2002-4 Oratorio di Anghiari

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 4

AGOSTO - SETTEMBRE 2002

Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXVI-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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Il vostro contributo

Notte estiva di Vera Cuccini

Anche in questo ultimo periodo di tempo sono giunte le vostre offerte per contribuire alla pubblicazione dell'Oratorio. Chi non lo ha ancora fatto può rivolgersi all'Ufficio Postale di Anghiari:

Uno squarcio argenteo di luna ci sorride dall’alto piccole stelle le brillano attorno, pallidi riflessi tra l’azzurro cupo del cielo. Ombre diafane s’aggirano nell’aria leggermente mossa dalla tiepida brezza estiva esalando delicati profumi di piante ed erbe. È notte, la magica notte dell’estate.

C/C N. 11802527 intestato a INSIGNE PROPOSITURA S. BARTOLOMEO ANGHIARI Oppure presso: Banca di Credito Cooperativo C/C N. 5053 Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio C/C N: 3389 Monte dei Paschi di Siena C/C N. 2643/46 Il Beato Magi

Sommario Notte estiva di Vera Cuccini pag. 2 Il professor Dracula di Cmr " 3 24 agosto San Bartolomeo " 3 Calendario Liturgico agosto settembre " 4 Festa a San Lorenzo " 5 Il Palterre: dove gli anghiaresi parlano di Anghiari Bel paese di S. Lombardi " 6 La colpa di Aldo Tognetti " 6 Il giuramento di Mario Del Pia " 6 Accettiamoci così come ci ha voluti di Cmr " 7 Auguri a Camilla " 7 Lettera aperta al cittadino del Borgo di M. Del Pia " 7 A settembre in Costa Azzurra " 7 La Madonna Bella di Quinto Giorgini " 8 Un amore eterno ma soprattutto... fresco " 9 Il cestino del Borgo della Croce " 9 L'Assemblea dei Soci della Misericordia e dintorni " 10 Questione di date di Daniele Finzi " 11 Auguri a Giorgia " 12 Annuncio della famiglia Romani " 12 Anonimo del XX secolo " 12 Carissimo David " 12 Angolo della Missione a cura di Franco Cristini " 13 L'organo della Propositura " 13 Alain Albert Leluc " 13 Il decennale di Clèto " 13 Il Terrato - Nomi vecchi e nuovi di Civis " 13 Dal Gruppo “Fratres” a cura di P. Ganganelli Alle Cinque Terre con il gruppo Donatori “Fratres” " 14 Dalla Confederazione Nazionale “Fratres” " 15

Elezioni comunali: Le liste, i candidati, gli eletti pag.16 Elezioni amministrative ad Anghiari " 17 Dalla Parrocchia di Monterchi " 18 Dalla Parrocchia di San Leo " 18 11 luglio anniversario dell'apparizione " 19 Comunicato del Vicariato " 19 Convegno Parrocchiale " 20 La nostra vera ricchezza: Il capitale umano " 21 Da Tavernelle a cura di A. Bivignani La Festa della Famiglia " 22 Recital del Gruppo Giovani di Tavernelle " 22 Scaloaquito " 23 Ricordo di un sorriso sempre vivo " 23 Caprano e S. Maria di Belvedere di F. Badini " 24 Ricordi di Francesca " 25 C'erano due candelabri di Cmr " 25 La vacanza mancata di Maria Pia Fabiani " 26 Banderuole 2 di Emmedipì " 26 Quando il dubbio è lecito di Scacciapensieri " 26 3 maggio 2002: festa in parrocchia " 27 Oggi sono felice di Ilaria Andreozzi " 27 Lo "Studio Lirico" ospite di Anghiari " 27 La nuova ambulanza di Francesca " 28 Vecchie strade anghiaresi di Armando Zanchi " 28 Settembre in collina di Vera Cuccini " 29 La mia cara amica Franca di Assuntina Ruggeri " 29 Fatti di casa nostra di W. Del Sere Daniel A. Nigro " 30 Mucchi di rena " 30 Cronachetta dei fatti... di Anghiarino Anghiarese " 31

In copertina: Pietro Ganganelli visto da Luca Pucci - vedi articolo a pag. 3

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Il professor Dracula di Cmr Il volume della sfera è quattro terzi pi greco erre tre. Afferma lapidario il professore. Alla luce del sole ogni mattina Ganganelli Pietro professor di matematica salito in cattedra cerca di metter nella testa di tanti citti e citte quanto sia bella la sua materia. Pitagora, Euclide, algebra e geometria. Paziente, sereno, seraficamente calmo, pur nella scuola è un padre di famiglia, da tutti uomo stimato. Ma quando all’ora vespertina l’aria s’imbruna si fa inquieto il nostro Ganganelli e scesa la notte furtivamente lascia moglie e figlio ed avvolto in nero mantello

segue la sua insana passione: voglia di sangue! Raggiunge in fretta quel gruppo sciagurato di ben 16 vampiri come lui (non mancano le donne!). Ma con i denti aguzzi non attaccan le vene giugulari, loro nel braccio infilano sterile un ago per aspirare ingordi il rosso nettare di cui non si satollano, lo mettono invece rapidi in appositi sacchetti e poi lo stivano come se fosse oro con tanta cupidigia. Dopo ballano svolazzando come farfalle nei neri mantelli, per l’aie deserte. C’è chi va matto per l’enoteca ma Ganganelli and company matti son per l’emoteca.

Fin qui abbiamo scherzato. Parlando seriamente un GRAZIE DI CUORE da parte di tutta la comunità, al Presidente dei donatori “FRATRES”, al consiglio direttivo ed ai tanti donatori, con la speranza e l’augurio che ogni giovane, compiuti i 18 anni, senta non il dovere ma il desiderio, la gioia di donare col proprio sangue un po’ di vita ai meno fortunati.

24 agosto: San Bartolomeo Apostolo festa nella parrocchia di Anghiari Nel pomeriggio viene celebrata la Santa Messa alle ore 18 e poi ci sarà un momento di festa negli spazi dell’Oratorio dove tutti i parrocchiani sono invitati a partecipare. 3


CALENDARIO LITURGICO Mese di Settembre

Mese di Agosto 1° agosto giovedì – Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.

1° settembre - Domenica XXII del Tempo Ordinario. Sante Messe alle ore 9,30 e 18. Festa nella parrocchia di Santo Stefano. Sante Messe alle ore 8,30 e 11.

2 agosto venerdì – Perdono di Assisi. Al mattino, ore 8, pellegrinaggio dal Cenacolo di Montauto fino alla Maestà di San Francesco legata al passaggio del santo che dalla Verna, dopo essersi fermato dai conti Barbolani, si avviava verso Anghiari. Alle ore 10 S. Messa al Cenacolo. Primo Venerdì del mese. Nella Pieve di Micciano alle ore 20 Santa Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di perseveranza.

3 settembre martedì – Primo martedì del mese. Nella chiesa di Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del santo Rosario. 5 settembre giovedì – Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.

4 agosto - Domenica XVIII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.

6 settembre venerdì - Primo venerdì del mese. Nella pieve di Micciano alle ore 20,30 Santa Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza.

6 agosto martedì – Trasfigurazione di Gesù. Primo Martedì del mese “Gesù condusse su un alto monte Pietro, Giacomo e Giovanni, e si trasfigurò davanti a loro”. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario.

8 settembre - Domenica XXIII del Tempo Ordinario. Natività della Beata Vergine Maria. Sante Messe secondo l’orario festivo.

7 agosto mercoledì – San Donato. Festa grande ad Arezzo per il Santo Patrono.

14 settembre sabato – Esaltazione della Santa Croce. “Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo: con la tua Croce hai redento il mondo.”

10 agosto sabato – San Lorenzo diacono e martire: fu diacono della Chiesa di Roma e subì il martirio nella persecuzione dell’imperatore Valeriano; fu disteso sopra una graticola di ferro rovente. Festa nella parrocchia di san Lorenzo dove alle ore 19 sarà celebrata una Messa solenne.

15 settembre - Domenica XXIV del Tempo Ordinario. Beata Maria Vergine addolorata. Sante Messe secondo l’orario festivo. 21 settembre sabato – San Matteo apostolo ed evangelista: nato a Cafarnao, esercitava il mestiere di esattore delle imposte quando fu chiamato da Gesù. Scrisse un Vangelo in lingua ebraica e si dice che abbia predicato in oriente.

11 agosto - Domenica XIX del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 15 agosto giovedì – Assunzione della Beata Vergine Maria. Sante Messe secondo l’orario festivo. “Una donna ha chiuso le porte del cielo, una donna l’apre per noi: Maria, Madre del Signore, alleluia.” Festa nella parrocchia di Micciano.

22 settembre - Domenica XXV del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.

18 agosto - Domenica XX del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.

29 settembre - Domenica XXVI del Tempo Ordinario. Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. Sante Messe secondo l’orario festivo.

24 agosto sabato – San Bartolomeo Apostolo, protettore della nostra parrocchia. Nato a Cana di Galilea, fu condotto a Gesù dall’Apostolo Filippo. Dopo l’Ascensione del Signore è tradizione che egli abbia predicato il Vangelo in India dove subì il martirio. 25 agosto - Domenica XXI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.

Nella foto la splendida tela conservata nella chiesa della Croce ed attribuita a Carlo Dolci che raffigura il “Ritrovamento della vera Croce”

28 agosto mercoledì – Sant’Agostino vescovo e dottore della Chiesa . Nacque a Tagaste in Africa nel 334; dopo una giovinezza irrequieta e dissoluta si convertì alla fede e divenne in seguito illustre Dottore della Chiesa. Morì nel 430. 29 agosto giovedì – Martirio di San Giovanni Battista. Ad Anghiari si ricorda il Beato Bartolomeo Magi (foto a pag. 2).

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SANTE MESSE FESTIVE CELEBRATE NELLE CHIESE DEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Comunità di Santo Stefano di Giemme

In preparazione alla festa della Madonna che sarà il 1° settembre 2002 i festarini, assieme ad altri collaboratori, si sono già riuniti stendendo il programma in linea di massima che sarà così predisposto. La settimana prima della festa si svolgeranno diverse gare serali quali calcetto, briscola e biliardino. Il sabato sera, 31 agosto, Tombola per le famiglie e i ragazzi. Ci terranno compagnia quelli della “ Miriggi rèda” che faranno un programma particolare e che farà ridere abbastanza (speriamo!). La domenica della festa, alle ore 8,30 Santa Messa poi colazione nel prato, dietro alla chiesa. Alle ore 11 Messa solenne a cui farà seguito la processione con l’immagine della Madonna e alle ore 16 momento di preghiera e ringraziamento. La sera, finale dei giochi nel viale e cena sociale alle ore 20. Si spera in una buona riuscita augurandoci che la nostra gente collabori come negli anni passati e i festarini facciano il loro dovere.

Ore 8,00 Ore 8,30 Ore 8,40 Ore 9,00

Ore 9,30 Ore 10,00 Ore 10,30 Ore 11,00 Ore 11,30 Ore 12,00 Ore 18,00

-PIEVE DI MICCIANO -CHIESA DI SAN LEO -ANGHIARI: Chiesa di S. Stefano -PIEVE DI SOVARA -CHIESA DEL PONTE ALLA PIERA -CHIESA DI TUBBIANO -CHIESA DI CATIGLIANO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -SANTUARIO DEL CARMINE -CENACOLO DI MONTAUTO -CHIESA DI SAN LEO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -PIEVE DI MICCIANO -CHIESA DI TAVERNELLE -CHIESA DI VIAIO -CHIESA DI TOPPOLE -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

SANTUARIO DEL CARMINE

Ore 8,30 Ore 8,45 Ore 9,30 Ore 10 Ore 11 Ore 11,15 Ore 16,30 (ore

Ogni primo venerdì del mese, alle ore 21, recita del Santo Rosario

S. Maria della Pace Le Ville San Michele Arc.lo a Padonchia CHIESA delle monache Monterchi CHIESA della Madonna Bella Pocaia S. Maria della Pace Le Ville San Simeone profeta a Monterchi 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze ore 15 (ore 17 estivo).

BENVENUTI A SAN LORENZO

Festa a San Lorenzo Sabato 10 agosto, lungo la via per Monterchi e Citerna, nel villaggio di San Lorenzo, a poca distanza da Anghiari, siete attesi per l’annuale festa. Durante la celebrazione della S. Messa delle ore 19 i parrocchiani e gli intervenuti potranno apprezzare alcuni elementi della corale di Anghiari mentre eseguiranno appropriati canti. Poi un breve momento di convivialità con un fresco spuntino. Quest'anno i visitatori che si recheranno in quel luogo potranno vedere che la croce, posta all’incrocio con la strada provinciale ed abbattuta da una macchina in transito e diretta ad Anghiari, è stata sistemata e ricollocata nel suo luogo originario grazie all’impegno di Palmiro Camaiti di San Lorenzo e Gino Gorfini di Valcelle. Sta a tutti noi rispettare questi antichi segni disseminati nel territorio.

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digitalfoto emmedipì

IL PALTERRE: dove gli anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo BEL PAESE

Il giuramento

di Sergio Lombardi

di Mario Del Pia

Alludo ad Anghiari, cioè per noi che ci si abita e che quindi vediamo ogni giorno gli stessi panorami e si vive in modo frenetico per inseguire una vita che poi non sappiamo più qual è, non ne apprezziamo le bellezze né assaporiamo le sue caratteristiche. Alcuni devono avere i globuli rossi da corsa, ma questo paese è molto apprezzato e gradito a livello nazionale per cui ritengo che il suo futuro sarà lo sviluppo turistico a patto che il suddetto turismo venga inteso in modo serio e funzionale. Insomma non possiamo fare come quello che prima comprò la frusta e poi il cavallo. Occorre creare le infrastrutture e prendere iniziative finalizzate alla realizzazione di avventure storiche: mi spiego in modo pratico. Come prima cosa bisognerebbe ricercare le cartine topografiche partendo dall’inizio della storia feudale di Anghiari e allora ci si renderebbe conto che all’epoca questo paese era al centro delle vie commerciali, infatti lo stesso ex-ospedale era nato come ostello per viandanti gestito dai frati cappuccini. In quel periodo molta importanza avevano quelle che ora sono le frazioni di Anghiari. Allora mi chiedo perché non si incentiva, per esempio, la collaborazione fra comune e Meridiana, in modo che il turista possa avere una adeguata informazione del luogo; come persona atta allo scopo suggerirei il Papini. Dinamismo gente, chi si ferma è perduto!!

Giovedì 13 giugno, prima riunione del nuovo Consiglio Comunale. Dopo un attimo di attesa per l’apertura del portone del palazzo del Vicario, i neoeletti giungono per l’importante riunione. Per le statistiche: l’ultimo ad arrivare è stato Simone Matteagi (complici le Ferrovie dello Stato). Secondo me la causa del ritardo potrebbe essere stata il mancato suono del campano che, così come prevede il nuovo Regolamento, dovrebbe sollecitare i consiglieri e, perché no, i cittadini, un'ora prima dell'inizio delle riunioni della principale assise del nostro comune. Dopo la formula di giuramento di Danilo Bianchi in qualità di sindaco e l’intervento dei capigruppo, vengono comunicate le competenze dei nuovi assessori. Claudio Cambi: vicesindaco, assessore al sociale e alla pubblica istruzione. Silvano Bruni: assessore ai lavori pubblici e alle attività produttive. Riccardo La Ferla: assessore all’urbanistica. Simone Matteagi: assessore beni e attività culturali, ambiente e assetto del territorio. Barbara Croci: assessore ai progetti speciali. Il sindaco Danilo Bianchi sarà anche assessore alla sanità e allo sport. Nella foto di Paolo Mariotti un Consiglio d’ “altri tempi” in occasione della consegna di una medaglia d'oro a Mario Bindi (in piedi davanti al banco del consiglio) per il suo titolo di campione nazionale di bocce, il 29 novembre 1975. Sono riconoscibili da sinistra: Pietro Giabbanelli (appena visibile), Cesare Ceppodomo, Bruno Camaiti, Danilo Bruni, Mario Del Pia, Claudio Cambi, Sauro Cerofolini, Paolo Mariotti, il sindaco Berio Nocentini, Franco Talozzi, Antonio Carboni, Dino Ferrini, Franco Mondani, Giuseppe Panichi, Gino Rosadi, Giuseppe Grazi, Silvano Bruni, Brunello Maioli; assenti Antonietta Merendelli e Vito Buzzichini.

