JuveToro n. 5 - anno IX - Juventus-Manchester

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amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEDICATO AI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno ix - N. 5 - 7 NOVEMBRE 2018 - Copia omaggio Analisi/Punto

Squadra Ospite

Numeri e Statistiche

La Polemica

Ultimo 'sforzo'per la qualificazione tra il 'sentimento popolare' dell'Italia tribale

'Mou' svuotato di energie mentali. Ma occhio ai colpi di coda...

Champions League: il mondo preferito da CR7. Numeri-record per il portoghese

L’ingloriosa fine di 'Report', un tempo programma-cult della Rai

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JUVE, L'EUROPA IN TESTA JUVENTUS-MANCHESTER UNITED | MERCOLEDÌ 7 NOVEMBRE ORE 21

NELLA QUARTA GIORNATA DEL GIRONE ELIMINATORIO I BIANCONERI AFFRONTANO NUOVAMENTE I 'RED DEVILS' DOPO AVER SBANCATO ALL'ANDATA L'OLD TRAFFORD. IN CASO DI VITTORIA GLI UOMINI DI ALLEGRI OTTERREBBERO IL PRIMO POSTO ARITMETICO


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L'Analisi

Il 'sentimento popolare' dell'Italia tribale

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e si riportasse il gioco più bello del mondo e quello che lo riguarda esclusivamente all'unico, autentico ambito per cui ci si appassiona veramente ad esso, ergo, il campo, per quanto piccolo fosse il contributo, il mondo o comunque quella parte del pianeta in cui è assurto a religione, sarebbe un posto migliore. Purtroppo, l'attuale narrazione calcistica è cavalcata da una pletora di gente, leggasi giornalistucoli, opinionisti e affini, senz'arte né parte che, per interessi particolari, hanno deliberatamente ripudiato i fondamenti ai quali dovrebbe attenersi chi, a qualunque titolo, si rivolge ad un pubblico, cioè: separare i fatti dalle opinioni ed avvalorare le stesse con competenza, onestà intellettuale, equilibrio e serenità nei giudizi; valori ormai considerati obsoleti e poco prodromici alla creazione di un consenso facile e, proprio per questo, d'accatto. La costruzione di teoremi abborracciati

a senso unico e volti a dimostrare un'idea precostituita ignorando volutamente fatti già accertati, al solo scopo di indirizzare il “sentimento popolare” con sensazionalismi di seconda mano non è giornalismo d'inchiesta, ma spazzatura tardo inquisitoria che, oltre ad essere priva di qualsivoglia connotazione sportiva, serve solo ad avvelenare un clima già ricco di miasmi venefici, la cui deriva è estremamente pericolosa. L'aberrante disinvoltura con cui viene praticato un doppiopesismo insopportabile è diventata una ripugnante normalità. Sabato scorso, a seguito di un gol dell'Inter in evidentissimo offside, su Sky, non propriamente un'emittente condominiale, il commento è stato: "È fuorigioco ma non è importante, il gol sarebbe arrivato comunque". E se la protagonista fosse stata Madama? Campionato falsato, la Juve “rubba”, la 'ndrangheta colpisce ancora... Allucinante. Grottesco che ciò avvenga nel più

alto disprezzo delle evidenze, non ultima quella di un calcio di rigore, per regolamento ineccepibile, di cui la Juve ha goduto ad Empoli e che il circo mediatico ha classificato come “aiutino”. Già, il regolamento, questo sconosciuto ad assetto variabile perfino per molti addetti ai lavori. Far passare la Juve per l'Impero del male è molto più comodo e conveniente che spiegare l'inferiorità dell'italica concorrenza. Del resto, un contesto sociale intriso di corruzione, volgarità, ignoranza, rabbia, invidia e desiderio di delegittimare e sporcare qualunque cosa si elevi dalla fanghiglia maleodorante sulla quale poggia, traballante, questa Italia cafona e tribale, rappresenta il brodo primordiale nel quale una massa critica di porci senz'ali sguazza, grufolando compiaciuta per la risonanza, remunerata o meno non importa, delle proprie deiezioni mentali. Oltretutto, ma guai a farlo notare, questo sistema “Juve” funziona anche decisamente male. Viceversa il Napoli non avrebbe vinto a Torino la scorsa stagione e Džeko, nello scorso turno, avrebbe goduto, al San Paolo, di un penalty affatto inesistente, ma la Juve “rubba”. Pensare che il popolino, anche quello che considera la Juve antipatica perché vince meritatamente tanto, desideri davvero quello che gli viene propinato, potrebbe essere intellettualmente scorretto, ma il dubbio che non sia così sta crescendo più in fretta della diffusione delle

Il Punto

Ultimo 'sforzo' per la qualificazione agli ottavi “Chi ben comincia è a metà dell'opera” dice il proverbio. Esempio: 3 vittorie della Juve in Champions League e qualificazione largamente prenotata. Ebbene, in una situazione così vantaggiosa, si può guardare all'infermeria che si sta riempiendo con una buona dose di serenità. Non che faccia piacere, ma un momento come l'attuale è gestibile. Il calendario di coppa prevede la gara interna con il Manchester United, battuto con un'autorità ben superiore al solo gol di vantaggio all'Old Trafford. Dopo una prestazione positiva, anche se non priva di sbavature ed imperfezioni, col Cagliari e che in serie A mantiene la truppa bianconera a debita distanza dalle inseguitrici, ci si rituffa in quella che è la competizione che da quest'anno non riveste le sembianze di un sogno ma di un vero obbiettivo. I 5 punti di margine nei confronti dei Reds possono dare alla Juve il viatico per gli ottavi e se il Valencia non dovesse superare lo Young Boys sarebbe passaggio pressoché matematico, anche con una sconfitta. Ecco spiegato il proverbio citato. Torniamo all'infermeria. Mandzukic è alle prese con una caviglia che non vuole smettere di dolere. Douglas Costa sente male all'inguine, Matuidi e Pjanic sono usciti dall'incontro di campionato piuttosto acciaccati, anche se

criptovalute. Poiché tutta la ragione d'essere dell'antijuventinismo militante si regge sulla disperata ricerca di una legittimazione, che per assurdo gli proviene dagli juventini stessi, esiste una sola maniera per cercare di

recuperabili. Bernardeschi è reduce da un affaticamento muscolare e capitan Chiellini non dà affidamento totale. Un bel lazzaretto. Per fortuna, o per i risultati già messi in cassaforte, non si va verso una partita da dentro o fuori. Se si aggiunge la lungo degenza di Khedira e di Emre Can, siamo di fronte ad un intero centrocampo inservibile ed una difesa che soffre defezioni importanti. L'attacco si aggrappa alla buona forma di Dybala ed all'extraterrestre CR7. Ovviamente, come ormai ci ha abituato Allegri, il Mister non fa una piega, convinto che 11 in campo andranno. Senza scuse ed alibi. Si conta su un Bentancur in crescita, sulla spumeggiante Cuadrado migliorato tatticamente e sulla verve di Cancelo, autentico 'crac' di

porre fine a questo circolo vizioso e perverso e consiste nello smettere di foraggiare la produzione di escrementi mediatici; nell'emancipazione da mangiatoie colme di avanzi, peraltro già ruminati; nel tagliare i viveri

mercato. Non manca la curiosità di rivedere allo Stadium il dinoccolato passo di Pogba, in quella che potrebbe tornare ad essere casa sua. Un Paul unico vero pericolo all'andata, con quel palo colpito a Szczesny battuto. Tutto il Manchester deve centrare la gara perfetta se vuole rimanere in corsa, come è naturale che predichi Mourinho. Qualche vittoria recente in Premier ha allentato su di lui la morsa della critica, ma un rovescio rimpolperebbe la fila dei suoi detrattori. Juve sul velluto, ma con cerotti diffusi e United senza possibilità di errori: questa la sostanza della vigilia. Al risuonare però della solita musichetta, ogni preambolo verrà cacciato a bordo campo, insieme ai calcoli. Come è giusto che sia. Marco Sanfelici

ai verminai di ogni dove, e la dura legge del mercato farà giustizia. Viceversa, ogni lamentela lascerebbe, ahimè, il tempo che trova. Augh. Ezio Maletto



