amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno VII - N. 8 - 9 DICEMBRE 2017 - Copia omaggio 3 domande a BB
La Partita / Il Punto
Le Interviste
Squadra OSpite
“Allegri, dopo la lezione a Sarri ora tocca all'Inter. Nerazzurri osannati ma i conti si faranno più avanti”
Juve, solidità ritrovata. Costa finalmente inserito negli schemi. Dybala, crisi di crescita ma si sbloccherà presto
Francesco Bellomo: “Sarà bianconero il derby d’Italia” Ombretta Cantarelli: “Con il Var basta veleni”
Spalletti, l’uomo chiave della rinascita interista. I numeri di Icardi, il 'giustiziere' dei bianconeri
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SENZA TREGUA
Dopo aver sbancato Napoli e il Pireo la Juve affronta l'Inter capolista. scontro diretto per lo scudetto tra i campioni d'Italia e gli storici rivali nerazzurri JUVENTUS-INTER | SABATO 9 DICEMBRE ORE 20.45
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3 domande a... Bruno Bernardi
“Allegri, dopo la lezione a Sarri ora tocca all'Inter” “I tifosi bianconeri devono tornare a sognare. Nerazzurri giustamente osannati ma i conti si faranno più avanti”
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runo Bernardi, la Juve ha conquistato gli ottavi di Champions League vincendo martedì scorso contro l'Olympiacos. Il primo obiettivo stagionale è stato raggiunto. “La qualificazione fornisce
ai bianconeri la consapevolezza di avere un patrimonio di giocatori in grado di consentire ai titolarissimi di rifiatare e di avere una riserva di energia per tentare
di primeggiare in tutte le competizioni. La Juve è maturata in questi ultimi anni, arrivando a giocare due finali continentali le quali, anche se perse, la hanno fortificata a dovere per tentare il terzo assalto. Ci vuole anche più fortuna rispetto alle sconfitte con Barcellona e Real Madrid ma anche le due 'ispaniche' dovranno tenere d'occhio una Juventus che non è mai da sottovalutare, a patto che la 'dea bendata' abbia almeno un 'occhio di riguardo' nei suoi confronti. Si ricomincia a febbraio e c'è tempo per rimettere a posto i pezzi di un mosaico che sta amalgamandosi e che sta offrendo a Max Allegri la garanzia di un materiale umano importante e collaudato per gli euro-impegni. Di sicuro la
Juve è tra le migliori squadre d'Europa e venderà cara la pelle.” Dopo aver espugnato Napoli e il Pireo i bianconeri si sono rimessi pienamen-
te in marcia verso i due traguardi più importanti. Anche qualche malumore proveniente dai tifosi sembra essersi placato... “La Juve sta dimostrando di esserci, ha una maturità di comportamento in campo che da fiducia ad una tifoseria che, come ha giustamente detto Allegri, deve riprendere a sognare anche in Europa lasciando da parte i pensieri negativi. Si parla tanto del bel gioco del Napoli e della brillantezza della squadra partenopea ma nel momento della verità è venuta fuori l'esperienza e la qualità del gruppo bianconero che ha dato una lezione di praticità e realismo prima al Napoli e poi all'Olympiacos. Ma già nella partita con il Barcellona la Juve aveva dimostrato di aver svoltato in maniera decisa: in quella gara la Juve aveva saputo amministrare bene una sfida che bastava non perdere. Poi è arrivata la 'lezione' per il Napoli che si è reso conto che non si può partire 'sparati' senza pagare dazio in mancanza di rifornimenti adeguati. Questo non significa che i partenopei abbiano alzato bandiera bianca. Sarri ha però preso coscienza che non basta giocare bene per vincere.” Sabato sera a Torino arriva una lanciatissima Inter. I nerazzurri hanno appena conquistato la vetta della classifica. Spalletti è osannato da critica e tifosi,
Icardi sfiderà il suo connazionale Higuain... “È normale che Spalletti sia osannato. Critica e tifoseria accolgono i brillanti risultati nerazzurri con entusiasmo ma i conti si devono ancora fare, ad iniziare dalla fine del girone di andata. Il giro di boa darà risposte più concrete a Spalletti e a
chi rivede nell'Inter l'antiJuventus con la 'a' maiuscola. È anche una sfida tra i due bomber argentini che sono diventati rivali per la nazionale. Due bocche da fuoco che fanno paura e che potranno fare la differenza nelle partite più importanti. Higuain si sta confermando bomber di razza
e Icardi è maturato al punto da avere grossi estimatori non soltanto in Italia ma a livello internazionale. Fra i due c'è Dybala che deve ritrovare il suo equilibrio, la tranquillità fuori e dentro il campo per reggere ad alti livelli sino a fine stagione dando una mano a cercare di conquistare la 'coppa dalle grandi orecchie' a Kiev. L'Inter è comunque in crescendo e sta credendo nelle proprie possibilità di emergere ad alti livelli ma la strada, ripeto, è ancora lunga e intanto sabato dovrà superare un ostacolo durissimo: quello dei campioni d'Italia, tutt'altro che propensi a concedere spazio alla 'fuga' nerazzurra.” Roberto Grossi
BIANCONERI, UN ATTACCO ATOMICO DYBALA OK IN ITALIA, MALE IN EUROPA MIGLIORI ATTACCHI DI SEMPRE DOPO 15 TURNI 50 Fiorentina (1958/1959), 47 Milan (1950/1951), 45 Ambrosiana Inter (1933/1934), Inter (1950/51), 44 Juventus (1950/1951), 43 Juventus (1949/1950), 42 Inter (1949/50), 41 Inter (1947/1948), Juventus (2017/2018)
MIGLIORI BOMBER JUVE DOPO LE PRIME 15 GARE 17 Borel F. II (1933/34), 13Vivolo (1952/53), Charles (1957/58), Trezeguet (2005/06)
12 Martino (1949/50), Hansen (1951/52 e 1952/53), Dybala (2017/18)
MA PAULO FATICA IN CHAMPIONS
871 i minuti senza gol di Dybala in Champions. L'argentino in campionato ha messo già a segno 12 reti ma non altrettanto bene sta andando la sua avventura europa. Dybala non segna infatti dall'11 aprile scorso contro il Barcellona, dove mise a segno una doppietta allo Stadium.
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(M. Fiandrino)
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Il Punto
Juve, solidità ritrovata. Ora sorpasso alla capolista? Douglas Costa finalmente inserito negli schemi della squadra. Dybala, crisi di crescita: si sbloccherà presto
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l big match è servito. Se in assoluto la sfida tra Juve ed Inter è per antonomasia la “madre di tutte le battaglie”, nell'attuale situazione di classifica essa riveste un'ulteriore importanza capitale. A distanza di anni ed innumerevoli figure barbine, i nerazzurri di Spalletti vengono a fare
visita all'Allianz Stadium con la parvenza di un gruppo compatto, agguerrito e determinato. Oltre che, dettaglio non da poco, capolista. D'accordo, la vetta è affollata: in solo 2 punti ci sono 3 squadre ed il per-
corso è ancora molto lungo, ma qualcosa vorrà ben dire. Ad Appiano Gentile si sogna con lo champagne di ordinanza. Non sarà un po' presto? Detto questo, la sponda juventina si prepara alla partita rinfrancata dall'avere dimenticato lo scivolone di Genova (sempre nel capoluogo ligure
avvengono i rovesci più amari e catartici, col Genoa lo scorso anno, con la Doria nell'attuale stagione) e ben salda sulla ritrovata solidità difensiva. La Juve viene da un pareggio a reti inviolate con il Barcellona e da 3
vittorie consecutive senza subire gol. Se quelli guadagnati ai danni del Crotone si possono ascrivere all'ordinaria amministrazione, i 3 punti strappati al San Paolo ad un Napoli osannato da tutta la critica, anche aldilà dei meriti effettivi, sanno di impresa; così come la raggiunta qualificazione agli ottavi Champions con un risultato all'inglese (definizione di un tempo per il 2 a 0) sul campo sempre ostico dal punto di vista ambientale dell'Olympiacos. Se la difesa si assesta con continuità, coperta anche meglio da un centrocampo più denso, alla luce di un ripensamento di mister Allegri che sfodera con sempre maggiore continuità il terzo uomo a sostegno della terra di mezzo, l'attacco resta micidiale, con un Higuain costante ed a tratti commevente per l'impegno profuso, un Mandzukic sempre arrembante ed un Douglas Costa finalmente inserito negli schemi della squadra. Appare invece in preda ad una crisi più di crescita che di sostanza “'o picciriddu” Dybala. Si sa, quando le cose non riescono con naturalezza, si corre il rischio di forzare le giocate, cadendo nell'involuzione. È la tipica situazione che si sblocca all'improvviso, magari durante una partita importante, quando meno si attende. Juve–Inter, ad esempio! Sabato sera la gara dirà già qualcosa di definito sui valori della stagione. Definito, ma non definitivo. Il divario degli ultimi anni tra bianconeri e resto del campionato, a tratti imbarazzante e
fuorviante, si è assottigliato; non per questo la stella della Juventus si è spenta, tuttaltro. Si è aggiunga la “diavoleria” del V.A.R., utilizzata a piene mani nelle gare con la Signora protagonista ed ignorata in altre occasioni. Mai come quest'anno vincere lo scudetto vorrebbe dire sgombrare tutte le cattiverie ed i luoghi comuni di cui il calcio nostrano si alimenta fin dalla notte dei tempi. La sfida tra Juve ed Inter è la rivalità tra modi diametralmente opposti di concepire politiche sportive e gestioni di società calcistiche. Sabato sera comunque conteranno solamente i 3 punti. Da +5 per l'Inter a +1 per la Juve ci sta tutta
una stagione in divenire, un bivio che ha tanto le sembianze di un punto di non ritorno. A meno che, non ci sarebbe da stupirsi, la montagna partorisca il topolino,
in attesa della primavera. Marco Sanfelici (A sinistra Higuain e Douglas Costa; qui sopra i tifosi Juve; in basso a sinistra foto di gruppo bianconero)
In Europa Allegri ha superato Mourinho: 8 su 8 (e 22 vittorie su 40)
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’attuale mister della Juve, dopo la vittoria di martedì sera al Pireo contro l'Olympiacos, può vantare uno score non indifferente: 8 qualificazioni su 8 agli ottavi di finale di Champions League e tutte consecutive, contro le 7, altrettanto consecutive, dell’attuale mister del Manchester United alla guida anche del Chelsea, Inter e Real Madrid. 40 sono invece le panchine raggiunte dal tecnico livornese in Champions con la Juventus: 22 vittorie, 11 pareggi e 7 sconfitte.
