2015-3 Oratorio di Anghiari

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N. 3 GIUGNO LUGLIO 2015

PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue


Indovinello Questa volta Gisella Gennaioli ci ricorda una simpatica filastrocca tratta da una poesia di Giovanni Prati, che quelli di noi in là con gli anni sapevano a memoria e che si usava anche come indovinello per i ragazzi. Eccola! Provate a indovinare anche voialtri.

Son piccin cornuto e bruno me ne sto tra l’erba e i fior sotto un giunco o sotto un pruno la mia casa è da signor. Non è d’oro né d’argento ma rotonda, fonda ell’è terra il tetto e il pavimento io ci albergo come un re. In copertina

L’apparizione L’ 11 l u g l i o d e l 1 5 3 6 , all’imbrunire, la Madonna apparve alla pastorella Marietta, sopra ad un enorme castagno, e le chiese di far portare una immagine mariana presente in una casa di Anghiari, per poter essere venerata con essa. Da allora la data dell’11 luglio è rimasta memorabile sia per il Santuario del Carmine che per tutta la Valtiberina. Dopo quella dell’11 luglio, le apparizioni si ripeterono per giorni; con solenne processione e grande partecipazione di popolo, l’icona della Madonna fu traslata nel luogo dell’apparizione e sempre nello stesso anno il vescovo di Arezzo, mons. Minerbetti, iniziò il regolare processo canonico, concludendo con l’autorizzazione a raccogliere elemosine per l’erezione di un Santuario, così come richiesto dalla stessa Madonna. Le testimonianze e le memoria dell’apparizione furono successivamente verificate dall’inquisitore di Firenze, che ne constatò la veridicità. In copertina la tela raffigurante l’evento dell’apparizione e la sua descrizione sommaria.

l'editoriale di enzo papi

Solo ad Anghiari

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ire che sia stato un bel successo di pubblico e di partecipazione è un po’ come inventare l’acqua calda. La 40° Mostra Mercato dell’artigianato di Anghiari ha chiuso i battenti, dopo aver visto un afflusso di visitatori cui ormai è abituata -poiché la formula è di successo- e già si pensa agli sviluppi futuri dell’ evento. L’Oratorio si congratula con i promotori e gli organizzatori di un’idea espositivo/economica che dal lontano 1975, quando si propose per la prima volta, è divenuta l’appuntamento primaverile per eccellenza non solo per la cittadina arroccata sulla collina, ma anche per l’intera Valtiberina. Un esempio che documenta la bontà di certe iniziative che, nate dal basso, sanno poi imporsi come istituzione per la forza intrinseca del loro progetto e per il coinvolgimento di tutta una popolazione.

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ue ci sembrano gli appoggi solidi e stabili sui quali si sostiene tutto l’evento. Fin dal 1975 -per organizzare e gestire il primo appuntamento- si è costituito quell’Ente Mostra che è il vero motore dell’operazione intera. Ente Mostra che vede il coinvolgimento e la rotazione/alternanza ai vertici -per il momento è il sindaco La Ferla il presidente pro tempore- di uomini e personaggi che animano da sempre il mondo vivace del volontariato e dell’impegno civico anghiarese. Questo è il dato fondamentale della fortuna della Mostra Mercato. È tutta la città che attraverso gli uomini dell’Ente Mostra, più che coinvolta, si sente partecipe, membro attivo di una manifestazione che dà lustro al paese. Tutti conosciamo il senso di appartenenza degli anghiaresi alla propria città, quello spirito paesano che fa della sua gente un popolo unito nonostante le differenze che è naturale esistano. Solo ad Anghiari è possibile, per citare soltanto l’ultimo episodio di questo spirito, vedere il prevosto vestito all’antica, con tonaca e tricorno in testa, e il sindaco in veste ufficiale, munito dunque di fascia tricolore d’ordinanza, premere sui pedali delle rispettive biciclette, in mezzo ad una folla pressante, per dare risalto e sostegno ad una manifestazione di cicloamatori-sportivi! Solo ad Anghiari quindi, pur in pieno XXI secolo, dopo che tanta acqua è passata sotto i ponti ideologici, è possibile rinverdire i fasti strapaesani di Peppone e di don Camillo, personaggi simpaticamente diversi ed in competizione, ma di altri tempi ormai, patrimonio della memoria collettiva e popolare.

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’altro appoggio della Mostra è Anghiari stessa, nella sua struttura urbanistica e nella disponibilità dei proprietari dei centri espositivi. In nessun altro comune della valle sarebbe possibile organizzare una mostra mercato così ricca e vivace nei… fondi della città! Strutture architettonicamente interessanti, uniche nella loro essenzialità forte e ombrosa, solide nella loro base di appoggio e di rimessa per edifici storici che toccano la massa dei due piani o anche delle case-torri, sono siti d’esposizione di grande evocazione per stoffe, ceramiche, vetri d’arte e generi artigiani d’ogni tipo. Così aggirarsi nei vicoli tortuosi, nel saliscendi faticoso ed affollato del Castello si propone come un momento di relax in compagnia del bello e del piacevole; e se poi ci scappa anche di acquistare un oggetto d’occasione, attraverso l’incontro fra una necessità di arredo e l’offerta di un artigiano capace, tanto meglio! Diamine, quella di Anghiari non è solo Mostra, ma Mostra-mercato!

L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue Anno XLIX - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro. Redazione:donmarcosalvienzopapimariodelpiaalessandrobivignanielisadelpiantaverarossiteresabartolomeigabrielemazzi.


Non rimpiangere ieri, non contare sul domani, vivi bene l’oggi Dalla Ripa qualche proposta

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a Chiesa italiana sta vivendo i preparativi per il convegno nazionale che si terrà a Firenze e che ha come argomento: “La vocazione e la missione della famiglia nella chiesa e nel mondo contemporaneo” È un problema mondiale, ma la sua radice è in ogni singola famiglia, perciò mi sembra opportuno sensibilizzare anche le famiglie del nostro territorio, perché ognuno si senta responsabile dei problemi economici, sociali e cristiani. È troppo facile limitarci ad aspettare sempre che gli altri decidano, risolvano e portino il peso dei mezzi e dei modi. È troppo facile perdersi in lamentele, colpevolizzando questo o quello; tutti siamo capaci, a torto o ragione, a denunciare ciò che non va, un po’ meno a pagare di persona. Come sarebbe bello se in ogni famiglia si imparasse a prendere un po’ di tempo per discutere come si può collaborare per aiutarci a migliorare la nostra vita e quella degli altri! Sì, perché il mondo è diventato troppo piccolo, è un guscio di noce e siamo tutti in cordata. Se cade uno ne risentiamo tutti e se uno tira dà forza a tutti, altro che lamentele senza soluzioni! Qualche volta fa bene anche sfogarsi e piangere, ma se teniamo le lacrime in tasca, si finisce per bagnarci, e poi nelle varie situazioni, è utile avere una certa filosofia: - Se c’è rimedio, perché ti preoccupi? Comincia a rimediare! E se non c’è rimedio perché ti preoccupi? Impara ad accettare, altrimenti finiremo per morire tante volte quante rinunciamo a rimboccarsi le maniche! Lo so che non è facile, ma sappiamo di avere il Signore dalla nostra parte. E poi il mondo appartiene agli ottimisti che ce la mettono tutta, mentre i pessimisti stanno solo a guardare. A dir la verità, noi italiani siamo come l’araba fenice che, incenerita, risorge sempre. I toscani, poi, si distinguono in modo particolare, perciò invito ogni persona e ogni famiglia, a unire le forze per superare insieme le inevitabili difficoltà, facendo ciascuno la propria parte alla luce del Vangelo e degli insegnamenti della Chiesa, cominciando dalle piccole cose, smussando gli angoli e superando con intelligente amore i problemi di ogni giorno. Quante volte nel mio lavoro di evangelizzazione, ho raccomandato alle mogli e madri di essere amabili, accoglienti, ordinate nella persona in casa e di curare l’eleganza (che non è stravaganza s’intende), altrimenti il marito è tentato di andare altrove a cercare compensazioni. Quante volte ho detto ai mariti che dovevano sentire

il dovere e il piacere di fare qualche complimento o una carezza alla propria donna! Non sono iniziative di altri tempi e non è debolezza perché, anche con il passare degli anni, la donna gode sempre di essere corteggiata. E poi come cristiani, è importante sentire il dovere e la gioia di pregare anche insieme, questo significa far benzina così il motore della vita può viaggiare sicuro anche nelle strade difficili. Purtroppo, la tv è diventata la padrona di casa e non permette più né di litigare né scambiare idee e progetti. Come sarebbe bello non far caso ai programmi televisivi e pensare ai nostri! È vero che c’è crisi economica, ma diciamoci la verità, c’è piuttosto crisi di valori, e se la famiglia funziona, la società ha un futuro. Le nostre ospiti della Ripa sono tutte giovani da diverso tempo, ma quanto godono a ripensare alla loro vita di famiglia! Ne parlano, sorridono e rivivono gli affetti lontani con freschezza giovanile. Adriana ha 102 anni (nella foto la festa) e mi confidava questi giorni: “Non sono triste, mi faccio compagnia e mi diverto a ripensare al mio passato che rivedo come un film.” Auguro ad ogni famiglia del nostro Vicariato, di imparare a rimanere giovani, perché la giovinezza non si conta con gli anni, è una dimensione dell’anima! E poi male male che vada, impareremo a scoprire la gioia e il lato positivo di questo nostro tempo. Diceva Sant’Agostino, che la sapeva lunga:” Canta con la voce, canta con la vita, canta con la tua condotta santa. Canta e cammina! Suor Angela Agostiniana

Attività estive della parrocchia Il programma a pag 31 3


CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

Mese di Giugno 2015

Mese di Luglio 2015

MESE DEDICATO AL SACRO CUORE

3 luglio venerdì: Primo venerdì del mese. San Tommaso Apostolo: è conosciuto per la sua incredulità che svanì di fronte a Gesù risuscitato. Sembra che abbia predicato il Vangelo in India dove morì. Nella chiesa di Micciano alle ore 20:00 Santa Messa per il gruppo “Uomini dei Ritiri di Perseveranza”. Nel santuario del Carmine alle ore 21:00, adorazione e Santa Messa 5 luglio domenica: Domenica XIV del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 7 luglio martedì: Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17:00 “Ora di Guardia” con recita del Santo Rosario. 11 luglio sabato: San Benedetto da Norcia Abate (480-547). Anniversario dell’apparizione della Madonna del Combarbio, oggi Carmine. Alle ore 20:30 pellegrinaggio verso il santuario per partecipare alla Santa Messa, ore 21:00. 12 luglio domenica: Domenica XV del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 14 luglio martedì: Triduo per la festa del Carmelo. Alle ore 21:00 preghiera di preparazione alla festa. 15 luglio mercoledì: Triduo per la festa del Carmelo. Alle ore 21:00 preghiera di preparazione alla festa. 16 luglio giovedì: Beata Maria Vergine del Monte Carmelo. Festa solenne al Santuario del Carmine con Messa alle ore 21:00, e processione attorno al Santuario. 19 luglio domenica: Domenica XVI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 22 luglio mercoledì: Santa Maria Maddalena. La S. Messa delle ore 18:00 verrà celebrata nella chiesa del Borgo della Croce a lei dedicata. 25 luglio sabato: San Giacomo Apostolo, il maggiore. Figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni fu presente ai principali miracoli di Gesù. È venerato soprattutto in Spagna, a Compostela, dove sorge una basilica a lui dedicata. 26 luglio domenica: Domenica XVII del Tempo Ordinario. Sant’Anna e Gioacchino, genitori di Maria. Sante Messe secondo l’orario festivo. 29 luglio mercoledì: Santa Marta, vergine di Betania, sorella di Lazzaro e Maria. Con le sue preghiere ottenne la resurrezione del fratello Lazzaro.

2 giugno, martedì: Primo martedì del mese. Alle 17 in Propositura “ Ora di Guardia” con recita del Santo Rosario. 5 giugno, venerdì: Primo venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano alle ore 20:00 Santa Messa per il gruppo uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine alle 21:00 adorazione e Santa Messa. 7 giugno, domenica: Domenica X del Tempo Ordinario. CORPUS DOMINI, la festività cade la seconda domenica dopo Pentecoste. In Propositura alle ore 9:30 Santa Messa. Alle ore 11:00, sempre in Propositura, Santa Messa solenne in occasione della Prima Comunione dei bambini della Parrocchia. Al termine seguirà la processione con il SS. Sacramento fino alla Chiesa della Croce. Alle ore 18:00 S. Messa nella chiesa della Croce. 11 giugno, giovedì: S. Barnaba Apostolo, fu compagno di San Paolo nel suo primo viaggio e fu presente al Concilio di Gerusalemme. Ritornato a Cipro dove era nato vi predicò il Vangelo e vi morì. 12 giugno venerdì: Sacro Cuore di Gesù. Questa festa cade il venerdì che segue la seconda domenica dopo Pentecoste. 13 giugno sabato: Cuore immacolato di Maria. Sant’Antonio da Padova, sacerdote e Dottore della Chiesa. Nacque a Lisbona in Portogallo nel 1195 e morì a Padova nel 1231. Ad Assisi incontrò San Francesco. Fu difensore dei poveri e degli oppressi, uomo di grande cultura e straordinario predicatore. 14 giugno domenica: Domenica XI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 21 giugno domenica: Domenica XII del Tempo Ordinario Sante Messe secondo l’orario festivo. 24 giugno mercoledì: Natività di San Giovanni Battista: Giovanni era figlio di Elisabetta,cugina della Madonna, e di Zaccaria. Fu coetaneo di Gesù. Ritiratosi ancora giovane nel deserto, fu presente poi sulle rive del Giordano dove predicava l’imminente arrivo del Messia. Subì il martirio per decapitazione per mano di Erode Antipa. 28 giugno domenica: Domenica XIII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 29 giugno lunedì: Ss. Pietro e Paolo. Alcune fonti storiche attestano che nel 67 d.C. erano entrambi a Roma per testimoniare la parola di Gesù. Entrambi furono incarcerati e giustiziati. Per questo vengono festeggiati lo stesso giorno. Sante Messe secondo l’orario festivo.

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S. MESSE FESTIVE CELEBRATE NELLE CHIESE DEL VICARIATO DI ANGHIARI

16 luglio 2015 giovedì

Beata Maria Vergine del Monte Carmelo Ore 8:30

Festa solenne al Santuario del Carmine con Messa alle ore 21:00, e processione attorno al Santuario.

Ore 9:00

Ore 9:30 Ore 10:00 “ Ore 11:00 “ “ “ Ore 11:30 Ore 16:00 Ore 18:00

Nei giorni 14 e 15 alle ore 21:00 preghiera comunitaria nel Santuario.

24 giugno mercoledì

-ANGHIARI: Chiesa di S. Stefano -CATIGLIANO: ogni 15 giorni -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -CARMINE: Santuario Madonna del Carmine -S. LEO: Chiesa di San Leone -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -PIEVE SOVARA: S. Maria Annunziata -TAVERNELLE: Chiesa dell’Assunzione di M.V. -MICCIANO: Pieve di Maria Assunta -VIAIO: Chiesa di S. Paterniano -PONTE ALLA PIERA: Chiesa di S. Giovanni E. -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

natività di San Giovanni Battista

Ore 8:45 -PADONCHIA: Chiesa di S. Michele Arc.lo Ore 10.00 -POCAIA: Chiesa della Madonna Bella Ore 11:00 -LE VILLE: Chiesa di S. Maria della Pace Ore 11:15 -MONTERCHI: Chiesa di S. Simeone profeta Ore 17:00 (18:00 estivo) Chiesa di San Simeone a Monterchi

Giovanni era figlio di Elisabetta,cugina della Madonna e di Zaccaria. Fu coetaneo di Gesù. Ritiratosi ancora giovane nel deserto fu presente poi sulle rive del Giordano dove predicava l’imminente arrivo del Messia. Subì il martirio per decapitazione per mano di Erode Antipa.

Prima domenica del mese a Scandolaia ore 15:00(ore 16:00 estivo). Ultima domenica del mese: chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze, ore 16:00 (ore 17:00 estivo).

MESSE PREFESTIVE: Ore 16:00 - (ore 17:00 estivo) Chiesa di Tavernelle Ore 16:00 - (ore 18:00 estivo) Arcipretura Monterchi Ore 16:00 - (ore 18:00 estivo) Chiesa di Tubbiano Ore 17:00 - Madonna Bella a Pocaia Ore 17:30 - S.Maria della Pace, Le Ville Ore 18:00 - Propositura di Anghiari

Primo Venerdì del mese al Carmine

A Micciano Ogni Primo Venerdì del mese per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza

Ogni Primo Venerdì del mese, al Santuario del Carmine, S. Rosario con meditazione alle ore 21:00.

S. Messa alle ore 20:00 5


IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo

* Queste pagine possono essere lette dagli Anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Lastre

Spigolature

Il primo e l’ultimo Doganiere.

Il 31 ottobre del 1385 il Governo della Repubblica Fiorentina, sottomette alle sue leggi Arezzo e gran parte del suo contado. Viene costituito il Vicariato di Anghiari, retto da un vicario indicato da Firenze, che deve essere cittadino fiorentino, popolare e Guelfo, che si chiami “Vicarius Angiaris”. I territori della giurisdizione comprendono oltre all’area di Anghiari quella di Caprese e Pieve S. Stefano e parte dell’area orientale del Casentino. La Repubblica di Firenze che si è riservate tutte le gabelle sulle mercanzie, istituisce la Dogana e il primo doganiere è il fiorentino Ludovico Giandonati, il quale compra da Guidone di Berghio per 50 fiorini d’oro una casa posta di fronte alla fonte (adesso angolo di via Mazzini e ingresso alla biblioteca) su cui costruisce la Dogana e l’abitazione dei doganieri. In questo palazzo saranno riscosse le imposte fino ai nostri giorni, marzo 1973, quando la riforma fiscale del ministro Preti abolirà il dazio sulle merci (imposte di consumo). L’ultimo “doganiere” o “daziere”, sarà Franco Talozzi. 05/05/2015.

f.t.

Sabato 21 marzo 2015 sono state sostituite alcune lastre del sagrato della Propositura. Una volta c’erano tre scalini con i quali si accedeva al sagrato della chiesa. Poi, piano piano, asfalta oggi, asfalta domani, la strada è ora più alta delle pietre, l’acqua “ci muore” e occorre intervenire. Ciò che è stato fatto dai bravi muratori lapicidi.

