FEBBRAIO - MARZO 2016
PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 1
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue
Il viaggio infinito Come luce dal mio Sole mi allontano dagli anelli di Saturno scorgo Urano ancor Giove posso osservare. Ma dov’è ora il mio Mare? Nello spazio l’ho smarrito? Si, io son già nell’infinito. Finalmente lo saprò quante stelle ha l’Universo. Ogni uom che le contò col pensiero ci s’è perso. Io non provo alcun timore di lasciar la Lattea Via perché sento il gran calore di una Immensa Compagnia.
Francesco Paci
In copertina
Cinquant’anni L’oratorio di mattoni e quello di carta festeggiano quest’anno i primi cinquant’anni di onorato servizio e per dimostrare che mezzo secolo ben speso non pesa e non invecchia, ma al contrario dona forza e maturità, la Redazione ha deciso di celebrare questo importante anniversario nel corso di tutto il 2016. Per cominciare abbiamo messo in copertina la bella immagine che apriva il primo numero del nostro giornale nell’aprile 1967 e pubblichiamo una riflessione del nostro direttore. Il nostro augurio è tuttavia che nei prossimi numeri il cerchio delle testimonianze si allarghi a tutti coloro che vorranno farci pervenire loro contributi, ricordi fotografici e resoconti. Dalle lezioni di catechismo alle prove della Corale, dalla preparazione del Grest alle serate in parrocchia, le sale dell’oratorio di mattoni ne hanno visto e sentito delle belle in questi cinquant’anni e l’Oratorio di carta ha sempre accompagnato e documentato fedelmente questa esperienza, impegnandosi attivamente nella costruzione e la crescita della comunità cristiana e civile anghiarese. Poter guardare indietro con orgoglio e allegria è la migliore condizione per andare avanti!
l'editoriale di enzo papi
Una storia lunga 4 preti
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unque sono 50 anni! L’Oratorio compie 50 anni e dal 2016 si avvia a vivere il suo 51° anno di età. Una storia lunga 4… preti: don Nilo Conti, il fondatore, don Giovanni De Robertis, il teologo, don Vittorio Bartolomei, il direttore di cori, don Marco Salvi, il proposto attuale. Anzi 5 preti, se si vuol contare anche la fugace presenza di don Fabio. Una storia lunga, comunque; una storia che è stata voce e ombra del campanile, che ha raccontato una vita cristiana e paesana che ha fatto dell’Oratorio una presenza radicata e attesa in mezzo al popolo di Anghiari. Per un prodotto a stampa questo radicamento e questa attesa sono quanto di più prezioso e di più importante si possa sperare -quando il foglio è ancora giovane- o si possa avere, ora che il foglio ha acquisito la sua maturità. Chi scrive, scrive per essere letto, non perché non sa cosa fare! Sapere dunque che l’inchiostro impresso è atteso e letto, perché di casa fra la gente, fa bene. È cosa -assicuriamo- piuttosto gratificante. E ringraziamo i nostri lettori, che sono molte centinaia.
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ono lunghi 50 anni, anche se con lo sguardo ci allontaniamo dall’ombra del campanile e dai prevosti di Anghiari che, doverosamente, abbiamo già citato. Molto lunghi. Ma vediamo qualche accadimento di cui L’Oratorio è stato un contemporaneo vivente. Per esempio: non so quanti hanno fatto la considerazione, ma siamo nati alla vigilia del ’68; il mitico e vituperato ’68. Un prodotto, anche noi, di quella stagione ricca di fantasia e di gioia di essere, di esprimersi e di raccontare? Forse. Non sappiamo, ma certamente quella stagione la vivevamo anche noi e, per questo, siamo nati. La cosa bella però è che non solo siamo nati, ma siamo riusciti a diventare adulti, mentre il ’68 è morto ed è stato per questo ampiamente storicizzato! Noi la storia la facciamo ancora; almeno quella di questo angolo della Valtiberina!
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bbiamo visto anche la morte delle ideologie ed il dissolversi dell’unità politica dei cattolici; ma noi siamo ancoira qui, a continuare a raccontarci e raccontare la vita della parrocchia, del borgo, della gente ordinaria e semplice che tutti siamo. Iniziative grandi e piccole. Tutti pezzi di storia locale che, sommati ai piccoli pezzi di storia di altri borghi, altre città, altri mondi -se qualcuno legasse il tutto insieme-, fanno la grande storia. Abbiamo visto, negli ultimi tempi, anche il violento sorgere delle nuove ideologie. La mondializzazione economica, l’islamismo, l’intolleranza e il nichilismo. E noi ancora qui a raccontare l’Altrove Assoluto, cioè l’alternativa possibile, con le nostre cronache e le nostre pagine, per esempio, della Misericordia e della Caritas, che vivono la loro felice utopia mentre tutto, attorno, sembra esplodere! Forse è perché veniamo da questo Altrove Assoluto -che in fondo è ciò che desidera la gente frastornata dal rumore del ’900 e di questo inizio secolo- che siamo riusciti a radicarci in mezzo a tanti lettori affezionati. Radicati per tutto questo! Radicati, forse, perché si vive nel cuore della vita e del reale. Non nel mondo astratto delle ideologie.
L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue Anno L - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.
Redazione:donmarcosalvienzopapimariodelpiaalessandrobivignanielisadelpiantaverarossiteresabartolomeigabrielemazzimassimoredenti.
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Il Giubileo della Misercordia
Riflessioni sull’Anno Santo di don Alessandro Bivignani
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Sentirsi a casa
Quel giorno in cui i primi discepoli hanno cercato Gesù, lo hanno seguito e sono restati presso di lui, è stato decisivo per tutta la loro vita, che da quel momento in poi non è stata altro che un cercare Gesù, un seguirlo e un cercare di vivere con lui, perseveranti con lui: è la vita cristiana! Quaerere Deum, dicevano gli antichi. Cercare Dio è anzitutto atteggiamento verso la realtà; e … dalle cose secondarie voler passare a quelle essenziali, a ciò che, solo, è veramente importante e affidabile: dietro le cose provvisorie cercare il definitivo3. Papa Francesco, nella Bolla di indizione dell’Anno Santo, così si esprime quasi al termine della stessa: in questo Giubileo lasciamoci sorprendere da Dio. Lui non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita4. Sì, lasciarsi sorprendere da Dio. Così il cammino di ogni cristiano diventa il cammino della Chiesa intera. Un cammino scandito dal riprendere mano alla propria vita e sentire così l’urgenza dell’annuncio. È giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell’annuncio gioioso del perdono. È il tempo del ritorno all’essenziale per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli. Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza5. E nella conclusione della Bolla, Papa Francesco ha un pensiero per Maria: pensiamo anche alla Madre della Misericordia. La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio. Nessuno come Maria ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo. Tutto nella sua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne6. Buon cammino, allora, cari amici. E buon Anno Santo! _______
a pochi giorni è iniziato il Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco, quando mi trovo ad entrare in una nota libreria del centro di Roma. Subito la mia attenzione è attirata da un piccolo espositore di cartone posto nei pressi dell’ingresso della libreria che tiene in bella vista alcuni testi sul tema del Giubileo. Al centro riconosco il piccolo libro che ha richiamato il mio sguardo: è una pubblicazione che pone in copertina la Madonna della Misericordia di Piero della Francesca (nella foto), opera conservata presso il museo civico di Sansepolcro. Ed il mio primo sussulto è: «sono a casa». Dire «sono a casa», pensavo successivamente, è una cosa seria; è una affermazione così importante che sfugge persino all’idea dell’edificio dove normalmente abitiamo. La casa è la persona che ritrova se stessa. Così è iniziato il mio Giubileo. E con questa sensazione inizio volentieri un breve -ma spero proficuo- percorso giubilare che la redazione dell’Oratorio mi ha chiesto per questo anno. È Anno Santo, è Anno di Grazia, è il Giubileo! È anno, anzitutto, in cui ognuno è richiamato ad entrare in sé per ritrovare la propria casa. Un percorso interiore, quindi, avendo però nello sfondo il pellegrino medievale che pur nell’avversione dei tempi e delle situazioni non esitava a mettersi in cammino verso la meta. Anche noi ci mettiamo idealmente in cammino, proprio come quei due discepoli che, narra il quarto Vangelo, si incamminarono dietro al Maestro1. Ma i due si sentirono trafiggere da una domanda: chi cercate? Così, ancora oggi, lo stesso interrogativo Gesù lo rivolge ad ogni lettore del Vangelo: “Che cosa cerchi? Qual è il tuo desiderio?”. Così chi si mette sulle tracce di Gesù deve cercare di rispondere innanzitutto a questa domanda, deve cercare di conoscere il proprio cuore, di leggerlo e scrutarlo, in modo da essere consapevole di ciò che desidera e cerca. La Grazia di questo Anno Santo si potrà configurare proprio come l’emergere della domanda. Ma la domanda, quando è consapevole, chiede di muoversi, di fare un movimento, di andare, cioè di seguire chi ha suscitato la domanda e che dice “Venite a vedere”2. E ancora: “Rabbi, dove dimori”. Seguendo, si apre il cammino dietro a Gesù e si arriva dove lui sta, dove lui dimora. E dove lui dimora, il chiamato, diventato discepolo, può dimorare, restare, abitare, sentirsi a casa. Ecco la dinamica del nostro incontro con il Signore: cercare, seguire, dimorare. Queste sono anche le attitudini essenziali per conoscere e vivere l’amore. L’amore è cercato dal desiderio, deve essere seguito su cammini a volte faticosi e pieni di contraddizioni, ma, se lo si segue, alla fine lo si conosce e in esso si resta, si dimora. Il vero amore è un abitare nell’amore dato e ricevuto.
1. Gv 1,37 2. Gv 1,39 3. Papa Benedetto XVI, discorso al Collège des Bernardins. Parigi, 12 settembre 2008. 4. Papa Francesco, Misericordiae Vultus, Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, n. 25. 5. Papa Francesco, Misericordiae Vultus, Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, n. 10 6. Papa Francesco, Misericordiae Vultus, Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, n. 24.
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CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini
Mese di Febbraio 2016
Mese di Marzo 2016
2 Febbraio, martedì: Presentazione di Gesù al tempio. CANDELORA. Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17:00 “Ora di guardia” con recita del Rosario. Alle ore 18:00 S. Messa. 3 Febbraio, mercoledì: San Biagio Vescovo e Martire. La tradizione lo considera guaritore del mal di gola. Santa Messa in Propositura alle ore 18:00 durante la quale verrà benedetta la gola dei presenti. 4 Febbraio, giovedì: Primo giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera. 5 Febbraio, venerdì: Sant’Agata, vergine e martire. Il suo culto è particolarmente attivo a Catania. È la patrona delle balie e la si invoca contro il fuoco. Primo venerdì del mese: nella chiesa di Micciano alle ore 20:00 Santa Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Alle 21:00, presso il santuario del Carmine, Santa Messa e adorazione della Madonna. 7 Febbraio, domenica: Domenica V del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 10 Febbraio, mercoledì: Le Ceneri. Inizio della Quaresima. Alle 18:00 in Propositura e alle ore 21:00 nella chiesa di Tavernelle, Santa Messa e applicazione delle ceneri quale simbolico gesto di penitenza. 11 Febbraio, giovedì: Beata Vergine di Lourdes. Nel 1858 la vergine Maria apparve a Bernardette Soubirous a Lourdes, un villaggio nel Sud della Francia nei Pirenei. Servendosi di questa fanciulla, Maria chiamò i peccatori alla conversione e suscitò in tutta la Chiesa un intenso movimento di preghiera e di carità la quale produsse una sollecitudine particolare per i malati. 13 Febbraio, sabato: Giornata del malato e dell’anziano. In Propositura alle 15:30 recita del Santo Rosario, alle ore 16:00 S. Messa alla presenza dei malati e degli anziani di tutte le parrocchie. Tutti i fedeli sono invitati a partecipare e a collaborare a questa celebrazione liturgica a cui seguirà un momento di ristoro. 14 Febbraio, domenica: Domenica prima di Quaresima. Sante messe secondo l’orario festivo. 15 Febbraio, lunedì: MADONNA del CONFORTO, festa grande nel Duomo di Arezzo con messe continue. 21 Febbraio, domenica: Domenica seconda di Quaresima. Sante messe secondo l’orario festivo. 28 Febbraio, domenica: Domenica terza di Quaresima. Sante messe secondo l’orario festivo.
1 Marzo, martedì: Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17:00 “Ora di Guardia” con recita del Santo Rosario. 3 Marzo, giovedì: Primo giovedì del mese, si invitano i fedeli a pregare per le vocazioni. 4 Marzo, venerdì: Primo venerdì del mese: nella chiesa di Micciano, alle ore 20:00, S. Messa per il gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Alle ore 21:00 nel Santuario del Carmine, Santa Messa con adorazione della Madonna. 6 Marzo, domenica: Domenica quarta di Quaresima. S: Messe secondo l’orario festivo. 13 Marzo, domenica: Domenica quinta di Quaresima. S. Messe secondo il solito orario. 19 Marzo, sabato: San Giuseppe, sposo della Vergine Maria. “Servo fedele e saggio!” Il Signore gli ha affidato la sua famiglia. 20 Marzo, domenica: Domenica delle Palme, alle ore 9:00 Santa Messa nella chiesa della Badia. Alle ore 10:30 circa inizio della Santa Messa solenne con benedizione delle palme nella piazzetta della chiesa di Badia; a seguire processione dei fedeli fino alla chiesa di Propositura dove continua la liturgia della S. Messa. Alle ore 18:00 S. Messa nella chiesa della Croce. 21 Marzo, lunedì: Lunedì della Settimana Santa. Alle ore 21:00 in Propositura liturgia penitenziale e sacramento della confessione in preparazione alla Pasqua. 24 Marzo, giovedì: Giovedì Santo: Ultima Cena di Gesù. Santa Messa “in Coena Domini” e “Lavanda dei piedi” in Propositura alle ore18:30, a Tavernelle alle ore 17:00 e a Micciano alle ore 19:00. La Chiesa celebra in questo giorno l’istituzione della SS. Eucarestia. Alle ore 21:00 in Propositura in Anghiari, nella chiesa di Tavernelle e nella Pieve di Micciano “ora di meditazione”. 25 Marzo, venerdì: Venerdì Santo: Celebrazione della Passione del Signore. Alle ore 11:30 dalla chiesa di Sant’Agostino processione verso la Propositura per portare il simulacro del Gesù Morto. Un invito particolare ai giovani e ai bambini ad essere presenti a questa celebrazione. Alle ore 15:00 a Tavernelle e a Micciano adorazione della Croce. Alle ore 19:00 in Propositura solenne liturgia “In Passione Domini”. Al termine tradizionale processione lungo le strade del paese. In questo giorno celebriamo e meditiamo la passione di Nostro Signore Gesù Cristo che culmina con la sua morte. 26 Marzo, sabato: Sabato Santo: Gesù nel Sepolcro. Giornata di silenzio, di preghiera e di riflessione. Inizio Veglia Pasquale “in Resurrectione Domini”. Celebrazioni alle ore 21:00 a San Lorenzo e alle ore 23:00 in Propositura ad Anghiari e a Micciano. 27 Marzo, domenica: Pasqua di Resurrezione: Sante Messe secondo l’orario festivo. 28 Marzo lunedì: Lunedì dell’Angelo. A Santo Stefano, S. Messa alle ore 11:00. Seguirà la processione alla Maestà della Battaglia con la benedizione delle campagne e il sorteggio delle vesti delle damigelle della Vittorria. Le altre Messe: alle ore 9:00 in Propositura, alle ore 10:00 a Micciano, alle ore 11:00 a Tavernelle e alle ore 18:00 infine nella chiesa della Croce.
3 aprile 2016: DOMENICA IN ALBIS Da Micciano, alle ore 15.00, pellegrinaggio verso il Santuario del Carmine. Al Santuario del Carmine, alle ore 16.00, verrà celebrata la S. Messa con affidamento alla Madonna (Scapolare). 4
S. MESSE FESTIVE CELEBRATE NELLE CHIESE DEL VICARIATO DI ANGHIARI
Cenacolo di Montauto Incontri di Spiritualità per tutti **** Amici del Signore ieri e oggi: chiamati da Dio, hanno dato la vita per Lui.
3° lunedì del mese, ore 10:00-16:00 ***
Ore 8:00
Ore 9:00
Incontrare Dio dentro di sé: “Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo che è nel segreto...” (Mt 6,6)
-ANGHIARI: Chiesa di S. Stefano -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -VIAIO: Chiesa di S. Paterniano
“ “ -CATIGLIANO: ogni 15 giorni Ore 10:00 -CARMINE: Santuario Madonna del Carmine “ -MICCIANO: Pieve di Maria Assunta “ -S. LEO: Chiesa di San Leone Ore 11:00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura “ -PIEVE SOVARA: S. Maria Annunziata “ -TAVERNELLE: Chiesa dell’Assunzione di M.V. Ore 16 (estivo 17) -PONTE ALLA PIERA: Chiesa di S. Giovanni E. Ore 18:00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce
2° venerdì del mese, ore 21:00-22:30
Corso per fidanzati
... E DI MONTERCHI Ore 8:45 -PADONCHIA: Chiesa di S. Michele Arc.lo Ore 10.00 -POCAIA: Chiesa della Madonna Bella Ore 11:00 -LE VILLE: Chiesa di S. Maria della Pace Ore 11:15 -MONTERCHI: Chiesa di S. Simeone profeta Ore 17:00 (18:00 estivo) Chiesa di San Simeone a Monterchi Prima domenica del mese a Scandolaia ore 15:00(ore 16:00 estivo). Ultima domenica del mese: chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze, ore 16:00 (ore 17:00 estivo).
Il corso si conclude con l’incontro di venerdì 12 febbraio.
MESSE PREFESTIVE:
La data dell’ulteriore incontro finale verrà comunicato tempestivamente agli interessati.
Ore 16:00 - (ore 17:00 estivo) Chiesa di Tavernelle Ore 16:00 - (ore 18:00 estivo) Arcipretura Monterchi Ore 16:00 - (ore 18:00 estivo) Chiesa di Tubbiano Ore 17:00 - Madonna Bella a Pocaia Ore 17:30 - S.Maria della Pace, Le Ville Ore 18:00 - Propositura di Anghiari
Per informazioni contattare la parrocchia e don Marco 0575-788041 o suor Augusta 0575-723072
Primo Venerdì del mese al Carmine
A Micciano Ogni Primo Venerdì del mese per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza
Ogni Primo Venerdì del mese, al Santuario del Carmine, recita del Rosario e S. Messa con meditazione alle ore 21:00.
S. Messa alle ore 20:00 5
IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo
* Queste pagine possono essere lette dagli Anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.
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ILFUTURO DEL PALAZZO PRETORIO DI ANGHIARI
Auguri a Giovanna e Angiolo
inalmente, dopo lunghi anni sono terminati i lavori di restauro del nostro prestigioso Palazzo Pretorio. Il 13 Dicembre scorso il Sindaco ha inaugurato il rinnovato edificio. Dal 1291, il palazzo è stato al centro della direzione del paese; sede e abitazione del Vicario. In altre epoche gli uffici non erano ubicati nel Pretorio ma nel palazzo della comunità, di fronte ad esso. Mi permetto di fare una proposta che potrà apparire alquanto innovativa, ma ritengo che vada incontro alle attuali condizioni generali nelle quali viviamo e operiamo. Il Palazzo Pretorio deve rimanere la sede del Governo di Anghiari, nella cui sala principale si svolgeranno i Consigli Comunali e gli incontri pubblici come di consueto. Gli uffici dovrebbero essere ubicati nel palazzo Corsi o in altre sedi di cui il Comune dispone. Così operando daremmo un servizio più idoneo ai cittadini che troverebbero più agevole recarsi agli uffici da Piazza IV Novembre senza affrontare il lungo percorso tra i vicoli del centro storico. Le belle e distinte sale e gli ampi spazi del Pretorio oggi rinnovati, dovrebbero essere messi a disposizione per attività culturali (incontri, dibattiti, ecc.), oltre a qualificate mostre espositive di pittura, scultura e di ogni altra forma d’arte. Di ciò beneficerebbe l’intero paese per il flusso costante di turisti e visitatori che anno dopo anno sempre più giungono da ogni parte d’Italia e del mondo, alla ricerca di cose belle, di tradizioni che animano la nostra vita e, per ammirare i nostri “beni culturali” sparsi un po’ dappertutto sul nostro territorio. Anghiari consoliderebbe le sue già distinte tradizioni, valorizzando ancora meglio il centro storico. Queste attività dovrebbero essere coordinate con il Museo della battaglia, con il Teatro Comunale e la Proloco, e le altre associazioni culturali esistenti, sotto la direzione dell’assessorato alla cultura. In questa prospettiva si dovrebbe dare anche una nuova sede alla Libera Università dell’autobiografia che a tutt’oggi è relegata in un ambiente ristretto e non idoneo al lavoro culturale che l’Università svolge con lusinghiero risultato. Franco Talozzi Martedì 12 gennaio 2016
Nostra Signora del Cenacolo - Montauto Incontri di spiritualità per tutti tel. e fax 0575-72.30.72/72.30.66 email: cenacolomontauto@gmail.com 6
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l 5 gennaio, in casa Biserni alla Giardinella, c’è stato un bell’anniversario. Si è festeggiato il cinquantacinquesimo anno di matrimonio, che sarebbero “Nozze di smeraldo”, dei coniugi Biserni. Siccome non li abbiamo ricordati per quelle d’oro ed in attesa di quelle di diamante eccoci qua a raccontare un po’ della loro storia. Giovanna Bernardini e Angiolo Biserni si sono sposati il 5 gennaio del 1961 in Propositura ad Anghiari. La S. Messa è stata celebrata da don Angelo Alberti, parroco di Toppole/ Verazzano; questo perché la Giovanna abitava, da meno di un anno, all’Omarino di Monterchi (ma era nata a Scoiano, alla Gavina) mentre Angiolo abitava a San Piero e, per facilitare la presenza di familiari ed amici, hanno deciso di venire ad Anghiari. Dopo il matrimonio, tutti a pranzo dalla “Nena”, che allora gestiva il suo ristorante sotto il Teatro. Poi, usufruendo dell’ospitalità di Santino Ruggeri, carbonaio, che abitava in fondo ai Cordoni, si sono cambiati e sono partiti per Firenze, e il giorno dopo partenza per Nizza dove sono rimasti ospiti per una settimana dai parenti che li hanno accolti con loro. Quindi ritorno in quel di San Piero. Infine, dopo una decina di anni, sono diventati cittadini e sono venuti ad abitare ad Anghiari. Ma veniamo al loro incontro. Angiolo, originario della Selva di Verghereto e per un po’ dell’Aiale, abitava San Piero e con un amico, che era stato garzone a Scoiano e sapeva che c’erano diverse ragazze, decisero di andare al Palazzo dove c’era anche la “bottega” ed era un po’ il centro di ritrovo per le famiglie della zona (Barliano, Scoiano, Catigliano, Tortigliano) e soprattutto dei giovani ai quali dava la possibilità di incontrarsi (le odierne “vasche” fatte per il Corso del Borgo o di Città di Castello). Angiolo aveva una moto CM 160 nuova nuova che teneva a Verazzano, perché a San Piero c’erano solo strade da percorrersi col carro o con la treggia. Partono quindi da lì verso il Palazzo. Giunti sul posto incontrano quattro o cinque ragazze che stavano andando a spasso per la strada e quando arrivarono questi due giovani in sella alla fiammante moto fecero colpo. Angiolo, dopo averla adocchiata, prese coraggio e propose ad una del gruppo (che sarebbe la Giovanna) di fare un girettino in moto. E da lì cominciò la loro storia che si concluse con il loro matrimonio dopo cinque anni, con tanto di visita alla fidanzata nei giorni addetti ed in particolare, oltre alla domenica, il mercoledì, quando Angiolo scendeva ad Anghiari per il mercato al mattino e chiudeva la giornata con la visita alla fidanzata nel pomeriggio.
