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“A.E.G.I.” ASCI

GRUPPO SCOUT

ESPLORATORI E GUIDE D’TALIA

MERANO TERZO

BOLLETTINO DI VITA SCOUT

n. 12 - aprile 2015


09 marzo 2015

02 marzo 2015

SERGIO DURANTE

MICHEL MENU

Il Gruppo ASCI del Merano 3 ricorda con immenso affetto la scomparsa di due grandi Capi: Sergio Durante, grandissimo amico del nostro Gruppo - Commissario generale alle Branche maschili e successivamente presidente degli Scouts d’Europa e Michel Menu Commissario nazionale “Èclaireurs” degli Scouts de France, promotore dei “Raiders Scouts” e dei “Goum”, autore del celebre libro “Arte e tecnica del Capo”. Ad entrambi, a modo nostro, siamo riconoscenti per le loro opere nello Scoutismo. *******

M3 - Bollettino di vita Scout - N. 12 aprile 2015 il presente bollettino è stampato gratuitamente senza vincolo periodico, dedicato a tutti i soci del Gruppo e alle loro famiglie, agli amici, ai simpatizzanti e a tutti i curiosi. in copertina: “una volta scout - sempre scout ... del Merano 3!” (Cena annuale dei “veci Scout” - Sabato 21 marzo) ******* CERCHIO “DELLA GIOIA” SESTIGLIA ROSSA SESTIGLIA GIALLA - CS Serena - CS Gloria - VCS Aurora - VCS Nathalie - Gaia - Noemi - Angelique - Serena - Isabella - Lisa Paola - Giada “aspiranti” Coccinelle: … -

SQUADRIGLIA AQUILA CSq. Daniela VCSq. Veronica Claudia Noemi

BRANCO “PARETE ROSSA” SESTIGLIA BRUNI SESTIGLIA BIANCHI - CS. Andrè - CS. Samuele - VCS. Dennis - VCS. Alessandro - Martin - Elia - Andrea - Francesco - Gabriel

“aspiranti” Lupetti: Nathan, Francesco, Antonio -

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SQUADRIGLIA TIGRE CSq. Antonio VCSq. Dominik Angelino Filippo Matteo Fabio

Gruppo AEGI (Asci - Esploratori e Guide d’Italia) MERANO TERZO - “Decor Carmeli” sede fiscale: piazza S.Vigilio, 16 - 39012 Merano (BZ) luogo e giorno settimanale delle attività: SINIGO, sul sagrato della chiesa parrocchiale tutti i sabati dalle 15.00 alle 17.30 (Lupetti e Coccinelle) dalle 15.00 alle 19.00 (Guide e Esploratori) Capo Gruppo: Stefano Mantovan telefono: 320-0115051 sito associativo: www.esploratorieguideditalia.org PATTUGLIA DI REDAZIONE: IL KAJAK


ANCHE QUEST’ANNO ESISTE UN MODO DEL TUTTO ANONIMO E “GRATUITO”PER SOSTENERE IL NOSTRO GRUPPO SCOUT DEL MERANO 3. È IL 5x1000! DESTINARE IL TUO 5x1000 ALLA NOSTRA REALTà SCOUT è SEMPLICE. È SUFFICIENTE INDICARE IL NOSTRO CODICE FISCALE NEL MODULO CU ALLA VOCE: “SOSTEGNO DEL VOLONTARIATO”.

RINGRAZIAMO ANTICIPATAMENTE CHI VORRà SOSTENERE IL NOSTRO GRUPPO SCOUT DI SINIGO, AIUTANDOCI COSì A PERDURARE NEL NOSTRO SERVIZIO EDUCATIVO.

HEI!!! QUI DA NOI C’E’ SEMPRE TEMPO PER PROVARE AD ESSERE DEI NOSTRI E ANCHE SE NON SEMBRA: PROVARE NON COSTA NULLA! LO SCOUTISMO E’ FATTO PER TUTTI ... MA NON TUTTI HANNO LA FORTUNA DI SAPERLO E DI COGLIERE L’INVITO! NEL NOSTRO GRUPPO C’è UNA PROPOSTA PER OGNI Età! LUPETTI, COCCINELLE, ESPLORATORI, GUIDE, CAVALIERI E DAME DI S.GIORGIO E ... CAPI, LOGICAMENTE! PER QUALSIASI INFO: 320-0115051 E CHIEDI DI STEFANO.


