amc_juvetoro@yahoo.com GIORNALE DEDICATO AI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno xI - N. 2 - 26 SETTEMBRE 2019 - SETTIMANALE GRATUITO Il Punto
L'Intervista
Numeri e Statistiche
Squadra Ospite
Due ambienti depressi da risultati e gioco. Chi ritroverà fiducia?
Lentini, il 'doppio ex': “Sarà una gara nervosa e poco spettacolare”
Sotto la Mole meglio il Toro ma il pari è il segno predominante
L'allenatore rischia già, ma i tifosi rossoneri non salvano nessuno
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DELUSI E DELUDENTI TORINO-MILAN | GIOVEDì 26 SETTEMBRE ORE 21
Nel posticipo infrasettimanale si sfidano due squadre reduci da un momento poco brillante. Il Toro ha racimolato due sconfitte contro Lecce e Sampdoria, il Milan è andato ko nel derby dopo un avvio di campionato comunque NEGATIVO. Mazzarri e Giampaolo si aspettavano di più dai loro uomini. I tifosi si aspettavano di più dai loro tecnici, che ora sono chiamati ad una immediata inversione di tendenza. Chi riuscirà a farcela?
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Il Punto
Due ambienti depressi, chi ritroverà fiducia? MAZZARRI, IL RINNOVO PUÒ ATTENDERE Prima della partita contro il Lecce Cairo aveva pubblicamente dichiarato che era giunto il momento di rinnovare il contratto a Mazzarri, fino al 2022. Dopo 2 sconfitte, quelle contro Lecce e Sampdoria qualche tifoso vorrebbe che Mazzarri non arrivasse al 2020, sulla panchina del Toro. Sic transit gloria mundi. Cairo è uomo di parola, soprattutto se pronunciata in pubblico, e il rinnovo si farà. Ma per aiutarlo Mazzarri dovrà vincere il derby dei mister delusi (e deludenti) con Marco Giampaolo. O quantomeno racimolare una buona dose di punti nelle tre sfide contro Milan, Parma e Napoli prima della ennesima sosta delle nazionali. Cosi il rinnovo sarebbe figlio dei risultati in campo, e non di una promessa pubblica di fine estate. ZERO PUNTI IN SEI GIORNI È durato tutta l'estate il sogno del Toro di uscire dal limbo della classifica che lo ha spesso avvolto negli ultimi 7 anni, ossia dal ritorno in serie A: con Ventura sedicesimo posto nel 2013, poi settimo, nono e dodicesimo. Con Mihajlovic nono posto nel 2017. Stessa posizione nella stagione a metà tra Sinisa e Mazzarri. Per tornare a sognare col settimo posto dello scorso maggio. Settimo posto che, col ripescaggio al posto del Milan, è bastato per tornare a respirare aria d'Euro-
pa: dell'est e minore, Debrecen e Soligorsk, prima di sbattere il muso sugli anglo-lusitani del Wolverhampton. Ma il campionato, con le vittorie sul Sassuolo e Atalanta aveva portato il Toro in vetta alla classifica, con la prospettiva di rinsaldarla affrontando Lecce e Sampdoria, ancora a zero punti. Invece il Toro contro salentini e blucerchiati, ha fatto nuovamente scemare il grande entusiasmo che si era ricreato. Zero punti contro le squadre a zero punti, e ambiente nuovamente depresso. Ma soprattutto squadra in cerca d'identità, sempre con un piede dentro al fiume del limbo della classifica e l'altro fuori dal fiume ma mai troppo lontano per non rischiare di essere risucchiato.
debutto di campionato col Sassuolo, e per la gara in Inghilterra, perchè Cairo ha respinto la sua richiesta di cessione. Perché il camerunense a Torino sta benino, ma aveva ricevuto un'offerta per lui stimolante per andare via (forse da Petrachi, ora Ds Roma) e dal Toro un anno fa aveva ricevuto la promessa di poter partire (forse dallo stesso Petrachi all'epoca Ds granata) se fosse arrivata l'offerta giusta. Ma per Cairo giusta non era, e alla Roma del 'traditore' Petrachi Nkoulou non lo avrebbe
L'AMMUTINATO PERDONATO Molte colpe delle 4 sconfitte nelle ultime 6 gare sono figlie dell'ammutinamento di Nkoulou. Che ha rifiutato la convocazione per il
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mai voluto cedere. E inoltre essendo a pochi giorni dalla chiusura del mercato, non c'erano i margini per sostituire il difensore. E poi dal 4 maggio Cairo prometteva “urbi et orbi” che nessun gioiello sarebbe stato ceduto. E così il giocatore è rimasto ai margini per 23 giorni, da separato in casa prima di cimentarsi in scuse di circostanza, nemmeno troppo convinte, per ottenere il benestare per tornare ad allenarsi in gruppo. Il bene per Nkoulou. e il male per il Toro, è che gli altri difensori a disposizione di Mazzarri non garantiscono da centrali lo stesso rendimento di Nikolas. Bremer, Djidji e a Genova pure Lyanco, hanno fatto pesantemente rimpiangere Nkoulou. Il Toro che aveva costruito il suo splendido girone di ritorno sulla forza difensiva, si è sfaldato: 3 e 2 gol subiti dal Wolverhampton, 2 da Atalanta e Lecce, 1 da Sassuolo e Samp, ma solo perché Sirigu ha fatto la solita saracinesca, parando tutto quanto umana-
I Granata da qui a Natale Lunedì
30 SETTEMBRE (h. 20.45) PARMA-TORINO
Domenica 6 OTTOBRE (h.18)
TORINO-NAPOLI
Domenica 20 OTTOBRE (h. 15)
UDINESE-TORINO
Domenica 27 OTTOBRE (h. 15)
TORINO-CAGLIARI
Mercoledì 30 OTTOBRE (h. 21)
LAZIO-TORINO
Sabato
2 NOVEMBRE (h. 20.45) TORINO-JUVENTUS
Sabato
9 NOVEMBRE (h. 15)
BRESCIA-TORINO
Sabato
23 NOVEMBRE (h. 20.45) TORINO-INTER
Sabato
30 NOVEMBRE (h. 18)
Domenica 8 DICEMBRE (h. 15)
GENOA-TORINO TORINO-FIORENTINA
Domenica 15 DICEMBRE (h. 12.30) VERONA-TORINO Domenica 22 DICEMBRE (h. 15)
mente parabile. Col Milan Nkoulou dovrebbe tornare al centro della difesa: si è comportato male, ammutinandosi nel momento topico della stagione del Toro e rifiutando ben 2 volte di indossare la maglia granata. Ma si è scusato (in modo nemmeno troppo convinto) ed è indispensabile per la causa. Turiamoci il naso e quasi amici fino a maggio. TORO-MILAN SFIDA TRA DELUSE Se il Toro piange, il Milan certo non ride. È lontana per i rossoneri l'epoca aurea berlusconiana (che all'epoca aveva come segretario un giovane efficiente promettente di nome Urbano Cairo): restano solo Boban e Maldini il cui rendimento da dirigente è in scala uno ad un milione, rispetto al loro passato da calciatori rossoneri.