...il Palterre, ovvero Ridendo castigat mores
Auguri ad Angela e Orlando
Il cero pasquale
Realizzato per il Santuario del Carmine
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uesto della foto è il sostegno per il cero pasquale realizzato da Andrea e Marco Marzi. Hanno utilizzato una colonna in marmo (una qualità pregiata proveniente dal Medio Oriente) che la signora Ventura ha donato alla parrocchia: sopra hanno sistemato, dopo i necessari adattamenti e la ripulitura, il bossolo di un proiettile della Seconda Guerra Mondiale. È una bella realizzazio n e ch e potrete vedere in uso presso il Santuario del Carmine e che ci auguriamo piaccia anche a voi
Il 1° dicembre 2015 presso Le Ville-Monterchi, i coniugi Orlando Selvi e Angela Cangi, hanno festeggiato assieme alla loro famiglia i 70 anni di matrimonio. Orlando e Angela si sono conosciuti nel 1943 a ballare a Fighille (PG), dove abitava Angela, e Orlando andava in bicicletta da Le Ville per trovarla. Dopo il matrimonio, avvenuto sempre a Fighille il 1° dicembre 1945, sono andati ad abitare a Le Ville e dalla loro unione è nata la figlia Nella. Orlando svolgeva la professione di calzolaio e nel tempo libero e le festività aiutava suo padre “Lucciolino” che possedeva e gestiva l’omonima sala da ballo “Da Lucciolino” e Angela invece andava a lavorare in bicicletta a Sansepolcro presso il magazzino dei tabacchi. Con i loro primi risparmi si sono comprati il casello della vecchia ferrovia, sempre a Le Ville, ed assieme hanno iniziato lì la loro attività di commercianti aprendo un negozio di scarpe. Ormai in pensione, vivono ancora lì assieme alla loro famiglia, nell’ex-casello ferroviario che logicamente nel corso degli anni ha subito numerosi ampliamenti e rinnovamenti. Tantissimi auguri da tutta la famiglia. Ma anche la Redazione manda volentieri i suoi auguri là, a Le Ville.
Il sole di Romagna Milena, sempre vicina col pensiero ad Anghiari, purtroppo deve comunicarvi che “Il sole di Romagna” si è spento il giorno 8 novembre u.s. Era stato mio marito Pino a consigliarmi di raccontare, quasi prendendomi in giro, che io mi chiedevo dove sorgesse il sole... E poi aggiunse: «Poi quando giungerà l’Oratorio mi rileggerai ciò che hai veramente scritto... se proprio quello che ti ho dettato io e non ciò che vorresti dire tu a mia insaputa.» Infatti, avendo per aiuto un’ottima badante, come avere un’altra mamma per tutti e due, il mio lavoro, per fare compagnia a lui, era quello di leggere il giornale e anche l’Oratorio e commentare le notizie del telegiornale, purtroppo quasi sempre funeste, come se il mondo stia per impazzire, diceva lui. Come si può immaginare mio marito ha lasciato un gran vuoto in me che si può colmare solo con la preghiera. Pino recitava tre, quattro rosari fra notte e giorno e siamo andati insieme a Messa ogni domenica (fino a quando non si è aggravato a causa della chiusura della valvola aortica!). Spero che ciò gli stia giovando insieme ai dieci anni di cecità completa, un vero purgatorio per lui, ma di cui non si è mai troppo lamentato pensando a chi aveva patologie più gravi di lui! Ora spero mi protegga da lassù per il tempo che mi rimarrà da vivere! Chiedo scusa se questo mio racconto possa avervi in qualche modo rattristato! Con affetto Milena
La vignetta di Scacciapensieri:
Vizio diffuso?
Forlì, dicembre 2015
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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTE
di don Quinto Giorgini
La chiesa ex-parrocchiale di S. Maria a Casenovole d’Anghiari
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uesta frazione situata su di una collina ad occidente di Anghiari a un’altezza di 580 m. circa s.l.m., dista dal capoluogo circa 10 km ed è indicata anche con i seguenti quattro nomi: Casenuovole, Casanuova, Case Nuovole, Casa Nuova. La Chiesa è dedicata alla Madonna e da molti anni è chiusa al culto, vuota, fatiscente, così pure l’adiacente grande casa canonica, passata all’I.D.S.C. Poco distante fa bella mostra di sé una villetta abitata saltuariamente da turisti stranieri. Questa parrocchia nel 1830 aveva 228 abitanti. Nel 1986, rimasta ormai quasi disabitata, è stata annessa a quella di S. Niccolò a Gello insieme a quella di S. Giorgio a Colignola. Nel 1876, durante la costruzione di una strada in proprietà Ghigi, è stata scoperta una tomba con corredo di vasi di bucchero “figurati” ed un pendente d’oro a forma di cornucopia, ricoperta di sottile filigrana. Casanovole nel Medioevo era uno fra i castellucci dei conti di Galbino e Montedoglio, i cui poderi nel 1104 furono assegnati alla Badia Camaldolese fondata in Anghiari. L’ “Ecclesia S. Mariae de Casanovole” esisteva già nel XIII secolo, infatti la troviamo nell’antico Plebanato “de Spilino” e nel Decimario della Chiesa aretina degli anni 1274-75 e 127879, tassata di “IIII lib. e X soldi”. Le prime visite pastorali le troviamo nel sec. XVI. a) Visita pastorale del 9 ottobre 1564. È detta chiesa parrocchiale, retta da don Pietro Lazzerelli di Borgo S. Sepolcro, che verrà privato di questa chiesa perché non vi risiedeva. b) Visita del 16 aprile 1567. È detta “ecclesia sanctae Mariae de Casa Nove”, a cui risulta unita quella di S. Lorenzo “de Presciano”. Rettore era don Francesco “de Ghisellis de Citerna” Vi erano 40 anime ammesse alla comunione. Di patronato dei Conti Barbolani di Montauto. Reddito solo di 40 staia di grano. c) Visita del 13 settembre 1575. Il vescovo aretino mons. Stefano Bonucci, proveniente da Gello dove aveva pernottato, si porta alla chiesa parrocchiale e battesimale di S. Maria “de Casa Novole” dove era rettore don Andrea Giorgeschi di Monterchi, che vi risiedeva e serviva la parrocchia. Fatta la preghiera per i defunti, il presule visitò l’altare, che trovò ornato di tovaglie, candelieri, paliotto e pietra sacra. Anche i paramenti per celebrare l’Eucarestia, compreso il calice e la patena, erano a norma. Il sacro edificio era a posto nel tetto e nelle pareti, mentre il pavimento era polveroso. Il Fonte battesimale “invenit male stare in vase terreo” sul lato destro della chiesa. Interrogato don Andrea circa il numero delle anime “ad comunionem” gli fu risposto che erano 150, le quali si erano tutte confessate e comunicate. La scelta o elezione del rettore di questa chiesa spettava al sig. Conte Giovanni “de Montauto de Barbolanis” mentre la conferma all’Ordinario Diocesano. I frutti della chiesa consistevano in 15 staia di grano. Il vescovo visitò anche l’altare della Fraternità, che trovò in cattive condizioni, compresa la predella, per cui proibì su di esso la celebrazione finché non fosse provveduto del necessario: croce, candelabri… e una nuova predella. Infine visitò la Cappellania di S. Antonio, di cui era rettore don Livio Bartolini di Borgo S. Sepolcro e patroni Domenico
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e Bartolomeo del Benno. d) Visita apostolica del 7 luglio 1583. Mons. A. Peruzzi visitò questa chiesa di S. Maria “de Casa Nova” degli illustri signori, i fratelli Marzio e Fabrizio della famiglia nobile dei Barbolani. Il rettore era don Francesco Orlandini di Monterchi. Il reddito annuale ammontava a circa 70 staia di grano. Le anime ammesse alla comunione erano 150, che si erano comunicate nell’ultima Pasqua. Nella chiesa vi erano due altari, quello maggiore in pietra, che non era consacrato, ma in cui era inserita la pietra sacra portatile. L’Eucarestia non veniva conservata, ma quando occorreva per portarla ai malati veniva presa dalla Chiesa dei Cappuccini, situata non troppo lontano nella contigua Diocesi di Sansepolcro. Veniva portata dal solo sacerdote in un calice, con una piccola lanterna, non essendoci ancora la “societas Corporis Christi”, essendo le case molto distanti dalla chiesa e le strade impervie. Fu visitato il Fonte battesimale di pietra, che per porosità non riteneva l’acqua battesimale, la quale veniva conservata dentro un piccolo vaso di terracotta, per cui l’acqua appariva pulita e nitida. Questo Fonte battesimale era di supporto a quello della Chiesa madre la Pieve “de Spilino sive de Colle diruta et collapsa”. Il rettore doveva dare ogni anno 5 staia di grano al pievano, come contributo per i restauri della suddetta pieve di Spilino. I nomi dei battezzati, dei padrini e delle madrine, d’ora in poi dovevano essere registrati in un libro più grande. I matrimoni dovevano essere pubblicati e celebrati in chiesa “per verba” dei contraenti, che dovevano scambiarsi gli anelli, e poi segnati in un apposito registro. Il vasetto dell’olio per infermi, essendo di rame, doveva essere sostituito con un altro di stagno e l’unzione degli infermi doveva essere recata dal sacerdote in stola e cotta, preceduto da una croce senza
Le nostre chiese...
L’esterno è caratterizzato da una decina di vecchi cipressi e un parco abbandonato. Aderente alla parete sud vi è la vasta casa canonica, anch’essa cadente, dal cui tetto spunta un campanile a vela privo di campane. La chiesa è orientata e nella facciata, costruita da vecchie bozze di pietra, emerge un portale anch’esso di pietra, sopra il quale c’è una piccola lapide datata 1830, in cui si ricorda la ricostruzione della parete settentrionale offerta da Carlotta Barbolani, dei conti di Montauto e duchessa di S. Clemente. Più in alto, un grande occhio murato, con al centro una piccola apertura rettangolare. Nel lato destro, murata sulla canonica, c’è una lapide con la seguente scritta: “Esempio di zelo apostolico e di cristiana carità Don Giuseppe Tani mentre in questa montana parrocchia si prodigava a confortare le innocenti vittime dell’inumano flagello, il 30 maggio 1944 sorpreso a tradimento chiuso nel carcere di Arezzo, vi fu ucciso il 15 giugno successivo a soli trent’anni insieme al fratello avvocato Sante. Il popolo di Casenovole lo ricorda commosso. La sua vita intemerata, il suo martirio insegnino come si deve servire Dio, la patria e l’umanità”. Entrati, l’edificio si presenta spoglio dei soliti arredi sacri ma perfettamente orientato, di pianta rettangolare, con una bella abside in pietra, al centro della quale c’è una monofora. Altre due finestre si trovano sulla parete nord ricostruita, di cui quella che illumina il presbiterio è a forma circolare. Una vecchia balaustra lignea separa il presbiterio, con soffitto a volta, dal resto della chiesa, che ha un soffitto a capriate lignee e parzialmente crollato. Il pavimento, dalla superficie di circa 80 mq compreso il presbiterio, è fatto con mattonelle di graniglia-cemento. Ai lati della porta d’ingresso vi sono due pile in pietra per l’acqua lustrale e in alto sulla controfacciata una vecchia cantoria. Due confessionali lignei malridotti sono inseriti nelle pareti laterali, in alto su quella sinistra c’è un bel pulpito ligneo, mentre in quella destra c’è un altare di pietra che dovrebbe essere stato quello dedicato alla Madonna, che un tempo veniva curato dalla succitata confraternita. Accanto c’è una bella lapide funeraria del MDCII che meriterebbe un’attenta lettura. Nel presbiterio, davanti al semiciclo del piccolo coro, c’è l’altare maggiore, la cui mensa in pietra è sostenuta al centro da un cippo rettangolare e ai lati da due colonnine pure in pietra. Manca il tabernacolo, ma ci sono ancora ai lati i gradini dove venivano posati i candelieri. L’anziano parrocchiano di Casenovole Virgilio Mazzi riferisce che fin verso gli anni 1960 la Compagnia di Casenovole, guidata dal suo camerlengo, il giorno del Venerdì Santo si recava in processione al convento dei cappuccini, partendo al mattino presto per ritornare verso le 11. Attualmente questa Compagnia è stata ripristinata nel 2000 dal camerlengo Palmiro Giuliattini e si compone soltanto di sei confratelli che vestono una semplice cappa bianca in occasione delle processioni di questa zona. Nel 1935 vi era parroco don Vito Ferri, poi don Tommaso Guaraldi, proveniente da Pieve di Cento, infine, fino alla sua chiusura al culto oltre 20 anni fa, vi andava a fare servizio il parroco di Gello don Giulio Berini.
asta. Purtroppo non veniva insegnata la Dottrina Cristiana, perché i ragazzi erano occupati nella cura degli animali e non si permetteva loro di venire alla chiesa nei giorni feriali, ma in quelli festivi partecipavano, astenendosi dai lavori servili. L’edificio sacro non era pavimentato e le pareti scrostate, per cui il Visitatore ordinò di intonacarle ed imbiancarle e di costruire il pavimento. Per non danneggiare il pavimento con le sepolture, fu ordinato di costruire un cimitero protetto da una siepe. Per ascoltare le confessioni dei penitenti dovevasi provvedere a un confessionale conforme ai decreti conciliari. La cronistoria della Visita Pastorale riferisce quanto segue circa la Società o Fraternità di “Casa Novile”. Nell’altro altare, quello della gloriosa Vergine, è unita la suddetta Fraternità, i cui fratelli non indossano la cappa, amministrano alcuni beni immobili, dai quali ricevevano ogni anno 35 staia di frumento, che si consumano e si dispensano nelle feste della Madonna, prima e dopo quelle natalizie. Ciò che resta viene distribuito ai poveri “ad libidum” degli stessi confratelli, che dovranno d’ora in poi compilare norme e statuti secondo cui amministrare i loro beni e frutti e rendere conto ogni anno al Vescovo o a un suo rappresentante. Nella stessa chiesa, poco lontano dall’altare della Madonna, c’è dipinta sulla parete l’immagine di S. Antonio, senza altare, a cui è collegata la Cappellania di patronato dei laici eredi di un certo Domenico “de Collis et nonnullorum de Sacchettis”, di cui è attualmente rettore don Livio Bartolini, arcidiacono della chiesa cattedrale di Borgo S. Sepolcro. Questa Cappellania ha ogni anno il reddito di 50 staia di frumento, come risulta dal testamento di un certo “de Bonis”, ma in realtà il suddetto reddito non viene dato perché il testamento è gravato da ipoteca. Si dovrà provvedere alla restituzione dei beni ipotecati. Il Visitatore inoltre ordina di porre sopra gli altari un baldacchino e di provvedere al necessario decoro di essi e di restaurare la statua gloriosa della Vergine “tota corrupta” e poi di conservarla coperta nella nicchia, protetta da una chiusura lignea, che verrà aperta raramente secondo la volontà del rettore della chiesa e del priore della suddetta società. Quando il 30 dicembre scorso, accompagnato dal sig. Mario Del Pia e dall’autista sig. Palmiro Giuliattini, sono giunto a Casanovole, ho provato un senso di tristezza nel vedere questa chiesa dedicata alla Madonna Assunta e che ebbe un glorioso passato in uno stato di abbandono, fatiscente e pericolante.
Nell’altra pagina: sotto il titolo, veduta da nord-ovest, con l’antico portale in pietra. Sulla parete di destra è visibile la lapide che ricorda il martirio di don Giuseppe Tani; sotto, l’abside vista dall’esterno, ora è inglobata nel fabbricato della canonica. In questa pagina: in alto, veduta del presbiterio e dell’abside; sotto, il pulpito.
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Vogliamo vedere Gesù “Tanto tanto tempo fa, c’era una grotta scura scura…” Così inizia il piccolo spettacolo teatrale che i bambini ed i ragazzi del Catechismo di Anghiari, hanno messo in scena martedì 22 Dicembre 2015, alle ore 21:00, nell’affollatissima Chiesa della Croce. “Davanti a questa grotta- continua la storia- passarono molti personaggi, tutti in cerca di qualcosa e tutti seguendo la luce del proprio cuore, trovarono dentro quella grotta ciò che stavano cercando”. “Il Natale -ha recitato una piccolissima bambina che impersonava Maria- è il ricordo del modo in cui il Signore si è reso presente ed è diventato uomo”. Da quel primo Natale sono passati più di duemila anni e come il popolo d’Israele ricordava attraverso ogni festa le opere di Dio, così la Chiesa oggi celebra con tutti i suoi figli la venuta di Gesù, per annunciare la gioia del suo Vangelo e per manifestare l’azione dello Spirito Santo nel quotidiano. Tutti siamo invitati a diventare protagonisti di questa Storia di Salvezza, di questo Progetto di Dio nel quale c’è un posto importante per ciascuno. È un posto da cercare e da trovare. L’unico requisito veramente decisivo è la
Castiglioni ringrazia il maestro Gigli
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el corso dei festeggiamenti di santa Cecilia, mistica patrona della musica, la Filarmonica di Castiglion Fiorentino ha reso omaggio al maestro Fabio Gigli, anghiarese, che dal 1990 ha ininterrottamente diretto la banda locale.
volontà di mettersi al servizio. Dio ci chiama ad essere “angeli” che annunciano a parole e con i fatti la nascita di Gesù. I nostri ragazzi, con la loro fedele partecipazione alla Novena e con il loro semplice recital hanno voluto fare proprio questo, prepararsi al S. Natale dicendo anche loro come Maria il proprio “sì” a Dio e cercando di aiutarci a far nascere nel cuore, a volte indurito, di noi adulti, quella domanda che mosse il cammino dei Magi: “Vogliamo vedere Gesù”. Nella foto il nutella-party con i bambini della recita alla fine delle prove e prima della novena.
Un ringraziamento in grande stile, quello dei castiglionesi, che per le mani del sindaco Agnelli ha conferito al nostro concittadino Fabio Gigli una targa di benemerenza nel corso di una cerimonia tenuta nell’aula consiliare di palazzo san Michele, sede del Comune. Le parole del primo cittadino di Castiglioni sono state quelle non solo della Società Filarmonica, ma di tutto un paese che con il maestro Gigli ha ormai legato una indissolubile amicizia, per cui tale riconoscimento risultava doveroso. I festeggiamenti di santa Cecilia, svoltisi il 27, 28 e 29 novembre scorsi, sono iniziati con questo ringraziamento al maestro Fabio Gigli, proseguiti poi con il concerto del sabato sera e con l’animazione della S. Messa della domenica mattina. In tutte le circostanze il nostro Fabio Gigli si è fatto presente per dimostrare la propria gratitudine alla Società Filarmonica e a tutta Castiglioni. Al coro delle congratulazioni dei castiglionesi, si uniscono volentieri le voci dei concittadini anghiaresi, che tramite le pagine dell’Oratorio, vogliono esprimere tanta soddisfazione per il nostro Maestro Fabio Gigli.
