2005-2 Oratorio di Anghiari

Page 1

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue

PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI

N. 2 APRILE-MAGGIO2005

1


Pasqua

Mostre ad Anghiari

Bimbi, sentite? Fremono nei cieli tremule e dolci voci, ebbre di sole. S’è liberato il cielo dei suoi veli; il vento dice tenere parole.

Il tema delle Mostre realizzate in Anghiari ci porta sempre indietro nel tempo. Ma ci fa anche apprezzare l'impegno per quelle che vengono tuttora realizzate. Penso a quella sugli scaldini che terminerà nel mese di maggio e a quella della ceramica che si terrà in Anghiari nell'estate 2005. Penso anche alla Mostra dell'Artigianato che giungerà quest'anno alla sua trentesima edizione. Buon lavoro a tutti coloro che si impegnano nelle varie iniziative e, come incentivo, pubblichiamo nell'inserto centrale, una esposizione del tempo libero del 1971 ed una Mostra Artigiana del 1950. Tutte e due le iniziative videro il coinvolgimento in prima persona della Confraternita di Misericordia di Anghiari. Ma certo l'elenco è ben lontano dall'esaurirsi. Penso alla Mostra delle Armi del 1968 o all'Esposizione Comunale Artsitico-Industriale-Agricola del 1877 che venne realizzata sempre in Anghiari.

di Maria Pia Fabiani

Ad una ad una se ne son fuggite le nuvole dal Golgota, e la sera scintillano dei mondi le infinite bellezze, luci della primavera. Più chiari gli occhi vostri e più sinceri, bambini cari, che fan lieto il cuore. Crescete bene, siate sempre veri e l’avvenire e sempre, a tutte l’ore, vi darà gioie, vi darà pensieri che nasceranno solo dall’amore. La vostra maestra 1934-35.

Sommario N. 2/2005 Pasqua di Maria Pia Fabiani pag. 2 Anno dell'Eucarestia " 3 Calendario Liturgico aprile-maggio'05 " 4 Il Palterre: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari Esistere è sinonimo di vivere? "6 Il nostro paese che cambia " 6 In ricordo di Gabrio " 6 Sia Santificato il tuo Nome di Cmr " 7 Feste delle Prime Comunioni " 7 L'Arcipretura di San Simeone di Q. Giorgini IV parte " 8 Uova moderne! di Scacciapensieri " 9 Carnevale all'Oratorio " 9 Successo di un appello " 10 L'albero di Camaldoli di Jessica Monini " 11 La nostra sofferenza di Sara Chiarentin " 11 Corso per soccorritori " 12 Peccato! " 12 Storie di vecchi scaldini di L. Ulivi " 12 Dalla Caritas: Come sono le tue mani? di L. Taddei " 13 Dal Gruppo “Fratres” a cura di P. Ganganelli Assemblea ordinaria 2005 " 14 Le iniziative del Gruppo per questo 2005 " 15 12 febbraio 2005 - Giornata del malato " 16 1ª Esposizione delle Attività Dilettantistiche " 17 Da Micciano e dintorni " 25 Tempo pasquale " 26 Ricordo di Luisa " 26 Stornelli alla buona di Carla Leonardi " 26 Sacramento della Confermazione pag. 27

La Corale di Anghiari canta ancora Al via le celebrazioni del Centenario Da Tavernelle a cura di A. Bivignani Per Adriano e Laura... eccellente sorpresa Comunità in festa La nuova sacrestia Carnevale al Centro Il mulino ad acqua di Flavio Mercati II parte Io conoscevo il Bricco Offerte aggiornate Ciccicocco addio I carrai, gli orologiai, gli spazzini... Meraviglie di primavera di Vera Cuccini Una sgradita sorpresa Altro vecchio concittadino Anghiarese... Fatti di casa nostra di W. Del Sere Nassiriya Passeggiando nel centro storico Cronachetta dei fatti... di Anghiarino Anghiarese

" 28 " 29 " 30 " 30 " 30 " 31 " 32 " 33 " 34 " 35 " 36 " 37 " 37 " 37 " 38 " 38 " 39

Neve su Anghiari Quest'anno non ci si può veramente lamentare della neve. In totale, oltre 85 cm. di neve hanno ricoperto il nostro paese e la Valle Tiberina. Il nostro esperto, Fridus Metereologicus, approfondirà.

L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue Anno XXXIX - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.

2


Anno dell’Eucaristia ottobre 2004 - ottobre 2005

Prosegue il nostro cammino con la lettera “Mane nobiscum Domine” del Papa Giovanni Paolo II su questo anno: Anno dell’Eucaristia. Nello scorso numero fu riportata la toccante introduzione della lettera del S. Padre. Ora ne approfondiamo la lettura evidenziandone alcune parti veramente interessanti. Nella prima parte della lettera si parla dello sguardo dell’uomo rivolto verso Cristo: I fatti, purtroppo, si sono incaricati di porre in evidenza, dopo l’inizio del Millennio, una sorta di cruda continuità con gli eventi precedenti e spesso con quelli peggiori fra essi. È venuto così delineandosi uno scenario che, accanto a prospettive confortanti, lascia intravedere cupe ombre di violenza e di sangue che non finiscono di rattristarci… Cristo infatti è al centro non solo della storia della Chiesa, ma anche della storia dell’umanità. In Lui tutto si ricapitola. Come non ricordare lo slancio con cui il Concilio Ecumenico Vaticano II, confessò che Cristo «è il fine della storia umana, il punto focale dei desideri della storia e della civiltà, il centro del genere umano, la gioia d’ogni cuore, la pienezza delle loro aspirazioni»? In Lui, Verbo fatto carne, è infatti rivelato non solo il mistero di Dio, ma il mistero stesso dell’uomo. In Lui l’uomo trova redenzione e pienezza. Sempre in questa parte il Papa invita a guardare il volto di Cristo attraverso gli occhi di Maria. L’anno dell’Eucaristia è infatti seguente all’anno del Rosario e la famosa preghiera mariana è da ritenersi secondo il Pontefice scuola e cammino verso l’Eucaristia. Successivamente, con l’indizione dell’Anno del Rosario, ripresi il discorso della contemplazione del volto di Cristo attraverso la riproposta del Rosario. In effetti, questa preghiera tradizionale, tanto raccomandata dal Magistero e tanto cara al Popolo di Dio, ha una fisionomia spiccatamente biblica ed evangelica, prevalentemente centrata sul nome e sul volto di Gesù, fissato nella contemplazione dei misteri e nel ripetersi dell’Ave Maria. Il suo andamento ripetitivo costituisce una sorta di pedagogia dell’amore, fatta per accendere l’animo dell’amore stesso che Maria nutre verso il Figlio suo. Per questo, portando a ulteriore maturazione un itinerario plurisecolare, ho voluto che questa forma di contemplazione fosse integrata dei misteri della luce. E come non porre, al vertice dei misteri della luce, la Santa Eucaristia? Con la precedente lettera “Ecclesia de Eucharistia” richiamai tutti a celebrare il Sacrificio eucaristico con l’impegno che esso merita, prestando a Gesù presente nell’Eucaristia, anche al di fuori della Messa, un culto di adorazione degno di così grande Mistero. Soprattutto riproposi l’esigenza di una spiritualità eucaristica, additando a modello Maria come «donna eucaristica». L’Anno dell’Eucaristia si pone dunque su uno sfondo che si è andato di anno in anno arricchendo, pur restando sempre ben incardinato sul tema di Cristo e della contemplazione del suo Volto. In certo senso, esso si propone come un anno di sintesi, una sorta di vertice di tutto il cammino percorso. Arrivederci al prossimo numero.

TEMPO DI PASQUA E PENTECOSTE “Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua”. Così si sente proclamare ogni anno, nell’annuncio del giorno di Pasqua, per l’Epifania. Nella Pasqua la Comunità celebra la resurrezione di Cristo sul peccato e sulla morte. Una vittoria che segna la storia del mondo così come la storia di ogni uomo. È anche la festa dell’acqua e della luce, segni della vita. È la festa dell’uomo quindi, e del suo ritorno alla vera vita per mezzo della morte e della resurrezione di Cristo. Dal fuoco benedetto la notte santa si accende il cero pasquale, il quale arderà di quel fuoco di vittoria della vita per tutto il periodo pasquale, fino alla Pentecoste. I cinquanta giorni che si succedono dopo la domenica di Risurrezione evidenziano la centralità dell’evento pasquale e della sua celebrazione liturgica. Si tratta, infatti, di un tempo che ha lo scopo di estendere per diversi giorni la gioia della Pasqua. Non a caso, fin dalle origini della Chiesa, fu definito “santo, felicissimo, gioioso, festivo”, e gli furono riservati dei nomi particolari come “solennità della gioia, grande domenica, simbolo del secolo futuro, gioioso spazio”. È un tempo che esprime una forte portata significativa, infatti intende essere l’immagine della “domenica eterna”, del tempo di risurrezione che non ha fine. Questi cinquanta giorni dalla domenica di Risurrezione alla domenica di Pentecoste si celebrano nell’esultanza e nella gioia come un solo giorno di festa, anzi come “la grande domenica”. Sono i giorni nei quali, in modo del tutto speciale, si canta l’Alleluia” (mentre in Quaresima non si cantava). In questi cinquanta giorni si realizza la celebrazione unitaria del mistero pasquale come “morte - risurrezione - ascensione - discesa dello Spirito”. Mistero pasquale e pentecostale costituiscono un tutt’uno. Il vangelo di Giovanni ci consegna una significativa testimonianza scritturistica, legando in maniera diretta (anche a livello cronologico) morte, risurrezione e dono dello Spirito (cfr. Gv 19,30; 20,19-23). Anche i testi liturgici del tempo pasquale sottolineano tale unità teologica. Un esempio ci è dato dalla colletta della messa del giorno della domenica di risurrezione: “O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di risurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere alla luce del Signore risorto”. Il valore mistagogico, cioè di introduzione progressiva e consapevole ai misteri che si celebrano nel tempo di Pasqua, si esprime soprattutto nella capacità di leggere i segni del “passaggio dello Spirito”. La Chiesa sperimenta nella quotidianità la “Pasqua dello Spirito”, in modo particolare attraverso la celebrazione dei sacramenti. La cinquantina post-pasquale è quindi tempo privilegiato per riconoscere la presenza dello Spirito del Risorto nella Chiesa e per accoglierne in pienezza i suoi doni.

3


CALENDARIO LITURGICO

a cura di Franco Cristini

Mese di Aprile 2005

Mese di Maggio 2005

1° aprile venerdì – Primo Venerdì del mese. Nella Pieve di Micciano alle ore 20,30 Santa Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Alle ore 21, presso il Santuario del Carmine, adorazione e S. Messa. 3 aprile domenica – Domenica II di Pasqua, Domenica in Albis – Sante Messe secondo l’orario festivo. 5 aprile martedì – Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. 7 aprile giovedì – Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. 10 aprile domenica - Domenica III di Pasqua. Sante Messe secondo l’orario festivo. 17 aprile domenica - Domenica IV di Pasqua - Sante Messe secondo l’orario festivo. 24 aprile domenica - Domenica V di Pasqua - Sante Messe secondo l’orario festivo. 25 aprile lunedì – San Marco Evangelista – Santa Messa alle ore 9,30 nella cappella di San Marco presso la Misericordia. Alle ore 18 S. Messa in Propositura. Il nome di Marco compare più volte negli Atti degli apostoli; era cugino dell’apostolo Barnaba con il quale si recò, insieme a Paolo, ad Antiochia e Cipro per svolgere attività evangelizzatrice. Fu discepolo di Pietro del quale riprodusse la predicazione nella stesura del suo Vangelo. L’emblema di Marco, il leone, diventò il simbolo della repubblica serenisssima di Venezia perché sembra che il suo corpo sia stato trafugato nell’815 da Alessandria da alcuni mercanti veneziani e portato a Venezia, città di cui divenne patrono. 29 aprile venerdì – Santa Caterina da Siena Vergine e Dottore della Chiesa. Patrona d’Italia: è nata a Siena nel 1347 ed era penultima di 25 figli. A sedici anni fu ammessa nel terz’ordine di San Domenico. Promosse la pace e la concordia tra le città d’Italia. Difese i diritti e la libertà del pontefice romano. Morì nel 1380 circa.

Mese dedicato alla Madonna. Nei giorni feriali, alle ore 21, nella chiesa di Propositura di Anghiari e nella chiesa di Tavernelle, recita del Santo Rosario con breve riflessione. 1° maggio domenica - Domenica VI di Pasqua – San Giuseppe artigiano. Sante Messe secondo l’orario festivo. 3 maggio martedì – Santi Filippo e Giacomo apostoli. In Anghiari festa del SS. Crocifisso. Sante Messe nella chiesa di Badia alle ore 9,30 e 11. Alle ore 17, in Propositura, S. Messa solenne dove il Vescovo amministrerà il sacramento della Cresima ai nostri giovani. Seguirà quindi la processione per le strade del paese fino alla chiesa di Badia. 5 maggio giovedì - Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. 6 maggio venerdì - Primo Venerdì del mese. Nella Pieve di Micciano alle ore 20,30 Santa Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Alle ore 21, presso il Santuario del Carmine, adorazione e S. Messa. 8 maggio domenica - Domenica VII di Pasqua – Ascensione di nostro Signore Gesù Cristo. Festa al Santuario del Carmine con S. Messe alle ore 7, 9, 11. Alle ore 16 benedizione dei bambini e alle ore 18 S. Messa in suffragio dei benefattori e dei festarini defunti. Ad Anghiari unica Messa alle ore 9,30 in Propositura. 14 maggio sabato – San Mattia apostolo: discepolo di Gesù fu scelto come sostituto di Giuda Iscariota. 15 maggio domenica - Pentecoste - Sante Messe secondo l’orario festivo. La Pentecoste celebra l’effusione dello Spirito del risorto sulla Chiesa. 22 maggio domenica - Domenica VIII del Tempo Ordinario – Solennità della SS. Trinità. Sante Messe secondo l’orario festivo. “Gloria la Padre, al Figlio e allo Spirito Santo; adoriamo e benediciamo la Santa Trinità principio e sorgente di ogni bene.” 29 maggio domenica - Domenica IX del Tempo Ordinario – Solennità del Corpus Domini: Sante Messe in Propositura secondo il seguente orario. In Propositura ore 9,30. Ore 11 S. Messa solenne in occasione della Prima Comunione dei bambini della nostra parrocchia. Seguirà processione fino alla chiesa della Croce. Alle ore 18 S. Messa nella chiesa della Croce. 31 maggio martedì – Visitazione della Beata Vergine Maria ad Elisabetta.

4


SANTE MESSE FESTIVE CELEBRATE NELLE CHIESE DEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Primo venerdì del mese al Carmine Ogni primo venerdì del mese, al Santuario del Carmine, alle ore 21, recita del Santo Rosario con Santa Messa e adorazione.

Ore 8,00 Ore 8,30 Ore 9,00 Ore 9,30 Ore 10,00

-PIEVE DI MICCIANO -ANGHIARI: Chiesa di S. Stefano -CHIESA DI SAN LEO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -SANTUARIO DEL CARMINE -CENACOLO DI MONTAUTO Ore 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -CHIESA DI VALEALLE -PIEVE DI MICCIANO Ore 11,30 -CHIESA DI TAVERNELLE -CHIESA DI VIAIO Ore 12,00 -CHIESA DI TOPPOLE Ore 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce Ore 18,00 del sabato -CHIESA DI TUBBIANO

Vi aspettiamo all'Oratorio I bambini e ragazzi del coro della parrocchia e del catechismo stanno facendo una cosa molto bella che vogliamo ricordare a tutti quanti: due volte alla settimana si ritrovano un’oretta nelle sale dell’oratorio per preparare una serata di musica, canti e poesie che si terrà sabato 16 aprile alle ore 21.00 nella chiesa della Propositura. Il ricavato delle offerte che verranno raccolte nell’occasione sarà consegnato ai responsabili del nostro gruppo Caritas e verrà destinato alle necessità di nostri fratelli che si trovano nel bisogno. I ragazzi della parrocchia e i loro catechisti vi aspettano numerosi per fare un piccolo atto di generosità e per valorizzare l’impegno e la disponibilità del nostro simpaticissimo e fragorosissimo gruppo di giovanissimi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

... E DI MONTERCHI Ore 8,30 S. Maria della Pace Le Ville Ore 8,45 San Michele Arc.lo a Padonchia Ore 9,30 CHIESA delle monache Monterchi Ore 10 CHIESA della Madonna Bella Pocaia Ore 11 S. Maria della Pace Le Ville Ore 11,15 San Simeone profeta a Monterchi Ore 17 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze ore 16 (ore 17 estivo).

Gruppo Chierichetti di Anghiari e Tavernelle

Sabato 9 aprile 2005

Norma

MINIRITIRO DEI CHIERICHETTI IN PARROCCHIA

Feste del SS. Crocifisso Martedì 3 maggio, nella chiesa di Propositura, alle ore 17, Santa Messa solenne durante la quale il celebrante amministrerà il Sacramento della Cresima ai nostri giovani. Seguirà la processione per le strade del paese fino alla chiesa di Badia.

inizio alle ore 16 (dopo il Catechismo) e conclusione con la cena.

5


IL PALTERRE: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo Esistere è sinonimo di vivere? digitalfotoEmmedipì

di Sergio Lombardi

A parere di Aristotele non si può dare una spiegazione razionale a fatti che niente hanno da spartire con la fredda logica della matematica certezza e, aggiungo io, l’unico aiuto ci può essere dato

dalla teologia. Detto in altre parole quando la scienza ha esaurito le sue convinzioni, accadono fatti metafisici spiegabili solo attraverso la teologia. In base a quanto detto, mi ritengo un prediletto perché quando i macchinari segnano l’avvenuta morte clinica, in quanto cattolico ricevo l’estrema unzione, e tuttora sono qui, evidentemente qualcosa di strano è avvenuto. Ma allora viene da chiedersi, siccome una cosa del genere è inspiegabile razionalmente, non vi sarà una forza superiore che decide attraverso una logica che a noi risulta incomprensibile e a volte deleteria per ciò che noi abbiamo definito, attraverso regole morali ed esistenziali, normale! Molto spesso ciò viene confuso con il “Libero Arbitrio”: cioè ogni persona è libera di comportarsi come crede, poi risponderà delle proprie azioni a un’entità superiore. Per me che sono cattolico la suddetta entità si chiama DIO. In definitiva se guardiamo a 360 gradi, si deve ammettere che ogni giorno intorno a noi accadono fatti a cui è difficile dare spiegazioni razionali e scientificamente esaurienti per cui si rende necessaria una spiegazione teologica e chi non la vede o la rifiuta risulta essere anacronistico o addirittura enigmatico nelle sue scelte. Insomma è il classico esempio di un pesce ed un uccello che si innamorano. Dove metteranno casa? Concludendo, ognuno di noi deve porsi questa domanda: io esisto perché vivo, o vivo per dare un senso a questo mio passaggio esistenziale?

Offerte per le opere parrocchiali di Anghiari Un ringraziamento per l'offerta di 200 Euro pervenuti in memoria di Antonietta Ansani.

Il nostro Paese che cambia di M.M.

Chi non conosce la Motina? È una frazione di Anghiari, dove i suoi abitanti vivono onestamente del proprio lavoro. Era un posto tranquillo fino a quel 21 dicembre quando una delle famiglie è stata messa a dura prova dai ladri che in quella notte vicina al Santo Natale sono entrati nell’abitazione nella speranza di trovare chissà che cosa. Con un trapano hanno forato una finestra che poi è stata agevolmente aperta e così i malviventi sono potuti entrare ed arrivare fino alla camera dove dormivano i due coniugi; i soli abitanti dell’appartamento. Hanno aperto un cassetto del canterano, ma non hanno trovato niente, quindi (forse messi in allarme da qualche rumore) sono fuggiti portandosi dietro alcuni indumenti personali dei malcapitati nella speranza di trovare anche solo qualche euro dentro un portafoglio. Per le persone oneste nella vita principalmente contano la salute e il calore della famiglia radunata nella propria casa e non è giusto che questo venga a mancare per colpa di persone cattive e disoneste che si appropriano della tua intimità togliendoti successivamente tutta la tua tranquillità. Tutto intorno ti cambia e la tua casa diventa un posto strano, vuoto, pauroso. Ti ci devi chiudere dentro come in carcere e il minimo rumore ti mette angoscia. Non è ammissibile turbare la vita altrui con danni materiali, ma soprattutto con quelli morali che rimarranno impressi per tutta la vita. Al mondo c’è chi lavora e guadagna con onestà e c’è purtroppo chi non ha voglia di lavorare e va a rubare ciò che gente onesta ha guadagnato con il proprio sudore. Non saranno certamente queste poche righe a far cambiare idea a queste persone, ma spero che dopo averle lette ci riflettano e si rendano conto che quello di rubare non è il solo modo per avere in tasca qualche soldo, ma è certamente uno dei più vergognosi e degradanti che esista. Vorrei inoltre ricordare loro che nella vita tutti si può sbagliare ma l’importante è accorgersene e cercare di non sbagliare più.

