10 reti segnate, mentre il centrale di difesa dei biancocelesti Stefan De Vrji, ha già segnato 6 reti. E non è un caso che questi due giocatori siano presenti nella classifica cannonieri in maniera convincente per gol fatti. Un segnale evidente che la squadra di Inzaghi interpreta un calcio offensivo, capace di coinvolgere anche difesa e centrocampo per ottenere un corpo unico. Adesso, a quattro domeniche dalla fine del campionato, la Lazio sarà ospite del Torino in una partita determinante ai fini del suo perseguire l’obiettivo Champions. Al loro cospetto ci saranno i granata di Mazzarri che, se è vero che non hanno più nulla da dire in questo campionato, contano molto sull’orgoglio da dimostrare davanti al proprio pubblico.Tuttavia, la compagine di Simone Inzaghi vuole continuare il suo momento fatto di risultati positivi, soprattutto dopo il rotondo 4 a 0 rifilato alla Sampdoria domenica scorsa all’Olimpico di Roma. Vedremo cosa accadrà. Le premesse per assistere a una bella partita ci sono tutte. Salvino Cavallaro
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Spazio Club
Il 'Banfi' da Garbagnate: una vera leggenda del tifo
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iancarlo Banfi da Garbagnate, classe 1934, una vera leggenda del tifo granata. Storica colonna del “Gigi Meroni” di Milano, nonostante i suoi quasi 84 anni di età non si perde una partita in casa e segue sempre la squadra con ardore e spirito battagliero: non c’è domenica che non esponga personalmente lo striscione del club, custodito gelosamente nella sua mitica valigia. Quando serve però non si risparmia nemmeno per lunghi viaggi o levatacce: non è mancato a Bilabo nel 2015, e lo scorso 31 marzo non ha esitato ad alzarsi all’alba per partecipare ai funerali di Emiliano Mondonico. Del resto non c’è da stupirsi di tanta tempra: Giancarlo va ancora a sciare, percorre tutti i giorni chilometri in bicicletta e nel camminare ha un passo da fare invidia a tanti ventenni. Con una forza così era ovvio che la sua passione per i nostri colori fosse tramandata non solo alla figlia Linda, il suo orgoglio, ma anche alla moglie Marisa, inizialmente totalmente a digiuno di calcio ed ora tifosa scatenata quanto lui. Giancarlo come nasce il tuo tifo per il Toro? “Nasce da ragazzo con il Grande Torino. È una cosa partita da me, mio papà
infatti seguiva poco il calcio, era più appassionato di ciclismo. Ricordo che dopo Superga ho portato il segno del lutto per un mese intero, nonostante non avessi ancora 15 anni. Per me era stata una vera tragedia. Negli anni del Grande Toro a Garbagnate quasi tutti i ragazzi tifavano Torino, poi molti sono passati ad altre squadre, compresa la Juve, una vera delusione; io, invece, ho continuato a seguire sempre la squadra finché un giorno, per caso, ho fatto amicizia con alcuni membri del Gigi Meroni di Milano. Quella è stata la grande svolta nella mia storia di tifoso. Nel corso di questi decenni grazie al club sono nate tante amicizie e abbiamo passato insieme momenti bellissimi, tra partite ed eventi sociali.”
Andavate anche in trasferta? “Naturalmente, fino a pochi anni fa facevo un sacco di trasferte, alcune le porto proprio nel cuore. Per esempio una delle prime, a Roma contro la Lazio, quando da solo portai e misi fuori uno striscione enorme “Milano è granata!”. Indimenticabili sono state poi quelle degli anni di Mondonico: a Madrid subimmo la carica della polizia, ad Amsterdam invece andai nonostante un piede ingessato. Dopo la partita mi riaccompagnò la Polizia
in aeroporto, mentre mia moglie e gli amici mi cercavano disperati. A Roma in Coppa Italia fu una vera goduria, mia moglie e mia figlia ci raggiunsero nella capitale interrompendo una breve vacanza a Ischia. Pensa che andammo anche a Washington per la Supercoppa: l’autista del pullman continuava a portarci in giro per la città, anche quando mancava poco alla
partita. Ad un certo punto io sono sbottato: “Noi siamo qua per il Toro, non per vedere Washington! Ci porti subito allo stadio!”. Infine, un posto speciale nel cuore è per la trasferta di Bilbao: un viaggio epico e un emozione incredibile difficile da descrivere.” Delle partite in casa invece quale ricordi con più affetto? “Io in casa vedo tutte le partite e non manco mai, quindi è difficile per me indicare una partita preferita. Forse dico Torino-Man-
