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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI

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N. 4 AGOSTO - SETTEMBRE 2016

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue


In copertina l'editoriale di enzo papi

San Bartolomeo Apostolo

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a tela riprodotta in copertina raffigura San Bartolomeo, patrono della parrocchia di Anghiari che si festeggia il 24 agosto.

La tela si trovava nella chiesa di Badia, dedicata a San Bartolomeo. Nel 1787 la parrocchia fu trasferita nella nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie o del Fosso (Propositura). Nel 1943, dopo importanti lavori di ristrutturazione, anche la tela venne trasferita qui, oggi si trova nel secondo altare di destra. Nella Badia fu collocata invece l’icona di Sant’Emidio, protettore dai terremoti, venerato in modo particolare dalla popolazione di Anghiari fino al secolo scorso. Ma torniamo al nostro San Bartolomeo e dalle notizie desunte da una scheda tecnica conservata in parrocchia appprendiamo che tratta di una modesta copia di una incisione eseguita dal Ribera nel 1624 per il principe Filiberto di Savoia, conservata oggi al British Museum di Londra. Numerose sono state le repliche di quest’opera (v. New York, H. Schickman Gallery; Nantes, Musée Principal des Beaux Arts). La copia anghiarese, che presenta un impianto compositivo piuttosto schematico e dure soluzioni formali, è opera di un mediocre artista seicentesco, probabilmente napoletano. Nel 2008 è stata restaurata con il contributo della Provincia di Arezzo.

Letterina al nuovo sindaco di Anghiari ma anche agli altri, vecchi o rinnovati

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nnanzitutto una banalità: il sindaco, una volta eletto, è sindaco di tutti, belli e brutti, simpatici e antipatici. Se nel corso della sua attività, dimentico di essersi rivolto a tutti durante la campagna elettorale, distinguesse invece fra figli e figliastri non sarebbe più sindaco di tutti. E dovremmo ricordarcelo quando chiederà un secondo mandato. La cosa pubblica è la stessa per ogni cittadino, sia per quelli che hanno votato il sindaco sia per quelli che hanno votato altri candidati; tutti comunque hanno votato per uno che amministri equamente la città, non per un proprietario della città. È un imperativo categorico, kantiano e molto laico, personale, un proposito quotidiano, direi, che attiene alle intenzioni di governo del sindaco stesso; intenzione da riprendere e rinnovare ogni giorno. Un’idea peregrina. Perché non mettere nel mansionario dei segretari comunali di ricordare al sindaco, ogni mattina, quando entra in comune, ricordati che sei sindaco di tutti? C’è un precedente illustre nel governo dell’antica Roma, quella città che ha dato i fondamenti del diritto pubblico, validi anche oggi, al mondo intero. Quando un generale romano trionfava sulla Via Sacra, dopo una vittoria, aveva uno nel cocchio, generalmente uno schiavo, almeno allora, che gli teneva la corona d’alloro in testa e gli sussurrava ogni tanto, in mezzo alla folla osannante, Ricordati che sei un uomo!

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oi un consiglio. Siamo in tempi di crisi. Lo Stato, impegnato a stare nei parametri europei, trasferisce sempre meno denari agli enti locali; c’è un patto di stabilità di cui tenere conto che impedisce sforamenti e chimere amministrative. Basta con i progetti importanti ma… irrealizzabili allora! In passato ogni buon sindaco puntava a legare la proprio amministrazione ad un grande investimento, alla realizzazione di un bel progetto per la città. Altri tempi. Oggi non è più così. Perché non puntare allora tutto sulla manutenzione, sulla conservazione e sul decoro della città, che è la casa di tutti? La qualità della vita c’è, l’abbiamo incrementata negli ultimi 50 anni. Va sostenuta e difesa, ma il senso civico non c’è più, è colato a picco negli ultimi decenni. Senso di responsabilità e capacità d’impegno di tutti noi sono molto in crisi. E si vede nel quotidiano e nell’immagine della città. C’è bisogno di scommettere nell’ufficio manutenzione per riparare le tante falle di ogni giorno, per mostrare un impegno responsabile e attento della pubblica amministrazione; perché tutti e ognuno si riapproprino di quel ruolo educativo che riporta in primo piano, fra la popolazione tutta, il senso civico e quella responsabilità collettiva che facendo il bene per sé lo fa anche per tutti. Cose povere, ma importanti. Intervenire e difendere poi l’intervento, spiegando, controllando, redarguendo e punendo anche nel caso di recidiva. La caduta del senso civico ha generato tanta sciatteria; non solo nell’amministrazione, ma in tutti. Chi è responsabile non si assume responsabilità e chi è cittadino non guarda per il sottile ‘tanto ci deve pensare il Comune’. L’erba cresce fra le pietre dei nostri lastricati: non dovrebbe. I muri delle case e dei palazzi sono diventati lavagne per asini! Perché nessuno controlla. Fotografiamo, facciamo perizie calligrafiche, multiamo con prestazione d’opera, obbligando i colpevoli e le loro famiglie a ripulire e riportare allo stato originario. Quanti cartelli stradali sono piegati per i colpi subiti? Quanti segnali sono caduti, sono stati divelti, sono a terra coperti dalle erbacce? C’è tutto un vandalismo, più o meno cosciente, che non è onorevole per chi lo compie e rovina l’immagine della città che non è solo dei vandali, ma di tutti. L’elenco potrebbe continuare all’infinito: foglie che marciscono a terra, mini giungle sul limitare dell’asfalto, toppe ovunque, lastricati che si sfaldano e divengono piccoli laghi quando piove… Potenziare la manutenzione. La manutenzione come cuore pulsante dell’amministrazione. Dove c’è da intervenire? Come? Chi? Riunioni quotidiane, probabilmente. Una vera e propria strategia d’intervento da organizzare di settimana in settimana, di mese in mese. Obiettivo: invertire l’inesorabilità del degrado; ricostruire l’idea del bello e del giusto da cui nasce un nuovo senso della responsabilità e dell’impegno. Di tutti. Un’amministrazione che puntasse su questo sarebbe sicuramente ricordata. È troppo?

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Il Giubileo della Misericordia

Riflessioni sull’Anno Santo a cura di don Alessandro Bivignani

Creati dalla Misericordia

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i eravamo lasciati, nel numero scorso, parlando del logo del Giubileo della Misericordia, tratto da un mosaico di Rupnik che raffigura l’anastasis. L’anastasis, che è la parola greca per indicare la Resurrezione, siamo soliti vederla raffigurata con il Cristo risorto che esce dal sepolcro vittoriosamente. Un esempio, forse il migliore, è la Resurrezione che Piero della Francesca dipinse a Sansepolcro nel XV secolo. L’oriente cristiano invece, è solito raffigurare il Cristo che discende negli inferi, e più precisamente mentre scardina le porte dell’inferno e prende per mano i progenitori, Adamo ed Eva, e con loro tutta l’umanità. Un ottimo esempio di questa raffigurazione lo troviamo negli affreschi di San Salvatore in Chora (Turchia), che visitammo con don Marco alcuni anni fa. Perché ho voluto evidenziare questa differenza? Perché non si capisce la Misericordia se non a partire da Cristo che salva l’uomo. E nella iconografia orientale si percepisce molto bene, si vede proprio, il gesto di Cristo che afferra Adamo (che rappresenta tutta l’umanità) e lo tira fuori, con un gesto che al contempo va vedere sia lo sforzo di Cristo sia l’abisso in cui si trova l’uomo: ecco cos’è la Misericordia. Si capisce che concepire la Misericordia esclusivamente come perdono dei peccati può essere riduttivo nei confronti di Dio? Perché se così fosse, se la Misericordia fosse solo una caratteristica di Dio, fosse anche la più divina, allora sarebbe qualcosa di “eventuale”, Dio sarebbe “solo ogni tanto” misericordioso, ed in particolare quando si trova di fronte al peccato dell’uomo… per cui sarebbe il male dell’uomo a veicolare la Misericordia di Dio. Insomma, sarebbe “grazie” al peccato che Dio può essere se stesso! Evidentemente qualcosa non torna. Eh già: togliendo alla Misericordia ogni attributo di mistero, essa diventa poco più che una idea terrena di giustizia, amministrata da un giudice che spesso è disposto a chiudere un occhio. La profondità dell’anastasis che diventa il logo giubilare di questo Anno Santo ci richiama ad un’altra verità: ci dice che la Misericordia si pone all’inizio della nostra vita e quindi di tutto il creato, e che questa Misericordia “va oltre la giustizia”1, infatti, noi siamo stati creati dalla misericordia, dato che nessuno di noi poteva “meritare” d’essere creato. Ci proviamo a sostituire la parola “Verbo” con la parla “Misericordia” nei primi versetti del Vangelo di Giovanni?

In principio era la Misericordia e la Misericordia era presso Dio e la Misericordia era Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di essa (della Misericordia) e senza di essa (la Misericordia) nulla è stato fatto di ciò che esiste. Questa semplice parafrasi ci è servita per esemplificare che il Verbo, incarnandosi, rivelerà la Misericordia di Dio agli uomini. La nostra creazione, dunque, è stato un grande atto di Misericordia. Quindi, se Dio non fosse in se stesso Misericordia noi non esisteremmo, ma siccome il Creatore è Misericordia allora noi siamo creature, come dire, “impastate” di misericordia. Se è vero tutto questo, allora ritorna con forza il fatto che è con l’evento pasquale di Cristo l’apice della Misericordia: con la sua morte e resurrezione egli ha mostrato di essere il volto misericordioso del Padre. Vale la pena citare, in chiusura di questa puntata, alcune righe della Preghiera Eucaristica della Riconciliazione, che di solito viene usata nelle Messe penitenziali e del tempo di quaresima: Eravamo morti a causa del peccato e incapaci di accostarci a te, ma tu ci hai dato la prova suprema della tua misericordia, quando il tuo Figlio, il solo giusto, si è consegnato nelle nostre mani e si è lasciato inchiodare sulla croce.2 Queste parole sintetizzano tutto il Mistero che abbiamo cercato di rendere un po’ più chiaro, e che all’interno dell’Anno Santo della Misericordia è sicuramente giusto riprendere e vivere con più attenzione. Buon cammino! In alto, l’affresco raffigurante l’anastasis, nella chiesa di S. Salvatore in Chora (Turchia).

1. Misericordiae vultus, Bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia.

2. Messale Romano, Preghiera Eucaristica della Riconciliazione I.

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CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

Mese di agosto 2016

Mese di settembre 2016

2 agosto, martedì: Perdono di Assisi. Alle ore 8:00 del mattino pellegrinaggio dal Cenacolo di Montauto alla Maestà di San Francesco. Alle ore 10:00 S. Messa presso il Cenacolo. Primo martedì del mese: in Propositura, alle ore 17:00 “Ora di Guardia” con recita del S. Rosario. 4 agosto, giovedì: Primo Giovedì del mese: si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. 5 agosto, venerdì: Primo Venerdì del mese. In Propositura alle ore 18:00. Presso il Santuario del Carmine alle ore 21:00, S. Messa con adorazione. 6 agosto, sabato: Trasfigurazione di Gesù. 7 agosto, domenica: Domenica XIX del Tempo Ordinario. S. Messe secondo l’orario festivo. 10 agosto, mercoledì: S. Lorenzo diacono e martire. Lorenzo, spagnolo di nascita, subì il martirio sotto l’imperatore Valeriano. Fu disteso vivo su carboni ardenti (graticola). Festa nella parrocchia di San Lorenzo dove alle ore 19:00 sarà celebrata la S. Messa solenne; seguirà un momento di ristoro. 11 agosto, giovedì: S. Chiara di Assisi. Seguì le orme di S. Francesco e fondò il secondo ordine francescano detto delle Clarisse (1193-1253). 14 agosto, domenica: Domenica XX del Tempo Ordinario. S. Messe secondo l’orario festivo. 15 agosto, lunedì: Assunzione della Beata Vergine Maria. S. Messe secondo l’orario festivo. Festa nella parrocchia di Micciano. Oggi la Madre di Cristo è assunta in cielo: lodiamo il Figlio, Signore del mondo. 21 agosto, domenica: Domenica XXI del Tempo Ordinario. S. Messe secondo l’orario festivo. 24 agosto, mercoledì: San Bartolomeo Apostolo. Bartolomeo, protettore della nostra parrocchia, è nato a Cana di Galilea e fu condotto a Gesù dall’apostolo Filippo. È tradizione che abbia predicato il Vangelo in India dove fu martirizzato, scorticato vivo e decapitato. Alle ore 18:00, in Propositura, S. Messa solenne; seguirà la festa per tutti negli spazi dell’oratorio. 27 agosto, sabato: S. Monica. Madre di Sant’Agostino per la cui conversione versò tante lacrime ed elevò a Dio tante preghiere: è esempio di madre veramente santa. 28 agosto, domenica: Domenica XXII del Tempo Ordinario. S. Messe secondo l’orario festivo. 29 agosto, lunedì: Martirio di San Giovanni Battista. Ad Anghiari si festeggia il Beato Bartolomeo Magi nato nel 1460. Entrrò nei frati minori della Verna, morì ad Empoli nel convento di Santa Maria a Ripa nel 1510. La S. Messa delle ore 18:00 sarà celebrata nella chiesa della Croce.

1° settembre, giovedì: Primo Giovedì del mese: si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. 2 settembre, venerdì: Primo Venerdì del mese: In Propositura alle ore 18:00. Nella chiesa di Micciano alle ore 20:00 S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Presso il Santuario del Carmine alle ore 21:00, S. Messa con adorazione. 4 settembre domenica: Domenica XXIII del Tempo Ordinario. S. Messe secondo l’orario festivo. La S. Messa delle ore 11:00 verrà celebrata nella chiesa di Santo Stefano per i festeggiamenti della parrocchia. 6 settembre, martedì: Primo martedì del mese: in Propositura, alle ore 17:00 “Ora di Guardia” con recita del S. Rosario. 8 settembre, giovedì: Natività della Vergine Maria. Festa a Pieve Santo Stefano (Festa dei Lumi). 11 settembre, domenica: Domenica XXIV del Tempo Ordinario. S. Messe secondo l’orario festivo. 14 settembre, mercoledì: Esaltazione della Santa Croce. Adoriamo la tua Croce Signore, acclamiamo la tua Resurrezione, da questo albero di vita la gioia è venuta nel mondo. La S. Messa delle ore 18:00 verrà celebrata nella chiesa della Croce. 18 settembre, domenica: Domenica XXV del Tempo Ordinario. S. Messe secondo l’orario festivo. 21 settembre, mercoledì: S. Matteo Apostolo ed Evangelista. Nato a Cafarnao, Matteo esercitava il mestiere di esattore delle tasse quando fu chiamato a Gesù. Subito Matteo (Levi) lo seguì. Scrisse un Vangelo in lingua ebraica e si dice abbia predicato in poriente dove subì il martirio. 23 settembre venerdì: San Pio da Pietrelcina. 25 settembre, domenica: Domenica XXVI del Tempo Ordinario. S. Messe secondo l’orario festivo. 29 settembre giovedì: Ss. Michele, Gabriele e Raffaele arcangeli.

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Domenica 4 settembre Festa della Madonna a Santo Stefano. ore 8:00 S. Messa ore 11:00 S. Messa solenne a cui seguirà la processione.


S. MESSE FESTIVE CELEBRATE NELLE CHIESE DEL VICARIATO DI ANGHIARI

Lunedì 29 agosto la S. Messa delle ore 18:00 verrà celebrata nella chiesa della Croce* Si ricorda il beato Bartolomeo Magi francescano anghiarese. In propositura si conserva la sua reliquia

Ore 8:00

Ore 9:00

-ANGHIARI: Chiesa di S. Stefano -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -VIAIO: Chiesa di S. Paterniano

“ “ -CATIGLIANO: ogni 15 giorni Ore 10:00 -CARMINE: Santuario Madonna del Carmine “ -MICCIANO: Pieve di Maria Assunta “ -S. LEO: Chiesa di San Leone Ore 11:00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura “ -PIEVE DI SOVARA: S. Maria Annunziata “ -TAVERNELLE: Chiesa dell’Assunzione di M.V. Ore 16 (estivo 17) -PONTE ALLA PIERA: Chiesa di S. Giovanni E. Ore 18:00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

Mercoledì 14 settembre, esaltazione della Santa Croce, la S. Messa alle ore 18:00 verrà celebrata nella chiesa della Croce* dove si conserva la tela raffigurante il ritrovamento della vera Croce

... E DI MONTERCHI Ore 8:45 -PADONCHIA: Chiesa di S. Michele Arc.lo Ore 10.00 -POCAIA: Chiesa della Madonna Bella Ore 11:00 -LE VILLE: Chiesa di S. Maria della Pace Ore 11:15 -MONTERCHI: Chiesa di S. Simeone profeta Ore 17:00 (18:00 estivo) Chiesa di San Simeone a Monterchi Prima domenica del mese a Scandolaia ore 15:00(ore 16:00 estivo). Ultima domenica del mese: chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze, ore 16:00 (ore 17:00 estivo).

MESSE PREFESTIVE: Ore 16:00 - (ore 17:00 estivo) Chiesa di Tavernelle Ore 16:00 - (ore 18:00 estivo) Arcipretura Monterchi Ore 16:00 - (ore 18:00 estivo) Chiesa di Tubbiano Ore 17:00 - Madonna Bella a Pocaia Ore 17:30 - S.Maria della Pace, Le Ville Ore 18:00 - Propositura di Anghiari

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*La S. Messa in Propositura è sospesa

Primo Venerdì del mese al Carmine

A Micciano Ogni Primo Venerdì del mese per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza

Ogni Primo Venerdì del mese, al Santuario del Carmine, recita del Rosario e S. Messa con meditazione alle ore 21:00.

S. Messa alle ore 20:00 5


IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo

* Queste pagine possono essere lette dagli Anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Spigolature di storia locale 1440 – Dopo la sconfitta dell’esercito di Filippo Maria Visconti, in quella che verrà chiamata da quel momento la battaglia di Anghiari (tanto importante che la Signoria darà incarico a Leonardo da Vinci di affrescare con le scene della battaglia una delle pareti della Sala Grande di Palazzo Vecchio), i fiorentini ordinano che a spese della comunità venga edificata una cappella con la raffigurazione della Madonna della Vittoria nel luogo in cui era stato messo in fuga il Piccinino. La cappella è eretta al di qua della Gora, in luogo detto Caviella, a un miglio da Anghiari, e nei pilastri vengono scolpite le armi della Comunità del Vicariato di Anghiari e la data.

Per i coniugi Agolini - A due pilastri della famiglia Anghiarese, per i vostri 70 anni di vita vissuta insieme e per il vostro bellissimo esempio, con affetto invio i miei migliori auguri e un grazie. Giuseppe Fastacchini, “citto” di Gigino e la Nannina (meglio nota come la Regina del Fosso). Ombra - Prima dell’estate, don Marco ha considerato la

necessità di dotare il piazzale della Propositura di adeguati ombrelloni per le attività estive dei ragazzi. Si è rivolto alla DIMA, e Diego Coleschi gli ha risolto gli aspetti pratici. Grazie per il tuo aiuto!

