La disgrafia

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Stefania SCADUTO, Elisa Maria TOMARCHIO

LA DISGRAFIA RIFERIMENTI PER UN APPROCCIO DIDATTICO EFFICACE IN AMBITO SCOLASTICO



“Non insegno mai nulla ai miei allievi. Cerco solo di metterli in condizioni di poter imparare.

Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà la sua vita a credersi stupido.”

Einstein


Stefania SCADUTO, Elisa Maria TOMARCHIO

LA DISGRAFIA RIFERIMENTI PER UN APPROCCIO DIDATTICO EFFICACE IN AMBITO SCOLASTICO


Copyright Š 2018 - Tutti i diritti sono riservati per tutti i Paesi Casa Editrice Antipodes Via Toscana, 2 90144 Palermo www.antipodes.it info@antipodes.it

ISBN 978-88-99751-38-8 Stefania Scaduto, Elisa Maria Tomarchio, La disgrafia. Riferimenti per un approccio didattico efficace in ambito scolastico, Antipodes, Palermo 2018


INDICE

PREMESSA 1. ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: I DISTRURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO 1.1. DSA: di cosa stiamo parlando 1.2. Differenza tra DSA e BES 1.3. Il Referente DSA 1.4. Normativa di riferimento per i DSA 2. LA DISGRAFIA 2.1. Cos’è la disgrafia 2.2. Osservazione 3. METODOLOGIE PER AIUTARE L’APPRENDIMENTO DI STUDENTI DISGRAFICI 3.1. Strumenti compensativi e dispensativi 3.2. Software di apprendimento 4. INDICAZIONI UTILI PER IL DOCENTE E LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE 4.1. Disgrafia: caratteristiche e difficoltà 4.2. Il Piano Didattico Personalizzato (PDP)

CONCLUSIONI FONTI Bibliografia e Sitografia

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PREMESSA Nell’ambito di una didattica che si dirige sempre più verso la personalizzazione della didattica per valorizzare le competenze individuali è giusto fondare l’approccio del docente verso la classe sul valore di equità e non solo di uguaglianza. L’equità è l’elemento fondamentale per poter tarare le risorse utili ad ogni studente, ognuno con le proprie peculiarità, per l’acquisizione di competenze didattico-educative con l’obiettivo finale di raggiungere l’uguaglianza degli esiti. Solo così è possibile creare una scuola per tutti e per ciascuno. In quest’ottica di personalizzazione risulta chiaro che il docente deve fornire risorse ed opportunità adeguate agli alunni, siano essi con Disturbi Specifici d’Apprendimento che senza. Il testo di seguito, cerca di fornire indicazioni ai docenti e alle istituzioni scolastiche che abbiano a che fare con ragazzi con DSA e nello specifico affetti da Disgrafia, per poter riconoscere le sue caratteristiche peculiari e procedere opportunamente con fine ultimo la valorizzare delle potenzialità del discente e la riduzione, quanto possibile, delle difficoltà di apprendimento dello stesso.

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1. ALUNNI

CON

BISOGNI

EDUCATIVI

SPECIALI:

I

DISTRURBI

SPECIFICI

DELL’APPRENDIMENTO

1.1 DSA: di cosa stiamo parlando? Quanto di parla di soggetti aggetti da Disturbi Specifici dell’apprendimento, individuati dall’acronimo DSA, ci si riferisce a disturbi neurologici di carattere evolutivo che compromettono le attività di lettura, scrittura e capacità di calcolo. L’art. 1 del Decreto Ministeriale 12 luglio 2011 definisce in modo chiaro e preciso tali disturbi nel seguente modo: “I

Disturbi

Specifici

di

Apprendimento

interessano

alcune

specifiche

abilità

dell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo). Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati. Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti. E’ da notare, inoltre (e ciò non è affatto irrilevante per la didattica), che gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo.”

Anche essendo solo deficit di tipo neurologico e non cognitivo, la sfera emotiva e le problematiche sociali e culturali possono influire negativamente sull’apprendimento. Tali deficit coinvolgono soprattutto le abilità interessate durante le attività scolastiche e per tale motivo vengono riscontrati principalmente nell’ambiente scolastico e non negli altri ambienti di vita del bambino. Come già detto anche nel D.M. 12 Luglio 2011 si sottolinea che gli studenti con disturbi dell’apprendimento hanno un funzionamento cognitivo nella norma. I principali disturbi specifici di apprendimento, riconosciuti dallo strumento normativo di base riguardante i DSA (Legge 170/2010) e nello specifico nell’art.1 della stessa, sono: dislessia, disortografia, discalculia e disgrafia. 3


Nella classificazione internazionale ICD-10 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità i DSA sono definiti con la sigla F81.

