2014-5 Oratorio di Anghiari

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OTTOBRE - NOVEMBRE 2014

PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 5

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue


La danza del torrente

di Franca Ciucoli

l'editoriale di enzo papi

Si può scegliere l’Essere o il Non Essere eterni nemici spiriti del bene e del male. Quando il Non Essere prevarica è come la piena che soffocata la danza del torrente allaga, distrugge, ferisce ma l’Essere in pena non si dà per vinto: cura, riargina, ricostruisce lotta contro il male e riesce a riportare silente la danza del torrente.

La Visita Pastorale come icona

In copertina

Il Grest e la Propositura Non c’è immagine più significativa di questa: i nostri ragazzi impegnati con le attività del Grest e la facciata della chiesa parrocchiale. Quanti pensieri vengono alla mente contemplando tale immagine. Ce ne vengono in mente due: il primo è che i ragazzi sono “nella strada” verso la chiesa, quindi figuratamente in un cammino di educazione alla fede che passa anche attraverso il Grest. Il secondo: si vede, in sfondo, che sulla porta della Propositura è issato lo striscione del Grest “Pianoterra”: che avrebbe detto di ciò l’indimenticato Proposto don Nilo? Siamo convinti che avrebbe acconsentito, o meglio, sarebbe stato lui l’artefice di tale gesto. Non fu lui a sognare, realizzare e cominciare ad animare le prime stanze di quello che poi diventò l’oratorio parrocchiale? Trovarsi davanti alla Propositura, con quello che è Anghiari al futuro, non ci deve far dimenticare l’origine di una storia che passa e si comunica attraverso volti e persone. È passata da don Nilo e oggi c’è don Marco che in alto sorveglia - proprio come un pastore - il suo giovane gregge. Mentre tutti noi scorgiamo in questi ragazzi la speranza e la gioia di un mondo che sempre può rifiorire.

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el bus, di ritorno dalla Russia: verifica finale sulla spedizione parrocchiale a San Pietroburgo e Mosca; quasi una ricerca comunitaria alla scoperta delle radici e della cultura del cristianesimo della Santa Russia. Don Marco, nella sintesi, propone di tornare a cogliere, noi, cristiani di oggi, nella civiltà occidentale, le occasioni della vita, gli incontri che si fanno, ciò che è bello da vedere e da vivere, come ICONA di qualcosa di Altro e di più grande; Qualcosa che è dietro ed oltre il fatto in sé e che vivifica e rende belle, vere e utili le occasioni che ci vengono date ogni giorno. Dopo un giro serrato fra S. Pietroburgo e Mosca, di fronte a iconostasi magnifiche e immagini sorprendenti per bellezza e spiritualità, la proposta di don Marco, l’Icona come modo per guardare e vivere la realtà, si percepisce immediatamente come cosa impegnativa, ma profondamente vera e umana. La sensibilità russa percepisce da sempre l’icona come una finestra spalancata sull’Infinito; attraverso l’immagine sacra il fedele vede il Paradiso e l’icona è il mezzo con il quale ogni uomo, stupito dalla Bellezza del Paradiso, se ne lascia fare e plasmare. Icona-finestra reale dunque.

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na questione di termini, ma la stessa sostanza. Pensare e vivere la visita pastorale che l’Arcivescovo, mons. Riccardo Fontana, ha iniziato alla fine di settembre, come occasione per vedere e toccare il bello della fede, cioè il Paradiso, non è altro che vedere ciò che accade come icona, cioè come una immagine sacra che spalanca alla Realtà; nel caso specifico la visita è un gesto pastorale impegnativo che ripropone al popolo la realtà della fede e che, per chi vuole, lo desidera e si lascia prendere, lo reintroduce nella Realtà che sta Aldilà e oltre le occasioni e i fatti quotidiani. E come tale va vissuta e accolta. Perché il termine Icona è termine molto orientale, ma la verità che sottintende non è solo orientale, ma anche molto occidentale. Anzi: proprio perché in occidente l’amore al reale, lentamente, si è trasformato in bieco realismo e arido utilitarismo, tali che non siamo più capaci di cogliere l’Aldilà delle cose e di percepire il gusto vero del vivere, l’idea dell’icona come finestra sull’Infinito è una proposta ancor più decisiva per noi che per i cristiani orientali. Perché siamo noi, più di loro - che escono solo adesso da un settantennio tragico di oppressione e persecuzione -, che abbiamo più a che fare con l’aridità e con la perdita di senso.

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a visita pastorale del vescovo è cominciata il 28 settembre scorso. È un’occasione, allora: è il padre che si reca dai suoi figli. Non siamo davanti ad un gesto di altri tempi, superato, non più adeguato al mondo nuovo che viviamo, ma davanti ad un gesto vero e antico, perché i gesti veri hanno tutti radici molte estese, solide, antiche appunto; radici che danno stabilità e fermezza all’albero. Non c’è, direbbe S. Paolo, vento di dottrina che possa distogliere prima e fuorviare poi il popolo. La modernità invece - non letta attraverso la finestra dell’icona, ma subìta con furioso utilitarismo - non è un vento di dottrina che ha inaridito (e umiliato!) il sensus del nostro popolo tanto a lungo più vivo e più costruttivo? La visita pastorale è l’occasione per riprendere coscienza, è il luogo della riproposizione e del consolidamento della Verità. Per recuperare il quotidiano come icona, come finestra cioè che spalanca alla Realtà più vera.

L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue Anno XLV - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro. Redazione:donmarcosalvienzopapimariodelpiaalessandrobivignanielisadelpiantaverarossiteresabartolomeigabrielemazzi.

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Papa Francesco

Riflessioni dei Seminaristi di Arezzo sulla "Evangelii Gaudium"

CAPITOLO IV La Dimensione Sociale dell’Evangelizzazione

preoccupazione quindi per la salute delle istituzioni della società civile, e per lo stato del pianeta, è parte integrante della evangelizzazione e quindi della vita cristiana. Dal n. 185 il Papa affronta due grandi questioni che ritiene fondamentali e che, spiega, secondo lui determineranno il futuro dell’Umanità: 1. L’inclusione sociale dei poveri. 2. Il bene comune e la pace sociale. “Ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri…”. Così il papa inizia questo argomento così toccante. L’integrazione piena dei poveri nella società suppone la docilità del cristiano al grido di aiuto che viene dal povero stesso, grido al quale Dio è particolarmente attento. Anzi, citando 1 Gv 3,17, il Papa ricorda che chiudendo il cuore al povero escludiamo da noi l’Amore di Dio. Ma il singolo gesto, per quanto meritorio, nei confronti del povero non è sufficiente: il cristiano deve attivare collaborazioni che possano “rimuovere le cause strutturali della povertà e promuovere lo sviluppo integrale dei poveri…”. Il Papa parte dalla destinazione universale dei beni come realtà anteriore alla proprietà privata, individuando in questa una delle cause delle disparità sociali nella sottrazione dei beni dalla loro funzione di accrescimento del bene comune. Sintetizza quindi al n. 202 individuando, a differenza di san Giovanni XXIII, nell’iniquità la radice di tutti i mali. Quelle strutture che, disprezzando il bene comune, portano ad una assuefazione della condizione di povertà consentendo per i ricchi il permanere in una situazione di benessere a scapito dei poveri, come intontiti da false possibilità che lungi dal soddisfarli li mantengono nella mera sopravvivenza, sono da considerarsi antievangeliche e intrinsecamente ingiuste. La pace quindi non diventa la mera assenza di conflitti, non solo internazionali ma un obiettivo da conseguirsi anche in ambito sociale attraverso la piena integrazione sociale di ogni individuo. Il capitolo, nelle sue ultime parti, indica la dimensione del dialogo come essenziale per il conseguimento della pace sociale. Dialogo tra fede-ragione-scienza, dialogo ecumenico, interreligioso e sociale: tutte dimensioni che nel dialogo, non ridotto a mera comunicazione di sé ma elevato ad interazione tra comunicazione ed ascolto, entrambi nel rispetto dell’altro, possono contribuire al ristabilimento della pace sociale in un’ottica di piena convivenza tra tutte le componenti della società umana. Tale dialogo è enfatizzato dall’essere cristiano e quindi portatore di un messaggio universale di salvezza e di amore reciproco verso tutte le dimensioni della creaturalità. L’intento del Papa è ben evidenziato nell’ultimo punto del capitolo, al n. 258: “A partire da alcuni temi sociali, importanti in ordine al futuro dell’umanità, ho cercato ancora una volta di esplicitare l’ineludibile dimensione sociale dell’annuncio del Vangelo, per incoraggiare tutti i cristiani a manifestarla sempre nelle loro parole, atteggiamenti e azioni.” Credo che quest’ultimo paragrafo sintetizzi in pieno l’intero capitolo, nelle modalità, nei significati e nelle intenzioni del Papa.

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’esortazione apostolica “EG” segue i lavori della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che aveva come tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. Già in questo titolo si può recepire la tensione che ormai da molti anni spinge la Chiesa verso nuove strategie di evangelizzazione, ovvero di trasmissione della fede cristiana. Enormi energie vengono spese per scovare nuovi metodi per trasmettere quella che sappiamo essere “la buona notizia” ed il Papa ha inteso, con questa Esortazione, porre l’accento su tematiche a lui particolarmente care. Il titolo dell’Esortazione “La gioia del Vangelo” è paradigmatico del contenuto della stessa, ovvero la gioia, e le sue conseguenze, della “buona novella”. La gioia che promana dall’annunzio di salvezza del Vangelo provoca nell’uomo, o almeno dovrebbe, il desiderio di condividere tale gioia con i propri fratelli, diventando così l’uomo stesso un “ripetitore” dell’annuncio gioioso coinvolgendo quindi altri uomini, suoi prossimi, in tale annuncio/ evangelizzazione. Questa tensione all’evangelizzazione ha conseguenze che vanno oltre la mera trasmissione di un messaggio, oltre quindi il mero “linguaggio”, ma si estendono ad ogni aspetto della vita del cristiano che diviene “trasmettitore” con l’interezza della propria vita. Il capitolo quarto dell’Esortazione affronta in modo particolare proprio queste conseguenze nella “dimensione sociale”, ovvero nella dimensione intera dello “stare insieme” degli uomini, dal lavoro all’attenzione all’altro, ai comportamenti sociali, che interessano quindi la comunità sociale nella sua totalità. “Evangelizzare è rendere presente nel mondo il Regno di Dio” così inizia il cap IV dell’Es. Ap., ma il Papa specifica subito che non è dando definizioni che si esaurisce il tema dell’evangelizzazione. L’evangelizzazione, partendo dall’annuncio del Figlio di Dio incarnato, morto e risorto per Amore, non può non avere ripercussioni nell’ambito della Carità, che invece diventa il motore portante, o trascinante, dell’intera vita del cristiano. Il cristiano, formato quindi nell’Amore, diviene necessariamente parte del progetto di amore del Padre, e quindi attore protagonista del disegno di Salvezza di Dio per il mondo. L’interazione tra gli uomini, e tra il cristiano e gli altri uomini, è rappresentata dalla comunione che viene vissuta nella Trinità stessa, perciò la comunione tra gli uomini diventa condizione imprescindibile della vita cristiana. Il motore primo che muove alla comunione, secondo il Papa, è il desiderio del bene degli altri. Questo desiderio e obiettivo, evidenziato dal comandamento dell’amore al prossimo, non si esaurisce in atti singoli di mera carità, ma in un desiderio di procedere insieme verso il compimento del Regno di Dio che si estrinseca in un “uscire” dalla dimensione personale della salvezza, ovvero un permanere esclusivo nell’ambito della salvezza delle anime, per una promozione integrale dell’essere umano persino nelle sue istituzioni sociali. Addirittura tale compimento, secondo il parere del Papa e parafrasando san Paolo, si estende anche al creato intero che deve essere oggetto dell’evangelizzazione in quanto parte integrante dell’ “essere creatura” dell’uomo e quindi oggetto di proclamazione della Buona Novella. La

Daniele Leoni diacono

(In alto ancora una delle simpatiche espressioni di Papa Francesco)

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CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

Mese di Ottobre 2014

Mese di Novembre 2014

1 ottobre, mercoledì: Santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa (1873-1897): mirabile esempio di umiltà, di semplicità evangelica, di fiducia in Dio. 2 ottobre, giovedì: Santi Angeli custodi. Primo Giovedì del mese: si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. 3 ottobre, venerdì: Primo Venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano alle ore 20:00, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine, alle ore 21:00, adorazione e S. Messa. 4 ottobre, sabato: S. Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia (1182-1226). Dopo una gioventù spensierata si spogliò di tutti i suoi beni per mettersi al servizio di “Madonna Povertà” e seguire così, nel migliore dei modi possibili, l’esempio di Cristo. La S. Messa delle ore 18:00 verrà celebrata nella chiesa della Croce. 5 ottobre, domenica: Domenica XXVII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 7 ottobre, martedì: Primo Martedì del Mese: In Propositura, alle ore 17.00, “Ora di Guardia con recita del Santo Rosario”. 12 ottobre, domenica: Domenica XXVIII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 15 ottobre, mercoledì: Santa Teresa d’Avila, vergine e dottore della Chiesa. Nacque ad Avila, in Spagna, morì ad Alba de Tormes (Salamanca) nel 1582. Entrata nell’ordine delle Carmelitane, ebbe rivelazioni mistiche e scrisse libri di profonda dottrina, frutto appunto delle sue esperienze mistiche. 18 ottobre, sabato: San Luca evangelista. Nativo di Antiochia, studioso di medicina e appassionato dell’ellenismo, è autore del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli. Nel suo Vangelo ha tracciato importanti ritratti di Maria, insistendo inoltre sulla infanzia di Gesù. La tradizione vuole che Luca sia stato martirizzato in Acaia. Una leggenda vuole che San Luca fosse pittore e che abbia raffigurato per primo la Madonna con il Bambino. 19 ottobre, domenica: Domenica XXIX del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 22 ottobre, mercoledì: San Giovanni Paolo II, Papa. 26 ottobre, domenica: Domenica XXX del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 28 ottobre, martedì: Santi Simone e Giuda Taddeo apostoli. Simone era soprannominato lo “Zelota” o il “Cananeo”; Giuda era anche chiamato Taddeo.

1 novembre, sabato: Tutti i Santi. Celebrazioni: a San Lorenzo S. Messa alle ore 14:30; a Galbino alle 15,30 S. Messa (la S. Messa delle ore 11 a Tavernelle è sospesa); ad Anghiari alle ore 15:30 benedizione delle tombe. 2 novembre, domenica: Domenica XXXI del Tempo Ordinario. Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Alle ore 6:30 ritrovo nella chiesa di Santo Stefano per recarci in preghiera al cimitero di Anghiari dove, alle ore 7:00, verrà celebrata la S. Messa. La S. Messa delle ore 8:30 a S. Stefano è sospesa. 4 novembre, martedì: Primo Martedì del mese. In Propositura, alle ore 17:00, “Ora di Guardia con recita del Santo Rosario”. 6 novembre, giovedì: Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. 7 novembre, venerdì: Primo Venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano alle ore 20:00, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine, alle ore 21:00, adorazione e S. Messa. 8 novembre sabato: La S. Messa delle ore 18:00 viene celebrata nella chiesa della Maddalena. 9 novembre, domenica: Domenica XXXII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 10 novembre, lunedì: San Leone Magno Papa e dottore della Chiesa. Nato in Toscana, sembra a San Leo di Anghiari, fu il primo Papa a meritarsi l’appellativo di Magno (Grande). Celebre nella storia resta l’incontro con Attila, capo degli Unni, in seguito al quale il barbaro lasciò l’Italia. 16 novembre, domenica: Domenica XXXIII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo. 22 novembre, sabato: Santa Cecilia vergine e martire. Patrona della musica. 23 novembre, domenica: Cristo Re. Sante Messe secondo l’orario festivo. Si conclude l’anno liturgico. Con domenica 30 novembre inizia il nuovo anno liturgico con il Tempo di Avvento. 30 novembre, domenica: Domenica I di Avvento, Sant’Andrea apostolo. Festa della Misericordia. S. Messa delle ore 9:30 nella chiesa di Badia; alle ore 11:00 in Propositura; alle ore 18:00 nella chiesa della Croce. Sant’Andrea era il fratello di Simone, il futuro San Pietro; entrambi pescatori a Cafarnao. Secondo la tradizione predicò in diverse regioni e fu crocifisso in Acaia. È titolare delle chiese di Catigliano e di Galbino. È patrono della Russia e della Scozia.

Feste di San Martino 2014 Sabato 8 novembre Durante la celebrazione della S. Messa alle ore 18:00, presso la chiesa della Maddalena, benedizione e distribuzione del pane. 4


S. MESSE FESTIVE CELEBRATE NELLE CHIESE DEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ottobre, mese del rosario Tradizionalmente nelle nostre parrocchie la ricorrenza della festa del Santo Rosario viene celebrata nel seguente ordine. Il programma di ogni festa verrà comunicato anche tramite gli avvisi parrocchiali.

Prima domenica Chiesa di San Biagio a Valealle Seconda domenica -Arcipretura di S. Andrea a Galbino -Chiesa di Tubbiano Terza domenica Chiesa di S. Leone a San Leo Quarta domenica Chiesa della Croce ad Anghiari

Ore 8:30 Ore 9:30 “ Ore 10:00 “ Ore 11:00 “ “ “ Ore 11:30 Ore 16:00 Ore 18:00

Novembre, mese dei morti

-ANGHIARI: Chiesa di S. Stefano -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -LE VILLE: Chiesa di S. Maria della Pace -CARMINE: Santuario Madonna del Carmine -S. LEO: Chiesa di San Leone -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -PIEVE SOVARA: S. Maria Annunziata -TAVERNELLE: Chiesa dell’Assunzione di M.V. -MICCIANO: Pieve di Maria Assunta -VIAIO: Chiesa di S. Paterniano -PONTE ALLA PIERA: Chiesa di S. Giovanni E. -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Sabato 1° novembre - Festa di Tutti i Santi

Ore 8:45 -PADONCHIA: Chiesa di S. Michele Arc.lo Ore 10.00 -POCAIA: Chiesa della Madonna Bella Ore 11:00 -LE VILLE: Chiesa di S. Maria della Pace Ore 11:15 -MONTERCHI: Chiesa di S. Simeone profeta Ore 17:00 (18:00 estivo) Chiesa di San Simeone a Monterchi

Ore 14:30 S. Messa e processione al cimitero di S. Lorenzo Ore 15:30 S. Messa e processione a Galbino Ore 15:30 Preghiera e benedizione delle tombe nel cimitero di Anghiari

Ultima domenica del mese: chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze, ore 16:00 (ore 17:00 estivo).

