amcsrls@yahoo.it GIORNALE DEI TIFOSI DI JUVENTUS E TORINO - Anno VII - N. 6 - 22 NOVEMBRE 2017 - Copia omaggio
JUVE, SEI CONNESSA? 3 domande a BB “Juve, uno stress da felicità. Serve l'intuito di Allegri. I bianconeri pagano le vittorie ottenute in questi anni. Ma nulla è compromesso”
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La Partita / Il Punto Big-match da urlo o 'meglio due feriti che un morto'? Ad entrambe le squadre potrebbe stare bene il pareggio
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L'Intervista Enzo Gambaro, l'anti-juventino: “Allegri deve giocare con 3 centrocampisti per proteggere una difesa che l'anno prossimo andrà cambiata!”
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Squadra Ospite Barcellona più pratico che bello ma 10 e lode nella Liga! Valverde ha infuso tranquillità ad un ambiente elettrico
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DOPO IL BRUSCO STOP IN CAMPIONATO I BIANCONERI SONO OBBLIGATI AD UN RISULTATO POSITIVO CONTRO I CATALANI PER NON RISCHIARE LA QUALIFICAZIONE ALL'ULTIMA GIORNATA JUVENTUS-BARCELLONA | MERCOLEDÌ 22 NOVEMBRE ORE 20.45
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3 domande a... Bruno Bernardi
“Juve, è uno stress da felicità. Ora serve l'intuito di Allegri” “I bianconeri pagano la lunga serie di vittorie ottenute in questi anni. Ma tutto, comunque, è ancora in gioco...”
B
runo Bernardi, iniziamo dalla Nazionale azzurra. Dopo 60 anni siamo riusciti a non qualificarci per i Mondiali... “Può succedere. Sotto certi aspetti c'è poco da scandalizzarci. Il calcio oggi è pianificato, equilibrato, basato sulla fisicità e corsa piuttosto che sotto l'aspetto tecnico, un aspetto che tra Svezia e Italia poteva fare la differenza a nostro favore. Non ci sono più squadrematerasso e la Svezia, che senza Ibrahimovic era considerata una delle squadre meno attrezzate, ha trovato invece il modo di mettere in difficoltà gli azzurri con l'impegno, il sacrificio, l'attenzione tattica e, appunto, la fisicità. Giuste le critiche ricevute dalle scelte operate dal ct Ventura ma c'è da tener presente anche il livello qualitativo non eccelso dell'Italia che non ha in questo momento materiale umano che possa nu-
trire attenzioni particolari. Fossimo anche riusciti a qualificarci, come era nelle possibilità, avremmo seriamente corso il pericolo di non avere ai mondiali qualità sufficente. Nel futuro ci sarà da lavorare per far crescere i givani che si sono messi in luce negli ultimi due anni e, tra i bianconeri, penso ad esempio a Bernardeschi e Rugani. Però ci vogliono anche elementi che abbiano personalità internazionale ed esperienza per fare da chioccia ai giovani. In ogni caso dovremmo accontentarci di vedere i mondiali russi in tv e questo è un danno sportivo ed
economico non indifferente per tutto il movimento calcistico.” Dall'Italia disastrosa alla disastrosa Juve vista a Genova contro la Sampdoria. Un suo commento? “La Juve paga le fatiche e lo stress derivanti dalla lunga serie di successi, compresi quelli che non hanno aumentato il numero di 'tituli'. Successi che hanno fatto pesare uno stress da... fe-
licità. Anche vincere significa infatti dover sprecare energie, superare tensioni e assorbire i colpi che derivano ad esempio dal dover arrivare in fondo a tutte le competizioni, in primis la Champions League con la finale di Cardiff. Anche il campionato bianconero risente quindi di questo alto e basso di rendimento che la squadra produce e la sconfitta con la Sampdoria lo dimostra. Ci sono delle ruggini da eliminare per riportare i campioni d'Italia in un altro ciclo vincente. Bisogna aver pazienza e accettare questo momento in attesa di ritrovare lo smalto che faccia brillare la classe di parecchi juventini. Niente è perduto. Per lo scudetto è ancora possibile tornare a lottare per il settimo sigillo consecutivo. Allegri ha bisogno però di lavorare con tranquillità per mettere insieme un gioco che garantisca continuità di rendimento. Senza dimenticare che le avversarie al titolo sono affamatissime. Bernardeschi? Anche lui come Rugani deve abituarsi ad impegni ravvicinati con avversarie che vogliono batterti e danno sempre il massimo. Non ti puoi permettere di rifiatare. Dybala in panchina? Una scelta che avrebbe potuto dimostrarsi quella più giusta. Purtroppo la Samp ha giocato una grande gara e ha offerto una grande prestazione. Resta comunque la sfiorata rimonta nel finale: un buon segnale che la squadra ha
ancora energie per battersi fino alla fine.” Infine la Champions. Mercoledi allo Stadium va in scena Juve-Barcellona. Non si può più sbagliare, per evitare di mettere a
qualche colpo, può comunque fare. Madama gioca davanti al proprio pubblico che affollerà l'impianto della Continassa, un pubblico sicuramente maturo per comprendere la situazione della squadra e sostenerla dal primo all'ultimo minuto. L'orgoglio e le ambizioni europee non mancano a Buffon e soci e possono dare una spinta alla grande scalata europea. L'anno scorso di questi tempi Allegri fece una rivoluzione a sorpresa cambiando un modulo di gioco che era diventato prevedibile. Tocca ancora una volta a lui avere la giusta intuizione.”
rischio la qualificazione agli ottavi giocandosi tutto nell'ultima giornata. “Contro i sempre temibilissimi blaugrana servirà un'impresa che questa Juve, nonostante perda
Roberto Grossi
Giornale sportivo per i tifosi di Juventus e Torino
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CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 17 DI LUNEDÌ 20 NOVEMBRE 2017
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La Partita
Poco Allegri, molto fragili: una squadra che non sa reagire Contro il Barcellona serve una grande prestazione per passare il turno e scacciare, almeno in parte, gli incubi
L
a Juventus che riceve la visita del Barcellona nella tana dell'Allianz Stadium è un rebus dalla difficile soluzione. Se da un lato l'infermeria si è a poco a poco svuotata, eliminando la necessità di scelte obbligate, dall'altro si è innescata una spirale di risultati altalenanti, figli di una situazione mentale fragile, che preoccupa in modo pesante. Non è stato sicuramente un buon viatico il capitombolo inaspettato, quanto rovinoso, di Genova contro una Sampdoria fresca e cinica. Sono brutti segnali le ripetute segnature subite alla prima occasione e che costringono la squadra ad affannose rincorse. È successo col Benevento, si è ripetuto con lo Sporting in Champions League, cosiccome a Genova. E se è vero che tre indizi formano una prova, siamo di fronte all'evidenza di una difesa perforabile largamente, an-
che perché per nulla protetta da un centrocampo debole nel filtro e non efficace nella gestione della palla. Difetti che la Juventus di quest'anno si porta appresso e di cui non si riescono ad identificare i rimedi. A meno che Allegri non provveda ad un cambio di modulo, come da tante parti invocato, ed abbandoni il 4.2.3.1 che ha dato ampi successi, ma che appare logoro e soprattutto mal interpretato da attori non più all'altezza dei Dani Alves volatilizzati e dei Mandzukic in calo di rendimento. Per non tacere dei Bonucci approdati alla concorrenza. Non si dormono sonni tranquilli sotto la Mole, piaccia o non piaccia. Il distacco dal Napoli capolista si è dilatato, ma il cammino è lungo. Il problema semmai è che non è soltanto una corsa a due e ciò complica le cose, anche se fa aumentare la suspence e l'interesse del
torneo nostrano. In Champions League il sentiero è assai più breve ed impervio. Dopo il pareggio sofferto in terra lusitana, la Juve non può più sbagliare. I bonus sono finiti e con loro anche la tentazione di gestire la situazione. Occorre vincere contro il Barça: i tre punti sarebbero certezza aritmetica del secondo posto e dunque dell'avere il nome nell'urna di Nyon per i sorteggi degli ottavi di finale. Un pareggio qualificherebbe i catalani, ma non la Juve che si troverebbe costretta a centrare l'obbiettivo in terra di Grecia, dove le imprese si ottengono in ambienti disagevoli. In altri termini, meglio chiudere la pratica in casa subito, che rimandarla all'ultimo respiro. È vero che il Barcellona che viene a fare visita allo Stadium è praticamente qualificato, ma il blasone non gli permette di giocare sottotono. I blaugrana sono reduci da una nitida vittoria esterna ai danni del Leganes e comandano la classifica della Liga. Dovranno fare a meno di Mascherano infortunato e si dovranno soprattutto rammentare della lezione ricevuta a Torino sette mesi fa. E' sul ricordo di quella serata che invece la truppa bianconera dovrà fare riferimento, per trovare l'ispirazione ad una grande gara e per ri-
prendere il filo del discorso interrotto sotto la Lanterna. Paradossalmente è un bene che ci si debba subito cimentare con un grande avversario: le motivazioni spuntano facilmente, come pure il desiderio dell'impresa. Il Barça può essere l'occasione giusta per passare una serata dal sapore dolce e dal valore di lunga gittata. Ai 40.000 dello Stadium l'obbligo di crederci, ai protagonisti alimentare la certezza. Marco Sanfelici
(A sinistra i tifosi della Juve che riempiranno lo Stadium per sospingere la squadra; a destra tre protagonisti della gara di andata: Dybala, Messi, Pjanic. Dalle invenzioni dei tre fantasisti dipenderanno le sorti della partita)
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L'Intervista: Enzo Gambaro
“La testa era alla Champions. Ma Allegri deve cambiare” “Il tecnico deve giocare a tre a centrocampo per proteggere meglio la difesa. Juve e Barcellona non si tireranno il collo...”