Un’offerta

Dai nostri lettori

cugini Stefanello Giorni, Vittoria Giovagnini, Paola Donati insieme con le sorelle hanno riesumato la loro nonna Vittoria e due zii sepolti ormai da oltre 80 anni. Sono stati sistemati in un colombaro con una bella lapide che li ricorda, La somma rimasta dopo aver fatto questa operazione è stata totalmente devoluta in beneficenza, così suddivisa: 600 euro all’ospedale Meyer, 400 alla Caritas di Anghiari, 400 alla Misericordia, 400 alla chiesa di San Leo, 400 alla Chiesa di Santo Stefano e 400 al Gruppo Donatori di Sangue di Anghiari. Siamo soddisfatti di aver dato una degna sepoltura ai nostri cari e di aver aiutato associazioni e parrocchie di Anghiari.

ia etere ci ha scritto Vilmo Pacini, lettore affezionato da Bagno a Ripoli che, riferendosi all’Oratorio, fra l’altro ha scritto: Per me, che non vivo da tanti anni ad Anghiari, rappresenta uno strumento importante per sentire ancora l’aria di casa, il linguaggio, le tradizioni, le vicende di personaggi, più o meno noti, tutto un mondo al quale, ancora, mi sento di appartenere. Credo che tutti coloro che contribuiscono alla vita del periodico desiderino che l’Oratorio continui le pubblicazioni, anche cartacee. Se poi diventasse mensile, ancora meglio! Buon lavoro e cordiali saluti. Vilmo Chiasserini

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...il Palterre, ovvero Ridendo castigat mores

22 luglio mercoledì Santa Maria Maddalena La S. Messa delle ore 18:00 verrà celebrata nella chiesa del Borgo della Croce a lei dedicata.

Il calabrone io la penso così

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ul numero 5 de l’informatore, di unicoopfirenze, ho letto un interessante articolo di Bruno Santini sulle zanzare. Intanto le amministrazioni comunali spendono ben 150 milioni di euro spargendo a piene mani 175 tonnellate di pesticidi. Il problema non è il loro uso; è che solo lo 0,1% di questi prodotti raggiunge il suo scopo. Tutto il resto si disperde e basta. Qualche zanzariera alle finestre, il controllo delle pozze e di altri luoghi dove le zanzare depongono le loro uova sarebbe già un passo avanti. E se qualche zanzara entra in casa io e l’autore dell’articolo vi consigliamo la classica ciabatta. Perché con fornelli e insetticidi vari, dopo che le zanzare sono morte, quell’aria la respirate anche voi! La vignetta di Scacciapensieri:

La prima domenica di ogni mese, alle ore 16:00, in Propositura

Questi umani!

Santa Messa in lingua polacca 7


LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTE

di don Quinto Giorgini

La Pieve di S. Ilario a Spilino d’Anghiari Prima parte

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opo aver presentato ai lettori de L’Oratorio una serie di articoli riguardanti tutte le chiese del territorio delle antiche Pievi di Sovara e di Micciano, passiamo ora a parlare della terza Pieve in comune d’Anghiari, quella di S. Ilario a Spilino, distante dal capoluogo circa 10 km a nord-ovest. Si prende la via che conduce al Santuario del Carmine e si continua sulla sinistra per il Ponte alla Piera e poi la direzione Savorgnano. Dopo circa 1 km si gira sulla destra su una strada più piccola, dove c’è l’indicazione con la scritta “Pievaccia” e si arriva a Spilino. Accanto a una bella e grande casa colonica, c’è ciò che resta di questa storica Pieve, ridotta oggi a un edificio profano per deposito di attrezzi e prodotti agricoli. La pianta dell’edificio è rettangolare, presenta una superficie di metri 8 per 20 circa ed è orientata. Le mura perimetrali e la facciata, con un rustico portale sovrastato da una lunetta semicircolare murata e più in alto da una finestra rettangolare, sono di pietra antica. Non esiste più abside né campanile, né tracce di eventuali navate laterali. Tre finestrelle appaiono nella parete nord, mentre su quella orientale in alto c’è una finestra e in basso due porte. Sulla parete esterna sud vi è una scalinata con pianerottolo con porta d’ingresso al piano superiore, che occupa lo spazio dell’ex presbiterio, mentre il pianterreno è suddiviso in tre parti per contenere prodotti e macchine agricole. Nei muri appaiono molti conci di pietra arenaria, alcuni certamente della Pieve altomedievale, altri di una successiva ricostruzione romanica. Sono presenti anche mattoni d’epoca romana, riutilizzati a forma di arco, che farebbero pensare ad una cappella laterale o a un battistero con fonte battesimale. L’intero edificio dell’ex-Pieve è di proprietà della Regione Toscana ed è attualmente amministrato dalla Comunità Montana di Sansepolcro, la quale lo ha affittato a una comunità agricola di Montemercole. È stato restaurato negli anni 2002-2003 e ristrutturato nell’attuale forma con la ricostruzione di un nuovo tetto a capanna, del pavimento e delle varie aperture, tenendo conto più delle attuali esigenze che del suo valore storico-artistico. Accanto esisteva un cimitero, come del resto presso tutte le antiche Pievi. Ho appreso dal Fatucchi che tra i resti di questa Pieve, detta oggi Pievaccia, è stato rinvenuto un semicapitello su parasta con la scritta “PETRUS P.B.R.” del secolo VIII. Ritrovato dopo la guerra da don Nilo Conti, proposto d’Anghiari, è stato poi collocato con altri pilastrini frammentari nel Museo del Palazzo Taglieschi in Anghiari. Tra i ruderi dovrebbe esistere ancora una vasca di pietra in forma circolare, probabile fonte battesimale, che però non ho potuto vedere perché forse sotterrata. Circa

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il significato del toponimo Spilino o Sperlino ed oggi Spellino, riportiamo ciò che ha scritto mons. A. Tafi a pag. 118 del suo volume “Le Antiche Pievi – Madri vegliarde del popolo aretino” (Calosci, Cortona, 1988): “È nome di incerta origine e non definibile derivazione. Fabrizio Barbolani di Montauto lo sospetta di derivazione germanica, da “Speer” (lancia, spada) attraverso il derivato “SperlingSperlin”. Potrebbe q u i n d i e s s e re come un sinonimo di Perticaia, il toponimo che spesso indica le necropoli longobarde”. Il Fatucchi ritiene possibile tale spiegazione, dato che il luogo si trova ai margini orientali della Terra Barbaritana, di alta concentrazione di gente longobarda. Riguardo al santo titolare della Pieve di Spilino, Sant’Ilario, il Tafi sembra ritenere che sia il martire aretino del IV secolo compagno di San Donato, il cui sepolcro si venera a Puglia presso Arezzo, oppure se questa Pieve fosse di origine altomedievale, potrebbe trattarsi di S. Ilario detto anche S. Ellero (seconda metà del V secolo) di Galeata, prima abbazia nullius e poi annessa all’ex Diocesi di Sansepolcro, oppure secondo l’opinione del Fatucchi, che condivido, si tratterebbe di Sant’Ilario di Poitiers (+ 367), campione dell’antiarianesimo. Gli storici, come abbiamo accennato, non sono concordi nello stabilire se l’origine di questa “madre vegliarda”, sia paleocristiana o piuttosto di origine altomedievale,


Le nostre chiese...

come potrebbe dedursi dal s uddetto semicapitello su parasta. Nel Medioevo questa Pieve appare citata in ordine al suo Piviere “de Spiline” in una bolla papale del 1198 e in seguito più volte è citata nei Decimari del Duecento e del Trecento. Non possiamo dire con sicurezza che questa Pieve nel Medioevo sia stata ricostruita in stile romanico come fanno pensare alcuni conci in arenaria presenti nei poveri resti murari. Non sappiamo con esattezza quando essa fu abbandonata al suo destino di rovina. Nella Visita Pastorale del 16 aprile 1567 è detta “Ecclesia Plebs S. Hilari de Spellino”, ne era rettore il ser Antonio Francesco “de Baccis”, ed è descritta come “discoperta e diruta”. Probabilmente nel secolo XVIII il fonte Battesimale e il titolo di nuova Pieve passarono all’attuale chiesa di S. Giovanni Evangelista di Ponte alla Piera, che nel 1731 sembra essere stata riedificata o ristrutturata, passando da chiesa parrocchiale a chiesa plebaria, erede della Pieve di Spilino. La posizione elevata a quota 676 metri e la località dove sorgeva questa scomparsa Pieve sono bellissime, alti cipressi e tanto verde. Si presenta come un balcone dal quale si ammira un paesaggio di valli e monti tra cui domina il castello di Mons Acutus, detto ora Montauto, e dietro i Monti Rognosi e in lontananza l’Alpe di

Catenaia. Nei Decimari del 1278-79 e nei successivi del 1302-03 nel Medioevo dalla Pieve di S. Ilario a Spilino in Diocesi aretina, si elencano le seguenti chiese: S. Biagio di Savorgnano, S. Giovanni di Loggiano, S. Giovanni Evangelista di Ponte alla Piera, S. Bartolomeo di Spilino, S. Maria di Casanovole, S. Nicola di Gello, S. Lorenzo di Presciano, S. Tommaso di Scheggia, Ss. Giacomo e Cristoforo di Popani, S. Pietro di Monteacuto, S. Fiorenzo, S. Andrea di Sognano… Il Sinodo celebrato il 4-5-6-7 agosto 1935 da mons. Emanuele Mignone, elenca tra i 44 vicariati foranei della Diocesi aretina quello di Ponte alla Piera al numero 30, erede dell’antica Pieve di S. Ilario a Spilino e costituito dalle seguenti 5 parrocchie: 1 – Pieve di S. Giovanni Evangelista al Ponte alla Piera 2 – Chiesa di S. Niccolò a Gello 3 – Chiesa dei Ss. Biagio e Cristofano a Savorgnano 4 – Chiesa di S. Giorgio a Colignola 5 – Chiesa di S. Maria a Casanovole Di queste parleremo nelle prossime puntate.

Nell’altra pagina. In alto, veduta della antica Pieve di Spilino (Pievaccia) oggi usato come laboratorio e magazzino. Sotto, l’antico portale. In questa pagina. A sinistra il cippo rinvenuto nella zona della Pievaccia e conservato presso il Museo Taglieschi; a destra, il fonte battesimale che dovrebbe provenire da quella antica Pieve ed oggi è perduto o dimenticato da qualche parte.

Domenica 7 giugno 2015 Prima Comunione dei bambini della parrocchia alle ore 12 la processione con il SS. Sacramento percorrerà la Via del Fosso, Piazza Baldaccio e il Borgo della Croce per terminare alla chiesa della Croce. Si invitano le famiglie ad esporre dalle finestre, coperte o arazzi.

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In parrocchia

I nonni ci hanno raccontato... Dall’album di Gessica

Filastrocche

Corsi per fidanzati

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oloro che chiedono di sposarsi in chiesa vengono aiutati a ricevere responsabilmente il sacramento che hanno richiesto. Facciamo con loro quattro o cinque incontri, prima dell’istruttoria matrimoniale che sarà fatta all’avvicinarsi della data scelta, per far scoprire loro il senso e il significato profondo di quello che si apprestano a vivere. Trovate le date sull’Oratorio o chiedendo a don Marco o in parrocchia (0575-788041).

Corsi per il Battesimo

Lucciola lucciola

genitori che chiedono il Battesimo per i loro figli si assumono una responsabilità di educazione nella fede. Per questo li incontriamo e chiediamo questo rinnovato impegno nei confronti della fede sia da parte dei genitori che da parte del padrino e della madrina.

Lucciola lucciola vien da me ti darò il pan del re ti darò pan di regina lucciola lucciola maggiolina. Lucciola lucciola vien da me ti darò veste da re e poi manto da regina lucciola lucciola vespertina. Lucciola lucciola vien da me ti darò letto da re e lenzuola da regina lucciola lucciola lucciolina.

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Catechesi per adulti

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gni anno viene scelto un tema (per il 2015 il tema è: Gesù veramente uomo) e vengono tenuti degli incontri ogni terzo sabato del mese al Cenacolo di Montauto. L’appuntamento prevede un momento di catechesi per rendere sistematico l’approfondimento della fede, con la possibilità della cena insieme. Per informazioni: 0575-723072

Scuola di comunità

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a scuola di comunità è un ritrovarsi (ogni quindici giorni) leggendo insieme un testo, che viene deciso di volta in volta, si approfondisce e diventa motivo di edificazione per la propria vita anche con la testimonianza personale.

Lavori

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egnaliamo ancora i lavori di ristrutturazione dell’immobile della Via Nova, la casa di Santin di Berto, che stanno proseguendo. Dopo il rifacimento del manto di copertura si sta procedendo al rifacimento dell’intonaco esterno e ad alcuni lavori interni che, come abbiamo detto nei numeri scorsi, permetteranno di avere due stanze a disposizione della Confraternita di Misericordia per lo svolgimento della sua opera di volontariato. A breve giungeranno i preventivi per l’intervento ai danni causati dalla tempesta di vento al tetto della Propositura, nel marzo scorso e, come avrete visto, ha fatto sì che abbiamo dovuto togliere dalla sommità della facciata la croce in ferro ed alcune pietre pericolanti. Inoltre ci sono delle parti di tetto dove sarà necessario ripristinare il manto di copertura perché danneggiato, mentre è stato già realizzato il primo intervento per eliminare le infiltrazioni. Sempre in Propositura verrà realizzata la nuova illuminazione che utilizzerà dei dispositivi illuminanti di concezione moderna a LED.

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In Propositura, domenica 7 giugno, un importante appuntamento per la parrocchia

Prima Comunione 2015

Il 7 giugno 2015, solennità del Corpus Domini, alcuni ragazzi della parrocchia che da tre anni seguono il cammino del catechismo riceveranno per la prima volta la Comunione. Tutti i fedeli sono invitati a fare festa con loro, per accompagnarli in questo passo importante della loro vita, e condividere con le loro famiglie questo momento di gioia. La Santa Messa sarà in Propositura alle ore 11. Seguirà la Processione con il SS. Sacramento nelle strade di Anghiari. La conclusione sarà nella Chiesa della Croce per la Benedizione Eucaristica.

Pellegrinaggio in Romania

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con visita ai monasteri dipinti

al 2 al 9 settembre la parrocchia di Anghiari s ta organiz za ndo un pellegrinaggio in Romania con visita ai monasteri dipinti ed altre escursioni. Ci incontreremo con una esperienza di fede del popolo rumeno come si è sviluppata nei secoli. Andiamo a vedere queste emergenze architettoniche, soprattutto i monasteri dipinti, che sono espressione di quella fede che è stata coltivata nel corso dei secoli dal popolo rumeno che è stato sotto le dominazioni degli Ottomani ed ha avuto insomma vicende abbastanza complicate, invasioni e quant’altro. Una presenza di fede però è sempre rimasta dentro il popolo che ha generato queste emergenze anche architettoniche che noi visiteremo. Nella foto uno dei monasteri dipinti protetti dall’UNESCO e patrimonio dell’umanità.

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Dall'Archivio della Misericordia a cura di PiGia

Autoambulanza FIAT 501

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a prima ambulanza a motore fu la Fiat 501. Un comitato riesce a raccogliere “un sostanziale finanziamento tanto che può regalare alla Confraternita lo splendido autolettiga del non indifferente valore di £. 33.000”, elaborato dalla ditta Magnolfi di Arezzo. L’inaugurazione è annunciata con manifesto per il giorno 28 giugno 1925 alla presenza di S.E. Mons. Emanuele Mignone, vescovo di Arezzo (in “La Misericordia di Anghiari” di Loris Babbini – Alberto Benedetti). Il primo agosto 1925 si acquistano i tralicci per 2 materassi per carro automobile a £, 17,45 da Oreste Vitellozzi. Il 6 ottobre 1944 viene pagato a Santino Martini (Santin di Berto per i più grandicelli) autista, £. 1450 per smontaggio del ponte per estrazione cambio. Il 15 dicembre dello stesso anno viene smontato il motore, rettificato l’albero, tornite due bronzine delle bielle…aggiustate le corde dei freni per £. 9500. Poco dopo il 26, viene pagato a Francesco Polverini, autista, £. 1096 per aggiustare il volano-sterzo, viene riparata la pompa per gonfiare le ruote, è comprata da Spilinga una candela seminuova. Vengono richieste gomme nuove agli Alleati e alla Federazione di Firenze data la difficoltà a reperirne. Le spese per la gestione del servizio dell’anno 1945 ammontano a £. 34010,35. Il 18 aprile 1946 vengono riparate 5 camere d’aria a £. 365. Il 26 giugno 1946 la ricarica della batteria, due boccole di bronzo per motorino di avviamento, la rettifica dell’albero e il collettore costano £. 1861,60. Il 3 luglio 1946 un tappino per valvola pneumatici, riparazione gomme, spese autista £. 750. Il 20 settembre viene smontato il motore, aggiustate

le bronzine, saldati gli alberini del comando pompa olio, smerigliate le valvole, aggiustata una manovella per la messa in moto … £. 5000. Il 20 novembre si richiedono n. 5 gomme all’Ufficio Provinciale Industria e Commercio con parere favorevole dei carabinieri locali. Il 30 dicembre la Federazione Provinciale delle Misericordie comunica la disponibilità di alcuni copertoni e camere d’aria. Il 7 gennaio si acquistano puntine platinate per magnete, pulizia carburatore e aggiustati gli spruzzatori per £. 1250, mentre la riparazione di camere d’aria da gennaio ad aprile costa £. 1320. Finalmente il 4 luglio 1947, con delibera n. 8, si decide la vendita della Fiat 501 a £. 125.000, macchina ferma e completamente fuori uso dopo oltre 20 anni di servizio, sostituita dal Dodge. Con il ricavato si acquistano titoli depositando il 24 dicembre 1947 £. 154.850 in un libretto postale (£. 125.000 per la macchina e £. 29.850 per i copertoni). In alto la Fiat 501 in un bel disegno di Loris Babbini

3 maggio La serata del 3 maggio, come da tradizione ormai secolare, ha visto lo svolgersi dell’estrazione della tombola ed il successivo spettacolo pirotecnico sotto le mura di Anghiari. Pochi attimi prima della tombola si è svolta l’estrazione della sottoscrizione interna a premi, che da qualche anno fa parte delle iniziative collegate alla festa della nostra Confraternita di Misericordia. Nel ringraziare per la bella serata tutti i volontari che con il loro impegno logistico hanno permesso la migliore riuscita della serata, vogliamo ringraziare in modo particolare i commercianti anghiaresi che hanno offerto gratuitamente alla nostra Confraternita tutti i premi posti in palio nella “lotteria”. Questa volta desideriamo fare nome e cognome di questi commercianti, dato che si ripetono ormai da anni nella loro forma di generosità nei confronti della nostra Associazione. Sono: la ditta F.lli Graziotti Snc, la ditta Del Pia Srl, l’oreficeria Meazzini Paolo, la Tessitura Busatti Srl, la ditta Elettrocomm di Rossi Achille &C., la ditta Milleidee di Alessandro Magrini, il Bar Cocomerò di Landini Alessandro e il Ristorante Nena di Cappetti Sergio & C. A tutti Voi, grazie! Che Dio ve ne renda merito!

