2008-6 Oratorio di Anghiari

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DICEMBRE 2008 - GENNAIO 2009

PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 6

alleg e n tie Con

ato

Il Presepe Vivente di Le Ville-Monterchi

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue

foto Bivale

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L’ultima danza d’una foglia

di Vera Cuccini

Una foglia gialla s’è staccata dal ramo. L’osservo attenta e con un po’ di curiosità, mentre un leggero vento d’autunno delicatamente la fa svolazzare... Scende a terra dolcemente poi si rialza d’un tratto, per abbassarsi ancora. Frulla, volteggia qua e là, mi sfiora la faccia, torna ancora in alto quasi in un sospiro di tremula speranza... Infine una folata più forte l’atterra all’improvviso. Ed eccola ora ai piedi del suo vecchio albero, sull’umida nera terra che tutto accoglie tra le sue braccia materne, dove ogni cosa ha termine come le nostre umane illusioni...

Ai nostri lettori

Auguri di

Buone Feste

l'editoriale di enzo papi Paolo di Tarso

Civis romanus sum: è con un certo orgoglio che Paolo di Tarso, davanti al governatore Festo, si appella a Cesare. Ciò significa sfuggire alla potestà giurisdizionale dell’autorità provinciale per chiedere il giudizio diretto di Roma, del centro del potere. E Paolo, come risulta dalle sue lettere, vuole andare a Roma e vuol predicare fra quei cristiani, alcuni dei quali, una ventina circa, conosce personalmente o, comunque, per nome. Anche a seguito dello scambio di informazioni e di lettere che, da subito, si afferma fra le diverse comunità sparse in tutto il mondo romano, da Oriente ad Occidente. Tali lettere, i racconti dei mirabilia di Dio, i miracoli di conversione e di comprensione di quanti si accostavano alla nuova fede, avevano il nome di Litterae communionis: scambio di esperienze, di riflessioni, racconto di avvenimenti; la narrazione, insomma, molto concreta e fatta di eventi e di persone, del crescere e del progredire della comunità cristiana nelle diverse città dell’Orbe romano. E fra queste comunità in rapporto epistolare tra di loro la comunità di Roma era una delle più importanti, delle più conosciute e delle più ammirate. Per questo Paolo desidera tanto visitarla. E la visita, infatti; anche se in una condizione particolare, quella del prigioniero in attesa di giudizio: ristretto, cioè, negli arresti domiciliari, con un soldato di guardia che lo accompagna ovunque e vive con lui. *** Il bimillenario della nascita di Paolo di Tarso, 8 d.C. – 2008, come occasione di annuncio e di riproposizione della gioiosa baldanza della missione cristiana in una situazione ed in una realtà di evidente e tranquilla secolarizzazione: ecco il senso dell’Anno paolino proposto alla Chiesa da papa Benedetto XVI. Il primo annuncio cristiano si è sviluppato in un saeculum di grande potenza economica, di eccezionale splendore culturale e di pratico agnosticismo pagano. Quanti, ai tempi di Paolo, credevano veramente agli dei falsi e bugiardi? Allora come oggi, dunque? Proporre parallelismi è sempre azzardato, ma è evidente come nelle società opulente, non importa quanto in crisi sotto il profilo economico, la riduzione della vita al saeculum, la secolarizzazione, sia un dato tranquillamente acquisito, nel quale c’è il riconoscimento indiscusso di larga parte del nostro popolo; quasi totale, ormai, da parte dei nostri giovani. Il XXI secolo come tempo di missione; i nostri quartieri, le nostre città i luoghi del nostro lavoro come realtà da evangelizzare di nuovo. L’ Anno paolino ripropone dunque l’urgenza della missionarietà, urgenza che deriva da una chiara autocoscienza della novità incontrata e vissuta. Il nesso conversione-missione è il nesso più urgente della catechesi all’interno della nostre comunità; e la vita cristiana da noi documentata è il bisogno più vero del mondo in cui viviamo. *** Sabato 15 novembre. Il pellegrinaggio alla tomba di Paolo delle nostre parrocchie è stato come un cammino alle origini della fede ed alle radici della evangelizzazione del nostro mondo. È stata una visita in religioso silenzio ai luoghi paolini; è stato un essere portati, quasi per mano, a riscoprire la bellezza e la ragionevolezza della fede. Riflessione spirituale ed archeologia come alimento del cuore e dell’intelligenza. Si può veramente vivere così come è vissuto Paolo. Ostilità, estraneità e indifferenza della realtà non hanno l’ultima parola sulla vita di ognuno. La grinta e la baldanza di Paolo sono lì a documentare questo; e non siamo di fronte solo a parole teologicamente perfette (le lettere) o a narrazioni edificanti (gli atti), ma di fronte ad una storia precisa e documentata; di fronte alla storia di un uomo le cui tracce sono ancor oggi visibili, a Roma, alle 3 fontane -dove ha subito il martirio-, a S. Paolo fuori le mura -fulcro del pellegrinaggio con visita alla tomba dell’apostoloe a San Paolino alla Regola, dove l’apostolo è vissuto e per due anni ha incontrato ed istruito i cristiani della città. Peregrinare per questi siti, con guide adeguate al progetto educativo del pellegrinaggio stesso, è stato un’esperienza personale ed umana di grande soddisfazione.

L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue Anno XXXXII - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro. Redazione:donmarcosalvienzopapimariodelpiaalessandrobivignanistefanobigiarini.

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Conversazioni su Maria

così come è raffigurata in opere d’arte nelle chiese di Anghiari

a cura di don Otello Branchi

La statua della Madonna di Loreto

È

il quinto momento contemplativo che passiamo insieme, cari lettori, e questa volta ci fermiamo dinanzi alla bella statua in legno policromo, che i fedeli di Anghiari hanno indicato con il nome di Madonna di Loreto. Veramente è una statua della Madonna col Bambino ben diversa

C’è un altro particolare ricco di significato: la Madonna con la mano destra tiene un libro chiuso tra due tavole di legno legate insieme: certamente l’Antico Testamento, sintetizzato nella Legge e i Profeti. Con la mano sinistra invece sostiene il Bambino, il Nuovo Testamento, e Lei diventa così il ponte di congiunzione fra l’Antico e il Nuovo. Madre e Figlio sono in dialogo tra loro: di fatto è il Bimbo che parla e con la mano destra, in posizione più sollecitante che benedicente, sembra voler indicare che sta dicendo una cosa molto importante; tant’è vero che Lei con il volto e la persona tiene un atteggiamento non comune nelle statue mariane. Generalmente Madre e Figlio mantengono sempre una posizione ricca di affetto. Qui, alle parole di Lui, la Madonna rimane sorpresa e sembra come tirarsi indietro. Che cosa può dirle? O meglio, quel Figlio cosa può ricordare alla Madre? Il libro che Lei tiene nella mano destra può far pensare che Gesù si riferisca ad alcune profezie, che richiamano l’aspetto di sofferenza della loro missione. Lei forse in quel momento sta godendo del suo Bambino, e ricorda “nel suo cuore” quanto l’Angelo, al momento dell’annunciazione, aveva detto di Lui: “Sarà grande, sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà più fine” (Lc 1,32-33). Gesù invece può preoccuparsi di far presente a Lei la sofferenza che già l’Antico Testamento aveva profetizzato congiunta alla missione loro affidata dal Padre (cfr. Is 53) e che il santo vecchio Simeone aveva esplicitamente a Lei ricordato: “Anche a Te una spada trafiggerà l’anima” (Lc 2, 35). Niente di strano che queste verità richiamate proprio dal Figlio, forse in maniera così improvvisa, abbiano resa spontanea quella posizione di Lei, che lascia un po’ sorpresi. Nella mia preghiera contemplativa quel Bimbo ha ricordato anche a me che in ogni circostanza della vita a ciascuno è affidata una missione. L’essenziale è averne chiara l’idea e impegnarsi a realizzarla. Concludo aggrappandomi alla intercessione di questa grande Madre, per chiedere al Figlio, ormai glorioso in Cielo, sostegno e gioia per rispondere al desiderio del Padre. La vita diventa allora veramente un dialogo di amore e di speranza.

da quella che si venera nel Santuario di Loreto e purtroppo, nonostante le ricerche fatte, non è venuto alla luce il motivo di tale denominazione. Nel 1878 già si era “ricostituita” in Anghiari presso la chiesa di Badia, la Pia Società della Madonna di Loreto. Nell’adunanza del 20 novembre 1937 gli aderenti alla Pia Società presero la decisione di tenere, per la festa annuale del 10 dicembre, la processione “per le vie del Castello Antico”: si può pensare che abbiano anche deciso di portare in processione la statua della Madonna che si conservava proprio nella cappella laterale della chiesa di Badia. Niente di strano che l’immagine di questa Madonna sia stata indicata in seguito con tale appellativo. Fu proprio in quella processione del 10 dicembre 1937 che la Guiducci Giuseppina decise di allestire tra le mura di sopra il primo quadro vivente (la scena di Lourdes), nel quale la piccola Mirella Dragoni fece la parte di Bernardetta. Stando al giudizio dei competenti, la statua è da attribuirsi a Tino da Camaino, discepolo del Pisano; però niente vieta di pensarla anche più antica (1200) e attribuirla alla influenza bizantina, come le immagini similari di Scandolaia e di Giona. L’opera ci dà l’immagine completa della Madonna: è seduta con ampi paludamenti, che mettono in evidenza la grandezza della sua personalità, e sorregge, sulla gamba sinistra, il suo Bambino, vero motivo della sua grandezza di Madre. È seduta e non in piedi per dominare; è seduta su uno sgabello che non è un trono. Madre e Figlio hanno una veste e un manto. Le due vesti sono dello stesso colore: il rosso, come il sangue, indica le fatiche e i travagli della vita umana. Il manto invece è di colore diverso: quello della Madonna è blu e sa di cielo; quello del Bimbo invece è verde, in sintonia con la sua missione di speranza e di salvezza di tutto l’ambiente umano e terreno che lo circonda. Il bianco del velo che avvolge la testa di Lei sta a ricordare il candore verginale di questa grande Madre.

In copertina la statua della Madonna di Loreto, in questa pagina due particolari della scultura (foto Bivale).

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CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

testimone della fede. 27 dicembre sabato - San Giovanni apostolo ed evangelista: viene festeggiato solennemente in cattedrale a Sansepolcro. Fratello di Giacomo, originario della Galilea, fu chiamato da Gesù mentre era intento a riparare le reti in riva al lago. Apostolo prediletto da Gesù, fu presente sul Calvario dove ricevette l’incarico di prendersi cura della madre Maria. Dopo la morte della Madonna partecipò al Concilio di Gerusalemme, quindi si stabilì ad Efeso e fu guida delle Chiese dell’Asia dove morì. Secondo altre fonti fu martirizzato a Roma sotto Domiziano. 28 dicembre domenica - Santa Famiglia di Nazaret. Sante Messe secondo l’orario festivo. 31 dicembre mercoledì - San Silvestro primo papa. Alla Santa Messa vespertina delle 17 a Tavernelle e delle ore 18 ad Anghiari in Propositura Te Deum, canto di lode e ringraziamento per tutto ciò che il buon Dio ci ha donato nell’anno passato.

Mese di Dicembre 2008 Tempo di Avvento 2 dicembre martedì - Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. 4 dicembre giovedì - Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. 5 dicembre venerdì - Primo Venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano, alle ore 20, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine alle ore 21, S. Messa con adorazione. 7 dicembre domenica – Domenica II di Avvento. Sant’Ambrogio vescovo e dottore della Chiesa. Sante Messe secondo l’orario festivo. 8 dicembre lunedì - Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Sante Messe secondo l’orario festivo. “Tutta santa, senza ombra di peccato, sei divenuta la madre del Signore.” 10 dicembre mercoledì. Beata Vergine Maria di Loreto. Alla sera, dopo la Santa Messa, celebrata nella chiesa di Badia alle ore 18, verrà effettuata la consueta processione per le strade del castello antico dove verranno composti i Quadri viventi della vita di Gesù, di Maria e dei Santi. Apriamo il nostro cuore a Maria. 13 dicembre sabato - Santa Lucia vergine e martire: nata a Siracusa verso la fine del terzo secolo pronunciò, giovanissima, il voto della castità. Morì probabilmente durante la persecuzione di Diocleziano nella sua città. Vuole la leggenda che durante il supplizio le siano stati strappati gli occhi. Protettrice della vista. 14 dicembre domenica – Domenica III di Avvento. Sante Messe secondo l’orario festivo. 15 dicembre lunedì - Nella chiesa di Propositura, alle ore 18, inizia la Novena in preparazione del Santo Natale. Per tutto il periodo della Novena la Messa vespertina viene anticipata alle ore 17,15 circa. Domenica 21 dicembre la Novena non avrà luogo e la Santa Messa delle ore 18 verrà regolarmente celebrata nella chiesa della Croce. 21 dicembre domenica – Domenica IV di Avvento. Sante Messe secondo l’orario festivo. 24 dicembre mercoledì - Nella chiesa di Propositura di Anghiari e nella chiesa di Tavernelle, dalle ore 15 confessioni. Alle ore 22 S. Messa nella chiesa di San Lorenzo. Alle ore 23,45 in Propositura ad Anghiari e al Cenacolo di Montauto Santa Messa solenne.

Mese di Gennaio 2009 1° gennaio giovedì - Capodanno. Maria Santissima madre di Dio. Sante Messe secondo l’orario festivo. 2 gennaio venerdì - Primo Venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano, alle ore 20, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine alle ore 21, S. Messa con adorazione. 4 gennaio domenica - Domenica II del Tempo di Natale. Sante Messe secondo l’orario festivo. 6 gennaio martedì - Epifania di nostro Signore Gesù Cristo. Sante Messe secondo l’orario festivo. In oriente il solstizio veniva celebrato il 6 gennaio: questo spiega il sorgere in data diversa di una duplice solennità, l’una di origine occidentale (Natale) l’altra di origine orientale (Epifania). La prima celebra il fatto storico della nascita di Gesù, la seconda conformemente al genio contemplativo dell’oriente, più che un fatto indica un aspetto del Mistero: “Dio che si rivela” (tale è il senso del verbo greco epiphanio). 7 gennaio mercoledì - Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. 11 gennaio domenica - Battesimo di Gesù. Sante Messe secondo l’orario festivo.

Tempo ordinario

17 gennaio sabato - Sant’Antonio abate: insigne padre del monachesimo nacque circa l’anno 250, morì nell’anno 356. protettore degli animali domestici, soprattutto dei maiali. 18 gennaio domenica – Domenica II del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 25 gennaio domenica – Domenica III del Tempo Ordinario. Conversione di San Paolo. Sante Messe secondo l’orario festivo. 26 gennaio lunedì - Santi Timoteo e Tito: furono discepoli e collaboratori dell’apostolo Paolo, l’uno alla Chiesa di Efeso, l’altro di quella di Creta. Ad essi furono indirizzate alcune lettere dette “pastorali” in cui sono contenuti ottimi consigli per la formazione dei pastori e dei fedeli. 28 gennaio mercoledì - San Tommaso d’Aquino, sacerdote e dottore della Chiesa (1225-1274). Scrisse molte opere di grande erudizione e impegno, meritandosi fama grandissima di filosofo e teologo. 31 gennaio sabato - San Giovanni Bosco sacerdote, fondatore dei Salesiani (1815-1888).

Tempo di Natale fino alla solennità dell’Epifania 25 dicembre giovedì - Natale di Gesù. Sante Messe secondo l’orario festivo. La festa di natale è una “cristianizzazione” della festa pagana del solstizio invernale che celebrava il sole invitto. La Chiesa festeggia il nuovo sole invincibile, Cristo luce del mondo. 26 dicembre venerdì - Santo Stefano diacono, primo martire. S. Messe: ore 11 chiesa di S. Stefano, ore 18 chiesa della Croce. Stefano è stato il primo martire a versare il proprio sangue in nome di Cristo; fu infatti lapidato fra il 31 e il 36 dopo Cristo: per questo la Chiesa lo venera come protomartire, cioè primo

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SANTE MESSE FESTIVE CELEBRATE NELLE CHIESE DEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Primo venerdì del mese al Carmine

Ore 8,00 Ore 8,30 Ore 9,00 " Ore 9,30 Ore 10,00 " Ore 11,00 " " " Ore 11,30 Ore 12,00 Ore 15,30 Ore 16,00 " Ore 18,00

Ogni primo venerdì del mese, al Santuario del Carmine, S. Messa con adorazione alle ore 21.

Primo Venerdì del mese a Micciano

alle ore 20

Mercoledì 10 dicembre 2008

-PIEVE DI MICCIANO -ANGHIARI: Chiesa di S. Stefano -CENACOLO DI MONTAUTO -CATIGLIANO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -SANTUARIO DEL CARMINE -SAN LEO -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -PIEVE DI MICCIANO -VALEALLE -TAVERNELLE -VIAIO -TOPPOLE -TUBBIANO -PONTE ALLA PIERA -PROPOSITURA (1a domenica del mese) -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Beata Vergine Maria di Loreto

Ore 8,30 S. Maria della Pace Le Ville Ore 8,45 San Michele Arc.lo a Padonchia Ore 10,00 CHIESA della Madonna Bella Pocaia Ore 11,00 S. Maria della Pace Le Ville Ore 11,15 San Simeone profeta a Monterchi Ore 17 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze ore 16 (ore 17 estivo).