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nzo Gambaro, genovese classe '66, dopo aver attraversato una buona carriera da difensore (militando tra le altre squadre nel Milan, Parma, Sampdoria, Fiorentina e Napoli) è attualmente un opinionista televisivo piuttosto graffiante. Dagli studi di Telenova a Milano i suoi pensieri sono spesso corrosivi nei confronti della Vecchia
Signora. Noi lo abbiamo intervistato in questo momento in cui le cose non vanno certo per il meglio per il gruppo guidato da Massimiliano Allegri. Gambaro, la Juve è caduta con la Samporia accusando un passivo non decoroso per il valore dei campioni d'Italia. Forse la testa era rivolta al Barcellona o è stata solamente una fisiologica flessione con l'aggiunta anche di qualche problema difensivo? “La Juve avrebbe potuto giocare meglio, questa debacle incredibile fa notizia, andare sotto ad un certo punto di tre reti contro la Sampdoria non ci sta proprio alla luce dei 6 scudetti di fila. Poi i bianconeri hanno rimediato con gli ultimi due goal in zona Cesarini
ma a quel punto era troppo tardi per recuperare: sono stati i goal della disperazione. Credo che la Juve, come mi auguro, avesse già la testa alla partita contro i blaugrana altrimenti sarebbe grave davvero. Diciamo che come giustificazione ci sta tutta. Inoltre secondo me Allegri dovrà cambiare
JUVE 255 GARE CHAMPIONS, MILAN FERMO A 249 255 le partite della Juventus in Coppa Campioni/Champions League, record per una squadra Italiana nella Coppa più prestigiosa. Segue il Milan a 249. Sono 127 le vittorie della Juve, 65 pareggi e 63 sconfitte: 404 le reti realizzate e 248 i gol subiti.
schema di gioco nel senso che a centrocampo devono giocare in tre perché il gioco a due non riescono più a reggerlo.” Oltre al pensiero rivolto al difficile impegno di coppa potrebbe esserci in atto un serio problema che riguarda il reparto difensivo? Mai come quest'anno i bianconeri hanno subito tanti goal e dunque è un grosso campanello d'allarme che potrebbe complicare il prosieguo di questa stagione. “Probabilmente c'è qualcosa che non va, secondo me la difesa sarà tutta da cambiare il prossimo anno. Inoltre i due centrocampisti non riescono a fare filtro e la difesa subisce quindi troppo. Mettendo tre centrocampisti non dico che
vinci la partita contro il Barcellona ma non ci si sottoporrà, credo, ad una brutta figura. Secondo me Allegri dovrà svolgere un ottimo lavoro per recuperare una credibilità soprattutto a livello internazionale.” Questa gara contro il Barcellona sarà un crocevia importante per capire realmente cosa la Juve potrà fare in questa stagione sia in Europa che in campionato? “Il Barcellona è praticamente già qualificato quindi credo che il pareggio potrebbe star bene ad entrambe le foramazioni che non sono obbligate a tirarsi il collo anche perché sono le squadre più forti del girone. La Juve deve andare avanti in Champions ma al-
7 le finalissime perse dei bianconeri in Coppa Campioni/Champions League: nel 1973 l’Ajax; nel 1983 l’Amburgo; nel 1997 il Borussia Dortmund; nel 1998 il Real Madrid; nel 2003 il Milan, nel 2015 il Barcellona e infine nel 2017 il Real Madrid. Per i bianconeri record di finali perse nella Coppa più importante per club, precede il Benfica e Bayern Monaco con 5 e 4 ko il Milan.
Marco Venditti
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2 La Juventus di Allegri ha conquistato la Finale di Champions 2 volte negli ultimi 3 anni. Sempre sconfitti i bianconeri, nel 2015 contro il Barcellona (nella foto Tevez e Iniesta) e nel 2017 contro il Real Madrid. 2 i successi della Juventus in Coppa Campioni/Champions League, il primo nel 1984/85 con la vittoria per 1-0 sul Liverpool e nel 1995/96 a Roma contro l’Ajax alla “roulette” rigori.
tresì deve avere un occhio di riguardo per il campionato anche perché le altre concorrenti per lo scudetto non si sono dimostrate ancora delle squadre fenomenali. Quindi, con la rosa che ha la Juve, deve asssolutamente lottare per il titolo fino alla fine.”
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Il Punto
Big-match da urlo o 'meglio due feriti che un morto'? Bianconeri e blaugrana potrebbero optare per un pareggio molto conveniente per entrambe
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'esaltante settimana regalataci dalla rappresentativa federale è purtroppo finita, seppur non del tutto inopinatamente, veramente male. Che l'incrocio con i blucerchiati di Giampaolo, allenatore dotato d'una finezza d'ingegno calcistico superiore alla media, costituisse un trappolone, era cosa cognita a chiunque. Che Madama sia una squadra indolente e raramente capace di applicarsi mentalmente a una partita per tutta la sua interezza, anche. Così, complici le solite cervellotiche scelte volte a stravolgere le più elementari regole del calcio, quelle che imporrebbero almeno tre centrocampisti possibilmente in attività non solo nominalmente, veri esterni di ruolo e i migliori in campo dall'inizio, al Doria è stato sufficiente erigere un'ordinata trincea attentamente presidiata e attendere l'inevitabile momento in cui avrebbe potuto approfittare dei maldestri
e raramente lucidi tentativi bianconeri di allontanare la palla dalla propria area. Puntuale come il panettone a Natale, la punizione si è materializzata e la Juve, da brava squadra femmina e permalosa qual è, anziché (contropiede di Cuadrado a parte) reagire come avrebbe dovuto e fare quel che nella prima frazione, con più raziocinio, minor improvvisazione e sufficienza, avrebbe potuto, si è risentita, scomposta e consegnata a un'altra mortificante sconfitta, appena numericamente mitigata dalle iniziative individuali dei soliti noti. Addebitare il plumbeo pomeriggio genovese alla sfortuna o, peggio ancora, alla “pilatesca” direzione di gara dell'arbitro di Torre Annunziata (incidentalmente provincia di Napoli) che non se la sente mai, è un tranello nel quale possono cadere solo i mardochei, giacché, durante la corrente stagione, ogni qualvolta il livello dell'avversaria ha titillato il
minimo sindacale della decenza, le ambrate falangi a strisce hanno sempre offerto prove contraddittorie o sconcertanti e, particolare affatto trascurabile, nel torneuccio peninsulare, mai sono riuscite a vincere. Lazio, Atalanta, Sampdoria: un punto in tre partite che, allo stato dell'arte, da semplici indizi assurgono al rango di prova provata di quanto sia pernicioso, limitativo e oltraggioso affidare le sorti di un incontro solo e soltanto alla concomitante buona vena delle individualità più talentuose. Chi cerca trova, enuncia, peraltro con ragione, un antico detto. Infatti, questa urticante condizione gravida di contraddizioni
ora con la stessa virulenza della foruncolosi sul viso di un'adolescente. Con lo stellone del bordocampista funzionante a intermittenza e un calendario da “redde rationem”, confidare che i giardini di marzo non si vestano di nuovi colori è un esercizio decisamente temerario o, quantomeno, da spericolati fondamentalisti del pensiero precotto a puntino dal nocchiero di corte. Tanto per cominciare: il Barcellona. Fortunatamente, ai blaugrana basterà un pareggio per qualificarsi come vincente del gruppo D. Il verificarsi di questa eventualità costringerebbe poi la Signora a vincere in Grecia, nell'ultimo turno,
ed equivoci tattici, di lassismo caratteriale, di spreco del patrimonio tecnico, non è stata paracadutata sulla zebra da una maligna entità aliena, ma si è prodotta a seguito di cause/decisioni ampiamente retrodatate e colpevolmente sottovalutate, i cui effetti si palesano
per mettersi al riparo da cattive sorprese, ma è ragionevole supporre che sarebbe gradita a tutti; in primis perché asseconderebbe la proverbiale prudenza mannara della cosiddetta guida tecnica, in secundis perché aderirebbe perfettamente al ben noto teorema “Buf-
foniano” secondo il quale “due feriti sono preferibili a un morto”. Quindi, meglio non coltivare aspettative di assistere a una gara ad alta gradazione emotiva, non è il caso. Le due compagini cercheranno soprattutto di evitare figuracce e disputeranno una partita all'insegna del “politically correct”. In ordine a tutta la fuffa mediatica che verrà sparsa per attribuirle significati che non ha, sia soppesata e valutata in autonomia di pensiero. Sarà la rivincita di nulla e il riscatto di ancor meno. Ogni partita vale per la piccola storia che rappresenta mentre si svolge, e non risponde a verità che dalle sconfitte si traggono motivazioni superiori, anzi, aumentano la fiducia degli antagonisti e destabilizzano chi le subisce, specialmente quando le certezze scarseggiano, la solidità strutturale precaria e la mano di chi sta al timone, incerta e tremolante. Vada come vada, sarà pleonastica l'esaltazione e
