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Venerdì 21 novembre 2008

Brevi dal mondo

Nigeriane comprate per 50mila dollari TRIESTE - "Comprate" per 50 mila dollari in Nigeria, portate in Italia e costrette, anche con riti voodoo, a prostituirsi per ripagare, con anni di sfruttamento sessuale, il loro ingresso clandestino: è la storia di un centinaio di ragazze nigeriane scoperta dalla Squadra Mobile della Questura

di Trieste. La Polizia ha sgominato l’organizzazione (composta da undici nigeriani) che secondo l'accusa aveva realizzato una vasta rete di prostituzione. Le ragazze secondo la ricostruzione venivano contattate in Nigeria, comprate da famiglie e parenti, portate in Italia attraverso Bulgaria, Grecia e Austria, e "custodite" in luoghi sicuri per essere poi costrette a prostituirsi.

Gb, trovata collana di 2.200 anni fa LONDRA - Una collana d'oro di oltre 2.200 anni fa e' stata ritrovata in un campo nell'Inghilterra centrale da un cercatore di metalli amatoriale. Il valore dell'oggetto potrebbe superare i 400.000 euro. 'E' un oggetto favoloso, il piu' importante ritrovamento di un manufatto dell'eta' del Ferro degli ultimi 50 anni', ha detto JD Hill, esperto di Eta' del Ferro al British Museum. Il ricercatore ha donato la collana al museo di Newark ed ha avuto una ricompensa.

Italiano, Corte Ue sì al ricorso di Roma BRUXELLES - La Corte di Giustizia Ue accoglie un ricorso dell'Italia contro la decisione della Commissione di pubblicare i bandi non in italiano. L'Italia aveva chiesto, con il sostegno di

Spagna e Lettonia, l'annullamento della delibera del 2004 di pubblicare i bandi per posti d'inquadramento superiori solo in tedesco, francese, inglese. La Corte ha anche annullato il bando per un posto di dg dell'Ufficio europeo antifrode che era stato pubblicato nella GU nel 2005 sempre in quelle sole 3 lingue.

Mosca, aereo esce di pista. Tutti illesi MOSCA - L'aeroporto moscovita di Vnukovo e' rimasto chiuso per un'ora dopo che un aereo proveniente dalla capitale cecena Grozny e' uscito di pista. Illesi l'equipaggio e i 94 passeggeri, come riferiscono le agenzie. Ancora da accertare la causa dell'incidente.

In Italia e nel Mondo Il rapporto Aci-Istat: meno Ergastolo al “mostro” del Circeo incidenti, morti e feriti sulle strade per il massacro di Ferrazzano ROMA - Meno incidenti, meno morti e feriti. Per la prima volta l'Italia registra una riduzione netta delle vittime della strada, in controtendenza con l'Europa. E' quanto emerge dal Rapporto annuale Aci-Istat presentato ieri. Nel 2007 gli incidenti stradali sono diminuiti del 3% e il numero delle vittime del 9,5%. Gli incidenti sono stati in tutto 230.871, i morti 5.131 e i feriti 325.850 con un calo del 2%. Il danno economico è stato di 30,4 miliardi di euro, pari al 2% del Pil. "Gli sforzi finora compiuti saranno vani se non si proseguirà - avverte il presidente dell'Automobile Club d'Italia, Enrico Gelpi -. Un successo in battaglia, da solo, non fa vincere una guerra". Dal Rapporto emerge

Un albero con i fiori post incidente

dunque un trend favorevole, ma ciononostante l'Italia è ancora lontana dall'obiettivo imposto dall'Ue del dimezzamento delle vittime della strada rispetto al 2001: la riduzione si attesta infatti a -27,3%.

ROMA - Da ieri sera è definitivo il secondo ergastolo per il 'mostro del Circeo' Angelo Izzo, accusato di aver ucciso Maria Carmela Linciano e Valentina Majorano (14 anni), rispettivamente moglie e figlia di un suo ex compagno di cella, Giovanni Majorano, affiliato alla Sacra corona unita. Madre e figlia vennero uccise nel 2005 a Ferrazzano (Campobasso), e seppellite nel giardino di una villa nella quale erano state attirate. Lo ha deciso la Prima sezione penale della Cassazione che ha respinto il ricorso presentato da Izzo che, il 30 settembre 1975, fu tra gli assassini del 'massacro del Circeo' nel quale venne uccisa Rosaria Lopez mentre scampò alle percosse e alle violenze Donatella Colasanti. Izzo è stato an-

Angelo Izzo

che condannato a rifondere 12 mila euro per le spese legali sostenute dai famigliari delle sue due vittime, assassinate durante un periodo di semilibertà ottenuto lavorando presso una fittizia cooperativa sociale.

E l’Istituto superiore di Sanità: «Eluana morirà per eutanasia»

L’“australiana” isolata a Parma

Beppino Englaro: «Adesso non parlo più con nessuno»

L’influenza sbarca in Italia. Metterà a letto 7 milioni

MILANO - ''Ringrazio tutti i media dell'aiuto e del sostegno che mi hanno offerto in tutti questi anni ma ritengo che non mi resta altra scelta di quella di non parlare piu', altrimenti non usciro' mai da questo vortice''. Lo ha detto Beppino Englaro, il padre di Eluana, la donna in stato vegetativo da quasi 17 anni, annunciando il suo silenzio stampa. ''Io non posso impedire agli altri di parlare e di dire quello che vogliono - ha aggiunto - ma io devo conservare le poche forze che mi rimangono per portare a termine quello che devo fare''. ''Credo di essermi sempre comportato con correttezza e limpidezza nei confronti di tutti, media compresi - ha detto ancora Englaro - ringrazio tutti per l'aiuto che mi e' stato dato e non voglio assulutamente apparire scortese o irrispettoso''. ''So che le proveranno ancora tutte per ostacolarmi, e' un gioco senza fine - ha concluso Bettino - io adesso andro' avanti in silenzio per la mia strada''. LA CORTE EUROPEA APRE UN FASCICOLO - La Corte Europea di Strasburgo per i diritti dell'uomo ha aperto intanto un fascicolo in relazione al ricorso di 34 associazioni sul caso di Eluana Englaro. Non si tratta ancora dell'accoglimento del ricorso ma la procedura è stata incardinata e al momento non respinta, e questo apre potenzialmente la strada ad una discussione nel merito, qualora la Corte decidesse di accoglierlo. Lo si apprende dall'avvocato Rosaria Elefante che cura l'azione promossa dalle associazioni. Strasburgo non ha però ritenuto di applicare la regola 39 e