Ecco le qualificazioni consecutive agli ottavi di finale: 14 Wenger (Arsenal dal 2003/04 al 2016/17) 8 Allegri (Milan e Juventus dal 2010/11 al 2017/18) 7 Mourinho (Chelsea, Inter e Real Madrid dal 2008/09 al 2014/15) 5 Benitez (Liverpool dal 2004/05 al 2008/09) 5 Ferguson (Manchester Utd dal 2006/07 al 2010/11) (M. Fiandrino)
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Numeri e Statistiche
di Massimo Fiandrino
Mai tanti gol da 67 anni, sempre a segno da 44 gare (record) Ben 41 reti per Higuain e compagni. Bianconeri avanti nella storia del derby d'Italia. Il bomber è Omar Sivori JUVE-INTER 104 A 70 230 le sfide fra Juve e Inter in gare ufficiali (168 in Campionato): 104 vittorie Juve, 70 Inter e 56 pareggi. 329 i gol messi a segno dalla Juve nelle 230 sfide ufficiali contro l'Inter contro i 284 nerazzurri. 9-1 la sfida con il risultato piu’ vistoso con l’incredibile vittoria della Juve datata 10/6/1961. 80 le vittorie della Juve contro l’Inter nelle 168 sfide nei Tornei a Girone Unico, 46 i successi dei neroazzurri e 42 i pareggi.
BIANCONERI MAI COSÌ TANTI GOL DA 67 ANNI 45 gol 1933/1934 44 gol 1950/1951 43 gol 1949/1950 41 gol 2017/2018 BOMBER DELLA SFIDA (CAMPIONATO E COPPE) SIVORI DAVANTI A BONINSEGNA 13 Sivori (Juve), 12 Boninsegna (Inter/Juve), 10 Me-
azza (Inter/Juve), 9 Anastasi (Juve), Del Piero (Juve), 8 Lorenzi (Inter), 7 Altobelli
(Inter), Baggio R (Juve), Boniperti (Juve), Ferrari (Inter/Juve), Charles (Juve), Cruz (Inter), 6 Causio (Juve), Hansen (Juve), Nyers (Inter) LE SFIDE A TORINO (Girone Unico) 58 vittorie Juve con l’Inter in 84 sfide a Torino in A, le ultime due consecutive (l’ultima il 05/02/2017 1-0, Cuadrado al 45°).
15 i pareggi: l’ultimo del 6/1/2015 per 1-1 (Tevez al 5°, Icardi al 64°). 11 le vittorie 'corsare' dell’Inter, l’ultima 3-1 il 03/11/2012 (Vidal (J) dopo 18 secondi, Milito (I) al 59° rig. e 75° e Palacio (I) al 90°); i neroazzurri sono stati la prima squadra a violare lo Stadium interrompendo una sequenza positiva bianconera (fra casa e trasferta) di 49 partite. ALLEGRI PARI CONTRO SPALLETTI SPALLETTI KO 18 VOLTE SU 23 CONTRO JUVE 5 i precedenti fra i 2 mister in serie A, 2 vittorie a testa e un pareggio. Nelle prime 2 sfide, nella prima stagione di Allegri in panchina in A, Spalletti allenava la Roma e Allegri il Cagliari. 14/12/2008 Roma-Cagliari 3-2; 10/05/2009 CagliariRoma 2-2; 24/01/2016 Juve-Roma 1-0; 17/12/2016 Juve-Roma 1-0; 14/05/2017 Roma-Juve 3-1. 20 i precedenti ufficiali di Allegri in panchina contro l'Inter, bilancio in parità: 8 vittorie, 8 sconfitte e 4 pareggi. 23 le sfide ufficiali di Spalletti contro la Juve (da mister Empoli, Sampdoria, Venezia, Udinese e Roma). La tradizione gli è contro: 18 sconfitte, 3 pareggi e solo 2 vittorie (ultima 14/5/17 Roma-Juve 3-1) 11 MISTER SULLE DUE PANCHINE 11 gli allenatori che hanno
allenato Inter e Juve ma l’ungherese Jozsef Violak (italianizzato nell’era fascista come Giuseppe Viola), Giovanni Trapattoni e Alberto Zaccheroni si sono seduti anche sulla panchina della terza grande del calcio italiano: il Milan. Tra Inter e Juve si sono sdoppiati (in ordine alfabetico) altri 8 mister: Carlo Carcano, Jesse Carver, Giovanni Ferrari,
Heriberto Herrera, Marcello Lippi, Rino Marchesi, Aldo Olivieri e Claudio Ranieri RECORD JUVE, A SEGNO DA 44 GARE DI FILA 44 La Juve segna da 44 gare consecutive in campionato (101 reti), record nella storia della A; l'ultimo digiuno il 22/10/2016 MilanJuve 1-0. Superata la Juve
di Conte, in gol per 43 turni di fila 37 i punti conquistati dalla Juve in questo campionato, 1 in più rispetto allo scorso anno. Un anno fa i bianconeri erano in testa da soli con 4 punti in più sulle seconde (Roma e Milan). 104 i gol di Higuain in serie A (Napoli 71 e Juventus 33) e 6 gol nelle ultime 6 partite.
Che strana l’Inter con gli occhi a mandorla P
er tutti quelli che ancora hanno negli occhi e nelle orecchie l’Inter del periodo Morattiano, questa cinese è una squadra a cui non si è per nulla abituati. Rimane, certo, la storica rivalità tra le due tifoserie ma in sostanza si tratta del solito storico sedimento delle vicende degli anni passati, e non tanto delle vicende del presente. Sono abbastanza lontani ormai i piagnucolii degli ex dirigenti e dei tifosotti interisti, riguardo a supposte ruberie della Juve, la quale non avrebbe permesso all’Inter di essere per i secoli dei secoli la squadra più forte di Milano, della Lombardia, d’Italia, d’Europa, del Mondo e dell’Universo (nel senso scientificamente e astronomicamente più ampio del termine). Fu in effetti scandaloso non vedere giustamente premiati gli sforzi atletici di D’Autilia, Dell’anno, Fadiga, Pistone, Macellari, Gresko, Panchev, e via dicendo. Fu in effetti scandaloso non vedere giustamente premiati gli esagerati sforzi economici di un presidente a cui nessuno aveva spiegato che comprare i cartellini dei giocatori non è esattamente come comprare le figurine dei giocatori. C’è qualche piccola differenza nei costi, per così dire. Sono anche già abbastanza lontani ormai, gli atteggiamenti boriosi quotidiani di tutto il club, a cui giustamente sarebbe piaciuto vincere facile. Atteggiamenti arroganti conditi da pasticci di telefonia, più tutto quello che di insolito, fantasioso e pericoloso si può ipotizzare di realizzare nel mondo del pallone.
