2007-2 Oratorio di Anghiari

Page 1

PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI

APRILE - MAGGIO 2007 N. 2

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue

1


Il piccolo nido di Vera Cuccini

Era rimasto solo, abbandonato, aveva resistito al vento e alla pioggia dell’inverno il piccolo, vecchio nido sotto la gronda del mio tetto. A volte il mio sguardo vi s’era posato con tristezza... Ma ecco finalmente che una mattina dell’ultimo di marzo, non l’aspettavo, mentre aprivo la finestra ho notato un raggio di sole che l’aveva illuminato e riscaldato e un flebile garrito m’ha colpito... Una rondine s’apprestava a spiccare il volo del primo mattino. Ora sì, mi son detta sorridendo, la primavera è davvero arrivata il vecchio nido non sarà più solo e per la piccola strada del paese d’ora in poi ci sarà più festa!

Il Crocifisso di Badia In copertina la stampa riproducente il Crocifisso venerato nella chiesa di Badia oggetto di un importante restauro nel 1999. Questo crocifisso veniva portato in processione il 3 maggio di ogni Giubileo o in occasione di particolari eventi. Proprio il 3 maggio di ogni anno ricadono le feste della Confraternita di Misericordia che nacque dalla ricostituzione della Compagnia dello Spirito Santo e del Crocifisso e che ancora oggi coinvolgono tutta la Comunità di Anghiari. Il Crocifisso ligneo policromo della Badia di Anghiari è una insigne opera d’arte risalente, probabilmente, agli inizi del XIV secolo. Il Crocifisso raffigura il Cristo sofferente secondo una iconografia di origine nordica nella quale si evidenziano gli aspetti legati alla passione ed al dolore del Figlio di Dio, anche attraverso la esasperazione degli elementi di deformazione del corpo e della espressione del volto.

l'editoriale di enzo papi

Una mutazione antropologica? Al tempo del referendum contro il divorzio le urne dettero un risultato sconcertante: la maggioranza degli italiani non condivideva il criterio della indissolubilità del matrimonio, aveva cioè voltato le spalle al sacramento! Tuttavia chi si riconosceva nella visione cristiana superava pur sempre, e abbondantemente, il 40 % dell’elettorato italiano. Non poca cosa, dunque! Aborto. Il referendum successivo ha votato sull’aborto, cioè su un altro criterio cristiano: la vita è sacra? Quindi è intangibile, sempre e comunque, o è soggetta alla mutevole valutazione dell’interesse umano? Il risultato è stato ancor più grave di quello contro il divorzio. Solo il 32 % degli italiani ha accettato di condividere la visione alta del problema: per una larghissima maggioranza, invece, la vita può essere soppressa nel grembo materno! Sta cambiando il modo di concepirsi come uomini e, di conseguenza, di approcciarsi alla vita. È in atto una mutazione antropologica che ci riporta ad un lontanissimo passato. Impero romano: divorzio, ripudio, abbandono e unioni di fatto erano fatti di costume ordinario; aborto, esposizione dei neonati, eugenetica attraverso la Rupe Tarpea e amore omosessuale pubblicamente vissuto erano esperienze di normale quotidianità. Ci sono voluti secoli di vita nuova e di testimonianza pubblica e decisa, che non è arretrata di fronte alle persecuzioni, al circo ed alle belve, per mettere ordine in un quotidiano che era segno di decadenza, di grave dissoluzione e di fallimento. Dunque? Tutte le esperienze che l’antichità classica e pagana aveva reso normali stanno ritornando, una dopo l’altra come norma dell’uomo moderno, quello che tanto baldanzosamente, grazie al benessere ed alla opulenza, ha varcato la soglia del 3° millennio. Se la storia si ripete -e sul versante legislativo e comportamentale si sta ripetendoè evidentemente realistico che si debba ripetere anche il rovescio della medaglia: occorre che la comunità cristiana divenga sempre più consapevole della propria identità e della propria diversità. E che, forte di questa rinnovata autocoscienza, si riproponga spavalda, senza complessi, nei luoghi della vita: a scuola, in fabbrica, nei servizi, in piazza, ovunque. Solo una rinnovata coscienza missionaria può sperare di reinnestare nella vita di ogni giorno un annuncio nuovo, veramente sconvolgente e non politically correct. Cristo è la speranza, la vera indiscutibile novità che si impone ad una realtà vecchia e ormai vuota. *** Negli ultimi mesi l’Uomo dei dolori, la copia del crocifisso di Cimabue, ha peregrinato nella nostra valle, ospite delle comunità della nostra terra, punto di interesse e di aggregazione dei fedeli; in particolare dei giovani. Molteplici sono state le iniziative prese; anche ad Anghiari. È storia delle scorse settimane. Il tratto caratteristico di questo pellegrinaggio? Un modo per annunciare, coram populo, che noi uomini, con le nostre forze, da soli, non ce la facciamo. Se riusciamo in qualcosa il massimo che riusciamo a fare è tornare al passato, quello peggiore e più disumano. Perché la nostra umanità e il nostro desiderio di verità siano veramente assunti e potenziati, il centuplo evangelico, occorre tornare a Colui che per noi è stato trafitto! Ecco perché il crocifisso è stato accolto nella nostra terra Nostalgia? No realismo; e ce lo testimonia chi ha guardato con scetticismo al crocifisso di Cimabue quando è giunto nella nostra terra. “Ma che hanno da cantare, questi qui?”, ha detto qualcuno quando, davanti al bar dove era seduto, è comparso il crocifisso con un bel gruppo di giovani, disordinatamente in coda, che lo accompagnavano alla concattedrale di Sansepolcro. La nostalgia è proprio in chi ha visto questo spettacolo: nostalgia di gioia (e dire che era tranquillo al bar!), nostalgia di senso (possibile che ancora Cristo dica qualcosa a qualcuno? E a me?), nostalgia di vita vera (ma cos’è questa inquietudine che mi fa irritare davanti a questi canti?). Ecco: dobbiamo tornare realisti e aiutare tutti a riscoprirsi inquieti, insoddisfatti, mancanti di qualcosa, mendicanti della vita vera.

L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue Anno XXXXI - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.

2


Ho deciso di scriverti... rubrica a cura di don Gianni Zanchi

Caro Enzo, ho letto con interesse sullo scorso numero di questo periodico del tuo viaggio a Lisbona, città ricostruita dopo il terremoto del 1755 con l’intento di cancellarne anche dal punto di vista architettonico le radici cristiane. Ma caduto in disgrazia il primo ministro, esponente della massoneria, anche i nuovi quartieri di quella capitale ebbero la propria chiesa parrocchiale, a furor di popolo. Perciò scrivi che “Per quanto tenace possa essere l’invadenza del laicismo, rimane una certezza evangelica: non praevalebunt, non vinceranno” e concludi che anche il nostro sarebbe un tempo di “apparente eclissi del fatto cristiano”. Mi pare che tutto questo costituisca un argomento da riprendere. L’eclissi del fatto cristiano a livello sociale è infatti in pieno svolgimento ed è l’obiettivo dichiarato del laicismo in tutte le sue forme: culturale (i grandi mezzi di comunicazione sociale che determinano la mentalità diffusa, ma anche la scuola di Stato nel suo complesso), politica (il riassetto di molti partiti nel nostro Paese attorno al radicalismoindividualismo di massa che sostiene il divorzio, l’aborto, la fecondazione artificiale, la manipolazione genetica umana, il preteso “orgoglio” omosessuale, la cancellazione della famiglia... e via andando contro il diritto naturale). Sono ormai diversi secoli che viene condotta in Occidente una lotta accanita contro il cristianesimo in quanto tale, contro i pastori della comunità cristiana, contro la presenza sociale del cristianesimo e ora perfino contro la legge naturale; dalla negazione della rivelazione, si è passati alla negazione della redenzione e ora siamo giunti come logica conseguenza alla negazione della creazione. Mentre nel passato la lotta contro il fatto cristiano era promossa da minoranze, magari di élite, ma minoranze; oggi la lotta contro l’avvenimento cristiano è diventata un evento di massa, almeno per l’indifferentismo che ha portato il Papa e i Vescovi già da tempo a rilevare che in Occidente è in atto una “silenziosa apostasia” dalla fede cristiana. Mi pare dunque che le cose siamo molto cambiate da quando alla metà del XVIII secolo le pretese laiciste dei primi ministri finivano per frantumarsi di fronte alla compattezza religiosa e culturale del popolo. Mi domando: esiste ancora oggi un popolo? La parola stessa è usata sempre più raramente: si parla infatti di massa o di individuo, quasi mai di “popolo”; non a caso la pseudocultura radicale fa dei cosiddetti diritti individuali il proprio cavallo di battaglia, e molti non si accorgono che per questa via si giunge inevitabilmente non alla felicità dei singoli, ma alla disgregazione della società e al dominio sui singoli del primo pre-potente di turno (il bullismo nelle scuole ne è un sintomo evidente). La scorsa estate ad Arezzo, durante un noto, osannato e frequentatissimo festival di musica giovanile, lautamente finanziato anche dagli Enti pubblici, è stata eseguita una canzone il cui ritornello era una volgarissima bestemmia contro la Madonna! Quali le conseguenze? Nessuna, che io sappia; se l’offesa fosse stata rivolta contro altri soggetti politicamente corretti avremmo avuto un’ondata di indignazione istituzionale e di massa; se un fatto simile fosse successo qualche decina di anni fa, l’opinione pubblica lo avrebbe riprovato con veemenza, ma oggi il rispetto lo si deve anche a chi non se lo merita, mentre la fede cristiana e i suoi rappresentanti possono essere impunemente dileggiati tra l’indifferenza generale. La questione è, dunque: il cattolicesimo nel nostro Paese è ancora un fatto di popolo? Oppure l’anticatechismo incessante dei giornali, delle radio, delle televisioni e di gran parte della scuola statale sta riducendo anche i credenti ad una massa di individui eterodiretti e senza più coscienza della propria identità? L’identità cristiana è frutto dei Sacramenti che ci fanno cristiani: il Battesimo, la Cresima e l’Eucaristia, che si ricevono specialmente nel tempo di Pasqua. Da queste realtà soprannaturali nasce, cresce e si edifica il nuovo popolo di Dio. La riscoperta del valore di questi sacramenti e delle condizioni per riceverli è l’antidoto contro l’individualismo che cerca di corrodere il popolo cristiano.

don Gianni

3


CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

16 aprile lunedì - Santa Bernardetta Soubiroux: è la pastorella a cui è apparsa la Madonna Lourdes nel 1858 (1844-1879). 22 aprile domenica – Domenica III di Pasqua. Sante Messe secondo l’orario festivo. 25 aprile mercoledì -San Marco evangelista: S. Messa alle ore 9,30 nella cappella di San Marco presso la Misericordia, dove saranno benedetti i gigli da mettere sulle croci nei campi. Alle ore 18 S. Messa nella chiesa di Propositura. San Marco era il cugino di Barnaba. Seguì l’apostolo Paolo nel suo primo viaggio e poi anche a Roma. Fu discepolo di Pietro del quale riprodusse la predicazione nella stesura del suo vangelo. 29 aprile domenica – Domenica IV di Pasqua. Santa Caterina da Siena. Sante Messe secondo l’orario festivo. La S. Messa delle ore 18, in occasione dell’inaugurazione dell’organo della Badia, verrà celebrata in quella chiesa anziché alla Croce.

Mese di Aprile 2007 Settimana Santa 1° aprile domenica - Domenica delle Palme ( o di Passione). Alle ore 9,30 S. Messa nella chiesa di Badia. Alle ore 10,45 inizio della S. Messa con la benedizione delle palme presso la piazzetta della Badia; quindi ci rechiamo in processione nella chiesa di Propositura dove continuerà la liturgia. Alle ore 18 S. Messa presso la chiesa della Croce. La nostra processione del mattino ricorda l’accoglienza festante, con agitazione delle palme in segno di giubilo, che gli abitanti di Gerusalemme riservano all’entrata di Gesù nella città. Saranno poi quelle stesse persone a tradirlo preferendo la morte in croce di Gesù a quella del ladrone Barabba. 2 aprile lunedì - Lunedì Santo - Alle ore 21 nel Santuario del Carmine liturgia Penitenziale e Sacramento della Confessione, in preparazione alla Pasqua. 3 aprile martedì - Martedì Santo - Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario.

Mese di Maggio 2007 È il mese dedicato alla MADONNA Nei giorni feriali, ad iniziare dal 4 maggio, alle ore 21 nella chiesa di Propositura di Anghiari e nella chiesa di Tavernelle, recita del Santo Rosario con breve riflessione

TRIDUO PASQUALE DELLA PASSIONE ERESURREZIONEDELSIGNORE Il triduo pasquale comprende il Venerdì Santo, il Sabato Santo e la Domenica di Risurrezione. Dato però il carattere pasquale della Cena del Signore entra nella celebrazione del triduo anche la Messa vespertina del Giovedì Santo. La domenica di Pasqua è insieme l’ultimo giorno del triduo e il primo del Tempo di Pasqua. 5 aprile giovedì - Giovedì Santo - Ultima Cena di Gesù: alle ore 18,30 nella chiesa di Propositura Santa Messa vespertina “in Coena Domini” con il rito della Lavanda dei piedi. La Chiesa celebra in questo giorno la istituzione della SS. Eucaristia. Al termine della Messa visita in preghiera alle chiese paesane. Alle ore 21, nella chiesa di Propositura e nella chiesa di Tavernelle ora di meditazione. 6 aprile venerdì - Venerdì Santo - Passione e morte di Gesù “in Passione Domini” Alle ore 11,30 ci troviamo nella chiesa di Sant’Agostino per portare il simulacro di Gesù Morto nella chiesa di Propositura. Un invito particolare ai giovani ed ai bambini ad essere presenti a questa celebrazione. Alle ore 19, nella chiesa di Propositura, solenne liturgia “in Passione Domini”. Al termine processione tradizionale per le vie del paese. Un invito all’ordine e alla preghiera. In questo giorno celebriamo e meditiamo la passione di nostro Signore Gesù Cristo che culmina con la sua morte in croce. 7 aprile sabato - Sabato Santo - Gesù nel sepolcro. Alle ore 23,30 nella chiesa di Propositura Veglia Pasquale della Notte Santa “in Resurrectione Domini”. 8 aprile domenica - Pasqua di Risurrezione. Sante Messe secondo l’orario festivo. “Il Signore è risorto, alleluia.

1° maggio martedì - San Giuseppe artigiano. Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. Santa Messa alle ore 18 in Propositura. 3 maggio giovedì - Santi Filippo e Giacomo apostoli. In Anghiari festa del SS. Crocifisso. Sante Messe nella chiesa di Badia alle ore 9,30 e alle ore 11. Alle ore 17 nella chiesa di Propositura Santa Messa solenne dove il Vescovo amministrerà il Sacramento della Cresima ai nostri giovani. Seguirà quindi la processione nelle strade del paese fino alla Badia. 4 maggio venerdì - Primo Venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano, alle ore 20,30 S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine alle ore 21, S. Messa con adorazione. 6 maggio domenica - Domenica V di Pasqua. Sante Messe secondo l’orario festivo. 13 maggio domenica – Domenica VI di Pasqua. Sante Messe secondo l’orario festivo. Beata Vergine di Fatima. Nel 1917 la Vergine è apparsa a Fatima a tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco. 14 maggio lunedì - San Mattia apostolo. È l’apostolo che ha sostituito Giuda Iscariota il traditore. 20 maggio domenica – Domenica VII di Pasqua. Ascensione di nostro Signore Gesù Cristo. Festa al Santuario del Carmine con Messe alle ore 7, 8 9, 10 e 11. Alle ore 16 benedizione dei bambini e alle ore 18 Santa Messa in suffragio dei benefattori e dei festarini defunti. Ad Anghiari unica Messa alle ore 9,30 in Propositura. 22 maggio martedì - Santa Rita da Cascia. Festa presso la chiesetta delle suore agostiniane della Ripa preceduta da un triduo serale di preghiera. 27 maggio domenica – Domenica di Pentecoste. Sante Messe secondo l’orario festivo. “Dono del PADRE, LO Spirito Santo pervade nell’intimo gli Apostoli di Cristo, alleluia.” Termina il Tempo di Pasqua. 31 maggio giovedì - Visita della Beata Vergine a Sant’Elisabetta.

Tempo di Pasqua Dura cinquanta giorni 9 aprile lunedì - Lunedì dell’Angelo - Pasquetta - Festa nella parrocchia di Santo Stefano. S. Messa nella chiesa di S. Stefano alle ore 11. Alle ore 18 S. Messa nella chiesa della Croce. 15 aprile domenica – Domenica II di Pasqua. Domenica in Albis. Sante Messe secondo l’orario festivo.

4


SANTE MESSE FESTIVE CELEBRATE NELLE CHIESE DEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ricordiamo don Vittorio Il 3 maggio, alle ore 11 nella chiesa di Badia verrà commemorato don Vittorio Bartolomei, Proposto di Anghiari, con una concelebrazione eucaristica alla quale parteciperanno i sacerdoti del Vicariato.

Ore 8,00 Ore 8,30 Ore 9,00 Ore 9,30 Ore 10,00 Ore 11,00

FESTE DEL SS. CROCIFISSO

Ore Ore Ore Ore Ore

Mercoledì 2 maggio alle ore 21 in Propositura Veglia di Preghiera in preparazione al Sacramento della Confermazione.

11,30 12,00 15,30 16,00 18,00

-PIEVE DI MICCIANO -ANGHIARI: Chiesa di S. Stefano -CENACOLO DI MONTAUTO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -SANTUARIO DEL CARMINE -SAN LEO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -PIEVE DI MICCIANO -VALEALLE -TAVERNELLE -VIAIO -TOPPOLE -TUBBIANO -PONTE ALLA PIERA -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Giovedì 3 maggio Alle ore 9,30 e alle ore 11 S. Messa alla Badia. Alle ore 17 S. Messa solenne presieduta dal nostro Vescovo Gualtiero Bassetti, che amministrerà il Sacramento della Confermazione. Segue la Processione per le strade del paese con la reliquia della Santa Croce, con la quale sarà impartita la benedizione finale nella chiesa di Badia.

Ore 8,30 S. Maria della Pace Le Ville Ore 8,45 San Michele Arc.lo a Padonchia Ore 10,00 CHIESA della Madonna Bella Pocaia Ore 11,00 S. Maria della Pace Le Ville Ore 11,15 San Simeone profeta a Monterchi Ore 17 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze ore 16 (ore 17 estivo).

FESTA DELL'ASCENSIONE

Avviso

Santuario del Carmine Domenica 20 maggio

A Micciano il Primo Venerdì del mese di aprile viene celebrato Venerdì 13 alle ore 20,30.

Alle 6,30 apertura del Santuario Dalle 7 alle 10 S. Messa ad ogni ora. Alle ore 11,15 S. Messa solenne animata dalla Corale di Anghiari. Alle 16 S. Messa e benedizione dei bambini. Alle ore 18 S. Messa solenne presieduta dal Rettore del Santuario. Sabato 19 (vigilia della festa) alle ore 20,45 accensione del fuoco e canto dei Primi Vespri. 5


IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo

digitalfotoEmmedipì

* Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

La spazzatura sotto il tappeto

Luci natalizie

di Sergio Lombardi

Domenica 21 gennaio ho girovagato con mia moglie per la Valdichiana e lungo le sponde del lago Trasimeno battute da un fresco venticello proveniente da Viamaggio. Ho potuto vedere così che ancora molti paesi avevano le luci natalizie nelle strade. E allora un complimento per gli anghiaresi che tempestivamente hanno provveduto a toglierle e metterle al sicuro per il prossimo anno. Anche quelli del Borgo mi sembra che hanno traccheggiato un po’ troppo. Naturalmente Santo Stefano è escluso dal nostro ragionamento.