Domenica 7 febbraio 2016, Carnevale della Gioventù di Anghiari 10
Caritas Parrocchiale di Anghiari Via della Propositura, 6 - 52031 Anghiari (AR)
Il bilancio della Caritas Parrocchiale di Anghiari Tutti sappiamo che un bilancio contabile, in linea di principio è costituito da una serie di numeri che, sommati in entrata ed uscita, determinano alla fine dell’anno un avanzo o un disavanzo di cassa, un utile o una perdita d’esercizio. Anche nella Caritas parrocchiale di Anghiari è tenuta una contabilità di questo tipo; entrate, uscite, saldo finale. Ciò che differenzia il “bilancio Caritas” da qualsiasi altro bilancio è che non ha nessuna rilevanza l’entità del saldo finale, se non per quanto potrà essere utilizzato nell’anno successivo; diventa invece importante il bilancio sociale, il raccontare cioè cosa è stato fatto all’interno del gruppo di lavoro ed all’esterno nei confronti della comunità. La peculiarità del bilancio “Caritas” è quindi data dal fatto che dietro ad ogni cifra c’è un aspetto umano, una persona che dona per generosità o una persona che riceve per necessità. Dietro ogni entrata c’è un gesto di affetto di qualcuno che ha inteso privarsi di qualcosa per metterlo a disposizione dell’Organismo Pastorale della Parrocchia affinché venga utilizzato per alleviare l’indigenza dei più bisognosi nella nostra comunità. Dietro ogni uscita c’è una persona -una famiglia- che con fatica ha dovuto mettere a nudo le proprie difficoltà per chiedere aiuto al Centro di Ascolto Caritas. E ci sono poi azioni che non hanno bisogno di entrate ed uscite; ad esempio non occorrono economie finanziarie per andare a trovare una persona sola o malata. E c’è anche dell’altro! Dopo queste doverose annotazioni diamo comunque qualche spiegazione, a metà fra il bilancio contabile ed il bilancio sociale, che possa aiutare a capire il senso e la dimensione del lavoro della Caritas Parrocchiale. Famiglie assistite: durante il 2015 sono state 44 le famiglie che si sono rivolte alla Caritas per avere aiuti di vario genere, esattamente divise tra famiglie italiane e famiglie straniere (22 e 22). Nell’anno precedente le famiglie erano state 42. Pacchi alimentari distribuiti: nel 2015 gli interventi alimentari sono stati 270, contro i 256 dell’anno precedente. Di questi 270 interventi, 151 sono andati a famiglie italiane contro i 119 usufruiti da famiglie straniere. Su questo dato si può aprire una riflessione molto interessante: per integrare i 256 pacchi alimentari del 2014 spendemmo 1.752 euro, mentre per integrare i 270 pacchi alimentari del 2015 abbiamo speso 1.660 euro. Quindi, nel 2015 più pacchi e meno spese; la cosa è stata possibile semplicemente perché nel 2015 la popolazione è stata più generosa nel consegnare alla Caritas (direttamente in chiesa o nei locali della parrocchia) i prodotti alimentari di vario genere. In altre occasioni torneremo su questa funzione pedagogica della Caritas. Vestiario consegnato: nel 2015 si sono registrati 179 ritiri di indumenti, mentre nell’anno precedente i ritiri erano stati 210. Continua pertanto la flessione al ribasso dell’utilizzo di questo particolare aiuto. Gli italiani hanno ritirato per 39 volte contro le 140 volte degli stranieri. Questo tipo di servizio non ha costi diretti per la Caritas in quanto tutti i generi di abbigliamento ci vengono regalati dalla popolazione. Interventi in denaro (pagamento utenze, affitti, libri di scuola…): nel 2015 sono stati effettuati 19 interventi finanziari, 15 a famiglie italiane e 4 a famiglie straniere, per un totale
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di euro 4.746 contro i 29 interventi del 2014 per un totale di euro 4.144. Centro di ascolto: nel 2015 hanno avuto luogo 98 colloqui, dei quali, 13 “primi ascolti” e 85 colloqui di aggiornamento o di nuove problematiche. L’andamento tendenziale dell’utilizzo dei servizi descritti vede un sensibile aumento fra gli italiani nel ricorrere alla Caritas per aiuti alimentari e finanziari, mentre è marginale la ricorrenza ad aiuti di vestiario. Gli stranieri mantengono stazionaria la richiesta di aiuto in tutti i tre comparti. *** Ci preme sottolineare che tutti gli interventi di carattere finanziario sono stati possibili utilizzando le offerte che tutti voi, nelle forme più disparate (offerta diretta di denaro, generi alimentari, abbigliamento, partecipazione al pranzo della Caritas, proventi del torneo di burraco, pesca di beneficenza in parrocchia…) avete generosamente offerto alla Caritas; ci incoraggia anche il fatto che di anno in anno, con l’aumento dei bisogni di tante famiglie, aumenta anche la generosità di altre famiglie. Ci auguriamo vivamente che nel 2016 continui questo trend positivo e siate sempre più vicini alla nostra attività parrocchiale. Lasciamo per ultima (perché è forse la più importante) un’opera di carità gestita con la più ampia discrezione e riservatezza, senza risvolti economici e senza “numeri di bilancio”; è quella delle visite che i nostri volontari continuano ad effettuare periodicamente alla Ripa, alla Residenza protetta, ai malati in ospedale e nelle singole abitazioni; queste visite ai malati, agli anziani, alle persone sole, sono forse quanto di più la carità cristiana ci indica come strada buona del Vangelo. Si tratta di incontrare Gesù in ogni volto sofferente, in ogni situazione di solitudine, e a volte anche in ogni persona anziana che, pur autonoma ed autosufficiente, gradisce comunque un saluto, un sorriso, una parola buona. Continuate ad aiutarci anche in questo: segnalateci le situazioni che possano aver necessità dell’interessamento da parte della Caritas, ed avvicinatevi alla Caritas. Potremo così percorrere insieme un cammino utile per gli altri, e, soprattutto, per la nostra anima! Nella foto sono raffigurati alcuni dei volontari che portano avanti l’attività della Caritas parrocchiale di Anghiari così come descritto nell’articolo.
Dall'Archivio della Misericordia a cura di PiGia
L'Ospedale Nell’allegato A al fascicolo 31 dell’Archivio Storico della Misericordia di Anghiari troviamo l’inventario delle forniture dell’Ospedale al momento della sua apertura agli infermi, avvenuta il 1 luglio 1870. Il locale è fornito dal Comune (Piazza del Popolo) che contribuisce con £. 1600, dalla Fraternita di S. Maria del Borghetto con £. 700 e da “ogni rimanente” la Compagnia di Misericordia. In sintesi questi gli arredi: * nel camerone degli uomini: cinque letti in ferro, materasso di lana e di capecchio, guanciale lungo e corto; cinque cassettine di legno con piano di marmo fisse al muro…un lavamani di ferro con brocca e catinella…un campanello; * nel camerone delle donne: quattro letti di ferro con passerelle, saccone materasso di lana e di capecchio, guanciale lungo e corto, quattro cassettine coi loro piani di marmo…un lavamano con brocca e catinella; * nella stanza attigua un letto con lettiera di legno, saccone, materasso di lana, guanciale lungo e corto, una bagnarola di latta; * quattro seggiole impagliate in ciascuna camera; tre scaldaletti e due arcucci per asciugare i panni, una padelletta di rame stagnato; * nella stanza ad uso guardaroba che serve come ufficio un armadio grande e uno più piccolo dove si conservano otto coltroni ripieni di lana e due di cotone; una tavola di legno e quattro seggiole; * dodici sottocoperte di lana, una di cotone, due coperte di colore, sei sopracoperte di cotone (lacere) e undici di canapa, cinquantaquattro lenzuola, trenta camicie di panno di canapa, ventiquattro fodere da guanciale,
quaranta asciugamani, ventisei tovaglioli, quindici berretti di cotone e quindici cuffie; * nelle camere vi sono 10 orinali e una padelletta di terra del Borgo, sei sputacchiere di coccio; * in cucina: un calderotto grande di rame, due marmitte… due fornelli di ferro… * un orologio a pesi. L’inventario è chiuso il 3 dicembre 1872, contiene 89 articoli per una somma approssimata di £. 2012,90. Il 5 settembre 1909 l’Ospedale viene trasferito dalla “Piazzola” nell’ex convento della Croce, dove rimarrà fino all’estate del 1984, quando l’Ospedale della Misericordia di Anghiari verrà chiuso definitivamente. Qui sopra gli strumenti chirurgici ora conservati nelle sale del Museo della Misericordia.
La benedizione delle famiglie Veniamo a benedire le famiglie, le persone, non i muri degli appartamenti. La presenza del sacerdote o del diacono è il segno che il Signore visita le nostre case: porta la sua grazia e il suo bene all’interno delle nostre famiglie. Per questo la cosa importante è che ci sia la presenza delle persone che riceveranno la benedizione. La benedizione delle famiglie inizia giovedì 11 febbraio 2016. Gli orari alle porte delle chiese e sulla pagina fb della parrocchia. Per ogni esigenza particolare contattare la parrocchia: 0575-788041. 12
NOTE DALLA MISERICORDIA a cura di Massimo Redenti
Elenco Offerte Novembre – Dicembre 2015 Lettera aperta agli amici della SOCIETÀ DELLA SCAMPANATA Fosco Bernardini - la Famiglia alla Memoria € 245 Ghignoni Daniela - la Famiglia alla Memoria € 500 Faetti Albertina € 1 0 Chieli Francesco € 2 0 Polverini Sergio - la Famiglia alla Memoria € 75 Cangi Bruna € 5 Caraffini Lorella – alla Memoria di Daniela Ghignoni € 50 Draghi Palma - la Famiglia alla Memoria € 150 Amministratori e Dipendenti della Banca di Anghiari e Stia – Credito Cooperativo alla Memoria di Daniela Ghignoni €1.200 Ferraro Vincenza € 5 Meozzi Sergio - la Famiglia alla Memoria € 210 Vichi Luca € 600 Comanducci Vittorio - la Famiglia alla Memoria € 50 Meucci Angiolino € 5 Conti Adalgisa € 4 0 Locci Giancarlo e Pacini Antonietta € 10 Conti Mario - la Famiglia alla Memoria € 50 Montini Gabriella € 150 Baracchi Francesco € 5 Anna – In Memoria di Annunziata, Igildo e Maria € 3 0 Camaiti Santi – la Famiglia alla Memoria € 150 Meozzi Lotta Zanchi – Amiche e Colleghe del “TOMBOLO” In Memoria € 55 Leprai Maria € 1 0 Giovagnoli Donato € 5 0 Arrivabene Mirella - la Famiglia alla Memoria € 270 Roberta Radziwonick – In Memoria di Veri Laurino € 1 0 Roberta Radziwonick – In Memoria di Aldo Boncompagni € 10 Aldo Boncompagni – la Famiglia alla Memoria €335 Veri Laurino – la Famiglia alla Memoria € 200 Cambi Ascanio – la Famiglia alla Memoria € 250 Furiosi Nazarena € 2 0
Egregio Sig. Presidente, gentilissimi Consiglieri, carissimi Soci della “SCAMPANATA”, abbiamo preso atto con piacere della Vostra offerta di euro 1.500 (millecinquecento) che avete voluto generosamente elargire alla nostra associazione. I gesti di generosità come il Vostro ci permettono di affrontare al meglio gli impegni finanziari collegati alle opere di servizio e di assistenza che il nostro sodalizio sostiene, giorno dopo giorno, a favore di tutta la nostra comunità. La consapevolezza di poter contare ancora su persone che ci offrono in maniera disinteressata il proprio contributo, anche finanziario, senza nulla chiedere, è per tutti noi di stimolo e di incoraggiamento. La cifra donataci verrà utilizzata per l’acquisto di un nuovo defibrillatore semi-automatico che andrà ad incrementare la rete sanitaria di sicurezza già presente nel nostro paese; ci sarà inoltre gradito pubblicizzare il Vostro bellissimo gesto di solidarietà ed impegno sociale, certi che potrete essere di esempio e di stimolo per tante altre realtà locali. L’Anno Santo, appena aperto da Papa Francesco sotto l’egida della Misericordia e della Carità, non poteva per noi avere testimonianza migliore e più opportuna, convinti che con il Vostro gesto di generosità le strade e le piazze potranno essere da oggi un po’ più sicure. È inoltre particolarmente bello riscontrare che un’associazione come la Vostra, nata sotto il segno della giocosità e della goliardia, sappia anche ammantarsi di altruismo e carità cristiana nel segno più profondo e tangibile dell’insegnamento della Parola di Dio. Anche per questo motivo, a titolo personale e a nome di tutto il Magistrato, Vi esprimiamo con profonda gioia il nostro più sentito ringraziamento. Cogliamo infine l’occasione per porgere a tutti Voi e alle Vostre famiglie i più sinceri auguri di Buon Natale e di Sereno Anno Nuovo.
Elenco Nuovi Soci al 31 Dicembre 2015
Che Dio Ve ne renda merito!
Elena Donati Sarti Ivana Bacci Ugo Boncompagni Stefania Boncompagni Adalgisa Conti Bruna Cangi Mario Marrini Albertina Faetti Assunta Guadagni Giuseppe Sperone
Anghiari, 21 dicembre 2015 IL GOVERNATORE Massimo Redenti
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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari
sito internet: www.fratresanghiari.it
email: gruppoanghiari@fratres.eu
Riconquistata la vetta delle 700 donazioni
Le Giornate del Donatore Tante le persone presenti alla due/giorni
A n c h e quest’anno il gruppo donatori di sangue “Fratres” di Anghiari ha concluso le proprie attività con una splendida cornice di pubblico, che ha partecipato numerosa alla due giorni del 12 e 13 dicembre 2015. Sabato 12 dicembre si è svolto, nella sala convegni della Misericordia di Anghiari, l’interessante incontro medico organizzato dalla dott.ssa Rosella Guadagni, medico del gruppo, avente come tema principale una problematica di particolare attualità, quella delle “Malattie Infettive”, che ha visto come relatore il dott. Danilo Tacconi dell’U.O. dell’ospedale S. Donato di Arezzo. Domenica 13 dicembre si è svolta poi la S. Messa in suffragio dei donatori defunti con la partecipazione delle autorità civili e militari e di tutti i gruppi donatori Fratres della provincia di Arezzo, oltre che delle più importanti associazioni di Anghiari e della Valtiberina. Dopo la Messa, non è mancata l’occasione per il consueto momento conviviale, che ha visto donatori, autorità e simpatizzanti festeggiare insieme al tradizionale pranzo degli auguri, che quest’anno si è svolto presso il ristorante “Osteria del Musicista” di Selci Lama. Nell’occasione sono stati premiati i nuovi donatori e quelli che hanno raggiunto particolari traguardi quanto al numero delle donazioni. La consueta lotteria animata dai membri del Consiglio Direttivo ha infine assicurato a numerosi presenti “dolci” premi. UN GRAZIE SINCERO da parte di tutto il consiglio direttivo a coloro che hanno partecipato e che con il loro impegno e contributo hanno reso possibile tutto ciò. Le attività sociali per l’anno 2016 riprenderanno come sempre con l’assemblea ordinaria annuale del prossimo marzo per poi proseguire, nel primo fine settimana di luglio, con la festa estiva del donatore che sarà questa volta incentrata sui festeggiamenti per il quarantesimo anno dalla fondazione del gruppo e prevederà l’ormai consolidato Trofeo Fratres “Città di Anghiari” -gara podistica di 11 km. con partenza e arrivo in piazza Baldaccio-, giunto alla IV edizione. Le Giornate del Donatore dei primi di dicembre concluderanno come sempre l’anno sociale appena iniziato. Carlo Leonardi
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’anno 2015 si è concluso per il nostro gruppo con un bel risultato nel campo primario delle donazioni di sangue: 704 sono state, infatti, le sacche di sangue e plasma donate dai nostri iscritti presso il centro trasfusionale di zona, cioè un + 40 rispetto all’anno 2014 con la riconquista, quindi, della fatidica quota delle “settecento” che era stata momentaneamente abbandonata e che rappresenta il traguardo primario da assicurare ogni anno. Il 2015 ha fatto registrare anche un numero elevato di nuovi donatori attivi; ben 28, che si aggiungono agli oltre quattrocento che già donano quotidianamente e che, con il loro impegno, aiutano in maniera CONCRETA chi soffre, e ai quali va un doveroso e caloroso RINGRAZIAMENTO.
Ecco i nomi dei nuovi donatori: Fiori Gessica, Giorni Daniele, Ershani Dajana, Piccini Sabrina, Mancini Franco, Chiarini Francesco, Manenti Andrea, Chieli Cesare, Montagnoli Davide, Madaghiele Piera, Pandolfi Manuela, Graziotti Assunta, Nicchi Vincenzo, Sannai Giovanni, Finocchi Francesca, Pomel Sabrina, Tersini Stefano, Mariani Niko, Grella Luigi, Bottoni Enrico, Bianchi Francesca, Matteucci Michela, Baracchi Silvia, Kedzior Benita Klara, Brizzi Davide, Casucci Laura, Gattari Giampaolo, Ganovelli Giuseppe. Il presidente In alto a sinistra: la folta rappresentanza delle autorità civili e militari e dei delegati degli altri gruppi al termine della Messa Solenne. In alto a destra: la premiazione di uno dei 28 nuovi iscritti da parte della dott.ssa Vannini, ospite d’eccezione al pranzo sociale.
Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari
sito internet: www.fratresanghiari.it
email: gruppoanghiari@fratres.eu
Eletti i nuovi organi collegiali del Gruppo
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seguito delle elezioni tenutesi in occasione delle ultime Giornate del Donatore di sangue, per il rinnovo del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti del Gruppo Fratres di Anghiari.
Riportiamo qui di seguito i nomi dei componenti i rispettivi organi, preceduti dalla carica sociale o dall’area di attività assunte: PRESIDENTE Carlo Leonardi, VICE-PRESIDENTE Fabiano Vellati, SEGRETARIO Gessica Mercatelli, SEGRETARIO-ECONOMO Piero Matteucci, CAPOGRUPPO Simona Boldrini, AREA CONTABILE-AMMINISTRATIVA Ermindo Pernici, Fabio Dragoni, AREASEGRETERIA Pietro Ganganelli, Emanuela Bruttini, RAPPORTI ASSOCIAZIONI E SOCIETÀ SPORTIVE Vittorio Bivignani, Sandro Santini, Sisto Leandro Burioni, AREA OPERATIVA Gianfranco Caci, Lorenzo Comanducci, GITE SOCIALI Franca Madiai, Giuseppina Nardi, MANIFESTAZIONI - EVENTI Valentina Cesari, Cristina Bianchi, Linda Pacini, AREA INFORMATICA Stefano Bigiarini, CONSULTA GIOVANI E PUBBLICHE RELAZIONI Matteo Giorni, Simone Locci, Sara Comanducci, ASSISTENTE SPIRITUALE Don Marco Salvi, CONSULENTE MEDICO Dott. Rosella Guadagni. Questi, invece, gli eletti nel Collegio dei Revisori dei Conti: Frido Camaiti, Silvano Boncompagni, Agostino Pozzoli, Salvatore Frosina. I due organi collegiali rimarranno in carica per il quadriennio 2016 - 2019. A tutti il ringraziamento da parte dell’intera associazione per la disponibilità dimostrata e l’augurio di un proficuo servizio ed un lodevole impegno di volontariato. L’ufficio stampa
Il 20 febbraio a Roma da Papa Francesco!!!
PER VIVERE INSIEME IL GIUBILEO “Ho deciso di indire un Giubileo Straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: «Siate misericordiosi come il Padre Vostro…». Questo Anno Santo inizierà nella prossima solennità dell’Immacolata Concezione e si concluderà il 20 novembre del 2016” Sono queste le parole con le quali Papa Francesco annunciò al mondo intero, nella scorsa primavera, un nuovo Anno Santo Straordinario, dedicato alla Misericordia Divina”. E qualche settimana fa, un’altra importante decisione che riguarda noi volontari del sangue: sabato 20 febbraio 2016, a Roma, verrà celebrato il “Giubileo del Donatore di Sangue”, con l’opportunità di partecipare alla particolare udienza pontificia in Piazza S. Pietro, riservata a tutti gli iscritti a Fratres, Avis, Croce Rossa e Fidas.
Alla notizia, la macchina organizzativa si è subito messa in moto ed anche dai Gruppi Fratres della nostra provincia, compreso il nostro di Anghiari, partiranno oltre centocinquanta pellegrini, animati dallo spirito giubilare e dal desiderio di condividere l’incontro con Papa Francesco con quanti, come loro, sono impegnati a dare voce ogni giorno al bisogno di Misericordia e di Amore Fraterno di tutti gli uomini. Ringraziamo fin da ora il Santo Padre per averci concesso il privilegio di incontrarlo ancora una volta, dopo l’udienza privata del giugno 2014, e per lo stimolo che quotidianamente ci dà a proseguire nella strada dell’amore e del servizio ai fratelli, con la paterna raccomandazione a non “avere paura della bontà e neanche della tenerezza”. Orteip 2016 In alto a sinistra: un momento dell’assemblea elettiva, nella sala conferenze della nostra Misericordia. In questa colonna: Piazza S. Pietro in occasione dell’udienza pontificia di Fratres e Misericordie nel giugno del 2014.
ASSEMBLEA SOCIALE ORDINARIA Sabato 05 Marzo 2016 – Sala Conferenze della Misericordia Ore 14:30: Prima Convocazione Ore 16.30: SECONDA CONVOCAZIONE Relazione sociale del presidente, Bilancio consultivo 2015, Bilancio preventivo 2016. Durante l’incontro, nomina dei nuovi Soci Benemeriti.
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A Ravenna
A Gello!
in gita con i ragazzi delle medie
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ei giorni 4 e 5 gennaio, noi ragazzi delle superiori ci siamo recati a Gello, luogo di meditazione e di silenzio immerso nella natura, per dare vita a un ritiro. Le due giornate si sono svolte, per la gran parte del tempo, seguendo il tema della preghiera e dello studio. Subito dopo la sistemazione abbiamo recitato le lodi mattutine per poi iniziare a svolgere i compiti, nel pomeriggio abbiamo ricevuto la visita di Don Marco e Sergio Casini, noto professore biturgense, che ci ha aiutato a svolgere i compiti scolastici. La sera è stato proposto, dai ragazzi, di guardare il film “Il cammino di Santiago” incentrato sul tema della misericordia, per ricordare lo stile di vita che ogni uomo dovrebbe tenere. Il giorno seguente, dopo aver studiato, Don Marco ha celebrato la S. Messa, per poi lasciare quel luogo che ci ha ospitati calorosamente. I ragazzi ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile questo ritiro in modo particolare il nostro carissimo parroco Don Marco Salvi, Laura G., Laura M., Silvia G. Andrea Marzi
Frutti antichi rivalutarli è possibile
Interessante la notizia tratta da fb in cui si apprende che Paolo Rossini, 38 anni, dopo venti anni di attività nell’azienda del padre come elettricista, si è trasferito a Mareto, sull’Appennino emiliano, per coltivare frutti antichi. Una bella decisione, e a lui auguriamo un pieno successo. *** In occasione delle feste di san Martino, nel novembre scorso, siamo riusciti ad esporre una trentina di varietà antiche di mele trovate presso agricoltori delle nostre zone. Invitiamo quanti possedessero questi tipi di piante (che sono state piantate almeno cinquant’anni fa) a mettersi in contatto con noi.