Pasticci che poi, ad un certo punto, grazie ad alcuni magistrati dalle qualità tuttora oscure, cresciuti a pastiera, struffoli, pizza e mozzarelle di bufala (qualcuna magari con diossina, chissà…) finalmente hanno permesso 4 anni di soddisfazioni (oscure pure queste). Poi, finita la masturbazione e l’euforia, è stato necessario tornare alla realtà; realtà fatta di banche che vogliono indietro il grano, e di portafogli vuoti che sembravano gridare 'Basta! Non ne posso più! La pacchia è finita!'. È così che è iniziata la nuova fase dell’Inter con gli occhi a mandorla (senza facili battute sul pollo servito al ristorante cinese, per cortesia). È così che è iniziata una sorta di nuova primavera (senza facili battute sull’involtino servito al ristorante cinese, per cortesia). Se esiste ancora un’Inter è solo per la concretezza di investitori asiatici, che hanno lavorato con la giusta pazienza e senza sperperare soldi. I tifosotti interisti dovrebbero cercare di capirlo che nella fase precedente sono stati bellamente usati e presi in giro, con titolo/i a tavolino e costruiti su misura. Ma ovviamente è una speranza vana: gli onestoni longobardi sono duri di comprendonio, è un fatto noto. Ora, poverini, senza nemmeno rendersene conto (come al solito), si dovrebbero accontentare solo della squadra e soprattutto degli ottimi aiutini ottenuti dalla Var, che pure quella, per la carità, te la raccomando… Antonio Catapano/'Crazeology' www.giùlemanidallajuve.com
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L'Analisi
Vincere e non convincere, questo è il dilemma! L'Avvocato diceva: “Una cosa fatta bene può essere fatta meglio”. Dybala mal impiegato. Il rodomonte croato finalmente in panca
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educe da due trasferte consecutive in ambienti notoriamente ostili con in valigia lo scalpo del Barcellona delle due Sicilie, la qualificazione agli ottavi di finale della Uefa Champions League e il morale certamente rinfrancato per essere riuscita, quantomeno con i risultati, a rinvigorire motivazioni che parevano discretamente appannate, il ritorno di Madama tra le confortevoli mure casalinghe non potrà, ma soprattutto non dovrà, indurre rilassamenti di sorta, perché all'orizzonte già si staglia la sagoma storicamente sinistra della rivale italiana più detestata (eufemismo), per giunta in visita all'Allianz Stadium con in pugno il bastone del comando e nella mente la feroce volontà di incrementare il vantaggio in graduatoria sui campioni in carica. Il letargo invernale della competizione più importante, alla quale, ahimè, la Juve concorre senza og-
gettive possibilità di successo, ma bensì con l'intento di monetizzare al meglio la partecipazione, consentirà un'applicazione più metodica e fortemente orientata a evitare un'abdicazione che, a detta del suo stesso Direttore Generale, nonché Amministratore Delegato, costituirebbe un vero e proprio fallimento della stagione. Affinché questo non accada, però, è cogente recuperare negli scontri diretti quanto lasciato per strada a beneficio di contendenti affatto irresistibili, alle quali sono stati concessi momenti di effimera gloria principalmente per demeriti propri e solo secondariamente per meriti altrui. All'uopo, servirà una versione bianconera diversa; tanto da quella che ha violato il fatiscente impianto partenopeo ricorrendo a una condotta di gara, segnatamente nella ripresa, tesa alla commemorazione di quel grande “catenacciaro” del passato che fu Nereo
Rocco, quanto dall'edizione, fin troppo “Allegrotta”, per definirla con un termine coniato dal gestore del patrimonio tecnico, esibita al Georgios Karaiskakis, ove solo l'ottima prestazione di Szczesny ha sopperito alla cronica idiosincrasia per la blindatura di partite già indirizzate verso una comoda discesa. Il sacco di Napoli prima, e quello di Atene poi, hanno ridato fiato alle trombe della propaganda di regime, secondo la quale il fine giustifica i mezzi, specialmente quando si è alle strette, ma resta il fatto che Notre-Dame des Étoiles anche prima di essere costretta dalle impellenze contingenti a prostrarsi davanti all'altare della loro ineludibilità, ha indotto serie per-
l'obbliga a una dimensione indefinita, ibrida, distante da quel che non è più e non ancora quello che la natura del suo organico le chiede di diventare, ci sarebbero tutte; paradigmatica, al riguardo, la contesa del San Paolo tra chi vorrebbe, ma non può e chi potrebbe, ma è obbligata a non volere...; un autentico manifesto volto a illustrare con chiarezza perché la Göeba è destinata a rimbalzare malamente sulle orecchie del Coppone: la laicità del calcio continentale aborrisce chi ancora non si è fatto una ragione che l'era del “Viva il parroco” è terminata, e da parecchio. I tredici minuti iniziali dell'escursione campana hanno espresso con tratto nitido e sicuro l'effige
plessità in ordine alla propria disposizione in campo e alla gestione, tecnica e mentale, delle partite. Eppure le possibilità e potenzialità per infrangere il bozzolo che
della squadra che la critica vagheggia e invoca da oltre un biennio, cioè la proposizione del modulo detto ad “Albero di Natale”, peraltro del tutto in linea con la pe-
culiarità di stagione, e un conseguente atteggiamento prodromico all'ottimizzazione e valorizzazione delle risorse disponibili. Tutto questo, a scapito della rinuncia a giocare appena maturato un vantaggio minimo e a favore di un controllo più autorevole delle dinamiche di gioco, nonché di una minor spremitura in mansioni svolte obtorto collo dal talento più cristallino della Casa, cioè Paulo Dybala, evidentemente sovraffaticato dal troppo tempo speso nel ruolo di mediano aggiunto. Contro l'Inter, una formazione molto solida, con poche alternative di manovra, ma praticate con la lucida determinazione che Spalletti è stato capace d'instillare a una compagnia di giro, prima del suo avvento ridicola, e oggi credibile, la Regina dei campionati è chiamata a vincere, come del resto sempre, ma convincendo, imponendo la propria indiscutibile superiorità alla luce di
scelte logiche, ergo con il rodomonte croato relegato in panca e tre centrocampisti di ruolo. L'auspicio è quello di vedere la zebra divertirsi e divertire, giocando bene, che è tutt'altra cosa dal pretendere il bel gioco o lo spettacolo; la differenza è semplice, ma stranamente incomprensibile ai più, forse perché l'abitudine a raccogliere parecchio nei modi in cui da anni si ottiene, ha ottenebrato l'aspirazione all'eccellenza, il cui perseguimento viene ritenuto da molti pregiudizievole al prodotto finale. “Una cosa fatta bene può esser fatta meglio”, sosteneva l'Avvocato. L'assioma è sempre attuale, per cui: chi ha potere di provvedere, lo faccia! Augh. Ezio Maletto (Qui a sinistra Dybala e Chiellini; in alto a sinistra Massimiliano Allegri; in alto a destra Mario Mandzukic)
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Le Interviste
Francesco Bellomo: “Sarà bianconero il derby d’Italia” F