*** 1387- Vengono eletti sei deputati per la composizione degli statuti e delle leggi criminali; si istituiscono nuovi uffici quali i grascieri (sovrintendenti ai mercati e ai rifornimenti), i viai, gli stimatori, gli operai dell’Ospedale di S. Martino e di S. Agostino, ed ancora sindaci, soprassindaci, visitatori dei luoghi incolti e ragionieri. I nuovi Statuti sono approvati dalla Repubblica Fiorentina il 14 agosto 1387. Viene inoltre rifatta la stima dei beni immobili di ciascun abitante e forestiero posti fuori del Castello di Anghiari. Viene eletto un Gonfaloniere per la fazione “di Fuori” e un capitano del Popolo per quella “di dentro”. Al Gonfaloniere, la Repubblica invia da Firenze il nuovo gonfalone, un drappo listato di rosso e di bianco, con l’arme della Repubblica e della Comunità, mentre al Capitano manda il sigillo d’argento con la sola arme di Anghiari. Un nuovo grave episodio di peste colpisce Anghiari, causando molti morti e costringendo gli abitanti ad abbandonare la città e a riversarsi nel contado; come ricorda Taglieschi: «in quell’occasione si fabbricarono molte case fuori del Castello, intorno alla Piazza, per il Terrato, in Cospaia, in via Portolana e per la Ruga di S. Martino, che quasi di numero pareggiavano quelle di dentro». *** 1388 – La Repubblica Fiorentina concede ad Anghiari il mercato da tenersi nel giorno di mercoledì, libero ed esente da qualsiasi gabella, privilegio che viene confermato nel 1502. Anghiari 30/06/2016. A cura di Franco Talozzi

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CARPE HORAM

- In giro col Badini in cerca di notizie a Santa Lucia, frazione di Città di Castello, abbiamo visto un forno nel cui frontone c’è questa scritta. Addirittura non cercano il diem ma si accontentano soltanto dell’horam.

Offerta - La famiglia Tavernelli ha fatto pervenire la somma di 250 euro in memoria di Mino per le opere parrocchiali. Abiit non obiit:

questo il motto che ho letto in occasione della cerimonia funebre per Maurizio Camaiti. È passato, è andato in un altro posto, non è morto. Mi piace ricordare questo motto quando penso a delle persone che ci hanno lasciato.

Inaugurazione

Sabato 28 maggio è stato inaugurato il palazzo che fu di Bernardino e conosciuto come “Conventone”, oggi sede della Scuola Secondaria di Primo Grado (la Scuola Media). All’inaugurazione don Marco (nella foto) ha recitato questa invocazione: Preghiamo Dio che ci dà la gioia di inaugurare questa scuola destinata alla crescita culturale delle nuove generazioni. Fa che quanti vi converranno come maestri e discepoli ricerchino sempre il vero e il bene e riconoscano in Te l’unica sorgente di verità e di vita per Cristo nostro Signore.


...il Palterre, ovvero Ridendo castigat mores

Auguri Simona!

Auguri canori per Noemi

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l 18 maggio, presso la “Columbia University” di New York, Simona Lazzerini ha conseguito una laurea magistrale in Studi Religiosi, con specializzazione in Buddhismo Orientale e Religioni Cinesi. A settembre Simona inizierà un dottorato alla Stanford University, in California, dove ricoprirà il ruolo di ricercatrice ed assistente presso il dipartimento di studi religiosi ed il centro di studi buddhisti. Per Simona oltre agli auguri della famiglia (in particolare della nonna) e degli amici, si uniscono quelli della Redazione per questo bel traguardo raggiunto.

artedì 5 luglio, presso il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, Noemi Umani si è diplomata in Canto Lirico. Ha eseguito una serie di brani musicali e per tre di esse è stata accompagnata dal Maestro Andrea Marzà, Direttore della Banda della Società Filarmonica dei Perseveranti di Sansepolcro e docente di clarinetto nello stesso conservatorio. Per questo importante avvenimento erano presenti alcuni familiari e tre amici della Compagnia dei Ricomposti: Mario, Federica e Armida. Da segnalare ai nostri lettori che Noemi, nel giugno scorso, ha vinto il masterclas e il ruolo di Contessa d’Almaviva in “Nozze di Figaro” di Mozart in una giovane produzione che avrà luogo al Teatro Bonci di Cesena a fine ottobre, diretta dal famoso Maestro Claudio Desderi. La Redazione manda i suoi auguri a Noemi per questo ottimo risultato unendosi così a quelli già ricevuti dai familiari e dagli amici e ora arriveranno anche quelli dei nostri lettori.

10 AGOSTO Mercoledì 10 Agosto alle ore 19 a San Lorenzo verrà celebrata la S. Messa in onore del Santo Patrono. Seguirà, come di consueto, un momento di festa nel piazzale antistante la chiesa, con un ricco buffet preparato con grande cura dalle donne della nostra comunità. L’ufficio meteorologico da noi gestito ci assicura tempo splendido e una serata piacevole. Siete perciò tutti invitati a questa importante ricorrenza. Andrea della Casina

La vignetta di Scacciapensieri:

Il calabrone

Ce ne faremo una ragione!

io la penso così

Dolore – Per recenti fatti di cronaca, terribili momenti vissuti a Nizza per l’opera di un esaltato che ha voluto colpire noi europei, le televisioni ci hanno inondato di notizie che noi abbiamo guardato. Uno o due giorni dall’episodio è stato mandato in onda, reiterandolo di continuo, il grido di dolore di un padre per il figlioletto morto. Io penso che avrebbero potuto risparmiarsi questa comunicazione, che avrà fatto felici i mandanti di questa operazione. Per comunicare e farci conoscere il dolore di quelle famiglie (il che è impossibile), avrebbero potuto usare altri mille modi.

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTE

di don Quinto Giorgini

Chiese scomparse del plebanato di S. Ilario a Spilino

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oncludiamo con questo articolo la nostra ricerca su chiese, oratori, cappelle non più esistenti che facevano parte dell’antica Pieve di Spilino, certamente di origine altomedievale o, come sostengono alcuni, tra cui il Fatucchi, di origine paleocristiana. Di questa “Madre Vegliarda” abbiamo sintetizzato la storia travagliata e ciò che di essa rimane nella prima puntata, essendo anch’essa praticamente scomparsa come tante altre delle sue figlie. Ridotta a edificio profano per raccolta di attrezzi agricoli, è chiamata attualmente dalla gente del posto “Pievaccia”. Dalla fine del secolo XVI la sua dignità di chiesa madre e battesimale è passata a una delle circa 15 chiese filiali, ed esattamente a quella di S. Giovanni Evangelista di Ponte alla Piera. Il sinodo aretino dell’agosto del 1935 elenca quest’ultima al numero 30 degli allora 44 vicariati foranei della Diocesi aretina, comprendente le seguenti parrocchie: S. Niccolò a Gello, Ss. Biagio e Cristofano a Savorgnano, S. Giorgio a Colignola e S. Maria a Casenovole. Di queste cinque chiese, attualmente hanno conservato il titolo parrocchiale solo quella di Ponte alla Piera e di Gello, entrate a far parte dell’attuale Vicariato foraneo di Anghiari – Monterchi, nella Zona pastorale della Valtiberina, indicato anche con una denominazione artificiosa e convenzionale: “Vicariato foraneo area Valtiberina 2”. Il vasto Plebanato di Spilino, situato dietro il celebre castello di Montauto, che si estendeva parzialmente anche in comune di Subbiano, contava come abbiamo accennato sopra, oltre 15 chiese, come abbiamo rilevato dai Decimari degli anni dal 1274 al 1303, di cui circa la metà erano parrocchiali e le altre chiese semplici. Nelle puntate precedenti abbiamo presentato ai lettori le seguenti chiese: S. Ilario a Spilino, S. Giovanni Evangelista a Ponte alla Piera, S. Niccolò a Gello, S. Giorgio a Colignola, S. Maria a Casenovole, Ss. Biagio e Cristofano a Savorgnano, S. Pietro e S. Francesco presso il castello di Montauto. Ora non ci rimane che fornire un elenco di quelle del tutto scomparse tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII, di cui conosciamo il nome del S. Titolare e poche altre notizie riprese dalle Visite Pastorali o dai sopralluoghi sulle loro ubicazioni, dove ancora affiorano ruderi, resti vari, croci, ecc. Una cartina storico-geografica di questo Plebanato di Spilino a pagina 10, realizzata dal signor Orlando Piomboni, ci potrà aiutare a conoscere meglio le ubicazioni dei seguenti sacri edifici scomparsi: 1 – Chiesa di S. Bartolomeo de Spilino. Si tratta di quella che esisteva a Spilino di Sopra, che fu visitata nel luglio del 1583 insieme a quella di S. Fiorenzo dal Visitatore apostolico mons. A. Peruzzi. Era una chiesa

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“semplice”, di patronato dell’illustre Conte Francesco di Federico Barbolani di Monte Acuto. Ne era rettore un certo Antonio Bacci, pagava una decima di appena due libbre e tre soldi. Accompagnato su questo luogo dal sig. Giovanni Padelli di Val di Sacco e dal sig. Mario Del Pia, abbiamo notato le fondamenta, varie pietre, resti di muri sul vasto suolo boscoso. Attualmente il luogo è di proprietà privata di persone che abitano a Sansepolcro. 2 – Chiesa di S. Fiorenzo. Anche questa fu visitata nel luglio 1583 ed è detta “chiesa semplice” di cui era rettore, insieme alla suddetta di S. Bartolomeo, lo stesso don Antonio Bacci e di patronato dei nobili conti di Montauto. Da molti anni la chiesa era in condizioni precarie, ma insieme a quella di S. Bartolomeo a Spilino aveva un reddito di 150 staia di frumento, per cui il Visitatore apostolico ordinò che la chiesa battesimale di Spilino fosse del tutto riedificata “intra castrum ipsum Montisacuti” con il concorso del sig. patrono Francesco e quello del Rettore-Pievano che dai suddetti redditi doveva togliere solo il necessario per il vitto. Il Visitatore ordinò che le due chiese di S. Bartolomeo e di S. Fiorenzo fossero totalmente distrutte e le loro entrate usate per la costruzione della suddetta progettata nuova chiesa di Spilino. Tuttavia non risulta che sia mai stata ricostruita a Montauto, mentre le altre probabilmente rovinarono


Le nostre chiese...

“semplice” di S. Cristoforo “de Savorgnano” unita a quella di S. Biagio. Da oltre 100 anni risultava fatiscente e cadente e attualmente non possedeva nessun reddito. La festività di S. Cristoforo dovrà essere celebrata d’ora in poi nella chiesa parrocchiale di S. Biagio e nel luogo della chiesa demolita dovrà essere installata una croce secondo le norme conciliari. 6 – Chiesa di S. Bartolomeo “prope Gellum”. Visitata il 7 luglio del 1583 è detta “campestre e sine cura”. Era di patronato dei figli ed eredi del conte Alberto “de Barbolanis”. Rettore era il chierico-sacerdote aretino don Camillo Cristofori. Aveva un reddito annuo di circa 20 staia di grano. La chiesa detta “desolata” si trovava in cattivo stato e per la sua povertà non poteva essere restaurata. Per cui il visitatore decretò che fosse unita a quella di S. Niccolò a Gello in qualità di chiesa “semplice” oppure che fosse demolita, trasferendo il titolo di S: Bartolomeo a un altare della chiesa di Gello, secondo il parere del predetto compatrono. Se la chiesa verrà abbattuta, nello stesso luogo dovrà essere posta una croce a ricordo. 7 – Nulla conosciamo circa la chiesa di S. Nicola di Gello, dell’Hospitale di S. Nicolò de Cabue e di quella di S. Tommaso alla Scheggia. Abbiamo così terminato la presentazione di tutte le chiese delle tre pievi di Sovara, Micciano e Spilino-Ponte alla Piera. Resterebbero ancora quelle più note e celebri del centro storico di Anghiari.

da sole senza essere state distrutte. Nei campi di questa chiesa di S. Fiorenzo, detta anche talora di S. Lucia, nel secolo scorso fu trovata una specie di colombina di bronzo (?). Il terreno è ora di proprietà della Regione Toscana. 3 – Chiesa di S. Andrea a Loggiano. Anche questa nella visita del luglio 1583 è dichiarata “chiesa semplice” ed era annessa alla chiesa parrocchiale di S. Giovanni Evangelista di Ponte alla Piera. Era “rovinata e cadente”. Le sue scarse entrate erano appena sufficienti per il sostentamento del rettore, per cui anche di questa fu decretata la demolizione e di celebrare la festa di S. Andrea in quella di Ponte alla Piera. 4 – Chiesa di S. Lorenzo “de Persano”. Visitata il 7 luglio 1583 dal medesimo mons. Peruzzi, risultava unita e incorporata a quella parrocchiale di S. Maria “de Casa Novile” ma essendo trovata scoperchiata e cadente, il visitatore ordinò di demolirla e di usare le sue pietre non per costruzioni profane, ma per la riedificazione della Pieve di Spilino o per il restauro di altre chiese. La campana dovrà essere collocata sul campanile dell’annessa Chiesa di S. Maria di cui sopra. Sul luogo della chiesa demolita dovrà essere eretta una croce a ricordo. 5 – Chiesa di S. Cristoforo a Savorgnano. Nella suddetta giornata fu visitata anche questa chiesa

Nell’altra pagina - Don Quinto e Alighiero Padelli, nostro accompagnatore e Cicerone, nel luogo dove sorgeva la chiesa di Loggiano. In questa pagina - In alto a sinistra una croce nei pressi di Spilino. Quando le chiese erano troppo danneggiate venivano abbattute (come si dice nell’articolo) e in quel luogo veniva “piantata” una croce come questa. Qui sopra la “mensa” della chiesa di San Bartolomeo “prope Gellum”.

Ti capita di leggere l’Oratorio e desideri riceverlo per posta? Facci avere il tuo indirizzo! Te lo invieremo volentieri. 9


Pieve di “Sancti Hilarij de Spellino� La piantina, preparata da Orlando Piomboni, rappresenta le chiese appartenenti alla Pieve di Spilino (Pievaccia). Una di queste, Savorganno, oggi si trova nel territorio di Subbiano. Molte di queste chiese, di cui ci sono testimonianze documentali nei secoli XI/XIII, sono oggi scomparse.

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Anniversario dell’Apparizione 11 luglio 2016, la celebrazione al Santuario del Carmine

Foto ricordo nella sacrestia del Santuario del Carmine con l’Arcivescovo Riccardo Fontana, vescovo di ArezzoCortona-Sansepoolcro, nella ricorrenza dell’apparizione della Madonna alla giovane Marietta. Assieme al vescovo Riccardo, don Mario (è stato cappellano nella nostra parrocchia ed ora è nella sua diocesi di Drohiczyn in Polonia), Andrea ministrante, don Marco, don Alessandro da Pieve di Chio, don Gino parroco di Monna, padre Nicola del convento di Montecasale, i diaconi Piero e Fabio e don John (foto Rostow). Molti fedeli hanno raggiunto il Santuario a piedi partendo dall’Acquedotto, ad Anghiari, seguendo la strada di crinale e recitando il S. Rosario lungo il cammino. Altri fedeli sono invece partiti dal Bagnolo.

Italia Casi morta ad Arezzo

La cara Italia conosciuta bambina in un costone della Valtiberina

E qui riconosciuti rifatto amicizia qui con l’Italia noi sempre in pista

Italia Casi nativa Anghiarese e del paese lei lasciò le prese

Vennero ad Arezzo trovando lavoro e con il tempo trovò un uomo buono

Viveva a Ticchiena per un tempo vissuto poi questo posto lei à perduto

Gli portavo saluti dei parenti Anghiaresi lei con cuore li à sempre presi

Erano gli anni della miseria e la sua vita andava difesa

Che la sposò mise su famiglia con tre belle figlie che nessuno spariglia

Forse il pensiero del posto nativo era per lei un fatto positivo

Si sentiva ancora una concittadina benché la lasciò quando quasi bambina

Come tanti altri concittadini da questo Anghiari varcarono i confini

Si sono amati voluto tanto bene ora la morte à portato le pene

Anch’io come lei bagaglio alla mano dal caro paese andato lontano

Ora riposa accanto al marito che brutta morte aveva diviso:

di Armando Zanchi

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Due giorni a montauto i l r i t i ro d e i r a g a z z i d e l l a P r i m a M e d i a

I giorni 9 e 10 aprile si è svolto il ritiro spirituale della classe Prima Media dell’Oratorio di Anghiari. Il tema del ritiro è stato “C’è più gioia nel dare che nel ricevere” e non c’è stata miglior cosa che sperimentarlo in questi due meravigliosi giorni di bene condiviso. Partenza alle 15 dall’Oratorio, ognuno emozionato col proprio bagaglio, pronti a trascorrere un week-end (per qualcuno il primo!) fuori casa. Appena arrivati a Montauto, si percepisce alla sola vista un senso incredibile di pace e serenità che ci rende davvero grati di poter trascorrere del tempo insieme, in un paradiso simile, grazie all’ospitalità delle Suore. Dopo aver preso possesso delle stanze e sistemato le proprie cose come in una vera e propria gita, non c’è tempo da perdere! Il brutto tempo non ci permette di fare la camminata programmata in mezzo alla bella natura incontaminata dei boschi di Montauto, ma non importa: Suor Augusta ci propone subito una bella merenda con pane, Nutella e aranciata! Cosa volere di più? A stomaco pieno siamo pronti ad affrontare il pomeriggio con tutta la nostra grinta e ad entrare a pieno nel clima del ritiro. Ci soffermiamo su alcune letture che ci portano a riflettere sul significato del dono e l’importanza dell’esperienza di dono che ognuno di noi ha sperimentato nella propria vita. È incredibilmente bello condividere e poter ascoltare tutto quello che ognuno di noi ha da raccontare di sé e delle proprie esperienze. A seguito delle letture è il momento del primo gioco! Ogni bambino ha portato con sé un oggetto (un gioco, un accessorio, un astuccio etc..), tutti raccolti in una busta e estratti a sorte uno per volta, oggetto per oggetto, insieme al nome di un compagno, estratto a sorte anche quest’ultimo. Ad ogni bambino ecco destinato un nuovo dono! È stato molto divertente vedere lo stupore dei presenti nello scoprire certi abbinamenti di nomi/oggetti e in alcuni casi il destino ha voluto che l’oggetto ritornasse nelle mani di colui che lo aveva portato! Dopo aver dato spazio alla preghiera nella cappella del Santuario insieme a Suor Augusta, abbiamo trascorso il tempo rimanente prima di cena giocando all’aperto. La cena, momento di condivisione per eccellenza, è stata gradita e apprezzata da tutti, tanto da concederci un bis senza farci troppi problemi. Come ogni buon sabato, il dopo cena non può essere che cinema! Tutti a vedere “Diario di una schiappa”, film del 2010 diretto da Thor Freudenthal e basato sull’omonimo primo libro della serie di Jeff Kinney, che narra la storia di Greg Heffley, un ragazzino di undici anni che si prepara ad affrontare il difficile mondo delle scuole medie. L’obiettivo dell’undicenne è, insieme all’amico Rowley, di diventare popolare ed entrare nell’annuario scolastico. Magari tralasciando l’obiettivo annuario, è sicuramente un film dalla tematica vicina ai nostri ragazzi! Finito il film, tutti a nanna, pronti per alzarsi presto, fare colazione e andare a Messa a Tavernelle, animata dalla nostra meravigliosa classe. Sono stati due giorni intensi, all’insegna della preghiera, del bene e dell’amicizia condivisa e come tutte le cose belle, passati in un battibaleno. Spero vivamente, e credo anche i ragazzi, che si possa replicare presto per rivivere un week-end così speciale. Grazie a tutti! Didi

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Nelle foto, dall’alto - Il gruppo delle ragazze. Momento di musica con tanto di spartito. Arriva la torta e scatta l’applauso.