2.3 Differenza tra DSA e BES Anche se già dal 2010 con la Legge 170/2010 si hanno indicazioni precise sulle tipologie di disturbo rientrante all’interno della categoria dei DSA, spesso ancora si confondono quest’ultimi con gli alunni definiti BES. Per tale motivo, si ritiene necessario specificarne le differenze. Cosa viene identificato con la sigla DSA Si tratta di una categoria di disturbi diagnosticati da psicologi e/o neuropsichiatri. La loro identificazione è di pertinenza del settore sanitario. I disturbi dell’apprendimento individuati con la sigla DSA vengono diagnosticati in assenza di deficit cognitivo.

Cosa viene identificato con la sigla BES Con Bisogni Educativi Speciali ci si riferisce ad una difficoltà che dà diritto a un intervento personalizzato ma non si tratta di un concetto clinico, bensì pedagogico. Gli alunni con BES non sono una categoria diagnostica o diagnosticabile di per sé poiché non identificano un disturbo specifico; qualunque studente può manifestare dei bisogni educativi speciali nel corso del suo percorso di studi per diversi motivi: fisici, biologici, fisiologici, psicologici e sociali.

Nella Circolare Ministeriale n° 8 del 6 marzo 2013 si individuano negli alunni con Bisogni Educativi Speciali quelli appartenenti all’area dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale e alunni con disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici. Quindi si identificano i DSA come una categoria di tipo Diagnostico, mentre i BES una categoria prettamente “scolastica”.

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2.4 Il Referente DSA La Legge 70/2010 norma, per la prima volta, la figura del “Referente DSA” che verrà successivamente definita, in termini di ruoli, competenze e compiti, dal DM del 12/07/2011 e dalle Linee Guida DSA. Tale Funzione Strumentale è, senza dubbio, un riferimento per genitori ed insegnanti in materia di Disturbi Specifici dell’Apprendimento e ha, inoltre, il compito di sensibilizzare e supportare i colleghi insegnanti, soprattutto se coinvolti nelle attività didattico-educative con alunni affetti da tali disturbi. Il referente deve a eletto dal Collegio dei Docenti ed deve avere una formazione specifica adeguata e comprovata; Può promuovere progetti al Collegio dei Docenti nell’ambito dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

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2.5 Riferimenti Normativi La legge n. 170 dell’8 Ottobre 2010 è lo strumento normativo di base in materia di Disturbi Specifici dell’Apprendimento. La norma riconosce questi disturbi come deficit, quindi limitazioni nell’apprendimento nei ragazzi in età evolutiva e dà loro la possibilità, tramite adeguati strumenti, di ricevere un’offerta didattica personalizzata per acquisire competenze al pari dei propri compagni. Per fare ciò la norma prevede l’ausilio di misure dispensative e strumenti compensativi per il raggiungimento degli obiettivi, ausili da inserire in una programmazione individualizzata e personalizzata specifica per lo studente.

LEGGE 8 ottobre 2010 n. 170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” Art. 1 - Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia 1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana. 3. Ai fini della presente legge, si intende per disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica. (…) 6. La dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia possono sussistere separatamente o insieme.

Art. 3 - Diagnosi 1. La diagnosi dei DSA è effettuata nell'ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. (…)

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2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia. 3. E' compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1. L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.

Art. 5 - Misure educative e didattiche di supporto 1. Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari. 2. Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche, (…) garantiscono: a) l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate; b) l'introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere; c) per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell'esonero.

Ulteriori elementi normativi a favore degli alunni con DSA è il D.M. 12 luglio 2011 e Linee guida per il diritto allo studio degli alunni con DSA. In tali strumenti normativi si individuano percorsi didattici specifici per gli alunni DSA e si tutela maggiormente il diritto allo studio focalizzandosi didattica individualizzata e personalizzata, gli strumenti compensativi, le misure dispensative ed adeguate forme di verifica e di valutazione

Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento allegate al decreto ministeriale 12 luglio 2011 1.

I disturbi specifici di apprendimento 7


“I

Disturbi

Specifici

di

Apprendimento

interessano

alcune

specifiche

abilità

dell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo). Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati. Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti. E’ da notare, inoltre (e ciò non è affatto irrilevante per la didattica), che gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo.”