M3 LA GNOCCOLATA DI GRUPPO Già il nome è tutto un programma! Se poi aggiungiamo che la tradizione vuole che la “gnoccolata” si consumi il giorno del “venerdì GRASSO” e che a viverla è stato il nostro Gruppo Scout … beh! I giochi sono fatti ed il divertimento e le pance piene assicurate! Seppur detentore della sfilata dei carri di Sinigo, quest’anno il Gruppo non è stato in grado di organizzarsi all’evento cittadino per motivi di spazio e a titolo di protesta. A colmare tale impegno (ricordiamo che il Carnevale non è assolutamente un’attività tipicamente “Scout”), si è allora cercato di proporre nella serata di Venerdì 13 febbraio una “gnoccolata”, almeno per passare una serata diversa insieme. Tutto sommato, l’affluenza all’iniziativa proposta con pochi giorni di preavviso ha visto una buona partecipazione di mascherine e di mascherone che hanno spinto nel difficile compito di decretare un “vincitore” in mezzo a tanta varietà. “Grande giudice supremo” della giuria è stata nominata la Silvana (e qui capirete tutti che a Carnevale è proprio vero che ogni scherzo vale…) che ha tributato la vittoria alla maschera di Pinocchio, mentre per la categoria “coraggio” è stata premiata la coppia di indiani composta da due genitori. Fuori concorso, per “presunte” parentele con il Capo Gruppo la maschera “LELE”, per il quale il coraggio di farsi la barba una volta all’anno non è mancato. In più, si è considerato già una forma “auto-premiazione”, sapere che la maschera “LELE” si fosse potuta vestire una volta l’anno come desiderava. Un applauso particolare va naturalmente allo chef “Giorgio”, che con molta “serietà” ha cucinato per i partecipanti la bellezza di 13 kg di gnocchi al pesto e al sugo. I giochi, i canti, le danze ed i coriandoli sono invece stati tutti a carico dei partecipanti di una serata che è stata veramente piacevole. *******

UNA CENA COI “VECI” SCOUT … Eccoci ancora qui. È passato un anno, un anno di più sulla gobba, ma sempre in gamba come sa esserlo uno Scout ed una Guida, e ci siamo ritrovati! A cosa fare? Ma la cena di noi “vecchietti” del Merano 3, che diamine! Eravamo circa 40. Diversi mancavano all’appello ma c’erano vecchi Scouts che hanno voluto essere presenti per dire ai più giovani: “Ci siamo anche noi, non ci siamo dimenticati dei tempi belli e felici trascorsi nel Terzo!”. È davanti a un’abbondante pastasciutta al pesto o al pomodoro, stufato di fagioli, salciccia, polenta, dolce che abbiamo fatto onore al cuoco del Merano Terzo Giorgio, che per le occasioni si presta sempre volentieri. Non sono mancate le vecchie canzoni, i ricordi e soprattutto la promessa di rivederci ancora più numerosi il prossimo anno. Con il caffè corretto e una stretta di mano ci siamo lasciati con nel cuore sempre il Merano Terzo col suo foulard marrone, simbolo della Madonna del Carmelo nostra Protettrice. Lupo Solitario HATHI Pagina. 4


GESÙ È VIVO! Sorelline e fratellini, a volte esistono delle domande che sono nello stesso tempo delle risposte perfette. Forse il loro contenuto è così ovvio da lasciare capire benissimo la risposta a chi le ascolta! … Deve essere successo pressappoco così, quasi 2000 anni fa. Erano giorni di grandissimo timore e sofferenza per gli Apostoli e per i discepoli di Gesù. Gesù, infatti, era da poco stato messo in catene, arrestato di notte, percosso, offeso, sputato, flagellato, deriso ed alla fine morto per condanna sulla croce e quelli che erano stati i suoi amici più cari avevano il timore di fare la stessa brutta fine. Pensate a Pietro, ad esempio, capace di rinnegare Gesù ben tre volte, nonostante poche ore prima avesse assolutamente detto che non lo avrebbe mai fatto. Anche sotto alla croce, degli amici più intimi di Gesù troviamo pochissime persone. Così, è facile pensare che in molti si nascondevano e chissà quali discussioni facevano tra di loro. Forse pensavano soltanto a loro stessi, alla loro sorte … ma certamente il dolore della perdita violenta di Gesù, loro Capo e Maestro, gli avrà fatto anche soffrire fino a piangere senza ragionevolezza. Avranno provato un enorme vuoto dentro al loro cuore e non avranno provato appetito. In questo clima di angoscia e di disorientamento, gli Apostoli ed i discepoli saranno stati senz’altro alla disperata ricerca di una risposta per quella domanda che gli sarà nata spontanea: “Ma perché sei morto Signore?”. Fatta la domanda – arriva la risposta; dopo pochissimo tempo arrivò loro la testimonianza di “certe” donne che affermavano che il Maestro non era più nel suo sepolcro e che un uomo dagli abiti sfolgoranti gli aveva dato questa risposta: “Perché cercate tra i morti Colui che è Vivo?”. Ecco la domanda che risponde ai loro dubbi, alla loro angoscia! Quell’uomo dall’abito sfolgorante, con questa domanda aveva dato una risposta che ai loro orecchi deve essere suonata come: “Sciocchi! È Vivo! Come può il Vivente non esserlo! Ma in tutto questo tempo che è stato con voi e vi ha rivelato tutte queste cose, con chi stava parlando?”. E sì, miei cari fratellini e sorelline. È questo che dentro di noi forse dovremmo cercare di capire. Gesù è risorto! È Vivo e vive in mezzo a noi. Vive nel pane e nel vino sull’altare. Vive in ognuno di noi. Tutta la storia, la nostra fede e la nostra salvezza dipendono da questa verità. Perché, allora, preferiamo starcene nascosti come gli Apostoli, invece di uscire per dire che “Gesù è Vivo”? Buona Caccia e Buon Volo!

