Catacomba di Villagrazia di Carini. I reperti provenienti dallo scavo della galleria VII

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Quaderni Digitali di Archeologia Postclassica diretti da Rosa Maria Carra

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Catacomba di Villagrazia di Carini I reperti provenienti dallo scavo della galleria VII Daniela Raia

Palermo 2017


Dipartimento Culture e Società - Università degli studi di Palermo Quaderni Digitali di Archeologia Postclassica diretti da Rosa Maria Carra Volume realizzato con il contributo dei fondi dell’Università degli Studi di Palermo Gli apparati iconografici - ove non diversamente specificato - sono dell’Archivio della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra - Ispettorato per le Catacombe della Sicilia Occidentale Comitato Scientifico: Fabrizio Bisconti Carlo Ebanista Vincenzo Fiocchi Nicolai Chiara Maria Lambert Rossana Martorelli Danilo Mazzoleni Philippe Pergola Giuseppe Roma Marcello Rotili COLLANA CON REFEREE

In copertina: Brocchetta di vetro, monoansata, tipo Isings 98, dalla sepoltura VII.4i (V sec.). In quarta di copertina: Pettine bilaterale di osso, corredo personale, dall’arcosolio VII.18 (V-VII sec.).

Copyright © 2017 - Tutti i diritti sono riservati per tutti i Paesi Antipodes s.a.s. via Toscana 2 90144 Palermo www.antipodes.it E mail: info@antipodes.it

ISBN 978-88-99751-28-9

Daniela Raia, Catacomba di Villagrazia di Carini. I reperti provenienti dallo scavo della galleria VII, Antipodes, Palermo 2017.


INDICE

PREMESSA di Rosa Maria Carra Bonacasa

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ABSTRACT

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INTRODUZIONE

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CATALOGO

43 43 51 58 61 65 67 80 87 94 95 96

LE LUCERNE LA CERAMICA FINE DA MENSA ANFORE TARDOANTIChE ANFORE BIZANTINE ANFORE ISLAMIChE LA CERAMICA COMUNE LA CERAMICA DA FUOCO I VETRI OGGETTI DEL CORREDO PERSONALE INTONACI LATERIZI

TABELLA RIASSUNTIVA DEGLI IMPASTI CERAMICI

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ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFIChE

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Daniela Raia

Fig. A

Fig. B

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Catacomba di Villagrazia di Carini. I reperti provenienti dallo scavo della galleria VII

Premessa

Dai primi interventi di scavo stratigrafico nella catacomba di Villagrazia, a partire dagli anni 2000-2001, si è avuta consapevolezza dell’importanza che rivestiva la galleria VII nel contesto del cimitero, nonostante le sue strutture apparissero piuttosto degradate a causa del fronte di una cava moderna che ne aveva compromesso il tratto più settentrionale, favorendo gli accumuli di fango e detriti trasportati dalle alluvioni che si sono succedute nella piana di Carini nei secoli XIV - XX. Proprio questi detriti alluvionali - che hanno riempito anche tutte le altre gallerie del cimitero fin quasi alle volte - paradossalmente sono stati la salvezza del monumento, scoraggiandone soprattutto negli ultimi 60 anni un riuso indiscriminato. Dopo la lunga e faticosa rimozione degli interri alluvionali abbiamo sostenuto e incoraggiato un’attenta indagine stratigrafica della galleria VII che Giuseppe Falzone ha saputo condurre con professionalità, avvalendosi della collaborazione di diversi studenti dell’Università di Palermo che frequentavano le lezioni di Archeologia Cristiana. Tra tutti si è distinta Daniela Raia. Negli anni della sua formazione professionale, oltre ad affiancare Falzone nell’attività di scavo, dietro mio incoraggiamento si è fatta carico della catalogazione e dello studio dei reperti, gli stessi che oggi vengono presentati in questo nuovo Quaderno, l’ottavo della Serie QDAP, che anticipa di poco l’altro dedicato alla edizione dello scavo, all’analisi strutturale ed all’inquadramento storico-topografico della galleria VII, curato da Giuseppe Falzone. Poiché le caratteristiche editoriali dei QDAP non consentono di moltiplicare all’infinito il numero delle pagine, come potrebbe avvenire in un supporto cartaceo, si è preferito dare spazio subito alla edizione dei materiali in quanto necessaria e complementare alla interpretazione dello scavo stesso. Va precisato, infatti, che ad oggi la G VII è l’unica parte dell’asse N-S della catacomba che è stato possibile indagare e analizzare integralmente, e per questo offre nuovi e insostituibili dati alla conoscenza delle fasi di vita del cimitero. Forte delle ricerche condotte con G. Falzone e con l’architetto F. Scirè nel luglio 2015 sulla struttura plano-volumetrica della galleria con la verifica delle misure del rilievo metrico e l’ausilio dell’analisi strutturale, mi è stato possibile riconoscere la probabile esecuzione primaria del progetto escludendo le trasformazioni e gli ampliamenti che si sono succeduti nei quattro secoli di vita del cimitero, spesso affidati a improvvisazioni o dettati dalla necessità di dilatare al massimo gli spazi da occupare con le sepolture. Partendo dalle dimensioni della galleria VII e degli arcosoli in essa presenti, abbiamo convertito la misurazione in centimetri con quella in piedi romani (Fig. 1, a p. 12); su tutti i settori selezionati abbiamo applicato una griglia di quadrati di 29,7 centimetri di lato, riconducibile al modulo singolo di 1x1p.r., che per la G VII è stato accorpato in un quadrato più ampio di 3x3 p.r. corrispondente alla modularità M’. Quest’ultimo è risultato il valore più congruo nel rapporto tra larghezza e altezza della galleria corrispondente a 2:2M’ per la fase dell’impianto, e a 2:4M’ dopo il ribassamento dell’originario piano pavimentale. Nella griglia modulare 2:2M’ risulta compreso anche l’arcosolio per bambino VII 21 (Figg. A-B, D-E) sulla parete orientale, l’unico della galleria con una de-