6

In ricordo di Gabrio Le famiglie Boldrini e Vichi profondamente commosse per la dimostrazione di affetto, di amicizia e di fratellanza tributata per la scomparsa del caro Gabrio vogliono, attraverso questo giornalino, ringraziare le tante persone che hanno donato offerte e preghiere in suffragio del loro caro. Le offerte ricevute sono state così suddivise: 1.200 Euro sono stati donati, attraverso il Gruppo Donatori di Sangue di Anghiari, al Centro Trasfusionale di Sansepolcro, che sommando altre offerte hanno già deciso di acquistare due comode poltrone per i donatori. Sono poi stati donati 300 Euro al 118 di Sansepolcro e 200 Euro alla Misericordia di Anghiari. Quest’ultimi sono stati raccolti dalle maestranze della Ditta Ingram. È stato veramente commovente capire, in un momento così doloroso, quanto ti siano vicine anche persone veramente inaspettate. Grazie, grazie di cuore. La famiglia

Cucina e Balestra Qualche tempo fa una rappresentanza del Convivio Rinascimentale di Sansepolcro ha partecipato alla trasmissione televisiva “La prova del cuoco”. I borghesi nostri vicini si sono lamentati per la scarsa puntualizzazione e perché Bigazzi ha definito in modo strano il gioco della Balestra. Non se la devono prendere i nostri dirimpettai, la cui bravura e professionalità è confermata dalla loro partecipazione ad avvenimenti a livello mondiale. Pensate che anche Vittorio Del Corona, studioso dell’ottocento, scrivendo ad un amico, prendeva un po’ in giro i borghesi e aggiungeva in tono satirico: “Se tu ti spicci son sicuro che ti viene voglia di fare quelle cinque miglia per vedere che cosa è questo pulzone. I Borghesi mantengono con tutta serietà quella loro costumanza di tirare al bersaglio con l’arco e le frecce.”


Anno dell’Eucaristia 2005

Beatitudini della sera di Cmr

Festa delle Prime Comunioni

Sia santificato il tuo Nome Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo Nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza. Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli (Dal Salmo 8). Sia santificato il tuo nome. Signore, tu hai un Nome: “Io sono colui che sono” “Dio nostra salvezza, Salvatore” “Dio con noi, Cristo”. Il tuo Nome è per noi forza potente. Padre, sia santificato il tuo Nome, manifesta la tua potenza sulla nostra debolezza. Te lo chiediamo nel nome di Cristo Signore. Quando S. Agostino si accostò alla Bibbia la trovò scritta in latino barbaro, non comprendeva ancora che la Bibbia non è un libro di poesia (sebbene ne contenga tanta); non è un libro di filosofia (sebbene sia colma di profonda sapienza); la Bibbia è un libro di vita, il libro di Dio, che non ci dice come è composta la terra, ma come si vive in terra, non ci dice come va il cielo, ma come si va in cielo, è il libro della salvezza. Quando comprese questo preferì la vita alla dottrina e fece della Sacra Scrittura il suo nutrimento quotidiano. Così è il “Padre nostro”. Alcuni, superficialmente, possono trovarla una preghiera troppo semplice rispetto alla ricchezza di pensiero che caratterizza le composizioni di molti geni religiosi dell’umanità, ma quando cominciamo a meditarla, a gustarla, comprendono che è una preghiera divina, che ogni uomo può capire e vivere. Spesso recitiamo questa preghiera troppo in fretta e distrattamente. Sprechiamo “parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole” (Mt 6-7). Sarebbe meglio recitare un solo “Padre nostro” lentamente, medi-

tandolo, che dirne tanti in fretta, distrattamente. E dobbiamo soprattutto meditare sul mistero del male. Il mistero del male, del peccato, chi lo può cogliere? Uno solo lo ha abbracciato in tutta la sua profondità abissale ed è caduto in agonia, ha sudato sangue: Cristo Gesù. Il tanto male che c’è nel mondo è un rifiuto della santità di Dio, è una maledizione per il sommo bene: Il nome di Dio. “Svegliati, perché dormi, Signore? Destati, non ci respingere per sempre. Perché nascondi il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e oppressione? Perché siamo prostrati nella polvere, il nostro corpo è steso a terra. Sorgi, vieni in nostro aiuto, salvaci per la tua misericordia” (Sal. 43 (44) 24-27). Scrive S. Paolo ai romani: “Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili, e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito”: Santificare il tuo Nome

Domenica 29 maggio, nella solennità del SS. Corpo e Sangue di Gesù, riceveranno per la prima volta il sacramento della Eucaristia: Gabriele Amorini Matteo Bassani Niccolò Bianchi Miriana Caci Luca Capacci Andrea Coleschi Valerio dalla Ragione Marco Fornacini Samuele Giorni Nicola Inci Nicola Lanzi Giacomo Mazzoni Noemi Mercati Costanza Pacini Nico Pisani Anna Restini Mattia Russo Giovanna Sgrignani Michele Tersini Cecilia Valenti Jacopo Valentini

Nel 1972 in parrocchia fu organizzata la Mostra: Il nome di Gesù. Quello raffigurato è il lavoro dei ragazzi dell'Istituto d'Arte.

7

Tutta la Comunità Parrocchiale è vicina e partecipa alla gioia ed alla festa delle loro famiglie. La Celebrazione sarà come sempre alle 11 nella Propositura di Anghiari. Al termine è prevista la Processione del Corpus Domini fino alla chiesa della Croce.


LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL'ARTE di don Quinto Giorgini

La Pieve-Arcipretura di S. Simeone profeta in Monterchi IV parte

La chiesa arcipretale di Monterchi, nonostante i gravi danni subiti nel terremoto del 1917, è riuscita a conservare e a custodire al suo interno una ventina di opere di grande interesse storico, artistico e religioso, tutte regolarmente catalogate nell’inventario parrocchiale e in quello della Soprintendenza dei Beni Culturali di Arezzo. Queste opere purtroppo hanno quasi tutte bisogno di restauri conservativi. 1. Iniziamo dall’Altare Maggiore. Rovinato dal suddetto terremoto. Era adornato da un dossale formato da stucchi decorativi che incorniciava una grande tela (cm 227 x 196) del pittore biturgense Durante Alberti raffigurante il S. Patrono Simeone che accoglie Gesù Bambino presentato al Tempio. L’attuale altare, di marmo policromo, domina al centro dell’alto presbiterio vicino all’abside. È di forma rettangolare, con al centro un tabernacolo marmoreo circondato da gradini pure marmorei che sostengono tradizionali candelieri situati a destra e a sinistra rispetto alla croce. La porticina del tabernacolo è d’argento dorato, sormontata dai simboli cristiani: un pesce grosso sul lago, una cestina con dodici pani e una croce con ostia sulla quale appare il monogramma di Cristo. All’interno della porticina si legge: “Opera degli allievi Scuola orafi dell’Istituto Professionale Margaritone di Arezzo. A. D. 1960”. Il frontale dell’altare non è originale ma è stato ricostruito con marmi provenienti dall’altare maggiore della cattedrale di Sansepolcro, demolito a metà dello scorso secolo, allorché essa fu riportata all’originario stile romanico. Ne fanno fede i due stemmi del Vescovo biturgense mons. Singlau (18491867), caratterizzati da due torri in sfondo celeste, intarsiati nei vecchi marmi. Questo altare attualmente di stile barocco e preconciliare, dovrebbe essere adattato alle norme liturgiche dell’ultimo Concilio, che preferisce il celebrante rivolto verso il popolo. 2. La statua lignea di S. Simeone Profeta (cm 132x47), collocata in una nicchia sopra la porta della sacrestia, ritenuta fino ad ora del sec. XVI, sembra risalire invece agli inizi del sec. XV. È di artista locale, ma molto pregevole. Il Bambino non è autentico e inoltre molto posteriore. 3. Molto celebre per devozione e valore artistico, è il bellissimo Crocifisso (cm 84x95), di scuola fiorentina, della metà del ‘400, molto vicino ad Antonio o Giuliano da Sangallo, venerato dentro una nicchia rettangolare situata su un altare laterale, adornata da due colonne seicentesche scanalate in pietra . Il Cristo si presenta con la testa leggermente inclinata a destra, le braccia tese, quasi ad angolo ed un perizoma di tela incollata. Le venature e la muscolatura sono curate magnificamente. La croce è posteriore. Il poeta e scrittore Federigo Nomi, che fu pievano di questa chiesa dal 1682 al 1705, compose un devoto sonetto per questo “miracoloso crocefisso di coloro scuro”, di cui riportiamo la prima strofa: “Tu, che morendo all’uom desti

la vita

8

E che del ciel luce, bellezza sei Ond’è, che fosca tanto agli occhi miei Su duro legno immagin hai scolpita?”

il resto il lettore lo può leggere a pag. 162 del libro “Santuario” dello stesso autore. 4. Il Ciborio in terracotta policroma smaltata, murato nella cappella della Madonna, è attribuito dal Salmi ad Andrea Sansovino (1467-1529) e descritto con le seguenti frasi: “L’azzurro domina nelle cornucopie, nei due incappati entro una ghirlanda di frutta in parte abrasa, nel fondo dei pilastrini e nel fregio; il giallo, il verde e il viola manganese svariano nei frutti che si raccolgono in mazze nei pilastrini, modellati con abilità e con vigore plastico. Ma più che questi elementi architettonici e decorativi risaltano gli angeli, che uscendo dalle due arcatelle adorano il Sacramento e il Cristo giudice, che con le braccia aperte sui risorti, domina sulla lunetta”. L’antica porticina (cm 30x13,5) del tabernacolo, dipinta e raffigurante il Battista che proclama l’“Ecce Agnus Dei” è stata purtroppo rubata nel 1998. Secondo altri esperti d’arte questo sarebbe invece tabernacolo di scuola robbiana e da attribuire a Benedetto e Santi Buglioni. 5. Nella nicchia della cappella ottocentesca, presso il suddetto Ciborio, In questa pagina: In alto il presbiterio con l'altare in marmo; a sinistra si venera la Madonna con la statua lignea di San Simeone Bambino, sotto il devozio- e, qui sopra, il quattrocentesco nale titolo “del Soccorso”. Crocifisso.


Si tratta di una bellissima statua alta 124 cm. e composta da due pezzi sovrapposti in terra cotta policroma invetriata, di scuola robbiana attribuita a Benedetto Buglioni (14591521). È veramente un capolavoro. La Vergine, ritta in piedi, sostiene con tanta tenerezza materna sul braccio sinistro un vispo Gesù Bambino. Sul capo ha un velo bianco e sotto una veste scarlatta che scende fino ai piedi, ricoperta a sua volta da un bellissimo manto di colore azzurro caratterizzato da belle piegature. Questa statua fu leggermente lesionata dal sisma del 1917 e portata a Firenze, all’Opificio delle pietre dure per un appropriato restauro. Nel 1924 il restauro era stato terminato, ma l’allora arciprete di Monterchi mons. Chimenti non poté riceverla in consegna perché la chiesa non era in grado di accoglierla dato che i restauri interni non erano stati ancora effettuati. Fu quindi depositata ed esposta nel Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo, dove è rimasta per quasi novant’anni, quasi dimenticata dai Monterchiesi. Chi scrive, nel 1993 fu nominato parroco di questa chiesa e pertanto venne a conoscenza dell’esistenza di questa statua da

documenti d’archivio e ne fece subito richiesta alla Soprintendenza di Arezzo, la quale attraverso la dott.ssa Refice l’ha riconsegnata a questa Parrocchia, legittima proprietaria, la vigilia del Natale del 2003, con grande soddisfazione della popolazione, previa installazione di un moderno sistema di sicurezza. Circa l’autore di questa statua il prof. Salmi scrisse che esso si è ispirato a Benedetto da Maiano. Nella prossima puntata parleremo delle altre opere. In alto a sinistra il ciborio in terracotta policroma e, qui sopra, la Madonna del Soccorso attribuita al Buglioni.

Per Rosina Goretti

CARNEVALE ALL’ORATORIO

Cara mamma, hai avuto il dono della bontà, dell’onestà e dell’umiltà, in cambio del sacrificio e della sofferenza. Hai lottato percorrendo la tua breve vita, sacrificandoti e soffrendo, ma sempre con un sorriso di speranza e solo per noi i tuoi figli. Sei stata e sarai sempre la luce della nostra vita, sei il nostro angelo sempre con noi. Ti vogliamo bene. Ciao mamma. I tuoi figli.

Domenica 6 febbraio si è svolta la festa dei ragazzi del catechismo all’oratorio di Anghiari. Di solito questa festa era il sabato precedente, ultimo incontro di catechismo prima dell’inizio della Quaresima. Ma quest’anno si è pensato di posticiparla alla domenica, poiché non c’era il carnevale della gioventù in piazza, e per poter passare tutto un pomeriggio all’insegna del divertimento. La giornata è iniziata con l’accoglienza da parte degli animatori dei ragazzi e dei bambini, e la proiezione di alcune foto dell’estate. Poi canti e balli hanno creato la giusta atmosfera per il grande giocone. Divisi in due grandi squadre, i ragazzi hanno partecipato a un grande gioco dell’oca. Un enorme cartellone di gioco era appeso al centro della stanza, e mentre i più grandi si scervellavano a rispondere alle domande, i più scalmanati si divertivano nelle sfide di abilità e i più piccoli si alternavano nel tirare il dado. Una giornata bella, gioiosa e divertente, che probabilmente si ripeterà negli anni a venire. Le catechiste di Anghiari desiderano anche ringraziare gli animatori delle superiori che hanno organizzato la festa, regalando ai ragazzi un piacevole pomeriggio.

La vignetta di Scacciapensieri:

Uova moderne!

9


NOTIZIE DALLA MISERICORDIA a cura di Massimo Redenti

Successo di un appello In un precedente numero dell’ ”Oratorio” avevamo lanciato un appello per la ricerca di volontari disponibili a tenere aperto il nostro museo almeno il sabato e la domenica, e a collaborare con il nostro ufficio di segreteria, con turni da concordare. L’esito dell’appello è stato soddisfacente. Per i turni di apertura al Museo della Misericordia (il sabato pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18, la domenica e festivi infrasettimanali al mattino delle ore 9,30 alle ore 12,30 e nel pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18) hanno dato la loro adesione i seguenti nominativi: Bartolini Domenico, Boncompagni Fedele, Brandinelli Fanny, Camaiti Enrico, Camaiti Frido, Casi Giancarlo, Chiasserini Aliana, Ciucoli Franca, Cristini Franco, Dente Gino, Lamagna Liborio, Limoni Franco, Lodovici Gastone, Mafucci Gastone, Meozzi Quinto, Montagnoli Sergio, Mugelli Vittorio, Nicchi Bruno, Piomboni Anna, Redenti Elena, Rondoni Marco, Rossi Giampiero, Santi Barbara, Testerini Francesco, Venturini Mario. Grazie a loro siamo riusciti a mantenere aperto il nostro museo nei giorni di sabato e domenica già sin da inizio anno, e vorremmo che questo orario di apertura diventasse permanente. Ringraziamo fin d’ora i volontari sopra elencati per la loro disponibilità sin qui dimostrata, augurandoci che possano continuare almeno con un turno al mese anche per il futuro. Rammentiamo inoltre che la coordinatrice di questo servizio è la nostra consorella Franca Ciucoli, che si è impegnata con ottimi risultati nella ricerca dei nominativi e nella composizione dei calendari di presenza. L’appello rivolto all’apertura degli uffici di segreteria anche per il pomeriggio ha avuto una risposta importante; la signora Enrica Cambi Melani ha dato la propria disponibilità a tenere aperti i nostri uffici per ben due pomeriggi alla settimana, orientativamente il martedì ed il venerdì dalle ore 15,30 alle ore 18,30. Questo è per noi un risultato rilevante, in quanto ci permetterà di offrire alla nostra popolazione un servizio aggiuntivo di apertura pomeridiana della nostra sede, da utilizzare per informazioni che riguardano la nostra associazione, per consegna del materiale sanitario in dotazione alla nostra Misericordia (tutori, stampelle e quant’altro a nostra disposizione), per riscossione di quote sociali e, in definitiva, per tutti quei contatti che erano sin

qui possibili soltanto al mattino. È veramente d’obbligo un sincero fraterno ringraziamento alla signora Enrica per questa Sua disponibilità di collaborazione a favore della nostra Confraternita. Confermando la nostra soddisfazione per i risultati iniziali dell’appello inserito nell’Oratorio di Ottobre-Novembre (La validità della comunicazione), rammentiamo che il “lavoro” non è terminato e che abbiamo ancora bisogno di altre partecipazioni per servire al meglio la nostra gente. Vi attendiamo, ricordandoVi che potete anche scriverci alla nostra e-mail info@misericordiadianghiari.it e consultare la nostra attività nel nostro sito

ci segnaleranno le effettive necessità di quanti potrebbero usufruire degli strumenti sopra descritti, rammentando naturalmente che tali strumenti hanno la loro collocazione naturale presso persone anziane bisognose e che vivono da sole. Riteniamo che anche questa iniziativa suggerita dal Rotary Club Sansepolcro e portata avanti dalla Confraternita trovi il gradimento della nostra popolazione. L’auspicio della Misericordia è che qualche persona anziana, sola e bisognosa, possa sentirsi un po’ meno sola e un po’ più protetta grazie ad uno strumento, il salvalavita, che vuol racchiudere un significato morale e di solidarietà che va ben oltre il suo contenuto tecnico.

www.misericordiadianghiari.it

Telesalvalavita Beghelli

Il notaio Marco Fanfani, in qualità di Presidente e legale rappresentante del Rotary Club Sansepolcro, ci ha fatto dono di alcuni “telesalvalavita Beghelli” comprendenti anche un primo anno di abbonamento telefonico gratuito; la donazione a nostro favore è stata effettuata nel corso di una significativa e cordiale riunione conviviale presso l’Hotel “La Balestra” di Sansepolcro, alla presenza delle maggiori autorità civili e militari della zona assieme ad una numerosa rappresentanza di soci del Rotary medesimo. La Confraternita di Misericordia di Anghi-ari ringrazia il Rotary Club Sansepolcro ed il suo presidente per la generosa iniziativa, particolarmente in sintonia con i nostri scopi ed obiettivi di assistenza e di solidarietà sociale. Contemporaneamente facciamo presente a tutta la cittadinanza che i telesalvalavita Beghelli in dotazione verranno messi a disposizione di coloro che ne faranno richiesta, naturalmente dopo un doveroso esame di priorità e di merito nell’assegnazione. Saremo pertanto grati a coloro che

10

Il vecchio Ospizio di fra Damaso oggi sede della Misericordia.

Proseguiamo con l’elenco delle offerte pervenute a favore della nostra Confraternita: Bartolomei Corsi Pietro in memoria della mamma Mangoni Ena 100 Colleghe di lavoro di Vichi Vilma (Ingram) i n m emoria di Boldrini Giuseppe 200 La famiglia in memoria di Alfonsi Angiolo 300 La famiglia in memoria di Capaccini Attio 350 La famiglia in memoria di Gavelli Luigina 140 LafamigliainmemoriadiGiabbanelliDomiziano 500 La famiglia in memoria di Gungui Giovanni 70 La famiglia in memoria di Santi Isidoro 70 Magri Angiolo e Bini Adriana 3 0 Mondani Costantino 2 0 Vellati Emilio in memoria di Capaccini Attio 50


L’albero di Camaldoli

di Jessica Monini (a.s. 2003/2004 anni 11)

Grande, vecchio, bello e massiccio. Questo è l’albero del mio cuore che mai al mondo scorderò. Alto come un gigante io ci entro e sto lì fino a che non dico basta. Vecchio più di mio nonno io sto bene e al sicuro con l’albero vicino. Massiccio come un uomo muscoloso mi difende da qualsiasi attacco nemico.

La nostra sofferenza

di Sara Chiarentin (a.s. 2003/2004 anni 11)

Soffriamo ma non amiamo, perché molti dei nostri cuori sono di ghiaccio, per questo prima o poi si romperanno e ogni pezzetto di cristallo penetrerà nel cuore di chi sa amare. In questo nostro mondo molte guerre ci saranno e il mondo cadrà nell’ombra. Quando questo succederà la terra sarà conosciuta come: IL CUORE NERO Io l’ho previsto, io che ho bisogno di sangue, esso non va sprecato, e ogni piccola goccia di sangue è il mondo, ma un mondo diverso da questo, in cui esiste soltanto la gioia e la vita. E tu ora puoi aiutare noi, guardaci, se non sai guardare ascoltaci, se non sai guardare e ascoltare parlaci, se non sai parlare, guardare e ascoltare, il tuo lavoro sarà svolto da qualcun altro.

Auguri Pietro! Clara ringrazia di vero cuore la mamma Caterina Lega ed il babbo Stefano Vannini per l'arrivo del tanto desiderato fratellino Pietro il 14 febbraio 2005, giorno di San Valentino.