La colpa di Aldo Tognetti

-O sòcera, son tanto amareggiato! La su’ figliola è docile, carina, perfino appassionata di cucina: ma ‘l bimbo che sognavo ‘un me l’ha dato! -Non principiamo con gli indovinelli mescolando le fave coi fagioli! Ho partorito dodici figlioli e dopo quattro aborti, tre gemelli! Perciò sono fattrice senza inganno siccome i pappagalli cacatùa capaci di covare tutto l’anno. E ‘n questo la mi’ bimba non dirazza! Figlioli ‘un te ne fa?!… la colpa è tua! N’ha fatti due perfino da ragazza!!

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Beatitudini della sera

Auguri a Camilla

di Cmr

Il giorno 2 maggio 2002 Camilla Ortalli ha discusso la tesi: “Dinamiche di produzione di flavonoidi in ecotipi diversi di iperico” presso l'Università degli Studi di Perugia, Facoltà di Farmacia, ottenendo la lodevole votazione di 102/110. Relatore il professor Alessandro Menghini. Gli amici e la Redazione salutano la neodottoressa, nostra concittadina.

Accettiamoci così come ci ha voluti Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. (Genesi 1/3)

Ancora la luce non splendeva sulla terra quando Dio Padre decise che, a suo tempo, ci avrebbe creati. Tutti noi, uno diverso dall’altro e tutti ci avrebbe amati, così come siamo. Certo, se avessimo potuto scegliere, avremmo chiesto di essere Apollo o Venere a seconda del sesso, con una mente (a dir poco) come quella di Pico della Mirandola o del più moderno Einstein e invece siamo come siamo. Nella massa c’è qualcuno che emerge per bellezza, intelligenza o doti morali, ma in massima parte siamo povere creature con tanti difetti esteriori e interiori. Però Dio ci ama, così come ci ha creati. E per questo immenso dono d’amore che è la vita accettiamoci e vogliamoci bene. Il somarello che ci porta (il nostro corpo) rispettiamolo: è l’involucro che racchiude ciò che di noi non morrà e ritornerà al Padre. Di questo noi cristiani siamo certi e nostro impegno quotidiano deve essere il cammino verso la santità. Accettare la propria condizione non vuol dire stazionare e crogiolarsi nella naturale limitatezza, ma prendere coscienza del disegno in cui Dio ha voluto coinvolgerci Se ci accettassimo si vedrebbero in giro meno musi lunghi, si ascolterebbero meno lamentele; forse sarebbero meno affollati gli ambulatori dei nostri medici di base. Il discorso si fa più pertinente per noi anziani che subiamo il naturale declino delle forze e di tutte le facoltà. Signore, grazie per come ci hai fatti. Magari col naso lungo, gli occhi inespressivi, le gambe storte e la pancetta, con tante debolezze per cui ricadiamo nel peccato. Appena rialzati ricadiamo. Ma Tu ami l’ergastolano e la prostituta, il debole e il forte, il simpatico e l’antipatico e in tutti tu vedi quella piccola cosa buona che c’è. Vediamola anche noi e siamone fieri: un piccolo talento regalatoci dal Padre, un talento nascosto tra la polvere in un angolino del nostro “io”. Spolveriamolo, quel talento. Ci fa sentire importanti, sia esso un dono morale o fisico. Forse ricorderemo di aver ricevuto due mani che sanno fare gli occhi alle pulci, forse una massaia sarà fiera del buon odore che spande la sua pomarola o il suo stufatino, altri saranno fieri di avere il pollice verde o insegnato con impegno a tanti ragazzi, di aver lavorato con onestà e coscienza e tanto a lungo si potrebbe continuare. Signore, grazie per le piccole cose che hai messo dentro di noi. Tu ci hai voluti così; la tua misericordia aiuti me e tutti i fratelli ad essere felici per come ci hai voluti.

Lettera aperta al cittadino del Borgo Mi è giunta la tua lettera e ho cercato di capire la tua denuncia. Ma non sono sicuro di averne capito le motivazioni. Ripeto alcuni concetti che anch'io ritengo importanti: quando si va ad eleggere una amministrazione, gli interessi generali, della comunità, dovrebbero prevalere su quelli spiccioli, di bottega; quando si discute lealmente di cose pubbliche i vari punti di vista contrastanti sono utili per prendere la giusta decisione. Ancora: quando si va a votare occorre esaminare bene i vari candidati perché se si consegna il governo democratico a “bari e furbi” questo “si rivela la peggiore delle dittature”. Ora ad Anghiari abbiamo votato e ne è uscita una lista vincente. Mi auguro che quella che ha vinto meriti, con i fatti, di aver vinto. All’opposizione il ruolo di “sentinella” perché gli interessi di tutti prevalgano, perlomeno spesso, su quelli di pochi. Nel salutarti, ti ricordo che il personaggio, simpaticissimo, a cui fai riferimento all’inizio della tua lunghissima lettera, si chiamava “Mencoghiozzo”. Un saluto a te, agli anghiaresi e, perché no, anche ai borghesi. Mario Del Pia Dal Borgo della Croce, 3 maggio 2002

A settembre in Costa azzurra Il Centro di Aggregazione Sociale di Anghiari organizza una gita per soci e non dal 13 al 15 settembre. Meta della gita: Montecarlo, Costa Azzurra, Nizza, Cannes, San Remo. Quota individuale 210 Euro. Per iscrizioni, fino al completamento dei posti disponibili, presso la sede, telefono 0575/788796.

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL'ARTE di don Quinto Giorgini

La Madonna Bella, patrona degli autisti e dei viaggiatori È il piccolo Santuario Mariano della Valle del Cerfone, in Comune di Monterchi, nell’ambito della Parrocchia di S. Biagio a Pocaia. La sua origine va collocata tra la fine del sec. XV e gli inizi del XVI in una di quelle “Maestà” che la religiosità popolare eresse lungo la via pubblica che da la Villa (oggi Le Ville) attraverso l’antico villaggio di Pocaia conduceva al Castrum di Monterchi, esattamente al bivio per l’erta strada mulattiera che saliva verso il Ranco e la medievale. Chiesa priorale di S. Biagio, vicino ad un antico pozzo che tutt’ora esiste presso la Chiesa secentesca della Madonna Bella. In questo luogo, nel 1533, esisteva un Sacello o piccolo Oratorio in cui un certo Cosimo Vagnuzzi da Monterchi vi aveva fondato un legato di 20 S. Messe annuali, donandogli “un pezzo di terra contiguo”. Di questa donazione e di un “ORATORIUM SUB TITULO BEATAE VIRGINIS IUXTA STRATAM PUBLICAM IN VILLA POCHARIAE” si parla, sia nella Visita Pastorale del Vescovo burgense Mons. Niccolò Tornabuoni del luglio 1568, sia negli Acta Beneficiaria dal 1563 al 1589, (Tomo 1°, carte 64-66) conservati nell’Archivio Vescovile di Sansepolcro. Questo Oratorio cinquecentesco non si chiamava ancora con il nome popolare di Madonna Bella, ma semplicemente “Cappella della Maestà” (= Cappella Maestatis) nella quale fu trasferita nel 1596 l’antica e venerata Statua di Scuola robbiana della Madonna Bella, attribuita a Benedetto Buglioni (1459-1521) che fino a quell’anno era stata venerata in un’altra Maestà vicina, presso la località “I Vagnoni”, tuttora esistente in forma ridotta e restaurata. Il culto della Madonna Bella si sviluppò soprattutto durante e subito dopo la grande peste del 1630-31. L’orribile pestilenza di manzoniana memoria raggiunse anche la Toscana e la nostra terra di Monterchi, suscitando paura, miseria e desolazione tra la popolazione che in gran parte si ammalò e morì. Particolarmente colpiti da questo immane flagello furono gli abitanti del Castello di Monterchi. Come racconta Don Bruno Giorni nel suo volume, trascrivendo le testimonianze del Taglieschi e del Muzi, su circa 300 abitanti, ne sopravvissero soltanto 18-20. La tradizione vuole che il morbo contagioso sia stato più indulgente verso gli abitanti di Pocaia e delle altre Frazioni rurali che ricorsero fiduciosi alla celeste protezione della Madonna Bella posta lungo la via pubblica in aperta campagna. Per evitare il contagio, le S. Messe, nel periodo della pestilenza, venivano celebrate all’aperto, fuori delle chiese e agli incroci delle strade. Terminata la grande pestilenza, i superstiti, in segno di fede, di gratitudine e di ringraziamento per lo scampato pericolo di morte, decisero di costruire, in onore della Madonna Bella un Nuovo Oratorio più grande e più bello del precedente con la raccolta delle offerte del popolo di S. Biagio a Pocaia e dintorni. Inoltre fu fatto voto, cioè una solenne promessa, di celebrare una Festa nella seconda Domenica di settembre, dedicata al Santissimo Nome di Maria. Soprattutto attraverso questa Festa, la devozione alla

Madonna Bella si diffuse tra tutta la popolazione monterchiese e della Valle del Cerfone e sul solco di una plurisecolare tradizione, in forme diverse è giunta fino a noi. È stato celebrato il Quarto centenario della traslazione della miracolosa Immagine, con solennità, l’8 settembre 1996. L’attuale Chiesa della Madonna Bella del 1633, fu sempre considerata Pubblico Oratorio fin dall’inizio, come risulta dal Contratto di Fondazione rogato da F. Domenico Baldeschi l’anno 1634 nel mese di marzo... in casa dei Vagnuzzi abitanti nella Cura di S. Biagio, che diedero il sito per erigerlo. Questo Oratorio Seicentesco è giunto intatto nella sua forma originale fino al 1954, anno in cui la Compagnia dei Compatroni ne fece demolire la facciata ed il soprastante piccolo campanile a vela, per allungarlo di circa 4 metri. L’interno del Santuario custodisce un bell’altare di pietra che si adorna di lunghe colonne di pietra, scanalate, con capitelli a fogliame, che sorreggono un timpano pure di pietra. Le due colonne incorniciano un bel dipinto in tela del 1634 del pittore locale Girolamo Monanni. La parte alta del dipinto rappresenta la Gloria del Paradiso con al centro il Padre Eterno con il mappamondo in mano e circondato da numerosi angeli, di cui uno cala la corona del S. Rosario ai Santi Domenico e Caterina inginocchiati ai lati della statua della Madonna Bella. Sul portone d’ingresso, appesa alla parete interna, c’è una tela settecentesca raffigurante l’Annunciazione dell’Angelo a Maria.

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riscontrati e tolti tre strati di pittura, il trucco sul volto ecc... per cui solo in parte il volto ed i colori policromi delle vesti e del manto hanno ricuperato il primitivo splendore. Ha subito alcuni ritocchi nelle parti mancanti perché la statua non era destinata a rimanere chiusa in un museo ma esposta alla venerazione e devozione di un intero popolo. Sul capo, la Madonna porta un velo biancastro che tuttavia permette in parte la visione dei lunghi capelli castani che scendono sul collo coprendo in parte le orecchie. Il manto e celeste-azzurro, con l’orlo verde, e la veste che appare sotto il manto è di colore marrone in alto, con i lembi rossastri ai piedi. Gesù Bambino, ritto sul ginocchio sinistro della Madre è completamente nudo, anche se avvolto simbolicamente da una fascia scarlatta. La devozione popolare ha deposto sul capo della Madonna e del Bambino due corone d’argento per indicare la loro regalità. Ricordiamo che la pregiata Statua della Madonna Bella, è datata tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo ed è attribuita a Benedetto Buglioni della Scuola Robbiana. La Festa della Madonna Bella che si celebra ogni anno nella Seconda Domenica di settembre, preceduta la sera prima da una solenne processione notturna “aux flambeaux” per le vie della frazione di Pocaia, è la più antica e sentita celebrazione mariana del nostro popolo verso questa miracolosa Immagine invocata contro i flagelli della peste e delle calamità naturali e quelli moderni degli incidenti stradali e dell’aids. Questa Chiesa è stata rimessa al nuovo dal parroco Don Quinto Giorgini con il contributo del popolo di S. Biagio e di altri Enti, nel settembre 1996. Fino a circa 40 anni fa era di proprietà di una Compagnia detta “Compatroni della Madonna Bella” corrispondenti ai seguenti nomi e cognomi: Luigi Conte Carleschi, Benedetto Alberti, Piero Alberti, Filippo Alberti, Giovan Battista Vagnoni, Carlo Vagnoni, Luca Alberti... che la donarono alla Parrocchia di San Biagio a Pocaia. Nell’anno del Grande Giubileo del 2000 è stato costruito il Sacrato ed un nuovo marciapiede in lastre di pietra scalpellate, offerte dal Sig. Francesco Geom. VAGNONI.

Veniamo ora a parlare della venerata ed artistica statua della Madonna Bella. Il nome, più unico che raro, è certamente di origine popolare e vuole evidenziare la singolare “bellezza” di questa statua policroma, invetriata di scuola robbiana, dal volto dolce, grazioso e solenne, lo sguardo materno e composto, naso e bocca proporzionati, il collo un po’ allungato. Siede in trono come regina. Mentre le statue robbiane, in genere, appaiono piuttosto fredde, questa sembra una persona viva e tenera verso il Figlio Gesù, mostrato, a chi guarda, con la manina benedicente. All’origine il volto e l’intera immagine erano certamente più belli. Infatti i lavori di restauro effettuati da esperti della Soprintendenza delle Belle Arti di Arezzo nel primo semestre del 1986 hanno rivelato diverse riverniciature subite dalla statua attraverso i suoi lunghi 500 anni di vita. Furono

Nell'altra pagina l'esterno del Santuario della Madonna Bella e, nel riquadro, la venerata immagine della Madonna. Qui sopra l'interno della chiesa.

La vignetta di Scacciapensieri

Il cestino del Borgo della Croce

Un amore eterno ma, soprattutto... fresco!!

Sono un cestino Ben ordinato Io nella strada Mi tengo a lato

Di casa tua Tanti sacchetti Portali pure Nei cassonetti

Raccolgo carte Anche lattine Lettere fogli E letterine

Sarò più bello Ed accogliente Mi vorrà bene Tutta la gente

Questo il testo del foglietto trovato sopra il cestino collocato nel Borgo della Croce vicino alla chiesa della Maddalena dove vengono depositati impropriamente rifiuti domestici. Naturalmente il discorso è valido anche per altri... cestini.

