S a l o n e delm o b i l e
di milano Idee d’autore Paola Marella Francesca Taroni Chiara Alessi Caterina Balivo Loredana Limone Nazzarena Bortolaso Moreno Gentili Mimmo Totaro
MODA & ARREDO Missoni e Blumarine: «Ecco il nostro stile»
poltrona “Gioconda” di Creazioni - Silik
i designer
I comaschi emergenti e le star svedesi Front
LE STORIE
Da Cantù e Brianza le novità del Salone delle aziende al top
case d’artista
Le magie di Ico Parisi I traslochi di Franco Loi
Supplemento al numero odierno de La Provincia - Non vendibile separatamente - euro 1,20 + il quotidiano
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SOMMARIO
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L’editoriale > pag. 7
I designer
Pensare la casa > pag. 8, 9
I giovani comaschi e brianzoli che si stanno imponendo nella progettazione di interni: dossier su stili e prodotti, con un’intervista a Ilaria Marelli, top designer e docente del Politecnico
Le storie Le maggiori aziende del settore legno-arredo del Canturino, Marianese e Brianza presentano in anteprima, e in esclusiva per i lettori, le novità del Salone del Mobile 2014. Sono il vanto del Paese e rappresentano l’Italia che vince
> pag. 10, 14, 17, 23, 27, 28, 35, 36, 42, 44, 45,
48, 50, 53, 54, 55, 56, 57, 62, 63, 65, 73, 74, 75, 88, 89, 91, 97, 121, 127
> pag. 99-103 Le archistar Stanno trasformando lo stile dell’arredo. Sono le svedesi Front: si raccontano ai nostri lettori, in esclusiva. Se volete sapere com’è il salotto di Zaha Hadid o la cucina di Daniel Libeskind, non perdetevi la mostra al Salone, di cui diamo un’anteprima
> pag. 119, 113
Spazi da vivere
Rosita Missoni
Il soggiorno vuole leggerezza e si contamina con un outdoor sempre più ricercato; la cucina si conferma cuore battente della casa, sia pure in formato smart; il bagno diventa Spa domestica; il design d’autore entra nelle camerette dei bimbi, mentre la cabina armadio occupa spazi sempre più da protagonista. Dal terrazzo all’ufficio, dalle tappezzerie alle luci e alla vetreria, tutti i trend con le nostre proposte d’arredo
103
> pag. 12, 18, 25, 30, 46, 58, 76, 79, 80, 84, 92, 95, 125
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Le case d’autore Le interviste esclusive di Serena Brivio con Rosita Missoni e Anna Molinari, rispettivamente stiliste di Missoni Homewear e di Blumarine Casa. E Livia Porta, pediatra e umanista, apre la sua abitazione di Moltrasio progettata dal grande architetto Ico Parisi
> pag. 39, 69, 104
La moda è mobile Louis Vuitton si è ispirato a Charlotte Perriand per la primavera, mentre il figurativo e l’azzurro passano dalle passerelle agli interni. E il tv l’arredamento è di gran tendenza, con ascolti super. Il perché ce lo spiega Paola Marella di Real Time
> pag. 115-117, 123 Fuorisalone & eventi Le feste milanesi più esclusive della primavera? Si svolgono tra Brera e Rho Pero, nel rutilante mondo del Fuorisalone. Ecco i party da non perdere, con le mostre più interessanti. E i musei… sono gratis
Case d’artista
104 Diretto da
Diego Minonzio
Vicedirettore
Bruno Profazio
Il soggiorno come un quadro di Matisse? Ve spieghiamo come. E, per chiudere, le parole del grande poeta Franco Loi, che ricorda gli 11 traslochi fatti da bambino
Coordinamento editoriale di
Hanno collaborato
Progetto grafico di
Chiara Alessi, Arianna Augustoni, Caterina Balivo, Nazzarena Bortolaso, Serena Brivio, Cinzia Calati, Silvia Caprile, Luciano Caramel, Andrea Casati, Edoardo Colzani, Sara Della Torre, Maria Giovanna Della Vecchia, Christian Galimberti, Franco Loi,
Vera Fisogni
Antonella Corengia
> pag. 110-113
La Provincia 5
> pag. 109, 130 Moreno Gentili, Marco Larghi, Loredana Limone, Marilena Lualdi, Filippo Mambretti, Bernardino Marinoni, Enrico Marletta, Livia Porta, Alessia e Luca Perini, Bruno Profazio, Paolo Re, Stefano Sacchi, Francesca Taroni, Mimmo Totaro
L’EDITORIALE
Abitare il futuro La sfida del talento Viaggio nelle eccellenze del legno e arredo tra le aziende di Canturino, Marianese e Brianza per capire come passione, creatività & ricerca siano la vera risposta ai tempi difficili che viviamo di Diego Minonzio
Casa, dolce casa da raccontare Vetrina delle novità dell’arredo, il Salone Internazionale del Mobile di Milano (8-13 aprile), con gli annessi Saloni tematici, porta in fiera un’idea dell’abitare in potente sintonia con i tempi. Se tante stagioni di crisi sociale hanno indotto i designer a ripensare forme vicine alla quotidianità (si veda il caso delle svedesi Front, intervistate a pag 119), sempre più gli interni dialogano con la moda (rinviamo i lettori alle interviste a Rosita Missoni e Anna Molinari, alle pagine 39 e 69). Vestire la casa è un po’ come rinnovare il guardaroba, con piccoli pezzi facili o di couture. Decisivo il ruolo dei designer capaci di guardare avanti, ma con una profonda consapevolezza delle radici dell’azienda per cui lavorano, come emerge - al di là delle diverse filosofie - dalle tante storie imprenditoriali di eccellenza che vi proponiamo nel magazine. (v. fis.).
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icono che il nostro sia un mestiere affascinante, avventuroso, ricco di quegli stimoli che solo le attività culturali ed intellettuali riescono a regalare. Dicono anche che sia sempre sorprendente, adrenalinico, impagabile come valvola di sfogo della curiosità, della voglia di conoscere, dell’indole creativa. E infine dicono che, nonostante tutto, fare il giornalista sia pur sempre meglio che lavorare. Beh, non è così. Non lo è quasi mai. Come in tutte le altre professioni, quella che comanda è la routine, la noia, il grigiore delle cose mille volte fatte e mille volte ripetute, la perenne tentazione di prendere la prima scorciatoia, di dire sempre di sì, di sdraiarsi al cospetto di chi comanda e di trasformarsi invece nel capetto del quartiere quando si ha di fronte l’ultima ruota del carro. Tristezza. Però, in mezzo a tanta mediocrità di cui tu fai pienamente parte, ci sono delle occasioni che ti fanno capire che stai invece facendo qualcosa di bello, qualcosa di utile, qualcosa di addirittura esaltante. È il momento in cui riesci a raccontare per davvero la tua terra, i suoi protagonisti che la rendono così unica e speciale, le eccellenze costruite sul lavoro, sulla cultura di una storia lunga e sapiente che è doveroso condividere con tutti i suoi abitanti. E l’apertura del Salone del Mobile 2014 è uno di questi momenti. Al Salone non si chiacchiera, non si spargono promesse stucchevoli e non si impiantano ridicoli piani quinquennali. Al Salone l’impresa La Provincia 7
si mostra per quello che è: il perno della nostra società, il fulcro su cui costruire il futuro. Pensateci bene: cosa c’è di più utile, di più giusto, di più sensato che prendere per mano i lettori e mostrargli come in un momento di recessione tragica come questo si possa essere orgogliosi di vivere in un territorio che nutre aziende di livello assoluto, capaci di stupire per qualità e professionalità in ogni angolo del mondo? C’è da avere speranza nel far scorrere queste storie di impresa distillate dai nostri migliori giornalisti - coordinati dall’ottima Vera Fisogni - perché l’uscita dalla crisi, nonostante l’assordante silenzio della politica e l’ottusità della macchina burocratica passa da un’unica via: la ricerca della più alta qualità possibile. E anche in questa occasione la nostra Brianza, tutta l’area del Canturino e del Marianese, si dimostrano all’altezza della sfida. Mobili magnifici, ricerca d’avanguardia, creatività senza pari al mondo, firme eccellenti e universalmente riconosciute. E lavoro, tanto lavoro, tanta professionalità, passione infinita per quel dettaglio che soddisfi il bisogno di praticità ma anche di bellezza del cliente. È questa l’Italia che ci piace e la Brianza simbolo della parte migliore del paese: La Provincia è orgogliosa di prendere parte a questa avventura con un inserto speciale all’altezza della sua tradizione secolare. Noi ci siamo. E anche voi. Buona lettura a tutti.
PENSARE LA CASA
L’INCHIESTA Il saggio di Chiara Alessi, uscito da Laterza, 160 pagine, 12 euro. In questa pagina: oggetti realizzati da alcuni designer citati nel volume.
QUADRATURA DEL... GLOBO Il mappamondo di Giulio Iacchetti per Palomar.
Chiara Alessi Con le radici nella tradizione, ma in movimento: è l’identikit dei più innovativi interior designer tratteggiato per capire la casa dopo gli Anni Zero L’autrice ci racconta il suo viaggio nel talento
COLOR POWER Carriola “Carry on” di Francesco Faccin.
* Critica di design e saggista, firma di “Domus” e “Interni”
IDEA ACUTA La grattugia aerodinamica di Liviana Osti.
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egli ultimi tre anni mi sono dedicata a raccogliere, a sistematizzare e mappare i fatti, i luoghi, i nomi e le opinioni che ho trovato più rilevanti relative al nuovo sistema del design italiano, diciamo dal 2000 a oggi. Ho pensato di dover cominciare da qui, dal mio Paese e della mia generazione. Non perché manchi attenzione mediatica nei confronti del nuovo, a cui anzi le riviste di settore dedicano una premura crescente sebbene interstiziale, ma perché sentivo l’urgenza di fissare alcune emersioni e alcune emergenze degli ultimi anni di dibattiti, interventi, mostre, articoli, convegni e provare a sedimentarli in maniera critica. Ne è risultata una geografia mobile e in perenne assestamento tellurico, figlia della scossa conLa Provincia 8
temporanea e allo stesso tempo affondata in una tradizione (di aziende e di maestranze) con cui si sente continuamente chiamata a rinegoziare un rapporto. Uno scenario mosso, fatto sì di persone (con le loro poetiche debordanti e il loro ripiegamento solipsista), ma anche di aziende (nuove di per sé o nuove al settore) e di luoghi (fisici e virtuali del fare, del pensare e dell’imparare), di intelligenze capillari e spesso frammentarie. Un paesaggio molto vario dal punto di vista espressivo, ma in cui per ora la definizione di design più esaustiva mi sembra che continui a essere quella che vede nel prodotto di arredo il suo storico interlocutore, anche se con modalità di produzione, autoproduzione, derivazione e scambio nuove e aperte.
PENSARE LA CASA
Francesca Taroni Basta con i toni grigi e uniformi Nuovi colori e sensazioni tattili d’arredo comunicano un diverso immaginario Le riflessioni del direttore del mensile “Living” * Direttore del mensile “Living”, Rcs
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RAFFINATA Una copertina della rivista edita da Rcs.
A TINTE FLUO Colore di tendenza, nella sedia “Phantom” (2003) di Peter Emrys-Roberts per Driade.
alore, comfort, contaminazione degli stili. La casa va sempre più nella direzione dell’accoglienza e della personalizzazione. Prima che palcoscenico di rappresentanza, dove tutto è perfettamente calcolato e coordinato, si conferma luogo intimo, dove sentirsi a proprio agio circondati da mobili e oggetti che raccontano di noi. Una macrotendenza che si riflette nella proposta di molte aziende di riferimento del Made in Italy, concentrate nel rendere “speciali” gli arredi attraverso rivestimenti e dettagli sartoriali. Si punta sulle potenzialità emotive della palette cromatica, sull’introduzione dei pattern e su finiture che danno l’idea del “fatto a mano”. Basta pensare agli imbottiti. Se fino a poco fa dominava il monotono dei grigi e dei colori naturali, oggi l’attitudine è quella di valorizzare la varietà delle lavorazioni e dei rivestimenti. Gli arredi, per sedurre, devono emozionare, comunicare attraverso l’estetica e il tatto, ma anche attraverso l’immaginario che evocano. In quest’ottica, si sta facendo strada la tendenza a reinterpretare gli archetipi rassicuranti della tradizione con linguaggi contemporanei e savoir faire di matrice artigianale. Ecco allora tavoli e sedie da osteria in versione moderna, arredi minimal in rame e ottone di ispirazione Anni 40 e tessuti neodéco a tinte fluo. Insomma l’arte della citazione sta dando vita a un “nuovo classico” di altissima qualità, che solo le nostre aziende e le nostre botteghe artigiane possono garantire.
VIVID ORCHID Un intenso rosa color orchidea è il colore di punta Pantone del 2014: lo troviamo nei due vasi della collezione “De amore in vitro”, di Karim Rashid per Purho, presente al Fuorisalone.
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LA STORIA
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L’altra grande bellezza che conquista l’America È quella della ricerca stilistica di B&B e Maxalto i brand di Novedrate in crescita potente negli Usa focalizzati al design e all’artigianato industriale: il presidente Busnelli anticipa le novità del Salone di Marilena Lualdi
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ue marchi, due modi di creare e di raccontarsi. B&B Italia si presenterà alla Milan Design Week con molte novità. E riguarderanno entrambi i marchi, B&B Italia e Maxalto. Il primo è focalizzato sul design, la contemporaneità e l’innovazione; il secondo si pone come l’espressione di un gusto classico contemporaneo, caratterizzato da raffinate lavorazioni del legno e materiali pregiati, vicine ad un approcgiorgio busnelli cio di “artigianato industriale”. Ma c’è un elemento che li unisce: un’offerta a 360 gradi, dall’area living alla sala pranzo alla zona notte. «Il nostro core business è storicamente legato agli imbottiti, ma proprio recentemente abbiamo concentrato i nostri sforzi sull’area notte con una nuova collezione di letti ed un innovativo sistema di armadi. Senza dubbio il 2014 ci vedrà molto attivi anche su questo fronte» spiega il presidente Giorgio Busnelli. La partecipazione alla fiera Imm di Colonia ha rotto positivamente il ghiaccio del nuovo anno. Forte la risposta del mercato tedesco e nord europeo che «è recettivo, nonché discretamente dinamico e quindi ci conforta nelle nostre previsioni di un 2014 complesso, ma di lenta e progressiva crescita anche nei mercati europei». Con una visione positiva, dunque, si va all’appuntamento milanese, il più importante a livello internazionale: «L’occasione per presentare al nostro pubblico di professionisti (rivenditori, architetti, stampa) e consumatori i nostri progetti, sintesi di innovazione e ricerca tecnologica, di funzionalità ed estetica. Noi lanciamo le novità 2014 al nostro B&B Italia Store di via Durini 14, una “vetrina” imprescindibile che mette in mostra la progettualità e la creatività di un intero anno di lavoro, a volte molto di più, al fianco dei designer più abili ad interpretare l’evoluzione del vivere domestico». Lo store - prosegue Busnelli -, con la sua architettura e una superficie di 1.250 metri quadrati su due livelli, «costituisce un contesto privilegiato che ci permette di esprimerci con grande coerenza e di garantire una completa brand experience». Che cosa si aspetta B&B Italia da questo Salone? «I nostri valori di innovazione, eccellenza qualitativa
3-4. superstar Il tavolino “Tobi Ishi” rotondo, con sedie “Vol au vent” e nella versione rossa: al Salone vedremo un’ulteriore evoluzione di questo mobile, in versione rettangolare (vedi a pagina 83 di questo magazine).
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LA STORIA
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1-5-6. i divani di punta I modelli “Andy”, “Lucrezia” e “Ray” di B&B Italia. 2. energetiche Le poltrone “Papilio” di B&B, nella versione grande e mini.
e “Made in Italy” sono stati e continuano ad essere le migliori credenziali di successo nei mercati esteri - afferma Busnelli - Guardiamo con ottimismo al 2014: il mercato interno è ancora stagnante, ma la fine del 2013 e questi primi mesi hanno visto una performance eccellente del mercato americano, una discreta vitalità del mercato europeo e un consolidamento della nostra presenza nel Far East». La quota export dell’azienda di Novedrate supera l’80. E si aspetta nel 2014 un forte contributo dagli Usa. Come da Far-East e Sud America, «dove la strategia distributiva di B&B Italia volta all’apertura di punti vendita monomarca fortemente qualificanti per il brand sta portando importanti contributi». Questo sarà il primo Salone senza Pier Ambrogio Busnelli, il fondatore di B&B Italia, scomparso lo scorso anno. Un imprenditore determinato e coraggioso, in ogni scelta: 41 anni fa affidò a un giovane Renzo Piano il progetto della sede.
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Sarà il primo Salone senza Piero Ambrogio
Sarà il primo Salone del Mobile, per l’azienda di Novedrate, senza la presenza di Piero Ambrogio Busnelli, il suo fondatore, scomparso il 25 gennaio scorso, a 87 anni. Fu lui a intuire lo sviluppo industriale, su scala internazionale, dell’azienda fondata nel 1966, con Cesare e Umberto Cassina - la C&B - specializzata in sedie, poltrone, divani, poi diventata B&B Italia nel 1973, quando Busnelli rilevò le azioni dei fratelli Cassina. Puntò da subito ai mercati stranieri, alla ricerca e al grande design: tra i progettisti volle - tra gli altri - Afra e Tobia Scarpa, Antonio Citterio, Patricia Urquiola, Naoto Fukasawa, Zaha Hadid, Mario Bellini, Jeffrey Bernett, Gaetano Pesce, Paolo Piva, Studio Kairos. Dal 2002 era presidente onorario.
Emozioni in pieno sole In terrazza, in giardino, sulla veranda o in piscina: la bella stagione rilancia il desiderio di aria aperta che il design incontra con idee a prova di relax di Silvia Caprile*
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l relax ideale in giardino? Mi immagino una poltrona in rattan che scricchiola ogni qualvolta mi muovo per trovare la giusta comodità. Una seduta con grandi e morbidi cuscini bianchi dove sprofondare, rapita dalle pagine di un libro avvincente che alimenta il cervello e mi porta lontano, un volo nella fantasia. Magico è lo spazio con una grande lanterna che dispensa tranquillità con la giusta luce, più intensa dopo
il tramonto e, di fronte, un tavolo rotondo apparecchiato con una tovaglia di lino grezzo e piatti di design color prato. Lasciato il libro tutti a tavola con una specialità del lago di Como: un buon piatto di riso e persico guardando l’azzurro dell’acqua». (Testo raccolto da Arianna Augustoni) * Capo delegazione Fai-Fondo ambiente italiano, di Como.
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1. Attrezzi da giardino “Geo” di Koziol. 2. Poltroncine “Opera” di Domitalia, novità 2014, leggere e ideali per terrazzo o giardino. 3. Lampada “Urban” di Domitalia. 4. In resina fiber-glass il nuovo tavolino d’appoggio in resina “Spritz” di Nardi, perfetto per verande o spazi verdi, così come la camera dei ragazzi. 5. La poltroncina “Mirto” di B&B Italia per l’outdoor, a firma di Antonio Citterio. 6. Poltroncina della nuova collezione di Roberto Cavalli Home. 7-8. Nei toni del rosso, il divano “Costes” di legno, con la poltrona lounge e il tavolino “Ocean” di Ethimo.
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OUTDOOR
Lettini da sole e ombrelloni “Ocean” di Ethimo, ideali anche per il giardino o il terrazzo.
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9. Il vaso “Vase d’avril” di Tsé-Tsé si compone di 21 tubi in vetro e uno di ricambio, per fiori recisi: arreda la tavola di primavera in veranda. 10. Atmosfere incantate, nelle sere di primavera all’aperto, con la lampada da terra “Radiolaire”, di Raoul Raba, del 1968, sempre attuale. La Provincia 13
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LA STORIA
Da quattro generazioni “Globalove” per il legno Si intitola così la maxi installazione di Karim Rashid all’ingresso dello stand dell’azienda Riva1920 di Cantù Filo conduttore tra le proposte di punta al Salone il messaggio: «Produrre con onestà per tramandare» di Marilena Lualdi
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al cavallo della pace a un altro messaggio forte rivolto al mondo intero, nella vetrina del Salone del Mobile. La Riva1920 quest’anno porta una maxi installazione disegnata da Karim Rashid all’ingresso dello stand. Si chiama Globalove per celebrare in maniera originale e scenografica il concetto di unità globale. Dimostrando intanto l’eccellenza nel lavorare il legno. All’interno dello stand, poi, sfileranno i prodotti che confermeranno la storia portata avanti da ormai quattro generazioni: nonno Nino, papà Mario, oggi Maurizio, Davide e Anna. Con un filo conduttore: «Produrre con onestà per tramandare». A 22 anni dalla prima partecipazione al Salone le sfide continuano e l’impresa canturina ha aperto anche un’altra unità produttiva a Mariano Comense. Ha varcato ogni Paese del pianeta, ma la filosofia è sempre legata al profumo del legno che si respira nella bottega artigianale. Tra i prodotti che si potranno ammirare c’è Cambusa, mobile cucina o vineria, firmato Giuliano Cappelletti: un mobile contenitore multifunzione, versatile in diversi contesti dalla cucina fino alla sala da pranzo o all’ufficio. «L’oggettistica interna è pensata sulla base della funzionalità che deve avere nell’ambiente - spiega la Riva1920 - dalla macchina del caffè, forno a microonde, tazze, stoviglie per l’allestimento cucina, a tutto l’occorrente per gli amanti dei vini nell’allestimento vineria. La cornice esterna può essere in ferro per caratterizzare il pezzo all’interno della collezione di appartenenza». In occasione del Salone del Mobile verrà proposto anche nella versione armadio dal nome Nuit. Per il tavolo Liam (designer CR&S Riva 1920) l’effetto particolare è ottenuto grazie ad una gamba asimmetrica: prodotto versatile sia per l’arredo casa sia per l’ufficio. Viene realizzato totalmente in legno massello, disponibile nelle essenze a catalogo con piastra a terra in ferro laccato trasparente. Compare anche Betty Pouf (nell’ambientazione con il tavolo Liam), di Terry Dwan. Dopo la panca Betty, uno sgabello imbottito e rivestito in pelle di toro Utah, lavorato a mano con grande precisione. È stato concepito come un complemento per la produzione Riva 1920: la seduta in pelle si abbina facilmente alla produzione di tavoli o scrivanie in legno. Presenta una forma morbida ed affusolata e si basa com’è tradizione sulla «realizzazione artigianale accurata, caratterizzata da doppie cuciture angolari, elementi che lo rendono un
I FRATELLI Da destra: Maurizio, Anna e Davide Riva sono i titolari della Riva 1920 di Cantù, azienda produttrice di complementi d’arredo.
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LA STORIA
1. versatile Per casa o ufficio, il tavolo “Liam”, ottenuto grazie a una gamba asimmetrica. 2. funzionale In legno massiccio la sedia che si adatta a tutti gli ambienti. 3. PROGETTO 2014 Il manifesto di “Globalove” del designer egiziano-canadese Karim Rashid per Riva1920.
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prodotto semplice ma ricercato». C’è pure la nuova versione Betty Small, più squadrata perché ridotta in altezza: abbinabile a piccoli tavoli o divani. Ancora, spazio alla libreria Crazy (design CR&S Riva1920), con linee minimali, cornice in ferro sabbiato laccato trasparente o con colori a scelta, e mensole in legno massello che si intersecano e fuoriescono dalla struttura esterna. Peculiarità l’irregolarità del bordo esterno delle mensole mantenuto nella forma originale dell’asse. Dopo la presentazione a Colonia, la proposta in versione ridotta per accostare più elementi. Un altro prodotto di punta è la sedia Voltri (Studio Piano Design), realizzata tutta in legno massiccio, assemblata senza l’utilizzo di parti in metallo: «La seduta è ergonomica grazie alla lavorazione del sedile d’appoggio e alla inclinazione dello schienale».
3. 4. cantina da salotto ”Cambusa” è un mobile cucina o vineria, firmato Giuliano Cappelletti. 5. PAZZERELLA ”La libreria “Crazy” ha una cornice in ferro sabbiato laccato trasparente o con colori a scelta, e mensole in legno massello.
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La Provincia 15
I designer ospiti: ad aprire è Karim
Sarà una settimana di eventi per la Riva1920, che animerà così ulteriormente lo stand del Salone del Mobile di Milano: per la gioia dei suoi visitatori non mancheranno le occasioni di incontro con i designer. Con un inizio subito fiammante: martedì 8 aprile alle ore 11 è prevista la cerimonia di apertura con Karim Rashid, autore della maxi installazione che darà il benvenuto e catturerà l’attenzione all’ingresso dello stand. Tra gli altri appuntamenti in via di definizione, mercoledì 9 aprile l’incontro con Jamie Durie. Giovedì 10 aprile nel corso della mattinata spazio ad Andrea Castrignano. Venerdì, giornata decisamente intensa: Monica Armani presente la mattina, mentre alle ore 17 avverrà la premiazione del vincitore del 1°Design Award con Terry Dwan.
LA STORIA
L’arte del divano che punta al talento Oltre alle grandi firme, da Lissoni a Ishigami, la “Living Divani” di Anzano investe sui giovani Presente al Salone e al Fuorisalone con due eventi DUE GENERAZIONI Carola Bestetti, titolare e responsabile marketing e ricerca prodotto della “Living Divani”, con la madre Renata Pozzoli, presidente dell’azienda.
di Sara Della Torre
«F
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1. morbidone Viene voglia di rilassarsi su “Extrasoft”, l’imbottito di “Living Divani”. 2. avvolgente Il design di Lucidi Pevere caratterizza la seduta “Poncho”, novità dell’azienda di Anzano.
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3. VOGLIA DI LEGGEREZZA Il divano “Rod”, prodotto di punta di “Living Divani”.
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ortunatamente non abbiamo subíto troppo la crisi. La nostra realtà, infatti, è proiettata soprattutto verso i mercati esteri. Come per tutti i marchi, con una storia, la difficoltà è riuscire ad essere sempre più incisivi, visibili e presenti sui vari mercati del mondo. In questo momento le soddisfazioni arrivano dal mercato americano e le grandi opportunità sono in Asia. Pochi giorni fa abbiamo inaugurato un punto vendita a Hong Kong, dopo le aperture dei mesi scorsi a Bangkok e Singapore. Sono indicatori che rivelano come quest’area del mondo sia ricettiva alla nostra proposta». A parlare è Carola Bestetti, 34 anni, titolare e responsabile marketing e ricerca prodotto della “Living Divani”, seconda generazione di una attività a dimensione familiare. Fondata nei primi anni ‘70, nel suo percorso creativo la “Living Divani” di Anzano del Parco ha raccolto le collaborazioni di grandi nomi del design come Piero Lissoni, che dal 1988 ne è art director, Arik Levy, Claesson Koivisto Rune, Francesco Rota, Harry&Camila, Junya Ishigami, Piergiorgio e Michele Cazzaniga. Dall’imbottito, prodotto da cui è nata l’azienda, si è sviluppata una proposta articolata a offrire un ambiente living completo, che ruota intorno a un sistema di divani dalle forme ricercate, a cui abbinare complementi dal segno forte. Con 55 dipendenti e circa 400 punti vendita nel mondo, Living Divani ha oggi un fatturato di 13.500 milioni di euro e l’export rappresenta l’85% del ricavato. I maggiori mercati esteri sono gli Stati Uniti, l’Asia ed i principali Paesi europei, come Italia, Germania, Francia, Belgio, Svizzera e Olanda. Anche per l’azienda di Anzano del Parco, il Salone del Mobile sarà una vetrina importante. «Accanto ai nuovi imbottiti firmati Piero Lissoni - spiega Bestetti -, sarà un fiorire di complementi firmati da giovani progettisti, esito del lavoro di talent scouting fra le nuove leve del design che da alcuni anni contraddistingue l’azienda e di cui mi occupo personalmente». “Living Divani” sarà inoltre protagonista di due allestimenti nel cuore di Brera a Milano: all’interno del nuovo showroom Brerastore che aprirà l’8 aprile, l’azienda avrà la possibilità di esporre le proprie collezioni giorno e notte, raccontando la propria idea di casa attraverso i pezzi più rappresentativi e le novità 2014. «La collezione outdoor - conclude la Bestetti - vivrà nella suggestiva installazione “Giardino Geometrico” firmata da Piero Lissoni nell’Orto Botanico di Brera».
A porte aperte Sul balcone o sul giardino fiorito di primavera: ma sono anche i materiali, ferro, vetro e acciaio integrati negli spazi e negli arredi del soggiorno a dare quel respiro esistenziale di cui si sente il bisogno di Vera Fisogni
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iĂš che uno spazio avvolgente, il living sta piano piano assumendo i tratti di un luogo in cui rilassarsi per guardare oltre. Al di lĂ delle preoccupazioni quotidiane, anzitutto: i designer piĂš avveduti hanno saputo cogliere questa aspirazione, dando vita ad arredi piuttosto semplici nelle linee, leggeri,
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facili da spostare e adattare ad altre zone. Come il terrazzo, ad esempio, ideale prolungamento del soggiorno nella bella stagione. Ecco, allora, che si riaffacciano con grinta il ferro, l’acciaio, il vetro. Ma con qualcosa che richiama la filosofia del riciclo: blocchi di cemento come piani d’appoggi, resine, carta o
melamina. Pezzi facili ma non banali, pensati per riconsegnare leggerezza dopo stagioni pesanti, in cui predominavano arredi come le le “isole”: punti d’appoggio solidi, sicuri, al centro del living. Tavolo e sedie, oppure chaise longue e tavoli bassi conquistano la centralità che fino a ieri era prerogativa del di-
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vano. Puntare all’ariosità significa anche riportare l’attenzione sulle porte-finestre, a pareti decorate con carte o maxi disegni, così come sui punti luce, decisivi per valorizzare al massimo spazi piccoli, nei quali non devono mancare librerie sospese, da riempire con pezzi unici che parlano di noi.
Poltrona Mart, design Antonio Citterio per B&B Italia. Presenta una doppia postura, più o meno inclinata, la poltrona in cuoio termoformato con struttura in acciaio cromato lucido (www.bebitalia. com). Accanto a un tavolo di cristallo, sopra un tappeto di lana, è la soluzione ideale per spazi dotati di ampie vetrate.
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LIVING
1. Divano “Bridge”, di Alberta Salotti. 2. La lampada “Alrisha”, disegnata dall’architetto danese Brian Rasmussen, tra le novità di Axo Light.
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Effetto “recupero”
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FERRO, CEMENTO, METALLI CROMATI NEI MOBILI DA SOGGIORNO PIÙ INNOVATIVI ALL’APPARENZA POVERI, MA RICERCATISSIMI
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3. È presente in vari colori, lo specchio Hylkje di Ikea. 4. Tavolini “Cross” di Domitalia, novità al Salone. 5. In melamina, con striature, la sedia “Vilmar” di Ikea. 6. Le sedie “Traffic”, sempre tra le nuove proposte di Domitalia. 7. Tavolo rotondo “CM05 Habibi” di Philippe Heinzer per e15. 8. Sedia Ombra Tokyo di Charlotte Perriand, di Cassina. 9. I nuovi tavolini “Urban” di Domitalia in metallo cromato con base in calcestruzzo.
