Supplemento al numero odierno - Direttore responsabile Diego Minonzio Ideazione e cura di Vera Fisogni - Ideazione grafica Antonella Corengia
PAROLARIO
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IL FUTURO DA SFOGLIARE Gianni Biondillo Kader Abdolah
di Diego Minonzio 'avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge. Non c'è stata epoca storica più consona ad incarnare dentro di sé questo celebre aforisma di Flaubert, perché mai come ora ci troviamo sballottati dentro una rivoluzione socio-culturale di cui la crisi economica è solo l'aspetto più appariscente, per quanto terribile e sanguinoso. Un mondo - il nostro, quello a cui eravamo abituati e al quale avevamo affidato tutti i nostri riferimenti, tutte le nostre certezze - sta morendo e nulla sappiamo di quello che accadrà da qui ai prossimi anni. In questo, il passato Davide Van De Sfroos
Massimo Picozzi
Marina Spada
Telmo Pievani
Giulio Giorello
Jòn Kalman stefànson
Ilaria D’Amico
consolidata come questa - può fare per dare un senso alla propria missione: coinvolgere gente con idee e coraggio da condividere con tutti i comaschi. Il canovaccio è quello a cui siamo abituati da dodici anni: spaziare tra i tanti campi del sapere - letteratura, poesia, filosofia, economia, attualità, alimentazione, cinema, teatro, arte - alla ricerca di tutti quei segnali che ci mettano sulla strada giusta. Tre settimane di dibattiti, conferenze e provocazioni incastonate nella meraviglia di Villa Olmo, la sede convegnistica più bella che c'è, e divulgate in tutto il territorio grazie al supporto comunicativo quotidiano e appassionato della "Provincia", che seguirà gli appuntamenti della kermesse con la sua edizione cartacea e con quella on line. "La Provincia" "è" il giornalismo a Como da 120 anni anche perché sa perfettamente distinguere quali sono gli eventi che meritano l'appoggio del suo marchio e quali no. "Parolario" lo merita ed è per questo che ormai fa parte della nostra famiglia. E anche della vostra.
Franca D’Agostini
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non ci aiuta. Anzi, tende a farci seguire schemi mentali che ormai non hanno più alcun senso in una società che ha spostato il suo baricentro, mentre il presente è talmente soffocato dall'angoscia per il nostro lavoro che sparisce e per i nostri risparmi che domani potrebbero non valere più nulla da risultare del tutto incomprensibile. Non capiamo niente di quello che succede, questa è la verità. E se la paura ci fa agire con la pancia invece che con la testa, allora siamo davvero perduti. "Parolario" 2012 parla di questo, con l'obiettivo di aiutarci a leggere il futuro che si sta preparando per noi e i nostri figli. È l'unica cosa che una rassegna culturale - soprattutto se
Mauro Corona
Dacia Maraini Goffredo Fofi
Segnali di cambiamento da leggere con coraggio
Rosa Teruzzi
Isabella Bossi Fedrigotti Gualtiero Marchesi
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IL FUTURO EVOLVE
5 dal 30 agosto al 9 settembre
IL TEMA DI QUEST’ANNO ORIZZONTI APERTI SULLA VITA, CON CURIOSITÀ E LEGGEREZZA
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opo undici anni verrebbe spontaneo riflettere sul passato, farsi prendere dai ricordi, dalla nostalgia. E invece, il tema di quest’anno di "Parolario" è "Leggere il futuro". In uno scenario carico di tensioni, di preoccupazioni e di incertezze, vogliamo offrire al nostro pubblico argomenti, idee, percorsi per tentare di capire ciò che ci attende e, se possibile, tentare di costruire un futuro migliore. Alcuni temi ci sono sembrati ineludibili: la convivenza o lo scontro tra religioni e culture, la ricerca
di uno sviluppo ecosostenibile, l’impatto con le nuove tecnologie in molteplici campi (dal cibo alla bioetica), andando a vedere come tutto ciò potrà modificare la nostra vita. Ovviamente non mancheranno, come sempre, incontri con romanzieri, giornalisti, filosofi, poeti ed ancora teatro, musica, cinema e cultura del cibo. Le vie del futuro non hanno evidentemente fine. Esplorare alcune di esse, dare stimoli, idee e suggestioni è il compito che "Parolario" si dà per la sua dodicesima edizione, unendo ri-
flessione e leggerezza con la massima apertura di orizzonti, come abbiamo sempre tentato di fare. Glauco Peverelli *Presidente Associazione culturale "Parolario"
Homo sapiens alla prova in un cosmo responsabile di Alfredo Tomasetta* L’idea degli incontri di filosofia a “Parolario” è di tenere conto di prospettive sul futuro che abbiano un orizzonte diverso. C’è quello della vita individuale che può durare non molto più di un secolo, quello più largo della storia di un Paese o di una civiltà e quello 30 ancora più vasto della nostra agosto realtà biologica. ore 18 Un orizzonte - quest’ultimo Villa Olmo capace di influenzare la vita, sia individuale, sia sociale, entro il quale le vicende della nostra specie costituiscono soltanto un piccolo frammento di una storia più generale. A questo ambito fanno riferimento le ricerche di Telmo Pievani, filosofo della biologia, che ha studiato ad Harvard con Stephen J. Gould e apre "Parolario" con una riflessione sulla storia evolutiva di Homo Sapiens. Pievani insiste sulla radicale contingenza della presenza umana sul nostro pianeta: date le leggi della natura, l’ordine che regola il cosmo, le cose sulla Terra avrebbero potuto andare in modo molto diverso. Gould - come ricorda Pievani - amava mostrare un lucertolone in camice di ricercatore che il cartellino di riconoscimento qualificava come "professor Gould": trovare in cattedra a Harvard un rettile invece di un Homo Sapiens avrebbe potuto essere una realtà; la nostra posizione di preminenza era tutt’altro che inscritta nel destino degli esseri umani. Né intenzioni, né leggi deterministiche, dunque, ma mutazioni genetiche e selezione delle specie date certe - accidentali - circostanze am-
Telmo Pievani, sotto disegno di S. Misesti
bientali: questa è naturalmente un’idea che risale a Darwin ed è condivisa dalla maggioranza degli evoluzionisti. Non dai fautori dell’Intelligent Design, uno dei bersagli polemici di Pievani; infatti per i sostenitori della teoria, la posizione per cui ciò che accade nel cosmo è
conforme all’intenzione del "progettista" del cosmo stesso è una tesi scientifica. A giudizio di Pievani – e a mio giudizio – l’idea della scientificità dell’Intelligent Design è tuttavia priva di ogni fondamento. Ci si può comunque chiedere se la tesi di un progetto intelligente possa essere esclusa anche come pura credenza. Qui entra in gioco la questione del rapporto tra teoria dell’evoluzione e credenza religiosa. Chi non ammette uno spazio anche solo per la credenza in un progetto intelligente, deve fronteggiare l’idea che l’uomo non è il centro del cosmo, né
il fine di un disegno, e che non si può escludere che contingenze future possano portare alla nostra estinzione. Questo non significa che il futuro non sia - in parte - nelle nostre mani: possediamo la capacità di fronteggiare almeno alcune contingenze - se fossi nato un secolo fa, senza le medicine di oggi, forse non sarei qui e questa possibilità è anche un compito che ci responsabilizza. (Testo raccolto da Vera Fisogni) * Logico e metafisico, Università di Bergamo, curatore della sezione di Filosofia a “Parolario”
IL GUSTO DEL FUTURO
7 2 settembre ore 11,30 Villa Olmo
GASTRONOME PER VOCAZIONE BELLA IMPRESA, SIGNORE. HA IL SAPORE DEL SUCCESSO astronome per vocazione. Ma anche per una sorta di codice genetico di genere, che si tramanda da millenni. In "Il gusto delle donne" (Rizzoli) la food editor Licia Granello, firma de "La Repubblica" dal 1981 e docente di Antropologia dell'alimentazione all'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli - ospite a "Parolario" il 2 settembre - delinea i ritratti di venti grandi "signore del gusto", donne combattive che si sono imposte in un settore, quello del food & beverage, tipicamente maschile.
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Madri e nonne, single e sposate, hanno coltivato spesso nell'ombra ma con passione inesorabile ciascuna la propria vocazione, chi per il vino, chi per il Parmigiano Reggiano, chi per l'accoglienza e la ristorazione. Come Annie Féolde che, giunta molti anni fa dalla Francia in Toscana per fare la ragazza alla pari, fu lasciata sulla strada dalla facoltosa famiglia di Fiesole che l'aveva chiamata, ma reagì con tanta forza e talento da diventare, qualche anno dopo, l'anima dell'Enoteca Pinchiorri, gioiello dell'enogastronomia che il mondo intero ci invidia.
Gualtiero Marchesi: «Più etica in tavola» zione fa sì che si immetta qualsiasi cibo, già in parte digerito, nello stomaco; la saliva è una salsa naUmanista, cultore di filosofia, lo chef Gualtiero Mar- turale. Spesso si esagera con la sapidità, si vuochesi ha un grande passato alle spalle (è nato nel le nel piatto sempre qualcosa di più. Io vado 1930), ma ascoltandolo, si comprende quanto la sua verso la purificazione. Sembra la lezione orientale dell'insapore, ricerca guardi avanti. Ospite di "Parolario", a un confronto sul futuro della ristorazione (affiancato da principio base di quella cultura, come ha spieMarco Bolasco, direttore editoriale di Slow Food Edi- gato François Jullien… Certamente. Non è un caso che neltore), invita all'essenzialità sulla tavola. Perché «il sala gastronomia i giovani vadano verpore è dentro» di noi. Marchesi, perché la "cultura" del cibo è sempre so la cultura orientale, verso suggestioni zen. più importante? Lei è un artista dei cibi, un estePerché in primo luogo il cibo è salute. C'è una ta. Pensa, come i greci e profonda verità nel proverbio che "siamo come Tommaso d'Aquello che mangiamo", l'ho sempre pen5 quino, che buono e sato e ho cercato di proporre una cucisettembre bello vanno insiena in linea con lo star bene, senza preore 18 - Villa me? tendere di essere seguito, s'intende. È del Grumello Sì, assolutavero che i tempi cambiano e mutano le mente. Il bello puscelte, le proposte, le materie prime. Biro è il vero buono. sognerà adattarsi. Anche il cibo costituisce Con i miei collaboratoun fatto evolutivo: detto questo, la cucina è memoria, un po' come la musica. Come dico sempre ri, cerchiamo il prodotto, la ai miei collaboratori, le novità maggiori si ottengo- qualità. E pensare che qualno arrangiando in maniera inedita le cose del pas- cuno lo disintegra pure (il sato. Qui entra la cultura, molto più di quanto si im- riferimento è alla cosiddetta "cucina molecolare", nda): mi sembra una grande stupidaggimagini. ne. La dimensione materica va valorizzaSapore e sapere hanno la stessa radice. Chi fa gata nella cucina: mi considero vicino a stronomia, è un po' filosofo . Qual è la sua idea in proKirkegaard, perché trovo l'etica nell'eposito? stetica. Intanto, regola numero uno, bisogna imparare a Un esempio di etica della tavola? cucinare. Il compositore Bartok diceva, e io penso sia Per il compleanno del professor Luca vero anche per il mio lavoro, l' improvvisazione presuppone l'ottima conoscenza della materia. Sul sa- Cavalli Sforza ho fatto un menù tutto impore, sono d'accordo: è qualcosa di interiore. Il sa- prontato alla purezza. Una portata era un carré pore è dentro. Di recente ho letto una frase di Gandhi: di vitello da latte, con le costolette intere, tranciato «Il cibo deve scendere liquido», diceva. La mastica- in sala e servito puro. Senza salsa. Un trionfo.
di Vera Fisogni
Oppure come Margherita Mastromauro che ha saputo conciliare la passione per il pastificio di famiglia e per la politica. O ancora come José Rallo, prima donna alla guida della grande azienda vinicola Donnafugata. All'incontro parteciperanno Maida Mercuri del ristorante "Al Pont de Fer", Marella Levoni di "Salumi Levoni" e Luisa Valazza, titolare del ristorante "Al Sorriso".