Alla sera, dopo la Santa Messa, celebrata nella chiesa di Badia alle ore 18, verrà effettuata la consueta processione per le strade del castello antico di Anghiati dove verranno composti i Quadri viventi della vita di Gesù, di Maria e dei Santi. Apriamo il nostro cuore a Maria.

Incontri pre-matrimoniali Sono iniziati venerdì 14 novembre scorso gli incontri per fidanzati tenuti da don Marco. Il prossimo incontro (sempre alle ore 21 presso l’Oratorio) si terrà il 12 dicembre. Le date degli altri incontri verranno comunicate quanto prima.

Catechesi per i novelli sposi È già iniziato nell’oratorio della Propositura il ciclo di incontri per le giovani coppie sposate da poco. Gli incontri saranno coordinati da Don Marco. Durante gli incontri prima verrà letto un brano tratto dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi, dopodichè ne verrà discusso il contenuto tutti insieme, ognuno potrà dire la sua. Ti aspettiamo!

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IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo * Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Le alchimie dialettiche

Bruno Mangoni in concerto

foto Emmedipì

di Sergio Lombardi

di Pielle

Anghiari è la culla degli equilibrismi dialettici, infatti è uso che quando non vi sono fatti reali sui quali non si può confrontarci si ricorre ad alchimie dialettiche in modo da confondere od addirittura stravolgere la realtà in modo da far apparire quello che poi si manifesta come la devianza della realtà. Ciò si manifesta palesemente quando ci si trova di fronte a chi dimostra che due chiacchiere non fanno una realtà, per cui a quel punto rimane una sola strada e cioè discriminare a tal punto l’interlocutore in modo che risulti veritiero il cosiddetto castello in aria. Insomma spesso viene confuso il pensiero specialmente da chi è negativo il quale con equilibrismi dialettici riesce a trasformare sovente la veridicità dei fatti per cui bisogna essere molto perspicaci per poter distinguere le cose reali. Naturalmente vivendo in una società piena di doppi sensi risulta difficile accettare chi compila la pagella del vivere corretto e civile. In definitiva spesso si assiste a manovre dialettiche distorte che hanno come conseguenza diretta e massimalistica una confusione esistenziale che crea caratterizzazioni sovente contraddittorie e quasi sempre determinanti per la realtà che ci circonda e che ognuno di noi vorrebbe diversa. Detto in altro modo bisogna diffidare da chi snocciola valori morali ed etici che poi distorce con un comportamento diametralmente opposto, questi sono i famosi tipi che vogliono far apparire dimenticandosi di essere gli artefici della società che intendono combattere.

Al Grand Hotel di Rimini il prof Bruno Mangoni si è esibito in un applauditissimo concerto pianistico. Ha deliziato il numeroso pubblico con virtuosismi piacevolissimi su brani famosi spaziando da “Libertango” di Piazzolla a “Per Elisa” di Beethoven, da “Il cigno” di Saint-Saens a “Tonight” di Presley, da “Misty” di Garner al “Notturno opera 9” di Chopin, da “Stardust” di Carmichael al “Sogno d’amore” di Litz, da “Estate” di Martino a “Toccata e fuga in Re” di Bach. La sua interpretazione si muoveva su note contemporanee ma di derivazione classica passando e collegando ad arte generi diversi, popolari, etnici, jazz e famosi temi americani creando così un’atmosfera di intensa sonorità nelle sue più inaspettate e gradevoli distorsioni e deformazioni. Tutto questo in una libertà di espressione assoluta che rendeva l’ascolto eccezionalmente piacevole. Le sue mani spaziavano come voli di rondini libere su un pentagramma ideale e fantastico in una esegesi esclusivamente personale. Il pubblico ha seguito il concerto con grande partecipazione ed intensi applausi che alla fine di ogni aria venivano pudicamente sovrastati dalle note del brano che seguiva. Il concerto si è protratto fino a tarda notte. E proprio il caso di ricordare il famoso detto: “Nemo Propheta in Patria”.

La Olga

Auguri Marco

È morta la zia Olga. Era cugina della mamma, ma per il grande affetto che avevo per lei, l’ho sempre chiamata “zia”. Aveva festeggiato i suoi 100 anni il 17 di agosto, anche se lei ha sempre detto che era nata il 18. Le eravamo tutti affezionati! Lei era ben felice quando fino a qualche tempo fa andavo a prenderla alla R.P. per portarla a pranzo a casa mia. Da un bel po’ di tempo però, non mi riconosceva più e quando mi vedeva mi chiamava Signora! Ha lavorato al tombolo ed anche con l’uncinetto facendo dei lavori per i suoi figli che ora li serbano con tanto affetto.

Venerdì 13 giugno, festività di Sant’Antonio da Padova, Marco Bragagni si è laureato presso l’Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Farmacia, Corso di laurea specialistica in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche discutendo la tesi: “Sviluppo e caratterizzazione di formulazioni liposomiali di prilocaina ad aumentata efficacia anestetica: effetto della complessazione con ciclodestrine.” Relatore Professoressa Paola Angela Mura, Correlatore Dottoressa Francesca Maestrelli. A Marco, che ha ottenuto le bellissima votazione di 110 e lode, gli auguri dei familiari (nonni compresi) e degli amici. A questi si uniscono quelli della Redazione del giornale e di Anghiarino d’Anghiari.

La nostra offerta In ricordo del nostro caro babbo Giovanni, che un anno fa ci lasciava, vogliamo fare una piccola donazione alla Caritas parrocchiale. Infatti c’è sempre bisogno visto che gli interventi da fare sono sempre di più. Angiolo, Francesca e Ugo Madiai

Ciao zia Nella foto di Beppe Ricceri i 100 anni della Olga.

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...il Palterre ovvero Ridendo castigat mores

Garibaldi di F.G.

GLI AMICI “per sempre” di (A+B=AB)

Un amico inglese, in vacanza ad Anghiari per alcuni giorni, ha dimostrato vivo interesse per le bellezze naturali e la storia del paese. Si è subito accorto che il Garibaldi di Piazza Baldaccio non indicava Roma, ma semmai dalla parte opposta. “Ci penso io!”, mi ha detto. E infatti, due giorni dopo il suo ritorno in patria, mi è arrivata una e-mail con l’immagine di Garibaldi girato per il verso giusto. Magia dei computer!

Parlando con mio figlio dei suoi amici mi viene in mente quelli che fin dall’asilo ho conosciuto io, ho rivisto le foto delle scuole, dello sport, delle feste... quanti amici. Ma per essere amici dobbiamo frequentarci per sempre o basta 1 giorno, 1 mese, 1 anno o di più ?!?!?!?!????? C’è stato un momento della mia vita che pensavo di aver trovato un Amico per sempre cioè quello che vedi e con cui ti confidi TUTTI i giorni. Con il passare del tempo sono cambiate molte cose intorno a noi ma insieme abbiamo condiviso giorni belli e meno belli abbiamo parlato, giocato e viaggiato passando degli anni in armonia. Entrambi ci siamo sposati, abbiamo avuto dei figli e poi... “nulla”. Forse davanti ad un bivio, non so chi dei due è arrivato secondo, uno di noi certamente ha preso una direzione diversa. Sono passati alcuni anni e la memoria mi riporta con insistenza a quel periodo, chissà se un giorno davanti ad un altro bivio... Oggi credo di avere molti amici, ma non ho avuto l’Amico per sempre.

Nozze d’oro Da alcuni tempi il nostro giornale accoglie sempre con gioia gli annunci di particolari giubilei matrimoniali, soprattutto quelli di 50 anni, che sono anche detti “nozze d’oro”. Contro l’insana tendenza dei tempi moderni che vorrebbe affermare uno squilibrato significato di libertà umana, queste notizie riempiono noi e i lettori di gioia e di speranza, e assieme alla voce della Chiesa ci ricordano che la famiglia umana, fondata sul Matrimonio, è la via per una società giusta e civile. Ma veniamo ai fatti: oggi ricordiamo con tanta felicità i coniugi Antonio Benvenuti e Graziella Bigioli, che lo scorso 27 settembre hanno festeggiato il 50° anniversario di matrimonio. Antonio, all’epoca ventunenne, e Graziella, 19 anni, si erano sposati infatti 50 anni fa nella chiesa di Petriolo di Citerna davanti al parroco don Giuseppe, di Fighille. Il fratello Aldo, i figli Rossella e Adriano, la mamma Rina e tutti i nipoti, che ci hanno fatto pervenire la notizia, porgono i loro più sentiti auguri, a cui si aggiungono quelli della Redazione e delle nostre Comunità.

Ad un’amica di Garlasco Da parte di Benita Cuccardini Boriosi

Quando il 28 maggio u.s. con i miei cari nipoti raggiunsi la Casa di Riposo Don Gennaro, a Garlasco, nel Pavese, il desiderio che nutrivo da anni di rincontrare e riabbracciare la mia cara amica Annita Guadagni, si realizzò. Coetanee quasi perfette dal momento che abbiamo in comune sia il mese che l’anno di nascita datati ottobre 1923, siamo separate solamente da cinque giorni di vita: lei il 16, io il 21. Cresciute insieme nella stessa borgata di Pavia dove mio padre si era trasferito per motivi di lavoro presso una banca, con l’incarico di esattore, è stata compagna e confidente inseparabile di giochi, di oratorio e di scuola; vivendo così una vita parallela alla mia fino all’adolescenza, che, nonostante i tempi, fu serena e felice. Al mio rientro ad Anghiari, dopo la morte di mio padre, mi seguì per un certo periodo alloggiando presso degli zii in paese, poi dovette rientrare e le nostre vite si separarono di fatto: mantenendo però gli affetti e la stima reciproca che quegli anni di beata gioventù trascorsa assieme, ci avevano unito incorniciandoci nello stesso quadro come delle sorelle. Entrambe poi ci siamo formate una famiglia, conservando comunque nel tempo i contatti corrisposti fino ad oggi, così, abbiamo condiviso in tutti questi anni, seppur a distanza, momenti di gioia e di dolore, fino al nostro nuovo incontro presso l’Istituto di Garlasco, dove, dopo la morte del marito, l’Annita si è trasferita. In quel luogo riceve con tanta gioia il nostro giornalino dell’Oratorio, che l’aiuta a trascorrere il tempo facendola partecipare emotivamente alla nostra cronistoria paesana. Approfitto così dell’importante comunicativa che ricopre il nostro periodico, per salutare la mia cara Annita con un grande abbraccio, nella speranza, di rivederla ancora.

La vignetta di Scacciapensieri:

Una aggiustatina!

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTE

di don Quinto Giorgini

La chiesa di S. Angelo a Upacchi stesso avrebbe stabilito per la pace del castello di Pianettole e per la loro riconciliazione. Nel 1268 la chiesa di S. Angelo a Upacchi fu riconosciuta fra quelle obbligate al pagamento del censo al Vescovado tifernate, nonostante le interferenze giuridiche fra i vescovi castellani e i religiosi camaldolesi circa la giurisdizione spirituale su chiese e monasteri di questa valle del Sovara. La chiesa è citata anche nella decima del 1349, come “ecclesia S. Angeli de Opachi” la quale doveva pagare “Lib. X”. Nel 1566 era una chiesa “parrocchiale” ma si trovava in precarie condizioni e minacciava di rovinare. Non sappiamo quando perse la qualifica di parrocchia, ma certamente per la scarsità del numero degli abitanti e per mancanza della casa canonica diventò una chiesa semplice, anzi un oratorio. Nel 1568 il suo beneficio rendeva solo due staia di grano, che venne sequestrato dal Vescovo come contributo ai necessari restauri. La nota visita apostolica di mons. A. Peruzzi, avvenuta il 9 luglio del 1583, trovò questa chiesa in pessimo stato. Nel verbale in lingua latina è chiamata “parrochialis ecclesia sancti Angeli de Opacha” ed era unita alla Mensa

U

pacchi oppure Upachi e perfino Opachi è una località posta sulle pendici del monte della Striscia, in zona montagnosa, a circa 8 km ad occidente da Anghiari, all’altezza di circa 600 m s.l.m., vicino all’aggregato rurale denominato “Il Poggiolo”, nucleo di antiche case, costruite a blocchi di pietra su tre piani con tetti a due falde di proprietà di piccoli coltivatori, alcune fatiscenti, altre restaurate ed abitate anche da stranieri. La zona, prevalentemente boscosa, è contornata dal rio Montemercole e da quello di Upacchi, che confluiscono insieme dando origine al torrente della Teverina, che a sua volta si immette nel Sovara. Qui, in località completamente isolata e circondata da un bosco di querce, fu costruita fin dal secolo XII in onore del S. Patrono dei Longobardi questa vetusta chiesetta. La sua costruzione sembra attribuirsi all’iniziativa di fedeli residenti nella canonica di S. Donato in territorio aretino, ma nel 1141, come afferma il Franceschini nella sua opera (La Pieve di S. Maria alla Sovara, 1975), apparteneva già alla Diocesi di Città di Castello. Nel 1176 fu sottoposta alla direzione dell’Eremo di Camaldoli. Nel 1237 la popolazione di Pianettole si mise in subbuglio per contestare l’autorità dei monaci camaldolesi. Per chiarire e risolvere questo contrasto, si riunirono nel chiostro del monastero di Pianettole gli uomini di Upacchi, insieme a quelli delle altre chiese vicine, e alla presenza del priore camaldolese giurarono di accettare quanto il priore

capitolare di Borgo S. Sepolcro che la ufficiava attraverso un cappellano, un certo don Girolamo, vicario anche della chiesa di S. Maria a Casale e per tale servizio riceveva sedici denari. Le anime erano solo una trentina. Il tetto minacciava rovina e l’unico altare era spoglio e quindi mancante del necessario per celebrarvi la S. Messa. Il visitatore comandò in primis di far dipingere l’immagine di S. Michele, di restaurare il tetto e poi di porre sopra l’altare un baldacchino, di acquistare un paleotto, una croce, decenti candelieri, tovaglie di lino, ecc… Nella chiesa non si teneva il SS.mo Sacramento, considerato l’esiguo numero dei fedeli, i quali solevano ricevere i sacramenti nella chiesa di Casale. Ordinò inoltre di provvedere una borsa di seta per il viatico ai malati e, visti i pochissimi e laceri paramenti, prescrisse di acquistare almeno una pianeta di seta color bianco ed un camice di lino con amitto entro il mese successivo al giorno di pubblicazione del presente decreto. Infine il visitatore con grande sorpresa viene a sapere che d’inverno ad Upacchi, essendo molto freddo, si accendeva nell’isolata chiesa un focherello

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Le nostre chiese... con grande soddisfazione di tutta la popolazione. Il futuro di questa chiesa e di tante altre disseminate sulle nostre colline che rischiano di essere chiuse al culto, per la grave mancanza di sacerdoti, dipenderà dai fedeli di buona volontà, che dovranno non solo frequentarle almeno nella festa del S. Patrono ed in altre particolari circostanze ma anche provvedere alla loro custodia, manutenzione e decoro.

durante la celebrazione della Messa per riscaldare i fedeli. Certamente la legna non m a n cava, essendo questo edificio immerso in un bosco. Il visitatore lo proibisce “sub poena excomunicationis” se la cosa si fosse ripetuta. Passiamo ora a descrivere la struttura di questa chiesetta, orientata, di origine medievale, senza abside di cui ci sono tracce nel sottosuolo. Si presenta all’esterno e all’interno con muratura di grossi blocchi di pietra regolari, a filaretti, con una facciata particolarmente interessante, non solo per le secolari bozze in pietra ma anche per la lunetta in blocco monolitico sulla porta d’ingresso. La superficie è di circa 50 mq (5x11 m), l’interno è caratterizzato da pareti tutte di pietra a faccia vista, ricostruite negli anni 1998-2000 e da un soffitto di lastre, sostenute da una travatura in legno. Il tetto è ricoperto da laterizio antico. Il vecchio pavimento di cotto e di pietra è stato conservato e da esso affiorano le coperture di antiche sepolture. La luce entra da due finestre con arcate di pietra collocate sulle pareti laterali presso l’altare, che conserva la mensa di pietra di circa 160 x 70 cm con pietra sacra al centro. L’altare è stato staccato dalla parete di fondo: qui nella nicchia che un tempo custodiva un’antica icona mariana, del secolo XV, restaurata nel 1958 e trasferita nel museo Taglieschi di Anghiari, c’è ora una semplice riproduzione moderna. Un nuovo campaniletto a vela, impostato sulla facciata ma un po’ decentrato verso la parte destra di chi guarda, sostiene una campana che ha preso il posto di quella antica, trasferita sul campanile della chiesa di S. Biagio a Gricignano. Il nuovo campanile è stato rifatto sullo stile di quello antico, che era costituito da due colonnine monolitiche di fattura gotica, con sovrastante arco monolitico, risalente al secolo XIII-XIV. Questi reperti, come altre pietre dell’antica chiesa sono state manomesse e rubate, forse pensando che la chiesa sarebbe stata abbandonata. Invece agli inizi del nuovo millennio, questa storica chiesetta è stata restaurata e consolidata per lodevole iniziativa di don Mario Montini, parroco di Toppole, nel cui territorio è situata e con la collaborazione della popolazione e di altri enti ne hanno sostenuto le spese. Il progetto di restauro è stato realizzato dall’architetto don Marco Salvi. I lavori sono stati inaugurati nel 2001 alla presenza dell’allora vicario generale mons. Franco Agostinelli,

Oggetto: Chiesa Nome: S. Angelo di Upachi. Località: Upachi. Localizzazione: I.G.M., Fo. 115, IV S.O. (Anghiari); T 3. Altitudine: 520. Comune: Anghiari. Descrizione: Chiesa a una navata con muratura di grossi blocchi regolari a filaretto con particolari architettonici interessanti, probabilmente restaurati (lunetta in blocco monolitico di pietra sulla porta di ingresso e campanile a vela impostato sulla facciata, costituito da due colonnine monolitiche di fattura gotica con sovrastante arco monolitico). Tredicesimo-quattordicesimo secolo. Note storiche: La chiesa, originariamente intitolata a S. Michele Arcangelo, nel plebanato della Sovara, è citata nella Decima del 1349. Bibliografia: Rationes Decimarum - Umbria, Franceschini 1952. Fotografia degli anni ’40, dove sono evidenti le condizioni di collabenza della chiesa con il tetto crollato.