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living
Spazio da reinventare Ecco divani che si trasformano in letti, cuscini energetici ad alto tasso di luce e vasi per piccole aiuole domestiche 1. “Extrasoft” di Living Divani: soffice incrocio tra divano e pouf. 2. I vasi Stones disegnati da Stefano Giovannoni ed Elisa Gargan per Vondom, per appartamenti e terrazzi o giardini. 3. Lampada Bloom di Kartell, con struttura in policarbonato trasparente disegnata da Ferruccio Laviani. 4. Tocco di colore con il tappeto “Confetti” di Brink&Campman. 5. Gli appendiabiti “Urban” di Domitalia, con base in calcestruzzo. 6. Di Vico Magistretti, il divanetto pieghevole in legno d’acero, che si trasforma in lettino per l’ospite. 7. Libreria “A” di Maison du monde.
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«Gli oggetti con una storia che danno senso all’abitare» Ebbene sì, mi piace tutto quello che è “archeologia industriale”, capannoni in disuso nei quali, a pelle, riesco immaginare vere e proprie abitazioni, spazi espositivi, luoghi di incontro e di condivisione. Per me la cosa più importante è il calore che si respira, l’atmosfera serena di uno spazio vissuto. Ho sempre immaginato una casa dove ricevere e confrontarsi crei un legame con chi, come me, ama l’arte contemporanea. Abito un loft ricavato da un vecchio deposito di legnami disposto su tre livelli, dove è stata mantenuta la classica tipologia: un
di Nazzarena Bortolaso*
volume con tetto a due falde, copertura con capriate lignee e grandi finestre sui lati principali. Nella ristrutturazione s’è teso a ripulire e a far riaffiorare gli elementi caratteristici dell’edificio; nell’ingresso un grande spazio è adibito alla zona living mentre al piano rialzato prende posto la zona notte e nel seminterrato la grande cucina realizzata in cemento, materiale povero ma molto affascinante usato anche per la pavimentazione. I pochi pezzi di arredamento sono elementi essenziali, in ferro grezzo, lineari, che dialogano con numerose opere d’arLa Provincia 21
te creando così un’atmosfera magica. Questa è la casa ideale dove io vivo, una casa fatta di dettagli dove ogni ogget- Foto di Carlo Pozzoni to ha una storia, dove i ricordi sono i padroni, dove i venticinque anni dedicati alla ricerca dell’arte tessile contemporanea hanno trovato casa. * Imprenditrice, ideatrice di “Miniartextil”
LA STORIA
Una casa che vive nel nome del legno È la filosofia d’arredo della Porro Spa di Montesolaro, sempre alla ricerca di essenze e lavorazioni uniche Da non perdere “Woodland” di Lissoni al Fuorisalone di Enrico Romanò
il presidente L’architetto Lorenzo Porro.
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1. cabina armadio Il modello “Storage” con moduli a giorno, di Porro. 2. woodland Particolare dell’allestimento curato da Piero Lissoni, nello showroom di via Durini, a margine del Salone, dall’8 aprile. 3. LUMINOSO Armadio ad ante “Riff” per la collezione “Storage” di Porro.
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lla Porro Spa di Montesolaro, il legno è una religione. Cento dipendenti, venti milioni di fatturato annuo, l’azienda carimatese sarà una delle indiscusse protagoniste del Salone Internazionale del Mobile (padiglione 7, stand E15-E18). In cabina di regia, in qualità di presidente, c’è Lorenzo Porro, architetto di formazione. Al suo fianco Fabio, Giovanni e Danilo: stesso cognome, stessa infinita passione per il legno. Rappresentano la terza generazione di un’avventura imprenditoriale iniziata nel lontano 1925. Quando incontriamo Lorenzo Porro, lo troviamo impegnato in un fitto e impetuoso dialogo con due collaboratori. Discutono di un’impercettibile sfumatura di colore da applicare alla parte interna della gamba di un tavolo. Un particolare trascurabile, all’apparenza. Ma nel vocabolario della Porro, la parola “trascurabile” non esiste. Finalmente il trio sembra arrivare a un’intesa. Ora però si tratta di tradurre l’idea in pratica. Altro confronto, altro accordo. «Va bene – conviene alla fine uno degli interlocutori – ma non sarà facile». «Le cose facili le fanno tutti – ribatte Porro – noi, invece, facciamo le cose speciali». Nel suo showroom milanese di via Durini 15, la Porro dall’8 aprile presenterà “Woodenland”. Si tratta, come spiegano dall’azienda, di «un’installazione curata dal designer Piero Lissoni: un percorso-itinerario dove la griglia regolare del sistema System si trasforma in un labirinto naturale alla scoperta di essenze e lavorazioni diverse, e un fil rouge accompagnerà il visitatore aiutandolo ad orientarsi attraverso le finiture».Tra le nuove creazioni Porro che verranno presentate in fiera spicca invece “Loop Mirror”, scultura in legno nata dall’estro delle creatrici svedesi Front che festeggiano il sesto anno di collaborazione con l’azienda. Uno specchio ovale che nella forma richiama l’infinito, declinato in una serie di pezzi resi unici da volute imperfezioni. Ma al Salone si faranno ammirare anche altre creature partorite dal felice matrimonio tra Porro e Front: il legno curvato (abbinato alla pelle) della sedia Gentle, l’intarsio dei contenitori Inlay, l’accostamento di listelli della madia Mikado, inclinati e sfalsati per lasciare intravedere l’interno. Ovunque sarà Sua Maestà il Legno a regnare incontrastato. «Perché il legno non è il marmo, non è la plastica, non è il metallo – chiosa Lorenzo Porro con gli occhi che brillano come se parlasse della donna di cui è innamorato – il legno è un materiale vivo e vitale: nasce, cresce e si trasforma».
PARETI DI TENDENZA
Spazi vestiti di colori moda
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Effetti geometrici, stampe fluo o neo pop: di carta o tessuto, le decorazioni dei muri arredano con un tocco di arte ogni stanza di Mimmo Totaro*
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’impronta dell’arte nella moda è da sempre un must. Dall’arte, da sempre, si sono ispirati grandi firme, si sono potuti creare tessuti magici che coniugati con l’innovazione hanno dato risultati sorprendenti. Mi è capitato spesso vedere riprodotto anche solo un dettaglio di una delle opere che ogni anno, da venticinque anni, proponiamo in quella fantastica fucina di idee che è “Miniartextil”. Per me il filo è tutto, l’ho usato per tutta la vita per creare le mie opere, opere che si distinguono subito, appare chiaro che sono mie. Mi basta avere tra le mani del filo e un supporto di legno che la mia fantasia si immerge subito in nuove immagini. In questo momento buio sono contento di vedere colore, fiori, stampe che donano energia alla quale attingere ogni momento. Quest’ anno sarà il trionfo del colore. Anche nell’arredamento troveremo magnifici divani con cuscinoni molto grandi ed anche nella biancheria per la casa la stampa sarà predominante. Nell’abbigliamento un vero e proprio ritorno dopo i tanti anni di “total black”, fiori, farfalle stampate, elementi applicati a trasmettere entusiasmo e gioia al solo guardare.
3. 1. Carta da parati con geometrie optical di Goldsmith per Custhom 2. Effetto di scomposizione nello spettro ottico per la linea di rivestimenti murali “Jwall” di Jannelli & Volpi (www.jannellievolpi.it). 3. Carta decorativa per pareti “Avionic” di Francesca Zoboli (www.wallanddeco.com). 4. Stampa cocktail, in cotone, per Marimekko.
*Co-ideatore di “Miniartextil”, che si tiene a Como dal 5 aprile al 2 giugno a Villa Olmo.
5. 5. Effetto tessuto per “La dimensione nascosta” (2011), opera dell’artista Mimmo Totaro. 6. Rossi e bianchi i coralli del tessuto “Oceana Black” di Jane Churchill (www.janechurchill.com)
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LA STORIA
Pezzi unici da museo Qui l’arredo fa cultura Aperta a Pechino l’ultima boutique monomarca della Cassina di Meda (Gruppo Poltrona Frau): sempre più presente su tutti i maggiori mercati l’azienda riedita Perriand, Le Corbusier, Jeanneret di Maria G. Della Vecchia
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assina torna al Salone del Mobile e presenta una nuova collezione che riconferma un’attività industriale da sempre nel solco di una ricerca e innovazione mai interrotte fin dalla sua fondazione nel 1927 ad opera di Cesare e Umberto Cassina. Nel tempo a restare ininterrotto, segnando la fortuna dell’azienda di Meda, è stato anche lo sviluppo tecnologico unito alla determinazione nel gianluca armento segnare nuove tendenze nel design grazie a una strettissima collaborazione con importanti architetti italiani e internazionali. L’azienda, del Gruppo Poltrona Frau, è fortemente internazionalizzata con una quota estero dell’80% e con directly ownes stores oltre che a Milano, anche a Parigi, Londra e New York, mentre l’ultimo showroom monomarca è stato inaugurato l’autunno scorso a Pechino. Saranno diverse le novità esposte quest’anno in fiera (fra esse una riedizione del divano LC5 di Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand) in un ambiente organico e accogliente. «La fiera - ci dice Gianluca Armento, Cassina brand director - è il momento più importante dell’anno, che ci permette di incontrare i nostri clienti da tutto il mondo per passare del tempo insieme, confrontarci e scambiare idee, ma anche di conoscere nuovi contatti e avere una visibilità maggiore». Durante la settimana del design farà la sua parte anche lo storico showroom milanese di via Durini che ospiterà fra l’altro anche “Avant-garde Retro”, celebrazione dei 40 anni del divano Maralunga. Sullo sviluppo di nuovi mercati, per l’azienda che nei primi nove mesi del 2013 ha fatturato 76,8 milioni di euro, Armento spiega che «l’Asia è un’area molto importante per Cassina, come come gli Stati Uniti dove abbiamo inaugurato recentemente a Los Angeles e a San Francisco. Cassina - aggiunge - mantiene sempre la sua anima culturale». Sono infatti diverse le iniziative che l’azienda brianzola porta in giro per il mondo, dalla ricostruzione del Cabanon, la casa estiva di Le Corbusier esposta l’anno scorso al MoMA di New York, alla mostra fotografica itinerante di Charlotte Perriand.
il cabanon La casa di vacanza di Le Corbusier ricostruita da Cassina, è stata esposta al Moma di New York.
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MAGICO “Le Grands trans-Parents” di Man Ray, di Cassina SimonCollezione.
LA STORIA
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e. 2. NELLA STORIA La designer Charlotte Perriand, con Le Corbusier e Pierre Jeanneret: i suoi mobili riproposti da Cassina sono ispiratori della collezione “Icônes” di Louis Vuitton.
1. SENZA ETà Il divano “Maralunga” di Cassina, che celebra i 40 anni e sarà esposto nello showroom di via Durini a Milano durante la settimana del design.
Ed è stato nel segno della ricerca per l’autenticità e la scoperta delle origini del design che nel giugno 2013 Cassina ha annunciato l’acquisizione del marchio storico italiano Simon, oggi nel catalogo “Cassina-I contemporanei”, fondato da Dino Gavina e Maria Simoncini negli anni Sessanta. «I due marchi - spiega Armento uniti da un’anima sperimentale e dall’espressione del rapporto tra cultura e produzione, oggi si ritrovano tante sinergie e raccontano una storia positiva che valorizza il patrimonio dell’industria italiana».
3. 3. L’ANTEPRIMA Cassina porta al Salone del Mobile un progetto autentico per le case di oggi, direttamente dall’appartamento di Le Corbusier: divano “LC5”, Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand. Collezione “Cassina I Maestri”.
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4. IN ESPOSIZIONE Particolare dello showroom di Cassina, del Gruppo Poltrona Frau, a Meda. 5. CLASSICI E CONTEMPORANEI Tra le proposte di Cassina, spicca la storica libreria ideata da Charlotte Perriand.
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Nuovo showroom firmato da Lissoni
Un punto di orgoglio per Cassina è l’inaugurazione, nell’ottobre 2013, del nuovo showroom di Meda, «parte di un progetto di investimento nel territorio per migliorare e ampliare» la fabbrica. Nel progetto di Piero Lissoni (489 metri quadrati) i muri sono stati eliminati per uno spazio aperto a cui danno continuità le vetrine direttamente esposte sulla strada. Lissoni ha tuttavia mantenuto alcuni aspetti del rinnovamento operato negli anni ’70 da Tobia Scarpa, come il soppalco reso ora raggiungibile tramite una scala metallica con balaustra trasparente a favore di visuali a tutta altezza. L’innovazione riafferma dunque la sede di Meda come «luogo di idee, sperimentazione e innovazione da quando Cesare e Umberto Cassina hanno trasferito l’azienda negli anni ’40» del ’900. (M.Del.)
LA STORIA
L’archistar in cucina in un Salone di idee Il grande Libeskind si cimenta per la prima volta con questa sezione della casa e lo fa per Varenna A Eurocucina è la punta di diamante di Poliform, l’azienda di Inverigo leader in armadi e imbottiti di Marilena Lualdi
1. 1. forti suggestioni “Mad Chair” è una struttura armonica, creata da Marcel Wanders per Poliform.
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alone del Mobile ed Eurocucina: un impegno ancora più forte quest’anno per Poliform, anche perché l’azienda di Inverigo proprio sul fronte cucine, con il marchio Varenna, porta una novità importante. Si tratta di un prodotto firmato dall’archistar Daniel Libeskind, che fa il suo ingresso ufficiale anche in questo settore. L’impegno del Salone del Mobile di Milano arriva dopo un avvio dell’anno caratterizzato dalla tappa di Colonia: «Quella tedesca - spiega Giovanni Anzani, alla guida della società con i cugini Alberto e Aldo Spinelli - è una fiera a livello locale, circoscritta e sempre meno internazionale. Però c’è l’afflusso del Nord Europa: noi italiani esponiamo i prodotti di successo del precedente Salone milanese, anche perché è un punto di incontro, c’è più tempo per il confronto». Così si possono illustrare i prodotti con maggiore precisione ai clienti dei Paesi di quest’area strategica. Un confortante passaggio tedesco, insomma, ma ora tutti gli sforzi sono concentrati sull’appuntamento con la “a” maiuscola: «Qui portiamo tutti i risultati di un anno di ricerche. Arriva la clientela di tutto il mondo al Salone che sa attrarre il maggior numero di compratori. In un momento in cui il mercato interno soffre maggiormente, le sfide sono quelle con l’estero». Poliform si presenta con l’intenzione di «ribadire la nostra leadership ad esempio negli armadi, nella versione che vanno ad arricchire la collezione per la zona relax negli imbottiti - osserva ancora Anzani Avremo un arricchimento degli esistenti che danno soluzioni più performanti e rispondono alle esigenze di un pubblico sofisticato». Ad Eurocucina quest’anno ci saranno due modelli nuovi e un’attenzione continua a ricerca e finiture. «Una novità a cui temiamo molto è la presentazione della cucina firmata Libeskind. Un architetto di fama internazionale, che ha realizzato grandi opere, da New York a Singapore, passando per Milano con CityLife, si cimenta per la prima volta con questa esperienza». Un onore e un’emozione per Poliform (e il marchio Varenna che ha acquisito nel 1996), sempre attenta a scegliere i migliori designer e arruolarli nel suo viaggio nell’arredo. Lo stand di Poliform accoglierà tanti tasselli di un mosaico ampio e spalancato sul mondo. Verrà allargata, ad esempio, la collezione di imbottiti firmata
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LA STORIA La famiglia Anzani – Spinelli: tre generazioni nell’arredo.
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2. sogno brasiliano La poltrona “Ipanema” evoca il fascino della spiaggia di Rio: una seduta avvolgente, un comfort da vivere in libertà.
da Jean Marie Massaud. La zona giorno confermerà la sua evoluzione con Rodolfo Dordoni, protagonista tra l’altro di un arricchimento anche degli armadi. Sul fronte cucine, si vedranno altri prodotti di Carlo Colombo. Aperto al mondo, si diceva, perché quest’anno l’attesa è più che mai senza confini: «Ci sono problemi certo, legati alle vicende dei Paesi. Pensiamo ai Brics, grande occasione, ma poi troviamo il Brasile stoppato dalle tasse o il Venezuela con le difficoltà che ci sono ora. C’è una grande domanda in Russia, ma alla minima tensione se ne risente. L’India deve partire, la Cina è sempre una grande sfida da conquistare. Un segnale rassicurante però viene dall’America. Dove le costruzioni hanno vissuto la ripresa e l’arredo viene subito dopo».
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4. UNA FUCINA DI IDEE Prima dei prodotti le idee. Che escono da Poliform Lab, osservatorio di tendenze internazionali. 5. ELEGANZA D’ACCIAIO “Phoenix”, design CR&S Varenna ha basi e piano di lavoro in acciaio scotch brite, piano penisola in rovere spessart. 6. FORME MORBIDE “Bristol” di Massaud con doppia cuscinatura e braccioli sottili.
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Antipasto goloso nello showroom
Un antipasto per il Salone, e di quelli che accenderanno luci e appetito a volontà: la cucina Varenna firmata Daniel Libeskind, infatti, verrà presentata la sera prima del via alla vetrina internazionale dedicata al Mobile. La conferenza stampa ufficiale si terrà lunedì 7 aprile alle ore 18 nello showroom di piazza Cavour 2 a Milano. Un evento che stimola ulteriormente la Poliform. Un’impresa con oltre 600 dipendenti e che vede la terza generazione al lavoro: è infatti nata nel 1970, raccogliendo l’eredità artigianale già seminata 30 anni prima dai genitori degli soci, Aldo e Alberto Spinelli e Giovanni Anzani in Brianza. E proprio il legame con il territorio conta come quello con il mondo: «Così ci sentiamo da sempre, un’azienda brianzola che sa fare bene le cose».
?????????? Con le sue cromature giallo limone, la cucina “Skyline 2.0” di Snaidero, progettata dagli architetti Lucci e Orlandini, trasmette immediata energia. Punto di forza: il piano di lavoro, che disegna un gioco di concavità e convessità, con una maggiore valorizzazione dello spazio di lavoro.
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cucina
Caldo abbraccio Più di ogni altro spazio domestico la cucina si dà a vedere come il cuore dell’abitare familiare e della condivisione Non meraviglia il ritorno a colori intensi con materiali dall’anima tecnologica di Vera Fisogni
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uore caldo di ogni abitazione, per il suo spazio-cottura, la cucina sta riprendendo una centralità affettiva un po’ trascurata. Pur in spazi ridotti, gli arredi sembrano infatti derogare a una sfacciata modernità, per rilanciare - con colori intensi e materiali naturali come il legno - l’aspetto più intimo, familiare, di questo luogo caro alla letteratura. Merito, solo in parte, di archi-chef e trasmissioni televisive di successo. Anche la crisi, nel ridurre le occasioni conviviali al ristorante, ha certo contribuito a rifocalizzare l’attenzione dei designer sul cuore pulsante della casa. Di fatto, le proposte di arredo si sono fatte estremamente versatili, anche negli utensili: non più solo bicchieri, piatti o posateria. Ma kit per asciugatura perfetti per mini-cucine o elettrodomestici potenti, e tuttavia, dai consumi energetici contenuti, nonché strumenti in grado di razionalizzare le funzioni d’uso, che hanno fatto la fortuna di progettisti come i fratelli inglesi Joseph. Riducendosi l’ingombro degli arredi, ecco che i designer possono sviluppare con maggiore coerenza una cucina-living, spazio di socializzazione. In questo contesto si giustificano i “pezzi unici”, gli oggetti di alto design - come i mobili di cottura firmati da Karim Rashid - che fanno della cucina uno spazio per così dire nobile, in cui investire. Sempre più centrale, nell’economia del Salone del Mobile, EuroCucina - nata nel 1974 - vedrà circa 160 espositori su oltre 26.000 metri quadrati. Tra gli eventi, ricordiamo “FTK - Technology for the Kitchen” – dedicato al settore degli elettrodomestici da incasso e delle cappe d’arredo – che presenta prodotti, prototipi e progetti per la cucina del futuro.
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CUCINA 1. Il modelo “Legno Vivo” di Ged Cucine, con design di Roberto Pezzetta, con anta a telaio, comprende anche l’angoliera, in rovere naturale con vetri temperati trasparenti e illuminazione interna, a Led.
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Naturalmente Hi-tech 4.
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Legno raffinato, acciaio, vetro mantengono la familiarità in pezzi di impronta “smart” 2. Cottura, lavello, piano di lavoro e cassettiera. È “Solaris” di Ernestomeda, progettata da Pietro Arosio. 3. Per chi ama il colore, c’è l’“Arena dish trainer” dei fratelli Joseph. 4. In acciaio, di Simplehuman, è scolapiatti e piccolo pentolame, in acciaio. 5. Impronta pop per le nuove colonne di contenimento di Alpes Inox, con frigorifero, forno, lavastoviglie, cantina e le madie a due ante. Finiture in legno o con decoro pop firmato da Karim Rashid (per Abet Laminati). 6. Sempre di Joseph&Joseph il set di taglieri per vari tipi di materiali, con effetto compact. 7. Spremilimoni di “Genietti”. 8. Vivete soli o in coppia? Da segnalare una lavastoviglie di piccole dimensioni (44x55x52h): si tratta di “Daily 4 Two” di Electrolux.
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«Spazio ai sapori e al gusto» di Arianna Augustoni La cucina ha bisogno di bellezza, di spazi e di libertà, quella libertà che ha trovato Giancarlo Morelli, celebrato chef internazionale e proprietario del ristorante “Pomiroeu” (a Seregno e a Marrakech, in Marocco). Signor Morelli, come deve essere lo spazio ideale per cucinare? La cucina deve avere respiro, un soffitto alto che dia un senso di libertà, di mo-
vimento e di pensiero e che, in un certo senso, sia la rappresentazione fisica del mio pensiero. Uno spazio luminoso con colori che permettano di attivare la fantasia e raccontare la magia. Quali utensili tecno non devono mancare? Un forno trivalente, una piastra a induzione, un pacojet e un estrattore di succhi. La Provincia 32
Ci descriva, brevemente, la sua cucina... Mette al centro l’individuo e non può prescindere da un’attenzione maniacale, all’aspetto ergonomico e alla funzionalità. La sinergia tra le parti è fondamentale. Gli spazi e gli elementi sono studiati e collocati per permettere un coordinamento impeccabile tra me e i miei ragazzi e il flusso di ingredienti, piatti, uomini.
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CUCINA
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Una vita a colori
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BASTA POCO PER DARE ENERGIA AL LUOGO PIÙ CONVIVIALE: DALLE PENTOLE ALLE SEDIE 9. Frigo cromato e bombato “Nostalgie” di Gorenje, in cui l’effetto anni ’50 incontra la ricerca. I nuovi modelli in classe A++ (doppia porta, combinati e i monoporta da 154 cm di altezza) consumano il 25% di energia in meno rispetto ad un pari modello in classe A. 10. Lampada da cucina Welsh rossa. 11. Si chiama “Conoisseur 32”, di Marsotto Edizioni, il portabottiglie in marmo. 12. Le “Z-Stool” di Karim Rashid, per XO, risultano ideali per cucine con solo piano d’appoggio o angolo, con effetto cocktail bar. 13. “IChef” di Gorenje è un forno touchscreen con ampio display e 65 piatti pre-impostati che può cucinare in totale autonomia. 14. Due modelli di pentole in rame di Officine Gullo. 15. La cucina si fa salotto con il completo da tè in ottone firmato da Tom Dixon, La Rinascente.
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La chimica dell’appetito di Anna Piazzi Una cucina “laboratorio”? Di sicuro è quella di Milly Callegari, farmacista e gourmet, che firma il libro “Essenzialmente la mia cucina” (Ponte alle Grazie, 198 pag., 16 euro), un testo che fa scoprire la “chimica” del cucinare (con gusto). «Nelle essenze ho ritrovato ciò che Proust intendeva parlando di quella “gocciolina quasi impalpabile” su cui poggia “l’immenso edificio del
ricordo”. L’essenza è l’anima nascosta delle cose. Nell’olio essenziale è raccolta l’intimità profonda di un vegetale, che raggiunge, concentrata com’è, la nostra intimità attraverso i canali sensoriali. Cosa ci fa scegliere un profumo, un’essenza piuttosto che un’altra? Ciò che quel profumo, quell’essenza è capace di evocare alla nostra mente. Perché non applicare tutto ciò alla cucina?». La Provincia 33
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LA STORIA
Eccellenza brianzola a vocazione mondiale L’80% della produzione della Flexform di Meda raggiunge i maggiori mercati esteri e cresce in Italia Al Salone innovativi contenitori-giorno, tavolini, divani di Sara Della Torre
a capo dell’azienda Matteo Galimberti, amministratore e proprietario dell’azienda insieme ai cugini Saul, Giuliano e Luca.
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1. un piacere da vivere È componibile, il divano “Pleasure”, che da esclusivo spazio di relax può diventare luogo di scrittura, lavoro, conversazione. Il tutto, grazie all’angolo con bracciolo e schienale sospeso. 2. linee pulite Tra vetrate, metallo e cemento, la sede della Flexform presenta un mood nordico. 3. tutta panna Ancora “Pleasure”, nella versione lineare.
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e novità proposte da Flexform al Salone del Mobile di Milano sono top secret fino all’otto aprile, giorno inaugurale della fiera, ma qualche informazione, Matteo Galimberti, amministratore e proprietario dell’azienda insieme ai cugini Saul, Giuliano e Luca, la concede. «Diciamo per certo che presenteremo un nuovo divano, una serie di tavolini e dei “contenitori-giorno”, che definiscono l’area dining, su cui abbiamo allargato l’attenzione. La nostra azienda presenterà finiture innovative nei legni, nei metalli e in particolare tessuti preziosi con grafiche minute e colori neutri. Per un’azienda, come la nostra, che è punto di riferimento nel settore, questo è il momento più importante dell’anno. Si impostano le tendenze e si orientano i gusti del mercato internazionale». Fondata nel 1967 e cresciuta, seguendo la tradizione familiare, l’impresa di Meda è conosciuta a livello internazionale nella produzione di divani, poltrone e complementi per la zona giorno. Ha dato origine ad un’ampia offerta di prodotti che si sono conquistati un posto nella storia del design italiano, grazie alla collaborazione con più di una generazione di designer: da Cini Boeri a Joe Colombo, da Sergio Asti a Rodolfo Bonetto, fino a Paolo Nava. L’offerta Flexform conta ancora oggi importanti brani della cultura del movimento moderno con alcuni progetti dei razionalisti lombardi, Mario Asnago e Claudio Vender. Con 130 dipendenti, un mercato in espansione soprattutto in Cina e America e l’obiettivo di espandersi nel Middle East, è guidata dalla sapiente regia di Antonio Citterio, che ha scritto molta parte della storia di Flexform firmando, tra gli altri, alcuni best seller come il divano Groundpiece e la libreria Infinity. Nel 2001 Flexform ha inoltre introdotto il nuovo marchio Flexform Mood, una collezione completa per la casa caratterizzata da un gusto internazionale e di sofisticata classicità disegnata da progettisti diversi: John Hutton, Carlo Colombo, Roberto Lazzeroni. «Siamo positivi di natura e abbiamo storia e numeri dalla nostra con un export del 80% che ci offre garanzie di sviluppo e un 20% di vendite nazionali che, oggi, manda piccoli ma importanti segni di ripresa». L’azienda ha già aperto una prima serie di showroom monomarca a Chicago, Londra, Tokyo, Seoul, San Paolo, Shanghai, Singapore, Sidney e New York.
LA STORIA
Riparte dal total living la sfida ai nuovi mercati Non presenta prodotti, ma narra storie d’arredo la Lema di Alzate Brianza che al Salone si affida al genio visionario di Piero Lissoni per l’allestimento Al Salone con il letto “Orpheo” e il tavolo “Shade”
ANGELO MERONI
di Enrico Romanò
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oi non presentiamo un prodotto. Noi raccontiamo una storia». La Lema Spa di Alzate Brianza è un’habituée del Salone del Mobile. A Milano è protagonista sin dagli anni Settanta, quando partecipava con lo storico marchio di “Sorgente del mobile”. Ma ogni volta è un’avventura diversa; una sfida da lanciare e da vincere in un mercato sempre più votato all’eccellenza. L’azienda guidata da Angelo Meroni, che al Salone (ma non solo) si affida al genio visionario di Piero Lissoni, nei suoi spazi proporrà una casa dove il calore del legno abbraccia il vetro e il metallo in una linea raffinata che fonde insieme passato, presente e futuro. «Il Salone è cambiato in questi decenni - racconta Mauro Marelli, marketing ed export manager di Lema - se un tempo le aziende erano concentrate quasi esclusivamente sul mercato interno, e se fino a non molti anni fa si puntava su quello europeo appena al di là delle Alpi, ora l’orizzonte di riferimento è il mercato overseas». Quello asiatico, soprattutto. E cinese, in particolare, anche se le difficoltà logistiche sono ancora proibitive. Ma anche quello sudamericano sembra prospettare buone opportunità: «Il Brasile già lo conosciamo - conferma Marelli - però anche altri Paesi, come il Messico e il Venezuela, stanno crescendo». Non ci sono segreti, non ci sono scorciatoie. La conquista dei Paesi esteri non può prescindere dalla qualità dei prodotti e dalla capacità di seguire (meglio ancora: di anticipare) le tendenze. La stessa Lema, pur mantenendosi fedele a se stessa, ha cambiato più volte pelle nel corso degli anni. «La nostra azienda si è via via evoluta adeguandosi al concetto di total living - spiega Marelli - il nostro core business rimane il mobile componibile, un prodotto industriale ma flessibile come quello artigianale, e perciò in grado di soddisfare in pieno le esigenze del cliente. Però negli ultimi cinque anni abbiamo arricchito la nostra offerta per la zona notte e per la zona giorno, offrendo praticamente tutto, a parte la cucina. Nel 2013 abbiamo presentato la nostra prima collezione di imbottiti, che quest’anno abbiamo arricchito con nuovi divani. Il nostro obiettivo è di “raccontare una storia”, cioè offrire alla nostra clientela un’idea di casa elegante, fresca e leggera; e un mix di finiture che combinano perfettamente materiali così diversi che, fino a qualche anno fa, sarebbe
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1. orpheo È il letto disegnato da Ferruccio Laviani, novità al Salone, in metallo e rovere. 2. shade Tavolo progettato da Francesco Rota, in metallo bronzato e piano in cemento. 3. produzione Lo stabilimento della Lema.
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LA STORIA
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apparso sacrilego accostare fra loro». E gli elementi esposti al Salone 2014 rispecchiano appieno il mood griffato Lema. Come ad esempio l’imponente e insieme delicato tavolo da pranzo “Shade”. Lungo tre metri e mezzo, è stato concepito dall’architetto Francesco Rota e armonizza il metallo bronzato della base e il sottile piano a contrasto. «Il piedistallo scultoreo è formato da delicate lastre in metallo trattato disposte a croce asimmetrica in una calda finitura bronzo – spiegano dalla Lema - e proprio dal gioco di luci e ombre della griglia metallica ne deriva il nome». Oppure come il letto “Orpheo” firmato da Ferruccio Laviani: «Una struttura esile e leggera dai profili arrotondati crea una cornice per i cuscini che si adagiano su due elementi in legno a mo’ di poggiatesta - descrivono dalla Lema - Il giro letto in rovere sottolinea per contrasto il minimalismo della testiera e conferisce al prodotto il calore tipico dell’arredo domestico Made in Italy».
