2015-2 Oratorio di Anghiari

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APRILE MAGGIO 2015

PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI

N. 2

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue

Santuario del Carmine - Ascensione Il fuoco della vigilia


Papa Francesco

l'editoriale di enzo papi

(ripensando al discorso del 7 marzo a Comunione e Liberazione)

Ad un certo punto lui dice “È necessario uscire da noi stessi, cercando di ascoltare anche chi non la pensa comelapensiatevoi,imparandodagli altri ed essendo umili verso tutti”. E subito ho pensato “Questa è la cosa che ci voleva e che desideravo da tempo”. Considerazioni di Fabio Di Gioia in una pagina di fb. In copertina

Il fuoco della vigilia

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uesta copertina è dedicata alla festa dell’Ascen-

sione. L’Ascensione di Gesù al cielo cade quaranta giorni dopo Pasqua, anche se in Italia viene spostata alla domenica seguente (altrimenti sarebbe di giovedì). In molti luoghi si instaurò nei secoli l’usanza di “rifare Pasqua” anche alcune domeniche dopo Pasqua, e, nel nostro caso, la festa dell’Ascensione al Carmine è proprio questo. Infatti l’usanza prevede di salire pellegrini al Santuario del Carmine (magari a piedi) e di accostarsi alla Confessione e poi alla Messa e fare la Comunione. Poi con l’uovo sodo e la colazione continua la festa in perfetto stile pasquale. Non solo: a ricordare la solenne veglia della notte di Pasqua, anche la sera precedente, nel piazzale del Santuario del Carmine, viene acceso il fuoco che, con il canto dei Vespri, da inizio alla festa. Anche quest’anno il collaudato gruppo dei “festarini” ci aspetta tutti al Santuario.

Uomini con dignità

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onsegnato in occasione del pellegrinaggio dei giovani alla Madonna del Conforto il messaggio dell’Arcivescovo mons. Riccardo Fontana è attualmente in distribuzione presso le parrocchie per divenire oggetto di studio e di riflessione in vista del 5° Congresso Ecclesiale Nazionale che si terrà a Firenze dal 9 al 13 novembre prossimi. Tema: In Gesù Cristo il nuovo umanesimo. Il messaggio è stato affidato ad un agile fascicoletto di poco più di 15 pagine, diverse delle quali occupate da un interessante servizio fotografico che spazia dall’arte antica alla tragica attualità della terra di Gesù, proponendo come icone soggetti apparentemente distanti e incomunicabili tra di loro che però, ad una lettura più attenta, divengono estremamente logici e consequenziali: un testo, cioè, nel testo, che comunque illustra con molta pertinenza la lettera scritta. La terra di Gesù, dunque, la pace -il testo si intitola appunto Il coraggio della pace-, Gaza. La proposta dell’ Arcivescovo, infatti, prende avvio da una missione pastorale che con altri 16 vescovi ha svolto in Terra Santa, con una visita anche nel territorio di Gaza, tanto martoriato per motivi politici e razziali; pure lì ci sono dei cristiani che soffrono assieme a tutto il resto della popolazione!

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l messaggio si compone di soli 3 paragrafi ed inizia con il numero 1, intitolato appunto Di ritorno dalla Terra Santa, e si conclude, al numero 3, col paragrafo Men with dignity, dove si racconta l’essenza di un incontro fra i vescovi e un gruppo di liceali nel corso del quale, uno di loro, interpellato in proposito, è uscito proprio con questa frase, in perfetto inglese: vogliamo essere uomini con dignità! Ma lasciamo le riflessioni e gli approfondimenti ai gruppi di lavoro che si costituiranno soprattutto a livello di pastorale giovanile della diocesi e sui quali il paragrafo 2 dà sintetiche indicazioni. Noi siamo rimasti colpiti, in particolare, dall’apparato illustrativo del fascicolo e proviamo così a raccontarlo anche a chi non entrerà mai in possesso della lettera.

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opertina: La fuga in Egitto, cioè la Sacra famiglia sulla strada, in marcia, così come la immagina Giotto agli Scrovegni di Padova. L’andare della Sacra Famiglia come figura dell’andare del pellegrino; Il pellegrinaggio come segno, come metodo per il cammino nella vita. La vita è pellegrinaggio verso Cristo, con Cristo.. Bella la foto che ripropone un episodio del pellegrinaggio dei giovani al Conforto nel 2014, dentro la Cattedrale aretina. Poi ecco Piero della Francesca con un particolare tolto dall’episodio del Ritrovamento della Vera Croce, nel ciclo di S. Francesco. Il particolare? Quello in alto, con la città di Arezzo raggruppata dentro le mura sopra il colle che ancora oggi è la sua acropoli. Come dire: il cammino verso Cristo non è una proposta filosofica, ma una esperienza incarnata; proposta ai giovani di Arezzo, oggi, di quella città concreta che Piero ha dipinto così efficacemente a suo tempo. Segue un particolare dalla Parabola del Seminatore di Pieter Brueghel il Vecchio, un maestro della pittura fiamminga. Si vede un paesaggio fluviale dove il fiume si piega in una curva e sotto la didascalia dice verso Firenze; anche Arezzo cioè verso il convegno ecclesiale di novembre prossimo. Quasi a dire, con simpatica ironia, considerata la meta, che Arezzo non è più la terra là dove l’Arno sdegnoso torce il muso agli aretini.

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n cammino allora! Ed ecco che il fatto del cammino torna con la foto dei vescovi che percorrono un tratto a piedi nella valle di Cremisan tra Betlemme e Gerusalemme, dove un muro, ancora oggi, separa due popoli. E a chiudere una foto da Gaza: un palazzo diroccato dai bombardamenti, una famiglia, moglie, marito e un bambino in primo piano. Quale speranza, quale dignità se non c’è la pace?

L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue Anno XLIX - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro. Redazione:donmarcosalvienzopapimariodelpiaalessandrobivignanielisadelpiantaverarossiteresabartolomeigabrielemazzi.

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Maschio e femmina si nasce. Uomo e donna si diventa

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Riflessioni delle Suore Agostiniane della Ripa

consuetudine ormai da diverso tempo fare la festa della donna l’otto marzo. È già stata celebrata, ma credo importante ricordare questa ricorrenza per scoprire e valorizzare la femminilità come dono alla società di ogni tempo e luogo. Ognuno di noi, uomo o donna che sia, è chiamato a realizzare i valori che ci distinguono, integrandoci a vicenda, complementari e non concorrenti. Solo se gli uomini approfondiscono la loro virilità e le donne la loro femminilità, saremo in grado di dare un contributo originale alla famiglia umana, realizzando il progetto che Dio ha voluto, nel donarci l’esistenza che, come dice la Sacra Scrittura: “ maschio e femmina Dio li creò.” E li creò con gli stessi diritti, ma con compiti diversi. È una meraviglia poetica rileggere il terzo capitolo della Genesi che riguarda la creazione dell’uomo così perfetto e intelligente, e poi ha voluto anche la donna che è stata la pennellata finale che ha abbellito di dolcezza e gentilezza tutta la creazione. L’emancipazione della donna, di cui tanto si parla, è una sconfitta se non è bene intesa, perché avere pari dignità non equivale a pianificare o perdere le proprio caratteristiche. Nelle varie attività umane può e deve esserci la presenza femminile, ma con i doni che le sono propri; è diritto della donna essere rispettata e amata come soggetto e non come oggetto da usare a proprio interesse e piacere. Questo capovolgerebbe il disegno di Dio e quando avviene subiamo le conseguenze. Uomini e donne, guardiamo il nostro essere con occhi nuovi e scopriremo quanto siamo importanti pur con i nostri limiti invalicabili; basta che ognuno faccia la sua parte per accorgerci che la vita non è fatta di ciò che non siamo o non abbiamo, ma è ricca di quello che abbiamo e forse non sappiamo di avere. Penso sinceramente che la donna oggi, come sempre, fornisca un prezioso contributo al mondo con la sua capacità intuitiva che la distingue; accetta le realtà ed ha la capacità di raggiungere ogni sua meta prefissa, è tutt’altro che sesso debole. Accoglie la vita, la segue, ne intuisce i problemi e li affronta con delicatezza e determinazione. Se usa queste caratteristiche per il bene comune, è una

grande ricchezza, se le tradisce o le usa con scopi diversi è una grande catastrofe. Bene a ragione diceva il mio professore d’italiano quando ero studentessa: “La donna o converte o perverte!” Come vorrei che nella nostra comunità di Anghiari le ragazze, ed ogni donna giovane o meno giovane, scoprissero quale forza determinante hanno le scelte più o meno importanti della loro vita! È un invito ad ogni donna che legge questo articolo, perché il bene individuale o collettivo è diffusivo e arriva là dove meno si pensa. Ci sia di modello la donna perfetta per eccellenza, la Vergine SS. che ha vissuto i problemi della sua femminilità con coerenza e determinazione. Appariva ed era, agli occhi di tutti, donna normale e la sua forza è stata la fede nell’accettare di essere la Madre di un figlio che è Dio. Non capiva, ma credeva. Quante volte anche noi siamo nella situazione di dover accettare ciò che non si riesce a capire! Affidiamoci a lei che è sempre pronta a darci una mano. Lei, la tutta santa, la donna vestita di sole, come è chiamata dalla Sacra Scrittura. È il suo compito di mamma condurci a Dio e intercedere per noi. La Madre della Divina Grazia (nella foto a sinistra) che veneriamo a Villa la Ripa, sorrida e benedica ogni famiglia del nostro paese, interceda per la pace per il mondo intero. Suor Angela Agostiniana

Qui sopra: Mosaici del Duomo di Monreale, Dio conduce Eva ad Adamo.

Domenica 17 maggio, festa dell’Ascensione al Carmine

Unica S. Messa ad Anghiari alle 9:30 3


CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

12 aprile: Domenica in Albis, seconda di Pasqua, Sante Messe secondo l’orario festivo. 19 aprile: Domenica terza di Pasqua, S. Messe secondo l’orario festivo. 25 aprile: Sabato, San Marco Evangelista: S. Messa alle ore 9:30 nella Cappella di San Marco presso La Misericordia: saranno benedette le foglie di giglio da mettere sulle croci nei campi. Festa anche nella Chiesa di S. Stefano dove alle ore 11:00 verrà celebrata la S. Messa. La Messa delle ore 18:00 sarà celebrata in Propositura. 26 aprile: Domenica quarta di Pasqua: Sante Messe secondo l’orario festivo. 29 aprile: Mercoledì, Santa Caterina da Siena e Dottore della Chiesa, patrona d’Italia. Santa Caterina è nata a Siena nel 1347, morì nel 1380.

Mese di Aprile 2015 1° aprile: Mercoledì della Settimana Santa. TRIDUO PASQUALE Il Triduo pasquale comprende il Venerdì Santo, il Sabato Santo e la Domenica di Resurrezione. Ma in considerazione del carattere pasquale della Cena del Signore, entra nella celebrazione del triduo anche la Santa Messa vespertina del Giovedì Santo. La Domenica di Pasqua è sia l’ultimo giorno del triduo che il primo del tempo di Pasqua. 2 aprile: Giovedì Santo, Ultima Cena di Gesù. S. Messa e lavanda dei piedi alle ore 17:00 a Tavernelle e alle ore 19:00 a Micciano. Ad Anghiari in Propositura alle ore 18.30 S. Messa vespertina “in Coena Domini” con il rito della lavanda dei piedi. La chiesa celebra in questo giorno l’istituzione della S.S. Eucarestia. Alle ore 21:00 in Propositura, nella chiesa di Tavernelle e nella chiesa di Micciano “Ora di preghiera e di meditazione”. 3 aprile: Venerdì Santo, Passione e Morte di Gesù, “ In Passione Domini”. Alle ore 11:30 dalla chiesa di S. Agostino processione verso la Propositura per portare il simulacro di Gesù Morto. Un invito particolare ai giovani e ai bambini affinché siano presenti a questa manifestazione. Alle ore 15:00, a Tavernelle e a Micciano adorazione della Santa Croce. Alle ore 19:00 in Propositura solenne liturgia “in Passione Domini”. Al termine, processione tradizionale lungo le strade del paese. In questo giorno celebriamo e meditiamo la Passione di N. S. Gesù Cristo che culmina con la sua morte in Croce. 4 aprile: Sabato Santo, “Gesù nel Sepolcro”. Giornata di silenzio e riflessione. Alle ore 21:00 nella Chiesa di San Lorenzo, alle ore 22:00 nella Chiesa del Cenacolo di Montauto, alle ore 23:00 in Propositura, Veglia Pasquale della Notte Santa: Liturgia della Benedizione del Fuoco, della Nuova Luce, del Cero Pasquale e dell’Acqua. A seguire, Santa Messa con annuncio della Risurrezione.

Mese di Maggio 2015 È il mese dedicato alla Madonna. Nei giorni feriali con inizio il 4 maggio, alle 21:00 in Propositura e nella Chiesa di Tavernelle, recita del santo Rosario e a seguire breve riflessione. 1° maggio: venerdì, San Giuseppe, artigiano. Primo venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano alle ore 20:00 S. Messa per il gruppo uomini della perseveranza. Nel Santuario del Carmine alle 21:00 adorazione e S. Messa. 3 maggio: Domenica V° di Pasqua. San Filippo e Giacomo Apostoli. In Anghiari festa del SS. Crocifisso. Santa Messa nella Chiesa di Badia alle 9:30, alle ore 11:00 in Propositura a cui seguirà la processione dalla Propositura fino alla chiesa di Badia passando per Via G. Bruno. Alle ore 18:00 S. Messa nella chiesa della Croce. 5 maggio: Primo martedì del mese: in Propositura alle 17:00 ora di guardia con recita del Rosario. 7 maggio: Primo giovedì del mese. Si invitano i fedeli a pregare per le vocazioni. 8 maggio: Venerdì, Madonna di Pompei. 10 maggio: Domenica VI° di Pasqua, S. Messe secondo l’orario festivo. 13 maggio: Mercoledì, Madonna di Fatima. 14 maggio: Giovedì, San Mattia Apostolo. Fu eletto dagli Apostoli al posto di Giuda. 17 maggio: Domenica VII° di Pasqua. Ascensione di Nostro Signore. Festa nel Santuario del Carmine con Sante Messe dalle ore 7:00 alle ore 11:00, ogni ora. Alle ore 16:00 benedizione dei bambini e alle 18:00 S. Messa in suffragio dei benefattori e dei festarini defunti. In Anghiari unica Messa alle 9:30 in Propositura. 22 maggio: Venerdì, Santa Rita da Cascia. Festa presso la Chiesa delle Suore della Ripa, preceduta da un Triduo serale di preghiera. 24 maggio: Domenica, Pentecoste: Sante Messe secondo l’orario festivo. FINISCE IL TEMPO DI PASQUA RIPRENDE IL TEMPO ORDINARIO 31 maggio: Domenica, SS Trinità. Sante Messe secondo l’orario festivo.

TEMPO DI PASQUA (dura 50 giorni)

5 aprile: Domenica: Pasqua di Risurrezione, Sante Messe secondo l’orario festivo. 6 aprile: Lunedì dell’Angelo - Pasquetta. Nella Chiesa di santo Stefano alle ore 11:00 Santa Messa e a seguire processione alla Maestà della Battaglia. 7 aprile: Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17:00 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. 9 aprile: Primo giovedì del mese. Si invitano i fedeli a pregare per le vocazioni. 10 aprile: Primo venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano alle ore 20:00 S. Messa per il gruppo uomini dei ritiri di perseveranza. Nel Santuario del Carmine alle 21:00 adorazione e Santa Messa.

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S. MESSE FESTIVE CELEBRATE NELLE CHIESE DEL VICARIATO DI ANGHIARI

Catechesi per adulti

Tema: Gesù veramente uomo Guida: Sr. Maria Francesca

Ultimo incontro Sabato 18 aprile 2015

Ore 8:30

Ore 9:00

Ore 9:30 Ore 10:00 “ Ore 11:00 “ “ “ Ore 11:30 Ore 16:00 Ore 18:00

L’incontro si terrà al Cenacolo di Montauto alle ore 18:30. Seguirà cena conviviale. Per informazioni: 0575-723072

Vi aspettiamo! La Comunità delle Suore

-ANGHIARI: Chiesa di S. Stefano -CATIGLIANO: ogni 15 giorni -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -CARMINE: Santuario Madonna del Carmine -S. LEO: Chiesa di San Leone -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -PIEVE SOVARA: S. Maria Annunziata -TAVERNELLE: Chiesa dell’Assunzione di M.V. -MICCIANO: Pieve di Maria Assunta -VIAIO: Chiesa di S. Paterniano -PONTE ALLA PIERA: Chiesa di S. Giovanni E. -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Scuola di comunità

Ore 8:45 -PADONCHIA: Chiesa di S. Michele Arc.lo Ore 10.00 -POCAIA: Chiesa della Madonna Bella Ore 11:00 -LE VILLE: Chiesa di S. Maria della Pace Ore 11:15 -MONTERCHI: Chiesa di S. Simeone profeta Ore 17:00 (18:00 estivo) Chiesa di San Simeone a Monterchi

Lettura di brani del libro:

Perché la Chiesa di don Luigi Giussani

Prima domenica del mese a Scandolaia ore 15:00(ore 16:00 estivo). Ultima domenica del mese: chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze, ore 16:00 (ore 17:00 estivo).

Il giovedì ogni 15 giorni in parrocchia

MESSE PREFESTIVE: Ore 16:00 - (ore 17:00 estivo) Chiesa di Tavernelle Ore 16:00 - (ore 18:00 estivo) Arcipretura Monterchi Ore 16:00 - (ore 18:00 estivo) Chiesa di Tubbiano Ore 17:00 - Madonna Bella a Pocaia Ore 17:30 - S.Maria della Pace, Le Ville Ore 18:00 - Propositura di Anghiari

Per informazioni: 0575-723072

Primo Venerdì del mese al Carmine

A Micciano Ogni Primo Venerdì del mese per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza

Ogni Primo Venerdì del mese, al Santuario del Carmine, S. Rosario con meditazione alle ore 21:00.

S. Messa alle ore 20:00 5


IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo

* Queste pagine possono essere lette dagli Anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Rispettiamo la natura

I fuoriusciti da Anghiari

Ho sentito il bisogno di esternare alcune idee e pensieri che in questo particolare momento della vita mi assillano e vorrei condividerli. Faccio parte del gruppo “Amici della terra valtiberina” Il gruppo s’è proposto di affrontare temi che riguardano più da vicino il nostro territorio e la Val Tiberina. Ci siamo allontanati dalla natura, dall’ambiente; viviamo asserragliati dentro megagalattiche città e anche nei paesi più piccoli, ormai stiamo perdendo quei costumi, quei valori che ci hanno accompagnato per millenni. Calpestiamo tutto, sottomettiamo la natura alle nostre voglie e alle nostre ambizioni; però la natura si ribella e sempre più assistiamo a catastrofi e danni irreparabili. Con le nostre attività distruggiamo ambienti naturali fondamentali per gli equilibri del nostro pianeta, consolidatisi in milioni di anni di evoluzione: interveniamo con azioni di ogni tipo nei delicati cicli della natura, incrementiamo continuamente le strutture insediative, coprendo porzioni crescenti di prezioso suolo produttivo, facciamo scomparire per sempre numerose specie viventi che con noi condividono il pianeta. L’essere umano ridotto in queste condizioni inizia a dar segni di costante squilibrio; depressioni e angosce ci colpiscono sempre più. Agendo in questo modo provochiamo una costante diminuzione della capacità naturale del globo terrestre di sopportare l’impatto quantitativo e qualitativo della specie umana. I problemi della sovrappopolazione, il progetto tecnologico, l’accumulo dei rifiuti, l’impoverimento delle materie prime e la ricerca di fonti alternative di energia hanno modificato profondamente l’ambiente naturale, tanto da renderlo, per caratteristiche ecologiche, assai diverso da quello primitivo e, cosa più grave, lo hanno trasformato in modo da renderlo sempre meno adatto all’instaurarsi di condizioni di vita ottimali per gli organismi viventi. Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad episodi drammatici quali la catastrofe delle centrali nucleari di Tschernobyl e di Fukushima, gli acquedotti inquinati dall’uso massiccio di diserbanti penetrati poi nelle falde freatiche, l’interramento di tonnellate di rifiuti tossici in Campania, l’avvelenamento dei fiumi a causa del riversarsi nelle acque di sostanze tossiche prodotte dalle industrie, le pessime condizioni di vita createsi nei centri urbani delle grandi città. Nel nostro piccolo, assistiamo impotenti alla devastazione del territorio; sono stati cancellati i fossati e tolte le siepi e le alberature, le quali avevano contraddistinto per secoli la bellezza del paesaggio e accompagnato la storia quotidiana delle genti, snaturando in questo modo la fisionomia storica della nostra vallata. Potrei continuare, ma credo che quanto detto basti per iniziative culturali che vadano verso la contestazione di certi processi e si inizi un percorso di revisione e di forti ripensamenti, tali da cambiare la qualità della nostra vita. “Rispettare la natura vuol dire anche e soprattutto prevedere il futuro, agendo sul presente, e per far ciò è indispensabile utilizzare al meglio la risorsa più promettente per il nostro difficile domani: il nostro cervello.”

