JuveToro n. 6 - anno IX - Juventus-Valencia Champions

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amc_juvetoro@yahoo.com GIORNALE DEDICATO AI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno ix - N. 6 - 27 NOVEMBRE 2018 - Copia omaggio Il Punto

Controcorrente

Numeri e Statistiche

Squadra Ospite

Madama, riscatta quel folle finale contro il Manchester! E CR7 deve vendicare la sceneggiata di Murillo

L'inopinata rimonta subita contro i 'Red Devils' deve indurre Allegri a non ripetere gli stessi errori

Bomber Campioni/Champions: Dybala insidia Paolo Rossi, un gol per raggiungere 'Pablito'

Una società centenaria, fondata al... 'Bar Torino'! Ma la sontuosa campagna acquisti non è stata finora ripagata

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6-8-10

JUVE, UN ALTRO MATCH-BALL JUVENTUS-VALENCIA | MARTEDÌ 27 NOVEMBRE ORE 21

NELLA QUINTA GIORNATA DEL GIRONE ELIMINATORIO I BIANCONERI AFFRONTANO IL VALENCIA, GIà SCONFITTO AL 'MESTALLA' (MA CON RONALDO ESPULSO). BASTA UN PUNTO PER OTTENERE LA QUALIFICAZIONE AGLI OTTAVI


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Il Punto

Juve, riscatta quel folle finale contro il Manchester! Basta un punto contro il Valencia per raggiungere gli ottavi. Ma i tifosi, giustamente, chiedono molto di più

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uando in fase di commento immediatamente successivo alla debacle interna con il Manchester United, mister Allegri si è pronunciato per una sconfitta indolore, che aveva lasciato inalterate le cose, si trovava sicuramente nella necessità di “coprire” una delusione forte. Non solo, ma si trattava di non muovere critiche, seppure velate, all'interpretazione dei minuti finali della squadra davvero imbarazzante. Anche lui non era scevro da rilievi critici e lo sapeva bene. Glissando con un “Meglio perdere in questo modo, tanto non si può sempre vincere” Allegri ha stoppato le rampogne a venire, ma non le conseguenze di un rovescio inopinato, soprattutto per come la Juve aveva condotto la gara. Ora, alla vigilia del ritorno allo Stadium al cospetto del Valencia, i nodi vengono al pettine. La partita di martedì prossimo, 27 novembre, poteva essere una passerella per i componenti della rosa meno impiegati, liberi di dimostrare il loro valore, senza alcuna

angoscia da risultato a tutti i costi. Si apparecchiava una serata con la qualificazione acquisita, alla finestra, guardando a quello che sarebbe successo, con un pizzico di distacco che non guasta. Bastava che dopo la punizione del pareggio di Mata la squadra bianconera si fosse accontentata del pareggio: un punto ed obbiettivo raggiunto. Perché voler attaccare in cerca di una vittoria ormai sfumata? Perché dare spazi ad un Manchester United rivitalizzato? Come disse una volta il coatch dei Red Devils: perché? Perché? Perché? Martedì sera anche il Valencia tenterà di agganciare un treno che si è in maniera insperata fermato davanti al Mestalla. Con la vittoria interna a spese dello Young Boys e la sconfitta della Juventus, le distanze si sono ridotte. A tal punto che un successo esterno a Torino rilancerebbe le pretese valenciane del passaggio del turno. Fantascientifico forse, ma aritmeticamente possibile. La Juve è costretta a vincere, non c'è altro risultato, anche se

un punto garantirebbe la qualificazione come seconda del girone. Giacché se si vuole terminare il raggruppamento in testa, occorrono due vittorie. Mourinho ed i suoi sono in vantaggio di differenza reti negli scontri diretti. Non si scappa. Terminare primi, al di là del prestigio, darebbe il diritto del ritorno casalingo negli ottavi: un grosso vantaggio. Chissà se alla luce di queste combinazioni, mister Allegri sia sempre dell'avviso che la sconfitta subita dal Manchester United non abbia avuto conseguenze. Juve-Valencia insomma è diventata una bella gatta da pelare. Con il contorno di un'infermeria che fatica a svuotarsi e che vede nel centrocampo il settore con più protagonisti interessati. Khedira è in forse, mentre è out per un tempo non ancora ben definito Emre Can. Se si vuole aggiungere pure Bernardeschi nel ruolo di mezzala, il pieno è servito. Il reparto poi non è molto esteso di per sé e con queste defezioni la terra di mezzo juventina rischia di andare in affanno. Pjanic appare recuperato, almeno al momento di stesura di questo articolo. Siamo alla vigilia di un fine anno da far tremare i polsi, se si pensa agli scontri diretti che attendono la Signora in campionato, un momento senz'altro “allenante” e forse preferito da Allegri per tenere tutti sulla corda, evitando cali di tensione, da bere tutto d'un fiato. Ovviamente, al netto delle sorprese che per definizione spuntano quando meno le si aspet-

ta. Per fortuna il Valencia non appare un avversario proibitivo. I giallorossi spagnoli navigano nel fondo classifica “tranquillo”, non temendo alcunché di drammatico, ma nel contempo non potendo mostrare nulla di esaltante. Marcelino, trainer dei valenciani, a “pane e vino” e non molto di più. La differenza di valori è imponente, ma dicono

che il calcio sia bello perché imprevedibile, quindi sarà bene tenere gli occhi spalancati, non si sa mai. CR7 avrà dimenticato il trattamento riservatogli all'andata dopo la sceneggiata di Murillo (scuola Inter!) o il solo ricordo gli infonderà il furore agonistico per lasciare il suo segno anche sul groppone del Valencia? Si spera che Paulo Dybala

prosegua nel collezionare triplette in Champions League e che in fondo in fondo non ce ne sia per la truppa iberica. All'occorrenza si accettano esorcismi. E tutto a causa di 5 minuti di follia nell'area piccola di Szczesny. Non è cambiato nulla, Max? Sempre dello stesso avviso? Marco Sanfelici

4 domande a...

L'Italia ha rialzato la testa!

Le squadre nostrane italiane puntano forte sull'Europa. La scorsa stagione la tanto vituperata Roma è addirittura arrivata sino alle semifinali Champions, vincendo il titolo di 'migliore delle italiane'. Qualità non eccelsa ma tanto coraggio e nessuna paura: così i giallorossi hanno stupito tutti. Abbiamo intervistato uno dei simboli della comunicazione romanista, Alberto Mandolesi, voce storica radiotelevisiva capitolina. Alberto, la Champions eterno interrogativo in casa Juve... La Juve è la squadra più forte in Italia e tra le prime 4 in Europa. Si vede quando è in campo: forte, determinata e sa

sempre cosa fare. Questo si è visto anche in Europa dove la differenza con le solite grandi ormai non si nota. Allegri ha più esperienza, e, rispetto a quello del Milan è attualmente uno dei più forti allenatori in Europa. A tuo avviso è una Juve più corale o più individualista? I giocatori che fanno la differenza la Juve li ha eccome, fanno cose incredibili e ti possono cambiare la partita in qualsiasi momento. Su tutti ovviamente Cristiano Ronaldo, lui riesce a spostare equilibri ed emozioni. Basta guardare quello che ha dietro tra organizzazione e tifosi che impazziscono per lui gasandolo ogni volta che prende la palla, senza contare quando segna. Noi lo abbiamo vissuto con Totti, Batistuta, Pruzzo e prima ancora con Falcao: Ronaldo trasporta, eccome! Contro il Manchester United, nella gara di ritorno, Mourinho ha però sbancato lo Stadium con la complicità di una squadra distratta... Appunto, è la Juve che ha sbagliato e quindi ha perso. Troppa la differenza tra i bianconeri

e gli inglesi. Se avesse voluto la Juve avrebbe vinto senza problemi. Questi quando si mettono in mente di vincere è difficile fermarli. Non solo Juve. Il percorso delle italiane in Champions sembra finalmente volgere al bello... Finalmente si vede un po’ di luce. Il calcio italiano, spesso bistrattato, sta facendo vedere quello che vale. Buono il Napoli con il nostro Ancelotti, la sua esperienza internazionale si vede con una squadra che ha cambiato poco. L’Inter ha più difficoltà e si regge sempre più sulle individualità che sul collettivo: Icardi, se in giornata, e Peresic ti fanno la differenza. La Roma ti fa soffrire e allo stesso tempo ti esalta con partite che ti fanno toccare il cielo. Abbiamo venduto troppi giocatori di livello e meno male che non abbiamo ceduto anche Dzeko. Di Francesco mi piace perché è serio e preparato ma la Roma è spesso vittima della pressione e del grande amore dei tifosi. Marco Venditti



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ControCorrente

Quando il gioco si fa duro i criceti iniziano a tremare... L'inopinata rimonta subita contro i 'Red Devils' deve indurre Allegri a non ripetere gli stessi errori