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4. AL CENTIMETRO Armadio con anta “Aria”, design Crs Lema. In legno laccato, presenta un’anta con struttura in alluminio anodizzato bronzo e vetro trasparente. 5. senso di calore Armadio al centimetro con anta “Warm”, su progetto di Crs Lema. È in legno laccato, con anta rivestita in cuoio.
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Come realizzare sogni in sei mesi Realizzare un sogno? Alla Lema bastano sei mesi. La prova è lo spettacolare chalet di 450 metri quadri allestito a tempo di record in Kazakhstan. Nel Paese ex sovietico l’azienda di Alzate (e con stabilimento a Giussano) si è occupata della fornitura e della installazione di alcune parti strutturali di interior, dei pavimenti flottanti e delle pareti di rivestimento, oltre che dei controsoffitti. Sono firmati Lema anche la scala in bronzo, i bagni in onice e pietre, la spa con sala massaggi, la minipiscina, le docce e la sauna. «A causa delle importanti variazioni di temperatura e umidità – spiegano dall’azienda - l’intera struttura è stata ingegnerizzata in modo da supportare dilatazioni e variazioni che possono superare i dieci centimetri. Pareti e soffitti sono in rovere bio-antico, legno proveniente da recuperi di antiche abitazioni della Valtellina». La Lema ha inoltre da poco realizzato la nuova sede della LIR, la holding finanziaria della famiglia Moretti Polegato nella storica piazza San Vito a Treviso. Il marchio è protagonista anche di una importante fornitura contract al Kempinski Residences Sankt Moritz: appartamenti di lusso con i servizi di un hotel, e il comfort e la privacy di una casa privata. (E. Rom.)
Moda da abitare
CASE D’AUTORE
Morbide e sinuose, come i suoi abiti le linee scelte da Anna Molinari per arredare nello stile di Blumarine aprono il dialogo tra homewear e passerelle di Serena Brivio
Anna Molinari, nella sua casa. La stilista di Carpi (Modena) ha fondato, nel 1995, con il defunto marito Gianpaolo Tarabini la società Blufin Spa, che comprende i brand Blumarine, Miss Blumarine, Blugirl e Anna Molinari.
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e c’è una tendenza forte nell’arredo, ormai da alcune stagioni, è nella totale sintonia con la moda: per l’attenzione ai trend, i materiali sempre più ricercati, il ruolo dei tessuti. Non stupisce che i brand del Made in Italy occupino un ruolo sempre più determinante nell’in-
dicare la via al business dell’interior design. È il caso di Anna Molinari, direttore creativo e fondatrice del marchio “Blumarine”, antesignana del dialogo serrato tra la casa e la couture. L’abbiamo intervistata, in esclusiva. L’homewear Blumarine è una realtà afLa Provincia 39
fermata in ambito internazionale: quando è iniziato questo progetto? Nei primi anni ‘90 è nato il primo accordo in licenza con Svad Dondi S.p.A. per la realizzazione di una collezione di biancheria e spugne per la casa al quale è seguito, nel 2006, quello con Compa-
1. Il sofà “Benjamin” con il tavolo e il poggialume, nei colori e nelle linee richiamano la moda Liberty alla quale si ispira anche la collezione moda donna, primavera-estate, di Anna Molinari per Blumarine.
L’Art Noveau ritorna fashion Le linee essenziali, leggere ma robuste, degli oggetti di arredo incontrano fantasie floreali. È interessante notare come la collezione home di Anna Molinari per Blumarine evochi le atmosfere, specie viennesi, del Liberty europeo o Art Noveau, al centro di una mostra che prosegue fino al 15 giugno, ai Musei San Domenico di Forlì (nella foto, un vaso di Galileo Chini, in ceramica, di inizio Novecento). Info: www.mostrefondazioneforli.it.
Abito in taffetas di seta con applicazioni floreali, di Bluegirl, linea giovane di Anna Molinari.
gnia Italiana del Cristallo S.r.l. per la produzione e distribuzione di una collezione di arredo tavola e di oggetti ornamentali e decorativi. Come naturale complemento di questo percorso abbiamo infine pianificato, nel 2010, l’accordo di licenza con Idea S.p.A. per il design, la produzione e la distribuzione dell’arredo casa firmato Blumarine. È più facile immaginare un abito o un pezzo d’arredo? Ogni idea creativa può nascere facilmente in seguito ad un’intuizione o ad un mo-
tivo ispiratore ben definito oppure può necessitare di tempi più lunghi se al design deve seguire una ricerca nei materiali, nelle stampe, nei dettagli. Un abito prêt-àporter di lusso o un pezzo di arredo ricercato spesso richiedono la collaborazione di più professionalità, al fine di poter realizzare articoli innovativi e rigorosamente Made in Italy come quelli delle nostre collezioni. Quali materiali ha trasferito dalla moda nel mondo dell’arredamento? Come nei miei abiti anche nell’arredo le liLa Provincia 40
nee sono morbide e sinuose, rispecchiando uno stile contemporaneo, ma sempre femminile. Poltrone, divani e letti presentano intarsi floreali interamente intagliati a mano e motivi con la “B” del logo Blumarine. Le stoffe sono preziose come la seta e il velluto, in macro-stampe floreali o astratte. Le sue rose avvolgono anche la collezione 2014 per la casa: c’è un generale ritorno a una certa naturalità? Nelle stampe delle mie collezioni i motivi floreali, ed in particolare le rose, sono
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CASE D’AUTORE
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2. Color panna, con struttura in metallo dorato, la “Benjamin Chair” presenta un imprimé di rose, con effetto 3D, sul retro.
Il fastoso abito in chiffon con fiori ricamati, cita la sedia “Benjamin”. Mai il legame tra abito e arredo si è fatto più consonante.
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protagoniste, in colori delicati come le tinte pastello, spesso sfumate o acquerellate. A maggior ragione nell’arredo questo deve tradursi in fantasie e colori soft con l’obiettivo di creare un’atmosfera armoniosa ed elegante all’interno della casa. Questa estetica rispecchia anche la sua abitazione? Certamente. Amo lo stile classico perché rende caldi ed accoglienti gli ambienti di una casa con mobili ed oggetti antichi che riflettono il vissuto di chi la abita e l’eleganza dei tempi passati, ma mi piace mixarli con moderni complementi d’arredo purché non siano eccessivamente minimalisti o geometrici. Mi piacciono le linee mosse, la leggerezza dei materiali e fantasie nei tessuti che personalizzano ogni pezzo d’arredo. In un periodo difficile come l’attuale, c’è più voglia di colore? Credo che un tocco di colore aiuti a sdrammatizzare i momenti critici e a dare ottimismo. Non riesco a pensare ad una casa senza tinte brillanti e ben abbinate: credo che abitare in un ambiente esteticamente gratificante sia davvero importante. Il complimento più gradito che ha ricevuto per un oggetto? L’aver rispecchiato fedelmente la femminilità, la leggerezza e l’attenzione per i dettagli che sono caratteristiche di Blumarine. Ciò significa essere riuscita a mantenere anche nell’arredo una coerenza estetica. La casa, business enorme per le griffes come per le grande catene low cost, è destinata a cambiare sempre più in fretta? Più che a cambiare credo che sia destinata a ricevere sempre maggiore attenzione e questo non può che farmi piacere, visto che è sempre stata una delle mie passioni. Oggi il design è sempre più protagonista e gli arredi di una casa vivono mode e tendenze stagionali esattamente come l’abbigliamento. Inoltre, come donna, ritengo un privilegio potermi occupare di rendere sempre più accogliente l’ambiente dove vivo e ricevo.
3. Le rose sono presenti con delicate puntellature nel divano “Jack”, nei trendissimi colori del cielo terso e delle profondità del mare.
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LA STORIA
Qui si mettono in vetrina i “campioni” dell’arredo Concessionaria di oltre 100 tra le migliori aziende la Salvioni Spa di Inverigo, dei fratelli Ercole e Gianni spiega così il segreto del successo internazionale: «Ogni cliente è una persona con esigenze uniche» di Bruno Profazio
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iutarti a capire di cosa hai davvero bisogno: è questo il nostro primo impegno. Il componente fondamentale del nostro team sei tu». Lo slogan che racchiude la filosofia dell’azienda esprime chiaramente la vocazione di mettere al centro la persona che cerca i mobili giusti per il proprio arredamento. E fa anche capire che questa impresa non li costruisce, ma li coordina e li propone. L’azienda è la Salvioni Spa dei fratelli Ercole e Gianni, con sede a Inverigo, caratterizzata dalla particolare facciata in vetro continuo, opera del genio di Paolo Piva. Nella panoramica delle principali realtà protagoniste del Salone Internazionale del mobile di Milano non poteva mancare la Salvioni: non perché espone, né perché produce mobili; ma perché è la vetrina internazionale dei grandi campioni dell’arredamento italiano. Chi conta o vuole contare non può non essere nel catalogo Salvioni. «Siamo concessionari di oltre cento tra le migliori aziende del settore arredamento» dice Gianni Salvioni, che dal 2011 è Cavaliere del Lavoro, il primo commerciante al dettaglio nel settore arredamento d’interni a ricevere, dal 1901 a oggi, il prestigioso riconoscimento. «Per noi - spiega Gianni Salvioni - è importante capire, interpretare ed esprimere tutti i valori e tutti i contenuti che un’azienda che produce un mobile rappresenta proprio in quel prodotto. Quei valori e quei contenuti vengono trasmessi all’utente finale attraverso noi. Il produttore profonde una grande sforzo creativo che, però, in alcuni negozi non sempre viene valorizzato e quindi non è recepito dal cliente, così l’azienda risulta penalizzata. Noi pensiamo e cerchiamo di rappresentare le imprese produttrici di mobili al meglio e, loro stesse non ci nascondono la loro soddisfazione». L’azienda ha origine negli anni ‘50 con il papà Angelo, nel 1986 Ercole e Gianni trasformano la società di famiglia in una realtà imprenditoriale. In breve il decollo e la realizzazione dello showroom a Inverigo, poi affiancato da quello di Lentate sul Seveso, e la creazione di un reparto logistico; quindi nel 2005 l’apertura della Salvioni Lugano Sa con un primo punto vendita in via Pelli e successivamente un altro in via Trevano. I successi dell’azienda culminano quest’anno nell’inaugurazione del nuovo polo logistico di oltre 7mila metri qua-
2. 2. AI VERTICI Ercole e Gianni Salvioni, i due fratelli che hanno trasformato l’azienda fondata dal padre Angelo in una realtà industriale. Gianni è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
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LA STORIA
1. drati, una base necessaria per una società ormai di dimensione internazionale. Quale è il segreto di questo successo? «Per noi - rispondono Gianni e Ercole Salvioni - ogni cliente è una persona con esigenze uniche che vanno oltre le necessità funzionali ed estetiche di un progetto d’arredo. Per questo la componente essenziale della qualità Salvioni è la capacità di ascoltare, consigliare, guidare nella scelta, assicurando sempre la massima libertà di espressione. Il nostro è un network di showroom nel quale trovano posto soltanto le migliori aziende del settore. Abbiamo una visione globale che ci porta a un approccio “senza confini” e ci consente di portare nel mondo il meglio del design italiano».
3. 1. CUORE PULSANTE La caratteristica facciata in vetro continuo, ideata da Paolo Piva per il quartier generale della Salvioni a Inverigo. 3-4-5. italian style Alcuni interni dello showroom Salvioni con le proposte di arredamento: la filosofia aziendale è di offrire il meglio del produttore “Made in Italy”.
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Azienda senza confini da Inverigo a Lugano Una sede in Italia e una in Svizzera, a Lugano. Due aziende e una filosofia senza confini. La Salvioni Spa e la Salvioni Lugano Sa appartengono ai fratelli Ercole e Gianni Salvioni. Sono considerati tra i migliori valorizzatori dei mobili di alta gamma e si contraddistinguono per le proposte globali d’arredo con soluzioni “ad hoc” che prendono il meglio del mercato per ogni prodotto. La Salvioni ha la sede principale a Inverigo e uno showroom a Lentate sul Seveso per una superficie espostiva totale di 6.500 metri quadri, alla quale si aggiunge una sezione logistica di 7mila metri quadrati. C’è poi il ramo svizzero con la Salvioni Lugano Sa con due punti vendita per un totale di 2100 metri quadrati espositivi. Salvioni arredamenti è concessionario di oltre 50 tra le migliori aziende del settore arredamento, conta un totale di 76 addetti, di cui venti specialisti della progettazione fra architetti e designer. L’export office è composto da sette addetti; inoltre c’è un team di trenta tecnici specializzati per la consegna e il montaggio dei sistemi componibili e delle cucine. La flotta aziendale è composta da quindici automezzi.
LA STORIA
Divani per ogni stile (con radici profonde) Sono quelle con le origini, che la Minotti di Meda ha saputo infondere nell’Andersen seating system 2014 novità al Salone, a firma del design Rodolfo Dordoni
UN AMORE DI POLTRONA La “Lovechair Andersen” di Minotti.
di Maria G. Della Vecchia
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tiamo lavorando con grande entusiasmo - ci dicono all’ufficio marketing di Minotti Spa di Meda - a quella che è la più grande vetrina internazionale dell’arredo sulla quale continuiamo a investire moltissimo». Con un mercato domestico in sofferenza, l’azienda guarda sempre più alle prospettive internazionali ed è al lavoro per la presentazione di una nuova collezione i cui dettagli saranno resi noti solo sotto data. Al Salone non mancherà fra l’altro anche l’ “Andersen seating system 2014”, un divano innovativo realizzato con design di Rodolfo Dordoni e che risponde - spiega una nota dell’azienda - a diversi gusti d’arredo, «dal minimal-chic a uno stile più decorativo e borghese». È un prodotto che, nei dettagli tecnici, rivela la profondità di ricerca raggiunta dall’azienda, dove ci spiegano che i piedini del prodotto, disegnati e progettati da Minotti Studio, «sono in grado di resistere a circa 300 ore di salsedine e sono resistenti a graffi, sostanze chimiche, urti e raggi ultravioletti». “White”, “Powell” e “Hamilton” sono le altre linee innovative di divani che si aggiungono a una lunga serie di produzione di mobili e complementi d’arredo. Gli investimenti in ricerca sono sempre stati un tratto costante per l’azienda, nata artigiana, diventata punto di riferimento nel mondo per il tipo di clientela più evoluto e che tuttavia «mai rinuncerebbe al legame con le proprie origini. Con le radici. Con un certo modo di pensare e vivere la casa». Fondata negli anni Cinquanta del ’900 per volontà di Alberto Minotti, in poco più di un decennio l’azienda artigiana già assumeva i suoi tratti industriali, con una svolta organizzativa e dimensionale che sarebbe poi arrivata fra gli anni Settanta e gli Ottanta per opera di Renato e Roberto Minotti. Sono gli anni dell’affermazione e della riconoscibilità del marchio in Italia e nel mondo, con un’artigianalità sempre presente insieme all’avanzamento tecnologico, alla ricerca sui materiali e sull’estrema qualità. Oggi l’azienda ha una quota estera intorno all’85% e la partecipazione alle grandi fiere di settore continua ad essere un grande mezzo di sviluppo del business. In ordine di tempo, l’ultimo appuntamento frequentato è stato, nel gennaio 2014, quello di Colonia a cui l’azienda partecipa ininterrottamente da trent’anni a conferma di un’importanza primaria che per Minotti continua ad avere il mercato tedesco in un’area europea consolidata, seguito da quello asiatico, anch’esso ben impostato, e dagli ampliamenti commerciali su India, Usa, Brasile, Messico.
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1-3. Poliedrico L’“Andersen seating system 2014”, è un divano che risponde a diversi gusti d’arredo, «dal minimal-chic a uno stile più decorativo e borghese». 2. forma e sostanza La ricerca nei materiali incontra la funzionalità del design nei letti del sistema “Andersen”. RODOLFO DoRDONI Firma delle collezioni di punta di Minotti.
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LA STORIA
La sfida al Salone con i mobili d’arte È un debutto quello di Fratelli Bianchi Falegnameria L’azienda di Figino Serenza, alla terza generazione proporrà le riedizioni del meglio del Settecento francese Dal 1932 a Figino Lo staff della “Fratelli Bianchi Falegnameria”, azienda di Figino Serenza, di cui Simone Bianchi è titolare insieme a Giorgio Meroni.
di Sara Della Torre
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2. L’ETà DELL’ORO La fedeltà ai modelli originari del Settecento francese è la scommessa dell’azienda: l’ossatura, la forma, l’essenza lignea, l’intarsio, il tipo di granito o di marmo, la cesellatura del bronzo, vengono rispettati.
3. REGGIA DOMESTICA Nella riproposizione dei mobili d’arte viene seguita la creatività artistica di geniali creatori di mobili, quali Oeben, Boule, Jacob, H.J.Riesener.
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er “Fratelli Bianchi Falegnameria” l’edizione milanese targata 2014 del Salone del Mobile è un debutto. La prima occasione di mettere in vetrina una tradizione lunga tre generazioni. «È una vera scommessa per la nostra piccola, grande realtà». Simone Bianchi, titolare insieme a Giorgio Meroni, commenta così la decisione di prendere parte alla kermesse espositiva dedicata al settore Casa - Arredo, che vanta oltre cinquanta anni di attività. «È la nostra risposta alla crisi: mettere in campo nuovi investimenti, con la voglia di crescita e crederci, crederci sempre. Nostro nonno ci ha insegnato così: se sei capace di fare bene qualcosa, continua a farla». “Fratelli Bianchi Falegnameria” nasce nel lontano 1932, nella “corte Pasquin” di Figino Serenza, in Brianza. Un territorio che rappresenta da sempre l’eccellenza del design e della produzione del mobile “Made in Italy”. Attraverso tre generazioni di artigiani, il patrimonio di conoscenza del legno è diventato un metodo di produzione industriale per garantire la qualità del prodotto finito. «In occasione del Salone 2014 - spiega Simone Bianchi - abbiamo arricchito il nostro campionario produttivo andando a riscoprire il mobile d’arte. Porteremo riproduzioni di mobili del settecento francese “Luigi XIV, Luigi XV, Luigi XVI” tutti esposti a Versailles. Gli oggetti della nostra collezione sono il frutto di una raccolta di memorie. In questi oggetti, unici ma ripetibili, l’ossatura, la forma, l’essenza lignea, l’intarsio, il tipo di granito o di marmo, la cesellatura del bronzo, viene rispettata, seguendo la creatività artistica di geni come Oeben, Boule, Jacob, H.J.Riesener. La nostra scommessa sta soprattutto nella fedeltà ai modelli originari». “Fratelli Bianchi Falegnameria”, che conta una decina di dipendenti, produce arredamenti su misura e collezioni di mobili classici e moderni. «Abbiamo dedicato gli ultimi 30 anni alla progettazione e realizzazione di arredamenti contemporanei e classici, residenziale, commerciale, contract per alberghi, navale, complementi d’arredo - conclude Simone Bianchi -. Abbiamo sviluppato una gestione commerciale rivolta non solo all’Europa, ma aperta ai paesi Asiatici e all’America. Oggi, partecipando alla fiera più ambiziosa del nostro settore, vogliamo dare dimostrazione a noi stessi innanzitutto che le problematiche si superano, affrontandole».
Pause di riflessione di soffice identità In pelle, misto lino o tessuti Hi-tech gli imbottiti conoscono un gran rilancio Tra vintage anni Sessanta rivisitato e forme innovative di impronta nordica ecco i pezzi unici che arredano in armonia Divano a due posti Jonah, disegnato da James Harrison (premio Elle Decoration Young Designer, 2007), per Made.Com. In tessuto misto lino, con telaio in betulla massiccia e piedi in faggio massello.
pouf teneroni
Divani & relax 1.
1. Il divano “Palazzo Sofa” è il primo pezzo di una intera famiglia di arredi, disegnata da Donatella Versace, che completa il mondo casa con elementi iconici della Maison. Realizzato a mano, in nabuk, ha una tonalità grigio conchiglia.
Pouf e tappeti con i disegni neo-kilim della collezione “Triangles” di Golran.
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2. “Air concept” è il divano che Manutti proporrà al Salone del Mobile, di ispirazione orientale. 3. Divano “Kiss Kiss” di Sedit: solo in rosso, senza braccioli. In tessuto lavabile. 4. Incrocio tra divano e chaise longue: è “Hollywood” di Altamoda Italia cita il mondo del cinema anni Cinquanta. In tessuto con effetto pied-de-poule, su gambe in legno massello, con finitura in oro, tornite a mano. Al Salone del Mobile.
1. Pouf “Pera” in ecopelle, di Conforama, è presente in vari colori. Ideale per trasformare la porta-finestra in angolo-lettura. 2. Di Sedit il pouf “Sphere expand” in 200 diverse combinazioni di colore. 3. Funziona anche come tavolino accanto al letto il pouf “Round Cool”, in cotone idrorepellente di Woodnotes. 4. I cuscini policromi e, insieme, singolarmente degradé di L’Opificio.
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MOBILI IMBOTTITI
Poltroncina bergère con bracciolo “Febo” di Antonio Citterio per Maxalto, comprende poggiatesta e pouf: segno caratteristico della cucitura è il punto cavallo.
“Lily Chair”, di Michael Sodeau per Modus, è una delle novità del Salone del mobile, in legno e tessuti di vari colori.
poltrone meditative
sedie comode
1. Aspetto vagamente retrò per la poltrona con braccioli “Jonah”, di James Harrison per Made.Com. Ha una seduta a cuscino unico, con sistema di ammortizzatore integrato. In misto lino.
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1. Sedia imbottita “Lotus” di Potocco, disegnata da Mauro Lipparini, con struttura in legno di faggio.
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2. Poltrona “Fold” in tessuto, di Victor Carrasco per Living Divani. 3-4. Le poltrone Cleo (grigia, anche in versione chaise longue) e Sofie (arancio), di Rossin hanno vinto l’Interior Innovation Award 2014.
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5. “Kokon Club” di Varier è disegnata da Thomas Pedersen. Riflette lo stile scandinavo. 6. La sedia “Gentle” di Porro è realizzata dal gruppo di designer svedesi Front (Sofia Lagerkvist, Charlotte Von der Lancken and Anna Lindgren). In ecopelle, legno chiaro e metallo.
2. Firmata da Piero Lissoni per Lema, la sedia “Hati” con braccioli, in tessuto o pelle imbottita, con struttura in legno. 3. Sedie imbottite di Stefan Diez di Thonet, pensate in particolare per la sala da pranzo. 4. La nuova poltrona “A-Round” by Trussardi Casa.
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LA STORIA
Una casa eclettica che fa vivere bene Da Molteni&C di Giussano la filosofia dell’abitare deve adattarsi sempre alla persona «e non viceversa» In vetrina la “casa democratica” di Gio Ponti del ’70 e “Gliss-up”, primo sistema notte sospeso della Urquiola di Maria G. Della Vecchia
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l Salone porteremo molte novità - dice Giulia Molteni, titolare e retail manager del Gruppo Molteni di Giussano ma porteremo soprattutto come sempre la nostra idea di casa, una casa un po’ eclettica dove sommiamo i nostri prodotti di sempre, dagli armadi ai sistemi alla divisione imbottiti, alle nuove collezioni degli ultimi anni». giulia molteni Fra le novità, allo stand di Dada Spa, l’azienda che nel gruppo produce cucine, ci sarà “Vela”, un classico che si rinnova col progetto di Dante Bonuccelli. Per Molteni&C. (mobili per la casa) sarà invece presentato l’armadio “Gliss-up”, «il primo sistema notte completamente sospeso - spiega l’azienda - progettato da Patricia Urquiola, caratterizzato da cassettoni e pensili, ripiani aerei, cassetti e accessori in appoggio». «Avremo molte altre novità - spiega l’imprenditrice - come la rivisitazione di tre pezzi, tre sedute di Gio Ponti che si rifanno a un progetto da lui presentato nel 1970 a Eurodomus, alla Triennale, per la “casa democratica”, con mobili che davano la priorità alla funzionalità anziché all’estetica. In base a un’idea di casa - aggiunge Giulia Molteni - deve adattarsi a noi e non viceversa». Sul fronte commerciale il gruppo, costituito oltre che da Dada e Molteni&C. anche da Unifor (mobili per l’ufficio) e Citterio Spa, è impegnato nell’espansione all’estero anche attraverso l’apertura di nuovi negozi monomarca (l’ultimo è stato aperto da poco a Città del Messico con superficie di 1.000 metri quadrati) che per l’azienda hanno forte valenza sulla comunicazione. Con una quota estera del 65% distribuita su 50 Paesi nel mondo e un forte interesse sul mercato italiano, per lo sviluppo l’azienda guarda sempre più «a Nordamerica e Sudamerica - spiega Molteni - Asia e Medioriente». Il gruppo, nato negli anni Trenta del ‘900 come azienda artigiana, già nei Cinquanta raggiunge
1-5. sospensione La cabina armadio componibile su misura “Gliss walk-in”, sistema progettato da Patricia Urquiola. 2. archistar Patricia Urquiola, nata a Oviedo, vive e lavora a Milano. È tra i designer di Molteni&C. 3. vetrinA Disegnata dal noto progettista Ron Gilad, la vetrina di Molteni&C è costituita da profili d’alluminio rivestito in essenza disponibile nella versione a giorno, o con anta. In noce canaletto e rovere nero. 4. tessere di legno È realizzata in olmo, sostenuta da piedi in ottone satinato, la cassettiera “Chest of drawers” disegnata da Gio Ponti (1952-55).
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una produzione industriale e, negli anni Settanta, si organizza in tre aziende. Oggi le quattro aziende dotate di codice etico e fortemente impegnate nella politica per l’ambiente garantiscono un ciclo totale di produzione dalla scelta del materiale alla definizione mobile. Operano «sviluppando un’ampia sinergia in tecnologia, ricerca, esplorazione di nuove tipologie adeguate ai mutamenti in atto nella casa e nei luoghi di lavoro». Grandi lavori all’estero sono stati compiuti attraverso la divisione contract con cui il gruppo si è assicurato forniture per alberghi e ristoranti, residence, catene di negozi e boutiques, case di cura e centri di ricerca, biblioteche, musei e teatri, navi da crociera, uffici e centri direzionali.
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New York Times con look brianzolo
Costituito da quattro aziende del settore arredo, il Gruppo Molteni è stato fondato nel 1934 a Giussano (Milano). Nel 1969 la svolta, con orientamento ai mobili di design, cui seguì l’acquisto da parte di Molteni&C delle aziende Unifor e Citterio e, nel 1979, di Dada. Tra le maggiori realizzazioni firmate dal gruppo, ricordiamo il nuovo quartiere generale Ibm a Mount Pleasant, che diede avvio la Divisione Contract, focalizzata ad arredi di alberghi, ambasciate, boutique di lusso (i negozi e la Fondation Cartier), musei (il Musée du quai Branly a Parigi). Molteni&C ha inoltre collaborato alla ricostruzione del Teatro La Fenice a Venezia e all’allestimento della nuova sede del New York Times, affidata a Renzo Piano.
LA STORIA
Tra classici e sorprese Qui design è all’Opera Da una poesia ha preso vita il tavolo di Mario Bellini che Meritalia di Mariano Comense porta al Salone con “Lierna”, da un progetto anni ’50 dei fratelli Castiglioni Gran ritorno anche di Lapo Elkann, con un colpo d’occhio... di Bruno Profazio
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1. BACK TO THE FUTURE ”Lierna”: una sedia disegnata dai fratelli Castiglioni negli anni Cinquanta, oggi riproposta da Meritalia.
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olore, fantasia, qualità: anche quest’anno Meritalia torna al Salone Internazionale del Mobile di Milano come una delle presenze più significative dell’arredamento “Made in Italy”. Dal Cubo di Achille e Pier Giacomo Castiglioni al Classic di Afra e Tobia Scarpa, da La Michetta di Gaetano Pesce al Pillowcase di Italo Rota e Alessandro Pedretti, da La Via Lattea di Mario Bellini alla Fiat 500 Design Collection di Lapo Elkann, l’azienda di Mariano Comense ha sempre rappresentato un punto di riferimento per l’innovazione e il design. Molte le novità anche per questo Salone e per il Fuorisalone che vedranno Meritalia protagonista di appuntamenti di prestigio. Tra le anticipazioni un’opera di Achille e Pier Giacomo Castiglioni ed è come un richiamo alle origini - e una di Mario Bellini, uno dei creativi più vicini e in sintonia con la famiglia Meroni. La prima novità si chiama “Lierna”: una sedia disegnata dai Castiglioni con una filosofia tutta particolare. «Durante gli anni ‘50 - spiega Francesca Meroni - Achille e Pier Giacomo Castiglioni si sono cimentati nel trovare soluzioni innovative per nuovi modi di sedersi. In questo periodo è stata progettata la sedia “Lierna” che può essere utilizzata dai commensali con la comodità di una seduta leggermente imbottita unita ad una struttura dello schienale che conduce volutamente, ma senza coercizione, chi è seduto in una posizione eretta, educata e fisiologicamente consona al compito che vuole assolvere». Ed ecco che Meritalia, dopo aver riproposto la poltrona “Cubo”, lancia una nuova sfida realizzando “Lierna”. In particolare, questo mobile, «non è solo la realizzazione di un progetto dei Castiglioni, ma è un oggetto che con le sue caratteristiche costruttive è in grado di accostarsi in modo originale agli arredamenti più diversi. Il ritorno alla produzione di Lierna avviene nel rispetto dei disegni originali ma attraverso l’utilizzazione dei nuovi sistemi produttivi e la sapienza tecnologica di Meritalia». La seconda novità è “Opera”, un tavolo che si deve al genio creativo di Mario Bellini. Lo stesso designer lo tratteggia quasi in poesia: «Chi ha detto che un tavolo è un piano con quattro gambe? Che un tavolo non può farti pensare? Che un tavolo non può avere una doppia vita: sopra e sotto il
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2. piano? Che un tavolo non può essere un’Opera di 24 parti e 40 incastri?». Ci sarà davvero tanto da scoprire con la presenza di Meritalia al Salone e tanto da vedere: compresa la specchiera ispirata al modello degli occhiali “090” by Lapo Elkann con il nome “Eye-Eye”, disponibili nei colori nero, rosso, rosso scuro e blu e che avranno una struttura in legno e una finitura floccata che al tatto dà l’effetto velluto. Sarà, in una forma non ancora svelata, un atteso ritorno quello di Lapo che ha espressamente manifestato il desiderio di un suo tributo alla passione, al genio e al dinamismo di un caro amico come il compianto Giulio Meroni, che come tutti i grandi uomini rivive nella sua creatura che caso risponde al nome di Meritalia.
6. 2-7-8. AL SALONE Lo stand di Meritalia nel 2010 e 2013. 3. doppia vita ”Opera”, un tavolo che si deve al genio creativo di Mario Bellini, con identità sopra e sotto il suo piano d’appoggio. 4. fondatore Giulio Meroni, scomparso nel giugno 2013. 6. classico La “Michetta”, il divano firmato da Gaetano Pesce per Meritalia, nel 2005.
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5. a me gli occhi Gli occhiali progettati da Lapo Elkann per Meritalia, con struttura in legno, di “Eye-Eye”.