Mario, un nostro assiduo lettore, anghiarese di nascita e di vita giovanile, ci scrive da Chiani, località in comune di Arezzo e i cui abitanti sono conosciuti anche da noi per la loro attività notturna, e vorrebbe farci conoscere i propri cari. Per questo ci manda una foto con l’Aurelia (sua moglie) e il nipote Gabriele Zanchi di 18 mesi. Eccoli qui sopra tutti e due!

Allo “zio Dido” Il 18 dicembre scorso ai Tordini è mancato, all’età di 92 anni, Francesco Crociani, per noi... “ZIO DIDO”. Un appassionato agricoltore di tabacco Kentucky che ha trasmesso questa passione al nipote Nelio e, successivamente, al pronipote Roberto. Ci mancherai per tutto quello che ci hai insegnato con il tuo amore, i tuoi sguardi, le tue carezze e gli innumerevoli “GRAZIE” che ci dicevi spesso... Sarai sempre nei nostri cuori per lo ZIO meraviglioso che sei stato. CIAO “ZIO DIDO”... I tuoi cari... Nelio, Roberto, Roberta, Alvara, Antonella.

Le croci dei campi Sabato 25 aprile, presso la chiesa di San Marco, adiacente la sede della Misericordia, nel Borgo della Croce, S. Messa delle ore 9:30. Al termine, benedizione delle foglie di giglio e dei rametti di olivo che orneranno le croci di vinco da collocare nei campi prima del sorgere del sole di domenica tre maggio. È questa una bella tradizione che viene continuata dai nostri agricoltori consapevoli che questo è un gesto di affidamento a Dio del loro lavoro. Nel prossimo numero il bravo giornalista non mancherà di documentare il tutto.

Franco Talozzi 27.02.2015

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...il Palterre, ovvero Ridendo castigat mores

Auguri Lara

Il giorno 25 febbraio 2015, presso l’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Economia, Lara Piomboni si è laureata nel Corso Magistrale in Finanza e Metodi Quantitativi per l’Economia. Il corso, della durata di due anni di specialistica, l’ha portata a concludere il suo percorso universitario discutendo la tesi “Tecniche di credit scoring su campioni sbilanciati: uno studio sulle PMI toscane” con la Prof.ssa Stanghellini. Lara, che abita verso la Giardinella, è stata proclamata Dottoressa con la splendida votazione di 110 e lode, pertanto a lei vanno le congratulazioni da parte della famiglia e degli amici per questo traguardo raggiunto. La Redazione manda l’augurio dell’inizio di una lunga carriera lavorativa.

Sei qui con noi zia Maria

Accerchètive!!! Non mi è venuto da piangere per la morte della zia, Lei per me era speciale, prendeva la vita con allegria. Tanti anni abbiamo lavorato insieme, era solare il suo viso, la voglio ricordar con il suo buonumore e il suo sorriso. Su, su ‘lillini’, la vita se sa che è così, non piangete, piuttosto fate una bella festa, diceva Lei: ACCERCHETIVE!!!. Dico a Voi queste parole che zia Maria mi ha confidato Ora che anche l’ultima ‘Barbina’, ci ha lasciato, ultima figlia della Zelinda e di Santi, detto il Barba; son sicuro che adesso, Lei, da qualche parte ci guarda e oggi, per me è una grande gioia ritrovarci a casa mia in tanti cugini, da Lassù saranno contenti anche loro, tutti i Barbini. La Zia ora che in cielo li avrà ritrovati tutti dirà a loro: avete visto che ACCERCHETIVE ha dato i suoi frutti! Loris Senesi

La vignetta di Scacciapensieri:

La bambina Michelle Rinaldi, classe III B della Scuola Primaria di Anghiari, ha voluto dedicare questa poesia alla sua cara nonna Magda Ruti Rinaldi (Nella), scomparsa da poco tempo.

Alla mia cara nonna Nella Era una brava persona ed era proprio una golosona! Anche la Nella, cara amica, non la ritroviamo più su questa vita. La nonna aveva sempre molto da fare ed anche quando c’era il nonno non si poteva mai fermare. Ma la morte fa il suo lavoro e porta via anche il “buono”. Vicino agli alberi la nonna era cresciuta ed era anche molto paffuta. È morta con un sorriso e le piaceva tanto il riso. Questa famiglia da lei tanto amata ora resta addolorata. Una morte assai tagliente, una persona coinvolgente. Michelle Rinaldi

Da lunedì 4 maggio nei giorni feriali in Propositura e a Tavernelle recita del S. Rosario alle ore 21:00

La prima domenica di ogni mese, alle ore 16:00, in Propositura

Alla salute!?

Santa Messa in lingua polacca In aprile, per la concomitanza con la S. Pasqua, la S. Messa verrà celebrata lunedì 6 aprile, sempre alle ore 16:00 e sempre in Propositura. 7


LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTE

di don Quinto Giorgini

Il Santuario della Madonna del Carmine al Combarbio di Anghiari Quinta ed ultima parte: “Le lapidi”

Completiamo la nostra presentazione di questo Santuario Mariano della Valtiberina toscana, con un elenco delle principali epigrafi o iscrizioni che leggiamo sui pavimenti e pareti ed inoltre ricordando le più importanti celebrazioni liturgiche annuali che vi si svolgono e che vi richiamano numerosi devoti. Sopra la porta d’ingresso laterale, situata nel transetto di destra, esiste la seguente epigrafe, dedicata a don Francesco Bartolomei, pievano di Micciano dal 1922 al 1942: uesto tempio eretto dalla pietà del popolo anghiarese – e dedicato alla Vergine – per l’ingiurie del tempo – e delle avverse forze telluriche – minacciante rovina – Don Francesco Bartolomei – amoroso e solerte rettore – restaurò il 19 luglio 1936, quattro secoli dopo che era stato costruito – provvedendo insieme alla pietà onde la sua vita rifulse – e al culto delle patrie memorie”. Al centro, in alto, della parete del transetto di sinistra, si legge scolpita sul marmo la sottostante epigrafe: A perenne memoria di Alessandro Bartolomei, di integerrime virtudi adorno, nella chiesa della famiglia della pace altamente benemerito la pia società del Carmine che per lui novello incrementò vita ordine attinse nel dì sacro del nome della celeste patrona con festeggiamento solenne e unanime plauso riconoscente poneva – XI settembre MDCCCXCII.

Al centro della navata, esattamente sul pavimento dove sorgeva il castagno o quercia su cui apparve la Madonna a Marietta di Gambino ed ora recintato da una struttura di ferro battuto si legge la seguente scrittura: l giorno 11 luglio 1536, la Beatissima Vergine Maria si degnò apparire in questo preciso punto che la pietà dei fedeli racchiuse nel santuario che ti accoglie, o Pellegrino piega il ginocchio e invoca la Regina dei cieli. Marco e Tina Buitoni con numerosi fedeli di Anghiari e Sansepolcro visibilmente protetti dalla Madonna del Carmine qui scamparono ai pericoli della guerra nel luglio 1944. Grati adornarono il luogo dell’Apparizione”.

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In una tela settecentesca, attualmente collocata nel suddetto recinto, vi è dipinta in alto la Veggente con le braccia allargate che si trova nel bosco a pascere il gregge e sotto vi si legge la seguente iscrizione: appi dunque o lettore che il di’ undici luglio 1536 apparve in questa terra la Madre di Dio Maria sempre Vergine, assisa su una quercia di questa nostra selva, a questa pastorella che qui vedi ritratta e che si chiamava Marietta. Volle la stessa gran Madre di Dio che Marietta si portasse alla casa del signor Mariotto Ciarperini nel Castello di Anghiari e gli dicesse da parte dell’istessa Beatissima Vergine che Ella desiderava in questo luogo il suo Santissimo Ritratto che in detta casa si trovava. Così fu fatto di modo che con grande processione fu qui portata alla pia venerazione dei fedeli. Con le elemosine che fecero li nobilissimi signori e popolani del contado di Anghiari si costruì questa magnifica Chiesa che è affidata alle cure, alla devozione, alla pietà dei posteri – La Madonna del Carmine protegga coloro che cureranno il decoro di questo Santuario a Lei dedicato”.

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Sul primo pilastro della parete di sinistra, entrando dall’ingresso principale, leggiamo questa iscrizione: l giorno 11 luglio 1536 la Beata Vergine Maria degnò mostrarsi in questo luogo ove la fede dei padri eresse il santuario del Carmine. Nel 1964 fu restaurato con contributo della soprintendenza ai monumenti con le offerte dei signori Comm. Marco e Tina Buitoni, Comm. Galliano e Argenide Calli, Comm. Milton e Raffaella Poggini, delle popolazioni del comune di Anghiari e del Pievano don Giuliano Giglioni; eseguì i lavori con perizia ed offrì le vetrate l’impresa edile Benito Maggini.

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Le nostre chiese...

Passiamo ora a elencare le principali celebrazioni annuali che si tengono nel Santuario:

Sulla parete nel corridoio che porta in Sacrestia c’è una lapide di pietra di cm. 120x100, sovrastata dallo stemma Morgalanti e da una cornice fregiata dedicata all’anghiarese Camillo Morgalanti: .O.M. sacerdos hoc in tumulo quiescit Camillus Morgalanti anglaren. Iure in utroque magister prothonotarius apostolicus, pietate doctrina prudentia omnibus iam inde spectatus primum eminentissim. Card. Negroni Mori ab intimis causarum consiliis postremo ecclesiae divi Bartholomaei ang. perpetuus abbas renunciatus et intra ipsius limites pro arretino epo vicarius foraneus lustrus circiter octo cunctorum admiratione et amore sacro hoc munere functus obiit VI idus sept. aetatis vero LXXII et mens VI anno dom. MDCCLII presb. Gaudentius et Bartholomaeus fres. grati animi ergo maestissimi posuere. Si tratta di una lapide settecentesca posta dai fratelli Gaudenzio e Bartolomeo in memoria di don Camillo Morgalanti, protonotario apostolico, che per consiglio del cardinale Negroni Mori rinunciò al titolo di abate perpetuo della chiesa di San Bartolomeo per diventare vicario foraneo per circa quarant’anni del vescovo aretino in questo territorio, svolgendo questo compito con amore e l’ammirazione di tutti.

Ogni anno nella domenica dopo Pasqua, detta in Albis e ora anche della Divina Misericordia, nel pomeriggio, la comunità cristiana della Pieve di Micciano si reca in processione alla Madonna del Carmine dove viene celebrata l’Eucarestia e rinnovata la consacrazione con la benedizione dello Scapolare. Nel giorno dell’Ascensione, ogni anno, al Santuario del Carmine si celebra una festa tradizionale, con S. Messe a ogni ora e con la frequenza dei Sacramenti della Confessione e Comunione, con particolare benedizione dei bambini e suffragio per i benefattori e festarini defunti. L’11 luglio, Anniversario della Prima Apparizione della Madonna qui al Combarbio nel 1536, verso le ore 20, molti pellegrini a piedi da Anghiari, Micciano, Tavernelle, si dirigono verso il Santuario, dove alle ore 21, presieduta dal Vescovo, viene concelebrata una solenne liturgia eucaristica dai sacerdoti del Vicariato di Anghiari – Monterchi e da quelli della Valtiberina toscana. Il 16 luglio, preceduta da un triduo, Festa tradizionale della Madonna del Carmelo, con S. Messa Solenne alle ore 21 seguita dalla processione mariana con fiaccole intorno al Santuario. Ogni domenica e festa di precetto alle ore 10 il Rettore del Santuario celebra la S. Messa per il Popolo. Particolari riti in occasioni di matrimoni e ricorrenze varie sono celebrati saltuariamente. Ricordiamo tra questi la Prima Messa solenne di don Alessandro Bivignani la domenica 9 novembre 2014, con grande partecipazione dei familiari, amici, preti e parrocchiani del novello sacerdote anghiarese. Chi scrive ricorda di aver celebrato in questo Santuario il 16 luglio 1988 una S. Messa del XXV° di Sacerdozio dietro invito dell’allora proposto di Anghiari don Vittorio Bartolomei. In quell’occasione mi fu donato un quadro della Madonna del Carmine con particolare dedica sottoscritta dai circa 25 sacerdoti presenti alla concelebrazione e al successivo convivio a Campalla. Anche la prima chiesa a me consegnata a Casanova dell’Alpe in comune di Bagno di Romagna, nell’allora Diocesi di Sansepolcro, era dedicata alla Madonna del Carmelo, per cui posso affermare che la devozione a questo titolo mariano, dopo quello alla Madonna Bella di Pocaia (sotto il cui sguardo celebro da 50 anni), è quella a me più cara. Termino con il trascrivere l’ultima strofa dell’Inno alla Madonna del Carmine: “… Madonna del Carmine, noi ti preghiam, che fede sincera in noi portiam. Rit. Il mondo Regina t’invoca, t’invoca con grande fervor. Ave Maria, Ave Maria”.

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Sotto la mensa dell’altare di S. Antonio Abate, situata nel transetto di sinistra, si legge: .O.M. altare hoc ecclesiae Sanctae Mariae de Combarbio rude olim et inconcinnum restauratum et ornatum fuit semptibus confratrum societatis divi Antonii cui dicatum est A.D. MDCCIL”.

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Sulla soglia della porta che collega il Coro con la sacrestia si legge: regate riposo per l’anima di Pier Girolamo Bartolomei morto il 13 maggio MDCCCXXXIII.

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Foto: In questa e nella pagina precedente alcune delle lapidi presenti nel Santuario e trascritte dall’autore. La tela raffigurata nell’altra pagina, collocata attualmente nel luogo preciso dell’apparizione, ricostruisce il luogo dell’apparizione della Vergine a Marietta.

Qui sopra veduta generale del transetto con i due cappelloni laterali, a destra e a sinistra, e il presbiterio con l’altare maggiore dove è conservata l’immagine della Madonna che, su richiesta della Vergine stessa, fu prelevata da casa Ciarperini nel castello di Anghiari.

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Sconforto (25.11.1953) Tra un frusciare di ombre silenti Sdraiato fra i fiori e l’erba molla Al punto d’incrocio di due torrenti Cerco un’immagine così nel nulla Cerco ovunque ma tutto è invano L’acqua scorre e nulla mi resta Nelle ombre degli alberi non c’è volto umano Non è il nulla che mi dà questa. La trovo la vedo me ne innamoro ahimè delusione triste ed amara non c’è nulla che dura, che resta d’oro solo un’immagine resta a me cara Franco Brizzi

I nonni ci hanno raccontato... Dall’album di Gessica

Filastrocche Pioggerellina (alcuni brani della nonna di Elena tratti dalla poesia di A. S. Novaro)

Che dice la pioggerellina di marzo che picchia argentina, sui tegoli vecchi del tetto sul fico, sul moro, ornati di gemmule d’oro? È passata, è passata l’uggiosa invernata è passata, è passata di fuor dalla nuvola nera di fuor dalla nuvola grigia che in cielo si pigia, domani verrà primavera.

Delusione Quando la conobbi fanciulletta Fui colpito dalla sua bellezza Mi piaceva il suo visetto tondo Quel suo fare da sbarazzina Quel qualche cosa che la rendeva carina. Era amore? non mi pare Era un sogno di un sedicenne Qualcosa che sembra perenne Quando un ragazzo non fa che sognare. Sono passati due inverni due estati Io adesso son diciottenne Fugge la vita sui cavalli frustati E la fanciulletta non sente più niente Questa è la vita tutto sorpasso Nessuno scampa alle sue leggi Mentre il cocchiere non vede e passa. Franco Brizzi

I soldati I soldati che vanno alla guerra mangiano bevono dormono in terra fan la vita alla cagnesca poco pane e acqua fresca quando sentono il cannone cade in terra il più birbone.

Lavori in parrocchia

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ontinuano i lavori all’immobile della Via Nova, Casa Martini. È tutto pronto per la sostituzione del manto di copertura e appena ci saranno le condizioni (metereologiche) giuste partirà anche quel lavoro. Gli altri interventi riguardano, o hanno riguardato, l’intonacatura delle facciate esterne, alcuni impianti, e la sistemazione delle due stanze a livello del giardino che saranno usate dalla Misericordia per accoglienza e in servizio dei propri volontari impegnati nei turni sia di giorno che di notte.

Nella foto, casa Martini (di Santin di Berto) durante il montaggio del cantiere.

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Un 3 maggio senza Cresime!

D

a moltissimi anni il 3 maggio, festa del SS. Crocifisso, è stato per Anghiari il giorno in cui generazioni su generazioni di adolescenti, hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione. Quest’anno, dopo anni ed anni, la Cresima non ci sarà. Da più tempo si sentiva vociferare circa la possibilità di posticipare questo Sacramento di un anno: non più in seconda media ma in terza. Ebbene, quest’anno si compirà il salto di qualità, perché proprio di questo si tratta. Spesso, purtroppo, i nostri bambini e ragazzi frequentano il catechismo prevalentemente per essere ammessi ai Sacramenti, tanto che, quando li hanno ricevuti, non si vedono più in parrocchia, poiché hanno ormai raggiunto lo scopo. È invece importante che ciascuno di noi, famiglie e ragazzi, tutti insieme, usciamo dalla prospettiva che si va al catechismo solo per ricevere la Prima Comunione, la Cresima… In realtà la catechesi è un cammino per la vita, un cammino per un nuovo modo di pensare, di amare, di essere, di agire. Perché allora non cominciare con l’offrire un anno in più ai nostri figli, affinché abbiano una possibilità maggiore per maturare ulteriormente e per acquisire una migliore consapevolezza di ciò che si preparano a ricevere e ad essere? Un anno in più per crescere ed innamorarsi di quella Chiesa in cui il Signore li ha chiamati ad essere Suoi testimoni.

Ecco allora che, anche se con un po’ di nostalgia ed amarezza nel cuore per un 3 maggio 2015 “senza Cresima”, forti e coraggiosi, grazie all’azione dello Spirito ed illuminati da quella sapienza che solo la Parola di Dio può donarci, guardiamo avanti verso un 2016 con un Sacramento della Confermazione che sia per tutti un evento della nostra Fede ancor più preparato ed atteso, sotto la guida di quei Ministri che il Signore ha scelto e chiamato al Suo servizio. Donatella

Nella foto è raffigurato il momento della partenza della processione dalla Propositura che viene aperta dai confratelli della Misericordia con la cappa che portano la croce e le lanterne come facciamo noi ancora oggi. È il 3 maggio 1975.

L’angolo sprizzacervelli

23° quesito

Palline!

di Ravella Merinista oratorioquiz@gmail.com

Dopo la Vilma, questa volta è Sergio della ferramenta a dover individuare una pallina di piombo tra 27 palline di cui 26 sono di ferro. Sergio utilizza una bilancia a due piatti e tre sole pesate. Come fa?

Soluzione del quesito del numero scorso Lanciando un solo dado non c’è un punto più probabile degli altri a meno che il dado non sia difettoso, quindi da 1 a 6 tutti i punti hanno la stessa probabilità. Lanciando due dadi invece le combinazioni sono 36 (6x6), ma non tutte hanno la stessa probabilità. Si ottiene 2 con una sola combinazione(1 e 1) Si ottiene 12 con una sola combinazione(6 e 6) Si ottiene 3 con 2 combinazioni (1 e 2 oppure 2 e 1) Si ottiene 4 con 3 combinazioni (1 e 3 oppure 3 e 1 oppure 2 e 2) Si ottiene 5 con 4 combinazioni (1 e 4 oppure 4 e 1 oppure 2 e 3 oppure 3 e 2)

Si ottiene 6 con 5 combinazioni (1 e 5 oppure 5 e 1 oppure 3 e 3 oppure 4 e 2 oppure 2 e 4) Si ottiene 7 con 6 combinazioni (1 e 6 oppure 6 e 1 oppure 5 e 2 oppure 2 e 5 oppure 3 e 4 oppure 4 e 3) E così via... per ottenere 8, 9, 10 e 11 Il numero 7 ha il maggior numero di combinazioni possibili quindi è il punto più probabile.