TORINO-SPAL
Marco Giampaolo sembra un gentleman capitato in una tana di lupi sbandati. Le speranze di ottenere il quarto posto che aiuterebbe molto la crescita economica del Milan, sembrano utopiche. Piatek il bomber polacco che aveva inizialmente fatto sognare i tifosi rossoneri paraganandolo a Lewandonski, sembra più che altro Egidio Calloni o Blissett. Insomma il Milan, nonostante il nome prestigioso, sembra la squadra più facile da battere per il Toro per ritrovare morale e classifica. Anche perché sbagliare la terza partita di fila significherebbe alimentare mugugni preoccupanti. Il reintegro dell'ammutinato Nkoulou in difesa potrebbe restituire a Mazzarri il Toro dei primi 6 mesi del 2019. Come rendimento e come solidità. Alessandro Costa
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L'Intervista: il 'doppio ex'
Lentini: “Sarà una gara nervosa e poco spettacolare” G
ianluigi Lentini è stato un calciatore di ottime qualità tecniche. Il suo passaggio nel 1992 dal Torino al Milan di Berlusconi per la cifra record di 18,5 miliardi di lire fece scalpore, tanto che in quel periodo fu il calciatore italiano maggiormente pagato. Oggi, all’età di 50 anni, Lentini è tornato nella sua Carmagnola. Qui vive e fa l’apicoltore insieme a un amico: sembra strano vederlo tra gli alveari disposti ordinatamente in base alla fioritura. Lui che è stato un vero talento del pallone, ha seguito la passione che ha coltivato da qualche anno a questa parte. Tuttavia, il suo indimenticabile passato di grande calciatore ci ha suggerito di intervistarlo in occasione del prossimo Toro-Milan. Professione apicoltore, Gianluigi come si può passare dal calcio al miele? “Sono due cose diverse. Produrre il miele è una passione che si è rafforzata quando ho conosciuto un amico di Carmagnola che già produceva miele e tante altre cose buone. Mi rifornivo da lui e poi mi è venuta l’idea di proporgli di fare una società, per dare una svolta commerciale al suo prodotto”. Allora parliamo di calcio. Tra Toro e Milan, quali sono i ricordi che ti legano ancora a queste due squadre? “Il Torino è la società che mi ha cresciuto e fatto diventare un giocatore di assoluto livello. Il Milan,
bene e anche se nelle ultime gare c’è stato un calo, mi auguro che possano continuare così come hanno cominciato, acquisendo quella continuità che nel calcio è sempre in grado di fare la differenza”.
molto nervosa e tesa, che sulla carta non si presenta propriamente come una bella partita. Speriamo comunque che ci si possa divertire lo stesso. Un pronostico? Non mi fido mai dei pronostici...” Salvino Cavallaro
invece, mi ha dato la possibilità di potere giocare e vincere a livello nazionale e internazionale. Toro e Milan sono per me due ricordi bellissimi della mia vita professionale”. Con il senno di poi, lasceresti ancora quel Torino per passare al Milan? “Per quello che poi mi è successo, direi di no. Tuttavia, penso che nella vita non ci si debba mai pentire per le cose fatte. Sono andato al Milan e il primo anno ho dimostrato di essere stato un acquisto azzeccato. Poi è successo quello che sapete e ancora adesso penso che certe cose che accadono nella vita non si posso prevedere”. Veniamo a oggi. Il Toro in questa prima fase di campionato vince le prime due partite e poi perde le ultime due. Tu come lo vedi? “Purtroppo non ho seguito da vicino l’andamento delle prime 4 gare del Toro, tuttavia, posso dire che è un peccato per i granata avere
perso in casa contro il Lecce e poi a Genova. Peccato davvero, perché la squadra aveva cominciato alla grande vincendo anche fuori casa contro l’Atalanta che è una signora squadra. Speriamo che superi presto questo momento negativo, così come lo auguro al Milan”.
E parliamo del Milan. Come vedi quest’anno la squadra di mister Giampaolo? “È una squadra molto giovane che ha qualche calciatore di buona qualità. E’ chiaro che ancora si deve completare, perché ci vuole lavoro e qualche giocatore di maggiore esperienza. L’Inter, ad esempio, dopo avere vinto il derby è sembrata più preparata da quel punto di vista. Tuttavia, spero per il Milan in un miglioramento durante il corso di questo campionato”.
Il Toro in Europa League. Speravi che andasse avanti o ti eri già fatto l’idea che potesse uscire anzitempo ai play off? “Dopo avere fatto bene nelle prime partite estive contro squadre di non eccelsa qualità tecnica, cominciavo a credere che il Toro potesse superare anche l’ultimo ostacolo. Così non è stato e mi dispiace molto”.
Pensi che esista davvero il problema legato a Piatek? “Non si tratta di un solo giocatore. Il Milan in generale sta facendo fatica a concretizzare il proprio gioco con i gol, ma non è solo Piatek che deve farli. I gol in questa squadra li possono fare in tanti, per questo penso che sia soltanto un problema temporaneo e che presto si riprenderanno. Il Milan tonerà a grandi livelli, ne sono sicuro”.
