2007-3 Oratorio di Anghiari

Page 1

PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI GIUGNO - LUGLIO 2007 N. 3

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue

1


Nebbia in collina di Vera Cuccini

È una strana mattina d’estate, oggi, un manto biancastro nasconde il sole alla nostra vista, circonda la campagna avvolgendola in un insolito silenzio. Qua e là affiorano le cime delle colline e le punte alte degli alberi boschivi. Un leggero fumo sale dai campi misto ad un odore acre di terra da poco lavorata. Da una cascina risuona fioco il canto d’un gallo a cui in lontananza risponde attutito l’abbaiar d’un cane.

La Madonna al Combarbio È questo il primo nome del nostro Santuario che racchiude il luogo preciso dove la Vergine apparve alla giovane Marietta l’11 luglio 1536. Luca Pucci ha rappresentato proprio questo avvenimento nella copertina di questo numero. Soltanto dopo che i Carmelitani tennero il Santuario e l’annesso convento (e lo tennero per oltre tre secoli) il suo nome fu mutato in quello di Carmine come tuttora si chiama. Le celebrazioni al Santuario si svolgono così sia nel giorno dell’apparizione (11 luglio) che il giorno della festa del Carmelo (16 luglio). Il programma nel retro del giornale. Un invito a partecipare al pellegrinaggio a piedi in partenza dalla piazzetta della Croce alle ore 20 del giorno 11 luglio per raggiungere il Santuario per la celebrazione eucaristica delle ore 21.

l'editoriale di enzo papi

Etnia nuova È in tipografia il libro giubilare dei 50 anni di vita pastorale di don Nevio Massi, oggi, ormai da 20 anni, parroco a Pieve S. Stefano e ieri parroco a S. Maria al Melello, a Sansepolcro (dal 1963) e a Pratieghi (dal 1957). In tutto 50 anni, dunque. Il volume porta il titolo significativo di Tre Comunità celebrano le Nozze d’Oro di vita pastorale; evidentemente le nozze d’oro sono del prete che quelle comunità ha guidate, ma il titolo sottolinea, volutamente ed intenzionalmente, la pastorale perché il vuole mostrare la vita di fede delle comunità; la vita cioè fortificata o generata dalla presenza e dall’azione pastorale del sacerdote. Il racconto degli eventi, dei fatti, delle situazioni non è affidato ad uno storico, ma… all’archivio. Don Nevio e le comunità che lo hanno seguito hanno molto prodotto ed hanno accumulato con amorevole pazienza -nell’archivio parrocchiale (una sorta di moderno chronicon)- i documenti del lavoro svolto: foto, lettere pastorali, ciclostilati quando il modo di stampare era quello del ciclostile, fotocopie quando la tecnologia si è perfezionata, materiali da computer negli ultimi tempi; giornali, racconti sotto forma di articoli, volantini, avvisi spiegati e, in mezzo, sempre e comunque, foto e ancora foto. Ecco: il libro non racconta nulla; accosta, uno dopo l’altro, cronologicamente, i documenti, cioè le tracce, visibili in archivio, della vita cristiana che nasce, cresce e si sviluppa nel quotidiano. Nei campi e fra la gente di Pratieghi, nei borghi e nelle città come Pieve o Sansepolcro, nelle strade, nei quartieri, in mezzo alle famiglie, ai giovani ed agli adulti di S. Maria o dell’arcipretura di S. Stefano. La vita quindi! E che vita, che tempi, quali anni! Basta confrontare le foto delle prime pagine con quelle delle ultime per rilevare quanto la situazione e la realtà siano cambiate. Abiti e fogge diverse, ma un filo rosso comune, che unisce tanta diversità. Nel libro scorrono le immagini e gli stili verbali degli anni di un progresso tumultuoso; quelli dell’uscita dalla miseria per entrare nel benessere diffuso, quelli in cui si è passati -in tanti- dalla bicicletta alla vespa e da questa all’auto di prestigio; dalle strade sterrate alle autostrade... Insomma il libro racconta il cinquantennio di uno scontro in prima fila, ecco il filo rosso, sul campo, sul terreno quotidiano del lavoro pastorale; narra il lavoro di presenza della Chiesa in una società sempre più secolarizzata. Racconta cioè gli anni in cui, nello sforzo più esplicito mai apparso nel corso della storia millenaria della Chiesa, le società del benessere diffuso, abbacinate dal liberismo e dall’edonismo, hanno maturato la propria apostasia e consolidato un ateismo pratico, inconsapevole e di massa. Documenta, quindi, una storia precisa, la storia di quel resto di Israele che è cresciuto, è divenuto sempre più consapevole, e si è consolidato a livello di identità e di appartenenza, all’ombra del campanile, quando molti altri amici, tanti conoscenti, parecchi vicini di casa -a loro volta- maturavano una distanza ed una appartenenza diverse, più laiche, più indifferenti al senso cristiano della vita; più entusiaste e più complici verso i valori del benessere e dell’utile individuale. Ecco perché l’editoriale di questo numero prende spunto dalla pubblicazione per i tipi della tipografia Dalla Ragione di Pieve; perché il volume squaderna la storia nuova di una etnia diversa, direbbe il compianto papa Paolo VI; quella dei cristiani e delle chiese locali che nella secolarizzazione hanno consolidato le ragioni della fede e nella realtà secolarizzata sono presenti come annuncio e come pietra d’inciampo. Racconta cioè una storia che tutte le parrocchie, anche quelle di Anghiari e Tavernelle, potrebbero narrare. Il resto di Israele è ovunque, la fede non è morta! Nonostante le infinite seduzioni della secolarizzazione.

L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue Anno XXXXI - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.

2


Ho deciso di scriverti... rubrica a cura di don Gianni Zanchi

Caro amico, mi è giunta per posta la partecipazione delle tue prossime nozze; ti ringrazio per l’invito e, poiché purtroppo non potrò essere presente, ti invio i miei auguri e felicitazioni per iscritto, aggiungendo anche la mia ammirazione per il tuo coraggio: sì, perché quella che dovrebbe essere una decisione normale e auspicabile – mettere su famiglia - è diventato un atto di coraggio, a questi chiari di luna! La Costituzione italiana all’articolo 29 riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, e all’articolo 31 assicura di agevolare con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Queste solenni affermazioni sono rimaste nel passato in gran parte inevase e ora addirittura vengono contraddette a suon di leggi ordinarie. E’ sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere che in Italia oggi sono fiscalmente favoriti i cosiddetti “single”, i conviventi, i divorziati (vedi la legge finanziaria recentemente varata dall’attuale governo), tanto che si stanno moltiplicando i casi di commercialisti che consigliano i coniugi a divorziare “per finta” per godere di una condizione economica migliore; alla faccia dell’articolo 31 della Costituzione! Per di più il governo impegna il parlamento a varare la legge sui diritti delle persone conviventi: i famigerati DICO, con i quali -se saranno approvati- la convenienza a non sposarsi sarà definitivamente sancita per legge e, poiché le leggi influiscono sulla mentalità, lo stato premierà di fatto le scelte irresponsabili verso di sé e verso la collettività di quelli che vivono giorno per giorno all’insegna del rifiuto dell’impegno fedele e duraturo, del sacrificio, della responsabilità. Caro amico lavoratore che ti stai preparando a diventare presto marito e padre, per lo stato attualmente tu non sei una priorità; la tua scelta di sposarti viene di fatto considerata strettamente personale (come l’iscriverti o meno ad una società sportiva); al massimo vedranno di darti una mano con qualche sussidio, considerandoti un soggetto debole da assistere, non la risorsa fondamentale per il presente e il futuro della società. La priorità del momento è aprire gradatamente alle coppie omosessuali la possibilità di essere considerate davanti alla legge anch’essi famiglia, con tanto di “figli” adottati o magari fabbricati in provetta (e chi si oppone in nome della retta ragione a tutto questo è bollato come omofobo, perfino dal Parlamento europeo!). Per raggiungere tale risultato, che si crede pagante sul piano elettorale, devono ridurre la tua a una semplice famiglia “tradizionale” (con tanti saluti all’articolo 29 della Costituzione), la tua sessualità normale ad una delle tante possibili varianti di genere e via di questo passo; si deve additare all’opinione pubblica la famiglia composta di un uomo, una donna e dei figli come la causa di ogni ostacolo verso l’umana felicità, strumentalizzando il triste fatto che molti episodi di violenza avvengono anche in famiglia. (In questa ultima opinione c’è la stessa mancanza di logica che in questa altra: siccome la stragrande maggioranza dei decessi avviene in un letto, la colpa delle morti dev’essere del letto, quindi . . . aboliamo il letto!). Tutto questo e altro ancora è frutto della pseudo – cultura di stampo radicale, cioè individualista, che ritiene di avere trovato nei cosiddetti “diritti civili” (aborto, divorzio, eutanasia, fecondazione artificiale, libera convivenza, libera droga) la via del progresso; quello che mi rattrista è che tale visione antiumana e anticristiana sembra fatta propria più o meno consciamente anche da alcuni cattolici, sedotti dal cavallo di Troia dei “diritti civili” da promuovere! Caro amico, la famiglia può anche non essere per i suoi membri una esperienza positiva, ma è incontrovertibile alla luce della retta ragione che essa è un dato di natura e ha in sé la forza e l’importanza delle esperienze umane originarie e fondanti, le quali permettono all’individuo di realizzarsi come persona. Non è un caso che oggi si voglia usare lo stato per demolire la famiglia: se -sotto la pressione degli inviti alla trasgressione, alla ribellione, alla falsa libertà indirizzati alle giovani generazioni- salta questa primaria cellula della società, avremo la massa indistinta degli individui indifesi di fronte al primo pre-potente di turno, l’individuo sarà solo alla mercé del Potere. Caro amico, ti ho accennato a tante cose, ognuna delle quali meriterebbe un lungo discorso, ma questa mia vuole essere soprattutto una lettera di auguri, sincera stima e convinto sostegno alle tue scelte: oggi la scelta controcorrente, la vera cultura alternativa è mettere su famiglia! Ne devi essere giustamente fiero. don Gianni

3


CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

Mese di Giugno 2007

Mese di Luglio 2007

Dedicato al Sacro Cuore di Gesù

1° luglio domenica – Domenica XIII del Tempo Ordinario. Preziosissimo Sangue di Gesù. Sante Messe secondo l’orario festivo. 3 luglio martedì - Primo martedì del mese. San Tommaso apostolo. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. Tommaso è conosciuto tra gli apostoli per la sua incredulità, la quale però svanì di fronte a Cristo risorto con le parole “Signore mio e Dio mio”. 5 luglio giovedì - Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. 6 luglio venerdì - Primo Venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano, alle ore 20,30 S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine alle ore 21, S. Messa con adorazione. 8 luglio domenica – Domenica XIV del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 11 luglio mercoledì - San Benedetto abate patrono d'Europa. Anniversario dell’Apparizione della Madonna del Carmine. Alle ore 20, dalla piazzetta della Croce pellegrinaggio verso il Santuario del Carmine per partecipare alla S. Messa alle ore 21. 15 luglio domenica - Domenica XV del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 16 luglio lunedì - Beata Vergine del Carmelo. Festa solenne al Santuario del Carmine con S. Messa alle ore 21 e processione intorno al santuario. Nei giorni 14 e 15, alle ore 21, preghiera comunitaria nel Santuario. 22 luglio domenica - Domenica XVI del Tempo Ordinario. Santa Maria Maddalena. Sante Messe al mattino secondo l’orario festivo e alle ore 18 S. Messa nella chiesa della Maddalena nel Borgo della Croce. 25 luglio mercoledì . San Giacomo Apostolo: figlio di Zebedeo e fratello dell’apostolo Giovanni nacque a Betsaida. Fu presente ai principali miracoli del Signore. Fu fatto uccidere da Erode verso l’anno 42. È venerato in Spagna a Compostella dove esiste la celebre basilica a lui dedicata. 26 luglio giovedì - Santi Giovacchino e Anna. Secondo i Vangeli apocrifi vengono considerati i genitori della Beata Vergine Maria. 29 luglio domenica - Domenica XVII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 31 luglio martedì - Sant’Ignazio di Loyola. È stato il fondatore della Compagnia di Gesù nel 1534 (1491-1556).

1° giugno venerdì - Primo venerdì del mese. Alle ore 21 Santa Messa presso il Santuario del Carmine. 3 giugno domenica – Domenica IX del Tempo Ordinario. Santissima Trinità. Sante Messe secondo l’orario festivo. “Gloria a te, Trinità, uguale nelle Persone, unico Dio, prima di tutti i secoli ora e sempre.” 5 giugno martedì - Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. 7 giungo giovedì - Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. 8 giugno venerdì - Nella chiesa di Micciano, alle ore 20,30 S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. 10 giugno domenica – Domenica X del Tempo Ordinario. Corpus Domini. In Propositura alle ore 9,30 Santa Messa. Alle ore 11 Messa solenne in occasione della Prima Comunione dei bambini della parrocchia. Al termine della Messa seguirà la processione con il SS. Sacramento fino alla chiesa della Croce. Messa vespertina alla chiesa della Croce alle ore 18. 11 giugno lunedì - San Barnaba apostolo: nacque nell’isola di Cipro: fu tra i primi fedeli di Gerusalemme. Fu compagno di viaggio di Paolo nel suo primo viaggio apostolico. Fu presente al Concilio di Gerusalemme. Ritornato in patria, predicò il Vangelo e vi morì. 13 giugno mercoledì - Sant’Antonio di Padova: Sacerdote e Dottore della Chiesa. Nacque a Lisbona, in Portogallo, circa nel 1195, morì a Padova nel 1231. 15 giugno venerdì - Sacro Cuore di Gesù. “Il Signore ci ha accolti nel suo cuore ricordando la sua misericordia.” 16 giugno sabato - Sacro cuore di Maria. 17 giugno domenica – Domenica XI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 24 giugno domenica – Domenica XII del Tempo Ordinario. Natività di San Giovanni Battista: figlio di Elisabetta e Zaccaria, una coppia sterile già avanti negli anni, passò buona parte della sua vita nel deserto, finché comparve nelle rive del Giordano per predicare l’imminente avvento del Messia. Fu a lui che Gesù chiese di essere battezzato e presentarlo ai giudei come l’Agnello di Dio.” Sante Messe secondo l’orario festivo. 29 giugno venerdì - San Pietro e Paolo. Vengono festeggiati lo stesso giorno perché, come attestano alcune fonti, nel 67 furono entrambi a Roma dove vennero arrestati, incarcerati e giustiziati: Paolo per decapitazione, Pietro per crocifissone a testa in giù.

Giovedì 14 giugno 2007 Adorazione Eucaristica presso la chiesa della Croce 4


SANTE MESSE FESTIVE CELEBRATE NELLE CHIESE DEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Festa della Famiglia a Tavernelle Domenica 24 giugno 2007 Ore 11 S. Messa. Dalle ore 16 giochi per ragazzi e adulti, tiro alla fune e altre sfide. Ore 20 estrazione della Lotteria

Ore 8,00 Ore 8,30 Ore 9,00 Ore 9,30 Ore 10,00 Ore 11,00

Nel pomeriggio merenda per tutti

Ore 11,30 Ore 12,00 Ore 15,30 Ore 16,00 Ore 18,00

Un grazie ai familiari di Giuliana Rossi che hanno offerto € 89 in sua memoria.

-PIEVE DI MICCIANO -ANGHIARI: Chiesa di S. Stefano -CENACOLO DI MONTAUTO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -SANTUARIO DEL CARMINE -SAN LEO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -PIEVE DI MICCIANO -VALEALLE -TAVERNELLE -VIAIO -TOPPOLE -TUBBIANO -PONTE ALLA PIERA -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI Ore 8,30 S. Maria della Pace Le Ville Ore 8,45 San Michele Arc.lo a Padonchia Ore 10,00 CHIESA della Madonna Bella Pocaia Ore 11,00 S. Maria della Pace Le Ville Ore 11,15 San Simeone profeta a Monterchi Ore 17 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Giovani & Ragazzi 1° giugno: Pellegrinaggio al Carmine a conclusione dell’anno scolastico.

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze ore 16 (ore 17 estivo).

CAMPEGGIO DELLE MEDIE dal 26 al 30 giugno a Badia Prataglia.

Avviso

CAMPEGGIO DELLE SUPERIORI dal 7 al 14 luglio a Folgarida nelle Dolomiti.

A Micciano il Primo Venerdì del mese di giugno verrà celebrato Venerdì 8 alle ore 20,30.

Info e iscrizioni in parrocchia da don Marco, Linda o Alessandro. Oppure scrivi a info@parrocchiadianghiari.it

5


IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo * Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

La critica

Auguri a Lorenzo

Manuela si è laureata

Il giorno 19 aprile 2007 presso l’Università degli Studi di Siena, Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali Corso di Museografia sede di Arezzo, si è laureato Lorenzo Minozzi. Ha discusso la tesi dal titolo “La musealizzazione della Madonna del parto di Piero della Francesca” ottenendo l’ottima votazione di 108/110. Relatore professor Antonio Paolucci; Correlatrice dottoressa Paola Refice. A Lorenzo le congratulazioni e gli auguri della famiglia e degli amici ai quali si uniscono anche quelli della Redazione.

Il giorno 4 maggio 2007 Manuela Madiai si è laureata presso l’Università degli Studi di Siena, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Laurea in Infermieristica, discutendo la seguente tesi: “L’infermiere nella maxiemergenza: motivazione, formazione e competenze.” Relatore Riccardo Pecorari, controrelatore Claudio Sorini. A Manuela, che ha ottenuto l’ottima votazione di 107/110, i complimenti della famiglia, degli amici e della Redazione.

digitalfotoEmmedipì

di Sergio Lombardi

La critica è un concetto costruttivo quando la stessa contiene suggerimenti personali finalizzati al miglioramento del soggetto protagonista della critica stessa. Altrimenti la suddetta si trasforma in polemica e questa può essere solo distruttiva in quanto il concetto di polemica mira solo alla distruzione metaforica del soggetto in questione. Naturalmente premesso ciò debbo ribadire che secondo me risulta aleatorio, cioè campato in aria, organizzare bellissime manifestazioni, vedi le fiere di questi giorni, senza la dovuta presa in considerazione dell’individuo, carenza di organizzazione riguardante la viabilità, mancanza manageriale di tutta la manifestazione e infine iniziative collaterali che valorizzino l’iniziativa stessa. In definitiva occorre prendere il toro per le corna. Mi spiego; se in una mano esce un brufolo è inutile curarlo perché poi esce nell’altra mano, evidentemente c’è infiammazione allo stomaco. Quindi non è sufficiente divulgare in modo massimale il programma delle manifestazioni ma è necessario prevederne ogni possibile risvolto. In definitiva credo che sia corretto e oltremodo costruttivo organizzare eventi che tendono a valorizzare le potenzialità del territorio senza però dimenticare le problematiche del territorio stesso e questo continuo richiamo non vuole essere altro che un incentivo affinché risulti sempre più realistico lo sviluppo di un territorio che cerca di adeguarsi ai cambiamenti socio-economici che si trasformano a velocità supersonica.

Cuculo in ritardo? Dice un proverbio che per la SS. Annunziata (25 marzo) il cuculo è a Quarata. Io l’ho sentito solo domenica 15 aprile in occasione del pellegrinaggio che si tiene nelle campagne di Micciano per raggiungere il Santuario del Carmine per l'annuale consacrazione con l'abitino attraverso la strada che salendo verso il Poggiolo raggiunge quello che fu il Fosso delle vetrici.

Mia moglie e le scarpe di Clèto

Comparse le comparse Mentre andiamo in stampa il paese freme perché in settimana ci saranno le selezioni per le comparse dell’ormai imminente inizio del film di Pieraccioni. Giovani e vecchi si metteranno quindi in fila per poter entrare nel numero degli eletti. Molti dei nostri compaesani anelano quindi ad essere immortalati nella celluloide. Anche l’invenzione della foto (ne ha parlato Alberto Angela in un documentario di qualche giorno fa) nasce dal desiderio di lasciare qualche traccia di sé per i posteri.

Che mia moglie sia ordinata e precisa io non lo dirò mai abbastanza. Infatti quando io cerco qualche foglio o qualcosa di mio le chiedo subito: «Mica mi hai messo al posto il tal foglio?» E infatti, un secondo dopo, lei me lo ritrova. Non so perché ma quando va a comprare le scarpe non la riconosco più. Rimette le scatole fuori posto, magari con una scarpa dentro e una fuori. I coperchi delle scatole poi mai inseriti per benino ma o di traverso o al di sotto della scatola stessa. Il bello è che ho visto che anche tutte le altre donne si comportano uguale.

Marciapiedi al Terrato

Accontentarsi!

di Clèto

Quando sono stati realizzati uno sconforto generale mi ha assalito. Ora devo ammettere che solo la presenza dei marciapiedi (naturalmente non mi piacciono nemmeno adesso!) difende i pedoni dal passaggio delle auto non sempre rispettose degli altri. Il Terrato (oggi via Mazzini) era la strada per andare alla chiesa nonché omonima Compagnia.

La vignetta di Scacciapensieri:


...il Palterre

Auguri ad Elisa

Terre di Piero

Sara si è laureata

di Emmedipì

Il giorno 4 maggio 2007, al Polo universitario di Siena, Elisa Marinelli ha conseguito il titolo di Dottore in Scienze Infermieristiche con la votazione di 103/ 110 discutendo la tesi dal titolo “L’operatore socio sanitario con formazione complementare: Una nuova risorsa all’interno del processo assistenziale.” Elisa ha 24 anni, abita a San Leo vicino alla chiesa ed è candidata come consigliere per le elezioni comunali di Maggio.

Rondini di Emmedipì

Finalmente dei gruppetti abbastanza numerosi di rondini hanno di nuovo rallegrato i cieli d’Anghiari. La sera mi piace guardarle mentre volteggiano in cerca di cibo prima di andare "a letto" e mi sono reso conto che stanno volentieri per la Ruga, all’altezza della Fonte, e verso la Badia, nei pressi della Portaccia.

Anticipo subito che le mie osservazioni non sono oggettive. Pesano ahimè i ricordi del 1440 e, quindi, fate i dovuti sconti. Andavo verso il Borgo quando all’altezza di Zinepro, la prima abitazione del territorio biturgense, vedo un bel cartello pubblicitario con un grosso titolo: Terre di Piero. In un primo momento ho pensato si trattasse della pubblicizzazione delle Mostre organizzate in occasione dell’Anno dedicato al sommo pittore e invece... si trattava di un vino. Allora mi sembra che il voler far iniziare le terre di Piero dal confine del Borgo non sia corretto e, naturalmente, ne spiego i motivi. Anghiari deve essere considerata terra di Piero perché senz'altro quando lui andava a Monterchi a trovare i parenti della sua mamma e a dipingere quel sublime dipinto là conservato senz’altro passava da noi. E poi, in aggiunta, da noi ci veniva per forza. Frequentava la bottega del pittore Antonio che, per la sua origine, veniva chiamato “Antonio d’Anghiari”!

Dagli appunti di uno spirito... bizzarro

Interventismo? Campagna di guerra 1915-1918 di Amedeo Vellati

Non tanto per un palmo di più lontana frontiera abbiamo gettato al vento la nostra giovinezza, ma ci siamo battuti, soprattutto, per uno sconfinato desiderio di libertà e di giustizia.

Il giorno 4 maggio 2007 presso l’Università degli Studi di Siena, Facoltà di Medicina e Chirurgia sede di Arezzo, Corso di Laurea in Infermieristica, si è laureata Sara Gaetani. Ha discusso questa tesi: “Standardizzazione del percorso assistenziale del paziente chirurgico. Indagine multicentrica” ottenendo la bella votazione di 99/110. Relatrice: dottoressa Patrizia Monaco; Correlatrice: dottoressa Luciana Panicucci. A Sara le congratulazioni e gli auguri della famiglia e degli amici ai quali si uniscono anche quelli della Redazione dell'Oratorio.

San Giuseppe e la carta di Emmedipì

Lunedì 19 marzo, notoria festa del papà, stavo girellando per la Badia e ho potuto vedere molti giornali usati messi nel cestino vicino alla fontana nella piazzetta prospicente l'antica chiesa camaldolese. E pensare che sarebbe bastato fare pochi passi, poco dopo la Piazzola, per trovare il recipiente adatto a riciclare carta e cartoni. Ma San Giuseppe? A parte la data coincidente, risparmiando la carta si salvano gli alberi e quindi...!

Toponomastica incoerente

Una bella fregatura

di Turiddo Guerri

di Turiddo Guerri

Premesso che i nomi politici vanno e vengono e quelli storici rimangono, Piazza Baldaccio dovrebbe avere un monumen-

Avevano promesso mari e monti, e n’è venuto fuori un topolino. Qui ad Anghiari col decoder digitale terrestre si vede ben poco e molto di quel poco è solo a pagamento. Non c’è nessuna emittente RAI, nessuna emittente radio. Per cui chi ama la musica classica -come nel mio casodeve necessariamente mandare a quel paese il terrestre e usare il satellitare che dà la possibilità di sondare centinaia di emittenti sia tv che radio e trovare tutta la musica che si vuole. Cito, per esempio, Festival e Theater tedeschi, Sat 2000 vaticana, Kultura polacca, Arte francese. Perfino la piccola Grecia emette spesso musica classica. E l’Italia, che la musica l’ha insegnata al mondo, salvo Auditorium, niente!

to al nostro celebre Capitano oppure, essendovi già il monumento di Garibaldi, la Piazza dovrebbe essere intitolata a lui. O no? Questa palese incoerenza o contraddizione toponomastica è sotto gli occhi di tutti, primi i forestieri. Ma essendovi noi assuefatti da decine di anni, non si avverte l’opportunità di rimediarvi, sia che governino i Guelfi che Ghibellini, i Bianchi o i Neri, per non dire la destra o la sinistra. Se mi sbaglio ditemi somaro e tiratemi le orecchie!


LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL'ARTE di don Quinto Giorgini

La Pieve di S. Maria Annunziata alla Sovara V puntata

Concludiamo la nostra ricerca sulla Pieve di Sovara esponendo la vicenda della revisione e modifica dei suoi tradizionali confini con la Propositura di S. Bartolomeo in Anghiari, che, pur essendo entrambe nello stesso comune, appartenevano fino al 1986 a Diocesi diverse. La nostra Pieve fino al 1962 estendeva il suo territorio e la sua giurisdizione fin dentro il paese di Anghiari. L’artistica Chiesa della Croce, l’annesso antico convento, trasformato nel secolo scorso in ospedale e poi in casa protetta per anziani, ed inoltre 27 famiglie con circa 120 persone che abitavano nei pressi, nelle seguenti località: Carboncione di Sopra e di Sotto, Fusaiolo, Val della Pieve, Chiuso, Crocina, Bernocca, Terrarossa, Bellavista, Piazzetta della Croce, Via della Fossa, Palazzina del Crocifissino e Villa Bruna, situate tutte ad ovest della strada provinciale detta “del braccio”, che parte dalla statale Senese-Aretina n°73 e costeggiando la frazione di S. Lorenzo a Sorci, giunge di fronte al portico della Chiesa della Croce, innestandosi sulla Via Libbia, facevano tutte parte ab immemorabili della parrocchia di S. Maria alla Sovara. Quando Leone X, nel 1515-20, istituì la Diocesi di Sansepolcro, che fino allora faceva parte di Città di Castello, l’intero territorio anghiarese, essendo in Toscana e sotto il dominio fiorentino, avrebbe dovuto passare dalla Diocesi aretina alla nuova Diocesi, per ovvi motivi pastorali, geografici, per comodità del clero e dei fedeli e per il buon senso comune… Ma purtroppo non fu così. Il centro storico d’Anghiari e le sue vicine frazioni di San Leo, Tubbiano, Santo Stefano, Viaio, Micciano e persino S. Martino e S. Croce alle porte di Sansepolcro restarono sotto il Vescovo aretino, mentre quelle più remote, ubicate nella valle della Sovara, passarono alla nuova Diocesi biturgense. Probabilmente campanilismi locali e i non buoni rapporti tra il popolo del Borgo e quello di Anghiari, come ci ricorda Federigo Nomi, nella sua opera “Il Catorcio”, e certamente la mancanza di consenso del clero e del Vescovo aretino di quel tempo, impedirono il passaggio a Sansepolcro del centro storico e delle succitate frazioni anghiaresi, per cui se per ipotesi al Vescovo biturgense fosse caduto il pastorale durante il pontificale sarebbe entrato nella Diocesi aretina. Nella Bolla leonina, che istituisce la Diocesi del Borgo, si leggono le seguenti principali motivazioni: la maggior dignità ed onore al Borgo, che diventa “città”; l’aumento della devozione e del culto e naturalmente la salvezza delle anime. Non mancarono tuttavia altre motivazioni tra cui quelle di ordine politico, cioè sottrarre i territori e i popoli appartenenti al dominio fiorentino all’autorità dei Vescovi tifernati, che risiedevano, com’è noto, nello Stato della Chiesa; ed infine l’autorità ed il prestigio della famiglia dei Medici in Valtiberina, situata ai confini della Toscana. La nuova Diocesi, che divenne suffraganea della Chiesa metropolitana fiorentina, ebbe l’onore di due visite nel 1525 e 1532 del papa Clemente VII, della stessa casata medicea e cugino di Leone X. Le interferenze territoriali tra la Pieve di Sovara e la Propositura d’Anghiari, provocarono per secoli anche quelle di carattere giuridico e pastorale, tra i due Vescovi e i due parroci viciniori, che venivano risolte generalmente con reciproche intese di buon vicinato. La chiesa dell’ospedale, per

accordi interdiocesani, veniva ufficiata ultimamente dal proposto anghiarese, che provvedeva anche all’assistenza spirituale delle suore agostiniane e a quella dei malati, mentre la benedizione delle case, il rilascio dei documenti matrimoniali ed il controllo dei fanciulli del catechismo, che preferivano frequentare la Propositura d’Anghiari, spettavano al Pievano di Sovara. Per i funerali (=ius funerandi) il proposto doveva richiedere il consenso del pievano e per le più importanti celebrazioni liturgiche del “Te Deum di ringraziamento”, processione del Venerdì Santo e del Corpus Domini ecc. si concordavano orari o giorni diversi. Il continuo sviluppo del paese d’Anghiari verso la Sovara e le nuove esigenze pastorali dei tempi moderni, spinsero gli Ordinari di Arezzo e Sansepolcro a trovare un comune accordo per una definitiva soluzione circa la necessità di una revisione dei confini tra le loro Diocesi, non solo qui ad Anghiari, tra la Pieve di Sovara e la Propositura, ma anche nel territorio di Monterchi tra le confinanti parrocchie di Le Ville, in Diocesi di Sansepolcro, e quella di Scandolaia, in Diocesi di Arezzo. I due Vescovi, mons. Cioli di Arezzo e mons. Bornigia di Sansepolcro costituirono agli inizi del 1961, ciascuno nella propria Diocesi, un’apposita commissione presieduta dai rispettivi Vicari generali mons. Tinti e mons. Rossi, per studiare e risolvere il problema e preparare un progetto da sottoporre alla Santa Sede. La proposta del Vescovo di Sansepolcro di trasferire quella parte di territorio anghiarese soggetta alla Diocesi aretina a quella biturgense, che era più vicina, fu respinta da mons. Cioli e così pure la proposta inversa, che l’intero territorio del plebanato della Sovara passasse alla Diocesi di Arezzo, la quale avrebbe concesso in cambio a Sansepolcro le parrocchie di S. Croce, S. Martino a Montedoglio, S. Maria a Scandolaia e la Cappellania di S. Giovanni Battista a Tarsignano non fu accolta, giustamente, da mons. Bornigia. Le due commissioni diocesane raggiunsero finalmente un accordo, con l’aiuto del tecnico di loro fiducia, il geom. sig. Angelo Brizi, che in data 5 ottobre 1961 consegnò un verbale ed una cartina topografica con la vecchia e nuova linea di confine tra le due Diocesi, riguardanti le località sopraccennate. Il tutto fu inviato dai due vescovi a Roma in data 9 novembre 1961 con la seguente lettera indirizzata a papa Giovanni XXIII. “Beatissimo Padre, i Vescovi di Arezzo e di Borgo Sansepolcro, prostrati al bacio del S. Piede, umilmente espongono quanto appresso: Nell’interesse delle rispettive popolazioni, sollecitati in questo dai parroci interessati, dietro il parere favorevole del Ven. Capitolo della Cattedrale di Arezzo e di quello della Cattedrale di Sansepolcro, dopo essersi consultati e aver sottopo-

8


...le nostre chiese sto il problema allo studio di apposite commissioni, hanno riconosciuto l’opportunità di procedere alla rettifica di confini tra le due Diocesi e precisamente tra le parrocchie di S. Maria a Scandolaia, in comune di Monterchi, Diocesi di Arezzo e la parrocchia di S. Apollinare a Le Ville, del comune di Monterchi, Diocesi di Sansepolcro e fra le parrocchie di S. Bartolomeo ad Anghiari, comune di Anghiari, della Diocesi di Arezzo e S. Maria alla Sovara del comune di Anghiari, Diocesi di Sansepolcro. Di fatti 17 famiglie di Scandolaia, con una popolazione di circa 62 abitanti si estendono territorialmente fino al caseggiato di Le Ville. L’accesso alla propria chiesa parrocchiale, data la distanza, presenta una grave difficoltà, per cui di fronte ad ogni bisogno spirituale, ricorrono necessariamente al parroco e alla Chiesa di Le Ville. Il compito pastorale non è agevolato neppure dalla presenza della cappella “Guadagni”, situata nel centro della frazione “Le Ville” e giurisdizionalmente dipendente dal parroco di Scandolaia. Lo stesso dicasi del privilegio per il quale il Vescovo di Sansepolcro gode di giurisdizione sul presbiterio della Chiesa parrocchiale di Scandolaia. Identica è la situazione territoriale che riguarda Anghiari, capoluogo e Pieve di Sovara. Circa 27 famiglie, con una popolazione che si aggira sui 120 abitanti, fanno parte integrante di Anghiari capoluogo, compreso l’ospedale e l’annessa Chiesa di S. Croce, tutti dipendenti giurisdizionalmente dalla parrocchia di Sovara. Le suddette famiglie per la vita spirituale e per il servizio pastorale ricorrono alla chiesa e al proposto di Anghiari, trovandosi distanti e in posizione scomoda per accedere alla propria chiesa parrocchiale. I parroci delle suddette parrocchie di Scandolaia e di Pieve Sovara possono incontrare i loro fedeli in rare occasioni, come per qualche matrimonio o funerale. Pertanto gli Ecc.mi Vescovi oratori, per le ragioni sopra esposte domandano: 1)- che sia smembrato e distaccato dalla parrocchia di Scandolaia, il tratto di terreno comprendente le 17 famiglie e quelle di eventuale costituzione, nonché la menzionata cappella Guadagni e sia unito e incorporato alla parrocchia di S. Apollinare a Le Ville, naturale centro spirituale, geografico e commerciale; che ogni eventuale Legato esistente nella cappella Guadagni, venga trasferito, con diritti ed oneri, su la Chiesa di S. Maria a Scandolaia; che ogni privilegio e giurisdizione del Vescovo di Sansepolcro sulla chiesa di Scandolaia passi in perpetuo al Vescovo di Arezzo. Per la nuova riconfinazione tra le due parrocchie gli oratori si rimettono all’unita perizia descrittiva del geom. Angelo Brizi e alla relativa cartina. 2)- che la fascia di territorio prospiciente Anghiari, capoluogo e meglio definita dall’allegata perizia descrittiva e cartina topografica, venga smembrata e distaccata dalla parrocchia di Pieve Sovara e incorporata alla parrocchia di Anghiari, con tutte le famiglie in atto e quelle di eventuale nuova costituzione e che in tale smembramento sia compresa la chiesa di S. Croce, annessa all’ospedale. 3)- In margine alla presente composizione confinaria gli Ecc.mi Oratori chiedono che la cappella di S. Francesco, soggetta alla giurisdizione del Vescovo di Arezzo e aperta nell’interno della chiesa di Montauto, in comune di Anghiari, unita all’ex-convento dei PP. Cappuccini e attual-

mente sede delle Suore della Congregazione di S. Maria del Cenacolo, passi definitivamente e in perpetuo alla giurisdizione del Vescovo di Sansepolcro, cui appartengono l’exconvento e la detta chiesa, in quanto situati nella parrocchia di S. Andrea Ap. a Galbino, del comune di Anghiari e della Diocesi di Sansepolcro. Nell’umiliare ai piedi della Santità Vostra la presente richiesta, con sentimenti di filiale devozione, chiedono l’Apostolica Benedizione”. La Congregazione Concistoriale con prot. n° 1297/61 in data 21 marzo 1962 risponde a S.E. Rev.ma mons. Domenico Bornigia Vescovo di Sansepolcro, con la seguente lettera: “Eccellenza Rev.ma, ho il piacere di comunicare all’Eccellenza Vostra Rev.ma che questa S. Congregazione, avvalendosi delle speciali facoltà accordatele dal Santo Padre, ha disposto la lieve rettifica di confini tra cotesta diocesi e la diocesi di Arezzo, richiesta dall’Eccellenza Vostra e dall’Ecc.mo Mons. Telesforo Giovanni Cioli, con lettera datata 9 Novembre 1961. Il relativo Decreto Concistoriale, in duplice copia, Le sarà rimesso da S. E. Mons. Cioli, al quale è stata anche affidata l’esecuzione del provvedimento. Con sensi di distinto ossequio mi professo di Vostra Eccellenza Rev.ma come fratello. Carlo Card. Confalonieri”. Con decreto in data 1 settembre 1986, la Diocesi di Sansepolcro, che già aveva subito lo smembramento del territorio romagnolo fin dal 1975, insieme a quella di Cortona, è stata unita a quella di Arezzo, per cui i problemi dei loro confini e dei loro rapporti sono oggi del tutto superati.

Nell'altra pagina interno della Pieve Sovara e, qui sopra, un antico disegno raffigurante la chiesa e il Convento della Croce oggetto della permuta fra le diocesi di Arezzo e Sansepolcro.

9


cronache dai Renicci

Da una prospettiva diversa

VITA DA CHÈNI

di Franco Cristini

a cura del cane Pippo

In questo numero dell’Oratorio vorrei lasciare per una volta l’angolo della Missione per rivolgere alcune considerazioni a tutti coloro che hanno perso una persona cara. Dio padre onnipotente, come ci ha insegnato nel Padre nostro, nei suoi disegni imperscrutabili ci chiede di chinare il capo di fronte alla sua volontà. A noi non resta altro che dire il nostro “Così sia” con la certezza della nostra fede che Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio. È estremamente duro e contro la nostra ragione aderire totalmente a questo “Tutto” quando il nostro cuore straziato chiede “Signore perché?”. Nella vita di ognuno di noi prima o poi questa domanda risuona nel nostro cuore. Come avvicinarsi dunque al mistero del dolore e della morte? Con la nostra mente non riusciamo a dare risposte plausibili, tutto ci appare un controsenso, fuori da ogni logica, la sofferenza è grande, le parole ci strozzano la gola, i nostri occhi sono gonfi di pianto. Ci resta quindi solo il salto della fede, abbandonandoci nelle braccia di Dio che ci dice: “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie.” Ed ancora: “Non temete sono ancora io, cammino con voi. Conosco lo smarrimento del vostro cuore. Abbiate fede. Io ho vinto il mondo.” Ed allora Marisa, Stefano, Cesare, Marco e tanti tanti altri sono con Me nel grande abbraccio della mia misericordia, ora sono nella gioia del loro Signore. Ed ancora dice San Paolo nella seconda lettera ai Corinzi: Siamo tribolati da ogni parte, ma non schiacciati. Colui che ha risorto Gesù, risusciterà anche noi. Allora io comincio a pensare che è questione di prospettiva. Qui è il punto. Chiediamo dunque a Dio di cambiare gli occhi del nostro cuore e della nostra mente per collocarci in una prospettiva diversa e poter vedere la nostra vita terrena proiettata nell’Infinito Amore di Dio. Solo questa visione della vita e della morte può darci consolazione e speranza, nonostante il dolore umano. Pace e bene.

Amore a prima…”Mirka”! So’ depresso! Ho quischionèto cun Rosco, el mi’ amico! S’è aùto che dire, perché ronzèva troppo ‘ntorno a la Mirka, ‘na cagnetta che pièci a me. Io, che so’ dimolto geloso, ‘n ciò visto più dala rabbia e l’ho trattèto cume ‘n pelléo!!! Ma vinimo ai fatti… Io, la Mirka, l’aìo cunusciuta tempo fa, che i su’ padroni sono i cognèti del mio e s’andò a trovalli. Che ne sapìo io dele cagne? Gnente, perché la mi’ mama ‘nn’ha fatto ‘ntempo a famme che m’ha abandonèto e le sorelle ‘nci l’ho aute! Era la prima che vidìo e, per quante me ‘mportèa, pudìo fanne a meno! Sicché quande fu davanti a lei, feci a vista de gnente, stèo fermo e guardèo da ‘n’antra parte…anche si aìa ‘n’udurino che me ‘ncuriusiva!..A ‘ncerto punto, se feci avanti lei e me disse: “Bonjour!” Io armasse de stucco: “Oh che parli, el francese?” E me girette a guardalla. Armasse fulminèto! Bella, ve dico, bella… bassina, grassina, marruncina, ricciulina, cun certe gambine corte e ‘n po’ torte! E l’occhi…parìa che bucassono!!! Da cosa nasci cosa…s’aviò a studiasse e ci se ‘ntese subbito, perché è vero che lei è de razza breton, ma è neta ‘n Salléo! E pu’, anch’io, ‘na ‘nfarinèta de francese ci l’ho, che me l’ha ansénto quel giramondo de Rosco. Basta: se feci amicizia! (‘n teoria, perché ‘nprètica m’ero bell’e ‘nnamoreto!!!). ‘Na volta ci portonno a fe’ la prova de cerca… e de quel giorno me n’accordarò fin che campo! Pel viaggio ciaìon misso ‘nsiemi ‘ntu la baugliera e s’era cusì vicini che me facìa ‘n caldino! Lei me guardèa sotto sotto e io cerchèo d’arucinamme… alora facìa a vista d’artirasse… ma… el viaggio durò poco e toccò scendere! Quande ci lascionno liberi, io la prima cosa che feci fu de mettime ‘n pusizione per fagni vedere el fisico: tutto gonfio, diritto, fiero… gnente! Lei aviò a fere el su’ lavoro de cerca ‘n qua e ‘n là e nun me dèa cunsiderazione! Alora, io me misse a fuggire ‘nsu e ‘ngiù, a saltellagni davanti, de ghietro, ‘ntorno…nisba! Se piazzò a sidere ‘nterra, aviò a rugghière e me dette n’occhièta che me fulminò! E ‘ntanto, el mi’ padrone s’arcomandèva:”Cerca, Pippo, cerca!” “Ie! Me ‘mporta dimolto de cerchère i fagiani! Io cerco, sì, ma d’acostamme ala Mirka!” E cusì feci. Ma…ull’aesse mai fatto! Lei, che parìa cusì delicatina, me s’arvoltò e me mostrò certi dintini aguzzi che me fecion subbito cambière idéa! “Mirka, ma che fè? ‘N te sarè mica ‘mpermalita! Prima me dè l’azzichetto…pu’ t’artiri! Io faccio ‘n serio!” E lei, cun quela erre moscia che me garba ‘nfrighìo, me spiegò che io gni piècio, ma ancora ‘nse vole ‘mpegnère…che sul lavoro ‘nvol cunfidenza, che semo razze diferenti e‘gna pensère al “pedigree”… Ma… ‘n quel mentre arivò el mi’ padrone, che s’era sgolèto per dimme de cerchère, m’armisse el guinzaglio e scoraggèto, disse: “Massì, ‘stu chène ‘ncapisci gnente de caccia!!!” S’artornò a chesa tutti adirèti: el Pelo perché l’aìo deluso, la Mirka perché l’aìo assillèta troppo, io perché ‘n ci aìo capito gnente… Solamente che lei, quande ci se salutò me feci ‘nsurrisino, cume dire: “Se n’arparla quande ci s’arvedi!” E questo me fa sperère che qualcusillina pol succedere. “E Rosco che c’entra?” Dirà qualcuno. C’entra perché, dèto che lu’ è libero,‘gni tanto va a trovalla e fa ‘l simpatico. Cusì ci semo abaruffèti. E da alora… L’éte arvisto, voialtri? Io ancora ciò d’arvedéllo!!! A la prossima! Pippo

Massime La sapienza è un raggio dello splendore di Dio I frutti che matura l’albero della vita, sono tutti sacri.

Auguri per i 50 anni In febbraio hanno compiuto cinquant’anni Fabrizio Antonelli (10 febbraio) e Donatella Checcaglini (2 febbraio), coniugi abitanti in quel di Tavernelle in località Ponte Eleonora. Ad entrambi gli auguri della Nerella e di tutta quanta la famiglia.

10


LA PAGINA DELLA CARITAS Una storia per pensare - a cura di Laura Taddei

Famiglia Un uomo aveva l’abitudine di dire a sua moglie ogni domenica mattina: «Va' in chiesa tu e prega per tutti e due.» Agli amici diceva: «Non c’è bisogno che io vada in chiesa, c’è mia moglie che ci va per tutti e due.» Una notte quell’uomo fece un sogno; si trovava con sua moglie davanti alla porta del Paradiso e aspettava per entrare. Lentamente la porta si aprì e udì una voce che diceva a sua moglie: «Tu puoi entrare per tutti e due!» La donna entrò e la porta si richiuse. L’uomo ci rimase così male che si svegliò. La più sorpresa fu sua moglie, la domenica dopo, quando all’ora della Messa si trovò accanto il marito che le disse: «Oggi vengo in chiesa con te.» *** La Famiglia è il primo luogo di testimonianza della carità, l’ambito in cui ci si educa vicendevolmente alla responsabilità, scuola di gratuità e dono reciproco. In questo momento come non mai si sta attuando una seria minaccia contro la famiglia e impressiona come già un filosofo francese, Jacques Maritain, già molti anni or sono, descriveva profeticamente le circostanze che oggi si stanno verificando, in una lettera al Papa Paolo VI: Saranno soprattutto i laici cristiani “semplici”, con la loro vita familiare e di lavoro, con la loro amicizia, la loro cultura e spiritualità, a rendere presente il vangelo nel mondo futuro. Se nei secoli antichi furono i monasteri a tener vivo il seme del cristianesimo e della cultura in un mondo ostile e imbarbarito, domani saranno le famiglie e le piccole comunità di laici cristiani a costruire una costellazione di focolari per mantener viva la fiamma della fede e della preghiera. Nel migliore dei casi questi focolai di luce spirituale dispersi nel mondo diverranno un giorno come il fermento che farà lievitare tutta la pasta. Nel peggiore dei casi costituiranno una diaspora più o meno perseguitata, grazie alla quale la presenza di Gesù e del Suo Amore dimorerà, malgrado tutto, in un mondo apostata. La famiglia è attaccata forse perché, oggi più che mai è chiamata alla sua missione, che è quella di rendere testimonianza di ciò che è: immagine dell’Amore di Dio per l’uomo.

La Sacra Famiglia: edicola a M. sopra rondine.

“La famiglia scendeva da Gerusalemme a Gerico per le vie tortuose della storia, quando incontrò i tempi moderni. Non erano più briganti di altri, ma si accanirono contro la famiglia. Le rubarono la fede, che più o meno aveva conservato, poi le tolsero l’unità e la fedeltà, la serenità del colloquio domestico, la solidarietà con il vicinato e l’ospitalità per i viandanti e i dispersi. Passò per quella strada un sociologo. Vide la famiglia ferita sull’orlo della strada e disse: “È morta”, e continuò il cammino. Passò uno psicologo e disse: “Era oppressiva. Meglio che sia finita.” La incontrò un prete e la sgridò: “Perché non hai resistito? Forse eri d’accordo con chi ti ha assalito?” Infine passò il Signore, che la vide e ne ebbe compassione e si chinò su di lei lavandone le ferite con l’olio della sua tenerezza e il vino del suo amore. Se la caricò sulle spalle e la portò alla Chiesa, affidandogliela, dicendo: “Ho già pagato per lei tutto quello che c’era da pagare. L’ho comprata con il mio sangue. Non lasciarla sola sulla strada in balia dei tempi. Ristorala con la mia parola e il mio pane. Al mio ritorno vi chiederò conto di lei.”

Cristo stesso interviene tuttora a sostegno di quell’unità di amore che Dio ha voluto fin dalle origini, suscitando grandi figure di santi che si sono sviluppati in seno alla vocazione matrimoniale. Gianna Beretta Molla e i coniugi Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi ne sono un esempio contemporaneo. Riportiamo un testimonianza del figlio di questi ultimi, Padre Paolino: In casa si è sempre respirato un clima soprannaturale, sereno, gioioso, non bigotto. Qualunque questione si dovesse affrontare, il loro tipico modo di dire era che bisognava risolverla “dal tetto in su”. Fra il papà e la mamma c’è stato come una gara nella crescita spirituale. Lei è partita in pole position, perché viveva già un intensa esperienza di fede, mentre lui era certamente un brav’uomo, retto e onesto, ma non molto praticante. Nel corso della vita matrimoniale, con l’aiuto del loro direttore spirituale, anche lui si è messo a correre ed entrambi sono giunti ad alte mete di spiritualità. Per dirne una, la mamma raccontava come, da quando avevano cominciato a partecipare quotidianamente alla messa mattutina, il papà le diceva buongiorno all’uscita dalla chiesa, come se solo allora la giornata avesse inizio. Dalle lettere che abbiamo ritrovato, emerge tutta l’intensità del loro amore. E questo amore si trasfondeva sia all’interno, durante i primi tempi vivevano con noi anche i genitori di ambedue e i nonni di lei, che all’esterno, con l’accoglienza di amici di ogni idea e la condivisione con chi era nel bisogno. L’educazione alla fede, che ha portato tre di noi alla consacrazione, era il cibo quotidiano. Conservo una “Imitazione di Cristo” che la mamma mi regalò a 10 anni con una dedica che tuttora mi fa venire i brividi: “Ricordati che Cristo si segue, se occorre, fino alla morte.”

11


Fotocronaca San Marco Il luogo è la cappella di San Marco presso la nuova sede della Misericordia antistante le rinnovate mura paesane. L’occasione (25 aprile festa di S. Marco) è la benedizione delle foglie di giglio che serviranno ad adornare le croci in legno che verranno collocate nei campi per il giorno della festa della Santa Croce (3 maggio). Un discreto numeri di fedeli ha partecipato alla cerimonia che si è svolta nel piazzale antistante la cappella, rinnovando poi gli auguri a don Marco per il suo onomastico.

Tutti a Roma Lo scorso 24 marzo, il Papa Benedetto XVI si è dato appuntamento in piazza san Pietro con gli aderenti e simpatizzanti del movimento di Comunione e Liberazione. Alla giornata erano presenti circa centocinquantamila persone. A questo appuntamento non potevano mancare alcuni anghiaresi. Alle 11 eravamo tutti in piazza san Pietro, già colma di gente, ed abbiamo incontrato don Marco, la Aliana e la Laura. Tutti insieme abbiamo assistito alla preparazione dell’incontro con il Santo Padre: sono state recitate le lodi in recto tono e nel sentire una unità così profonda tra le tante persone presenti ha riempito il cuore di gioia e familiarità. Poi all’arrivo di Benedetto XVI ha anche cominciato a piovere, ma ancora una volta l’entusiasmo ha battuto il disagio della pioggia.

Renicci A Renicci le celebrazioni presso il Campo di concentramento si sono svolte sia sabato 27 gennaio (alla presenza di alunni e insegnanti delle scuole medie), sia la domenica, con la partecipazione della popolazione, delle autorità, di personalità di rilievo e degli artisti, che ogni anno con la loro espressività drammatica e con i loro canti riescono a creare un’atmosfera carica di emozione. Quest’anno è stato realizzato il monumento, progettato e realizzato presso l’Istituto d’Arte e scelto fra quelli presentati nella Sala consiliare di Anghiari il 15 gennaio 2000.

12


NOTE DALLA MISERICORDIA a cura di Massimo Redenti

Le offerte pervenute

Un primo bilancio del 2006

alla data del 30 aprile 2007 Berlicchi Franco 5 Boriosi Grazia in memoria di Boriosi Rosimbo 30 Boriosi Rina in memoria di Boriosi Rosimbo 50 Bruschi Dino 20 Carnevale della Gioventù - Anghiari 100 Chieli Sergio - i familiari alla memoria 150 Chieli Sergio - Rosa, Nicoletta e Paola alla memoria 50 Cipriani Gino 100 D’Aluisi Mauro 20 Damini Bruno - le famiglie Gaggiottini ed Albucci alla memoria 70 Del Pia Romana Mafucci - i familiari alla memoria 300 Franchini Giorgio e Giovagnoli Donella 200 Ghignoni Enrico 50 Ghignoni Lazzero 5 Ghignoni Vasco 20 Giorgeschi Cesarina 50 Giorni Osvaldo - i familiari alla memoria 128 Martini Malvina 50 Monini Graziella e Baracchi Alberto 10 Monini Santi 10 Omarini Eugenio - i familiari alla memoria 322 Pari Angiolo 20 Renzi Rosa 40 Rosadi Piera - i familiari alla memoria 460 Rossi Liù 25 Santi Assunto 50 Scartoni Lorena in memoria del marito Carria Silvano 15 Venturini Franco e Vera in memoria di Madiai Anita 20 Un ringraziamento a tutti Voi Che Dio ve ne renda merito

Volontariato La “Società del Carnevale della Gioventù” di Anghiari ha una nuova sede giuridica ufficiale, in Corso G. Matteotti, 129. La Confraternita di Misericordia di Anghiari si è resa infatti disponibile mettendo a disposizione i propri locali in occasione delle riunioni della Società del Carnevale medesima. La nostra Società è grata alla Confraternita, dimostratasi anche in questa occasione particolarmente attenta ad ogni altra iniziativa, umanitaria o culturale, purché sempre libera e spontanea, come la nostra. Ed ecco così un importante incontro collaborativo fra queste due forme di volontariato, così diverse, eppure così vicine nello spirito, nel loro insostituibile contributo alla crescita della solidarietà di gruppo. Nasce un rapporto nuovo e stimolante per tutti, che vuole andare ben oltre l’utilizzo di un locale per le nostre riunioni; nasce una nuova forma di collaborazione che noi ci auguriamo possa continuare.

13

Generalmente quando si parla di bilanci si parla di numeri, somme, medie aritmetiche, entrate ed uscite. In questo primo accenno al bilancio 2006 della Confraternita di Misericordia, non smentirò questa tradizione ed accennerò appunto a questi numeri. Sono numeri, però, che non sottintendono denaro, ma servizi e chilometri; sono “uscite” che non derivano da spese, ma da transito dei nostri mezzi dal garage della Confraternita. Ed eccoli qua, questi numeri: I sei mezzi a disposizione della nostra Confraternita (tre autoambulanze, un doblò attrezzato per il trasporto disabili, due autovetture per i servizi sanitari senza medico a bordo) hanno compiuto nell’anno 2006 esattamente 2.230 servizi, percorrendo 86.891 chilometri, rimanendo fuori in attività (viaggi e soste di attesa) per 2.243 ore, quindi per 93 giorni (e notti) di continuo. Rispetto all’anno precedente, il 2005, nel 2006 i nostri mezzi sono usciti con un aumento del 42% in più (nel 2005 n. 1.567 uscite; nel 2006 n. 2.230 uscite). I chilometri percorsi nel 2006 (Km 86.891) sono, anche loro, il 43% in più rispetto a quelli percorsi nel 2005 (km. 60.397). La media dei chilometri percorsi nei 2.230 viaggi per servizio, è stata di 38,96 chilometri per ogni uscita. Numeri freddi, aridi, anche brutti da leggersi, non scorrevoli, senza sentimento, noiosi fino ad essere quasi fastidiosi, spogli, senza calore; solo numeri. Vi invito però a leggere il significato vero che questi numeri nascondono. In ognuna delle duemiladuecentotrenta uscite, a bordo dell’automezzo della Misericordia c’era una persona che aveva avuto bisogno di aiuto, o per un viaggio programmato o per una chiamata d’urgenza, per un malore, per un incidente. In ognuna delle duemiladuecentotrenta uscite, a bordo dell’automezzo della Misericordia c’erano anche uno o due dei nostri volontari, sempre disponibili, instancabili, generosi, pronti ad intervenire. E soprattutto, ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni alla settimana, trecentosessantacinque giorni all’anno, i nostri volontari, i volontari di tutti, vivono con il cellulare acceso vegliando come angeli custodi sulla nostra salute, pronti ad intervenire in ogni circostanza e ad ogni chiamata. A tutti loro va, con affetto e simpatia, il più sincero e sentito ringraziamento da parte di tutti i componenti del Magistrato della Confraternita di Misericordia di Anghiari. Che Dio ve ne renda merito.

I nuovi iscritti al 30 aprile 2007 BaracchiAlberto D’AluisiMauro Manenti Andrea

Monini Santi Pettinari Federico

A tutti loro il nostro più fraterno ringraziamento


Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” sito internet: www.fratresanghiari.it

Anghiari

e.mail: info@fratresanghiari.it

L’ASSEMBLEA REGIONALE DEI GRUPPI FRATRES Le raccomandazioni del presidente a tutti i gruppi della Toscana Recentemente si è tenuta l’annuale assemblea regionale dei Gruppi Fratres presenti nella regione Toscana. L’importante manifestazione si è svolta nella città di Siena che ha visto convergere, fin dalle prime ore del mattino, i rappresentanti delle varie associazioni per analizzare insieme ai dirigenti regionali i risultati conseguiti in termini sia di promozione della donazione del sangue che di risultati numerici conseguiti e programmare le linee guida delle attività future. Eravamo presenti anche noi del Gruppo di Anghiari, con un rappresentante del consiglio direttivo. Momento fondamentale dell’importante assise è stata, come sempre, la relazione del presidente Francesco Scarano, recentemente chiamato a ricoprire questo ruolo in sostituzione dell’amico Franco Lenzi, dimessosi per gravi motivi di salute, che noi tutti ricordiamo quale nostro ospite in Anghiari, durante i festeggiamenti per il 30° di fondazione nel giugno dell’anno scorso, nonostante i primi sintomi della malattia. Tra i tanti argomenti toccati dall’articolata relazione ci sembra importante far giungere non solo ai nostri iscritti ma a tutti i lettori, quelli più interessano la nostra quotidiana opera di promozione della donazione del sangue tra la nostra gente. UNA NUOVA LEGGE NAZIONALE SULLA DONAZIONE Già in vigore da diversi mesi, essa delinea i compiti delle varie regioni nel coordinamento e nella promozione della donazione del sangue entro i propri limiti territoriali, con l’obiettivo specifico del conseguimento delle sospirate autosufficienze regionale e nazionale, attraverso anche una più efficiente razionalizzazione dei consumi. In relazione a questo ultimo aspetto la legge impone la costituzione di appositi comitati del “buon uso del sangue” per ogni centro trasfusionale.

PROGRAMMAZIONE ANNO 2007 In base agli obiettivi fissati dalla Regione Toscana appena ricordati, i fratres sono impegnati insieme alle altre associazioni di volontariato nel far progredire ulteriormente la raccolta annua di sangue rispetto all’anno precedente, a fronte di una domanda che nel periodo 2002-2006 ha fatto registrare un incremento pari al 6%, portando il fabbisogno annuo della Toscana a 43-44 unità ogni 1000 abitanti, cercando anche di armonizzare sempre di più le donazioni con gli effettivi bisogni temporali e qualitativi: in passato è successo, infatti, che nei momenti di maggiore richiesta di sangue, come per esempio durante il periodo estivo, ci fosse una scarsità di donazioni, mentre in altri queste risultassero eccedenti.

DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE N° 140 DEL 26/ 02/2007 In essa si ribadisce la necessità di rilanciare a livello territoriale e con formule innovative, la promozione della donazione volontaria, periodica e consapevole, in collaborazione con le comunità locali, le associazioni di categoria e la scuola. Si sollecitano organismi istituzionali ed associazioni di volontariato ad organizzare iniziative di formazione-informazione rivolte ai propri operatori ed ai membri dei vari comitati di coordinamento. Vengono poi fissati gli obiettivi per il 2007 consistenti in 166.000 unità di sangue intero, per una crescita del 2,4% rispetto al precedente anno (16.111 per la provincia di Arezzo), e 57.000 sacche di plasma, pari ad un +6,1% (5.359 per la nostra provincia), per un totale di 223.000 donazioni (21.460 per Arezzo) e consigliato di effettuare al riguardo delle verifiche trimestrali.

IL PLASMA, SOPRATTUTTO !!! Già dall’anno scorso il Sistema Trasfusionale Regionale può ritenersi sostanzialmente autosufficiente per quanto riguarda la disponibilità di sangue intero, nonostante gli accennati problemi di armonizzazione delle disponibilità durante tutto l’arco dei dodici mesi. Non altrettanto però si può affermare per il Plasma, cioè la parte liquida del sangue, la cui raccolta è ancora ben lontana dagli effettivi bisogni. C’è quindi la necessità che i nostri donatori si facciano carico anche di questa richiesta sottoponendosi periodicamente a questo tipo di prelievo, ugualmente sicuro come quello del sangue intero, anche se un po’ più lento. DONATORI BENEMERITI Il presidente regionale fratres ricorda a tutti i gruppi l’importanza di non dimenticare i tanti ex donatori che, ancora viventi, hanno dovuto smettere di effettuare la donazione del proprio sangue per motivi di salute o per raggiunti limiti di età. E’ giusto e doveroso che ogni associazione si ricordi di questi, dando loro concrete opportunità per continuare a sentirsi parte viva della famiglia dei fratres, invitandoli personalmente a tutte le iniziative sociali del gruppo ed inserendoli tra i propri collaboratori. A norma di statuto, inoltre, essi godono degli stessi diritti dei donatori attivi quali Soci Benemeriti dell’associazione che per tanti anni li ha annoverati tra le file dei propri volontari del sangue, operatori di solidarietà e carità cristiana. La presidenza

Nella foto gli operatori sanitari del nostro Centro Trasfusionale di zona.

14


...dal Gruppo Fratres

IL NOSTRO IMPEGNO NEL MONDO Continuano nel tempo le due adozioni a distanza Sono ormai oltre dieci anni da quando il Gruppo Donatori di Sangue Fratres di Anghiari decise di adottare due bambini del terzo mondo, accettando l’invito delle Suore Agostiniane di S. Giovanni Valdarno, da sempre impegnate con le loro missioni a portare sostentamento e conforto a quanti si trovano a vivere in situazioni veramente precarie e presenti nel nostro paese con la gestione della casa di riposo de La Ripa. Questi i loro nomi: BERTAU Valdomiro, un vispo maschietto del Mozambico (Africa), SWEETA Tenzing, bambina indiana di soli tre anni. Che cosa e chi spingono ad adottare un bambino di terre così lontane? Ce lo siamo chiesto frequentemente ed ogni volta abbiamo trovato la risposta nel Comandamento divino “AMA IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO”. Certamente consapevoli che tutto ciò è solo un granellino di sabbia, siamo comunque certi che esso contribuisca ad offrire un futuro migliore a questi bambini, consentendo di garantire loro almeno cibo e salute. Pensate che per ottenere tutto ciò è sufficiente l’equivalente del costo di un caffè al giorno. Come quindi rinunciare all’adozione a distanza di almeno un bambino e non restare indifferenti alle richieste di solidarietà ed aiuto che quotidianamente riceviamo? “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio!”, c’è scritto nel Vangelo. Offrendo la nostra solidarietà a questi bambini, operiamo anche noi per portare pace e costruire così un mondo migliore. Francesca

VIAGGIO TURISTICO DI 5 GIORNI T O U R D E L L’ A U S T R I A

Anghiari 1-2 giugno 2007

9a FESTA ESTIVA DEL DONATORE DI SANGUE

dal 29 luglio al 02 agosto 2007

Voluta ed organizzata per la prima volta, nell’ormai lontano 1999, per assicurare la necessaria presenza e visibilità nel paesedelGruppo“Fratres” anche nei mesi estivi e ricordare a tutti le importanti problematiche legate alla disponibilità di sangue umano nelle nostre strutture ospedaliere ed alla necessità che sempre più persone si facciano carico di tutto questo diventando dei donatori periodici, la festa estiva del donatore di sangue è andata consolidandosi nel tempo divenendo un appuntamento tanto atteso da tutti per la qualità delle iniziative ad essa legate ed anche per questo inserito a pieno titolo nel calendario delle numerose manifestazioni estive anghiaresi. Questo è il programma che il consiglio direttivo del Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” di Anghiari ha deliberato, nella sua ultima seduta del due maggio scorso, per l’edizione 2007:

Innsbruck, Salisburgo città natale del grande Mozart, la Valle dei Laghi, Vienna con i suoi incantevoli monumenti, Mauthausen, tristemente famoso campo di concentramento nazista. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi agli uffici della PRO LOCO e della MISERICORDIA o telefonare ai numeri 3395323663 (Pietro), 3337174434 (Franca), 3381484889 (Fabiano). CI SONO ANCORA POSTI DISPONIBILI

VENERDÌ 1 GIUGNO: Sala Riunioni della Misericordia *ore 21: CONVEGNO su un importante argomento di carattere sanitario, con la partecipazione di esperti della ASL 8 ed il coordinamento della dott.ssa R. Guadagni.

Il consiglio direttivo

SABATO 2 GIUGNO: Piazza Baldaccio

LA DONAZIONE DEL SANGUE… NON DEVE ANDARE IN FERIE!!!

* ore 9.30: “LA PREVENZIONE E’ VITA”: controllo gratuito di glicemia, colesterolo e pressione del sangue, in collaborazione con gli operatori della ASL 8 ed i volontari della locale Confraternita di Misericordia. * ore 10.00: TORNEO DI PALLAVOLO FEMMINILE, organizzato dalla società sportiva Fratres Pallavolo Valtiberina. * ore 21.00: SPETTACOLO IN PIAZZA, con la partecipazione di un famoso COMICO-IMITATORE: canti, balli ed attrazioni varie. Partecipa la scuola di balloFIT FOUR YOU di Anghiari. Presenta Ilaria Lorenzini di Teletruria Al termine, estrazione sottoscrizione interna a premi.

Durante la stagione estiva, quando maggiore è la richiesta di sangue, non dimenticare il tuo “appuntamento” con i nostri malati!

INTERVENITE NUMEROSI!!!

RECATI COME SEMPRE AL CENTRO TRASFUSIONALE !

Il consiglio direttivo

15


PRIME COMUNIONI Il prossimo 10 giugno, ricorrendo la festa del SS. Corpo e Sangue di Cristo, alcuni ragazzi della nostra parrocchia riceveranno per la prima volta l’Eucaristia durante la Messa domenicale in Propositura, alle ore 11.

Andrea Cambi Benedetta Bassani Carlotta Buzzini Caterina Albiani Claudio Ershani Daniela Grezzi Daniele Puleri Elisa Lanzi Emi Innocenti Emma Bruschi

Gaia Biagioli Giulia Pettinari Giulia Ulivi Luca Benini Marco Volpe Matteo Donati Sarti Nico Senesi Roberto Innocenti Simone Rubini

A loro e alle loro famiglie la vicinanza nella gioia per questo importante “traguardo”. Dopo la S. Messa si svolgerà, come da tradizione, la Processione Eucaristica in onore del SS. Sacramento. I neo-comunicati in abito bianco precederanno i Sacerdoti spargendo petali di rose, mentre i giovani della Compagnia di S. Antonio provvederanno al baldacchino. La processione scenderà per via Trieste, quindi piazza Baldaccio e infine raggiungerà la chiesa della Croce, da dove sarà impartita la benedizione eucaristica. Un invito ad addobbare con coperte e arazzi le finestre delle abitazioni interessate dalla Processione, e di “infiorare” il passaggio di Gesù Cristo sacramentato sulle nostre strade.

C R O N A C H E

D A

M O N T E R C H I

Piero con appendice

I gigli nei campi di Monterchi

La mostra su Piero della Francesca ha avuto un notevole successo qui a Monterchi come nelle altre due sedi che sono Arezzo e Sansepolcro. La mostra è cominciata il 21 marzo e, salvo proroghe, terminerà il 22 luglio. In poco più di un mese sono stati oltre diecimila i visitatori. Anche per tutto Monterchi è stato un fatto positivo per la presenza dei numerosi turisti e dei visitatori che hanno animato le strade del nostro paese. Per la collocazione della immagine della Madonna del parto sembra che il Ministro si sia impegnato a che l’annosa problematica della collocazione del celebre affresco venga risolta anche se le ipotesi sono sempre le stesse. È da segnalare che il Convento delle Benedettine è attualmente vuoto e quindi un motivo in più per facilitare eventuali interventi di restauro e di adeguamento che si rendessero necessari nel caso di tale scelta. In occasione della visita del ministro Rutelli per la Mostra di Piero alcuni cittadini hanno manifestato la loro contrarietà al passaggio della Due mari per la valle del Cerfone proponendo il passaggio dalla valle del Centena e sotto Citerna.

La benedizione dei gigli è stata fatta il 30 aprile (e non il 29, giorno canonico, che quest’anno era domenica) presso la Cappellina di Mariotto per la festa di San Pietro martire. Diversi i fedeli che hanno partecipato e poi il 3 di maggio al mattino presto le croci di legno con le foglie di giglio e il rametto di ulivo sono state collocate nei campi, soprattutto di grano, a protezione dei raccolti ma soprattutto per affidare comunque sia a Dio il lavoro dell’uomo. Nella foto il campo della famiglia Martellini abitante nella ridente collina di Monterchi in località le Cortine.

16


La Festa del Corpus Domini storia e attualità

Il Papa ci aiuta…

La festività del Corpus Domini posa le sue radici nell’ambiente della Gallia bellica e in particolare grazie alle rivelazioni della Beata Giuliana di Retìne. Nel 1208 la beata Giuliana, priora del Monastero di Liegi, vide durante un’estasi il disco lunare risplendente di luce candida, deformato però da un lato da una linea rimasta in ombra, e da Dio intese che quella visione significava che nella Chiesa del suo tempo mancava una solennità in onore del SS. Sacramento. Essa presentò al Vescovo la richiesta di introdurre nella diocesi una festa in onore del Corpus Domini e la richiesta fu accolta nel 1246, e venne fissata la data del giovedì dopo l’ottava della Trinità. Più tardi, nel 1262 salì al soglio pontificio Giacomo Pantaleone con il nome di Urbano IV che era confidente della beata Giuliana. L’anno successivo, nel 1263, accadde invece il noto miracolo eucaristico avvenuto a Bolsena, che conosciamo tutti sin dai primi anni del nostro catechismo. Infatti, ci è raccontato che un prete boemo, in pellegrinaggio verso Roma, si fermò a dir messa a Bolsena ed al momento dell’Eucarestia, nello spezzare l’ostia consacrata, fu pervaso dal dubbio che essa contenesse veramente il corpo di Cristo. A fugare i suoi dubbi, dall’ostia uscirono allora alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino liturgico (attualmente conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre dell’Altare tuttora custodite in preziose teche presso la basilica di Santa Cristina. Venuto a conoscenza dell’accaduto Papa Urbano IV non ebbe più dubbi ed istituì ufficialmente la festa del Corpus Domini estendendola dalla circoscrizione di Liegi a tutta la cristianità. La data della sua celebrazione fu fissata nel giovedì seguente la prima domenica dopo la Pentecoste (60 giorni dopo Pasqua). Così, l’11 Agosto 1264 il Papa promulgò la Bolla “Transiturus” che istituiva per tutta la cristianità la Festa del Corpus Domini. Ma già qualche settimana prima di promulgare questo importante atto - il 19 Giugno - lo stesso Pontefice aveva preso parte, assieme a numerosi Cardinali e prelati venuti da ogni luogo e ad una moltitudine di fedeli, ad una solenne processione con la quale il sacro lino macchiato del sangue di Cristo era stato recato per le vie della città. Da allora, ogni anno in Orvieto, la domenica successiva alla festività del Corpus Domini, il Corporale del Miracolo di Bolsena, racchiuso in un prezioso reliquiario, viene portato processionalmente per le strade cittadine. In seguito la popolarità della festa crebbe grazie al Concilio di Trento, e si diffusero le processioni eucaristiche e il culto del Santissimo Sacramento al di fuori della Messa. Se nella Solennità del Giovedì Santo la Chiesa guarda all’Istituzione dell’Eucaristia, nel giorno del Corpus Domini l’attenzione si sposta sull’intima relazione esistente fra Eucaristia e Chiesa, cioè fra il Corpo del Signore e il suo Corpo Mistico, che è la Chiesa. Le processioni e le adorazioni prolungate celebrate in questa solennità, manifestano pubblicamente la fede del popolo cristiano in questo Sacramento. In esso la Chiesa trova la sorgente del suo esistere e della sua comunione con Cristo, Presente nell’Eucaristia in Corpo Sangue Anima e Divinità.

Gesù, come segno della sua presenza, ha scelto pane e vino. Con ognuno dei due segni si dona interamente, non solo una parte di sé. Il Risorto non è diviso. Egli è una persona che, mediante i segni, si avvicina a noi e si unisce a noi. I segni però rappresentano, a modo loro, ciascuno un aspetto particolare del mistero di Lui e, con il loro tipico manifestarsi, vogliono parlare a noi, affinché noi impariamo a comprendere un po’ di più del mistero di Gesù Cristo. Durante la processione e nell’adorazione noi guardiamo l’Ostia consacrata, il tipo più semplice di pane e di nutrimento, fatto soltanto di un po’ di farina e acqua. Così esso appare come il cibo dei poveri, ai quali in primo luogo il Signore ha destinato la sua vicinanza. Il suo mistero più profondo, il Signore l’ha accennato nella Domenica delle Palme, quando gli fu presentata la richiesta di alcuni Greci di poterlo incontrare. Nella sua risposta a questa domanda si trova la frase: “In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12, 24). Nel pane fatto dei chicchi macinati si cela il mistero della Passione. La farina, il grano macinato, presuppone il morire e risuscitare del chicco. Nell’essere macinato e cotto esso porta poi in sé ancora una volta lo stesso mistero della Passione. Solo attraverso il morire arriva il risorgere, arriva il frutto e la nuova vita. Quando noi, adorando, guardiamo l’Ostia consacrata, il segno della creazione ci parla. Allora incontriamo la grandezza del suo dono; ma incontriamo anche la Passione, la Croce di Gesù e la sua risurrezione. Mediante questo guardare in adorazione, Egli ci attira verso di sé, dentro il suo mistero, per mezzo del quale vuole trasformarci come ha trasformato l’Ostia. La Chiesa primitiva ha trovato nel pane ancora un altro simbolismo e in un libro composto intorno all’anno 100, riporta “come questo pane spezzato era sparso sui colli e raccolto divenne una cosa sola, così la tua Chiesa dai confini della terra venga radunata nel tuo Regno” (IX, 4). Il pane fatto da molti chicchi racchiude anche un evento di unione: il diventare pane dei chicchi macinati è un processo di unificazione. Noi stessi, dai molti che siamo, dobbiamo diventare un solo pane, un solo corpo, ci dice san Paolo. Così il segno del pane diventa insieme speranza e compito. Nella festa del Corpus Domini guardiamo soprattutto il segno del pane. Esso ci ricorda anche il pellegrinaggio di Israele durante i quarant’anni nel deserto. L’Ostia è la nostra manna con la quale il Signore ci nutre e mediante il quale Egli dona se stesso. Nella processione noi seguiamo questo segno e così seguiamo Lui stesso. E lo preghiamo: Guidaci sulle strade di questa nostra storia! Radunaci da tutti i confini della terra. Unisci la tua Chiesa, unisci l’umanità lacerata! Donaci la tua salvezza!

omelia di Benedetto XVI per il Corpus Domini 2006

17


Dalle nostre Parrocchie Prima Comunione a cura di don Quinto Giorgini

Vecce a Tubbiano

Dobbiamo ricordare che mentre andiamo in stampa si sta preparando la festa della Prima Comunione nella chiesa di Padonchia per il giorno 27 maggio alla quale sarà ammesso il fanciullo Diego Balassini della parrocchia di Fonaco. Nel pomeriggio alle ore 17, a San Lorenzo a Ricciano, si svolgerà la tradizionale festa della Madonna organizzata dalla Compagnia del SS. Sacramento di Monterchi. Sabato 2 giugno sabato alle ore 21 nella chiesa arcipretale di San Simeone a Monterchi ci sarà un recital di Giovanni Maria Tenti con brani dedicati alla Madonna Il 7 giugno giovedì celebriamo la giornata eucaristica in occasione della giornata del Corpus Domini. Alle ore 18 verrà celebrata solennemente la S. Messa nella Arcipretura poi esponiamo il SS. Sacramento fino alle 21. Alle ore 21 la solenne Processione eucaristica percorrerà

Con questo termine vengono indicate le piante preparate con il seme di vecce messe a germogliare al buio per cui acquistano il caratteristico colore bianco. Già diverse volte abbiamo messo in risalto i vari significati di questa pianta, come ad esempio quello che dopo settimane di buio vede insieme la luce, e il contrasto buio/luce è proprio la caratteristica della notte di Pasqua e quindi della Resurrezione di Gesù. Molte le donne che nelle nostre parrocchie preparano tali vasi per addobbare le nostre chiese durante la Settimana santa. In particolare le vecce servivano per addobbare l’Altare della Reposizione, laddove cioè si conserva l’Eucaristia per la celebrazione del venerdì santo. La veccia non è proprio un fiore, anche se ha il colore bianco. Ecco perché veniva usata: in un periodo in cui non si mettono fiori negli Altari la veccia era la “scappatoia” per abbellire la chiesa senza infrangere una regola. Quella raffigurata è stata realizzata a forma di croce ed è opera della gente di Tubbiano.

le strade del paese alla presenza delle Compagnie del SS. Sacramento di Monterchi e di Padonchia, della Confraternita di Misericordia, dei fanciulli della Prima comunione e della Cresima e sarà accompagnata dalla Banda musicale di Monte Santa Maria Tiberina. Il 17 giugno alle ore 11 nella chiesa parrocchiale di San Biagio a Pocaia ci sarà la Prima Comunione per le seguenti fanciulle: Francesca Fratini, Elisa Mariangioli e Sara Ulivi. Il 24 giugno, quest’anno cade di domenica, a Tarsignano si solennizzerà la festa di San Giovanni Battista patrono di quella chiesa con una S. Messa alle ore 19. L’ultima domenica di luglio, il 29, celebriamo la festa nel luogo dove esisteva la chiesa di San Martino presso la Murcia. Oggi ci sono solo dei ruderi ma in quel luogo, alle ore 17, verrà celebrata una S. Messa.

La famiglia al centro di tutto, e si parte con il Matrimonio In questo anno anche a Monterchi diverse coppie hanno scelto di consacrare il loro amore riconoscendone l’origine in Dio e chiedendo perciò la benedizione della Chiesa. In tempi come questi l’urgenza di ricordare l’importanza della famiglia fondata sul Matrimonio è quantomeno importante, e ribadire altresì il rispetto del diritto naturale che vede un uomo e una donna unirsi per procreare e crescere i figli. Come passo fondamentale hanno deciso di frequentare lo specifico “corso” (anche se poi non è un vero corso ma un cammino di preparazione) in vista del loro Matrimonio. Le ragazze sono tutte di Monterchi, ad esclusione di Sara ed è Abram ad essere della parrocchia di Monterchi, e si sposeranno con giovani dei dintorni. Mentre il giornale va in stampa alcuni si sono già sposati, altri lo faranno in questo mese di maggio e gli altri nei mesi estivi. Il corso di preparazione al Matrimonio è stato tenuto a Sansepolcro, organizzato dai sacerdoti della Zona Pastorale Valtiberina, in un cammino durato alcune settimane. Ecco le nuove famiglie: Valentina Baracchi che ha sposato Antonio Mucillo il 12 maggio nel Santuario di Belvedere a Città di Castello. Sara Conti che si è unita ad Andrea Abram

nell’Arcipretura di Monterchi il 20 maggio. Silvia Puleri e Stefano Bonchi si sono sposati il 22 aprile a Monterchi, mentre Elena Perla si sposerà con Cristian Pellegrini il 23 giugno a San Lorenzo. Sempre il 23 giugno Luisa Omelli si sposerà con Matteo Giuliarini nella chiesa di Padonchia. Isabella Festini e Massimo Pascarella si sposeranno il 26 maggio nella chiesa di Celle (Lerchi), Sara Landini e Marco Contemori il 7 luglio nell’arcipretura di Monterchi, Federica Fancelli e Raoul Chiarini il 14 luglio presso il Santuario di Petriolo. Elisa Romanelli si sposerà con Lorenzo Capruzzi il 28 luglio al Santuario di Belvedere di Città di Castello. Si sposeranno ancora Sonia Mascherini e Francesco Fonnesu mentre segnaliamo due matrimoni che si svolgeranno ad Anghiari: Marta Guadagni con Daniele Boriosi e Tania Mazzoni con Giovanni Bilardi. Le nostre parrocchie sono impegnate a sostenere questi giovani nella preghiera, perché le loro nuove famiglie si mantengano salde, fedeli e unite. Per ricalcare una espressione dello scorso Family day viene da dire: ciò che è bene per la famiglia è bene per il paese. Un grosso augurio a loro anche da parte della redazione dell’Oratorio che li sostiene e li incoraggia, e formula auspici di ogni bene per il futuro.

18


Un esempio di vera cristianità

Croci dei campi di Emmedipì

Ci ha lasciato la nostra carissima Romana Mafucci che noi abbiamo conosciuto bene fin dal 1970. Tra noi e la sua famiglia si è instaurato un rapporto d’amicizia e familiarità. Sono indimenticabili le vacanze trascorse insieme. Ci ha sempre colpito la sua semplicità, umiltà e pacatezza; era sempre disponibile per un consiglio o per tanti lavoretti di casa, dato il suo lavoro professionale di sarta. Oltre alla sua onestà e sincerità, colpiva sempre la sua disponibilità con tutti i conoscenti e i suoi ospiti. Ha sopportato la lunga malattia senza lamentarsi, ma accettando le sofferenze con fede, ripetendo: “Sarà quello che io vorrà!” Si potrebbe continuare a ricordare i suoi pregi, ma resterà sempre nei cuori degli amici come esempio di vita cristiana, di persona saggia e umile e ne è la testimonianza la numerosa folla che, dotto la pioggia, l’ha accompagnata al cimitero. Il suo sorriso e la sua allegria ci saranno sempre presenti. Liliana, Felicino e gli amici di Cavalese

Le mani operose della foto sono di quelle di Gastone Mafucci che ogni anno prepara un congruo numero di croci da collocare nei campi, soprattutto di grano. Poi lui ne fa qualcuna in più per gli amici che così non si mettono a preparare i roccioni (i vinchi più grossi), a sbucciarli e a realizzare quindi le croci. Poi due di queste croci sono state portare alla cappella di San Marco il 24 aprile per la benedizione delle foglie di giglio. E così la tradizione continua ma ho potuto vedere che in tanti campi della valle del Tevere e del Sovara sono stati collocati questi segni di affidamento a Dio del lavoro dei campi.

Cavalese, 19 marzo 2007

Le Damigelle della Battaglia Lunedì 9 aprile, come da copione, un gruppo di affezionati amici ha raggiunto la Maestà delle forche per ricordare l'avvenimento del 1440. L'estrazione ha dato il seguente risultato: Damigelle della Battaglia per l'anno 2007 sono Fausta Mercati e Faustina Coveri.

Festa della Famiglia presso il Centro Parrocchiale di Tavernelle

Domenica 24 giugno 2007 Da San Lorenzo

Messa della notte di Pasqua a cura di Andrea della Casina

Anche quest’anno nella Chiesa di San Lorenzo si è celebrata la messa della notte di Pasqua. Don Stanislav, alla presenza di numerosi fedeli (la chiesa era gremita) ha celebrato la suggestiva cerimonia della benedizione del fuoco, la benedizione del cero pasquale, la lettura di brani della Bibbia tratti dal vecchio e dal nuovo testamento, la benedizione dell’acqua e la rinnovazione delle promesse battesimali. *** Al termine della funzione religiosa, scambio degli auguri e tanti complimenti a Don Stanislav, per il suo italiano che migliora di giorno in giorno.

Tombola e fuochi Sabato 12 maggio si è svolta in piazza Baldaccio la consueta “festa della Misericordia” , inizialmente prevista per la serata del 3 maggio ma rinviata poi a causa del maltempo. La piazza era gremita e, in una serata tiepida di primavera avanzata, gli intervenuti hanno potuto prestare orecchio alle belle note della banda musicale “Pietro Mascagni” di Anghiari. Sul palco si sono avvicendate poi le musiche ritmiche di un gruppo giovanile locale, subito seguito dall’esibizione delle allieve della scuola di danza della brava Alessandra Bartolomei. In un intermezzo è stato dato il giusto onore alla squadra di calcio della Baldaccio Bruni di Anghiari, che vincendo in maniera splendida il proprio campionato di categoria, l’anno prossimo parteciperà al campionato di “eccellenza”. In piazza facevano bella mostra di sé il “gioco dei tappi” per i bambini e la sempre accattivante “ruota della fortuna”, buona dispensatrice di salamini, salsicce e prosciutti, sempre graditi; l’amico Piero Pennacchini ne è stato il bravo e simpatico animatore. A lui un grazie particolare. La serata è proseguita piacevolmente con la ormai consueta estrazione dei premi della lotteria, con l’estrazione della tombola e, in chiusura, con il secolare spettacolo di fuochi pirotecnici, particolarmente apprezzati. Un encomio meritatissimo va ai volontari della Confraternita di Misericordia, presenti in maniera massiccia; la loro presenza è stata determinante per la riuscita al meglio di tutta la serata.

19


FESTA DEL CORPUS DOMINI

L'offerta per l'Oratorio

Giovedì 7 giugno Alle 20,30 S. Messa in Cattedrale a Sansepolcro a cui seguirà una solenne Processione per le vie cittadine. Sono invitate tutte le parrocchie e le compagnie della Valtiberina.

La famiglia di Marco Nicchi ci ha fatto pervenire, in seguito alla prematura scomparsa del figlio, la somma di Euro 2.350,00. Tale contributo, finalizzato per l’oratorio parrocchiale, sarà destinato in particolare alla realizzazione delle attività giovanili della Parrocchia, cercando di investire sempre di più sul ruolo educativo delle proposte indirizzate ai nostri giovani. La Comunità Parrocchiale di Anghiari rivolge il proprio ringraziamento alla famiglia Nicchi per l’attenzione e, oltre alla propria vicinanza, assicura il ricordo nella preghiera .

Domenica 10 giugno Ore 11 S. Messa solenne in Propositura, e Prima Comunione di alcuni ragazzi. Segue la Processione con il SS. Sacramento. Le abitazioni interessate dal passaggio della Processione sono invitate ad addobbare le finestre con coperte e arazzi, e preparare l'infiorata. La Processione terminerà alla chiesa della Croce con la benedizione eucaristica.

ADORAZIONI EUCARISTICHE Dal mese di aprile sono iniziate le adorazioni eucaristiche nella chiesa della Croce. L’idea del nostro Parroco è quella di instaurare un appuntamento fisso mensile per l’adorazione silenziosa e personale dell’Eucaristia. Dopo quella di aprile e quella di maggio (quest’ultima animata dalle giovani coppie) sarà proposta un’altra serata il 14 giugno. In quell’occasione saranno presenti i ragazzi che quest’anno hanno ricevuto la Cresima e la Prima Comunione. Insieme a loro, vista la coincidenza con la fine dell’anno scolastico, sono invitati ragazzi delle scuole medie e superiori. La chiesa della Croce è risultata ottimale per questi incontri di preghiera: aiuta al raccoglimento e alla preghiera e nello stesso tempo ha una posizione centrale e facilmente raggiungibile, oltre al suo significato per la storia e la fede del popolo di Anghiari.

I benefattori del giornale Ancora altri amici dell'Oratorio. Maria Giovagnini da Catania manda la sua offerta per l’Oratorio e in memoria dei propri cari e Maria Bigioli in memoria del nipote Marco. La Confraternita di Misericordia anche per quest'anno non ci ha fatto mancare il suo generoso contributo. Adamo Grazi, San Tommaso Alberta Catacchini, Via del Fosso Alberto Camaiani, Borgo Croce Alessandro Del Pia, Molinello Alvise Luconi, Minusio CH Anna Arrighi, Via d’Arezzo Antonietta Giacomini, Maiolo Antoniucci Paola, La Fossa don Arialdo Ruggeri, Ca’ Raffaello Assuero Draghi, Guardabasso Beatrice Cirri, Catigliano Bruno Caraffini, Borgo della Croce Bruno Mangoni, Via Nova Caterina Papi, Roma Catia Bernardini, Carboncione Costanza Papi, St. Louis Francia Danilo Senesi, Tavernelle Elbano Meazzini, Arezzo Elda Polverini, Sansepolcro Elio Machi, S.M. Ligure Enzo Checcaglini, Piazzola Fosco Bernardini, San Simone Francesca Bartolomei, Roma Francesco Bonarini, Curva del mulino Franco Badini, Castello Giancarlo Guiducci, Impruneta Gino Cipriani, La capanna Giuseppe Locci, Via per Arezzo Giuseppe Nespoli, Valealle Giuseppe Peluzzi, Renicci Giuseppe Poderini, Infrantoio

Giuseppina Lanzi, Borghetto Grazia e Rina Boriosi, Sampierdarena Guido Leonardi, Cortine Guido Stanghellini, Bozia Gustavo Cuccini, Perugia Icaro Marconi, Bagnolo Ponte Iolanda Comanducci, San Giustino Iolanda Raspini, Via di San Leo Lea Cerquatti, Poggiolino di sopra Lina Acquisti, Via del Carmine Luigi Donati Sarti, Via per i Monti Maddalena Vagnetti, Roma Una persona Marco Malatesta, Monterchi Mariella Mondani, Firenze Marisa Villarecci, Ghetto Massimo Dragoni, La Fossa Michele Bruni, La Stazione Mirella Ferri, Borgo della Croce Miria Gaggiottini, Motina Orlando Gurrieri, Firenze Paolo Mariotti, Motina Pierluigi Bettoni, Via del Fosso Pietro Bergamaschi, Libbiano Primo Franchini, Lodi Remo Levi, Giardinella Riccardo Mondani, Milano Sergio Baldini, Selvadonica Sergio Montagnoli, Via Nova Silvana Papini, Via del Fosso

20

Stefanie Risse, Casa Bruna Teresa Mercati, Via di San Leo Tuzio Tuti, Piazza teatro Valfrido Cherici, Via del Carmine Vilmo Chiasserini, Bagno a Ripoli don Vittorio Morosi, Sarsina

Una copertina storica dell’Oratorio dedicata agli amici e benefattori del giornale. È il numero 15 dell’anno 1970.


L’assemblea dei Soci approva il Bilancio a cura della Banca di Anghiari e Stia - Credito Cooperativo

“… Una persona con un ideale ha la stessa forza di novantanove che hanno solo interessi…” (John Stuart Mill) Lo scorso 12 maggio si è tenuta presso il Palazzetto dello Sport di Anghiari l’annuale assemblea dei soci della Banca di Anghiari e Stia che, come è ormai consuetudine, è stata preceduta dalla Santa Messa in suffragio dei soci defunti, celebrata presso la Chiesa di Santo Stefano in località La Stazione. Due i punti all’ordine del giorno: l’approvazione del Bilancio 2006 e l’adozione di uno specifico Regolamento elettorale ed assembleare. Ha preceduto l’inizio dei lavori la tradizionale cerimonia di consegna delle borse di studio riservate agli studenti soci o figli di soci che si sono particolarmente distinti nei loro studi, conseguendo con il massimo dei voti il diploma di licenza media, di maturità o di laurea. Il Presidente Onorario Bartolomei e il Presidente Sassolini hanno premiato complessivamente 46 studenti ed hanno avuto per tutti loro parole di lode e di incoraggiamento a proseguire nella loro brillante carriera scolastica o nel mondo del lavoro. Ha quindi avuto inizio l’assemblea dei soci, nel corso della quale il Presidente Sassolini ha illustrato e commentato i risultati dell’esercizio 2006, che evidenziano una crescita equilibrata ed armonica dell’istituto di credito anghiarese: si registrano infatti buoni risultati sia nel campo dell’intermediazione finanziaria che nell’ambito dei servizi bancari ed assicurativi. Il Presidente, esponendo la relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione della società, ha sottolineato in particolare come la Banca di Anghiari e Stia si candida ad essere la “Banca del territorio”, in grado di fornire risposte adeguate alle esigenze sempre più complesse di tutti coloro (famiglie di risparmiatori, piccole e medie imprese, enti locali, associazioni di categoria, organizzazioni varie) che nel nostro territorio vivono ed operano. È intervenuto il Direttore della Federazione Toscana Dott. Roberto Frosini, il quale ha teso a sottolineare come l’andamento della Banca sia sostanzialmente in linea con quello delle altre BCC toscane; si è quindi soffermato sull’evoluzione del contesto di riferimento e sulle importanti novità che, nel corso del 2006 hanno interessato sia lo scenario legislativo che il quadro economico e finanziario; ha infine richiamato l’attenzione sul fatto che le Banche della categoria stanno attraversando un momento davvero “sui generis”, caratterizzato da un crescente grado di competitività e dalla necessità di sostenere costi sempre maggiori per adeguarsi alle nuove prescrizioni normative. Il Direttore Frosini ha concluso sottolineando come il futuro delle BCC non può prescindere dalla riaffermazione convinta dei principi e dei valori fondanti della categoria, che si possono riassumere in due elementi: il primo è costituito dalla mutualità, intesa come operatività prevalente verso i soci; il secondo è rappresentato dal localismo, inteso come attenzione alle esigenze concrete della comunità di riferimento. Oltre alla difesa dei propri valori, il Credito Cooperativo deve puntare su una maggiore coesione di sistema: occorre far sì che le 439 BCC operanti in Italia, ferma restando la loro autonomia giuridica e decisionale, possano far valere il proprio patrimonio comune e sviluppare sistemi di garanzia collettivi. Ha concluso la parte tecnico-istituzionale l’intervento del Presidente del Collegio Sindacale Mario Magni, che ha letto la relazione dell’organo di controllo e quella della società di revisione. Il Bilancio 2006, messo ai voti ed approvato dai soci presenti, evidenza un utile netto di esercizio di euro 2.406.156,65, che ha consentito la distribuzione di un dividendo pari al 4,80% del valore corrente della quota ed ha permesso la rivalutazione gratuita delle azioni nell’ordine del 2,00%. In ultimo il Vice Presidente Paolo Sestini ha dato lettura del nuovo Regolamento elettorale ed assembleare, che disciplina lo svolgimento dell’assemblea e le modalità di candidatura e di voto, integrando le norme di legge e di statuto. Un momento dell’assemblea dei soci: da sinistra il Segretario Generale Francesco L’assemblea si è conclusa con il tradizionaCherici, il Direttore Generale Luigi Tuti, il Direttore della Federazione Toscana le momento conviviale, al quale hanno parteciRoberto Frosini, il Presidente Giovanni Sassolini, il Vice Presidente Paolo Sestini e il pato i numerosi soci presenti. Presidente del Collegio Sindacale Mario Magni.

21


Da Tavernelle

Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

La colazione di Pasqua Ancora in alcune famiglie di Tavernelle si conserva l’uso di fare colazione insieme al mattino di Pasqua. Penso che questa consuetudine sia nata secoli or sono quando la “veglia” pasquale si svolgeva il sabato mattina, e di conseguenza la domenica, dopo la Messa del mattino, si rimaneva in casa festeggiando con quello che le condizioni di ogni famiglia potevano permettere. Degli zuccherini non mancavano mai, poi si aggiunsero alcuni dolci e anche il pan-giallo. In quella mattina si avviava anche il capocollo o un’altro insaccato pregiato del maiale come la gota. La mattina di Pasqua di quest’anno abbiamo fatto una nutrita colazione pasquale anche in casa mia, con i miei nonni e altri parenti. Per Pasquetta, invece, sono venuti degli amici di Tavernelle e anche il Del Pia di Anghiari.

3 maggio e non solo Lo scorso 3 maggio, festa del SS. Crocifisso in Anghiari, a Tavernelle è stato celebrato il Sacramento della Confermazione durante la S. Messa delle ore 11. Il rito è stato presieduto da monsignor Giovacchino Dallara, Vicario Generale, che ha amministrato la Cresima ai cinque ragazzi che si erano preparati assieme alle Catechiste Ida e Vanna. La domenica precedente erano stati benedetti i gigli per le croci da sistemare nei campi, e Carlo Tavernelli, oltre ai gigli, ha portato alla chiesa anche le stesse croci, che erano regolarmente di legno nuovo e sbucciate. La mattina del tre maggio invece facevano bella mostra di se le croci sistemate nel proprio orto dalla Eva e quella del Baggi, complete oltre che del giglio, anche della regolare palma benedetta. Anche nell'orto del Baggi la croce era regolarmente issata, ma il giorno prima, nel piazzale della chiesa ha tenuto una profonda discussione su quando mettere la croce. In effetti il Baggi ha richiamato il valore di portare la croce nell'orto il giorno stesso della festa cioè il 3 maggio, e anche i nostri vecchi raccontano questo uso, che avveniva si la mattina del 3 maggio, però molto presto, al levar del sole. E il sole del 3 maggio avrebbe trovato la croce già sull'orto. Da quando la gente dorme di più, per mantenere tale usanza si ricorre allo stratagemma di mettere la croce la sera del 2 maggio. Quest'anno il Baggi l'ha messa la mattina del 3, però non molto presto. Lui si è giustificato dicendo che nelle prime ore del giorno era nuvoloso e alle otto, quando il sole è sbucato, ha trovato regolarmente la Croce.

Al lavoro!

Corpus Domini Il 10 giugno prossimo ricorre la festività del SS. Corpo e Sangue di Gesù. Quest’anno nella parrocchia di Tavernelle non si celebreranno le prime comunioni poiché non ci sono ragazzi della classe della quarta elementare. Allora dalla Celestina mi sono fatto raccontare quando a Tavernelle, ai tempi di don Gino, si faceva la Processione del Corpus Domini che partiva dalla chiesa e procedeva fino in fondo a via della chiesa. Li si girava e poi si ritornava verso la chiesa per la benedizione. Alcuni uomini portavano sempre il baldacchino e soprattutto era sempre presente Aurelio, famoso mazziere di Tavernelle. Nella foto di Alebì è raffigurato il Vicario Mons. Giovacchino Dallara con i chierichetti di Tavernelle.

Al mio caro nonno Mario Caro Nonno ora che non ci sei più è tutto più triste quaggiù e ci manchi sempre più. Mi ricordo quando andavamo in bici eravamo tanto felici come due amici. Quando salutavi facevi un gran sorriso che ti illuminava il viso.

Nei giorni recedenti al tre maggio, alcuni solerti collaboratori della parrocchia si sono adoperati per sistemare le verniciature della porta della sacrestia e dell’adiacente sala riunioni, e anche dello spazio al piano terra della canonica, da dove si passa per entrare in sacrestia, provvedendo alla tinteggiatura, alla sistemazione di un uovo lampadario e costruendo infine un nuovo sportello per i contatori. A queste persone va il grato riconoscimento di tutta la Comunità di Tavernelle.

Eri un uomo tanto speciale, e con tutti eri sociale; sapevi scherzare, e ti facevi sempre amare. Agnese Zineddu

22


Senti, senti...

Ma prima c’erano?

di Maria Pia Fabiani

di Clèto

No no, non sempre i vecchi perdono la memoria: c’è Gigi, coetaneo, che se ne fa una gloria. Benché non serva a tanto dopo la giovinezza, non averla, perdinci, mi dà un po’ d’amarezza. Io non ricordo i nomi perfino dei parenti e parlando ripeto soltanto: “Senti, senti...” A volte mi rispondono: “Sono la tua cugina! Ci si vede di rado... e io mi chiamo Gina...” “Ah, sì: ora ricordo... Non mi tornava in mente...” e lei, gentile e tenera: “Ma che dici?! Fa niente!” E io, confusa ancora ho già dimenticato quel nome benedetto che di testa è scappato! E, confusa di nuovo, con amici e parenti ricorro un’altra volta a dire: “Senti, senti...” 5 maggio 2007

Da quando li hanno ricollocati ognuno dice la sua. Di solito vincono quelli del “Non ci sono mai stati!” Ma se invece si interroga i più anziani loro ti diranno che nel campanile della Cappella ai Caduti, da quando ha avuto la nuova dedicazione (cioè negli anni fra il venti e il trenta del secolo scorso, anzi la facciata porta la data: Luglio MCMXXIV) ci sono sempre stati. Anzi (e due), dato che erano illuminati, si vedevano bene anche dalla piazza. Si sta parlando degli oblò del campanile della Cappella dei caduti, restaurata or ora e i cui vetri sono stati dipinti con i colori della bandiera italiana. Di notte una luce posizionata all’interno ne evidenzia la presenza.

Domenica 29 luglio 2007 Celebrazione di una S. Messa presso i ruderi della chiesa di San Martino alla Murcia alle ore 17. La vignetta di Scacciapensieri:

Bisogna vincere!

Dagli appunti di uno spirito... bizzarro

Ai Bambini di Amedeo Vellati

Bimbi, o piccole anime innocenti; bimbi azzurri come la fede che vi circonda, come la dolcezza dei vostri teneri anni, che voi siate eternamente benedetti, che la grande luce Divina vi segua sempre e dovunque e sia per l’anima vostra, la strada maestra del bene, dell’onesto, perché essa rimanga pura ed immune alle viltà ed alle brutture umane! Quanto vi amo piccoli cari!! I vostri sorrisi mi portano un cespo profumato di gioie infinite, e la vostra canzone una dolce e vagheggiata nota di speranza. Cantate... o bimbi adorati, sì, cantate, e sorridetemi sempre così...!

23


Istituto Statale d'Arte di Anghiari Al nonno Loris Per l’arte del legno ed il restauro del mobile antico BORSE DI STUDIO “MARA CALLI” Il LIONS CLUB “AUGUSTA PERUSIA”, ad un anno di distanza dalla improvvisa scomparsa della socia ed ex presidente Mara Calli, per ricordare a tutti l’importante ruolo da Lei rivestito per tanti anni all’interno del Club, la sua generosità, la sua disponibilità verso gli altri, in particolare i giovani, la cordialità della persona, quel rapporto appassionato con l’antiquariato che ha pervaso tutta la sua esistenza e la sintonia profonda ed istintiva che ha legato MARA alle opere d’arte ed alla sua terra, ha istituito per il corrente anno scolastico , in sinergia con la dirigenza della scuola, tre Borse di Studio del valore rispettivamente di Euro 250.00, 150.00 e 100.00, riservate agli alunni dell’Istituto Statale D’Arte di Anghiari, specializzato nell’arte del legno ed il restauro del mobile antico, che nei suoi oltre quarantacinque anni di vita ha formato intere generazioni di giovani, contribuendo decisamente allo sviluppo di questo importante artigianato artistico di qualità non solo nel paese ma anche fuori da esso. I premi saranno assegnati ai tre studenti che nel corso dell’anno scolastico si siano distinti per diligenza, rendimento scolastico e abbiano realizzato i migliori manufatti nei cinque laboratori di questa importante realtà scolastica superiore. La commissione di valutazione sarà composta dal Dirigente Scolastico, da un rappresentante del Lions Club Augusta Perusia, dagli insegnanti tecnico pratici e da quello di Progettazione. La cerimonia di premiazione si svolgerà entro la fine dell’anno, alla presenza di tutti gli alunni, dei loro genitori, dei docenti e delle autorità civili e militari. Si ringraziano i responsabili del Club perugino, con particolare riguardo alla sua presidente Prof.ssa Marisa Antonielli, che nel ricordare l’indimenticabile figura della signora Mara Calli hanno voluto sottolineare l’importanza della nostra scuola ed il ruolo che da sempre essa ha ricoperto nel paese di Anghiari, quale punto di

NONNINOOO...! così ti urlavo sempre, ricordi? Tu, uomo così forte e grande, sempre dedito al lavoro e alla tua terra, non lasciavi quasi mai fiorire i tuoi sentimenti, ma li conservavi gelosamente dentro di te, senza esporti troppo per la vergogna di far vedere quanto ci amavi. Piano piano, quell’uomo grande è ritornato come un bambino dolce e delicato con tanta voglia di amare. Così ti abbiamo amato anche noi ogni giorno di più, tu eri diventato parte integrante della nostra vita, tu avevi bisogno di noi, delle nostre coccole, del nostro affetto, senza chiedere niente ma bastava guardare quegli occhi che esprimevano tutto quanto: non li potremo mai dimenticare. Sei stato per me importante, la prima persona che ho perso di cui ho sentito la mancanza e la tristezza ogni volta che mi soffermo a pensare. Quando entravo in casa venivo subito da te, anche a darti noia, per farti dire qualcosa perché mi facevi sempre sorridere anche quando non ne avevo voglia. Ora, quando varco quella porta, mi si stringe il cuore perché avrei voluto, come tutti, fare di più, starti vicino e averti detto e aver fatto tante cose che ora rimpiango. Ricordati che hai lasciato un segno dentro me che nessuno potrà cancellare e ogni volta che sono triste ed ho qualche problema mi rivolgo a te perché sei diventato il mio angelo custode. Ti chiedo solo una cosa: facci stare bene, uniti e sereni come siamo ora. Grazie nonno, grazie per tutto quello che hai fatto e farai per noi. Con te, con la tua lunga malattia, ho capito che non devo farmi sfuggire un giorno, un istante di questa vita, senza aver coltivato qualcuno dei miei sogni senza aver fatto caso alla bellezza delle cose semplici e conservo in me la felicità di una bambina sempre al primo incontro. Elisa

riferimento nel campo dell’artigianato artistico di qualità e nella conservazione dei beni culturali. La dirigenza scolastica

Dio dammi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso, la saggezza di comprenderne la differenza.

Il temperatore dell’orologio pubblico Il Campano ogni tanto non fa il suo dovere appieno. È un annoso problema che si è cercato di risolvere con gli interventi sui meccanismi che si sono rinnovati nel tempo. Gli ultimi temperatori, detti poi moderatori, sono stati Tonio de Brinzino, Ferruccio e l’ultimo, che suonava la campana e caricava l’orologio con i vecchi pesi, Gastone della Milena. Oggi tutti i meccanismi sono elettrici ma le bizze dell’orologio rimangono. A volte va più piano, a volte accelera! Nelle memorie del Taglieschi, alla data del 12 Ottobre 1603 troviamo la delibera per l’elezione del Donzello con relativo incarico anche a temperatore dell’orologio. Eccone parte del testo: Essendo perfettamente terminata la nova Torre dell’horiolo, parere necessario al General Consiglio di eleggere e deputare un campanaio e temperatore di detto oriolo, acciò la spesa fatta in detta Torre non andasse a male; perciò statuirono nel General Consiglio di eleggere uno, che servirà per campanaio, e per Donzello della Comunità con darseli di salario scudi 15 l’anno, che dove prima si dava scudi 20 ad un solo donzello, e scudi 4 al temperator dell’oriolo, in totale sc 24 così con l’augumentare scudi 6 vogliono si dia fra tutti due i donzelli scudi 30 e con che o l’uno o l’altro siano tenuti temperar detto oriolo, e sonar la Campana in tutte le feste principali, le due hore di notte, per il Corpus Domini, per il Consiglio, per la venuta del Vicario, per l’entrata de’ Priori, per la festa di San Pietro in memoria della rotta di Niccolò Piccinino, e per le altre che occorreranno all’Ill. Sig. et ogni volta per allegrezze che occorressero al General Consiglio dei Priori et che dal Gonfaloniere gli sarà comandato.

24


Tempo di Franca Ciucoli

Ci sfuggi ci insegni ci trasformi conducendoci con incidere diverso se l’occhio della mente ci tradisce lo specchio ci riflette il tuo fluire l’obiettivo ci ricorda il tuo variare e muti rimaniamo nell’attesa del tuo eterno divenire.

La preghiera del nonno Padre d’amore, Dio Eterno e Soave, grazie per questa fragile mano, la mia. Fa che io sia per lei, guida sicura e tenera. Rendi la mia vecchiaia e l’attesa di Te serena, pacata e dolce. Fai che ogni mia parola sia di saggezza di vita per chi mi circonda. Che io sopporti in un sorriso gli acciacchi dell’età e l’indebolirsi del corpo. Dona interesse alla mia mente e rendi operose le mie mani. Grazie dell’amore dei miei figli, e Fai della mia famiglia che io possa offrire loro a lungo il conforto di una parola, l’abbraccio che consola. Ti prego Signore, aiutami sempre, fino alla fine dei miei giorni. Amen Angiolo Pari dagli scritti di Liana Fagni

A Michele

Gli amici della Motina di Odilio Goretti

Desiderio dei sentimenti di ritrovare care persone, tornando dove vissi la guerra e la miseria. Sempre la stessa sensazione, gli stessi piacevoli ricordi, ed anche dolorosi dell’atroce conflitto che distrusse tutto e noi. Rivivere quei tempi offre il piacere di antenate amicizie, come costringe alla tristezza del ricordo di quanti limitaron la vita al loro nefasto assassinio. Profondo un fremito mi pervade e sempre mi scuote ogni volta che torno, ma provo sempre grande piacere di poter stare ancora con gli amici rimasti.

FESTA DEL PERDONO a S. Leo

di Turiddo Guerri

Michele, sei un portento perché in poco momento risolvi dei problemi che pure i non scemi si crean col computer. Il qual, questo compare, mi fa spesso sbagliare, ridurre quasi a zero; e pur se mi dispero, non vuol con me parlar. Pei miei problemi molti non serve che mi volti in su a pregare il cielo: nessuno accorra anelo, ma solo tu, Michel! Non ho per ringraziarti che in rima questi scarti, ma abbili per buoni quanto gelati in coni o caramelle al miel! Perché sono sinceri e non falsi pensieri. Michele, sei un portento sì che di te è contento perfino il gran Bill Gates!

Uno dei primi atti del nuovo ministero di D. Romano, dopo la recente nomina a Parroco di S. Leo ,è stata l’amministrazione del Primo Sacramento della Riconciliazione a nove bambini della parrocchia, avvenuta il 31 marzo scorso, ultimo venerdì di Quaresima. Marco Seri, Chiara Chialli, che il 10 giugno riceveranno per la prima volta anche la Eucaristia, Sara Bartolini, Alice Gorini, Gloria Chiasserini, Agnese Checcaglini, Lorenzo Nocentini, Michele Baracchi, Federica Dini, tutti si sono preparati con l’impegno fattivo delle loro famiglie e al catechismo attraverso l’episodio evangelico di Zaccheo: Don Romano, commentandolo nella liturgia, ha sottolineato come la curiosità e l’intraprendenza di questo piccolo uomo, abbia portato al meraviglioso incontro con Gesù e con il suo perdono. Con la stessa naturalezza e assenza di timore i bambini si sono accostati al sacerdote e ne sono usciti veramente pieni di gioia come Zaccheo. Ancora un po’ impacciati nella pratica e nella preghiera, hanno però vissuto questo momento come una vera festa della tenerezza di Dio e hanno comunicato il loro entusiasmo ai loro familiari. Marco: “Ero il primo e dall’emozione mi sono inginocchiato per terra!” Chiara: “Quando ho visto che anche la mamma andava dal sacerdote ho pensato che forse gli voleva dire qualche peccato che io avevo dimenticato. Poi l’ho abbracciata forte forte!” Michele: “Mi sentivo così leggero che mi sembrava di volare!” Alla fine, dopo aver cantato “Camminerò, camminerò nella tua strada Signor” tutti insieme a far festa al Centro parrocchiale! La catechista Laura

25


Il ballo nelle nostre campagne

Rosa è morta

di Lamberto Ulivi

di Maria Pia Fabiani

Appena passata la guerra tutti volevano divertirsi per dimenticare le brutture di questo triste evento. Il divertimento che maggiormente andava di moda tra i giovani e quelli meno giovani, ma non anziani, era il ballo. Si ballava prevalentemente durante il carnevale e ogni famiglia contadina organizzava la sua serata di ballo. L’organizzatore faceva pagare solo agli uomini invitati una quota di denaro che serviva per coprire le spese di qualche dolce (castagnole, torcolo, ciaramiglia, cenci, ecc.), del vino e il suonatore. Le donne erano le benvenute in quanto non sempre disponibili per questo piccolo evento perché la famiglia (la mamma in particolare) spesso non era disponibile ad accompagnare le figlie a queste feste che si svolgevano dopo cena e in località, anche se vicine, scomode e disagevoli. Si ballava quasi sempre in cucina riscaldati dal camino e illuminati o da un lume a petrolio (nelle case benestanti) o da qualche candela. Alcune volte le signorine portavano dei dolci fatti in casa e i loro cavalieri, oltre alla quota pagata, portavano qualche fiasco di vino “bono” oppure qualche bottiglia di vinsanto. Quasi sempre c’era un suonatore di fisarmonica. Non era un virtuoso ma un autodidatta (suonava ad orecchio) e quindi le stonature erano all’ordine del giorno. La maggioranza ballava con la propria dama in quanto sposati o fidanzati o conoscenti. Tutto si svolgeva in grande allegria e in tranquillità poiché la casa ospitante metteva a disposizione tutto quello che poteva affinché la festa riuscisse nel migliore dei modi. Alcune volte delle ragazze, interessate alla presenza di altri giovanotti che non fossero del posto, li invitavano ad andare a questa festa. Se tutto andava bene, pagavi la tua quota e partecipavi, ma se l’organizzatore non ti voleva, allora noi giovani chiedevamo di fare tre balli. Cosa erano? C’era l’usanza che chiunque si fosse presentato nella casa dove si svolgeva il ballo poteva fare solo 3 balli. Gli invitati e quelli di casa si mettevano a sedere mentre le dame erano a disposizione per ballare. Finito i tre balli si ringraziava la famiglia e l’organizzatore e si andava via. Ma nel frattempo potevano nascere nuove amicizie o nuovi amori. Non sempre gli uomini invitati vedevano di buon occhio questa usanza, ma la casa ospitante non mandava via mai nessuno senza aver fatto i tre balli. Durante questo tempo potevano sorgere dei battibecchi fra le persone che partecipavano alla festa e chi era venuto a fare i tre balli e spesso queste discussioni sfociavano in una rissa che però non aveva alcuna ripercussione se non quella di dare o ricevere qualche cazzotto o qualche calcio. Tutto finiva lì. Poi sono venute le sale da ballo con le orchestre, ma questo è un altro argomento. Quanta ospitalità, quanta generosità da parte di persone che avevano poco ma che mettevano tutto a disposizione affinché questo ballo risultasse bene per il buon nome della famiglia ospitante. Tutto era bello: anche le “stecche” della fisarmonica, i baci furtivi fra innamorati, i bambini che giocavano con gli adulti e le coppie che partecipavano a questa festa. Ora le campagne sono quasi tutte disabitate e nel silenzio della notte non si sente più il suono della fisarmonica che annunciava allegria, comprensione per gli ospiti e tanta voglia di divertirsi.

Rosa è morta. La mia piccola rosa che mi dava il buongiorno ogni mattina mentre, seduta, faccio colazione nel mio tinello presso la cucina. Lì nell’orto le verdi erbe sorelle le facevano grande compagnia; lei si affacciava, fresca e profumata, per render bella la giornata mia. Stamani l’erbe verdi, desolate, a testa basa, sono pensierose dicendo all’uomo: “Com’è triste il mondo se non ci sono le belle rose!”

Fernando Chialli (il Bernocca) famoso fisarmonicista del dopoguerra.

26

22.3.07

Fabocchio di Lamberto Ulivi

Negli ultimi giorni di maggio dello scorso anno ho visitato al Palazzo Marzocco la mostra sulla ferrovia a scartamento ridotto, distrutta durante l’ultima guerra, che collegava Arezzo a Fossato di Vico passando per Anghiari. Le numerose fotografie d’epoca delle stazioni, dei caselli, oggi trasformati in civili abitazioni, e delle gallerie rimaste, fanno ritornare indietro negli anni quando il trenino a vapore sbuffando e fischiando avanzava lento Hanno colpito la mia memoria in modo particolare il foglio relativo agli orari dei treni e alle fermate nelle stazioni e i biglietti ferroviari. Perché? Il mio babbo ha fatto la guerra 1915/18 nel Monte Grappa dove comandava una squadra di motoristi che avevano il compito di tenere sempre accesi i motori per mandare aria ai martelli pneumatici con i quali i soldati scavavano le trincee. Aveva come attendente un suo paesano: Alfonsi Angelo detto Fabocchio. Quando la guerra finì tutti presero il treno per tornare a casa. Il viaggio durò molti giorni, le tradotte erano lente, le fermate innumerevoli e per raggiungere i posti di ristoro passava molto tempo. Durante il viaggio i vari capotreni scendevano dal convoglio e con voce altisonante scandivano i nomi delle stazioni attraversate, ma mio babbo e Fabocchio non ci facevano caso perché erano per loro nomi senza significato. Finalmente dopo giorni e giorni e molti disagi, arrivarono ad Arezzo e lì presero il trenino denominato l’Appennino per fare l’ultima tratta che li avrebbe portati ad Anghiari dove ad attenderli ci sarebbero stati parenti ed amici. Il trenino sbuffava ansimando per la salita del Torrino, poi giù per la valle del Cerfone con le relative fermate finché giunse alla stazione del Sasso. Quando il capotreno con voce forte scandì: Sassooo! Fabocchio si rivolse al mio babbo mezzo addormentato e con voce gioiosa gli disse: -Padrone, ora sì che siamo in Italia! Infatti poco dopo sarebbero arrivati alla stazione di Anghiari. Questo significava essere ritornati al paese natio e soprattutto la fine della guerra combattuta a lungo e aspramente in luoghi a loro sconosciuti. La sua esclamazione destò ilarità, ma l’esplosione di gioia con cui era stata detta faceva intendere un grazie a Dio e alla buona sorte di averli portati sani e salvi a casa, ai loro affetti e al loro Anghiari, mai dimenticato anche nelle ore più buie.


Il Sacramento della Confermazione Presieduto da monsignor Giovacchino Dallara Vicario Generale di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, si è svolta lo scorso 3 maggio, la Celebrazione del Sacramento della Confermazione presso la Propositura di Anghiari. Una Celebrazione ricca di gente ma soprattutto ricca dei simboli che la Liturgia propone durante il solenne rito della effusione dello Spirito Santo. Dopo il canto del Vangelo e prima della omelia sono stati presentati al Celebrante i giovani della parrocchia di Anghiari che avrebbero ricevuto il Sacramento. I 27 candidati sono stati chiamati con il proprio nome e dopo essersi alzati in piedi hanno risposto personalmente alla chiamata del Signore, manifestando la propria disponibilità dicendo ECCOMI Alessandro Cirri

Cristiana Roselli Daniela Volpe Eleonora Santi Erika Fabbriciani Federica Crociani Francesco Acquisti

Francesco Draghi Gianni Pernici Giulio Papini Lorenzo Boncompagni Luca Scimia Marco Marinelli Marco Olandesi

Martina Gattari Matilde Paci Michele Cambi Mirko Acquisti Monica Buricchi Monica Paterni Roberta Esposito

Samuele Acquisti Simone Innocenti Simone Locci Sofia Baglioni Veronica Ferri

Io genitore

La catechista racconta...

Questa mattina mentre andavo a lavorare mi ha fermato Mario e mi ha chiesto di scrivere due righe sui ragazzi che riceveranno il sacramento della Cresima. Mentre cercavo di pensare a cosa scrivere mi è tornato in mente l’incontro fatto la sera prima con Don Marco. Non avevo ancora riflettuto su ciò che era stato detto mi ricordo che abbiamo parlato dei doni dello Spirito Santo, che sono sette e del loro significato e dell’importanza di questo sacramento per i nostri figli e per l’intera comunità cristiana. Don Marco ci ha poi parlato di un suo viaggio fatto in Siria per la precisione a Damasco dove i cristiani sono una minoranza che tutti i giorni rischia la vita nel dichiarare la propria fede. Una sera mentre passava per le strade della città ha visto appese fuori da alcune finestre di un quartiere delle lucine come quelle che noi mettiamo nelle nostre case a Natale. La sua guida gli ha detto che quello era il quartiere dei cristiani e le luci servivano a far sapere a tutti la loro fede. Non curanti del pericolo volevano dire a tutti che loro credevano in Dio. Certo è che noi occidentali rischiamo molto meno del popolo di Damasco ma ce ne guardiamo bene dal dire al monPREGHIERA DEI CRESIMATI do che noi siamo i discepoli di Cristo. Anche noi Spirito Santo, noi ti preghiamo: come quel Popolo abbiaTu che ci hai condotto in questo viaggio mo ricevuto il Sacramene ci hai mostrato la bellezza dei doni to della Cresima e siamo che distribuisci abbondantemente sulla Terra, diventati suoi discepoli ascolta questa nostra invocazione. ma proviamo vergogna nel Rendici capaci di vedere oltre la superficialità delle cose e delle situazioni, dichiararlo a tutti. Mi sono sbalordita di aiutaci a vivere in fraternità e amicizia tanto coraggio e tanta con tutte le persone del mondo. fede e spero che i nostri Rendici vicini ed attenti figli trovino il coraggio e alle necessità di chi soffre. la gioia di agire come diAiutaci a portare scepoli di Gesù e credo consolazione, gioia, pace e amore che un passo dovrò farlo ai ragazzi della nostra età, anch’io, comincerò accensoprattutto a chi si sente annoiato e solo, dendo le lucine alla mia a chi sta vivendo delle difficoltà in famiglia, finestra. a chi non sa pregare Linda e vivere la bellezza della comunità.

Giovedì 3 Maggio, come ogni anno, i nostri ragazzi hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione (Cresima). Il cammino con questo gruppo di ormai adolescenti e iniziato alcuni anni fa ed è proseguito fino a quel giorno, talvolta con qualche difficoltà ed incomprensione, ma sempre con grande entusiasmo. Sarebbe facile dire oggi che la strada è giunta al termine, che fatta la Cresima finisce il catechismo e si conclude il nostro stare insieme, il cercare di conoscersi e comprenderci ma non credo che questo sia vero. Anzi il contrario! Come il nostro Vescovo ha sottolineato nella bellissima giornata trascorsa assieme a tutti i cresimandi ed i catechisti della Diocesi ad Arezzo, dal giorno della S. Cresima comincia il cammino vero, quello non più istituzionale che il sacerdote ti chiede, ma quello del cuore, del desiderio di conoscere Gesù nella Comunità, nella preghiera, nel servizio, nell’amore al prossimo. Durante i nostri incontri di catechismo non si è mai preteso di insegnare nozioni o di far imparare cose: si è cercato invece di conoscerci meglio reciprocamente, di parlare con cuore aperto delle nostre esperienze di fede, del valore motivante che Cristo può dare alla nostra vita. Abbiamo augurato ai nostri ragazzi una buona festa e siamo stati con loro e con le loro famiglie in comunione con l’intera comunità nel loro nuovo e consapevole incontro con il Signore. Iride

Insegnaci a portare a tutti il Vangelo di Gesù con la testimonianza della vita e con le nostre semplici parole. Rimani sempre con noi! AMEN.

27


L’organo della Badia I ricordi

L'inaugurazione

interviste di Mario Del Pia

di Cesare Ganganelli

Con un concerto affidato al M° Eugenio Becchetti, si è voluto inaugurare, nella giornata di domenica 29 aprile, il restauro dell’organo a trasmissione meccanica dell’antica “Badia di S. Bartolomeo Apostolo” in Anghiari. Lo strumento fu costruito nel 1804 dal celebre organaro di Urbania (Pu) Andrea Feligiotti (1760-1835) e ricalca nella struttura fonica e nelle caratteristiche costruttive l’organo della chiesa di Sant’Agnese in Arezzo, costruito anch’esso dal Feligiotti solo sei anni prima. La giornata inaugurale è cominciata nel pomeriggio. Dopo un breve saluto del Sindaco di Anghiari Danilo Bianchi, il primo momento è stato quello della benedizione dello strumento da parte del Proposto di Anghiari don Marco Salvi, seguito dall’ascolto, per la prima volta dopo circa cinquant’anni di silenzio, del suono di questo strumento. Subito dopo ci sono stati degli interventi: il M° Becchetti ha parlato di come funziona un’organo, Don Gianni Zanchi, canonico della Cattedrale di Arezzo, ha illustrato l’importanza dell’organo e dell’organista all’interno della liturgia della Chiesa, infine Paolo Ciabatti, organaro con laboratorio in Badia al Pino (Ar), ha descritto le fasi del lungo restauro da lui effettuato. Alle ore 18.00 c’è stata la S. Messa, celebrata dal nostro don Marco e accompagnata dal suono dell’organo. Le parti del proprio sono state cantate da un gruppo di cantori anghiaresi, secondo le melodie gregoriane tratte dalla Missa de Angelis (VIII) che il nostro parroco ha volu-

Gastone Bozzini anni 80 Anche se studiavo fuori di Anghiari, ricordo che negli anni dal 40 al 43 l’organo veniva ancora suonato dal babbo di Loris Babbini in particolari cerimonie religiose.

to giustamente reintrodurre nella liturgia, seguendo anche l’invito del Pontefice Benedetto XVI il quale esorta a riscoprire il canto madre della nostra Chiesa. Al termine della S. Messa un gradito rinfresco, preparato dalle “donne della Badia”, era stato allestito nella piazzetta antistante la chiesa. Il momento culminante è stato senza dubbio alle ore 21.00: il CONCERTO INAUGURALE affidato al M° Eugenio Becchetti, organista, organaro, organologo nonché docente presso il Conservatorio di Perugia e organista della Cappella Musicale della Patriarcale Basilica di S. Francesco in Assisi. Durante il concerto, suddiviso in due parti, sono state eseguite musiche tratte dal repertorio organistico sia italiano che straniero appartenente alla seconda metà del ‘600 (Kerll, Storace, Fischer, etc…). Il maestro, con questi pezzi, ha messo chiaramente in luce le grandi qualità sonore di questo stupendo strumento. Nella seconda parte del concerto sono stati eseguiti brani di autori esclusivamente italiani appartenenti alla schiera dei compositori di melodramma. Sono state suonate composizioni di Pergolesi

28

(Sonata in Fa Maggiore), di Cimarosa (Sonata in Re minore), di Bellini (Sonata per organo), di Paisiello (Rondò), ma anche di artisti meno conosciuti come per esempio il perugino Francesco Morlacchi (Sonata in Do minore). Giunti alla conclusione di questo importante recupero, la Parrocchia di Anghiari si sente in dovere di ringraziare, oltre al Maestro Becchetti, quanti si sono impegnati affinché la giornata si sia potuta svolgere al meglio. Un ringraziamento particolare va al comitato (composto da Fabiano Giabbanelli, Elida Bianchi e Monia Leonardi) senza il quale non avremmo potuto fruire del suono di questo stupendo strumento sicuramente mai conosciuto o dimenticato dalla maggioranza delle persone. Tutto ciò non vuol essere la fine di un percorso ma bensì l’inizio: infatti sono già in programma altre iniziative che faranno ascoltare, ancora una volta, le grandi qualità dell’organo Feligiotti della Badia anghiarese.

Assunto Santi anni 80 Ricordo di quando lo suonava Franceschino Babbini durante le Messe o le funzioni, in particolare durante le feste di Maggio. Mi sembra che abbia suonato anche dopo la guerra. Santi Elda anni 84 Io non ricordo molto ma quando stavo ‘n tra le mura, oltre trent’anni fa, a volte lo sentivo suonare. Lea Cerquatti anni 81 Ricordo quando suonava questo organo e noi si cantava. Io cantavo sul coro. E poi ricordo anche quando suonava quello di Sant’Agostino che per andarci si passava dalla Fattoria Anna Polverini anni 77 Io dell’organo non me ne ricordo anche perché io stavo sotto le lastre, giù da Fradamise. Sergio Papini anni 82 (li finisce domani) Le ultime volte che ho sentito suonare l’organo è del 1954 quando lo suonava Franceschino Babbini. Romina Rentini anni 35 Io avevo cinque o sei anni e ricordo il suono dell’organo e penso che sarà stato don Vittorio. Erano gli anni in cui c’era anche don Giovanni. Francesco Bonarini anni 84 Ricordo di averlo sentito suonare poco dopo guerra. Era suonato da Franceschino Babbini mentre Dante tirava i mantici.


Io ero al “family day” Seppure fossi ben conscio, quando ho deciso di partecipare al family day del 12 maggio scorso in piazza San Giovanni a Roma, che mi sarei trovato dinanzi ad una manifestazione festosa, largamente partecipata e decisamente “laica” (tesa, cioè, ad affermare il valore naturale e civile della famiglia fondata sul matrimonio e aperta alla generazione di figli), giungendo alla Stazione Termini intorno alle tredici, confesso di aver provato una certa preoccupazione. Mi aspettavo, infatti, gioiosi e disorientati gruppi di famiglie e parrocchie girovagare nei grandi atri della stazione romana in cerca di informazioni per raggiungere il luogo del grande raduno, e invece sono stato accolto da una stazione piuttosto “sonnolenta” vuoi per la giornata di sabato, vuoi per l’anticipo d’estate che costringeva i pochi viaggiatori presenti a cercare refrigerio nel grande centro commerciale di Roma Termini. E così si presentava anche via Merulana, che da Santa Maria Maggiore porta alla piazza San Giovanni in Laterano. Forse anche le famiglie cattoliche si erano fatto abbindolare dai predicatori delle “magnifiche sorti e progressive” che il matrimonio è un residuo ormai desueto di una civiltà in via d’estinzione? Che l’insistenza del Papa e dei vescovi rappresenta l’estremo ma inutile tentativo di conservare la civitas cristiana o, peggio, il bieco e cinico progetto di mantenere intatto il controllo delle istituzioni repubblicane? Invece, sul finire di via Merulana, alle soglie di piazza San Giovanni, sono apparsi quasi all’improvviso i gruppi vocianti e gli striscioni colorati delle famiglie italiane. Gruppi via via più numerosi convergevano dalle diverse traverse laterali che si imboccano sulla storica piazza della Cattedrale di Roma. Quando, infine, intorno alle 15, sono entrato in piazza, ogni dubbio e ogni preoccupazione si sono sciolti al caldo del sole romano: tutta la piazza era già interamente occupata e ancora da ogni lato si vedevano sopraggiungere i gruppi di famiglie provenienti da ogni parte del Paese, colorati dagli ombrelli parasole, dalle bandiere delle associazioni e dei movimenti promotori dell’iniziativa e dalle migliaia di striscioni e cartelli, alcuni assai pittoreschi. Eh già! Come dimenticare che cattolici si muovono in pullman…e che i bus non si fermano nei pressi della stazione Termini?

Impossibile non rimanere colpiti dall’entusiasmo pacifico del milione e più di persone che affollavano piazza San Giovanni, della spontaneità delle centinaia di migliaia di famiglie che si erano sobbarcate un viaggio non breve (pensiamo alle famiglie siciliane o a quelle del nord Italia) con figli anche piccolissimi al seguito, per nulla impauriti dalla prospettiva di dover allattare o cambiare pannolini in mezzo a un’inedita folla festante. Fra loro non c’era nessun arcigno difensore della morale; non c’erano le truppe “prezzolate” della potentissime parrocchie evocate dalla Bonino; non si vedevano le “orde barbariche” preannunciate dal solito e prevedibile Manifesto. C’erano -queste sì! e in gran numero- le famiglie italiane. Normalissime. Allegre. Nient’affatto bellicose e per nulla rancorose. Le famiglie di piazza San Giovanni -la stragrande maggioranza delle quali giovani- non rientrava in nessuno schema politico in cui la grande stampa avrebbe voluto costringerla. In realtà quel popolo festoso e variegato è stato uno spaccato reale dell’Italia, sceso in piazza per dire- come è stato scritto- che siamo tutti figli di un atto d’amore fra un uomo e una donna; che non contestiamo il riconoscimento di diritti individuali alle persone conviventi, ma solo il metodo prescelto per farlo; che riteniamo che il bene della famiglia sia il bene del Paese. Un popolo formato da cattolici, ebrei, musulmani e non credenti radunato in difesa del matrimonio civile, per chiedere ascolto alla politica di palazzo, apparsa mai così distante e disorientata. Dopo la manifestazione di sabato quel popolo ha il volto normale e ordinario delle famiglie giovani italiane, dell’assoluta maggioranza dei cittadini del Belpaese. Coppie che si sono promesse amore, fedeltà e assistenza reciproca e che hanno accolto il dono e la responsabilità dei figli, offrendo un futuro a questo “vecchio” Paese. Sapranno il governo e il mondo politico italiano tendere loro la mano e offrire il sostegno di cui hanno bisogno? Si convinceranno finalmente che ciò che è bene per la famiglia è bene per l’Italia?

A Roby poeta di Casale di Armando Zanchi

Lassù dall’alto in quello di Casale esci di casa e resti lì a guardare Davanti a te in mezzo all’aria buona una mezza rima ti arriva alla memoria Mio caro Roby a te io sono amico ora sei più in alto ma mai ti ho tradito Penso a te ed all’amico Buti con i vostri cani

da lepre e da tartufi

le gambe doloranti ma per fortuna ò messo i nuovi denti

Voi cacciatori dei cinghiali nostrani qualche prosciutto portateci ad Anghiari

Se quel prosciutto è vecchio il cinghiale avrò problemi poterlo masticare

Io vengo di rado ma se non c’è avviso lassù a Casale farete a me buon viso Vengo a Caldesi ma mi trattengo poco troppo il lavoro lassù messo a fuoco

Da quella cima tu guardi giù a valle forse tu sogni le donne di Valealle Di tanto in tanto tu vieni in quell’Anghiari tra i tanti amici che ti sono cari

Ormai son vecchio

29

Io vedo spesso Roby a lui non duole la sua presenza in feste campagnole Ora per me è tragico il destino lontano parente del Poeta Dell’Omarino Lui fu il Poeta di Upacchi ed altre valli ora tu Roby cerca di imitarli:


la pagina di Walter Del Sere

Aspettando Pieraccioni Serata del 3 maggio. Rinviati causa maltempo la tombola e i fòchi, si scrive quello che passa per la testa in questo momento…. ovvia. Non si possono tirare in ballo fatti e nomi che potrebbero influenzare l’elettorato visto che quando usciranno queste strampalate note probabilmente ancora non s’è votato e quindi: si è conclusa la Mostra Mercato dell’Artigianato. Bene. Non ha mai piovuto. Male. Allarme siccità. Anche la Diga di Montedoglio non ha tant’acqua. È giusto preoccuparsi oppure si esagera? Consiglio: almeno quando ci si lava i denti aprire il rubinetto alla fine così si risparmiano quei 2 litri di acqua che simbolicamente, pensando ai tanti che nel mondo non ce l’hanno… La notizia che Milton nipote del nonno Poggini ha ritrovato grazie a Internet un violino costruito dal famoso antiquario e liutaio anghiarese è una notiziona. Ecco come cambia il mondo. Basta che il Merendelli (voto 7 ½ per Clash to me) navighi su E-bay e chi ti trova? Il giapponese che mette all’asta il violino del Poggini. Telefonata al giovine architetto Sperone che intrepidamente partecipa e vince l’asta planetaria e virtuale. Virtuale poi non tanto visto che il violino del nonno è già ad Anghiari. Ora, dice che Milton voglia festeggiare il fatto con un concerto di un violinista di fama almeno nazionale. Girovagando col telecomando mi sono incantato una di queste sere a guardare e sentire Alfonso Sassolini (voto 8) che parlava con spirito arguto di storia anghiarese e degli antichi depositi di grano come quello di Palazzo Taglieschi dove trovò la morte un antenato della nobile casata ucciso dai sicari di Lorenzaccio de’ Medici. Alfonso buca lo schermo, non c’è che dire: ironico affabulatore, simpatico e brillante (come i suoi consanguinei che hanno l’amore per Anghiari scolpito nel cuore sia che abitino al Borgo che a Umbertide o a Monteloro). Cosa succederà ad Anghiari nelle prossime settimane? Allora. Il 16 e 17 giugno al Ponte alla Piera c’è il famoso Palio delle Micce che precede di 2 settimane quello della Vittoria. Venerdì 29 giugno c’è appunto la quinta edizione del Palio caratterizzato finora da temperature torride (e con quei costumi di velluto è tutto un sudare). Nell’occasione torna il corteo storico della Repubblica Fiorentina che alle 7 della sera scenderà giù dalla Croce preceduto da quel bandierone col giglio che fa tanto Toscana e noi (che piaccia o no) sémo toscani da sempre. E quindi l’emozione sarà doppia. Quest’anno dice che Giulio non è in forma anche perché grazie a Duccio (il primogenito) il nostro bi-campione dorme poco. Così pare, dal mio personale osservatorio privilegiato (visto che sto al piano de sopre). Chi vincerà quindi ? Mi sa tanto che stavolta il favorito è quel Crulli del Borgo che l’anno scorso fu abbrancato e rimandato indietro sul traguardo dallo stremato nipote di Calisse. Il Palio di quest’anno è dedicato al Pittore Antonio d’Anghiari, il primo Maestro di Piero della Francesca. Non sono bufale. Basta leggere la biografia del Sommo Piero contenuta nelle brochure che pubblicizzano la mostraevento in pieno svolgimento fino al 22 luglio tra Arezzo, Monterchi e Sansepolcro. Ecco quello che manca ad Anghiari: un Piero della Francesca. Si sarebbe fatto Bingo. A fine giugno iniziano le riprese di Una moglie bellissima, il film di Natale 2007 che Leonardo Pieraccioni girerà da noi dopo una sosta alle Seichelles e un’altra in Maremma (voto 7 + alla costa maremmana e a Cala Violina anche se troppo affollata). Dal 20 al 27 luglio torna il FestivalMusicale con l’Orchestra

Southbank Sinfonia di Londra diretta da Simon Over (voto 8). Questo con la musica classica suonata alla grande dai giovani musicisti inglesi è diventato un appuntamento coi fiocchi, molto seguito sia dagli anghiaresi che dai tanti stranger che affollano gli ex poderi delle nostre campagne. Tanti i concerti e i suggestivi luoghi dove echeggeranno note musicali, insieme alle bizzarre presentazioni di Merryll che, al pari di Don Lurio, Mal dei Primitives e Shel Shapiro dei Rokes, dopo tanti anni che è in Italia parla un divertente anglo-italiano maccheronico. Se scherza, eh…. infatti alla Merryll assegno un voto 8 per l’umorismo british e la bontà. Poi inizierà il mese di agosto. Dopo il concerto con musiche di Don Vittorio Bartolomei che si è tenuto nel tardo pomeriggio di domenica 6 maggio nella Chiesa di Sant’Agostino interpretato dal mezzosoprano Cecilia Bartolomei (voto 8 all’usignolo di Campalla), nipote di Don Vittorio e locandiera a Tovaglia a Quadri, accompagnata da un quintetto e preceduto da una lunga presentazione di Don Mario Venturi, ho rinunciato a baccellate di stagione o aperitivi e buffet perché volevo vedere un film e con la F maiuscola. Il titolo? Le vite degli altri, Regia di Florian Henckel von Donnersmarck. Un capolavoro asciutto e privo di retorica dove prevale il fattore umano davanti alle regole militari dettate dal regime nella Germania Est poco prima della caduta del muro. Grande cinema, come capita raramente.

Simon Over che sarà ad Anghiari dal 20 al 27 luglio prossimi.

30


Mese di Aprile 2007

CRONAC HETTA

Lunedì 2 . Oggi sono iniziati i lavori per il marciapiede della via di San Leo. Martedì 3. Stamani per andare dal Fancelli ho trovato quattro semafori?! Uno per la via di San Leo, uno all'incrocio, uno per la via Nova e uno per la via del Carmine. * Oggi è morta Angiolina Santioni vedova Magrini. Aveva 91 anni ed abitava a Mezzavia, sopra il soccorso. Mercoledì 4. Stamani i banchi non sapevano se mettere fuori la merce o no. Lunedì 9. Stamani c’era la festa alla Maestà della Battaglia. * Oggi è morto Eugenio Omarini. Aveva 95 anni ed abitava a Tavernelle, mi sembra alla Banca. * Nel pomeriggio ho visto un gruppo di persone a piedi e sembravano stranieri. Infatti era il figlio del Lega con amici e parenti che andava a sposarsi nella chiesa della Croce. * Nella chiesa di Santa Maria Assunta a Tavernelle è stato battezzato il piccolo Filippo Corridore di Roberto e Tiziana Tavernelli. Era nato il 7 dicembre 2006 e la sua famiglia abita alla Giardinella. Mercoledì 11. Il Gattaponi ha cominciato i lavori all’Oratorio per cambiare il tubo dell’acqua che perdeva. Domenica 15. Oggi sono andato alla processione che da Micciano siamo andati al Santuario del Carmine. Lunedì 16. Stamani al Terrato ho visto Capruggine con la bicicletta. * Oggi è morto Rosimbo Boriosi di anni 85. Abitava in Piazzola e era un bravo muratore. Mercoledì 18. Stamani un topo della Piazza voleva andare sotto le Logge ma un veloce piede l’ha fatto fuori sull’uscio. Sabato 21. Oggi presso la chiesa di Sant’Andrea a Galbino è stato battezzato Lorenzo Santi di Roberto e Ludmilla. Era nato il 30 dicembre 2006. Domenica 22. M’han detto che iersera il Gegio è intervenuto per liberare il citto di Marrone con la famiglia rimasto chiuso al cimitero. Giovedì 26. Mentre andavo al Molindelcaccia a trovare la mamma della Marjorie ho visto la moglie di Vincenzo e la sua vicina con una bracciata di camomilla. Venerdì 27. Oggi è morta Angiolina Dini in Santi di anni 90. Abitava alla Commenda ed era la nonna di Marco, restauratore del Borgo della Croce. Sabato 28. Stamani il Gabellini m’ha portato a far vedere il flauto che ha realizzato lui tutto a mano.

dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese. 3 Dicembre 2006. Oggi è morta Giuseppa Rossi. Aveva 84 anni ed abitava a San Benedetto.

Mese di Marzo 2007 Giovedì 1°. Alle Strosce ho visto diverse persone in apprensione per un solaio caduto alla Portaccia. Sabato 3. In piazza ho sentito Berto che diceva: Le macchine grosse non dovrebbero circolare per gnente in Italia. Lunedì 5. Stamani ero a Guardabasso con padre Giovanni per l’acqua santa e la mamma di Giuliano guardando il cielo ha detto: Cielo a pecorelle acqua a catinelle. * Oggi è morta Romana Del Pia in Mafucci. Aveva 75 anni ed abitava sopra il Vergone. La sua famiglia è originaria del Molinello nel piano d’Anghiari. Martedì 6. Stamani ho visto il Baggi a Tavernelle che passeggiava per la via Libbia. Sabato 10. Oggi ho sentito il vino del Valbonetti che l’ha tramutato ieri e me n’ha dato una bottiglia. * Oggi è morto Sergio Chieli di anni 75. Abitava all’Infrantoio un luogo famoso una volta per la lavorazione del guado. La sua famiglia è originaria del Podernovo. * Oggi è morta anche suor Agata al secolo Giulia Becattini di anni 90. Risiedeva alla Ripa ma era nata a Castelfranco di sopra. Domenica 11. Oggi è morta Piera Rosadi in Casi di anni 77. Abitava al Molinello. * Oggi è morta anche Gina Tricca vedova Coleschi di anni 80. Abitava a Guardabasso. Mercoledì 14. Nel pomeriggio ho visto il gatto della Fanni (quella del Conventone) sulla finestra che dà sul Borgo della Croce e guardava le macchine che passavano. Venerdì 16. La moglie di Clemente ha detto al marito di ripulire la palma dell’orto e lui per far prima ha provato a bruciare tutta quella peluria. Solo che gli ha preso fuoco tutta la pianta! * Stasera ho piantato il melo selvatico che m’ha portato il figliolo dell’Anna della Morella. Sabato 17. La moglie di Donatino di Casolare m’ha detto che stamani ha visto uno scoiattolo su per il Fosso. Lunedì 19. Oggi è morto Adelmo Paletti di anni 79. Era originario del Ponte alla Piera e tutti lo ricordano per la sua attività commerciale alla Stazione. * Oggi è morto anche Antonio Fuscaldo di anni 84. Abitava da poco ad Anghiari ed era il cognato di Lino Sciadini. * Oggi è morta Edda Raffaelli in Del Bene di anni 79. Abitava a Firenze ed è la sorella della moglie del Dodi. Giovedì 22. Anche quest’anno non ho mancato di comprare i fichi secchi per le Fiere al Borgo. Sabato 24. Oggi è morta Albina (Alba) Biserni vedova Donnini di anni 84. Abitava alla curva delle corriere. Mercoledì 28. Può essere che a Santa Fiora ho visto un ciuffo di rondini volteggiare per l’aria? Venerdì 30. Oggi è morta Laura Guadagni di anni 91. Abitava verso la Badia e ha custodito per tanti anni quella antica chiesa. * Oggi è morta anche Giuliana Rossi di anni 94. Abitava per i Cordoni ed era la sorella di Valentino di Romeo. * Oggi è morto Osvaldo Giorni di anni 84. Era nativo di Caprese.

Palio 2007

Il corteo d'Anghiari si sta portando nella piazza del Mercatale per la presentazione del Palio 2007.

31


Questo giornale lo potrete trovate su Internet www.parrocchiadianghiari.it Scriveteci: oratorio@parrocchiadianghiari.it o: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI

FESTE DI LUGLIO al Santuario del Carmine 11 luglio: 471° anniversario dell'apparizione della Madonna Ore 20 Pellegrinaggio da Anghiari con partenza dalla piazzetta della Croce. Ore 21 Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo diocesano Gualtiero Bassetti con i Sacerdoti della Valtiberina. Al termine affidamento alla Madonna. 16 luglio: memoria della Beata Vergine del Carmelo Ore 21 S. Messa a cui farà seguito la processione attorno al Santuario. 32


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.