1.2 La disgrafia e disortografia “Il disturbo specifico di scrittura si definisce disgrafia o disortografia, a seconda che interessi rispettivamente la grafia o l’ortografia. La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale, ed è collegata al momento motorio-esecutivo della prestazione; la disortografia riguarda invece l’utilizzo, in fase di scrittura, del codice linguistico in quanto tale. La disgrafia si manifesta in una minore fluenza e qualità dell’aspetto grafico della scrittura, la disortografia è all’origine di una minore correttezza del testo scritto; entrambi, naturalmente, sono in rapporto all’età anagrafica dell’alunno. In particolare, la disortografia si può definire come un disordine di codifica del testo scritto, che viene fatto risalire ad un deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di scrittura, responsabili della transcodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto.”

3. La didattica individualizzata e personalizzata. Strumenti compensativi e misure dispensative. (…) La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze, anche nell’ambito delle strategie compensative e del metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente. 8


La didattica personalizzata, invece(…) , calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire, così, l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue ‘preferenze’ e del suo talento. Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo. (…)”

Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Indicazioni operative La Direttiva ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente: “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. Asserisce inoltre: “Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti.”

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2. LA DISGRAFIA 2.1 Cos’è la disgrafia La disgrafia rientra nei disturbi specifici relativi alle abilità di scrittura insieme alla disortografia; il primo interessa la grafia, il secondo l’ortografia. La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale, ed è collegata al momento motorio-esecutivo della prestazione; la disortografia riguarda invece l'utilizzo, in fase di scrittura, del codice linguistico in quanto tale. L'elaborazione dello scritto è il risultato dell'integrazione sequenziale di abilità motorie, linguistiche, visuo-percettive, attentive ed emotive. Il processo grafico avviene attraverso la collaborazione di varie zone corticali di entrambi gli emisferi cerebrali. Entrambi gli emisferi intervengono nella realizzazione dell'atto grafico: il sinistro per le elaborazioni di carattere verbale, il destro per quelle di ordine spaziale. La capacità di esprimere una parola o una frase in forma scritta prevede l'acquisizione della parola/frase per via uditiva o visiva, il passaggio sequenziale dell'input attraverso aree specializzate della corteccia tra loro integrate, l'analisi e l'elaborazione delle espressioni verbali. Quando vengono analizzati, i dati vengono trasmessi dalla corteccia premotoria alla corteccia motrice primaria che traduce l'input in esecuzione motoria. L’elemento che maggiormente manifesta una problematica relativa alla disgrafia è sicuramente la presenza di una grafia poco fluente e con aspetto grafico deficitario; la disortografia, invece, si manifesta con una minore correttezza del testo esternando un disordine nella codifica del testo scritto tramite un deficit del funzionamento del processo di scrittura e di transcodifica dal linguaggio orale al linguaggio scritto.

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2.2 Osservazione Gli enti principalmente responsabili nell’identificazione dei casi sospetti sono sicuramente le Istituzioni Scolastiche tramite dell’osservazione diretta del bambino/ragazzo. Solitamente, tali deficit sono riscontrabili e riscontrati durante il percorso scolastico svolto dalla scuola dell’infanzia ed entro la scuola primaria, ma può capitare che, per taluni casi, sia abbiano diagnosi negli ordini scolastici successivi. Durante l’osservazione è possibile evidenziare eventuali sospetti di deficit d’apprendimento; tali sospetti hanno validità quando vi sono evidenti ritardi o anomalie, definite in base all’età anagrafica dell’alunno e allo sviluppo medio della classe, nei processi di sviluppo dell’alunno. L’insegnante, durante il percorso didattico, deve sicuramente osservare le abilità del ragazzo relative alla qualità delle prestazioni negli ambiti della scrittura, lettura e calcolo e rapportarle allo sviluppo anagrafico dello studente; per tale motivo si evidenzia che da un punto di vista psicomotorio il bambino attraversa tre fasi nello sviluppo della scrittura, che sono: 1. Fase pre-calligrafica (5-7/8 anni) il bambino non è ancora in grado di rispettare le norme calligrafiche, le linee sono spezzate, arcuate, tremolanti, le curve sono angolose, mal chiuse, il gesto è scarsamente regolato in funzione della traiettoria. La scrittura in questa fase è contraddistinta da mancanza di regolarità nella pressione e nella dimensione, predominio delle rette sulle curve, delle verticali sulle oblique, difficoltà ad aprire i riccioli della "l" e della "e", lettere ritoccate, il bambino tende a spezzettare le lettere e orientare in senso orario le forme circolari. L'analisi percettiva non è ancora precisa per cui si può osservare ancora confusione tra le lettere simili (a/e, b/d, l/e). L'abilità di scrittura è una fase di apprendimento per cui non ancora definita nelle sue caratteristiche principali. Per questo motivo la diagnosi di disgrafia non può essere fatta prima degli otto anni. 2. Fase calligrafica (8/9 - 10/12 anni) il tratto comincia ad ammorbidirsi, le lettere si legano e si regolarizzano, la scrittura è più rotonda e le lettere più spaziate. Non ci sono più errori di orientamento e composizione della lettera; migliora l'impaginazione, anche se continua a persistere la difficoltà a mantenere la scrittura dritta lungo la linea e a rispettare i margini quando il testo è scritto sopra un foglio bianco.