Pensi che la squadra di Mazzarri possa ritrovare quella continuità di gioco e risultati che ha avuto fin dalla metà dello scorso campionato? “Spero proprio di sì. Adesso siamo ancora all’inizio, ma devo dire che siamo partiti
Ritornando al match Toro–Milan, che partita sarà? “Sarà una partita tra due squadre che sono apparentemente in difficoltà e nessuna delle due potrà permettersi un ulteriore passo falso. Prevedo una gara
(Qui a fianco Lentini in maglia granata; a sx Lentini con Mondonico e il giornalista Fabio Milano)
Toro, 7° monte ingaggi De Sciglio nel Toro sarebbe il più pagato. Infatti il terzino bianconero ha un ingaggio di 2 milioni, il medesimo del top-player, capitano e bomber del Toro, il Gallo Belotti. Questo non vuole dire che il Presidente Cairo sia parsimonioso con gli ingaggi dei suoi giocatori. Anzi, il valore delle rosa è il nono della serie A, ma il monte ingaggi garantito da Cairo è il settimo. Il Presidente granata dispone ovviamente di un fatturato sette volte inferiore a quello della Juventus, ed ha cercato di non creare eccessiva disparità di ingaggio tra i suoi giocatori. Oltre Belotti, il "top player" per l'ingaggio è mister Mazzarri, cui prima di Toro-Lecce Cairo aveva pubblicamente dichiarato di voler rinnovare il contratto fino al 2022. Ma vediamo, oltre a mister e capitano, gli altri ingaggi in casa granata. Il neo arrivato Simone Verdi ha firmato un ricco contratto da 1,8 milioni. Non si può lamentare nemmeno l'altro acquisto di fine estate, Diego Laxalt, che ha ottenuto dal Presidente granata un ingaggio da 1,7 milioni. Verdi e Laxalt, ovviamente, ereditano i contratti che avevano con Napoli e Milan. Quanto Laxalt guadagna Salvatore Sirigu. E
sinceramente in proporzione il portierone granata meriterebbe qualcosa di più... Non male lo stipendio di Simone Zaza che guadagna 1,6 milioni. Cento milioni in meno, ossia 1 milione e mezzo per l'altra punta Iago Falque e per le colonne della difesa Izzo e Nkoulou (al camerunense che voleva esser ceduto evidentemente era stato offerto altrove un ingaggio più elevato). Uniformità anche per l'ingaggio dei centrocanpisti: sia Baselli, che Rincon, che Ansaldi ogni anno si vedono recapitare dal Toro un bonifico di 1,4 milioni. Qualcosa in meno per l'altro centrocampista Meite' che riceve 1,1 mlioni. Il brasiliano Lyanco percepisce un milione tondo, De Silvestri 900 mila, Berenguer 700 mila, Djidji 600. Aina si deve "accontentare" di mezzo milione, Lukic appena 400 mila, quanto Edera. Bremer 350 mila, Bonifazi appena 300 mila (ma sta per rinnovare ed iadeguare). I 2 vice-Sirigu Ujkani e Rosati si accontentano di un quarto di milione (250 mila). I ragazzi cresciuti nel vivaio guadagneranno di più in futuro: per ora Parigini 200 mila, Millico 150 mila, Singo e Rauti 100. Alessandro Costa
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Numeri e Statistiche
di Massimo Fiandrino
Sotto la Mole meglio il Toro (ma di poco) IL PARI SEGNO PREDOMINANTE 73 i precedenti a Torino in serie A tra le due squadre dal girone unico. 17 le vittorie “corsare” del Milan in casa Granata, l’ultima il 4-2 del 9/12/2012. 21 le vittorie del Torino con i rossoneri sotto la Mole, l’ultima il 28/4/2019 per 2-0 (Belotti 58’ rig., Berenguer 69’), invece la precedente è datata 04/11/2001, per 1-0, gol-vittoria di Lucarelli. 35 i pareggi delle sfide, segno predominante, inoltre nelle ultime 22 gare a Torino 16 risultati di parità e 5 pari consecutivi prima della vittoria Granata 2-0 del 28/4/2019. 2 le sconfitte consecutive del Torino in questo Campionato (Lecce e Sampdoria). Ai Granata non accadeva dalle giornate 34/35 del Torneo 2017/18: 22 aprile con l’Atalanta a Berga-
mo e il 29 aprile 2018 in casa con la Lazio. Il Torino nello scorso Torneo ha subito 7 ko ma mai due consecutivi. Il record negativo di Mazzarri con il Toro sono i 4 ko di fila nel Campionato 2017/18, dal 18 febbraio al 18 marzo 2018, contro Juve, Verona, Roma e Fiorentina. 1 Per la prima volta il Torino non ha trovato il gol in questa stagione. I Granata nelle precedenti 9 gare stagionali fra Europa League e Campionato avevano realizzato 22 reti (16 in Europa e 6 in Campionato). Il precedente digiuno del Torino il 6/4/2019 in Parma-Torino 0-0. LE 2500 PARTITE DEL TORO IN 'A' NEL GIRONE UNICO PRIMA PARTITA 06/10/1929 Triestina-TORO 0-1 (Vezzani 52’)
PARTITA N° 500 22/02/1948 TORO-Bari 5-1 (Fabian, Gabetto 2, Mazzola, Martelli, Orlando B) PARTITA N° 1000 3/03/1963 Juve-TORO 0-1 (Crippa 41’) PARTITA N° 1500 01/04/1979 TORO-Perugia 0-0 PARTITA N° 2000 04/02/1996 TORO-Padova 2-0 (Rizzitelli 11’, Angloma 60’) PARTITA N° 2500 22/09/2019 Sampdoria-TORO 1-0 (Gabbiadini 56') IL 'JOLLY' SIMONE VERDI Simone Verdi è nato a Broni (Pavia) il 12 luglio 1992. A soli 9 anni entra nel settore giovanile del Milan dove rimane fino al 2011.
Arriva al Torino nella stagione 2011/12. Conquista con i Granata la promozione in serie A. Vanta 19 presenze ufficiali con il Toro nel primo ciclo compreso l’esordio in A, rimane con il Toro fino al gennaio 2013 e poi inizia un lungo girovagare: Juve Stabia, Empoli, Eibar, Carpi e Bologna, prima di passare al Napoli nell' estate 2018 per 25 milioni. Esordio in A il 30/09/2012 in Atalanta-TORINO 1-5 (con Ventura, al 78’ al posto di Cerci). Questo è il suo 7° torneo in A, esordio con il Torino, Empoli, Carpi, Bologna (2 stagioni) e Napoli. Ha collezionato 122 presenze in A. Ha segnato 3 reti a Chievo e Sampdoria, le sue vittime preferite. L’ultima rete in A il 31/3/2019 in RomaNAPOLI 1-4 (al 54’). 2 le doppiette in A: 15/05/16 Udinese-CARPI 1-2 (36’ rig. e 38’) e 05/11/17 BOLOGNA-Crotone 2-3 (39’e 45’). Le altre cifre di Verdi in A: reti in casa 12, in trasferta 11, reti 1° tempo 17 (10 nei
primi 30’ minuti), reti 2° tempo 6, gol decisivi per la vittoria 9, gol decisivi per il pareggio 5, gol sblocca risultato 13. 25 m ilioni è la cifra investita da Cairo per il suo acquisto, il piu’ caro della sua gestione, nell’ultimo giorno del calcio mercato: 3 milioni il prestito, 20 il riscatto obbligatorio, 2 di bonus facilmente raggiungibili. 23 i suoi gol in serie A, nelle sue 5 stagioni vissute da protagonista con Empoli (1), Carpi (3), Bologna (16) e infine Napoli (3). La sua stagione piu’ prolifica nel 2017/18 al Bologna (10 gol) 4 le presenze in Nazionale A e 2 di queste partite giocate dall’attaccante si sono svolte a Torino (06/10/2017 Italia-Macedonia 1-1 e 04/06/2018 ItaliaOlanda 1-1, sua ultima presenza in Azzurro). L’esordio il 28/3/2017 in
Olanda-Italia 1-2. 5 l e presenze nell’Under 21, corredate da una rete: il 27/3/2015 in Germania–Italia 2-2. 40 Da quando è ritornato al Torino ha giocato 40 minuti (con il Lecce subentrato a Baselli al 72’ e con la Sampdoria subentrato a Meitè al 68’), mai da titolare per il momento. 3V erdi a segno per 3 turni di fila dalla 3^ alla 5^ giornata nel Torneo 2016/17 con la maglia del Bologna contro Cagliari, Napoli e Sampdoria. 1U n gol contro il Torino per Verdi con la maglia del Napoli nello stadio Grande Torino: il 23/9/2018 in TorinoNAPOLI 1-3 (al 20’). 3 I l gol più veloce segnato da Verdi è stato realizzato al 3’ minuto il 26/11/2017 in BolognaSampdoria 3-0.