Illustrazioni Nell’altra pagina: Veduta esterna e interna della chiesa. In basso i resti dell’abside che non è stato possibile ricostruire. In questa pagina: In alto la facciata ormai priva di campanile come risultava al momento della redazione del progetto di restauro e, sotto, il campanile così come è stato ricostruito. A destra foto e scheda tratte da: Gian Franco Di Pietro e Giovanni Fanelli, La Valle Tiberina Toscana, Arti Grafiche Alinari Baglioni, Firenze 1973.

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cronache dai Renicci

Angolo della Missione

VITA DA CHÈNI

a cura di Franco Cristini

a cura del cane Pippo

Giornata Missionaria 2008

Matrimogno ‘n famiglia

Resoconto della Giornata missionaria nella parrocchia di Anghiari e Tavernelle. Domenica 26 ottobre 2008 giornata missionaria, sono stati raccolti le seguenti somme:

Saluto tutti l’amici ch’è da ‘n pezzo che ‘n ci s’arsenti! Cridìi che me fusse scordo de voialtri? No de sicuro! Solo che, ultimamente, s’è auto ‘n po’ da fere, ‘n famiglia! El venti de settembre, proprio el giorno prima de l’apertura de le cacce, s’è sposèto Simone e la Sara. Io so’ contento per loro, che n’era anche ora, ma, dico, ci sarà stèto n’antro giorno pe’ sposasse!? ‘Mmaginete voialtri el mi’ padrone, che già gni dà da fère a stamme ghietro quande’è arposèto, cum’era concio el giorno doppo di’ sposi: l’occhiée gn’ariveono a la bazza, aìa le gambe de gomma e… ‘na vucina roooca (che chissà quant’aìa chiacchiarèto e cantèto la sera prima!), che gni tocchèa chiamamme cur un fischino a ultrasoni. Fischia, fischia, tant’è la medesima, che io faccio el mi’ commodo e quande me chièmi, faccio finta de ‘n sintire! Ma dicemo de questo matrimogno; io, da quande so’ qui, umm’ero mai artrovo a ‘na confusione ‘n questo modo! Prima èn buttèto a l’aria tutta la chèsa, che l’èno ‘mbianchèta da imo a sommo e alora, quande c’era quel caldo che s’afoghèa, li vidìo passere cul pennello e ‘l secchio, tutti bianchi da la testa ai piedi, sudèti lerci! Pu’ èno avièto a careggère la robba da buttè via: scatolonète, automobilète, carrettète… E doppo, sotto cu’ la scopa, cun quel tubo che soffia, cu’ lu straccio… e spruzza e struscia e lustra! (Io a la mi’ cuccia uggni ne faccio tante e me pèri sempre bella e pulita!) Ma ‘nn’è finita qui: quande me penseo d’aére ‘n po’ de pace, è avièta la prucissione dei crischieni cui regali! E alora… arficca ‘n chèsa scatoloni, pacchi, buste e ova, ova, ova e sopr’ova (che è usanza portalli ai sposi!). Finché è gionto el giorno de le nozze. Fin da la matina c’era i gran preparativi pel rinfresco (la mi’ padrona, cume al solito ha esagerèto, che io ho dureto a mangè’ l’avanzi per ghieci giorni!) e pe’ l’addobbi (ma ditignine voialtri che io qui’ palloncini un li sopporto!) ‘Nverso le tre, ha avièto arivère l’invitati… alora sì che so’ armasto de stucco: eron tutti arlecchi da ‘n s’arconoscere, tireti, pittinèti… Pu’ è scappo el mi’ Simone (che non per gnente facìa la su’ figura!) cui su’ genitori e la nonna: O, io vo’ esse’ sincero, el mi’ Pelo ull’arcunuscìo: tutto bello e ‘ngravattèto, parìa ‘n chèn de ‘n signore! ‘Nsomma arsumiglièa a me, anche si io, cul mi’ fiocco de tulle, ero più bello! Ora, io vo’ fère l’auguri ai mi’ spusini, che faccion sempre d’acordo, ma chiengono a mente che io la mi’ razione de coccole e croccantini la vo’ sempre! Per quante me riguarda, ho diciso che cu’ la Mirka, simmai se dicidesse de mette’ su famiglia, se va a convivere, che ‘l matrimogno dà troppo lavoro, troppa agitazione e, sopratutto, costa troppo! Tante belle cose a tutti!

* In Propositura € 1005 di cui euro 226 raccolti alla Messa delle ore 11 dal Mercatino dei bambini del catechismo. * Chiesa di S. Stefano € 310 * Chiesa del Carmine € 334 * Chiesa del Ponte alla Piera € 197 * Chiesa di Tavernelle € 309 * Chiesa della Croce € 222 * Scatoline bambini € 233 Per un totale di euro 2.610. Il ricavato è stato così destinato: euro 700 alla Missione Tanzania; euro 700 alla Missione di Padre Remo; euro 700 alla Diocesi (Missioni varie); euro 300 alla Caritas parrocchiale; euro 210 per bisogni interni della nostra parrocchia. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa giornata missionaria, organizzatori e donatori. Sono sicuro che il buon Dio renderà merito a tutti questi benefattori nella maniera che solo Lui conosce. Pace e bene.

Offerte per la parrocchia Grazia Leonardi ha fatto pervenire alla Parrocchia la somma di euro 150 in memoria del figlio Luca Zagarino. Segnaliamo l’offerta della Confraternita di Misericordia di Anghiari di euro 100 che sono stati utilizzati per la festa del patrono San Bartolomeo il 24 agosto scorso.

I primi

Elenchiamo i primi contributi giunti per il giornale

Carlo Valentini, Carboncione Cesare Ceppodomo, Borgo della Croce Clara Giornelli, Carboncione Gianni Papini, Rist. da Alighiero Grazia Leonardi, Borgo della Croce Luciana Pigolotti, San Giustino Maria Gori, San Giustino Maria Senesi, Calabria Mauro Cantini, Galbino Meri Chiarini, I frati Milena Testa, Roncadello Paola Panichi, Sant’Agostino Sergio Montagnoli, Via nova Sofia Poggini, Bertine Zenone Benini, Borgo della Croce

Pippo

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LA PAGINA DELLA CARITAS

Una storia per pensare: riflessioni a cura di Laura Taddei

Il mio apostolato “Il mio apostolato deve essere l’apostolato della bontà. Vedendomi si deve dire: Poiché quest’uomo è così buono, la sua religione deve essere buona. Se si chiede perché io sono mite e buono, devo dire: perché sono il servo di uno assai più buono di me. Se sapeste come è buono il mio Padrone Gesù!” Sono parole di Magdeleine Hutin, conosciuta come Magdeleine di Gesù, che sono certamente vere per qualunque cristiano, specialmente per chi è chiamato a comunicare l’amore di Dio, attraverso le attività caritative al prossimo bisognoso. In questo momento storico in cui la nostra società è pervasa dalla paura e diffidenza verso lo straniero, e la Parola di Dio nella liturgia ci ha recentemente ammonito e invitato all’accoglienza, la vita di questa donna vissuta nel nostro secolo, è morta nel 1989, è particolarmente significativa. Non ha solo teorizzato il dialogo interreligioso ma come l’Apostolo Paolo, che si faceva “tutto a tutti”, lei si è fatta “Araba in mezzo agli arabi”. Magdeleine creò un legame con i musulmani fatto non solo di dialogo, ma di tutta una vita quotidiana di rapporti di lavoro e di vicinato, di rispetto e di amicizia. Piccola sorella Magdeleine, ispirata dall’esempio di Padre Charles de Foucauld, fece dell’amore per i musulmani, per i nomadi, per l’Africa e per i poveri, il suo unico impegno di vita. Completamente immersa nel mondo, mischiata ai poveri, dedita alle mansioni più umili, Magdeleine portò la sua testimonianza di silenzio e di preghiera, convinta che l’annuncio della fede in Cristo possa avvenire solo dopo averne mostrato l’amore. Il suo straordinario attivismo e infaticabile lavoro proveniva da una intensa vita di preghiera contemplativa e di rapporto mistico con Gesù, sfociata anche in fenomeni straordinari. Tuttavia Magdeleine confessava il travaglio di non riuscire a conciliare la vita contemplativa con l’impegno concreto tra le popolazioni musulmane: “Il Signore mi aveva dato una vocazione, se non claustrale, contemplativa, mischiata al mondo musulmano, per rendervi presente il Signore, come la Vergine della Visitazione, e portarvi, al di là dell’aiuto materiale, la certezza del Suo Amore. Era la stessa vocazione del Piccolo Fratello Charles de Iesus che, pur in un’azione intensa, è rimasto uno dei più grandi contemplativi del suo secolo. Non trovavo tutto questo a Boghari e ne soffrivo profondamente, perché ero turbata e delusa nella mia vocazione.” Malgrado la certezza della chiamata e la straordinarietà

Pellegrinaggio a Roma “...sono lieto di annunciare ufficialmente che proprio all’apostolo Paolo dedicheremo uno speciale anni Giubilare” Cono questa parole Papa Benedetto XVI ha indetto per l’anno che va dal 28 Giugno 2008 al 29 Giugno 2009 l anni Paolino, in occasione del

dei suoi doni, anche lei, come poi Madre Teresa di Calcutta, non è esente da prove e turbamenti. La sua guida spirituale le proibisce persino letture e corrispondenze per dissuaderla dal suo desiderio di partire per il Sahara, che alla fine però raggiunge proprio per la sua cattiva salute, e quando il prelato, finalmente convinto della vocazione della donna, le disse di partire subito per l’Algeria aggiunse: “Il Signore la prenderà per mano e lei lo lascerà fare, obbedendogli ciecamente senza ombra di resistenza. Tenga bene a mente questo: è perché umanamente lei non è più capace di niente che le dico con tanta sicurezza che deve partire perché almeno, se mai farà qualcosa, sarà il Signore che avrà fatto tutto, perché senza di Lui lei non potrà far niente, niente, assolutamente niente.” Impariamo anche noi a lavorare concretamente per Lui coscienti del nostro niente. Magdeleine de Jésus , al secolo Magdeleine Hutin era nata a Parigi, il 26 aprile 1898. La Guerra del 15-18 disastrò la sua famiglia, restata sola con i genitori, scelse di vivere secondo il Vangelo, sognando di recarsi in Africa. S’imbattè in un libro di Charles de Foucauld con cui si decise a partire per la Missione. L’8 settembre 1939 fondò la Fraternità delle piccole sorelle di Gesù, a Touggourt (Algeria), seguendo la stessa ispirazione del suo fondatore, e cioè l’amore l’incontro con i più poveri e i più abbandonati del mondo. Lasciò scritto: “Dio mi ha preso per mano ed io l’ho seguito ciecamente...” Magdeleine morì il 6 novembre 1989 e si meritò il titolo di “contemplativa tra i poveri”.

bimillenario della sua nascita. E così anche noi ci siamo uniti alla massa di pellegrini che da Giugno arrivano a Roma per rendere omaggio all’apostolo Paolo. Il nostro è stato un vero e proprio pellegrinaggio, si perché, partiti di buon mattini (alle 5!!) da Sansepolcro,e arrivati a Roma, zaini in spalla (per lo più abbastanza pesanti perchè dovevamo trascorrere la nottata fuori!) ci siamo in-

camminati verso i luoghi più significativi toccati da Paolo durante la sua permanenza prigionia a Roma. Personalmente non conoscevo la storia di San Paolo e quello che mi ha impressionato sicuramente di più è stato vedere con quanta dedizione e tenacia anche nei momenti più difficili Paolo ha saputo annunciare a tutti la sua immensa Fede in Dio.

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Certo il cammino è stato un pò faticoso e in più anche il tempo non è stato dalla nostra, ma credo proprio che ne sia valsa la pena: sono state 2 belle giornate sulle tracce dell’ apostolo delle genti” vissute intensamente grazie a Don Alberto e gli altri amici della Parrocchia del Duomo di Sansepolcro. Laura


Fotocronaca

L’orologio della Croce di Emmedipì

Finalmente, dopo circa settant’anni, il tempo è tornato a scorrere nel Borgo della Croce scandito dal movimento dell’orologio collocato nella facciata del porticato del Convento che fu dei francescani. La foto di Frido Camaiti illustra chiaramente il momento preciso in cui, alle ore cinque del pomeriggio di sabato 8 novembre 2008, il nostro sindaco Danilo Bianchi, validamente coadiuvato da don Marco, ha... sciolto il nastro tricolore che adornava l’orologio dando inizio ufficiale al lavoro dell’orologio stesso. Un ringraziamento a tutti coloro che ci hanno aiutato e anche agli altri che lo faranno perché ancora i soldi raccolti non sono sufficienti. Ora non sarebbe male rimettere in moto anche l’orologio della Fonte.

foto Camfri

Bringoli Tutto è nato per gioco: far vedere la bravura delle nostre donne quando decidono di mettere le mani in pasta. Sono ben impresse nella mente degli Anghiaresi infatti le immagini di mamme e nonne a preparare per la vigilia di San Martino i bringoli d’Anghièri. E invece ne è venuta fuori una gara con tutti i crismi (con tanto di misurazione), per vedere chi riusciva a confezionare il bringolo più lungo fra Anghiari di qua e Anghiari di là. Due gruppi di donne ben agguerrite, coadiuvate da un nugolo di volontari, si sono messe al lavoro e ben presto i cinque chili di impasto di ogni gruppo, preparato dal laboratorio artigiano di Eleonora Tavernelli, si è trasformato in ben 37 metri di bringolo invitante. Sembra che sia risultata vincitrice la squadra di Anghiari di là ma per il prossimo anno non sarebbe male una gara fra le donne di Anghiari e quelle di Lisciano Niccone, dove anche lì fanno la loro brava festa dei bringoli. Staremo a vedere!

foto Emmedipì

Zucche! di Clèto

Non c’è che dire. Le zucche del Baggi sono eccezionali. È ormai dalla primavera che nel suo campo della Sovara accudisce le sue piante. Ma non solo, oltre ad averne fatte crescere di eccezionali per peso, ha voluto pazientemente personalizzarle scrivendo su alcune di queste la scritta: Festa di San Martino, novembre 2008. Bravo Baggi! Sei stato eccezionale. Qui però voglio ora segnalare anche le zucche di Gian Carlo della Murella, anche queste notevoli per dimensioni, e quelle di Giovanni Valbonetti da Maccarino che si è dimostrato agricoltore efficiente e preparato. Ma anche Gastone Mafucci è riuscito rocambolescamente a presentare le sue brave zucche. Ma molti gli altri prodotti fra cipolle, carote e patate di Sorci e un gigante cetriolo del Mafucci della Motina. La novità ce l’ha presentata Fabiano Giabbanelli con il suo zafferano coltivato nella vallatetta di Pieve Sovara.

foto Emmedipì

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NOTE DALLA MISERICORDIA

a cura di Massimo Redenti

Dai registri I nuovi iscritti Iacopucci Santina Marghi Ghelda Mari Ione Nicchi Annarita Rossi Carmela Valentini Carlo A tutti loro il nostro più fraterno ringraziamento

Le offerte pervenute Anonimo 110 Bartoli Vito 50 Catacchini Vilmo - familiari e amici alla memoria 114 Catacchini Vilmo - la famiglia alla memoria 50 Ceppodomo Gino - la famiglia alla memoria 295 Degl’Innocenti Giuseppina 10 Del Pianta Lamberto - i familiari alla memoria 205 Donati Sarti Andreina 100 Fabbriciani Giuseppe 100 Fanciullini Olga - la famiglia alla memoria 60 Floridi Dott. Fulvio 40 Gaggiottini Azelio - i familiari alla memoria 300 Gaggiottini Pierluigi - i familiari alla memoria 135 Grazi Gino - i familiari alla memoria 100 Madre Superiora di Montauto 20 Mercati Fausta in memoria di Pallini Ada 20 Miano Marinella in memoria di Zafferani Franco 30 Minelli Terzilia 50 Piomboni Celeste in memoria di Pallini Ada 20 PMR a ricordo di Pallini Ada 50 Polverini Liana in memoria del marito Cancellieri Vadero 30 Presenti Laura 20 Romani Romano e Rossi Concetta in memoria di Gaggiottini Azelio e Pierluigi 50 Roselli Angiolino 50 Rossi Carmela 10 Sabatini Franca 10 Società del Carnevale delle Gioventù 100 Tanguenza Teresa - i familiari alla memoria 50

Spigolature

L

avori al museo - Sono ormai completati i lavori di risistemazione del nostro museo storico di via Nenci. Ci auguriamo, fra le altre opere di miglioramento, che il nuovo impianto di illuminazione dia una nuova e più funzionale immagine dei contenuti delle nostre tre sale espositive. Tutti gli Anghiaresi sono invitati a far visita alla nuova sistemazione.