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er capire la differenza tra vittorie che non lasciano presagire alcunché di buono, e la Juve dello “Special Zero” ne ha inanellate tante, e sconfitte, o pareggi, non cambia granché, che inducono invece ottimismo, non occorre aver frequentato le aule di Coverciano; il passo falso compiuto contro la Juve d'Inghilterra, nell'ultima serata di gala continentale, è appunto annoverabile fra quelli indo-

ché, con tutto il rispetto per i volenterosi svizzeri dello Young Boys, l'ultima gara del raggruppamento rappresenterà poco più di un allenamento ufficiale, per la qualificazione da prima della classe al turno successivo è pertanto cogente incamerare il bottino pieno a danno di un'avversaria, il Valencia, rispettabile, ma non trascendentale, soprattutto lontano dal Mestalla e già battuta, peraltro pure in inferiorità numerica,

lori e sortirà nel prosieguo della stagione, auspicabilmente già al cospetto dei “pipistrelli” iberici, effetti benefici ampiamente riparatori l'inevitabile stizza indotta dall'ennesima, ancorché colpevolmente istigata, beffa europea con annesso sbertucciamento, subita per opera dei Red Devils. Poi-

proprio nel suo impianto. Basterà lasciar fare alla squadra di CR7, quella che per ottanta minuti, al netto di troppi sciagurati errori di finalizzazione, dispose a piacimento del Manchester United, salvo poi ripiegare miseramente su sé stessa perché il presunto grande lettore di partite, il teoreta

del minimo risultato con il massimo sforzo, decise di incidere sull'evento con la pervicace, ottusa recidività che nel recente passato è costata un paio di cocenti eliminazioni. Chi sbaglia, specialmente nell'Europa più nobile e ricca, ove il livello è drasticamente superiore a quello proposto dal torneuccio domestico, paga un dazio caro e salato. “Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi”; il celebre aforisma di Albert Einstein che calza a pennello l'allampanata figura del signor “Panchina d'oro” (n.d.r.: la vinse pure Del Neri...) è il miglior monito al quale, questi, dovrebbe attenersi. Lasci fare. La strada intrapresa prima della sua entrata in scena è quella giusta, perfettibile, ma corretta, anche se presumibilmente non nella stagione in corso, ove inesorabilmente qualche rigurgito di logica “fenomenica” farà ancora capolino. Oltretutto, e questo primo scorcio di Uefa Champions League l'ha già abbondantemente dimostrato, le note di T. Britten motivano Madama così bene da far circolare la palla, sovente a un tocco, con una fluidità d'altri tempi; le insufflano la giusta aggressività, propedeutica alla pratica di un pressing alto ed esaltano l'espressione di un magistero tecnico che non merita mortificazioni. Lasci fare. Paradossalmente, le miserande condizioni in cui versa la terra di mezzo, figlie di sopravvalutazioni e trascuratezze anche molto ascrivibili a colui che è stato recentemente accompagnato all'uscita, restringono il margine d'errore nelle scelte. Stante la riconquista, e a pieno titolo, dello status di “Sami cartadiriso” che riguarda Khedira, considerando che il “cristallino” Pjanic necessita sovente di straordinaria manuten-

zione e l'indisponibilità di Emre Can, non è azzardato prevedere che l'aria continentale sarà respirata dai superstiti e che nell'agone cortilizio verrà poi rispolverato il centrocampo a due, così come non è blasfemo pregare Eupalla di conservare in salute Matuidi. Tuttavia, quantunque assai prodromica all'innesco di trattazioni più o meno ragionevolmente fondate, la vertenza sul modulo lascia e lascerà sempre il tempo

che trova, giacché qualunque esso sia, a determinarne l'efficacia o l'inidoneità sarà sempre e soltanto l'assetto che gli uomini in campo, se sorretti da una condizione atletica decente, da giusti stimoli e, conseguentemente, feroce vis agonistica, sapranno trovare da soli. Occorre riconfermare, però con adeguato raccolto, quanto di buono, sovente ottimo e a tratti eccellente, mostrato prima di quei dieci fatali minuti o, a

scelta, prima che scoccasse l'ora del criceto; per i clienti che gremiranno lo Stadium, per quelli che seguiranno la gara diversamente, per tutto un popolo che vuole sentirsi razza padrona non solo nello stivale e, sì, anche per i collezionisti di magliette altrui. Pur incompleta, la squadra c'è e la voglia pure; sarà sufficiente lasciarla fare... Augh! Ezio Maletto (Nelle foto due immagini della partita di andata al Mestalla)

Quando il calcio fa beneficenza. Quando, soprattutto i tifosi, fanno beneficenza. Qui sotto la locandina della raccolta fondi organizzata dall'Associazione 'Quelli di... via Filadelfia'. Se potete, date anche voi un contributo per una giusta causa. Per altre info: www.quellidiviafiladelfia.org


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Numeri e Statistiche

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di Massimo Fiandrino

Bomber Campioni/Champions: Dybala insidia 'Pablito' SOGNI ITALIANI L'Italia non partiva con 4 squadre in Champions dall'edizione 2009/2010, quando vinse l'Inter. Dopo di allora solo 2 finali conquistate (e perse) dalla Juventus (a Berlino e Cardiff). Solo 4 Nazioni vantano 4 squadre in questa Champions (Spagna, Italia, Germania e Inghilterra), ma soltanto l'Italia con due turni da giocare ha ancora l'intero contingente che occupa attualmente le posizioni utili per qualificarsi agli ottavi: Juve e Napoli al 1° posto, Roma e Inter al 2°. Fra le inglesi rischiano

l'eliminazione il Tottenham (nel girone dell'Inter) e il Liverpool (nel girone del Napoli), per la Spagna rischia il Valencia (nel girone della Juve), fra le tedesche rischia l'Hoffenheim di Vincenzo Griffo, vicinissimo all'eliminazione nel gruppo con Manchester City e Lione. Rispetto alle altre tre Nazioni che hanno portato 4 squadre solo le spagnole hanno vinto più gare di noi (10 a 9) e collezionato più punti (33 a 31) e le tedesche hanno perso meno gare (2). Le italiane dal 2012/13 in poi non hanno avuto più di due squadre qualificate agli ottavi. L'Italia riuscì a far meglio (dopo 4 turni) l'ultima volta solo nell'edizione 2004/05 con più vittorie (10) e più punti (32). Nelle ultime 5 edizioni di Champions agli ottavi solo 8 italiane su 80 contro le 18 inglesi, 16 spagnole e 14 tedesche. I vincitori seriali di questa Trofeo adesso sono in Italia, grazie all'arrivo di CR7 (5 trofei, 4 Real e 1 Manchester) e il ritorno di Ancelotti (3 Champions in Panchina e ha vinto anche da giocatore): potrebbero essere gli ingredienti per

una stagione di svolta del calcio italiano nella Coppa più prestigiosa. ALLEGRI 8 QUALIFICAZIONI CONSECUTIVE 14 Wenger (Arsenal, 03/04-16/17) 8 Allegri (Milan e Juve, 10/11-17/18) 7 Mourinho (Chelsea, Inter, Real 08/09-14/15) 5 Benitez (Liverpool, 04/05-08/09) 5 Ferguson (Manchester Utd 06/07-10/11) 5 Ancelotti (Milan, 03/04-06/07)

MAX CON LA JUVE Juve 2014/2015 Allegri al primo tentativo alla guida della Juve incontra molte difficoltà nel Girone subendo due sconfitte (Atletico Madrid e l'Olympiakos) e 2° posto dietro alla squadra di Simeone. Poi negli ottavi elimina il Borussia D. (doppia vittoria) e volata alla Finale di Berlino (persa con il Barcellona). Juve 2015/2016 Allegri qualificato matematicamente per gli ottavi con un turno di anticipo ma perdendo a Siviglia (gol dell'ex Llorente) i Bianconeri non conservano il primo posto, quindi retrocessi al 2° posto e affrontano una squadra testa di serie, il Bayern Monaco. Juve 2016/2017 Per la prima volta Max vince il Girone, nei 6 precedenti Gironi fra Milan e Juve era sempre arrivato 2°. Ha collezionato 4 vittorie e 2 pareggi contro Siviglia, Ol. Lione e Dinamo Zagabria. Poi i Bianconeri hanno raggiunto la Finale ma battuti 1-4 nella Finale di Cardiff