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corazione dipinta di ispirazione biblica: il sacrificio di Abramo associato a una orante femminile nella lunetta; e Mosè nel deserto che fa scaturire l’acqua dalla roccia, nel superstite riquadro del sottarco Figg. D-E, Per gli spiccati caratteri iconografici e stilistici la pittura risente echi della tradizione giudeo-cristiana mediati attraverso la probabile circolazione di bibbie illustrate nell’orbis christianus di IV secolo; la sua collocazione nella prima metà del IV secolo implicitamente conferma e da forza alla ipotesi da me sostenuta che l’impianto della GVII secondo la modularità di 2:2M’ possa risalire proprio allo stesso periodo. Di qualche decennio più tardo dovrebbe essere il ribassamento del piano pavimentale fino a raddoppiare l’altezza della galleria rispettando comunque la modularità M’ introdotta col progetto originario (Fig. C).

Fig. C

Figg. D-E

Passando adesso ai reperti provenienti dallo scavo, il catalogo di Daniela Raia si distingue per l’organica suddivisione delle classi di materiali, per i confronti puntuali da cui scaturiscono le cronologie che danno forza alle interpretazioni delle fasi di uso del cimitero e di riuso degli spazi dopo il suo abbandono. Un’introduzione bene argomentata precede il catalogo illustrandolo nei dettagli; la ricca bibliografia, aggiornatissima, registra i risultati più recenti conseguiti dalle ricerche soprattutto nell’ambito delle produzioni e della circolazione dei manufatti ceramici nell’area mediterranea, dalla tarda antichità al medioevo. Lo studio di questi oggetti rappresenta oggi un arricchimento delle conoscenze sulla antica ecclesia carinensis il cui particolare peso nella storia della Sicilia tar8


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doantica e bizantina meriterebbe di essere meglio considerato anche attraverso i risultati, ormai sempre più frequenti e di pubblico dominio, degli studi derivanti dallo scavo della catacomba di Villagrazia di Carini. Non mi stancherò mai di dimostrare riconoscenza ai Presidenti, ai Segretari , al Sovrintendente ed ai Membri tutti della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, che si sono avvicendati dal 2000 ad oggi, per la fiducia accordatami e per la costante disponibilità a sostenere i costi non indifferenti dello scavo e della manutenzione del monumento.