MESSE PREFESTIVE:

Domenica 2 novembre

Ore 16:00 - (ore 17:00 estivo) Chiesa di Tavernelle Ore 16:00 - (ore 18:00 estivo) Arcipretura Monterchi Ore 16:00 - (ore 18:00 estivo) Chiesa di Tubbiano Ore 17:00 - Madonna Bella a Pocaia Ore 18:00 - Propositura di Anghiari

Ore 6:30 Processione dalla chiesa di S. Stefano fino al cimitero. Ore 7:00 S. Messa nella cappella del cimitero

A Catigliano la S. Messa festiva domenicale si celebra saltuariamente alle ore 9:00. Per le date precise è necessario informarsi in loco.

Primo Venerdì del mese al Carmine

A Micciano Ogni Primo Venerdì del mese per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza

Ogni Primo Venerdì del mese, al Santuario del Carmine, S. Messa con adorazione alle ore 21:00.

S. Messa alle ore 20:00 5


IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo

* Queste pagine possono essere lette dagli Anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Le ossa di Noè sbucarono…

Nozze d’oro per Quinta e Gheldo

In Via della Vecchia

[…] La vita laica era un continuo affronto alla fede che tuttavia non li abbandonava neppure nell’istante stesso in cui commettevano un omicidio o stupravano una serva; cosa per la quale non c’era da temere la giustizia terrena ma di cui sapevano con terrorizzante certezza che avrebbero dovuto rispondere insieme a tante colpe di cui forse non si accorgevano neppure. Così, nel giorno medesimo del bordello, il gonfaloniere propose un’offerta di 40 scudi che i priori avrebbero portato in processione alla Madonna della Lacrime. Le ossa di Noè sbucarono tra le radici di un faggio che fu abbattuto per costruire il bordello in via della Vecchia. Erano gli anni della febbre edilizia della seconda metà del secolo decimoquinto, quando i priori del Comune furono costretti a inventare tutta una burocrazia di licenze per ridurre alla ragione i bollori dei costruttori e la speculazione. Fu allora che Borgo di Matteo penò quattro anni per ottenere il permesso di edificare le sue Logge e che l’intera piazza Mercatale, fuori delle mura, venne rinserrata in una cinta di palazzi appoggiati uno all’altro “a schiera”, così da risparmiare sui muri maestri e non creare rivalità. L’assassinio del capitano leggendario Baldaccio Bruni, trucidato a Firenze in circostanze torbide e scandalose per il governo, era un debito in più che il Granduca e il Papa avevano contratto con Anghiari, oltre alla vittoria militare sul duca di Milano. Tra onori, benefici materiali e promesse, gli anghiaresi erano scossi nella parsimonia ancestrale e non ponevano limiti all’espandersi della città a garanzia della futura importanza. Papa Eugenio IV, di persona, aveva accettato finalmente la supplica che da oltre un millennio giaceva negli archivi della segreteria vaticana: quella che Anghiari disponesse di un fonte battesimale. Fin dalle origini (o meglio dall’età cristiana, correggeva il Taglieschi) occorreva portare i neonati alla pieve di Micciano, mezza giornata di viaggio a dorso di mulo o a piedi, perché non c’era una strada da carri. Era così sentita l’urgenza di un battesimale che lo stesso capitano Baldaccio aveva devoluto l’ultima condotta della sua vita [N.d.R. l’arruolamento mercenario] nella costruzione della cappella senza sapere che l’autorizzazione papale sarebbe arrivata dopo la sua morte. Benché i priori più prudenti raccomandassero che quello era il momento favorevole per rafforzare le fortificazioni e munirle di merli - e alla fine ci sarebbero riusciti con la previsione di una tassa annuale di 25 fiorini che l’euforia del benessere rese superflua - i giovani si sentivano a disagio nel ristretto labirinto delle mura. Piazza del Mercatale venne lastricata di mattoni e perse l’aria polverosa da campo di Marte. Il muscoso labirinto di stradicciole della prima fondazione sembrava aver compiuto il suo tempo e chi decise di costruirvi il postribolo non poteva immaginare che via della Vecchia sarebbe rimasta per sempre la via del Bordello, dopo secoli che non ci passavano meretrici.

Il giorno 8 agosto ricorreva il cinquantesimo anniversario di matrimonio di Quinta Giovagnoli e Gheldo Marghi. A quei tempi lei stava alle Stalle e lui a Sastille, sempre nella zona del Carmine. E proprio nel Santuario fu celebrato il loro matrimonio dal parroco di allora don Giuliano Giglioni. Ma di questo matrimonio se ne ricorda bene la Vilma, anche lei del Carmine, allora giusto una bimba. Era usanza in quei tempi portare alla famiglia della sposa le uova. Ci avrebbero confezionato zuccarini ed altri dolci per la festa. La nostra Vilma parte dal Carmine col suo cestino di uova ma, giunta sotto la fonte che si trovava di là dalla strada, scivolò e ruppe tutte le uova. Ma torniamo ai nostri sposi che ora vivono al Bagnolo di sotto, sarebbe per la via che da Tavernelle va al Ponte alla Piera, e che hanno potuto ricordare quei bei momenti e farli conoscere anche a noi. I figli Ermanno e Ascanio insieme ai nipoti Raffaele e Gabriele augurano tanti e tanti anni ancora insieme. E certo anche noi della Redazione ci uniamo volentieri a loro. Alessandro Bergonzoni, È già mercoledì e io no, Mondadori.

Oggi è il primo giorno di carnevale, il classico periodo propizio per Tizio ma propaio per Caio. E Sempronio?

Dagli scritti inediti “Un milione di giorni” di Gianfranco Vené, a cura di Franco Talozzi.

Ora et la bora (proverbio triestino).

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...il Palterre, ovvero Ridendo castigat mores

Auguri Francesca

Diva, tanti auguri di Anghiarino Anghiarese

Il giorno 17 luglio scorso Francesca Casacci si è laureata presso l’Università degli Studi di Perugia, Facoltà di Matematica e Informatica, Corso di Laurea in Matematica. Ha discusso la tesi dal titolo “Gruppi topologici e chiusura di preordini invarianti per traslazioni”. Relatori sono stati il prof. Alessandro Caterino e la prof. ssa Rita Ceppitelli. Ha ottenuto la bellissima votazione di 110/110 e lode. Agli auguri dei familiari e degli amici si uniscono molto volentieri anche quelli della Redazione verso il Giardinetto, lungo la via che una volta era Via Nova bassa!

Siamo con la Diva Lanzi che ci racconta qualcosa della sua vita. È nata a Ville di Roti, in comune di Pieve Santo Stefano e poi, con i genitori e gli altri fratelli è andata ad abitare alle Stabbielle. Poi, da sposata, è andata ad abitare al Poderuzzo, verso Pianettole, e infine qui a Tubbiano dove vive ancora. Ma voi mi chiederete. Perché ci racconti tutte queste notizie della Diva? Perché il 23 agosto scorso era il suo novantesimo compleanno e, con i fratelli e tutti i suoi familiari, il giorno dopo, domenica, le è stata fatta una bella festa. Un bel traguardo per lei ancora attiva e indipendente e che quando vado dalla Rita passo a trovare. Anche noi della Redazione mandiamo il nostro sincero augurio a questa affezionata lettrice del giornale: la Diva.

Mentre andiamo in macchina stanno ritornando dalla Russia i parrocchiani in gita. Sotto la guida di don Marco, l’esperienza ci insegna, si va a colpo sicuro e nel prossimo numero verremo a conoscenza di sicure informazioni, notizie e curiosità.

Anghiari, Sabato 3 marzo 2007

L’eclisse di luna rossa e le partecipazioni

80 anni

L’eclisse di luna era molto vicina, alle ventitré diventerà turchina, fra trent’anni dicono, tornerà. Beato e fortunato chi ci sarà. Alle ventuno e trenta, china e seppur stanca, Lela scriveva partecipazioni, a destra e manca. - Leo? Leo chi? E chi mai sarà!! - Allora cerca l’indirizzo d’Eugenio! - E chi lo sa? - Telefona a Gi, lui ce l’ha. - Se avesse scritto anche i loro cognomi non staremmo qui a romperci... la testa. Lei continua e senza posa per far felice anche la sposa anche se lui, talvolta figlio indegno non la ripaga per il suo impegno. E lei continua nel gran da fare e sussurra… “Tanto solo una madre sa perdonare.”

di Anghiarino Anghiarese

Il giorno 23 agosto scorso Bruno Leonardi ha compiuto 80 anni. Certo molti di voi si domanderanno chi sia questo Bruno, ma appena vi dico che è conosciuto con il nome di Maschio e che sta al Topo, allora saranno molti quelli che apprenderanno con piacere la bella notizia. Ed anche i più giovani, in particolare quelli che hanno partecipato almeno ad una Scampanata, capiranno subito di chi stiamo parlando. Aggiungo quello che ha detto di sé stesso: «Io so’ nato qui (ottanta anni fa), cresciuto e pasciuto!» Ma torniamo a noi. Per questa lieta ricorrenza i familiari non si sono fatti trovare impreparati e dopo i maccheroni e altre pietanze non è mancata la fatidica torta. Grande festa quindi per il nostro amico Bruno; la moglie Giovanna, alla precisa domanda, ha dichiarato che ancora è abbastanza vispo. Agli auguri dei familiari e di quanti lo faranno appena appresa la notizia, si uniscono quelli della Redazione.

La vignetta di Scacciapensieri:

Peter Lega

Ciao don Bartolomeo

Tutto regolare!

Dopo i saluti per la festa di san Bartolomeo, quelli di Santo Stefano domenica 7 settembre, quelli del Primo Venerdì del Mese a Micciano ed altri di cui non sono a conoscenza, anche le donne assidue alla messa vespertina feriale hanno voluto salutare don Bartolomeo. Lo hanno fatto lunedì 8 settembre, vigilia della sua partenza, e dopo la S. Messa non sono mancati saluti e arrivederci. Ricordiamo che don Bartolomeo ha collaborato con la parrocchia di Anghiari e che ora, dopo che ha potuto completare i suoi studi a Roma, ritorna in Polonia. Sinceri ringraziamenti a lui per il lavoro svolto, auguri per i suoi incarichi futuri e la certezza che lo rivedremo, perché alla prima occasione verrà a farci visita. Ciao don Bartolomeo! Nella foto il saluto del Gruppo corale a Santo Stefano.

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTE

di don Quinto Giorgini

Il Santuario della Madonna del Carmine al Combarbio di Anghiari seconda parte: “Da cappellania a Santuario Mariano della Valtiberina”

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opo la lunga presenza di oltre due secoli dei frati carmelitani dal 1548 al 1782 al servizio di questa chiesa da loro dedicata alla Madonna del Carmine, abbiamo quella brevissima degli eremiti camaldolesi dal maggio 1805 al 30 aprile 1808, data quest’ultima in cui essi si accomiatarono dal Combarbio. Se non fossero sopraggiunte le soppressioni napoleoniche, i camaldolesi non solo sarebbero rimasti a servizio della chiesa e convento del Carmine, ma l’avrebbero riportato agli antichi splendori. Il Vescovo Agostino Albergotti affida negli anni successivi (1808-1812) il servizio di questa chiesa, ridotta a semplice oratorio-cappellania senza cura d’anime della Pieve di Micciano, al cappellano don Francesco Giorni, senza una precisa veste giuridica in relazione alle fabbriche e ai beni, ormai scarsi, rimasti in dotazione. Nel 1856 fu nominato cappellano e rettore del Carmine don Francesco Cordovani, nativo di San Leo d’Anghiari, il quale viveva nell’adiacente canonica con il padre vedovo e una domestica ventisettenne (A.C.S.A: F.za censimento del 1861). Egli, nel 1858, comunicò al Granduca Leopoldo II che parti delle mura e del tetto del sacro edificio erano pericolanti, per cui si richiedeva un pronto intervento. I lavori furono eseguiti a tempo opportuno negli anni successivi, anche con l’aiuto di alcuni benefattori tra cui Alessandro Bartolomei di Campalla. Nel 1914 è pievano di Micciano e rettore del Carmine don Pasquale Bartolomei, che terrà questa pievania e cappellania dal 1892 al 1922. In quell’anno don Pasquale inoltra la domanda di un contributo di 515 lire al Regio Economato, per restauri del Santuario, ma la burocrazia e lo scoppio della prima guerra mondiale, a cui si aggiunse il terremoto del 26 aprile 1917, non dettero esito positivo a tale istanza. A don Pasquale successe nel 1922 don Francesco Bartolomei di Campalla, come nuovo pievano di Micciano nonché rettore del Carmine, il quale ottenne un contributo per il restauro dei danni del terremoto, inoltre viene ricordato per aver preparato e celebrato il quarto Centenario dell’Apparizione, che ricadde l’11 luglio 1936. I festeggiamenti durarono 5 giorni, ai quali presenziarono il Vescovo aretino Emanuele Mignone e quello biturgense mons. Pompeo Ghezzi. Prima della nomina a Micciano, don Francesco era stato arciprete di Galbino e di Pieve Santo Stefano. Morì a Campalla d’Anghiari l’8 aprile 1942. Gli eventi dell’ultima guerra mondiale: cannoneggiamenti, bombe ed esplosioni di residuati bellici, raccolti nell’ex campo per internati politici detto di Renicci, del 29 luglio 1945, produssero allentamenti e lesioni anche ai fabbricati del Carmine, che don Giuliano Giglioni, dal 1942 al 1977 pievano di Micciano, dovette far riparare. Nel 1958, con un intervento dello Stato, fu restaurato il campanile e nel 1964, con contributi

e offerte di alcuni benefattori e del popolo, furono effettuati nuovi interventi al Santuario (i nomi dei principali benefattori sono iscritti in una lapide marmorea affissa sulla prima colonna a sinistra entrando dalla porta principale). Il servizio al Carmine fu poi affidato a don Pietro Galastri, parroco di Viaio, che lo svolse dal 1977 al 1981. Don Sante Chioccioli, pievano di Micciano, prestò servizio dal 1982 al 1984 ed infine don Bruno Cortellazzi dal 1985 al 1987. Nel 1986 il Vicariato di Anghiari, con a capo il proposto don Vittorio Bartolomei, organizzò le celebrazioni del 450mo anniversario della Prima Apparizione al Combarbio. La sera dell’apertura, 11 luglio, convennero al Carmine circa 2000 fedeli, insieme al Vescovo mons. Giovanni D’Ascenzi. Le celebrazioni proseguirono fino al 16 luglio, festa della Madonna del Carmelo. Il vescovo, venuto a conoscere la plurisecolare storia di questo santuario, costruito in seguito alle Apparizioni Mariane dell’11 luglio 1536 e avendo costatato di persona la grande e ininterrotta devozione delle popolazioni del territorio dell’Alta Valle Tiberina, promulgò i seguenti due decreti che sintetizziamo così: GIOVANNI D’ASCENZI PER GRAZIA DI DIO E DELLA S. SEDE APOSTOLICA VESCOVO DI AREZZO-CORTONA-SANSEPOLCRO Prot. n. 395/87-V … All’inizio dell’Anno Mariano, indetto da Giovanni Paolo II, avendo riconosciuto la diffusione e la continuità storica della devozione verso la Madre di Dio che si venera nel Santuario della Madonna del Carmine, sito in località Combarbio, comune d’Anghiari DECRETA che detto Santuario sia posto sotto l’autorità del Vescovo pro tempore di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, affidandone la cura spirituale e la direzione ad un Delegato Vescovile, coadiuvato da un Consiglio di Amministrazione. La Vergine Santissima, Madre di Dio e Madre nostra, accolga questo decreto come atto ardente di amore verso di lei, del popolo di Anghiari, di Sansepolcro e dell’Alta Valtiberina e si degni di benedire il clero, i religiosi, le famiglie, particolarmente la gioventù, che affidiamo al suo cuore di madre. Arezzo, 14 giugno 1987, Solennità della Santissima Trinità + Giovanni Vescovo

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Le nostre chiese...

GIOVANNI D’ASCENZI PER GRAZIA DI DIO E DELLA S. SEDE APOSTOLICA VESCOVO DI AREZZO-CORTONA-SANSEPOLCRO Prot. n. 396/97-V

Al diletto figlio D. GIOVANNI DE ROBERTIS

…consapevole della tua particolare sensibilità verso la Vergine SS.ma, con piena fiducia ti nomino Delegato Vescovile per il Santuario della Madonna del Carmine, conferendoti i poteri connessi con questo sacro ministero e la facoltà di compiere gli atti giuridici necessari come unico legale rappresentante del Santuario stesso. Avrai premura di costituire quanto prima un Consiglio di Amministrazione che collabori con te nella gestione del Santuario e particolarmente nell’esecuzione dei lavori di restauro già progettati. Sarà anche opportuno predisporre la stesura di un Regolamento da seguire, prima in via sperimentale, quindi in maniera definitiva. Alla Vergine Santissima affido questo tuo ministero, dal quale la vita spirituale delle comunità parrocchiali del territorio potrà ricevere tanto giovamento. Arezzo, 15 giugno 1987

Nell’altra pagina veduta panoramica dell’interno del Santuario con i due cappelloni laterali e, al centro, la navata. Qui in alto a sinistra foto d’epoca raffigurante la processione, poco dopo la Calla, che si sta dirigendo al Santuario per la riapertura del 1936 con il Vescovo Emanuele, i sacerdoti e il popolo. In questa colonna due lapidi che ricordano gli interventi di restauro: quello del 1964 e quello del 1936. Dall’annotazione di don Nilo Conti nel Libro dei Cresimati.