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abato 21 novembre un folto gruppo di Anghiaresi guidato da Don Marco Salvi si è recato in gita a Ravenna, la città dei mosaici. Scesi dal nostro comodo pullman, ci siamo subito incamminati verso i suoi monumenti paleocristiani, eretti tra il 400 ed il 600 d. C., dichiarati nel 1996 patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Camminando indomiti sotto un’incessante pioggia, abbiamo comunque potuto visitare la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero Neoniano, la Cappella Arcivescovile, la Basilica di Santa Apollinare Nuova, il Battistero degli Ariani, oltre a vedere il luogo dove è sepolto il “nostro” Dante Alighieri. Don Marco ci ha guidato nelle visite mettendo l’accento su quello che spesso all’occhio del visitatore laico sfugge, soffermandosi un po’ di meno sulla mera spiegazione artistica delle opere, per sottolineare invece il profondo messaggio cristiano che volevano trasmettere. Le raffigurazioni a mosaico testimoniano in effetti la forte presenza della religione nella vita di tutti i giorni dell’epoca. Esse erano e restano testi di storia ed insegnamenti religiosi non scritti, che anche il popolo analfabeta poteva decifrare. Don Marco ha anche evidenziato come l’arte religiosa volesse esaltare non solo il messaggio evangelico, ma anche l’importanza del perseguire la bellezza nella nostra vita. La bellezza spinge l’uomo verso la ricerca del bene, la meta più ambita. A fine pomeriggio la comitiva, stanca ed abbastanza bagnata, ma soddisfatta, è ripartita alla volta di Anghiari. Una giornata spesa veramente bene, durante la quale storia, arte e religiosità si sono uniti, rallegrando ed arricchendo noi ed i nostri ragazzi. Un grazie a Don Marco e a tutti coloro che hanno collaborato per organizzare questo bel viaggio. Laura
Il calabrone
Io la penso così
Qualche bolletta fa, Nuove Acque aumentò il costo dell’acqua perché se n’era consumata meno e lei non rientrava nei parametri di incasso che le erano dovuti per contratto. Ma c’è qualcuno che controlla che faccia le cose che deve fare per contratto?
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I veri motivi del terrorismo Sono ormai quattro anni e mezzo che don Giovanni ci ha lasciato. Anche per ricordarlo ai parrocchiani di Anghiari e a quanti lo conobbero, pubblichiamo questo suo articolo: è del maggio 1978. Il giornale allora veniva stampato in parrocchia con il ciclostile. Era curato da un gruppo di giovani guidati appunto da don Giovanni. Ma veniamo al nostro articolo: fatte le debite differenze, l’analisi che viene fatta è valida anche oggi?
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iamo ancora sotto lo choc per l’assassinio di Aldo Moro e dei cinque uomini della sua scorta e anche per tutti gli altri attentati che, quasi quotidianamente, vanno a segno. I fatti sono troppo noti perché sia necessario dilungarci nel raccontarli. Conviene invece cercare di cogliere il significato di quanto è accaduto, anche perché la vicenda di Aldo Moro ci porta a porre alcuni interrogativi più generali sul terrorismo. Certo non vogliamo passare sopra la vicenda personale di chi, “sotto il pieno ed incontrollato dominio” dei suoi feroci aguzzini ha vissuto, prima della consumazione del misfatto, per 54 giorni la tragica farsa di un processo che non ha nulla di “popolare”, perché il popolo italiano non solo è estraneo, ma assolutamente contrario alla ideologia e ai metodi delle Brigate Rosse. Gli interrogativi che pone il terrorismo sono senz’altro di varia natura, ma tutti sicuramente riconducibili alla domanda: “Perché il terrorismo?”. Certamente atti di terrorismo ci sono sempre stati, ma si è trattato di atti più o meno isolati, come quelli compiuti da anarchici nel secolo scorso o nei primi decenni di questo secolo [si intende Ottocento e Novecento N.d.R.], soprattutto si è trattato di atti con obiettivi limitati. Il terrorismo di oggi è qualitativamente diverso. Anch’esso si traduce in “atti” terroristici, non isolati però, ma inseriti in un disegno assai più vasto ed a lungo termine. Infatti il terrorismo attuale persegue dapprima la destabilizzazione e poi la disgregazione del “sistema” che esso avversa; se uccide gli uomini o li sequestra, lo fa in quanto li considera “servi” del “sistema” e nella misura in cui la loro morte o il loro sequestro può servire a mettere in crisi il “sistema”. Per questo motivo l’attuale terrorismo è orrendamente spietato e non bada al fatto se coloro che vengono uccisi o sequestrati siano persone innocenti o estranee: esso è perciò una forma di guerra civile. Per raggiungere il proprio obiettivo cerca di paralizzare lo Stato ed i suoi organi essenziali, sia creando un clima di paura e di insicurezza, sia mostrando di essere più forte dello Stato, perché colpisce quando e chi vuole, senza che gli organi di sicurezza possano impedirlo. Cerca, in secondo luogo, di spingere i cittadini a porsi la domanda se, per avere ordine e sicurezza, non sia necessario uno Stato diverso, cioè un regime “forte” che prenda il posto di quello democratico “debole” ed “imbelle”. Dalla diversità delle matrici ideologiche scaturiscono terrorismi diversi. Quello però in cui tutte le forme di terrorismo convergono è il culto della violenza, è la fiducia nelle armi per creare un nuovo ordine sociale. È dunque la fiducia nella forza creatrice della violenza e del terrore
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che muove i brigatisti rossi. E non si deve dimenticare che c’è tutta una corrente ideologica che va da Hegel a Nietzsche, a Marx, a Lenin, a Trotsky, a Mao, la quale esalta la violenza come forza creatrice di un ordine nuovo di pace e di giustizia. L’attuale terrorismo, quindi, è soprattutto ideologico. In questo stanno la sua forza e la sua pericolosità. Se però cerchiamo di guardare più a fondo nell’attuale terrorismo, vi riconosciamo il segno della profonda crisi morale e religiosa del mondo di oggi. Infatti il significato ultimo di tale crisi è la perdita del senso di Dio e, conseguentemente, del senso dell’uomo. Il laicismo, nelle sue molteplici forme ha bandito Dio e la sua legge, cadendo così nella superficialità morale. Vittima di tale superficialità è l’uomo, perché l’assolutezza dell’uomo, come valore supremo che non può essere sacrificato a nessun altro valore o fine, può essere fondata solo su Dio. Così il primato che nell’ordine morale e religioso spetta a Dio, nell’attuale crisi morale non è passato all’uomo ma alle ideologie o, per essere più chiari, alla “politica”. In realtà è la politica il grande idolo del nostro tempo a cui tutto viene sottomesso e, se è necessario, sacrificato. Così per raggiungere un disegno politico che si ritiene giusto, non si esita ad uccidere, a torturare, ad umiliare l’uomo. Il fine “politico” giustifica tutti i mezzi, anche i più barbari e i più inumani. Per questo possiamo dire che la fredda spietatezza dei brigatisti rossi non è tanto follia omicida, bensì l’esecuzione di un disegno che, nella sua barbarie, è estremamente lucido e congruente. Quando infatti Dio è morto nel cuore di un uomo e quando il posto di Dio è stato preso da un’ideologia che sacrifica gli uomini all’Idea, non c’è nulla che possa fermare coloro che perseguono quell’idea sulla via del delitto e dell’assassinio. All’attacco sferrato dalle B.R. allo Stato democratico ed alla convivenza civile nel nostro Paese, non si può rispondere né con la paura, né con la rassegnazione, né con l’apatia e l’indifferenza, ma con un coraggioso impegno di lotta al terrorismo. Certo l’atteggiamento “neutrale” di certi intellettuali, come Sciascia e Moravia, che hanno lanciato nei giorni scorsi lo slogan: “né con le B.R., né con lo Stato”, finisce col fare il giuoco dei terroristi che vanno all’attacco di questo Stato, certo non per instaurarne uno più democratico. Invece è questo Stato che va difeso, lo Stato della nostra Costituzione, il quale, nonostante le sue grandi carenze di cui bisogna farcene carico e a cui bisogna offrire le nostre forze per migliorare, è pur sempre uno Stato democratico. gidierre
Omaggio all’Intrepida di Loris Senesi
Per il quarto anno, il 19 ottobre 2015, in una giornata soleggiata e tiepida si è svolta qui ad Anghiari la magnifica giornata dell’Intrepida. Non è una gara di biciclette: infatti non esiste un vincitore, sono tante persone in sella con molta passione e calore. Piazza Baldaccio piena di biciclette: che emozione! Molti erano proprio persone di altri tempi senza trasformazione, il contorno di moto e macchine di quel tempo che fu, ritornano in mente negli adulti tanti ricordi di gioventù. Per l’Intrepida, pensata da Iccio, serve, per partecipare, pedalare in amicizia con bici e maglia di una volta fermandosi a mangiare. Voglio fare i complimenti a lui e a tutti i suoi collaboratori, quel giorno l’Intrepida riempie il nostro paese di biciclette e tanti colori. E allora via, su strade bianche, asfalto; tutti amici, qua la mano! Un carosello di biciclette d’epoca con gente venuta da lontano. Tra la nebbia di Viaio, passando per il Ponte, al Castello di Galbino. Gli Intrepidi si son fermati volentieri per fare uno spuntino. Su per Scandolaia le gambe per molti diventavano stanche, a dire il vero, ma vuoi mettere la soddisfazione di mangiare al ‘ristorante’, di Felcino Nero! Per tutti quelli che ancora avevano voglia di pedalare nella vicina Umbria con fatica potevano sconfinare. Il passaggio a Sorci, Lippiano, Monterchi, Citerna, posti pieni di storia, fa sì che al ritorno adAnghiari, ognuno abbia vissuto la sua giornata di gloria. Un grazie a tutte le donne che hanno arricchito la pedalata, la loro presenza ha reso più bella tutta la giornata. Orgogliosi anche per la presenza di grandi ‘campioni’: l’Intrepida è questa per chi ama la bici, l’amicizia e il buon mangiare; quel giorno è una festa. Grazie a tutte le persone che in ogni modo hanno collaborato, Grazie a Iccio che con l’Intrepida un giorno di festa ci ha regalato!!! Nelle foto tratte dalla pagine fb dell’Intrepida alcuni momenti dell’Edizione 2015. Dall’alto. * Il sindaco La Ferla con i corridori elvetici in Piazza Baldaccio. * La carovana in sosta a Galbino. * Il Presidente dell’Intrepida Fabrizio Graziotti, Iccio, mentre riceve il premio Panathlon.
Cronaca scolastica Testuali parole della cronaca scolastica di un Maestro del 1947, nella scuola di Montalone - Quando ancora non si comprendeva, da parte di troppi, il valore etico, sociale, individuale del conoscere.
[...omissis...] Di tutti i miei alunni, chi affronta maggiori disagi per raggiungere la scuola è Alfonsina Valenti di Gregnano. Nonostante appartenga ad una famiglia numerosa ed affaccendata, per cui è costretta a fare diverse assenze, se la leva abbastanza bene mercè la sua buona intelligenza. Quando ancora non conoscevo la sua famiglia la rimproveravo, perché spesso non faceva le lezioni datale per casa. L’altro ieri mi capitò che si mise a piangere mentre dettavo il problema per casa, le chiesi che cosa avesse; le sue parole mi commossero, avrei abbandonato tanto volentieri la scuola per ritirarmi da solo in una stanza a meditare sulle parole di quella bambina, l’ultima frase che mi disse fu: «Io i compiti li farei, ma la mia mamma mi fa fare la calza!» Cara Alfonsina, quel momento non lo dimenticherò mai. Graziosa bambina, sei delicata, affettuosa, hai un volto d’angelo, dai ispirazione ai più sublimi sentimenti umani. Il tuo cuore è sincero e generoso. P.S. Queste situazioni patetiche mi sono capitate a: Montemignaio, Montalone, Ponte alla Piera, Anghiari, Scandolaia, Fragaiolo, Villa di Tifi, I Vagnoni, Ville-Pocaia. Oggi è necessaria la privacy.
17/12/15 - Carlo Vagnoni
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Dalle parrocchie
Concerto di Natale
Micciano: Cristina – Presepe vivente... a Micciano. Natale 2015 con presepe vivente anche a Micciano. Proprio così, durante la Messa di Natale i bambini più grandi della parrocchia sono stati protagonisti della scena più rappresentativa del presepe e cioè quella della Natività con l’omaggio dei pastori con tanto di caprette e agnellini, viventi anche loro! Nel giorno dell’Epifania la scena è stata riproposta con l’arrivo dei Magi e con alcune riflessioni offerte dai bambini del catechismo attraverso una semplice ma molto significativa rappresentazione. È stato un modo semplice per scambiarsi gli auguri ma molto apprezzato da tutti, che hanno riconosciuto in primis il grande impegno e l’entusiasmo dei bambini ben guidati dalle catechiste e da don Gustavo. Sono intensi momenti di comunità che pur nella loro semplicità trasmettono valori, inducono alla riflessione e alla preghiera unendo le famiglie alla parrocchia. Per i primi mesi del nuovo anno la parrocchia di Micciano propone alcuni momenti comunitari ai quali siamo tutti invitati. Mercoledì 27 gennaio, ore 19:00 - S. Messa in memoria dei Caduti del Campo di Concentramento dei Renicci. Mercoledì 3 febbraio, ore 19:00 – S. Messa e benedizione della gola per la festa di San Biagio. Mercoledì 10 febbraio, ore 19:00 – S. Messa e imposizione delle Ceneri. La benedizione delle famiglie si svolgerà dal 14 al 18 marzo dalle ore 9:00 alle ore 12:30 (il programma in chiesa). Martedì 8 marzo, ore 19:00 – Festa della donna. Sono invitate tutte le donne per un momento di riflessione e di preghiera comune. Sabato 19 marzo, ore 19:00 – S. Messa in onore di S. Giuseppe. Sono invitati tutti i parrocchiani e non che portano questo nome. Seguirà un momento ricreativo. Mercoledì 24 marzo, Giovedì Santo, ore 19:00 – S. Messa in “Coena Domini” e “Lavanda dei piedi”. Seguirà l’Adorazione Eucaristica fino a mezzanotte. Si invitano le famiglie a partecipare a questo momento secondo gli orari affissi in bacheca. Venerdì 25 marzo, Venerdì Santo, ore 15:00 – Adorazione della Croce, Passione di N.S.G.C. Sabato 26 marzo, Sabato Santo, ore 23:00 – Veglia Pasquale. Domenica 27 marzo, Pasqua di Resurrezione, S. Messa alle ore 10:00. Domenica 3 aprile, Domenica in Albis - Da Micciano, alle ore 15.00, pellegrinaggio verso il Santuario del Carmine. Al Santuario del Carmine, alle ore 16.00, verrà celebrata la S. Messa con affidamento alla Madonna (Scapolare).
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abato 2 gennaio 2016 alle ore 21 nella Chiesa di Propositura in Anghiari si è svolto il tradizionale appuntamento con il “Concerto di Natale” che, come sempre, chiude il periodo dei concerti natalizi nel nostro paese. Nonostante lo scherzo del tempo, che ha portato in serata tanta pioggia, al termine di un periodo lunghissimo di tempo buono, la risonanza della qualità del concerto ha richiamato molti appassionati. I tre cori riuniti, Corale “Don Vittorio Bartolomei”, Coro “Città di Piero” e Corale “Domenico Stella”, hanno cantato le più belle e tradizionali canzoni natalizie: “La Stella d’oriente”, “In notte Placida”, “Les anges dans nos campagnes”, “Hark the Herald Angels Sing”, “Noel-Noel”, “Adeste Fidelis” e la sempre maestosa “Hallelujah di Handel” sotto la direzione dei maestri Bruno Sannai e Paolo Fiorucci. Assente la mezzosoprano Chiara Chialli, per un precedente impegno, sono stati il soprano Stella Peruzzi ed il baritono Andrea Sari ad esibirsi come solisti in musiche di Bach, Stolzel, Morricone, confermando la loro indiscussa bravura che ha trovato un caloroso apprezzamento da parte del pubblico. La conferma sulla qualità della musica del concerto è arrivata dall’Ensemble orchestrale “La Scala di seta” composta da una quindicina di giovani musicisti che, sotto la direzione alternata di Bruno Sannai e Paolo Fiorucci, hanno accompagnato con i loro strumenti sia il coro che i cantanti solisti ed hanno eseguito il pezzo di apertura della serata di Johann Sebastian Bach “I° Movimento Vivace” dal Concerto per due violini ed orchestra Bvw 1043 ottenendo grande consenso tra il pubblico. Insieme all’Ensamble orchestrale hanno partecipato a completamento i professori: Gianfranco Contadini Giulio Camaiti - Daniele del Padova - Irene Mambrini - Luca Ricci - Mirko Taschini - Alessandro Tetragoni. Il Lions Club di Sansepolcro, che ha collaborato all’organizzazione della manifestazione, ha comunicato che le generose offerte ricevute nella raccolta sia qui ad Anghiari che a Sansepolcro il 27 dicembre 2015 in cattedrale, saranno destinate in beneficenza, all’acquisto di beni di prima necessità per le famiglie bisognose della Valtiberina Toscana. Si ringraziano per i loro sostegno la BCC di Anghiari e Stia, il ristorante Nena, la ditta Busatti e la Società Filarmonica “P. Mascagni” di Anghiari. *** Durante la serata Marco Santi ha presentato il restauro, eseguito dalla sua “bottega”, di una credenza da sacrestia e di una panca da coro che si trovano in Propositura e che i Lions Club di Sanspolcro si sono assunti l’onere di far eseguire.
Nei giovedì di Quaresima ci ritroveremo nelle chiese del Vicariato di Anghiari e Monterchi per le Stazioni Quaresimali. Il tema sarà quello dell’Anno della Misericordia. Gli orari e il programma sarà affisso alla porta delle chiese.
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Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi.
Lettera di un padre al figlio
di (fonte non specificata)
Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi... abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo.
Quando dico che vorrei essere morto... non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive.
Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere... ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi.
Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te, che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te.
Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare... ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno. Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico: ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc. Quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso... dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti lì che mi ascolti.
Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza. In cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te. Ti amo figlio mio. Questo testo don Quinto l’ha veduto in occasione di una visita alla residenza protetta di Sestino, gli è piaciuto e noi, cercatolo su internet, lo proponiamo ai nostri lettori!