Naturalmente questa è una frase metaforica che vuol significare e sottolineare il fatto che molte persone appaiono, ed è il tappeto, poi si scopre che sono brutte dentro, ed è la spazzatura, inoltre abituati a non affrontare i problemi buttano la spazzatura sotto il tappeto perché ciò è molto più semplice e meno faticoso che doverla riunire e buttare. Queste metafore sono dette perché per alcuni è più facile condannare che cercare la realtà dei fatti. Infatti si fa finta di non sapere, di non vedere, di non sentire, salvo poi lamentarsi di ciò che invade il proprio territorio. Quella descritta non è altro che la manifestazione più alta dell’ipocrisia. Per questo motivo dobbiamo ricordare il primo principio della fisica che dice che ad ogni azione equivale una reazione uguale e contraria e se ognuno fa una precisa introspezione di sé stesso, si meraviglierà accorgendosi che la responsabilità di ciò che succede è anche del piccolo o grande mondo di cui si è costituito centro. È ovvio che a dire queste cose è uno che ha vissuto sulla propria pelle il fatto che chi ti vuole aiutare non dice poverino, quelle sono persone di cui diffidare e che sono pronte ad approfittare contro ogni regola morale e civile, regole però che sono pronte a giurare che sono il fondamento di una società corretta, personalmente certe persone a me fanno compassione perché la vita è una ruota e nel momento in cui si verifica un problema in cui uno è solo con sé stesso, i suddetti si troveranno in estrema difficoltà esistenziale. In definitiva o si accetta di fare autocritica o si accetta le conseguenze di un mondo che si contribuisce a creare. Riflettiamo gente, riflettiamo!!

La televisione di Clèto

Molti anni fa commettemmo l’errore madornale di mettere la televisione in camera. Ma ora c’è, ed essendo tanti i programmi io ho raggiunto un accordo con mia moglie. È lei che sceglie i canali. Per la televisione di cucina invece, quando lei non c’è, io posso guardare quello che voglio.

Auguri Simona!!

di Clèto

Panorami di Emmedipì

Piero Lega oltre che cittadino onorario di Anghiari, per meriti di affezione, è anche persona sensibile per le belle cose. Il giardino che dal Campo della Fiera degrada verso il Fosso e la Propositura è stato da lui rimesso in ordine ed ora permette agli anghiaresi, ed anche ai turisti estivi che a frotte scendono verso il centro storico, di godere del panorama di Anghiari nuovo con le ville ben esposte a sud, il Teatro e la cappella di San Tommaso da Villanova fresca di restauri. Di qua possono vedere la prima parte del centro storico con il campanile di Sant’Agostino, il Cassero e in primo piano lo storico Campano.

Sambudellaio Il Sambudellaio è la figura caratteristica del Carnevale anghiarese. Impersonato da figure caratteristiche di Anghiari, adesso è la volta del Popo. La Società ha ricevuto nuovo impulso dopo l’ottima riuscita della sfilata dell’ultima domenica di carnevale. Anche il carro del sambudellaio, che è parte essenziale della sfilata, ha ricevuto la sua revisione grazie a Settantino del Topo.

6

Il giorno 20 febbraio 2007 presso l’Università degli Studi di Perugia, Facoltà di Ingegneria, si è laureata Simona Graziotti discutendo la tesi: “Rilievo architettonico del Museo Funerario dell’Ipogeo dei Volumni a Perugia” ottenendo la bella votazione di 104/110. Relatore è stato il professor Paolo Belardi. A Simona, abitante in quel di Palazzolo, gli auguri della famiglia e degli amici ai quali volentieri si aggiungono quelli della Redazione.

La campana della Cappella Nuova scoperta per le campane di Anghiari. Grazie all’amico Sauro Cantini di Firenze che ormai da alcuni anni sta documentando le campane antiche dei nostri territori, è stato appurato che la campana che saltuariamente fa udire la sua voce cristallina dalla Cappella dei Caduti, è stata fusa addirittura nel 1373. Fonditore Giovanni Giannotti di Arezzo. Ora si tratta di capire da dove provenga tale campana dato che, come tutti sanno, la prima pietra fu posta il 12 dicembre 1777 e fu benedetta il 1° settembre 1778.

La vignetta di Scacciapensieri:

Causa ed effetto!


...il Palterre

Auguri a Viviana e Giovan Battista

Complimenti a Francesco Vichi La Redazione dell'Oratorio porge i suoi complimenti al dott. Francesco Vichi che il giorno 10 gennaio 2007 ha sostenuto positivamente l'esame di abilitazione alla professione forense. Auguri avvocato!

Congratulazioni Giulia!! Il giorno 6 novembre 2006 presso l’Università degli Studi di Perugia, Corso di Laurea in Mediazione Linguistica applicata per la Gestione aziendale, si è laureata Giulia Santi discutendo la tesi in Marketing: “Comunicare l’impresa con il .com” ottenendo la bella votazione di 104/110. Relatore è stato il Professor Baldicchia. A Giulia, abitante per il Borgo della Croce, gli auguri della famiglia, degli amici e della Redazione.

Postremo Era nata una piccola discussione su questo nome che sta ad indicare il podere lungo la strada che va al Carmine conosciuto anche come Spogliabecco nello storico proverbio: Il Ronco, Spogliabecco e la Gattina son tre poderi che mandano in rovina. Postremo, come luogo, ha origini molto antiche. D’altro canto l’itinerario collinare che collegava e collega Anghiari con la Marca e le terre di Caprese è antichissimo ed era la strada per il castello di Montorio e poi per Castiglion fatto al Becco. Per farla breve Postremo letteralmente vuol dire: che viene dopo. Vuol dire ultimo ma in ordine di tempo o di luogo. Propongo l’ipotesi che questo luogo, al momento della fondazione della Badia Camaldolese e della redazione degli Statuti, si trovava al limite dei confini di Anghiari e quindi si chiamò Postremo. Non cambia niente ma l’altra ipotesi è che il luogo fosse subito al di fuori dei confini di Anghiari quando questi passavano per la fonte di Campalone e forse seguivano la strada che da Campalone sale verso la Gattina e poi scende giù verso il Chiuso. E quindi: che viene dopo.

Anghiaresi Qualche tempo fa demmo alcune indicazioni precauzionali per la lettura delle pagine del Palterre. Infatti ci s'era resi conto che se uno che non è di qui legge quelle pagine, senza la adeguata preparazione, può rimanere anche esterrefatto. Per noi anghiaresi è diverso: siamo abituati alle bischerate. Ma chi sono gli anghiaresi? E allora abbiamo cercato di definirli. Solo che, giustamente, qualcuno che non rientrava in quei parametri si è sentito escluso e ha protestato. E allora dopo aver parlato col Maschio, Celestino e Capruggine, dopo esser passato davanti alla casa di Settantino al Topo e aver visto il Biga che passava per Piazza e dopo aver consultato i manoscritti del Taglieschi nei passi dove i cittadini forestieri vengono classificati Homini d’Anghiari, ecco la nostra decisione. Chi non rientra nelle condizioni previste dai Regolamenti ma per situazioni non conosciute ritiene e vuol diventare cittadino d’Anghiari ed averne la certificazione deve inviare apposita dichiarazione al General Consiglio della Comunità di Anghiari, composto dai soliti Capruggine, Maschio, Celestino e via dicendo, presso la redazione dell’Oratorio. Qui verranno prese le decisioni definitive.

7

Il 6 Gennaio 2007 Giovan Battista Chialli e Viviana Mazzi hanno festeggiato il 50° anniversario del loro matrimonio con una Santa Messa celebrata da don Marco Salvi presso il Santuario del Carmine. Hanno voluto rendere grazie al Signore del loro amore e della loro fedeltà: in tempi come questi le coppie come loro rifulgono come segno di speranza per le giovani generazioni. La Chiesa infatti ci ricorda che non solo è possibile legarsi tutta la vita ad un’altra persona, ma addirittura è esigenza dell’uomo. Nel legame, benedetto da Dio con il Matrimonio, l’uomo sperimenta una nuova dimensione di libertà e pienezza nella propria via. Ma torniamo ai nostri sposi. Viviana e Giovan Battista, che ora abitano nella frazione di San Leo, erano stati uniti in matrimonio presso la chiesa di Galbino dal parroco del tempo don Gino Lazzerini il 6 gennaio 1957. La Messa è stato il momento centrale della gioiosa ricorrenza, a cui è seguito il pranzo con parenti ed amici, che ha concluso degnamente la significativa ricorrenza. Ai due “sposi giubilati” vanno gli auguri da parte dei figli, dei nipoti, dei parenti, degli amici e di tutti i conoscenti. La Redazione dell’Oratorio si unisce nell’esprimere le proprie felicitazioni a Giovan Battista e Viviana, fedeli lettori dell’oratorio.

Al compagno della mia vita di Maria Raffaelli Marinari

Mi manchi, troppo mi manchi mio caro Dodi. Nell’incolmabile vuoto che or mi circonda ti chiamo e mi ripeto sovente ma la morte è tiranna non sente, allor mi scuote un pianto che mi vien dal cuore, son lacrime brucianti di dolore. Chissà perché avevo sempre pensato di precederti io nel cammino dell’ultima meta. Vedendo in te una solida roccia il robusto bastone della mia vecchiaia, ma ahimè inaspettatamente mi hai lasciata tu impreparata ed incredula. Nel momento in cui più bisogno avevo di te della tua assidua compagnia delle tue vigili cure. Di te or mutilata mi sento, è una lacerazione che sanguinar mi fa il cuore dopo una vita a lungo vissuta al tuo fianco condivisa sempre nel nero e nel bianco non essendo il destino mai dello stesso colore talvolta fatto di gioie tal’altra di grande dolore.


LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL'ARTE di don Quinto Giorgini

La Pieve di S. Maria Annunziata alla Sovara IV puntata

Dopo aver presentato ai nostri lettori le principali caratteristiche storico-artistiche dell’edificio della Pieve di Sovara ed accennato ad alcuni dei suoi pievani, esponiamo una sintesi della cronistoria di una interessante visita pastorale conservata nell’archivio vescovile di Sansepolcro, che ci descrive tutte le comunità e chiese del suo territorio. Si tratta della visita effettuata nel maggio del 1788 da parte del grande vescovo mons. Roberto Maria Costaguti, di origine livornese, appartenente all’ordine dei Servi di Maria, che resse la Diocesi biturgense per 40 anni (1778-1818). Celebre oratore che salì il pulpito di molte città italiane e toscane e predicò a Malta e a Vienna presso la corte dell’imperatrice Maria Teresa. Profondamente convinto di quel che diceva, era dotato di un’oratoria scorrevole, suadente, ricca di citazioni scritturistiche e di vive immagini poetiche. La mattina del 3 maggio, accompagnato dal convisitatore, dal cerimoniere e dai suoi domestici, mons. Costaguti si portò in Anghiari, alla Chiesa della Croce dei Padri Osservanti, dove celebrò la Santa Messa, benedì il popolo con il SS.mo Sacramento e poi passò nel convento, dove “ascoltò tutti quei religiosi, tanto sacerdoti che laici ed unitamente ad alcune persone secolari della terra d’Anghiari”. Congedatosi, si incamminò poi verso la Pieve di Sovara, dove nel pomeriggio fece “l’Introduzione dei Santi esercizi a tutto il clero del piviere ivi radunatosi”. La mattina del 4 maggio, in “ora sollecita”, scese in chiesa e si pose in confessionale “ad ascoltare le confessioni di quei popoli, comunicò i medesimi, celebrò la S. Messa, predicò al popolo ed istruì i fanciulli nella dottrina cristiana”. Alle ore 4 pomeridiane, si recò in visita alla Chiesa parrocchiale di S. Salvatore alle Corticelle ove entrato “fece le consuete esequie, recitò il Rosario e, cantate solennemente le litanie in onore della Madonna, istruì fanciulli e fanciulle nella dottrina cristiana”. Questi sopraccitati riti, il Vescovo ripeteva in ogni chiesa, se la visita avveniva in mattinata vi celebrava in genere anche l’Eucaristia. Terminati i riti, passava ad esaminare lo stato dei sacri edifici, gli arredi sacri: tabernacolo, altari, varie statue o immagini, confessionali… la suppellettile, i paramenti conservati nella sacrestia ed i registri nell’archivio. Poi faceva redigere un decreto il cui contenuto doveva essere eseguito prima possibile. Qui a S. Salvatore trovò i due altari conformi alle norme liturgiche, i sacri parati decenti. Decretò di tenere sempre nel tabernacolo il SS.mo, di erigere la Via Crucis, di aggiustare il baldacchino sull’altar maggiore e di redigere l’inventario della suppellettile. Il 5 maggio il presule, alle ore 6 del mattino, celebrò la “S. Messa bassa” nella chiesa della Pieve e poi nella stessa “diede esercizi al clero, con l’intervento di molti sacerdoti e religiosi della terra di Anghiari”. Dopo il pranzo, mons. Costaguti ricevette nella canonica della Pieve “l’Ill.mo Rev.mo mons. Vescovo Nicolò Marcacci, della città d’Arezzo” (che era stato suo predecessore), accompagnato dal Vicario generale, canonici, clero e suoi domestici, che sostò per un saluto, essendo di ritorno da Anghiari, dove il giorno prima aveva “consacrato la Chiesa del Fosso”.

Partito il Vescovo aretino, “diede gli esercizi al clero” e sul tardi ricevette la visita del “Sig.r Vicario regio della terra d’Anghiari”. Il 6 maggio continuò la predicazione degli esercizi al clero e nel pomeriggio si portò a visitare la Chiesa “curata” di S. Biagio a Valialle dove “predicò fervorosamente alli fedeli” ed “istruì i fanciulli nella dottrina cristiana e vi trovò somma pulizia e decoro”. Visitò inoltre l’oratorio di S. Gregorio a Trafiume, di cui era rettore un certo prete Toppi di Firenze, decretandone i restauri del tetto e dell’interno. Il 7 maggio coincide con il terzo giorno degli esercizi spirituali. Dopo le ore 4 pomeridiane, si recò a visitare la Chiesa di San Rufilio, le cui muraglie risultavano bisognose di restauri. Il popolo chiede al Vescovo di prendere in considerazione la celebrazione della Messa del giorno di Pasqua che il cappellano non aveva potuto celebrare per non essere riuscito a “vallicare il fiume Sovara”. Nello stesso giorno il convisitatore arciprete Giovagnoli “conferì il Battesimo ad una bambina nella chiesa plebana”. 8 maggio: quarto giorno degli esercizi spirituali nel “sistema dei giorni precedenti” e visita alla Chiesa parrocchiale di S. Andrea a Catigliano, che “riconobbe ben tenuta, pulita e assai decorata ed i fanciulli nella dottrina cristiana molto ben istruiti da quel parroco con ottimo metodo”. 9 maggio: “Quinto ed ultimo giorno degli Esercizi, in tutti i giorni S. Signoria Ill.ma Rev.ma tenne l’esame del clero interpolatamente” Alle ore 4 pomeridiane, terminati i Santi esercizi, si recò ad Anghiari a rendere visita al Sig. Vicario regio e ad altri signori del luogo e poi ritornò a Sansepolcro dove il giorno 11 maggio, ricorrendo la solennità di Pentecoste, “fece il Pontificale in cattedrale e nel pomeriggio cantò solennemente i Secondi Vespri, impartì la benedizione eucaristica al popolo e le Cresime a molti fanciulli…”. In ora tarda ritornò alla Pieve di Sovara per proseguire la Visita pastorale. Il 12 maggio fu visitata la Chiesa di S. Lorenzo a Sorci dove confessò, celebrò la S. Messa, predicò al popolo ed istruì i fanciulli nella dottrina cristiana. “Visitò gli altari che trovò ben tenuti ed i sacri arredi abbondanti in tutto… puliti e assai decenti”. Decretò di tenere di continuo il SS.mo. Prese atto dello scontento che cagiona il celebrarsi la Messa nei giorni festivi nell’oratorio (del Castello di Sorci) per cui i popoli trascuravano le rispettive chiese parrocchiali. Nel pomeriggio passò a visitare la Chiesa parrocchiale dei S.S. Pietro e Paolo di Pianettole, dove trovò “fedeli adunati in grandissimo numero, fra i quali vi era una moltitudine di persone primarie e di altro rango della terra di Anghiari, colà portatesi ad udire predicare sì dotto pastore…”. In tale occasione conferì il Battesimo ad una bambina della cura di Verazzano. È da notare che Pianettole aveva già il fonte Battesimale, cosa rara a quei tempi. Il 13 maggio, in “ora assai sollecita”, mons. Costaguti, accompagnato dal convisitatore e cerimoniere, si recò in visita alla Chiesa curata di S. Andrea a Galbino, dove celebrò i soliti riti. Visitò gli altari, quello maggiore “che si trova assai decente e pulito, a cui erano annessi due obblighi, uno di otto e un altro di sei messe annue”. Visitò inoltre l’altare del S. Rosario

8


...le nostre chiese decente, a cui era annesso l’obbligo di una Messa la settimana ad libitum”. La chiesa, poco ordinata, avrebbe avuto bisogno di essere “rifondata di nuovo”. Decretò anche qui l’erezione della Via Crucis. Raggiunse poi la Chiesa di S. Donato a Scoiano che trovò decorosa e pulita, per cui mons. Costaguti ne restò “sommamente soddisfatto”. All’altar maggiore trovò annesso l’obbligo di “dieci Messe infra Annum” ed a quello della Purificazione di Maria Vergine l’obbligo di due Messe al mese. Il Vescovo concluse questa interessante Visita pastorale a questo piviere nella chiesa plebana di Sovara in cui “premesso quanto era da premettersi e visitato quanto era da visitarsi, si trovò il tutto stare in buon ordine e con la convenevole decenza e pulizia”. Al pievano pro-tempore don Davide Zelli fu aggiunto anche il titolo di “Arciprete con il distintivo di rocchetto e mozzetta nera senza cappuccio, filettata di paonazzo, con bottoni simili, di cui possa farne uso nella sua chiesa e nel circondario”. Alle ore 5 della mattina del 16 maggio partì dalla Sovara per rientrare in sede, dove il giorno dopo sbrigò impegni e tenne udienze, ma il giorno 18 alle 6 del mattino ritornò ad Anghiari per la chiusura solenne della Visita nella Chiesa e nel Convento della S. Croce, dove accolto secondo il cerimoniale dei Vescovi e rivestiti i sacri paramenti, celebrò la S. Messa “dopo la quale, paratosi di piviale e mitra fece al popolo un dotto discorso e ad un grandissimo numero di fanciulli e fanciulle conferì il Sacramento della Cresima”. Nello stesso giorno dopo pranzo convocò tutti i sacerdoti del piviere nel medesimo Convento della Croce per chiudere la sacra Visita pastorale leggendo loro il Decreto finale, i cui punti principali furono i seguenti:

e quello di S. Giuseppe, che trovò sprovvisto dell’occorrente, per cui fu interdetto e, dopo aver interpellato il compatrono, “che cedette il suo diritto”, fu dato ordine al parroco di rimuoverlo. In tale occasione mons. Costaguti, “per la stima che professa alli Signori Conti di Montauto, patroni di detta chiesa e per i meriti personali del M.R. Sig. don Francesco Guerrini, parroco attuale della detta chiesa, conferì al medesimo il titolo di Arciprete per tutto il tempo che esisterà parroco della detta chiesa, col distintivo di mozzetta nera senza cappuccio, filettata di nero e di bottoncini simili, di cui possa far uso solo nella sua chiesa in tempo di sacre Funzioni”. Poi visita la Chiesa dei Cappuccini di Montauto. Il 14 maggio, nella mattinata, si reca alla Chiesa parrocchiale di S. Maria a Casale, svolgendo i soliti riti prescritti, poi si porta alla Chiesa d’Upacchi dove ordinò d’aggiustarsi la pietra sacra dell’altare. Sempre nello stesso giorno, fece la visita anche alla Chiesa parrocchiale delle Sante Flora e Lucilla a Verazzano che trovò tenuta “con somma decenza e pulizia” e ordinò “farsi la chiave d’ottone al Ciborio e la Via Crucis nella chiesa”. Il 15 maggio giunse alla Chiesa priorale di S. Clemente a Toppole, dove, celebrati i soliti riti e visionati i sacri arredi che trovò decenti, concesse la facoltà di costruire il Fonte battesimale, per maggior comodità dei bambini di quel luogo distante dalla Pieve di Sovara. La visita proseguì nella Chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo a Tortigliano. Celebrati i riti, visitò l’altar maggiore che “trovò decente” e quello “della Madonna di Belvedere che trovò mediocramente pulito e

1. in ogni Chiesa parrocchiale si conservi il SS.mo Sacramento, con la lampada davanti ad esso accesa; 2. nessun parroco lasci la sua residenza nei giorni festivi, ma attenda la mattina alle Confessioni e alla celebrazione della Messa, spiegando il Vangelo al popolo, mentre dopo pranzo si faccia il Catechismo, si reciti il Rosario e si concluda con la Benedizione Eucaristica; 3. ordina di non celebrare, senza almeno il “cintino”, sotto pena della sospensione ipso facto e fu inoltre comandato l’uso dell’abito talare in chiesa in tempo di sacre Funzioni; 4. nelle parrocchie limitrofe, i parroci celebrino la S. Messa festiva in orari diversi, in modo che coloro che non possono ascoltarla nella propria chiesa, perché costretti a rimanere a casa per la guardia delle case o del bestiame, attendano il ritorno di quelli della loro famiglia per recarsi a loro volta alla Messa nella cura più vicina; 5. fu raccomandato ai sacerdoti semplici delle varie cure di celebrare la seconda Messa a comodo del popolo dopo quella del parroco. Terminata la lettura del decreto, lo zelante vescovo Roberto si recò in visita ad un malato grave della terra di Anghiari che, dopo aver per lui pregato, benedì “con Sacra Reliquia” e poi, accompagnato dal suo seguito, si pose in cammino per ritornare a Sansepolcro, “ove in ora tarda pervenuto” si ritirò nell’Episcopio. L’importante Visita pastorale al Plebanato di Sovara, durata circa due settimane, era così veramente conclusa, dove era cominciata. Immagine della navata della pieve di Sovara con l'ingresso, il rosone e i resti dell'antico campanile. Gino Franceschini, La Pieve di S. Maria alla Sovara, Grafica Moderna, Sansepolcro, 1975.