Angolo della Missione Rubrica a cura di Franco Cristini

Mercoledì 2 marzo è ritornata dalla Tanzania la dottoressa Anna Maria Bartolomei; l’ho sentita per telefono molto lieta e soddisfatta per l’aiuto professionale e materiale elargito nei giorni di permanenza in Africa alle varie missioni. La somma portata è salita a 29.500 euro a fronte dei 26.000 previsti grazie al contributo dato direttamente alla dottoressa da alcune persone e istituzioni i giorni immediatamente precedenti la sua partenza. Per questo motivo le ripartizioni sono un po’ salite con grande gioia e gratitudine dei beneficiari. I padri e le sorelle che dirigono gli istituti missionari, hanno mandato lettere di ringraziamento a don Marco e a tutti i parrocchiani; non possiamo certo pubblicarle tutte, sono più di una decina, per mancanza di spazio, ne pubblicheremo una a caso. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i benefattori, la dottoressa Anna Maria; uno stimolo a perseverare. Pace e bene

Kibakwe, 15 febbraio 2005 Carissimi amici del gruppo (sarebbe bello conoscere tutti ad uno ad uno) ma certamente la dottoressa Anna Maria vi conosce bene, quindi tramite lei vi ringraziamo per l’aiuto e la possibilità che ci date di aiutare sempre in modo migliore i nostri fratelli tanzaniani. Vi inviamo pure tanti auguri di Buona Pasqua. Il Signor doni a ciascuno la sua pace e tanta serenità. Con stima e riconoscenza Le sorelle della Comunità di Kibakwe

LE LOGGE di Clèto È ‘na vergogna Beppe: Ma chi l’ha ditto? Cecco: Caro Beppe, lo dicìa ‘na donna che parlèva che quest’anno le luci de Natale pe’ la Croci ‘un l’han misse. B. Eh, lo so. I problemi sono tanti. È facile dire quande s’aspetta che le cose le faccino quel’latri. Certo si c’erino era meglio! C. E pu’ lu se’ che; m’è parso che ‘n queste botteghe sott'a le feste ‘n’è che ci fusse tanta gente. B. Sì, so’ d’acordo cun te. Ma ‘l problema non sono mica le luci. Pel mi’ modesto parere ci vole iniziative. Ci vole che qualcuno se metta a chèpo e organizzi qualcosa. Alora vedarè che la gente vieni Anghièri, cume ci vinivino tanti e tanti anni fa. Prima ‘gna acarezzère l’anghiaresi de le nostre frazioni e pu’ anche queli de ‘n po’ più lontèno. C. Tu chiacchieri bene, ma ci vorrebbe un po’ de contributi. B. Ma che contributi! Caro Cecco, le cose semo boni a falle anche Anghièri. Secondo me quelo che manca è ‘n po’ de concordia e ‘n po’de entusiasmo. C. Ma mo famme capire. Io son du’ mesi che ‘n’ariscappo de chèsa che è stèto un gran freddo. Ho sintito dire, anche a la televisione, che quest’anno el Carnovèle l’han fatto giù al Rio. Ma cume mai? B. Ma che Rio! Quello è quelo che fano ‘n America, ‘n Brasile. Quest’hanno Anghièri, ‘n l’han fatto. L’organizzatori l’han ditto: ‘n’è stèto pussibile. C’è troppe cose che ‘n vèno. Sperèmo che vèda bene pel prossimo anno. C. Eh, sperèmo via! Ma el poro Chiechio diciva: “Sempre peggio!” Ciao

11


Corso per soccorritori

Peccato!

La Confraternita di Misericordia di Sansepolcro organizza un corso di “livello avanzato – BLS precoce” per soccorritore volontario come previsto dalla legge Regionale 25/2001 sul trasporto sanitario, al quale aderisce anche la Confraternita di Misericordia di Anghiari. Il corso si terrà presso la sede della Misericordia di Sansepolcro a partire dal 31 marzo e terminerà il giorno 11 giugno con l’esame finale. Al corso possono iscriversi i maggiori di anni 18 ed iscritti (o “iscrivibili”) alla Misericordia. “La Misericordia ha continuo bisogno di nuovi volontari per poter svolgere nel migliore dei modi le proprie attività in favore soprattutto di chi soffre. Iscriversi al corso e partecipare attivamente alle opere di carità che vengono portate avanti all’interno dell’Associazione è segno di solidarietà nei confronti dei più deboli e amore verso il prossimo; significa anche vivere la gioia di sentirsi volontario attivo in una Confraternita presente in Anghiari da secoli e che da sempre ha operato in favore dei più bisognosi”.

Per informazioni ed iscrizioni: Confraternita di Misericordia di Sansepolcro: via Aggiunti, 73 Sansepolcro – tel. 0575-742749 Confraternita di Misericordia di Anghiari: via Matteotti, 129 Anghiari – tel. 0575-789577

Peccato perché l’anno 2005 sarà ricordato ad Anghiari come il primo anno... senza Carnevale! E questa volta non è stata la neve né il vento freddo di Tramontana ad impedire la sfilata ma motivi sicuramente più difficili da superare delle intemperie! Peccato perché a questa Tradizione Anghiari era molto legato: ricordiamo ancora edizioni davvero belle con carri allegorici degni delle migliori sfilate. Peccato perché le piazze e le strade di Anghiari si riempivano di gente in festosa allegria e quel giorno era permesso tirare coriandoli anche al capoufficio noioso o all’amico sempre impeccabile! Peccato perché così abbiamo fatto morire un’altra occasione di incontro (in un tempo in cui ce n’è tanto bisogno!). Peccato perché ai nostri figli potremo solo raccontare di un Sambudellaio che loro mai riusciranno ad immaginare! Peccato perché la generazione passata ci aveva tramandato anche a costo di grandi sacrifici una bellissima tradizione e noi non siamo stati capaci di mantenerla! È giunto forse anche il momento di dire grazie alle tante persone che in questi lunghi anni hanno offerto tempo ed energia per questa manifestazione. Peccato è la parola che in questi giorni risuona di più nelle bocche degli Anghiaresi a proposito del Carnevale. Peccato perché con un pizzico di buona volontà da parte di tutti forse ce l’avremmo fatta! Peccato perché ci accorgiamo di quanto sono belle le cose... solo quando non ci sono più! Cristina

Storie di vecchi scaldini di Anghiari di Lamberto Ulivi

La mostra “Vecchi scaldini di Anghiari” mi consente di raccontare la storia legata al mio scaldino che attualmente è in mostra presso il Museo di Anghiari nel Palazzo Marzocco. La mia famiglia è da secoli in Anghiari. Il mio babbo Cristoforo mi raccontava che lo scaldino in argomento era stato regalato dal mio nonno Gio Batta alla mia nonna Umiltà quando si sposarono. Come andarono le cose? Mia nonna Umiltà Ricci proveniva da Caprese Michelangelo e precisamente dai Caroni. Un giorno si riunirono in casa Ricci diversi amici cacciatori della zona di Caprese e di Anghiari e in quella occasione il mio nonno conobbe la sua futura sposa. Il giorno prima delle nozze, che si celebrarono ad Anghiari, il mio nonno mandò a prendere la sposa con il calesse trainato da un cavallo. Poiché era una giornata molto rigida, comprò un grosso scaldino dal manico lungo affinché durante il viaggio dai Caroni ad Anghiari, la riscaldasse col suo tepore. Comprato in qualche fornace di Anghiari fu il primo regalo che mia nonna ebbe prima di sposarsi. Esso l’accompagnò durante il trasferimento dalla sua casa avita alla sua nuova dimora e poi per tutto il tempo che essa è vissuta in casa Ulivi. Quante cose ha visto questo scaldino durante le lunghe serate invernali? Belle, brutte, gioie, dolori come quando mio babbo, figlio unico, dovette andare alla guerra del 1915/18. Questo scaldino è sempre rimasto in casa Ulivi ed è sopravvissuto perché mio babbo ci diceva sempre “Mi raccomando, non rompete lo scaldino della nonna!” Altri scaldini, anzi molti, sono passati da casa e se si rompevano nessuno ne faceva un dramma. Ma quello della nonna doveva essere usato con estrema cautela. Sono contento che attualmente faccia bella mostra di sé in una cornice magnifica come quella della Mostra di Anghiari per poi tornare nell’alveo naturale della mia famiglia.

12


DALLA CARITAS a cura di Laura Taddei Come sono le tue mani? una storia per pensare

Sui muri e sul giornale della città comparve uno strano annuncio funebre: “Con profondo dolore annunciamo la morte della parrocchia di Santa Eurosia. I funerali avranno luogo domenica alle ore 11”. La domenica, naturalmente, la chiesa di Santa Eurosia era affollata come non mai. Non c’era più un solo posto libero, neanche in piedi. Davanti all’altare c’era il catafalco con una bara di legno scuro. Il parroco pronunciò un semplice discorso: “Non credo che la nostra parrocchia possa rianimarsi e risorgere, ma dal momento che siamo quasi tutti qui, voglio fare un estremo tentativo. Vorrei che passaste tutti quanti davanti alla bara, a dare un’ultima occhiata alla defunta. Sfilerete in fila indiana, uno alla volta e dopo aver guardato il cadavere uscirete dalla porta della sacrestia. Dopo, chi vorrà, potrà rientrare dal portone per la Messa”. Il parroco aprì la cassa. Tutti si chiedevano: “ Chi ci sarà mai dentro? Chi è veramente il morto?”. Cominciarono a sfilare lentamente. Ognuno si affacciava alla bara e guardava dentro, poi usciva dalla chiesa. Uscivano silenziosi, un po’ confusi. Perché tutti coloro che volevano vedere il cadavere della parrocchia di Santa Eurosia e guardavano nella bara, vedevano, in uno specchio appoggiato sul fondo della cassa, il proprio volto.

***

Dopo la morte, un uomo si presentò davanti al Signore. Fieramente gli mostrò le mani: “Signore, guarda come sono pulite le mie mani!” Il Signore gli sorrise, ma con una certa tristezza, e disse: “E’ vero, ma sono anche vuote”. Come sono le tue mani? Le circostanze, gli avvenimenti, gli incontri, le parole di un amico, un articolo di giornale, come le storie qui riportate possono essere le moderne parabole con cui ancora oggi Cristo comunica con noi. Solo chi è attento, come allora i suoi discepoli, solo chi ha orecchi per intendere capirà. Spesso non comprendiamo, pensiamo che il messaggio cristiano sia rivolto a pochi eletti perché giudichiamo la nostra fede staccata dalla vita di tutti i giorni. Il cristiano non è un isolato ma vive in comunione con gli altri, si mette in gioco comunque egli sia, il suo impegno non è un optional ma una necessità, non trova scuse perché non confida nelle proprie capacità ma nella Provvidenza di Dio. Soprattutto in questo tempo siamo chiamati ad una decisione: lasciare ciò che non è essenziale per guardare a Colui che dà significato a tutte le cose della nostra vita. Tante persone si rivolgono in parrocchia, alla Caritas per aiuto. Sono stati distribuiti pacchi di alimentari, piccoli contributi a famiglie con bambini piccoli, sono state accolte e ascoltate persone con problemi di lavoro e casa, sono stati organizzati incontri conviviali di beneficenza. Ci domandiamo se l’immagine che ne è scaturita è quella del volontarismo di un pugno di persone o quella di una Comunità viva che opera in nome di Cristo. Mettiamo finalmente al bando frasi del tipo: “Cosa fate voi della parrocchia, voi della Caritas…” ma prendiamo coscienza che ognuno di noi è chiamato a essere la vita della Comunità. Allora saremo capaci di chiedere: “Cosa posso fare io nella parrocchia, nella Caritas…?” Quando il Signore chiederà anche a noi: “Chi manderò?” scopriremo che è così bello e semplice rispondere: “Eccomi, manda me!”

13


Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it

e.mail: info@fratresanghiari.it

ASSEMBLEA ORDINARIA 2005 Momento di verifica, di bilanci e di programmazione

Primo appuntamento ufficiale di questo 2005: lo scorso 29 gennaio si è tenuta presso i locali della Misericordia la consueta assemblea annuale del nostro Gruppo. Malgrado la scarsa ade- il messaggio di solidarietà insito in ciascuna delle attività sione ottenuta, forse complici in parte anche la neve e il freddo organizzate. Molte di tali iniziative hanno in effetti registrapungente, l’incontro ha avuto il suo regolare svolgimento. to una grande partecipazione; in particolare le gite di 1 e 3 Ampia parte della relazione del Presidente Pietro Ganganelli giorni, la Festa Estiva e soprattutto la Giornata del Donatore è stata dedicata al bilancio complessivo dell’attività svolta dal a dicembre, con l’ormai consueto e partecipatissimo pranzo Gruppo nel corso dell’anno appena trascorso. Al di là di ogni sociale, irrinunciabile momento di conviviale fraternità. Da più rosea aspettativa, il numero delle donazioni effettuate nel ricordare anche il Concorso per le Scuole, progetto attraverso 2004 ha raggiunto le 588 unità. Dunque i già ottimi risultati il quale il Consiglio intende “seminare” e alimentare nei nostri dell’anno precedente, conclusosi con un attivo di 534 dona- bambini e ragazzi la sensibilità nei confronti del dono prezioso zioni, non sono stati semplicemente confermati, come ci si del sangue, ma anche riguardo ad ogni forma di solidarietà e auspicava, ma hanno subito un ulteriore incremento di oltre volontariato in genere. il 10%. Rapportato poi ai numeri delle donazioni effettuate Di minor visibilità pubblica, ma non per questo meno nel corso degli anni antecedenti il 2003, quello raggiunto importanti, anche altri impegni che il Direttivo si è assunto, nel 2004 risulta ancora più significativo. Se gli ultimi anni rispondendo alla stessa logica della carità cristiana che ha novanta si erano infatti conclusi con una media di poco più sempre ispirato il Gruppo fin dalle sue origini. Si sa che la di 400 donazioni per anno, ripercorrendo ancora a ritroso la Fratres riesce ad auto-finanziare le varie attività proposte dustoria del nostro Gruppo lo scarto aumenta ulteriormente, rante l’anno grazie alle generose offerte dei soci sostenitori, a tanto che le 124 donazioni realizzate nel 1985 risultano oggi quelle in memoria di defunti e al rimborso concesso dalla ASL quasi quintuplicate! per ogni donazione effettuata. Quel che resta di tali entrate Questa brillante crescita è principalmente frutto dell’im- viene impiegato in iniziative caritatevoli, come detto. Si tratta pegno costante dei numerosi donatori attivi di cui il Gruppo si di periodiche offerte alla nostra Parrocchia o di episodiche dofa forte e dell’entusiastica, regolare adesione ad esso di nuovi nazioni ad enti a scopo benefico, ma soprattutto dell’adozione iscritti, ben quaranta nel 2004. a distanza di 2 bambini bisognosi del Terzo Mondo, impegno Da parte sua, il Consiglio Direttivo ha continuato a sensi- questo che il Gruppo sta mantenendo da diversi anni, eredità bilizzare l’opinione degli anghiaresi, mantenendo viva in essi delle precedenti Presidenze. la coscienza della fondamentale importanza della donazione Altrettanto consueto è ormai il sostegno garantito alle prindel sangue. Attraverso le molteplici iniziative proposte durante cipali associazioni sportive del paese, come il gruppo ciclistico l’anno, il Consiglio ha infatti garantito la sua presenza costante “GS Dynamis Bike Fratres”, l’associazione sportiva “Pallavolo nel paese, coinvolgendo molte persone, felici di condividere Valtiberina” e la squadra di calcio “GS Fratres”. Presenti all’assemblea anche l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Anghiari Giuseppe Ricceri, il Governatore della Misericordia Massimo Redenti e l’ex presidente del Gruppo Pozzoli Agostino. Nei loro interventi si sono complimentati per gli ottimi risultati ottenuti e per l’impegno costante manifestato dall’attuale Consiglio Direttivo. L’assemblea si è conclusa con la lettura e successiva approvazione all’unanimità del bilancio dell’attività svolta nel 2004, naturalmente previa accettazione del medesimo da parte del Collegio dei Sindaci Revisori del Gruppo. Sara R..

Anghiari - Sala della Misericordia: Convegno sulla donazione degli organi e del sangue.

DONARE SANGUE, UN IMPEGNO PER TUTTI… CHE PUÒ SALVARE MOLTE VITE UMANE!!! Oltre quattrocento anghiaresi lo stanno già facendo. E TU?

14


IV VEGLIONE DEL DONATORE AL CASTELLO DI SORCI Oltre cento i partecipanti alla tradizionale serata danzante della “Fratres”

Incoraggiato dalla buona riuscita ottenuta dall’iniziativa lo scorso 2004, il Consiglio Direttivo ha riproposto anche quest’anno il Veglione di Carnevale, organizzato per la serata di sabato 29 gennaio. La speranza di incontrare il gradimento di un pubblico abbastanza numeroso di donatori e simpatizzanti non è stata delusa neppure questa volta. Ospiti, come è ormai consuetudine, degli accoglienti locali del Castello di Sorci, hanno partecipato infatti alla piacevole iniziativa più di cento persone. La serata, trascorsa all’insegna dell’allegria, ha visto scendere in pista diverse coppie di più o meno consumati ballerini anghiaresi che si sono scatenati nei vari valzer, tango, polca e balli di gruppo, garantendo anche ai presenti

non danzanti un divertente spettacolo. La festa è stata scandita dal ritmo coinvolgente della musica e del canto, assicurati quest’anno dai bravi componenti del complesso “Divieto Di Sosta”. Nel corso della serata è stata anche improvvisata una gara di ballo, presentata dalla sempre effervescente Ilaria Lorenzini. I partecipanti sono stati invitati ad esibirsi in varie specialità di ballo liscio, al cospetto di una giuria appositamente formata per l’occasione. Le coppie le cui esibizioni sono state giudicate migliori delle altre sono state alla fine simpaticamente premiate con piccoli omaggi.

Per rifocillare i ballerini e rendere più appetitosa la serata, la festa includeva anche il consueto buffet, quest’anno ancora più ricco visto che ai classici crostini, castagnole e dolci vari si sono aggiunte delle buone e fumanti penne al cognac. Anch’esse hanno contribuito a scaldare ulteriormente l’atmosfera allegra della serata e, considerato il freddo che faceva fuori, un bel piatto caldo ci voleva proprio! Sara

LE INIZIATIVE DEL GRUPPO PER QUESTO 2005

Questo il calendario delle principali manifestazioni sociali deliberato nell’ultimo Consiglio Direttivo 1) GITA SOCIALE DI UN GIORNO: VENEZIA E LE SUE ISOLE. Domenica 22 Maggio 2005 Partenza ore 5.45 dal Campo della Fiera. Arrivo a SottomaA g o s t o rina di Chioggia, imbarco sulla 2004: motonave ed inizio della navigazione alla volta di Venezia. Sbarco in piazza S. Marco, incontro con la guida e visita del I g i t a n ti Fratres centro storico. Pranzo al sacco. Nel pomeriggio, imbarco in pulman sulla motonave e proseguimento per la navigazione attradurante il verso altre isole con sosta a Murano e Burano . Arrivo a viaggio tuFusina e partenza per Anghiari. ristico in Informazioni ed iscrizioni, da subito, presso la sig.ra Vesta Val d'AoVellati, Ufficio Pro Loco. sta. 2) FESTA ESTIVA DEL DONATORE: Domenica 3 Luglio 2005 - Piazza Baldaccio. Controllo gratuito di colesterolo, glicemia e pressione nell’ambito della manifestazione “PREVENZIONE è VITA”. Manifestazioni sportive. CONCORSO CANORO 2005. 3) GITA SOCIALE DI QUATTRO GIORNI: TOUR DELLA PUGLIA. Dal 21 al 24 Agosto ’05.

San Giovanni Rotondo, il Gargano, i trulli di Alberobello, le Grotte di Castellana, Matera… 4) GIORNATA DEL DONATORE 2005: Domenica 11 dicembre. S. Messa con autorità civili e militari. Pranzo gratuito per tutti i donatori attivi.

Tutti possono partecipare. Un invito particolare ai nostri associati !!!

FRATRES NEWS * FRATRES NEWS * FRATRES NEWS * FRATRES NEWS XV ASSEMBLEA REGIONALE dei gruppi “Fratres” della Toscana. Domenica 13 Marzo 2005, Villa delle Rose, PESCIA (PT). sarà devoluto alla associazione nazionale sulle quali sarà apposta una targa Era presente anche una delegazione del ANT, impegnata nell’assistenza domici- riportante i nomi degli offerenti. nostro gruppo liare dei malati terminali, per conto della quale è stata organizzata qui ad Anghiari, Hanno contribuito a ciò, tramite il L’UOVO DELLA SOLIDARIETÀ: come in altre città d’Italia. nostro gruppo, anche le famiglie piazza Baldaccio, Sabato 19 e DomeAlessandrini e Boldrini, in menica 20 marzo ‘05, in collaborazione NUOVE POLTRONE AL CENTRO moria dei loro cari recentemente con la Confraternita di Misericordia. TRASFUSIONALE: grazie alle of- scomparsi. Quale migliore occasione per regalare ferte versate da privati e raccolte un guin occasione di funerali di propri stoso Uovo al cioccolato e fare un po’ congiunti, il Centro Trasfusionale di di beneficenza. zona si è recentemente dotato di due L’intero ricavato della manifestazione moderne poltrone per le donazioni,

15


12 febbraio 2005 Giornata del malato con l’unzione degli infermi di Cmr

Il sacramento dell’Unzione degli infermi viene conferito ai malati, ungendoli sulla fronte e sulle mani con olio

benedetto, dicendo una sola volta: “Per questa santa unzione e per la sua piissima misericordia ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo, liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi”. E quante persone si sono alzate in piedi per avere dal presbitero quell’Unzione degli infermi che proviene da Gesù, il quale non solo si faceva “toccare” e con quel tocco sanava, ma commosso da tante sofferenze le fa sue, quelle del corpo e quelle dello spirito. Cristo invita i suoi discepoli a seguirlo, prendendo anch’essi la loro croce, a vedere in altro modo la malattia

ed i malati. “Nel mio nome imporrete le mani ai malati e questi guariranno”. La grazia speciale del sacramento dell’Unzione degli infermi ha come effetti l’unione del malato alla passione di Cristo, per il suo bene e per quello di tutta la Chiesa; il conforto, la pace e il coraggio per sopportare cristianamente le sofferenze della malattia e della vecchiaia. Ecco perché tante mani si sono protese per ricevere quell’Unzione dal presbitero che passava, quell’Unzione che dava speranza anche a chi proprio malato non era, ma sentiva il bisogno di essere “TOCCATO” da Gesù.

Giornata del malato: Alcuni momenti delle signficative celebrazioni in Propositura. Qui a destra i mezzi della Misericordia messi a disposizione per l'assistenza agli anziani.

