2001-4 Oratorio di Anghiari

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 4

AGOSTO - SETTEMBRE 2001

Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXV-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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I girasoli

Propositura Insigne di Anghiari

di Vera Cuccini

Miriadi d’occhi gialli rivolti verso il sole aspirandone la luce e il calore per vivere, infinite foglie verdi leggermente ondeggianti al caldo vento dell’estate, han messo sosta alla mia passeggiata per farsi ammirare nella loro bellezza! Con un balzo un capriolo ha attraversato la strada e s’è nascosto al mio sguardo trovando rifugio tra gli alti steli... Davvero uno spettacolo da non perdersi, meraviglia senza fine di madre natura!

FESTA DI SAN BARTOLOMEO

Venerdì 24 agosto 2001 Ore 18 S. Messa Solenne animata dai bambini e ragazzi dell'Oratorio; Ore 19 spettacoli di varietà; Ore 20 cena bouffet per tutti; Ore 21 musica, ballo e giochi. San Bartolomeo Apostolo, nato a Cana di Galilea, fu condotto a Gesù dall'Apostolo Filippo. Predicò il Vangelo nelle Indie dove fu coronato dal martirio. La comunità parrocchiale di Anghiari è lieta di invitare, VENERDÌ 24 AGOSTO, tutti coloro che vorranno festeggiare S. Bartolomeo, titolare della nostra parrocchia, trascorrendo una piacevole serata insieme.

Sommario I girasoli di Vera Cuccini pag. 2 Festa di San Bartolomeo " 2 Alla ricerca del volto umano di Marida " 3 Calendario Liturgico " 4 Il Palterre In attesa di tempi migliori " 6 La mia festa al Carmine " 6 Lettera aperta alla mia seconda famiglia " 6 Il sole sorgerà di Cmr " 7 Bigliettini da... strada di Civis " 7 La festa dell'Ascensione... e la tombola " 7 Il nuovo Belvedere di Clèto " 7 Chiesa di Pianezze di don Quinto Giorgini " 8 Anghiari vuole ancora i Quadri viventi? " 9 I "Piccoli Fratelli" ed altro... dal Magistrato " 10 Il cammino per l'acquisto della nuova ambulanza " 10 Vita di colonia di M. Pia Fabiani " 11 Giubileo 2000 di Marjana Stefa " 11 Il Rosario di Marida " 12 Gita Tarquinia di C. Ganganelli " 12 Costanza di Alfonso Sassolini " 12 Quando è tardi è tardi! di Scacciapensieri " 12 La giornata di missionarietà ad Anghiari " 13 Sogno infantile di Vera Cuccini " 13 Ecco, avverbio ricorrente nei misteri della nostra fede " 13 Dal Gruppo Donatori di Sangue Fratres di P. Ganganelli 25 anni di attività " 14 Un venticinquesimo... indimenticabile " 15 Premiazioni " 15

Gli anghiaresi vecchi pag.16 I vecchi anghiaresi di A. Zanchi " 16 Corso per catechisti di Marida " 17 Notizie da Vicchio!? " 17 Quando si dice la scalogna di Scacciapensieri " 17 Dalle Parrocchie di Monterchi, San Leo, Montauto " 18 Dalla Parrocchia di Micciano " 19 Piana della Battaglia di Anghiari " 19 2 Anghiari di Mario Del Pia " 19 San Francesco, il conte Alberto e il saio di emmedipì" 20 Un messaggio da Torre Pedrera " 20 Relax Banking " 21 Da Tavernelle a cura di A. Bivignani La Festa della Famiglia " 22 Nuova intestazione del Campo Sportivo " 22 Anche Tavernelle è sul Web! " 22 La diocesi di Arezzo nel passaggio della guerra " 23 Un appello in nome di Loris di A. Merendelli " 24 Casale: una giornata importante " 25 Il culto del Beato Bartolomeo Magi " 26 La tela del Susini " 26 La storia di Cipì di Cmr " 27 Altra vittima della morte di Armando Zanchi " 27 Balli, orchestre e complessi... IV parte " 28 Fatti di casa nostra di W. del Sere Estate anghiarese " 30 Premiato Franco Talozzi " 30 Cronachetta dei fatti... di Anghiarino Anghiarese " 31 Ti prego di Cmr " 31

In copertina: Il Beato Bartolomeo Magi Anghiarese - by Luca Pucci - Vedi art. a pag 26

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Venerdì 14 settembre (Esaltazione della Croce) Alle ore 20,45 nella Cattedrale di Arezzo il Vescovo Gualtiero Bassetti conferirà l'ordine del

DIACONATO PERMANENTE al nostro Fabio Mondani Tale ordine è una chiamata al SERVIZIO della Comunità ecclesiale. Le Parrocchia di Anghiari e di Tavernelle sono chiamate ad accompagnare questo gesto con la preghiera e con una preparazione che verrà svolta prima della data di ordinazione. Il parroco

Momenti di crescita spirituale

Alla ricerca del volto umano Un’opportunità per crescere nella fede è stata offerta nei mesi scorsi anche dagli incontri di catechesi che don Marco ha guidato la sera del giovedì, alle nove, e che hanno sviluppato il tema della ricerca di Dio. Dio è il “destino” dell’uomo: in ogni occasione Dio entra in rapporto con ciascuno di noi, si fa prossimo a noi nei particolari concreti della nostra vita. Quando ci illudiamo di essere autonomi e tendiamo a misurare con i nostri criteri umani tutti gli avvenimenti piccoli o grandi, ci accorgiamo che tutto diventa fragile. Come il popolo ebreo costruì gli idoli, anche noi spesso cerchiamo qualcosa che ci riempia la vita e colmi il vuoto della nostra esistenza; ci dimentichiamo di Dio e lo accusiamo di averci abbandonato, uniformandoci spesso alla mentalità del mondo e divenendo così degli alienati. Ma ogni volta che ci stacchiamo dal rapporto d’amore di Dio attraverso il peccato e pretendiamo di affermare la nostra autonomia, Dio ci fa sperimentare continuamente il Suo amore e il Suo perdono. Il Signore ci chiede di affidarci a Lui attraverso la preghiera, perché solo così possiamo realizzare il nostro vero volto, ma dà spazio alla nostra libera adesione. Dio ascolta sempre le nostre preghiere, non è distratto, anche quando a noi sembra assente e lontano. Dio vuole la nostra felicità; per realizzare noi stessi, simili a Dio, dobbiamo imitarLo, vivendo nell’amore. Cristo è il Volto di Dio, una presenza che incontriamo quotidianamente; per seguirLo sono necessari la donazione di sé, l’apertura verso gli altri attraverso la tenerezza, la generosità del perdono, la compassione. Marida

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CALENDARIO LITURGICO Dopo l’ascensione del Signore è tradizione che egli abbia predicato il Vangelo nell’India dove fu coronato da martirio. San Bartolomeo è stato eletto protettore della nostra parrocchia.

Mese di Agosto 2 agosto giovedì - Primo giovedì del mese. Perdono di Assisi. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. Al mattino processione in preghiera dal Cenacolo di Montauto fino alla cappella di San Francesco.

26 agosto domenica XXI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 28 agosto martedì – Sant’Agostino vescovo e dottore della Chiesa. Nato a Tagaste in Africa nel 354, dopo una giovinezza dissoluta, si convertì alla fede e divenne illustre dottore della Chiesa. Morì nel 430.

3 agosto venerdì – Primo venerdì del mese. Nella Pieve di Micciano alle ore 20,30 Santa Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. 5 agosto domenica XVIII del Tempo Ordinario – Sante Messe secondo l’orario festivo.

29 agosto mercoledì - Martirio di San Giovanni Battista. Ad Anghiari si ricorda il Beato Bartolomeo Magi.

6 agosto lunedì – Trasfigurazione di Gesù. “Gesù condusse sul monte Tabor Pietro, Giacomo e Giovanni dove apparvero anche Mosè ed Elia quale testimonianza della Legge e dei Profeti; fu allora che Gesù si trasfigurò davanti a loro emanando una luce irreale e splendente.

Mese di settembre 2 settembre domenica XXII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. Festa nella parrocchia di Santo di Santo Stefano.

7 agosto martedì - San Donato martire. Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. Festa grande ad Arezzo per il Santo protettore.

4 settembre martedì – Primo Martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario.

10 agosto venerdì – San Lorenzo martire. Lorenzo fu diacono della Chiesa di Roma e subì il martirio nella persecuzione dell’imperatore Valeriano, fu disteso sopra una graticola di ferro rovente. San Lorenzo è ordinariamente rappresentato dagli artisti con in mano la graticola e nell’altra il libro dei Vangeli. Festa nella parrocchia di San Lorenzo dove, alle ore 19, sarà celebrata una Messa solenne.

6 settembre giovedì - Primo giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. 7 settembre venerdì – Primo venerdì del mese. Nella Pieve di Micciano alle ore 20,30 Santa Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. 8 settembre sabato – Natività della Beata Vergine Maria. “Nasce Maria e la sua vita gloriosa illumina la Chiesa”.

12 agosto domenica XIX del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.

9 settembre domenica XXIII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.

15 agosto mercoledì – Assunzione della Beata Vergine Maria. Sante Messe secondo l’orario festivo. “Dio onnipotente ed eterno ha innalzato alla gloria del cielo in corpo ed anima l’Immacolata Vergine Maria Madre di Gesù suo figlio.” Nella parrocchia di Micciano festa della Vergine Assunta titolare della parrocchia.

14 settembre venerdì – Esaltazione della Santa Croce. “Adoriamo la tua Croce Signore. Acclamiamo la tua Resurrezione: da questo albero di vita la gioia è venuta nel mondo”. 16 settembre domenica XXIV del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.

19 agosto domenica XX del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.

21 settembre venerdì – San Matteo apostolo ed evangelista: Nato a Cafarnao, esercitava il mestiere di esattore delle imposte quando fu chiamato da Gesù. Scrisse

24 agosto venerdì - San Bartolomeo Apostolo. Nato a Cana di Galilea fu condotto a Gesù dall’apostolo Filippo.

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un Vangelo in lingua ebraica e si dice che abbia predicato in oriente.

SANTE MESSE FESTIVE CELEBRATE NELLE CHIESE DEL VICARIATO DI ANGHIARI...

23 settembre domenica XXV del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 29 settembre sabato – Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. 30 settembre domenica XXVI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.

Ore 8,00

Pellegrinaggio a Lourdes

Ore 8,30 Ore 8,40 Ore 9,00

Si parte Lunedì 27 agosto. La prima sosta sarà al Santuario di Gesù Bambino, ad Arenzano, oltre Genova. Lì celebreremo la Messa, pranzo e quindi proseguiamo per pernottare a Brignoles, 100 chilometri oltre Nizza. Il martedì arriviamo in serata a Lourdes. Qui ci fermeremo il mercoledì e il giovedì ed il venerdì mattina prenderemo la via del ritorno per giungere ad Anghiari il sabato sera.

Ore 9,30 Ore 10,00 Ore 10,30 Ore 11,00 Ore 11,30

foto emmedipì

Per prenotazioni e ulteriori informazioni: Parrocchia di Micciano 0575/789536

Ore 12,00 Ore 18,00

-PIEVE DI MICCIANO -CHIESA DI SAN LEO -ANGHIARI: Chiesa di S. Stefano -PIEVE DI SOVARA -CHIESA DEL PONTE ALLA PIERA -CHIESA DI TUBBIANO -CHIESA DI CATIGLIANO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -SANTUARIO DEL CARMINE -CENACOLO DI MONTAUTO -CHIESA DI SAN LEO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -PIEVE DI MICCIANO -CHIESA DI TAVERNELLE -CHIESA DI VIAIO -CHIESA DI TOPPOLE -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI Ore 8,30 Ore 8,45 Ore 9,30 Ore 10 Ore 11 Ore 11,15 Ore 16,30 (ore

S. Maria della Pace Le Ville San Michele Arc.lo a Padonchia CHIESA delle monache Monterchi CHIESA della Madonna Bella Pocaia S. Maria della Pace Le Ville San Simeone profeta a Monterchi 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze ore 15 (ore 17 estivo).

Giovedì 2 agosto Pellegrinaggio alla Maestà di San Francesco * Partenza dal Cenacolo di Montauto alle ore 8 circa * Ritorno al Cenacolo per la Santa Messa alle ore 10

Domenica 2 settembre 2001 Festa a Santo Stefano 5


IL PALTERRE: dove gli anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo In attesa di tempi migliori

tanti e l’incasso a fine giornata fu notevole. Così è stato ogni anno. Nel 1991 arrivò don Marco e, grazie a lui, abbiamo potuto realizzare tre grossi interventi di restauro nell’ex convento, per un totale di circa un miliardo e 400 milioni. Certamente abbiamo avuto contributi dalla Sovrintendenza e per il Giubileo e non solo le offerte. Oggi le nostre difficoltà economiche sono finite, il “nostro” Santuario è finalmente ritornato al suo antico splendore perciò ci siamo sentiti obbligati, con lo spirito di solidarietà che ogni buon cristiano dovrebbe avere, ad aiutare la parrocchia di Micciano (tra l’altro anche nostra), impegnata nel restauro di quell’antica Pieve. Abbiamo così devoluto la somma di lire venti milioni. Certi di aver fatto cosa gradita anche per voi lettori, ringraziamo tutti coloro che ogni anno partecipano alla realizzazione della nostra festa e tutti quelli che con il loro contributo aiutano ad andare avanti nel faticoso recupero delle nostre chiese e opere d’arte. Francesca

di Sergio Lombardi

Intendo dire ciò che riguarda il piano del traffico che è in attesa di tempi migliori. Infatti adesso vi è una enorme confusione e secondo me ciò è dovuto al fatto che si è cercato di accontentare tutti finendo poi per non accontentare nessuno. Detto in altre parole si è anteposto la necessità personale a quella massimale senza seguire una linea programmatica. Dopo aver condotto una mini inchiesta fra gli Anghiaresi sono arrivato alla conclusione che non interessa un piano globale ma solo ciò che riguarda personalmente un determinato rione, quindi è necessario capire le priorità di tipo massimale per cui ritengo indispensabile una riforma seria e costruttiva che suggerirei in questo modo : 1) rendere molto, ma molto, ma molto più efficiente la polizia municipale; 2) fare delle scelte tecniche evitando le parzialità; 3) anteporre decisioni di carattere massimale a quelle personali; 4) fare dei piccoli ritocchi al piano già esistente in quanto siamo in un paese scomodo. Da questo punto di vista, e ci dobbiamo adattare, smettiamola di fare i disfattisti: detto in altre parole la vera necessità è quella di educare i singoli cittadini e questo viene ottenuto facendo scomparire la differenza fra pinco e pallino altrimenti si ha l’esaltazione della trasgressione e l’istigazione a delinquere da parte di coloro che si sentono protetti da un nome. È questa l’uguaglianza? Boccaccia mia statte zitta !! Insomma se esiste una regola, esiste per interesse massimale e allora o si rispetta o si va a vivere in cima a monte Butolino.