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NOTE DALLA MISERICORDIA a cura di Massimo Redenti

Le vostre offerte Busatti S.R.L. € Raspini Iolanda - la famiglia alla memoria € Peluzzi Alessandro - la famiglia alla memoria € Magrini Maurizio € Bartoli Vito € Bergamini Cecilia € Venturi Delfo € Cerofolini Emilio - la famiglia alla memoria € Ida Casi - la famiglia alla memoria € Borroni Adelina - la famiglia alla memoria € Gambacci Ottavio € Tontini Ovidio - la famiglia alla memoria € Alfiero Draghi - la famiglia alla memoria € Gepponi Egidio e Cipriani Maria € Mafucci Nazareno - la famiglia alla memoria € Goss Valerie € Raffaelli Benito - in memoria di Raffaelli Maria € Corazzini Azelio - la famiglia alla memoria € D’Uva Maria € Maurizi Umberto € Crociani Paolo - gli amici alla memoria € Martini Claudio - la famiglia alla memoria € Giorgeschi Pasquale - la famiglia alla memoria € Ida Vera Venturini € Anna, Rossella, Marisa e Nada - in memoria di Claudio Martini € Radziwonick Roberta - in memoria di Benito Carletti € Andreini Luisa € Gambacci Ottavio - la famiglia alla memoria €

300 265 215 10 15 50 20 565 50 200 25 350 200 50 300 100 20 100 20 10 300 400 380 280

Gallorini Giuseppina - gli allievi della Scuola Calcio B. Bruni annate 2006-2007-2088-2009 in memoria della mamma del mister Pecorai Franco € 100 Baracchi Francesco € 5 Panichi Anna - in memoria di Alfonsi Annunziata € 30 Franceschini Graziana - la famiglia alla memoria € 150 Minelli Tersilia - la famiglia alla memoria € 470 Steinbruck Karin Erna € 50

Ecco i nuovi Soci (fino al 30 aprile 2015)

Acquisti Alessio Bolletti Stefania Del Pia Mariella Dini Diana Gambacci Mirco Giorgeschi Mauro Graziotti Daniela Marchetti Lea Mazzi Viviana Micanti Antonia Rossi Anna Maria Senesi Simona Tofanelli Guido Tuti Matilde Ulivi Ugo Valentini Eleonora

40 10 10 130

Al Museo

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omenica 26 aprile e domenica 3 maggio, presso il museo della Confraternita di Misericordia di Anghiari, i ragazzi del catechismo delle medie hanno organizzato una bella pesca di beneficenza per raccogliere fondi da devolvere poi alla Caritas Parrocchiale di Anghiari. L’iniziativa ha avuto successo e sono stati “venduti” tutti i biglietti che i ragazzi, assieme alle loro insegnanti di catechismo, avevano precedentemente preparato. La busta chiusa con il ricavato della pesca di beneficenza è stata consegnata al parroco al termine della Santa Messa delle ore 11 di domenica 10 maggio presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie; la stessa busta è stata subito dopo consegnata agli incaricati della Caritas Parrocchiale di Anghiari che, apertala, hanno potuto constatare la bella somma di 285 euro. Un grazie di cuore ai ragazzi e alle loro insegnanti di catechismo che hanno avuto questa bellissima idea; la somma consegnataci farà sì che anche per il prossimo mese di giugno ci saranno i fondi necessari per confezionare i pacchi alimentari da consegnare ai più bisognosi della nostra comunità. Grazie ancora.

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it

email: gruppoanghiari@fratres.eu

Al via la Campagna Promozionale 2015

La dottoressa Vannini è andata in pensione

ontinua nel tempo l’impegno della Fratres Aretina nello strategico campo della donazione del sangue. È partita da pochi giorni, infatti, una nuova iniziativa pubblicitaria del Consiglio Provinciale dei venticinque gruppi Fratres presenti nelle quattro vallate e nella città capoluogo: replicando la positiva esperienza di due anni fa, decine di autobus del servizio pubblico extraurbano stanno percorrendo le nostre strade, ricordando a tutti l’importanza vitale della donazione del proprio sangue e contribuendo così a che nei nostri ospedali non venga mai a mancare questa indispensabile risorsa. Come si può vedere dalle fotografie allegate, è questo lo slogan che, mutuato dalla homepage del sito internet della Consociazione Nazionale, campeggia su un manifesto 120x 45, con sfondo rosso, raffigurante alcuni giovani volontari ed esposto nella parte posteriore di ogni pullman: “Noi Doniamo Sangue…E TU ?”. L’iniziativa durerà per un intero mese e, contemporaneamente ad essa, al fine di garantire una piena efficacia all’intera campagna promozionale, sono stati affissi nella città di Arezzo altri manifesti pubblicitari 600x300 e verranno riservati spazi nelle pagine locali dei principali quotidiani, con lo stesso contenuto.

“Quando è lontana la si desidera ardentemente, ma quando la senti molto prossima, un sentimento di smarrimento e di mestizia di invade l’animo…” Sono queste le considerazioni con le quali la dottoressa Paola Vannini iniziava per ben due volte il discorso di saluto rivolgendosi, qualche settimana prima del proprio pensionamento, ai tanti donatori di sangue presenti alle ultime feste dei gruppi Fratres valtiberini, con un tono di voce insolitamente condizionato da una certa emozione. Come poteva essere diversamente, nell’avvicinarsi per lei del momento in cui ha dovuto lasciare la sua… “creatura”, anche se solamente come rapporto professionale, dopo quasi trentacinque anni di sapiente ed appassionata carriera, quale direttrice del Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Sansepolcro!

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Nello stesso ambito, si va intanto concretizzando un altro importante progetto che vede protagonista il mondo della scuola: in collaborazione con una terza classe della sezione audiovisivomultimediale del locale Liceo Artistico “Piero della Francesca”, è in preparazione un nuovo spot video, dopo quello di due anni fa, che sarà messo in onda su tutte le emittenti televisive del territorio all’inizio della prossima estate, con lo scopo di contribuire alla ulteriore promozione della donazione del sangue in una stagione, come quella estiva, in cui solitamente diminuisce il numero dei volontari che si recano ai centri trasfusionali. Il Consiglio Provinciale Fratres

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Era infatti il 2 maggio 1980 quando, per diretto interessamento e concreto impegno operativo della dottoressa Vannini, fino a quel momento in forza nell’analogo centro della struttura ospedaliera di Arezzo, nacque anche da noi il centro di medicina trasfusionale… E da quel giorno fu tutto un crescendo, grazie soprattutto all’intensa ed efficace collaborazione con le associazioni presenti nel territorio (Fratres, Avis e Croce Rossa) ed alla continua attività promozionale nelle scuole: i giovani, si sa, sono sempre i più attenti ed entusiasti nel recepire certi messaggi ! Grazie a tutto questo e nonostante alcune importanti novità attuate nel tempo e che ne hanno ridimensionato in parte l’autonomia gestionale, il centro trasfusionale è ormai una bella e consolidata realtà, con le sue quattromila sacche di sangue donate annualmente dai quasi tremila donatori periodici attivi, a cui dobbiamo aggiungere gli oltre duemila utenti che si avvalgono delle varie terapie trasfusionali. Martedì trentuno marzo scorso, si è svolta la festa di saluto, alla quale erano presenti familiari, colleghi, amici e conoscenti... Come si può vedere nella foto qui sopra, sono intervenuti anche rappresentanti del nostro gruppo di Anghiari, insieme a quelli delle altre quattro realtà fratres della Valtiberina ed al presidente provinciale Ganganelli, consegnando alla dottoressa, quale concreto segno di gratitudine e riconoscenza, una bella icona lignea, realizzata da una nota artista locale. Orteip 2015


Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it

3° Trofeo “Fratres” Città di Anghiari Il 5 luglio ritorna in piazza Baldaccio il Grande Podismo

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i avvicina a grandi passi l’appuntamento con la 3a edizione del Trofeo Fratres Città di Anghiari, importante corsa podistica organizzata dal Gruppo Donatori di Sangue Fratres Anghiari ed inserita come da programma all’interno della 17a Festa Estiva del Donatore. La competizione riservata agli adulti si disputerà domenica 5 luglio, con partenza da Piazza Baldaccio alle ore 9:30. I big del podismo si daranno battaglia in un percorso impegnativo ed affascinante che misurerà come sempre 11 chilometri (il classico “Circuito dei Mulini”). La grande novità di questa edizione riguarda il servizio di cronometraggio che sarà per la prima volta effettuato con il chip elettronico. Subito dopo il termine della prova riservata agli adulti si svolgeranno le competizioni giovanili (distanza variabile a seconda dell’età degli atleti). In programma come sempre anche la camminata non competitiva che avrà luogo sulla distanza di 4 chilometri. Informazioni e modalità di iscrizione nel sito www. dreamrunners.it o contattando i responsabili del Gruppo Donatori di Sangue Fratres Anghiari. Previsti premi di partecipazione per tutti gli iscritti e particolari riconoscimenti per i vincitori (assoluti e di categoria sia in campo maschile che femminile). In palio come da tradizione anche il Trofeo Adriano Giorni, che sarà consegnato in memoria dell’indimenticato podista di casa. Le prime due edizioni del Trofeo Fratres Città di Anghiari sono state conquistate da Alessandro Annetti ed Alessandro Porazzini. Tutti i presenti potranno effettuare gratuitamente l’esame barodometrico con scansione tridimensionale del piede (a cura di Spinsole) e l’intero ricavato della manifestazione verrà devoluto in beneficenza alla Caritas parrocchiale. Giusto ricordare le finalità della giornata organizzata dal Gruppo Donatori di Sangue Fratres Anghiari, che da anni svolge una fondamentale opera di sensibilizzazione in riferimento alla donazione del sangue. Daniele Gigli

email: gruppoanghiari@fratres.eu

XVII Festa Estiva del Donatore

È

tutto pronto per l’annuale Festa Estiva del Donatore di Sangue Fratres di Anghiari, giunta quest’anno alla XVII edizione. La manifestazione, è stata ideata sul finire degli anni Novanta dall’allora rinnovato consiglio direttivo del gruppo non solo come momento di festa ma anche come occasione per promuovere nel paese il diffondersi della cultura della solidarietà e del dono del proprio sangue. Si tiene all’inizio della stagione estiva, durante la quale spesso nei nostri ospedali scarseggia questa risorsa vitale; si è ormai consolidata nel tempo ed è inserita a pieno titolo all’interno delle numerose manifestazioni che vivacizzano l’estate anghiarese. L’appuntamento è per Domenica 5 Luglio, in piazza Baldaccio, dalle ore 08:30, con una importante novità: l’APERICENA AL CAMPO DELLA FIERA, a base di pastasciutta, salsicce, brustichino, dolci e tante altre prelibatezze, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza alla Caritas parrocchiale. Questo il programma dettagliato: DOMENICA 5 LUGLIO 2015 – Piazza Baldaccio Ore 09:00 controllo gratuito di glicemia e pressione del sangue, in collaborazione con gli operatori del Distretto Sanitario ed i volontari della Confraternita di Misericordia. Ore 9:30 CORSA PODISTICA: Partenza delle Categorie Adulti, maschili e femminili. Ore 11:50 Partenza delle varie categorie giovanili. Ore 12:00 Premiazioni. Ore17:30 aPERICENA al Campo della Fiera: con affettati, salsicce, bruschetta.... Ore 20:30 BALLO IN PIAZZA, con Musica dal vivo. Al termine della serata, la consueta estrazione dei ricchi premi della sottoscrizione interna. Il Consiglio Direttivo Nelle foto di questa pagina: la partenza da Piazza Baldaccio degli atleti dell’edizione 2014 e, sotto, il vincitore Alessandro Porazzini taglia festoso l’ambito traguardo.

FATTI UN REGALO: DONA! Donare sangue è un grande regalo che fa bene agli altri e anche a te. DIVENTA ANCHE TU UN DONATORE DI SANGUE FRATRES!!! Per saperne di più contattaci alla nostra mail elettronica o telefona ai numeri 0575/789577 (Sede), 3395323663 (Pietro), 3337174434 (Franca), 3381484889 (Fabiano).

I VIAGGI DELLA FRATRES E DELLA MISERICORDIA

EXPO 2015

DI

M I LA N O

Anche noi all’Evento Universalmente più atteso, dedicato all’alimentazione umana. Dal 29 al 30 agosto 2015 per informazioni e prenotazioni, da subito: uffici della Misericordia (tel. 0575 789577), Carlo (3487722155), Fabiano (3381484889)

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Dalla Francia, un lettore Vivace, lettore fedele dell’Oratorio, manda questa lettera alla Redazione con le sue considerazioni e i ricordi legati al paesello di Anghiari.

Carissimo Mario, permettimi, prima di tutto, di ringraziarti per il tuo fedele invio “dell’Oratorio” che mi permette di leggere delle notizie riguardanti il mio paese “natio” e sottolineo il termine perché, per quanto riguarda il resto della mia ormai lunga vita, questa si è svolta all’ombra di altri “campanili” e non a quello piramidale di S. Agostino, che mi vide nascere e partire negli ormai lontani anni: 1932-1950. È vero che nell’arco del tempo, e grazie all’indefettibile affetto amicale e fraterno che mi legava a Bruno Mangoni, la mia presenza, soprattutto nel periodo estivo, è stata fino a oggi, quasi ininterrotta. In verità, e te ne darò più sotto le ragioni, mi sento legato ad Anghiari più in senso viscerale che socio-culturale. Quando sono in Anghiari, ma solo in quei momenti, “sento” che faccio parte di quella terra e delle sue pietre! I francesi dicono: “On ne guérit jamais de son enfance” (non si guarisce mai dall’infanzia). Come ti dicevo sopra, leggo sempre con interesse le notizie “laiche” dell’Oratorio; in quelle di AprileMaggio, e alle pag.18-19 l’articolo: “Altre Notizie” e particolarmente l’asterisco dove sono elencati i nomi dei quattordici fondatori della “Cassa Rurale”. Mi ha colpito il nome di uno di loro:...”Arrigo Landucci”... perché questa persona “fu il primo morto” che i miei giovani occhi videro! E naturalmente questo ricordo è rimasto nella mia memoria netto e presente come una fotografia. Rivedo una piccola camera al primo piano con un

piccolo letto dove era disteso e dietro di lui una finestra con una tenda di trina bianca che faceva vedere in trasparenza la strada di sotto che era la “Via Nova” a una trentina di metri da dove comincia il “Giardinetto”. Questa casa oggi non esiste più per la “brutta ragione” che fu distrutta nel noto attentato dell’Agosto 1944. Infatti, dopo la morte del marito, la moglie Adele la vendette, penso al Comune o alla Provincia perché divenne la caserma dei Carabinieri, per poi stabilirsi in un appartamento situato nel Borgo della Croce sopra la chiesetta che è, se non sbaglio, o su per giù, in faccia al tuo negozio. Come si può capire da quello che c’è scritto nell’articolo Arrigo Landucci era...”possidente”... e aggiungerò io: di due poderi in “Viaio”. Ti dico questo perché ho conosciuto molto bene sua moglie Adele che era amica e sorella in fede “cristianoevangelica” di mia madre. E spesso mi invitava in casa sua dicendomi con simulata malizia e stimolando il mio “ego”: ...”Vivace dimme si sto vinsanto è bono perché me sà che quei contadinacci ci metton l’acqua!...” Purtroppo è rimasto vivo, anche nel mio ricordo, il periodo dell’immediato passaggio del fronte di guerra quando infami personaggi anghiaresi, empi di odio, di bestemmie e di vigliacca violenza, per soddisfare una mitica e insana vendetta, uccisero, psicologicamente, con le loro gesta, la nascente empatia che il mio giovane spirito aveva per il suo paese “natio”, il suo linguaggio, i suoi costumi, le sue tradizioni e una parte dei suoi abitanti. Per mia fortuna, e fino al Marzo 1950, anno della mia partenza, la casa Landucci fu per me un nido di amore, d’insegnamento spirituale e culturale grazie al Prof. Giannunzio Artini, che in quel periodo vi abitava, il quale con affettuoso e pregiato talento pedagogico mi insegnò “l’essenza della Musica”! Carissimo ti saluto sperando di rivederti ancora quest’Estate. I biglietti son fatti!