Festa del Corpus Domini Domenica 29 maggio in Propositura alle ore 11 S. Messa solenne in occasione della Prima Comunione dei bambini della nostra parrocchia. Al termine della Messa ci rechiamo in processione alla chiesa della Croce. 16


17

Q u a d e r n i

d i

s t o r i a

p a e s a n a

-

6


Quaderni di storia paesana-6

pag.II

Nell’inserto di questo numero ripubblichiamo il fascicolo sulla Mostra del Tempo Libero organizzata dalla Misericordia di Anghiari nel 1971. Il testo è stato arricchito con la documentazione fotografica agli atti della Mostra stessa. Riportiamo infine un articolo pubblicato ne “LA NAZIONE”. Riportiamo anche, a pag VIII del fascicolo, un interessante depliant illustrativo della prima Mostra artigiana di Anghiari che, sempre la Misericordia, organizzò nell’anno 1950.

1ª ESPOSIZIONE DELLE ATTIVITÀ DILETTANTISTICHE DEL "TEMPO LIBERO" DEGLI ANGHIARESI

Premessa

Durante questo periodo di soppressione gli aggregati alla Compagnia non cessarono il disimpegno degli uffici cui erano obbligati, per cui dall’anno 1815 al 1818, mentre infieriva il tifo, avevano costruito una lettiga a spalla, con la quale s’interessavano di trasportare i malati all’Ospedale provvisorio, fatto costruire dal Comune di Anghiari. ... Siccome l’Oratorio della Compagnia della Madonna del Terrato trovasi atterrato e distrutto, e così è stato d’unanime consenso determinato che, trapiantata per così dire, la rinascente Compagnia nella Chiesa Abbaziale di S. Bartolomeo Apostolo, detta volgarmente “la Badia”, assumesse oltre il titolo dello Spirito Santo, quello ancora del Santissimo Crocifisso, in onore del Venerabile Simulacro, che da più secoli è adorato con devoto e pio culto dall’intera Comunità di Anghiari e dai popoli circonvicini. (Archivio storico della Confraternita – Filza n° 1) Nel 1817, per rescritto sovrano del 5 settembre, la Compagnia dello Spirito Santo venne ripristinata nuovamente. Fu allora che assunse il titolo di Compagnia del SS. Crocifisso e dello Spirito Santo. Nell’anno 1855 molta parte d’Italia fu infestata dal colera e fu allora che si sentì maggiormente il Il Magistrato della Confraternita di Misericordia bisogno di organizzare un migliore servizio di soccorso. Nell’adunanza generale del 24 agosto di detto anno fu Anghiari, 16 ottobre 1971 approvato il regolamento delle opere di Misericordia che comprendeva il trasporto dei cadaveri, quello degli infermi all’Ospedale ed il servizio di assistenza ai malati, nonché la Cenni storici questua settimanale di pane e denari a benefizio dei poveri. ANGHIARI sorse fortilizio medioevale, nei confini del Con partito del 24 agosto 1856 fu affiliata alla Ven. Arciconterritorio tra la Toscana e l’Umbria e la sua storia può deter- fraternita della Misericordia di Firenze. Sentito il bisogno di riformare gli statuti di quest’Opera minarsi, a grandi linee, in quattro periodi. Pia e modellarDalle origini al 1322: dominio dei Signori di Galbino e li su quelli della dei Camaldolesi. Nel 1180 Anghiari era stato distrutto dagli Arciconfraternita Aretini: nel 1182 ebbe il primo Statuto del Comune, dipendi Firenze, con dente da Arezzo. Dal 1322 al 1440: dominio dei Tarlati di Pietramala, con Decreto Reale del 5 maggio 1863, l’intermezzo della Signoria di Perugia 1337-1352. Dal 1440 al 1860: dominio di Firenze, fino all’annessione veniva riconosciudella Toscana al Regno d’Italia. Nel 1440 la vittoria degli ta Ente Morale con eserciti fiorentini e pontifici, condotti dall’Orsini, sulle truppe titolo: “CONFRAviscontee comandate dal Piccinino, nella famosa battaglia TERNITA DI MISERICORDIA” combattuta nei pressi di Anghiari. sotto l’invocazioDal 1860 al 1971: il nostro secolo. ne dello Spirito Santo, con scopo Confraternita di Misericordia di Anghia- caritativo-religioso. ri Lo Statuto tutCon sovrano rescritto 5 novembre 1791, fu ripristinata la t’oggi in vigore, in Compagnia o Confraternita detta dello Spirito Santo, eretta nel ordine alla legge 1564 nel Pubblico Oratorio della Madonna del Terrato della 17 luglio 1890, Terra di Anghiari, fino alla generale soppressione proclamata fu approvato con R.D. 21 ottobre dal Governo Francese d’ogni e qualunque compagnia. 18 1903. L’Esposizione voluta dalla Confraternita di Misericordia, mostra che il popolo sente istintivamente il bisogno che una luce di bellezza illumini la sua quotidiana fatica di lavoro e di studio. A volte è una luce che può o vorrebbe raggiungere più alte aspirazioni, ma la maggior parte è la distensione, non disgiunta dal naturale senso di evasione dalla normalità giornaliera. L’iniziativa non esula dagli scopi tradizionali della Confraternita, perché vuole essere di giovamento al prossimo, quale sana opera di Misericordia per il suo spirito, oltre che un sano tentativo per portare maggiormente l’ambiente paesano verso la gentilezza delle “cose belle”. Non si è voluto fare alcuna discriminazione sulla maturità e sulle attitudini degli appassionati di Anghiari, così anche per quello che concerne le personali inclinazioni, come per le scelte dei soggetti da esporre. L’organizzazione ha spalancato la porta a tutti, purché fosse la dimostrazione di una spontanea attività del “TEMPO LIBERO”. Tutti sono cordialmente ringraziati.

Magi-

strato


pag. III

Quaderni di storia paesana-6

Sig. Gino Ceppodomo – Governatore Mons. Don Nilo Conti – Correttore M° Mario Del Pia – Cancelliere Segretario Sig. Giorni Vitruvio – Provveditore Sig. Boncompagni Fedele, Consigliere " Babbini Loris, Consigliere " Bonarini Francesco, Consigliere Cav. Chieli Carlo, Consigliere Cav. Domestici Marin Faliero, Consigliere Sig. Tuti Ario, Consigliere " Leonardi Antonio, Consigliere

" Mafucci Francesco, Consigliere " Paci Domenico, Consigliere " Buzzini David, Consigliere Rag. Maurizio Camaiti – Amanuense Sigg. Vadero e Rinaldo Graziotti – Autisti automezzi Inscritti attualmente: Confratelli n° 180 Consorelle n° 190

Comitato Organizzatore della Mostra Sig. Ceppodomo Gino, Sig. Babbini Loris, Prof. Chegai Osvaldo (collaboratore), Sig. Mazzi Giuseppe, Sig. Giorni Vitruvio, M° Giabbanelli Igino, Sig. Zanchi Mario, Sig. Lucertini Pierpaolo, Sig. Mazzi Paolo, Sig. Meoni Gino, Sig. Giabbanelli Pietro, Sig.na Vagnini Aurelia, Rag. Camaiti Maurizio. L’arredamento della sala dell’esposizione è stato gentilmente concesso dall’Istituto Statale d’Arte di Anghiari e dal Comitato locale della Mostra delle Armi da Fuoco Anghiaresi e dell’Appennino Tosco Emiliano. Sono presenti alla Mostra anche poesie e stornelli del Presidente Nazionale delle Misericordie d’Italia, Avv. Alfredo Merlini, di Umberto Marinari e del Vagnetti (detto Fanfulla), nonché ceramiche dello stesso Marinari e alcune opere del Pittore Prof. Corrado Lensi Giungano infine le più sentite espressioni di riconoscenza alle Sig.re Poggini Raffaella, Martini Lensi Malvina e Nespoli Santi Gilda per avere gentilmente concesso all’organizzazione, l’esposizione di opere delle più significative.

Nell'altra pagina l'avviso di inaugurazione della Mostra e, qui a sinistra, il manifesto della Mostra realizzato da Loris Babbini. Qui sotto e a destra alcuni scorci della Mostra tratti da foto d'epoca.

19


Quaderni di storia paesana-6

pag.IV

Espositori

Autore Anghiarese ignoto Dipinti ad olio (n. 3). Acquisti Franco Porta punte e tagliacarte. Babbini Franceschino Traforo: Camera delle bambole. Babbini Loris Dipinti: Manifesto sportivo, Montemignaio, Il Carmine, La Calla, Natura morta, Funghi, La Badia, Cartellone Festa SS Crocifisso 1951, Bozzetti. Bartolomei Dipinti: Colloquio monacale, Riflessione, Ragazza col cappello, Scomposizione nudo femminile, Forme plastiche floreali, Esasperazione di materia, Desolazione,del La vecchiaia nella sua intima realtà spirituale, Ritratto della cugina, Ritratto. Bartolomei Teresa Ricamo: Labaro della Misericordia. Bartolomei Gino Poesie. Bianchini Archimede Dipinti: Passione, La Bozia, Fiori (2). Boncompagni Michele Dipinti: Tramonto (2), Marina, Fiori. Boncompagni Otello Poesia. Boriosi Fabio Ornato in legno grezzo (3 pezzi). Brandinelli Paolo Fotomontaggio con dimostrazione. Burchini Giovanni Vassoi in legno con disegno impresso a fuoco. Bruschi Domenico Dipinti: La Portaccia, Decoratore di ceramica, Donna, Campanile della Badia, La Frattaccia. Camaiti Maurizio e Lucertini Pierpaolo Minerali e reperti archeologici. Cacioli Suor Teresa Dipinti: Tondi in legno (2), Fiori. Calli Vincenzo Dipinti: n° 4 Composizioni, Personaggi del ‘600. Camaiti Giorgio Poesia. Cangi Pietro Terracotta. Carletti Benito Dipinto: Scomposizione dei volumi. Chieli Fernanda Cuscino. Cioni Fulvio Filatelia. Coleschi Mauro Dipinti: Composizione della materia, Studio del fondo marino, Immagino il mio paese, Paesaggio. Dell’Omarino Elio Dipinti: Geremia, Donna, Paesaggio (3). Del Sere Santi Disegno: Campanile. Domestici Alceste Dipinto: Valle dei Mulini. Donnini Rossana Centri a uncinetto e arazzino. Ghignoni Giov. Battista Dipinti: Uccelli, Natura morta, Anghiari, Ballerina, Rose e farfalle, Pulcini, Lillà. Giabbanelli Igino Pastelli: Anghiari. Giabbanelli Maria Pia Studi di profili, poesie. Giabbanelli Paolo Dipinti: Porta Sant’Angelo, La vendemmia, Ecce Homo, Monte Rosa, Santa Rita. Giorni Agostino (detto Cuco) Intagli in legno (2). Giorni Emilio Disegni: Ritratto, Figura femminile. Guadagni Frido Dipinti: Allegoria (3), Sant’Agostino. Poesie. Guadagni Marino Dipinti: Figura, Fiori, Figura femminile. Oggetto in legno grezzo: Testa di donna. Guerri Turiddu Dipinti: Bimbo, Lucci, Baldignano, Omaggio a Valloton, Bosco allo Spino, Margherite alle Pratelle, Vacanza sicula, La mamma, Cortile, Ginestre in salotto, Ragazza, Crisi, Peperoni in cucina, Con un amico al lago Roselli, Pieve di Sovara, La figlia Anna. Innocenti Assunto e Alfiero Sculture e disegno: Figure femminili. Leonardi Tonino Dipinti: Fantasia (2 quadri). Paccassoni Liotta Maria Vittoria Poesie. Paci Pasquale tecnica. Sculture in legno. Magrini Angiolo Apparecchiatura Mazzi Paolo Collezione di farfalle e coleotteri. Mazzoni Piero Radica rossa. Meoni Norberto Intaglio in legno (2 tavole). Misi Intarsio ligneo: Anghiari. Montagnoli Sergio Acquerello: Anghiari. Moroni Lavorazione in radica. Papini Enrico Legno figurato: Cento facce di Cantori. Pasquetti Goliardo Disegno a carboncino: Cavalli, Giovanni. Pasquetti Rinaldo Pastelli: Propositura, Porta S. Angelo (dip. 1925), Anghiari. Poggini Milton Violino. Busto Cristo in terracotta. Procelli Rossano Montaggio plastica aereomodelli. Rossi Agostino Violino e chitarra. Rossi Andrea Apparecchiature tecniche (radioamatore). Rossi Cirillo (detto Romeo) Violino. Rossi Bruno Disegno: Augusto. Rossi Dante Traforo del legno: Torre Eiffel e Madonna. Rossi Gino Radica abbellita. Santi Ezio Terracotta: Madonna della seggiola. Testa Caterina Poesia. Vagnini Aurelia Dipinti: Passione, Pontile, Fiori. Vellati Amedeo Poesie.

20


pag. V

Quaderni di storia paesana-6

In questa pagina. Una serie di immagini della Mostra allestita nell'antico Salone, un tempo sede della Compagnia del Corpus Domini ed oggi sede del Museo della Misericordia. La Mostra doveva rimanere aperta in un primo momento dal 16 ottobre al 4 novembre 1971 ma poi la sua apertura fu prolungata.

21


Quaderni di storia paesana-6

pag.VI

Da LA NAZIONE del 10 novembre 1971

Una interessante mostra sugli “hobby” di Anghiari

Testimonia che l’attività postlavorativa ha molti cultori - Un fatto più sociale che di costume È organizzata dalla Confraternita di Misericordia

Non ci consta che qualcosa di simile sia stato mai organizzato, ma, anche se la manifestazione non fosse originale in senso assoluto, non perderebbe per questo il suo significato e il suo ruolo culturale. Ci riferiamo alla mostra degli “hobby” che la Misericordia di Anghiari ha allestito in uno degli antichi palazzi della zona storica. Arrivarci è già una piccola avventura alla quale nessuno è insensibile. Perché bisogna attraversare tutta la parte antica che ha il potere di proiettarci indietro di molti secoli. Le strade, fortunatamente non percorribili dalle automobili, sembrano inseguire un filo di Arianna, così intersecate, curvilinee, fluttuanti secondo il capriccio del colle su cui Anghiari ha le sue radici e dal quale, con l’aria di un arcigno custode, guarda la vallata. Sembra pacifico che l’“hobby” sia un prodotto importato di recente dai paesi anglosassoni ed una loro prerogativa. Invece questa attività ha origini lontane e nazionalità incerta se si considera che l’esercizio di una “passione” extralavorativa, spesso di notevole impegno, è vecchio come il mondo. Nella sala della Misericordia, seguendo un percorso predisposto, si ha chiara l’idea di quanto possano l’estro, la fantasia, la tecnica degli improvvisatori. È dell’antiquario Milton Poggini, cominciamo con un nome illustre per gli anghiaresi, un violino perfettamente costruito. Un altro violino è opera di un falegname, Rinaldo Pasquetti, autore anche di alcuni quadri. Un muratore, Paolo Giabbanelli, ha dipinto un’immagine di Santa Rita; alcune sculture in legno, molto ben fatte, sono di un ragazzo dodicenne, Fabio Boriosi; mentre un emigrante, di recente restituito ai patri lidi, Giovan Battista Ghignoni, firma interessanti tele. In questa sala c’è di tutto. Moltissimi i dipinti (forse la pittura è l’“hobby” più sentito) che portano le firme di Michele Boncompagni, di Turiddu Guerri, di Mario Bartolomei e di numerosi altri autori. Non mancano poi i poeti, vittime, se il termine non li offende, di quell’ansia espressiva tanto difficile da manifestare senza l’aiuto di luoghi comuni, di immagini che, contro le intenzioni degli autori, sembrano forzate, tanta è la preoccupazione stilistica che emerge dai loro versi. Complimenti tuttavia a Maria Vittoria Paccassoni Liotta, a Gino Bartolomei, ad Amedeo Vellati, a Maria Pia Giabbanelli. E veniamo agli “hobby” più singolari. Colleziona lumache proprio il presidente della mostra, Gino Ceppodomo, governatore della Misericordia di Anghiari e colleziona farfalle e coleotteri Paolo Mazzi, mentre un impiegato comunale, Franceschino Babbini, costruisce camere da letto col traforo e Maurizio Camaiti con Paolo Lucertini raccoglie pietre dei Monti Rognosi. Un trasmettitore perfettamente funzionante è opera di Andrea Rossi, radioamatore; un’ottima terracotta è di Pietro Cangi; Assunto e Alfiero Innocenti presentano sculture in pietra, Agostino Giorni una composizione in gesso policromo; le sculture in legno, pregevoli in verità, sono di Pasquale Paci. E finalmente, ma non abbiamo citato tutti, Teresa Bartolomei, su soggetto di Spinello Aretino, ha creato uno splendido arazzo che verrà donato alla Confraternita. Una manifestazione perfettamente riuscita e che non stona in un ambiente caratterizzato dall’Istituto d’Arte e dal suo antiquariato e raccolto in un pugno sul ripido colle che vide la celebre battaglia d’Anghiari e su cui i secoli, forse stanchi, si riposano un poco. Carlo Dissennati

22


pag. VII

Quaderni di storia paesana-6

Nell'altra pagina. Uno scorcio della Sala della Mostra ed il violino realizzato da Milton Poggini valente liutaio anghiarese ed antiquario. In questa pagina. Ancora altre immagini della Sala dove sono rimaste esposte le opere dei dilettanti anghiaresi. Le foto fanno parte della documentazione relativa all'Esposizione del 1971 e sono conservate nell'Archivio della Misericordia. Ricordiamo che fu proprio Loris Babbini che, per tanti anni, ordinò per la loro conservazione le varie filze ed i documenti a corredo delle iniziative della benemerita Associazione anghiarese. Nella pagina che segue viene riprodotto il volantino con l'elenco degli Espositori partecipanti alla 1ª Mostra Artigiana del 1950. Si trattò di una Rassegna del lavoro dei nostri artigiani per la valorizzazione della produzione locale. L'iniziativa, promossa dalla Misericordia di Anghiari, venne organizzata per valorizzare le feste di Maggio. Queste feste, dedicate alla Santa Croce, ancora oggi sono organizzate dalla Misericordia di Anghiari e sono a tutti gli effetti le più importanti. Una volta questa festa si celebrava in settembre e successivamente fu spostata al 3 di maggio. La Misericordia infatti ha come titolo anche quello dello Spirito Santo e del SS. Crocifisso. A pag. I di questo inserto abbiamo riprodotto la copertina dell'opuscolo, pubblicato a suo tempo dalla Misericordia per ricordare l'avvenimento. Tale copertina, come tanti altri disegni utilizzati nella stessa Mostra, fu realizzata dal Loris Babbini, collaboratore dell'Oratorio per molti decenni e che non fece mai mancare ad alcuna associazione anghiarese il suo competente aiuto realizzando in particolare disegni e tabelloni. La riproduzione dell'inserto vuole essere un omaggio alla attività di Loris che dedicò gran parte del suo tempo libero a beneficio di tutte le associazioni anghiaresi.