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NOTE DALLA MISERICORDIA a cura di Massimo Redenti

L'Assemblea dei Soci e dintorni Come da programma, domenica 9 giugno u.s. si è riunita l’assemblea dei soci per approvare il bilancio consuntivo 2001 dell’Associazione. Il governatore ha illustrato anzitutto gli aspetti generali dell’attività della Confraternita, con particolare riferimento all’operato degli autisti: nell’anno 2001 sono usciti per 1.091 volte con i mezzi a disposizione (quattro ambulanze, auto di servizio sociale e carro funebre) per altrettanti servizi, percorrendo un totale di 36.120 Km., quindi con una media giornaliera di quasi 3 servizi ed una percorrenza di quasi 100 chilometri. Lo sforzo ed il generoso impegno degli autisti si commenta da sé; ringraziamo per tutti il loro coordinatore responsabile, Sig. Umberto Bigioli, vero asse portante della struttura dei servizi. Su richiesta del governatore medesimo alcuni soci hanno apportato il loro contributo di idee finalizzato al miglioramento dei servizi prestati e soprattutto al coinvolgimento dei giovani, che in genere sono abbastanza “distanti” dalla Confraternita di Misericordia. È maturata l’idea di proporre una forma di concorso per le scuole del paese, analogo a quello più volte organizzato dai Donatori di Sangue Fratres, per coinvolgere studenti ed insegnanti sul percorso del volontariato sociale come forma di partecipazione al corretto vivere civile. È stata ipotizzata inoltre la necessità di creare e pubblicare un opuscolo riguardante il medesimo argomento, per sensibilizzare la nostra popolazione con uno strumento di facile consultazione e diffusione. Il governatore si è impegnato a studiare attentamente, all’interno del Magistrato, entrambi i suggerimenti. Successivamente è stata data lettura alle voci di bilancio che sono state riassunte in entrate per 166 milioni ed uscite per 155 milioni. Estrapolando alcuni dati dall’insieme delle scritture contabili, è emerso in maniera inequivocabile (e fra l’altro non c’erano dubbi in proposito) che la Confraternita di Misericordia può continuare a mantenere la propria attività di servizi soprattutto in virtù della generosità della gente anghiarese. Infatti i proventi di rimborso viaggi pagati dalla USL 8 non coprono da soli il totale complessivo delle spese inerenti alla gestione delle spese per gli automezzi (carburante, bolli,

assicurazioni, riparazioni, materiale sanitario,…). Senza pensare alle necessità finanziarie al momento dell’acquisto di nuove ambulanze. Questa considerazione, se ci lascia un po’ perplessi sull’onere di un servizio che dovrebbe essere presumibilmente a carico della struttura pubblica, dal punto di vista morale ci fa apprezzare ancora di più la disponibilità e la generosità dei nostri concittadini, ai quali vanno i più sentiti ringraziamenti. Nel pomeriggio, nel corso di una breve ma significativa cerimonia, alla presenza delle autorità civili e militari, si è provveduto alla consegna dei diplomi di “soccorritore volontario di livello avanzato” a tutti coloro che avevano partecipato all’impegnativo corso di istruzione negli ultimi mesi dell’anno passato superando poi il relativo esame nel gennaio di quest’anno. Questi sono i volontari che hanno ottenuto l’idoneità: Buzzichini Catia, Chiribini Fabrizio, Comanducci Nevio, Dejaco Antonio, Del Pia Grazia, Draghi Assuero, Fontanelli Marco, Gabrielli Fabrizio, Mencarini Laura, Meozzi Quinto, Nicchi Bruno, Paci Luciano, Pagliaroli Costantino, Paterni Silvano, Puleri Maurizio, Rondoni Marco, Tortori Amedeo, Venturini Giuliano e Zafferani Catia. A tutti loro rinnoviamo con orgoglio i più fraterni ringraziamenti e l’invito a continuare nel loro impegno a favore di tutti i nostri malati. Nel piazzale di fronte alla sede della Misericordia Don Marco ha provveduto a benedire la nuova ambulanza, con il successivo simbolico gesto di inaugurazione, il taglio del nastro tricolore, affidato al neo-sindaco di Anghiari, Danilo Bianchi, al quale vanno i nostri rallegramenti e la convinzione che saprà svolgere il proprio mandato con serietà ed impegno. L’importante giornata ha avuto conclusione con il tradizionale rinfresco al quale era invitata tutta la popolazione. L’organizzazione del convivio era stata affidata al nostro vicegovernatore Carla Zanchi e all’amica Franca Madiai, che, con la collaborazione di altre persone vicine alla Misericordia, hanno superato sé stesse offrendo a tutti noi veramente una bellissima tavola apparecchiata. Concludiamo con il solito appello: gli iscritti alla Confraternita di Misericordia sono invitati a pagare la quota sociale 2002 nei modi ormai noti. Invitiamo inoltre tutti i non iscritti a non rimanere tali ma ad entrare a far parte della nostra grande famiglia.

Proseguiamo con l’aggiornamento dei dati sulla raccolta a favore della nuova Acquisti Fabiano 10 Alberti Rosita 26 Bianchi Giovanni - la famiglia alla memoria 700 Boriosi Federico 20 Brondoli Gino - Del Sere Walter alla memoria 50 Bruni Bruna Ruggeri - la famiglia alla memoria 500 Calli Ascanio 50 Cangi Concetta - fam. Capacci e Mazzoni alla memoria 25

Cancellieri Vadero 20 Centro agg. sociale 120 Ceppodomo Avanti Ghino 1.033 Chiasserini Franco 30 Chieli F.lli 100 Cooperativa lav. Anghiari 200 Crociani Francesco 45 Donatori Sangue Fratres Anghiari 2.500 Donnini Giselda - la famiglia alla memoria 133 Fattoria “La Barbolana” 200

Faviani Teresa 10 Giorgeschi Cesarina - Dini Michele 20 Giorgi Carla 10 Giorni Giuseppe (Pino) 50 Giusti Nello - la famiglia alla memoria 330 Lamagna Liborio 100 Mangoni Bruno 50 Marzi Remo- Marzi Valeria 150 Mondani Marco 65 Nardi Tiziana 40

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Memonti Franca - Senesi Mario e Assuntina alla memoria 50 Moscetti Panichi Rosella 50 Nicchi Elvira - famiglie Capacci e Mazzoni alla memoria 25 Nicchi Elvira - la famiglia Mazzoni alla memoria 100 Nicchi Ottorino - Nicchi Nilo alla memoria 200 Palazzeschi Ildo 110 Palombini Ornella 5 Pettinari Giuliana 50


Questione di date di Daniele Finzi

Ci sono date che s’incrociano, che s’accavallano, che diventano fondamentali per alcuni, inutili per altri. Date che ti colpiscono, altre che si dimenticano. Ricordate le date della storia? Sono l’angoscia degli studenti. L’insegnante che comincia e ti chiede in che giorno, mese ed anno è successo qualcosa e tu non ricordi la data e non capisci perché sia tanto importante. Qualcuno trova difficile ricordare quando è partito per il servizio militare, figurarsi la data in cui l’Inghilterra divenne una monarchia costituzionale o quella in cui Meucci inventò il telefono. La data è la sintesi numerica della categoria del tempo, tempo nel quale viviamo e che segna i nostri successi ed insuccessi, l’inizio il durante e la fine di qualcosa. Il tempo è la lancetta dell’orologio che gira senza sosta, il tempo d’un appuntamento, è quanto rimane per…, quanto ci vuole per…, quell’evento che mettiamo nel cassetto della memoria, la data di nascita e di morte. Il tempo è segnato da quella serie di righe vuote che occupano le pagine del diario degli alunni o del registro dell’insegnante, quelle in cui ogni giorno s’annotano i contenuti delle lezioni e che all’inizio sembrano tante e poi s’accorciano sempre più come il tempo della vita. Lunedì 3 giugno, il giorno in cui la nazionale italiana batteva l’Ecuador dimostrando al mondo tutta la sua indiscutibile abilità, io ho terminato la mia carriera d’insegnante. Quindici giorni dopo, il 18 giugno, poche ore prima che l’Italia fosse sconfitta dalla Corea del sud, mio padre è morto. Tutti ricorderanno le vicende della nazionale italiana, nessuno i fatti personali di un quasi sconosciuto insegnante e di un vecchio ormai novantaduenne che trascorreva il suo tempo fra il letto e la sedia a rotelle, prendendo quindici pillole al giorno ed attendendo in silenzio che fosse scritta la data della sua morte. Un’ora di lezione, quella del tre, particolarmente squallida, proprio una di quelle che segnano la fine di qualcosa: io senza voglia, i ragazzi distratti, preoccupati per quello schema del colloquio orale che non si decidevano a mostrarmi forse per paura di qualche suggerimento in più o di qualche appunto che li avrebbe costretti a rivedere il lavoro già preparato. Eppure ho sempre amato quell’ora del lunedì, dedicata con il solito scrupolo all’Educazione alla legalità e cultura costituzionale, volgarmente detta Educazione civica o Civica solamente. Ad essa ho dedicato tutte le mie competenze, la mia fede nel diritto, la certezza che un paese si debba e si possa compattare più sulla Costituzione che sull’inno nazionale. Voce nel deserto, ma voce. Agli esami tutti i miei alunni (ormai ex) hanno saputo rispondere. Oggi sanno che votare è un dovere, che il lavoro è un diritto, che la responsabilità penale è personale, che se ci fosse stata la Costituzione, ed in particolare l’articolo 3, le leggi razziali del 1938 non sarebbero state promulgate e tanti cittadini italiani non avrebbero sofferto. Sanno anche come funziona la nostra repubblica, qual è l’iter legislativo, che cosa è la finanziaria, a cosa sono soggetti i giudici, ecc., ecc. Ho visto mio padre per l’ultima volta domenica 9 giugno. Steso sul letto dai bordi di ferro, aveva già le sembianze del morto. L’ho accarezzato e sono stato certo che non l’avrei rivisto. È stato un uomo di grande cultura e di grandi capacità professionali, ma non gli ho mai perdonato quella sua fuga da Sansepolcro di trent’anni fa, quell’atto di puro egoismo che per me ha significato la perdita della mia famiglia d’origine. Forse l’ha fatto perché nel fondo dell’animo era ancora un ebreo errante: era fuggito dalle tensioni familiari di Trieste nel 1929 per andare a studiare chimica a Bologna, dall’Italia nel 1939 per salvarsi dalle persecuzioni fasciste, da Tel Aviv nel 1942 per andare a lavorare in Persia, ad Abadan; era fuggito dalla Palestina sconvolta dalla guerra nel 1946 per cercare un po’ di pace e lavoro in Italia. Infine, era fuggito da Sansepolcro nel 1972 per dare un taglio netto al passato. Ma in quell’ultima fuga s’era dimenticato che il passato non è fatto solo di date, di eventi, ma anche di persone, d’affetti, di obblighi. Mi dispiace perché è morto, ma mi dispiace ancor di più perché per me è morto prima. Questione di tempo! Ormai il tempo è scaduto per tutti e due, è solo ricordo. Per me, quello gradito di un lavoro che ho amato finché ho avuto la certezza che fosse utile; per lui è il nulla, la seconda data sulla lapide in quel dimenticato e squallido cimitero ebraico di Parma.

ambulanza e dell’autovettura da utilizzare per i servizi sociali del paese. Piomboni Ines 100 Poderini Giuseppe e Guerrino, in memoria dei genitori 200 Poggini Giovannino 50 Poggini Ines - la famiglia alla memoria 100 Poggini Marisa 200 Polcri Duilio 50 Procelli Silverio 10 Quercioli Bruna - la famiglia alla memoria 560

Suor Pasquarosa - le amiche alla memoria 28 Tavernelli Eleonora Snc 550 Valbonetti Giovanni 50 Valentini Giorgio 5 Zanchi Carla 20

Raccolta attuale Precedente segnalazione Totale raccolta

€ € €

9.100 35.913 45.013

Aiutateci ancora. Siamo sulla buona strada. Tutti assieme raggiungeremo l’obiettivo prefissato. Anghiari, 2 luglio 2002 11


Anonimo del XX secolo

Auguri a Giorgia Il giorno 6 maggio 2002, Giorgia Babbini, anghiarese di 26 anni, ha discusso la tesi di Laurea all’Università degli Studi di Firenze – Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia – sull’argomento: “Trattamento riabilitativo nelle lombalgie di origine degenerativa” presso il Dipartimento di Scienze Ortopediche, Ricostruttive e del Lavoro ottenendo la prestigiosa votazione di 110 e lode. Relatore Prof. G.V. Di Muria; Correlatore Dott. P. Sangregorio. Alla neodottoressa gli auguri della redazione e degli amici.

Da secoli, da sempre, si discute sulla intelligenza delle donne. A me pare che si possa tagliar la testa al toro con una semplice considerazione: esse non hanno ancora capito – escluse le vecchie che dovrebbero incappottarsi da capo a pie’ – che sono più belle nude che vestite. Anche quando fa freddo. Anche quando vengono vestite dal migliore estetista del mondo. *** Correva l’anno ..., correva sempre e non arrivava mai. *** Scommettere sull’esito di una partita di calcio è come viaggiare al buio, perché troppi sono gli errori, le incertezze, le sviste, le simpatie, gli odii, i pre-giudizi e tante altre aleatorietà che possono influire sul comportamento dei giocatori, degli arbitri e dei guardalinee. Non ultimo quello dei delinquenti che minacciano e mettono in atto l’attaccamento alla loro squadra con coltelli, bombe e oggetti d’ogni genere.

Annuncio della famiglia Romani “Benvenuto Gabriele, dolce annuncio di vera gioia, prezioso dono per mamma Sara, papà Giulio e per nonni, zii e cugini.” Lugano, 18 aprile 2002

Carissimo David, nel donarti questa piccola croce, simbolo dell’Amore superno e supremo che si spinge fino al sacrificio estremo della propria vita, noi vogliamo tentare di farti capire ciò che potrai comprendere appieno soltanto quando, a tua volta nonno, proverai gli stessi sentimenti che oggi, giorno del tuo santo Battesimo, ispiri a noi. Tu, così piccolo e fragile, così straordinariamente buono e dolce, così prodigo di sorrisi innocenti senza riserve e senza malizie; tu che sfiori con maldestre, dolcissime carezze i nostri volti e affondi le manine grassottelle nei bianchi capelli della nonna; tu che volgi gli occhioni limpidi a scoprire il mondo; tu che chiedi così poco eppure pretendi tutto l’amore di cui siamo capaci. Tu che sei la luce dorata del nostro tramonto, promessa di amore per i nostri cuori induriti dall’esigenza di negarsi e difendersi dagli egoismi e dalle cattiverie di cui siamo autori, fautori e vittime al tempo stesso. Tu che rompi tutti gli abituali e collaudati schemi e sistemi di questo mondo gridando sommessamente alla gente, insieme a Gesù Bambino: eccomi, sono in mezzo a voi, vi porto la mia innocenza, la mia capacità di dare e ricevere amore; io sono quanto di più prezioso può offrirvi la vita. Io sarò quello che voi vorrete che io sia: A voi la responsabilità e l’eventuale rimorso. A voi il premio o la pena per ciò che voi farete di me. Non disperdete i doni celesti che vi offro io, paradigmatico raggio del Cielo! Tu, promessa di vita futura per i tuoi nonni che quasi tutta la strada hanno percorsa: “non omnis moriar” come dice il poeta, non tutto io morirò perché in te rivivono i nostri geni, le nostre qualità e inclinazioni attraverso il lavoro educativo che abbiamo svolto con la tua mamma e in te si appuntano le nostre residue speranze. Non potremo tenere a lungo la tua manina nelle nostre più grandi e protettive. Presto leverai al vento la tua vela e navigherai percorrendo, solo, la tua rotta. Ma quando il vento si farà procelloso e i flutti ruggiranno contro di te, ricorda che noi saremo, in spirito, accanto a te per guidarti e sostenerti nel tuo viaggio. Con questi sentimenti, caro bambino, ti stringiamo forte al cuore. Grezzano, 12 Maggio 2002 Il nonno e la nonna

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Angolo della Missione

LE LOGGE di Clèto

Rubrica a cura di Franco Cristini

Il decennale

Un sentito ringraziamento a tre istituzioni dell’Alta Valle del Tevere che hanno contribuito in maniera sostanziale allo sviluppo della missione di Kibakwe in Tanzania: alla International Inner Wheell di Città di Castello che ha devoluto 6.200 Euro per la costruzione di un pozzo, alla Croce Rossa di Città di Castello che ha contribuito con 7.580 Euro per il completamento del pozzo stesso e alla Croce Rossa di Sansepolcro per la donazione di un apparecchio altamente qualificato per le analisi di laboratorio. Per tutti pace e bene

Beppe: Alora, Cecco. Mo ci s’ha anche ‘l Sindaco novo. Sperèmo d’andère sempre meglio che ho sintito che la gente se lamenta tanto. Cecco: Ma Beppe, noi ormai sémo vecchi, la gente ‘n’è mai contenta. Non sano mica quel che vogliono! B: Io veramente lu saprebbi. Tutti i giorni passo sotto a le Logge. ‘Gni tanto guardo per aria e ho visto che ‘n’antr’anno è dieci anni che hano armisso al posto ‘ste Logge. Me piacerebbe che a fe’ la festa ‘n ci fusson le colombe! C: ‘Ste colombe son proprio ‘n problema! Anche se lì a le Logge de problemi ci n’è più d’uno. Vedaremo. B: Mo te saluto che vèdo da la Vesta che la mi’ nora vole che gni porti l’elenco dei spettacoli che fèno per Anghièri 'st'estète! C: Alora vengo cun te che ciò da passère da la posta a ritirère 'n pacco!

L'organo della Propositura Ha preso il via l'iniziativa per la manutenzione dell'organo della Propositura. Nel prossimo numero daremo notizie più dettagliate su questa importante iniziativa. Per ora ricordiamo che società, imprenditori, commercianti ed artigiani contribuendo ad una importante opera di salvaguardia dei nostri beni artistici potranno dedurre tale somma fino alla concorrenza del 2% del reddito d'impresa.