ROMA - L'influenza è sbarcata ufficialmente in Italia. Tre ceppi tutti appartenenti al sottotipo A/H3N2, quelli della cosiddetta "Australiana", sono stati isolati per la prima volta sul territorio nazionale dal Laboratorio dell'Università di Parma. A comunicarlo, il Centro Nazionale per l'Influenza attivo presso l'Istituto Superiore di Sanità. I campioni esaminati dal laboratorio parmense sono stati prelevati da 3 individui: un bambino di 5 anni, una donna di 35 anni e suo figlio di 2 anni, tutti non vaccinati. Dalle prime indagini di laboratorio i 3 ceppi isolati appartengono alla nuova variante antigenica A/Brisbane/10/07 contenuta nel vaccino antinfluenzale per la stagione 2008-2009. Il primo arrivo a fine novembre rafforza le ipotesi sulla curva di diffusione della malattia e sui suoi "numeri". SARA’ MOLTO AGGRESSIVA - L'influenza 2008, che si stima sarà la più aggressiva degli ultimi anni, capace di mettere a letto 5-7 milioni di italiani, contro una media di 3-4 milioni delle ultime stagioni: si è passati da un minimo di 1,4 milioni del 2006-7 a un massimo di 5,5 nel 2004-2005. L'influenza si comincerà a manifestare palesemente a Natale, per poi rimanere tra noi verosimilmente fino a marzo (i picchi di diffusione, di solito si hanno a inizio febbraio). Con costi sociali significativi, se si pensa che, come risulta da uno studio promosso da Federanziani, nel 2006 oltre 4.800.000 lavoratori si sono assentati per uno o piu' giorni a causa dell'influenza, per un totale di circa 32.275.000 giornate di assenza che sono costate complessivamente, al Servizio sanitario nazionale, famiglie, Inps e datori di lavoro, oltre 2.860.000.000 di euro, secondo quanto si riferisce, proprio in questi giorni, al congresso della Società italiana di Medicina Generale, a Firenze. I MEDICI: «VACCINATEVI» - I medici esortano gli italiani a ''vaccinarsi e a non sottovalutare il problema. Ma attenzione - spiegano i medici della SIMG - anche a non banalizzare i sintomi, visto che ogni anno si registrano circa 8000 decessi attribuibili alle complicanze.

Beppino Englaro mostra una foto della figlia Eluana

cioé quella relativa alla procedura d'urgenza, ma ha scelto di seguire la via ordinaria. "Il ricorso fa sapere il legale - porta il numero 55185/08. Ora chiederemo la fissazione il prima possibile di un'udienza per discutere nel merito e una comunicazione ufficiale da parte di Strasburgo sul caso al governo italiano". "Prendo solo atto di quest'altro ostacolo, io ho agito con grande limpidezza, loro stanno facendo di tutto per ostacolare quello che è stato deciso", ha detto Beppino Englaro, commentando la decisione di Strasburgo. "Noi abbiamo un decreto che è attuabile - ha aggiunto - loro le stanno provando tutte ma credo che da punto di vista umano io non ho più nulla da dire". Il CONSIGLIO SUPERIORE SANITA' - "Eluana non muore della patologia da cui è affetta ma

di fame e di sete. Anzi, viene fatta morire, quindi si tratta di eutanasia". E' quanto nel frattempo sostiene Franco Cuccurullo, presidente del Consiglio superiore di sanità, in una intervista ad Avvenire. Cucurullo afferma di non condividere, pur rispettandole, le decisioni della magistratura. "Ho grande rammarico e perplessità di fronte a questa sentenza dice - penso che si apra una deriva pericolosa per le persone incapaci". Secondo il rettore dell'Università di Chieti "c'é una forte spinta vitale in Eluana, tanto che per fermarla occorre sospendere idratazione e alimentazione". E si domanda: "Cosa c'é di diverso dall'eutanasia o dall'omicidio?". "Diverso - continua - il caso Welby. La ventilazione meccanica era una terapia indispensabile per la sua malattia".

Ferrara, manda a monte una rapina Superenalotto, nessun 6 né 5+1 grazie a un Sos inviato dal cellulare ilLotto estrazione del 20 novembre

FERRARA - Con il messaggio sms "Aiuto, rapina!", inviato a una conoscente, un'impiegata della Banca Popolare di Vicenza, filiale di Santa Maria Maddalena a Occhiobello (Rovigo), ha lanciato l'allarme facendo intervenire prima i carabinieri e poi la polizia di Ferrara che con gli ispettori della squadra mobile sono riusciti a bloccare i due rapinatori, in fuga a bordo di una moto. I due arrestati sono Giampaolo Gessa, 43 anni, di San Giovanni in Persiceto (Bologna) e Simone Gamberoni, 31 anni, originario di Occhiobello, residente a Bologna, entrambi pregiudicati con precedenti. I due dopo essere entrati in banca hanno capito che qualcosa non funzionava, e sono scappati senza prendere nulla, con una moto, verso Ferrara che dista pochi chilometri da Santa Maria Maddalena, centro a ridosso del Po.

Durante la fuga, alla vista di una pattuglia dei carabinieri i due hanno minacciato di usare la pistola che avevano tanto che i carabinieri sono stati costretti a sparare un colpo in aria. Intanto gli agenti di una volante, nei pressi del ponte sul fiume Po, hanno intercettato i rapinatori e hanno iniziato l'inseguimento alla periferia di Ferrara dove un equipaggio della mobile, nei pressi di un semaforo ha ostruito il passaggio della moto che ha finito per toccare l'auto della polizia, cadendo a terra. Come sottolineato in una nota della questura di Ferrara, l'arresto dei due rapinatori è anche il frutto di una collaborazione di varie forze impegnate sul territorio, ma soprattutto grazie al piano antirapina, predisposto da tempo vista la recrudescenza di furti e rapine in particolare a Ferrara e nella zona del capoluogo.

ROMA - Nessun 6, né 5+ sono stati realizzati al concorso di ieri del Superenalotto (per l’esattezza il numero 140). Sono stati invece 19 i punti 5 e ad ogni vincitore vanno 37.121,80 euro. Il jackpot a disposizione per il 6 del prossimo concorso sale a 39.300.000,00 euro.