rancesco Bellomo, attore, regista, sceneggiatore e anche produttore teatrale. Lo abbiamo conosciuto al Teatro Gioiello di Torino in occasione della rappresentazione dell’opera “Il Berretto a Sonagli” di Luigi Pirandello, di cui è lo straordinario regista della compagnia teatrale cui fa capo Gianfranco Jannuzzo. Ci siamo subito accorti della qualità professionale e umana di questo personaggio. Con lui abbiamo divagato sul mondo artistico–teatrale ma anche sul calcio, del quale manifesta un grande trasporto. Si è discusso molto sulla Nazionale e sulla delusione di non partecipare ai prossimi mondiali. Ma la sua vera passione è la Juventus, squadra per cui fa il tifo fin da bambino. Già, lui, il calcio e la Juve, a partire dalle sue radici che affondano nella bellissima Agrigento che gli ha dato i natali. Così lo abbiamo intervistato proprio in occasione del derby d’Italia per conoscere
meglio il tifoso che si riflette nella sua radice juventina. Qual è il tuo pensiero sulla Juve in questo momento? “Come accade tutti gli anni, spero che la Juve sia in un momento di risveglio. La partita con il Napoli ha dato segnali positivi e mi auguro davvero che segua il percorso che in questi ultimi anni ha fatto, cioè di una continuità di gioco e risultati che coincidono con l’inizio delle feste di Natale. In genere si dice che il risveglio avviene in primavera, ma la Juve ci ha abituato al risveglio invernale” Con sincerità, ti aspettavi la vittoria contro il Napoli? “Onestamente no, anche perché mancando Mandzukic e con un Higuain non in ottima condizione fisica, pensavo che potesse scapparci un pareggio. Invece c’è stata questa bellissima
sorpresa. Ma al di là del gol fatto ho visto che la squadra ha tenuto bene, cosa che non aveva saputo fare in precedenza. Ho rivisto bene la difesa, un centrocampo compatto e attento, con un Douglas Costa finalmente ad alti livelli. Speriamo che tutto questo sia anche beneaugurante per la Champions” Molti discutono le scelte di Allegri nell’insistere sempre su calciatori come Mandzukic e Khedira, anche se stanchi o in forma precaria... “Ti faccio una similitudine con lo spettacolo e la mia professione di regista produttore. Quando preparo uno spettacolo, tendenzialmente anch’io prediligo l’utilizzo (che ogni tanto mi viene pure contestato) delle stesse persone. Posso quindi comprendere che un allenatore abbia dei punti di riferimento non solo dal punto di vista tecnico–tattico ma anche umano. E’ una forma di fiducia reciproca che posso capire a livello di pensiero, anche se certe scelte insistenti possono rivelarsi opinabili dal punto di vista tattico. In fondo la Juve ha un’ampia rosa di giocatori ad alto livello, su cui Allegri può contare in base a tante situazioni che si vengono a creare durante i numerosi impegni” Qual è per te il giocatore più rappresentativo della Juve? “Sono molto legato a Buffon come figura di campione e capitano. Gli anni passano ma Gigi continua a infondere tanta sicurezza e non vedo nell’immediato futuro un suo valido sostituto, visto che Szczesny non mi entu-
siasma più di tanto. Mi piace anche Dybala, anche se sta attraversando un periodo di forma precaria” Cosa pensi della Juve di Champions? “Mi viene sempre in mente la storica frase di Boniperti “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. Per questo dico che arrivare in finale Champions è importante ma è essenziale vincerla. Stimo Allegri come professionista, tuttavia, mi piacerebbe che alla guida della Juve ci fosse un altro allenatore che potesse dare alla squadra uno spirito di carica agonistica e maggiore forza mentale nell’interpretare bene le finali” E adesso il confronto con l’Inter che è prima in classifica... “Penso che con Spalletti (che non vorrei mai alla Juve), l’Inter abbia trovato l’allenatore giusto. La rosa nerazzurra non è ancora a livello di Juve o Napoli ma Spalletti è stato in grado di mettere ordine in una squadra che ormai da troppi anni non era più all’altezza del suo antico blasone. Tuttavia, sono convinto che la Juve in questa partita possa tirare fuori il carattere, la grinta e la determinazione per portare a casa l’intera posta in palio” Per quanto riguarda l'attività professionale, quali sono i tuoi progetti immediati? “Debutteremo con “Il sogno di una notte di mezza estate” che sarà anche al Teatro Alfieri di Torino a febbraio 2018. Poi sto curando la regia dello spettacolo di Giuseppe Manfrini che si intitola “La Partitella”, un racconto di ispirazione calcistica con Carmine Buschini, il personaggio principale di “Braccialetti Rossi”. E poi ho appena ultimato lo spettacolo “Il Berretto a Sonagli” con Gianfranco Jannuzzo che ha riscosso un notevole consenso di pubblico. Insomma, un periodo di attività particolarmente intensa. Ma la mia Juve la seguo sempre...” Salvino Cavallaro (In alto da sinistra a destra: Gaetano Aronica, Gianfranco Jannuzzo e il nostro intervistato Francesco Bellomo; sotto al trio Gigi Buffon)
Ombretta Cantarelli: “Grazie al Var basta veleni tra Juve e Inter”
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mbretta Cantarelli, moglie dell’attore siciliano Gianfranco Jannuzzo, nasce a Milano. Una Milano che adora fin da bambina perché qui si diramano le sue radici, anche se nel tempo si è pure innamorata di Roma, città in cui abita per diversi mesi dell’anno. Un passato da modella con molteplici sfilate di moda che sono l’emblema della sua oggettiva bellezza, cui traspare una sensibilità non comune. Ha anche lavorato presso l’ufficio stampa di Dolce & Gabbana come addetta alle relazioni esterne. Dopo pochi anni Ombretta si inserisce nel mondo della medicina estetica. Attualmente lavora presso un avviato studio nel cuore di Milano. È anche amministratrice della “Girgenti Spettacoli”, la società che ha fondato assieme al marito. Ma la vera passione di Ombretta è il calcio, è la fede sportiva verso la sua squadra del cuore: l’Inter. Un mondo che si tinge di nerazzurro fin da piccola, una passione talmente radicata che non le fa perdere neanche una partita in cui gioca la sua squadra. Dentro questa passione interista c’è la figura di suo padre che non c’è più e che ricorda sempre con l’affetto che si lega a ogni vittoria. Allo stadio o in tv, Ombretta è sempre lì a gioire e soffrire per la sua squadra. Ombretta, come ci si sente da primi in classifica dopo molto tempo? “Mi piace stare con i piedi per terra, il campionato è ancora molto lungo e tutto può succedere. Ma è evi-
dente che l’Inter ha cambiato gioco ed ha un allenatore molto bravo nel capire bene l’ambiente, entrando nella psicologia dei giocatori cui viene data la necessaria autostima. Spalletti cura molto l’empatia con la sua squadra, rendendo il gruppo coeso e armonioso. La piazza interista è molto esigente, lui è l’allenatore giusto al posto giusto. A parte Icardi che sta segnando tanti gol, vedo anche la partecipazione collettiva dei difensori e centrocampisti alla finalizzazione del gioco. Questo è positivo” Quale significato ha il 5-0 inflitto al Chievo prima della partita contro la Juve? “La squadra è in salute, un risultato così netto è emblema di grande autostima. Ma dobbiamo essere misurati anche nell’entusiasmo, perché vincere contro il Chievo non è come vincere contro Juve, Milan, Napoli o Roma. Ogni partita fa storia a sé ma fino a poco tem-
po fa l’Inter avrebbe fatto male anche contro il Chievo. Questo mi fa pensare in una maggiore maturità nel ritenere che i campionati si vincono anche contro le squadre provinciali e non solo con quelle blasonate. La Juve è una signora squadra da sempre, ma se l’Inter dovesse vincere il confronto sarebbe come avere incamerato un’autostima pazzesca.” Pensi che il merito di questa Inter sia di Spalletti? E il derby d’Italia arriva al momento giusto? “Il merito è da ripartire tra squadra e l’allenatore.