NOTE DALLA MISERICORDIA a cura di Massimo Redenti

Maggio-giugno 2016 Le vostre offerte... Cesarina Camaiti, la famiglia alla memoria € 110.00 Famiglia Guadagni, in memoria di Luigi e Romana € 50,00 Fastacchini Vally, in memoria dei propri defunti € 50,00 Gaggiottini Roberta, la famiglia alla memoria € 250,00 GennariPatrizia,lafamigliaallamemoria importononpubblicato Gli alunni della classe V° di Caprese Michelangelo in memoria della madre di Pierantoni Franco € 30,00 Lamagna Liborio € 35,00 Macis Giuseppina - la famiglia alla memoria € 670,00 Nevistrelli Renato € 5,00 Noferi Relia, la famiglia alla memoria € 50,00 Pellegrini Moreno, la famiglia alla memoria € 200,00 Personale e colleghi di Pierantoni Franco in memoria di Camaiti Cesarina € 110,00 Procida Assunta – in memoria di Procida Maria € 100,00 Rubechi Rosa € 10,00 Titolare e dipendenti di “Nicol preziosi” in memoria di Camaiti Cesarina € 135,00

... i nuovi Soci Azzara Michelangelo Bracchini Giuseppa Cesile Stefano Chieli Niccoletta Dragoni Fabio Giorni Aleardo Giorni Marco

Guadagni Bruno Leonardi Luisa Mearini Nara Monini Paolo Radi El Hassania Rubechi Rosa

Spigolature

P

rogetto “Diamoci una scossa”. È imminente l’apposizione dei nuovi cartelli indicatori per una migliore localizzazione dei diciotto defibrillatori semi-automatici sparsi nel territorio comunale di Anghiari. L’amministrazione comunale ha provveduto ad ordinarli; appena saranno disponibili, la stessa Amministrazione provvederà ad installarli nei punti già concordati ed individuati dal tecnico comunale in collaborazione con il nostro rappresentante. È finalmente un percorso che si completa, senza concludersi comunque, in una importante forma di collaborazione fra l’amministrazione comunale e la nostra Confraternita di Misericordia, nell’interesse di tutta la cittadinanza.

S

i è concluso nei giorni passati il corso di soccorritore di livello avanzato che ha promosso nuovi volontari al servizio della nostra Confraternita e quindi di tutta la nostra comunità. A loro il più sincero e sentito ringraziamento, per l’impegno profuso, la dedizione dimostrata e le capacità testimoniate dall’esito positivo dell’esame finale brillantemente superato.

S

i sta dimostrando interessante la convenzione stipulata fra la nostra Misericordia ed il Tribunale di Arezzo per quanto riguarda la canalizzazione presso di noi di cittadini destinati, per reati minori (es. ritiro patente per superamento tasso alcolico alla guida di automezzo), a lavori di pubblica utilità. È un servizio che abbiamo deciso di organizzare, non tanto per ricevere aiuti, ma soprattutto per dare la possibilità ai colpiti da provvedimento di “scontare la pena” presso la nostra associazione senza doversi recare in sedi più distanti o meno gradite. La raccomandazione è comunque quella di “non bere alcolici” prima di mettersi al volante.

Giornata estiva del malato e dell’anziano Anche quest’anno la nostra Confraternita risponderà positivamente alla richiesta di collaborazione rivoltaci dalla Caritas Parrocchiale per organizzare la giornata estiva del malato e dell’anziano. Questa volta sarà il Santuario Mariano della Madonna del Carmine ad ospitare l’evento estivo diventato ormai un segno importante per tutta la nostra comunità. Ci raduneremo tutti quanti nel pomeriggio di sabato 13 agosto per vivere un bel pomeriggio anche con chi in genere è un po’ più solo di noi; sarà bello partecipare alla santa messa all’aperto per poi consumare una merenda-cena assieme ai malati ed anziani, assieme anche ai volontari della Misericordia, della Caritas e della “Fratres”. Ci auguriamo inoltre che tutta la comunità voglia accettare il nostro invito di festa comune. Siamo certi che la Franca e tutte le famiglie del Carmine ci aiuteranno nel preparare una merenda-cena degna di questo nome, e ci aspettiamo anche che a questo grande abbraccio a chi è meno fortunato di noi, ne seguano tanti altri senza ogni volta aspettare un anno intero. Tutta la comunità è chiamata a questo impegno!

Nella foto scattata davanti alla sede storica della Misercordia, ora sede del Museo della Misericordia stessa, alcuni volontari posano per la foto ricordo in occasione della annuale festa nell’ultima domenica di novembre. In quell’occasione c’è anche l’affidamento della cappa.

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it

email: gruppoanghiari@fratres.eu

PELLEGRINI ALLA VERNA Pienamente riuscita l’iniziativa giubilare del maggio scorso

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rande soddisfazione tra i responsabili dei Gruppi Donatori di Sangue Fratres, Misericordie, Caritas e Pastorale Sanitaria diocesani, all’indomani della bella iniziativa che ha visto confluire qualche tempo fa, ai piedi del Sacro Monte de La Verna, centinaia di suoi rappresentanti per prendere parte al pellegrinaggio giubilare, promosso a livello provinciale su invito del nostro Arcivescovo Fontana. Erano presenti anche le delegazioni di Anghiari delle associazioni coinvolte. Ci siamo ritrovati alle ore nove alla Beccia e dopo la catechesi di P. Giovanni Martini, assistente spirituale provinciale dei Fratres, ci siamo diretti in processione verso il santuario, attraverso l’antico percorso. Arrivati in Basilica, dopo un po’ di tempo dedicato alla preghiera personale ed alle confessioni, abbiamo assistito alla solenne celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Riccardo Fontana ed animata dal coro della pastorale giovanile diocesana, preparato e diretto dal nostro Cesare. Ci siamo poi ritrovati presso la casa del pellegrino, per un frugale pasto che si è rivelato un buon momento di fraternità e di socializzazione tra gli oltre trecento volontari. Concludeva il pellegrinaggio la condivisione con i frati della recita dell’Ora Nona e la processione alla cappella delle Stigmate. Salendo alla Verna abbiamo portato la nostra esperienza di soccorso, di offerta del nostro aiuto ed il nostro impegno.Abbiamo portato i tanti volti di coloro che ogni giorno incontriamo sul nostro cammino: volti solitari, persone senza speranza, ammalati e bisognosi; ognuno di noi sa quanta fatica c’è nel cuore

U

umano… Fare gesti di amore, di tenerezza e di cura, fanno pensare che il Signore è con noi, è vicino a noi, tutti i giorni… Il Giubileo che stiamo vivendo con Papa Francesco, ci dia l’occasione per rimettere al centro della nostra vita il senso della nostra esistenza, facendoci capire che solo tornando a l Va n g e l o possiamo riscoprire la bellezza di guardare il volto di Dio nel fratello e nel creato. Che la misericordia e l’amore di Dio ci apra sempre più al nostro prossimo, così da soccorrere, incoraggiare e amare tutti coloro che il buon Dio ci metterà sul nostro cammino. Giuseppina N.

40° di FONDAZIONE: TANTI I DONATORI PREMIATI

na gran bella festa, quella per il quarantesimo di fondazione del nostro Gruppo Fratres, che è riuscita a coinvolgere tutto il paese, nei suoi due giorni di manifestazioni. Cuore di tutto la Solenne Celebrazione Eucaristica nell’antica Pieve di Micciano, celebrata dal Vescovo Mons. Giovannetti, alla presenza di tutte le autorità civili e militari e dei rappresentanti degli altri gruppi della provincia. Al termine, la doverosa premiazione dei donatori più attivi, con medaglia e diploma. Ecco i loro nomi: Croce d’Oro (100 donazioni), Ivano Cesari; Medaglia d’Oro (50 donazioni), Bivignani Vittorio, Cambi Ruggero, Ceradini Livia, Ciabatti Giuseppina, Donati Alessandro, Fanciullini Massimiliano, Leonardi Carlo, Locci Danilo, Lombardi Ofelia, Lorenzini Ilaria, Madiai Franca, Maggioni Marco, Manfroni Cosetta, Marconi Icaro, Massimetti Paolo, Pacini Linda, Puleri Mario e Maurizio; Medaglia d’Argento (30 donazioni): Amorini Patrizio, Casellato Tiziana, Cesari Valentina, Fontana Maurizio, Giorni Roberto, Guadagni Silvio, Guelfi Maurizio, Macchiavelli Stefano, Mazzoli Daniele, Monini Giovanni, Pierini Massimo, Polidori Anna, Polverini Massimo, Russo Marco, Sancamillo Simone, Vitali Luigi; Medaglia di Bronzo (20 donazioni): Bianchini Mario, Bigiarini Stefano, Boncompagni Matteo e Silvia, Donati Sarti Cesarina, Fontanelli Marco, Gigli Massimo, Innocenti Silvano, Magrini Ermano, Marinelli Elisa, Senesi Loris, Tramontani Serena. A tutti loro un sincero ringraziamento, a nome anche della totalità degli altri iscritti al Gruppo Fratres di Anghiari e dei tanti malati, che hanno potuto riacquistare la salute anche grazie a questi atti concreti di generosità e amore cristiano Il presidente Carlo Leonardi

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In alto, i tanti pellegrini verso La Verna, lungo l’antico tracciato. Sotto, una parte dei tanti partecipanti, nel piazzale del Santuario, in attesa della Santa Messa Qui sopra, Le autorità civili e militari presenti alla S. Messa, nella Pieve di Micciano.


Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it

email: gruppoanghiari@fratres.eu

Trofeo Fratres: trionfano Niola e Belardinelli

traguardo fra gli atleti più giovani in gara. Effettuate nel corso della mattinata le premiazioni di tutte le categorie presenti, da parte del Sindaco di Anghiari Alessandro Polcri, accompagnato dalla sua vice Valentina Zoi e dal presidente provinciale dei gruppi Donatori di Sangue Fratres Pietro Ganganelli. A concludere il programma di questa intensa giornata di sport sono state le competizioni giovanili che hanno colorato a festa Piazza Baldaccio e le strade del centro storico di Anghiari. Una cinquantina nel complesso i bambini e le bambine che si sono cimentati in distanze variabili a seconda dell’età e che hanno festeggiato l’evento con una bella medaglia. Il 4° Trofeo Fratres Città di Anghiari ha fatto registrare una partecipazione da record e un successo superiore alle attese. Merito di un percorso esigente ma spettacolare e dell’organizzazione. Decisivo il sostengo degli sponsor, l’impegno dei volontari, la collaborazione con la Dream Runners, che grazie al chip elettronico ha permesso di conoscere i tempi di tutti i protagonisti. L’incasso della giornata è stato interamente devoluto alla Caritas Parrocchiale.

quasi 240 i corridori

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ttilio Niola, trentatreenne portacolori dell’A.S.D. Polisportiva Chianciano, ha vinto la IV edizione del Trofeo Fratres Città di Anghiari, corsa podistica organizzata dal Gruppo Donatori di Sangue Fratres di Anghiari ed inserita tra i festeggiamenti per il quarantesimo della sua fondazione. Sono stati ben 213 gli atleti che hanno preso il via da Piazza Baldaccio, numero che rappresenta il nuovo record e che ha testimoniato il definitivo salto di qualità operato dalla gara podistica. La gara degli assoluti è stata interessante e di grande livello e nel finale il vincitore è riuscito addirittura ad alzare il già elevato ritmo di gara, tagliando il traguardo di Piazza Baldaccio con lo straordinario tempo di 38’06” (51” in meno rispetto a quello fatto registrare nel 2015), ad un passo di 3’27” a chilometro. Sul 2° gradino del podio è salito Alessandro Annetti dell’U.P. Policiano, che ha completato la sua gara in 38’52”. Al terzo posto è arrivato Alessandro Monaci della Mens Sana Siena in 39’25”. Un riscontro cronometrico da record per il formidabile Attilio Niola che si è dimostrato il più forte tra i tanti atleti al via negli 11 km del consueto “Circuito dei Mulini”. Tra le donne si è imposta la bravissima Roberta Belardinelli che ha preceduto di pochi secondi e dopo una prestazione molto entusiasmante Francesca Barneschi e Paola Garinei. Il Trofeo Adriano Giorni, istituito in memoria dell’indimenticabile ex podista anghiarese, è stato consegnato a Marco Matini in quanto primo al

Daniele Gigli

Le dichiarazioni del Sindaco Polcri e del Presidente Leonardi Il Sindaco: “È stata una bellissima mattinata di sport e di festa. Coinvolgente e appassionante vedere tanti atleti presenti ad Anghiari, dagli adulti ai bambini, tutti mossi dalla passione per il podismo. Sport, volontariato e un tema importante come la donazione del sangue sono stati gli ingredienti di una manifestazione perfettamente riuscita. Ringrazio i Donatori di Sangue Fratres Anghiari per il lavoro che hanno svolto in questo weekend e per tutto quello che portano avanti da ben 40 anni. A tutto il gruppo vanno i più sinceri complimenti miei e dell’Amministrazione Comunale.” Il presidente Leonardi: “È stata un’edizione bella ed emozionante sotto tutti i punti di vista. Abbiamo avuto 213 partenti alla prova degli assoluti e quasi 240 in totale contando chi ha preso parte alla non competitiva. Siamo molto soddisfatti e ringrazio tutti coloro che ci hanno dato una mano, gli sponsor, gli atleti grandi e piccoli, i genitori e tutti i presenti, e voglio sottolineare ancora una volta la valenza sociale di questa giornata, con l’incasso devoluto alla CARITAS parrocchiale e con la donazione del sangue sempre al centro dei nostri pensieri. L’appuntamento con il Trofeo Fratres Città di Anghiari è già fissato per la prima domenica di luglio del 2016 con un’edizione ancora più emozionante.” In alto, gli oltre 240 atleti alla partenza da piazza Baldaccio. Qui a destra: sopra, il podio dei vincitori la categoria assoluti: da sx, Annetti, Niola e Monaci e, sotto, Marco Matini, vincitore del Trofeo Adriano Giorni con il sindaco, il suo vice ed il presidente provinciale Fratres.

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Incontro con Cristo

27 marzo - giorno di Pasqua a Bulciano

A

vevo un vago ricordo del luogo in cui lo scrittore Giovanni Papini trascorreva le sue giornate estive, così sono salita a Bulciano, poco distante da Pieve Santo Stefano, percorrendo una stradina con ripidi tornanti, ma asfaltata e ben tenuta. Il piccolo borgo ti accoglie con le sue casette in pietra, alcune restaurate, con galline e galli vigorosi e poveri cani spelacchiati e miti davanti alle porte. Per raggiungere il Poggio, occorre affrontare ancora un’erta salita a piedi, ma quando giungi in cima lo spettacolo è impagabile: una vista aerea di dolci colline verdi, estesi pascoli con greggi di pecore e qualche mucca, il Tevere che “mormora” e tanto, tanto silenzio. Bella la chiesetta e sotto, la casa dello scrittore, oltre la quale si raggiunge a piedi, su un costone, la croce in legno presso la quale Papini si fermava. È stato emozionante rileggere le parole che testimoniano la conversione del poeta: “In una notte agostana... fuori della mia tana... inginocchiato tra i sassi e i cardi riconobbi Iddio”. Lui che da giovane era stato ateo ed anticlericale, ha poi cercato con frenesia la Verità trovandola in Cristo, lui che nell’orgoglio di poter cambiare il mondo nell’impeto giovanile di molti coetanei, ha poi trovato nell’umiltà un cambiamento interiore. Da giovane ironicamente scriveva: “Uomini diventate tutti atei”. Un amico lo pregava di liberarsi da tale rifiuto di Dio, ricordandogli che “L’ombra della sua Croce si stende anche su di te, il suo occhio non ti abbandona...”. Segnali di inquietudine traspaiono in Papini quando

si accorge di non essere più nulla, di non contare niente e di essere “freddo come una pietra”. Poi squarci di luce si aprono quando si rende conto che l’ateismo è “la casa della disperazione”, finché Cristo irrompe nella sua vita con tale forza che, convertitosi, formula una preghiera accorata: “Gesù sei ogni giorno in mezzo a noi... abbiamo bisogno di Te solo... Tu che ci tormenti col Tuo implacabile amore”. Papini “girava attorno alla luce come una farfalla, finché vi cadde dentro”. Si innamora di Cristo fino a scriverne la storia e finalmente capisce che l’umiltà è il terreno della verità, mentre l’orgoglio è il terreno dell’accecamento e nell’umiltà trova la luce. Oggi sempre meno ricerchiamo la Verità, crediamo forse di possederla una volta per sempre; anche noi siamo parte dei “milioni di Giuda e sciami di Caifa che ti sentenziano malfattore”. Anche per noi vale l’esortazione del Papini: “se Cristo nascesse diecimila volte a Betlemme, a nulla ti gioverebbe se non nasce dentro di te”. Del resto Dio “non usa sfondare le porte... se la porta non si apre, Dio non entra” (Comastri) La “belva” Papini diventata agnello ci insegni la ricerca della fede, nell’umiltà, nell’affidamento e nel riconoscimento della nostra dipendenza da Dio, ci apra uno spiraglio perché possiamo incontrare Cristo anche nell’armonica, semplice bellezza di una collina.

Acqua, ma profumata

bagnava gli occhi perché faceva bene. Gli abiti e tutti gli oggetti di lana venivano tenuti fuori tutta la notte: un metodo per combattere le tarme. Insomma quella del 23 era una notte particolare che si riteneva avesse molti influssi benefici e al mattino presto, oltre che bagnarsi con la rugiada o anche alle fonti scoperte, si raccoglievano camomilla e malva. Un’altra simpatica tradizione era quella di rotolarsi sull’erba bagnata che “faceva bene”. Alfredo Mammoli, Pietro Pasqui e Saul Comparini, trovati davanti al Santuario del Carmine in attesa della S. Messa hanno confermato tutte le tradizioni, anche quella del rotolarsi sull’erba anche se Alfredo dice sì che si faceva, ma lui non l’ha mai fatto. Ma veniamo a noi. Per preparare l’acqua di San Giovanni si mettono tutti i fiori e le erbe che ognuno preferisce. Ecco che cosa abbiamo messo noi nell’acqua del 2016: petali di varie rose, naturalmente l’erba di San Giovanni (quella con i fiori gialli), petali di papavero, maggio, melissa o limoncello, fiori selvatici trovati verso Volterena, finocchio selvatico e rosmarino (lo smarrino di una volta) presi dalle nostre erbe aromatiche e la lavanda.

di Emmedipì

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uest’anno, complice mia figlia, in casa mia abbiamo preparato l’acqua di San Giovanni. La vigilia della festa, presto, abbiamo raccolto fiori e varie erbe che, messe in un catino con l’acqua, sono rimaste esposte per tutta la notte all’influsso benefico della rugiada (la nostra guazza). Al mattino abbiamo ottenuto un’acqua profumatissima con la quale ci siamo lavati mani e viso. È la prima volta che la preparo. L’avevo utilizzata, molti anni fa in Propositura, dietro invito di don Vittorio (probabilmente presso la sua famiglia era una usanza molto sentita). Nella mia famiglia non c’era questa usanza, e nemmeno in quella di mia moglie. Ma non è che per San Giovanni non si facessero dei particolari riti. Ne ho parlato con don Alessandro ed andando a ricercare vecchi ricordi ho trovato che al Molinello (allora Molin della Morte) c’era l’abitudine di camminare a piedi nudi sull’erba: faceva bene al mal d’ossi. Poi con l’acqua che si raccoglieva all’incavo delle foglie dei cardi ci si

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Marida


Spett. Direzione dell’Oratorio di Anghiari,

ricordando la compianta Dott.ssa Anna Maria Bartolomei in qualità di medico-chirurgo.