Riferimenti bibliografici Bonacasa Carra R. M. 2006, “L’adorazione dei Magi in due arcosoli della catacomba di Villagrazia di Carini (Palermo)”, in Rivista di Archeologia Cristiana 82, 2006, pp. 55-73. Bonacasa Carra R. M., Cavallaro N., Cipriano G., Falzone G., Morfino D., Vitale E. 2007, “La catacomba di Villagrazia di Carini e il problema della ecclesia carinensis. I risultati delle recenti esplorazioni”, in Atti IX Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana, Agrigento 2004, Palermo, 2007, vol. II, pp.1836-1923. Bonacasa Carra R. M. 2009, “Le pitture del cubicolo X10”, in R.M. Bonacasa Carra et alii, I cubicoli VIII19 e X10 nella catacomba di Villagrazia di Carini (Palermo), in Rivista di Archeologia Cristiana 84, 2008 [2009], pp. 136-149. Bonacasa Carra R.M. 2009, “La catacomba di Villagrazia di Carini. Un esempio di architettura funeraria paleocristiana in Sicilia. Ricerche 2000-2008”, in Mare Internum 1, 2009, pp. 159- 166. Bonacasa Carra R.M.2012, “Ritratto femminile del IV secolo d.C. nella Catacomba di Villagrazia di Carini”, in Mare Internum 4, 2012, pp.119-127. Bonacasa Carra R. M. 2014, “Il sacrificio di Abramo e il miracolo della fonte nell’arcosolio VII.21 della catacomba di Villagrazia di Carini”, in Mare Internum 5, 2013 [2014], pp. 124-131. Bonacasa Carra R. M., Cipriano G., Falzone G., Schirò G., Vitale E. 2014, “Catacomba di Villagrazia di Carini (PA). Scavi 2008-2010”, in Atti X Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana, a cura di A. Coscarella, P. De Santis, Cosenza 2012 [2014], pp. 669-676. Bonacasa Carra R. M. 2016, “La catacomba di Villagrazia di Carini. Alcune ipotesi sulla ripartizione degli spazi funerari esclusivi”, in Mare Internum 6, 2014 [2016], pp. 79 -94. Cipriano G. 2014, La Catacomba di Villagrazia di Carini. Il cubicolo X15. Un esempio di spazio sepolcrale privato. Lo scavo, la struttura, il dato epigrafico, i materiali, QDAP 2, 2014. Falzone G. 2014, “Epigrafi greche e latine dalla catacomba di Villagrazia di Carini (Pa)”, in G. Falzone, Tre note di epigrafia cristiana in Sicilia, QDAP 6, 2014, pp. 49-84. Vaccaro F. 2017, “Catacomba di Villagrazia di Carini. Le tombe pavimentali della galleria XI”, in Ricerche di Archeologia Cristiana e Bizantina nella Sicilia occidentale (a cura di Emma Vitale), QDAP 7, 2017, pp. 63-83. 9


Daniela Raia

Vitale E. 2012, Materiali ceramici di importazione africana dalla catacomba di Villagrazia di Carini. Un aggiornamento sulla circolazione nel territorio della ecclesia carinensis, QDAP 1, 2012. Vitale E. 2014, Catacomba di Villagrazia di Carini. Il cubicolo X20. Ricerche 2008-2013, QDAP 5, 2014. Vitale E. 2017, “Catacomba di Villagrazia di Carini. La galleria XII: indagini archeologiche e problemi della conservazione�, in Ricerche di Archeologia Cristiana e Bizantina nella Sicilia occidentale (a cura di Emma Vitale), QDAP 7, 2017, pp. 11-62. Palermo 20 novembre 2017

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Rosa Maria Carra Bonacasa


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LA CERAMICA COMUNE Importazioni africane secoli IV-VII Le forme chiuse 66) V10.7110.30 (Fig. 48). Brocca tipo Fulford, n. 4.3. Impasto FA5 rosso (10R 5/8). D f 10; sp f 0,8 sp pa 1. Fr. del fondo ad anello ingrossato all’esterno segnato da una lieve incisione sul fondo e vasca emisferica. Cfr.: Fulford 1994, p. 75, n. 4, fig. 4.15 (da Cartagine in contesti di II secolo); Caminneci et alii 2014, p. 83, fig. 3, n. 3.

Fig. 48 - Cat. 66

67) V07.7003.2 (Fig. 49 a-b). Brocca tipo Bonifay 47 (= Pupput 1), variate tarda. CI A5 rosso mattone (10R 4/6). Parete esterna scurita uniformemente di colore grigio (10R 5/2). D 16; sp pa 0,7; sp a 1. Tre frr contigui, di cui due solidali, del corpo globulare, attacco del collo e attacco dell’ansa a nastro. Parete esterna percorsa da fitte scanalature eseguite al tornio. Per il cfr. è riconducibile ad esemplari prodotti a Nord del golfo di hammamet. Sembra per morfologia e impasto contiguo ma non solidale con il fr. cat n. 68. Cfr.: Bonifay 2004, p. 282, tipo 47, fig. 156 a p. 281, n. 9 (seconda metà V secolo); Caminneci et alii 2014, p. 83, fig. 3, n. 3.

Fig. 49a-b - Cat. 67

a

b

68) V06.7013.1 (Fig. 50). Brocca tipo Bonifay 47 (= Pupput 1), variante tarda. Impasto FC3 rosso (10R 6/8). D f 8; sp f 0,5; sp pa 0,8. Fr. del fondo umbonato