Lettera aperta alla mia seconda famiglia Sono venuta da molto lontano, la mia terra è l’Ucraina. Là c’è la mia famiglia, i miei figli: è per loro che sono venuta in Italia a lavorare. Quando sono arrivata ad Anghiari, non conoscevo nessuno, non avendo molto in pratica la lingua italiana, sapevo solo di andare in casa Babbini, per fare compagnia a due vecchietti: era l’8 ottobre 2000. È stato facile affezionarmi a “nonno Loris”, un caro vecchietto che mi ricordava il mio nonno della lontana Ucraina. Quando mi avvicinavo per aiutarlo, aveva sempre una buona parola per me, mi accarezzava leggermente la guancia con la sua mano delicata e sospirava “… cara Valentina…” Avrei voluto che vi fosse stato più tempo per stargli vicino, per assisterlo, era una persona facile da amare. Il mio cuore adesso si commuove al ricordo della sua mano che stringe la mia. Mi ero affezionata a lui… e adesso a tutta la sua famiglia, questa mia seconda famiglia che sostituisce quella che ho lasciato e che ha fatto in modo che fosse meno pesante la lontananza dai miei figli. Mi sembra di essere diventata una di loro, ho trovato calore umano ed ho scoperto che ogni piccolo gesto è fatto con amore. Ognuno di loro è importante e vorrei ringraziarli “tutti” perché hanno “tempo anche per me” e mi hanno fatto sentire a casa. Valentina

P.S. Rendo noto che questo sarà il mio ultimo articolo salvo sporadiche pubblicazioni. Saluto cordialmente, Sergio Lombardi

La mia festa al Carmine Sono già trascorsi tredici anni dalla prima volta in cui mi ritrovai a lavorare per poter realizzare la festa dell’Ascensione al Carmine. Allora con noi c’era don Giovanni, che noi tutti ben conosciamo e ricordiamo con profonda stima. Il morale alto, tanto entusiasmo e tanta voglia di fare ci accomunava, perché desideravamo che tutto andasse bene. Avevamo necessità di offerte perché il “nostro” Santuario aveva bisogno di un grosso intervento al tetto. La popolazione no ci deluse, tutti risposero, vennero in

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La festa dell'Ascensione...

Beatitudini della sera di Cmr

La festa dell’Ascensione anche quest’anno è stata vissuta nella sua pienezza anche da parte delle tante persone che sono venute al Santuario del Carmine. Ha visto il concorso di moltissime persone da tutta la Valtiberina e anche dalla zona di Perugia. Da segnalare in particolare quelle persone che si sono consacrate alla Madonna del Carmine e che fanno parte della Confraternita dello Scapolare e sono venute in quel giorno per rinnovare il loro impegno. Le cerimonie liturgiche sono state vissute con intensità e in modo appropriato in questo nostro Santuario di vallata.

Il sole sorgerà Tu, amico, grazia sorprendente, gioiello prezioso, tu ed io possiamo aiutare il sole a sorgere ogni mattina. (Da una pubblicazione delle Edizioni Paoline)

... e la tombola

Queste bellissime parole che mi sono state inviate da una cara amica io le giro a voi tutti che leggerete o non leggerete le “Beatitudini della sera”. Le rivolgo ad ogni membro della nostra comunità, con l’augurio che l’amicizia, intesa anche come solidarietà, lenisca dolori e piaghe, dia speranza e gioia e dia in particolare ad ognuno il desiderio di donare, più che di ricevere. Scrivo poco, non perché vada in vacanza, ma per lasciare un po’ più spazio ad altri, ad altre idee. Mi sembra anche questo un segno di amicizia e di rispetto in seno alla famiglia de “L’Oratorio”. Pace e bene a tutti e a tutti buon riposo in questa estate 2001.

Nel pomeriggio, nell'accogliente chiostro restaurato, la tombola riservata ai ragazzi ha concluso la giornata dell'Ascensione al Carmine. Per la cronaca è stata vinta da Sonia Chiribini ma, naturalmente, abbiamo cercato di accontentare con altri premi i tanti altri ragazzi che, con i loro genitori, sono stati assieme a noi.

LE LOGGE di Clèto

Il nuovo Belvedere Beppe – Cecco l’è visti i lavori là pe’ la via Nova! Cecco – Ma ‘n du, a le Corriere? B. – No, laggiù a la curva ‘n du c’era le cuncimaie! C. – Ah, ho capito. L’altro giorno ‘nfatti da ‘n Tralemura ho visto qualcuno che lavorèva ma ‘n m’era riuscito a vedere bene. Ma mo’ questo Belvedere cume se chiamarà: de la cuncimea? B. – Mah, ‘n me sembra un gran bel nome. Alora chiamemilo cume se chiamevon ‘na volta le chèse lì sotto, ‘n du ci sta i Mafucci: Ca’ de Maurizio. Belvedere de Ca’ de Maurizio. C. – Eh, potrebbe essere ‘n’idea. B. – Ma de tutti quel’altri lavori che fano per Anghièri vecchio, ‘n me dici gnente. C. – Che vu che te dica. I lavori son tanti e sicché un po’ bisogna adattasse specialmente noi che se sta da quele parti. E 'nfatti 'na volta chiudon 'na via, n'antra volta 'n'antra. Però me sembra che i lavori procedon bene e sicché fra poco ciavremo tutte le vie armisse al posto. B. – E ‘nfatti per l’istète ci sarano parecchie vie armissse al posto e almeno se farà bella figura cui turisti. C. – Speremo che almanco serva a qualcosa. Mo te saluto che ciò da passere dal macelléo sinnò la mi’ nora mi ciarmanda. Te saluto Beppe.

Bigliettini... da strada di Civis

Capita di vedere lungo le nostre strade, appiccicati ai cartelli stradali, dei simpatici bigliettini che indirizzano per un compleanno, un matrimonio, una gara di vario sport. Sono avvisi fatti alla buona, in casa. Scritti a mano o con il compiuter. Ma mentre gli autori sono molto veloci e solerti nel collocare tali avvisi, passata la festa, nessuna mano pietosa passa poi a toglierli. Io credo che questa dei bigliettini messi sui segnali stradali, pur se giuridicamente non sarebbe ammessa, può essere una cosa simpatica a patto che si provveda personalmente e, se possibile, con celerità, alla loro rimozione.

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL'ARTE di don Quinto Giorgini

Chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze dell’altare maggiore era costituita da un AFFRESCO raffigurante la MADONNA della MISERIIl complesso di Pianezze con la canonica e la chieCORDIA, sa (foto: Archivio Parrocchia di Monterchi). giunto fino a noi e che gli esperti datano tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo Questo dipinto affumicato, screpolato, saturo di umidità, di notevole pregio, è stato finalmente restaurato nel 1998 dallo stesso restauratore della Madonna del Parto, Guido Botticelli assistito da Stefania Franceschini e Silvia Botticelli. Il dipinto si staglia sulla parete dell’altare maggiore e rappresenta la Vergine incoronata da due Angeli, con le braccia materne allargate per ricoprire a destra e a sinistra sotto il suo verde manto, tutti i figli e i vari membri della Chiesa, dal papa al vescovo, uomini, donne, bambini e semplici fedeli che si rifugiano sotto la protezione della Madre. Purtroppo il volto è stato completamente rifatto in uno dei diversi restauri dei secoli passati. È andata perduta anche la mano sinistra della Vergine. La spesa per il restauro, di circa dieci milioni, è stata pagata con le offerte del popolo e dei benefattori. Nell’altare laterale di questa Chiesa, si custodisce in una piccola nicchia un’antichissima, pregiata ed artistica Pietà qui portata nel 1906 dal “Poggio della Madonna” ubicato sopra la località “Murcia” poco distante dalla “Tina” del leggendario “uomo selvatico”. Restano solo i ruderi del piccolo Oratorio medievale, ma l’antica Pietà trecentesca, in terracotta policroma (la Vergine particolarmente Addolorata con in braccio Gesù morto) continua ad essere molto venerata in questa Chiesa di Pianezze considerata come il Santuario mariano della vasta Parrocchia di PADONCHIA. Appartiene a questa Chiesa anche un calice in rame dorato, con coppa d’argento, lavorato a sbalzo e a cesello, di fattura umbratoscana della meta del sec. XV che misura cm. 16,5x 5,8 attualmente esposto nel museo di Sansepolcro. Questa Chiesa di Pianezze che era in pessime condizioni è stata restaurata nel 1995 per iniziativa e spese sostenute in gran parte dalla popolazione, circa quaranta milioni. Sul piccolo campanile a vela, ci sono tre piccole

Il nostro Vicariato si estende sull’intero territorio dei Comuni di Anghiari che ha una superficie di 132 kmq. e Monterchi che ne ha soli 28. È lambito dal Tevere ed attraversato dai suoi affluenti: il Sovara, il Cerfone ed il Padonchia. La popolazione è di circa 8 mila abitanti di cui 2 mila circa sono nel territorio monterchiese. Le Parrocchie sono rimaste 14, i sacerdoti 10. Ci sono 3 Comunità Religiose: le Monache Benedettine di Monterchi, le Suore di Nostra Signora del Cenacolo di Montauto, e le Suore agostiniane presso la Casa di riposo della Ripa. Gli Edifici sacri appartenenti a parrocchie, a Comunità religiose, a Confraternite, a privati sono ricchi di storia, di arte e di religiosità popolare e se ne possono contare circa 50. Noi vorremmo gradualmente presentarli, sinteticamente negli aspetti più interessanti, ai lettori del nostroPeriodico

Vicariale perché siano sempre più consapevoli del grande patrimonio storico-artistico e religioso che i nostri antichi ci hanno lasciato in eredità e che noi moderni spesso non riusciamo né ad apprezzare né a custodire.

Iniziamo con la Chiesa ex-parrocchiale di S.MICHELE ARC.LO a PIANEZZE. Alla destra del torrente Padonchia, a mezza costa sul fianco settentrionale del Poggio di Coianello, a m.410 s.m. sorge questa Chiesa che affonda le sue radici nell’alto medioevo, probabilmente al periodo longobardo, essendo una delle sette chiese dedicate, in queste parti, all’Arcangelo S. Michele (Patrono del longobardi) e qui festeggiato 1’8 maggio. Nella Visita del Vescovo Matteo del 1230 figura nell’elenco della chiese della Pieve paleocristiana di S.Antimo con l’appellattivo di “Pianecca” Nella Decima del 1349 “l’Ecclesia di Pianechi” risulta tassata per “Lib. X”. Questo toponimo muta poi lentamente in “Pianezzo” ed infine in “Pianezze”. Dalla Diocesi Tifernate e dalla Pieve di S.Antimo passa, nel 1520, alla nuova Diocesi di S. Sepolcro e alla nuova Pieve di S. Simeone in Monterchi. Nella Visita del Vescovo biturgense del 1593, questa Chiesa era in buone condizioni e vi si celebrava la S. Messa una volta al mese in giorno festivo. Nel 1651, questa Chiesa venne annessa, insieme ad altre vicine, a quella di S. Lucia a Casanova (ora scomparsa) ma allora era retta da un certo D. Giovanni Graziani. Questa Parrocchia di S. Lucia era ubicata alla sinistra del Padonchia di fronte a Ripoli in località “Tocci”. Nella Visita del 1635 si trova scritto che l’Icona

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antiche campane: una è purtroppo incrinata mentre la più grossa è stata elettrificata nello scorso Anno Santo e diffonde il suo melodioso suono tre volte al giorno per invitare la popolazione della Valle del Padonchia alla preghiera. Accanto alla Chiesa c’e in pietra, la Casa canonica bisognosa di restauri. Gli ultimi parroci residenti a Pianezze furono D. Agostino Boncompagni dal 1934 al 1945 e poi D. Carlo Spoldi dal 1948 al 1954. Don Giuseppe Rinaldi parroco di Ripoli vi ha fatto servizio fino al 1995. Ora è servita dal parroco di Monterchi-Padonchia-Pocaia che vi celebra la S. Messa nel pomeriggio dell’ultima domenica di ogni mese.

A destra l'affresco della Madonna della Misericordia conservato nella chiesa di Pianezze (foto: Archivio Parrocchia di Monterchi).

Anghiari vuole ancora i “quadri viventi” per la Madonna di Loreto? di Mario Del Pia

Questo era il titolo di un articolo scritto da Giovanna Negrotto per l’Oratorio nel 1972. A quasi trent’anni di distanza la domanda si pone di nuovo pur se ogni anno la festa viene sempre organizzata. Vogliono ancora gli anghiaresi (quelli di Anghiari vecchio) continuare la bella tradizione dei Quadri viventi in modo deciso e sicuro? Perché la risposta sia positiva riporto alcune notizie ripescate dall’archivio parrocchiale. Si tratta di notizie che ci fanno arretrare di molti decenni l’origine di questa bella tradizione. Siamo infatti nell’anno 1848 e fra le varie annotazioni nei libri della chiesa di Badia troviamo che il giorno 8 dicembre fu iniziato un triduo dalla “Società di Maria Santissima di Loreto”. È chiaro quindi che già in quell’epoca esisteva ed era viva la tradizione della festa della Madonna di Loreto. Un elemento in più per essere orgogliosi di questa bella tradizione! Riporto ora un elenco di iscritti alla apposita Società della Madonna di Loreto che forse preparava la manifestazione e che dovrebbe risalire agli anni trenta e comunque prima del 1938. Qui molti di voi troveranno madri, nonne o amiche di famiglia che avevano a cuore questa notturna festa anghiarese.

PIA SOCIETÀ DI MARIA SS. DI LORETO ANGHIARI Elenco delle Consorelle 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17) 18) 19) 20) 21) 22) 23) 24) 25) 26)

Alessandrini Maria Blasi Rosa Brani Maria Babbini Francesca Busatti Romilda Bartolomei Antonietta Bianchi Maria Brizzi Antonietta Bartolomei M. Elena Bartolomei Ida Bianchi Santa Busatti Iole Bonarini Italia Ceccovecchi Teresa Corsi Antonia Coleschi Assunta Cuccini Aldina Cuccini Germana Cerruti Lea Cristini Rosa Corsi Settimia Cangi Maria Cambi Polverini Giuseppa Corazzini Maria Chieli Vittoria Carleschi Teresa

27) 28) 29) 30) 31) 32) 33) 34) 35) 36) 37) 38) 39) 40) 41) 42) 43) 44) 45) 46) 47) 48) 49) 50) 51) 52)

Conti Agnese Cuccini Adele Ciunci Elena Cesari Lucia Cerboni Pergente Del Pia Terzina Dragoni Maria Dini Maria Donnini Ida Del Furia Rosa Darbesio Isolina Ghignoni Angiolina Gigli Assunta Guerri Maria Santa Guadagni Angiola Giabbanelli Arrighi Elisabetta Origeni Francesca Ghignoni Maria Gennaioli Vera Giabbanelli M. Pupa Giabbanelli Caterina Giannini Isolina Guadagni Marietta Innocenti Lucia Inci Marietta Leonardi Fenisa

53) 54) 55) 56) 57) 58) 59) 60) 61) 62) 63) 64) 65) 66) 67) 68) 69) 70) 71) 72) 73) 74) 75) 76) 77) 78)

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Lapini Assunta Leonardi Rosa Lani Aurelia Locci Teresa Leonardi Fausta Mondani Francesca Melani Vincenza Monteneri Vittoria Meoni Mercede Merendelli Maria Mancini Felice Mondani Rosa Mondani Marietta Mercati Abigaille Nencioni Nella Nencioni Amalia Nofri Zeffira Paci Assunta Pericchi Rachele Pepi Assunta Polverini Giuseppa Polcri Elisa Pernici Eugenia Pernici Lucia Papini Maria Primaveri Elisabetta

79) Papini Conforta 80) Peluzzi Zeffira 81) Ricci Celeste 82) Rossetti Evelina 83) Romani Margherita 84) Romani Eufemia 85) Ricceri Elisabetta 86) Santi Conti Lucia 87) Santi Ida 88) Tavanti Maria 89) Torriani N.D. Giulia 90) Tenti Ottavia 91) Tagliaferri Elisabetta 92) Tofani Eugenia 93) Vichi Romilda 94) Vannocchi Maria 95) Vitellozzi Carmela 96) Vannocchi Giuditta 97) Vellati Letizia 98) Veneziani Isolina 99) Vannocchi Ottorina 100) Zanchi Elda 101) Zoi Elisabetta


