PSICOGERIATRIA 2007; II - SUPPLEMENTO
Il 10° sistema dell’AAIDD nella presa in carico di persone con disabilità intellettiva ed evolutiva giovani e anziane: la sperimentazione italiana di Fondazione Sospiro SERAFINO CORTI Direttore Dipartimento Disabili, Fondazione Sospiro (CR) Docente di Psicologia delle Disabilità, Università Cattolica, Brescia
Premessa Fondazione Sospiro, struttura sanitaria residenziale che opera nell’ambito della presa in carico e della cura delle persone in situazione di disagio grave da oltre 100 anni, negli ultimi lustri ha sempre maggiormente differenziato la propria offerta di servizi alla persona giungendo, nel 2006, a disegnare due dipartimenti: il Dipartimento Disabili e il Dipartimento Anziani. Nel nostro specifico il Dipartimento Disabili accoglie, in regime residenziale, poco più di 400 persone con Disabilità intellettiva ed evolutiva1 associate spesso a diagnosi sia psichiatriche che internistiche. La condizione complessiva di questo Dipartimento è notevolmente mutata in questi anni per due ordini di ragioni: da un lato per l’aumento significativo delle attese di vita delle persone con Disabilità intellettiva ed evolutiva, dall’altro per la modifica della caratteristiche cliniche di questa popolazione. – Aumento significativo della spettanza di vita. Le ricerche epidemiologiche più recenti confermano il fenomeno di Fondazione Sospiro2,3,7 e riportano come la spettanza di vita delle persone con Disabilità intellettiva ed evolutiva mutano a seconda del livello di compromissione cognitiva oltre che adattiva (74 anni per IDD lieve, 67,6 anni per IDD moderata e 58,6 anni per IDD
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La dicitura deriva dalla nomenclatura internazionale condivisa, Intellectual and developmental Disabilities, sancita dall’American Association on Itellectual and Developmental Disabilities. Nel corso dell’articolo per sintesi si userà l’acronimo IDD.