9


cronache dai Rinicci

Volontari all’Abetone

VITA DA CHÈNI a cura del cane Pippo

Dal Vitirinéo

Dopo un mese di attesa e indecisione dovuta alla mancanza di neve, la mattina del 22 Gennaio, quattro giovani volontari della Misericordia di Anghiari, Alessandro, Gessica, Manuela e Michele, partono per l’Abetone, come supporto alla Misericordia del luogo. Dopo più di tre ore di auto, compresi gli imprevisti, arriviamo all’Abetone; la neve non c’era come ci era stato detto prima della partenza. Il giorno seguente lo abbiamo trascorso davanti alla finestra aspettando i primi fiocchi di neve preannunciati dalle previsioni meteorologiche; si è fatta desiderare tanto, ma alla fine è arrivata insieme al freddo. A contrastare il freddo della montagna c’era il “bombardino” del “Lupo Bianco” tappa obbligatoria di tutti i soccorritori per colazione e aperitivi vari. Con la prima neve arrivavano i primi sciatori che si avventuravano verso le cime innevate dell’Abetone, sfogando la voglia accumulata durante un inverno insolito. Da quel momento è salita la nostra tensione perché era molto probabile che ci fossero le prime chiamate dal 118 di Pistoia che richiedeva il nostro intervento per andare a soccorrere gli infortunati sulle piste. Non abbiamo dovuto attendere molto, infatti le nostre uscite sono aumentate proporzionalmente all’avvicinarsi del fine settimana. Il servizio di soccorso sulle piste si svolgeva dalle 9 alle 19. Ogni chiamata aveva un codice di attivazione che impegnava, o un’ambulanza ordinaria con a bordo un autista più un soccorritore per casi che non necessitavano la presenza del medico, o un’ambulanza infermieristica o una medicalizzata per casi più gravi. Il medico in tutti i casi sosta nel punto di primo soccorso, che si trova al piano terra della palazzina della misericordia, valutano l’infortunato e dove può interviene personalmente, mentre nei casi dove è indispensabile una valutazione diagnostica (RX- TAC) o un consulto di uno specialista, invia l’infortunato all’ospedale di S. Marcello P.se o di Pistoia. Nei casi più gravi viene l’elisoccorso per trasportarlo più velocemente per le cure del caso. Nelle pause si stava tutti insieme (volontari, infermiere e medico) nei locali della misericordia dove si scherzava, si giocava e si parlava, confrontando le ben diverse realtà delle due misericordie. Ma quello che ci accomunava era quel senso di famiglia, di amicizia che distingue “la Misericordia”. È Stata una bellissima esperienza che è stato possibile fare grazie all’ospitalità di Anna e Francesco e degli altri volontari dell’Abetone. Un ringraziamento va anche alla Misericordia di Anghiari e al Governatore che non solo ci consente di fare queste esperienze, ma ci spinge affinché vengano fatte per stimolarci sempre di più a migliorare ed ampliare le nostre conoscenze.

Oggi so’ agitèto: c’è sei galine che raspono ntu l’orto e ‘gni tanto me vengono ‘ntorno a la rete, a fe’ la ronda, a vede’ si acapezzon qualcosa! “Stète atente, le mi’ cittine, che si faccio tanto de scappère ve li chèvo i bèchi!”A proposito de bèchi, arpenso a quande i mi’ padroni me portonno dal vitrinéo pe’ la prima volta, pe’ svirminamme e vaccinamme. Aspettere ntu l’ambulatorio ‘n diverti, se sa: se cerca d‘atacchè’ discorso, de passere el tempo, ma si ‘n se conosci nissuno, che se fa? E pu’ quel’altri chèni eron du’ beschie da fe’ paura (e schifo, che uno aìa le zecche e uno l’anfreddarìa!). El dottore me misse sopra ‘n tavulin d’accéo, lustro, bello, ma ghiaccio ch’arabbièva e io tremèvo, pel freddo e pe’ la fifa. Cume si ‘n bastasse, un me riuscìa a stacci ritto, l’unghioli ‘n facìon presa, le gambe me sguillevono ‘n qua e ‘n là: parìo ‘na ballerina de la Schèla quande fa la spacchèta! El dottore misse i su’ guanti e dal primo fu anche garbèto, ma doppo! E chi pensèa che ‘l vaccino fusse ‘na bucatura! Io cridìo che lu dasson per bocca, che lì el buco ‘n c’è da fallo! E ‘nveci! E pu’ almeno ‘na strupiccèta dammela! Massì! Piglion la pelle cun du’ deti, l’alzon ‘na mulichina e…zacchete! C’infilon n’èga che pèri un mitulo de ‘n pagliéo!!! Un garbo cume n’elefante che fa la trina! Fatta la puntura, disse:“ Questo cane ha la pancia! Lo dobbiamo sverminare!” Io me n’ebbe ‘n po’ per mèle, che ‘n me parìa d’ave’ la gran trippa, simmai ci l’aìa lu’! Guèsi guèsi gn’avarebbe apiccichèto ‘n morso ‘n sur un déto, ma m’archiense, perché so’ educhèto. L’ebbe la mia! Per un par de volte me toccò ‘ngollère ‘na middicina che me rivoluzionò i budelli: un dolore che m’arvultichèa…e pu’…ve lascio ‘mmaginère!!! Ho passo qualche momento de tribolazione (si qualcun de voialtri ha aùto la tegna me pol capire!); doppo, però, me so’ arvisolèto! Che ne so? Aìo più apitito, me sintìo più vigoroso… e piano piano aviette a crescere e, ‘n faccio per vantamme, anche a divente’ belloccio! Da alora ho amparèto a mi’ spese (anzi a spese del Pélo, perché el borsello piegni) che ‘gna fe’ la prevenzione… e ‘gni tanto me tocca arindacci. Ma ‘n bastèa qui! Na matina, tutto ‘ngluppèto e arlecchèto… o ‘n me portonno al Borgo a mettere el microcippe! Oh! Ma semo matti! Aìo sintito dire ch’ai chèni gni fèno el tatuaggio, ma anche l’uricchino! El microcippe m’è divirtito anche meno, si ‘nfusse che me l’ha misso ‘na bella citta (ma mo’ ho capito che ‘n bisogna fidasse quande le donne ci acarezzon la cicottola!). E cusì me segnonno a l’anagrafe canina.Ora, dico io, m’ete vaccinèto, m’ete sénto a l’anagrafe... un me vorrete mica mandère anche a scola? Perché io so scrivere e i conti li so fère: si de quele sei galine ne mangio dua, ci n’armani quattro!!! Arivedecci ‘n salute! Pippo

Ricordando gli Anghiaresi 2 È uscita la raccolta delle poesie di Armando Zanchi che ricordano gli Anghiaresi scomparsi in questi ultimi tempi. È nelle nostre edicole.

10


LA PAGINA DELLA CARITAS Una storia per pensare - a cura di Laura Taddei

L'asta Ad una vendita all’asta, il banditore sollevò un violino. Era impolverato, graffiato e scheggiato. Le corde pendevano allentate e il banditore pensava non valesse la pena di perdere tanto tempo con il vecchio violino, ma lo sollevò con un sorriso. -Che offerta mi fate, signori?- gridò. -Partiamo da 50 euro. -Cinquantacinque!- disse una voce. Poi sessanta. -Sessantacinque!- disse un altro. Poi settanta. -Settanta euro, uno; settanta euro, due; settanta euro... Dal fondo della stanza un uomo dai capelli grigi avanzò e prese l’archetto. Con il fazzoletto spolverò il vecchio violino, tese le corde allentate, lo impugnò con energia e suonò

una melodia pura e dolce come il canto degli angeli. Quando la musica cessò, il banditore, con una voce calma disse: -Quanto mi offrite per il vecchio violino?- e lo sollevò insieme con l’archetto. -Cinquecento-E chi dice mille euro? -Mille!-E chi dice millecinquecento? -Aggiudicato!- disse il banditore. La gente applaudì, ma alcuni chiesero: -Che cosa ha cambiato il valore del violino?- Pronta giunse la risposta: -Il tocco del Maestro!

Se in qualche circostanza della vita ci si ritrova come vecchi violini, inutili, impolverati, graffiati e scheggiati, niente paura. Abbiamo una certezza: siamo in grado di fare cose meravigliose. Basta “il tocco del Maestro”! La forza di Dio si manifesta pienamente nella debolezza, diceva S. Paolo. In questa società, invece, quasi con accanimento, risuonano intorno a noi gli inviti alla forza, all’opportunismo, al farsi spazio da soli: quasi che il valore di una persona dipendesse dal livello di arroganza con cui si impone agli altri e come se il pensare prima di tutto, se non esclusivamente, a sé stessi, fosse divenuto un diritto indiscutibile. Occorre per questo ripresentare proprio l’originaria provocazione evangelica della debolezza, del servizio, della stessa fragilità umana che, proprio in quanto tale, trova in Dio la sua vera e solida forza. Riconoscere il nostro limite ci fa sconfiggere l’orgoglio e la superbia, i più grandi pericoli per un cristiano. Accorgersi di essere poveri e bisognosi ci fa vivere nell’umiltà, attira l’amore e la misericordia di Dio e ci fa ricercare il rapporto con il nostro prossimo con uno sguardo di benevolenza e amore reciproco. L’amore tende alla reciprocità, alla comunione, ad essere tutti un cuor solo e un’anima sola, ad avere tutti lo stesso pensiero. Quindi se non c’è un unico pensiero c’è disunità alla quale bisogna riparare. Guardiamo come vivevano i primi cristiani. S. Paolo diceva loro: Per tanto vi esorto, fratelli, nel nome del Signore Gesù Cristo, a pensare tutti alla stessa maniera, perché non vi siano in mezzo a voi divisioni, ma siate perfetti nello stesso pensiero e nel medesimo sentimento. Essere un’anima sola consiste nell’avere un solo modo di pensare e di sentire che è quello di Gesù, non solo sui punti dottrinali ma in tutta la vita nella sua pratica cristiana. Già Paolo VI, pur ammettendo la pluralità nei modi, metteva in guardia dai pluralismi di contenuti e Giovanni XXIII affermò che non deve esserci un soggettivismo di opinioni che comprometterebbe l’identità della fede. Gli ultimi due Papi molte volte si sono espressi sui pericoli del relativismo che porta a pensare che non esiste una sola verità, ma che ogni opinione è valida e che quindi, nell’etica, ogni cosa è lecita. Ci si chiede come è possibile che oggi, fra tanti che si dicono cristiani, ci siano miriadi di opinioni diverse anche su questioni fondamentali per la fede. Il cristiano non è colui che insegue il mito della forza e del successo a tutti i costi, ma colui che, non confidando nella sua forza ma in quella di Dio, sceglie di seguire liberamente e semplicemente il Magistero della Chiesa, Mater et Magistra, e può dire con S. Paolo: Quando sono debole è allora che sono forte. Luigi Garzi, Predicazione di San Paolo, Roma

11


Fotocronaca Prigionieri Martedi 6 febbraio, in località Molinello, il reduce caporal maggiore Alessandro Del Pia ha avuto la possibilità di incontrare il compagno e commilitone Giovan Battista Chimenti di Sansepolcro. I due ottantanovenni si sono riabbracciati dopo decenni di lontananza e l’occasione ha dato loro la possibilità di rivivere e ricordare i momenti della prigionia tra nord-Africa e Medio Oriente (Libia, Iraq, India), emozionando i presenti di fronte a storie che, molto spesso, sembrano così lontane... All’incontro ha preso parte pure il Tenente Prof. Armando Lombardi di Città di Castello che recentemente ha pubblicato una raccolta di appunti risalenti al periodo della sua prigionia: “Spigolature di Guerra e di prigionia. 1940-1947”. Un ringraziamento per la particolare iniziativa va al compaesano Bruno Mangoni che si è spontaneamente impegnato a prendere contatti con le persone che hanno poi partecipato all’incontro. Monica Gnaldi Coleschi

La pulenda di castagne Ospite in casa della Speranza Maggini del Ponte per la spezzatura del maiale eseguita con perizia da Remo dei Caroni, c’è stata l’occasione per rinnovare la procedura della polenta (o pulenda) di castagne. Eccola. Si mette al fuoco l’acqua e quando bolle ci si mette la farina, di quella buona, a seconda di quanta se ne vuol fare. Si fa bollire quindici o venti minuti e poi si toglie l’acqua superflua (e qui l’esperienza è necessaria), ci si mette un po’ di sale fino sopra e poi si ruma alla svelta con un rasagnolo. Si fa alla svelta in modo che non faccia carucoli. Deve avere la giusta consistenza, né troppo dura né troppo molle. Si raduna tutta la pulenda insieme e quindi si rimette al fuoco qualche minuto perché così si stacca meglio dal paiolo. Quindi si rovescia sulla spianatoia e, dopo qualche minuto, si può affettare con un filo di refe. Si mangia soprattutto con la roba del maiale o che siano fegatelli o rigatino abbrustolito o migliaccio. Si può mangiare anche con la ricotta. Nella foto la Speranza mentre osserva e accudisce la sua ben riuscita pulenda di castagne.

Carnevale Quando si dice Carnevale si intende l’ultimo giorno del carnevale. Sono, anche se sarebbe meglio dire erano, dei momenti che vanno ricordati fino all'anno successivo. Il Gruppo del Ciccicocco si è mosso compatto martedì 20 febbraio visitando alcune famiglie di San Leo, Micciano e Tavernelle portando l’allegra musica e gli stornelli tipici di questo periodo. Il Sambudellaio ha fatto la sua parte con la canna da cui pendeva il prelibato insaccato e che dei vivaci ragazzi cercavano di agguantare con la bocca, senza l’aiuto delle mani. Ad Anghiari il gruppo ha girovagato per il Borgo della Croce, la piazza, il Terrato e zone adiacenti per terminare a Tavernelle dove, al Centro famiglia, si è conclusa la giornata con tanto di maccheroni spenti d’ova ed altri cibi preparati dalle donne del posto. Non sono mancate evidentemente le castagnole offerte da varie persone. Un ringraziamento alle famiglie e ai negozianti che generosamente non ci hanno fatto mancare la loro offerta e le cibarie.