23


Quaderni di storia paesana-6

pag.VIII

COMITATO FESTEGGIAMENTI SS. CROCIFISSO

ANGHIARI

1ª MOSTRA ARTIGIANA 30 APRILE

1950 GIO

7 MAG-

Q u a d e r n i

CONFRATERNITA DI MISERICORDIA

d i

RASSEGNA DEL LAVORO

6

1. Manenti Giorni Jole Lavori artistici a calza 2. Giannini Giorgio Quadri pitturati a olio 3. Omarini Livi Maria Coperta eseguita a telaio 4. Polverini Rosina Ricami a mano 5. Checcaglini Bruna Camicie da uomo e bambino 6. Goretti Fernando Lavori in plastica 7. Giorni Eugenio Sega circolare a nastro 8. Alberti Rossi Adriano Liseuse di lana 9. Gamberonci Faliera Mantellino per bambino 10. Domestici Falsetti Rosa Lavori a maglia e scendiletti 11. Origeni Bianca Lavori di ricamo 12. Scuola Media Ricami e maglieria 13. Caroscioli Egle Modelli di taglio e cucito 14. Dragonetti Lola Tovaglia 15. Martini Malvina Disegni 16. Greci Piero Disegni 17. Giannelli Giuseppe Avantreno 18. Lodovici Bruno Fucile 19. Banti Natalini Ida Completini per bambini 20. Gonnelli Iris Lavori a maglia e ricami 21. Cambi Italia Sottabito 22. Allegretti & Mangoni Calzature da donna 23. Panichi Fernando Serratura 24. Del Barna Simone Vimini 25. Noferi Libera Lavori a tombolo 26. Calli Argenide Lavori a filet 27. Pernici Antonietta Maglieria 28. Nespoli Italo Scultura 29. Martini Leda Tovaglietta da tè 30. Vescovini Adriana Lavori a filet 31. Magrini Gino Rivestiture 32. Dragoni Mirella Ricami 33. Chiasserini Vera Ricami 34. Ricci Remo Scure 35. Magi Osvaldo Lampadario in ferro battuto 36. Paceschi Catacchini Imperia Lavori a tombolo

p a e s a n a

37. Giabbanelli Paolo Quadri pitture a olio 38. Mazzi Giuseppe Mobili 39. Luzzi Giuseppe Vimini 40. Masi Renzo Verniciatura moto 41. Mangoni Bruno Lavoro in maglieria 42. Alberti Dante Motorino ad alcool 43. Rumori Francesco Calzature bambini e borsa 44. Innocenti Assunto Lavori in marmo 45. Guerri Lola Lavori a tombolo 46. Ruggeri Alfredo Filatoio 47. Pasquetti Diana Abito 48. Pasquetti Rinaldo Mobili 49. Magrini Duilio Disegni in ceramica 50. Poggini Milton Violino 51. Giorni Vitruvio Mobile radio 52. Marconi Lino Montatura apparecchio radio 53. Agolini Adelmo Rilegatura libri 54. Papini & Pasquetti Calzature e pellami 55. Papini Carlo Calzature 56. Leonardi Velma Ricamo 57. Giorni Agostino Scultura in legno 58. Agolini Nilo Cicli 59. Polverini Enrico e Bertusi S. Bollitore 60. Bonarini Elda Confezioni 61. Paci Pasquale Cofanetto – tavola intagliata 62. Masi Origeni Rosina Vestiario 63. Giabbanelli Maria Pia Tovaglia punto in croce – Fotografie – Scultura g. 64. Pernici Alfiero Bambole 65. Cacioli Amelia Federe 66. Babbini Grazia Tovaglia 67. Chiarini Pietro Carrozzina manico ovale 68. Meozzi Innocenti Wilma Camicetta 69. Innocenti Conti Ione Trina

ELENCO DEGLI ESPOSITORI

s t o r i a

PER LA VALORIZZAZIONE DELL’ARTIGIANATO LOCALE

24


Da Micciano e dintorni No no, non spaventatevi... non vi si sta annebbiando la vista; non abbiate paura di vederci doppio!! L’immagine ritratta nella foto è davvero reale anche se... a dire la verità... un po’ fuori stagione! Per questo vi diamo ragione ma, problemi tecnici ci hanno impedito di stamparla nel precedente numero e ci dispiaceva non segnalare una iniziativa simpatica! Quella che vedete infatti è una banda davvero speciale: sono ben cinque Babbi Natale che il giorno della Vigilia hanno visitato tutte, ma dico proprio tutte, le famiglie della nostra parrocchia. Il loro arrivo non era segnato da un tintinnio di campanelli né tantomeno dal fruscio della slitta trainata dalle renne bensì da un assordante clacson! A bordo di un bel fuoristrada i cinque infatti ci hanno fatto visita distribuendo caramelle a volontà e per i bambini l’emozione per l’attesa è stata forte come sempre. Anche noi, un po’ più grandicelli, non siamo stati da meno poiché Babbo Natale riporta sempre dolci ricordi. Il loro arrivo ha poi acceso tanti sorrisi in chi, ancora più in là con gli anni, ha gradito la sorpresa e non ha celato neppure un pizzico di commozione. Questo bell’esempio è stato subito copiato. Come si sa la Befana non è voluta essere da meno! Così il pomeriggio del 5 gennaio, quattro Befane hanno fatto visita a tutti gli amici della Parrocchia offrendo loro la tradizionale calzetta! Le Befane hanno riferito di essere state ringraziate più e più volte per l’omaggio distribuito; noi tutti ci sentiamo sempre in dovere di dire grazie ai nostri anziani che in ogni giorno e in ogni momento possono offrire autentici esempi di vita. Di questa bella iniziativa delle Befane non abbiamo la documentazione fotografica poiché a bordo della loro auto (... non più della scopa... i tempi cambiano si sa...) le nostre quattro sfrecciavano così rapidamente che l’occhio del fotografo non ha potuto immortalarle! Il loro aspetto poi non era dei migliori e, considerato che questa pagina potrebbe essere letta anche dai bambini, volevamo non turbare i loro sonni... Una notizia indiscreta dell’ultima ora riferisce che una Befana era la sorella di Babbo Natale... Mai sentita una cosa simile!! Comunque a tutti, Befane e Babbi Natale, va il grazie di tutta la parrocchia e un caloroso Bravi ragazzi! E anche questo, pensandoci bene, è un bel complimento poiché almeno due di loro hanno raggiunto, se non superato, i fatidici “anta”.

Festa di S. Antonio abate Domenica 23 gennaio si è svolta presso la parrocchia di Micciano la consueta festa di S. Antonio abate. Durante la celebrazione liturgica del mattino, come da tradizione, sono stati benedetti i panini 25

e i mangimi per gli animali. S. Antonio abate infatti è considerato il protettore degli animali e da sempre viene molto venerato, specialmente nelle nostre campagne. Oltre che per questo aspetto, questo santo deve essere venerato anche per tanti altri motivi che hanno caratterizzato la sua lunga vita. Le cronache infatti affermano che S. Antonio, seguendo pienamente l’insegnamento evangelico “Va, vendi tutto ciò che hai, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi...”, ha abbandonato agi e ricchezze per dedicarsi ad una vita intensa di preghiera e di contemplazione. La sua esperienza di “deserto”, vissuta anche realmente, è per noi oggi un invito a “fare deserto” dentro la nostra anima per liberarla cioè di tutto l’inutile e il superfluo che quotidianamente ci allontana da Dio. Questo rende attualissimo l’insegnamento di questo come di altri Santi pur vissuti tantissimi anni fa. Dopo le celebrazioni liturgiche si è svolto il consueto pranzo presso il ristorante Paris e, nel pomeriggio, presso la chiesa, è avvenuta la benedizione degli animali. Nel piazzale della chiesa, oltre a simpatici micetti, a graziosi cagnolini, a eleganti cavalli, al “Somaro del Magrini” (così è stato simpaticamente indicato), troneggiava in tutta la sua grandezza la mucca di Baldo che vediamo ritratta nella foto. Verso le due c’è stato perfino chi, vedendo la mucca aggirarsi nel piano e temendo una possibile evasione ha pensato di dare una mano ai padroni per rimettere l’animale nella stalla! Niente paura... la Pallina stava incamminandosi lentamente a piedi verso la chiesa non potendo affrontare tale viaggio con il camion considerato... il suo stato di avanzata gravidanza!!! Tutto per fortuna è filato liscio e, come testimoniano le immagini, l’imponente animale ha perfino accettato di essere immortalato. Alle 16 presso la sala del Dancing Paris la compagnia della “Miriggi rèda” ha presentato “La causa” commedia in dialetto anghiarese dove si parla di un giudice che cerca di riportare la pace fra le controversie di due vicini ormai in perenne lite. Alla presenza di una folla molto numerosa (verso le 18,30 anche molto molto preoccupata per i fiocchi di neve che scendevano a iosa...) è avvenuta l’estrazione della tombola e della sottoscrizione a premi. I festarini in carica nel presente mandato che sono Alessandro Alessandrini e Rossi Rossano attraverso l’Oratorio ringraziano calorosamente tutte le famiglie della parrocchia per la generosità dimostrata e tutti i negozianti di Anghiari e S. Sepolcro che, anche quest’anno, non hanno fatto mancare il loro contributo. Grazie a tutti e... al prossimo anno! I festarini e il Comitato organizzatore

Giornata della memoria Domenica 30 gennaio presso l’ex campo di Concentramento dei Renicci si è svolta la Giornata della memoria. Alla presenza di una folla numerosa, silenziosa e anche molto molto infreddolita, gli attori della Rete teatrale Aretina, diretti da Andrea Merendelli, hanno replicato “Lettere dal campo”. L’ascolto delle lettere scritte dagli internati slavi alle famiglie, e la descrizione delle loro pessime condizioni di vita, non può non creare in noi emozioni che devono necessariamente indurre alla riflessione. La Storia attraverso questi momenti offre esempi che hanno sicuramente un forte monito per tutti e devono guidare le scelte dell’umanità per tendere a quel bene universalmente condiviso: la PACE!


Dalle nostre Parrocchie Con aprile entriamo nel periodo liturgico del Tempo Pasquale in cui la Chiesa tripudia di gioia con il grido di Alleluia al Cristo risorto vincitore del peccato e della morte. Il 3 aprile, domenica in Albis e ottava di Pasqua, la Comunità cristiana di Monterchi celebra per consuetudine la festa di San Vincenzo Ferreri. Alle 17,30 una processione alla quale partecipano i confratelli della Compagnia del SS. Sacramento sfila intorno alle mura castellane cantando le litanie dei santi e sostando per tre volte per invocare dal Signore la liberazione dagli antichi e moderni flagelli che minacciano l’umanità e la Chiesa e invocando una particolare benedizione sulle campagne, sui prodotti della terra e, naturalmente, sul paese. Giornata della divina misericordia istituita dal Papa rifacendosi alle rivelazioni private di Santa Faustina Cowaska. Proseguono in questi mesi, aprile e maggio, le lezioni settimanali di catechismo in preparazione ai prossimi sacramenti che dovranno ricevere i ragazzi della Prima comunione e della Cresima. Con domenica 1° maggio inizia il mese mariano con la festa della Divina pastora che viene celebrata nella chiesa, bisognosa di restauri, di Ripoli. Alle 11,30 verrà celebrata la S. Messa nella chiesa di Ripoli a cui farà seguito una breve processione. Il mese mariano prosegue con gli incontri nel Santuario della Madonna Bella, dopo cena alle 20,45, mentre alle ore 17,30 nella chiesa dell’arcipretura a Monterchi e nella chiesa della Comunità francescana di Betania alle ore 21. Domenica 15 maggio, alle ore 11,15, in arcipretura, ci sarà una solenne Messa del sessantesimo di sacerdozio del canonico don Bruno Giorni, già arciprete di Monterchi a cui auguriamo che la salute lo assista per poter essere presente a questa celebrazione a cui teniamo molto. Nello stesso giorno celebriamo anche il sessantesimo di matrimonio di Pasquale Romanelli e Rina Rossi che sono fedeli e benemeriti custodi della chiesa di San Simeone da molti anni. Il 26 maggio ricade il giovedì del Corpus Domini, la cui festa è stata spostata alla domenica. In considerazione che questo è l’anno Eucaristico abbiamo deciso con il Consiglio pastorale e le Associazione di fare una giornata Eucaristica proprio quel giovedì che si volgerà presso il convento della Comunità di Betania. Il programma sarà concordato con padre Claudio Bertacchi e sarà portato a conoscenza dei parrocchiani. La giornata si concluderà alle ore 21 con una solenne processione eucaristica che partendo dal Monastero salirà per le vie del paese per arrivare alla piazza centrale e alla chiesa arcipretale. Parteciperà in prima fila la Compagnia che del Sacramento porta il nome, la Misericordia e le altre associazione come la Pro Loco e i Fratres. Abbiamo pensato anche di invitare una banda musicale per solennizzare il rito. Domenica 29 maggio, alle ore 11, faremo la S. Messa della Prima Comunione. Nella prima domenica di giungo verrà solennizzata a Ricciano la festa della Madonna. Purtroppo l’immagine originale è stata rubata ed abbiamo solo una copia senza cornice a cui si è pensato di realizzare una cornice come era nell’originale. Questo furto ha turbato molto la gente del posto e questa iniziativa sarà accolta con favore da tutti. A Monterchi sta per finire la pavimentazione della piazza principale con i marciapiedi in pietra serena e con materiali adeguati e la nuova illuminazione. Questo progetto era stato iniziato dalla precedente amministrazione. Una nota negativa riguarda la realizzazione degli ampliamenti dei cimiteri che non tengono conto dello stile della precedente costruzione. Si guarda molto all’aspetto pratico e non si cura anche l’aspetto estetico. Dobbiamo dire che a Monterchi, come in tutta la Valtiberina, quest’anno la neve si è fatta vedere anche nella parte pianeggiante e nelle frazioni di Mercatale, Pocaia e Le Ville dove vi erano oltre venti centimetri. Poi non parliamo delle colline. La neve ha causato anche la caduta di alcune piante e qui a Pocaia un grosso pino è caduto e adesso lo stanno potando e stanno mettendo in sicurezza anche le altre piante. Qui non siamo abituati a tanta neve ma una potatina ogni tanto a queste piante non farebbe male.

26

Ricordo di Luisa La vita del Bagnolo si è impoverita con la scomparsa di Luisa. Negli ultimi anni, minata dalla malattia che sempre più progrediva, la vedevi procedere insicura e vacillante, amorevolmente sorretta dall’anziana madre che aveva centuplicato, come i suoi anni, il suo istinto materno verso quella figlia da proteggere. A Luisa non è mai mancato il sorriso: pur nella sofferenza conservava uno sguardo sereno e fiducioso verso chi la sosteneva. A lei sono legati molti ricordi della mia giovinezza: la sua vita era permeata da un sano ottimismo che spesso esprimeva nel canto. La ricordo nel vigore degli anni quando “caricava” Paolo e Tamara, piccolissimi, nella carretta perché la seguissero nel lavoro dei campi e, incurante della fatica, canticchiava serena spingendo il veicolo con il prezioso carico dei figlioletti. Forte e vigorosa com’era, affrontava qualsiasi lavoro con dedizione, ma si illuminava quando le chiedevi una ricetta di cucina. Io non l’ho mai vista arrabbiata. Sapeva assaporare anche i più piccoli aspetti positivi della vita e accettare gli eventi tristi con serena rassegnazione. Marida

Stornelli alla buona di Carla Leonardi

Fior di violetta, vita lunghissima al periodico l’Oratorio, che da lontano tanto ci diletta con la sua originale Cronachetta! Fiore di tuia, al Proposto don Marco, grazie di cuore: in marzo infatti, la Madonna di Loreto tornerà a “casa sua” Alleluia Alleluia! Fiore di gaggia, per riudir presto la melodia dell’organo della Badia, affidiam le nostre offerte libere all’Elida, senza troppa taccagneria! Fiorin da fiore, dona, se puoi, il tuo Sangue al Gruppo “Fratres”: così lenisci al prossimo il suo male e gli allunghi la vita col tuo amore! Fiore di more, se crudelmente siam colpiti dal dolore, l’aver amici veri scalda il cuore e la nostra vita acquista più valore! 3 febbraio 2005


Parrocchie di Anghiari e Tavernelle Sacramento della Confermazione 3 maggio 2005 “Riceverete forza dallo Spirito Santo e sarete miei testimoni nel mondo, sino agli estremi confini della terra.”

Lia Baggi Sara Bianchi Ilaria Bianchini Laura Bigoni Monica Bindi Luca Capacci Francesca Casacci Daniela Castelli Luca Chierici Simone Cima Sara Coleschi Stefano Comanducci Filippo A. Crociani Sara De Castro Luca Di Biase Roberto Ghezzi Matteo Giorni Luca Girolimoni Izumi Imamura

Erika Lacrimini Eleonora Lanzi Eleonora Licata Nicola Matteucci Natalj Marsiglia Leonardo Nicchi Greta Pecorai Jacopo Pecorai Mirko Pernici Leonardo Ponziani Samuele Rossi Nicola Russo Nicolò Santi Lorenzo Sbragi Camilla Scartoni Stefano Tersini Serena Tofanelli Letizia Venturini

Ore 11,30 chiesa di Tavernelle * Ore 17 Propositura di Anghiari Tutta la comunità parrocchiale è invitata a celebrare, insieme ai ragazzi ed alle loro famiglie, questo evento, come momento di grazia, di riconferma della scelta battesimale e di rinnovata partecipazione all’Eucaristia.

In questi anni i ragazzi si sono preparati per ricevere il "Sacramento" con gli incontri di catechismo. Questo cammino di fede non si conclude con la Cresima ma prosegue ancora. Come momento finale della preparazione, mercoledì 23 marzo, genitori e ragazzi hanno partecipato ad un incontro nella sala dell'Oratorio tenuto da don Marco. Un secondo incontro ci sarà il prossimo 23 aprile, sempre all'Oratorio. I ragazzi della Cresima inoltre, giovedì 24 marzo, Giovedì Santo, si sono recati ad Arezzo per incontrare il Vescovo e per partecipare alla S. Messa Solenne in Duomo dove sono stati benedetti gli Olii Santi.

27


La Corale di Anghiari canta ancora di VOX

Nata per volontà del compianto Don Vittorio Bartolomei nel 1948, come ausilio alla liturgia, non limitandosi alle grandi

cerimonie del Natale, della Pasqua e della festa del Crocefisso, ma partecipando alla vita quotidiana del paese nei momenti lieti e tristi, la Corale di Anghiari cominciò piano piano ad acquisire una grande professionalità che le permise di vincere numerosi premi nei concorsi polifonici nazionali ed internazionali, come Arezzo, vinto per alcuni anni consecutivi, Modena, Roma, Pescara etc., fino a riconoscimenti in Spagna e Gran Bretagna. Nel 1998 erede di tutto questo è stato il Maestro Bruno Sannai, che con amore, passione, professionalità, ha riorganizzato questa associazione, composta nella sua totalità, esclusivamente di dilettanti uniti dal grande amore per la musica ed il gusto di cantare insieme. Senza clamori, com’è nello stile della Corale e, con molta pazienza, il M° Sannai ha dato uno spirito nuovo, affrontando generi musicali diversi, spaziando da Mozart, alla polifonia Rinascimentale fiamminga, fino allo studio, non semplice di Autori Russi come Bortnyansky, Rachmaninov, studiando ed interpretando brani tratti dalla Liturgia Ortodossa. In questo modo la Corale ha ritrovato la voglia ed il coraggio di partecipare a diverse manifestazioni come le Rassegne Corali di Arezzo e Sansepolcro, a tenere vari concerti nel territorio della Provincia, non dimenticando lo scopo per il quale era stata fondata, come parte integrante alla Liturgia, offrendo il suo servizio in maniera totale. Il 2004 è stato l’anno delle conferme, delle grandi soddisfazioni. Nel mese di Gennaio insieme al Coro Città di Piero di Sansepolcro, la Corale ha intrapreso lo studio della Missa Brevis in Sol Maggiore KU n° 49 di Mozart per coro e orchestra. È stato un lavoro di grande impegno e fatica, che grazie all’opera del M° Sannai, coadiuvato dall’aiuto di Marco Chimenti e Giulio Camaiti è potuto andare in porto. Il 29 aprile, nella Chiesa di S. Francesco in Sansepolcro, i due cori uniti, assieme ad una efficientissima orchestra ha eseguito la Messa, che è stata replicata poi ad Anghiari il 30 Aprile con una folta partecipazione di pubblico, ottenendo un grande successo.

È stato un grande lavoro, anche perché la Corale non aveva mai effettuato un concerto con l’accompagnamento di una orchestra completa, che ha dato però nuova vitalità al Coro che si è sentito investito di più forza e volontà. Dopo questo grande successo, la Corale ha continuato la sua opera partecipando a concerti tenuti a Laterina, Arezzo e cantando per la riapertura della Chiesa di Valialle. Altro fiore all’occhiello è la rassegna “Don Vittorio Bartolomei” giunta alla sua terza edizione. Questa manifestazione ogni anno vede impegnati vari cori che provengono da tutto il territorio aretino e non solo. Sono presentati ogni volta brani inediti di Don Vittorio che mantengono vivo il suo ricordo e la sua grande professionalità come musicista. L’anno si è concluso con un grande evento, la Corale di Anghiari il 27 Novembre è partita per Orzinuovi, città a pochi chilometri da Brescia, dove come ospite d’onore ha partecipato alla rassegna “Cantare insieme” organizzata dal Comune e dal Coro “De Urceis” di Orzinuovi. Negli anni passati, il Coro “De Urceis” aveva partecipato alla rassegna “Don Vittorio Bartolomei” e quest’anno ha contraccambiato l’invito, sono stati due giorni molto intensi, la Corale prima del concerto è stata ricevuta dal

Sindaco, poi nella stupenda Cattedrale della città ha eseguito un bel concerto lasciando gli ascoltatori estasiati. La Corale è stata accolta con onore, amicizia, ed è difficile dimenticare la calda ospitalità ricevuta. Questo è solo l’inizio della nuova vita della Corale, che senza paura affronta nuove sfide, nuovi concerti sempre sotto lo sguardo benevolo di DON VITTORIO che protegge il “SUO” coro, lo stimola a superare ogni difficoltà. Anche la notte dello scorso Natale, eseguendo integralmente la Messa di Mozart, la Corale ha dimostrato capacità ed amore per la sua Chiesa. Un ringraziamento va anche all’organista della Corale Giulio Camaiti, dotato di una grande professionalità e amore per la musica, dote rara per giovani della sua età, che rinuncia a cose più terrene per perdersi nelle NOTE. Un grazie particolare al Maestro Bruno Sannai che ne è il regista, sopporta con pazienza ogni difficoltà, che sprona, aiuta, affinché ogni cosa sia possibile, non dimenticando mai le parole di Don Vittorio “affinché il labbro canti e il cuore preghi”.

La Corale di Anghiari al completo nella Cattedrale di Orzinuovi in occasione della rassegna "Cantare insieme".

28


Al via le celebrazioni del Centenario a cura della Banca di Anghiari e Stia - Credito Cooperativo

Inaugurata la nuova filiale di Anghiari

In significativa coincidenza con la ricorrenza del Centenario, lunedì 31 gennaio sono stati aperti i nuovi uffici della filiale di Anghiari, che si è trasferita dalla storica sede di Via Mazzini ai locali di Piazza IV novembre. Si sono così conclusi i lavori che hanno interessato per qualche mese la zona antistante il Teatro ed hanno comportato interventi di ristrut-turazione e riqualificazione urbanistica dell’intera area. I soci e clienti, così come gli stessi collaboratori che vi prestano servizio, potranno così disporre di ambienti più spaziosi, luminosi e confortevoli, con una disposizione più moderna e funzionale degli sportelli e degli uffici. Sono inoltre stati previsti appositi spazi da destinare alla consulenza e ai servizi per i clienti, in modo da garantire il massimo di privacy e riservatezza. Sabato 19 febbraio si è tenuta l’inaugurazione ufficiale della nuova sede, alla presenza delle principali autorità locali; vi ha preso parte anche il Presidente delle Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo, che ha sottolineato il dinamismo e la capacità di rinnovamento della Banca di Anghiari e Stia, che con i suoi investimenti si propone di fornire alla propria clientela un servizio sempre più qualificato ed efficiente.