Come ti ho già detto, Spalletti è un grande motivatore, basti pensare come sta recuperando Ranocchia, Santon e altri, che pur non essendo titolari è come se lo fossero. Il derby d'Italia arriva al momento giusto anche se uscire indenni dallo Stadium - che per gli juventini rappresenta un tempio e sembra esserci una magia particolare - non sarà facile. Io non ci sono mai stata, mi piacerebbe vivere questa esperienza. Mi sarebbe piaciuto assistere proprio al prossimo match ma sarò a Palermo dove mio marito Gianfranco Jannuzzo è impegnato per lavoro. Tuttavia, non perderò neanche un attimo della partita che vedrò sul mio IPad, magari nascosta in un angolo del teatro. La Juve entrerà in campo agguerrita e fin da adesso mi sento tesa ed emozionata. Giocare contro la Juve per noi interisti è una partita molto speciale” Parlare di scudetto all’Inter ti sembra azzardato? “Con scaramanzia ritengo che l’Inter possa arrivare tra le prime 4 squadre ma non giocando le Coppe non escludo che possa esserci un vantaggio per sperare in qualcosa di più. Obiettivamente penso che Juve e Napoli siano meglio attrezzate di noi, tuttavia, se nel mercato di gennaio i cinesi si facessero avanti per migliorare la rosa non escludo che si possa fare ancora meglio” Juve-Inter è da sempre l’emblema di antiche ruggini e antipatie. Questa volta potremo finalmente parlare di calcio giocato? “Con il Var certe antiche polemiche dovrebbero essere allontanate. Sono convinta di vedere una bella partita di calcio giocato, in cui si potrà disquisire su fatti prettamente tecnici e agonistici. L’Inter è in una situazione fisica e mentale splendida. La Juve, dopo la vittoria a Napoli, si presenterà rinvigorita. Mi auguro che vinca il migliore, cioè l’Inter...” (Salv. Cav.) (In alto Ombretta Cantarelli con al collo il ciondolo dell'Inter e mentre solleva e bacia la Champions League)
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Squadra Ospite
Spalletti, l’uomo chiave della rinascita interista I
successi nel mondo del calcio sono frutto di diversi fattori, alcuni dei quali imprevedibili. Eppure pochi di questi hanno il peso specifico e l’importanza che esercita il lavoro dell’allenatore. Pensando, ad esempio, alla dolorosa esclusione dell’Italia dai mondiali, abbiamo ancora tutti negli occhi la triste metamorfosi di cui è stata protagonista, nel giro di pochi mesi, la Nazionale, con il passaggio dalla gestione di Antonio Conte a quella di Gian Piero Ventura. Ma anche pensando all’attuale momento dell’Inter, l’azione dell’allenatore è la chiave per comprendere la trasformazione di una squadra che arriva
al Derby d’Italia da prima in classifica e che, solo un anno fa, annaspava in nona posizione con 16 punti di distacco dalla capolista. Nonostante una campagna acquisti estiva tutt’altro che faraonica, Luciano Spalletti ha ricostruito l’Inter dalle fondamenta e ha strutturato una squadra solida, consapevole dei propri mezzi e ben organizzata a livello tattico. Una squadra capace
di stare in campo in maniera logica e di coinvolgere tutti i giocatori in entrambe le fasi di gioco, cosa che nell’era post Triplete non si era ancora vista, se non a tratti. Magie dell’allenatore toscano, che, fin dai primi giorni di ritiro precampionato, ha saputo riportare entusiasmo all’interno di un gruppo reduce da varie annate disastrose e convincere tutti i calciatori sulla bontà del suo progetto, tra i quali Ivan Perisic, dato per sicuro partente in estate e poi rimasto, con convinzione, in maglia nerazzurra. Non solo il primo posto in classifica, ma anche la crescita esponenziale di molti calciatori conferma l’ottimo operato di Spalletti, come dimostrano i casi di Santon, praticamente sparito dal calcio giocato e reinserito ora tra i titolari, e di Candreva (foto a sx), in grande ripresa rispetto alle prestazioni altalenanti dello scorso anno, ma anche quelli di D’Ambrosio, Gagliardini, Miranda, Nagatomo e molti altri. Anche Icardi, che pure in questi anni difficili per l’Inter non ha mai fatto mancare i suoi gol, è migliorato molto, sotto la nuova gestione tecnica, in termini di movimento senza palla, di assist e di “lavoro sporco”, tanto che il capitano nerazzurro si è reso protagonista di vari ripiegamenti difensivi in tutto il corso di questa stagione. Non deve sorprendere, dunque, che l’Inter abbia collezionato, nelle prime 15 partite, 18 punti in più dell’anno scorso, se si considerano in pieno i tanti meriti di Spalletti. Meriti che sono emersi chiaramente anche domeni-
prime cinque squadre della classe stanno mantenendo una media punti altissima, questi aspetti motivazionali potrebbero rivelarsi decisivi nella lotta per entrare in Champions League, che resta il vero obiettivo dell’Inter, o, guardando ancora più
su, in quella per lo Scudetto. I nerazzurri affronteranno questo super impegno senza grandi modifiche di formazione, con la probabile conferma del 4231 e col rientro degli squalificati Miranda e Gagliardini e dell’infortunato Vecino, che dovrebbe
partire dal primo minuto. Intoccabili Handanovic in porta, Perisic, Candreva e Icardi nel pacchetto offensivo e Škriniar in difesa, che è indubbiamente la grande rivelazione di questo inizio di stagione in casa Inter. Alessandro Casali
TUTTI I NUMERI DI BOMBER MAURITO ICARDI, GIUSTIZIERE JUVE (E VIOLA) ca scorsa in occasione della gara interna contro il Chievo, quando i nerazzurri hanno vinto nettamente per 5-0, nonostante mancassero tre titolari. Il Derby d’Italia, insomma, non poteva arrivare in un momento migliore per l’Inter, che adesso è chiamata a non soffrire di vertigini d’alta classifica e a dimostrare il suo valore contro la Juventus, che proprio una settimana fa, vincendo a Napoli, ha dimostrato di essere ancora la squadra da battere, nonché la favorita per lo scudetto. Questa sfida, per quanto non sia ancora decisiva per il campionato, può rappresentare un punto di svolta fondamentale lungo la strada che l’Inter sta percorrendo per tornare a certi livelli: se i nerazzurri dovessero mancare clamorosamente l’appuntamento, potrebbero risentire a lungo della sconfitta, ma se, viceversa, riuscissero a fare risultato, potrebbero acquisire quell’entusiasmo e quella consapevolezza necessari per continuare a mantenere questo rullino di marcia impressionante. E in un campionato dove tutte le
In 9 sfide di A con Sampdoria e Inter, Icardi ha realizzato 7 gol alla Juve, quasi tutti decisivi. Solo alla Fiorentina, fra le 25 squadre colpite almeno una volta, ha realizzato più reti (9, ben 7 nelle ultime 3 gare). Buffon ha subito 4 gol dall'argentino, i primi il 6/1/2013, quando la Samp violò lo Stadium grazie alla sua prima doppietta (Juve-Samp 1-2). L'Inter non aveva un bomber così prolifico da quasi 60 anni (dopo 15 gare iniziali), solo Angelillo fece meglio: 21 gol nel 1958/59. Tra poco Icardi raggiungerà quota 100 gol in A (ne mancano 3).
MAURITO, 7 RETI IN 9 MATCH CONTRO I BIANCONERI
06/01/2013 Juve-SAMPDORIA 1-2 (2 reti, 53° e 69°) 18/05/2013 SAMPDORIA-Juve 3-2 (75°) 14/09/2013 INTER-Juve 1-1 (73°) 16/01/2015 Juve-INTER 1-1 (64°) 16/05/2015 INTER-Juve 1-2 (9°) 18/09/2016 INTER-Juve 2-1 (68°)
INTER, DOPO 15 TURNI MEGLIO DI LUI SOLO ANGELILLO
21 reti Angelillo (1958/59);
BOMBER SERIE A DOPO 15 GIORNATE
21 Angelillo (Inter) 58/59; 18 Boffi (Milano) 39/40; 17 Borel II F. (Juventus) 33/34; Guaita (Roma) 34/35; Montouri (Fiorentina) 58/59; 16 Meazza (Ambrosiana) 33/34; Puricelli (Bologna) 40/41; Manfredini (Roma) 60/61; Signori (Lazio) 92/93; Toni (Fiorentina) 05/06; Icardi (Inter) 15/16.
INTER PIÙ 18 16 Meazza (Ambrosiana 1933/34) e Icardi (2017/2018); 15 Meazza (Ambrosiana 1935/36), Quaresima (1947/48), Wilkes (1950/51), Boninsegna (1971/72); 14 Boninsegna (1970/71) e Adriano (2004/05). 16 i gol di Icardi (1 tripletta e 5 doppiette in questo torneo e 5 gol ultime 3 gare); il capocannoniere argentino e Perisic (7) la coppia-gol più prolifica, 23 gol in due. 97 le reti di Icardi: 10 con la Samp e 87 con l'Inter; ha raggiunto Charles a 97, insegue a 98 Angelillo e Sormani.
HA EGUAGLIATO CORSO NEI BOMBER INTER
284 Meazza (408 presenze); 209 Altobelli (466); 171 Boninsegna (281); 160 Mazzola (565); 158 Cevenini (190); 143 Lorenzi (314); 133 Nyers (182); 123 Vieri (190); 106 Aebi (142); 94 Corso (502); 94 Icardi (161)
39 i punti dell'Inter, imbattuta con 12 vittorie e 3 pari. Eguagliato il primato nerazzurro da quando la vittoria vale 3 punti (sempre 39 punti nel 2006/2007 dove l'Inter chiuse con un record personale: 97 punti, meglio sola la Juve di Conte 2013/2014, 102 punti). 18 i punti in più per i neroazzurri rispetto allo scorso anno, la squadra che ha fatto meglio. Un anno fa erano al 10° posto con soli 21 punti. 73 i turni dopo i quali l'Inter ritorna capo-classifica. La precedente volta in testa dopo 18 giornate era il 6 gennaio 2016 con Roberto Mancini. 0 i cartellini rossi: Inter unica squadra delle 20 del campionato che non ha subito espulsioni. 4 le squadre imbattute nei principali 5 tornei: Inter, Barcellona, Atletico Madrid e Manchester City. (M. Fiandrino)
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Dicembre Juve
La conquista di Tokio e l'esordio di Parola Bianconeri campioni del mondo nel 1985. Nasce la zona Cesarini nel 1931. Il ricordo di Alessio e Riccardo 1 dicembre 1929 In occasione di Italia Portogallo (6-1) del 1929, esordisce in nazionale lo Juventino italo-argentino Raimundo Orsi. Marcatori di giornata sono: Mihalic (2), Baloncieri, Sallustro e naturalmente Orsi che esordisce in azzurro con una doppietta.
lo vedrà prima giocatore poi allenatore sempre con ottimi risultati.