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'Mou' svuotato di energie mentali. Ma occhio ai colpi di coda... P

rimi o secondi nel girone? Per Mourinho non fa differenza anche perché essendo lui da tempo un grande lettore di Esopo ha fatto propria la favola della Volpe e l’Uva. Lo United però difficilmente potrà puntare al primo posto e perdendo a Torino metterebbe a repentaglio il secondo andandosela a giocare probabilmente nella sfida finale di Valencia (0-0 all’andata). Il tecnico portoghese da sempre professa alcune sue peculiari teorie-Champions, come quella che sia meglio dagli ottavi in poi giocare il

(come fece ai tempi nerazzurri il compatriota Villas Boas) dopo ben 17 anni di collaborazione, qualcosa nel suo staff tecnico deve essersi rotto. Nonostante un’astinenza come vincitori della Premier che dura dal 2013 i Red Devils vantano una vittoria nella Coppa d’Inghilterra nel 2016 e una in Europa League, con lui al comando, nel 2017. I conti gli americani li sanno fare e grazie proprio alla vittoria in Europa dello scorso anno da un po’ di tempo si trovano al primo posto fra i club europei a livello di fatturato con 676 MM Euro (sul po-

ritorno fuori casa e quindi arrivare primi o secondi nei gironi abbia importanza relativa. Mou pare comunque imborghesitosi in eccesso negli ultimi tempi nonostante l’esilio dorato garantito dalla famiglia Glazer, al comando del club da 4 anni (ma lui continua a vivere in hotel e la sua famiglia risiede a Londra). Sembra svuotato di energie psichiche e mentali ed in verità dopo l’esperienza madrilena non è stato più lui. Se a questo aggiungiamo che alla fine della scorsa stagione il fido Rui Faria lo ha lasciato

dio il Real Madrid staccato di soli 1,7 MM e Barça) oltre ad essere il club con il maggior valore d’impresa (3,2 Miliardi di Euro). Addirittura da più di 20 anni il club vanta la media spettatori più alta di tutta la Premier: nell’ultima stagione 75 mila presenze nel Teatro dei Sogni. Sabato scorso a Bournemouth vittoria all’ultimo respiro (Martial e Rashford i marcatori) con la squadra schierata con il solito 4-3-3 ripetendo la difesa opposta ai bianconeri nella partita d’andata ossia: Young e Shaw come laterali

accompagnando i centrali Smalling e Lindelöf. Fred a centrocampo assieme ai fissi ed inamovibili Pogba e Matic mentre in avanti, lasciato a riposo Lukaku si è rivisto il cileno Sánchez reduce da un infortunio, aiutato sulle ali da Mata e Martial. Lo Utd. nella prima parte della gara ha visto i sorci verdi dimostrando ancora una volta la sua fragilità, ammessa candidamente dal proprio coach: “Sono un allenatore fortunato, alla fine del primo tempo potevamo essere in svantaggio 5-1 o 6-2 anziché pareggiare 1-1. Non mi spiego come si sia potuto iniziare la partita così male. Con questa mentalità i miei mi faranno diventare i capelli ancora più bianchi”. Quindi nessuna novità di rilievo per la partita di Mercoledì a meno che Mou non ne pensi una delle sue, magari lanciando a sorpresa titolare il belga Fellaini o l’inglese Lingard, lasciando in panca il potente Lukaku. Deluso dalla campagna acquisti estiva (il solo brasiliano Fred in entrata) pare che il portoghese abbia finalmente trovato, almeno nelle ultime partite, la quadratura del cerchio in difesa (solo 1 rete subita in Champions), vero suo cruccio iniziale (7 gol subiti nelle prime 3 partite di Premier ed addirittura 19 in totale in 11 incontri). Lukaku, comunque vada, rimane il vero unico punto di riferimento in avanti anche se l’esclusione di Sabato nonché quella contro l’Everton parlano di una possibile incrinazione dei rapporti con il proprio allenatore. Matic è imprescindibile a centrocampo e di notevole importanza riveste il recupero del laterale sinistro Shaw, che ha appena riconquistato la

nazionale inglese. Spariti dai radar e con poche presenze i vari Darmian (sola una), Valencia, Herrera (subentrato sabato a Fred) e l’ivoriano Bailly, sul quale si puntava fortemente nel momento del suo acquisto

dal Villarreal. Parlando di sorprese potrebbe essere proprio Martial (quinta rete nelle ultime 4 presenze) a rientrare nelle grazie del portoghese per la partita di Torino lasciando El Niño Maravilla al centro dell’at-

tacco. Settimana cruciale per i Red Devils, domenica li aspetta il derby all’Etihad contro i cugini del City ma tutto passa dalla prestazione all’Allianz Stadium. Carlo Bianchi

La crisi Real

Madrid, torna con i piedi per terra! Chi l’avrebbe mai detto che dopo soli 5 mesi dalla terza vittoria consecutiva in Champions (la quarta in 5 anni) la situazione nella Casa Blanca si sarebbe ingarbugliata a tal punto. Un chiaroveggente nonchè scommettitore incallito avrebbe risolto i problemi della propria vita se ci avesse investito qualche euro. Chi pensava che il dominio blanco fosse durato ancora a lungo sbagliava, un concatenarsi di eventi imprevedibili si sono susseguiti in poco tempo come uno tsunami che non avvisa. Dapprima l’uscita di scena di Zidane (ci aveva visto lungo?), poi il ratto dell’allora allenatore della Nazionale Spagnola, il basco Julen Lopetegui, sottratto alla Roja a soli 3 giorni dall’inizio del Mondiale. Aggiungiamo l’addio di Ronaldo, insoddisfatto del trattamento riservatogli dal Presidente; la sconfitta in Supercoppa d’Europa contro l’Atlético; l’altalenante rendimento nella Liga (sesto posto), la sconfitta in Champions contro il CSKA, la manita rimediata al Camp Nou ed il conseguente allontanamento di Lopetegui con un comunicato stampa che la dice lunga sui rapporti ormai da tempo compromessi. La frittata anzi la tortilla è fatta! Non pensiate che l’avventura di Santiago Solari in panchina sia la panacea di tutti i mali: il tempo assegnatogli dalle esigenti norme federali spagnole è di soli 15 giorni, passati i

quali o il club gli propone un contratto da primo allenatore oppure ritorna al suo Castilla, in 'Segunda B'. Veniamo ai giocatori. Nel mirino dei tifosi si trova la difesa tutta (eccezion fatta per Marcelo): da Varane fino al capitano Sergio Ramos. Il centrocampo non fa più filtro, Kroos è l’ombra di se stesso, Modric paga il glamour da Pallone d’Oro Mondiale ed idee di mercato estive. L’unico che tiene su la baracca è Casemiro. Là davanti si boccheggia (8 ore senza segnare non si era mai visto da queste parti): l’assenza di un bomber da 50 gol a stagione si fa sentire. Benzema, il gatto con il quale era costretto Mourinho a fare battute alla quaglia, è diventato un pacioso soriano davanti ad un camino scoppiettante e il gallese Bale (a quando le sue prime parole in Spagnolo?) ha raggranellato prestazioni sconcertanti. A nulla sono valsi i tentativi di schierare Isco come loro supporto sulla sinistra (anche lui nella bufera) oltre a Lucas Vázquez, Mariano, Marco Asensio dimenticando nella squadra filiale quel Vinicius comprato a peso d’oro l’estate scorsa ed al quale Lopetegui mai ha dato fiducia (motivo dei primi attriti interni). Ricordiamo inoltre che da 4 anni il Madrid non fa mercato, il disavanzo fra entrate ed uscite è quasi in pareggio mentre sia Barça che Atlético vantano un deficit fra le due voci di 400 MM. Qualcosa vorrà pur dire!