12


NOTE DALLA MISERICORDIA a cura di Massimo Redenti

5 x 1000

Le vostre offerte fino a febbraio

alla tua Confraternita di Misericordia

AcquistiFelicinoeLiliana Agostinelli Concetta - i familiari alla memoria Anonimo (dpa) Anonimo (me) Bacci Ivana Baldelli Luigi - in memoria di Bernardini Dina Bartolini Tognetti Delia (Pisa) - in memoria di Veri Paolino Bartolomei Fernanda Bergamini Giuseppe Bernardini Dina Frulloni - i familiari alla memoria Boriosi Grazia - in memoria di Nocentini Severina Boriosi Rina - in memoria di Nocentini Severina Bruschi Ivano - in memoria della mamma Ginetta Camaiti Derna Cambi Claudio - in memoria di Cambi Marcello e Maggini Rosa Capacci Zaira - la famiglia Giorgeschi alla memoria Chiarini Mery - in memoria di Marinari Edoardo Chieli Francesco e Sergio Coleschi Iolanda - i familiari alla memoria Di Lauro Laura Donati Sarti Fabiana Dragoni Mirella Fegadoli (famiglia) Gattaponi Mario Ghignoni Bruno - i familiari memoria Giabbanelli Igino Giornelli Adriana Giovacchini Renata e Pallini Ada Lazzerelli Iole - i familiari alla memoria Locci Rina Magri Angelo Mazzoni Rita - in memoria di Agostinelli Concetta Mearini Mario - i familiari alla memoria Minelli Terzilia Nocentini Severina Boriosi - i familiari alla memoria Omarini Alessandra Paci Marianna e Luciano - in memoria di Veri Paolino Puleri Antonio - i familiari alla memoria Raffaelli Benito Scartoni Loris - le famiglie Scartoni e Valbonetti alla memoria Senesi Mario Veri Mario e Crocioni Denis Veri Paolino - i familiari alla memoria Un ringraziamento a tutti Voi

AIUTARCI NON TI COSTA NULLA La Legge Finanziaria 2007 prevede anche per quest’anno la possibilità di destinare il cinque per mille delle tue imposte alla Misericordia di Anghiari, in quanto organizzazione non governativa senza fine di lucro, iscritta all’Albo dell’Agenzia delle Entrate. Non ti costa nulla Infatti non è una tassa in più, ma sei tu che decidi a chi destinare il cinque per mille. È una quota di imposte a cui lo Stato rinuncia per destinarla alle organizzazioni no-profit per sostenere le loro attività. Come si può destinare il 5 per mille alla tua Misericordia? I modelli per la dichiarazione dei redditi CUD, 730 e UNICO contengono uno spazio dedicato al cinque per mille, in cui puoi firmare ed indicare il codice fiscale della Misericordia di Anghiari 82000890515 nella sezione relativa al “sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale…” Non è un’alternativa alla scelta dell’otto per mille alla Chiesa Questa scelta del cinque per mille a nostro favore non determina maggiori imposte da pagare e non è alternativa alla scelta di destinazione dell’otto per mille per la Chiesa Cattolica. Si tratta quindi di due scelte compatibili, ed invitiamo a sottoscriverle entrambe. Non perdere l’occasione di aiutare la tua Confraternita di Misericordia con una firma; senza ulteriori impegni, ciò è possibile. Chiedilo al tuo commercialista. IL GOVERNATORE Massimo Redenti

50 70 40 50 5 20 50 50 20 555 25 50 70 10 150 100 20 30 180 30 10 5 50 200 369 100 20 30 250 40 30 30 435 40 205 10 25 433 10 250 50 18 110

Che Dio ve ne renda merito

I nuovi iscritti al 28 febbraio 2007 Bartolini Mario, Bilancetti Francesca, Crocioni Denis, Del Barba Nara, Dini Giuseppina, Fegadoli Chiara, Fegadoli Giuseppe, Galardini Elia, Gennaioli Gisella, Gigli Siria, Guadagni Maria, Mearini Gina, Memonti Vasco, Nocentini Giuseppa, Omarini Alessandra, Poggini Carla, Rosadi Giuseppe, Roselli Vasco, Salvi Renata, Tranchini Antonio, Tricca Sonia, Veri Mario, Zanelli Michele. A tutti loro il nostro più fraterno ringraziamento

13


Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it

e.mail: info@fratresanghiari.it

ALCUNE RIFLESSIONI TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO con un caloroso invito a tutti i giovani anghiaresi a diventare la vera forza del gruppo! Quando nel lontano 1976 la signora Mara Calli, con un generoso atto di volontariato per il quale le saremo sempre riconoscenti, volle fondare anche nel nostro paese un gruppo donatori di sangue “Fratres”, forse non immaginava che la sua “creatura” sarebbe cresciuta così sensibilmente da arrivare a coinvolgere oggi una cospicua fetta di popolazione anghiarese, circa 900 persone tra donatori e soci sostenitori. Purtroppo l’improvvisa scomparsa della signora Calli non ci ha permesso di accoglierla quale gradita ospite delle varie manifestazioni organizzate nel corso del 2006 in occasione dei festeggiamenti del trentesimo anniversario del gruppo. Ce la vogliamo comunque ricordare come quando, presente ad una delle nostre ultime assemblee sociali, ci era apparsa sorridente e orgogliosa dei frutti che il suo lungimirante gesto aveva prodotto nel corso degli anni. Infinita riconoscenza vada giustamente anche a tutti i presidenti ed altri benefattori che, accogliendo la “sfida” lanciata dalla signora Calli, si sono da allora fino ad oggi alternati alla guida del gruppo, prodigandosi con generosità alla sua crescita, spendendo molto del loro tempo e delle loro energie. È evidente che tutto l’impegno profuso da queste persone non avrebbe portato a niente senza la generosa risposta di molti volontari che, accogliendo l’invito a voler donare il proprio sangue, sono da sempre i veri protagonisti del gruppo, la sua linfa vitale. Grazie infinite dunque a tutti coloro che ne hanno fatto parte e a quelli che continuano ad alimentarne l’operato con le loro donazioni, autentico gesto di umana solidarietà e di amore cristiano. Un doveroso ringraziamento anche a quanti pur non potendo donare il loro sangue, sono comunque di grande supporto al gruppo come soci sostenitori.

FAT T I

UN

Per merito dell’impegno costante dei nostri donatori anche il 2006, in linea con l’andamento degli anni precedenti, si è concluso vantando al suo attivo un numero complessivo di quasi 600 donazioni. Il fatto che ultimamente si continui a mantenere pressoché costante una simile media di donazioni per anno dimostra che si realizza sempre un discreto ricambio tra le file dei nostri volontari. Infatti un numero consistente di persone è costretto ad abbandonare ogni anno le donazioni per motivi di salute o per il raggiungimento del limite massimo di età consentito per effettuarle. Per fortuna l’attività del gruppo non ne risente molto grazie alle nuove adesioni che tempestivamente sopraggiungono a compensare queste defezioni naturali. Abbiamo notato però che tra i nuovi donatori che il gruppo continua con grande soddisfazione ad accogliere non sono molti i giovanissimi. Per questo motivo è soprattutto a voi ragazzi che vorremmo rivolgere il nostro più caloroso invito a diventare la vera grande forza del gruppo, il suo fiore all’occhiello. Non è grandioso pensare che un gesto poco impegnativo come quello di donare un po’ del proprio sangue sia in grado di salvare la vita ad altre persone che ne hanno un bisogno estremo per sopravvivere a malattie, incidenti, trapianti o altri interventi? Non pensate che valga almeno la pena tentare di compiere nei confronti di chi soffre un atto d’amore così grande da ripagare infinite volte lo sforzo limitato che la donazione comporta? In fondo si tratta di poco più di un’analisi del sangue un paio di volte all’anno! Diventare donatori di sangue o comunque collaboratori di qualsiasi altra associazione di volontariato potrebbe anche permettervi di smentire concretamente tutti quelli che, visti gli incresciosi fatti di cronaca nazionale che coinvolgono spesso molti vostri coetanei, ritengono che facciate parte di una generazione superficiale, fragile, senza grandi valori in cui credere. Voi avete delle potenzialità enormi, siete il futuro, l’entusiasmo, la freschezza, il coraggio… Non lasciate allora che tutte queste vostre ricchezze vadano sprecate, mettetele a frutto ricordandovi ogni tanto anche di quelli che soffrono e hanno bisogno di voi. Vi aspettiamo numerosi! Sara R.

R E GA L O : D O N A !

Donare sangue è un grande regalo che fa bene agli altri e anche a te. DIVENTA ANCHE TU UN DONATORE DI SANGUE FRATRES ! Per saperne di più contattaci alla nostra mail elettronica o telefonaci ai numeri 0575/789577 (Sede), 3395323663 (Pietro), 3337174434 (Franca), 3381484889 (Fabiano). TI ASPETTIAMO !!!

14


...dal Gruppo Fratres

L’ANNUALE APPUNTAMENTO CON L’ASSEMBLEA a confermare i già ottimi risultati degli ultimi anni, nonostante le note vicende occorse al centro trasfusionale di zona, avvicinandosi alla rispettabile soglia delle seicento donazioni, grazie al rinnovato impegno dei suoi 385 donatori attivi ed all’arrivo di 24 giovani nuovi volontari. Sono poi seguiti brevi interventi sia degli ospiti che dei soci presenti, con i quali è stata riconosciuta la validità dell’azione sociale intrapresa e richiesto al direttivo del gruppo una continua attenzione affinché certe discutibili decisioni della direzione sanitaria provinciale non ricadano negativamente sulle modalità di accesso dei nostri volontari al centro trasfusionale di zona. Sono stati poi illustrati dal segretario economo del Gruppo, Alessandro Bivignani, i bilanci consuntivo 2006 e preventivo 2007 che successivamente l’assemblea ha approvato all’unanimità. In ultimo si è proceduto, tra gli applausi dei presenti, alla premiazione del volontario Parreschi Matteo a cui è stata conferita la medaglia d’argento per aver raggiunto le trenta donazioni. Si concludeva così questo annuale appuntamento societario che da sempre vuol essere più che il doveroso assolvimento di un obbligo statutario, un ulteriore momento di fraterna aggregazione tra i componenti della grande famiglia anghiarese dei Fratres, le cui finalità sono così chiaramente sintetizzate nel motto del donatore di sangue “Una stilla del mio sangue per un palpito del tuo cuore”. Orteip ‘07

Momento fondamentale per la vita dell’associazione anghiarese dei Donatori di Sangue Fratres, quello di sabato 3 marzo, durante il quale si sono ritrovati insieme sostenitori, donatori attivi e simpatizzanti per l’annuale assemblea sociale ordinaria, presso la sala conferenze della locale Confraternita di Misericordia. Al tavolo della presidenza erano presenti, quali graditi ospiti, l’assessore comunale alle politiche sociali Giuseppe Ricceri ed il governatore della Misericordia Massimo Redenti. Ha aperto la seduta la consueta relazione del presidente in carica, Pietro Ganganelli, sulle attività sociali dell’anno appena trascorso, l’anno dei festeggiamenti per il trentesimo di fondazione, su quelle previste per l’anno in corso e sui risultati conseguiti in termini di donazioni effettuate. Anche questa volta il gruppo è riuscito

LE PROSSIME INIZIATIVE SOCIALI 2007 DEL GRUPPO FRATRES 1. L’UOVO DELLA SOLIDARIETÀ’- Sabato 31 Marzo e Domenica 1° Aprile : Piazza Baldaccio. I volontari del Gruppo Fratres vi aspettano per offrire UOVA DI PASQUA per conto dell’associazione di volontariato ANT-Italia, impegnata nell’assistenza domiciliare gratuita dei malati terminali. Quale migliore occasione per regalare il tradizionale simbolo della Pasqua e contribuire nello stesso tempo ad alleviare le sofferenze di chi è alle prese con la malattia!

Informazioni e prenotazioni presso ufficio Pro Loco ed uffici della Misericordia o telefonando ai numeri 3395323663 (Pietro), 3337174434 (Franca). Scadenza iscrizione 07/05/07. 3. FESTA ESTIVA DEL DONATORE DI SANGUE Venerdì 1 e Sabato 2 Giugno Venerdì 1- CONVEGNO su un tema di carattere sanitario: ore 21.00, sala conferenze della Misericordia. Sabato 2- “PREVENZIONE È …VITA”: Controllo gratuito di pressione, glicemia e colesterolo in collaborazione con l’ASL 8 e la Confraternita di Misericordia (Ore 10, piazza Baldaccio). Nel pomeriggio: PEDALATA ECOLOGICA in bicicletta ed attrazioni varie in Piazza Baldaccio. Dopo cena: tradizionale SPETTACOLO D’ARTE VARIA, con la partecipazione di famosi personaggi.

2. VIAGGIO TURISTICO di un giorno- Domenica 13 Maggio: “La Val d’Orcia ed il Monte Amiata”. Visiteremo: l’ Abbazia di Sant’Antimo, S. Quirico e Castiglione d’Orcia, Abbadia S. Salvatore e la cima del Monte Amiata, dalla quale ammireremo uno splendido panorama. Partenza ore 7 dal Campo della Fiera. Ritorno intorno alle ore 22.

VIAGGIO TURISTICO DI CINQUE GIORNI T O U R D E L L’ A U S T R I A. Da domenica 29 Luglio a giovedì 2 Agosto

Visiteremo: Innsbruck, Salisburgo (incantevole città natale del grande Mozart), la Valle dei Laghi (tanto preferita dalla principessa Sissi e da Francesco Giuseppe), Vienna con i suoi incantevoli monumenti ed infine il campo di concentramento nazista di Mauthausen. Informazioni e prenotazioni presso ufficio Pro Loco ed uffici della Misericordia o telefonando ai numeri 3395323663 (Pietro), 3337174434 (Franca) Scadenza iscrizione 15 aprile 2007

15

Nell'altra pagina il Centro trasfusionale. Qui sopra veduta di Vienna e, in alto, Assemblea 2007: il tavolo della Presidenza.


Cresima ad Anghiari Il prossimo tre maggio un nutrito gruppo di ragazzi della nostra Parrocchia riceverà il Sacramento della Cresima da parte del Vescovo Gualtiero. Assieme a loro ci saranno i ragazzi della vicina Parrocchia di San Leo. È dalla seconda elementare che si stanno preparando, vivendo settimanalmente gli incontri di Catechismo con la Iride e Giuseppe. Con questi due catechisti hanno vissuto momenti importanti come la loro prima Confessione e la loro prima Comunione, ma anche tanti altri piccoli momenti di vita che dopo sette anni di cammino rimarranno sicuramente a loro impressi. A tutti questi ragazzi vanno i più sinceri auguri in vista del loro importante appuntamento, augurando anche un fervido cammino di fede che essi faranno con le proprie famiglie dopo la Cresima.

La chiesa di Colignola Non tutti hanno presente la chiesa di Colignola. Si trova lungo il crinale che delimita il lato destro del torrente Chiassaccia, torrente che scende giù dall’Alpe di Poti e dal Monte Pian di Maggio (864 m.) passando di fronte al vecchio maniero di Pietramala, e visibile quando si scende verso Arezzo all’altezza di Mezzacosta. Ci si va da in cima alla Scheggia svoltando per Gello e Montemercole. Ultimamente la Diocesi è riuscita a realizzare un primo intervento con il rifacimento dei tetti e degli infissi, consolidamento generale dei fabbricati e possibilità di utilizzo di alcuni locali per accogliere una famiglia. Per i lavori di muratura ha operato la Ditta di Luciano Piomboni mentre la progettazione è opera di don Marco Salvi nella sua qualità di architetto coadiuvato dal geometra Alfredo Giovagnini di Tavernelle. La chiesa, ricca di storia, ha subito negli ultimi anni un notevole depauperamento delle opere d’arte e delle suppellettili per l’abbandono della popolazione del posto che era una naturale difesa del patrimonio della Comunità. Dalla visita apostolica del 1583 apprendiamo che la chiesa era parrocchiale sotto il titolo di San Giorgio e di patronato di Francesco della nobile famiglia di Alberto Barbolani dei conti di Montauto. È rettore don Nicola decano della cattedrale di Arezzo e la cura spirituale è tenuta dalle suore di Santa Margherita di Arezzo. Pur essendo parrocchiale essa era tenuta dal rettore assie-

me alla chiesa di San Niccolò a Gello e gli abitanti sono definiti genericamente popolo di Gello, sono divisi in quattro agglomerati e si recano indifferente nell’una o nell’altra chiesa. Comunque sia la chiesa ha la sua rendita ed è tenuta abbastanza bene anche se è priva di pavimento; ma sono già pronti i mattoni per la sua pavimentazione. Ha un unico altare a cui manca però l’icona e non vi è nessun ornamento. Le suppellettili hanno bisogno di essere rinnovate.

○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

M’illumino di meno

È questa l’iniziativa tenuta da una emittente radiofonica della Rai: Katerpillar. Si tratta, almeno per un giorno, di spegnere le luci inutili. Sono quelle accese nei locali della casa in cui non c’è nessuno o sono quelle luci delle quali non c'è necessità e se ne potrebbe fare benissimo a meno. Anche le amministrazioni comunali partecipano all’iniziativa spegnendo questa o quella serie di luci che servono magari

16

per illuminare un palazzo o delle mura o qualcosa di simile. Anche Anghiari, così ho sentito alla radio, ha partecipato spegnendo per un’oretta le luci della zona del Campo della Fiera. Ritengo che si potrebbe rendere questo esperimento più assiduo tenendo spente in alcuni giorni o periodi dell’anno alcune luci che sono esteticamente utili ma delle quali si potrebbe fare tranquillamente a meno senza nulla togliere alla bellezza del paese e alle necessità dei cittadini.


PIA SOCIETÀ DEL GESÙ MORTO Anghiari ORARI DELLA SETTIMANA SANTA 2007 Venerdì 30 marzo Ore 18,30 Traslazione del Gesù Morto dalla Propositura nella chiesa di Sant'Agostino. Sono invitati i Confratelli delle Compagnie della Misericordia e di Sant'Antonio. 1 aprile: DOMENICA DELLE PALME Ore 9,30 S. Messa presso la chiesa di Badia. Ore 10,45 S. Messa in "Passione Domini". Presso la piazzetta della Badia benedizione delle Palme per la Processione fino alla chiesa di Propositura, dove proseguirà la liturgia. 2 aprile: LUNEDÌ SANTO Dalle ore 21 presso il Santuario del Carmine, Sacramento della Riconciliazione (confessioni). 5 aprile: GIOVEDÌ SANTO Ore 16 a Tavernelle S. Messa “in coena Domini” con il rito della Lavanda dei piedi. Ore 18,30 in Propositura S. Messa Solenne "in coena Domini" con il rito della Lavanda dei piedi. Al termine della Messa ci sarà la reposizione del SS. Sacramento per l'adorazione personale fino a mezzanotte. Seguirà la visita in preghiera alle chiese del paese che rimarranno aperte fino a tarda notte. Ore 21 in Propositura momento di preghiera comunitaria. 6 aprile: VENERDÌ SANTO Ore 11.30 Prima Processione dalla Chiesa di S. Agostino alla Propositura. Un invito particolare è per i bambini e i ragazzi: Itinerario: Piazza Mameli, via Taglieschi, via del Fosso, Propositura. Ore 12 Recita dell’Ora media in Propositura. Ore 15 a Tavernelle adorazione della Croce. Ore 19 in Propositura Solenne Celebrazione della Passione del Signore. Segue la Processione con il simulacro del Gesù morto. L’itinerario sarà il seguente: Propositura, via XXV Luglio, Via Garibaldi, piazza del Borghetto, piazza Baldaccio, Via Matteotti fino in cima alla Croce. Sosta e benedizione del paese. Ritorno fino alla Fonte e per via Corsi si ritorna alla chiesa di Sant’Agostino dove nella piazzetta antistante terminerà la Processione. 7 aprile: SABATO SANTO Dalle ore 15 Confessioni ad Anghiari e Tavernelle Ore 22 Veglia e S. Messa a San Lorenzo Ore 23.30 in Propositura e a Montauto Veglia Pasquale "in Resurrectione Domini" 8 aprile: PASQUA DI RISURREZIONE S. Messe secondo l'orario festivo. 9 aprile: LUNEDÌ DELL'ANGELO Festa a Santo Stefano: S. Messa alle ore 11. Al termine ci recheremo alla Maestà della Vittoria per la benedizione dei campi. 15 aprile: DOMENICA IN ALBIS Da Micciano, circa le ore 15,30, pellegrinaggio verso il Santuario del Carmine dove, alle ore 16,30, verrà celebrata la S. Messa con affidamento alla Madonna del Carmine con la consacrazione dello Scapolare.

17


Dalle nostre Parrocchie La Pasqua a cura di don Quinto Giorgini

Festa di S. Antonio

Il 1° aprile è la Domenica delle Palme. In questa domenica l’invito è in particolare per i giovani a partecipare ai riti della Domenica delle palme che vengono fatti in piazza, di fronte alla canonica, verso le ore 11, da dove, processionalmente verrà raggiunta la chiesa arcipretale per la celebrazione eucaristica. Nel pomeriggio, iniziando alle ore 3, si principiano le quarant’ore nei giorni 1, 2 e 3 aprile. Sono promosse soprattutto dalla Confraternita del SS. Sacramento e due confratelli a turno sostano in preghiera davanti al Santissimo. Sono questi giorni nei quali invitiamo i fedeli alle confessioni pasquali. Mercoledì Santo, nel pomeriggio, l’ufficio delle confessioni, dalle 16 alle 18, presso la chiesa di Padonchia. Il Giovedì, Venerdì e Sabato Santo viene svolto in due delle nostre chiese. In quella di Monterchi Giovedì 5 aprile alle ore 18 con la S. Messa in Coena Domini. Venerdì 6 allo stesso orario la S. Messa in Passione Domini. A questa farà seguito la solenne processione del Venerdì Santo. La partenza è prevista alle ore 21 dal Monastero delle Benedettine, anche se quest’anno non sarà presente la Comunità di Betania e, a causa dei lavori, non ci saranno celebrazioni in quella chiesa. Quindi la processione salirà lentamente verso il paese e le Via Crucis saranno accompagnate dai quadri dei momenti più significativi della passione di Gesù per giungere alla chiesa di San Simeone. La notte di Pasqua alla 10,30 confessioni e quindi la Messa in Resurrectione Domini. Il giorno di Pasqua le Sante Messe seguono l’orario festivo mentre il Lunedì di Pasqua, presso la chiesa di San Biagio a Pocaia, ci sarà la Messa del perdono con S. Messe dalla 8 a mezzogiorno. Nella prossima primavera in maggio e giugno abbiamo diversi matrimoni. Alcuni di loro si sposano sia a Monterchi che a Padonchia mentre altri si sposano ad Anghiari per legami con quella località. Nel mese di maggio, dopo cena, vengono celebrate le funzioni mariane con questo orario: prima di cena presso la chiesa di San Simeone a Monterchi e dopo cena presso il Santuario della Madonna Bella a Pocaia.