Anche la Grazia ci ha lasciato

Sempre tenendo fede all’amicizia lì coltivata da tutta la famiglia

Una grossa perdita per questa famiglia perché la Grazia era una meraviglia

La cara Grazia sempre sorridente al vecchio Cantinone sfamava tanta gente

Lì radunavano i vecchi Anghiaresi che con la Grazia d’amicizia presi

Al caro Alighiero amico d’infanzia in Anghiari vecchio divisi da una stanza

Ora riposa lassù tra i cieli coperta di fiori e dai veli

Fu grande cuoca aiutata da Alighiero tempo felice e molto sereno

Passano gli anni al lavoro durezza lasciano il Cantinone per vita più modesta

Sempre restando amici cordiali il mio saluto gli portavo ad Anghiari

Faccio condoglianze a tutta la famiglia contro la morte che tutto lei piglia

Per tanti anni ci faceva festa a fine d’anno e pure l’orchestra

Ad ogni nostro incontro un caro saluto perché dalla Grazia il suo bene benvoluto

Anche il figlio da piccolino me lo trovavo sempre a me vicino

Dico coraggio all’amico Alighiero che della Grazia può dichiararsi fiero:

di Armando Zanchi

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Comunidad Parroquial de San Cayetano

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el numero 4 dell’Oratorio del 2013 abbiamo pubblicato un articolo apparso nel giornale argentino “La Ciudad” di La Plata, dove si parla dell’aiuto che la Parrocchia di Anghiari ha inviato con una raccolta effettuata nelle varie chiese e il contributo del Fan Club italiano dell’Estudiantes con in testa Santiago Marzi. Questa a destra è la foto pubblicata assieme all’articolo citato e che mostra il lavoro di ripulitura di tutti gli ambienti delle abitazioni ed in particolare quelli della parrocchia di San Cayetano. Qui sotto riportiamo la lettera pervenutaci (a destra la sua traduzione), dove ci viene comunicato l’utilizzo dei denari che abbiamo raccolto nelle nostre parrocchie e che abbiamo inviato a suo tempo. La Plata, 7 de abril de 2015. Buenos Aires Argentina

La Plata, 7 Aprile 2015 Buenos Aires Argentina

Don Marco Salvi y Comunidad Parroquia San Bartolomé Anghiari

Don Marco Salvi e Comunità Parrocchia San Bartolomeo Anghiari

Una vez más, y con la alegría De la Resurrección, fraternamente nos ponemos en comunicación con Uds., para agradecer la valiosa colaboración recebida de vuestra parte en el año 2013 en ocasión de la inundación sufrida en gran parte de nuestra ciudad. La ayuda económica brindada por uds., ha sido aplicada al Hogar de Día San Cayetano, sito en calles 135 y 37 de esta ciudad, pudiendo reconstruir la casilla de la Familia Gómez y los techos de la casa de la Familia Fuenzalida, ambas casas destruidas en su totalidad por la inondación. Asimismo, se pudo concretar la compra de mobiliario (mesas y sillas) para las dependencias del Hogar.

Cari fratelli, con l’allegria della Resurrezione, ci mettiamo in contatto con Voi un’altra volta per ringraziarvi della splendida collaborazione ricevuta da parte Vostra nell’anno 2013, in occasione dell’inondazione sofferta in quasi tutta la nostra città. L’aiuto economico che ci avevi fatto pervenire, è stato utilizzato dalla “Casa Famiglia San Cayetano” che si trova nell’angolo tra le strade 135 e 37 di questa città, riuscendo a ridare, con un prefabbricato in legno, una nuova abitazione alla Famiglia Gòmez (famiglia di 4 persone, una di loro disabile [N.d.R.] ed il tetto della nuova abitazione della Famiglia Fuenzalida; le case di queste due famiglie erano state totalmente distrutte dall’inondazione. Inoltre siamo riusciti ad acquistare dei mobili (tavoli e sedie) per la sede della Casa Famiglia. Uniti a Voi, portandovi nei nostri cuori, Vi salutiamo con l’allegria di Cristo Risorto.

Sintiéndonos muy unidos a cada uno de uds., llevándolos en el corazón, los saludamos con la alegría de Cristo Resucitado. Comunidad Parroquial de San Cayetano y RP. Ricardo Solá, CR. Cura Párroco

Comunità Parrocchiale di San Cayetano e Don Ricardo Solà, Parroco

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Venerdì Santo 2015

A

l mattino del Venerdì Santo, la Pia Società del Gesù Morto provvede alla prima processione trasferendo il simulacro del Gesù Morto e la statua della Madonna addolorata, conservati nella chiesa di Sant’Agostino, fino alla Propositura, in preparazione alla celebrazione serale. Oltre ai fedeli intervenuti, sono stati molti i ragazzi coinvolti con le indicazioni e le sollecitazioni delle catechiste. Così per il Gesù morto hanno dato il loro valido impegno Samuele Chiribini, Luca Matteucci, Andrea Dragoni e Daniele Nocentini. Per la Madonna addolorata e per il servizio dei chierichetti si sono adoperati Letizia Alfonsi, Elisa Bergamini, Francesca Bigoni, Giulia Bigoni, Federico Bindi, Irene Boncompagni, Ginevra Borgogni, Michelle Bruni, Jacopo Bruschi, Anna Buffetti, Matilde Camaiti, Lorenzo Ceppodomo, Alessia Corsi, Matteo Corsi, Matteo Galardini, Valentina Ghignoni, Filip Mara Horosziewicz, Francesca Lanzi, Giulia Mercati e Matilde Rossi. Poi, tutti insieme, percorrendo le strade del Borghetto e del Fosso, abbiamo raggiunto la Propositura per la recita dell’Ora media. Prima di sciogliere l’assemblea, don Marco ha distribuito ai più piccoli dolcetti e caramelle. Nella colonna di destra e sotto, la serie di foto che ben rappresenta l’impegno dei nostri ragazzi nell’affrontare e nel mantenere l’incarico ricevuto. Sono state scattate nel Borghetto di sopra e per il Fosso. L’ultima, qui sotto, in Propositura, dopo la recita dell’Ora media.

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Confratelli con la cappa

L

i avete già visti, sempre presenti nelle processioni o agli incontri per la recita dei vespri che la parrocchia e la Pia Società del Gesù Morto organizzano durante l’anno. Sono i Confratelli con la cappa delle Compagnie che hanno sede nelle parrocchie del nostro Vicariato. In particolare la loro partecipazione è richiesta per i riti della Settimana Santa e per la processione del Gesù Morto. Ecco l’elenco delle Compagnie di Anghiari: Confraternita di Misericordia diAnghiari, Compagnia del Sacro Cuore di Maria di Galbino, Compagnia del SS. Sacramento di Micciano, Compagnia di Sant’Antonio di Anghiari e Compagnia del SS. Sacramento di Casenovole. C’è solo da aggiungere che la Compagnia di Sant’Antonio accoglie tutti i giovani dai 16 ai 25 anni. Ecco, dal loro Statuto, come nacque questa Compagnia. A seguito di un movimento religioso che si intensificò nell’Italia centrale e si esplicò con un pellegrinaggio di flagellanti bianco vestiti fino a Roma si costituì in Anghiari nel 1395 la Compagnia dello Spedale di S. Antonio o dei Bianchi e che ebbe sede in una casa sul Mercatale donata da un confratello e sulla quale venne poi eretta la chiesetta omonima sede della Compagnia. Detta Compagnia teneva il secondo posto e vestiva Cappa bianca (Lorenzo Taglieschi).

La Compagnia di Sant’Antonio in Anghiari è stata ricostituita da circa una ventina di anni ed è composta da giovani, veste la cappa bianca. La Compagnia partecipa ai riti della Settimana Santa con il compito del trasporto della sacra immagine del Gesù Morto durante la processione del Venerdì Santo. Uno degli scopi primari è che i giovani recepiscano il messaggio dei fondatori che ...seguirono un gruppo di uomini i quali, sotto l’invocazione di Sant’Antonio, andavano di terra in terra invocando pace e misericordia. *** Se desiderate far parte dei Confratelli con la cappa, non esitate a contattare i responsabili delle varie Compagnie, le rispettive parrocchie o l’Oratorio.

Controllate il vostro indirizzo! Claudio Martini

(Nel ricordo del caro nipote) di Armando Zanchi

La cara Angela sempre al suo fianco la cara figlia sempre accanto

Sono rimasto addolorato di questa morte che ce l’ha strappato

Quando la morte è brutta e feroce alla famiglia il dolore percuote

Io lo rivedo in quell’officina con Pino del Sor Re coppia divina

Lui tutelava diverse ore pure al suocero dava il suo cuore

Io da vecchio ò voluto aiutare con i miei occhi l’ho voluto guardare

Un caro uomo da me apprezzato con la famiglia lui amalgamato

Metalmeccanico amava il suo lavoro e lavorava con grande decoro

Ma non bastava il tempo con Bruno anche alla suocera dava aiuto sicuro

Che lui riposi tra tanti beni la pace nell’altro dei grandi cieli

Conobbi Claudio negli anni lontani forse nei tempi più innamorati

Ma il destino a volte accanito e con la morte à fatto l’attrito

Grande quest’uomo che il cuore donava ma la triste morte ce lo strappava

Questo Claudio va ricordato dall’Anghiaresi mai dimenticato:

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Croci sui campi

A confronto le tradizioni nostrane con quelle della Valle (di Chio)

Da Anghiari, 25 aprile 2015 - Intervista volante ad alcuni fedeli davanti al sagrato della cappella di San Marco nel Borgo della Croce che, muniti di mazzetti di foglie di giglio e rametti di ulivo, li depositano sopra il muretto antistante la chiesa. Dopo la S. Messa don Marco, seguito dai fedeli nel sagrato, ha benedetto la campagna (una volta si dicevano rogazioni) e le foglie e i rametti che ognuno ha provveduto a riprendere e a tenere in alto durante la benedizione. La domanda provocatoria per l’intervista è stata grosso modo così: «Con queste foglie di giglio cosa fai?» Poi le altre domande le capirete dalle risposte. Agostino Ruggeri – Le foglie di giglio e la palma servono per le croci che tutti lo sanno che si mettono nei campi recitando un pater e tre avemmarie. Il mio poro nonno m’aveva insegnato così. Si mettono nei campi di grano, orto e vigneto. Il fieno no perché non ce l’ho, altrimenti per tutti i campi. Marisa Rossi – Ci faccio le croci, cioè le croci l’ha fatte mio cognato Mario e poi si mettono nell’orto e sul campo. Queste foglie di giglio ne do qualcuna anche alla Giuditta che lei non può venire a farle benedire. Sestilia Leonardi - La Sestilia, originaria da Corte, è giunta con il bastone e, naturalmente, le foglie di giglio e i rametti di olivo. Sentiamo cosa ha da dire: «I rametti di olivo li ho riportati perché quelli della Domenica delle Palme mi si sono seccati. Poi metto il tutto sulla croce che mio marito le fa (a inganno le ho chiesto se le mettesse nel campo il giorno dopo, ma lei prontamente ha risposto che le metterà il due sera, naturalmente di maggio).» Palma Cangi - Porto queste foglie a benedire come è antica tradizione. Io ho ottanta anni e ce l’ho sempre portate e dopo ci facciamo le croci. Cioè le croci le fa mio marito e le foglie servono per abbellirle. Si metteranno nei campi per il giorno 3 maggio. Elena Papini – Anche l’Elena afferma sicura che con le foglie ci farà le croci da mettere nei campi. Le croci le ha preparate o le preparerà il marito Mario. Anche lei alla domanda sibillina ha risposto che non si mettono domani (era il 25 aprile) ma per il tre maggio (tutti sanno anche che vanno messe prima del sorgere del sole o la sera prima). Gino Fancelli - Le foglie sono per le croci per mettere negli orti e nei campi. Le croci, ha detto sicuro, le ha fatte Fancelli Gino e le ha fatte col sanguinello. Poi le mette nei campi il due sera, dopo il tramonto del sole, perché la mattina del tre maggio, quando s’alza il sole, la croce deve essere già nel campo. Quando le metto (dice

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Gino) faccio il nome del Padre e dico una Avemmaria, poi, ripensando meglio, ha modificato in un Padre nostro e tre Avemmarie. Carla Giorgi – Ho portato le foglie per farle benedire, per l’orto. Io ho solo un orto, non è che ho un campo. Poi le metto sulla croce che l’ha preparata Enrico, poi la metterò per il tre maggio. Marida Zanchi – Le foglie di giglio si mettono nelle croci, per benedire i campi. Si mettono prima del tre maggio, il giorno prima, anzi dopo il tramonto del sole. Anch’io dico una Avemmaria. Interviene anche Umberto Bigioli, il costruttore delle croci, dicendo che poi, una volta abbellite con le foglie di giglio, verranno messe nei campi come da tradizione faceva il suo povero nonno e il suo povero babbo. Le metterà per il tre maggio, che prima dell’alba devono essere sul campo. Elia Geppetti – Queste foglie di giglio che ho portato sono per mettere sulle croci per l’orto e per il campo; anche qui le croci le ha fatte il marito. Rita Milli – Ho portato le foglie per me, per la Marisa e per la Rina che poi le mettiamo nelle croci per i campi. Le croci le farò io o il mio fratello. Le metterò il giorno della Santa Croce. Nella foto don Marco (quel giorno era anche il suo onomastico!) mentre benedice le foglie di giglio e i rametti di olivo che i fedeli hanno portato per la festa di San Marco.

Dalla Valle di Chio

Ora è la volta delle tradizioni della Valle di Chio a Castiglion Fiorentino

A

ntonio Menci, abitante vicino alla chiesa della Pieve di Chio, ci parla delle croci che si è soliti mettere nei campi per la festa della Santa Croce. Ne ha realizzate alcune su specifica richiesta di don Alessandro che adesso è il suo parroco e lo abbiamo


incontrato dopo essere passati dal forno della Carmen (ex Masino) e dopo un caffè con l’altro Menci, Mario. Intanto per fare le croci si prende una canna, si spacca, e con uno stecchino di legno ci si fa il traverso, poi si abbellisce con l’ulivo benedetto e “l’avero” benedetto (anche noi ad Anghiari si chiama così l’alloro) e si mettono nei campi per Santa Croce. Alcuni, anche qui a Castiglioni, le realizzano con i roccioni di vinco. Tutto questo a protezione del grano, prima nel campo, e nei mucchi una volta mietuto. Le croci si mettono sia nel grano che in tutti gli altri campi (la moglie dalla finestra conferma che anche lei andava con il babbo a mettere queste croci); solo che nei campi del fieno se ne metteva una, mentre nei campi di grano se ne metteva una per ogni “mulo” (dopo vi si spiegherà cosa vuol dire) alla distanza giusta dove sarebbe stato fatto questo mucchio di manne. Quando si mettevano, con il mio nonno, correva l’obbligo di dire tre Avemmarie. Naturalmente si faceva anche il segno della

Croce. Noi nel nostro podere si faceva 15, 16, 17 muli e per ognuno si metteva la croce. Ora è giunto il momento di spiegare per quelli della Valtiberina cos’è il “mulo”. Quando il grano è maturo si va nel campo, si miete e si fanno i crocetti (per noi cavaglioni) cioè ventuno manne incrociate (venti nei quattro lati con le spighe rivolte all’interno, e una sopra, al centro, che serviva anche per far sì che non piovesse al centro del “crocetto”). Poi con il numero necessario di crocetti si faceva il “mulo”, un mucchio di manne che si poteva portare con il carro, ed ogni mulo aveva la sua croce che era stata collocata nel punto giusto. Quindi i muli corrispondevano ai viaggi che sarebbero serviti a trasportare le manne dai campi all’aia dove si faceva il “barcone” che poi si provvedeva a “battere” con la macchina, prima a vapore e poi azionata dal trattore Landini. Tutte le croci seguivano le manne nell’aia del contadino e, una volta battuto il grano, queste venivano bruciate adeguatamente. Come si fa con l’avero e l’olivo che avanza che si brucia anche lui. Quindi a conclusione dei nostri discorsi, e a differenza di noi della vallata di qua, in ogni campo si metteva una croce mentre nei campi di grano se ne metteva una per ogni “mulo” che sarebbe stato realizzato nel campo e quindi anche due o tre a seconda della grandezza del campo. ***

Concludendo - Se vi capita di andare in giro per le nostre campagne, buttate un occhio ai campi coltivati. In molti di essi vedrete le croci collocate nel bordo. Sono tanti, dalla Val Sovara al Tevere, coloro che seguono sì una tradizione, ma soprattutto affidano a Dio il loro lavoro e i prodotti dei loro terreni Nella foto Antonio Menci con le croci che ha realizzato su sollecitazione di don Alessandro; alla sua destra l’altro Menci, Mario.

Processione

Ecco alcune foto della processione del 3 maggio, le Feste del SS. Crocifisso, al suo arrivo alla Badia. A sinistra il momento dell’ingresso del crocifisso in chiesa (si porta ogni cinque anni) e, qui sopra, l’arrivo dei giovani della Compagnia di Sant’Antonio con il Vescovo Giacomo e la reliquia della Santa Croce conservata nella Cappella di San Marco.

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Offerte Aggiorniamo l’elenco delle vostre offerte

Gabriella Camaiti, Borgo della Croce Gianni Santi, Croce del Fondo Giorgio Camaiti, Il Colle-Motina Giuseppe Matteucci, Ponte dei Sospiri Giuseppe Menzogni, Prato Giuseppe Peluzzi, Renicci Italo Del Barba, La Palazza-Motina Lorenzo Sassolini, Umbertide Luisella Benedetti, Latina Luisella Capaccini, Via della Propositura Marco Santi, Dogana Mario Gamberonci, Maura Coleschi, Fossatino-Ponte Maura Giovacchini, Monterchi Mirella Ferri, Borgo della Croce Nara Ferrini, Ponte alla Piera Nardina Inci Capaccini, Villa la Querce Nello Tizzi, Tavernelle Nicola Salvi, Arezzo Nilo Nicchi, Arezzo Otello Mondani, Botteghino-Carmine Renata Checcaglini, Monterchi Renato Morelli, Casaccia Roberta Radziwonik, Acquedotto Mercatelli Rosanna, Marinello Citerna Saura Cambi, Via del Carmine Una persona Werther Canicchi, La Vigna

Aldo Ceccantini, Il Chiuso Alessandra Guadagni, il Borgo Alessandro Severi, Cordoni Angelo Volpi, S. Jean Cap Ferrat Angiolino Meozzi, Via del Comune Antonio Rinaldi, Banca Benito Raffaelli, Sansepolcro Brunero Gaetani, Campalla Carmela Nisi, Turicchi Claudio Citernesi, Carboncione Demetrio Carboni, I Fabbri Donatina Giorni, Quarrata PT Doretta Calchetti, Tavernelle Edda Catacchini, Roma Elia Geppetti, Commenda Elio Papini, Il Casotto Elvira Barfucci, Tavernelle Eugenia Chieli, Infrantoio Fabrizio Papini, Il Borgo Federico Foni, Siena Franca Ciucoli, Borghetto della Portaccia Francesco Maggini, Ponte alla Piera Franco Chiasserini, la Casella del Ponte Franco Mercati, Acquedotto Gabriele Leonardi, Intoppo

Invito alla lettura: La città della gioia

di Massimo Redenti

Autore: Dominique Lapierre Il romanzo è ambientato in India, anni ’70, nel quartiere (slum) di Anand Nagar, la baraccopoli più povera di Calcutta che ospita oltre 70.000 persone stipate in uno spazio grande non più di tre campi di calcio. In questa area (appunto “la città della gioia”) uomini, donne e bambini sono condannati a sopravvivere con poche rupie al giorno, a superare le avversità di un destino implacabile senza altra arma se non la speranza. I messaggeri di questa speranza sono i tre protagonisti principali: Hasai Pal, Paul Lambert e Max Loeb. Hasai Pal è un contadino della campagna indiana che, a seguito della devastazione del proprio raccolto a causa di rovinosi eventi naturali, è costretto ad emigrare nella “città della gioia” con la propria famiglia, in cerca di una nuova occupazione. Dopo alterne amare peripezie diverrà “uomo cavallo”, ossia un guidatore di risciò, simbolo comunque di tutta un’ umanità sofferente. Paul Lambert, prete missionario francese, ha deciso di vivere la sua vocazione fra i poveri e i derelitti: il primo periodo di ambientamento nella bidonville sarà difficile, traumatico, ma pian piano, giorno dopo giorno, riuscirà ad adattarsi al nuovo ambiente e a farsi accettare dalla comunità inserendosi a pieno titolo nella stessa e rendendosi utile in maniera incisiva e determinata. Comprenderà anche in fretta che uno dei problemi più gravi della baraccopoli è la totale mancanza di assistenza medica, per cui decide di pubblicare un annuncio nel tentativo di reclutare qualcuno che lo possa aiutare per fornire soccorso ai tanti malati. Max Loeb, giovane medico statunitense

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avviato ad una comoda e brillante carriera in patria, alla ricerca comunque di nuovi stimoli, in risposta decide di spendere almeno un anno della propria vita su questo progetto. Attorno a loro si snoda una vicenda intrisa di amore e dolore, di povertà e di generosità, di indicibili abbruttimenti e di straordinarie bellezze… I tre personaggi condivideranno così esperienze ai limiti della sopportazione: la povertà estrema, tante morti premature, la mafia dello slum che rende la vita dei poveri ancora più misera. Giungeranno però, almeno i due occidentali, a comprendere negli abitanti della bidonville la grande forza nel superare le avversità motivando a pieno il nome di città della gioia. Brulicante di volti, di storie piccole e grandi, di personaggi di secondo piano, “La città della gioia” è veramente un libro unico e straordinario. In esso ho trovato non soltanto molte informazioni circa i riti, i costumi, la variegata realtà sociale dell’India moderna, ma anche e soprattutto “un’infinita testimonianza d’amore”. Stupendo!