L

avori in sede - In questi giorni stiamo intervenendo all’interno del garage con alcuni lavori di miglioramento finalizzati a togliere l’umidità preesistente e ad eliminare una intercapedine che permetterà una maggiore funzionalità degli spazi interni. Nell’occasione provvederemo a sostituire la saracinesca di chiusura del garage con una nuova sezionale, più leggera e più pratica. Seguiranno i lavori di nuova parziale intonacatura e ritinteggiatura della facciata esterna.

I

niziativa per le scuole - È partita da pochi giorni, soprattutto per merito del Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”, la proposta di una manifestazione rivolta alle scuole del paese, con la quale saranno possibili incontri con tutte le classi che aderiranno al progetto. L’iniziativa prevede nei prossimi mesi incontri con gli studenti per illustrare in maniera dettagliata l’organizzazione e le finalità nelle nostre associazioni di volontariato; la giornata conclusiva, che si effettuerà presso i giardini del Campo della Fiera in orario scolastico, vedrà anche lo sviluppo di una simulazione pratica da parte dei nostri volontari, con chiamata del 118, arrivo dell’ambulanza e relative operazioni di soccorso.

A

ttività del 3° trimestre 2008 - Nei 92 giorni del terzo trimestre i volontari della nostra Misericordia hanno effettuato 751 servizi con gli automezzi dell’associazione, percorrendo Km. 24.436. La media è stata di più di 8 servizi giornalieri, per una percorrenza di oltre 265 chilometri al giorno. C O N F R AT E R N I TA

DI

MISERICORDIA DI

ANGHIARI

Festa della Misericordia e inaugurazione nuovo automezzo adibito al trasporto disabili Domenica 30 novembre 2008 Tutti i cittadini sono invitati a prendere parte alla Festa della Misericordia organizzata secondo il seguente programma: Ore 9,30 – Santa Messa presso la chiesa della Badia Ore 10,15 – distribuzione dei panini benedetti presso il museo di via Nenci Ore 10,30 - inaugurazione della nuova autovettura presso il parcheggio di fronte alla sede di Corso Matteotti 129. – Rinfresco a buffet per i presenti Ore 11,15 – assemblea generale dei confratelli e consorelle in 2° convocazione (prima convocazione fissata per sabato 29 novembre alle ore 9,00) presso la sede di Corso Matteotti, con il seguente

ORDINE DEL GIORNO Relazione del Magistrato sull’attività 2007. Illustrazione e richiesta di approvazione del bilancio consuntivo 2007 e del bilancio preventivo 2008. Consegna attestati e diplomi. Varie ed eventuali. Confidiamo nella più ampia presenza dei nostri confratelli e consorelle, per celebrare al meglio la festa della Misericordia e per onorare l’attività di tutti i nostri volontari.

Il Magistrato

Che Dio ve ne renda merito!

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it

e.mail: info@fratresanghiari.it

UNA NUOVA INIZIATIVA CON E PER LE SCUOLE Riprende in questo anno scolastico, l’importante collaborazione tra la nostra associazione ed il mondo della scuola anghiarese, con l’unico scopo di promuovere tra le nuove generazioni gli importanti temi della solidarietà e del volontariato sociale e, tramite queste, far giungere ai “grandi” un pressante invito a fare spazio nella propria esistenza ai quotidiani bisogni e necessità del nostro prossimo, unendosi ai tanti volontari che già lo stanno facendo. L’iniziativa viene promossa e realizzata in stretta collaborazione con la locale CONFRATERNITA DI MISERICORDIA e si avvale del patrocinio dell’assessorato alla pubblica istruzione comunale. Questo il testo dell’invito trasmesso alle dirigenze delle scuole elementari e medie del paese, nei giorni scorsi. Sono ormai trascorsi cinque anni dall’ultima iniziativa che ha visto le nostre associazioni ed il mondo della scuola collaborare insieme per raggiungere l’importante scopo comune di educare alla solidarietà ed al volontariato sociale i nostri ragazzi. Risale infatti all’anno scolastico 2003/’04 la quarta ed ultima edizione di una bella serie di concorsi per le scuole del paese, promossi dal Gruppo Donatori di Sangue Fratres e dalla Confraternita di Misericordia anghiaresi. Convinti che sia arrivato il momento di rinnovare tale importante sinergia educativa, siamo a proporvi una iniziativa, da svolgersi durante la seconda parte del corrente anno scolastico, che veda coinvolti il mondo della scuola e le scriventi associazioni, quotidianamente impegnate nel promuovere tra la nostra gente la cultura della solidarietà e del soccorso. Questa l’articolazione del progetto, così come pensata da noi, ma aperta a possibili suggerimenti o esigenze delle scuole in indirizzo: 1. Incontri con le classi partecipanti presso la sede sociale di via Matteotti, al fine di illustrare agli studenti l’organizzazione e le finalità delle due associazioni di volontariato, attraverso anche la proiezione di audiovisivi sulla donazione del sangue e la visita ai mezzi di soccorso in dotazione alla Confraternita di Misericordia, da effettuarsi nei mesi di febbraio/marzo 2009, secondo un calendario da concordare.

2. Concorso dal titolo “PORTA UN AMICO A… DONARE! ”, che vedrà premiate con somme in denaro (€ 300, €150 ed € 100) e materiale didattico vario, le prime tre classi partecipanti che si saranno impegnate di più nel trovare nuovi donatori di sangue o volontari attivi del soccorso tra familiari, parenti, amici e conoscenti… 3. Giornata finale, da effettuarsi in orario scolastico nei mesi di aprile o maggio, presso i giardini del Campo della Fiera, animata da momenti di festa e di intrattenimento, con simulazione pratica da parte dei nostri volontari di un intervento di pronto soccorso (chiamata telefonica del 118, arrivo dell’ambulanza, operazioni varie…) e premiazione delle classi vincitrici il concorso “PORTA UN AMICO A… DONARE!”. È stato richiesto il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale. Nella speranza che l’iniziativa sia tenuta nella giusta considerazione, restiamo nell’attesa di un cenno di adesione a quanto proposto disponibili, come già detto, a suggerimenti per rendere l’iniziativa ancora più efficace. Distinti saluti!” Donatori di Sangue Fratres & Confraternita di Misericordia Nella foto in alto una immagine di alcune opere del Concorso dell’a.s. 2003/2004.

DONAZIONI: Pronti per la volata... finale!!! Decisamente migliore il bilancio delle donazioni di sangue dei nostri volontari nei primi dieci mesi del 2008, rispetto a quello della scorsa primavera quando venne registrato un preoccupante -40 sul corrispondente periodo dell’anno precedente. Durante l’estate, infatti, il gruppo è riuscito a recuperare quasi del tutto il deficit inizialmente accumulato, mettendo a segno un bellissimo quanto inaspettato +35. Ancora due mesi, quindi, per azzerare definitivamente lo svantaggio conseguito in questa ideale “gara della solidarietà”, nella quale la posta in gioco è decisamente “vitale” per quanti tra noi sono alle prese con l’ineluttabile esperienza della malattia e bisognosi di trasfusioni o emoderivati. Novembre e dicembre sono sempre stati mesi particolarmente positivi per il nostro gruppo in termini di donazioni di sangue, grazie soprattutto all’approssimarsi non solo delle festività natalizie, in cui tutti ci sentiamo più… buoni, ma anche dell’annuale Giornata del Donatore, che tanta gente riesce a coinvolgere tra gli iscritti, i sostenitori ed i simpatizzanti. Pronti, quindi, per la volata finale, con l’unico obiettivo di confermare anche quest’anno il nostro importante contributo, con la certezza che “donare sangue è un impegno per tutti, che può salvare molte vite umane!” La presidenza

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Dal Gruppo Fratres...

UN ALTRO CAMPIONATO PER LA SQUADRA DI CALCIO FRATRES Ben ritrovati ai nostri affezionati lettori. L a F R AT R E S U.P.D.B.B. ha iniziato la nuova avventura agonistica nel campionato di calcio amatoriale dell’ U.I.S.P. comitato di Arezzo con spirito rinnovato e voglia di fare bene dopo l’amara retrocessione dello scorso anno. La novità più importante è il ritorno alla guida tecnica della squadra del “Gnacco” all’anagrafe Severi Alessandro, il quale si è subito calato con grande entusiasmo e professionalità in questo percorso insieme ai suoi ragazzi. Infatti dopo un mese di preparazione presso il campo sportivo di Tavernelle e la disputa di alcune amichevoli, è iniziata l’attività ufficiale con la disputa del primo turno della Coppa di Lega “Edo Gori” contro la formazione del Bar Le Fonti 2 ed il risultato è stato positivo in quanto abbiamo guadagnato l’accesso al 2° turno di Coppa. La settimana seguente è iniziato anche il Campionato che purtroppo, dopo le prime due gare, ci vede ad un solo punto in classifica ma contiamo di rifarci e di venire fuori alla distanza.

Dal punto di vista dell’organico vi sono stati nuovi arrivi di ragazzi giovani (Manuel Antonelli, Francesco Guiducci e Patrizio Zineddu) ed i ritorni piacevolissimi del portiere Claudio Meoni e dell’attaccante Marco Maioli. Dopo questa premessa passiamo ad elencare la composizione dirigenziale e tecnica della Fratres per la stagione 2008/2009: presidente Maurizio Lacrimini, vicepresidente Patrizio Scartoni, segretario Muzio Vellati, consiglieri Enrico Piomboni, Maurizio Ghignoni, Antonio Zineddu, Piero Senesi, Fabiano Vellati, Mario Casula, Ricciotto Fornacini ed allenatore Alessandro Severi. Questa la rosa dei giocatori: Emilio Agolini, Manuel Antonelli, Federico Belperio, Michele Bruni, Luca Casula, Nicola Casula, Diego Catacchini, Davide Fanciullini, Federico Fornacini, Sauro Franchi, Bruno Grazi, Alessandro Guiducci, Francesco Guiducci, Hachimi Khalid, Nicola Lacrimini, Alessio Magrini, Marco Maioli, Gabriele Mariani, Jacopo Mariotti, Michele Marra, Claudio Meoni, Massimiliano Pernici, Matteo Pernici, Giuseppe Polizzi, Matteo Rocchini, Daniele Santi, Johnny Santi, Patrizio Zineddu. Da elogiare il lavoro fin qui svolto dal Mister e da tutti i ragazzi che lo stanno seguendo in modo encomiabile. E visto il nome “FRATRES” che portiamo, un appello finale per invitare sia i giocatori della squadra che i simpatizzanti della stessa ad avvicinarsi alla donazione del sangue, come doveroso gesto di umanità verso le persone meno fortunate di noi che hanno bisogno del nostro aiuto. FORZA RAGAZZI e buon campionato a tutti. Muzio

GRUPPO DONATORI DI SANGUE “Fratres” ANGHIARI (Ar) *****

Sabato 13 Dicembre ’08 Ore 17: CONVEGNO MEDICO – SCIENTIFICO “LE PATOLOGIE DEL FEGATO e le vaccinazioni anti epatite” Sala Conferenze della Misericordia (g.c.) Relatori: dott. Marco Rossi e dott. Riccardo Conti dell’ASL n° 8-zona Valtiberina Coordinatrice: dott.ssa Rosella Guadagni, consulente medico del Gruppo Ore 21: III CONCERTO DI NATALE - Chiesa della Propositura Pianoforte: Giulio Camaiti; Organo: Cesare Ganganelli Tromba: Gabriele Menci. Partecipano: Ass.ne Corale “I CANTORI DEL BORGO” di Sansepolcro e la Schola Cantorum “DON VITTORIO BARTOLOMEI” di Anghiari Al termine della serata: rinfresco per tutti nei locali dell’Oratorio

Domenica 14 Dicembre ‘08 Ore 11: SANTA MESSA in suffragio dei volontari del gruppo deceduti, presso l’insigne Propositura di Anghiari, con le autorità civili e militari ed i labari dei gruppi “Fratres” della provincia. Ore 13: PRANZO SOCIALE, presso il ristorante “IL BORGHETTO”, Borgo Palace Hotel di Sansepolcro, gratuito per tutti i donatori attivi. Prenotazioni presso il negozio “Tutto di Boldrini”, l’ufficio della Pro Loco o la sede Misericordia (tel. 0575 789577). Tutti possono partecipare: un invito particolare ad iscritti e simpatizzanti! DONARE SANGUE: UN IMPEGNO PER TUTTI CHE PUÒ SALVARE MOLTE VITE UMANE!!!

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Umanisti, Letterati e ‘Magistri’ della Terra d’Anghiari nei secoli XV-XVII di Pier Paolo Lucertini - seconda e ultima parte

I Magistri

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Le autorità comunali di Arezzo prestavano grande attenzione nel garantire l’istruzione dei giovani e nell’individuare gli insegnanti migliori; inoltre esercitavano su di essi severi controlli e, se non rimanevano soddisfatte, non esitavano a licenziarli. È il caso dell’insegnante d’abaco Domenico da Milano che viene cacciato «iustis et rationalibus causis» (572), e di Cristoforo Batto di Parma, maestro di grammatica che è negligente, non ha «modum congruum docendi», è disordinato nel vestire e, peggio ancora, bestemmia in pubblico (1236). Per esemplificare la severità nell’assunzione dei Magistri cito il caso di maestro Machario da Città di Castello al quale non serve la raccomandazione nientemeno che di Piero de’ Medici per ottenere l’incarico di maestro di grammatica; non viene accettato in quanto troppo giovane, poco preparato ed inesperto (761). Queste brevi esemplificazioni per mostrare che i Maestri anghiaresi dei quali parlerò godevano senz’altro di grande stima e la loro professionalità era indiscussa, e piuttosto i momenti di attrito con le autorità comunali derivavano da altre cause.

Matteo di Ser Paolo d’Anghiari e Alessandro di Ser Niccolò d’Anghiari Risale al 1468 il Testamentum magistri Matei de Anglari (625) il quale lascia un cospicuo numero di testi classici e grammaticali ad Alessandro di Ser Niccolò d’Anghiari che li aveva avuti in prestito dal testatore ma, «quamvis pluries rogatus, et interpellatus ab ipso testatore,numquam voluit restituere». Si tratta di opere di Giovenale, Terenzio, Sallustio, Ovidio, Cicerone e due testi grammaticali, uno del Crisolora e l’altro di Domenico del Bandino: El Rosario. Si può immaginare che, essendo queste le opere date in prestito, Maestro Matteo doveva possedere una biblioteca ricchissima. Tale eredità, come afferma Robert Black nella premessa del suo lavoro, avvantaggia Alessandro d’Anghiari cittadino e notaio aretino che gode fama in Arezzo come «in studiis humanitatis peritissimus». Maestro Alessandro viene nominato nel gennaio 1480 maestro di grammatica (693) e poco dopo viene eletto Cancelliere del Comune di Arezzo, ma essendo i due incarichi incompatibili e non volendo Alessandro prenderne atto, viene escluso dal Cancellierato con delibera del 18 aprile 1480 (701). Il suo ultimo salario di Maestro viene deliberato il 25 febbraio 1481 (704). Pare dunque che, nonostante la sua indiscussa sapienza, il rapporto fiduciario con le autorità comunali si sia interrotto su tutti i fronti; si può quindi ragionevolmente immaginare che dopo questa data si sia dedicato a tempo pieno alla professione notarile.

Ludovico d’Anghiari Viene nominato maestro di grammatica il 26 luglio 1525 benché al momento risieda a Bologna; non si può al momento stabilire se là insegnasse e a quale livello, ma la sua fama è tale che la commissione incaricata di individuare un maestro di latino e di greco è a dir poco entusiasta della scelta che ha operato. Cito le motivazioni della commissione medesima: «... eximii doctores et cives prefati, attenta per ottima relazione per eos accepta de persona acutissimi et grece et latine gramatices interpretis, Domini Lodovici de Anglario, ad presens in civitate Bononie moram trahentis, viri, inquam, et litteris

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prefatis peritissimi ac moribus decorati, sponte ipsum dictum Lodovichum, licet absentem,... eligerunt...». Il compenso annuo per le prestazioni di Lodovico è stabilito in ottanta ducati, ma si insiste sulla clausola che egli debba insegnare sia latino che greco (1251). Il 16 aprile del 1526 viene rinominato con uno stipendio di cento ducati che egli richiede in quanto coloro che lo avevano eletto gli avevano garantito tale cifra «...et per lettere et per ambasciate... »; questa richiesta aveva sollevato qualche problema, ma alla fine viene accolta e il consiglio approva con quaranta voti favorevoli e undici contrari (1258). L’ultimo pagamento del quale si abbia traccia risale al giugno 1527 (1269) e non abbiamo altre notizie successive.

