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amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno V - N. 9 - 26 NOVEMBRE 2016 - Copia omaggio
3 domande a BB
Il Punto/La Partita
Quale futuro?
ControCorrente
“Fare 'tripletta' sulle ali dell'entusiasmo. Ma piedi ben piantati per terra...”
Il treno per l'Europa non aspetta nessuno. Al 'Grande Torino' bisogna sempre vincere!
I tifosi si chiedono: il patron granata trasformerà il Toro in un top-club?
Galliani niente Toro, lo aspettano in Lega! Il futuro del vice di Berlusconi
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FOTO ONE+NINE Images
QUARTIERI ALTI
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'Guirlande d'Honneur' per il Presidente cairo. Ora occorre fare il salto di qualità definitivo. ad iniziare dal match contro i veneti TORINO-CHIEVOVERONA | SABATO 26 NOVEMBRE ORE 18
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3 domande a... Bruno Bernardi
“Toro, fai 'tripletta' sulle ali dell'entusiasmo” “Belotti, sempre con la 'fame' giusta! Ljiaic e Iago Falque decisivi. Le ambizioni della Società...”
B
runo Bernardi, dopo il pokerissimo rifilato al Cagliari e il blitz a Crotone il Toro va alla caccia della terza vittoria consecutiva. Anche questa volta la squadra da affrontare, il Chievo, è più che abbordabile per gli uomini di Mihajlovic. Senza dimenticare che tra le mura amiche i granata difficilmente tradiscono... Il Toro, sulle ali dell'entusiasmo, deve sicuramente puntare alla 'tripletta', perché lo vuole la classifica e o chiedono i tifosi. Il Chievo comunque non sarà avversario semplice, anche perché gli uomini di Maran giocano senza assilli particolari di classifica e la serenità, sovente, è preziosa alleata. Ma Castan e compagni devono avere motivazioni speciali, il buon piazzamento odierno ancora non basta per l'Europa. Le vittorie inoltre aumentano l'autostima di un gruppo che sta riportando il Toro sulle posizioni che
aveva negli anni '70. Fa bene quindi Mihajlovic a pretendere dai suoi il massimo sforzo ogni gara, sin dal primo minuto, per scalare la graduatoria il più possibile. Un Toro che non è solo legato alle prodezze di Belotti ma si avvale di un gioco efficace, di un'energia importante che la squadra sprigiona. Belotti è un leader, un gioiello, il gallo-taurino sul quale il Toro deve costruire le sue fortune. Ma insieme al lombardo sono essenziali le giocate di Ljiaic e Iago Falque, altre 'stelle' che devono credere nell'impresa di raggiungere l'Europa che conta. A proposito di Belotti. Al momento di andare in stampa il bomber è influenzato e non sappiamo se sarà della partita sabato sera. Ma in settimana si è parlato molto di un possibile rinnovo contrattuale da parte di Cairo e di una clausola rescissoria sul bomber da svariate decine di milioni... Indubbiamente sarebbe una mossa che garantirebbe al Presidente Cairo e al Torino la possibilità, cedendo Belotti, di assicurarsi la tranquillità economica e la possibilità in futuro di acquistare altri calciatori per potenziare la squadra qualora ci fosse una offerta di quel livello per Belotti. C'è da dire che prima Belotti deve confermarsi sui livelli attuali anche durante il resto della stagione. Il giovanotto ha espresso fiammate
Adem Ljajic
da bomber autentico ed è stato paragonato a grandi attaccanti, da Riva a Graziani e Boninsegna. Credo che abbia la fame giusta per non sedersi sugli allori
a guardare le stelle ma per garantirsi un futuro di primo livello. Clausola rescissoria di Belotti a parte, il Presidente Cairo ha comunque fatto
chiaramente intendere che è disponibile a rinforzare la squadra nel mercato di gennaio, per provare ad entrare subito in Europa. Essere diventato un editore importantissimo grazie alla scalata del gruppo Rcs può aver rafforzato le ambizioni calcistiche del numero uno del Torino Fc? A suo avviso c'è una relazione tra le due cose? Tutto è possibile ma credo che il calcio abbia le sue regole e le sue esigenze, mentre l'editoria è un altro mondo. Con altre regole ed altre esigenze. Certamente al tifoso del Toro può solo far piacere che la società
Veneti con la terza miglior difesa!
