JuveToro n. 9 - anno VII - Torino-Napoli

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amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno VII - N. 9 - 16 DICEMBRE 2017 - Copia omaggio News Granata

La Partita / Il Punto

Le Interviste

Squadra OSpite

Il Presidente Cairo come Enzo Ferrari... Pacca sulla spalla a Belotti e contratto rinnovato a Petrachi

Vendicare la doppia 'manita' aspettando il canto del 'Gallo', a digiuno di gol da 792 minuti

I doppi 'ex' della sfida: Claudio Sala e Luciano Castellini. Cuori divisi in due

Il Napoli Sarriano ha sempre 'asfaltato' i granata: 4 vittorie su 4. Hamsik a un gol da Maradona

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TORO, PROVACI ANCORA!

DOPO AVER ESPUGNATO LUNEDÌ SCORSO L'OLIMPICO ROMANO, GLI UOMINI DI MIHAJLOVIC AFFRONTANO IL NAPOLI, UN'ALTRA 'BIG' DEL CAMPIONATO TORINO-NAPOLI | SABATO 16 DICEMBRE ORE 18


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News Granata

Il Presidente Cairo come Enzo Ferrari Una pacca sulla spalla il premio per Belotti... Contratto rinnovato al ds Petrachi. Carta bianca a Miha sul caso Ljajic

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ono stati consegnati martedì sera a Milano i premi "Gazzetta awards". Cairo, in qualità di azionista di maggioranza del quotidiano sportivo, ha fatto gli onori di casa e ha poi risposto alle feroci polemiche post Lazio-Toro: "Il Var? Ci possono essere sempre degli errori, ci sono stati anche a nostro sfavore come a Bologna ma questo strumento ha eliminato il 90% degli sbagli”. Il Presidente ha glissato sulla 'tribuna punitiva' inflitta a Ljajic (“È

il tecnico che decide in questi casi”) e ha ribadito che “Nel calciomercato di gennaio non penso che avremo bisogno di grandi ritocchi“. Insomma ricambi piu che titolari. Premiato anche Belotti per il gol in acrobazia contro il Sassuolo: “È il mio gol piu bello" ha confessato il 'Gallo'. Gol che però manca da 792 minuti in campionato ma il bomber ha tranquillizzato i tifosi: "Sto fisicamente meglio, ho ripreso continuità, il gol arriverà”. Dal palco, poi,

Bertolino, presentatore della serata, ha incitato Cairo: “La sforbiciamo la clausola di Belotti?” ha chiesto il comico al presidente, il quale invece ha fatto intendere che la clausola sarebbe da aumentare... Bertolino ha inoltre domandato a Belotti se Cairo gli avesse fatto un regalo per il gran gol contro il Sassuolo oppure, come faceva Enzo Ferrari, si fosse limitato ad una pacca sulla spalla. La risposta è scontata: “Nessuno premio ma una bella pacca sulla spalla – ha risposto il numero nove granata - proprio come faceva Enzo Ferrari con i suoi piloti. Cairo mi ha incitato dicendomi di pensare al gol successivo...”. Qualcuno aveva dubbi? Intanto il direttore sportivo Gianluca Petrachi ha rinnovato il contratto con la società granata sino al 30 giugno 2020. Il Presidente Cairo ha cosi confermato la fiducia al dirigente salentino che lavora sotto la Mole da 8 anni. ARBITRO MAZZOLENI FABBRI AL VAR Lo stadio Olimpico Grande Torino dovrebbe avere una buona affluenza di pubblico in occasione della sfida contro il Napoli. Tanti saranno, come al solito, i tifosi partenopei presenti nell’impianto del capoluogo piemontese anche se la vendita dei tagliandi per questa partita è stata vietata ai residenti nella regione Campania. Lo ha deciso il prefetto di Torino, Renato Saccone, su indicazione del Comitato di

Analisi per la sicurezza della manifestazioni sportive del Ministero dell'Interno. Il divieto ha lo scopo di tutelare la sicurezza pubblica e l'incolumità delle persone e riguarda anche i possessori della tessera del tifoso, con conseguente sospensione dei programmi di fidelizzazione del Napoli Calcio e l'incedibilità dei tagliandi d'ingresso. La sfida in programma sabato alle ore 18 sarà arbitrata da Mazzoleni, della sezione Aia di Bergamo, con Tegoni e Vivenzi assistenti e quarto uomo Fourneau. Al Var designati Fabbri e Lo Cicero.

dei biglietti del settore ospiti per la sfida di Coppa Italia Roma-Torino, in calendario mercoledì 20 dicembre alle ore 17.30. I prezzi per l’area riservata ai supporters granata sono di 10 Euro (intero) e 5 Euro per le donne, gli under 14 e gli over 65. I

MERCOLEDÌ A ROMA. ALTRO DERBY IN VISTA? Per concludere qualche informazione sulla vendita

bigietti possono essere venduti senza alcuna limitazione di residenza o possesso di Fidelity Card. Ricordiamo che la vincente di RomaTorino sfiderà la vincente di Juventus-Genoa. Un altro derby è possibile… Andrea Montanari

Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino

Direttore Responsabile Roberto Grossi rogro@inwind.it

Impaginazione e grafica Silvana Scarpa Tel. 011 0371291

Hanno collaborato Bruno Bernardi Salvino Cavallaro Alessandro Costa Massimo Fiandrino Emiliano Latino Andrea Montanari Dan Morino Paolo Rachetto Giovanni Rolle Ermanno Vittorio Marina Zanino Mirella Zanino

Servizi fotografici Archivio JuveToro

Segreteria di redazione Cristina Zecchino amcsrls@yahoo.it

Editore AMC - Art Media Communication Direttore Editoriale Gianni Castaldo amcsrls@yahoo.it Pubblicità amcsrls@yahoo.it Stampa I.T.S. SpA Distribuzione gratuita agli ingressi esterni degli stadi torinesi, eventi e canali commerciali Autorizzazione Trib. di Torino n. 30 del 27/11/2015. Tutti i diritti riservati Responsabile del trattamento dei dati personali: Gianni Castaldo

CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 17 DI GIOVEDÌ 14 DICEMBRE 2017

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Punto Toro

Vendicare la doppia 'manita' aspettando il canto del 'Gallo' 792 minuti senza gol per il bomber. Ma la vittoria sulla Lazio ha rafforzato le ambizioni europee del Toro lo, e lo ha punito mandandolo in tribuna a Roma (dove è stato vittima di improperi da parte dei tifosi locali ed ha litigato in seguito alle decisioni arbitrali) più per motivi disciplinari che tecnici. Però contro il Napoli la punizione potrebbe finire e Ljajic tornare ad essere il vero Adem. Gli stimoli non mancheranno...

A ROMA TORO MAGICO La migliore notte dopo Bilbao. La vittoria sulla Lazio di lunedì sera non solo ha cementato la panchina di Mihajlovic, non solo ha rafforzato le ambizioni europee del Toro, non solo ha interrotto la striscia di 4 pareggi di fila, non solo ha sfatato il tabù Olimpico biancoceleste dove il Toro non vinceva da 24 anni, non solo ha dimostrato che i giovane Berenguer ed Edera possono essere eccellenti ricambi per i lunatici e deludenti Ljajic e Niang, non solo ha permesso al Toro di passare dal dodicesimo all'ottavo posto, non solo ha regalato al Toro la strana sensazione di aver decisioni arbitrali favorevoli (il mani di Iago). Ma ha dato un senso a tutto il campionato del Toro. La percezioni che a gennaio il Toro non finirà nel limbo come lo scorso campionato ma potrà davvero lottare fino in fondo per il settimo posto che vale il palcoscenico internazionale. GRANDE CON LE GRANDI 5 punti che pochi si aspettavano. Pareggio in casa

di Inter e Milan, vittoria in casa della Lazio. Il Toro quest'anno sembra trovarsi meglio in trasferta che a Torino. Non solo una questione tattica. Nessuna squadra finora è andata cosi vicino ad infliggere una sconfitta a Spalletti. Contro la Lazio il Toro orfano di Ansaldi, Niang e Ljiaic ha espugnato la Capitale: in pochi ci avrebbero scommesso. LJAJIC STIA PUNITO Mihajlovic si sta giocato la stagione con 2 scommesse. Finora perse. Cairo dorme ancora notti agitate pensando ai 15 milioni spesi per Niang. Oggi infortunato per un versamento dietro al ginocchio, ma mai entrato ancora nell'orbita granata sia da punto tecnico-tattico che da quello motivazionale. La seconda scommessa è Ljajic che la scorsa stagione si era assentato soprattutto in inverno, ma dato comunque qualche segnale. Tanto che Mihajlovic ha per molti mesi insistito sul 4-2-3-1 proprio per valorizzare al meglio Adem. Poi però, anche il "Generale Sinisa" ha perso la pazienza con il suo pupil-

VENDICARE LA DOPPIA MANITA Lo scorso anno il Napoli ha inflitto dieci gol ai granata. Al San Paolo almeno il Toro aveva tenuto alta la testa segnando 3 reti. All'Olimpico Grande Torino invece fu una 'imbarcata'. Che Mihajlovic non digerì, tanto che sebbene si fosse a fine campionato, impose alla squadra un ritiro punitivo di una settimana. Trascorsi con qualche momento di tensione. In realtà il pronostico sembrava chiuso anche per questo campionato, almeno sino a qualche giorno fa. Ma le 2 gare senza reti dei partenopei contro Juve e Fiorentina, la straordinaria vittoria del Toro sulla Lazio, le pressioni oggi tutte sui Sarri-boys, potrebbero rendere la gara davvero molto equilibrata. E dopo 13 gare da allenatore senza mai battere il Napoli (6 pareggi e 7 sconfitte) stavolta Mihajlovic insegue i 3 punti. IL DIGIUNO DI BELOTTI Chi la scorsa estate avesse vaticinato che Belotti sarebbe arrivato al 16 dicembre con sole 3 reti all'attivo, e senza la possibilità di giocare i Mondiali, sarebbe stato molto vicino alla camicia di forza. Invece, dopo

il matrimonio, il mondo intorno a Belotti si è capovolto. Un'estate in attesa dell'offerta di un top-team che non è arrivata. Luglio e agosto in hotel in attesa di capire in quale città cercare casa. E poi la permanenza a Torino, il modulo 4-2-31 che lo isolava e agevolava il suo martirio da parte di difensori brutti e cattivi. E l'infortunio. Recupero a suon di record, ma poi gli incubi con la maglia azzurra. Dalla scoppola di Madrid alla tragicommedia contro la Svezia. Ed il gol che in campionato manca da 792 minuti. E il contratto con il Toro non ancora rinnovato ed adeguato. Perché Belotti vuole il top-team ma certo lo

score di 3 reti non invoglia nessuno a pagare 100 milioni. Un "Gallo"schiavo della clausola SARRI, DALLA BANCA A SUPERGA Figlio di un operaio dell'Italsider di Bagnoli, Sarri in gioventù si divideva tra il ruolo di calciatore dilettante e il dipendente della Banca Toscana e poi del Monte dei Paschi: “Ho scelto come unico mestiere quello che avrei fatto gratis. Ho giocato, alleno da una vita, non sono qui per caso. Mi chiamano ancora l'ex impiegato. Come fosse una colpa aver fatto altro”. Anche per questo Sarri è molto amato dal popolo granata. Ed anche

perché ha sempre avuto parole di rispetto per il Grande Torino. Era salito a Superga già quando allenava l'Empoli, si è ripetuto lo scorso maggio con la tuta del Napoli dicendo: "Venendo a Torino in questo mese penso sia obbligatorio andare a dare un tributo a degli eroi, a una squadra straordinaria il cui eco era ancora potente quando ero giovane, nonostante fossero passati tanti anni. Per un uomo di sport, arrivando a Torino a maggio, ritengo doveroso andare a salutare quegli eroi”. Ecco perché anche se nelle ultime 4 gare ha sempre battuto il Toro, Sarri a Torino riceverà sempre e solo applausi. Alessandro Costa