4 dicembre 1994 Vialli supera il muro dei 100 goal in serie A, la partita è l’indimenticabile Juventus-Fiorentina (3-2), con i bianconeri in svantaggio di 2 reti, rimonta con Vialli e goal vittoria splendido di Del Piero. 2 dicembre 1973 Una domenica di campionato strana. Per la prima volta è vietata la circolazione alle auto, dovuta alla crisi petrolifera, i tifosi s’inventano i mezzi di trasporto più strani per raggiungere gli stadi, dai mezzi usuali come il tram alle biciclette ai cavalli: tutto serve. La Juve vince con un sonante 5-1 casalingo sul Verona con gol di Cuccureddu (2), Causio, Bet (aut.) e Bettega. Per Claudio Gentile esordio in campionato con la Juve.
3 dicembre 1939 Esordio nella Juventus e nella massima divisione per l’elegante centrocampista Carlo Parola, sarà per lui l’inizio di una carriera legata sempre alla Juve che
6 Dicembre 1907 Nasce ad Alessandria Giovanni Ferrari. Perfetto in fase di recupero e rilancio dell’azione, disegna sul campo geometrie che ne fanno una “icona” del calcio italiano oltre che il più titolato: 8 scudetti e 2 mondiali (1934-1938). Ferrari muore a Milano nel 1982 pochi giorni prima del suo 75° compleanno. Nella Juve 5 scudetti (1931/1935) più Coppa Italia 1942; 2 scudetti nell’Ambrosiana Inter, 1 a Bologna. 7 dicembre 1956 Per il Torneo Riserve all’epoca denominato “Cadetti”, la Juve affronta il Vigevano rinforzata da vari elementi della prima squadra come Robotti, Garzena, Oppezzo, Hamrin, Colombo, Voltolina. Partita a senso unico con netta vittoria 3-0: gol di Hamrin (che fallisce un rigore), Caroli e Dell’Omodarme.
4 dicembre 1955 Esordio in campionato con i colori della Juve per il giovane portiere Giuseppe Vavassori, la partita è Napoli-Juventus disputata sul neutro di Bari: 1-1 con goal bianconero del centravanti brasiliano Leonardo Colella. 5 dicembre 1971 Derby infuocato, vinto dalla Juventus (2-1): vantaggio con Anastasi, poi pareggio del granata Ferrini e gol
vincente di Capello. Stadio Comunale esaurito e record d’incasso in campionato con 133.453.000 milioni di lire.
8 dicembre 1985 Juve campione del Mondo a Tokio nella finale di coppa Intercontinentale battendo l’Argentinos Juniors 6-4 ai rigori. In vantaggio con Platini, pareggio e sorpasso degli argentini, agguantati
romeni non era stata pulita. Così il Cluj non era riuscito a sviluppare un’azione che fosse una.
da Laudrup. I tempi supplementari non schiodano il risultato, decidono i rigori: Brio goal, Cabrini goal, Serena goal, Laudrup parato, Platini goal. 9 dicembre 1962 Esordio in campionato ed in Serie A per Giovanni Sacco. Il giovane mediano astigiano, nativo di San Damiano, esordisce a diciannove anni in Palermo-Juve 1-1 (goal bianconero di Sivori).
11 dicembre 1996 La Juve recupera la partita di Campionato ad Udine contro l’Udinese, spettacolo e goal (4-1) con reti di Boksic, Del Piero (2 su rigore) e Deschamps. Con questa vittoria la Juve raggiunge il vertice della classica con 25 punti, segue la rivelazione Vicenza a quota 22. 12 dicembre 1946 Netta affermazione bianconera sull’Inter (4-1), protagonista della partita l’ala cecoslovacca Korostolev autore di una doppietta, le altre marcature sono di Magni e Sentimenti III. 13 dicembre 1931 Nasce la zona Cesarini: si disputa a Torino l’incontro
10 dicembre 2013 Champions: GalatasarayJuve 0-0 sospesa al 31° per neve, tormenta e gradine, partita ripetuta dal 31° il giorno dopo. Termina 1-0 per i turchi con gol di Sneijder all’85° e Juve eliminata. Furbata del Galatasaray allenato da Mancini: rovinata apposta la metà campo dove attaccava la Juve. A destra il prato è abbastanza verde e la palla scivola. Dall’altro lato una palude di fango segnata da linee orizzontali, come piccoli canali. Il motivo è quello denunciato invano l’anno prima dall’allenatore del Cluj, Andone, sempre in Champions: sotto una forte pioggia, nell’intervallo la parte in cui attaccavano i tra le nazionali dell’Italia e l’Ungheria, al 90° le squadre sono sul 2-2, il bianconero e nazionale Cesarini si inserisce in attacco e riesce a segnare proprio a tempo scaduto tanto che l’arbitro non mette neanche il pallone a centrocampo per la ripresa del gioco. Da allora ogni rete negli ultimi minuti o a tempo scaduto viene definita rete in zona Cesarini.
13 dicembre 1997 Muore per una rara forma di cancro nonostante le cure in centri specializzati negli Stati Uniti, Giovanni Alberto Agnelli detto “Giovannino”, nato a Milano il 19 Aprile 1964 14 dicembre 1952 La Juve campione in carica butta al vento la vittoria a Busto Arsizio contro la Pro Patria. In vantaggio al termine del 1° tempo 3-1 grazie a Hansen (2) e Carapellese, nella ripresa subisce il gol del momentaneo 3-2. Poi è espulso Settembrini dopo battibecco con Boniperti ed infine usufruisce di un rigore che la porterebbe 4-2: calcia Vivolo ma il portiere respinge. Gol sbagliato, gol subito: termina così 3-3 una partita dominata dai bianconeri.
15 dicembre 2006 Sono morti dopo essere scivolati in un laghetto artificiale, inseguendo quel pallone che, fino a ieri, rotolava insieme ai loro sogni. Riccardo Neri, toscano, e Alessio Ferramosca di Torino, entrambi diciassettenni, portiere e centrocampista, avevano appena finito l’allenamento della squadra «Berretti» della Juventus, nel centro sportivo di Vinovo.