fuori luogo la depressione. Per quanto aberrante e contraria alla direzione intrapresa dal football del terzo millennio, è arcinoto che la partecipazione juventina alla Uefa Champions League è finalizzata esclusivamente a rimpinguare il salvadanaio societario quanto più possibile e a valorizzare le plusvalenze da monetizzare nella sessione di mercato successiva, con buona pace di chi ritiene ormai poco significativa la vittoria in un campionato ai margini del calcio che conta; posto che anche stavolta la ciambella riesca con il tradizionale buchetto, e non è proprio scritto né detto... All'uopo, per quanto paradossale, la tenzone da non fallire sarà quella di domenica sera con la corazzata “pitagorica”. Grottesco, ma vero. Augh! Ezio Maletto (Nelle foto della gara di andata: in senso orario da sx in alto Messi contro Costa, Pjanic contro Rakitic; abbraccio di gruppo del Barcellona)
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Squadra ospite
Barcellona più pratico che bello. Ma 10 e lode nella Liga! Valverde ha infuso tranquillità ad un ambiente elettrico. Distanziate le madrilene. Obiettivo: vincere il girone Champions
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es que un club, queste sono le parole che recitano i seggiolini del Camp Nou ed in questi tempi di indipendentismo e separatismo mai lemma fu più appropriato. Un Barça da sempre paladino (a differenza dei concittadini dell’Espanyol) di questo spirito di rivalsa popolare, alcuni direbbero populista, che da decenni anima la gente catalana ma che mai come ora si è manifestato nelle azioni politiche e sociali del postreferendum. Un club blaugrana sentitosi da sempre oppresso dallo strapotere del Real Madrid e soprattutto del Governo Centrale del dopo guerra civile dimenticandosi che proprio i gerarchi del tempo adottarono la salomonica decisione di far giocare Don Alfredo Di Stéfano, proveniente dai Millonarios di Bogotá, un anno a Barcellona e l’anno dopo a Madrid pur avendo firmato lui stesso un contratto con i blancos. Tornando invece ai giorni nostri parliamo di una squadra imbattuta da ben 19 partite e con tutte
vittorie nella Liga ed un solo pareggio contro l’Atlético Madrid nel nuovo Wanda Metropolitano. Non ultima quella di Sabato pomeriggio a Leganés e che ha permesso di distanziare i due rivali madrileni di ben 10 lunghezze (al secondo posto il sorprendente Valencia a -4). Il suo allenatore Ernesto Valverde ha deciso di schierare tutti i titolari senza pensare alla diffida di Piqué (ammonito e che quindi non giocherà nella prossima al Mestalla) ed Umtiti. Una squadra ritrovata e con un inizio di stagione non certo confortante dopo
la sconfitta in Supercoppa di Spagna ed il caso Neymar che ha provocato non poche notti insonni ai dirigenti e non solo. Esauritosi il mese terribile ed iniziata la Liga il Barça non ha più sbagliato un colpo e sicuramente la vittoria dell’andata contro i bianconeri ha dato loro una notevole spinta e convinzione nei propri mezzi. L’artefice di tutto è senza alcun dubbio l’allenatore basco Ernesto Valverde, reduce da importanti esperienze nell’Athletic Bilbao ed in Grecia nell’Olympiacos, il quale ha saputo dare tranquillità ad un ambien-
FC BARCELLONA Anno di Fondazione: 1899 Presidente: Josep Maria Bartomeu Ranking Uefa: 3° posto Allenatore: Ernesto Valverde Stadio: Camp Nou (99. 354) Barcellona: 1.619.337 abitanti
te elettrico, state sicuri che nè il santone Guardiola nè il suo seguace Luis Enrique sarebbero riusciti a tanto. La critica obietta però che una squadra come quella blaugrana non può avere una panchina così corta soprattutto in difesa, causa appunto l’infortunio di Mascherano (ne avrà per circa un mese) e la squalifica di Piqué ora si trovano a corto di difensori centrali facendo addirittura debuttare nella prossima impegnativa trasferta di Valencia quel Vermaelen ormai dimenticato da molti. Sui laterali niente da dire, il portoghese ex Benfica Semedo (quello dello screzio in allenamento con Neymar) e Jordi Alba, giocatore ritrovato dopo la scorsa stagione in ombra, sono ormai titolari indiscutibili. I due centrali Piqué ed Umtiti idem come sopra. Là in mezzo i tre soliti, che ignoti non sono, ma rispondono ai nomi di Rakitic, Busquets ed Iniesta mentre davanti Messi e Suárez si sono fatti accompagnare ad inizio stagione da Dembelé, costosissimo acquisto dal Dortmund per tappare più che altro il ratto perpetrato dai francesi del PSG. Una volta infortunatosi il francese è stata la volta di Deulofeu, arrivato da Milano sponda rossonera, che ha lasciato recentemente il posto a Paco Alcácer. Il sistema di gioco è il solito 4-3-3 in
fase d’attacco che diventa un 4-4-2 in fase di non possesso con appunto Alcácer a fare l’elastico sulla fascia sinistra. Menzione a parte merita l’uruguayano Suárez a secco da più di un mese in Liga e con un ginocchio ballerino ma che proprio sabato con le due segnature ha posto fine al proprio digiuno. Un Suárez cliente sempre scomodo in campo (vero Chiellini?) causa i suoi frequenti atteggiamenti sempre sopra le righe, personaggio ben lontano dalla classe ed eleganza anche fuori campo che dimostra il suo compagno della Celeste, Edison Cavani. Dando uno sguardo alla situazione del Gruppo D il Barça ha chiaramente in mano le proprie sorti e la qualificazione (le basta un punto nelle due partite che restano) ma per loro è oltremodo importante finire primi nel girone e questo passa per fare risultato a Torino. L’at-
teggiamento della squadra quest’anno è più concreto e pratico che bello, sono finiti i tempi dei Guardiola e Luis Enrique. Il Txingurri (formica in basco) Valverde ha dato infatti concretezza ad una squadra da sempre convinta dei propri mezzi e siamo sicuri che questa volta non cadrà di certo nel tranello di non marcare a uomo l’argentino Dybala (Sampaoli perché non lo consideri?) come successe sette mesi fa sotto la guida di Luis Enrique. L’asturiano ebbe la sfrontatezza di schierare Mascherano come terzino destro: risultato due gol della Joya nei primi venti minuti. Un Barça quindi che viaggia con il vento in poppa anche se la stagione è ancora lunga e sicuramente verranno tempi peggiori, ma non ditelo al presidente Bartomeu che di problemi ne ha già abbastanza. Carlo Bianchi (In alto Higuain, a sx Sturaro e Iniesta)
Estate bollente per il Club catalano, con la cessione di Neymar al PSG (clausola da 212 milioni). Il Barça sul mercato ha “ripiegato” con Dembele' (140 milioni), oltre al brasiliano Paulinho, al terzino portoghese Semedo e al ritorno di Deulofeu (dal Milan).
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Champions League: 5 Coppa delle Coppe: 4 Coppa delle Fiere: 3 Supercoppa Europea: 5 Coppa Intercontinentale/Mondiale per Club: 3
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L'Opinione
Capitano, dopo le lacrime trascina tu questa squadra! La storia di Buffon insegna che dobbiamo aspettarci un portiere ancora più determinato da qui a fine stagione
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’immagine di Gigi Buffon in lacrime dopo l’eliminazione dal Mondiale ha fatto il giro del mondo. Il Capitano colto in un momento di naturale sconforto dopo il pareggio con la Svezia, ha coagulato attorno a sé un mare di consensi, ma ha provocato anche qualche gratuita ironia. Quelle lacrime non sono state un sintomo di fragilità, ma la normale reazione di un giocatore deluso per un traguardo fallito sul filo di lana. Tutto si potrebbe imputare al numero uno bianconero, tranne che di non essere un uomo vero. Lo dice la sua storia personale, lo confermano i compagni che da sempre guardano a lui come un punto di riferimento. La vita ti mette alla prova quotidianamente, i protagonisti del dorato mondo del pallone non si
sottraggono alle leggi che regolano il nostro cammino terreno. Dopo ogni caduta arriva sempre la possibilità di rialzarsi e ripartire perfino più forti di prima. Nello sport è una legge che tutti intendono rispettare. Quindi il ko patito contro la Svezia, si trasformerà in propellente per rimettersi subito al lavoro ancora più determinati.