dal Real Madrid. Si erano guadagnati la Finale eliminando Porto, Barcellona e Monaco. Juve 2017/2018 Al secondo posto dopo il Barcellona. Bianconeri partiti malissimo dopo il ko 0-3 al Camp Nou e a fatica hanno superato allo Stadium Olympiakos e Sporting L. e 2 pareggi prima della risolutiva vittoria ad Atene. Allegri record 8 volte su 8 agli ottavi. ALLEGRI IN PASSIVO CONTRO LE SPAGNOLE 47 le panchine di Allegri in Champions con la Juventus. Lo score è 27 vittorie, 12 “ics” e 9 ko. 34 le panchine di Allegri in Champions con il Milan (compresi due Preliminari), il bilancio è di 11 vittorie, 13 pareggi e 10 ko. Miglior risultato i quarti nell’edizione 2011/2012 (eliminato dal Barcellona di Guar d iola). 9 i trofei vinti da Allegri alla guida della Juve, 4 Campionati, una Supercoppa It. e 4 Coppe Italia più 2 trofei al Milan (Scudetto 10/11 e Supercoppa It. 2011). 29 le sfide di Allegri contro le squadre spagnole nelle coppe europee: 8 vittorie, 10 pareggi e 11 sconfitte. 12 da mister Milan con 2 vittorie e 5 ko e 17 da mister Juve con 6 vittorie, 5 pari e 6 ko 2 i gol di Cristiano Ronaldo nell'ultimo precedente contro il Valencia da attaccante del Real Madrid, partita datata 27/1/18. 27 le vittorie della Juve nelle Coppe Europee contro le squadre iberiche in 68 match, bilancio favorevole, completano lo score 16 pari e 25 sconfitte. La Juve è stata la prima italiana a vincere in terra di Spagna, il successo corsaro risale al 21/2/1962, vittoria 1-0 sul Real Madrid e gol di Sivori. 6 i gol di Trezeguet, il bomber bianconero più prolifico contro le spagnole, precede Del Piero a 5, a 4 Mandzukic e Morata

e a 3 Bettega, Laudrup, Menichelli e Nedved. Il bomber croato aveva segnato una doppietta al Bernabeu nella vittoria 3-1 dei Bianconeri l'11 aprile scorso. In tutto la Juve ha realizzato 83 gol in 68 partite contro le iberiche nelle Coppe Euroee e 77 i gol subiti. JUVE, ROSSO CHAMPIONS 265 le partite della Juve in Coppa Campioni/Champions, record per una Italiana nella Coppa più prestigiosa. Segue il Milan a 249. In questa classifica meglio della Juve solo Real Madrid 427, Bayern M. 337, Barcellona 302 e Manchester Utd 273, poi Juve e Milan al 5° e 6° posto. 26 cartelini rossi subiti dalla Juve in Champions, 3 cartellini rossi nelle ultime 5 partite Champions: Dybala e Buffon nella scorsa edizione contro il Real Madrid e Ronaldo a Valencia. In questa classifica i Bianconeri precedono il Bayern con 18, poi Inter e Arsenal a 17. Alla Juve anche il primato dei cartellini rossi accomulati (5 in tutto) in una singola edizione: è capitato sia nel 2000/2001 (Van der Sar, Kovacevic, Davids, e 2 volte Zidane), sia nel 2005/2006 (Zebina, Camoranesi, Vieira, Nedved e Ibrahimovic). 8 le triplette della Juven-

tus in Coppa Campioni/ Champions League, 2 “tris” con Pippo Inzaghi, una tripletta con Del Piero, Paolo Rossi, Sivori, Laudrup, Vidal e Dybala. Inoltre sono 40 le doppiette, il primato è di Trezeguet con 7, poi Del Piero con 6 e Michel Platini con 4. 21 le sfide contro il Real Madrid, la squadra più volte affrontata dalla Juventus in Coppa Campioni /Champions League, con 9 vittorie bianconere contro le 10 dei Madrileni e 2 pareggi. 44 le reti di Del Piero in Coppa Campioni/Champions Laegue il miglior bomber bianconero di sempre in questa Manifestazione, precede Trezeguet 28, a quota 17 Inzaghi F. e Platini, a 12 Pavel Nedved e infine a quota 11 Paolo Rossi. 88 le vittorie in casa della Juventus in 126 incontri casalinghi in Coppa Campioni /Champions League, completano il quadro 27 pareggi

e 11 sconfitte. In trasferta per i bianconeri 42 vittorie in 126 confronti, 37 pareggi e 47 ko. Infine per la Juve in Campo Neutro, 11 sfide con solo 2 vittorie, altrettanti pareggi e 7 sconfitte. BOMBER, DYBALA INSIDIA PABLITO 44 Del Piero, 28 Trezeguet, 17 Inzaghi, Platini, 12 Nedved, 11 Rossi P., 10 Dybala, Higuain, 9 Amoruso, Mandzukic, Vidal, 7 Bettega, Di Vaio, Morata, Tevez 10 i gol di Dybala in 29 partite con Juventus in Champions League, una tripletta con lo Young Boys e una doppietta con il Barcellona. 4 i gol realizzati da Dybala in questa Champions, tripletta con gli Svizzeri dello Young Boys e il gol-vittoria a Manchester. La joja aveva realizzato 4 gol in 11 partite nella sua precedente edizione record del 2016/17. Nella scorsa edizione solo 1 gol in 8 partite.


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Numeri e Statistiche

di Massimo Fiandrino

Il rimpianto: quelle due finali Champions perse da Cuper...

IL PRIMO CONFRONTO ASSOLUTO Valencia, 19/09/2018 Valencia-JUVENTUS 0-2 Reti: Pjanic (J) al 45' (rig.) e 51' (rig.) Arbitro: Brich (Germania) Espulso: Ronaldo (Juventus) al 29 p.t. SCHEDA VALENCIA: TRA POCO IL CENTENARIO Fondazione: 1919 Il Centenario del club il 19 marzo 2019 Proprietario: Peter Lim Presidente: Chan Layhoon Stadio: Mestalla (55.000 spettatori) Mister: Marcelino. Il Valencia nello scorsa Liga si è classificato al 4° posto a soli 3 punti dal Real Madrid, grazie al suo allenatore e ai gol di Simone Zaza (13 gol in 33 gare) che adesso milita nel Torino. DUE VOLTE IN FINALE 4 Sono i giocatori Campioni del Mondo che

hanno militato nel Valencia: Kempes (Argentina 1978) e Marchena, Mata, David Silva (Spagna 2010). Il Valencia è l'unico club europeo ad aver vinto la Coppa delle Fiere e l'Europa League. 12 Il Valencia gioca la Champions per la dodicesima volta, non arriva agli ottavi dal 2006/2007 e ha perso due finali consecutive con Hector Cuper in panchina: nel 2000 con il Real Madrid (0-3) e nel 2001 a Milano contro il Bayern Monaco alla lotteria dei rigori. 118 le partite del Valencia in Coppa Campioni/ Champions League con uno score di 53 vittorie, 33 pareggi e 32 sconfitte in 12 partecipazioni. Non ha mai vinto il trofeo a ha raggiunto due volte la finalissima (e sconfitta) con il tecnico Hector Cuper. CHI SI RIVEDE: DA NETO A KONDOGBIA Diverse le vecchie conoscenze del campionato italiano che militano nel club levantivo, ad iniziare dal portiere Neto, per continuare con il terzino Cristiano Piccini e con gli ex neroazzurri Murillo e Kondogbia. Nella stagione del centenario il patron Peter Lim, oltre a Gameiro e Batshuayi si è regalato

la stella Goncalo Guedes (5 gol e 9 assist nella scorsa stagione in Liga), acquistato definitivamente per 40 milioni dal PSG. Il Valencia ha speso 125 milioni di euro, in difesa sono arrivati Diakhaby dal Lione e l'italiano Piccini dallo Sporting Lisbona. È arrivata anche la rivelazione russa dei Mondiali 2018 Cheryshev con 4 gol in 5 partite, l'attaccan-

1 Supercoppa di Spagna (1999) 1 Coppa delle Coppe (1979/80) 1 Coppa Uefa (2003/04) 2 Supercoppe Europee (1980 e 2014) 1 Coppa Intertoto (1998) 2 Coppe delle Fiere (1961/62 e 1962/63) 2 Finali Champions League consecutive perse (2000 e 2001) 6 Pichichi: Suarez (43/44 e 44/45); De la Virgen (57/58); Machado (66/67); 2 volte Mario Kempes (76/77 e 77/78) I PRINCIPALI MISTER

te francese Kevin Gameiro dall'Atletico Madrid e Batsuhayi (dopo aver toppato al Chelsea e aver ritrovato parzialmente la fiducia a Dortmund). IL PALMARES 6 Campionati Spagnoli (41/42; 43/44; 46/47; 70/71; 01/02 e 03/04) 7 Coppe di Spagna (40/41; 48/49; 53/54; 66/67; 78/79; 98/99; 07/08)

Il primo grande mister è Alfredo DI STEFANO (Argentina) dal 1970 al 1974 e poi dal 1986 al 1988. Rafa BENITEZ ha vinto due Campionati Spagnoli (2001/02 e 2003/04 e ha riportato la squadra vincitrice della Liga dopo 31 anni) e una Coppa Uefa 2003/2004 e ha avuto a disposizione giocatori come David Villa, Davis Silva, Kluivert e Vincente. Hector CUPER ha portato il club a due finali consecutive di Champions League entrambe perse: nel 2000 contro il Real Madrid (0-3 a Parigi) e nel 2001 a Milano (alla lotteria dei rigori) contro il Bayern Monaco. Inoltre troviamo l'olandese HIDDINK (dal 1991/93 e 1994), il brasiliano Carlos Alberto PARREIRA, fresco

Campione del Mondo con la nazionale brasiliana. Claudio RANIERI riuscì a interrompere il digiuno di trofei che durava da 19 anni, portanto al club la Coppa del Re 1999 (i giocatori erano Mendieta, Killy Gonzalez, J. Angloma, Canizares) e

in due periodi dal 1997 al 1999 e 2004/05. Breve l'avventura di Cesare PRANDELLI in questa squadra nel 2016. EMERY in panchina dal 2008 al 2012 , KOEMAN R. (2007/2008), VALVERDE (2012/2013) e Gary NEVILLE (2015/2016).

Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino

Direttore Responsabile Roberto Grossi rogro@inwind.it

Servizi fotografici Salvatore Giglio Manuela Viganti

Hanno collaborato Carlo Bianchi Alessandro Costa Massimo Fiandrino Ezio Maletto Paolo Rachetto Marco Sanfelici Marco Venditti Ermanno Vittorio

Editore AMC Art Media Communication

Segreteria di redazione Cristina Zecchino amc_juvetoro@yahoo.com Impaginazione e grafica Silvana Scarpa Tel. 011 0201860

Direttore Editoriale Gianni Castaldo amc_juvetoro@yahoo.com Pubblicità amc_juvetoro@yahoo.com Stampa I.T.S. SpA Distribuzione gratuita agli ingressi esterni degli stadi torinesi, eventi e canali commerciali Autorizzazione Trib. di Torino n. 30 del 27/11/2015. Tutti i diritti riservati Responsabile del trattamento dei dati personali: Gianni Castaldo

CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 15.30 DI VENERDÌ 23 NOVEMBRE 2018



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Squadra Ospite

Una campagna acquisti sontuosa ma i risultati non arrivano! Delusione tra i tifosi del Valencia dopo che la società ha speso in estate 125 milioni di euro

Nella foto i tifosi del Valencia all'interno della Fondazione

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a di chi è questo Valencia? Bella domanda, alla quale molti non saprebbero rispondere. Del boss di Singapore Peter Lim (arrivato ai vertici del club nel 2014 attraverso la sua società Meriton Holdings) o del manager tuttofare Jorge Mendes? Si direbbe di ambedue visto che le sorti della squadra dipendono, ahimé ormai, dagli umori di entrambi, termine che va di pari passo a profumo di business che i due personaggi riescono a fare con la loro creatura. Sontuosa la campagna acquisti di quest’anno con un esborso di circa 125 MM, secondo solo a quello del Barça. Francamente non si capisce come i due abbiano potuto trovare le risorse per rafforzare la squadra che fra l’altro non ha partecipato alla Champions nelle ultime due stagioni (e tutti noi sappiamo quanto gli introiti UEFA contino nei bilanci dei club). Il colpo estivo più eclatante ed al fotofinish è stato quello del ritorno del portoghese Gonçalo Guedes, ventunen-

ne esterno d’attacco dal PSG per 40 milioni di euro. La difesa invece, vero punto debole di inizio stagione, è stata rafforzata con l’arrivo del ventunenne francese Diakhaby dall’Olympique Lione e dell’italiano Piccini dallo Sporting Lisbona (ci perdoneranno i tifosi dei Leoni se non chiamiamo, come dovrebbe essere, la loro squadra Sporting Clube de Portugal). Ottimo anche l’arrivo di Cheryshev, pur se in prestito dal Villarreal e vero protagonista con la sua nazionale dello scorso mondiale in Russia con 4 gol in cinque presenze. Attualmente risulta fuori dai giochi poiché infortunato. Davanti sono arrivati il francese Gameiro che non ha sfondato nelle due stagioni all’Atlético Madrid dopo le sue tre ottime al Siviglia ed il belga Batshuayi, vero giramondo ed in cerca di rilancio dopo le esperienze al Marsiglia, Chelsea e Dortmund. Il giocatore comunque più importante rimane il brasiliano naturalizzato spagnolo Rodrigo Moreno con 16 gol nella Liga della

scorsa stagione, con Guedes e Santi Mina rappresentano un vero pericolo in attacco essendo giocatori tecnici oltre che molto rapidi. Il modulo preferito dall’allenatore Marcelino (il quale era in predicato di andare all’Inter dopo la cacciata di Frank de Boer) è il 4-4-2 con la difesa impostata principalmente sul centrale brasiliano Gabriel Paulista e sul terzino sinistro José Gayá (sempre presenti finora nelle quattro partite di Champions) mentre Murillo (ormai ai ferri corti con il proprio allenatore ed ancora non ripresosi completamente dall’infortunio patito nella scorsa stagione), Garay e Diakhaby sin sono alternati a far loro da partner centrali. Sulla destra la probabile assenza di Piccini nella partita di Torino (anche lui reduce da un infortunio) favorirà la presenza di Rubén Veza (presente nella partita d’andata) e/o di Wass nell’ultima contro gli svizzeri. A centrocampo Dani Parejo e Gonçalo Guedes dovrebbero essere gli inamovibili oltre a Kondogbia e Carlos Soler od il francese Coquelin como possibili titolari. Davanti il confermatissimo Rodrigo accompagnato probabilmente da Batshuany o Santi Mina. Riprendendo il discorso societario la situazione del club non è delle più rosee. Si sa come il Valencia quest’estate sia stato sotto la lente d’ingrandimento dell’UEFA che in perfetto stile Sherlock Holmes li ha obbligati a cedere in via definitiva il laterale ex interista Cancelo alla Juventus per 40 milioni di euro. Operazione che è servita al suo procuratore Jorge Mendes

Le altre squadre spagnole volano verso gli ottavi Nessun problema per Atletico, Barca e Real Detto della situazione del Valencia nel gruppo 'H', con più che ridotte possibilità di entrare negli ottavi ma con la quasi certezza della qualificazione in Europa League, le altre tre spagnole possono dirsi al sicuro a due giornate dal termine della fase a gruppi. Nel gruppo 'A' Atlético e Dortmund viaggiano prime con 9 punti ma con la squadra tedesca in vantaggio nella differenza reti negli scontri diretti, per cui a meno di sorprese dell’ultima ora: tedeschi primi e spagnoli secondi. La squadra di Simeone attraversa un buon periodo di forma dopo aver recuperato l’incerto inizio nella Liga ed ora si trova nel gruppetto delle prime con addirittura altre cinque squadre in pochi punti e con le sorprese di questa stagione: Alavés ed Espanyol. Nel gruppo 'B' il Barça pur facendosi raggiungere sul finale nella partita di Milano si è guadagnato in anticipo la qualificazione matematica agli ottavi ma non ancora come prima del gruppo. L’Inter dovrebbe accompagnarli come seconda sempre che la compagine nerazzurra esca indenne dalla prossima trasferta di Londra. Il Barça dopo l’incontro di Champions con l’Inter ha perso inopinatamente in casa con il Betis, subendo addirittura quattro gol, cosa che ha fatto scattare il campanello

(e chi se no?) per dare un aiuto finanziario al suo amico Lim e di migliorare inoltre le sue buone relazioni con i bianconeri favorendo due settimane dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo da Madrid. Il mercato invernale non vedrà di certo stravolgimenti nella squadra, così almeno si augura Marcelino sperando di conservare in

d’allarme al suo tecnico Valverde. La difesa va puntellata anche se le assenze di Umtiti e Vermaelen si sono fatte sentire più del dovuto alle quali va aggiunta quella recente del croata Rakitic. Dembelé è diventato un vero caso per il club blaugrana, il suo comportamente fuori del campo lascia molto a desiderare ed i più dei 100 milioni di euro spesi (oltre ai 40 di bonus) dovrebbero portare ad un’attenta riflessione da parte della dirigenza catalana. Nel gruppo 'G' stessa situazione di quella del gruppo 'A', il Real Madrid si trova a pari punti con la Roma a 9 e si può considerare qualificato addirittura come prima del gruppo anche perdendo in Italia ma con soli due gol di scarto. Il CSKA Mosca si è giocato le proprie speranze perdendo in casa nell’ultima partita con i capitolini, per cui Madrid e Roma a braccetto voleranno verso gli ottavi. Il Madrid sembra aver trovato linfa vitale con l’insediamento del nuovo tecnico Santiago Solari, appena confermato dal proprio Presidente con un contratto fino al 2021. Ripeterà le gesta di Zidane? Tutti se lo augurano nella Casa Blanca alla luce anche dei recenti risultati che hanno portato ad un serie di vittorie non sperate con una valanga di gol segnati. Stranezze del Calcio. (car.bia.)