In alto a destra l'inaugurazione della nuova Filiale di Anghiari e, qui sopra, la stessa Filiale in una suggestiva visione invernale (23 febbraio 2005).

Lo scorso 7 febbraio si è tenuta la conferenza stampa con la quale hanno preso ufficialmente il via le celebrazioni per il centesimo anniversario della fondazione della ex Cassa Rurale, ora Banca di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia. Nell’incontro con i giornalisti, tenutosi presso la sede dell’istituto, il Presidente Bartolomei ha ricordato la funzione ed il ruolo che la Banca ha avuto, nel corso del suo primo secolo di vita, per lo sviluppo socio-economico di Anghiari e il contributo che essa ha fornito alla diffusione nel paese di una cultura del risparmio e della cooperazione. Il Consigliere di amministrazione Sassolini ha focalizzato l’attenzione sul sostegno che la Banca di Anghiari e Stia da sempre fornisce, oltre che alle famiglie, anche alle piccole e medie imprese che operano nella zona, creando benessere e favorendo il rilancio e la promozione del territorio. Ha preso quindi la parola il Sindaco Revisore Testerini per ribadire il legame strettissimo, indissolubile, che lega la Banca al suo paese; ciò è stato vero in passato, quando l’istituto anghiarese e la sua comunità hanno condiviso progetti ed iniziative di ampio respiro (la Mostra dell’Artigianato, la promozione delle nostre ricchezze artistiche e culturali, ecc.), ed è vero ancor oggi, in un momento in cui solo la stretta interazione tra la Banca e i suoi interlocutori locali può far

e gli spettacoli teatrali

nascere positive sinergie di sviluppo. Proprio per questo, tutte le manifestazioni che saranno organizzate nel corso del Centenario prevedono la partecipazione e il coin-volgimento di enti, associazioni ed istituzioni locali, nell’ottica di una celebrazione collettiva e condivisa dell’evento. Il Direttore Tuti si è soffermato in particolare sull’attuale contesto in cui la Banca si trova ad operare e sulle problematiche con cui è chiamata a confrontarsi quotidianamente: negli ultimi anni le rapide trasformazioni in atto nel mercato e nell’economia hanno comportato anche per la Banca di Anghiari e Stia uno sforzo di ammoder-namento e di revisione delle proprie strutture e professionalità, per poter essere in grado, oggi, di offrire ai propri clienti, prodotti e servizi allineati ai migliori standard di mercato. Infine, Andrea Merendelli, in qualità di Direttore Artistico del Teatro di Anghiari, che collabora con la Banca nell’organizzazione delle tante iniziative, ha rapidamente ricordato il nutrito calendario delle manifestazioni, che saranno distribuite nell’arco di tutto il 2005. Ha sottolineato come si tratti sempre di eventi di qualità, che mireranno a far convergere su Anghiari l’attenzione e l’interesse di un pubblico non solo strettamente locale.

Il Veglione dei Cent’Anni

Il primo evento di questa serie di manifestazioni è stato il “Veglione dei Cent’Anni”, che si è tenuto sabato 12 febbraio presso il Teatro dei Ricomposti. Dopo oltre vent’anni di assenza, si è voluto riproporre, nella sua sede storica, uno degli appuntamenti che, in passato, era vissuto con più interesse e partecipazione da parte di tutti i cittadini anghiaresi. L’obiettivo della Banca è stato quello di far rivivere le atmosfere di una volta e di far conoscere, anche ai più giovani, le potenzialità di sviluppo e di fruizione del nostro Teatro Comunale. Nel corso della serata, la danza in platea è stata alternata da piacevoli intermezzi, quali la storica “pentolaccia”, l’esibizione di una “danzatrice del ventre” e una ricca lotteria con premi in palio offerti da vari negozianti e commercianti anghiaresi. I costi per la realizzazione del veglione sono stati interamente sostenuti dalla Banca e l’incasso della serata sarà utilizzato per il restauro dei palchi del Teatro e per l’acquisto di alcuni impianti elettrici. Ci auguriamo, visto il successo dell’iniziativa e le dichiarazioni entusiaste di chi vi ha partecipato, che il tentativo di rivitalizzare un piacevole appuntamento possa avere un seguito nei prossimi anni e diventi l’occasione per il rilancio di una bella e antica tradizione. Il secondo evento inserito nel programma del Centenario è stata la riproposizione, sempre in Teatro, dell’edizione 1997 di “Tovaglia a Quadri”, con lo spettacolo “I Rognosi” di Andrea Merendelli e Paolo Pennacchini, nelle serate del 4, 5 e 6 marzo. La cospicua affluenza del pubblico ha dimostrato, ancora una volta, il successo delle storie tipicamente anghiaresi, raccontate con la collaudata verve degli attori-narratori-musicisti.

29


Da Tavernelle

Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Quaresima a Tavernelle

Per Adriano e Laura... “eccellente”sorpresa

Dal 9 febbraio è iniziata la Quaresima, tempo forte in preparazione alla Pasqua. Come ogni anno i ragazzi del catechismo di Tavernelle fanno delle particolari iniziative assieme alle loro catechiste. Quest’anno, in modo particolare, durante la settimana ogni classe di catechismo ha fatto transitare tra le proprie case un crocifisso, con l’impegno di una preghiera con tutta la famiglia davanti ad esso. Alla domenica la classe che nella settimana ha svolto l’impegno ha portato il crocifisso alla messa, consegnandolo alla classe della settimana successiva. Le lezioni di catechismo, invece, si sono svolte nel segno delle opere di misericordia. In particolare i ragazzi sono andati con le catechiste a trovare gli anziani ospiti della Ripa, ad Anghiari e un altro giorno sono andati nelle case di Tavernelle per visitare gli anziani della nostra parrocchia che non escono di casa.

Nell’ultimo numero dell’Oratorio, non per dimenticanza ma per contingente ristrettezza di tempi, (gli ultimi giorni dell’anno), non abbiamo accennato alla ricorrenza del 25° anniversario di Matrimonio di Adriano Rossi e Laura Taddei. Il felice evento si è infatti svolto lo scorso 23 dicembre nella chiesa di Tavernelle, gremita come non mai da amici e parenti dei due sposi novelli, che si sono ripromessi reciproco amore e fedeltà per tutta la vita. I due conosciuti coniugi, sono oramai conosciuti quasi da tutti. Mentre Adriano però svolge le proprie attività quotidiane normalmente, la Laura è sempre presa da ogni genere di impegno. È ormai una preziosissima collaboratrice in un po’ tutte le attività della parrocchia: dalla Caritas, al canto, al catechismo… un po’ dappertutto insomma c’è un suo contributo. Per la par-condicio ricordiamo che anche Adriano collabora con la Parrocchia in alcuni settori. La Comunità ha voluto quindi tributare alla Laura un sincero e doveroso ringraziamento per la sua instancabile attività, con una singolare sorpresa. Ma vi raccontiamo, anche se brevemente, la giornata. La Messa di anniversario programmata per le 18, per consentire anche a chi lavorava di potervi partecipare, da alcuni giorni veniva posticipata da don Marco sempre più in là, fino a fissare l’orario delle 19.30. In effetti un po’ tardi per una Messa, anche se poi avrebbe fatto seguito una succulenta cena in piedi preparata dalla Laura stessa. I perché sullo spostamento di tale orario erano legati a ipotesi stranissime, e don Marco spendeva riposte sempre più dissimili tra loro, il che faceva aumentare il dubbio. Ma di lì a poco i dubbi si sarebbero sciolti. Alle 19.40 siamo tutti nella chiesa parrocchiale di Tavernelle, addobbata con rose bianche e tovaglie preziose, per festeggiare un evento di due amici cari a tutta la Comunità. Al suono della campana inizia il canto d’ingresso, la gente si alza, entrano i chierichetti, ma don Marco non si è vestito….. e allora, chi dice la Messa? Quasi in maniera naturale dietro i chierichetti entra il nostro Vescovo Gualtiero Bassetti… proprio lui! intervenuto personalmente a solennizzare tale evento. Mai sorpresa più gradita per la Laura, mentre dal vestito bianco spiccavano le guance rosse di commozione. Il Vescovo ha celebrato la Messa, salutato e benedetto i due sposi assieme ai propri figli, davanti ai parenti e ai tanti amici presenti. Finita la Messa, il Vescovo, prima di ritornare verso Arezzo, è passato da Anghiari dove ha salutato i bambini che stavano per cominciare la recita di Natale. Questo è solo un minuscolo gesto per esprimere alla Laura e ad Adriano gli auguri della Comunità di Tavernelle e della redazione dell’Oratorio.

La nuova sacrestia Dopo giorni di intensi lavori, don Marco può togliersi le mani dai capelli perché finalmente la Sacrestia di Tavernelle è ritornata di nuovo in ordine. Da giorni infatti era stata tutta sbrogliata per fare posto a una nuova intonacatura, tinteggiatura e la sistemazione di nuovi mobili. Oggi nella Sacrestia della chiesa di Tavernelle si respira infatti un’aria di fresco. Senza aver dovuto comperare nuovo mobilio, è stato sufficiente far restaurare alcuni armadi di legno antico e sistemarli al posto di quelli che già vi erano, ma di scarsa bellezza. Ora i “lavori” passeranno alla stanza che è accanto alla Sacrestia per ricavarne una bella sala per riunioni.

Benedizione degli animali Domenica 23 gennaio abbiamo ricordato S. Antonio abate, protettore degli animali e delle campagne. A Tavernelle vi era la tradizione di benedire e distribuire poi i panini, e anche quest’anno il tradizionale gesto è stato fatto. Dopo la Messa delle 11.30, poi, don Marco ha benedetto le biade, il fieno, le granaglie e, infine,

30


gli animali presenti. Assieme ad alcuni cani, gatti e galline, anche due bei cavalli portati da Andrea Piomboni. Speriamo che il prossimo anno gli animali presenti alla benedizione aumentino.

Ricordo di Luigi Mondani Lo scorso sabato 12 marzo si è spento a Firenze Luigi Mondani. L’amico “Gigino” lo conoscevamo tutti a Tavernelle, molto silenzioso, riservato ma con un grande spirito e una grande fede. Molto partecipata la Messa del funerale, dove la Comunità lo ha voluto salutare in maniera adeguata, volendosi sentire anche vicina alla moglie Santa. Al termine della Celebrazione un rappresentante della Comunità ha letto a nome di tutti alcune parole:

Carnevale al Centro Un lunedì un po’ speciale, quello prima dell’inizio della quaresima, contrassegnato da giochi, balli e divertimento al posto dei soliti incontri di catechesi. Animata dal gruppo animatori delle superiori, si è svolta la festa di carnevale al Centro Parrocchiale, che si è conclusa con la consueta sempre buona merenda. La sera successiva, ultimo giorno di carnevale, i parrocchiani di Tavernelle e nono solo, si sono ritrovati sempre al Centro per salutare insieme il carnevale, nel giorno del martedì grasso. Era presente, come ogni anno in questa serata, Marziano e la sua musica.

Nell'altra pagina: I ragazzi in visita agli anziani della Ripa. In basso un momento della benedizione degli animali in occasione della festa di Sant'Antonio. Qui a sinistra: Ecco gli ormai tradizionali panini simbolo della festa per gli abitanti delle nostre

Un “buon” pranzo… Anche quest’anno per l’iniziativa denominata “tende di Natale” è stato organizzato un pranzo al Circolo Parrocchiale di Tavernelle. La somma di Euro 470 è stata devoluta alle opere missionarie della Parrocchia. Grazie a chi ha partecipato!

La Comunità di Tavernelle, nella fede in Cristo che ha vinto per sempre la morte, è partecipe al distacco terreno dell’amico Luigi. “Gigino” nel suo silenzio, nella sua riservatezza e nella sua semplicità resta per sempre con affetto nel nostro cuore. Tutta la Comunità vuole essere particolarmente vicina alla moglie Santa, che per molti anni è stata al servizio di questa chiesa, il cuore della nostra Comunità: la vogliamo ringraziare… la ringraziamo di cuore per essere stata e per essere ancora ogni giorno nostra Maestra di Fede e Testimone di Cristo Gesù. Affidiamo il suo dolore e le nostre preghiere alla Madonna, a colei che “ha dato al mondo l’autore della vita”, poiché ancora una volta l’umana sofferenza per la morte si trasformi in gioia grande, per tutta l’eternità. La Comunità di Tavernelle

AUGURI ALLA ISOLINA Lo scorso 25 febbraio ha compiuto la ragguardevole età di 102 anni Isolina Goretti. Nata ad Anghiari e residente per molti anni al Bagnolo di Tavernelle, oggi è ospitata presso la Ripa ad Anghiari. Nei giorni scorsi ha ricevuto la visita dei bambini e delle catechiste di Tavernelle che le hanno portato i loro migliori auguri. Alla nonna Isolina vanno gli affettuosi auguri dei parenti e in particolar modo del pronipote Riccardo che ci segnala questa ricorrenza. Ai loro, si aggiungono volentieri gli auguri e le felicitazioni della Redazione dell’Oratorio.

La vignetta di Scacciapensieri:

La via è libera?

31


Il mulino ad acqua

I mulini delle due Reglie: del piano d'Anghiari e di Sansepolcro

di Flavio Mercati - II parte

Il tramonto del mulino ad acqua

della Reglia del piano di Sansepolcro

Oggigiorno, in certe diete, sono spesso apprezzati la farina integrale, il pane integrale, la pasta integrale, un tempo invece considerati robaccia, anzi la gente non li considerava nemmeno, perché non esistevano e per lo meno non ne aveva mai sentito parlare. L’opinione corrente era che la farina dovesse essere separata dalla crusca, quella serviva per l’alimentazione umana, questa per quella animale, per fare la “broda” ai maiali. Anzi il popolo voleva la farina più bianca possibile, il pane più bianco possibile perché erano considerati alimenti per gente fine, da signori. Nelle campagne, quando mangiavano il pane di granturco, il pane bianco era considerato come un miraggio, una conquista sociale, quasi come, in seguito, le otto ore lavorative nelle fabbriche. Raggiunto questo obiettivo occorreva raggiungerne un altro: il pane doveva essere più bianco possibile, come quello delle classi più elevate, comunque uguale a quello che mangiavano nelle città; e la farina più bianca che dava il pane più bianco, la producevano i mulini detti “a cilindri” che adottavano un diverso sistema di macinazione. Per questo, quando dai primi anni ‘50 cominciò a diffondersi questo tipo di mulino, la gente anche nelle campagne, iniziò a preferirlo all’altro, ma non tutti: alcuni continuarono a rimanere fedeli al vecchio mulino a macine perché, dicevano, produceva una farina più saporita, il pane veniva più buono anche se non più bianco. I gestori dei mulini a cilindri venivano loro stessi a prendere il grano alle case riportando poi la farina e facendo così risparmiare al cliente il lavoro di trasporto al e dal mulino, il che prima raramente avveniva, e questo aggravò la situazione dei mulini ad acqua. Inoltre, in campagna, a partire dalla fine degli anni ’50 smisero di fare il pane in casa, lo portava direttamente a domicilio il fornaio, quindi non c’era più bisogno di portare il grano a macinare, veniva venduto all’atto della battitura o poco dopo. Questo assestò il colpo di grazia ai mulini ad acqua che fra il ’50 ed il ’60 cessarono quasi tutti la loro attività. Qualcuno però è sopravvissuto e speriamo che continui a sopravvivere non solo perché è tuttora utile, per esempio per la macinazione del granturco e delle castagne, ma anche come testimonianza storica di un metodo industriale ormai in disuso e di aspetti di vita contadina del passato, quando tenevano il grano nel granaio e allorché c’era bisogno di farina, imballavano un po’ di questo grano e col carro tirato dai buoi lo portavano al mulino a macinare, facendo anche la fila, a volte, nel piazzale del mulino, per aspettare il proprio turno di macinazione, e poi tornavano a casa coi sacchi pieni di odorosa farina con cui le donne di casa facevano il pane, la ciaccia e i maccheroni.

Dice lo storico anghiarese Lorenzo Taglieschi (1598-1654) che nell’anno 1228 fu aperto un canale che usciva dal fiume Tevere sotto Montedoglio (Gorgabuia), percorreva il piano di Anghiari e quello di Citerna e si immetteva quindi nel fiume Sovara, poco prima di Pistrino. Dice anche che lungo questo canale, chiamato Acquaviola, che significava piccola via d’acqua e che fino a non molto tempo fa nelle nostre campagne veniva ancora chiamato anche “la via dell’acqua”, furono impiantati 11 mulini. Da chi scrive è stata fatta una ricognizione accurata lungo questo canale tuttora esistente, anche se in qualche parte ne è stato modificato ultimamente il corso, per rintracciare tali mulini, ed in effetti sono stati individuati anche con il contributo di persone del posto; però ne sono stati riscoperti solo dieci. Forse il Taglieschi aveva incluso nell’elenco anche la gualchiera che era un meccanismo sempre mosso dall’acqua che si trovava subito dopo il mulino del Comune, sempre nello stesso abitato, ma che serviva, come abbiamo detto in precedenza, per rasssodare i tessuti. Di questi dieci o undici mulini, solo uno, quello di Catorcio, è ancora vivo, vegeto e funzionante, gli altri hanno cessato la loro attività da molti anni e i locali dove si trovava il mulino vero e proprio sono prevalentemente adibiti ad altro uso, in un caso si trovano in una struttura abbandonata e quasi pericolante. Qualche bottaccio è più o meno interrato, di qualcun altro rimane solo qualche rudere, uno è intatto, anche se vuoto logicamente.

I mulini della Reglia, detta Acquaviola,

Vediamoli questi dieci mulini cominciando dall’inizio del canale:

-Mulino di Catorcio -Molin di Valle -Mulino del Comune -Molin Bianco o Molin Vicino -Molinello -Molinuzzo -Mulino di San Leo -Mulino di Spino -Mulino di S. Fista -Mulino del Mugnaione o di Pistrino I primi sette sono situati sul territorio del Comune di Anghiari, l’ottavo, il Mulino di Spino, su quello del Comune di Sansepolcro (frazione Gricignano), gli ultimi due sul territorio del Comune di Citerna. Questi mulini lavoravano in continuazione sia d’inverno che d’estate perché l’acqua, più o meno, c’era sempre e quasi e tutti hanno continuato a lavorare sin dopo la seconda guerra mondiale, poi sono stati messi in crisi dai mulini “a cilindri” e altre cause e hanno dovuto cessare la loro attività. Dice ancora il Taglieschi che questi mulini servivano Anghiari, il Borgo, Citerna e Monterchi. Aggiungiamo ancora qualche altra notizia più particola32 reggiata sui sette mulini del Comune di Anghiari.


Il mulino di Catorcio, come abbiamo già detto, l’unico ancora in funzione, in un primo tempo di proprietà dei Camaldolesi, era contiguo ad una fornace e ad una officina di fabbro, dove sembra sia stato costruito il famoso “Catorcio di Anghiari” che venne rubato dai Borghesi il 29 giugno del 1450, da qui il nome del mulino. Questa è una ipotesi, però ve n'è anche un'altra: questo mulino un tempo veniva chiamato “Mulino di Viaio di sopra” e quasi all’inizio della sua esistenza, nel ‘400, vi era un mugnaio, Francesco Bigliaffi, avente il soprannome di “Catorcio”. Serviva la zona della Motina. Ora, il mulino avrà preso il nome dal soprannome del mugnaio, o viceversa il mugnaio avrà preso il soprannome del nome del mulino? È più probabile l’ipotesi che abbia preso il nome dal soprannome del mugnaio perché se si fosse chiamato così perché vi era stato costruito eventualmente il Catorcio, avrebbe dovuto chiamarsi “Molino del Catorcio” e non “di Catorcio”, mentre invece, prendendo il nome dal soprannome del mugnaio “Catorcio” è logico che si fosse detto “Molino di Catorcio”. Il secondo mulino era quello di Valle, il perché di questo nome è presto detto, serviva soprattutto la zona collinare di Valle. Nel 1914 il mulino fu tolto ed al suo posto venne messo un altro impianto sempre mosso dall’acqua che giovò molto alla modernizzazione del paese di Anghiari. Questo impianto rimase in funzione fino al 1927, allorché fu tolto per rimettervi nuovamente il mulino che, contemporaneamente, venne anche elettrificato, cioè poteva andare anche ad elettricità, che arrivava presumibilmente dalla Centrale Elettrica di Montedoglio costruita nel 1912 dalla Ditta Buitoni inizialmente solo per il suo pastificio di Sansepolcro. Ma, di questi avvenimenti parleremo più diffusamente nella trattazione di un altro argomento. Il mulino del Comune si chiamava così perché un tempo apparteneva al Comune di Anghiari, in questo caso Comune inteso come amministrazione comunale. Come accennato sopra, l’acqua, appena uscita dal mulino, alimentava una gualchiera. Il Molin Bianco o Molin Vicino ha il piccolo bottaccio in muratura ancora intatto anche se un po’ interrato. Il Molinello nel 1929 venne anch’esso elettrificato. Fino alla fine degli anni ’20 vi venivano a macinare anche da Monterchi, sia perché, a volte, in quella zona, mancava l’acqua e sia perché ritenevano che la farina che vi si produceva fosse migliore di quella prodotta dai loro mulini. Il sistema per portare il

grano a macinare da quella zona era questo: un mugnaio di quelle parti raccoglieva il grano da macinare dai suoi clienti e poi lo portava a questo mulino, portava poi via la farina e la distribuiva a chi gli aveva dato il grano. È stato in attività fino ai primi anni ’60. Al mulino denominato Molinuzzo le macine giravano lentamente per scarsa velocità di caduta dell’acqua conseguente allo scarso dislivello fra il bottaccio e il mulino sottostante, era un sistema di macinazione molto adatto per produrre farina di granoturco per la polenta, ma non per macinare il grano. Sembra che un tempo sia stato un mulino da guado, cioè vi si macinasse il guado, quella pianta molto diffusa, una volta, dalle nostre parti, come il tabacco adesso, che produceva una sostanza colorante color verde-azzurro. Ha macinato fino agli anni ’30. Il mulino di S. Leo rimase in funzione fino ai primi anni ’70 e serviva logicamente la zona di S. Leo. Nominativi dei mugnai dei mulini della Reglia del territorio del Comune di Anghiari e relative tasse pagate nell’anno 1818 1) Catorcio Mugnaio 2) Valle " 3) Del Comune " 4) Bianco o Molin Vicino 5) Molinello " 6) Molinuzzo " 7) S. Leo L. 5.10

Giuseppe Del Corona Pietro Vannocchi Jacopo Mondani Agostino Donati Domenico Poggini Pietro Canicchi " Santi Dragoni

L. 5.10 L. 5.10 L. 5.10 L. 6.00 L. 5.10 L. 5.10

Nominativi dei mugnai degli stessi mulini nei primi anni ’20, quindi più di cento anni dopo (non c’è il Molino di Valle perché in quel periodo, come detto sopra, vi era un altro impianto, non c’è neanche la voce “tasse”). 1) Catorcio Mugnaio Andrea Acquisti 2) Comune " Alessandro Alessandri 3) Bianco o Molin Vicino Domenico Vannocchi (fino al 1919) poi Lazzaro Meozzi 4) Molinello " Pietro Domenico Del Pia 5) Molinuzzo " Francesco Selvi 6) S. Leo Andrea Della Rina (fino al marzo 1923) poi Giuseppe Acquisti

Io conoscevo il Bricco di Clèto

Io conoscevo il Bricco: Chiedeva alla Virginia Di fargli una cosina Per farlo orizzontar. Ora conosco il Bracco Esperto lattoniere, Conosce il suo mestiere Lo fa il suo dover.