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Squadra Ospite
Giampaolo rischia già, ma i tifosi non salvano nessuno Proprietà, dirigenza, allenatore e calciatori: tutti sotto accusa. Addirittura c'è chi rimpiange Gattuso
P
er decenni il Toro ha affrontato il Milan da povero invitato alla cena dei berlusconiani: questi ultimi infatti godevano di una potenza economica nemmeno paragonabile a quella granata. Come testimonia ad esempio l'affare Lentini strappato nel 1992, all'indomani della finale Uefa, al Toro di Borsano e Mondonico, grazie ai miliardi di Berlusconi e nonostante la rivolta di piazza dei tifosi granata. Sergio Rossi, De Finis-Gerbi, Borsano, Goveani, Calleri, Vidulich e Cimminelli non erano certo imprenditori paragonabili al Cavaliere. Che però allevava come suo segretario personale Urbano Cairo, oggi Cavaliere anch'esso, presidente di La7, Rcs e del Toro ovviamente (e della Cairo Communication, beninteso). Il Milan ha alle spalle comunque un gigante come
il fondo Elliot (gli americani sono però all'esordio nel difficile mondo del calcio e paiono dimostrare molta dinamicità soprattutto nella questione riguardante il nuovo stadio milanese) ma fino a qualche anno fa era inimmaginabile pensare che il Toro venisse ripescato in Europa al posto del Milan per motivi di bilancio e nonostante il fatto che i meneghini godano tuttora di un fatturato nettamente
superiore a quello granata. E così il Toro contro il Milan non parte piu' da sfavorito. Anzi la scorsa stagione i granata pareggiano al Meazza e vinsero in casa. Oggi entrambe le squadre sono depresse e la gara di giovedi sera è oltremodo delicata. Mazzarri cercherà di imporsi recuperando Nkoulou e dando maggiore minutaggio a Laxalt (in prestito dal Milan) e Verdi (cresciuto nel vivaio rossonero e tornato a Milanello dopo il biennio 2011-13 al Toro). Giampaolo dovrà rinunciare a Paquetà (infortunato) affidandosi a Bennacer in regia, alla fantasia di Suso e la rapidità di Leao per supportare lo spuntato Piatek. Musacchio e Romagnoli saranno i guardiani di Belotti. Con tanti talenti in campo potrebbe essere la singola giocata a decidere la sfida, che si preannuncia tesa e nervosa. In casa del Diavolo la delusione è ancora
maggiore rispetto ai mugugni serpeggianti sotto la Mole. Sotto accusa una campagna acquisti non eccezionale compiuta da Boban e Maldini, fantastici ex-calciatori ma ancora acerbi in quanto a lavoro dirigenziale e imbrigliati da un bilancio che pesa come un macigno. L'altro imputato è Giampaolo: forse la persona giusta nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un allenatore senza dubbio capace e che gode di grande credito in alcuni ambienti milanisti (vedi Sacchi) ma forse non in grado di esprimersi al meglio in questo momento storico negativo per l'ambiente rossonero, tra fair-play finanziari e pro-
prietà societarie che, da Berlusconi in poi (a proposito, ma in quali buone mani ha venduto il Cavaliere?), cambiano come le mutande. Addirittura c'è chi rimpiange Gattuso e la sua 'sostanza' applicata al terreno di gioco a scapito
di un presunto bel 'giuoco' che non solo tarda ad arrivare ma di cui non si intravvede nemmeno l'ombra. Giampaolo avvisato, mezzo salvato. Forse. Luca Alessio Alessandro Costa
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Toro-Milan Story
Dal punteggio tennistico del 1947 all'ultima vittoria firmata 'Be-bè' Ai tempi del Grande Torino il Fila era un incubo per il Milan. Gli ultimi 3 punti granata con Belotti e Berenguer ed Ossola. Toro di un altro pianeta per il Milan di allora. LA COPPA AI RIGORI
➊ IL FILA INCUBO MILAN TORO-MILAN 6-2 (29/6/47) Dal 1907 al 1951 il Milan non vince nessun scudetto; ci riesce dunque solo 2 anni dopo Superga. Perché ai tempi del Grande Torino il Filadelfia era un incubo per il Milan. Come testimonia la sfida del 29/6/47, disputata sotto un sole torrido. Tripletta di Gabetto, sigilli di Mazzola, Castigliano
TORO-MILAN 5-3 (27/6/71) Grande impresa del Toro senza le punte titolari Pulici e Bui e con Puia azzoppato per gran parte della partita. Granata e rossoneri a pari punti nel girone per designare la vincitrice della Coppa Italia. Lo spareggio si disputa a Marassi. Il Toro di Cancian resiste per 120 minuti al Milan di Paron Rocco e con Rivera, Combin, Rosato e Trapattoni in campo. Lo specialista Cereser fallisce il primo tiro, mentre Rivera segna subito. Allora entra in scena Maddè che realizza 5 penalty su 5 mentre Castellini è un
fenomeno: para 2 rigori a Rivera. Il Toro riconquista la Coppa Italia, 3 anni dopo il trionfo del 1968. Di questa partita ne parliamo in maniera più approfondita in un'altra pagina di questo numero...
28. Radice a metà ripresa sostituisce Pulici con Garritano tra i mugugni del pubblico. Ma sarà proprio il ragazzo di Calabria a segnare il raddoppio granata. Nel recupero Calloni accorcia ma il Toro vince e va in fuga-scudetto.
