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{ Poesia } Nataniele S. Paghini
Ritorno a Vallandon
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Copyright © 2018 - Tutti i diritti sono riservati per tutti i Paesi Casa Editrice Antipodes Via Toscana, 2 90144 Palermo www.antipodes.it info@antipodes.it
In copertina: immagine proveniente dall’archivio personale dell’autore. ISBN:978-88-99751-31-9 Nataniele S. Paghini, Ritorno a Vallandon, Antipodes, Palermo 2018
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A mio padre
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PARTE PRIMA
I sentieri di fiore di pesco dello stravagante Castel Moresco
Dove il cammino poetico ha inizio. Un luogo remoto e barocco, lontano dal percorso che il poeta ha intravisto e deciso di perseguire. Ma tutto ha la sua origine qui, in una beata sospensione della dimensione tragica del quotidiano, che, se percepita, viene riportata attraverso speziate malie verbali.
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Proemio
E quando i corvi arcigni s’involarono non rimase un solo corpo di soldato sul campo stanco, nero, malato. Solo le stremate armature lordate e le lunghe spade macchiate e le lignee lance spezzate.
Troppo sporche di sangue vero cosĂŹ duro spesso e nero per riflettere il crepuscolo mortiero.
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Afferrando attimi
Ali di farfalla vibrano pensieri frantumati ricreati senso della vita l’astratto, l’irreale sogno miscelato ai colori del vento
nell’andare vago afferrando attimi di ieri
barlumi di futuro nell’immediato consumo angoli fuggendo all’oscurità
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Gioconda
Gioconda nativa di porti algenti gli occhi densi di stelle cadenti il tuo sorriso d’erbe è sbocciato in un mattino d’oro bruciato. Con la lentezza dei moti astrali seguendo rotte lontane e spaziali mi hai rapito di floreale malizia donandomi sapori densi di primizia. Danzando, Gioconda, danzando giuliva nei miei giardini serali, tu diva mi hai lasciato vagare perso e pesto in quei sogni di cui ora sono desto. Perduta per sempre, o musa mia, lontana, per sempre, sei andata via.
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Children
Dormi infante notte imperitura, perduto tra sogni acerbi nel ventre di noce tu serbi il calore timido della vita futura. Mani possenti come ruspe mordenti ti serrano delicate tra ali di miele speziate e tu cullato ignaro sognifero il ferro e lo zolfo ardente del mondo spaccato e riarso sei giunto col tuo seme a lenire e sanare chi il tuo mondo non teme.
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