NOTE DALLA MISERICORDIA a cura di Massimo Redenti

I "Piccoli Fratelli" ed altro... dal Magistrato Il Magistrato della Confraternita di Misericordia, nella riunione del 5 luglio c.a., ha deliberato, fra gli altri punti all’ordine del giorno, alcune iniziative di cui riteniamo giusto dare pronta informazione. È stato deciso di effettuare l’adozione a distanza di due bambini, attraverso le “Missioni” delle Suore Agostiniane di San Giovanni Valdarno. È stato deliberato di istituire, all’interno della Confraternita di Misericordia, il gruppo dei “Piccoli Fratelli” ed il gruppo giovanile, peraltro già previsti dallo statuto (art. 19 e 20). I “Piccoli Fratelli” sono gli iscritti fra i 10 e i 15 anni. Essi parteciperanno alle opere ed ai servizi consentiti dalle loro possibilità, curando particolarmente la propria formazione spirituale sotto la guida dell’Assistente Spirituale (“Correttore”) o di un suo delegato. Sono diretti dal “Maestro dei Piccoli Fratelli” nominato dal Magistrato, ed al termine del 15° anno di età essi passano di diritto al Gruppo Giovanile. Il Gruppo Giovanile è composto da giovani fra i 16 ed i 24 anni. Gli appartenenti al Gruppo Giovanile svolgono le attività caritatevoli generali della Fraternita in collaborazione con gli altri confratelli e consorelle. Il Capo-Gruppo fa parte di diritto del Magistrato. È stato deciso infine di inserire all’interno del Magistrato quattro nuovi membri da individuare fra gli abitanti di ciascuna delle frazioni più grandi del paese (Motina, San Leo, Tavernelle e Ponte alla Piera). Lo scopo di tale iniziativa è quello di “cementare” in maniera sempre più netta gli abitanti dei vari agglomerati urbani nel tentativo di avere una Confraternita di Misericordia sempre più pronta e puntuale ad assolvere ai propri compiti istituzionali. Chiediamo alla nostra gente adesione e partecipazione per tutte le nostre iniziative, affinché si riesca a concretizzare nella maniera migliore lo spirito di volontariato e di umana carità, obiettivo e guida di tutto il nostro impegno improntato alla migliore coscienza civica e cristiana. IL GOVERNATORE Massimo Redenti

Il cammino per l'acquisto della nuova ambulanza è iniziato Nei primi giorni di sottoscrizione, alla data del 4 luglio, ci sono pervenute le seguenti offerte: Baldi Mauro Ghignoni Vera Giabbanelli Giancarlo Giabbanelli Gino Giovagnini Pierluigi Raffaelli Benito Ricceri Nada Rossi Vera Cuccini Anonimi vari

Come già precedentemente annunciato, la Confraternita di Misericordia ha la necessità di acquistare un’auto (usata) per i servizi sociali dell’associazione, e soprattutto una nuova ambulanza. Per i due acquisti i preventivi ufficiali evidenziano una esigenza di spesa di Lit. 110.000.000 A tal proposito rinnoviamo a tutta la popolazione anghiarese la richiesta di aiuto, ricordando che le offerte potranno essere effettuate:

Lit.

Totale Lit.

- sul nostro conto corrente bancario n. 5617 presso la Banca di Anghiari e Stia, Credito Cooperativo - sul nostro conto corrente postale n. 14064521 - direttamente presso la nostra sede di via Matteotti n. 129, dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 12,30

Il cammino ha avuto inizio. La strada è ancora lunga. Aiutateci a raggiungere la meta. 10

400.000 300.000 200.000 200.000 200.000 200.000 50.000 200.000 250.000 2.000.000


Vita di colonia

Giubileo 2000

di Maria Pia Fabiani

“Ragazzi, arriva Scelba” grida Franco e dai compagni corre difilato. Una pulita al grembiulino bianco e ciascuno al suo posto è ritornato. Vien di piazza la Lidia frettolosa e fa un acuto: “Pimpiri, cammina!” Corre Giancarlo col visetto rosa e sbuca dietro a lui la Mariolina. “Avanti, siamo pronti?” È la Vinicia che prepara la marcia dei… sessanta. “Signorina m’han rotto la camicia!” “Cominci presto, Madonnina Santa!” “Via, su, si parte! Marcia! State zitti! Un dué! Un dué! Non fate i pecoroni! Su la testa per bene! Belli dritti! Pino, sta’ fermo!” “Mi van giù i calzoni!” Eccoli giunti. Libero e felice corre ognuno alla tazza profumata. Dai cipressi sogguardano in tralice, i passerotti, quella gran nidiata. Ma sanno che ben presto se n’andranno ai lieti giochi, i piccoli, e per loro sulle tavole e in terra lasceranno una ricchezza di molliche d’oro. E grida e risa e giochi e mormorio di sommesse preghiere e corse e canti. “Attenti a quei ragazzi!” fa il buon Dio su in Paradiso ai suoi Custodi Santi. “A lavarsi le mani!” È la Vittoria che guida la sua squadra al rubinetto. “Però, due volte al giorno questa storia!… -brontola Tullio- Quand’è fredda smetto!” “Che mangiarino!…” “Angelica, mi date un altro po’ di questa pastasciutta?” “A me la carne senza le patate.” “Chiudete il becco, se no… niente frutta!” E poi… riposo. Qualche bimba, presso la signorina, studia la lezione. Qualcuno dorme all’ombra del cipresso e un passero gli canta una canzone. Una piccola cuce l’abitino per la bambola che la guarda muta; poi le fa un letto con gli aghi di pino, con un’altra piccina che l’aiuta. Così tra i giochi, all’ombra degli abeti tra gli oleandri e i cespi delle rose passano i bimbi giorni e giorni lieti e le mamme li pensan fiduciose. Non molto resterà nel vostro cuore, bambini, lo sappiamo. Non importa. Finché vive la fiamma dell’amore ogni speranza al mondo non è morta.

La partecipazione al Giubileo 2000 è stata per me un’esperienza indimenticabile e fantastica. La prima cosa che mi ha impressionato molto era vedere la gente che parlava in diverse lingue, ma che nel cuore parlava una lingua sola cioè quella dell’amore. Poi un’altra cosa, che quando camminavamo e passavamo sulle strade tutti i giovani cantavano solo per il Signore: è stato stupendo e meraviglioso. Il nostro canto sorgeva dai nostri cuori, la vita si sentiva viva. Negli occhi di ogni persona si vedeva la gioia scesa dal cielo che faceva tremare le anime. Tutte le giornate erano piene di attività, però una cosa era chiara; non sapevamo dove stesse di casa la stanchezza. Le giornate erano tutte speciali. Ogni giornata racchiudeva qualcosa di particolare. E ho capito che siamo fortunati ad avere un Dio vivo che ci regala la gioia in abbondanza. La giornata più fantastica e particolare per me è stata quando abbiamo dormito fuori. Vorrei dire che in alcuni momenti di quella giornata non mi vengono in mente per adesso perché l’emozione è stata forte, però una cosa è certa: è stato bellissimo. Eravamo tutti uniti e uno accanto all’altro. Tutte le controversie, i razzismi, gli equivoci erano spariti, non esistevano più. Vedere tanti giovani tenersi per mano; la mano bianca su quella nera, quella gialla su quella bianca e via dicendo, abbiamo capito che agli occhi del Signore siamo tutti uguali. Un’altra cosa che mi ha colpito è stato quando sentivo la voce del Papa mi sentivo commossa ed emozionata. Un uomo con tanti anni sulle spalle, e per tutti gli anni in servizio di Dio raggiava la bontà in tutti noi. Mi sembrava che il mondo si era fermato sul tasto della gioia e ho dimenticato tutte le tristezze, i dolori e le monotonie. Inoltre mi è piaciuta anche la generosità, la sollecitudine e la disponibilità di tutti i volontari i quali ci hanno servito con molta dovizia e abbondanza facendo qui analogia con la parabola dei cinque pani e due pesci. Gesù Cristo ha benedetto tutto ciò sia nella parabola e sia nei momenti vissuti da noi. Poi mi ha colpito anche l’Architettura di San Pietro, la Piazza di Spagna, però era bello vedere tutti i giovani pieni di vita e di gioia e bandiere di tutte le nazioni che erano innalzate per il Signore. Per me saranno indimenticabili e impresse nella memoria i giorni vissuti durante il Giubileo. Grazie a tutti di avermi dato la possibilità di partecipare al Giubileo 2000, che Dio sia con voi, con affetto Marjana Stefa

Per rinfrancare una donna di Turiddo Guerri

Per rinfrancare una donna offesa in pubblico, uno che la conosceva le disse: - Non se la prenda, "Signora", nessuno è perfetto a questo mondo. Così lei ebbe della "signora" un'altra volta. 11


Il Rosario

Costanza

Tutte le sere di maggio la recita del S. Rosario ci ha offerto l’opportunità di seguire Cristo, attraverso l’esempio di Maria; ogni volta abbiamo meditato su un aspetto caratteristico della sua vita: dono dell’ascolto, della sollecitudine verso gli altri, dell’obbedienza, della fede… L’ultima sera siamo stati invitati a fa nostro e a mettere in pratica un appellativo di Maria: teofora, cioè portatrice di Cristo. La nostra preghiera deve farsi continuo colloquio con Dio per rendergli innanzitutto grazie per i doni che riceviamo ogni giorno e chiedere l’aiuto di essere forti nelle prove: anche noi saremo imitatori e portatori di Cristo nel mondo. Marida

Costanza è, per come la conosco io, quell’angioletto che vi bacia lievemente col suo sorriso consapevole, con i suoi grandi occhi liquidi e calati da cuci traspare una limpida purezza verginale di incontaminato candore. È vivace, chiacchierina e peperina, ama curare il suo aspetto con piccole innocenti vanità come le treccine rasta. Quando entri nel suo negozio, sa già quali sono le tue abituali sigarette e te le porge con un sorriso d’intesa. Ogni volta che l’ho presa in braccio per i venti metri fino al bar di fronte mi ha ringraziato con tanta gratitudine e dolcezza da imbarazzarmi. Povero uccellino senz’ali! Mi si stringeva il cuore a vederla così fragile e ferita. Ma è venuto quel giorno benedetto dell’Ascensione e con un insperato e inatteso colpo d’ala, Costanza ha ritrovato, libero, il suo volo. È un miracolo, si è gridato e si è scritto, magari fra virgolette perché chi è troppo orgoglioso per le semplici verità, che solo i piccoli del vangelo possono accogliere, si arrovella nel tentativo di trovare una spiegazione “razionale”. Certamente è la Fede che riconosce il miracolo e nessun miracolo può far scaturire la Fede in un cuore duro. “Credo quia impossibile” cioè io credo perché è impossibile. Miracolo, il latino “miraculum”, vuol dire prodigio: e non è un prodigio che la piccola si sia levata alta sul proprio dolore, che tutto il Paese commosso si stringa intorno a Costanza? Mentre la Chiesa, con giusta cautela si premura di verificare se può ravvisarsi in questo evento un intervento divino e la Scienza, con doverosa e fredda razionalità laica tenterà di dimostrare che le cure praticate e la mobilitazione di umane e terragne risorse sono all’origine di questo prodigio, “noi chiniam la testa al Massimo Fattore che volle in Lei del Creator Suo Spirito più vasta orma stampar.” E ci auguriamo che questa gioia non sia congelata in asettica rutinaria burocrazia medico-curiale.

GITA CON IL GRUPPO FRATRES DI ANGHIARI. di Cesare Ganganelli

Sabato 2 giugno 2001, festa nazionale, si è svolta una bellissima gita a cura del gruppo donatori di sangue Fratres di Anghiari. Il viaggio aveva come meta Tarquinia, Tuscania ed il lago di Bolsena. La giornata è cominciata alle ore 6:00, quando dal campo della Fiera siamo partiti a bordo di un nuovo fiammante autobus a due piani della ditta Baschetti. Era presente anche il nostro don Juan Carlos, con il pulmino della parrocchia, per trasportare altre persone, oltre alle settantanove previste. Arrivati a Tarquinia, nostra prima tappa, siamo andati a visitare le famosissime necropoli che testimoniano la floridezza goduta dalla città, quando era uno dei più potenti centri etrusche. Risaliti poi nel pulmann, ci siamo portati sul vicino lungomare e più precisamente a Tarquinia Lido, dove abbiamo tranquillamente pranzato e preso un gustoso gelato. Arrivati a Tuscania siamo andati a visitare la chiesa di S. Pietro, famosa per la bellissima cripta e perché costruita interamente in tufo. Scattata poi qualche foto ricordo, siamo ripartiti a bordo del nostro autobus verso l’ultimo luogo in programma: il lago di Bolsena. Lì ci siamo imbarcati in un piccolo battello il quale ci ha fatto fare un giro completo di circa un’ora di tempo. Durante questa escursione la guida ci spiegava la storia di questo famoso lago e ci dava preziose informazioni sulle isole lì presenti: la Bisentina e la Martana. Preso poi un secondo gelato siamo ripartiti per Anghiari dove siamo arrivati alle ore 23:00 circa scoprendo, con stupore, che aveva anche piovuto. Ringrazio non solo a nome mio, ma anche a nome di altre persone, il gruppo Fratres per le numerose e bellissime gite che organizza.

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La vignetta: Quando è tardi è tardi!


Angolo della Missione Rubrica a cura di Franco Cristini

La giornata di missionarietà ad Anghiari Domenica 10 giugno 2001 si è svolta nella nostra parrocchia di Anghiari la giornata di missionarietà e di promozione delle adozioni a distanza. Abbiamo vissuto dei momenti veramente intensi di fede e di carità cristiana; abbiamo ascoltato ed ammirato fratelli e sorelle che ci hanno illustrato le loro esperienze missionarie in terre lontane in Africa e in India; ci siamo emozionati per la grazia e la naturalezza della danza di preghiera di alcune giovani sorelle agostiniane indiane e mozambicane; abbiamo assistito commossi alla celebrazione della Santa Messa. Dio infine ci ha voluto premiare con un cospicuo numero di nuove adozioni a distanza. Una quindicina di bambini del terzo mondo hanno trovato un sicuro sostegno nel loro sviluppo fisico e spirituale. Grazie quindi ai nuovi adottanti. Un ringraziamento particolare da parte mia a tutti coloro che si sono adoperati per il buon esito di questa giornata, che Dio renda loro merito. A tutti un invito a convertirsi alla missione perseverando nella carità ed a seguire l’invito che Gesù fece a Pietro pescatore come racconta l’evangelista Luca (5, 1-4): “Prendi il largo.” Pace e bene.

Sogno infantile di Vera Cuccini

Un aquilone è salito lassù tra l’azzurro del cielo ha strappato il filo dalla mano d’un bimbo che ora tende aperta, disperatamente verso l’alto mentre due calde lacrime scendono dai suoi occhi aperti nello spazio infinito… È un sogno infantile portato via dal vento, lo sfolgorio dei colori appariscenti tra i bianchi cirri, ora un nastro dorato che sale veloce più su; ora lentamente discende per restare immobile su un filo d’argento. A un tratto la brezza marina l’avvolge in un tiepido abbraccio e lo porta lontano lontano tra sogni, chimere e illusioni dove tutto svanisce e si perde per non tornare mai più…

Non bastano epigrammi di Turiddo Guerri Non bastano epigrammi, aforismi e massime per fare uno scrittore, ma ne sono un piacevole accessorio, sempre che lo scrittore sia tale.

Ecco, avverbio ricorrente nei misteri della nostra fede Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele, dice Isaia 700 anni prima di Cristo. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù, dice l’Angelo Gabriele a Maria. Ecco-mi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto, risponde Maria. Ecco la stella che avevano visto nel suo sorgere li precedeva finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino, racconta Matteo. Ecco io vi mando come pecore in mezzo ai lupi, dice Gesù. Ecco colui che mi tradisce è vicino, dice Gesù. Ecco l’uomo, dice Pilato consegnando Gesù ai carnefici. Ecco il tuo figlio, Donna, dice Gesù alla Madre ed ecco la tua madre, dice al discepolo che amava. Poi muore sulla croce. Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo, dice oggi il Sacerdote all’Altare. Ognuno di noi risponde nel suo cuore: lo so, Signore, che non sono degno che Tu venga dentro di me, ma se Tu dirai una sola parola io sarò salvato. Quale parola, Gesù? Dirai: vieni, vieni con me, seguimi nella passione e nella morte, per poi con me risorgere alla vita eterna. Cmr

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari 25 ANNI DI ATTIVITÀ

VENTICINQUESIMO: Convegno su "Donazioni e volontariato". Ospiti e relatori presso la sala della Misericordia.