Nazionale Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia

72 43 6 59 46 67 39 46 25 57 75

18 32 65 3 57 51 16 88 5 26 52

59 82 22 63 9 79 11 63 83 52 7

25 52 73 40 90 58 13 61 61 60 9

10 80 71 88 15 20 2 40 10 48 17

ilSuperEnalotto Montepremi 4.702.094,46 euro

25 - 39 - 43 - 46 - 59 - 67 numero jolly 75 punti 6 jackpot 37.659.106,07 punti 4 374,56 18,82 punti 5+1 - punti 3 punti 5 37.121,80 Num. Superstar 72


In Italia e nel Mondo

Venerdì 21 novembre 2008

L’incidente nel Vicentino. La vittima è un ex pilota delle Frecce Tricolori

Aereo fa acrobazie e si schianta contro una villetta Fatale l’impatto contro il balcone il pilota è morto carbonizzato

I resti dell’aereo sulla casa

MILANO - Era impegnato in una serie di acrobazie, nell'ambito di alcune esercitazioni di volo, l'aereo precipitato ieri mattina (un Siae Marchetti SF260) dopo essersi schiantato contro il piano superiore della casa di un gruppo di quattro villette a schiera a Rozzampia. L'incidente è avvenuto a circa 300 metri dalla pista di atterraggio dell'aeroporto di Thiene (Vicenza). Il pilota, il comandante Stefano Rosa, ex Frecce Tricolori, è morto carbonizzato. Al momento dell'incidente, il proprietario dell'abitazione, un poliziotto, si tro-

vava nel garage e ha solo sentito un boato provocato dall'impatto del velivolo contro il balcone della sua abitazione, mentre la moglie pare fosse in una stanza al piano terra. L'aereo ha "centrato" la camera della figlia di 13 anni, che invece era scuola. Il velivolo, finito nella stanza con la parte anteriore, ha preso fuoco e il pilota è morto carbonizzato. I vigili del fuoco, intervenuti tempestivamente, hanno spento l'incendio prima che le fiamme si propagassero per l'abitazione. I resti dell'aereo e la villetta sono stati

posti sotto sequestro. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i carabinieri di Thiene e personale dell'Enac che sta collaborando alle indagini. La vittima è Stefano Rosa, originario di Senigallia: il comandante viveva con la sua famiglia a Gradiscutta di Varmo (Udine). Ex Frecce Tricolori, era solista di una pattuglia acrobatica civile. Oltre al volo coltivava un’altra grande passione, il golf, di cui era un appassionato. Nell’Aeronautica Militare aveva prestato servizio presso il Corso Vulcano 3°.

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La vedova Ricci: «Piperno non venga a Staffolo» ANCONA - No ad una manifestazione con il fondatore di Potere Operaio Franco Piperno a Staffolo (Ancona), «a non più di 100 metri dalla sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo», intitolata all’appuntato Domenico Ricci, trucidato insieme alla scorta di Aldo Moro in via Fani. A protestare è Maria Rocchetti, vedova di Ricci. Piperno presenterà il suo libro sul '68 il 22 novembre. «Nella vita tutti hanno il diritto di scrivere le proprie esperienze o di pubblicare le proprie opere, come ha più volte affermato Mario Calabresi –

scrive Maria Rocchetti in una lettera -, ma proprio che tale cosa avvenga a poche decine di metri da dove si è più e più volte onorato mio marito come martire della patria e vicino al luogo dove lui riposa in pace, proprio non ci sto». E anche se Piperno «non ha commesso reati efferati se non fondare Potere Operaio e dirigerla insieme a personaggi come Scalzone, Negri ed avere come collaboratore Valerio Morucci», che partecipò all’agguato di via Fani, «io penso – conclude – che la mia parola possa solamente toccare direttamente i cittadini».

Sarà alla guida del ministero della Sicurezza interna

Janet Napolitano, alla corte di Obama un’italo-americana CHICAGO - L'amministrazione Obama comincia a prendere forma, sia pure con più difficoltà del previsto e qualche sorpresa di metodo: per ora al "cambiamento" promesso in campagna elettorale, il presidente eletto sembra preferire prudenza ed esperienza nella scelta dei collaboratori. Con un grande ritorno in scena dei veterani dell'amministrazione Clinton, non a caso una delle presidenze americane di maggior successo sul fronte economico. Proprio la nomina di Hillary Clinton al Dipartimento di Stato, che dovrebbe diventare ufficiale solo la settimana prossima, sembra bloccare una serie di decisioni su altre poltrone. Se come sembra probabile i due agguerriti team di Obama e Clinton troveranno l'accordo e risolveranno il problema delle attività private del marito Bill, passibili di creare conflitto d'interessi per il segretario di Stato, agli esclusi potrebbero toccare altri incarichi importanti. Per il senatore ed ex-candidato alla presidenza John Kerry, è quasi certa la nomina a presidente della Commissione Esteri del Senato, incarico prestigioso lasciato vacante dal vicepresidente Joe Biden con la vittoria elettorale. Intanto si riempiono altre caselle importanti del nuovo governo: la nomina più significativa sembra quella di Janet Napolitano, governatrice dell'Arizona e sostenitrice della prima ora di Barack Obama, alla carica di responsabile della Sicurezza Interna, il dicastero creato da Bush dopo l'11 settembre e che ha il compito di coordinare tutte le agenzie di sicurezza del paese. Un incarico ancora più delicato ora, dopo le minacce di Al Qaeda al nuovo presidente accusato di essere il "servo negro" di Israele. La Napolitano, 50 anni,

Janet Napolitano

single senza figli sospettata di essere gay ma che si dichiara solo "drogata di lavoro", è - come rivela il cognome - di origine campane da parte di padre. Molto popolare in uno stato saldamente repubblicano, la sua nomina dovrebbe consentire allo sconfitto John McCain di correre con successo per sostituirla alla guida dell'Arizona: un favore "trasversale" di Obama al suo ex-avversario. Curiosamente, se alla Casa Bianca fosse arrivato McCain, la Sicurezza Interna sarebbe toccata a un altro italo-americano: Rudy Giuliani, l'inventore della "tolleranza zero". Un'altra nomina importante delle ultime ore è quella - già anticipata ieri ma ora confermata - di

Tom Daschle al ministero della Sanità: la riforma sanitaria per garantire assistenza minima a tutti gli americani, che non riuscì a Bill e Hillary Clinton, è uno dei punti della campagna elettorale di Obama. E Daschle, 60 anni, del Sud Dakota, è un ex-capogruppo democratico al Senato, molto esperto di procedure e tattiche parlamentari. L'uomo, insomma, che potrebbe manovrare tra i veleni e le trappole di Washington per far passare la riforma. È evidente che, nonostante la maggioranza democratica in entrambi i rami del Congresso, Obama punta più sul dialogo che sulla forza dei numeri per far passare le sue riforme in un momento di grave crisi economica e sociale. Lo dimostra anche la missione del suo capo di Gabinetto Rahm Emanuel, inviato a Washington per incontrare i leader repubblicani al Congresso e cercare un terreno comune sulle questioni più importanti. Confermate ieri anche le già annunciate nomine di Daniel Axelrod, guru della campagna elettorale, a consigliere speciale del presidente e di Gregory Craig, ex-avvocato di Clinton durante l'impeachment per il "sexgate", a consigliere della Casa Bianca. Attesa da un momento all'altro anche la nomina di Penny Pritzker, donna d'affari e manager dell'eccezionale raccolta fondi per Obama, a ministro del Commercio. Resta invece in sospeso, ancora una volta, la nomina più attesa dai mercati, quella del ministro del Tesoro: la terna di nomi resta quella ormai nota (Geithner, Summers, Volcker) ma nessuno dei tre sembra le carte in regola su ttuti i fronti per prendere in mano il timone dell'economia nel momento più buio della storia Usa. Paolo Bellucci