Il Terrato di Civis

ALAIN ALBERT LELUC riposa nel Cimitero di San Leo di Anghiari

Nelle pagine di cronaca de “LA NAZIONE” del 26 giugno u.s. fu pubblicata la notizia che un cittadino francese era morto all’Ospedale di Arezzo e che nessuno ne reclamava la salma per la sepoltura. Alain Albert Leluc (tale il nome del defunto) era nato ad Argenteuil, nei dintorni di Parigi, nel 1948 e, rimasto solo nella vita, era approdato prima a Nizza poi a San Leo di Anghiari, dove nella sua povertà e semplicità, si era fatto benvolere da tutti. Le pastoie della burocrazia, essendo egli sprovvisto di certificato di residenza e del permesso di soggiorno, ne ritardavano il seppellimento. Si è fatta carico di tutti gli adempimenti la Parrocchia di San Leo di Anghiari che con la valida collaborazione del Maresciallo dei CC., del Sindaco, della Confraternita di Misericordia e del Parroco Don Fabio, ha accompagnato Alain al sepolcro la sera del 27 giugno u.s., al calar del sole. È stata una cerimonia sobria ma commovente. Ora Alain, anche lui figlio di Dio e fratello nostro, riposa tra i nostri morti, circondato dall’affetto della comunità di San Leo e protetto dal vigile silenzio dei cipressi.

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Passo spesso per il Terrato. Come tutti vedo che la pavimentazione, o perché fatta male, o per interventi successivi, comincia a dare segni di “stanchezza”. Se verrà rifatta la pavimentazione mi auguro che non vengano utilizzate quelle mattonelline da giardinetto ma delle lastre di pietra o, perché no, sarebbero da sperimentare dei mattoni messi di taglio. D’altra parte anche in documenti antichi troviamo che alcune delle nostre strade venivano ammattonate. Anche se è una novità per quella strada, ritengo che questa tecnica sia da sperimentare.

Nomi vecchi e nuovi di Mario Del Pia

La poesia di Armando Zanchi (vedi poesia a pag. 28) mi ha fatto ricordare che in un documento del 1890 sono riportati diversi nomi di strade che non sono quelli ufficiali ma quelli tramandati dalla tradizione e, alcuni, giunti fino a noi. A volte il nome è affiancato da quello ufficiale. Ecco alcuni esempi. Terrato/Mazzini, Fosso/Trieste. Corso Matteotti, che a quei tempi era via Garibaldi, viene indicato come Croce/Garibaldi. Nel suo libro anche Giuseppe Bartolomei invitava l’amministrazione comunale a rimettere il nome di Borgo della Croce a questa nostra strada. Ecco altri nomi riportati nel documento citato: Bordello, Borghetto, Carlone, Ammazzatoio, Malpiscio, Fornaciaccia. Quelli erano i nomi vecchi: veniamo a quelli nuovi. Molti cittadini ed occasionali visitatori non conoscono molti dei nomi dati alle nuove strade di Anghiari. Sarebbe buona cosa se venisse pubblicato l'elenco completo dei nomi delle strade e poi, perché no, pensare anche ai nomi vecchi.


Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari Alle CINQUE TERRE... con il GRUPPO DONATORI “FRATRES” di Cesare

Nella parte più occidentale della Riviera Ligure, in uno scenario che non ha paragoni, sorgono le Cinque Terre, arroccate sui pendii e nascoste in caratteristiche insenature. In questa zona si conservano testimonianze della presenza dell’uomo risalenti a migliaia di anni fa, i cosiddetti menhir, delle grosse pietre infisse nel terreno. Da quel momento i popoli che si sono susseguiti in questo angolo di terra, hanno sempre cercato di strappare terreno alla montagna per poter sopravvivere. Ecco quindi che in questa splendida zona nascono i terrazzamenti, coltivati a ulivi e vigneti incorniciati dal verde dei boschi dei monti soprastanti che ancora oggi costituiscono uno splendido spettacolo di colori della natura tanto da essere dichiarata Parco Naturale Regionale . Nella foto: Porto Venere. Il gruppo dei gitanti, con sullo sfondo la chiesetta Come avrete ben capito è stata proprio questa di San Pietro (sec. VI) la meta del primo dei due viaggi turistici che il Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” ha in programma quest’anno. Domenica 19 maggio ultimo scorso, alle prime luci dell’alba, dal Campo alla Fiera, sono partite cinquantacinque persone, a bordo di un nuovissimo autobus gran turismo, ansiose per le fortissime emozioni che avrebbero vissuto. Dopo circa quattro ore di viaggio, attraversate le provincie di Firenze, Pistoia, Lucca, Massa e Carrara, sono arrivate a La Spezia, fra barzellette e intrattenimenti vari: particolarmente attivi, oltre al solito Stefano Comanducci, la maestra Mirella Dragoni ed il signor Buzzichini. Fatto un rapido sopralluogo nell’area del porto e presa visione degli orari dei battelli che solcano il magnifico “Golfo dei Poeti “, si sono dirette verso Portovenere , pittoresco paese, incantevole località e centro turistico di suggestiva bellezza, adagiato lungo la frastagliatissima costa, in vista del mare aperto. A dir poco suggestiva è stata la visita alla chiesetta di S. Pietro (sec. VI), posta su un promontorio roccioso dal quale è possibile godere di un panorama strepitoso (vedi foto). Terminata la pausa pranzo, tutti a bordo di un battello con il quale iniziava il momento forte della giornata: il giro completo via mare delle Cinque Terre e più precisamente di altrettanti pittoreschi villaggi di pescatori, a picco sul mare (Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso), dalle caratteristiche case a schiera multicolori, su ripidi pendii. Dopo quasi tre ore di mare, la comitiva approdava intorno alle diciotto nel porto di La Spezia, da dove, risalita nell’autobus, iniziava il viaggio di ritorno, completamente soddisfatta di quanto appena vissuto. Ah… dimenticavo!!! Cosa dire del tempo? Ancora una volta si è rivelato clemente con i Fratres: è piovuto per tutto il viaggio di andata ma come sono stati messi i piedi a terra, le nuvole hanno lasciato il posto ad un sole splendente, che ha resistito per tutto il giorno. Che sia per una speciale “raccomandazione divina”??? Speriamo.

DONARE SANGUE, UN IMPEGNO DI TUTTI... ... che può salvare molte vite umane!!! MILIONI DI VOLONTARI LO STANNO FACENDO... E TU? Informati presso la nostra sede, Corso Matteotti, 129, oppure telefonando allo 0575/789577

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Dalla Confederazione Nazionale "Fratres" Il 19 giugno del 1971, a Lucca, fu approvato lo statuto del “Centro nazionale Donatori di Sangue Fratres delle Misericordie d’ Italia”. Era l’atto di nascita ufficiale della nostra Consociazione Nazionale, che per la prima volta assumeva piena autonomia, pur restando strettamente legata alla casa madre, il movimento delle Misericordie. I primi gruppi di donatori erano già cominciati a nascere, in forma spontanea, fin dagli anni Cinquanta: nel 1964 fu deciso di dare un’organizzazione unitaria a questo movimento e all’interno della Confederazione delle Misericordie d’Italia fu costituito il Centro dei donatori di sangue “Fratres”. Ma soltanto nel 1971, con il primo Congresso Nazionale, la Fratres acquista piena autonomia. Ricordare le origini a trent’anni dalla fondazione, non vuole essere solo un momento celebrativo: guardare al passato serve soprattutto per richiamare la nostra ispirazione, gli ideali che fin dall’inizio hanno animato i gruppi, per ricordare le tante persone che con il loro impegno e la loro dedizione hanno contribuito a far crescere e sviluppare la nostra associazione. La nostra attenzione resta comunque rivolta principalmente al futuro, al cammino che ancora ci aspetta, agli sforzi che ancora dobbiamo fare per diffondere sempre di più quella “cultura del dono” che oggi, come trent’anni fa, resta il nostro principio ispiratore. Il dono di parte di sé del donatore Fratres trascende la quotidianità, supera i condizionamenti umani, vince le perplessità insite nella natura umana, non pensa a sé o alla opportunità ma esplode in uno slancio del cuore irrefrenabile, superando il rischio di una qualsiasi razionalizzazione. Sono questi i sentimenti che tengono unita la Fratres, che fanno

superare i contrasti e le contrapposizioni, perché questi vengono intesi come sprone per conseguire al meglio il nostro unico scopo: donare per amore. Da tempo il problema delle trasfusioni di sangue è all’ordine del giorno e nonostante una continua crescita del numero delle donazioni, queste non raggiungono ancora l’autosufficienza. Le richieste di sangue umano aumentano in continuazione, grazie ai grandi progressi raggiunti sia nella medicina che nella chirurgia, negli ultimi anni: si dispone oggi di tecniche nuove, che consentono risultati di grande efficacia in molte patologie, una volta ritenute disperate. Trasfusioni occorrono in occasione di gravi traumi, nei grossi interventi chirurgici, nei trapianti di organi ecc. ecc… per far fronte a queste emergenze, per salvare vite umane, il sistema sanitario nazionale deve disporre di adeguate e non di rado abbondanti quantità di sangue compatibile. In Toscana ogni anno occorrono almeno 190.000 donazioni di sangue, piastrine e plasma. Nonostante che negli ultimi dieci anni ci sia stato, anche qui, un costante aumento delle donazioni, non si è purtroppo ancora raggiunto l’obiettivo della piena autosufficienza: nell’anno 2001 ne sono mancate ben 10.000!!! Oggi come ieri, quindi, c’è assoluto bisogno di non abbassare in questo campo la guardia e di non lasciare nulla di intentato, nel creare le condizioni per un sistematico consolidamento del numero dei donatori periodici che mettono a disposizione degli altri, in modo volontario, responsabile e gratuito, questo prezioso liquido. Il Gruppo “Fratres” di Anghiari , fin dalla sua fondazione, sta collaborando con tutte le altre associazioni di volontariato e con la Confederazione Nazionale affinché tale traguardo sia raggiunto al più presto, nell’interesse preminente di tutti i nostri malati.

VIAGGIO TURISTICO DI DUE GIORNI

TRIESTE- GROTTE DI POSTUMIA (SLOVENIA) SABATO 17 e DOMENICA 18 Agosto 2002 Programma di massima SABATO 17 Ore 05.30: Partenza dal Campo della Fiera con autobus G.T.; ” 08.30: Colazione presso un autogrill autostradale; ” 12.30: Arrivo in Hotel ***, nei pressi di Trieste; sistemazione in camera e pranzo; ” 15.00: Partenza per Postumia (ex Jugoslavia) e visita alle famose grotte; ” 19.30: Rientro in Albergo e cena; ” 21.30: Serata organizzata.

DOMENICA 18 Ore 08.00: Colazione in Albergo; ” 09.00: Partenza per Redipuglia, sede del celebre Sacrario Militare (guerra ‘15/’18); ” 13.00: Pranzo in Ristorante, lungo la costa dell’alto Adriatico; ” 15.00: Un po’ di……. mare (portare il costume !!!); ” 18.00: Partenza per Anghiari; ” 23.30: Arrivo al Campo della Fiera.

La quota di partecipazione è di EURO 130 ( euro 110 per i DONATORI ATTIVI e per i bambini al di sotto dei 12 anni) e comprende alloggio e pensione completa in Hotel ***, pranzo al ristorante della domenica, bevande ai pasti. Il viaggio è organizzato in collaborazione con l’agenzia ALPE DELLA LUNA TRAVEL di Sansepolcro e sarà effettuato con almeno 40 iscritti. ISCRIVETEVI SUBITO PRESSO L’UFFICIO DELLA PRO-LOCO (sig.ra Vesta) tel. 0575/749279, versando una caparra di 50 euro. Procurarsi Carta di Identità valida per l’espatrio

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Elezioni comunali: LE LISTE, I CANDIDATI, GLI ELETTI Lista N. 1 Libertà per Anghiari voti 1608 % 38,53

Lista N. 3 Anghiari agli anghiaresi voti 511 % 12,25

Candidato a Sindaco: Paolo Mariotti

Candidato a Sindaco: Santi Roberto

Candidati a Consigliere e preferenze

Candidati a Consigliere e preferenze

Acquisti Renato, commerciante Lamagna Liborio, medico chirurgo Pulcinelli G. Battista, imprenditore Rossi Michele, consulente assicurativo Giorni Luca, coltivatore diretto Giuliattini Palmiro, artigiano Meozzi Massimo, dottore in economia Catacchini Franco, impiegato Guadagni Piero, impiegato Ruggeri Andrea, bancario Alberti Gian Piero, pensionato Coleschi Katia, dottoressa in legge Neri Donato, artigiano Bianchi Umberto, commerciante Leonardi Michele, studente universitario Lombardi Imola, maestra elementare

107 88 80 80 79 77 76 54 52 50 47 46 38 36 26 16

Guadagni Bruno, artigiano idraulico Camaiti Maurizio, segretario università Magrini Walter, operaio Tesar Pernici Miriam, imprenditrice Senesi Alvaro, artigiano Buzzichini Settimio, agricoltore Lombardi Marco, impiegato Innocenti Elio, autista SITA Nespoli Egizia, operaia Franceschetti Silvie, studentessa universitaria Procelli David, operaio specializzato Fuligni Lorenzo, impiegato Ghignoni Matteo, operaio tessile Boriosi Federico, operaio Meoni Stefania, artigiana Baldi Beatrice, laureata in pedagogia

La nuova amministrazione di Anghiari, per i prossimi cinque anni, sarà guidata da Danilo Bianchi in qualità di Sindaco e da 11 consiglieri della medesima lista e che sono:

Lista N. 2 Centrosinistra per Anghiari voti 2054 % 49,22

Assuero Boncompagni Silvano Bruni Claudio Cambi Barbara Croci Riccardo La Ferla Simone Matteagi Elena Merendelli Mirco Meozzi Giuseppe Ricceri Loris Rossi Maddalena Senesi

Candidato a Sindaco: Danilo Bianchi Candidati a Consigliere e preferenze Matteagi Simone, assessore uscente Senesi Maddalena, sindaco uscente Croci Barbara, assessore uscente Meozzi Mirco, studente universitario Boncompagni Assuero, pensionato Bruni Silvano, assessore uscente Ricceri Giuseppe, impiegato Cambi Claudio, ingegnere, insegnante Merendelli Elena, decoratrice La Ferla Riccardo, avvocato Rossi Loris, pensionato Santi Ermindo, agricoltore Rosadi Loriano, operaio Moretti Giacomo, studente universitario Ferrini Luca, geometra Fontana Emanuele, funzionario As. Categ.

2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

190 164 161 139 102 89 81 80 69 63 61 58 55 52 47 38

La minoranza avrà cinque Consiglieri di cui quattro della Lista N. 1... Paolo Mariotti Renato Acquisti Liborio Lamagna G. Battista Pulcinelli ...e uno della Lista N. 3 Roberto Santi

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0 8 7 7 6 5 5 4 4 0 0 8 6 5 5 4


Elezioni amministrative ad Anghiari: le valutazioni dei candidati Danilo Bianchi, neoeletto sindaco lista “Centrosinistra per Anghiari” Siamo soddisfatti del risultato elettorale perché era una battaglia non semplice, non scontata, come qualcuno diceva. Le questioni sul tappeto erano diverse; c’erano state anche diverse problematiche spiegate non in modo corretto: l’acqua, il gas. Dovevamo quindi ricostruire, se non un rapporto, perlomeno chiarire questi elementi con la popolazione. Ci ha aiutato sicuramente l’alleanza politica dei partiti dell’ulivo, ci ha aiutato anche un programma serio, una lista di qualità, donne e uomini in gamba. Questa qualità è stata riconosciuta anche dagli elettori. Abbiamo messo in campo tutto quello che avevamo: persone, progetti, idee, alleanza politica. Abbiamo anche cercato di guardare al di là dello schieramento politico perché il messaggio del centrosinistra non era rivolto solamente agli elettori del centrosinistra ma era rivolto anche a tutte le persone che hanno a cuore il bene di questo paese. Tutte queste cose insieme hanno reso possibile la vittoria. Questo quasi 50 per cento ci soddisfa proprio per il fatto che con tre liste era difficile pensare di andare oltre. La lista civica soprattutto è una lista trasversale. L’analisi dei flussi elettorali ad Anghiari non si può fare. Io penso che dei 511 voti presi dalla lista di Santi per lo meno la metà siano i nostri. Senza la lista di Santi la nostra lista avrebbe superato tranquillamente il 50 per cento.