Andrea d’Anghiari e Riccardo di Marco d’Anghiari Questi due personaggi compaiono nell’opera sulla Facoltà Teologica di Firenze di Celestino Piana8, il primo, Agostiniano, «incorporatus fuit ad Bibliam et Sententias anno 1431, mense decembris»9, il secondo, prete secolare, il primo ottobre 1455 «incorporatus fuit etiam ad Sententias10. Riccardo compare di nuovo sull’elenco degli appartenenti al Clero Secolare dove si precisa che «incorporatus fuit ad lecturam libri Sententiarum et ad Bibliam»11. Sono emersi dunque due teologi dei quali, al momento non si sa di più. *** Come si vede ho solo fornito dei risultati parziali e provvisori ma non dispero di poter approfondire la ricerca sui personaggi meno noti, identificando, come primo passaggio, le famiglie di origine. Note 7 Per evitare una serie di ibidem seguiti dal numero di pagina, indicherò semplicemente il numero del documento posto da Black fra parentesi quadre che io pongo in corsivo fra parentesi tonde. 8 Piana 1977. 9 Ibid., p. 437. 10 Ibid., p. 305. 11 Ibid., p. 445.

Bibliografia Benzoni 1975 = G. Benzoni, Canini Girolamo, in Dizionario biografico degli Italiani, v. 18, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma 1975, pp. 105-108. Black 1996 = R. Black, Studio e scuola in Arezzo durante il medioevo e il rinascimento. I documenti d’archivio fino al 1530, Accademia Petrarca di lettere scienze e arti, Arezzo 1996. Contini 1994 = R. Contini, I primordi della linguistica semitica comparata nell’Europa rinascimentale: le Institutiones di Angelo Canini, in «Annali di Cà Foscari., v. 33, Venezia 1994, pp. 39-56. Droixhe 1996 = D. Droixhe, Le comparativisme liguistique éuropeen d’Ange Canini (1554-1555): un tranfert de rationalité, in Italia ed Europa del rinascimento: confronti e relazioni, Atti del convegno internazionale (Ferrara, Palazzo Paradiso, 20-24 marzo 1991), Modena 1996, pp. 319-332. Piana 1977 = C. Piana, La Facoltà Teologica dell’Università di Firenze nel quattro e cinquecento, Editiones Collegii s. Bonaventurae ad Claras Aquas, Grottaferrata, Roma 1977. Ricciardi 1975 = R. Ricciardi, Canini Angelo, in Dizionario biografico degli Italiani, vol. 18, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma 1975, pp. 101-102.


Otello Comanducci e la Croce della Misericordia Sono in pieno svolgimento i lavori di manutenzione alla sede di Via Matteotti della Misericordia. Con questi lavori si è provveduto ad alcuni lavori di risanamento interni come pure dell’intonaco della facciata nella parte bassa della facciata. Ma soprattutto si è rinnovata la facciata con l’imbiancatura e con la collocazione di alcuni arredi già programmati da tempo: La mattonella con lo stemma della Misericordia, realizzata da Marilena Del Pia, la croce in legno che era stata tolta in occasione di precedenti lavori, restaurata da Andrea Piomboni, e si sono poi eseguiti altri piccoli interventi. Ed è proprio questa croce l’oggetto del nostro articolo. È stata costruita da un giovane falegname anghiarese il 19 febbraio 1957: si tratta di Otello Comanducci da anni stabilitosi definitivamente a Firenze. Ma ecco il suo racconto così come raccolto nella scorsa primavera. A quell’epoca, avrò avuto 16, 17 anni, questa croce mi fu ordinata da un frate. Prima di questo frate ce n’era un altro, lo chiamavano Fradamise, lo conoscevan tutti gli anghiaresi. Poi subentrò quest’altro e fu lui a incaricarmi di fare questa croce. A quell’epoca ristrutturarono un po’il convento e allora io gli ristrutturai qualche mobiletto che aveva lì in casa e in aggiunta vennero i muratori a ristrutturare gli infissi e poi mi disse di fare anche questa croce. Io ero lì in bottega del Chiarini Pietro, ero ragazzino, lavoravo da lui e lui mi disse: «Fagnine te Otello questo lavoro.» Io ho preso di buona voglia e ho fatto questa croce. Anzi quando fu levata m’è anche dispiaciuto perché era in un certo qual modo un ricordo di gioventù. Ora che ho avuto l’occasione di rivederla quando so’ andato a trovare questo mio amico che fa sempre il falegname, il Venturini, sono contento. «Vieni, m’ha detto, ti faccio vedere dove si trova. M’hanno detto di ristrutturarla e poi verrà ricollocata nella facciata della Misericordia», e a me questo mi fa un gran piacere. Io so’ anghiarese doc anche se parlo il fiorentino perché è tanto che manco. A quei tempi abitavo al Topo, vicino al Camposanto d’Anghiari. Io me ricordo molto bene de Fradamise, come tanti altri ragazzini. A quell’epoca noi se chiedeva delle medagline e lui prendeva e ce le buttava dalla finestra. E noi eravamo contenti in quel modo a quell’epoca. Ci diceva sempre: «Dite le preghiere, andate a la Messa», tutte queste cose qui.

Poi lavorando dal Chiarini che non aveva la bottega dove l’ha attualmente, l’aveva in casa allora, ricordo un episodio particolare di questo Fradamise quando veniva in casa e diceva alla moglie del Chiarini: «Me fai la pappa, me fai la pasta.» Infatti sua moglie gli faceva da mangiare perché aveva raggiunto anche una cert’età poretto e non poteva far più certe cose e allora se raccomandava alla moglie del Chiarini e a me m’è rimasto impresso di quando gli chiedeva de fargli questa pappa, ecco poretto. Poi morì e, come ho detto sopra, subentrò quest’altro che poi si trasferì a Selci Lama. Come se chiamasse io non me lo ricordo. Io sono d’Anghiari, artigiano doc. Devo tutto agli anghiaresi: dal Chiarini a tutti i falegnami. Arnese, l’altro che lo chiamavano il Cannone, il Carlomino, il Dragoni. Tutti questi artigiani che però a quell’epoca ‘n potevan tenecci assicurati. Mi ricordo che quando veniva la Finanza dicevan tutti: «Oh, c’è la Finanza diobò; via!» Sicché a questa gente, agli anghiaresi devo il mio mestiere che ho imparato; tanto è vero l’ho importato nel capoluogo della nostra regione e m’hanno accettato e sono rimasti tutti contenti e son rimasto per sempre. Prima stavo proprio in centro, vicino al Pitti in via Romana, poi eravamo sfrattati; per fortuna avevamo fatto la domanda per le case popolari al Comune e s’è cambiato e siamo andati a stare in Via Massa che sarebbe di faccia alle Cascine. Quando lavoravo in Via Romana, la bottega l’avevo in Via Santa Maria n. 17 rosso, e che era proprio vicino a casa. Io ero falegname generico ma facevo tutto dall’a alla zeta: facevo un mobile, facevo un armadio, facevo gli infissi, anche le bare ho fatto, ho fatto le arnie per le api, ho fatto diobò le casse da l’uva, le casse da imballaggio. Nel nostro paese a quell’epoca l’artigiano faceva un po’ di tutto, era generico; è per quello che ho imparato tutto e a questo punto non ho avuto difficoltà a trovare il lavoro a Firenze. Poi sono rimasto perché ho guadagnato benino, sto bene, però al mi’paese ritorno spesso e volentieri perché ciò i miei fratelli: Santino, l’Ave, la Dina l’ho a Sansepolcro. Ogni paio di mesi son qua e gli voglio bene al mio paese. Ora sono pensionato verrò anche più spesso. Tanti auguri agli anghiaresi. Nella foto d’epoca l’Ospizio di Fra Damaso con al centro la Croce che verrà ricollocata nella facciata così come se ne parla nell’articolo.

Città della Plata: dieci anni di gemellaggio Dieci anni fa, il 18 novembre 1998, si firmò in Argentina il gemellaggio fra Anghiari e la Città de la Plata. Fu una emozionante esperienza.eravamo un bel gruppo di Anghiaresi con a capo l’allora sindaco Maddalena Senesi, che tanto si era prodigata, assieme al nostro indimenticabile e insostituibile Walter, affinché si potesse realizzare questo gemellaggio onorando anche la presenza dei tanti concittadini anghiaresi che negli anni ’50 furono costretti ad emigrare in questa terra lontana. Ricordando quei bei giorni approfitto per salutarli per mezzo di questo giornalino che puntualmente arriva nelle loro case. Buon Natale da Francesca

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Dalle nostre Parrocchie Da Santo Stefano a cura di GM

Da Monterchi, a cura di don Quinto Giorgini

Avvento 2008

Il prato verde

Il 1° novembre è iniziato il nuovo anno catechistico per gli oltre 50 ragazzi delle parrocchie Monterchi, Pocaia e Padonchia. Sono suddivisi in sei gruppi: seconda, terza, quarta e quinta elementare e prima e seconda media. Domenica 30 novembre alle 10 don Marco (Marek Dobranow) nuovo parroco del Palazzo del Pero, prenderà possesso (quando il giornale giungerà nelle vostre case l’avvenimento sarà già passato) in qualità di amministratore parrocchiale, della vacante parrocchia di S. Maria della pace a Le Ville rimasta vuota dopo la morte di don Vasco. Durante l’Avvento due gruppi di preghiera, uno intitolato alla Regina della Famiglia e l’altro a San Pio da Pietrelcina, si riuniscono insieme il giovedì dalle 21 alle 22 nella chiesa della Madonna Bella a Pocaia per un’ora di adorazione, recita del Rosario e brevi catechesi. La novena del Natale verrà fatta solo nella chiesa arcipretale di Monterchi alle ore 16 dal 16 al 24 dicembre, con la S. Messa vespertina e alla fine c’è la preghiera particolare e il canto alla Madonna dell’Attesa del Parto qui venerata soprattutto nel periodo dell’Avvento e nella quarta domenica di Avvento. Il grande presepio artigianale nella caratteristica cripta della chiesa principale del paese viene inaugurato e benedetto nella notte di Natale. Nella vicina frazione de Le Ville si rinnova per la terza volta il Presepio vivente. S. Messa solenne di mezzanotte nella chiesa arcipretale di Monterchi e mercoledì 31 dicembre, alle ore 16 del pomeriggio solenne messa di ringraziamento e canto del Te Deum con la partecipazione al completo della Compagnia del SS. Sacramento. Martedì 6 gennaio, al termine delle S. Messe dell’Epifania verrà fatta la tradizionale benedizione dei bambini e dei ragazzi. Poi sabato 17 gennaio ricorrono la fiera e la festa di Sant’Antonio. La Fiera è al Mercatale, dove alle tre circa verranno benedetti i mangimi per gli animali mentre nella chiesa arcipretale alle 16 verrà celebrata la Messa in onore del Santo e la benedizione dei panini da distribuire ai presenti.

Le festività di dicembre

da Monterchi Avviso

Il 4 Santa Barbara beata il 6 S. Niccolò che va per via l’8 Concezion Santa Maria, il 10 la Madonna di Loreto il 13 abbiam Santa Lucia il 25 vien la Pasqua Santa il 29 S. Tommaso canta.

Nel mesi di gennaio e febbraio viene organizzato il corso di preparazione al matrimonio al circolo parrocchiale di Pocaia.

ricordate dalla Franca di Tavernelle

Se avete altre filastrocche fatecele sapere, le pubblicheremo di volta in volta.

Dopo l’intenso lavoro di un gruppo di amici, nei mesi di luglio e di agosto, il giardino della chiesa di Santo Stefano ha cominciato a funzionare giorno e sera. Di giorno mamme e bambini che giocavano lieti negli scivoli o nei dondoli e, alla sera, una partecipazione numerosa di adulti coinvolti nel gioco delle bocce ed assistiti da svariati spettatori. La presenza di tante persone ha reso vivo nell’estate questo luogo rimesso al nuovo dando soddisfazione ed anche un po’ di orgoglio a coloro che avevano partecipato al lavoro di sistemazione. Ci mancava solo di risistemare il prato, sconnesso anche per i lavori fatti, ma, come sempre, anche questo lavoro si è potuto fare. Nei primi di ottobre è ritornato in campo Augusto Polcri che, con i suoi mezzi semoventi, ha ben ripulito e spianato il terreno. Una volta preparato e spianato, tre o quattro volenterosi presenti hanno provveduto a spargere a piene mani le sementi di erbetta. Siamo soddisfati a questo punto perché il prato è ben verde e abbastanza vigoroso il che ci fa sperare che alla prossima primavera sarà un magnifico prato verde. A proposito della semina c’è da essere grati e ringraziare SPAZIO VERDE di Mezzavia che ci ha fornito le sementi del tutto gratuite. Ora non ci rimane che ringraziare pure Augusto Polcri e gli altri volontari che hanno partecipato agli ultimi lavori eseguiti.

Presepe Siamo già in novembre avanzato ma si sta progettando il presepe 2009 da eseguire per la nostra chiesa di Santo Stefano. I partecipanti sono pochi ma speriamo almeno buoni, come del resto sono sempre stati. Il tempo non è molto (dato che il lavoro si svolge sempre nei dopocena) ma con la buona volontà e conoscendo gli elementi che si impegnano siamo certi che non rimarremo delusi neanche quest’anno. Il presepe verrà collocato sempre nella cappella di sinistra ma non ci è stato possibile sapere il soggetto che verrà svelato solo al momento della sua apertura. La Comunità si affida a queste persone e pertanto le ringrazia anticipatamente di ciò che stanno facendo perché sappiamo che è un impegno che richiede anche molto sacrificio.

Pellegrinaggio al cimitero Il 2 novembre, dalla chiesa di Santo Stefano siamo partiti in tanti per portarsi, al cimitero ognuno coi suoi lumini accesi per far visita e pregare sulle tombe dei nostri defunti. È una tradizione ormai antica che don Marco ha continuato guidando la preghiera del Rosario fino al cimitero nel quale è stata fatta una preghiera per tutti i defunti ed una benedizione particolare. Poi, dopo che ognuno ha fatto una visita particolare alle proprie tombe, ci siamo ritrovati di nuovo in chiesa per la messa domenicale. È una iniziativa valida che ha coinvolto anche i fedeli dei dintorni e ogni anno aumenta la partecipazione delle persone.

Gli interessati sono invitati a prendere contatto con il parroco.

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Dalle nostre parrocchie

Da San Leo Festa della Madonna del Rosario

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omenica 19 Ottobre a San Leo si è svolta la festa della Madonna del Rosario che, come avviene da alcuni anni, oltre la parte religiosa intende avvicinare alla Chiesa tutta la popolazione. In questa particolare giornata, sono state officiate due sante Messe dal nostro Parroco Don Romano che tanto si è impegnato per fare una bella figura. Anche quest’anno ha invitato per la concelebrazione il nostro Vicario Mons. Giovacchino Dallara che ha presenziato a tutta la cerimonia compresa una piccola processione in onore della Madonna con canti e preghiere. Al termine della parte religiosa è seguito un pranzo organizzato dal nostro gruppo parrocchiale, che ogni anno si adopera per riunire tutte le famiglie della parrocchia, per poter stare insieme almeno un giorno in modo gioioso e fraterno. Le nostre cuoche hanno dato il meglio in cucina preparando un pranzo speciale per oltre 150 persone. Anche i dolci casalinghi offerti dalle nostre massaie erano speciali e sono serviti per pranzo e rinfresco. Alla fine del pranzo abbiamo organizzato anche una ricca lotteria. Quest’anno siamo riusciti a racimolare quasi 300 premi. Un sentito ringraziamento a tutte le ditte di San Leo, Anghiari e Sansepolcro che ci hanno omaggiato con tanti oggetti per permetterci, non solo di far giocare con entusiasmo i nostri ragazzi, ma anche di mettere insieme diversi euro per poter tirare avanti i restauri ed il mantenimento del nostro oratorio, nel quale insegniamo catechismo e ci ritroviamo per stare insieme. In questa occasione vogliamo esprimere un grazie sincero a tutti i volontari che si adoperano fattivamente per la buona riuscita della giornata. Un grazie speciale al buon Dio che ci ha fatto godere una giornata piena di sole, e a tutta l’organizzazione. Gruppo Parrocchiale S. Leo

Una giornata speciale per i catechisti di San Leo Quest’anno il mese di Ottobre a San Leo è stato veramente speciale. In occasione della festa parrocchiale abbiamo avuto un evento nuovo. Durante a liturgia della Santa Messa delle ore 11, Mons. Giovacchino Dallara ha dato il “Mandato per i Catechisti” della nostra frazione. È stata una cerimonia solenne ma festosa ed anche emozionante, poiché Mons. Giovacchino dopo aver ricordato il valore e l’importanza del catechismo nelle varie parrocchie, ci ha gratificati chiamandoci per nome all’Altare e facendoci omaggio del “Compendio”, testo importante per ciascun catechista. Si è complimentato per il lavoro svolto in maniera egregia nonostante operiamo in una piccola frazione ed ha espresso un augurio speciale ai catechisti Luigi, Laura, Valentina, Maddalena ed Adriana per continuare in questa opera fatta di amore ed impegno onde poter riconfermare anche

per il prossimo anno tale mandato. Siamo grati a Laura che tre anni fa ci ha presi per mano e ci ha insegnato pazientemente questo cammino che tanto ci ha cresciuti ed aiutati nella fede. I Catechisti di San Leo

Catechisti a Roma Nella foto il gruppo dei catechisti di Anghiari e Tavernelle con i sacerdoti davanti alla Basilica di san Paolo a Roma, durante la giornata di pellegrinaggio lo scorso 15 novembre.