La grande Sirius Star, prigioniera con i suoi 25 uomini dei pirati somali

Chiesto il riscatto per la petroliera i pirati vogliono 25 milioni di dollari ROMA - Per il rilascio della Sirius Star e dei suoi 25 uomini di equipaggio, i pirati somali chiedono 25 milioni di dollari. A cinque giorni dal sequestro della superpetroliera saudita al largo della costa meridionale kenyota, i predoni somali chiedono all'armatore saudita un riscatto pari a poco meno di 20 milioni di euro e fissano un termine perentorio di dieci giorni per chiudere la trattativa. "Consegna entro dieci giorni". Lo ha riferito un rappresentante degli stessi predoni parlando al telefono satellitare da bordo della nave alla fonda nelle acque della Somalia nord-orientale. "I sauditi hanno dieci giorni di tempo per accettare, altrimenti", ha minacciato, "assumeremo iniziative che potrebbero risultare disastrose". Il carico vale 110 milioni di dollari. La gigantesca petroliera, 318.000 tonnellate di stazza e grande tre volte una portaerei, appartiene alla società armatrice Vela International Marine, sussidiaria del colosso petrolifero saudita Aramco. Ha una capienza di due milioni di barili di greggio; al momento della cattura le stive erano colme al massimo della loro capacità, per un controvalore del carico equivalente a circa 110 milioni di dollari. I pirati si sentono

forti. Hanno spedito un video ad al Jazeera minacciando ritorsioni se ci saranno contrattempi. Un uomo, che si è identificato come Faral Abd Jamela ha ribadito: "Niente scherzi. I soldi devono essere portati a bordo. Abbiamo delle macchinette conta banconote e quelle che verificano i falsi". L'assalto è per il momento escluso. Nella stiva ci sono due milioni di barili di petrolio: un colpo di cannone, anche solo una sparatoria a bordo, potrebbe significare una tragedia. Si rischia di mandare a fuoco tutto, provocare delle falle, perdere nave e petrolio. Danni ecologici a parte, c'è il valore della Sirius. Secondo Astrup Fearneley, broker mondiale marittimo di Oslo, vale 148 milioni di dollari. Guidano il nuovo esercito di pirati la Corti islamiche. Le truppe sono formate da pescatori rimasti senza lavoro dopo il collasso della Somalia nel 1991. Si sono inventati un ruolo, hanno imposto il pizzo e sono diventati ricchissimi. Molte delle 30 mila navi che ogni anno passano per il Canale di Suez, da mesi scelgono di doppiare il Capo di Buona Speranza. Anche la Sirius ha seguito la stessa rotta, ma i pirati sono stati più scaltri.

La cocaina è nel plantare preso il pusher delle scarpe

Sopravvive per 118 giorni senza cuore, poi il trapianto

TORINO - Nascondeva nientemeno che un chilo di cocaina dove nessuno (o quasi, perché poi lo hanno beccato) nelle scarpe: Uwe Hottenrott, tedesco di 56 anni, è stato arrestato a Torino dai carabinieri del comando provinciale. Doveva incontrarsi con una persona, che è ora ricercata dai militari, per consegnargli la droga. Fermato nel corso di un normale controllo a bordo di una Mazda, il corriere è apparso subito molto agitato. I militari hanno quindi deciso di sottoporlo ad ul-

WASHINGTON - Un'equipe guidata dall'italiano Marco Ricci ha portato a termine con successo un trapianto cardiaco su una ragazza di 14 anni che è rimasta per 118 giorni senza cuore, sopravvivendo solo grazie ad una macchina che per quasi tre mesi gli ha pompato sangue nell'organismo. E' avvenuto a Miami e i medici hanno precisato di essere a conoscenza di un solo caso analogo, avvenuto in Germania, ma che riguarda un paziente adulto. Su una paziente così giovane si tratta del primo caso al mondo. La giovane

Le corna finiscono sul volantino teriori accertamenti e lo hanno accompagnato in caserma. E proprio qui sono saltate fuori le scarpe, un paio di Hogan nascoste in un sacchetto di plastica sotto ad un sedile dell'auto.

VENEZIA - Corna e volantini: i muri di Eraclea, piccolo paese in provincia di Venezia, è stato tappezzato di manifesti anonimi sul presunto intreccio amoroso fra un imprenditore e una commerciante, entrambi sposati e con figli. La vicenda ha sca-

tenato un putiferio. Le due vittime e le loro famiglie non riescono più a chiudere occhio, negano con forza, ma il danno è fatto. Sono entrambi molto conosciuti in paese. "Con queste cattiverie qualcuno ci vuole distruggere", si difende l'imprenditore.

paziente, D'Zhama Simmons, del South Carolina, con un fil di voce ha detto in una conferenza stampa di aver vissuto un'esperienza "spaventosa", ma ha anche aggiunto di sentirsi ora "abbastanza bene".


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Venerdì 21 novembre 2008

Il fatto del giorno: Al Qaeda minaccia Obama: “Servo negro” Un messaggio razzista due dimensioni opposte

I terroristi dicono così E intanto c’è chi prepara perché ne temono la forza documentari su Barack

dal servizio di Guido Olimpio

dalll’intervista di Alberto Simoni

dall’articolo di Maria Pia Fusco

Al Qaeda ha paura del «cow boy in guanti neri». Teme che l’entusiasmo suscitato dall’elezione di Obama anche sotto certi minareti possa tenere lontane nuove reclute. Vede crescere il dissenso tra i suoi ranghi. E allora dipinge il neopresidente come lo Zio Tom, lo «schiavo del cortile» da contrapporre allo «schiavo dei campi» che se la casa del padrone va in fiamme prega perché sia distrutta. Consapevole di scivolare nel razzismo più bieco e su posizioni contrarie ai principi di Maometto, Al Zawahiri prova a mettersi al riparo copiando i discorsi di Malcolm X ma in realtà assomiglia agli incappucciati del Ku Klux Klan. I contenuti dell’audio che ha messo fine a un lungo silenzio sono in linea con le prediche. [...]

«Barack Obama non diminuirà l’intensità dell’impegno americano nella lotta al terrorismo, piuttosto avrà una visione più chiara e intelligente». A parlare è Robert Shrum, uno dei grandi strateghi vicini al partito democratico. «L’impegno dell’America nel contrastare al-Qaeda è fuori discussione. Ma la prossima Amministrazione si concentrerà sui pericoli reali e sull’intelligence. [...] Al-Qaeda non cambierà di sicuro la sua posizione e la sua ostilità contro gli Stati Uniti. Anzi. Nel 2004 credo che l’organizzazione fu contenta del trionfo di Bush. Per i terroristi significava poter ampliare la propria base di reclutamento. Obama invece lavorerà con gli alleati e questo non è certo così gradito da al-Qaeda. [...]».