Offerte per le attività della parrocchia Volentieri segnaliamo che alcuni parrocchiani, anche durante il 2015, hanno contribuito con generose offerte liberali alle varie attività della parrocchia. A loro il ringraziamento nostro e di tutta la comunità. Altre due vittime Aldo Boncompagni, Laurino Veri
Anche lui ci à lasciato dopo avere tanto camminato
Era l’ultimo dei Cinque Uccelli ed è ritornato tra i fratelli
Il dopo Natale giorno di tristezza arriva la notizia purtroppo mesta
Al caro Aldo amico caro che la morte à falcidiato
Anche l’altro Laurino Veri anche lui a me vicino
È la fine di noi tutti senza dare a noi i frutti
Altri due concittadini incrociati nei destini
Mi diceva sempre ridendo fammi la poesia che sono contento
Era un caro paesano dal paese poco lontano
Questa morte di Natale sono frutto di tanto male
Quelle morti arrabbiate le famiglie desolate
Gli rispondevo l’ò fatta a metà ora è piena eccola qua
Avevano terra sotto le mura e curavano la natura
A queste care due famiglie queste feste sono “triste”:
di Armando Zanchi
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Messa in parrocchia Cappella di San Leonardo – Lunedì 9 novembre, la Messa feriale delle 9:00, anziché in Cattedrale, si tiene ora nella cappella di San Leonardo al Borgo. È un ambiente più adatto, soprattutto per l’inverno. Don Luigi all’omelia ci ha ricordato che oggi si celebra la Dedicazione della Basilica Lateranense (come ricorda anche il calendario dell’Oratorio). Fu consacrata dal papa Silvestro il 9 novembre 324. Un luogo bello, questo della cappella, e speriamo che ci aiuti a mettere in pratica le esortazioni di don Luigi. Madonna Bella, Pocaia – Domenica 15 Novembre, S. Messa festiva alle ore dieci al Santuario di Pocaia. Un discreto gruppo di fedeli ha accolto l’ingresso del celebrante, don Quinto, con un canto. Altri canti alla liturgia eucaristica e alla comunione. Dopo il rito di congedo è stato cantato l’inno alla Madonna Bella. Io sono sempre contento e partecipo più volentieri quando si eseguono dei canti durante le celebrazioni. Don Quinto durante l’omelia ha ricordato i tragici fatti di Parigi e invitato noi presenti ad essere veramente cristiani e fare pace in noi stessi. Propositura – Domenica 22 novembre 2015, Festa di Cristo Re. In verità parlerò dei preliminari di questa ultima domenica del tempo ordinario che ho potuto osservare stando in sacrestia. Con lo scandire dei tempi da parte delle campane, con l’arrivo di Mariagrazia che inquadrava i chierichetti man mano che si presentavano all’appello, la Fanni a disposizione e pronta per ogni evenienza (io l’apprezzo e la preferisco quando fa le crostate), Piero e il suo caratteristico giubbotto antinfortunistico, il diacono Fabio, il Direttore del Coro e, postremo, don John che oggi celebra la S. Messa delle ore undici in Propositura. Predisposto tutto, preparati i chierichetti con le candele e la Croce, atteso il suono del “cenno” e della campanella si è potuto procedere con la processione di ingresso che è stata accolta dal “canto corale” del Coro e dei fedeli presenti. Io sono dovuto venire via, ma ancora altri fedeli giungevano per questo importante e basilare appuntamento domenicale. Chiesa di San Lorenzo (Serre di Rapolano) – Domenica 22 novembre 2015, erano ormai diversi giorni che il Fancelli tempestava di telefonate per l’incontro delle Compagnie di Anghiari e la comunità di Serre guidata da don Stanislao. L’occasione è stata la festa di Sant’Andrea (contitolare in questa chiesa) che don Stanislao ha festeggiato in questo giorno ricordando come oggi ricorre anche la festa di S. Cecilia, patrona
dei musicisti e dei cantanti. La celebrazione era animata dal Coro di Sinalunga e la preghiera dei fedeli è stata letta da un gruppo di ragazzi del posto. Parole di apprezzamento per i Confratelli presenti sono state rivolte da don Stanislao che nutre sempre la speranza di poter costituire anche a Serre un gruppo di Confratelli con la cappa. Dopo la S. Messa ci siamo ritrovati nella sala dell’Oratorio (Poggiarello) dove le donne avevano preparato una buona cena per noi, per il coro e per i parrocchiani intervenuti. Anzi il coro ha eseguito ulteriori brani, accolti con calorosi applausi, in varie lingue: “Que serà serà”, “Vois sur ton chemin”, ecc. per finire con una versione di “La vita è bella” di Benigni. In finale canto corale (coro e tutti i presenti) con tanto di caratteristica mimica della “Nanina”. Chiesa di Galbino – Lunedì 30 novembre 2015, festa per il patrono Sant’Andrea. La S. Messa è stata preceduta dalla recita dei Vespri. A celebrare don Marco, con l’ausilio del diacono Fabio, che ha messo in luce la figura del santo protettore dell’antica chiesa vicina all’omonimo castello e il cui esempio può essere utile anche ai nostri giorni. Presente anche il coro parrocchiale che ha animato la solenne celebrazione. Presente la Compagnia con la caratteristica cappa, il Governatore della Misericordia e il Camerlengo della Compagnia di Casenovole. Al termine della Messa è stata letta da tutti i fedeli presenti la preghiera che si trova nel retro del santino dedicato a Sant’Andrea che era stato distribuito tempestivamente. Poi, presso il Centro famiglia a Tavernelle, tutti i capifamiglia si sono ritrovati per la cena. Santuario del Carmine – Domenica 13 dicembre 2015, Avvento. Oggi è l’altra domenica in cui il sacerdote indossa la veste rosa (Gaudete: la terza di Avvento) e don Marco, che ha celebrato la S. Messa delle ore dieci, ha sottolineato il significato del colore rosa: per la Chiesa questa giornata invita alla gioia, a gioire. Poi, nell’omelia, ha di nuovo ripreso l’argomento invitandoci a non essere tristi e preoccupati, ma ad essere gioiosi perché Dio si prende cura di noi. E “Luca” ci fa sapere come possiamo fare basandoci sulle risposte di Cristo a Pubblicani e soldati romani che chiedono: «Cosa dobbiamo fare?». «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato», «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». La celebrazione è terminata con la benedizione finale ed il canto dell’inno alla Madonna del Carmine scritto da don Vittorio Bartolomei.
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Trentenni
l 12 dicembre 2015 al castello di Sorci tutti i nati nel 1985 di Anghiari si sono ritrovati per festeggiare insieme i loro primi 30 anni. È stata una bella serata, all’insegna del divertimento e dei racconti di aneddoti simpatici dei tempi della scuola... Per una sera siamo tornati giovani giovani... Non che a 30 anni siamo vecchi... ma solamente stiamo diventando grandi!!! Grazie a Tutti e soprattutto agli Oganizzatori!
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Sabato 13 febbraio 2016: Giornata del malato e dell’anziano La giornata del malato è stata pensata e fatta perché sia presente sempre nella vita della nostra parrocchia l’esperienza delle persone che stanno vivendo in una condizione di fragilità, come la malattia o la vecchiaia. Organizzare questa giornata significa porre al centro dell’attenzione le persone che soffrono e suscitare nel cuore dei fedeli la possibilità di un’attenzione maggiore a queste situazioni di bisogno che di fatto circondano la nostra realtà. Orari: in Propositura alle 15:30 recita del Santo Rosario, alle ore 16:00 S. Messa alla presenza dei malati e degli anziani di tutte le parrocchie. Tutti i fedeli sono invitati a partecipare e a collaborare a questa celebrazione liturgica a cui seguirà un momento di ristoro. La foto si riferisce alla Giornata del 2011.
Il nome, il perché Domenico Sciadini – Il mio nome è quello del mio poro nonno. Io sono nato l’8 settembre del ‘44. A Verazzano c’è un casottino sulla sinistra, giù nella parte bassa. L’aveva fatto il mio nonno. Su una pietra c’era scritto: “Casa di Sciadini Domenico 1912”. È morto giovane, io non l’ho conosciuto. Poi a me mi dicono Modugno quando ci fu la grande notorietà di Domenico Modugno, il cantante. Luigi Bergamaschi – Mi hanno dato il nome di mio nonno che era morto. È questo qui nella foto ed abitava al Pianello di Verghereto. È da lì che viene la mia famiglia. Era un poderone. C’erano una diecina di uomini. Quando veniva la macchina da battere ci stava un giorno “emmezzo”. Poi c’era il bestiame. A questo mio nonno che, come vedi ha una bellissima barba (e aveva anche gli orecchini, aggiunge la Ilia; io abitavo lì vicino, alla Selva di Montecoronaro), gli dicevano il professore forse per il suo aspetto ed andava a medicare le bestie, cavalli. A quei tempi i veterinari non c’erano e lui era diventato esperto. Io sono nato nel ‘24 qui a Libbiano, dove la mia famiglia si era trasferita. Italia Cambi – Io abito qui in Calabria e quando ero piccola qui c’erano tanti, ma tanti citti, ma poi soltanto il Galinèo n’aveva sei. Ora non c’è rimasto più nessuno. Io porto il nome della mamma della mia madrina che era morta. La Liliana che aveva sposato Pietro Favilli e che andò a Terni a fare la maestra e che poi erano i padroni della casa dove si abitava. Io sono nata per la Bozia. Ernesta Rossi – Abitante in Piazzola, devo il mio nome alla bisnonna paterna che aveva questo nome. Sarebbe stata la mamma di mio nonno Luigi, mugnaio del Molindagnolo. Penso che il nome lo abbia deciso mio padre andando a ripescare i nome dei nostri avi.
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Ivano Leonardi – Penso che il mio nome sia dovuto ad una contestazione verso il regime anche se in sé per sé diceva poco però era un segno: a quei tempi andavano bene Romano, Vittorio, Bruno. Mio padre era un repubblicano, si chiamava Antonio e questo era il nome di nonni e bisnonni. Poi a lui gli dicevano Ninnio, perché da bambino diceva “ninna io” e da lì è venuto fuori Ninnio. Ricciotto era speciale per dare i soprannomi alle persone: lui battezzava tutti. Molte persone erano conosciute solo per il soprannome. Mia sorella che lavorava alla posta raccontava sempre dell’episodio di quando arrivò un telegramma per uno che doveva andare a prendere un viaggiatore alla Stazione e faticarono non poco per riuscire a capire chi era; non lo sapeva nemmeno Piedighiacci che consegnava i telegrammi ed aveva una botteghina in Piazzetta delle legne dove faceva le denunce, scriveva le lettere a quelli che non sapevano scrivere. Italo Mazzoni – Originario di Tortigliano ed ora abitante a San Giustino, il suo nome era di uno zio, Italo Riccardo, il fratello del babbo. Questo zio era morto improvvisamente un anno prima e così gli hanno messo questo nome. Amalia Salvi – Il mio nome è il nome di mia nonna, la mamma della mia mamma. Lei è morta presto ed io sono nata a Maurizio, verso il Vignolo ed era l’ultima casa, venendo in su, della parrocchia di Santo Stefano. Luigi Sciadini – Io penso che mi hanno messo questo nome perché questo era il nome del babbo della mia nonna. Era conosciuto come Colonna ed abitava a Verazzano, dove sono nato anch’io, sarebbe poco sopra la chiesa, luogo detto anche “Case da sommo”.
Il Giubileo della Misericordia Il Papa ha voluto indire questo Anno Santo eccezionale, l’Anno Santo della Misericordia, per far comprendere ancora più profondamente al cuore delle persone che Cristo ama ogni persona e la vita di ognuno, e tende a effondere questo amore in una maniera sempre più larga, gratuita e grande per tutti. Proprio per questo è stato indetto il Giubileo della Misericordia. ***
La parrocchia ha organizzato per il 6 e 7 febbraio un pellegrinaggio a Roma per questo Anno Santo. Informazioni in parrocchia: 0575-788041.
I
Per ricordare Aldo
Spigolature sparse
S
ilenziosamente come ha vissuto Aldo è volato in cielo. Scrivo queste poche cose perché sento il desiderio di ricordarlo. Per Anghiari è un pezzo di storia che se ne va, una istituzione con la sua tabaccheria gestita per oltre 60 anni. Ricordo quando alunna, alle scuole medie, andavo a comprare fogli a protocollo o altro di cui necessitavo, e mi incuteva una certo timore. Era un uomo schivo, apparentemente severo. Da grande poi ho avuto modo di conoscerlo un po meglio: amava chiacchierare, timidamente ironico, conosceva bene la Divina Commedia, l’Odissea, leggeva sempre giornali, libri poesie. Si rivelò un simpatico signore e glielo raccontai che da piccola mi faceva un po’ paura. Anche se non era un assiduo frequentatore della chiesa, difficilmente mancava alle celebrazioni più importanti, sempre naturalmente, in fondo. Da quando invece era a riposo, come ha ricordato don Marco, era spesso alla S. Messa, onorato di servirlo se lo vedeva solo. Passando per il cimitero lo vedo lì, vicino a Tommaso, al maestro Vandro. alla Novella, alla Lea e penso che veramente, piano piano, se ne vanno questi personaggi che hanno fatto la storia del nostro paese. Come ha detto don Marco, la storia non la fanno solo i libri ma le persone... e loro sono stati la storia.
l 30 novembre scorso, mentre il professor Valbonetti si trovava nei paraggi del semaforo della Stazione, ha notato che la croce collocata vicino al semaforo stesso, era caduta. Subito ha ispezionato il tutto e, confrontandosi con l’artigiano che opera presso la chiesa, è stato pensato l’intervento per evitare che il legno inserito dentro la pietra si infradici di nuovo.
Q
uando capito in qualche posto mi piace fare visita al cimitero. Così ho fatto nell’estate scorsa per quello di Bagno di Romagna e di San Piero in Bagno. In effetti i due cimiteri sono simili, quello di San Piero è più grande e tutti e due hanno una struttura particolare con i tetti delle cappelle sono ancora in lastre; e sono anche ben tenuti.
A
lla TV, in un gioco in cui dovevano fare un sorteggio, hanno fatto: testa, non testa. Una volta si faceva: testo o croce. È successo qualcosa? Forse si è voluti essere troppo politicamente corretti, non sapendo che il “croce” si riferisce al simbolo dello stemma del Re d’Italia.
Dal Carmine Francesca.
La morte del caro fratello Antonio di Armando Zanchi
Dopo Natale giorno poco bello c’è la notizia della morte del fratello
Devo ringraziarla per la tanta attenzione che à avuto per due persone
Abbiamo diviso tanta della nostra vita tra la miseria e la vita attiva
Lui à vissuto per anni condannato sempre rinchiuso dentro il casato
Anche per lui è arrivata la fine con molto dolore e tante le spine
Prima con mia Madre nel ruolo di Badante poi come moglie di un uomo raggiante
Là nei lontani grandi Pirenei dove i lavori più duri dei mestieri
Morta la madre dolore gli inflisse ma con l’amore tutto rifiorisce
Devo un abbraccio alla cara Emma che del suo Antonio rimarrà lei senza
Io ò perduto un amico più bello perché per me era più di un fratello
Il Boscaiolo a tagliare le piante contro una miseria tanto ingombrante
Sposò la Emma se lo portò in Bolivia dove con la sposa faceva vita attiva
Lei l’à curato con tanta devozione ora è finito in mani del Signore
Anche da piccolo un passo non faceva se non ero al suo fianco lui solo si perdeva
Poi in Italia si ritrovò Bidello e della madre si accollò il fardello
E ora riposa lasciando dolore a quella sposa che gli donò l’amore:
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ARTE E CATECHESI Continuano mensilmente gli incontri denominati “Arte e catechesi” per lasciarci guidare nell’approfondimento del mistero della fede attraverso la testimonianza di opere artistiche, in particolare di alcuni quadri del Caravaggio: artista cosiddetto “maledetto” che però vive con profondità sia il dramma umano che il suo rapporto di fede con la Chiesa (dm). Gli incontri si tengono presso il Centro Famiglia a Tavernelle con possibilità di fermarsi a cena insieme.
Informazioni 0575-788041 *** Caravaggio, Madonna dei Pellegrini o di Loreto, Roma basilica di Sant’Agostino La composizione si distende armoniosa lungo la diagonale che parte in alto a sinistra dalla testolina del Bambino, scende attraverso il braccino e i piedini, per raggiungere le mani giunte e il volto del pellegrino, attraversarne il corpo proteso e fermarsi nel suo sporco piede, che ha l’alluce giusto nell’angolo in basso a destra. E Caravaggio è stato geniale nel mettere in moto il nostro sguardo attraverso un ventaglio di linee che vanno da sinistra verso destra in stroboscopico movimento: la diagonale che va dal Bambino al pellegrino, appunto.
La morte di una donna laboriosa Lotta Meozzi
Ormai la morte era in agguato e l’à strappata dalla vita amata
Lei sorridente mi à salutato e l’ultimo respiro lì è arrivato
Gli ultimi giorni della cara Lotta colpita dagli anni e verso una svolta
Anche nel letto dell’Ospedale lei a casa voleva tornare
Questa cara donna vera Anghiarese la cara Lotta à lasciato le prese
La cara Carla sempre presente con la cara Madre onnipotente
Donna esemplare nella famiglia che divideva con la cara figlia
Voleva finire il suo lavoro che lei teneva come un tesoro
Era attaccata al suo paese con il lavoro sempre difese
I cari figli e pure “nepoti” dalla cara nonna venuti veloci
Benché sentiva il peso degli anni lei lavorava senza inganni
Ma in quel letto le se n’è andata e l’ultimo respiro lei ci dava
Io l’ò trovata e l’ò salutata un’ora prima che fosse inviolata
Ora il saluto avrà portato al suo Carlino che avrà ritrovato:
di Armando Zanchi
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fotocronaca La Casa della Salute - Sabato 19 dicembre 2015. Inaugurata la Casa della Salute che è stata realizzata ad Anghiari presso l’ex Convento della Croce. Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra Azienda USL ed Amministrazione Comunale di Anghiari e permetterà ai cittadini di usufruire di un servizio nuovo ed importante per quello che riguarda l’ambito socio-sanitario. Nella foto di Rostow il momento dell’inaugurazione da parte del sindaco di Anghiari Riccardo La Ferla, con il direttore generale dell’Azienda USL Enrico Desideri, le autorità istituzionali e civili di Anghiari e alcuni dirigenti dell’Azienda USL. Presenti molti cittadini che poco prima avevano partecipato ad un convegno tenuto nella sala adiacente e che riguardava, naturalmente, la sanità. Spezzatura - La spezzatura del maiale nelle nostre campagne, da sempre, rappresenta quasi un rito che si consuma nelle fredde giornate invernali. L’ “Associazione Sportiva Motina” quest’anno ha voluto proporre questa iniziativa e così sabato 9 gennaio il campo sportivo ha visto la partecipazione di tante persone per assistere ad un evento tutt’altro che sportivo! L’esperienza ha visto la collaborazione di tante persone nella fase di macellazione, ancora più numerose nei momenti conviviali, dalla colazione alla cena come la spezzatura del maiale prevede. A tutti gli intervenuti un caloroso grazie da parte dell’Associazione e coloro che quest’anno non erano presenti, per vari motivi, sono attesi il prossimo anno per trascorrere una giornata insieme all’insegna dell’amicizia e del divertimento rivivendo questa antica tradizione locale. (gipi)
Presepe
- Questo è quello realizzato in Propositura, nella cappella di destra, quella del Sacro Cuore. Ed è stata utilizzata una antica botte in legno di grandi dimensioni. Ma in tutte le nostre chiese gruppi di fedeli hanno dedicato un po’ del loro tempo per realizzare il presepe così come aveva iniziato a fare san Francesco, nel 1223, a Greccio dopo che, nel 1220, era stato in visita ai luoghi della Palestina. “Non, però, uno spettacolo da far vedere ai curiosi ma una ricostruzione visiva e vera per vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato quel Bambino nato a Betlemme per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia, e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello.” Carnevale - La foto raffigura l’edizione 2011 del Carnevale della Gioventù di Anghiari. Il Sambudellaio, simbolo del carnevale anghiarese apre la sfilata ed è seguito dal trenino che collegava Arezzo con Fossato di Vico ed ora invece lega la Piazza con la Via Nova. Quest’anno la sfilata si svolgerà, come di consueto, nell’ultima domenica di carnevale, vale a dire domenica 7 febbraio 2016. Gruppi di volenterosi sono naturalmente già al lavoro perché tutto avvenga nel migliore dei modi per far divertire i nostri ragazzi (la gioventù). L’ppuntamento per tutti è quindi nella piazza di Anghiari per passare un pomeriggio all’insegna del divertimento assieme a tutti i nostri giovani.
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Notizie dalle parrocchie di Monterchi a cura di Matteo Romanelli
FEBBRAIO – MARZO 2016 Domenica 1 febbraio festa di S. Biagio, patrono di Pocaia. S. Messe a S. Biagio alle ore 10:00 e alle ore 16:00, seguite dalla tradizionale benedizione della gola. Mercoledì 10 febbraio inizio della Quaresima, benedizione e imposizione delle Sacre Ceneri, digiuno e astinenza. Ore 16:00 S. Messa a Monterchi, ore 17:00 a Pocaia. N:B. In Quaresima verranno effettuati incontri di preghiera e di catechesi a cui sono invitati adulti, catechisti, fidanzati e gruppi di preghiera nella Chiesa della Madonna Bella sul tema delle 14 opere di Misericordia. BENEDIZIONE DELLE CASE E DELLE FAMIGLIE Sabato mattina 5 marzo dalle ore 9:00 alle 13:00 benedizioni delle famiglie di Gambazzo, Pianezze e Tarsignano. Lunedì 7 marzo nel primo pomeriggio benedizioni delle famiglie di Ripoli, Fonaco e Borgacciano Dall’8 marzo benedizioni delle famiglie e aziende residenti nella parrocchia di S. Biagio a Pocaia. Dal 14 marzo benedizione delle famiglie, botteghe e aziende della parrocchia di S. Simeone a Monterchi PROGRAMMA DELLA SETTIMANA SANTA E DELLA PASQUA 2016 Nel pomeriggio della Domenica delle Palme 20 marzo e del Lunedì e Martedì Santo, Quarantore nella Pieve Arcipretura di Monterchi. Lunedì 21 marzo benedizione delle restanti famiglie della parrocchia di Padonchia. Mercoledì Santo 23 marzo alle ore 21:00, Confessioni Pasquali per tutti a Padonchia. Giovedì Santo 24 marzo Messa In Coena Domini alle ore 17:00 a Pocaia e ore 18:00 a Monterchi. Alle ore 21:00 i confratelli della Misericordia e della Compagnia del SS.mo Sacramento assieme ai gruppi di preghiera si raccoglieranno in adorazione dell’Urna contenente l’Eucarestia nella chiesa di S. Simeone. Venerdì Santo 25 marzo Pasqua di morte del Signore: astinenza e digiuno. Liturgia della morte del Signore alle ore 15:30 a Monterchi e alle ore 17:00 a Pocaia. Alle ore 21:00 solenne Via Crucis e processione di Gesù Morto e della Madonna Addolorata con raduno e partenza di fronte al Monastero. Sacerdoti, ragazzi della Prima Comunione e della Cresima, Confratelli della Misericordia e delle Compagnie di Monterchi e Padonchia e tutto il popolo di Dio saliranno lentamente in preghiera e meditazione verso il centro storico e nella Pieve-Arcipretura di S. Simeone si concluderà il rito con breve omelia e Benedizione con la Reliquia della S. Croce.
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Sabato Santo 26 marzo Confessioni dalle 16:00 alle 17:00 nella chiesa della Madonna Bella a Pocaia e dalle 17:00 alle 18:00 nella chiesa di S. Simeone. Alle ore 21:00 Veglia pasquale e S. Messa a Pocaia. Alle ore 23:00 confessioni in Pieve-Arcipretura a Monterchi. Alle 23:30 Veglia pasquale seguita dalla Messa di mezzanotte della Risurrezione del Signore nella medesima chiesa di S. Simeone Profeta. Domenica 27 marzo PASQUA DI RISURREZIONE Alle ore 8:00 S. Messa nella chiesa di S. Biagio a Pocaia. Alle ore 9:00 S. Messa nella chiesa di S. Michele Arcangelo a Padonchia. Ore 10:00 S. Messa nel Santuario della Madonna Bella a Pocaia. Ore 11:15 S. Messa nella Pieve-Arcipretura a Monterchi. Ore 18:00 S. Messa Vespertina a Monterchi. Lunedì di Pasqua 28 marzo Confessioni e Comunioni pasquali nella Chiesa di S. Biagio a Pocaia dalle ore 8:00 alle 12:00. ALTRE NOTIZIE Migliaia di persone hanno visitato anche quest’anno il Presepe Vivente organizzato intorno alla chiesa di Le Ville e quello artigianale e tecnico nell’antica cripta della chiesa arcipretale di Monterchi. Anche in altre chiese (Padonchia, Ripoli, ecc.) e in alcune aule del catechismo sono stati realizzati dai ragazzi originali presepi, tra cui quello sullo storico pozzo presso il sacrato della Madonna Bella, di cui riproduciamo una foto. Nel giorno dell’Epifania dedicato alla Santa Infanzia, dopo la solenne Benedizione ai bambini e fanciulli, fuori dalla Chiesa li aspettava la Befana, organizzata dalla Pro Loco monterchiese, che ha distribuito a tutti la tradizionale calza.