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3. Fase post-calligrafica (10/12 - 14/15 anni) la scrittura si personalizza, la traccia diventa scorrevole e dinamica, alcune lettere vengono semplificate, il ragazzo non imita più un modello, ma sceglie un proprio modello a cui riferirsi proiettandovi un'immagine ideale di sé.

Tali indicazioni possono essere utili per un’osservazione maggiormente analitica da parte del docente. Le linee Giuda allegate al D.M. 12 Luglio 2011, inoltre, forniscono piccoli esempi di casistiche da mettere sotto attenzione negli ambiti della lettura e scrittura. Per quanto riguarda la scrittura il Decreto Ministeriale indica che “è possibile osservare la presenza di errori ricorrenti, che possono apparire comuni ed essere frequenti in una fase di apprendimento o in una classe precedente, ma che si presentano a lungo ed in modo non occasionale. Nei ragazzi più grandi è possibile notare l’estrema difficoltà a controllare le regole ortografiche o la punteggiatura. (…). Quando un docente osserva tali caratteristiche nelle prestazioni scolastiche di un alunno, predispone specifiche attività di recupero e potenziamento. Se, anche a seguito di tali interventi, l’atipia permane, sarà necessario comunicare alla famiglia quanto riscontrato, consigliandola di ricorrere ad uno specialista per accertare la presenza o meno di un disturbo specifico di apprendimento.”

Durante le attività didattiche e nell’osservazione, ovviamente, il docente dovrà tenere conto degli stili di apprendimento di ogni allievo, facendone riferimento per facilitare il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici.

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3. METODOLOGIE PER AIUTARE L’APPRENDIMENTO DI STUDENTI DISGRAFICI

3.1 Strumenti compensativi e dispensativi Tutti gli studenti affetti da disturbi specifici dell’apprendimento devono aver garantito un apprendimento personalizzato bassato sui propri bisogni ed abilità; per poter realizzare tale apprendimento l’art. 5 della L.170/2010 definisce la possibilità di poter utilizzare strumenti didattici e tecnologie che sostituiscano e facilitino la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. “Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari” e le istituzioni scolastiche devono garantire “a) l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, (…) b) l'introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere; (…)”

Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento allegate al Decreto Ministeriale 12 Luglio 2011, inoltre, danno maggiori definizioni in merito, definendo gli strumenti compensativi come strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. Nello specifico definiscono che “Tali strumenti sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. L’utilizzo di tali strumenti non è immediato e i docenti - anche sulla base delle indicazioni del referente di istituto - avranno cura di sostenerne l’uso da parte di alunni e studenti con DSA.” Strumenti compensativi utili da utilizzare per i bambini disgrafici che si approcciano alla scrittura possono essere i kit per l’impugnatura ergonomica e quaderni speciali con rigature con aiuto visivo.

Per quanto le misure dispensative, come indicato nel Decreto Ministeriale che 12 Luglio 2011, “sono interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune 13


prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. (…) L’adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi immotivatamente facilitati, che non mirano al successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale, comunque, da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno o dello studente in questione

Gli strumenti e le misure di tipo compensativo riguardano gli aspetti metodologici del lavoro ed in questo senso sono da considerare dei “mediatori didattici” che non risolvono il problema, ma permettono al bambino di contenerlo, compensarlo, aggirarlo e quindi gli consentono di raggiungere, in relazione alle potenzialità personali, gli obiettivi di apprendimento previsti per la classe frequentata L’uso di strumenti dispensativi è, invece, consigliato quando sono necessari, congiuntamente alle misure compensative, per permettere una sufficiente autonomia e dei risultati scolastici compatibili con le potenzialità di apprendimento e l’impegno nello studio rispetto alle richieste ambientali Sia gli strumenti compensativi che quelli dispensativi devono essere prescritti da specialisti del SSN e concordati con la famiglia del soggetto.