“18 marzo 1976”: è questa la data ufficiale di nascita del Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” di Anghiari, costituito su iniziativa dell’allora Magistrato della locale Confraternita di Misericordia, il cui Governatore, Fedele Boncompagni, promosse nei mesi precedenti una intensa opera di sensibilizzazione, facendo recapitare ad ogni anghiarese un lettera personale esplicativa delle finalità e della struttura organizzativa di questa nuova associazione, all’insegna del motto “UNA STILLA DEL MIO SANGUE PER UN PALPITO DEL TUO CUORE “. Non molti, per la verità, furono quelli che risposero prontamente a tale importante invito: diciannove furono i primi donatori e sette i soci collaboratori (le novità, si sa, pur belle e significative che siano, ci mettono del tempo per essere comprese ed apprezzate !!!): primo presidente del gruppo, la sig.ra Calli Mara, che mantenne l’incarico sino al giugno dell’anno successivo. Ad essa subentrò il sig. Pozzoli Agostino che, coadiuvato dal vicepresidente Vellati Veniero, diresse l’associazione con impegno e dinamismo per ben otto anni, facendole compiere un bel passo in avanti in termini di donatori attivi (139), soci sostenitori (149) e di media annuale delle donazioni di sangue (124). Nel dicembre 1985 venne eletto dall’assemblea dei soci un nuovo Consiglio Direttivo che nei giorni successivi individuò nella persona di Massimo Redenti il nuovo presidente: questi rimarrà alla guida dell’associazione per ben dodici anni, insieme alla sua vice sig.ra Gamberonci Paola. E’ questo il periodo durante il quale il Gruppo riuscì a conseguire la piena maturità, grazie all’intelligente e instancabile lavoro non solo del suo presidente ma anche di un attivo e consolidato Consiglio Direttivo, nonostante l’imperversare di grosse problematiche nazionali che in quegli anni iniziarono a coinvolgere, più o meno direttamente, il mondo della trasfusione ( aids, primi casi di sangue infetto). I donatori raggiunsero (anno 1995) la ragguardevole cifra di 320, con 370 donazioni annuali, mentre i soci sostenitori salirono a 254. Il Gruppo si fece promotore di tante altre iniziative che finalizzate sempre alla promozione nel paese della donazione del sangue, coinvolsero il mondo della scuola (concorsi riservati a tutti gli studenti del paese,

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pubblicazione del volume “Annali della terra di Anghiari” di Lorenzo Taglieschi, celebre opera dello storico anghiarese trascritta nel 1991 da due classi della Scuola Media), quello dello sport (sponsorizzazioni di numerose società) e quello turistico ricreativo (gite sociali ). L’attuale presidente, Pietro Ganganelli, assume la guida del gruppo nel gennaio 1998, coadiuvato da un Consiglio Direttivo formato dai signori Draghi Massimo (vicepresidente), Madiai Franca (capogruppo), Cancellieri Vadero (segretario), Redenti Massimo (economo), Boldrini Simona, Cristini dott. Franco, Leonardi Roberto, Valbonetti Giampiero Gamberonci Paola, Zanchi Maris, Vichi Alessandro, Pacchini Monia (consiglieri) e Vellati Veniero (responsabile dei rapporti con il Centro Trasfusionale). Con impegno e continuità vengono confermate le linee guida già seguite dai predecessori, puntando tutto sul consolidamento ulteriore del gruppo, attraverso una sistematica azione di sensibilizzazione della gente verso i valori morali e civili della donazione del sangue. Si riallacciano i legami con il mondo della scuola (terza edizione del Concorso per tutti gli studenti del paese, dalla materna alle superiori), si riprende ad organizzare, con crescente successo, viaggi turistici nelle più svariate località della penisola (Venezia, Rapallo, acquario di Genova, isola d’Elba, Tarquinia-Tuscania- lago di Bolsena), viene proposta per la prima volta la “Festa Estiva del donatore” che, giunta alla terza edizione, costituisce ormai, insieme all’annuale “Giornata del donatore”, un appuntamento importante e tanto atteso non solo dagli iscritti ma anche da tutti gli abitanti di Anghiari. Nel febbraio ultimo scorso, dopo anni di assenza, è stato riproposto il “Veglione Mascherato del donatore”, nella storica dimora di Baldaccio, il Castello di Sorci. È sicuramente grazie anche a tutto ciò che, alla fine dell’anno duemila, il gruppo consegue il record storico delle quattrocentocinquantasette (457) donazioni, con 390 donatori e 269 soci sostenitori, conquistando, si fa per dire, il secondo posto tra i diciotto gruppi “ Fratres” della provincia. Sabato 07 e domenica 08 luglio ultimi scorsi, infine, vengono festeggiati i 25 anni della fondazione, con l’impegno preciso di migliorare ancora tale record, conseguendo a fine anno l’importante traguardo delle CINQUECENTO donazioni di sangue.

VENTICINQUESIMO: un momento della celebrazione Eucaristica in piazza Baldaccio.


UN VENTICINQUESIMO... INDIMENTICABILE “Fai vincere la vita, dona sangue e plasma”. All'insegna di questo slogan si sono celebrate le “nozze d’argento” del Gruppo “Fratres”, con una due giorni ricca di significativi appuntamenti che, annunciati da tempo, hanno visto la partecipazione di tanta gente Da segnalare, in particolar modo, il CONVEGNO del sabato sul tema “Donazioni e Volontariato tra passato, presente e futuro”. Numerosi gli ospiti presenti: Maddalena Senesi, Sindaco di Anghiari, Roberto Rossi, Presidente della Comunità Montana

VENTICINQUESIMO: Spettacolo musicale in Piazza Baldaccio con l'esibizione del Corpo di ballo della Palestra Dynamis.

Valtiberina Toscana, Francesco Scarano del Consiglio Regionale, Alberto Veracini presidente del Consiglio Provinciale dei Gruppi “Fratres” e gli ex presidenti dell’associazione sig.ra Mara Calli, Pozzoli Agostino, Massimo Redenti, attuale Governatore della Confraternita di Misericordia. Due i relatori: il dott. Nilo Venturini del reparto di chirurgia dell’ospedale di zona e la dott.ssa Paola Vannini . Nei loro interventi, hanno affrontato le problematiche connesse alla donazione non solo del sangue ma anche degli organi, alla luce delle recenti disposizioni ministeriali in materia. È stata ribadita, a più riprese, la necessità di una maggiore e corretta informazione della gente su questi temi, a tutti i livelli, e di un deciso incremento del numero dei donatori periodici, considerata l’attuale “emergenza sangue” che affligge non solo la realtà nazionale ma anche quella regionale. Raccontare in poche righe tutte le iniziative di questa festa, descriverne le emozioni vissute e farne un bilancio dei risultati conseguiti è im-

presa così ardua da indurmi, a questo punto, ad affidare alle immagini riprodotte in queste due pagine tale compito, con la convinzione che questi festeggiamenti abbiano centrato l’obiettivo previsto, quello cioè di aver contribuito a “far vincere la vita” , inducendo la nostra gente a riflettere sull’ importante argomento della donazione del sangue. Un doveroso ringraziamento all’Amministrazione Comunale che insieme alla Comunità Montana ha patrocinato la manifestazione ed ai gruppi Compagnia dei Propheti, corpo di ballo palestra Dynamis, Filarmonica P. Mascagni, Gruppo ciclistico e società di pallavolo “Fratres” per la loro presenza. Un caloroso “GRAZIE”, infine, ai miei più stretti collaboratori: Franca, Franco, Veniero, Simona, Alessandro, Massimo, Agostino, Cesare, Giulio, Federico, Carlo….. A tutti l’arrivederci alle prossime iniziative !!!! IL PRESIDENTE

PREMIAZIONI Inserita a pieno titolo nel calendario dei festeggiamenti della fondazione del Gruppo Donatori di Sangue, la cerimonia di premiazione dei nostri associati particolarmente attivi è stata il momento forse più significativo come atto di doverosa riconoscenza e stima nei loro confronti, nella speranza che tale esempio susciti nei cuori di tante altre persone il desiderio di donare volontariamente una piccola parte del proprio sangue, a favore dei nostri ammalati. Hanno ricevuto una medaglia, appositamente ideata e preparata per l’occasione dal maestro orafo Boncompagni Claudio, insegnante presso l’Istituto d’Arte di Sansepolcro ed Anghiari: MEDAGLIA DI BRONZO

7. 8. 9. 10.

Senesi Talozzi Zanchi Cesari

Maurizio; Katia; Tosca; Ivano.

2. Carboni 3. Donnini 4. Pernici

Vasco; Rosalba; Ermindo.

1. Festini Assunta; 2. Jacopucci Achille; 3. Macchiavelli Stefano; MEDAGLIA D’ORO 4. Madiai Ugo; MEDAGLIA D’ARGENTO 5. Martini Alessandro; 1. CARRIA Eliana; 6. Migliorini Sonia; 1. Brondoli Enzo; 2. POZZOLI Agostino. Un ringraziamento particolare ai due donatori premiati con medaglia d’oro, per aver raggiunto rispettivamente le cinquantasette (sig.ra Eliana) e le cinquantatré (sig. Agostino) donazioni; che il Signore ve ne renda merito!!! VIAGGIO TURISTICO: DUE GIORNI SUL LAGO MAGGIORE ********** SABATO 18 e DOMENICA 19 AGOSTO ‘01 INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI presso la sig.ra Vesta Vellati, ufficio turistico (tel. 0575-749279). Prenotati subito, se vuoi essere sicuro di esserci !!! Sconti particolari per i nostri associati !!!

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Gli anghiaresi vecchi Nel numero scorso abbiamo ricordato tanti nostri anziani. L'occasione erano i festeggiamenti per due nostre concittadine che hanno raggiunto la bella età di cento anni. In questo numero continuiamo l'elenco degli "inseguitori", e precisamente i nati dal 1907 al 1910. A tutti i nostri auguri e un ricordo per i "vecchi" di una volta rammentatici da Armando Zanchi con la sua poesia. Anno 1907: Adelaide Goretti, abita in via di Palazzolo, nata ad Anghiari il 20 marzo; Pasquarosa Dosa, nata a Civitella Roveto il 3 aprile; Paolo Maggini, muratore di mestiere e scultore per hobby, abita al Ponte alla Piera, nato ad Anghiari il 30 giugno; Rosa Luconi, nata ad Anghiari il 30 luglio, abita dopo la Porta di San Martino. Anno 1908: Fiorinda Madiai, abita per il Borgo della Croce, nata ad Anghiari il 15 gennaio; Novina Locci, abita alla Motina, nata a Pieve Santo Stefano il 3 febbraio; Luigina Foni, abita alla Motina, nata ad Anghiari il 4 marzo; Zeffira Comanducci, abita a Valle di Toppole, nata ad Anghiari il 6 marzo; Domiziano Giabbanelli, abita in via del Teatro, nato ad Anghiari il 27 marzo; Quarta Scogli, abita alla Fornace di Tavernelle, nata ad Anghiari il 6 giugno; Rosa Panichi, abita a Tavernelle, nata ad Anghiari il 16 agosto; Olga Fanciullini, nata ad Anghiari il 17 agosto; Anselmo Marconi, abita al Ponte alla Piera, nato ad Anghiari il 7 novembre; Candida Cherici, abita a Tavernelle, nata a Subbiano il 12 novembre; Valentino Rossi, lo ricordo come impagliatore di sedie, abita poco prima dei Cordoni, nato ad Anghiari il 2 dicembre; Angiola Piccini, abita per il Fosso, nata a Sansepolcro il 10 dicembre.

I vecchi anghiaresi di Armando Zanchi - Arezzo 29 agosto 1981

Anno 1909: Laura Nevini, abita per la via della Ripa, nata a Bibbiena il 25 febbraio; Rina Del Tasso, abita per la via della Giardinella, nata ad Anghiari 14 aprile; Enrica Mondani, la moglie di Porthos Camaiti, abita per il Borgo della Croce, nata ad Anghiari il 2 maggio; Anna Mezzo, nata a Valmontone il 13 maggio; Rosa Mercati, abita a San Leo, nata a Sansepolcro il 1° settembre; Pia Goretti, abita alla Motina, nata ad Anghiari il 4 settembre; Nello Tizzi, abita al Bagnolino di Tavernelle, nato a Sansepolcro il 6 ottobre; Giocondo Mariani, abita a Tavernelle, nato ad Anghiari il 23 ottobre; Ginetta Meoni, abita nella piazzetta della Croce, nata ad Anghiari il 10 novembre. Anno 1910: Bianca Origeni, una delle figlie della Checca che gestiva la macelleria, nata ad Anghiari il 10 gennaio; Rosa Ghignoni, abita Tralemura, nata ad Anghiari il 10 marzo; Dolinda Bagattini, abita vicino al Campo Sportivo, nata ad Anghiari il 18 marzo; Angiola Crociani, abita all'Infrantoio, nata ad Anghiari il 22 marzo; Leonardo Luzzi, "panieraio", abita a Viaio, nato ad Anghiari il 5 maggio; Annunziata Polcri, abita a San Leo, nata a Citerna l'11 maggio; Faustina Tizzi, abita per il Borgo della Croce, nata a Pieve Santo Stefano il 31 luglio; Nada Ricceri, la moglie di Pistrella, abita per la via della Libbia, nata ad Anghiari il 1° ottobre; Ena Mangoni, moglie di Talete Bartolomei, nata a Sansepolcro il 21 ottobre; Avanti Ghino Ceppodomo, studioso e ricercatore ancora attivo, abita per la via della Libbia, nato ad Anghiari il 31 ottobre; Emilia Gaggiottini, abita alla Fonte, nata a Nizza l'8 dicembre; Francesca Comanducci, abita a Santo Stefano, nata a Sansepolcro il 20 dicembre.