Il peggior momento del Napoli AZZURRI, 237 MINUTI DI ASTINENZA Il peggior momento del Napoli. Fuori dalla Champions, senza reti contro Inter, Juve e Fiorentina, la Sarri-band sembra aver perso brillantezza. La palla scorre ma molto piu lentamente: le avversarie hanno preso le contromisure, il San Paolo non è un fortino e forse oggi giocare in trasferta è meglio. Anche se il Toro non si scoprirà. Mihajlovic ha imparato ad esser prudente. TORINO, NAPOLI CHE VA IN MONTAGNA Titolo di una celeberrima canzona di Antonello Venditti. "Torino è un grande coro di persone, Torino vuole dire Napoli che va in montagna,

allo zero. Ma bisogna abituarsi: si giocherà fino al 6 gennaio. Salotti pieni, stadi semi-vuoti. Non sabato sera però. Tifosi granata e partenopei, che saranno come sempre tantissimi, vogliono una notte di grande spettacolo. Le ultime sfide tra le due squadre lo hanno sempre regalato. Torino è un dirigibile verso la Spagna". E stasera tanti spagnoli possono decidere la sfida. Per il Toro Berenguer, sbloccatosi lunedi in casa Lazio; il Napoli annovera Reina, Callejon (doppietta a maggio in questo stadio) ed Albiol. In montagna, invece, allo stadio sembrerà di esserci a tutti gli spettatori. Temperatura vicino

MERTENS: POKERISSIMO AL TORO Anche Mertens ha bisogno di tornare al gol: lo scorso ano ne ha segnati 5 al Toro: 4 al San Paolo (uno da cineteca con un velonoso lob ai danni di Hart) e 1 anche a maggio. Intende ovviamente ripetersi, ma la difesa del Toro è completamente rinnovata e concede molto meno della scorsa stagione. (ale.co)

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Le Interviste / I Doppi 'Ex'

Castellini: “Toro e Napoli sempre nel mio cuore” “Piansi ogni sera quando lasciai la maglia granata. Pulici era unico. Maradona? Un extraterrestre...”

Tutte le sere. Le prime settimane che mi mandarono via dal Toro, piangevo tutte le sere. Ero ancora giovane, potevo ancora dare tanto al Toro. Ero legatissimo all'ambiente granata, fu una grande delusione. Temevo di non essere più all'altezza. Invece giocai ancora 7 anni a Napoli, l'ultimo con Maradona” confessa ancora commosso Castellini. Sicuramente la sua cessione rappresenta una delle peggiori scelte dei 20 anni di presidenza Pianelli (con tutto il rispet-

to per Terraneo). Ma il Toro doveva scegliere: o Radice o Castellini. Contrasti insanabili, se non con la partenza di uno dei due. Pianelli scelse Radice e Castellini ne soffri' moltissimo. Già gli ultimi mesi del "Giaguaro" al Toro furono un'agonia. Infortunatosi nella gara di ritorno di Coppa Uefa contro il Bastia, Castellini lasciò la porta a Terraneo. E il cambio diventò definitivo. A Napoli però Luciano conobbe una seconda giovinezza. Nel 2010 su un sondaggio fatto dalla Radio Kiss Kiss è stato votato come miglior portiere della storia del club dai tifosi azzurri. Detiene inoltre il record di imbattibilità interna nella storia del campionato di Serie A stabilito nel 1983. In Nazionale invece poco fortuna per il 'Giaguaro' chiuso da Dino Zoff e Enrico Albertosi. Castellini vanta una sola presenza in ItaliaBelgio il 26 gennaio 1977 (2-1 per gli azzurri), partita nella quale ha giocato il secondo tempo, subendo gol su rigore calciato dal portiere avversario, Christian Piot. Nel Toro 200 presenze in più rispetto a quello con l'Italia: 1 scudetto vinto e 2 sfiorati. E insieme con Bacigalupo resta il miglior portiere della storia del Toro. Inoltre nella sua carriera ha giocato con tantissimi campioni, con Pulici e Maradona: quale altro portiere può vantarsi di essersi

allenato tutti i giorni, provare ad ogni allenamento a cercare di parare i loro tiri e le loro magie? Castellini può raccontarlo: “Pulici era unico nel suo genere. Era come mio fratello, abitavamo con Claudio Sala nello stesso appartamento. Maradona non era un campione, era un extraterrestre" sottolinea Castellini. Che

sulla vittoria del Toro sulla Lazio spiega: “Non ho visto la partita, perché avevo la neve sulla parabola lunedì sera e il segnale non arrivava. Parlando da lontano è difficile giudicare: ci sono magari alcuni giocatori di buona qualità nel Toro che hanno però poco carattere. Spero che la vittoria sulla Lazio possa essere una spinta importante per il prosieguo della stagione e per centrare l'obiettivo Europa...” Alessandro Costa

Claudio Sala: “Finirà 2-2” P

rima di diventare il 'Poeta del gol' con la maglia granata, Claudio Sala ha indossato per una stagione la casacca azzurra del Napoli. Fu infatti proprio dalla società partenopea che Orfeo Pianelli lo prelevò, spendendo l’allora considerevole cifra di 480 milioni di lire. È pertanto nella veste di doppio ex che abbiamo rivolto al 'Poeta del gol' dell’ultimo scudetto granata alcune domande sulla sfida di sabato fra le squadre di Sinisa Mihajlovic e di Maurizio Sarri. Claudio Sala, il Toro giunge alla sfida col Napoli con il vento in poppa del successo sulla Lazio. Si aspettava di vedere un Torino così pimpante lunedì scorso all’Olimpico? “Quello ottenuto contro la Lazio è stato un successo inatteso, anche perché purtroppo il Torino ci aveva abituati a troppi pareggi nelle ultime partite. Fortunatamente Mihajlovic ha capito che, con i tre punti in palio, i pareggi servono a ben poco ed è quindi preferibile giocare sempre per ottenere l’intera posta in palio, anche a costo di rischiare di perdere”.

Come giudica l’utilizzo della Var che è stato fatto all’Olimpico? “Immobile andava sicuramente espulso, perché il gesto che ha fatto è stato grave, anche se non sembra avere colpito Burdisso con una vera e propria testata. Semmai, la Lazio può recriminare per il rigore che non è stato assegnato per il tocco con il braccio di Iago Falque. Non sono in grado di stabilire se lo spagnolo abbia intercettato volontariamente il pallone, ma il braccio era sicuramente staccato dal corpo e in questi casi viene generalmente fischiato il penalty. Ma il Toro a Roma, oltre a un pizzico di fortuna, ha avuto indubbi meriti. E poi la Lazio è soprattutto una squadra da trasferta, mentre in casa dimostra di fare più fatica”.

Toro, Juve e Gasperini premiati dall'Ussi C

ome ogni anno si è svolto il Premio Ussi Sportivo Piemontese dell'anno. La festa e la consegna dei riconoscimenti si è svolta martedì 12 dicembre presso il Circolo della Stampa a Palazzo Ceriana Mayneri in corso Stati Uniti a Torino, ed è stata, come da tradizione, un momento di celebrazione e memoria, incontro e scambi di auguri e progetti. Condotta dal presidente dell’Ussi Subalpino Federico Calcagno sono state premiate le eccellenze individuali e di squadra dello sport piemontese. Ecco i premiati per la sezione calcio: Premio Speciale “Marco Ansaldo” Juventus F.C. (Scudetto e Coppa Italia 2016-17); Premio Speciale “Ruggero Radice” Torino F.C. (Rinascita Stadio Filadelfia); Premio Squadra dell'anno Gian Piero Gasperini (Allenatore Atalanta). Per la Juventus ha ritirato il riconoscimento Gianluca Pessotto, team manager della formazione Primavera dei bianconeri; per il Torino Silvano Benedetti, responsabile tecnico scuola calcio dei granata. (Foto Pagina FB Ussi Subalpina – Massimo Rana)

L’ha sorpresa l’esclusione di Ljajic? “Sono rimasto sorpreso, credo come tutti, nell’apprendere che il serbo era stato dirottato addirittura in tribuna. Non è facile rinunciare ad un giocatore del suo talento e Mihajlovic ha dimostrato di essere un allenatore coraggioso anche nel prendere questa decisione, così come è stato premiato dalle scelte di mandare in campo Berenguer ed Edera”. Veniamo adesso alla sfida fra i granata e il Napoli. Pensa che il Toro possa sperare in un risultato positivo contro i partenopei? “Il Napoli è reduce da due partite in cui non è riuscito a fare gol contro Juve e Fiorentina. Sabato forse dovrebbe mancare ancora Insigne e il Napoli ha dimostrato di andare in difficoltà senza il suo fantasista. E questo potrebbe essere un vantaggio per i ragazzi di Mihajlovic”. Secondo lei come finirà Torino-Napoli? “Non sarei stupito di vedere un pareggio con gol. Magari un 2-2”. Giovanni Rolle


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Toro-Napoli Story

Quante sfide emozionanti in quasi un secolo GLI ALBORI Quando il Toro affronta per la prima volta il Napoli si è appena visto revocare il primo scudetto ma andrà a rivincerlo l'estate successiva. È l'11 dicembre 1927, si gioca sul campo dell'Ilva di Bagnoli e il Toro vince 1-0 con gol di Libonatti. Che ne segna 4, il 4 marzo successivo, quando al Filadelfia il Toro asfalta i partenopei 11-0: tripletta anche per Baloncieri. D'altronde il Napoli è stato appena fondato, il 1° agosto 1926, dall'industriale Ascarelli. E proprio nello stadio a lui intitolato il Napoli, nel novembre del 1929, ottiene la prima vittoria contro il Toro: 2-0. Seguiranno 4 vittorie consecutive del Toro e 2 pareggi prima che, nel 1933, il Napoli espugni il Fila con gol di Sallustro. Nel marzo 1934 la partita si gioca al "Littorio" di Napoli e i partenopei vincono 5-2. Il Toro si impone invece nel novembre 1935, 1-0 allo stadio "Partenopeo" (Sudati). Anche nel resto del decennio il Toro ottiene solo vittorie o pareggi