Gualtiero Marchesi
INTERPRETARE IL FUTURO
9 8 settembre ore 21 Villa Olmo
I "PROMESSI SPOSI" DANZANTI E LA PROVVIDENZA CI ACCOMPAGNA (A TEATRO) no spettacolo importante, ispirato al romanzo fondamentale della letteratura italiana, fa irruzione a "Parolario". L'8 settembre, alle 21 (e non alle 20.30 come inizialmente previsto), a Villa Olmo andrà in scena "I Promessi sposi da Alessandro Manzoni", lavoro diretto e interpretato da Massimiliano Finazzer Flory, con coreografie di Gilda Gelati, prima ballerina del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, su musiche di Verdi, Mascagni, Bellini, Paganini, Berio, Rota. Parola, danza, musica si pongono al servizio della vicen-
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da, in cui il ruolo della Provvidenza viene esaltato senza anacronismi. Forza superiore capace di volgere gli eventi al bene, la tensione provvidenziale in Manzoni interseca, così, anche il tema-chiave del futuro, declinato da "Parolario". Come ricordava il critico Natalino Sapegno in merito: «L'intervento di Dio negli accadimenti piccoli e grandi è in ogni momento così forte che ti sembra di poterlo toccar con mano: è una presenza paterna, amorosa e severa, che palpita in ogni cosa; e il poeta l'avverte con la fede semplice e intatta dei suoi contadini, della povera gente». S. Cer.
«Gli astri ci guidano Ma conta il presente» di Sara Cerrato "Leggere il futuro?", interrogativo affascinante intorno al quale, da sempre, gli uomini si sono cimentati, interrogando le stelle e i segni del mondo. A "Parolario" ne parleranno il 2 settembre alle 18, a Villa Olmo, Leandro Cantamessa, noto avvocato milanese, collezionista e appassionato di astrologia, con lo scrittore e giornalista del "Corriere della Sera", Armando Torno. Cantamessa presenterà "Astrologia Ins & Outs. Opere a stampa 1468 - 1930", in quattro volumi, la prima bibliografia dedicata solo alle opere di astrologia, edita da Otto/Novecento nel 2011. Cantamessa, lei, avvocato di successo (è legale del Milan) è appassionato di astrologia. Un connubio insolito. Come è nato l'interesse per oroscopi e simili? Tutto risale a quando, da ragazzino, non potendo muovermi per motivi di salute, mi accostai alle passioni di mia madre che leggeva tomi di astrologia, in francese. Ne ho tratto l'idea della previsione del futuro come filosofia e… ho imparato il francese. Cosa l'affascina dell'astrologia? Prima di tutto la semplificazione del linguaggio che mi è sempre stata congeniale. In più la struttura logica. Apparentemente sembrerebbe il contrario… In realtà l'astrologia obbedisce, al suo interno, a regole logico-matematiche e il conto che torna mi ha sempre affascinato. Da qui, l'idea di collezionare libri… Mi sono avvicinato al mondo del collezionismo, quando ho deciso di ampliare il patrimonio lasciatomi da mio nonno. Sono così entrato nel mondo d'élite dei collezionisti, acquistando vo-
lumi che vanno dal XV al XX secolo. Qualche tempo fa, un libraio, mi sfidò e mi disse che, prima o poi gli avrei chiesto un catalogo. Da lì il progetto di una bibliografia. La lettura di un così vasto numero di testi le ha dato un'idea di come sia mutata, nel corso del tempo, la percezione del futuro? La domanda è vastissima e per tentare una risposta bisogna precisare che la visione del futuro è sempre legata al presente. Da qui comprendiamo che se il problema principale, nel Cinquecento, era il "campare", tutto era di conseguenza. Gli astri e il cielo venivano interrogati soprattutto per capire dove, come e quando, sarebbe arrivata lei, la peste.
2 settembre ore 18 Villa Olmo
E oggi invece, chi sono i consumatori di oroscopi? Le confesso che non seguo mai gli astrologi dei giornali. Fare l'oroscopo di gruppo è davvero impossibile. Mai avuto dubbi sulla possibilità di leggere il futuro negli astri? Certamente! La fede, quella vera, è solo nel Milan (ride). Per il resto, sono pronto anche a smontare tutte le mie certezze.
Leandro Cantamessa
TESTIMONIANZE PER IL FUTURO
11 2 settembre ore 17 Villa Olmo
OGGI È ADULTO, VIVE IN ITALIA SOLO NEI BOSCHI DEL CILE. ECCO LA STORIA DI MANUEL
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isto il tema di questa edizione di “Parolario”, la storia vera di Manuel, che ho raccontato in "Il bambino invisibile", libro che presenterò a Como il 2 settembre (ore 17, Villa Olmo), evidenzia due aspetti. In primis, dal male,
per quanto possa essere sconvolgente, può nascere il bene. La sua vicenda di bambino che ha visto la madre venire uccisa e, poi, si è rifugiato da solo nei boschi del Cile, ne è un esempio: nonostante quello che ha subito durante la sua infanzia, che istintivamente ci fa pensare che ognuno di noi, al suo posto, sarebbe forse diventato un poco di buono, lui è riuscito a ricostruirsi una vita, un lavoro e una famiglia, anche attraverso l’aiuto di due per-
sone meravigliose (i signori Bragonzi, che lo hanno adottato e cresciuto a Milano, ndr). In secondo luogo, la storia di Manuel testimonia l’importanza di pensare al futuro, quando si attraversano momenti duri. É proprio questo che permette di far tornare il sereno all’interno dell’anima, senza tradire la nostra indole e senza abbandonarsi allo sconforto. Marcello Foa (Testo raccolto da Marco Castelli)
Maraini allo specchio contro la violenza di Sara Cerrato Per parlare di futuro arriva a “Parolario” una donna dallo straordinario passato e dal presente pieno e sempre interessante. È Dacia Maraini, attesissima ospite della giornata del 2 settembre. La scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice presenterà il suo nuovissimo romanzo, che arriverà in libreria solo il 29 agosto. Si tratta di "L'amore rubato", edito da Rizzoli, otto ritratti di «donne maltrattate, stuprate, uccise». Per parlare del libro – un intenso j’accuse contro la violenza di genere («mi sono ispirata a fatti di cronaca, ma non ho fatto un lavoro giornalistico») - ma anche della sua vita e dei ricordi di un passato intensissimo, arriverà a Como il giorno dopo aver ricevuto il premio "Campiello alla carriera", il 1° settembre a Venezia. Un riconoscimento, il “Campiello”, già vinto nel 1990 con “La lunga vita di Marianna Ucrìa”. «C’è però un aspetto un po’ triste – ha commentato Maraini – Vuol dire che tutto è alle spalle. Ti fa sentire un po’ fuori. Come se tutto fosse passato, se non avessi più niente da raccontare». La scrittrice avrà invece molto da raccontare a “Parolario”, a partire dagli episodi, indelebili, della sua infanzia trascorsa in Giappone, terra in cui era giunta con il resto della famiglia, seguendo il padre, Fosco Maraini, antropologo e viaggiatore, arrivato nella terra del Sol Levante, per studiare la minoranza degli
nale del padre, fino a Moravia, compagno di vita e di arte. E non dimentichiamo poi l'amicizia con Pasolini, che le capitò di assistere durante un momento di im2 provvisa malattia e quella con Masettembre stroianni, considerato vero gentleore 21 man dall'appetito formidabile. E Villa Olmo ancora Sandro Penna, Piera Degli Esposti ed Elsa Morante, definita, la grande scrittrice che verrà celebrata, Haiunu. In quel periodo, con tutta la famiglia, quest'anno, proprio a "Parolario" e definita da venne rinchiusa in un campo di concentramento, dal momento che il padre aveva rifiutato l'adesio- Maraini «donna assoluta». ne alla Repubblica di Salò. Di questa esperienza, che Proprio questo passato importante e una vita così le fece conoscere, in giovanissima età, fame e pri- intensa sono per Maraini lo spunto per guardare al vazioni, Maraini ha parlato spesso e recentemente futuro. La scrittrice, infatti, si presenta, oggi, come in una bella intervista realizzata da Antonio D'Orri- una paladina delle cause civili e in particolare una co per "Sette" del "Corriere della Sera". Si racconta sostenitrice della lotta per la dignità femminile, che non solo dell'infanzia in guerra ma anche del rien- spesso vediamo in pericolo. Il passato, il presente tro in Italia, degli incontri culturali di primissimo li- e il futuro si incontrano dunque a "Parolario". vello come quelli con Guido Piovene, che ne scoprì il talento letterario a Guttuso, amico perso-
Pier Paolo Pasolini, Marcello Mastroianni, Alberto Moravia e il padre Fosco sono stati alcuni punti di riferimento nella vita di Dacia Maraini
QUALE FUTURO PER L’ISLAM
13 31 agosto ore 20,30 Villa Olmo
KADER ABDOLAH A COMO "IL RE", STORIA DEL SULTANO CHE NON CAPÌ IL PROGRESSO
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uò sembrare curioso che il maggior editore di letteratura nordica pubblichi un romanzo potentemente fedele alla tradizione persiana di "istruire divertendo". Ma è subito svelato l’arcano, perché Kader Abdolah, nato in Iran nel 1954, perseguitato prima dallo Scià e poi da Khomeini, rifugiato politico in Olanda, è divenuto in breve tempo uno degli scrittori più autorevoli di questo Paese. Nel
suo ultimo libro "Il Re" (Iperborea) egli tesse un ambizioso e imponente romanzo attorno alla figura dello Scià Nasser al-Din Shah Qajar, che regnò dal 1848 al 1896, anno del suo assassinio. Debole, ostinato, vendicativo, maldestro poeta, più interessato alle 230 concubine del suo harem e al suo gatto Sharmin che ai problemi dell'Iran, lo Scià è l'incarnazione del potere sordo e ottuso, incapace di
Tawfik e il mondo arabo «Dopo la rivolta, i diritti»
intercettare gli snodi cruciali della storia. A lui si contrappone il Visir Mirza Kabir che invece guarda all'Occidente e auspica per il proprio Paese un futuro di progresso. Nel far sentire «la storia che bussa alla porta», Kader Abdolah - a "Parolario" il 31 agosto alle 20.30, a Villa Olmo - apre un ampio scenario di riflessione su Paesi arabi come Iran e Afghanistan, cruciali per l’Occidente.