E Barullone ferrando le sue micce per farle stare ferme non andava per le spicce

E il Sor Fagiolo grande cabarettista baccalà ed acciughe metteva bene in vista

Il Millenovecento giusto è nato patire tanto eppure sì è beato

Nell’altro loco un vecchio motorista che ogni anno la macchina in rivista

Ed il Gigi detto il Ciglione lì in Tralemura fa parte del Leone

Il nostro Doi i libri rilegava ma con la Banda con l’anima andava

Tanti dei vecchi che sparsi tra i rioni pochi cattivi e gli altri molto buoni

Io vi parlo del vecchio Pecorino macchina in moto facendo lo spuntino

Vi era il Canicchi tra trombe e tromboni e clarinetti là sparsi nei cantoni

Parla il Barogio ma dove vado io a sbattere quante son belle per lui le grosse chiacchiere

E di Gastigo pur vecchio ma attivo a novant’anni spezzava il sasso vivo

E Tognarino con spaghi e bullete teste rapate orecchie fatte a fette

C’era il Pirro il grande calderaio brocche e paioli teneva nel solaio

Pure il Maranna l’uomo dal bel canto carne di macello gridava come incanto

Lassù al Castello Antico il Signorino che di orazioni à pieno uno stanzino

Gran Settebili il Re della fornace con il Balilla sfornavano brace

Il grande Maso con il suo pappagallo demonio cane lui canta e io ballo

E il Pulenda con sacca a tracolla le belle verdure in due minuti sfolla:

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Momenti di crescita spirituale

Corso per catechisti Con scansione mensile i catechisti hanno partecipato a incontri di formazione sotto la guida di suor Germana e suor Claudia. L’impegno di ritrovarsi alle nove, dopo una giornata di lavoro, è stato all’inizio abbastanza gravoso, ma la gratificazione e l’arricchimento interiore che ne sono derivati ha cancellato via via la stanchezza. Alla “lezione” iniziale, basata sull’ascolto della parola di Dio, è seguita l’applicazione personale nella vita di ogni giorno e la condivisione del proprio vissuto nella lezione successiva. La prima tappa del percorso ci ha portato a riflettere sull’identità del cristiano: colui che dipende totalmente da Dio, perché da Lui creato gratuitamente ed amato incessantemente. Come un raggio di sole non potrebbe esistere staccato dal suo astro, così ciascuno di noi cesserebbe di vivere lontano da Dio. È consolante sapere che Egli conosce a fondo la nostra vita (salmo 139) e ama i nostri limiti e le nostre debolezze, ma ci aiuta ad uscirne, chiamandoci a dialogare con Lui. Sta a noi aderire liberamente alla sua proposta d’amore: è da questa che dipende la nostra piena realizzazione, anche sul piano umano. Dio si fa incontro a noi ed è presente in ogni momento della nostra giornata, pur banale e faticoso; siamo noi che, incapaci di ascoltarlo. Pretendiamo di pilotare ogni avvenimento e, dimentichi della preghiera, non ci accorgiamo che solo Lui può liberarci da situazioni opprimenti. Forse Dio ci sembra inaccessibile e lontano, ma Egli è “largo di bontà” ed essendo Amore immenso, ama ciascuno di noi nonostante le nostre infedeltà e si fa a noi prossimo. Per proseguire nel nostro cammino di crescita nella fede è necessaria la volontà di voler cambiare, divenire

Notizie da Vicchio!?

più attenti a impegnarci ad andare avanti, nonostante le inevitabili cadute; per questo dobbiamo uscire da noi stessi, guardare in faccia il nostro peccato e affidarci alla misericordia di Dio che salva. Ogni albero si riconosce dai frutti; chiediamoci più spesso: quali frutti produce il mio? Accetto le necessarie “potature” che lo rinvigoriscono? Porto il nome di cristiano nel suo vero significato? “Essere cristiano significa essere un imitatore di Cristo” (Fénelon). Solo la parola di Dio ci dice chi è il cristiano e come deve vivere: è una persona che si fida del Maestro e lo segue, nonostante le distrazioni e gli impedimenti del mondo. Il cieco Bartimeo “gettato via il mantello balzò in piedi” (Mc. 10, 50) I nostri problemi sono sempre frutto del nostro peccato, della nostra fragilità; spesso l’impulsività di Pietro ci porta ad essere generosi e disponibili, ma nel momento della prova e della testimonianza ci manca il coraggio oppure portiamo la nostra croce con costrizione, come il cireneo. Il vero cristiano, discepolo di Gesù, vive nella gioia, che non è ostentata allegria, ma pace interiore. Ciascuno di noi, “pietra viva”, deve ricercare il volere di Dio per costruire un Tempio spirituale, con l’aiuto della sapienza che “guiderà con saggezza” le nostre azioni. (Sap. 9, 11) Percepiremo così la nostra missione: comprendere il nostro limite, affidarci alla infinita misericordia di Dio, imparare ad amare e perdonare e vivere nella vera gioia, nel confronto continuo con la parola di Dio. Marida

La vignetta: Quando si dice la scalogna!

Proprio così. L'amico Nevio Santini da Vicchio ha annunciato l'invio di documenti relativi al nostro concittadino don Vittorio Del Corona che a Borgo San Lorenzo (che è vicino a Vicchio) fu pievano e forse vi morì. È un personaggio importante della nostra storia. Era amantissimo del paese di Anghiari di cui era profondo conoscitore di storia e costumi Il ritratto di don Vittorio Del Corona conservato nella sagrestia della Propositura.

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Da San Leo

Dalle nostre Parrocchie Da Monterchi

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Dal Cenacolo di Montauto

digitalfoto emmedipì

La prima domenica di agosto, che quest’anno cade il 5, celebreremo nella frazione di Fonaco la festa della Madonna della Neve in occasione della inaugurazione dei lavori di restauro della medesima chiesa e della casa annessa. I restauri si sono resi necessari dopo il terremoto del 1984 e soprattutto dopo l’ultimo del 1997. Il 10 agosto in località Ricciano di San Lorenzo, la frazione più panoramica del comune di Monterchi che domina tutta la parte umbra della valle. Alle ore 21,30, ci sarà il concerto della Società Filarmonica di Sansepolcro organizzato dal Comune di Monterchi ed altri enti nell’ambito degli “Appuntamenti musicali” che si svolgono a Monterchi nei mesi di giugno e di agosto. Quest’anno, dopo i recenti restauri, faremo una particolare celebrazione la domenica successiva, il 12 agosto e nel pomeriggio, presumibilmente alle ore 18, verrà celebrata la S. Messa di inaugurazione . Poi dopo la celebrazione liturgica seguirà una “merenda” per coloro che parteciperanno: la gente del luogo, gli invitati, coloro che hanno lavorato per la esecuzione dei lavori. Si pensa nell’occasione di raccogliere delle offerte che ci permettano di riaprire al culto questa chiesa che fu ricostruita da don Muscinelli subito dopo la guerra, nel 1946. Sarei favorevole ad affidare questa chiesa alla Confraternita di Misericordia che la utilizzi come proprio Oratorio. Negli ultimi tempi la chiesa è stata un po’ trascurata. Ora questi edifici sono resi usufruibili e ci auguriamo che possano essere utili alla popolazione del posto e a tutta la comunità. Sempre il 12 agosto probabilmente ci sarà l’inaugurazione dei lavori anche alla chiesa dei Santi Sisto e Apollinare a Petretole almeno come festa esteriore mentre la celebrazione liturgica la potremo fare nel mese di settembre. Questa chiesa, similmente come per l’altra di Ricciano, vorremmo affidarla al Gruppo dei Donatori di Sangue di Monterchi. Nella chiesina di Pianezze il 19 agosto verrà celebrata la festa della Madonna Assunta. Il 9 settembre la festa della Madonna Bella a Pocaia verrà preceduta da un triduo di preparazione. Infine fra le manifestazioni civili possiamo segnalare la sagra della polenta che ricade nei giorni 22 e 23 settembre e che fa confluire molti visitatori.

Il 2 agosto qui a San Leo ricordiamo Roberto Procelli morto nella strage di Bologna del 1980. Quel giorno rinnova per noi un dolore che non si è mai sopito. Il 15 di agosto festeggeremo l’Assunzione della Madonna in cielo e… anche la pastorale andrà un po’ in ferie per ritrovarci in settembre dopo una breve vacanza sul lago Maggiore che stiamo organizzando con i parrocchiani anche se ancora non c’è la certezza assoluta. Verso il 20 di settembre al Santuario della Verna ci sarà un convegno presieduto dal Vescovo per preparare il programma pastorale dell’anno 2001/2002 e naturalmente anche la nostra parrocchia prenderà spunto da ciò che verrà deciso in tale occasione. Prossimamente verranno celebrati dei matrimoni e sono in… arrivo dei bambini. Questa è una bella speranza per il futuro di San Leo perché se fosse continuato l’andamento degli anni passati avremmo corso il rischio di vedere un calo eccessivo della popolazione di San Leo.

Il 2 agosto si rinnova il Perdono della Porziuncola e da qualche anno ormai abbiamo ripreso un pellegrinaggio a piedi dai Cappuccini, oggi Cenacolo di Montauto, alla maestà di San Francesco sotto il castello di Montauto. La tradizione vuole che proprio lì san Francesco si incontrasse con l’amico conte Alberto che gli donò un nuovo saio ottenendo in cambio quello logoro. Per rin- Madonna con Bambino. Affresco presgraziamento di questo dono so il Cenacolo di Montauto in quel punto sgorgò dell’acqua. Tutte le donne e tutti gli uomini del circondario andavano a lavarsi con quest’acqua che risultò particolarmente benefica per problemi legati alla vista. Lì nella maestà di san Francesco verrà fatta una preghiera per ottenere e lucrare il Perdono della Porziuncola. Torneremo quindi al Cenacolo per celebrare la Santa Messa alle ore 10. Lucrare il Perdono significa avere la remissione della colpa e della pena e questa che ci viene offerta è un’occasione da non perdere.


Da Micciano

29 giugno 2001

2 Anghiari

Piana della Battaglia di Anghiari

digitalfoto emmedipì

Il 15 di agosto è la festa patronale della Vergine SS. Assunta che è patrona di Micciano mentre compatroni sono San Pietro Apostolo e San Girolamo Dottore biblico (era segretario di Papa Damaso). La sera del 14 verranno ricordati i nostri morti con una concelebrazione in suffragio ed una piccola processione fino al cimitero portando l’immagine della Madonna del Carmine. Nel giorno della festa le Sante Messe alle ore 8 e alle ore 11 (Messa solenne). Nel pomeriggio, dopo il Rosario, dai parrocchiani verranno preparati degli intrattenimenti per tutti coloro che vorranno passare una giornata assieme a noi. La giornata l’abbiamo chiamata “Ferragosto in… famiglia”. Speriamo di avere la chiesa aperta ma i lavori, come spesso accade, si protraggono più del previsto anche

perché è stato aggiunto il rifacimento dell’impianto elettrico e la predisposizione dell’impianto di riscaldamento. A fine agosto viene organizzato dalla parrocchia di Micciano il pellegrinaggio a Lourdes. Si parte Lunedì 27 agosto per tornare sabato 1° settembre. La prima sosta sarà al Santuario di Gesù Bambino, ad Arenzano, oltre Genova. Lì celebreremo la Messa, pranzo e quindi proseguiamo per pernottare a Brignoles, 100 chilometri oltre Nizza. Il martedì arriviamo in serata a Lourdes. Qui ci fermeremo il mercoledì e il giovedì ed il venerdì mattina prenderemo la via del ritorno per giungere ad Anghiari il sabato sera. In settembre avremo la Prima Comunione che non abbiamo potuto fare di maggio come è consuetudine a causa dei lavori di restauro della chiesa. La data precisa verrà decisa assieme alle famiglie.

di Mario Del Pia

L’amico Leone mi ha fatto pervenire un interessantissimo articolo di Giovanni Cecconi sul fatto che oltre il nostro ormai ben conosciuto Anghiari toscano, ne esiste un altro nella vicina Umbria, nella valle dell’Antirata, poco dopo Città di Castello. L’articolo è stato pubblicato su “L’Altrapagina” nel maggio 2001 e prende in esame sia l’etimologia del nome Anghiari sia la causa di questi due omonimi. Rileggendo l’articolo mi sono ricordato che assieme a Maurizio Camaiti anche noi s’era notato questa singolarità e un bel giorno (oltre 25 anni fa) andammo alla riscoperta del novello Anghiari, ma la cosa finì lì e non ricordo nemmeno le conclusioni che facemmo. Cecconi invece fa un approfondito esame della questione e riporta vari documenti fra cui quello del 1182 allorché Bentivoglio d’Anghiari offre e dona l’anima sua tutti i suoi averi mobili e immobili, diritti e azioni e la sua persona alla Chiesa di San Florido. Se fosse stato Bentivoglio dell’Anghiari toscano, dice Cecconi, l’offerta sarebbe stata fatta al vescovo di Arezzo. L’Ascani, che prende in esame il problema, lo risolve affermando che Bentivolgio poteva essere di Santo Stefano-Anghiari, territorio che in effetti era nel patronato di Città di Castello. Ma, prosegue Cecconi, altre stranezze si riscontrano. Un torrente che scorre poco lontano dall’Anghiari Umbro si chiama Soara (in antichi documenti il nome è chiaramente Sovara) ed allora voglio fare una ipotesi legata a quanto sostiene Franceschini nella sua opera sulla Pieve di Sovara dove prende in esame il nome Sovara e il fatto che in questa valle si fosse selezionata una particolare razza di suino detto ancora oggi Cappuccio d’Anghiari. Razza famosa per la sua ottima e sapida carne da salumeria ed oggi andata perduta. Ecco l’ipotesi: Durante il periodo di occupazione della zona di Città di Castello da parte dei Longobardi (VIII secolo) una colonia di arimanni anghiaresi si acquartierarono in questi paraggi collinari a loro particolarmente confacenti. Per nostalgia hanno così ricreato, in loco, una tradizione toponomastica e di costumanze traslocandovi il nome di Anghiari e la razza suina “Cappuccio” della Val Sovara. Legare in un connubio etimologico -Anghiari, suino Cappuccio, Sovara- può apparire troppo facile e scontato, ma il mio è solo un sospetto che espongo anche per essere smentito con argomentazioni più solide e credibili. La Redazione rimane in attesa che qualcuno si faccia avanti con ipotesi o proposte.

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San Francesco, il conte Alberto e il saio di emmedipì

L’Amico Giampietro mi segnala che su “La Nazione” del 13 maggio un articolo annuncia il “ritorno” del saio di san Francesco al suo luogo di origine: il Santuario della Verna. Giampietro chiede se Anghiari può rivendicare tale reliquia. Direi di no e, per quanto io ne so, la storia è un po’ diversa da come la descrive l’articolista. Eccola: Nell’anno 1224 san Francesco stava facendo ritorno verso Assisi, dopo aver ricevuto le stimmate. Fu in quell’occasione che la tradizione vuole passasse dalla collina di Anghiari e si fermasse nel punto dove, grosso modo, oggi è collocata la chiesa della Croce. Prima però egli era stato ospite dell’amico Alberto da Montauto il quale insistette per fargli un abito nuovo affinché gli concedesse il vecchio da tenere come ricordo. San Francesco accettò tale dono e lasciò il suo saio logoro e consumato che il conte tenne sempre in gran venerazione nella cappella del Castello. Tutto questo fino al 1502 (così dice il Taglieschi) quando i fiorentini, aiutati dagli Anghiaresi, per un torto precedentemente subito da parte di Francesco di Niccolò da “Montaguto”, fra le varie altre cose saccheggiate portarono via una campana e, ciò che più dispiacque ai signori di Montauto, “l’habito” di L'affresco del Convento di Montauto che raffigura l'incontro di S. Francesco che fu portato nella chiesa di Ognissanti a San Francesco con il conte Alberto mentre riceve in dono il saio Firenze. La campana fu ceduta agli anghiaresi che nel proprio nel luogo dove verrà costruita la Cappella ancora oggi esistente. 1513 la collocarono nella torre civica. Quindi Montauto più che Anghiari potrebbe rivendicare questa preziosa reliquia o in alternativa il convento dei Cappuccini, oggi Cenacolo di Montauto. Un affresco del 1567, proprio nel refettorio del Cenacolo, ci mostra il conte Alberto mentre riceve dal santo stesso il saio nel luogo dove ancora oggi esiste una maestà detta Maestà di san Francesco. E proprio al dono del saio è legata la tradizione per cui all’avvicinarsi della morte di un discendente del conte Alberto nei giorni precedenti tale evento sarebbero apparse delle fiaccole per avvisarlo (D. Franciscus dum suum… etiam praebuit habitum Alberto Montis Acuti Comiti posteris qae suis in tribus accensis facibus a Deo futurae necis indicia se impetraturum repromisit). Un’altra scena dell’affresco ci mostra il santo che indica il luogo dove avrebbe dovuto essere costruito il convento come poi in effetti fu costruito. Per concludere, non so se ormai le cose sono immutabili ma ritengo che i discendenti del conte Alberto abbiano diritto a reclamare la reliquia del saio di san Francesco.

Un messaggio da Torre Pedrera Un saluto a Carla Leonardi che ci ha fatto pervenire il suo messaggio e la sua offerta dichiarandosi anghiarese D.O.C.G. Un nostro particolare ringraziamento a Gloria e Benita Boriosi e a Daniele Finzi. A destra le ultime offerte per il giornale.