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tova, con quella rimonta pazzesca e il tifo di 60.000 persone. Poi ci sono tutti i derby vinti, a partire da quelli con Pulici e Graziani. Una volta, dopo una vittoria, mi avvicinai ad un pullman di uno Juventus Club e quasi entrai agitando la sciarpa del Toro; ma era in senso bonario, oggi queste cose purtroppo non si possono più fare. Il rimpianto più grande invece è aver mancato Torino-Cesena il giorno dello Scudetto: purtroppo eravamo in crociera, un viaggio prenotato mesi e mesi prima con amici, quando mai avrei pensato che quel giorno avremmo potuto giocarci il primo tricolore dopo Superga. In ogni caso il Toro è stato presente lo stesso: in nave mi ero portato un grande bandierone granata, e dopo la fine della partita corsi ad agitarlo sul ponte. Un amico della compagnia, il classico brillantone interista, disse: “Il Toro ha vinto lo Scudetto, champagne per tutti allora!”. E io pagai più bottiglie a tutta la compagnia….” Una passione che ha segnato la tua vita e che sei riuscito a tramandare anche a tua moglie e a tua figlia… “Decisamente sì. Mia moglie prima non si interessava di calcio. La portai per la prima volta allo stadio in Lambretta per un Lecco-Torino, ai tempi di Virgili, ma in quell’occasione non si appassionò particolarmente. Diversi anni dopo invece la riportai allo stadio, in casa, e lì scoccò la scintilla. Ora è più tifosa di me e lo sembra da sempre: legge Tuttosport tutti i giorni e si informa continuamente! Mia figlia Linda invece è davvero tifosa dalla nascita: da piccola
scriveva anche un sacco di lettere e racconti per il Toro e per anni è venuta con noi ogni anno anche nei ritiri estivi. Anche il suo grande impegno nel Gigi Meroni è per me una vera gioia.”
Cos’è per te il Toro Giancarlo? “È una cosa molto importante, la passione della vita. È davvero una seconda pelle.” Alessandro Muliari
Fervono i preparativi per il Galà Granata
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opo il grande successo dello scorso anno, torna il Gran Galà Granata! Sesta edizione: presenta, come sempre, Jimmy Ghione! Il tema? La grande storia dei derby, con ospiti a sorpresa, ma sicuramente molti dei giocatori che con le loro reti hanno segnato la storia delle stracittadine contro la Juve: hanno già garantito la loro presenze alcune Leggende del Toro quali Nestor COMBIN, Natalino FOSSATI, Antonino ASTA, Marco Ferrante, ma ce ne saranno molti altri. Una grandissima festa, quella organizzata da Toro.it e EnneCi
Communication, sempre al Teatro Nuovo di corso Massimo d’Azeglio 17, a Torino. Quando? Martedì 15 maggio alle ore 21. Per chi non riuscisse a seguire l'evento in teatro, ci sarà la possibilità di rivedere le immagini salienti della serata in "Orgoglio Granata" su Grp Tv. L’evento avrà sempre carattere benefico: sarà a favore della Lega Missionaria Studenti, un movimento giovanile che si sviluppa in campi di volontariato in Romania, Kenia, Cuba e Perù dove vi sono radicate delle realtà con grandi difficoltà economiche e di stampo sociale, cui i volontari garantiscono un sostegno grazie a donazioni, attività di animazione e lavoro di ogni genere. Il costo del biglietto sarà di 12€.Per informazioni sui biglietti potrete contattare EnneCi Communication, al numero 011.30.40.551 o via mail scrivendo a info@enneci. net
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Spettacoli e cultura
XXXI Edizione del Salone Internazionale del Libro Dal 10 al 14 maggio al Lingotto Fiere di Torino. Tema principale: «Un Giorno Tutto Questo». Paese ospite la Francia
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a XXXI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, dal 10 al 14 maggio nei padiglioni di Lingotto Fiere, conterrà tutta l'editoria italiana. Ci saranno gli editori indipendenti e ci saranno i grandi gruppi. Chi sarà a Torino avrà la fortuna di venire a contatto con tutta la scena editoriale del nostro Paese. Tema principale: "Un giorno, tutto questo". Novità di questa edizione, proseguendo sulla strada intrapresa nel 2017 di affidare l’immaginesimbolo del Salone ad un noto disegnatore e graphic novelist, dopo Gipi con "Oltre il confine", ad illustrare