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irca 30 anni fa venne a farmi visita alla scuola di Roncadello un frate francescano, Padre Amadori, missionario in Tanzania, perché da giovane abitava in una piccola frazione confinante con Roncadello, Malmissole, priva di scuola elementare ed i ragazzi di lì, ancora oggi, frequentano la scuola di Roncadello, circa due chilometri, come San Leo-Tubbiano per intenderci, ed io in quegli anni ebbi come scolari due nipoti del missionario, figli di suo fratello, dei quali, il più grande, morì all’età di diciotto anni per un incidente con la moto e mi è rimasto sempre nel cuore! In questi giorni Padre Amadori è tornato fra noi, temporaneamente. Ha 75 anni, da 49 in Tanzania, si è ripreso in salute, ha ancora una mente lucidissima... La sua parrocchia originaria, Malmissole, lavora continuamente per lui, con feste, cene, tombole e raccoglie fondi per la sua e altre missioni, poiché quattro dei suoi confratelli, frati francescani, sono morti laggiù in un incidente con la gip su quelle strade sterrate! Anche noi di Roncadello ci associamo a Malmissole che ha lo stesso nostro parroco! Ho donato al Padre un’immagine sacra che porterà in Africa e quando gli hanno detto che ero toscana lui ha risposto: «Ho nel cuore la provincia di Arezzo perché da lì ho ricevuto moltissimi aiuti...» Poi, quando gli ho detto che ero di Anghiari, si è quasi commosso, perché ricordava l’aiuto grande ricevuto dalla Dott.ssa Anna Maria Bartolomei in Tanzania, medico della sua missione! Questo suo ricordo ha fatto tanto piacere anche a me che, pur non avendola conosciuta personalmente ma solo di vista e per la sua magnanimità (io manco da Anghiari da circa 53 anni!), ho capito che la dottoressa è stata una luce anghiarese che ha illuminato il mondo con la sua opera! Forlì, giugno 2016

Milena Testa

P.S. Ricordo con ammirazione e riconoscenza quando, nella primavera 1958, in un sol giorno, la Dott.ssa Anna Maria eseguì un centinaio di prelievi ad altrettante persone di Anghiari nel tentativo di salvare la vita alla piccola Luciana Panichi colpita da un male incurabile! Anche Luciana (12 anni), che si preparò con me al suo esame di ammissione alla Scuola Media, mi è rimasta nel cuore insieme alla stimata Dottoressa! Momenti molto particolari che ho vissuto ad Anghiari! Milena Tale è l’affetto che mi legava a Luciana che mi sento in dovere di sottolineare: durante l’esame di ammissione alla Scuola Media questa alunna colpì tanto il Preside di Arezzo per la sua intelligenza e per la sua maturità che, mentre la elogiava, la Signora Maestra M. Pia Giabbanelli, che era in commissione, le scattò diverse foto... io custodisco fra i miei ricordi quella che la ritrae insieme al preside! Spesso il Cielo, troppo presto, chiama a sé i migliori!

Anghiari e la prima neve: 22 novembre 2015

AVVISO Rendiamo noto che il 28 agosto prossimo, Solennità di Sant’Agostino, per diversi motivi organizzativi, quest’anno sarà solo religiosa (la cena non ci sarà). L’orario della Santa Messa e preghiera comunitaria verrà comunicato appena definito. Le Suore Agostiniane di Villa la Ripa 17


FOTO CON NOTIZIE

Questo che vedete è uno uovo. E fin qui tutto bene. Solo che da un lato, come si vede nella foto, c’è disegnato come un sole. L’ha raccolto nel pollaio Desirée, la nipote del Fattore, il Manenti della Casanova, quando lui era in ferie. Ora sembra che anche anni fa capitò un fatto simile. Verrebbe voglia di collegarlo con l’anno bisestile ma è più facile che l’anno “bisesto” non c’entri niente!

Una croce Il restauro della croce collocata all’incrocio della via del Borgo con quella per San Leo è consistita nell’eliminare il problema dell’infradiciamento della parte bassa della croce stessa. La parte bassa del manufatto era infatti affogata dentro un incavo del piedistallo di pietra dove ci “moriva” l’acqua piovana ed era quindi marcita. Con questo intervento si è risanato la parte bassa danneggiata e in più si è applicato un sistema nuovo per ancorarla alla sua base in pietra serena. L’idea è venuta all’artigiano di Santo Stefano Andrea Piomboni e al professor Giovanni Valbonetti. Si tratta di un perno in metallo inserito nella croce e fissato con la resina e poi inserito nel basamento in modo da eliminare l’inconveniente segnalato sopra. La croce è stata ripulita e riverniciata con l’inserimento di “sverze” (piccoli tasselli di legno inseriti nelle fessure createsi nel legno) dove necessario ed il gioco è fatto. Ora la potete vedere risistemata nel suo luogo quasi originale. Purtroppo nel basamento c’erano delle iscrizioni che il tempo ha reso illeggibili. Come ipotesi potrebbe trattarsi infatti di una di quelle che venivano collocate agli incroci delle strade su invito e indicazione dell’eremita Baldassarre Audiberti (come per quella di Campalla) che si aggirò anche in Valtiberina verso la metà dell’Ottocento.

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In questo luogo particolare don Mario, parroco della Chiassa, con altri sacerdoti della zona e alla presenza di Padre Umberto dell’Ordine di Malta di Firenze, ha celebrato una Santa Messa. Se ne parla a pag. 37. Qui aggiungiamo che di fronte all’edicola è stato realizzato un altare con delle belle pietre e il tutto è circondato da alcuni antichi cipressi.

Petriolo Intervista alla sig.ra Anna Morelli da vari anni abitante a Petriolo di Citerna. Servizio di Franco Badini da Castello D. Cosa sa del miracolo della Madonna di Petriolo? R. Accadde durante il Medio Evo, quando una pastorella, mentre si trovava nella piccola valle dietro il colle di Petriolo, dalla parte che guarda Anghiari e piangeva disperatamente per la fame, alzando gli occhi vide una bella signora che le disse di andare subito a casa, di non piangere e di non preoccuparsi. La ragazzina corse subito alla vicina casa e trovò la madia piena di pane che saziò lei e la sua famiglia. Altre notizie non so. D. Sa dirmi qualcosa della Cappella dedicata alla Madonna? R. Io so che sul posto dove ci fu l’apparizione, ci sono dei ruderi probabili avanzi della casa della pastorella miracolata e vicino anche una piccola cappella in rovina, che forse veniva utilizzata anticamente per la devozione alla Madonna. Però oggi a ricordo del miracolo, c’è un’altra cappella, costruita ai primi del 900, a poca distanza dalla prima e in un luogo più comodo e accessibile. Credo che sia nel Comune di Citerna ma dicono che il confine con quello di Anghiari sia a pochi passi. D. Quando si festeggia la Madonna di Petriolo? R. Viene festeggiata ogni anno ad Agosto con una Processione che parte dal Santuario, restaurato da poco e dedicato a S.Maria di Petriolo e si dirige verso la Cappellina, dove viene celebrata una messa. La statua però la portano, credo ogni tre anni, perché è difficile spostarla.


Nuovo sindaco; nuova amministrazione Chi è il nuovo sindaco di Anghiari? Com’è andata questa votazione? Queste le due domande poste a chi ho incontrato per caso...

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on lo conosco ma so che è Alessandro Polcri. Premetto subito che non l’ho votato però io ragiono in questi termini. Una delle regole fondamentali della democrazia è l’alternanza che adesso ad Anghiari non c’era stata perché diciamo che un certo gruppo ha sempre governato il nostro paese fino ai giorni nostri. Che poi, da un certo punto di vista, non hanno governato male però è negativo il fatto che fossero in qualche modo inamovibili. Quindi questa elezione ha dimostrato che nessuno è inamovibile, nessuno è indispensabile e quindi, per certi aspetti, la cosa può essere positiva. Io non conosco queste persone e anche il sindaco non lo conosco, conosco appena un paio di persone che sono nel consiglio, ma così proprio di vista, e quindi le aspettiamo un po’ all’opera, anche con fiducia, se vogliamo, perché di problemi ce ne sono tanti e vediamo un po’. Siamo ottimisti. Armando Babbini

A

lessandro! Risultato a sorpresa. Però un po’di cambiamento ogni tanto ci vuole; indipendentemente da chi sia stato al governo della Amministrazione Comunale e di chi vinca le nuove elezioni, la rotazione è utile. Pietro Giabbanelli

A

lessandro Polcri! È andata come ci si aspettava. Penso che c’è stata una palese battaglia interna da parte della sinistra che ha garantito al partito di centrodestra di vincere. Però, non si parla di aver vinto con nove voti di scarto, qui si deve tener conto di milletrecento voti che la sinistra ha perso. C’è stata una chiara rottura sentimentale e di protesta tra il popolo della sinistra e la base del partito. Un’implosione da tempo annunciata da eccessivi anni di governo. Sono state comunque delle coincidenze favorevoli che hanno permesso ad Alessandro di spodestare un’amministrazione che durava da sessant’anni. Un lusinghiero successo anche per il Movimento 5 Stelle che ha sottratto al centro-sinistra un considerevole numero di voti il che avalla il trend di protesta nazionale. Ora ritengo che non si debba tagliar fuori ottimi elementi del vecchio quadro amministrativo alcuni dei quali possono ancora dare una buona mano per un migliore e responsabile servizio verso i cittadini. Sono sicuro che prevarrà il buon senso e le cose certamente potranno solo migliorare per il bene comune. Gli inglesi dicono: “a change is as good as a rest”, che sarebbe in italiano nel nostro caso politico: “l’avvicendamento fa bene quanto una buona vacanza”. ll cambio migliora tante cose, rischiara le idee, porta un senso di rinnovamento ed un nuovo impulso a ripartire, dando ossigeno all’edilizia, slancio alle piccole imprese, ad un turismo di qualità, nuove speranze per i giovani e incremento delle energie rinnovabili. L’alternanza è bene che ci sia. Quando c’è sempre lo stesso partito al comando, le cose si sclerotizzano e di conseguenza viene a mancare lo stimolo propulsore a migliorare lo standard di vita in questo meraviglioso borgo. Io auguro alla nuova amministrazione di agire per il bene del paese e di tutti, non solo di quelli che l’ hanno votata e che d’altronde sono stati gli artefici di questa vittoria veramente eccezionale. Auguri a tutti e buon lavoro! Piero Lega

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A

lessandro Polcri. È andata abbastanza bene perché era giusto che un po’ di ricambio ci voleva, per il mio punto di vista. Ha vinto perché molti voti sono andati a Cinquestelle perché sennò sarebbe stata dura la faccenda. Io ho molto piacere di questo risultato perché sono settant’anni che in questo paese c’era il muro di Berlino. Maris Zanchi

A I

lessandro Polcri. Secondo me è andata bene perché l’aria di cambiamento ci può stare. Lorenzo Sbragi

l nuovo sindaco è Polcri Alessandro. La votazione è andata bene per lui ma male per l’altro competitore perché i voti di differenza erano meno di dieci e quindi c’è dell’amarezza. Speriamo che faccia bene. Speriamo che il Comune di Anghiari abbia un prosieguo di miglioramento sotto l’aspetto paesaggistico e sopra tutto questo aumenti l’economia di questo territorio che adesso è un po’ scarsa. Orlando Piomboni

...o tramite messaggi.

L

e elezioni concluse qualche tempo fa mi hanno visto sancire per la prima volta il voto per la scelta del sindaco del nostro comune. Se pur per un margine risicato, il popolo anghiarese ha eletto il candidato a sindaco Alessandro Polcri come suo rappresentante. Risicata e, almeno per me, inaspettata è stata la sconfitta del PD, che aveva in Simone Matteagi il suo “uomo di punta”. Senza nulla togliere ai meriti della lista Liberamente, la quale è stata elogiata da più fronti per il lavoro di campagna elettorale svolto, credo che le varie scissioni interne della Sinistra anghiarese abbiano portato ad una perdita di voto. Un plauso è doveroso anche nei confronti dei “Grillini”, capitanati da Paolo Gaggiotini, i quali hanno ottenuto un numero di voti tutt’altro che irrilevante. A prescindere dalla mia ideologia politica, spero che il candidato a sindaco e la sua giunta possano operare nel modo più consono per garantire la salute del paese. Credo inoltre che sia doveroso da parte delle opposizioni non attuare una politica di vendetta, ma bensì la loro presenza all’opposizione deve essere un modo per completare il lavoro della lista di maggioranza. Giulio Maffucci

E

ssendo la prima volta ad avere il diritto di voto alle elezioni amministrative, ho seguito con interesse ed entusiasmo la campagna elettorale. Per comprendere quale candidato fosse più in grado di guidare, con imparzialità e capacità il nostro paese per i prossimi cinque anni, ho partecipato agli incontri di tutti i tre i candidati. Il programma di Alessandro Polcri e dei suoi collaboratori è stato fin dall’inizio più consono e innovativo, per quanto riguarda lo sviluppo delle imprese e del lavoro, sicurezza, decoro urbano, politica fiscale e democrazia diretta; inoltre Alessandro ha presentato con chiarezza e linearità i suoi progetti futuri. Devo ammettere che sono stato molto soddisfatto dei risultati ottenuti, auguro al nuovo sindaco Polcri un lavoro onesto e trasparente così che L’ INTERA POPOLAZIONE anghiarese sia soddisfatta del suo operato, visto che lui si definisce il “sindaco di TUTTI”. Andrea Marzi (cittadino del Carmine)


ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016 Intervista di Mario Del Pia ai rappresentanti delle tre liste presenti in Consiglio Comunale ad Anghiari. Dopo l’insediamento dei Consiglieri (Consiglio del 18 giugno) e la nomina dei rappresentanti nelle varie commissioni (Consiglio di questa sera, 27 giugno) chiedo ad Alessandro Polcri, nuovo Sindaco di Anghiari, per la lista LiberaMente, non tanto cosa farà nei primi cento giorni o cose simili ma come intende gestire i lavori della Giunta e di tutto il Consiglio Comunale per il bene di Anghiari.

I

nnanzitutto vorrei dividere quello che è il ruolo del Sindaco come capo della Giunta da quello di Presidente del Consiglio come arbitro delle parti: da una parte la maggioranza dall’altra la minoranza. Ritengo che ad Anghiari si debba cambiare modo di lavorare. Non tanto perché la vecchia maggioranza abbia lavorato male, ma perché si possono trovare dei correttivi anche per quanto riguarda l’approccio al modo di amministrare. Secondo me l’opposizione, o come viene definita in modo più corretto, la minoranza, che siede nei banchi nel Consiglio Comunale in numero minore, fa sempre parte del Consiglio Comunale. Io ritengo che si debbano ricreare dei rapporti anche dal punto di vista umano, perché l’obbiettivo di tutti è il bene della comunità, il bene di Anghiari. Per quanto riguarda la composizione del Governo del Comune, della Città, io ritengo che in prima battuta debba essere il Sindaco, perché il Sindaco è di tutti, che si deve sobbarcare quella che è la responsabilità maggiore. È necessario tenere presente che noi siamo tutta gente comune, che viene dal mondo del lavoro: in questo Consiglio Comunale l’unico che ha un’esperienza amministrativa è il sottoscritto. Tutti gli altri sono alla prima esperienza in questa veste di maggioranza e quindi devono conoscere quelli che sono gli ingranaggi della macchina amministrativa in modo da poter entrare un passo alla volta in quelle che sono le dinamiche interne di funzionamento. Come ho detto, cercherò in qualche modo di coinvolgere anche le minoranze, perché ritengo che anche la minoranza debba assumersi delle responsabilità per quello che riguarda il governo del paese; dopodiché ognuno manterrà il suo ruolo, però anche la minoranza deve poter partecipare, per certa parte, a quello che è il Governo del paese. Proprio da questo punto di vista ho

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insediato una commissione (Affari Istituzionali, Statuto e Regolamento) per portare modifiche al Regolamento e allo Statuto e individuare, scindendolo, quello che è il ruolo del Presidente del Consiglio Comunale da quello di Sindaco come capo della Giunta. Questo per favorire il dialogo fra tutti i componenti del Consiglio, maggioranza e minoranza, e creare una sorta di arbitro che non abbia un ruolo politico ma un ruolo istituzionale. Per quanto riguarda invece le deleghe, per questa prima parte di attività, la maggior parte se le assume il Sindaco, dopodiché saranno dei Consiglieri delegati oppure anche gente comune, del popolo, che potremmo definire Consiglieri tecnici, che possono seguire alcune delle deleghe che io gli affiderò. Quindi sarà il singolo Consigliere oppure il Tecnico che andranno a far parte di quello che è il Gabinetto del Sindaco. Pertanto non sarà solo il Sindaco che gestirà la cosa pubblica, ma lo farà assieme ad un gruppo di persone che cureranno i vari aspetti della vita amministrativa del Comune.

Dopo le dimissioni di Simone Matteagi, chiedo a Lara Chiarini come pensa o come spera che il Consiglio Comunale proceda nel suo lavoro di amministrazione di Anghiari.

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ono molto contenta di rivestire da oggi in maniera ufficiale questo ruolo di Capogruppo della nostra compagine consiliare Insieme per Anghiari e sono anche molto contenta di avere al mio fianco Alessio Piomboni ed Enrico Lorini, che sono due persone molto competenti, con grande voglia di fare e grande entusiasmo. Noi tre, per quello che ci riguarda e per il ruolo che ricopriremo in questa Consiglio, ci mettiamo a disposizione per una opposizione che sia in primo luogo costruttiva, che sia propositiva, che non sia una opposizione di polemica, perché noi non facciamo questo tipo di politica: che sia una opposizione critica quando sarà il momento di essere critici, ma che comunque si prefigga come primo obiettivo sempre il bene di Anghiari. Perciò ben venga la collaborazione con il Sindaco e con l’attuale maggioranza qualora si persegua il bene del paese e degli anghiaresi. Questo il nostro intento e la nostra voglia di metterci a disposizione del paese ed è anche un modo per ricambiare la fiducia che ci è stata data dagli anghiaresi.


ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016 Paolo, dopo l’insediamento dei nuovi Consiglieri e il Consiglio di questa sera che ha nominato i vari rappresentanti nelle Commissioni Consiliari, il Movimento 5 Stelle come intende svolgere il suo ruolo qui in Comune? Il Movimento 5 Stelle porta avanti quelli che sono i punti fondamentali del nostro programma per Anghiari. Noi in pratica siamo propositivi, non è che siamo contrari a prescindere. Il nostro è un movimento che nasce come protesta, ma specialmente negli enti locali, quindi come ad Anghiari, noi lavoriamo per il bene della città in cui siamo chiamati ad amministrare. Quindi tutto ciò che verrà fatto dall’attuale Amministrazione che è volto all’interesse dei cittadini, in tutti gli ambiti, noi lo appoggeremo. Personalmente sono presente in tutte le commissioni dove spero di dare il mio contribuito per il bene di Anghiari nei vari ambiti.