È ciò che accadrà a Buffon, non avvezzo a soffermarsi su vittorie e sconfitte, ma abituato a guardare avanti. Ha detto tempo fa: “Battersi è più bello che vincere e ciò che ancora mi attende mi tiene vivo”. Questa la sua filosofia di vita e per quanto sia ormai ai titoli di coda della sua fantastica carriera, dobbiamo aspettarcelo
ancora più determinato da qui alla fine della stagione. Non è nel suo Dna tirare a campare, vivere di gloria passata. Sempre proteso verso la prossima vittoria. Così è rimasto ad alti livelli dal giorno del debutto. La storia di questa delicata stagione per la Juve, lo riporta subito al centro del mondo. Sono le grandi sfide, gli appuntamenti con il calcio che conta ad esaltare le qualità di una squadra e di un singolo giocatore. L’arrivo del Barcellona allo Stadium diventa una prova d’appello per la claudicante compagine di Allegri, una tappa di passaggio di grande significato per Gigi, che in carriera ha parato palloni e paure, rimanendo sempre in piedi, sorretto da una personalità e da un carattere che contrassegna il fuori-
classe. Non sarà un Messi in più o in meno a cambiare il giudizio su di lui. I bianconeri non dovranno giocare per Buffon, perché non ne ha bisogno. I bianconeri dovranno giocare al fianco di Buffon, ovvero essere all’altezza del loro capitano, pronto a guidarli nella sfida contro la squadra che nella partita di andata incrinò le certezze juventine. Glielo devono questo sostegno. Nel palmares di Buffon c’è ancora spazio per una Champions prima di chiudere il libro della sua vita calcistica. Non sarà un’impresa semplice arrivare a Kiev. Anzi, se qualche talento molto osannato non darà segnali di vita anche in Europa, la capitale dell’Ucraina resterà un punto sulla carta geografica, non un punto di arrivo. Khedira si
è fatto portatore di un messaggio preciso: vinciamola per Gigi. Un gesto di affetto e solidarietà che andrà tradotto subito sul campo con una prestazione esemplare contro i catalani. Fabio Vergnano (In alto a sinistra Buffon; in alto Khedira)
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Numeri e Statistiche
di Massimo Fiandrino
Bianconeri avanti ma Berlino ha un peso enorme Juve 5 vittorie contro 4 blaugrana. La Vecchia Signora 3 volte qualificata su 5. Ma nella finale del 2015 vinse il Barcellona •
Coppa Uefa 1970/71 - Sedicesimi Qualif. Juve Barcellona, 20/10/1970 Barcellona-Juventus 1-2 reti: Haller (J) al12', Bettega (J) al 55', Marcial (B) al 76' Torino, 04/11/1970 Juventus-Barcellona 2-1 reti: Bettega (J) al 3', Capello (J) al 23' , Pujol (B) al 83'
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Coppa dei Campioni 1985/86 - Quarti Qualif. Barca Barcellona, 05/03/1986 Barcellona-Juventus 1-0 reti : Julio Alberto al 81' Torino, 19/03/1986 Juventus-Barcellona 1-1 reti: Archibald (B) al 30', Platini (J) al 44'
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Coppa delle Coppe 1990/91 - Semifinali Qualif. Barca Barcellona, 10/04/1991 Barcellona-Juventus 3-1 reti: Casiraghi (J) al 12', Stoichkov (B) al 56' e 60',
Barcellona-Juventus 1-2 d.t.s. reti: Nedved (J) al 53', Xavi (B) al 66', Zalayeta (J) al 114'
Goicoechea (B) al 75' Torino, 24/04/1991 Juventus-Barcellona 1-0 rete: Baggio R. al 61'
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Champions League 2002/03 - Quarti Qualif. Juve Torino, 09/04/2003 Juventus-Barcellona 1-1 reti: Montero (J) al 16', Saviola (B) al 78' Barcellona, 22/04/2003
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Champions League 2014/15 - Finale Berlino, 06/06/2015 Juventus-Barcellona 1-3 reti: Rakitic (B) al 4', Morata (J) al 55', Suarez (B) al 68', Neymar (B) al 97'
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Champions League 2016/17 - Quarti Qualif. Juve Torino, 11/04/2017 Juventus-Barcellona 3-0 reti: Dybala (J) al 7' e 22' , Chiellini al 55' Barcellona, 19/04/2017 Barcellona-Juventus 0-0
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Champions League 2017/18 - Girone Barcellona, 12/09/2017 Barcellona-Juventus 3-0 reti: Messi al 45' e 69', Rakitic al 56'
(Nella foto a sx Morata stacca di testa nella sfortunata finale di Berlino)
ALLEGRI SEMPRE OK NEI GIRONI CHAMPIONS
MESSI, 10 GOL CONTRO MAX E 4 DOPPIETTE
7 volte su 7 il tecnico agli ottavi con Milan e Juve
Per Allegri solo 2 vittorie in 12 sfide contro i catalani
Milan 2010/2011 Al debutto arrivò secondo dietro al Real Madrid, davanti all'Ajax e Auxerre. Uscì agli ottavi con il Tottenham. Milan 2011/2012 Al 2° posto dietro al Barcellona e nettamente più avanti di Viktoria Plzen e Bate Borisov. Mise fuori l'Arsenal agli ottavi e si ritrova ancora il Barcellona nei quarti di finale e lì si conclude la corsa. Milan 2012/2013 Al 2° posto dietro al Malaga ma davanti a Zenit e Anderlecht. Negli ottavi di finale è eliminato dal Barcellona. Milan 2013/2014 Nell'ultimo anno di Milan qualificazione su Ajax e Celtic, al 1° posto sempre il Barcellona. A gennaio 2014, il Milan lo esonera e il nuovo mister Seedorf viene eliminato agli ottavi di finale dall'Atletico Madrid di Simeone. Juventus 2014/2015 Allegri al primo tentativo alla guida della Juve incontra molte difficoltà nel girone subendo due sconfitte (Atletico Madrid e Olympiakos) e 2° posto nel girone dietro alla squadra di Simeone. Poi negli ottavi ha eliminato il Borussia D. (doppia vittoria dei bianconeri) e la volata fino alla finale di Berlino (persa con il Barcellona). Juventus 2015/2016 Allegri qualificato matematicamente per gli ottavi di finale con un turno di anticipo ma perdendo a Siviglia (gol dell'ex Llorente) i bianconeri non sono riusciti a conservare il primo posto. Quindi 2° posto e di conseguenza occorre affrontare una testa di serie, più precisamente il Bayern Monaco al posto della Dynamo Kiev. Juventus 2016/2017 Per la prima volta Allegri vince il girone di Champions, nei 6 precedenti gironi fra Milan e Juventus in questa speciale classifica era sempre arrivato al 2° posto. Ha collezionato 4 vittorie e 2 pareggi contro Siviglia, Ol. Lione e Dinamo Zagabria. Grande volata fino alla finale persa a Cardiff.
CHAMPIONS LEAGUE Girone Barcellona-Milan Girone Milan-Barcellona
2011-12 2-2 2-3 Messi
Quarti Milan-Barcellona 0-0 Barcellona-Milan 3-1 Messi 2 CHAMPIONS LEAGUE Ottavi Milan-Barcellona Barcellona-Milan
2012-13 2-0 4-0 Messi 2
CHAMPIONS LEAGUE Girone Milan-Barcellona Girone Barcellona-Milan
2013-14 1-1 Messi 3-1 Messi 2 (rig.)