C
hievo solido e organizzato, cambia poco ogni anno e la sua identità è consolidata. Vediamo gli uomini chiave. Il primo è Rolando Maran (nella foto). Dopo lunga gavetta è arrivato in A a 49 anni (era il vice Baldini in quel Toro-Chievo 1-1 del 31 maggio 1998, una gara che non si dimentica). Nella sua trafila provinciale, paziente, tenace e sparagnina è racchiusa la sua concezione di calcio: il Chievo ad oggi ha subito 14 gol, solo Fiorentina e Juve
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hanno fatto meglio. Ecco una delle chiavi odierne: 3° miglior attacco contro terza migliore difesa. Fra gli 11 in campo la spina dorsale è composta dagli ex Sorrentino e Birsa, da Castro e Inglese. Sorrentino è uno dei rimpianti dell’estate fallimentare 2005 (ceduto in Grecia). Dato per finito, a 37 anni è tornato a Verona e i numeri lo incoronano come miglior portiere italiano dopo Buffon. Birsa in granata non riuscì ad esprimersi al meglio; le sue armi sono duttilità (trequartista, esterno e attaccante) e il potente e preciso piede sinistro. Castro, grazie ai suoi inserimenti è il miglior realizzatore (con Birsa), di questo inizio stagione gialloblu. Quanto a Inglese, da 10 giorni ha compiuto gli anni e come regalo è giunta la convocazione per lo stage extra del ct Ventura. Insomma, occhio al Chievo, ricordando anche l'ultimo precedente al 'Grande Torino' (1-2 a gennaio). Alessandro Muliari
abbia ambizioni a partire dal ritorno in Europa già a partire da questa stagione. Ma bisogno aspettare ancora il responso dell'unico giudice deputato: il campo di gioco. Meglio stare sempre con i piedi ben piantati per terra: anche l'anno scorso, e su queste pagine lo abbiamo sottolineato, il Torino si era trovato nelle parti altissime della classifica con la possibilità, addirittura, di diventare capolista anche solo per una notte. Poi però perse la gara giocata a Modena contro il Carpi... La prudenza quindi non è mai troppa. Roberto Grossi
Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino
Direttore Responsabile Roberto Grossi - rogro@inwind.it Hanno collaborato Bruno Bernardi, Alessandro Costa Ilenia Dell'Aquila, Enrico Heiman Alessandro Muliari, Paolo Rachetto Ermanno Vittorio Segreteria di redazione Cristina Zecchino - Tel. 011 0371291 amcsrls@yahoo.it Impaginazione e grafica Silvana Scarpa Servizi fotografici Agenzia Domus Images Stefano Gnech ONE+NINE Images Giuliano Marchisciano Editore AMC - Art Media Communication Direttore Editoriale Gianni Castaldo - amcsrls@yahoo.it Pubblicità amcsrls@yahoo.it Stampa I.T.S. SpA Distribuzione gratuita agli ingressi esterni degli stadi torinesi, eventi e canali commerciali Autorizzazione Trib. di Torino n. 30 del 27/11/2015. Tutti i diritti riservati Responsabile del trattamento dei dati personali: Gianni Castaldo CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 17 DI GIOVEDÌ 24 NOVEMBRE 2016
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Il Punto/La Partita
Il treno per l'Europa non aspetta nessuno! ■ GENERALE SINISA “La vittoria sul Crotone non ha alcun senso, se non accompagnata al successo contro il Chievo” ha sentenziato il Generale Sinisa subito dopo la vittoria dello Scida. Vero, perché le avversarie per l'Europa corrono ed il Toro deve ottenere la terza vittoria di fila per non perdere il treno. Ma intanto la zona Champions dista appena 4 punti: quelli lasciati ad Empoli e Pescara quando Ljajic e Belotti erano infortunati (per il “gallo” all'Adriatico pochi minuti ed un palo).
■ OCCHIO AGLI EX Sorrentino in porta, Birsa, Meggiorini e Pellissier in attacco. Gli ex granata possono davvero essere decisivi per le sorti della partita. Il Chievo è tignoso per antonomasia: stanare i veronesi e passare in vantaggio presto, è la chiave giusta per mettere la sfida in discesa. Anche dal punto di vista tattico.
■ TORO GRANDE
AL GRANDE TORINO
“Il Grande Torino deve diventare una fortezza” fu il proclama dopo le prime partite di Sinisa Mihajlovic. Missione compiuta: vittorie larghe su Pro Vercelli (coppa Italia) Bologna e Cagliari. Di prestigio contro Roma e Fiorentina. Unici nei: i pareggi contro Empoli (attacco titolare ko) e Lazio (2-2 con qualche amnesia in difesa). Contro il Chievo il Toro deve continuare la striscia di vittorie. Altrimenti si parlerà di occasione persa. ■ NEL 2016 CHIEVO
CORSARO
ritati. Anche nella gara di andata dello scorso anno al Bentegodi vinsero i clivensi: gol di Castro.
ORO, PRIMI TEMPI ■T DA URLO
Gestire la benzina. Essere maschio (sempre) in trasferta. Se il Toro capolista nel primo tempo con 25 punti, riuscisse a tenere la stessa media nella ripresa, dopo 41 anni tornerebbe a vincere lo scudetto. Ma la carica emotiva, le energie fisiche e la concentrazione non possono reggere per 90 minuti. Però i minuti di apnea vanno gestiti con esperienza e personalità. Il 66% di possesso di palla a
Nel 2016 Toro e Chievo si sono già affrontate a Torino. Era febbraio. E per la prima volta nella storia i clivensi espugnarono il campo del Toro. Partita strana: vantaggio di Benassi, poi autorete di Bruno Peres e rigore decisivo dell'ex granata Birsa a 18 minuti dalla fine. I fischi per Ventura e giocatori furono intensi e me-
Crotone incomincia ad essere un buon viatico. Solo cosi l'Europa League (o la Champions) diventeranno realtà. ■ BELOTTI IN DUBBIO
MA IL SUO VALORE È DECUPLICATO
Graziani, Vieri, Casiraghi, Vialli, Boninsegna. Tanti nomi di bomber gloriosi del passato, sono stati accostati a Belotti. In ogni caso, dopo le sfide contro Macedonia, Liechtenstein e Germania, l'Italia di Ventura avrà la seguente formazione: Belotti più altri 10, da qui al 2018. L'ex mister granata il "gallo" lo ha “sgrezzato” aspettato e fatto esplodere.