A dì 19 luglio 1936 Nella Chiesa del Combarbio, detta della Madonna del Carmine, chiesa bellamente restaurata e riaperta al culto, celebrandosi le feste centenarie dell’Apparizione della Madonna, 11 luglio 1536-1936, alle ore 16 c. fu amministrato il Sacramento della S. Cresima da Sua Ecc. il nostro Vescovo Mons. Emanuele Mignone.

+ Giovanni Vescovo

Attualmente delegato vescovile e rettore di questo celebre Santuario dell’intera Valtiberina toscana è don Marco Salvi, parroco proposto di Anghiari. Nelle prossime puntate continueremo la nostra ricerca consultando i registri di alcune Visite pastorali ed esponendo le principali caratteristiche architettoniche esterne e interne di questo sacro edificio.

Corso in preparazione al Matrimonio Riprende a novembre il corso in preparazione al Matrimonio Le coppie interessate a sposarsi in quest’anno possono rivolgersi in parrocchia (0575-788041) 9


Sant’Agostino

Dal registro dell’Archivio parrocchiale

Giovedì 28 agosto, per Sant’Agostino, sono stato assieme a mia moglie a rendere omaggio alle bravissime Suore Agostiniane della Ripa di Anghiari. È stata una serata bellissima! Erano presenti veramente tante persone, autorità, gente comune, tutti accomunati da un unico desiderio di onorare Sant’Agostino e le Suore che ne seguono e ne tramandano gli insegnamenti spirituali; è stato bello annoverare fra i tanti presenti il sindaco La Ferla e l’assessore Ricceri per l’Amministrazione comunale, il Comandante dei carabinieri Chiarentin, lo stesso Mondanelli delle guardie forestali, segno evidente di una grande forma di rispetto e condivisione. Ha celebrato Messa don Stanislao, che per una volta ha “abbandonato” le sue Serre di Rapolano per fare ritorno in quel di Anghiari ove ha lasciato bei ricordi e tanti amici. Le musiche e, soprattutto, la bellissima voce della stupenda Noemi hanno reso ancor più magica la sacralità della Santa Messa. Suor Angela ha presentato la serata deliziandoci con precisi e puntuali richiami sulla vita e sugli insegnamenti di Sant’Agostino senza tralasciare commenti importanti sulla mamma Santa Monica; ciò che di Suor Angela mi ha colpito in maniera forte è stata la freschezza e la gioia di vivere con la quale ha affrontato argomenti davvero impegnativi e di profonda spiritualità. È vero che questa non è una novità, in quanto chi conosce Suor Angela si aspetta questa positività in ogni dialogo, in ogni situazione, in ogni circostanza; è però altrettanto vero (parlo a titolo personale) che mi stupisce ogni volta il fatto di ricevere inviti alla gioia di Dio da parte di una persona che pur essendo “avanti con gli anni” (Suor Angela mi perdonerà questa mia indelicatezza), di fatto si dimostra giovanile, brillante e dinamica, molto più di me e di tante persone che come me devono solo imparare da lei e mettere a frutto ciò che così energicamente lei ci insegna. Ho anche apprezzato, come sempre, la sapiente regia di Suor Agnese, silenziosa a volte, meno appariscente, ma sempre pronta fra le quinte a gestire tutte le situazioni della serata. Anche se la parte centrale e dominante era il pensiero di Sant’Agostino, devo dare atto che anche sotto l’aspetto logistico le brave Suore Agostiniane sono state come sempre incredibilmente efficienti e creative; ci è stata servita una squisita cena, opera e frutto di grande collaborazione di tante amiche delle Suore della Ripa (la Franca, la Marida, la Giuseppina, la Loredana e tante altre…), con un sottofondo musicale regalatoci dalla bella voce di Siro e dalla sua strumentazione. La serata si è conclusa con il ballo, per chi ha voluto, proprio di fronte alla statua della Madonna. È forse questa l’immagine che meglio ha chiuso la serata; il danzare con gioia sotto gli occhi della Madonna. È l’insegnamento a saper trarre gioia dalla vita, in tante situazioni, e comunque sempre sotto lo sguardo vigile ed attento della Madre di tutti noi. Grazie Suor Angela, grazie Suor Agnese, grazie Sorelle Agostiniane della Ripa; grazie per quello che fate per tutta la nostra comunità e, soprattutto, grazie per saperci ogni volta indicare la via giusta per camminare lungo la Buona Strada del Vangelo.

Nella foto un momento della celebrazione della S. Messa.

18 Agosto Millenovecentoquarantaquattro alle ore 10,30 Giorno di grave lutto, il più doloroso in tutto il periodo di questa guerra, che ha flagellato con molteplici danni anche il nostro paese di Anghiari, specie fino dai primi giorni di giugno. Mentre era in tutti la fiducia che il pericolo della morte a causa del Cannone e dei Barbari fosse allontanato, alle ore 10,30 di oggi, è esplosa una potente mina, posta dai Tedeschi nel palazzo della Sig.ra Salleolini Ida Vedova Bartolomei, in fine di Via Mazzini, nei pressi del luogo chiamato “giardinetto”. Per l’intero paese s’è avvertito un movimento del terreno, s’è diffusa una polvere d’un colore livido opaco e uno spavento come per una scossa di terremoto. La grossa mina aveva interrotta completamente la strada Provinciale nel tratto chiamato qui in Anghiari “Via nuova””, creando una profondità di circa cinque metri per un raggio di più di cinquanta. Era saltata la casa dei RR.CC. e altre quattro abitazioni, mentre molte altre furono gravemente danneggiate. Ma quello che recò maggior dolore fu l’accertamento della morte delle quindici vittime umane e della gravità di alcuni feriti. Il Cielo permetteva tante lacrime a riparazione di odiose lotte fra i medesimi cittadini. I funerali dei morti si sono protratte fino al giorno 23 agosto – mercoledì – a causa della difficile rimozione dei materiali.

Ce l’ha fatta

di Anghiarino Anghiarese

Parliamo del Contrabbandiere, quello Vero, che ogni anno riesce a sgusciare per viottoli e sentieri con il suo carico di “robba” (leggi foglie di tabacco nero) e raggiungere il Ponte dove, sul ponte, scambia con la polvere nera di quelli di Chitignano che utilizzerà per la caccia o per spaccare i ceppi delle querce. Giornata ottima con percorso nuovo e apprezzato dagli oltre cinquanta partecipanti che si è snodato attraverso la Riserva dei Monti Rognosi con passaggio obbligato al Sasso Corbaio. Già fin dalla partenza ottimo esordio con la colazione (c’è stato il contributo anche di alcune donne di nostra conoscenza) nel piazzale della chiesetta del Sacro Cuore e poi sorpresa a Camprione dove, presso la capanna della squadra del Cinghiale di Tavernelle, gli amici cacciatori, avevano organizzato un gustoso spuntino. Quindi partenza decisa verso il Ponte alla Piera per il pranzo ma non prima di avere fatto lo scambio come abbiamo detto sopra. Cos’altro dire: che fra le tante persone che hanno aiutato questa festa (frutto dell’impegno del Circolo Antico Ponte) dobbiamo segnalare che nella bottega di Celestino si è molto parlato di questa camminata tanto che due avventori di Viaio, ben noti nel mondo venatorio, non hanno esitato a fare un offerta in denari che è stata utilizzata a questo scopo. Oltre agli abitanti del Ponte un grazie quindi a quanti hanno contribuito al proseguimento di questa bella festa che il prossimo anno potrebbe festeggiare la sua ventesima edizione (attendiamo conferma da chi di dovere).

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Diocesi Arezzo-Cortona-Sansepolcro Zona pastorale di Anghiari e Monterchi Solenne conclusione della Visita Pastorale

Domenica 26 ottobre 2014 Ore 17:00 - celebrazione conclusiva della Visita Pastorale presso il Santuario della Madonna del Carmine ad Anghiari N.B. In questo giorno tutte le S. Messe sono sospese per poter partecipare tutti assieme alla celebrazione conclusiva (a pag. 12 il programma completo della Visita).

L’angolo sprizzacervelli

20° quesito

La domanda!

di Ravella Merinista oratorioquiz@gmail.com

Questo problemino è di logica, molto simile ad altri che vi ho già proposto. Due amici si godono la serata prendendo un tè ai tavolini del bar di piazza Baldaccio. Uno dei due propone all’altro un quesito: «Ho pensato un numero tra 1 e 3. Tu devi indovinare il numero facendomi una sola domanda alla quale io risponderò con un “sì” o un “no” o “non lo so”, senza fare nessuna operazione aritmetica.» Che domanda deve fare l’altro per essere sicuro di indovinare il numero?

Soluzione del quesito del numero scorso Le partite sono 28 =7+6+5+4+3+2+1 infatti ciascuna delle otto squadre incontra le altre facendo sette partite, ma nel conteggio degli incontri delle squadre successive alla prima se ne conta sempre una in meno, perché alcune sono già state considerate. Volete mandare la vostra soluzione o scrivere a Ravella? Scrivete qui: oratorioquiz@gmail.com

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Diocesi Arezzo-Cortona-Sansepolcro - Zona pastorale di Anghiari e Monterchi

VISITA PASTORALE PROGRAMMA

Domenica 28 settembre ore 17:00 - solenne inizio della visita pastorale nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della Pace, a Le Ville di Monterchi.

Vivente di Le Ville ore 19:30 - incontro con i giovani sposi del Vicariato di Anghiari e Monterchi presso il centro parrocchiale di Tavernelle Sabato 11 ottobre ore 15:00 - incontro con i ragazzi del catechismo in Propositura ad Anghiari ore 16:00 - S. Messa al Santuario della Madonna Bella, a Pocaia.

Martedì 30 settembre ore 17:00 – incontro con il Presidente, gli amministratori ed i dipendenti della Banca di Anghiari e Stia presso gli uffici in Via Guglielmo Marconi ore 21:00 - incontro con i parrocchiani di San Leo, Catigliano, Toppole e Casale presso la chiesa di San Leo Mercoledì 1 ottobre ore 15:00 - incontro con gli assistiti della residenza protetta e del centro diurno di Anghiari ore 16,30 - visita alla Caserma dei Carabinieri di Anghiari ore 17:00 - incontro con gli assistiti della Ripa ad Anghiari ore 21:00 - incontro con i parrocchiani di Tavernelle, Ponte alla Piera, Gello e Pieve di Sovara presso la chiesa di Tavernelle Giovedì 2 ottobre ore 17:00 - incontro con il Sindaco, gli amministratori ed i dipendenti comunali di Anghiari presso la Sala Consiliare ore 18:30 - incontro con i rappresentanti dei consigli degli affari economici delle parrocchie diAnghiari, Carmine, Micciano, Ponte alla Piera, San Lorenzo, Tavernelle, San Leo e di Monterchi presso la sala dell’oratorio ad Anghiari ore 21:00 - incontro con i membri responsabili per la pastorale di Anghiari e Monterchi presso la sala dell’oratorio ad Anghiari Venerdì 3 ottobre ore 15:00 - visita alle chiese di Casale, Upacchi, Valealle, Pianettole, Toppole. ore 18:00 - professione eremitica di suor Chiara presso la chiesa di Galbino (l’invito è rivolto a tutti) ore 20:00 - incontro a Micciano per il Primo Venerdì del mese Domenica 5 ottobre ore 10:00 - S. Messa a Pieve di Sovara ore 11:30 - S. Messa a San Leo, pranzo in parrocchia Mercoledì 8 ottobre ore 16:00 - incontro con gli amministratori comunali di Monterchi presso la Sala Consiliare ore 18:00 – festa del patrono S. Simeone, Santa Messa. A seguire, cena con la comunità di Monterchi. ore 21:00 - incontro con i confratelli della Misericordia e i Donatori di Sangue Fratres presso la sede della Misericordia di Monterchi in Via dell’Ospedale Giovedì 9 ottobre ore 09:30 - incontro con gli alunni, gli insegnanti e il personale della Scuola Primaria di Anghiari in Via Bozia ore 10:30 - incontro con gli alunni, gli insegnanti e il personale della Scuola Secondaria di 1° e 2° grado di Anghiari in Via Bozia Venerdì 10 ottobre ore 10:00 - incontro con i bambini, gli insegnanti e il personale della Scuola dell’Infanzia di Anghiari in Via della Ferrovia ore 11:00 - incontro con i bambini, gli insegnanti e il personale della Scuola dell’Infanzia di San Leo in Via Leonardo da Vinci ore 15:00 - visite domiciliari ai malati ed agli anziani di Monterchi e a seguire, visita alla zona industriale/artigianale di Pocaia e Mercatale ore 17:00 - incontro con le Assiociazioni Circolo Acli e Presepe

Domenica 12 ottobre ore 11:20 - S. Messa in Propositura ad Anghiari ore 16:00 - S. Messa nella Chiesa Parrocchiale della Padonchia di Monterchi ore 21:00 - incontro con i volontari della Confraternita di Misericordia e del Gruppo Donatori Sangue Fratres presso la cappella di San Marco nella sede della Confraternita stessa Lunedì 13 ottobre ore 09:30 – incontro con gli studenti, gli insegnanti e il personale della Scuola Primaria e Secondaria di 1° grado di Monterchi in Via Protoli ore 10:30 - incontro con i bambini, gli insegnanti e il personale della Scuola dell’Infanzia di Monterchi in Via Protoli ore 15:00 – visita alla chiesa di Tubbiano ore 16:00 – visita alle aziende locali della frazione di San Leo ore 18:00 - Santa Messa presso la chiesa di Ponte alla Piera ore 21:00 - incontro con i catechisti diAnghiari, San Leo, Micciano, Tavernelle e Monterchi presso la sala dell’oratorio ad Anghiari Martedì 14 ottobre ore 16:00 - incontro con i parrocchiani di Catigliano presso la chiesa stessa ore 17:00 - visita domiciliare ai malati in Anghiari Mercoledì 15 ottobre ore 15:00 - breve visita a tutte le chiese ex-parrocchiali di Monterchi: Scandolaia, Tarsignano, Pianezze, Gambazzo, Ripoli, Fonaco, Borgacciano, San Lorenzo a Ricciano, Petretole, Villa del Poggio ore 21:00 - incontro con tutte le compagnie di Anghiari e Monterchi. Ritrovo in Propositura da dove partirà la processione dei Confratelli con la cappa, verso la chiesa della Badia Mercoledì 22 ottobre ore 16:00 - incontro con gli ordini religiosi (suore del Cenacolo, della Ripa, di Galbino ed il Diacono) ore 18:00 - incontro con gli animatori della Caritas parrocchiale in Propositura ad Anghiari ore 21:00 - incontro con gli operatori delle attività produttive (artigiani, commercianti, agricoltori, fabbriche,…) presso la sala della Misericordia in Via Matteotti Venerdì 24 ottobre ore 15:00 - visita alle chiese di Gello, Casenovole, Bagnolo, Viaio, Santo Stefano ore 19:00 - incontro con i giovani di Anghiari e Monterchi in Propositura. Cena con pizza Domenica 26 ottobre ore 17:00 - celebrazione conclusiva della Visita Pastorale presso il Santuario della Madonna del Carmine di Anghiari N.B. Nei giorni di domenica 28 settembre e di domenica 26 ottobre (giornate di inizio e di conclusione della Visita Pastorale) tutte le S. Messe ordinarie sono sospese per poter partecipare tutti assieme alle celebrazioni programmate

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NOTE DALLA MISERICORDIA a cura di Massimo Redenti

Spigolature “miste”

Nuovi soci iscritti alla Misericordia...

Domenica 31 agosto presso i locali del Santuario della Madonna del Carmine si è svolto un torneo di “Burraco” con il ricavato devoluto alla nostra Caritas Parrocchiale di Anghiari. La cifra che la Caritas ha ricevuto è di Euro 1.290. Esprimiamo un ringraziamento sincero a quanti hanno provveduto all’organizzazione del torneo, e con l’occasione ringraziamo anche tutte le attività commerciali che con i loro premi concessi gratuitamente agli organizzatori hanno contribuito al raggiungimento della bella cifra. A questo proposito comunichiamo che nel prossimo numero dell’Oratorio torneremo sull’argomento, citando tutte le realtà commerciali che ci hanno aiutati, nell’occasione del “Burraco” ed anche per l’organizzazione della “Giornata del malato e dell’anziano” svoltasi nell’area adiacente alla chiesa di Santo Stefano nel pomeriggio di sabato 2 agosto. Da domenica 6 luglio anche la comunità del Carmine può contare su un defibrillatore semi-automatico posto all’esterno del Santuario Mariano, nel lato parallelo alla strada provinciale; continua così lo sforzo della nostra Confraternita di Misericordia, intenzionata a far sì che il nostro territorio comunale sia sempre più “coperto” dal punto di vista del rischio sanitario collegato all’arresto cardiaco. In questi giorni gli amici concittadini della zona della “Bernocca” si stanno attivando per poter dotare anche questa zona del prezioso strumento di soccorso; con l’aiuto della nostra Confraternita, siamo certi che anche questo progetto andrà a buon fine. L’appello della Caritas parrocchiale di Anghiari per l’acquisto di libri di testo della scuola dell’obbligo a favore di ragazzi appartenenti a famiglie particolarmente bisognose sta dando i primi buoni frutti; ad oggi sono stati raccolti complessivamente € 450 (euro 150 da alcuni dipendenti della Banca di Anghiari e Stia ed euro 300 da vari altri cittadini anghiaresi). Ci auguriamo che le offerte continuino a pervenire per poter dare seguito ad un intervento importante e significativo. Un grazie di cuore a tutti quanti. Continuate ad aiutarci e seguiteci anche nella nostra pagina Facebook. Abbiamo bisogno del vostro aiuto, delle vostre idee, della vostra collaborazione.