La Circolare Ministeriale 05-10-2004 “Iniziative relative alla Dislessia” indica degli strumenti compensativi utili per i soggetti affetti da DSA. Per il caso di ragazzi disgrafici si evidenzia l’uso del computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale. Inoltre, la stessa Circolare indica che “Per gli strumenti dispensativi, valutando l’entità e il profilo della difficoltà, in ogni singolo caso, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti: 

Dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline

Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta

Programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa 14


Organizzazione di interrogazioni programmate

Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma e della correttezza ortografica”

Gli strumenti compensativi e dispensativi saranno valutati caso per caso in relazione alla gravità del deficit e alla presenza di comorbidità.

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3.3 Software di apprendimento In commercio sono presenti molti software applicativi che possono andare in ausilio allo sviluppo delle abilità di base dell’apprendimento scolastico. Tali software o applicazioni possono essere utilizzati dal terapista o dall’insegnante, ma possono anche essere usati a casa con l'affiancamento di un adulto per metabolizzare gli apprendimenti acquisiti durante le attività scolastiche Di seguito si riportano alcuni software di ausilio per i bambini DSA divisi per ordine scolastico.

Per la scuola primaria sono accessibili i seguenti software applicativi: Word applicativo di Microsoft Office: programma di videoscrittura. Ha l’obiettivo di alleggerire bambini e ragazzi dalla fatica della scrittura a mano. Utile per scrivere testi ordinati e ortograficamente corretti, grazie all’abbinamento di sintesi vocale e correttore ortografico. La videoscrittura può essere abbinata a un buon programma di sintesi vocale: in questo modo il bambino sarà in grado di verificare se ha commesso errori nel caso in cui si voglia eliminare il correttore ortografico o non sia sufficiente quest’ultimo non è sufficiente.

Scrittura veloce: software gratuito utile per migliorare le abilità di scrittura sulla tastiera; si presenta articolato in varie fasi con giochi da fare online. Alphattak: software gratuito utile per lo studio delle lettere ma solo come ausilio ad altri applicativi. Digitando le lettere sulla tastiera si impedisce alle bombe di distruggere la città in tal modo aiuta lo studio delle lettere facendo allo stesso tempo divertire l’utente.

Bachi spaziali: a pagamento (un prodotto Anastasis); digitando rapidamente lettere o parole si impedisce un attacco alieno. Può essere personalizzato sia per quanto riguarda le lettere, sia per quanto riguarda le parole, in base all’allenamento necessario per il bambino/ragazzo. Possono registrarsi i vari step di apprendimento: inizialmente si possono

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selezionare solo le lettere di una porzione della tastiera, successivamente selezionare intere parole, più o meno complesse.

Per la scuola secondaria sono accessibili i seguenti software applicativi: Word applicativo di Microsoft Office: programma di videoscrittura. Ha l’obiettivo di Alleggerire bambini e ragazzi dalla fatica della scrittura a mano. Utile per scrivere testi ordinati e ortograficamente corretti, grazie all’abbinamento di sintesi vocale e correttore ortografico. La videoscrittura può essere abbinata a un buon programma di sintesi vocale: in questo modo il bambino sarà in grado di verificare se ha commesso errori, se si vuole eliminare il correttore ortografico o se quest’ultimo non è sufficiente.

TutoreDattilo: Può rappresentare, sia in ambito didattico-scolastico e sia in ambito familiare, un valido aiuto, o più semplicemente una linea guida, per tutte quelle persone che si trovano ad avere rapporti con soggetti affetti da DSA. Strumento di video-scrittura può essere un facilitatore che permette di ottenere un testo chiaro e leggibile. Un software gratuito e molti consigliato per impadronirsi delle tecniche della dattilografia (quindi, imparando a digitare usando tutte e 10 le dita). Ne esiste anche una versione per bambini.

FreeMind è un fantastico strumento progettato per creare mappe mentali che può essere utile per organizzare al meglio un progetto didattico. Il programma, oltre ad essere un ottimo mappatore

mentale

è

anche

un

editor

gerarchico

molto

facile

da

usare.

È possibile prendere appunti, organizzarli, inserirli e create una grande mappa mentale organizzata che sarà l'aiuto definitivo per realizzare i progetti in un modo che mai avevate sperato. Software open source sviluppato in Java e funziona utilizzando nodi espandibili che possono essere raggruppati tutte le volte che lo vogliamo, senza limiti.

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Registratore digitale con un buon microfono, se possibile. Utile per registrare le spiegazioni scolastiche o anche solo l’elenco dei compiti assegnati o per prendere appunti durante le lezioni.