rosa i 22 giocatori di cui ha bisogno e soprattutto di venir ascoltato sia dal Direttore Generale Mateu Alemany che dal Direttore della sezione Calcio Pablo Longoria. Il presidente, magnate, filantropo (e chi più ne ha più ne metta) Lim farà il resto al suo ritorno in Spagna previsto per la partita contro il Manchester Uni-

ted del 12 dicembre. Partita che probabilmente sancirà il secondo posto degli inglesi che avendo ora due punti di vantaggio sugli spagnoli, frutto della loro sofferta vittoria a Torino, hanno quasi messo al sicuro la qualificazione almeno come secondi nel gruppo 'H'. Carlo Bianchi

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Lo stilista e l'atelier Giacca raglan con impunture in lana doppia su tweed spigato

Maniche apribili con lampo centrale

Alberto Lusona nasce a Torino il 22 maggio 1957, si diploma al Liceo Artistico della città nel 1977 e, successivamente, all’Accademia Albertina di Belle Arti nel 1981. Vince il concorso a cattedre nel 1983 ed entra di ruolo nel 1984 esercitando fino al ‘92. Alla “Original System” Scuola Internazionale di Moda di Milano nel 1986 ottiene la cattedra di Stilismo e insegna per due anni. Dal 1992 al 2001 è professore di Vetrinistica e Make-up presso l’Istituto di Arte e Moda “Ilda Bianciotto” di Torino, nella quale si occupa anche della parte grafica (figurini e modelli) per le pubblicazioni sviluppate dallo staff redazionale della scuola. Oltre a questo, si dedica alla frequentazione di corsi di ceramica, sbalzo su rame, oro in foglia ed espone le sue pitture in mostre personali e collettive. Apre, nel 1992, l’Atelier Alberto Lusona: sartoria di alta moda e prêt-àporter nel centro di Torino. Sin dalla sua apertura, l’atelier si differenzia per la sua eleganza e per lo stile raffinato e unico dello stilista. Alberto Lusona gioca con forme e materiali non convenzionali mescolando elementi “old fashioned” a concetti moderni con successo. In questo contesto approfondisce gli studi di fisiognomica, del colore, della forma sulla base delle diverse peculiarità fisiche di ogni singolo cliente. Ogni anno vengono presentate nel suo Atelier due collezioni: Primavera/Estate e Autunno/Inverno. A febbraio 2012 l’attività dell’Atelier Alberto Lusona ha compiuto venti anni.

Panoramica dell'azienda

Pantalone velluto millerighe con spacco stondato con abbottonatura

Abito sposa in velluto e organza

Situato nel centro di Torino, al secondo piano di Via Monte di Pietà 16, l’attività di Alta Sartoria viene intesa a 360°: dal disegno del figurino alla scelta delle forniture e dei tessuti. Il mondo dell’Atelier Alberto Lusona, però, non si ferma qui. Il cliente può usufruire della grande eccletticità dello stilista per una ristrutturazione totale del proprio look appropriata alla propria persona: abiti, make-up, hairstyle e il confezionamento di tutti quegli accessori indispensabili per esaltare sempre e ovunque l’immagine del cliente. A questo scopo, viene sviluppata ed è in continua evoluzione la ricerca stilistica e sartoriale sulla vestibilità e sui modelli, approfondendo tematiche quali lo studio del particolare del taglio, la rifinitura, il ricamo artigianale e l’accostamento cromatico e materico dei tessuti. Lo stile di Alberto Lusona può essere definito come un’incessante sperimentazione ludica di materiali, forme e colori.

Cappotto in ciniglia a trama floreale

Pantalone velluto a costa larga con orlo stondato e bottoni

In alto figurini; in basso sala dell'atelier


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Storia e Curiosità

Una società quasi centenaria, fondata al... 'Bar Torino'! La curiosa storia del Valencia si intreccia in qualche modo con la Juve e con la città della Mole... Che rischiamo seriamente di scivolare in Europa League, matematicamente già in questo turno.

LA MISSIONE Dare un senso alla sfida del Mestalla del 12 dicembre contro lo United. Questa la missione valenciana all'Allianz Stadium. Perché la "remuntada" del Manchester a Torino, non solo ha rovinato la festa anticipata alla Juve, ma ha pregiudicato sensibilmente le speranza valenciane di andare agli ottavi di finale. SITUAZIONE Juve 9, United 7, Valencia 5, Young Boys 1. Questa la classifica attuale del girone H. Se gli Allegri-boys avessero sconfitto la banda Mourinho, oggi gli spagnoli avrebbero 1 punto di margine sugli inglesi e avrebbero puntato tutto sulla sfida al Mestalla del 12 dicembre. Sotto la Mole invece i valenciani possono perdere al massimo un punto nella sfida indiretta contro lo United per restare in corsa e ad Old Trafford arriva lo Young- Boys: facile prevedere la vittoria di Pogba e compagni. IL CAMMINO In realtà il Valencia ha fat-

to harakiri da solo, già nella prima giornata, perdendo in casa contro la Juve, nonostante la celeberrima espulsione di Ronaldo. Ma gli spagnoli erano poi riusciti a pareggiare 0-0 ad Old Trafford. Dove la Juve ha vinto alla terza giornata. Ma in contemporanea,

anziché approfittarne, il Valencia ha buttato l'occasione pareggiando 1-1 a Berna. Nella quarta giornata ancora la speranza di accorciare i 2 punti di distacco dagli inglesi. Ma mentre il Valencia regolava per 3-1 lo Young Boys al Mestalla, ecco l'impresa del Manchester a Torino. E quindi inglesi ancora avanti di 2 punti sugli spagnoli.

VALENCIA E TORINO Valencia è la terza città della Spagna come numero di abitanti, così come Torino è la terza d'Italia. E Valencia è meta delle vacanze estive di molti italiani, soprattutto torinesi, grazie ai 3 voli diretti settimanali che collegano le due città. Anche capitan Chiellini ha visitato qualche anno fa la città spagnola, rimanendone incantato. VALENCIA E 'BAR TORINO' Ma il legame più profondo tra la città della Mole e il

Valencia (che non è l'unica squadra cittadina nella Liga, esiste anche il Levante che però vanta meno tifosi e storia meno nobile) si riconduce alla fondazione della squadra spagnola. Che avvenne al 'Bar Torino' nel 1919. Di quel bar ora rimane una targa, in Plaza de l'Ayuntamento (piazza del Comune, la principale di Valencia) ed anche il più

grande Valencia Store si trova di fronte al Comune della città, mentre il Museo del Valencia è inserito all'interno del Museo della Scienze, grande opera archittettonica dell'Archistar locale Calatrava. VALENCIA E LA CHAMPIONS Nonostante la corazzate Barcellona e Real Madrid, il Valencia vanta un eccellente palmares: 7 scudetti, 6 Coppe di Spagna, 1 supercoppa spagnola. E anche in Europa il Valencia ha alzato molti trofei al cielo: 1 coppa Uefa, 2 Coppe delle Fiere, 1 Recopa e 2 Supercoppe Europee. GLI ANNI D'ORO L'epoca migliore del Valencia inizia nel 1999. Con Claudio Ranieri in panchina elimina in Semifinale di Coppa del Re di Spagna il Real Madrid, rifilando alle "merengus" uno storico 6-0 al Mestalla. In finale poi batterà l'Atletico Madrid. Nel 2000 poi, dopo aver eliminato Lazio e Barcellona, il Valencia arriva in finale di Champions sotto la guida di Hector Cuper. Ma stavolta vince il Real Madrid 3-0. Altra incredibile finale nel 2001. Stavolta si gioca a San Siro e la sfida contro il Bayern Monaco è molto equilibrata. Ma ai rigori si impongono i teutonici. Cuper lascia a Benitez, che tiene il Valencia ad eccellenti livelli: nell'estate del 2004 infatti vince la Liga per la sesta volta nella storia e trionfa in Coppa

Uefa sconfiggendo in finale il Marsiglia. Benitez dopo il doppio trionfo lascia, ed è ancora Ranieri a guidare il Valencia alla vittoria nella Supercoppa d'Europa contro il Porto. Un Valencia italianissimo con Amedeo Carboni, Corradi, Di Vaio, Fiore ed Emiliano Moretti.

cia comunque ristruttura il "Vecchio" Mestalla che diventa una fortezza. Nel 2008 il Valencia vince di nuovo la Coppa di Spagna e negli ultimi anni partecipa spesso alla Champions League, alternando però ottime stagione ad alcune mediocri (come quella attuale).

IL DECLINO ECONOMICO Dopo i trionfi, iniziano i guai. Il Presidente Soler deve bloccare i lavori per il mastodontico "Nou Mestalla", gigantesco stadio a 5 anelli. Stadio ancora non completato e forse non lo sarà mai. Il Valen-

(In alto a sinistra Plaza de Toros; in alto a destra l'antica sede del Bar Torino; in centro Città delle Arti e delle Scienze; in basso a destra la targa ricordo del bar Torino)

Alessandro Costa


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Storia / Novembre Juve

di Ermanno Vittorio

'Cochi', il portiere goleador con il bianconero nel cuore Sentimenti IV è stato simbolo di eccellenza tecnica anche con il pallone tra i piedi prestazione da incorniciare, termina 5-0 con tripletta di Schillaci, autorete di Aldair e gol di Baggio. Da ricordare la rissa nel finale che costringe l’arbitro Stafoggia ad espellere per scorrettezze Di Canio, Julio Cesar e Nela. Schillaci festeggia la tripletta con un premio speciale da parte del pilota Alesi presente alla partita, uno dei suoi caschi originali.