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“MA COSA SONO QUESTE PAROLE MAESTRE?” Buona Caccia fratellini! Una preda a chi mi saprà dire chi è che ha fatto una volta questa domanda! No, non mi riferisco ad un nostro nuovo Cucciolo in particolare o a qualche Coccinella poco attenta o a qualche vostro genitore ancora poco informato. Mi riferisco ad un personaggio importante de “il libro della giungla”. Certo! È stato Bagheera a fare questa domanda e a Baloo. E per rispondere alla curiosità di Bagheera, Baloo ha chiamato in causa Mowgli, che dimostrò, nonostante tutto, di essere veramente attento alle lezioni del vecchio orso ed ancora più contento a dimostrare di “sapere le cose”. Un po’ come accade a voi, non è vero? … Lo so! Me lo volete dire tutti: la Parola Maestra è “SIAMO DI UNO STESSO SANGUE, TU ED IO, FRATELLINO”! Bravi i miei Lupi! Avete visto, però? Akela ha sempre ragione. Come Mowgli anche voi avete voluto immediatamente dimostrare di sapere bene le cose. Ma ricordiamoci, almeno, il perché Baloo volle insegnare tale Parola Maestra a Mowgli e nelle diverse lingue dei popoli della giungla. Lo fece perché non avesse mai, ma proprio mai, da temere pericoli nella giungla. Infatti, nel racconto della caccia di Kaa, Mowgli si ritrova a lanciare la Parola Maestra in ben 4 circostanze, comprendendo bene in fondo la sua importanza: -

la prima davanti a Bagheera per dimostrare con fierezza le sue conoscenze, la seconda a Chil per chiedergli soccorso nonostante non si conoscessero, la terza al Popolo Velenoso (i cobra), quando fu calato nella cisterna dalle Bandar, per avvisare che non aveva intenzioni cattive ma che era rispettoso della Legge, la quarta volta a Kaa per ringraziarlo di averlo salvato dal Bandar-log.

Nella normalità della nostra giornata, quando non siamo in uniforme e dovremmo fare intendere lo stesso agli altri che noi siamo dei LUPETTI, la “Parola Maestra” può benissimo essere lanciata usando la lingua dei V.P., e sapete com’è che si traduce? Semplice, con: “GRAZIE”, “PER FAVORE”, “SCUSA”, “LO FACCIO IO”! Eh, sì! Cari i miei Lupi. Mowgli per tirarsi fuori dai pasticci ha avuto l’intelligenza di lanciare la Parola Maestra ben 4 volte in una giornata sola! Anche noi, allora, non dovremmo vergognarci di farne un uso spropositato, perché, come disse Kaa, quando salutò Mowgli alle Tane Fredde: “UN CUORE LEALE ED UNA LINGUA CORTESE, TI PORTERANNO LONTANO NELLA GIUNGLA”!