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La sfida del Salone nel ricordo di Giulio È il Salone più delicato ma anche quello più importante per Meritalia: è il primo senza il suo creatore, Giulio Meroni. L’azienda continua con il suo spirito e la sua filosofia con Vanna e i figli Stefano e Francesca. Dopo una vita nella B&B Italia di Piero Busnelli dove era entrato all’età di 14 anni uscendone a metà degli anni Ottanta da direttore generale, Giulio aveva deciso di fondare una sua impresa. Meritalia. Aveva girato il mondo e aveva contatti preziosi in tutti i continenti dove era apprezzato e stimato per la sua capacità e il suo impegno interamente dedicati a soddisfare le richieste dei clienti e del mercato. Stesso spirito e stessa filosofia in Meritalia che nel giro di pochi anni porta al successo. Collaborano con lui i più grandi designer contemporanei da Afra e Tobia Scarpa a Gaetano Pesce, da Alessandro Mendini a Mario Bellini, ai Castiglioni e a tanti altri. Nel 2009 l’inaugurazione di uno showroom monomarca in via Durini a Milano, con uno spazio progettato da Mario Bellini. Poi, la malattia, affrontata con un coraggio fuori dal comune che gli ha permesso di uno dei volti più noti e simpatici anche nel Salone dell’anno scorso. Ciao Giulio!
LA STORIA
Idee trasformiste per svolte globali Arredi dinamici, in sintonia con i cambiamenti delle superfici abitative, dei gusti e della crescita La Clei di Carugo lascia la sua impronta nel mondo di Sara Della Torre
Protagonista al Salone Luca Colombo, il titolare della Clei.
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3. 1-2-3. Uno, due e... tre Pochi movimenti e il soggiorno si trasforma in comoda camera da letto, con la soluzione “Swing” di Clei. 4. COLORE IN MOVIMENTO Arreda il giorno & la notte anche il sistema “Penelope Book”, trasformabile, con letto matrimoniale abbattibile ad apertura verticale, realizzato con rete a doghe brevettata (CF09), attrezzato all’interno con contenitore porta cuscini e mensole.
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oluzioni d’arredo e funzionalità sono le parole guida che hanno caratterizzato il cammino aziendale di Clei. Nata cinquant’anni fa, l’impresa di Carugo si è imposta sul mercato, lavorando sul criterio della trasformabilità: librerie, contenitori, divani, tavoli e scrittoi sono stati studiati per adattarsi a spazi divisi e condivisi, trasformandosi da mobili giorno in versione notte. Su questa impronta, Clei nasce nel ‘63 con una forte propensione al nuovo, puntando sulla progettazione finalizzata all’integrazione della trasformabilità nei suoi programmi modulari e versatili sia per l’arredamento domestico sia per la casa vacanze e residence business. «L’attività di ricerca, innovazione e sviluppo di nuove idee, è alla base della nostra attività - spiega il titolare di Clei, Luca Colombo -. Oggi sempre più ci troviamo di fronte a dover rivendicare la nostra originalità e il nostro essere pionieri in un tipo di proposta progettuale che fa della trasformabilità un valore aggiunto, a fronte dei molteplici tentativi da parte di diverse aziende di immissione sul mercato di prodotti similari. I nostri arredi sono in grande sintonia con i grandi cambiamenti sociali in atto, che richiedono una revisione di intendere il modo di vivere la casa da parte delle persone. Basti pensare all’aumento dei singles, dei separati, di quanti decidono di trasformare parte della casa in ufficio, alla convivenza con i figli adulti, alla riduzione delle superfici abitative. Questi fenomeni non sono limitati al nostro territorio nazionale, ma sono trasformazioni a livello internazionale. La nostra proposta d’arredo dinamico si ripropone di soddisfare le richieste dovute a questi mutamenti». Con 48 dipendenti e un fatturato annuo superiore ai 12 milioni di euro, la Clei lavora per il 55% con i mercati esteri e per il restante 45% con il territorio nazionale. «Al Salone del Mobile di Milano - conclude Colombo il nostro intento sarà quello di trasmettere la nostra proposta rivolta ai cambiamenti sociali in atto attraverso idee d’arredo innovative, che vanno nella direzione della casa dinamica e multifunzionale, capace di moltiplicare la superficie disponibile attraverso le proposte d’arredo».
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LA STORIA
Sguardo al futuro in 80 anni di storia Cucina di nuova concezione, bagni e armadi le proposte di punta della Boffi Spa di Lentate «I brand forti escono rafforzati dalla crisi» di Sara Della Torre
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uest’anno festeggiamo 80 anni di attività. Sarà l’occasione per celebrare l’anniversario, in modo sobrio, ma con molta concretezza e incisività nell’introduzione di prodotti importanti. Al Salone del Mobile presenteremo un modello di cucina completamente nuovo nella struttura di costruzione. È un progetto diverso dalle nostre collezioni attuali, per tecnologia e materiali, che introduce logiche differenti nella produzione e progettazione, per semplificare il processo di disegno e scelta del prodotto. La flessibilità di offerta sarà assicurata da un ampio uso di materiali diversi dai legni o loro derivati, molto interessanti per la varietà delle soluzioni proposte. Sarà un prodotto molto fresco, che, pur rimanendo nel solco dello stile Boffi, prenderà una certa distanza dalla tradizione». Le anticipazioni sulla presenza di Boffi Spa, azienda lombarda specializzata nella produzione soprattutto di cucine, al Salone Internazionale del Mobile di Milano, sono dell’amministratore delegato Roberto Gavazzi, che aggiunge: «Ci saranno novità anche per quanto riguarda i bagni e gli armadi. Avremo modo di inserire nuovi designers che entreranno a far parte del nostro staff sull’onda di questi progetti». La “Boffi S.P.A.” di Lentate sul Seveso è nata nel 1934 come azienda artigiana su intuizione di Piero Boffi. È la prima azienda ad aver vinto il “Compasso d’Oro”, il più antico ma soprattutto il più autorevole premio mondiale di design, nel 1995 per le cucine. Con un fatturato di 64 milioni di euro, che realizza per il 75% all’estero e per il 25% in Italia, oggi Boffi conta 192 dipendenti nella Boffi Spa e 97 nella Boffi Trade. Lo sguardo al futuro, se pur con la debita prudenza, sembra positivo. «In generale il 2014 - spiega Gavazzi - sembra avere uno sviluppo migliore di quello precedente. Si dovrebbero avere miglioramenti nei risultati sia in Italia che all’estero. Incoraggiante soprattutto per il periodo 2015/2016 è il mercato americano dove i grandi progetti multiunit di lusso sono in netta ripartenza. Anche in Asia la tendenza è positiva. L’impressione è che i brand forti escano rafforzati da questa crisi e che vi sia ora ancor più distanza tra chi ha un marchio forte e quindi approfitta delle nuove opportunità e chi è anche appena sotto nella percezione pubblica. Sembrano aprirsi ora opportunità, che, qualche anno fa, non erano disponibili. Siamo quindi ottimisti».
Roberto Gavazzi, amministratore delegato di Boffi Spa.
1. SUPER-TECH La mini kitchen progettata da Duilio Bitetto per l’azienda di Lentate sul Seveso. 2. in crescita Particolare della sede della Boffi Spa, che conta 192 dipendenti. 3. ERGONOMICA La nuova cucina “ST4” by Tommaso Sartori, di Boffi Spa.
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LA STORIA
Artigianato couture che sa reinventarsi Tante le proposte di MisuraEmme al Salone dalla poltrona Ermes al letto Margareth «In dialogo con designer e piccoli produttori»
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Daniela Mascheroni 1. COMODITà La poltrona a schienale alto “Ermes”, design di Mauro Lipparini. 2. look retrò ”Nibbio”, dei progettisti Marelli & Molteni, è una madia attrezzata con due ante battenti e un’anta centrale con cassetto interno.
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3. flessuoso Il letto “Margareth”, progettato da Marelli & Molteni, è caratterizzato dal design etereo e flessuoso.
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l Made in Italy, che significa prima di tutto made in Brianza. Al Salone del Mobile di Milano, MisuraEmme porta questa filosofia e la capacità di arredare con stile italiano e brianzolo l’intera casa, dalla zona giorno a quella notte. L’azienda si presenta alla vetrina internazionale con l’energia che le viene dalla sua storia (taglia il traguardo dei 75 anni, visto che nel 1939 i due fratelli Giuseppe e Luigi Mascheroni iniziarono l’attività a Mariano Comense) e dalla passione continua per la ricerca e la qualità. Sfilerà il tavolo Gramercy che valorizza la materia “legno”. Con un importante valore aggiunto: «Ottimizza al meglio la filiera dei piccoli-medi artigiani locali con cui collaboriamo» sottolinea Daniela Mascheroni. O il sistema Crossing che reinventa il concetto di libreria nel segno di una totale libertà compositiva. Questo anche perché i prodotti MisuraEmme sono nati per dialogare con i progettisti, «rivolgendoci sempre più agli interior decorator e lavorando a stretto contatto con i punti vendita». Passo dopo passo, ci si confronta sul progetto, di qui il saldo rapporto con il mondo del contract: la quasi totalità dei sistemi giorno sono attualmente personalizzabili e vengono realizzati su misura del cliente. Quell’aspetto “sartoriale” del suo fare mobili, che l’azienda di Mariano ha sempre curato. Contano tutti i particolari, la scelta dei materiali, l’alto contenuto tecnico e progettuale. E il punto di riferimento: la filiera corta e brianzola, che garantisce un alto valore artigianale del manufatto. Tra i prodotti Ermes (design Mauro Lipparini), poltrona a schienale alto con una forma fluida che invita al relax. O Margareth (design Carlo Marelli & Massimo Molteni, che hanno firmato anche la madia Nibbio) dalla linea eterea e flessuosa. «Abbiamo fatto un investimento considerevole per il Salone, dove ci presenteremo con uno stand aggiornato nei contenuti, alcune novità di prodotto e, soprattutto, cercando di valorizzare le nostre qualità, la nostra storia e i nostri pezzi. Compresi quelli storici della collezione Atelier dedicata ai maestri, progettisti che hanno fatto la storia del design come Alfred Roth, Werner Max Moser e Ignazio Gardella» spiega Daniela Mascheroni. (A. Zer.)
LA STORIA
Sapienza artigiana che vince la crisi L’unicità del “fatto a mano” dei mobili Baxter è il volano del successo dell’azienda di Lurago che punta a materiali naturali e ricerca eco-sostenibile di Maria G. Della Vecchia
FATTO A MANO La lavorazione, nei dettagli e nelle finiture, è rigorosamente artigianale.
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on una quota estero pari al 70% del fatturato la Baxter di Lurago guidata dal titolare e Ceo Paolo Bestetti si prepara alla nuova edizione del Salone del Mobile, un appuntamento che per importanza l’imprenditore definisce «la perfetta occasione per fare degli investimenti». L’azienda porta su un gran numero di mercati esteri una fascia alta di mobili e complementi d’arredo dal design personale che da sempre fa decisamente perno sulla componente emozionale. Il design segue linee essenziali e i mobili sono realizzati da sempre con sapienza artigiana legata alla tradizione del territorio sulla quale ha innestato innovazione e ricerca. Una caratteristica specifica delle diverse lavorazioni sta nell’utilizzo di materiali di rivestimento di origine naturale, nella tradizione di un rispetto ambientale che l’azienda ha ultracertificato negli anni con continui investimenti. Al Salone, spiega Bestetti, ci saranno le ultime novità frutto di «un attento e approfondito lavoro di ricerca, alcune delle quali sono nate da nuove collaborazioni. Per noi - aggiunge - il Salone del Mobile è sicuramente molto importante per avere un feedback immediato da parte dei clienti e per quest’anno ci aspettiamo una grande affluenza, a riprova del fatto che la fiera di Milano è da sempre un evento unico dove si concentrano tutti gli sforzi per presentare prodotti nuovi». L’azienda è da sempre impegnata in una forte azione di internazionalizzazione, sulla quale continua a puntare molte strategie «anche attraverso l’aumento dei budget destinati all’estero». Europa e Russia sono fra i principali mercati consolidati, ma «è in forte crescita - spiega Bestetti - il Far East, ma anche il mercato americano ci sta dando grandi soddisfazioni». Fra le strategie anticrisi messe in atto per contrastare le difficoltà del settore «c’è sicuramente una revisione dei budget - spiega l’imprenditore - e una maggior attenzione agli affidamenti. In situazioni di crisi come questa - aggiunge - credo che ciò sia necessario per mantenere un’azienda sana e attiva. Bisogna capire i fabbisogni della propria clientela e allo stesso tempo riuscire a sfruttare le opportunità che la crisi stessa può offrire, ed è proprio questa la prospettiva attraverso la quale stiamo affrontando questo momento. Un’ulteriore opportunità per fare ricerca e migliorarci». Una ricerca che tuttavia continua a conservare «un’elevatissima componente manuale, consentendo un accurato controllo di ogni minimo dettaglio in una produzione altamente customizzata che tiene conto delle specifiche esigenze del cliente».
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PAOLO BESTETTI A capo dell’azienda Baxter di Lurago. 1. rispetto ambientale Le tecniche di lavorazione della Baxter sono ultracertificate. 2. nel verde La sede dell’azienda di mobili e complementi d’arredo per la fascia alta del mercato.
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LA STORIA
Nuove architetture a servizio della casa Al Salone la componibilità di “Set System” e “Plinto 1.6” e i mobili di Francesco Bettoni, new entry tra i designer L’innovazione è strategica per la Former di Cantù di Sara Della Torre
I TITOLARI Ruggero Fumagalli e Stefano Salice.
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1. VERA “STAR” “Plinto 1.6” parete giorno munita di libreria a taglio verticale. 2. TRA LE NOVITà ”Set System” composizione centrostanza a sviluppo orizzontale.
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’innovazione regala nuovi stili architettonici alla casa. Sulla combinazione tra design e funzionalità, gioca “Former”, industria per l’arredamento di Cantù, che presenta, al Salone del Mobile, soluzioni per il soggiorno e armadiature, trasformati in elementi architettonici a servizio della casa. «Set System e Plinto 1.6, che porteremo in esposizione - spiega Stefano Salice A.D. e socio con Ruggero Fumagalli dell’azienda, nata nel 1967, dopo una lunga esperienza artigiana che affonda le radici agli inizi del ‘900 - sfoggiano la loro estrema componibilità per adattarsi ad ogni contesto spaziale all’interno del living e App, Architectural Partitions Project, provvisto o meno di portali, offre una chiave di lettura diversa rispetto al notorio armadio definendo il confine tra gli ambienti, perché utilizzabile sui due fronti. Plinto 1.6, vera “star” dello stand Former, abbina le sue basi ad elementi contenitori sovrapposti o sospesi, riportando così alla ribalta la classica idea della composizione soggiorno a parete. E, secondo gusto e necessità, può trasformarle in perfetti moduli centro-stanza, finiti sui 4 lati, con la possibilità di fruire dell’elemento tv al di qua ed al di là del confine interno che esse rappresentano per mezzo dell’apposito pannello girevole». Oggi la Former con i suoi 12.000 metri quadri di area produttiva e 40 dipendenti, ha sviluppato una produzione su progetti componibili per l’arredamento della zona giorno, completi di pareti attrezzate, credenze, tavoli, sedie e della zona notte, forniti di letti, comò e comodini, passando da armadi e complementi d’arredo, quali poltroncine e specchiere. Frutto della collaborazione di designers come Pinuccio Borgonovo, Roberto Lazzeroni, Claesson Koivisto Rune, Marzia e Leonardo Dainelli, Piva e Associati, Ricardo Bello Dias e Francesco Bettoni, le sue creazioni soddisfano le esigenze di vari mercati, da quello interno ed europeo fino alla Russia ed i Paesi del Sud Est Asiatico, con risultati prestigiosi in Australia, primo sbocco esterno in termini di fatturato e negli Usa, dove Former opera attraverso la controllata Former Usa. «Alla manifestazione milanese proporremo il “set” tavolo e madia di Francesco Bettoni, new entry in tema di collaborazione artistica in casa Former - conclude Salice -. Siamo certi che il Salone del Mobile possa essere vero motore di rilancio economico, senza attendere aiuti istituzionali, sempre troppo in ritardo rispetto all’incedere della competizione commerciale. Former mette in vetrina l’arte di saper tradurre l’astratto design in realtà viva grazie alla propria capacità manifatturiera, contribuendo, così, alla salvaguardia del “Made in Italy».
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C’era una volta la stanza da bagno LA ZONA DELL’IGIENE ACQUISTA I TRATTI DI UN SOGGIORNO DOVE RILASSARSI IN UNA SPA DOMESTICA REALIZZABILE ANCHE DISPONENDO DI PICCOLE METRATURE di Anna Piazzi
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BAGNO ?????????? & TREND
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eramiche, laminato, metallo cromato e ancora legno, vetro, acciaio. Sorprende la ricchezza di materiali che ormai caratterizzano la maggior parte delle proposte per il bagno: non più zona dedicata (solo) all’igiene ma vero e proprio soggiorno per appassionati di wellness. In questo senso vanno molte delle proposte del Salo-
ne Internazionale del Bagno che, nato nel 2003, si presenta come rassegna autonoma nel Salone del Mobile a partire dal 2006, presentandosi sempre negli anni pari. Se vasche da bagno e idromassaggio sono da tempo componenti coniugati con l’Hi-tech, spicca la ricerca - anche stilistica - nelle porcellane sanitarie, nelle cabine
doccia, impianti sauna e rubinetteria. Più colore, in genere nella palette del panna, menta, grigio, maggior attenzione al design, sono i tratti salienti delle proposte più innovative che vedremo al Salone: l’area fieristica occupa 15.000 metri quadrati, in cui trovano posto più di 150 espositori italiani e internazionali.
La sala da bagno “Tekno 901”, tra le novità di BMT, che propone l’idea di un cubo contenitore del lavello e sanitari “sospesi” dall’aspetto di pouf.
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arredo bagno
Operazione mani pulite I lavabi sono sempre più l’esito di una spasmodica ricerca stilistica: spiccano per dettagli nel contesto di locali in cui la cura delle pareti è pari almeno a quella degli abbinamenti, dalla lavatrice ai tappeti 2 1
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1. “H hammam” del designer Giulio Gianturco, tra le novità 2014 di Makro, è un sistema innovativo in eco-cemento. 2. Lavabo da appoggio in ceramica, disegnato da Jasper Morrison per Ceramica Flaminia. 3. In ottone e silicone il rubinetto “Pop” disegnato da Fabrizio Batoni, per Rubinetterie Zazzeri, al Salone 2014. 4. Lavabo “Kreoo” di Decormarmi. 5. “Opus” è la parete di marmo per il bagno in oltre 10 palette cromatiche, esempio innovativo di intarsio di industrial design. Novità 2014 di Lithos Design. 6. Tocco di colore per l’angolo lavanderia, grazie alla nuova lavatrice colorata di Gorenje in classe energetica A-30% con display digitale a Led. 7. Tappeto per il bagno Bandsjon, in cotone, di Ikea.
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HOME SPA
Doccia trasformista Per arredare un bagno turco o una funzionale area wellness bastano alcuni elementi-base Ecco i consigli dell’architetto Vera Brindelli, progettista
di Arianna Augustoni
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“Bolla Q”, di Geromin, è una mini piscina da interno da 190x190, con installazione ad incasso, che permette l’immersione completa grazie al riempimento a sfioro ed al bacino di raccolta posto lungo i bordi.
io mi faccio una Home-Spa. Le beauty sensazioni da condividere solo con le persone più intime o con le amiche, il relax rimane tra le mura domestiche, per concedersi delle coccole senza guardare l’orologio. Sempre più architetti sono impegnati per realizzare il sogno, quello di un progetto wellness, ce lo spiega Vera Brindelli che, in questi anni, ha realizzato differenti progetti. Su quale pezzo investire per una Spa domestica? Nel bagno di una casa, sono perfetti spazi dedicati al bagno turco o alla sauna. Il bagno turco può essere una grande doccia con una duplice funzione purché, nella fase della progettazione, di vada a prevedere un kit per la coibentazione con soffitto curvo o inclinato. Tutto deve essere rivestito di piastrelle, mosaico o marmo. Importante anche
Sopra: La doccia con luce incorporata, disegnata da Nendo e Front per Axor. A destra: Hammam “Ethos” con doccia integrata, spazio doccia e sauna di Geromin. Le pareti esterne sono in cristallo temperato. L’insieme dispone di cromoterapia e pannello touch.
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La colonna doccia di Hafro presenta un display digitale per cromoterapia e radio. Offre 4 getti di idromassaggio.
la porta di ingresso, anche questo è un particolare che fa la differenza. Ideale la panca in muratura rivestita in mosaico. Ci consigli una vasca da bagno, una spa, una doccia? Le belle vasche sono quelle firmate da Teuco, Treesse e Kos. Quali prodotti non devono mai mancare nel bagno? Seppur non utilizzi molto le creme, direi quella per la notte e per il giorno, oltre a candele profumato, se c’è la vasca. Personalmente amo i prodotti Kiehl’s. Abbronzarsi sì o no? Come regolarsi nell’acquisto di una lampada Uva per il bagno di casa? In genere la sconsiglio. È anche una richiesta particolare rara, anche perché non va più di moda l’abbronzatura in tutte le stagioni. Sono poi macchinari molto grandi per gli spazi di una casa.
LA STORIA
L’alchimia del lusso ha l’oro nel cristallo
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L’applicazione manuale di una foglia del prezioso metallo è un aspetto della ricerca di Gallotti&Radice di Cermenate al Salone con 13 pezzi di innovative commistioni materiche di Carla Colmegna
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l lusso riconoscibile, ma sostenuto dalla qualità è uno dei temi che al Salone del Mobile verrà portato dalla Gallotti&Radice di Cermenate. L’azienda, che propone arredamenti in cristallo, quest’anno è a Milano con lavorazioni particolari, che ricordano la morbidezza della pelle, la luce dell’oro, che distingono l’oggetto per qualità e status. Anche nel settore dell’arredo di cristallo, infatti, il mercato del lusso è quello che tiene. «Il Salone è una bolla di entusiasmo, c’è molta euforia e sembra che tutto riprenda - conferma Silvia Gallotti -. Avendo una forte percentuale di export (circa l’80%) proponiamo novità alla nostra clientela internazionale in: Germania, Inghilterra, Francia, Svizzera, ma abbiamo anche una società negli Usa che funziona molto bene; buoni clienti sono anche ad Hong Kong, Bankok, negli Emirati Arabi». L’esportazione alla Gallotti è stata «incrementata negli ultimi anni, anche se mio padre 40/50 anni fa aveva iniziato puntando già molto sul mercato straniero. In Italia la situazione è ancora critica, ma stiamo crescendo con la collezione degli uffici eleganti e direzionali, potenziata dal 2008, e che compensa quella della casa. A Milano portiamo un nuovo tavolo da riunione e due novità: una è la riconferma della specializzazione sul cristallo, ma arricchita dalla ricerca e dall’innovazione sul materiale, con l’applicazione manuale della foglia oro che dà un aspetto molto materico e prezioso. L’altra novità - aggiunge - sono due modelli di sedia, uno di lampada, un vanity desk, cioè uno scrittorio-toilette da usare nelle camere e rivolto anche ai mercati del lusso degli Emirati e dell’Estremo Oriente». Che è come dire che il Made in Italy funziona sempre per qualità e gusto. «Viene richiesto l’oggetto di un lusso facilmente visibile e percepibile - chiude -, ma anche il mobile moderno, di lusso e qualità». Al Salone la Gallotti&Radice porterà 13 nuovi prodotti che dimostreranno come la commistione di materiali, quali l’ottone, la foglia d’oro, gli inserti opachi e i colori di tendenza, funzioni. I designer che collaborano con la Gallott& Radice propongono anche modelli originali che giocano con vetro e specchio. «Arriviamo a Milano con tavoli importanti, eleganti - spiega il designer Gabriele Buratti - e componibili». La ricerca e le novità al Salone sono firmate dai designer: Monica Armani, Ricardo Bello Dias, Pinuccio Borgonovo, Gabriele e Oscar Buratti, Massimo Castagna, Carlo Colombo, Luca Nichetto.
1. grace Vanity desk, del designer Carlo Colombo, ovvero scrittoio-toilette per i mercati del lusso, in particolare rivolto agli Emirati e all’Estremo Oriente. 2-4. akim Tavolo in cristallo, di Gabriele e Oscar Buratti, connota l’arredo di lusso, nelle abitazioni private e in ufficio. 3 design d’autore Un tavolo firmato da Oscar Buratti, uno dei progettisti dello staff creativo di Gallotti&Radice. SILVIA GALLOTTI Amministratore delegato.
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LA STORIA
Il lusso è servito in una casa da re PER SOGNARE Applicazioni in merletto, damaschi jacquard, raso di seta: il divano “Elysèe” sarebbe piaciuto a Marie Antoinette per il suo Petit Trianon.
Oro, legni preziosi, intarsi in madreperla distinguono Jumbo Collection di Cantù al Salone con pezzi unici e nuovi progetti
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di Enrico Romanò
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il presidente Moreno Brambilla, numero uno di Jumbo Collection, brand di eccellenza molto amato in Europa orientale, Asia, Paesi Arabi. 1. MODAIOLO I contrasti cromatici danno personalità al divano “Ginevra”, in cui la stampa animalier dona un tocco contemporaneo e molto fashion.
2. la storia ritorna Commode “Richelieu”, con intarsi in legni diversi, tessere di madreperla e cromature dorate.
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ntrare nel mondo di Jumbo Collection è come compiere un viaggio in un Paese sospeso nel tempo, in un’atmosfera tanto fiabesca quanto raffinata. L’azienda canturina sarà al Salone del Mobile di Milano (Hall 4, stand C21) per mostrare le proprie eccellenze. Eccellenze che sono già riconosciute in tutto il mondo: soprattutto nell’Europa orientale, in Asia e nei Paesi arabi, il marchio Jumbo Collection è ormai sinonimo di sfarzo e di altissima qualità. Essenze preziose, lamine d’oro, intarsi in madreperla fanno delle loro creazioni pezzi unici contesi dai clienti più prestigiosi. «Al Salone 2014 ci presenteremo con uno stand ancora più ricco – anticipa il presidente Moreno Brambilla - e il nostro intento sarà quello di mostrare ai nostri clienti come Jumbo Collection concepisce un arredamento di lusso per una casa o una villa completa, a cominciare da una lobby/entrata curata sotto tutti gli aspetti, una cucina lussuosa, un ufficio con boiserie e controsoffitti in legno e bronzi, un ambiente guardaroba completo di tutti gli accessori che si possono utilizzare in un ambiente del genere, una master bedroom, un bagno importante arredato nello stile Jumbo Collection e due grandi sale, una dining e l’altra living. Presenteremo anche tre o quattro ambienti preview per lanciare una nuova linea in collaborazione con un fashion brand italiano». Un anno fa, se ne ricordano bene gli addetti ai lavori, al Salone fece molto parlare di sé la Fontainebleau commode-médaillier, opera d’arte realizzata in soli trenta esemplari riproducendo l’originale che il re di Francia Luigi XV usava nella reggia di Versailles. Per avere un’idea delle creazioni della Jumbo Collection basta visitare lo showroom aziendale di via Montesolaro 16/B, a Cantù: oltre 800 metri quadrati consacrati al design classico, in sale arredate con ambientazioni complete. «L’area espositiva – spiegano dall’azienda - ripropone le atmosfere di Jumbo Collection presentate durante le ultime fiere per accogliere i clienti internazionali e condurli in una dimensione di gusto esclusivo». Lo showroom è incastonato nell’avveniristica sede al confine tra Cantù e Carimate che occupa 2.500 metri quadrati (ma con l’uso del piano terra e degli interrati si arriva a un totale di tre piani su 4.500 metri quadri), affiancata dalla storica palazzina di circa 11 mila metri quadrati. La progettazione fino al cantiere era costata 250 mila euro, mentre per la realizzazione (durata due anni e mezzo) erano stati investiti circa cinque milioni di euro.
LA STORIA
Porte aperte sull’Idea di un comfort Hi-tech Il progetto condiviso con l’archistar Libeskind regala un effetto ottico speciale di luci & ombre Al Salone torna protagonista la Tre-P&Tre-Più A capo dell’azienda Silvio Santambrogio, titolare della Tre-P&Tre-Più.
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1. PORTA DA MAESTRO Si chiama “Idea 1” l’innovativa porta nata dalla collaborazione con Daniel Libeskind, che unisce bellezza, efficiacia e silenziosità e un singolare effetto-luce. 2-3. VESTIRE LA CASA Nella collezione “Continuum”, i rivestimenti tessili confermano lo stretto rapporto tra arredo e moda.
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na porta innovativa e dalla profonda percezione sensoriale, nata dalla ricerca con Daniel Libeskind. Oltre ai prodotti realizzati con Antonio Citterio, che portano sensazioni uniche, dalla morbidezza all’eleganza. Tre-P&Tre-Più, azienda storicamente leader nel settore delle porte per interni, varca la soglia del Salone del Mobile confermando il suo stretto legame con i migliori designer del mondo e l’attenzione alla tecnologia al servizio dell’estetica e del comfort. La sua storia è infatti stata scritta da prestigiose firme nazionali e internazionali. Come Idea, il progetto condiviso con Libeskind, dall’esclusivo e brevettato profilo in alluminio: con la sua forma distintiva separa la porta dalla parete creando un effetto ottico speciale, un gioco d’ombre che scaturisce dalle differenti fonti luminose. All’interno del profilo si possono nascondere led per esaltare ulteriormente la già forte personalità di Idea. E se l’aspetto estetico appaga l’occhio, i materiali utilizzati costituiscono un elemento non meno interessante: il legno proveniente da foreste certificate e sostenibili è una conferma di unicità del prodotto. L’anta si arricchisce di un’ulteriore caratteristica: la silenziosità. Le prestazioni tecniche stanno a cuore a un designer come Libeskind e all’azienda di Giussano: la porta è in grado di limitare l’impatto acustico dell’ambiente. E le finiture vengono curate fino al minimo dettaglio; anche i laccati sono realizzati con le migliori vernici sul mercato e possono essere opachi o in poliestere lucido brillante creando un effetto specchio nel segno della solida esperienza dell’impresa brianzola nella verniciatura. Al Salone, tuttavia, si toccherà con mano il percorso con Antonio Citterio. Ad esempio con Soft Touch, finitura per Pavillon, Planus e Continuum, che rende sovrano il tatto. Continuum Closet, doghe speciali che offrono la chance di inserire altri elementi, come mensole e appendiabiti. E da notare il ruolo cruciale dei tessuti: eleganti e pregiate finiture, perché arredo e moda cantano un’unica melodia. La boiserie con finiture in tessuto rende ogni ambiente caldo ed elegante, con un design però moderno, sottolinea l’azienda guidata da Silvio Santambrogio. (A. Zer.)
LA MAPPA DEL QUARTIERE ESPOSITIVO
I SALONI
DATE
PADIGLIONI
TRASPORTI
Salone Internazionale del Mobile, EuroCucina, Salone Internazionale del Bagno, Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, SaloneSatellite. Gli eventi si svolgono a Fiera Milano, Rho. Ingressi: Porta Sud, Porta Est, Porta Ovest, Cargo 4 (solo SaloneSatellite).
8-13 aprile 2014 ore 9.30-18.30 orario continuato
Salone Internazionale del Mobile e Salone del Complemento d’Arredo 1-2-3-4-5-6-7-8-10-1214-16-18-20
Da Milano con i mezzi pubblici M1 Linea rossa, direzione/fermata Rho-fieramilano Stazioni di interscambio: Cadorna-Triennale e Loreto (M2 Linea verde); Duomo (M3 Linea gialla). Previsti biglietti speciali: www. atm-mi.it Da cellulare: www.atm-mi.it/Mobile.