Gragnoli Leonardo Pasqui Pietro Rinaldi Antonio Senesi Mario

...e le vostre offerte sempre generose A.S.A. Calcio - alla memoria di Angelo Graziotti 145 Anonimo (S.F.) 100 Attala Dott. Sandro - alla memoria di Barelli Primetto 50 Cecconi Luciano 100 Cherici Giuseppina - la famiglia alla memoria 150 Degl’Innocenti Giuseppina - la famiglia alla memoria 5 0 Dino E Maria Seoli - alla memoria di Barelli Primetto 5 0 Famiglia Zanchi - alla memoria di Cesari Tosca 50 Ferraro Vincenza 5 Ghignoni Alida - alla memoria di Angelo Graziotti 100 Ghignoni Orietta - la famiglia alla memoria 150 Leprai Maria 5 Manneschi Luigi - la famiglia alla memoria 215 Meozzi Fabio - alla memoria di Angelo Graziotti 50 Meozzi Ines - la famiglia alla memoria 320 Meozzi Spinetta - alla memoria dei propri defunti 50 Petruccioli Luisa - la famiglia alla memoria 50 Pozzoli Agostino 10 Ridolfi Elia - la famiglia alla memoria 155 Senesi Mario 15 Tanci Ugo 50 Torelli Dario 20

Domenica 30 novembre 2014 - Chiesa della Badia

FESTA DELLA MISERICORDIA Ore 9,30 S. Messa a cui seguirà la distribuzione dei panini benedetti

Sono invitati gli Iscritti e i Confratelli con la cappa 13


Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres” Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it

Donazioni di sangue 2014: ancora uno sforzo!!!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Un saluto a tutti i donatori

Una nostra donatrice storica ci lascia il testimone

Come avevamo segnalato nel precedente numero del giornalino, il totale delle donazioni fatte dai nostri volontari nell’anno in corso continua, purtroppo, a rimanere inferiore a quelle del corrispondente periodo 2013. Al momento, addirittura, c’è il rischio concreto di scendere a fine dicembre sotto quella quota di settecento donazioni, sulla quale il Gruppo Fratres di Anghiari era saldamente ancorato da tanti anni. Come abbiamo detto tante volte, il fabbisogno di sangue nei nostri ospedali è in continua crescita ed è indispensabile in numerose situazioni di emergenza. Non possiamo permetterci come gruppo, quindi, di rallentare... Dobbiamo sentirci, al contrario, quotidianamente impegnati nel confermare questa importante scelta di civiltà e di solidarietà umana e di promuoverla tra la nostra gente. Solo così potremo assicurare, tutti insieme, il consueto contributo nell’alimentare quel patrimonio collettivo da cui ciascuno potrà attingere, in caso di necessità. Ancora uno sforzo, quindi, con l’obiettivo di concludere anche l’anno in corso con i soliti ed importanti risultati, nello strategico settore della donazione del plasma e del sangue intero. Il presidente

Nella foto in alto a sinistra due operatrici sanitarie del Centro Trasfusionale di zona. Qui sotto a destra i partecipanti ad uno dei tanti pellegrinaggi dei Gruppi Fratres con i propri labari.

email: gruppoanghiari@fratres.eu

Ho iniziato a donare sangue più di 45 anni fa e l’ho fatto periodicamente fino ad oggi, salvo le interruzioni per le gravidanze ed altri momentanei problemi di salute. Già mio padre lo faceva, ma per gravi problemi di salute dovette interrompere. Io l’ho fatto fino a pochi giorni fa, quando il medico del centro trasfusionale mi ha detto che sarebbe stata l’ultima donazione, perché avevo raggiunto l’età dei sessantacinque anni. Di solito, quando si “raggiunge l’età”, si aprono davanti nuove prospettive, altri progetti, altre soluzioni da vivere ma questa bella esperienza di vita, purtroppo, finisce irrimediabilmente qui. Sono orgogliosa, però, che anche i miei figli, Chiara e Luca, siano entrambi donatori fin dal compimento della maggiore età, così che questo valore civile e morale sia tramandato nel futuro dalla mia famiglia. Durante tutti questi anni l’appuntamento periodico con gli amici della Fratres mi ha lusingato, mi ha dato tanta soddisfazione, quindi per me è stato un grande dispiacere sapere che non potrò più donare sangue. A 65 anni, con amarezza, saluto tutti: i più giovani, quelli un po’ meno ma che ancora possono donare sangue, però tutti accomunati dal sentirsi utili e gratificati come donatori e membri della Fratres. Fare questo gesto di donazione è al tempo stesso facile e importante. E’ un aiuto concreto che spesso chi non lo fa, ne ignora i reali benefici, ma che nel mio iter di donatrice, ho capito quanto fondamentale fosse: donando una piccola e ininfluente parte del proprio sangue si salvano vite umane!!! Grazie di cuore per le belle esperienze vissute assieme. Il Gruppo Fratres Donatori di Sangue di Anghiari è un ottimo “amico” di vita e mi sento quindi di invitare tutti, soprattutto i giovani, ad entrare a farne parte. Un abbraccio a tutti Graziella

PELLEGRINAGGIO REGIONALE DEI GRUPPI “FRATRES” Sabato 4 ottobre 2014 - Montalcino (Siena)

Santuario della Madonna del Soccorso

Continua la bella iniziativa degli oltre trecento Gruppi Fratres Donatori di Sangue della Toscana che, su invito del loro Consiglio Regionale, si ritrovano ogni anno in uno dei tanti Santuari Mariani, che testimoniano da sempre la fede di un popolo e le tante attenzioni della Madre di Dio verso di esso. Dopo il successo dell’edizione 2013 che ha coinvolto direttamente la nostra provincia ed il Santuario della Madonna delle Vertighe di Monte San Savino, tocca quest’anno a Siena. I rappresentanti dei Fratres di tutta la Toscana convergeranno infatti, fin dal primo mattino, a Montalcino, presso il Santuario della Venerata Immagine della Madonna del Soccorso. Dopo il saluto delle autorità civili e militari, si ritroveranno in chiesa ai piedi della Vergine Maria, per assistere alla solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di quella diocesi. Saranno presenti, come sempre, anche rappresentanti del Gruppo Fratres di Anghiari.

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...dal Gruppo “Fratres”

TANTE LE NOVITÀ DAL CENTRO TRASFUSIONALE Importanti i cambiamenti che nei prossimi mesi interesseranno il mondo della donazione del sangue. Unico l’obiettivo: assicurare la massima sicurezza alla pratica trasfusionale e scongiurare una qualsiasi possibilità di errore. PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: dal prossimo primo ottobre, anche nella nostra provincia si dovrà iniziare a prenotare gli accessi dei donatori presso i rispettivi centri trasfusionali non solo per il plasma ma anche per il sangue intero. Si ricorrerà alla così detta “AGENDONA”, un sistema informatico già in uso nel resto della Toscana da qualche anno. Sarà ovviamente una procedura che verrà introdotta molto gradualmente e quanti si presenteranno nei primi mesi senza la necessaria prenotazione non saranno sicuramente rimandati indietro. Ogni donatore sarà informato delle modalità operative da seguire, da una comunicazione scritta del Gruppo di appartenenza. IDENTIFICAZIONE DONATORI: per evitare qualsiasi possibilità di errore (omonimie, comunicazioni verbali non precise, fretta eccessiva da parte del personale addetto), dalla stessa data del primo ottobre, l’identificazione del donatore che si presenterà al centro trasfusionale di riferimento sarà effettuata solo tramite la propria tessera sanitaria elettronica. Con questa modalità, poi, sarà possibile ricevere le analisi direttamente a casa, sul proprio computer. DONAZIONE DIFFERITA: dal primo gennaio 2015, invece, il centro trasfusionale applicherà solo per i nuovi donatori, la così detta “donazione differita”. Lo scopo è, ancora una volta, quello di assicurare la massima sicurezza alla donazione. Nel primo incontro si procederà ad effettuare tutte le analisi connesse all’idoneità (emocromo, epatiti, hiv,…) e poi, accertata la negatività delle stesse, si procederà alla donazione in un secondo momento. Il capogruppo Anche noi della Fratres eravamo presenti alla celebrazione

A SETTANTA ANNI DALLO SCOPPIO DELLA MINA

Particolarmente importanti e significative le manifestazioni di quest’anno, in memoria dell’eccidio del 18 agosto 1944, che a seguito dello scoppio di una bomba nella locale stazione dei Carabinieri provocò la morte di tre militari e dodici civili. Era infatti il settantesimo anniversario di quel tragico evento che segnò la liberazione di Anghiari dall’occupazione dell’esercito nemico. Tante le autorità civili e militari presenti, ad iniziare dai Comandanti Regionale, Provinciale e Locale dell’Arma dei Carabinieri, dal Sindaco e da molti Consiglieri Comunali, insieme ai vessilli e gonfaloni delle associazioni locali. Numerosi i cittadini ed i parenti delle vittime, a sottolineare l’importanza di questa manifestazione ed il vivo ricordo che di quella tragedia la comunità anghiarese porta ancora nel proprio cuore. Il tutto si è svolto in prossimità del cippo commemorativo, con una Celebrazione Eucaristica presieduta da un Cappellano Militare ed una drammatizzazione del luttuoso evento da parte degli

attori del locale teatro stabile. Doverosa, quindi, come si vede dalla foto, la presenza del labaro del Gruppo Donatori di Sangue Fratres come segno di radicata presenza di questa associazione nel paese e di autentica condivisione dei sentimenti di tutta la comunità. Un pensiero particolare all’Arma dei Carabinieri, quotidianamente impegnata nell’assicurare a tutti noi sicurezza e legalità, che in quel tragico evento bellico sacrificò la vita di tre suoi uomini ed alle vittime civili che, loro malgrado, rimasero in esso coinvolte. Il Consiglio Direttivo

I prossimi appuntamenti della FRATRES 1) GIORNATA PROMOZIONALE REGIONALE: domenica 26 ottobre. Promozione della Donazione del Sangue in tutte le piazze della Toscana a cura dei Gruppi Fratres. Anche ad Anghiari verranno allestiti punti di sensibilizzazione ed informazione. 2) GIORNATE DEL DONATORE DI SANGUE FRATRES 2014: SABATO 13 DICEMBRE, ore 21.00: Concerto Musicale. DOMENICA 14, Ore 11.00: S. Messa, presso la chiesa della Propositura, con le autorità Civili e Militari ed i rappresentanti delle altre associazioni. Ore 13.00: Pranzo sociale, GRATUITO per tutti i donatori attivi. Il presidente

FATTI UN REGALO: DONA SANGUE!!! LASCIA UN PO' DI TE DOVE CE N'È BISOGNO! Per informazioni: cell. n° 3381484889 15


Cronaca Filarmonica - Festa grande per la Filarmonica “Pietro Mascagni” di Anghiari in Piazza del Teatro sabato 30 agosto u.s. L'orchestra “Bandalarga” (unione fra la Banda di Loro Ciuffenna e quella di Anghiari) è stata diretta dal maestro Orio Odori. Ottime le esibizioni di danza Moderna e di Hip-Hop Brack Dance dirette dagli insegnanti Paola Roselli e Davide Del Gaia e, quindi, l'esibizione di Marziano Miano con le sue musiche da ballo anni '70. Il presidente della Filarmonica “P. Mascagni” di Anghiari Domenico Rossi ha espresso la sua soddisfazione per il modo in cui si è svolta la festa. Ecco le sue parole. “È stata una bella serata di musica e di danza. Una manifestazione perfettamente riuscita e un buon auspicio per le attività della nostra associazione che quest’anno partiranno con l’inizio dell’anno scolastico, il 15 settembre. Molte sono state le iscrizioni ai vari corsi di musica e di danza, importanti quelle ai nuovi corsi di Hip-Hop e Break Dance che consentiranno a tanti ragazzi di entrare nel mondo della Filarmonica di Anghiari. Quest’anno per andare incontro alle problematiche delle famiglie abbiamo abbassato le quote di iscrizioni perché la nostra priorità è che i bambini pratichino musica e danza, due attività importantissime per il corpo e per la mente. Voglio infine ringraziare tutti i presenti e le persone che si sono adoperate affinché la festa riscuotesse il giusto successo”. Mercoledì - Ultimo appuntamento per i Mercoledì di Anghiari mercoledì

27 agosto. Gli eventi promossi dal Centro Commerciale Naturale “Le vie di Anghiari” hanno animato i mesi di luglio e agosto con varie iniziative dislocate negli angoli più belli del paese. Pieno successo dell’iniziativa che ha fatto confluire nelle vie del centro storico turisti ed abitanti dei paesi vicini. Appendice agli eventi la “Festa del cocomero” di venerdì 29 agosto con i gustosi e rossi frutti offerti da Franco Talozzi e personalmente coltivati nell’Orto delle Ricordanze. Sono molti i ricordi legati alla ormai datata (e purtroppo scomparsa) fiera del cocomero che si svolgeva in Anghiari quando il cocomero si mangiava in questa occasione e poco più.

Anghiari Festival - Il Concerto di Gala che si è tenuto sabato sera presso la Chiesa della Propositura ha concluso la 12° edizione dell’Anghiari Festival. L’ultimo atto dell’importante rassegna musicale che negli anni è diventata appuntamento cruciale dell’estate anghiarese è stata caratterizzata dalla presenza di un numeroso pubblico e ha esaltato una volta di più la straordinaria bravura della Southbank Sinfonia di Londra e del Direttore Artistico Simon Over. Una serata carica di emozioni arrivata al termine di una settimana di assoluta qualità. I 25 concerti che si sono svolti dal 19 al 26 luglio negli scorci più belli di Anghiari hanno attirato tanti spettatori e hanno fatto registrare un successo senza precedenti. Al centro della rassegna i giovani artisti della Southbank Sinfonia e numerosi ospiti famosi a livello mondiale (tra cui il flautista Roberto Fabbriciani, il violinista Philip Dukes, l’Allegri Quartet) che con professionalità, qualità e passione hanno permesso ad Anghiari di vivere una favolosa atmosfera. Il bilancio di questa 12° edizione è stato oltremodo positivo: per il tutto esaurito che si è verificato nei vari appuntamenti e per la bellezza dei brani eseguiti in ogni serata. Ovviamente soddisfatto il Direttore Artistico Simon Over. “Voglio ringraziare le persone che con il solito impegno ci hanno dato la possibilità di dare vita alla 12° edizione del Festival, il pubblico che ci ha seguito con calore nonostante le difficili condizioni atmosferiche e i ragazzi dell’orchestra che hanno trasmesso con entusiasmo le emozioni della nostra musica. Anghiari e la Southbank Sinfonia sono unite da un feeling particolare e per me venire qua è davvero un grande piacere. Il Festival sta crescendo di anno in anno e questa edizione lo ha confermato”. Sulla stessa linea le parole di Piero Calli, presidente dell’Associazione Pro Anghiari. “Una serata entusiasmante per concludere una delle edizioni più riuscite del Festival. I ragazzi della Southbank Sinfonia sono stati quest’anno di una classe superiore e ci hanno regalato sensazioni indescrivibili. Il tempo non ci ha certo agevolato, ma nonostante questo ogni concerto è stato seguito da più di 300 persone. Numeri eccezionali che hanno ripagato i nostri sforzi e che hanno reso questa edizione una delle più riuscite. Siamo molto contenti”. Il bilancio è sicuramente positivo. Lo hanno confermato le parole di Miriam Petruccioli, assessore alla cultura ed al turismo del Comune di Anghiari. “Simon Over ha portato artisti famosi a livello internazionale e il cartellone degli eventi è stato di un livello straordinario. La Southbank Sinfonia è uno dei fiori all’occhiello dell’estate anghiarese ed è motivo di vanto per il nostro paese. Il Festival è tra l’altro una manifestazione musicale di assoluta qualità ed è allo stesso tempo un’opportunità di visibilità per Anghiari nel mondo”.

In alto esibizione della Filarmonica di Loro Ciuffenna e di Anghiari e, sotto, veduta della Piazza durante i Mercoledì di Anghiari (foto d.g.).

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La Caritas e la Festa estiva

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a preoccupazione della parrocchia è di essere vicina alle persone che vivono nella loro vita un momento di fragilità come la malattia o anche il peso degli anni. La parrocchia, come dicevo, cerca in vario modo di essere vicina a queste persone e durante l’anno organizziamo dei momenti che li possano far ritrovare insieme, farli sentire al centro dell’attenzione di tutta la comunità. Due sono le occasioni più importanti: nella ricorrenza della Giornata del malato, l’11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes, e un’altra estiva con la S. Messa e un momento conviviale da vivere insieme. Ricordo sempre che ci sono delle persone che mensilmente vanno a trovare queste persone che non si muovono di casa, facendo sentire loro vicina la presenza del Signore. (DM)

Agli amici della Comunità di Santo Stefano Carissimi, abbiamo partecipato con gioia, assieme a tanti di voi, alla bella festa di sabato 2 agosto, dedicata ai malati e agli anziani di tutto il nostro territorio comunale. Il parco adiacente alla chiesa di Santo Stefano ha magicamente assunto una particolare connotazione di gioia e solennità, e la Santa Messa, punto centrale di tutto il pomeriggio, è stata seguita con attenzione e compostezza, senza le distrazioni esterne che la vicinanza della strada provinciale e di altre abitazioni potevano far supporre. Siamo stati Vostri ospiti alla successiva merenda/cena aggiungendo che le innumerevoli portate si sono dimostrate variegate e squisite; ci piace sottolineare anche il clima positivo, festoso e sereno che ci ha accompagnati nel nostro “stare insieme”, nel rispetto della vicinanza del luogo sacro che ci accoglieva e nella consapevolezza di trascorrere un momento conviviale ricco anche di significati morali e virtuosi. Abbiamo la testimonianza che questo aspetto di serenità e condivisione sia stato percepito in modo particolare anche dai malati e dagli anziani presenti, in onore dei quali tutti assieme abbiamo cercato di rendere il pomeriggio piacevole e cristianamente significativo. Vi esprimiamo pertanto con profonda soddisfazione il nostro più sentito ringraziamento per l’accoglienza e l’organizzazione della giornata che avete così bene voluto dedicare ai nostri concittadini un po’ meno fortunati di noi, per età o per salute; cogliamo l’occasione per presentare un sentito, grande ringraziamento, anche ai volontari della Confraternita di Misericordia di Anghiari e ai commercianti che, da Voi interpellati, hanno risposto positivamente offrendo un valido contributo economico per la migliore riuscita della cena. Lo sforzo comune ha consentito di dare un forte significato religioso e fraterno alla splendida iniziativa, accomunando tutti quanti (operatori Caritas, volontari della Misericordia,

commercianti della zona, tutti Voi della comunità di Santo Stefano, la Parrocchia) in un unico progetto caritativo che, ci auguriamo, potrà essere di esempio per tante altre attività a favore dei più deboli del nostro territorio. Grazie ancora a tutti Voi!