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Messicani nostrani

L’orologio della Croce2

di Emmedipì

Sono passati oltre settant’anni da quando l’orologio collocato in cima alla salita d’Anghiari, aveva interrotto il suo lavoro e l’incuria ha fatto disperdere il meccanismo e cancellare la mostra disegnata nella parete. Ma ora, con un paziente lavoro di ricerca, l’orologio è stato ridefinito ed è tornato al suo posto. Un apposito Comitato, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ha compiuto questo se pur piccolo miracolo. Un grazie a coloro che hanno aderito alla sottoscrizione e a quelli che lo faranno prossimamente, ai commercianti e agli artigiani che hanno offerto premi per la pesca di San Martino e a tutti coloro che in qualche modo ci hanno aiutato. Così facendo ci hanno permesso di partire con il nostro progetto. Infine un ringraziamento al nutrito gruppo di donne della Croce che hanno provveduto per il doveroso ed apprezzato rinfresco del dopo inaugurazione alla presenza del sindaco Danilo Bianchi e di don Marco che, in questa occasione hanno... sciolto il nastro tricolore che ornava l’orologio. Ma se l’orologio è di nuovo al suo posto si deve alle molte persone che ci hanno aiutato nell’organizzare la pesca di San Martino in modo da poter raccogliere i denari necessari anche se ancora non bastanti. Ci sono gli artigiani e i commercianti che hanno dato alcune premi, diverse famiglie che a gara hanno offerto molti oggetti e poi ci sono stati tutti coloro che hanno... pescato. A questo punto un ringraziamento agli artigiani presenti per il Borgo della Croce che hanno messo in pratica le tecniche del loro lavoro e un plauso alla Pro Loco e a tutti i suoi collaboratori che ogni anno si impegnano in questa allegra e faticosa festa di San Martino e dei bringoli. E ora veniamo a coloro che, con tecnica collaudata, hanno provveduto al montaggio della mostra dell’orologio nella parete spoglia del porticato. Si tratta di Bruno Rossi, meglio conosciuto come Dottore, e Mauro D’Aloisi che, con i loro collaboratori hanno provveduto alla bisogna realizzando l’opera così come si vede. E infine, essenziale poi, un grazie al nostro amico chianaiolo che ha provveduto per il meccanismo di comando.

foto Mario&Luca Del Pia

Ecco svelato il mistero dei tre messicani che si aggiravano per il Topo e che sono stati immortalati da fotografi di passaggio con tanto di pubblicazione sul nostro giornale: sono soltanto i vecchi amici Maschio, Capruggine e Celestino, inseparabili quando c’è da fare qualche bischerata. E c’è chi li asseconda! Era stata lanciata anche una sfida a chi li avesse riconosciuti ma in effetti nessuno ha avuto il coraggio di tentare l’impresa pressocché impossibile. Solo don Marco quando gli ho fatto vedere la pagina dell’Oratorio ha detto: Ma questi sono quei tre strulli della Scampanata. Aveva indovinato!!! Ora i nostri amici covano sotto la cenere nuove inziative e, dopo la performance del Ceppo, ai primi tepori della primavera, ci sbalordiranno di nuovo. Non dimentichiamo poi che nel 2010 si potrebbe anche far rivivere la Scampanata e se ci sono giovani volenterosi, ansiosi di passare in allegria qualche mattinata presto del mese di maggio, è ora che comincino a farsi avanti. Chiedano ai nostri tre o ai propri genitori e nonni che cos’è la Scampanata. Può darsi che scoprano che anche la propria parentela ha avuto l’onore di essere iscritta a questa prestigiosa Società anghiarese che si vanta di essere sopravvissuta ad almeno 400 anni di vita e, se sono fortunati, qualcuno di loro è anche montato sul carretto.

Fanciullino di novant’anni fa

La vignetta di Scacciapensieri:

di Turiddo Guerri

Bella forza!

Stanotte in sogno sono ritornato il fanciullin di novant’anni fa, quand’ero fortemente innamorato d’una bambina della mia età. E come allora il cuore ha palpitato nella speranza e nell’ansietà di riveder quel volto tanto amato, e in esso amore e felicità. La vita è fatta anche di ricordi i più lontani, quando l’avvenire, senza spine, ha il profumo dei roseti. Teniam quella memoria nei precordi per ritornar fanciulli e risentire quel grato odore, e d’esserne lieti.

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Da Tavernelle

Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Il “mandato”

Il coro

Domenica 19 ottobre, giorno grande per la nostra Parrocchia. Alle ore 11, durante l’Eucarestia, abbiamo anche celebrato il “mandato” conferito da Don Marco alle 7 catechiste: Alessandra, Carla, Cristina, Ida, Nerella, Patrizia, Vanna. Con l’augurio: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.” All’altare più di dieci ministranti hanno svolto il loro servizio. Il coro di canto, sotto la direzione di Catia Piomboni, ha dato una festosa intonazione alla celebrazione. Andrea Rossi con la sua chitarra accompagnava i canti.. a tutti un forte ringraziamento e un augurio perché il servizio offerto gratuitamente sia benedetto dal Signore.

Da poco più di un mese il coro di Tavernelle si è rinnovato. O meglio, ci siamo organizzati! Sotto la direzione della Catia, e grazie al nostro chitarrista Andrea animiamo la messa con canzoni nuove e non solo.. I grandi classici non vengono mai abbandonati, ma grazie al suono della chitarra prendono tutta un’altra musicalità! Ogni sabato ci ritroviamo per provare e imparare nuove canzoni, che cantiamo poi la domenica, inoltre stiamo già preparando i canti per la messa di Sant’Andrea (30 novembre) e per Natale. Un ringraziamento particolare va alla Catia per l’impegno, la pazienza e la costanza che ha nel guidarci, ad Andrea perchè senza chitarra non avremo fatto niente e a tutte le raggazze del coro. Chiara

Il 27 ottobre, lunedì, primo Giorno del catechismo! Alle 15 incontro per tutti intorno alla mensa Eucaristica Don Marco riceve Davide, Elena, Leonardo, Michele e Morgan che, accompagnati dai loro genitori, vengono presentati alla Comunità e accolti dai loro compagni di cammino più grandi. “Carissimi, insieme dobbiamo crescere nella conoscenza di Gesù per amarlo e seguirlo sempre di più.” Al momento dell’offertorio, non solo il pane ed il vino vengono portati sull’altare, ma anche i nostri fioretti, opere buone, impegni... vengono messi ai piedi di Gesù. Sveliamo alcuni segreti che nel “fagotto del viandante” hanno trovato ospitalità? *Ho fatto i compiti delle vacanze con impegno. *Mi sono sforzato di non picchiare mio fratello quando mi faceva arrabbiare. *Oggi ho abbracciato forte, forte il mio babbo perché spesso lo faccio arrabbiare. *Ho aiutato la mamma: a portare la spesa; a fare le faccende di casa; ad apparecchiare; a cucinare; a mettere il nonno malato a letto; ... *Ho giocato con la mia sorella/ il mio fratello, senza litigare. *Ho tagliato la carne alla mia mamma. *Ho obbedito al babbo. *Sono andato a visitare gli ammalati. * Cleaned the table; washed cat; helped Rossano... *Ho aiutato il babbo a... il nonno ammalato a... E la gara delle “opere buone” va avanti nella vita quotidiana perché desideriamo seminare insieme bontà e amore affinché nel mondo intero ed in ogni cuore regni l’amore e la Bontà! Noi del catechismo siamo i collaboratori di Gesù! suor astrid

Gli incontri della Compagnia

Domenica 16 novembre abbiamo fatto il pranzo al Centro Parrocchiale ed è venuta molta gente. Va subito detto che grazie alle nostre donne che hanno cucinato e a tutti coloro che hanno offerto la “roba” tutto è riuscito bene. Il ricavato servirà per tenere attiva l’adozione a distanza per la quale da tempo ci siamo impegnati e, visto l’esito di questa giornata, nella riunione del 18 novembre è stato deciso di portare a due il numero delle adozioni a distanza. Ora abbiamo un calendario abbastanza fitto di impegni: il 30 novembre la festa di Sant’Andrea patrono di Galbino (anche se quando arriverà il giornale sarà già passata) che, come nelle passate annate, vedrà senz’altro la partecipazione di molti fedeli e dei rappresentanti delle altre Compagnie. Poi, al Centro Parrocchiale, tutti i capi famiglia saranno ospiti alla cena offerta da don Marco e dalla Compagnia. Sabato sei dicembre, ci ritroveremo con tutti i confratelli delle altre Compagnie, sempre qui al Centro Parrocchiale, come oramai da tradizione, per trascorrere un momento assieme e ci sarà anche il brustichino con l’olio nuovo. Sarà questa l’occasione per farsi gli auguri di Buon Natale. Nella foto di emmedipi un momento della processione della Madonna del Rosario a Galbino: il rientro in chiesa.

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Incontri al Cenacolo di Montauto Per informazioni rivolgersi a 0575-723072 Vi aspettiamo La Comunità del Cenacolo

Incontri per Famiglie - Adulti

Giornate di Preghiera per “over 60”

Tema: Paolo di Tarso Relatore: don Marco Salvi

Tema: S. Paolo e le sue Lettere con Mons. Giacomo Babini

Gli incontri saranno ogni secondo sabato del mese e seguirà sempre la possibilità per chi vuole di fermarsi a cena.

Gli incontri si svolgono ogni 3° lunedì di ogni mese dalle 10 alle 17

Prossimi incontri: 13 dicembre 2008 10 gennaio 2009 14 febbraio “ 14 marzo “

Prossimi incontri: 15 dicembre 2008 19 gennaio 2009 16 febbraio “ 16 marzo “ 18 maggio “ 15 giugno “

*** Pellegrinaggio a Roma sui luoghi di San Paolo 9-10 maggio 2009

La Mostra Micologica

È nata Sofia

di Donna Beppa

Lo scorso 9 ottobre 2008, a Roma, è nata Sofia, figlia di Silvia e Alessio Maranesi. A Silvia e Alessio il più sincero augurio di continuare ad amarsi per tutta la vita e grazie per aver dato questa piccolina che ha fatto rivivere momenti di grande emozione ai nonni Paola e Angelo che annunciano il lieto evento partecipando la gioia a tutti gli anghiaresi ai quali si sentono molto legati anche se residenti da molti anni lontano dal proprio paese per motivi di lavoro. Auguri!

(per la festa di san Martino)

Se in autunno c’è ‘na mostra logica è di sicuro quella micologica… ma, se non piove, se la terra è secca, i funghi, dimmi tu, dove li becca? La pioggia sta arrivando con ritardo, per cui questi prodotti di riguardo stan giù, dentro la terra inaridita: non riescono a trovare via d’uscita! Sì, perché ‘l fungo, vedi, ci ha bisogno del fresco e del terreno che ribolle… l’acqua piovana è il suo grande sogno, perché fa inumidir tutte le zolle… Allora tu vedrai “quella muffina” bianca, odorosa, fresca, sopraffina… e in pochi giorni, come per magia, del bosco “lor” saranno la poesia. Funghi… col gambo lungo, fino o grosso, col cappello arancione, nero, rosso… eleganti, con calze rovesciate, con spore, con lamelle profumate… Han mille forme ed han mille colori, ma… attenti: alcuni sono traditori!!!

In Via Mazzini (Terrato) nel Palazzo Morgalanti, oggi Sassolini, al n. 14 della porta d’ingresso, sull’architrave della soglia è stato scolpito lo stemma Sassolini (croce di Sant’Andrea). Un Sassolini è ricordato su “Regesta Cartorum Italiae” le carte del monastero di S. Maria, Firenze, vol. 2°, pag. 51, in data 6 maggio 1147. Athos chiede per ricerche storiche Si rivolge una preghiera a tutti i lettori che abitano su vecchie case di Anghiari e suo territorio se all’interno di queste vi sono iscrizioni e dipinti su chiostri, caminetti, stipiti di porte, muri con date, di segnalarcele. Ve ne saremo grati.

Visitate il sito www.parrocchiadianghiari.it e lasciate un vostro parere sul sito nella sezione “Libro degli ospiti” 23


Il nuovo sito della parrocchia

Lettera aperta ad Alessandro

Da Ottobre è online la nuove versione del sito web. Il cambio grafico, e soprattutto tecnico, si è reso necessario per poter gestire al meglio le pagine destinate alle varie attività della parrocchia. Gli obiettivi che ci siamo posti sono molteplici: il primo è quello di fornire tutte le informazioni inerenti la vita della parrocchia in modo chiaro, semplice e, soprattutto, curando al massimo l’aggiornamento dei diversi contenuti. Il sito vuole inoltre diventare una sorta di “archivio” della vita parrocchiale, un grande diario da poter sfogliare anche tra qualche anno, ritrovando tutte le attività svolte, accompagnate anche da foto e/o altro materiale. Altro obiettivo è quello di realizzare uno spazio virtuale di discussione su diversi temi, dando ad ognuno la possibilità di interagire commentando gli articoli, in maniera pubblica, in modo da poter creare delle vere e proprie discussioni tematiche. Il sito è organizzato in tre aree: principale, attività e risorse. Nell’area principale si trovano le informazioni di base sulla parrocchia come gli avvisi settimanali, orari delle Sante Messe, le chiese di Anghiari, L’oratorio, le compagnie d’ Anghiari e il libro degli ospiti. Nell’area attività abbiamo cercato di creare una pagina per ogni iniziativa parrocchiale. Nelle risorse del sito potete invece trovare la fotogallery, l’area download e l’archivio degli articoli più vecchi. Il resto vi invitiamo a scoprirlo in prima persona navigando il nostro sito e magari lasciando il vostro parere nel “Libro degli ospiti”. Il sito viene aggiornato da più persone contemporaneamente:attualmente fanno parte di questa sorta di redazione web Mario, Alessandro, Stefano, Aliana, Linda, Stanislao, Silvia, Frido e chiunque voglia aggiungersi e darci una mano è ben accetto. asinobigio

Carissimo, hai scelto il 2 ottobre, giorno degli angeli custodi, per il tuo ingresso in seminario, è anche il mio compleanno e non poteva esserci miglior regalo per me, per la gioia che mi hai dato. Credo di rappresentare anche i sentimenti di tante persone delle parrocchie di Anghiari e Tavernelle esprimendoti i rallegramenti per la scelta che hai fatto e ringraziandone il Signore che ha voluto privilegiare la nostra comunità con la tua chiamata al sacerdozio. È vero che sei all’inizio del cammino, ma con un compagno così potente come Colui che ti ha scelto al Suo servizio e con le doti che ti ha dato fin dall’infanzia, certamente porterai a compimento il Suo grande progetto. Anche se ciò è il naturale coronamento del tuo infaticabile e assiduo impegno in parrocchia, tuttavia la notizia ha profondamente colpito tutti coloro che ti amano, perché comunque presuppone un distacco, ho visto tanta commozione in questo periodo, ma già ti guardiamo con occhi nuovi, certi che ti riavremo con maggiore intensità. Il cammino è lungo e ti seguiamo con la preghiera. Grazie Alessandro, per il tuo Sì che è anche di tutti noi: Come vedi dalla foto al Santo Sepolcro la stola ce l’ho io, è la santa invidia, ma tu forse invidi la.... maternità!

Informazioni tecniche: − servizio basato sul CMS JOOMLA 1.5.7 su hosting dedicato EastItaly; − modulo Acajoom per la gestione delle newsletter − modulo Community Builder per la gestione degli accessi e delle registrazioni − modulo Joomgallery per la gestione della fotogallery

Laura

Da Monterchi Sono terminati i lavori dei marciapiedi e della pista ciclabile fra la frazione de Le Ville e quella di Pocaia. È un lavoro che si presenta molto bene per la gente che, in tutta sicurezza, si reca a piedi o in bicicletta sia al cimitero che alla chiesa della Madonna Bella. È stato chiesto all’Amministrazione Comunale, che da tempo ha acquistato e recentemente restaurato il palazzo accanto all’arcipretura, di dedicarlo al nostro pievano Federigo Nomi, originario di Anghiari. Probabilmente questa dedicazione dovrebbe avvenire nel prossimo 30 novembre ma ancora la data non è certa. Fra i tanti motivi a favore di questa decisione c’è anche il fatto che il Nomi fu maestro della Scuola pubblica di Monterchi nel periodo in cui era pievano e in questi luoghi ha scritto le sue opere. È un modo opportuno per onorarlo. Va detto che gli è stata dedicata una piccola stradina del centro storico ma in questo palazzo potrebbe trovare degna collocazione anche un suo ritratto o realizzare altre iniziative che si ritengano opportune.

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Anche quest’anno il Gruppo Chierichetti parte in quarta!

Chierichetti Le prove:

E poi...

Il sabato, dopo il catechismo, dalle 16 alle 16,30.

Anche quest’anno faremo il famoso: “Miniritiro a Montauto”. La data la dobbiamo ancora decidere!

La S. Messa:

E poi, quando saremo pronti, faremo il Mandato ai Ministranti, con la presentazione dei nuovi chierichetti e la conferma degli altri, durante una S. Messa particolare.

