Viaggio in Siam. 1685 - 1688

Page 1



Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 1


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 2


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 3

Claude de Forbin

Viaggio in Siam 1685 - 1688 A cura di Vezio Vascotto


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 4

Copyright ďƒ“ MMXIX Antipodes s.a.s. I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. www.antipodes.it info@antipodes.it

ISBN: 978-88-99751-76-0

Citazione del libro: C. de Forbin, Viaggio in Siam. 1685 - 1688. A cura di Vezio Vascotto, Antipodes, Palermo 2019.


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 5

Indice

Compendio storico..................................................................7 Prefazione ...............................................................................9

Note alla prefazione..................................................................15

Viaggio in Siam..........................................................................17

Note al Viaggio...........................................................................87


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 6

Claude de Forbin in abiti siamesi.


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 7

Compendio storico 1656 Il 6 agosto a Gardanne, (Provenza) nasce Claude de Forbin, da Pierre de Forbin-Gardanne e Anne de Mérigon.

1675 Rivolta di Messina contro il governo spagnolo in Sicilia. Luigi XIV aiutò gli insorti inviando da Tolone una flotta al comando del Maresciallo de Vivonne. Battaglie di Stromboli (11/2/1675) e di Augusta (17/2/1675).

1676 Quarta campagna della Guerra franco-olandese iniziata nel 1672 e conclusasi con la Pace di Nimega (1678). Luigi XIV guidò personalmente alcune operazioni nelle Fiandre, scortato dai suoi Moschettieri.

1680-81 La Squadra Navale di Ponente (dell’Atlantico), al comando del Vice Ammiraglio Jean d’Estrées, venne inviata alle Antille “per far rispettare la bandiera del Re” dagli Spagnoli e dai filibustieri dei Caraibi.

1681-84 In seguito al sequestro di un vascello francese, una flotta comandata da Abraham Duquesne bombardò Algeri dal 23 luglio al 12 settembre 1682 e dal 23 maggio al 22 luglio 1683, ottenendo la restituzione della nave e la liberazione di molti schiavi cristiani.

1685 - 87 Ambasciate in Siam del Marchese de Chaumont, poi di S. de La Loubère.

7


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 8

1688 - 96 Guerra dei Nove Anni tra la Francia e Impero Asburgico, Spagna, Inghilterra, Olanda e altri regni, riuniti nella Lega di Augusta (Augsburg) per contrastare l’espansionismo di Luigi XIV. La flotta francese e quella anglo-olandese si scontrarono nelle battaglie navali di Béveziers (o Beachy Head; 10/7/1690) e di La Hougue (29/5/1692). Alla fine (Pace di Rijswijck, 20/9/1697), la Francia rinunciò alle sue conquiste territoriali in Germania e Paesi Bassi, ad eccezione di Strasburgo, e riconobbe Guglielmo III d’Orange come Re d’Inghilterra.

1701 - 13 Guerra di Successione Spagnola tra la Francia, che alla morte di Carlo II d’Asburgo, re di Spagna, intendeva porre sul trono Filippo di Borbone, nipote di Luigi XIV, e la Grande Coalizione (Inghilterra, Olanda, Portogallo, Impero Asburgico, Prussia, Savoia) che sosteneva la nomina di Carlo d’Asburgo, secondogenito dell’Imperatore Leopoldo I. Col Trattato di Utrecht (11/4/1713) che pose fine alla guerra Filippo fu riconosciuto re di Spagna (Filippo V). 1733

8

Claude de Forbin muore il 2 marzo. * * *


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 9

Prefazione Poiché la maggior parte di coloro che pubblicano le proprie memorie si propongono solamente di glorificare sé stessi, per trarne qualche vantaggio o rendersi piacevoli ed interessanti, ciò spinge spesso gli autori a ricorrere ad avventure del tutto immaginarie, o accompagnate da tali false circostanze che la verità non è quasi più riconoscibile. Altri non ricorrono a questi eccessi ma non sono capaci di narrare, senza alterarli, alcuni episodi poco edificanti della loro vita: così sia gli uni che gli altri si allontanano dal fine che uno scrittore serio deve proporsi, ed abusano della credulità del lettore, il quale si forma delle false idee su avvenimenti che meriterebbero di essere conosciuti così come sono avvenuti. Poiché è indegno ingannare così il prossimo, io mi sono soprattutto proposto di non scrivere nulla che non sia conforme alla più stretta verità, sia parlando degli avvenimenti ai quali ho partecipato personalmente, sia non evitando di narrare i miei errori. Spero che il lettore mi sarà riconoscente per questa sincerità e che, apprendendo quello che ho fatto di bene, mi perdonerà ciò che può esserci stato di brutto nella storia di un uomo d’arme poco abituato a scrivere e che, senza troppo preoccuparsi di abbellire il testo, deve solo cercare di farsi capire.