IL SORPASSO TORO-MILAN 2-1 (4/4/76) Sfida storica perché il Toro di Radice, dopo aver ridotto da -5 a -1 il distacco dalla Juve capolista grazie alla vittoria nel derby (ed alla sconfitta della Juve a Cesena 2 settimane prima) compie il sorpasso definitivo. Perché mentre la Juve perde anche a San Siro contro l'Inter (rete di Bertini) il Toro sconfigge al Comunale il Milan di Trapattoni. Sblocca Graziani al minuto
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ADDIO SCUDETTO TORO-MILAN 0-3 (14/4/79) Contro il Milan, nel 1979, il Toro perde invece lo scudetto. I rossoneri hanno già vinto in maniera rocambolesca all'andata in 9 contro 11 e stanno conducendo il campionato con grande autorità. Ma il Toro, pur privo dei gol di Pulici infortunato da un mese, trova in Maurizio Iorio un sostituto degnissimo. Al Comunale il Toro potrebbe ribaltare l'esito del campionato ma perde 3-0 in seguito al discutibile arbitraggio di Lattanzi che nega un rigore netto al Toro assegnandone uno al Milan inesistente. Nell'intervallo il popolo granata invade il campo. Partita sospesa per oltre 30 minuti. Attimi di tensione anche nel dopo gara e in seguito a questi incidenti il campo del Toro venne squalificato per una giornata. E addio scudetto. Dopo la partita Radice si reca in Liguria a casa del vice Ferretti per staccare la spina dopo la sconfitta. Ma sulla strada del rientro a Torino un camion invade la sua corsia e Radice sfiora la morte. Nell'incidente in-
vece perisce Barison, collaboratore tecnico del Toro e grande amico di Radice DIETRO SOLO AL VERONA TORO-MILAN 2-0 (11/12/84) Il Toro di Junior contro il Milan di Terraneo, Tassotti, Baresi Virdis e Di Bartolomei. Radice contro Liedholm. Serena contro Hateley. Il Toro arriva secondo in quel campionato dietro all'Hellas Verona, e contro il Milan compie un importante passo per la propria autostima. Segna Schachner, raddoppia Junior nel finale con una magistrale punizione. SUPERCOPPA IN USA TORO-MILAN 0-1 (21/8/93) L'unica supercoppa disputata dal Toro: sfida impari. Il Toro di Goveani, che nei mesi successivi avrebbe ceduto la società a Calleri, contro il Milan miliardario di Berlusconi. Si gioca ad agosto a Washington nello stadio intitolato a Robert Fitzgerald Kennedy. Marco Simone è il match-winner dopo appena 4 minuti. Il Toro nel finale sfiora il pareggio, ma sono i rossoneri ad imporsi. 'BE-Bè' ULTIMA GIOIA TORO-MILAN 1-0 (4/11/01) Il Toro di Camolese trascinato da un super-Asta vince una sfida dagli alti conte-
➋ nuti tattici e tecnici. Risolve Lucarelli su assist proprio di Asta a metà primo tempo. Il Milan ci prova in tutti i modi. Al 90' ai rossoneri viene assegnato un penalty discutibile. Dal dischetto si presenta Inzaghi: sullo stesso punto in cui Salas poche settimane prima calciò alle stelle nel derby del 3-3. Stesso destino: il tiro di Inzaghi termina altissimo sopra i pali di Bucci. Vince il Toro, ma alla fine anche il Milan ci guadagna. Il turco Terim infatti viene esonerato dopo questa partita e subentra Ancelotti che condurrà 18 mesi dopo il Milan a vincere la Champions nella finale di Manchester contro la Juve. L'ultima vittoria in campionato a Torino, è datata 28/4/2019 (2-0) con reti di Belotti e Berenguer. Alessandro Costa 1. Valentino Mazzola 2. Andrea Belotti
L'officina autorizzata Ermes Gomme pone uno sguardo particolarmente attento alla cura dello pneumatico e così facendo sarà preservata soprattutto la sicurezza dell'automobile, garantendo così al cliente di godere di una maggiore affidabilità e piacere di guida. La nostra officina mette giornalmente a disposizione della propria clientela un servizio completo ed efficiente che comprende tra le altre cose: - Manutenzione, riparazione, sostituzione - Pneumatici - Montaggio pneumatici - Convergenza ed equilibratura ruote - Assetto computerizzato Ermes Gomme propone ed utilizza sempre e solo pneumatici delle migliori qualità provenienti dalle maggiori ed affidabili case presenti nel settore, per offrire un servizio valido e duraturo nel tempo e per andare incontro all'esigenze dell'utente nella sua piena soddisfazione.
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Almanacco
Settembre, il mese dei Presidenti Granata 21 settembre In questo giorno hanno celebrato il compleanno 3 ex granata che hanno lasciato un ottimo ricordo: nel 1954 a Magdeburgo nasce il bomber tedesco Horst Buhtz, 38 gol segnati con la maglia del Toro tra il 1952 e il 1956. Buhtz è scomparso nel 2015. Sempre il 21 settembre (ma del 1964) nasce a Montevideo Carlos Pato Aguilera, al Toro dal 1992 al 1994. Al primo anno in granata segna 16 reti, contribuendo pesantemente alla vittoria della Coppa Italia (suo il gol del 2-2 nel derby contro la Juve in semifinale). Infine il 21 settembre 1971 a Roma nasce Roberto Muzzi: lanciato nella Roma da Gigi Radice, Muzzi gioca in granata dal 2005 al 2007, nei primi 2 anni della gestione Cairo. 8 gol la prima stagione (decisivo il gol al Mantova in finale play-off), 3 il secondo anno ma soprattutto un grande cuore granata in campo e nello spogliatoio. Anche suo figlio Ramon gioca a calcio, oggi al Borgosesia. 22 settembre 1971: Il Toro perde 2-0 a Londra in casa del Tottenham e saluta cosi la coppa di Lega italo-inglese. Anche al Comunale il Tottenham aveva vinto 1-0. 1994: Goveani cede il Toro a Calleri. Il nuovo Presidente risistema i bilanci ma fa tabularasa: in pochi mesi liquida Mondonico e i senatori che nel '93 vinsero la Coppa Italia. Nel 1994-95 Calleri affida giovani e peones a Rampanti. Ma Serino dura poco, litiga con Rizzitelli e Calleri sceglie Sonetti. Che vince 2 derby. Nel 1995-96
➊ il Toro però retrocede e nel marzo 1997 Calleri cede il Toro ai genovesi capitanati da Vidulich. 23 settembre Il 23 settembre 1928, il Toro (da pochi mesi vincitore del primo scudetto) si impone 5-0 in casa del Barcellona. La “Manita” granata in casa azulgrana è firmata dalle doppiette di Baloncieri e Libonatti e dai sigillo di Colombari. Il 23 settembre 1923 nasce a Chioggia Dino Ballarin. Era il terzo portiere del
26 settembre Il 26 settembre di un secolo fa nasce a Fiume (oggi Rjeka) Ezio Loik, mediano fondamentale del Grande Torino e della nazionale italiana. Anche lui morì a Superga. A Joannis, in provincia di Udine, nasce Enzo Bearzot, medianobandiera del Toro anni '50 e da sempre dichiarato tifoso granata. In Argentina '78, quando allenava l'Italia, però preferì il blocco juventino al blocco granata dei vari Sala, Graziani e Pulici. Il 26 settembre 1946 nasce a Domodossola Gianmauro Borsano, controverso presidente del Toro dal 1989 al 1993. Con notevole uso di finanza creativa ed evasione fiscale, riesce a portare il Toro in vetta al mondo e tenerlo per qualche anno: vince il campionato di serie B con Fascetti, si affida a Mondonico ed ottiene: quinto posto, vittoria in mitropa Cup, finale Uefa '92 ma anche la Coppa Italia '93 (sebbene presidente all'epoca fosse Goveani) è una sua creatura.