Pranzo all’Oratorio

Il ricavato a favore della Caritas parrocchiale

C

’è una bella tavolata nella sala dell’Oratorio, e c’è molto di più. Si festeggia e si contribuisce all’attività della Caritas Parrocchiale, che anche solo nel trimestre trascorso ha dato aiuto a 34 famiglie, ha distribuito 75 pacchi alimentari, ha effettuato 43 consegne di vestiario e 10 interventi di sostegno finanziario a 10 famiglie per il pagamento di acqua, luce, riscaldamento, affitto. Mentre ci si accomoda a tavola, leggo queste cifre nel foglietto-resoconto che ci vien messo in visione ed è proprio vero che bastano dei semplici numeri, senza tanti rigiri di parole o alti discorsi, per una efficace comunicazione delle cose importanti e di sostanza. Mentre affronto un bel piatto di crostini nostrani assortiti, mi soffermo a guardare la sala dell’Oratorio e ci rivedo un gruppo di giovani di 50 anni fa (eravamo negli anni ’60) ragazzi e ragazze insieme quasi sorpresi che il Proposto ce lo permettesse, tutti intenti a preparare un presepio per la Messa di mezzanotte in Propositura fatto solo di cartelloni con ritagliate le foto-immagini tratte dai giornali che documentavano scene e volti con impressi i drammi e le miserie del mondo di allora oppure ad organizzare un (inedito per Anghiari) Cineforum con proiezione di film d’essai e successivo commento e dibattito. Alla mia destra c’è un Don Marco impegnato col suo piatto di penne all’arrabbiata, ed io credo che al vecchio Proposto, allora così orgoglioso del suo nuovo oratorio, non sarebbe dispiaciuta questa tavolata, segno che, dopo 50 anni, la struttura che lui aveva costruito è più che mai in piena attività e consente di mettere in pratica in Anghiari quello che Gesù definisce il secondo comandamento (Marco 12, 31). In fondo non c’è soluzione di continuità fra quel fare “caritas” del Proposto, anche durante la guerra con gravi rischi personali, verso persone emarginate o messe al bando e la Caritas parrocchiale che interviene oggi nelle famiglie, italiane o straniere, in povertà. Il timoniere della Parrocchia mantiene coerentemente la stessa rotta, anche se non è facile.

Servono anche due piatti di carne di secondo, oggi, tanto per non farci mancare niente: mi viene da pensare che è strano come a fronte di una moltiplicazione dei beni da consumare negli ultimi decenni in realtà si sono moltiplicati anche i poveri e gli emarginati per non parlare dei perseguitati. Non solo: mi pare che anche l’indifferenza e l’ostilità (neorazziste) verso le persone che al tempo del Vangelo erano rappresentate come Samaritani, Sirofenici etc. stiano prendendo sempre più campo. L’esigenza di “caritas” è più viva che mai. Certo che quando, nel ’68, facemmo quel presepio in Propositura con le foto di volti di poveracci, donne e bambini di un terzo mondo, non avremmo immaginato di trovarceli dopo cinquant’anni in carne ed ossa in fila alla Caritas parrocchiale qui all’oratorio. Mi prendo il mio piattino di dolci anghiaresi, con un bicchierino di Vinsanto che da queste parti non può mancare mai; intanto giù in fondo alla sala esce allo scoperto un gruppo di giovani, i giovani dell’oratorio -mi dice Don Marco- che hanno aiutato a cucinare, preparato e servito a tavola, giustamente sorridenti e soddisfatti della loro opera, tutto sommato anche meglio di quelli che negli anni ’60 facevano presepi anticonformisti e dibattiti culturali.

Strade vicinali

di Clèto

I

n una missiva del 3 marzo 1882 l’Ingegnere comunale Francesco Tuti informa i Componenti del Consiglio Comunale dell’andazzo che da tempo era in uso, allora, fra i cittadini di Anghiari. Eccone uno stralcio. Avremo modo di riprendere questo tema. “Credo mio assolutissimo dovere di rendere informate le SS.LL. che da qualche tempo a questa parte in ogni punto del Comune da quasi tutti i proprietari si diviene al dissodamento ed occupazione parziale o totale di strade vicinali che sono di pubblica spettanza e necessarie a tutti per portarsi da una parte all’altra del Comune.” C’è solo da aggiungere, per ora, che anche il Comune deve fare la sua parte, assieme ai frontisti, contribuendo a mantenere tali strade in uno stato decente.

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ab

Nella foto di Roberto Stowasser una veduta della sala dell’oratorio che ha ospitato il pranzo a favore della Caritas parrocchiale di Anghiari.


Concerto all’oratorio

È

ormai una tradizione che la Filarmonica “P. Mascagni” prepari una piccola esibizione di primavera che è meno formale del saggio di fine anno al teatro, con lo scopo di aiutare gli allievi, anche quelli più nuovi, ad esibirsi davanti al pubblico. Il pomeriggio del 12 aprile, i maestri e gli allievi della scuola di musica di Anghiari erano tutti ad aiutare ‘Sol la Notina’ a ritrovare la strada di casa. I ragazzi hanno partecipato al racconto di una nota che si perde e non si ricorda più chi è. Sol incontra una Signora Spartito molto simpatica che attraverso diversi stili di musica, aiuta la notina a capire le basi di solfeggio e da quale spartito appartiene. Percussioni, violini, chitarre, violoncello, tromba e cantanti hanno eseguito vari brani dal ‘Oh Happy Day’ famoso brano Gospel, al ‘Laudate Dominum’ di Händel, dal rock alla musica melodica. Alla fine del viaggio Sol scopre che appartiene ad uno spartito scritto da Wolfgang Amadeus Mozart. ‘Eine kleine Nachtmusik’ per l’appunto. Gli allievi hanno suonato insieme ‘l’Allegro’ di questo brano famoso per chiudere la performance. Lucy Bianconi era Sol la Notina e Cristina Rumori era la simpatica Signora Spartito. Hanno partecipato i maestri Giulio Camaiti, insegnante di pianoforte, Irene Mambrini, insegnante di violino, Iacopo Rossi e Davide Montagnoli, insegnanti di percussioni, Noemi Umani, insegnante di canto, Luca Nicasi, insegnante di chitarra e Cesare Chieli, insegnante di tromba. Era una performance ‘fatta in casa’. La storia è stata illustrata dall’artista Angela Susini, madre di un allievo della Filarmonica, che ha disegnato i personaggi appositamente per la recita che invece è stata scritta da Joanna Harvey, consigliere della Filarmonica e madre di tre allieve.

Gli allievi della scuola di musica sono stati invitati ad aprire la serie dei concerti itineranti, chiamata ‘Progressivo’, insieme, ad alcuni musicisti dell’Orchestra Southbank Sinfonia di Londra la sera di domenica 19 luglio alle 21:00, con lo stesso brano di Mozart, nell’ambito dell’Anghiari Festival. Venerdì 5 Giugno alle ore 21:00 al teatro ci sarà il saggio degli allievi della scuola di musica e lunedì 8 giugno, sempre alle ore 21:00, il saggio delle allieve della Scuola di Danza Classica, Moderna e Hip Hop. La Filarmonica di Anghiari ringrazia Don Marco per la Sua disponibilità ad aver concesso il bellissimo locale dell’Oratorio alla Filarmonica. Filarmonica “P. Mascagni” di Anghiari

In alto, gli allievi della scuola di musica e, sotto, gli insegnanti

Offerte Angiolina Crociani ha fatto pervenire alla parrocchia la somma di € 150 in memoria di Paolo Crociani, raccolta dagli amici. Adria Cerboni da Latina manda la sua offerta in memoria del marito e dei propri familiari.

Per le vostre offerte: Propositura Insigne Anghiari - C/C postale N. 11802527 Le vostre offerte le potete far pervenire anche con bonifico bancario: bancaetruria: IT93 X053 9071 3100 0000 0003 389 banca di anghiari e stia: IT82 Y083 4571 3100 0000 0005 053

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fotocronaca Operai - Lunedì 27 aprile 2015. Questo agguerrito gruppo di operai, ora in posa con tutti gli attrezzi, è quello che ha provveduto a collocare il crocifisso, che abitualmente si trova nella facciata della chiesa della Croce, nella cappella destra della Propositura per le feste del SS. Crocifisso (3 maggio). L’opera, realizzata dal prof. Fausto Chiasserini per la Confraternita di Misericordia nel 2000, viene portata in processione ogni cinque anni. E così quest’anno gli è toccato. Abbiamo provveduto a staccare il crocifisso dalla parete, ripulirlo e collocarlo nella base, adattandola, realizzata nel 1897 e che servì (e servirà ancora in occasione dei Giubilei) a trasportare l’antico crocifisso collocato nell’edicola sopra l’altare maggiore della Badia. Dopo la processione, conclusa con la benedizione finale impartita dal vescovo emerito Giacomo nella antica Badia, verrà ricollocato di nuovo nella facciata della Croce.

Partenza - Di nuovo, lunedì 29 giugno, al “cumbrigliume”, dalla Maestà della Vittoria, partiranno i corridori partecipanti al Palio d’Anghiari. Dovranno percorrere 1.440 metri, di cui la parte finale in salita, su per la Ruga d’Anghiari, con arrivo di fronte alla Piazza. Al vincitore il Palio della Vittoria. La foto si riferisce chiaramente alla passata edizione. I corridori sono ripresi nel momento dello scatto, annunciato dalla bombarda alle loro spalle (se ne può vedere il fumo), e con le scaramucce fra gruppi di corridori che si ostacolano a vicenda. In questa fase della corsa non ci sono regole. Nella Piazza i cortei dei Gruppi storici attendono il vincitore per tributargli il dovuto onore. Mani - Sono quelle di un solerte gruppo di artigiani che,

al momento del nostro sopralluogo, stavano ultimando il nuovo altare per il Santuario del Carmine. Quando il giornale giungerà nelle vostre case lo avrete già visto per la festa dell’Ascensione nella sua collocazione nel presbiterio e nel prossimo numero ne parleremo più dettagliatamente. Intanto possiamo anticipare che l’iniziativa è di don Marco che, avendo a disposizione un manufatto intagliato, molto bello e particolare, ha ideato la struttura per l’altare del santuario. Tutto questo per rendere maggiormente decoroso il Santuario stesso visitato da fedeli provenienti un po’ da ogni parte.

Scampanata Mentre andiamo in macchina è in pieno svolgimento la Scampanata 2015 che un gruppo di volenterosi anghiaresi ha ripristinato per questo anno. Lo scopo, lo sappiamo tutti, è quello di creare amicizia e punire la pigrizia e la poltronaggine dei dormiglioni. Già diverse lezioni sono state impartite. Nella foto Antonio Cioni (Cioni) preso in flagranza di reato (a letto) prima di salire sul Carretto della Scampanata addobbato a dovere col maggio fiorito. Suo nonno, il maestro Fulvio, fu il primo presidente di questa strana Società che ha origini antichissime.

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Notizie dalle parrocchie di Monterchi a cura di Matteo Romanelli

GIUGNO 2015

LUGLIO 2015

Giovedì 4 giugno alle ore 21:00, solenne processione del Corpus Domini nel centro storico di Monterchi, con la partecipazione dei sacerdoti, dei fanciulli della Prima Comunione, dei ragazzi della S. Cresima, delle compagnie del SS.mo Sacramento di Monterchi e di Padonchia, del popolo di Dio e delle autorità civili e militari.

Domenica 26 luglio nel pomeriggio S. Messa all’aperto al Poggio della Madonna presso la Maestà nelle vicinanze della Murcia di Pianezze.

Il 5 giugno presso il Cenacolo di Montauto si terrà il ritiro spirituale dei 10 fanciulli che saranno ammessi alla Prima Confessione e poi alla Prima Comunione nelle due chiese parrocchiali di Monterchi e di Le Ville domenica 7 giugno alle ore 11. I loro nomi sono i seguenti: MATTIA Carboni GIULIA Dini VIRGINIA Gatti ANDREA Giogli FRANCESCO Lucaccioni CATERINA Maestri CHIARA Mariangioli SAMUELE Pierini MATILDE Pozzoli SOFIA Rossi

È stata celebrata domenica 15 marzo la Festa del Gruppo Donatori di Sangue Fratres di Monterchi, con una solenne Messa celebrata nella Pieve arcipretale di S. Simeone, alla quale hanno partecipato tutte le associazioni paesane e le rappresentanze dei Gruppi Fratres della Valtiberina Toscana. Inoltre sono state raccolte offerte per la Caritas Diocesana. Il 24 maggio nel Santuario della Madonna Bella è stata battezzata dal parroco don Quinto Giorgini la piccola Isabella Filippini, presentata dai genitori Andrea ed Elena e dai padrini Emanuela e Luca.

Sono stati preparati dalle catechiste Veronica Carboni, Mariangela Malatesta, Anthea Gatti e dal parroco Don Quinto.

Il giovane Mirko Senesi, abitante in Monterchi frazione Pocaia, ha frequentato l’Università Bocconi di Milano conseguendo la laurea in Economia e Finanza con la votazione di 110 e lode. Congratulazioni da parte dei familiari, parenti e amici.

Mercoledì 24 giugno ore 19:00 circa, nella frazione di Tarsignano S. Messa nel giorno festivo del S. Patrono Giovanni Battista.

Anche quest’anno Don Ferdinando organizza presso la Parrocchia di Le Ville nel mese di luglio il GREST o campo scuola per i ragazzi del territorio monterchiese. Rivolgersi ai parroci per le iscrizioni.

Lunedì 29 giugno ore 19:00 S. Messa a Ripoli, nella festa dei S.S. Patroni Pietro e Paolo.

In alto la raffigurazione della Madonna Bella venerata nel Santuario di Pocaia.

SANTUARIO DEL CARMINE FESTA DELL’ASCENSIONE *** Accatti 2015 Riportiamo l’elenco dei denari raccolti dai Festarini nelle varie zone, quale ringraziamento a tutte le famiglie che ci hanno fatto la loro offerta. Molte le famiglie che ci hanno consegnato anche le uova (circa 214 coppie) per la festa. Casale Libbiano: Cesari

€ 40

Tavernelle: Fancelli, Manenti

€ 350

Mezzavia, Tubbiano: Cristini Del Pia

€ 359

Viao, Motina: Poggini, Boncompagni

€1076

Bernocca, la Vigna, Acquedotto: Fancelli

€ 348

San Leo: Monini, Irene, Lorenzo

€ 395

Ponte alla Piera: Vilma, Rita, Lina

€ 215

Campo della Fiera: Fancelli, Rossi

€ 224

Sovara, Teverina e Cestola: Fancelli, Giuliattini

€ 215

I Festarini ancora una volta ringraziano tutte le famiglie che generosamente hanno fatto la loro offerta. Il ricavato è stato utilizzato per l’organizzazione di questa giornata e l’avanzo sarà destinato ai lavori di manutenzione del Santuario.

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Dalle parrocchie

da Santo Stefano

a cura di GM

Damigelle - Per il lunedì di Pasqua era stato programmato di recarsi a quel luogo dove si svolse la ormai famosa Battaglia di Anghiari. Dopo la Messa era consuetudine recarsi processionalmente passando per il Molin Bianco e concludere alla Maestà la benedizione delle campagne e il sorteggio delle due Damigelle della Battaglia che consiste nella consegna alle vincitrici di due premi. Le Damigelle quali rimarranno in carica fino al prossimo Lunedì di Pasqua nel 2016. A causa del cattivo tempo e del freddo abbiamo dovuto ripiegare in una piccola cerimonia nel prato appena fuori della chiesa, dove don Adalberto ha benedetto le campagne di tutto il territorio. La sorte ha favorito quest’anno Bruna Sbragi, nostra parrocchiana fedele, e Paola Corazzini, che non abita qui, ma ha origini anghiaresi. Complimenti alle due Damigelle. S. Messa - Sabato 9 maggio, nella nostra chiesa, alle ore 15:00, è stata celebrata la S. Messa alla quale erano presenti Soci e Dirigenti dell’Istituto di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia. Sono ormai diversi anni che nella chiesa di Santo Stefano si fa questa celebrazione e noi ne siamo soddisfatti. Da ricordare che proprio per i recenti lavori di illuminazione di questa chiesa la Banca ha contribuito in maniera generosa. Microfono - Erano ormai diverse settimane che il microfono dell’impianto di amplificazione faceva i capricci. Oggi il tecnico è intervenuto e prontamente ha sostituito alcuni pezzi ed ora non resta che vederlo all’opera domenica prossima e vedremo se tutto funziona bene. Gigli - Il 25 aprile, presso la cappella di San Marco nel Borgo della Croce, come consuetudine vengono benedette le foglie di giglio che verranno messe nelle croci per adornarle e poi saranno messe nei campi. Io non ero presente per altri impegni impellenti, ma ho provveduto a preparare delle croci, i gigli e le palme che sono state poi benedetti da don Marco al termine della Messa. Ora la parola passa al Del Pia (che era presente), che conferma che tutto si è svolto come consuetudine con notevole affluenza di fedeli con le loro foglie di giglio, nel sagrato della cappella dove si è conclusa la mattinata, sistemando i gigli nelle croci nel modo in cui si usa fare da noi. Giardino - Il giardino della chiesa, anche a causa delle belle giornate calde, si sta animando di bimbi, relative mamme e nonne che cominciano a godersi questo spazio che da tempo è stato sistemato ed è a disposizione delle persone. Si invita a godere di questo spazio ma è doveroso ricordare che va rispettato senza danneggiare le attrezzature e i giochi. Il nostro ringraziamento a coloro che si occupano della sistemazione e di ciò che si rende necessario. Ci raccomandiamo a voi! Il giardino è di tutti; rispettiamolo!