"La ragazza di piazza Tahrir" Younis Tawfik
di Francesco Mannoni
collettiva sopportata dalla tecnologia moderna; La giovane egiziana Amal è la protagonista è stata la rivolta dei giovani disoccupati, degli del romanzo dello scrittore iracheno Younis Taw- studenti, del semplice cittadino oppresso e perfik, in esilio in Italia dal 1970 e insegnante di let- seguitato, della massa disperata. Non ci sono stateratura araba all'Università di Genova. "La ra- ti alla guida filosofi o ideologi, ma soltanto la pargazza di piazza Tahrir" (Barbera editore, 160 pp. tecipazione di pochissimi intellettuali. Essa ha la 12 €) verrà presentata dall'autore a "Parolario". Si sua particolarità nell'essere iniziata come manifestazione pacifica e finita come rivolta tratta di un grande affresco di intenso vapacifica. lore letterario che apre alla comprensione della "primavera araba" e, so5 Facendo di Amal la protagonista, prattutto, induce a interrogarsi sulsettembre lei ha voluto, in qualche modo, restile prospettive future dei Paesi a Sud ore 18,30 tuire alle donne l'importanza della lodel Mediterraneo. Villa Olmo ro presenza sia pure sempre sottoProfessore, la "primavera araba" messa? può essere paragonata alla RivoluzioLa sottomissione è un'errata idea rimane Francese? No, non siamo ancora a quei livelli, pur essen- sta in occidente dal secolo scorso. La nostra sodoci alcuni punti in comune, ma il paragone non cietà oggi è costituita dal settanta consiste. Nei Paesi arabi non esiste la borghesia, per cento di giovani e la magcome la riconosciamo in Occidente, e la classe gioranza di loro sono istruiti che ha guidato la rivolta possiamo dire è stata la e sono in contatto con le alclasse sotto la media e quella povera. La prima- tre società del mondo. Non sono stato io a restituire vera araba è nata da un connubio di protesta popolare e presa di coscienza
alle donne la po tenza della loro presenza, ma sono state loro a riprendersela attraverso la piazza, il social network e il sacrificio. Come dice la sua protagonista, il mondo arabo è finalmente entrato nell'età della ragione? Noi siamo un popolo fatto di emozioni e sentimenti. I nostri valori sono antichi, tribali come l'ospitalità, la generosità, la disponibilità e l'amore e a questi si sono aggiunti altri dell'Islam. L'abuso della fede ha portato la mente di alcuni verso il fanatismo, e di questo i nostri giovani iniziano a rendersi conto e la svolta per loro è quella di poter riconciliare tra fede e ragione. La sfida non è soltanto la lotta per cambiare la società e nemmeno il combattere per abbattere i regimi dittatoriali ma quella di instaurare la società dei diritti, di liberare il uomo e di mantenere lo spirito della rivolta e i suoi principi.
QUALE FUTURO A NORD-EST
15 31 agosto ore 18 Villa Olmo
GLI EQUILIBRI GEOPOLITICI INDIA, CINA E GIAPPONE. IL NUOVO VA CERCATO QUI n questo periodo di grandi cambiamenti socio-economici, non è solo il Nord Europa ad affermarsi. Ci sono, infatti, anche e soprattutto i Paesi del profondo Oriente, che stanno diventando veri e propri punti cardine nel panorama geopolitico mondiale: l'India, la Cina e il Giappone. Nell'ambito di "Parolario", non a caso, ci si interrogherà sul futuro di queste tre realtà in grande ascesa: lo faranno, nello specifico, i docenti ed esperti Giuliano Boccali, già professore di Indologia presso l'Università degli Studi di Milano, Gian Carlo Calza, storico dell'arte orientale, e Alessandra La-
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vagnino, insegnante di Lingue e Letterature della Cina e dell'Asia sud orientale, che venerdì 31 agosto, alle 18, a Villa Olmo, dialogheranno con Alfredo Tomasetta sulle prospettive dei tre Stati dal punto di vista filosofico e culturale. Se il tema portante di questa edizione di "Parolario" è il futuro, non si può dunque non considerare la crescita del ruolo internazionale del Continente asiatico e dei suoi rapporti con l'Europa. M. Cas.
Verso un inquieto destino I bagliori gelidi di Jón di Gianfranco Colombo Il romanzo "Paradiso e inferno" (Iperborea) dello scrittore islandese Jón Kalman Stefánsson, è stato paragonato in modo felice ad una Spoon River dei ghiacci. Il suo protagonista è un ragazzo che scopre il suo futuro nella lettura e nella scrittura. Non importa se la vita lo costringerà ad affrontare prove durissime nei climi gelidi della sua terra, la parola sarà sempre un luogo amico, un rifugio contro ogni avversità. A “Parolario”, il prossimo 8 settembre, Stefánsson presenterà il secondo volume, di quella che è un'annunciata trilogia, intitolato "La tristezza degli angeli" (Iperborea). Come si sarà capito non siamo di fronte ad un giallista alla Arnaldur Indridason, tanto per fare un nome. Nella sua prosa immaginifica Stefánsson mischia l'avventura al racconto di viaggio, il romanzo storico alla leggenda popolare e si serve di una scrittura di alto profilo. Ex professore e bibliotecario, Stefánsson è passato alla narrativa dopo tre raccolte poetiche. I suoi romanzi sono stati nominati più volte al Premio del Consiglio Nordico e pubblicati dalle più importanti case editrici europee. "Paradiso e inferno" è stato definito il miglior romanzo islandese degli ultimi anni. Ed in effetti, con questi primi due romanzi, Stefánsson costruisce con maestria la figura di que-
sto suo protagonista senza nome, il ragazzo, come lui lo definisce, la cui crescita interiore passerà attraverso esperienze estreme, entro i ghiacci non sempre amici della sua terra. In "Paradiso e inferno" condividerà un pezzo di strada con Bárour, un marinaio con la passione dei libri. Sarà proprio la lettura del "Paradiso perduto" di Milton, da cui il rude marinaio resta letteralmente affascinato, a fargli dimenticare la cerata da infilarsi sul maglione. Una dimenticanza che, tra i ghiacci dell'Artico, gli costerà la vita. Un dolore immenso per il protagonista, che ha però la scorza dura. Lo ritroviamo,
8 settembre
ore 19,30 Villa Olmo infatti, cresciuto, in "La tristezza degli angeli". Stabilitosi in città, scopre che un'altra vita è possibile, che esistono libri, amicizie e la scrittura. Ma l'esistenza gli riserva altro e dovrà partire per un viaggio che diventerà una dura lotta contro le forze della natura. É il destino di questo personaggio attraverso il quale lo scrittore islandese sa comunicarci la forza delle parole che contano.
Jón Kalman Stefánsson
LA POESIA HA FUTURO
17 4 settembre ore 20.30 Villa Olmo
ALDA MERINI “COMASCA” UNA POETESSA DA RITROVARE SUL LARIO Brunate viveva il nonno di Alda Merini, Giovanni, con sua moglie Maddalena Baserga. Alda ci era affezionata, a Como, e veniva spesso tra lago e monti. A lei è intitolato un certame poetico, il "Premio internazionale di letteratura Alda Merini", la cui premiazione avverrà nella Biblioteca comunale di Brunate (www.premioaldamerini.eu). Poco però ancora si è scoperto, nei suoi testi, dei precisi rimandi testuali al territorio lariano, che la vede in alcun fotografie. Di questa poco nota “Merini comasca” parleranno martedì 4 settembre Ambrogio Borsani ed Emanuela Carniti, figlia della poetessa, in un incontro dal titolo “Alda Merini, no-
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stra madre”, guidati da Pietro Berra e accompagnati dal violino di Pietro Boscacci e le letture di Rosanna Pirovano. S. Sci.
Magica Antonia Pozzi «Parole piene di vita» di Serena Scionti si coglie come la lezione della poetessa milaneCent’anni fa nasceva Antonia Pozzi, cui sono sta- se sia vivida e pregna di significato anche per le ti dedicati numerosi studi critici. Il 7 settembre Pa- generazioni future. Antonia Pozzi ha ancora qualcosa da dirci? rolario ospita suor Onorina Dino e Graziella Sì, se si va al cuore della sua persona, inBernabò, che presentano "Per troppa viterpretandone la biografia sotto una ta che ho nel sangue. Antonia Pozzi e 7 luce nuova: quella di una donna mola sua poesia”, ripubblicato per Acsettembre derna, passionale, dinamica, morta cento grave. Di seguito, verrà proietore 20.30/22.30 per la "troppa vita" che aveva nel santato “Poesia che mi guardi”, il film di Villa Olmo gue. Il suo suicidio non è da attribuiMarina Spada sulla Pozzi. Quando e come si è avvicinata alla re solo ad amori non corrisposti o alla poesia di Antonia Pozzi? severità paterna, bensì alla mancanza di relazioni amicali paritarie in cui potesse Nel 1976 vidi dei testi di Antonia su un’antologia. Da allora non ho più smesso di rilegger- esprimere l’energia emotiva che la animava, che la, trovando sempre qualcosa di nuovo. In molti non trovò nell’ambiente universitario tutto mavanno apprezzando i suoi versi, tradotti e stu- schile, razionalizzante, competitivo, che frequendiati pure all’estero. Una versione attualizzante tava. Antonia era progettuale, pensava al futuro, di Antonia e della poesia in sé, è stata data nel film trovava la forza di ricominciare dopo le crisi. I "Poesia che mi guardi" di Marina Spada: in esso suoi versi sono attraversati da una vena malin-
I POETI ALLA RIBALTA
Martedì 4 settembre Ore 20.30, Como, Villa Olmo “Alda Merini, nostra madre” Venerdì 7 settembre Ore 20.30, Como, Villa Olmo “Per troppa vita che ho nel sangue. Antonia Pozzi e la sua poesia” Domenica 9 settembre Ore 11, Como, da Villa Olmo a Villa del Grumello Camminata Poetica “Il chilometro della conoscenza e il futuro della poesia” Con letture a cura di poeti nati negli anni Ottanta e la partecipazione di Matteo Fantuzzi
conica, ma non vi prevale un’aura di morte, bensì di vita, colta nelle creature tutte. Si ricordi che Antonia, pur di famiglia ricca, portava un aiuto attivo nella periferia milanese. Fu una donna positiva, di relazione, che strenuamente di fronte alle difficoltà cercava di conferire un senso alla vita, nutrendo pietas e compassione verso ogni vivente. Addirittura in alcune poesie espresse moti antibellicisti, lei che aveva un padre fascista. Una curiosità: nei testi di Antonia Pozzi ha trovato qualche riferimento al territorio comasco? Non espressamente, anche se la presenza costante della natura - Antonia soggiornava in Valsassina - fa respirare l’atmosfera dei monti lariani. Però i comaschi possono recarsi sui luoghi di Antonia e ripercorrerne i passi: a marzo è stato inaugurato a Pasturo un itinerario permanente fatto di frammenti di poesie, diari, lettere, fotografie scattate da lei stessa.