Dalle nostre Parrocchie
Ponte alla Piera: Rita – Naturalmente anche nella nostra chiesa abbiamo preparato il presepe e per la vigilia di Natale è stata celebrata la S. Messa solenne alle ore 22:00. Dopo le feste di Natale riprende il catechismo per i nostri ragazzi il giovedì pomeriggio. Per Quaresima tutti i venerdì alle 21:00 ci saranno le Via Crucis. La Domenica delle palme, nel prato vicino alla chiesa, prepareremo dei tavoli con le palme sopra (i rametti di ulivo) ed entreremo processionalmente in chiesa dove le palme verranno benedette. Poi, per la Settimana Santa, verranno preparati i Sepolcri e nel primo pomeriggio del Venerdì Santo, alle tre e mezzo, ci ritroviamo in chiesa e reciteremo le Via Crucis e la coroncina della Divina Misericordia. Poi parteciperemo alle celebrazioni ad Anghiari.
Tubbiano: Rita e Rina – Abbiamo fatto il presepio, anzi proprio oggi lo abbiamo smontato (infatti ho trovato la Rita e le altre donne in chiesa impegnate a mettere a posto) e adesso ci stiamo preparando per la festa di Sant’Antonio di domenica prossima (anche qui il resoconto nel prossimo numero), anzi, per darci parte con quelli di San Leo, noi faremo la benedizione dei mangimi sabato 16:00, mentre la festa vera e propria la faremo domenica 24. I prossimi programmi sono da decidere, di sicuro verranno fatte le Via Crucis e verrà allestito il Sepolcro con l’adorazione nel giorno del Giovedì Santo.
Catigliano: Antonietta – Anche nella nostra chiesa ho realizzato il presepe e inoltre don Ferdinando ha celebrato la S. Messa per il Primo dell’anno e per l’Epifania. Per i prossimi appuntamenti in parrocchia qui a Catigliano vedremo un po’, perché don Ferdinando si deve assentare per un po’.
Viaio: Franca – Quest’anno, dopo tanto tempo, abbiamo potuto partecipare alla Novena di Natale qui nella nostra chiesa ed erano sempre presenti diversi parrocchiani e una volta hanno partecipato assieme a noi anche un gruppo di fedeli di Micciano. Naturalmente abbiamo realizzato il presepe. Per Sant’Antonio (il 17 gennaio quando il giornale sarà già in stampa) saranno benedetti i mangimi per gli animali e sarà fatta la distribuzione dei panini offerti da una famiglia del posto. Siamo stati inoltre invitati alla festa, più in grande, che verrà fatta a Micciano. La S. Messa festiva c’è alle nove e siamo molto soddisfatti, perché vediamo di nuovo alcune attività qui nella parrocchia. Per i programmi decideremo per tempo e metteremo gli avvisi. Santo Stefano: Gastone - Si stava avvicinando il Natale e ancora non c’eravamo preparati per il presepe così che poi è stata comunque presa un’iniziativa anche per non perdere la consuetudine. Certo, quello che si è creato quest’anno non è al pari degli anni passati, però il significato della natività non è certamente sminuito. Si è voluto accentuare soprattutto gli eventi incresciosi di terrorismo avvenuti in Francia, mettendo in vista la torre Eiffel e facendo notare, con la scritta luminosa, le parole “Pace e misericordia per tutti i popoli del mondo”, così come ha affermato Papa Francesco. Piccola cosa la nostra iniziativa ma di grande sentimento umano. Con la natività presente al centro, vogliamo sperare che guardando quel Bambino, si possa capire che lui è nato per portare la pace nel mondo. Si ringraziano quei pochi volenterosi che si sono adoperati per realizzare il presepe (se anche in versione ridotta) e speriamo che i visitatori abbiano compreso il suo significato. La Comunità è grata a quelli che, in questa occasione, si sono dati da fare. ***
San Leo: Velso – Per Natale è stato preparato il presepio; lo abbiamo collocato sotto l’altare maggiore. Piccolo, con poche statue, ma che ci ha ricordato la motivazione per cui fu realizzato da San Francesco per la prima volta. Per la vigilia di Natale don Romano ha celebrato la S. Messa di mezzanotte alla presenza di tanti uomini e donne con i loro figli, le catechiste e diversi ragazzi. Il giorno di Natale invece la S. Messa festiva è stata celebrata nella chiesa di Tubbiano. La Messa a San Leo c’è stata il lunedì, per Santo Stefano, giorno in cui si è ricordato il decimo anniversario della morte di don Fabio Comanducci. Domenica prossima ci sarà la festa di Sant’Antonio abate (ma l’Oratorio sarà già in stampa) con tanto di panini benedetti e successivo ritrovo fra i parrocchiani. Per questo mese di gennaio è stato programmato anche di andare un giorno al Santuario di Montecasale per vivere con i ragazzi questo tempo di grazia dell’Anno Santo della Misericordia, con i genitori e quanti vorranno unirsi a noi. C’è poi l’idea di un pellegrinaggio da padre Pio ma ancora deve essere tutto definito, comunque chi è interessato si rivolga in parrocchia. Per la Candelora ci sarà la S. Messa alle quattro del pomeriggio. Poi, per la Domenica delle Palme preparerò dei mazzettini che verranno benedetti e distribuiti ai fedeli, con successivo ingresso processionale in chiesa per la S. Messa. Il catechismo è stato già ripreso il sabato pomeriggio alle tre con i ragazzi che sono seguiti dalle catechiste Laura, Elisabetta, Valentina e Maddalena.
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Un Babbo Natale, anzi due (uno di Ca’ di Maurizio e una dei Mori), nel pomeriggio del 24, vigilia di Natale, hanno fatto visita alle persone, anziane il più, della residenza protetta di Anghiari. Sono stati portati sacchetti con caramelle, dolci ed altri piccoli regali. È stata per loro un’occasione per festeggiare il Natale. Siamo stati ben accolti, con applausi per il nostro arrivo. Così abbiamo augurato oltre un Buon Natale anche un Buon Anno nuovo a queste persone che, per vari eventi, sono nella residenza protetta. Auguri ancora a loro e a tutto il personale. I Babbi Natale ***
Il 5 gennaio, al mattino, giornata di attesa per l’arrivo di colei che nella notte riempirà le calze dei bambini, i due Babbi Natale, trasformati in Befane, hanno fatto visita alla Villa della Ripa. Qui risiedono le suore Agostiniane che si prendono cura di diverse ospiti, anche loro anziane, presenti nella struttura. Le Befane erano attese nel salone e qui sono stati consegnati dolci e piccoli regali per tutti, è stato eseguito anche un canto natalizio tutti assieme, notando un po’ di gioia nei volti di queste persone.
70 anni
La Vesta
Giovedì 3 dicembre, festa a sorpresa per i 70 anni di Mario Guiducci. Complici i componenti della Compagnia dei Ricomposti, i familiari e gli amici, è stata organizzata una bella serata al Castello di Sorci con tanto di complesso musicale e, come vedete nella foto, con tanto di dolce luminoso. Nella foto Mario è guardato con curiosità dal piccolo Elia che vuol vedere come va a finire. Tanti auguri Mario!
Da giovedì 11 febbraio inizia la benedizione delle famiglie della nostra parrocchia. Questa foto, recuperata da Piero Lega, raffigura mamma Emira Gorini con le figlie Vesta (sulle ginocchia) e Wanda. Dovrebbe essere stata scattata presso la villa dello Spirito Santo.
Gli orari e gli itinerari in parrocchia o sulla pagina fb.
Per esigenze particolari contattare la parrocchia 0575-788041
Controllate che il vostro indirizzo sia esatto Così non verrà dispersa nessuna copia Anche Sergio Polverini ci à lasciato
L’ultimo nostro incontro al Campo della Fiera poi finito in lista nera
Tante giornate e tante suonate lì con la Banda con tante serate
Più ne contavo poche ne resta contro la morte nessuno protesta
Con la sua vita lì laboriosa sempre a contatto con la sua sposa
Grande amicone sempre lui pronto a farci sentire qualche racconto
Ma nel ricordo del caro Sergio qui ogni giorno arriva il peggio
Con i suoi richiami lì non c’è scampo allarga sempre il suo canto
Pure a contatto con altri anghiaresi tra musicanti contatti estesi
Io lo ricordo i tanti suoi spazi quando lui era ai primi passi
Sempre di meno dei vecchi anghiaresi che al Cimitero li trovi distesi
Anche il Sergio per tempo ha lottato ma dalla morte è stato strappato
Come Postino s’è adoperato con gli anghiaresi à sempre operato
Lì corteggiando la sua Pierina ad Anghiari vecchio una capatina
Anche il Mirco il Pierantoni anche lui pure ci ha lasciato qui soli:
di Armando Zanchi
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In archivio il 110° anno di vita della Banca di Anghiari e Stia
Un anno ricco di soddisfazioni a cura della Banca di Anghiari e Stia
Q
uello da poco andato in archivio è stato un anno intenso e ricco di soddisfazioni per la Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo. Nel 2015 è stato infatti festeggiato il 110° anniversario dalla fondazione dell’istituto che è avvenuta precisamente il 13 agosto 1905. In questi dodici mesi la Banca ha promosso e realizzato con successo numerose iniziative. Mettendo in risalto le eccellenze del territorio, valorizzando cultura, arte, musica e dando come da tradizione grande spazio al sociale. Numerosi gli eventi del 2015 a partire dall’Assemblea dei Soci che si è svolta domenica 9 maggio. E’ stata una giornata molto partecipata a conferma di quanto i soci siano legati alle sorti della banca. Doveroso ricordare alcuni momenti: * la cerimonia di consegna di una medaglia raffigurante i paesi di Anghiari e Stia alle 54 persone socie della Banca da oltre 40 anni, gesto simbolico che ha premiato la fedeltà e il senso di appartenenza; * la consegna delle borse di studio ai 45 giovani soci, o figli di soci, che hanno conseguito brillanti risultati scolastici, riconoscimento “tradizionale” che segnala l’attenzione posta dalla Banca nei confronti dei giovani ed in particolare verso quelli che, avendo maturato lusinghieri risultati, devono essere incoraggiati a proseguire il loro percorso; * l’evento musicale svoltosi al termine della giornata che è stato organizzato dal Comitato Giovani Soci e dall’Associazione Culturale MeaRevolutio[nae], ha visto come protagonisti i gruppi Monkilf, Johnny Bravo & The Hubbydubbies e Le Scimmie Eclettiche. Le tre giovani band del territorio hanno avuto la possibilità di incidere un demo professionale che è uscito in occasione delle festività natalizie. Un’iniziativa promossa dai giovani che ha voluto dare una possibilità proprio ai giovani musicisti del nostro territorio. Tra gli eventi più importanti del 2015 doveroso citare la mostra “I Macchiaioli e il loro tempo” che è stata fiore all’occhiello per la Banca e per il territorio. Dall’inaugurazione del 18 luglio alla chiusura del 18 ottobre quasi 5000 persone hanno ammirato le meravigliose opere esposte presso il Museo Statale di Palazzo Taglieschi di Anghiari. Un successo di presenze e di critica, visto che esperti ed appassionati hanno unanimemente espresso il proprio apprezzamento. Fondamentale in questo senso il lavoro portato avanti dal curatore Giuseppe Figna e da Vittorio Quercioli che purtroppo ci ha lasciato in primavera. Un grazie sentito anche a Francesco Testerini, al Polo Museale Toscano, alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, al
Museo, alla Fondazione M a r c o Gennaioli Onlus e a tutti coloro che hanno collaborato all’evento. G i u s t o sottolineare che alcuni ragazzi h a n n o p o t u t o svolgere il ruolo di “accompagnatore” g r a z i e proprio al contributo della Fondazione Marco Gennaioli Onlus. Molto importante anche l’iniziativa benefica in favore del Meyer di Firenze. Per ogni nuovo conto corrente aperto presso la Banca di Anghiari e Stia nel corso del 2015 è stata infatti effettuata una donazione all’Ospedale Pediatrico. Un contributo significativo in riferimento alla salute dei bambini meno fortunati. Nell’anno solare appena concluso sono stati aperti 1399 nuovi conti correnti e nelle settimane future la cifra raccolta verrà consegnata al Meyer. Nel 2015 la Banca di Anghiari e Stia ha contribuito a migliorare l’illuminazione della Chiesa della Propositura di Anghiari e ha sostenuto numerose eccellenze del territorio come ad esempio la Mostra Mercato dell’Artigianato della Valtiberina Toscana, la Biennale Europea dell’Arte Fabbrile di Stia, il Palio della Vittoria, il Premio Pieve Saverio Tutino, i concerti dell’Ensemble Umbra Lucis, L’Intrepida e il Premio Dionisio Roberti. In un anno difficile la Banca ha tra l’altro promosso in collaborazione con Confcommercio e Confesercenti delle specifiche convenzioni di categoria permettendo alle imprese un più facile accesso al credito. Doveroso infine ricordare lo specifico finanziamento “Emergenza maltempo” attivato in seguito all’uragano abbattutosi in Valtiberina il 5 marzo 2015 ed il protocollo d’intesa per il sostegno ai lavoratori di “Cose di Lana” promosso e firmato con il Comune di Sansepolcro. In alto la locandina che pubblicizza l’iniziativa della Banca di Anghiari e Stia a favore dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
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Da Tavernelle
a cura di Linda Bartolomei
Misericordia è….
Il presepe di Galbino
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l percorso dei ragazzi del catechismo ma anche di tutta la comunità parrocchiale durante il periodo di Avvento si è incentrato sulla Misericordia, tema dell’Anno Giubilare straordinario che è stato inaugurato dal Santo Padre Domenica 8 dicembre con l’apertura della Porta Santa. Il titolo del percorso scritto anche nel cartellone posto sotto l’altare: MISERICORDIA È COLORARE IL MONDO DI OPERE BUONE. Infatti ogni domenica d’Avvento abbiamo posto l’attenzione su una o più opere di Misericordia (visitare i carcerati, ricordare i defunti, dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati). Sotto l’altare sono stati posizionati un mappamondo e un leggio con il Giornale della Misercordia, un giornale un po’ particolare, diverso da quelli che siamo abituati a comprare in edicola. Nel nostro Giornale della Misericordia ci sono solo buone notizie estrapolate da quelle reali prese dai vari giornali e dal web; riferite a persone, associazioni che hanno compiuto opere di misericordia. Ogni domenica questo giornale conteneva una pagina con le notizie e una pagina bianca dove i ragazzi, attraverso dei post-it, attaccavano i loro impegni settimanali sulla Misericordia. Nel giorno del Santo Natale il giornale posto accanto al Gesù Bambino conteneva un’unica buona notizia, la vera e propria “Buona Novella”, il testo del Vangelo di Giovanni e il titolo recitava E IL VERBO SI FECE CARNE E VENNE AD ABITARE IN MEZZO A NOI.
Domenica 10 gennaio con i ragazzi del catechismo siamo andati a visitare il presepe che Suor Chiara ha allestito all’interno della Chiesa di Galbino. Suor Chiara ci ha accolti all’esterno della chiesa e ci ha fatto entrare uno a uno. Normalmente siamo abituati a guardare il presepe dall’esterno, qui invece siamo entrati proprio all’interno del presepe. Infatti la capanna è stata posta sotto l’altare ma gli altri personaggi come i Magi, i pastori, le pecore sono stati distribuiti lungo la navata centrale della chiesa. Poi Suor Chiara ha fatto scegliere ad ogni ragazzo ma anche a ogni catechista il personaggio del presepe al quale si sentiva più affine. Ognuno ha scelto il suo personaggio e poi ci ha spiegato il significato di ogni personaggio e quindi di ogni scelta. Il pastore che porta l’agnello simboleggia colui che porta i più piccoli a Gesù, i Magi impersonano coloro che compiono un grande viaggio per arrivare a Gesù, l’asinello poi è un personaggio che lega Natale con la Pasqua in quanto un asino accompagna Gesù anche nell’entrata a Gerusalemme. I ragazzi hanno ascoltato con molto interesse e hanno interagito ponendo anche domande o pensieri. Ringraziamo Suor Chiara per questo bellissimo incontro.
Ciao Nonni!!!
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l 2015 se n’è andato e si è portato via con sé entrambi i miei nonni Vasco e Lola a distanza di sei mesi l’uno dall’altra. Prendo in prestito alcune righe delle pagine di questo giornale, che non mancava mai a casa loro e tramite il quale gli avevamo fatto gli auguri per il loro cinquantesimo anniversario di matrimonio nel 2013. Loro furono molto felici di veder pubblicata la foto del loro viaggio di nozze e voglio ripubblicarla in loro ricordo. Cari nonni, vi voglio ringraziare per il grande esempio di famiglia che mi avete dato, per l’amore, per avermi fatto vivere, insieme ai miei genitori e agli altri miei nonni, la più bella infanzia che un bambino possa desiderare e per tutti i valori che mi avete trasmesso. Mi mancate tanto, ma adesso vi immagino felici insieme perché non potevate restare l’uno senza l’altro.
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Anche oggi è Natale Domenica 3 gennaio i ragazzi del catechismo hanno realizzato la recita per l’Epifania dal titolo “Anche oggi è Natale”. Lo spettacolo è stato preceduto come di consueto dalla tombola e dalla cena. La recita di quest’anno narrava la storia di alcuni ragazzi dei giorni nostri che dopo aver costruito una macchina del tempo venivano catapultati a Betlemme nel giorno della nascita di Gesù, proprio nella locanda che rifiuta l’ospitalità a Maria e Giuseppe. I ragazzi tentano di portare i locandieri e i magi nella stalla dove sta per nascere il Messia ma all’improvviso vengono riportati ai giorni nostri e la mamma che li trova incantati davanti al presepe gli dice che: “Non c’è bisogno di tornare indietro nel tempo per vivere i Natale, perché ogni anno Gesù nasce nei nostri cuori proprio come allora, per chi lo sa riconoscere, per chi lo sa accogliere e lo sa far nascere dentro di se”. Alla fine della recita come ogni anno è venuta a trovarci la Befana, che attratta dai canti dei ragazzi ha deciso di partire straordinariamente anche prima della notte del 5 gennaio. La Befana, accompagnata dalla Nerella, ha portato una calza piena di dolci per tutti i ragazzi che hanno recitato e caramelle per tutti i bambini presenti.
ORARI 2 Febbraio: La Candelora; Santa Messa ore 16:00 con benedizione delle candele. 3 Febbraio: San Biagio; Santa Messa ore 16:00 e benedizione della gola. 10 Febbraio: Mercoledì delle Ceneri; Santa Messa ore 21:00. Dal 14 marzo inizia la Benedizione delle Famiglie: i percorsi e gli orari saranno affissi in Parrocchia. 24 Marzo: Giovedì Santo; Santa Messa ore 17:00, a seguire adorazione guidata dalla Compagnia di Galbino fino a mezzanotte. Ore 20:00 Cena dell’Esodo, prenotazioni in Parrocchia. 25 Marzo: Venerdì Santo, Adorazione della Croce ore 15:00. Stinchi - Domenica sei dicembre, presso i locali dell’oratorio parrocchiale di Anghiari si è tenuto un pranzo fra amici con i proventi a favore della Caritas. Sono intervenuti quasi sessanta commensali, i quali hanno apprezzato la qualità delle portate servite a tavola, anche se naturalmente la finalità della loro presenza era dettata, più che dalla necessità o dalla speranza di “mangiar bene”, soprattutto dal desiderio di collaborazione e solidarietà nei confronti della Caritas. Un ringraziamento caloroso va a tutti coloro che si sono impegnati nell’allestimento del pranzo, dalla “spesa” al “lavoro sui fornelli in cucina”. Un grazie particolare va inoltre ai ragazzi dell’oratorio che, in una domenica ove in genere pochi lavorano e molti fanno festa, hanno regalato tre ore del loro tempo apparecchiando, servendo a tavola, poi sparecchiando, il tutto con abnegazione e voglia di fare. Se ce ne fosse ancora bisogno, questo fatto dimostra ancora una volta che i nostri giovani, a volte tacciati di superficialità e/o di mancanza di ideali, se seguiti ed accolti con pari dignità, sanno adoperarsi con generosità ed impegno in nome di una “causa comune” che vuole collocare al centro della nostra attenzione le persone più povere ed emarginate della nostra parrocchia. Grazie ragazzi! Nella foto il gruppo di lavoro impegnato con gli stinchi.
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Restauri Chiediamo a Marco Santi che ci dia alcune informazioni su due manufatti restaurati recentemente e collocati in Propositura: la credenza della sacrestia (quella più piccola, prima quarto del Seicento), e la panca del Brugoni (seconda metà del Cinquecento). Di queste opere ne parleremo diffusamente nei prossimi numeri. L’intervento, anzi i due interventi, sono stati eseguiti in due modalità distinte. Per la credenza si è trattato di un restauro, quindi conservativo, ma anche di un intervento per renderlo usufruibile e funzionale allo scopo per il quale è stato costruito: contenere i parati e gli arredi per le celebrazioni. Per la panca con dossale da coro (questa è un frammento di un coro sicuramente più grande e si vede bene dagli adattamenti eseguiti sul manufatto) abbiamo sostituito i rattoppi eseguiti nei secoli ma abbiamo lasciato quelle parti significative per capire la sua conformazione originale. Probabilmente questa, come anche la gemella che si trova collocata di fronte, facevano parte di una struttura più ampia. Questo adattamento si vede bene nelle estremità dell’opera, che abbiamo lasciato visibili in modo da poter essere lette e studiate anche in seguito. Nella foto un particola della panca detta del Brugoni.