Il nostro conto corrente postale è 11802527

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Baldi Donatino, Casolari Bernardini Maria, Ponte alla Piera Boriosi Gloria e Benita Cherici Francesco Coleschi Maura, Ponte alla Piera Famiglia Paci Ricceri, Pescara Finzi Daniele Offerta anonima Gennaioli Maria, Colle Giornelli Adriana Graziotti Angelo Leonardi Carla, Torre Pedrera Mari Dino Piomboni Ernesto, Tavernelle Procida Antero, Indicatore Santini Nevio, Vicchio


RELAX BANKING: OPERAZIONI BANCARIE IN COMPLETO RELAX “Capire il computer è tanto arduo quanto analizzare un estratto conto”. Lo scriveva, nel 1995, Nicholas Negroponte, uno dei guru dell’era digitale. A distanza di qualche anno, né gli uni né gli altri sono in realtà più semplici, ma qualcosa è cambiato: grazie ai computer e al Web è diventato più facile ottenere un estratto conto. Le banche on-line, infatti, sono ormai una realtà apprezzata. La Banca di Anghiari e Stia, adeguandosi alle nuove esigenze del mercato, fornisce ad oggi servizi di “banca virtuale” ai propri clienti attraverso il “relax banking”: una banca aperta giorno e notte, senza orari, che permette al cliente di accedere al proprio conto direttamente da casa, o ovunque abbia a portata di mano una connessione Internet o un telefono cellulare, tramite la rete GSM o la tecnologia Wap. I servizi creati nell’ambito di questa nuova iniziativa sono: 1. Il servizio COOPERnet famiglia, che si rivolge a quel target di clientela che possiede un personal computer, che si reca spesso allo sportello per chiedere informazioni sul proprio conto o che non può recarsi in banca per vari motivi: orario di lavoro coincidente o impegni che la portano a muoversi spesso dalla propria residenza. Il servizio propone non solo funzionalità informative, come la richiesta del saldo, dei movimenti, assegni, etc., ma anche funzionalità dispositive: permette di inviare bonifici, di effettuare giroconti, e così via. Inoltre, tramite il CBI (Corporate Banking Interbancario), permette di ricevere informazioni dei conti non solo aperti presso la Banca di Credito Cooperativo ma anche presso tutte le altre Banche. 2. Il servizio COOPERnet impresa, che è pensato invece per permettere alle imprese o ai professionisti di effettuare le principali operazioni bancarie in diretta, dall’interno dell’azienda o da casa. Le aziende che gestiscono la propria amministrazione su computer possono usufruire del reciproco e continuo aggiornamento fra la contabilità interna e le operazioni bancarie. Anche questo servizio permette, tramite il CBI, di ricevere informazioni dei conti aperti presso tutte le altre Banche. L’azienda può utilizzarlo sia per finalità informative (richiesta saldo, movimenti, assegni, portafoglio s.b.f., etc.), che dispositive (bonifici/assegni circolari, bonifici esteri, pagamento effetti, giroconti, Ri.Ba., R.I.D., stipendi, etc.). 3. Per tutti coloro che possiedono un telefonino GSM, o con tecnologia Wap, i due servizi: COOPERgsm e COOPERwap, che consentono, attraverso il display del proprio cellulare, di visualizzare informazioni sul proprio conto corrente ed effettuare operazioni. 4. Per coloro che desiderano operare di persona sul mercato dei titoli senza doversi recare in Banca, la soluzione è invece CONTRADE WEB: il cliente naviga in Internet ed ha la possibilità di impartire direttamente sul mercato operazioni di compravendita titoli. Tutto questo è relax banking, ovvero quando la tecnologia ti semplifica la vita: la possibilità di effettuare operazioni bancarie in completo relax, in maniera semplice, rapida ed accessibile in assoluta sicurezza e riservatezza. In una società frenetica come la nostra, compito della tecnologia è quello di aiutare a risparmiare tempo, semplificando le operazioni di routine, e la Banca di Anghiari e Stia in questo, ti dà “una mano”. Per informazioni più dettagliate e per conoscere le più recenti novità, rivolgiti direttamente al Personale delle Filiali.

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Da Tavernelle

Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

La Festa della Famiglia Tantissimi i ricordi riaccesi nel guardare le fotografie rispolverate dalle nostre case in occasione della mostra fotografica svoltasi durante la Festa della Famiglia di quest’anno. La fantasia della Laura e l’aiuto della Patrizia hanno fatto si che tanti ricordi della nostra mente si riaccendessero nel guardare quelle immagini che di fatto hanno segnato la storia, o almeno una parte, della piccola frazione di Tavernelle, contrassegnando nelle persone di diverse generazioni una singolare volontà nell’impegno dello stare insieme. Nelle immagini le prime edizioni della Festa, senza strutture, con pochi tendoni, qualche sedia qua e la, ma già da allora l’entusiasmo e la felicità vincevano sulla stanchezza e la fatica di condividere un qualcosa di bello. Come sempre la Messa della mattina si è svolta al campo sportivo, teatro da sempre della Festa della Famiglia, con il coro parrocchiale di Tavernelle - Anghiari che ha animato la Celebrazione caratterizzandola con canti gioiosi. Nel pomeriggio i vari giochi hanno fatto da padrone, insieme alla buonissima merenda offerta dalla popolazione di Tavernelle e la porchetta preparata da Leo. In serata l’estrazione della Lotteria e, mentre le donne che nel pomeriggio si erano prodigate nel preparare le ciacce fritte e altre cose si concedevano il meritato riposo (ricordiamo la Gabriella, Lorena, Carla, Alessandra, Adria, e tutte le altre mi scuso già da ora se ho dimenticato qualcuno-), gli ospiti intervenuti si divertivano con la musica del maestro Marziano. Non da meno è stata la serata vigiliare della Festa, con l’ormai consueto Recital dei ragazzi della Parrocchia. Quest’anno, in particolare, è stato prodotto un singolare spettacolo scritto e interpretato direttamente dagli stessi ragazzi, dal simpatico nome di “R.V.S. Radio Val Sovara”. Nella serata, tra le varie battute sono stati affrontati anche argomenti difficili per i giovani, quali la droga, ecc.; e infine c’è stato l’intervento spettacolare di Megan Gale, che ha pattinato per i presenti di fronte alla chiesa, è salita sul palco, e poi è andata via. Complimenti da parte di tutte le persone presenti, molte delle quali di Anghiari e Sansepolcro, ai ragazzi (Chiara, Elena, Laura, Martina, Giuliano, Alessandro, Manuel, Sara, Elisa), per il loro piacevole spettacolo. Ringraziamenti, infine, a tutte le persone che si sono adoperate per la realizzazione della Festa, dagli uomini che hanno montato i tendoni e che hanno portato al campo sedie e tavoli, allo staff della cucina, a quello (non numeroso ma molto impegnativo) della gestione della lotteria, a quello dei vari giochi; insomma a tutti quelli che in un modo o nell’altro, hanno fatto si che anche quest’anno si realizzasse, per la il 16° anno consecutivo, la FESTA DELLA FAMIGLIA.

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Campo Sportivo di Tavernelle Nuova intestazione Una semplice e silenziosa cerimonia, quella che si è svolta domenica 24 giugno 2001 al Campo Sportivo di Tavernelle, come hanno testimoniato le parole del Segretario del G.S. Tavernelle che a nome del Presidente Piomboni Luciano, ha introdotto l’ufficiale intestazione del Campo Sportivo a Danilo Natalini. Nella mattinata la consueta Messa della Festa della Famiglia, che il Gruppo Sportivo ha fatto celebrare in memoria di Danilo, a quasi un anno dalla sua scomparsa ( 2 luglio 2000). Dopo la Celebrazione, insieme a don Juan Carlos, la popolazione di Tavernelle, fortemente riunita per la duplice circostanza, si è spostata all’ingresso del Campo Sportivo dove è stata scoperta una targa che ufficializza e ricorda questo gesto con le seguenti parole:

CAMPO SPORTIVO “Danilo Natalini” in ricordo il Gruppo Sportivo Tavernelle La benedizione dell’impianto sportivo da parte del parroco don Juan Carlos, ha chiuso il semplice ma significativo momento, che rimarrà per sempre dentro il cuore della gente di Tavernelle. Un forte applauso infine come ringraziamento della popolazione per il gesto che il Direttivo ha avuto nell’intento di far permanere per sempre il ricordo di questa persona che ha voluto, realizzato e instancabilmente operato per il Campo Sportivo, che rappresenta infine una piccola, ma altrettanto immensa risorsa per la piccola frazione di Tavernelle.

Anche Tavernelle è sul Web! www.geocities.com/tavernellehome (Il sito ufficiale di Tavernelle) Il Sito è ancora in evidente stato di “lavori in corso” ma esistono già alcune pagine, in particolare quella dedicata alla Festa della Famiglia e altre dedicate al Torneo di Tavernelle in notturna. La pagina con i risultati del Torneo verrà aggiornata ogni giorno con i risultati delle partite di ogni serata. Con un po’ di pazienza saranno presto pubblicate immagini e allargato lo spazio con commenti su luoghi, persone, iniziative e quant’altro di Tavernelle.


Le Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro nel passaggio della guerra (1944) È questo il titolo di un opuscoletto curato dalla diocesi di Arezzo nel 1994 e che raccoglie le tristi, e a volte terribili, notizie sul passaggio del fronte. Riportiamo per i nostri lettori i brani che in un modo o nell’altro interessano la comunità di Anghiari.

Altri fatti luttuosi

Rappresaglie conto le persone consacrate a Dio

digitalfoto emmedipì

… Ben più dolorosa la storia delle vittime di rappresaglia, pongo in prima linea D. Giuseppe Tani, nepote di Mons. Vicario Generale, intelligente ed attivo Parroco di Casenovole dell’alta valle tiberina. Non per altro pretesto che di avere ospitato qualche giorno il fratello suo, Avv. Santi, ben noto patriota, venne con lui arrestato. Crudelmente percossi sul luogo stesso, furono poi trascinati ad Arezzo nei locali della Milizia, e brutalmente flagellati. Di qui furono segregati nelle pubbliche Carceri, la domani li visitai. Benché non fosse possibile neppure lontanamente sognare l’atroce misfatto, chiesero di confessarsi, il Sacerdote al Canonico che mi accompagnava, l’Avvocato a me: Dimitte nobis debita nostra sicut et nos dimittimus debitoribus nostris… Solo la grazia di Dio poteva in quel momento strappare dalla bocca dei nostri cari con grande sincerità queste parole. La sera dopo, alcuni energumeni ebbero modo di invadere la cella. I due fratelli stavano recitando il santo Rosario: Ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostræ… Amen: risposero gli Angeli. Fu un attimo. Un primo colpo colpiva al cuore il Sacerdote, un secondo l’Avvocato sul cui cadavere l’ira satanica inviperì coprendolo di ferite. E furono giovani italiani che su fratelli italiani, colpevoli di avere adempiuto il loro dovere, compirono la esecrata infamia. Così in ambienti saturi di odio, per una intera generazione si educò la nostra gioventù, a tradimento delle famiglie e a disdoro della Patria, che ne subisce oggi le tristi conseguenze!

Il piccolo cimitero di Toppole. La salma di don Domenico però dovrebbe trovarsi nel cimitero di Capolona, suo paese natale.

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... Oggi ancora nonostante tutte le precauzioni dell'Autorità per salvaguardare le vite, giunge tratto tratto notizia di una qualche esplosione micidiale con morti e feriti. Fece orrore quella di Anghiari, dove una bomba, a orologeria, 20 giorni dopo la partenza dei tedeschi, mandava in aria il palazzo Bartolomei con 10 feriti e 15 morti. Sia pace a loro e sopratutto alla figlia del proprietario Sig.na Elena che tanto vuoto lascia nell'associazione locale della G.F.C.I. di cui era presidente esemplare.

La guerra a Sansepolcro Nel 1944 la diocesi di Sansepolcro si estendeva anche nella provincia di Forlì. In pratica il suo territorio era nella quasi totalità compreso nell’area della Linea Gotica o a ridosso di questa; essendo inoltre in prevalenza montuoso e ricoperto di boschi, non mancavano gruppi di partigiani, e numerosi ex prigionieri, in parte slavi, liberati dopo l’8 settembre 1943. Il comando tedesco guardava questa zona con interesse strategico e conseguente sospetto. S.E. Mons. Paolo Ghezzi, Vescovo di Sansepolcro, nato nel 1869, non era più giovane e per giunta non in buone condizioni di salute. Per di più si era impegnato nei lavori del sinodo diocesano (luglio 1941) e nel condurre a termine il restauro del Duomo conclusosi il 29 giugno 1943. Fra le tante vittime della guerra vi sono quattro Sacerdoti. Riportiamo il ricordo di don Domenico Mencaroni con le parole dello stesso Vescovo: A rendere più sanguinoso il dolore del Vescovo, già estremamente angosciato per le iniquità d’ogni specie perpetrate a danno dei suoi figli, s’aggiunge la barbara fucilazione di quattro degnissimi Sacerdoti. Il Sacerdote D. Domenico Mencaroni, parroco di Verazzano ed Economo spirituale di Toppole venne fucilato dai Tedeschi a Tortigliano il 17 luglio con l’imputazione di relazione coi Partigiani e di antinazismo, avendolo, nell’ispezione fattagli in casa, trovato in possesso di numeri di giornale “L’Osservatore Romano” con articoli sfavorevoli alla dottrina nazista. Né valsero agli spietati carnefici le preghiere della vecchia madre che, inginocchiata e piangente dinanzi a loro, implorava la liberazione dell’unico ed innocente suo figlio. Burlandosi del dolore e delle lacrime di una madre, le dissero ingannandola: Domattina vi rimetteremo il vostro figlio. E difatti il giorno dopo seguì la fucilazione dello sventurato e caro Sacerdote...


Un appello in nome di Loris Il ricordo di una persona cara, reso pubblico, è un rischio. Un rischio di fare retorica, anche involontaria. La retorica, per un estraneo al sentimento che ci ha legato alla persona scomparsa, è il dilungarsi nel tessere lodi morali, encomi solenni, apologie di circostanza. Loris Babbini non avrebbe certo gradito tutto questo. Lui amava i fatti, il dato storico e non il delirio di gloria patria. Per questo cercherò di non cadere in quello che lui stesso non amava: la vanità dell’elogio, il complimento di circostanza, il conformismo celebrativo. Ci provo, caro Loris. Tanti hanno manifestato, anche su questo giornale, la stima e l’affetto che li legava a Loris Babbini. Con l’amico Giovanni Bianchini discutevamo tempo fa sull’intestazione dell’archivio di Anghiari, che dovrebbe assolutamente portare il suo nome. Io ero uno studentello universitario inquieto, quando nel 1991, in quell’archivio, incontrai per la prima volta Loris Babbini. Me lo presentò la Lilly Cerboni, Direttrice della Biblioteca. Rimasi colpito da come lei si rivolse a Loris: un misto di rispetto e devozione, come se avesse avuto davanti un eroe della cultura italiana. La Lilly non si sbagliava. Quel signore distinto che era lì, a mettere in ordine le carte di Anghiari e la loro storia, ispirava davvero il rispetto e la devozione che si devono ad un grande uomo di cultura. Fu un incontro di entusiasmi: il suo, saggio e pacato, il mio, agitato e ansioso di scoprire, di saperne di più. Mi fece studiare un inventario fatto da lui, facendomi capire che, per scoprire qualcosa, bisognava prima di tutto conoscere bene l’ordine che lui aveva dato alla storia di Anghiari. Il suo inventario è un capolavoro di pazienza e di amore, fatto con una precisione da docente universitario, non da impiegato in pensione. La sua ricerca non ha mai conosciuto “pensione”, i suoi occhi neppure. Si sono consumati fino all’ultimo sulle calligrafie impossibili di ogni secolo, sfidandole, scoprendone i deliziosi segreti, a più mani saccheggiati da svariate pubblicazioni toscane e nazionali. E lui (da scienziato e non da dilettante avido e geloso), ha regalato a tutti la storia che aveva scoperto e annodato. A chi chiedeva una traccia da seguire, lui indicava strade asfaltate piene di informazioni. Anche a me e ai miei studi sulla Storia del Teatro Anghiarese e Altotiberino. Grazie a lui sono arrivato ai diari degli Alberti. Grazie a lui ho scoperto i legami di Anghiari con Sabbioneta, i percorsi teatrali sconosciuti dei comici dell’Arte del XVII secolo.