Il primo consiglio comunale di Massimo Redenti

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o assistito alla prima riunione del Consiglio Comunale, assieme a tanta altra gente di Anghiari e dintorni. Sono rimasto sorpreso dell’andamento complessivo dell’assise, e proprio per questo motivo ho provato a fare una chiacchierata informale con sei persone, due persone per ogni lista concorrente (non candidati ma indiscussi simpatizzanti non operativi di ciascuna delle tre liste). Ne è emerso un quadro che di seguito accenno, senza opinioni personali sull’argomento. Il mio stupore su queste conversazioni informali è stato che le considerazioni complessive, naturalmente con sfumature diverse e qualche “distinguo” dati dalla fede “politica”, sono state univoche e condivise. La prima: il nuovo sindaco è apparso a suo agio, con naturale comprensibile emozione, ma sereno e già perfettamente calato nel suo nuovo ruolo di responsabilità. Il suo intervento è stato lineare, non prolisso, propositivo ed interlocutorio per quanto riguarda il proprio futuro metodo di “governance”. Ciò che ha fatto comunque rumore (forse anche frastuono) è il fatto di non aver assegnato tutti gli assessorati di competenza, ma di aver preso tempo per decidere in futuro l’assetto definitivo della Giunta Comunale. Questa decisione non è

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complessivamente piaciuta ed i sei amici con i quali ho argomentato si sono espressi (ciascuno con motivazioni diverse) sulla preoccupazione e sul rischio di ritrovarsi “amministrati” in un futuro prossimo anche da personaggi non graditi o che comunque non sono stati sottoposti al giudizio dell’elettorato. Naturalmente ho ricordato loro che alle urne siamo andati tutti a votare il sindaco e che lo stesso può decidere di fare squadra anche con persone al di fuori della lista elettorale; gli amici hanno convenuto in ciò ma hanno ribadito che le loro perplessità sull’argomento rimangono inalterate. La seconda: l’assenza del candidato sindaco “secondo arrivato” è stata forse la “presenza” più ingombrante in tutto l’auditorio. Non è stato né bello né piacevole assistere ad una incoronazione del vincitore senza la partecipazione di colui che sembrava inizialmente il “predestinato” e che invece, a seguito della negativa risposta elettorale, ha preferito l’assenza ad una dignitosa presa d’atto della sconfitta. Ciò ha inevitabilmente tolto significato all’intervento della rappresentante della lista sconfitta. Ho fatto presente ai sei amici che un’assenza può essere motivata da mille ragioni plausibili, ma gli stessi amici hanno invece rincarato la dose dicendomi che se così fosse stato, gli altri presenti della lista di appartenenza avrebbero potuto e dovuto portare una giustificazione qualsiasi all’assenza del loro candidato sindaco. E così non è stato. La terza: l’intervento del “terzo” candidato sindaco, ora consigliere di minoranza, è stato corretto, senza sbavature, senza proclami ma colmo di promesse di attenzione a quello che sarà il futuro andamento del Consiglio Comunale. Su questo argomento mi sono limitato a condividere le espressioni comuni emerse. È stato in definitiva un primo Consiglio Comunale apparentemente interlocutorio, ma di fatto già colmo di significati più o meno emergenti e dichiarati. La mia speranza ed il mio più sincero augurio a maggioranza e minoranza è che sappiano, ognuna nel proprio ruolo, accantonare sin da subito eventuali divergenze interpretative, ma siano in grado di lavorare serenamente ed onestamente per il bene comune di tutta la cittadinanza. Buon lavoro a tutti!


100 anni

Cronaca del genero Piero Lega per festeggiare i 100 anni di Sabatina Ulivi in Conti a Catigliano il 29 giugno 2016.

ho sofferto tanto ed ho lavorato tanto e quei giorni terribili della guerra, i bombardamenti quando il fronte passava da Castiglionello. Passarono i tedeschi e ci andò bene anche perché uno di loro ci avvisava dei bombardamenti in arrivo e ci diceva di andare al rifugio che era una vecchia capanna nel bosco. Purtroppo all’arrivo degli alleati seminarono tante mine lungo le strade, i campi e i boschi fino all’ospedaletto da campo a Bivignanello che io poi sminai passo passo seguendo l’insegnamento di quel tedesco gentiluomo. Per favore non mi fare ricordare di quei giorni terribili. - E allora raccontaci di cose belle. Ah SI mi ricordo la poesia che la mi’ Lela mi mandò da Londra che diceva:

Cara mamma

Cara la mia suocera Sabatina ci sei arrivata e molto bene, complimenti. Ma ti rendi conto che oggi è il tuo compleanno centenario? Eh sì, sono giusti giusti 100 anni. Peccato che Agostino mio marito e l’Angiolina non ci sono più con noi. Guarda ci siete tutti, la mi’ Lela, la Daniela, l’Anna, la Charisse, Paolo e la Serena, Piero, Clara, Pietro, la Caterina... Ma quanti siete? Su, preparati che facciamo le foto e poi taglierai la torta e canteremo “Happy Birthday To You”. Davvero pure la torta! Con 100 candeline? Proprio 100 candeline no, ma 100 anni ci sono tutti. Raccontami un pò di te e del tuo passato, dei tuoi cento anni di esperienza. È una storia troppo lunga da raccontare e poi non è che mi ricordo tutto. Sono nata a Castiglioncello, poi, dopo sposata con Agostino (Emilio) Conti, siamo andati a vivere alla Foce, sopra Scandolaia. Mi ricordo bene però che nella mia vita

“Ti ricordi quando eravamo piccini Una famiglia con tanti nipotini E tu con i figli, i campi e la foresta Non sapevi più dove battere la testa E borbottavi spesso ad alta voce Ma crescerete e finirà ‘sta croce.... - Bellissimo allora ti ricorderai anche di qualche ottava rima? Eh si eh. Quella di Pia de’ Tolomei che dice: Ai tempi dei Guelfi e Ghibellini Repubblica a quei tempi contrastava battevano i Cortonesi e gl’Aretini ognun per il su partito guerreggiava I Pisani si battean coi Fiorentini Siena co’ la maremma contrastava Chiusi combattea contro Volterra nun v’era posto che ‘n ci fosse guerra. - Eccezionale. Fermati perché è l’ora di tagliar la torta. AUGURI SABATINA PER I TUOI CENT’ANNI

Vi è piaciuto questo giornale? Lo volete ricevere a casa? Ditecelo! Altra morte Anghiarese: Grazia Meoni

Che da ragazzi sempre insieme e si passava giornate intere

Finita per noi la vita serena e della morte noi siamo la preda

Anche la Grazia ci à lasciato dal suo paese un dì lì fu nata

Tutte le famiglie lì conosciute in questo tempo tutte decedute

Ma più la morte porta scompiglio c’è un altro fiore ed un altro giglio

Nessuno scappa da questo intreccio e mai nessuno si è messo di mezzo

L’ò conosciuta da ragazzina in quella Calabria della Nonna Dina

Solo la morte riesce a trionfare lei non muore continua a fare male

Poche speranze e poche difese che nella vita sono attese

La vita è lunga con sofferenza poi ci si avvia alla partenza

Io vivevo sopra di loro ed il mio occhio spiccava il volo

Pochi ne resta di questa famiglia forse un fratello ed un’altra figlia

Ma gli anni passano finisce il passaggio e con l’età ci vuole coraggio

Le condoglianze a chi ancora resta forse la Grazia ad altra vita si appresta:

di Armando Zanchi

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Cusì manco a Pecchj!

Dialogo a distanza col professor Enzo Mattesini intrattenuto da Emmedipì

Nella mia famiglia, quando si parla di una cosa strana o straordinaria, si dice (lo dico in dialetto e, per chi non è d’Anghiari, aggiungo che la sillaba ‘cchi’ non è velare ma dentale): «Cusì manco a Pecchj!» Tante volte ho cercato inutilmente di trovare la motivazione di questo modo di dire domandando alle persone anziane; massì, niente. L’altra sera ero a mangiare una pizza col Badini, “Pistrino” e relative mogli. Si parlava dei nomi dei luoghi fra cui si venne a parlare della Titta che io avevo menzionato nell’Oratorio parlando di una persona che era nata in quel posto. E il Badini mi ha contestato e corretto dicendo «Non si dice alla Titta ma a Titta. E poi -ha continuato- pensa che anche Apecchio una volta si chiamava Pecchio.» Mi si è subito accesa una lampadina. Non sarà mica che quel Pecchi del nostro proverbio sia proprio il Pecchio/Apecchio dopo Bocca Serriola? Ai ragionamenti fatti a proposito di Apecchio/Pecchio, aggiungo che ricordo di alcune persone che (in tempi passati) parlando in dialetto si sono espresse in questo modo: “Io so’ de Rezzo”. Ho in mente qualcosa di simile anche per Anghiari, ma fra i miei appunti non ho trovato nulla che lo comprovasse.

E [..]

vengo a cusì, manco a Pecchi (benissimo per la notazione circa la pronuncia della mediopalatale cchj, con particolare schiacciamento della lingua sul palato, come del resto nel borghese): credo che abbia ragione in pieno. La località di Apecchio è di là dai monti (dopo Bocca Serriola, come mi insegna) e doveva apparire “lontanissima” e “appartata” e quindi quasi “fabulosa” proprio per queste sue caratteristiche. Al Borgo non ricordo di aver sentito l’espressione, ma ne corre una simile. Altrettanto scherzosa (perché anche ad Anghiari il contesto dovrebbe essere quello): cose mai viste a Rofèlle! (Rofelle è pur essa di là dall’Alpe di Viamaggio e non è poi quel gran posto cui farebbe pensare l’espressione, che per l’appunto ha intento giocoso). È possibilissima l’aferesi di A-, per cui da A Apecchi(o) si passa facilmente A Pecchj (uso la j, com’è consueto tra i linguisti, per sottolineare l’articolazione particolare della mediopalatale-prevelare), con caduta oltretutto della vocale finale che è possibilissima (bene il suo es. A Rezzo). Un caro saluto, Enzo Mattesini

Nati nel 1946

F

esteggiati in una bella giornata di giugno, il 5, tutti i nati nel 1946: quelli che in quest’anno compiono 70 anni. La Rita Bigioli con Palmiro Papini sono stati i promotori di questa giornata che ha avuto il suo culmine con il pranzo al Castello di Sorci. I chiamati erano quasi un centinaio ma fra quelli che si vergognavano ad avere quest’età, quelli che non ce li mandava le mogli, quelle che non ce le mandava il marito, il numero dei presenti si è ridotto di molto. Qualcuno infine era convinto che il festeggiare l’anno di nascita quando ancora non c’era stato il compleanno portava male e quindi è stato assente. Quelli che sono voluti venire, anche con qualche consorte, sono stati circa una cinquantina. La festa comunque è stata molto bella e tutto è andato molto bene. In particolare io e Palmiro ci siamo divertiti anche con qualche show improvvisato. Un bel ricordo per tutti noi nati nel 1946; un anno eccezionale: siamo nati noi!

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I

Il Matteo ritrovato

l ritrovamento della tavola che raffigura la Vergine con Bambino, che faceva parte del trittico dipinto da Matteo di Giovanni, è un episodio di una storia che probabilmente non finisce qui. Attualmente, oltre che la parte inferiore, smembrata della figura della Madonna, mancano tutti e due i pannelli laterali con le figure di quattro Santi. Alla fine del 400, il Priore del Convento degli Agostiniani di Anghiari, probabile committente dell’opera d’arte, non si sarebbe di certo immaginato una storia così piena di imprevisti e traversie. La scelta di Matteo di Giovanni, pittore nato a Sansepolcro, confermava un po’ l’origine e la derivazione del Convento Anghiarese dagli Agostiniani del Borgo, anche se in realtà Matteo era ormai senese di adozione, anzi forse il miglior esponente di quella scuola nel secondo quattrocento. Ma un tale pittore di grande prestigio, già a servizio degli Agostiniani, era necessario per suggellare l’importanza per Anghiari della nuova Chiesa e Convento di S. Agostino, dopo che finalmente si era riusciti a realizzarli. Non era stato facile, perché a comandare su nel castello d’ Anghiari era l’Abate Camaldolese dell’Abbazia di S. Bartolomeo che per motivi concorrenziali non vedeva certo di buon occhio il sorgere a due passi di un altro complesso monastico. La rimozione di un vero e proprio ostruzionismo alle iniziative degli Agostiniani, dopo complesse trattative, era stata infine suggellata da un contratto, fra Camaldolesi e Agostiniani, che prevedeva tra l’altro, quale atto di sottomissione, un invito a pranzo per l’Abate Camaldolese ogni anno il giorno prima della festa di S. Agostino. E da allora per oltre cent’anni erano andati avanti i tecnicamente complessi lavori della Chiesa che veniva eretta al di sopra di una Chiesetta di eremiti dedicata a S. Antonio Abate e a ridosso di una ripida scarpata adiacente alla “nuova” strada della Croce, indirizzata dal luogo in cima alla collina dove S. Francesco aveva posto la sua Croce verso il francescano Convento di Montecasale. Il dipinto commissionato a Matteo di Giovanni avrebbe dovuto raccontare anche questa storia; ma ci voleva allora una scenografia in più puntate, almeno tre puntate, tre pannelli dipinti. E lui, Matteo, raffigurò nel pannello di Sinistra del trittico, accanto al Vescovo di Ippona, la figura di S. Antonio Abate, in veste monastica e lunga barba che regge il bastone a Tau con la campanella e il libro, i cui seguaci ad Anghiari avevano indicato la strada della vita eremitica lì sul burrone fuori dalle “carbonaie” delle mura, prima di confluire nell’Ordine degli Agostiniani. Ma il Priore Agostiniano si sentiva troppo vicini anche allo spirito francescano per non far rappresentare a Matteo pure l’altra parte della storia, l’Anghiari francescana: nel pannello di destra del trittico, in primo piano, c’è il Santo di Assisi con in mano una Croce, simmetrica e affine alla Gruccia (Tau) di S. Antonio e dietro un S. Damiano, che

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forse evoca il nome del committente, ma che a me piace pensare riferito alla Chiesetta di S. Damiano d’Assisi dove Francesco udì la parola del Cristo che lo esortava a ricostruire la sua Chiesa. L’obbiettivo primo del Priore, accanto alla memoria dei Santi significativi per la storia dell’Ordine Agostiniano e di Anghiari, era di farsi portavoce degli intenti della Comunità Anghiarese, che avevano sempre manifestato una grande devozione per la Vergine Maria. Solo un artista di grande prestigio come Matteo di Giovanni avrebbe potuto essere all’altezza della tradizione di fede e d’arte della cittadina. I potenti Camaldolesi in un altare della loro Chiesa di Badia avevano da tempo la loro icona per la venerazione degli Anghiaresi nella Madonna con il Bambino, monumentale scultura lignea, di Tino da Camaino, di scuola senese. Nella sede in Via della Vecchia (ora Mura di Sopra) la prestigiosa Compagnia Nera di Santa Maria della Misericordia da pochi anni vantava una Madonna Annunciata di Jacopo della Quercia, anche lui senese; ed era così bella che già erano sorte leggende sulla origine miracolosa del bambino. E allora per Sant’Agostino, nel più grande pannello centrale, fu dipinta per volontà della Comunità Anghiarese, una Madonna, Mater piena di grazia e di dolcezza, ma anche Regina Angelorum, in trono fra due angeli. Per la presenza nel dipinto del Santo titolare della Chiesa, si può pensare a ragione che al tempo dell’esecuzione all’opera fosse riservato il posto d’onore nell’altar maggiore del nuovo edificio. Poi il dipinto, smembrato, fu posto in un altare laterale a sinistra; nel 1952 fu restaurato dai danni dovuti ai tarli, all’umidità, ma anche alla devozione dei fedeli che applicavano ex-voto in argento direttamente sull’immagine. Poi fu ricollocato per breve tempo nell’altar maggiore e infine, per motivi di sicurezza, fu portato in Propositura, dove fu rubato nel 1994 ed oggi, dopo oltre 17 anni di buio totale, ci sembra già un altro miracolo poterne ammirare la grazia e la dolcezza. Armando Babbini

In alto il trittico di Matteo di Giovanni dopo il restauro eseguito nel 1952


A Roma in bicicletta - Il 30 maggio scorso un gruppo agguerrito di ciclisti è partito in bicicletta da Anghiari per Roma. Questo il nome dei partecipanti: Elio Papini, Pasquale Valentini, Valter Giorni, Mauro Pacini, Francesco Bellucci e Federico Pettinari. Sosta a Narni per il meritato riposo e il giorno seguente, mercoledì primo giugno, si prosegue per Roma. Qui sono stati raggiunti dalle proprie famiglie e, tutti insieme, hanno fatto il pellegrinaggio a San Pietro. Nella foto, scattata nella suggestiva Piazza San Pietro, tutti in posa, ciclisti e familiari. Francesco Bellucci è dietro la macchina fotografica, anzi dietro il telefonino. Anniversario - Nella foto di ClodySax un momento della solenne concelebrazione al Santuario del Carmine con il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro l’Arcivescovo Riccardo Fontana e isacerdoti del Vicariato. Si ricorda l’apparizione della Madonna alla giovane Marietta, avvenuta l’11 luglio 1536 presso un castagno posto in un crocicchio di strade (da qui il primo nome di Combarbio). La Santa Vergine chiese di essere venerata attraverso una immagine presente in una casa di Anghiari, in quel preciso luogo. Ben presto, e in poco tempo, fu costruito il Santuario e l’immagine fu di li a breve portata nel luogo dell’apparizione, dove si trova ancora oggi anche se collocata nell’altare maggiore. Aerei (e volano anche) - Sabato 9 luglio, presso il giardino

di Santo Stefano c’è stata una esposizione di aereomodelli che hanno invaso tutto il prato. Una apposita giuria li ha esaminati per controllare la corrispondenza agli aerei originali a cui si ispirano. Il giorno dopo, domenica, presso il campo di volo sotto Sterpeto, altra prova, e questa volta volando con i propri motori. Una bella manifestazione che ha visto tante persone osservare queste riproduzioni veramente eccezionali. Molte le domande ai proprietari-appassionati che dedicano il loro tempo libero a questa attività di modellismo. Erano presenti appassionati provenienti da ogni parte d’Italia. Nella foto il modello di un quadrimotore del nostro concittadino Guido con il nipote Sebastiano.

Allagamenti – Il forte temporale che si è abbattuto nel nostro

territorio domenica 12 giugno subito dopo l’ora di pranzo ha causato allagamenti ed esondazioni in alcune zone di Anghiari. La situazione più critica si è verificata in località “Molino del Caccia” (presso l’incrocio tra le strade che portano a Upacchi e Toppole) dove il torrente “Teverina” ha esondato allagando quasi cinque ettari di tabacco da poco piantato e distruggendo di conseguenza tutte le piante. Il sindaco di Anghiari Alessandro Polcri ha effettuato il primo sopralluogo sul posto domenica con i tecnici del Comune e si è nuovamente recato nella zona colpita questa mattina assieme ai tecnici del Comune di Anghiari e dell’Unione dei Comuni per comprendere l’entità dei danni, per ascoltare i problemi degli abitanti del luogo e per attivare fin da subito tutte le procedure del caso. Nella foto la disastrosa situazione al Molin del Caccia.