Quando la “CARITAS” unisce Sabato 2 agosto grande festa della Caritas parrocchiale, coadiuvata dalla Misericordia di Anghiari e sostenuta dai parrocchiani. Lo scopo era festeggiare gli anziani e i malati della parrocchia e l’obiettivo è stato pienamente raggiunto per la disponibilità e l’impegno profuso da tutti. Già nei giorni precedenti tutti i volontari Caritas avevano visitato un gran numero di anziani e infermi, sensibilizzando i famigliari che in alcuni casi non osavano portare fuori, in mezzo a una festa, il proprio congiunto abituato a una vita ritirata e purtroppo spesso solitaria. Ma la risposta di tutti, anghiaresi del “paese” e quelli della “stazione” è stata superiore ad ogni aspettativa. Con l’aiuto della locale Misericordia, che si è occupata di chi non poteva essere portato dai parenti o dagli amici, anche le persone che avevano problemi di deambulazione o d’altro genere, hanno partecipato a questo incontro che ha avuto un intenso momento spirituale durante la Santa Messa officiata dal nostro Don Marco nell’ombroso giardino adiacente la Chiesa di Santo Stefano. Il via vai delle auto sulla vicina strada provinciale non ha minimamente turbato il raccoglimento e la partecipazione spirituale alla Messa: anzi, il silenzio, le preghiere, i canti che hanno accompagnato il rito erano un contrasto che faceva riflettere sui valori dello spirito e invitava ancora di più al raccoglimento. Finito il momento dedicato allo spirito, l’obiettivo è diventato più terreno. Infatti, organizzata dalle “donne della Stazione”, è iniziata una favolosa merenda-cena che per la varietà delle squisitezze dolci e salate, niente ha lasciato all’immaginazione. Molto bello è stato constatare la collaborazione fra la componente femminile del Sud del paese e quella del Nord che, dopo avere anche contribuito alla preparazione dei ricchi piatti del buffet, ha aiutato a servire ai tavoli portando piatti ricolmi di buone cose, vino e acqua a quegli anziani che non potevano muoversi. Guardandosi intorno si poteva constatare che niente avvicina e unisce quanto una conversazione serena, fatta anche di ricordi, di critica al mondo d’oggi, di speranze future, mentre si gusta un buon panino con salame o prosciutto, un crostino nero squisito e si cede a una, due, tre degustazioni delle torte più sfiziose assaggiate ultimamente. Un bel pomeriggio da ricordare e su cui riflettere. Tutti i volontari hanno dato prova di carità cristiana mentre con modestia e semplicità si occupavano del prossimo, dispensando un sorriso e soffermandosi a parlare soprattutto con chi sembrava più solo. È stato bello ricambiare un sorriso che veniva dal cuore e udire anche parole di gratitudine, perché l’amore verso il prossimo rende migliore l’individuo e lo avvicina sempre di più a Nostro Signore. (Vittoria)

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Dalle nostre Parrocchie

Notizie dalle parrocchie di Monterchi a cura di Matteo Romanelli

OTTOBRE 2014 Calendario della Visita Pastorale dal 28 settembre al 26 ottobre dell’Arcivescovo Riccardo nella nostra zona: Domenica 28 settembre ore 17 nella Chiesa di Le Ville solenne inizio della Visita Pastorale. Giovedì 2 ottobre ore 18,30 ad Anghiari incontro dei membri dei Consigli Affari Economici di tutte le parrocchie del Vicariato di Anghiari-Monterchi e alle ore 21 incontro dei componenti dei Consigli Pastorali ad Anghiari di tutte le parrocchie dello stesso Vicariato. Mercoledì 8 ottobre a Monterchi Festa patronale di S. Simeone Profeta. Gli uffici comunali, le scuole e le botteghe rimarranno chiuse. Alle ore 16 Visita dell’Arcivescovo al Sindaco, agli amministratori e dipendenti comunali. Alle ore 18 Solenne celebrazione in Arcipretura della S. Messa con la partecipazione dell’intera comunità, ragazzi, catechisti, rappresentanze delle varie associazioni e delle autorità civili e militari. Dopo cena, alle ore 21, incontro nella propria sede in via dello Spedale con il Magistrato e i Confratelli della Misericordia, con il Gruppo Donatori Sangue Fratres, Pro Loco, ecc. Venerdì 10 ottobre alle ore 15 visite domiciliari ad alcuni malati e anziani e alle fabbriche della zona artigianale di Pocaia. Sabato 11 ottobre ore 16 S. Messa al Santuario della Madonna Bella di Pocaia Domenica 12 ottobre ore 16 S. Messa nella chiesa parrocchiale di Padonchia per tutti i fedeli delle frazioni della omonima valle (non verrà celebrata la Messa del mattino delle ore 9) Lunedì 13 ottobre alle ore 9,30 visita alla scuola primaria e secondaria di 1° grado e alle 10,30 alla scuola dell’infanzia di Monterchi. Alle ore 21 ad Anghiari incontro con tutti i catechisti del nostro Vicariato di Anghiari-Monterchi. Mercoledì 15 ottobre a partire dalle ore 15 breve visita a tutte le chiese ex-parrocchiali del territorio monterchiese: Scandolaia, Tarsignano, Pianezze, Gambazzo, Ripoli, Fonaco, Borgacciano, S. Lorenzo a Ricciano, Petretole, Villa del Poggio, San Biagio. Alle ore 21 ad Anghiari incontro delle nostre Compagnie del SS.mo Sacramento di Monterchi

e di Padonchia con quelle anghiaresi per partecipare alla processione dalla Propositura alla Badia. Venerdì 24 ottobre ad Anghiari alle ore 19 incontro di tutti i giovani del Vicariato con l’Arcivescovo, seguito da cena con pizza. Domenica 26 ottobre alle ore 17 al Carmine d’Anghiari solenne celebrazione conclusiva della Visita Pastorale. N.B. Quando celebra il Vescovo tutte le altre Messe sono sospese. Sabato 25 ottobre, inizio del nuovo anno catechistico

NOVEMBRE 2014 Novembre comincia quest’anno di sabato con la festa di Tutti i Santi. Nel pomeriggio alle ore 15 visita al cimitero di Borgacciano – Ricciano – Fonaco con recita del S. Rosario e celebrazione della S. Messa al centro del cimitero. Domenica 2 novembre commemorazione di tutti i defunti. Alle ore 10 S. Messa al cimitero di Pocaia – Le Ville e alle ore 15,30 in quello di Monterchi. L’ottavario dei morti proseguirà alle ore 10 del mattino dal 3 all’8 novembre (escluso domenica 9) nel cimitero urbano di Monterchi. Domenica 9 novembre al Monumento dei Caduti (oppure in chiesa in caso di maltempo) alle ore 11 S. Messa con la partecipazione dell’Associazione locale Combattenti e Reduci. Domenica 16 novembre alle ore 15 tradizionale visita al cimitero e alla chiesa di Gambazzo per i defunti di Ripoli – Pianezze – Tarsignano. Domenica 30 novembre inizio del nuovo anno liturgico con la prima domenica di Avvento e conferimento del mandato a tutti i catechisti. Nella foto a lato la processione del Corpus Domini mentre percorre le strade di Monterchi.

Scuola di Comunità Si ricorda che il giovedì alle 21 in Propositura (ogni 15 giorni) c’è l’incontro “Scuola di comunità”. Chi desidera partecipare può contattare don Marco in parrocchia. Variazioni - Mi capita di passare dalla Libbia e, quindi, incrociare il Chiavaretto e le case di qua dal ponte (queste in comune di Anghiari). Un cartello indicante la località “La Piagga” è spesso oggetto di modificazioni genetiche reiterate da qualche anonimo e diventa “Spiaggia”. L’altro giorno, complice questa piovosa estate, era diventato “Pioggia”. Ora non rimane che “Pieggia” ma riservato, per questioni di dialetto, solo agli abitanti nostrani (aa).

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Dalle nostre parrocchie

Tubbiano: Rita e Rina - In ottobre pensiamo di dire il Rosario, l’orario ancora non è stato deciso ma potrebbe essere dopo cena. La festa a Tubbiano cade la seconda domenica del mese. Noi di Tubbiano faremo la visita al cimitero il primo novembre; ci ritroviamo lì e don Romano verrà ad impartire la benedizione ai nostri defunti. In occasione della festa del Corpus Domini, nel mese di giugno scorso, dopo la S. Messa, c’è stata la processione dalla chiesa fino alle case così dette di Bisticcia. È stata una bella festa. Viaio: Franca - Dopo l’inaugurazione dei lavori ci ritroviamo per la S. Messa domenicale nella chiesa rimessa a posto. Sono previsti ora alcuni lavori alla canonica (il tetto è già stato messo a posto) e vedremo un po’ come poterla utilizzare al meglio. A piano terra rimangono sempre degli ambienti da utilizzare per le attività della parrocchia. In Ottobre, mese del rosario, andremo a Santa Fiora insieme a quella comunità. Siamo già un gruppo di persone, chi vuole si può unire a noi. Per i morti ci ritroviamo al cimitero di Viaio, salvo tempo cattivo, dove verrà celebrata la Santa Messa. Catigliano: Antonietta - Nel mese di ottobre c’è l’intenzione di festeggiare la Madonna e con don Ferdinando decideremo gli orari tenendo conto anche della Visita Pastorale: probabilmente sabato 4 ottobre o il 5. Poi in novembre, il primo, S. Messa al cimitero e benedizione delle tombe. Gli orari verranno comunicati, comunque potete contattarmi anche telefonicamente. Santo Stefano: Gastone - 7 settembre festa della Madonna a Santo Stefano. Quest’anno si è conclusa sotto una pioggerella inaspettata ma per il resto tutto bene. La settimana precedente la festa si è svolto tutto il programma ricreativo cioè gare di bocce, di briscola ed altro. Quest’anno si è aggiunta anche una serata con un mini torneo di burraco che ha visto molte presenze (la casina era piena di giocatori appassionati). Per i bambini non è mancato nel prato il circuito in bicicletta; tanti hanno partecipato alla gara con entusiasmo pedalando velocemente con la propria bici. Dopodiché tutti si sono trasferiti per il viale per il gioco della mastella, che qualcuno chiama anche della nana, facendo a gara a montare nel carretto; si è dovuto farli gareggiare a coppie perché altrimenti non c’era tempo per tutti: in ogni modo felici anche se non prendevano la “nana” ma ricevevano abbondanti scrosci d’acqua dalla mastella sospesa che non perdona. La mattina della domenica le S. Messe alle ore 8,30 e alle ore 11; quest’ultima celebrata da don Bartolomeo e seguita dalla

processione con la statua della Madonna facendo il circuito del viale e rientro in chiesa con la benedizione finale e il saluto a don Bartolomeo perché da lì a due giorni sarebbe ritornato al suo paese cioè in Polonia. Dopo le Messe i festarini avevano allestito una ricca colazione con dolci, caffè, crostini ed altro offerto dalle donne di qui. Finalmente la cena al ristorante Da Vinci dove, nel corso della cena, sono stati estratti i biglietti della lotteria. È stata poi consegnata la targa della Comunità in memoria di Bruno Gennari da sempre collaboratore e sempre pronto ad ogni bisogno della parrocchia. Un ringraziamento grande a tutti i festarini che si sono adoperati perché tutto andasse a buon fine, e così è stato. Tanto onore e merito anche a quelle persone che affiancano i festarini e sono sempre pronte a dare una mano e noi sappiamo chi sono. Infine si ringraziano tutte le persone e le famiglie e i negozi che con il loro contributo permettono di fare la festa. Alla prossima. Carmine: Francesca - Domenica 31 agosto nel chiostro del Santuario del Carmine si è svolto il secondo torneo di burraco. Devo dire che è stato un gran successo, in tanti hanno risposto all’invito, ben 43 coppie arrivate da Sansepolcro, Città di Castello e perfino da Pietralunga. È doveroso ringraziare i commercianti di Anghiari, San Leo e Sansepolcro che con spirito di solidarietà hanno offerto i premi. Il tempo ci ha assistito fino alla fine, si è potuto così consumare nel bel chiostro un semplice ma gustoso buffet preparato dalle organizzatrici. Infine non sono mancate le ormai famose castagnole di Vilma. Il ricavato è stato devoluto interamente alla Caritas di Anghiari per aiutare i meno fortunati di noi. Grazie a tutti e arrivederci al prossimo incontro. San Leo: Velso - Per ottobre, il mese del rosario, c’è l’idea di fare la festa per la quarta domenica ma ora dovremo concordare gli orari per la concomitante Visita Pastorale del nostro Vescovo Riccardo. Comunque non mancheremo di effettuare la recita del Rosario. Il primo novembre, verso le tre e mezzo, ci sarà la visita al cimitero e la benedizione dei nostri morti; dopo don Romano deve andare anche a Tubbiano.

Da ottobre le Suore del Cenacolo saranno di nuovo presenti nella chiesetta della Maddalena nel Borgo della Croce per il Centro di Ascolto per la Fede e la Preghiera 19

Nuovo Arciprete a Sansepolcro A seguito della morte di don Alberto Gallorini, parroco molto stimato del Duomo di Sansepolcro, mentre andiamo in stampa apprendiamo della nomina del nuovo parroco. Si tratta di Mons. Giancarlo Rapaccini, finora parroco di Cortona e per tanti anni rettore del seminario di Arezzo. Don Giancarlo è venuto tante volte a celebrare al nostro Santuario del Carmine in occasione della festa dell’Ascensione. Gli diamo il nostro benvenuto in Valtiberina e lo attendiamo presto anche nelle nostre parrocchie. Il suo posto a Cortona viene ricoperto da don Simone Costagli finora parroco di Loro Ciuffenna, ed il suo posto lo prende don Aldo Manzetti che ormai conosciamo bene ad Anghiari, e anche a lui facciamo tutti i nostri auguri.


Gatto

Eccoci di nuovo con le 4 generazioni

Incontro la Paola, quella della Croce, che mi annuncia che il suo gatto purtroppo è stato ammazzato da una macchina. Ma non una in transito, che lui aveva imparato a evitare, ma una macchina in manovra. Questo gatto la Paola l’aveva preso il 6 luglio del 2004 ed è morto il 30 agosto 2014, quindi i suoi bei dieci anni li aveva tutti. Glielo aveva dato la Franca della Lea ed era diventato un bel gatto bianco che tutti conoscevano. Era un meticcio persiano, ma la Paola gli era molto affezionata. Vi ricordate che una volta era entrato in un furgone di alimentare ed era arrivato a Fragaiolo? Ora la Paola sarebbe disposta a prenderne un altro, che gli assomigliasse un po’ e che non fosse allergico al fumo di candele. Pensate che una volta trovò Birillo posizionato nel presepe, quello che viene allestito tutti gli anni in chiesa, proprio come una statuina. P.S. Mentre andiamo in stampa apprendiamo dalla viva voce della Paola che ha trovato un gattino proprio come lo voleva lei, addirittura con il pelo più bello. Ne siamo felici! Ora non rimane che fare la prova candele.

Sì, anche quest’anno ci siamo ritrovati il 22 di giugno per festeggiare la S. Comunione della mia nipotina Ginevra. Eccola nella foto con la bisnonna Teresa, la nonna Fausta e la mamma Rosaria.

Pesci Qualche tempo fa sono apparse notizie le più disparate e preoccupanti nella stampa più o meno nota, sulla storia di alcuni pesci rossi della vasca della Croce. Avendo noi della Redazione un punto fermo in quella zona, che è la Paola, abbiamo voluto giungere a fondo alla questione. La storia sta così. Un giorno si presentano quelli del Comune per fare la pulizia della vasca. E fin qui va tutto bene, anzi. Per la pulizia hanno usato l’amuchina che non fa niente anzi si usa anche in casa. Solo che, pensa la Paola, forse gli ce n’è andata un po’ troppa. Così, dopo tutte le incombenze di pulizia e risciacqui vari, cerca i pesci cerca i pesci, ma i pesci non c’erano. Questo è l’attimo in cui si è diffusa la notizia più ferale (tutti i pesci sono morti). Invece è risultato che ne sono morti tre, ma gli altri cinque, forse più esperti e ‘navigati’, erano andati sotto le pietre della vasca e ancora sono lì che si trastullano tranquilli.