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Dall'Archivio della Misericordia a cura di PiGia

Autoambulanza DODGE

È

appena finita la Seconda Guerra Mondiale ed è ancora in servizio la Fiat 501, con oltre 20 anni di attività, ma sottoposta a continue riparazioni per vetustà. La Misericordia pertanto fa richiesta di un’ambulanza militare. Il 9 novembre 1945 l’E.N.D.S.I. (Ente Nazionale per la Distribuzione dei Soccorsi in Italia) comunica che tutte le ambulanze messe a disposizione dell’Ente sono state assegnate. Il 6 febbraio 1946 la Federazione delle Misericordie di Firenze comunica che le sono state assegnate un certo numero di ambulanze militari tipo Dodge al prezzo di £. 350.000. L’offerta non viene accettata per l’elevato costo. Segue corrispondenza con vari enti per l’assegnazione gratuita o semigratuita di un nuovo mezzo. Dalla delibera n. 8 del 4 luglio 1947 si ricava che “da qualche mese il servizio trasporto ammalati con autolettiga si svolge con il nuovo automezzo, già appartenente alle FF.AA Alleate, avuto recentemente a mezzo della Croce Rossa Italiana”. Il 25 febbraio 1948 per assegnazione carburanti, riparazioni varie, compensi autista dall’aprile al dicembre 1947 si spendono £. 165.928. Il 9 agosto 1950 la rata Assicurazione Milano per l’autolettiga Dodge 4547/CRI è di £. 477.

Il costo gestionale risulta molto elevato, per cui l’11 novembre 1951, con delibera n. 8, si rende nota la vendita dell’ambulanza Dodge (27.10.1951) al sig. Aldo Veterani di Urbino per £. 258.000, somma da destinare all’acquisto della Fiat 1100. Nella foto uno dei più popolari veicoli della Seconda Guerra Mondiale che fu il Dodge3/4 ton. La versione ambulanza (wc-54) poteva trasportare 4 feriti su lettighe, disponeva di un motore da 82 cv per una velocità di 88 Km/h. Quello raffigurato è il modello Italeri.

Grazie a te, Andreina cati per consegnarci la documentazione completa di tutte le pratiche, consistente, non esageriamo, in qualche “chilo di carta”; abbiamo naturalmente preso tutto quanto ed abbiamo poi chiesto (noi ed il Calcit) di pagare l’onorario per l’enorme lavoro svolto per nostro conto. Con una espressione quasi incredula e stupita della nostra richiesta, l’Andreina ci ha detto (parola più, parola meno): “Ma io non voglio proprio nulla; fin dall’inizio, sentiti anche i miei colleghi dello studio, avevamo deciso che tutto questo lavoro svolto per voi Vi sarebbe stato offerto gratuitamente come ringraziamento per quanto fate per tutta la comunità; noi non abbiamo purtroppo il tempo per fare volontariato, ma almeno questo piccolo gesto ci sentiamo di doverlo fare!” Non aggiungiamo altro!

Si è conclusa l’esecuzione testamentaria della nostra benefattrice Giuseppa Vera Chiasserini, con il lungo iter burocratico gestito in maniera encomiabile e puntuale dalla nostra consorella Avv. Andreina Donati Sarti. Torniamo in breve sull’argomento per due motivazioni diverse ma simili, entrambe segno di affetto e fiducia nei confronti della nostra associazione. Assicuriamo all’anima della nostra benefattrice, la Vera, le nostre preghiere di ringraziamento per aver pensato a noi quali destinatari, assieme al Calcit, delle proprie sostanze dopo la sua dipartita. Grazie Vera! Che Dio gliene renda merito! Ringraziamo pubblicamente anche la nostra consorella, l’Avvocato Andreina Donati Sarti, la quale ha seguito per noi e per il Calcit tutte le procedure e le incombenze ereditarie, che sono state (per tutti gli adempimenti di legge) numerose e complicate: si va dai notai all’Agenzia delle Entrate, dal Tribunale ai tecnici edili, dal Catasto all’ufficio del Lavoro, dall’acquirente dell’immobile alla Banca depositaria del conto corrente che conteneva i risparmi di Vera, dall’ufficio tecnico comunale all’impresa di pompe funebri. Perché raccontiamo ciò? Per un motivo preciso! Una volta conclusa tutta la procedura e perfezionato tutto il possibile ed immaginabile, l’Andreina ci ha convo-

Grazie a te, Andreina, e grazie ai tuoi colleghi dello studio! Che Dio ve ne renda merito!

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NOTE DALLA MISERICORDIA a cura di Massimo Redenti

Le vostre offerte per la Misericordia

I nuovi iscritti alla Misericordia

Aldo Giovagnini - la famiglia alla memoria 105 Graziano Bagattini - la famiglia alla memoria 100 Giandomenico Baggi 10 Franco Bartolomei 50 Antonio Berlicchi 10 Fosco Bernardini e Fosca Crociani 20 Giuliana Bernardini 50 Adriana Bini 15 Danilo Boriosi alla memoria di Maria Senesi 40 Sila Calosi 10 Giovanna Casi e Italo Baglioni 10 Silvana Cioci 10 Nelio Crociani 50 Archimede Del Pia 30 Maria D’Uva 20 Famiglia Sciadini alla memoria di Agostino Buricchi 80 Dott. Fulvio Floridi 40 Liliana Foni 10 Forval S.R.L. 250 Piera Franceschi 10 Nazzarena Furiosi 5 Ottavio Gambacci 20 Giselda Gennaioli in memoria di Maria Senesi 20 Renata Giovacchini 20 Vittoria Giovagnini Madiai 400 Luciano Guadagni 5 Liborio Lamagna 50 Liborio Lamagna in memoria di Pietro Neri 100 Francesca Leone 10 Angiolo Magri 15 Nella Magri 10 Mario Magrini - la famiglia alla memoria 175 Patrizia Martinelli 10 Fernanda Mencarini - la famiglia alla memoria 300 Gastone Mercati 10 Franco Monini 20 Offerte da vari raccolte presso negozio “Marionnaud” di Sansepolcro 30 Giulia Pinai 10 Iolanda Raspini 10 Sara Redenti 10 Sara e Stefano Redenti 100 Severina Russo - la famiglia alla memoria 100 Magda Ruti - la famiglia alla memoria 90 Franca Sabatini 10 Charles Sperry Willard 30 Tiziana Tizzi Nardi 10 Anna Maria Valentini 10 Delfo Venturi in memoria dei genitori defunti 20

Anna Aglini Emma Aglini Federico Aglini Lorenzo Aglini Italo Baglioni Faliero Berghi Debora Bernabei Fosco Bernardini Neri Bozzi Giovanni Caparbi Giovanna Casi Emilio Cerofolini Fosca Crociani Rino Crociani Stefano Draghi Maria D’uva Mariella Fontani Alessio Fornacini

Che Dio ve ne renda il merito!

Controllate che il vostro indirizzo sia esatto 13

Nella Giglini Nadezda Kondratovich Artesina Leonardi Imola Ligi Santa Marconi Ermanno Marghi Renato Mariani Mario Mondani Gina Monini Vera Moretti Giuseppina Nardi Giuseppe Peluzzi Giulia Pinai Leonida Rapati Rita Ridolfi Carola Sgaravizzi Giuseppe Tecchioli Cristina Vero

Notizie in breve Si è concluso il primo corso per soccorritori di primo livello, con la partecipazione di 25 iscritti, mentre è iniziato da poco il corso per soccorritori di livello avanzato, con 15 partecipanti. Ci auguriamo che qualcuno di loro diventi a fine corso un volontario effettivo per aiutarci nella nostra attività istituzionale. A tutti loro un grazie di cuore. Per l’iniziativa del “Diamoci una scossa” stiamo predisponendo un corso di formazione all’uso del defibrillatore, dopo di ché lo stesso verrà collocato nella zona della Bernocca. Alcuni residenti nel posto hanno già dato la disponibilità a partecipare al corso di formazione descritto, ma ci auguriamo che altri, nel frattempo, abbiano maturato la decisione di essere presenti pure loro. La sicurezza a contrasto dell’arresto cardiaco dipende da tutti indistintamente. Segnalate la vostra disponibilità presso la segreteria della Confraternita. Sempre per il “Diamoci una scossa”, gli abitanti della Scheggia e dintorni, in collaborazione anche con l’amministrazione comunale, stanno raccogliendo la somma necessaria per l’acquisto di un nuovo defibrillatore da collocare appunto nella zona. Ci auguriamo che l’iniziativa vada a buon fine; la Confraternita si impegna fin d’ora sotto l’aspetto organizzativo per la formazione dei nuovi volontari. Domenica 19 aprile si svolgerà nella sala di rappresentanza della nostra sede l’Assemblea Generale dei confratelli e consorelle, avente per oggetto la proposta di approvazione del bilancio consuntivo 2014 e del bilancio preventivo 2015. Nell’occasione verrà anche riepilogata l’attività dell’associazione fin qui sostenuta e verranno tracciate le linee guida per l’operatività prevista nell’immediato futuro. Vi invitiamo fin d’ora ad essere presenti!


Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” - Anghiari sito internet: www.fratresanghiari.it - email: gruppoanghiari@fratres.eu

Insieme ai piedi della Madonna del Conforto

L’Assemblea Sociale 2015

Positivo, intanto, il saldo delle donazioni nei primi due mesi del nuovo anno

S Momento fondamentale per la vita dell’associazione quello dell’annuale Assemblea Sociale Ordinaria del Gruppo Donatori di Sangue Fratres di Anghiari, svoltasi qualche settimana fa presso la sala conferenze della locale Confraternita di Misericordia. Al centro di essa, come sempre, la consueta relazione del presidente sulle attività sociali dell’anno appena trascorso e su quelle previste per l’anno in corso e l’approvazione da parte dei soci presenti dei bilanci finanziari consuntivo e preventivo, illustrati a tutti dal segretario economo del gruppo. Occasione importante questa, quindi, per analizzare lo stato di salute dell’associazione e programmare insieme agli iscritti le strategie future che saranno perseguite con lo scopo principale di consolidare la presenza del gruppo nel paese e far sì che esso possa continuare ad assicurare al sistema trasfusionale locale e regionale il consueto e significativo contributo. Erano presenti l’Assessore Comunale Giuseppe Ricceri, il Governatore della Misericordia Massimo Redenti ed il Presidente Provinciale dei Gruppi Fratres Pietro Ganganelli. Dall’analisi del lavoro svolto e dai risultati numerici conseguiti, si conferma anche per l’anno appena trascorso un sostanziale bilancio positivo per la nostra realtà associativa sia in termini di presenza e di visibilità nel territorio che di donazioni effettuate, nonostante una leggera flessione di queste rispetto al 2013. In un anno particolarmente difficile, infatti, caratterizzato da tante novità nel campo del sistema trasfusionale che hanno coinvolto direttamente i tanti volontari e collaboratori, richiedendo loro un sempre maggiore e più razionale impegno quotidiano, sono state per lo più confermate le settecento donazioni annuali di sangue intero e di plasma, risultando ancora una volta il terzo gruppo Fratres tra i venticinque presenti nella provincia aretina. Tutto questo è sicuramente il frutto del continuo impegno di tutti gli associati e delle tante iniziative che il Consiglio Direttivo ha posto in essere, per tutto l’arco dell’anno, come l’ormai consolidata Festa Estiva, con la seconda edizione della Corsa Podistica, e le tradizionali Giornate del Donatore di Sangue che tante persone sono riuscite a coinvolgere. È iniziato bene, intanto, l’anno 2015 sul fronte della quantità di sangue e plasma donata dai nostri volontari, segno che la nuova realtà dell’obbligo di prenotazione per l’accesso dei volontari al centro trasfusionale di zona, tramite i responsabili del gruppo di appartenenza, è stata ampiamente accettata e condivisa . Avanti così, quindi, verso nuovi traguardi, con l’impegno e la generosità di sempre, senza abbassare mai la guardia, con la consapevolezza che la gratuità che contraddistingue il nostro operato è la stessa della Misericordia Divina. La segretaria

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u invito dell’Arcivescovo Fontana anche quest’anno le delegazioni dei gruppi Fratres e delle Confraternite di Misericordia della provincia di Arezzo si sono ritrovate, durante la novena di preparazione alla grande festa della Madonna del Conforto, per una veglia di preghiera ai piedi della prodigiosa terracotta invetriata, rappresentante il mezzobusto della più nota Madonna di Provenzano, di origini senesi, che, come si sa, nel lontano 15 febbraio 1796, in una Arezzo stremata da quindici giorni di ripetute scosse sismiche, brillò di luce propria davanti a quattro testimoni come se “avesse sul petto rubini e diamanti”, all’interno di una vecchia cantina, annerita dai fumi e dalla sporcizia: .un culto, questo, profondamente sentito dall’intera collettività aretina e che raggiunge il suo apice nell’annuale Festa della Madonna del Conforto.

I tantissimi volontari e confratelli presenti, prima di fare il loro ingresso nel duomo aretino per rendere omaggio alla Madonna del Conforto, hanno sfilato per le vie della città con i labari e le torce accese per una bella testimonianza di fede. Molto significativo l’appello dell’Arcivescovo Fontana, che ha invitato i presenti a riscoprire le comuni radici cristiane e ad essere ancor più consapevoli nell’esercizio di quel “Servizio della Carità”, inteso come dimensione costitutiva della missione della Chiesa ed espressione irrinunciabile della sua stessa essenza. Presente alla celebrazione anche il labaro del Gruppo Fratres di Anghiari, insieme ad un buon numero di quelli degli altri gruppi della provincia aretina. Orteip 2015

Foto - In alto a sinistra il tavolo della Presidenza con l’Assessore Comunale Giuseppe Ricceri, il Governatore della Misericordia Massimo Redenti e il Presidente del Gruppo Carlo Leonardi. Qui sopra, foto di gruppo ai piedi della Sacra Immagine della Madonna del Conforto con i labari delle tante associazioni presenti.

RINGRAZIAMENTI PER OFFERTA: tanta gratitudine alla nostra socia benemerita Vittoria Giovagnini ed ai suoi familiari, per l’offerta di € 400,00 fattaci pervenire in memoria dei defunti delle famiglie Giovagnini, Giorni e Donati. Tale somma verrà utilizzata per finanziare le iniziative del nostro Gruppo, finalizzate alla diffusione della cultura della solidarietà e della donazione del proprio sangue tra la nostra gente.


Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” - Anghiari sito internet: www.fratresanghiari.it - email: gruppoanghiari@fratres.eu

A Rigutino un nuovo Gruppo Fratres

formato il primo nucleo di persone che andrà a costituire, nelle prossime settimane, questa ulteriore associazione di volontariato che, inserita a pieno titolo nella realtà ecclesiale di quella dinamica parrocchia della Val di Chiana, contribuirà sicuramente ad accrescerne e consolidarne il livello di solidarietà e carità cristiana. I promotori di questa nuova associazione hanno già preso contatti con i responsabili della Consociazione Nazionale dei Gruppi Fratres ed erano presenti alla recente assemblea di tutti i presidenti provinciali, tenutasi ad Arezzo presso la sede di via Garibaldi. In questa occasione sono stati ufficialmente accolti all’interno della grande famiglia degli attuali venticinque gruppi aretini ed i presenti hanno potuto apprezzarne la forte determinazione ad andare avanti, nella realizzazione di questa nuova realtà del volontariato cattolico.

L’ormai consolidata collaborazione a livello diocesano tra le varie associazioni del volontariato cattolico quali Misericordie, Caritas e Fratres, i cui responsabili provinciali, su espresso invito dell’Arcivescovo Fontana, stanno già da tempo individuando importanti sinergie ed integrazioni tra le proprie realtà associative, per rispondere al meglio ai sempre più crescenti bisogni della nostra gente, comincia a dare qualche frutto concreto. È notizia di questi giorni, infatti, l’imminente nascita di un nuovo Gruppo Fratres all’interno della Comunità Parrocchiale di Rigutino. Grazie alla volontà del parroco don Virgilio ed all’intenso lavoro di sensibilizzazione di alcuni suoi collaboratori, si è

Orteip 2015

La Festa estiva del Donatore 2015 E con essa ritorna ad Anghiari il grande Podismo

Dopo due edizioni consecutive, anche in occasione dell’ormai prossima Festa Estiva del Donatore di Sangue ritornerà ad Anghiari il grande podismo con “II 3° Trofeo Fratres Città di Anghiari”. Tanti saranno gli atleti di entrambi i sessi e di tutte le età che si presenteranno ai nastri di partenza di piazza Baldaccio per mettersi alla prova in un percorso caratterizzato da tante bellezze naturali, da un’ affascinante ed impegnativa parte conclusiva, da un discreto livello tecnico dei partecipanti e, infine, dal numeroso pubblico che ogni volta fa da cornice all’evento. Questo il programma dell’edizione n° 17 della Festa Estiva del Donatore di Sangue Fratres: DOMENICA 05 luglio – piazza baldaccio Ore 09:00, controllo gratuito di glicemia e pressione del sangue, in collaborazione con gli operatori del Distretto Sanitario ed i volontari della Confraternita di Misericordia. Ore 09:30, CORSA PODISTICA- Partenza delle categorie giovanili. “ 10:00, Partenza delle Categorie Adulti, maschili e femminili. “ 11:50, Arrivo e conclusione della gara. “ 12:00, Premiazioni. “ 21:30, Spettacolo di Varietà (Musica, Canzoni, Barzellette,…). Al termine dello spettacolo, la consueta estrazione dei ricchi premi della sottoscrizione interna. Il Consiglio Direttivo

Foto - Dall’alto, il momento della partenza da piazza Baldaccio degli atleti della corsa podistica, edizione 2014 e la premiazione delle vincitrici nella categoria femminile.

I VIAGGI DELLA FRATRES E DELLA MISERICORDIA

EXPO 2015

DI

M I LA N O

Anche noi all’Evento Universalmente più atteso, dedicato all’alimentazione umana. Dal 29 al 30 agosto 2015 per informazioni e prenotazioni, da subito: uffici della Misericordia (tel. 0575 789577), Carlo (3487722155), Fabiano (3381484889)

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I nostri volontari “In ascolto delle periferie esistenziali” In dirittura d’arrivo il corso per animatori dei “Centri di Ascolto Caritas”

C

inque nostri volontari/animatori della Caritas Parrocchiale di Anghiari stanno partecipando all’importantissimo corso organizzato dalla Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro in collaborazione con il Centro Pastorale per la Carità e la Salute e con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSR) “Beato Gregorio X” di Arezzo. I lavori hanno preso il via sabato 11 ottobre e proseguiranno sino a maggio prossimo nei locali dell’ISSR di Arezzo in piazza del Murello. A guidare gli incontri sono stati chiamati esperti nell’ambito biblico, sociale, antropologico, psicologico e pastorale. L’iniziativa è nata dalla consapevolezza che qualsiasi relazione di aiuto non può essere improvvisata, ma deve partire dall’incontro con la persona; la prima tappa naturale di questo cammino è l’ascolto, che non è una semplice qualità personale, ma una pratica da imparare, maturare e perfezionare. Da qui è nato il percorso “In ascolto delle periferie esistenziali”, pensato e realizzato anche per coordinare l’azione e i metodi delle Caritas parrocchiali che negli ultimi anni sono cresciute in qualità e numero.

Il corso

U

na introduzione antropologica, articolata nei due incontri di sabato 11 e sabato 18 ottobre, è stata tenuta dalla dottoressa Donatella Pagliacci, direttrice dell’ISSR di Arezzo. Le due relazioni hanno avuto temi diversi: il primo argomento ha sviluppato il “Dire, comprendere, ascoltare e riconoscere l’umanità”; il secondo argomento ha affrontato concetti di “Fragilità e vulnerabilità”. A trattare l’aspetto biblico (sabato 15 e sabato 29 novembre) sono intervenute suor Ida Tiezzi e suor Gabriella La Mastra, della fraternità di Pomaio; i temi sviluppati hanno riguardato la “Caritas e ascolto nell’Antico Testamento” e “L’amore del prossimo e accoglienza incondizionata: Gesù testimone e maestro”. In ambito psicologico gli incontri di sabato 6 dicembre e di sabato 17 gennaio sono stati tenuti dalla dottoressa Mariangela Bucci, coordinatrice dell’Istituto dell’Approccio

Centrato sulla Persona (IACP) di Firenze; le lezioni hanno argomentato “La relazione di aiuto secondo l’approccio centrato sulla persona” e “Le condizioni necessarie e sufficienti per l’ascolto efficace”. In area pastorale/sociale, i relatori di sabato 21 e sabato 28 febbraio sono stati Don Roberto Davanzo, Direttore della Caritas Ambrosiana, e la dottoressa B. Alessandra, responsabile dei Centri di Ascolto sempre della Caritas Ambrosiana; gli argomenti degli incontri sono stati “Caritas e Centri di Ascolto: specificità e reciproche interazioni”, e “L’avvio e l’organizzazione di un Centro di Ascolto”. Nelle prossime settimane, per quanto concerne la parte operativa, ciascun partecipante sarà impegnato in un tirocinio osservativo e pratico, all’interno di uno dei Centri di Ascolto Caritas presenti nel territorio. Il percorso formativo si concluderà sabato 23 maggio attraverso una verifica finale e consegna degli attestati, presso la Diocesi di Arezzo. I Centri di Ascolto Caritas, compreso il nostro di Anghiari, sono dei presidi sul territorio che si occupano delle varie forme di povertà e di contrasto all’emarginazione sociale in risposta alle tante e complesse forme di bisogno del nostro tempo e della nostra zona. È bene ribadire che la nostra Caritas Parrocchiale non vuole sostituirsi agli Enti istituzionalmente preposti a tale ruolo (Amministrazione comunale, Unione dei Comuni, Assistenti sociali ecc.) ma vuole agire in modalità sussidiaria, integrativa, complementare con gli Enti stessi, pur nella totale indipendenza ed autonomia. Tutto ciò, nel più profondo rispetto degli assistiti e sulla scia di quanto ci insegna il Concilio Vaticano II: “Siano anzitutto adempiuti gli obblighi di giustizia, perché non avvenga che si offra come dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di giustizia” (Apostolicam actuositatem, 8). Poi, c’è anche la Caritas, non viceversa! Per quale motivo i nostri volontari hanno affrontato e continueranno ad affrontare un corso formativo così ampio ed impegnativo? Semplicemente perché c’è in loro la consapevolezza che il bene “va fatto bene”!