A cosa serve spendere 40 MM per Courtois quando il portiere titolare Keylor Navas ha sempre fatto il suo dovere? Perchè sborsare 30 MM per il laterale Odriozola quando poi non gli si danno minuti? Come si può pensare che l’uscita di CR7 non provochi ripercussioni nel rendimento della squadra e che si punti a Neymar sapendo che mai si sarebbe mosso da Parigi (chiedere info ad Antero Henrique, dg dei francesi)? Sul fronte allenatori siamo al ridicolo, dopo aver ricevuto l’estate scorsa il no dei vari Klopp, Conte, Martínez, Pochettino, Allegri ora la Casa Blanca cerca il sostituto di Zidane a stagione in corso ben coscienti che un allenatore di un certo calibro (e retribuzione) mai prenderebbe una squadra che lui non ha nè pensato nè voluto. Si dice che ci vorrebbe un tecnico con la mano dura (saremmo al quindicesimo allenatore nei 15 anni dell’era Florentino): Ancelotti non lo era e lo si è mandato via, Mourinho lo era e se ne è andato sbattendo la porta dopo 3 anni di sofferenze, Benitez lo si è voluto proprio per questo motivo ma poi si sono ascoltati i giocatori che gli si sono rivoltati contro. Madrid, fai autocritica che non tutto è perduto, basta tornare con i piedi per terra (anche se per voi è molto difficile). Non consideratevi invincibili: nel calcio “di doman non c’è certezza”. (car.bia.)

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Champions League, il mondo preferito da CR7 Numeri da capogiro per l'attaccante portoghese, alla caccia del record di Gento

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a avversario dei bianconeri il 'mantra' di Cristiano Ronaldo era quello di essere devastante contro la “Vecchia Signora” del calcio italiano, alla quale ha realizzato 10 reti in 7 sfide in Champions League (e 4 gol in 3 partite allo Stadium). Il primo gol il 5/11/2013 in Juve-Real Madrid 2-2, il secondo il 5/5/2015 (vittoria bianconera per 2-1) e infine la doppietta del 3 aprile 2018, quando l'incredibile rovesciata fu preceduta da un colpo di esterno destro imprendibile. Inoltre a questo poker di realizzazioni vanno aggiunti due assist. Il debutto europeo di Cristiano sotto la Mole, in maglia bianconera, sarà proprio contro una parte del suo grande passato, quel Manchester United che lo ha visto diventare fuoriclasse. Affronta il suo 'nemico' Jose' Mourinho, 'odio e amore' nel triennio 20102013 trascorso con l'istrionico mister al Real. Ma il grande obiettivo della Juve in questa stagione è alzare al cielo la 'Coppa dalle grandi orecchie': sono passati ben 22 anni dall'ultimo trofeo vinto dai torinesi nello stadio Olimpico di Roma. In una squadra che ha raggiunto 2 finali nelle ultime 4 edizioni, mancava qualcosa per raggiungere l'obbiettivo e l'operazione Agnelli–Paratici è andata in questo direzione, portando a Torino il 'Campione' della Champions, il

giocatore che più di ogni altro sente sua questa competizione. Il portoghese ha realizzato la bellezza di 121 gol (record). Incredibile ma vero solo 19 squadre hanno segnato più di lui in Europa nel periodo che va dal 2002 a oggi e CR7 detiene anche il record di gol in una sola edizione: 17 nel

riuscì a vincere 6 volte la manifestazione internazionale più importante per club. La Juve, nelle prime 3 uscite in questa edizione 2018/19, è stata 'devastante': 3 vittorie, punteggio pieno e senza subire gol. Non succedeva da 14 anni, con Fabio Capello nel 2004. Il 7 novembre si accendono i riflettori allo Stadium, è arrivato il momento di Cristiano: la Juve ha bisogno della sua esperienza ma soprattutto dei suoi gol per salire sul tetto d'Europa e riportare finalmente il trofeo a Torino. NUMERI DA CAPOGIRO 121 i gol di CR7 in Champions in 159 partite giocate (media 0,76 gol a gara, compreso un gol nei preliminari). Record assoluto di Gol in Coppa Campioni/Champions. Inoltre

primo gol in Champions il 9 agosto 2005, con la maglia del Manchester contro gli ungheresi del Debrecen, nei preliminari. CR7 contro il Valencia ha subito la prima espulsione Champions. 17 CR7 nel 2014, segnando 17 reti, ha tolto ad Altafini il record di reti in una sola edizione, che resisteva dal 1963, portandolo da 14 a 17. 0,77 la media gol a gara in Champions di Cristiano Ronaldo, media altissima ma due giocatori anche giocando meno hanno fatto meglio: Gerd Muller 0,97 e Altafini 0,86 gol a partita. 7 Ha vinto 7 classifiche cannonieri in Champions League, nel 2007/08 e poi ininterrottamente nelle ultime 6 edizioni. 15 i gol di CR7 nella Champions 2017/18 in 12 gare. In totale ha realizzato 10 gol alla Juventus sua “vittima preferita” (in 7 sfide contro i Bianconeri), poi il Bayern Monaco 9 (in 8 gare) e 7 a Schalke (4 gare), Ajax (5 gare) e Borussia Dortmund (9 gare). Unico giocatore che riesce a segnare almeno 10 gol nelle ultime 6 edizioni della Champions (compresa questa). Per CR7 17 gol contro le squadre italiane in Coppa.

2013/14 (ha superato un record che durava dal 1963), è andato a segno per 11 gare consecutive, impresa mai vista prima e da 6 stagioni consecutive è il Re del gol in Champions. Infine ha vinto 5 volte questo trofeo, una volta con il Manchester United nel 2008 e 4 con il Real Madrid (2014, 2016, 2017 e 2018), gli manca solo una vittoria per eguagliare lo spagnolo Gento che con il Real negli anni '50 e '60

ha realizzato 123 gol in Europa, calcolando anche la Supercoppa Europea. Come ha segnato: 57 gol di destro, 20 di testa (record per la manifestazione), 17 gol di sinistro, 12 reti su punizione e 15 su calcio di rigore. 1 CR7 unico giocatore a segnare in tutte le 6 partite della fase a Girone 2017/2018. Il suo

11 CR7 ha segnato per 11 gare di fila, record assoluto (dalla finale di Champions 2017 contro la Juventus, al rigore contro i Bianconeri al Bernabeu nel 2018); ha superarto Van Nistelrooy (dal 2002 al 2003) che segnò per 9 match di fila. 121 i gol di CR7 in Champions, record assoluto e addirittura 105 gol in 101 gare con il Real Madrid in questa ma-

nifestazione. Per CR7 20 gol di testa nella sua storia in Champions, nessuno ha fatto meglio. CR7 ha segnato 33 gol in Champions con Zidane in panchina. 3 CR7 è l’unico giocatore andato a segno in 3 finali Champions e ha realizzato 4 gol in queste partite valide per le finalissime. 60 le reti realizzate da CR7 nelle fasi a eliminazione diretta della Champions, record, di queste 41 dai Quarti di finale in poi. Per CR7 60 gol nella partite dei Gironi di Champions League e 1 nei preliminari. Curiosità: ha segnato 17 gol in Champions dal '85 in poi, altro primato. 80 ha realizzato gol in 80 partite nelle Coppe Europee con 66 vittorie, 7 pareggi e 7 ko. In queste 80 partite nelle quali ha segnato troviamo 1 Quaterna, 6 Triplette, 28 doppiette e 45 marcature singole. Può diventare

il secondo giocatore a vincere la Champions con tre maglie diverse. In questa impresa è già riuscito Clarence Seedor con Ajax, Real Madrid e Milan (4 in tutto). VITTORIE CL: CACCIA AL RECORD DI GENTO 6 Francisco GENTO (Real M.) 5 Juan Alonso ADELARPE (Real M.) 5 A lfredo DI STEFANO (Real M.) 5 Rafael LESMES (Real M.) 5 M ARQUITOS (Real M.) 5 Hector RIAL (Real M.) 5 Juan SANSISTEBAN (Real M.) 5 Josè Maria ZARRAGA (Real M.) 5 A lessandro COSTACURTA (Milan) 5 Paolo MALDINI (Milan) 5 Cristiano RONALDO (Manchester 1; Real 4)