Assuero Draghi, Guardabasso Camilla Zanchi, San Tommaso Carlo Brizzi, Roma Fabio Pecorari, Via del Carmine Franco Brizzi, Roma Una persona Italo Del Barba, la Palazza Luigi Boncompagni, Fighille Luisa Romiti, Milano Mario Senesi, Via Nova Milena Testa Prati, Roncadello FC Primo Zanchi, Il Fosso Silvana Bacci, Via Nova

31 ottobre, 1 e 2 novembre 2014 ad Anghiari nel centro storico e nelle strade adiacenti

I Cento Gusti dell’Appennino Nell’ambito della manifestazione l’Associazione Nazionale Carabinieri - Sezione Cap. Emanuele Basile di Anghiari, organizza una Mostra sulla ricorrenza del bicentenario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. 20


È questa la decima edizione

Motoraduno del Credito Cooperativo a cura della Banca di Anghiari e Stia

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i è svolta domenica 31 agosto la 10° edizione del Motoraduno del Credito Cooperativo. La manifestazione, organizzata dalla Banca di Anghiari e Stia in collaborazione con il Moto Club Il Ferraccio “Baldaccio Corse”, è stata caratterizzata da una grande partecipazione (circa 100 i presenti) ed ha rappresentato una bella occasione per trascorrere una giornata in compagnia ed all’insegna della passione per la moto. La carovana è partita alle ore 9:00 dalla piazza IV Novembre di Anghiari, ha effettuato la prima sosta a Castiglione del Lago e si è poi diretta verso Chiusi, dove si sono svolte, oltre al sempre apprezzato pranzo, le visite al museo privato di auto e moto situato presso il Mobilificio Nenci, al Museo Civico “La Città Sotterranea” e alla bellissima Cattedrale di Chiusi (la più antica della Toscana). In serata il rientro ad Anghiari e la classica foto di rito che ha chiuso la manifestazione. Doveroso segnalare alcuni aspetti. In primis il bel tempo che ha per fortuna caratterizzato la gita in ogni momento della giornata e che ha permesso ai partecipanti di apprezzare nel modo migliore la bellezza delle strade affrontate e dei luoghi visitati. Ovviamente gradita la calorosa accoglienza che Chiusi ha riservato a tutti i protagonisti del 10° Motoraduno del Credito Cooperativo. Il Moto Club locale ha organizzato un ricevimento in piazza con tanto di aperitivo e merendacena di benvenuto, la Pro Loco di Chiusi si è dimostrata disponibile ed ospitale. Da sottolineare la qualità artisticoculturale dell’itinerario turistico proposto, la professionalità delle guide, l’interessante visita alla collezione di oltre 200 moto (dagli anni ’30 alla fine degli anni ’50) esposte presso il Mobilificio Nenci e la cortesia del titolare. Una giornata piacevole all’insegna del divertimento e dello stare insieme che è stata apprezzata dai numerosi presenti. Lo ha confermato Fabio Pecorari, Direttore Generale della Banca di Anghiari e Stia. “Il bilancio di questa 10° edizione del Motoraduno del Credito Cooperativo è indubbiamente positivo. L’organizzazione è stata curata in modo perfetto, il numero dei partecipanti è stato elevato, il tempo ci ha assistito, le visite sono state molto interessanti e soprattutto abbiamo trascorso una giornata in compagnia e condiviso la nostra passione per la moto. Il Motoraduno è ormai diventato appuntamento fisso per il Credito Cooperativo e per tutti gli appassionati di due ruote del nostro territorio. Il successo di questa 10° edizione ci gratifica e ci stimola per continuare ad organizzare al meglio le prossime tappe. Siamo arrivati alla doppia cifra, ma andremo avanti ancora per tanti anni e cercheremo di studiare gite sempre più belle”. Queste le parole del Presidente della Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo Paolo Sestini. “Il Motoraduno del Credito Cooperativo è diventato un appuntamento imperdibile per gli appassionati di motori e per la Banca di Anghiari

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e Stia. È mia intenzione prima di tutto ringraziare le persone che nel corso degli anni hanno portato avanti, con passione e impegno, la manifestazione. Chi ha avuto l’intuizione di dar vita al Motoraduno del Credito Cooperativo, chi ha contribuito alla sua crescita mettendo il proprio tempo a disposizione degli organizzatori, chi ha partecipato a questa edizione ed alle precedenti. Il decennale si è svolto nella maniera migliore ed è stato un vero e proprio successo. Per la

bellezza delle strade attraversate e dei luoghi visitati, per la straordinaria partecipazione e per il clima di amicizia che ha caratterizzato la giornata. Un mix di assoluta qualità per ribadire una volta di più il significato della manifestazione. Da parte mia i complimenti a tutti i partecipanti e l’augurio affinché dopo il decennale si possano festeggiare altri importanti traguardi”. Nella foto in alto il gruppo dei centauri, accolti calorosamente nella cittadina di Chiusi (Siena), in posa per la foto ricordo. Qui sopra mentre ci si sta preparando alla partenza in piazza IV Novembre (Piazza del Teatro) ad Anghiari.


Da Tavernelle

Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Lavori Anche alcuni numeri fa del giornale vi abbiamo parlato dei lavori che sono stati effettuati negli edifici della parrocchia: da quelli più importanti (il tetto) a quelli, diciamo così di abbellimento, ma che sono anche funzionali. L’ultimo lavoro in ordine di tempo è stato quello di aver dotato il terreno di fronte alla chiesa, utilizzato attualmente come orto familiare da due esperti orticultori, di una idonea palizzata. È stato lasciato anche a disposizione della comunità uno spazio per le macchine in sosta e così la Eva, quando andrà a coltivare il suo appezzamento di terra, lavorerà più volentieri la terra.

Feste a Galbino Nel mese di ottobre e di novembre, la nostra chiesa di Galbino torna a vivere alcuni momenti significativi. Il primo momento sarà quello della festa della Madonna del Rosario, che come tradizione cade la seconda domenica di ottobre. Il programma per domenica 12 prevede, come al solito, la S. Messa delle ore 11 nella chiesa di Galbino invece che a Tavernelle, a cui segue la processione con l’immagine della Madonna portata dai confratelli della Compagnia. Un altro momento tradizionale è quello della festa di Tutti i Santi, il 1° novembre. Nel pomeriggio, alle ore 15:30 si terrà la S. Messa nella chiesa di Galbino per poi far visita processionalmente al cimitero, per pregare per i nostri defunti. Non verrà celebrata la S. Messa delle ore undici a Tavernelle. L’ultimo momento in programma è la festa di Sant’Andrea apostolo, titolare della chiesa di Galbino. Alle 17:00 è prevista la S. Messa, ovviamente nella chiesa di Galbino, a cui segue la tradizionale cena dei capofamiglia organizzata dalla Compagnia e offerta dalla parrocchia. La Messa delle 11 a Tavernelle è sospesa. Nella cartolina d’epoca veduta della valle del Rio (il fosso che nasce da Libbiano) con, a sinistra, il castello di Galbino e, a destra, la chiesa. Dietro, al centro, si intravede il convento dei Cappuccini, oggi del Cenacolo e, ancora più in alto, il castello di Montauto.

Domenica 9 novembre 2014 ci sarà l’arrivo del novello sacerdote don Alessandro Bivignani e l’incontro con i parrocchiani di Tavernelle. 22


Il turismo, tra estraneità, accoglienza e interazione di Teresa Bartolomei

Il turismo è un’arma a doppio taglio: da un lato costituisce una benedizione economica per aree periferiche, tagliate fuori dai grandi circuiti industriali e del terziario, portando lavoro, crescita e incentivi, dall’altro rappresenta un possibile fattore di invasiva destabilizzazione dell’equilibrio di microcosmi tradizionali, urbani e naturali, il cui tessuto umano, sociale ed ecologico può risultare stressato fino alla rottura dalle forme di ‘colonizzazione’ commerciale e culturale connesse al turismo di massa. La ‘bellezza’ di un luogo, il mix complesso e non programmabile che ne fa una meta turistica agognata, non è un qualcosa di statico e definitivo, ma è un bene estremamente vulnerabile proprio perché articolato: come sa bene chiunque abbia viaggiato un po’ nei dintorni toscani, umbri e romagnoli, lo splendore architettonico e paesaggistico, così come una formidabile memoria storica, non bastano a garantire di per sé l’aura di un luogo, che un cieco sfruttamento mercatistico può distruggere nell’arco breve di un paio di decenni. Stringe il cuore visitare certi meravigliosi borghi toscani, trasformati in centri commerciali d’arte ed enogastronomia all’aria aperta per carovane di visitatori in transito, costatare che la ‘toscanità’ vi è ormai degradata a ‘format’, perdendo ogni genuina spinta endogena, ogni intrinseca spontaneità e creatività. Il turismo ‘intelligente’ e sofisticato da questo punto di vista è solo più subdolamente rischioso di quello semplicemente consumistico, come lucidamente diagnosticato agli inizi del secolo scorso in Flickerbridge, racconto di implacabile cattiveria antisnobistica, dallo scrittore americano Henry James (snob quintessenziale per nascita e per vocazione): l’irruzione di mondi esterni (per quanto, magari ancora di più quando, intellettualmente attrezzati) può costituire una patologia potenzialmente distruttiva per piccoli mondi antichi pieni di grazia. I custodi di terre belle e appartate dovrebbero studiare accuratamente il testo di James come breviario di prudenza antropologica e civile per la preservazione degli habitat fragili permeati dalla tradizione. Se restano le mura, ma la tradizione si dissolve o si liofilizza a gadget commerciale, l’habitat è distrutto, l’aura è annichilita, lo spazio perde la propria sostanza temporale (che resta mero profilo materiale degli ambienti), le popolazioni restano spoglie sedimentazioni di un percorso storico interrotto. L’alternativa a questo rischio insito nella conversione turistica di economie locali in sofferenza non è l’isolamento, la depressione finanziaria e l’autarchia culturale. Chiudere le porte allo ‘straniero’ è sempre stata una politica di autoritarismo sottilmente o apertamente violento, in cui il rifiuto del nuovo perpetua ed esalta l’asfissia di rapporti immutabili. Evolvere è necessario, le tradizioni si rigenerano solo nel cambiamento. La scommessa, la difficoltà, è come aprirsi al diverso, a mondi esterni che entrano e modificano anche solo nell’atto apparentemente non intrusivo del visitare, senza lasciarsene colonizzare, senza perdere l’autonomia e la peculiarità delle proprie dinamiche di convivenza e di trasmissione della propria identità culturale e civile. Come restare se stessi interagendo, come trasformarsi senza ‘perdere l’anima’, il germe fecondo della propria singolarità e della propria coesione umana e civile? Alcune esperienze anghiaresi degli ultimi anni sembrano indicare una via intelligente di apertura della comunità locale a modalità di accoglienza che dribblano elegantemente la ‘colonizzazione turistica’, promuovendo forme di ospitalità ‘integrativa e interattiva’, che risultano positive tanto per la crescita economica del paese quanto per la sua vitalità civile e culturale, venendo ad arricchire e non a logorare e impoverire la rete umana e sociale dei rapporti e delle istituzioni comunitarie. La chiave vincente è stata non quella della chiusura, del rifiuto del turista-cavalletta che spende, ma al tempo stesso distrugge, nel ridurre a merce tutto quello che tocca, ma quella della maggiore

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apertura, dell’interazione con chi viene da fuori, giocando la carta di un’accoglienza che dà al visitatore un ruolo attivo, uno spazio di intervento e di presenza continuativa. Il turista non resta un estraneo, un mero cliente, ma diventa ospite, e se possibile - nel tempo - addirittura concittadino: è un turista-ape che non si limita a spendere e ripartire, ma preferibilmente torna, e soprattutto lavora nel territorio, perché viene ad Anghiari per ‘fare qualcosa’ insieme agli anghiaresi, unito loro dal comune denominatore di una bellezza che non è solo arte e paesaggio, ma forma di vita da preservare e da far crescere nel solco di una tradizione di sensibilità umanistica ed estetica talmente profonda e antica da essere spontaneo, diffuso, ‘istinto’ popolare. La Libera Università dell’Autobiografia e il Tiber Sinfonia Festival, sono due esperienze pilota di questo percorso, consolidatesi ormai nel corso degli anni a istituzioni stabili e integrate della vita paesana, strutture portanti di questa scelta di apertura e di accoglienza al contributo di mondi esterni che interagiscono con Anghiari per offrirgli il contributo del proprio lavoro; per mettere in circolo in paese proposte culturali ed artistiche di ampio respiro e di durata non effimera; per crearvi consuetudini virtuose di impegno intellettuale ed estetico che coinvolgono a arricchiscono gli anghiaresi attraverso processi radicati in esperienze esterne che chiedono di essere internalizzate, in un circuito di scambio e sinergie che arricchisce tutte le parti. Il concerto della Southbank Sinfonia del 21 luglio di quest’anno, che ha visto i piccoli pifferai della Filarmonica Pietro Mascagni e della Scuola Media Leonardo Da Vinci raccogliersi intorno al flauto magico di Roberto Fabbriciani, è stato un momento visivamente, anzi sonoramente, esemplare di questo incontro tra comunità anghiarese e ‘visitatori’ venuti per restare e per impegnarsi, che caratterizza il cammino in cui Anghiari va consolidando la propria dinamica di apertura inclusiva dell’esterno e del lontano su progetti culturali e civili a lungo termine e di ampia portata. L’allegria e la bellezza dei risultati puntuali come questo non può nascondere il fatto che non si tratta di una strada facile: le tensioni tra mondi diversi sono inevitabili, rompere le certezze dell’autogestione autarchica e mettersi in gioco in forme di collaborazione diversificate significa rinunciare a piccole fette di potere, di autosufficienza, di comoda inerzia. Va reso atto agli anghiaresi di avere rischiato e di avere dato fiducia all’entusiasmo e alla generosità degli ‘stranieri’ che hanno offerto ad Anghiari le proprie competenze e la propria passione, accettando lo stress del confronto e del negoziato. Va reso atto agli esterni di avere dimostrato una grande ‘fedeltà’ al paese, che legittimamente richiede che siano rispettate le proprie ‘regole’ e la propria identità. Certamente si può fare di più e meglio. Si possono correggere gli errori e colmare le lacune, intensificare e qualificare le sinergie e la cooperazione. Ma non vi è dubbio che quello che è stato già raggiunto è un patrimonio prezioso da consolidare e promuovere, perché il futuro non solo economico ma culturale e civile di Anghiari non può fare a meno dell’accoglienza grata e priva di complessi non di ‘ospiti paganti’ ma di ‘ospiticollaboratori’. Qualcosa di nuovo e al tempo stesso di antico avviene ad Anghiari quando, a luglio, le strade e le piazze del paese e dei dintorni si riempiono di musica; quando i locali si animano, a settembre e nel corso dell’anno, di seminari, di letture pubbliche, di testimonianze in cui voci paesane si affiancano a quelle lontane nel costruire una rete di memoria personale e collettiva. La tradizione della comunità locale si riattiva e si trasforma (arricchendosi, non impoverendosi) in un incontro con l’esterno che non la musealizza a reperto del passato, ma la valorizza come risorsa cui attingere per costruire insieme un presente migliore.


Grest 2014

#diecianniapianoterra È un titolo un po’strano per un articolo, ma siccome dobbiamo stare al passo con i tempi, abbiamo preferito riportare l’hashtag che ci ha accompagnato in questa edizione del Grest. Per chi non sapesse cos’è l’hashtag, perché già adulto (o forse anche nonno...) potrà comodamente interpellare figli o nipoti e chiedere loro: questo servirà non tanto ad apprendere una funzione tecnica per i social network, ma sarà la scusa per chiedere ai più giovani cos’è il Grest, come lo hanno vissuto, che cosa hanno fatto. Se saremo riusciti a far raccontare in casa ai nostri ragazzi l’esperienza del Grest, e se anche in casa genitori e nonni lo hanno chiesto, allora il Grest non si sarà fermato alle mura dell’oratorio, ma le avrà scavalcate fino a diventare scuola di metodo per tutti i giorni dell’anno. Sì, si può veramente vivere così! Dopo questo doveroso, ma ci auguriamo simpatico preambolo, eccoci qua a presentarvi un minuscolo spaccato del Grest di quest’anno. Un Grest che ha visto ripercorrere dieci anni di Anghiari 23 agosto 2014 – Grest è una parola bruttina, ma quello che rappresenta è meraviglioso, perché ci si diverte un sacco. Fra lunghissime camminate, giochi e risate ho conosciuto molti ragazzini che ora sono diventati grandi amici. Oggi voglio ringraziare molte persone: per cominciare Alessandro che ha organizzato tutte le giornate, i “poco pazienti” animatori e, per finire, le cuoche e, come le chiamo io, le donne delle patatine fritte. Ora il Grest è finito e non mi dovete più sopportare, vi dico: arrivederci al prossimo anno.

Brando (l’alieno radioattivo di amianto)

Questa settimana mi sono divertito con gli educatori a Todi. Francesco Capriani

X il grest I giochi più belli i canti più strani si realizzano insieme battendo le mani

storia, da quando iniziammo con un modesto tentativo di tre giorni, fino ad arrivare alla bella realtà che anche quest’anno abbiamo vissuto. Ci siamo messi in cammino: siamo andati a ricercare quegli “antichi” animatori che dieci anni fa iniziarono l’esperienza del Grest. Alcuni di loro stanno per sposarsi, molti lavorano, altri studiano… è stato davvero bello poterli ritrovare. Loro hanno trovato i più piccoli di allora che oggi sono animatori, mentre i piccoli di oggi non avevano idea di chi fossero questi ragazzoni a cui abbiamo fatto rovistare nei cassetti e ritrovare magliette del Grest di dieci anni fa. Da parte nostra, dei più grandi, ci piace pensare quello che dice l’hashtag del titolo: dopo dieci anni siamo ancora a Piano Terra, come dire che il Grest si è migliorato ed è cresciuto, ma come sempre nella vita, non siamo mai arrivati: siamo ancora al piano terra. Chissà cosa succederà tra altri dieci anni! Di sicuro non lo sappiamo: certo è che ognuno potrà ritrovare le belle e commoventi poesiole che i più piccoli si son messi a scrivere per raccontarci qualcosa del Grest, del loro Grest. E allora: buona lettura!

e tutti ci invidiano da ovest a est perché siamo i migliori siamo quelli del GREST

Federica Maurizi

Sono Gaia e questo è il mio pensiero Al Grest sono venuta e mi sono divertita per davvero! Giocando, cantando e pregando in compagnia di gioia si è riempita la vita mia. Le lunghe passeggiate che fatica! Soprattutto quando c’era la salita ma girandomi vedevo la mia amica e la strada sembrava già finita per quest’anno vi devo salutare e un abbraccio vi voglio dare con la speranza che il prossimo anno qui vi possa rincontrare!