Fin dall’Introduzione il Cavaliere Claude de Forbin si preoccupa delle domande che ogni lettore delle sue Memorie si porrà: sono proprio “veri” gli episodi ai quali afferma di aver partecipato? E il resoconto del suo comportamento in quelle circostanze é davvero “conforme alla più stretta verità”?

9


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 10

Sul primo punto si può essere ragionevolmente sicuri: le imprese narrate in oltre cinquecento pagine si dipanano tutte sullo sfondo delle complesse vicende storiche avvenute tra la seconda metà del XVII° secolo e l’inizio del XVIII°, seguendo una cronologia del tutto coerente con la sua turbolenta vita (vds. il Compendio Storico). Claude nacque il 6 agosto del 1656 a Gardanne, feudo dei Forbin, famiglia di antica nobiltà provenzale, ultimo di quattro maschi. Escluso quindi dalla successione al titolo (e dalle sue rendite) e poco attratto dalle carriere di canonico o di notaio, rifugio dei figli cadetti, al giovane non restò che abbracciare quella delle armi, cui peraltro si era appassionato fin da piccolo. Nel 1675, dopo aver venduto l’argenteria di casa per pagarsi il viaggio, fuggì a Marsiglia per imbarcarsi su una galera, comandata da uno zio, che prese parte, con la flotta del Maresciallo de Vivonne (1), alle battaglie di Stromboli e di Augusta. “Non potendo sopportare l’ozio seguìto al disarmo dell’Armata Navale”, ottenne di essere accolto (“benché non sapessi montare bene a cavallo, avendo sempre prestato servizio sul mare”) nei Moschettieri del Re inviati a combattere nelle Fiandre. Nominato Guardia della Marina (1677), raggiunse a Rochefort la Squadra dell’ammiraglio D’Estrées (2), in procinto di salpare per il Mar dei Caraibi. Nel 1682/83, agli ordini di un altro prestigioso uomo di mare, Abraham Duquesne (3), partecipò in Mediterraneo a varie campagne contro il dey d’Algeri ed i pirati barbareschi. I rari periodi di pace furono movimentati da duelli sostenuti “per difendere il proprio onore”, compromesso da insoluti debiti di gioco o dalla inopportuna frequentazione di dame troppo ospitali. La sconsiderata decisione di trafiggere un avversario molto altolocato gli procurò una condanna alla 10


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 11

pena capitale, rapidamente revocata, grazie ai buoni uffici della famiglia, da una regia “lettre de grâce” (4) che gli fornì anche un buon motivo per recarsi a ringraziare Sua Maestà alla Corte di Versailles, tappa indispensabile ad un giovane ufficiale alla ricerca di avanzamenti e di vitalizi. Il momento (1685) era propizio: forse per allontanare un noto attaccabrighe, il Marchese de Seignelay, Ministro della Marina (5), affidò Forbin al Cavaliere de Chaumont (6), in procinto di partire per il Siam per scambiare doni, ed accordi commerciali, con quel lontano monarca. Al ritorno (1688), le sue rivelazioni sulle condizioni del paese, oltre a quelle sul poco edificante comportamento dei missionari gesuiti, gli procurarono inimicizie ed ostilità negli ambienti aristocratici e religiosi di Versailles dove peraltro rimase, in attesa di nuove occasioni. Queste si presentarono nel 1689, in seguito alla proclamazione, da parte del Parlamento inglese, di Maria Stuart e di suo marito Guglielmo III d’Orange sovrani d’Inghilterra in luogo di Giacomo II Stuart. I tentativi di riportare sul trono Giacomo, cugino di Luigi XIV, dette origine alla Guerra dei Nove Anni; Forbin ricevette il comando di una fregata con la quale combatté nella Manica assieme all’ex-corsaro Jean Bart (7); catturati dopo uno sfortunato abbordaggio, furono entrambi incarcerati a Plymouth, da dove riuscirono però a fuggire ed a ritornare in Francia attraversando la Manica su una barca a remi. Forbin potè così riprendere il mare al comando di un altro vascello, prendendo parte alle battaglie navali di Béveziers e di La Hogue. Dopo la morte del Ministro Seignelay (1690), perse il favore del suo successore, Louis de Pontchartrain (8), ma continuò a navigare nella Manica e nel Mare del Nord, compiendo ulteriori tentativi di riportare Giacomo II sul trono. 11