E ora Belotti, totem azzurro, lo vogliono tutti. Da Conte a Mourinho. Dai mister dei top team spagnoli a quelli italiani. Cairo cercherà di blindare Belotti (contravvenendo al dogma ”non tarpo le ali a nessuno”) allungandogli la durata e raddoppiandogli l'ingaggio: da 800 mila a 1,5 milioni più bonus. Oltre il doppio. Più la clausola rescissioria da quasi 100 milioni (valida solo per l'estero, in modo da evitare un caso Higuain-bis). D'altronde la clausola è un escamotage per il giocatore, non certo una tutela per il club. Sinisa vuole convincere Belotti a restare anche qualificandosi per l'Europa che darebbe al bomber granata in ogni caso una vetrina internazionale. Ma tutte le squadre, specie i top-team, hanno bisogno di un bomber che segni caterve di gol e aiuti anche in fase di non possesso. E se Belotti oggi vale almeno 50 milioni, ogni gol che segnerà da qui a maggio potrà portare la sua quotazione ad alme-
no 80 milioni Dieci volte quanto il Toro lo ha pagato. E Zamparini si starà mangiando le mani. Soprattutto se qualche squadra verserà l'intera clausola rescissioria. Veniamo al calcio giocato. L'intensa e insistita pioggia caduta su Torino nei giorni scorsi ha mietuto una vittima illustre: Andrea Belotti, mister 100 milioni di euro, mercoledi si è svegliato vittima di un forte attacco influenzale. Stesso sintomo avvertito la scorsa settimana da Barreca. Ma se l'esterno granata ha dovuto rinunciare a Crotone ed allo stage azzurro, Andrea cercherà fino all'ultimo di recuperare. A momento di andare in stampa il suo utilizzo è ancora un'incognita ma Andrea è indomabile e farà di tutto per esserci contro il Chievo. Altrimenti spazio a Maxi Lopez o Boyè. In ogni caso tutto il parco attaccanti granata, tra stasera e la sfida di martedi contro il Pisa, avrà ampio spazio. Alessandro Costa
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Quale futuro?
'Guirlande d'Honneur' a Cairo. Ora il salto di qualità europeo? U
n prestigioso ed ambito premio è stato consegnato al presidente Cairo nella giornata di lunedì nella cornice d’eccezione dell’avveniristico Palazzo Lombardia, dal 2013 sede dell’istituzione regionale meneghina. Il riconoscimento in questione è la 'Guirlande d’Honneur'. Già dal nome in francese, la lingua del bon ton per eccellenza, ci facciamo un’idea dell’internazionalità del premio, che diventa ancora più chiara se scorriamo i vincitori precedenti: tra gli altri spuntano i giganti Crujiff, Pelè e Gianni Rivera. La Guirlande d’Honneur ha infatti un respiro universale essendo il riconoscimento annuale della Federazione Internazionale Cinema e Televisione Sportiva. Un riconoscimento all’imprenditore Urbano Cairo e quindi, indirettamente, anche al suo operato come presidente del Torino, che dell’attività imprenditoriale della Cairo Comunication rappresenta il volano d’immagine più importante. Qui
occorre una riflessione: il livello ormai raggiunto dal Toro targato Cairo, e cioè certezza della categoria, giocatori in Nazionale, settore giovanile nuovamente in espansione, immagine tornata quella di squadra che lotta e punta all’Europa rappresenta un punto di arrivo o partenza? Di primo acchito, l’atteggiamento accorto del Presidente negli ultimi anni farebbe propendere per la prima ipotesi, quella del punto di arrivo. Ma le cose possano cambiare, e ci sono 3 possibili ragioni per sperarlo. Nel concreto significa trasformare il Toro da squadra da parte sinistra della classifica che spesso lotta per l’Europa League, a squadra stabilmente in Europa League che ogni tanto finisce in Champions: la dimensione della Fiorentina per intenderci, che rappresenta per noi il livello di asticella superiore. Quali sono le 3 buone ragioni? Prima ragione: questo 1° quadriennio in A è un passo avanti enorme rispetto non solo
della lunghezza del cammino nella competizione. E’ proprio questa la possibile svolta. Fino ad ora, se il presidente avesse deciso di investire per alzare davvero l’asticella avrebbe rischiato di non vedere ripagato l’investimento. Milan e Inter insegnano che si rischia di creare buchi di bilancio se l’anno dopo non arrivano i soldi Champions (l’Europa League porta briciole rispetto alla sorella maggiore). Ma la prospettiva del alla prima parte dell’era Cairo ma anche a tutto il quindicennio precedente. Fare però altri 4 anni nella zona tra E.L. e 10° posto non rappresenterebbe più un salto in avanti ma sarebbe vista come un vivacchiare, una mancanza di ambizione. Può l’imprenditore Cairo, dall’acquisizione del Corsera mai così in vista, colui che sogna di essere un altro Berlusconi, essere disposto a passare i prossimi anni nella monotonia di una posizione di classifica e di obiettivi che non cambiano mai? Seconda ragione:
Torna la Coppa Italia
Con Mihajlovic si cerca di vincerla! Martedi sfida secca contro il Pisa. Prezzi popolarissimi: 10 Euro
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na bella donna che si lascia corteggiare, blandire, ti consente di sognarla e quasi accarezzarla; ma poi sul più bello ti dice “no grazie” con le più banali delle scuse. E' sempre stata questa la strana storia tra la Coppa Italia ed il Toro. Che ne ha vinte ben 5. Ma potevano essere almeno il doppio. Ad iniziare da quelle non vinte dal Grande Torino. 5 scudetti e 1 Coppa Italia, nonostante gli anni di stop bellico, per Mazzola e compagni. Ma perché il Grande Torino ha vinto solo una Coppa Italia? Semplice: perché dopo la doppietta del 1942-43, la Coppa Italia non si disputò fino al 1958. E, dopo le epiche vittorie del 1968 e 1971, vogliamo parlare della incredibile serie
di finali perse negli anni 80? Sconfitte ai rigori nel 1980 e 1981 contro la Roma, nel 1982 contro l'Inter, nel 1984 ancora contro la Roma, e nel 1988 contro la Samp dopo i supplementari di una doppia finale, rimontata invano. Ecco perché la vittoria nel 1993 contro la Roma profuma ancora di leggenda: 3-0 in casa e poi 2-5 al ritorno con 3 rigori regalati a Boskov e Mihajlovic. Un'agonia, ma almeno una Coppa Italia alzata al cielo. Poteva concedere il bis il Toro di Mondonico nel 1994 ma si fece buggerare in semifinale dell'Ancona che militava in B. Poi dal 1996 inizia l'ascensore tra A e B. La Coppa cambia formula diventando utopia per le squadre di media fascia. Così
negli ultimi anni il Toro ha salutato tutti già in autunno. Due anni fa contro la Lazio, in cui il cammino sembrava meno tortuoso dopo il 7° posto del 2014, Ventura schierò una formazione sperimentale e fu eliminato. Quest'anno la coppa torna ad essere un obbiettivo. Il 12° posto dello scorso campionato è però tassa pesante. Perché dopo aver schiantato la Pro Vercelli il 13 agosto, martedì è previsto un altro impegno casalingo in gara secca. Contro il tignoso Pisa di Gattuso. Sarebbe il 4° turno, ma chiamiamolo 16° di finale, perché vincere significherebbe ottavi contro il Milan (11 e 18 gennaio) e quarti con possibile derby (25 gennaio e 1° febbraio) per vendicare lo scempio (0-4) dello scorso inverno. Pensate che Miha si faccia sfuggire l'opportunità? La società ha compreso la portata dell'evento, mettendo in vendita quasi tutti i settori a 10 euro. E i tifosi hanno subito esaurito i tagliandi di Maratona e poltroncine contro i toscani. Quest'anno la coppa del Toro si chiama Coppa Italia: per tornare ad esserne protagonista, corteggiarla e conquistarla. Alessandro Costa
il prossimo anno il Torino intascherà oltre 30 milioni dalle cessioni di quest’estate. Un tesoretto mai avuto prima. Come utilizzare quei soldi se non in investimenti per far crescere ulteriormente il Toro? Terza ragione, la più importante: dal 2018 i posti Champions tornano ad essere 4 (e il 7° posto torna valido per l’Europa League). Può essere una variabile decisiva. La Champions, oltre che fonte di prestigio e richiamo, porta come minimo 40 milioni l’anno, che possono diventare molti di più a seconda
4° posto Champions può cambiare le cose, portare più soldi e convincere tanti giocatori a restare (quante volte abbiamo sentito il ritornello “voglio un club che giochi la Champions”?) ed innescare un meraviglioso circolo virtuoso, che, unito alla brillante gestione del mercato del ds Petrachi può far sognare in grande i tifosi granata. Ed in attesa del 2018? Ci pensa Sinisa… Alessandro Muliari
Tgr Piemonte, film premiato '76, L'altro Grande Torino'. Il film della Tgr Piemonte, con Francesco Marino, Paolo Maggioni, Stefano Tallia, Guido Cravero e Davide Mazzan è stato premiato al Festival del Cinema e Tv Sport di Milano. Qui sotto la foto ricordo con il Presidente Urbano Cairo.