LA NATURA DEL FUTURO
19 5 settembre ore 19,30 Villa Olmo
IL NUOVO LIBRO DI MAURO CORONA LA MONTAGNA INCANTATA SI SCOPRE TRA SETTE PONTI l ritorno alla natura e alla candida bellezza dei paesaggi incontaminati non è solamente una catarsi per l’anima e per gli occhi, ma è anche e soprattutto il punto di partenza per recuperare i veri valori della vita e, quindi, per costruire un futuro migliore.
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Emanuela Rosa-Clot direttore di Gardenia
Un concetto, questo, evidenziato dall’ultima fatica letteraria di Mauro Corona, "La casa dei sette ponti" (Feltrinelli). L’autore friulano sarà a "Parolario" il 5 settembre alle 19,30 a Villa Olmo proprio per parlare di questo argomento che, nel libro, trova espressione nella vicenda di un cinico industriale della seta che rimane irresistibilmente affascinato da una casupola situata nel bel
mezzo dell’Appennino tosco-emiliano, in un contesto magico e fiabesco. Proprio grazie all’incontro con la coppia di anziani che la abitano, l’uomo riesce a ritrovare le sue origini, la sua famiglia e i valori che, nel mondo degli affari, aveva inesorabilmente perduto. Anche nella letteratura, dunque, il legame tra spiritualità e natura torna ad essere un importante leit-motiv. M. Cas.
Metti l’orto nel giardino E la vita rinverdisce di Marco Castelli Il mondo anglosassone lo chiama "edible landscaping", mentre in italiano può essere tradotto con il singolare epiteto "paesaggio commestibile". Più semplicemente, si tratta della coltivazione di piante alimentari per scopi estetico-paesaggistici, un fenomeno sempre più diffuso che evidenzia quanto il nostro futuro sia legato al cosiddetto sviluppo sostenibile. Il trend sarà dibattuto a "Parolario" il 3 settembre, alle 18, alla Villa del Grumello nel corso di un incontro organizzato in collaborazione con Orticolario e moderato dalla giornalista Emanuela Rosa-Clot, direttrice della rivista "Gardenia". È proprio lei a spiegare a "La Provincia" le radici e le potenzialità dell’ "edible landscaping". Oggi si parla molto di sviluppo sostenibile e di "green". A che punto siamo in Italia rispetto agli altri Paesi europei? Sicuramente, nel nostro Paese c’è ancora molta strada da fare, considerando che all’estero ci sono città come Barcellona, Monaco, Berlino e Copenaghen nelle quali interi quartieri sono diventati "sostenibili". In Italia, se si esclude l’Alto Adi-
3 settembre ore 18 - Villa del Grumello
ge, siamo fermi al "bike sharing" promosso da alcune grandi metropoli. In altre parole, siamo ancora indietro. Che sviluppo sta avendo, invece, l’edible landscaping? La tendenza di creare un giardino "bello e buono" si sta affermando soprattutto nel privato e, anche se i grandi esperti fanno dell’ironia, coltivare ortaggi e frutti in casa può contribuire a creare una mentalità diversa. Vorrei sottolineare che noi italiani, in tema di paesaggio agricolo, abbiamo una grande tradizione e non abbiamo nulla da imparare dagli anglosassoni. Questo aspetto va solo recuperato. Quale futuro si immagina, in tal senso? Le potenzialità del "green" sono senza dubbio elevate, ma occorre creare cultura e consapevolezza. In altre parole, invece di edificare continuamente capannoni, bisognerebbe valorizzare i nostri paesaggi e le nostre colline…. Molto spesso si pensa al "green" come a una passione soprattutto femminile. È così? Non vedo una netta divisione di generi, anche perché ci sono diversi architetti uomini che progettano giardini sostenibili. Solitamente, però, è la donna il pollice verde della famiglia e, quindi, è naturale che dalla parte femminile ci sia maggiore sensibilità nei confronti di questi temi.
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IL PROGRAMMA DI PAROLARIO 2012 G I O V E D I
3 0 A G O S T O
V E N E R D I
ore 17.30 - Villa Olmo - INAUGURAZIONE
Performance di danza di Giorgia Cafiero e Albero Del Prete (exComo Ballet) ore 18.00 - Villa Olmo - Incontro con l'autore:
Telmo Pievani "Il futuro imprevedibile di Homo Sapiens". Introduce Alfredo Tomasetta ore 19.30- Villa Olmo - Incontro con l'autore:
Maurizio Milani "Fidanzarsi non conviene". Dialoga con Alessio Brunialti
3 1 A G O S T O
ore 21.00 - Villa Olmo - Incontro:
Graziella Bernabò "La fiaba estrema. Elsa Morante tra vita e scrittura". Dialoga con Goffredo Fofi e Carla Colmegna ore 22.30 - Villa Olmo - Cinema:
ore 17.00 - Villa Olmo - Incontro: Enrico Camanni e Marco Albino Ferrari "Argonauti nelle Alpi. Narratori in viaggio". Dialogano con Gianluigi Ricuperati ore 18.00- Villa Olmo - Incontro:
Giuliano Boccali, Gian Carlo Calza e Alessandra Lavagnino "Giappone, Cina e India nel futuro dell'Occidente". Dialogano con Alfredo Tomasetta ore 19.30 - Villa Olmo - Incontro:
"Laura Maestri - NeuroLinguistica: l’orientamento verso il futuro". ore 20.30 - Villa Olmo - Incontro con l’autore:
Kader Abdolah "Vecchia Persia e nuovo Iran". Traduzione in consecutiva a cura di Emanuela Gini
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S A B A T O
1 S E T T E M B R E
ore 20.30 - Villa Olmo - Cinema:
"Elsa Morante" (Ita 1997, 40’) di Francesca Comencini
"I gatti persiani" (IRANN 2009, 106') di Bahman Ghobadi. Con Negar Shaghaghi, aghaghi, Ashkan Koshanejad, Hamed Behdad. Proiezione one in lingua originale con sottotitoli in italiano
M E R C O L E D I
5 S E T T E M B R E
ore 17.00 - Villa Olmo - Incontro con l'autore:
Filippo Zanoli e Andrea Peduzzi "Il coraggioso nuovo mondo. I videogames e le nuove frontiere della narrazione" ore 18.00 - Fondazione Antonio Ratti - Incontro con l'autore: Fabio Fornasari "Lo spazio del libro: uno spazio per gli occhi, le mani e la mente". Dialoga con Chiara Milani ore 18.00 - Villa del Grumello Incontro: Gualtiero
Marchesi e Marco Bolasco "Disegnare il futuro della ristorazione". Dialogano con Alfredo Antonaros In collaborazione con Fondazione Gualtiero Marchesi ore 18.30 - Villa Olmo - Incontro con l'autore: Younis Tawfik "La primavera araba e il futuro del Medioriente". Dialoga con Nello Scavo ore 19.30 - Villa Olmo - Incontro con l'autore: Mauro
Corona "La casa dei sette ponti". Dialoga con Grazia Lissi ore 20.30 - Villa Olmo - Incontro: Sherazade Hushmand, David Sciunnach e Marco Roncalli "Il futuro delle religioni". Introduce e modera Armando Torno ore 2 22.30 - Villa Olmo - Cinema: "Kundun" (USA
Il programma potrebbe subire variazioni. Per aggiornamenti in tempo reale consultare il sito www.parolario.it, la pagina Facebook o il profilo su Twitter. Tutti gli incontri di Parolario sono ad ingresso gratuito.
1997, 134') 1 di Martin Scorsese. Con Tenzin Thuthob Tsarong, Tsaron Gyurme Tethong e Tulku Jamyang Kunga Tenzin
G I O V E D I
6 S E T T E M B R E
ore 11.30 - Villa Olmo - Incontro con l’autore:
Antonio Marino "Como, dal passato una lezione per il futuro". Dialoga con Diego Minonzio e Alberto Longatti ore 17.00 - Villa Olmo Incontro con l'autore: "Rosa Teruzzi - Il segreto del giardiniere". Dialoga con Massimo Picozzi. Introduce Ornella Gambarotto. A cura del Comitato per la Promozione dell'Imprenditoria Femminile della CCIAA di Como ore 18.00 - Villa Olmo - Incontro con la filosofia: Salvatore Natoli "Improbabilità e speranza". Dialoga con Alfredo Tomasetta ore 20.30 - Villa Olmo - Incontro con l'autore: Flavio Insinna "L'eterno Peter Pan". Dialoga con Alessio Brunialti ore 22.30 - Villa Olmo - Cinema: "Big Fish" (USA, 2003, 123') di Tim Burton. Con Ewan McGregor, Albert Finney e Helena BonhamCarter
ore 16.00 - Parco di Villa Olmo
- Incontro con l'autore: Felice Cappa "La rivoluzione di Gianni Rodari" con Mario Bianchi. Letture a cura di Fata Morgana ore 17.00 - Villa Olmo - Incontro con l'autore: Piercarlo Grimaldi "Nutrire il futuro. Cibo e rito". Dialoga con Roberta Schira dalle ore 17.00 - Como - Librerie in città - Omaggio a Charles Dickens: Persone comuni e attori leggeranno brani del grande autore inglese nel bicentenario dalla nascita. Libreria Mentana: Piero Lenardon legge Il circolo Pickwick; Libreria Feltrinelli: Clelia Bianchini legge David Copperfield; Libreria Ubik: Silvia Dogliani legge Oliver Twist; Libreria dei Ragazzi: Nicoletta Cardone Johnson legge Canto di Natale; Libreria Noseda: Renata Coluccini legge Grandi Speranze; Biblioteca Comunale: Lilia Marcucci legge Le due città; Libreria del Cinema: vetrina di film tratti dalle opere di Dickens al termine - Teatro Sociale - Videomaggio: "Dickens, il nostro comune amico". Videomaggio di Mario Bianchi ore 18.00 - Fondazione Antonio Ratti - Incontro: "Il futuro è già qui. Nuove tecnologie e arte: media, new media, postmedia". Domenico Quaranta dialoga con Elena Di Raddo. In collaborazione con Associazione Chiave di Volta ore 18.30 - Villa Olmo - Incontro con l'autore: Francesco Morace e Linda Gobbi "I paradigmi del futuro. Lo scenario dei trend". Dialogano con Serena Brivio ore 19.30 - Villa Olmo Incontro con l'autore: Ginevra Bompiani "La stazione termale" dialoga con Sara Cerrato ore 20.30 - Villa Olmo - Incontro con la filosofia: Giulio Giorello "Il tradimento. In politica, in amore e non solo". Dialoga con Alfredo Tomasetta ore 22.00 - Villa Olmo - Musica: Intorno a "I Capuleti e i Montecchi" di Vincenzo Bellini. Con i cantanti AsLiCo e Federica Falasconi (pianoforte). Al termine, "Questo amore così violento, così fragile, così tenero, così disperato". Videomontaggio su Romeo e Giulietta nel cinema e nell’opera a cura di Mario Bianchi
D O M E N I C A
2 S E T T E M B R E
ore 11.30 - Villa Olmo - Incontro con l’autore:
Licia Granello "Il gusto delle donne". Con Marella Levoni, Luisa Valazza e Maida Mercuri. Coordina Sara Vitali ore 17.00- Villa Olmo - Incontro con l’autore: Marcello Foa "Il bambino invisibile". Dialoga con Lucia Capuzzi ore 18.00 - Villa Olmo - Incontro:
Leandro Cantamessa e Armando Torno "Leggere il futuro?" ore 19.30 - Villa Olmo - Incontro:
Alberto Patrucco "Chi non la pensa come noi: lapidario, tra parole e musica (da Brassens)" con Daniele Caldarini (pianoforte) e Francesco Gaffuri (contrabbasso). Presenta Alessio Brunialti
L U N E D I
3 S E T T E M B R E
ore 21.00 - Villa Olmo - Incontro con ll’autore: autore:
Dacia Maraini. Dialoga con Katia Trinca Colonel
ore 22.30 - Villa Olmo - Cinema:
"La voce di Pasolini" (ITA 2005, 54') di Mario io Sesti e Matteo Cerami.. Con Toni Servillo.