Altro pezzo di Anghiari

Fuori porta l’ombrellaio era Pippo il solitario

C’era Corrado di Ca(t)cchino e di sopra Pasqualino

Nei dintorni della Calabria con una vista à piena d’aria

Il Tersilio il Falsetti di parlare mai smetti

Lì accanto Bietolino il Moretti con l’organino

Lui fervente calzolaio ne aggiustava più di un paio

C’è le mura dal circondario c’è il Mignino Paci il macellaio

Più in basso i Palazzari con fornaci fanno affari

Ritornando su in Calabria il Caponero che suonava

Lì ritrovi tra i posti i Piccini non nascosti

La famiglia dei Scucchi con le mosse lì da buffi

A guardare il fortino c’è il Guadagni il Murino

C’era il (T)chi(t)cchiero il Mondani con l’Oliva alla pari

Ed il Doi il Magrini rilegava i suoi librini:

(con persone assenti) di Armando Zanchi

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La centrale idroelettrica di Montedoglio di Flavio Mercati

N

el numero sei/2014 dell’Oratorio, abbiamo accennato alla centrale idroelettrica di Montedoglio ma, considerata la sua importanza, e considerato anche il fatto che si trovasse nelle nostre vicinanze, subito al di là del confine del Comune di Anghiari, nel territorio del Comune di Sansepolcro, riteniamo che possa interessare parlarne più diffusamente. Ed allora ripartiamo dalla notizia fondamentale, data in precedenza, che la centrale fu costruita ai primi del ‘900 del secolo scorso, per poi trattarne più in particolare. La costruzione durò in quattro anni, dal 1902 al 1906, ed il promotore dell’opera fu uno dei figli di Giovanni Buitoni senior (non il proprietario della “Perugina”, per intenderci, che venne dopo), Arnaldo (1854-1915), il quale vi investì un capitale di ben 250.000 lire che, a quei tempi, era una somma molto rilevante. I lavori occuparono tra i 150 e i 200 operai. La centrale fu costruita poco distante dal letto del fiume Tevere, là dove in esso confluivano anche due importanti torrenti: il Singerna ed il Tignana. L’allacciamento alle acque del Tevere, che dovevano servire per far funzionare l’impianto, venne fatto a circa 7 chilometri a nord di questo, più su della zona del mulino dell’Albereta e della cartiera da lungo tempo inattiva, all’altezza della “Madonnuccia”, o meglio, quasi di fronte alle case in collina, delle Caldanelle, a destra del Tevere, e delle Buiane a sinistra, località un po’ più a nord della frazione della Madonnuccia. Da un formidabile sbarramento in muratura, detto anche briglia, costruito sul fiume Tevere, partiva una reglia che portava acqua in posizione sopraelevata rispetto alla centrale. Per aumentare l’acqua a disposizione si catturò anche l’acqua del Singerna, facendola convogliare attraverso una reglia più piccola a monte dello sbarramento sul Tevere. Da questa posizione sopraelevata, dove probabilmente c’era un bacino, partivano due grossi tubi che portavano acqua in cascata all’impianto, azionando due turbine che producevano energia elettrica. L’acqua, cadendo, era capace di produrre una forza media di 60 cavalli. Queste due turbine funzionanti ad acqua, in caso di necessità, per esempio per maggior richiesta di energia elettrica o scarsità di acqua, erano coadiuvate da un’altra, mossa però da un motore termico (a scoppio) e posta negli stessi locali. Questa centrale fu una delle prime centrali elettriche d’Italia e destò l’ammirazione di tecnici italiani e stranieri di allora. Nella seconda metà dell’Ottocento l’Italia era, infatti, all’avanguardia in Europa negli studi sull’elettricità.

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L’ e n e r gia elettrica prodotta doveva soprattutto servire ai Buitoni come forza motrice per il loro pastificio di Sansepolcro, per aumentarne la produttività, ma, dal 1912, venne utilizzata anche per l’illuminazione pubblica e privata della città di Sansepolcro, dietro, logicamente, il pagamento di un canone annuo, da parte del Comune, per quella pubblica. Il cavo che portava la corrente dalla centrale a Sansepolcro era interrato e il suo percorso era indicato in superficie con delle targhette, un po’ come avviene adesso, nelle campagne, con la linea del metano1. Nella seconda metà degli anni ‘20 del secolo scorso l’energia prodotta da questa centrale venne gestita dalla Società Elettrica Valdarno (SELT Valdarno), ma non sappiamo a quale titolo: se cioè questa Società aveva


acquistato la centrale, oppure acquistava l’energia da essa prodotta2. Nel 1962, a seguito della nazionalizzazione dell’energia elettrica, avvenuta in Italia, la centrale venne inglobata nell’ENEL. Continuò a funzionare per alcuni anni, per poi venire dismessa e, in seguito, definitivamente abbandonata nel 1977, all’inizio dei lavori per la diga di Montedoglio. Oggi appare in condizioni sconfortanti di degrado. C’è un progetto di un suo recupero mediante una sua ristrutturazione come bene di archeologia industriale, però, con i tempi che corrono, probabilmente, esso appartiene solamente al libro dei sogni impossibili. Ma poi viene anche il solito parere del solito e cosiddetto uomo della strada, categoria a cui appartengo anch’io, che, riflettendo, sulla realtà naturale e sociale, emette dei giudizi, a volte sferzanti e sprezzanti, a volte garbatamente ironici, a volte benevoli. Talvolta, come si dice, “ci azzecca”, talvolta no. Ebbene, prendendo spunto da questa ex centrale, questo uomo si chiede e chiede ad un indefinito interlocutore: «Ma con tutta l’acqua che c’è a disposizione nel bacino o lago di Montedoglio, sia d’inverno che d’estate, che poi non costa niente, perché non ricominciare a produrre nella zona elettricità per la popolazione, senza importarla dall’estero o senza importare le materie prime per produrla?» E chi può dire che in questo caso questo solito e cosiddetto uomo della strada non “ci azzecchi”?... o no?! Didascalie Nella pagina precedente, in alto a destra lavori per la costruzione della Centrale idroelettrica di Montedoglio agli inizi del ‘900. Fu utilizzata anche mano d’opera locale. Come si può notare, moltissimi sono gli operai, di macchine, invece, neanche l’ombra. In primo piano si può vedere la calce, fatta per terra, in una specie di pozza. Sotto, veduta d’assieme della Centrale Idroelettrica di Montedoglio nel 1977, anno in cui fu definitivamente abbandonata. Poi disegno schematico della ex centrale elettrica di Montedoglio tratto da “L’altrapagina”, Città di Castello.

In questa pagina - a destra il massiccio sbarramento sul Tevere, costruito di fronte alle “Buiane” della Madonnuccia, per mandare acqua alla centrale idroelettrica di Montedoglio mediante una reglia, il cui inizio si intravede a destra nella foto. Ora questi luoghi, spianati, fanno parte del fondale della diga di Montedoglio. La casa in collina, a sinistra, sono le Caldanelle. - sotto, una veduta della Centrale Elettrica di Montedoglio dei primi anni ‘90 del secolo scorso, cioè una quindicina di anni circa dal suo definitivo abbandono. Note

1) Dopo che questa centrale elettrica e questa linea elettrica sono state abbandonate, ancora negli ultimi tempi i trattori, lavorando nei campi, portavano alla luce pezzetti di questo cavo. 2) In questo periodo, cioè fine anni ‘20, in tutta la Valtiberina toscana avvenne il processo di accentramento della gestione del servizio di distribuzione dell’energia elettrica, da parte della Società Elettrica Valdarno, la quale gestiva anche l’energia prodotta da altri impianti che, in pratica, dopo la chiusura dell’impianto del Crociani, erano rimasti due nella zona: quello appunto di Montedoglio e quello di Pozzale, a nord di Pieve Santo Stefano, che aveva mandato la prima corrente a questo paese. Probabilmente erano anche le sole due centrali di tutta la parte orientale della provincia di Arezzo. Fonti per questa ricerca: * Pagine Altotiberine nn. 17 e 23. * L’Altrapagina – online mensile di informazioni, politica, cultura. * Storia orale.

Altre notizie

in merito alla ricerca pubblicata sul n. 6 del 2014, dal titolo “Anno 1914: E la luce arrivò ad Anghiari”

I

l Sig. Pietro Bartolomei-Corsi, nipote (uno dei nipoti, in quanto erano i suoi nonni), dei coniugi Vittoria Corsi e Pietro Bartolomei*, che nel 1914 fecero installare la centrale idroelettrica nella località “Mulino di Valle”, al posto del mulino, per inviare elettricità al paese di Anghiari, ha avuto la cortesia di comunicarci, di propria iniziativa, di poterci fornire ulteriori notizie su questa centrale. E così, grazie alla sua disponibilità, siamo venuti a sapere che sovrintendeva alla messa in opera dell’impianto uno dei figli dei coniugi sopra indicati, e zio di Pietro che ci ha fornito le notizie, Carlo, allora diciannovenne

(era nato nel 1895). All’epoca egli era perito elettrotecnico e poi frequentò il Politecnico di Torino divenendo ingegnere e dopo entrò alla FIAT. Abbiamo anche avuto la conferma, nella ricerca avanzata come ipotesi, anche se molto plausibile, che, contemporaneamente ad Anghiari, nel 1914, venne inviata elettricità anche alla Villa dello Sterpeto, dove abitavano i proprietari dell’impianto elettrico suddetto. Quindi, sicuramente, la Villa dello Sterpeto e la casa dove abitava la famiglia Crociani, adiacente all’ex mulino di Valle, nelle campagne del Comune di Anghiari, furono le prime abitazioni ad usufruire dell’elettricità.

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I coniugi Corsi-Bartolomei ebbero cinque figli: Emilia (nata nel gennaio del 1893), Euclide (nel novembre del 1893), Carlo, di cui abbiamo parlato sopra (1895), Corso (1898), Talete (1902), padre del signore che ci ha fornito le notizie e che, per questo, ringraziamo vivamente. Questi figli, per un certo tempo dalla nascita, portarono il cognome Bartolomei, cioè il cognome del padre, poi, nel 1947, fu aggiunto, su loro richiesta, quello della madre, e così il cognome ufficiale divenne Bartolomei-Corsi. * Pietro Bartolomei fu anche uno dei quattordici soci promotori e quindi fondatori, nonché primo presidente, dell’allora “Cassa Rurale”, oggi “Banca di Anghiari e Stia” (BAS), fondata in Anghiari il 13 agosto 1905. Gli altri tredici erano: Telesforo Bartolomei (fratello di Pietro), Arrigo Landucci, Giuseppe Cesari, Angiolo Giorni, Giuseppe e Ugo Testi, Corrado Poggini, Telesforo Brizzi, Prospero Fortunato, Pier Lorenzo Donati, Domenico Gallai, Lazzaro Camaiti e Alessandro Del Pia.

Mulino di Valle-Ultimo atto

N

ella parte finale della ricerca sulla prima elettricità arrivata ad Anghiari dalla centrale elettrica messa nel 1914 al posto del mulino di Valle, si dice che nella seconda metà degli anni ‘20, probabilmente nel 1927, la centrale venne tolta, poi rimesso il mulino e sopra venne costruita l’abitazione per il nuovo mugnaio. Bene, il nuovo mugnaio vi arrivò con la famiglia nel 1931. Si chiamava Luigi Franceschetti e lui e la moglie Maria venivano da Montecoronaro, vicino a Verghereto. Erano i nonni di Sergio Franceschetti, proprietario dell’attuale ferramenta “FERRANG”, rinomata in tutta la Valtiberina ed oltre, di Via Guglielmo Marconi ad Anghiari, più nota come via di San Leo. Luigi Franceschetti, popolarmente detto “Gigi”, negli anni della II Guerra Mondiale era importante non solo

Di questi quattordici soci promotori, undici erano possidenti, due coloni, ed uno mugnaio. Due erano laureati, uno analfabeta e quindi non firmò l’atto costitutivo dal notaio Tito Bartolomei. (Da: Un paese e la sua Banca, di Daniele Finzi) Nel disegno qui sopra la sede della Cassa Rurale, oggi Banca di Anghiari e Stia, in un disegno di Lori Babbini.

come mugnaio, ma anche perché la sua casa sopra il mulino era diventata un centro di ascolto semi-clandestino nella campagna locale. Egli, infatti, aveva la radio ed era più informato degli altri sui fatti del mondo. Allora succedeva che la sera la gente della zona andava a veglia a casa sua per conoscere le novità soprattutto sulle vicende belliche, sentendole anche direttamente dalla radio, anche, e con molta circospezione, dalla proibitissima “Radio Londra” che trasmetteva pure messaggi in codice per i partigiani. E poi venivano le solite discussioni, molto sommesse perché... “Taci! Il nemico ti ascolta”, aveva imposto il regime. Luigi Franceschetti è stato l’ultimo mugnaio al mulino di Valle che ha cessato di macinare nei primi anni ‘60 del secolo scorso. Il primo, nel 1228, non si sa chi sia stato. Flavio

Il vecchio di Maso di Fana

Il Marconi detto Giocondo ora eroe in un altro mondo

C’era il Vasco Giovagnini che curava gli Anghiarini

Era un vecchio Maso di Fana e lavorava con mano strana

Artigiano tutto fare e l’ombrelli lui aggiustare

Lui salvò famiglia Ebrea in soffitta li teneva

Ma Miciaro (Gigli) brutto destino lui faceva il Becchino

Lì in fondo alle sue scale in un angolo l’Arsenale

Lì davanti dentro al fondo tu vedevi anche Giocondo

La Piazzola lì animata di ragazzi vera armata

Il Cucciolo Checcaglini di Giocondo suoi vicini

Lavorando e cantando con una lima lì limando

Con due allievi a lui vicini si chiamavano Angiolini

Tra i cantanti lì distesi Infermieri anche cortesi

E la Checca con la sporta a Viaio portava la posta:

(Santioni) di Armando Zanchi

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TSD

Stralci dalle news

Cibo per tutti - Un modo per essere accanto ai più poveri e più bisognosi nel momento più bello e familiare dell’anno, le settimane di Avvento ed il periodo di Natale. Pieno successo per la raccolta di generi alimentari a lunga conservazione e di prodotti cartacei e per l’igiene personale lanciata nello scorso dicembre dalla collaborazione tra Unicoop Firenze e Caritas Toscana. Un comunicato della diocesi di Arezzo ricorda che sono stati 100 i volontari che alle uscite dei supermercati Coop e dell’Ipercoop di Arezzo hanno raccolto le ‘spese’ che i clienti hanno deciso di offrire ai poveri di tutto il territorio. L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra Unicoop Firenze e Caritas Toscana, e sostenuta nel nostro territorio dalla Diocesi, ha voluto offrire un aiuto concreto a chi si trova nel bisogno e ha voluto rispondere anche alla campagna internazionale “Cibo per tutti” nata a seguito dell’appello lanciato da Papa Francesco per rimuovere le cause della fame nel mondo. Tutti i beni raccolti, alimentari e non, sono stati distribuiti nelle Caritas parrocchiali, nel Centro di Ascolto diocesano di via Fonte Veneziana, nelle mense, e in tutti quei servizi dove la Caritas è impegnata a fianco dei più deboli.

Un modello per i giornalisti - Il 4 febbraio è stata celebrata la memoria di S. Francesco di Sales (nella foto), il santo scelto dalla chiesa come patrono dei giornalisti. Per l’occasione l’Arcivescovo Riccardo Fontana ha incontrato gli operatori del sistema mediatico di tutto il territorio diocesano che hanno partecipato alla celebrazione della Santa Messa. Sono seguiti una conferenza-stampa e un buffet “in spirito di famiglia”. L’iniziativa è ormai una tradizione che si rinnova tutti gli anni, in diocesi, per ricordare una figura di scrittore e difensore della fede attraverso la carta stampata, che è personaggio molto interessante per chi si dedica alla professione giornalistica. Infatti san Francesco di Sales (1567-1622), un santo colto nei due diritti e in teologia,

un eccellente controversista che sarebbe stato uno straordinario direttore di talk-shaw, è divenuto famoso nel suo tempo per i volantini a stampa che faceva affiggere agli angoli delle strade per proporre la fede cattolica e controbattere le tesi protestanti. L’inventore, insomma, dei “giornali murali” quando i giornali e i quotidiani non solo non erano stati inventati, ma neppure pensati da nessuno. Anche per questo il santo ha ottenuto il titolo di dottore della chiesa.

La Grande Novena del Conforto - Grande partecipazione di popolo, Arezzo -al solito- ai piedi della “sua” Madonna, per la novena e per la festa della miracolosa icona della Madonna del Conforto. Continuo afflusso di fedeli durante i 9 giorni di preparazione; partecipazione degli aretini, pellegrinaggi delle zone pastorali e dalle vallate che compongono la grande diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Popolo che in ogni ora si ritrova sotto le navate gotiche della cattedrale e si stipa incessantemente nel cappellone della Vergine: per la recita comunitaria delle Ore, per la Santa Messa delle 18, per un momento intimo di riflessione, per i tanti momenti di preghiera e di celebrazione gestiti direttamente dalle guide dei pellegrinaggi zonali e territoriali. Il giorno della Festa, domenica 15 febbraio, l’arcivescovo Riccardo Fontana ha presieduto la Messa solenne delle 10.30 nel corso della quale sono stati istituiti nuovi Accoliti e Lettori. Il Pontificale delle 18, affollatissimo, è stato presieduto dal cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero. Per tutta la giornata, che si è conclusa con l’omaggio alla Madonna dei quartieri della Giostra del Saracino, degli Sbandieratori e dei Musici, folle di aretini e di pellegrini hanno invaso lo scalone della cattedrale e le stradine dell’acropoli cittadina totalmente intasate da banchi e bancarelle di ogni tipo. Una vera, grande festa popolare.

Succede nella Valcerfone

ORARIO

Gosto di Clèto

Monterchi ha molte attrattive. Io però vi voglio parlare di un personaggio veramente caratteristico. È il loro barbiere: Gosto. Svolge la sua attività nel Mercatale e solo entrando nella sua bottega ci si rende conto con chi abbiamo a che fare. E poi poter stare a parlare con lui una mezz’oretta è una cosa veramente da fare e che vi inviterei a fare se già non ci fossero abbondanti clienti che si alternano nelle seggiole della sua barberia. Del taglio (ho usato questo termine scientemente) del personaggio ci se ne rende conto ancor prima di entrare nella sua bottega. Ecco qui a destra il cartello affisso sulla porta:

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Apertura Quando arrivo *** Chiusura Quando vado via *** Se ritardo 3356663505

sono irraggiungibile


I Venerdì di Palazzo del Pero

Ciccicocco, carnevale e caponi

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na bella accoppiata! Per il giovedì dedicato all’allegria e alle questue che venivano fatte in molte case di campagna da cittadini che non abbondavano di cibarie e per festeggiare a dovere questa giornata carnevalesca, il gruppo dei Cantori vagabondi si è esibito presso i ragazzi della Scuola Primaria di Anghiari con canti adeguati, accompagnati dalla fisarmonica di Mario. Una bella iniziativa in cui tutti gli scolari si sono fatti coinvolgere. Non solo, era presente anche il Sambudellaio, mitico personaggio oggi impersonato, per discendenza diretta, da Giovanni (Popo).