Si chiama Polywood ed è un documentario-provocazione che Barry Levinson ha girato nel corso della convention democratica e di quella repubblicana. «Ho ripreso di nascosto un gruppo di giovani attori di Hollywood che, sparsi tra la folla, commentavano - in positivo o in negativo - i discorsi dei candidati su temi più importanti, la crisi economica, la sanità, l’educazione, la casa. Erano bravissimi a provocare le reazioni della gente, c’era chi contestava le critiche con varie argomentazioni, chi aderiva, chi difendeva i candidati, chi si entusiasmava, chi si infuriava fino agli insulti», dice il regista di Baltimora. «Sto finendo il montaggio, quello che viene fuori è un panorama di ciò che gli americani si aspettano da Obama [...]».

La migliore di ieri

Giustizia di colore

Ecco il razzismo arabo e non c’è niente di strano

Un attacco dalla Chiesa

dall’articolo di Martino Mazzonis

dal corsivo di Carla Reschia

È quasi certo, il prossimo Procuratore generale, il ministro della Giustizia Usa sarà Eric Holder jr. Ha fatto il vice a quella carica negli anni di Bill Clinton ed è afroamericano. Ovvero sarà il primo afroamericano a ricoprire una carica di quel livello istituzionale. Altri afroamericani hanno già preso posto in ruolo più che importanti, Condoleezza Rice e Collin Powell per tutti, ma il ministro della Giustizia ha un’aura particolare, è il custode delle leggi. Almeno lo era fino a che la poltrona non l’ha occupata Alberto Gonzales, spergiuro, intrallazone di basso profilo messo in quel posto da Bush e costretto a dimettersi due anni dopo. [...]

Servo negro, o negro di casa, a seconda delle traduzioni. Al Zawahiri ha dato voce a quello che sui blog islamici e/o islamisti si ripete fin dalla notte dell’elezione di Obama quando si è cominciato a chiamare il neoeletto presidente Usa «uno schiavo negro», «un negro blasfemo a capo di una nazione blasfema», un «eunuco negro», estendendo il disgusto al fatto «per la prima volta nella storia la First Lady americana sarà una schiava negra». Secondo Abu Ahmad "Il Salafita", «Per noi musulmani sarebbe stato meglio McCain, mentre ora ci troviamo questo schiavo negro, fondamentalista cristiano, pronto a servire gli ebrei».

dall’articolo di Andrea Tornielli Se il Vaticano tace e segue con attenzione (e qualche apprensione) le prime mosse del neopresidente degli Stati Uniti Barak Obama, non tacciono invece alcuni esponenti della curia provenienti dal grande paese a stelle e striscie. Il cardinale americano James Francis Stafford, Presidente del Tribunale della Penitenzieria apostolica della Curia romana, ha attaccato in modo diretto, durissimo e assolutamente poco diplomatico il nuovo inquilino della Casa Bianca, definendolo «aggressivo, distruttivo, apocalittico». L’affondo del porporato è stato pronunciato durante una conferenza pubblica tenuta alla Catholic University of America [...].

I fatti del giorno prima a cura di Max Stèfani

Come si supponeva Riccardo Villari , eletto presidente della commissione di Vigilanza Rai, non ne vuole sapere di lasciare il posto a Sergio Zavoli. In questa penosa vicenda ne escono tutti male, il Pd soprattutto ovviamente. Per la poltrona aziendale più alta, quella di direttore generale, si comincia a fare il nome di Lorenza Lai, una specie di suora laica (ha curato gli eventi del Giubileo ma iscritta al Pci nel 1979-1980) sponsorizzata dal Vaticano. Di bene in meglio. Via libera del governo alla cessione dell’Alitalia alla Cai per un miliardo di euro. Non si capisce a questo punto che pagherà i debiti. Dopo che ieri Berlusca ha fatto il nome della Lufthansa come partner straniero, si blocca tutto. I sindacati dei piloti hanno bocciato l’operazione. Intanto Meridiana (la compagnia dell’Aga Khan), sta per licenziare 145 dipendenti. Sta per scoppiare una guerra dell’auto tra America e Europa, se i primi con tingeranno a aiutare l’auto. In Europa ovviamente non vogliono che sia falsata la concorrenza. In Italia si alzano le prime proteste: “O aiuti per tutti o a nessuno”. A Mosca il tribunale militare ha deciso di tenere a porte chiuse il processo inerente l’’uccisione della giornalista Politkovskaia. Ieri altro d’importante non è successo.

Non è nulla di strano. Da tempo nel mondo islamico si lamenta il razzismo arabo, quella convinzione settaria di essere i depositari della verità che spiace ad africani neri, indonesiani e ai tanti altri che hanno creduto al Corano perché predica l’uguaglianza, almeno quella di tutti i veri credenti e che tuttora devono leggerlo in arabo perché le traduzioni non sono considerate vera parola divina, così come le preghiere recitate in una lingua diversa. I negri non piacciono agli arabi, O almeno ad alcuni di loro. Con buona pace di Malcolm x, conconvertitosi all’Islam in carcere persuaso che fosse la risposta all’ansia di riscatto degli afroamericani. [...]

Vincino sul Foglio

Il nuovo stile di Washington che ricorda quello di Putin dall’editoriale di Alberto Ronchey

Dopo il 4 novembre, l’informazione ha indugiato a lungo sull’Obama style, paragonato spesso alla personalità di Putin. Questione di caratteri, linguaggi, costumi diversi, o contrastanti. Persino ragguagli sulle loro attitudini sportive, basket, e surf o judo e karate. Ma ora incombono ben altre questioni, anzitutto quelle dei prevedibili rapporti tra Washington e Mosca. Nell’attesa dell’insediamento presidenziale alla Casa Bianca, 20 gennaio, malgrado il doveroso riserbo di Barack Obama nel periodo transitorio, affiora qualche indiscrezione sulle sue tendenze in politica estera. Non vorrebbe assumere subito un impegno sulla dislocazione in Polonia delle basi per lo scudo antimissili, rivolto contro

l’Iran secondo Bush ma potenzialmente intimidatorio contro la Russia secondo Putin. Il cauto indirizzo di Obama non equivale a disimpegno, anche perché non può apparire debole mentre Mosca minaccia come rappresaglia di schierare missili Iskander a Kaliningrad, già Königsberg, l’enclave russa fra Polonia e Lituania. Le indiscrezioni aggiungono che il neopresidente, prima d’ogni decisione, vorrebbe verificare l’effettiva utilità dello scudo antimissili e anche tentare negoziati o chiarimenti con Mosca. Nello stesso tempo, per gestire il passaggio delle consegne al Pentagono avrebbe scelto il senatore Sam Nunn, critico non solo sul progetto dello scudo ma pure sule proposte di estendere la Nato all’Ucraina e alla Georgia, lungo i confini con la Russia. Oltre tutto l’Ucraina, divisa tra