Mostra riservata agli operatori di settore, apertura al pubblico unicamente sabato 12 e domenica 13 aprile.
EuroCucina 9-11-13-15 Salone Internazionale del Bagno 22-24 SaloneSatellite 13-15
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SHUTTLE BUS FIERA CENTRO MILANO Collegamento gratuito attivo durante le rassegne dalle 16 alle 20 ogni 15 minuti. Partenze dalla Fiera: interno Porta Sud Fermate: Stazione Milano Cadorna (angolo via Boccaccio) e piazza Cordusio (angolo via Meravigli).
IN AUTO
I BIGLIETTI
La Fiera si raggiunge dalle autostrade A7 Genova, A1 Bologna e A4 Torino, direzione Milano: percorrere la Tangenziale Ovest in direzione Nord e uscita fieramilano.
Sarà possibile acquistare on-line anche biglietti integrati validi sia per l’ingresso in fiera sia per i mezzi pubblici. I prezzi: tessera 1 ingresso 20 euro (acquisto on-line), 30 euro; 3 ingressi: 40 euro (on-line), 60 euro; 6 ingressi: 52 euro (on-line) e 75 euro. La tessera studenti valida 1 ingresso da 22 euro può essere acquistata in fiera (non disponibile in prevendita). Tessere per il pubblico (personali e non cedibili), in vendita solo sabato e domenica presso la fiera: 44 euro tessera-coppia; 49 euro tessera famiglia (2 adulti + un minore di 18 anni). Ogni entrata nel quartiere fieristico comporta la cancellazione di un ingresso.
Dall’autostrada A4 Venezia, direzione Milano: uscita Pero-fieramilano. Dalle autostrade A8 Varese e A9 Como, direzione Milano: dalla barriera di Milano Nord proseguire in direzione A4 Venezia, uscita fieramilano. Da Milano: autostrada A8 Varese, direzione Varese-Como: uscita fieramilano. Da Milano: autostrada A4 direzione Torino: uscita Pero-fieramilano.
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LA MAPPA DEL QUARTIERE ESPOSITIVO
(Info e aggiornamenti su www.cosmit.it)
CASE D’AUTORE
Tra i colori di Rosita Fiori, linee, fantasie e mix sempre nuovi caratterizzano le proposte di MissoniHome la linea di moda per la casa e l’outdoor che la capostipite dell’azienda disegna dal ’97 di Serena Brivio
Rosita Jelmini Missoni nella sua casa di Sumirago (Va). Nel 1953 ha fondato, con il compianto marito Ottavio, l’omonima azienda di moda.
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ncontriamo Rosita Missoni nella sua casa di Sumirago, in provincia di Varese, un edificio con ampie vetrate, quasi una scatola di vetro immersa nella campagna, lontana dai ritmi frenetici e dal grigiore della città. Alle pareti pochi pezzi precisi che riassumono una delle
più belle storie del Made in Italy. In questo luogo del cuore, la stilista ha intrapreso il suo progetto di lifestyle. Qui la grande famiglia si riunisce nelle occasioni speciali e la capostipite dell’azienda - fondata con l’amatissimo e compianto marito Ottavio, 61 anni fa - vive un’inLa Provincia 69
tensa attività creativa per MissoniHome. Signora Missoni, quando ha cominciato a occuparsi della casa? Nel ‘97, quell’anno mia figlia Angela ci comunicò che era pronta a prendere il testimone. All’inizio provai un grande senso di sollievo, finalmente ero libera
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1-2-3. I cuscini per giardino e terrazzo, della nuova collezione MissoniHome outdoor, nei modelli: Dalia, Rainbow e Pretoria. 4. Uno dei capi della collezione primavera-estate di Missoni, disegnata da Angela Missoni: le proposte moda e quelle home si richiamano, contaminandosi. 5. Teli e pouf sono classici di MissoniHome, disegnati da Rosita Missoni. 6. Un mix di linee e fantasie optical da mixare a una tavolozza calda, temperata dal celeste: sono le proposte di MissoniHome outdoor. 7. I divani, le sdraio e i pouf vestono Missoni.
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di organizzare le mie giornate. Cominciai ad accompagnare i nipoti a scuola e a passare più tempo in giardino, adoro le piante e i fiori. Certo, avevo sempre un posto in azienda con un ruolo diverso, più di pubbliche relazioni. Dopo qualche mese, però, mi accorsi che non mi sentivo appagata e, soprattutto, mi mancavano le sfide, il ritmo, l’agenda piena di impegni, l’adrenalina. Giorno dopo giorno, cresceva il desiderio di rimettermi in gioco. E allora? Ho pensato che nella casa, Missoni aveva
ancora molto da dire. Sentivo che la casa stava diventando moda. Fummo i primi a rompere con la tradizione in favore di una visione più moderna, contaminata dalla moda. L’idea si rivelò vincente. Le antenne sensibili della designer avevano già captato che le passerelle avrebbero influenzato l’arredamento. Chi lavora nella moda deve saper anticipare quello che accadrà. Dopo essermi presa una pausa, avevo l’opportunità di regalarmi una seconda giovinezza creativa, trasformando in collezione una linea La Provincia 70
partita con i ritmi di una buona licenza commerciale. Ero però ansiosa di sapere cosa ne pensavano Tai e i ragazzi. Come andò? Mi dissero subito che erano d’accordo e che la cosa avrebbe funzionato. Dalla mia avevo un altro vantaggio: sono cresciuta in mezzo alle pezze, i miei nonni avevano un’azienda di tessuti ricamati e confezioni nella quale sono cresciuta, attività continuata prima dai miei genitori e zii e poi dai miei fratelli. È stato facile convincere questi ultimi a produrre e distribuire la
CASE D’AUTORE
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nostra linea per la casa. Anzi, da parte loro, e di tutto il team della T&JVestor che produce la MissoniHome, c’è stato sempre grande impegno e massima dedizione. Come ha risposto il mercato? Dopo due stagioni, capii di aver fatto centro con una tavolozza colorata, stampe originali, tessuti pregiati. I suoi pezzi rispecchiano molto le sfilate. Sono libera di scegliere quello che voglio dalle collezioni moda, che poi rielaboro su texture diverse: ogni stagione è una sfida con i fornitori a mettere a punto print e finissaggi speciali. Le novità del prossimo Salone? I patchwork acquarello, righe policrome sfumate che sembrano dipinte a mano. Fanno parte del nostro Dna best come i fiori, trattati con mano artistica. Oggi si tende a riproporre molto materiale d’archivio. Facendo questa ricerca, ho scoperto il motivo “Gioielli”, riedito in una palette molto sofisticata. I colori di tendenza? Una gamma di pastelli che incrociano il bianco e nero, secondo lo stile cromatico Missoni. La collezione comprende indoor e outdoor. Gli stessi disegni sono stati riportati su basi adatte per l’esterno: particolari cotoni trattati wateproof. È un falso che nell’arredo la fantasia rischia di stancare più della tinta unita? Qualche volta penso che vivrei bene in una casa giapponese, pareti di carta e tatami per terra, avvolta solo d’aria. Sono però sicura che dopo un paio d’ore, comincerei a riempirla di fiori, cuscini, souvenir. Sono un’accumulatrice di emozioni, ricordi, affetti. Qual è il segreto per far sta bene nello stesso spazio cose di stile ed epoche differenti? Basta provare e riprovare, come quando si crea un bouquet multicolore.
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LA STORIA
Creazioni di lusso come in una fiaba In Normandia la Silik di Cantù ha vestito un castello e al Salone porta le sue due linee, stilose & de luxe I coup de théâtre: divano circolare e letto a baldacchino di Maria G. Della Vecchia
In azienda Benito Gattei con i figli Cristina e Alfredo (foto Bartesaghi, archivio La Provincia).
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1. neo classico Un modello, con mix di stampe “classiche”, di Creazioni di Silik. 2-3. leggerezza Il tavolo “Vivaldi” della linea Creazioni. 3. da re La cucina “Flora” con finiture oro di Silik.
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nche quest’anno la Silik di Cantù, guidata da Benito Gattei e dai figli Cristina e Alfredo torna al Salone con due stand, dedicati uno al marchio tradizionale e l’altro a “Creazioni”. Nella sua produzione tradizionale di mobili lussuosi e in stile, Silik, 80 dipendenti su una sede operativa di 25.000 metri quadrati, vende all’estero il 90% della produzione soprattutto in Asia, Russia, Usa e Golfo Arabo, mentre nello stand di “Creazioni” anche quest’anno, dopo la “Rapsodia in blu” che ha caratterizzato lo stand dell’anno scorso, l’effetto è assicurato. «Al Salone l’ambientazione per Creazioni - dice Benito Gattei - sarà su tre spazi separati. Nel primo - spiega - ci sarà una camera il cui letto avrà una testata molto particolare. La zona living sarà invece più dedicata alla hall d’albergo che all’ambiente domestico, avremo tessuti nuovi e riproporremo anche il divanetto Tommy dell’anno scorso. Poi - aggiunge - la zona dining, particolamente importante, col tavolo disegnato da Denis Santachiara e corredato dalle sue sedute». Cambiamento anche nelle rifiniture di “Creazioni” che caratterizzano in modo particolare i prodotti dell’azienda: «dopo il blu dell’anno scorso, quest’anno il colore delle rifiniture sarà un mix più soft di tortora, bianco, legno naturale. Oltre all’attualissima finitura a foglia in rame, che va sostituendo la foglia oro, argento e il bronzo». Per Silik invece il segno di riconoscimento della finitura in oro resterà preponderante, mentre fra i prodotti ci sarà il gran ritorno del divano circolare e una lunga serie di novità nei tessuti di rivestimento. A fare grande scena sarà inoltre un sontuoso baldacchino per la camera da letto. Gattei guarda con fiducia al nuovo Salone sia per i clienti esteri sia per qualche segnale positivo che ricomincia a vedere anche in Italia: «In base a questi primi mesi del 2014 - spiega - le aspettative sono positive. Ci auguriamo ovviamente che i visitatori siano tanti, mirati e che comprino. Rispetto all’anno scorso - aggiunge - stiamo tuttavia registrando qualche buon segnale anche sul mercato interno. Sull’estero, gli ultimi interventi di Silik sono stati molto importanti visto che l’azienda ha arredato un castello in Normandia, un boutique hotel di 13 suite, mentre per “Creazioni” ha iniziato una collaborazione col gruppo alberghiero Accor, «azioni frutto - conclude l’imprenditore che negli anni Settanta ha rilanciato come Spa l’azienda nata un decennio prima - della nostra focalizzazione di strategie messa in atto l’anno scorso».
LA STORIA
Mobili come gioielli per mercati di lusso Madreperla, seta, finiture in oro a profusione nelle collezioni della Caspani Tino di Mariano per i nuovi ricchi di Russia, Cina e Far East 1.
di Sara Della Torre
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l Salone del Mobile, quest’anno, sarà per noi una grande occasione per presentare un prodotto che stiamo studiando da tempo. Diciamo che è il mio sogno, finalmente avverato». A parlare è Tino Caspani, 73 anni, presidente della “Caspani Tino Group srl”, azienda di mobili di Mariano Comense. Il prodotto a cui fa riferimento il titolare riguarda un ampio catalogo di 1200 pagine, una vera e propria opera che contiene tutta la produzione messa a punto dall’impresa lariana in cinquanta anni di esperienza nel settore dell’arredamento. «La nostra azienda - continua Tino Caspani, che ha fondato l’attività una ventina di anni fa - ha una lunga storia alle spalle, ma da un paio di decenni si è specializzata in un prodotto per l’esportazione che riguarda l’arredamento di tutta la casa, caratterizzato da ricercati accessori, particolari finiture e pregiati tessuti, con il risultato di collezioni d’alto livello, destinate ai mercati del lusso, come Paesi Arabi, Russia e Cina». Fiore all’occhiello, la collezione di “The Throne”, poltrone ricercate e imponenti, che rispecchiano la filosofia dell’attività. L’impresa lariana è alla continua ricerca di particolari, stoffe combinate, rifiniture e inserimento di materiali preziosi. «Utilizziamo anche la madreperla e ci avvaliamo della collaborazione di artisti per rendere sempre più originali i nostri prodotti - spiega Caspani -. Arrediamo le case dei nuovi ricchi, in particolare russi, arabi e cinesi. In Cina, per tutelarci, abbiamo anche registrato il nostro marchio». L’azienda si rivolge ad un settore di nicchia e, nonostante le difficoltà economico-finanziarie a livello mondiale abbiano avuto ripercussioni anche sulle piccole realtà, è riuscita a compensare con l’acquisizione di nuovi mercati in espansione. «Per il futuro la nostra azienda ha fatto molti investimenti sia in cataloghi che in nuovi prodotti, sempre orientati verso l’originalità e la creatività che ci contraddistinguono. Il Salone del Mobile di quest’anno sarà l’occasione per presentare delle novità ma sarà soprattutto focalizzato sulla presentazione del nuovo catalogo che ha coinvolto molti professionisti, fotografi, grafici, architetti e le migliori risorse umane del nostro staff».
presidente Tino Caspani ritratto con la moglie Grazia. 1. GUARDAROBA Da vera star questa cabina armadio con divano in toni sfumati pastello. 2. GRANDE CLASSICO Le poltrone “The Throne”, in cui design ricercato e materiali preziosi incontrano la filosofia dell’azienda di Mariano Comense. 3. DA FILM Il letto “Bijoux” ricorda atmosfere hollywoodiane anni Cinquanta.
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LA STORIA
Lo stile d’eccellenza raccontato con Garbo Con questo nome debutta una linea di poltrone novità al Salone di “i4Mariani” di Mariano Comense con sorprendente allestimento firmato da Nunziati COMFORT Dotata di poggiatesta laterali, con ampio e comodo schienale, la poltrona “Garbo” presenta linee studiate per adattarsi al corpo, avvolgendolo.
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2. 1. storia di famiglia La sede dell’azienda, avviata nel 1957 dai fratelli Emilio, Biagio, Tarcisio e Umberto. 2-3. punti d’appoggio Il tavolo “Papier”, disegnato da Matteo Nunziati e “Crossing”, con design di Luca Scacchetti.
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ccellenza mondiale nella manifattura del cuoio e della pelle, “i4 Mariani” di Mariano Comense si presenta al Salone con uno spazio espositivo che sorprenderà i visitatori. L’allestimento è stato curato dall’architetto Matteo Nunziati che da anni collabora con l’azienda brianzola per la creazione di complementi d’arredo e di design unici e raffinati. Le pareti sono state decorate con un particolare intonaco la cui finitura richiama la trama di un tessuto. Sui pannelli perimetrali sono stati appoggiati dei setti in bronzo, mentre l’illuminazione, avvolgente e indiretta, è a led. Nella parte centrale, fulcro dello spazio espositivo, sono stati posizionati numerosi setti in metallo cromato nero. L’effetto finale è quello di sfondi tridimensionali molto preziosi e ricercati che mirano a interpretare la filosofia delle nuove collezioni de “i4 Mariani”, realizzate con materiali ricercati e dal design senza tempo, in equilibrio tra la sapienza artigianale della tradizione brianzola e le nuove frontiere del lusso globale. “i4 Mariani”, un nome e una storia perché tutto è cominciato nel 1957 da quattro fratelli: Emilio, Biagio, Tarcisio e Umberto. Quattro ieri e undici oggi perché tanti sono i Mariani oggi coinvolti nella gestione dell’azienda sempre nella stessa sede di via Sant’Antonio da Padova dove, nel 2010, è stato inaugurato il grande impianto fotovoltaico - 3.816 pannelli che coprono interamente il tetto – che alimenta i 25mila metri quadrati dello stabilimento. L’azienda si presenta al Salone con una nuova collezione di poltrone firmate dal designer Umberto Asnago. Il nome - Garbo - evoca stile e grazia senza tempo, lo stile è ispirato a quello del classico modello bergére, l’intramontabile eleganza del passato è reinterpretata in chiave moderna, enfatizzando forme e proporzioni per garantire comfort e versatilità. Dotata di un ampio e comodo schienale e di poggiatesta laterali in pelle adagiati su una leggera struttura in legno, la seduta Garbo è caratterizzata da un design funzionale e sofisticato al tempo stesso. Le linee morbide sono state studiate per adattarsi al corpo e avvolgerlo delicatamente, garantendo estremo relax. Ideale sia per il salotto che per l’ufficio, Garbo trasmette un’atmosfera di sobria eleganza unendo lo stile di Asnago e la grande esperienza dei “4 Mariani”, dal 1957 leader nell’arredo di alta qualità nei settori residenziale, contract e ufficio.
La luce è principio anche nell’arredo L’energia luminosa, artificiale o naturale dà profondità e tono a qualsiasi oggetto: Illuminare con cura diventa un’opera d’arte di Moreno Gentili*
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gire, per l’essere umano, è dotarsi della “visione”, sia questa centrale o periferica, immaginaria o reale, virtuale o surreale, analogica o digitale. È non vi è “visione”, interiore o esteriore che sia, senza quel principio di ogni cosa - dalla Creazione del mondo in poi - che è la Luce. Tutto prende forma e la stessa materia degli oggetti, il loro Design, nasce dall’essere illuminati a volte anche con sapienza. Tutti sappiamo che molti oggetti senza una adeguata illuminazione non esisterebbero nemmeno. Pensiamo ad esempio a quello che utilizziamo quotidianamente come i vestiti, gli oggetti, le automobili. Non è solo una questione di luce naturale, ma di forme e colori che spesso vengono appositamente studiati per essere ammirati. E un oggetto studiato in termini stilistici, diviene straordinario quando viene illuminato da una fonte che ne magnifica la ricerca che lo ha prodotto. Pensiamo ad esempio ad alcuni abiti di Armani. Li riconosciamo perchè sono “neri”? No, lo riconosciamo per il taglio sartoriale e per quella dote di riuscire ad esaltare i corpi quando vengono illuminati da una fonte di luce artificiale o naturale che sia. Pensiamo ad un oggetto della Guzzini, colorato e in tono con le emozioni che scaturiscono quando vengono colpiti dalle luci domestiche. Pensiamo alla luce mistica degli edifici sacri, alle atmosfere di spiritualità che si legano a fonti di luce spesso naturale, fino poi ad trionfare nei giorni di festività grazie a luci artificiale in cui ogni messaggio è tripudio. Pensiamo alla luce grigia e ai colori conseguenti che per decenni abbiamo visto nei paesi della “Cortina di ferro” dell’Europa dell’Est dove il colore predominante era un grigio deteriore dei luoghi e dell’anima. Certo, non è la luce a determinare la Politica, ma di sicuro spesso è il contrario, questo si, soprattutto quando partendo dal presupposto che non la si ritiene necessaria alla stessa vitalità delle persone, la sì sottovaluta. Luce è Principio di ogni cosa, anima compresa. * Concept designer e scrittore
Lampadario di culto anni Settanta, in alluminio laccato, “FlowerPot” del progettista danese Verner Panton (1926-1998), è sempre rieditato.
In technicolor, le lampade “Gavik” di Ikea.
lampade da tavolo 1. Alcune tonalità con cui si presenta la “Bourgie”, lampada iconica di Kartell, ispirata ad una abat-jour, di Ferruccio Laviani. 2. Da Flos la riedizione della lampada 548, disegnata da Gino Sarfatti, con tecnologia a Led.
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2. 3. In cartone la lampada da tavolo di Kubedesign. 4. Ancora di Flos la lampada “Piani”, realizzata dai designer R. & E. Bouroullec nel 2011.
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5. Ha un look anni Quaranta, la lampada da tavolo Goldman, di Flos: progettata da Ron Gilad, ha corpo in ottone e diffusore verde. È dotata di sorgenti Led. 6. Di Toc la lampada in vetro soffiato, progettata da Umberto Asnago.
7. Richiama uno stile arabeggiante il paralume dai lievi cromatismi celesti di Made in Design.
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Illuminazione
Da tavolo, da muro, da terra. Polifunzionale il punto luce “Duii Mini” di Successful Living from Diesel - Foscarini.
Più che un lampadario, “Johnny B. Butterfly” di Ingo Maurer è un’opera d’arte. La lampadina ha uno schermo bianco in teflon ed insetti fatti a mano.
fonti luminose da terra
lampadari magici
1-2. In legno di rovere e metallo cromato, rosso o bianco, la lampada dei fratelli Cohen e il modello “Jenkins” in celeste, per Made.Com. Di entrambe, anche la versione da tavolo. 3. Oggetto luminoso... identificato. È la lampada Led “Lichtobject” di Lff Leuchten, designer Achim Jungbluth.
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1. “Bau” della danese Vibeke Fonnesberg Schmidt è un omaggio allo scultore americano Alexander Calder. Le tessere a incastro, in legno di pino, nascondono la lampadina. 2. La lampada “N-EURO”, a sospensione, di Davide Groppi & Beppe Merlano.
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3. 4. Oltre 2 metri d’altezza per la lampada “Roundlight” di Luxit, in alluminio. 5. Effetto luminoso diffuso, diretto o indiretto, con il monoblocco “Cadmo” di Artemide: in acciaio verniciato, con interno bianco. È alto 1,74 cm. 6. Si può orientare secondo le esigenze della stanza la potente (e gigante) Anglepoise Giant, collocata su piano con ruote, alta 2,5 metri. È in alluminio.
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3. “Lunatic” è una lampada a sospensione di Tobias Reischle, Ingo Maurer e del suo team. 4. Realizzato in acciaio verniciato e policarbonato, il lampadario “Birdie” è progettato dai designer Ludovica e Roberto Palomba per Foscarini.
vetri & cristalli
L’arte del bello in trasparenza
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Gran ritorno ALLA VETRERIA dai tavoli alle mensole, ai vasi con una fragilità a regola d’arte di Arianna Augustoni
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rasparente e fragile, materia per eccellenza dell’arte, il vetro occupa nell’arredo uno spazio crescente, per il ritorno dei materiali naturali in primissimo piano. Non solo lampade o vasi: anche i tavolini, le librerie, le mensole riscoprono le possibilità di vetri e cristalli. Per il Salone del Mobile il bello e il ben fatto sono le prerogative della Ivv - l’Industria Vetraria Valdarnese, specializzata in home decor & tavola - che quest’anno ha lasciato alla comasca Ilaria Marelli (intervista a pagina 103 di questo magazine, ndr) la scelta dei progetti. Nelle sue idee un’interpretazione che promuove una visione del design come viatico per dialogare con un pubblico alto e colto. In particolare, l’azienda presenta idee che rivisitano l’esperienza acquisita del vetro, la sapienza dei maestri vetrai e la reinterpretano nell’ottica del buon design, iniziando un percorso.
1. “Green bottles” di Jasper Morrison per Cappellini. 2. Calice da collezione, novità 2014 di Carlo Moretti. 8. “Hook”, novità in vetro di Murano nero, dell’oggettistica di Armani Casa.
3-4. Vasi della collezione “Ovali” di Venini: un classico del 1936 dalle linee futuribili, più che mai contemporaneo. Di Venini anche il lampadario di Gio Ponti (1946).
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5. Vetro laccato e metallo cromato caratterizzano “Sushi Kart”, carrello portavivande by Lorenza Bozzoli, per Colé. 6. Tavolini bassi a tre piani o singoli della “Collezione Isole” di Ivv, disegnati dalla comasca Ilaria Marelli.
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7. Legno massiccio e piano in vetro per il tavolo “Tree”, di Marcello Ziliani per Domitalia.
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CAMERE DA ?????????? LETTO
Spazio da sogno UN LETTO BEN STRUTTURATO E DI DESIGN FONTI LUMINOSE DISCRETE, TAPPETI SOFFICI E TANTO COLORE IN ARMADI SUPER-FUNZIONALI POCHI DETTAGLI PER UNA CAMERA DA APPLAUSO
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etto a parte, per arredare al meglio la camera dei nostri sogni (in senso reale e metaforico), il consiglio dei progettisti è di investire in un armadio per le quattro stagioni. Ampio, sulla parete più larga della stanza, può dare energia vitale all’insieme, con un colore intenso, anche in contrasto rispetto al resto del mobilio: per sapere come razionalizzare gli spazi e organizzarlo, non avete che da girare la pagine e seguire i consigli di Stefano Sacchi. Il punto luce resta uno dei dettagli fondamentali per rendere funzionale questa parte della casa: sia per leggere, sia per vivere il guardaroba al massimo delle sue possibilità.
Il letto “Nathalie” di Vico Magistretti, un grande classico amatissimo di Flou. A sinistra: “The red and blue chair” di Gerrit Rietveld (1917).
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CAMERE DA LETTO
Guardaroba perfetto Due regole per evitare confusione e per valorizzare il proprio look 1.
di Stefano Sacchi*
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ome ottimizzare lo spazio del guardaroba, tenere in ordine i capi e vestirsi in poco tempo? Due sono le regole base: una cromatica, una merceologica (i capi divisi per categorie). Lo spazio maggiore va comunque dedicato al basico quotidiano: pantalone, tubino, jeans per la donna; completo, maglione, camicie, jeans per l’uomo. L’importante è che in un solo colpo d’occhio si vedano quei capi irrinunciabili, che possono di volta in volta essere ravvivati da un capospalla colorato o da un accessorio. Penso a Richard Gere che, in “American Gigolò” apriva il suo armadio, contenente solo giacche e pantaloni sui toni del grigio. Un’altra parte del guardaroba può invece contenere i “guizzi”: la giacca più aggressiva, gli accessori, i dettagli particolari, i capi per occasioni d’uso sofisticate e super-sportive. Così concepito, l’armadio diventa una “porta aperta” sulla propria identità e, in pochissimi minuti, avrete a disposizione il look del giorno. (Testo raccolto da Vera Fisogni)
4. Il letto a una piazza “Jonah” con arredi basic per una camera da letto di piccolissima metratura. Tutto di Made.Com 6. Cabina armadio in palissandro “Ottopiù” di Giellesse.
Armadio della line “Tecnopolis” di Presotto Italia. Con ante scorrevoli, in un design ad incastri di colori e forme, poggia su un telaio di alluminio che consente, tra l’altro, di isolare l’armadio dall’umidità del pavimento.
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1. Paralume cilindrico “Rayure” di Conceptuwall. 2. Per chi ama il ferro battuto, il letto “Filicudi”, novità di Barel al Salone del mobile. 3. Il tavolino Tobi-Ishi di B&B Italia, nella nuova versione rettangolare, che vedremo al Salone.
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?????????? Camera da letto per ragazzi, del progetto Natevo (nuovo brand creato per Flou) per “Citylifeâ€? di Milano. I due letti gemelli, in ecopelle con base e testiera imbottite sfoderabili, indossano il copripiumino Swing. Li unisce una barra posteriore nella quale sono inseriti i Led e, ai due lati, i comodini. Il comò retroilluminato da Led ha la struttura in alluminio satinato verniciato bronzo con superficie strutturata resistente ai graffi, finitura Cambridge.
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Camerette
Si sveglia la fantasia Colori, stampe, mensole, spazi gioco: i consigli di arredo di Caterina Balivo, mamma, conduttrice tv e interior specialist di Caterina Balivo
conduttrice e scrittrice
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iò che serve per rendere perfetta una camera per bambini o ragazzi è facile da intuire: tanti colori, fantasie e disegni per rendere l’ambiente gioioso e divertente e spazi e mobili studiati appositamente per lo svolgimento delle loro attività. Non possono quindi mancare sedie e scrivania per fare i compiti o disegnare, da soli o in compagnia, contenitori e ripiani per organizzare e riporre giochi e libri di scuola, un armadio per i vestiti e un comodo letto in cui dormire. Personalizzare la stanza seguendo i loro gusti sarà poi davvero semplice. Peluche, giochi e poster alle pareti faranno già molto, ma perché non trasferire le loro passioni direttamente sui muri o sui mobili con decorazioni divertenti che potete realizzare con il loro aiuto? Così sentiranno davvero propria e unica la loro cameretta! Le mensole nelle camerette dei bambini rappresentano un’ottima soluzione per tenere in ordine libri, peluche, scatole dei colori e quaderni di scuola, sfruttando le pareti libere, per esempio quelle sopra i letti che rischiano sempre di rimanere vuote e inutilizzate. Fissarle alla parete è un’operazione davvero semplice che potete compiere tranquillamente da soli. (* Da “Detto Fatto. La stanza casa stanza per stanza”, Rizzoli, 2014. Per gentile concessione di autrice ed editore. Tutti i diritti riservati ©)
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CAMERETTE
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1. “Bauchair” di Gianni Rossi per Seletti cita la “Red and Blue” di Gerrit Rietveld.
Design d’autore formato young CLASSICI REINVENTATI O PEZZI UNICI PER GLI SPAZI DEI GIOVANISSIMI CHE DANNO PERSONALITÀ ALLA CASA 2. Versione baby per la “Diamond Chair” disegnata da Harry Bertoia, di Knoll for Kids. 3. La “Pony Chair” (1973) di Eero Aarnio, è realizzata da Infurn in un pezzo di espanso stampato che unisce le orecchie ai piedi tramite una struttura tubolare. Rifiniture in cashmere. 4. In bianco o nero, la “Tipi chair” di Eero Arnio, è stata ideata nel 2002 e prodotta da Adelta. 5. Ludica e a misura di bambini, la “Panton Chair” di Verner Panton (1959) è in propilene opaco. Di Vitra. 6. Disegnata da Luca Pegolo, la macchina in legno per i giochi dei più piccoli, di Riva 1920. 7. Il modello “Altea 120 Sofa” di Clei è un sistema trasformabile: il divano-relax e la scrivania si trasformano in letti.
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Consigli pratici stanza per stanza Sono tanti, chiari e molto pratici, i consigli che la conduttrice tv di successo, Caterina Balivo dà in “Detto Fatto. La casa stanza per stanza” (Rizzoli, 144 pagine, 14,90 euro), manuale ispirato all’omonima trasmissione pomeridiana di Raidue. Un’ampia sezione è dedicata alle camerette dei ragazzi: l’autrice insegna a decorare i muri, a razionalizzare gli spazi e costruire mini-librerie. La Provincia 87
LA STORIA
Progetti chiavi in mano per una clientela al top Arreda, su misura, i maggiori hotel del mondo e gli yacht l’azienda canturina Consonni International Contract, con commesse che toccano i 13 milioni di franchi svizzeri 1-2. al castello La facciata e una camera dell’hotel Chateau d’Ouchy, nei pressi di Ginevra, allestito dall’azienda canturina.
di Christian Galimberti
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a progettualità mirata e particolareggiata come vetrina di idee. Sostenuta dalla concretezza di legno e mura, fino ai particolari delle rifiniture, per un servizio completo e chiavi in mano. Consonni General Contractor, proprio per questa sua peculiarità, ha deciso di proporre un meeting point, anziché il più classico stand. Fucina di creatività in diretta, negli spazi del Salone del Mobile, per soddisfare sin dalle prime proposte i propri clienti. La Consonni International Contract è stata creata nell’ambito del gruppo Consonni e, dal 1898, concretizza il contract chiavi in mano di alto livello di strutture alberghiere, residenze private e yacht. Un anello di congiunzione tra la filosofia industriale del gruppo e le esigenze progettuali ed economiche del cliente. Improntata, secondo principi del marchio, alla ricerca delle funzionalità. Dalle soluzioni d’arredo più classiche o in stile al design più innovativo, fino alle proposte più avanzate, senza sottovalutare la qualità di gusto artigianale. Rappresentativa dell’azienda la collaborazione con le più prestigiose catene alberghiere internazionali: Kempinski, Hyatt, Holiday Inn, Sheraton, Golden Tulip, Rocco Forte, Ramada, Radisson, Hilton, NH Hotels, Meridien e Starling. «Forniamo il progetto completo per il prodotto su misura per gli alberghi - spiega dall’azienda Gianluca Colombo, settore comunicazione - il meeting point non è dedicato all’esposizione ma a presentare i progetti. Si tratta di 150 metri quadri dove i nostri clienti, in un ambiente lounge, potranno incontrarsi, sedersi, parlare, chiedere. Banco reception, zona ristoro, salotti e divano. Il concetto dello stand ruota intorno a bianco e nero. Partiamo da una pagina bianca tutta da scrivere. Perché ogni cliente ha sempre una progettazione su misura». Progetti che, come le recenti commissioni hanno dimostrato, possono aggirarsi sui cifre importanti, da 13 milioni di franchi svizzeri. «Un’operazione dove Consonni - conclude Colombo - ha realizzato finiture, interni, rivestimento. Fino all’ultimo pezzo di arredamento».