Quanto disse Kaa a Mowgli, potete stare certi, è una cosa verissima, e la parola di Akela, lo sapete, è sempre onesta. E Akela, di “giungle” … se ne intende!

della PARETE ROSSA Pagina. 6


GIOCHI GIUNGLA … PER LUPETTI IN GAMBA! Sapete tutti cosa significa la sigla “V.P.” che Akela ha usato nel suo articolo precedente? Beh! Se già lo sapete partite avvantaggiati, diversamente, risolvendo il cruci-giungla lo potrete scoprire leggendo in verticale il suo significato. Una bella preda al Lupetto che risolverà il gioco è, come sempre, d’obbligo. Buona Caccia!

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1 – Uccello nero che gracchia. 2 – Il Santo Patrono della parrocchia di Sinigo. 3 – I Lupetti ne hanno ben cinque. 4 – Lo è il “Morse”. 5 – Nodo per unire due corde dello stesso spessore. 6 – Il grande pitone delle rocce. 7 – Nel Grande Urlo il Branco grida ad Akela di “fare del suo …”. 8 – Insegna la Legge ai cuccioli del branco. 9 – Il fiore che simboleggia la Promessa degli Esploratori. 10 – La conquista il Lupetto in gamba. 11 – Vi è ambientato il racconto di Mowgli. *******

IL CANTA LUPO Un canto che vale sempre la pena ricordare e cantare.

CANTO DELLA PROMESSA DAVANTI A TE M'IMPEGNO CON TUTTO IL CUOR DIVENTERÒ TUO PAGGIO O MIO SIGNOR.

VOGLIO ESSER TUO LUPETTO PER DIVENIR PIÙ TARDI ESPLORATORE PER SERVIR.

IO VOGLIO AMARTI SEMPRE SEMPRE PIÙ E LA PROMESSA MIA PROTEGGI TU.

IO VOGLIO...

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IL SENTIERO DELLA GENZIANA Carissime sorelline, eccoci arrivate alla fine del nostro percorso che ci ha accompagnate quest’anno lungo i SENTIERI della Coccinella. Siamo partite dal sentiero pianeggiante del “PRATO” per addentrarci in quello del “BOSCO”, ed ora ci ritroviamo finalmente sulla salita di una vera e propria “MONTAGNA”. Eh, sì! La MONTAGNA per noi si presenta in salita, ma vedrete; una volta raggiunta la cima la nostra fatica sarà ripagata da un panorama bellissimo. Quando il sentiero della MONTAGNA ti si aprirà davanti, sarai ormai grandicella e ti verrà chiesto di aiutare con la tua esperienza le sorelline più piccole, di esserle da esempio e di riuscire nell’incarico di fare respirare l’atmosfera di FAMIGLIA FELICE del nostro Cerchio a CHIUNQUE e DOVUNQUE. Sono compiti, questi, che si possono chiedere a Coccinelle ormai esperte nel mestiere … insomma, per dirla con poche parole … significa che senza accorgertene ti starai preparando per salutarci e per diventare una Guida COI FIOCCHI! Questo pensiero dei saluti non ti deve rattristare. Ricordi? È sempre la GIOIA l’ingrediente SEGRETO del nostro essere Coccinelle e diventare Guida risponderà a tue esigenze che ancora noi puoi immaginare. Poi, per te come per tutte quante noi, quel giorno sarà semplicemente un “arrivederci”, perché resteremo sempre in contatto. Che razza di FAMIGLIA FELICE saremmo altrimenti? Ed un giorno, chi può dirlo? … forse ritornerai ancora nel Cerchio con l’esperienza di una Capo. Forse adesso capisci perché la MONTAGNA ci si fa davanti in salita? Negli articoli precedenti abbiamo detto che ogni sentiero è caratterizzato da 2 articoli della nostra Legge. Quello della MONTAGNA è caratterizzato dal 5° e dal 6° articolo che dicono: 5. LA COCCINELLA SA RENDERSI UTILE 6. LA COCCINELLA VUOL BENE A TUTTI Rileggi con attenzione questi due articoli e prova a riflettere bene sui loro contenuti. Sono proprio degli impegni verso gli altri, come ti dicevo prima. Da quando ti sono spuntate le ali, nella tua ricerca della GIOIA, l’hai trovata nel fiore del MUGHETTO. Ora che avrai capito più affondo quello che la Legge ti chiede potrai raccogliere una bellissima GENZIANA, che rappresenta proprio la GIOIA che si DONA agli altri e vedrai quanto questo potrà essere bello e appagante. … lo so, sorelline! A voi non la si fa! La Legge delle Coccinelle non è composta da soli 6 articoli. Ce ne sono ben 7, come 7 sono i puntini neri sul nostro berretto! E quest’ultimo articolo, allora? … beh, lo scopriremo nel prossimo numero del nostro bollettino! A tutte quante voi … Buon Volo

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GIOCHI DI “ALICE” … LA COCCINELLA FELICE Unite i punti con una matita cercando di non staccare mai la punta e scoprirete … Alla fine colora il disegno per renderlo più bello.