CHAMPIONS LEAGUE 2014-15 Finale Juventus-Barcellona 1-3 CHAMPIONS LEAGUE 2014-15 Quarti Juventus-Barcellona 3-0 Barcellona-Juventus 0-0
CHAMPIONS LEAGUE 2017-18 Girone Barcellona-Juventus 3-0 Messi 2
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Panoramica Champions
Sporting-Olympiakos, i lusitani credono nel sorpasso alla Juve Roma a Madrid per la qualificazione anticipata. Napoli, ultime chance contro lo Shaktar. Conte, trasferta Azera
T
erzo incomodo con una voglia matta di approfittare degli eventuali passi falsi delle rivali per continuare a restare tra le grandi d'Europa. È chiaro l'intento dello Sporting Lisbona alla vigilia della quinta giornata del gruppo D della fase a gironi di Champions League, che lo vedrà ricevere al “José Alvalade” la cenerentola Olympiakos. Attualmente terza in classifica con 4 punti e staccata di tre lunghezze dalla Juventus, la squadra lusitana sarà chiamata a vincere per garantirsi quanto meno il matematico accesso all'Europa League estromettendo dal palcoscenico continentale i greci, sperando poi in un passo falso interno dei bianconeri nel match col Barcellona che le frutterebbe l'aggancio alla piazza
d'onore con la prospettiva di giocarsi il passaggio del turno nell'ultima e decisiva giornata, in cui dovrà rendere visita ai catalani probabilmente già qualificati. Per i biancorossi del Pireo sarà invece l'ultima chiamata per tenere in vita la speranza di proseguire l'avventura internazionale e cancellare lo zero dalla casella delle vittorie. Se nel girone della Juventus la situazione è tutto sommato ancora fluida, nel gruppo A i valori sembrano più delineati. Al Manchester United capolista a quota 12 basterà un pareggio in casa del Basilea per aggiudicarsi il raggruppamento, mentre gli svizzeri - secondi con 6 punti - dovranno cercare di fare risultato per avvantaggiarsi sul CSKA Mosca nella corsa alla seconda piazza. I russi usufruiranno però di un turno sulla carta agevole, ospitando il remissivo Benfica, fanalino di coda a sorpresa ancora al palo in classifica. Giochi fatti nel girone B, dove il Paris Saint Germain, capolista con 12 punti, e il Bayern Monaco, secondo con tre lunghezze di ritardo, sono già matematicamente qualificati agli ottavi di finale. In ballo solo la prima posizione, che con ogni probabilità si deciderà nello scontro diretto dell'ultima giornata, dove i bavaresi dovranno cercare di riscattare la bruciante sconfitta incassata all'andata che costò la panchina
a Carlo Ancelotti. Venendo alle gare di questa giornata, i tedeschi non dovrebbero avere problemi in casa dell'Anderlecht, mentre i parigini potrebbero fare un sol boccone del Celtic sul terreno amico del Parco dei Principi. Appassionante il girone C, guidato dalla Roma con 8 punti. I giallorossi scenderanno in campo al Wanda Metropolitano di Madrid con la concreta opportunità di conquistare a spese dell'Atletico la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta con una giornata d'anticipo, mentre per la squadra di Simeone la partita assumerà l'aspetto dell'ultima spiaggia. Trasferta Azera per il Chelsea di Antonio Conte, che chiederà al Qarabag il “pass” anticipato per gli ottavi. Scontro al vertice nel girone E, che vedrà il Siviglia (secondo
con 7 punti) ricevere il Liverpool (leader a quota 8). In ballo il primo posto nel raggruppamento, mentre lo Spartak Mosca (terzo a 5) dovrà archiviare la pratica casalinga con il fanalino di coda Maribor e sperare in un eventuale pareggio delle rivali per rientrare in corsa. Il gruppo F ha già emesso il suo primo verdetto, con il rullo compressore Manchester City già qualificato. Nell'incontro interno con la deludente cenerentola Feyenoord la squadra di Guardiola cercherà di proseguire il proprio cammino a punteggio pieno, mentre il Napoli, che non ha fatto mistero di considerare lo scudetto il suo obiettivo primario, affronterà al San Paolo gli ucraini dello Shakhtar giocandosi le residue carte per non retrocedere in Europa League. Alla squadra di Sarri servirà una vittoria con due gol di scarto per portare gli scontri diretti a proprio favore e confidare in un aggancio con qualificazione nell'ultima gionata. Sgranata la graduatoria del girone G. I turchi del Besiktas, primatisti a quota 10, ospiteranno il Porto, attuale damigella d'onore con 6 punti, determinati a conquistare la qualificazione anticipata da leader. Coltiva ancora qualche speranza il Red Bull Lipsia (terzo a 4), che andrà a caccia del risultato nel Principato di Monaco. Infine il gruppo H, condotto
a sorpresa dal Tottenham Hotspurs, che con 10 punti è già qualificato agli scontri diretti di primavera. I londinesi voleranno a Dortmund dove dovranno fronteggiare la reazione d'orgoglio del Borussia, al momento ultimo in classifica con 2 punti assieme all'Apoel Nicosia. I ciprioti affronteranno nel loro piccolo stadio che si preannuncia tutto esaurito il Real Madrid, in un “gran galà” che dovrebbe proiet-
tare senza troppi problemi Cristiano Ronaldo e compagni alla fase successiva. Luca Ceste (In senso orario da sinistra in alto: Antonio Conte, tecnico del Chelsea: i londinesi giocheranno contro il Qarabag; Chiellini in duello nell'ultimo Juve-Olympiacos; Strootman della Roma impegnata a Madrid contro l'Atletico; Maurizio Sarri tecnico del Napoli che si giocherà le ultime chance di approdare agli ottavi di finale contro lo Shaktar al San Paolo)
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Novembre Juve
L'esordio in A del giovanissimo Buffon Super Gigi iniziò fermando il Milan. La prima gara di campionato al Comunale (all'epoca Stadio Mussolini): Juve-Genoa 8-1 15 novembre 1961 Nel 2° turno di Coppa Campioni, la Juventus elimina il Partizan, la squadra jugoslava già battuta all’andata è sconfitta al Comunale con un netto 5-0. Autori delle segnature: Mora (2), Nicolè, Rosa, e Stacchini.
16 novembre 1969 Esordisce in campionato con la maglia bianconera Antonello Cuccureddu: il giocatore è acquistato al mercato novembrino dal Brescia. Esordio migliore non ci poteva essere: il sardo Cuccureddu sigla il gol del pareggio (1-1) a pochi minuti dal termine nella sua terra di Sardegna contro il Cagliari. 17 novembre 1946 Clamoroso successo della Juventus a Roma, travolti i giallorossi (5-1): in vantaggio la Roma con un’autorete del bianconero Varglien II, poi la valanga bianconera con Piola (2), Sentimenti III, Astorri ed un’autorete del romanista Matteini.
18 novembre 1990 Arriva al Delle Alpi la Roma, la Juventus offre al suo pubblico una prestazione da incorniciare, termina 5-0 con una tripletta di Schillaci, autorete di Aldair e gol di Baggio. Da ricordare la rissa nel finale di partita che costringe l’arbitro Stafoggia di Pesaro ad espellere per scorrettezze Di Canio, Julio Cesar e Nela. Schillaci festeggia la tripletta con un premio speciale da parte del pilota Alesi presente alla partita (uno dei suoi caschi originali).
19 novembre 1933 Prima partita di campionato al Comunale (all’epoca Stadio Mussolini) per la Juventus (Juventus-Genoa 8-1). Gol a grappoli della Juve sul malcapitato Genoa, tripletta di Renato Cesarini, Borel II (2), Orsi (2), Ferrari. L’ultima segnatura della Juve arriva al 90° e non poteva che siglarla proprio Cesarini ! 19 novembre 1995 Esordio in Serie A per il giovanissimo portiere del Parma Gianluigi Buffon (17 anni), con le sue parate ferma l’attacco atomico del Milan, la partita Parma-Milan termina così sullo 0-0. Buffon è così il sesto portiere più giovane all’esordio del calcio italiano. Poi arriverà Donnarumma e Gigi passerà in settima posizione. Non si poteva non ricordare l’esordio di uno dei simboli della Juventus anni duemila. 20 novembre 1966 La Juventus espugna il San Paolo di Napoli (1-0) con un gol di Erminio Favalli siglato a cinque minuti dal termine, per Favalli si tratta del suo primo gol in campionato con la Juventus. 21 novembre 1965 Netta affermazione bianconera nel 141° derby (20) con un gol per tempo da parte delle due ali della squadra: Dell’Omodarme e Menichelli. La Juve disputa gli ultimi undici minuti di gioco in dieci per l’abbandono del campo da parte del centravanti Traspedini che in uno scontro aereo ha la peggio (all’epoca non erano consentite le sostituzioni). 22 novembre 1995 Con il gol realizzato al Borussia Dortmund (1-2), Del Piero è andato in gol 5 volte in 5 partite consecutive di Coppa Campioni/Champions. Un’impresa mai riuscita a nessun giocatore italiano, il precedente record era del giocatore del Milan Bean che siglò 5 reti ma in 4 gare consecutive nella Coppa Campioni 1957/58. La sequenza di Del Piero: 13/09/95 Borussia D.-Juve 1-3; 27/09/95 Juve–Steaua 3-0; 18/10/95 Juve-Rangers 4-1; 01/11/95 Rangers-Juve 0-4; 22/11/95 Juve-Borussia D. 1-2. 23 novembre 1958 Esordio in Serie A e nella Juventus per Ernesto Castano,
così far ammirare ai 40.000 spettatori un’ottima Juve che si impone 2-1 grazie a Prandelli e un’autorete di Occhipinti. Per Marocchino, Prandelli e Tavola si tratta della prima presenza nel torneo con la maglia Juve.
