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SANDRO ORLANDI
LAVITA(NON) È UNA FARSA
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Copyright © 2018 - Tutti i diritti sono riservati per tutti i Paesi Casa Editrice Antipodes Via Toscana, 2 90144 Palermo www.antipodes.it info@antipodes.it In copertina “Persone nel mondo” di Maristella Angeli ISBN: 978-88-99751-57-9 Sandro Orlandi, La vita (non) è una farsa, Antipodes, Palermo 2018
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“Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile incontrare qualcuno al quale tu possa piacere così come sei. Perciò vivi e fai quello che ti dice il cuore. La vita è come un’opera di teatro senza prove d’inizio. Canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca... senza applausi” Charlie Chaplin
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A Maristella, che nel teatro ha trovato se stessa, e a tutti gli altri che per sopravvivere recitano quotidianamente.
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Gli eventi narrati sono frutto della fantasia dell’autore ed ogni riferimento a fatti persone o cose realmente esistiti o esistenti è puramente casuale.
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PERSONAGGI WALTER – Direttore artistico del teatro. Cinquantasei anni, alto e robusto, folta chioma bianca molto curata. Naso pronunciato e sguardo magnetico. Buona cultura, spiccato senso artistico, ma perennemente inappagato. Matrimonio fallimentare è in perenne contrasto con il figlio Stefano.
ELEONORA – Moglie di Walter. Prima attrice. Grande personalità dietro un viso asciutto e serio. Labbra sottili, capelli corti, magra, emana molta forza d’animo. Raffinata e colta ha insegnato all’accademia d’arte drammatica. Lesbica dichiarata e convinta.
STEFANO – Figlio di Walter ed Eleonora. Intelligente e sensibile, si trincera dietro un apparente menefreghismo. Ama leggere e suonare il violino. Alto e magro, esile nel portamento, non recita perché non fa parte della compagnia.
GIAMPAOLO – Primo attore. Fisico atletico, notevoli potenzialità artistiche, si esprime meglio quando recita nella vita reale. Riservato, è segretamente innamorato di Francesca.
FRANCESCA – Attrice. Ragazza spigliata e simpatica a tutti. Sincera e sicura di sé, non è per niente condizionata dall’opinione altrui. Con la sua schiettezza è ammirata e amata da tutti. CARLOTTA – Attrice. Bella ragazza mora, occhi grandi, bel7
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lezza mediterranea. Riservata. Ha interesse per uno sconosciuto esterno alla compagnia, che si dice essere poco raccomandabile. Tiene segreto questo rapporto.
NOEMI – Ventun’anni, semplice e onesta. Minuta nel corpo, capelli biondi con riflessi rossi, lentiggini, corpo sinuoso e ben fatto. Fresca nell’esprimersi, innamorata del teatro fin da piccola per la passione che le ha trasmesso il padre. fiduciosa nella vita e nella gente. È figlia di Leandro che, in passato, è stato compagno di Eleonora prima che sposasse Walter.
ENRICO – Attore principiante, giovane, inesperto, arruffone e maldestro. È entrato nella compagnia perché nipote di un impresario che sovvenziona la spettacolo e che vorrebbe per lui un futuro di attore affermato.
AVVOCATO DELLA VALLE – Zio di Enrico. Sponsor della compagnia, chiede a Walter un occhio di riguardo per il nipote, perché lo aiuti e gli insegni a recitare.
SETTIMIO – Anziano inserviente tuttofare. Romano, parla con forte accento dialettale, estroverso, è persona affidabile e capace. Viene tenuto da tutti in gran considerazione. A lui si ricorre per risolvere problemi di ordine pratico, ma anche consigli di vita che lui elargisce con la popolare ironia che lo caratterizza.
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ATTO I (Settimio è sul palcoscenico, da solo, a trafficare coi contrappesi del sipario. Entra Walter) Walter - Ah sei qui? Prima ti cercavo. Volevo appunto che controllassi le funi del sipario, ma vedo che lo stai già facendo. Settimio - “E ‘ndo’ devo sta’ dotto’? ‘Ste corde so’ troppo consumate, prima o poi cedono e vie’ giù tutto, compresa ‘a carucola: ce po’ scappa’ er morto! Già gliel’ho detto ‘na vorta. Sto tutti i giorni qui a controlla’, come se potessero torna’ intere da sole.” (Walter resta silenzioso e pensieroso; non risponde) Settimio - “Le volemo cambia’ ste funi dotto’? O aspettamo er peggio?” Walter - “Sì, sì: la prossima settimana le cambieremo, stai tranquillo” Settimio - “Come no? So’ du’ mesi che me risponne così. Ah ma io gliel’ho detto, eh? Ce lo sanno tutti che gliel’ho detto. Se poi er peso vie’ giù, sulla testa de’ quarcuno… (fa un gesto con la mano per dire ti saluto) - io nun c’entro niente, eh dotto’?” (silenzio) “Sì vabbè. Famme anna’ a vede’ se sta corda tiene almeno là dietro, va!” (si gira per guardare interrogativamente Walter che sembra non averlo ascoltato) “Ma che te lo dico a fa? Tanto qua nessuno me sente (si allontana), nessuno! Poi però… come ordinano! E Settimio de qua, Settimio de la’, cori Setti’! Vie’ a vede’ ch'è successo Setti’! Tutto io devo fa’e nessuno me sente... ” (La voce si perde mentre si allontana) 9
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(Walter siede sulla sedia posta accanto al tavolo quadrato in un angolo del palco, sotto una luce bassa che lo illumina. Entra Eleonora. Lo vede e, dirigendosi dalla parte opposta, gli parla con tono ironico) Eleonora - “Sei molto occupato vedo.” Walter - “Sto… riflettendo.” Eleonora - “Già, beh, non vorrei interrompere le tue elucubrazioni, ma devo ricordarti che oggi, anzi, fra un’ora, alle sette, arriverà quella ragazza di cui ti ho parlato l'altro ieri, ricordi?” Walter - “Che ragazza?” (Eleonora, sbuffando e tirando gli occhi in alto) “Oh Dio Walter! Mi fai infuriare quando fai così!” Walter - “Così… come? Di che accidenti parli?” Eleonora - “Parlo della ragazza che ho conosciuto quando insegnavo recitazione.” (Walter, annuisce con la testa come a dire: ah sì ho capito; che strazio!) Eleonora - “E non fare quella mossa con la testa, idiota; non te lo permetto! (cambiando tono) È una ragazza preparata e le ho promesso un provino. Si chiama Noemi e ha ventun’anni. Almeno porterà una ventata d'aria fresca qui, che ultimamente se ne sente proprio il bisogno.” Walter - “Se lo dici tu dev’essere vero. E comunque vedi di non sedurla appena arriva, dalle almeno qualche giorno. (Con ironia) “O è già troppo tardi?” Eleonora - “Sei patetico sai? Comunque non fare lo stronzo com'è tuo solito.” Walter - “Sempre dolce e gentile eh? Stai tranquilla che te la tratterò bene la tua pupilla.” (Eleonora se ne va stizzita senza aggiungere altro) 10