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Juve, a punteggio pieno come Capello nel 2004 3 SU 3 INIZIALI, NON ACCADEVA DAL 2004 3 la Juventus ha vinto le prime 3 gare iniziali del Girone di questa Champions (Valencia 2-0, Young Boys 3-0 e Manchester Utd 1-0). Non accadeva dal 2004/2005, allora con Fabio Capello 5 vittorie nelle prime 5 gare del Girone e tutte per 1-0. SFIDA NUMERO 50 CONTRO INGLESI 49 le sfide continentali della Juventus contro le squadre inglesi nelle Coppe Europee, la tradizione è per i Bianconeri con 20 vittorie, 14 pareggi e 15 sconfitte. Del Piero è il bomber contro i club di oltremanica: 5 reti. PAULO E MARIO BOMBER ATTUALI EUROPEI Ecco

i

bomber

europei

della Juve, comanda Del Piero con ampio margine, tra quelli attuali Dybala è davanti a Mandzukic: 44 Del Piero, 28 Trezeguet, 17 Inzaghi F, Platini, 12 Nedved, 11 Rossi P., 10 Dybala, Higuain, 9 Amoruso, Mandzukic, Vidal. I NUMERI DI PAULO 10 i gol di Dybala in 28 partite con il Juventus in Champions League 4 i gol realizzati da Dybala nelle sue ultime due apparizioni in Champions, tripletta con gli Svizzeri dello Young Boys e il golvittoria a Manchester. L'argentino aveva realizzato 4 gol in 11 partite nella sua precedente edizione record del 2016/17. Nella scorsa edizione solo un gol in 8 partite, compresa l'espulsione nella gara a Torino con il Real Madrid.

EQUILIBRIO TRA JUVE E MAN. UTD. 13 le sfide totali tra torinesi e inglesi. Bilancio abbastanza equlibirato con 6 vittorie bianconere, 2 pari e 5 vittorie per i red devils. In Champions League 9 sfide giocate e assoluto equilibrio: 4 vittorie a testa e un pari. Uefa 76/77 (Sedicesimi) Man Utd-Juve 1-0 (Hill al 32') Juve-Man Utd 3-0 (Boninsegna 29' e 63', Benetti 85') C. Coppe 83/84 (Semif.) Man Utd-Juve 1-1 (aut. Hogg 14', Davies 35') Juve-Man Utd 2-1 (Boniek 13', Whiteside 70', Rossi 90') C.L. 96/97 (Girone) Juve-Man Utd 1-0 (Boksic 34') Man Utd-Juve 0-1 (Del Piero 35' rig.)

Quando il calcio fa beneficenza. Quando, soprattutto i tifosi, fanno beneficenza. Qui sotto la locandina della raccolta fondi organizzata dall'Associazione 'Quelli di... via Filadelfia'. Se potete, date anche voi un contributo per una giusta causa. Per altre info: www.quellidiviafiladelfia.org

C.L. 97/98 (Girone) Man Utd-Juve 3-2 (Del Piero 1', Sheringham 37', Scholes 69', Giggs 89', Zidane 91') Juve-Man Utd 1-0 (Inzaghi 83') C. L. 98/99 (Semifinali) Man Utd-Juve 1-1 (Conte 25', Giggs 92') Juve-Man Utd 2-3 (Inzaghi 6'e 11', Keane 24', Yorke 35', Cole 84') C.L. 02/03 (Gironi) Man Utd-Juve 2-1 (Brown 4', Van Nistelrooy 85', Nedved 92') Juve-Man Utd 0-3 (Giggs 15' e 41', Van Nistelrooy 63') C.L. 18/19 (Gironi) Man Utd-Juve 0-1 (Dybala 17') CURIOSITÀ 'RED DEVILS' 1 Matteo Darmian è il primo è l'unico giocatore italiano che ha conquistato l'Europa League (nel 2017 con il Manchester Utd). L'ultimo ai tempi della vecchia Coppa Uefa era stato Enzo Maresca nel 2007, con il Siviglia. Invece una squadra italiana non trionfa in questa manifestazione dal 1999, il Parma di Malesani con Gigi Buffon in porta. 2 Sono due le doppiette per Jose' Mourinho, l'unico allenatore ad aver vinto la Champions League (con il Porto e l'Inter) e l'EuropaLeague/Coppa Uefa (Manchester United e Porto). 5 i club vincitori delle 3 Coppe Europee, il Manchester United nel 2017 vincendo l'Europa League ha raggiunto questo primato eguagliando Juventus, Ajax, Bayern Monaco e Chelsea. C'è anche il Barcellona se si considera la Coppa delle Fiere.

18 anni e 117 giorni è il record di gol giovane di un giocatore del Manchester Utd in Europa, stabilito il 25 febbraio 2017 da Marcus Rashford nella doppietta contro il Midtijlland. 17 le qualificazioni del Manchester United alla fase a eliminazione diretta in Champions League su 21 partecipazioni. PALMARES 20 Titoli d'Inghilterra 12 Coppe d'Inghilterra 5 Coppe di Lega Inglese 21 Comunity Shield Trofei Internazionali 3 Coppe Campioni/Champions 1 Coppa delle Coppe 1 Coppa Uefa/Europa League 1 Supercoppa Europea 1 Coppa del Mondo club I 25 TROFEI DI MOU 25 i titoli vinti da Mourinho in carriera, nella stagione 2016/2017 ha vinto tre coppe con il Manchester Utd (Coppa di Lega, Community Shield ed EuropaLeague) e grazie alla vittoria dell'Europa League partecipa di diritto ai Gironi della Champions 2017/2018. Il suo primo trofeo Europeo la Coppa Uefa nel 2003. PORTO 6: 1 Champions, 1 Uefa, 2 Campionati, 1 Coppa Portogallo, 1 Supercoppa Portogallo CHELSEA 8: 3 Campionati, 1 Coppa d'Inghilterra, 3 Coppa Lega, 1 Supercoppa d'Inghilterra INTER 5: 1 Champions, 2 Campionati, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana REAL MADRID 3: 1 Campionato, 1 Coppa di Spagna, 1 Supercoppa di Spagna

Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino

Direttore Responsabile Roberto Grossi rogro@inwind.it Hanno collaborato Carlo Bianchi Antonio Catapano Alessandro Costa Don Moreno Filipetto Massimo Fiandrino Paolo Rachetto Ermanno Vittorio Segreteria di redazione Cristina Zecchino amcsrls@yahoo.it Impaginazione e grafica Silvana Scarpa - Tel. 011 0201860

Servizi fotografici Salvatore Giglio, Manuela Viganti Editore AMC - Art Media Communication Direttore Editoriale Gianni Castaldo amcsrls@yahoo.it Pubblicità amcsrls@yahoo.it Stampa I.T.S. SpA Distribuzione gratuita agli ingressi esterni degli stadi torinesi, eventi e canali commerciali Autorizzazione Trib. di Torino n. 30 del 27/11/2015. Tutti i diritti riservati Responsabile del trattamento dei dati personali: Gianni Castaldo

CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 18 DI LUNEDÌ 5 NOVEMBRE 2018

MAN. UNITED 3: 1 Europa League, 1 Coppa di Lega, 1 Supercoppa d'Inghilterra MOU VS. JUVE: 3 VITTORIE SU 6, 1 PARI 22/11/2008 INTER-Juve 1-0 (Muntari) 18/04/2009 Juve-INTER 1-1 (Balotelli, Grygera) 05/12/2009 Juve-INTER 2-1 (Chiellini, Eto'o, Marchisio) 16/04/2010 INTER-Juve 2-0 (Maicon, Eto'o - C.ITA) 28/01/2010 INTER-Juve 2-1 (Diego, Lucio, Balotelli) 23/10/2018 MAN. UTD- Juve 0-1 (Dybala - C.L.) OLTRE A POGBA E RONALDO ALTRI GRANDI EX NELL’INCROCIO CON LE ITALIANE Edison CAVANI incontra il Napoli con il PSG. L’Uruguaiano con la maglia dei partenopei ha realizzato 104 gol in 138 gare in 3 stagioni (meglio di lui solo Hamsik, Maradona e Sallustro). Ha vinto una classifica marcatori nel 2012/2013 con 29 reti e una Coppa Italia nel 2011/2012 (battendo in Finale la Juventus di Antonio Conte che arrivava imbattuta a quel match). Ha iniziato la sua sesta stagione al PSG, compagno di squadra del Trio-Meraviglie con Mbappe’ e Neymar, senza dimenticare Gigi Buffon e Marco Verratti. Cavani con la maglia del Palermo ha affrontato 5 volte gli Azzurri e ha un’ottima tradizione con 3 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta e una rete nel 2009. COUTINHO sfida l’Inter con la maglia del Barcellona. L’Inter lo cedette nel 2013 al Liverpool per 10 milioni (piu’ 3 di bonus) al Liverpool. I Reds nel gennaio 2018 lo hanno rivenduto al Barcellona per 160 milioni. In neroazzurro il brasiliano ha realizzato 5 reti in 47 partite. RAFINHA un altro ex rientrato al Barcellona per fine prestito affrontera’ i neroazzurri dove ha dato un buon contributo la scorsa stagione: 2 reti in 17 match. Altri ex: ICARDI e KEITA che hanno militato nella cantera del Barca ma non hanno mai esordito in prima squadra. Nessun ex in CSKA Mosca-ROMA.