Papa Francesco ci invita alla sobrietà e alla capacità di godere con poco
Laudato si’
Il 28 settembre 2015, nella sala S. Stefano a Città di Castello, Madre Adeodata del Monastero delle Benedettine di Citerna ha presentato la nuova Enciclica in cui il Papa chiede da tutti noi l’impegno personale per la nostra conversione ecologica. Riportiamo qui soltanto alcuni dei suoi commenti, invitando tutti alla lettura completa dell’Enciclica “Laudato Si´”. “Il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode”(12). Penso che questa potrebbe essere una chiave di lettura di tutta l’Enciclica: ci pone su un piano altro e alto che è quello del gratuito e della libertà del cuore. Papa Francesco chiede a tutti -ai cristiani in primis- un salto di qualità, una vera e propria conversione ecologica. Ci richiama a impegnarci in prima persona perché l’ecologia integrale innanzitutto si vive. La crisi ecologica che stiamo vivendo è segno di quei deserti interiori che sono diventati ampi e che forse abitano ciascuno di noi. Ben a proposito il Papa parla di “conversione” e sappiamo tutti molto bene che i nostri atteggiamenti non cambiano se non ci sono convinzioni forti che le sorreggano. È questione di cuore perché “più esso è vuoto, più ha bisogno di oggetti da comprare, possedere e consumare”(204). Papa Francesco usa la bella espressione “meno è di più” e afferma che “la spiritualità cristiana propone una crescita nella sobrietà e una capacità di godere con poco. È un ritorno alla semplicità che ci permette di fermarci a gustare le piccole cose, di ringraziare delle possibilità che offre la vita senza attaccarci a ciò che abbiamo né rattristarci per ciò che non possediamo. Questo richiede di evitare la dinamica del dominio e della mera accumulazione di piaceri.”(222) L’Enciclica è attraversata -dall’inizio alla fine- da una parola: cura, in tutte le sue declinazioni. L’aver cura, per il Papa, “è l’atteggiamento fondamentale di auto-trascendersi, infrangendo la coscienza isolata e l’autoreferenzialità” (208). Papa Francesco arriva a dire che dobbiamo prendere dolorosa coscienza di ciò che sta accadendo al pianeta e “trasformare in sofferenza personale quello che accade al mondo, e così riconoscere qual è il contributo che ciascuno può portare”(19). Sappiamo bene come la cura non sia un sentimento o un’idea ma un atto, perché è qualcosa che si fa nel mondo in relazione con altri. È quell’arte che modifica lo scorrere grigio delle cose con i colori dell’attenzione, dell’ascolto, dell’amore, della creatività. Il Papa termina la LS con due belle preghiere: la preghiera per la nostra terra (a destra nel riquadro) e la preghiera cristiana con il creato.
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Ci aiuti il Signore affinché nella preghiera troviamo la forza per la nostra conversione ecologica. Nel disegno di “piombo” un improbabile ma plausibile incontro fra papa Francesco e il santo poverello di Assisi.
Preghiera per la nostra terra Altissimo Signore, che sei presente in tutto l’universo e nella più piccola delle tue creature, Tu che circondi con la tua tenerezza tutto quanto esiste, riversa in noi la forza del tuo amore affinché ci prendiamo cura della vita e della bellezza. Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorelle senza nuocere a nessuno. Padre dei poveri, aiutaci a riscattare gli abbandonati e i dimenticati di questa terra che tanto valgono ai tuoi occhi. Risana la nostra vita, affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo, affinché seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione. Tocca i cuori di quanti cercano solo vantaggi a spese dei poveri e della terra. Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa, a contemplare con stupore, a riconoscere che siamo profondamente uniti con tutte le creature nel nostro cammino verso la tua luce infinita. Grazie perché sei con noi tutti i giorni. Sostienici, per favore, nella nostra lotta per la giustizia, l’amore e la pace.
Tante le offerte per l’Oratorio in questo numero la prima parte
Adriano Senesi, Monterchi Agostino Ruggeri, Polveriera Alberta Catacchini, Il Fosso Alberto Manenti Casanova Alessandro Bartolomei, Fontebrina Alfonso Sassolini, Casa Spicchi Alighiero Bruschetti, Palazzo-Scoiano Alighiero Padelli, Sabino II Alma Nicolò Rossi, Venosa Amedeo Corsi, S. Giustino Umbro Amedeo Corsi, San Giustino Andreina Bartolomei, Fontebrina Angiolino Meozzi, Ponte dei Sospiri Angiolo Alfonsi, Campo della Fiera Angiolo Donati, Fondaccio Anna Maria Fontanelli, Arezzo Anna Maria Guiducci, San Donato AR Anna Maria Lamini, Cafaggio Anna Maria Noferi, La Croce Anna Polverini, Borgo della Croce Annunziata Peluzzi, San Leo Antonella Comanducci, Castello Antonio Rinaldi, Banca Una persona Assunta Festini, Via del Carmine Babbo Natale (per famiglia Papi) Brunella Ferrini, Arezzo Brunera Falsetti, Calabria Bruno Nicchi, Palazzetto Bruno Nicchi, San Rocco Bruno Polverini, Pocaia Bruno Zanchi, Sant’Agostino Carla Dori, Le Bertine Carlo Angioloni, Mura di sopra Cathia Acquisti, Viale Stazione Cesare Ceppodomo, Borgo della Croce Cesarina Donati Sarti, Serafino Cipriano Comanducci, Infrantoio Claudio Cambi, Campo della Fiera Claudio Baggi, Valealle Dario Torelli, Campodazzi Diana Dini, Via del Carmine Dino Corsi, Via di San Leo Domenica Nicchi, Infrantoio Domenico Romani, Monterchi Doris Leonardi, Le Cortine Elbano Meazzini, Arezzo Elena Agolini, Milano Elio Papini, Il Casotto Elisa Cesari, Via di Pino Ermindo Capolungo, Palazzina Ermindo Pernici, Ponte Carletto Erminio Staccini, Borghetto di sopra Ernesto Dragoni, Campo della Fiera Ernesto Pacini, Milano Fabio Gigli, Casa Bruna Fabrizio Nicchi, Borgo della Croce Fedora Zanchi, S. Giovanni V.no Fragai Massimo, Bagnolo Franca Ciucoli, Portaccia Franca Tizzi, Olmo
Francesco Comanducci, Via del Carmine Francesco Maggini, Ponte alla Piera Francesco Mondani, Infrantoio Franco Giorni, Scarpaia Franco Rumori, La Vigna Gabriella Lombardi, Motina alta Gasparino Vichi, Carmine Germana Baglioni, Ponte alla Piera Giampaolo Gattari, Via della Fossa Giancarlo Guiducci, Impruneta Ginetta Ligi, Monterchi Gino e Lucietta Ortalli, Piazza del Baluardo Giovan Battista Franchini, Tavernelle Giovanna Ottobri, Calenzano Giovanni Berni, Casolare Giovanni Bianchini, Palazzo del Pero Giovanni Graziotti, Pocaia Giuliano Donati, Renicci Giuseppe Cagnacci, Banchina Giuseppe Fontana, La Stazione Giuseppe Leonardi, Bagnolo di sotto Giuseppina Lanzi, Piazza Cazzotti Giuseppina Minco, Arezzo Graziano Zanchi, Campo della Fiera Graziella Rossi, Arezzo Iva Polendoni, Palazzo del Pero Ivo Scartoni, Via di Pino Liliana Foni, Borgo della Croce Lilly Cerboni, Bernocca Lina Bilancetti, Argentina Lorella Carria, Motina Lorentina Cagnacci, Tavernelle Loris Guadagni, Bibbiena Loris Senesi, Belvederino Luciana Cheli, Infrantoio Luciana Lanari, Il Borgo Lucio Carleschi, San Leo AR Luigino Giorni, Polveriera Luisa Romiti, Milano Marcella Mari, Giardinella Marcella Martini, Propositura Marcella Zoi, Montecarlo Marcello Gelsumini, Campo della Fiera Marco e Francesca Caremani, Lastra a Signa Maria Borghesi, Monterchi Maria Catalina Ruggeri, Argentina Mariano Marsupini, Valle del Vingone AR Marinella Miano, Stazione Mario Mugelli, Bernocca Mario Pericchi, Crocifissino Mario Senesi, Via Nova Marisa Gnaldi Grazi, Olmo Massimo Malentacchi, Ca de Cio Massimo Pernici, Sant’Agostino Maurizio Valbonetti, San Rocco Mauro Baldi, Maraville Mauro Martini, Il Borgo Mauro Mondani, Ponte Eleonora Michele Bruni, La Stazione Mirna Matteucci, Il Borgo Monica Magrini, La Vigna
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Moreno Zanchi, Il Fosso Nadia Bianchini, Il Borgo Natalino Del Pia, Poggio del sole Nelly Santi, Piazzola Nevia Del Pia, Il Borgo Nevio Santini, Vicchio Odette Boncompagni, Sanpierdarena Osvaldo Crociani, Stazione Osvaldo Rosadi, Ponte alla Piera Otello Comanducci, Firenze Ovidio Mondanelli, Giardinella Pamela Zanelli, Ghetto Paola Antoniucci, La Fossa Paola Olandesi, Giardinella Paolo Ducci, Castello Pernici Massimo, Sant’Agostino Pier Paolo Alberti, Il Borgo Pierluigi Gallai, Castello Piero Lega, Viale Gramsci Piero Rossi, Ponte alla Piera Pietro Bartolomei Corsi, Carmignano Pietro Casi, San Rufillo Ralio Fornacini, Giardinella Pietro Giabbanelli, Giardinella Renata Giovacchini, Via della Ripa Renata Salvi, Infrantoio Renato Bidossi, Arezzo Renato Morelli, Casaccia Rina Bartolini, La Fonte Rinaldo e Giovanna Nicchi, Via di San Leo Rino Cappietti, Il Colle Padonchia Rita Antoniucci, Peneto Arezzo Rita Caneschi Vitellozzi, Frassineto Rosella Guadagni, Bernocca Rinaldo Mariani, L’Osteria-Tavernelle Ruggero Cambi, Mura di sotto Silvana Cherici, Campo della Fiera Silvano Boncompagni, Via di San Leo Silvano Dini, Arezzo Silvano Paceschi, Firenze Silvano Rossi, Carboncione Sirio Ruggeri, Via del Carmine Spinetta Meozzi, Arezzo Stefanie Risse, Casa Bruna Stella Menzogni, San Giustino Umbro Teresa Bartolomei, Portogallo Valter Giorni, Infrantoio Vanni Fanciullini, Via del Mangoni Vasco Coleschi, Via del Carmine Vincenza Ruscetti, Borghetto di sopra Vittoria Giovagnini, San Leo Cerboni Adria, da Latina, manda la sua offerta in memoria dei propri cari defunti; Giancarlo Giabbanelli in memoria della moglie Maria Serpi; Walli Fastacchini, da Arezzo, in memoria dei propri cari defunti; Giuseppe Fastacchini, da Roma, per le opere di bene della parrocchia; Adriano Lucertini, da Torino, manda la sua offerta in memoria di Pietro e Pierpaolo.
Non c’è due senza tre!
Nassiriya
Due pugnetti che lambiscono un visino roseo e dolce e che, seppure inconsapevolmente, si preparano alla lotta per la vita, pochissimi capelli scuri e una boccuccia che fa tenere smorfie e tende subito verso la sua fonte di sussistenza. Letizia è stata un bellissimo regalo prenatalizio che Sara e Stefano ci hanno donato e che ha fatto la gioia anche di Irene e Lucia. In questo tempo di Avvento, in cui pregustiamo l’arrivo di Gesù, l’essere ridiventati nonni ci riscalda il cuore con una emozione sempre nuova ed un sentimento di gratitudine profonda verso il Signore che in Letizia ha rinnovato il mistero della vita e ci rende partecipi testimoni della Sua Grazia Creatrice. Marida e Mario Anche quest’anno, il 12 Novembre, Anghiari ha ricordato le vittime dell’attentato alla Base “Maestrale” a Nassiriya (Iraq) del 12 novembre 2003 che provocò 19 vittime italiane, di cui 12 Carabinieri. La Cerimonia iniziata in Propositura con la Santa Messa officiata da Don Marco Salvi, è seguita poi con la deposizione di una corona alla stele ferrea al Campo della Fiera. Erano presenti autorità civili e militari tra cui il Sindaco ed il Col. Luigi Arnaldo Cieri, Comandante Provinciale Carabinieri. Erano pure presenti, come sempre, le Associazioni d’Arma e di volontariato con i loro gonfaloni, e tanti cittadini. Presente anche una folta compagine di studenti e professori, con il Dirigente Scolastico, quale messaggio generazionale contro la violenza e il terrorismo. (foto e testo Rostow) Qui sopra; due carabinieri in alta uniforme mentre si accingono a deporre una corona di alloro alla stele eretta al Campo della Fiera.
Le vostre offerte per la Parrocchia La famiglia Zanchi ha fatto pervenire alla parrocchia la somma di 250 euro per le opere parrocchiali in memoria della cara Lotta Meozzi. Maria Cipriani ha mandato l’offerta di settanta euro per le necessità della Caritas. La famiglia di Graziella Martini ha fatto pervenire la somma di cento euro da utilizzare per le necessità della parrocchia. Giovanni Sassolini e Paola Plini mandano la loro offerta di cento euro per gli alimenti che la Caritas distribuisce a chi ne ha bisogno.
24 Marzo 2016, giovedì: Giovedì Santo: Ultima Cena di Gesù Presso la chiesa di Sant’Agostino - dalle 20:00 alle 22:00 adorazione guidata dai Confratelli della Misericordia di Anghiari 34
Caterina Del Pia è una assidua lettrice di libri, ha dieci anni ed abita a Milano ma, complice/a causa del babbo, spesso è ad Anghiari. Le chiediamo qual è l’ultimo libro che ha letto e così scopriamo che si tratta di
I Ragazzi del Coram di Gravin Jamila
Di che cosa parla questo libro? Parla di questa famiglia che ha un figlio che ama la musica e vuol diventare musicista e quindi va alla cattedrale dove gli insegnano la musica e a cantare e ha incontrato un amico, che si chiama Tomas. Da grande ha un figlio con una ragazza che è anche sua parente. Questo figlio viene mandato all’orfanotrofio facendo credere alla madre che è morto perché non può tenerlo, altrimenti la cacciano come governante. All’orfanotrofio incontra Misch e Toby che sono suoi amici. Misch in realtà si chiama Meshak ed è il figlio di Otis Gardiner, un cattivo che dice alle donne che porterà i loro figli all’orfanotrofio e si fa pagare; in verità li seppellisce, li uccide. Alcuni sono all’orfanotrofio e quando crescono vengono mandati a fare dei lavori, perché non possono rimanere lì tutta la vita. Anche Toby e Aaron, che è il nome del bambino, vengono mandati a lavorare. Aaron vuole fare l’apprendista, il musicista, e Toby invece viene mandato dal signor Gardarn, che è cattivo cioè fa finta di essere un benefattore dell’istituto Coram. Però in realtà è cattivo perché fa delle feste dove a volte porta dei signori in una stanza. Toby è lì e sente che vogliono portare dei bambini e farli schiavi e quindi capisce che è cattivo. Quindi Misch, che è figlio di Otis Gardiner, e che per tutti è morto e invece è il signor Gardarn perché è riuscito a scappare. Misch lo sapeva che era in quella casa e va lì con Aaron dopo che sono scappati. Otis che odia suo figlio, perché proprio è stupido, li chiude in una stanza. Poi, tramite un passaggio, vanno al porto dove li fa salire in una nave con Toby e li manda con gli schiavi
nell’America. Però Toby e Aaron riescono a salire sul ponte della nave ma due marinai li vedono e li buttano in mare, nell’Oceano. Misch rimane lì nella nave con gli schiavi. All’improvviso sbucano questi due bambini che sono loro due e dicono ad Alexander che è loro padre: «Signore io so di essere vostro figlio» Poi alla fine c’è Misch che è vecchio e racconta a tutti come si vive nelle Americhe. Il libro mi è piaciuto perché è un po’ una storia vera ed è emozionante. Appendice Passiamo alla sorella Teresa (sette anni) che ha dichiarato subito che lei non legge niente. Poi approfondendo apprendiamo che sì, legge (non tanto però eh!), ma poi non si ricorda. Infine si scopre che qui ad Anghiari ha un libro che parla di un mostro che va nella casa di un bambino e gira per i vari ambienti. Prima va nella camera da letto, però il bambino non gli sta simpatico perché ha paura. Va quindi nella camera da letto e si nasconde sotto il letto; il bambino però accende la luce e lo vede. Poi va nel salotto accende anche lì la luce (il bambino) e lo vede. Poi a un certo punto arriva anche la mamma che gli da un aiuto di quando era andato sotto il tappeto e con l’aspirapolvere cerca di tirarlo fuori. Però non ci riesce e il mostro va dentro un libro e lì incontra il suo papà. Ci permettiamo di interpretare il pensiero di Teresa invitandovi a leggere questo libro, soprattutto se non ci avete capito niente. In alto la copertina del libro I Ragazzi del Coram.
Benvenuto don John - A fine settembre dello scorso anno è giunto nella nostra parrocchia don John Pulan su incarico del vescovo e in qualità di Vicario Parrocchiale. Ormai lo avrete già visto nelle celebrazioni nelle varie chiese della parrocchia. Proviene da un altro incarico nella diocesi di Spoleto-Norcia. Nel prossimo numero pubblicheremo l’intervista che abbiamo preparato con lui per farvelo conoscere meglio.
bimbi di oggi
bimbi di oggi
Il giorno 30 giugno 2015 è nata Emily Baglioni per la gioia del fratellone Gabriele di 14 anni, del nonno Mario, della nonna Ornella e della zia Rosita e dei nonni Mariuccia e Ferdinando di Arezzo! Abitiamo per la Croce in corso Giacomo Matteotti!! Quando vede il suo cuginetto Niccolò e gli zii fa tante risatine! Assomiglia molto al babbo Flavio ed è l’amore della mamma Susy!!
Mi chiamo M a t t e o Franchi e sono nato il 6 luglio 2015. La mia famiglia abita a Belvedere, vicino a Valealle, e la mia mamma Francesca e il mio babbo Sauro lavorano alla Coop. Il mio fratello Lorenzo mi tiene compagnia e io sto volentieri con lui e con le mie nonne Santa e Fernanda.
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Aperta ad agosto, è ricca di documenti di storia locale
Una Biblioteca a Pieve
Il 29 agosto scorso è stata inaugurata la sede di una Biblioteca privata realizzata da Ventura Pannilunghi ed Elda Fontana. Ma chi è stato l’ideatore e come mai una biblioteca privata a Pieve? La Biblioteca si trova fra la Piazza della Collegiata e il Ponte Vecchio, in Via del Garbo e ne parliamo con Elda Fontana.
La biblioteca è incominciata a nascere quando ci siamo sposati e quando abbiamo avuto per le mani, subito dopo sposati, il manoscritto del Sacchi. Sacchi è il canonico che ha scritto la storia di Pieve nel 1850, un manoscritto di circa 400 pagine. Esisteva ed esiste questo manoscritto nell’archivio storico del Comune e tutti attingevano, ma nessuno segnalava che lo stava prendendo dal Sacchi. Allora con mio marito abbiamo pensato che era il momento di mettere le cose al giusto posto e dare a Cesare quel ch’è di Cesare... Trascrivendolo ci siamo resi conto che c’erano tante notizie, un po’ a zibaldone, nel senso che erano un po’ sparse, però abbiamo anche visto che ci poteva essere del materiale per poter approfondire la storia di Pieve visto che il nostro paese è stato un po’ disgraziato per quanto riguarda la sua storia. Questo è stato l’inizio e da lì abbiamo principiato ad ampliare quelle che erano le notizie contenute anche sul Sacchi e poi via via quelle che venivano fuori da qualche incontro con gli storici. Così, piano piano, abbiamo cominciato a costruire, se vogliamo, una specie di biblioteca per nostro uso e consumo; è nata infatti per questo scopo. A Ventura piaceva di più la parte della preistoria e della storia antica, a me piaceva di più la parte della storia dal Mille in poi, dal 967 in poi, perché è documentata, per cui abbiamo messo insieme un po’ di materiale sia per quanto riguarda una cosa, la parte più antica, sia per quanto riguarda l’altra. E poi, mano a mano, il discorso si è ampliato per quanto riguarda la ricerca su Pieve e siamo arrivati al punto che in casa i libri non ci stavano più. Nel periodo in cui i libri li abbiamo avuti a casa c’erano delle persone che venivano a fare la consultazione da noi perché andavano in Comune a chiedere notizie e gli dicevano: «Andate in Via Tiberina 82 che ci sono due persone che possono darvi le notizie che cercate!» E così venivano quasi esclusivamente persone di fuori. Di Pievani non è che se ne vedevano tanti. Magari qualche studente che stava preparando la tesi di laurea, qualcuno che cercava una notizia particolare o il suo albero genealogico e quindi doveva consultare i libri della chiesa, però la maggior parte erano di fuori. Allora abbiamo detto: primo i libri non stanno più in casa; secondo qui vengono soltanto persone da fuori: se Maometto non va alla montagna, la montagna andrà da Maometto.