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Notizie dalle parrocchie di Monterchi a cura di Matteo Romanelli

Agosto Venerdì 5 agosto alle ore 21:00 S. Messa nella chiesa di Fonaco in onore della Madonna della Neve. Domenica 7 agosto alle ore 17:00 S. Messa a S. Lorenzo a Gambazzo Mercoledì 10 agosto alle ore 21:00 S. Messa a S. Lorenzo a Ricciano Domenica 14 agosto ore 21:00 Processione mariana aux flambeaux verso la chiesa di Padonchia, con partenza dal piazzale presso la grande Croce del Giubileo 2000 a Sciano. Con la partecipazione delle Compagnie, della Confraternita di Misericordia e di tutta la popolazione delle quattro parrocchie monterchiesi. Domenica 21 agosto ore 17:00 S. Messa nella chiesa di Pianezze in onore della Madonna Assunta

Settembre Domenica 4 settembre a Borgacciano Festa della Madonna della Consolazione e a Scandolaia Festa della Natività di Maria. Sabato 10 settembre alle ore 21:00 a Pocaia con la partecipazione delle Compagnie del SS.mo Sacramento di Monterchi e di Padonchia, solenne processione mariana aux flambeaux in preparazione alla Festa della Madonna Bella. Domenica 11 settembre Tradizionale Festa della Madonna Bella Patrona degli autisti e viaggiatori. Prima S. Messa alle ore 8:00, S. Messa solenne alle ore 10:00, S. Messa vespertina alle ore 17:00. Seguiranno gare e giochi popolari e l’estrazione dei biglietti vincenti della Sottoscrizione premi. Giovedì 29 settembre Festa di S. Michele Arcangelo patrono di Padonchia.

Domenica 30 agosto Festa della Misericordia con la partecipazione a scelta dei confratelli o alla S. Messa delle 11:15 o a quella vespertina delle 18:00. Nozze d’oro I coniugi Anna e Torello Rosadi di Le Ville, circondati da figli, nipoti, parenti e amici hanno celebrato il 10 luglio scorso il Cinquantesimo del loro Matrimonio nella Chiesa di S. Michele Arcangelo a Padonchia. La S. Messa, concelebrata dal parroco don Quinto e da don Domenico Pieracci di Lippiano, si è conclusa con la Benedizione Papale. Ai festeggiati i migliori auguri anche da parte dei lettori dell’Oratorio. Festa patronale Sabato 8 ottobre 2016 in occasione della Festa di S. Simeone Profeta alle ore 11 l’Arcivescovo Riccardo Fontana celebrerà la S. Messa solenne e amministrerà il Sacramento della Cresima ai ragazzi dellla 3^ media che risulteranno sufficientemente preparati. Tutta la comunità religiosa e civile è invitata a onorare il proprio patrono.

È successo e succederà Domenica 17 luglio presso il Parco Fluviale si è svolta la tradizionale Festa del Donatore organizzata dal Gruppo Donatori Fratres di Monterchi. In collaborazione con la Confraternita di Misericordia a partire dalle 16:30 è stato organizzato un punto di ritrovo per la misurazione di glicemia e pressione con personale qualificato. Sempre alle 17:30 è stata disputata una partita di calcetto, seguita da una merenda per tutti i partecipanti.

Notizie varie

Ad agosto le ultime 3 serate del Monterchi Festival, martedì 2, giovedì 4 e martedi 9 appuntamenti in Piazza Umberto I alle ore 21,15 con “The Colours”, “Da Mozart alle stelle” e JazzOut “La musica e il cinema”

Da lunedì 11 luglio fino al termine del mese si è svolto il GREST, campo estivo per ragazzi del territorio monterchiese, organizzato e diretto da don Ferdinando Mabanza presso la parrocchia di Le Ville, con notevole partecipazione da parte dei fanciulli.

A settembre come ogni anno torna il tradizionale appuntamento con la Sagra della Polenta. 44^ edizione da venerdì 16 a domenica 18 organizzata dalla Pro Loco, con stand gastronomici aperti in Piazza del Mercatale e nel centro storico.

Avete dei ricordi legati ad Anghiari? Fateceli avere Li pubblicheremo volentieri 26


Dalle nostre Parrocchie

Dalle parrocchie

Per questi mesi estivi anche l’attività delle parrocchie è incentrata ad organizzare giornate di svago per i giovani. Poi a settembre si svolgeranno gli incontri per programmare le attività del catechismo (come a San Leo e Ponte alla Piera) e le altre iniziative di catechesi. In estate la parrocchia ospita gruppi di scout che passano una o due giornate ospiti negli ambienti dell’oratorio. Nella pieve di Micciano, dedicata all’Assunzione della Madonna, è festa il 15 agosto.

Santo Stefano Il 4 settembre ricorre la festa della Madonna a Santo Stefano nel Pian d’Anghiari. I festarini a tale scopo già parlano e presto si riuniranno o saranno riuniti quando il giornale giungerà nelle vostre case, per impostare il programma il quale dovrà essere, come è stato in passato, di buona riuscita. Possiamo già anticipare che la festa si svolgerà nelle settimane precedenti, appena dopo ferragosto, con le gare di briscola, bocce ed altri divertimenti per ragazzi e bambini. I festarini verranno nelle vostre case a portare gli in viti e le cartelle per la tombola che si svolgerà sabato 3 settembre, vigilia della festa, nel parco dietro la chiesa. Confidiamo perciò nella vostra generosità per la vostra offerta e per l’accoglienza festosa alle persone che verranno da voi.

Domenica 4 settembre, le S. Messe alle ore 8:00 e alle ore 11:00 (quella solenne a cui farà seguito la processione con la statua della Madonna per le strade intorno alla chiesa). Dopo ogni Messa i festarini vi aspettano e vi invitano nel giardino per un piccolo ristoro con crostini, dolci, caffè, vinsanto e altre cose preparate dalle donne di Santo Stefano. Conclusione con i giochi nel prato e nel viale.

Il 26, 27 e 28 agosto San Leo in festa. Tornano le giornate che coinvolgono gli abitanti della frazione anghiarese con stand gastronomici e molta musica.

A Micciano lunedì 15 agosto festa grande per la festa titolare di S. Maria Assunta

La morte della Rosa del “Gallo”

Famiglia Gennari grandi lavoratori Anche il Gigino non restava fuori

Mai si stanca a fare del male con le persone che dobbiamo amare

L’ultimo tassello della famiglia Gennari ora anche lei passati agli altari

Due care donne che piaceva incontrare specie mia moglie era un grande parlare

Tanti incontri al posto a noi assegnato dove il riposo è degno e guadagnato

Io che scrivo per il loro ricordo ma i miei anni mai me li scordo

All’Infrantoio diventa deserto ci porta via tutte quell’affetto

La loro gioventù dedicata al lavoro e la Rosa produceva pomodoro

Quanti incontri in quella vecchia strada che con il tempo da loro tanto amata

Alle care figlie di questa cara Rosa fatevi coraggio che la madre riposa

Prima l’Eugenia à fatto il tracciato ora la Rosa il compito terminato

Lì discendevo con la suocera al fianco e con la Rosa si teneva banco

Il tempo passa la vecchiaia azzoppa e lì la morte la vedi che galoppa

Io con affetto l’ò sempre salutata con queste righe deve essere ricordata:

di Armando Zanchi

Sabato 13 agosto presso il Santuario del Carmine Giornata estiva del malato e dell’anziano Informazioni in parrocchia (788041) o alla Misericordia (789577) 27


Primo posto

Le vostre offerte

ottenuto al “Festival Messaggi”

sono quelle per l’Oratorio

Anche quest’anno, come lo scorso anno (e con lo spettacolo Monolite del 2013 il successo è stato anche regionale e nazionale) il Teatro Stabile di Anghiari (in collaborazione con No Dimension) ha ottenuto un lusinghiero primo posto al Festival Messaggi, rassegna provinciale di Teatro Scuola. Nel laboratorio ci sono anche ragazzi di Anghiari e farà piacere ai nostri lettori averne notizia. Qui sotto le motivazioni dell’osservatorio sul Teatro a Scuola. Intanto complimenti! Dopo aver esaminato le schede di tutti gli osservatori (componevano l’osservatorio gli operatori di: Officine della Cultura, Spettatori Erranti, Agita Teatro, Rete Teatrale Aretina) siamo arrivati ad individuare gli spettacoli che si sono distinti per la centralità della tematica educativa-pedagogica del FARE, cioè quanto spazio è stato lasciato al mondo dell’adolescente, del giovane, come lo studente attraverso il laboratorio abbia portato alla luce le sue paure, i suoi conflitti, le sue gioie le sue speranze. La prima segnalazione va al laboratorio “Un classico” del Liceo Città di Piero Sansepolcro, laboratorio del Teatro Stabile di Anghiari diretto da Andrea Merendelli e Stefano Francoia. La seconda segnalazione va al laboratorio “Circo dello stivale” Isis Giovanni da Castiglione di Castiglion Fiorentino La terza segnalazione per il laboratorio “Passi silenziosi” Isis B.Varchi di Montevarchi Il primo segnalato ha diritto a partecipare il prossimo anno alla rassegna nazionale di Bagni di Lucca che si terrà in maggio.

Alvaro Fedi, Botteghino-Carmine Andrea Iacopucci, Casanova S. Lorenzo Angiolina Alunno Piergentini, Il Borgo Benita Cuccardini, Piazzola Benito Giglini, Giardinella Berio Nocentini, Polveriera Corinna Senesi, Piazza del Mercatale Daniela Fedi, Carmine Donatina Giorni, Quarrata PT Erminio Staccini, Borghetto di sopra Fabiano Acquisti, Il Borgo Giuseppe Magrini, Mezzavia Grazia Giabbanelli, Campo della Fiera Graziotti Fabrizio & Eleonora, Borgo della Croce Laura Di Lauro, Giardinella Lidia Leucalitti, Monteloro Lorenzo Buti, Casale Luisella Capaccini, Via della Propositura Marco Stanghellini, Bologna Maura Giovacchini, Monterchi Nella Chieli Boschi, Renicci Ovidio Mondanelli, Giardinella Piero Banelli, Via della Fossa Sergio e Silvia Bonanno, Ponte alla Piera Silvano Leonardi, Infrantoio Tarcisio Nosi, Casale Vincenzina Ruscetti, Borghetto di sopra Mandano la loro offerta con particolari intenzioni: Mauro Marziali da Firenze, in memoria della cugina Concetta Rossi in Romani; Giovanna Marinuzzi da Trieste, in memoria della famiglia Dini.

Un numero speciale

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Inserto Redazionale allegato al n. 4-2016 dell’Oratorio di Anghiari

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n questo numero trovate allegato un quaderno. Come annunciato anche nel numero scorso lo abbiamo preparato per festeggiare i cinquanta anni di pubblicazione dell’Oratorio. Dentro ci sono testimonianze e documenti sui primi passi di questa “impresa” iniziata da don Nilo nel 1967 e che noi, oggi, cerchiamo di portare avanti anche con il vostro aiuto. Abbiamo messo anche un bollettino postale per i vostri contributi: già molti di voi hanno mandato il loro dimostrando di ricevere volentieri la pubblicazione. Alcuni, come può succedere, avrebbero voluto provvedere ma poi hanno smarrito il bollettino e ci hanno chiesto di mandarglielo di nuovo. Per loro e per tutti coloro che vorranno contribuire ecco quindi il perché del bollettino. Da coloro che in questo momento non hanno potuto mandare la loro offerta ci piacerebbe però sapere se il giornale arriva atteso nelle loro case, che non viene disperso. Per questo occorre che ci facciano sapere in qualche modo, anche tramite i collaboratori della parrocchia, che l’Oratorio è il benvenuto. Grazie a tutti voi lettori e in particolare a tutti coloro che con la loro generosità ci permettono di continuare anche questa attività della parrocchia.

copertina di Andrea Valbonetti

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Mi Ritroverai nella Mia Arte Tracce Indelebili di Daniela Ghignoni la Mostra nel centro storico di Anghiari

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n’estate nel segno dell’arte e del ricordo per rivivere la passione nei confronti della pittura di Daniela Ghignoni. È stata questa la molla che ha portato alla realizzazione della mostra allestita nel centro storico di Anghiari, all’interno della Saletta Expo di Via Garibaldi 10, dal titolo “Mi Ritroverai nella Mia Arte – Tracce Indelebili di Daniela Ghignoni”. L’inaugurazione si è svolta nel pomeriggio di sabato 2 luglio ed è stata caratterizzata dalla presenza di tante persone che nel corso degli anni hanno avuto modo di conoscere e di apprezzare Daniela, anghiarese doc e colonna portante della Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo. La mostra è stata pensata ed allestita dal marito Fabrizio e dalla figlia Simona, che grazie a questa bella iniziativa hanno voluto portare a conoscenza degli amici e degli appassionati di pittura, l’amore per l’arte e la vena artistica di Daniela. Una passione nata oltre quaranta anni fa e coltivata giorno dopo giorno, un amore condiviso soltanto con i familiari e con gli amici più stretti, che oggi è diventato patrimonio di tutti. All’interno della mostra ci sono 43 degli oltre 150 quadri che Daniela Ghignoni ha dipinto nella sua vita e che ripercorrono le varie fasi di questo percorso. All’inaugurazione hanno partecipato tante persone che hanno avuto il piacere di ricordare Daniela attraverso i suoi quadri. Un’esposizione bella e coinvolgente alla quale hanno preso parte tra gli altri anche il sindaco di Anghiari Alessandro Polcri ed il direttore della Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo Fabio Pecorari. La mostra pittura “Mi Ritroverai nella Mia Arte – Tracce Indelebili di Daniela Ghignoni” si protrarrà fino al 28 agosto e sarà aperta anche dopo cena in occasione de “I Mercoledì di Anghiari”. Chi vorrà ammirare le opere di Daniela potrà farlo nei weekend (il sabato e la domenica dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:30) e durante gli altri giorni della settimana (trovando gli orari nella pagina Facebook “Traces of Daniela”). A spiegare il significato della mostra è stata Simona Lazzerini, figlia di Daniela: “Abbiamo pensato di condividere la passione per la pittura di mia madre ed il suo talento artistico con tutte le persone che le volevano bene. Basta osservare i quadri dipinti da mia madre per ritrovarci la sua presenza. Una traccia indelebile che ci aiuterà a ricordarla nel tempo. Le 43 opere che sono state esposte, sulle oltre 150 che siamo riusciti a reperire, seguono un ordine cronologico che parte dall’inizio degli anni Settanta ed arriva fino al 2015. Le prime sono influenzate dall’arte naif e da Van Gogh (uno dei suoi pittori preferiti) e ritraggono soprattutto spaccati di vita quotidiana, paesaggi, fiori e piante. Dal 2000 mia madre ha iniziato a concentrarsi sui ritratti di opere famose e persone care, mentre dal 2009 quando

io mi sono trasferita in Cina il suo stile è cambiato. È venuta spesso a trovarmi assieme a mio padre, è rimasta affascinata da questo mondo e lo ha riportato nella sua arte. L’idea di realizzare questa mostra è nata nel dicembre del 2015, momento in cui è iniziato il lavoro di preparazione. Abbiamo recuperato tanti quadri, li abbiamo fotografati ed inseriti nel libro e poi abbiamo selezionato quelli che ci sembravano più adatti per l’esposizione. Ci tengo a ringraziare Vincenzo Calli per la collaborazione e le tante persone che ci sono state vicine in questo periodo”. La cerimonia di inaugurazione della mostra è stata semplice ma emozionante, cosi come affermato dal Direttore generale della Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo Fabio Pecorari. “Daniela ha lavorato per oltre trent’anni nella nostra banca ed è stata parte della nostra famiglia. Si è fatta apprezzare per le sue doti professionali ed umane, assumendo in poco tempo posizioni di responsabilità e sposando fin da subito i valori che caratterizzano da sempre il nostro istituto. Significativo ritrovarla oggi in questa mostra e condividere con familiari, amici e colleghi la sua passione per l’arte. I suoi dipinti sono molto belli e portano alla luce un lato di Daniela che in pochi conoscevano. Trasmettono vita e rappresentano la sua traccia indelebile nella vita di ognuno di noi”. Presente all’inaugurazione anche l’esperto d’arte Vincenzo Calli, anghiarese ed amico di Daniela. “Leggendo le sue opere ho potuto cogliere negli anni interessanti cambiamenti e un’arte libera da ogni schema stilistico, ma caratterizzata dal gusto per il bello. Attraverso la pittura di Daniela ho potuto cogliere, oltre alla passione e all’amore per l’arte, anche una personalità trasparente, limpida, pulita e ricca di gioia, capace di illuminare l’aridità quotidiana con la luce dei suoi occhi e la serenità del suo viso”. In alto la foto ricordo di Simona e dei suoi familiari con il direttore generale della Banca di Anghiari e Stia e il sindaco di Anghiari Alessandro Polcri. Sotto, uno scorcio della mostra allestita nella Saletta Expo di Via Garibaldi.

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Da Tavernelle

a cura di Linda Bartolomei

Auguri alla Rina del Braccini

Festa bagnata

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Il giorno 20 maggio la Rina ha festeggiato la bella età di 90 anni. La Rina è nata a Gello nel 1926, ora abita al Braccini, per la via di Galbino, da quasi 50 anni e ha lavorato per 40 anni al Castello di Galbino. Giungano a lei tantissimi auguri dai figli, dal genero, dalla nuora, dai nipoti e da tutti gli amici.

uest’anno il tempo non è stato clemente e per la Festa della Famiglia sembrava più novembre che giugno inoltrato. Ma nemmeno il meteo ha fermato la voglia di stare insieme e il grande significato che la Festa della Famiglia ha per la nostra parrocchia e nonostante che non siamo riusciti a fare i giochi né tanto meno le ciaccie fritte, possiamo dire che la festa è riuscita lo stesso. Abbiamo quindi potuto affermare, con il famoso proverbio: festa bagnata, festa altrettanto fortunata! La mattina c’era un bel sole ed è stato possibile celebrare la Santa Messa nel prato antistante il centro Parrocchiale. Messa animata dai canti del coro organizzati dalla Cristina e accompagnati dalla chitarra abilmente suonata da Franco Bruschi che ringraziamo per la disponibilità. Il pomeriggio nuvole minacciose, acqua e vento hanno impedito lo svolgersi della festa all’aperto ma tante persone sono comunque venute a festeggiare con noi e a mangiare la buonissima porchetta. A fine serata sono stati estratti i numeri vincenti della sottoscrizione. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i commercianti e le aziende che ci hanno donato i premi. A questo punto non mi resta che ringraziare tutti coloro che si sono adoperati a vario titolo e in vario modo per la buona riuscita della festa e arrivederci al prossimo anno sperando che sia una bella giornata di sole!!! Un ringraziamento particolare a Eleonora Tavernelli per la sua generosità.

Chi è questa bambina?? Vi ricordate la bambina della foto dello scorso numero??? Molti di voi avranno di certo capito chi è e l’hanno già tempestata di telefonate per averne la conferma. Come promesso vi sveliamo il segreto, la bambina della foto è la nostra cara Nerella.

Lo zoccolo duro dei collaboratori della Festa della Famiglia di Tavernelle. Questa foto si riferisce alla festa del 2007.

Al Poggiolino, in Anghiari Vecchio, dall’11 al 20 agosto 2016

torna “Tovaglia a quadri” 30


VITA IN CITTÀ ... “Com’è bella la città, com’è viva la città piena di vita, piena di luce piena di gente che produce!”