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Grazie alle sue notizie e alle mani del genio di Vittorangelo Polverini (e non è un caso che i due si ritrovino qui, in questo breve ricordo), ho ricostruito il modellino del Teatro del Vicario (oggi Sala del Consiglio Comunale), che aveva per fondale le scene dipinte da Giovanni Alberti. I ricordi non avrebbero fine. Loris Babbini, nell’economia di una comunità come quella di Anghiari, appartiene alla categoria di quelli chehanno dato, molto, molto di più di quello che hanno ricevuto. La sua voce pacata, da vero gentiluomo, mi presentava i problemi legati all’archivio e io mi arrabbiavo. Dicevo che bisognava fare qualcosa e ogni tanto mi scatenavo. Qualcosa abbiamo fatto, insieme a Loris. Qualche pezzo di storia è tornato al suo posto, patrimonio di tutti, anghiaresi e non, toscani e non. Ora che lui non c’è più, il peso della sua mancanza può essere alleggerito da altri graditi ritorni di pezzi di storia anghiarese. Qualche mese prima di morire, lungo il viale dove spesso lo trovavo a passeggiare con la moglie, ripassammo insieme i piccoli e grandi disastri che avevano privato Anghiari del suo patrimonio di arte e di storia. Dal Matteo di Giovanni alle cose più piccole, eppure preziose, come l’Archivio della Filarmonica (raccolto da Frido Foni), dove si trovavano pezzi rarissimi della storia anghiarese. Loris era amareggiato di non essere mai riuscito a portarlo al sicuro nell’Archivio Comunale, perché tutti potessero vederlo e studiarlo. E poi i pezzi mancanti dell’Archivio Taglieschi, scomparsi nell’immediato dopoguerra (‘45-‘50), prima di essere inventariati. Le preziose vacchette segnate con le lettere dell’alfabeto offrivano uno spaccato di storia secentesca di inestimabile valore. Loris ne salvò solo alcune, che ora sono in archivio. Le altre, sparirono nel dopoguerra. Loris ne ritrovò una, conservata presso un privato. La copiò e con delicatezza chiese al proprietario di donarla all’Archivio Comunale. Gli venne risposto di no. Sulle altre, si possono solo fare delle ipotesi. Il mio appello è legato a quell’incontro con Loris, lungo il viale, a primavera inoltrata: chi ha notizie si faccia vivo. Chi sa dove si trovano l’Archivio della Filarmonica e le vacchette del Taglieschi aiuti Anghiari a ritrovare questi pezzi fondamentali del suo passato. Loris gliene sarà grato. Anghiari gliene sarà grato. Compreso Andrea Merendelli, che vorrebbe ringraziare così l’archivista, lo storico e l’amico Loris, per tutte le cose che gli ha insegnato. Andrea Merendelli


Dopo la riconsacrazione della chiesa

Casale: una giornata importante per la comunità locale In occasione della riconsacrazione della chiesa di Casale il 13 maggio scorso, sono stati in tanti coloro che hanno voluto approfittare dell’occasione che veniva proposta. Il gruppo di pellegrini ha raggiunto la chiesa di Casale a piedi percorrendo il vecchio tracciato della “Via di Pietramala”. Questa strada deve il nome al fatto di passare dal castello di Pietramala e una volta era il collegamento più veloce per Arezzo e comunque il più breve: passava da Valealle, Monterosi, Cologna, poggio di Sant’Angelo, Montemercole. Un gruppo di ciclisti ha invece

partecipato al pellegrinaggio partendo sempre da Pieve alla Sovara ma con un altro itinerario. Diretti a Tavernelle, Barbolana, Montauto, passo della Scheggia, Montemercole, da qui sono scesi infine a Casale. L’inaugurazione ha visto la partecipazione di molte persone, molte di loro non erano mai state a Casale a causa della chiusura e dal fatto che tale chiesa è un po’ al di fuori degli itinerari più frequentati. I lavori di consolidamento sono stati molto importanti perché hanno ripristinato l’antica copertura in

travi e pianelle dopo aver eliminato la struttura in cemento armato. Un ringraziamento a tutti gli abitanti della zona che hanno organizzato la giornata ed in particolare agli abitanti di Libbiano veri "patron" della manifestazione. A sinistra: Il gruppo dei partecipanti alla giornata di riconsacrazione in posa davanti alla restaurata chiesa di Casale; qui sotto: Il gruppo dei ciclisti dopo il loro giro per la Valle della Sovara (foto dms).

"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui."

Simone Cima Leonardo Nicchi Serena Tofanelli

annunciano la loro Prima S. Comunione

DOMENICA 2 SETTEMBRE 2001 Chiesa di Santo Stefano, ore 11 25


Tratto da un ricordo del 1971

Il culto al Beato Bartolomeo Magi di Anghiari

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La tela del Susini Mercoledì 13 giugno, festa di Sant'Antonio abate, la parrocchia di Anghiari ha presentato il restauro della tela "Vergine in gloria e santi Cecilia, Antonio, Lorenzo e Giuseppe". Dopo il restauro eseguito a Firenze, abbiamo scelto questa data perché la figura di Sant'Antonio è molto venerata dalle nostre parti (ed infatti è riprodotta in questo quadro). Ricordiamo che in un affresco conservato al Cenacolo di Montauto è riprodotto san Francesco che, proprio con Sant'Antonio, sceglie il luogo dove poi verrà costruito l'attuale convento. Il restauro delle nostre opere d'arte, ed in particolare delle tele, è un fatto molto importante. Non tanto perché viene preservata dalla distruzione un'opera d'arte che i nostri antenati hanno realizzato per le nostre chiese, quanto per il fatto che tali opere sono espressioni significative della fede e della devozione. La tela commissionata ad Anton Maria Susini da Lorenzo Taglieschi nel 1649.

digitalfoto emmedipì

II B. Bartolomeo Magi è nato in Anghiari nel 1460 ed è morto ad Empoli nel 1510. Il B. Bartolomeo Magi è commemorato nel necrologio Francescano nel giorno 25 maggio: “ Prope Empolim, in Tuscia, B. Bartholomaei Magi, ab Anglario, Confessoris qui castitate, humilitate et patientia exornatus, vitam prope angelicam duxit.” Il culto del B. Bartolomeo Magi, oltre che nelle comunità Francescane, fu costante nei secoli, nella devozione della Parrocchia di Anghiari: anzi la Chiesa di S. Croce, con l’annesso Convento, rimane monumento in onore allo stesso Beato. Egli con i suoi santi consigli organizzò la costruzione della Chiesa, che secondo l’intenzione Sua doveva ricordare la missione di S. Francesco stigmatizzato, in Anghiari, nel 1224, quando passo vicino al Castello e vi innalzo la Croce. La Chiesa di S. Croce, in Anghiari, fu consacrata il 15 Ottobre 1566: in essa gli Anghiaresi volevano accogliere i resti mortali del B. Bartolomeo Magi. Ma questa grazia fu ottenuta solamente nel 1603, per interessamento di Francesco Taglieschi, padre dello storico Lorenzo, molto stimato dal Granduca Ferdinando I° Era il 29 Agosto 1603, quando nella città di Empoli il M.R. Padre Valerio Martelli, consegnò al Sig. Maurizio di Girolamo Magi le reliquie della Testa del Beato per collocarle nella Chiesa di S. Croce in Anghiari, allora uffiziata dai Padri Zoccolanti. Il culto pubblico al B. Bartolomeo Magi fu tributato nella Chiesa di S. Croce per il Decreto del Vescovo di Sansepolcro Fra Zanobio de Medici O.P. emanato in data 19 Giugno 1635. Questo privilegio fu concesso per la richiesta dell’Amministrazione Comunale di Anghiari di quei tempi, la quale eresse al Beato Bartolomeo un bel monumento. Nella Sala del Consiglio Comunale di Anghiari ancor oggi domina il busto marmoreo del Beato, come nella Sacrestia della Propositura il quadro fatto pitturare dal Proposto Tuti. Venendo ai tempi più recenti ricordiamo che fu riconosciuto il culto pubblico al B. Bartolomeo Magi in qualsiasi Chiesa, Oratorio, o Cappella dal Vescovo di Sansepolcro Mons. Annibale Tommasi il 2 Maggio 1830, dopo aver compiuta la ricognizione della insigne Reliquia. Nel 1907 Mons. Giovanni Volpi, Vescovo di Arezzo, ha compiuto in Anghiari la sua prima visita pastorale e con Decreto del 9 Giugno dello stesso anno ripeté quanto aveva stabilito Mons. Tommasi: venne concesso al Proposto Giuseppe Conti di trasferire la Reliquia dalla Chiesa di S. Croce a quella di Propositura, onde favorire il culto dei fedeli. Nell’Agosto 1910 fu celebrato in Propositura di Anghiari il IV° Centenario della morte del Beato: nel

1922 l’Associazione della Gioventù Cattolica Maschile ebbe come protettore il Beato Bartolomeo Magi. Nel 1950 le Associazioni di Azione Cattolica della Parrocchia costruirono un nuovo Altare in Propositura sotto il quadro del Sogliani per dare una più decorosa sistemazione alla Reliquia della Testa del B. Magi, collocata in un Ritratto del Beato Magi conservato nelReliquiario adattato, la sagrestia della Propositura. dalla pia bontà di S.E. Mons. Emanuele Mignone, Vescovo di Arezzo. Presso questo altare il 29 Agosto di ogni anno si celebra la Festa del Beato. “Queste note le abbiamo ripetute per dare gloria al Signore nella santità dei Suoi Servi.”


Per grandi e piccini

La storia di Cipì di Cmr

Tra i rami di una quercia grande e fronzuta avevano costruito il loro nido babbo e mamma cardellini. Dopo un po’ di tempo, trascorso in dolce attesa, da un piccolo uovo venne fuori una piccola cardellina che i genitori chiamarono Cipì. Babbo e mamma erano tanto felici e lo furono ancor più quando da un altro piccolo uovo nacque Ciccì, un bel maschietto, tutto penne e voglia di volare. Era un piacere, una gioia, guardare la bella famigliola andare in giro di ramo in ramo e tutti i vicini di nido, passerotti, fringuelli e cardellini, facevano a gara a dimostrare amicizia e benevolenza a Cipì, a Ciccì e ai loro genitori. Poi un bel giorno, anzi, un brutto giorno, mamma e babbo cardellini si accorsero che Cipì volava sempre meno, cantava sempre di meno perché un’ala le faceva male, tanto male! Cominciò allora un triste pellegrinaggio verso certi saggi gufi o barbagianni, verso certe comari civette, perché fornissero la ricetta giusta per la guarigione di Cipì. Ma tutto sembrava inutile e la piccola cardellina era costretta a restare nel nido. Non era triste, non era rassegnata e quando poteva il suo canto si levava forte, limpido e puro verso il cielo: un inno di lode. Diretto a chi non lo sapeva Cipì, ma era bello cantare! Una sera, al crepuscolo, mamma cardellina era ancora in viaggio, di ritorno dal nido di gufo Ippocrate che le aveva dato una nuova medicina. Per riposarsi si posò sul davanzale di una finestra illuminata e vide, sulla parete opposta, una Bella Signora con due bambini appoggiati

alle sue ginocchia e i bambini tenevano tra le mani un uccellino. Non sapeva, mamma cardellina, di guardare la riproduzione della celebre “Madonna del cardellino” dipinta da Raffaello e così, pensando di trovarsi in presenza di persone vere, pregò con tutto il suo cuore: Bella Signora, di’ a quei bambini di lasciare libero il povero uccellino, perché non soffra come la mia Cipì! Mentre riprendeva il volo le sembrò che la Bella Signora si piegasse verso Gesù e Giovanni, dicendo loro qualche parola e le sembrò anche di vedere che l’uccellino se ne andava dalle mani ora aperte dei piccoli. Quando giunse alla sua quercia trovò il nido vuoto: anche Cipì era tornata a volare, forse perché lo aveva voluto la Bella Signora. Cipì era su, in alto contro il cielo puntato di infinite piccole luci, era ebbra di felicità. Domani mattina, al sorgere del sole, la grande quercia sarebbe stata un tripudio di canti festosi.

Altra vittima della morte di Armando Zanchi - Arezzo 25 maggio 2001 La nostra Colomba Ostetrica Anghiarese con quanti bambini lei fu alle prese

Allora l’amore era nutrizione come è adesso la Televisione

Ora anche lei colpita da sventura con questo destino che va contro natura

Ma un incidente non certo voluto quel triste luogo dove è avvenuto

Quanti Anghiaresi passati tra le sue mani quei primi giorni per noi ormai lontani

Tanto il lavoro sfornato dalla Colomba insieme all’Erminda con devozione profonda

Prima il suo Pietro che ella non sapeva mentre lui morto al Cimitero giaceva

Altra paesana che lascia la contrada per innalzarsi per la celeste strada:

È stata una madre a noi tutti à dato vita benché a quei tempi la prole ben nutrita

Insieme al marito passavano le giornate sempre in giro a fare scampagnate

Gli fu nascosto per non gli dare dolore ora si ritrovano insieme dal Signore

Era bellezza quei tempi avere un figlio mentre adesso è tutto uno sconsiglio

Cercare funghi era loro delizia all’aria pura e ricerca redditizia

‘Sta cara Colomba purtroppo è involata mentre pensava trascorrere buona giornata

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Balli, orchestre e complessi, luoghi e tempi del ballo, costumi ed usanze in Anghiari dall’inizio del ‘900 ai nostri giorni di Flavio Mercati

IV parte

Ancora un ballo del dopoguerra

La tradizione musicale in Anghiari

Nel numero precedente, per una svista, non è stato inserito fra i balli apparsi da noi subito dopo la seconda guerra mondiale il “paso doble” o “passo doppio”. Rimediamo ora aggiungendo anche altre notizie. Era una danza di origine spagnola o sudamericana di carattere flamenco e di movimento allegro e moderato apparsa verso i primi del ‘900. In inizio accompagnava le sfilate nelle corride, passò poi presto nelle sale da ballo dove raccolse il favore popolare. Dalle nostre parti apparve, come detto sopra, all’inizio del dopoguerra, soprattutto ad opera di un musicista anghiarese, Pasquale “Lino” Marconi, emigrato in Francia da bambino e che, ritornato dopo la guerra, la fece conoscere nelle nostre zone. Prima di passare all’esame delle orchestre formatesi ad Anghiari e dei veglioni proponiamo il testo del Trescone, danza toscana di origine trecentesca diffusa, nelle nostre zone, ancora ai primi del ‘900.

Svegliatevi dal sonno… Svegliatevi dal sonno o dormiglioni che giunta l’è per noi la gran cuccagna c’è da mangiar dei polli e dei piccioni e bere il vin che vien dalla campagna. E la Menica con il chiufolo la Furlana la sonerà (2 volte), addio Carola, Carola addio. Sarà dei nostri anche Beppin del Noce e detto gli ho che porti l’organino giusto n’ha compro uno a sette voci lo fa sona’ che sembra un carderino. Gli è un tremoto, gli è un accidente tutti i versi li sa fa’; addio Carola, Carola addio. L’avevo detto anche a i so’ Priore perché anche lui venisse a i’ ritrovato ma m’ha mandato a dire per’ il servitore che l’è ni’ letto tutto ammalazzato.