Smart pen. Strumento che consente, in abbinamento a particolari quaderni, di prendere appunti e contemporaneamente registrare le spiegazioni. Al momento di rivedere gli appunti, dove si riscontrassero “buchi” perché non si è stati abbastanza rapidi a scrivere, ovvero parti incomprensibili, perché magari si è scritto male, sarà possibile riascoltare la spiegazione esattamente nel punto indicato dagli appunti. Il testo scritto è sincronizzato alla registrazione. Questo è reso possibile dalla carta isometrica di cui sono fatti i quaderni: uno sfondo di piccoli punti che la penna riconosce tramite una microscopica telecamera inserita al suo interno. Può essere utilizzato sia durante la scuola secondaria di secondo grado che all’università.

Software speech-to-text. Si tratta di software che rendono possibile dettare al computer o allo smartphone e ottenere un testo scritto, quindi scrivere con la voce. Basato sul procedimento inverso rispetto alla sintesi vocale, può essere utilizzato sia durante la scuola secondaria di secondo grado che all’università.

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4. Indicazioni utili per il docente e le Istituzioni Scolastiche 4.1 Disgrafia: caratteristiche e difficoltà La disgrafia viene spesso correlata con l'impaccio motorio, movimenti maldestri, disturbo motorio fine e disturbi di esecuzione motoria e di coordinazione, spesso dovute da deficit visuo-spaziali. Si può manifestare in vari modi: 

Impugnatura scorretta della matita o della penna;

Posizionamento corporeo inadeguato: il gomito non poggia sul tavolo e la parte superiore del corpo, in particolare il busto, è in genere troppo inclinato;

Ridotta capacità di utilizzo adeguato dello spazio del foglio: mancato rispetto dei margini del foglio, spaziatura irregolare tra le parole, tra le lettere, tra una riga e l'altra;

Direzione del segno inadeguata ed inversione della direzionalità;

Difficoltà a riprodurre figure geometriche (angoli arrotondati, forme lasciate aperte, visione globale della figura e mancanza di attenzione ai particolari);

Macro e micro grafia alternata;

Mancanza di scorrevolezza della mano che impedisce il controllo visivo di che scrive ed interferisce sulla legature delle lettere;

Alterato il ritmo della scrittura;

Pressione della mano troppo debole o troppo forte.

La disgrafia può derivare da varie cause, individuabili solo attraverso l'osservazione clinica ed una serie di prove che possono variare da soggetto a soggetto. Le difficoltà nella scrittura si possono classificare in cinque categorie: 

Difficoltà visuo-spaziali: i margini del foglio non vengono rispettati, così come gli spazi tra le lettere che vengono fuse, sovrapposte o eccessivamente distanziate, la scrittura può avere un andamento fluttuante rispetto al rigo, essere eccessivamente grande o eccessivamente piccola o con variazioni nelle dimensioni, le lettere ascendenti e discendenti possono presentare un’inclinazione incoerente.

Difficoltà posturali e motorie: fatica a mantenere una postura corretta, il tipo di presa dello strumento grafico appare troppo rigido e non funzionale, la mano che non scrive non coadiuva alla stabilità della postura e del foglio, la pressione sul foglio è eccessiva.

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Automatizzazione

di

strategie

inappropriate:

dovute

principalmente

ad

apprendimenti errati. Dall’osservazione sembra non appiano come si colleghino lettere successive e quali siano i movimenti sequenziali per formare un grafema; le proporzioni tra le parti delle lettere sono spesso incongruenti e risultano illeggibili. 

Difficoltà di pianificazione: spesso si presentano anche incertezze fonologiche e ortografiche. Presenza di scrittura veloce e successiva auto correzione nella rilettura, sostituzione dei grafemi simili (P-R,) o confondono gli allografi.

Difficoltà nel controllo motorio: scritture con dismetrie e perseverazioni. Le prime sono errori nell’esecuzione delle traiettorie dovute a un sistema motorio che non riesce a utilizzare adeguatamente le informazioni visive come feedback per direzionare il movimento. Le perseverazioni invece sono il frutto di un difetto nell’inibizione del movimento, spesso dovuto a ridotta attenzione o impulsività.

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4.2 Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) Il Piano Didattico Personalizzato, definito dalla Circolare Ministeriale del 6 Marzo 2013, è lo strumento attuativo con cui mettere in campo la progettazione didattico-educative personalizzate in base ai livelli minimi attesi per le competenze in uscita. Tale strumento programmatico include tutte le informazioni utili di tipo didattico strumentale, nonché gli strumenti compensativi e dispensativi da mettere in atto. Data a sua importanza, il Piano Didattico Personalizzato diventa strumento formale e vincolante del patto didattico-formativo redatto tra le istituzioni scolastiche, la famiglia e le istituzione socio-sanitarie. Tramite tale documento è possibile organizzare un percorso mirato per alla realizzazione del successo scolastico degli studenti con DSA. Compito di ogni scuola è dimostrare di aver messo in atto tutte le misure previste dalla legislazione per consentire agli studenti con DSA il raggiungimento degli obiettivi minimi per ogni area disciplinare. Il PDP viene redatto all’inizio di ogni anno scolastico, entro la fine del mese di novembre, dal consiglio di classe dopo aver ascoltato la famiglia e, laddove è necessario, gli specialisti, in

un’ottica di dialogo

e

di rispetto delle

diverse

competenze

e

specificità.