ANNI 40 Sempre al "Partenopeo" il Napoli vince 3-1 nel marzo 1940 ma poi il Torino diventa "Grande" e per i granata contro i "vesuviani" saranno solo vittorie o pareggi. ANNI 50 Tra il 1951 ed il 1953 il nuovo Toro post-Superga invece perdono 4 gare di fila contro i partenopei tra Vomero e Filadelfia. Poi però i Granata si riscattano e le sfide del decennio vedono un sostanziale equliibrio. ANNI 60 Le sfide tra Toro e Napoli cambiano stadi: che sono gli stessi di oggi mezzo secolo dopo, anche se rinnovati. Comunale e San Paolo. A Fuorigrotta il Toro nelle prime 4 gare ottiene 3 pareggi ed 1 vittoria, ed anche a Torino il bilancio è più granata che azzurro. ANNI 70 Il Toro nel decennio "tremendista" ottiene molte vittorie al Comunale e tanti pareggi al San Paolo. A parte un sonoro 0-4 nel febbraio 1970. Da segnalare però nel marzo 1978 il Toro cor-

saro a Napoli: 3-1 con gol di Pat Sala, Pulici e Graziani, bissato nell'aprile 1979 da una vittoria 1-0 firmato Iorio. Dal 1978 (e fino al 1985) a difendere i pali del Napoli c'è un certo Luciano Castellini ANNI 80 Nel 1980-81 il Napoli lotta per lo scudetto: ma al San Paolo il Toro si impone 3-1 con doppietta di Pulici e rete di Volpati. A Torino vittoria partenopea firmata Musella. Eqilibrio fino a metà decennio, quando il Toro vince in casa 2 volte nel 1984: a maggio con reti di Dossena e Beruatto mentre a settebre il nuovo Toro di Radice e Junior asfalta il Napoli di Maradona 3-0, con doppietta di Serena e sigillo di Francini. I granata arriveranno secondi. Junior e Maradona (con Caffarelli) firmeranno lo score della gara di ritorno. Maradona in rete anche nell'ottobre 1985 ma il Toro vince ancora grazie alle reti di Sabato e Comi. Poi 4 vittorie partenopee, ma nel marzo 1988 il Toro elimina i Maradona-

boys nei quarti di Coppa Italia: 1-1 al Comunale (Comi e Renica) e 3-2 per il Toro al San Paolo (reti di Gritti, Comi e Polster). ANNI 90 1 pareggio e vittoria Napoli nel 1990/91, ma la stagione dopo (quella della finale Uefa) il Toro pareggia 0-0 al Delle Alpi ed espugna il San Paolo con rete di Fusi. Nel gennaio 1993 l'ex granata Policano segna la rete della vittoria partenopea a Torino, poi 5 pareggi consecutivi. Nell'aprile 1996 il gol di Boghossian collabora alle retrocessione granata. Nel 1998-99 Toro e Napoli si riaffrontarono in serie B. Reti bianche al San Paolo, 3-2 per il Toro a 3 giorni dai 50 anni di Superga: reti di Bonomi e doppietta di Ferrante: la seconda rete al 93° sancisce vittoria e virtuale promozione in serie A. ANNI 2000 Toro e Napoli hanno iniziato a fare ascensore tra serie A e B. Si ritrovano avversari nell'ottobre 2003 allo stadio neutro Romagnoli di Campobasso: finisce 2-2 doppiet-

ta di Ferrante e reti di Dionigi e Vieri Junior. Al ritorno vince il Napoli al Delle Alpi 2-1. Seguono altri 3 anni e mezzo senza affrontarsi. Il 23 dicembre 2007 al San Paolo finisce 1-1: rigore di Rosina e pareggio di Hamsik. Il Toro scende in campo con la terza maglia a strisce arancioni e nere. Al ritorno, stavolta stadio Olimpico, vince il Toro 2-1: ancora Rosina e sigillo di Di Michele. Altre 2 vittorie granata nel 2008-09: a dicembre a Torino, Rolando Bianchi firma il gol vittoria. Al ritorno il 17 maggio il Toro ribalta il gol di Pia', con le reti di Bianchi e Rosina. Prima vittoria esterna stagionale e Toro che sembra salvo. Ma poi perde 2-3 in casa col Genoa e tornerà in cadetteria per 3 anni. GLI ANNI 10 La prima del ritorno in A si gioca a novembre 2012: Cavani per il Napoli, clamoroso pareggio granata al 91° firmato Sansone. Il 30/3/2013, 8 reti all'Olimpico. 1 a testa per Barreto, Jonathas e Meggiorini. Ma

Cavani segna una doppietta e l'ex granata Dzemaili una tripletta. Nel 2013-14 Ventura soffre Higuain. Doppietta dell'argentino a Napoli e rete del "Pipita" al 90° a Torino con un evidente fallo su Glik non sanzionato. Nell'ottobre 2014 altra doppia vittoria napoletana: Quagliarella segna un rigore per il Toro ma Insigne e Callejon ribaltano il punteggio. Ma il 1° marzo 2015 il Toro appena tornato dal trionfo di Bilbao batte il Napoli 1-0 grazie al gol di Glik. Il 6 gennaio 2016 segna Insigne ma pareggia Quagliarella su rigore. Fabio pero' si scusa troppo platealmente con il pubblico partenopeo e i tifosi granata non glielo perdoneranno. Il gol decisivo è di Hamsik. L'8 maggio 2016, ultima gara casalinga di Ventura, Napoli vittorioso per 2-1: Higuain, Callejon e Peres. La scorsa stagione doppia "manita" del Napoli: 5-3 al San Paolo (poker di Mertens) e 5-0 al Grande Torino. Alessandro Costa


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Le Interviste

Il magistrato che ama il basket e tifa Napoli

Gonzatto: “Un altro calcio è possibile” I

l 2 dicembre scorso presso l’Aula Jona del Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino, si è svolto un interessante convegno intitolato “Un altro calcio è possibile”. Un tema di assoluta attualità in cui la forza della partecipazione globale nello sport di questo nostro Paese che sembra andare alla deriva dei valori e del senso di correttezza, induce a trovare idee nuove, moderne e capaci di ricollegare effettivamente gli appassionati alla propria società sportiva di riferimento. Si chiama 'ToroMio', l’associazione di tifosi che vuole partecipare alla gestione della società del Torino F.C. portando la tradizione che solo i tifosi sanno trasferire e consolidare. Da qui tutta una serie di iniziative si stanno sviluppando nell’intento di migliorare un mondo del calcio e dello sport in genere, che richiede la realizzazione di ambiziosi progetti. 'ToroMio' propone un progetto di legge in cui in ambito sportivo si vuole ripristinare la funzione sociale, educativa e sanitaria. Per fare questo è necessario agevolare un cambiamento culturale, attraverso una legge che indichi nuove direzioni da percorrere. Ma per saperne di più su questo interessante progetto di legge che riguarda lo sport, abbiamo pensato di intervistare Sabrina Gonzatto, scrittrice, giornalista, responsabile delle Pubbliche Relazioni Esterne della CEPU e membro del direttivo dell’Associazione Culturale e Sportiva 'ToroMio'. Con lei abbiamo parlato anche dei suoi progetti letterari futuri e del suo Toro, che sabato prossimo affronterà il Napoli allo stadio Grande Torino. “Un altro calcio è possibile”. Sabrina, di cosa si tratta? “Da qualche anno faccio parte del consiglio direttivo dell’Associazione Toro Mio, dove curo la Comunicazione. Il progetto “Un altro calcio è possibile” deriva in realtà da un desiderio, da un sogno e da una visione legata ad un libro scritto da Luciano Cavagnero che si intitola “Se vogliamo possiamo”. Quando è stata fondata questa associazione granata, da non confondersi con uno dei tanti Toro Club, si sono messe in evidenza le finalità sociali e culturali legati al territorio e al Torino come realtà sportiva. Da qui nasce l’idea del progetto, non come fatto impositivo ma essenzialmente come sviluppo culturale e comportamentale legato al calcio e allo sport in genere”.

Sappiamo che il Convegno svolto all’Università di Torino ha avuto molto seguito. E’ così? “Sì, è proprio così. Nonostante il tempo inclemente di quel 2 dicembre scorso che ha riservato i primi fiocchi di neve della stagione, l’aula dell’Università di Torino che ha accolto nella sua sede il convegno, si è subito riempita di molte personalità. È stato bello vedere tante persone partecipi a questo appuntamento dai connotati sociali e culturali che sono correlati allo sport. Io e Giulio Graglia ci siamo occupati di presentare l’evento e anche gli ospiti, tra i quali il giornalista del 'Sole 24ore' Marco Bertinazzi. Un profilo professionale davvero interessante, capace di fare una

visione a 360 gradi del calcio e dell’economia internazionale ad esso legata. Una lezione di economia di notevole spessore, capace di andare a fondo sull’operato delle aziende calcio. È stata poi la volta del presidente di Toro Mio, Massimiliano Romiti, che ha raccontato la genesi di questa proposta di legge presentata a Roma dalla stessa Associazione il 22 aprile 2017. E’ stata poi la volta di Andrea Canta, Ufficio Stampa e Supporter Liaison Officer del Toro e Alberto Barile, direttore operativo del Torino F.C. apparso particolarmente emozionato al ricordo del giorno della sua laurea, che è avvenuta proprio nella Aula Jona dell’Università di Torino”. Tra i tanti punti interessanti del progetto ci sembra importante la funzione sociale nello sport che comprende anche la sicurezza, con l’intento di contenere i fenomeni di infiltrazione criminale. “Sì, si è parlato molto di questo punto del progetto di legge come monito ai vari presidenti di società di calcio, proprio perché le famiglie hanno sempre più paura di frequentare lo stadio. Insomma, si cerca di sensibilizzare e fare formazione comportamentale alla gran