Sesto ciclo di incontri presso la sala del Centro Sociale “ Va l c e r f o n e ” con conversazioni sulla storia della Valcerfone. Quest’anno è stata scelta come immagine per la locandina (riprodotta qui a lato) una veduta di Anghiari tratta da un dipinto di Anton Maria Susini conservato nella chiesa della Croce ad Anghiari. Il programma, iniziato in febbraio, si concluderà nel mese di aprile con gli appuntamenti sotto riportati e con inizio sempre alle ore 21. Venerdì 10 aprile: Tiziana Nocentini, Enea Cambi (1844 – 1924) uomo politico e d’ingegno

Era, quest’ultimo, un uomo che girava per le strade di Anghiari con una fila di sambudelli attorno al collo che, attaccati ad una canna, i numerosi ragazzi cercavano di addentare con il solo uso della bocca. Grandi zuccate ma anche un premio molto ambito per fare un po’ di festa. Oggi il Sambudellaio è l’emblema del Carnevale della Gioventù di Anghiari (fu iniziato nel 1968 proprio presso i locali dell’oratorio) e apre la bella sfilata che gruppi di volenterosi e i collaboratori del presidente Tiziana Buzzichini realizzano ogni anno. Ecco i carri di quest’anno: Puffolandia, realizzato da Tavernelle; Sbanda Bassotti dalla Motina con ben due carri; Siamo tutti... Burattini realizzato da “Gli amici di sempre”; Raccolta differenzièta, proveniente da San Leo; il Saloon e il Carro del West allestiti alle Bucacce. Tutti i carri con i trenini, la banda e tutto il resto hanno sfilato per la “Ruga d’Anghièri” e la Piazza, effettuando poi vari giri per la Via Nova. Ma, e i caponi, che c’entrano? È vero, siamo andati di palo in frasca, e parlando del Sambudellaio siamo andati proprio fuori strada. Rimane infatti da dire che dopo la mattinata passata presso le scuole, Sambudellaio e Cantori vagabondi si sono portati nella vicina frazione di Tavernelle dove, dopo la visita ad alcune famiglie, sono stati raggiunti dai produttori degli ormai famosi fagioli caponi della Val Sovara . Tutti assieme hanno potuto assaggiare piatti speciali con questi fagioli speciali, senza farsi mancare fett’unta e “ciccicocco”, cioè uova e salsiccia. Non vi ho detto dei maccaroni al sugo ma ve lo sarete immaginato da soli che non sarebbero mancati. Alla prossima.

Venerdì 24 aprile: Jean Pierre Delumeau, Dalla Valdichiana al Tevere: il sud-est della terra aretina (sec. XI - XIII) Per informazioni: 0575-369379, 0575-369048

Nella foto in alto veduta della piazza d’Anghiari che si prepara allo spettacolo finale con l’esibizione del trasformista e dei vari gruppi sul palco. Nel riquadro il Popo, il Sambudellaio.

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Offerte per la parrocchia e l’Oratorio Il Gruppo Donatori di Sangue Fratres di Anghiari ha fatto pervenire l’offerta di 600 euro per l’Oratorio. Questo loro significativo gesto, per lo spazio che viene concesso nel nostro periodico, ci sostiene nell’impegno economico che la parrocchia porta avanti per la stampa del giornale. Ancora grazie per questa offerta, per la vostra collaborazione, che non ci fate mai mancare ma, soprattutto, per il vostro impegno nel coinvolgere tante persone nella donazione gratuita del sangue. Giovanni Gorizi dal Borgo ha consegnato la somma di 200 euro per l’Oratorio. La consegna è avvenuta in campo neutro, in un incontro casuale presso la chiesa di Viaio. Grazie! Un grazie anche a Vilmo Chiasserini da Bagno a Ripoli che ci ha fatto pervenire la somma di 200 euro, come fa ogni anno, a sostegno della parrocchia e del giornale. Ancora un grazie per Francesco Testerini e la sua famiglia che non fanno mancare il loro aiuto e che hanno mandato 150 euro per le necessità della parrocchia.


Dire, fare, amare!

Q

ueste parole devono avere accompagnato l’impegno di tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita della “Giornata del malato” che la nostra parrocchia ha celebrato il 14 febbraio scorso. Queste persone non hanno pubblicizzato la loro azione, hanno lavorato in silenzio, con passione, animate solo dalla volontà di rendersi utili e aiutare il prossimo, come fanno durante tutto l’anno. L’unico momento in cui hanno un minimo di meritata visibilità è durante la giornata “ufficiale” dedicata al malato, quando vanno a casa a prendere chi non ha nessuno che in quel momento può occuparsi di lui o quando accompagnano al proprio posto in chiesa chi non può muoversi autonomamente. La giornata del malato è, a mio avviso, la testimonianza dell’accoglienza che tutto il paese sa dare quando vuole, e per nostra fortuna molto spesso. Anche chi non è legato ad alcuna associazione si sente coinvolto e si rende utile come può, mettendo a disposizione la propria auto o il proprio tempo per trasportare gli ammalati, per aiutarli in chiesa e fuori. E chi non si occupa direttamente di tutto ciò, lavora nella retroguardia, preparando torte e crostini per l’immancabile “rinfresco” del dopo Santa Messa, a cui tutti sono ben lieti di partecipare alla chiusura del pomeriggio. E in quel momento conviviale la nostra chiesa diventa un salotto in cui si sente circolare un’aria familiare, in cui si incrociano chiacchiere informali e abbracci fra persone che, magari, non si vedevano da mesi. Anche in quei momenti la Chiesa non perde il suo ruolo, quello di far sentire tutti più uniti, più pronti a collaborare e a darsi agli altri in modo diverso. Sarebbe auspicabile che molte più persone venissero in Propositura per vivere un momento della giornata del malato perché si renderebbero conto che malato, non è solo colui che ha un problema fisico. Quella sensazione di solitudine interiore che spesso ci accompagna in momenti della nostra giornata, lentamente svanisce di fronte allo spirito di accoglienza che si respira in questa occasione, che fa sentire tutti a suo agio e fa bene all’anima e al corpo.

Anghiari è un paese che sa accogliere, come dimostrano le numerose iniziative proposte da più parti durante l’anno, e che riscuotono un bel successo e richiamano ospiti che arrivano da ogni parte. Speriamo dunque che l’attività e le iniziative della Caritas rivolte ad aiutare il prossimo attingendo solo alle proprie risorse abbiano uguale successo e partecipazione. E dunque, alla prossima. Nelle foto due momenti della unzione dei “malati” del 2011 che don Marco sta conferendo alle persone presenti in Propositura. Le foto sono state scattate da Roberto Stowasser il 12 febbraio.

trovato dai nostri vecchi e io, finché posso, la continuerò. Si usano le potature delle piante e si fa un bel mucchio oppure due o tre lungo una strada o un campo. Si accende quando comincia a far buio, al “cumbrigliume”, in modo che si possa vedere. Io l’ho sempre fatto, anche quando stavo a Guardabasso.»

Fuoco a marzo Alighiero Padelli, abitante del Palazzo-Sabino, l’ultimo giorno di febbraio accende un gran fuoco. Come mai? «È una tradizione» ci ha detto «Noi l’abbiamo sempre fatto. Anche quando si stava al Ponte alla Piera si faceva il fuoco a marzo.» Poi ha continuato «è una tradizione che abbiamo

Del fuoco a marzo ne parla anche il Nannicini (prima metà del Novecento) come di una tradizione diffusa fra la nostra gente, assieme a quella della segasora che si faceva in quaresima.

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Tempesta di vento I danni alla Propositura

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ei primi giorni di marzo una tempesta di vento, di forza mai vista a memoria d’uomo da queste parti, ha investito la Valtiberina. Particolarmente colpite le zone intorno a Sansepolcro. Anghiari è rimasta fuori dalla furia del vento più impetuoso ma, naturalmente, danni si sono verificati in varie località. In particolare la nostra Propositura ha subito dei danni nella seconda notte di vento, quella fra il 5 e il 6 di marzo. Ne parliamo con don Marco. Quali sono i danni che ha riportato la Propositura? I danni causati nella notte fra il 5 e il 6 marzo hanno riguardato soprattutto il manto di copertura della Propositura con spostamento del materiale di copertura e lo strappo dei canali di gronda, in particolare dal lato sinistro della chiesa. Diverso materiale laterizio e calcinacci, in particolare quello di gronda, è caduto a terra assieme ai canali stessi. Il danno senz’altro maggiore, però, è stato quello che ha interessato la cuspide della facciata dalla quale sono cadute alcune parti della decorazione in pietra, di diversi chili, e che sorreggeva la grande croce in ferro posta proprio nel colmo della facciata. C’erano poi delle lamiere che ricoprivano la modanatura in pietra che erano instabili e quindi si è provveduto a transennare la zona per il pericolo di ulteriori cadute. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco? Per la messa in sicurezza di tutto l’edificio sono intervenuti i Vigili del Fuoco il giorno dopo, sabato, ed hanno eliminato tutto ciò che era precario, in particolare nella facciata. Erano dotati di una idonea scala, perché l’al-

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tezza della facciata è notevole. Ora rimane da mettere a posto il danno causato da questa tempesta di vento. La chiesa è rimasta chiusa? Sì, è rimasta chiusa un giorno, cioè fino a quando non sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno messo in sicurezza la parte soprastante l’ingresso principale stesso. Naturalmente tutto attorno rimane transennato fino a quando non sarà installato un cantiere per i lavori necessari. Nelle altre chiese che danni ci sono stati? So di danni a Toppole, all’edificio adiacente la chiesa, che ha avuto il sollevamento delle tegole di gronda con caduta di materiale. Naturalmente per i danni precisi occorre una verifica in loco. Le mie sono notizie che le persone mi hanno segnalato. Anche a Gello i danni ci sono stati, in particolare alle piante di conifere che formavano un lungo viale, molte sono cadute, ed hanno ostruito il passaggio nella strada comunale. Infine a San Lorenzo un abete si è abbattuto sulla strada e c’è stato un primo intervento del Comune per liberare la strada. [N.d.R. Dopo l’intervento del comune per liberare il passaggio sono intervenuti i volontari di quella zona, sempre attenti alle necessità della comunità situata nella collina di Anghiari, che sistemeranno definitivamente la zona colpita (mentre scriviamo il lavoro sta ancora continuando e non vi sappiamo dire se sono terminati)]. Nelle foto in alto alcuni momenti dell’intervento dei Vigili del Fuoco sulla cuspide della facciata della Propositura.


SANTUARIO MADONNA DEL CARMINE Santuario mariano della Valtiberina FESTA DELL’ASCENSIONE 2015 Preparazione alla Festa Giovedì 14 maggio: 40 giorni dalla Pasqua S. Messe alle ore 7:00 e alle ore 11:00.

Sabato 16 maggio: Vigilia della festa Alle ore 20:45 accensione del fuoco nel piazzale del Santuario e canto dei Primi Vespri. Un invito particolare a tutte le parrocchie di Anghiari ad essere presenti al Santuario del Carmine per la celebrazione della vigilia.

Domenica 17 maggio: Ascensione Ore 6.30: Apertura del Santuario. Dalle ore 7.00 alle ore 10: S. Messa ad ogni ora. Ore 11.15: Solenne Celebrazione Eucaristica. Alle ore 16.00: S. Messa. Benedizione dei bambini. Alle ore 18.00: S. Messa solenne officiata dal Rettore del Santuario, in suffragio dei benefattori e dei festarini defunti. Ad ogni ora della giornata saranno presenti sacerdoti per le confessioni.

Il pellegrinaggio a piedi Si invita a riscoprire il senso cristiano del pellegrinaggio, percorrendo un tratto di strada a piedi fino al Santuario, seguendo uno degli itinerari segnalati da cartelli e descritti più sotto. Al termine di ogni S. Messa le parrocchie ed i pellegrini che hanno raggiunto il Santuario a piedi riceveranno una particolare benedizione. Da Anghiari: dalla Piazzetta della Croce si percorre la Provinciale per il Ponte alla Piera (strada di crinale). Lunghezza circa 3,5 km. Percorso anche per le parrocchie di San Lorenzo e quelle di Monterchi e Citerna. Da Tavernelle: partenza di fronte al ristorante della Doretta e poi su per la Banchina, la Banca e Galbinaccio. Dal Ponte delle Fate: Parrocchie del Ponte alla Piera, Caprese e Sovaggio. Da Micciano: dalla Pieve di Micciano e seguendo l’antico tracciato da Campalla. Da Santo Stefano: Partenza dalla chiesa e attraverso la vecchia via di Caprese si sale verso Campalone e il Faggeto.

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fotocronaca

Don Domenico - La foto ritrae il gruppo di consorelle

di suor Domenica (impossibilitata a causa dell’età ad essere presente), la nipote di don Domenico Mencaroni ucciso dai tedeschi per rappresaglia il 17 luglio 1944 a Tortigliano. Nella foto sono poi raffigurati padre Ugo, il regista Andrea Merendelli e l’assessore alle politiche culturali del comune di Anghiari Miriam Petruccioli. Il Sacerdote D. Domenico Mencaroni, parroco di Verazzano ed Economo spirituale di Toppole venne fucilato dai Tedeschi a Tortigliano il 17 luglio con l’imputazione di relazione coi Partigiani e di antinazismo. Né valsero agli spietati carnefici le preghiere della vecchia madre che, inginocchiata e piangente dinanzi a loro, implorava la liberazione dell’unico ed innocente suo figlio. Foto ricordo davanti alla lapide che ricorda don Domenico Mencaroni.

Incontro all’oratorio - Sa-

bato 14 marzo i ragazzi della prima e seconda media sono rimasti all’oratorio in attesa dell’ incontro dei propri genitori con Sergio Casini per parlare sul tema della quaresima. All’incontro è seguita la cena, per la quale ognuno ha portato qualcosa, e così hanno potuto trascorrere altro tempo insieme.

Nella foto un momento dell’incontro di Sergio Casini con i genitori dei ragazzi delle medie.

Fiera - Quella di Monterchi, il 17 di gennaio, era la fiera più importante per quanto riguarda la contrattazione dei maiali per tutta la Valtiberina. Anche ad Anghiari, dove le fiere mensili erano molto frequentate, già dal novembre precedente (fiera di san Martino) per il prezzo si faceva riferimento alla prossima fiera di Monterchi. Oggi naturalmente è tutto cambiato e l’allevamento di questo animale, essenziale una volta per la vita di molte famiglie, oggi è effettuato in grandi stalle. Resiste comunque la fiera portata avanti dall’amministrazione comunale in collaborazione con varie associazioni, con banchi di merci varie e la presenza di alcune specie di animali fra cui il re della fiera: il maiale. Pieve di Chio-Anghiari Ecco nella foto uno dei momenti del ritiro dei ragazzi delle superiori di Anghiari che si è svolto presso la Pieve di Chio (Castiglion Fiorentino) insieme a don Alessandro. I nostri ragazzi hanno partecipato alla S. Messa della parrocchia e poi hanno ascoltato una riflessione di don Alessandro sull’Esodo; quindi si sono dedicati ad un momento di silenzio personale. Poi c’è stato il pranzo e la riflessione comune. Poi il momento delle confessioni ed infine il ritorno a casa.

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Dalle nostre Parrocchie

Notizie dalle parrocchie di Monterchi a cura di Matteo Romanelli

APRILE – PASQUA 2015 Programma della Settimana Santa e della Pasqua 2015 Nel pomeriggio della Domenica delle Palme, 29 marzo, e del Lunedì e Martedì Santo, Quarantore nella Pieve Arcipretura di Monterchi. Lunedì 30 marzo benedizioni delle restanti famiglie della parrocchia di Padonchia. Mercoledì Santo 1 aprile alle ore 21:00, Confessioni Pasquali per tutti a Padonchia. Giovedì Santo 2 aprile Messa In Coena Domini alle ore 17:00 a Pocaia e alle ore 18:00 a Monterchi. Alle ore 21:00 i confratelli della Misericordia e della Compagnia del SS.mo Sacramento assieme ai gruppi di preghiera si raccoglieranno in adorazione dell’Urna contenente l’Eucarestia nella chiesa di S. Simeone. Venerdì Santo 3 aprile Pasqua di morte del Signore: astinenza e digiuno. Liturgia della morte del Signore alle ore 15:30 a Monterchi e alle ore 17:00 a Pocaia. Alle ore 21:00 solenne Via Crucis e processione di Gesù Morto e della Madonna Addolorata con raduno e partenza di fronte al Monastero. Sacerdoti, ragazzi della Prima Comunione e della Cresima, Confratelli della Misericordia e delle Compagnie di Monterchi e Padonchia e tutto il popolo di Dio saliranno lentamente in preghiera e meditazione verso il centro storico e nella PieveArcipretura di S. Simeone si concluderà il rito con breve omelia e Benedizione con la Reliquia della S. Croce. Sabato Santo 4 aprile Confessioni dalle 16:00 alle 17:00 nella chiesa della Madonna Bella a Pocaia e dalle 17:00 alle 18:00 nella chiesa di S. Simeone. Alle ore 21:00 Veglia pasquale e S. Messa a Pocaia. Alle ore 23:00 confessioni in Pieve – Arcipretura a Monterchi. Alle 23:30 Veglia pasquale seguita dalla Messa di mezzanotte della Risurrezione del Signore nella medesima chiesa di S. Simeone Profeta con Battesimo della piccola Penelope Verdinelli. Domenica 5 aprile PASQUA DI RISURREZIONE Alle ore 8:00 S. Messa nella chiesa di S. Biagio a Pocaia. Alle ore 9:00 S. Messa nella chiesa di S. Michele Arcangelo a Padonchia. Ore 10:00 S. Messa nel Santuario della Madonna Bella a Pocaia. Ore 11:15 S. Messa nella Pieve – Arcipretura a Monterchi. Ore 18:00 S. Messa Vespertina a Monterchi. Lunedì di Pasqua 6 aprile Confessioni e Comunioni pasquali nella Chiesa di S. Biagio a Pocaia dalle ore 8 alle 12:00. Domenica 12 aprile nella chiesa di S. Simeone a Monterchi alle ore 17,30 processione in onore di S. Vincenzo Ferreri con la partecipazione della Compagnia del SS.mo Sacramento e solenne benedizione del paese e delle campagne e Battesimo dei piccoli Jacopo Cardelli e Mia Forti negli orari richiesti.

tuno secondo le esigenze di coloro che vi parteciperanno. La Madonna aspetta tutti ai piedi dei suoi altari, ma soprattutto i suoi devoti e i ragazzi del catechismo, della prima Comunione e della S. Cresima. Domenica 3 maggio Alle ore 12:00 S. Messa nella chiesa di Ripoli nel giorno della tradizionale festa della Divina Pastora. Venerdì 22 maggio Festa di S. Rita. Solenne S. Messa concelebrata alle ore 18:00 nell’arcipretura di Monterchi, con la tradizionale benedizione delle rose. Domenica 31 maggio Alle ore 17:30 presso la chiesa di S. Lorenzo a Ricciano, processione della Madonna con S. Messa a conclusione del mese mariano, organizzata dalla Compagnia del SS.mo Sacramento di Monterchi. Seguirà la tradizionale merenda. Giovedì 4 giugno Alle ore 21:00 solenne processione del Corpus Domini nel centro storico di Monterchi con la partecipazione dei sacerdoti, dei fanciulli della prima Comunione, dei ragazzi della S. Cresima, delle Compagnie del SS.mo Sacramento di Monterchi e di Padonchia, del popolo di Dio e delle autorità civili e militari. Presterà servizio la banda musicale di Monte S. Maria Tiberina, invitata e ricompensata dalla generosa Pro Loco. Venerdì 5 giugno Ritiro spirituale e prima Confessione dei fanciulli della Prima Comunione presso il Cenacolo di Montauto. Domenica 7 giugno ore 11:00 nella chiesa arcipretale di Monterchi solenne Messa della Prima Comunione dei seguenti comunicandi, con i canti eseguiti dal Piccolo Coro di S. Simeone guidati dal Cav. Vittorio Perla. Mattia Carboni Giulia Dini Virginia Gatti Andrea Giogli Francesco Lucaccioni Caterina Maestri Chiara Mariangioli Samuele Pierini Matilde Pozzoli Sofia Rossi

MAGGIO 2015

ALTRE NOTIZIE

Inizio del mese mariano. Il Santo Rosario verrà celebrato nella Chiesa di S. Simeone a Monterchi alle ore 17,30, seguito dalla S. Messa, e alle ore 21, eccetto il sabato e la domenica, e nel Santuario della Madonna Bella tutte le sere alle ore 21 (eccetto il sabato e la domenica, quando verrà recitato prima delle S. Messe festive). In tutte le altre chiese verrà celebrato nell’orario più oppor-

Il 14 febbraio, nel Santuario della Madonna Bella in Pocaia, è stata battezzata da don Quinto la piccola Beatrice Pasqui, presentata dai genitori Leonardo e Serena e dai padrini Jacopo Pecorai e Francesca Cappelloni. La foto in alto rappresenta alcuni Confratelli delle Compagnie che parteciperanno alla processione del Venerdì Santo.

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Dalle nostre Parrocchie

Dalle parrocchie

da Santo Stefano

a cura di GM

Panini

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l18 gennaio si è festeggiato Sant’Antonio a Santo Stefano con la S. Messa alle ore otto e mezzo. Molti i parrocchiani presenti che hanno portato i mangimi per i loro animali. Al termine della Messa don Adalberto ha provveduto alla benedizione dei panini (detti infatti di Sant’Antonio) e dei mangimi. All’uscita della messa i parrocchiani hanno trovato gli addetti che hanno consegnato i panini a tutti i presenti, che a sua volta li hanno presi per qualcuno che non ha potuto essere presente. A loro volta tutti hanno fatto la loro offerta e pertanto li ringraziamo per la loro generosità. È una bella tradizione che dura da tempo e che noi abbiamo sempre intenzione di continuare.

