Altre storie

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ALTRE STORIE Storie differenti per non restare indifferenti

Scritto da Germana Bruno Illustrato da Edoardo Maria Manuguerra


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Casa Editrice Antipodes Via Toscana, 2 90144 Palermo www.antipodes.it info@antipodes.it ISBN: 978-88-99751-34-0

Citazione del volume: G. Bruno, Altre Storie. Storie differenti per non restare indifferenti, (illustrazioni E.M. Manuguerra) Antipodes, Palermo 2017.


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Indice

Premessa

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Gingo Balese (Autista di colore)

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Lo specchio

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Il viaggio

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La stessa essenza

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A una piccola bambina col suo amico immaginario Gingo Balese


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Premessa “Altre storie” sono quattro piccole, grandi storie di altri, ma non sono poi così lontane da noi. Sono storie altrui che ci riguardano perché prima o poi possono diventare storie nostre e, se anche così non fosse, ci riguardano ugualmente perché una vita vissuta nell’indifferenza è una vita vuota ed inutile. Credo, infatti, che uno dei mali maggiori, oggigiorno, sia l’indifferenza. La maggior parte delle persone dimostra di non preoccuparsi minimamente di ciò che di brutto e drammatico accade al prossimo. Così, senza nemmeno accorgercene, si diventa insensibili alla sofferenza altrui, incapaci di provare compassione per gli altri, come se quello che accade al di fuori di noi ci fosse totalmente estraneo, a volte addirittura pericoloso, contagioso e quindi da evitare. Spesso si arriva a dimostrare indifferenza anche verso ciò che può determinare anche il nostro malessere se non addirittura la nostra rovina, come ad esempio l’incuria nei confronti della natura. Con indifferenza si sporca, si inquina, si distrugge, nell’assurda convinzione di non procurare danni irreversibili a sé stessi. Indifferenza e ignoranza, sì questi sono i grandi mali del secolo e possono determinare, come già accade, gravi conseguenze. Ma io, che quotidianamente sto a contatto dei bambini, ancora spero in un cambiamento dato che posso affermare con certezza che la soluzione a questo male c’è: l’educazione. Guardando i bambini mi accorgo che questa non è affatto la vera natura degli uomini e che è solo necessario dare l’esempio, sempre, senza mai arrendersi ed educare alla condivisione e alla partecipazione, in una parola, all’amore. Non è impossibile e nemmeno difficile, basta assecondare la loro spontaneità, il loro essere meravigliosamente bambini. Bisogna educare alla coscienza sociale per far sì che ognuno contribuisca, nella misura delle proprie possibilità, a rendere la nostra società un posto migliore, incarnando l’esatto contrario dell’indifferenza. Germana Bruno 5


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Uguale sentire Non c’è nessuno a un altro uguale, mi pare proprio una cosa normale e che da me tu sia differente lo trovo fantastico e interessante. Se stiamo insieme, quello che importa, ognuno, di sé, qualcosa si porta, tu insegni, io imparo, tu impari e io insegno, ognuno è assai raro, divino disegno. E mentre ti guardo, ti vedo diverso eppure con te sto bene lo stesso e tutto è, a dir poco, davvero normale, se il nostro sentire in fondo poi è uguale.

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GINGO BALESE (Autista di colore) Nessuno sa da dove viene, nessuno se lo chiede perché a nessuno sembra importi qualcosa. Sono tanti i ragazzi neri che arrivano in città e lui è uno dei tanti. Chi lo guarda con disprezzo, chi con totale indifferenza, sono pochi quelli che gli si avvicinano, quelli che gli donano un sorriso ancor di meno. Sta sempre da solo e gira spesso con una strana automobile che ogni giorno cambia colore. Sì, proprio così. Un giorno è verde, un altro azzurra, un altro giorno ancora rossa, un colore per ogni giorno della settimana, sette colori proprio come l’arcobaleno. Possibile che ogni giorno, prima di andare in giro, ripitturi tutta l’automobile? Ma nessuno lo nota, perché nessuno fa caso a quell’autista di colore, nessuno dunque può accorgersi che dentro la macchina verde, quella azzurra o quella rossa c’è sempre lui: Gingo Balese. Ogni mattina, Gingo Balese, si ferma davanti al parco con la sua strana macchina ed apre il finestrino per poter respirare un po’ di buona aria, quella che con sé trasporta odore di pini, di erba fresca e di fiori e il suo naso e i suoi polmoni sono felici. Poi, da lontano vede i bimbi giocare e le mamme sorridenti e attente perché nulla accada loro. Vede i bimbi correre, fare il girotondo, dondolare sull’altalena, andar giù sullo scivolo, divertirsi un mondo e i suoi occhi sono felici. E sente le loro vocine, il rumore del vento, le dolci parole delle mamme rivolte ai loro piccini e le sue orecchie sono felici. Come ogni giorno, lì in quel posto, dentro la sua macchina cangiante, ad un tratto, quando anche i bambini fanno la merendina di metà mattina, lui scarta il suo panino e, prima di mangiarlo lo stringe con le dita per sentirne la morbidezza una, due volte, e poi, gnam! Un bel boccone delizioso e le sue mani, la sua bocca, sono felici. 8


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Una mattina, con la sua macchina di colore giallo, accade una cosa straordinaria.

Una mamma e suo figlio, uscendo dal parco, la scambiano per un taxi e, aperto lo sportello posteriore, vi salgono e si accomodano sul sedile: - Via della FelicitĂ Numero 0 - dice la mamma e Gingo Balese non se lo fa dire due volte, accende il motore e parte: - Allacciate le cinture, si parte! - dice, e, come per magia, l’automobile si solleva e incomincia a volare. Mentre la mamma sta lĂŹ seduta sul sedile posteriore, tranquilla, che cerca di sistemarsi il rossetto, Paolino, il ragazzino, rimane a bocca aperta. Sporgendo la testa dal finestrino posteriore dell'autovettura, si accorge che la macchina non è come tutte le altre.

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