massa di tifosi, e non solo, cercando di contenere il più possibile l’infiltrazione dei fenomeni criminali nel calcio, ma anche nello sport in genere”. Immaginiamo che questo progetto di legge si espanda a livello nazionale. “È quello che noi di 'Toro Mio' desideriamo. Non vogliamo attuare un bel progetto fine a se stesso, ma vogliamo rendere fruibili in tutta Italia i vari punti che compongono questo piano di lavoro. È importante sensibilizzare anche altre regioni d’Italia con altre squadre, e non solo quelle legate al territorio piemontese. Certo, come puoi vedere il progetto è molto ambizioso, tuttavia, crediamo fortemente che questa legge abbia l’intento di suggerire, consigliare, perché Toro Mio fa tutto in punta di piedi”. Sabrina, quali sono dal punto di vista letterario i tuoi progetti futuri? “Sto scrivendo il nuovo testo drammaturgico che sarà presentato al prossimo Festival Luigi Pirandello del 2018, il quale è tratto da una novella di Pirandello che si intitola “Il viaggio”. Il mio libro, che s’intitolerà “Il mio viaggio”, è un testo autobiografico ed è ambientato ai giorni nostri. Gli attori saranno Andrea Beltramo e Carlotta Micol De Palma, con la regia di Giulio Graglia”. Periodicamente ti vediamo partecipe e anche organizzatrice di eventi culturali. Sembra quasi che finita una cosa hai l’esigenza di cominciarne un’altra. È così? “È vero. Vado sempre alla ricerca di qualcosa che sia sempre legata alla cultura. Prossimamente sarò relatrice di “Aspettando Sanremo”, una serata organizzata al Circolo dei Lettori il 19 gennaio. Mi occuperò di moda e di come sono cambiati i costumi nel corso degli anni”. Cultura e lavoro s’intersecano perfettamente alla tua passione per il Toro. Ma cos’è mai questo Toro per te? “È una domanda che mi viene fatta spesso e mi porterò per sempre dietro. Cos’è il Toro? Un grosso punto interrogativo al quale tutti noi granata abbiamo cercato di dare delle risposte, noi che negli anni ne abbiamo visto di tutti i colori. Sabato si gioca contro il Napoli, squadra che riservo grande simpatia: sono stata un’ammiratrice di Maradona, per me in assoluto il migliore del mondo. Il Napoli di Sarri è molto forte ma spero che Belotti ritrovi la forma dopo l’infortunio subito. Il Toro ha bisogno dei suoi gol...” Salvino Cavallaro

È facile essere buoni, più difficile essere giusti” (Victor Hugo). È l’eterno dilemma che mette di fronte bontà e giustizia, là dove per giustizia s’intende la difficoltà di far rispettare le leggi. Già, ma chi è che fa rispettare le leggi? Sul tema riguardante la Magistratura abbiamo imparato che si tratta di un organo costituzionale composto dall’insieme dei giudici a cui è affidata la funzione giurisdizionale, ovvero l’applicazione delle norme giuridiche. Ma come vive la sua vita privata e cosa pensa un magistrato che è sempre alle prese con una delle più difficili professioni esistenti al mondo? Il Dr. Ciro Santoriello, già magistrato inquirente presso la Procura della Repubblica di Pinerolo, oggi è Sostituto Procuratore a Torino. Originario di Latina, trapiantato da alcuni anni in Piemonte per svolgere la sua attività di magistrato, si è interessato alla tematica della responsabilità da reato degli enti. Autore di una pluralità di monografie in materia di diritto processuale penale e di testi di diritto penale societario. Laurea in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma con 110 e lode, Santoriello è Dottore di ricerca in Diritto Costituzionale e Pubblico generale. È stato titolare all'Università di Torino, nella facoltà di Economia e Commercio, della docenza in Diritto Penale Commerciale. Un curriculum di alta qualità. Ma è qualità anche il suo sentire sulle tematiche di vita quotidiana che ne valorizza l’uomo in tutte le sue forme. Pratica lo sport e segue da dirigente la squadra di basket “Cestistica Pinerolo” che milita nel campionato C2. Per anni è stato allenatore di questo sport anche se la sua vera passione calcistica è per il Napoli che segue da tifoso attento ma sempre molto moderato. Ci incuriosisce questo lato della sua persona, ed è per questo che abbiamo deciso di intervistarlo proprio in occasione di Torino-Napoli. Dottor Santoriello, come nasce la sua passione per il Napoli? “È un fatto di connotazione geografica. Penso che un napoletano come me, che non ha alcun legame con Milan, Juve, Real Madrid o altre squadre, non può che tifare Napoli. Mio padre faceva il tifo per la grande In-

ter di Helenio Herrera, ma io ho preferito il Napoli”. Dopo la sconfitta interna con la Juventus, l’uscita dalla Champions League e il pareggio casalingo con la Fiorentina, si ha la sensazione che la squadra di Sarri stia un po’ perdendo quella brillantezza dimostrata fin qui. Cosa ne pensa? “Per quanto concerne la Champions League, penso che tutto sommato sia stato meglio uscire adesso piuttosto che fare delle figuracce più avanti. Il vero problema del Napoli, secondo me, è non avere l’abitudine a vincere. In questo senso si deve ancora crescere”. Che idea si è fatto di Maurizio Sarri?

“A me è molto simpatico. Non veste giacca e cravatta, è molto alla buona e non ha problemi a presentarsi in un certo modo. Insomma, è un po’ fondamentalista per sua scelta; questo è evidente. Tuttavia, visti i risultati ottenuti, è un dato di fatto che a Napoli stia facendo molto bene, nonostante la squadra abbia bisogno di incrementare il tasso tecnico attraverso una rosa più ampia”. Quindi le piace anche il suo modo di far giocare la squadra, anche se pecca nel non essere abbastanza cinica? “Essere cinici è la prerogativa dei fuoriclasse. Se sei

forte sei anche cinico e se non sei forte devi sprecare molto. Secondo me la pecca di Sarri è quella di giocare sempre allo stesso modo, mentre in qualche occasione sarebbe opportuno variarne il tema. Ad esempio, contro il Chelsea non puoi mettere Zielinski a fare l’attaccante sulla fascia, perché non è esattamente il suo ruolo. E, infatti, la squadra ne ha subito risentito. Secondo me, un allenatore deve costruire tatticamente la propria squadra in base alle caratteristiche tecniche dei giocatori che la società mette a disposizione. Sarri, invece, ha un suo credo calcistico che non è molto elastico nel suo insieme, per cui diventa un limite” . Ma il vero problema non è la panchina corta? “Secondo me, sì. È anche vero che purtroppo si sono fatti male Milik, Ghoulam e adesso c’è pure Insigne che è affetto da una fastidiosa pubalgia. Quindi non siamo stati molto fortunati. Però, se ci fosse una panchina più consona a sostituire degnamente i titolari quando si infortunano, allora questo Napoli potrebbe davvero recitare la parte del primo della classe. La Juve, ad esempio, può contare su giocatori di grande spessore tecnico che sono pronti ad entrare al momento opportuno. Il Napoli no, questa è la differenza”. Sabato prossimo ci sarà Torino-Napoli. Come vede il confronto tra queste due squadre? “Penso che questo Napoli non andrà oltre lo 0-0. D’altra parte, mi pare che anche il Torino non abbia un carattere forte per imporsi”. Andrà allo stadio a vedere la partita? “Non credo. In genere preferisco fare sport attivo. E poi sono molto impegnato con la mia squadra di basket”.

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Numeri e Statistiche di Massimo Fiandrino

Un Toro 'corsaro' come non accadeva da 25 anni Nel 1992 chiuse al 3° posto con Mondonico. Belotti, contro gli azzurri i primi gol in A

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uesto nuovo Torino 'made in Mihajlovic' è diventato 'corsaro': sui 23 punti collezionati in questa prima parte di campionato, 13 arrivano da 9 gare giocate in trasferta. Solo le prime 5 in classifica vantano più punti in trasferta del Toro. Un simile score ai granata non capitava da 25 anni, dal 1991/92 con il gruppo allenato da Mondonico: per i ragazzi di 'Mondo' allora ci furono 3 vittorie esterne, 4 pareggi e 2 ko in 9 gare lontane dal campo amico. Fu l'ultimo grande piazzamento del Torino in campionato, sul podio al 3° posto dietro il Milan di

Capello e la Juve del Trap. Nello scorso torneo accadde tutto l'opposto: 17 punti in casa su 25 dopo 16 turni e a fine torneo 35 punti interni su un totale di 53, record assoluto per i granata con la Presidenza Cairo dal 2006 a oggi in serie A. A Roma contro la Lazio il Torino ha ritrovato grinta, compattezza, una difesa solida e concentrata e soluzioni in attacco diverse con le prime reti di Edera, Berenguer e Rincon che, fanno salire a 11 i giocatori del Toro con almeno un gol segnato in questo torneo. Un altro dato importante: per la prima volta in questa sta-

gione i granata sono imbattuti da 6 partite consecutive (2 vittorie e 4 pareggi). Questo Toro deve ripartite da questa continuità di risultati da unire al fattore campo, a partire dalla sfida di sabato con il Napoli, un'occasionissima da sfrutttare visto il momento un po' “disarmante” della squadra di Sarri che non segna in campionato da 237 minuti, con un solo punto conquistato nelle ultime 2 partite e sul groppone l'eliminazione in Champions. Manca ancora un ingrediente a questo Toro per centrare l'Europa, ritrovare il miglior Belotti (non segna da

suo portafortuna. Proprio contro i partenopei il 'Gallo' realizzo' da giocatore del Palermo le sue prime reti in serie A: addirittura una doppietta in NapoliPalermo 3-3 del 24/09/2014 (al 16° e 61°). Questo per il 'Gallo' potrebbe significare un nuovo inizio…

quasi tre mesi, dal 20 settembre scorso a Udine): per lui solo 3 reti, contro le 11 dello scorso anno a questo punto della stagione (26 gol totali a fine campionato). Ma sabato il bomber granata ritroverà il Napoli, il

Oggi Un anno fa 23 Punti 25 5 Vittorie 7 2 Vittorie in casa 5 10 Punti in casa 17 13 Punti in trasferta 8 8 Pareggi 4 22 Reti fatte 32 22 Reti subite 22 14 Reti attaccanti 24

3 le sconfitte del Torino in questo Campionato, solo le prime 4 squadre classificate hanno subito meno ko (Inter imbattuta, Napoli 1 ko, Juventus e Roma 2 sconfitte). 8 i pareggi collezionati dal Torino (record stagionale), equamente divisi fra casa e trasferta. 13 i punti conquistati dal Torino in trasferta, in questa classifica i Granata si troveranno al 6° posto dietro a Napoli 22, Lazio 21, Inter 18, Roma 17 e Juventus 16.