Maestà della Battaglia

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l Lunedì di Pasqua è una consuetudine, ormai consolidata, dopo la S. Messa solenne delle ore undici, recarci alla Maestà della Battaglia (o delle Forche) per fare la benedizione dei campi e per ricordare la Battaglia di Anghiari che si è svolta, proprio in quel luogo, nel 1440. Verrà fatta l’estrazione delle vesti per le Damigelle della Battaglia e tale titolo (di Damigelle) rimane in carica fino al prossimo anno. È una manifestazione semplice ma significativa. Andiamo verso la maestà pregando per affidare i raccolti alla protezione divina. Un gesto simile lo ripeteremo per il 3 maggio quando le croci di vinco addobbate con le foglie di giglio, benedette nel giorno di San Marco, verranno posizionate nei campi.

Ponte alla Piera: Rita – Per il mese di maggio reciteremo il Rosario, penso la sera alle otto e mezzo. Per il giorno 16 vedremo di partecipare al Carmine per la vigilia dell’Ascensione. Per la quaresima abbiamo recitato le Via Crucis tutti i venerdì la sera alle cinque. Per la vigilia di San Giuseppe (18 marzo) accenderemo un gran fuoco (naturalmente quando il giornale giungerà nelle vostre case la festa sarà già passata), là, dopo il Circolo; ognuno di noi porta un po’ di legna e poi, tutti insieme, si va al Circolo a mangiare le frittelle. I ragazzi si ritrovano il lunedì pomeriggio con la catechista Cristina. Tubbiano: Rita e Rina – Durante la Quaresima abbiamo fatto il rito delle Via crucis. Per tre venerdì, alle 21:00, ci siamo ritrovati qui a Tubbiano e per gli altri due venerdì ci ritroveremo tutti assieme a San Leo. Naturalmente questo perché don Romano altrimenti non ce la farebbe. Per il mese di maggio la sera faremo la recita del Rosario. Naturalmente particolari celebrazioni ci saranno per la Pasqua. Viaio: Franca – Per la quaresima, per la recita delle Via crucis, siamo andati a Santa Fiora da don Benito, insieme a quei parrocchiani di là. Anche per il mese di maggio ci stiamo organizzando con i fedeli di Santa Fiora ed il programma dovrebbe essere questo: il lunedì al cimitero di Santa Fiora, il martedì in chiesa, il mercoledì a Viaio, il giovedì in qualche famiglia, il venerdì o in chiesa o in una casa dei parrocchiani di Santa Croce, il sabato di nuovo presso una famiglia della parrocchia e la domenica in chiesa a Santa Fiora. La Pasqua tradizionalmente a Viaio si festeggiava il martedì ma oggi molti lavorano e tutto è cambiato. Vedremo secondo gli impegni di don Benito come ci organizzeremo. Comunque per il mattino di Pasqua dovremmo fare l’esposizione del Santissimo. Anno scorso con don Benito abbiamo fatto i nove mesi della devozione al Sacro cuore di Gesù. Ora non so quando ripeteremo quella esperienza.

C

Catigliano: Antonietta – Per il mese di maggio ci organizzeremo con le famiglie di qui per la recita del Rosario e decideremo anche l’orario, se nel pomeriggio o alla sera alle nove. Probabilmente ci ritroveremo in chiesa e qualche volta a casa mia così può partecipare anche Edoardo. Con don Ferdinando abbiamo visitato tutte le famiglie di Catigliano, di Barliano, di Scoiano, di San Salvatore, della Casanova e di Tortigliano per l’Acqua santa. Nelle case dove non c’era nessuno abbiamo lasciato il foglietto con la preghiera di benedizione.

In alto, la distribuzione dei panini all’uscita della Messa.

San Leo: Velso – Da aprile ricominceremo a celebrare la S. Messa a Corsano ogni primo venerdì del mese alle ore 18:00. Data la concomitanza con il Venerdì Santo, per il mese di aprile viene spostata al 10. Durante tutto il mese di maggio reciteremo il Rosario in chiesa con orario da stabilire. Durante la quaresima abbiamo fatto una Stazione quaresimale e le Via Crucis sono state celebrate un po’ a Tubbiano e poi un po’ a San Leo. Ci sono poi le nostre catechiste che seguono una ventina di ragazzi che si ritrovano nei locali della parrocchia.

Giardino i siamo! La primavera è alle porte e presto il giardino dovrà essere rimesso in ordine e completato dei giochi per i ragazzi. Possiamo segnalare che una buona parte del prato è stato riseminato e già si vedono i risultati. Da notare un lavoro molto utile che è il vialetto che parte dall’ingresso della strada e va fino alla casetta dalla parte opposta in modo da poter passare senza danneggiare il prato, dato che quel percorso è molto transitato. Ottima operazione eseguita dai soliti lavoratori che ringraziamo per il lavoro e le iniziative. Già da diversi giorni Senio, lavoratore volontario e professionista, ha iniziato la potatura delle piante del giardino per rendere il tutto più accogliente. Grazie Senio e grazie a tutti quelli che si prestano per mantenere l’ambiente in ordine e funzionale.

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A Camaldoli con Don Marco

dai monaci che nel 1104 divennero signori di Anghiari

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omenica 8 marzo 2015, il nostro gruppo di catechismo guidato da Don Marco e Donatella, si è recato in gita a Camaldoli. L’entusiasmo dei bambini ci ha accompagnato fino all’Eremo, dove ci attendeva il Priore dell’ordine monastico, che ci ha fatto visitare la Sala del Capitolo, dove abbiamo condiviso una preghiera e avuto un breve spunto di riflessione sulla vita eremitica, totalmente dedita alla preghiera ed al lavoro in un mondo di silenzio e solitudine. I bambini hanno soprattutto apprezzato la visita alla cella di San Romualdo ed hanno avuto la possibilità di confrontare l’austerità, la semplicità e l’essenzialità della vita di questi monaci con gli agi propri della loro vita e di riflettere sull’importanza di vivere bene con se stessi in un mondo dove conta solo essere al servizio di Dio e ricercarLo. Dopo la visita all’Eremo, Don Marco ci ha guidati al Monastero, dove abbiamo visitato la chiesa con le tele di Giorgio Vasari e, successivamente, l’Antica Farmacia di Camaldoli. Questa giornata ci ha insegnato che, a volte, dovremmo fermarci, staccare la spina dalla nostra vita caotica e ricercare la solitudine ed il silenzio (proprio come fanno questi monaci), come occasione per il confronto personale con Dio che conduce sempre ad una risposta d’amore unica ed irripetibile. Noi ci abbiamo provato domenica, terza domenica di Quaresima, ed abbiamo approfittato di questo momento che dovrebbe essere un tempo di preghiera e di avvicinamento alla fede. Rosaria Poderini

GITA A CAMALDOLI

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omenica 8 Marzo 2015, noi bambini della classe quinta del catechismo, siamo andati in gita a Camaldoli. Appena arrivati, siamo entrati in una “stanza”, dove abbiamo ascoltato un monaco che illustrava la loro giornata. Subito dopo siamo andati davanti ad un cancello dove abbiamo potuto vedere le abitazioni dei monaci. Poco dopo siamo andati a fare merenda in un’altra stanza, ma più che merenda, è stata una vera e propria cena, vista la quantità di cose che i nostri genitori avevano preparato. Tutto il pomeriggio trascorso insieme a Camaldoli è stato, per noi bambini, molto divertente!!! Alessia Corsi Anna Buffetti

Ginevra Borgogni

Le palme a rischio di Anghiarino Anghiarese

Eh sì! Proprio nei giorni in cui al Molin Bianco si comincia l’operazione per trovare, tagliuzzare e preparare i rametti da distribuire nella domenica prima della Pasqua, stava per mancare l’aiuto indispensabile, sia per la topografia (dire dove sono i rami di olivo tagliati) che la successiva lavorazione, perché Gino Fancelli (è lui la discriminante per le palme), colpito da malore improvviso, è stato ricoverato all’ospedale. Grazie a Dio e all’opera del dottor Venturini (il fatto che anche lui sia anghiarese vorrà dire qualcosa), è stato evitato il peggio, altrimenti sarebbe saltata anche la festa al Carmine. Naturalmente stiamo scherzando, ma Gino all’ospedale c’è andato sul serio e mentre scriviamo dovrebbe essere già ritornato a casa. E allora i nostri auguri di una pronta guarigione, perché il suo aiuto è prezioso per la parrocchia oltre che per Palmiro del Molin Bianco.

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Le palme di Palmiro sono state distribuite domenica 29 marzo 2015. Nella foto il momento della benedizione dei rametti di olivo nel 2014.


Una importante iniziativa in occasione del 110° anniversario della fondazione

A sostegno del Meyer di Firenze a cura della Banca di Anghiari e Stia

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er la Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo il 2015 sarà un anno molto importante. Ricorrerà infatti il 110° anniversario della fondazione dell’istituto di credito del territorio che nel 1905 nasceva con il nome di Cassa Rurale ed Artigiana. Oltre un secolo di vita ed una crescita costante che è stata caratterizzata sempre e comunque dalla volontà di sostenere le famiglie, le aziende e le associazioni del territorio. Per festeggiare il 110° anniversario la Banca di Anghiari e Stia ha previsto una serie di iniziative decisamente significative. La più rilevante a livello umanitario è quella promossa per sostenere il Meyer di Firenze. Per ogni nuovo conto corrente che verrà aperto nell’anno solare 2015 presso la Banca di Anghiari e Stia sarà infatti effettuata una donazione all’Ospedale Pediatrico. Si tratta di un progetto di sensibilizzazione ed è soprattutto il modo per fornire un contributo concreto a quella che è indubbiamente una struttura sanitaria pediatrica eccellente. L’iniziativa, promossa anche grazie alla collaborazione con l’Associazione Amici del Meyer Sezione Valtiberina, è stata illustrata dal presidente della Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo Paolo Sestini (Nella foto con il direttore generale Fabio Pecorari). “Siamo da sempre vicini al Meyer di Firenze che è certamente una delle eccellenze a livello mondiale nel campo della pediatria. L’argomento sta a cuore a tutti ed è di grande importanza. Proprio per questo abbiamo deciso di effettuare per ogni conto aperto nel 2015 presso la nostra banca una donazione all’Ospedale Pediatrico. La presenza nel territorio dell’Associazione Amici del Meyer della Valtiberina ci ha consentito di dare il via a questa iniziativa. Siamo a brevissima distanza da una struttura di tale livello e la consideriamo patrimonio di tutti. Per questo nel nostro piccolo abbiamo deciso di dare un sostegno

concreto”. Quella in favore dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze non è l’unica iniziativa prevista dalla Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo per festeggiare il 110° anniversario. Gli altri progetti sono stati anticipati dal direttore generale Fabio Pecorari: “A cavallo di quello che è il compleanno effettivo del nostro istituto allestiremo una importante mostra di pittura presso il Museo Statale di Anghiari. Stiamo ancora definendo i dettagli, ma si svolgerà tra i mesi di luglio e di ottobre e avrà risonanza nazionale. La seconda iniziativa vedrà in prima linea il Comitato Giovani Soci della Banca che ha pensato di organizzare una piacevole ed interessante serata di musica in occasione dell’Assemblea dei Soci che si terrà come ogni anno nel mese di maggio presso il Palazzetto dello Sport di Anghiari. Al termine della cena e della giornata i soci presenti saranno quindi allietati dalla musica di alcuni giovani gruppi del nostro territorio”.

Restaurato il bassorilievo raffigurante la “Battaglia di Anghiari” Sono terminati intorno alla metà del mese di febbraio i lavori di restauro inerenti la scultura che raffigura la “Battaglia di Anghiari”. L’opera di proprietà della Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo è stata realizzata dall’artista Mario Ricci (originario di Sansepolcro e trentino di adozione) ed è ora esposta in Piazza Mameli, presso il giardino del Palazzo del Marzocco, sede del “Museo delle Memorie e del Paesaggio nella Terra di Anghiari”. L’opera raffigura la famosa scena della perduta “Battaglia di Anghiari” di Leonardo da Vinci, è scolpita in massicce tavole di rovere, è ricca di fascino ed imponente (2 metri di larghezza e 1,5 metri di altezza). Il bassorilievo, ora nella sua nuova posizione e protetto dagli agenti atmosferici all’interno dell’antico giardino del museo, segna un nuovo momento di valorizzazione delle bellezze di Anghiari ed ha il nobile scopo di fungere da postazione tattile per l’utente non-vedente ed ipovedente, che potrà così “toccare con mano” il disegno tratto dall’opera di Leonardo da Vinci e raffigurante uno degli avvenimenti più importanti nella storia del nostro paese (e della Toscana). Il lavoro di restauro dell’opera di proprietà della Banca di Anghiari e Stia è stato effettuato da Valerio Dragonetti. Al progetto hanno collaborato anche la Toscana d’Appennino Soc. Coop. e il Comune di Anghiari.

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Da Tavernelle

a cura di Linda Bartolomei

Luigina e Amerigo

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Seminatori di gioia

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l 28 Febbraio hanno festeggiato il 50° anniversario di matrimonio Luigina Bartoli e Amerigo Santi. Erano stati uniti in matrimonio il 28 febbraio 1965 da Don Domenico Cangi nella Chiesa della Madonna della Selva. Tutta la comunità di Tavernelle invia a Luigina e Amerigo i migliori auguri, con la speranza che queste unioni così longeve siano d’esempio per le giovani coppie della nostra comunità.

urante il cammino Quaresimale i ragazzi del catechismo si sono impegnati a diventare dei SEMINATORI DI GIOIA, ad essere, come ha ripetuto più volte il Santo Padre, dei cristiani gioiosi che portano la GIOIA della Pasqua agli altri attraverso il loro stile di vita. I ragazzi si sono impegnati a curare un campo costruito sotto l’altare e un piccolo vaso che hanno portato a casa, dove la prima domenica di Quaresima hanno seminato vari tipi di sementi, come simbolo del bene che si impegnavano a portare nelle loro famiglie, ai loro amici e nell’ambiente in cui vivono. Ogni domenica attraverso piccoli gesti hanno curato i germogli, innaffiandoli, proteggendoli e attendendo che i semi crescessero, perché il bene seminato deve essere curato per far si che germogli e produca frutto. Infine la Domenica delle Palme sono stati esortati a raccogliere con gratitudine il frutto del loro impegno, portando sotto l’altare accanto al piccolo campo i piccoli vasi, simbolo del loro impegno quotidiano di seminatori di gioia, per dire grazie al Signore per i doni che ogni giorno ci fa. Questo cammino di Quaresima è stato particolarmente ricco di significato e ha suscitato molto interesse specialmente nei bambini più piccoli e ci ha permesso di accogliere con maggiore gioia, come gli apostoli la mattina di Pasqua, il sepolcro vuoto simbolo della Resurrezione.

I nostri ministranti

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n bel gruppo di bambini e di ragazzi del catechismo sono impegnati nel servizio liturgico domenicale. I ragazzi, guidati da Don Adalberto, si ritrovano in sacrestia circa quindici minuti prima della celebrazione per un breve momento di preghiera di preparazione, poi si dividono in maniera autonoma i vari compiti da svolgere durate la celebrazione. È bello vedere come i ragazzi più grandi aiutano quelli più piccoli cercando di coinvolgerli ed esortandoli a non distrarsi durante la celebrazione. Inoltre per la nostra piccola comunità è bello e gioioso ogni domenica vedere tanti ragazzi intorno all’altare, che prendono seriamente il servizio che stanno svolgendo al fine di aiutare il sacerdote nella celebrazione eucaristica. A destra la foto con don Adalberto e i “chierichetti”.

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Vicariato – Lunedì 9 febbraio si è riunito nella canonica di Anghiari il Consiglio della Zona pastorale 2 di Anghiari e Monterchi con all’ordine del giorno le modalità dello svolgimento delle Stazioni quaresimali, da tenersi alle ore 21 dei giovedì di quaresima in varie chiese del vicariato. Il tema scelto per quest’anno è “Lumen fidei”. C’è l’idea di programmare una giornata del malato con tutte le realtà delle nostre parrocchie di Anghiari e Monterchi, ma la proposta dovrà essere meglio elaborata. Si è poi deciso di aderire alla Giornata di carità, (in alto il manifesto dell’iniziativa) che si svolgerà domenica 15 marzo in tutte le parrocchie e le offerte raccolte saranno destinate al fondo di solidarietà della diocesi. Infine si è parlato della partecipazione della Valtiberina ad Arezzo per la solennità della Madonna del Conforto.

A Castiglioni - Era già un po’ di tempo che avevamo program-

mato (io e don Alessandro) una visitina a Castiglion Fiorentino, per un saluto ma, soprattutto, per assaggiare la ciaccia coi ciccioli del forno di Masino. L’occasione è arrivata martedì 27 gennaio con Orlando che, volentieri, si è unito alla spedizione. Dopo il saluto a don Marcello presso la Collegiata, una visita alla Collegiata stessa per vedere i lavori in corso e l’assaggio del dolce alla ricotta della Nadia, gita per il paese in direzione forno. Qui non c’è più Masino ma la Carmen (originaria della Romania ma residente qui da trent’anni, si può considerare una vera castiglionese che segue le tracce di Masino) che con entusiasmo sforna ottimo pane e pizze varie. Non c’era la ciaccia coi ciccioli, ma comunque abbiamo potuto assaggiare quella classica, quella che si metteva a cuocere nel forno prima del pane. E poi via alla Pieve di Chio, dove don Alessandro è vice parroco, anche se lui dice pievano, e poi dall’amico Antonio Bernardini, su a Santo Stefano, ma anche mio collega di ferrovia. Invitati a rimanere, la famiglia ci ha riservato un’ottima ospitalità, chiusa con uno speciale vinsanto ed una bella ottava. A tavola ho scoperto che i Castiglionesi vengono chiamati Bisisi da quelli di Cortona e per ora non abbiamo scoperto il motivo, lo faremo in una prossima spedizione. A malincuore abbiamo ripreso il cammino verso Anghiari. Alla prossima!

Pia Società del Gesù Morto

Per tutto il mese di aprile presso la chiesa di Sant’Agostino resterà esposto l’elenco degli iscritti alla Società 31

Era il 1950

di Francesco Paci

Sanguina ancor la tua ferita Anghiari mia. Forza, coraggio riprendi presto la tua vita e sia ancor la festa a Maggio. Il ricordo sì, ma amaro il pianto ancor concesso sia, ma soltanto per il fratello rimasto in terra. Poi, dimentica la guerra, la violenza, le bombe e tornino le colombe. Le scarpe consumate lontano sian gettate. Avevi solo quelle bimbo mio sì, quelle chiodi e ferretti con fuor dal buco il dito che, i piedini troppo stretti, la tomaia hanno scucito. Profumino le lenzuola. E tornino i figli a scuola col grembiule ben stirato. Il fiocco bianco, grande… inamidato... Anghiari 16/08/2014

Il calabrone io la penso così

Arezzo 21 gennaio 2015 - Il teorico della decrescita serena Serge Latouche incontra gli studenti, indicando la necessità di disintossicarsi dal consumismo. Forse è meglio se lo facciamo volontariamente, prima che diventi obbligatorio, dico io. Signora - Sabato 31 gennaio, presso un supermercato della Setteponti, me ne stavo in attesa della moglie quando arriva una donna ben vestita, una signora, con il figlio. Stava bevendo uno yogurt. Poi, giunta nei pressi della cassa, con tutta tranquillità, butta il vuoto dentro il cestino. E allora, dico io, scandalizziamoci se un barbone o un extracomunitario, o magari un disoccupato, ruba un indumento o qualcosa da mangiare (aggiungiamo subito che nel caso recente del disoccupato gli agenti intervenuti gli hanno pagato la merce)! Ma, soprattutto, mi viene da dire, che cosa avrà imparato il figlio della “signora”?