Domenica 21 gennaio 2007 presso la parrocchia di Micciano si è svolta la festa di S. Antonio abate. Ormai come vuole la tradizione questo momento è vissuto in maniera particolarmente solenne nella nostra comunità parrocchiale e ciò affonda le sue origini nel tempo. Raccontano gli anziani che, questa giornata, dedicata al santo protettore delle campagne, rappresentava, anche molti anni fa, un importante momento di incontro e di fraternità. Così ,certe manifestazioni di fede, come la benedizione del pane e dei mangimi per gli animali, sono rimaste inalterate nel tempo e, questi gesti, così profondamente autentici nel loro significato, offrono ancora oggi un motivo di riflessione anche sulla straordinaria figura di S. Antonio abate. Il suo modello di santità al quale ogni cristiano dovrebbe tendere si riconduce alla chiamata forte, decisa, inequivocabile di Gesù : “Vieni e seguimi…” S. Antonio, centinaia di anni fa, rispose con fermezza alla “proposta” di Gesù e così la contemplazione e la preghiera divennero i valori fondamentali della sua lunghissima esperienza di vita terrena trascorsa in gran parte nel deserto. Durante le celebrazioni liturgiche le parole del sacerdote hanno sottolineato più volte questo aspetto che può rappresentare un motivo di riflessione per tutti noi, oggi, sempre attratti e forse anche un po’ distratti dalle innumerevoli tentazioni del mondo. Nel mezzogiorno di questa bella giornata, quasi primaverile, il piazzale della Chiesa brulicava di tanti animali, ai quali è stata impartita una particolare benedizione . Dopo il pranzo per i parrocchiani, consumato in un noto ristorante locale, la giornata è proseguita con uno spazio tutto dedicato ai bambini e ai genitori delle parrocchie di Anghiari e Micciano. La guida attenta e puntuale di Norma (che ringraziamo…) ha permesso lo svolgimento di bellissimi canti intervallati da poesie recitate dai bambini che ci hanno fatto riflettere sui temi universalmente validi e sempre attuali: la pace, l’amore, la solidarietà, l’amicizia. Dopo un simpatico TG Motina che ha aggiornato i presenti sulle news relative alla frazione, il pomeriggio è continuato sulle note dei 90Fever, gruppo giovanile musicale tutto anghiarese. L’estrazione della tombola e della sottoscrizione a premi ha concluso questa giornata vissuta all’insegna della fraternità. Concludendo non possiamo certo fare a meno di ringraziare tutte le attività commerciali del nostro territorio per averci sostenuto con grande generosità. Un grazie particolare meritano sicuramente tutte le famiglie della nostra parrocchia che, con calore, affetto e disponibilità hanno offerto il loro contributo nella realizzazione di questa festa parrocchiale. A tutti va il nostro Grazie e... al prossimo anno!

I lavori al convento benedettino di Monterchi non sono iniziati abbiamo però avuto la visita di due eremiti di origine tedesca che hanno intenzione di venire ad abitare quaggiù per cercare di recuperare alla chiesa cattolica quei fedeli che per vari motivi hanno aderito alle teorie scintoiste piuttosto che buddiste. Questi eremiti sono delle persone che hanno vissuto in oriente dove, durante un periodo di ripensamento della fede cattolica, hanno fatto esperienza delle religioni orientali e adesso sono ancora più convinte nella fede cattolica e si servono della loro esperienza per questa opera missionaria. Siamo ancora al campo delle ipotesi comunque potrebbe essere una delle soluzioni che si prospettano per il convento delle Benedettine dopo che è terminata l’esperienza della Fraternità di Betania che si trasferirà definitivamente alle Vertighe. Questi eremiti vivono attualmente nella zona di Como e in occasione della loro visita sono stati accompagnati dalla superiora generale delle benedettine.

18

I festarini Moreno e Beppe


Ricordiamoci della Romana

Il pellegrinaggio del Crocifisso del Cimabue

Una preghiera speciale

La Comunità di Santo Stefano, rattristata dalla scomparsa della Romana, è vicina alla famiglia Mafucci e in particolar modo a Gastone, collaboratore instancabile delle iniziative della Parrocchia. L’omelia di don Marco, in occasione della S. Messa funebre, ha evidenziato in modo chiaro le doti e le qualità della Romana che, senza troppo clamore, teneva a che tovaglie e tutto l’occorrente per la Celebrazione fosse in perfetto ordine e pulizia, realizzando anche dei nuovi capi. La Romana naturalmente, con le altre donne, non è mai mancata, se non in questi ultimi tempi in cui la malattia glielo ha impedito, alla pulizia settimanale della chiesa. È questo attaccamento alla chiesa di Santo Stefano che le rendeva piacevole il tempo dedicato a questa attività, e ancora una volta la concretezza di un sevizio alla Comunità (anche così semplice come la pulizia della chiesa) è diventato il luogo dell’incontro con il Mistero. Possiamo dire che la Romana ci lascia l’esempio che anche dall’attaccamento verso la “propria” chiesa, uno può sperimentare la concretezza delle fede, che poi investe tutta la vita. Infatti l’entusiasmo del servizio non si limita di certo alla durata di questo, ma si riflette, inesorabilmente, in tanti aspetti della propria vita. La Comunità di Santo Stefano e i Festarini rinnovano la loro vicinanza all’amico Gastone, sempre attento alla vita ecclesiale di Anghiari. Ci rimettiamo tutti nella grande promessa che Cristo ci farà ritrovare tutti, un giorno, nella sua gloria. Per ora, in questa porzione di vita eterna, ringraziamo il Signore per la presenza di tante persone come la Romana che ci lascia additata una strada giusta per la vita.

di Valentina

Martedì 6 febbraio, anche la parrocchia di San Leo è stata tappa del pellegrinaggio del crocifisso del Cimabue. Un’assemblea di giovani e meno giovani raccolta in preghiera davanti al Crocifisso per ricordare il sacrificio estremo d’amore di Gesù compiuto per la nostra salvezza. In questa preghiera comune, è stato interpretato il messaggio di Benedetto XVI ai giovani per la Giornata Mondiale della Gioventù del 2008. Un appello diretto a tutti i cristiani e soprattutto alle nuove generazioni di tornare a leggere e meditare la Bibbia e a divulgare la parola del Signore in essa contenuta. Come dei veri e propri discepoli, perché questo è quello che siamo, così si intraprende quel cammino pieno di luce di cui parla anche Giovanni nel suo Vangelo, seguendo quella luce si alleviano le sofferenze di questo mondo e si intraprendono le scelte più giuste. Bella e significativa al riguardo la testimonianza di don Stanislao che del divulgare la parola del Signore ha fatto la propria ragione di vita prendendo i voti come sacerdote. La preghiera davanti al Crocifisso, rallegrata da canti e cori, ha dato a tutti coloro che vi hanno preso parte un grande arricchimento, un entusiasmo che ha propagato calore a tutti. Alla prossima occasione.

L'organo di Badia

Ore 17: presentazione del restauro dell’organo e rito di benedizione e inaugurazione. Ore 18: S. Messa domenicale. Suona all’organo il maestro Eugenio Becchetti. Ore 21: Concerto del maestro E. Becchetti.

Domenica 29 aprile 2007, nella chiesa di Badia, cerimonia di presentazione del restauro dell’organo antico realizzato da Andrea Feligiotti nel 1804. A destra il programma di massima.

Il Crocifisso dei giovani nella Comunità di Tubbiano

Il simulacro del Gesù Morto conservato nella chiesa di Tubbiano ed esposto nei giorni della Settimana Santa.

Martedì 6 febbraio la piccola Comunità di Tubbiano ha accolto il Crocifisso dei Giovani per un intenso momento di preghiera. Si sa, il Crocifisso avrebbe dovuto incontrare gruppi essenzialmente composti da giovani, ma abbiamo trasformato questa occasione di preghiera dei giovani in preghiera PER i giovani. E tanta gente del posto (qualcuno anche di San Leo) si è unito alla semplice celebrazione che ha visto la recita del S. Rosario meditando i misteri della vita di Gesù, e durante il canto finale è stata fatta l’adorazione del Crocifisso con l’incenso e con il bacio della croce. La Comunità ha sicuramente rafforzato la propria appartenenza all’unica Chiesa, e dietro l’accorato invito del nostro Vescovo, si è messa in preghiera affidando a Gesù e alla Madonna il destino delle giovani generazioni. Per la Settimana Santa non sono previste particolari celebrazioni, oltre a quelle della domenica. Nei giorni del triduo Pasquale sarà invece esposto il simulacro del Gesù morto per l’adorazione dei fedeli. È tradizione che la gente del posto porta dei fiori e delle piante come gesto di venerazione di Gesù, che è morto per i nostri peccati. Ricordiamo che i fiori e le piante resteranno in chiesa anche la domenica di Pasqua perché l’Altare diventi un vero e proprio “giardino della Resurrezione” e renda veramente speciale la festa della Pasqua.

19


Ad Anghiari riparte la storica sfilata

XXXIX Edizione del Carnevale della Gioventù Servizio di Paolo Rossi

ANGHIARI – È ritornata in paese dopo una pausa forzata, la tradizionale sfilata del Carnevale della Gioventù. La manifestazione è stata organizzata dall’omonima società anghiarese, capitanata dalla nuova Presidentessa Tiziana Buzzichini. L’appuntamento è andato in scena con ingresso libero Domenica 18 Febbraio riscuotendo un buon successo di presenze. In una lieta atmosfera rallegrata dalle note musicali suonate dalla locale Filarmonica Pietro Mascagni, dal simpatico spettacolo del gruppo ospite “I brutti di Piobbico” e dalle animazioni di Fantasilandia, lo stradone di Corso Matteotti ha fornito come negli anni migliori la cornice ideale all’incedere festoso dei carri allegorici. Allestiti anche i consueti stand gastronomici con le tipiche pietanze dei giorni di Carnevale, come salsicce alla brace, brustichino con aglio e olio, innaffiati da buon vino casereccio. Gli artefici di questa nuova occasione di festa paesana in maschera sono stati tutti i componenti volontari del sodalizio anghiarese dedito a festeggiare Re Giocondo. Anziani del gruppo e nuovi giovani si sono ritrovati ogni sera di Gennaio per recuperare, restaurare e tirare a lucido i carri necessari alla sfilata, rimasti fermi loro malgrado per un paio di stagioni in attesa di tornare ad assolvere al loro compito: far divertire i bambini, ma anche gli adulti. Il tipico trenino trainato dalla gloriosa locomotiva, mezzo divenuto ormai un classico del carnevale della Gioventù di Anghiari è così tornato a sferragliare per Piazza Baldaccio e Viale Gramsci, ospitando tanti bambini festanti. Il Carnevale della Gioventù va in scena nel borgo tiberino dal lontano 1968. Purtroppo nel 2005 il sodalizio si vide costretto ad annullare tutte le sfilate, alcune delle quali a cavallo degli anni ‘80 e ’90 furono memorabili per

l’afflusso di persone: eccezionale! Tra le ragioni principali dell’annullamento della festa nei tempi recenti spiccava la mancanza di un capannone laboratorio che permettesse sia lo stoccaggio che la manutenzione dei carri allegorici, oltre alla possibilità di progettarne di nuovi in un luogo permanente adatto allo scopo, fruibile da tutti gli appassionati e da quanti desiderassero fornire il loro contributo d’idee. Anche se il problema non è stato risolto in maniera integrale forse si è finalmente vicini ad una soluzione definitiva in grado di soddisfare le esigenze dell’associazione. Inoltre l’entusiasmo e la volontà dei vecchi e nuovi componenti la Società del Carnevale, guidati dalla vivace Tiziana Buzzichini, ha permesso di realizzare i festeggiamenti nel rispetto della migliore tradizione carnevalesca. Nella mattinata di Martedì 20 Febbraio una sfilata è stata appositamente dedicata a tutti i bambini e agli scolari della Scuola d’Infanzia e della Scuola Primaria del paese. In piazza tre lunghi variopinti convogli ferroviari hanno scarrozzato i più piccoli in maschera, tutti impegnati a lanciare i coriandoli forniti dall’organizzazione.

In alto a destra il gruppo dei lavoranti con il Presidente Buzzichini e, a sinistra, un momento dei preparativi dei carri. (foto Paolo Rossi) Qui sopra: la sfilata è al culmine con la simpatica iniziativa del lancio dei Dollari dal nostrano Paperone. (foto Emmedipì)

20


Mamma

Empoli, il Beato Bartolomeo e il mercato

Mamma dolcissima, quanto mi manchi! Quanto mi manchi! Se chiudo gli occhi ti vedo sulla poltrona accanto al camino. Vedo il tuo bel volto sereno, disteso; vedo i tuoi dolci occhi, sempre più piccoli, ma sempre espressivi, penetranti. La mia mano si allunga per accarezzarti ma non ti raggiunge e resta sospesa nell’aria.

Che c’entra il beato Bartolomeo Magi di Anghiari con il mercato? I fatti: La giornata prometteva caldo primaverile. Alle otto e mezzo la partenza puntuale da Anghiari alla volta della cittadina di Empoli, nel giorno noto a molti per la “festa della donna”, ma che in realtà, per i più arguti, è l’anniversario della morte del Beato Bartolomeo Magi d’Anghiari. Non potendo far passare nel dimenticatoio tale ricorrenza, una piccola delegazione anghiarese composta da Mario Del Pia, Alessandro di Tavernelle e don Marco ha inteso dare lustro all’otto marzo, visto che è oramai partita l’idea di valorizzare la figura di questo Beato Anghiarese, e visto e considerato che Mario non avrebbe voluto perdere il mercato di Empoli che si dice particolarmente animato. L’appuntamento era per la S. Messa alle ore 11 nella chiesa di Santa Maria a Ripa, ad Empoli. Lì ci sarebbero dovuti essere il parroco attuale Padre Lorenzo, il dottor Michelucci, esperto di storia locale e una parte di popolo empolese. Al nostro primo arrivo ad Empoli ci siamo resi conto che ad Empoli il mercato c’era proprio di giovedì! E Mario si è immaginato che le donne avrebbero sicuramente preferito il vivace mercato , che oltre a svolgersi in riva all’Arno, era accompagnato da uno splendente sole primaverile. Invece il Beato ha fatto il miracolo e alle 11 la chiesa era piena di gente, in particolare di quelle donne che, rinunciando alle compere settimanali, hanno preferito incontrare la simpatica delegazione di Anghiari. Quindi foto ricordo in sacrestia con i due Sacerdoti e la celebrazione della S. Messa, preceduta da una breve introduzione sulla storia del Beato e conclusa con l’invito di Padre Lorenzo ad approfondire il legame tra le nostre due cittadine. La cose si renderà possibile, pensiamo, il prossimo 29 agosto. Dopo la cerimonia non potevamo perderci come tappa fondamentale della nostra visita il mercato di Empoli. Non disdegnando una solare girata tra i vari banchi, la nostra attenzione si è fermata in un banco che ha dato a don Marco lo spunto per rinverdire i suoi ricordi di gioventù universitaria e illustrare alcune delle prassi che lo hanno accompagnato fino alla soglia della laurea. Ricordando le colorite colazioni prima di entrare in facoltà a Firenze, il nostro Proposto ci ha invitato ad assaggiare il noto panino con il lampredotto. Prima un po’ d’esitazione, poi finalmente ci ha convinto e l’esperienza è stata indubbiamente positiva. Il gustoso momento è stato anche immortalato dalla fotocamera di Mario (la foto però l'ha scattata un giovane di passaggio). Ora, se i nostri amici Empolani (o Empolesi) ricambieranno la visita il prossimo 29 agosto dovremo anche noi fare una degna accoglienza, prima alla Messa e poi con un momento di ristoro. Ma, vista la felice coincidenza con la data, ce la caveremo degnamente con una fetta di cocomero!

Mamma, “Chombolino” mio bello, quanto mi manchi! Quanto mi manchi! Se chiudo gli occhi ti vedo sul nostro lettone girata sul lato sinistro, i tuoi occhi mi cercano, mi dicono: “Vieni”. Mi stendo accanto a te, le mie mani avvolgono il tuo viso e mi accorgo che non solo tu sei la mamma più bella del mondo, ma anche la più dolce, la più tenera. Mamma, “Chopino” mio d’oro, quanto mi manchi! Quanto mi manchi! Se chiudo gli occhi ti vedo quando, ancora nel pieno delle tue forze, al mattino, appena alzata, venivi in cucina e, fermandoti davanti alla finestra, lo sguardo fisso sulla chiesa, facevi il segno della croce e pregavi. Che bell’insegnamento Mamy bella! Tu avevi “sapore” d’Infinito! Mamma, Mamma, Mamma, quanto mi manchi! Quanto mi manchi! Se chiudo gli occhi ti vedo in ogni angolo della casa e fuori casa, allora ti canto ancora le “nenie” che ti cantavo ogni giorno la momento della colazione, al bagno, a pranzo, durante le passeggiate cucina-camera: “... La Gina del Cocci di Serafino aveva un bel bambino un bambino bello, bello: Azelio, che era mio fratello. La Gina del Cocci di Serafino è la mia mamma bella, più bella di una stella, della stella del mattino, la mia mamma è un “Tesorino”...

21

Mamma adorata, sì, tu mi manchi tanto, tanto. Mi mancano le tue carezze, i tuoi “bacini sussurrati”, il tuo tenermi stretta, stretta, ma è pur vero e sono certa che tu lo vedi, sono serena e dico “FIAT...” Ogni giorno ringrazio Dio per avermi dato La possibilità di vivere questi (preziosi) anni fianco, fianco a te; giorno e notte. Tu non potevi più parlare, ma trovavi sempre il modo di comunicare con me: mi trasmettevi tanto amore e mi hai insegnato ad amare. Grazie. Grazie, Mamma mia bella.


Da Tavernelle

Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Catechismo: avanti tutta!