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Ponte alla Piera: Rita – Per il mese di maggio abbiamo recitato il Rosario in chiesa. Nel mese di giugno ci sono le feste del Corpus Domini e di Sant’Antonio, ma ancora dobbiamo decidere i vari programmi e lo faremo assieme a don Ferdinando. Tubbiano: Rita e Rina - Nel mese di maggio abbiamo recitato il Rosario i primi quindici giorni qui a Tubbiano, e poi nella seconda metà del mese siamo andati tutti a San Leo. Per le celebrazioni di giugno e luglio dovremo ancora decidere. Viaio: Franca – Nel mese di maggio abbiamo recitato il S. Rosario presso varie famiglie delle parrocchie di Viaio e Santa Fiora e, nei giorni appositi, in chiesa a Viaio e a Santa Fiora. Gli impegni di don Benito sono diversi e fra l’altro c’è anche la chiesa di Santa Croce dove viene celebrata la S. Messa festiva e a cui partecipano diversi fedeli. Poi, il 12 luglio, c’è la ricorrenza del nostro patrono, San Paterniano. Ora vedremo se, con le nostre poche forze, riusciremo a fare qualcosa. Catigliano: Antonietta – Per il mese di maggio è stato detto il Rosario. Abbiamo iniziato con qualche giorno di ritardo per indisposizioni varie. A Catigliano siamo così pochi! Per i mesi di giugno e luglio ancora non abbiamo programmato niente. Vedremo in seguito. La S. Messa, come da calendario, c’è la domenica alle 9:00 ogni quindici giorni. San Leo: Velso – La sera, per tutto il mese di maggio, abbiamo detto il Rosario. Un periodo ci siamo ritrovati a Tubbiano e poi un altro periodo a San Leo. Nel mese di giugno ci saranno le Prime Comunioni di sei bambini della parrocchia. È già ripreso il primo venerdì del mese e ci ritroviamo nella chiesetta di Corsano la sera alle ore 18:00. Ancora non c’è il programma preciso per la festa del Corpus Domini, ma c’è l’intenzione di fare anche una piccola processione. Micciano: Cristina – Nel mese di maggio abbiamo detto il Rosario presso le famiglie della parrocchia. La sera ci siamo ritrovati nelle varie famiglie della zona e abbiamo recitato il S. Rosario guidato da don Gustavo. Il sabato lo abbiamo detto in chiesa e anche la domenica prima della S. Messa. In luglio ci sono le feste al Carmine (l’11 e il 16) e parteciperemo anche come Compagnia del SS. Sacramento alla S. Messa solenne del 16 e alla processione attorno al Santuario. Mentre andiamo in macchina viene confermato che le Prime Comunioni ci saranno il 31 di maggio in occasione della festa della Santissima Trinità, come del resto viene fatto ormai per tradizione inveterata della nostra parrocchia. Dopo la S. Messa del mattino la processione del Corpus Domini completerà la giornata. L’itinerario è quello abituale verso Campalla, si scende alla Crocina, Ravagni e si ritorna in chiesa. Nella Domenica in Albis abbiamo fatto il pellegrinaggio storico al Santuario del Carmine con la benedizione delle campagne e la recita delle litanie lauretane. Alle tre ci siamo ritrovati a Micciano e poi siamo partiti alla volta di Campalla con sosta presso il luogo dove fu messa una croce da Baldassarre Audiberti nel 1834, quindi ci siamo diretti dopo il Poggiolo per la seconda sosta recitando le litanie lauretane e intonando canti alla Madonna. Quindi ci siamo diretti con decisione verso il Santuario del Carmine per la S. Messa con la consacrazione allo Scapolare.


Santuario del Carmine Feste di luglio

Sabato 11 luglio 2014 Anniversario dell’Apparizione della Madonna al Combarbio Ore 20:00 - Partenza del pellegrinaggio a piedi da Anghiari (Acquedotto) e dal Bagnolo (per quelli di Tavernelle). Ore 21:00 - Solenne Celebrazione Eucaristica a cui sono invitati i Sacerdoti e le Comunità Parrocchiali della Zona Pastorale Valtiberina. Martedì 14 luglio Mercoledì 15 luglio

- ore 21:00, preghiera di preparazione alla festa. - ore 21:00, preghiera di preparazione alla festa.

Giovedì 16 luglio 2014 Memoria Liturgica della Beata Vergine del Carmelo Ore 21 – Solenne Concelebrazione Eucaristica dei Sacerdoti del Vicariato. Seguirà la Processione Mariana attorno al Santuario. Un particolare invito ai fedeli consacrati allo Scapolare del Santuario del Carmine. 28


Scelta la Società Cooperativa che gestisce rifugi, posti tappa e terreni nella riserva naturale dell’Alpe della Luna

La Banca all’EXPO 2015 con gli “Extravaganti” a cura della Banca di Anghiari e Stia

L

’evento di maggior spicco di questo 2015 nel nostro Paese è senza dubbio l’Expo di Milano, che dal primo maggio al 31 ottobre ospiterà la più grande rassegna mai realizzata sull’alimentazione e la nutrizione. Il Credito Cooperativo italiano sarà presente ad Expo Milano 2015 in qualità di sponsor ufficiale del Padiglione della Società Civile, collocato presso “Cascina Triulza”, l’unico manufatto preesistente nell’area espositiva, ricavata da un antico cascinale lombardo, presso il quale troveranno ospitalità imprese ed aziende legate alla vasta area della società e dell’economia civili, del “Terzo settore” e del non profit. Il tema scelto per questa edizione dell’esposizione universale è “Nutrire il pianeta, Energia per la vita” e prenderà in rassegna tutti gli aspetti legati al cibo: dall’educazione alimentare alla grave carenza di cibo che affligge alcune zone del mondo, alle tematiche legate agli OGM. Expo Milano 2015 sarà dunque per sei mesi un “melting pot” di idee e iniziative per dare spazio e proporre innovazioni per un futuro sostenibile, in cui sia garantito cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto degli equilibri del Pianeta. In questo ambito - volto a promuovere uno sviluppo consapevole nel rispetto delle tradizioni e delle biodiversità - ben si collocano dunque anche i valori del Credito Cooperativo, con il suo ruolo di Banca del Territorio attenta ai temi dell’ambiente, dell’agricoltura e delle specificità territoriali. Il Gruppo bancario Iccrea e Federcasse, insieme a Confcooperative, saranno infatti presenti a Expo Milano 2015 con un proprio stand all’interno di Cascina Triulza, il Padiglione della Società Civile, che diverrà il luogo per raccontare le peculiarità del movimento cooperativo ai visitatori della manifestazione, nonché la sede di proposte e programmi rivolte alle BCC e alle imprese loro clienti. Una di queste iniziative, in particolare, riguarderà direttamente la Banca di Anghiari e Stia; si tratta del progetto “Un invito di eccellenza”, promosso da Iccrea Holding, per dare visibilità ad imprese che si dedicano ad attività strettamente legate con i temi dell’Expo. Ogni BCC aderente aveva la possibilità di candidare fino a tre “eccellenze” imprenditoriali loro clienti, descrivendo le loro realtà di successo; le 12 imprese ritenute più meritevoli sarebbero state invitate a raccontare la loro storia pubblicamente in occasione di uno dei business workshop tematici organizzati durante l’Expo.

Per la Banca di Anghiari e Stia la scelta è ricaduta sulla Società Agricola Cooperativa Extravaganti, azienda cliente e socia della BCC che gestisce rifugi, posti tappa e terreni per campi scout all’interno della riserva naturale dell’Alpe della Luna. Ma oltre a questo, la Cooperativa è ideatrice di un progetto particolare e innovativo: la riconversione di una tradizionale azienda agricola in un allevamento di asine per la produzione di latte biologico e derivati (come ad esempio il sapone artigianale di latte d’asina). All’interno della riserva, inoltre, la Cooperativa organizza escursioni guidate naturalistiche someggiate per scuole e famiglie e ha allestito un agri-bar con prodotti dell’azienda e del territorio. Un’idea sicuramente originale e inconsueta, ma dalle grandi potenzialità, poiché il latte d’asina ha qualità che lo rendono adatto a diversi utilizzi, sia alimentari (ad esempio per l’alimentazione dei neonati, essendo del tutto simile a quello materno), sia cosmetici (saponi e creme, impieghi già famosi ai tempi di Cleopatra..!), che farmaceutici. Un’idea che è evidentemente piaciuta molto anche al Comitato preposto alla selezione, perché la Cooperativa Extravaganti è stata scelta tra le 12 imprese eccellenti e sarà chiamata a raccontare la propria esperienza il 16 Luglio prossimo, in occasione del workshop dal titolo “Iccrea BancImpresa ed il supporto alle filiere agroalimentari biologiche – il Consorzio Marche Biologiche”, insieme ad un rappresentante della Banca di Anghiari e Stia. Una bella vetrina, dunque, per la nostra realtà locale e soprattutto per questi giovani imprenditori che hanno saputo dar vita ad un bell’esempio di valorizzazione sostenibile delle risorse del territorio, in cui si fondono tradizione ed innovazione. E un motivo d’orgoglio anche per la Banca di Anghiari e Stia che, attenta come sempre a favorire lo sviluppo dell’economia locale, è stata sia finanziatrice del progetto che promotrice della candidatura degli Extravaganti.

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Da Tavernelle

a cura di Linda Bartolomei

Il coro di Tavernelle

L

a messa domenicale è accompagnata dai canti del coro attualmente composto da alcuni ragazzi del catechismo, dalle catechiste e da alcune donne della parrocchia. Mia mamma mi ha raccontato che il coro di Tavernelle è nato con Don Gino e coinvolgeva un discreto numero di ragazzi della parrocchia. L’accompagnamento musicale era curato da Suor Giuseppina, che suonava l’armonium, strumento che Don Gino, il 15 agosto, caricava nel bagagliaio dell’auto e portava i ragazzi a cantare alla Festa a Casale. L’Anno Santo, Don Gino premiò i ragazzi che si erano impegnati assiduamente nel coro con la gita gratuita a Roma. Successivamente il coro ha visto come suo direttore Alessandro (Don Alessandro), che ha curato il coro di Tavernelle per diversi anni. Con lui abbiamo imparato diversi canti di Marco Frisina anche a più voci, e cantavamo

alla messa al Cenacolo nella notte di Natale e Pasqua. Purtroppo da diversi mesi il coro è privo di accompagnamento musicale e il numero dei coristi si riduce sempre di più, pertanto colgo l’occasione per lanciare l’appello a chiunque sappia suonare uno strumento, che sia la chitarra o l’organo e a chiunque voglia cantare, a unirsi a noi.

La Bacheca - Negli ultimi mesi la bacheca posta all’interno della chiesa, generalmente vuota, si è improvvisamente riempita di pubblicazioni di matrimonio. Cogliamo l’occasione per fare i nostri migliori auguri a Chiara e Alessandro, Alessandra e Mirko, Alice e Paolo, e Martina e Michele, che nei prossimi mesi sigilleranno davanti a Dio il loro amore. Suor Chiara - Sabato 9 maggio presso la chiesa di Galbino è stata celebrata la Santa Messa in occasione del 10° anniversario dell’arrivo delle Suore Eremite. Cogliamo l’occasione per ringraziare Suor Maria Chiara per tutti i servizi che svolge per la nostra Parrocchia. Sacro Cuore - Ricordiamo a tutti i genitori della Parrocchia che venerdì 12 giugno alla messa pomeridiana saranno consacrati al Sacro Cuore i nuovi nati e tutti i bambini che non sono stati ancora consacrati.

Gigli - Domenica 26 aprile durante la messa domenicale sono stati benedetti i gigli che insieme al ramo di olivo benedetto nella Domenica delle Palme andranno nelle croci che verranno messe nei campi e negli orti.

Nella foto don Adalberto mentre si prepara alla benedizione delle foglie di giglio. In alto l’organo di don Gino.

A TAVERNELLE, DOMENICA 21 GIUGNO 2015

FESTA DELLA FAMIGLIA Al mattino S. Messa alle ore 11.00. Nel pomeriggio merenda e giochi nel prato della chiesa. Alle ore 19.00 estrazione dei premi della sottoscrizione.

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Attività estive della Parrocchia per ragazzi e giovani Programmi di massima Località e date precise saranno confermate con avvisi

Campeggi * per i ragazzi delle Medie (Hotel Monte Fumaiolo, Le Balze), da domenica 28 giugno a giovedì 2 luglio 2015. * peri ragazzi delle Superiori da sabato 4 a sabato 11 luglio 2015. Non appena sarà confermata la località verrà comunicata con avvisi alla porta delle chiese. GREST Il GREST si svolgerà per tre settimane nei mesi di luglio e agosto. La prime due settimane partiranno indicativamente dal 20 luglio mentre quella finale comprenderà la festa del patrono della parrocchia, San Bartolomeo (24 agosto). @ informazioni e iscrizioni per i Campeggi rivolgersi a Linda Gattari, Carla Biancheri oppure direttamente a don Marco o in parrocchia 0575-788041. @ per il GREST non è prevista iscrizione; nelle prossime settimane uscirà il calendario dettagliato.

In alto in logo ufficilae del Grest 2015. Sotto un altro disegno sempre legato al tema “Tutti a tavola”. Qui a sinistra una foto di gruppo del GREST2014 lungo la sacalinata del Teatro con don Alessandro, i ragazzi, gli animatori e i collaboratori di questa iniziativa della parrocchia. Sono presenti anche due animatori di passate edizioni, ora (ed anche allora) gestori del Bar del Teatro. 31


La nonnetta

Dario

Infanzia nel ’50 a Roma

Rimanevano incustoditi i due sgabelli accanto alla mia scuola, la Pistelli e mi richiamava seria la maestra, perché li controllavo alla finestra. Prima che suonasse la campanella arrivava tutta in nero la vecchietta ed io appena in tempo ad osservarla per poi via, all’uscita in tutta fretta. La trovavo seduta sullo sgabellino -Buongiorno, che c’è oggi nella cassetta?Chiedevo assai curioso alla Nonnetta -Mò la apro, damme tempo…. a regazzino!-.

P

oche righe per ricordare il nostro amico Dario Poderini, venuto a mancare qualche tempo fa. Per l’esattezza, anche se pare impossibile, sono già trascorsi sei anni da quando in silenzio, in punta di piedi, senza recare disturbo, il giorno di Pasqua 2009 ci ha lasciati. C’è una foto che lo ritrae. È di alcuni anni fa, un giorno che era andato a tagliare la legna. Indossa la tuta da lavoro e ha in mano una roncola, non certo per minacciare qualcuno, era la persona più mite del mondo, ma per mostrare al fotografo, incontrato casualmente per una strada di campagna, lo strumento utilizzato per il suo lavoro. Sguardo quasi sorridente, si può dire soddisfatto, e una cintura di corda attorno ai fianchi, che gli serviva per tenere a portata di mano gli attrezzi da utilizzare, e poi i capelli un po’ disordinati. Si era appena tolto il cappellino che portava sempre, per farsi fotografare. Una foto straordinaria, che ci dà una immagine perfetta di quello che era: una persona serena, sicura di sé, soddisfatto del suo lavoro, quello dell’agricoltore. È una foto di Mario Dondero, uno dei più straordinari fotografi del bianco e nero, definito l’intellettuale dell’immagine, che meglio non poteva darci una descrizione di Dario. Non solo ne ha descritto l’aspetto fisico, ma sembra quasi che ne abbia fotografato l’anima stessa. Dario riposa nel cimitero del capoluogo. È passato del tempo dalla sua scomparsa, ma vive sempre nella nostra mente, e capita spesso che con gli amici parliamo di lui. È come se ancora fosse tra di noi.

E con la calma della professione scioglieva il nodo al cordicino e poneva la cassetta di cartone sull’altro, al primo uguale, sgabellino. Davanti a me il mondo intero. Da una parte tutte cose in nero: la liquirizia che delizia: caccole, pescetti, rotolini, strisce, lacci, bastoncini. Caramelle bianche e nere morbide more da succhiare. Mi chiedevo: che cosa faccio? Il buon sapore di quel laccio? O meglio prendere due striscette o quattro di quelle Caccolette?? Dall’altra parte bontà colorate: caramelle verdi, giuggiole dorate, di tre colori e gusti c’era il gelato fatto solo di zucchero soffiato. E poi i bruscolini carrube e mostaccioli i formaggini (di cioccolato) i pinoli la nocciolina americana l’uvetta secca sultana. -A regazzì, ‘n ce pensà tanto. Quanto c’hai in saccoccia-? -Oggi due lire, soltanto.-Abbasteno pe ‘na carammella! Ma ho visto ‘ando’ mirava la capoccia. Dai, fai le mani a cuccumellaE ci metteva un bel mucchietto e poi mi salutava -Ciao maschietto. Me raccomanno libbera le mani che se Dio vole se vedemo anche domani-

Andrea Dellacasina

Molte le offerte che continuano ad arrivare per il giornale.

Mi commuovo quando mi torna in mente quanto si stava bene quando non c’era niente.

A pag. 37 troverete l’ultimo aggiornamento.