Foto e testi di Ermanno Vittorio
(Nella prima colonna da sx: Orsi/Munerati e Parola; nella seconda: Vialli e Ferrari; nella terza: la copertina di Hurrà Juventus con la vittoria di Tokio e il portiere Vavassori; nella quarta gagliardetto della finale di Tokio; nella quinta: striscione in ricordo di Alessio e Riccardo e Giovanni Alberto Agnelli)
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Calcio Femminile
Altro big-match: a Vinovo arriva la Fiorentina Dopo il Brescia le 'women' affrontano le viola. In serie B bianconere impegnate nel derby
S
i fa calda l’atmosfera in casa bianconera, perché dopo il poker schiacciante firmato Boattin, Franssi, Galli e Bonansea, inflitto alle bresciane nel pomeriggio di sabato scorso e il conquistato primato in classifica strappato dalle bianconere, adesso la Juventus ci crede sul serio ma per realizzare davvero questo sogno l’imperativo assoluto è solo uno: non sbagliare. In quest’ottica determinante sarà la partita di venerdì sera, quando alle 20.30 l’Ale&Ricky di Vinovo si trasformerà nel set di un altro meraviglioso spettacolo: quello tra Juventus e Fiorentina, l’altra grande potenza di questo campionato. Una partita, certo, non facile ma che le bianconere,
battendo il Brescia, con il quale dividevano il primato in classifica, hanno dato prova di poter affrontare nel migliore dei modi sia a livello fisico che mentale. L’unico timore è quello che, galvanizzate dall’importante prestazione di sabato, le Ladies possano accusare
la stanchezza e peccare un po’ di presunzione tanto più se si considera che di fronte avranno una Fiorentina, che quest’anno ha perso punti importanti in partite che sulla carta si presentavano facili per le ragazze di mister Sauro Fattori. Un errore che però non bisogna assolutamente compiere per almeno due motivi: in primo luogo perché le violette vantano un organico di tutto rispetto pronto a risvegliarsi da un momento all’altro, che permette loro, nonostante il quarto posto in classifica, di rimanere assolutamente in corsa per lo scudetto; in secondo luogo non va dimenticato che il Brescia aspetta proprio un passo falso delle bianconere per tornare in testa alla classifica. Occhi puntati quindi sull’ultima partita di campionato prima della pausa natalizia. Fine settimana amaro invece quello della Juventus di serie B, che dopo la scia positiva delle ultime settimane, che ha fatto assaporare il sapore di un preziosissimo terzo posto, incappa nel posticipo di domenica scorsa in un'amara sconfitta contro il Ligorna. Finisce 2 a 0 infatti
la trasferta di Genova, che costa cara alle bianconere, che scivolano al quinto posto in classifica e quindi automaticamente in zona retrocessione, se si considera che, secondo le nuove direttive, soltanto le prime tre si salvano, con la prima che viene automaticamente promossa in serie A. Probabilmente un calo di concentrazione quello accusato dalle bianconere di mister Serami, che potrebbero aver risentito della grande tensione che questa competizione arreca e anche di un po' di stanchezza fisica, che si è manifestata palesemente durante l’ultimo impegno di campionato. Ma nulla di irreparabile è successo in casa delle liguri, perché il
campionato è ancora lungo e la Juventus, in quanto tale, combatterà fino alla fine per onorare questi colori. Inizierà a farlo proprio a partire dalla prossima partita, domenica, in casa contro il Torino, nono in classifica, in un derby 'rosa' della Mole tutto da vivere
per le emozioni forti che sicuramente regalerà
Desiree Capozio
(In alto a sx e qui sopra le ragazze della Juventus Women; in basso a sx Barbara Bonansea, bomber delle Women, nella sfida contro la Roma; qui sotto la A.S.D. Femminile Juventus Torino)
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Sport Vari / Basket
'Sliding Doors' per l'Auxilium Torino Al PalaRuffini contro la corazzata Milano per dare una 'svolta' alla stagione gialloblu
U
n finale di settimana all'insegna della sfida Torino - Milano. Se il sabato sera va di scena il derby d'Italia calcistico con la Juventus chiamata a confermare la ottima prova napoletana affrontando la momentanea capolista Inter, la domenica è invece il turno della Fiat Auxilium Torino incrociare la palla a spicchi del basket con la corazzata dell'Emporio Armani Milano. Anche in questo caso un match forse non così blasonato come la sfida pallonara, ma di certo prestigioso e sentito. Una Auxilium Torino che si presenta al PalaRuffini non in quelle condizioni di forma che dall'inizio di campionato l'avevano portato fino al secondo posto dalla vetta del campionato e ad una
sola vittoria dal passaggio del turno in Europa. La duplice sconfitta con Cantù e Pistoia più che minare le certezze con cui i giocatori gialloblu si presenteranno al PalaRuffini è stato forse la spia di qualcosa che ha cominciato ad incepparsi da qualche tempo a questa parte. La sosta per la nazionale non ha poi portato i benefici sperati. Tante le ipotesi che si possono avanzare per un osservatore esterno dello spogliatorio. Forse un calo di forma fisiologico in una stagione lunga e che prima o poi tutti i roster dover affrontare momenti in cui gambe e braccia non girano a dovere. Forse tanta fatica da assorbire dopo un avvio di stagione a mille che ha visto Torino tornare a correre e
saltare sui parquet del basket europeo. Forse anche di qualche giornata sottotono che a turno si sono presi i giocatori più quotati, pur dovendo rilevare che mai
come quest'anno il parco giocatori a cui può attingere coach Banchi è sicuramente più lungo e completo di quelli finora visti sotto la mole. Forse, e questo lo
diciamo sottovoce al fondo di una carrellata di ipotesi sicuramente incompleta, la compresenza di tanti "giocatori di peso" all'interno dello spogliatoio, Patterson e Vujacic su tutti, ha iniziato a vedere qualche muro portante di coesione scricchiolare. Qualche navigato esperto di basket ha iniziato a vedere un pallone che non prende certe direzioni di passaggio o situazioni che danno a pensare come a coach Banchi non manchi il lavoro da fare nel chiuso di una palestra di allenamento o dello spogliatoio. La prova con Milano, già importante di suo, diventa quindi ancora più carica di valore, non tanto per il valore dei due punti in palio, ma per riprendere quell'unica strada che può dare a To-
rino tutte quelle possibilità che quest'anno sono tra le corde di questa squadra. Il roster di Milano ed il blasone del team non mancheranno di fornire le giuste motivazioni aggiuntive per una partita che sulla carta si presenta ardua come scalare l'Everest. La Torino di Venezia e di Zagabria ha tutti i numeri per mettere in seria difficoltà i meneghini, pur scontando la differenza di peso e centimetri sotto canestro. La Torino di Cantù e Pistoia rischia invece una pesante delusione tra le mura amiche. Fortunatamente la chiave per una porta piuttosto che un'altra non si trova in un fato dispettoso ma è saldamente in mano ai giocatori dello spogliatoio GialloBlu. Dan Morino
Bike Passion. Una storia a due ruote Al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure la mostra della 'Galleria Campari'
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alleria Campari, in seguito al grande successo di critica e pubblico, apre la mostra “Bike Passion. Dagli Album Campari una storia a due ruote”. Dal 7 dicembre al 18 febbraio 2018 "Bike Passion" racconterà (al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure) come in un diario di viaggio, la profonda passione sportiva per alcune delle corse ciclistiche più celebri d’Europa. Il percorso espositivo prende avvio da una trentina di fotografie d’epoca cu-
stodite negli album degli Archivi Campari. Le immagini ripercorrono l’arco temporale dagli anni '30 agli anni '60, in cui il marchio Campari ha seguito ciclisti del calibro di Coppi, Girardengo, Cinelli, Moser, Anquetil, Baldini, Gaul, Magni, nelle tappe del Giro d’Italia, Giro dei Tre Mari e in quelle del Gran Premio di Lugano, diventando, da sponsor delle manifestazioni, vero e proprio compagno delle imprese di una delle discipline sportive più onorate
al mondo. Oltre alle fotografie d’epoca, si affiancano le grafiche pubblicitarie originali, firmate da Franz Marangolo e autori degli anni '50 e '60 che propongono una storia fatta di brillanti intuizioni e strategie comunicative d’avanguardia.Il filone è sempre l’immagine della bicicletta, contestualizzata nella vita quotidiana e rappresentata anche con raffinate silhouette, nelle sorprendenti otto tavole originali di Ugo Mochi che si divertì ad illustrare l’evoluzione del mezzo di trasporto più innovativo e popolare del '900. Una sezione del percorso sarà dedicata al
mito della bicicletta nel cinema e nella letteratura. Una mostra particolare, nella terra che ha dato i natali ai campioni del ciclismo entrati nella leggenda. Il Museo custodisce, nello spazio museale più grande d’Europa, le biciclette che hanno scritto pagine memorabili dello sport e memorabilia che raccontano le imprese e la vita di uomini eroici. Museo dei Campionissimi Inaugurato nel 2003 e realizzato dal Comune di Novi Ligure grazie all’intervento di Unione Europea, Regione Piemonte, Provincia di Alessandria e Fondazione
Museo della Bicicletta, è considerato il più grande omaggio alla storia della bicicletta e del ciclismo, oltre che un modo per ricordarne i protagonisti novesi che ne hanno ispirato l’idea: Fausto Coppi e Costante Girandengo. Il museo è stato allestito all’interno di un capannone industriale di inizi '900 accanto al centro della città. Nel suggestivo allestimento di Mauro Porta il museo è “sospeso” al limite della scalinata all’ingresso, una speciale pista centrale
divide e organizza lo spazio espositivo ma soprattutto rappresenta l’evoluzione del “fondo stradale”: dalla terra battuta all’acciottolato, all’asfalto, fino ai moderni materiali delle piste da ciclismo. 40 le biciclette che, poggiando su fondi diversi, raccontano l’evoluzione tecnica della bicicletta, dal primo esemplare in legno sul modello disegnato a fine del '400 da Leonardo da Vinci fino agli ultimi prototipi al titanio. Paolo Rachetto
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Spettacoli e cultura L'Oroscopo
A cura di Elis
ARIETE (21/03-20/4) Venere e Mercurio vi renderanno scoppiettanti e pieni di vitalità. Consentendovi di chiudere in positivo tutti i progetti in attivo. Inoltre promettono risultati eccellenti. Vi incuriosisce un nuovo rapporto.
CLAUDIA LIGORIO È 'MISS JUVETORO'
TORO (21/04-20/05) Siete golosoni! Vi abbandonate con particolare piacere alle follie della tavola. Attenzione alla linea. Sarà però Saturno a moderare i vostri eccessi. Un consiglio: non ostinatevi su persone che non fanno per voi.