Paolo Mariotti, capogruppo lista “Libertà per Anghiari” Chi governa questo paese, per la prima volta, governa con meno del 50 per cento dei voti. La lista del centrosinistra, anche se ha vinto, ha vinto con circa il 49 per cento e quindi con meno della metà del consenso della popolazione che è andata a votare. È evidente che il popolo è sovrano: il popolo ha deciso dando e concedendo fiducia alla lista del centrosinistra e noi ne prendiamo atto. A Danilo Bianchi, buona fortuna nella speranza che Anghiari riesca a rifiorire sotto il profilo socio-economico. Da parte nostra credo che i 1608 voti che sono confluiti nella lista Libertà per Anghiari, unica lista che aveva l’appoggio della Casa della Libertà, sia un successo, visto le precedenti elezioni di carattere amministrativo. È stato superato il 38 per cento dei voti, risultato che è superiore alle elezioni amministrative di quattro anni fa, nonostante che ci sia stata una terza lista che ha preso 511 voti che, a mio avviso, oltre i quattro quinti sono stati presi alla nostra lista. Il Santi ha fatto otto anni fa il candidato a sindaco, ha fatto 4 anni fa il capolista sempre per una lista alternativa del centrosinistra: i 511 voti della sua lista provengono per i 4/5 dalla nostra parte politica. Ha preso i voti soprattutto nei partiti che fanno riferimento alla Casa delle Libertà.

Roberto Santi, capogruppo lista “Anghiari agli anghiaresi” Per noi è stata piena soddisfazione prendere tanti voti però è anche amarezza perché sappiamo che la nostra lista poteva prendere molto, molto di più. A una settimana dal voto i nostri consensi erano ben maggiori di quelli poi ottenuti. Un’ultima osservazione riguarda il giorno del voto perché stare davanti ai seggi come è stato fatto da alcuni candidati di una lista è una cosa che io non ho mai visto in venti anni. Gli elettori devono essere lasciati tranquilli, in pace, almeno al momento del voto. Le altre due liste rappresentano gli altri partiti di destra e di sinistra. In realtà sono le due facce della stessa medaglia perché in realtà siedono tutti insieme nelle varie società di gestione come Coingas, Ato, Nuove Acque; hanno approvato insieme la gestione privata del Palazzetto dello Sport e insieme sostanzialmente fanno i grandi affari che esistono tipo quello sul piano cave. Abbiamo quindi di fronte una situazione nella quale i cittadini litigano, per conto dei partiti naturalmente, al momento delle elezioni però in realtà i loro rappresentanti eletti in Consiglio comunale si trovano d’accordo sui grandi problemi che contano cioè quelli che sono mossi dai vari gruppi di interesse che esistono a livello provinciale e a livello di vallata.

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Dalle nostre Parrocchie Da San Leo Il 2 agosto è l’anniversario della strage di Bologna, ci Da Monterchi ritroviamo con il, Sindaco con il gonfalone per ricordare questo avvenimento che colpì anche San Leo. Dopo la Santa Messa ci recheremo al cimitero di San Leo per ricordare Roberto Procelli. Al nome di Roberto abbiamo il circolo dei giovani qui di San Leo. Si cerca di ricordarlo per quello che era: un ragazzo in gamba, spiritoso. Dopo tant’anni non è stato ancora chiarito quel triste avvenimento. Non si sa chi è stato e lascia l’amaro in bocca il fatto che i responsabili non siano stati puniti. Sì, qualcuno è stato in prigione ma siamo ancora lontani dall’aver chiarito tutti gli aspetti di questa triste vicenda. Chi ne soffre di più è certamente la famiglia di Roberto che aveva questo unico figlio Il 15 di agosto c’è la festa della Madonna Assunta ed è tradizione qui a San Leo recarsi presso la chiesa di Corsano. Quest’anno non ci potremo andare per i lavori in corso ma è importante che questi lavori siano iniziati ripristinando la chiesa che mi auguro verrà riportata agli usi per cui era sorta così da restituire questo luogo alla comunità locale ed ai tanti forestieri che desiderano visitarla. L’affezione di tante persone per questo luogo è dovuto anche ad una sacra immagine della Madonna nell’atto di allattare il Bambino. Era una delle “Madonne del latte” diffuse nel nostro territorio a cui si rivolgevano in particolare le donne nei momenti difficili del parto. Questa chiesa ha avuto numerose vicende. Nel 1954 venne riaperta al culto dopo un lungo periodo di chiusura con la partecipazione del vescovo Mignone. Si fece una processione dalla chiesa di San Leo fino a Corsano con una lampada accesa che venne lasciata in quella chiesa. La chiesa è monumento nazionale; mi auguro che anche una eventuale attività nel luogo non sia di impedimento al mantenimento di questo importante luogo di fede per la comunità di San Leo ma non solo. Nei primi di settembre, dal 2 al 5, verrà organizzata una gita a Pompeie visto che ci siamo faremo anche una visita a Napoli, Ischia e il Vesuvio. In settembre riprendono le attività scolastiche ed anche il circolo intitolato a Roberto Procelli riprenderà la sua attività.

Domenica 7 luglio è stata celebrata a Monterchi la festa dei Donatori di Sangue nel ventesimo di fondazione di questa associazione. Alle ore 18 c’è stata la Messa solenne nella arcipretura a cui ha fatto seguito una lauta merenda per tutti gli intervenuti. Il 16 e 17 luglio c’è stato il pellegrinaggio di una cinquantina di persone a San Giovanni Rotondo guidato dal parroco. Siamo andati a rendere omaggio al nuovo santo, San Pio da Pietrelcina, e a pregare sulla sua tomba. La popolarità di questo santo è nota a tutti e non fa meraviglia che la gente chieda di visitare quei luoghi. Il 10 agosto presso la restaurata chiesa di San Lorenzo a Ricciano, con programma da stabilirsi, verrà celebrata l’annuale festa della Confraternita di Misericordia a cui fu affidata questa chiesa per celebrarvi le ricorrenze liturgiche di questa antica associazione. Il 18 agosto viene invece celebrata con una certa solennità la festa della Madonna Assunta in cielo nella chiesetta di Pianezze, in cima alla Padonchia. Verranno celebrate due messe: la prima alle 12, a cui farà seguito una breve processione e la seconda alle 17, 30 nel pomeriggio. La seconda domenica di settembre , quest’anno coincide con l’8 settembre, preceduta da un triduo aux flambeaux, verrà celebrata la festa della Madonna Bella con tre Messe: alle 8 alle 10, alle 12, 30 e un’altra alle 17,30 a cui seguiranno i tradizionali giochi popolari e la pesca di beneficenza organizzata dai giovani del luogo. Il 6 ottobre, prima domenica di ottobre, verrà celebrata la festa patronale di San Simeone profeta a Monterchi e la Cresima di un gruppo di ragazzi: quelli che risulteranno preparati.

Le nostre opere d'arte sono esposte La Madonna di Loreto già dal mese di aprile è in restauro presso lo Studio di restauro Piero della Francesca di Sansepolcro. Questa scultura lignea, attribuita a Tino da Camaino, tornerà così all’aspetto originale così come la volle il suo autore. Dopo il restauro sarà presente ad Arezzo alla Mostra sulla scultura policroma del territorio d'Arezzo. Questa importante opera, conosciuta come Madonna di Loreto, orna l'antica Badia camaldolese. In onore della Madonna, ogni anno, il 10 dicembre, le donne di Anghiari vecchio, preparano una festa che coinvolge tantissimi bambini. La deposizione del Puligo, una delle importanti opere che si conservano nella chiesa della Propositura, restaurata nel 1997 da Enti, Associazioni e da molti anghiaresi per ricordare Fausto Valbonetti, verrà esposta presso la Galleria Palatina a Firenze per l'importante Mostra “All’ombra di Andrea del Sarto: Domenico Puligo fra gli eccentrici fiorentini del primo Cinquecento”. Firenze: Galleria Palatina, Sala Bianca, 27 settembre 2002 – 5 gennaio 2003.

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11 LUGLIO ANNIVERSARIO DELL'APPARIZIONE DELLA MADONNA DEL CARMINE Sono partiti da Anghiari, ma anche da Micciano e da Tavernelle, per raggiungere il Santuario del Carmine. Parlo di quelli che sono partiti a piedi e che al termine della serata si sono sentiti ancora più soddisfatti di questa giornata. Passando dalla Calla, o dal Poggiolo, o da Sastille, saranno ritornati un po’ a quell’11 luglio del 1536, quando di case non c’era ombra se non una modesta abitazione dove abitava la giovane Marietta alla quale la “Signora” dette indicazioni sulla costruzione di una cappella dove collocare l’immagine che tutt’ora si venera nel santuario. Nel chiostro del Santuario (la chiesa attualmente è inagibile a causa del terremoto) un folto gruppo di pellegrini, compresi quelli giunti in macchina, ha ascoltato le parole del vescovo Gualtiero Bassetti ed ha reso onore alla Madre celeste con canti e preghiere. Da segnalare l’impegno di Beppe, Gasparino e Pietro (caposquadra) che hanno realizzato, con materiali di recupero, il palco dove ha trovato posto l’altare per la celebrazione eucaristica e il lavoro delle donne del Carmine che hanno reso accogliente lo spazio del chiostro. C’è solo da segnalare che il vescovo ha avuto un attimo di esitazione e non voleva scendere gli scalini della pedana. No, abbiamo scherzato! Tutto è stato fatto con competenza e senz’altro a loro e agli altri che hanno collaborato, va una lode da parte di tutti. Nella foto a sinistra i fedeli attorno al pozzo del chiostro per la celebrazione eucaristica e, nel riquadro, il vescovo Gualtiero al momento dell'omelia. Digitalfoto Emmedipì

COMUNICATO DEL VICARIATO FORANEO DI ANGHIARI-MONTERCHI Attualmente la nostra DIOCESI di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e suddivisa in sette Zone Pastorali ed in ventuno Vicariati. Noi apparteniamo alla Zona Pastorale Valtiberina che è articolata in quattro Vicariati: Sansepolcro, Anghiari-Monterchi, Pieve S. Stefano-Caprese M.lo e Badia Tedalda-Sestino. Fino al 1996 Anghiari e Monterchi erano ecclesiasticamente due Vicariati distinti poi, in seguito alla riforma di Mons. D’Ascenzi che ridusse il numero delle parrocchie e dei Vicariati, fu costituito il nuovo VICARIATO DI ANGHIARI-MONTERCHI che si compone di quattordici Comunità parrocchiali: Anghiari, Monterchi, Sovara, Tavernelle, Gello, Ponte alla Piera, Micciano, Viaio, S. Leo, Toppole, Catigliano, Le Ville, Pocaia, Padonchia. Il numero complessivo degli abitanti dei due comuni e di circa ottomila anime affidate alla cura pastorale dei seguenti sacerdoti elencati in ordine alfabetico: Ardila Rios D. Juan Carlos, Bartolomei D. Fabio, Cortelazzi D. Bruno, Comanducci D. Fabio, Donati-Sarti D. Vasco, Galastri D. Pietro, Giorgini D. Quinto, Manfredi D. Romano, Montini D. Mario, Salvi D. Marco. Ai Sacerdoti secolari di cui sopra, dobbiamo aggiungere altri tre giovani sacerdoti religiosi: i fratelli Claudio, Luigi e Giuseppe che con quattro sorelle formano la Fraternità Francescana di Betania nell’ex Monastero benedettino di Monterchi. Dobbiamo aggiungere la presenza attiva del Diacono permanente D. Fabio Mondani e due Comunità religiose femminili: le Suore di Nostra Signora del Cenacolo di MONTAUTO e le Suore Agostiniane presso la Casa di Riposo alla RIPA. Il Diritto Canonico e lo Statuto Diocesano dei Vicariati Foranei stabiliscono le norme per la scelta e la nomina da parte del Vescovo di un sacerdote che svolga il servizio pastorale e giuridico di VICARIO FORANEO che ha il diritto e dovere di promuovere la “comunione presbiterale” tra i sacerdoti ed animare e coordinare l’azione pastorale comune a livello vicariale. Dovrà avere particolare cura per i sacerdoti anziani ed ammalati; in caso di morte curerà che siano celebrate dignitose esequie ed inoltre secondo il dettato del can. 555 paragrafo 3 prenderà in consegna l’archivio parrocchiale perché non vadano “perduti o asportati documenti, libri, suppellettili sacre ed ogni altra cosa appartenente alla Chiesa”. Nel quinquennio passato quest’incarico fu svolto, all’inizio, dal compianto D. Vittorio Bartolomei e dopo la sua morte, avvenuta nel settembre 1998, fu scelto e nominato D. Quinto Giorgini a proseguirlo. Lo scorso mese, il Vescovo ha nominato nuovo Vicario Foraneo di Anghiari-Monterchi il pievano di Sovara Don Romano Manfredi indicato all’unanimità dai sacerdoti presenti alla riunione del 6 maggio 2002 nella Propositura d’Anghiari. Al neo eletto, che ha tutti i carismi per svolgere bene questo delicato servizio, i migliori Auguri da parte del nostro Periodico “ORATORIO” che è lieto di comunicare questa notizia ai nostri lettori.

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PARROCCHIE DI ANGHIARI E TAVERNELLE

Convegno parrocchiale “La parrocchia comunità viva” Cenacolo di Montauto sabato 14 settembre 2002

Sono invitati tutti coloro che vivono un'esperienza di fede e vogliono impegnarsi nella vita parrocchiale.

COSTITUZIONE CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE Il giorno 14 settembre 2002 presso il Cenacolo di Montauto, per dare concretezza e vivacità all’azione pastorale della parrocchia, avrà luogo un incontro di tutti i ministri e operatori della parrocchia di Anghiari e di Tavernelle per costituire il consiglio pastorale parrocchiale ed approfondire attraverso la preghiera, relazioni, catechesi e lavori di gruppo il tema: La parrocchia comunità viva. Gli ambiti di approfondimento saranno i seguenti: catechesi (ragazzi, giovani e adulti), liturgia, carità (emergenza del bisogno, Caritas parrocchiale e ammalati), cultura (Oratorio e riscoperta di una identità), missione e, infine, l’ufficio economico (affari economici, risorse e giudizio di utilizzo).

La serata avrà il seguente svolgimento: - ore 15 Ritrovo al Cenacolo e preghiera. - ore 15, 30 Introduzione (parrocchia come ambito di vita) di seguito la relazione di don Angelo Chiasserini: La parrocchia comunità viva. - ore 16,30 Lavori di gruppo così strutturati: ogni gruppo avrà un coordinatore predeterminato che provocherà e animerà il lavoro e un segretario che sintetizzerà e verbalizzerà. - ore 17,30 Assemblea - ore 18,30 Santa Messa Chiediamo preghiere a tutta la comunità parrocchiale affinché lo Spirito Santo ispiri e guidi questa serata.

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LA NOSTRA VERA RICCHEZZA: IL CAPITALE UMANO Più volte abbiamo ripetuto come la nostra Banca di Credito Cooperativo sia al servizio della comunità e come operi attivamente allo scopo di contribuire alla promozione e allo sviluppo del territorio in cui si inserisce. In questo senso possiamo dire di assolvere una duplice funzione: abbiamo sì la responsabilità di essere impresa, efficace ed efficiente per i nostri soci e clienti, ma il nostro compito non si esaurisce una volta raggiunti gli obiettivi dettati dalla logica aziendale: abbiamo anche una responsabilità sociale nei confronti della comunità, dal momento che ci candidiamo ad essere partner privilegiato per ogni iniziativa che miri allo sviluppo locale e al miglioramento delle condizioni di vita della nostra gente. La stessa nozione di capitale ha per noi un significato più ampio, che non si limita alle sole risorse patrimoniali, ma comprende anche quelle “umane” rappresentate dai soci, dai collaboratori, dai clienti, insomma da tutte le energie che l’impresa catalizza. Ma c’è anche un altro capitale, parimenti prezioso e prestigioso: è quello rappresentato dal consenso che ci siamo guadagnati in tanti anni di proficua attività, un capitale frutto della credibilità, dell’affidabilità, della coerenza tra il nostro agire e i valori di cui ci facciamo portatori, un capitale che si alimenta di un patrimonio sempre crescente di esperienze condivise con gli abitanti del nostro territorio, di iniziative promosse e di sfide intraprese, di difficoltà ancora da superare e di traguardi già raggiunti, sempre nell’interesse della nostra gente e mai perdendo di vista che i nostri principi ispiratori sono la cooperazione e il mutualismo. Per questo motivo riteniamo fondamentale instaurare un rapporto diretto di partecipazione con gli abitanti del nostro territorio di competenza, sapendo bene che la vera “merce” che trattiamo, prima ancora che il denaro, è la fiducia: per nessuna altra impresa è tanto importante questo concetto come per una BCC, che può prosperare solo se riesce ad intessere rapporti reciproci di fiducia con la comunità in cui è inserita, guadagnando consenso e concedendo credito. Questa nozione di “capitale” e il radicamento nel territorio sono fondamentali per la nostra Banca di Credito Cooperativo e rappresentano il motivo per cui, anche nell’era delle grandi concentrazioni e dei colossi del credito, le banche locali trovano ancora spazi d’azione: ciò è dovuto alla grande attenzione che questi istituti dedicano al “singolo”, al cliente tradizionale che, sia egli imprenditore locale o semplice risparmiatore, vuole una banca che sappia in primo luogo “ascoltarlo”, rispondere alle sue esigenze, instaurare con lui un rapporto di fiducia e collaborazione.