La domenica alle 11 in Prepositura. È l’impegno di ogni chierichetto, quello di essere presente alla S. Messa della parrocchia. L’appuntamento per tutti è alle 10,45 in sacrestia.

I chierichetti all’Aquila

Racconto estivo di Stefano Comanducci

Con i chierichetti (quelli più grandi) abbiamo deciso di concederci due giorni di vacanza. Mercoledì 13 Agosto, io, Jacopo e Alessandro Bivignani siamo partiti per un lungo viaggio di due giorni per una città del centro Italia, siamo andati a l’Aquila, capoluogo dell’Abruzzo. Siamo Partiti alle ore 6 ed è stato un viaggio lunghissimo, di circa tre ore e mezzo. La prima sosta però non è stata l’Aquila ma è stata al santuario di San Gabriele che si trova a circa 15 km dal capoluogo abruzzese. Abbiamo visitato tutto il santuario, sia la parte vecchia che quella finita di costruire da poco; abbiamo visitato il museo, dove è posta la stanza di San Gabriele e infine abbiamo preso la Santa Messa e ci siamo anche confessati. Avevamo infatti deciso che il primo giorno lo avremmo dedicato alla visita di luoghi sacri. Cosi dopo aver pranzato al ristorante della “Pina” e dopo aver fatto un piccolo riposino in una pineta del posto, siamo ripartiti per l’Aquila. Arrivati nel capoluogo abruzzese siamo subito andati al convento che ci avrebbe ospitato per la notte e, scaricate le nostre valige, siamo subito ripartiti per visitare la città. Abbiamo visitato per prima la cattedrale di San Bernardino da Siena, poi abbiamo attraversato tutta l’Aquila per andare a visitare la basilica di Collemaggio. Questa chiesa era posta davanti ad un enorme giardino dove io e Jacopo ci siamo divertiti a giocare a calcio con due ragazzi del posto mentre Alessandro si stava riposando in una delle tante panchine. Finita la sosta siamo entrati nella grande basilica e abbiamo potuto vedere la salma di Celestino V. Dopo siamo ripartiti per attraversare di nuovo la città, per andare a vedere le 99 cannelle, dove ci siamo riposati un po. Dopo aver visitato tutti questi grandi monumenti artistici ci siamo accorti che era già l’ora di cena e decidemmo di trovare un posto dove accamparci per mangiare. L’idea mia e di Jacopo è stata quella di andare al McDonald, e dopo essere stati accontentati, abbiamo cominciato ad incamminarci, anche se non riuscivamo a trovarlo. Cosi a forza di chiedere informazioni, mentre tutti ci dicevano che eravamo quasi arrivati anche se non si vedeva niente, dopo 1 km siamo riusciti a trovare il McDonald e abbiamo cenato. Dopo ci siamo resi conto che eravamo arrivati nella parte

bassa della città e che il convento dove dovevamo dormire era posto nella cima, quindi ci siamo incamminati di nuovo. Arrivati in cima Alessandro ci ha portati a vedere la Fortezza dell’Aquila: un’enorme castello circondato da un fossato dove prima vi era un piccolo fiume che circondava il castello. Alla fine della giornata eravamo stanchi, e, arrivati al convento, siamo andati a dormire. Il giorno seguente dovevamo affrontare un’impresa stupenda: andare sul Gran Sasso d’Italia, il monte più alto della catena appenninica. Ci siamo svegliati alle 7 e, partiti subito, siamo arrivati ai piedi del monte per fare colazione, e poi abbiamo preso la funivia fino a Campo Imperatore. Lassù vi era l’albergo dove era stato imprigionato Mussolini ai tempi della seconda guerra mondiale. La decisione era quella di salire su per la montagna, attraverso un viottolo esterno. L’impresa è stata dura ma siamo arrivati in cima dopo 1 ora di cammino. Dopo aver fatto un po’ di foto, siamo scesi dal monte da un altro viottolo. Arrivati in fondo era l’ora di pranzo e ci siamo rimpinzati di pane e salsiccia e i famosi “arrosticini”. Poi, presa di nuovo la funivia, siamo ritornati di nuovo ai piedi del monte. Montati in macchina siamo ripartiti per Anghiari.

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Le 99 cannelle dell’Aquila con i nostri chierichetti.


Conclusa con il concerto di venerdì 31 ottobre 2008

La VII Rassegna di Canto corale “Don Vittorio Bartolomei” Per la Corale di Anghiari il mese di ottobre si è chiuso in bellezza: venerdì 31, nella Chiesa di Propositura si è svolta la serata conclusiva della VII Rassegna di Canto corale “Don Vittorio Bartolomei”. Durante il mese di ottobre, in occasione del 10° anniversario della morte di don Vittorio e 60° anniversario della nascita della Corale, la rassegna si è arricchita, iniziando la sera del 4 ottobre nella Chiesa di S. Agostino ed è continuata il 18 ottobre nella Chiesa della Croce. La serata conclusiva ha visto le esecuzioni della Corale di Anghiari e della Schola Cantorum “Saione” di Arezzo. La Corale di Anghiari ha eseguito quattro brani di don Vittorio: Ave Regina Coelorum, Tota Pulcra es Maria, Venite ad me omnes, Anima di Cristo e un canto sardo di A.Costa “Badde Lontana”, armonizzato da B. Sannai. La Schola Cantorum di Saione, diretta dal Prof. A. Tricomi e accompagnata all’organo dall’eccellente organista, maestro A. Nardi, dopo l’esecuzione di Jesu dulcis memoria di De Victoria e Cantate Domino di Hassler, ha cantato la Missa brevis in RE k65 di Mozart. Tra le due corali esiste, ormai da tempo, un bel sodalizio che si è espresso benissimo nell’esecuzione, a cori riuniti, del “Tui sunt coeli” di don Vittorio: mentre si levava il canto, saliva anche la commozione perché sembrava che Don Vittorio fosse ancora con noi, lì in Propositura, come nei lontani giorni di festa, quando scendeva velocemente dall’organo per dirigere e seguire le fasi del rito che si svolgeva. Durante la serata è stato presentato il libro di memorie “ Don Vittorio e la sua Corale” che ripercorre il cammino del coro anghiarese dal 1948 fino ad oggi: c’è stata una breve introduzione della corista Giuseppina Gattari che, nel curare l’opera, ha voluto sottolineare il grande impegno richiesto sia per la ricerca dei documenti che per l’impostazione scritta e grafica perché la narrazione è direttamente collegata agli articoli dei giornali e alle foto, ma anche l’entusiasmo che ha sostenuto lei e coloro che hanno collaborato alla stesura del libro, per il grande affetto verso don Vittorio. La corista ha poi presentato la sua collega, prof.ssa di lettere, Anna Blasi che, come prima lettrice del libro, ha riferito le sue impressioni che sono state molto belle e sentite: ha detto che questo libro di memorie è un dono prezioso per tutti perché è un patrimonio di umanità per noi e per le generazioni future e ha ringraziato il coro per aver potuto leggere il libro che è entrato così a far parte anche della sua vita, con tutta l’esuberanza di fatti e persone che lì è presente. Ha espresso gratitudine alle persone che, con impegno e pazienza, si sono adoperate per ricostruire un pezzo di storia, la storia della corale, in cui si è intrecciata la storia religiosa e la storia di tutto un paese, per non disperdere una parte importante della nostra tradizione cristiana ed essere pietra miliare e di confronto per chi verrà dopo. Ha paragonato i coristi agli antichi costruttori di cattedrali del Medio Evo, che lietamente, davano il loro tempo e il loro lavoro per l’opera di un Altro e, così, erano orgogliosi di sé e si sentivano importanti e protagonisti della propria vita e della storia. La prof.ssa Blasi che ha conosciuto don Vittorio solo attraverso la lettura del libro, è riuscita a cogliere in pieno quello che lui era come sacerdote, musicista, uomo di Dio: ha parlato di lui come se lo conoscesse da sempre e le sue bellissime parole hanno commosso tutti i presenti. La Rassegna, che ha raccolto vari cori, ha coinvolto Istituzioni e privati, ha impegnato tante forze e molti mesi di lavoro, si è conclusa. Quando le luci si spengono c’è sempre un po’ di tristezza ma rimane la soddisfazione che tutto è andato bene, i cori hanno cantato in memoria di don Vittorio e dopo 60 anni la sua corale, come gemma preziosa, è arrivata fino a noi e noi ringraziamo don Vittorio per questo dono della corale, che ha allietato tante generazioni e che, speriamo continui ad allietare ancora per tanto tempo quelle future. Tutti coloro che intendono acquistare il libro “don Vittorio e la sua corale” possono rivolgersi al direttore Bruno Sannai, alla corista Maris o collegarsi con il sito della parrocchia. Nella foto qui sopra la Corale in posa a Llangollen (Inghilterra), durante una esibizione nel 1962, in alto la copertina del libro.

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Anghiaresi nel mondo Un cassone... ricercato Quando ho parlato con Mario per mandare i miei saluti da Madrid, in realtà ho pensato che sarebbe stato interessante parlare di un altro “anghiarese nel mondo”: il Cassone della Battaglia di Anghiari, conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Madrid. Ma facciamo un passo indietro. Sono arrivata in Spagna nell’ottobre del 2006 ed ho vissuto a Valenzia per un anno. Poi mi sono trasferita a Madrid, dove per ora, vivo e lavoro. Essendo finalmente a Madrid, ho sempre avuto la curiosità di andare a vedere di persona il nostro caro Cassone e, volendo condividere l’emozione con altri anghiaresi, ho aspettato che qualcuno mi venisse a trovare per andare al Museo insieme. L’occasione è presto arrivata ed i primi di marzo 2008 è venuta la Silvia, mia cara amica ed ex collega del Marzocco. Insieme siamo andate al Museo Archeologico... ma sfortunatamente, del nostro Cassone, nessuna traccia! Allora abbiamo chiesto spiegazioni e ci è stato detto che in quel periodo non rientrava nel programma di esposizione. Non contenta, dopo qualche mese, ho iniziato a prendere contatti con i responsabili, i quali mi hanno detto che adesso stanno facendo dei lavori di riorganizzazione e che mi avrebbero chiamato al più presto...! Purtroppo sto ancora aspettando! In ogni caso, allego una foto del Cassone, che per lo meno ci testimonia che è in buonissimo stato! Vorrei cogliere l’occasione per salutare tutti e per ringraziare Mario, che puntualmente mi invia la versione elettronica dell’Oratorio, aggiornandomi così su tutte le novità del mio caro Anghiari. ¡Hasta pronto! Lucrezia

Non è mai troppo tardi... Dovevo pensarci prima, quando le mie forze erano ancora in forma, ma ora, pur mettendoci tutto il mio impegno (a ottantotto anni), non so cosa verrà fuori. Comunque ci proverò, sperando che Anghiarino -quello di Anghiari- me lo riporti nel giornale, come ha fatto con la preghiera di un padre, pubblicata nel n. 1 del 2008. Ripassando i miei lontani scritti ritrovo una poesia, che mi sembra di Fagni, che cercherò alla meglio di riscrivere, il ricordo del nonno che non c’è più. La preghiera del nonno Padre d’amore, Dio eterno e soave, grazie per questa fragile mano, la mia. Fa che io sia per lei guida sicura e tenera. Rendi la mia vecchiaia e l’attesa di Te serena, pacata e dolce. Fai che ogni mia parola sia di saggezza di vita per chi mi circonda. Che io sopporti con un sorriso gli acciacchi dell’età e l’indebolirsi del corpo. Dona interessi alla mia mente e rendi operose le mie mani. Grazie dell’amore dei miei figli, della mia famiglia e fa che io possa offrire loro, a lungo, il conforto di una parola, l’abbraccio che consola. Ti prego Signore, aiutami sempre fino alla fine dei miei giorni. Amen. Angiolo Pari Anghiari, 15 aprile 2008

Quel ricordo di Franca Ciucoli

Quel ricordo improvviso occupa la mia mente mi ruba lo sguardo impegna il mio cuore ferma il presente finché si fa eco sommesso e tace per rientrare nella memoria del tempo.

Nel disagio di Franca Ciucoli

Sognare, sperare poi vivere nel disagio del limite.

Perle di saggezza (Manfredo Gaggiottini)

La vita è una rigida notte d’inverno... con una coperta corta. *** La morte è l’equivalente delle buche in una partita a flipper. *** E che la morte... ci trovi vivi!! (Anonimo Anghiarese) Droga Se la usi perché sei triste prova a spiegare i colori a un cieco. Se la usi perché ti senti abbandonato prova a spiegare la musica a un sordo. Se la usi per noia suicìdati perché è meglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine!!! Esistenza Le sofferenze e le contrarietà sono la parte chiara di un libro meraviglioso.

Abbiamo bisogno di te!

Un pinguino è sbarcato in Parrocchia! Finalmente il pinguino è sbarcato in Parrocchia: non si tratta del famoso uccello antartico ma del sistema operativo open-source Linux, istallato sul portatile e su un pc fisso. Speriamo di riuscire a creare un clima ideale per il proliferare del volatile in tutti i computer della zona; intanto ci possiamo vantare di essere una parrocchia open-source!

Per gestire il sito al meglio abbiamo bisogno di diverse “figure”, ogni persona dotata di computer e connessione ad internet può darci una mano. Vogliamo creare una vera e propria redazione web. In particolare ci servono: − persone che vogliono scrivere articoli sul sito, prendendosi cura di una categoria in particolare − persone che vogliano scrivere articoli di approfondimento − persone che conoscono anche minimamente l'ambiente Joomla o altro CMS − persone con discrete conoscenze informatiche (vanno benissimo appassionate autodidatti) − persone esperte di contenuti web Ricordati! Basta un pc e la connessione ad internet per aiutarci! Se vuoi aiutarci scrivici ad info@parrocchiadianghiari.it

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L’Anna non è tornata ché il motorino non c’è di Maria Canicchi

Amica mia, da qui sei partita, e qui devi tornare cadessero queste mura, io qui t’aspetterò.

Montbeilard di Rosaria Cafiero

Ascoltare un’anziana può essere un piacere: lo dimostra Eccola, come va il lavoro? Tutto bene. in queste simpatiche Son contenta io per te. esercitazioni Maria Ti voglio tanto bene, senza te non posso stare (Anna) Canicchi Angioloni. e nessuno mi ha mai tenuto In Anghiari vecchio come tu tieni a me. si vive porta a Arrivavi come l’acqua del torrente porta; le due amiche come l’acqua che zampilla vicine s’incontrano che arriva e se ne va. ogni giorno per Tu sapevi di star male espletare a vicenda, e sapevi di non guarire, scambievolmente, le ma io sempre accanto a te. faccende domestiche. Mentre l’una lavora, Ti sei cavata la catena dal collo l’altra custodisce tu volevi darla a me e pensa al figlio amica mia non farlo, quella bella dell’amica bisognoso Madonnina lasciala a tuo figlio di cure e di attenzioni ne ha bisogno quanto me. oppure lava, stira, È invalido civile, orfano di guerra, pulisce (anche a non parla e non cammina senza te notte fonda) la casa quella santa Madonnina guardi lui dell’amica mentre il e anche me. suo motorino attende Da qui sei partita e qui devi tornare, alla porta, segno che cadessero queste mura, tutto procede bene. io qui t’aspetterò. Un giorno il motorino non c’è: è il segnale Amica mia, tu mi hai voluto bene dell’addio definitivo. anch’io con il cuore e con la mente Nella malattia un io son sempre accanto a te, passaggio di doni ma del tempo ne è passato con gratitudine: la da quando m’hai lasciato catenina d’oro con mi ritorna sempre in mente la Madonnina no, il tuo bel visino, è rimasta al figlio sorriso che tu avevi, colpito nel fisico. pimpante tu com’eri, Ed allora una l’affetto che mi davi era “oro” tutto per me. dichiarazione di amore La tua amica che sognavi e di forte amicizia e tuo figlio che adoravi con un addio ricco era tutto quel che avevi. di ricordi dove il Delle amiche ne ho un’altra, dolore si trasfigura e anche questa è uguale a te, si placa... nell’affetto ma lo sai ha gli occhi neri “che mi davi, oro tutto come piacciono anche a te. per me”.

Anche lei se ne è andata, ogni giorno ed ogni ora qualche lacrima, ci scappa il soffrire anche per me.

L’Istituto d’Arte di Anghiari va in Francia. Infatti dal 29 Novembre al 24 Dicembre 2008 a Montbeliard, nella regione della Franca Contea, sarà esposto il Presepe realizzato dagli alunni e dai docenti dell’Istituto d’arte di Anghiari in occasione della ventiduesima edizione della manifestazione Luci di Natale (Les lumieres de Noèl). Questa iniziativa, una specie di mercatino di Natale ma arricchito di molteplici altre attività tra cui interessanti mostre, ospita quest’anno la Toscana, in particolare Arezzo e la sua provincia. Un omaggio dunque a Piero della Francesca, a Guido d’Arezzo, agli artigiani della lana del Casentino e della lavorazione del legno della Valtiberina. Una grande soddisfazione per questa scuola di tradizione storica essere invitati ad una manifestazione che prevede 400.000 visitatori (sono stati organizzati già pullman anche dall’Italia, in particolare dalla Lombardia) e che tra luci, sbandieratori, falconieri e gastronomie toscane esibirà il Presepe intrecciato in giunco che negli ultimi anni ha addobbato l’accesso al grazioso borgo medievale e che quest’anno narrerà la nascita di Gesù Bambino insieme alla leggendaria zia Airie, che ascolta i sogni dei bambini portati dal vento dell’est ai quali porterà doni la notte di Natale.