Dopo la sua redazione il PDP deve essere firmato dalla famiglia dello studente con DSA a cui viene consegnata una copia. Il piano è uno strumento indispensabile per poter mettere in rete scuola, famiglia e istituzioni sanitarie.

Il PDP non è un documento statico, ma successivamente alla redazione deve essere verificato almeno due volte all’anno in sede di scrutini.

Le informazioni importanti che il PDP deve contenere sono: 

Dati generali con l’analisi della situazione dell’alunno;

Livello delle competenze raggiunte nelle diverse aree disciplinari;

Obiettivi e i contenuti d’apprendimento previsti per l’anno scolastico e la metodologia con le misure compensativi e dispensative;

Modalità di verifica con le misure compensative e dispensative;

Valutazione in itinere e finale con le indicazioni sul come viene effettuata; 21




Rapporti con la famiglia, con particolare riferimento alla parte dei compiti da svolgere a casa.

Il MIUR ha predisposto un modello che può essere scaricato e compilato e rintracciabile tramite il sito http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dsa. Di seguito si riporta riportati il modello utile per la scuola secondaria.

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Format PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO SCUOLA SECONDARIA

ISTITUZIONE SCOLASTICA: ……………………………………………

ANNO SCOLASTICO: ………………………………………………

ALUNNO: ………………………………………………….

1. DATI GENERALI Nome e cognome

Data di nascita

Classe

Insegnante coordinatore della classe

Diagnosi medico-specialistica

redatta in data… da… presso… aggiornata in data… da presso…

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Interventi pregressi e/o contemporanei al percorso scolastico

effettuati da… presso… periodo e frequenza….. modalità….

Scolarizzazione pregressa

Documentazione relativa alla scolarizzazione e alla didattica nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria

Rapporti scuola-famiglia

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2. FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ DI LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO

Lettura

Elementi desunti dalla diagnosi

Elementi desunti dall’osservazione in classe

Elementi desunti dalla diagnosi

Elementi desunti dall’osservazione in classe

Elementi desunti dalla diagnosi

Elementi desunti dall’osservazione in classe

Velocità Correttezza Comprensione

Scrittura

Grafia Tipologia di errori Produzione

Calcolo

Mentale Per iscritto

Eventuali disturbi nell'area motorio-prassica: Ulteriori disturbi associati: Altro

Bilinguismo o italiano L2: Livello di autonomia:

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3. DIDATTICA PERSONALIZZATA Strategie e metodi di insegnamento: Discipline linguistico-espressive Discipline logico-matematiche Discipline storico-geografico-sociali Altre

Misure dispensative/strumenti compensativi/tempi aggiuntivi: Discipline linguistico-espressive Discipline logico-matematiche Discipline storico-geografico-sociali Altre

Strategie e strumenti utilizzati dall'alunno nello studio: Discipline linguistico-espressive Discipline logico-matematiche Discipline storico-geografico-sociali Altre

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4. VALUTAZIONE (anche per esami conclusivi dei cicli)

L'alunno nella valutazione delle diverse discipline si avvarrà di: Disciplina

Misure dispensative

Strumenti compensativi

Italiano Matematica Lingue straniere …. …. …. …. …. …. ….

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Tempi aggiuntivi


Elementi utili per la compilazione del PDP possono essere le seguenti schede allegate ai moduli predisposte dal MIUR. STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE 

Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi rispetto al codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce;

Utilizzare schemi e mappe concettuali;

Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini);

Promuovere integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline;

Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”;

Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali;

Privilegiare l’apprendimento tramite l’esperienza e la didattica laboratoriale;

Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione; dei propri processi di apprendimento;

Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari;

Promuovere l’apprendimento collaborativo.

MISURE DISPENSATIVE All’alunno con DSA è garantito l’essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei concetti da apprendere. Esse possono essere, a seconda della disciplina e del caso: 

Leggere ad alta voce;

Scrivere sotto dettatura;

Prendere appunti;

Copiare dalla lavagna;

Rispettare la tempistica per la consegna dei compiti scritti;

Avere una quantità eccessiva dei compiti a casa;

Effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati;

Studiare mnemonicamente di formule, tabelle, definizioni; 28


Sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico.

