2013-0 Calendario 2013 dell'Oratorio

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CALENDARIO 2013

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia

GREST

GRuppi ESTivi delle parrocchie di Anghiari e Monterchi

Inserto Redazionale allegato al n. 6-2012 dell’Oratorio di Anghiari

G

REST, una sigla strana, che molti ormai conoscono ad Anghiari, ma pochi sanno che è l’abbreviazione di GRuppi ESTivi; cioè un’esperienza educativa per l’estate. Quando tutti vanno in ferie, o cominciano a pensare e ad organizzarsi per le grandi vacanze, la parrocchia non dismette i panni della comunità educante, ma anzi raddoppia il proprio impegno e lo propone, più che mai, a tutti: bambini e adulti, ragazzi e giovani; il paese è tutto coinvolto. Il metodo del Grest viene da Milano, è nato negli oratori della città, uno dei più potenti segni di presenza della comunità cristiana nell’ambito della megalopoli. Certo, Anghiari non è Milano, ma un metodo educativo buono, tutto comunità e movimento, quando è buono può essere vissuto nel grande e nel piccolo; l’unica differenza è costituita dai numeri, alti nella Padania, più bassi da noi, ma sempre importanti e rilevanti; comunque proporzionati all’ambiente. Le foto del calendario 2013 sono più che eloquenti: tanti ragazzi e tanti bambini, adulti e animatori, facce contente e soddisfatte; una esperienza insomma di vita e da vivere. Per essere e fare comunità. Al GREST 2012, dunque, è dedicato il Calendario 2013 de L’Oratorio di Anghiari. Che cos’è, allora, il GREST, come funziona? Prima di tutto è un ritrovarsi, un incontrarsi volontario. Un riconoscersi prossimi, vicini, fare gruppo, per tutti i giorni della settimana, nei mesi di luglio e agosto: avviamento alla esperienza di comunità, accettazione di essere chiamati a vivere un’esperienza nuova e ad una chiamata si risponde in un modo solo: aderendo, mettendosi cioè in moto, uscendo di casa al mattino, per stare assieme, attorno al prete ed agli educatori, e imparare uno stile, un modo di vivere e di stare in compagnia. Più grande è il gruppo, più intensa è la partecipazione. Il coinvolgimento con le singole iniziative della giornata diventa scoperta insieme, avventura vissuta assieme agli altri, esperienza di un senso e di un valore che viene fatta, in contemporanea, da tutti. La modulazione più rilevante, certamente, - è estate, non c’è la scuola, non c’è la routine quotidiana delle lezioni in classe e del lavoro pomeridiano - è quella giocosa, dove non solo il gioco viene vissuto, ma tutto diventa gioia, cioè gioco serio e impegnativo. Anche l’impegno

difficile e tosto, appunto: quando si fanno i compiti insieme e quando si va alla scoperta di una abbazia o di una città storica, dove le spiegazioni e la concentrazione richiedono sforzo e attenzione. Il GREST insegna anche questo: il senso di responsabilità e l’attenzione necessarie per imparare; per ascoltare non solo con gli orecchi, ma anche col cuore. Questo nell’esperienza del GREST diventa possibile anche ai bambini, perché l’ambiente, il tessuto umano e la comunità costruiscono l’atteggiamento propizio ed utile. Del resto non è Gesù che ha detto agli adulti se non ritornerete come bambini? Quindi i bambini, se seguiti e curati con un metodo giusto, sono modello per gli adulti, riescono in ciò che, a volte, sembra faticoso allo stesso adulto. Le foto del calendario, quelle che fissano il ricordo di una gita, dicono anche questo. Così il GREST è un’esperienza di educazione, educazione alla comunità, educazione alla vita. La fortuna del metodo e la massiccia partecipazione alle sue quotidiane iniziative - non dimentichiamo mai che all’inizio c’è sempre una chiamata, una convocazione liberamente accettate, con una risposta pronta e aperta al nuovo di quanti vi prendono parte - dicono che nei bambini come nei giovani, negli adulti che si danno da fare per l’organizzazione come nelle donne che preparano i pasti per tutti, negli animatori come nel prete che è il punto di sintesi e la fonte dell’educazione è presente una forte domanda di significato, cioè di educazione. Il GREST risponde a questa domanda. Compito importante; oggi, sostanzialmente, compito di frontiera. Non è il Papa attuale, Benedetto XVI, che ha parlato - per il mondo del benessere e dell’opulenza (nonostante la crisi!) - di emergenza educativa? Sono i ritmi della situazione attuale - imponendo altre priorità, tutte pragmatiche e, se vogliamo, necessarie - che hanno indebolito e continuano ad indebolire il dialogo fra adulti e giovani, limitano il tempo che i genitori possono dedicare ai bambini, atomizzano i rapporti familiari, impoveriscono il compito dei nonni e arrivano a dipingere una povertà umana di fatto dentro la quale, tutti, rischiamo di soffocare, inseguendo scopi altri che in ultimo estraniano dalla vita vera. Il bisogno di educazione riemerge insopprimibile e i bambini e i giovani del GREST lo dicono con la gioia e la soddisfazione documentate dalle foto snocciolate lungo lo scorrere dei


mesi del 2013. Bisogna ripartire dalla formazione, dalla educazione: ecco cosa testimonia la comunità cristiana, tutta assieme, che è coinvolta nel GREST. Il perno di tutto? Il prete, i momenti di preghiera (impegnativi, ma vissuti con attenzione), le catechesi delle omelie durante la messa (pure impegnative, ma vero senso delle diverse iniziative) che, restituendo il senso vero del vivere, reintroducono, dove spesso c’è il vuoto, il senso religioso, l’apertura all’Alto, un senso comunitario che non è solo un dato sociologico, ma anche una vita nuova che rifiorisce. Dio può far nascere figli di Abramo anche dalle pietre. A Lui tutto è possibile; chiede solo attenzione e disponibilità. Quello cioè che il GREST realizza con le sue iniziative quotidiane facendo svolgere i compiti per le vacanze, durante lo studio comune, come organizzando la gita col pullman, facendo i giochi nei quali con entusiasmo tutti sudano e si impegnano nonostante il caldo o percorrendo antichi sentieri in passeggiate che paiono infinite, portando a termine visite a località significative sotto il profilo storico e religioso come andando alla scoperta del paese che

mai si era pensato fosse così interessante! E giorno dopo giorno i mesi di luglio e agosto sembrano passare, così, troppo alla svelta. Un’opera seria fa trascorrere il tempo molto più velocemente della noia.

Vicariato di Anghiari e Monterchi Vicario Foraneo Salvi don Marco

Parrocchie: Anghiari, Catigliano, Gello, Le Ville, Micciano, Monterchi, Padonchia, Pieve a Sovara, Pocaia, Ponte alla Piera, S. Leo, Tavernelle, Toppole, Viaio.

GREST

GRuppi ESTivi della parrocchia di Anghiari

Edizione riservata ai lettori dell’Oratorio

Nella prima pagina: I nostri eroi di ritorno dalla camminata procedono con passo fiero e con la contentezza di aver vissuto un'altra giornata da ricordare. Qui sopra: La sorpresa di Agosto: il babbo della Camilla Zanchi ci ha portato i suoi aereomodellini e li ha fatti volteggiare nel cielo, raccogliendo l'attenzione e gli applausi di tutti i presenti.

Il nostro ringraziamento va alla Banca di Anghiari e Stia che, con il suo contributo, ci ha permesso la stampa del calendario dell’Oratorio per il 2013.

A destra: I campioni del torneo di pallavolo, dopo partite molto combattute sono riusciti a spuntarla e a vincere la coppa.

Redazione: Alessandro Bivignani, Frido Camaiti, Samuele Gaggiottini, Sara Comanducci, Teresa Bartolomei, Elisa Del Pianta. Caporedattore: Anghiarino assieme ad Emmedipì. Con la immancabile e necessaria supervisione di don Marco Salvi.

Le foto sono di Sara, Lucia & Company. Le didascalie di Samuele.

Per le fasi lunari sono state utilizzate le pagine internet di Marco Menichelli, Fiesole, http://www.marcomenichelli.it. I modi di dire sono quelli tradizionali. Inserto Redazionale allegato al n. 6-2013 dell’Oratorio.


GENNAIO 2013 I cerchi olimpici Lo spirito olimpico pervade anche il Grest: ecco qui i nostri cinque cerchi rappresentativi dei Giochi che si sono tenuti al centro di Tavernelle. I bambini hanno affrontato varie “discipline” ed è stata una grande festa per tutti.

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Maria Madre di Dio S. Basilio e Gregorio S. Nome di Gesù B. Angela da Foligno S. Giovanni Nepomuceno Epifania di N.S.G.C. S. Raimondo S. Severino B. Gregorio X papa S. Gregorio S. Igino S. Ferreolo BATTESIMO DI GESÙ S. Felice da Nola S. Efisio S. Marcello S, Antonio abate S. Prisca Ss. Mario e Marta IIª DOMENICA “per annum” S. Agnese S. Vincenzo S. Emeriana S. Francesco di Sales Conversione di S. Paolo Ss. Tito e Timoteo IIIª DOMENICA “per annum” S. Tommaso d’Aquino dott. S. Valerio S. Martina S. Giovanni Bosco

I modi di dire

O montagnino chi t'ha guasto i denti: brice baloce e baldini roventi (segue).

Castagne Nelle pagine di questo calendario troverete molte notizie sulle castagne. Come si cuociono, come si raccolgono e si conservano; anche qualche aneddoto. Tutte le notizie io le ho desunte dalle registrazioni fatte in anni 'non sospetti'. Ho ripreso in mano gli appunti ed ho intervistato appositamente alcune donne, originarie sì da varie località del nostro territorio, ma che ora fatalmente abitano a Tavernelle: la Emola della Lama di Caprese (abita nel centro nuovo di Tavernelle), la Piera di Ca' de Goro (sta vicino alla Emola), l'Anna da Libbiano (risiede nella località di Ripalta), la Celeste da Campogianni (lei sta alla Scuola e, lo dico per i giovani, sarebbe la casa confinante con l'Aia) e, infine, la Carla di Ripoli (giustamente, ora abita lungo la via che porta alla chiesa principale di Tavernelle). Un ringraziamento ad Assunto Santi, che è il mio informatore personale al quale ricorro per chiarire ricordi e aneddoti. Le castagne si cuociono in vari modi. Sul fuoco: arrostite, bruciate, sbriciata, brice. Lessate così come sono: lesse, badalucchi, ballotte, baloce. Lessate senza la buccia esterna: monde, mondine. Si parla in varie ricette della polenta; a noi di Anghiari viene meglio dire 'pulenda' e c'è un solo modo per farla: ve lo diciamo nell'apposita ricetta. Per il sale, in tutte le preparazioni, e anche con la polenta e il baldino, va messo in modo giusto: cioè ce ne vuole un poco per esaltare il sapore dolce delle castagne, ma poco. La dose giusta si impara solo con l'esperienza e poi si mette secondo i gusti personali.

Il tempo di Fridus Meteorologicus Il clima si raffredda: aria artica dal vortice canadese sembra riuscire ad entrare nel Mediterraneo apportando una “goccia” fredda molto pericolosa in quota, in grado di creare vortici freddi e nevosi almeno fino alla metà del mese: dopo breve pausa anticiclonica, irruzione artico-marittima dal Rodano. Giorni favorevoli a caduta di neve: il 4, 6, 12, 22, 23 e 29. Temperature medie del mese: minima -1, massima +5

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia


FEBBRAIO 2013 L’inno di Mameli A Tavernelle risuona l'inno di Mameli. I nostri ragazzi si sono riuniti in un abbraccio collettivo, cantando a squarciagola prima di darsi battaglia sui campi di calcetto, pallavolo e bocce.

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S. Verdiana Presentazione di Gesù - Candelora IVª DOMENICA “per annum” S. Andrea Corsini Sant’Agata S. Paolo Miki Beato Pio IX papa S. Girolamo Emiliani S. Apollonia Vª DOMENICA “per annum” Madonna di Lourdes S. Eulalia digiuno e astinenza CENERI Ss. Cirillo e Metodio astinenza Madonna del Conforto S. Giuliana Iª DOMENICA di Quaresima S. Costanza S. Corrado

S. Serapione S. Pier Damiani astinenza Cattedra di S. Pietro S. Policarpo IIª DOMENICA di Quaresima S. Gerlando S. Romeo S. Gabriele dell’Addolorata S. Ilario

I modi di dire

O pianigiano chi t'ha guasto i tuoi: rapacci cotti che son pasti da buoi.

Tipi di castagne La qualità più ricercata rimane quella dei Marroni. I nostri boschi sono pieni di piante meravigliose che maturano un prodotto molto buono. Per fare una bella pianta di Marroni si scelgono le marze migliori e si innestano sulla pianta selvatica, quella che produce le Selvarine. Altre specie sono le Pistolesi, che sono un po' più piccole, ma sono quasi più dolci dei Marroni e sono adatte anche per la sbriciata ma, soprattutto, per fare la farina. Per la Padonchia invece le Pistolesi le danno ai maiali, le chiamano castagnole per la loro forma. Nei seccatoi loro mettono solo i marroncini, che sono i marroni di pezzatura più piccola, meno adatti per la vendita, o che provengono da piante che di fare i marroni grossi non ne vogliono sapere. Le Roggiolane sono molto grosse, quasi quanto i marroni, ma sono meno dolci e si possono usare per la farina, anche se viene meglio con i Marroni e le Pistolesi. C'è un tipo particolare di marrone nei boschi del Ponte alla Piera, con la buccia più chiara, e l'Anna lo chiama Marrone matto. Poi c'è la castagna Giallina, racconta la Piera, e questo è un altro tipo di castagna che, come dice il nome, ha la buccia più chiara, assomiglia un po' alla Roggiolana come colore, ma è più piccola. È buona per seccare. Fino a una ventina di anni fa Le Logge di Anghiari si riempivano di cataste di castagne che confluivano dai nostri boschi e dove venivano vendute ad operatori romagnoli. Ora questo tipo di mercato è finito.

Il tempo di Fridus Meteorologicus

C'è in atto un tentativo russo-siberiano di penetrare nel Mediterraneo, nei primissimi giorni del mese, apportando aria gelida da Oriente con nevischio nell’Appennino. Nuova irruzione artico-marittimo verso il 12 del mese con possibilità di cadute di neve anche con temperature positive di qualche grado. Giorni favorevoli alla neve sul nostro territorio il 2, 3, 13 e 18. Temperature medie del mese: minima 0, massima +5

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MARZO 2013 Pallaaaaa!!! Don Marco si integra alla perfezione nello spirito sportivo dei tornei: eccolo pronto a realizzare una delle sue velenose battute al campo di pallavolo!!!

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astinenza S. Albino S. Quinto IIIª DOMENICA di Quaresima S. Casimiro S. Lucio S. Fridolino abate Ss. Perpetua e Felicita astinenza S. Giovanni di Dio S. Francesca Romana IVª DOMENICA di Quaresima S. Macario S. Luigi Orione S. Cristina S. Paolina astinenza S. Luisa de Marillac B. Torello da Poppi Vª DOMENICA di Quaresima S. Cirillo di Gerusalemme S. Giuseppe sposo della B.V.M. S. Giovanni Nepomuceno S. Serapione astinenza S. Benvenuto S. Turibio DOMENICA delle PALME Lunedì della Settimana Santa Martedì della Settimana Santa Mercoledì della Settimana Santa Giovedì Santo digiuno e astinenza Venerdì Santo Sabato Santo PASQUA DI RISURREZIONE

I modi di dire

A Caprese c'è quattro vivande: brice, baloce, mondine e castagne!

Castagne arrosto Le castagne, naturalmente e classicamente, si arrostiscono sul fuoco, anche se sono tantissime le loro utilizzazioni. Vanno castrate, cioè incise con un coltellino, sennò in fase di cottura scoppiano. Per la cottura si usa l'apposita padella coi buchi. Una volta erano le padelle in ferro, ormai vecchie e fuori uso, che, dopo anni di duro lavoro, venivano utilizzate per cuocere le castagne. Si facevano dei buchi con dei chiodi nel fondo (e qui veniva fuori la vena artistica nel realizzare tutti i fori in cerchi concentrici o altro disegno) dopo aver applicato un lungo manico per non bruciarsi di fronte al focolare. Dalle informazioni dei nostri intervistati, il fuoco all'inizio dovrebbe essere forte, con una bella fiamma, perché deve bruciare parzialmente la buccia. E infatti si chiamano anche bruciate. Questa operazione permette la cottura migliore delle nostre castagne. Vanno benissimo naturalmente quelle fresche, appena raccolte, ma sono quasi meglio quelle che abbiamo messo a bagno, sono più dolci e si sbucciano meglio, prestando attenzione che non siano diventate troppo asciutte. Una volta cotte, vanno coperte con un panno perché così si stufano, e con questa operazione si ottiene un risultato più uniforme: sulla stessa padella, come dice l'Anna, o in un recipiente adatto; meglio se in legno. La Carla le cuoce sotto la cenere, per una mezz'oretta: cioè le ricopre ben bene con la cenere e mette sopra la brace. Se avete la cucina economica potrete utilizzare il forno stesso per cuocerle.

Il tempo di Fridus Meteorologicus

L’anticiclone caldo inizia a rimontare verso Nord grazie a irruzioni fredde sul Marocco. Verso la metà del mese, venti dai Balcani riporteranno freddo e nevischio sulle alture. Fine mese con anticiclone che apporta un tempo quasi primaverile. Giorni nevosi il 16-17. Temperature medie del mese: minima +4, massima +8

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APRILE 2013 Campionesse Le campionesse del torneo di bocce, vincitrici dopo aver affrontato avversari agguerriti. Nella foto le vediamo sorridenti ad alzare la coppa dei I° classificati.

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Ottava di Pasqua Ottava di Pasqua Ottava di Pasqua Ottava di Pasqua Ottava di Pasqua Ottava di Pasqua DOMENICA IN ALBIS Annunciazione di N.S.G.C.* S. Liborio S Apollonio S. Stanislao S. Zeno S. Marino papa III DOMENICA DI PASQUA S. Anastasia S. Bernardetta Soubirous S. Innocenzo S. Eusebio S. Leone IX papa S. Aniceto IV DOMENICA DI PASQUA S. Agapito S. Giorgio S. Fedele S. Marco ev. Ss. Guglielmo e Pellegrino S. Sirone V DOMENICA DI PASQUA S. Caterina da Siena S. Pio V papa

*È spostata dal 25 marzo poiché quel giorno è il Lunedì Santo

I modi di dire

Quando si mangia il baldino: Se non unge i diti non è bono!!!

Castagne lesse Le castagne si cuociono lessate nell'acqua così come vengono dal bosco. La Carla, la Emola e la Piera (perché a Ripoli e nelle zone alte sono più 'nature') non ci mettono né sale né finocchio, ma in genere questi ingredienti vengono messi, così confermano la Celeste e l'Anna, che il finocchio lo mette proprio nel fondo. La Celeste, poi, consiglia anche una o due foglie di alloro, anche se anticamente ci metteva solo il finocchio. La stessa cosa si fa per quelle monde: come diciamo nella apposita ricetta. Una volta cotte, ci vogliono i suoi bei quaranta minuti, ma anche un'ora, si scolano bene bene. Se si è sofisticati, e da calde, si sbucciano togliendo prima la buccia esterna e poi la seconda. Sono molto buone anche da fredde e i nonni raccontano che quando andavano a scuola o a parare le pecore, ne prendevano una bella manciata e le mettevano in tasca. Poi, cammin facendo, ne prendevano una alla volta, incidevano con i denti la buccia a metà, senza staccarla del tutto, e poi, sempre con i denti, riuscivano a mangiare tutta la polpa all'interno. Provate!! È facile e anche divertente. Per questa preparazione vanno bene quelle fresche, appena raccolte, ma anche dopo bagnate, anche se sono un po' asciutte, perché a bagno rinvengono. Oltre che lesse, nelle nostre colline - da Caprese a Badia San Veriano -, le chiamano badalucchi e brice baloce. I pianigiani è più facile che le chiamino ballotte.

Il tempo di Fridus Meteorologicus

Fase variabile con aumento delle temperature almeno fino a tutta la prima decade mensile. Nella seconda, una nuova depressione artico-marittima attraversa la valle del Rodano apportando precipitazioni abbondanti e nevose anche a bassa quota. Fine mese con pressione in aumento: giorni favorevoli a neve e grandine il 12,13,14. Temperature medie del mese: minima +7, massima +13

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia


MAGGIO 2013 Camminata alla Selva Un sentito grazie ad Aldo, seminarista, che ci ha accompagnato durante la bella camminata fino alla Madonna della Selva. Qui lo vediamo pronto a partire in compagnia di Alessandro dopo la preghiera mattutina.

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S. Giuseppe lavoratore S. Atanasio SS. Crocifisso - Festa ad Anghiari S. Ciriaco Dedicazione della Propositura VI DOMENICA DI PASQUA S. Domenico Savio S. Augusto S. Vittore S. Pacomio S. Alfio S. Ignazio da Laconi ASCENSIONE DI N.S.G.C. Madonna di Fatima S. Mattia apostolo S. Simplicio S. Ubaldo S. Pasquale Baylon S. Giovanni I papa PENTECOSTE S. Bernardino da Siena S. Vittorio S. Rita da Cascia S. Eutizio S. Simeone Stilita B. Bartolomeo Magi d’Anghiari SS. TRINITA’ S. Agostino di Canterbury S. Luciano S. Bona B. Carlo Liviero Visitazione della B.V.M

I modi di dire

O che muguli o che 'n muguli, pan de legno e vin dei nuvvuli.

Castagne monde Le castagne monde, come d'altra parte dice la parola, vanno 'mondate' della buccia esterna. Si mettono in una pentola con acqua, sale e finocchio. Col sale sempre cautela, ma va messo perché le migliora. L'indicazione che può essere utile è sempre quella di salare un po' meno che per la pasta. La Celeste, come abbiamo detto a marzo, ci mette anche una foglia o due di alloro, vedete voi. Per la cottura precisa vanno assaggiate, perché devono essere cotte ma non spappolate. Anche questo tipo di cottura si fa bene con le castagne appena raccolte, e quindi ancora fresche, ma viene quasi meglio con quelle che abbiamo messo a bagno (si sbucciano meglio). Quelle di pegliaio, che ormai non fa più nessuno, andrebbero più che bene. La Piera ricorda un modo particolare in uso a Ca' di Goro. Si chiamano le pelatine. Si toglie la buccia esterna, si mettono al fuoco per qualche minuto (non si devono cuocere), si toglie anche la seconda buccia e quindi si mettono a lessare col solito sale e finocchio. Provatele! Anche se la Emola dice che a Caprese una cosa così non l'hanno mai sentita dire. *** Un modo caratteristico di seccare le castagne, per chi ne aveva poche, era quello di metterle dentro una balla nella cappa del camino. Qui ricevevano il calore della fiamma sempre accesa nel focolare e poi si procedeva alla loro ‘pestatura’ e pulitura come d’ordinanza. Magari erano pigionanti che si arrangiavano raccogliendo un po’ di castagne in giro.

Il tempo di Fridus Meteorologicus Inizio stabile con primi caldi in arrivo. Nella seconda e terza decade delle perturbazioni da nord-ovest scivoleranno velocemente nel settore adriatico con temporali sparsi a tratti intensi su tutto il nostro Appennino. Temperature medie del mese: minima +12, massima +18

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia


GIUGNO 2013 All’ombra Alcune ragazze e animatrici si riposano all'ombra dopo la camminata. Sui loro volti la stanchezza per il percorso ma anche la felicità di una bellissima mattinata.

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S. Giustino CORPUS DOMINI S. Carlo Lwanga e compagni S. Quirino S. Bonifacio S. Norberto Sacro Cuore di Gesù S. Cuore di Maria X DOMENICA “per annum” S. Asterio S. Barnaba ap. S. Gaspare S. Antonio da Padova S. Eliseo S. Vito XI DOMENICA “per annum” S. Ranieri S. Calogero S. Romualdo abate S. Ettore S. Luigi Gonzaga S. Paolino da Nola XII DOMENICA “per annum” S. Giovanni Battista S. Massimo S. Josè Escrivà S. Cirillo di Alessandria S. Ireneo di Lione Ss. PIETRO E PAOLO XIII DOMENICA “per annum”

I modi di dire

Alla macchia non c’è disegno; vin dei nuvoli e pan de legno.

Seccatoi Per fare la farina si utilizzano diversi tipi di castagne. Oltre i marroni più piccoli, vanno bene anche le Pistolesi, che sono quasi più dolci, e le Gialline. Addirittura c'è chi ci mette anche le Roggiolane, che una volta si usavano solo per i maiali! Il seccatoio è costituito da un unico ambiente diviso in due vani da una serie di piane di legno molto ravvicinate (le castagne non ci devono passare in mezzo) sopra le quali vengono collocate le castagne per una altezza di una trentina di centimetri. Verso la fine di ottobre si comincia a portare le castagne nel seccatoio, dove viene acceso il fuoco, e si continua anche per alcuni giorni. Il fuoco continuerà poi, a carico completo, per circa trenta giorni. Quindi è inutile che cerchiate la farina prima della fine di novembre. Il fuoco è mantenuto per tutto il tempo e perché stia acceso e faccia fumo senza troppa fiamma, veniva ricoperto con la pestatura (le bucce delle castagne) dell'anno precedente. Poi si copre bene in modo che la brace covi sotto e quindi non si spenga. Intanto le castagne si seccano piano piano e ogni tre/quattro giorni si provvede a muoverle perché si asciughino uniformemente. Nell'ambiente superiore c'è una finestrina per l’accesso dall’esterno. Una volta le castagne si ‘pestavano’ in un apposito bigone con dei grossi scarponi chiodati. Oggi si fa con delle piccole trebbiatrici. Se le castagne sono buone ci pensa il mugnaio a fare dell’ottima farina.

Il tempo di Fridus Meteorologicus Molto variabile nella prima decade del mese. In seguito della instabilità orientale può apportare un calo termico notturno e temporali durante le ore più calde della giornata. Fine mese con primi caldi estivi in arrivo. Temperature medie del mese: minima +14, massima +24

Realizzato con il contributo della Banca di Anghiari e Stia


LUGLIO 2013 Adulti Alcuni adulti del Grest si preparano a cantare e ballare insieme a tutti gli altri. Vogliamo ancora una volta ringraziarli della loro presenza e del loro aiuto.

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Preziosissimo Sangue S. Urbano S. Tommaso ap. S. Elisabetta di Portogallo S. Antonio M. Zaccaria S. Maria Goretti XIV DOMENICA “per annum” S. Adriano S. Nicola Pichi da Sansepolcro S. Rufina Apparizione Mad. del Combarbio S. Giovanni Gualberto S. Enrico XV DOMENICA “per annum” S. Bonaventura V. e Dottore della Chiesa B. V. Maria del Monte Carmelo S. Marcellina S. Federico S. Arsenio S. Apollinare XVI DOMENICA “per annum” S. Maria Maddalena S. Brigida di Svezia S. Eufrasia S. Giacomo Ap. Ss. Gioacchino e Anna festa dei nonni S. Raimondo XVII DOMENICA “per annum” S. Marta S. Pietro Crisologo S. Ignazio di Loyola

I modi di dire

Prese marito la Maddalena e le castagne le fecero per cena (segue).

Baldino Si mette in un recipiente adatto (una fiamminga o altro) la farina necessaria per la teglia nella quale faremo cuocere il nostro baldino. Infatti tutto è legato a come vorremo ottenere il nostro baldino. La mia preferenza, ma anche quella della Carla, è che sia abbastanza fino, un dito al massimo. Si fa 'spengere' la farina con un po' di acqua fredda, così fa anche mia moglie, anche se qualcuno la preferisce tiepida. Sconsiglio l'uso del latte forte dell'esperienza dell'Anna che dice che in quel modo viene troppo duro. Lei invece ci mette un goccino di vinsanto. Nell'impasto di solito si mette un pochino di olio (ma c'è anche chi non lo mette), le foglioline di ‘smarrino’ e un pizzico di sale: e qui occhio! Se vince il sale non è ‘bono’. Si mette un po' di olio nella teglia, si scalda un po', così l'olio si stende meglio, e si versa il nostro impasto che, vi ricordate, deve essere abbastanza liquido. A questo punto una volta si mettevano due o tre rametti di ‘smarrino’ nell’impasto della teglia: vedete voi. Il baldino sarebbe pronto da metter in forno. Ad alcuni piace così. Potete aggiungere noci e pinoli o uvetta (che si mette prima). Una volta si usava di più le noci, perché c'erano!, ora anche i pinoli (che non sono cattivi ma prima non c'erano i soldi per comprarli). Un bel giro d'olio sopra che quando è cotto si vedono i solchi, e via in forno anche per un'oretta. Con l'esperienza imparerete il tempo giusto. E a proposito di olio la Emola dice: “Se quando se mangia non unge i diti non è bono”.

Il tempo di Fridus Meteorologicus L’anticiclone delle Azzorre, sembra finalmente intenzionato a prendere il dominio del Mediterraneo: cieli sereni con caldo secco e leggera ventilazione orientale su di noi, dovuta al veloce transito di corpi nuvolosi dall’Islanda verso la Grecia, “accarezzando” il Mare Adriatico. Temperature medie del mese: minima +17, massima +28

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AGOSTO 2013 Balli e canti Balli e canti in cerchio, un momento per grandi e piccini che da sempre è uno dei segni distintivi del Grest.

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S. Alfonso Maria de’ Liguori Perdono di Assisi S. Aspreno XVIII DOMENICA “per annum” Madonna della neve Trasfigurazione di Gesù S. Donato (patrono diocesano) S. Domenico S. Teresa B. della Croce (Edith Stein) S. Lorenzo XIX DOMENICA “per annum” S. Giovanna de Chantal S. Ippolito S. Massimiliano M. Kolbe ASSUNZIONE B.V.M. S. Rocco S. Eusebio XX DOMENICA “per annum” S. Giovanni Eudes S. Bernardo di Chiaravalle S. Pio X papa Beata Vergine Maria Regina S. Brigida di Svezia S. Bartolomeo XXI DOMENICA “per annum” S. Alessandro S. Monica S. Agostino Martirio di San Giovanni Battista S. Pietro Crisologo B. Andrea da Sansepolcro

I modi di dire

Il giorno dopo mutaron le vivande; brice baloce, baldino e monde.

Polenta Si fa così. Si mette l'acqua a bollire nel paiolo e, quando bolle, si butta la farina già stacciata. Con il cernecchio, o rasagnolo che dir si voglia, si fa un bel buco al centro della nostra farina, a mo' di piccolo vulcano. L'acqua non deve bollire troppo forte e sovrastare la farina, ma quasi sobbollire. Se volete metterci il sale prima della farina fate pure, ma la tradizione è di metterlo in un secondo momento. E qui ci sono due scuole di pensiero. La Celeste, la Emola e la Piera mettono il sale dopo la farina; l'Anna invece il sale, quello fino, lo mette una volta tolta l'acqua in eccesso. La Carla della polenta non ne vuole sentire parlare. Quando la polenta è cotta, si toglie l'acqua che si ritiene superflua e si mette in una pentola da riadoprarsi al bisogno. Ora subentra la parte più faticosa, perché messo il paiolo ben fermo in un angolo o nell'apposito attrezzo che lo blocca, si comincia ad amalgamare, pestare e girare la nostra polenta che dovrà risultare omogenea. Ora si prende una palettina dal manico corto e, dopo averla bagnata nella nostra acqua di cottura (così non si attacca al nostro impasto), si spiana per bene e si cerca di staccarla dal bordo del paiolo. Si rimette ora al fuoco per un paio di minuti sopra una fiamma vivace per far staccare il tutto e con decisione si rovescia sopra la spianatoia. La nostra polenta è pronta. Con un bel filo di refe se ne fanno le fette necessarie. Almeno una volta però dovete vedere uno che la sa fare Ma la polenta di castagne con che cosa si mangia? «Con quello che c'è» ha risposto la Emola. Va benissimo la ricotta, il rigatino o la salsiccia.

Il tempo di Fridus Meteorologicus

I primi guasti estivi si avvertono prima della metà del mese con improvvisi temporali e grandinate dovute ad infiltrazioni in quota di aria fresca dall’Atlantico. Dopo un nuovo periodo di stabilità fino al 20-22 del mese, una perturbazione più organizzata inizia a entrare nel Mediterraneo apportando primi cenni di cambiamento. Temperature medie del mese: minima +17, massima +28

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SETTEMBRE 2013 Cortona La grande foto di gruppo a Cortona, davanti alla Basilica di Santa Margherita da Cortona.

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XXII DOMENICA “per annum” S. Elpidio S. Gregorio Magno S. Rosalia B. Teresa di Calcutta S. Zaccaria B. Guido d’Arezzo XXIII DOMENICA “per annum” S. Pietro Claver S. Nicola da Tolentino Ss. Felice e Regolo SS. Nome di Maria S. Giovanni Crisostomo Esaltazione della S. Croce XXIV DOMENICA “per annum” Ss. Cornelio e Cipriano Sacre Stimmate di San Francesco S. Giuseppe da Copertino S. Gennaro Ss. Martiri coreani S. Matteo ap. ev. XXV DOMENICA “per annum” S. Pio da Pietrelcina S. Pacifico S. Cleofa S. Teresa Couderc S. Vincenzo de’ Paoli S. Venceslao XXVI DOMENICA “per annum” S. Girolamo

I modi di dire

Quando le nuvole vanno alla montagna stai presso il fuoco e mangia la castagna.

Ode alla castagna Se vien dalla pignatta col nome di ballotta, per tutti i denti è fatta, perché nell’acqua è cotta... Se viene dal paiolo col nome di mondina, va giù come di volo, che tutta si sfarina... Se vien dalla padella col nome di bruciata, la castagnetta bella vien subito sbucciata... Se vuoi mangiar castagne qui nella terra mia vi son tante ricette, ma occorre che vi sia un bel fuoco, vin nuovo e... buona compagnia!!! Anonimo

Dolci * Con la farina di castagne si possono fare anche alcuni dolci. Ci fanno addirittura il gelato. Qui ci asterremo da queste novità e illustreremo una sola ricetta, le frittelle, la cui ricetta è tramandata di generazione in generazione. Si fa l'impasto come per il baldino ma un po' più consistente. Poi a cucchiaiate si mette nella padella dove l'olio sarà al punto giusto per friggerle. La Celeste nell'impasto ci mette anche l'uvetta. ** Da ragazzetti con la farina si facevano i ditalini. Si prendeva un ditale di metallo (di nascosto che sennò erano guai; anche se poi si scopriva tutto), si riempiva di farina e si metteva dentro la brace dello scaldino. In questo modo la farina si tostava e, una volta rovesciata, gli rimaneva la forma del ditale. Erano squisiti e si passavano così interi pomeriggi! Quando fumavano era troppo tardi e si potevano buttare!

22/23 settembre: EQUINOZIO D’AUTUNNO

Il tempo di Fridus Meteorologicus Fresco al mattino ma ancora ben caldo durante la giornata; verso la metà del mese arrivano nuvole più compatte dai quadranti nord-occidentali che riescono ad infiltrarsi in maniera più energica, anticipando la fine del periodo estivo. Temperature medie del mese: minima +14, massima +24

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OTTOBRE 2013 Anfiteatro di Cortona Tutto il gruppone seduto all'ombra nell' “anfiteatro” a Cortona pronti a tirar fuori la voce per cantare tutti insieme come una sola persona.

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S. Teresa del Bambin Gesù Ss. Angeli custodi S. Dionigi Areopagita S. Francesco (patrono d’Italia) S. Faustina XXVII DOMENICA “per annum” Madonna del Rosario S. Ugo B. Newman S. Daniele Comboni S. Gaudenzio S. Serafino XXVIII DOMENICA “per annum” S. Callisto S. Teresa d’Avila S. Margherita M. Alacoque S. Ignazio d’Antiochia S. Luca Evangelista S. Paolo della croce XXIX DOMENICA “per annum” S. Gaspare Del Bufalo B. Giovanni Paolo II S. Giovanni da Capestrano S. Antonio Maria Claret S. Miniato S. Armando XXX DOMENICA “per annum” Ss. Simone e Giuda Apostoli S. Onorato S. Marciano B. Ranieri dal Borgo

I modi di dire

La castagna: bella de fori e dentro è magagna!

Usi e costumi * La Emola racconta che a Caprese hanno un detto che dice: A Caprese c'è quattro vivande: brice, baloce, mondine e castagne. E noi del Ponte, aggiunge la Piera, se canzonava i Caprogiani quando s'andava a raccattar le castagne, noi dal Cerfone 'n qua e loro de là, e gni se diceva: A Caprese cian quattro vivande: Brice, baloce, mondine e castagne. ** Per san Martino era quasi un obbligo mangiare le castagne, coi bringoli e il vino novo. Per la vigilia di Natale, per il Ceppo, si faceva una bella sbriciata e dal camino, assieme ad una melangola, poteva cadere per i ragazzi anche qualche castagna arrostita (si parla di oltre cinquant'anni fa) oppure queste venivano messe nella calza della Befana. *** La Società della Madonna di Loreto (composta da una ventina di persone), fino al dopoguerra, aveva la consuetudine di ritrovarsi in casa del Camerlengo, che aveva l'onere della festa, ed era l'occasione per una sbriciata accompagnata da tre o quattro fiaschi di vino. Quella era la festa conclusiva dove si eleggeva il nuovo Camerlengo. **** Nanni dei Buttini, aveva la bottega di alimentari in piazza del Baluardo, oggi De Amicis, e lui, quando era il momento, faceva dei buonissimi baldini (ed anche dei migliacci eccezionali). Poi ci pensavano gli addetti, tipo Maranna, a farlo sapere alla clientela con la loro voce potente passando nelle strade di Anghiari.

Il tempo di Fridus Meteorologicus Ancora qualche giornata calda dovuta a scirocco che dalla Libia invade l’Italia fino quasi al nord, poi una depressione intensa riesce a sfaldare l’Anticiclone con prime piogge ben organizzate anche sul nostro territorio. Temperature medie del mese: minima +9, massima +14.

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NOVEMBRE 2013 Scalinata del Municipio Qui siamo nella piazza del Municipio di Cortona, altra grande foto di gruppo dopo un buonissimo gelato!!!!!

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TUTTI I SANTI Commemorazione dei Defunti XXXI DOMENICA per annum S. Carlo Borromeo S. Donnino S. Felice S. Mamante S. Severo Dedicazione Basilica Lateranense XXXII DOMENICA per annum S. Martino di Tours S. Giosafat Ss. Florido e Amanzio S. Serapione S. Alberto Magno S. Margherita di Scozia XXXIII DOMENICA per annum Dedicazione Basilica S. Pietro e Paolo S. Matilde S. Benigno Presentazione della B. V. M. S. Cecilia S. Clemente I CRISTO RE DELL’UNIVERSO S. Caterina d’Alessandria S. Corrado S. Valeriano S. Giacomo della Marca S. Saturnino S. Andrea ap.

I modi di dire

De tre, una fa anche la castagna

(Nel peggiore dei casi un po’ di raccolto c’è sempre)

Conservare le castagne Un modo praticato da quasi tutti coloro che amano consumare questo prelibato frutto dei nostri boschi, è quello di metterle a bagno per sei o sette giorni. Si prendono le nostre castagne e si mettono in un recipiente adatto, un secchio, un bigone o cose simili, basta che siano di legno o plastica, ricoperte di acqua. Qui rimangono per sei/sette giorni. Si possono girare e si può fare un cambio acqua a metà del tempo. A Caprese dice che le tengono solo tre giorni ma voi fate come vi ho detto. Si scola quindi l'acqua e si stendono ad asciugare bene anche al sole. Una volta terminata questa operazione si mantengono dentro un sacchetto, di quelli traforati delle patate o simili; ci vuole un ambiente asciutto ma non troppo secco, sennò si asciugano troppo. In questo modo si conservano quasi per tutto l'inverno. Certo le ultime saranno un po' rinsecchite e saranno più adatte per farsi lesse o monde. Si conservano abbastanza bene anche stendendole in un ambiente adatto, cioè asciutto e aerato, senza metterle a bagno, ma per non molto tempo. Oggi in aiuto c'è il congelatore. Ce le potete mettere o appena raccolte o dopo che sono state a mollo. Naturalmente per fare la sbriciata prima di metterle nel congelatore le castrate, come per farle monde gli toglierete la buccia. Io nel congelatore ci conservo anche la farina e devo dire che è una soluzione molto buona.

Il tempo di Fridus Meteorologicus Primo periodo abbastanza stabile e soleggiato con freddo al mattino. Poi da Oriente arriva la prima “scossa” fredda verso il periodo 10 -15 di novembre, con il primo freddo quasi invernale e possibilità di vedere la neve sopra i nostri monti. Temperature medie del mese: minima +5/6, massima +12.

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DICEMBRE 2013 Campioni di calcetto La squadra campione del torneo di calcetto. Il capitano alza la coppa al cielo e tutta la squadra è felice per il risultato ottenuto.

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I DOMENICA D’AVVENTO S. Bibiana S. Francesco Saverio S. Giovanni Damasceno S. Crispina S. Nicola S. Ambrogio II DOMENICA D’AVENTO IMMACOLATA CONCEZIONE MADONNA DI LORETO S. Damiano I papa B.V.M. di Guadalupe S. Lucia S. Giovanni della Croce III DOMENICA DI AVV. Gaudete S. Davide S. Floriano S. Malachia profeta S. Anastasio I papa S. Zeffirino papa S. Pietro Canisio IV DOMENICA D’AVVENTO S. Giovanni da Kety VIGILIA DI NATALE NATALE DEL SIGNORE S. Stefano protomartire S. Giovanni Evangelista Ss. Innocenti SANTA FAMIGLIA S. Felice S. Silvestro I

I modi di dire

La castagna fugge anche dal sacco (Non si è mai sicuri del raccolto)

I pegliai Dei pegliai ve ne potete scordare, perché non li fa più nessuno. Le castagne, assieme alla peglia, venivano raccattate con una forcella e messe in un paniere. Da qui si passavano nel cistone (molto grande e si portava in spalla: è quello che si usava anche per portare il foraggio alle bestie o cose simili) e la persona addetta a questa incombenza le portava nelle carbonaie - luoghi spianati dove era stato fatto il carbone e proprio adatti al nostro scopo-. Qui venivano ammucchiate e ricoperte anche di felci e si lasciavano fermentare fino a metà dicembre. Se la stagione era molto secca occorreva bagnarle che sennò ammuffivano. Poi si sbarcava il mucchio e, aiutandosi con il rastrello, si cercava di aprire la peglia, che ormai era marcita, e di solito si apriva bene. Quindi in ginocchio, come per pregare e con la pannuccia (dice la Emola), si raccoglievano le nostre castagne dividendole da quelle bacate. Una volta raccolte, messe in un ambiente adatto, si conservavano ancora per diverso tempo. Per capire la grandezza dei pegliai, considerate che da ogni pegliaio ci veniva un bel paniere di castagne. 15 dicembre inizia la Novena di Natale

Ad Anghiari inizierà lunedì 16 alle ore 18, in Propositura Sabato 21 dicembre: Solstizio d’inverno

Il tempo di Fridus Meteorologicus

Mese dominato dall’Anticiclone che riesce a limitare le grandi perturbazioni apportando tempo abbastanza asciutto con venti orientali che contribuiscono a tenere basse le temperature specialmente al mattino con i primi veri freddi. Temperature medie del mese: minima +1, massima +4

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GREST

GRuppi ESTivi delle parrocchie di Anghiari e Monterchi

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e Parrocchie di Monterchi non organizzano in proprio i Grest per mancanza di animatori, invitando i ragazzi che lo desiderano a partecipare a quelli delle zone limitrofe toscane o umbre. Però incontri di carattere educativo e ricreativo vengono realizzati come preparazione ai sacramenti e al post-cresima. Nella prima foto sono rappresentati i ragazzi che hanno partecipato al ritiro spirituale in preparazione della Cresima nel luglio del 2011. La foto è stata scattata al Paradiso dei Cappuccini di Sansepolcro e vi si possono riconoscere anche la catechista Elena Londei, Padre Amedeo ed il compianto Padre Piermaria. Anche la terza foto è stata scattata in questa occasione e vi appare il parroco Don Quinto Giorgini. Durante il ritiro, i ragazzi hanno potuto approfondire la propria fede con momenti di riflessione e di preghiera assieme ai frati e a don Quinto, intervallati da alcune pause ricreative con giochi di gruppo. Nella seconda foto sono illustrati i (pochi) fanciulli che nel giugno 2011 hanno ricevuto la Prima Comunione. L’immagine è stata scattata nel chiostro del convento di Montauto, assieme alla catechista Silvia Gioviti. Nel corso della mattinata i ragazzi hanno potuto riflettere sul significato del Sacramento Eucaristico ed hanno scritto dei pensieri e delle preghiere in vista dell’importante appuntamento. C’è stato spazio anche per il gioco, come si capisce dalla palla che uno dei fanciulli tiene in mano. Dopo l’ottimo pranzo, nel pomeriggio, i ragazzi hanno vissuto uno dei momenti più importanti della loro vita cristiana, venendo ammessi per la prima volta al Sacramento della Confessione, amministrato dal parroco don Quinto Giorgini.


GREST

GRuppi ESTivi delle parrocchie di Anghiari e Monterchi

Ritorno alla base Cappuccini, ritiro Cresima 2011

Cenacolo, ritiro Prima Comunione

GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO

I cinque cerchi olimpici

Inno di Mameli

Pallaaa!

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

Campionesse

Camminata alla Selva

All’ombra

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

Gli adulti

Balli e canti

A Cortona

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

Anfiteatro di Cortona

Scalinata del municipio

Campioni di calcetto


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