V E N E R D I
7 S E T T E M B R E
ore 17.00 - Villa Olmo - Incontro: Maria Luisa Frosio e Cinzia Palmi "Le donne: motore del cambiamento e dello sviluppo sostenibile". Dialogano con Adriana Bazzi. Intervengono: Nicoletta Morelli, Giulia Pusterla e Chiara Milani. In collaborazione con Soroptimist International - Club di Como ore 17.00 - Como dalla Casa del Fascio a Villa Olmo Passeggiata d'autore: "Un viaggio letterario nella storia architettonica della città". Con Gianni Biondillo. Prenotazione obbligatoria tel. 031.301037 ore 18.00 - Como - Fondazione Antonio Ratti
Incontro: "Perché realizzare un'opera quando è così bello sognarla soltanto? Il mistero del genio cieco." Discorso per immagini intorno alla pittura e ai pittori. Videomaggio di Mario Bianchi con Luigi Cavadini ore 18.30 - Villa Olmo - Incontro con l'autore: Gianni Biondillo "A Como non sono razionale. Un viaggio letterario nella storia architettonica della città". Dialoga con Severino Colombo. In collaborazione con Satisfiction ore 19.30 - Villa Olmo- Concerto: Orchestra a plettro Flora 1892 "Concerto di mandolini e chitarre" in occasione del 120° anniversario dalla fondazione. Dirige: Matteo Castelli ore 20.30 - Villa Olmo - Incontro con la poesia: Graziella Bernabò e Suor Onorina Dino "Per troppa vita che ho nel sangue. Antonia Pozzi e la sua poesia". Dialogano con Pietro Berra e Laura Garavaglia ore 22.30 - Villa Olmo - Cinema: "Poesia che mi guardi" (ITA 2009, 9, 57') di Marina Spada. Con Elena Ghiaurov, Marco Colombo olombo Bolla, Enrica Chiurazzi e Carlo Bassetti. La proiezione sarà introdotta dalla regista egista Marina Spada e da Graziella Bernabò nabò
S A B A T O
8 S E T T E M B R E
ore 17.00 - Villa Olmo - Incontro con l’autore:
Giuseppe Bresciani "L'inferno chiamato Afghanistan". Dialoga con Bruno Profazio ore 18.00- Villa del Grumello - Incontro: "Paola Violani, Carlo Pagani, Mimma Pallavicini e Giustino Ballato - Il futuro del nostro verde: l'esempio dell'edible landscaping. Un paesaggio bello da vedere e buono da mangiare". Dialogano con Emanuela Rosa-Clot. In collaborazione con Orticolario ore 18.30 - Villa Olmo - Incontro con l’autore: Daria Galateria "Scritti galeotti". Dialoga con Laura D'Incalci ore 19.30 - Villa Olmo - Incontro: "Ricordare il futuro. A 90 anni la lezione di vita di Ines Figini". A cura del Teatrino di Noi ore 20.30 - Villa Olmo - Incontro: "Le stelle del Lago di Como" con Andrea Camesasca e Pietro Berra. A seguire "Il labirinto della passione" (GB/D 1925, 75') di Alfred Hitchcock. Con Virginia Valli, Carmelita Geraghty, Miles Mander e John Stuart ore 21.00 - corte Liceo A. Volta - Spettacolo: "Medea" e "Umbrella". Con i ragazzi dei corsi di teatro del Liceo Alessandro Volta di Como
ore 10.00 - Como da Palazzo Terragni a Villa Olmo Caccia al tesoro: "Fuori pista!" Viaggio tra le architetture razionaliste. Dedicato ai ragazzi e alle famiglie. A cura dell’Associazione Luminanda. Prenotazione obbligatoria e info Tel.338-7872193 mail info.luminanda@gmail.com ore 11.30 - Villa Olmo - Incontro con l'autore: Sandra Bonzi "Stress and the city: una vita frenetica nella città che evolve". Dialoga con Annarita Polacchini ore 16.00 - Villa Olmo - Linda Busato e Giovanna Lomazzi - Ricette “verdi” per mangiare fuori casa ore 17.00 - Villa Olmo Incontro con la filosofia: Andrea Moro "Parlo dunque sono". Dialoga con Alfredo Tomasetta ore 18.30 - Villa Olmo - Incontro con l'autore: Isabella Bossi Fedrigotti "I vestiti delle donne" ore 19.30 - Como - Villa Olmo - Incontro con l'autore: Jón Kalman Stefánsson "La tristezza degli angeli". Traduzione in consecutiva a cura di Emanuela Gini ore 21.00 - Villa Olmo - Spettacolo: "I Promessi Sposi da Alessandro Manzoni". Diretto e interpretato da Massimiliano Finazzer Flory, coreografie di Gilda Gelati. Musiche di G. Verdi, P. Mascagni, V. Bellini, N. Paganini, L. Berio, N. Rota
M A R T E D I
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D O M E N I C A
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ore 17.00 - Villa Olmo - Incontro con l’autore:
Norbert Lantschner "Il futuro che vogliamo" ore 18.00 - Fondazione Antonio Ratti - Incontro:
"Ico Parisi. Architettura, fotografia e design. L'immagine come progetto" con Giovanna D’Amia e Lucia Tenconi. Intervengono Luigi Cavadini, Flaminio Gualdoni e Marco Biraghi ore 18.30 - Villa Olmo - Incontro con la filosofia: Silvano Petrosino "Il denaro: da mero strumento a fantasma vorace". Dialoga con Alfredo Tomasetta ore 19.30 - Villa Olmo - Incontro con l’autore: Ilaria D'Amico "Dove io non sono". Dialoga con Davide Van De Sfroos. ore 20.30 - Villa Olmo - Incontro con la poesia:
“Alda Merini, nostra madre” con Ambrogio Borsani ed Emanuela Carniti. Letture a cura di Rosanna Pirovano, musiche di Pietro Boscacci ore 22.30 - Villa Olmo - “Seraphine” Film di M. Provost
ore 10.00 - Como da Palazzo Terragni a Villa Olmo Caccia al tesoro: "Fuori pista!" Viaggio tra le architetture razionaliste. Dedicato ai ragazzi e alle famiglie. A cura dell’Associazione Luminanda. Prenotazione obbligatoria e info Tel. 338-7872193 mail info.luminanda@gmail.com ore 11.00 - Como da Villa Olmo a Villa del Grumello
Camminata poetica: “Il chilometro della conoscenza e il futuro della poesia”. Con letture a cura di giovani poeti nati negli anni Ottanta e con la partecipazione di Matteo Fantuzzi ore 11.30 - Villa Olmo - Incontro con l'autore:
Marina Terragni "Un gioco da ragazze". Dialoga con Sara Cerrato. A cura del Comitato per la Promozione dell'Imprenditoria Femminile della CCIAA di Como ore 16.00 -
Villa Olmo - Incontro con l'autore: Alessandro Coppola "Apocalipse town. Cronache dalla fine della civiltà urbana". Dialoga con Giacomo Borella
ore 17.00 - Villa Olmo - Incontro con la filosofia: Franca D'Agostini "Filosofia e democrazia". Dialoga con Alfredo Tomasetta ore 18.30 - Villa Olmo - Incontro con l'autore:
E per p finire... MERCOLEDÌ 19 SETTEMBRE ore 18.30 - Como Biblioteca Comunale - Incontro: "I simboli o
religiosi nei luoghi pubblici. Fondamenti e prospettive re eetiche e culturali della civiltà europea". Valerio Onida ddialoga con Mons. Diego Coletti. Introduce Marcello Iantorno. In co collaborazione con A.G.E D. Associazione Giustizia e Democrazia
Luca Doninelli "Cattedrali: lo spirito eterno delle città" Dialoga con Laura D'Incalci ore 19.30 - Villa Olmo - Incontro con l'autore: Gianni Barbacetto e Davide Milosa "Le mani sulla città. La 'ndrangheta e il futuro del Nord Italia". ore 20.30 - Villa Olmo - Incontro con l'autore: Pietro Grasso "Liberi tutti". Dialoga con Diego Minonzio e Paolo Moretti ore 22.30 - Villa Olmo - Cinema: "Bronx" (USA 1993, 121') di Robert De Niro. Con Robert De Niro, Chazz Palminteri e Joe Pesci
CLASSICI PER IL FUTURO
23 6 settembre
UNA GIORNATA PARTICOLARE SIAMO TUTTI UN PO' POETI IN CIRCOLO CON DICKENS iene definito un esperimento poetico, per la creazione di un "circolo letterario diffuso e urbano", anche se temporaneo, l'omaggio a Dickens previsto il 6 settembre, dalle 17, nelle librerie di Como. In occasione del bicentenario della nascita del grande autore, quanti abbiamo passione per la lettura, si raduneranno in diverse librerie comasche (Libreria Mentana, Feltrinelli, Ubik, Libreria dei ragazzi, Noseda, Libreria del Cinema, ma anche in Biblioteca comunale e per finire al Teatro Sociale), per leggere insieme passi tratti dalle più grandi opere del-
V
dalle 17 in varie librerie di Como
l'autore inglese. Per fare qualche esempio, Piero Lenardon legge "Il circolo Pickwick", mentre Clelia Bianchini legge “David Copperfield”. Oliver Twist verrà letto da Silvia Dogliani, mentre il celeberrimo "Canto di Natale" sarà letto a bambini di ogni età da Nicoletta Cardone Johnson. Renata Coluccini legge "Grandi speranze" e Lilia Marcucci legge "Le due città". Per i cinefili una vetrina di film tratti dalle opere di Dickens, con videomaggio di Mario Bianchi al Sociale: "Dickens, il nostro comune amico". S. Cer
Morante ritrovata Omaggio in anteprima di Sara Cerrato
in difesa dei reietti - la scrittrice veniva dal quartiere popolare del Testaccio - nell'intimo si sentiva tagliata fuori dalla realtà degli altri. Così la ritrae Pierpaolo Pasolini in una scena di "Accattone" (1961), in una delle poche immagini che la Morante concesse di sé: muta, vicina a due carcerate. Così la ricorda Comencini nel commosso cortometraggio che vedremo a "Parolario".