la partita è Bari-Juventus (1-1), per Castano è l’inizio di una carriera incredibile con i colori bianconeri che lo porterà a raccogliere in totale, coppe comprese, 340 presenze. 24 novembre 1971 Grazie ad un gol di Bettega, la Juve espugna il Prater di Vienna (1-0) nell’andata degli Ottavi della coppa UEFA. Per il gelo su Vienna, la partita venne disputata alle ore 18.30, nella mattinata viene spalato il campo e parte degli spalti. Gli spettatori saranno circa cinquecento. 25 novembre 1994 Con i due gol segnati a Vienna all’Admira Wacker (3-1), Roberto Baggio raggiunge e supera i duecento gol in carriera. 26 novembre 1961 Il bianconero Bruno Mora è implacabile contro la sua ex squadra, Sampdoria-Juventus 2-3 con tripletta di Mora, per la Samp un ex da dimenticare... 26 novembre 1996 La Juventus si aggiudica a Tokio la coppa Intercontinentale battendo in finale gli argentini del River Plate. Il gol della vittoria è di Del Piero a nove minuti dal termine. La Juventus bissa così il successo del 1985. 27 novembre 1994 Ravanelli decide PadovaJuventus (1-2) nell'undicesima giornata di campionato. Entrato in campo al 63° in sostituzione di Baggio decide la partita segnando il gol decisivo all’ 80°. Di Baggio e di Kreek le altre marcature. 28 novembre 1979 Per i quarti di finale d’andata di Coppa Italia la Juve affronta l’Inter a Milano, serata senza nebbia che può
29 novembre 1967 La Juve affronta per l’andata del 2° turno di Coppa Campioni a Torino il Rapid di Bucarest, la partita si disputa alle ore 15 con diretta tv tranne che per il Piemonte. I ventimila presenti si entusiasmano al gol che decide la partita (1-0) siglato dallo svedese Roger Magnusson con un diagonale splendido che incoccia nel palo per poi terminare la sua corsa in fondo alla rete. Essendo il Rapid in completo bianco, la Juve opta per pantaloncini neri con calzettoni bianchi. 30 novembre 1930 La Mitica Juventus del “Quinquennio” ottiene la sua ottava vittoria iniziale consecutiva, record che detiene sino al 1985/86: questi record verranno poi superati dalla Juve di Antonio Conte. Ecco la sequenza: Juve-Pro Patria 4-1, MilanJuve 0-3, Juve-Casale 2-0, Pro Vercelli-Juve 1-3, JuveRoma 3-2, Genova-Juve 0-3, Alessandria-Juve 2-3, JuveLegnano 1-0. 30 novembre 1997 Del Piero raggiunge la centesima presenza in Serie A con la Juventus, la partita è Milan-Juventus (1-1) autogol di Ferrara e pareggio di Inzaghi.
Foto e testi di Ermanno Vittorio (In alto a sx Antonello Cuccureddu; in alto Gianluigi Buffon; qui a sinistra Ernesto Castano; qui sotto Gianfranco Zigoni tra i 'Nati oggi' di novembre. In alto a destra Alessandro Del Piero)
NATI OGGI
Agnelli Umberto 01/11/1934 - Losanna (Svizzera) Verza Vinicio 01/11/1957 - Boara Pisani (PD) Krasic Milos 01/11/1984 - Mitrovica (Kosovo) Casalini Corrado 02/11/1914 - Bologna Reynaudi Ettore 04/11/1895 - Novara Voltolina Romano 04/11/1937 - Chioggia (VE) Santià Enrico 06/11/1918 - Santhià (VC) Volta Giuseppe 07/11/1903 - Casale Monferrato (AL) Alejnikov Sergeij 07/11/1961 - Minsk (Bielorussia) Almiron Sergio 07/11/1980 - Santa Fe (Argentina) Frara Alessandro 07/11/1982 - Torino Allemandi Luigi 08/11/1903 - San Damiano Macra (CN) Arpas Jan 08/11/1918 - Bratislava (Cecoslovacchia) Jordan John 08/11/1921 - Bromley (Inghilterra) Carrera Franco 08/11/1943 - Torino Porrini Sergio 08/11/1968 - Milano Giuliano Pietro 09/11/1936 - Caluso (TO) Del Piero Alessandro 09/11/1974 - Conegliano Veneto (TV) Galluzzi Giuseppe 10/11/1903 - Firenze Fenili Camillo 11/11/1904 - Bergamo Birindelli Alessandro 12/11/1974 - Pisa Boninsegna Roberto 13/11/1943 - Mantova Banfi Raul 14/11/1914 - Montevideo (Uruguay) Romano Giuseppe 15/11/1918 - Brescia Grosso Francesco 15/11/1921 - Torino Dybala Paulo 15/11/1993 - Laguna Larga (Argentina) Barucco Emilio 16/11/1898 - Bene Vagienna (CN) Della Valle Edmondo 16/11/1904 - Arce (FR) Sernagiotto Pedro 17/11/1908 - San Paolo (Brasile) Kovacevic Darko 18/11/1973 - Kovin (Serbia Montenegro) Vojak Antonio 19/11/1904 - Pola (Croazia) Hamrin Kurt 19/11/1934 - Stoccolma (Svezia) Borgo Ezio 20/11/1907 - Genova Combi Gianpiero 20/11/1902 - Torino Hirzer Ferenc 21/11/1902 - Budapest (Ungheria) Iaquinta Vincenzo 21/11/1979 - Crotone Chiumiento David 22/11/1984 - Heiden Svizzera) Rui Barros Gil Soares 24/11/1965 - Lordelo (Portogallo) Zigoni Gianfranco 25/11/1944 - Oderzo (TV) Valinasso Cesare 27/11/1909 - Torino Manfredonia Lionello 27/11/1956 - Roma Altobelli Alessandro 28/11/1955 - Sonnino (LT) Grosso Fabio 28/11/1977 - San Giovanni Lipioni (CH) Salvadore Sandro 29/11/1939 - Milano Tomasi Ernesto 30/11/1906 - Ventimiglia (IM)
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Il Racconto
'Il muro' degli anni '60, quella protesta goliardica dei tifosi Una delle prime vere contestazioni dei sostenitori della Juve andò in scena al Combi. Altri tempi, altri personaggi...
I
l tifoso bianconero per eccellenza, probabilmente il più conosciuto di tutti, il marito della Vecchia Signora del calcio italiano fin dalla fine della seconda guerra mondiale, abbonato da sempre, enciclopedia vivente di aneddoti e uomo dalle mille storie da raccontare: Piercarlo Perruquet (anni 77). Perché non farci raccontare da lui un aneddoto divertente in salsa bianconera? PierCarlo, è vero che una volta, tanti tanti anni fa, insieme ad altri mattacchioni hai realizzato una forma di protesta incredibile, clamorosa, e un bel po’ fuori dagli schemi a cui oggi siamo abituati? “Vero vero.” (ride, ndr) Dai raccontaci. Com’è andata? “Era l’anno di Eraldo Monzeglio allenatore, 19631964, forse l’inizio della fase calante di Omar Sivori
alla Juventus. Noi Juventini eravamo abituati bene, perché alla fine degli anni 50 e all’inizio degli anni 60 le cose erano andate alla grande, con scudetti ecc, ma poi arrivò l’era dell’Inter di Angelo Moratti e Italo Allodi che vinsero il loro primo scudetto con la Juve seconda (1962-1963). Ma la stagione dopo, proprio il 63-64, la nostra squadra giocava molto male, l’allenatore (ex giocatore della nazionale campione del mondo nel 1934 e nel 1938, ndr.) non aveva il polso per tenere a bada uno spogliatoio davvero indisciplinato. La Juve rischiava di fare davvero una brutta fine...” La storia della Juve infatti ci racconta che l’anno dopo ancora, 1964-1965, arrivò Heriberto Herrera che usò il pugno di ferro, e l’anno dopo ancora, 19651966, Sivori in forte contrasto proprio con l’allena-
tore se ne andò al Napoli… “Sì, vero.” Ma quindi nel 63-64 che succedeva con Monzeglio? “Menefreghismo. Comandavano tutti e non comandava nessuno. Si allenavano tutti poco e male, ma Monzeglio invece diceva che erano tutti superallenati. Ognuno faceva quello che voleva e arrivava agli allenamenti quando voleva. Noi tifosi più attenti avevamo saputo che Sivori, per esempio, insieme ad amici e qualche altro giocatore, faceva spesso scorribande notturne in giro per la città. Poi tutti insieme si fermavano in qualche grande piazza del centro di Torino a giocare con le monetine quasi fino all’alba. Giochi semplici che si facevano una volta, tanti anni fa… Le tiravano contro il muro a turno, e quello che la faceva restare più vicina al muro vinceva tutte le altre. Poi durante il gioco Omar dava anche qualche soldo (sproporzionato rispetto alle reali necessità) a qualcuno di loro per andare a comprare alcolici e sigarette. E così facevano mattina… Regnava il kaos.” E molti di voi tifosi innamorati della Juve eravate stufi… “Sì. Non è una cosa che avevo organizzato io perché ero ancora molto giovane, ma il mitico Piero Verri (della celebre storica famiglia che dal 1932, di padre