STRUMENTI COMPENSATIVI Altresì l’alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo. Aiutandolo nella parte automatica della consegna, permettono all’alunno di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che avere importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza. A seconda della disciplina e del caso, possono essere: 

Formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento;

Tabella delle misure e delle formule geometriche;

Computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante e scanner;

Calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante;

Registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali);

Software didattici specifici;

Computer con sintesi vocale;

Vocabolario multimediale.

STRATEGIE UTILIZZATE DALL’ALUNNO NELLO STUDIO 

Strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole–chiave, costruisce schemi, tabelle o diagrammi);

Modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico);

Modalità di svolgimento del compito assegnato (è autonomo, necessita di azioni di supporto);

Riscrittura di testi con modalità grafica diversa;

Strategie utilizzate per ricordare (uso immagini, colori, riquadrature).

STRUMENTI UTILIZZATI DALL’ALUNNO NELLO STUDIO 

Strumenti informatici (libro digitale, programmi per realizzare grafici);

Fotocopie adattate; 29


Utilizzo del pc per scrivere;

Registrazioni;

Testi con immagini;

Software didattici.

VALUTAZIONE (ANCHE PER ESAMI CONCLUSIVI DEI CICLI) 

Programmare e concordare con l’alunno le verifiche;

Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera);

Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che alla correttezza formale;

Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali, mappe cognitive);

Introdurre prove informatizzate;

Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove;

Pianificare prove di valutazione formativa.

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CONCLUSIONI Lo scopo del presente testo è stato di fornire al lettore una visione d’insieme dei disturbi specifici dell’apprendimento e nello specifico sulla disgrafia, dando un ausilio agli operatori delle istituzioni scolastiche che si approcciano per la prima volta verso i disturbi specifici dell’apprendimento e la disgrafia nello specifico. Obiettivo principale del testo è stato offrire qualche tecnica osservativa ed operativa per poter ottenere un apprendimento maggiormente efficace verso la didattica con i ragazzi affetti da disgrafia al fine di poter migliorare il fondamentale canale comunicativo che è dato dalla scrittura. Qualunque tipo di deficit, ma soprattutto la lettura e la scrittura, ha ripercussioni sul rendimento scolastico, sull’autostima e sulle relazioni sociali. Tali conseguenze possono creare gravi problemi di frustrazione personale e allontanamento del bambino dalle attività scolastiche in primo luogo e successivamente dalla società. Per tali motivi, si ritiene fondamentale che il docente, di qualunque grado ed ordine, abbia una sensibilità tale da poter effettuare in modo continuo una osservazione sistematica rivolta alle difficoltà degli alunni. Solo grazie alla sinergia tra sensibilità e competenze, il docente potrà arrivare al raggiungimento dell’obiettivo dell’apprendimento significativo per tutto il gruppo classe.

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FONTI Bibliografia -

AID

Associazione

Italiana

Dislessia,

Disturbi

evolutivi specifici di

apprendimento: raccomandazioni per la pratica clinica di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, Erickson, Trento, 2009. -

Cornoldi C., Le difficoltà di apprendimento a scuola, Ed. Il Mulino, Bologna, 1999

-

De Anna Lucia, Canevaro, Andrea, Pedagogia speciale: i bisogni educativi speciali, Guerini studio, Milano,1998.

-

Friso Gianna, Studio efficace per ragazzi con DSA: un metodo in dieci incontri, Erickson, Trento, 2011.

-

Ianes Dario, Macchia Vanessa, La didattica per i bisogni educativi speciali: strategie e buone prassi di sostegno inclusivo, Erickson, Trento, 2008.

-

Ianes Dario, Bisogni educativi speciali e inclusione: valutare le reali necessità e attivare tutte le risorse, Erickson, Trento, 2005.

-

Pellegrini R. Dongilli L., Insegnare a scrivere, Erickson, Trento, 2010

-

Tarantino V., Le disgrafie in età evolutiva, Roma, Agorà; 1994

-

Treppiedi Maria Giustina, Strumenti informatici quali ausilio nella lotta ai DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Tesi di Laurea in Ingegneria informatica e automatica, Università degli studi di Palermo, Facoltà di ingegneria, Relatore prof. Filippo Sorbello, A.A. 2006-2007

Sitografia -

http://www.tuttodsa.it

-

http://www.trainingcognitivo.it/

-

http://www.disabili.com

-

http://crizu.blogspot.it/2009/07/attivita-pratiche-per-discalculici.html

-

http://www.stateofmind.it/tag/disgrafia-e-disortografia/

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Finito di stampare nel mese di marzo 2018


ISBN 978-88-99751-38-8


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