Il decennale del Toro Club Valtriversa
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elice Torchio è il Toro Club Valtriversa. Il Toro club Valtriversa è Felice Torchio. Un club talmente ben organizzato, entusiasta e partecipativo, che lassù perfino gli Dei ne sono invidiosi. Ed allora per fare un dispetto a Torchio e compagni, il giorno della festa della cena del decennale, il grande ospite della serata, Mister 100 milioni di euro, capocannoniere del campionato e titolare inamovibile dell'attacco azzurro, al secolo Andrea Belotti, si è alzato con un forte attacco febbrile. E cosi mercoledì scorso Mihajlovic la mattina alla Sisport, e Torchio la sera a Pratomorone, hanno dovuto rinunciare al “gallo” nazionale. “Ma abbiamo quadruplicato le forze festeggiando comunque alla grande” spiega Torchio. Confermiamo perché (concesso un turno di riposo a Paolino Pulici presidente onorario del club,
amico fraterno di Torchio ma stavolta assente per onorare una importate ricorrenza da cifra tonda con la moglie) in Valtriversa è stato necessaria una lunghissima tavolata per contenere gli ospiti. Dal team mamager del Toro Castellazzi, a Daniele Padelli (migliaia di foto e selfie con tifose di tutte le età). Dal deus ex machina del settore giovanile Massimo Bava al totem della scuola calcio Silvano Benedetti. Dal mister della Primavera capolista Coppitelli al terzo portiere granata e della Primavera Cucchietti, oltre al giovane Berardi (nazionale sanmarinese) e allo scatenato Tony Vigato, 80enne magazziniere storico del Toro, in forma smagliante come sempre. La serata presentata da Stefano Venneri e allietata dagli inni granata di Francesco Tri-
mani e soprattutto del mitico Valerio Liboni, osannato dal pubblico presente, lamentava pero' un'altra assenza pesante e dolorosa: “Mancava per il decennale Don Aldo. C'era la sera della cena del primo anno, proveniva da queste terre e per il Toro club Valtriversa era una figura fondamentale” spiega Torchio. Che per i prossimi 10 anni chiede un sostegno: “Vorrei che qualche giovane mi aiutasse, perché organizzare eventi di questo livello, con oltre 350 persone, crea entusiasmo ma richiede tempo ed energia”. Ed allora lunga vita (e qualche rinforzo) al Toro club Valtriversa. Alessandro Costa
(Nella foto Felice Tocchio Presidente Toro Club 'Valtriversa Paolo Pulici' con il secondo e terzo portiere Padelli e Cucchietti e il Primavera Berardi)
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Novembre granata
Pasquale Bruno e quel derby-rissa del 1991 15 novembre 1986 Esordio in nazionale per Giovanni Francini, ItaliaSvizzera 3-2 a Milano, 2° gruppo eliminatorio Europei.
16 novembre 1947 Toro-Salernitana 7-1 con Loik autore di 3 reti; gli altri gol sono di Gabetto, Greazer, Menti II, e Fabian. 17 novembre 1980 Grande attesa a Zurigo per l’andata Uefa GrasshopersTorino; sold-out e prezzi alle stelle, mai in Svizzera era stata pagata una tribuna centrale l'equivalente
di 30.000 lire. Al Toro 4000 biglietti di cui 3200 italiani residenti in Svizzera.
no e 5 a Policano. Saranno poi trasformate dal giudice sportivo in 5 e 3 giornate.
i feriti per una tragedia che con maggior controllo poteva essere evitata.
18 novembre 1973 Esordio in A e nel Torino per “Ciccio” Graziani, la partita è Sampdoria-Torino terminata 1-1
21 novembre 1976 Dopo 5 vittorie consecutive il Torino cede il primo punto a Perugia pareggiando 1-1 (gol di Pulici)
19 novembre 1986 Franco Lerda esordisce in nazionale con l’under 21 ad Empoli, la partita è ItaliaSvizzera (1-1).
22 novembre 1970 Derby granata il 106.esimo della serie: 2-1 con gol di Pulici e autorete di Francesco Morini.
27 novembre 1955 Unica presenza di Enzo Bearzot in nazionale, esordio non fortunato: 2-0 per l’Ungheria a Budapest, gol di Puskas e Toth.
20 novembre 1991 Pesanti le sanzioni dopo il derby-rissa Juve-Toro (1-0): 8 giornate a Pasquale Bru-
23 novembre 1924 All’esordio in nazionale, il granata Antonio Janni sigla con un suo gol (1-0) la prima vittoria della nazionale in Germania. Gara disputata a Duisburg, giocò anche il granata Aliberti al decimo gettone azzurro.
25 novembre 1938 L’infermeria si libera: Baldi riprende evitando l’operazione al menisco, Ferrero dopo la cura-fanghi ad Acqui è pronto, Bussi ok dopo l’infiammazione alle tonsille, Palumbo riprende a pieno ritmo.
24 novembre 1985 Giuseppe Dossena raggiunge con Torino-Pisa (4-1) la 145.a presenza consecutiva in campionato, 14 con il Bologna e 131 con il Torino. Saltando poi il turno successivo interromperà questa sequenza.
26 novembre 1989 A Licata gioca il Toro, l’entusiasmo dei tifosi fa assiepare sopra il tetto del vicino Palasport molte persone per cercare di vedere la partita; il tetto non resiste al peso e crolla: muore Franco Airò, 25 anni. Diversi anche
28 novembre 1909 Girone eliminatorio piemontese, Toro-Milan 6-2, 5 reti del centravanti Lang, 1 Zuffi I°. Ottimo l’arbitraggio del dirigente Malvano del FC Juventus. All’epoca i referèe erano i dirigenti delle squadre.