in figlio, porta avanti lo storico marchio dolciario “La Torinese” ndr.). Non ricordo di preciso la data, credo che fosse autunno o inverno… Con alcuni amici fidati siamo andati di notte al Combi (centro allenamenti dell’epoca, ndr), e…” E, provocatoriamente, avete… (ride, ndr)… “Abbiamo costruito un muro di mattoni e cemento per chiudere definitivamente l’ingresso. Poi sopra ci abbiamo messo un cartello che diceva “CAMPO COMBI CHIUSO per RESTAURI tanto i giocatori della Juventus non si allenano perché superallenati”. C’era anche qualche giornalista/fotografo, gente avvertita da qualcuno di noi.” Caspita! E poi? “Il muro era un po’ fragile e pericolante, pioveva, e già dopo lo scatto delle foto è in parte caduto.” Il giorno dopo che è successo? “Lo hanno abbattuto del tutto e portato via le macerie. E poi mi ha telefonato qualcuno della Juventus perché in società ci volevano parlare. Ci avevano riconosciuto dalle foto dei giornalisti, anche se eravamo di spalle. Avevano anche fotografato la targa di qualche auto. Ricordo che ci fu anche un bel paginone di “Epoca” (settimanale edito da Mondadori dal 1950 al 1997 ndr.). Poi forse era un po’ il segreto di Pulcinella…
Così sono risaliti in fretta a quale era la combriccola che aveva combinato il pasticcio.” Ahia… E tu ci sei andato? “Certo. Siamo andati tutti in sede e abbiamo spiegato la situazione al dottor Catella (dirigente Juve dell’epoca, ndr) e i motivi della protesta. Ci hanno fatto una lavata di testa, ma comunque poi è finito tutto a tarallucci e vino. Non c’è stato nessun seguito. In fondo non avevamo rotto nulla e non avevamo fatto nessun vero danno. Solo una goliardata tra le tante.” PierCarlo, da giovane eri un bel peperino mi sembra… “Spesso anche adesso se mi fanno arrabbiare! (ride ndr.) Ma il bello è che nei
giorni successivi, ad uno dei primi allenamenti che siamo andati a vedere, Sivori (che ovviamente ci conosceva, aveva un gran senso dell’umorismo e la battuta sempre pronta e affilata), si è avvicinato, ci ha salutato e poi ridendo ci ha detto: “Bravi, mi hanno detto che avete cambiato mestiere, siete diventati tutti muratori!” Antonio Catapano 'Crazeology' Giùlemanidallajuve.com (Nella foto in alto a sinistra: da sx PierCarlo Perruquet, Maria Belen Sivori, nipote di Omar Sivori, con un suo parente accompagnatore, Piero Verri; nella foto in alto a destra un ritaglio di giornale dell'epoca)
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Spettacoli e cultura
LA BELLA GIORGIA È 'MISS JUVETORO'
L'Oroscopo
A cura di Elis
ARIETE (21/03-20/4) Quante cose da fare! Nella tua testa gli impegni si accumuleranno: vorrai goderti il privato che ti proporrà ottime novità con probabili nuove amicizie, vorrai andare a fondo nei tuoi progetti professionali, e magari perfino aggiungere qualche altra cosa… TORO (21/04-20/05) Sensuale, placido e concreto il Toro, in autunno vivrà passioni intense, travolgenti e per alcuni versi eccessive. Con Giove che transita nel vostro sesto campo, fino a ottobre, saranno il lavoro, la salute e l’organizzazione del quotidiano a dover essere rivisti GEMELLI (21/05-21/06) Novembre ti porterà situazioni molto positive per l’ambito personale. Forse ti sentirai appagato da una novità familiare, felice per un rapporto che tornerà a decollare o per il concretizzarsi di qualcosa che attendevi da un po’. Peccato per la tua testolina troppo piena di pensieri, così tanto che potresti andare in tilt e commettere qualche distrazione. CANCRO (22/06-22/07) Frizzante: così ti descrivono in una parola i transiti di novembre. Nella relazione come nella vita più in generale, sarà di leggerezza, risate e nuovi stimoli che avrai voglia, più che di coccole e intimità. Soprattutto se nel rapporto sentimentale qualcosa non ti soddisfa più, approfitterai di questi passaggi planetari per aprirti maggiormente all’esterno e dedicarti a interessi stimolanti. LEONE (23/07-23/08) Energico, grintoso e comunicativo: affronterai novembre decisamente con una marcia in più! Il tempo libero ti offrirà molte soddisfazioni, soprattutto per quanto riguarda svaghi, eventuali partenze, anche brevi, e la conoscenza di nuovi amici. VERGINE (24/08-22/09) Frizzante: così ti descrivono in una parola i transiti di novembre. Nella relazione come nella vita più in generale, sarà di leggerezza, risate e nuovi stimoli che avrai voglia, più che di coccole e intimità. Soprattutto se nel rapporto sentimentale qualcosa non ti soddisfa più, approfitterai di questi passaggi planetari per aprirti maggiormente all’esterno e dedicarti a interessi stimolanti.
Giorgia Giobbe, studentessa torinese con la passione per la moda e lo spettacolo è la Miss Juve di questa settimana per il nostro settimanale 'JuveToro'. Giorgia frequenta il quarto anno del liceo linguistico internazionale, e, pur essendo ancora giovanissima (17 anni), l'infaticabile Dante Zanetti e l'agenzia 'Union Model' di Torino l'hanno già portata in questi tre anni a partecipare alle finali dei maggiori concorsi di bellezza (tra cui Miss Grand Prix) e in diverse puntate di 'Forza Juve' condotta da Marco Venditti e in onda su Rete7 Piemonte ogni giovedì sera. Ha vinto anche una borsa di studio per partecipare ad una scuola di fotomodella. Oltre alla riuscita negli studi, elemento sempre fondamentale, la sua aspirazione è quella di entrare nel mondo dello show. In bocca al lupo Giorgia!
BILANCIA (23/09-22/10) Forte dell’appoggio di Marte in Bilancia e Mercurio in Sagittario sarai dinamico e vitale, pieno di entusiasmo e di voglia di fare. Non c’è dubbio che a beneficiare di queste qualità sarà il tuo tempo libero, ma anche le questioni familiari riceveranno una bella spinta, in positivo. SCORPIONE (23/10-22/11) Gli Astri ti aiutano concedendoti concretezza, abilità negli affari, prudenza. Doti che ti assisteranno fino al termine di novembre, accompagnandosi a tenacia e ispirazione. A proposito: non sottovalutare l’istinto. Creatività e intuito saranno i tuoi fiori all’occhiello e ti aiuteranno a migliorare le entrate e a differenziarti dalla concorrenza. SAGITTARIO (23/11-21/12) Venere e Marte in Bilancia inaugureranno il principio del mese. Saranno giornate favolose, che ti faranno assaporare certezze nuove, emozioni profonde e sincere. Il tuo quadro sarà assolutamente perfetto, e ti offrirà quel pizzico di romanticismo che forse a volte è latente in te. CAPRICORNO (22/12-20/01) Il Capricorno alcune volte sorriderà altre dovrà frenare e abbozzare. La ricerca della felicità sarà una sfida che alla fine vincerà. L'anno si divide in due parti ben distinte: una più faticosa e impegnativa, l'altra più facile e serena. ACQUARIO (21/01-19/02) Troppe cose da fare, clienti e superiori incontentabili, ed è subito nervosismo! Se novembre non partirà con il piede giusto, prendi fiato e attendi. Mercurio sarà irritante, poi passerà in Sagittario dove ti promette situazioni più scorrevoli e anche più vantaggiose. A patto di rimanere con i piedi per terra e di non pretendere la luna, specie in ambito economico. PESCI (20/02-20/03) Vi hanno già richiamato molte volte per una questione lavorativa, ma voi avete fatto finta di nulla continuando a svolgere nel medesimo modo il vostro compito, forse convinti di avere ragione.
