5 minute read

eseb

Next Article
energia

energia

Pnrr scuola e formazione sul campo

L’Its Cantieri dell’Arte invita a potenziare dialogo e cooperazione tra istituti tecnici superiori e imprese

Advertisement

Incentivare percorsi formativi che legano scuola e lavoro è uno degli obiettivi cardine inseriti dal Miur nel Pnrr Istruzione. In territorio bresciano, dove l’alta percentuale di attività economiche del settore secondario testimoniano la laboriosità di una provincia che offre continue opportunità di impiego, accoglie positivamente gli ultimi pronunciamenti del ministero in questo senso l’Its Cantieri dell’Arte, di cui si riportano di seguito le considerazioni dell’architetto Aldo Palladini, past director dell’omonima Fondazione e responsabile di progetto per la provincia di Brescia. Far incontrare il mondo dell’istruzione con quello del lavoro costituisce la natura stessa e il valore aggiunto dell’attività degli Its. La connessione scuola-impresa favorisce una formazione completa dei futuri occupati, che contribuisce a creare lavoro di qualità e determina la competitività del nostro tessuto economico, data dalla capacità di stare al passo con le innovazioni e le trasformazioni che interessano i diversi comparti produttivi. Come Its Cantieri dell’Arte prestiamo particolare attenzione ad offrire percorsi formativi che rispondano alle reali richieste delle imprese, erogando una didattica che rispecchia la profonda evoluzione digitale e 4.0 in atto nel settore edile e non solo. Nelle nostre regioni più produttive, tra le quali la Lombardia ha sempre un ruolo trainante per il Paese e per il nostro continente tanto da essere annoverata tra i quattro “motori d’Europa”, è noto che vi siano migliaia di posizioni aperte senza avere le persone con le competenze ricercate dal mondo del lavoro. La grande carenza riguarda le professioni scientifiche e tecniche, i tecnici cosiddetti “superiori”, oltre ad artigiani e operai specializzati. Per il Paese in questo quadro generale, acuito dal periodo della pandemia e ora dalle incertezze della crisi internazionale, è fondamentale cogliere le opportunità per una decisa inversione di marcia date dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e da una coscienza nazionale che passi anche dalla comprensione delle famiglie italiane e dei nostri giovani. Gli Its o Its Academies, come li si vorrà ribattezzare per far comprendere la loro natura di Alta formazione terziaria non universitaria, sui modelli nord europei e americani, hanno colto questa esigenza e hanno trovato dialogo diretto e sinergie significative già da qualche anno: la presenza congiunta di imprese e rappresentanze di settore, università, istruzione, formazione professionale, enti locali, assieme a esperti e professionisti dei vari comparti del mondo del lavoro, si sono costituiti Fondazioni di partecipazione senza scopo di lucro e si sono confrontati e si confrontano più volte l’anno affinché i corsi Its siano rispondenti a specifiche richieste contingenti del mercato. Attraverso la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale, i materiali e le tecnologie più innovative permettono un’evoluzione realmente 4.0, non più legata solo all’automazione, ma al dialogo uomo-sistemi cibernetici, in un contesto in cui questo diventi uno strumento per tutti gli ope-

In questo quadro generale, acuito dal periodo della pandemia e ora dalle incertezze della crisi internazionale, è fondamentale cogliere le opportunità per una decisa inversione di marcia date dal Pnrr e da una coscienza nazionale che passi anche dalla comprensione delle famiglie italiane e dei nostri giovani.

ratori (“blue collar”) e non il fine. Non dev’essere un’opportunità esclusiva per l’intuizione e la disponibilità economica di pochi dirigenti (“white collar”), ma la sua diffusione come “nuova cultura del lavoro”, che dev’essere la più diffusa e personalizzata possibile: solo in questo modo non esclusivo, ma di “simmetria trasparente”, il Paese può crescere veramente. Gli Its sono la risposta a una formazione rapida e di livello per le nostre aziende, costruita assieme a loro per i bisogni urgenti e del prossimo futuro, complementare all’incremento dei laureati Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). L’impostazione pragmatica degli Its, a mio parere di non minore prestigio di altri percorsi post-diploma, consente loro un’occupabilità dei Tecnici superiori di V livello Eqf (europeo) superiore all’80% a livello nazionale, al 90% in Lombardia, con picchi del 100% in alcuni settori trainanti. Non a caso già nel precedente Governo Conte sono state individuate risorse pari a 1,5 miliardi di euro da garantire al sistema Its per quintuplicare il numero di giovani tecnici superiori dai circa 5mila attuali a 25mila nel 2026. È fondamentale, tuttavia, che le famiglie italiane capiscano l’alto livello della proposta, ne comprendano il prestigio legato alla funzione strategica di questi tecnici in seno alle imprese che potrà essere garantita dalla partecipazione delle stesse aziende a questa grande e rivoluzionaria opportunità di alta formazione e lavoro. Non trascurando inoltre che contemporaneamente le università potranno riconoscere dei crediti per la prosecuzione degli studi e, viceversa, molti dei cosiddetti drop-out (coloro che interrompono gli studi universitari, altra piaga tipicamente italiana) potranno riscattarsi negli ITS. Anche le decine di migliaia di Neet (in sintesi i giovani che non studiano né cercano lavoro) possono trovare nella didattica laboratoriale digitale degli Its nuovo stimolo per realizzarsi. Non a caso alcuni ordini professionali (per esempio i Collegi dei Geometri) hanno riconosciuto la frequenza a tali corsi come assolvimento dell’obbligo di tirocinio per l’ammissione all’Esame di Stato per l’esercizio professionale e ci chiedono di presenziare al nostro fianco nella presentazione dei corsi stessi a garanzia della bontà della proposta. Si tratta pertanto di una grande sfida, che potrebbe dare rilancio alle nostre imprese e all’economia del Paese se si potrà contare sulla disponibilità al cambiamento di tutte le imprese e della coscienza di giovani e famiglie di trovarsi di fronte ad un sistema formativo di eccellenza, insieme e in sinergia con le università. Condividiamo la linea d’azione intrapresa dal Miur per promuovere e mettere a regime i percorsi professionali, che hanno il merito di ridurre fortemente il mismatch, il disequilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, agevolando l’incontro tra inoccupato e impresa. Un passo che, consolidando l’offerta di formazione professionale per aumentare il numero di giovani con titolo di studi terziario, diventa tassello fondamentale per un’economia in ripresa.

L’Its Cantieri dell’Arte struttura, a Brescia e Milano, percorsi professionalizzanti di specializzazione post-diploma per i futuri operatori del comparto delle costruzioni, riservando un monte ore significativo (tra il 30% e il 50%) all’apprendimento sul campo, attraverso stage formativi ospitati da imprese edili del sistema Ance e realtà affini.

This article is from: