2007-4 Oratorio di Anghiari

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI AGOSTO - SETTEMBRE 2007 N. 4

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue

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L’arma parente di Maria Pia Fabiani

Parecchi anni fa, avevo una parente che stava un po’ lontano e si chiamava Alba; ma, essendo piccolina, veniva detta Albina e dopo solo Bina. Ma c’era un vero guaio: come facevo a scriverle “Mia cara cara Bina?” 26.6.07.

Pieraccioni Il paese è in fermento. Si sta girando il film di Leonardo Pieraccioni: Una moglie bellissima. Soddisfazione per coloro che sono stati scelti per fare le comparse ma, in generale, soddisfazione per tutti gli anghiaresi che hanno visto scegliere il loro paese dal regista toscano ed hanno potuto assistere ad alcune scene come quelle del mercato o del matrimonio. Per non parlare della suggestione della veduta invernale del Palterre quando la neve, in pieno luglio, ha imbiancato il muro del Palterre (quello destinato ad appoggiarsi mentre si chiacchiera fra vecchi anghiaresi), il monumento a Garibaldi e i cornicioni del Palazzo Corsi e di quelli adiacenti. Non si contano naturalmente gli appostamenti per poter vedere dalla posizione migliore sia il regista che gli altri interpreti del film. Senza parlare degli autografi e delle foto. Coi telefonini poi, quasi in diretta, non erano pochi quelli che potevano far vedere a parenti ed amici la scenografia anghiarese: “Mi’ c’è Pieraccioni che vende le mele!” Un saluto caloroso quindi a tutta la troupe (quando il giornale arriverà nelle vostre case le riprese del film infatti saranno già terminate) e ci rivedremo alla proiezione che verrà fatta in piazza per tutti gli anghiaresi.

l'editoriale di enzo papi

Un tipo... da spiaggia Viserbella di Rimini. Sono affezionato alla località: lettura del giornale, sole, libri, sabbia, discussioni, studio. E’ un modo per riposarsi dopo un lungo inverno e un anno laborioso. In spiaggia mi guardo attorno: bambini, famigliole, mezza età ancora aitante, diversi giovani. Osservo una mutazione culturale. Negli anni ’60, sempre a Rimini, ho assistito ad un’altra mutazione: nelle stanze delle pensioni familiari sono scomparsi i crocifissi e i capoletti, sostituiti da Cezanne, monumenti locali, paesaggi reali o di fantasia. Non tutti accettavano più il crocifisso in camera: E gli albergatori si sono adeguati. Spiaggia di Viserbella, dunque. Ombrelloni ordinati, la stagione procede già a pieno ritmo. Tutti sono regolarmente nudi per i bagni di sole. Guardo i colli, le catenine: croci e medagliette sono scomparse! Soprattutto nella fascia dai quarantenni in giù! Ricompaiono, quando ci sono, nella fascia della mezza età. Altro cambiamento culturale: dopo l’eclissi dalle stanze degli alberghi ecco quale dal corpo delle persone.. Non c’è più bisogno della benedizione di Dio nei luoghi che frequentiamo; ora neppure nei nostri corpi. Girano intanto i venditori abusivi: sento arrivare il solito napoletano del ‘cocco fresco’. Lo guardo; è giovane. Ha una vistosa croce di plastica al collo. Osservo meglio: la collana che la sorregge è la corona di un rosario, con i suoi grani regolamentari! Nel deserto pieno di segni zodiacali, coniglietti, gioielli anche di qualità, corni, simboli etnici ed esoterici un rosario... Passa rapidamente, la sua voce si allontana e poi scompare nascosta dalla distanza accumulata fra me e lui. Di là dalla pedana che scende al mare, in seconda fila, una bella ragazza in due pezzi, alta, distinta. L’ho vista aprire dei libri scolastici, prendere degli appunti. Una liceale con... debito da saldare a settembre? Porta un girocollo corto, di cuoio che regge una inconfondibile croce nera, smaltata, di metallo: la croce che veniva assegnata agli eroi di guerra tedeschi al tempo del nazismo! Tanta grazia e una tale croce? È così! In molti casi sono i tatuaggi che sostituiscono le collanine tradizionali, i braccialetti. A questo proposito mi sconcerta il mio vicino d’ombrellone, francese, quarantenne. È qui con la famiglia, gli amici, 5 o anche 6 persone. Ma è lui che mi colpisce: il corpo è coperto di grandi tatuaggi. Sulla schiena, dalla parte sinistra, ce n’è uno enorme, dalla clavicola alla vita. Incredibile: è l’Assunta in cielo, i piedi poggiati sul mondo e le 12 stelle attorno al capo! Sul Petto: il busto di un Volto Santo scolpito di tre quarti sulla pelle. E sull’avambraccio destro, evidentemente palestrato, proprio sotto l’attaccatura con la spalla, un giro di cordone spinato: la corona della passione di Cristo. E sotto, sul bicipite, una vistosa rosa mariana. Chi è il mio vicino? Perchè tatuaggi così espliciti? La ragazzetta dell’aqua-gym, l’animatrice di spiaggia, dopo aver guidato la ginnastica degli adulti raduna i bambini, come il pifferario magico. Li fa cantare e giocare. Canzoni e giochi inconfondibili, almeno per me. Le chiedo allora se conosce C.L. La conosce, ha frequentato in passato, ma ora non più. I giochi e i canti? Ricordi di quella frequentazione per guadagnare un’estate come intrattenitrice. Spiaggia 2007, Viserbella di Rimini. Un deserto di segni cristiani. Ma qua e là ecco che inaspettati riaffiorano, in qualche tipo... da spiaggia. Ma quanto sono profondi? Quanto pescano in una autocoscienza chiara?

L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/ 2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue Anno XXXXI - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.

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Ho deciso di scriverti... rubrica a cura di don Gianni Zanchi

Cara amica, grazie per la cartolina che, assieme a tuo marito, mi hai inviato dalle tue vacanze in montagna; l’ho gradita sia per il ricordo che hai avuto di me, sia per la stupenda notizia che per mezzo di essa mi hai dato, e cioè che aspetti un bambino. Finora sei stata figlia, moglie, lavoratrice; a tutto questo presto si aggiungerà l’essere madre. Più volte in passato mi hai manifestato una certa apprensione riguardo alla possibilità di conciliare lavoro e maternità; quello che finora era solo un argomento di riflessione ora diviene per te una realtà da affrontare. In effetti, la condizione della donna nella nostra società è per certi aspetti molto pesante, perché le giuste rivendicazioni femminili per una maggiore indipendenza economica e la valorizzazione delle capacità personali attraverso l’attività lavorativa anche fuori dalle mura domestiche, si sono tradotte di fatto in un aumento del carico di fatica richiesto alle donne: oltre che fuori casa, esse continuano a lavorare anche tra le mura domestiche. Bisogna avere il coraggio di dire che non sempre il lavoro fuori casa è frutto di una libera scelta della donna, quanto piuttosto un obbligo assunto per il bisogno di contribuire in maniera decisiva all’economia familiare, perché nel nostro sistema di vita con un solo stipendio in casa difficilmente si riesce a vivere (anche questa è una delle cause del basso livello di natalità nel nostro Paese e del fatto che ci si sposa sempre più tardi e si fanno figli ad età sempre più avanzata). Una donna che desideri una famiglia numerosa e che per questo voglia dedicarsi alla casa e all’educazione dei figli – ne conosco parecchie - non è socialmente sostenuta. Per dirne una: recentemente il Governo ha messo in piedi a Firenze per un paio di giorni l’ennesima “fabbrica delle chiacchiere”, un convegno, dedicato all’individuazione delle politiche a favore della famiglia; in quella sede, non so quale sottosegretario di quale ministero - l’attuale compagine governativa è composta da ben 103 (!) persone e quindi è normale che qualche nome possa sfuggire - ha sostenuto decisamente che una donna che rinuncia all’attività lavorativa fuori casa per dedicarsi alla famiglia sarebbe “una risorsa sprecata per l’Italia”! I muri di Berlino sono crollati da un pezzo, ma non manca chi da sotto le macerie che gli sono cadute addosso continua imperterrito con la vecchia mentalità socialista di voler tirare fuori di casa le donne per metterle “sotto padrone” – come si diceva una volta – e poterle così sindacalizzare e indurre a votare per una certa parte politica. E’ l’ennesimo segnale di come nel nostro Paese la famiglia in quanto tale non sia considerata una risorsa per la società intera, ma una sorta di passatempo privato dei cittadini e che fisco, tariffe per l’erogazione dei servizi pubblici, organizzazione della scuola dagli asili nido in avanti e quant’altro continueranno ad essere pensati in modo da costringere tutte le donne – che lo vogliano o no – a lavorare fuori casa e a limitare il numero dei figli e la qualità dell’educazione genitoriale ad essi dedicata. Interessa a qualcuno il fatto che il lavoro domestico delle donne economicamente vale il 35% del prodotto interno lordo del Paese? Una donna che desideri essere madre e lavoratrice parimenti è poco sostenuta dalla società e si trova alle prese con problemi di difficile soluzione, creati non solo dalla politica. Con impressionante frequenza nel settore privato i datori di lavoro pretendono dalle lavoratrici al momento dell’assunzione una lettera di dimissioni con data in bianco, da far valere in caso di gravidanza; la donna è quindi preventivamente messa nel dilemma di essere madre o lavoratrice e, nel caso che resti incinta, non mancano i datori di lavoro che disinvoltamente consigliano l’aborto se si vuole conservare il posto! Bisogna dire che il Parlamento si sta occupando della cosa per impedirla, ma bisognerà vedere se la legge verrà approvata e come potrà essere applicata, perché “fatta la legge, trovato l’inganno” . . . Le cose non vanno infatti meglio nella pubblica amministrazione dove, a discrezione dei dirigenti e per ragioni di funzionalità, possono essere create serie difficoltà, sia sul piano pratico che della possibilità di carriera, alle lavoratrici che mettono al mondo figli. Questo è un chiaro esempio di come si possa rispettare formalmente la legge penalizzando al contempo proprio i soggetti che ne dovrebbero essere tutelati. Non sorprende dunque che nella sola provincia di Firenze il 54% delle donne che abbandonano il lavoro dopo la maternità lo faccia per difficoltà venutesi a creare all’interno dell’azienda (organizzazione statica dell’orario e mancata concessione del tempo parziale, pressioni da parte del datore di lavoro ma anche da parte dei colleghi, i quali manifestano scarsa solidarietà e spirito di collaborazione). Insomma, la conciliazione fra lavoro e famiglia è finora sempre a carico di quest’ultima e delle donne; la famiglia e le donne si adattano alle esigenze del datore di lavoro (privato cittadino o Stato non sembra fare differenza), molto al di là delle proprie possibilità fisiologiche di adattamento. Sarebbe l’ora invece di attuare una flessibilità del lavoro a servizio della famiglia e così, ne sono convinto, si troverebbe più facilmente la soluzione a tanti altri difficili problemi, come quello della riforma del sistema pensionistico, andando concretamente nella direzione di quel patto fra generazioni di cui tanti si riempiono la bocca ma per il quale poco si fa, perché pochissimo si fa e si vuole fare a favore della famiglia. Carissima, si apre un capitolo nuovo e difficile della tua esistenza e ti attendono scelte ed esperienze nelle quali non è giusto che tu e la tua famiglia siate lasciate sole.

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CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

Mese di Agosto 2007

Mese di Settembre 2007

2 agosto giovedì - Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. Perdono di Assisi. Alle ore 8 del mattino pellegrinaggio dal Cenacolo di Montauto fino alla Maestà di San Francesco. Alle ore 10 circa S. Messa presso il Cenacolo. 3 agosto venerdì - Primo Venerdì del mese. Nel Santuario del Carmine alle ore 21, S. Messa con adorazione. 5 agosto domenica – Domenica XVIII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 6 agosto lunedì - Trasfigurazione di N.S.G.C. La Trasfigurazione di Gesù è avvenuta sul monte Tabor alla presenza degli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni e di Mosè ed Elia. 7 agosto martedì - Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. Festa di San Donato. Festa ad Arezzo e in tutta la Diocesi per il suo patrono. 10 agosto venerdì. San Lorenzo diacono e martire. Festa nella parrocchia di San Lorenzo dove alle ore 19 sarà celebrata una Messa solenne. 11 agosto sabato - Santa Chiara d’Assisi: seguace di San Francesco, fondò il secondo ordine francescano detto delle Clarisse (1193-1253). 12 agosto domenica – Domenica XIX del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 15 agosto mercoledì - Assunzione della B. V. Maria. Sante Messe secondo l’orario festivo. Festa nella parrocchia di Micciano. 19 agosto domenica – Domenica XX del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 24 agosto venerdì - San Bartolomeo apostolo protettore della nostra parrocchia: nato a Cana di Galilea fu condotto a Gesù dall’apostolo Filippo. È tradizione che egli abbia predicato il Vangelo in India dove fu coronato da martirio: scorticato e decapitato. Alle ore 18,30 in Propositura S. Messa a cui farà seguito la festa negli spazi dell’Oratorio. 26 agosto domenica – Domenica XXI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 28 agosto martedì - Sant’Agostino vescovo e dottore della Chiesa. Formulò numerosi discorsi e scritti con i quali combatté contro gli errori del suo tempo e illustrò sapientemente la fede (354-430). 29 agosto mercoledì - Martirio di San Giovanni Battista.Ad Anghiari si festeggia il beato Bartolomeo Magi. Alle ore 18 in Propositura la S. Messa viene celebrata presso l’altare del beato.

2 settembre domenica – Domenica XXII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 4 settembre martedì - Santa Rosa da Viterbo. Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. 6 settembre giovedì - Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. 7 settembre venerdì - Primo Venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano, alle ore 20,30 S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine alle ore 21, S. Messa con adorazione. 8 settembre sabato - Natività della B.V. Maria. “Nasce Maria e la sua vita gloriosa illumina la Chiesa.” 9 settembre domenica – Domenica XXIII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 14 settembre venerdì - Esaltazione della S. Croce. “Noi ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo, con la tua Croce hai redento il mondo.” 16 settembre domenica – Domenica XXIV del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 21 settembre venerdì - San Matteo apostolo: Matteo (Levi) all’inizio esattore delle imposte, seguì Gesù e scrisse un vangelo in lingua ebraica. Si dice che abbia predicato in Oriente dove subì il martirio. 23 settembre domenica – San Pio da Pietrelcina. Domenica XXV del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 29 settembre sabato - Santi Michele, Gabriele e Raffaele Arcangeli. 30 settembre domenica – Domenica XXVI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.

Stampa raffigurante il beato Bartolomeo Magi di Anghiari che si festeggia il 29 di agosto.

Compagnia di Micciano In occasione delle prossime feste di mezzagosto a Micciano c'è l'intenzione di affidare le cappe ai componenti del Gruppo Confratelli con la Cappa della Compagnia del SS. Sacramento. Sarà anche questo un momento significativo per la Comunità della frazione anghiarese.

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SANTE MESSE FESTIVE CELEBRATE NELLE CHIESE DEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Venerdì 24 agosto 2007

San Bartolomeo patrono della parrocchia di Anghiari

S. Messa alle ore 18,30 in Propositura

Ore 8,00 Ore 8,30 Ore 9,00 Ore 9,30 Ore 10,00

seguirà la festa negli spazi dell'oratorio

Ore 11,00

Ore 11,30 Ore 12,00 Ore 15,30 Ore 16,00 Ore 18,00

Martedì 28 agosto 2007

Sant'Agostino

-PIEVE DI MICCIANO -ANGHIARI: Chiesa di S. Stefano -CENACOLO DI MONTAUTO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -SANTUARIO DEL CARMINE -SAN LEO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -PIEVE DI MICCIANO -VALEALLE -TAVERNELLE -VIAIO -TOPPOLE -TUBBIANO -PONTE ALLA PIERA -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI Ore 8,30 S. Maria della Pace Le Ville Ore 8,45 San Michele Arc.lo a Padonchia Ore 10,00 CHIESA della Madonna Bella Pocaia Ore 11,00 S. Maria della Pace Le Ville Ore 11,15 San Simeone profeta a Monterchi Ore 17 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

La festa si celebra nella rinnovata chiesa di Sant'Agostino con la S. Messa delle ore 18.

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze ore 16 (ore 17 estivo).

Programma dettagliato della giornata verrà diffuso alle porte delle chiese della parrocchia.

Micciano Mercoledì 15 agosto Festa dell'Assunta

Primo venerdì del mese al Carmine Ogni primo venerdì del mese, al Santuario del Carmine, S. Messa con adorazione alle ore 21.

Ore 17,30 S. Messa Ore 20 cena dei parrocchiani Martedì 14, vigilia della festa, alle ore 21,30 S. Messa a cui farà seguito la processione nelle adiacenze dell'antica pieve. 5


IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo * Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

60 anni non sono poi tanti Nel lontano 1947 Elda Santi e Francesco Bonarini sono stati uniti in matrimonio nella chiesa di S. Maria delle Grazie dal proposto don Nilo Conti. Oggi 14 luglio 2007, hanno raggiunto il traguardo dei sessanta anni di vita insieme. I nipoti Chiara e Luca con gioia ed affetto ne raccontano le gesta. Dalla Redazione le nostre felicitazioni.

Auguri Linda Il giorno 19 Aprile 2007 presso l’Università degli Studi di Siena, sede di San Giovanni Valdarno, Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Corso di Laurea in Geotecnologie, si è laureata Linda Bartolomei discutendo la tesi: “Interpretazione Geologica nell’area di Dire Dawa (Etiopia) attraverso l’elaborazione di immagini Aster” ottenendo la bella votazione di 105/ 110. Relatore Prof. Riccardo Salvini, Correlatore Prof. Leonardo Disperati. A Linda, abitante nella frazione pedecollinare prima di Albiano, vanno i più sentiti auguri dal figlio Leonardo, dal marito Daniele, da tutti i parenti, gli amici e dalla Redazione dell’Oratorio.

Discorsi da bischero? di Clèto

L’epiteto è amichevole. Per noi toscani non è un complimento ma manca poco. Tutto questo antefatto per dire che forse questo sarà l’epiteto che mi toccherà quando avrò spiegato il mio concetto e, quindi, mi difendo un po’ in anticipo. Se non vado errato sono stati messi alcuni punti luce lungo le strade comunali; anche nei punti dove di case ce ne sono poche o punte (quei pochi adesso diranno la frase fatidica). Certo anch’io condivido che sia meglio più punti luce che meno. Ma allora la scelta antinucleare e il risparmio energetico ormai obbligatorio dove vanno a finire? Quando io esco da una stanza sarebbe bene che spegnessi la luce. Quando l’illuminazione di una strada non serve sarebbe bene toglierla. E allora. Va bene più lampioni ma la loro accensione dovrebbe essere regolamentata dal reale bisogno. Fra l’altro si può fare perché ci sono degli orologi programmatori già istallati e che permettono di gestire gli orari. Vedremo!

Homo d'Anghiari Al General Consiglio della Città d’Anghiari, ringrazio vivamente il Palterre per avere benignamente accolto le rimostranze di chi, alla luce delle nuove, ferree regole emanate dal Consiglio, si era sentito escluso ingiustamente dal titolo altamente onorifico di “Homo d’Anghiari”. Nella speranza che codesta disponibilità a concedere suddetto titolo si estenda anche alle donne, avanzo formale richiesta di potermi fregiare della qualifica d’ “Homo d’Anghiari”, in considerazione della mia antica e fedele frequentazione delle antiche Mura, nonché della mia genuina appartenenza - per parte di entrambi i genitori - a famiglie anghiaresi da innumeri generazioni. Ricordo al riguardo che nell’attribuzione della cittadinanza lo jus soli non esclude, ma unicamente lo integra, l’atavico e primario jus sanguinis, che nel mio caso sussiste senza ombra di dubbio. Ringraziando il Maschio, Celestino, Capruggine e via dicendo per l’attenzione e la disponibilità con cui vorranno accogliere la mia istanza, saluto ossequiosamente il General Consiglio Teresa Bartolomei SOS a Capruggine, Maschio, Celestino e Company! Sconcertata dalla lettura di “Anghiaresi” a pag. 7 dell’ “Oratorio” n. 2/2007, urge dal Vs. illustre Generale Consiglio della Comunità di Anghiari, una sollecita, apposita dichiarazione scritta, attestante che la sottoscritta M. Carla Leonardi è cittadina Anghiarese e, a tutti gli effetti, rientra nei Regolamenti degli “HOMINI D’ANGHIARI” del Taglieschi, anche se Donna, residente da 51 anni a RiminiTorre Pedrera M. Carla Leonardi P.S. “Il Palterre”, secondo me, è una delle migliori rubriche dell’Oratorio d’Anghiari” e mi garbano tanto le bischerate D.O.C.G. Anghiaresi, impareggiabili, speciali, uniche, che non riescono ad essere imitate da chi non è Anghiarese autentico. Dichiaro, inoltre, di appartenere dal 18/01/1936 ad Anghiari Vecchio, o meglio alla Badia, a cui apparterrò per sempre, nei secoli dei secoli, così sia. In attesa di un Vs. solerte riscontro positivo, che incornicerò per i miei discendenti, ringrazio di cuore con distinti, amichevoli saluti Maria Carla Leonardi

Homini d’Anghiari Qui sopra trovate la richiesta di Teresa Bartolomei e di Carla Leonardi per confermare la loro appartenza ad Anghiari e vogliono sapere se si possono fregiare del titolo di “Homo d’Anghiari”. Queste richieste sono scaturite dopo un nostro articolo apparso qualche tempo fa. All’erta! Stiamo preparando la sentenza del General Consiglio. 6

La vignetta di Scacciapensieri:

In...contri!


...il Palterre

Tori anghiaresi

Bentornati cipressi

di Emmedipì

di Emmedipì

Nell’anno 1912 tre tori anghiaresi da monta hanno avuto la certificazione dell’Amministrazione Provinciale. Si tratta di Rondello, un toro allevato da Giuseppe Pallini nel podere "La Casa" di Proprietà del duca Velluti Zati di S. Cl. della frazione di Tavernelle e Galbino, e Mezzano 2° e Piccolo, due tori di proprietà di Silvio Buitoni allevati da Poggini Francesco nel podere di "Casalanda", frazione di Micciano. Se invece andiamo a dare un’occhiata ai nomi degli altri tori della provincia troviamo un Lampo di Quarrata, che probabilmente il nome se lo sarà meritato, mentre a Bibbiena ci sono un Michelangelo ed un Pirro. A Pocaia, nel podere Ravanella di Alberti Luigi condotto da Senesi Antonio, troviamo infine Valoroso.

Da qualche tempo, in diversi luoghi di Anghiari, stanno spuntando nuove piante di cipresso. È una iniziativa della Amministrazione comunale che vorrei incoraggiare con la mia più completa approvazione. Il cipresso infatti è una pianta adatta per le nostra colline. Anche presso i nostri cimiteri sono state messe molte piante di cipresso ed ancora altre se ne potranno mettere. Fra qualche anno potremo apprezzare ancora di più questa iniziativa.

Proverbi di Emmedipì

Nel numero 2 di quest’anno, parlando di Postremo, avevo riferito il vecchio proverbio che ricordava sempre mio nonno Davide della Bernocca: Il Ronco Spogliabecco e la Gattina, son tre poderi che mandano in rovina. La scelta di questo proverbio era per i poderi che davano verso la Sovara e la Commenda. Ora la Domenica Nicchi, abitante a suo tempo alla Cicogna, ha un versione leggermente diversa: Sant’Antonio, il Faggeto e la Gattina, son tre poderi che mandano in rovina. In questo modo lei predilige il versante che dà verso Valle e Sterpeto. La Gattina rimane comunque anche per far la rima. Si riconferma così il fatto che i poderi di collina erano un po’ tutti sciagurati nei tempi andati mentre oggi vanno a ruba fra gli amici stranieri che decidono di vivere nel nostro territorio.

Scomparse le comparse di Clèto

Non è un gioco di parole ma la constatazione che le comparse giunte a frotte ad Anghiari per il film di Pieraccioni sono scomparse da un giorno all’altro così come fanno le rondini in autunno per il viaggio di ritorno. Sì, qualcuna è rimasta ancora qualche ora (parlo delle comparse), ma poi tutto si poteva dire concluso.

Nozze d'oro Domenica 3 giugno 2007 nella chiesa di Sant’Andrea a Catigliano Giovan Battista Piccini e Uliana Alessandrini hanno festeggiato le nozze d’oro con la Santa Messa celebrata dal parroco don Mario Montini. Si erano sposati il 1° giugno 1957 nella stessa chiesa di Catigliano dall’allora parroco don Giuseppe Fontana. Auguri agli sposi da parte dei familiari, degli amici e della Redazione.

Il mercato di Pieraccioni di Emmedipì

I turbamenti di Tommaso Quando Tommaso, noto edicolante del Borgo della Croce, ha visto in piazza una nuova edicola sono cominciati i suoi turbamenti. Addio clienti affettuosi, addio ai pacchi di giornali dati via in quattro e quattr'otto come pane fresco; con quel nuovo punto vendita tutto sarebbe stato rimesso in discussione! Ha ripreso solo quando gli hanno detto che l’edicola non era altro che una parte del set del film che verrà girato da Pieraccioni nella piazza che fu del Mercatale. Naturalmente abbiamo scherzato ma Tommaso no. E alla fine ha detto: Meno male!

Svariate volte abbiamo parlato del nostro mercato che purtroppo langue e, purtroppo, un giorno finirà. Esemplare è il mercato dei polli che dalla piazzetta delle legne fu portato nel Palterre, poi in piazza del Teatro (detta per questo piazza dei polli) e infine al parcheggio di fronte alla Misericordia dove si estinse per morte naturale. Certo in quel caso ci sono state cause più forti di ogni possibile rimedio ma per il mercato qualcosa si potrebbe fare. Ed ecco allora Pieraccioni che ci insegna. Quando ha predisposto i banchi per il mercato, non li ha piazzati distanti ma li ha avvicinati senza lasciare al centro troppo spazio. Altrimenti la sensazione è che in piazza non ci sia nessuno. La morale: valorizzare il mercato anche con intelligenti accorgimenti ma soprattuttto coinvolgendo le produzioni locali affinché il nostro mercato del mercoledì non muoia.

Elezioni dei tempi moderni Pisa ma soprattutto Luc[c]a di Emmedipì

Tutti ormai saprete come sono andate le elezioni: Danilo Bianchi è stato riconfermato sindaco di Anghiari. Lunedì 28 maggio, sul tardi, sono passato dalle Logge per vedere scritti i risultati e i candidati eletti. Solo che ho girellato per le varie bacheche ma di risultati nemmeno l’ombra. E allora sono ritornato ad una quarantina di anni fa, ma forse anche meno, quando, in simili circostanze, c’era la gara, fra Partito Comunista e Democrazia Cristiana, a chi per primo esponeva i risultati delle elezioni sotto le Logge. E così se ho voluto avere qualche notizia su come sono andate le elezioni ad Anghiari nel 2007 sono dovuto andare su Internet.

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Il 17 giugno scorso il Pisa è stato promosso in serie B. Certo possiamo gioire alla notizia ma niente più se non fosse che c’è un altro motivo molto più importante per noi anghiaresi per gioirne. Il motivo è che il preparatore atletico di questa squadra è stato Luca Boncompagni che, assieme a tutto lo staff tecnico guidato da Piero Braglia, ha potuto raggiungere questo ambito risultato. Luca era partito da Anghiari, dove era stato preparatore della Baldaccio, e dopo le esperienze di Figline e della Sangiovanne è giunto al Pisa e a questo grande risultato. A Luca i complimenti della Redazione e di tutti gli anghiaresi.


LE CHIESE DELLA SOVARA di don Quinto Giorgini

La chiesa di San Biagio vescovo e Martire a Valialle parte VI

“S. Angelo a Pocaja” in quello attuale di “S. Biagio a Pocaia”. Dobbiamo ricordare che Valialle è stato un piccolo fortilizio nel sistema dei castelli situati sul versante destro del Sovara (Pianettole, Scoiano, Toppole…). Purtroppo di questo castello antico rimangono solo alcuni tratti della cinta muraria perimetrale in cattivo stato di conservazione. Il nome “Valialla” è conosciuto per la prima volte nel 1070 quando Suppone, detto il Nero, donò all’abbazia di S. Fiora un terreno presso “Va-gianla”, cioè Valialla. Ritorna questa nome nel 1130, quando furono ceduti al monastero di S. Bartolomeo di Anghiari molti beni, tra cui alcuni situati in questa località. Altri donativi verranno fatti ai camaldolesi da Quintavalle da Valialle, il 16 gennaio 1258, che giura fedeltà al rettore di Camaldoli, ricevendo il viscontado del castello che alla fine del XIV secolo diverrà poi dominio dei Tarlati di Pietramala. Nel 1348 passò alla città di Siena, rivendicato poi dagli aretini, nel 1389 di nuovo ritornò in mano a Bartolomeo Tarlati. Per riprenderlo dalla sue mani, i fiorentini nel 1391 lo occuparono e lo devastarono. Fu poi lasciato di nuovo ai discendenti di Bartolomeo, insieme ad altri fortilizi, tra cui i castelli di Monterchi e di Citerna. L’ultima dei Tarlati che dominò su questo castello fu Anfrosina, vedova di Carlo primogenito di Bartolomeo, e figlia del conte Giovacchino Schianteschi di Montedoglio. Con la Battaglia di Anghiari del 1440 fu occupato definitivamente dai fiorentini. Nel 1460 le pietre di questo castello servirono per la costruzione della porta “nuova o fiorentina” d’Anghiari. Nella Visita apostolica di mons. Angelo Peruzzi del 9 luglio del 1583, la chiesa di S. Biagio a Valialle è detta “parrocchiale” e di proprietà degli eremiti camaldolesi che vi esercitano la cura delle anime per mezzo di un cappellano “ad tempus, amovibilem, cum annua mercede incerta”. Il cappellano era assente al momento della visita, per cui il visitatore chiede che almeno si faccia vedere ad Anghiari. La chiesa, di modeste dimensioni, si presentava bene nelle sue strutture: tetto, pavimento e mura perimetrali… all’interno tuttavia, queste ultime avevano bisogno di intonaci e di imbiancatura. Nell’armadio decente, il visitatore osserva la presenza di sufficienti paramenti: tre pianete, due camici, un messale riformato, vari corporali e purificatoi “et unus calix honorificus cum sua patena”. Sotto la volta del presbiterio c’era un unico altare, non consacrato, e nelle pareti apparivano antichi dipinti da conservare e restaurare. Non mancava il confessionale a cui si

Ai miei lettori voglio presentare la prima delle numerose figlie della Chiesa-madre di Pieve a Sovara, e precisamente quella di S. Biagio a Valialle, che si trova sopra una piccola collina, alla destra del torrente Sovara, al di là del Rio della Teverina, a m. 396 s.l.m. Di questa chiesa si conosce l’esistenza fin dal 1141, anno in cui il vescovo Davizzo, di Città di Castello, si recò alla Pieve di Sovara in forma solenne per assicurare al proprio vescovado un più sicuro legame con le chiese di questo piviere, di fronte all’espansione dell’eremo di Camaldoli su questo territorio anghiarese. Tra i sacerdoti radunati per accoglierlo c’era anche il “rettore di Valialla”. Nel Secondo libro di Cancelleria Vescovile di Città di Castello, a pagina 112, nella suddetta data si legge che Davizzo cedette alla Pieve di Sovara “…la quarta parte delle decime e dei funerali” e prescrisse che “nullus clericus audeat facere symbolum vel sacramentare in aliqua Ecclesia eusdem plebis absque licentia archipresbiteri… atque sacerdotum ipsius Plebis”. Ordinò inoltre che gli abitanti della Pieve “veniant ad Plebem cum oblationibus in Annuntiatione S. Mariae, Assumptione et in quarta feria Ascentionis”. Di questa chiesa si accenna anche in una bolla di Innocenzo III del 5 maggio 1198 con la quale prendeva sotto la protezione di S. Pietro Apostolo tutti i monasteri che obbedivano alla Regola di Camaldoli, con tutte le loro chiese, tra le quali quella di “Valialla” con il suo castello e quello di “Pianettolo”. Ciò significa che in quel tempo questa chiesa era retta dai Camaldolesi e così rimarrà per molti secoli. La prima chiesa di Valialle era dedicata a S. Pietro e di questo titolo si parla per la prima volta fin dal terzo decennio del sec. XIII, quando fu riconsacrata, forse in seguito a restauri e fu dotata anche di una modesta rendita. Nel 1268 si parla della Chiesa di S. Pietro a Valialle, obbligata al censo per il Vescovado di Città di Castello, forse in occasione di accordi, non sempre facili, tra la giurisdizione vescovile tifernate e quella dei monaci camaldolesi. Non abbiamo altre notizia di questa chiesa fino al 1566, anno in cui si rileva che il titolo della chiesa “priorale” di Valialle, dei monaci camaldolesi, è “San Biagio”. Non sappiamo quando e perché avvenne il cambio del S. Titolare, forse nel secolo XV o agli inizi del XVI, quando fu creata la diocesi di Sansepolcro. Un fatto analogo avvenne anche per la parrocchia di Pocaia che, probabilmente in quello stesso periodo mutò l’antico titolo di

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...le nostre chiese dovevano affiggere le prescrizioni richieste dal Concilio tridentino. Dall’interrogatorio fatto poi dal Visitatore apostolico al cappellano di Valialle, che si trovava ad Anghiari, si viene a sapere che la Comunione pasquale alle cento anime della parrocchia veniva amministrata con il calice, agli uomini e alle donne, separatamente. Tutti soddisfacevano il precetto pasquale e con lo stesso calice veniva portata la Comunione ai malati, senza baldacchino e con pochissima gente e pochissimi lumi. Mons. Peruzzi concluse l’incontro ordinando al cappellano di riferire ai camaldolesi, a nome del Concilio, di provvedere al servizio della parrocchia con un “economo perpetuo” e di provvedere una pisside con la coppa almeno di rame e all’interno indorata ed altre suppellettili sacre, tra cui almeno un ombrello eucaristico e i vari registri per l’archivio. Nel 1593, sempre dipendente dal monastero di Camaldoli, questa chiesa era retta da don Girolamo Ingegneri del Borgo, con il compenso di 18 staia di grano, di una certa quantità di vino, di cinquanta libbre di carne suina, di venticinque libbre di cacio e di dodici scudi, con l’obbligo della Messa festiva. L’edificio era ottimamente tenuto e decorosamente ornato. Nella visita del 1635, sotto il pavimento della chiesa c’erano le sepolture e nel campanile a vela c’era una campana. Nel 1639 sull’altare c’era un tabernacolo ed una bella grande tavola di cui parleremo sotto. In questo periodo la chiesa di Valialle risulta unita a quella di S. Pietro a Pianettole. Le anime erano 60 e vi era anche un altro altare laterale dedicato alla Presentazione di Maria al Tempio. Ancora nel 1738 questa chiesa risultava di patronato dei camaldolesi, che ne eleggevano il rettore. Circa l’aspetto artistico ed architettonico di questa antica medievale chiesa, risalente almeno agli inizi dello scorso millennio, dobbiamo affermare che esso è molto pregevole e interessante sotto molti punti di vista. Le mura perimetrali e la bellissima abside si presentano in blocchi di pietra un po’ erosi dal logorio dei secoli. Un piccolo campanile a vela conserva una campana del 1480. La facciata semplice ed austera presenta un portale anch’esso di pietra, sormontato da una lunetta attualmente chiusa da mattoni, con al di sopra un occhio ricostruito. Un verde prato ne costituisce il sacrato. Questa è attualmente la chiesa più povera fra quelle della valle del Sovara. Non possiede intorno alcun bene, se non forse un vicino fabbricato fatiscente, un tempo adibito a fienile. Tutto intorno è di proprietà di cittadini stranieri che hanno comprato dai proprietari del luogo le case rurali ristrutturate ed adibite ad abitazione. All’interno del sacro edificio vi è l’altar maggiore, che un tempo era adornato da un paliotto con cornice dorata ed intagliata del XVI secolo e sulla porticina del ciborio c’era un dipinto ad olio del secolo XVII raffigurante Cristo nell’orto. Sull’altare laterale è venerata attualmente una statua della Madonna con il Bambino sul braccio sinistro. Si ammira ancora una grande tavola datata 1539 raffigurante la Vergine col Bambino alla cui destra c’è S. Biagio in abiti pontificali, alla sinistra S. Romualdo con una lunga barba e una chiesetta in mano e al centro in basso vediamo lo stemma camaldolese: due colombe che bevono sullo stesso calice. Vi sono in alto, sul presbiterio, due bei capitelli di pietra arenaria, su cui sono scolpite figure simboliche. In quello di destra, fra meandri romanici, è rappresentato un mostro a due corpi ed un’unica testa di ariete. In quello di sinistra: meandri stilizzati, due colombe ed un guerriero (?) che, portando un cane (?) legato ad una corda, uccide con la spada un lupo. Sono considerate dagli esperti sculture interessantissime, un po’ rozze, risalenti ai secoli XIXII. 9

Dalle schede di Del Vita, conservate nell’archivio delle Belle Arti di Arezzo, possiamo ricordare altri oggetti d’arte un tempo conservati in questa chiesa: 1. Croce astile in ottone, nelle cui formelle laterali lobate e decorate di perette puntute sono rappresentate la Vergine e San Giovanni ed in quella superiore il Padre Eterno ed in quella inferiore la Madda-lena (sec. XVI-XVII). 2. Grande quadro in tela di S. Francesco che riceve le stimmate. Opera mediocre, sec. XVII. 3. Quadretto in tavola rappresentante l’Annunciazione. Opera mediocre, datata 1745. 4. Statuetta in terracotta, rappresentate la Vergine col Bambino in collo, sec. XVI, posteriormente e malamente dipinta. 5. Tre seggioloni a braccioli diritti con fiamme intagliate e dorate, rappresentanti i mascheroni del secolo XVI-XVII, ricoperti di varie stoffe. 6. Piccola seggiola del sec. XVI, con spalliera a fiamme intagliate e dorate. 7. Lampada in ottone, a forma di pera, sospesa a tre catenelle facenti corpo a tre figurine fantastiche del sec. XVII. Ed inoltre sette candelieri di bronzo di varie forme ed altezze, sec. XVI-XVII. La Chiesa, il territorio e gli abitanti di Valialle, che nel recente passato furono serviti dai sacerdoti don Domenico Bivignanelli e don Fausto Anatrini, nel 1986 sono stati annessi alla parrocchia di Sovara ed attualmente sono rette dal pievano don Romano Manfredi. Concludiamo ricordando che questa chiesa è ritornata quasi all’antico splendore in seguito ai restauri effettuati nel 2005 su progetto dell’architetto Salvi don Marco. Il costo dei restauri, effettuati dalla ditta Pecorelli, è stato di circa sessantamila euro, finanziato con offerte della popolazione del luogo, della vicina comunità di Tavernelle e del Santuario della Madonna del Carmine.

Nell’altra pagina A sinistra: la tela con la Madonna e San Biagio (a sinistra) e San Romualdo; a destra: la facciata della chiesa. In questa pagina In alto: l’abside orientata della chiesa e, qui sopra, il capitello di cui si parla nell’articolo. Foto Emmedipì


cronache dai Renicci

L'aiuto alle Missioni

VITA DA CHÈNI a cura del cane Pippo

È giusto ed utile ricordare le Missioni che vengono aiutate dalla nostra parrocchia con le donazioni di tanti fratelli e sorelle. * Missione Tanzania; è la missione dei Frati Minori Cappuccini presso la quale si reca la dottoressa Anna Maria Bartolomei con altri volontari delle nostre zone. In questo periodo è seguito in modo particolare l’ospedalino Casa della speranza dove sono ricoverati bambini orfani sieropositivi all’AIDS. * Missioni Agostiniane in Mozambico ed in India; sono state eseguite oltre cinquanta adozioni a distanza nel nostro comune. È un atto di grande merito che ci fa onore e per questo dobbiamo ringraziare il Buon Dio che ha effuso il suo Santo Spirito in tante famiglie. * Missione di Padre Remo in Brasile, padre comboniano. Padre Remo da anni segue lo sviluppo di tanti bambini abbandonati nelle vie delle metropoli brasiliane; li aiuta, dà loro il vitto, dà loro la speranza in un avvenire più giusto nel nome di Cristo.

Cume el chène e 'l gatto El dici anche el proverbio che i chèni e i gatti ‘n se posson patire! È cume succedi qualche volta anche ai crischièni: basta vedesse che ci se fa rabbia, si uno dici pera, quel’altro dici mela... e doppo son fiaccole de foco! Anche a me i gatti me fèn dimolta, ma dimolta rabbia! E pu’ bella che qui a Rinicci ci dev’essere la chèva! Li veggo sbuchère da tutte le parti: grossi, picini, bianchi, neri, gialli, picchiolèti, brischiolèti… (Pensète che tempo fa ci n’era anche uno che pindìa al color rosa!!!) E la notte fèno ‘nu smiagulìo,‘na lergna!!! Se lamenton cume vite tagliète! Cume quande s’ha quei dolor de trippa forte e ‘gna fuggire… (voialtri crischièni dicete: “Ho un disturbo intestinale!”, ma la sostanza è quella!) Ma ai gatti ‘n gni dol mica la trippa! Fèn cusì per chiamère le gatte! Ve pèr che capiscon parecchio? Per me, l’effetto è a l’incontrario! Si ‘na gatta senti ‘nu sciagurèto che fa ‘nu sgnagulìo cusì, dai salti scolla!!! E quande quischiona i maschi ‘ntra de loro? Se senti ‘n soffiaticcio, ‘n tritaticcio de cocci e pu’ li vedi fuggire, un davanti e uno ghietro, cun quel’occhi ch’arluccicono… finché uno ne busca, fa ‘nu sgagnolo e sparisci cume ‘n razzo!!! Ora, me dite cume faccio io a durmire, la notte? Alora, provo a’ rposamme el giorno, ma me tocca durmi’ cur n’occhio solo, che loro, i gatti, me balzellono: gnente che m’addormento, n’apprufittono: zitti zitti, passon dal sùcino e vengon drento per fregamme la sbobbèta!... Io sto fermo, li lascio avicinère… e, quande se senton tranquilli… zacchete! Gni do ‘na zuffèta che li faccio saltè’ pe’ l’aria! ‘N quattro balletti s’arampicon su pe’ la rete e… via ‘nverso Gambaréa!!! Ma l’anno passo, d’istète, successe ‘na cosa che ‘n me sarebbe mai creso! Era ‘na matina che facia ‘n caldo ch’arvultichèa; io m’ero apalugginèto vicino a la cuccia, che ‘l caldo m’aìa soprafatto… stevo lì a occhi mezzi chiusi, ma ‘n me riuscìa a piglière el sonno, perché c’era ‘na mosca che me ronzéva ‘ntorno al nèso! A l’impruvviso, che te veggo trabalucinère? ‘Na pallina nera, pelosa, cun du’ ucchini gialli, che passa dai buchi de la rete, s’abutta a le mi’ ciotola e se ‘mpippia per bene! ‘N faccio a ora a rendime conto si è ‘na topaceca o ‘n gumicello de lèna, che degià è arisparito, sempre a traverso ‘n buco del ricinto! Lipperlì pensette d’ae’ sommièto, d’aere aùto n’arlucinazione pel troppo caldo, ma la stessa cosa arsuccesse la sera, el giorno doppo e tant’altre volte! E da quante era svelto, quel bucchio nero, ‘n facìo ‘n tempo a vedello entrere che era bell’ariscappo: ‘na scheggia! E cusì gni misse a nome ‘l mi’ padrone che ‘gni tanto se lu vidia passere n’tra i piedi cume ‘n razzo: “Scheggia!” Ora, io ‘nso’ tonto: l’aìo capito ch’era ‘n gattino! Però se vidìa ch’era diferente da quel’altri: spirtèto, vispo, sguilzo, cume me ! Per questo ‘n me la sintìo de fagni mèle! E pu’ era pichino! ‘Nsomma, m’entrò ‘nsimpatia! Sicché, quande vinìa, facio a finta de dormire e lu lascèo mangère. Qualche stolzo, dico la verità, gni ne facìo fère, ma sempre doppo ch’aìa mangio, cusì andèa via a trippa piena. Lu’ alora se gonfièa tutto, avièa a soffiere e pu’…via de corsa, da la rete! Finché ‘na volta ‘npassò più dal buco, perché aìa mangio troppo e armasse lì, ‘ncimbele e’nciambele, mezzo de fora e mezzo de drento! Io ‘nne pudìo più da le rise! El feci sdringolère ‘n poco e pu’me mosse a compassione e gni dette ‘na nasèta ‘ntul de ghietro: cusì la trippa se sdilongò e passò! Lu’ me guardò spaurito, cu l’occhi sbarrèti, e alora me ci spieghette, na volta per tutte: “Ascolta, rabacchio, si tu è fème, ‘nc’è bisogno che tu passi da la rete! Salta sul sùcino e vien giù, che ‘nte faccio gnente: tanto, per quante mangi!” Ancora tremèa cume ‘na foglia… Ma capì che se pudìa fidère e io capì che qualche volta i proverbi sbagliono, perché anche i chèni e i gatti, si sono speciali cume me e Scheggia, posson gi’ d’amore e d’acordo! Ve saluto… Ma la storia ‘n finisci qui! El vostro Pippo

Chiunque voglia partecipare al sostentamento di queste missioni o per adozioni a distanza può rivolgersi al sottoscritto. Un ringraziamento particolare alla parrocchia di Micciano e alla Marina del Ponte alla Piera per le donazioni alla Missione Tanzania. Pace e bene. Franco Cristini

Prime Comunioni a Micciano Domenica 26 maggio durante la S. Messa solenne presieduta dal parroco Don Gianni Zanchi, hanno ricevuto la Prima Comunione otto bambini della nostra parrocchia: Benedetta Gaggiottini, Irene Livi, Francesco Livi, Lorenzo Magri, Simone Vivia-ni, Daniele Vivia-ni, Francesco Pompeo e Leonar-do Piomboni. Li vediamo ritratti nella foto insieme alle catechiste Laura e Alessandra e al parroco. Con loro tutta la comunità parrocchiale di Micciano ha fatto festa. Il ricordo di questo giorno rimarrà a lungo nei loro cuori: sia per loro un impegno a vivere secondo il Vangelo in un cammino di fede sempre più ricco e fecondo.

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LA PAGINA DELLA CARITAS Una storia per pensare - a cura di Laura Taddei Durante l’Ascensione, Gesù gettò un’occhiata verso la terra che stava piombando nell’oscurità. Soltanto alcune piccole luci brillavano timidamente sulla città di Gerusalemme. L’Arcangelo Gabriele, che era venuto ad accogliere Gesù, gli domandò: «Signore, che cosa sono quelle piccole luci?» «Sono i miei discepoli in preghiera, radunati intorno a mia madre. E il mio piano, appena rientrato in cielo, è di inviare loro il mio spirito, perché quelle fiaccole tremolanti diventino

un incendio sempre vivo che infiammi d’amore, poco a poco, tutti i popoli della terra!» L’Arcangelo Gabriele osò replicare: «E che farai, Signore, se questo piano non riesce?» Dopo un istante di silenzio, il Signore gli rispose dolcemente: «Ma io non ho un altro piano...» Tu sei una piccola fiaccola tremolante nell’immensità della notte. Ma fai parte del piano di Dio. E sei indispensabile. Perché non ci sono altri piani.

È la carità di Cristo un amore «costoso e doloroso» Dalla Sacra Scrittura:

Infiammali d'amore

Ad Efraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi non compresero che avevo cura di loro. Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore; ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia; mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. Come potrei abbandonarti, Efraim? Come consegnarti ad altri, Israele? Osea 11, 3-48 Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato.» Ecco ciò che dice il Signore: «Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne dimenticassero, io invece non dimenticherò mai! Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani, le tue mura sono sempre davanti a me.» Isaia 49, 14-16

Credevo...

Una santa mistica del XX secolo, Gabrielle Bossis, che un giorno chiese a Gesù un colloquio intimo: Tu puoi tutto, vedi questa gente, infiammali tutti d’amore! L’Onnipotente, desideroso del nostro amore, è paradossalmente impotente di fronte alla nostra libertà che lo rifiuta. Questo Dio così grande e immenso, creatore di ogni cosa, che la mente può intuire ma non immaginare in tutta la sua infinita grandezza, immensità, potenza, amore, non abbatte la porta della coscienza dell’uomo, non entra e non riduce a una schiavitù obbediente l’uomo recalcitrante ma lo rispetta; e preferisce alla forza i legami d’amore; alla violenza il linguaggio dell’affetto; alla coercizione il dono di sé. Rispetta la libertà, la grandezza della persona umana ma «soffre» quando essa è sorda alla sua parola di vita e cammina sulla strada della rovina: «Quando (Gesù) fu vicino alla vista della città, pianse su di essa dicendo: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace!”» (Lc 19, 41-42) Dio rispetta, usa pazienza, moltiplica i segni del suo affetto verso l’uomo quasi avesse necessità di una piena comunione.

Se abbiamo incontrato veramente Gesù, la nostra vita lo testimonia Segno sicuro e certo di aver incontrato Gesù, segno sicuro e certo della verità della nostra comunione con lui è il partecipare sempre di più di questa sua divina passione per l’uomo, soprattutto per il più lontano.

Ho dato del pane ad un povero. Chi ha incontrato Gesù, vive in Cristo, vive di Cristo, accoCredevo d’essere stato caritatevole, ma era semplice- glie il suo appello alla riconciliazione e diviene a sua volta mente atto di giustizia perché io ho tanto pane e lui ha voce di misericordia, testimone della sua bontà, annunciafame. tore della vita eterna. Ho guidato un cieco per un tratto di strada. Credevo di essere stato buono, era un atto di giustizia È questa partecipazione all’amore di Dio che dona sempre perché io vedo e lui no. la voglia di ricominciare, apre il cuore al servizio e rende Ho accompagnato un giovane in carrozzella. attuabile l’impossibile. Credevo di essere stato generoso, era un atto di giustizia perché io cammino e lui no. Ho offerto un indumento usato ad una donna anziana. Credevo di essere stato altruista, era per interesse: volevo sbarazzarmene perché non mi serviva più. Credevo di non fare del male a nessuno, ma sono egoista e ipocrita. Al Signore che mi dona ogni istante di vita, riservo solo le briciole della mia giornata ed ai miei amici riservo solo le briciole di tutto l’amore che Lui mi dona. O Signore, non voglio più credere, ma amare. 11


Fotocronaca Di notte nei Monti Rognosi Questo il titolo della Camminata che ha coinvolto oltre venti Camminatori Calmi che hanno affrontato i sentieri dei Monti Rognosi. Dopo Cul di Paiolo e l’Omo morto il percorso si è diretto verso la zona chiamata i Filtri perché lì sono collocati i filtri che depurano l’acqua proveniente dalle sorgenti sopra il Ponte alla Piera e che alimenta l’acquedotto anghiarese. Un sentiero affascinante con vedute suggestive (la Selva, Zeccarille, Ponte alla Piera, Montauto, il Conventino) ci ha ricondotti all’Omo morto che era già buio. Nel chiostro del Carmine ci ha accolto la Franca con una cena desiderata. La quota pagata da ognuno ha permesso che avanzassero dei soldi da lasciare al Santuario. Alla prossima.

Scuola di volo Domenica 29 aprile 2007 è stato giorno di esami per gli allievi della Scuola di volo Tiber Fly di Anghiari e si sono svolti presso l’ aviosuperficie “Palazzolo Avio”, in S. Sepolcro, alla presenza dell’esaminatore dell’Aereoclub d’Italia Luciano Giannini. La scuola di volo Tiber Fly n° 219 (attiva da circa un anno) è stata fondata ed è diretta dal pilota Istruttore di volo Michele Leonardi che ha condotto i corsi teorici (40 ore di lezione in aula) e pratici (18 ore di volo) per 6 mesi. Questi i nomi dei 6 allievi che hanno sostenuto e superato con merito l’esame: Barneschi Ettore, Cesari Mirko, Conti Luca, Giacinti Federico, Monti Luigi e Radicchi Antonello. Auguri! www.tiberfly.org info@tiberfly.org

Incendio Mercoledì 27 giugno, nel primo pomeriggio, una nube nera si alzava dal piano d’Anghiari giù verso San Giustino. A tratti sembrava che le fiamme prendessero nuovo vigore e si temeva il peggio quando un fumo nero nero si alzava con grandi volute verso il cielo. Fortunatamente quel fumo nero, che visto da Anghiari non era per niente simpatico, non era la conseguenza di incendio di sostanze nocive o pericolose ma delle coltivazioni nei campi. Si seppe infatti che verso il Trebbio erano bruciati diversi ettari di grano e che una fabbrica ed alcune abitazioni che potevano essere in pericolo di essere coinvolte nell'incendio erano tenute sotto controllo dai Vigili del Fuoco intervenuti prontamente.

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NOTE DALLA MISERICORDIA a cura di Massimo Redenti

5 x 1000 alla tua Confraternita di Misericordia

Vi aggiorniamo sulle offerte pervenuteci fino a giugno

AIUTARCI NON TI COSTA NULLA La Legge Finanziaria 2007 prevede anche per quest’anno la possibilità di destinare il cinque per mille delle tue imposte alla Misericordia di Anghiari, in quanto organizzazione non governativa senza fine di lucro, iscritta all’Albo dell’Agenzia delle Entrate.

Albiani Franco Bartolomei Corsi Dr. Pietro Bergamaschi Ezio Boriosi Gloria in memoria di Nocentini Severina Cambi Tristano e Leonessi Ermida Cecconi Luciano Coleschi Eva Comanducci Tosca Draghi Agostino - i familiari alla memoria

Non ti costa nulla Infatti non è una tassa in più, ma sei tu che decidi a chi destinare il cinque per mille. E’ una quota di imposte a cui lo Stato rinuncia per destinarla alle organizzazioni no-profit per sostenere le loro attività.

10 100 10 25 5 10 5 10

150 Elisei Luigi - i familiari alla memoria 200 Gaggiottini Emilia - le famiglie Rumori Franco e Ada alla memoria 270 Igino Giabbanelli - i familiari alla memoria 300 Igino Giabbanelli - parenti ed amici alla memoria 141 Magri Nella 10 Manganesi Giuseppe 5 Mazzi Angiolo 10 Minelli Terzilia 10 Mondani Nadia 15 Moscetti Panichi Rosella 100 Omarini Pasquale - i familiari alla memoria 145 Piomboni Celeste 50 Plini Dr. Piero 10 Polcri Duilio - i familiari alla memoria 530 Radziwonick Roberta 10 Raffaelli Benito in memoria di Igino Giabbanelli 25 Ricci Rosa Vannucci in memoria di Ricci Remo 50 Rocchini Giuseppe 10

Come si può destinare il cinque per mille alla tua Misericordia? I modelli per la dichiarazione dei redditi CUD, 730 e UNICO contengono uno spazio dedicato al cinque per mille, in cui puoi firmare ed indicare il codice fiscale della Misericordia di Anghiari 82000890515 nella sezione relativa al “sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale…”. ***

Ringraziamento Dopo un anno dalla prima iniziativa del 5 x 1000 a favore della nostra Confraternita di Misericordia, siamo in possesso dei dati ufficiosi riguardanti il coinvolgimento della nostra popolazione. Nel sito dell’Agenzia delle Entrate sono state pubblicate le adesioni di sottoscrizione per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi 2005 (quella presentata nel 2006): con sincera soddisfazione abbiamo letto che a favore della nostra Confraternita sono state sottoscritte 562 assegnazioni. Quindi 562 persone e/o famiglie hanno chiesto allo Stato di devolvere il 5 x 1000 delle proprie imposte alla nostra Misericordia. Non abbiamo idea, in termini economici, di quanto (e di quando) potremo introitare da questa iniziativa; la cosa che comunque ci riempie di gioia è il constatare che tanta gente anghiarese abbia risposto positivamente al nostro appello dimostrandoci così stima e fiducia. Con questo spirito cogliamo l’occasione per ringraziare di cuore tutti i sottoscrittori del “5 x 1000” a nostro favore, assicurando loro che sapremo utilizzare al meglio la somma che ci verrà destinata. Ringraziamo vivamente anche gli studi commerciali e contabili anghiaresi che con la loro collaborazione hanno contribuito a determinare il successo dell’iniziativa a nostro favore. A tutti loro il nostro più fraterno “che Dio ve ne renda merito”.

Un ringraziamento a tutti Voi. Che Dio ve ne renda merito.

Iscritti nuovi nuovi Baracchi D’Aluisi Manenti Monini Pettinari

Alberto Mauro Andrea Santi Federico

A tutti loro il nostro più fraterno ringraziamento

IL GOVERNATORE Massimo Redenti

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it

e.mail: info@fratresanghiari.it

Appunti di viaggio

Alla scoperta della Val d'Orcia e del Monte Amiata Una nostra affezionata sostenitrice, si è presa l’impegno di raccontare ai lettori di questo giornale bellezze ed emozioni legate all’ultimo viaggio turistico del Gruppo Fratres, in un angolo incantevole della nostra regione, al quale non è voluta mancare insieme ad altri cinquanta anghiaresi. Grazie alla preziosa ospitalità del presidente dei Donatori di Sangue Fratres di San Quirico, che ci ha messo a disposizione una guida turistica locale ed una funzionale struttura per il pranzo, con vista sulla incantevole Val d’Orcia, abbiamo potuto apprezzare al meglio la storia, l’arte e le altre peculiarità dei luoghi visitati, non a torto considerati patrimonio mondiale dell’ umanità dall’Unesco. Grazie Giuseppina, per la tua disponibilità! Diomede Leoni, sono uno stupendo esempio di giardino all’italiana. L’immenso giardino si apre su una larga fuga prospettica con intorno aiole di bosso con sullo sfondo, folti lecci secolari. Bagno Vignoni, grazie alle sue acque termali, ha una struttura che è rimasta inalterata nel tempo; la piazza del paese infatti, non è come si può immaginare negli altri posti, ma è costituita da un’immensa piscina in cui zampilla dal sottosuolo acqua calda, che sgorga a 52°. Abbadia San Salvatore, comune situato nella parte senese del Monte Amiata. Prende il nome dall’abbazia benedettina, fondata nel 743, di cui oggi rimangono solo la bellissima chiesa e la cripta. Oggi vi si rievoca l’ormai trascorsa epoca della produzione del mercurio, proveniente dal suo minerale di base (il cinabro) che si estraeva in una miniera limitrofa. Del mercurio, non più prodotto da oltre cinquant’anni, rimane una memoria conservata in un interessante museo. In ultimo abbiamo raggiunto la vetta del Monte Amiata. È un antico vulcano ormai spento, con presenze di rocce e di laghetti ricchissimi di acque. Passeggiando, abbiamo potuto ammirare paesaggi mozzafiato. Tutte queste località, nei secoli abitate dall’uomo che ha realizzato un rapporto simbiotico con la montagna, custodiscono la loro storia e il loro passato, un patrimonio che rischia di sfaldarsi attaccato dalla modernità e dalle tecnologie. Paesi che cercano di difendersi dall’appiattimento degli usi e dei costumi di vita moderna, conservando con ostinazione le consuetudini, i sapori e lo stesso antico rapporto con la natura. Grazie di cuore a tutto il Gruppo Fratres per averci dato, ancora una volta, la possibilità di vedere tutto questo “ben di Dio” e aspettiamo l’anno prossimo per un’altra gita nella nostra bella Toscana. Giuseppina N.

Con estrema calma e gioia il 13 maggio scorso, bellissima domenica in cui si festeggiava la “Madonna di Fatima” e tutte le nostre “meravigliose mamme”, siamo partiti da Anghiari per addentrarci nel “pianeta Toscana” profumato di vino, colorato di un paesaggio incantevole, nobilitato di piazze, ville e castelli, case rurali e rocche con impervie torri che si disperdono nell’ isolato e tranquillo paesaggio. Qui il tempo governa lo spazio, la natura si fa casa, il genio dei luoghi è nel genio degli uomini; qua dove dal campo alla tavola, dalla vigna al bicchiere i sapori diventano capolavori non un viaggio, non una vacanza ma un’esperienza da percorrere e in cui sostare, partecipare e ammirare. Cercherò, con la descrizione dei luoghi, di far comprendere alle persone che leggono le bellezze che abbiamo visto e le sensazioni che abbiamo provato: La Val d'Orcia è un’ampia valle situata nella provincia di Siena, vicina al confine col Lazio. Attraversata dal fiume Orcia al centro, è caratterizzata da magici panorami paesaggistici e da svariati centri di origine medievale. La valle, un universo di ruralità autentica, è anche un importante parco naturale, artistico e culturale e dal 2 luglio 2004 è stata riconosciuta Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, per lo stato di conservazione eccellente del panorama. I comuni che fanno parte della Val d’Orcia sono Castiglione d’Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani e San Quirico d’Orcia. Altri centri importanti sono Monticchiello e Bagno Vignoni. In questa valle l’albero caratteristico è il cipresso, cibi e bevande tipici il Pecorino di Pienza e il Brunello di Montalcino. PIENZA, la città ideale voluta da papa Pio II. È un borgo antichissimo di probabile origine etrusca, posto in collina a 424 metri sul livello del mare. E’ un esempio raro di urbanistica rinascimentale portata a compimento. Definita di volta in volta la città ideale, la “città utopia”, essa rappresenta oggi concretamente una delle modalità costruttive attraverso le quali in età rinascimentale si cercò di realizzare un modello di vita e di governo ‘ideale’ sulla terra. Accompagnati dall’esperta guida, abbiamo visitato il Duomo e attraversato tutte le viuzze del paese. A San Quirico d'Orcia abbiamo visitato la Collegiata, la Chiesa di San Francesco - situata sulla piazza principale del paese- e gli “Horti Leonini”. Essi, realizzati intorno al 1580 da

Nella foto Il gruppo dei gitanti Fratres in visita a PIENZA

AVVISO IMPORTANTE PER TUTTI I DONATORI La donazione del sangue non può… andare in ferie!!! L’estate, si sa, è la stagione in cui negli ospedali diminuisce la disponibilità di sangue, proprio mentre ne aumenta la richiesta a causa delle emergenze legate al grande esodo di persone, verso i luoghi di villeggiatura. E’ quindi importante che i nostri volontari rispondano prontamente, anche nei mesi estivi, all’invito del Gruppo a recarsi presso il Centro Trasfusionale di zona, per effettuare una donazione di sangue. Prima di andare in ferie, quindi, conferma questo tuo impegno di solidarietà umana verso i nostri fratelli malati !!!

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...dal Gruppo Fratres Tanto interesse della gente per le varie manifestazioni del ricco calendario

IX FESTA ESTIVA DEL DONATORE DI SANGUE FRATRES sangue da parte degli operatori del distretto sanitario e dei volontari della locale Confraternita di Misericordia, mentre nel resto della piazza le atlete del gruppo Fratres Pallavolo Valtiberina erano impegnate in manifestazioni sportive (vedi foto). L’attesissimo Spettacolo di Varietà della sera, infine, con la partecipazione del bravissimo comico toscano Massimo Antichi che ha divertito e spesso coinvolto il numerosissimo pubblico presente, con le riuscitissime imitazioni di Renato Zero e di Vasco Rossi. Sul palco anche le allieve della scuola di danza della palestra Fit 4 you, dirette da Alessandra Bartolomei, i cantanti di casa nostra Tania Padelli, Agostino Giorni e Peluzzi Giuseppe ed i giovani della Break Dance Anghiarese. Ha presentato la serata Ilaria Lorenzini di Teletruria. Un grazie sincero, a nome dell’intero Gruppo Fratres di Anghiari, a tutti quelli che hanno collaborato alla buona riuscita della festa che anche questa volta ha conseguito l’obiettivo di assicurare la necessaria visibilità nel paese della nostra associazione e farci riflettere sulle importanti tematiche connesse alla donazione del proprio sangue, per il bene di quanti tra noi sono alle prese con l’ineludibile esperienza della malattia. Il Consiglio Direttivo

Informazioni ed iniziative medico scientifiche, torneo di pallavolo, spettacolo di varietà con canti, balli e tanta comicità, sottoscrizione interna a premi. Questi i principali ingredienti dell’edizione annuale della Festa Estiva del Donatore che, nonostante l’inclemenza del tempo, ha riscosso molto interesse e richiamato tanta gente. La sala della Misericordia affollata di gente comune e di “addetti ai lavori” ha fatto da cornice all’importante convegno medico sulle Anemie, coordinato dalla dott.ssa Rosella Guadagni, alla presenza dei medici Benci ed Occhini dell’U.O. di Ematologia dell’Ospedale di Arezzo. Molto gradita la sponsorizzazione della nota azienda locale di Aboca Erbe. L’iniziativa “ Prevenzione è… Vita” poi, ha visto un centinaio di anghiaresi sottoporsi, in piazza Baldaccio, al controllo gratuito di glicemia, colesterolo e pressione del

PROMOSSA A PIENI VOTI LA SQUADRA DI CALCIO FRATRES

Un ben ritrovati da parte del Gruppo Sportivo FRATRES Anghiari U.P.D.B.B. “Settore Calcio”, che proprio quest’anno festeggia il suo 25° anno di attività. Siamo qui a fare un consuntivo finale della nostra avventura calcistica della stagione 2006/2007 che, diciamo subito, ci ha permesso di 1- Mobilnova punti 44 classificarci secondi nel nostro girone e quindi di accedere nel prossimo anno 2- Fratres Anghiari 35 alla categoria superiore. Questo risultato sul campo è stato frutto di un lavoro 3- A.D.C. - S. Polo 33 e una passione di tutto lo staff dirigenziale, tecnico, ma soprattutto merito dei 4- Arci Renzino ragazzi che nel fine settimana scendevano in campo. Per quanto riguarda 32 l’aspetto dirigenziale un grosso plauso al “mitico” Enrico Piomboni che, 31 grazie al suo attaccamento ormai venticinquennale, è stato il collante tra 5- Farneta 6Chimera 30 Squadra, Allenatore, Presidente e Vice Presidente. Un grande ringraziamento all’allenatore Alessandro Severi, in arte “Gnacco”, che ha portato nel gruppo 7- Val di Loreto una professionalità ed un carattere forte, che non si erano visti a questi livelli 30 29 di calcio amatoriale e che alla fine ha dato i suoi frutti. Però il merito più 8- Amaranto Pescaiola grande di questo risultato tecnico è dei ragazzi che si sono sacrificati negli 9- Pol. Battifolle 28 allenamenti settimanali con la loro presenza costante e con la voglia di seguire 10- Pergo 26 le direttive del Mister nelle partite ufficiali. La cosa importante per il futuro 11- Viciomaggio 25 è che siamo riusciti in questi ultimi 2 anni a formare un gruppo compatto e 12 Ultrà Monte 22 soprattutto giovane che ci potrà permettere di poter guardare con fiducia ai 13- Orciolaia Arezia 20 prossimi anni. Per finire, sperando di non dimenticare nessuno, un grazie a tutti i sostenitori e sponsor che ci hanno permesso economicamente di disputare questo grande campionato: Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” di Anghiari, Bar Cocomerò, Ditta Edile “Millennium”, Bar Battaglia, Termoidraulica di Ghignoni Maurizio e tutte le singole persone che hanno voluto contribuire alle spese. Di seguito elenchiamo la composizione dirigenziale e tecnica della “Fratres” stagione 2006/2007. Presidente: Maurizio Lacrimini; Vicepresidente: Patrizio Scartoni; Dirigente responsabile: Enrico Piomboni; Segretario: Muzio Vellati. Consiglio Direttivo: Ricciotto Fornacini, Mario Casula, Antonio Zineddu, Fausto Girolimoni, Giuseppe Forasiepi, Domenico Boriosi, Piero Senesi, Maurizio Girolimoni. Allenatore: Alessandro Severi. Rosa giocatori: Alessandro Acquisti, Emilio Agolini, Federico Belperio, Michele Bruni, Luca Casula, Nicola Casula, Diego Catacchini, Giuseppe Denaro, Federico Fornacini, Matteo Girolimoni, Romano Girolimoni, Bruno Grazi, Alessandro Guiducci, Khalid Hachimi, Nicola Lacrimini, Luca Landucci, Alessio Magrini, Gabriele Mariani, Jacopo Mariotti, Michele Marra, Simone Marra, Giuseppe Polizzi, Matteo Rocchini, Daniele Santi, Johnny Santi. Muzio V.

La classifica

GITA TURISTICA DI DUE GIORNI Il "Lago di Como" e "Sotto il Monte" - Domenica 19 e lunedì 20 agosto 2007 Alla scoperta di una delle maggiori bellezze del paesaggio italiano e del paese natale di Papa Giovanni XXIII Informazioni ed iscrizioni presso la PRO LOCO o la MISERICORDIA, cell. 3395323663 (Pietro), 3337174434 15


Dal Campeggio delle Medie 2007… Cammina l’uomo quando sa bene dove andare Infatti la camminata diventa la metafora della vita quando assieme ad una compagnia di amici la fatica di arrivare alla vetta della montagna o la pigrizia di partire sembrano diventare possibili obiezioni al cammino verso una possibilità di bellezza. Ma il problema della vita non è la mèta, o meglio, la mèta è si decisiva per poter intraprendere il cammino ma la mèta come definizione del significato e del compimento della vita la raggiungeremo un giorno con Cristo. Ora, per noi, la mèta è lo stesso cammino, che è assolutamente desiderabile da chi ha interesse a vivere una vita al massimo, direbbe Gesù “al centuplo”. Infatti “chi ama la mèta desidera il cammino” era proprio il tema del campeggio di alcuni anni fa, ma c’entra sempre, perché al campeggio, così come nella vita di tutti i giorni, non si propone di riflettere in un determinato – seppur bello – discorso, ma provare a vivere, anche solo come ipotesi, il fatto cristiano come metodo di vita, con cui vedere tutto e con il quale legarsi ai volti che mi sono stati messi nel cammino: gli amici. Non è infatti inverosimile che ogni anno, al ritorno della vacanza delle Medie, qualcuno seta come una strana nostalgia dei giorni passati, dei nuovi amici incontrati, di un modo di vivere che uno sente come possibile per sé, e proprio perché a volte così distante da esso, uno si stupisce, resta stupito di come il proprio cuore ha saputo vedere qualcosa al di la di un semplice stare insieme. Questo è stato soltanto il campeggio delle medie, che segna prepotentemente l’inizio di un cammino, dove il bello è proprio camminare condividendo tutto, anche la fatica. Davvero imparando a camminare si impara a vivere!

Scoprire un amico Secondo me i giorni passati al campeggio sono stati molti utili sia per me che per tante altre persone. Ora che ripenso alle giornate passate con gli altri ragazzi delle medie, con i ragazzi di GS (i ragazzi delle superiori che frequentano Gioventù Studentesca) e con gli adulti, capisco quanto don Severino avesse ragione. Lui ci spiegava che anche il solo fatto di andare a dormire all’orario prestabilito faceva vivere quei giorni in maniera migliore, perché secondo lui era un modo per vedere le cose in maniera migliore, diversa e non nella solita maniera quotidiana. Aveva ragione, quel modo diverso di vivere e vedere le cose si poteva spiegare con una sola parola: amicizia! Il fatto di andare a letto all’ora prestabilita non era una costrizione a cui lui ci sottoponeva, ma un consiglio per stare meglio. Quel modo diverso si vedeva in maniera più chiara ogni momento che passava. Uno dei tanti momenti è stata la camminata. Durante quella camminata abbiamo percorso diversi chilometri a piedi fra le montagne fino a Camaldoli ,ma quando siamo arrivati io non ero neppure sudato… perché? Perché lungo il tragitto avevo sempre qualcuno vicino a me con cui potevo parlare, di cui potevo fidarmi. Avevo scoperto di avere vicino un amico. Gabriele

La Banda delle Medie Da qualche anno andiamo insieme per le vacanze di giugno a Badia Prataglia con la Banda delle Medie. Ogni anno è una nuova esperienza anche se il luogo è sempre lo stesso perché ciò che cambia è l’atteggiamento con il quale ci stiamo. Devo dire che i ragazzi sono stati veramente grandi perché sono riusciti a cogliere il senso della loro esperienza. Il gruppo anghiarese ha quasi vinto il torneo di pallavolo, ha vinto il torneo di calciotto (calcio ad otto), merito anche di un tifo unico come il coro di incoraggiamento. Moralmente i ragazzi hanno vinto anche il giocone fatto insieme alla squadra battuta in finale a calciotto con gli elogi per il comportamento avuto nel gioco (qualche infortunio ma hanno lottato fino all’ultimo correttamente). Ma la cosa che più mi ha colpito è stato il loro entusiasmo e la voglia di vivere al massimo ogni istante della vacanza senza perdersi mai nulla. Grazie anche ai ragazzi più grandi, che l’anno scorso erano in vacanza anche loro a Badia e quest’anno sono venuti per la festa finale ed hanno reso la serata più bella (grazie anche a chi li ha portati). Per la festa un gruppetto dei nostri ci ha intrattenuti in un piccolo sketch inaspettato e molto divertente. In ogni momento della giornata i ragazzi sono stati insieme, nella fatica delle camminate , nella gioia della vittoria, nell’allegria della festa ma soprattutto insieme in una grande amicizia. Quello che hanno vissuto per questa vacanza spero che rimanga nei loro cuori che venga ancora coltivato e rinvigorito per il resto del loro cammino senza farlo rimanere un ricordo. Linda 16


Il Grest 2007: Musica Maestro! C’è chi ha reso la sua vita una musica meravigliosa perché si è accorto che un Altro era il Direttore di orchestra Mentre andiamo in stampa si sta già svolgendo il secondo periodo di Grest. Il successivo sarà da lunedì 20 a venerdì 24 agosto. L’ultimo giorno coinciderà con la festa di san Bartolomeo, patrono della nostra parrocchia, e quale migliore occasione di concludere in bellezza l’esperienza estiva di quest’anno.

La proposta educativa Lasciamo che in questa estate i ragazzi dell’Oratorio scoprano la “sinfonia” che possono diventare, se solo si lasciano guidare dal “Maestro” che per loro ha scritto uno spartito su cui danzare, vibrare e vivere! Il Maestro è naturalmente Gesù, che riesce a fare della nostra vita, se lo vogliamo, una splendida armonia di felicità. La proposta di quest’anno “Musica Maestro” è sempre presa dai testi di formazione degli oratori della Lombardia. Al di la, poi, dei freddi testi la proposta educativa prevede sempre uno stile, un metodo per imparare a stare insieme. Da come si mangia, si cammina, si prega, si gioca insieme si capisce e si impara a vivere in una Comunità. Anche il percorso della preghiera è importante: al mattino, come la grande tradizione cristiana insegna, reciteremo una parte delle Lodi Mattutine, e poi anche i vari momenti saranno scanditi dalla preghiera comune. Al termine di ogni periodo di Grest è sempre proposta la Messa. Nei testi del libretto, invece, si conduce all’incontro con alcuni santi, che hanno offerto la propria vita a Gesù, il Maestro, come strumenti in cui lo Spirito poteva soffiare, e sono nate delle melodie fantastiche, delle esistenze travolgenti che hanno saputo realizzare il piano che Dio ha composto per loro e questo piano era davvero forte!

Il logo del Grest Musica Maestro: è l’invito di quest’anno, e cioè scoprire che stando con Gesù, il “Maestro”, la nostra vita diventa una “musica” meravigliosa. Tre bambini che saltano: rappresentano i tanti ragazzi che anche quest’anno saranno presenti all’oratorio per il Grest. Lo strumento musicale: è uno strumento che non può suonare da solo, ma c’è bisogno di un soffio, quello dello Spirito. Le tre note musicali: rappresentano l’importanza della musica e del canto per il nostro Grest. Lo sfondo azzurro: ci ricorda il cielo, l’infinito, dove si realizza la perfezione di ogni musica, e laddove Cristo ci aspetta per stare per sempre in armonia con Lui.

Lo staff Il gruppo dei ragazzi delle superiori che ogni anno aiuta lo svolgimento del Grest si è ampiamente allargato, e nuovi amici ne fanno parte. Già nei primi due periodi di Grest che si sono svolti in diversi hanno ricevuto la caratteristica “maglietta dell’animatore” che li contraddistin-gue per l’impegno e il servizio, e che se da una parte è un po’ un onore averla, dall’altra c’è anche la fatica per guadagnarsela. A tutti loro, però, la Comunità di Anghiari da un grosso abbraccio per sostenerli e a far si che l’esperienza incontrata durante l’estate possa proseguire, come metodo, anche durante l’anno.

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Dalle nostre Parrocchie Prima Comunione a cura di don Quinto Giorgini

Da Santo Stefano a cura di GM

Agosto è tempo di vacanze, di ferie e di riposo e anche le attività pastorali sono diminuite. Alcuni parrocchiani però si associano a gruppi di paesi vicini per dei pellegrinaggi a santuari italiani e stranieri come Medjugorie. I giovani partecipano a campeggi o gite di svago. Il 13 di ogni mese il Gruppo di Preghiera di questa zona si riunisce per pregare insieme con l’ora di adorazione pregando in particolare per le vocazioni sacerdotali. Gli incontri avvengono alla Madonna Bella in inverno mentre in estate a Monterchi o qualche volta a Padonchia. Gli incontri sono dopo cena e per chi vuole saperne di più si può rivolgere al parroco. Il 5 di agosto, festa della Madonna della neve, a Fonaco ci sarà una Santa Messa alle ore 12. Il 10 di agosto invece, alle ore 18,30, la Messa sarà a San Lorenzo a Ricciano, mentre l’altra chiesa dedicata a San Lorenzo si trova a Gambazzo ma è chiusa ormai da decenni. Gli Studi Romolini hanno realizzato il progetto di restauro che attende di essere approvato e poi finanziato dall’Istituto Sostentamento del Clero che ne è proprietario. Il 14 di agosto, vigilia dell’Assunta, ormai da qualche anno alle ore 21 facciamo la solenne processione mariana nella frazione di Padonchia. Partiamo dalla Croce del Giubileo con la statua della Madonna che portiamo prima in questo luogo per terminare presso la chiesa di Padonchia dove seguirà un momento di ritrovo e di intrattenimento nel piazzale antistante. Il 19 agosto, domenica successiva, la festa dell’Assunta viene celebrata a Pianezze alle 12 e, compati-

Il tappeto

bilmente con gli impegni, nel pomeriggio alle 17,30. Il 26 agosto verranno inaugurati e benedetti i restauri del Palazzo della Misericordia di Monterchi in via dell’ospedale. Nel primo pomeriggio verrà fatta questa inaugurazione poi, verso le 17, siamo a San Lorenzo a Ricciano per la tradizionale festa della benemerita Confraternita della Misericordia di Monterchi. 2 settembre, prima domenica del mese, ricorre la festa della Madonna a Borgacciano S. Messa alle ore 17. Questa chiesa ormai da diverso tempo attende di essere restaurata. Ogni anno sembra che i lavori comincino ma poi, per un motivo o per l’altro, vengono rimandati. Giovedì 6 settembre, dalle 16,40 alle 17,40, Radio Maria si collegherà con il Santuario della Madonna Bella da dove verrà trasmessa l’ora di adorazione con i vespri e l’adorazione eucaristica. Hanno chiesto questa disponibilità e volentieri ho aderito a poter effettuare questo collegamento che avviene poco prima della festa tradizionale. La festa della Madonna Bella sarà preceduta nei giorni 6, 7 e 8, dopo cena, dal triduo di preparazione. Sabato, vigilia della festa, ci sarà la processione mariana con le fiaccole in preparazione alla festa della patrona degli autisti e dei viaggiatori. Per la festa del giorno 9 verrà distribuito il programma completo della giornata. Sabato settembre 29 festa di San Michele Arcangelo a Padonchia Il 7 ottobre festa del patrono San Simeone con l’amministrazione della Cresima ai ragazzi della parrocchia.

Di recente la nostra chiesa è stata arricchita di un nuovo tappeto per l’altare. Il tappeto è stato offerto in memoria di Romana Del Pia dal gruppo delle amiche di Santo Stefano. Con ciò si è voluto dimostrare l’affetto di queste persone in ricordo per una cara amica che non c’è più. La famiglia ringrazia di vero cuore sicura che la Romana da lassù avrà gradito molto questo pensiero per la sua chiesa che amava tanto.

La festa di settembre Il 2 settembre si svolgerà la patronale festa a Santo Stefano. I festarini già si stanno attivando, e ce n’è molto bisogno, affinché si possa riuscire ad approntare un bel programma che è impegnativo sicuramente però conoscendo queste persone che lavorano per la festa, siamo sicuri che anche questa volta riusciranno a dare il loro indispensabile apporto affinché tutto si svolga nel migliore dei modi. Augurando un buon lavoro ci vediamo a settembre.

Gli alberi di via San Girolamo Il giorno 24 giugno un agguerrito gruppo di volenterosi forniti di tutti gli attrezzi necessari hanno eliminato il pericolo dei due grossi alberi (che sarebbero i pioppi) adiacenti alla via del gioco e alla strada di San Girolamo nel prato della chiesa. Indispensabile per il lavoro è stata la gru della Ditta Procelli messa a disposizione come a disposizione si è messo tutto il gruppetto dei volenterosi che sono rappresentati nella foto: Giovanni, Gastone, Archimede, Senio, Massimo ed Emanuele. Questo lavoro si è dovuto fare per il pericolo imminente della caduta dei rami come già era avvenuto nei giorni precedenti. Questo fatto pensiamo stimolerà gli attivi collaboratori della parrocchia per ripulire e abbellire ancora una volta il nostro bel prato che sarà utile per tutti magari anche per le feste di Settembre. Grazie ai lavoratori e a chi darà una mano nelle prossime occasioni.

Gli instancabili lavoratori osservano orgogliosi il ben fatto lavoro agli alberi di via di San Girolamo.

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Dalle nostre parrocchie Da San Lorenzo

Da San Leo

a cura di Andrea Dellacasina

Festa del Corpus Domini a San Leo

San Lorenzo 2007

di Maddalena

Venerdì 10 Agosto, San Lorenzo Martire, patrono della nostra parrocchia, verrà celebrata alle ore 19 una santa messa, alla quale seguirà come di consueto un piccolo rinfresco, organizzato dai residenti. San Lorenzo per noi parrocchiani è, oltre alla celebrazione del santo patrono, anche l’occasione per ritrovare tanti amici e conoscenti che qui hanno vissuto in tempi più o meno lontani, e che un giorno hanno deciso, a volte a malincuore, di cercare altrove opportunità di vita e di lavoro più favorevoli. Saremo felici di ritrovarli, ed il nostro augurio sarà quello di rivederci per tanti anni ancora.

La festa del Corpus Domini a San Leo è stata vissuta in maniera gioiosa, solenne ed innovativa. Per la prima volta il Giovedì abbiamo rispolverato il Labaro che ha sfilato, spavaldo per la sua bellezza, per le vie del centro storico di Sansepolcro nella Processione solenne. La domenica seguente nella nostra chiesa ci sono state le prime Comunioni di Chiara e Marco. Ci ha commosso il loro entusiasmo e la loro composta partecipazione. La Santa Messa è stata celebrata in modo solenne ed è stata vivacizzata dai canti accompagnati da organo e chitarra suonati da Elisa e Agnese che pubblicamente ringraziamo tantissimo. È stata ripristinata anche la vecchia tradizione della “Processione del Santissimo” che, attraverso una secolare stradina di campagna, ben ripulita per l’occasione, si è conclusa nella antica Chiesetta di Corsano che ha aperto le sue porte mostrandoci, fiera di sé, il recente restauro ed i due affreschi che adornano questo gioiello risalente all’undicesimo secolo. Un grazie a tutte le persone che si sono impegnate per la riuscita di questa festa, rallegrata anche da una bellissima infiorata davanti alla Chiesa. Un grazie particolare a Laura per la preziosa collaborazione.

Anno 1984. Il vescovo Mons. Giovanni D’Ascenzi ha impartito il sacramento della Cresima e della Prima Comunione ai giovani della parrocchia di San Lorenzo: Candida Carboni, Mirco ed Agostino Manenti e Monica Checcaglini. Con loro il parroco don Carlo Senesi.

Famiglia in festa a S. Leo di Valentina

Adesso attendiamo, con altrettanta enfasi, di festeggiare in giugno la prima comunione dei nostri Chiara Chialli e Marco Seri. Ascensione 2007

Sabato 19 maggio presso l’oratorio di S. Leo, si è festeggiata la chiusura del corrente anno catechistico, con un bel po’ di entusiasmo da parte dei bambini che per l’occasione hanno interpretato con canti e recite alcune parabole. Prove, costumi, sistemazione dei microfoni, tutto ciò che precede una “grande prima” è quello che hanno provato i nostri piccoli attori... Poi finalmente lo spettacolo: riuscito, sentito e così ben trasmesso a genitori, parenti ed amici intervenuti alla festa! Beh, insegnare catechismo è proprio questo: creare solidarietà e sana alleanza fra i ragazzi, indirizzandoli alla vita cristiana facendoli sentire partecipi e protagonisti attivi di una comunità ben affiatata ed unita. Ci siamo riusciti? A giudicare dal risultato ottenuto in questo giorno di gioia e divertimento diremmo proprio di si!

Pellegrinaggio al Santuario del Carmine Per la festa dell’Ascensione il 20 maggio, ci siamo prefissati un altro debutto. Il nostro gruppo di San Leo, raggiunto il Santuario del Carmine rigorosamente “a piedi”, ha animato per la prima volta la Santa Messa delle dieci con letture e canti liturgici. Anche questa nuova esperienza ci ha riempiti di gioia e soddisfazione. Di non poco conto infine la benedizione elargita da Don Stanislao, che ha celebrato la Messa, al nostro gruppo e a quelli che, come noi, sono giunti a piedi al Santuario. Fuori, nel chiostro, giochi, svaghi e specialità culinarie che tutti gli anni ci fanno apprezzare ancor di più questa bella Nella fotodiinfesta, alto ilungruppo parrocchiani nella chiesetta di giornata grazie di speciale a tutti gli organizzatori. Corsano dopo la processione del Corpus Domini; sotto i raAlla prossima occasione... gazzi del catechismo.

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La nuova macchina delle Grqafiche Borgo

Dal 1° luglio è entrata a far parte dello “staff” delle Grafiche Borgo la nuovissima KBA 5 colori, l’ultima versione di macchi da stampa per il formato 70x100. L’avanzata tecnologia ed elettronica permettono una stampa di alta precisione e qualità, anche nei lavori più complessi con una notevole diminuzione dei tempi di lavorazione e consegna. Grazie a questa innovata macchina le Galoche Borgo riescono a soddisfare le continue richieste della clientela, sempre più esigente e ricercata, garantendo assieme alla qualità del prodotto un prezzo competitivo sul mercato. Il personale è stato adeguatamente formato per risultati ancora più soddisfacenti. Grazie alla continua disponibilità dei titolari e di tutto lo staff le Grafiche Borgo sono orgogliose di servire anche ditte famose e marchi prestigiosi a livello nazionale ed internazionale per esempio nel campo della moda, dell’arredamento, dell’arte ecc. L’azienda è in grado di realizzare qualsiasi tipo di lavoro, dal semplice biglietto da visita al più complesso volume d’arte, come pure cataloghi, brochure, depliant, volantini, manifesti, libri, riviste, periodici, giornali di ogni genere, scatole, astucci di ogni dimensione, cartelli vetrina, espositori, calendari, ma anche carte intestate, buste, blocchi appunti e quant’altro. La stampa del numero dell’Oratorio che state leggendo è stata offerta dalle Grafiche Borgo che anche in questo lavoro hanno utilizzato il nuovo macchinario. La Redazione le ringrazia ancora una volta per l’aiuto che da sempre viene dato alle iniziative della parrocchia di Anghiari. Grafiche Borgo srl - Via Carlo Dragoni, 49 - 52031 Sansepolcro (AR) Tel. 0575 749987 - Fax 0575 721835 - info@graficheborgo.it

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In gita con la Banca di Anghiari e Stia a cura della Banca di Anghiari e Stia - Credito Cooperativo

Come abbiamo riferito in altre occasioni, la locale Banca di Credito Cooperativo ha predisposto per tutto l’arco del 2007 un ricco programma di “gite sociali”, differenti per durata, destinazione e periodo di svolgimento, che stanno riscuotendo il gradimento e l’adesione di numerosi soci, clienti ed accompagnatori. L’obiettivo che la Banca principalmente si propone è quello di intensificare le occasioni di incontro e di conoscenza reciproca tra i propri soci, ravvivando lo spirito di partecipazione e di coesione, diffondendo, anche presso i non soci, i valori fondanti della BCC quali la mutualità, la solidarietà e la cooperazione. Oltre a ciò le gite sociali costituiscono uno stimolo per la crescita culturale ed umana di chi vi partecipa, abbinando la visita ad interessanti località con le occasioni di svago e divertimento. I vari itinerari sono stati individuati al fine di soddisfare le differenti esigenze della compagine sociale; è prevista una differenziazione tra la quota di partecipazione dei soci della Banca (e dei figli di soci di età inferiore a 18 anni) e quella dei non soci. La prima gita di quest’anno si è svolta nei giorni 10-11 febbraio a Venezia in occasione della cerimonia di inaugurazione dello storico Carnevale. I partecipanti hanno potuto ammirare il pittoresco corteo delle maschere tradizionali e vivere l’atmosfera d’altri tempi che caratterizza l’evento. Dal 16 al 23 aprile è stata la volta del Tour “Cuore dell’Andalusia”, che ha portato i partecipanti a visitare la splendida Costa del Sol e a scoprire il fascino delle città andaluse, dei loro monumenti e della loro storia. Dal 28 ottobre al 2 novembre si svolgerà la suggestiva Crociera “Colori del Mediterraneo” a bordo della nave “Costa Fortuna” che toccherà le città di Savona, Ajaccio, Tunisi, Malta e Napoli. Anche in questo caso le prenotazioni, che si sono chiuse nei mesi scorsi, hanno registrato un’ampia adesione.

Infine vorremmo richiamare l’attenzione sull’ultima gita programmata per i giorni 30 novembre – 2 dicembre: in considerazione del successo registrato dall’iniziativa a fine 2006, che in pochi giorni aveva registrato il tutto esaurito, anche quest’anno la Banca ha deciso di presentare ai propri soci l’opportunità di un week-end di tre giorni ai caratteristici Mercatini di Natale dell’Alto Adige e dell’Austria. Presentiamo di seguito il programma del viaggio: 30 novembre Ore 14:00, partenza in autobus da Sansepolcro (presso deposito Baschetti, Zona Ind.le S. Fiora, con disponibilità di ampio parcheggio auto), arrivo verso le ore 22:00 a Vipiteno, sistemazione presso l’Hotel Rosskopf, cena e pernottamento. Possibilità di trascorrere la serata nei locali del paese. 1° dicembre Colazione a buffet. Escursione alla vicina Brunico: visita dei tradizionali Mercatini di Natale e del centro storico. Rientro a Vipiteno e pranzo in hotel. Pomeriggio ore 14:00 circa, escursione a Innsbruck (Austria). Tempo a disposizione per visitare i Mercatini di Natale nel caratteristico centro storico del capoluogo del Tirolo. Rientro verso le ore 20:00 a Vipiteno, cena e pernottamento in hotel. 2 dicembre Colazione a buffet. Tempo libero per visitare il centro storico di Vipiteno e i suoi Mercatini di Natale. Pranzo in hotel. Nel pomeriggio inizio del viaggio di ritorno, cena libera, rientro previsto per le ore 23:00 circa. Il numero minimo di partecipanti richiesto è di 40 persone. La quota di partecipazione è di euro 170,00 per i soci e figli di soci della Banca di età inferiore ai 18 anni; di euro 220,00 per gli eventuali accompagnatori non soci. Ai bambini fino a 9 anni in 3° e 4° letto spetta una riduzione di euro 50,00. Il supplemento per la camera singola è di euro 30,00. La quota comprende: viaggio in autobus G.T., accompagnatrice dell’Agenzia Biturgia Travel, sistemazione in hotel II Cat., camere doppie con servizi privati, TV satellitare, cassaforte e telefono, pensione completa, assicurazione responsabilità civile. L’adesione dovrà essere comunicata telefonicamente all’Agenzia Biturgia Travel, tel. 0575.741747, ed accompagnata dal contestuale versamento di una caparra di euro 80,00 per partecipante, da versare presso la propria Succursale di riferimento, entro e non oltre il giorno 10 settembre 2007, e comunque fino ad esaurimento posti. Il versamento della quota a saldo, mediante la stessa modalità, dovrà essere effettuato entro il 31 ottobre 2007. Auguriamo a chi si fosse già iscritto un buon viaggio e Foto di gruppo dei partecipanti al Tour “Cuore ricordiamo a tutti coloro che sono interessati a partecipare dell’Andalusia” dal 16 al 23 aprile 2007. 21 all’iniziativa che il personale della Banca è a disposizione presso le succursali per fornire maggiori indicazioni.


Da Tavernelle

Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

La Festa della Famiglia

Dalla Compagnia…

Dal lontano 1985 la Festa della Famiglia di Tavernelle ha vissuto moltissimi momenti, di cui sono sicuro tutti indimenticabili. Io non mi ricordo ma vado fiero del fatto che la Festa della Famiglia è nata in casa mia, per la volontà di alcuni parrocchiani di far conoscere il giovane don Marco, da poco arrivato a Tavernelle. Uno degli elementi fondamentali che per noi ragazzi circondava la Festa era il recital al sabato sera, realizzato con l’aiuto di alcuni adulti e in particolar modo del “Dotto” che ne è sempre stato l’anima e il motore, lasciando bellissimi ricordi in noi, ragazzi di qualche anno fa. La mattina c’era da spostarsi al campo sportivo (oggi non più) e il fatto dello spostamento con tutte le problematiche tecniche e organizzative conseguenti è sempre stato una sorta di molla che aiutava a vincere in qualche modo la pigrizia che l’abitudinarietà di un gesto porta con se. Poi i giochi per i ragazzi e per i grandi, che annoda cornice alla straordinaria generosità di tutta la gente di Tavernelle per l’allestimento del rinfresco per tutti. Bene, resta solo da aggiungere l’ultima Festa, quella del 24 giugno scorso, a questo “amarcord” abbastanza personale sulla Festa della Famiglia. Ma allora, per non togliere nulla al piacevole ricordo che una fresca giornata di luglio mi fa tornare alla mente, termino con il sentimento che la sera, alla fine della Festa, ognuno dei collaboratori sente esplodere dentro e anche se non declamato con le parole, gli occhi di tutti trasmettono inesorabilmente a tutti il proprio “grazie”!. Grazie a tutti per esserci stati, per essersi ancora una volta buttati in mezzo, rimessi in gioco, magari anche con la fatica che la vita spesso ci riserva, ma con la fresca consapevolezza di un attaccamento che vince. Tra questi c’è anche il mio “grazie” a tutti, e naturalmente con l’invito per il prossimo anno.

Lo scorso venerdì 6 luglio si è svolta presso il Centro Parrocchiale di Tavernelle la Cena della Compagnia. Hanno preso parte diversi associati e anche altre persone di Anghiari. L’occasione, oltre che per stare insieme, era quella di rimpiazzare il classico pranzo della Compagnia che quest’anno era stato rimandato. Il ricavato sarà per la Compagnia, che probabilmente lo vorrà destinare ad opere di beneficenza che saranno comunicate a tutti già nel prossimo numero. Il Camerlengo

Tavernelle e Ferragosto La festa tipica dell’estate è quella chiamata grossolanamente “ferragosto”, ma in realtà è la solennità dell’Assunzione di Maria al Cielo. A questo titolo è dedicata la chiesa e anche la Parrocchia di Tavernelle. Ricordiamo a tutti di notare la vetrata sul lato destro della chiesa che fu donata all’allora parroco don Gino. Di sera, se in chiesa sono accese le luci, si può notare anche dall’esterno ed è veramente suggestiva.

Nelle foto di Abi due momenti della festa: in alto gli uomini posano con la porchetta; sotto le donne si preparano per le ciacce fritte.

Perdono d'Assisi Giovedì 2 agosto Pellegrinaggio allaMaestà di San Francesco,con partenza alleore 8 dal Cenacolo di Montauto. Alle ore 10 S.Messa nella Chiesa di Montauto. Nel giorno del Pardono d'Assisi (o della Porziuncola) è possibile lucrare la speciale indulgenza plenaria. 22


Il sogno dell’infanzia

L’altezza

La vendetta

di Albina Babugoeva*

di Maria Pia Fabiani

di Franca Ciucoli

A diciott’anni, finiti gli studi, (era da pochi andare a Firenze!) ero d’altezza “centrale”, mi ricordo, delle ragazze studenti con me. Oggi a novanta più uno finito, tutti ritrovo più alti; perché? Questa è una spinta a tenermi dritta, ma dura poco, è chiaro, giacché dopo un pochino mi prende una fitta: è la mia schiena a prendermi in giro; “Sfidi le altezze del tempo passato? Ferma. Rinuncia tranquilla all’impresa: quello che è stato non conta: è già stato. Era ben l’ora che ti fossi arresa! Tu hai raggiunto un’età veneranda. Ringrazia Dio che non sei ancora “stesa” e che puoi scrivere e leggere ancora. Abbi fiducia, ringrazia il buon Dio che a quest’età veramente pesante sei viva e vegeta. Aspetta l’aurora e tante cose puoi fare, ma tante...! Non perder tempo a guardare di dietro: pensa che Dio non misura col metro.

Quando la scopa si mette in movimento per il ragno, scomodo inquilino, è un gran brutto momento. Lo scontro non può evitare con la sua nemica mortale. Schivato il primo colpo precipitosamente tenta la fuga per salvarsi la vita ma non c’è scampo. Senza speranza di salvezza mette in atto la sua vendetta. Colpito con determinazione dopo l’esecuzione a dispetto di chi vuol l’ambiente netto lascia un segno: il rosso del suo sangue sulle pareti bianche.

Ti ho visto poche volte, mi hai dato la vita, ma non mi hai fatto crescere. Crescendo senza il tuo affetto, avendo rancore, ti odiavo con volontà di averti vicino, essere coccolata dalle tue mani calde. Oh padre mio! Come avrei voluto giocare fra le tue braccia. Tutta la mia infanzia è passata con un unico sogno che non si avvererà mai, ora che non ci sei più. Magari potevo cambiare tutto, ma la morte ti ha rubato a me. Non ho avuto il tempo per venire da te, forse mi aspettavi, ma forse no, forse ti sei dimenticato di me. *Albina è una giovane anghiarese originaria della Russia che frequenta l’IPSSAR “Buonarroti” di Caprese e che è stata premiata per questa lirica presso l’Istituto Statale d’Istruzione Superiore "Enea Silvio Piccolomini" di Siena sabato 26 maggio u.s.

Non solo le querce

30.3.07.

22 e 23 settembre 2007 sagra della polenta a Monterchi

La Domenica del Borgo di Piero Lega

Capita di incrociare Piero, il Gabellini della Portaccia, mentre la mattina attraversa la piazza. Qualche giorno fa nell'incrociarlo ho potuto notare la sua naturale soddisfazione : legata cioè alla natura. Infatti la sua pianta di limoni aveva come ospite una pianta di cocomero, nata chissà come, che Piero comunque annaffia e accudisce giornalmente e non aspetta altro che il giorno in cui potrà mangiarsi il frutto delle sue cure. E così dopo le querce che fanno i limoni avremo i limoni che fanno i cocomeri!

La vignetta di Scacciapensieri:

Bagni

C’è un marcato contrasto tra i giorni feriali e la domenica, che aspetto con un sempre più rinnovato e vivo desiderio. In ogni momento della mia domenica mi propongo di trarre piacere dalle cose più semplici della vita che mi circonda. Questo è un vero toccasana ed è cruciale per sopravvivere al logorio ed alla pressione della turbinosa vita moderna di questo nuovo secolo. Il suono invitante delle campane della Propositura; Il richiamo alla messa delle undici; La lettura del Vangelo; La stretta di mano: “Pace..Pace..Pace. Ed il finale “Ite Missa Est” di Don Marco. E poi l’augurio di “Buona Domenica” mentre ci si avvia giù verso Piazza Baldaccio. La domenica è giorno di overwhelming serenità. Il pranzo domenicale è l’apoteosi di una settimana sempre intensa e piena d’impegni. Arrivano i nipotini e tutto prende vita in casa e nel giardino. Le sedie cambiano posto e svanisce quel senso di ordine per tutte le stanze. Tutto riprende movimento. Le biciclettine ripartono in contemporanea, poi il triciclo ed il carretto. Tutti e tutto si muove in senso opposto. Ed io sono grato in questo turbinio di inaspettati eventi che la nuova giovane generazione mi sta offrendo ed è incredibilmente “fulfilling”. E prego che questi miei nipotini siano ricompensati per la felicità che mi arrecano e che il futuro li possa temprare contro tutti gli affanni della vita. Che possano prendere insegnamento da quel filino d’erba. Un esile filo d’erba che il vento ricurva ma nessuna tempesta riesce mai a spezzare. Poi leggo e mi rattrista il dramma di Franco a Bologna. Eppure non gli mancava l’affetto di tutti. A lui forse è mancato, nel pieno vigore della sua gioventù, lo spirito di quel filino d’erba. Quel filo verde di speranza che ci lega al Divino. Basta toccare i riccioli di un bimbo, un fiore, una viola, un petalo di rosa per sentirsi vicino a Lui e acquisire la forza necessaria e l’amore per la vita che ci circonda. 23


Monterchi e Anghiari

Grisù

Fedele Boncompagni ci ha fatto pervenire un trafiletto pubblicato su Toscana oggi del 24 giugno 2007. Eccolo.

Lala Grisù stava laggiù al Molin del Caccia quando ci stavo anch’io. Una volta la Graziella Cherici, la Beppina e la Loretta avevano preso due canini al canile. Una canina la prese la Graziella e Grisù lo prese la Loretta. Il cane l’avevano preso soprattutto per Andrea, dopo che era tornato dalle difficoltose cure che aveva fatto. Siccome c’erano tanti cani abbandonati preferirono andare a prenderne uno di quelli. Mentre stavano guardando questi cani, che la Graziella aveva già trovato la sua canina, e non sapendo quale prendere, ne videro uno tutto solo. Il custode disse che era un cane irrequieto e nessuno lo voleva prendere. Allora, disse Andrea, lo prendo io. E così lo presero. Quanto li fece dannare i primi tempi! Sempre con quella gamba alzata intorno ai fiori o alle poltrone! Quando io lo vidi dissi: Oddio Loretta, ma che cane è riportato! Ma poi brutto! Ma comunque piano piano si calmò. A quel punto provarono a legarlo ma si resero conto che non era possibile perché non c'era verso di tenerlo calmo. Addirittura non voleva né mangiare né bere. E allora presero e lo lasciarono libero. Quando la Graziella veniva su ad Anghiari questo Grisù, vedendo la canina dentro la macchina, le correva dietro e alla fine s’è svoltato su ad Anghiari e ha imparato la strada per venire in paese. Un giorno era venuto dietro alla canina della Paolina, la mia vicina. Quando mi vide a sedere sopra il murello di fronte a casa mia al Mammalucco, si fermò incredulo e poi mi fece una festa indescrivibile. Era passato un anno da quando io ero venuta via dal Molin del Caccia. Sono otto anni ormai che viene a trovarmi. A volte sta una settimana a volte due giorni. Mì, è andato via dianzi! Viene qui, io ho sempre pronto qualcosa da mangiare, e poi prende e se ne va. M’han detto che prende su per la Croce e torna a casa ma quando attraversa la strada sta attento alle macchine più di una persona.

Venendo dalla Spagna Ercole giunse in Italia, dove liberò il Monte Aventino dal ladrone Caco. Venuto in Toscana, con un fido amico di nome Angelo, trovò nella Valtiberina una grande palude. Con la sua straordinaria forza liberò la valle dalle acque, regolando i corsi dei fiumi Cerfone, Sovara, Padonchia e Libia che ebbe nome proprio da lui poiché in Libia aveva ricevuto onori divini vincendo il gigante Anteo. Compiuta l’opera Ercole si dette a costruire una città alla quale dette il suo nome: Mons Herculis e fu Monterchi; mentre Angelo edificò l’altra città che da lui prese il nome Anghiari.

Amici e parenti di Turiddo Guerri

Si dice che gli amici son tesori, a volte più preziosi dei parenti: vero, o si va a seconda degli umori? Gli uni e gli altri sono assai contenti di saper che non stai cadendo giù, ma, caduto, chi mai si vede più?

La Madonna di Loreto

Loretta

Dai ricordi di Severino Baglioni

Grisù s’era preso insieme alla Tati, la canina della Graziella. Lui prima andava a trovare questa Tati poi dalla Lala al Molin del Caccia e andava sempre a trovarla. Quando la Lala andò ad abitare ad Anghiari lui andava anche lassù. Lui ora ha tutte le sue poste. Le guardie ci hanno avvisato diverse volte di questo cane libero ma poi anche loro si sono stancate. Lui sta via anche un giorno o due e poi torna. Stamani ha già fatto due viaggi. È andato dalla Lala, è ritornato, ha mangiato ed è già ripartito. Quando va ad Anghiari si piazza davanti alla bottega della Miranda perché sa che la Lala la scatoletta per lui la compra lì. E quando gli dicono: Va da chi te la compra che sennò non te se da, lui parte e va dalla Lala. La Lala ha un gatto e vanno così d’accordo che quando la Lala non s’accorge dell’arrivo di Grisù il gatto miagola finché non gli viene aperta la porta. Ieri la Lala era andata a camminare con la canina della Paolina e, quando è con quella canina, non vuole che Grisù le vada intorno. Quando è stata di fronte al supermercato gli ha detto di andare a casa ma lui gnente. Allora ha preso un sasso e ha fatto finta di tirarglielo. Lui allora ha preso per via Cerboncelli ed è sparito e difatti poco dopo lo abbiamo trovato sulla piazza con la lingua di fuori. In quel mentre ci ha telefonato la Lala per raccontarci l’episodio ma di già Grisù era ritornato ad Anghiari. Al Campo della Fiera una volta veniva un banco della frutta. Un giorno vedo Grisù fermo davanti a questo banco con un cartoccio in bocca. Guardo cosa c’è e vedo che ci sono delle fettine. Le aveva prese dalla borsa di una donna che l’aveva appoggiata momentaneamente in terra per fare la spesa. *** Questo racconto è stato registrato nel 1998. Grisù ormai è morto da oltre due anni.

La Madonna di Loreto un anno era stata mandata ad una mostra e quando tornò la vetrata che c’era davanti non si chiudeva più. Gira da una parte, gira dall’altra, la Madonna non ci stava. Allora fu chiamato Stefanino, Chiechio, che fece alcune prove poi disse con voce sconsolata: «Non è Lei, non è Lei. Ce l’han fregata!» «Comunque la vetrata non ce l’hano armessa», ha detto Severino. Per la cronaca Chiechio era quello che diceva: “Quante son belle le chiacchiere!”

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La cartolina riprodotta mostra l'edicola della Madonna con lo sportello incriminato.


Aveva 102 anni

Morta la nonna Dinda Sabato 7 luglio, verso le dieci e mezza, è tornata alla casa del padre la signora Elisabetta Festini, conosciuta come Dinda, ed era considerata la nonna di Monterchi. Era nativa di Anghiari e nello scorso mese di maggio, il giorno 5, ha compiuto il suo centoduesimo anno. Quindi è morta a 102 anni, 2 mesi e 2 giorni. C’è stata una grande partecipazione di persone domenica sera alle sue esequie perché è stata una donna sempre attiva fino a due anni fa e conosciuta da tutti. Poi ultimamente ha avuto dei problemi di salute e risiedeva presso la figlia Giovanna ed il genero maestro Osvaldo. Tutta la comunità di Monterchi si unisce al dolore della famiglia per la perdita della cara Dinda.

Iniziativa per la Badia di Clèto

Dalla zona della Badia viene segnalato che un gruppo di donne del centro storico sta raccogliendo denari per una iniziativa a favore di quella chiesa. Lo scopo è quello di realizzare qualcosa per abbellire ancora di più la nostra antica badia camaldolese. C’è già qualche idea ma dovrà essere valutata appieno con don Marco e la Soprintendenza. Sono pervenute offerte in memoria di Francesca Busatti e Laura Guadagni. Carla Leonardi non ci dimentica mai e molto entusiasticamente ci invia sempre offerte. Anche Gabriella Lodovici ci ha inviato un'offerta. Il totale delle offerte è di 625 euro che sommati agli 83,70 raccolte durante l'inaugurazione dell'organo fanno ammontare la somma a 708,70 euro. Nei prossimi numeri daremo notizie più precise su questa iniziativa. Intanto un ringraziamento a tutti coloro che hanno già fatto pervenire la loro offerta.

Contro le truffe La locale caserma dei carabinieri ci ha fatto pervenire una informativa su alcuni comportamenti che, soprattutto gli anziani, dovrebbero tenere in presenza di sconosciuti.

La prevenzione è la migliore difesa Non fidatevi delle apparenze! Il truffatore per farsi aprire la porta ed introdursi nelle vostre case può presentarsi in diversi modi. Spesso è una persona distinta, elegante e particolarmente gentile. Dice di essere un funzionario delle Poste, di un ente di beneficenza, dell’INPS o un addetto delle società di erogazione dei servizi come luce, acqua, gas e talvolta un appartenente alle forze dell’ordine.

Non sempre l’abito fa il monaco Ricordate che di solito il controllo domiciliare delle utenze domestiche viene preannunciato con un avviso (apposto al portone del palazzo) che indica il motivo, il giorno e l’ora della visita del tecnico.

Alcune cose da tenere a mente Non aprite agli sconosciuti e non fateli entrare in casa. Prima di aprire la porta controllate comunque dallo spioncino. Tenete a portata di mano i numeri di telefono dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Nuove Acque) o di qualche persona alla quale potete chiedere di aiutarvi. Non date soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati. Se inavvertitamente avete aperto la porta ad uno sconosciuto e, per qualsiasi motivo, vi sentite a disagio, non perdete la calma. Invitatelo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta. Aprite la porta e, se necessario, ripetete l’invito ad alta voce. Cercate comunque di essere decisi nelle vostre azioni. Diffidate sempre degli acquisti molto convenienti e dei guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata. Non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete consiglio e, se possibile la presenza, a persone di fiducia più esperte di voi.

Avanesi: una storia lunga di Emmedipì

Tutto è cominciato quando mio padre mi disse un proverbio: Dove fa gli avanesi chielli per te che son boni paesi; dove fa la farfanella dalli per dote alla tua sorella. Tradotto vuol dire che dove crescono gli avanesi sono terreni buoni mentre dove cresce la farfanella no. Per la farfanella o farfana è stato facile perché io stesso la conoscevo. Per gli avanesi è stato più duro. Dopo un primo tentativo con Beppe del Carmine, il Manenti della Casanova ha detto che lui la pianta sa qual’è e me l’avrebbe fatta vedere. La mattina dopo mi portò addirittura la pianta con tanto di radici e fiori celesti e io ho provveduto a piantarla nel mio orto. Ancora c’era qualche incertezza anche perché a Roberto di Casale sembrava che questa pianta avesse le foglie larghe e ci si potesse involtare il foraggio. Infine dalla Sestilia del Ponte dei Sospiri è venuta la conferma che quella è in effetti la pianta chiamata avanesi. Si tratta di una pianta annuale ma che quando è adulta ha un gambo legnoso. Le foglie sono molto simili a quelle delle acacie e sono collocate contrapposte su degli steli. I fiori come ho detto sono celesti. Legata in mazzi, specialmente nei poderi del piano e per chi non aveva il bossolo a portata di mano, si usava per spazzare il forno (spazziglio) dopo averlo riscaldato per cuocere il pane o i dolci.

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Segnalazioni

Postini e posta

Grazie alla segnalazione di una nostra lettrice del Campo della Fiera abbiamo trascritto ulteriori offerte per il giornale. Ci scusiamo con loro per l’omissione e quindi per la tardiva segnalazione nel giornale.

di Emmedipì

Alessia Pacini, Vicenza Alfonso Sassolini, Spicchi Angiolo Mafucci e fam., Motina Anna Checchi, Montevarchi Antero Chiribini, Campo Fiera Antonietta Pagani, Catigliano Antonio Agolini, Carboncione Armando Zanchi, Arezzo Benita Cuccardini, Piazzola Famiglia Chieli Roberto Federica Comparini, Campo Fiera Francesco Guadagni, Bernocca Franco Chiasserini, Ponte alla Piera Giacomina Mondani, Polveriera Gianni Papini, Cantinone Graziella Sensi, Poggio del sole

Capita spesso di lamentarsi del servizio postale. A volte anche a ragione. Debbo però segnalare una cosa molto positiva che è capitata alla Redazione. Come voi saprete il nostro periodico viene spedito tramite le Poste Italiane. Ebbene, venerdì 25 maggio, nel pomeriggio, ho portato alle poste di Arezzo (come facciamo abitualmente) tutti i nostri giornali belli e impacchettati. Consideravo infatti che entro il lunedì o il martedì successivo il giornale sarebbe giunto, atteso, nelle case dei nostri lettori. E invece già il mattino dopo alcune famiglie di Anghiari hanno ricevuto il giornale fresco di stampa. Ma anche lettori di alcune città italiane mi hanno segnalato la velocità di consegna. Diamo quindi il giusto merito all’organizzazione delle poste e al lavoro dei postini. E non dimenticate di segnalarci i cambi di indirizzo che a volte sono cambiati già da qualche anno e nonostante ciò arrivano ancora a destinazione.

Licia Acquisti, Bagnolo Lidia Leucalitti, Monteloro Luciana Chieli, Milano Maria Mignoni, Portaccia Maria Pia Fabiani, Bozia di sotto Maria V. Paccassoni, Borgo Croce Mario Mariani, Bagnolo Nella Chieli, Renicci Novella Ceppodomo, Il Fosso Piero Pacini, Vicenza Rina Pacini, Chierco Rinaldo Cocchi, Arezzo Romilda Sassolini, Castelfranco Rosa Venturini, Campo Fiera Rosita Chieli, Piazza del teatro Santa Sandali, Campo Fiera Testa Milena Prati, Forlì

Vasco Coleschi, Terrarossa Velma Leonardi, Prato Vilmo Chiasserini, Bagno a Ripoli

La Cappella dei Caduti

La Società Nuove Acque ha mandato un'offerta in memoria di Marco Nicchi. Milena Testa, anghiarese trasferita a Roncadello in provincia di Forlì, ci ha fatto pervenire la sua generosa offerta per sostenere l’Oratorio. Cocchi Rinaldo e Francesca mandano la loro offerta per l’Oratorio in memoria di Anna Gamberonci. L’offerta di Graziella Sensi è per ricordare il marito, il maestro Fulvio Cioni. Giuliana Lenzi Vallecchi di Grassina manda la sua offerta in ricordo di Mario e Giovanna Lenzi. Solo ora abbiamo potuto fare questa segnalazione e ci scusiamo per il ritardo.

Negli ultimi mesi è stato effettuato un primo intervento per il restauro della Cappella dei Caduti (Cappella Votiva ai Caduti in Guerra recita la cartolina). Dopo che l’impalcatura è stata tolta si è potuto apprezzare il lavoro fatto. Potrebbe essere questa l’occasione per eliminare i cippi collocati in tempi successivi (nella cartolina non ci sono) e che con le catene di collegamento sono solo un pericolo per i pedoni. È vero che essi hanno compiuto l’importante compito di tenere le macchine alla larga ma forse si riuscirà nello scopo senza di loro ma con un adeguato marciapiede in pietra serena. Da ricordare che la facciata è stata modificata in occasione della destinazione a tempio votivo (1925) e la chiesa è dedicata a San Tommaso da Villanova, patrono della famiglia Corsi. Vengono trasportati Devono salire e fare giornata piena ai supermercati al Supermercato e dopo tante ore lassù al Campo della Fiera vengono recuperati

Un ringraziamento ai Donatori di Sangue Fratres che ci hanno fatto pervenire la loro generosa offerta che ci permetterà di proseguire nelle nostre iniziative editoriali.

Non dimentichiamo i vecchi anghiaresi di Armando Zanchi

In questo Anghiari tutto è al tramonto come la fine che farà il mondo

Un solo negozio è restato in piedi per aiutare i vecchi a restare sereni

Troppi disagi per questi poveri vecchietti senza un trasporto che gli trasporti i pezzi

Pieni di gioia per questo bel servizio i poveri vecchietti fanno spesa con giudizio

Nel mio ricordo di gioventù passata il vecchio paese vedevi incoronata

Non hanno mezzi e gli anni sono pesanti i supermercati per loro sono tanto distanti

Fanno fatica a reggersi nelle gambe con borse di spesa e mano tremante

Perché il servizio è settimanale attenti con occhio a quello di comprare

Di tanti negozi di generi alimentari ora ridotto come cure termali

Come faranno questi poveri ottantenni che per sfamarsi salite e pendenti

Qui ad Arezzo un servizio umano con un furgoncino gli porgono una mano

Cose più grosse che non siano scadenti ma questi vecchietti felici e contenti:

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Perdono in dono Nel pomeriggio di sabato 26 maggio 2007 ventiquattro bambini della nostra Comunità parrocchiale hanno ricevuto, per la prima volta, il DONO del Sacramento del perdono e della riconciliazione, segno della misericordia di Dio. Seduti di fronte a loro, nelle panche della Propositura, c’erano i rispettivi genitori che, condividendo il cammino con i figli, li hanno aiutati a prendere coscienza del Sacramento e a viverlo come momento di incontro personale con il Padre. Dinanzi a quei ventiquattro bambini, che un po’ timorosi ed emozionati si sono inginocchiati per la prima volta davanti al nostro Parroco, ho rivisto me bambina e nella mia mente si sono accavallati tanti pensieri su come oggi, da adulta, vivo il Sacramento del Perdono. Tutti noi ci siamo confessati da piccoli, ma ora questo sacramento ci appare distante, a volte inutile, qualcosa che non è più di moda, oppure ancora una tassa pesante da pagare ogni tanto. Stentiamo a lasciargli un po’ di posto nella nostra vita di cristiani battezzati e cerchiamo tante, infinite giustificazioni alla nostra diffidenza ed al nostro atteggiamento. “Padre, non so che cosa dire, sono sempre le stesse cose! Preferisco confessarmi direttamente a Dio!” C’è inoltre anche un altro motivo per non confessarsi: dovremmo ripetere un elenco di peccati che abbiamo imparato da piccoli; non è una cosa seria! In fondo poi, non abbiamo grossi peccati da confessare! Quanti “no” sembrano giustificare il rifiuto di questo sacramento! Sono ragioni o pretesti? Forse il problema sta nello sforzo di voler capire quanto il sacramento della riconciliazione sia dentro il Vangelo, quanto sia lieta notizia, quanto sia Dono. Un incontro con il Padre non può essere casuale, non cercato, non preparato, non voluto e senza un seguito. “Scusi, padre, ha due minuti per confessarmi? Ho visto che non c’era nessuno e ne approfitto!...” La riconciliazione deve essere un momento che fa parte di un cammino, come quello compiuto dal “figliol prodigo,” che è disposto a tutto pur di essere riabbracciato dal Padre buono e misericordioso. La misericordia è un modo di amare colmo di tenerezza: quella di una mamma per il suo bambino, quella di Dio per ogni uomo. È con tenerezza e pazienza che Dio attende che tutti noi torniamo a Lui. L’azione misericordiosa di Dio è resa attiva e visibile nella Chiesa, luogo dove noi possiamo rispondere alla buona novella con il nostro impegno a riconciliarci con i fratelli, con noi stessi e con Dio. La Chiesa non è, tuttavia, un’oasi o un’evasione verso Dio, ma è l’irruzione di Dio stesso nel mondo e nella nostra umanità. In questo contesto assume una fondamentale importanza la Comunità cristiana, che oltre ad essere luogo privilegiato dell’incontro con Gesù, ci aiuta a comprendere i sacramenti ed a riconoscere Cristo nei nostri fratelli. È nella Comunità che noi possiamo scoprire il grande DONO che è la persona, che sono gli altri, che è la creazione. Di fronte a tali doni c’è per ciascuno, sempre, la possibilità di ricominciare, di tentare ancora, di rimanere nella squadra perché il nostro Dio non fa calcoli, ci chiede solo di abbandonarci, fiduciosi, tra le sue braccia così come hanno fatto, in tutta semplicità, quei ventiquattro bambini.

Sottoscrizione da Pocaia La popolazione di San Biagio a Pocaia ha fatto una sottoscrizione perché il Comune asfalti la strada che porta alla chiesa parrocchiale. L’ultimo tratto, ripido e con il ghiaino, ha bloccato in diverse occasioni le macchine che non riuscivano a salire. Così queste richieste, oltre un centinaio, sono state presentate al Comune.

Donatella

Hanno ricevuto per la prima volta il dono del Sacramento della Riconciliazione il 10 giungo 2007: Chiara Alberti Lorenzo Aglini Marco Bozzini Andrea Pietro Cambi Luca Cangi Francesco Capacci Gabriele Ceccantini Francesco Cherici Silvia Dalla Ragione Mattia Gattaponi Filippo Gennaioli Linda Graziotti Giulio Maffucci Antonio Marano Andrea Marzi Eleonora Marzi Alessio Meazzini Niccolò Panichi Alessandra Pierantoni Lisa Pieroni Simone Poderini Leonardo Rosati Lucia Scartoni Federico Tecchioli

La soluzione finale? La Mostra su Piero sta andando molto bene con numerosissimi visitatori presenti qui a Monterchi. Nel mese di giugno c’è stato un ulteriore incontro con il Ministero dei Beni Culturali che ha invitato Sindaco e assessore alla cultura, il parroco, il Comitato per la Madonna del parto ed anche rappresentanti della passata amministrazione di Monterchi per sentire ulteriormente i vari pareri e suggerimenti. Il rappresentante del Ministero ha quindi preso atto delle varie posizioni riservandosi di decidere. Una delle soluzioni probabili sembra essere l’antistante chiesa del monastero delle benedettine attualmente libera dopo che è stata lasciata anche dalla Fraternita di Betania. Dopo il necessario restauro potrebbe essere idonea allo scopo essendo anche di fronte all’attuale sede che a quel punto potrebbe integrare, per la parte operativa, questa preziosa opera di Piero presente nel territorio della Comunità di Monterchi. 27


Bellissima Anghiari

Pieraccioni effetto Ciclone Servizio e foto di Paolo Rossi

Il centro storico anghiarese si è prestato bene a diventare palcoscenico delle riprese: Palazzo Testi, Piazza Baldaccio, Via Garibaldi, il Teatro e Piazza IV Novembre, lo stradone della Ruga completamente sgombro di auto. È stato anche molto interessante vedere come funzioL' estate anghia- na dal vivo la complessa macchina del cinema. Quando rese di quest’anno il prodotto è finito, pronto per essere consumato, spesso si fa fatica a comprenderne i meccanismi interni. Si va sarà ricordata a lungo. Si, perché l’effetto effervescen- in qualche sala di proiezione e seduti in poltrona si te che ha saputo creare il set del film “Una vedono scorrere due ore di immagini, perfettamente moglie bellissima” di Leonardo Pieraccioni, ha montate ed in successione logica, col supporto dell’ausuperato ogni più rosea aspettativa. Non per niente il dio e di una colonna sonora appropriata. Ma dietro primo lavoro dell’attore fiorentino ebbe ad intitolarsi “Il quelle immagini ci sono giorni e giorni di lavorazione. ciclone”, raccontando d’un improvviso cambiamento Ogni giornata intera di lavoro dietro alla macchina da nella routine quotidiana d’una tranquilla famiglia che presa produce alla fine in fase di montaggio 2 minuti di film che vedremo al cinema. abitava la provincia toscana. A metà Luglio si sono pure visti giungere in piazza da Con i dovuti paragoni è quanto è successo in paese, travolto in senso totalmente positivo dal set cinemato- Prato e altre località italiane i fans di Laura Torrisi, armati di striscione dedicato e tanta pazienza, pur di grafico. salutare la loro beniamina e scattare insieme qualche Tutti sono stati coinvolti in qualche maniera. Chi come comparsa, sopportando intere giornate di fotografia. Adesso c’è l’attesa della prima nazionale, che qualriprese su riprese, fosse stato soltanto per passeggiare su e giù davanti alla macchina da presa, chi come aiuto cuno ha prospettato potrebbe essere ad Arezzo. Ovunattrezzista, oppure come autista del pulmini che traspor- que sia, dal 14 dicembre prossimo andremo tutti al tava il personale tecnico o gli attori, chi come collabo- cinema, con la speranza di vedere un bellissimo film e ratore degli scenografi o addetto alla logistica del nume- poter riconoscere Anghiari nelle sue bellezze naturali e roso gruppo romano della Ottofilm S.r.l. architettoniche. “Una moglie bellissima” diventerebbe 28 uno spot promozionale per il nostro paese senza precedenti.


