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Editoriale

EDITORIALE

di Chiara Di Maria

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È efficace il vaccino? Terza dose si o terza dose no? Il mio collega di stanza si è vaccinato? Quanti nuovi positivi oggi? Quando mi scade il Green Pass? Che colore è la mia zona? Posso andare a fare l’aperitivo con gli amici? Potrò partire per capodanno?

Sono queste le domande che ci poniamo e che continuamente ci suggeriscono alla tv, alla radio, sui social.

L’argomento che oggi invade tutti i canali informativi è la pandemia da Covid 19 come unico male che affligge il mondo. In realtà, i mali che affliggevano il mondo ante pandemia non sono scomparsi, ma sono stati semplicemente occultati dal Covid 19, sentito come il male a noi più vicino. Il covid dunque non si è sostituito alle piaghe dell’umanità: ne è diventato un’aggravante.

Tra i più grandi mali che da sempre affliggono il mondo ci sono i conflitti armati che causano morte, spostamenti e sofferenze su vasta scala.

Numerosi sono i conflitti armati attualmente in corso nel mondo, tra cui quelli che vedono coinvolte più parti all’interno dello stesso Paese – conflitti armati non-internazionali – e quelli che vedono coinvolte forze armati di due o più Stati, conflitti armati internazionali.

Purtroppo il binomio guerra-pandemia ha aggravato il danno umanitario derivante dai conflitti armati ed esacerbato le vulnerabilità dei civili nei Paesi in conflitto, dove i sistemi sanitari sono vicini al collasso a causa dei continui attacchi alle strutture e al personale medico.

Come spesso succede, la violenza colpisce principalmente chi non ha armi e, nonostante più di vent’anni fa il Consiglio di Sicurezza Onu abbia fissato i pilastri del tema della Protezione dei civili (PoC) nei conflitti armati con la Risoluzione 1265, ad oggi la popolazione continua ad essere la principale vittima della guerra. (1)

Secondo l’ultimo rapporto del segretario generale dell’Onu sulla Protezione dei civili, infatti, sono migliaia quelli che continuano a soffrire in modo sproporzionato le conseguenze dei conflitti armati. (2)

Purtroppo i numeri scorrono implacabili davanti agli occhi.

Sono quasi 4,5 milioni di morti ufficiali a giugno 2021. Sono un miliardo gli esseri umani che muoiono di fame. Sono 270milioni le persone costrette a emigrare per cercare migliori condizioni di vita.

Sono 2mila miliardi i dollari spesi per comprare armi.

Sono numeri di un mondo che non vuole guarire e che nella grande pandemia da Covid-19 ha trovato nuove ingiustizie, nuove ragioni di conflitto e guerra.

Questa edizione di voci si pone l’obiettivo di accendere i fari sui conflitti dimenticati per dare voce a chi una voce non ha.

Chiara Di Maria - Responsabile Circoscrizione Sicilia di Amnesty International Italia

Note:

(1) - http://unscr.com/en/resolutions/12652

(2) - https://www.un.org/annualreport/

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