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27 settembre 1942: Nasce a Torino Beppe Aghemo, grande tifoso, uomo vero e presidente granata nel 2000. Poi Cimminelli gli preferisce Romero: ma Beppe amerà e soffrirà sempre per il Toro.
Grande Torino, pur non avendo mai giocato gare ufficiali. Come premio per la sua dedizione, fu portato come secondo portiere a Lisbona per giocare l'amichevole contro il Benfica, morendo così a Superga insieme col fratello Aldo.
28 settembre 1947: debutta in granata Sauro Tomà. Che è scomparso nell'aprile 2018, dopo aver vissuto decenni a raccontare le gesta e l'umanità dei suoi compagni del Grande Torino. Con i quali visse anni intensi, ma con cui non si aggre-
non proprio illuminato, di Sandro Mazzola, all'epoca Ds del Toro. 14 miliardi che incisero molto sul fallimento del Toro. In 40 presenze Jose Franco segnò solo 4 reti. Nel 2005 lasciò il Toro per tornare in Uruguay nel Santiago Wandereres.
➋ gò per la fatal trasferta di Lisbona, a causa di un infortunio ad un ginocchio. Al suo debutto Toma', il 28 settembre 1947, contribuisce alla netta vittoria per 6-0 sulla Lucchese al Filadelfia. Il tabellino recita: doppietta di Loik e sigillo di Mazzola, Gabetto, Castigliano e Aldo Ballarin. 1978: nasce a Montevideo Jose' Franco Ramallo. Fu l'acquisto più incauto da parte di Cimminelli: ben 14 miliardi di lire lo pagò nel 2001 al Penarol, su
suggerimento del potente procuratore uruguyano Paco Casal e su consiglio,
30 settembre 1967 Orfeo Pianelli acquistò dal Legnano un giovane 17 enne. Si chiama Paolo Pulici e lo paga un milione di lire, per poi riscattarlo l'estate successiva con 9 milioni. Dunque Pulici fu preso dal Toro per una cifra intorno ai 5.000 euro attuali. Pochi soldi e spesi bene. Jose Franco 14 miliardi di lire, Pulici 10 milioni. I paradossi del calcio. (ale.co.)
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1. Ezio Loik 2. Gli ex Presidenti Beppe Aghemo e Ciminelli 3. Enzo Bearzot 4. Gianmauro Borsano
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Castlè: carni italiane selezionate di qualità Dal banco direttamente al tuo piatto. Un locale di nuova concezione Il CASTLÈ CARNI ALLA BRACE si colloca a metà strada tra un ristorante e un agriturismo, è un locale in cui si respira un'aria familiare. Si tratta di un ambiente nuovo, caldo, luminoso e accogliente, in linea con la filosofia che ne sta alla base. Questo locale nasce dalla convinzione che un piatto di carne sia migliore se a cucinarlo è il produttore stesso. Strettamente legati al laboratorio di famiglia - Taliano - che, da tre generazioni, produce carni italiane di qualità, con un'attenzione particolare per le carni bianche, questo nuovo locale vi proporrà tagli appena lavorati, cotti alla griglia sul momento. Sarete voi a scegliere i tagli freschissimi direttamente al banco, il resto è compito di Filippo Taliano: dopo anni di esperienza "sul campo" sa come trattare al meglio ogni tipologia di carne, a scoprirne i segreti, per esaltarne il gusto, i sapori ed i profumi. Il menù è variabile a seconda del periodo e della disponibilità del momento, i piatti sono quelli tipici della tradizione piemontese e a sorpresa, in alternativa alla scelta della carni più tipiche, potrete provare carni dal sapore più esotico. Il vino della casa scorre in abbondanza. Il concetto di "prodotti a km 0" sposa perfettamente la filosofia del Castlè. La carne è quella del laboratorio di famiglia e ogni altro prodotto presente sui tavoli arriva dal territorio Roerino secondo il pensiero della "filiera" corta. "Consumare a km 0" è una scelta sempre più diffusa: oltre a diffondere una coscienza ambientalista, con essa si sposa l'idea che è possibile trovare prodotti di qualità vicino a casa e i vantaggi sono notevoli. Scegliere i prodotti in virtù di una totale trasparenza. Conoscere i metodi di allevamenti e di coltura e verificarne la quotidiana freschezza. Spendere "il giusto". Anche per i vini, DOC e DOCG, il Castlè segue lo stesso percorso: propone esclusivamente cantine del Roero, in particolare montatesi, promuovendo il territorio. Il locale è un open space con circa cento coperti al chiuso che possono quasi raddoppiare quando, d'estate, anche il parco attrezzato diventa un grande barbecue all'aperto. È un luogo di ritrovo adatto a tutti: gruppi di amici, famiglie, coppie alla ricerca di una valida alternativa per trascorrere momenti piacevoli. I barbecue e il grande banco frigo presenti in sala permettono di scegliere i tagli preferiti e seguirne la cottura. Il servizio è al tavolo. Ci si alza solo per spillare il vino dalle botti!
Il Castlè si trova a Montà (CN) in località Castellero 12/A Per info e prenotazioni: tel. 0173 976350 - 339 8212074 - 392 9111634
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Spazio Tifosi
'Civich' granata: l'unico club delle polizie municipali Il sodalizio fondato nel 1976 dai vigili urbani torinesi è tornato attivo nel 2006 ne (lungo 8 metri e alto 1,5) con scritto “Toro sei grande - I civich”, che grazie all'aiuto degli allora “Fedelissimi” venne sistemato allo stadio il successivo 16 maggio: il materiale per tale striscione fu recuperato dal telone di un camion e pazientemente dipinto”.