Superata la soglia dei 3.400 soci del Credito Cooperativo

La Banca di Anghiari e Stia a sostegno della scuola

La migliore riprova di come la nostra Banca riesca ad attrarre consensi è il sensibile e costante aumento del numero dei nostri soci che nel giugno ha raggiunto le 3.459 unità. In coerenza con il carattere cooperativo del nostro istituto, rivolgiamo particolare attenzione alla categoria dei soci, ben consapevoli del ruolo attivo e partecipe che la nostra compagine sociale è chiamata a svolgere. Con la sottoscrizione di azioni il socio da un lato entra a godere di condizioni vantaggiose per quanto riguarda prodotti e servizi offerti, dall’altro si impegna a contribuire allo sviluppo della Banca lavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito di appartenenza e l’integrazione. La principale occasione per diffondere l’informazione sull’andamento della gestione e per promuovere la partecipazione è l’annuale Assemblea in cui i soci sono chiamati a esprimere la loro volontà in base alla regola cooperativa del voto capitario, a prescindere dal numero di azioni possedute da ognuno. Quest’anno l’Assemblea del 5 maggio scorso, durante la quale si sono svolte anche le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali, si è rivelata quanto mai un momento di incontro e di socializzazione ed ha registrato un numero significativo di presenze, segno evidente dell’alto grado di partecipazione della nostra compagine sociale alla vita aziendale. Gli amministratori e i dirigenti si propongono di sviluppare e intensificare momenti di integrazione e di incontro di questo tipo, indicendo assemblee generali o settoriali con maggiore frequenza.

A riprova di quanto dicevamo circa la valorizzazione del cosiddetto “capitale umano”, non si può non ricordare come la Banca stia orientando la sua attività verso le giovani generazioni, garantendo loro servizi innovativi e tecnologicamente avanzati, assistendoli nella formazione professionale e aiutandoli nell’inserimento nel mondo del lavoro. Già da tempo operiamo in questa direzione avendo stabilito contatti sia con l’istruzione secondaria superiore (alternanza scuola-lavoro per alcuni studenti) che con quella universitaria (convenzione stipulata con l’Università di Perugia per consentire lo svolgersi di stages formativi all’interno della nostra struttura). Nel futuro ci proponiamo di intensificare questi rapporti di collaborazione, di intraprendere ulteriori iniziative a sostegno dei giovani, di favorire la loro affermazione lavorativa e produttiva, sostenendo il fenomeno in continua crescita dell’imprenditoria giovanile. Anche quest’anno abbiamo voluto ripetere l’iniziativa delle borse di studio agli studenti soci o figli di soci che si siano particolarmente distinti per meriti scolastici. La premiazione, svoltasi durante l’assemblea del 5 maggio, ha interessato 32 studenti e l’ammontare della borsa di studio è stato proporzionale al titolo conseguito (licenza media, diploma di maturità, laurea). Premiando gli studenti più meritevoli perseguiamo un duplice scopo: quello di concedere un adeguato riconoscimento ai giovani del nostro territorio per l’impegno profuso e quello di stimolarli a migliorare sempre la loro preparazione culturale, condizione imprescindibile per il futuro inserimento nel mondo del lavoro.

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Da Tavernelle

Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

LA FESTA DELLA FAMIGLIA Non ci poteva non essere quest’anno, nella bella coincidenza della particolare dedicazione Pastorale Diocesana alla Famiglia, alcuna novità alla Festa della Famiglia di Tavernelle. Naturalmente non a causa di questo, ma per altri motivi, la Festa si è svolta per la prima volta nel prato tra il Centro Parrocchiale (che non a caso si chiama “La Famiglia”) e la chiesa di Tavernelle, abbandonando quindi l’originaria e ormai consolidata sede del Campo Sportivo della frazione. Naturalmente un po’ di tristezza, alcuni ricordi e come sempre alcuni giudizi affrettati, nel lasciare la sede che ha ospitato la manifestazione per ben 17 anni consecutivi, dandole i natali e accompagnandola nello sviluppo fino ad arrivare all’odierna organizzazione. Comunque la festa si è svolta regolarmente, con la solita partecipazione ed attivismo della gente di Tavernelle. Ed infine anche i più anziani, i forti sostenitori nel tenere la festa al campo Sportivo, si sono largamente complimentati per la scelta. La serata vigiliare, come sempre, è il recital dei giovani che introduce la festa del paese, che la riaccende, affinché l’indomani tutti siano già nel clima della festa stessa. E la mattina infatti si inizia con la Messa, celebrata da don Marco e animata dal coro di Anghiari e Tavernelle. Tanta la gente che ha preso parte a questo momento così significativo ed importante per la riuscita

della festa. Al momento della Processione Offertoriale, sono state due famiglie a portare i doni per la mensa eucaristica: la prima quella di Andrea Piomboni e Catia, assieme al piccolo Luca, che formano la più giovane famiglia della Parrocchia, ed infine la Elena Tavernelli e Lorenzo, che la domenica successiva si uniranno in matrimonio, e quindi la famiglia che continuamente nasce e si rinnova. Poi nel pomeriggio i giochi e la merenda, la lotteria, il tiro alla fune e tutti gli altri ingredienti che sono serviti per passare una bella Festa della Famiglia. Nella tarda serata, mentre un po’ di musica intratteneva il pubblico, il team dei “festarini” si è stretto intorno a Gianni Natalini che finiva 50 anni; anche lui, tra l’altro, infaticabile organizzatore della Festa. Infine un ringraziamento a tutti quelli che si sono adoperati per il buon esito della festa, alla gente di Tavernelle che ha preparato generosamente la merenda, e a tutti quelli che hanno partecipato con noi nel festeggiare, come ogni anno, la famiglia, dedicandogli appunto la FESTA della FAMIGLIA.

RECITAL del GRUPPO GIOVANI di TAVERNELLE di Laura & Chiara

Sabato 22 giugno sul piazzale della chiesa di Tavernelle si e svolto l’ormai tradizionale Recital, liberamente scritto ed interpretato da noi ragazzi di Tavernelle. Il tema che abbiamo deciso di affrontare è stato quello della PACE, forse un po' scontato, ma visto gli avvenimenti accaduti quest’anno c’è sembrato più che opportuno dire la nostra a proposito. Abbiamo parlato di come i differenti punti di vista su questo argomento possono portare a discussioni fra le persone, abbiamo dunque creato 5 personaggi i quali avevano ognuno un’idea differente di pace, c’era chi se ne fregava completamente credendo che questo argomento non lo riguardasse da vicino, chi ci credeva fin troppo ed infine chi sosteneva che la pace vive nell’immaginazione di ogni persona. In questo modo siamo arrivati a dire che la pace è solo una bella parola, questa affermazione l’abbiamo portata avanti fino alla fine quando poi riflettendo tutti insieme abbiamo capito che la pace non può essere solo una bella parola e che se ci crediamo può essere raggiunta. Per ovviare al solito recital quest’anno si è unito a noi il gruppo musicale dell’oratorio, composto da : Walter al basso, Alessandro alla chitarra, Gabriele- detto PGB- alla chitarra e tastiera e Enrico alla batteria, cogliamo quindi l’occasione per ringraziarli ancora una volta. Vogliamo inoltre ringraziare in modo particolare Alessandro B. e il DOTTO che ci hanno aiutato con gli impianti e tutto il resto ed infine, non certo per importanza, tutti gli spettatori!!

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Scaloaquito a cura di Gianni Micheli

Venerdì 31 maggio nel cortile della scuola elementare di Tavernelle si è svolta la consueta recita di fine anno scolastico. “Scaloaquito”: viaggio in Ecuador di sola andata, era il titolo della rappresentazione svoltasi quest’anno nell’ambito delle attività legate all’ampliamento dell’offerta formativa nella scuola di base. Nell’arco di 10 pomeriggi aggiuntivi rispetto al normale orario scolastico gli alunni delle cinque classi sono stati guidati nella realizzazione di due importanti progetti. - Laboratori di ceramica: nei quali veniva chiesto agli alunni di rappresentare su mattonelle di argilla (dopo uno studio sul territorio) angoli o scorci caratteristici della realtà a loro vicina: Tavernelle. Con le mattonelle è stato realizzato un bel pannello murale. A tal proposito si ringrazia il professor Tofani dell’Istituto d’Arte di Anghiari per la collaborazione dimostrata da sempre e ripetuta in questa occasione, nella fase di cottura dei materiali. - Laboratori teatrali di drammatizzazione: durante questa attività è stato composto uno studio relativo alla drammatizzazione e i bambini sono stati guidati a riflettere su una realtà conoscibile soltanto attraverso testi, immagini, documentari: l’Ecuador. Il “vicino” e il “lontano” sono stati quindi gli elementi guida alla base di progetti che hanno visto il loro momento conclusivo di fronte ad un vasto pubblico nella serata di venerdì 31 maggio. Presenti anche diversi rappresentanti del Centro di Documentazione Città di Arezzo, promotore del progetto unitamente a ONG Aretina Ucodep. Parte del lavoro svolto

Ricordo di un sorriso sempre vivo Nel caldo pomeriggio di giovedì 23 maggio una immensa folla di gente si è radunata nella chiesa di Tavernelle (risultata naturalmente insufficiente) per dare un ultimo saluto a Giovanni Bianchi. Giovanni, o come lo chiamavamo ormai tutti “Nanni della Lorentina” (per distinguerlo da altri Nanni di Tavernelle) era una persona conosciuta da tutti, dagli anziani, adulti e anche dai più giovani. Un grande cercatore di funghi, amante del lavoro e soprattutto della famiglia. Un instancabile collaboratore, tutti gli anni, alla Festa della Famiglia. Poi martedì 21 maggio un malore lo ha colto mentre stava lavorando in un campo, e lì si è spento in silenzio e senza far rumore, come del resto ricordo il suo carattere. A Tavernelle lo ricordiamo tutti con un sorriso che non mancava mai a nessuno. Un sorriso mai invadente o di circostanza, ma schietto e sincero, riservato, ma sicuramente fresco di vera autenticità.

con gli alunni è stato documentato anche da una bella mostra fotografica “Narrare d’Ecuador”, presentata all’VIII edizione della Mostra del Libro per ragazzi di Anghiari. Responsabile e curatore del progetto in prima persona Gianni Micheli, esperto di Teatro e collaboratore della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari. Di seguito riportiamo parte della presentazione del progetto consultabile anche nel sito internet: www.ucodep.org Progetto “Trovare le parole”: Presentazione Uno strano fervore ha guidato il “gioco “ teatrale scolastico. È stato difficile entrarci dentro ma una volta entrati le parole sono state spontanee, così i gesti e le emozioni. Ne è venuto fuori un copione teatrale, Scaloaquito, frutto del lavoro delle insegnanti (Cristina Donati, Brunella Mancini, Graziana Meoni, M. Pia Pari), del curatore del laboratorio Gianni Micheli, ma anche degli studenti di tutte cinque le classi. Per avvicinarli all’Ecuador gli studenti, prima ancora che con i fatti o le parole li abbiamo chiamati a confrontarsi con le immagini, con i colori, con l’immaginazione di un mondo lontano eppure vivo. Spontaneamente è emerso il fascino dell’abbigliamento, dei gioielli, dei vivaci colori dei tessuti, dei cibi. La diversità, in primo luogo, come per il “dulce di panela”, ma anche l’affinità nelle cime alberate dei monti che uno degli studenti ha riconosciuto simili alle proprie. Dalla visione delle fotografie siamo passati allo studio del paese, dei costumi, delle usanze, cercando di conservare un punto di vista fantastico dell’esplorazione. Aspiravamo ad un Ecuador da narrare con occhi partecipi ma avvinti nell’immaginazione, evitando di scivolare nello stereotipo. Così facendo abbiamo favorito la fantasia a discapito di altri aspetti dell’educazione allo sviluppo, comunque importanti, ma rimandabili ad altre annualità scolastiche. Il risultato è una mostra fotografica, per narrare con le nostre immagini l’esperienza laboratoriale, e Scaloaquito, uno spettacolo vivace e curioso, che si sofferma in un mercato ecuadoriano privilegiando aspetti visivi ed emotivi, più che documentari. Non dunque la rappresentazione del mercato di Otavolo, così com’è, a molti di noi sconosciuta, ma la messinscena di una fiera ecuadoriana, intessuta dei colori e della fantasia degli studenti più che del popolo di Quito, con l’ambizione di aver segnato la via per un sentiero da esplorare ancora negli anni futuri, a scuola ma anche a casa. Un ringraziamento particolare a: Carla per la disponibilità che sempre dimostra, ad Alessandro (Dotto) per la pazienza, la cura nel montaggio delle luci e degli impianti audio.

DOMENICA 1° SETTEMBRE

FESTA

A

S. STEFANO

Orario delle S. Messe Chiesa della Propositura: ore 9,30 Chiesa di Santo Stefano: ore 8,30, 11. Alle ore 16 incontro di preghiera Chiesa della Croce: ore 18 23


Caprano e S. Maria di Belvedere di Franco Badini

Quarantamila secondo alcuni, ventimila secondo altri, ma nulla permette di stimare con qualche precisione il numero effettivo dei fedeli che il 10 settembre 1684 accorsero sui colli di Caprano, per la traslazione dell’Immagine miracolosa della Madonna nel nuovo Santuario di Belvedere. Tuttavia si trattò certamente di una moltitudine di persone, di tutti i ceti e provenienza, che quel giorno (sembra fosse anche piovoso), si radunò a Città di Castello, richiamata dalla fama taumaturgica della Beata Vergine. Si hanno notizie di gruppi venuti da Cortona, da Perugia, da Montauto, da Anghiari e dal Casentino, ed è facilmente immaginabile il disagio che sopportarono quei pellegrini negli spostamenti e nella permanenza, dato che senza dubbio per molti fu un impegno che si protrasse per più giorni. Su richiesta del Vescovo, per organizzare i festeggiamenti e la processione, era stata costituita una Commissione cui fecero parte Pompeo Longini, Filippo Albizzini, il marchese Vincenzo Bourbon del Monte e il conte Tommaso L. Pizzotti. Il simulacro, in terracotta colorata, dopo essere stato trasferito a Città di Castello dalla chiesetta di S. Maria di Caprano per permetterne la sosta anche presso i conventi di Clausura, fu trasportato solennemente, posto su di un marchingegno a forma di torre abbellito con statue e drappi, talmente alto che fu necessario abbattere la volta della porta S. Egidio per permetterne l’uscita dalla città. “Alle ore venti del giorno (due ore avanti l’Avemaria) nell’ora cioè esatta in cui l’anno prima i Turchi furono debellati e vinti, iniziò la sfilata della grande Processione.” Il corteo , cui parteciparono le Confraternite cittadine con i propri stendardi, le Congregazioni monastiche, il Clero di campagna e capitolare e tutte le autorità, fu ricevuto sul colle di Belvedere dall’Abate-Parroco D. Pietro Migliorati, che prese in consegna la statuetta e la pose sull’altar maggiore della nuova bella chiesa, costruita tra il 1669 e il 1684 dagli architetti Gabrielli e Barbioni, per sostituire la cadente chiesetta di Caprano posta su un vicino colle situato a Est verso Apecchio. Il Santuario di S. Maria di Belvedere è stato da allora centro di culto e meta di pellegrinaggi, ma ha subito innumerevoli vicissitudini, come il crollo della cupola per il terremoto del 1789 e i danneggiamenti e furti dovuti alle truppe napoleoniche. Data la sua importanza , vi ebbero residenza stabile per lungo tempo numerosi Sacerdoti, tanto che dovette essere stabilito un turno per permettere a tutti di dire la propria Messa quotidiana. Su un “Avviso” ancora esistente nella sagrestia, dato il 12 aprile 1826 da “Joannes Archiepiscopus Episcopus Tiferni”, essendo Cancelliere Camillo Prosperini, e stampato da Francesco Donati nel 1827, si sa che i sacerdoti presenti erano almeno in numero di cinque: l’Abate e quattro cappellani, denominati 1° cappellano, 2° cappellano, ecc., che tra la fine di una Messa e l’inizio della seguente doveva trascorrere almeno mezz’ora, che la prima del mattino il cui orario variava secondo la stagione era