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Fig. 50 - Cat. 68

e parete fittamente scanalata. Per il cfr. è riconducibile ad esemplari prodotti a Nord del golfo di hammamet. Sembra per morfologia e impasto contiguo ma non solidale con il fr. cat n. 67. Cfr.: Bonifay 2004, p. 282, tipo 47, fig. 156 a p. 281, n. 7 (fine IV secolo); Caminneci et alii 2014, p. 83, fig. 3, n. 3. 69) V10.7110.28. Brocca riconducibile al tipo Bonifay 47 (= Pupput 1), variante tarda. Impasto FC3 mattone (2.5YR 4/6). Superficie esterna interessata da uno strato di ingobbio beige (7.5Yr 7/4). D f 10 ca.; sp f 0,7. Fr. del fondo umbonato con tracce di lieve cordonatura. Per il cfr. è riconducibile ad esemplari prodotti a Nord del golfo di hammamet. Cfr.: Bonifay 2004, p. 282, tipo 47, fig. 156 a p. 281, n. 7 (fine IV secolo); Caminneci et alii 2014, p. 83, fig. 3, n. 3 (V sec.?). 70) V12.7206.2. Brocca riconducibile al tipo Bonifay 47 (= Pupput 1), variante tarda. Impasto FC1 rosa (2.5YR 6/6). Strato di ingobbio bianco su entrambi le superfici (10YR 8/4). Sp f 0,8. Fr. del fondo umbonato. Per il cfr. è riconducibile ad esemplari prodotti a Nord del golfo di hammamet. Cfr.: Bonifay 2004, p. 282, tipo 47, fig. 156 a p. 281, n. 14 (fine VI - VII secolo); Caminneci et alii 2014, p. 83, fig. 3, n. 3.

Fig. 51 - Cat. 71

71) V08.7002.2 (Fig. 51). Brocca riconducibile genericamente al tipo Bonifay 50 (= Vegas 43.3). Impasto FC3 marrone (5YR 4/3). Superfici schiarite di colore grigio (5YR 6/3). D f 6; sp f 0,9; sp pa 0,4. Fr. del fondo piano e della parete liscia. Cfr.: cat. nn. 72 e 74. Cfr.: Pietropalo 1998, fig. 61, n. 74 (Marsiglia, Cantier de la Burse); Pavolini 2000, pp. 125-127, nn. 46, 49; Bonifay 2004, p. 285, tipo 50, fig. 158 a p. 284, n. 3 (inizio IV secolo) (per la morfologia). 72) V08.7005.4 (Fig. 52 a-b). Brocca riconducibile genericamente al tipo Bonifay 50 (= Vegas 43.3). CI FC8 rosso mattone e grigio in prossimità della superficie (2.5YR 5/6 – 2.5YR 5/0). Superfici ricoperte da uno spesso strato di ingobbio bianco (10YR 8/2). D f 8; sp f 0,5-1; sp pa 0,5. Fr. del fondo piano e della parete. Cfr.: cat. nn. 71 e 74. Cr.: Pietropalo 1998, fig. 61, n. 74 (Marsiglia, Cantier de la Burse); Pavolini 2000, pp. 125-127, nn. 47-48; Bonifay 2004, p. 285, tipo 50, fig. 158 a p. 284, n. 5 (IV secolo) (per la morfologia).

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Catacomba di Villagrazia di Carini. I reperti provenienti dallo scavo della galleria VII

Fig. 52a-b - Cat. 72

a

b

73) V08.7058.2 (Fig. 53 a-b). Brocca tipo Bonifay 50 (= Vegas 43.3). Impasto A5 rosso (10R4/6). Superfici schiarite rosa (2.5YR 6/8). D o 5; sp pa 0,5; sp a 1,5; h a 12. Fr. dell’ansa a nastro montante ad andamento verticale e orlo troncoconico. Cfr.: Pietropalo 1998, fig. 61, n. 74 (Marsiglia, Cantier de la Burse); Pavolini 2000, pp. 125-127, nn. 46, 49; Bonifay 2004, p. 285, tipo 50, fig. 158 a p. 284, n. 3 (inizio IV secolo). Fig. 53a-b - Cat. 73

a

74) V08.7081.1+V10.7110.18 (Fig. 54). Brocca riconducibile genericamente al tipo Bonifay 50 (= Vegas 43.3). Impasto FC3 grigio (10YR 4/2). D f 11; sp f 0,7; sp pa 0,5. Due frr. contigui e solidali del fondo piano e della parete. Cfr. cat. nn. 71-72. Cfr.: Pavolini 2000, pp. 125127, nn. 47-48; per la morfologia vedi Bonifay 2004, p. 285, tipo 50, fig. 159a a p. 286 , n. 5 (IV secolo). 75) V10.7110.16 (Fig. 55). Brocca riconducibile genericamente al tipo Bonifay 50 (= Vegas 43.3). CI FC7 beige (5YR 6/6). D f 12; sp f 0,6; sp. p. 0,8/1. Fr. del fondo piano e della parete. Cfr.: Pavolini 2000, pp. 125127, nn. 47-48; per la morfologia vedi Bonifay 2004, p. 285, tipo 50, fig. 158 a p. 284, n. 5 (IV secolo).

b

Fig. 54 - Cat. 74

Fig. 55 - Cat. 75

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