Tavernelle 1 – Anghiari 1: le distanze si accorciano

Prosegue senza sosta il cammino dei ragazzi del catechismo. Il 5 febbraio, in occasione dell’arrivo del Crocifisso dei Giovani (vedi foto), i bambini e le catechiste hanno preparato il gesto dell’accoglienza davanti alla chiesa di Tavernelle. Successivamente si sono fermati davanti al Crocifisso per un momento di preghiera. Sempre in febbraio, invece, c’è stato il carnevale dei bambini che si è svolto al Cenacolo di Montauto, con grande partecipazione di maschere. Poi è iniziata la Quaresima, e Suor Astrid insieme alle catechiste hanno proposto le stazioni quaresimali per i ragazzi, ad imitazione di quelle che le nostre parrocchie propongono ogni giovedì sera. Lo spirito è sempre quello: evidenziare uno degli aspetti della Quaresima e fermarsi (statio = fermarsi). Ne sosnso un esempio le opere di Misericordia. E i ragazzi di Tavernelle hanno quindi svolto alcune di queste opere ogni lunedì: una volta incamminandosi verso il cimitero di Galbino, un’altra volta andando a trovare gli anziani e così via. Da non dimenticare che ogni primo lunedì del mese invece del “solito” catechismo, i ragazzi si ritrovano al Cenacolo di Montauto assieme alle loro famiglie per fare una catechesi insieme ai propri genitori. Insomma, un cammino fervido e ricco. Alcuni frutti li vedremo il prossimo 3 maggio, quando i ragazzi della seconda media riceveranno il Sacramento della Confermazione. Ve li presentiamo:

Sembra il risultato di una partita di calcio con il relativo commento sull’evidente pareggio. Invece con questo simpatico titolo vogliamo rendervi partecipi della iniziativa del “Ciccicocco” che si è svolta – eccezionalmente – l’ultimo di carnevale. I bravi ragazzi di Anghiari che tutto il giorno hanno vagato nelle case di Anghiari e dintorni hanno terminato il loro viaggio nella frazione di Tavernelle dove hanno allietato alcune famiglie con i loro stornelli e canzonette. I Tavernellini, per contraccambiare tale gesto, li hanno messi tutti a tavola coni “maccheroni” fatti rigorosamente a mano e “spenti d’ova”. Allora è vero che la proverbiale e storica lontananza campanilistica tra Anghiari e Tavernelle si è un po’ attenuata, almeno davanti ad un piatto di fumanti maccheroni!

La Compagnia di Galbino Cogliamo l’occasione per ricordare che il pranzo messo in programma per lo scorso 18 febbraio non si è tenuto a causa del ricovero in ospedale del nostro Camerlengo Giandomenico Baggi. È stata però celebrata regolarmente la S. Messa in suffragio dei confratelli defunti nel 2006. Nei giorni seguenti al 18, il Baggi è stato anche sottoposto ad un importante intervento chirurgico. Mentre andiamo in stampa è ritornato a casa, e se ancora gli aspetta una lunga convalescenza, siamo già molto felici che sta meglio. A lui tutti i nostri auguri: forza Giandomenico!

Giulio Bianconi Giulia Camaiti Irene Chiasserini Benedetta Graziotti Francesca Piomboni

Don Gino Il 28 aprile ricorre il 23° anniversario della morte di don Gino. Molti parrocchiani lo ricordano ancora con tanto affetto. Negli ultimi tempi alcuni appassionati di storia locale ci hanno richiesto delle informazioni su questa figura, in particolare negli anni della guerra. Sembra, infatti, che don Gino abbia ricoperto anche il ruolo di Sindaco di Badia Tedalda mentre passava il fronte, mettendosi alla guida di una comunità altrimenti abbandonata. Nei prossimi numeri daremo altre informazioni.

A questi ragazzi, seguiti dalla catechista Vanna, vanno gli auguri di tutta la Parrocchia, che li accompagna con la propria preghiera e amicizia.

Settimana Santa Il 1° aprile, domenica delle Palme, inizia la settimana santa. La S. Messa viene anticipata di un quarto d’ora e cioè alle 10,45. Nell’occasione verranno benedetti i rami d’ulivo che serviranno per la processione verso la chiesa. Il giovedì santo verrà fatta la S. Messa in cena Domini alle ore 16,30 e il rito della lavanda dei piedi. A seguire inizierà la adorazione del SS. Sacramento fino a mezzanotte. I Confratelli con la Cappa della Compagnia si alterneranno in turni di un’ora. Comunque tutti i fedeli sono invitati a sostare almeno un’ora davanti al tabernacolo. Il venerdì santo la Celebrazione della Passione sarà alle 15,30. Il sabato pomeriggio ci sono le Confessioni in Parrocchia. La sera alle 23,30 inizierà la veglia solenne nella notte santa. Presiederà Padre Stefano, un sacerdote gesuita. La mattina di Pasqua la S. Messa è sempre alle ore 11.

22


Ad un M.R.

Loris

La danzatrice bianca

di Amedeo Vellati

di Maria Pia Fabiani

di Franca Ciucoli

È festa! …la piazza infioccato traversa pecorone gaudente cercando ovunque rispettosa gente per essere riverito ed ossequiato. Con l’ampolloso portamento algente tutte quante le person garbate rifuggon al suo sguardo alle sue occhiate perché non costa proprio, proprio niente. Minuto prezzo han le parol melate di tal voluminoso sacripante buono solo a dire buggerate; e piacendogli pur far l’arrogante coi mazzi duri o con le mani alzate tutti lo dichiarano ignorante. Anghiari 3 maggio 1927

Un ragazzetto timido, introverso con azzurri occhi splendidi che spiccavano come fiordalisi nel soffuso rossore delle guance. Era bravo soltanto in aritmetica e perciò fu lasciato a ripeter la quarta. E lui guardava l’amico andato in quinta e lì vicino. Volli fare una prova: misi in quinta anche lui. Ne fu felice: me lo disse il rossore delle guance e la luce dei dolci fiordalisi. Un giorno detti un compito difficile, un problema complesso; fece bene e prese otto; il suo fraterno amico pur bravo come lui sbagliò ed ebbe cinque. Resi i quaderni con i voti, chiusi. Guardò trepido e ne gioì, felice. L’amico, addolorato per il suo cinque, chiese: “Quanto hai preso?” Esitò una frazione di secondo. “Ho preso cinque” disse e mise via il suo quaderno col bell’otto rosso.

Colori di Emmedipì Dopo il restauro dell’antica sede della Misericordia e quello di qualche anno fa della Fattoria Bartolomei sono due gli edifici che evidenziano la loro intonacatura percorrendo la via nova. Sulla scelta del colore è chiaro che si può dire di tutto e il contrario di tutto e ammetto che tale scelta possa essere adeguata. Però, se per ipotesi assurda pensassimo a tutte le case intonacate in quel modo, come cambierebbe il panorama? Sarebbe adeguato a ciò che si vuole ottenere? A me piacerebbe che in alcune occasioni si usassero

La vignetta di Scacciapensieri:

Lavoro difficile!

Tra fari accesi una busta bianca danza. All’altezza dei cofani s’innalza s’affloscia sparisce. All’improvviso ritorna nel vortice dell’aria e rigonfia continua la sua danza. Sospinta di lato s’abbassa s’impiglia tra i rami di un cespuglio così finisce la sua danza la danzatrice bianca.

dei colori più vivaci. Che ne so, un bel rosso mattone, magari un verde con le sue varie tonalità. Ne ho parlato anche con il Governatore della Misericordia proponendo per la facciata della sede di Via Matteotti un bel rosso mattone. Se ne potrebbe fare poi uso senz’altro per le case fuori della Portaccia ma anche per dipingere facciate di strade interne. Penso al Fosso o alla Calabria e ad altre situazioni simili. Perché sennò, sempre secondo me, Anghiari assume una tonalità troppo omogenea. E allora può anche andar bene la scelta intrapresa e visibile dall’esterno ma, percorrendo le strade interne, si avrebbe la piacevole scoperta degli altri colori. Ne ho parlato con mia figlia ma dalla sua espressione ho capito che non era molto d’accordo con me.

Compagnie a Micciano Dopo l’incontro di Anghiari prima dell’estate e quello di Tavernelle prima di Natale, i Confratelli delle varie Compagnie di Anghiari si sono ritrovati nella antica pieve di Micciano, ospiti di quella Compagnia dedicata al SS. Sacramento. Dopo un momento per il ritrovo è stata proposta una celebrazione della Parola incentrata sulla Croce. Il parroco di Micciano don Gianni ha letto e commentato il messaggio del Papa per la Quaresima, dal titolo “volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”, ricordando il legame delle varie Compagnie anghiaresi con la Croce, in quanto partecipano pubblicamente alla processione del venerdì santo, e quindi onorando Cristo crocifisso. La serata si è conclusa con la cena nel salone della canonica di Micciano. Un plauso è d’obbligo alle donne della parrocchia che hanno preparato e servito la cena con bravura e simpatia. Il prossimo raduno delle Compagnie dovrebbe tenersi, salvo controindicazioni, prima dell’estate, per la consegna delle foto della Settimana santa per ringraziare collaboratori e festieri.

23


I Giovani e il Crocifisso del Cimabue

Il nostro Vescovo “ad limina apostolorum”

Nella settimana dal 2 all’8 febbraio scorso le nostre parrocchie sono state interessate dall’accoglienza e dal pellegrinaggio del Crocifisso dei Giovani. Una breve presentazione: all’inizio dell’anno pastorale il Vescovo Gualtiero Bassetti ha consegnato ufficialmente ai giovani una riproduzione del famoso e antico crocifisso del Cimabue, che è venerato nella basilica di S. Domenico in Arezzo. Con questo gesto ha dato inizio ad un vero e proprio pellegrinaggio che il Crocifisso ha compiuto (e ancora lo sta facendo) nelle cinque zone pastorale della Diocesi, per invitare e coinvolgere ragazzi e giovani all’avvenimento di Cristo. In ogni zona pastorale erano previsti tre incontri: uno di formazione, uno di preghiera e uno di festa. Oltre a questi tre momenti centrali, le parrocchie potevano chiedere ed accogliere l’icona del crocifisso e tenerla in parrocchia per alcuni giorni. Così è stato anche nelle nostre parrocchie del vicariato di Anghiari. A richiedere il Crocifisso sono stati Alessandro, Cesare e la Laura. Approfittando che il 2 febbraio si sarebbe tenuto l’incontro di formazione ad Anghiari, ci siamo organizzati per accogliere il Crocifisso nei giorni seguenti. Il sabato pomeriggio è stato accolto festosamente dai ragazzi del catechismo che, per l’occasione, sono rimasti tutta l’ora in chiesa in un coinvolgente momento di preghiera e festa. Il giorno dopo è stata celebrata la S. Messa parrocchiale delle 11 in maniera un po’ diversa data la presenza di questo importante ospite. Il lunedì seguente il Crocifisso ha fatto tappa a Tavernelle dove è stato accolto prima dai ragazzi del catechismo, poi con la S. Messa e infine con un momento di preghiera alle ore 21. Martedì, dopo la sosta delle ore 18 nella chiesa di Tubbiano per una preghiera con la piccola comunità, il Crocifisso è stato accolto dalla comunità di San Leo per un intenso e partecipato incontro di preghiera e adorazione. Infine il mercoledì è ritornato ad Anghiari e, non poteva essere diversamente, ha sostato nella chiesa della Croce dove alle 18 è stata celebrata la S. Messa “votiva della Santa Croce” che è proseguita con l’adorazione eucaristica fino alla mezzanotte. La sera del giovedì una piccola rappresentanza di persone ha accompagnato il Crocifisso nella parrocchia di Monterchi e lo ha affidato a quella comunità. In tutti gli incontri sia di preghiera che non, è stato rivolto un particolare invito ai giovani della nostra zona. Hanno risposto anche diversi ragazzi che via via hanno preparato i canti e organizzato le serate, ma anche le piccole Comunità di San Leo e di Tavernelle che hanno accolto con gioia ed entusiasmo questa occasione. Ricordiamo infine che il lungo pellegrinaggio del Crocifisso terminerà il prossimo 5 maggio, quando il Vescovo inviterà i giovani di tutta la Diocesi a passare una notte in preghiera per le vocazioni nella Cattedrale di Arezzo.

Il 7 aprile prossimo il nostro Vescovo compie 65 anni. A lui giungano gli auguri di tutta la Comunità di Anghiari. Sempre di aprile il nostro Vescovo si recherà a compiere la visita “ad limina”, cioè la visita al successore di S. Pietro. È antica tradizione che ogni Vescovo, per rafforzare il vincolo di comunione e anche di obbedienza al Vescovo di Roma (cioè il Papa) compia ogni cinque anni una visita, che serve per informare il Papa anche della situazione delle varie Diocesi. Nel mese di aprile saranno ricevuti tutti i Vescovi della Toscana, ed ognuno si fermerà in colloquio privato con Benedetto XVI per circa mezz’ora. Mercoledì 18 aprile sarà il giorno della nostra Diocesi e seguiremo con attenzione questo evento.

Il pigolio Maria Pia Fabiani ci racconta un simpatico episodio occorsole ultimamente. Ho ricevuto, fra gli altri, un invito a mandare alcune delle mie poesie per la pubblicazione in una rivista intitolata a Lodoletta Pini. Il mio indirizzo era stato interpretato così: A Maria Pia Fagiani Gabbianelli, ecc. formando in questo modo un bel trio d’uccelli che si ritrovavano sui pini! Chissà che pigolio! Anghiari, 28 febbraio 2007

Le Misericordie Altotiberine a Roma Il S. Padre Benedetto XVI, il giorno 10 febbraio, ha concesso udienza nell’Aula Paolo VI, a tutte le Misericordie Italiane, fra le quali, naturalmente, anche quelle Altotiberine. Il S. Padre, dopo aver fatto un excursus nella Storia delle Misericordie, prime Associazioni Cristiane di Carità, nate all’inizio del decorso millennio, come anch’Egli ha sottolineato, in Toscana, ha ringraziato i Confratelli e le Consorelle che prestano la loro volontaria Opera unitamente ai Volontari “Donatori di Sangue Fratres” organizzazione a suo tempo unita alle Misericordie. È stata chiaramente per i Confratelli e Consorelle che hanno partecipato a questa Storica Udienza, una immensa soddisfazione. Ci fa piacere ricordare che la rappresentanza di Monterchi era guidata da Governatore Vincenzo Rossi e quella di Anghiari dal Governatore Massimo Redenti.

24


Carissimi Ragazzi della Scuola Media Statale d’Arte di Anghiari, saluti dal Villaggio della Speranza in Tanzania. Ho ricevuto la vostra generosa offerta, frutto dei vostri sacrifici e devoluti per i bambini orfani ammalati di AIDS presenti nel Villaggio della Speranza e vi ringrazio. Il vostro dono è tanto bello, non solo perché ci aiuterà a comperare le medicine e il cibo per questi bambini, ma perché scaturisce dal sacrificio dell’aver rinunciato a qualche cosa per dare la vita a questi bambini meno fortunati di voi. Voi, rinunciando a qualcosa, avete dato tanto ai vostri amici del Villaggio, perché avete dato loro la possibilità di continuare a vivere. I bambini attualmente presenti nel Villaggio sono 135 e il loro numero aumenta ogni giorno di più. Oltre a loro abbiamo iniziato a curare i bambini orfani di un genitore assieme al genitore rimasto in vita e questi sono più di un centinaio. Come vedete i bambini che aiutiamo sono tantissimi e voi con il vostro sacrificio ci date la possibilità di continuare a farlo. Io in questo momento vorrei farvi scrivere da loro alcune parole in Italiano, ma sono troppo piccoli e non conoscono la nostra lingua, vi mando perciò una loro foto in modo che, vedendo il loro sorriso, vi possiate sentir dire ogni volta che la guardate la parola più bella che esiste: ”GRAZIE!” Saluto e ringrazio anche tutti i maestri e genitori che vi hanno aiutato a realizzare questo dono; vi auguro ogni bene e vi abbraccio insieme a tutti i miei bambini. Suor M. Rosaria

Joinville, 22-2-2007 Carissimo Franco, passato il carnevale si comincia a lavorare. Ricevo ora le lettere di Natale. In questi mesi estivi oltre le celebrazioni delle sante Messe e confessioni al mare per i turisti assetati di pace interiore, abbiamo aperto nuove cucine comunitarie in Joinville e in Caçador, dove circa 800 bambini cominciano a sorridere davanti a un abbondante piatto quotidiano. In Caçador oltre i mille dollari al mese che noi diamo, ci sono tante mamme volontarie che con Padre Flavio fanno miracoli perché nessun degli 800 bambini resti denutrito. Ora stiamo insegnando alle mamme a preparare in casa col frullatore anche il latte di soja, che qui c’e in abbondanza ed è ricco di proteine. Spesso mi rendo conto che la radice del problema della fame, oltre che nella società capitalista, è nelle famiglie, divise, scoraggiate, senza iniziativa e così si lavora a lunga scadenza perché i giovani abbiano una formazione migliore per la famiglia e un lavoro e anche questi bambini continuino a sognare con la scuola, il gioco e nell’amicizia fra loro e con Gesù. Nonostante il caldo estivo, anche oggi siamo a 32 gradi, io continuo a lavorare e aspetto con ansia di venire ad agosto a Lucca per controlli medici, per vederci e anche per il matrimonio della nipote Elena. Mi unisco alla tua famiglia nella preghiera per la resurrezione di Cristo e nostra. Auguri e saluti P.e Remo

È Pasqua di Risurrezione. Ricordiamoci anche di loro. Non voglio fare nessun altro commento, bastano le immagini e le lettere. (Franco Cristini)

25

Lavori a Sant’Agostino Nel mese di marzo la chiesa di Sant’Agostino è rimasta chiusa per qualche tempo per i lavori di restauro della bussola e delle porte interne di ingresso. Ma altri importanti lavori sono stati eseguiti e potranno essere visti al momento della stampa del giornale. Fra l’altro dal giorno 30 marzo il Gesù Morto sarà collocato proprio nella chiesa di Sant’Agostino. Ma veniamo ai lavori. Questo primo intervento alle suppellettili ed agli altari ha riguardato il bellissimo coro ligneo e relativo leggio (badalone) e la bussola d’ingresso con il sovrastante ballatoio dove risiede l’organo attualmente conservato in un locale della parrocchia in attesa del suo restauro. I prossimi lavori riguarderanno il portone d’ingresso, il mobile di sacrestia, il confessionale, i due altari lignei e le relative predelle, il paliotto dorato, le pedane e i candelabri. Tutto questo è stato possibile per l'intervento decisivo della nostra Banca di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia e della Ditta Busatti di Anghiari con i loro contributi. Al termine di questa operazione la chiesa di Sant’Agostino sarà prossima al suo recupero totale. *** Altri lavori da segnalare sono quelli relativi alla chiesa di Badia. È già stata realizzata una parte del tetto e quanto prima si dovrà provvedere alla sostituzione della parte rimanente. A San Lorenzo e a Tubbiano, in tempi non lunghissimi, si dovrebbe dare inizio al consolidamento di quelle chiese e dei fabbricati adiacenti. Anche se non urgenti dovranno comunque essere programmati i lavori al tetto della Propositura (molto impegnativi) come pure della sua facciata.