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 12

Ritornato in Provenza nel 1693, Forbin riprese ben presto il mare alla caccia di pirati di tutti i generi (uscocchi, saraceni, maiorchini) che lo infestavano; la quota parte del valore delle prede che competeva ai comandanti costituiva del resto la fonte principale delle sue entrate. Le campagne militari si alternavano al trasporto dei diplomatici inviati dal Re Sole a Costantinopoli o a Malta, o dei cardinali convocati a Roma per eleggere il successore di Papa Innocenzo XII, morto nel 1700. Nel frattempo la giustizia lo perseguiva ancora, dopo la denuncia di una dama, frequentata “occasionalmente”, che lo accusava di averla rapita e resa madre; la questione era aggravata dall’uccisione da parte del Cavaliere, durante un banale alterco, di un testimone a favore della bella sedotta. Lo scoppio della guerra di Successione spagnola (1701) gli evitò nuovamente i rigori della legge. Fu posto infatti al comando di una piccola Squadra navale inviata in Adriatico per interrompere il flusso di rifornimenti provenienti dall’Istria e destinati alle truppe imperiali dislocate in Lombardia, con la connivenza della formalmente neutrale Venezia. Forbin, peraltro perseguito dalla nuova accusa di aver rapito una suora da un convento di Brindisi, bombardò dal mare Lissa, Laurana, poi Trieste, entrando anche nella laguna veneta per incendiarvi un vascello inglese. Alla fine del 1705 ritornò a Dunkerque da dove, alla testa di una nuova Squadra, condusse contro Inglesi ed Olandesi varie campagne nel Mare del Nord, al largo della Scozia e fin nel Mar Bianco. Promosso finalmente Chef d’Escadre ed autorizzato a fregiarsi del titolo di Conte, effettuò nel 1708 un altro tentativo di riportare sul trono inglese un altro Stuart (James Francis Edward), trasportandolo 12


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 13

in Scozia assieme a 6.000 uomini. Lo sbarco però non riuscì e la colpa dell’insuccesso venne attribuita a Forbin, che fu richiamato a Dunkerque. A seguito di continui contrasti col Ministro, nel 1710 chiese di lasciare il servizio per ritirarsi nelle sue terre di famiglia: ….qui respiro aria buona e trascorro in una onesta abbondanza una vita tranquilla, unicamente occupato a servire Dio e a coltivare poche amicizie; uso una parte del mio reddito per soccorrere i poveri e mettere pace nelle famiglie facendo cessare le inimicizie. Questo genere di vita mi ha restituito il mio antico vigore: i miei malesseri sono scomparsi e, benché sia in un’età già avanzata, sono di salute forte e robusta. Così, anziché lamentarmi degli sgarbi ricevuti a Corte, riconosco in buona fede che mi sono stati più utili che dannosi, poiché devo loro una felicità che prima non avevo mai conosciuto, e che forse non avrei mai goduto in tutta la vita. ***

Per quanto riguarda l’autenticità della sua condotta, si deve riconoscere che le Memorie, sia pur autocelebrative, rispecchiano bene la personalità dell’autore. Abituato ad esprimere con estrema franchezza severi giudizi di merito sui tanti personaggi incontrati, franchezza di cui si vanta pur attribuendole l’origine di molti suoi guai, Forbin scrive in piena libertà, senza nascondere dettagli imbarazzanti. Ammette infatti le sue frequenti difficoltà economiche, superate grazie ad imprudenti prestiti di parenti e protettori, come pure il continuo impegno per “aumentare le proprie fortune”, anche dedicandosi al commercio, dai coralli ai tessuti indiani. Non manca però, da esperto cortigiano e 13