Buon divertimento e tanta GIOIA a tutte! La vostra sorellina ALICE

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IL CANTA COCCI Ecco un’altra allegrissima canzone Cocci …

IUCCAIDÌ IUCCAIDÀ ROSSO E NERO ZUCCHETTINO IUCCAIDÌ IUCCAIDÀ UN MUSETTO BIRICHINO IUCCAIDÌ OIDÀ. ECCO QUI LE COCCINELLE TANTE PICCOLE SORELLE. IUCCAIDÌ, IUCCADÀ, IUCCAIDÌ OIDÌ OIDÀ, (2 V.) OIDI. OIDÀ, OIDI, OIDI. OIDÀ! COL SORRISO SEMPRE IN FRONTE PER IL PIANO E PER IL MONTE UN MUSETTO BIRICHINO IUCCAIDÌ OIDÀ. ECCO QUI LE COCCINELLE TANTE PICCOLE SORELLE. IUCCAIDÌ, IUCCADÀ, IUCCAIDÌ OIDÌ OIDÀ, (2 V.) OIDI. OIDÀ, OIDI, OIDI. OIDÀ!

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Il PUNTINO VERDE Lo sapevate che l’abitudine di consumare erbe spontanee risale, come si suol dire, alla notte dei tempi? Si presume addirittura al periodo remoto in cui i gruppi o le tribù umane non conoscevano ancora l’agricoltura, erano nomadi e si cibavano per lo più di cacciagione; consumavano però anche radici, foglie ed erbe appunto che riuscivano a trovare nelle zone territoriali in cui temporaneamente stanziavano. Fra le tante che si utilizzano ancora oggi, una fra le più versateli, che ha trovato cioè diversi impieghi sia in cucina che in “fitoterapia” (cura con rimedi naturali) è senz’altro il TARASSACO. Questa pianta si distingue molto bene per i suoi vivaci fiori gialli, le foglie dai bordi profondamente dentellati e una lunga e bianca radice detta a “fittone”; la si può facilmente trovare su terreni incolti o prati fino ai 1600 m di altitudine. La parola TARASSACO deriva dal greco TARACHÉ = “turbamento” e AKOS = “rimedio”, poiché gli antichi Greci avevano già scoperto che questa erba aveva un effetto contro la confusione mentale prodotta dalle tossine nel fegato e nel sangue … tutt’oggi si usa per le cosiddette cure depurative di primavera. Del Tarassaco si usa l’intera pianta. COME SI UTILIZZA Particolare riguardo va riservato alla raccolta del Tarassaco: la sua radice NON andrebbe MAI recisa a meno che non si intenda utilizzare proprio questa parte; per lo più si raccolgono a mano le singole foglie e fiori SEMPRE E SOLO NELLA QUANTITÀ CHE CI SERVE … ci sono anche animali che si cibano di Tarassaco!!! (la lepre ad esempio ne è ghiotta). Oltre alle preparazioni e consumazioni più comuni (essiccazione, infuso, decotto, macerato di cui abbiamo già parlato) se ne può fare un ottimo vino aperitivo (che stimola l’appetito): Ingredienti: 1 l di vino bianco, 30 g di foglie. Lasciare macerare le foglie nel vino per 7 giorni. Filtrare il composto e conservare al fresco e in bottiglie di vetro scuro. Se ne consuma un bicchierino da liquore per ogni pasto principale. Il “lattice” bianco che fuoriesce dal fusto dei fiori freschi è invece un buon rimedio contro le verruche e basta semplicemente spalmarvelo sopra. Il succo ricavato centrifugando le foglie fresche viene usato in cosmesi per schiarire le lentiggini del viso. Il Tarassaco è: - COLAGOGO (stimola la secrezione della bile) - DIURETICO (aumenta la quantità di urina filtrata dai reni) - DEPURATIVO (aiuta l’eliminazione delle tossine nel sangue) - LASSATIVO (facilità l’evacuazione delle feci) Se vi può interessare qualche semplice e gustosa ricetta … vi aspetto alla prossima. Buona Caccia.