Anteprima Coppa Italia: mercoledì prossimo c'è Roma-Toro

L'ULTIMO TROFEO VINTO CONTRO I GIALLOROSSI DI MIHA E COMI Finale Andata - Torino, 12/06/1993 TORINO-ROMA 3-0 Reti: aut. Benedetti al 17°, Cois al 53°, Fortunato al 78° Torino: Marchegiani; Bruno; Mussi; Fortunato; Annoni (Cois 46°); Fusi; Sordo (Sergio 77°);Venturin; Aguilera; Scifo; Silenzi. All. Mondonico Roma: Fimiani; Garzya; Petruzzi (Muzzi 46°); Bonacina; Benedetti; Aldair (Comi 64°); Mihalovic; Hassler; Piacentini; Giannini; Rizzitelli. All. Boskov Finale Ritorno - Roma, 19/06/1993 ROMA-TORINO 5-2 Reti: Giannini ® al 22° (rig), 50° (rig) e 55° (rig), Silenzi (T) al 45° e 53°, Rizzitelli (R) al 47°, Mihajlovic ® al 53°

Roma: Fimiani; Garzya; Piacentini (Salsano 93°); Bonacina (Muzzi 90°); Benedetti; Comi; Mihalovic; Hassler; Carnevale; Giannini; Rizzitelli. All. Boskov Torino: Marchegiani; Bruno; Mussi; Fortunato; Cois; Fusi; Sordo (Falcone 90°); Venturin; Aguilera (Casagrande 77°); Scifo; Silenzi. All. Mondonico 4 FINALI FRA I DUE CLUB Le due squadre si sono trovate di fronte in finale di Coppa Italia in 4 occasioni, 3 vittorie dei giallorossi, una del Toro. La prima finale nel 1964, 0-0 all’Olimpico e prodezza di Nicolè al Comunale e la Roma vinse il Trofeo; il bis nel 1980 e il tris nel 1981, le ultime due i giallorossi le hanno vinte alla roulette dei rigori. Stop alla vittorie romaniste nel 1993.

24 ANNI FA L'ULTIMO SUCCESSO, CONTRO… MIHA 24 anni dalla vittoria dell'ultimo trofeo granata: 19 giugno 1993. Il Toro di Mondonico conquistava la Coppa ai danni della Roma di… Mihajlovic. L'attuale allenatore Toro fu uno dei protagonisti, andando pure a segno nel ritorno. Una doppia finale esaltante con 10 reti. Il 12 giugno al Delle Alpi 3-0 granata con l'autorete di Benedetti e reti di Cois e Fortunato. Nel ritorno, all'Olimpico di Roma, 5-2 giallorosso con Sguizzato che concede rigori generosi ai capitolini. Ma il Torino tiene con grinta e solleva la Coppa. 5 COPPE VINTE. PRIMA SQUADRA A FARE 'DOPPIETTA' 5 le Coppe Italia vinte dal Torino: 1935/36

(all. Cargnelli); 1942/43 (all. Janni e granata prima squadra in Italia a centrare l'accoppiata Scudetto/Coppa Italia nella stessa stagione); 1967/68 (all. Fabbri); 1970/71 (all. Canciani); 1992/93 (all. Mondonico). 8 i giocatori del Toro che hanno conquistato almeno due volte il Trofeo: Cereser, Ellena, Ferrini G., Ferrini O., Fossati, Gallea, Poletti e Puia. Altri 63 giocatori hanno conquistato almeno una Coppa Italia per il Toro (71 in tutto). 80 le presenze di Giorgio Ferrini in Coppa Italia con la maglia Toro: è il giocatore granata con piu' presenze; il primatista del Toro in fatto di gol è Paolo Pulici con 30 (72 presenze).

(M. Fiandrino)


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Numeri e Statistiche

di Massimo Fiandrino

Il Napoli Sarriano ha sempre 'asfaltato' i granata 4 vittorie su 4 e 10 reti partenopee nelle ultime 2 sfide. Miha mai vinto in panchina contro gli azzurri. Hamsik a un gol da Maradona tive: il 5-0 del 14 maggio la vittoria più vistosa del Napoli in casa granata, la precedente il 4-1 dei partenopei datato 5 febbraio 1956) e la precedente il 2-1 dell' 8 maggio 2016. 23 i pareggi delle sfide, 13 dei quali conclusi per 0-0 del quale l’ultimo il 05/11/1995. Dopo di allora in casa granata troviamo 3 vittorie del Torino e 4 del Napoli.

2015/2016 Napoli, 06/01/2016 (Giornata 18) NAPOLI-TORINO 2-1 RETI: Insigne (N) al 16°, Quagliarella (T) * al 21° (rig.), Hamsik (N) al 41° N.B.: * Quagliarella non esulta e chiede scusa al 'suo' pubblico. ARBITRO: Di Bello ESPULSI: Ventura e Sarri (al 69) Torino, 08/05/2016 (Giornata 37) TORINO-NAPOLI 1-2 RETI: Higuain (N) al 12°, Callejon (N) al 20°, Peres (T) al 65° ARBITRO: Damato ESPULSO: Vives (T) al 93° (somma di ammonizioni)

ARBITRO: Irrati N.B.: *Si tratta del terzo 0-5 interno nella storia granata, i precedenti: contro l'Inter il 28/12/1958 e contro il Cagliari il 16/05/1993. NAPOLI BESTIA NERA DI MIHA: 0 VITTORIE SU 13 POLICANO UNICO A SEGNARE CON ENTRAMBE 6 i precedenti ufficiali di Sarri contro Mihajlovic: la tradizione è favorevole al trainer partenopeo: 3 vittorie in 6 precedenti, completano lo score 2 pareggi e 1 ko. 0 le vittorie di Mihajlovic in 13 precedenti ufficiali contro il Napoli, solo 6 pareggi e 7 sconfitte. 1 Curiosità: Policano è l’unico giocatore a segnare con entrambe le maglie, 1 gol per entrambe le casacche e le sue segnature risultarono decisive. Per il Torino il 07/04/1991 in Torino-Napoli 1-1 e per la vittoria “corsara” del Napoli in casa granata: l’1-0 segnato dal forte difensore il 10 gennaio 1993.

2016/2017 Napoli, 18/12/2016 (Giornata 17) NAPOLI-TORINO 5-3 RETI: Mertens (N) al 13°, 18° (rig.), 22' e 80°, Belotti (T) al 58° , Chiriches (N) al 70°, Rossettini (T) al 75°, Iago Falque (T) al 84° (rig.) ARBITRO: Doveri Torino, 14/05/2017 (Giornata 36) TORINO-NAPOLI 0-5 * RETI: Callejon al 7° e 76°, Insigne al 59°, Mertens al 72°, Zielinski (N) al 78°

2 le triplette delle sfide: di Petron (Torino) il 29 dicembre 1940 in Torino-Napoli 6-2 e di Dzemaili (Napoli) il 30 marzo 2012 in TorinoNapoli 3-5. 5 le reti di Vinicio (Napoli), il bomber delle sfide, a segno per 4 gare di fila dal Torneo 1955/56 al Campionato 1958/59. Precede in questa speciale classifica Silano e Petron (Torino) a 4, a quota 3 troviamo Gabetto, Menti II, Libonatti, Pulici per il Torino e Dzemaili e Callejon per il Napoli. In tutto sono 78 le reti granata delle sfide contro le 59 segnate dai partenopei. 16 le vittorie “corsare” del Napoli, le ultime 2 consecu-

24 le vittorie del Torino in 62 sfide in Serie A contro il Napoli, l’ultima il 1° marzo 2015 per 1-0 (rete di testa di Glik al 68°). Le vittorie piu’ vistose del Torino: il 6-2 del 29/12/1940 con la tripletta di Petron e reti di Capri, Ussello e Franco Ossola e il 4-0 del 14/09/1947, reti di Valentino Mazzola, Gabetto, Menti II e Ferraris II. SARRI, 80 VITTORIE ALLA GUIDA DEL NAPOLI 63 le vittorie di Sarri in serie A con il Napoli, il suo bilancio da mister Azzurro per il momento è il 2° posto conquistato nel 2015/2016 e il 3° posto 2016/2017 122 le sue partite alla guida del Napoli in gare ufficiali (campionato + coppe) con di 80 vittorie, 21 pareggi e 21 ko. 130 le sue panchine in serie A fra Empoli e Napoli con un score di 71 vittorie, 36 pareggi e 23 sconfitte. Con l'Empoli ha raggiunto il traguardo della salvezza. Maurizio Sarri (58 anni), napoletano di nascita e toscano di adozione, inizia la sua carriera nelle categorie minori fino alla serie C2 con la Sangiovannese e ottiene tantissime promozioni. La piu' importante dalla serie B alla serie A con l'Empoli nel 2014. Nell'estate dell'anno successivo si guadagna la panchina del Napoli. HAMSIK A UN GOL DA MARADONA 94 i gol segnati da Marek Hamsik in serie A, complessivamente ha realizzato 114 gol fra Campionati e Coppe. Oltre i 94 gol in serie A, vanno infatti aggiunti 5 gol in Coppa Italia

e 15 segnature nelle Coppe Europee del forte giocatore slovacco. I bomber del Napoli in partite ufficiali: 115 Maradona, 114 Hamsik, 107 Sallustro, 104 Cavani, 103 Vojak, 97 Altafini, 95 Careca, 91 Higuain, 81 Mertens, 77 Savoldi G., 70 Canè e Vinicio, 69 Callejon, 57 Insigne 476 le presenze ufficiali di Hamsik con la maglia del Napoli fra Campionati e Coppe (dal 2007), è al 3° posto di questa speciale classifica, meglio di lui solo Bruscolotti a 511 e Juliano a 505. In serie A sono 373 le presenze con il Napoli, e in questa speciale classifica meglio solo Bruscolotti con 387 gettoni di presenze con gli azzurri in massima divisione. 2 le reti di Hamsik in 12 sfide giocate contro il Torino, la prima alla prima gara contro i Granata il 23 dicembre 2007 in NapoliTorino 1-1, era subentrato a Savini al 46° e rete al 81°; l'ultima il 6 gennaio 2016 in Napoli-Torino 2-1 (al 41°) e sempre reti decisive. 8 vittorie in 12 sfide contro il Torino (2 pareggi e 2 ko) giocando 916 minuti. NAPOLI NON SEGNA DA 237 MINUTI, SOLO 1 PUNTO NELLE ULTIME 2 PARTITE 1 Un solo punto conquistato dal Napoli nelle ultime 2 partite. Inoltre sono 8 i punti conquistati dal Na-

poli nelle ultime 5 partite di Campionato, in questo periodo le due diretti concorrenti hanno fatto meglio: Inter 11 e Juve 10. 237 Per il Napoli solo un gol segnato nelle ultime 3 partite di Campionato e un digiuno che dura dal gol di Jorginho (al 33° pt.) di Udinese-Napoli 0-1 che ha ribattuto in rete il suo errore dal dischetto. Per il Napoli gia' 3 gare senza gol in questo torneo, ai partenopei è successo solo alla fine dello scorso Campionato (38 gare). Comunque per il Napoli primato di gol fatti in serie A dopo 16 turni (35 gol), il precedente era 34 gol nel 1957/58. 8 Comunque sono 8 i punti in piu' del Napoli rispetto allo scorso anno, adesso 39 punti e 2° posto, un anno fa 4° posto (a pari merito con la Lazio) e “solo” 31 punti. Napoli cosi' bene (premiando la vittoria con i 3 punti) solo nel 1987/88 (30 anni fa). I TRE 'TENORINI' CONTRO IL TORO. QUANDO SEGNA INSIGNE GLI AZZURRI NON PERDONO 5 Cinque i gol di Mertens contro il Torino e tutti segnati nelle ultime 2 sfide contro i granata. Il poker datato 18/12/2016 in Napoli-Torino 5-3 e 1 gol il 14 maggio 2017 in TorinoNapoli 0-5 (al 72°). Ha sempre vinto nei 6 precedenti contro il Toro giocando 330

minuti (segna un gol ogni 66 minuti contro il Toro). 4 i gol di Callejon in 8 partite contro il Torino, gli ultimi nella doppietta del 14/05/2017. Il suo bilancio contro il Torino è di 7 vittorie e 1 sconfitta e 552 minuti in campo contro i granata. 3 i gol di Lorenzo Insigne in 9 sfide contro il Torino. E' imbattuto con 8 vittorie e 1 pareggio contro i granata con 596 minuti in campo. I suoi 3 gol: 05/10/2014 in Napoli-Torino 2-1 (al 54°); 06/01/2017 in Napoli-Torino 2-1 (al 16°); 14/05/2017 in Torino-Napoli 0-5 (al 59°). 44 i gol realizzati da Insigne in serie A e 4 gol in questo torneo. Quando lui segna gli azzurri non perdono, lo score è di 34 vittorie (comprese 5 doppiette al Milan, Udinese, Crotone, Empoli e Lazio) e 5 pareggi.

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La Tattica

Mai abbassare la guardia, il Napoli può colpire in ogni momento Insigne in dubbio sino all'ultimo. Fondamentale il pressing alto di Rincon e la spinta dei tifosi

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essuno si scanserà sabato sera al Grande Torino, lo sanno i tifosi e lo sa bene mister Mihajlovic che non avrà mancato di ricor-

darlo alla truppa granata, reduce dalla scorpacciata romana che ne ha rilanciato ambizioni e ingrassato la classifica. Ma le ali

dell’entusiasmo e l’adrenalina accumulata potranno non bastare per superare lo scoglio partenopeo, a detta di molti ultimamente meno insidioso del solito. Di certo, cadere nell’errore di considerare più semplice del previsto questa partita potrebbe diventare un incubo il cui risveglio farebbe ritornare i granata sulla terra ferma. E ferma rimarrebbe la classifica che invece, a questo punto, avrebbe bisogno di un ulteriore passo avanti, da gigante. Il Napoli gioca un calcio semplice ma molto organizzato, sin nei minimi particolari, capace di imporre il proprio ritmo a qualsiasi avversario, contro qualsiasi modulo e atteggiamento. Sa sfruttarne i punti deboli, in qualsiasi momento, senza avvisare. In fase di possesso palla, tutto parte dai due centrali difensivi che ricevono la sfera dal portiere ai limiti dell’area di rigore e ne

impostano la trama. Con il fondamentale apporto del regista che si abbassa e gli esterni bassi che si allargano per dare ampiezza posizionale alla squadra. Le due mezz’ali si posizionano in zona luce per garantire una linea di passaggio in più e i movimenti senza palla degli stessi avvengono a velocità soniche. Nelle ultime partite il Napoli ha sofferto il sistema di marcatura a uomo che le squadre hanno impostato nei confronti dell’italo-brasiliano Jorginho; sarà quindi fondamentale il pressing alto di Rincon (che potrebbe rientrare in mezzo ) ad “asfissiare” e soffocare sul nascere le azzurre idee per cercare di trasformarle in velleità. Di certo 'El General' avrà bisogno di tutto il supporto sia degli interni di centrocampo (a turno) sia delle punte che dovranno coprire una fetta di campo più ampia possibile. I centrocampisti del Napoli hanno dei ruoli prestabiliti e diversi fra loro, in fase di possesso. Detto del regista, sottilineiamo l’importanza di Hamsik, che, dopo un periodo buio, potrebbe tornare ad essere devastante, grazie alla sua posizione da mezz’ala sinistra. Il capitano napoletano è libero di provare i movimenti senza palla di cui è maestro, oppure viene incontro al difensore in fase di impostazione, portandosi a braccetto un avversario e creando spazio per i com-

pagni. L’eventuale assenza di Insigne potrebbe togliere tantissima qualità e velocità, anche perché lo scugnizzo crea un’ampiezza incredibile e i suoi cambi di gioco spesso diventano occasioni da gol. Mertens, di falso, ha solo l’appellativo spagnoleggiante di 'nueve', perché per il resto rappresenta l’icona dell’attaccante 2.0. Qualità, intensità e continuità sono le caratteristiche del belga tascabile, fondamentale per far impazzire gli avversari. Il sistema difensivo granata avrà un compito arduo e mai potrà permettersi di abbassare la guardia. Sarà una lunga partita ma l’affidabilità della linea difensiva e di Sirigu lasciano ben sperare. Mancano i gol del 'Gallo'. Quante volte abbiamo sentire ripetere questa frase. Ma la sua forma fisica sta tornando ai livelli top, la sua proverbiale abnegazio-

ne e spirito di sacrificio utili a trascinare con se flotte di difensori avversari saranno ancora una volta determinanti. E il gol arriverà, eccome se arriverà, ma quegli spazi creati saranno manna dal cielo per i compagni a quel punto messi nelle condizioni di far male. Diventare aggressivi sugli esterni, andare sul fondo e mettere “in the box” palloni

invitanti, saranno ulteriori armi che i granata dovranno sfruttare. Poi potrebbe pensarci proprio Belotti a rendere gloria ad una serata che si prospetta dalle grandi occasioni. E le grandi occasioni si sfruttano al meglio, sempre, ad ogni costo.

Emiliano Latino


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Dicembre Granata

di Ermanno Vittorio

La scomparsa di Pozzo e Bearzot, granata 'Mondiali' I due grandi ct della nazionale azzurra ci hanno lasciato nello stesso giorno a distanza di 41 anni 15 dicembre 1969 Tifosi e giornali rimproverano alla società Torino un certo immobilismo sul mercato, il Toro dichiara che quando si incassano 509 milioni di lire lordi non si può certo investire sul mercato, meglio spendere per il settore giovanile e costruirsi in casa i Poletti, Fossati, Cereser, Agroppi, Carelli, Pulici, Ferrini e non ultimo Facchinello fresco esordiente in campionato. 15 dicembre 2010 La fragile tregua tra Cairo e gli ultrà granata non regge. Da quasi 50 giorni il presidente granata era riuscito a stemperare la tensione attorno al Toro grazie alla sua lontananza dallo stadio, ma

17 dicembre 1993 Clamorose rivelazioni del presidente del Torino Borsano: interrogato dai giudici rivela che nei trasferimenti dei giocatori Lentini, Baggio Dino, Cravero e Policano c’è stato del “nero”. 18 dicembre 1977 Accesa partita di campionato al comunale: TorinoMilan, decide Pulici segnando il gol vittoria (1-0) al 62°. Protagonista il portiere Terraneo che para un rigore calciato da Rivera al 74°. Il Milan non perdeva in campionato dall’8 maggio, l’ultima partita proprio contro il Toro (2-0). Erano 3 anni, dal 15/12/1974 (0-0 a Cagliari) che Rivera non sbagliava un rigore.

ciò non ha impedito il blitz notturno di una ventina di tifosi a Milano, durante la festa di Natale della Cairo Communication. Questa volta nessuna scritta sui muri, bombe carta o testa di maiale come nelle precedenti proteste, ma una contestazione diretta per chiedere la vendita del Torino. Intorno alla mezzanotte il gruppo di ultrà si è presentato con il volto coperto al di fuori dell'hotel Principe di Savoia: sono stati accesi alcuni fumogeni e intonati cori contro Cairo. 16 dicembre 1906 È disputata sul campo Piazzale Conte di Vercelli la prima partita ufficiale del FC Torino in amichevole contro la locale Pro Vercelli: s’impone il Torino 3-1, reti di Rodgers, Michel ed un’autorete.

19 dicembre 1948 Il Torino privo dei titolari Maroso e Mazzola colpiti da attacco influenzale si presenta a Firenze e trova una Fiorentina agguerrita contro un Toro in 10 dopo 42 minuti grazie all’espulsione di Rigamonti. Sale in cattedra Bacigalupo che grazie alle sue parate salva porta e risultato (0-0). Il Toro non segnava almeno una rete in partite di campionato da venti turni, l'ultima volta il 23 Maggio 1948 TriestinaTorino 0-0.

19 dicembre 1926 10a giornata del torneo 1926/27 che si svolge in 2 gironi per poi proseguire con girone finale. Il Toro affronta il Livorno, la differenza dei valori in campo è notevole come il risultato 8-0: Rossetti II sigla 5 reti, 2 Baloncieri e 1 Libonatti. Al termine del torneo il Torino conquisterà il campionato ma l’inchiesta federale porterà alla revoca del titolo, si trattò del primo caso di corruzione accertata nell’ambiente calcistico italiano. 20 dicembre 1964 Il Torino batte di stretta misura (2-1) il Catania per la 13a giornata di campionato, la partita è accompagnata da una pioggia ininterrotta, il Torino scende in campo in completo bianco, gol di Ferrini e Poletti su rigore.

21 dicembre 1969 Muore a Torino Vittorio Pozzo. Milita nel Toro dal 1906 al 1911, club che poi diresse come direttore tecnico dal 1912 al 1922. Diverrà un mito con le vittorie come commissario unico dei mondiali 1934 e 1938 e l’Olimpiade 1936. Si imporrà anche come come giornalista diventando prima firma sportiva del quotidiano 'La Stampa'. Unico allenatore-direttore tecnico capace di vincere per due

volte e consecutivamente il campionato del mondo. Sulla sua prima vittoria nella Coppa Rimet del 1934, Rai Uno ha prodotto nel 1990 il film 'Il colore della vittoria' che destò non poche polemiche tra i familiari di Pozzo che fecero all’epoca una causa per bloccare lo sceneggiato che poi non andò mai più in onda.

Dei 22 campioni del Mondo 1982, 17 avevano esordito con lui. 22 dicembre 1976 Esordio in nazionale per Luigi Danova, la partita è l’amichevole PortogalloItalia 2-1. Oltre a Danova scendono in campo altri tre granata, Graziani, Sala Claudio e Zaccarelli. 23 dicembre 1993 Muore a Roma Luigi Giuliano, 63 anni, nel Torino dalla stagione 1948/49 sino al 1953/54 totalizzando 125 presenze e 12 gol.