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MARCO CONSONNI Managing director della Consonni International Contract di Cantù.
3. location al salone Il rendering dello stand della Consonni International Contract al Salone del Mobile: non esporranno prodotti, ma presenteranno progetti.
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LA STORIA
L’anima dei mobili che fa vivere l’arredo 1.
Sono circa 600 i brevetti della Salice Spa di Novedrate produttrice di giunti, cerniere, basi, sistemi scorrevoli marchio leader presente in 80 mercati internazionali di Maria G. Della Vecchia
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1-3. PRODOTTI Alcuni prodotti Salice: “Lapis. Apertura 110°”, per il montaggio dell’anta a innesto rapido; cerniera con chiusura ammortizzata integrata; apertura “push”. (Dal sito: www.salice.com) 2-4. ieri e oggi L’attività alla Salice in una foto di fine anni Cinquanta e il Centro tecnologico Salice.
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er la Arturo Salice Spa di Novedrate, 540 dipendenti e una quota estero del 65%, il Salone del Mobile è comunque un grande appuntamento di riferimento per il proprio business, anche se non vi partecipa direttamente. L’azienda infatti non produce mobili bensì soprattutto cerniere, basi, deceleratori, guide e cassetti, sistemi scorrevoli, giunzioni, ante a libro, ma al Salone ci vanno i suoi clienti quindi il buon andamento della fiera è un fattore a cui guardare con attenzione. Oggi alla terza generazione, Salice deve tutto il suo sviluppo dimensionale e di mercato all’innovazione e qualità di prodotto, alla brevettazione, alla creatività e ai suoi talenti organizzativi. Tutti fattori che negli anni hanno contribuito a una crescita che oggi tocca i mercati di 80 Paesi nel mondo e a un’innovazione che fra l’altro ha portato alla registrazione «di circa 600 brevetti - spiega una nota dell’azienda - di cerniere e sistemi di apertura, molti dei quali sono riconosciuti nel settore specifico come vere e proprie innovazioni». Numerose anche le certificazioni, dal “Sistema di gestione qualità Iso 9001” ottenuto nel 1993 al “Sistema di gestione ambientale Iso14001” del 1998. Il primo nucleo dell’attività, nel 1926, era di carattere commerciale visto che nella vecchia sede di Cantù il fondatore aveva dato il via a una florida vendita commerciale al dettaglio di ferramenta italiana ed estera, fino a dare al suo commercio portata nazionale. Poi, a fine anni Cinquanta del ‘900 nella nuova fabbrica di Cantù, Arturo Salice inizia a produrre in proprio ferramenta per mobili. Sono gli anni in cui entrano in azienda i figli Giorgio e Luciano che con lui spingono l’attività nella specializzazione sulle cerniere per mobili. È del 1957 il primo brevetto mondiale di cerniera invisibile a chiusura automatica, pietra miliare nella tecnologia di settore, che dà il via all’attività di quella che diventa Arturo Salice Spa, con la necessità di un nuovo e più grande stabilimento capace di far fronte allo sviluppo aziendale. L’attuale sede di Novedrate è stata infatti costruita nel 1975 su un’area di 240.000 metri quadrati e una superficie di 60.000 coperti, dove oltre alla parte produttiva e agli uffici c’è anche il Centro Tecnologico Salice. Gli anni Settanta sono stati anche quelli dello sviluppo estero, con le prime due filiali aperte a inizio decennio in Germania e in Francia. Nel 1985 viene aperta la filiale in Inghilterra e qualche anno dopo in Canada e Usa. Nel 1993 è la volta di Los Angeles e nel 2011 arriva Salice Espana a Barcellona.
LA STORIA
Benvenuti in “Galleria” Sfilano i grandi classici Sono i pezzi storici di Oak Industria Arredamenti di Cantù nuova e completa collezione che il brand porta al Salone Li accomuna un percorso nell’eccellenza di design & dettagli di Christian Galimberti
CESELLATO La lavorazione delle gambe di questo sgabello dà la misura del livello di perfezione tecnica di Oak.
1.
MAGICO A chi non viene voglia di pronunciare: «Specchio delle mie brame...» davanti a questo pezzo unico di Oak? Sembra uscito da “Biancaneve”.
L
acche nere, ori, cineserie, intagli. Intarsi, scagliole, marmi. Patinature, torniture, metalli. Essenze lignee, tessuti, ricami, pelli, madreperla. Oak Industria Arredamenti, al Salone del Mobile 2014, presenta ed espone una nuova e completa collezione di mobili classici, “Galleria”. L’azienda ha fortemente voluto creare una collezione di pezzi classici con l’apertura a contributi progettuali che vengono da storie e mondi culturali diversi. È stata fatta una selezione di mobili storici con pazienza, dedizione, attenzione per il dettaglio e per la qualità esecutiva. Oak ha voluto imprimere nei pezzi la propria personalità. È nata così una collezione dove riproduzioni storiche compongono un progetto di un coro omogeneo, modulato da varie singolarità. Una collezione dentro l’eccellenza del mobile e del suo lungo percorso nei secoli. Un viaggio attraverso gli stili, con la selezione dei pezzi migliori accostati l’uno all’altro. Accomunati non per le loro somiglianze
formali, materiche o decorative. Ma per la loro intrinseca qualità di disegno e di esecuzione. I pezzi possono essere liberamente usati in raggruppamenti propri d’arredi o, viceversa, essere sovrapposti ad articoli di design moderno o contemporaneo, pensati anche come accostamento con altri oggetti di qualità. Al Salone verrà presentata una parte della collezione “Galleria”. Una divisione per ambienti aiuterà il percorso e mostrerà le potenzialità di pezzi che hanno l’ambizione di porsi come caposaldi della storia del mobile. Caratterizzati dalla volontà di inserirsi, con agio, negli ambienti. Anche per condizionarne lo stile. Oak, da sempre, si presenta con la massima attenzione al dettaglio. La consulenza sin nel particolare per l’arredamento. Le finiture a mano realizzate dall’arte degli artigiani di Cantù. A essere privilegiate, le tecniche tradizionali di taglio e decorazione. Consegnate e posate in opera in qualsiasi parte del mondo. FASTOSA La camera di Oak, con i classici dello stile dell’azienda canturina.
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Nella stanza delle storie COME SISTEMARE I LIBRI IN SPAZI PICCOLI? LO ABBIAMO CHIESTO A UNA NARRATRICE CHE CI FA ENTRARE NEL SUO MAGICO MONDO di Loredana Limone*
A
un certo momento, ho seguito le linee guida di Virginia Woof e mi sono creata una stanza tutta per sé. Per me. Era ora! Dopo essere vissuta per anni in una casa dove avevo il computer in camera di mio figlio (che non mi voleva, ma il pc sì) e la scrivania in una rientranza cieca del corridoio (in buona sostanza solo a prendere polvere), ho acquistato un appartamento con… bugigattolo incluso. In origine era un balcone, poi chiuso a veranda, poi murato e finestrato lungo tutta la verticale perché diversi condomini necessitavano del secondo bagno. Ancorché non ne avesse bisogno, la precedente proprietaria, anziana e sola, aveva dovuto giocoforza aderire al progetto, lasciando il locale vuoto e disadorno. Anzi, vi aveva collocato una corda al centro, da parete a parete, per stendere il bucato. È così che lo vidi la primissima volta e forse sapeva anche di muffa. Ma l’amore, cieco, si palesò a prima vista. Non guardai altro, del resto della casa (nemmeno che da un lato si vede il Pirellone e dall’altro il Resegone), solo quel bugigattolo, 2,90 x 2,50 m, che volli, fortissimamente volli (forse l’ha già detto qualcuno). Levigato, imbiancato, adornato del mio rosa preferito, infiorato e infiorettato, è oggi il mio studiolo, come sono usa definirlo orgogliosamente, nel quale, circondata dai miei personaggi, non resto mai sola. Date le dimensioni, a volte ci stiamo un po’ stretti, tutti quanti, essendo io scrittrice di romanzi corali. Ma che fa! Sacrificata è invece la mia libreria, divisa un pezzo (piccolo) nello studiolo e uno (più grande) nella sala, locale a me alquanto estraneo, non fosse che perché vi campeggia la tivù. Mentre la prima contiene più amenità che libri, la seconda libreria potrebbe essere soprannominata La Caotica. Essendo molto profonda, i libri sono schierati in doppia fila, avanti e indietro, e grazie agli scaffali alti (o dovrei dire per colpa?) sia in verticale sia in orizzontale. Forse definirla libreria è un po’ eufemistico e trovarvi un volume è spesso delirio. Più che spesso, cioè. Sì, perché io non li ordino mica per autore o titolo o secondo qualche altro valido criterio; bensì per colore, altezza, assonanza (che assonanza poi, non l’ho ancora capito). Insomma, l’ultima volta che cercavo “La Storia” di Elsa Morante, sono andata a prenderlo in biblioteca! * Scrittrice, autrice di “E le stelle non stanno a guardare. Le storie di Borgo Propizio” (Salani)
Libreria e tavolo “Mamba Light - Randomito” di Mdf Italia.
COLORI in libertà 1.
1. In verticale o in orizzontale, “Color box” di Normann Copenaghen si presenta capiente ed energetica. 2. Di Riva 1920 la libreria “Crazy design” by CR&S.
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3. Scrittoio “Cornell” rosa fluo di Made.Com. 4. La libreria “Pixl” di Fabrice Berrux per Roche Bobois, novità al Salone, presenta vani a profondità variabile (lunghezza 120 x altezza 220 x profondità 25 cm).
4. La Provincia 92
Librerie & tavoli da lavoro
Libreria di Kico Living, offre spazi per un equilibrato mix di libri e oggettistica.
Scaffale-libreria in rovere, rivestito in vernice trasparente, “Axis” di Made.Com.
linee trasformiste
spazi minimal 1. La libreria “Torre lignea” di Riva 1920. 2. Nuove tonalità in arrivo per la serie “Diana side table” di Konstantin Grcic per ClassiCon. 3. Lo spazio di lavoro “Pegasus Home Desk”, novità di Tilla Golberg per ClassiCon, è pensato per chi lavora con iPad e smartphone.
1. Si chiama “Booken” la libreria disegnata da Raw Edges per Lema: grazie ai dorsi dei libri offre una base d’appoggio, diventando un tavolo. 2. Si sviluppa con forme ondulate “Bookworm” di Kartell. 3. Libreria in legno “Maschera” di Sophia Los, per Morelato.
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4. 4. Modulare, la libreria “Lichen”, per Made.Com, si adatta con stile giovane alle esigenze di qualsiasi parete. 5. Richiama l’elasticità di un millepiedi, la libreria “Miriapode” di Roche Bobois.
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4. Poltrona, scrittoio e mini-libreria: tutte le funzioni sono presenti in “Chaise Morelato” di Mario Botta per Morelato. In legno multistrato di betulla da 16 mm, impiallacciato in acero, assemblata ad incastro, cuscino e schienale imbottiti e rivestiti in pelle. 5. Scrivania “Stroller” di Steuart Padwick. In rovere, con cassetti e piano apribile, laccati in verde menta pastello.
UFFICIO
È al lavoro il benessere Comfort e funzionalità distinguono il design per gli spazi professionali dove la luce (naturale) è decisiva
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di Marco Larghi*
I 1. Grande classico, il contenitore “Boby” di Joe Colombo per B Line, si veste anche di verde lime in occasione del Salone.
n ufficio si trascorrono un buon numero di ore della giornata. Per questo motivo, due sono i punti fermi per ottimizzare la qualità della vita del lavoratore: la presenza di finestre e la diffusione della luce naturale, almeno in 1/8 della superficie. Il microclima richiede un costante ricambio di ossigeno e una temperatura non eccessiva, meglio se tra i 18 e i 20 gradi. Postura, illuminazione, pannelli fono-assorbenti se il contesto è rumoroso, vanno parimenti considerati quando si allestisce un ufficio con occhio attento alla massima vivibilità. (Testo raccolto da Vera Fisogni)
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* Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico dell’Asl di Como.
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2. 5. Lampada da terra G23 di Pierre Guariche, pezzo “storico”, visto su www. arredativo.it 2. Tavolo per ufficio “Oscar”, progettato da Giorgio Bonaguro per Valsecchi 1918, in legno massello e pelle. 3. Libreria “Domitalia”, per dare personalità a un ufficio neutro.
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4. Per far vivere un angolo, la consolle angolare con punto luce, “Briccola-ge” di Miki Astori per Colé, anteprima al Fuorisalone. 7. Poltrona “Tria lounge” di Lorenz Kaz, per Colé.
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6. Sedia ergonomica “Thatsit” di Varier.
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LA STORIA
Magia dell’export: è il Made in Cantù Va all’estero il 95% della produzione della Cappelletti Srl sempre più richiesta sui nuovi mercati, Africa compresa In crescita anche le vendite a privati, per ville da sogno il titolare Tino Cappelletti guida l’azienda Cappelletti Srl, nata nel 1956.
1.
alta gamma Particolare di un interno allestito con prodotti Cappelletti Srl.
di Christian Galimberti
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’eclettismo come chiave per interpretare le esigenze di clientele di ogni tipo, indirizzo aziendale su cui, in questi decenni, sta puntando Cappelletti srl, azienda nata nel 1956, caratterizzata da una storia di continua ricerca ed evoluzione. L’azienda è sul mercato estero dal Novanta con una produzione diversificata, per capire l’importanza del sodalizio tra la cultura dell’ottone e la tradizione canturina del mobile in legno. Non solo forma ma anche funzionalità. Cappelletti srl fornisce una scelta di prodotti ampia, dalle camere da letto, alle sale da pranzo e ai soggiorni, dalle cucine all’arredo bagno, fino ad arrivare alla realizzazione di boiserie e di progetti chiavi in mano. Tra le aziende protagoniste del legno arredo a livello internazionale, sede a Cantù, una trentina di dipendenti, altrettanti esterni nell’indotto e la vendita dei prodotti collocati all’interno dei mercati dell’Est Europeo, degli Emirati Arabi Uniti, dell’Arabia Saudita e della Cina. Il 95% della produzione totale è dedicata all’esportazione.
2. MOBILI DA SOGNO Dettagli curatissimi, materiali preziosi e linee classiche di lusso contemporaneo. Alcune immagini degli allestimenti di Cappelletti Srl tratte dal sito (www.cappellettisrl.com)
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«Ogni anno - spiega Tino Cappelletti, il titolare - investiamo una grossa quantità di energie, di risorse finanziare e creative che, grazie ad una cooperazione con tutte le maestranze dell’azienda, ci portano alla realizzazione delle nuove collezioni che presentiamo regolarmente al Salone del Mobile di Milano. Inoltre, durante il corso dell’anno, garantiamo sempre la presenza del nostro personale in occasione di eventi fieristici e showroom che si tengono all’estero, per creare l’anello di giunzione tra chi progetta e produce e chi vende, per osservare l’andamento del mercato e le sensazioni che vengono percepite». Importante la committenza privata. «Negli ultimi anni, oltre alla vendita ai soli negozi - prosegue Cappelletti - abbiamo incrementato anche le vendite a clienti singoli che sempre più spesso vengono da noi con i progetti delle loro ville e dei loro appartamenti da arredare completamente. Recentemente stiamo iniziando a lavorare con nuovi mercati emergenti dell’Africa».
I DESIGNER
I progettisti del futuro Canturini, brianzoli, di Como Ecco i talenti che emergono di Vera Fisogni
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ai come in questa edizione, il Salone del mobile va dritto al cuore dell’abitare, focalizzando il tema “casa”. Di qui una mostra singolare - “Dove vivono gli architetti?” - dedicata alle abitazioni di Shigeru Ban, Mario Bellini, David Chipperfield, Massimiliano e Do-
riana Fuksas, Zaha Hadid, Marcio Kogan, Daniel Libeskind e Bijoy Jain di Studio Mumbai. Ma chi sono i nuovi progettisti? E quale visione dell’abitare disegnano nelle loro opere? A questa domanda rispondiamo noi, proponendo al lettore sei profili di designer emergenti e l’intervista La Provincia 99
a Ilaria Marelli, stella di prima grandezza del più originale interior design. Canturini, brianzoli e comaschi, sono presenti in pubblicazioni importanti, da “Dopo gli anni Zero” di Chiara Alessi (è il caso di Filippo Mambretti e Ilaria Marelli) a “Design For 2014” (Lupetti).
I DESIGNER
Nel mondo di Cinzia Oggetti funzionali a spazi abitati anche da cani e gatti di Cinzia Calati*
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ata nel 1980, sin da bambina ho avuto una grande passione per il disegno e le creazioni artistiche. Dopo il diploma di geometra, ho iniziato la mia esperienza lavorativa in studi tecnici del Varesotto, mentre svolgevo il corso di Laurea in Architettura, al Politecnico di Milano. Sono libera professionista dal 2006, specializzata nello studio dell’interior design, della modellazione 3D e del render fotorealistico. La scelta di condividere la mia vita con tre amici a quattro zampe, mi ha indotta ad affrontare
una serie di esigenze nuove. Avevo a disposizione un bilocale e tantissimi “oggetti” a cui dare una degna sistemazione, che non fosse anche a “portata di cane”. Di qui l’esigenza di creare oggetti che non fossero solo funzionali ed resistenti, ma anche “belli da guardare”, mantenendo sempre saldo l’obiettivo principe di ogni progetto: dar vita a oggetti non convenzionali che siano in grado di distinguersi dal resto non solo per come appaiono esteticamente, ma soprattutto per le loro qualità di semplicità e facilità di utilizzo. Info: www. welcometomyworld.it; cinzia@welcometomyworld.it * Designer di Rovellasca
EFFETTO 3D nel portariviste in materiale plastico che sembra un ricamo.
torre domestica nella cassettiera multifunzioni, compresa quella di valido piano d’appoggio per piccoli oggetti.
I DESIGNERS DI NVDRS
Un lavoro di squadra Dall’esperienza del Politecnico ai progetti dello studio NVDRS
L flessibilità: a destra, in alto, il tavolino da caffè “Gergeti”, dalle geometrie forti, ma minimaliste, ideale per la colazione o come semplice tavolino. neo minimal: con piano d’appoggio in legno o in vetro, il “Tavolo_H” cita l’architettura per le sue linee metropolitane.
o studio NVDRS nasce dall’idea di tre membri fondatori: Francesco Schiraldi, Stefano Pertegato, Eloisa Tolu; dopo aver seguito diversi percorsi professionali individualmente, hanno deciso di dare un’impronta professionale ad una passione condivisa nata anni fa, confermando così l’affiatamento già sviluppatosi durante gli studi al Politecnico di Milano. Tutti i componenti dello studio hanno lavorato con designer e aziende di fama internazionale o con talenti emergenti. Dalla ricchezza di queste esperienze hanno importato diversi know-how. Tali differenze di personalità e caLa Provincia 100
pacità alimentano un c o n fronto che è alla base di ogni processo progettuale; i diversi background, la visione i n d i v i duale del concetto stesso di “design” conducono a scambi, talvolta a scontri, comunque costruttivi. Lo studio, da sempre si pone come fosse un collettivo, per cui è aperto e disposto ad avvalersi di altri collaboratori; fra questi, alcuni sono permanenti, come Michele Brotto ed altri temporanei come Valerio Donghi, Federico Villa, ed altri a seguire. Info: www.nvdrsdesig.com info@ nvdrsdesign.com press@nvdrsdesign.com
I DESIGNER
Chi detta le tendenze È canturino ma lavora a Chiasso uno dei 64 “progettisti” più influenti
GRAZIE DEI FIORI però i vasi “Boujon” stanno benissimo anche senza.
di Filippo Mambretti*
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ono nato a Como nel 1981 e ho frequentato il liceo artistico “Luini” di Cantù, durante il quale ho avuto il privilegio di incontrare (al Clac) Bruno Munari. È stato questo grande artista e progettista a far nascere in me la passione per il design. Dopo aver conseguito al Politecnico di Milano la laurea triennale in “Design per l’arredo” e in seguito la laurea magistrale in “Furniture Design”, ho svolto anche attività di docente, in Italia e Svizzera. Il mio pensiero progettuale si rivolge all’innovazione morfologica e tecnica, attraverso la riscoperta e la rilettura della tradizione in chiave contemporanea. Il design non è nient’altro che lo specchio della società per cui esso viene sviluppato, e quindi noi progettisti,
disegniamo dei mezzi di consumo del futuro per fare accrescere il valore esperienziale, estetico e funzionale dei prodotti, legandoli allo stile di vita ed alla percezione moderna della società. La mia visione del design moderno è una fusione calibrata di estetica, funzione, tecnologia ed emozione. Info: www.filippomambretti.com; info@filippomambretti. com * Designer, titolare di Mambrò Design Studio, Chiasso. È citato da Chiara Alessi (“Dopo gli anni Zero. Il nuovo design italiano”, Laterza, 2014) come uno dei nuovi 64 progettisti italiani più influenti
non sarà un’illusione ma una poltrona che di illusorio ha solo il nome.
che broncio Sgabello apribile e tavolino, dall’aspetto musone, ma di grande praticità.
I due volti di un oggetto La realtà può sorprendere se è in campo la creatività di Edoardo Colzani*
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luce smart La lampada “Snooze” è stata la prima alimentata a batteria, e ricaricabile come un telefonino.
rovengo da una famiglia che da sempre lavora in questo settore: la prima volta che sono andato al Salone del Mobile di Milano avevo 10 anni! Mi ha sempre affascinato il fatto che dietro a ogni singolo prodotto ci sia il pensiero e la filosofia, prima ancora dell’azienda che lo produce, del singolo progettista. Confrontarsi con il mondo in cui viviamo e progettare è molto stimolante, soprattutto quando ciò che si realizza può migliorare o semplificare un concetto e/o
ipnotico Bordure di luce per il letto “Ipno”.
un’esigenza. Alla base dell’idea scegliere un prodotto rispetto creativa dei miei progetti cerco ad un altro? La risposta sta nel di aggiungere una componente prodotto stesso, nelle sue pecunuova, una funzione, un doppio liarità e nelle sue funzioni. Info: utilizzo, un concetto che spesso www.edoardocolzani.it; info@ non viene nemmeno ipotizzato. edoardocolzani.it Ecco quindi nascere prodotti * Designer, nato a Cantù, con dalle qualità inaspettate e sorstudio a Giussano prendenti. Nel corso degli anni ho avuto modo di confron- LINEA VINTAGE per un cuore Hi-Tech: è la credenza CoRa. tarmi con molte aziende di settore, arrivando alla conclusione che il valore dell’oggetto/progetto è quello “aggiunto”. Perché La Provincia 101
I DESIGNER
Quando l’idea prende forma Da immagini, film, musica e viaggi suggestioni che diventano arredo di Alessia e Luca Perini*
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lpestudio è il nome dello studio professionale che abbiamo fondato nel 2006. Siamo fratelli, entrambi laureati al Politecnico di Milano in seguito a percorsi universitari in Italia e all’estero. Ci occupiamo principalmente di industrial design, interiors, contract, grafica e brand identity. Dal 2006 collaboriamo con diverse aziende esponendo i nostri progetti al Salone del Mobile di Milano, contemporaneamente sviluppiamo progetti di interiors in Italia e all’estero. La filosofia progettuale dello studio è improntata alla ricerca di unione tra un design fortemente riconoscibile ed evocativo ad una spiccata funzionalità. Precisamente, le realizzazioni di Alpestudio sono ispirate dalla quotidianità: la partenza può esse-
re un’immagine, una canzone, un film o un libro, successivamente si formalizza tutto mediante schizzi su carta per poi sviluppare i prodotti in tutto il loro iter fino alla prototipazione. Alpestudio ha sempre cercato di approfondire tutte le dinamiche di progettazione prima e di realizzazione poi che interessano un elemento di arredo. Info: email:info@alpestudio.com; web: www.alpestudio.com
coffè break mai così piacevole, se ci si siede al tavolo “Gildo”, che contiene elementi in grado di diventare vassoio o sgabello.
ISOLA DI RELAX per tutta la famiglia: è “Sonny”, divano per riposo, meditazione, lettura e conversazione.
* Designers, titolari di Alpestudio, Cucciago
Le radici? In bottega Figlio di un mobiliere canturino Un’eredità che fa la differenza di Andrea Casati*
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ono nato a Cantù e mio padre, artigiano mobiliere, fin da piccolo mi ha fatto respirare i profumi e i sapori della bottega. La mia passione per la lavorazione del legno e per il mobile è così cresciuta fino ad approfondire realtà di design e produttività non esclusivamente legate al comparto legno arredo. Diplomato all’Istituto legno superstar A destra: il tavolino “Girandola”, d’Arte di Cantù e succescon struttura metallica verniciata sivamente laureato alla a polvere e piano in frassino Facoltà di Design del Ponaturale, prodotto da Fratelli Maspero Snc, Senna Comasco.
WOW, CHE PUZZLE è “Lambro”, tavolo da pranzo in multistrato laccato, verniciato con prodotti a base d’acqua e prodotto da Formabilio.com.
litecnico di Milano nel 2001, ho svolto alcune brevi esperienze in studi di architettura, design e grafica fino ad approdare nel 2003 allo Studio D’Urbino Lomazzi, importante realtà milanese fin dagli anni ‘60. Qui ho affinato capacità e competenze progettuali nel campo del arredamento, del complemento d’arredo e del prodotto di design, tuttora collaboro con lo studio come consulente esterno. Nel 2006 fondo Andrea Casati Design; inizio così a collaborare con aziende La Provincia 102
importanti del panorama italiano, estero e realtà artigiane brianzole con realizzazioni che abbracciano svariate aree tematiche. Info: andrea@andreacasatidesign.com; www.andreacasatidesign.com * Designer, Capiago Intimiano
I DESIGNER
Per spazi da amare
LEGGEREZZA Un render della libreria di “Isole”, serie disegnata da Ilaria Marelli per Ivv.
Trasformare i bisogni in sogni: ricetta vincente di Ilaria Marelli top-designer e docente al Politecnico di Vera Fisogni natura e arte nei vasi della collezione “Sedimenti”, serie limitata di Ilaria Marelli per l’azienda Ivv, presentata al Salone 2014.
ironico aiuto “Ruben” servomuto disegnato dall’architetto comasco e prodotto da Casamania.
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rilla, nella generazione dei giovani progettisti, il talento della comasca Ilaria Marelli. Architetto e designer, si occupa di art direction e design di prodotto per brand internazionali quali Cassina, Zanotta, Cappellini, Fiam, Tivoli Audio. Da dieci anni è docente di Design di Prodotto e Servizi e Design per l’Innovazione al Politecnico di Milano. Architetto, cosa significa essere designer per arredi di interni? Significa riuscire a leggere i bisogni del cliente, e quindi trasformarli in sogni! Ovvero bisogna rispettare la funzionalità degli spazi come degli arredi che devono essere vissuti e utilizzati. Ma il lavoro del designer è quello di trasformare la funzione in emozione per creare uno spazio da amare, in cui stare bene, oppure in un oggetto a cui affezionarsi, che ci accompagni nella nostra quotidianità. Qual è stato il suo percorso professionale? Sono architetto, dopo la laurea ho iniziato quasi subito a lavorare su due fronti: quello della creatività e del progetto di prodotto, affiancando Giulio Cappellini nella ricerca e nello sviluppo di nuove idee di progettisti internazionali, e quello della ricerca sui temi della sostenibilità e dell’innovazione, lavorando con Ezio Manzini al Politecnico di Milano. La prima esperienza mi ha portato a mettermi in proprio nel 2004 e aprire il mio studio; la seconda esperienza mi ha portato dal 2002 a lavorare come professore al Politecnico di Milano nel campo del Design di prodotto e dei servizi e nel Design dell’Innovazione. È più difficile progettare una sedia o l’allestimento per un evento? La Provincia 103
Il percorso progettuale è molto simile: l’importante è partire con un’idea iniziale che sia chiara, forte e riconoscibile, e che possa dare emozioni. Poi l’idea si sviluppa con proprie specificità a seconda della scala del progetto: da una parte lo sviluppo di un incastro per una sedia dall’altra la definizione dell’impianto luci per un allestimento… Devo poi aggiungere che l’esperienza in entrambi i settori mi fa essere un progettista “migliore”… Il fatto di saper gestire gli spazi, mi dà spesso idee per la progettazione di prodotti che ancora “non ci sono”. Viceversa la progettazione di arredi mi dà la capacità di progettare soluzioni ad hoc con grande facilità quando vado a realizzare interni e allestimenti. Quali sono i trend che si affermano con più forza nell’arredo casa? La crisi economica ha portato ad una ridefinizione della domanda nel settore arredo: il consumatore non compra più il “marchio” in quanto tale, ma è più attento alla qualità di materiali, finiture, ai processi di produzione. Nel prodotto di fascia alta cresce la richiesta di unicità e originalità. Dal punto di vista formale: “sì” ai materiali naturali, caldi, materici, vissuti; “sì” alle forme morbide e accoglienti; “sì” alle decorazione e a un tocco di colore; “sì” a mixare moderno e vintage con una preferenza per gli anni ’50. * Designer e docente al Politecnico di Milano Leggi gli abstract in inglese su Facebook. ENERGIA Maxi vasi reversibili “Nicole” per Plust Collection by Euro 3 Plast.
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Un particolare del soggiorno della casa di Livia Porta, a Moltrasio: uno spazio aperto capace di offrire la migliore accoglienza, esaltato dai colori, in un’ideale continuità tra interno ed esterno, secondo il progetto di Ico Parisi. Foto di Carlo Pozzoni, Archivio La Provincia.
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case d’autore
Le alchimie di Ico Parisi nell’abitazione di Livia Porta a moltrasio progettata dall’architetto razionalista i colori sono grandi protagonisti: l’effetto è quello di una continuità tra il lago di como e il contesto di Livia Porta
Livia Porta, la padrona di casa, è medico pediatra. Figlia di Carla Porta Musa, custode dell’eredità letteraria, è presidente dell’Associazione “Carducci”, fondata nel 1910 dal nonno Enrico Musa.