La fotografia Perù, dimostrazione per la chiusura diGuantanamo (Ansa)

occidentalisti e russofili, rischia vertenze più o meno prossime con Mosca sulla Crimea già russa e in particolare sul porto strategico di Sebastopoli. Si tratta di argomenti già discussi, fra differenti pareri, anche nell’Ue. Tutti concordano, s’intende, nel respingere le pretese di Putin quando non tendono solo a recuperare l’orgoglio russo umiliato negli anni ’90, dopo la sconfitta della velikoderzhavnost, la dottrina della maestosa e imponente potestà di Mosca. Né gli europei dimenticano l’arbitraria e brutale irruzione russa in Georgia, non giustificabile dagli errori del governo di Tbilisi. Ma è diffuso, in Europa, il consiglio di tentare comunque una distensione dei rapporti con Mosca. Sulla mediazione con Washington insiste Nicolas Sarkozy, presidente di turno della Ue. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo

Che tempi: anche ad Al Qaeda sono politicamente scorretti. Intendiamoci: quando si parla di organizzazioni terroristiche, il fatto che queste possano essere aggressive sul piano terminologico passa in secondo piano. Ma il fatto che Obama sia stato definito un “servo negro” segna il primo punto in termini comunicativi a favore del nuovo presidente Usa. Eh sì, perché l’avventata organizzazione di Al Qaeda sopravvaluta l’alfabetizzazione dei propri adepti, evidentemente. È probabile infatti che molti di essi dividano con Obama il colore della pelle, e si saranno sentiti offesi dalla mala sortita dell’altro giorno. O no? Lo ripetiamo: la goffagine lessicale di Al Qaeda preoccupa poco rispetto al gas nervino, ma ancor prima che Obama sia arrivato alla Casa Bianca, per questo fatto, si crea una piccola frattura dentro Al Qaeda. Obama 1, terrorismo 0: autogol al primo minuto.


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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Santoro s’arrabbia con gli scherzi telefonici per radio Nessun settore è in crisi E Baldini gli dà ragione: “Non si dovrebbe esagerare” come quello dell’auto dall’articolo di Antonio Castaldo

In principio fu Orson Welles, e l’annuncio di un’imminente «Guerra dei mondi». Era il 1938 e la radio era (quasi) più autorevole della Bibbia. Oggi, dopo giusto settanta anni, lo scherzo radiofonico funziona ancora. E anche troppo bene, forse, come ha sperimentato Joe Violanti, diffidato da Michele Santoro per le sue «invasive» imitazioni. Il comico di Rds non è però l’unico radioimitatore che beffa il prossimo via etere. Anzi, la moda dilaga su tutte le principali emittenti. «Il segreto è non esagerare. Se no il pubblico di stufa», premette Marco Baldini. E lui è uno che con Fiorello a «VivaRadio2» ha rilanciato in grande stile l’invenzione di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni delle imitazioni radiofoniche. Fiorello ha così — più che replicato — «reinventato» Berlusconi, Mike Bongiorno, Antonio Cassano, Ignazio La Russa e cento altri. Facendo uno stuolo di vittime, perché poi con quelle voci si prendeva gustosamente gioco di al-

Marco Baldini

tri personaggi dello spettacolo o della politica, che per lo più abboccavano. «Una volta — aggiunge l’inseparabile spalla dello showman — convinse Baudo che Nanni Moretti lo voleva ingaggiare per presentare il premio Sacher la Mensola d’oro...». Pippo Baudo lo mandò a quel paese, ma poi si mise a ridere. Naturalmente, però, non tutti la prendono così sportivamente. «Il detto dice che il gioco è bello quando dura poco: ed è

proprio così», spiega sempre Baldini, ribadendo che «VivaRadio2» non ripartirà: «Dopo sei anni di trasmissione anche noi abbiamo pensato che forse cominciavamo a rompere le tasche. E ci siamo fermati. Ma lo stesso discorso vale per gli innumerevoli programmi comici e di imitazione che affollano i palinsesti radiofonici. Ce ne sono così tanti, soprattutto la mattina, che la gente ormai cerca disperatamente qualcosa di

dall’articolo di Luciano Caglioti

Una decina di anni orsono i nostri telegiornali proiettarono le immagini di una conferenza stampa congiunta di Clinton e Blair nella quale i due statisti parlavano dei progressi della scienza, quella della vita in particolare, ed incoraggiavano i giovani a percorrere la via della sperimentazione biologica. Il succo del discorso era un invito a quanti volessero intraprendere una carriera scientifica con dovizia di mezzi di andarsene a lavorare in un contesto anglosassone. Un incoraggiamento alla fuga dei cervelli dai Paesi di origine verso l’Eldorado. Non

Contro la crisi economica la soluzione è la scienza solo, ma entrambi dichiaravano di considerare la ricerca scientifica come il punto di forza dello sviluppo dell’economia moderna. Parole magiche, in un mondo nel quale da Prometeo in poi la scienza trova spesso forti opposizioni . In un contesto sostanzialmente contraddittorio, nel quale si critica la scienza ma se ne utilizzano a pieno le possibilità che la scienza forni-

sce. Concetti che vengono presentati ufficialmente nel programma scientifico tecnologico del neo presidente Obama. Che parte da una considerazione importante: in democrazia, vi è bisogno di collegare fra loro i cittadini e di fornire ad essi in modo trasparente, e nel rispetto della privacy , una corretta informazione sui criteri di governo e sulle decisioni che vengono prese,

diverso. E si rifugia sull’unica radio che fa musica e notizie, cioè Rtl 102.5, che infatti negli ultimi mesi ha aumentato gli ascolti». Il fenomeno del radio-burlone è in effetti diffusissimo. Quasi ogni radio regionale ha il suo guastatore telefonico. E anche sui network nazionali la moda di prendere in giro gli ascoltatori non è mai tramontata. «Il fatto è che il telefono si presta benissimo a giochi radiofonici di questo tipo — risponde Pasquale Di Molfetta, per tutti Linus, leader carismatico di Radiodeejay — e fin quando divertono, che c’è di male?». Infatti, l’importante è far ridere. Il problema sorge quando il beffato reagisce a suon di carta bollata. Il caso più citato è ovviamente quello di Violanti, l’imitatore in forza a Radio Dimensione Suono che, tra gli altri, doppia Santoro. Che all’ennesima telefonata fatta a suo nome (e con il suo tono di voce) è andato su tutte le furie e lo ha formalmente diffidato dal proseguire. «La sfera personale deve essere inviolabile». [...]

soprattutto quando si tratta di importanti novità tecnologiche. Impresa una volta impossibile, ma che la rete oggi permette. Ciò premesso, il progetto prende atto del fatto che oggi il mondo si trova di fronte a sfide che richiedono nuovi approcci, soprattutto per controbilanciare il capovolgimento che si è verificato negli ultimi anni sulla bilancia commerciale Usa. Non tanto per il fatto in sé, ma in quanto questo disavanzo riguarda il settore dei prodotti ad alta tecnologia. Secondo dati ufficiosi, gli Usa importano per un valore di 56 miliardi di dollari ogni anno in detto settore in più di quanto esportino. [...]