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Visto che potevamo disporre di un locale che non è nostro, ma ci è stato messo a disposizione da nostra figlia e visto che avevamo chiesto anche al Comune degli spazi, ma non ci sono stati concessi, perché non si sapeva dove poterli recuperare, forse la soluzione migliore era utilizzare l’offerta della nostra figliola. E così la biblioteca è nata in questi ambienti. Abbiamo provato a portar giù tutto, ma non è stato possibile (abbiamo lasciato a casa sei scaffalature con argomenti che potevano interessare di meno) e allora abbiamo preferito portare libri e documenti di storia, soprattutto, ma anche di erboristeria ed altre materie ma soprattutto portare qui i documenti originali [per originali Elda intende le copie acquistate presso i vari archivi N.d.R.]. Si tratta di vari documenti come quelli che riguardano le parrocchie, che abbiamo trovato in parte all’Archivio di Stato, e, soprattutto, le cartelle di ricerca che abbiamo creato e che possono essere utilizzate a seconda dell’argomento che si intende approfondire. La parte di ricerca che riguarda la Valtiberina è tutta in fieri: è tutta lì da approfondire, da aggiornare, da rivedere, da ampliare. Come funziona questa biblioteca? In questa biblioteca ci si viene per fare una ricerca ed è ammessa solamente la consultazione. Non è infatti ammesso portar via dei volumi o altri documenti: questo perché questi volumi sono lì almeno da 45 anni, ma alcuni provengono anche da periodi precedenti, perché magari quando li abbiamo acquistati erano stati stampati già da tempo. Molti di questi testi poi oggi non è più possibile trovarli se non nelle biblioteche, negli archivi o nel mercato antiquario e quindi preferiamo non disperderli. Come sta andando la vostra attività? A parte il periodo iniziale in cui c’era molta curiosità, devo dire che abbiamo avuto degli ottimi apprezzamenti anche da parte dei Pievani, cosa che prima non esisteva che venissero a cercare informazioni o notizie dal nostro archivio; magari non lo sapevano o avevano qualche remora a venire in casa nostra pensando di recare disturbo. Quindi questo è stato il primo passo, ora ci sono un paio di ragazzi che vogliono fare la loro tesi sul territorio della Valtiberina ed ho già preparato per loro una adeguata
bibliografia. Poi ci sono in viaggio altri lavori abbastanza importanti come la traduzione di una ricerca fatta da un’insegnante emerita dell’Università di New York su Stefano Barbini (antiquario a livello internazionale nato a Pieve e vissuto a Firenze dove ha lasciato molte opere d’arte) che verrà presentata a Firenze verso aprile-maggio in inglese. Ho chiesto di poterla tradurre in italiano e poi presentarla qui a Pieve e l’autrice si è dimostrata molto contenta della mia iniziativa. Come sono i rapporti con la locale biblioteca comunale? I nostri sono ambiti completamente diversi: loro hanno il compito del prestito, della lettura di romanzi o narrativa. Hanno solo una piccolissima parte di storia locale, mentre a noi è proprio questo aspetto che ci interessa. Non ci diamo noia, nemmeno con i “Diari”, perché i “Diari” fanno una ricerca sul territorio nazionale con pubblicazione di storie, diari naturalmente e memorie. Noi eventualmente utilizziamo le loro pubblicazioni. Per chi è interessato, per una ricerca a qualsiasi livello sugli argomenti che abbiamo illustrato sopra, abbiamo una serie di contatti, se qualcuno va in comune lo stanno mandando qui. Noi restiamo aperti al mattino e nel pomeriggio, almeno in estate. È un bell’impegno ma io intanto che tengo aperto questo luogo continuo a fare le mie ricerche, come ho fatto fino ad adesso. Ancora ci sono persone che vengono per curiosità o per rendersi conto di che cosa si tratta. Passato questo momento gli interessati faranno le loro ricerche e io farò le mie. E noi vi diciamo: Buon lavoro! Nell’altra pagina: veduta di un angolo della biblioteca con i tanti volumi presenti.
La vignetta di Scacciapensieri:
Misurazioni!!
Notizie dalla Piazza comunicati stampa presi qua e là
1 dicembre 2015, Convegno sulla prevenzione sismica. Giovedì 3 dicembre, preso il Cinema Nuova Aurora a Sansepolcro si svolgerà questo importante convegno sulla ricerca e sulla prevenzione sismica. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Lions Club Sansepolcro, con gli Ordini degli Ingegneri e Architetti ed il Collegio dei Geometri della Provincia di Arezzo e con la Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro tramite il Seminario Vescovile di Arezzo. Il seminario, che gode del Patrocinio del Comune di Sansepolcro e dell’Associazione “Progetto Valtiberina”, vede tra gli sponsor la Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo. 10 dicembre 2015, Visite a tema di Palazzo Pretorio. Presentazione dell’iniziativa: visite a tema del Palazzo Pretorio. Vengono organizzate dal museo comunale di Palazzo della Battaglia alcune visite a tema del Palazzo Pretorio che è stato recentemente restaurato e racchiude alcuni frammenti significativi della storia del nostro paese e della Toscana. Questi gli appuntamenti: Archeologia a Palazzo Pretorio; La sede dell’antico Tribunale e le Carceri; La Quadreria Vagnetti. 17 dicembre 2015, sabato 19 inaugurazione della casa della salute (presso l’ex convento della Croce) che permetterà ai cittadini di usufruire di un servizio nuovo ed importante per quello che riguarda l’ambito sociosanitario. Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra Azienda USL ed Amministrazione Comunale di Anghiari. 21 dicembre 2015, Anghiari si accende - Questa l’iniziativa che vedrà il borgo tiberino illuminato con suggestive luminarie durante le sere del 25 e del 29 dicembre 2015 e del 5 gennaio 2016. “Anghiari si accende”. È questo il nome scelto dal Comune di Anghiari e dall’Associazione Pro Anghiari per il progetto che coinvolgerà il centro storico del borgo tiberino durante le festività natalizie. Nelle sere del 25 e del 29 dicembre 2015 ed in quella del 5 gennaio 2016 dalle ore 18:00 alle 21:00 le luci artificiali pubbliche situate nel centro storico saranno spente e Anghiari verrà illuminato dalle suggestive luminarie che verranno collocate nelle abitazioni e nei negozi. 29 dicembre 2015, La storia è uno specchio, lì riflesso ci sei tu - Al Museo della Battaglia ciclo di conferenze sul nostro patrimonio culturale. Il 3 gennaio prossimo si parlerà anche de “I Filogeni, una bottega di scalpellini ad Anghiari fra XV e XVII secolo” tema illustrato da Gabriele Mazzi (direttore del Museo della Battaglia e di Anghiari), che mette in risalto come questa bottega di lavoratori della pietra di Anghiari abbia avuto un ruolo fondamentale per lo sviluppo del centro storico della cittadina toscana alla fine del ‘400.
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Con i Musei gestiti dalla Toscana d’Appennino Società Cooperativa
Sul filo della Memoria…
Al Museo della Battaglia
La “Fabbrica della Natura”
fra vecchio e nuovo anno
i primi passi
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ra dicembre 2015 e gennaio del nuovo anno vi sono stati alcuni appuntamenti, promossi dal museo comunale e possibili grazie alla sensibilità dell’amministrazione, che hanno messo in luce alcuni degli aspetti storici di Anghiari. Nel mese di dicembre vi sono state tre visite guidate a tema relative a Palazzo Pretorio, che spiegavano alcuni aspetti intriganti e poco noti riguardanti l’edificio. Gli appuntamenti hanno preso il via da domenica 13 dicembre, con l’illustrazione dei resti di età romana a cura del bravo archeologo Roberto Masciarri, che sotto la direzione di Paolo Lelli e Monica Salvini (Soprintendenza Archeologia della Toscana), ha in parte indagato la cella vinaria ora visibile. Il 20 dicembre è stata effettuata una visita curiosa che ha evidenziato come in realtà Palazzo Pretorio sia nato per ospitare il tribunale e le carceri del Vicariato, oltre alla stessa persona del Vicario fiorentino. Si sono così ripercorsi gli spazi dell’edificio con una nuova consapevolezza. Il 27 dicembre è stata invece una data importante. Ha avuto luogo una visita dedicata alla “quadreria Vagnetti”, posta fra la sala del consiglio e una sala attigua, formata dai dipinti dell’autore anghiarese Fausto Vagnetti e posseduti dal Comune di Anghiari. Ha avuto la gentilezza di partecipare attivamente a questa visita il Prof. Fausto Vagnetti, nipote omonimo del pittore, che ha regalato ai presenti alcune letture dai diari originali. Appena giunto il nuovo anno si è invece inaugurata la prima di una serie di conferenze dal titolo “La storia è uno specchio, lì riflesso ci sei tu”, che si è tenuta presso il Museo della Battaglia e di Anghiari. I relatori hanno illustrato due vicende poco note ma molto curiose legate dal nome di Giorgio Vasari. La dott.ssa Sara Faralli ha illustrato come la pratica del riuso di epigrafi antiche nella costruzione delle Logge Vasari di Arezzo, fosse stata frutto di un coinvolgimento dell’alta società aretina che mirava ad evidenziare l’indipendenza culturale di Arezzo nei confronti di Firenze. Chi scrive invece ha messo in evidenza il lavoro di una bottega di scalpellini nominata da Vasari nelle “Vite” (un articolo sull’argomento è uscito con l’ultimo numero della rivista Fondazione Piero della Francesca), che a partire dal XV secolo è attiva ad Anghiari con continuità almeno fino alla metà del XVII secolo e contribuisce a trasformare l’aspetto urbano di Anghiari nell’attuale. Nel 2016 vi saranno altri appuntamenti. Potrete rimanere informati sulle attività iscrivendovi alla newsletter del museo o consultando il sito web www.battaglia.anghiari.it Museo della Battaglia e di Anghiari www.battaglia.anghiari.it
Gabriele Mazzi
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a qualche t e m p o Anghiari ha un tesoro in più da scoprire, o forse da riscoprire. È stata infatti inaugurata il 17 ottobre scorso “La Fabbrica della Natura”, Centro Visita del Parco Naturale dei Monti Rognosi e della Valle del Sovara. Si tratta di una struttura in cui si trovano le informazioni sulla zona di Ponte alla Piera, il luogo ideale per iniziare la conoscenza dei Monti Rognosi e dell’ambiente circostante grazie a moderni pannelli didattici e all’ausilio di strumenti multimediali. All’interno della Fabbrica della Natura il visitatore troverà informazioni sulla geologia delle ofioliti, sull’importanza botanica dei Monti Rognosi, sulla storia del territorio -in particolar modo quella mineraria- e sulla fauna che lo popola. Una intera sezione è dedicata agli itinerari tematici e ai sentieri che si possono percorrere camminando o pedalando in natura. Il Centro Visita è anche il luogo in cui fare educazione ambientale e attività educative in genere, a cura della Società Cooperativa Toscana d’Appennino. Nei mesi autunnali che sono seguiti all’apertura, alcune classi di Anghiari hanno avuto la possibilità di vedere in funzione uno degli ultimi essiccatoi per castagne, che si trova proprio alla Fabbrica, ancora utilizzato dagli abitanti del Ponte alla Piera. In quell’occasione l’esperto Giovanni Padelli ha raccontato ai bambini incuriositi come funziona il seccatoio, rendendo la loro mattinata ancora più divertente ed istruttiva. Alcune attività sono state rivolte naturalmente agli adulti con escursioni dedicate alla ricerca delle castagne e dei funghi e alla scoperta dei Monti Rognosi, alle quali hanno preso parte anche persone provenienti da lontano. Le attività della Fabbrica della Natura riprenderanno in primavera con nuove e divertenti attività ma anche semplicemente per approfondire la conoscenza di un territorio che anche ai più esperti riserva sempre molte sorprese. La Fabbrica della Natura si trova in località La Fabbrica, Ponte alla Piera nel Comune di Anghiari. Per informazioni potete telefonare al numero 0575-787023, scrivere all’indirizzo e-mail natura@toscanadappennino.it o mettere “mi piace” alla pagina Facebook “La Fabbrica della Natura”. Lorenzo Minozzi Per maggiori informazioni: www.toscanadappennino.it/lafabbrica-della-natura Foto in alto a sinistra - Uno scorcio di una sala di Palazzo Pretorio dove sono conservate alcune pitture di Fausto Vagnetti. Foto in alto a destra - Un momento della prima visita alla Fabbrica della Natura da parte di una scolaresca anghiarese.
CRONAC HETTA dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.
Mese di Novembre 2015 Lunedì 2. A Pieve oggi era mercato: un mercato più attivo del nostro. Poi, sul mezzogiorno, sono andato dal Gonnelli per parlare della ricerca sulle antiche varietà di mele. Martedì 3. Stamani sono andato al Borgo e ho trovato la nebbia fino oltre Zinepro. Oggi è morto Fosco Bernardini di anni 79. Abitava ai Tordini ed era nato a Collalto, dopo i Monti (per la via di Caprese). Mercoledì 4. In viaggio sulla E45, attraversando il viadotto dopo San Pietro ho visto un albero (forse un pioppo) pieno, ma pieno, di corvi appollaiati. Martedì 10. Oggi è morta Daniela Ghignoni in Lazzerini. Aveva solo 53 anni ed abitava per il Borgo della Croce, poco dopo la sede della Misericordia. La ricordiamo per il suo lavoro presso la Banca di Anghiari e Stia. Mercoledì 11. Oggi è morto Sergio Polverini. Aveva 90 anni e lo ricordiamo di quando era postino. Era nato ai Fabbri, la casa sotto Fradamise, dove il babbo faceva il fabbro. Sabato 14. Oggi sono andato dalla Rita a Tubbiano e la strada era interrotta davanti al cimitero, perché, m’ha detto lei, stavano tagliando un cipresso che danneggiava il muro di cinta del cimitero stesso. Speriamo che ne taglino anche un altro paio che sono di una varietà molto brutta. Mercoledì 18. Stamani, al mercato, due agricoltori provetti (Orlando e il Baggi) mi hanno convinto che l’aglio va quasi coperto con la cenere, che gli fa bene, lo protegge e gli fornisce il potassio. M’hanno convinto fino a un certo punto! Giovedì 19. Stamani tempo sano: e infatti nebbia al piano. * Oggi è morta Denis Lombardi Gaggiottini. Aveva 68 anni ed abitava alla Casanova di Volterena. Era nata a Tramoscano di Caprese. Venerdì 20. I lavori al muro di cinta del cimitero di Tubbiano sono a buon punto. Anche le colonne del cancello sono quasi rifinite. Domenica 22. Oggi una qualificata rappresentanza delle Compagnie di Anghiari è andata a Serre di Rapolano per festeggiare Sant’Andrea. * Proprio un confratello m’ha detto che stanotte verso le due lo Sciadini s’era alzato e ha visto che stava nevicando. Giovedì 26. Tornando da Arezzo, per la Libbia, ho visto che ancora in banchina c’erano i resti della neve di domenica. Venerdì 27. Mi sa che stanotte ha rinevicato verso Viamaggio e forse anche a Bocca Serriola. Lunedì 30. Oggi è morta Palma Draghi Goretti di anni 96. Abitava a Pietto ed era nata ai Mori, per la via di Campalone. * Oggi è morto anche Sergio Meozzi di anni 84. Abitava a Verticale ed era nato a Carboncione
Mese di Dicembre 2015 Martedì 1. Stamani in piazza ho visto che avevano portato l’albero di Natale e diversi altri alberelli per addobbare le botteghe. * Oggi è morto Vittorio Comanducci di anni 86. Abitava a Bagnaia. Mercoledì 2. Stamani nebbia, benché ci fosse il mercato. Dopo “mangio” s’è alzata un po’, ma alle quattro era già ritornata.
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* Alle sei sono andato dal Baggi: niente nebbia. E poi dicono male di Tavernelle! Sabato 5. Ero in un bar a Bastia e, avendo bisogno del bagno, ho visto che avevano quello alla turca. Quando ci sono, io li preferisco (ma ce n’è rimasti pochi). Domenica 6. Oggi è morto Santi Camaiti di anni 81. Abitava alle Casacce dove era nato e dove abitava la sua famiglia già dal 1860. Lunedì 7. Oggi è morto Alfio Marzi di anni 79. Abitava ad Arezzo, ma era nato al Ponte alla Piera, nelle case di là dal ponte. Venerdì 11. Oggi è morta Lotta Meozzi vedova Zanchi. Abitava verso la fermata delle Corriere dove fra l’altro ha gestito per tanti anni la biglietteria. * Oggi è morta Margherita Falsetti vedova Catacchini . Era conosciuta con il nome di Rita. Abitava nella zona San Donato ad Arezzo, ma era nata ad Anghiari, in Calabria. Sabato 12. Stamani ero a San Zeno (ad Arezzo) quando, verso le dieci e mezzo, in quattro e quattr’otto è calata la nebbia e ha coperto tutto. Martedì 15. Stamani (con i responsabili della Diocesi) abbiamo proseguito la catalogazione delle opere d’arte nelle varie chiese della parrocchia. Mercoledì 16. Oggi è morta Lola Inci vedova Leonardi. Aveva 76 anni ed abitava a Tavernelle. Doveva essere nata in Via Bozia dove comunque ha vissuto molti anni. Venerdì 18. Oggi è morto Pietro Gennaioli di anni 88. Abitava alla Palazza di San Leo ed era nato al Borgo. Lunedì 21. Oggi è morto Ascanio Cambi di anni 85. Abitava al Campo della Fiera. Era nato al Topo (l’Intoppo). Martedì 22. Oggi è morta alla Ripa suor Maria Chiara. Era originaria di Incisa Valdarno e ha dedicato la sua vita alla casa di riposo di San Giovanni Valdarno. Giovedì 24. Oggi ho scoperto che l’Anna (quella del Borgo della Croce) tutte le sere mangia un gelato; anche d’inverno. Venerdì 25. Oggi è morto Ottorino Ceccantini di anni 83. Abitava a Charleville, in Francia, dove era emigrato come diversi altri anghiaresi. Era nato al Chiuso. Sabato 26. Stamani era festa grande nella parrocchia (ex) di Santo Stefano con tanto di S. Messa solenne alle ore undici. * Oggi è morto Aldo Boncompagni. Abitava nel Borgo della Croce dove era nato. Volentieri lo ricordiamo nella sua bottega (l’appalto di Piazza). * Oggi è morto anche Laurino Veri di anni 89. Abitava all’Infrantoio ed era nato nelle case più antiche, diciamo nel centro storico dell’Infrantoio. Ha fatto parte del mitico complesso musicale AGLE. Domenica 27. Oggi, alle ore otto e mezzo locali, è morto in Bolivia Antonio Zanchi. Conosciuto come Tonino, era nato dietro la Badia, dove abitava la sua famiglia. Ora quella via si chiama del Castello Antico, ma una volta era via della Tomba. Per molti anni ha fatto il bidello presso la scuola media. * Oggi è morto anche Sergio Pacini di anni 79. Abitava al Borgo, zona San Paolo, ed era nato alla Fossa dove a quel tempo abitava la sua famiglia. Lunedì 28. Oggi è morto Luigi Giorni di anni 78. Abitava al Colle di San Lorenzo ed era nato a Castello. Per anni ha abitato anche a Catigliano. Mercoledì 30. Anche oggi tempo sano, cioè nebbia, anche al Campo della Fiera e al mercato. Poi, verso le undici, il sole ha incominciato ad illuminare i campanili. * Oggi è morto Mario Alberti di anni 85. Abitava al Campo della Fiera. Era nato al Palazzo (Caldesi) e per alcuni anni ha abitato in una casa vicino alla Doccia, sempre nella zona di Casale/Caldesi.
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PIA SOCIETÀ DEL GESÙ MORTO Anghiari ORARI DELLA SETTIMANA SANTA 2016 18 marzo Venerdì Ore 18:45 Processione delle Compagnie dalla Propositura alla chiesa di Sant’Agostino con la recita del Rosario e Confessione. 20 marzo: DOMENICA DELLE PALME Ore 9:00 S. Messa presso la chiesa di Badia. Ore 10:45 S. Messa “in Passione Domini”. Inizio della liturgia nella piazzetta della Badia con la benedizione delle Palme e la Processione fino alla Propositura, dove proseguirà la Celebrazione. 21 marzo: LUNEDÌ SANTO Dalle ore 21:00 in Propositura, Sacramento della Riconciliazione (confessioni). 24 marzo: GIOVEDÌ SANTO Ore 17:00 a Tavernelle S. Messa “in Coena Domini” e Lavanda dei piedi. Dalle ore 17:00, e fino a mezzanotte, a Tavernelle, adorazione guidata dalla Compagnia di Galbino. Ore 18:30 in Propositura S. Messa Solenne “in Coena Domini” con il rito della Lavanda dei piedi. Al termine della Messa ci sarà la reposizione del SS. Sacramento per l’adorazione personale fino a mezzanotte. Ore 19.00 a Micciano, rito della “Lavanda dei piedi” e Adorazione Eucaristica fino a mezzanotte. Ore 20:00 a Tavernelle “Cena dell’Esodo”. Dalle 20:00 alle 22:00 i Confratelli con cappa della Misericordia guideranno la meditazione nella chiesa di Sant’Agostino Ore 21:00 nella chiesa della Propositura ad Anghiari ora di meditazione. 25 marzo: VENERDÌ SANTO Ore 7:30 Lodi mattutine e Ufficio delle Letture in Propositura. Ore 11:30 Prima Processione dalla Chiesa di S. Agostino alla Propositura. Ore 12.00 Recita dell’Ora media in Propositura. Ore 15:00 a Tavernelle e Micciano adorazione della Croce. Ore 19:00 in Propositura Solenne Celebrazione della Passione del Signore. Segue la Processione con il simulacro del Gesù morto. L’itinerario sarà il seguente: Propositura, via XXV Luglio, Piazzola, Via Garibaldi, piazza Baldaccio, Via Matteotti fino in cima alla Croce. Sosta e benedizione del paese. Discesa fino alla Fonte e da qui, per via Corsi, si ritorna alla chiesa di Sant’Agostino dove, nella piazzetta antistante, terminerà la Processione con la benedizione finale. 26 marzo: SABATO SANTO Ore 7:30 Lodi mattutine e Ufficio delle Letture in Propositura. Dalle ore 15:00 Confessioni ad Anghiari e Tavernelle. Ore 21:00 Veglia e S. Messa a San Lorenzo. Ore 23:00 in Propositura ad Anghiari e a Micciano Solenne Veglia Pasquale “in Resurrectione Domini”. 27 marzo: PASQUA DI RISURREZIONE S. Messe secondo l’orario festivo.