Francesco Paci

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Messa in parrocchia

Il nome, il perché

Badia – Domenica 29 marzo, Domenica delle Palme. Questa rubrica ha per titolo “Messa in parrocchia”, ma vi renderete conto, se già non lo avete fatto, che alcune chiese non sono più parrocchie e alcune, addirittura, non lo sono mai state. Per la Badia tutti ricorderete che è stata la parrocchia di Anghiari fino al 1787 quando, costruita la nuova chiesa (di S. Maria delle Grazie), la parrocchia venne trasferita lì con il relativo titolo di San Bartolomeo.

Gastone Mercati - La mia povera mamma, la Biga del Topo, andava a fare il servizio dalla Rina del Palazzari. Ecco il dialogo causa del mio nome: «Domani vado all’ospedale, partorisco!» «Mettigni a nome Gastone eh, mettigni a nome Gastone, sennò non ti ciarvoglio ‘n casa.» Era il nome di suo figlio e così anch’io mi chiamo Gastone, sono del ‘32 e sono nato all’Intoppo, cioè all’Ospedale quando era lassù, ma la mia famiglia abitava lì. Tanto siamo qui posso rammentare che ieri erano 54 anni che mi sono sposato. E allora auguri da parte nostra!

di Anghiarino Anghiarese

di Emmedipì

Ma veniamo a noi. Oggi la Santa Messa delle nove e trenta, propedeutica alla distribuzione delle palme ed alla successiva processione verso la Propositura, era celebrata da Don Adalberto coadiuvato da Eugenio; inoltre erano presenti anche quattro Confratelli con cappa della Misericordia, incaricati della successiva distribuzione delle palme. Durante la S. Messa, diversi canti hanno animato la celebrazione, il tutto preannunciato dalla presenza delle intonatrici della Propositura e della chiesa della Croce che hanno dato, anche in questa occasione, il meglio. Anche la lettura del “Passio” è stata eseguita con opportuna compostezza. Poi, nella piazzetta antistante la Badia, sono iniziati i preparativi per la distribuzione delle palme e all’ora prestabilita tutto il gruppo dei chierichetti, con un folto stuolo di ragazzi, sono arrivati ad animare la piazza e poi, dopo la decisa benedizione dei rami di olivo, la processione si è diretta verso la Piazzola e quindi verso la Propositura accompagnata dai canti della Norma e di tutto il coro dei giovani. San Lorenzo – Sabato 4 aprile 2015, Veglia Pasquale per la solenne liturgia della risurrezione del Signore (in Resurrectione Domini). Si inizia con l’accensione del fuoco, destinato alla particolare benedizione e che solitamente Andrea prepara all’esterno della chiesa, ma che, causa maltempo, è stato sostituito da un apposito cero. Suggestiva, ma anche con il suo preciso significato, l’accensione del cero pasquale e l’invocazione del sacerdote ripetuta tre volte entrando in chiesa “Lumen Christi” a cui l’assemblea ha risposto: “Deo gratias”. Poi alla fiammella del cero pasquale vengono accese le candele dei fedeli. La celebrazione era presieduta da don Adalberto e diversi canti corali dei parrocchiani hanno animato i momenti della veglia, ed anche del “Gloria”, appena imboccata la tonalità giusta. Dopo la Santa Messa non è mancata l’occasione per scambiarsi gli auguri di una buona Pasqua. Andrea e la comunità di San Lorenzo vi aspettano senz’altro per la festa titolare, il 10 agosto.

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Duero Nocentini - Il mio povero babbo lavorava al Comizio, dove i contadini portavano il grano all’ammasso. Dopo lo portavano al Conventone e poi alla Stazione. Duero Panichi era il Direttore della Cassa Rurale, ma a quel tempo, nel 30/35, l’attività della banca era relativa ed era spesso presente al Comizio, così che mio padre sentiva sempre nominare Duero, Duero. E così pensò fra sé: se mi nasce un maschio “gni” metto a nome Duero e così quello è stato il mio nome quando sono nato. Dante Luzzi – Dante si può trovare nel suo laboratorio nella ex scuola di Viaio, dove lavora il vinco, e non solo, realizzando cesti e tutto ciò che coi vimini si può fare. Quando io sono nato (nel 1946) mi era morto uno zio, un fratello della mia mamma, in guerra a Bombay. Era carabiniere e quindi a me mi hanno messo il suo nome. Io sono nato e vissuto nel centro di Viaio, nel luogo detto le Basse arcate. Voglio ricordare anche che il mio gemello è vissuto solo due o tre giorni e poi è morto. Ma una cosa simpatica (adesso) dei miei primi momenti di vita (ero nato gemello di sette mesi) è che mi tenevano dentro una scatola dalle scarpe e per tenermi più caldo ci mettevano del cotone e delle bottigliette di acqua calda. A due mesi pesavo un chilo e novecento grammi. Luigi Palazzeschi – A me i miei mi hanno chiamato Luigi, perché quello era il nome del mio nonno, il babbo del mio babbo si chiamava Luigi e la mamma della mia mamma Luigina, la mitica nonna Gina. I miei quindi hanno chiamato a me Luigi e a mia sorella Luigina. Ed è proprio la Luigina che ha preparato due crostate consumate in piazza ad Anghiari per l’uscita del Carretto della Scampanata. Maria Vienna Raichi – Il mio nome è Maria Vienna ma tutti mi chiamano Floriana, perché questo era il mio secondo nome al battesimo. Vi domanderete il perché del mio nome. Vienna era la mia nonna materna, e siccome sono nata il sette dicembre il prete davanti ha messo il nome Maria. Siccome ai miei gli sembrava troppo lungo mi hanno chiamato sempre con il secondo nome Floriana. Il nome Floriana me l’aveva messo la mia madrina. Si vede che le piaceva.


Foto con notizie

Camerieri - Ecco l’agguerrito gruppo di camerieri in posa, con Massimo Redenti che ha fatto da coordinatore, in un momento di sosta del loro impegno per il pranzo a favore della Caritas. Da sinistra: Elisa Mencarini, Rebecca Serafini, Giulio Maffucci, Gloria Gattari, Silvia Giuliattini, Alessio Meazzini, Marco Bozzini, Benedetta Bassani, Angelica Carboni e Annalisa Ghignoni. Bravi! A pag. 23 Armando Babbini parla diffusamente della giornata trascorsa all’oratorio con il pranzo il cui ricavato è stato devoluto alla Caritas parrocchiale.

Quaresima, tempo nuovo per me - Domenica 22 marzo siamo andati a visitare l’eremo di Montecasale usufruendo di una bella giornata di sole. Emozionante guardare da lassù Anghiari e la strada dritta che unisce i due luoghi dove san Francesco è passato. Ci siamo ritrovati con i genitori e i ragazzi della prima e seconda media all’oratorio, insieme anche al gruppo di Tavernelle e siamo andati a Montecasale. Ad aspettarci c’era fra Nicola che ci ha parlato un po’ della storia del luogo e di san Francesco, poi siamo andati nella chiesina dell’eremo. Il luogo sicuramente per storia e posizione aiuta molto a riflettere ed abbiamo parlato della Quaresima come un tempo per cambiare, cercando quello che è vero ed importante per la nostra vita ed è ora il momento per farlo, come ripeteva la canzone che abbiamo ascoltato. Le letture fatte erano di uomini di duemila anni fa ed erano le stesse parole che ripetevano le canzoni che abbiamo ascoltato di Celentano e Jovanotti. Quindi ragazzi muoviamoci, il tempo è ora, ora cambia il mondo.

Auguri Adamo

Biblioburro - Si potrebbe tradurre con “l’asino biblioteca”. Ho trovato questa notizia girovagando in internet e m’è piaciuta. El biblioburro comenzó hace más de diez años en Colombia, un maestro “loco” que quiso llevar los libros a la gente de las montañas donde no tenían acceso a la educacion. Il biblioburro ha iniziato più di dieci anni fa in Colombia, un insegnante “pazzo” che ha voluto portare i libri al popolo delle montagne dove non c’era nessun accesso all’istruzione.

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Sabato 28 marzo, insieme a tutti i famigliari, Adamo Grazi ha compiuto e festeggiato i suoi 80 anni. Da sempre chiamato Damino, era nato nel lontano 1935 in un piccolo gruppo di case di Tortigliano; fin dagli anni più giovani si è dedicato al lavoro della terra, che lo portò a spostarsi da Toppole per giungere infine nella località di San Tommaso di Mezzavia, dove tutt’ora risiede circondato dalla sua famiglia.


Auguri a Laura e Salvino

In memoria

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aolo Brizzi è stato sottratto all’affetto dei suoi cari il 2 giugno 2013 all’Ospedale di Tor Vergata di Roma dopo un lungo quanto inutile intervento chirurgico. Era nato ad Anghiari, nella casa paterna lungo La Croce il 13 Febbraio del 1944, e come i suoi fratelli era rimasto visceralmente attaccato al suo paese nonostante che la sua esistenza si sia svolta tra Roma e Valmontone, dove era titolare di farmacia fin dal 1968. Si era perfettamente integrato in tale residenza, ricoprendo la carica di Consigliere Comunale, di presidente della locale squadra di calcio e del Rotary. Aveva inoltre avuto modo di immergersi nella partecipazione alla sofferenza degli altri, partecipando in diverse occasioni, in qualità di sanitario, al treno dei malati a Lourdes. Era stato provato dal dolore nel luglio del 2012 per l’improvvisa morte della moglie Anna Maria stroncata ancor giovane da un impietoso infarto, trovando conforto nelle sue qualità di padre e nella premura per i quattro nipoti. L’intera vita di una persona può essere racchiusa in poche righe che non possono tenere conto di qualità ed imperfezioni, delle gioie e delle ansie che hanno attraversato il suo cammino, del peso della sua anima.

Festa per la famiglia di Laura Biagioli e Salvino Scaccialepri in occasione del loro cinquantesimo anniversario di matrimonio e quindi nozze d’oro. Si erano sposati nella chiesa di Lugnano, parrocchia della sposa e frazione di Città di Castello, il 19 aprile 1965. Dopo la cerimonia religiosa con parenti ed amici si sono ritrovati a Citerna mentre la sera la cena è stata preparata a Maccarino, abitazione dello sposo. Ma ecco alcune piacevoli coincidenze della loro vita. Si sono fidanzati un lunedì di Pasqua e si sono sposati il lunedì di Pasqua dell’anno successivo, il 19 aprile 1965. Laura è nata il 19 ottobre del 1937 e infine il 19 aprile del 1968 sono andati ad abitare nella loro nuova casa dove abitano ancora. Ma ora agli auguri di parenti ed amici si uniscono volentieri anche quelli della Redazione che devono scendere giù fino alla stazione che fu dell’Appennino.

Sottoscrizione

P

arliamo di quella del Carmine. Molti di voi hanno preso i biglietti e, in nutrito gruppo, avete anche vinto qualcosa. Questo grazie ai commercianti ed alle Ditte che ci hanno offerto i premi. Alcuni premi sono poi serviti per la tombola riservata ai bimbi e ai ragazzi presenti nel Santuario.

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Ma ci preme mettere in evidenza la dote essenziale di Paolo: la sua grande bontà!! Non era un santo ed a volte era irascibile, ma sempre aperto ai problemi degli altri e pronto a farsene carico! Era un fratello buono ed affettuoso, un giuggiolone sul quale fare sempre affidamento, un perno della nostra famiglia di cui avvertiamo terribilmente la mancanza, riempiendo i nostri cuori di sofferenza senza fine. Carlo e Franco Brizzi

bimbi di oggi Ecco Anna Gorfini che ora sta sorridendo alla sua mamma. Ma che non ne voleva sapere di stare in posa per il fotografo. Il suo babbo Andrea lavora ad Arezzo come Guardia Forestale mentre la mamma Alessia Ruggeri fa la parrucchiera ad Anghiari, alla Curva delle Corriere. La sua famiglia abita nella zona del Ponte dei Sospiri. I nonni sono come impazziti per la loro nipotina, sia i nonni Luigino e Anna di Valcelle che Senio e Anna che abitano sotto casa sua. Sabato 25 aprile ha ricevuto il Battesimo presso il Santuario del Carmine dal parroco di Anghiari.


Un Preside per gli Istituti d’Arte di Anghiari e Sansepolcro pieno di... idee

Carissimo amico, anche a nome di amici, ex studenti, colleghi, insegnanti e presidi, di tanti anghiaresi, vorrei ripercorrere le tappe salienti della tua intensa, altruista e importante vita professionale, prima come maestro d’arte ed educatore poi come ottimo Preside. Dopo le dovute condoglianze alla tua bella famiglia, mi sono venuti alla mente due pensieri: uno alla tua lunga lotta con il male (sopportata con dignità e riservatezza) e uno al lontano 1953 nel primo anno di Scuola d’Arte a Sansepolcro. È lì che abbiamo iniziato a parlare di legno e di arte applicata, chiacchiere e telefonate che ci hanno accompagnato fino ai primi anni del 2000. Eravamo studenti, amici, con tanti altri, in quella scuola che si trasformava durante il nostro corso e sempre di più si specializzava. Come non ricordare l’avventura, iniziata quando eravamo ancora molto giovani, della creazione dell’Istituto d’Arte di Anghiari? Eravamo un piccolo gruppo pieno di entusiasmo, che sperimentò assieme all’estroso direttore la scuola a tempo pieno. Insieme ci siamo ritrovati agli esami di abilitazione, alle gite scolastiche, alle tante mostre, anni di grande impegno dove la tua manualità è emersa e riconosciuta da tutti. L’incarico a Preside ci ha portato in sedi diverse, ma non sono venuti meno gli incontri e gli scambi di esperienza, come quella di presidenti della prima e seconda commissione agli esami di maturità all’Istituto d’Arte di Firenze. Ci chiamavano “quei due anghiaresi.” Come non ricordare il concorso a Preside, i tanti corsi di aggiornamento, e gli incontri al Ministero all’Ispettorato per l’Istruzione Artistica, istruzione artistica che noi avevamo abbracciato fin da ragazzini? In questo brutto momento, il pensiero di tutti noi va alla tua famiglia, in particolare alla tua carissima Assunta, anche lei dedita all’insegnamento, moglie forte e coraggiosa, e ai tuoi splendidi figli. Noi, che da sempre ti siamo stati vicino, abbiamo convenuto che eri il migliore! Giuseppe Fontana

Preside Benito Carletti... Per me sei sempre e solo stato il “Preside”. Ti ho sempre dato del “lei” e ho collaborato con te alla presidenza in qualità di Vicario per 20 anni. E pensare che non mi sembrano tanti, anzi avrei ardentemente desiderato che continuassero. Ma tu nel 2007 hai lasciato la scuola. Non ho mai trovato uno così grande da lasciare un incarico importante. Noi sempre appiccicati, finché si campa, a tutto quello che abbiamo raggiunto. Quale meraviglia andare oltre, e non trattenere sempre tutto per noi. Comunque il tuo andare in pensione mi ha colto impreparato. Come la tua morte! Ma quando è che la morte ci trova pronti? La notizia mi ha creato un vuoto immenso. Era ormai da tempo che non ti vedevo. Sapevo che era tornato a farti visita quel cattivo compagno che più volte tu avevi scacciato. A scuola arrivavi presto, prima degli insegnanti e degli studenti. Ci aspettavi in cima alle scale. Un saluto e poi in classe. Puntuali gli insegnanti come gli studenti. Entravamo alle 8 e non c’erano permessi per entrare un po’ più tardi. Strano, ma anche gli autobus e il treno, ai tuoi tempi, arrivavano puntuali. La scuola per te era un luogo sacro, da rispettare. La liturgia aveva al centro i ragazzi e tutte le persone che ruotavano

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intorno ad essi. Durante i venti anni che hai passato tra l’istituto di Sansepolcro e Anghiari la malattia si è avvicinata a te per due volte. Ti venivo a trovare spesso, ma mai si parlava di te. Si parlava di scuola, di studenti. Mi dicevi: “Devi fare cosi!”, “Devi chiamare quel ragazzo...”. Ho sempre pensato che la medicina che hai usato per sconfiggere il male era proprio la passione, l’amore che mettevi nel tuo lavoro. La scuola sotto la tua dirigenza era una fucina di idee, di manifestazioni e di progetti: il laboratorio di metalli impegnato in mostre, biennali; il laboratorio di architettura in mostre o realizzazioni di scenografie di opere teatrali; il laboratorio di tessitura in mostre, in realizzazioni di abiti e sfilate; così il laboratorio del legno ad Anghiari. Ogni anno uscivano pubblicazioni per documentare le attività che venivano realizzate a scuola. Le iscrizioni aumentavano fino a giungere alla formazione di 5 prime. Dicevi che “L’Istituto d’arte non può vivere di rendita come fanno altre scuole. L’ Istituto d’arte per essere apprezzato e per essere scelto deve fare, deve mostrare le belle cose che gli studenti realizzano. Ci sono stati anche momenti di grande dolore: la morte del Prof. Clemente Congedo, del prof. Fausto Valbonetti e della prof.ssa Franca Bagnoli. La sofferenza ti rendeva muto. Occorreva che passasse del tempo prima di riprendere a parlare. E poi un grande impegno perché queste persone non venissero dimenticate. Il tuo tentativo era di fare della scuola una grande famiglia. Spesso ci si trovava a tavola per festeggiare qualche collega che andava in pensione. Per tutti c’era una medaglia commemorativa realizzata a scuola. Era un gesto di ringraziamento per la persona che aveva dato parte della sua vita alla scuola. Era un “grazie” che veniva dal cuore. Quando fra non molto andrò in pensione mi dispiacerà non avere la medaglia. Qualcuno si lamentava per il troppo lavoro, per le troppe iniziative, perché la didattica veniva rallentata. Forse si faceva anche più del dovuto. Ma in una famiglia non si misura chi fa di più e chi fa di meno; se la mamma fa più del babbo o viceversa. C’è l’impegno di tutti a dare il meglio di sé per il bene comune. Quella famiglia diventata grande per i tanti anni trascorsi insieme, le migliaia di alunni che hanno varcato la porta della scuola, i professori e le “tue professoresse”, i collaboratori scolastici e le impiegate di segreteria, tutti si sono sentiti parte importante della scuola e felici di esserci stati. Sei stato un gran Preside per l’Istituto d’Arte di Anghiari e di Sansepolcro, e tutti noi ti abbiamo apprezzato e voluto bene. Maurizio Manenti