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osì cantava Giorgio Gaber negli anni ottanta. Infatti: alle sei di mattina mi sveglia il camion della Nettezza Urbana che strapazza i cassonetti della spazzatura. Tento di riaddormentarmi ma l’ululato lamentoso di un’ambulanza m’ammazza definitivamente il sonno. È ora di aprire la finestra per vedere che tempo che fa. Ma, tutto sommato, chi se ne frega della meteorologia: qui, a Firenze, non ho da regolare le faccende dell’orto secondo pioggia o sole. Alle otto, via Bolognese è già coperta da un tappeto di macchine che si srotola lentamente: per ogni macchina, una sola persona; magari un SUV da venti quintali per una pischella da quaranta chili: boh!? C’è da portare il cane alla sua toilette in via di Montughi e mi fermo per un caffè al bar dove già quattro pensionati dibattono questioni vitali come l’ultima partita della Fiorentina e propongono schemi di gioco miracolosi. Alle undici cominciano a passarmi sotto casa i funerali, a decine, diretti a Trespiano: tanto per ricordarmi che ho ottant’anni e da un momento all’altro il dito scheletrico della Comare Secca potrebbe pigiare il mio campanello. Ma arriva il momento clou della giornata: la spesa! Passo fra i banchi del mercato delle “Cure” confrontando attentamente prezzi e qualità della merce esposta: alla faccia degli economisti che si lamentano della deflazione, per tre pere destinate a sposare il pecorino, spendo due euro e quaranta. Mentre annuso un popone, sono assalito da ragazzi neri che mi vogliono per forza rifilare i fazzolettini di carta che alla Coop costano la metà. Sorridendo, sciorinano tutto il loro snello vocabolario: “come stai? Vu cumprà?” Con questo simulacro di commercio spicciolo che maschera una richiesta di elemosina intendono salvaguardare la loro dignità per non sentirsi “accattoni”. Presidiano stabilmente ogni bar, ogni panetteria e non puoi fare a meno di frugarti in tasca, almeno una volta. Ma non puoi dare a tutti ed allora distogli i tuoi occhi dai loro, imploranti, fingendo di leggere un manifesto: e ti senti un verme ben sapendo che la loro condizione di necessità è un grido contro una giustizia mancata che li vede perdenti e perduti mentre la giustizia dovrebbe essere sempre distributiva. Quel santo vescovo di don Tonino Bello diceva: “la FEDE ci rende credenti, la SPERANZA ci rende credibili ma è la CARITÀ che ci rende creduti!” Firenze non è solo musei e cattedrali: è anche vita minuta e talvolta disperata. Arriva la sera e dopo la liturgica televisione davanti alla quale regolarmente mi addormento stanco per non essermi stancato affatto, mi infilo nel pigiama e chiudo la giornata così come diceva Trilussa: “na pisciatina,

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na Salve Reggina e pian pianino me ne vado a letto”. Sperando che almeno stanotte non mi svegli il solito allarme antifurto. Comunque domani è domenica e voglio andare in Duomo alle dieci e mezzo per assistere alla Messa in latino: Et introibo ad altare Dei: ad Deum qui laetificat iuventutem meam!” A meno che, in Centro, io non sia travolto e risucchiato dalla torma di cino-giapponesi che marciano alla conquista di Gucci e Prada e, avendo io come meta il Duomo, non mi ritrovi invece a Tokio o a Pechino.

...e VITA AL MARE ovvero, le gioie della villeggiatura!

Ho resistito al mare un solo giorno e sono ben contento del ritorno: una torma di donne chiacchierone m’assediavano sotto l’ombrellone ciarlando con mia moglie senza sosta m’hanno fatto venir la capatosta. C’è un’altra cosa poi che non capisco e se volete, ve la riferisco; quando il sole d’estate picchia sodo, il campagnolo agisce in questo modo: da dove batte il sole presto sgombra e va a cercar riparo sotto un’ombra. Il cittadino sembra star benone proprio dove più infuria il solleone spaparazzando al sole poppe e pance finché non sono rosse come arance e intanto piovon dagli altoparlanti le raffiche di slogans rimbombanti che fanno la reclame a più riprese in tedesco, italiano ed anche inglese o che il nonno ch’ha perso il nipotino lo può trovare presso il tal bagnino. Ora pensate a me che qui in campagna me ne sto con la fida mia compagna, le carte in mano e il vino che ho stappato per gustarmelo sotto al pergolato perché rispetto l’acqua ma ho piacere che mi si versi il vino nel bicchiere. I miei cari piccioni gonfiano il petto tubando con le femmine sul tetto e mentre il gallo fa chicchirichì io penso: e chi si muove più di qui? P.S Le rime fanno schifo ma il messaggio è chiaro: Come si sta bene ad Anghiari!


CATECHESI IN PARROCCHIA * Montauto: La misericordia di Dio attraverso figure bibliche e personaggi della letteratura. * Tavernelle: Caravaggio, luce e tenebre.

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o avuto l’opportunità di partecipare a quasi tutti gli incontri mensili programmati: due catechesi diverse nelle modalità e nei contenuti, ma entrambe arricchenti culturalmente e spiritualmente. A Montauto, Suor Maria Francesca ha impostato ogni “lezione” sul confronto tra personaggi biblici e figure della letteratura. Così Giacobbe, Davide, Pietro, Zaccheo, l’adultera, Paolo, nella loro grande fede, raggiunta dopo prove sofferte, hanno costituito la pietra di paragone per altrettanti protagonisti letterari che sono pervenuti ad una statura morale eccezionale. Strafamosi alcuni (S. Agostino, fra Cristoforo, Curato d’Ars) altri, come l’avaro Luigi di F. Mauriac e la contessa Alessandra De Rudinì, sono stati una piacevole conoscenza per l’umanità e la fede cui sono approdati, dopo una vita travagliata e moralmente disordinata. San Paolo, dopo le feroci persecuzioni contro i cristiani, fa esperienza della misericordia di Dio che trasforma il suo cuore; con coraggio, e forte della Grazia è stato capace di annunciare “lo splendore glorioso del Vangelo”. Anche noi, poveri “vasi di creta”, possiamo attingere al tesoro di Dio, al suo vero volto per testimoniarne la bontà. Credo che ciascuno di noi si riconosca nell’atteggiamento impulsivo di Pietro, prima della chiamata di Gesù; testardo, radicato nelle sue convinzioni, ha rinnegato il Maestro, ha dubitato della sua potenza, lo ha abbandonato nel momento della morte; ma l’esperienza della Trasfigurazione di Gesù, la constatazione della sua grande umanità e capacità di perdono gli hanno fatto comprendere la sua fragilità di uomo peccatore. Il pianto liberatorio di Pietro, quando vede Gesù, arrestato e portato a morire, unito all’abbraccio dello sguardo del Maestro, carico di perdono, fanno di lui un uomo nuovo: il sangue sparso sulla Croce lo riveste di misericordia e lo rende forte e pronto al martirio. La lettura del dialogo fra il Curato d’Ars e la contessa D’Ambricourt ci fa toccare con mano la sofferenza della donna dopo la perdita di un figlio ed il suo straziante dolore; ma le semplici parole del curato aprono uno spiraglio nel suo orgoglio, finché, toccata dalla Grazia, chiede che le venga ripetuto, come un balsamo benefico, “L’Inferno è non amare più”. La contessa raggiunge la pace nella morte, e il curato, povero strumento nelle mani di Dio, si meraviglia che lui abbia potuto donare ciò che non pensava di possedere; “O dolce miracolo delle nostre mani vuote! La speranza che nel mio cuore moriva, è rifiorita nel suo!” Le ricchezze sembrano dar sicurezza all’avaro Luigi; nessuno lo ama, nemmeno i figli che aspettano la sua morte solo per riceverne l’eredità. Il suo cuore tormentato,

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quasi “groviglio di vipere” lo convince che la “cattiveria è la sua ragion d’essere”. Ma “lampi di luce sulle cime” durante una passeggiata, gli fanno intravedere l’esistenza di un altro mondo. Dopo l’incontro con l’abate Arduino si sente amato e piano piano, estraneo a tutto, scopre un mondo di bontà; si rende conto che la sua ricchezza lo ha abbagliato come un falso riflesso. Ricerca quindi, in un crescendo di calma e pace interiori, Qualcuno che lo alleggerisca dal suo fardello e lo liberi dall’odio. Finalmente il groviglio di vipere si è sciolto e Qualcuno ha sollevato il peso della sua triste vita. L’episodio evangelico dell’adultera, accusata dai farisei, severi osservanti della legge, ci fa capire che Gesù, tra la legge e la misericordia, sceglie l’amore e il perdono; Lui mette al centro la persona e ci insegna a liberarci da giudizi e pregiudizi, a distinguere il peccato dal peccatore. La lettura di un brano dell’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’ “ e la riflessione che ne è seguita nel silenzio del bosco che circonda il Cenacolo, ha suggellato il tema della misericordia di Dio. Abbiamo potuto riconoscere in ogni essere animato e inanimato un riflesso divino, perché tutto è carezza di Dio, come si è espresso Papa Francesco. A noi conviene tacere con il cuore colmo di meraviglia e “immersi... nel suo oceano, tornare poi grondanti di luce” (D. M. Turoldo). Il corso di Arte e Catechesi, tenuto mensilmente da Don Marco, è stato imperniato sull’analisi pittorica di alcuni quadri di Caravaggio, un uomo inquieto e passionale, detto il pittore maledetto. Appartenente all’espressione dei pauperisti, ha saputo vedere il volto di Cristo nei poveri, coerente con le parole della Scrittura. Nella Vocazione di San Matteo l’artista ha saputo esprimere lo stupore, l’incredulità del chiamato che sembra impersonare ciascuno di noi di fronte alla scelta impegnativa di seguire Gesù. Nel Tradimento di Giuda, sintesi perfetta del brano evangelico di Marco (14, 43 segg.), Caravaggio ci fa


partecipi di ciò che accade. Il volto di Gesù esprime pena per ciò che lo circonda, non paura, perché accetta la volontà del Padre, si sottomette obbediente in un atto di preghiera, come indicano le sue mani giunte. È altamente espressivo, nel suo dramma interiore, il volto di Giuda, il traditore, che per trenta denari vende Gesù, il cui operato non corrispondeva alle sue aspettative di rivoluzionario. Quante volte anche noi lo tradiamo, perché i nostri progetti non vanno in porto! La mano che quasi ghermisce Gesù rappresenta la forza del potere che ancora oggi, come allora, si fa strada con la prepotenza. L’uomo con la lanterna, novello Diogene, desidera vedere, cercare la verità, conoscere il volto di Cristo, cui ciascuno di noi aspira. Ogni volto è inondato di luce, di Grazia, che è elargita a tutti, ma alla quale ciascuno risponde in modo diverso. Nella Deposizione ci sono un dinamismo ed una luce che coinvolgono in maniera impressionante; lo sguardo di Nicodemo invita lo spettatore a partecipare al dolore e a coinvolgerlo nel percepire la bellezza e la nobiltà del corpo di Gesù. La compostezza di Maria e la sofferenza silenziosa delle altre donne tocca l’apice nel gesto delle braccia alzate al cielo, quasi un grido represso per chiedere ragione e nello stesso tempo consolazione. Le mani di Giovanni toccano la ferita del costato di Gesù, da cui sgorgano sangue ed acqua; la mano inerte di Gesù sembra benedire e indicare la pietra del sepolcro, simbolo dell’altare su cui si celebra l’Eucaristia. I piedi di Nicodemo sono ben saldi sulla pietra, su cui si edifica la Chiesa. Una pianta sta fiorendo, presentimento della Risurrezione. Come in Piero della Francesca anche la natura partecipa al rinnovamento. Il volto di Nicodemo, solcato da rughe profonde, manifesta un’intensità che sembra chiedere a ciascuno spettatore un coinvolgimento, una partecipazione a quanto accade. Nella Madonna di Loreto o dei pellegrini Caravaggio dipinge due viandanti, un uomo e una donna sul far della sera; i loro piedi sono gonfi e sporchi, ma Cristo si protende verso di loro, coinvolto nel loro andare verso l’ultima meta, la fine della vita.

Nell’Incredulità di Tommaso (qui sopra) questi è sconcertato dall’apparizione di Gesù; la sua mano penetra nella carne, per soddisfare i suoi dubbi; l’Apostolo ha avuto il privilegio di conoscere veramente il Maestro attraverso le sue ferite: anche noi, se vogliamo davvero conoscerlo, dobbiamo metaforicamente penetrare nel suo costato. Il Cristianesimo è infatti esperienza concreta di una Persona, l’incontro con la Verità; Gesù, nel chiamare i primi discepoli, rivolgeva loro le parole che sono dirette anche a ciascuno di noi: “Venite e vedrete”. Nella Cena a Emmaus (nell’altra pagina la riproduzione del dipinto di Caravaggio), la stanchezza e la tristezza dei personaggi allude allo stato d’animo dell’artista; egli ha ucciso una persona e porta il peso della sua colpa, ma una speranza si accende nel cercare lo sguardo di Cristo. I due discepoli di Emmaus fuggono, tornano verso casa delusi e tristi, come Caravaggio, ma Cristo si fa riconoscere e si affianca a loro come compagno di viaggio. Anche per noi, nella quotidianità della vita, a volte drammatica, si può riaccendere la speranza, grazie ad un attento ascolto e ad un desiderio di purificazione. Marida

Altro paesano perduto Alberto Vellati

Vedevi Alberto alla mano vero stinco di paesano

Di quei vecchi cari paesani tutti nativi del nostro Anghiari

Il pensiero si fa scuro altro paesano s’è perduto

Lei arraffa tutti quanti poveracci e benestanti

Lo incontravi sorridente salutando tanta gente

Ora riposano alla pari nel cimitero di Anghiari

Di quei vecchi paesani ci contiamo con le mani

Il caro Alberto vero Anghiarese che a tutti le mani tese

Ma il turno è finito con la morte che porta l’invito

Ce n’è tanti lì a riposare e la morte non risparmiare

Il registro è troppo pieno con la morte non c’è mistero

La cara madre cara Vesta anche al figlio morte si presta

Ci troviamo tutti di un pezzo questo Anghiari andrà deserto

Piano piano vita à stento finiremo tutti lì dentro:

di Armando Zanchi

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Campeggi 2016

si sono svolti a Badia Prataglia

A

nche quest’anno siamo partiti per il Campeggio delle Medie, destinazione Badia Prataglia insieme ai ragazzi e agli adulti del Monte San Savino, di Foiano, Cesa, Marciano e, infine, noi anghiaresi: ben 47 ragazzi e 2 adulti. Il tema di quest’anno era improntato sull’amicizia e sull’aiuto reciproco (escluso i tornei sportivi in cui s’era in rivalità con Foiano). Giornate piene e intense, la sera stanchissimi però felici. Felici di stare insieme, felici di stancarsi per le lunghe camminate, felici di giocare insieme, felici di mangiare insieme. Il bello del campeggio è lo stare insieme: aiuta te e me ed è questo il vero valore della vita (cibì).

In questa colonna dall’alto - La corsa sotto... l’acqua. Vari gruppi in attesa del pranzo dopo il “giocone”. Qui sotto, la S. Messa celebrata per tutti i giovani nel parco delle Foreste Casentinesi.

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Il gioco a bocce e... a pallavolo. In vari sport gli anghiaresi sono riusciti a vincere... col Foiano. Qui sotto, si assiste alla partita Italia-Germania per i Campionati Europei di calcio.


Dall’alto - Il gioco del tiro alla fune affrontato sempre con grinta. Una delle serate movimentate dal gruppo suonatori. Le scarpe sono pronte per le camminate. Il momento del pranzo e, qui a destra, insieme per iniziare le attività della giornata.

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Notizie dalla Piazza comunicati stampa presi qua e là

Martedì 28 giugno – Presso il Santuario della Madonna del Carmine, alle ore ore 21:00, alla vigilia del Palio della Battaglia, rassegna dell’ensamble Umbra Lucis: “...ad imitar la voce humana, più che sia possibile” ...aspettando la Battaglia. Bruce Dickey, cornetto, Liuwe Tamminga, organo. Lunedì 27 giugno – Consiglio Comunale tecnico per nomine nelle varie commisasi0oni ed altri incarichi. Enrico Lorini subentra al posto del dimissionario Simone Matteagi. Domenica 26 giugno - Cerimonia di commemorazione dei Martiri de La Scheggia, in occasione del settantaduesimo anniversario dall’uccisione da parte delle truppe tedesche di cinque giovani partigiani avvenuta il 26 giugno del 1944. Nel luogo in cui si verificò il massacro è stata depositata una corona in memoria dei giovani martiri Tommaso Calabresi, Pasquale Checcaglini, Francesco Franceschi, Enrico Riponi e Sabatino Mazzi (tutti compresi tra i 18 e i 22 anni). Sabato 25 giugno – Anche Anghiari ha aderito all’iniziativa “La notte romantica” nei borghi più belli d’Italia. E così dalle ventuno le mura e molti scorci e viuzze sono state illuminate da numerose fiaccole. Degustazioni e spettacoli negli angoli più caratteristici. Martedì 31 maggio - Sono stati consegnati alcuni giorni fa alla Residenza Sanitaria Assistita di Anghiari e Monterchi i primi cinque pannelli di legno con i disegni realizzati dagli studenti delle terze medie dell’Istituto Comprensivo di Anghiari e del Liceo Artistico di Anghiari. L’iniziativa si chiama “Regalaci un raggio di sole” e è stata promossa dal Comune di Anghiari Domenica 29 maggio – Presso il Castello di Sorci il sindaco di Anghiari Riccardo La Ferla e i componenti della Giunta Comunale hanno salutato i cittadini di Anghiari presenti all’incontro con un brindisi di saluto a conclusione dei cinque anni del mandato. Sabato 28 maggio - Si è svolta questa mattina alle 11:30 l’inaugurazione della Scuola Media “Leonardo Da Vinci” di Anghiari, situata nel cuore del borgo antico in Via XXV Luglio. La cerimonia è iniziata con l’inno nazionale cantato dai tanti studenti presenti ed è poi proseguita con le parole di presentazione del sindaco di Anghiari Riccardo La Ferla, del dirigente dell’Istituto Statale Comprensivo Monica Cicalini, dell’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli e con la benedizione del parroco di Anghiari Don Marco Salvi. Il taglio del nastro è stato effettuato dal sindaco di Anghiari Riccardo La Ferla all’ingresso principale della scuola davanti a un pubblico numeroso che poi ha avuto la possibilità di ammirare l’interno dell’edificio al termine dei lavori di messa in sicurezza e di ristrutturazione che sono stati recentemente completati e che hanno messo in ulteriore risalto la bellezza di uno dei palazzi più prestigiosi ed affascinanti di Anghiari. Martedì 24 maggio - Conferenza stampa presso la sala del Consiglio Comunale per presentare la 3° edizione di “Anghiari Arte - Concorso di Pittura Estemporanea e da Studio” che si svolgerò nel centro valtiberino Sabato 28 e domenica 29 maggio. La premiazione nel chiostro dell’ex convento di Sant’Agostino.

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Sabato 14 maggio – Tutti in movimento per il passaggio dell’ottava tappa del Giro d’Italia (Foligno-Arezzo. Molti i volontari che nella notte e nella mattinata del 14 hanno abbellito strade e piazze di Anghiari. Tante le bandiere rosa alle finestre. Superato Monterchi la carovana rosa è transitata nel Comune di Anghiari passando per la frazione di San Leo, scalando le ardue pendenze di Corso Matteotti e poi svoltando a destra per la strada provinciale della Libbia. Giovedì 12 maggio – Domenica 15 maggio prima edizione di “Anghiari in Fiore”, iniziativa promossa da Confesercenti con la fattiva collaborazione del Centro Commerciale Naturale “Vie di Anghiari” e dell’Associazione Pro-Anghiari, con il patrocinio del Comune di Anghiari e della Camera di Commercio di Arezzo e con il contributo della Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo. È previsto anche il concorso “Il balcone fiorito più bello”, che interesserà il cuore di Anghiari ed a cui potranno partecipare gli abitanti del paese che vorranno allestire balconi, scalette e vicoli del centro storico. Venerdì 6 maggio – Domenica 8 maggio presso la Propositura, concerto a conclusione della maratona corale di Anghiari con l’esecuzione della “Messe Solennelle en l’Honeur de Sainte Cécile” di Charles Gounod. Soprano: Lucia Casagrande Raffi; Tenore: Federico Savini; Basso: Diego Savini; Organo: Giulio Camaiti; Coro della maratona corale diretto dal Maestro Nicholas O’Neill. Venerdì 6 maggio – Questa sera il Centro Sociale Valcerfone organizza il quinto incontro dedicandolo ad Angelo Tafi (morto il 14 agosto 2000) come atto di riconoscenza a uno dei testimoni più esigenti e intraprendenti, a volte scomodo, della terra di Arezzo, sacerdote, biblista, insegnante, ricercatore, scrittore, umanista nel senso originale del termine, nutrito e accompagnato nel suo percorso umano e di studio dai prediletti studia humanitatis e dalle humanae litterae in genere. Il ricordo è affidato al dott. Pier Luigi Rossi. Giovedì 5 maggio – Sabato 7 maggio, presso il Palazzetto dello sport, si svolgerà l’Assemblea Ordinaria dei Soci della Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo. Nell’appuntamento annuale dei lavori assembleari i soci saranno chiamati a discutere e deliberare sul bilancio 31 dicembre 2015 e sulla informativa annuale ai soci prevista dalla normativa di vigilanza. Domenica 1° maggio - Si è svolta ieri alle ore 18:00 ad Anghiari nella gremita sala di Palazzo Pretorio, la presentazione di “Tarsi – Decorazione Preziosa”, il libro scritto dall’anghiarese Mastro Santi Del Sere, Maestro Artigiano riconosciuto dalla Camera di Commercio di Arezzo e poi dalla Regione Toscana Bottega Scuola. La presentazione ha avuto luogo a pochi metri di distanza da una delle esposizioni più belle della 41° edizione della Mostra Mercato dell’Artigianato della Valtiberina Toscana, a conferma dell’inscindibile legame che unisce Mastro Santi Del Sere alla manifestazione che da sempre è fiore all’occhiello di Anghiari e dell’intero territorio.


Messa in parrocchia Santuario del Carmine – Lunedì 11 luglio. Gruppi

di pellegrini hanno raggiunto il Santuario del Carmine a piedi nell’anniversario dell’apparizione della Madonna. La S. Messa solenne è stata celebrata dal vescovo diocesano Riccardo che, assieme ai sacerdoti, i diaconi e i ministranti, ha fatto il suo ingresso dal portone principale accolto dal canto corale dei fedeli. La celebrazione è stata preceduta dall’incensazione dell’altare e del luogo dove è apparsa la Madonna, oggi segnalato da una ringhiera in ferro. Molto belli i canti eseguiti fra cui l’Inno alla Madonna del Carmine. Al termine recita della preghiera alla Madonna di Louis De Grandmaison. Tantissimi i fedeli che si ritroveranno anche sabato prossimo per la festa della Madonna del Carmelo. **************

Chiesa di Santo Stefano – Domenica 10 luglio. Don

Marco è giunto per tempo nel sagrato della chiesa ed ha trovato Gastone (rientrato fresco fresco dalle ferie) e me ad attenderlo. La S. Messa festiva è iniziata con un canto d’ingresso come sono stati cantati il Kirie ed il ritornello del Gloria. La triade di fedeli donne ha provveduto per le letture mentre Gastone ha coinvolto il sottoscritto per la preghiera dei fedeli. Molto bella l’omelia di don Marco sulla parabola del buon Samaritano. Ognuno di noi può sperimentare che l’amore di Dio per noi è come quello del Samaritano: si fa vicino a noi. Naturalmente non è mancato il canto finale ed il saluto di una buona domenica. **************

Edicola di Ca’ de Cio – Domenica 10 luglio. In questo

caso non si tratta di una chiesa e nemmeno di una delle tante edicole che si trovano agli incroci delle strade come quella a Ca’ de Cio all’incrocio fra la strada della Catona con quella che porta a Gello.

Si tratta di un’altra edicola, un po’ particolare, che si trova un po’ all’interno, in un trivio, lontano dalla strada. Siamo sempre nel territorio di Ca’ de Cio (a pag 18 potete vedere una foto) ma qui si tratta di un grosso tronco di castagno dell’età presumibile di 247 anni. Questo fusto, proveniente dai boschi di Santa Maria alla Rassinata, fu innalzato dalla famiglia di Palmiro Peruzzi l’otto ottobre 1993 e, davanti, è stato realizzato un altare in pietra. All’interno del tronco è stata realizzata una nicchia in cui è stata collocata un’immagine della Madonna. Qui è stata concelebrata una S. Messa da don Mario, parroco della Chiassa e del Chiavaretto (che è in comune di Anghiari e non gli chiediamo nemmeno la gabella quando passa) e da Padre Umberto dell’Ordine di Malta di Firenze con l’ausilio dall’Accolito Luca. A sinistra della foto c’è anche don Natale, titolare di tutto il circondario. Una bella manifestazione che si ripete ogni anno con la partecipazione di molti fedeli provenienti dai dintorni ma anche da lontano che evidenzia l’attaccamento a questo luogo e la fede di colui che lo ha realizzato. All’omelia don Mario ha ricordato l’episodio del Samaritano e che dobbiamo amare Dio sopra ogni cosa ma soprattutto amare il nostro prossimo. **************

Santuario del Carmine – Domenica 3 luglio. La

celebrazione è stata introdotto dal canto “Mira il tuo popolo” intonato da don Marco a cui si sono accodati abbastanza bene i fedeli presenti. Un altro canto molto bello è stato “Dell’aurora tu sorgi più bella”. Al termine della celebrazione infine il canto alla Madonna del Carmine che, come ho ricordato in altre occasioni, fu scritto da don Giovanni e musicato da don Vittorio. Ma perché parlo sempre di canti? Perché quando si canta, durante la celebrazione liturgica, mi sembra che si sia più uniti (noi fedeli) nella preghiera. Durante l’omelia don Marco ha ricordato la prima lettura (Isaia), in cui l’amore di Dio per Gerusalemme viene paragonato all’amore di una madre.

Doppio quiz

La vignetta di Scacciapensieri:

Parlare semplice!

Dove si trova questo cestino, posto lungo la strada in discesa (o, volendo, in salita) che una volta si chiamava “Ruga di San Martino”, vicino ad una chiesa dedicata a colei che per prima vide Gesù risorto? E forse qui ci siete arrivati in molti. Ma la seconda domanda è: chi è che continua imperterrito a mettere nei cestini, che dovrebbero raccogliere carte e cose simili depositate da chi passa per la strada, la spazzatura di casa sua? E questa è più difficile ma con un po’ di buona volontà ci si arriva ci si arriva!

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Con i Musei gestiti dalla Toscana d’Appennino Società Cooperativa

Sul filo della Memoria…

Campo settembrino con il Museo della Battaglia

Attività estive ai Monti Rognosi

U

A

settembre verrà organizzato, per la prima volta dal museo, un “campo” rivolto ai bambini. Quest’iniziativa fa parte di un progetto pilota della Regione Toscana, sostenuto da Unicoop Firenze, e il Museo Comunale di Anghiari offre questo nuovo servizio alle famiglie nell’ultima settimana di vacanze estive. Si chiamerà S-PASSO AL MUSEO “AFFACCIATI ALLA STORIA” e si svolgerà dal 5 al 9 Settembre compresi, dalle ore 10:00 alle 17:00. Il “campo” prevede di svolgere delle attività utili ai bambini per imparare divertendosi e fruttuose per gli adulti. I partecipanti verranno coinvolti in un procedimento di restituzione delle competenze acquisite relative alla storia, ad abitudini e leggende della Valtiberina toscana, per “provare” quanto diverranno competenti nella conoscenza del proprio territorio, in primo luogo per rispettarlo come cittadini di domani, in secondo luogo per evidenziarne le potenzialità. La finalità sarà quella di creare degli strumenti digitali per le visite turistiche, in modo da far permanere il risultato di questo lavoro nel tempo e… nei cuori dei partecipanti. Il lavoro verrà strutturato in giornate che alternano “lezioni” e attività da svolgere, per creare insieme il risultato anche con l’utilizzo di videocamere e registrazioni audio. I primi due giorni sarà Anghiari il protagonista, il terzo Sansepolcro con Piero della Francesca, il quarto sarà dedicato alla particolare natura dei Monti Rognosi, il quinto e ultimo giorno ad una leggenda di Monterchi, l’“homo selvatico”. Questa attività è rivolta ai bambini dagli 8 ai 12 anni fino ad un massimo di 20 partecipanti ed è creata dalla fruttuosa collaborazione della Toscana D’Appennino Soc. Coop. con la Cooperativa LA RUA. È così evidente che molte competenze fanno la forza di una comunità! Gabriele Mazzi Museo della Battaglia e di Anghiari www.battaglia.anghiari.it Nella foto in alto la locandina regionale dell’iniziativa.

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n inizio estate particolarmente movimentato quello della Fabbrica della Natura. Lasciate alle spalle le giornate quasi autunnali che hanno caratterizzato buona parte del mese di giugno, il Centro Visita del Parco Naturale dei Monti Rognosi e della Valle del Sovara ha registrato un numero importante di presenze. Per ben due giorni abbiamo avuto la visita dei bambini partecipanti a In Centro d’Estate, campo estivo del Comune di Anghiari gestito dalla Cooperativa La Rua. Le attività svolte sono state molteplici. Oltre alla visita del percorso didattico all’interno della struttura e a varie esperienze di educazione ambientale, i bambini hanno fatto una passeggiata fino al laghetto delle Pescaie in compagnia della biologa Martina Rossi, che ha messo in evidenza alcune curiosità legate al mondo della natura e ai caratteristici ambienti dei Monti Rognosi. Il prato della Fabbrica è stato inoltre luogo di giochi e laboratori, dal ponte con le corde tra gli alberi alla costruzione di una piccola scopa con l’erica, specie arborea che abbonda in questa parte di territorio. Un altro numeroso e vivace gruppo che ha visitato la Fabbrica era invece proveniente da Arezzo. I ragazzi hanno soggiornato alla Madonna della Selva, hanno apprezzato il Centro Visita e, per vincere la calura estiva, hanno deciso di godersi il fresco e l’acqua del Sovara. Dall’11 al 17 luglio la sala multimediale della Fabbrica ha ospitato le lezioni della Scuola Estiva di Econarrazione e Green Autobiography organizzato dalla Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari. Un settimana intensa e interessante, che ha visto i partecipanti immergersi nella splendida natura dei Monti Rognosi, contemplarla e comprenderne i significati e le emozioni che suscita.

Ad Agosto il Centro Visita la Fabbrica della Natura sarà aperto il sabato pomeriggio e la domenica mattina, oppure su prenotazione. La Fabbrica della Natura, Loc. La Fabbrica, Ponte alla Piera 67, Anghiari (AR). Per informazioni e prenotazioni (la mattina dalle 9:30 alle 13:00) tel. 0575 787023 – natura@ toscanadappennino.it Lorenzo Minozzi Nella foto qui sopra ragazzi in azione sul prato di fronte alla Fabbrica della Natura.


CRONAC HETTA

Mese di Giugno 2016

dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Maggio 2016 Domenica 1. Oggi sono andato al teatro a vedere il film sull’assassinio del vescovo Romero. L’ha realizzato Gianni Beretta. Martedì 3. Il vescovo Riccardo è venuto in Propositura per amministrare il sacramento della Confermazione, la Cresima. E poi abbiamo fatto la processione con i bambini, le famiglie e le Compagnie fino alla Badia. * Dopo cena sono andato a vedere la tombola e i “fochi”: per aspettarli tutti (i fochi) mi sono anche “mollato”. Giovedì 5. Oggi è morta Roberta Gaggiottini in Valentini. Aveva solo 49 anni ed abitava davanti alla chiesa della Croce. Quando è nata la sua famiglia abitava al Campo della Fiera. Giovedì 12. Stamani ho sentito un cuculo che cantava. Non mi sono messo a contare perché tanto sono già sposato. Sabato 14. Oggi è passato il giro d’Italia. Io l’ho aspettato per la via di San Leo, davanti a casa mia. Domenica 15. Al Campo Sportivo, a San Rocco, c’erano una ‘barca’ di moto. Sono diversi giorni che girano per Anghiari e dintorni. Mercoledì 18. Oggi è nato Francesco Lauciello di Donato e Lucia Chiarentin. La sua famiglia abita per la Via del Carmine ed è stato accolto con entusiasmo dalle sorelline Martina ed Alessia. Giovedì 19. Questa notte è morta Patrizia Gennari in Boriosi. Aveva 58 anni, abitava per la via dell’Infrantoio ed era nata nella casa adiacente alla chiesa di Santo Stefano. Venerdì 20. Qualche giorno fa è stato riportato lo scalandrino a Sant’Agostino: dopo il necessario restauro e la verniciatura di un bel verde com’era prima. Mercoledì 25. Oggi è mortaAugusta Camaiti ved. Pierantoni. Aveva 86 anni ed era conosciuta con il nome di Cesarina ed abitava alle Bucacce. Era nata alla Casaccia (quella per la via del Molindagnolo) detta anche Casa Testerini. Venerdì 27. Sulla finestra dell’officina dell’Agolini, alla Villa “La Querce”, ho visto due fiocchi: uno rosa e uno celeste. Non sarà mica che quello rosa l’hanno messo per il giro d’Italia? Sabato 28. Ho visto Franco Chiasserini del Ponte impegnato con la pistola... del distributore che faceva rifornimento. Domenica 29. Stamani non s’è potuta fare la processione del Corpus Domini perché ha cominciato a piovere proprio verso le undici. Martedì 31. Stamani ero allo Sportone quando ho sentito suonare il mezzogiorno dal Campano e dalla Propositura quasi in contemporanea. * Ho visto che la festa dell’Asilo, quello di fronte a casa mia, non è stata sciupata dall’acquazzone improvviso con tanto di grandine, se non nella parte finale; ma ormai...

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Mercoledì 1. Oggi è morto Alberto Vellati. Aveva 64 anni, abitava all’Infrantoio ed era nato Fra le Due Porte, vicino alla Piazzetta delle Legne. Lo ricordiamo per la sua partecipazione alle tante iniziative paesane. * Al caffè del mercoledì con Armando, il Giabbanelli e Orlando abbiamo parlato della futura ricollocazione del trittico di Matteo di Giovanni a Sant’Agostino. Giovedì 2. Oggi è morta Italia Casi di anni 79. Abitava ad Arezzo ma era nativa di Ticchiena. Venerdì 3. Oggi è morta Grazia Meoni vedova Tognelli. Aveva 73 anni ed abitava ad Arezzo ma era nata in Calabria, sopra la Portaccia. Sabato 4. Stamani a Maccarino non c’era la nebbia ma Anghiari non si vedeva. * Oggi tornavo da Arezzo quando a Bicecco ho visto che c’erano tre o quattro camion dei pompieri. Mi sa che è successo qualcosa. Lunedì 6. Oggi è morta Argentina Piomboni in Minenti. Aveva 92 anni ed era conosciuta col nome di Tina. Mercoledì 8. Oggi è morta in Sardegna Giuseppina Macis in Zineddu. Aveva 80 anni ed abitava all’Infrantoio. Era nata a Ortueri, in Sardegna. Giovedì 9. È morto a Roma Giampiero Boncompagni di anni 74. Era nato ad Anghiari, nella zona del Poggiolino, in una casa dalle cui finestre si vedeva tutta la Valtiberina. Domenica 12. Ero all’ospedale al Borgo quando è arrivata l’ambulanza di Anghiari. Poi ho scoperto che la mamma della Manuela, mia vicina di casa, era ‘sguillata’ per le scale. Mercoledì 15. Anche oggi al mercato coi soliti individui abbiamo parlato della chiesa fondata dal Becket. Quindi successivo sopralluogo al Mammalucco. * Il Bergamini, mio vicino di nord-ovest, m’ha detto che ha già i pomodori maturi. Giovedì 16. In giro ho visto diverse bandiere dell’Italia. Mi sa che sono per il torneo europeo di calcio. Venerdì 17. La bottega di Celestino a metà mattinata era chiusa. Mi sono avvicinato per capire, e ho visto che è in ferie. Mercoledì 22. Ho visto un cappello bianco per piazza e pensavo che fosse il Guiducci. E invece non era! Mercoledì 29. Oggi sono nate Cristina e Sofia Comanducci di Luca e Serena Fracassi. La sua famiglia abita a Ca’ de Cio ma dal cognome avete capito che hanno legami con Anghiari e io vi aggiungo: con quelli che abitano ai Chiusini. Giovedì 30. Ero davanti alla Propositura quando ho visto passare il Talozzi in macchina. Dal cappello ho dedotto che andava al suo orto del Comune. * Ultimo giorno di scuola per mia moglie. Nel senso che va in pensione.


Questo giornale lo potrete trovate su Internet

Scriveteci: oratorio@parrocchiadianghiari.it o: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI Per le vostre offerte: Propositura Insigne Anghiari - C/C postale N. 11802527 banca di anghiari e stia: IT82 Y083 4571 3100 0000 0005 053

PARROCCHIA DI ANGHIARI FESTA DI SAN BARTOLOMEO Mercoledì 24 agosto 2016 Chiesa della Propositura

Ore 1800 S. Messa solenne Seguirà la festa negli spazi dell’Oratorio: Rinfresco-cena preparato dai volontari della parrocchia. Pesca a favore della Caritas parrocchiale. I ragazzi del Grest concludono le attività estive con recite, balli, esibizioni e proiezione delle foto dell’estate.

Giovedì 18 agosto 2016 anniversario dello scoppio della mina alla Caserma dei Carabinieri di Anghiari

Dal registro dell’Archivio parrocchiale 18 Agosto Millenovecentoquarantaquattro alle ore 10,30

«Giorno di grave lutto, il più doloroso in tutto il periodo di questa guerra, che ha flagellato con molteplici danni anche il nostro paese di Anghiari, specie fino dai primi giorni di giugno. Mentre era in tutti la fiducia che il pericolo della morte a causa del Cannone e dei Barbari fosse allontanato, alle ore 10,30 di oggi, è esplosa una potente mina, posta dai Tedeschi nel palazzo della Sig.ra Salleolini Ida Vedova Bartolomei, in fine di Via Mazzini, nei pressi del luogo chiamato “Giardinetto”. Per l’intero paese s’è avvertito un movimento del terreno, s’è diffusa una polvere d’un colore livido opaco e uno spavento come per una scossa di terremoto. La grossa mina aveva interrotta completamente la strada Provinciale nel tratto chiamato qui in Anghiari “Via nuova””, creando una profondità di circa cinque metri per un raggio di più di cinquanta. Era saltata la casa dei RR.CC. e altre quattro abitazioni, mentre molte altre furono gravemente danneggiate. Ma quello che recò maggior dolore fu l’accertamento della morte delle quindici vittime umane e della gravità di alcuni feriti. Il Cielo permetteva tante lacrime a riparazione di odiose lotte fra i medesimi cittadini. I funerali dei morti si sono protratte fino al giorno 23 agosto – mercoledì – a causa della difficile rimozione dei materiali.»


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