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 14

abile diplomatico, di vantarsi per aver fatto applicare dalle autorità straniere, in occasione dell’ambasceria, le regole protocollari francesi, come il numero di colpi di cannone di saluto o poter tenere il cappello in testa. Inoltre, scrivendo dopo essersi già ritirato dalla vita di Corte, egli non sente la necessità di presentare il proprio operato nella luce migliore, giustificando o minimizzando eventuali mancanze, pratica corrente nelle relazioni degli ufficiali in comando che, attentamente valutate dai ministri e dallo stesso Re, condizionavano le assegnazione di nuovi incarichi o la promozione ai gradi superiori. Fu invece la stizzita reazione di un discendente di un altro corsaro, Duguay-Trouin (9), criticato da Forbin, a diffondere dubbi sulle sue affermazioni, oltre che sulle sue capacità militari. Così invalidate, le Memoires, (rese pubbliche per la prima volta nel 1729, ma di cui si é perso il manoscritto) non furono più date alle stampe per oltre un secolo, a meno del suo viaggio in Siam, certamente l’episodio più esotico ed avvincente. Oggi, grazie alla pubblicazione del testo integrale (10), arricchito da una ampia analisi critica, esse possono essere considerate esaurienti e veritiere. La loro lettura, oltre alle notizie sulla avventurosa vita di uno dei più brillanti marinai dell’epoca d’oro della vela, ci offre soprattutto un’immagine vivace e non convenzionale della società di quell’epoca, considerata frivola e superficiale, ma nella quale le innovatrici idee del Secolo dei Lumi, a cui tanto deve ancora la nostra civiltà contemporanea, affiorano anche nelle parole di un soldato “più aduso alle armi che alla penna”. ***

14


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 15

NOTE

(1) Louis-Victor de Rochechouart, duca di Vivonne (1636-1688), da poco nominato Comandante dell’Armata Navale del Mediterraneo (di Levante) e Maresciallo di Francia. (2) Jean, conte D’Estrées (1624-1707), pronipote di Gabrielle D’Estrées (1571-1599), che era stata l’amante di Enrico IV di Francia. (3) Abraham Duquesne (1610-1688), veterano di molte battaglie navali, servì nella Marina Reale francese e, per un periodo, anche in quella svedese. (4) Il divieto di battersi in duello (imposto per impedire l’autodistruzione delle famiglie nobili, dove era molto praticato) veniva superato declassificando l’uccisione in duello in omicidio di diritto comune, per il quale era consentito appellarsi alla grazia reale. (5) Jean-Baptiste Colbert, Marchese di Seignelay (1651-1690), assunse la carica di Ministro della Marina alla morte dell’omonimo padre, il ‘Grande Colbert’, Segretario di Stato, Ministro della Marina e Controllore Generale delle Finanze di Luigi XIV. (6) Alexandre-Claude-Charles, Marchese di Chaumont (16401710), di nobile famiglia protestante della Normandia, convertitosi al cattolicesimo. (7) Jean Bart (1650-1702), figlio di pescatori di Dunkerque, ottenne grandi successi combattendo come corsaro nella guerra franco-olandese; entrò a far parte della Marina Reale nel 1686 e fu nominato capitano di vascello nel 1689. (8) Louis Phélypeaux, Conte di Pontchartrain (1643-1727), già Controllore Generale delle Finanze. Alla sua nomina a Cancelliere di Francia (1699), la carica di Ministro della Marina passò al figlio Jerome (1674-1747) e in seguito al nipote Jean-Frédéric, conte di Maurepas (1701-1781). (9) René Duguay-Trouin (1673-1736), nato a Saint Malo; anch’egli, dopo aver esordito come corsaro, era entrato nella Marina Reale. Sia il suo nome che quelli dell’altro famoso corsaro Jean

15


Forbin_190x135_4_Layout 1 22/05/2019 09:18 Pagina 16

Bart (1650-1702) e dello stesso Forbin sono stati dati a varie unità della Marina francese. (10) Mémoires du Comte de Forbin (1656-1733), Ed. Mercure de France 1993, Collana Le Temps retrouvé. Testo integrale, con Introduzione e Note di Micheline Cuénin.

***

16


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.