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asseggiando per la città murata, mi sorprende una acuta nostalgia: le strade, innumerevoli volte percorse, riprendono a parlarmi. È un linguaggio familiare, che prepotente torna a farsi sentire dopo lungo silenzio, facendomi rivivere un passato lontano, fatto di volti amici ed amati. È incredibile come sentimenti del tutto inattesi possano in brevi momenti farti prendere decisioni destinate ad incidere nella tua vita. Così è stato per me. Oltre venti anni fa. Nel breve tratto di strada che separa via Vittorio Emanuele da via Pessina, pensai alla casa di Moltrasio, abbandonata da lungo tempo, come può succedere quando cambiano alcune circostanze di vita. La casa di Moltrasio da far rivivere come luogo di bellezza, da condividere con gli amici di un tempo e con i nuovi amici. È a questo punto che entra in scena Ico Parisi, il grande architetto, amico di famiglia, di cui avevo sempre sentito parlare, senza averlo mai incontrato personalmente.
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case d’autore
Architetto e designer nella storia del ‘900
Gli telefono e gli dico che vorrei affidare alle sue mani sapienti e alla sua sensibilità di artista la casa di Moltrasio, per una trasformazione radicale. Dall’altra parte del filo, una voce distaccata, lievemente nasale, prudente, che dice di voler vedere la casa (ha molto lavoro e quindi non in tempi brevi). Ico arriva a Moltrasio: la scala piuttosto ripida lo affatica, l’appartamento semplicemente arredato lo disturba, ma il panorama di uno dei punti più suggestivi del Lario, di fronte la punta di Torno, e il verde del giardino che si tuffa nel lago, lo conquistano. Ed io sono rapidamente conquistata dalle soluzioni che mi prospetta: uno spazio aperto, capace di offrire la migliore accoglienza ed ospitalità. Protagonisti i colori, che contrastanti con quelli del paesaggio esterno sono comunque in grado di esaltarli, non interrompendo il dialogo tra interno ed esterno. Ho assistito dalla trasposizione di un progetto su carta alla nascita di uno spazio abitativo, integralmente realizzato da Ico, in assoluta libertà, come mi è parso giusto, affidandomi ad un grande Maestro. Ne è nata una bellissima amicizia tra me, Ico e Luisa, Luisa - che moriva poco dopo l’inaugurazione della casa - ha avuto un ruolo determinan-
Sopra: Contrasti vivi, nel bagno padronale, ancora più marcati che in altri spazi della casa. Ceramica, vetro, metalli e legni cromati conferiscono un colpo d’occhio fortemente energetico.
Progettista, designer, figura di spicco nella cultura del Novecento, Domenico Parisi, detto Ico Parisi (1916-1996), laureato in Architettura a Losanna, lavora nello studio di Giuseppe Terragni nel 1936. Per lui fotografa la “Casa del Fascio” di Como e la “Villa Bianca” di Seveso. Frequenta Mario Radice, Alberto Sartoris, Carla Badiali, Aldo Galli e gli altri componenti del Gruppo Como. Tornato dal fronte russo, al termine della seconda guerra mondiale, dà vita con la moglie - Luisa Aiani - allo studio La Ruota. Situato in via Diaz, a Como, questo spazio entra nella storia dell’architettura del Novecento. Intensa, oltre alla produzione artistica, l’attività di design e architettura d’interni. Parisi disegna mobili per numerose aziende tra le quali Cassina, M.I.M., Singer, Altamira, Longhi, Cappellini, firmando inoltre ceramiche, vetri e gioielli. Nel 1978 l’allestimento “Libertà è uscire dalla scatola”, viene presentato alla Biennale di Venezia. Collabora con artisti quali Francesco Somaini e cura l’evento “Campo Urbano” (21 settembre 1969), a Como. Il Fondo Ico e Luisa Parisi è conservato a Palazzo Volpi, la Pinacoteca di Como. (Anna Piazzi)
Bozzetti della poltrona-uovo di Cassina, una chaise longue e la poltrona a forma di mano, tutti realizzati da Ico Parisi, in alto nella caricatura eseguita da Giuseppe Terragni.
A sinistra: Il vetro, tra i materiali, presente sia nelle librerie, sia in vasi e oggetti di arredo, cita l’elemento naturale più evocativo del luogo: il lago di Como, su cui s’affaccia l’abitazione.
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CASE D’AUTORE te nel suggerire oggetti di artisti e di artigiani da lei scovati ovunque. Un’amicizia che diventava ad ogni incontro più intensa: nuove idee, nuove riflessioni, nuovi argomenti, una fucina di stimoli intellettuali. Ico, rimasto solo senza l’appoggio e la solarità del carattere di Luisa, divenne persona in seria difficoltà esistenziale. La Ruota, il celebre studio di Ico e di Luisa, bottega d’arte, luogo di incontro di artisti ed intellettuali, era per lui diventato un fardello sempre più pesante: preferiva il “retro bottega”, dove disegnare e progettare, lontano dal contatto con il pubblico. Artista eclettico, architetto, fotografo, pittore, designer, di lui ricordo le conversazioni nella sua casa alle pendici di Brunate, su di un lungo tavolo di fronte a Villa Olmo. Conversazioni ormai stanche: si accendevano, come improvvise fiammate, al ricordo del lavoro fatto insieme a tanti grandi artisti, da Gio Ponti a Fontana, da Radice a Collina a Somaini, di cui rimangono numerose testimonianze nelle ville da lui progettate.
E l’estetica di Radice ha un’energia attuale
È in mostra fino all’8 giugno al Mart di Rovereto (Tn) una grande antologica dedicata all’artista comasco Mario Radice esponente di spicco dell’astrattismo in pittura.
Il Mart di Rovereto dedica una retrospettiva al Mario Radice (Como, 1898-Milano, 1987), esponente di punta dell’astrattismo comasco. Curata da Giovanni Marzari la mostra, intitolata “Mario Radice. Architettura, numero, colore” valorizza il Fondo Radice donato al museo dalle figlie dell’artista, composto di 1700 pezzi circa, per lo più disegni e schizzi per dipinti, ma anche progetti di architettura e design. In corso fino all’8 giugno, l’esposizione offre molti spunti di interesse, quali la serie di piccoli dipinti e disegni dal titolo “Crolli”, che Radice realizza tra il 1939 e il 1944-45. L’intenso cromatismo, unito all’essenzialità geometrica delle linee, fanno capire quanto l’opera dell’artista comasco continui a influenzare l’interior design più contemporaneo. (Piermaria Pazienza)
Murale per la Casa del fascio di Giuseppe Terragni, con il busto di Mussolini e, sotto, senza il duce.
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ARREDO & PITTURA
A casa di Matisse LA MOSTRA DI FERRARA RILANCIA LO STILE CALDO DEL PITTORE FAUVE ECCO COME RICREARLO AD ARTE di Luciano Caramel*
N
Henry Matisse, “Donna in poltrona”, 1940, olio su tela, cm 54 x 65,1 Washington, National Gallery of Art.
on era certo un disegnatore di interni, il pittore Henri Matisse (1869-1954), artista al quale la città di Ferrara dedica una mostra - “Matisse. La figura. La forza della linea, l’emozione del colore”, a Palazzo dei Diamanti, fino al 15 giugno, ndr - Ma l’intimità domestica, con i suoi arredi, entra nella sua pittura come luogo di raccoglimento. I colori sono intensi, senza sfumature, nel solco dell’estetica Fauve: un termine che si può tradurre con “selvaggio”, carico e sensuale. Impossibile non restare coinvolti da questa ondata emozionale. (Testo raccolto da Vera Fisogni) * Storico e critico dell’arte moderna
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1. Santa Monica Lounge, di Jean-Marie Massaud per Poliform. 2. Armadio “Valises” di Casamania, in varie tonalità green. 3. Tavolino rosso “Lack”, Ikea. 4-7. “After Matisse” di Sonia Winner (www.soniawinner. com) e tappeto “Avato Noble Blu” (www.tappeti-centro.it). 5. Pouf di Lema, in tessuto. 6. Vaso “Miss Flower Power” di Kartell, disegnato da Philippe Starck, in policarbonato. 8. Comodino “Stockholm” in legno giallo, di Ikea.
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Sfila la movida MODA, MOBILI, MENÙ A GO-GO TRA IL CENTRO DI MILANO E RHO: È SCATTATA LA CORSA ALL’INVITO PER LE FESTE PIÙ ESCLUSIVE di Serena Brivio*
IL FUORISALONE
È
già caccia agli inviti del Fuorisalone, un calendario fittissimo di appuntamenti glamour, all’insegna delle tre eccellenze del made in Italy: Fashion, Food and Furniture. Il termine definisce l’insieme di vernissage, esposizioni e party che animano l’intera città di Milano in corrispondenza con la vetrina dei più noti produttori e designer nel polo fieristico di Rho. Nata come evento spontaneo, la Design Week si è ampliata nei vari quartieri della metropoli grazie all’iniziativa delle singole aziende, di marchi emergenti e talenti internazionali alla ricerca di visibilità. Di stagione in stagione, il suo appeal è cresciuto in tal misura da attirare sempre più curiosi delle nuove tendenze e creazioni, presentante nelle più insolite location: gallerie d’arte, spazi industriali, locali alla moda, raffinate showroom. I numeri danno idea del fenomeno: nel 2013 oltre un milione e mezzo le pagine viste nell’apposito portale durante la kermesse, 1.131 gli eventi segnalati, 12.000 le foto caricate, 8.000 le guide DAYbyDAY scaricate, 14.500 Download delle App iPhone e Layar per smartphone. Più di 3.500 le schede profili professionali e 28.000 gli iscritti alla newsletter. Quasi 300mila i visitatori, l’85% provenienti dal Bel Paese, il restante da Germania, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti, Spagna, Svizzera, Paesi Bassi e Giappone. Sono davvero molti i progetti e le esperienze maturate dai brand che per scelta strategica o per limitato budget hanno privilegiato questa piattaforma che non fa capo a un ente organizzatore o a un organo istituzionale per la gestione e la promozione. Dal canto suo, il Salone ufficiale ha messo in cantiere un articolato progetto di accoglienza con il contributo del Politecnico di Milano/Scuola del Design e delle scuole Ied, Domus Academy e Naba. Saranno predisposte alcune postazioni, organizzate in collaborazione con Fiera Milano, dislocate nei punti nevralgici della città (stazioni, aeroporti, metropolitane) e presidiate da 100 studenti pronti a fornire ogni informazione anche su shopping e night life.
(*Sono centinaia le iniziative del Fuorisalone.Tra i siti La Provincia da consultare: www.milanodabere.it)
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MARGHERITA MISSONI
ROBERTO CAVALLI
LAPO ELKANN
GAIA TRUSSARDI
GLI EVENTI
(A cura di Serena Brivio)
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BRERA Headquarter del Brera Design District 2014, cuore del Fuorisalone di Milano, è la Mediateca Santa Teresa in via Moscova 28, dove verranno proiettati 20 video-documentari sulla storia del design italiano e sarà allestita la mostra “Robot Therapy – Adotta un Robot”.
NEMO LIGHTING Evento di apertura di Nemo Lighting (gruppo Cassina) con preview stampa il giorno 7 aprile dalle 14.30 alle 16 in Corso monforte 19/a.
sarà presentata sia in Fiera, sia in boutique: qui, in piazza della Scala 5, la presentazione sarà aperta al pubblico dall’8 al 13 aprile, dalle 10 alle 20. Party esclusivo su invito, il 9 aprile, dalle 21 a mezzanotte.
COS + NENDO Cocktail l’8 aprile, dalle 19 alle 22. Aperto dalle 9.30 alle 20, dall’8 al 13 aprile, allo Spazio Erbe, via della Erbe 2.
SUPERSTUDIO GROUP Anche quest’anno in occasione della Milano Design Week (813 aprile) organizza il Temporary Museum CAVALLI Lo stilista organizza un cocktail for New Design, l’evento più esclusivo e nella boutique di via Montenapoleone 6. importante del circuito del Fuorisalone L’evento si terrà il 9 aprile dalle ore 19.30 2014. alle ore 21.30 su invito. ARMANI Durante il Salone del Mobile SANTAMBROGIO Nevralgico polo del Fuori- 2014 Armani/Casa propone, nella boutisalone 2014, la Zona Santambrogio avrà il que di via Sant’Andrea 9, dalle 10 alle 20, suo quartier generale e info-point all’espo- un allestimento d’impatto con una carta da sizione di via San Vittore 49: “Du ut desi- parati disposta in modo insolito. gn” (www.doutdesign.com), che ospita una mostra legata al tema dell’innovazione dei BOTTEGA VENETA In via privata Ercole Marelli 4/6, dall’8 al 13 aprile, Bottega Vemateriali e delle tecniche di produzione. neta presenta le posate in argento sterling ETRO A margine del Salone, l’8 aprile, sarà e bicchieri in vetro di Murano con tonalità inaugurata la nuova boutique e lo showro- fumé. om Etro Home in via Pontaccio 17, zona clou del Fuorisalone del Brera Design Di- LASVIT Preview per la stampa, sulle nostrict (cocktail 19-22). Nella settimana del vità di cristalleria il 7 aprile e cocktail il Salone una delle 8 vetrine dello store ospi- 9 aprile dalle 19 alle 22. Aperto: 9.30-20. terà l’installazione “Beyond Black” firmata ISTANBULAR È il titolo della mostra di da Analogia Project. Aliantedizioni, dal 4 al 12 aprile allo SpaTRUSSARDI La nuova linea Trussardi Casa zio Ausonio, in Via Ausonio.
FRATELLI ROSSETTI Il brand ospita Isola/ Island di Letizia Cariello, un’installazione site-specific in collaborazione con Galleria Massimo Minini di Brescia. Alla Boutique Fratelli Rossetti, via Montenapoleone 1, LIVING DIVANI È protagonista di due alle- 8-13 aprile. stimenti nel cuore di Brera a Milano: all’in- VENINI La celebre azienda di vetreria e terno del nuovo showroom Brerastore di cristalleria organizza un aperitivo, il 9 via Fatebenefratelli 10, l’8 aprile, l’azienda aprile, dalle 18 alle 21.30, nello showroom esporrà le proprie collezioni giorno e notte. di via Montenapoleone 9. ARCHITETTI La casa degli Architetti milanesi anche allestisce nella sua sede di via Solferino la mostra “Ritratti di Fabbrica” di Gabriele Basilico.
EMILIO PUCCI Presentazione e cocktail delle novità da Bisazza, in via Senato 2, il 9 aprile dalle 19 alle 21. Apertura: nei giorni del Salone, dalle ore 9.30 alle 20.
BITOSSI Apre il Bitossi Home Pink Bar, in via Varese 6, dall’8 al 13 aprile. Con le collezioni Bitossi Home di arredo per la tavola e l’ampliamento di gamma di Desigual.
ATELIER TAGINA L’atelier Tagina Ceramiche d’arte apre le porte al pubblico, al SuperstudioPiù di via Tortona 27. Evento: 10 aprile dalle 10 alle 21.
MOLTENI&C e FERRAGAMO Sodalizio tra le aziende, in “Affinità elettive”, installazione a cura di Rodolfo Dordoni, architetto e designer. Sotto i riflettori, gli arredi della collezione Gio Ponti, prodotti da Molteni&C, sulla base di riproduzioni di originali del Maestro e di disegni del Museo Salvatore Ferragamo.
LA RINASCENTE È allestito “In a state of repair”, un progetto di Serpentine Galleries e Martino Gamper, allo store La Rinascente, in piazza Duomo 3. Visitabile dalle 9.30 alle 20, nei giorni del Salone.
CASSINA Durante la settimana del design farà la sua parte anche lo storico showroom milanese di via Durini che ospiterà fra l’altro anche “Avant-garde Retro”, celebrazione dei 40 anni del divano Maralunga.
LUCEPLAN Al Luceplan Store, corso Monforte 7, l’8 aprile party con i designers (Sebastian Bergne, Consuline, Ferdi Giardini, Francisco Gomez Paz, Studio Habits, Paolo Rizzatto e Daniel Rybakken) dalle 19.
MARNI Cocktail, il 10 aprile per “Animal House”, in viale Umbria 42. Aperto dalle 9.30 alle 18, nei giorni del Salone. Cocktail HERMES Il brand della couture presenta il 10 aprile dalle 18.30 alle 23. due collezioni di lampade, Pantographe e Harnais, create dal designer Michele De IVV L’azienda presenta in via Statuto 13, i Lucchi, e una lampada nomade e modulabi- vasi “Sedimenti” e la collzione “Isole” disele, La Lanterne d’Hermès, di Yann Kersalé. gnati dalla comasca Ilaria Marelli. Cocktail A Palazzo Serbelloni, l’8 aprile dalle 10 alle tutte le sere dalle 19 alle 21, dall’8 all’11 16, il 9 e il 10 dalle 10 alle 19:30, l’11 e il aprile. 12 dalle 10 alle 20, il 13 dalle 10 alle 18. CITIZEN All’interno de La Triennale di MiPORRO Nel suo showroom milanese di via lano, nella settimana del Salone, Citizen Durini 15, la Porro dall’8 aprile presenterà presenta “Light is time”, un’installazione “Woodenland”, un’installazione curata dal artistica composta da 80.000 dischi medesigner Piero Lissoni alla scoperta di es- tallici che fluttuano sospesi nel vuoto creando un luogo magico e straordinario. senze e lavorazioni diverse.
COSTANZA E KEAN ETRO
DONATELLA VERSACE
GIARDINO GEOMETRICO Così si chiama l’installazione firmata da Piero Lissoni per Living Divani, negli spazi verdi a cielo aperto dell’Orto Botanico di Brera.
ALESSIA MARCUZZI
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GLI EVENTI
Tra arte & design Giovani alla prova MILANO DIVENTA, A MARGINE DEL SALONE LA VETRINA PRIVILEGIATA DEI NUOVI CREATIVI ALLA FONDAZIONE RIVOLIDUE E A LAMBRATE LE TENDENZE PIÙ INNOVATIVE DA NON PERDERE
e
di Anna Piazzi
e
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1. Un’opera di Guido Garotti, esposta alla Fondazione Rivolidue, che ospita artisti con creazioni in materiali plastici e ceramica. 2. La designer Francesca Cutini, tra i suoi bidoni riciclati a “Barrel 12”, alla Triennale. 3. A Lambrate torna “Din - Design In”. 4. Oggetti di design esposti lo scorso anno a “Din”.
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ino al 26 aprile 2014, la Fondazione Rivolidue di Milano (via Rivoli 2) ospita la mostra Mad, Material Art Design. La rassegna, in collaborazione con Misiad_Milano si Autoproduce Design, presenterà due artisti e due designer che dialogheranno sull’interpretazione dei materiali utilizzati per realizzare le loro opere. Si tratta di Loris Cecchini e Marzio Rusconi Clerici, che proporranno creazioni prodotte con materiali plastici (pvc, polimeri, e altro), Bertozzi & Casoni e Guido Garotti quelle realizzate con la ceramica. Il percorso espositivo si completa con una project room, al terzo piano di Rivolidue, nel quale s’incontreranno i progetti e i prodotti realizzati in materiale plastico o in terracotta e ceramica, di alcuni giovani delle scuole italiane di design più accreditate: Eugenio Vannoni (Iuav), Chen Wei Chin (Naba), Alessandro Trapletti, Matteo Marconi, Stefano Crivaro (IED), Elisa Sabrina Bizzotto, Elisa De Berti, Lucia Francia (Politecnico), Marco Torosani (Brera). Tra gli appuntamenti creativi più attesi a margine del Salone, torna quest’anno l’evento espositivo “Din - Design In”, organizzato da Promotedesign.it. In zona Lambrate, nel cuore del distretto che meglio rappresenta avanguardia, sperimentazione e multiculturalità progettuale, oltre 100 designer autoprodotti presenteranno in anteprima le loro nuove collezioni. Novità di quest’anno, il visual contest #WITH - design WITH food, sul tema: “A designer engaged with food”. Premiazione sabato 12 aprile, dalle 17 alle 20. Alla Triennale Design Week, va in scena la mostra dell’artista Francesca Cutini, che presenta i suoi bidoni riciclati, a cura del critico comasco Alessandra Coppa.
Occhi puntati agli emergenti Per aziende e talent scout, l’appuntamento più atteso è la presentazione del volume “Design For 2014” (Fausto Lupetti editore), che offre 232 concept di 116 progettisti (tra i quali figurano anche comaschi, canturini, brianzoli), realizzato dal collettivo Promote Design, in programma sabato 12 aprile alle ore 17.30 nella location di via Massimiano, 6. L’ingresso è libero.
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GLI EVENTI
A casa delle archistar Siamo tutti invitati... VOLETE VEDERE IL SALOTTO DI ZAHA HADID O SAPERE COME BELLINI, LIBESKIND O KOGAN HANNO SISTEMATO LE LORO STANZE DEL CUORE? ECCO, AL SALONE, DOVE VIVONO GLI ARCHITETTI
MARIO BELLINI
MARCIO KOGAN
di Bernardino Marinoni
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ZAHA HADID
SHIGERU BAN
telier cristallizzati - tele consegnate all’incompiutezza per l’eternità - o biblioteche e tavoli fermati per sempre nel momento della fine dello scrittore. Così si tenta di perpetuare l’atmosfera creativa attorno a oggetti e materiali ormai inerti, nello stesso tempo monumentalizzando il ricordo del pittore, del romanziere nel fascino feticistico per il pennello, il colore, oppure il libro e, un tempo almeno, la penna, il lapis. Ma ci sono stanze che giocoforza sono parte integrante di chi le vive: sono quelle private degli architetti. “Dove vivono gli architetti” s’intitola dunque una mostra che nell’ambito del Salone del Mobile costituisce un evento. È il racconto esclusivo di ambienti di regola eclissati da ciò che gli architetti concepiscono per gli altri: quelle infatti sono le opere che vediamo, di rado domandandoci dove invece vivono, meglio, ce cosa sono, come sono le loro case. Francesca Molteni, curatrice della mostra allestita nel padiglione 9 di Fiera Milano, ha voluto verificare se vi si riflette esattamente la loro progettualità, oppure se sono il terreno di coltura di una continua sperimentazione, oppure qualche cosa altro. Otto tra i più autorevoli esponenti dell’architettura internazionale - Shigeru Ban, Mario Bellini, David Chipperfield, Massimiliano e Doriana Fuksas, Zaha Hadid, Marcio Kogan, Daniel Libeskind e Bijoy Jain-Studio Mumbai - hanno accettato di risponderle accogliendola nelle loro dimore nell’implicita condivisione che l’architettura domestica sia la più ricca di possibili sviluppi, coniugando architettura e design. In mostra video, immagini, suoni, testimonianze, ricostruzioni dal vivo: la cultura odierna dell’abitare attraverso installazioni ispirate a diversi modi di marginare lo spazio di casa.
DANIEL LIBESKIND
BIJOY JAIN
Mostra su Luini e gratis ai Musei
Il Salone del Mobile incontra l’arte: dall’8 al 13 aprile offrirà l’ingresso gratuito ai musei civici di Milano: Museo del Novecento, Museo Archeologico, Museo di Storia naturale, Musei del Castello Sforzesco, Palazzo Morando, Acquario civico, Galleria d’arte moderna e Museo del Risorgimento. Il Salone sostiene anche la mostra “Bernardino Luini e i suoi figli” (200 opere) dedicata al pittore del Rinascimento milanese curata in collaborazione con l’architetto Piero Lissoni, che «farà dialogare le opere aggiungendo un segno di contemporaneità». Inaugurazione il 7 per gli ospiti del Salone; apertura dal 9 aprile al 13 luglio nel piano nobile di Palazzo Reale e ala delle Cariatidi. (B. Mar.)
DAVID CHIPPERFIELD
“La Madonna del roseto” di Bernardino Luini, a Brera. MASSIMILIANO E DORIANA FUKSAS
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1.
Moda & arredo
Design da passerella Il modernismo di Charlotte Perriand ispira una capsule collection di Louis Vuitton che riprende i colori e la funzionalità formale della progettista francese collega di Le Corbusier
È
ispirata a Charlotte Perriand (1903-1999) la collezione Icônes 2014, per la primavera-estate, di Louis Vuitton. Collaboratrice di Le Corbusier, e del cugino di quest’ultimo, Pierre Jeanneret, Charlotte è considerata la musa del Modernismo nel design, per le sue geniali reinterpretazioni di correnti quali il costruttivismo russo, negli anni Trenta. La linearità delle sue librerie, i volumi essenziali ma sempre funzionali delle sedie e degli sgabelli, diventano per Vuitton spunti per una moda senza tempo, colorata, senza eccessi, molto portabile. (Vera Fisogni). 1. La libreria “Nuage”, grandi classici ancora rieditati, della designer francese.
4.
4. La Chaise-longue “LC4 CP”, di Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand. È un omaggio di Cassina a Charlotte Perriand in occasione della Collezione Icônes 2014 di Louis Vuitton.
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2. 2-3. I nuovi prototipi in legno firmati Charlotte Perriand, di Cassina: la poltroncina “Indochine” e i tavoli “Mexique”.
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Moda & arredo
Mettiamoci la faccia
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Il ritorno al tema figurativo è il nuovo diktat della moda per una casa con animo pop 1-2. Armadio e mobile della nuova collezione “Trip Pixel” by Seletti, su cui sono applicate immagini d’arte a fortissimo ingrandimento, ispirate a “Las Meniñas” di Velasquez. 3. La sedia “Lux Gstaad” (2009) indossa il passamontagna. È firmata da Barnaba Fornasetti, figlio del grande Piero, e da Anne Lux. 4. Un muso di auto anni ’50 sulla nuova credenza di Dialma Brown, in legno cromato, con effetto vintage. 5. Due modelli della poltrona “Giulia”, di Creazioni di Silik, realizzati con tessuto rigato su cui sono impresse figure che richiamano il mondo dei fumetti. 6. Poltroncina con stampe figurative, dalla Andy Warhol Fabric, di Polliander.
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5. 6.
I disegni di Pierre Mornet sull’abito di Prada, per la primavera 2014. La Provincia 116
Moda & arredo
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Entra... il cielo in una stanza Sfumature di azzurro, celeste, blu tingono le passerelle di primavera e portano aria di freschezza in casa 1. Bassa, per bambini, ma in perfetto stile Luigi XV, è la poltroncina Pinocchio di Annibale Colombo. 2. La celebre poltrona che Giò Ponti firmò nel 1953, oggi rieditata, di Molteni & C. 3. Sedia “Butterfly” di Magis in un tono di azzurro carico. 4. Il tavolo Série X (design Benjamin Faure) di La Corbeille si compone di parti in betulla grezza e in betulla laminata cromata. (www.lacorbeille.fr). 5. Cucina all in one “Ecocooking”, di Massimo Facchinetti. 6. Comodino “Dubois” in legno con cassetti, design by Jean-François Marchou, di Roche Bobois. 7. Il vaso-gioiello, in vetro soffiato “Fazzoletto” di Venini.
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5. 7.
8. “Nonchalance”: il nome della chaise longue da terra di Saba Italia, è tutto un programma. 9. Lampada da tavolo eco alogena di Honsel, altezza 35 cm.
9.
6. 8. La Provincia 117
Abito in seta con applicazioni a rilievo in cristalli, di Versace.
TENDENZA SCANDINAVA
Il nuovo FRONT del quotidiano Anna Lindgren, Sofia Lagerkvist e Charlotte von der Lancken: «Il nostro stile? Mix svedese e italiano» LE FRONT
1-2. “Lo specchio “Loop Mirror” (con bozzetto preparatorio), novità del Salone del Mobile, per Porro, delle Front. 3. Il contenitore “Mikado”, realizzato sempre per l’azienda comasca.
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di Vera Fisogni
S
4. “Chameleon”, contenitore disegnato dalle tre progettiste svedesi, in legno di pero, rivestito di pelle, di Porro. 5. Il tavolo “Showcase” delle Front, per Porro.
4.
1.
i chiamano Anna Lindgren, Sofia Lagerkvist e Charlotte von der Lancken, ma per gli specialisti dell’interior design sono semplicemente le Front. Collaborano con vari brand italiani, specie con Porro, azienda per la quale - fin dal 2003 hanno realizzato pezzi iconici. Al prossimo Salone vedremo “Loop Mirror”, uno specchio lieve e sognante. Ma chi sono queste progettiste superstar, a cui si deve il “rinascimento scandinavo” nell’interior design? Le abbiamo intervistate. Voi Front siete un gruppo di 3 designer. Come inizia un vostro progetto? Chi ha un ruolo leader? Lavoriamo sempre insieme dal primo gradino di un progetto per cercare l’idea e poi, è naturale, ognuna di noi si concentra più specificamente su un singolo tema: non si può fare sempre tutto insieme! La cosa più importante è di trovare insieme l’idea perfetta, il concept del progetto risulta dalla discussione comune e deve rappresentarci. Come avete iniziato a lavorare insieme? Ci siamo incontrate quando eravamo studentesse del “Konstfack University College of Arts, Crafts and Design” a Stoccolma dove abbiamo conseguito il master in Disegno industriale. Era uno studio intenso. Siamo diventate subito amiche ed iniziato a lavorare insieme su altre cose non incluse nella nostra formazione; volevamo esplorare i nostri temi. Il primo lavoro comune è stato di includere gli animali in un progetto di design! L’idea è che un progetto di design esprime sempre un team: anche per i progetti per Porro, non ci siamo soltanto noi: dietro un lavoro, c’è parecchia gente che lo rende possibile... Dall’armadio-contenitore Chameleon a Mikado, al nuovissimo specchio che presentate a questo Salone, qual La Provincia 119
è il tratto che unisce questi prodotti di successo disegnati per Porro? Porro vuole sfidarsi a fare qualcosa che non ha mai fatto prima, una produzione industriale che diventa quasi artigianato, qualcosa che non è possibile con altri produttori. Lavoriamo da così tanto tempo che ci conosciamo bene e sappiamo cosa è possibile fare o non fare in prospettiva. In che senso il design delle Front ha rotto i tradizionali stereotipi del design scandinavo? Non siamo le persone giuste per dirlo! Siamo scandinave e pensiamo che lo si veda, nel nostro lavoro. Forse, può essere che solitamente non lavoriamo con produttori svedesi, ma con aziende italiane: c’è un influsso italiano nel nostro design che ci distingue. Siamo un mix unico di svedese e italiano! In breve, qual è la vostra filosofia dell’arredo? Ci piace lavorare su prodotti di uso quotidiano: il nostro obiettivo è di aggiungere qualcosa di inatteso a questi oggetti, realizzando cose che ci stanno attorno tutti i giorni, ma che non si notano. La nostra filosofia è di guardare a oggetti quotidiani, ma facendo vivere un’esperienza nuova. (Si ringrazia Barbara Barbato per la collaborazione) Leggi la versione inglese su Facebook.
5.
LA STORIA
1.
Qui l’arte del legno viene in superficie La doga “Slim 35 millimetri” della Tabu di Cantù segna una svolta ultrasottile per la filiera legno-arredo Con 700 tinte, dal 1927 è azienda leader del settore di Maria G. Della Vecchia
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I
1. al largo Un interno delle navi di Costa Crociere, tra i progetti di Tabu.
1.
2. in cina Marina Bay Sands, a Singapore, sede di un altro progetto dell’azienda di Cantù.
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3-4. collezione 2014 Legno multilaminare “Caleidolegno”, naturale tinto “Eucalyptus” e radica di noce. 5. NOVITà ”Slim35 mm” è la nuova doga per rivestimento di pavimenti di Tabu Spa, progettata da Federico Delgrosso.
5.