29 novembre 1914 Il Toro espugna il terreno della Juve 7-2 grazie a Mosso III (2), Tirone (2), Debernardi (2) e Mosso I°. Arbitrò la partita il dirigente del Milan Pedroni. 30 novembre 1966 Il Torino affronta al Comunale per il II° turno di coppa Italia il Messina: 4-0 con doppietta di Combin e gol di Fanello e Poletti.
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Foto e testi di ERMANNO VITTORIO (Da sinistra a destra: Giovanni Francini, Pasquale Bruno, Paolo Pulici, Nestor Combin, Loik)
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ControCorrente
Galliani niente Toro, lo aspettano in Lega! Il Presidente Cairo lo vorrebbe in granata ma il vice di Berlusconi ha ricevuto un invito più importante
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’agognato matrimonio non si farà. Sfuma l’ipotesi, in vero suggestiva, di inserire nello staff del Torino l’uomo che ha contribuito in modo rilevante a creare il grande Milan di Berlusconi. La squadra che in 30 anni, dal 1986 a quest’ultima stagione, ha conquistato 28 trofei tra cui 8 scudetti e 5 Champions League più vari altri titoli: Coppa Italia, Supercoppa Italiana ed Europea. Adriano Galliani è stato l’abile artefice di questi trionfi, ovviamente con il supporto finanziario dell’ex Cavaliere. Ma nel calcio, si sa, non bastano i soldi. Occorre saper operare, sapersi muovere, intessere alleanze con procuratori sempre più invadenti e calciatori sempre assetati di denaro. In questo ambito il dottor Galliani è stato un maestro, riconosciuto e apprezzato non solo in Italia. Il suo capolavoro risale a qualche anno fa, esattamente al mercato invernale del 2012, allorché riuscì a combinare un doppio affare di importanza storica, che però svanì per l’intervento personale di Berlusconi. Galliani era riuscito a cedere quella mezza pippa di Pato al Paris Saint-Germain
per 28 milioni di euro ed aveva praticamente concluso l’acquisto dell’argentino Carlitos Tevez dal Manchester City per 25 milioni. Sennonché, mentre stava per firmare il contratto a Parigi, venne bloccato da una telefonata del Berlusca che gli disse “stop, non si fa più niente”. Errore madornale. Ma il presidente del Milan, come tutti sanno, dovette accontentare la figlia Barbara che, in lacrime, gli chiese di non allontanare il prediletto Pato con cui aveva una storia amorosa. Secondo lei irrinunciabile. Inutile dire che Galliani dovette rispondere “obbedisco”, rinunciando ad un affare clamoroso e anche vantaggioso sul piano economico. Ed è altrettanto inutile ribadire che un anno dopo Tevez venne ad accrescere le glorie sportive della Juventus, contribuendo in modo determinante alla conquista di due scudetti (2014 e 2015). Il primo nell’ultimo anno di Conte e l’altro con Allegri. La Juve lo pagò solo 15 milioni di euro perché, nel frattempo, Carlitos aveva litigato furiosamente con Mancini a Manchester e non vedeva l’ora di cambiare aria. La genesi sportiva
di Adriano Galliani, nato a Monza il 30 luglio 1944, in piena guerra, risale agli anni '80, quando diventa il braccio destro di Berlusconi che acquista il Milan nel febbraio 1986. Ma lo snodo professionale risale al 1975, allorché rileva l’Elettronica Industriale da Ottorino Barbuti. Azienda che tratta apparecchiature per ricezioni televisive. In pratica le frequenze che poi daranno vita ai vari canali delle tivù private. Il primo cliente importante è Telemontecarlo. Poi arriva Silvio Berlusconi al quale, nel 1979, Galliani cede il 50 per cento di Elettronica Industriale, diventando in pratica il socio-tecnico dell’uomo che cambierà la tv in Italia. Ed ecco perché alcuni anni dopo Berlusconi lo vuole con sé al Milan, nominandolo amministratore delegato il 24 marzo 1986. Il resto è noto. Anzi, è gran parte della storia del calcio italiano. In gioventù Galliani presta servizio come geometra presso gli uffici tecnici del comune di Monza. Durata 8 anni. In forza dei quali matura una pensione di 223 euro al mese, da contributi Inadel girati poi all’Inps. Dettaglio marginale nella sua vita, che lo vede anche vice presidente del Monza dal '84 al '86. Pare che negli anni giovanili, in pratica da ragazzo, Galliani abbia nutrito simpatie juventine. Niente di male. Il fascino della Juve, anche se i tifosi granata non concordano, ha oltrepassato non da oggi i confini di Torino. Su internet sono inserite alcune foto che lo ritraggono in tribuna al vecchio Comunale accanto all’avvocato Agnelli e Boniperti. Già relazioni in alto loco. E da altre parti, forse nell’archivio di qualche settimanale, esiste un’immagine di Galliani (con tutti i capelli) ad Atene, il 25 maggio 1983, in occasione della finale di Coppa Campioni Juventus-Amburgo vinta 1-0 dai tedeschi. Il