Il Grest Al Grest ci siamo divertiti e per tanti posti siamo partiti: il lago Trasimeno, Casale, Tavernelle... e abbiamo visto tante cose belle. Certe volte è piovuto anche, ma ci siamo divertiti comunque. Siamo stati bene insieme; buona notte da Giulia, Letizia e Irene Le mie vacanze al Grest Il Grest è molto bello, anche se abbiamo dovuto usare l’ombrello! Abbiamo visto tante cose belle: posti nuovi, fiori colorati e tanti animali. Mi è piaciuta la gita al lago Trasimeno e anche giocare tutti insieme. Grazie animatori di tutto quello che avete fatto per noi! Lucia

Questa settimana mi sono divertita a Todi, con i miei amici.

Anna Capriani

Nella foto di questa pagina il gruppo dei giovani a Tavernelle, nel prato della parrocchia durante una attività all’aperto. Nell’altra pagina in alto si cerca di “scrivere” la parola GREST.

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Il Grest Il Grest è una gran festa fatta di camminate, giochi e di spensieratezza noi bambini ci divertiamo un mondo e giochiamo con il pallone tondo gli animatori sono buoni e gentili e fanno la gioia di noi bambini, ringrazio tutti per questa opportunità e ci vediamo l’anno che verrà.

Alessia Alberti

Piano Terra è una poesia che ci dà tanta allegria. Ci sono tante persone simpatiche che ci fanno passare delle belle giornate. C’è Don Marco che è bravissimo a raccontarci la vita di Cristo. C’è Alessandro che ci fa cantare e ballare e c’è la Carla che ci fa mangiare. Vi saluto con affetto e vi do un gran bacetto.

Alessia Alberti

“Niente è più serio della vita… perché c’è in gioco la felicità”.

Q

uesta è la frase con cui abbiamo iniziato il nostro cammino verso l’estate. Tutto questo è iniziato quando, Don Marco e Alessandro, ci hanno proposto di andare cinque giorni in campeggio, a Madonna di Campiglio. All’inizio non eravamo molto convinte, anche perché eravamo solo cinque di Anghiari, in confronto ai 300 di tutta la Toscana. Dopo vari incontri con dei ragazzi di Sansepolcro, i quali avevano già partecipato al campeggio della Gioventù Studentesca (GS), abbiamo deciso di “tuffarci” in questa nuova esperienza. Il 12 Luglio siamo partiti e dopo un lungo viaggio, la sera, siamo arrivati all’hotel. All’inizio, dobbiamo dire la verità, non ci sentivamo molto a nostro agio, anche perché non sapevamo di preciso, ma solo per sentito dire, il significato di GS; In ogni giornata eravamo impegnati in canti, balli, camminate, gioconi e momenti liberi; alla sera invece, ci ritrovavamo, dopo cena, in un teatro dove c’erano dei vari ragazzi che testimoniavano le loro esperienze. Noi, ascoltando questi ragazzi, abbiamo deciso di metterci in gioco nelle varie proposte. Da lì, abbiamo iniziato a fare conoscenza con altri ragazzi e siamo arrivati all’ultimo giorno che eravamo contenti di aver partecipato a

questa “ piccola vacanzina”. Quando siamo tornati a casa, avevamo nostalgia del campeggio e ci siamo rese conto che vale pena mettersi in gioco in tutte le cose, perché come dice la frase: c’è in gioco la felicità. Noi, ringraziamo te Ale, perché ci hai aperto a questo nuovo mondo. In questa estate, non c’è stato solo il campeggio, ma anche il nostro primo Grest da animatrici e dobbiamo dire la verità, che ci siamo trovate molto bene con i bambini e ci siamo divertite molto. I tuoi consigli Ale, sono stati molto d’aiuto e ci dispiace davvero tanto che te ne vada e per questo ti facciamo un grande IN BOCCA AL LUPO, per il tuo nuovo cammino e ci MANCHERAI!!! GRAZIE DI TUTTO P.S. NON TI SCORDARE DI NOI!!! FEDERICA COMPARINI REBECCA SERAFINI

Nella foto a sinistra: Insieme agli amici del Borgo prima della partenza dal Campo della Fiera per Madonna di Campiglio. Qui sopra due momenti durante le varie camminate in montagna.

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I festeggiamenti per il santo patrono di Anghiari

San Bartolomeo: la festa

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Orteip 2014

a celebrazione eucaristica - Tanti i fedeli che hanno presenziato ai riti religiosi per l’annuale festa di San Bartolomeo, patrono della nostra parrocchia di Anghiari. Iniziati con la recita dei vespri solenni, presieduta dal parroco don Marco, sono proseguiti con la Celebrazione Eucaristica. All’altare tanti sacerdoti e diaconi unitamente ad una folta rappresentanza di seminaristi diocesani, attorniati da un bello stuolo di chierichetti. Ha presieduto la S. Messa il vicario parrocchiale don Bartolomeo. Nella navata, oltre ai tanti fedeli, le decine e decine di bambini e giovani del Grest Estivo che hanno animato con il canto la solenne celebrazione e concluso così le tante attività di cui sono stati protagonisti nelle settimane precedenti, sotto l’attenta guida di catechisti, genitori ed animatori ed il coordinamento di don Alessandro: la loro attiva partecipazione ha sicuramente contribuito a rendere ancora più significativo e gioioso il Sacro Rito. Nella parte finale della Messa, il momento più atteso e preannunciato da alcuni giorni, costituito da due importanti novità per tutta la comunità parrocchiale. Tra la commozione generale dei presenti, il nostro don Bartolomeo, dopo aver ringraziato tutti per l’accoglienza ricevuta, ha annunciato come, dopo tre anni di permanenza in mezzo a noi, rientrerà nei prossimi giorni in Polonia, richiamato dal proprio Vescovo. È stata poi la volta del nostro don Alessandro che, con una voce a volte condizionata da forte emozione, comunicava pubblicamente come, a nemmeno un anno dalla sua ordinazione diaconale, riceverà l’ordine sacro del sacerdozio il prossimo venerdì 31 ottobre 2014, alle ore 18:00, nella Cattedrale di Arezzo. Un fragoroso e prolungato applauso dei fedeli presenti sottolineava i doverosi sentimenti di ringraziamento nei confronti di don Bartolomeo e quelli di stima e soddisfazione verso don Alessandro. La Celebrazione Eucaristica si concludeva con una breve processione verso l’altare del Santo Patrono, con la recita della preghiera a lui dedicata e l’invito per tutti i presenti a proseguire la festa nel cortile esterno dell’oratorio parrocchiale. Orteip2014

L

a festa in famiglia - Dopo la solenne Celebrazione Eucaristica e con il consueto coinvolgimento di un numero considerevole di genitori ed adulti, il programma dei festeggiamenti patronali dedicati all’apostolo S. Bartolomeo proseguiva nel piazzale antistante i locali dell’oratorio. C’erano le volontarie dalla Caritas parrocchiale che avevano allestito per l’occasione la consueta e ricca pesca di beneficenza, in favore dei tanti bisogni della nostra gente. Altri collaboratori erano impegnati a preparare la cena buffet mentre i ragazzi del Grest stavano ultimando l’allestimento dello spettacolo che, nel dopo cena, avrebbe allietato la serata. Era presente anche il tavolo delle cartelle dell’attesissima tombola di S. Bartolomeo che ogni anno dispensa decine e decine di premi ai numerosi vincitori. Ma, soprattutto, c’era tantissima gente, di tutte le età, anche di fuori parrocchia, accorsa numerosa per trascorrere insieme una serena e gioiosa festa in famiglia, incorniciata questa volta da un cielo azzurrissimo. Dopo un momento conviviale a base di crostini, pasta,

porchetta, affettati e tanti dolci, tutti a sedere per lo spettacolo dei giovani! Al microfono una pimpante ed euforica Chiara, sul palco i vari attori che ci hanno fatto rivivere i dieci anni di Grest attraverso i rispettivi inni, balletti e fotografie. Particolarmente apprezzata l’imitazione di Alessio Meazzini, in arte MEA, che questa volta ha avuto come “vittima” il nostro Alessandro. Subito dopo, l’insolita tombola con tanto di presentatore, notaio, valletta e bambini in tenera età, addetti all’estrazione dei numeri dalla storica “lavatrice” di Gastone. In palio ricchissimi premi: autoradio, scope elettriche, borse firmate, ceramiche artistiche e tanto altro ancora, al punto da suscitare le invidie degli organizzatori della più nota tombola del 3 maggio (!). Come sempre, infatti, sono stati premiati almeno 15 ambi ed altrettanti terni, una decina di quaterne, nove cinquine e, senza esagerare, sei o sette tombole… Quando mai tanta abbondanza? Un ringraziamento sincero a quanti hanno collaborato a vario titolo alla buona riuscita della serata: senza di loro non sarebbe stato sicuramente possibile organizzare sicuramente una così bella festa!!! Un arrivederci a tutti all’edizione duemilaquindici. In alto - Dopo la celebrazione della S. Messa solenne in onore di San Bartolomeo. Dietro i chierichetti possiamo riconoscere da destra: don Adalberto, Matteo e Luca seminaristi, don Aldo, un prete pellegrino che passava da Anghiari e ha concelebrato, il diacono Fabio, don Bartolomeo, don Alessandro, don Marco, don Stanislao, Fabio che è chierichetto ad Arezzo. Al centro - Sacerdoti e chierichetti, con tutto il popolo pronti per recitare la preghiera a San Bartolomeo davanti all’altare a lui dedicato e dove è raffigurato il suo martirio. Sotto - Un momento della festa nel giardino dell’oratorio. (foto rostow)

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Dalla Maremma... con amore

Ricordando la Delfina

Dopo due anni di assenza, quest’anno da Grosseto sono tornata per una visita ad Anghiari. È sempre con emozione che dal Campo della Fiera scendo per la via che passa davanti alla Propositura e avanti fino alla via del Castello Antico, dove abitavano i miei nonni (nella prima metà dell’altro secolo...) poi sulle mura o per le vie del centro davanti ai Musei (belli e ricchi) e alla Pizza Baldaccio, dove Garibaldi, volendo andare a Roma..., indica Torino. E la salita della Croce? Che vista meravigliosa! Anche se, anno dopo anno questa gioia per gli occhi diventa sempre più una fatica per le gambe... Quest’anno durante il mio soggiorno mi sono “intromessa” in due simpatici eventi: il 22 agosto ho partecipato alla 19° Cena nel viale della Stazione. Insieme ai miei parenti Fausta e Pino ho passato una bellissima, festosa serata con una ricca cena e tanta allegria accentuata dalle esibizioni musicali e canore dei bravissimi Siro e Marziano, nonché dai balli dei presenti fra i quali si distingueva un certo Gastone (anch’egli mio parente), il cui nome mi sembra ricorra spesso nell’Oratorio... Domenica 21 la festa era nel prato dietro la Propositura. In occasione della Festa di S. Bartolomeo i ragazzi che partecipano ai Grest annuali hanno celebrato i dieci anni di questa iniziativa con recite, balli, simpatiche esibizioni e proiezioni di foto di queste loro attività estive, mentre cuoche bravissime avevano preparato una ricca e variata cena. C’era una pesca di beneficenza con tutti i numeri, così anch’io, che non vinco mai nulla, qualcosa ho preso!... Anche qui c’era Gastone, ma non ballava: questa sera dava i numeri... quelli della Tombola, cosa avevate capito?! Intorno a mezzanotte ancora Fausta e Pino (quanta pazienza!...) mi hanno riaccompagnata, stanca ma contenta, dai miei cari amici Verena e Nanni, che quando vengo ad Anghiari mi ospitano sempre con affetto (e pazienza!...). In queste due sere di svago non sono riuscita ad incrociare l’amico Mario Del Pia, ma l’ho comunque salutato in un’altra occasione insieme a sua moglie. Grazie Anghiari... con affetto. Antonietta Olivieri

Delfina era nata il 23 settembre 1925 a Corbulino, una piccola casa vicino a Upacchi. Era figlia di Ernesto e Maria Senesi. Aveva due sorelle: Elena e Artesina, e un fratello: Alfiero. Ha trascorso la sua gioventù in modo molto umile ma la sua bontà era infinita. Si era sposata con Probo, cugino di mia suocera Maria ed anche suo cugino, così che erano parenti due volte. Probo abitava a Montemercole e dopo sposati andarono ad abitare per qualche tempo nelle case di Pietramala. Poi dovettero partire e andarono a Monterotondo per lavoro. Non ebbero figli. Quando ritornavano ad Anghiari venivano sempre a fare visita alla zia Maria (la mamma di mio marito che abitava al Topo) e, dopo la sua morte, venivano a trovare la mia famiglia. Erano due persone speciali e avevano sempre tante cose da raccontare. Io li consideravo della mia famiglia. Dopo la pensione erano tornati ad abitare ad Arezzo. Dopo alcuni anni Probo si ammalò e lei ne soffrì molto e tutti i giorni andava a trovarlo. Dopo la morte del marito lei rimase nella piccola casa di Arezzo; poi anche lei si ammalò ma non fu mai lasciata sola dalle nipoti. Ora anche la Delfina è morta e io voglio ricordare lei e suo marito perché sono state due persone molto speciali per me, persone che di questi tempi non se ne trovano. Ciao Delfina, sarai sempre nei nostri cuori. Assuntina e Mario Senesi

Ciao nonna Siria Te ne sei andata il primo giorno di Primavera, la tua camera inondata di sole e noi accanto a te. Una vita lunga quasi un secolo che amavi raccontare e di cui noi custodiremo parole e segreti. Tanti i ricordi che abbiamo, attimi di famiglia che non si dimenticano più, come una fotografia con uno sfondo perfetto. Ricordiamo la tua voce e noi bambine, i tuoi occhi che quando ridevi diventavano due piccole fessure per poi aprirsi in una risata severa e contagiosa e poi... la meravigliosa tenerezza del tuo sguardo di questi ultimi anni insieme, regalo inestimabile, gioia, gratitudine! Bastava, ne siamo certe, stringere la tua mano tra le nostre. E ora rivolte verso questa Valle pensiamo a te... Perché chi non c’è più ti parla attraverso “il bello che rimane in terra”. Ciao nonna Siria

bimbi di oggi

bimbi di oggi

C i a o ! Sono Sara Gragnoli e ho compiuto da poco un anno. Abito a Scoiano insieme alla mamma Debora Meucci e al babbo Lorenzo. Vivo vicino ai miei nonni materni Giuseppe e Anna con in più lo zio Mario. Gli altri nonni – Giovanni e Assunta – vivono a Citerna, paese originario del mio babbo.

Questa bimba un po’ imbronciata è Emma Boncompagni. Abita a Fanciulleri, un po’ dopo Sterpeto. Il suo babbo Enrico lavora presso una ditta di impianti termici e la sua mamma, Loretta Senesi, lavora presso un maglificio, anche se ora si dedica molto a lei. Qui nella foto Emma ha solo quattro mesi e i suoi nonni non mancano di stare con lei o venire a trovarla.

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La gioia nella tristezza

Spett. l’Oratorio,

Canzoni napoletane alla scuola di comunità

I

n un incontro di scuola di comunità, in parrocchia, qualche mese fa è stato sfiorato il concetto della tristezza; ho acquisito la riconferma che non sempre la tristezza è un valore negativo, con i suoi significati di sofferenza, dolore, solitudine. La tristezza, è data anche dalla memoria, dal ricordo di cose bellissime, quali la donna amata, la patria, i genitori che non ci sono più, una figlia lontana…; da ciò lo stato d’animo della tristezza, come momento di riflessione e di nostalgia per cose e soprattutto persone a cui vuoi ed hai voluto bene, assume un significato diverso, positivo, non più di sofferenza ma di gioia. In questo caso è una gioia consapevole per un vissuto che, anche se lontano o irrimediabilmente perduto, ha lasciato nel cuore sentimenti belli; in questi casi la nostalgia per “ciò che è stato” si trasforma in un ringraziamento a Dio per avermi dato la possibilità di viverlo. Ho perso la mamma da pochi mesi; a volte mi sorprendo a ricordarla con la tristezza nel cuore, ma subito dopo, veramente dopo pochi attimi, la tristezza lascia lo spazio alla gioia dei tanti bei ricordi, alla condivisione di momenti sereni (e sono stati tanti) che ho vissuto assieme a lei. Credo sia questa la gioia nella tristezza che il buon Dio ci regala. Qualche settimana dopo l’incontro sulla tristezza, proprio per dare un seguito reale e tangibile ad alcuni concetti espressi nell’occasione, è stato invitato in parrocchia un cantautore appassionato di canzoni napoletane; premettendo che non amo (anzi, non amavo…) le canzoni napoletane come genere musicale, devo quantomeno ricredermi sui loro contenuti e sui loro significati. Questo bravissimo ospite, accompagnandosi con la sua chitarra, ha deliziato tutti i presenti con un repertorio ampio e variegato del mondo musicale partenopeo, facendo precedere ad ogni brano un commento sulla “trama della canzone”, sui suoi significati e, soprattutto, sul significato di tristezza per cose passate e lontane (la donna amata, la patria, …). Si è chiuso così, con un simbolico cerchio perfetto, il percorso sulla tristezza non come momento di sofferenza fine a se stesso, ma come fonte di richiamo per cose belle (e ce ne sono per tutti, più o meno visibili, più o meno accettate) per le quali la coscienza cristiana ci impone di ringraziare Dio per ogni giorno che vorrà ancora regalarci su questa terra. E anche la tristezza di tante belle canzoni napoletane ci può aiutare in ciò. (RM)

Vi scrive Francesco Paci, ma non chiamatelo così, ad Anghiari è Franco, come sempre lo hanno chiamato i suoi amici, fin dall’infanzia. Nacque circa 71 anni fa in via della Misericordia al civico 2, nella casa di suo nonno Giuseppe all’epoca Guardia Comunale. Sì, fu proprio Giuseppe che, pur in divisa, mentre si recava a sedare una “ragazzata,” disse: - Ad Anghiari ci vorrebbe una Guardia -, convinto che avrebbe trovato qualcuno dei suoi numerosi figli. Nonostante chi lo avesse conosciuto, sapesse di quanta autoironia fosse dotato Giuseppe, dopo tanti anni, Franco in Anghiari, è ancora il nipote di “Ci vorrebbe una guardia”. Le “poesie” sono semplici, senza alcuna pretesa, ma Franco gradirebbe fossero considerate un piccolissimo dono per Anghiari, dal quale è stato lontano per tanti anni, pur rimanendone sempre ambasciatore. Ora in pensione, è tornato a casa, e vive al Sasso. Francesco Paci

07 Luglio, 2014

L’incontro con l’Infanzia (prima parte)

Tu m’inseguisti ed io per sfuggirti feci gara di fondo girando per il mondo. Or che son vecchio, m’hai afferrato. Ed io, felice d’esser catturato ti ho chiesto: Infanzia mia, sei tu?? Parlami di te, ormai non fuggo più. Ed Ella: --…C’era una casa con il suo cortile…-La chiaman memoria senile. Che sia una malattia? Ma no, che vuoi che sia? E se fosse, siamo in parecchi e le storie sono tante. Son sì, cose da vecchi, ma è proprio appassionante.