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PERCHÉ NON SI ACCENDE? Molto spesso ci sentiamo dire: "prepara la pira". Ma???? Cos'è?! Da bambini si gioca ai castelli di sabbia. Facile sarebbe immaginarsi un castello di sabbia fatto di tronchi, no? ... E allora possiamo pensare ad una piramide, formata dalla successione di carta spiegazzata e piccoli rametti che partono dalla parte centrale alla base della struttura. Con un po' di pratica non è difficile farla, ma tanti non sanno proprio come realizzarla. Il fuoco è un amico nelle sere al campo e quindi esige anche di essere rispettato. Non dovete aver fretta nella preparazione della pira. Date tempo al tempo, ... ma non troppo. Possiamo partire mettendo come esca un buon pugno di rametti secchi molto piccoli (i rami morti dell'abete sono perfetti!) o della corteccia di betulla. Volendo, anche se poco "ortodosso", si può aggiungere altro materiale tipo carta stropicciata a piccoli pezzi o dell'altra corteccia. Preparato il "fornello", ovvero la "miccia" di accensione del nostro falò, possiamo iniziare a collocare rametti un poco più grandi, aumentando per gradi la grandezza e la lunghezza della legna. Il tutto deve essere come un cono o un tepee indiano. Il tepee ha nel tetto un buco, così anche la pira. Dovete pensare che la fiamma passa dove c'è spazio e se mettete troppa carta il fuoco soffoca, il suo fumo blocca la fiamma. Per l'innesco alla base è possibile preparare dei bastoncini con la punta rivestita di cera che faranno da torcia oppure studiare dei metodi fantasiosi, ma per la "fantasia" (data sempre dalla pratica) è meglio che chiedete ai grandi. Esistono infatti molti trucchi già sperimentati. Un ultima cosa: non abbiate paura di accendere il fuoco. Durante le nostre attività chiedete invece di prepararlo e di accenderlo. Vi assicuro che è una bellissima sensazione quando la fiamma si innalza al cielo se lo avrete preparato voi. Firmato: "La Tanica Viaggiante" TONJ

NOTE UTILI DI UN VECCHIO CAPO: Ricordate che affinché un fuoco si accenda, questo ha bisogno di 3 cose fondamentali. Se toglierete una di queste 3 cose il fuoco non si potrà accendere o mantenere. Queste cose sono: a) ARIA (ovvero l’ossigeno!), b) COMBUSTIBILE (ovvero il “cibo” del fuoco), c) CALORE. In montagna è sempre buona cosa strofinare la carta su se stessa prima di posizionarla come eventuale esca. Infatti, come una pugna, la carta tende ad impregnarsi di umidità che è presente nell’aria, facilmente o parzialmente eliminabile per sfregamento. Altri “trucchi del mestiere” … le imparerete con la pratica affiancata all’esperienza di chi ha nel fuoco un amico fondamentale ai campi. – Stefano.

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M3 CACCIA /VOLO INVERNALE Sfruttando le vacanze invernali, il Branco ed il Cerchio hanno dato vita ad un accantonamento invernale nella nostra casa di caccia a Monte S.Vigilio. Sabato 21 febbraio, Lupetti e Coccinelle accompagnati da Akela e Babbo Lupo hanno preso la funivia che li ha portati a monte in mezzo ad un bosco imbiancato dalle nevicate. Armati di zaini in spalla e di voglia di vivere quest’esperienza straordinaria, ci si è diretti verso la casa di caccia dove ci attendevano gli Esploratori e le Guide che terminavano la loro attività programmata. Un momento d’insieme d’obbligo, considerando che il giorno dopo, il 22 febbraio, nel mondo Scout si commemorava la “Giornata del pensiero” e si sono salutati i nostri fratelli e le nostre sorelle più grandi e la casetta ed il bosco sono stati presi d’assalto dal nostro Branco e dal nostro Cerchio. Attività di rilievo del pernottamento, oltre ai giochi sulla neve, è stato il codice Morse. Nella giornata di domenica 22 febbraio, 1° domenica di Quaresima, abbiamo lasciato il giusto spazio alla sola “Liturgia della Parola”, dovendo fare di necessità virtù. Tempo di rassettare la casa (e meno male che ci hanno dato una mano due genitori che passavano di là a titolo turistico) e tutti i Lupetti e le Coccinelle erano nuovamente “bagnati” dalla neve, ma poco importa: una passeggiata di ca. 20 minuti e la funivia ci ha riconsegnato alle nostre mamme che freneticamente ci attendevano a valle. *******