Si diceva qualche tempo fa che ad Anghiari “bastava piantare un fagiolo” e veniva fuori un bravo musicista. Questo per evidenziare la facilità con cui era possibile avere in questo paese dei bravi elementi esperti nell’arte della musica, come se vi fosse il terreno, l’humus favorevole alla loro nascita e sviluppo. Sì, vi era questo terreno! Era costituito dalla sempre più diffusa passione per la musica trasmessa di generazione in generazione, sin dai primi dell’ottocento, quando si formarono i primi gruppi “filarmonici” che poi, datisi costituzioni e statuti, nel 1831, presero il nome di “Accademia Filarmonica”. Se poi questa passione, che genera impegno e desiderio di perfezionamento, si incontrava con il talento naturale per quest’arte di qualcuno e con una buona scuola, ecco che veniva fuori il bravo musicista. E di bravi musicisti ad Anghiari ce ne sono stati diversi a partire dall’ottocento, quando un certo Inigo Leonardi (poi, oltre troveremo un omonimo) con la sua cornetta suonò in un’opera al teatro San Carlo di Napoli alla presenza del re d’Italia Umberto I. Si diceva anche che qualche maestro, che si era succeduto alla direzione della banda musicale, imparasse addirittura da qualcuno dei suoi allievi a cui era chiamato ad insegnare. Forse questo non avveniva con l’ottimo maestro, il sammarinese Vito Carlotti, che operò in Anghiari dal 1910 agli anni ’30, per poi trasferirsi ad insegnare ed a dirigere a Sansepolcro. Sotto la sua opera, infatti, l’attività musicale del paese fece un notevole passo in avanti e si forgiò quel gruppo di eccellenti solisti che si esibirono anche fuori dell’ambiente locale, in orchestre di primo piano e prestigiose manifestazioni musicali, anche a livello nazionale, come ad esempio il “Maggio musicale fiorentino”. Alcuni elementi di questo nucleo li ritroviamo anche nell’orchestra da ballo, forse la migliore orchestra da ballo esistita ad Anghiari in tutti i tempi, che si costituì a metà degli anni ’20: la SBAMBIF e CLP (sigla derivata dai nominativi dei componenti). Vito e Rosina Carlotti, musicisti, così come sono ricordati nella lapide al cimitero di Anghiari. Vito Carlotti è stato un personaggio fondamentale per la storia musicale di Anghiari.

Gli è in cucina colla su serva a aiutagli a risciacqua’ addio Carola, Carola addio.

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La SMBAMBIF e CLP La componevano: 1) Francesco Dini, detto Palazzari, cocciaio, al contrabbasso; 2) Inigo Leonardi, Ghighino, elettricista e omonimo e parente dell’altro sopra menzionato leggeva i contatori per conto della Società Elettrica Valdarno e successivamente per l’ENEL, suonava la tromba; 3) Pietro Pianelli, Pietrone, calzolaio, al trombone; 4) Assunto Innocenti, Sperandio, marmista scalpellino, alla batteria; 5) Guido Mariotti, Pistrella, calzolaio, al sassofono tenore e a volte anche cantante; 6) Francesco Polverini, riparatore di strumenti musicali, poi gestore di un negozio di alimentari, al sassofono contralto; 7) Giocondo Marconi, falegname, alla fisarmonica; 8) Almo Santi, guardia comunale, flauto; 9) Luigi Favilli, Gigi Bei, barbiere, al violino e direttore dell’orchestra. Qualche altra notizia su alcuni di questi musicisti. Pietro Pianelli durante la prima guerra mondiale suonava in un’orchestrina militare. Lo sentì il grande maestro Arturo Toscanini che, colpito dalla sua bravura, gli chiese insistentemente di far parte della sua orchestra, scrivendogli anche a casa, per questo, dopo la guerra. Poi il maestro, con l’avvento del fascismo, se ne andò in America e la cosa non ebbe seguito. Luigi Favilli, il violinista e direttore dell’orchestra, faceva il barbiere ma questa attività era portata avanti soprattutto dal fratello. Poche volte lo vedevano in “bottega”, impegnato com’era, anche fuori, nella sua attività di musicista. Suonò per esempio anche al teatro Petrarca di Arezzo nell’opera La Traviata. Guido Mariotti, dopo che la SBAMBIF si era sciolta, passò ad un’altra orchestra, l’ODPAR. Suonò poi alle “Stanze” di Sansepolcro e quindi fece parte del complesso “I diavoli del ritmo” che suonava al “Pozzo di Piero” sempre in quella cittadina. Cessò la sua attività di musicista nel 1956. Inigo Leonardi divenne direttore della banda musicale di Anghiari. Nelle puntate precedenti abbiamo pubblicato le foto della Sbambif e dell'Odpar. Qui viene riprodotto il particolare di un manifesto pubblicitario della SCANDALLI di Camerino. A sinistra in alto è raffigurato Guido Cuccardini, anghiarese, definito "celebre professore toscano". Il Cuccardini fu in effetti un valente musicista considerato il miglior fisarmonicista della Toscana.

L’orchestra SBAMBIF faceva parte del Dopolavoro Aziendale della Buitoni di Sansepolcro ed in tale veste si esibì anche all’EIAR (così un tempo si chiamava la RAI) di Firenze nel 1939 e partecipò ad un raduno escursionistico a Sargiano, questo nel 1938. Una foto dell’orchestra in occasione di questo raduno testimonia che era leggermente cambiata la sigla, da SBAMBIF e CLP era diventata SBAMBIF e CLOP, come si può desumere dalla scritta sulla grancassa, dove è raffigurato anche un negro, a testimonianza che in quel raduno si suonava senz’altro e soprattutto musica jazz e derivata. Questa orchestra negli anni ’20 e ’30, deteneva ad Anghiari il monopolio delle orchestre da ballo. Suonava al Circolo, per veglioncini per soci ed amici, alla Filarmonica e al Teatro dei Ricomposti in occasione del veglione del martedì di Carnevale. Nel corso degli anni, sostituì qualche elemento. Nel periodo della seconda guerra mondiale si sciolse. Nel dopoguerra provarono a rimetterla insieme ma non era più quella di prima e si sciolse definitivamente.

LE

ORCHESTRE DEL DOPOGUERRA

ODPAR La prima che troviamo dopo che si era sciolta la SBAMBIF è la ODPAR la cui sigla significava: Orchestra Dilettanti Professionisti Anghiaresi Riuniti Era composta da: Giocondo Marconi, fisarmonicista; Guido Mariotti, sassofono tenore; Gino Guadagni, detto Caponero, sassofono contralto; Aldo Lucertini, trombone a tiro o coulisse; Fausto Polverini, tromba; Laurino e Umberto Del Sere, batteria; Luigino Boncompagni*, violino; Fabio Gigli, violino; Alfredo Fornacini, contrabbasso. Vi facevano parte anche cantanti locali. Come si può notare i primi due dell’elenco provenivano dalla SBAMBIF. Suonavano soprattutto alla Filarmonica in Piazza del Popolo (detta anche Piazzola), ma anche fuori comune, ad esempio al “Pozzo di Piero” di Sansepolcro che inaugurarono alla ripresa della attività musicale dopo la guerra ma che esisteva anche prima, e al Petrarca di Arezzo. * In realtà il vero nome non era Luigino, ma Nisiano, però siccome questo nome piaceva poco ai fascisti, lo costrinsero a cambiarlo. Fu anche primo violino in un’opera al Conservatorio Paganini di Genova. Purtroppo una morte precoce troncò anche una brillante carriera di musicista.

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continua


Fatti di casa nostra ovvero la pagina di Walter Del Sere

ESTATE ANGHIARESE Tra le tante novità di successo dell’Estate Anghiarese, promossa e coordinata dall’Assessorato alla Cultura e dalla Pro Anghiari, è da segnalare il progetto “Studio lirico” che ha visto studiare e soggiornare ad Anghiari per tutto il mese di luglio 25 giovani cantanti lirici provenienti da Svezia, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Germania. Lo “Studio lirico”, diretto da Talmage Fauntleroy professore della Università della Sud Carolina, ha regalato alcuni mini-concerti denominati “Pomeriggi musicali”, che hanno visto sempre almeno 100 persone ritrovarsi in Piazza S. Agostino alle ore 18.30 del martedì e del giovedì per ascoltare ed applaudire le “arie” celebri cantate con l’accompagnamento al pianoforte del M° Marco Ferruzzi. Come dimenticarci poi dell’appuntamento per il sesto anno consecutivo con i 50 ospiti dell’Europa del Nord, arrivati ad Anghiari per fare alcune attività artistiche grazie al professore belga Etyen Wery ? Un’altra iniziativa sperimentale è quella che si è tenuta all’antico vivaio della Forestale di “Cul di Paiolo”, che si è arricchito di uno spazio polivalente creato dalla Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari con il contributo della Comunità Montana Valtiberina Toscana. Parliamo del “Teatro in natura” realizzato nella riserva naturale dei Monti Rognosi da Renato Livigni, direttore organizzativo della “Libera”. Tanti coloro che hanno preso parte al laboratorio di scrittura e narrazione autobiografica denominato “Il teatro nella memoria”. Agli interessati è stata offerta l’occasione di passare alcune ore in uno spazio aperto, vivibile e praticabile, armati soltanto di penna e quaderno. Molto bene poi sono andati i 4 mercoledì consecutivi di favole per adulti e bambini di Gianni Micheli che ha presentato “Il piccolo Tuk”. Ad agosto (11-19) scocca l’ora di “TOVAGLIA A QUADRI”, la cena toscana al Poggiolino con una storia da raccontare in quattro portate, a cura della Pro Loco e del Teatro d’Anghiari. Il titolo di quest’anno, scaturito dal duo Andrea Merendelli e Paolo Pennacchini, è “Sudiciume”. Domenica 12 agosto, nel Centro Storico, torna la Fiera dell’Antiquariato. Mercoledì 22 agosto alle ore 21 da Piazza S. Agostino partirà la “Visita guidata e incontri notturni nel borgo medievale”. L’evento prevede anche l’apertura del Museo Taglieschi, del Centro di Documentazione della Battaglia d’Anghiari e del Museo della Misericordia. Il 23 agosto, ancora da Piazza S. Agostino, La Compagnia dei Propheti di Eugenio Papini presenta “DE AMORE” , spettacolo itinerante nel centro storico. Venerdì 24 agosto alla Pieve della Sovara c’è il classico appuntamento con il Concerto di un Coro Internazionale partecipante al XLIX Concorso Polifonico “Guido d’Arezzo”. Sabato 25 agosto in Piazza Baldaccio è prevista la tradizionale Festa degli Ospi-

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ti a cura della Filarmonica P i e t r o Mascagni di Anghiari. Il giorno dopo (Domenica 26), tornano I SENTIERI DEL CONTRABBANDO, escursione naturalistica nel parco dei Monti Rognosi con pranzo finale al Ponte alla Piera.

Premiato Franco Talozzi Continua a far parlare di se l’ex Sindaco di Anghiari Franco Talozzi il quale, da quando ha lasciato la vita politica ed amministrativa, continua a primeggiare in diverse attività ed hobby ai quali si dedica con successo. Se nel mese di maggio si era reso protagonista della pesca “miracolosa” di un luccio di oltre 13 chilogrammi, tirato fuori dalle acque dell’invaso di Montedoglio, adesso al Talozzi è stato assegnato un premio che ne riconosce le doti di scrittore. Il 9 giugno, colui che per 16 anni ha ricoperto la carica di Primo Cittadino di Anghiari, è stato invitato a Chianciano Terme dove si teneva la premiazione di un concorso per autori di racconti. Davanti ad una sala gremita in ogni ordine di posti il Presidente della Giuria ha iniziato a leggere i nomi del terzo e poi del secondo classificato ed infine grande la gioia per l’annuncio del primo premio assoluto assegnato al Talozzi che aveva presentato un breve racconto per metà autobiografico e per metà sotto forma di favola con il quale narrava alcune vicende della sua infanzia vissuta nel “padule” della val di Chiana senese. Complimenti a Franco Talozzi che è riuscito a coronare il sogno di suscitare emozioni e interesse con i suoi racconti che, visto il risultato ottenuto in quel di Chianciano, potrebbero venire presto pubblicati da una nota casa editrice. In alto a destra è raffigurato un momento della gara per poeti estemporanei tenutasi nelle pinete di Cul di Paiolo e denominata "TREBBO". Era il 22 agosto 1965. *** Qui a destra Franco Talozzi (premiato da ambiti riconoscimenti in campo letterario) in una inedita attività di "ortolano" (digitalfoto emmedipì).


Mese di giugno

C R O N AC H E T T A dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

27 aprile 2001. Oggi è morto a Nizza dove risiedeva Alberto Bianconi di anni 61.

Mese di Maggio Martedì 1°. Oggi è morta Bruna Tinti coniugata Rossi di anni 84. Bruna abitava al Bagnolino di Tavernelle. Sabato 5. Stasera verso le otto ho sentito un gran fracasso di clacson di auto che passavano per la Croce. Mercoledì 9 . Oggi è nato Cassio Panichi di Maurizio e Nada Panichi. La sua famiglia abita a Tavernelle. Venerdì 11 . Oggi è morta Antonietta Donati Sarti, vedova Chieli, di anni 90. Tutti la ricordano perché aveva gestito, assieme al marito, il bar di piazza e il ristorante la Meridiana. Domenica 13 . Oggi è stata riconsacrata la chiesa di Casale. Lunedì 14 . Oggi è morta Colomba Ghignoni vedova Noferi di anni 85. Ha fatto nascere tanti anghiaresi con la sua attività di ostetrica. Mercoledì 16 . Oggi è morto Antonio Mondani. Antonio, da tutti conosciuto come Camillo, aveva la bella età di 98 anni ed abitava al Carmine. Giovedì 17 . Stasera mia moglie ha preparato di nuovo la “minestra di pomodoro” che abbiamo imparato anno a Kracovia da Antoni. Domenica 20 . Oggi è morto Giuseppe Del Sere di anni 86. Giuseppe, da tutti conosciuto come Gnaso, era falegname ed abitava alla Piazzola. Venerdì 25 . Oggi è nata Leona Mustafa di Nusret e Igbale Mustafa. La sua famiglia abita per la via delle mura di sopra. Sabato 26. Oggi è nato Amedeo D’Aluisi di Domenico e Simona Piomboni. La sua famiglia abita al Campo della Fiera. Domenica 27 . Oggi è successo un fatto straordinario. Costanza, la nipote della Rosita dell’appalto, dopo un anno e mezzo, all’improvviso ha principiato a camminare. Lunedì 28 . Oggi è morta Dina Senesi vedova Cesari di anni 86. Per molto tempo ha abitato a Upacchi, poi alla Doccia mentre ultimamente risiedeva a Casale. Martedì 29 . Oggi è nata Alexandra Popa di Brad Viorel e Elena Iustina Popa. La sua famiglia abita per la via Nova.

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Domenica 3. Oggi è morto Quinto Guerrini di anni 89. Quinto aveva fatto l’agricoltore a "Corpo del Sole" di San Leo. Lunedì 4. Stamani ho incontrato Andrea di San Lorenzo che andava a comprare l’antibiotico per il suo gatto, grigio. Domenica 10. Oggi è morto Fedele Chieli di anni 85. Abitava per la via di San Leo, era il vicino di Siro. Lunedì 11. Oggi è morta Fiammetta Nespoli coniugata Mari di anni 73 ed abitava per la via della Libbia di fronte al negozio Bianchi. Era originaria di Valealle. - Oggi è morta anche Rosita Bardelli vedova Olivieri di anni 76. Era ospitata presso la Ripa. Giovedì 14. Stamani ho visto Roberto del Comune che guardava le viti di fronte a San Girolamo. Mi sa che le vuole “potare”. Venerdì 16. Oggi è morta Elsa Cuccini di anni 85. Tutti la ricordano quando era commessa alla farmacia di Piazza. Domenica 17. Oggi è morta Ida Giovagnoli vedova Zanchi di anni 93. Abitava per la via dello Spirito Santo. Martedì 19. Oggi con mia moglie sono andato a fare la “schiansa” per i fossi del Molin Bianco, così come faceva suo padre. Sabato 23. Oggi ho visto che hanno cominciato a mietere il grano, e a batterlo, nel campo di fronte alla Maestà delle Forche. Domenica 24. Oggi c’era la Festa della Famiglia a Tavernelle. Lunedì 25. Oggi don Juan Carlos è partito per Monte Nerone per il campeggio con un gruppo di ragazzi dell’Oratorio. Mercoledì 27. Oggi col Tortori abbiamo portato al restauro il quadro di Sant’Anna. Giovedì 28. Oggi hanno finito di togliere l’impalcatura dal bastione di Sant’Agostino. - Oggi è morta Caterina Bartolommei vedova Boldrini. Caterina aveva 79 anni ed abitava per la via di Maraville. Era originaria di Ripoli di Monterchi.

Ti prego di Cmr

Io sono colei che Tu cerchi, dammi di non fuggire. Che io Ti aspetti ferma e nuda. Tu mi rivesta della Tua volontà


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