La Provincia 121
l Salone del Mobile può essere un appuntamento molto atteso anche da chi, per tipologia di prodotto, non lo frequenta direttamente, eppure in vista dell’inaugurazione si prepara di tutto punto per immettere sul mercato i nuovi prodotti. Sono le aziende fondamentali della filiera del legno-arredo, come Tabu Spa, che produce piallacci tinti destinati in gran parte al mercato mondiale con utilizzo per mobili, boiserie, tavoli, cucine. «Il Salone per noi è importante perchè tutti i nostri clienti italiani vi partecipano. Abbiamo una quota di fatturato divisa a metà fra Italia e estero - ci spiegano all’ufficio marketing - e oltre alla nostra attività tradizionale serviamo una nicchia più piccola per la quale produciamo direttamente tre linee distinte di pavimenti in legno». In proposito “Slim 35 millimetri” è l’ultima novità, la doga ultrasottile disponibile in 15 diversi colori e lunga un metro e mezzo, presentata di recente a “Made Expo” e progettata da Federico Delrosso. È un’innovazione in controtendenza in un’industria del legno tradizionalmente legata a doghe di grandi dimensioni; a lavoro finito l’effetto sul pavimento «rimanda a qualcosa di molto solido - afferma Delrosso sulla stampa di settore - e ben strutturato, come gli antichi pavimenti navali». Il prodotto è destinato ai pavimenti ma con opportuni trattamenti si adatta a rivestire anche arredi, pareti e soffitti per un total look ambientale interessante per il contract. La gamma di colori di Tabu è grandissima: 700 tinte, di cui 40 nuove, degli ultimi mesi. Fin dalla fondazione, nel 1927, l’azienda che oggi conta 170 dipendenti è rimasta a proprietà famigliare e ha sempre avuto un impegno costante nella ricerca di prodotti e materiali. A capo di Tabu oggi c’è Enrico Tagliabue, presidente, che guida l’azienda con i figli e l’ha portata a una grande competitività, forte di otto certificazioni fra cui la prestigiosa Forest Stewardship Council (FSC) che identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in modo responsabile con alti standard. Un’attenzione, quella all’ambiente, che ha condizionato molte scelte aziendali, fra cui gli investimenti in impianti ecosostenibili e la realizzazione, un anno fa, ad uso del sito aziendale di uno dei più grandi impianti fotovoltaici italiani. Fra gli ultimi investimenti anche quello che rinnova la serie di cataloghi con le nuove collezioni presentate non solo attraverso immagini ma “in modo materico”, ci spiegano al marketing, cioè con l’inserimento di piccoli campioni in legno per ogni produzione.
Casa e piccolo schermo
Lo stile di abitare si accende in tivù Paola Marella, volto di Real Time ha insegnato agli italiani a valorizzare la propria abitazione, con ascolti record di Vera Fisogni
N
on si sbaglia a dire che Paola Marella, milanese, laureata in Architettura, volto tra i più noti del canale tv “Real Time”, ha insegnato agli italiani a valorizzare la propria casa: da “Vendo casa disperatamente” a “Cerco casa disperatamente”, a “Welcome style” e “Shopping night home edition”, per citare i programmi di successo, condotti da Paola in collaborazione con noti progettisti. La “lezione” di Real Time ha contagiato anche la Rai (“Detto Fatto” con Caterina Balivo) e Canale 5 (“Extreme makeover home edition” con Alessia Marcuzzi). Signora Marella, perché i programmi sulla casa, dalla vendita al restyling, piacciono tanto? Direi per una ragione molto semplice: l’italiano ha da sempre un’attitudine alla casa maggiore. Nel nostro Paese, secondo le statistiche, si cambia abitazione 3 volte nella vita, mentre in Europa 7 o 8. C’è poi, da noi, la tendenza a considerare la casa come il proprio “nido”: il cambiamento avviene, di solito, nella fase di crescita della famiglia. La crisi, come ha modificato il rapporto con la casa di proprietà? La minore disponibilità economica ha frenato il mercato delle abitazioni, si vende e si compra molto meno. In compenso, è andata stabilizzandosi la tendenza a cambiare un po’ meno e a riordinare un po’ di più. Si sta affermando anche da noi il cosiddetto “home staging”. Di cosa si tratta? Di un approccio alla casa nato negli anni Settanta negli Usa che abbiamo un po’ sdoganato con “Vendo casa disperatamente”, dal 2009. Si tratta di una remise en
forme dell’abitazione, con l’obiettivo di rivenderla o affittarla al meglio. Ma spesso l’home staging significa migliorare la vivibilità del luogo in cui si vive. Noi italiani abbiamo una straordinaria passione della casa. In tempi di crisi, uscendo di meno, ricevendo di più, tutto questo si è enfatizzato. Lei è stata la prima a parlare di casa in tv. Immaginava di “inventare” un nuovo tipo di linguaggio televisivo? No, non immaginavo gli ascolti e il successo che avremmo avuto. Quando abbiamo iniziato, nel 2006-2007, questo tipo di informazione non esisteva. Allora, essendo sul satellite, su Sky, gli ascolti erano minori: il salto è avvenuto con il passaggio al digitale, che ha segnato il costante interesse del pubblico. A quali programmi sta lavorando, in questo periodo? A maggio partirà una mini-serie con eventi negli alberghi, sicuramente rifaremo “Shopping night”, gara di arredi molto premiata dal pubblico. La casa offre ancora molti margini da esplorare... Ci racconta la sua casa? Ha una base molto tradizionale, con grandi “colpi di teatro”: luci, quadri (adoro l’arte dei giovani artisti), complementi di design. Riflette quella che sono io. È un po’ la filosofia che propongo in trasmissione, quando dico che la casa non deve assomigliare a un manichino, per quanto ben vestito: funziona quando ci appartiene e riflette chi vi abita. La Provincia 123
PAOLA MARELLA Architetto milanese, intermediatrice immobiliare e volto di Real Time: tra i suoi programmi anche “Welcome style”. Barbara Gulienetti ha insegnato a decorare la casa in “Paint your life”, su Real Time.
ALESSIA MARCUZZI ha condotto l’edizione italiana di “Extreme makeover home edition” di Canale 5.
Grande Fratello versione design Dal 2000, anno della prima edizione, la casa più famosa della tv è quella del “Grande Fratello”, giunto - su Canale 5 - all’edizione numero 13. Open space di 1500 mq, allestita con legno e moquette, nei toni dell’azzurro e del grigio, l’abitazione del reality di Cinecittà è arredata secondo un design di tendenza. In particolare, i divani e le poltrone sono di Saba Italia.
GRANDI RITORNI
Casa di bambola
1.
2.
Arredi soffici, bombati, pastello, spesso nei delicati toni macarons riscattano lo stile neo-romantico di Bernardino Marinoni* 1. Sedia “Scarlet”, di Jumbo Collection. 3. Colpisce almeno quanto le decorazioni, in stile Luigi XV, il foro cromato del comò “(W)hole”, disegnato da Ferruccio Laviani, per Fratelli Boffi. 4. Sedia Diana di “Creazioni” by Silik.
3.
M
aniacale cura della scenografia cui si prestano le architetture gotiche di Görlitz, in Sassonia, dove è stato girato “The Grand Budapest Hotel”, e impertinente tocco pastello: è la cifra (stilistica) dell’americano Wes Anderson quella scritta idealmente sui bagagli che il regista deposita in un lussuoso e ormai decadente albergo termale. Nell’immaginaria terra di Zubrowka, teatro della fantasia mitteleuropea del film, “The Grand Budapest Hotel”, sul cocuzzolo di una montagna con accesso esclusivo per eccentrici miliardari e signore impellicciate, appare come una monumentale bomboniera, coloratissima dentro e fuori. Scenografia trompe l’oil, tavolozza cromatica doviziosa che si esercita anche sulla divise, a cominciare da quella del cerimonioso concierge Gustav H., cui nel mondo che s’incupisce tra le due guerre capita un’avventura scompare un quadro rinascimentale che gli era stato affidato - tradotta in delirante commedia tra, è stato detto, Agatha Christie e Buster Keaton. * Critico cinematografico
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6. Degne di una principessa delle favole, le sedie Glamour Collection di Patina by Codital. 7. Richiama la Belle Époque viennese la madia, novità al Salone, disegnata dall’architetto Marco Corti per la collezione Liberty Le Cadre di Patina by Codital, in legno di pioppo e faggio laccato.
2. Tra le novità del Salone, “Tweetie” è un sistema di lampade progettato da Jake Phipps per il brand Casamania: gli uccelletti sono in ceramica placcata oro 24 carati.
4.
6.
7. 5. Il poster di “The Grand Budapest Hotel”, color “macarons”dell’americano Wes Anderson.
La Provincia 125
LA STORIA
La via del decoro parte da lontano 1.
Con il giusto mix di novità e prodotti consolidati, la Besana di Mariano Comense, 111 anni di storia, punta al Salone, alle migliori carte dello stile decorativo
2.
A
1. FILOSOFIA DEL DECORO Il tavolo “Sestante”, per sala da pranzo o uffici di prestigio 2. geometriche La madia “Boboli” e la “Prisma” di Besana. 3. ai vertici I tre fratelli Alessandro, Luisella e Carlo Besana, alla guida dell’azienda di arredamento di Mariano Comense. 4. CLASSICO E FUTURIBILE Il salotto arredato con mobili “Concerto”, prodotti dall’azienda di Mariano Comense.
3.
2.
4. La Provincia 127
l Salone del Mobile di Milano carichi di un ottimismo ancora più forte. Con una visione precisa: il decoro deve essere il filo conduttore, a conferma di un gusto ritrovato e crescente da parte dei clienti. La Besana, azienda di Mariano Comense con 111 anni di storia, quest’anno si aspetta una grande partecipazione di pubblico, ancora più elevata rispetto alle precedenti edizioni: «I dati relativi alle esportazioni del mobile nei mercati di tutto il mondo e in particolare in quelli extra Ue descrivono un trend in crescita». E dietro quest’ultima parola, crescita, c’è un senso più ampio: «Rivela anche un incremento nel gusto degli acquirenti. Ci accorgiamo, infatti, con piacere, che i nostri interlocutori sviluppano sempre più una attenzione selettiva verso l’offerta di mercato, riconoscendo i valori di qualità e design che vengono a loro proposti». Ecco perché - prosegue l’azienda - «dal nostro punto di vista, l’aspetto cultura di design e quello commerciale vanno di pari passo». Due finalità da perseguire con uguale determinazione: «Non ci attendiamo solo un ritorno quantitativo, ma anche un ritorno qualitativo e di immagine. Quest’ultimo aspetto, infatti, è alla base di una politica di lungo periodo che garantisce migliori risultati futuri». Per questo motivo la presentazione al Salone del 2014 è tracciata come «giusto mix di novità e prodotti consolidati». Da una parte, ci sono i pezzi più venduti, quelli che sono la conferma del buon lavoro svolto. Ma spazio va dato ovviamente anche alle novità: «Devono rappresentare la nostra proposta per il futuro». Dalla miscela attenta alla filosofia che si mostra in tutta la sua forza in questo particolare anno: «Per noi l’aspetto interessante e l’influsso decorativo che abbiamo voluto inserire nell’impronta dei nostri nuovi prodotti. Il decoro vuole essere un ritorno alle qualità del passato rivisitandolo in una chiave di lettura estremamente moderna». Besana fondata appunto nel 1903, coniuga alla tradizione la continua ricerca e l’impegno nell’essere sempre all’avanguardia. In azienda ci sono i tre fratelli Alessandro, Carlo e Luisella Besana, che hanno imparato anche la passione per il lavoro dai genitori Luigi e Maria Giulia. (A. Zer.)
COMO E PROVINCIA A.B. ITALIA SRL DI PELLIZZONI
JC PASSION SRL
PIERO REDAELLI & C. SNC
DELTACALOR SRL
BESANA MOQUETTE SRL
www.jcpassion.it
www.ivanoredaelli.it
www.deltacalor.com
CORNELIO CAPPELLINI SRL www.corneliocappellini.com
JUMBO COLLECTION SRL
www.abitalia.com
A.L.A MOBILI D’ARTE DI BARBARA E E MICHELE ABBONDI SNC
CROCE GIOVANNI E FIGLIO SNC
JUMBO SOFÀ SRL
POLIFORM SPA
FONTANA PIETRO SPA
www.poliform.it
www.fontana-group.com
KLAB DESIGN SRL
PORADA ARREDI SRL
www.klabdesign.it
www.porada.it
FABRICS CASTELLO DEL BARRO SRL
LEMA SPA
PORRO SPA
www.lemamobili.com
www.porro.com
LEONE MOBILI SRL
POZZOLI SRL
www.leonemobili.it
www.pozzoli.com
MONZA E BRIANZA
LINE GIANSER SAS DEI F.LLI POZZOLI
RAMPOLDI CREATIONS SRL
ALCHYMIA SRL
AMPELIO GORLA ARREDAMENTI SNC www.ampeliogorla.it
ANGELO CAPPELLINI & C. SRL www.angelocappellini.com
ARNABOLDI INTERIORS SRL www.arnaboldiinteriors.it
ARREDAMENTI 3G DI GALOTTA
www.arredamenti3g.it
ATÉLIER MO.BA. SRL
www.ateliermoba.com
BALLABIO DI BALLABIO SRL info@ballabiodiballabio.it
BALLABIO ITALIA SAS DI BALLABIO www.ballabioitalia.it
BAXTER SRL
www.baxter.it
BELLOTTI EZIO ARREDAMENTI SRL www.bellotti.it
BESANA SRL
www.besana.it
Como e Brianza
www.coren.com
POLES SALOTTI SRL
www.alamobili.it
GLI ESPOSITORI AL SALONE
COREN SAS
BORGHI ARREDAMENTI DI BORGHI www.borghicantu.it
BOISERIE ITALIA SRL
www.boiserieitalia.com
BONACINA VITTORIO DESIGN SRL
www.bonacinavittorio.it
BRIANFORM SRL www.brianform.it
BUSNELLI FRATELLI SNC www.busnellifratelli.it
CAMPEGGI SRL
www.campeggisrl.it
CAPPELLETTI SRL
www.cappellettisrl.com
www.croce.it
CUGINI MARZORATI DI MARZORATI www.marzorati.com
D.B.F. DI DAL BELLO FLORIAN & C. www.dbfcantu.com
DESALTO SPA
www.desalto.it
DEXO ORSENIGO SRL www.dexo.it
ELAM SYSTEM SRL www.elamsystem.it
ERBA MOBILI DI ERBA GIULIO E ALESSANDRO SNC www.erbamobili.it
EUROFER SRL
www.eurofer.com
F.I.M.E.S. DEI F.LLI LONGONI SAS www.fimes.com
F.LLI ORSENIGO SRL www.orsenigo.com
FIMAR SRL INDUSTRIA MOBILI www.fimarmobili.com
FORMER INDUSTRIA PER L’ARREDAMENTO
www.nesa-mobili.it
www.clei.it
www.ideaspacomo.it
CONSONNI INTERNATIONAL CONTRACT SRL
www.verim-homecollection.com
www.colombo907.com
www.consonni.it
IMMAGINE SRL INICON SRL
www.k8radiatori.it
www.baggioannico.com
SABRINA CREATIVE PRODUCTIONS DI NIEST GUIDO ANTONIO
ASSA ABLOY ITALIA SPA
www.maisonsantamaria.com
MARAC SRL
www.marac.it
MARONI SPA
www.maroni.it
MASCHERONI SRL
www.meritalia.it
MIAZZO ELITE ITALIA SRL
MINOTTI LUIGI E BENIGNO
COLOMBO 907 SRL
ANNICO SRL
MAISON SANTAMARIA SRL
www.mabcantu.com
GALIMBERTI LINO SNC DI GIOVANNI
IDEA SPA
www.annibalecolombo.com
RIMALCUOIO SRL
ASNAGHI SNC DI RICCARDO E GIORGIO
MINOTTI COLLEZIONI SRL
www.i4mariani.it
ANNIBALE COLOMBO SRL
RUGIANO INTERIORS DECORATION SRL
GALIMBERTI & CO. SRL
I 4 MARIANI SPA
www.anacletomariani.it
M.A.B. DI MARELLI DARIO GALIMBERTI
www.midacabiate.it
www.giellesse.it
ANACLETO MARIANI SRL
ASNAGHI INTERIORS SRL
www.lunardelli.it
MIDA DI DI MONACO & C. SAS
GIELLESSE DI GALLI LUIGI ED ALESSANDRO & C. SAS
www.rhofurniture.it
www.alchymiamadeinitaly.com
ROMEO ORSI
www.galbiatifratelli.it
GALLOTTI & RADICE SRL
RHO SRL
www.fiscars.it
LUNARDELLI EGIDIO SRL
GALBIATI F.LLI SNC
www.galimberti.it
www.rhoarmando.com
FISKARS ITALY SRL
ASIA SRL
Vighizzolo di Cantu’
GALIMBERTI NINO & C. SNC
RHO ARMANDO & C. SNC
www.castellodelbarro.com
RIVA INDUSTRIA MOBILI SPA
www.longonibruno.it
www.frigeriorattan.com
GALIMBERTI MARIO DI GALIMBERTI
www.rampoldi.it
www.besanamoquette.com
www.rimalcuoio.it
FRIGERIO CARLO SRL
www.galimbertitavolini.com
www.poles.it
LONGONI BRUNO ATELIER D’ARREDAMENTO
MICE DI RUGIANO DOMENICO & C. SNC
www.bianchifalegnameria.com
CHIARA PROVASI CLEI SRL
www.livingdivani.it
FRATELLI BIANCHI SNC
CATTANEO FRATELLI SNC DI BRUNO
www.chiaraprovasi.com
LIVING DIVANI SRL
www.miazzo.it
www.gallottiradice.it
www.cattaneo-flli.191.it
www.lisar.it
MERITALIA SPA
www.galimbertimario.it
www.caspanitino.it
LISAR SPA
FRANCESCO NESA SNC DI ROBERTO &
CASALI SRL
CASPANI TINO GROUP SRL
www.linegianser.com
www.mascheroni.it
www.galimbertilino.it
www.casalicreat.com
jumbosofa@gmail.com
www.former.it
CAPPELLINI INTAGLI SNC DI ANGELO
www.cappelliniintagli.com
www.jumbo.it
www.minotticollezioni.it
www.minottibenignoeluigi.com
MISURA EMME SPA www.misuraemme.it
MOGG SRL
www.mogg.it
MY DOMUS SRL
www.riva1920.it
www.romeoorsi.com
www.rugiano.com
info@guidoniest.com
SAN MARCO SRL
www.sanmarcoimbottiti.com
BELLONI SRL
www.somaschinimobili.it
SPINELLI A. & G. SRL www.spinellisalotti.it
SWAN ITALIA SRL
www.swanitaly.com
TAGLIABUE ALBERTO E ALESSANDRO SNC
www.bazziinteriors.com
www.belloni.net
BIESSE SPA
www.biesse2000.it
BODEMA SRL
www.bodema.it
BUSNELLI ADAMO SRL
www.busnelliadamo.com
www.aetagliabue.it
C CONTRACT SRL
TAGLIABUE DANIELE DI LUCIANO
C.G. CAPELLETTI SRL
www.emmemobili.it
TETTAMANZI E ERBA DI TETTAMANZI SIMONE, TONETTO GIANNI & C. SNC
www.turatiboiseries.com
TURRI SRL
VISMARAVETRO SRL
La Provincia 128
www.d3co.it
www.belcor.it
ORSI GIOVANNI DI ANGELO ORSI & C. S
www.palmobili.it
BARZAGHI DANILO
SOMASCHINI GIUSEPPE E LUIGI SNC
www.turri.it
PAL MOBILI SRL
www.acamdesign.it
BELCOR INTERIORS SRL
OAK INDUSTRIA ARREDAMENTI SPA
www.paciniecappellini.it
B DESIGN SRL
www.silik.com
TURATI & C. SRL
PACINI & CAPPELLINI SRL
www.assaabloy.it
SILIK SPA
sanvitoangelo@libero.it
NUBE DI NICOLI ANTONIO & C. SNC
www.orsisnc.it
www.asnaghi.it
BAZZI F.LLI SNC DI BAZZI G. CARLO
Cantù
www.oak.it
www.asnaghi.com/it
SANVITO ANGELO E FIGLI SNC DI SANVITO ANGELO E C.
www.tettamanzierba.it
www.nubeitalia.it
www.casamilanohome.com
VIGANÒ SRL
www.viganocantu.it www.vismaravetro.it
ccontractsrl@gmail.com www.cgcapelletti.com
C.L. ITALIA SNC DI COLOMBO ELIO www.clitalia.com
C.T.S. SALOTTI SRL www.ctssalotti.com
CAIMI BREVETTI SPA www.caimi.com
CANDY HOOVER GROUP SRL www.hoover.it
CAP DESIGN SPA www.cappellini.it
CARLO ASNAGHI STYLE SRL
ZEMMA SRL
www.castyle.it
LECCO CORBETTA SALVATORE SRL
www.carpanellicontemporary.com
www.zemma.it
www.corbettasalvatore.com
CARPANELLI SPA CASSINA SPA
www.cassina.com
CHATEAU D’AX SPA
F.LLI ORIGGI SNC DI ORIGGI ROBERTO E FAUSTO CUGINI
www.ceppistyle.it
www.chateau-dax.it
CIA INTERNATIONAL SRL www.ciainternational.it
CITTERIO F.LLI SNC DI GIULIO
www.citteriofratelli.it
COLCIARREDO SNC DI GIUSEPPE info@caspanitino.it
COLICO SRL
www.colico.com
COLOMBO MOBILI SRL
www.colombomobili.com
COLOMBO STILE SPA
www.colombostile.com
COMFORT SRL www.longhi.it
CONSORZIO ART DESIGN GROUP www.artdesigngroup.it
CORO SRL
www.corogallery.it
www.fratelliallievi.it
www.fratellioriggi.com
F.LLI VIGANÒ DI VIGANÒ ADRIANO & C. SNC info@viganosalotti.com
FIGLI DI ISACCO AGOSTONI SRL
www.isaccoagostoni.it
FLEXFORM SPA www.flexform.it
FLOU SPA
www.flou.it
FORMENTI SRL
www.formentidivani.com
FRATELLI BOFFI SRL www.fratelliboffi.it
FRATELLI CONSONNI SNC DI CONSONNI MARIO E BRUNO www.flli-consonni.it
FRATELLI LONGHI SRL www.longhi.it
FRATELLI RADICE SRL www.fratelliradice.com
DANBER ITALIA - CARLO E PIERA RATTI DEL DR. CARLO BERRUTI SRL
FRETTE SRL
DELMONTE SRL
www.frigeriosalotti.it
www.danberitalia.com ww.albed.it
DGM SRL
www.dgmsrl.it
DI LIDDO & PEREGO SRL www.diliddoeperego.it
DL DECOR SRL www.dldecor.it
ELLEDUE ARREDAMENTI SRL www.elleduearredamenti.com
EMMEBI INDUSTRIA MOBILI SRL
www.emmebidesign.com
ERBA ITALIA SRL
www.erbaitalia.com
ESSETRE DI SCALABRIN SNC www.essertreforniture.com
EXTETA SRL
www.exteta.it
www.frette.com
FRIGERIO POLTRONE E DIVANI SRL FUTURA SRL
www.futura-italy.it
G.C. DI COLOMBO GIANCARLO & C. SNC www.gccolombo.it
GIORGETTI SPA
www.giorgetti-spa.it
GIORGIO COLLECTION SRL www.giorgiocollection.it
GIULIO MARELLI ITALIA SPA www.giuliomarelli.com
GRUPPO INDUSTRIALE BUSNELLI SPA www.busnelli.it
I.D.P. SRL
ITALCORNICI SRL
www.italcornici.com
PELLEGATTA SILVIO E ALESSANDRO SNC
TACCHINI ITALIA FORNITURE SRL
PIGOLI SALOTTI SRL
TIQUATTRO SAS DI TURATI ROBERTO & C. SAS
KOVER SRL
www.pellegattamobili.com
L.A.VETRERIA DI APPIANI GIANNI
www.pigolisalotti.it
www.kover.it
www.lavetreria.com
LEV & LEV & C. SRL www.idpitalia.it
LINEA VIGANÒ SNC
www.1967vigano.com
M.C. 22 PRESTIGE SRL
mc22prestige@mc22prestige.com
M.G.C. FIGLI DI MARIANI ETTORE SNC DI MARIANI GIUSEPPE E CARLO www.mgcmariani.it
MACONI SRL
www.maconisrl.it
MATTEOGRASSI SRL www.matteograssi.it
MEDEA SRL
www.medea.it
MERIDIANI SRL
www.meridiani.it
MERONI F.LLI SNC DI MERONI GABRIELE FAUSTO E FRANCESCO www.meronisnc.it
MERONI FRANCESCO & FIGLI SNC DI MERONI ALBERTO E GIUSEPPE www.meronifrancescoefigli.it
POL 74 SRL
www.turatit4.it
POZZI SNC DI POZZI FELICE & C.
www.trep-trepiu.com
POZZOLI GROUP SRL
www.tura.it
PROGETTI SRL
TYCHE PORCELLANE D’ARTE DI PEREGO
www.progetti.it
www.tiche.it
PROVASI SRL
VERDEPROFILO SRL
www.provasi.com
www.verdeprofilo.com
R.C.M. SRL
VIBIEFFE 85 SRL
www.ruoccorcm.com
www.vibieffe.com
R.E.S. SRL
VILLA SERGIO ENRICO
www.resitalia.it
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RADICE SNC DEI F.LLI RADICE ERMINIO E GIANCARLO
VISMARA F.LLI SNC DI VISMARA
www.radicearte.it
www.vismara.it
REGIA SRL
ZANABONI SALOTTI CLASSICI SNC DI ZANABONI VITTORIO & C
www.pol74.it
www.pozzidivani.it www.pozzoli.net
www.regia.it
RESPACE SRL
www.respace.it
RETEX DI ROBERTO RECALCATI & C. SNC www.retex-italy.com
RI.FRA MOBILI SRL RIMADESIO SPA
MIDARTE SRL
RIVA MOBILI D’ARTE SRL
www.midarte.com
MINOTTI SPA
www.minotti.com
MOBILFORM SRL
www.mobilform.it
MOLTENI & C. SPA www.molteni.it
ORSI ANGELO SAS DI ORSI OSCAR & C. www.orsiangelo.it
www.rimadesio.it
www.rivamobilidarte.com
RIVOLTA SPA
www.rivoltaelapelle.com
S.A.L.D.A. ARREDAMENTI SRL www.saldarredamenti.it
SALA LUIGI S.A.S. DI SALA RENATO & www.salcomcucine.it
SEVEN SALOTTI SPA
www.idpitalia.it
P. & G. CUGINI LANZANI SRL
www.sevensalotti.it
INDUSTRIA VETRARIA EMAR SRL
PAOLO LUCCHETTA & C. SNC
STIL SALOTTI DI ORIGGI LUIGI & FIGLI
patrizia@emacherio.it
www.cuginilanzani.it
www.paololucchetta.net
om
La Provincia 129
TRE P & TRE PIÙ SPA TURA INIZIATIVE DI ARREDAMENTO SRL
www.zanaboni.it
ZANI COLLEZIONE POLTRONE DI ZANI GIUSEPPE www.zanisalotti.it
ZANOTTA SPA
www.zanotta.it
www.rifra.com
MF GROUP SRL
www.mfgroup.it
www.tacchini.it
www.origgi.com
1749 Sono complessivamente gli espositori, italiani e stranieri, partecipanti al Salone Internazionale del Mobile, nelle sue varie sezioni. Al momento in cui andiamo in stampa, risultano 114 le aziende della provincia di Como; 6 quelle di Lecco; 123 gli espositori di Monza-Brianza. In Fiera anche 650 designer. Tre le tipologie stilistiche nelle quali è suddiviso il Salone Internazionale del Mobile (Classico, Moderno e Design) che, assieme al Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, mette in campo 1.400 espositori a cui si aggiungono quelli delle esposizioni biennali e del Salone Satellite. (Si ringrazia Francesca Zuffi per la preziosa collaborazione)
Como e Brianza
E
F.LLI ALLIEVI DI ANGELO ANACLETO E FILIPPO SNC
GLI ESPOSITORI AL SALONE
m
CEPPI STYLE SAS DI CEPPI CLAUDIO
IL POETA
Sentirsi a casa oltre l’abitare Gli affetti e le relazioni danno il senso del vivere più di tutti gli spazi e gli arredi che contengono Il poeta Franco Loi evoca i tanti traslochi fatti dalla sua famiglia quando era un bambino di Franco Loi*
N
on ho una casa del cuore da raccontare, perché la casa - in quanto spazio abitativo - acquista un significato soltanto in quanto ospita una famiglia, riunendo sentimenti e affetti. Questo mio punto di vista dipende, probabilmente, dal fatto che ho cambiato ben 11 abitazioni nei primi nove anni della mia vita. Sono nato a Genova, città in cui mio padre era presidente di una cooperativa, che venne chiusa in periodo fascista, che abolì queste associazioni di lavoratori. A quel punto, il papà, rimasto disoccupato, dovette traslocare con la famiglia, alla ricerca di un’altra occupazione. Nella prima abitazione sono rimasto soltanto fino agli 8 mesi. Fu
mia madre a ricordarmelo quando, a 5 anni, disegnai la prima casetta, come fanno i bambini a quell’età. Tutto sommato, non vivo alcun attaccamento con i luoghi in cui ho abitato o abito, perché mi trovo bene dappertutto e continuo a pensare che siano gli affetti, in un certo senso, la casa più autentica dell’uomo. Ricordo bene la casa in cui stavo all’età di 4 anni, sempre a Genova, che dava su un ampio cortile e mi consentiva di giocare con gli amici del quartiere. Oggi abito a Milano. Nel primo appartamento, in via Teodosio, sono rimasto dai 9 ai 30 anni, fino a quando mi sono sposato, poi mi sono trasferito in via De Albertis. È stato lì che ho iniziato a scrivere poesie. Ma non ho mai avuto
una stanza privilegiata, uno spazio in cui mettermi a scrivere: recitavo le mie poesie stanza per stanza, le pensavo per strada, le scrivevo dove capitava. Da adulto, la casa ha significato per me la famiglia. Lì sono stati concepiti e sono cresciuti i figli. Attorno al 1968-’70 abbiamo lasciato l’appartamento di viale Campagna per trasferirci in via Sambuco. Mi piaceva il giardino. Di recente la casa è, per così dire, entrata anche in una mia poesia, ad oggi inedita (sarà pubblicata da Einaudi, in una collettanea, ndr), in cui raccontavo lo stupore di vedere - dopo tanti anni una farfalla a Milano, che dal balcone si era posata sul mio braccio. (*Testo raccolto da Vera Fisogni) STANZA D’ARTISTA Nel quadro di Vincent Van Gogh, la camera del pittore ad Arles (1888, al Van Gogh Museum di Amsterdam; olio su tela, 72x90 cm).
Chi è l’autore Poeta e scrittore, classe 1930, Franco Loi è nato a Genova e, nel 1937, si è trasferito a Milano, dove vive. Inizia a scrivere versi, in dialetto, alla metà degli anni Sessanta e pubblica la sua prima opera (“I cart”) nel 1973. Vincitore di importanti premi letterari, come il Librex Montale, il Nonino, il Brancati, è considerato uno dei massimi poeti italiani. Scrive per Il Sole 24 Ore. La Provincia 130