15 novembre 2000 La Juventus piange la scomparsa di Edoardo Agnelli, figlio dell’Avvocato Gianni. Membro del Consiglio d’Amministrazione dal 18 ottobre 1985, seguì la squadra come accompagnatore a metà degli anni '80, è rimasta impressa la sua esultanza a bordo campo e sul terreno di gioco nella finale Intercontinentale di Tokio 1985 allorché la Juve conquistò il suo primo titolo mondiale per club. 16 novembre 1958 Juve-Milan (4-5) indimenticabile. Prima dell’avvio, alle 14.20, dal settore dei distinti centrali la folla straripante invade il campo non essendoci più posti sugli spalti. I tentativi di bloccare la pacifica invasione sono vani. L’arbitro Jonni dopo un quarto d’ora di ritardo decide di iniziare nonostante il pubblico a bordo campo. La gara è splendida, s’impone il Milan con un gol a tempo scaduto ma la rimonta bianconera da 4-1 a 4-4 è fantastica grazie ai gol di Boniperti, Corradi, Charles e Sivori. 17 novembre 1991 Esordio in campionato con la Juventus per Antonio Conte che sostituisce sul finire della partita Schillaci in Juventus-Torino (1-0) con gol di Casiraghi. Per Conte sarà l’inizio di una lunga carriera bianconera che lo vedrà raccogliere in totale 419 presenze con i colori bianconeri. 18 novembre 1990 Arriva al Delle Alpi la Roma, la Juve offre una

19 novembre 1933 Prima partita di campionato al Comunale (all'epoca Stadio Mussolini) per la Juventus (Juve-Genoa 8-1). Gol a grappoli sul malcapitato Genoa, tripletta di Renato Cesarini, Borel II (2), Orsi (2), Ferrari. L’ultima segnatura della Juve arriva al 90° e non poteva che siglarla proprio Cesarini !

squadra argentina del River Plate, la partita darà un’aiuto ai sinistrati dell'alluvione del Vajont, devolvendo l’intero incasso. Vittoria bianconera 2-1 in rimonta dopo aver subito il calcio di punizione del centravanti Luis Cesar Menotti che diverrà poi allenatore vincendo il mondiale 1978 con l'Argentina. La Juve non è frenata dalla pioggia torrenziale, nella ripresa rimonta con i gol di Del Sol e Nenè. ti e dei connazionali John e Karl Hansen, contribuisce a far vincere gli Scudetti numero 8 (49/50) e 9 (51/52). Lascia la Juve nel 1956 prima di chiudere la carriera giocando una stagione nella Lazio. 21 novembre 1965 Netta affermazione bianconera nel 141° derby (2-0) con un gol per tempo delle due ali della squadra: Dell’Omodarme e Menichelli. La Juve disputa gli ultimi undici minuti di gioco in dieci dovuto all’abbandono del campo da parte del suo centravanti Traspedini che in uno scontro aereo ha la peggio dovendo uscire, all’epoca non erano ancora consentite le sostituzioni.

20 novembre 2011 All’età di 89 anni muore Karl Aage Praest, uno dei simboli della squadra degli anni ’50. Per una strana e curiosa combinazione, Praest ci lascia nella stessa data di una sua impresa calcistica: il 20/11/49, 12a giornata, si svolge Pro Patria-Juventus, termina 3-0 per i bianconeri con tripletta di Praest. Nato a Copenaghen il 26/2//22, in bianconero gioca 7 stagioni dal 1949 al 1956, colleziona 233 presenze e segna 51 gol. Nella squadra in cui brilla la stella di Boniper-

22 novembre 1995 Con il gol realizzato al Borussia Dortmund (1-2), Del Piero è andato in gol 5 volte in 5 partite consecutive di Champions. Un’impresa mai riuscita a nessun giocatore italiano, il precedente record era del giocatore del Milan Bean (5 reti ma in 4 partite consecutive nella coppa Campioni 57/58). 23 novembre 1958 Esordio in Serie A e nella Juventus per Ernesto Castano, la partita è BariJuventus (1-1), per Castano è l’inizio di una carriera incredibile con i colori bianconeri che lo porterà a raccogliere in totale, coppe comprese, 340 presenze. 24 novembre 1971 Grazie ad un gol di Bettega la Juve espugna il Prater di Vienna (1-0) nell’andata degli Ottavi della coppa

UEFA. Per il gelo su Vienna, la partita venne disputata alle ore 18.30, nella mattinata viene spalato il campo e parte degli spalti. Gli spettatori saranno circa cinquecento. 25 novembre 1971 Un’inchiesta giornalistica sulla rosa dei giocatori della Juventus svela che per il gruppo la donna più bella del mondo è Senta Berger

con 5 preferenze, segue Virna Lisi con 3, 2 preferenze Catherine Deneuve e Sofia Loren, una preferenza Raquel Welch, Grace Kelly, Ursula Andress, Romy Schneider, Maria Grazia Buccella, Jane Fonda, Brigitte Bardot. 26 novembre 1996 La Juventus si aggiudica a Tokio la coppa Intercontinentale battendo in finale gli argentini del River Plate, il gol della vittoria è di Del Piero a nove minuti dal termine. La Juventus bissa così il successo del 1985. 27 novembre 1963 La Juve affronta in amichevole al Comunale la

28 novembre 2014 'Cochi' ci ha lasciato all’età di 94 anni. Indimenticabile campione, simbolo di eccellenza tecnica con il pallone tra i piedi e longevità calcistica, Sentimenti IV verrà ricordato come uno dei pochi portieri italiani in gol nel massimo campionato (5 reti in 188 partite alla Juve come rigorista), ma anche come il più anziano tra i calciatori italiani in vita ad aver preso parte a un’edizione dei Mondiali, la Coppa del Mondo 1950 in Brasile. La sua bravura fuori dai pali l’ha spesso fatto schierare anche come giocatore di movimento, e la sua passione per questi colori lo ha fatto essere sempre vicino alla famiglia juventina anche dopo la fine della sua carriera agonistica. 29 novembre 1967 La Juve affronta per l’andata del II turno di Coppa Campioni a Torino il Rapid di Bucarest, la partita si disputa alle ore 15 con diretta tv tranne che per il Piemonte. I 20.000 spettatori si entusiasmano al gol che decide la partita (1-0) siglato dallo svedese Roger Magnusson con un diago-

nale splendido che incoccia nel palo per poi terminare la sua corsa in fondo alla rete. Essendo il Rapid in completo bianco, la Juve opta per pantaloncini neri con calzettoni bianchi. 30 novembre 1947 La Juve festeggia il suo cinquantenario con un’amichevole di lusso, a Torino arriva il Norrkoeping che a sua volta festeggia il cinquantenario. Il club svedese annovera giocatori che poi saranno protagonisti del campionato italiano come Liedholm e Nordhal. 2-0 per gli ospiti il risultato con doppietta del centravanti Nordhal. Prologo alla partita, la premiazione in Comune da parte del sindaco di Torino Negarville che offre due trofei in bronzo alle due dirigenze. (Nella prima colonna il libro su Edoardo Agnelli; nella seconda colonna Karl Aage Praest; nella terza e quarta colonna Sentimenti III e Sentimenti IV; nella quarta colonna Senta Berger; nella quinta e sesta colonna in basso il gol di Roger Magnusson; nella sesta colonna in alto Dell'Omodarme)


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Spettacoli e Cultura

Gipo: l’uomo, l’artista e il politico Una mostra ricorda Farassino, il poeta di Porta Pila e grande tifoso juventino