Il cartellone di "Parolario" prevede appuntamenti in prima nazionale, tra letteratura e spettacolo. Il 30 agosto alle 21, a Villa Olmo, si svolgerà l'incontro con Graziella Bernabò, studiosa di scrittura al femminile. Dialogando con il critico Goffredo Fofi, parlerà di "La fiaba estrema. Elsa Morante tra vita e scrittura". Il pubblico potrà conoscere in modo più approfondito la figura della Morante, personalità complessa e in anticipo sui tempi, autrice di capolavori assoluti come "L'isola di Arturo", "Menzogna e sortilegio", "La Storia". Sulla vita e sulla produzione letteraria della scrittrice (1912-1985), Bernabò ha scritto un libro minuzioso e analitico che esplora i lati più reconditi della personalità dell'autrice, in cui le vicende biografiche, gli amori, gli incontri, si intrecciano 30/08 con l'ispirazione poetica. Alle ore 21 e 22.30, a seguire, sempre a Villa ore 22.30 Olmo, sarà il momento del cinema, con "Elsa Morante" (1997, 40') Villa Olmo di Francesca Comencini. Prodotto nel 1997 in Francia nella collezione di France 3 "Un siècle d'écrivains", fu girato a Roma. Il lavoro della Comencini, cineasta sensibile e attenta ai temi sociali ("Mi piace lavorare"), vuole indagare la donna più che la scrittrice, raccontandone particolari biografici poco noti. Francesca si accosta a Elsa in tono intimo, facendo parlare i testi: di sé la scrittrice dice di essere nata insieme alla necessità di scrivere e alla libertà. Impegnata socialmente
Elsa Morante Sopra la regista Francesca Comencini
LO SPIRITO DEL FUTURO
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9/9 ore 18,30 Villa Olmo
19/9
CON DONINELLI E POI CON IL VESCOVO CATTEDRALI E SIMBOLI DIALOGHI SULLA CIVILTÀ l tema della spiritualità, a "Parolario", si declina anche in senso urbanistico e letterario. Da non perdere, per le ricche implicazioni, due incontri: il 9 settembre, a Villa Olmo (ore 18.30), lo scrittore Luca Doninelli presenta il libro "Cattedra-
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li" (Garzanti), una straordinaria riflessione sul paesaggio attraverso i luoghi simbolici di aggregazione, dall’Europa alla Cina. Si parlerà di edifici sacri come il Muro del pianto a Gerusalemme, o la Sagrada Familia a Barcellona, ma anche del centro commerciale-culturale Les Halles a Parigi e della Città proibita a Pechino. Il 19 settembre, in un evento
«Soltanto la speranza salverà le religioni» di Marco Castelli Come sarà, nel mondo del futuro, il rapporto tra le religioni? E, soprattutto, riuscirà la spiritualità a resistere all'avanzata del progresso? A questi quesiti proverà a dare una risposta il saggista Marco Roncalli, che il prossimo 5 settembre dialogherà su tali temi con la teologa islamica Sherazade Hushmand e il rabbino David Sciunnach. Il tema dell'incontro sarà il futuro delle religioni. Quale è lo scenario che lei immagina? Qualsiasi futuro, compreso quello delle religioni, ha bisogno di un balzo in avanti. E il primo passo consiste nel conoscersi e nel rispettarsi, senza nascondere le differenze, ma anche senza restare bloccati da pregiudizi e paure. Nel "Gaudium et spes", uno dei principali documenti del Concilio Vaticano II, si legge: «Il futuro del mondo apparterrà a coloro che sapranno dare alle
ore 18,30 biblioteca
fuori cartellone, comunque promosso da "Parolario", sarà la conferenza - alle ore 18.30 in biblioteca - sul tema: "I simboli religiosi nei luoghi pubblici. Fondamenti e prospettive etiche e culturali della civiltà europea". Valerio Onida dialogherà con monsignor Diego Coletti, vescovo di Como. Introduce Marcello Iantorno, in collaborazione con Associazione Giustizia e Democrazia. V. Fis.
Marco Roncalli
giovani generazioni ragioni di vita e di speran- in base a queste considerazioni, si può supporza». Questo vale anche per il rapporto con le re- re che il futuro del cristianesimo, e della teologia in esso, o sarà più marcatamente spirituale ligioni. Oggi siamo davvero di fronte a una crisi della spi- o potrà ben poco contribuire al superamento ritualità rispetto al passato? della crisi e al cambiamento in atto nel Non so a che livello sia la crisi di spimondo. Quanto la globalizzazione potrà inritualità. Di certo, però, quest'ultima 5 fluenzare il rapporto tra le religioc'è e ha bisogno di rinnovarsi. Se la settembre n i? modernità aveva contrapposto la veore 20,30 La globalizzazione non risolve il rità universale della ragione e la veVilla Olmo problema dell'arcipelago delle solirità contingente della vita, favorentudini. E, allora, la vera sfida delle redo il divorzio fra riflessione e spiriligioni è valorizzare nell'unità la divertualità e riducendo quest'ultima a qualsità, cioè il locale con la sua storia. A questa cosa di sentimentale e intimistico, il nostro tempo chiede di sperimentare nuove forme. La sfida può rispondere bene anche il mondo catverità non è qualcosa che si possiede, ma qual- tolico, lavorando sul dialogo senza mai dimencuno dal quale lasciarsi possedere: ecco cosa ticare l'impegno nel servizio ai più deboli, per la vuol dire essere davvero "cristiani adulti", pron- giustizia e la pace, temi che accomunano i creti a rendere ragione della loro speranza. Anche denti di ogni religione.
IL FUTURO E’ DONNA
8 settembre
1 settembre
ore 11,30 Villa Olmo
ore 17 Villa Olmo
RISO AMARO CON LA BONZI CHE STRESS, RAGAZZE
NOIR DELLA TERUZZI L’INCHIESTA DI IRENE
a protagonista di questo divertente quanto surreale racconto metropolitano è una donna allo stremo. Gestire una figlia adolescente e un bambino saputello, il lavoro, un cane Labrador con problemi alimentari non è facile. Anche se spread e disoccupazione creano problemi ben maggiori, nel libro di Sandra Bonzi - "Stress & the City" (Rizzoli) - qualche lettrice potrebbe identificarsi. L’autrice sarà a "Parolario" l’8 settembre alle ore 11.30, a Villa Olmo.
i muovono tra Milano e il lago di Como le indagini di Irene, giornalista di cronaca nera di un quotidiano del pomeriggio, protagonista di "Il segreto del giardiniere" (Rusconi), ultimo romanzo giallo di Rosa Teruzzi. L’autrice si trova a proprio agio tra delitti & inchieste giudiziare, essendo caporedattore di "Quarto Grado" su Canale 5. Sarà a "Parolario" il 1° settembre, alle ore 17, a Villa Olmo, con il criminologo Massimo Picozzi.
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Isabella Bossi Fedrigotti, foto di C. Pozzoni
Parole al femminile contro la solitudine di Serena Scionti L’universo femminile (ma non solo) è finemente esplorato nella raccolta "I vestiti delle donne" (Barbera), che Isabella Fedrigotti - un’amica di "Parolario" - presenterà a Villa Olmo, l’8 settembre alle 18.30. Signora Fedrigotti, un libro sulle donne. Uno dei racconti è narrato in prima persona da un uomo. Come si esprime la narrazione al maschile? Chiunque sia dedito alla scrittura compie un quotidiano esercizio di immedesimazione; osservo ogni giorno gli uomini che incontro, ciò che esprimono. È un esercizio di vita, prima ancora che di scrittura, ha in sé una base di verità. Perché questo titolo, "I vestiti delle donne"? Non solo le donne sono protagoniste di questi testi; nel primo, che è il racconto portante e più lungo, a parlare è un vestito; la vicenda si snoda sotto il suo peculiare punto di vista. Il titolo? Come spesso accade è l’editore a suggerirlo, frutto di un compromesso. Trovare titoli incisivi non è sempre facile! "Parolario" vuole leggere il futuro. Cosa ci può insegnare in questo senso il suo ultimo libro? Questi racconti fotografano la solitudine, che è la cifra del nostro presente, alimentata da prossimità solo virtuali. Mi auguro che la società comprenda che il doloroso lavorio di questo modello comunicativo non può reggere, e che il futuro veda ritornare e rinnovarsi forme di vicinanza incentrate sulla corporeità.