21 dicembre 2010 Enzo Bearzot si spegne nello stesso giorno di Vittorio Pozzo, il ct che vinse i due Mondiali prima di lui. Aveva 83 anni. Ha lasciato in eredità la straordinaria estate del 1982, costruita all’insegna del gruppo. Nomi che sono leggende, da Zoff a Paolo Rossi, tutti figli suoi. Bearzot nasce ad Aiello del Friuli il 27/9/1927. Mediano difensivo, gioca nella squadra locale e nel 1946 va in B nella Pro Gorizia, poi l’Inter, 3 anni a Catania ancora nei cadetti e poi Torino dove costruisce la carriera: 164 presenze dal 1957 al 1964 (1 presenza azzurra). L’addio al calcio nell'ultimo anno al Toro in cui prende in mano le giovanili per poi diventare assistente di Rocco e Fabbri. Breve esperienza a Prato e primo impatto azzurro nel 1969 dove resterà alla guida dell’Under 23 fino al 1975. Dopo il fallimento in Germania 1974 condivide la panchina con Bernardini fino al 1977. Il resto è storia. L'Italia arriva al 4° posto in Argentina 1978 con scelte coraggiose come le convocazioni dei giovani Rossi e Cabrini. Proprio Rossi, convocato nel 1982 dopo la famosa squalifica, sarà l’artefice del trionfo spagnolo contro avversari fortissimi (Brasile, Argentina e Germania) e la feroce critica della stampa italiana (Bearzot si "inventò" il silenzio stampa). Il 1° calciatore che ha debuttato in Nazionale per merito di Bearzot è stato Eraldo Pecci, titolare contro la Finlandia il 27/9/1975.

24 dicembre 1967 Amichevole di lusso per il Torino che affronta al Comunale i russi del Lokomotiv Mosca: la gara termina in parità con gol granata su rigore di Poletti fischiato dall’arbitro Gonella. Per questa amichevole trovano anche spazio almeno per una frazione di partita i giovani Carlet, Limena, Baisi. 25 dicembre 1938 Il Torino passa il Natale in campo affrontando per il primo turno di Coppa Italia l’Imperia, vittoria di misura e turno superato 2-1 grazie ai gol di Vallone e Baldi.

28 dicembre 1919 Esordio in granata per Cesare Martin II, la partita è Alessandria-Torino (0-1), per Martin inizia una lunghissima sequenza di partite che lo porteranno a disputare 359 incontri di campionato sino al 1935. 29 dicembre 1940 Auguri a Nestor Ruben Combin “La foudre”, nato a Rosario di Santa Fé il 19/12/1940, lega il suo periodo granata all’indimenticabile derby del dopo Meroni dove realizza una tripletta alla Juventus nel 4-0 che rimarrà per sempre nella memoria dei supporter granata. 30 dicembre 1979 Esordio nel Torino e nella massima divisione per Claudio Sclosa, la partita è Lazio-Torino con vittoria dei padroni di casa 2-1. Sclosa entra in campo al 68° in sostituzione di Mariani. 31 dicembre 1933 L’ultimo giorno dell’anno vede il Torino affrontare al Filadelfia il Genoa 1893, netta affermazione 3-1 con doppietta della mezzala Prato e gol di su rigore di Silano, poi tutti a festeggiare il nuovo anno.

26 dicembre 1926 Il pranzo natalizio non ferma il Torino che infligge alla Cremonese un sonate 8-1, goleador della partita Rossetti II con tre gol, le altre marcature sono di Libonatti (2), Baloncieri (2), Carrera. 27 dicembre 1998 Giallo Muller al Torino, il brasiliano non torna sotto la Mole dopo aver trascorso il Natale in Brasile: ritornerà il tre gennaio dopo aver discusso la separazione con la bella Jussara.

(Da sinistra a destra: nella prima colonna il presidente granata Borsano; nella seconda colonna il portiere Giuliano Terraneo e il commissario tecnico azzurro Vittorio Pozzo; nella terza colonna copertina dell'Intrepido raffigurante Mullere la bella moglie Jussara; nella quarta colonna l'altro ct azzurro Enzo Bearzot; nella quinta colonna la locandina del film 'Gli eroi della domenica' con il giocatore granata Raf Vallone; nella sesta colonna ancora l'attaccante brasiliano Muller)


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Sport Vari/Basket

Auxilium, a Bologna in cerca di continuità Dopo la vittoria su Milano i gialloblù attesi domenica, all'ora di pranzo, in terra felsinea

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per essere vera l'Olimpia Milano. Anche se alcuni segnali positivi si sono visti con piacere sul versante torinese. Innanzitutto una ritrovata voglia di giocare di squadra e non come somma di singoli giocatori. Patterson e Vujacic sono riusciti addirittura a commuovere il pubblico dandosi un cinque durante l'incontro. Soprattutto Lamar ha fornito qualche segnale di ripresa dopo la brutta involuzione che aveva caratterizzato le sue prestazioni dell'ultimo mese. Un buon viatico quindi per una settimana fondamentale per il prosie-

'Auxilium Torino appassiona i tifosi, sempre numerosissimi, che riempiono il PalaRuffini e impartisce una sonora lezione ad una Olimpia Milano con percentuali imbarazzanti in attacco. Una partita che poteva vedere i lunghi gialloblu in difficoltà contro le pertiche muscolate della Armani e che invece ha avuto proprio nell'area pitturata la chiave di volta per far tornare a casa le scarpette rosse con una sconfitta in più in classifica. Non deve probabilmente entusiasmare più di tanto questa prestazione. Troppo brutta e svogliata

Calcio Femminile

Le giovani 'Torelle' vogliono crescere ancora

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l settore giovanile del Torino Fc si è arricchito da tre anni a questa parte di una nuova realtà: il Torino Fc Area Femminile. Questo permetterà alle bambine di potersi esprimere in uno sport che fino ad oggi in Italia è stato prevalentemente maschile e di crescere calcisticamente e umanamente grazie alla guida del responsabile Marco Pianot-

ti, alla preparazione degli allenatori e alla passione delle dirigenti, per lo piu’ mamme che con sacrificio assecondano e alimentano la passione delle loro piccole calciatrici e l’amore per questa maglia e questi colori. Grazie alle selezioni effettuate da Pianotti sul territorio, oggi ci sono 5 squadre con bimbe che vanno dal 2003-04 al 2008-09, an-

nate queste ultime che si vorrebbe ampliare grazie all’inserimento di nuove bambine, per un totale di circa 100 giovani atlete. Gli allenamenti si tengono il lunedi e mercoledi e per le piu’ grandi anche il venerdi dalle 17 alle 19 allo Sport Village di Collegno, mentre il sabato o la domenica si disputa il campionato così da mettere in pratica gli insegnamenti della settimana. Le giovani Torelle in questi anni hanno dato tante soddisfazioni anche al responsabile Massimo Bava e al Presidente Cairo che nell’occasione dell’allenamento della Nazionale al Filadelfia ha approfittato per porgere loro un saluto e firmare autografi. Presto ci si ritroverà tutti insieme, bimbe e bimbi del settore giovanile del Torino FC, per la Messa di Natale, fortemente voluta dal compianto Don Aldo Rabino e ora celebrata dal suo successore Don Riccardo Robella, così come il 4 maggio 2018 ci sarà la messa in ricordo del Grande Torino, perché il calcio non è solo divertimento, ma rispetto della storia e scuola di vita. Marina Zanino Mirella Zanino

guo della stagione. Il prossimo match di campionato vede l'Auxilium impegnata all'ora di pranzo di domenica contro la Virtus Bologna. Un ritorno in terra felsinea due anni dopo un finale di stagione 2015/2016 che vedeva i bianconeri impartirci una bastonata colossale con un Mazzola, allora giocatore di Bologna, sugli scudi ed un Mancinelli a chiedere la sostituzione "spaventato" dal tifo locale. Quella stagione finì con Torino salva dopo 7 minuti di silenzio glaciale al Palazzetto in attesa del risultato degli altri campi e con Bologna retrocessa in A2. Adesso si replica. Lo si fa con due squadre completamente diverse da allora. Entrambe proiettate alla conquista di un posto nei playoff e di un ritrovato blasone. Torino ritrova un suo quasi ex-giocatore: quel Pietro Aradori che firma non firma ha preferito l'ingaggio virtusino al

mantenere la parola data, confermando che ognuno alla fin fine si dà il prezzo che desidera. Ovviamente dietro il paravento di ogni commovente dichiarazione su scelta di vita e futuro esistenziale. Insieme con lui un Alessandro Gentile che sembra essersi ritrovato dopo il periodo meneghino. Di sicuro una squadra non facile da affrontare nonostante il periodo di forma non smagliante. Una Virtus Bologna che di certo vincerebbe molte più partite se fosse possibile giocare con due palloni, uno per

Aradori ed uno per Gentile, presentando così alcune similitudini con i "vizi" che anche Torino deve combattere. Giocando di squadra con aiuti e rinforzi in difesa, circolazione della palla e pazienza in attacco, Torino ha tutte le armi per non ripetere la brutta prestazione di due campionati fa e per tornare con i due punti sotto la Mole. Sarebbe questo una prova importante nel percorso di crescita di una team che ha tutto per regalare tante soddisfazioni ai suoi tifosi. Dan Morino


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Spettacoli e cultura

Il classico dei classici: 'Il lago dei cigni' al Regio Sino al 19 dicembre uno dei più amati balletti di tutti i tempi danzato dalla più celebre compagnia