Ël 6 ëd via Coni, l’é na cà veja che gnanca na volta, l’era nen bela”; così comincia una delle canzoni più conosciute di Gipo Farassino, nei pressi di Porta Palazzo, a Torino, dove tutto ebbe inizio e dove il musicista nacque. Uno dei più importanti cantautori piemontesi (e tifosissimo juventino) proveniva da uno dei quartieri più poveri della città, ma fu proprio questa condizione a diventare la sua fortuna, ad essere protagonista delle sue canzoni sia in torinese che in italiano. A lui è dedicata la mostra “Gipo Farassino. L’uomo, l’artista, il politico”, promossa dal Consiglio Regionale del Piemonte in collabora-

zione con la “Fondazione Caterina Farassino”, creata nel ricordo della figlia prematuramente scomparsa. La mostra è stata inaugurata mercoledì scorso e all’anteprima sono intervenuti l’altra figlia dell’artista, Valentina, presidente della Fondazione che ha ringraziato il Consiglio regionale per l’omaggio che dedica a suo papà e il giornalista Bruno Quaranta che ha ricordato l’importanza e la grandezza di Gipo nell’interpretare la canzone d’autore in lingua piemontese. “Farassino era un vero artista, un grande piemontese, un talento raffinato che conosceva a fondo il mondo dei grandi cantautori italiani e stra-

nieri che, ricambiati, lo ammiravano” ha ricordato la consigliera regionale Silvana Accossato intervenuta in rappresentanza dell’Assemblea legislativa. Numerosi anche gli exparlamentari e consiglieri presenti in sala tra cui Um-

berto Bossi, Enzo Ghigo, Matteo Brigandì e Giampiero Leo. La mostra sarà visitabile presso la Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” di via Confienza 14, dal 22 novembre all’8 gennaio. “Farassino era un vero artista,

News Teatro di Paolo Rachetto 'Shakespeare in love' Al Teatro Alfieri, per il cartellone 'Il Fiore all'Occhiello' di Torino Spettacoli, da giovedì 29 novembre a domenica 2 dicembre, Lucia Lavia e Marco De Gaudio, per la regia di Giampiero Solari, portano in scena 'Shakespeare in love'. Siamo nella Londra elisabettiana e Shakespeare è un autore emergente, che non riesce a scrivere il copione che gli è stato commissionato, una commedia improbabile dal titolo decisamente imperfetto: 'Romeo e Ethel, la figlia del pirata'. Senza soldi e in ritardo con la consegna, vaga per le strade della città in cerca d’ispirazione finché non incontra Viola De Lesseps che, camuffata da ragazzo, si presenta per l’audizione dello spettacolo, determinata a realizzare il sogno di poter recitare su un palcoscenico allora vietato alle donne. Shakespeare scopre la vera identità della ragazza, tra i due scoppia la passione e il giovane autore ritrova finalmente la sua Musa. Viola però è già promessa sposa al potente Lord Wessex, membro della corte della Regina Elisabetta, e tra i due, proprio come per Romeo e Giulietta, l’amore sembra impossibile. (Foto Marina Alessi)

'Fare un'anima' Giacomo Poretti, senza l’appoggio degli storici compagni Aldo e Giovanni, affronta al Teatro Colosseo, con 'Fare un'anima' (giovedì 29 novembre alle ore 21), con l'umorismo e l'ironia che lo contraddistingue, un monologo che prende avvio da un inciampo, da una scivolata, da una parola inattesa - anima, appunto - che entra in casa come un ospite inaspettato e indesiderato. Quando si sviluppa l’anima in un essere vivente? Esiste realmente o è solo una chimera creata dall’uomo? E, nel caso in cui esistesse, a cosa serve? O meglio, cosa vorrebbe farne lei di noi? Queste sono solo alcune delle domande da cui Giacomo Poretti parte per riflettere, con divagazioni e provocazioni, su un 'organo' che i moderni manuali di medicina non considerano, ma di cui gli uomini si interrogano da sempre. (Foto Teatro Colosseo)

'Un autunno di fuoco' Dal 30 novembre al 2 dicembre, al Teatro Erba di Torino, 'Un autunno di fuoco', di Eric Coble. Sul palco Milena Vukotic e Maximilian Nisi, per la regia di Marcello Cotugno. Produzione La Contrada, Teatro Stabile di Trieste. Un’anziana barricata in casa e un intruso che si infila dalla finestra. Inizia così 'Un autunno di fuoco', commedia dolce e graffiante sui delicati e spesso esplosivi rapporti tra madri e figli. Ma Alessandra non è una vecchietta indifesa, bensì un'artista quasi ottantenne alla resa dei conti con la sua famiglia per stabilire dove trascorrerà i suoi ultimi anni di vita. Con una passione vulcanica e una pila di bombe Molotov, Alessandra si chiude in casa minacciando di dar fuoco a tutto piuttosto che finire in una casa di riposo. L'intruso è Chris, il più giovane dei tre figli. (Foto Torino Spettacoli)

un talento raffinato che conosceva a fondo il mondo dei grandi cantautori italiani e stranieri, che, ricambiati, lo ammiravano” ha ricordato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Nino Boeti. Storica fu l’amicizia con Fabrizio De Andrè con cui condivise la poesia e con cui era solito passare le serate dopo i concerti, bevendo e cantando. I cimeli presentati nella mostra mantengono intatta la capacità di evocare in pochi tratti quell’universo e farlo sembrare, allo stesso tempo, lontano e vicino. Gipo ha attraversato i momenti più difficili della storia del nostro paese, le contestazioni del Sessantotto, quelli bui

all’inizio degli anni ottanta, sapendo raccontare con un sorriso dolce-amaro ciò che stava succedendo nella sua città di operai, di quelli che avevano il Sangone come unico mare e che sognavano il riscatto dalla loro condizione. Dal 1987 al 1994 è stato segretario della Lega Nord Piemont, entrando successivamente alla Camera dei Deputati e poi nel Parlamento europeo. Assessore regionale all’Identità piemontese, nel 2005, proprio dopo la morte della figlia, decise di tornare al suo primo amore, la musica. (Si ringrazia l'ufficio stampa del Consiglio Regionale del Piemonte)

News Cinema 'Torino Film Festival' 'Ragazzi di stadio, 40 anni dopo' Nell'ambito del 'Torino Film Festival', in programma dal 23 novembre al primo dicembre, Daniele Segre torna a raccontare il mondo degli ultrà miscelando il repertorio costituito dalle fotografie pubblicate nel libro "Ragazzi di stadio" (1980) e dei suoi due film 'Il potere deve essere bianconero' (1977) e 'Ragazzi di stadio' (1980). Fra fumogeni, cori da stadio, fuochi d'artificio e bandiere tricolori, i protagonisti raccontano cosa la curva abbia rappresentato per loro nel tempo - una fuga, una famiglia, un rito arcaico attraverso cui dar sfogo al proprio istinto - dal passato dei Fighters di Beppe Rossi ai Drughi II anello curva sud, di oggi, della Juventus. IL FILM - Un coro da stadio scandito da colpi di tamburo: «I campioni dell’Italia siamo noi». I Drughi, gli ultrà della Juventus, stanno festeggiando nel centro di Torino il settimo scudetto consecutivo vinto dalla squadra bianconera durante il campionato 2017-2018. Fumogeni, fuochi d’artificio, bandiere tricolori ci introducono al gruppo degli «anziani», quasi tutti diffidati, e al gruppo dei «giovani». Nel corso del film i protagonisti raccontano cosa la curva abbia rappresentato per loro nel tempo: una fuga, una famiglia, un rito arcaico attraverso cui dar sfogo al proprio istinto. «Attraverso le storie dei protagonisti si affrontano le trasformazioni sociali e ideologiche che il nostro Paese ha attraversato in questi decenni. I protagonisti non sono solo i “cinquantenni” personaggi dei miei film precedenti, ma studenti, operai, disoccupati che vivono grazie alla comune fede juventina che, come allora, è l’unica condizione in cui si sentono protagonisti, si riconoscono in un gruppo, in una fede. Lo stadio, che rimane sullo sfondo, è un luogo simbolico che racconto attraverso le vite di chi lo popola». IL REGISTA - Daniele Segre, nato ad Alessandria nel 1952, ha iniziato la sua carriera come fotografo, prima di esordire nella regia con il documentario 'Perché droga' nel 1976. Ha quindi pubblicato il libro fotografico 'Ragazzi di stadio' e fondato la casa di produzione 'I Cammelli'. Nel 1983 ha diretto il lungometraggio di finzione 'Testadura' presentato in concorso a Venezia, a cui sono seguiti, tra gli altri film, 'Manila Paloma Blanca Lisetta Carmi - Un’anima in cammino' presentato a Venezia nel 2010, e 'Sic Fiat Italia' presentato al Torino Film Festival 2011, dove nel 2014 ha portato 'Il viaggio di Carlo' nel 2015 'Morituri' e nel 2016 'Nome di battaglia donna'


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Spettacoli e Cultura

'I Macchiaioli', l'Arte italiana verso la modernità Alla GAM 80 opere provenienti dai più importanti musei, enti e collezioni private

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rosegue con successo, alla Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, 'I macchiaioli - Arte italiana verso la modernità'. L'esposizione è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e

L'Oroscopo

'24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE' ed è a cura di Cristina Acidini e Virginia Bertone, con il coordinamento tecnico-scientifico di Silvestra Bietoletti e Francesca Petrucci. La storia, gli antefatti, la nascita e la stagione iniziale e più felice della pittura macchiaiola (ovvero il periodo che va dalla sperimentazione degli anni '50 dell’800 ai capolavori degli anni '60) saranno i protagonisti della mostra. 80 opere provenienti dai più importanti musei italiani, enti e collezioni private, in un ricco racconto artistico sulla storia del movimento, dalle origini al 1870, con affascinanti confronti con i loro contemporanei italia-