dall’editoriale di Giuseppe Berta

Nessun settore industriale è colpito dalla crisi globale come l’industria dell’automobile. Lo testimonia la caduta della domanda, che procede a un passo impressionante, come dimostrano le cifre che giungono dall’America, cui tengono ora dietro anche quelle dell’Europa. È negli Stati Uniti, tuttavia, che la crisi sfida le possibilità di sopravvivenza delle imprese un tempo considerate l’emblema stesso dell’industrialismo. Dieci anni fa, era impossibile prevedere che i grandi gruppi di Detroit potessero andare incontro all’eventualità di un collasso finale. Più di tutto colpisce il tracollo della General Motors, l’impresa-tipo del Novecento, quella che Peter Drucker aveva indicato, fin dagli Anni Quaranta, come il modello stesso della grande corporation. Oggi la Gm stenta a immaginare di poter stare in piedi con le proprie forze dopo Capodanno, se dallo Stato non verranno aiuti ulteriori, dopo i 25 miliardi di dollari già stanziati. La Ford dispone d’una migliore situazione di liquidità, ma le sue prospettive paiono altrettanto cupe. Quanto alla Chrysler ha dichiarato la propria sorte nel momento stesso in cui ha ipotizzato di fondersi con un altro gruppo dell’auto. In particolare, il destino della Gm è appeso a una difficile alternativa: o la procedura di amministrazione controllata che in America va sotto la sigla di «Chapter 11» o un intervento dello Stato di dimensioni tali da sottrarre quella che è stata la maggiore impresa americana alla voragine dei suoi conti. Non sappiamo ancora quale strada verrà presa, ma molte indicazioni fanno capire che la nuova amministrazione democratica farà di tutto pur di im-

pedire la caduta di Detroit. Intanto, in Germania si è affacciata l’ipotesi di aiuti alla Opel, il marchio europeo della Gm. Questo scenario apocalittico rischia d’indurre in due gravissimi errori. Il primo consiste nell’avviare misure che non siano indirizzate al sostegno dell’industria dell’auto nel suo complesso, come ha segnalato ieri Sergio Marchionne. È un problema dal quale non può chiamarsi fuori l’Unione Europea. Guai infatti se si creasse un’asimmetria fra i produttori americani e quelli europei. Sbaglia chi dà per definitivamente spacciati i giganti di Detroit. È vero che la loro gestione degli ultimi anni è stata fallimentare e che ora sono in coma. Ma al loro interno dispongono di una gamma eccezionale di competenze [...]. È assai probabile che continueranno a sussistere anche nell’ipotesi peggiore per le attuali case americane. Di sicuro gli Usa non permetteranno che vadano disperse. Ed esse si riveleranno delle carte preziosissime, adatte a essere giocate sui mercanti emergenti (dove la Gm in particolare è già ben radicata). Il secondo errore, connesso al primo, è di trarre dalla situazione attuale un presagio infausto per l’industria dell’auto, come se ciò che avviene in America potesse infliggere un colpo fatale alla vitalità del settore. Ha ragione invece l’ Economist [...] a ricordarci che non è così. Nei prossimi quattro decenni, le previsioni dicono che il numero delle auto in circolazione nel mondo salirà dagli attuali 700 milioni sino a circa 3 miliardi. Un incremento colossale e un business enorme, che confermano come varrà anche per il XXI secolo la celebre definizione coniata per il settore automobilistico proprio da Drucker: «L’industria delle industrie». [...]

Quella battaglia occulta interna all’opposizione

Azzurri, Toni ritrova il gol in Nazionale salva la partita e regala il record a Lippi

Pizzini bipartisan

dal corsivo di Lietta Tornabuoni

dal commento di Franco Ordine

dal corsivo di Massimo Gramellini

Poco più di un allenamento, qualcosa che gli somiglia molto. Se non è lecito chiedere e ottenere di più da questo intermezzo azzurro, fissato nella settimana di Inter-Juve, qui ad Atene, al cospetto di una nazionale che non ci piega dal marzo del ’72 (la bellezza di 36 anni quindi), allora bisogna tenere a mente la contabilità conclusiva del viaggio in Grecia. Che si può così sintetizzare: uno a uno il risultato col quale Lippi diventa detentore del nuovo record d’imbattibilità di un ct, scavalcando il mitico Vittorio Pozzo. Poi c’è Toni nel tabellino dei marcatori, un gol straniero così per non perdere le buone abitudini, che riprende la vecchia strada appena la condizione fisica del trampoliere modenese migliora e i suoi sodali riescono a servirgli un pallone decente (un cross buono in tutta la serata, mica male come profitto). Da mettere nel conto anche l’esordio, a pieno titolo, e dal primo minuto (che il debutto ufficiale avvenne a Sofia), di Giuseppe Rossi sul conto del quale è cosa buona e giusta sospendere il giudizio definitivo. Lo accompagniamo al Villareal e alla liga spagnola con un 6 di stima perché il ragazzo merita la fiducia concessagli dal ct: deve farsi, na-

«È evidente che la gente è poco seria quando parla di sinistra o destra. Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra». Sto canticchiando il ritornello di Giorgio Gaber (quanto ci manca!) per riprendermi da una scenetta di «Striscia» che mi ha traumatizzato. Siamo negli studi televisivi di La7 e si vede il senatore Latorre del Pd (corrente Unipol) mentre scrive un suggerimento all’onorevole Bocchino del Pdl e poi glielo passa sopra il tavolo per consentirgli di replicare brillantemente all’onorevole Donadi, dipietrista. Se ho capito bene, ma posso sbagliarmi, democratici e dipietristi sono alleati da qualche parte (nel Parlamento italiano, credo) e si contrappongono al partito dell’onorevole Bocchino. Quindi il senatore Latorre, quando si trova in uno studio televisivo con un alleato e un avversario, dovrebbe mandare i suoi pizzini all’alleato, non all’avversario, e soprattutto non all’avversario affinché possa replicare all’alleato. [...] Insomma, in questa faccenda non capisco bene chi è di destra e chi di sinistra, ma è evidente che la gente è poco seria e non c’è più neanche Gaber a illuminarmi. Chiederò al senatore Latorre di farlo lui, con un pizzino.