Da "Amore mio uccidi Garibaldi", suo razione a sua volta si è riversata nelle mie primo romanzo, a oggi, "I vestiti delle rubriche giornalistiche sui sentimenti e donne". Più di trent’anni come narrala vita. 8 settembre trice, e nel contempo giornalista. CoUn momento significativo del suo percorso di scrittrice fu la vincita del me concilia le due attività? ore 18,30 Villa Olmo Campiello nel 1991, con il romanzo “Di Le due diverse forme di scrittura buona famiglia”. Cosa pensa dei premi che coltivo si completano l’una con l’alletterari oggi? tra: la pratica quotidiana al giornale è coFaccio parte di giurie di critica letteraria e me l’esercizio ripetitivo in palestra di ogni giorno, senza il quale non sarebbe possibile la lun- posso dire che nella maggior parte dei casi esse ga corsa. Così l’allenamento alla scrittura tipico sono costituite da persone serie, che amano moldel giornale, senza il quale rapidamente si arrug- to i libri. Istituire premi letterari e divulgarne i riginirebbero le competenze. La stesu- sultati è un modo per far leggere di più, per accostare i curiosi, per suscitare dira di testi di più ampio respiro, ovvebattito e circolazione di ro i romanzi, mi ha insegnato a scavalibri. Quindi, svolgore nel profondo e a cavare emono certo una funzioni dal cuore: questa capazione positiva. cità sviluppata con la nar-
IDEE PER IL FUTURO
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MINI-FESTIVAL FILOSOFICO Giovedì 30 agosto
Sabato 1 settembre
Martedì 4 settembre
Ore 18, Como, Villa Olmo Telmo Pievani “Il futuro imprevedibile di Homo Sapiens”
Ore 18, Como, Villa Olmo Salvatore Natoli “Improbabilità e speranza”
Silvano Petrosino “Il denaro: da mero
Giovedì 6 settembre
Giulio Giorello in amore e non solo”
C’è un fantasma nella carta di credito di Silvano Petrosino* In genere, la critica che più comunemente si muove al denaro è legata all’accumulo, a quella tendenza così ben raccontata da Giovanni Verga nella novella "La roba". La trovo abbastanza ingenua, perché ciò che sta al fondo dei soldi è
in realtà un fantasma. Un esempio: che una ragazzina voglia il jeans da 120 euro e non quello da 20 euro, dipende dal fatto che ha costruito un fantasma, il suo desiderio. Nella mia conferenza a "Parolario" riprendo alcune idee formulate in "Soggettività e denaro" (Jaca Book). Vorrei, in particolare, enfatizzarne due. La prima si può sintetizzare in que-
Silvano Petrosino
sti termini: il denaro, permettendo l’accesso alle infinite cose, consente il 4 perpetuarsi del prosettembre cesso di fantasmaore 18,30 tizzazione. Villa Olmo In secondo luogo, per un po’ il fantasma funziona, poi non va più. Come l’idolo, per qualche tempo sta in piedi, poi cade. Così noi compriamo il cellulare, poi l’iPhone, l’iPad, la macchina con l’aria condizionata, il televisione al plasma di ultima generazione, e così via. Questo processo di sostituzione dei fantasmi - attraverso gli oggetti attorno ai quali si coagula un fantasma, a cui muove il desiderio - è esattamente ciò che garantisce la società dei consumi e la società del denaro. Per me la definizione più appropriata del denaro è "ancora". O meglio, i soldi sono la possibilità dell’ancora. Non voglio certo criminalizzare gli acquisti, anzi. Da un certo punto di vista, questa dinamica rimotiva a iniziare da capo (c’è chi fa shopping per scacciare il malumore o una frustrazione). Però esiste anche il versante negativo, da non sottostimare: precisamente, ricominciando di nuovo a comprare, spendere, passare la carta di credito non si impatta mai con il problema del desiderio. Per concludere, quello che importa è non cadere nella trappola della criminalizzazione, perché «guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene» (Isaia, 5,20). Il denaro non è male, ma lo diventa facilmente perché permettendo l’accesso ai fantasmi, diventa il fantasma per eccellenza. (Testo raccolto da Vera Fisogni)
* Filosofo, insegna all’Università Cattolica di Milano
IL FUTURO DELLA LEGALITA’
31 9 settembre
AFFARI IN DROGA, DISCOTECHE, ORTOFRUTTA «NUOVI BOSS IN CAMPO: CERCATELI IN LOMBARDIA» a 'ndrangheta abita Milano, la capitale morale ed economica del Paese. La forte denuncia è contenuta nel libro inchiesta dei giornalisti Gianni Barbacetto e Davide Milosa "Le mani sulla città. I boss della 'ndrangheta vivono tra noi e controllano Milano" (Chiarelettere, 16.60 euro), che sarà presentato dagli autori
L
domenica 9 settembre, alle 19.30 a Villa Olmo. Il volume è una puntuale ricerca basata sulle rivelazioni dei pentiti e gli atti processuali - sulla rete di potere, gli affari e i rapporti delle organizzazioni politiche a Milano. Come rivela Barbacetto: «La scalata al potere inizia nell'88, a Buccinasco, dove s'incontrano le famiglie più importanti: i Papalia, i Morabito e i San Luca».
ore 19,30 Villa Olmo
Le ‘ndrine calabresi godono del favore dell'imprenditoria, detengono il monopolio del mercato della droga e dell'ortofrutta; gestiscono bar, ristoranti e discoteche. «Non si tratta di semplici infiltrazioni - spiega Milosa - La 'ndrangheta è profondamente radicata nel tessuto sociale, economico, finanziario e politico lombardo». A. Gal.
«L’antidoto alla mafia? È il senso del dovere» 9 settembre ore 20,30 Villa Olmo
Pietro Grasso
di Alberto Galimberti La legalità è la forza dei deboli, il baluardo che possiamo opporre alla prevaricazione e alla corruzione. Queste parole aprono uno dei diciannove capitoli del libro di Pietro Grasso, Procuratore Nazionale Antimafia, intitolato "Liberi tutti, lettera a un ragazzo che non vuole morire di mafia"(Sperling & Kupfer, 15 euro). L'autore presenterà il libro a Villa Olmo, il 9 settembre alle 20.30, dialogando con Diego Minonzio e Paolo Moretti. A 20 anni dalla morte dei giudici Falcone e Borsellino è possibile dare un futuro ai loro insegnamenti senza cadere nella retorica delle celebrazioni, ma allo stesso tempo evitando di
riporli anticipatamente nella soffitta della Storia? Il miglior modo per ricordare Falcone e Borsellino è seguire i valori che loro incarnavano, primo fra tutti, il senso del dovere. Il senso del dovere inteso come il coraggio di compiere il proprio mestiere nonostante gli ostacoli e le difficoltà che s'incontrano lungo la strada. La professionalità e l'impegno senza abbattersi dopo una sconfitta o una serie di risultati deludenti. Le qualità di Giovanni e Paolo erano la tenacia, la capacità di soffrire e sopportate senza mai arrendersi. Una lezione che vale per l'antimafia e non solo. Qual è l'attuale stato di salute dell'antimafia: le buone notizie prevalgono su quelle negative? Dal punto di vista della repressione stiamo perseguendo ottimi risultati. Ogni giorno la cronaca giudiziaria ci consegna notizie su operazioni di polizia: la cattura di pericolosi latitanti, il sequestro e la confisca di beni. Nonostante gli scarsi mezzi a disposizione, grazie all'impegno di tanti uomini delle forze dell'ordine, noi riusciamo a ottenere risultati importanti, a essere un modello positivo per gli altri Paesi. In particolare nell'aggressione ai patrimoni mafiosi: in quattro anni abbiamo sequestrato patrimoni per 40 mld di euro. Quali prospettive per l'avvenire? L'antimafia deve restare un'opera continua di magistratura e polizia, ma questo non può bastare. Devono essere anche le altre istituzioni, nazionali e locali, a promuovere politiche antimafia e in favore della legalità. È necessario - come lo è nei fatti - che su questo fronte siano coinvolte tutte le scuole d'Italia per cercare di formare ai valori della giustizia, della solidarietà e della legalità i cittadini di domani. La mafia non è solo un'organizzazione, ma un fenomeno che ha radici sociali e culturali profonde. Come tale va combattuto: con il sapere, la conoscenza critica e la partecipazione democratica.
QUANTO FUTURO IN QUELLE ARCHITETTURE
33 30 agosto e 9 settembre 8-9 settembre
PERCORSO TRA I MONUMENTI CACCIA AL TESORO DEL RAZIONALISMO ensate di conoscere il cuore razionalista di Como? "Parolario" vi mette alla prova con il gioco "Fuori pista!", pensato per ragazzi e genitori. Si tratta di una singolare caccia al tesoro, che si propone al contempo di riscoprire l’opera di Giuseppe Terragni con un linguaggio innovativo. Da Palazzo Terragni, a Villa Olmo, seguendo una serie di indizi e superando prove di abilità, si entrerà nell’opera dell’architetto coma-
P
sco. Pensato per tutti, dai 9 ai 99 anni, il gioco si svolgerà sabato 8 settembre e domenica 9 settembre, alle ore 10, con partenza da Palazzo Terragni, in piazza del Popolo 4. L’iniziativa, a cura dell’Associazione Luminanda, richiede la prenotazione obbligatoria. Per informazioni: 3387872193 - info.luminanda@gmail.com. Dal 30 agosto al 9 settembre, si svolgerà “Tracce del futuro: il cuore razionalista di Como”, un percorso
A spasso con Terragni oltre la modernità
organizzato in collaborazione con l’Ordine degli architetti di Como: partendo dalla Casa del fascio, raggiungerà Villa del Grumello, attraverso la scoperta degli edifici razionalisti della città. Accanto ai quali si potranno vedere 12 lettere colorate e oversize, che nell’insieme compongono la parola “Razionalismo”: un modo per aprire gli occhi su un patrimonio cittadino troppo spesso trascurato, anche dai cittadini.
7 settembre
7 settembre
ore 17 dalla Casa del fascio a Villa Olmo
ore 18,30 Villa Olmo
di Gianni Biondillo* Quando mi è stato proposto di guidare il pubblico in una passeggiata “razionalista”, ho accettato subito con entusiasmo perché a Milano mi capita spesso di fare percorsi tra tessuto urbano e letteratura. Poi, da architetto e studioso della storia dell’architettura, ho sempre letto la città di Como nella prospettiva di una piccola capitale della modernità, anche quando ero studente. Mi è capitato anche di scriverlo: il razionalismo “talebano”, ortodosso e originale, si gioca tutto tra Como e Milano, le altre cose, fatte a Roma o da Adalberto Libera sono spurie, vicine al gusto novecentesco. Qui sul lago abbiamo costruzioni più integraliste di quelle tedesche. La Casa del fascio di Giuseppe Terragni è un capolavoro in senso stretto, senza se e senza ma. Non ce ne rendiamo conto, vedendo questo mezzo cubo bianco. Ma lì fu giocata una grande sfida della modernità. Un architetto, che era ancora un ragazzo (morì a soli 39 anni) aveva ottenuto che le porte scorressero da sole: oggi pare tutto ovvio, ma allora erano idee avveniristiche con cui si misurava l’architettura. Terragni e altri con lui volevano portare una nazione arcaica verso la modernità. Contavano le intuizioni, il vedere lontano. Sant’Elia non aveva mai costruito nulla; il Monumento ai caduti fu realizzato da Terragni, non a caso. Raccontare l’avventura razionalista significa ricordare cose divertenti. Il Novum Comun era differente: Terragni cambiò la facciata in corso di costruzione, la licenza era differente. Oggi diremmo che fece una sorta di abuso. Aveva già le idee chiarissime. Se non faceva questo colpo di mano, non poteva entrare in quella famiglia di “talebani”. É una storia tutta da raccontare. Farci un libro? Chissà, sto cominciando a pensarci. Il periodo è affascinante, ma essendo legato alla nascita e allo sviluppo del fascismo, si tende a omologare. Di certo Terragni non è affatto omologabile. Che fosse un genio, resta un dato di fatto. Paragonato a lui, Lingeri era un buon artigiano. Come si capisce la sua genialità? Semplice. Le Corbousier, come insegnano ad Architettura, indicò cinque punti dell’architettura moderna: non rispettarli significava esserne fuori. Il comasco Terragni non ne rispettò neppure uno, realizzando la Casa del fascio. Chi è più avanti di lui? Forse non abbiamo ancora compreso il suo valore e il senso etico di quel modo di pensare l’arte e l’architettura, profondamente legato alla tecnologia. (Testo raccolto - Per partecipare alla passeggiata con Gianni Biondillo la prenotazione è obbligatoria: tel. * Scrittore e architetto 031.301037).
Palazzo Terragni, foto di C. Pozzoni
UN FUTURO TUTTO DA SCRIVERE
35 1 settembre ore 20,30 Villa Olmo
INSINNA DALLA TV ALLE LIBRERIE LA PRIMA VOLTA DI FLAVIO: «HO ELABORATO IL LUTTO»
«
Il libro? È stata una sfida. Io sono un attore, ma quando è morto mio padre, si è come acceso un motore in me e ho avuto necessità di trascrivere le emozioni che sentivo rispetto alla perdita che avevo subito». Scrivendo "Neanche con un morso all'orecchio" (Mondadori), il 1° settembre a "Parolario", a Villa Olmo, ore 20.30, Insinna ha colto «l’eco dolorosa della morte»: non è un caso che ci sia sta-
ta una singolare sintonia notata anche da Antonio D'Orrico, e da altri critici letterari. «Il libro parla di una grande fortuna, non per quello che ho avuto dal mio mestiere, ma da quello che ho avuto nella vita: dei genitori straordinari nella loro apparente normalità. È una gigantesca lettera d'amore a mio padre e a mia madre. Con mio padre nel libro tengo viva la famiglia che per noi è sempre stata
un branco, una tribù. Mio padre era siciliano, siamo una famiglia di gente per bene - non siamo la famiglia Provenzano - Con i miei fratelli ho studiato in un collegio a Palermo, frequentato a suo tempo anche da papà. Ogni volta che prendevo un brutto voto a scuola ci teneva a sottolineare che si era laureato con un anticipo di due anni. Lui ha tracciato in noi una strada precisa». F. Man.