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Franco Paci

I modi di dire della Maria Chiacchiere fra piante Disse un giorno il pero all’uva: «Oh, disgraziata tu morirai schiacciata!» L’uva rispose: «Hai ragione, è vero, ma all’uomo che mi calpesta lo faccio trambellare e gli faccio girar la testa!» Se vuoi che l’amicizia tenga un panierino vada e l’altro venga!


Primetto Barelli Arrivederci!

A Primetto

Se n’è andato Primetto Barelli, castellano di Sorci, locandiere delle mille e una tagliatella. Più di quarant’anni fa, quando agriturismo, slow food e turismo sostenibile erano termini ancora da inventare, ha lanciato la ristorazione a filiera corta (si mangiano i prodotti del campo sotto casa), il bando della congelazione, l’eccellenza della confezione artigianale e della pietanza fatta in casa (in cui le sfoglie escono da mani di donna e non dalle macchine). Ha valorizzato la gastronomia come tradizione culturale e la cucina come mondo vitale da preservare e frequentare amorevolmente. Ha promosso la bellezza dei luoghi come condizione di accoglienza e di inclusione di esperienze esterne da cui lasciarsi sollecitare, in incontri di mutuo arricchimento e scambio alla pari. Ha portato ad Anghiari grandi nomi e grandi numeri, in un’inimitabile capacità di conciliare mirabilmente, con intelligenza, grazia e semplicità, l’ospitalità elitaria con un’idea di ristorazione genuinamente popolare. Da imprenditori e intellettuali, figure dello spettacolo e della cultura, a comitive di gitanti, da Sorci passano (e vi tornano) tutti. Primetto, ci mancherai! Teresa Bartolomei

Ho appreso poco fa la triste notizia della sua scomparsa. Provo un profondo dolore: ci lascia una persona speciale che ha dato con la sua attività un grande contributo al nostro paese di Anghiari. Ero una ragazzina quando ha iniziato la sua attività vicino a casa mia. I miei genitori hanno lavorato con lui per tanti anni e hanno mantenuto nel tempo rapporti di stima e affetto. Io, come tanti giovani di Anghiari, andavo alla Locanda il fine settimana, quando ero libera dalla scuola. È con profonda commozione che ricordo tanti momenti trascorsi con lui, con la Gabriella, con Alberto, Veronica e Alessandro. Io e tutta la mia famiglia abbiamo trascorso al Castello di Sorci momenti unici: cerimonie, pranzi, cene, feste di compleanno. Eravamo molto legati a Primetto Barelli ed è con questa foto che lo voglio ricordare. Elia

Nella foto del marzo 2011 Primetto con la mia mamma a lui tanto cara.

La morte di Primetto Barelli

Le conoscenze da lui acquistate anche nelle cronache vedevi esaltate

Le strette di mano con vera amicizia ora purtroppo questa brutta notizia

Nel suo Castello da tempo lì accasato un brutto male a lui à fermato

I suoi amici Onorevoli giornalisti ché da Primetto erano ben visti

Sua grande amica Monica Bellucci con Baldaccio d’Anghiari i cuori non distruggi

Lui grande amico di tutti i cittadini che lui sentiva di averli vicini

Castello di Sorci da lui trasformato in un Ristorante dal gusto del palato

Tanti di Vip di lì passati le sue tagliatelle piatti prelibati

Lei tutti gli anni veniva da Primetto che pure per lei amico prediletto

Alla cara Signora che ò conosciuto faccio le condoglianze per l’uomo perduto

Le sue pietanze da tutti assaporate era un rigiro di piene giornate

Era un uomo con tutti amorevole trattava tutti in modo cortese

Grande paesano lui sorrideva a tutti ora il suo Castello colpito dai lutti

Anche Baldaccio sentirà la mancanza non rivederlo lì nella stanza:

di Armando Zanchi

Controllate che l’indirizzo nel giornale sia esatto Aiuteremo i postini e il giornale non andrà disperso ***

Anche se questo numero vi è arrivato può darsi che l’indirizzo non sia corretto ma il postino vi conosce o è in gamba. Date un’occhiata a via e numero civico! 29


Con i Musei gestiti dalla Toscana d’Appennino Società Cooperativa

Sul filo della Memoria…

Nuove attività organizzate dal museo

S

ono già alcuni anni che il museo di Anghiari progetta e organizza attività educative rivolte a larghe categorie di pubblico. Inoltre da oggi è possibile consultarle in un sito che contiene l’offerta formativa rivolta anche agli altri musei della Valtiberina Toscana: www.toscanadappennino.it/edu Le attività sono aperte a scuole, gruppi, famiglie con novità ogni anno e nel 2014 ce ne sono molte, una fra tutte il laboratorio dal titolo: “Una luce di colori, chi li ha visti davvero? “ che intende spiegare “cosa c’è dentro la luce” attraverso esperienze di ottica alla scoperta dei colori, in natura e nelle applicazioni pratiche. Altra esperienza intrigante è l’incontro “Sai cos’è la Groma?” in cui si mettono in pratica conoscenze pratiche della geometria degli antichi romani. Resistono inoltre, fra le attività più belle, alcuni “best seller” come “Gli artisti della Luce”, incontro che mette in relazione i grandi artisti del Rinascimento con alcune esperienze sull’utilizzo delle ombre. Molti dei servizi offerti sono rivolti a bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni, ma vi sono anche per altre fasce di età. Agli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di Anghiari, Caprese Michelangelo, Monterchi e Sansepolcro, si ricorda che sarà possibile partecipare con le classi a questi incontri in forma totalmente gratuita (fino ad esaurimento disponibilità) presso alcuni musei della Valtiberina toscana. Per informazioni scrivete pure a: edu@toscanadappennino.it o contattateci telefonicamente presso il museo 0575-787023.

niato dal particolare piatto a rete, che consentiva l’areazione dei bozzoli anche durante la pesata. Il baco da seta (Bombix Mori L.) è la larva di una specie di farfalla appartenente alla famiglia delle Bombycidae. Il baco produce la seta secernendo una sostanza proteica che a contatto con l’aria si solidifica formando il bozzolo. L’allevamento dei bachi da seta richiedeva una serie di complesse lavorazioni che iniziavano con la schiusa delle uova, nel mese di aprile. I piccoli bachi venivano messi in un telaio di rete o di cannicci, per far cadere gli escrementi, e alimentati costantemente con foglie di gelso. Non a caso nei dintorni di molte case coloniche, anche in Valtiberina, oltre alla quercia per le ghiande si ritrovano anche numerosi gelsi. Per circa 30 giorni i bachi mangiano voracemente e senza interruzione, poi cessano di alimentarsi e iniziano un movimento oscillante del capo. E’ il segnale che è giunto il momento in cui si apprestano a filare il bozzolo. A questo punto le foglie di gelso venivano sostituite con delle fascine di rametti intrecciati, all’interno delle quali i bachi trovavano le giuste condizioni per creare il bozzolo e trasformarsi prima in crisalide e poi in farfalla. Per l’utilizzo dei preziosi filamenti però necessario intervenire prima dello sfarfallamento, altrimenti il foro d’uscita e il liquido rossastro prodotto dall’insetto avrebbero compromesso lo splendore e la lucentezza della seta. Le crisalidi venivano quindi uccise con del fumo quando erano ancora dentro il bozzolo, su degli appositi essiccatoi. I bozzoli venivano poi venduti agli opifici che provvedevano alla filatura o in alcuni casi erano lavorati direttamente nell’allevamento. Fra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento l’allevamento dei bachi da seta si diffuse anche nella Valtiberina Toscana, prima a Monterchi e Anghiari e successivamente a Sansepolcro. Tuttavia, fatta eccezione per lo Stabilimento Bacologico Toscano della Ripa di Anghiari, la sericoltura in Valtiberina si mantenne sui livelli di una gestione familiare e scomparve del tutto dopo la Seconda Guerra Mondiale. Lorenzo Minozzi

www.madonnadelparto.it

Gabriele Mazzi

www.palazzodellabattaglia.it

L’allevamento dei bachi da seta lo raccontano le bilance di Monterchi

C

ome abbiamo più volte scritto su queste pagine, uno dei compiti che il Museo delle Bilance si è assegnato è la riscoperta di antichi mestieri che possono essere raccontati attraverso le bilance. Tra gli oggetti esposti a Palazzo Massi-Alberti fanno bella mostra di sé due bilance per la pesa dei bachi da seta. Si tratta di due stadere risalenti al XX e al XIX secolo molto belle nella foggia, il cui utilizzo è testimo-

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La vignetta di Scacciapensieri:

L’uomo giusto al posto giusto!


CRONAC HETTA

Lunedì 28. Stamani abbiamo fatto la foto ai ragazzi del Grest sugli scalini della Propositura (è diventata la foto di copertina). Ha collaborato anche mio fratello.

dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Agosto 2014

Mese di Luglio 2014 Martedì 1. Dopo ‘mangio’ stavo passando dal Topo e ho visto il Maschio con la moglie a riposo all’ombra della sua terrazza. Oggi è morto tragicamente Eugenio Dini. Abitava a San Salvatore nella valle del Sovara. Mercoledì 2. Stamani ho visto le rondini, sia in Piazzetta delle Legne che al Palterre, particolarmente attive e sfreccianti nel cielo. Oggi è morta Luisa Petruccioli in Pasqui. Abitava nelle case prima di Torchiale ed era nata a Scoiano. Sabato 5. Oggi è morta Teresa Giovagnini. Ha abitato per molti anni per i Cordoni e la ricordiamo di quando stava nella farmacia del dott. Gregorio Busatti. Domenica 6. Con Andrea Dallacasina sono andato al Sasso, dal Paci. Ci ha dato delle poesie molto belle che pubblicheremo nell’Oratorio. Oggi è morta Maria Conti. Il 23 settembre avrebbe compiuto 99 anni. Era nata a Scandolaia nella casa detta la Cantina. Ha abitato anche alla Palaia di Anghiari e alle Ville, poi, una cinquantina di anni fa, si era trasferita a Firenze. Giovedì 10. A Tevere TV ho sentito il sindaco del Borgo Frullani. Ha parlato del Piano regolatore (o come si chiama oggi) di quella città. Mi sembra di condividere le sue linee guida. Oggi è morta Ines Meozzi vedova Cipriani. Abitava alla Capannuccia, poco dopo Sabino, ed aveva 91 anni. Era nata al Trebbio. Venerdì 11. È arrivato novembre e c’è anche la nebbia. Vedo appena la casa del Crociani. Sabato 12. Oggi sono passato dall’Esterina che m’ha dato i semi di raponsoli che m’aveva promesso. Anzi, m’ha dato anche due piantine. Domenica 13. Oggi c’era Memorandia e volevo andarci. Ma poi, fra una cosa e l’altra, non ci sono più andato. Lunedì 14. Dopo mangiato mi sono affacciato alla finestra di dietro e ho visto un gran nero verso il Borgo. Ma dopo manco una mezz’ora è arrivato un bello scroscio anche a Maccarino. Stasera mia moglie mi ha fatto i fagiolini lessi di due qualità. Me li aveva dati la Nunzia dal Molin del Caccia. Oggi è morto Mario Vichi di anni 84. Abitava al Carmine dove era nato. La sua famiglia viene da “Il Brocco” e prima ancora da “Ca’ de Vico”, sempre in comune di Verghereto. Mercoledì 16. Verso Maccarino ho visto un ciclista che andava a San Leo. Era il Finzi! Stasera per l’anniversario della Madonna del Carmine, celebrazione solenne del vescovo Luciano Giovannetti. Domenica 20. Oggi è morto Elia Ridolfi ma da tutti conosciuto con il nome di Lino. Aveva 83 anni ed abitava a Ca’ de Goro, al Ponte alla Piera, dove era nato. Mercoledì 23. Al parcheggio del Vignarolo ho visto il furgone di Marco Santi. Chissà dove sarà andato! Sabato 26. «Sciagurèto chi è al mare!» ho detto entrando in cucina e mutuando un modo di dire di Bartolino. Fuori infatti pioveva a dirotto. Verso le sette m’ha chiamato Stefano che una macchina era andata fuori strada là, verso l’ex cimitero di Santo Stefano. Era un’ape ed era del Bassani.

Venerdì 1. Oggi con mia figlia abbiamo trapiantato il cavolo nero fatto coi semi presi dal Mazzi. Sabato 2: Oggi era il Perdono di Assisi e non sono potuto andare ad Assisi. Nel prato di Santo Stefano c’è stata la festa estiva degli anziani con la S. Messa e un bel rinfresco. Lunedì 4. Stamani c’era la nebbia. Ad Anghiari di più. Martedì 5. Passavo per la Piazza dei Polli e ho visto che stavano caricando la gru che ha lavorato a Palazzo Corsi. Sabato 9. Oggi è morta Giuseppina Cherici vedova Venturini. Abitava a Val della Pieve ma era nata nel podere denominato l’Acquaio, verso Santa Lucia a Castello. Aveva 89 anni. Domenica 10. Oggi è morta Margherita Cipriani in Piccini. Abitava a Chiarino, a San Leo, ed era nata in comune di Pieve Santo Stefano. Aveva 80 anni. Venerdì 15. Stamani andavo giù per la Croce e ho visto uno che “da la via, atastava i fichi de Fico” per vedere se erano maturi. Martedì 19. Tornavo dal Borgo quando, alla rotonda delle Forche, ho visto un paio di ragazzi che andavano verso il Tevere con le canne sulle spalle. Mi sa che andavano a pescare. Oggi è morto Primetto Barelli. Ha gestito il Castello di Sorci con la sua locanda. Era nato a Sant’Elpidio a Mare. Giovedì 21. Stamani sono andare a visitare la salma di Primetto e nel prato del parco ho visto una bubbola che becchettava nell’erba. Venerdì 22. Anche oggi hanno fatto le riprese per la trasmissione Kilimangiaro ma non le ho viste perché ero al mare. Lunedì 25. Oggi è morta Orietta Ghignoni vedova Fontana. Aveva 74 anni ed abitava per la via del Carmine nelle case cosiddette verdi. Era nata poco sopra Ca’ di Maurizio nel Borgo della Croce. Oggi è morta anche Giuseppina Degl’Innocenti in Padelli, ma da tutti chiamata Pina. Aveva 68 anni ed abitava a Carboncione. Quando è nata la sua famiglia abitava nel Borghetto di Sant’Agostino. Mercoledì 27. Oggi Gastone m’ha portato un pizzico di seme di rapi che gli avevo chiesto stamani al mercato. Giovedì 28. Stamani con Orlando siamo andati a controllare il percorso per la Camminata del Contrabbandiere e le donne del Maggini del Ponte ci hanno offerto un bel caffè e biscotti. Venerdì 29. Oggi è morto Orlando Conti. Aveva 74 anni ed abitava a Scandolaia. Era nato a Castiglioncello, poco lontano da Scandolaia in comune di Anghiari, il 29 di agosto, lo stesso giorno della sua morte anche se in comune risulta il 31. Oggi è morto anche Mario Gallai. Abitava a Santa Fiora ed aveva solo 54 anni. La sua famiglia ha abitato alla Palazzina, di là da Maraville, e al Casotto, nei pressi del Cantone. Domenica 31. Oggi è morta Tosca Cesari vedova Zanchi, Abitava a Campezzone di Santa Fiora ed aveva 93 anni. Era nata a Gricignano.

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Alessandro Bergonzoni, È già mercoledì e io no, Mondadori.

Mi sono svegliato proprio mentre dormivo. L’importante non è essere leali: è avere le ali.


Questo giornale lo potrete trovate su Internet

Scriveteci: oratorio@parrocchiadianghiari.it o: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI Per le vostre offerte: Propositura Insigne Anghiari - C/C postale N. 11802527

Venerdì 31 ottobre alle ore 18 nella vigilia della festa di Tutti i Santi Ordinazione Sacerdotale di Alessandro Bivignani nella Cattedrale di Arezzo

Don Alessandro celebrerà la Prima Messa solenne nel Santuario del Carmine Domenica 9 novembre alle ore 18 A questa S. Messa è annessa l’indulgenza plenaria, e sarà ripetuto il tradizionale gesto del “bacio delle mani” del novello prete. A seguire festa per tutti nel chiostro del Santuario.

Siamo tutti invitati ad unirci a questi eventi di gioia


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