Ecco le offerte per l’Oratorio Il secondo elenco del 2015 dall’A alla L

Adelmo Piomboni, Campo della Fiera Adriana Tizzi, San Giustino Agostino Ruggeri, Polveriera Alberto Benedetti, Selvella, Pieve Alberto Ricceri, Firenze Alessandro Martini, Via del Carmine Alessia Pacini, Vicenza Alfonso Sassolini, Casanova Spicchi Alighiero Padelli, Sabino II Alvaro Fedi, Botteghino-Carmine Amedeo Tortori, Molinello Andrea Iacopucci, Casanova-San Lorenzo Andrea Pennacchini, Rio Bo Andrea Rossi, Molindagnolo Angela Cimbolini, Santo Stefano Angelo Guarnieri, Arenzano Angelo Madia, Polveriera Angelo Morvidoni, Campo della Fiera Angiolina Scartoni, Acquedotto Angiolo Alfonsi, Campo della Fiera Angiolo Donati, Fondaccio Angiolo Dragoni, Padova Angiolo Meucci, Via di San Leo Anna Cascianini, Infrantoio Anna Giorni, Acquedotto Anna Girolimoni, Casacce Viaio Anna Maria Bassini, Via del Carmine Anna Maria Draghi, Gelle di Piano Anna Maria Noferi, Piazzetta Croce Anna Nocentini, Ripalta Anselmo Meucci, Scoiano Antonietta Olivieri, Grosseto Antonio De Jaco, Molindagnolo Antonio Zanchi, Bolivia Una persona Armando Zanchi, Arezzo Ascanio Cambi, Campo della Fiera Assunta Del Pia, Il Borgo Assunta Festini, Acquedotto Aurelio Boriosi, Campo della Fiera Bruna Emma Biancucci, Arezzo Brunera Falsetti, Calabria Bruno Bianchini, Viamaggio Carla Donati Sarti, Casa Donati Carlo Angioloni, Tralemura Carlo Brizzi, Roma Carlo Cherici, Piazza del Mercatale Cinzia Bianchi, Arezzo Clara Roselli, Via del Carmine Claudio Boncompagni, Valle Sterpeto Claudio Martini, Acquedotto Clemente Camaiti, Tavernelle Conforta Leonardi, Tavernelle Cristina Bianchi, Viale Stazione

Cristina Mondani, Il Borgo Daniela Fedi, Perugia Delia Padelli, Santa Fiora Dino Concu, San Leo Dino Donati, Colcellalto Diva Lanzi, Bisticcia-Tubbiano Domenica Pernici, Castelnuovo Sabbioni Domenico Del Pia, Arezzo Domenico Romani, Monterchi Donatino Baldi, Casolare Donato Fantoni, Pietto II Duero Nocentini, Intoppo Egisto Baglioni, Giardinetto Elda Polverini, Il Borgo Elena Gurrieri, Firenze Elia Camaiti, Il Borgo Elide Donati Sarti, Infrantoio Enrico Camaiti, La Bernocca Enrico Ghignoni, Palazzolo Enzo Matteucci, Motina Enzo Polendoni, Campo della Fiera Ermindo Capolungo, Palazzina-Tubbiano Ernesto Pacini, Milano Eugenio Giorni, Firenze Fabio Rossi, Bucacce Fabrizio Fatti, Il Borgo Fabrizio Graziotti e Eleonora Guiducci, Borgo della Croce Fabrizio Lazzerini, I Fabbri Famiglia Mariotti, Giardinella Fausta Mercati, Infrantoio Fausto Draghi, Infrantoio Fernando Paletti, Casanova-Campalla Filomena Luogo, Via del Carmine Franca Citernesi, Viaio Franca Tizzi, Pieve a Quarto Francesco Bivignani, Antria Francesco Comanducci, Via del Carmine Francesco Paci, Il Sasso Francesco Rosadi, Le Ville Francesco Sassolini, Valle di Val di Monte Franco Brizzi, Roma Franco Bruschi, Poggio del sole Franco Donati, Motina alta Franco Giorni, La Scarpaia Franco Landini, Monterchi Franco Leonardi, Infrantoio Franco Panichi, Tavernelle Gemma Giorni, Perugia Ghignoni Michele, Molin Bianco Giacomina Mondani, Polveriera Gian Piero Alberti, Giardinella Gian Pietro Rossi, Via della Fossa Giancarlo Casi, Santa Fiora

Gianfranca Lombardi Gianna Polcri, Maraville Gianpiero Marconi, Campo della Fiera Gilberto Roselli, Acquedotto Gina Magrini, Via Nova Gino Fancelli, Case verdi Giordano Baglioni, Torchiale Giorgi Giorgio, Borgo della Croce Giovanbattista Franchini, Tavernelle Giovanna Gamberonci, Milano Giovanna Marinuzzi, Trieste Giovanna Ottobri, Calenzano Giovanna Tricca, Rivergaro PC Giovanni Berni, Casolare Giovanni Casi, Zinepro Giovanni Foni, Ca’ de’ Frati Giovanni Giorni, Gardone V. Trompia Giuliana Guerrini, Serafino Giuliano Donati, Renicci Giuliano Livi, Renicci Giulio Bianconi, Tavernelle Giuseppa Capucci, Bernocca Giuseppa Minco, Arezzo Giuseppe Cheli, Sabino da la via Giuseppina Martini, Arezzo Gorizia Chiarini, San Leo Grazia Giabbanelli, Campo alla Fiera Graziella Mammini, Oriolo Romano Graziella Morvidoni, Campo Fiera Guido Tofanelli, Infrantoio Imola Lombardi, Montino Iride Ricceri, Bucacce Iva Polendoni, Palazzo del Pero Laura Gentili, Arezzo Leandro Burioni, Motina alta Leandro Fiorani, Caserecci Leone Bruschi, Poggio del sole Leris Senesi, La Fossa Lidia Leucalitti, Monteloro Lilia Guadagni, Tavernelle Liliana Casellini, Faggeto Liliana Foni, Borgo della Croce Lina Milanini, Infrantoio Livia Cestelli, Cicogna Lorentina Cagnacci, Tavernelle Loretta Santi. Ragnaia Loriano Rosadi, Ponte alla Piera Loris Senesi, Belvederino Lucia Lazzeri, Tofanicchio Luciana Tasso, Monterchi Luciano Monti, Pioltello MI Lucio Carleschi, San Leo AR Luigi Donati Sarti, Ponte dei Sospiri Luigi Monini, Le Cascine Luigino Gorfini, Valcelle

Molte le offerte per il giornale pervenute finora Qui trovate la prima parte; la seconda parte è a pag. 36 32


Messa in parrocchia

Il nome, il perché

Valealle – Domenica 8 febbraio 2015, Santa Messa presso la chiesetta di Valealle dove si fa memoria di San Biagio. Oggi infatti la S. Messa non è stata celebrata a Pieve Sovara ma qui nell’altura dove c’è la chiesa dedicata a San Biagio. La S. Messa inizia un po’ in ritardo (un po’ più del solito ma don Romano ha dovuto cercare le candele per la benedizione), comunque i parrocchiani, da come sono arrivati all’appuntamento festivo, sono a conoscenza del fatto. Diversi canti, eseguiti con vigore, hanno accompagnato i vari momenti della liturgia e poi all’omelia don Romano ha parlato diffusamente del santo eremita che ha subito il martirio a Sivas (nell’antica Armenia). A seguire la benedizione della gola con le due grosse candele brandite da don Romano e a cui i parrocchiani si sono sottomessi fiduciosi. Per finire foto ricordo tutti assieme.

Sila Calosi - Sila è un nome datomi da mio padre per non confondermi ai troppi nomi che esistono. Il nome scelto prima della mia nascita doveva essere Eleonora, il nome di sua nonna, l’antenata prediletta da tutti, per continuare la discendenza dei nomi della famiglia. Sila, non è un nome noto e neanche confidenziale, ma nasconde ricordi intensi di mio padre, quando a vent’anni fu chiamato per servire la patria. Partì con entusiasmo ma con tanto dispiacere di lasciare la famiglia e la persona da lui tanto amata, che poi diventerà mia madre, una donna stupenda. Essa aspettava con ansia le lettere che lui le scriveva, e aspettava con gioia e trepidazione il suo ritorno. Mio padre, un artigliere del IV Reggimento Artiglieria della Divisione “Sila”; si vantava di quella divisa che lo rendeva ancor più bello e affascinante. Ha sempre ricordato con entusiasmo quel periodo, anche se triste, ma per lui importante per aver servito bene la patria. Io fin da piccola chiedevo: «Babbo, raccontami perché mi hai chiamato Sila» e lui mi raccontava questa storia, per lui un po’ triste, ma per me bellissima. Ora sono orgogliosa di portare questo nome, per me è un nome importante e sono felice di averlo, perché vi è racchiuso un periodo della giovinezza di mio padre. Quando mi sento chiamare mi ritorna in mente il bell’artigliere che ho sempre ammirato in una foto di quel periodo.

di Anghiarino Anghiarese

di Emmedipì

Propositura – Domenica 22 febbraio 2015, prima domenica di quaresima. Alla S. Messa delle 11:00, celebrata da don Marco, i chierichetti non sono tanti (di solito infatti ce n’è un bello stuolo) a causa di malanni di stagione; in compenso sono molti gli avvisi settimanali ivi compreso quella della benedizione delle famiglie iniziato da giovedì scorso. Il coro ha accompagnato la liturgia e proprio osservandoli ci si può rendere conto della presenza di giovani e giovanissimi a diretto contatto con i catechisti e i collaboratori della parrocchia. Ma stamani poi, dopo la S. Messa, c’era la riunione della Pia Società del Gesù Morto che, assieme a tutte le Compagnie di Anghiari, si sono ritrovate nella sala dell’oratorio per decidere sullo svolgimento della Settimana Santa. Viaio – Domenica 1° marzo 2015, seconda domenica di quaresima, la Santa Messa viene celebrata da don Benito Testerini, parroco sì di Santa Fiora ma anche Rappresentante spirituale di quella comunità. La chiesa è stata rimessa a nuovo dopo l’importante intervento al tetto ed ora tutto è sistemato a dovere. Diversi i fedeli presenti anche perché alcuni, provenienti da fuori parrocchia, sono legati al posto o a qualche famiglia di lì. Chierichetti speciali Dante e Giuliano, quest’ultimo in trasferta, che danno una mano a don Benito nello svolgimento della liturgia. Peccato che non si sia eseguito, in questa occasione, nessun canto ma, ci scommetto, qualche parrocchiano, particolarmente dotato nell’ugola, darà il là nelle altre occasioni. In chiusura foto ricordo con parte di fedeli, alcuni non abbiamo fatto in tempo a coinvolgerli e fra loro Giovanni, proveniente dal Borgo, e molto affezionato a questa chiesa ed anche all’Oratorio di cui è assiduo lettore e generoso sostenitore. Dopo i saluti ognuno a casa sua per il pranzo.

Teresa Mafucci - Io sono nata a Campalone di mezzo o Spertaglia (perché i miei son venuti da Spertaglia). Quello più in su veniva chiamato Campalone alto, poi noi, e sotto c’era Baracca. Invece laggiù ci sono i Mori e poi, salendo verso la casa dove abitavo, il Rossino. Mi hanno messo il nome Teresa per la mia nonna, la mamma del mio babbo e del mio zio Checco. Quindi questa mia nonna paterna si chiamava Teresa ed è morta poco prima che io nascessi, io sono nata del ‘21, e quindi mi hanno messo il suo nome.

Leonida Rapati - Io sono nata il 31 gennaio del 1928 alle Stabbielle. La maestra che era lassù da noi gli disse ai miei, mettetele a nome Leonida (eroico combattente nella battaglia delle Termopoli), anche se in effetti è un nome da maschio, ma si vede che a lei piaceva e lo misero a me. Poi dopo hanno fatto tutti i nomi con la elle e infatti il mio fratello si chiamava Libero le mie sorelle una Lidia e l’altra Lucia. La maestra a quel tempo faceva scuola a Caciari, nelle case del Tagliaferri. Alle Stabbielle il mio babbo era calzolaio e la mi’ mamma era sarta. Si stava ‘n’affitto. La maestra ci veniva ogni tanto da noi, quando aveva bisogno della mia mamma. Passata la guerra noi s’andiede a stare alla scuola di Elci come bidelli. Non si pagava l’affitto e si doveva pulire la scuola, tenere i ragazzi quando arrivavano, accendere le stufe in inverno e fare tutto il necessario.

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Foto con notizie

Candelora! - La Candelora è la festa della Presentazione al Tempio di Gesù. I suoi genitori lo portarono al tempio di Gerusalemme per essere riscattato con una offerta a Dio. Avvenne in quella circostanza l’incontro con il vecchio Simeone e la profetessa Anna. Scaturì da quell’incontro il bellissimo cantico di Simeone: Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo, Israele.

Cristo diventa luce del mondo; la candela diventa il segno di questa luce di Cristo da portare nella vita degli uomini.

Calabresella - Tanto non riuscireste a indovinare chi rappresenta questa bella foto in costume calabrese e allora ve lo dico subito io: si tratta di Giuseppina Spadafora. Lo so che ancora brancolate nel buio e allora aggiungo che è la moglie del Padelli di Val di Sacco. Questo costume è stato realizzato per il carnevale, ma riproduce fedelmente il costume che le nonne indossavano quotidianamente. È caratterizzato dalla pezzola bianca di lino in testa, il vestito in velluto di raso nero, i lunghi mutandoni, le sottane e, sopra tutto, il pannuccino bianco. Qui portava anche una bella collana in oro, che veniva indossata in occasione delle feste, ed anche del costume ce n’era uno di ricambio da tenere più di conto per la domenica o le altre feste. Poi è cambiato l’epoca, sono venuti i tempi moderni, e questo costume non lo indossa più nessuno.

Offerte Ci hanno mandato la loro offerta: Milena Testa Prati da Roncadello FC, in memoria di Anna e Domenico Testa. Adriano Lucertini da Torino, in memoria di Pietro e Pier Paolo. Paola Conti, Campo della Fiera, in memoria di Gaggiottini Azelio. Francesca, Caterina e Maria Cristina Muzzi da Arezzo, in memoria della mamma e nonna Laura.

Le vostre offerte le potete far pervenire anche con bonifico: bancaetruria: IT93 X053 9071 3100 0000 0003 389 banca di anghiari e stia: IT82 Y083 4571 3100 0000 0005 053

Catechismo - Ecco una brigata di allegri ragazzi ritratti negli ambienti adiacenti alla sacrestia di Tavernelle con due delle loro catechiste. I ragazzi si ritrovano presso la canonica la domenica, alle ore 10, per poi partecipare alla Santa Messa delle ore 11:00. Le catechiste sono: La Carla, la Linda, la Chiara, la Nerella, la Elena, la Catia e la Vanna. Quest’anno anche a Tavernelle non ci sarà la Cresima (per la decisione di far slittare di un anno questo importante appuntamento dei nostri ragazzi), e la Prima Comunione sarà celebrata assieme ai bambini di Anghiari.

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La Banda del “buco” 35 anghiaresi in giro per Roma

O

gni anno una “full immersion” dentro la Roma classica, sapientemente guidati dalla famiglia Papi e C., ormai è una tappa d’obbligo a cui non sappiamo rinunciare (stavolta siamo in trentacinque, fra cui due Romane che vivono a Roma, ma che han dormito in albergo con noi a due passi da casa loro). Don Marco c’è, ma part time (rigorosamente solo di sabato), autonomo sulla Passat metallizzata a suo agio nei vicoli davanti a Trastevere come fosse in Piazzola. L’inizio è di una perfezione geometrica anzi volumetrica: visitiamo una Piramide, costruita al tempo di Augusto in soli 330 giorni da un certo Caio Cestio Epulone, il cui appellativo la dice lunga sulle sue finanze, come ci spiega la nostra brava guida Caterina Papi. Entriamo al suo interno attraverso un grosso e lungo buco (!) praticato nell’ottimo calcestruzzo degli antichi romani, roba da tombaroli, ma fonte di angoscia per i claustrofobici del nostro gruppo. Ho sempre desiderato entrare dentro una piramide, ma non avrei mai immaginato di farlo nel centro di Roma e oltretutto la nostra guida ci ha detto che, per grandezza, è la quarta al mondo. Lì davanti c’è la grandiosa Porta S. Sebastiano, da cui parte l’Appia Antica. Sembra (anzi è) un castello con tanto di bastioni merlati. Dentro c’è un piccolo museo, ma soprattutto ci hanno ricavato una fastosa residenza risalente a soli 80 anni fa: sono i miracoli del Regime Fascista quando uno dei gerarchi del ventennio poteva permettersi di manipolare le antichità romane, in barba a tutte le Soprintendenze del tempo. Niente male l’appartamentino dotato di mansarda e ampi terrazzi sull’Appia Antica dove la nostra Fanny ne approfitta per farsi un bel primo piano con vista. Nel mio immaginario, formatosi da bambino con le filastrocche della mamma, le Terme di Caracalla erano un punto fermo, rappresentate come una piccola antica piscina che serviva ai Patrizi Romani per il tempo libero (“giocavano a palla”). Sabato abbiamo fatto una passeggiata in mezzo ad altissime strutture in mattoni che hanno resistito alle devastazioni barbariche molto più del mio immaginario di bambino miseramente crollato di fronte alla grandiosità di uno dei più giganteschi complessi monumentali di Roma antica, con un superficie di circa 10 ettari e fatto per ospitare 1600 bagnanti. Poi ci siamo ritirati sull’Aventino, con terrazza e vista sul Tevere, dove la Fanny si fa fotografare circondata dalle altre gitanti, e dove, nel relax del dopo spuntino, si scatena la “bucomania”, mi spiego: in un portale del palazzo dell’Ordine dei Cavalieri di Malta c’è un piccolissimo famoso foro, buco per la chiave, ove se metti un occhio (ovviamente uno solo) vedi isolata la … Cupola di S.Pietro. Quindi, lunghe code per accedere al “buchino” e poi sbirciare e fotografare, e se la foto non veniva bene, ancora coda etc. Per l’impegno profuso in questa attività (ne hanno trovato lì accanto un altro di fori con bella vista da fotografare) si sono distinte l’Aliana e la Chiara, Dirigenti ad honorem della Banda del buco, finché Don Marco ha ricompattato il gruppo per la S.Messa prefestiva nella suggestiva Basilica di S.Sabina.

La mattina del secondo giorno, con il sole per fortuna, e orfani di Don Marco che sgommando aveva già risalito il corso del Tevere, siamo stati nel museo forse più pazzo che abbia mai visto: nel grosso fabbricato di una centrale termoelettrica di primo Novecento, accanto alle mastodontiche caldaie diesel sono stati messi dei pezzi importanti di archeologia ed arte della Roma classica. Ne è venuto fuori un mix di incredibile effetto, dove il chiaro delle eleganti sculture classiche risaltava e faceva risaltare il nerofumo delle goffe enormi caldaie in ghisa dentro capannoni centenari con tanto di carriponte e groviglio di tubi a vista. Una simile idea non poteva venir fuori che per caso ed infatti questo complesso, ormai dismesso, era stato solo provvisoriamente riempito di pezzi archeologici, che il Comune di Roma non sapeva dove mettere. Poi l’idea in opera è piaciuta ed ecco il Museo della Centrale di Montemartini alla Garbatella. Poi, dopo un bel piatto di “bucatini” all’amatriciana (ancora la Banda del B.!) tutti in pullmann per la passeggiata finale. Siamo all’EUR, e il pullmann sosta proprio davanti al Palazzo già della Civiltà Italiana che Mussolini fece costruire a fine anni ’30 per l’EXPO internazionale del 1942, illudendosi che l’Italia sarebbe stata il faro della civiltà mondiale per gli anni a venire. E invece di EXPO fu... guerra. Da allora la storia ci dice che questa grande costruzione, di innegabile fascino architettonico e che richiama l’arte metafisica del primo ‘900, non è mai entrata in funzione ed anche adesso la sua prevista concessione in uso ad un grande marchio della moda sta continuando ad alimentare grandi polemiche. Ma per noi casualmente questo Palazzo conclude e riassume alcuni temi dominanti nella nostra gita: l’edificio è detto “Colosseo quadrato” per la forma cubica (abbiamo cominciato con una Piramide e finiamo con un Cubo) e per le ben 216 grosse aperture a volta su tutti e quattro i fronti del palazzo (più “bucato” di così...!). E naturalmente la Fanny non perde l’occasione di una sfiziosa foto con sfondo su questo metafisico Colosseo. Ripartiamo verso Anghiari, non senza aver salutato prima le nostre amiche romane, contente di aver fatto una bella gita, anche a due passi da casa. Nella foto i gitanti a Porta San Sebastiano. Quello a sinistra che armeggia con la macchina fotografica è l’autore dell’articolo.