famoso gol di Wolfang Felix Magath. In quella circostanza Adriano Galliani è in compagnia della sorella e di un’altra ragazza, forse una fidanzata. Delusione per lui e per milioni di tifosi juventini. Il giorno dopo, sul muro di via Filadelfia adiacente al Comunale, comparve una gigantesca scritta “Grazie Magath”. Immediata vendetta dei tifosi granata. C’è forse un buco nero nella carriera sportiva di Galliani. Quando il 20 marzo 1991, a Marsiglia, ritorno quarti di Coppa Campioni con l’O.M., nei minuti finali
venne a mancare quasi interamente la luce. Bagarre in campo. Con i transalpini in vantaggio 1-0, i dirigenti rossoneri decisero di ritirare la squadra. Non è chiaro se l’iniziativa sia stata di Galliani o di Arrigo Sacchi che mal tollerava un insuccesso milanista. Morale, partita persa e squalifica del Milan per un anno dalle coppe europee. Chi fu il reo? Mistero mai svelato. In ogni caso Cairo avrebbe realizzato un gran colpo nel portare Galliani al Torino. Ma lo vogliono in Lega. I presidenti di A sono d’ac-
cordo. C’è persino l’ok della Juventus. I giochi sono fatti. Per Galliani è un ritorno al vertice della Confindustria del calcio. C’è già stato ad interim per alcune stagioni. Ora, complice l’operazione cinese al Milan, tornerà in via definitiva. A meno che le ultime bizze di Berlusconi, che è in attesa dei soldi (420 milioni di euro, 100 di caparra li ha già ricevuti), facciano saltare tutto rimanendo lui stesso presidente. In tal caso tenendosi pure Galliani. Ma è difficile che ciò accada. Enrico Heiman
Cultura
“Il Libro Ritrovato” in piazza Carlo Felice
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La macchina tecnologicamente più efficiente che l’uomo abbia mai inventato è il libro”. Northrop Frye esprime con un aforisma il significato più intrinseco di questa splendida attività denominata lettura. Leggere è ormai un’azione quotidiana tanto che si finisce col dimenticarne la sua vera essenza, sottovalutandola. Il libro è la creazione dello scrittore, il suo mondo, il prodotto della sua anima: la scrittura è infatti una forma d’arte e come ogni azione creativa il contenuto interno diventa inevitabilmente esterno, visibile, condivisibile e comunica al lettore il mondo interiore emotivo di chi lo scrive. Come qualsiasi forma d’arte essa si impone
con un’espressione diretta, spontanea, istintiva del proprio io e per coglierla è necessaria una sensibilità capace di intuirne non la bellezza ma il significativo ed il comunicativo. Dimentichiamo spesso anche di quanto sia in stretto rapporto con la psiche: leggere aumenta l'empatia, beneficiando l’uomo a livello individuale e nell’interazione col mondo, migliora stato d’animo e capacità di comprensione delle emozioni altrui. Leggere allena l'attenzione, arricchisce di nuovi contenuti, rende migliori comunicatori e primi analisti della realtà in cui siamo situati. La lettura e il libro diventano strumenti naturali da promuovere per salute e benessere in quanto “prescrivere” un libro ad una persona sofferente potrebbe agevolarne la riflessione e potenziarne le capacità cognitive ed emotive sviluppando abilità, assimilando conoscenze ed elaborando piani per gestire l’eventuale disagio psicologico. I libri
sono quindi degli amici, i più sinceri. Un balcone sul mondo e una farmacia dell’anima, un’evasione alternativa, uno spiraglio di luce nell’oscurità. La salute e il benessere psicofisico dell’uomo sono infatti aiutati e sostenuti da concrete azioni culturali: dialogo, lettura, supporto. L’uomo ha bisogno di essere preso per mano ed educato alla lettura, all’interazione sociale, entrambe terapie naturali ed efficienti. A tal proposito il 4 dicembre, dalle 8 alle 18, Piazza Carlo Felice ospiterà “Il Libro Ritrovato”, uno tra i più importanti eventi “mostra-mercato” di libri antichi e fuori stampa. Numerose le bancarelle allestite. Scopo dell’evento è creare occasioni per agevolare l’accesso alla cultura, alla conoscenza di sé attraverso informazione, divulgazione e formazione. Leggere rende vivi, ricordiamo di educarci alla lettura ogni giorno. Ilenia Dell'Aquila
amcsrls@yahoo.it
www.juvetoro.it
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Spettacoli
Veronica, Miss 'Orgoglio granata' Quarta puntata della rubrica del nostro giornale: “Le miss di Orgoglio Granata”. Ragazze belle, dinamiche, intelligenti che ci raccontano la loro vita di presentatrici tv, modelle e tifose del Toro. Tutte fanno parte dello staff di “Orgoglio Granata” la nota trasmissione in onda ogni lunedi alle 20.45 su Grp Televisione.