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no dei gruppi di tifosi più longevi d'Italia. Ci stiamo riferendo al Torino Club “I civich”, fondato nel lontano 1976 e tuttora attivo, del quale abbiamo incontrato l'addetto stampa Daniele Costelli, autentica “memoria storica” granata. La prima domanda è d'obbligo, a favore dei quali
scrutando nel passato, si registra un club di colleghi a Genova, comunque non più attivo da parecchi anni”. Il 1976 è l'anno dello storico scudetto, il primo (e, finora, ultimo) del 'dopo Superga'. “Esatto. La storia del nostro club ha inizio proprio nella stagione 1975-'76: lunedì
➌ non conoscono il dialetto piemontese: cosa significa “civich”? “La traduzione dal dialetto piemontese sta a significare il poliziotto municipale, alias il vigile urbano. Il nostro sodalizio, sorto nel 1976, è l'unico club delle polizie municipali attivo:
5 aprile 1976, dopo che il Toro aveva vinto l’ennesima partita casalinga (2-1 col Milan), si percepì la consapevolezza che era giunto il momento tanto desiderato, quello di dare vita al “nostro” gruppo. Tra le tante idee, prevalse quella di porre in essere uno striscio-
Ma la vostra fede granata non poteva fermarsi lì... “Assolutamente no! C'era la necessità di dare l’ufficialità del nostro ardore a “tinte granata”. L’allora Comandante del Corpo (il dottor Francesco Galletta) permise di dichiarare quale sede ufficiale del sodalizio il Comando di corso XI febbraio, sezione Autoradio: ci si dotò di un adesivo personalizzato che richiamava la nostra placchetta di riconoscimento bordata dal Tricolore, con un toro rampante in centro, facendone stampare duemila. Col nostro Presidente di allora (il collega Luciano Marangoni) si venne regolarmente riconosciuti dalla Società Torino Calcio e iscritti nell’albo dei club. Il primo atto ufficiale del sodalizio fu quello di nominare Presidente onorario Diego Novelli, allora Sindaco di Torino e grande tifoso granata, al quale una nostra delegazione consegnò la tessera del club n° 1. Gli iscritti crescevano in modo esponenziale, avendo esteso il tesseramento anche ai familiari e agli amici: alla fine del 1976 si contavano 346 soci. La vita sociale del club non poteva avere uno svolgimento regolare
per via dei turni di lavoro, quindi si decise di stabilire un ritrovo mensile presso il Circolo Dipendenti Comunali di corso Sicilia: serate in allegria tra partite a carte e biliardo e… tutti quanti allenatori! L’annuale serata del club con cena sociale si svolgeva nei locali “in” di Torino”. Il vostro club ricevette attestati di stima anche dalla società torinista. “Di buon grado la società partecipava alle nostre serate e i campioni di allora ben volentieri erano nostri graditi ospiti: in un'occasione Leo Junior deliziò il club con la sua musica brasiliana, donandoci il suo LP”. Il club seguiva il Toro anche in trasferta? “Certamente: non solo in Italia, ma anche all'estero, nelle Coppe Europee. La prima trasferta oltre le Alpi fu in quel di Zurigo, per la sfida col Grasshopper nella Coppa UEFA 1980-'81 (26 novembre 1980): quattro bus di colleghi e familiari. La trasferta di Innsbruck del 18 marzo 1987 (per la partita con lo Swarovski Tirol nella Coppa UEFA 1986-'87) vide tre bus partire all’avventura e senza i biglietti: nessun problema, al confine alcuni componenti dell’I.PA. (International Police Association) erano in attesa coi sospirati tagliandi (quando si dice solidarietà tra polizie)! Tanti i momenti di solidarietà, come sottoscrizioni a favore di popolazioni colpite da ca-
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➋ lamità naturali, donazioni di sangue al Centro Tumori “San Giovanni Vecchio” di Via Cavour, eccetera. E così via per molti anni. Poi, negli Anni Novanta, la profonda trasformazione del nostro Corpo, con il decentramento sul territorio, portò ripercussioni anche sul club: vennero a mancare alcuni soci “dello zoccolo duro” e
gennaio 2006, nell'anno post-fallimento e dell'immediato ritorno dei granata in Serie A, nell'indimenticabile doppia finale play-off col Mantova. Attualmente il nostro sodalizio annovera un centinaio di iscritti, che seguono il Torino con grande entusiasmo”. Giuseppe Livraghi
➍ a poco a poco il sodalizio andò spegnendosi, pur rimanendo sulla carta ancora attivo”. Vivo sulla carta e poi anche nei fatti, col ritorno all'attività nel 2006. “Il club, mai ufficialmente sciolto, è tornato attivo nel
1. I Civich con l'ex Sindaco Novelli 2. Con alcuni calciatori anni '80 3. Striscione in Maratona 4. Teodoro, il vigile del Toro
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Toro News
Femmine e maschietti insieme a Garino per la 'BCC CUP'
Ottobre granata a Borgo San Dalmazzo
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rande successo di pubblico al 1° Torneo Calcistico 'BCC CUP', organizzato dalla Polisportiva Garino in provincia di Torino. Un evento sportivo riservato a calciatori del 2007 che abbiamo apprezzato per la partecipazione di società professioniste di alta qualità tecnica come Juventus, Torino, Milan e Inter che hanno giocato con le proprie squadre femminili contro i dilettanti del football maschile di CBS, Sisport, Cumiana e Garino. Nel corso di questa lunga giornata di calcio dedicata ai giovani, abbiamo avuto modo di incontrare il Presidente Gianni Matacchione, il Consigliere Antonio Landolfi e il Presidente Onorario Carmelo Famulari, con i quali abbiamo parlato non solo del Torneo in corso, ma anche della Polisportiva Garino, delle sue squadre e della sua bellissima struttura che si sviluppa su circa 15000 metri quadri di terreno comprensivi di parco, ristorante e bar. I vari campi di calcio ultimati da due anni con tappeti in erba sintetica di ultima generazione, possono contare anche di un’ottima illuminazione artificiale e di confortanti spogliatoi capaci di ospitare contemporaneamente un numero consistente di calciatori. Raggiante di soddisfazione appare il Presidente Matacchione, il quale desidera mettere in evidenza il progressivo crescere di questa Polisportiva Garino che oggi è molto ambita anche dalla vicina Juventus di Vinovo, la quale affitta i campi per gli allenamenti di una tra le giovani squadre femminili bianconere. “Siamo molto soddisfatti dell’andamento migliorativo della nostra Polisportiva - dice il Presidente Matacchione – e anche l’adesione immediata delle squadre professioniste al 1° Torneo 'BCC CUP' è emblematico dell’importanza e della qualità della nostra struttura,
Tre serate di eventi, film e dibattiti tra arte e sport
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Landolfi, Famulari e il Presidente Matacchione
che vanta moderne apparecchiature capaci di soddisfare le più disparate esigenze degli sportivi”. Con 16 squadre regolarmente iscritte alla FIGC, la Polisportiva Garino si avvale anche di allenatori muniti di patentino e quindi in grado di dare qualità agli insegnamenti tecnici ed ai fondamentali destinati ai giovani calciatori. È comunque prerogativa societaria incrementare l’attenzione verso la scuola calcio e i più piccoli calciatori, i quali rappresentano sempre il futuro di ogni società di calcio dilettantistica. Dunque, una realtà sportiva davvero interessante, capace di avere un bacino d’utenza rilevante per la sua posizione compresa tra Vinovo, Chisola e Nichelino. E siamo certi che dopo la lunga giornata di incontri per assegnare i titoli ai vincitori del 1° Torneo 'BCC CUP', tutti i partecipanti riserveranno il ricordo e la soddisfazione di essersi esibiti in questa bellissima struttura di Garino. Salvino Cavallaro