TAEKWONDO CONTRO IL BULLISMO In tutti i social network sempre più spesso, purtroppo, si vedono scene di bullismo. Sempre più a colpi di click i giovani fanno a gara per postare immagini o video estremamente crudi dove la vittima è in balia nelle mani del suo aggressore. L’asd Team Mulè, affiliata alla ITF Taekwondo Italia, sempre fedele ai principi del vero Taekwondo tradizionale che basa la sua filosofia su 5 principi (cortesia, integrità, perseveranza, autocontrollo e spirito indomabile) dice no a questa piaga della società! Si prefigge infatti, mediante un corso ai partecipanti, di aumentare la propria autostima, avere nozioni di difesa personale, saper gestire il proprio stato emozionale, mentre per i più piccoli dai 4 anni in su vi è un percorso “Tiger” appositamente per loro. Ci piace ricordare che l'intervento più efficace è sempre la prevenzione!
amcsrls@yahoo.it
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Spettacoli e cultura
'Odissee' alla Corte Medievale di Palazzo Madama Sino al 19 febbraio 2018 la mostra dedicata a diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi
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na nuova mostra a Palazzo Madama a Torino. Alla Corte Medievale, dal 16 novembre al 19 febbraio 2018 il pubblico si potrà emozionare con 'Odissee. Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi'. In esposizione un centinaio di opere provenienti dalle raccolte di Palazzo Madama e da vari musei del territorio e nazionali. Dipinti, sculture, ceramiche antiche, reperti etnografici e
archeologici, oreficerie longobarde e gote, metalli ageminati e miniature indiane, armi e armature, avori, libri antichi, strumenti scientifici e musicali, carte geografiche, vetri, argenti ebraici e tessuti. Il percorso espositivo si articola in 12 sezioni ben distinte: la preistoria, i viaggi mitologici di Ulisse ed Enea, la Diaspora ebraica, l’espansione dell’impero Romano, le cosiddette invasioni Barba-
riche, l’espansione Islamica, le Crociate, i Pellegrinaggi, le Esplorazioni, le Colonizzazioni, l’emigrazione europea verso le Americhe tra milleottocento e inizio ‘900 e le migrazioni contemporanee. Le sezioni sono state disposte in ordine cronologico, sulla base a nessi di consequenzialità geopolitici. A far da sfondo a ciascuna vetrina ci sono le grandi carte geografiche elaborate dalla Libreria Geografica che pubblica anche il catalogo. La mostra prende il via dal lento processo di diffusione della specie umana sulla Terra iniziato 60-70.000 anni fa dall’Africa verso gli altri continenti e prosegue grazie a un impulso innato all’esplorazione ben rappresentato nei racconti dell’Odissea. Dopo un focus sulla diaspora ebraica, dall’antichità al XIX secolo d.C., il tema dell’incontro/scontro tra culture diverse è analizzato rivol-
gendo lo sguardo alla rapida espansione dell’Impero Romano lungo le vie consolari. Lo scontro tra Romani e barbari viene evidenziato nello straordinario pettorale da cavallo in bronzo, noto come balteo, proveniente dal MAR-Museo Archeologico di Aosta, prestato per l’occasione. Il dominio romano riesce ad integrare popoli di lingua, tradizioni e religioni diverse, fino al IV secolo quando i confini dell’impero devono cedere alla pressione delle popolazioni asiatiche e germaniche in arrivo da Est. In seguito a queste invasioni, avviene una profonda trasformazione del tessuto istituzionale e sociale dell’impero romano, fino alla sua repentina disgregazione. Alcuni reperti di arte ostrogota e longobarda rinvenuti in territorio piemontese testimoniano l’immissione di tradizioni e stili di vita nuovi che contribuirono nei secoli
a definire progressivamente l’identità europea. Momento cruciale è il confronto tra la grande tradizione della cultura islamica e le élites europee avvenuto con le Crociate, germe di parallelismi anche culturali e figurativi. Comune a tutti i tempi e a tutte le religioni è la pratica del pellegrinaggio, che porta ogni anno milioni di persone a spostarsi, solitarie o in massa alla ricerca di un contatto più diretto con il sacro. Il racconto prosegue con i viaggi di esplorazione verso l’Africa, alla ricerca di una possibilità di circumnavigare il globo verso Oriente e verso Occidente, che portarono alla scoperta dell’America e a una politica di colonizzazione di nuovi territori da parte delle potenze europee. Gli oggetti in vetro, provenienti dal Museo dell’arte vetraria di Altare (Savona) ed un pianoforte meccanico di inizio Novecento dal Musée
Savoisien di Chambéry, sono gli emblemi di quell’emigrazione di cittadini italiani che tra Otto e Novecento si spostarono in Francia e in Sud America in cerca di un futuro migliore portando con sé competenze professionali importanti per lo sviluppo economico e culturale dei loro Paesi d’adozione. Il percorso si conclude con un accenno alle migrazioni di oggi, emblematicamente rappresentate da un’opera specchiante dell’artista contemporaneo Michelangelo Pistoletto intitolata "Love Difference". L’esposizione, ideata dal direttore di Palazzo Madama Guido Curto e curata insieme agli storici dell’arte del museo, racconta il cammino dell’Umanità sul pianeta Terra nel corso di una Storia plurimillenaria. Paolo Rachetto (Nella foto: Pompeo Batoni, Enea che fugge da Troia in fiamme)
'Fausto Melotti. Quando la musica diventa scultura' Al Castello di Miradolo una nuova grande mostra della Fondazione Cosso che festeggia i 10 anni di attività
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all'11 novembre all'11 febbraio 2018 si apre al Castello di Miradolo (San Secondo di Pinerolo), la mostra "Fausto Melotti. Quando la musica diventa scultura". Nel 2018 la Fondazione Cosso si appresta a festeggiare i primi 10 anni di attività. Per queste ragioni, apre l'esposizione dedicata in questo caso a musica e scultura. La mostra, curata da Francesco Poli e Paolo Repetto, vuole sottolineare i due principali aspetti della ricerca di Fausto Melotti (Rovereto 1901 – Milano 1986). Da un lato, i temi connessi alla sua profonda ispirazione musicale, dall’altra quelli con valenze più narrative, mitiche, favolistiche. Esposte all'interno oltre 80 opere. Si va dalle sculture in ottone e acciaio, alle raffinatissime ceramiche ed alle opere dipinte, prevalentemente tecniche miste su carta (anche su pannelli in gesso). Il percor-
so espositivo si sviluppa in 14 storiche sale del Castello, illustra il suo iter creativo grazie ai suoi bellissimi pensieri ed aforismi. Una sezione centrale intitolata "Assonanze", vede dialogare le sue opere con quelle di vari grandi artisti, in particolare quelli da cui è stato influenzato e quelli di cui è stato amico: Fortunato Depero, Arturo Martini, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Paul Klee, Vassili Kandinsky, Joan Miró, Alexander Calder, Lucio Fontana, Osvaldo Licini, Atanasio Soldati ed Ezio Gribaudo. L’installazione sonora nasce dalle affinità tra il linguaggio scultoreo di Melotti e la musica, intesa come “occupazione armonica dello spazio” ed ha come cuore le note e soprattutto i silenzi della rara partitura "44 Harmonies from Apartment House 1776", composta da John Cage nel 1976 (Fausto Melotti muore
nel 1986, dieci anni dopo) e presentata nella versione per quartetto d’archi di Irvine Arditti. L’originale di "Apartment House 1776", è stato composto per il Bicentenario degli Stati Uniti ed eseguito congiuntamente dalle orchestre di Boston, Chicago, Cleveland, Los Angeles, New York e Philadelphia in tutto il Paese nel 1976. In questo brano, John Cage, segue il principio del “MusiCircus”, la “molteplicità dei centri”, che descrive come “Diversi pezzi eseguiti contemporaneamente, invece che uno alla volta”. Questa “molteplicità di centri” della scrittura del brano, essenziale e pulita e la cui tessitura libera rievoca i pieni e i vuoti delle sculture di Melotti, si incontra nell’inedito sistema di diffusione del suono, concepito perché i quartetti d’archi si articolino nello spazio delle sale espositive, a comporre una grande e sugge-
stiva scultura sonora. Agli occhi del visitatore si possono ammirare alcune delle sculture di Melotti divenire protagoniste di un disegno di luci in movimento, grazie ad un’illuminazione esclusiva appositamente concepita e realizzata, che si lega a quella teatrale e puntuale delle opere e degli spazi espositivi. La luce segue, nel movimento, le direzioni orizzontali di lettura nel rispetto della costruzione dell’autore, sovrapponendo le forme reali e materiche con le proprie proiezioni nella dimensione verticale. Fausto Melotti (Rovereto 1901 – Milano 1986) Artista poliedrico, insieme scultore, pittore, ceramista, scrittore, grande appassionato di musica, è stato uno dei protagonisti dell’arte del Novecento. In possesso di qualità espressive naturali e di una manualità
pronunciata, entra in contatto con letterati e artisti d'avanguardia e ha la possibilità di osservare da vicino le opere degli artisti del rinascimento fiorentino. Successivamente si laureò al Politecnico di Milano in ingegneria elettrotecnica. Dopo vari studi musicali, decise di dedicarsi alla scultura: studiò prima a Torino, poi, dal 1928, all'Accademia di
Brera di Milano, sotto la guida del grande scultore milanese Adolfo Wildt. Il suo stile muta negli anni, seguendo però sempre una sua personalissima ricerca, tesa ad articolare lo spazio secondo ritmi dal sapore musicale. La sua scultura avrà sempre più un carattere mentale e contemporaneamente subirà una sintesi, nei modi e nei materiali: ceramica o gesso, teatrini polimaterici, ma soprattutto le sue leggerissime sculture in acciaio, saranno intrisi di una vena surreale e ironica; fino alle estreme conseguenze nei lavori seguìti al riconoscimento ufficiale, che verrà solo nel 1967. Insegnò e diresse anche la Regia Scuola d'Arte di Cantù, ora Liceo Artistico Statale "Fausto Melotti". (p.r.) (Nella foto: Fausto Melotti, Kore - 1950, ceramica smaltata, collezione privata)