il Salone 2018 e il suo tema "Un giorno, tutto questo", è Manuele Fior. Nato a Cesena nel 1975, laureato in architettura, Fior è autore di graphic novel pluripremiate fra cui "Cinquemila chi-
lometri al secondo" (2010), pubblicata per Coconino Press, presso cui appaiono anche "L’Intervista" (2013), "Le variazioni d'Orsay" (2015) e "I giorni della merla" (2016). Collabora come illustratore con Feltrinelli, Einaudi, Sole 24 Ore, Edizioni EL, Fabbri, Internazionale, il manifesto, Rolling Stone Magazine, Bonelli. Il meglio della sua produzione (illustrazioni per libri e riviste, copertine di dischi e locandine di film) è raccolto ne "L’ora dei miraggi", pubblicato da Oblomov. Vive e lavora a Parigi. Paese ospite sarà la Francia. Il Salone inten-
de ragionare su un Paese che, da una parte, ha una fortissima tradizione culturale che difende e valorizza in modo esemplare e dall'altra è stato al centro in questi anni di tensioni e di traumi. Il coordinamento delle attività organizzative e la condivisione degli indirizzi generali è affidato alla Cabina di Regia presieduta da Massimo Bray. Ne fanno parte il Vice-Presidente vicario Mario Montalcini; il Direttore Editoriale del Salone Internazionale del Libro Nicola Lagioia; per la Fondazione Circolo dei lettori il Presidente Luca Beatrice
Giulia (con Pordenonelegge.it), Toscana, Marche, Umbria, Calabria, Puglia, Sardegna. Oltre alla Francia, Paese Ospite d’onore, i Paesi presenti al Salone con un proprio spazio sono
e la Direttrice Maurizia Rebola; per la Fondazione per la Cultura Torino il Segretario Generale Angela La Rotella; per l’Associazione Editori Amici del Salone di Torino Gaspare Bona e Isabella Ferretti; i rappresentanti di Regione Piemonte e Città di Torino. Dieci le Regioni italiane presenti con proprio stand istituzionale: Piemonte, Valle D'Aosta, Veneto, Friuli Venezia
Azerbaigian, Cina, Romania (con l’Istituto Culturale Romeno), l’Emirato Arabo di Sharja. Trentadue gli editori internazionali da tutto il mondo, presenti con proprio stand. Il Salone aprirà i battenti la mattina di giovedì 10 maggio, ma già la sera di mercoledì 9 è in programma – come da consuetudine – l’evento di pre-inaugurazione. Quest’anno si terrà alle
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Ogr, lo storico complesso di archeologia industriale recuperato e rilanciato come spazio artistico e culturale dalla Fondazione Crt. Aprirà le danze alle 19.30 (con replica alle 20.00 e alle 20.30) un reading a ingresso libero di Paolo Cognetti. Il più recente Premio Strega inaugurerà la Mostra sulle cinque domande che quest’anno contrassegnano l’edizione all’insegna del tema 'Un giorno, tutto questo': Chi voglio essere? Perché mi serve un nemico? A chi appartiene il mondo? Dove mi portano spiritualità e scienza? Che cosa voglio dall’arte: libertà o rivoluzione? L’inaugurazione del Salone in Sala Gialla del Lingotto avverrà la mattina di giovedì 10 maggio con una lectio magistralis di Javier Cercas sull’Europa. Uno dei più importanti scrittori contemporanei proverà a raccontare cos'è, e cosa potrebbe essere, il nostro continente. Paolo Rachetto (Foto Michele Rubino)
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Spettacoli e cultura
“Qualcuno volò sul nido del cuculo” al Carignano Dal 24 aprile al 6 maggio va in scena lo spettacolo teatrale dall’omonimo romanzo di Ken Kesey
L'Oroscopo
Giacomo Rosselli, Emanuele Maria Basso, Alfredo Angelici, Daniele Marino, Gilberto Gliozzi, Gaia Benassi, Davide Dolores, Antimo Casertano e Gabriele Granito. Le scene sono di Gianluca Amodio, i costumi di Chiara Aversano, il disegno luci di Marco Palmieri, le musiche originali di Pivio & Aldo De Scalzi e le videografie di Marco Schiavoni. Alessandro Gassmann, regista e attore, dirige un
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ARIETE (21/03-20/4) Fai attenzione a una proposta d’affari, può nascondere imbrogli. Non fidarti di una persona apparentemente generosa. Per la vita di relazione non è un momento idilliaco. Ma tu non ti preoccupi.