L’uso della terra

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ella mattinata di sabato 7 marzo 2015 ha avuto luogo nel salone di rappresentanza della Confraternita di Misericordia di Anghiari un incontro-dibattito, aperto a tutti, dal titolo “Agricoltura e salute”; il sottotitolo della “conferenza a più voci” era “Manifesto sui rapporti corretti nell’uso della terra, dell’acqua e dell’aria per la tutela della salute”. L’iniziativa è stata premiata da una notevole presenza di cittadini anghiaresi (e non solo), trasversale alle quasi scontate partecipazioni di agricoltori e addetti del settore sanitario. Riassumiamo in tono neutrale gli aspetti fondamentali delle premesse e delle richieste che gli organizzatori hanno formulato nei confronti dei Sindaci della nostra bella Valtiberina. Le considerazioni iniziali hanno posto l’attenzione sul fatto che “l’integrità fisica dei cittadini viene messa in pericolo dall’uso indiscriminato di pesticidi e/o lavorazioni improprie”. La struttura della presentazione si è basata sul fatto che (hanno sostenuto i relatori) “nell’agricoltura convenzionale vengono impiegati pesticidi chimici di sintesi, che nessuna di queste sostante è innocua, e che per alcuni prodotti usati in agricoltura ci sono fondati sospetti che siano nocivi per la salute”. La presentazione ha sottolineato poi che “in Valtiberina i trattamenti vengono fatti a volte senza rispettare le distanze di legge da altre proprietà, o con macchinari idonei a contrastare l’effetto deriva con la conseguenza che i prodotti usati invadono altre aree (case, ricoveri animali, orti, strade, altri terreni ed edifici pubblici e privati)”. Le premesse vengono concluse sottolineando, per tutti questi motivi, che in Valtiberina esiste un “pericolo di avvelenamento, in particolar modo per bambini e nascituri, a causa della loro maggiore sensibilità agli effetti nocivi di diserbanti e pesticidi”. Aseguito di queste considerazioni, espressa la preoccupazione per la salute della cittadinanza, i relatori hanno chiesto (e/o richiederanno) ai Sindaci della Valtiberina di impegnarsi su alcuni aspetti che di seguito riportiamo: richiedere alle autorità competenti i dati relativi agli ultimi 10 anni per tutti i Comuni della Valtiberina, sulla incidenza delle malattie tumorali, delle malattie degenerative del sistema

La vignetta di Scacciapensieri:

nervoso centrale come Parkinson ed Alzheimer, e delle malformazioni neonatali; richiedere e rendere pubblici i dati recenti sulle rilevazioni ed analisi effettuate dall’Arpat regionale in Valtiberina per quanto riguarda le falde acquifere (di superficie e profonde) ed i relativi luoghi di prelievo, ed anche per quanto riguarda l’inquinamento dei suoli; sostenere e promuovere il rispetto delle normative vigenti in merito alla tutela della salute dei lavoratori agricoli, dei cittadini, degli animali, dell’acqua, della terra e dell’aria. In particolare viene poi richiesto ai Sindaci che si attivino per far rispettare: 1. obbligo delle distanze della coltivazione che subisce il trattamento (10/20 metri da orti e abitazioni; 200 metri da pozzi o altre presenze idriche ad uso domestico ed irriguo); 2. obbligo di quando e come irrorare (divieto di trattamenti in presenza di vento o con condizioni metereologiche avverse; obbligo di irrorare puntando i getti sempre nella direzione opposta alle case/orti); 3. obblighi di segnalazione per chi fa i trattamenti (l’area interessata dovrà essere segnalata almeno 48 ore prima e con appositi cartelli ben visibili). Gli argomenti trattati si sono dimostrati interessantissimi; gli spunti che lo scrivente ha dettagliato sono stati rilevati direttamente dal manifesto a suo tempo stilato dagli organizzatori dell’incontro. Non prendiamo parte al dibattito e/o alle posizioni contrastanti che possono derivare da una materia così complessa ed articolata; ci sembra però opportuno e significativo esporre ai nostri lettori (almeno a quelli non presenti all’incontro del 13 marzo) un po’ di materiale su cui poter riflettere.

La nostra bella Campagna! D’Estate

Campi e trattori!

Le Lucciole danzano sul grano spigato sul fieno tagliato, saltellano i Grilli le Rane nei fossi ne seguono i trilli e danno all’aperto il loro Concerto! Un giorno un calabrone andava in bicicletta pregò la luccioletta di fargli da lampione! Ma il vigile tapino che stava d’ispezione gli fe’ contravvenzione scrivendo sul verbale: “La legge non ammette, per sue ragioni interne, sui carri e biciclette, lucciole per lanterne.” [non sfruttate mai i più deboli]

Maria Senesi

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Con i Musei gestiti dalla Toscana d’Appennino Società Cooperativa

Sul filo della Memoria…

Il Pinocchio di Leonardo Mattioli

Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo.

A

l piano terra del Museo della Battaglia e di Anghiari, durante la 40esima edizione della Mostra Mercato dell’Artigianato della Valtiberina Toscana, sono state in mostra 14 illustrazioni originali di Leonardo Mattioli, noto illustratore fiorentino. Ospitare ad Anghiari questa significativa mostra è stato un modo per celebrare l’artigianato, mitizzato dalla figura di Mastro Geppetto nelle “avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi. La Toscana popolare ed artigiana nelle immagini di Mattioli viene rappresentata seria, vera, inesorabile e dai forti contrasti, in opere uniche e rappresentative dello “slancio vitale” del burattino. Uno degli ispiratori di questo lavoro, edito nel 1955 da Vallecchi, fu Ottone Rosai, amico e maestro di Mattioli. La maggior parte delle tavole presenti dal 25 Aprile al 3 Maggio scorso presso il museo, sono state da poco recuperate da un attento lavoro di ricerca del figlio di Leonardo, Giovanni, che ha curato e promosso una mostra di successo presso la Biblioteca nazionale Centrale di Firenze nel febbraio 2015. Per curiosare sulla vita e le opere dell’illustratore Mattioli si invita a visitare Wikipedia, dove si trova una dettagliata storia del noto illustratore. Gabriele Mazzi www.battaglia.anghiari.it

Le opere di Piero nelle sue “Terre”

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l primo aprile, nella sala consiliare di Monterchi, si è svolto un incontro tra gli operatori, museali e turistici, che lavorano nei luoghi interessati da “Terre di Piero”, un interessante progetto di promozione dei luoghi dove Piero della Francesca ha vissuto e lavorato che vede coinvolte Toscana, Umbria, Emilia Romagna e Marche. Durante quella giornata sono state esposte ai partecipanti quali opere di Piero sono presenti in questo cammino “sulle tracce del maestro itinerante”, come recita lo slogan del progetto. Si propone anche ai lettori dell’Oratorio una carrellata, breve e per questo mi auguro stimolante per ulteriori approfondimenti, sulle opere dell’artista che si possono ammirare nei luoghi interessati dal progetto “Terre di Piero”. Il viaggio sulle tracce del maestro parte da Rimini. Da lì si sposta ad Urbino per poi attraversare l’Appennino, arrivare in Valtiberina Toscana e concludersi a Perugia. In questo numero parleremo di due delle opere che si trovano sul versante adriatico dell’Appennino.

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Rimini, Tempio Malatestiano Tutte le opere di Piero nel percorso sono religiose e devozionali, ma nel Sigismondo in preghiera c’è anche la volontà di celebrare un preciso disegno politico, vale a dire il potere di Sigismondo Pandolfo sulla città di Rimini. Sigismondo è ritratto, orante, di profilo, nella posa tipica del committente devoto. Il santo ha una posizione insolita, quasi informale. Ha le fattezze di Sigismondo di Lussemburgo, l’imperatore che nominò cavaliere Sigismondo e di fatto ne legittimò la successione dinastica e la carriera politica. La composizione è ben calibrata, così come lo spazio che accoglie la scena, sicuramente ispirato dalle architetture di Leon Battista Alberti. Sulla destra è raffigurato Castel Sismondo, il simbolo visibile del potere e della supremazia sulla città. Da notare i cani, due levrieri finemente rappresentati con un eccelso naturalismo che simboleggiano la fedeltà quello bianco e la vigilanza quello nero.

La Flagellazione

Urbino, Galleria Nazionale Opera misteriosa, affascinante e difficilmente interpretabile. L’unico dato certo è la firma di Piero sul gradino del podio sui cui siede il personaggio che assiste alla flagellazione. Potrebbe essere Pilato, ma ha le sembianze di Giovanni VIII Paleologo che assiste inerme all’umiliazione subita dalla Chiesa ad opera dei turchi, simboleggiati dalla figura di spalle col turbante. I tre personaggi che colloquiano sulla destra, in primo piano, potrebbero proprio parlare di una crociata contro i turchi che minacciano la cristianità. La partizione del quadro in due parti ben distinte e tutte le architetture della composizione sono chiaramente di ispirazione albertiana. Lorenzo Minozzi In alto a sinistra una delle illustrazioni di un famoso episodio della novella di Collodi. Qui sopra, Piero della Francesca, La Flagellazione. Urbino, Galleria Nazionale.


CRONAC HETTA

Sabato 28. Il Gattaponi ha fatto minimo due viaggi di legna. L’ho visto passare davanti a casa mia e volevo dirgli di portarne un viaggio anche a me. Lunedì 30. Passando dalla Portaccia ho visto la Vittorina davanti alla porta. Mi sa che aspettava qualcuno. Martedì 31. Passando dalle Corriere ho visto Piero (quello originario di Monterchi) tutto “arvistito” a festa.

dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Marzo 2015 Lunedì 2. Passavo dalla Fonte e ho visto che anche lì uno dei birilli messi a protezione della vasca è stato fatto fuori. * Oggi è morta Iolanda Raspini vedova Crociani. Aveva 83 anni ed abitava per la via di San Leo. Era nata al Sasso di Castelnuovo (Pieve S. Stefano). * Oggi è morto anche Alessandro Peluzzi. Abitava verso il Palazzo, dopo il Campo della Fiera, ed era nato al Conventone, quello del Borgo della Croce. Giovedì 5. Stamani ero dietro casa e sentivo verso Santa Fiora o il Borgo un rumore sordo continuo. Non riuscivo a capire cos’era. Poi sono andato in Propositura e anche da lassù si sentiva il solito rumore. È arrivato il Pecorelli e ha detto che stanotte al Borgo il vento ha fatto ingenti danni scoperchiando tetti e abbattendo alberi. * Oggi è morta Margherita Coleschi. Abitava al Fossatino del Ponte alla Piera dove era anche nata. Venerdì 6. Anche stanotte vento intenso a tratti. In Propositura ha fatto cadere alcuni tratti di docce e delle tegole di gronda. Lunedì 9. Stamani sono passato dal Bergamini da Mezzavia che m’aveva lasciato 2 noccioli. Gliel’avevo chiesti anno. Martedì 10. Anche oggi al Borgo il mercato non c’era. Mi sa che ancora ci sono dei punti pericolanti. Mercoledì 11. Passando dalla Via Nova ho visto i “tromboni” che cominciano a fiorire nel greppo dopo il Mulino e anche in quello del dott. Di Silvestro. Venerdì 13. Oggi è morta Maria Luisa Dragoni Testerini di anni 95. Abitava al Borgo ma per diversi anni, con il marito, uno degli ultimi proprietari del cinema Iris, ha abitato al Ronco. Sabato 14. Oggi è morto Emilio Cerofolini ma conosciuto come Giuliano. Aveva 67 anni ed era nato a Cerignone (Pieve Santo Stefano). Abitava al Ponte alla Piera e per un periodo ha abitato anche a Colignola. * Oggi è morta Giovanna Mondani vedova Tavanti. Abitava a Tavernelle ed era nata in Cima al Borgo della Croce dove abitava la sua famiglia. * Stamani sono andato a prendere una pianta di susino dal Luzzi alla Scuola di Viaio. M’ha detto che la pianta viene dal Borgo. * Nel pomeriggio, verso Maccarino, sono passato avanti a Paolo il fabbro che viaggiava con il suo cavallo. Lunedì 16. Oggi è morto Ovidio Tontini. Aveva 77 anni ed abitava al Ghetto di San Leo. Martedì 17. Passando davanti alla caserma dei Vigili del Fuoco al Borgo ho visto nella facciata un bel fiocco rosa. * Oggi è morto Nazzareno Mafucci. Aveva 79 anni ed abitava a Ca’ di Maurizio lungo la Ruga d’Anghiari. Era nato a Campalone di mezzo. Venerdì 20. Oggi è morta Adelina Borroni vedova Ganganelli, conosciuta però come Marisa. Abitava a Castiglion Fiorentino ma per molti anni ha abitato a Fighille ed era nata a Turicchi di San Leo. Domenica 22. Oggi ho portato mia moglie a trovare il nipote Giorgio e abbiamo anche raccolto un po’ d’insalata di campo. * Oggi è morto Alfiero Draghi di anni 76. Abitava all’Infrantoio. Lunedì 23. Oggi ho tirato le orecchie a mia figlia. Finiva gli anni. Mercoledì 25. Al mercato ho visto la Piera di Tavernelle, quella della gallina, e m’ha detto che ha cinque anni (‘la su’ galina’). Giovedì 26. Oggi ho visto un paio di rondini che girellavano intorno al vecchio nido dietro casa.

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Mese di Aprile 2015 Mercoledì 1. Oggi è morto Azelio Corazzini. Aveva 90 anni ed abitava a Pino, sotto la Vigna, dove era anche nato. Domenica 5. Meno male che il mio albicocco non ha fatto “punti” fiori sennò con la neve che ha fatto sopra il Borgo me li avrebbe “fregati” tutti. Lunedì 6. Oggi è morta Maria Barelli vedova Segreti. Abitava a Mezzavilla di Catigliano dove era nata e dove la sua famiglie ha abitato per tantissimi anni. Aveva 84 anni. Martedì 7. Stamani, quando ho aperto la finestra, ho visto che aveva piovuto un poco. E invece guardando i tetti di alcune case ho scoperto che aveva fatto una “incaciatina” di neve, come dice Frido. Poi in mattinata ha tentato di rifare la neve, ma non ce l’ha fatta. Mercoledì 8. Oggi sono andato a trovare la Roberta della Bozia che le è nato un altro figlio, Gabriele, e, come era usanza una volta, le ho portato un pacco di zucchero. Giovedì 9. Oggi è morto Paolo Crociani di anni 85. Abitava al Fondaccio ed era nato al mulino di Valle che, proprio dalla sua famiglia, aveva preso il nome “del Crociani”. Sabato 11. Stamani ho incrociato Gastone di Ca’ di Maurizio che m’ha detto che piantava le patate; invece ho visto che era il suo genero che stava lavorando nel campo. * Oggi è morta la maestra Rosa Vannucci vedova Ricci. Abitava a Trafiume ed era nata a Ca’ Raffaello, in comune di Badia Tedalda. Fra gli altri posti ha insegnato a Scandolaia, Barliano e poi Campalla e San Leo. Lunedì 13. Oggi è morto Claudio Martini. Aveva 68 anni ed abitava verso l’Acquedotto. Era nato a Fighille. Mercoledì 15. Oggi è morto Pasquale Giorgeschi di anni 76. Abitava al Cantone ed era nato a Papiano. * Oggi è morta anche Ida Vera Venturini in Guadagni. Aveva 73 anni ed abitava alle Bertine di San Leo. Era nata al Molin del Caccia. * Oggi è morta Elvira Santi in Del Tongo di anni 77. Abitava al Braccini di Tavernelle ed era nata al Monte di Galbino. Giovedì 16. Oggi è morta Graziana Franceschini in Roselli. Aveva 78 anni ed abitava dopo le Due Porte. Era nata al Borgo. Sabato 18. Verso le due, due e mezzo, ero a Sant’Agostino e ho sentito verso la Via Nova diversi camion suonare i loro clacson caratteristici. Non mi è riuscito a capire che facessero in tanti così. Lunedì 20. Oggi è morto Benito Carletti. È stato insegnante e preside anche dell’Istituto d’Arte di Anghiari. Era nato a Pistrino. Mercoledì 22. Oggi è morto Maurizio Camaiti. Aveva 68 anni ed abitava sopra la Chiassa. Era nato ad Anghiari e la sua famiglia allora abitava in una casa del Borgo della Croce. Giovedì 23. Oggi è stata riaperta la Pineta, mitico luogo di ballo estivo dei tempi andati e adesso pizzeria. Stamani ero in fondo ai “Cordoni” quando ho visto che ancora manca la lancetta dei minuti all’orologio del Campano. *Oggi è morto Ottavio Gambacci. Abitava a San Clemente (Mezzavia). Era nato al Comune, per la via di Viaio. Lunedì 27. Oggi è morta Tersilia Minelli vedova Del Pia. Aveva 94 anni ed abitava verso le Bucacce. Era nata in una casa della Piazzetta del Campano.


Questo giornale lo potrete trovate su Internet

Scriveteci: oratorio@parrocchiadianghiari.it o: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI Per le vostre offerte: Propositura Insigne Anghiari - C/C postale N. 11802527 banca di anghiari e stia: IT82 Y083 4571 3100 0000 0005 053

Feste di Luglio 2015 al Carmine Sabato 11 luglio, anniversario dell’apparizione, pellegrinaggio con partenza alle ore 20.00 da Anghiari e dal Bagnolo, per partecipare alla S. Messa solenne delle ore 21.00 al Santuario del Carmine. Giovedì 16 luglio, Madonna del Carmelo. Alle ore 21.00 S. Messa solenne e processione mariana con le fiaccole attorno al Santuario.

Attività estive della Parrocchia per ragazzi e giovani * per i ragazzi delle Medie (Hotel Monte Fumaiolo, Le Balze), da domenica 28 giugno a giovedì 2 luglio 2015. * per i ragazzi delle Superiori da sabato 4 a sabato 11 luglio 2015. Non appena sarà confermata la località verrà comunicata con avvisi alla porta delle chiese. GREST Il GREST si svolgerà per tre settimane nei mesi di luglio e agosto. La prime due settimane partiranno indicativamente dal 20 luglio mentre quella finale comprenderà la festa del patrono della parrocchia, San Bartolomeo (24 agosto). @ informazioni e iscrizioni per i Campeggi rivolgersi a Linda Gattari, Carla Biancheri oppure direttamente a don Marco o in parrocchia 0575-788041. @ per il GREST non è prevista iscrizione; nelle prossime settimane uscirà il calendario dettagliato.


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