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di competenza (se possibile) dell’Abate, e che l’ultima doveva essere celebrata alle ore 11.30. Non è riportato il nome dell’Abate, ma i cappellani vengono indicati con nome e cognome con il seguente ordine: R.ndo Don Vincenzo Lignani - R.ndo Don Michele Campanelli - R.ndo Don Giacomo Pacciarini R.ndo Don Pasquale Fiorucci Oggi, il Santuario dopo essere stato addirittura privo per qualche tempo di un Sacerdote titolare è attentamente e con profitto, fin dal 1996, presenziato da una Comunità di Frati Cappuccini, e la chiesa e le abitazioni hanno subito un attento restauro, peraltro non ancora terminato. Le colline che circondano Belvedere, formate da arenaria e brulle in gran parte fino a non molto tempo fa, furono a poco a poco rimboschite e presero l’aspetto attuale anche per l’energia e la lungimiranza di uno degli ultimi Parroci, Don Luigi Berliocchi, che negli anni sessanta con la messa a dimora di innumerevoli piante di conifere ha contribuito a dare al già bellissimo paesaggio l’aspetto odierno. Tra le tante cose da ricordare citeremo la visita di Santa Veronica Giuliani, che volle recarsi a pregare la Vergine, quando ancora giovinetta si chiamava Orsola, provenendo dalla natia Mercatello, e il ritorno della statuetta, nel novembre 1703, in cattedrale per l’incoronazione da parte del Capitolo di S. Pietro. Della chiesetta di Caprano si hanno notizie fin dal 1269, conoscendo il nome dell’allora Rettore, certo Martino figlio di Guido, e si sa che aveva rendite poverissime, talvolta nulle, tantoché nel 1290 il Rettore Borghese fu esonerato dal pagamento del censo dovuto. Da un rogito di Ser Marco Vanni si sa che nel 1354 vi era una campana recante impressa quella data. Nel 1594 Mons. Fabio Tempestivo, Visitatore Apostolico trovò la Chiesa diruta e appurò che il Rettore in carica aveva avuto nell’anno dalle terre parrocchiali la rendita di un solo staio di grano. La misera chiesetta, nel corso dei secoli subì danni causati da soldataglie di passaggio, da terremoti e da incuria e serviva probabilmente da ricovero ai viandanti e ai contadini, infatti il primo miracolo di cui si ha menzione, avvenne mentre alcuni avvinazzati vi giocavano all’interno e avendo uno di


questi scagliato una pietra sulla Sacra Immagine ne rimase accecato, per poi recuperare la vista in seguito al pentimento. Da allora, spargendosi la voce del prodigio, la Madonna di Caprano assunse il titolo di Madonna di Belvedere, si susseguirono miracoli e i fedeli aumentarono considerevolmente, stimolando nel tempo l’idea della costruzione della nuova chiesa. Quando il nuovo Santuario fu consacrato, la vecchia chiesetta fu abbandonata e il rudere utilizzato come casa colonica fu ingrandito man mano che ne sorgeva la necessità, fino ai primi del novecento, quando prese l’aspetto odierno di grande casa a forma rettangolare, che mantiene il toponimo “Caprano”, e che conserva al suo interno, utilizzato come cantina, l’ambiente del vecchio luogo di culto, con pareti

larghe un metro, e con a ricordo, una nicchia contenente un’immagine della Beata Vergine.

Nella pagina accanto l'esterno del Santuario e l'altare barocco. Qui sopra la pianta dei fabbricati di Caprano nel 1848 da dove proviene l'immagine della Madonna del Belvedere. Nel riquadro l'attuale costruzione e, in neretto, il perimetro della vecchia chiesa.

Ricordi La domenica in Albis si fa una processione che da Micciano va al Santuario del Carmine per ringraziare la Madonna dei buoni raccolti e benedire le campagne. Sono trascorsi molti anni da quando io, giovane sposa, vi partecipai per la prima volta e lui era lì, davanti alla processione a portare la Croce, Luigi Alessandrini, detto Torchiana. A me dette l’impressione di un uomo forte e al tempo stesso umile, al servizio di Dio. Non mancava mai a questo appuntamento, ogni anno era sempre lì, davanti alla processione. Quest’anno non c’era, io ho pensato: “Chissà perché manca Torchiana?”

L’ho incontrato dopo la S. Messa, abbiamo parlato un po’, era venuto in macchina, non stava tanto bene. Con orgoglio mi disse che per oltre quarant’anni aveva partecipato a questa processione portando la Croce, ora non poteva più, aveva lasciato il suo posto ad altri. Devoto alla Madonna del Carmine è ritornato anche per l’Ascensione, incontrandolo l’ho salutato come sempre, il suo sorriso era spento, notai una grande sofferenza sul suo volto, ma nonostante tutto era lì, la sua fede e la devozione alla Madonna lo aiutavano ad andare avanti. Il 24 giugno ha lasciato questa vita terrena, se ne è andato lasciando un caro ricordo e un buon esempio per tutti noi. Francesca

C’erano due candelabri di Cmr

“A chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica.” “A chi ti prende del tuo non richiederlo.” Luca 6/27-35 Amico o amica a cui sono “piaciuti” i due candelabri che erano sopra l’altare del Sacro Cuore, nella Propositura di Anghiari, tu hai commesso un reato e la legge degli uomini, per questo, ti condanna. Ma le mani tu le hai allungate (come si dice in gergo per definire il gesto da te compiuto) le hai allungate nella casa di Dio e la legge di Dio non è quella degli uomini. Vedi, tu hai tolto qualcosa da sopra l’altare. Il nostro Sacerdote, ogni giorno ci mette qualcosa di molto più grande di due candelabri. Ci mette la Vittima perfetta, santa, unica e dice: “Pregate, fratelli, perché il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio Padre onnipotente.” È il sacrificio offerto da tutti e tutti siamo invitati a pregare. Quindi, noi comunità cristiana di Anghiari, preghiamo anche per te che hai peccato, davanti a Dio e davanti agli uomini. Ma non ti giudichiamo né ti condanniamo per ciò che ti ha spinto a trasgredire. Ci rivolgiamo fraternamente a te con le parole di Gesù: “VAI IN PACE E NON PECCARE MAI PIÙ”

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La vacanza mancata di Maria Pia Fabiani

Banderuole 2 di Emmedipì

Dopo oltre settant’anni d’abitudine antica con dama e tamburello enigmistica e libri e fogli da disegno che tutti mi han permesso d’arricchirmi al contatto di umanità diversa e bella e interessante, quest’anno, a malincuore, per due buoni motivi, ho rinunciato al solito riposo nella mia spiaggia amica. Certo, invidio un pochino le immagini gioiose di chi si gode il mare che io vedo soltanto in TV! Ma dieci giorni passano in un volo. Non me ne sono accorta, ti assicuro! E c’è stato un vantaggio e forse più. Valige da vuotare indumenti gualciti e molti da lavare e tutto (e non è poco) rimettere al suo posto… Ma specialmente duro il disordine in casa da rimettere in sesto: orari scompigliati, stoviglie in luogo strano, abitudini nuove, quindi doppio lavoro! Perciò sorrido e penso: “Ho evitato una serie di fatiche! E questo bel riposo è il mio compenso!” 2 luglio 2002

Nel numero scorso ho esagerato parlando di schede delle banderuole. Molto più semplicemente elencherò altre banderuole che ornano, o dovrebbero ornare, i nostri campanili. Andiamo in piazza del teatro. Lo stemma Corsi (un cane tenuto alla catena ed una stella) campeggia sul piccolo campanile del teatro dei Ricomposti (aveva anche un orologio con campana), fu costruito da Benedetto Corsi sul finire del settecento. Sul campanile della cappella invece una banderuola bisognosa di restauro, dovrebbe rappresentare San Tommaso da Villanova a cui la chiesa è dedicata. Sul campano “sventola” lo stemma di Anghiari, un giglio, come pure un giglio è stato inciso sulla banderuola della piccola torre, ma completa di orologio, della fornace (del Palazzari) fuori della Portaccia, verso la Frattaccia. Sul campanile (a vela) del Santuario del Carmine, attualmente in restauro, la banderuola porta la scritta W MARIA. Per finire (per questa volta) parliamo di una banderuola molto bella raffigurante un leone rampante che l’amico Domenico Bartolini (il Ghiaccini) ha collocato… in un “mitulo” a casa sua, al Palazzolo.

Ancora contributi per l'Oratorio Mario Guiducci ci invia la sua offerta in memoria della madre Ines Poggini; Anna Maria Guiducci di Arezzo ci manda la sua offerta a nome della Madre Giuseppa: la Beppa de Bielle e altri affezionati lettori ci hanno fatto pervenire il loro contributo: Bianchi Linda, Arezzo Boncompagni Michele, S.sepolcro Boncompagni Fernando, Marzocca Canicchi Maria, Anghiari vecchio Cesari Roberto, Casale Draghi Delfo, Stazione Ghignoni Enrico Ghignoni Lirio Giovagnini Francesco, Roma Lanzi Giuseppina

Lazzerini Fabrizio Mondani Otello, Carmine Una persona Pagani Antonietta, Catigliano Paletti Pietro, San Rocco Romani Romano, Novaggio CH Rossi Tullio, Deposito Ruggeri Senesi Assuntina Sassolini Alfonso, Spicchi Vanni Riccardo, Prato

La vignetta di Scacciapensieri

Quando il dubbio è lecito!!

Viaggiare informati a cura del servizio tanto fate sempre come vi pare

Il traffico in questi ultimi tempi si sta intensificando anche a causa delle vacanze estive. Massima attenzione alla barriera della Stazione per il probabile passaggio della cinquecento del Pari (con il Pari dentro). Vento forte per la Badia e allo Sporto. Attenzione alle colombe che volano in gruppo sotto le Logge. Traffico rallentato per la via del “sudore” (via del Carmine) per la presenza di pedoni che vanno e vengono.

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3 maggio 2002: festa in parrocchia Il giorno 3 maggio, festa del SS. Crocifisso, alla presenza del vescovo Monsignor Gualtiero Bassetti è stato conferito il sacramento della Confermazione ai ragazzi della parrocchia di Anghiari. Nella mattinata dello stesso giorno il vescovo aveva eseguito l’importante momento di vita parrocchiale con i ragazzi di Tavernelle. È stato un momento significativo per tutta la parrocchia, non solo per le famiglie dei ragazzi e delle ragazze; è una testimonianza a vivere l’esperienza della fede in maniera adulta. Il sacramento della Confermazione o Cresima, è proprio il sacramento dell’adulto, della fede, di colui che si assume di fronte a Dio, attraverso il dono dello Spirito, la capacità della testimonianza della fede.

Parrocchia di Anghiari Alessia Guerrini Costanza Agnolucci Damiano Ponziani Erika Paterni Federica Ricceri Francesca Bianchi Francesco Cambi Francesco Pellegrini Francesco Pierantoni Giacomo Marzi Giada Cortelazzi Linda Tortori Luca Baggi

Oggi sono felice di Ilaria Andreozzi

Io cammino e respiro nel crepuscolo l’odore della tarda primavera, e m’imbevo di néttare e di pòlline nel tripudio dei glìcini la sera. Guardo lontano, il sole è una vertigine, s’impossessa di me, mi fa gioìre, riscalda la speranza e i sogni vólano fra le foglie che il vento fa stormire. Mi perdo nell’azzurro con le rondini, laddóve l’aria limpida è più pura e il canto melodioso di un’allódola culla la ninna-nanna alla natura. Oggi sono felice dentro all’anima, anche i colori sembrano più belli, corro verso il futuro che mi affàscina, e mi metto una rosa nei capelli…

Maddalena Marrani Marina Bassani Michael Fontana Nico Draghi Raffaele Chieli Serena Tramontani Stefano Draghi Teresa Alberti

Parrocchia di Micciano Enrico Ligi Michele Salvi Parrocchia di Ponte alla Piera Elisabetta Greco Samuele Greco Serena Rosadi Parrocchia di San Leo Pamela Zanelli Sara Matteagi Serena Furlan

Lo "Studio Lirico" ospite ad Anghiari di Walter Del Sere

Hanno soggiornato, studiato e cantato ad Anghiari dal 23 giugno al 20 luglio i giovani cantanti statunitensi che hanno partecipato allo “Studio lirico”, ospitato per il secondo anno consecutivo nella nostra cittadina grazie alla proficua collaborazione con la University of South Carolina (USA). I 25 giovani cantanti lirici hanno preso parte a un fitto calendario di prove finalizzate all’allestimento dell’opera buffa “Così fan tutte” di Mozart che è stata poi rappresentata in anteprima al Teatro dei Ricomposti di Anghiari il 17 e 18 luglio. La Regia dell’opera era curata da Talmage Fauntleroy e Simone Spirei. L’Orchestra era quella de “I Musici Fiorentini”, diretta da Fausto Nardi. L’opera è stata prodotta ad Anghiari nelle 4 settimane di prove che si sono tenute in idonei spazi messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale, Filarmonica Pietro Mascagni e Istituto Comprensivo Scolastico. Grande qualità interpretativa e legittimo successo di pubblico anche per i “pomeriggi musicali” che si sono tenuti alle ore 18.30 del martedì e giovedì in Piazza Mameli, nel cuore del centro storico di Anghiari. Un ricco programma curato dal Direttore Generale Talmage Fauntleroy, con esecuzioni di alta scuola affidate alle belle voci dei giovani professionisti americani, svedesi, giapponesi e tedeschi. L’appuntamento con lo Studio Lirico è per il mese di luglio 2003 quando, dopo “L’infedeltà fedele” di Domenico Cimarosa e il dramma giocoso “Così fan tutte” di W.A.Mozart, dopo tanti anni il Teatro dei Ricomposti di Anghiari potrebbe accogliere nuovamente un’opera di Giuseppe Verdi.

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LA NUOVA AMBULANZA Nel parcheggio della Misericordia il 9 giugno, come da programma precedentemente annunciato, Don Marco, dopo la Santa Messa, ha benedetto la nuova ambulanza alla presenza delle autorità. È stata una bella cerimonia a cui hanno partecipato tante persone. Come ogni buona festa che si rispetti, alla fine una buona merenda ha rifinito la serata. Credo sia doveroso ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita della festa. Un grazie particolare a Catia, Gastone e Piero i quali hanno offerto vino e vin santo, all’Antica Macelleria che ci ha offerto un buon prosciutto, al Bar Garibaldi che ci ha permesso di addolcire il caffè e di poter brindare con del buon spumante, a tutte le famiglie (e sono state tante) che hanno portato dolci, figuratevi che sono arrivati perfino dalla Motina. Penso che sia una gran soddisfazione per tutto il popolo d’Anghiari aver contribuito all’acquisto di questa nuova ambulanza corredata da tutto quanto previsto dalla legge, per tutto ciò grazie e ancora “DIO VE NE RENDA MERITO” Francesca

Vecchie strade anghiaresi Ricordarsi è bene, dimenticarsi male e peccato di Armando Zanchi

Io da i miei giorni da quande sono nèto di molte vie Anghièri s’è scordèto.