TORO (21/04-20/05) Cogli l’occasione di fare nuove amicizie e rinnova quelle vecchie. Anche gli affari traggono vantaggi dal tuo ritrovato desiderio di stare in compagnia di altre persone. grande affresco ancora attuale di denuncia sulla malattia mentale: 'Qualcuno volò sul nido del cuculo', il romanzo di Ken Kesey dal quale nacque, nel 1975, una fortunata pellicola cinematografica, interpretata dal premio oscar Jack Nickolson. Nel 1975, il film di Miloš Forman fece incetta di Oscar, grazie anche alle straordinarie interpretazioni di Jack Nickolson, Louise Fletcher e Danny De Vito. Nella prima versione teatrale italiana, la storia degli ospedali psichiatrici nel nostro Paese e la lunga battaglia di Franco Basaglia per la chiusura di manicomi-lager, si intersecano nel tessuto narrativo del romanzo, trovando nell’attualizzazione dello spettacolo diretto da Gassmann una perfetta sintesi. TRAMA - Lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni ambienta la vicenda nell’Ospedale giudiziario psichiatrico di Aversa nel 1982, l’anno della vittoria ai Mondiali di calcio con Enzo
al 24 aprile al 6 maggio va in scena al Teatro Carignano "Qualcuno Volo sul Nido del Cuculo", diretto da Alessandro Gassmann. Il testo di Dale Wasserman dall’omonimo romanzo di Ken Kesey, si avvale della traduzione di Giovanni Lombardo Radice e l’adattamento di Maurizio De Giovanni. Produzione Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini. Lo spettacolo è interpretato da Daniele Russo, Elisabetta Valgoi e da Mauro Marino,
Bearzot, ritornando alle radici del romanzo di Kesey e all’adattamento teatrale di Wasserman. Daniele Russo, nei panni del protagonista Dario Danise, si finge pazzo per sfuggire alla galera e rimane invischiato in un girone dantesco di letti di contenzione, elettroshock e lobotomia. Ad un certo punto del racconto finisce per temere di rimanere intrappolato nel sistema, di non poterne più uscire: un "ergastolo bianco", come quello scontato da persone detenute nei manicomi giudiziari per reati anche minimi, e mai più usciti di cella perché dimenticati da tutti. Ciò che non cambia, e che la regia di Gassmann e il suo gruppo di interpreti valorizzano, è l’asse portante del testo: "Una storia universale di sacrificio, di amicizia e di lotta per l’affermazione personale contro le regole che appiattiscono. La piallatura dello spirito". Paolo Rachetto (Foto Francesco Squeglia)
Hanno collaborato Salvino Cavallaro Alessandro Costa Massimo Fiandrino Emiliano Latino Alessandro Muliari Paolo Rachetto Giovanni Rolle
Segreteria di redazione
Editore
Cristina Zecchino
AMC
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Art Media Communication
Impaginazione e grafica
Direttore Editoriale
GEMELLI (21/05-21/06) Gli astri del momento sono sempre a tuo favore, la Luna ti rende particolarmente romantico e sensibile verso l’amore. Sai come e quando attrarre una persona che ti piace.
CANCRO (22/06-22/07) Stai vivendo momenti che regalano opportunità di lavoro. È tempo di vivere i tuoi momenti intimi con passionalità. Se sei in cerca dell’anima gemella osa, osa… LEONE (23/07-23/08) Sei un tipo molto abile nel mettere a proprio agio gli altri. C’è una maggiore chiarezza e fiducia in te stesso e sei pronto a disegnare leggere e disimpegnate trame amorose.
VERGINE (24/08-22/09) Creativi e sensuali gli astri determinano emozioni e una splendida carica d’azione. Occasione di fare conoscenze curiose e utili nella sfera professionale.
BILANCIA (23/09-22/10) È bene fermarsi ogni tanto a pensare a che punto sta la situazione sentimentale. Ricorda che ogni rapporto d’amore è una realtà in movimento, che cresce e muta con il passare del tempo. SCORPIONE (23/10-22/11) Sono giornate e nottate caratterizzate da momenti appaganti, ben sostenute dal passaggio di Venere che aumenta lo charme e lo spirito di avventura. Novità per i single. SAGITTARIO (23/11-21/12) Le stelle danno manforte alle amicizie e alla carriera ma lasciano scaturire tensioni e malumori in amore. Forse è il caso di frenare la gelosia specie nel weekend.
CAPRICORNO (22/12-20/01) Quello che non va in questo periodo è la mancanza di dinamismo che fortunatamente sta per finire. Sfrutta positivamente questi momenti anziché subirli come negativi.
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Trib. di Torino n. 30 del 27/11/2015.
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CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 15 DI GIOVEDÌ 26 APRILE 2018
ACQUARIO (21/01-19/02) In amore contano i fatti, non le parole. Carica seduttiva e capacità di conquista persistono. Sul lavoro sei sempre sotto l’ala protettrice di Giove e Marte, puoi intraprendere iniziative fortunate. PESCI (20/02-20/03) Buone previsioni e momenti felici legati a hobby, svaghi e al desiderio di comunicare e interagire con gli altri. Eros e sentimenti saranno in grado di animare la vita di coppia e le avventure.