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re serate in tinta esclusivamente granata in programma il 4, 5 e 25 ottobre a Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, dal titolo “Toro per uomini, uomini da Toro”. Si inizia il 4 ottobre alle ore 20.30 all'Auditorium di Via Vittorio Veneto con un incontro con i giocatori-leggenda granata e il confronto tra il calcio attuale e quelli degli anni '70-'80. A margine della serata la presentazione del libro di Claudio Calzoni “Gente e luoghi del Toro”. Sabato 5 ottobre invece presso l'Art Gallery 'La Luna', alle ore 16.30, l'inaugurazione della mostra con 21 artisti che hanno dedicato opere al Grande Torino e ai giocatori della storia granata (tra cui Annoni, Salvadori, Silenzi, oltre a Ferrini, Meroni, Vieri, Rosato, Claudio Sala, Agroppi, Pulici). Infine il terzo appuntamento, il 25 ottobre, ancora all'Auditorium con la proiezione del video “Natalino Fossati, una vita per il Toro” e del film “Ora e per sempre”. Insomma, tanti incontri importanti a beneficio dei tifosi granata (e non solo). Abbiamo chiesto a Franco Carena, deus ex machina dell'evento, perché ha organizzato queste 3 serate: “Volevo fare qualcosa di importante per i 70 anni del Grande Torino. E valorizzare la grinta e l'umanità del Toro 1971-72 che vinse la Coppa Italia e sfiorò la scudetto nel 1972, perso anche a causa di decisioni aribtrali. Abbiamo scelto di coniugare arte e sport perché anche nell'arte ci sono artisti ipervalutati, gli emergenti, i contemporanei. Ci saranno opere di artisti come Leonardo Bertolino di 10 anni e il toscano Italo Bolano, anni 83 che ha dedicato un'opera ad Aldo Agroppi”. Ed allora non perdete questo trittico di eventi in salsa granata. Alessandro Costa
Gli specialisti dell’elettrodomestico si trovano a Torino. Davide, insieme al suo staff, opera da anni in città e provincia, all’interno dello store a due minuti dal centro. In prossimità dell’ospedale Maria Vittoria, in via Cibrario 76/E, troverete un assortimento di grandi e piccoli elettrodomestici, ricambi ed accessori. Lo staff effettua, a domicilio e in laboratorio, riparazioni di qualsiasi tipo di elettrodomestico: dalle lavatrici alla lavastoviglie passando per frigoriferi, forni, cucine, piani cottura, condizionatori, televisori, piccoli elettrodomestici…e non solo. Per quanto riguarda la vendita lo staff propone elettrodomestici da incasso o da libera installazione multimarche, accurata installazione ed assistenza post-vendita al proprio domicilio. Torino Elettrodomestici mette a disposizione dei clienti la propria esperienza per valutare la possibilità di sostituire gli elettrodomestici da incasso anche attraverso modifiche ed adattamenti nel caso di cucine da incasso un po' datate. Inoltre all’interno dello store è possibile trovare sacchetti e ricambi per aspirapolvere e un assortimento di lampadine di ultima generazione Led. Nel negozio c’è una vasta scelta di aspirapolveri Folletto ricondizionati e dei numerosi accessori quali battitappeto, lucidatrice, pulilava. Il tutto fornito con una garanzia di dodici mesi. Torino Elettrodomestici effettua riparazioni del vostro Folletto e Bimby fornendo un preventivo gratuito, valuta il tuo vecchio aspirapolvere folletto a fronte dell’acquisto di uno rigenerato. Inoltre si occupa di installazione di nuovi impianti e del rimodernamento e potenziamento di impianti già esistenti. Per informazioni, e chiarimenti, su tutto quanto concerne lo store è possibile chiamare il numero di telefono 011.7576605. In alternativa è anche possibile scrivere, via mail, all’indirizzo di posta elettronica
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L'addio al professor Bertolusso, cuore granata
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abato 21 settembre presso la Chiesa di Santa Rita in Torino, si è svolto il funerale del Professor Antonio Bertolusso. Molti sono stati i parenti, gli amici e i tifosi granata presenti, assieme agli ex calciatori Eraldo Pecci, Antonino Asta e Renato Salvadori. Ma anche il mondo della cultura ha voluto dare il suo estremo saluto, partecipando con personaggi noti come Franco Ossola, scrittore e figlio dell’omonimo ex calciatore del Grande Torino, il regista teatrale Giulio Graglia e la scrittrice Sabrina Gonzatto che per commemorare la figura dell’amico scomparso ha letto un suo commovente testo. Professore all’Università di Torino presso la scuola di Biotecnologie, Bertolusso è stato promotore di diverse iniziative benefiche verso i bambini delle Case Famiglia e dell’Istituto Charitas, con i quali ha avuto un rapporto di continua opera sociale. Tifoso del Toro e amante della storia del Grande Torino è stato
fondatore di ACUTO, l’Associazione Cuore Toro che non aveva scopo di lucro ma si adoperava esclusivamente per fini benefici. Un signore d’altri tempi, un galantuomo che ha fatto della sua esperienza di vita personale fatta di difficoltà e tragedie, un motivo per dedicarsi alle persone che soffrono e ai bambini affidati a Istituti di Accoglienza, i quali rappresentano il lato più fragile e indifeso del nostro mondo. Era il suo pensiero costante, il motivo per il quale dare un senso alla sua vita già costellata di molte difficoltà fin da quando egli, giovane studente lavoratore, decise
di fare sacrifici per diplomarsi e poi laurearsi. Essere Professore all’Università di Torino non era per lui un effimero vanto che potesse far incrementare il proprio ego, ma un modo culturale per stare con i giovani, dedicarsi all’insegnamento e alle relazioni sociali. Ma il Toro e soprattutto il Grande Torino, gli era entrato nel cuore proprio come tanti bimbi abbandonati. Ed è per loro che Bertolusso ha sensibilizzato un gruppo di amici a sostenere tramite la fede granata, l’impegno ad aiutare chi ha più bisogno degli altri. “Nel nome del Toro vogliamo aiutare i bambini in difficoltà che vivono in alcune case famiglia. Il nostro sogno è di potere sensibilizzare tanta gente a non dimenticare chi soffre”. Queste sono le parole emblematiche di Antonio Bertolusso. Un nobile esempio sociale da seguire, ricordando la sua figura e il suo operato che deve avere una sua continuità nel tempo. (sal.cav.)
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Spettacoli e Cultura
ILARIA, Miss 'JuveToro' La miss 'JuveToro' di questo numero è Ilaria Nari. Ilaria ha 15 anni ed è di Trofarello, frequenta il terzo anno del liceo linguistico Ettore Majorana di Moncalieri. Il suo sogno sin da piccola è il mondo della moda, dedica gran parte delle giornate allo studio e riesce a ritagliarsi del tempo per la palestra e al footing. È anche attratta dal mondo dello studio della criminologia e lo vede come futuro orientamento dei suoi studi. La bella e brava Ilaria è attualmente modella indossatrice per la 'Union Model' di Torino e, nell'ambito dei festeggiamenti ed eventi per l'inaugurazione di Piazza Grande Torino a Bruino, l'8 settembre scorso è stata premiata con la fascia di 'Miss Toro Club Bruino'.
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