GEMELLI (21/05-21/06) Passate un periodo di nervosismo, è causa di Mercurio che vi toglie un po' di equilibrio. Ma estraendo il classico coniglio dal cilindro riuscirete a sistemare tutto. Sorridete un po' di più. CANCRO (22/06-22/07) Alcune complicazioni di ordine pratico potrebbero mettervi alle strette, ma non c'è bisogno di agitarsi: ne verrete a capo brillantemente. Fidatevi del vostro fiuto.
LEONE (23/07-23/08) Sarete simpatici e spigliati, e diventerete gli animatori delle serate con i vostri amici. Gratificazioni in vista. VERGINE (24/08-22/09) Mettete da parte l'orgoglio e avrete uno spirito più lieto. Una volta tanto mettete da parte i vostri impegni e ritornate bambini. Possibili battibecchi in famiglia.
BILANCIA (23/09-22/10) Allegri e in ottima forma potrete concedervi ciò che più desiderate. Novità in arrivo vi consentiranno di viverle con gioia. L'amicizia abbellisce la vostra vita di vero calore umano. SCORPIONE (23/10-22/11) Tutto quello che toccate diventa oro. Marte e Giove, in ogni situazione, vi rendono come re Mida! Riuscirete anche a togliervi qualche sfizio.
SAGITTARIO (23/11-21/12) Risoluto, energico e pieno di desiderio e impegno. Godrete di una preziosa carica di energia da non disperdere in mille rivoli. Canalizzatela verso mete raggiungibili e concrete. Il regalo più bello sarà l'approvazione che riceverete. CAPRICORNO (22/12-20/01) Iniziate la giornata sottotono, ma poi, ritroverete vivacità e allegria. Grazie anche a Saturno che tornerà a valorizzare la vostra spiccata intelligenza. Senza però rendervi troppo seri. ACQUARIO (21/01-19/02) Gli astri promettono gratificazioni, ma vi chiedono anche di applicarvi per chiudere le questioni in sospeso. Comunque Mercurio e Venere vi alleggeriscono la vita: rilassatevi i famiglia e in allegria.
PESCI (20/02-20/03) La stanchezza si fa un po' sentire, ma per fortuna gli affetti vi daranno modo di rilassarvi. Saturno poi torna positivo e questo vi rende grintosi e sicuri di voi.
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Miss 'JuveToro' di questo numero è Claudia Ligorio, 17 anni, studentessa che frequenta il quarto anno del liceo linguistico. Alta 1,74 cm, fin da piccola ha avuto la passione per la moda. Claudia, al primo anno di concorsi con la 'Union Model' di Dante Zanetti, ha partecipato alla finale nazionale di 'Miss Grand Prix' ed è entrata nelle 15 finaliste. Da settembre, eletta 'Miss Moncalieri', la sua passione è viaggiare, ha praticato equitazione e vorrebbe diventare modella e/o fotomodella.
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Spettacoli e cultura
'Grease', il grande musical senza tempo In scena al teatro Alfieri per il cartellone 'Il Fiore all’occhiello' di 'Torino Spettacoli'
U
n'edizione speciale per festeggiare 20 anni di "Greasemania" in Italia. Dal 5 al 10 dicembre per il cartellone "Il Fiore all’occhiello" di 'Torino Spettacoli', va in scena, al Teatro Alfieri di Torino, "Grease", il grande musical di un'intera generazione, per la regia di Saverio Marconi. Produzione Compagnia della Rancia. In questa edizione speciale protagonista assoluto sarà Guglielmo Scilla, conosciuto sul web anche come Willwoosh, che dal successo della rete ha collezionato importanti esperienze in TV ("Pechino Express"). Ad interpretare il protagonista del musical Danny Zuko, leader
dei T-Birds, al suo fianco Lucia Blanco ("A Chorus Line", "La Bella e la Bestia", "Mamma Mia!", "La febbre del sabato sera", "Dirty Dancing" e "Footloose") vestirà i panni di Sandy, la ragazza acqua e sapone, come Sandra
Dee e Doris Day, che arriva a Rydell e per riconquistare Danny dopo un flirt estivo si trasforma diventando sexy e irresistibile. Insieme a loro, Kenickie, la ribelle Rizzo, i T-Birds, le Pink Ladies e gli studenti dell’high school più
celebre. Sarà Nick Casciaro, dopo le esperienze musicali a "Italia’s Got Talent" e "Amici", ad interpretare il doppio ruolo di Vince Fontaine e Teen Angel. Scritto da Tom Kitt and Brian Yorker per "Grease Live!", per la prima volta al mondo è stato inserito in una versione teatrale su concessione di Warner Chappell, con la traduzione di Franco Travaglio, che firma le liriche italiane insieme a Michele Renzullo. Un fenomeno mediatico che si conferma a ogni replica (più di 1.600, per oltre 1.700.000 spettatori). Il regista Marconi, pur conservando gli ingredienti che hanno reso "Grea-
se" un successo senza tempo, per questa edizione speciale propone una nuova lettura di alcuni momenti. Il team comprende oltre 60 persone tra cast, creativi, tecnici e organizzativi impegnati in questa magia coloratissima che si ripete ogni sera. Una colonna sonora strabiliante, coreografie irresistibili, piene di ritmo ed energia: in 20 anni di successi in Italia si è trasformato in una macchina da applausi, cambiando il modo di vivere l’esperienza di andare a teatro. Oggi 'Grease' è una festa per trascorrere due ore spensierate e scatenarsi a ballare: un inno all'amicizia, agli amori indimenticabi-
li e assoluti dell'adolescenza, oltre che a un'epoca - anni '50 – che oggi come allora rappresentano il simbolo di un mondo spensierato e di una fiducia incrollabile nel futuro e nel progresso. Alla vigilia dei 40 anni del film, sono sempre di più i giovanissimi che si lasciano conquistare dalla “greasemania” a ogni passaggio tv del cult con John Travolta e Olivia Newton-John e a teatro, dove si vedono tra il pubblico scatenarsi insieme almeno tre generazioni. Paolo Rachetto (Foto Francesco Prandoni)
Anche durante le feste è 'Black&White Times' Continua sino a febbraio, allo Juventus Museum, la mostra curata da Walter Veltroni
C
ontinua sino al 28 febbraio 2018, allo Juventus Museum, la mostra curata da Walter Veltroni che celebra i 120 anni della Juventus ripercorrendo la storia del logo societario attraverso un parallelismo con i cambiamenti dei modi di vivere, pensare e comunicare. "Black&White Times – Veltroni mette in mostra 120 anni di Juventus” sta ricevendo un buon successo di pubblico ed il numero dei visitatori potrebbe salire in maniera esponenziale durante le imminenti feste di fine
anno. Il percorso espositivo parte con il Primo Novecento, con lo scudetto del 1905, gli anni del primo volo dei fratelli Wright, la Belle Epoque e la fondazione della Fiat. Gli anni Venti vedono l'affermazione dei regimi totalitari in Europa e nel 1923 la famiglia Agnelli acquista la Juventus con Edoardo che ne diventa presidente. Nei Trenta il primo ciclo vincente della Juve, il 'quinquennio d'oro' accompagnato da Picasso, Magritte ed Ernst. Dal 1940 al 1970 si celebra la presidenza di
Umberto Agnelli con i sei scudetti conquistati grazie alle prodezze di Sivori, Charles e Boniperti. L'excursus storico di questo trentennio svaria dalla seconda guerra mondiale ai Beatles, passando per la tv e lo sbarco sulla Luna. Il salto nei Settanta vede la tv a colori sposarsi con il nuovo ciclo vincente guidato da Boniperti in versione presidente con protagonisti Zoff, Gentile, Cabrini, Causio, Tardelli, Rossi e capitan Scirea. Negli Ottanta ecco l’arrivo di Platini, Boniek e Laudrup, della prima tragica Coppa Campioni vinta all’Heysel, la nascita del web che segna una svolta epocale nella vita dell’uomo. Lo sviluppo di computer e cellulari e la globalizzazione connotano il periodo 1990-2003 insieme con il ciclo di Lippi sulla panchina bianconera con la Champions vinta a Roma. Il percorso si chiude con il presente, gli ultimi 15 anni in cui la Juve cono-
sce la rinascita dopo la B. Con Andrea Agnelli, Conte e Allegri arrivano 6 scudetti consecutivi e una rinnovata immagine societaria, oltre che Facebook (2004) e il terrorismo internazionale. Marco Venditti Giovanni Rolle (Foto GETTY IMAGES)
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