LA MIA SPECIALITÀ DI CUCINIERA (articolo di Pinguina Silenziosa – VCSq. Aquila) Prendere la specialità non è stato affatto facile perché le mie preoccupazioni erano tante. Ho superato prove che temevo fossero difficili e impossibili, ma che alla fine ho superato a testa alta grazie anche alle mie compagne di Squadriglia ed ai Capi che mi hanno incoraggiato. In verità non avrei superato ancora tutte le prove richieste perché a quanto pare ho sorpreso i Capi e perciò ho ricevuto la specialità in anticipo. Ne sono felice perché ci tenevo tanto. Per me è un onore essere cuciniera, perché così posso fare assaggiare le mie invenzioni culinarie e le mie ricette a tutti!! In cucina lavoro mettendoci tutta me stessa e cerco di fare tutto sempre con amore e creatività e se posso, mentre cucino mi piace ascoltare della musica. Sono veramente felice perché con questa specialità ho fatto un piccolo passo nella mia vita Scout.

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USCITA NATURA (articolo di Caribù Pronta – CSq. Aquila) Per festeggiare l’inizio della primavera non poteva di certo mancare una giornata all’aria aperta! Per l’occasione, domenica 15 marzo, ci siamo accampati su una collinetta nei pressi di castel Verruca. Qui abbiamo montato, utilizzando i nostri bastoni Scout ed i nostri ponchi, delle specie di tende. Finito di sistemare con cura i nostri Angoli di Sq. Alessia ci ha spiegato varie cose riguardanti piante commestibili, tra cui come realizzare delle caramelle o dei sottoaceti con il Tarassaco e con quest’ultimo abbiamo cucinato una frittata. Finito il pranzo abbiamo smontato gli Angoli ed abbiamo fatto un giro per la zona, poi abbiamo fatto dei giochi. Il primo gioco è stato “assalto al castello”, dove ogni Sq. aveva una sua base ed una propria bandiera da difendere. Il gioco consisteva nel rubare la bandiera nemica, naturalmente senza farsi scalpare dagli avversari. Il secondo gioco è stato “sordina”, praticamente un nascondino al contrario. In un tempo determinato un giocatore si nascondeva per venire cercato dagli altri e chi lo trovava restava nascosto con lui. All’uscita abbiamo allargato l’invito a partecipare anche a quei Lupetti e quelle Coccinelle che il prossimo anno salirano nei Riparti. Da segnalare la consegna del brevetto di specialità conquistato dalla nostra Vice Capo Sq. “Pinguina Silenziosa”. *******

CACCIA ALLO SCOIATTOLO (articolo di Caribù Pronta – CSq. Aquila) Sabato 28 marzo con il Riparto siamo andate in un percorso vita a Marlengo, conosciuto come il “percorso dello scoiattolo”. Ci siamo davvero divertite a fare gli esercizi. Il primo era una specie di panca con due tronchi al posto dei gradini; bisognava sedersi sul tronco in alto, appoggiare i piedi sotto il primo e sporgersi indietro con la schiena il più possibile. Il secondo esercizio era una corda gigantesca appesa a due pali e bisognava dondolare come sull’altalena. Il terzo era un percorso sugli alberi difficilissimo. Infine, l’ultimo era composto da dei pali per fare dei sollevamenti con le braccia, … ma noi ci abbiamo fatto delle capriole.

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IL “CURIOSO” PIANO E NOTIZIE DELLE ATTIVITÀ DEGNE DI NOTA PROGRAMMATE E SVOLTE DA FEBBRAIO AI PRIMI DI APRILE 2015

Data Venerdì 13 febbraio 20 – 21 febbraio 21 – 22 febbraio 22 febbraio Sabato 28 febbraio Domenica 15 marzo

Attività “Gnoccolada” di Gruppo Accantonamento di Riparto Caccia / Volo invernale a monte S.Vigilio “Giornata del ricordo” Riunione con i genitori e presentazione prox. attività Uscita natura alle cascate del Verrucca

Sabato 21 marzo

Cena dei “Veci Scout”

Venerdì 3 aprile

Venerdì Santo – via Crucis + ricorrenza dei pani azzimi

Branca TUTTI GUIDE / ESPLORATORI COCCINELLE / LUPETTI TUTTI TUTTI GUIDE / ESPLORATORI CAPI / CAVALIERI E DAME DI S.GIORGIO / VECCHI SCOUT TUTTI + GUIDE / ESPLORATORI

ALTRE NOTIZIE -

Domenica 15 marzo Veronica riceve il brevetto di specialità di “Cuciniera”. Brava! ? icordiamo che è possibile devolvere la propria scelta per il 5x1000 al nostro Gruppo Scout. Il codice fiscale del nostro Gruppo è 91042970219. Ringraziamo calorosamente chi vorrà sostenerci.

