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Lorenzo Frabbi
Il tocco dell’uomo
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Un ringraziamento speciale a chi dĂ colore al mio bianco e nero
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Copyright Š 2015 - Tutti i diritti sono riservati per tutti i Paesi Casa Editrice Antipodes Via Toscana, 2 90144 Palermo www.antipodes.it info@antipodes.it ISBN: 978-88-96926-87-1
Lorenzo Frabbi, Il tocco dell’uomo, Antipodes, Palermo 2015
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Parte I
“L’umanità avrà il destino che saprà meritarsi” A. Einstein
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J
ames apre gli occhi ancora stretti dal sonno già consapevole, nonostante la verdissima età, dell’importanza di questo giorno che pregusta con la tipica spensieratezza dei bambini. Dormire fino a tardi senza essere svegliato dalla mamma, sonnecchiare nel letto e non doversi preparare per andare a scuola, le voci dei familiari già in cucina che giungono lievi fino al piano di sopra, il ronzio incomprensibile della televisione accesa: sono tutti gli inconfondibili elementi che contraddistinguono il giorno della settimana più atteso da James. Svogliatamente scende dal letto, abbandonando così il dolce tepore delle lenzuola, indossa ciabatte e vestaglia per affrontare l’aria frizzante e pungente del corridoio, stringe malamente la cintura in vita e, con passo lento, trascina un piede davanti all’altro, facendo oscillare il ciondolo con l’iniziale del suo nome appeso alla catenina d’oro. Seguendo il suono sempre più nitido delle voci, si dirige in cucina: appena Maggie lo scorge lì, imbambolato sulla soglia, con gli occhi ancora addormentati, il viso stropicciato e la cintura della vestaglia a penzoloni, gli va incontro sorridendo, lo prende tra le sue braccia e lo stringe forte a sé per qualche interminabile secondo, poi lascia lentamente la stretta, permettendogli di riacquistare l’equilibrio sulle proprie gambe e, stampandogli un 7
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dolcissimo bacio del buon giorno sulla guancia gli sussurra - La colazione è in tavola tesoro!... ma mi sembra che questo bel musetto non sia ancora stato lavato... o sbaglio?!-, mentre le sue mani di mamma compiono in completa autonomia quello stesso gesto ripetuto giorno dopo giorno, sistemando bene la vestaglia sulle spalle del figlio, congiungendo e sovrapponendone le estremità sulla pancia e fermando la cintura con un bel fiocco. James sorride e annuisce, è ancora un po’ intontito e trascorrerebbe volentieri l’intera giornata tra le braccia della sua mamma, ma un brontolio impertinente proveniente dalla sua pancia interrompe i suoi pensieri riportandolo alla realtà, corre in bagno, sciacqua il viso e sistema i capelli scompigliati: adesso è completamente sveglio. In cucina mamma, papà e Nicolas, guardano la televisione come ipnotizzati dalla notizia che il telegiornale sta trasmettendo. - Mamma il latte è freddo! Non si inzuppano i biscotti così! Posso averne di caldo?- chiede James spezzando il silenzio della stanza. La madre non risponde, come del resto nemmeno il fratello o il padre: sono tutti rapiti, con lo sguardo fisso rivolto al televisore; un’aria preoccupata è ora sui loro volti, sono come increduli alle parole della giornalista del notiziario; così, incuriosito, anche James le dedica la sua completa attenzione. - R.E. è il nome dell’aggressore che è stato freddato dalle autorità ieri pomeriggio verso le diciotto, nei pressi di Miami, mentre aggrediva a morsi la sua vittima R.P., senzatetto sessantenne che ora rischia di rimanere cieco a causa dei gravi traumi riportati; le forze di polizia sono state costrette a fare fuoco uccidendo il ragazzo che non voleva staccarsi dal corpo dell’uomo, continuando a infliggergli morsi. Trasmetteremo ora il video dell’aggressione, ripreso con il telefonino da un passante che ha assistito impotente alla scena: a causa dell’eccessiva efferatezza delle immagini, la visione è consigliata a un solo pubblico adulto.8
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Il padre di James, Michael, spegne immediatamente il televisore, visibilmente turbato, osserva la brioche alla crema nel suo piatto, abbandonata pochi minuti prima a metà, e riprende a mangiare assorto nei propri pensieri. La madre raccoglie le tazze e i piatti sporchi e li ripone nel lavello, pronta a iniziare i quotidiani lavori di casa: per lei la domenica è un giorno della settimana come gli altri; mentre James, scosso dalla notizia e dalla reazione dei genitori, decide di accontentarsi del latte freddo e di quei biscotti che rimangono duri nonostante i lunghi minuti lasciati a mollo nella tazza. Nicolas invece, maggiore a James di qualche anno, coglie al volo questa inaspettata occasione, si avvicina al fratellino, lo abbraccia e, stando attento a non farsi sentire dal padre, avvicina la bocca all’orecchio del piccolo - Una volta ho visto un film di zombie e l’inizio era proprio così, un tizio qualunque che azzanna un altro… Non hai paura? James fa cenno di no con la testa, non vuole assolutamente sembrare debole agli occhi di Nicolas, né tanto meno dargli la soddisfazione di fargli capire che, in realtà, il tono mellifluo di quelle parole è andato a segno terrorizzandolo; liberandosi dall’abbraccio del fratello, si alza e torna nella sua cameretta, si infila sotto le coperte cercando inutilmente il tepore di poco prima e, rannicchiandosi, pensa che forse è meglio dormire ancora un po’, in fondo oggi si può, in fondo oggi è domenica.
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uando i grossi nuvoloni scuri sospinti dal vento coprono con determinazione anche l’ultimo timido raggio di sole, tutto d’un tratto pesanti gocce iniziano a scendere sulla città - Il temporale James! Corriamo alla macchina se no ci anneghiamo… e chi la sente poi tua mamma! - lo esorta George. Una volta al riparo sulla via di casa, lo zio osserva il piccolo James intento ad asciugare il giornalino visibilmente triste mentre sfoglia le pagine sgualcite - È tutto bagnato zio! Non si legge più niente… e adesso? - George sorride, quegli enormi occhi languidi riescono sempre ad intenerirlo - Tranquillo James, se non riusciamo a sistemarlo neanche con il phon a casa, te lo ricompro! Tutto si risolve, ricordi? - Queste parole sono magiche per James, hanno il potere di rassicurarlo e dargli fiducia in qualsiasi circostanza; il volto del bimbo si illumina di nuovo, è stato un pomeriggio speciale e niente può rovinarlo. George è un professore di scienze della High School di York, vedovo, sulla quarantina, non molto alto, capelli corti e brizzolati; James è il figlio che non ha mai avuto, stravede per lui. Una volta a casa il piccolo si mette subito al lavoro per rimediare al danno armato di phon e carta assorbente, mentre lo zio si siede sul divano discutendo con Michael e Maggie in sala - Avete sentito il notiziario oggi? Novità sull’epidemia? 10