In questa pagina: Gora o “bottaccio” del Molino di Catorcio e scuola elementare di Campalla in visita al mulino. Nel titolo: “Bottaccio” del Molin Bianco di Tavernelle.

33

Adesso c’è anche il Brocca Forzuto lavorante Di cose ne fa tante E il ferro sa piegar.


Offerte aggiornate Pubblichiamo in questo numero un altro nutrito gruppo di sostenitori del nostro giornale. Alcune offerte sono un po' datate. Chiediamo comprensione ai nostri lettori. Comunicateci eventuali disguidi di consegna del giornale. Dalle offerte del 2004 segnaliamo Olandesi Mimmo di Viaio, Ruggeri Assunta della Via Nova e Milena Testa che ci ha mandato la sua generosa offerta in memoria di Amerigo, Giuseppe, Alfiero e Caterina. Per il 2005 segnaliamo Fastacchini Vally di Arezzo che ci ha fatto pervenire le sue offerte nell’agosto scorso e sotto le feste di Natale in memoria dei propri defunti e, sempre in memoria, è pervenuta l'offerta di Benvenuti Paola da Arezzo. Acquisti Bruno, Catorcio Acquisti Pierangelo, Firenze Agolini Adelmo, Milano Agolini Nilo, Villa La Querce Alberti Gian Piero, Belvederino Antonelli Ottavia, Sansepolcro Babbini Angiola, Arezzo Baglioni Germana, Ponte Piera Baglioni Giordano, Torchiale Barfucci Elvira, Tavernelle Bartoli Maria Luisa, Pieve S Stefano Bartolini Domenico, Giardinella Bartolomei P.Gerolamo, Fontebrina Beretta Gianni, Casarecci Bergamaschi Alfredo, Libbiano Bertocci Andrea, Sansepolcro Bianchi Cinzia, Arezzo Bigioli Umberto, Polveriera Bonarini Francesco, Via Nova Bonarini Graziella, Terrato Boncompagni Fernando, Marzocca Boriosi Aurelio, Crocifissino Boriosi Danilo, Via per il Carmine Boriosi Rina, Pegli Burzi Lucia, Tofanicchio Calosi Sila, Morone Camaiani Alberto, Borgo della Croce Camaiti Gabriella, Borgo Croce Camaiti Athos, I Fabbri Camaiti Clemente, Tavernelle Camaiti Maurizio, Piazza Mercatale Cambi Claudio, Campo Fiera Cambi Mario, Campo Fiera Cambi Oretta, Arezzo Cambi Tristano, Infrantoio Cangi Gino, Campo Fiera Canicchi Werther, La Vigna Carboni Demetrio, I Fabbri Carlini Pierino, Monterchi Casi Emanuela, Bologna Casi Giancarlo, Santa Fiora Catacchini Edda, Roma Ceccantini Ida, Carmine Celli Sassolini Romilda, Castelfranco Cesari Alba, Terrato Checcaglini Renata, Monterchi Cherici Carlo, Piazza Baldaccio Cherici Fausto, Crocifissino Cherici Valfrido, Via del Carmine Chiasserini Franco, Ponte Piera Citernesi Claudio, Carboncione Coleschi Maura, Ponte Piera Comanducci Antonella, Cinquemiglia Comanducci Giuseppe, Chiusino Comanducci Iolanda, Sangiustino Comanducci Nevio, Via Carmine Comparini Saul, Pianacce Conti Adriana, Borghetto di sopra Cuccini Fabio, Borgo Croce Cuccini Gustavo, Perugia Una persona Del Gaia Milton, Roncione Del Pia Domenico, San Lorentino Del Tasso Rina, Giardinella Dini Diana, Via del Carmine

Donati Giuliano, Renicci Donati Sarti Carla, Borgo della Croce Dragoni Angiolo, Padova Dragoni Massimo, Via della Fossa Dragoni Mirella, Via Nova Ercoli Rino, Giardinella Famiglia Giorni Frido, Casotto Fanciullini Vanni, Via del Carmine Fantoni Donato, Via del Comune Farmacia Brizzi Paolo, Valmontone Fastacchini Vally, Arezzo Fedi Alvaro, Carmine Ferrini Mauro, Infrantoio Foni Angiolo, Ca’ de’ Frati Foni Federico, Siena Foni Massimo, Ca’ de’ Frati Fontana Anita, Viaio Fontani Santi, Infrantoio Fragai Massimo, Bagnolo Franchini Lorenzo, Tavernelle Frini Gilberto, Cesate Frosina Vincenzo, Via di San Leo Furiosi Nazzarena, La Casina Gaggiottini Manfredo, Strette Gallai Pierluigi, C. di Castello Gennaioli Maria, Colle Ghignoni Bruno, Tavernelle Ghignoni Enrico, Vergone Ghignoni Roberto, Monteloro Ghignoni Rosita, Viaio Ghignoni Vasco, Vergone Giabbanelli Fabiano, Via del Teatro Gigli Fabiano, Crocifissino Giglini Renato, Crocifissino Giorgeschi Cesarina, Via di San Leo Giorgini don Quinto, Pocaia Giorni don Bruno, Sansepolcro Giorni Eugenio, Firenze Giorni Gemma, Perugia Giovacchini Renata, Via della Ripa Giovagnini Carla, Città del Vaticano Giovagnini Liana, Infrantoio Giovagnini Marisa, La Plata Girolimoni Maurizio, Via Canini Giuliani Pierina, Via per il Carmine Guelfi Paolino, Montebello Guerrini Fosca, Via per il Carmine Guerrini Iride, Bucacce Informagiovani, Piazza del Teatro Lamagna Liborio Bernocca Lani Dina, Morella Lazzerini Fabrizio, I Fabbri Lega Piero, Gran Via Leonardi Angiolina, Villa d’Agri Leonardi Antonio, Intoppo Leonardi Bruno e Carboni Giovanna, Intoppo Leonardi Franca, Infrantoio Leonardi Franco, Strosce Leonardi Ivano, Arezzo Leonardi Loris, Cordoni Leonardi Orazio, Sansepolcro Leucalitti Pina, Firenze Ligi Angiolo, Monterchi Locci Giuseppe, Bucacce

34

Lorini Lucrezia, Dogana S.Leo Luongo Filomena, Via Carmine Madiai G.Battista, San Leo Mafucci Gastone, Ca’ di Maurizio Maggini Francesco, Ponte alla Piera Maggini Speranza, Ponte alla Piera Magri Angiolo, Renicci Malentacchi Massimo, La Catona Manenti Alberto, Casanova Manfroni Maria, Renicci Maniscalchi Carlo, Molin di San Leo Marconi Giampiero, Campo Fiera Mari Dino, via per Arezzo Mari Elena, Caronno Pertusella Mariani Rinaldo, Tavernelle Matteucci Giuseppe, Ponte Sospiri Matteucci Piero e Silvia, Motina Mazzoni Vincenzo, Via del Comune Memonti Annunziata, M. del Caccia Menzogni Verdiana, Cavriglia Meozzi Mirco e famiglia, Via Comune Mercati Gastone, Intoppo Merendelli Eugenio, Tavernelle Merendelli Faliero, Borgo Croce Merendelli Stefania, Via Brugoni Meucci Angiolo, Via di San Leo Meucci Anselmo, Scoiano Miano Marinella, Stazione Mondani Camilla, Tavernelle Mondani Luigi, Tavernelle Mondani Primo, Ponte Piera Monini Luigi, Cascine Morelli Renato, Casaccia Moretti Chiara, Borghetto di sotto Mori Elsa, Campo alla Fiera Moscetti Panichi Rosella, Borghetto di sopra Mugelli Vittorio, Infrantoio Nespoli Gilda, Borgo della Croce Nespoli Giuseppe, Valealle Nespoli Golfrida, Via Propositura Nicchi Bruno, Via di San Rocco Nicchi Domenica, Infrantoio Nieri Domestici Serenella, Firenze Nisi Principi Carmela, Turicchi Offerta anonima Olandesi Mimmo, Viaio Olivieri Antonietta, Grosseto Omarini Mario, Tavernelle Pacini Ernesto, Milano Pacini Margherita, Tavernelle Pacini Stefania, Giardinella Padelli Alighiero, Sabino II Palitta Giuseppe, Sassari Panci Enrica, Mura di sopra Pannilunghi Ventura, Pieve Papi Enzo, Sansepolcro Parr. Ivana e Graziella, Terrato Peluzzi Giuseppe, Renicci Pennacchini Andrea, Rio Bo Pennacchini Pierino, Pino Pernici Domenica, Cavriglia Pernici Marcella, San Giovanni V. Pernici Maria, Mura di sopra Petruccioli Luisa e Pasqui Pietro

Petruccioli Valentino, Pietto Pettinari Giuliana, Barliano Piccini Mario, Infrantoio Pierantoni Silvana, Borgo Croce Piomboni Adelmo, Campo Fiera Piomboni Ines, Via Ghignoni Pistone Giovanni, Malgrate Plini Piero, Villa Monteloro Polcri Duilio, Maraville Polendoni Enzo, Campo Fiera Polendoni Giuliano, Deposito Polendoni Secondo, La Croce Polverini Bruno, Pocaia Polverini Giuliano, Monterchi Polverini Sergio, Montebello Polverini Siro, Via di San Leo Primaveri Fernando, Belluccio Procelli Rinaldo, Via di Pino Pulcinelli Giovan Battista, San Leo Quarto Paolo, Roma Ragno Elio, Banca Ricceri Alberto, Firenze Romanelli Vasco, San Leo Romanelli Albertina, Monterchi Romiti Giuseppina, Monterchi Rosadi Francesco, Le Ville Rosadi Giuseppe, Molinello Rosadi Loriano, Ponte Piera Roselli Gilberto, Via Ghignoni Rossi Ave, Malmalucco Rossi Domenico, Borgo Croce Rossi Enzo, Pantaneto Rossi Fabio, Bucacce Rossi Piero, Molinello Rossi Tullio, Deposito Ruggeri Igildo, Via del Comune Ruggeri Kathy, La Plata Ruggeri Senio, Via del Comune Rumori Carla e Franco, Via Vigna Salvi Amalia, Mura di sopra Salvi Del Furia Tina, Sansepolcro Salvi Giovanni, I Sodi Santi Assunto, Bucacce Santi Loretta, Palaia Santi Maria Rosa, Monterchi Scartoni Frido, Via della Ripa Scartoni Ivo, Via di Pino Tavernelli Francesco, Tavernelle Tavernelli Lidia, Tavernelle Tenca Rossi Carla, Casargo Testa Milena, Roncadello Toriti Tommasina, Tavernelle Tuti Luigi, Borgo della Croce Urci Paolo, Bucacce Valentini Giuseppe, Tubbiano Valentini Mario, Via Carmine Venturini Ferdinando, Campo Fiera Veri Paolino, Infrantoio Vichi Alessandro, New York Vichi Gaspare, Carmine Vichi Mario e Carlo, Carmine Vitellozzi Maurizio, Giardinella Volpi Maria, S. Jan Cap Ferrat Zoi Ada, Brescia ***


Ciccicocco addio di Emmedipì

Eh sì! Sembra strano ma già oggi i nostri figli e nipoti hanno dimenticato cos’era il Ciccicocco. Soprattutto non sono in grado di sapere cosa potrebbe essere ancora nel 2005. Solo la scuola potrà far rivivere questa nostra tipica tradizione. Stamani, giorno del Ciccicocco, mi sono messo in giro e ho chiesto che giorno era e, una volta appurato con un aiutino che era il Ciccicocco, ho voluto sapere che cosa facevano quando erano bambini e che tipo di dolce troveranno oggi in casa. Dato che il giorno prima era la Candelora alcuni si sono confusi con quella festività. Pietro Carresi, anni 25 Ma, non me ne ricordo mica. Ma in campagna le bambine uovo, qualche salsiccia. Oggi Serafina mi invitò ad andare non ce le mandavano a cercare la mia nonna ha già preavvi- a cercare il Ciccicocco. Mi Ah sì, è il Ciccicocco. Io da piccolo andavo al il Ciccicocco. Le castagnole sato che farà l’uovo con la ricordo che la sera quando so’ giro, prendevo le uova e roba l’ho comprate già fatte. Penso salsiccia e certamente non tornata ero stracca morta da mancheranno nemmeno le quanto s’era camminato. varia e si mangiava tutti insie- che ora non usi più. castagnole. me. Io a quei tempi abitavo Alessandro Bivignani, anni alla Dogana di Sangiustino. Maurizio Scimia, anni 45 25 Oggi abito a Santa Fiora ma Oggi è il tre febbraio, un Marco Santi, anni 29 mi sa che non si farà niente giorno dopo la Candelora. Oggi è il 3 febbraio... gio- Oggi è il 3 febbraio, San vedì... 2005. Ah, si. È il Biagio. Il Ciccicocco! Ah, è il Ciccicocco! in casa. Da piccolo andavo dalla Noi da piccoli s’andava in Ciccicocco. Da piccolo, abitavo alla mia nonna che faceva le castaBenvenuti Antonio, anni giro per le case a chiedere le salsicce e l’ova. Io abitavo in Commenda di Tavernelle, gnole come d’altra parte faccio 67 Oggi è la Candelora. Ah è vero via Taglieschi. Può darsi che qualche volta venivo ad An- anche oggi. C’era qualche se qualcuno se ne ricorda mi ghiari. Mi ricordo che dalla ragazzo mio coetaneo che oggi è il Ciccicocco. bottega della mia mamma passava anche da casa mia e Quando ero piccino an- faranno le castagnole. passavano degli uomini che gli si dava qualcosa. davo a cercare le salsicce chiedevano qualcosa, qualche Edilia Bertusi, anni 85 con l’ova, il rigatino e i Non lo so mica! Di Giovedì offerta. La mia nonna faceva Speranza Bianchi, anni 84 sambudelli. Io abitavo a Ci- quel che non si fa resta lì. le castagnole e si mangiava Oggi è il giovedì e ho appeterna. Penso che oggi quelle Per il Ciccicocco io non quelle. Mia moglie m’ha na finito di lavare i piatti. Il donne avranno preparato le andavo a cercarlo ma tanta promesso che per stasera farà Ciccicocco chi ‘n’ha la ciccia, castagnole. gente ci andava. Io abitavo le castagnole anche se io l’ho ammazzi il locco. Quando ero piccola la mia lì dove stava il Sorlivio. Io mangiate anche ieri sera. Zelinda Zanchi, anni 78 mamma faceva i maccaroni, ormai sono anziana e quindi Oggi è San Martino! No, è niente castagnole. Giuseppe Del Pia, anni 85 un po’ d’arrosto e la galina vero, è il Ciccicocco. Oggi è il Giovedì, il Ciccicoc- lessa. Io non ci andavo a Io da “picina” andavo a Gianpiero Panichi, anni co non credo. Ah, è vero! È il cercare il Ciccicocco, però cercare il pane in campagna. 60 Ciccicocco. venivano delle persone. Le Io abitavo ad Anghiari e Oggi è il 3 febbraio... gioveMi ricordo quando ero castagnole oggi non l’ho fatte s’andava al giro a vedere se dì... 2005... Ciccicocco. piccolo ed abitavo al Moli- ma si faranno stasera. si racimolava qualcosa per Ma io da piccolo non nello che venivano le donne fare festa anche noi. facevo niente perché mi anziane da Anghiari a cercare Assunto Santi, anni 78 vergognavo e non ci andavo, il pane. Erano tutti pigionanti. Ah, oggi è il Ciccicocco! Franco Acquisti, anni 63 Mi ricordo che in quema molti miei coetanei ci Avevano uno spiedo ed un Oggi mi ricorda la morte della andavano. In casa mia forse, panierino. Qualcuno gli dava sto giorno il Sambudellaio, Itala. È vero oggi è il Giovedì dico forse, mi faranno le qualche pezzettino di lardo, impersonato dallo Zanchi, grasso. raramente una salsiccia, il poro Fagiolo, girava per castagnole. Io da piccolo andavo qualche uovo e, soprattutto, Anghiari con una fila di a cercare il da mangiare, Serena Dragoni, anni 26 qualche fetta di pane. Noi di sambudelli attaccati ad una ciccia e pane. Io abitavo ad 3 febbraio 2005... 2005. Ah, campagna non ci si andava. canna e tutti i ragazzetti dietro Anghiari il Ciccicocco. Però non so Mi ricordo che in queste oc- per poterli prendere. Poi oggi cosa sia perché da noi non casioni si faceva una o due anche per noi ragazzi c’era un Federico Cenci, anni 27 pagnotte di pane in più del bellissimo veglione al teatro c’è l’usanza. Oggi è giovedì. Ahh! È vero Io abito ad Olmo e da noi solito. Oggi mia moglie ha riservato proprio ai ragazzi, è il Ciccicocco. il Ciccicocco non esiste. Può fatto le castagnole e penso che figli dei soci del Circolo. So Da piccolo andavo in giro darsi che la mia nonna faccia ci sia a mangiare anche mio che qualcuno andava anche a da la gente a famme dare l’ova le castagnole. figlio con mia nipote. cercare il Ciccicocco. tutto quello che me poteva dare. Speriamo che in casa Piero Tanfi, anni 59 Santa Chialli, anni 79 Frido Camaiti, anni 56 mia se ne ricordino così mi So che è il Ciccicocco perché Bisogna che guardi il calenda- 3 febbraio... 05... giovedì, faranno le castagnole. rio! La Candelora era ieri. Ah, Ciccicocco. me l’hanno detto. Oltre che da ragazzo anDa piccolo, io abitavo oggi è il Ciccicocco. Io va, ho Vesta Vellati, anni 80 che da grandicello andavo a sotto la Fonte, non mi sembra fatto anche le castagnole. Oggi è il Giovedì grasso. Quando ero piccola se cercare il Ciccicocco casa per di essere andato a cercare il Quando ero piccola si Ciccicocco come facevano al- mangiava per dieci giorni. La casa. S’andava mascherati. faceva le castagnole e anche tri miei coetanei. Per le casta- mattina la mia mamma faceva Chi dava le salsicce, chi l’ova, oggi l’ho fatte. Una volta io gnole se l’Erica ne ha voglia un tegame di pomodoro con chi qualche soldo e poi tutto ci sono andata mascherata ma può darsi che le faccia. un uovo per uno. A mezzo- in beneficenza al Ricovero. “me” so’ vergognata tanto. giorno faceva i maccaroni Le castagnole si sono fatte Oggi sono nervosa e vado Chiara Giovagnini, anni spenti d’ova con un bel pezzo ieri ma mi sembra che questa a mangiare le castagnole al 20 de “galina”. E poi se faceva tradizione non ci sia più. Centro anziani. Oggi è il 3 febbraio 2005... dieci o quindici coppie d’ova di castagnole. A cercare il giovedì, Ciccicocco. Rosita Guiducci, anni 65 Da piccola andavo a chie- Ciccicocco i miei non ci anOggi o non è il tre febbraio? dere qualcosa per le case. Mi davano. Una volta la mia zia Ah, è vero è il Ciccicocco. davano dei chicchi, qualche 35


Anghiari mio paese nativo

ovvero i drammi, i sogni, il lavoro e le tante fatiche dei vecchi anghiaresi dal '900 in poi - di Armando Zanchi - illustrazioni di AR