Le vostre numerose offerte per l'Oratorio Adelmo Piomboni, Campo Fiera Adriana Giornelli, Intoppo Adriano Senesi, Monterchi Agostino Ruggeri, Polveriera Alba Cesari, Terrato Alberto Benedetti, Madonnuccia Alberto Ricceri, Firenze Aldo don Celli, Arezzo Alessandro Bartolomei, S. Giustino Alessandro Boncompagni, Sansepolcro Alessandro Martini, Via Carmine Alfredo Mammoli, Bagnolo Alfideo Ruggeri, Viaio Alfredo Bergamaschi, Libbiano Alma Mondani, Via Carmine Amedeo Tortori, Molinello Andrea Monini, Buttapietra VR Andrea Pennacchini, Rio Bo Angelo Alfonsi, Campo Fiera Angelo Graziotti, Giardinella Angelo Meucci, Via San Leo Angiola Babbini, Arezzo AngiolinaLeonardi,Villad’AgriPZ Angiolina Scartoni, Via Carmine Angiolo Donati, Fondaccio Angiolo Madiai, Polveriera Angiolo eMirella Dragoni, Padova Angiolo Pari, Infrantoio Anita Fontana, Viaio Anna Maria Guiducci, Arezzo Antonella Comanducci, 5miglia Antonio De Jaco, Molindagnolo Antonio Leonardi, Intoppo Assuntina Del Sere, mura disopra Assunto Santi, Bucacce Atos Mariotti, Bucacce Ave Rossi, Malmalucco E. Bergamaschi P. Boncompagni, Libbiano Bollettino senza nome Brunero Gaetani, Campalla Bruno Acquisti, Catorcio Bruno Ghignoni, Tavernelle Bruno Mangoni, Via Nova Carla Donati Sarti, Borgo Croce Carla Giovagnini, Città del Vaticano Carla Leonardi, Torrepedrera Carla Panichi, C. Fiera Carla Pulcinelli, San Leo Carla Tanguenza, S. Stefano Carla Tenca Rossi, Casargo Lecco Carlo Cherici, piazza Mercatale Celestino Corsi, Via di S. Leo Cesarina Boldrini, Cesarina Giorgeschi, Via di S. Leo Cinzia Bianchi, Arezzo Cipriano Comanducci, la Stazione Clara Roselli, Via di Pino Claudia Guadagni, Borgo Croce Claudio Cambi, Campo fiera Claudio Martini, Via Carmine Clemente Camaiti, Tavernelle Cristina Bianchi, La Stazione Cristina Crociani, Giardinella

Gian Domenico Baggi, Tavernelle Gian Piero Alberti, Belvederino Giancarlo Casi, Zinepro Gianni Papini, Il Cantinone Gianni Santi, Croce del Fondo Gilberto Frini, Cesate MI Gilberto Guiducci, Arezzo Gilberto Roselli, Via Carmine Giordano Baglioni, Torchiale Giorgio Franchini, La Banca Giorgio Giorgi, Borgo Croce G.Battista Bivignanelli, Arezzo Giovan Battista Giorni, Empoli Giovanna Marinuzzi, Trieste Giovanni Berni, Casolari Giovanni Madiai, San Leo Giovanni Mafucci, Ripalta Giovanni Ricci, Trafiume Giovanni Sassolini, Terrato Gisella Gennaioli, Il Palazzo Giuliana Pettinari, Barliano Giuliano Livi, Motina Giuseppe Comanducci, S. Rocco Giuseppe Fontana, la Stazione Giuseppe Giorni, Terrato Giuseppe Magrini, via Carmine Giuseppina Romiti, Monterchi Graziella Mammini, Oriolo VT Guerrino Poderini, S. Stefano Guido Guerrieri, Casacce Igildo Ruggeri, Via del Comune Ines Acquisti, Via Garibaldi Iva Polendoni, Frassineto Ivandro Leucalitti, Monteloro Katy Ruggeri, Argentina Laura Alberti Muzzi, Via Carmine Laura Di Lauro, Giardinella Lazzaro Buti, Casale Leris Senesi, La Fossa Liborio Lamagna, Bernocca Lidia Tavernelli, Talsano Lombardi Imola, Montino Loretta Santi, Palaia Loriano Rosadi, Ponte alla Piera Lotta Zanchi, Via Nova Luca Viviani, Campo Fiera Lucia Lazzeri, Tofanicchio Luciana Casi, La Calla Lucrezia Lorini, San Leo Luigi Piccini, Campo Fiera Luigi Raini, Padonchia M. Cristina Mealli, Scandicci Mara Fornacini, Via nova bassa Marcella Mari, Giardinella Marcello Dori, via di Tavernelle Marco Gigli, Via del Carmine Marco Russo, Borgo Croce Maria Bigioli, Infrantoio Maria Gennaioli, Colle S. Lorenzo Maria Maranesi, Roma Maria Nocentini, I Cordoni Maricla Staccini, Sansepolcro Mariella Del Pia, Infrantoio Mariella Ducci, Tavernelle Marino Del Pia, via di San Leo

Daniela Palazzeschi, le Bertine Danilo Boriosi, Via Carmine Dario Pasqui, Catigliano Delfo Draghi, Stazione Dell’Omarino I . Cardinali G., Terrato Diana Cantelli, Upacchi Diana Dini, Via del Carmine Dino Concu, San Leo Dino Corsi, Via di San Leo Dino Donati, Colcellalto Dino Mari, Via d’Arezzo Diva Lanzi, Tubbiano Domenica Nicchi, Infrantoio Domenica Pernici, Cavriglia Domenico Del Pia, Arezzo Domenico Elisei, San Leo Domenico Parati, Mura di sopra Domenico Romani, Monterchi Donatino Baldi, Casolare Donato Fantoni, Via del Comune Elia Ridolfi, Ca' di Goro Elio Papini, Il Casotto Elio Ragno, La Banca Elisabetta Giovagnoli, I Cordoni Elsa Mori, Campo Fiera Emanuela Ghignoni, Roma Enrico Ghignoni, Borgo Croce Enzo Catacchini, Piazzola Enzo Rossi, Pantaneto Ernesto Pacini, Milano Eugenia Chieli, Infrantoio Fabiano Acquisti, Infrantoio Fabio Cuccini, Borgo Croce Fabio Del Pianta, Via d'Arezzo Fabio Nicchi, San Rocco Fabio Pecorari, Via del Carmine Fabio Rossi, Bucacce Fabrizio Lazzerini, I fabbri Faliera Tanfi, Mura di sopra Fam Oriani Gamberonci, Milano Famiglia Bruttini, Borgo Croce Fausto Cherici, Crocifissino Federico Foni, Siena Fedora Zanchi, S. Giovanni V.no Felicino Acquisti, Cavalese Fernando Boncompagni, Marzocca Fernando Ghignoni, Le Cascine Fernando Venturini, Campo Fiera Fosca Guerrini, Giardinella Fosco Bulletti, Terrarossa Franca Gaggiottini, Campo Fiera Franca Leonardi, Polveriera FrancescoComanducci,ViaCarmine Francesco Cristini, Arezzo Francesco Tavernelli, Tavernelle Franco Berlicchi, Campo Fiera Franco Giorni, Scarpaia Franco Venturini, Campriano Frido Camaiti, Via di Pino Fulvia Lanzi, San Martino Gabriella Camaiti, Borgo Croce Gaspero Vichi, Carmine Gastone Mafucci, Ca’ di Maurizio Giampiero Marconi, Campo Fiera

26

Mario Piccini, Infrantoio Mario Ruggeri, Infrantoio Mario Senesi, Via Nova Mario Tanzi, Poggiolino di sopra Mario Valentini, Via Carmine Mario Zanchi, Chiani AR Marisa Canestrelli, Via Carmine Marisa Giovagnini, Argentina Marisella Lanzi, San Rocco Marta Bonaccini, Caprile Massimo Malentacchi, Ca’ de Cio Massimo Raspanti, Firenze Mattia Michela, Sansepolcro MaurizioCheccaglini,Poggiodelsole Mauro Papini, Bozia Milena Testa, Roncadello FC Milton Del Gaia, Roncione Mirna Matteucci, Sansepolcro Nardina Inci, Via nova bassa Natalino Del Pia, Poggio del sole Nella Magri, Motina Nello Tizzi, Tavernelle Nilo Agolini, Via Novissima Otello Comanducci, Firenze Otello Mondani, Carmine Ottavia Antonelli, Sansepolcro Ottavio Cangi, Vicolo Piazzola Pamela Zanelli, Ghetto Paola Del Pia, Quarata Paolina Panichi, Sant’Agostino Paolino Guelfi, Montebello Paolino Veri, Infrantoio Paolo Mazzoni, Via del Comune Pasquale Gungui, Stazione Patrizia Cangi, Campo Fiera Pier Luigi Gallai, Città di Castello Piera Franceschi, Poggiolino Pierangelo Acquisti, Firenze PiergerolamoBartolomei,Micciano Pierina Giuliani, Via Carmine Pierino Carlini, Monterchi Pierino Pennacchini, Pino Piero Rossi, Molinello Pietro Gattari, Via di Pino Pietro Mondani, Carmine Pietro Paletti, San Rocco Primo Mondani, Ponte allaPiera Primo Zanchi, I Cordoni Raul Fornacini, Campo Fiera Renata Checcaglini, Monterchi Renata Giovacchini, via Ripa Renata Salvi, Infrantoio Renato Morelli, Casaccia Renato Panichi, Tavernelle Rina Bartolini, San Leo Rina e Grazia Boriosi, Sanpierdarena Rina Ruggeri, Sportone Rinaldo Mariani, Tavernelle Rinaldo Procelli, Via di Pino Rino Ercoli, Giardinella Rosa Gennari, Infrantoio Rosella Moscetti Panichi, Borghetto di sopra Rosella Guadagni, Via Carmine


Santa Mondani, Tavernelle Santino Ferrini, Campo Fiera Saul Comparini, Pianacce Saura Cangi, Via del Carmine Secondo Del Sere, La Stazione Secondo Mariotti, Motina Senio Ruggeri, Via del Comune Silvana Cherici, Campo Fiera Silvana Pierantoni, Borgo Croce Silvano Paterni, Via Carmine Silvano Rossi, Carboncione Silvia Del Pia, Infrantoio Silvia Marini, Via del Carmine Simona Valbonetti, Maccarino Simone Sassolini, Walnut Usa Sirio Ruggeri, Via del Carmine Sofia Poggini, Le Bertine Stefania Merendelli, Infrantoio Suore Agostiniane, La Ripa Talete Antonelli, Ponte Eleonora Tersilia Minelli, Campo Sportivo Tito Bartolomei, Via Nova Tommasina Toriti, Tavernelle Tristano Cambi, Infrantoio Umberto Bigioli, Polveriera Valentina Pierantoni, Il Fosso Valeria ed Anna Maria Marzi, Via per Tavernelle Vandro e Liliana Franceschini, Borgo della Croce Varo Alessandrini, San Leo Vasco Ghignoni, sotto Palazzolo Vasco Memonti, Podernuovo Veneranda Martinelli, Infrantoio Ventura Pannilunghi, Pieve S Stefano Verdiana Menzogni, Cavriglia Verena Cheli, Giardinetto Vesta Vellati, Fosso Vilmo Chiasserini, Bagno a Ripoli Vincenza Pernici, Molindelcaccia Vincenzo Mazzoni, Via del Comune Welma Quarto, Roma La famiglia Boriosi manda la sua offerta per il giornale in memoria di Severina. Liana Polverini in memoria del marito Vadero.

Scompezza di Clèto

Lunedì 20 novembre - Mi trovavo ai Calabresi (per chi non è d’Anghiari, poco prima del ponte del Tevere) ad aspettare la corriera per tornare a casa quando, da una finestra, una donna ha rovesciato sulla strada che va verso il mulino di Violino la scompezza di casa sua. Senz’altro è una buona massaia e terrà anche pulito in casa sua ma forse un po’ di rispetto anche per il fuori non ci starebbe male.

Pellegrinaggio ad Assisi Sabato 6 gennaio, Epifania del Signore, un nutrito gruppo di pellegrini di Micciano si è recato con i bambini del catechismo ad Assisi per la visita ai presepi. Alle 8,45 la numerosa comitiva è partita da Micciano alla volta della famosa cittadina francescana. Un tiepido sole, quasi primaverile, ha fatto da corona alla bella giornata che i nostri bambini hanno trascorso con i genitori e i nonni. E anche nel pulman, mente lo sguardo osservava il meraviglioso paesaggio Toscano e Umbro, ci è sembrato più volte di sentire riecheggiare le parole del santo Francesco: “Laudato sii o mio Signore cun tutte le Tue creature...” Grazie all’ottima guida di don Gianni abbiamo potuto apprezzare i bellissimi capolavori artistici che Assisi offre al visitatore arricchiti in questo periodo da numerosissimi presepi. Da quello grande e maestoso della basilica principale fino a più piccoli creati nelle nicchie dei muri o negli angoli più nascosti: in tutti i presepi si poteva osservare qualcosa di unico, qualcosa che lo rendeva particolare. Come sempre accade la visione del presepe, segno del Natale cristiano, suscita nell’animo dell’uomo sempre più smarrito, sentimenti di accoglienza, di fraternità e di condivisione. È in quel piccolo Bambino che il nostro sguardo, spesso stanco e distaccato, si sofferma volentieri più a lungo. È in Lui, Dio fatto uomo, che riponiamo tutte le nostre ansie, i nostri dolori, le nostre gioie, la nostra speranza. Di seguito sono riportate le impressioni di alcuni bambini del catechismo che hanno partecipato al pellegrinaggio. Anna Alessandrini Il 6 gennaio sono andata ad Assisi con altra gente a vedere i presepi: mi è piaciuto di più quello di Rivotorto perché c’era l’acqua che scendeva e perché c’erano delle mucche che lavoravano il campo.

Matteo Mafucci A me il presepe che ha colpito di più è stato quello di Rivotorto. Intorno al presepe c’era una statua di San Francesco che pregava, due vacche che tiravano l'aratro, il contadino: mi sembravano veri. Poi l’acqua mi dava una sensazione molto bella; c’era molta campagna tra cui il mulino a vento, la coltivazione della vite e molte altre cose come anche il grano e il granaio.

Lucia Il giorno dell’Epifania sono andata ad Assisi a visitare i presepi insieme ai miei amici di catechismo: il presepe che mi è piaciuto di più è quello di Rivotorto perché c’erano delle vacche che sembrava che lavorassero la terra per davvero!

Arianna Bartolomei A me il presepe che è piaciuto ad Assisi è quello della Basilica di San Francesco. Questo presepe mi ha colpito molto perché la gente sembrava vera. C’era anche molto vento ed esso muoveva gli abiti e i personaggi che erano finti ma sembravano veri!

Leonardo Piomboni Il presepe che mi è piaciuto di più è quello di Rivotorto che si trova vicino ad Assisi. C’erano perfino gli ulivi e la vigna e delle piante di orzo che sembravano delle cipolle; c’era anche un uomo che con le vacche arava il campo.

Sofia Gabrielli Il giorno dell’Epifania siamo andati a vedere i presepi ad Assisi. Il presepe che mi è piaciuto è quello di Rivotorto perché il bue e l’asino mi sembravano veri.

Francesco Pompeo Sabato 6 gennaio siamo andati ad Assisi. Il presepe che mi è piaciuto di più è stato quello di Rivotorto perché lì attorno al presepe c’era il tugurio di San Francesco dove lui visse due anni da solo. Un’altra cosa che mi è piaciuta è il crocifisso che era fatto di legno ma che aveva parlato a san Francesco.

Benedetta Gaggiottini Il giorno dell’Epifania siamo andati a vedere i presepi ad Assisi. Quello che mi è piaciuto di più è quello di Rivotorto (vicino ad Assisi), perché avevano fatto sopra

27

la capanna Betlemme tutta ricoperta di neve. Enrica Pancioni Io non sono andata ad Assisi ma a casa mia ho preparato il presepe insieme alla mia mamma. L’abbiamo fatto in un angolo. I personaggi che ho usato per fare il presepe erano i Magi, i pastori, Maria, Giuseppe, Gesù Bambino, l’asinello, il bue e l’angelo. Francesco Livi Il presepe che mi è piaciuto di più di tutti è stato quello di Rivotorto perché, secondo me, era fatto con più cura e quello che mi ha colpito di più del presepe è stato il fiume, perché era fatto con un tubo a metà. Luisa Scartoni Per me il Natale è la nascita di Gesù. I Re Magi mi fanno ricordare l’Epifania. I regali mi fanno pensare a Gesù. Silmo Marzi Il Natale mi fa venire in mente i regali ma soprattutto Gesù Bambino. Irene Livi Mi è piaciuto tanto il presepe dell’Alto Adige perché le statuine avevano dei visi dolci, teneri ed espressivi.


Antichi mulini ad acqua nella valle del Sovara di Flavio Mercati - VI parte

Vogliamo approfittare della presente ricerca per fare anche un quadro completo degli antichi mulini ad acqua e non, del Comune di Anghiari, aggiungendo altri mulini ad acqua non compresi neanche in una precedente ricerca sui mulini della reglia derivante dal Tevere e altri mulini che, invece, non andavano ad acqua.

Mulino delle Chiasse

Altre notizie Prospetto dei mulini più conosciuti fra quelli esaminati nella ricerca svolta, soprattutto della valle del Sovara con i relativi nominativi dei mugnai in tre diversi periodi storici (nel primo caso con le tasse pagate annualmente)

Era posto vicino al confine fra il territorio del Comune di Anghiari e quello di Arezzo, in quella stretta valle dove scorre il torrente o rio della Chiassaccia, da cui prendeva l’acqua, a sud est del Chiaveretto e dove un tempo si trovava anche il castello di Pietramala di proprietà dei Tarlati. Nel 1860 era ancora funzionante, nei primi anni ’20 no.

Anno 1818 Ponte alla Piera mugnaio Coleschi Ponte alla Piera “ Braschi Bagnolo di sopra “ Cammillo Mondani Molino La Casa “ Filippo Braccini Tavernelle “ Paolo Mondani Molin Bianco “ Mattio Maffucci Molino La Fossa “ Domenico Dragoni Molin d’Agnolo “ Domenico Rossi Molin di Sorci “ Gennaioli Toppole “ Francesco Fancelli Molino Le Chiasse “ Alessandro Maffucci Molino l’Albereto “ Nannoni

Il Mulinaccio della Motina Qui non c’è mistero, era un mulino della Motina, situato presso quelle case che ancora oggi si chiamano “Il Mulinaccio”. Anticamente (secoli XII e XIII) si chiamava anche Molino di Albiano. Qualche anno fa era stata trovata anche una labile traccia di esso. Era alimentato da un piccolo rio detto Regliaccia che scende giù dai Monti Rognosi lambendo dalla parte nord la ex villa Buitoni. Si ignora quando abbia cessato l’attività. Probabilmente subì la forte concorrenza dei mulini di Catorcio e di Valle e chiuse per questo.

Anno 1860 L’elenco è tratto dal plebiscito del 1860 in occasione dell’annessione della Toscana al Regno del Piemonte che nel 1861 diventerà il Regno d’Italia. I nomi riportati sono i votanti qualificati come mugnai per la parte riguardante la valle del Sovara.

Mulino L’Albereto Si trovava nei pressi della Consuma alla Madonnuccia, località che, fino al 1830 circa, apparteneva al Comune di Anghiari. Ha funzionato anche nei primi decenni del ‘900. Era alimentato da una reglia che si allacciava al fiume Tignana. Questa reglia fino ai primi del ‘900 alimentava, dopo il mulino, anche una cartiera, l’unica della Valtiberina, che produceva carta per incartare, quella grossa gialla. Ora sono sotto l’acqua della diga di Montedoglio.

Paolo Rossi di Francesco Francesco Mondani di Cammillo Gaspero Panichi di Giovanni Domenico Brunacci di Carlo Andrea Santioni di Domenico Simone Dragoni di Domenico Stefano Buitoni Nunzio Alessandri Luigi Laurenzi Francesco Domini di Bartolomeo Francesco Bianchini di Antonio

Mulino del cortile del Vicario Intorno al 1440, l’anno della battaglia di Anghiari, fu impiantato un mulino a secco, cioè mosso da animali, nel cortile del Palazzo del Vicario di Anghiari perché era pericoloso azzardarsi ad andare ai mulini della pianura infestata com’era da soldati amici e nemici.

Anno 1920 Ponte alla Piera (di sopra) mugnaio Ponte alla Piera (di sotto) “ Bagnolo di sopra “ Molino La Casa “ Tavernelle “ Molin Bianco “ Molino La Fossa “ Molin d’Agnolo “ Molino di Sorci “ Un molino di Upacchi “

Primo mulino elettrico Il primo mulino elettrico del Comune di Anghiari (ricordiamo che l’elettricità arrivò ad Anghiari nel 1914) fu impiantato nel 1922 da Giovanni Melani. Si trovava in quella che oggi si chiama piazza IV Novembre, lato sud, però allora l’indirizzo era “Via Nuovissima” (forse l’attuale viale Antonio Gramsci, meglio conosciuto fra gli anghiaresi come “Viale del Giardinetto”). Ha funzionato sino al secondo dopoguerra con un altro gestore.