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PER I CAVALIERI E LE DAME DI S.GIORGIO (ma anche per tutti gli adulti o giovani in ascolto) Proponiamo un estratto dal libro “Arte e Tecnica del Capo” di Michel Menu. Chi fosse interessato il libro è scaricabile gratuitamente all’indirizzo: http://www.aicos-italia.org/Doc/ATdC.pdfi. DANIELE […] L'adolescente è forza e incertezza, bisogno di appoggio e di libertà, è personale e sociale. Cerca prima di tutto di esistere. Daniele arriva e non è un fenomeno astratto, perché ha sbattuto parecchio la porta nel momento più imprevedibile, ha camuffato una sigaretta o il pettine che ha appena acquistato. Ha risposto immediatamente a domande difficili durante l'interrogazione o ha fatto perdere la testa alla figlia del preside. Ha 14 o 15 anni. Esiste, egli, nuovo, irriducibile rispetto a qualunque essere, a qualunque cosa. Alla Scuola tecnica o al collegio borghese, con il padre assente o la madre volubile, egli esiste. Prodotto della specie, senza dubbio, è sottomesso alle sue pesantezze, prodotto dei cinque campi di forza, forze, ma situato in un punto incancellabile, storico e impossibile a confondersi. È partito, gioioso, nell'Avventura umana. È inutile dirgli di “mostrare un po’ di coraggio”, come consigliargli di raddoppiare il volume del suo cervello. La sua energia non si fabbrica, si organizza. Non c'è ancora stato, in tutto il regno animale, un altro Daniele sulla terra. Egli sta provando a vivere. Per mezzo di processi, ancora poco conosciuti, ha distribuito miliardi di antenne e di motori nello Spazio e nel Tempo, nel suo Intimo e nel Prossimo. Egli vivrà con tutte le sue cellule nervose. Egli esiste. É la vita nel suo splendore nascente, gravoso e misterioso. Al di là di ogni circostanza di clima e di luogo, di calore o di freddo, di guerra o di pace, di topaia o di casa signorile, è già Lui. Anche nella moda mostruosa, egli diventa Io. Nel suo cuore già si affrontano Dio e Satana, la Morte e la Vita. In lui l'Evoluzione sceglie, in lui si gioca la sorte del mondo, un poco, ma inesorabilmente. D niele è uno di questi milioni di giovani, istruiti, viziati, pressati, uniti, senza punti di riferimento. Egli eredita un mondo affascinante, ma in un capogiro. Egli aspira, dalla nascita, al paradiso terrestre e sta per buttarsi sui miraggi. Ha maggiori possibilità di riuscire di quante non ne ebbero mai i suoi avi, tante da rovinarsi l'anima. […] Daniele è qui di fronte a te, il suo Capo. Inafferrabile e attaccante, uno e segreto, scoraggiante e inespugnabile. Il tempo di un lampo, e tu hai potuto comunicare con lui, due parole, tre anni, un gesto. Tu hai l'orgoglio, immenso e presuntuoso, di pretendere di intervenire nella sua salvezza e, attraverso lui, nel destino del mondo. Temerario! Tu hai la Grazia o la chiami, la Grazia del concreatore. Che audacia! Non aver paura. Ama. Questo Daniele, o più precisamente Daniel Duval, Jack Johnson o Fred Weissmüller o Mario Rossi, che entra facendosi annunciare da se stesso, è “il più grande” nella classificazione sottile di un profondo mistero. ”Il suo angelo vede la faccia di Dio”. Il problema maggiore dell'avvenire non è quello della massa, della democrazia o delle autostrade, solamente, nemmeno quello della “gioventù”, ma quello di questo uomo in fiore. Osserva, comprendi, ama. Dopo si vedrà. Ma se non vedrai Dio in Daniele, mio caro Capo, allora chiudi questo libro. Se tu non sei affascinato, vedendo Daniele tanto da vicino, allora pazienza, entra a far parte di una società di camping, dei movimenti di Gioventù o politici, fabbrica fucili o strutture (ci si può sempre rendere utili) o raduna gli ex-combattenti, ma deponi le insegne austere e sfolgoranti del Capo.

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FLASH!!! SCATTI FOTOGRAFICI … momenti quotidiani di “semplice” e “vero” scoutismo!

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