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Ecco le offerte per l’Oratorio Il secondo elenco del 2015 dalla M alla W

Mafalda Matteucci, Motina Marcella Ghignoni, Renicci Marcello Dori, Bucacce Margherita Melani, Seano-Carmignano PO Margherita Pacini, Tavernelle Maria Antonietta Giacomini, Maiolo Maria Cipriani, Sansepolcro Maria Clorinda Rogai, Meliciano Maria Elisei, San Leo Maria Grazia Boriosi, Sampierdarena Maria Graziella Cardinali, Patrignone Maria Guadagni, Infrantoio Maria Maddalena Gori, Isabella Mariano Marsupini, Vingone S. Giuliano AR Mariarosa Pancioni, Via di San Leo Maricla Staccini, Il Borgo Mariella Ducci, Tavernelle Marinella Miano, Stazione Marino Bazzurri, Via di San Leo Marino Del Pia, Maccarino Mario Baggi, Valealle Mario Cheli, Sabino da la via Mario Corazzini, Bernocca Mario Gattaponi, San Rocco Mario Gioviti, Monterchi Mario Mariotti, San Remo Mario Mugelli, Bernocca Mario Palazzeschi, Le Bertine Mario Poggini, San Leo Mario Valentini, Via del Carmine Mario Veri, Infrantoio Marisa Gnaldi Grazi, Arezzo Massimo Dragoni Silvia Cherici, La Fossa Massimo Foni, Ca’ de’ Frati Massimo Fragai, Bagnolo-Tavernelle Massimo Rossi, Tavernelle Maura Conti, Campo della Fiera Maurizio Checcaglini, Poggio del Sole Mauro Baldi, Maraville Mauro Papini, Bozia Mencarini Adelmo, Motina alta Nada Foni, Acquedotto Nathalie De Tollenaire, Tralemura

Nella Chieli, Renicci Nevio Comanducci, Via del Carmine Nevio Santini, Vicchio Nidia Matteucci, Pisa Odette Boncompagni, Sampierdarena Orazio Leonardi, Il Borgo Oriana Boncompagni, Campo Fiera Orietta Cesari, Acquedotto Orlando Piomboni, Acquedotto Otello Comanducci, Firenze Ottavio Cangi, Badia Ovidio Mondanelli, Giardinella Pamela Zanelli, Il Ghetto Paola Ferrini, Anzola Emilia Paola Gennari Nosi, Casale Paola Resti, Borgo della Croce Paola Tuti Maranesi, Roma Paolo Meazzini, Terrato Paolo Melani, Via di Pino Paolo Quarto, Roma Pasquale Guadagni, Le Bertine Patrizia Cangi, Campo della Fiera Patrizia Frini, Milano Pier Luigi Musticchio, Arezzo Pierangelo Acquisti, Firenze Pierino Pennacchini, Pino Piero Matteucci, Motina Piero Pacini, Vicenza Pietro Bartolomei Corsi, Carmignano PO Pietro Casi, San Rufillo BO Pietro Gattari, Via di Pino Pietro Giabbanelli, Giardinella Pietro Martini, Via del Carmine Pietro Mondani, Carmine Santuario Pietro Pasqui, Bucacce Primo Del Sere, Le Forche Primo Franchini, Lodi Primo Mondani, Ponte alla Piera Quinto Paci, Genova Raul Fornacini, Campo della Fiera Renato Mariani, Bagnolo Rina Bartolommei, San Rocco Rina Senesi, Sportone

Se avete mandato o fatto pervenire la vostra offerta per il giornale e non trovate il vostro nome, segnalatecelo!

Rinaldo Mariani ed Eva Coleschi, Osteria-Tavernelle Rinaldo Procelli, Via del Carmine Rita Andreini, Giardinella Roberta Procelli, Via di San Leo Romano Leonardi, Via di San Leo Rosa Vannucci, Trafiume Rosella Moscetti, Borghetto di sopra Rosita Ghignoni, Chiasse-Viaio Rossano Gorini, Tavernelle Rossano Omarini, Tavernelle Santi Comanducci, Intoppo Santina Bacci, Acquedotto Senio Ruggeri, Ponte dei Sospiri Sergio Montagnoli, Via Nova Silvana Cherici, Campo della Fiera Silvana Rossi, Trafiume Silvana Serafini, Cicogna Silvano Paceschi, Firenze Silvano Rossi, Carboncione Silvia Del Pia, Infrantoio Silvia Paci Zucca, Il Sasso Silvio Bergamini, Mezzavia Siro Polverini, Via di San Leo Stefania Merendelli, Infrantoio Teresa Maurizi, Tofanicchio Teresa Mercati, Maccarino Tito Bartolomei, Via Nova Tommasina Toriti, Tavernelle Ugo Bianchi, Cascina Naviglietto MI Umberto Bigioli, Polveriera Umberto Maurizi, Ca’ del Bocca Un lettore Vasco Memonti, Podernuovo Ventura Pannilunghi, Pieve S. Stefano Vera Rossi, La Vigna Verena Cheli, Campo della Fiera Vincenzina Ruscetti, Borghetto di sopra Vincenzo Mazzoni, Via del Comune Vittorio Smacchia, Pocaia Vladimiro Dragonetti, San Remo Walter Magrini, Acquedotto Wilma Sbragi, L’Invidiosa

Insieme alla Caritas Domenica 19 aprile verrà organizzato dalla Caritas un pranzo nei locali dell’oratorio parrocchiale, durante il quale verrà rendicontata l’attività dell’Organismo Pastorale nell’anno solare 2014. Sarà soprattutto un momento di condivisione e di confronto, anche per organizzare al meglio l’attività futura che deve vedere sempre di più impegnata tutta la nostra comunità.

Ci renderete un servizio e noi controlleremo. Voi controllate che il vostro indirizzo sia corretto. 36


Vecchie foto

Q

Uragano

U

uesta foto, recuperata da Laurino Veri, raffigura un gruppo di appassionati suonatori che hanno eseguito un concerto presso l’antica Abbazia di San Bartolomeo (la Badia) in occasione della sua riapertura dopo importanti lavori di restauro. Era il 29 aprile 1943, così recita la scritta apposta sul retro, e il concerto faceva parte di una serie di iniziative che culminarono con la festa del 3 maggio successivo. Siamo riusciti a segnalare i componenti del sodalizio grazie anche all’aiuto di Laurino. Da destra, Alfredo Giunti (maestro) e poi Fabio Gigli, Pasquale Leonardi, Laurino Veri, uno di Roma e Milton Poggini. Alla pianola Fausto Polverini. In quell’occasione venne anche pubblicato un opuscolo che illustra la storia della antica Abbazia e descrive le opere presenti. Lo scrisse Agostino Nannicini, infaticabile ricercatore e studioso di cui si conservano nell’Archivio Storico interessanti appunti manoscritti. L’opuscolo fu stampato dalla Tipografia “Tiberina” di Filippo Palombini.

n “uragano” è passato su Sansepolcro tra il 4 e il 5 di marzo, causando un disastro ambientale di notevoli proporzioni. Quando i venti sono segnalati intorno ai 150 km orari, in alcune zone anche a velocità superiore, si parla immediatamente di “cicloni extratropicali di 1 o 2 categoria”. Il 4 marzo, alle ore 21:30, la temperatura dell’aria era di 9 gradi con pioggia insistente, a tratti forte, con venti orientati da sud/sud-ovest. In poche ore è arrivata la forte irruzione fredda da nord: lo scontro di masse di aria di opposta provenienza, così brusco e repentino, ha generato dei moti circolatori violenti ed improvvisi che sono l’origine delle trombe di aria. Quella su Sansepolcro è stata violenta, duratura, ed ha preso un corridoio molto vasto in larghezza e lunghezza. Il forte scontro di masse d’aria, all’origine sempre di questi fenomeni violenti, ha colpito una zona vastissima della Valle del Tevere tosco-umbra, anche se in maniera meno devastante di come è successo a Sansepolcro. I venti da nord, molto spesso trovano un naturale sbocco scendendo dal passo di Viamaggio, in questo caso con molta violenza, e hanno avuto “sfogo” naturale su Sansepolcro e Santa Fiora. Non si ricorda nessun evento del genere a memoria di uomo. Mi è venuto subito in mente di situazioni estreme molto simili che avevo trovato negli “Annali della terra di Anghiari” di Lorenzo Taglieschi. Nelle “Memorie historiche et annali della terra di Anghiari” si fa riferimento, in periodi diversi, ad una ventina di casi riguardanti situazioni meteo abbastanza violente ed alcune di esse riguardavano situazioni simili a quello che è successo nel nostro territorio il 4 e 5 marzo 2015. Ne faccio presente una che mi ha particolarmente colpito: anno 1589 - ...sentissi in tutta la Toscana qualche notabil danno il x di aprile del medesimo anno perciò che, sorta d’improviso una terribil fortuna di vento gracale, che rovinò edifitij, abbatté arbori e fece annegare e precipitare molti animali e seguì, dove la tempesta fu così fiera, come si provò in Anghiari che tal grano si trovò di gragnuola che pesava 14 once e molti castagni e alberi delle nostra montagnole, sradicati dalla furia del vento e ridotti in minute legne, furono trasportati nello Stato d’Urbino. F.M.

La vignetta di Scacciapensieri:

bimbi dell’altro ieri

Un augurio da evitare

Una bella foto di tanti anni fa. Il bimbo ritratto è Pietro Noferi a nove mesi. Chi non lo ricorda per le sue battute, i suoi scherzi memorabili, la sua caccavella. Non c’era festa dove non ci fosse anche Pietro (Pietrino), spesso accompagnato dalla Colomba, la “levatrice”, come si diceva una volta, che ha fatto nascere tanti e tanti anghiaresi. Dovremo ricordare meglio Pietro e la Colomba! Intanto qui Pietro aveva nove mesi, come dice l’annotazione dietro la foto.

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Con i Musei gestiti dalla Toscana d’Appennino Società Cooperativa

Sul filo della Memoria…

Il museo comunale di Anghiari di nuovo “Museo della Battaglia” Nel 2007, il museo ospitato nel Palazzo del Marzocco, mutava il proprio nome in “Museo delle Memorie e del Paesaggio nella Terra di Anghiari”, per la sua nuova funzione di museo storico del territorio. Nomen numen (il nome è un presagio) dicevano i latini, e in questo caso è proprio vero. L’identità del museo all’interno di Palazzo del Marzocco è associata al “Museo della Battaglia” ed è proprio ciò che ci si aspetta di trovare in questo famoso paese di Toscana. Doveroso è quindi instaurare un rapporto di vicinanza con ciò che caratterizza più profondamente la nostra storia, evidenziando così l’appartenenza del museo a una comunità più che a un territorio geografico. Si ritiene inoltre che questo cambiamento di nome avrà degli effetti benefici per l’intelligibilità dell’istituzione comunale anghiarese nell’offerta culturale della Toscana. Da ora in avanti l’istituzione si chiamerà “Museo della Battaglia e di Anghiari” anche grazie alla sensibilità dell’amministrazione. Negli anni in cui veniva comunicato in modo diverso, il museo si è riempito di sostanza, ampliando le collezioni disponibili e sviluppando una vasta progettualità, anche per gli altri musei della Valtiberina Toscana, su servizi e opportunità di miglioramento. Questo processo è stato premiato dalla Regione Toscana con il “riconoscimento di rilevanza regionale”: solo 62 musei su 727 dell’intera regione sono stati gratificati per la loro qualità gestionale. È quindi importante sottolineare che questo cambiamento tende a migliorare le potenzialità del museo e non cancellare o sminuire il lavoro sin qui fatto. Nel nuovo nome è fondamentale l’utilizzo della “e”, che mette in connessione i temi “Battaglia” con “Anghiari”, rendendo impliciti gli argomenti storici sviluppati: nelle esposizioni vi sono infatti collezioni di manufatti e reperti archeologici che mettono in risalto la storia di Anghiari (e della Valtiberina Toscana) dalla Preistoria al Settecento, oltre alla narrazione delle vicende relative alla battaglia legate a Leonardo Da Vinci.

Gabriele Mazzi In alto particolare di un cippo funerario di età romana esposto nella sezione archeologica del Museo della Battaglia e di Anghiari.

Bilance per bambini

dei bambini e della cura delle malattie infantili. Diversi documenti ritrovati ci testimoniano come nell’antica Roma si prestasse molta attenzione all’alimentazione, alla crescita e all’educazione del neonato. Risale a quegli anni il De morbis mulierum del medico greco Sorano d’Efeso, considerato il primo trattato di Ginecologia e Ostetricia, che contiene importanti indicazioni sulla doppia legatura del cordone ombelicale, sulle tecniche di fasciatura, sulla nutrizione e allattamento dei neonati. Nel Medioevo e nel Rinascimento aumentano gli studi rivolti alle malattie dell’infanzia e nascono le prime strutture dedicate alla cura e alla crescita dei bambini abbandonati, come l’Ospedale degli Innocenti a Firenze. Nel XIX secolo la Medicina riconosce le specializzazioni e la Pediatria, che diventa da subito una delle più importanti, registra importanti progressi anche in virtù del nuovo approccio alle discipline mediche fondato su osservazioni e formulazioni teoriche. Negli stessi anni nascono in Italia i primi Ospedali Pediatrici. A Torino nel 1843 il conte L. Franchi fondava l’ospedale infantile Regina Margherita, seguito a distanza di due anni dall’Ospedaletto di Santa Filomena, costruito per volontà della Marchesa Giulia Falleti di Barolo. Nel 1862 nasceva a Viareggio la prima colonia marina dedicata alle cure climatiche ed elioterapiche dei bambini ed è del 1869 la nascita dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma. Altri ospedali infantili nacquero negli anni successivi in diverse città italiane. La caratteristica comune di quasi tutti questi luoghi era quella di avere iniziato la propria attività grazie alla beneficenza privata, quasi mai o scarsamente per iniziativa delle pubbliche istituzioni. Spesso questi ospedali iniziavano la loro attività in modesti edifici presi in affitto, per diventare col tempo sempre più grandi con successivi ampliamenti, restauri dei vecchi edifici e addirittura con la costruzione di nuovi. Il Museo delle Bilance conserva cinque bilance pesabambini, tutte risalenti ai primi anni del ‘900 e testimoni dell’Art Nouveau. Con ogni probabilità erano utilizzate all’interno di un brefotrofio, o qualche ambulatorio medico, poiché l’uso domestico, visto il costo delle bilance, era prerogativa di pochi. Le abbiamo esposte affiancate ad una copia di Maternità dell’artista cortonese Gino Severini, opera coeva delle bilance e a loro in qualche modo legata dal soggetto iconografico, vale a dire una madre che allatta il figlio. Le bilance pesabambini consentivano di controllare la crescita del peso, di verificare il valore della “poppata”, contribuendo non poco a conoscere lo stato di salute dei bambini, Tutti aspetti che oggi in buona parte del mondo diamo per scontati, ma che un secolo fa hanno rappresentato un importante passo avanti nella cura dei più piccoli. Lorenzo Minozzi

La pediatria, dal greco pais (παις) che significa fanciullo e iatros (ιατρός) che significa medico, è la branca della medicina che si occupa dello sviluppo psicofisico

www.battaglia.anghiari.it www.madonnadelparto.it

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CRONAC HETTA

Mese di Febbraio 2015

dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Gennaio 2015 Giovedì 1. Stamani le banderuole di Sant’Agostino e della Badia dicevano Est-Nord-Est. Anche il campano, quando sono salito per la “Lunga”, diceva la stessa cosa. Domenica 4. Stamani per la via di San Leo ho incrociato il Cesari, che aveva già fatto il giro del Braccio. Lunedì 5. Stasera seconda “pulenda” di castagne con i parenti milanesi. Risultato, buono! Giovedì 8. Stasera sono andato a Moggibiano a riportare le fuscelle della ricotta. Stavano aspettando il macellaio per cominciare la spezzatura. Volentieri sarei rimasto! Domenica 11. Oggi è morta Fernanda Mencaroni vedova Sovieri. Abitava al Campo della Fiera ed era nata a Cipicchio. * Oggi è morto Mario Magrini di anni 86. Abitava a Ponte alla Chiassa ma era nato a Monteroso. Martedì 13. Oggi è morta la maestra Ornella Palombini. Abitava verso l’Acquedotto e il suo primo incarico come insegnante è stato a Santa Sofia Marecchia. Poi ha insegnato a Tavernelle ed Anghiari, e prima a Elci e Casale. Mercoledì 14. Oggi è nata Lucia Bianchini di Vittorio ed Elisa Del Pianta. Grande felicità per la sorella Sara! La sua famiglia abita alle Bucacce. * Oggi è nata anche Emma Modarelli di Cesare ed Elena Maurizi. La sua famiglia abita alla Motina. Mercoledì 21. Stasera sono passato dalla Celeste a Tavernelle e mi ha fatto assaggiare le castagnole, quelle “buge”. E poi m’ha fatto assaggiare anche il vinsanto, all’insaputa di Clemente. Domenica 25. Mentre rientravo in casa, mia moglie mi ha chiesto: «Che fa ‘bufa’?» «No, le ho detto, ‘sputicchia’!» Ma poi mi sono accorto che ho usato un termine che si usa quando piovono poche gocce di pioggia. * Poi oggi, sempre mia moglie, ha fatto le castagnole. ‘Bone’! e ‘boffici’. Lunedì 26. Oggi è nata Alice Santi di Mirco e Alessandra Amendola. La sua famiglia abita a Palazzolo e a fare festa per il suo arrivo c’era anche la sorellina Sofia. * E insomma, fra ieri e sabato ha fatto un po’ di neve sopra il Borgo, ma loro non se n’accorgono perché davanti c’è Montevicchi. * Oggi è morta Severina Russo vedova Ridolfi. Abitava a Ca’ di Goro, al Ponte alla Piera. Era nata a Panni, in provincia di Foggia. Martedì 27. Oggi è morto Bruno Severi di anni 77. Era nato alla Casella, vicino a Toppole, ed ha abitato anche a Pantaneto. Giovedì 29. Stanotte ha rannuvolato sopra la brina e infatti un paio di volte ha tentato di ‘bufare’. * Uscendo dalle Logge , al Terrato, ho visto uno con un cappello che mi sembrava il Guiducci. Era Mario, ma Pernici. Venerdì 30. Frido ha detto che la grandine che ha fatto verso le 11 è perché sopra la corrente di aria più calda al suolo ne stava arrivando una fredda che poi, in un paio di giorni, si installerà sull’Italia. * Nel pomeriggio ha fatto anche un po’ di neve: Anghiari e i campi imbiancati.

Lunedì 2. Mentre tornavo da Arezzo da spedire l’Oratorio, per la Libbia, ai lati della strada c’era ancora la neve amnmucchiata dai spalaneve. Quasi in cima ho incrociato il furgone dell’Antica Maniera. * Oggi è morto Aldo Giovagnini. Aveva 91 anni ed abitava a Roma. Era nato a San Benedetto, per la via della Motina. Mercoledì 4. Stanotte ha rinevicato alla Faggeta, ma penso anche al Ponte e a Papiano. Venerdì 6. Finalmente ha ‘bufato’. Ma ha smesso presto. Sabato 7. Mi sa che Fico ha piantato le fave troppo presto. Passando davanti al suo orto ho visto che ha messo dei sostegni per reggerle. * Anche stamani la banderuola di Sant’Agostino “ciaveva” un gran daffare, ma comunque indicava Est-Nord-Est e infatti arrivava un ventino freddo da verso la Pieve! * Oggi è morta Magda Ruti, ma conosciuta con il nome di Nella. Abitava alla Banca, dove era nata, ed aveva 91 anni. Lunedì 9. Stamani ha rifatto una ‘incaciatina’ di neve e poi, in mattinata, ho visto il Gegio che spargeva il sale nel piazzale dell’Asilo. Sembrava proprio un seminatore dei tempi passati. Sabato 14. Oggi con Santino, Gianni ed una adeguata jeep, abbiamo visitato i luoghi che furono teatro del rapimento di un colonnello tedesco nel 1944. A Casale un saluto a Roberto, ed ospiti dal Buti con un brindisi particolare. Martedì 17. Oggi è morta Eufemia Sandroni vedova Meazzini di anni 83. Abitava al Ghetto di San Leo. Venerdì 20. Nel pomeriggio, verso le Bucacce, ho visto l’Elisa che portava a spasso la sua secondogenita Lucia. Domenica 22. Oggi è morto Agostino Buricchi di anni 82. Abitava a Tubbiano. Mercoledì 25. Stavo scendendo da Piazzetta delle legne per andare al mercato, ma ho visto che di banchi in Piazza ce n’era pochi e pochi anche in Piazza dei polli. * Oggi è morta Argia Donati Sarti vedova Goretti. Abitava al Borgo ed aveva 86 anni. Era nata a Campalla. Giovedì 26. Stavo salendo per la Ruga quando, di fronte al campo del Mafucci, ho visto un pettirosso morto nella banchina. Peccato! Sabato 28. Oggi con Stefano abbiamo continuato la potatura delle piante dell’orto. Poi io ho fatto la punta alle ‘rame’ (i rami dell’oppio da usare nell’orto per le piante rampicanti tipo fagioli o cetrioli).

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Giamboo (dall’etere del Kenia) Giamboo in keniano vuol dire ciao! Ed ora un aneddoto keniota: Prima di mettere il caffè nel latte pensaci, perché, una volta messo il caffè, il latte, non tornerà mai più bianco! Ciao, Palmiro.


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Dal 1° maggio prenderà il via la Scampanata 2015 Dormiglioni giÚ dal letto o salirete sul carretto! Il disegno di Loris Babbini raffigura la Piazza che si diverte con il condannato di turno in occasione di una Scampanata


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