Per il Patrono della Parrocchia di Anghiari

Festa di San Bartolomeo Apostolo Ad Anghiari abbiamo conservato un tradizionale modo di chiamare le chiese riferendosi al loro titolo ecclesiastico di giurisdizione e di onorificenza. Sappiamo bene, infatti a quale chiesa ci si riferisce quando si parla della “Propositura” o della Badia”. Ma penso che molti anghiaresi, sia giovani che grandi, possano rimanere perplessi se chiedessi di indicarmi la chiesa di Santa Maria delle Grazie o quella di San Bartolomeo, che sono i due edifici rispettivamente indicati poco sopra. Essi hanno anche una particolarità che li lega. La prima, la Badia di San Bartolomeo è stata per secoli la chiesa parrocchiale di Anghiari fino alla fine del 1700, quando cedette il titolo alla nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie, che di li a poso sarebbe stata elevata al rango di Propositura. Così il legame tra queste due chiese resta davvero forte. La chiesa parrocchiale è il luogo dove la CoNato a Cana di Galilea, Bartolomeo fu condotto munità si ritrova, prega, vive i momenti più belli o a Gesù dall’apostolo Filippo. Era uno dei dodici più tristi della vita, ed è sempre, per tutti, un punto apostoli, e va identificato con il Natanaele di cui di riferimento. parla l’evangelista Giovanni, e sarebbe quindi quel L’altra cosa che rimane come trade union è il Natanaele «Israelita genuino in cui non c’è frode» titolo di San Bartolomeo Apostolo. Mentre della (Gv 1,45-51) che era passato da uno scetticismo Badia è il santo titolare, dopo il trasferimento della ironico e quasi offensivo («da Nazareth, può venire parrocchia alla Propositura si ebbe caro a tenere qualcosa di buono?») a un atto di fede ardente: questo titolo a nome della Comunità anghiarese. «Maestro, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d’IsraQuindi se ne deriva che la Propositura è dedicata si ele!». alla Madonna delle Grazie (vedi la Madonna del Dopo l’Ascensione del Signore, è tradizione che Borghetto) ma la Parrocchia, cioè la Comunità Criegli abbia predicato il Vangelo nell’India. Il stiana è dedicata a San Bartolomeo Apostolo. Martirologio romano di lui scrive: “ predicò nell’InPer sottolineare questo antico legame tra al gente dia il Vangelo di Cristo; recatosi nell’Armenia magdi Anghiari e queste due chiese, il programma di giore, avendo convertito moltissimi alla fede, fu dai quest’anno per la festa di San Bartolomeo sarà un barbari scorticato vivo, e, per ordine del re Astiàge, po’ più articolato. colla decapitazione compì il martirio.” Subì il marIl giorno della vigilia, il 23 agosto la Messa delle tirio nella città di Albanopoli in Armenia. Il suo 18 sarà celebrata in Badia, così come la Messa delle sacro corpo fu trasferito prima nell’isola di Lipari, ore 7 di venerdì 24 agosto. Poi ci sarà lo spostamento quindi a Benevento, e infine a Roma nell’Isola e nel pomeriggio del 24 sono in programma alle ore Tiberina. Dal 983 le sue reliquie, portate a Roma da 18 i Vespri solenni e alle ore 18,30 la S. Messa. Ottone III, sono nell’antica vasca di porfido dell’alSeguirà poi la festa presso gli spazi dell’oratorio. La tare maggiore della chiesa di S. Bartolomeo ApostoMessa e la festa saranno anche vivacizzati dalla lo all’Isola Tiberina. concomitanza con la fine del Grest e delle attività E’ patrono dei macellai e dei conciatori. estive della Parrocchia.

SAN BARTOLOMEO

PROGRAMMA

Giovedì 23 agosto 2007 Ore 18 S. Messa in Badia Venerdì 24 agosto 2007 Ore 7 S. Messa in Badia Ore 18 Vespri Solenni in Propositura Ore 18,30 S. Messa solenne. Segue la festa negli spazi dell’oratorio. 29


la pagina di Walter Del Sere

Pieraccioni e dintorni Venerdì 6 luglio ore 22. Una leggera brezza rende piacevolissima la nitida serata estiva dal mio punto d’osservazione privilegiato nel centro storico. Ho visto or ora Paese Mio condotto da Ilaria su Teletruria, dedicato al quinto Palio della Vittoria che si è tenuto con successo nel 567° anniversario della Battaglia d’Anghiari. Non male. Un uomo solo al comando. Oggi la troupe del film di Pieraccioni ha “girato” la festa di fine anno nella ex palestra della scuola media ora sala audiovisivi. Da come stanno andando le cose sembra che un signore anghiarese sui 62 anni con il pinzetto argentato e di corporatura falso magra, detto anco il Pavarotti de noantri, è diventato protagonista assoluto del film (che uscirà nelle sale a Natale) visto che in ogni scena lo si vede passare davanti alla cinepresa. Pare che il film non sarà più di e con Leonardo Pieraccioni, bensì di Leonardo Pieraccioni con Emme Gi e a seguire tutti gli altri. Tra fari e gruppi elettrogeni ho saputo che un pezzo da 90 come la Francesca avrebbe deciso di non partecipare a Tovaglia a Quadri anno 12° titolo “Panni bucati”. Sarebbe un peccato perché la citta della Laura è proprio brava. Come cambiano le stagioni. Dopo le elezioni di Anghiari tutti i partiti (dai comunisti ai margheriti fino ai socialisti) si sono riuniti per analizzare il voto. Gli unici che non hanno discusso sono stati i democratici di sinistra, quelli che hanno la maggioranza relativa ad Anghiari. E pensare che una volta tutto passava dalla sezione. Adesso lo stesso storico luogo di

via Taglieschi è aperto una volta all’anno ma non per ospitare dibattiti, bensì per accogliere le merlettaie d’Anghiari durante la mostra mercato.

Ernesto Calindri a sedere in mezzo alla strada, con le auto che gli sgassavano intorno, esclamava “Contro il logorio della vita moderna bevi Cynar”. Ad Anghiari, finito di mangiare, gli avventori di un noto ristorante citato nelle guide alternative di mezzo mondo, intonano l’Alleluia per ringraziare di non essere stati imbarcati o avvelenati dai gas di scarico delle auto che “gaiamente” vengono giù.

quate in Parlamento, quella finta edicola serviva soltanto per la scena del mercato del film. O perché il finto ristorante cinese in via Garibaldi (in quel fondo dove una volta c’era la bottega di Angiolino)? Per dare maggiore credibilità al tutto erano state realizzate scenografie con draghi, scritte in cinese e quant’altro. “Come è possibile che il Comune bandiera arancione autorizzi un ristorante cinese nel centro storico? Che vergogna”. Questi i commenti dei tanti che hanno abboccato all’amo. Mentre i turisti canadesi, tedeschi, inglesi ecc… se ne andavano scandalizzati in altre cittadine toscane di plastica frequentate da turisti di tutto il mondo dove è tutto finto: dalle botteghe ai pub irlandesi, dal falso artigianato (semmai marcato made in China). Ecco un’altra battaglia del Don Chisciotte di provincia: non permettere che Anghiari si trasformi in una piccola San Marino. Ma anche su questo mi pare proprio che l’ex redattore del Diario di

Qui pro quo. Le scenografie approntate per le riprese del film di Pieraccioni. L’edicola in Piazza Baldaccio. Come i tecnici della troupe hanno piazzato l’edicola (che tra le altre cose non ci stava male a differenza della gabina telefonica che fa schifo ai sassi) è arrivata in Comune una telefonata della categoria dei giornalai che strepitavano perché non erano stati avvertiti della nuova rivendita di riviste. “Non avete fatto la concertazione!” (protestavano). Vagli a spiegare che a parte le liberalizzazioni di Pier Luigi Bersani (mio voto personale 8 +), poi annac-

L'animato mercato allestito da Pieraccioni in piazza del Mercatale ad Anghiari per il suo film.

Omaggio a S.M. Martedì 22 maggio ore 23 Piazza Baldaccio. Alessandro Gi.: “La campagna elettorale senza Simone è come il campionato di serie A senza la Juve”. Definizione dello stesso coniata dalla soprintendenza ai beni archeologici: ”Anima irrequieta”. (28 giugno - Inaugurazione del Palazzo della Battaglia).

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Piazza Baldaccio ci veda bene. Appello agli anghiaresi: tornate ad abitare dentro Anghiari Vecchio. Sabato 7 luglio ore 23.45 Torno ora dal concerto nella Chiesa di S. Agostino di Bruno Mangoni al pianoforte e relativo giretto in Piazza Baldaccio e son contento. Perché? La Piazza era tutta un brulicare di gente, bambini che tranquillamente scorrazzavano a destra e a manca, capannelli di persone a chiacchiera. Insomma, la Piazza era miracolosamente tornata a vivere come ai tempi d’oro. È bastato che qualcuno (l’alfierino Dibi) decidesse che almeno i prefestivi e festivi d’estate dalle ore 21 alle 24 la Piazza fosse liberata dalle miriadi di auto, SUV e motorini gracchianti. Un segno di civiltà da un paese toscano. Tanto basta per essere contenti. Cerco di essere ermetico. Era da poco passata la famosa eclisse del 1961 e ci s’aveva la Topolino. In questo stesso giorno di 46 anni fa, Anghiari fu scossa da un fatto che ancora oggi chi c’era se lo ricorda. Sto scrivendo del pòro Gnasino, meccanico, che a 34 anni se n’andò. Un po’ troppo presto, mannaggia.


Mese di Giugno 2007

CRONAC HETTA dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese. Sabato 14 aprile. Oggi è nata Nicole Bruni di Michele e Francesca Venturini. La sua famiglia abita verso la Stazione ed il suo babbo fa il restauratore ma anche il suo nonno.

Mese di Maggio 2007 Venerdì 4. Oggi è morto in modo tragico il giovane Marco Nicchi. Aveva solo 20 anni ed abitava all'Infrantoio. Domenica 6. Oggi è morta Cecilia Boriosi vedova Meozzi. Aveva 101 anni ed abitava al Campo della Fiera. Tutti la conoscevano come Cia che prima abitava in Piazzola. Lunedì 7. Stamani con don Quinto siamo andati a prendere il caffè da Marcello a Monterchi. Mercoledì 9. È giunta notizia della morte di Bruna Paci a Firenze. Giovedì 10. Stamani Gino di Barliano m’ha detto che il melo che m’aveva innestato è stato rotto per fare una recinzione. Ha detto però che me ne farà un altro il prossimo anno. Sabato 12. Oggi è nata Linda Mondanelli di Mirco e Laura Campi. La sua famiglia abita a Selci Lama ma il suo babbo è originario di Anghiari. Lunedì 14. Stamani Fabrizio m’ha fatto sentire il miele che ha prodotto nelle terre di Postremo. Giovedì 17. Oggi è morto Cleto Borroni di anni 80. Abitava a Turicchi e faceva parte di una delle tre famiglie che dalle Marche vennero ad abitare lì a Turicchi. Domenica 20. Oggi, giorno dell’Ascensione, è morto Igino Giabbanelli di anni 92. Molte persone lo ricordano perché è stato il loro maestro elementare. Abitava al Terrato ed è stato Governatore della Misericordia diversi anni. Lunedì 21. Oggi è morto Aldo Coleschi detto Tonino. Aveva 72 anni ed abitava di fronte alla bottega del Fontani al Ponte alla Piera. Mercoledì 23. Oggi è morto Pasquale Omarini di anni di anni 93. Aveva abitato al Bargellino della Barbolana. Venerdì 25. Verso le tre, mentre ero ad Arezzo a spedire l’Oratorio, ad Anghiari è venuto un temporale anche con un po’ di grandine. Sabato 26 maggio. Oggi è morta Emilia Gaggiottini vedova Rumori di anni 96. Abitava alla Fonte. Lunedì 28. Oggi s’è saputo il risultato delle elezioni comunali che ha vinto il Bianchi. Giovedì 31. Stamani per la Croce è passato un gruppo di ciclisti francesi. Venivon da Caprese e andavano al Borgo.

Domenica 3. Stamani ho visto il gatto della Paola che attraversava la strada e andava verso la via del Carmine. Martedì 5. Oggi è morto Gino Zanelli di anni 75. Era il babbo della moglie di Piero elettricista ed abitava a San Leo???????????. Mercoledì 6. Oggi hanno smontato l’impalcatura davanti alla Cappella dei Caduti. Sabato 9. Stasera non sono potuto andare alla presentazione del libro sulla ragazza di Bube perché "ciavevo" da cogliere il maggio con mia moglie che domani è il Corpus Domini. Domenica 10. Oggi è morto Agostino Draghi di anni 84. Abitava ai Mori e per molti anni, anzi per diversi lustri, ha preparato i rametti di ulivo per la parrocchia di Anghiari da distribuire la Domenica delle Palme. Lunedì 11. Dopo il caffè, con Frido siamo passati a trovare la Caterina per il Chiassolo. Giovedì 14. Oggi è morta Fosca Ligi, detta Bruna, vedova Maurizi di anni 85. Abitava alla Motina. Venerdì 15: Qualche imbecille stanotte ha di nuovo inverniciato le macchine. Sabato 16. Oggi è morto Luigi Elisei di anni 94. Abitava a San Leo ma per molti anni ha abitato al Merendello. Mercoledì 20. Oggi è morto Duilio Polcri di anni 85. Abitava a Maraville ed era orgoglioso di abitare in una antica villa senz’altro di origine romana e che lui diceva dimora di Plinio il Giovane. Venerdì 22. Stasera, in piazza, hanno fatto le prove per il Palio. Sabato 23. Stamani la Rosina dell’Infrantoio faceva l’erba ai suoi conigli per i greppi di Via cupa. Martedì 26. La Carla di Tavernelle m’ha portato il premio che avevo vinto domenica alla Festa. Venerdì 29. Dice che a Stanghetta Pieraccioni ha cominciato a girare alcune scene del suo film. * Oggi, ricorrenza del Palio, è nata Maria Vittoria Fornasetti di Marco e Alessia Pacini. Abitano a Vicenza ma sono appassionati ed affezionati ad Anghiari come ci auguriamo lo sarà Maria Vittoria.

Sant’Agostino

Martedì 28 agosto, ricorrenza della festa di Sant’Agostino, la S. Messa delle ore 18 verrà celebrata in quella chiesa. Il programma dettagliato della giornata verrà distribuito in tempo utile. Ma in quel giorno potremo vedere un altro passo in avanti fatto per riportare l’edificio al suo antico splendore. Saranno terminati infatti i restauri agli arredi lignei: altare dorato e paliotto della cappella di San Nicola da Tolentino; credenza della sacrestia, candelabri per i vari altari ed il portone di ingresso. Nel precedente stralcio erano stati restaurati il coro ed il badalone posti dietro l’altare maggiore, la cantoria e la bussola di ingresso, la porta della sacrestia. Tutto questo è stato possibile grazie alla disponibilità della Banca di Anghiari e Stia che si è assunta l’onere di questo intervento e alla quale va il nostro riconoscimento per questa decisione. Un altro contributo integrativo è invece quello della Ditta Busatti che ancora una volta hanno dimostrato la loro sensibilità nel concorrere alla conservazione dei beni artistici delle nostre chiese.

Bacheche parrocchiali

Mariti di troppo? Care signore, non dimenticate la vendita di beneficenza! È un buon modo per liberarvi di quelle cose inutili che vi ingombrano la casa. Portate i vostri mariti.

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Questo giornale lo potrete trovate su Internet www.parrocchiadianghiari.it Scriveteci: oratorio@parrocchiadianghiari.it o: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI

29 agosto 2007 In Anghiari si festeggia il beato Bartolomeo Magi In Propositura, alle ore 18, S. Messa presso l'Altare del beato 32


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