Oggi tocca a Veronica Guariso, nata a Torino, residente a Moncalieri. Quando Veronica nasce, 22 giugno 1997, il Toro è da poco stato acquistato dal trio Vidulich-Bodi-Palazzetti. Una B conclusa al 12° posto, peggior piazzamento storico. Il presente è molto diverso e Veronica è sempre più tifosa del Toro. Veronica, cosa studi e quali sono i tuoi hobby e progetti? Studio Scienze della Comunicazione, aspirante giornalista sportiva. Sogno di lavorare per il Torino Fc. Ho scritto su siti, mi occupo delle giovanili Toro, soprattutto la Primavera. Ho praticato nuoto dalla materna, recitato teatro dalle medie: mi piace entrare nei panni di chi non sono, ogni personaggio mi lascia qualcosa. Seguo lo sport, il calcio, il Toro soprattutto...
Come è nata la tua fede granata? Sei cresciuta negli anni peggiori della storia-Toro... Toro-Sampdoria in Maratona, in B: febbraio 2012, vittoria 2-1 con Antenucci e Meggiorini: lì è scoccata la scintilla. Ringrazio Andrea, amico di famiglia, che ha deciso di portare me, mio padre ed i miei fratelli (siamo 3 gemelli) con sé quel giorno. Sono “malata” di questi colori, emozioni che solo vivendole si capiscono. Dalla B all'Europa la gioia è stata indescrivibile, come la vittoria nel derby che sogno di rivivere l'11 dicembre. E voglio rivedere il Toro in Europa. Quali sono gli idoli di una tifosa cosi passionale? Hai 3 nomi a scelta... Martinez, Padelli e Barreca. I primi 2 si impegnano alla grande anche se non sono titolari: hanno un cuore grande, più di quanto si pensi. Barreca lo seguo dalle giovanili, era bravo e umile, dava sempre il 110%. Ora è in prima squadra, spero che diventi un giorno (a.c.) il simbolo del Toro.
Metal anni '80 con i “Creepin' Death”
L
a band nasce a Torino nel 1983 con il nome di 'BLACK EVIL' dai due chitarristi fondatori Paolo Quarati e Massimo Gasparoni ai quali si aggiungono alla voce Luca Leoncini, al basso Paolo “Ozzy” Testa e alla batteria Elvin Betti. Il consenso arriva presto grazie alle esibizioni live nazionali, nel 1985 registrano il primo demo-tape “Gravy Lust” ottenendo ottime recensioni nel panorama thrash metal internazionale. La band cambia nome in CREEPIN' DEATH e inizia a suonare live in tutta Italia, realizza il demo-tape “No Privation”, caratterizzato dallo stile thrash, classico dell'epoca. La demo vende oltre 1200 copie e grazie alla crescente popolarità anche internazionale i CREEPIN’ DEATH nel periodo 1987/1988 aprono i concerti dei Coroner e Death Raw, partecipando anche al rinomato festival Metal italiano di Sorisole (H.M. Festival). Pubblicano a dicembre l'album “Errare Humanum est... Perseverare Diabolicum!”. Le recensioni internazionali sono lodevoli, le vendite dell’album superano le 2000 copie contemporaneamente. La band arresta l'attività nel 1989 lasciando un vuoto nel panorama Metal Italiano. Il gruppo ha deciso di riformarsi per un concerto celebrativo nella città natale,Torino, il 3 dicembre 2016 a 'El Barrio' (Strada Courgnè 81): un’occasione imperdibile per far rivivere le atmosfere metal anni ‘80 a chi c’era ed alle nuove generazioni di metallari. Per questa occasione la line-up del gruppo sarà composta da Paolo Quarati (gtr), Massimo Gasparoni (gtr), Paolo “Ozzy” Testa (bss), Paolo Carboni (vox), Roby Vitari (drums). L’evento è sponsorizzato da Guitarbox.com e Rock & Folk, storico negozio torinese per anni ritrovo della Metal Militia di piazza Statuto. Piccolo ma importante dettaglio: 3 membri della band sono assidui frequentatori della Maratona!!!
La 'Belle Epoque' a Palazzo Chiablese A Palazzo Chiablese la mostra “Toulouse Lautrec - La Bella Époque”. 170 opere provenienti dalla collezione dell’Herakleidon Museum di Atene, una grande retrospettiva dedicata all’aristocratico bohémien, considerato il più grande creatore di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. L’esposizione, curata da Stefano Zuffi, rimarrà aperta fino al 5 marzo 2017. In mostra litografie a colori, manifesti pubblicitari, disegni a matita e penna, grafiche promozionali e illustrazioni per giornali. Il percorso illustra l’arte eccentrica e la ricercata poetica anticonformista e provocatoria, tra le più innovative tra '800 e '900, di uno degli artisti oggi più apprezzati e ammirati. L’itinerario è diviso in 10 sezioni. Sotto l’occhio ironico di Lautrec scorre la vita parigina fin du siécle: balli, spettacoli, svaghi
serali, luci, teatri, risate e applausi grazie a cabarettisti, ballerine e chansonniers.
Paolo Rachetto (Nella foto l'opera di Henri de Toulouse-Lautrec Aristide Bruant, dans son Cabaret (Before Letters) 1893 © Herakleidon Museum, Athens Greece)