La Croce, via Nova e Monteloro tra loro si giunsero con il traforo

Là Tralemura Doccione, Castello Antico fino al Campèno di Piazzola, che vi dico

Se questo Anghiari di antico vuol passare pur questi luoghi dovranno segnalare

Su per il Fosso si apre una stradina che ai mi’ giorni si chiamava Violina

Furon le Logge a fare questo passo e dal Parterre tu guardi giù in basso

Se i “tromboni” coglievi alla Frattaccia se te girèvi vedevi Anghièri in faccia

E se qualcuno de testa m’è scappato sono Anghiarese e qui farei pechèto

Dalla Calabria in via Cupa allena dalla Stroscina tu vai alla via Pièna

Lì c’è la Fonte de fianco c’è il Terrèto al Mammalucco scommetto un ci s’è stèto

Poi parlando e a volte discussione sotto la luce del fu chiamato Lampione

Da cittadino conosco queste tracce e la mi’ storia finisce a le Bucacce

Su per la Tomba in vetta lo Sportone alle Cascine tu trovi il Conventone

Via del Teatro confina con la Bozia alla Portaccia il fiato lì ti strozza

Sant’Agostino un dì Piazza Cazzotti ora è Mameli senza i vetri rotti

El Conventone una volta era il granèio di queste strade ne ho perse più de ‘n péio:

Di sotto l’Archino tu troverai i Cordoni a Sant’Agostino i piedi tuoi ci poni

L’Arco di Piazzola lo Sporto e le due Porte se fai il Chiassolo le gambe tue son corte

Vecchi Anghiaresi rivolgo a voi preghiera voi non gettate ‘sti nomi in pattumiera

Scendi il Fosso e via delle Latrine sbocchi in piazza tra tante belle stradine

Via della Badia il Bordello e il Poggiolino la via più corta è quella del Destino

Sono ricordi che vanno preservati solo al pensiero là dove siamo nati

Note per chi ha meno di cinquant'anni. Alcuni dei nomi delle strade elencati da Armando possono risultare di difficile collocazione: la Violina è il Vicolo del Poeta mentre il Doccione si trova poco dopo il Poggiolino, in via Mura di sopra, dove esisteva, ed ancora esiste, una grossa fognatura. Le Cascine sono lo slargo di Via XXV luglio mentre il Mammalucco si trova dove attualmente c'è l'ingresso del Cavallino nero. Il Bordello sarebbe Via della Misericordia mentre il Poggiolino ha la sua notorietà per lo spettacolo estivo che vi viene rappresentato. La stroscina esisteva fino a qualche anno fa fuori della Portaccia, verso il “Topo”; le “Latrine” erano collocate entro la porta fiorentina dove c'era il posto di guardia. Infine il Lampione per antonomasia era un grosso lampione in ghisa collocato in piazza del Teatro negli anni ’30.

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Siepi e giardini

Settembre in collina

di Civis

di Vera Cuccini

Varie volte ho evidenziato l’esagerazione di alcune siepi che circondano i giardini delle nostre abitazioni. Di solito questo elemento della casa, il giardino, serviva ad abbellirla e quindi: doveva essere veduto dai passanti. Che senso ha, avranno pensato i nostri predecessori, avere un bel giardino e nasconderlo. È legittimo d’altra parte avere un luogo appartato, nascosto agli occhi indiscreti dei passanti per trascorrere momenti della giornata. Pensando a tutte queste cose mi è venuto in mente che queste geniali realizzazioni potrebbero essere messe a “disposizione” di tutti almeno una volta all’anno. Per esempio nelle giornate di primavera che sono state organizzate una volta dal Comune per visitare luoghi e palazzi di solito non accessibili al pubblico. Questa potrebbe essere l’occasione per inserire anche i giardini fra i luoghi da visitare e apprezzare.

Il pallido chiarore del sole si confonde con l’argento degli ulivi. Gli alti castagni assorbono, maestosi, l’ultimo calore della tarda estate. Immensa è la quiete dei boschi mentre, felice, qualcuno se ne va per funghi e per more…

Iscrizioni che vanno in malora

La mia cara amica Franca

di Mario Del Pia

di Assuntina Ruggeri Senesi

Oggi 4 aprile 2002 mi sento tanto triste e stanca: mi è venuta a mancare la mia cara amica Franca. Ora che mi sto avviando alla sua Messa con lei se ne va una parte di me stessa. Se questo mi può consolare di averla conosciuta fin dall’età scolare. Spesso scherzavamo della nostra Università passata nei campi a lavorà’ siamo sempre state molto amiche ci siamo ritrovate insieme a cucire le camice. In tanti anni insieme ci siamo sempre confidate di gioie e dolori ne abbiamo passate! Con tanta discrezione è giunta l’ora della pensione la vedevo passare ogni mattina per accompagnare a scuola la sua adorata nipotina. Franca sapeva fare di tutto dall’orto alla cucina per questo di lei tutti avevano un grande stima. Era una persona dotata di una intelligenza e forte intuito la sua passione e il cucito. Conosceva questo lavoro a prima vista chi l’ha conosciuta sa: “Lei era un’artista”. Questo mio scritto è di bassa cultura ma lei mi capirebbe io ne son sicura. Ad Aldo Cristina, Maurizio e Giulia non trovo le parole per alleviare questo dolore ricordatela con tanto amore.

Gli stemmi del Palazzo comunale avrebbero bisogno di un deciso restauro. Alcuni di loro sono stati spostati all’interno perché danneggiati, altri non sono più leggibili. Stessa sorte anche per parecchie iscrizioni (ad esempio quelle della facciata della Badia) su architravi ed abitazioni sia pubbliche che private. Non sarebbe male che il Comune promuovesse un generale restauro di questi importanti segni delle nostre abitazioni. Molte volte infatti i privati, anche se disposti a sobbarcarsi la spesa necessaria, non sanno a chi rivolgersi (e non vorrebbero certo spendere un’esagerazione). Intanto io riporto alcune interessanti iscrizioni (anche qui il deterioramento è visibile) sulle soglie delle quattro finestre al primo piano (detto anche piano nobile) del palazzo abitato dal Dottor Busatti, per il Borgo della Croce, che hanno per tema la casa. MELIOR EST BVCCELLA SICCA CVM GAVDIO QVAM DOMVS PLENA VICTIMIS CVM IVRGIO Meglio un tozzo di pan secco con gioia che una casa abbondante di cibo dove ci sia discordia INOPS CONSILIJ CALAMITOSA DOMVS Infelice la casa povera di saggezza. DOMVS DESERTA COGITATIO[NE]S PRAVE Una casa senza vita genera cattivi pensieri. NON DOMVS D[OMI]NVM SED DOMVM DOMINVS EXORNAT Non è la casa che dà lustro al padrone ma il padrone che abbellisce la casa.

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Fatti di casa nostra ovvero la pagina di Walter Del Sere

Daniel A. Nigro Il 12 luglio, ad Arezzo, il Comandante del Dipartimento dei Vigili del Fuoco di New York Daniel A. Nigro, ha ricevuto il Premio Internazionale “Fair Play Mecenate”. Il giorno prima l’illustre ospite ha visitato la Val Tiberina Toscana, come da suo espresso desiderio. Daniel Nigro, considerato un eroe per l’opera prestata dopo i tragici fatti dell’11 settembre, è arrivato a Monterchi nel primo pomeriggio di giovedì 11 luglio e, dopo la visita alla Madonna del Parto, ha raggiunto Sansepolcro. Nella Città pierfrancescana il Comandante dei Vigili del Fuoco di New York ha ammirato tanti altri capolavori del Sommo Pittore, nella visita che ha compiuto al Museo Civico biturgense. Alle ore 18.30 la delegazione è arrivata ad Anghiari dove, nel Palazzo Comunale, ha trovato ad accoglierlo il Consiglio Comunale. Il Sindaco Danilo Bianchi ha rivolto un breve ma significativo saluto al famoso personaggio al quale ha poi donato le prestigiose copie dei disegni preparatori che Leonardo da Vinci realizzò per dipingere il capolavoro scomparso de “La Battaglia di Anghiari”. Successivamente la delegazione è arrivata in Piazza Mameli dove era in programma uno dei tanti concerti dei cantanti statunitensi dello Studio Lirico. Una cornice di pubblico attento e il repertorio di Spirituals cantati con grande bravura dai giovani ospiti di Anghiari, hanno creato un’atmosfera decisamente suggestiva. Dopo l’applauditissimo ultimo brano eseguito “a cappella” e diretto dallo stesso Direttore Artistico dello Studio Lirico Talmage Fauntleroy, Daniel Nigro e le autorità hanno visitato la fabbrica dei “tessuti di Anghiari” prima di dirigersi verso il Castello di Sorci, già dimora del Capitano di Ventura Baldaccio Bruni. Qui, illuminata dai bagliori delle torce si è svolta la serata conviviale in onore del Comandante dei Pompieri di New York che alla fine, con sincera emozione, ha voluto ringraziare tutti per il sobrio pomeriggio trascorso in questo lembo di Toscana autentica e genuina.

MUCCHI DI RENA Ad Anghiari (AR), dall’11 al 19 agosto 2002, si terrà la settima edizione di “Tovaglia a Quadri”, l’evento di teatro e cucina che si è conquistato un posto di rilievo tra le manifestazioni che si svolgono d’estate in Toscana. L’appuntamento ha come palcoscenico naturale la piazzetta del “Poggiolino”, nel cuore del borgo antico del paese, ed è realizzato dalla Pro Loco e dal Teatro di Anghiari. È la gente del posto che si racconta, fra memorie autentiche e miti locali, fatti accaduti e riferimenti puramente casuali. Tovaglia a Quadri non è lontana come ceppo culturale originario da altre esperienze dove gli abitanti di un paese si mettono in scena. Ad Anghiari c’è la caratteristica che tutto avviene durante un’ottima cena toscana servita all’aperto in uno dei luoghi più suggestivi del borgo. Anghiari è un paese medievale ben conservato che in questo modo cerca di tenere insieme la memoria e il buonumore, perché appunto si mangia, si beve e, fra una portata e l’altra, quasi naturalmente in questa specie di osteria allestita per l’occasione, viene raccontata una storia. Una storia dove ci sono drammi e sorrisi, sentimenti e vita quotidiana, come nella migliore tradizione, poi degli stornelli toscani che infatti tornano spesso nello spettacolo. L’esperienza, iniziata nel 1996, tratta sempre temi diversi. Da un fatto realmente accaduto, si sviluppano altre storie commentate dalle “comari” affacciate alle finestre e dai tanti personaggi che animano l’Osteria del Poggiolino. Il tutto viene raccontato in un dialetto tradizionale molto vivo, colorito e divertente, non meno piccante delle portate che nel frattempo vengono servite ai 120 fortunati commensali. Naturale è tutto l’allestimento: tavole, cucina ed ambientazione. I contrappunti musicali della più autentica tradizione popolare toscana, riscritti da Mario Guiducci, costituiscono il legittimo legame fra le pietanze e l’azione teatrale che quest’anno si intitola: MUCCHI DI RENA “Mucchi” dal doppio singolare: mucchio o mucco. Il primo riguarda le cose, la roba. Il secondo è riferito all’uomo, con disprezzo. Il mucco nero è lo straniero, il diverso, l’altro. Il primo soldato alleato dal muso nero. L’africano ambulante. Lo slavo venuto a cercar fortuna come muratore. La rena è il pane: con l’acqua e il cemento i muratori la mescolano, e si mescolano. Mucchi di rena appoggiati ai muri del borgo antico. Mucchi neri appoggiati al filo spinato, a migliaia, nel campo di concentramento di Renicci, sotto Anghiari, lungo il Tevere. Ora, ai muratori è affidato il restauro delle baracche del campo, per non dimenticare. Si mescola il cibo, i sogni, le paure. Paura che il mucco tocchi la rena e rubi il pane, dal mucchio… Tovaglia a Quadri è un’occasione rara di potere insieme divertirsi ma anche ripescare la memoria e tenere presente la vita civile della comunità. Un evento affascinante, da non perdere. La prevendita inizierà mercoledì 31 luglio. A destra il momento finale dell'edizione 2001. Foto Tavanti

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CRONAC HETTA dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Maggio 2002 Venerdì 3. Oggi era festa ad Anghiari ma ha piovuto e ha sciupato la Tombola che è stata rinviata a domani sera. Sabato 4. Oggi è morta Giuseppina Fastacchini vedova Tagliaferri di anni 101. Abitava a Milano dalla figlia e tutti la ricordano per il negozio di merceria del marito Tito. Lunedì 6. Oggi è nato Samuele Migliorati di Franco e Dalia Rossi. La sua famiglia abita a Bagnaia. - Oggi è morta Bruna Quercioli vedova Micanti di anni 83. Abitava alla stazione ma proveniva da Toppole. - Oggi è morto Eugenio Lombardi di anni 41. Era originario di Formia. Mercoledì 8. Oggi è morta Monica Campi di anni 39. Abitava a Ramatone. Sabato 11. Stasera non abbiamo fatto il fuoco per l’Ascensione e il tempo era anche brutto. Lunedì 13. Oggi ho sentito il vinsanto di Ivandro di Monteloro. È secco e anche veramente buono. - Stamani ho visto che hanno “riformato” anche il vaso di fronte alla Bozia. Mercoledì 15. Stamani sono andato alla piattaforma ecologica del Chiuso e ho visto che c’erano due galline. Mica le avranno portate lì per riciclarle? - Oggi è morto Nello Giusti di anni 79. Abitava verso l’Infrantoio. Venerdì 17. Stamani ho visto Andrea Papini che portava al bidone un sacchetto della spazzatura; e uno lo portava il suo cane. Martedì 21. Oggi è morto Giovanni Bianchi di anni 68. Abitava a Tavernelle. Venerdì 24. Stamani ho visto la nuova macchina delle Guardie comunali. - Oggi è morta Bruna Bruni vedova Ruggeri di anni 82. Abitava per la via del Carmine ma era originaria di Toppole. Giovedì 30. Oggi è nata Clara Vannini di Stefano e Caterina Lega. Venerdì 31. Stamani ero in piazza del Teatro quando ho sentito suonare mezzogiorno dal Campano.

Giugno 2002 Lunedì 3. Stanotte, verso le cinque, mi sono svegliato e ho sentito che già alcuni uccelli cinguettavano preparandosi ad una nuova giornata.

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Quando più tardi sono uscito di casa ho visto lungo il Borgo della Croce alcune bandiere tricolori per l’Italia che gioca oggi per il Campionato Mondiale in Corea. Martedì 4. Oggi è nata Athena Venturini di Michele e Natalya Derenikyan. La sua famiglia abita al Ronco. Giovedì 6. Oggi è nato Davide Senesi di Danilo e Loredana Tofanelli. La sua famiglia abita a Tavernelle per la via della chiesa. - Stasera, verso le cinque, si è alzato un gran vento e dalla Motina sembrava venisse un forte temporale. Invece non ha fatto quasi niente. - Oggi è morto Vasco Guadagni di anni 58. Vasco abitava a Catigliano, alla Casanova. Venerdì 7. Stamani per la Croce l’Ape del Comune s’è sfrenata e, dopo aver preso un vaso di fiori, si è fermata sulla macchina della Patrizia. - Oggi è nata Benedetta Giorni di Daniele e Gessica Fiori. La sua famiglia abita al Ghetto di San Leo. Domenica 9. Oggi è nata Chiara Maria Francesca Grasso di Marco e Katiuscia Bigioli. La sua famiglia abita a San Lorenzo. Domenica 16. Oggi siamo andati a Roma per festeggiare il 25° anniversario di matrimonio del fratello di mia moglie. Lunedì 17. Stasera dopo cena ho visto che ancora qualche lucciola gira negli orti dietro casa nostra. Mercoledì 19. Stamani al mercato c’era un discreto movimento forse anche per la presenza di numerosi giovani liberi dalla scuola. Venerdì 21. Oggi è morta Itala Inghirami di anni 78. La Itala abitava nelle case fuori della Portaccia e io la ricordo per i bei lavori al tombolo che realizzava. Era la figlia di “Scarpone”. Sabato 22. Dicono che gli uffici del Comune sono sempre chiusi. Io stamani li ho trovati tutti aperti. Forse perché faceva parecchio caldo? - Oggi è morta Ines Poggini vedova Guiducci di anni 91. Ines proveniva dalla Casalanda ed ha abitato per tanti anni al Conventone del Borgo della Croce. Lunedì 24. Oggi con mia moglie abbiamo fatto il nocino. Abbiamo utilizzato i frutti del nocio piantato da Jan. - Oggi è morta Giselda Donnini vedova Bracci di anni 85. Abitava a Tavernelle vicino alla chiesa. Martedì 25. Stasera, dopo cena, ho sentito diversi “toni” ma ha fatto solo poche gocce. Speriamo stanotte piova, così domani sarà meno caldo. - Oggi è morto Luigi Alessandrini di anni 63. Luigi, conosciuto come Torchiana, abitava ai Renicci. Mercoledì 26. Oggi al Conventone (ex convento di S. Martino di fuori) hanno rimontato il portone restaurato. Molto bello! Venerdì 28. Oggi è morto Dino Valentini di anni 89. Abitava all'Isabella. Sabato 29. Oggi è nato Luca Matteucci di Giorgio e Anna Ganavelli. La sua famiglia abita la Ponte dei sospiri.


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