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n dicembre come da tradizione dedicato alla grande danza. Dopo "Lo schiaccianoci", nella versione di Amodio e Luzzati, per otto recite dal 13 al 19 dicembre approda al Teatro Regio di Torino il Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo con il classico dei classici "Il lago dei cigni". La coreografia è di Marius Petipa e Lev Ivanov, su musica di Cajkovskij eseguita dall’Orchestra del Regio diretta dal maestro Gavriel Heine. La produzione si avvale del sostegno di Leonardo, Partner del Teatro Regio. Una imperdibile occasione per ammirare uno dei più noti e amati balletti di tutti i tempi, danzato dalla più celebre e antica compagnia di danza, esempio di straordinaria tecnica e inarrivabile disciplina. "Il lago dei cigni" nacque al Teatro Bol’šoj di Mosca nel 1877 con la coreografia di Julius Reisinger. Nel 1894 Lev Ivanov, maître de ballet del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, rimette mano a parte della coreografia, il solo atto bianco, in occasione dell’omaggio dedicato a Cajkovskij a un anno dalla sua scomparsa. Per giungere alla versione completa si dovrà attendere ancora un anno con il frutto

della collaborazione tra Marius Petipa, Lev Ivanov e del direttore e compositore Riccardo Drigo, il quale, insieme a Modest Cajkovskij, fratello del musicista, per aumentare la tensione drammatica rielabora la musica e unisce il primo ed il secondo atto in uno solo composto da due scene. Rinasce dunque nel 1895 al Mariinskij. Senza dubbio uno dei pochi balletti al mondo a raggiungere una fama planetaria. Esso incarna tutti gli ideali del tardo Romanticismo: un principe combattuto tra l’ideale di un amore puro e la passione carnale, con due personaggi femminili agli antipodi: la pura Odette e la perfida Odile. Mentre la prima porta sul palcoscenico una danza eterea e raffinata, la secon-

da stupisce con i virtuosismi più estremi. Due personaggi femminili affidati alla stessa ballerina, che deve dare prova di sapersi calare sia nella danza pura e intensa di Odette sia nel virtuosismo della malvagia Odile, compresi i famosissimi trentadue fouetté che, eseguiti consecutivamente, danno prova della bravura e del livello artistico raggiunto dalla ballerina, sottolineandone la sua forza, resistenza fisica e tecnica. Nel ruolo di Odette/Odile si alterneranno: Oksana Skoryk, Anastasija Kolegova, Ekaterina Kondaurova, Olesja Novikova; nel ruolo del principe Siegfried danzeranno: Alexander Parish, Evgenij Ivancenko, Timur Askerov e Filipp Stëpin. L’adattamento della coreografia e la mes-

sa in scena sono firmate da Konstantin Sergeev, le scene sono di Igor Ivanov e i costumi di Galina Solov’eva. BALLETTO DEL TEATRO MARIINSKIJ DI SAN PIETROBURGO La Compagnia è nata nel 1738 per volere dell’imperatrice Anna Johannovna, che fondò a San Pietroburgo prima una scuola, lo storico Istituto Teatrale Imperiale, oggi Accademia Vaganova ed in seguito una compagnia di professionisti nelle cui fila, in quasi 300 anni di storia, sono cresciuti e hanno lavorato tutti i più grandi ballerini russi. Nominato maestro di ballo principale nel 1869, Marius Petipa, ballerino e grande coreografo, seppe elevare il livello qualitativo della Compagnia mescolando abilmente la grazia della scuola francese e il virtuosismo di quella italiana e plasmando le grandi ballerine della generazione a cavallo tra Ottocento e Novecento ma soprattutto creò coreografie indimenticabili, da Don Chisciotte a Bayadère, da Schiaccianoci a Lago dei cigni e Bella addormentata. Paolo Rachetto (Foto Credits State Academic Mariinsky Theatre)

'La vedova allegra' all'Alfieri orna il Festival dell’Operetta a Torino. Dal 15 al 17 dicembre con "La Duchessa di Chicago" e "La vedova allegra" e il 24-25 febbraio 2018 con "Al Cavallino Bianco" si rinnova la grande tradizione operettistica del Teatro Alfieri di Torino. Un intrigante calendario per celebrare una storia d’amore, che ha più di 60 anni, tra Torino Spettacoli e la “piccola lirica”. Un palcoscenico ideale per un pubblico di appassionati, conoscitori e neofiti. Sabato 16 e domenica 17 dicembre va in scena "La Vedova Allegra" di Franz Lehàr. Produzione Compagnia Operetta Teatro al Massimo di Palermo.

In scena Umberto Scida, Isidora Agrifoglio e Spero Bongiolatti. Sul palco il corpo di ballo e orchestra diretta dal Maestro Diego Cristofaro, coreografie di Stefania Cotroneo. La

regia è di Umberto Scida, supervisione artistica di Aldo Morgante. "La Vedova Allegra" è senza ombra di dubbio una delle operette più famose e rappresentate dell’intero repertorio

A cura di Elis

 ARIETE (21/03-20/4) Ti è capitato molte volte di perdere la testa per una persona dopo poco che la conoscevi, o addirittura per un progetto di lavoro o per una situazione particolare che ti avrebbe costantemente messo alla prova.  TORO (21/04-20/05) È molto importante ritrovare tranquillità interiore. Chi ha vissuto una crisi d'amore ora è disposto a una nuova passione ma ci metterà del tempo prima di crederci veramente.

 GEMELLI (21/05-21/06) Chi vuole vendere o acquistare non perda tempo. L'amore assumerà un ruolo assolutamente particolare perché a fronte di qualche indecisione o cambiamento di lavoro sarà importante avere al proprio fianco la persona giusta.  CANCRO (22/06-22/07) Non ci sono nuove sfide da affrontare, i tuoi nemici saranno solo la noia e la ripetitività. Per i giovani che non possono scegliere, perché alle prime armi nel lavoro, ci sarà una prima buona chiamata, non duratura ma per fare esperienza.

 LEONE (23/07-23/08) Sarete simpatici e spigliati, e diventerete gli animatori delle serate con i vostri amici. Gratificazioni in vista.  VERGINE (24/08-22/09) Bisogna tenere duro e fare appello al senso di sacrificio che da sempre contraddistingue le tue azioni. Dopo molte difficoltà il quadro diventa più chiaro e potresti raggiungere più facilmente una rinnovata serenità.

 BILANCIA (23/09-22/10) Nelle storie d'amore in cui gli ostacoli sono faticosi da superare, attenzione a non conservarli solo per paura di trovarne di più alti in un nuovo rapporto; giocare in difesa non aiuta i sentimenti. È meglio porsi obiettivi precisi e capire che non tutto sarà raggiungibile al volo.  SCORPIONE (23/10-22/11) I nuovi incontri possono divertire e anche se non verranno considerati come amori per la vita dovranno essere vissuti con intensità. Vanno limitate la gelosia e ogni tipo di polemica per vivere al meglio le storie vissute.

Nel week-end una delle operette più famose e rappresentate

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L'Oroscopo

operettistico. La trama: all’ambasciata del Pontevedro a Parigi c’è grande fermento. Sta arrivando la Signora Hanna Glawary, giovane vedova del ricchissimo banchiere di corte. L’ambasciatore, il Barone Zeta, ha ricevuto l’incarico di trovare un marito pontevedrino alla vedova per conservare i milioni di dote della signora, in patria. Infatti se la signora Glawary passasse a seconde nozze con un francese, il suo capitale lascerebbe la Banca Nazionale Pontevedrina e per il Pontevedro sarebbe la rovina... (p.r.)

(Foto Fulco)

 SAGITTARIO (23/11-21/12) Chi vuole impedirti di sentirti libero sarà allontanato dalla tua vita. C'è un progetto di coppia o intraprendere una strada vincente che riuscirà ad affermare ancora di più la tua volontà e il tuo desiderio di emergere.  CAPRICORNO (22/12-20/01) Hai bisogno di stare nel più assoluto silenzio per attivare un dialogo profondo con te stesso e con tutto quello che si muove dentro di te: ascolta il tuo inconscio, regalati momenti di meditazione.  ACQUARIO (21/01-19/02) Matura l'idea di trasferirsi, di cambiare tutto, non sarà facile realizzare i desideri quanto prima, ma si potrà cancellare qualsiasi tipo di malinteso negli amori del passato.

 PESCI (20/02-20/03) Avere a favore pianeti incisivi e potenti è una fortuna, che non andrà dispersa per pigrizia o timidezza. Nonostante tu non lo dia a vedere, ogni tanto sei pervaso da una fitta nebbia di pensieri, che non permettono di osservare bene la strada che stai percorrendo.


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Spazio Club/Carignano

Un sodalizio giovane e integrato con il territorio

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l Toro Club Carignano #totalmentedipendenti è nato il 27 marzo 2014. Un sodalizio giovane di fondazione e nei suoi membri, con un direttivo composto da ragazzi tra i 25 e i 40 anni, 180 associati con Presidente Andrea Bechis e Vice Daniele Bosio. In 3 anni tante iniziative: trasferte, partecipazione al Torneo Club di Loria al Mercadante, triangolare del Cuore a Carignano, cene sociali con il Toro Club Cto (ultime 2 edizioni presenti Belotti, Lukic, Immobile e Bruno Peres oltre a Primavera e Dirigenti), gemellaggio con visite a Torino, Carignano e

al Museo Grande Torino con i Club Chievo Life e Udinese Club Friuli. Daniele Bosio, Carignano è una bella cittadina alle porte di Torino. Com’è il vostro rapporto con i suoi abitanti e come vivete le partite? “Come una festa, le nostre partite iniziano ore prima in sede, al bar, poi banchetto fuori dallo stadio, in curva si canta e ci si emoziona. Con questo spirito si sopportano anche le partite peggiori... Siamo quasi tutti carignanesi e spesso capita di essere anche carnevalanti, alcuni lavorano sul territorio, nelle associa-

zioni come la Polisportiva Carignano, o turistiche, nel direttivo della Pro Loco. Ci intrecciamo con il territorio. Siamo appassionati di Toro ma soprattutto amici e cerchiamo più di tutto di divertirci. L'umore è influenzato dall'andamento della squadra, le ultime stagioni hanno regalato poche soddisfazioni. Abbiamo una sede, bella e spartana, un locale adiacente al centro, trasmettevamo le partite ma il rincaro dell'offerta pay tv per le associazioni ci ha impedito di proseguire.” Strofina la lampada di Aladino e chiedi al Presidente

Cairo di esaudire un desiderio. “Birre a 2euro allo stadio... A parte gli scherzi, investimenti strutturali e di merchandising atti a rafforzare la società e portarla stabilmente tra le prime 6 in Italia senza dover vendere

sempre i migliori. La rosa del Toro è di buon livello ma è mancato qualcosa per completarla. La vittoria con la Lazio rilancia le ambizioni ma serve più continuità, non solo di risultati ma di prestazioni. Spesso manca un'identità di gioco. Mihajlovic? Può portarci in Europa ma la grinta non basta, servono idee, gestione del gruppo e capacità di adattarsi alla partita: apprezzo la tenacia ma serve più capacità di leggere le situazioni.” Avete un rapporto stretto con il Museo del Grande Torino e la storia granata... “Alcuni hanno vissuto gli anni di Vasquez, Casagrande, Lentini, Amsterdam, Silenzi a Roma; per altri solo promozioni e piccole soddisfazioni, il gol di Maxi a Bilbao, Darmian nel Derby, Muzzi contro il Mantova. Il passato glorioso si scontra con un presente complesso, ma la storia Toro è uno zainetto da portare con rispetto e orgoglio. Siamo stati con i nostri banchetti

dovunque. Su tutti ricordo due momenti: a Parma dove nacque l'idea del club con una scommessa che ci ha portato fino in Europa e l'accoglienza ricevuta a Firenze dai tifosi viola che ci sostenevano per le strade della città.” Come si è svolta la vostra ultima cena sociale? “Eravamo in 300, insieme agli amici del Club Cto e dei Giuristi Granata, presso il Ristorante il Canonico di Carignano, abbiamo accolto il 'Gallo' Belotti e Sasa Lukic, oltre a Castellazzi, Claudio Sala, le telecamere di Toro Channel, una festa per tutta la sera, con asta finale e ricavato in beneficenza.” Emiliano Latino



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