I tre grandi Carrai: Dante Franceschini che aveva la bottega per la Fonte sotto la casa del Camaiti Adolfo rivenditore di semi per seminare, aiutato dal figlio Athos, il Franceschini aveva due collaboratori per fare i carri, uno Carlino Conti e l’altro Adolfo Guadagni detto lo Schionfo, mentre gli altri carrai, Emilio Gamberonci ed i fratelli Giabbanelli, abitavano al Campo della Fiera, dove avevano la loro Bottega. Anche questi personaggi erano dei veri artisti nel loro mestiere, mestiere ormai sparito con l’avvento di altri mezzi di trasporto. I nostri orologiai. Tonio Mondani, che abitava nell’ultima casetta nel lato sinistro, della via del Fosso. A lui il compito di controllare la torre ed il suo orologio, per via che funzionasse tutti i giorni dell’anno ed il suo Negozio si trova sempre nello stesso posto dove ora vi è un’orologiaia, la Milena, sempre presente, o lei o il suo Gastone, ex operatore ecologico. Il negozio della Milena, si trova sempre per la via del Fosso. Poi l’orologiaio Alberti Urio, il quale si impegnò per diverso tempo, poi lasciò tutto al figlio, il quale continua in questo mestiere a Sansepolcro. I nostri magnifici Sacrestani, Dante e Stefano, sempre in lotta tra di loro perché ognuno di loro rivendicava il diritto di suonare meglio le campane. Il Dante (Bussone), spalleggiato dal falegname Ottorino Papini, rimproverava spesso il suo compagno sacrestano, lo Stefano Polverini detto Chiechio, dicendogli che lui era il migliore. Dante sempre fedele agli ordini di Don Nilo Conti il Proposto, faceva il suo lavoro con vera devozione, fino al dare, con certa espressione solo sua, del “Vagabondo” al Vescovo di Arezzo, che stava prendendo dei fogli nei cassetti della Sacrestia, dicendogli con aria di comando, aria che qui comanda il Proposto che per fortuna intervenne calmando le acque. Dante faceva questo lavoro con vera devozione ed era duro quando aveva le consegne dategli dal Proposto. Lui vedeva solo lui davanti ai suoi occhi. Ma in compenso era un grande amico di tutti gli Anghiaresi che lo conobbero. I nostri Portatori Ecologici, una volta

i spazzini, i Donnini Lisino e Carlo, l’Inghirami detto Scarpone, Zanchi Bruno detto Risia, Giovanni Rossi ed infine Gastone detto l’orologiaio ed il Secondo detto Marrone. Il loro lavoro duro, per l’orario mattiniero, e poi per spingere quel carretto di legno perché allora ancora la motorizzazione non era arrivata e quindi una specie di carretto più pesante di lui, che l’immondizia che trovavano per il paese, a quei tempi, era poca da buttare, perché c’era poco da comprare e meno da mangiare. Qualche carta gialla, quando si comprava qualche aringa, o baccalà e poco più. Poche altre cose si vedevano sopra la tavola, nemmeno le molliche di pane andavano nell’immondizia perché la tavola era sempre lustra dal nascere del sole fino al tramonto. A quei tempi questi Spazzini, quando il carico era più del solito, per viaggiare meglio per le salite del paese, lo scaricavano sotto le mura dove adesso stanno costruendo la galleria per l’ascensore e l’altra roba a fine giornata dopo avere fatto tutto il giro del paese, veniva portata alle concimaie. Era il sito dove veniva raccolto e smerciato per ricavarne del concime per i contadini che ne facevano richiesta. Questa concimaia esisteva sulla strada provinciale nella curva al di sotto del Giardinetto, dove il Nespoli aveva un deposito di laterizi, ed ora a quanto ò veduto e constatato, vi è un piccolo Giardino, con panchine per riposare e guardare la bella vallata. Poi per i Spazzini, con l’avvento della motorizzazione, questo lavoro sempre duro, ma un po’ più agevole, senza dover spingere. Certo che adesso con il progresso è anche tanto aumentato l’immondizia in modo spaventevole e quindi il lavoro è sempre di più massacrante. Questo lavoro continua con la Capessa degli Operatori ecologici, la Paola Foni, la quale suda sette camicie per fare fronte a questa immensità di immondizia prodotta con il benessere. La popolazione è diminuita ma come rifiuti aumenta. Non sono quelli di quel millesimo dove sulla tavola poco appariva, nemmeno la tovaglia, 36 mentre adesso

grande sperpero di roba, specie del pane, da noi tanto sognato, a quei tempi, e adesso scarico abituale nei cassonetti. Provare per credere. A volte penso quanto sarebbe bello fare una legge per due o tre mesi e fare provare un po’ a questa gente cosa era la fame di allora. Il consumismo ora è di moda e la gente è sempre scontenta di quanto gli si presenta davanti agli occhi ma se pensasse un po’ più a quanta gente muore di fame la loro coscienza si fermerebbe a pensare. Ora li mandiamo nell’isola dei famosi che a quanto sembrava soffrivano la fame. Ma io vorrei esserci stato a vedere con i miei occhi. A vederli a come si abbuffavano in quei piatti anche con le mani e in quel modo mi ritorna in mente quando mi mangiai quelle quattordici mescolate di zuppa di pane con cotenne per fare il pieno per tutta la settimana. Ma siamo un po’ duri noi Italiani a cambiare, noi pensiamo solo a quel motto che dice, campa un giorno ma campalo bene.

Il ponte del Ponte Rimesse agibili le strade interne del Ponte alla Piera dopo i lavori per l'impianto del metano. Ora però, come promesso tante volte, resta da restaurare e mettere in sicurezza il Ponte del Ponte, desiato dai Camminatori contrabbandieri che nell'ultima domenica di agosto raggiungono questo luogo dopo un percorso di circa 8 chilometri e dopo aver lasciato la natia Anghiari. Per la prossima camminata il Ponte sarà sistemato?


Meraviglie di primavera

Una sgradita sorpresa

Una lieve e candida nube celava la casa alla vista, bianchi cirri caduti dal cielo si erano posati sui rami scuri dei prugni, mi sono avvicinata, piccoli petali staccati dal vento svolazzavano tra i miei capelli e sopra l’erba. Qua e là, tra il marrone delle querce ancora spoglie si levavano altre chiome bianche, erano i ciliegi selvatici che madre natura fa nascere ovunque nella buona terra. Tra il verde del prato spuntavano piccoli fiori gialli e timide margheritine, un esercito di mammole circondava la casa come per proteggerla, era tutto bello! Per un istante, con il pensiero ho fermato il tempo, sono rimasta immobile prigioniera nel mio Eden, gli occhi fissi sui tanti colori e le nari avide d’aspirare svariati soavi profumi. Dolce incanto di primavera!

A fine 2004 avevamo raggiunto 7.300 euro. Una cifra ragguardevole, ma già il 17 gennaio speravamo di raggiungere i 7.700. Poco meno di 400 euro, infatti, erano stati raccolti cambiando vecchie lire e, soprattutto, con donazioni elargite in memoria. Ci siamo quindi recati in banca, chiedendo di accreditare gli interessi maturati sul libretto di deposito ma, con meraviglia, abbiamo dovuto prendere atto che i 7.300 euro erano diventati 7.283,87. Invece di aumentare erano diminuiti! A questo punto abbiamo deciso di trasferire tutti i denari presso un altro istituto di credito che offriva migliori condizioni. Inflessibile, la banca ha addebitato anche le spese di chiusura conto per altri 15 euro. Bontà sua, ci ha riconosciuto gli interessi dal 1° gennaio nella misura di € 0,17 (un centesimo al giorno!). In sostanza, ci sono stati restituiti € 7.269,04. A questi 30,96 euro che ci sono stati prelevati il 17 gennaio, devono essere aggiunti altri 10 euro e spiccioli che la banca ci fece pagare al momento dell’apertura del libretto, per bolli o qualcosa del genere. Totale, quel servizio bancario ci è costato oltre 41 euro! Questa rubrica viene tenuta per informare puntualmente ed esattamente tutti coloro che sono interessati al restauro dello strumento e in particolare chi ha elargito denari, talvolta anche con sacrificio. Ci sentiamo particolarmente responsabili e dobbiamo chiedere loro scusa per avere improvvidamente affidato una considerevole somma a un istituto di credito che si è dimostrato del tutto insensibile agli esiti dell’iniziativa (oltretutto neanche ha risposto a una nostra richiesta di contributo). Al 28 febbraio erano stati raccolti 7820 euro. In questi ultimi due mesi hanno contribuito Roberto Chieli, Michele Rossi, la giovane Clara Dragonetti da Genova; Paola Benvenuti in memoria dei propri defunti e poi Elida, Franco, Roberto, Maria, Vilmo, Faliera, Valeriana, Barbara, Monia, Marisa, Romana, Marta, Mara, Settimia e alcuni anonimi in memoria di Domiziano Giabbanelli. Ricordiamo che continua la raccolta delle vecchie lire! Concluso questo argomento, annunciamo con piacere che il 7 febbraio lo strumento è stato smontato (VEDI FOTO) ed è finalmente partito per il lavoro di restauro che durerà dai 12 ai 14 mesi. Sono partiti anche 5.000 euro d’acconto. Mancano ancora circa 3.000 euro, ma abbiamo visto che la generosità degli Anghiaresi è grande. Un sentito ringraziamento a tutti.

di Vera Cuccini

IL COMITATO PER IL RESTAURO DELL’ORGANO (Elida Bianchi, Fabiano Giabbanelli, Monia Leonardi)

Altro vecchio concittadino Anghiarese che scompare

Per tanto tempo faceva lui da solo ma anche per lui gli anni presero il volo

Un cittadino che teneva a cuore questo paese solcato dal suo amore

Anche il nostro vecchio Domiziano puro Anghiarese e cittadino nostrano

Mattina e sera bastone alla mano lui percorreva da vero artigiano

In compagnia di svariati personaggi lo ritrovavi sempre nei paraggi

Era un’immagine piena di talento ed ogni tanto faceva il suo commento

Per tanti anni à calcato queste strade con le sue gambe facendo passeggiate

Là Tralemura vera sua passione togliendo l’erba dai muri in erosione

L’altra avanti lui sempre dietro ma nel cammino non c’era il divieto

Novantasettenne da lui bene portati avanti e indietro per questi lastricati

Lui mostrava a questo suo paese attaccamento che mai lui si arrese

Poi saliva fino alla via nova e per il Carmine faceva la sua spola

Il Domiziano sentiva il suo paese per tanti anni con lui alle prese

Uomo d’ingegno impegno nel lavoro sempre un saluto dato con decoro:

di Armando Zanchi

37


Fatti di casa nostra ovvero la pagina di Walter Del Sere

Nassiriya Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando l’allora ventenne Giovanni della Gilda, nella spedizione messicana dell’estate 1986, capì che il suo futuro non poteva essere lo sport e la pallavolo, in particolare visto che ci fece perdere una mitica partita sulla spiaggia caraibica di Cozumel contro una squadra di discendenti dei Maya, con i quali era impossibile non vincere. E tanto, il fratello di Roberto e Aldino, riuscì nell’impresa di spadellare tutti i palloni che gli capitavano tra le mani e andammo così incontro a una disfatta che ancora brucia nel nostro orgoglio di popolo toscano. Da quel momento il Santi junior si concentrò sull’apprendimento di tecniche e segreti da quel grande fotografo messicano (è servito anche a questo il Premio Anghiari di Talozzi-Vené) che è Pedro Meyer e dalla allora sua compagna (non meno brava fotografa) Graciela Iturbide, scrutati da Giovanni nella bella casa di Coyoacan, a due passi dalla tomba di Hernan Cortes e dalla frequentata rivendita di Tequila e Margarita. Forse fu lì che Massimo Hendrix ebbe l’idea di affidare a Giovanni la realizzazione dei leggendari calendari della Caffè River. Si intitola “Nassiriya. La città, la sua gente, la cooperazione italiana”. È il titolo del bel volume di fotografie, rigorosamente in bianco e nero, promosso dal Ministero degli Esteri e dalla Rai, realizzato da Giovanni Santi, fotoreporter anghiarese che lavora da anni a Siena. Il libro è corredato da interventi di prestigiose firme quali, ad esempio, quello di Barbara Contini, inviata speciale del Ministero degli Esteri in Darfur (Sudan), già Governatore di Nassiriya. La prefazione è firmata dal Ministro degli Esteri Gianfranco Fini il quale scrive che “dal 12 novembre 2003 (data dell’attentato terroristico che costò la vita a 19 militari italiani) Nassiriya fa parte ormai della nostra storia e ce lo confermano le emozioni del sofferto spaccato di realtà fornito dalle foto di Giovanni Santi il quale” -conclude il Ministro- “con coraggio, sensibilità e professionalità ha reso possibili queste non certo facili pagine”. L’autore è considerato un giovane reporter (40 anni) di raffinata sensibilità espressiva e concreta essenzialità narrativa. Ogni immagine contenuta nel volume è un segmento di realtà del contesto iracheno attuale segnato dalle vicende militari. Tutto è argomentato con equilibrio, sia negli scatti dove dominano i grandi spazi, sia in quelli che descrivono i dettagli o i volti della gente. Nessun abbandono alla fotografia facile, di circostanza, o di effetto. Basta soffermarsi sulle immagini che ritraggono i volti dei bambini: attraverso quegli sguardi c’è il racconto di una

guerra. “Il lavoro realizzato da Giovanni Santi è vibrante e descrive con incisività l’ambiente dove è immerso, fornendone una dimensione che riesce a far capire meglio il mondo iracheno”. Sono parole del critico fotografico Fausto Raschiatore che commenta il pregevole lavoro di Giovanni che racconta la vita di una città (Nassiriya), in una nazione (l’Iraq) dove la normalità è ancora un obiettivo lontano. Da anghiaresi siamo orgogliosi del successo di Giovanni. Bravo. Se ti va (e se ti riesce) a fine aprile potresti anche parlare pubblicamente nel paesello natìo delle tue esperienze, visto che Siena è a un tiro di schioppo e poi ci devi raccontare anche del Darfur e dirci come sei cambiato da quell’estate del 1986 quando sotto un sole cocente arrivammo a prendere il battello per Cozumel in quel villaggio caraibico (spiaggia bianca-sole a picco-palme-un distributore di gasolina e 3 capanne) che allora era Playa del Carmen, non ancora cancellata da tonnellate di cemento e alberghi “todo incluido” dove in tanti vanno a fare le ferie (anche il Tregozzani).

Passeggiando nel centro storico All’ingresso della Propositura non c’è più quella antiestetica striscia bianco-rossa di plastica con foglietto che annuncia “pericolo”. Lo stratagemma serviva comunque a tenere lontane le auto parcheggiate davanti alla Chiesa. Bravi. Adesso, situati ai lati dell’ingresso alla Chiesa maggiore di Anghiari, ci sono due bei vasoni in terracotta (che fanno tanto Toscana), con piantagione di bossolo inclusa, che evitano ai frettolosi automobilisti di parcheggiare incivilmente in verticale davanti al luogo di culto. Che vuol dire (domanderete voi) in verticale? Significa che ora le auto vengono parcheggiate ugualmente ma in orizzontale, ovvero per traverso, ostruendo così l’entrata alla Chiesa che custodirebbe (in visione per chi riesce ad entrare) capolavori di Sogliani, Puligo, la Madonna della Misericordia di scuola robbiana etc.. Quanta nostalgia della cosiddetta guardia padana.

38


CRONAC HETTA

Mese di Febbraio 2005 Mercoledì 2. Oggi è nato Pietro Negrotto Cambiaso di Giacomo e Anna Mauro. La sua famiglia abita a Scille. * Oggi è morto Giovanni Battista Gungui. Abitava nel viale della Stazione ed aveva 65 anni. Venerdì 4. Oggi è nata Sara Kajo di Jetnor e Mbaresa Kajo. La sua famiglia abita al Ponte alla Piera. Domenica 6. Stamani al Palterre c’erano diversi anziani che chiacchieravano stando alla solina. Giovedì 10. Oggi è nato Francesco Capriani di Valerio e Gemma Valentini. La sua famiglia abita al Ghetto. Domenica 13. Oggi c’è stata la riunione dei Soci del Gesù Morto. Mercoledì 16. Stamani, quando ho messo fuori il gatto, ho visto che aveva nevicato! Venerdì 18. Sono ormai tre o quattro giorni che sto poco bene. Speriamo passi presto! Sabato 19. Oggi è morta Luigina Gavelli vedova Nicchi di anni 87. Abitava in cima al Fosso ed era originaria di Verazzano. Domenica 20. Oggi è morto Angiolo Alfonsi di anni 74. Tutti lo ricordano per la gestione assieme alla moglie della bettola di Anghiari vecchio che fu della Zoi. Suo padre, detto Fabocchio, era originario del Ponte. Lunedì 21. Dai dai dopo le due ha cominciato a nevicare. * Oggi è morta Anna Ciavattini vedova Parreschi di anni 90. Abitava per la via di San Leo e ricordiamo la sua famiglia per l’attività di mobilieri. Mercoledì 23. Finalmente è neve! Frido ha detto che ne ha fatta circa 30 centimetri. * Oggi sono nate le gemelle Erika e Manuela Senesi di Roberto e Anna Esposito. La loro famiglia abita per la Via Nova. Giovedì 24. Stamani, al Ponte dei Sospiri, ho visto il Ruggeri che scrollava la neve dai suoi ulivi. * Oggi è morta Suor Anna Maria, al secolo Emilia Bonci di anni 92. Era originaria del Valdarno ma risiedeva alla Ripa. Sabato 26. Stasera ho visto Gabriele Babbini con la sua ragazza che usciva dalla bottega di Natalino in cima alla Croce.

dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese. Giovedì 23 dicembre 2005. Oggi è morta Domenica Falaschi vedova Brilli di anni 92. Abitava ai Renicci. Venerdì 24 dicembre 2005. Oggi è morto Giuseppe Boldrini di anni 56. Abitava al Carmine e tutti lo ricordano per la disponibilità e per la gestione della sua bottega nel Borgo della Croce.

Mese di Gennaio 2005 Sabato 1. Oggi era il primo dell’anno e non mi ricordo se ho incontrato un uomo (porta fortuna) o una donna (porta sfortuna, ma per scherzo)! Martedì 4. Oggi è morta Luisa Mondani vedova Cangi. Abitava al Bagnolo ed aveva 78 anni. Giovedì 6. Oggi era la Befana e io sono andato a trovare Roberto a Casale. Venerdì 7. Mi sa che il restauro dell’edicola del Terrato è terminato. Sabato 8. Oggi è morto Domiziano Giabbanelli di anni 97. Abitava per la via del Teatro. La sua era una famiglia di muratori molto noti ma lui ha fatto il daziere. Domenica 9. Oggi è morto Attio Capaccini di anni 84. Abitava alla Villa la Querce e, dopo guerra, aveva fatto lo sminatore e successivamente il fornaio al noto forno di Birzighella. Lunedì 10. Stamani sono andato alle Strosce a cercare Fabiano Acquisti ma non l’ho trovato. Martedì 11. Oggi è nato Lorenzo Pettinari di Federico e Nadia Amadori. La sua famiglia abita al Cantone. Mercoledì 12. Ho visto che oggi stanno accomodando il muro della Misericordia che una macchina ci andò a sbattere contro. * Oggi è nato Luca Crociani di Attilio e Barbara Mearini. La sua famiglia abita a Carletto. Lunedì 17. Stamani sono andato alla fiera di Sant’Antonio a Monterchi solo che non c’era manco un animale. Martedì 18. Oggi non era il giorno della merla ma il freddo era tanto. * Oggi è morta Libia Bartolomei vedova Sisti. Aveva 77 anni, abitava a Bellavista ma la sua famiglia era originaria di Valealle Mercoledì 19. Oggi è morta Antonietta Ansani vedova Alberti. Aveva 94 anni, abitava in cima al Borgo della Croce ed era la moglie di Urio. Sabato 22. Oggi è morto Isidoro Santi. Aveva 73 anni ed abitava a Ponte Eleonora. Domenica 23. Stasera ho portato mia moglie alla festa di S. Antonio a Micciano a sentire “La causa”, commedia in dialetto anghiarese, quando ha cominciato a nevicare abbastanza. Martedì 25. Oggi è morta Lina Anderloni vedova Cerbai di anni 87. Abitava vicino alla Propositura e suo marito era stato Guardia della Fattoria della Barbolana. Venerdì 28. Oggi è nata Francesca Lanzi di Stefano e Giovanna Crociani. La sua famiglia abita alle Stabbielle. Domenica 30. Oggi è morta Giuseppina Gennaioli in Graziotti. Aveva 78 anni, abitava a Palazzolo e la sua famiglia era originaria di San Leo.

TANTI, TANTI, TANTI AUGURI PER I TUOI 90 ANNI Gli auguri alla nonna Derna da parte del figlio Mauro, la nuora Graziella, i nipoti Silvia e Stefano, e i tre bisnipoti Niccolò, Gabriele e Matteo. A questi si uniscono quelli della Redazione dell'Oratorio

39


Questo giornale lo potrete trovate su Internet Siamo ospiti nello spazio della Banca di Anghiari e Stia: www.bancadianghiariestia.it Lì potrete trovare il collegamento con il nostro giornale oppure andarci direttamente: www.bancadianghiariestia.it/oratorio/index.html Scrivete a: emmedipi@interfree.it per i vostri scritti Oratorio di Anghiari - 52031 ANGHIARI

Festa dell'Ascensione al Carmine Giovedì 5 maggio 2005 S. Messe alle ore 7 e alle ore 11.

Venerdì 6 e Sabato 7 maggio alle ore 21 Triduo in preparazione alla festa dell’Ascensione.

Domenica 8 maggio * S. Messe ore 8 - 9 - 10 - 11 (S. Messa solenne) * Ore 16 (benedizione dei bambini) * Ore 18 (S. Messa in suffragio dei festarini e dei benefattori defunti). 40


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.