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La Polemica

L’ingloriosa fine di 'Report', un tempo programma-cult D

a molti anni su Rai3 va in onda un apprezzabile programma chiamato “Report”, una sorta di scatola giornalistica contenente inchieste di approfondimento su vari temi. Nelle scorse settimane è andata in onda un’inchiesta sulla tifoseria della Juventus e i rapporti con la mafia, la quale avrebbe messo le mani sul profitto del bagarinaggio. Ora è arrivato il momento di parlarne con il giusto senso critico e il dovuto distacco. In sostanza si è costruito il lungo servizio pescando in modo molto disinvolto e scoordinato dai dati già conosciuti dell’inchiesta “Alto Piemonte”, portata avanti dalla Procura di Torino, il cui relativo processo si è concluso da diverso tempo. A questo sono state aggiunte interviste e ricostruzioni. Nonostante già a suo tempo nessun tesserato o dirigente della Juventus, è bene ricordarlo, fu coinvolto nell'indagine della procura, “Report” ha cercato di ricostruire nuovamente i fatti. Il risultato ottenuto è abbastanza inquietante, e non per i contenuti, bensì per il modus operandi utilizzato. Mai il giornalismo investigativo è stato più distante dal programma fino ad oggi, perché si è cercato di sottolineare ed evidenziare

solo il lato più pruriginoso della vicenda, e non si è guardato con attenzione il complessivo. Forse l’uscita volontaria nel 2016 della nota giornalista Milena Gabanelli, volto noto e apprezzato dagli spettatori, ha penalizzato il programma e la sua qualità. Peccato. Veniamo ad un piccolo elenco degli innumerevoli tarli presenti nel programma. Tanto per cominciare, la lettura interpretativa che si è data alle singole intercettazioni è del tutto fuorviante e scollegata dalla realtà, e questo non perché nella curva della Juve sia tutto limpido e cristallino, ma perché bisogna conoscere bene i dettagli e le situazioni per capire cosa è avvenuto. L’uso dell’audio delle intercettazioni, (di cui alcune sicuramente tristi e drammatiche, e dunque, conseguentemente, anche di forte presa emotiva sul pubblico), è ottimo per dare un colpo verso l’alto all’audience del programma, ma per fare luce sul buio serve ben altro. Le forzature interpretative utilizzate infatti non si contano. Veniamo alle interviste. La moglie del povero Bucci, che ha voluto farsi intervistare, di fatto ha confermato solo che in qualche modo la tifoseria cercava di trattare sull’ingresso di alcuni striscioni

Sigfrido Ranucci

all’interno dello Stadium. La vicenda dello striscione canaglia su Superga non c’è in nessuna telefonata (in realtà c’è il contrario), ed è stato già appurato che è stato portato all’interno di nascosto da tifosi, rei confessi davanti alle forze dell’ordine. Questo è un fatto che si può contestare, certo, ma ci vogliono prove e non deduzioni da bar sport. Riguardo alle interviste fatte ad altri personaggi del mondo ultras bianconero, vale la pena ricordare che tra questi ci sono anche dei condannati e qualcuno anche con ulteriori procedure ancora in corso. L’affidabilità di costoro quindi è tutta da verificare. Facciamo un piccolo esempio di fantasia. Se io sono stato già condannato per traffico internazionale di stupefacenti e ora spero nell’appello,

e magari una delle buone armi a disposizione degli inquirenti è il mio tenore di vita esagerato, da cui sorgerebbe la spontanea domanda “e allora dove hai preso i soldi?”, io potrei avere interesse a dire che oltre ad essere benestante di famiglia faccio del lecito e succulento bagarinaggio (ricordiamo che in Italia il bagarinaggio non è un illecito e non è perseguibile). Il programma tv verrà visto da tante persone suppongo, magari anche da chi mi giudicherà e da chi mi accusa... Mi fermo qui per pietà. Insomma, dopo la visione del programma si ha la sensazione netta che la Juve collabori indirettamente con la Ndrangheta, cosa che è stata esclusa dalla magistratura vera, e non dal primo giornalaio che passa. Cosa rimane, quindi? Tante cose. La prima è che Report ha realizzato un prodotto gravemente insufficiente per qualunque seria deduzione sui fatti. Una figuraccia. Ha fatto buon audience e stop. Servizio pubblico pari a zero. Ma c’è anche un discreto autogol, nel senso che viene il dubbio legittimo che anche la qualità di tutti gli altri servizi proposti su altri argomenti sia scadente - se le mani che lavorano sono sempre quelle - e il non renderse-

ne conto dipende solo da quanto il singolo spettatore è preparato in una precisa materia. A queste condizioni Report è defunto a tutti gli effetti. Rimane una figuraccia della Juve, che pur avendo l’obbligo sancito dall’Uefa di occuparsi della tifoseria, anche quella più calda, ha pasticciato per l'entrata di specifico materiale da parte degli ultras a mezzo di un suo dirigente. Ma la dirigenza di questa Juventus è abituata – in certi ambiti - alle figuracce, quindi non c’è da rimanere sorpresi. Rimane un morto, su cui poco si è davvero capito, visto che era un informatore dei Servizi Segreti, collaborava con la Juventus e con le forze dell’ordine. Aspettiamo che qualcuno faccia luce sul perché quest'uomo, dal ruolo operativo molto delicato, è stato lasciato solo sul più bello. E perché avesse il piede in 3 scarpe, e per volontà di chi. Rimane l’assenza dello stato, e di tutti gli organi competenti (Commissione Antimafia, Parlamenti e Governi vari), in dolce compagnia degli organi sportivi (FIGC, Lega Calcio, ecc), che permettono sostanzialmente che gli ultras possano ricattare attraverso i soliti sistemi tuttora utilizzati (cori e striscioni spregevoli e relative multe) le società

calcistiche). Rimane il solito giornalismo, assente ormai da decenni, e vivo solo quando è parrocchiano per definizione. Report è sono uno dei tanti casi, il resto dei media dis-informativi è della stessa forza. Rimane la strana operatività della Digos, la quale è stata la consulente preferenziale della Juve e ha consigliato di venire a patti con le frange più calde della tifoseria per evitare problemi di ordine pubblico allo Stadium. A quel tipo di operatività accondiscendente la Juve poteva arrivarci anche da sola. Rimane il solito atteggiamento snob della società bianconera, che non si difende mai da nessun attacco mediatico per precisa volontà dei piani alti, i quali ritengono che il silenzio sia migliore e più efficace (una barzelletta?). Concludiamo dicendo che, nonostante tutto, i problemi in curva ci sono e sono belli grossi. Grossi quanto quelli – seppur diversi - che ci sono in società e nella proprietà. Tra le altre cose, in questi tre soggetti e nel loro comportamento pragmatico e speculare ci sono tutti i motivi per cui la Juventus nel 2006 è andata senza motivo in serie B. E chi vuole capire capisce. Niente di nuovo sotto il sole… Antonio Catapano