Regìstrati nel sito della parrocchia www.parrocchiadianghiari.it e potrai accedere ai nostri servizi

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Il dialetto non muore

di Clèto

Ero davanti a Tommaso quando si è fermata una macchina ed è scesa una mamma di Mezzavia con la sua figlioletta che frequenta l’Asilo. Nello scendere la piccola ha esclamato: “So’ sudèta lercia”. Al sentire queste parole mi si è aperto il cuore perché il nostro dialetto, pur se cambiato, resiste agli anni grazie alle persone che lo parlano ancora.

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Il cane generoso

Mi manchi

C’era un cane generoso di nome Boh, che un giorno trovò una zecca magra, magra e affamatissima che dice al cane: -Come ti chiami? E il cane: Boh! Perché, che cosa vuoi? -No, niente, dice la zecca (che si chiama Zek), io ho fame, mi faresti salire in groppa per sfamarmi, e poi ti prometto che me ne vado, appena messa su un po’ di ciccia. Il cane ci pensa, poi le dice che sarebbe fastidiosa, che gli darebbe prurito e anche qualche probabile malattia. Zek replica e giura che è pulita e che starebbe attaccata a succhiar sangue solo il tempo necessario, solo un paio di giorni, poi sarebbe ritornata per la sua strada. Boh dice a Zek che accetta ma, passate quarantotto ore te ne devi andare se no faccio in modo di buttarti fuori. Zek ringrazia e monta sul cane e si piazza sulla testa, alla base dell’orecchio destro (uno dei punti più difficili per un cane, di mandar via un ospite indesiderato). Zek succhia e inizia a ingrassare e gonfiare di sangue. Passa un giorno, ne passa due e Boh dice alla zecca Zek che deve sganciarsi. Ma Zek non ne vuol sapere, dice che sta bene dov’è e che quando sarà piena si staccherà ma che non lascerà la sua testa. Boh è un cane pastore sempre al lavoro e è stanco della prepotenza di Zek , quindi Boh va dal suo padrone e con la testa cerca le sue mani e si struscia. Il padrone sente qualcosa di strano quindi guarda più attento e trova la zecca bella gonfia, la stacca dalla testa di Boh e la getta nel fuoco dove fa un piccolo scoppio.

Mi manca la tua presenza Mi manca il tuo Brontolare Mi manca la tua voce: Maria... Mi manca il rumore dell’Ape quando tornavi Mi manca il tuo fischio quando entravi Mi manca il tuo dire: È pronto? Che c’è di buono? Mi manca le nostre giratine nell’Ape Mi manca sentirti dire quanto chiacchieri Mi manca non vederti seduto vicino al fuoco La notte mi manca il tuo respiro Mi manca il tuo sbadiglio quando ti svegliavi. Lo so che mi hai lasciato in buone mani Ma, mi manchi. Mi manchi tanto!

di Franco Berlicchi

di Maria Senesi

I ricordi

di Carla Leonardi

I ricordi scorrono senza posa nei pensieri e giungono al cuore per infiniti sentieri. Vagano come animali sulla fina sabbia lasciando le loro inconfondibili impronte. Donano ripetuti bagliori iridescenti, risvegliando forti emozioni e celati sentimenti. Pare che siano totalmente eliminati: restano, invece, nell’animo per sempre radicati. I ricordi... per me sono stelle cadenti, durante le quali esprimo desideri struggenti.

12/5/2007

Cerchiamo una foto Avete una foto della Caserma dei carabinieri o del Palazzo Bartolomei distrutto a causa dell’esplosione del 18 agosto 1944? Prima di rispondere, sfogliate i vostri album di fotografie. Se trovate qualcosa, portatela a Mario Del Pia, vi sarà restituita quanto prima. Grazie per la vostra collaborazione.

Il Dottore Bista Bivignanelli di Armando Zanchi Siamo Anghiaresi legati dal destino con questo Bista Anghiarese Aretino

Tutto iniziò in quel lontano mondo tanto del tempo a noi girato intorno

Che domanda me fe’ rispose in Anghiarese io di Anghiaresi tanti ne ò presi

Quanti Kilometri su nel Molindagnolo col tempo feroce la neve era in ballo

Seduti insieme in mezzo a quei banchi lì tra somari e tanti più scattanti

Passarono gli anni per Bista fu folklore ed io seppi che lui era Dottore

Ce l’ho d’Anghièri le Ville e Monterchi tanti altri posti amici mai persi

La bicicletta corsa scapestrata ed una curva venne un po’ sbagliata

In quella scuola di Sant’Agostino dove Achille bidello Anghiarino

Al primo nostro incontro fuori dal paese gli feci una proposta risposta fu cortese

Ora con il tempo faccio il pensionato quanta di strada ò fatto e camminato

Allora giovane l’ardore portento ora ci ripenso e sono contento

Maestro Arrighi robusto e pacato della Bettina grande innamorato

Chiesi a lui se possibile era entrare tra le sue anime che aveva da curare

Incominciai a pestare la terra per andare a scuola e portare la cartella

Nei tanti anni ormai qui passati i miei Anghiaresi l’ò mai dimenticati:

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I l

P a l i o

A Walter da Francesca

fotoemmedipì

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Ad un anno dalla tua dipartita niente è più come quando c’eri tu. Le strade del paese sono vuote, ma anche nella piazza, mancano le tue chiacchiere, le tue risate, la tua simpatica ironia. Manchi nel tuo ufficio, manchi nel mio cuore, manchi, credo, nel cuore di tanti di noi anche se la vita continua, ma nulla è più come prima. Mi è stato regalato un libro in cui ho trovato questa poesia che sembra scritta proprio per te Walter e per ciò che tu ci ha trasmesso.

La Magistratura del Palio della Vittoria ringrazia tutti i commercianti e le Associazioni che con il loro prezioso contributo hanno partecipato alla piena riuscita della sesta edizione del Palio della Vittoria tenutosi ad Anghiari Domenica 29 Giugno 2008. Associazioni Associazione Scampanata Filarmonica Piero Mascagni Baldaccio Bruni Cooperativa Lavoro Centro Anziani Il Ferraccio Bike Dinamys Società gioco rulle Asca Oratorio di Anghiari Fratres Donatori Pallavolo Valtiberina Asa Podistica Tennis Club Associazione del Carnevale Comunità Santo Stefano Moto club Adventure Misericordia Comunità la Motina Fratres Calcio Commercianti Frutta Locci Patrizia Collage Alvara Cangi Fausto macelleria Cartolibreria Tommaso Gioielli Alberti Studio F 10 Boldrini Lodovici Rosanna Tanfi Mauro Bianchi Elida Magrini Alessandro Bar Baldaccio Aldo Boncompagni Macelleria Gismondo Gambacci Mirella Puntocom Tavernelli

Frutta Casi Letizia Oro del Borro Zanchi Primo Forno Bindi Poggini Milton Bar Garibaldi Farmacia Ortalli La goloseria L’ orchidea Patrizia Sport Time Ristorante Nena Agenzia viaggi Cartolibreria Cheli Tabaccheria Bianchi Frutta verdura Madiai Studio Coveri Bar dello Sport Elena Merendelli Chieli Roberto

Vivere oggi Per vivere davvero, devi vivere oggi. La vita è breve e passa in fretta. Se non vivi oggi, avrai perso la giornata. Non intristire il tuo animo con paure e preoccupazioni per il domani. Non caricare il tuo cuore con la miseria di ieri. Vivere oggi. Io voglio ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora ci ascolti, che come allora, sorridi. 16 novembre 2008 di Abbetto

La riuscita e il successo di pubblico, che ha partecipato con passione alla sfida finale tra i corridori, fa onore alla nostra cittadina e a tutti coloro che si sono prodigati per rendere al meglio il Palio della Vittoria, una manifestazione le cui radici risalgono al XV secolo e che contribuisce a mantenere vivi l’identità e i costumi culturali di appartenenza alla nostra terra di Toscana. Un grazie a tutti e con l’occasione, l’augurio di un anno ricco di cose buone. Alla prossima edizione!

Sono all’incirca le quattro del pomeriggio che vengo svegliato dal “Capo”: -Guarda che sotto le Logge c’è un movimento strano di gente!- Mi alzo, vado a vedere e sento voci a me familiari: il Calli con tutta la Pro loco, il Merendelli con tutto il Teatro, il Guiducci con tutta la Compagnia e tanti altri amici ma... che fanno? Hanno acceso il fuoco e stanno attaccando per aria un lenzuolo e Diego sta sistemando le sedie dei Donatori di Sangue. Mi fermo a guardare curioso e noto che con calma stanno arrivando tante persone e sento anche odore di castagne arrosto. Alle cinque, dentro le logge ci saranno 2 o trecento persone e con sorpresa sento una musica a me familiare: una canzone della Compagnia dei Ricomposti. La gente si siede e fra un bicchiere di vino e una castagna ascolta. Una, due, tre canzoni, bei ricordi poi, con mio stupore, si spengono le luci e... nooo… stanno guardando Tovaglia a quadri del 2007 dove c’ero anch’io. Che spettacolo! ma perché? E il “Capo” mi risponde -Lo fanno per ricordasse de teAhhh!!!

La Magistratura del Palio della Vittoria

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C R O N A C H E T TA

Mese di Ottobre 2008 Mercoledì 1°. Oggi è morto Gino Ceppodomo di anni 97. Abitava verso le Bucacce ed oltre che per la sua attività artigianale di fabbricatore di scarpe lo ricordiamo per le sue tante e importanti ricerche sulla storia di Anghiari. Giovedì 2. Oggi è morto Pierluigi Gaggiottini conosciuto come Dodi. Aveva 68 anni ed abitava al Campo della Fiera. Sabato 4. Stamani ho visto che la Rita s’è fermata con la macchina perché c’era un topo in mezzo all’incrocio di Santo Stefano. Lunedì 6. Stamani la Maria, la moglie di Corea, m’ha fatto avere l’offerta per l’Oratorio anche da San Giustino. * Oggi è morta Olga Fanciullini vedova Chieli. Aveva 100 anni tondi tondi festeggiati pochi giorni fa. Ha vissuto per molto tempo alla Vigna del poggio. Martedì 7. Sono passato da Gastone ma non c’era perché era andato a vendemmiare. Mercoledì 8. Stasera la Compagnia dei Camminatori Calmi ha eseguito per la prima volta La Pianella, una poesia di Umberto Marinari scritta alla fine dell’ottocento. Venerdì 10. Oggi è morto don Vasco Donati Sarti. Aveva 76 anni ed era parroco della chiesa di Santa Maria a Le Ville di Monterchi. Sabato 11. Stamani Guido della Fanny ha messo il portone al posto del cancello della sua casa per la Bozia. Domenica 12. Oggi c’era Memorandia. Nel pomeriggio, con un tempo bellissimo, sono andato alla festa della Madonna del Rosario a Galbino. Lunedì 13. Stamani davanti al portone della Gigliola c’era una cestina di mele cotogne. Mi sa che ci vuol fare la marmellata. Venerdì 17. Stamani mentre spazzavo davanti alla mia bottega ho visto la Marisa che spazzava davanti al suo negozio di parrucchiera da poco rinnovato. Sabato 18. Stanotte mia figlia ha sentito una zanzara e ha dovuto rimontare la zanzariera sul letto. * Oggi è morta Sgabei vedova Canestrelli di anni 78. Abitava ad Arezzo ma prima stava verso Tubbiano. Lunedì 20. Oggi è passata la macchina rossa di Alessandro ma alla guida c’era suo fratello Francesco. Martedì 21. Oggi ero alla loggetta della Banca quando ho visto l’Anna dello Sport Time che ha fatto un capitombolo nello scalino di piazza. Sabato 25. La moglie del Polcri di Maraville ha detto a mia madre che lei al suo gatto gli dà anche il pan con l’olio. Lunedì 27. Oggi è morta Teresa Tanguenza vedova Zanchi. Abitava ai Mori ed aveva 93 anni. La sua famiglia era originaria della Pieve ma ha abitato per molti anni a Tortigliano. Martedì 28. Oggi è morto Alberto Del Pianta di anni 77. Abitava a Tavernelle ma prima a Casarecci. Mercoledì 29. Oggi è morto Guido Bartoli di anni 88. È lo zio del guardia della Barbolana.

dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Settembre 2008 Lunedì 1°. In piazza ho incrociato la Cinzia Gigli che ha detto che aveva bucato una gomma della sua macchina. *Al caffè ho visto un volantino che annunciava l’inizio dell’attività di un Centro di Didattica Musicale. * Solo oggi è giunta notizia della morte di Adelmo Agolini a Milano aveva 89 anni e tutti lo conoscevamo come Pisquillo. Molte volte io gli ho chiesto notizie dei tempi passati perché era molto attaccato ad Anghiari. * Oggi è morta Ada Giovacchini nata Pallini. Aveva 97 anni ed abitava per la via della Ripa. Giovedì 4. Oggi c’è stato il funerale di Luca Ferri morto in circostanze tragiche. Aveva solo 26 anni. Mercoledì 10. Nel pomeriggio un pulman di turisti ha girato per la Croce e n’antro poco ci se ‘ncastra. Venerdì 12. Stamani Fabiano del Comune aveva una panca dell’asilo sull’Ape. Era una di quelle del vecchio Asilo Testi. Sabato 13. Don Marco m’ha detto che ieri sono andato ad Arezzo. Era vero eh (m’aveva incrociato con la macchina)! * Oggi è morto Vilmo Catacchini di anni 84. Abitava per la Calabria, in Anghiari vecchio. Domenica 14. Stamani, per la Messa a S. Stefano, la Meri ha messo il coprileggìo verde anziché rosso. Lunedì 15. Stamani, anche se c’era la nebbia, sono dovuto andare a Sansepolcro a prendere Luca, mio fratello. Mercoledì 17. Oggi è morta Amneris Buscosi vedova Fegadoli di anno 87. Abitava a Sansepolcro ma è la mamma di Giuseppe, collaboratore assiduo della parrocchia. Venerdì 19. Oggi è morto Gino Grazi di anni 81. Abitava per la via di San Leo ma la sua famiglia è originaria del podere del Piano di Tortigliano. Domenica 21. Oggi Gastone non s’è visto né alla Messa, né al funerale del pomeriggio. Poi mi sono ricordato che oggi hanno aperto le cacce. Lunedì 22. Stamani col Dottore (il muratore eh!) siamo andati a controllare la possibile collocazione dell’orologio sulla facciata del porticato della Croce. Giovedì 25. Stamani mentre venivo verso Anghiari c’erano diverse macchine al Ponte dei Sospiri e allora ho detto: Qui mi sa che presto ci faranno una rotonda. Ma mia moglie m’ha subito replicato: O non c’è già la rotonda!!! Nel pomeriggio ho visto Giovanni Valbonetti in macchina col tagliaerba. Mi sa che andava a tagliare l’erba a Postremo. Venerdì 26. Oggi è morto Azelio Gaggiottini di anni 74. Abitava al Campo della Fiera e lo ricordiamo per la sua attività di muratore ma lo ricordiamo anche perché nell’80 e nell’85 montò sul Carretto della Scampanata. Sabato 27. Mentre s’andava a prendere il caffè al Teatro ho visto Capruggine che puliva il camino di casa sua. Allora mia madre m’ha detto che una volta si pulivano con il pungitopo. Domenica 28. Oggi c’è stata la fiera del mestolo a Lippiano ma non ci sono potuto andare. M’hanno detto che una volta era importante e ci si compravano gli zoccoli per l’inverno. Martedì 30. Stamani Capruggine ha acceso il fuoco perché il suo camino, che aveva pulito sabato, fumava a tutto bordò.

Tempo di Miss

di A+B=AB

Vorrei eleggere come Miss Bon Ton tutte quelle ragazze di Anghiari che non perdono mai l’occasione di salutare, sia con un Buongiorno, con uno Ciao o con un Cenno. Il saluto è una forma di rispetto che tutti si meritano. Ricordatevi, questo titolo di Miss, una volta vinto deve essere sempre riconfermato! CIAO HELLO SALUT HOLA!

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Questo giornale lo potrete trovate su Internet www.parrocchiadianghiari.it Scriveteci: oratorio@parrocchiadianghiari.it o: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI

Il progetto dell’Oratorio realizzato dall’Ing. Giannini nel 1966

Avvento Il significato: con il termine “adventus” (= venuta, arrivo) si indica il tempo di preparazione all’anniversario della prima venuta del Signore, cioè del Natale. Attraverso questo ricordo, poi, siamo guidati all’attesa della seconda venuta di Cristo alla fine dei tempi. *** Storia: intorno al VI secolo vengono indicate sei settimane di preparazione al Natale, comprendenti alcuni giorni di digiuno, ed era chiamato “quaresima di s. Martino”, poiché iniziava l’11 novembre. *** L’Avvento oggi: con l’Avvento inizia un nuovo anno liturgico. In particolare rilievo sono le ferie che vanno dal 17 al 24 dicembre, che poi divennero il periodo della “Novena di Natale” in cui la comunità si prepara all’imminente festa del Natale. 32


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