L. 3,10 L. 3,10 L. 5,10 L. 4,00 L. 4,00 L. 4,00 L. 4,00 L. 4,00 L. 4,00 L. 2,00 L. 3,10 L. 5,10

28

Ponte alla Piera Bagnolo di Sopra Molino della Casa Tavernelle Molin Bianco Fossa Molindagnolo Sorci Toppole Le Chiasse Molini di Upacchi

Luigi Marzi Bernardo Fontani Bonafede Mondani Angiolo Panichi Antonio Mondani Giuseppe Giuliattini Pietro Martini Francesco Acquisti Annibale Rossi Giustino Peluzzi poi Lorenzo Fabbriciani Un molino di Upacchi “ Arnina Bartolomei (ma fino al 1919, probabilmente in quell’anno cessò l’attività)


...antichi mulini

Conclusione L’introduzione di mulini ad acqua ha segnato una tappa importante nell’ambito delle attività economiche delle nostre zone perché i mulini sono stati le prime industrie di trasformazione nel territorio, e molto tempo sarebbe ancora passato prima di arrivare alle vere industrie nel senso moderno della parola. Lo sfruttamento della forza motrice dell’acqua è anche, dopo l’utilizzo del vento, il primo caso di utilizzazione da parte dell’uomo dell’energia, non animale, offerta dalla natura. Ma sentiamo anche cosa pensava dei mugnai uno scrittore del ‘500. “È professione utilissima, anzi necessaria al sostegno della vita, perché non può veramente sostenersi l’uomo senza il pane quotidiano che dalla farina viene, la quale è macinata dalle moli (macine) che adoperano loro (i mugnai).” Poi, però, aggiungeva anche “preti e frati e monache e gentiluomini e signori e plebei e ricchi e poveri d’ogni sorte, tutti son da’ molinari e gabbati e rubbati.” E con questa affermazione semiseria si chiudono queste nostre ricerche sugli antichi mulini ad acqua delle nostre zone. Questa ricerca si è basata soprattutto su testimonianze scritte e orali. Le testimonianze scritte sono tratte dalle seguenti opere: Anghiari, di Angelo Ascani Annali della Terra d’Anghiari, di Lorenzo Taglieschi, trascritti dai ragazzi della Scuola Media Leonardo da Vinci di Anghiari. La Pieve di S. Maria alla Sovara, di Gino Franceschini. ...’N tra le mura, di Giuseppe Bartolomei. Il Castel di Sorci, di Giuseppe Bartolomei Pagine Altotiberine, N° 18. ASCA (Archivio Storico Comunale Anghiari). Parchi Nazionali d’Italia - Foreste Casentinesi, Falterona e Campigna, da Le guide di Airone. A tutte le persone che ci hanno fornito le testimonianze orali sotto forma di notizie e chiarimenti va il nostro più vivo ringraziamento unito alle nostre più sentite scuse per il disturbo arrecato. Veduta di una parte di piazza IV Novembre, da una cartolina anni '50, con l'inizio del viale Gramsci (via Nuovissima). A sinistra si possono vedere gli ombrelloni ed i tavolini del bar Milanese gestito dalla famiglia Ghignoni. Sulla destra, nel capannone davanti alla villetta Panichi, oggi sostituito dall'albergo La Meridiana, trovavano posto la falegnameria di Cannone e il mulino elettrico di cui si parla nell'articolo. Uno dei gestori era Giuliano Martini che cessò l'attività dopo che i Martini della Fossa costruirono il primo mulino a cilindri in Anghiari nel fabbricato sopra il Giardinetto davanti alla curva detta poi del mulino.

Da Giovanni Paolo a Benedetto Sono già passati due anni da quando il cardinale protodiacono ha annunciato al mondo il nuovo successore dell’Apostolo Pietro: era il 19 aprile. E due anni sono già passati da quando nel momento della morte di Giovanni Paolo II è riecheggiata nei campanili di tutte le chiese di un tiepido sabato sera del 2 aprile, e la notizia faceva il giro del mondo in pochi istanti. La storia, nolenti o volenti, faceva il suo corso. E la Chiesa, quella Chiesa che Cristo ha edificato su Pietro e i suoi amici Apostoli continuava la trasmissione del testimone della garanzia della fede. Pietro, e quindi il Papa, è la garanzia della nostra fede, della nostra unità e della nostra adesione a Cristo. Per questo il gesto del pellegrinaggio a Roma, presso la tomba di Pietro e verso il suo successore è uno dei momenti che caratterizzano la vita di ogni cristiano. Infatti riconoscersi nell’obbedienza e nella fraternità con il Papa è riconoscersi nella sequela di Gesù Cristo. Infatti colpisce che uno degli appellativi con cui ha pregato il pontefice, oltre che quello di successore di San Pietro è proprio quello di “Vicario di Cristo”. Il Papa, continuamente in obbedienza a Dio e a servizio della Chiesa, opera il suo ministero secondo le precise indicazioni di Cristo: “Su questa pietra edificherò la mia Chiesa.. quello che sarà legato in terra... quello che sarà sciolto in terra...”. Il Papa è poi Vescovo di Roma, ed assieme a tutti gli altri Vescovi del mondo forma il Collegio Apostolico, che è la diretta successione dei dodici Apostoli, cioè coloro che Cristo scelse per andare nel mondo e annunciare il suo Vangelo. Ci sarebbero poi altri titoli di cui si potrebbe trattare, ma forse quello che più corre alla nostra vista è quello con cui il Papa intitola tutte le Bolle di nomina dei Vescovi: Servum Servorum Dei = Servo dei Servi di Dio. Il Papa, posto a capo della Chiesa, è il primo fra tutti a servizio di essa, obbediente, anche in questo caso, ad un comando di Gesù quando intimò ai suoi Apostoli che il più grande di tutti sia il servo di tutti. Fin dalle sue prime parole ai fedeli, il Papa Benedetto XVI ha sempre chiesto una particolare preghiera per il suo ministero petrino. Sentiamoci tutti uniti ed impegnati nel ricordarci, magari quotidianamente, di pregare per il nostro amato Papa. La preghiera con cui concludiamo è proprio quella che si trova nel Messale, e riporta il titolo: pro Summo Pontefici. O Dio, che nella sede dei successori di Pietro hai scelto il tuo servo Benedetto XVI come Vicario di Cristo sulla terra e pastore di tutto il gregge, fa che egli confermi i fratelli, e tutta la Chiesa sia in comunione con lui nel vincolo dell’unità, dell’amore e della pace, perché tutti gli uomini ricevano da Te, Pastore e Vescovo delle anime, la Verità e la Vita Eterna. Amen.

29


la pagina di Walter Del Sere

E Anghiari va! Serata dell’8 marzo. La Stefania è alle prove della scuola di Tovaglia a Quadri. Di guardare Million dollar baby (voto 8+) non ho voglia che tanto l’ho già visto e poi è angosciante. Non guardo Anno Zero con Michele Santoro (voto 5, ha perso smalto). Non guardo Il Grande Fratello (voto 2, basta non se ne può più). A TTV ci sarebbe Zoom, ma rivedermi in tivù mi da noia. E allora, saggiamente, se scrive per l’Oratorio. Ebbene sì. PIERACCIONI. Tutto ebbe inizio l’ultimo lunedì di febbraio quando 2 signori qualificatisi come produttore e sceneggiatore di Pieraccioni entrano alla Pro Loco dove Alessio sta facendo pulizie (doppo). I 2 chiedono al biondino indicazioni su cosa vedere in paese e Alessio si offre subito di accompagnarli in giro per vicoli e piazzette. Chi t’incontra il terzetto verso S. Agostino? Egli. “Prego, venghino, che alla fine di questa salitina c’è il palazzo comunale”. Arrivati in Piazza del Popolo c’è il Sindaco che non ci pensa 2 volte a regalare agli ospiti guide e libri su Anghiari. Sparata classica del sottoscritto sull’affresco della Giustizia attribuita ad Antonio d’Anghiari (voto 9 al primo Maestro di Piero) ed Alessio riaccompagna i 2 alla Pro Loco dove c’è il Presidente che regala cataloghi, offre caffè e via dicendo. Fatto sta che i 2 salutano ringraziando e dicendo che semmai tra un mesetto avrebbero telefonato. La mattina successiva arriva una telefonata al Calli perché Pieraccioni vorrebbe vedere subito Anghiari. E a mezzogiorno Pieraccioni è ad Anghiari. Teatro, Piazza, centro storico, in Comune dal Sindaco, Giardini del Vicario, Propositura, ancora Piazza e su per Corso Matteotti fino dal Panda. Ragazzini appiccicati al vetro d’ingresso del ristorante, frenate brusche di auto che riconoscevano l’attore, distinte signore con carta e penna a chiedere l’autografo. Insomma, di tutto e di più. Poi, i nostri ospiti voglio-

no vedere una grande quercia. Il nonno di Duccio tutto soddisfatto annuncia che la più bella quercia secolare che pare fosse già nata quando passava da queste parti il Poverello d’Assisi lui lo sa dov’è, che lì vicino ci va sempre a funghi. Forza, quindi, si va a Montauto. Ma quella quercia gigante non c’è più da alcuni anni. O quant’è che il Calli non va a funghi? Meno male che Pieraccioni l’ha presa bene sennò s’era rovinati. Dal giorno dopo giornali scatenati con articoli a pagine intere, mostra di Piero della Francesca offuscata da Pieraccioni, arditi paragoni con Anghiari che a distanza di 45 anni dalla Ragazza di Bube tornerà ad essere il set di un film, telefonate in ogni dove di gente che vuol fare l’attore, insomma: il delirio. Al momento Leonardo Pieraccioni ha confermato che Anghiari è stata scelta per alcune riprese del suo film che uscirà nel prossimo periodo natalizio. Perché Anghiari? Non c’è dubbio che la produzione del film e lo stesso Pieraccioni sono rimasti colpiti dalla genuina accoglienza riscontrata (la cultura dell’accoglienza da noi è innata). Punto. Altro non si può scrivere perché quando l’Oratorio arriva nelle case di acqua ne è passata sotto i ponti e quello che è certezza oggi può essere in forse domani. PRO LOCO. Il 25 febbraio l’Associazione Pro Anghiari si è riunita in assemblea per rinnovare le cariche sociali. Gli intervenuti hanno messo

in risalto l’impegno della pro Loco in tutte le principali manifestazioni annuali che si svolgono ad Anghiari: dalla Mostra Mercato dell’Artigianato al Palio della Vittoria, dal Festival Musicale con l’Orchestra Southbank Sinfonia di Londra a Tovaglia a Quadri, dalla Festa dei bringoli e di San Martino agli appuntamenti di Natale. Ed ecco i componenti del nuovo consiglio direttivo scaturito dalla votazione: Piero Calli, Valerio Dragonetti, Elena Fornacini, Fabrizio Graziotti, Palmiro Papini, Moreno Zanchi, Sergio Bonanno, Rossano Ghignoni, Bruno Grottini, Francesca Papini, Andrea Valbonetti, Francesca Verdini e quello che scrive ‘sta pagina. Oltre agli eletti fanno parte del direttivo anche il Sindaco e la Silvia Baracchi, rappresentante dei commercianti e moglie di Giovanni, rampollo dell’Elena e Bruno. Il momento più significativo della mattinata è stato quando il Presidente e il Sindaco hanno consegnato una targa ricordo con inciso il Catorcio d’Anghiari alla Vesta Vellati di Amedeo, che per tanti anni è stata la responsabile unica dell’ufficio turistico (quanta nostalgia per quei caffè mattutini con Valtarino eh Vesta?). L’altra colonna della Pro Loco al quale è stata consegnata la targa d’argento è Francesco Bonarini, uno dei soci fondatori del sodalizio anghiarese, costituitosi esattamente 40 anni fa. Poi, il 7 marzo, gli eletti si sono ritrovati per assegnare le cariche sociali. Come è andata? Con voto palese unanime Piero

30

Calli è stato confermato alla presidenza. I 2 vice presidenti sono la Francesca Papini di Palmiro e Andrea Valbonetti di Fausto. Nel difficile ruolo di Cassiere è arrivato Valerio Dragonetti di Carlo. Segretaria è stata nominata la poliglotta Elena Fornacini di Omero. Fino a questo punto me l’ero cavata alla grande. Ma in zona Cesarini il Calli della Rita ha messo in votazione una nuova carica: quella di Vice Presidente ad honorem. Indovinate a chi è toccata la laurea breve. E meno male che alla fine c’era il vinsanto (voto 8) di Palmiro e il prosecco del Tibet e poi un goal di Kakà (voto 9) ha piegato gli scozzesi del Celtic. Sennò era stata una serataccia.

Il regista Leonardo Pieraccioni in occasione della sua visita ad Anghiari (foto Valbo).


CRONAC HETTA

Mese di Febbraio 2007

dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Sabato 3. È passata anche la Candelora ma del freddo nemmeno l’ombra. *Oggi è morta Elda Biancucci in Zazzi di anni 75. Era originaria di Ca’ de Marchetto. Lunedì 5. Stamani ho visto l’Ape col Gegio che andava velocemente verso l’Infrantoio. Poi mi sono reso conto che era l’ora della colazione. *Stasera ho consegnato la cappa a Piero dell’ex convento della Croce che l’adoprerà per i funerali. Mercoledì 7. Stamani passavo per la via della Badia e ho sentito la Maria che faceva il battuto. Giovedì 8. Proseguono i lavori per i marciapiedi della Via nova. Sono arrivati alla villa del Plini. Lunedì 12. Ho telefonato a Settantino che mi raccontasse della battitura che faceva Picurino. *Oggi è morto Antonio Puleri di anni 83. Abitava a San Salvadore dove la sua famiglia ha vissuto per tantissimi anni. *Oggi è morta Lucia (Ofelia) Torgnelli Donnini. Aveva 82 anni. Martedì 13. Frido m’ha fatto vedere che la notte aveva fatto una ‘ncaciatina sopra i monti del Borgo e alla Faggeta. Mercoledì 14. Oggi è morta Eva Melani di anni 93. Era maestra ed era originaria di Bagno di Romagna ma abitava alla Genga. Martedì 20. Le donne di Tubbiano hanno mandato le castagnole per festeggiare il Carnevale. Mercoledì 21. Oggi è morta Anna Clara Gamberonci. Aveva 67 anni, abitava ad Arezzo ma le sue origini sono anghiaresi. Domenica 25. Oggi è morto Bruno Ghignoni di anni 76. Ha abitato per molti anni nel podere della Ripa e suo figlio gestisce il Caffè dello Sport al Terrato. Lunedì 26. Il Gambacci di Mezzavia ha già potato la vigna perché l’ho visto col carrello stracarico di sciormenti.

3 Dicembre 2006. Oggi è morta Giuseppa Rossi. Aveva 84 anni ed abitava a San Benedetto.

Mese di Gennaio 2007 Martedì 2. Stamani con Frido e il Mazzi, s’era appena preso il caffè quando è venuta una brollata di grandine. Mercoledì 3. Oggi è morta Goffrida Nespoli vedova Magrini. Aveva 83 anni ed era originaria di Valealle. *Oggi è morta Dina Bernardini vedova Frulloni. Aveva solo 55 anni e la sua famiglia, originaria di Caprese, ha abitato anche a Bicecco. Sabato 6. Stamani sono passato dalla Speranza del Ponte che m’ha detto che mi fa vedere come fa la “pulenda” di castagne. Domenica 7. Oggi è morta Agostinelli Concetta vedova Mazzoni. Aveva 84 anni ed abitava nella casa canonica di Micciano. Mercoledì 10. E insomma oggi la nebbia non se n’è mai andata. Venerdì 12. Stamani ho detto a Frido che ancora il freddo non è venuto come aveva previsto tempo fa. Lui m’ha detto che i giorni della merla saranno rispettati e febbraio ci spellerà. *Oggi è morta Severina Nocentini vedova Boriosi aveva 76 anni. La sua famiglia era originaria della Badia S. Veriano. Sabato 13. Oggi con Alessandro siamo andati a Roma a “ritirare” don Marco dopo l’intervento alla sua spalla. Domenica 14. Oggi è morto Loris Scartoni di anni 76. Abitava a Maccarino ma la sua famiglia ha abitato per diverso tempo al Vergone. Lunedì 15. Oggi è morto Paolino Veri di anni 84. Ha collaborato con il nostro giornale scrivendo molte poesie. Martedì 16. Frido ha confermato che mercoledì prossimo arriverà il freddo e forse anche la neve. *Oggi è morta anche Zaira Capacci vedova Giorgeschi di anni 92. Era la moglie dell’amico Cecco del Ponte ed abitava al Bagnolo del Ponte alla Piera. Lunedì 22. Oggi è morto Romano Graziotti di anni 66. Si era trasferito da tempo a Roma. Martedì 23. Stamani è venuta un po’ d’acqua (ma Frido ha detto che nevicherà domani) e i campanili dicevano che il vento stava venendo da ovest-sud-ovest. *Oggi è morto Mario Mearini di anni 76. Molto conosciuto ha abitato per molti anni nel podere di Corte. Mercoledì 24. Non ci volevo credere ma oggi, come previsto da Metereologicus, ha proprio nevicato. Giovedì 25. Oggi è morta Ada Sensi vedova Mazzoni di anni 83. Abitava a San Leo. Domenica 28. Oggi è stata la prima vera brina e 5 o 6 camini di Anghiari facevano il loro lavoro. *Oggi è morta Luigina Foni vedova Guerrini di anni 99. Abitava a Ca’ di Serafino. Lunedì 29. Oggi la merla non avrebbe sentito troppo freddo. Mercoledì 31. Anche oggi, come ieri, nebbia tutto il giorno. Però oggi dopo “mangio” se n’è andata.

Le finestre istoriate della Madonna Bella a Pocaia La parrocchia di San Biagio a Pocaia è riconoscente verso il maestro Carlo Vagnoni che lo scorso mese ha donato al Santuario della Madonna Bella due finestre istoriate che rappresentano una, madre Teresa di Calcutta, recentemente dichiarata beata, e nell’altra c’è la figura di papa Giovanni Paolo II che raggiungerà certamente la beatificazione. Queste opere sono state collocate in due finestre laterali del Santuario a totale carico del maestro Vagnoni. Sono state realizzate dalla brava artista Senesi Francesca che è originaria delle nostre zone ed ha un laboratorio anche a Milano e che sono riuscite molto bene anche dal punto di vista artistico.

La Madonna del parto L’amministrazione comunale di Monterchi sta restaurando la facciata e le zone adiacenti dell’ex scuola della Reglia sede della Madonna del Parto in considerazione che è iniziato l’anno pierfrancescano che coinvolgerà oltre al comune di Monterchi anche quello di Sansepolcro e di Arezzo. Vengono eseguiti in questa occasione anche dei lavori di adeguamento e di miglioramento sia delle zone adiacenti al museo stesso che delle sale interne.

Avanti coi marciapiedi I lavori proseguono e ho visto che ultimamente sono giunti al Belvedere del Vignarolo. Prossima tappa la Pineta.

31


Questo giornale lo potrete trovate su Internet www.parrocchiadianghiari.it Scriveteci: oratorio@parrocchiadianghiari.it o: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI

FESTE DEL SS. CROCIFISSO o del 3 maggio GiovedĂŹ 3 maggio ad Anghiari Feste del SS. Crocifisso organizzate dalla Confraternita di Misericordia. Alla sera, nella Piazza d'Anghiari, saranno estratti i premi della sottoscrizione e la tombola. Seguiranno i tradizionali fuochi d'artificio sotto le antiche mura di Anghiari. 32


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.