Kermesse e Teatro di Paolo Rachetto

È tutta scena

'CioccolaTò', un vortice di gusto

T

orna la Champions a Torino e la settimana si colora, stranamente, di rosa. Complice sia il match di giornata che la programmazione teatrale presente in città. Si consumano infatti in questi giorni degli strani incroci sentimentali. Sul prato verde basta leggere alla voce Pogbà. Dopo il "divorzio" di due anni fa, ecco che il Polpo torna nella sua vecchia casa strizzando maliziosamente l'occhio al futuro. A pochi chilometri di distanza, in uno dei salotti belli di Torino, al teatro Alfieri, vedremo invece di scena Ambra Angiolini, compagna di Mister Allegri. Il conte Max avrà quindi la possibilità di abbracciare prima il figliol prodigo, in attesa di un suo ritorno a casa, e poi il suo nuovo amore che per l'occasione si troverà fino a domenica in città. E cosa ancora più curiosa il titolo portato in scena: La Guerra dei Roses. Conosciuto

al mondo per la trasposizione cinematografica del romanzo di Warren Adler, nella magistrale interpretazione di Michael Douglas e Kathleen Turner, narra della lenta e terribile separazione tra i coniugi Rose. Ambra è protagonista di una interpretazione matura quasi a fare da controcanto al momento magico vissuto dal suo compagno alla guida dell'armata bianconera. Se la separazione Pogbà-Juve potremmo definirla consensuale e, stranamente rispetto a quanto capita nella vita "reale", molto vantaggiosa per

entrambi i coniugi, quella tra la coppia Ambra Angiolini/Matteo Cremon sarà un crescendo, comico e drammatico insieme, di bassifondi dell'umano. Come nei migliori big match che non deludono le attese, anche con la Guerra dei Roses ogni nuova scena rappresenta un ribaltamento di fronte, un contropiede inatteso abilmente orchestrato dal regista Filippo Dini. Intorno alla comune abitazione che i due Rose non vogliono lasciare si consuma uno di quei derby antichi giocati nel comune stadio Comunale dove la vittoria era anche reclamare la proprietà di una "casa", una differenza di genere da imporre. Prima un Juve-United da Coppa dalle grandi orecchie. In settimana, in attesa della sfida di San Siro, un passaggio a casa Rose. In scena dal 6 al 11 novembre. Don Moreno Filipetto

Un vortice di gusto ed emozioni per 10 giorni imperdibili (9-18 novembre). L’attesa per 'CioccolaTò 2018' sta per terminare: un’edizione rinnovata nella forma e contenuti per coinvolgere un pubblico di tutte le età. Il cuore della kermesse, da tradizione, è Piazza San Carlo e via Roma, con gli stand artigiani, il palco eventi e gli spazi laboratori. Il cioccolato in tutte le sue forme e varietà: degustazioni e cultura legata a un cibo antico e celebrato, formazione sull’educazione alimentare e un pensiero rivolto anche verso i più sfortunati.

Al Carignano «La classe operaia va in paradiso» Dal 6 al 21 Novembre, libero adattamento del film di Elio Petri, Palma d’Oro a Cannes, che nel 1971 toccò i nervi scoperti della sinistra italiana. La storia grottesca dello stakanovista pentito Lulù Massa rivive con Lino Guanciale, amato attore di teatro e fiction tv, nel ruolo che fu di Gian Maria Volonté. Una storia che arriva in palcoscenico con la regia di Claudio Longhi e l’adattamento dello scrittore Paolo Di Paolo.

'La guerra dei Roses' all'Alfieri Per il cartellone «Il Fiore all'Occhiello» di Torino Spettacoli, dal 6 al 11 novembre va in scena al Teatro Alfieri «La Guerra dei Roses», di Warren Adler, con Ambra Angiolini e Matteo Cremon, regia di Filippo Dini. «La guerra dei Roses» è il titolo di un romanzo del 1981, che diventa un enorme successo cinematografico. L’autore del romanzo scrive il soggetto del film e adatta poi la vicenda anche per il teatro, creando una commedia straordinaria, raffinata, comica e crudele, ridicola e folle.


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Champions: uno sguardo al futuro

Pericolo Atletico agli ottavi: sono i padroni di casa... D

opo 3 gare la Juve è già virtualmente qualificata per gli ottavi e, salvo cataclismi, quasi certa del primo posto. Ecco perché i bianconeri possono già buttare l'occhio agli altri gironi per capire chi può essere l'avversaria agli ottavi di finale. Ovviamente se vincesse il girone, la Juve affronterebbe una delle seconde classificate di un altro girone (ma non un' italiana) GIRONE A Gruppo spezzato a metà: Atletico Madrid e Borussia Dortmund si giocano la leadership, Monaco e Bruges possono solo puntare allo scivolo in Europa League. Ovviamente tedeschi favoriti dopo il 4-0 rifilato nel turno precedente ai madrileni. Che potrebbero essere un duro avversario negli ottavi dei bianconeri. Per la Juve sarebbe comunque meglio affrontare i Simeone-boys in doppia sfida,

anziché in gara secca per far prevalere la superiorità tecnica bianconera. E tutte le aspiranti alla Champions sperano che l'Atletico sia eliminato il prima possibile, visto che la finale si disputerà al Wanda Metroplitano. Per inciso l'Atletico Madrid ha ricordi pessimi di Ronaldo, che nella finale tutta madrilena di San Siro siglò il gol decisivo e nelle altre sfide contro i "colchoneros" è stato spesso devastante. GIRONE B L'Inter riceve il Barcellona per cercare di restituire lo 0-2 del Camp Nou, e confida in un altro pareggio tra Tottenham e Psv. I nerazzurri dovrebbero garantirsi facilmente il secondo posto, e così eviterebbero la Juve perché negli ottavi non si possono affrontare squadre della stessa nazione. Anche la Juve tifa per l'Inter seconda, perché se gli Spalletti-boys vinces-

sero il girone, il Barcellona sarebbe lo spauracchio delle vincitrici dei gironi. Ma anche senza Messi i catalani hanno dimostrato a Barcellona contro l'Inter di essere di un altro pianeta. GIRONE C Anche qui la Juve spera che l'italiana del gruppo, il Napoli, arrivi secondo per evitare un'avversaria proveniente dal girone di ferro. Perché Psg e Liverpool sono pericolosssimi. Gli inglesi anche per la loro tradizione europea, il Psg anche per evitare l'incrocio con Buffon e Cavani. Meglio affrontarle più avanti, non negli ottavi. Il Napoli si gioca al San Paolo contro il Psg il suo destino dopo la beffa di Parigi dove è stato raggiunto al 92'. Se i partenopei sconfiggono parigini e Stella Rossa in casa, chiudono i conto prima di andare a Liverpool l'11 dicembre. Altrimenti sarà sfida a 3 sino alla fine.

GIRONE D Lokomotiv Mosca cenerentola, mentre Schalke, Galatasaray e Porto si giocano i posti agli ottavi. Da evitare assolutamente i tedeschi, allenati da Domenico Tedesco, giovanissimo e rampante allenatore calabrese dei teutonici. Con lui alla guida, lo Schalke è arrivato secondo in Bundesliga, primo degli umani, dopo il Bayern. Miglior piazzamento dopo decenni. Porto in fuga con 7 punti che battendo di nuovo i russi, costringerebbe Schalke e Galatasaray ad un duello serratissimo. GIRONE E Aek Atene destinata al quarto posto, Bayern Monaco verosimilmente prima, mentre Ajax e Benfica si giocano il secondo posto. Olandesi e lusitani sembrano l'avversario ideale per la Juve negli ottavi: grande tradizione, ma i bianconeri sono nettamen-

ti superiori. Ajax a quota 7, ma il Benfica ha la possibilità di restituire la 0-1 del 23 ottobre. Duello serrato fino all'ultima giornata, a meno che l'Ajax non vinca anche in Portogallo. GIRONE F Il City di Guardiola aveva iniziato malissimo il girone perdendo in casa contro il Lione. Poi le vittorie in casa di Hoffenheim e Skhaktar (entrambi a 2 punti) hanno sistemato le cose. Se il Manchester in questo turno sconfigge nuovamente gli ucraini cementa la qualificazione, ma il primo posto se lo giocherà il 27 novembre a Lione. I francesi (a quota 5) ricevono invece l'Hoffenheim: gara decisiva soprattutto per i tedeschi. La Juve deve sperare che il Manchester City non arrivi seconda per evitare l'incrocio negli ottavi. Le altre 3 invece sarebbero avversarie abbordabilissime.