La sfida narrativa di Ilaria «È stata come una febbre» un musicista, ma soprattutto quello che mi piaceva racConduttori che diventano romanzieri, volti televisivi che contare e volevo raccontare con questa storia che si srotolava dentro di me e diventava quasi una febbre, virano alla letteratura. “Parolario” porta a Como due era la psicologia di quest'uomo, che ha una di questi "casi letterari", i più emblematici di una serie di incontri musicali, e sa anche strana stagione letteraria. Se Flavio Insinna ha 4 un percorso di storia della musiincontrato - con il suo scritto autobiografico settembre ca americana. La musica mi ha - il plauso della critica e l'affetto dei lettori, ore 19,30 aiutato a immaginare meglio Ilaria D'Amico, giornalista di Sky, si è impoVilla Olmo il tratto psicologico del prosta con "Dove io non sono" (Bompiani). Il libro tagonista. è quasi un apologo sul sentimento, sempre più incompreso e sulle nostre carenze affettive. Un musicista americano evoca la sua vita di alti e bassi, attendendo - l'indomani - di incontrare la donna della sua vita. Signora D'Amico, come ha pensato a questo racconto? Ho immaginato - spiega la bella conduttrice-scrittrice che se uno va verso un male di vivere indefinito, come capita quando si ha un approccio con la vita profondo e contorto, pieno di tante contraddizioni, può capire che una persona possa essere così come ho raccontato il mio protagonista. Perché un comportamento così pieno di contrasti? Secondo me il protagonista del libro decide di non vivere perché è assolutamente spaventato dall'idea di deludersi più che deludere. La sua è una scelta che mi sembra di ritrovare in tanti, della mia generazione in particolare. Sentono chiuse le possibilità di accedere agli obiettivi. Vivono con una specie di tappo, e anche quando questo tappo si sposta dalla loro testa, sono talmente schiacciati dall'aspettativa che nel frattempo si è creata in loro di arrivare da qualche parte, che rinunciano all'offerta perché non vogliono sapere se saranno all'altezza oppure no. Nel romanzo ci sono tante citazioni musicali. C'è una ragione specifica? La musica per me in questo romanzo è stata un pretesto. Ci sono tante citazioni per sottolineare la personalità di
di Francesco Mannoni
Ilaria D’Amico
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RITORNO AL FUTURO LE PROIEZIONI Giovedì 30 agosto
Domenica 2 settembre
Mercoledì 5 settembre
ore 22.30, Como, Villa Olmo Elsa Morante (Italia 1997, col., 40’) Regia Francesca Comencini
ore 22.30, Como, Villa Olmo La voce di Pasolini (Italia 2005, col. 54’) Regia Mario Sesti e Matteo Cerami. Con Toni Servillo.
Venerdì 31 agosto
Lunedì 3 settembre
ore 22.30, Como, Villa Olmo Kundun (id., USA 1997, col. 134’) Regia Martin Scorsese. Con Tenzin Thuthob Tsarong, Gyurme Tethong e Tulku Jamyang Kunga Tenzin
ore 22.00, Como, Villa Olmo Il labirinto della passione (The pleasure garden, Gran Bretagna/Germania 1925, B/N, muto, 75’) Regia Alfred Hitchcock. Con Virginia Valli, Carmelita Geraghty, Miles Mander e John Stuart
Venerdì 7 settembre
ore 22.30, Como, Villa Olmo Poesia che mi guardi (Italia 2009, col. 57’) Regia Marina Spada. Con Elena Ghiaurov, Marco Colombo Bolla, Enrica Chiurazzi e Carlo Bassetti.
Martedì 4 settembre
Sabato 8 settembre
ore 22.30, Como, Villa Olmo I gatti persiani (Iran 2009, col., 106’) Regia Bahman Ghobadi. Proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano Sabato 1 settembre
ore 22.30, Como, Villa Olmo Big Fish (id., USA 2003, col., 125’) Regia Tim Burton. Con Ewan Mc Gregor, Albert Finney e Helena Bonham-Carter
ore 22.30, Como, Villa Olmo Séraphine (id., Francia/Belgio 2008, col. 125’) Regia Martin Provost. Con Yolande Moreau e Ulrich Tukur
ore 22.30, Como, Villa Olmo Ginger e Fred (Italia/Francia/Germania Ovest 1985, col. 125’) Regia Federico Fellini. Con Marcello Mastroianni, Giulietta Masina e Franco Fabrizi Domenica 9 settembre
ore 22.30, Como, Villa Olmo Bronx (A Bronx Tale, USA 1993, col. 121’) Regia R. De Niro. Con Robert De Niro, Chazz Palminteri e Joe Pesci
Hitchcock e il lago, un amore ritrovato di Bernardino Marinoni Complementare al programma di “Parolario”, il suo cartellone cinematografico non segue un itinerario proprio, ma ne sbalza sullo schermo temi e motivi. I film proposti perciò sono da intendere come frammenti: brillano di luce propria, ma sulla loro orbita gli incroci diventano fertili. Che siano ricorrenze obbligate, "Poesia che mi guardi" di Marina Spada dove l'eredità artistica della poetessa Antonia Pozzi, nata cent'anni fa e morta suicida nel 1938, è raccolta dalle voci di giovani poeti di strada, oppure accostamenti nuovi ("Séraphine" di Martin Prevost: la storia vera di una pittrice autodidatta morta in manicomio si pone in parallelo con la vita della poetessa Alda Merini), il cinema di “Parolario” stabilisce altre sintonie tra immagini e parole. L'iraniano "I gatti persiani" per scrivere canzoni in Iran bisogna andarsene? - allarga il dibattito all'ambiente musicale giovanile del Paese. Mentre la rassegna presenta due distinti esordi registici, di Alfred Hitchcock - "Il labirinto della passione", fresco di restauro, emblema sul Lario di quello che oggi si chiama cineturismo - e di Robert De Niro, che di "Bronx" è pure interprete. Il film è da intendere anche come tributo a Martin Scorsese di cui a “Parolario” è in programma "Kundun", la visionariamente presaga storia del quattordicesimo Dalai Lama, il ragazzo nel cui cuore è depositato il destino del popolo tibetano, una civiltà per secoli ignara dell'Occidente. E poi c'è Federico Fellini, precorrendo il ventennale, nel 2013, della scomparsa del regista. Ma il cinema è un motivo perennemente valido per presentarne le opere: nel caso, "Ginger e Fred", film "dentro" la televisione, viaggio completo e avventuroso nella gigantesca Te-
lecittà felliniana, di fantasia, ma che avrebbe potuto avere ubicazione in ogni parte d'Europa e d'America con la sua passerella di saltimbanchi e altra varia umanità. E una sfilata evocatrice di
Fellini conclude il "Big Fish" di Tim Burton: il maestro riminese forse l'avrebbe sottoscritto.
Video di passione I giovani talenti vincitori del Concorso Aslico, accompagnati al pianoforte da Federica Falasconi, proporranno arie belliniane. Celebreranno la tragica storia di Romeo e Giulietta, celebri amanti di Verona che - da Shakespeare in poi il teatro, l'opera e il cinema hanno omaggiato, trasformandola in mito. Mario Bianchi ripercorre quel mito, dai film degli anni '30 ai cartoni manga di oggi, con il videomontaggio "Questo amore così violento, così fragile, così tenero, così disperato, il 6 settembre alle 22 a Villa Olmo.
Il film girato da Hitchcock a Como nel 1925
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MUOVERSI NEL FUTURO
E la navetta va per tutto il Festival Se il tema dell'ambiente è uno dei Leitmotiv di "Parolario", la location di Villa Olmo invita a una passeggiata, a piedi o in bus. Anche quest'anno "Asf Autolinee", l'azienda di trasporto pubblico di Como e provincia metterà a disposizione del pubblico un bus navetta gratuito tra il centro città e i luoghi dell'evento. Per tutta la manifestazione, tutti i giorni, dalle 16 circa alle 22.30, ogni 20 minuti circa, una navetta collegherà in entrambe le direzioni piazza Cavour con Villa Olmo, senza fermate intermedie. Nel weekend (sabato e domenica) il servizio comincerà alle 11.10 per garantire la copertura del servizio per poter assistere agli incontri in programma al mattino. La navetta proseguirà fino alla Villa del Grumello e alla Fondazione Ratti nei soli giorni in cui sono previsti gli eventi. Al di fuori delle fasce orarie in cui è attiva la navetta gratuita, il pubblico di “Parolario”, in possesso di biglietto o abbonamento, potrà utilizzare il servizio urbano effettuato dalle linee 1, 6 e 11 presso la fermata di Largo Spluga. Info: 031/247111 dalle 7.30 alle 12. e dalle 14. alle 17 (venerdì dalle 7.30 alle 12 e dalle 14 alle ore 16). Per aggiornamenti sul Festival, a Villa Olmo saranno operativi un info point e un bookshop, dove si venderanno i libri presentati a "Parolario" (orari: lun-ven 1623; sab e dom 10.30-13.30 e 15-23).
Cultura
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"Parolario" quest'anno ospita la"Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital", la missione istituita in Uganda nel 1998 dai Missionari Comboniani e dalla famiglia di padre Giuseppe Ambrosoli, per dare continuità e futuro all'ospedale di Kalongo e alla scuola di ostetricia da lui fondati nel 1957. Info: www.fondazioneambrosoli.it
ere è un’ar Legg te
di danza asso p A La dodicesima edizione di "Parolario", verrà inaugurata il 30 agosto alle ore 17.30 a Villa Olmo (via Simone Cantoni 1, a Como) con la performance di danza di Giorgia Cafiero e Alberto Del Prete (eXcomo ballet).
Due le mostre a margine di “Parolario”, dal 30 agosto al 9 settembre. "Leggere connessioni" si terrà in Biblioteca, a Como. Orari: 30 agosto e 1 settembre: 9.30-14.30. Dal 3 settembre: lun-mar-giov-ven 9.30-19; mer 9-18; sab 14-19 Chiuso: 31 agosto, 2 settembre. Domenica visite guidate su prenotazione Info: 031252850. Ingresso gratuito. A Villa Olmo si svolgerà “Legature d’attese” di Antonio Teruzzi. Orari: Lun 16-23, sab-dom 10.30 -13.30 e 15-23. Ingresso libero.
Info: 031/301.037 e www. parolario.it (Questo inserto è stato chiuso in tipografia il giorno 27 agosto)
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