A cura di Elis

ARIETE (21/03-20/4) La settimana si apre in fase positiva grazie alla presenza della Luna nel vostro cielo. Inoltre avrete il Sole e Mercurio in aspetto favorevole che vi tengono su di morale, e vi danno l'opportunità di realizzare i vostri programmi quotidiani in tutta tranquillità e senza impedimenti. La vita sociale si prospetta quindi piuttosto vivace. Anche i nati nella prima decade, sotto l'effetto della quadratura di Saturno, si sentiranno più sollevati.

ni. L’esperienza dei pittori 'Macchiaioli' ha costituito uno dei momenti più alti e significativi della volontà di rinnovamento dei linguaggi figurativi, divenuta prioritaria alla metà dell’800. Fu a Firenze che i giovani frequentatori del Caffè Michelangiolo misero a punto la «Macchia». Una coraggiosa sperimentazione, che porterà ad un’arte italiana «Moderna», che ebbe a To-

rino, nel maggio del 1861, la sua prima affermazione alla Promotrice delle Belle Arti. Negli anni della sua proclamazione a capitale del Regno d’Italia, la città visse una stagione di particolare fermento culturale. È proprio a questo periodo, nel 1863, che risale la nascita della collezione civica d’arte moderna, l’attuale GAM, che aveva il compito di documentare l’arte

accollarvi nuove responsabilità, non sempre ben accette, e Urano che vi chiede di cambiare prospettive e punto di vista, nonostante le vostre resistenze. Accettate il cambiamento.

LEONE (23/07-23/08) La settimana inizia in maniera grintosa per voi amici del Leone, grazie alla Luna in un segno amico. Inoltre il Sole entra in posizione favorevole, raggiungendo Mercurio e Giove già ben posizionati. Finalmente passerete una settimana scorrevole e ricca di soddisfazioni, in cui sarete mentalmente agili e molto attivi. La vita mondana sarà piuttosto vivace, così come quella sentimentale.

TORO (21/04-20/05)

VERGINE (24/08-22/09)

Il Sole uscirà dall'opposizione, mentre Marte sarà per tutto il periodo in ottimo aspetto. Termina, così, un periodo altalenante per l'umore e se ne apre uno molto soddisfacente sotto tutti i punti di vista. Marte vi darà una bella carica dinamica che durerà a lungo e vi permetterà di raggiungere importanti obiettivi. La settimana prosegue in crescendo con la Luna nel vostro segno mercoledì.

Settimana un po' faticosa per voi amici della Vergine. Mercurio, Marte e anche il Sole vi disturbano parecchio abbassando il tono psicofisico e confondendovi la testa. E a voi vivere nel caos mette una certa ansia. Così parecchi di voi vedranno il livello dell'ansia salire... riuscite a tirare un po' il fiato con la Luna armonica che vi riporta con i piedi per terra!

GEMELLI (21/05-21/06)

BILANCIA (23/09-22/10)

Diversi astri in aspetto difficile vi sovrastimolano causando troppe tensioni sia nell'animo che nella vita pratica. A Mercurio, Marte e Giove contrari, infatti, si unisce anche il Sole. Si prospettano giornate abbastanza complicate, durante le quali molti ostacoli intralceranno il cammino facendovi, in qualche caso, perdere le staffe. Calma e pazienza, perché sul lungo periodo avrete ragione. Più sereno il fine settimana con la Luna nel segno.

A parte un inizio di settimana un po' sottotono a causa della Luna in opposizione, il resto sarà ottimo, grazie a Venere nel segno e agli aspetti armonici di Mercurio, Giove e anche del Sole. Vi sentirete in gran forma, sarete pieni di spirito d'iniziativa e potrete finalmente prendere decisioni mettendo da parte i vostri soliti indugi. Anche le relazioni sociali saranno vivaci e piacevoli. Nuove conoscenze potrebbero diventare belle amicizie.

CANCRO (22/06-22/07)

SCORPIONE (23/10-22/11)

La settimana si prospetta scorrevole e vivace grazie al sostegno di Marte che vi rende combattivi e reattivi davanti a eventuali situazioni bloccate. Certo, molti di voi stanno faticando non poco a causa di Saturno contro che vi costringe ad

Amici dello Scorpione, il Sole esce dal vostro segno lasciandovi dentro un pieno di buone energie che potrete utilizzare nei prossimi mesi. Questa settimana, comunque, avrete dalla vostra un bel Marte, che vi darà una bella carica di

allora contemporanea. La prestigiosa collezione ottocentesca della GAM favorisce un’inedita occasione di studio e un’attenzione particolare viene restituita ad Antonio Fontanesi, nel bicentenario della nascita, agli artisti piemontesi della Scuola di Rivara (Carlo Pittara, Ernesto Bertea, Federico Pastoris e Alfredo D’Andrade) e ai liguri della Scuola dei Grigi (Serafino De Avendaño, Ernesto Rayper), individuando nuovi e originali elementi di confronto con la pittura di Cristiano Banti, Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Odoardo Borrani, protagonisti di questa cruciale stagione artistica. L'esposizio-

ne si chiuderà il 24 marzo 2019. Paolo Rachetto (In alto a sinistra'Autoritratto' di Luigi Mussini; nella seconda e terza colonna un'opera di Giovanni Fattori; nella quinta colonna 'La cugina Argia' di Giovanni Fattori; in basso a sinistra un'opera di Lorenzo Gelati; a destra un'opera di Alfredo D'Andrade)

dinamismo e voglia di combattere per i vostri obiettivi. Cautela! Perché la Luna in opposizione potrebbe rendervi particolarmente suscettibili.

SAGITTARIO (23/11-21/12) La Luna che vi sorride da un segno amico. Inoltre il Sole entra nel vostro segno per il suo transito annuale. Si apre, come sempre, un bel periodo di rinnovamento interiore. Quest'anno, inoltre, anche Mercurio e Giove sono nel segno e vi garantiscono prontezza mentale e ottimismo. Tutti questi astri armonici, terranno a bada gli effetti di Marte, in aspetto dissonante.

CAPRICORNO (22/12-20/01) Sempre sotto i buoni auspici di Marte e anche del Sole, in aspetto favorevole, starete di buon umore e passerete giornate intense e movimentate. Progetti e programmi quotidiani fileranno via lisci e non ci sarà ostacolo che riuscirà non diciamo fermarvi, ma neanche rallentarvi. Saturno nel segno, inoltre, sta aiutando i nati nella prima decade a portare a termine un'importante realizzazione.

ACQUARIO (21/01-19/02) Buona settimana da un punto di vista astrale. Il Sole, infatti, smette di esservi ostile e passa in aspetto armonico, unendosi a Mercurio e Giove. I nativi della prima decade si sentiranno subito più leggeri e spiritosi. Anche Venere continua a essere a favore e sostiene i nativi della terza decade. Si prevede quindi una settimana piacevole per tutti con dei buoni risvolti soprattutto nella vita sociale e di relazione.

PESCI (20/02-20/03) A dominare la scena del vostro cielo, cari amici dei Pesci, è Marte che transita nel vostro segno e immette nel vostro sistema corpo-mente una forte carica combattiva. Le negatività di Mercurio e Giove, e anche del Sole, suggeriscono momenti di confusione e difficoltà nelle relazioni con gli altri. Dovete, perciò, muovervi con molta cautela, stando attenti a non ferire le persone care.


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Giada, la Miss Champions di 'JuveToro'

L

a biondissima GIADA SALANDIN è la miss 'JuveToro' per il numero speciale del nostro settimanale dedicato alla Champions League. Bella, brava e tifosissima bianconera... Ciao Giada, presentati ai nostri lettori Sono nata a Torino, 18 anni fa, lavoro come parrucchiera ma sono anche attrice e mi potete vedere in televisione su GRP, canale 114, nella trasmissione For Music Tv. Ti guarderemo molto volentieri. Svolgi tante attività, ma quali sono i tuoi hobby? Canto e recitazione su tutti: la mia attrice preferita è Angelina Jolie, mentre i cantanti preferiti sono Lady Gaga e Liftiba. Idoli molto popolari ed amati, dunque. Anche nel calcio i tuoi preferiti sono calciatori di grande blasone? In effetti, sì. Cristiano Ronaldo lo apprezzo da anni, anche quando non era ancora nella Juve. Grande campione, che ha sempre fame e dà il buon esempio ai compagni con l'impegno continuo e personalità. Cosa ti aspetti da Juve-Valencia? Spero che Cristiano possa "vendicarsi" dell'ingiusta espulsione del "Mestalla" e segnare una doppietta. È troppo importante vincere il girone e chiudere i conti il prima possibile. Vista la gara di andata, sembrerebbe una partita facile stasera, ma il Valencia ha grande esperienza internazionale, e non bisogna mai sottovalutare gli spagnoli... (ale.co.)



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