GIRONE G Idem come con i gironi di Napoli e Inter. La Roma a quota 6 come il Real Madrid dovrebbe arrivare seconda per evitare l'incrocio con la Juve. Il Real, orfano di Ronaldo e Zidane, sembra in grande difficoltà, ma a gennaio Florentino Perez potrebbe regalare ai tifosi un grande centravanti. Ed allora il Real tornerebbe a far paura, anche se in questo turno, in casa del Viktoria Plzen (solo 1 punto) deve stare attento. Il Cska (4 punti) a Mosca cercherà di battere e scavalcare la Roma. Impresa francamente difficile, anche se in Russia il 2 ottobre il Real Madrid uscì sconfitto. Dunque per la Juve l'ideale sarebbe che il Real vincesse il girone, mentre per il secondo posto vanno bene sia Roma (che eviterebbe) e Cska Mosca (che dopo la pausa invernale sarebbe fuori forma). Alessandro Costa


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Storia / Novembre Juve

di Ermanno Vittorio

Buon compleanno Vecchia Signora! Il 1 novembre del 1897 nasceva la Juventus. Lo sfortunato esordio di Boniperti in Nazionale 1 novembre 1897 La leggenda del calcio identifica in questa data la nascita della Juventus. Nell’autunno 1897 vide la luce a Torino lo Sport Club Juventus per iniziativa di un gruppo di studenti del liceo classico “Massimo d’Azeglio” che usava ritrovarsi in una panchina di corso Re Umberto quasi all’angolo con corso Vittorio Emanuele. La ricerca del nome è complicata. Diverse opzioni, la maggior parte debitrici degli studi latini: «Irish Club», «Augusta Taurinorum», «Forza e salute», «Ludus», «Fatigando delectamur», «Via Fort».

Alla fine si propende per Sport Club Juventus, anche se qualche socio non approva il termine significante 'gioventù'. La prima sede è l’officina dei fratelli Canfari, corso Re Umberto 42. Quota d’iscrizione: una lira al mese. 1 novembre 1934 Nasce a Losanna Umberto Agnelli, per un curioso caso del destino nello stesso giorno la leggenda vuole sia stata fondata la Juve. Sempre nel mese di Novembre (1955), 7 giorni dopo aver compiuto 21 anni, Umberto Agnelli è nominato dall’assemblea dei soci della Juve Commissario straordinario. Diverrà a 25 anni il più giovane presidente della Federcalcio (1959/1961). Come presidente della Juve

conquistò il decimo scudetto (57/58) decidendo di assegnare la stella a tutte le squadre che conquisteranno almeno 10 scudetti. 2 novembre 1966 Esordio in Coppa Italia con la Juve per l’ala-centravanti Gianfranco Zigoni, la partita è Juventus-Arezzo (3-0) con doppietta proprio dell’esordiente Zigoni, di Leoncini la terza marcatura. Zigoni con la Juve ha totalizzato tra campionato e Coppe 119 presenze realizzando 33 gol, nel suo palmares lo scudetto del 1966/67.

di Juventus e nazionale, con i bianconeri 244 presenze con 69 gol, campione d’Italia 49/50 e 51/52. I francesi dell’Olimpique Nizza nel 1948 richiesero alla Juve Muccinelli, non se ne fece nulla ma quelle attenzioni portarono prestigio a giocatore e Società per l’interesse che destavano i suoi tesserati anche all’estero. Nato a Lugo di Romagna il 28/7/1927, per tutti sarà “Mucci”, piccolo e magro, estro e talento, per varie stagioni uno dei personaggi più conosciuti del calcio italiano; in Nazionale 15 partite con 4 gol. 4 novembre 1961 A Torino la nazionale italiana, per le qualificazioni mondiali, batte in modo tennistico Israele (6-0). Mattatore del match Omar Sivori, autore di 4 segnature, le altre di Corso e Angelillo. Al termine della partita tutto lo stadio, 70.000 persone, è in piedi ad applaudire Omar che nel suo stadio è riuscito in un’impresa all’epoca riuscita solo a Carlo Biagi (Italia–Giappone 8-0, 1936) e Francesco Pernigo (Italia– Stati Uniti 9-0, 1948) 5 novembre 1978 Juve-Milan 1-0 con gol di Bettega al 2° minuto. Questa partita è rimasta negli annali per il record dell’ammonizione a Tardelli avvenuta dopo un paio di secondi; il tempo per il Milan di battere il calcio d’inizio e Rivera è steso da Tardelli, l’arbitro D'Elia di Salerno estrae il cartellino giallo, probabilmente il più veloce del campionato italiano.

3 novembre 1994 Muore a Savona Ermes Muccinelli, 67 anni, ex ala

6 novembre 1949 Successo storico al campo “Filadelfia”: dopo un’imbat-

Clerici, Combin, Jair, Nenè, Nielsen, Peirò, Schnellinger, Sormani, Suarez.

tibilità casalinga che durava da 100 partite il Torino del dopo Superga subisce lo stop della lunga serie, si afferma la Juventus 3-1 grazie ai gol di J. Hansen, Boniperti e Martino 7 novembre 1984 Serata magica allo Stadio Letzigrund di Zurigo, la Juve s’impone 4-2 al Grasshopers regalando una partita indimenticabile, gol e spettacolo con doppietta di Platini (1 su rigore), Briaschi e Vignola.

10 novembre 1974 Vittoria esterna della Juve (1-0) nella sesta giornata di campionato che la vede affrontare il Cesena in Romagna. 30.000 spettatori, terreno allentato per la pioggia, la gara è decisa da Causio a 5 minuti dal termine. La squadra torinese scese in campo in completo blu.

13 novembre 1963 Si gioca a Trieste, in campo neutro, lo spareggio JuveOFK Belgrado per l’ammissione agli ottavi della Coppa Città delle Fiere. La squadra Jugoslava è battuta 1-0 grazie a Menichelli a 8 minuti dal termine. La Juve scese in campo con un completo bianco, maglia, pantaloncini e calzettoni ricordando la tenuta del Real Madrid. 14 novembre 1954 La Juve surclassa il Toro nel derby 3-0, protagonista Boniperti che sigla 2 reti; curioso il secondo gol con Boniperti che sbuccia il pallone confondendo il

8 novembre 1955 Umberto Agnelli è nominato Commissario Straordinario della Juventus, con i suoi 21 anni diviene il più giovane responsabile del club. L’anno successivo sarà eletto Presidente della Juventus. 9 novembre 1947 Sfortunato esordio di Giampiero Boniperti in Nazionale, gli azzurri sono travolti al Prater di Vienna dall’Austria 5-1. In questa amichevole il commissario unico Vittorio Pozzo fa esordire 4 giocatori: oltre a Boniperti trova posto il portiere Franzosi (Inter) che sostituisce Sentimenti IV nel II tempo, Malinverni (Modena) e Carapellese (Milan) che siglerà il gol della bandiera.

11 novembre 1945 La nazionale torna in campo dopo una sosta di più di tre anni dovuta a cause belliche, il rientro vede gli azzurri affrontare a Zurigo la Svizzera; finisce 4-4, per i bianconeri Sentimenti IV e Parola si tratta dell’esordio con la maglia della nazionale, per il plurinazionale Piola si tratta della prima presenza vestendo i colori bianconeri. 12 novembre 1968 Una inchiesta sulle 32 partite di campionato 68/69 disputate sino a quella data dice che sono stati impiegati in tutto 247 giocatori di cui: 63 nati in Lombardia, 40 Veneto, 30 Toscana, 23 Piemonte, 23 Friuli, 17 Emilia, 8 Lazio, 5 Liguria, 4 Marche, Sicilia, Puglia, Campania, 1 Calabria, Trentino, Umbria. La colonia straniera superstite (all’epoca frontiere bloccate) era ridotta a 15 unità di cui 2 alla Juve, Del Sol ed Haller. Gli altri: Altafini, Amarildo, Canè, Cinesiho,

portiere granata Lovati che non interviene e si ritrova così la sfera in rete! La terza segnatura è del mediano Oppezzo. 15 novembre 2000 La Juve piange la scomparsa di Edoardo Agnelli, figlio dell’Avvocato Gianni. Membro del CdA dal 18/101985, seguì la squadra come accompagnatore a metà anni '80; è rimasta impressa la sua esultanza a bordo campo e sul terreno di gioco nella finale Intercontinentale di Tokio 1985 allorché la Juve conquistò il suo primo titolo mondiale per club. (Da sinistra a destra, nella prima colonna il logo della Juventus 1922; nella seconda colonna in alto Gianfranco Zigoni; in basso Ermes Muccinelli; nella quarta e quinta colonna la Nazionale italiana durante la partita ItaliaIsraele; nella quinta e sesta colonna Giampiero Boniperti nell'esordio in Nazionale nel 1947)



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Alessia Frigato, MISS 'JUVETORO'

A

lessia Frigato è la Miss 'JuveToro' di questo numero speciale dedicato alla Champions League. Alessia è di Nichelino (Torino), ha 17 anni, frequenta il terzo anno di Amministrazione Finanza e Marketing. Appassionata di danza classica e moderna. ha praticato Pattinaggio su ghiaccio, sci, nuoto e soprattutto Calcio, sport nel quale ha avuto una significativa continuità ed è tifosissima juventina. È modella-indossatrice presso l'Agenzia Union Model di Torino. Già Miss Nichelino 2018 é stata finalista a Trani del Concorso Internazionale di Miss Grand Prix.

L'Oroscopo

A cura di Elis

ARIETE (21/03-20/4) Se farai un'opera buona, ti sentirai felice! Sarai altruista e generoso. Cose che finora hai tenuto nascoste potranno venire alla luce. Oggi ti sentirai particolarmente timido e timoroso di affrontare certe situazioni che ti stanno a cuore. Abbi più coraggio. Cercate particolarmente oggi di essere voi stessi: solo così chi vi sta vicino vi conoscerà esattamente come siete.

TORO (21/04-20/05) Fate del bene a qualcuno aiutandolo per quanto nelle vostre disponibilità: fate delle buone azioni. Al momento opportuno il cielo vi ricompenserà. Fate pulizia tra le vostre amicizie: anche tra quelle del vostro partner dovreste mettere ordine e evitare di scontrarvi inutilmente. Investite moderatamente per tentare la fortuna: potreste mettere a segno qualche piccolo colpo interessante e regalarvi magari quel viaggio che desiderate da tempo.

GEMELLI (21/05-21/06) Aspettate una notizia che potrebbe cambiare le cose. Portate pazienza e non innervositevi inutilmente. Tutto ciò che farai insieme a più persone, in squadra, sarà favorito. Se non vuoi innervosirti, evita il contatto con gente dispersiva. Pettegolezzi sul vostro conto o su quello del partner : cercate di tenere un profilo estremamente basso e di dare meno peso alle dicerie che si vanno facendo in giro ma lavorate per smentirle.

CANCRO (22/06-22/07) Perché non perdonare? È inutile tenere dentro un male che se lasciato andare potrebbe ridarvi nuove energie. Non portate rancore per qualche situazione che vi ha visto in imbarazzo a causa di qualche amicizia: piuttosto cercate di recuperarla al

più presto mostrandovi comprensivi. Sappiate leggere tra le righe dei discorsi che vi verranno fatti oggi per capire le reali opportunità che avete. Non fate capricci inutili e cercate di lavorare per voi stessi.

LEONE (23/07-23/08) Poca fortuna in genere ma almeno in amore ne avrete: i pianeti sono favorevoli e attenti ad approfittarne. Oggi alcuni potrebbero perdere dati importanti lavorando al computer: fate molta attenzione a virus in agguato che potrebbero danneggiarvi il computer. Una notizia che arriva per posta vi darà fastidio e vi irriterà: cercate di non innervosirvi più di tanto tutto si risolverà al meglio.

VERGINE (24/08-22/09) Un incontro inatteso potrebbe migliorare la vostra giornata. Non lasciatevi scappare questa nuova opportunità. Che aspettate a godervi un po' la vita? Se pensate che un giorno il mondo nemmeno si ricorderà di voi sentirete scorrere nelle vene una nuova linfa. Armatevi di pazienza perché basta qualche altro sforzo e poi il peggio sarà passato.

BILANCIA (23/09-22/10) Come potete pensare che gli altri siano d'accordo con voi se non riuscite a mettere d'accordo prima voi stessi? Abbiate cura di sapere bene quello che volete. Oggi tenetevi ben stretto quello che avete guadagnato e non sperperate assolutamente: l'economia di oggi sarà il frutto di domani. Alcune amicizie su Facebook sono solo fine a se stesse: fate un po' di pulizia tra i vostri contatti e mettete ordine nei vostri sogni che potrebbero infrangersi su qualche delusione.

SCORPIONE (23/10-22/11) Quando si dice buone notizie: oggi potreste davvero averne qualcuna e molto piacevole. Ottime prospettive anche di avere un chiarimento a lungo desiderato. Oggi avrete la possibilità di conoscere persone speciali: lasciate una porta aperta per permettere a loro di conoscervi e apprezzarvi. Prima di cantare vittoria accertatevi

di aver vinto davvero: potreste avere qualche sorpresa e accorgervi che ...è stato solo frutto di una vostra convinzione.

SAGITTARIO (23/11-21/12) Molto buoni i rapporti con parenti stretti e vicini di casa. Favoriti i viaggi. Evita alcolici, fumo, medicinali. Cerca di uscire magari facendo un giro distensivo in auto. Non avere fretta in amore: aspetta che maturino i tempi. I nati di giovedì sentiranno molto gli amici essere vicini. È impossibile continuare a stare al passo con il partner. O gli dite di frenare o le distanze potrebbero allungarsi sempre di più.

CAPRICORNO (22/12-20/01) Dovrai fare una scelta tra ragione e cuore. Intuito eccellente. Sarai ancora più affettuoso e generoso del solito. Sarai molto socievole. Una nuova amicizia o una vecchia che si rinnoverà. Abbiate cura per le vostre cose: oggi potreste smarrire qualcosa di particolarmente prezioso o a voi caro. Bene la mattinata, meno brillante il pomeriggio.

ACQUARIO (21/01-19/02) Contatti con persone polemiche. Non contraddire autorità. Attento alle multe. Incontri con persone collegate in qualche modo con il tuo destino. Non credete di essere troppo esigenti? Cercate di mediare con il partner prima che se la dia a gambe. Qualcuno potrebbe scoprire il vostro segreto: fate molta attenzione e mantenete i vostri segreti unicamente per voi.

PESCI (20/02-20/03) Badate oggi a un vostro parente anziano: ricordate che i capelli bianchi corrispondono a tanta saggezza. Approfittate per chiedere i consigli giusti. Avrete contatti con persone straniere, o sacerdoti, o guide turistiche: curate le pubbliche relazioni, socializzate di più e, soprattutto, cercate di uscire di più. Le stelle vi consigliano prudenza soprattutto se siete alle prime esperienze con gli altri. Ponderate bene le vostre scelte.



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fino a di VANTAGGI sulle vetture in pronta consegna. Scoprili tutti in concessionaria. A OTTOBRE SEMPRE APERTI Emissioni di CO2: da 98 a 127 g/km. Consumi (ciclo misto): da 3,7 a 5,6 l/100 km. Emissioni e consumi omologati. Foto non rappresentativa del prodotto. Info su www.promozioni.renault.it *Offerta di noleggio per CAPTUR LIFE Energy TCe 90. Il canone di € 148,33 (IVA inclusa) prevede anticipo € 5.404,60 (IVA inclusa), noleggio 36 mesi / 30.000 km totali ed include i seguenti servizi: assicurazione RC auto senza franchigia, asset management MYNDFLEET ACTIVE, costo dell’immatricolazione e tassa di proprietà. L’offerta è valida fino al 31/10/2018. Essa non è vincolante ed è soggetta ad approvazione da parte di ES Mobility srl, nonché alle variazioni di listino. Per tutti i dettagli dell’offerta rivolgersi ai Concessionari Renault aderenti all’iniziativa. **Vantaggi riferiti a Renault CAPTUR SPORT EDITION 1.5 dCi 90, validi in caso di permuta o rottamazione (Programma Green). È una nostra offerta valida fino al 31/10/2018 per vetture disponibili in concessionaria e fino a esaurimento scorte.

E18_256_RL_PROMO CAPTUR_OPO OTTOBRE_210x297.indd 1

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