Chissà quando verremo a sapere che lo sgambetto umiliante subìto dalla sinistra parlamentare a proposito dell’elezione del capo della commissione di Vigilanza sulla Rai magari non era beffa nemica, ma fuoco amico. Chissà attraverso quali indiscrezioni, confessioni di transfughi, rivelazioni estorte, biografie non autorizzate, verremo a conoscere i particolari della battaglia occulta che magari si sta svolgendo all’interno dell’opposizione. Risolta oppure no che sia la faccenda (gli ottantacinque anni di Sergio Zavoli, candidato altrimenti perfetto, sarebbero molti anche per Sant’Agostino), adesso si può passare ad altro: per esempio, alla decisione di nominare un unico supermanager per tutti i musei, i parchi archeologici e i complessi monumentali italiani. Di affidare cioè la maggiore ricchezza d’Italia, quei beni culturali essenziali che costituiscono la materia e la ragione d’esistenza del relativo ministero, esclusivamente a un manager. A parte il fatto che un Paese di piccole imprese

spesso famigliari come il nostro manca di cultura manageriale e dispone di pochi manager a volte disastrosi o disonesti, questo è un tic del governo in carica: si nomina uno, ci pensi lui, risolva lui, se va bene meglio, se va male lo sostituiamo. È una maniera per liberarsi della responsabilità in settori spinosi, per sottoscrivere iniziative impopolari con una firma diversa da quella del governo o del presidente del Consiglio. È anche frutto di una mentalità che per motivi di classe vuol credere nel talento salvifico del singolo, nella forza dell’onnipotenza almeno apparente: ma a sua volta il supermanager nominato scaricherà i propri compiti su un vice che farà lo stesso, in una catena destinata alla fine a cancellare ogni responsabilità. È una forma di divismo improduttivo e spiacevole. È un metodo autoritario di chi comanda, ottocentesco, superantiquato: la modernità (e anche la democrazia) tollera soltanto il lavoro collegiale, il buon funzionamento del sistema, l’efficienza dei controlli. Il potere solitario è inefficiente e pericoloso, può soltanto mandare tutto a rotoli: come appunto accade.

Luca Toni durante la partita con la Grecia

turalmente, ma ha il talento necessario per arrivare e per convincere anche eventuali critici scettici. Non soddisfa invece Montolivo, un altro degli eterni incompresi, una generazione affollata, composta di giovanotti pieni di belle speranze puntualmente tradite alle prese con appuntamenti e sfide impegnativi. Si può concludere la rassegna discutendo di portieri che sono croce e delizia del calcio azzurro. Senza i due legittimi titolari del ruolo, Buffon davanti, Amelia alle spalle, De Sanctis ricorda in modo perentorio che la nostra scuola sta segnando il passo. Forse può crescere Curci. Campa cavallo. Al piccolo trotto, davanti a uno stadio semideserto (diecimila secondo calcoli generosi), diventa improba-

bile riempire di significati tecnici la serata azzurra cominciata al mattino con l’infortunio a Quagliarella [...]. Così dal maggior possesso palla, l’Italia del primo tempo ricava la miseria di un tiro dal limite di Gattuso seguito da angolo al culmine del quale Giuseppe Rossi si ritrova con la palletta giusta a un paio di metri dalla porta. Il giovanotto manca la stoccata e un po’ si deprime, come succede a ogni debuttante. [...] Il gran numero delle sostituzioni decise da Lippi (sei, come da protocollo, il suo collega tedesco si ferma a quota due per gran parte salvo a cambiarne altri due sulla sirena), invece di alterare gli equilibri tattici li cementa nonostante l’arrivo di un altro debuttante, il napoletano Maggio [...]


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Primo piano

Lo scontro politico Anche i presidenti di Camera «Ho un obbligo da rispettare e Senato gli chiedono di lasciare e intendo portarlo avanti» dopo l’accordo su Zavoli Veltroni: «Una vicenda pazzesca»

Villari non molla: uno contro tutti Espulso dal Partito Democratico. Berlusconi: «Ora si deve dimettere» di MARINA MARESCA ROMA - Espulso dai senatori del Partito democratico, invitato dai presidenti del Senato e della Camera a dimettersi, Riccardo Villari rifiuta di farsi da parte per lasciare il posto a Sergio Zavoli. "Ha reso un servizio alle istituzioni, ma ora lasci", gli chiede il premier Silvio Berlusconi. Ma il presidente della commissione di Vigilanza eletto con i voti del Pdl si è regolarmente insediato ieri a Palazzo San Macuto e per ora non molla la poltrona. "Ho un obbligo da rispettare e intendo portarlo avanti", ha spiegato il senatore napoletano, "ho deciso di mantenere il ruolo di presidente della Commissione di Vigilanza che mi è stato affidato col voto di parlamentari che hanno svolto legittimamente la loro funzione". Ha quindi diretto i lavori dell'organismo parlamentare dove sono stati eletti vice presidenti della commissione Giorgio Lainati, Pdl e Giorgio Merlo, Pd, e segretari Luciano Sardelli Mpa ed Enzo Carra, Pd. Villari si è presentato con una bozza del regolamento per le prossime amministrative in Abruzzo il che lascia supporre una nuova convocazione martedì prossimo per discuterla e vararla. Assenti i commissari dell'Italia dei valori Leoluca Orlano e Pancho Pardi che hanno deciso di disertare la commissione mentre quelli del Pd che fino all'ultimo speravano nelle dimissioni del collega di partito hanno annunciato che non prenderanno mai più parte ai lavori fino a quando la situazione non sarà sbloccata. Non ha preso parte ai voti Sergio Zavoli, che dovrebbe sostituire Villari secondo l'accordo condiviso e concordato da maggioranza e opposizione e confermato ieri sera sia da Berlusconi che da Veltroni. "Una vicenda pazzesca, come talvolta accade nella politica italiana", ha commentato il segretario del Pd Walter Veltroni. "Villari", ha ricordato, "è stato eletto con i voti della maggioranza in un posto che spettava all'opposizione. Giovedì aveva detto che non avrebbe fatto nulla contro il partito, poi a me

ha detto che si sarebbe dimesso e ancora dopo ha detto che si sarebbe dimesso dopo che si trovava un'intesa sul nome". Secondo il leader del Pd tocca ora alla maggioranza trovare una soluzione. "Io e Pier Ferdinando Casini

abbiamo fatto un'intesa con Palazzo Chigi su un nome di assoluto livello. Ora il problema non è mio ma in casa della destra, che se vuole lo risolverà". Berlusconi non si è tirato indietro, ci ha provato ed ha chiesto a Villari di lasciare ma senza alcun risultato. "Il senatore Villari può dirsi soddisfatto di avere in fondo contribuito a determinare queste condizioni e può quindi serenamente rassegnare le dimissioni convinto così di rendere un servizio alle istituzioni", ha detto il presidente del Consiglio. Anche Schifani lo ha invitato a lasciare e a mantenere la promessa fatta di dimettersi in seguito al raggiungimento di un accordo tra maggioranza e opposizione su un nuovo nome. Fini gli ha chiesto di sacrificare le ragioni giuridiche che certamente ha in quanto regolarmente eletto, "sull'altare della responsabilità politica". Solo dimettendosi infatti, cerca di convincerlo il presidente della Camera, garantirebbe "piena funzionalità alla Commissione, dimostrando così di avere un rispetto per le istituzioni assai più apprezzabile di qualsivoglia valutazione meramente formale". Ma non tutti, all’interno del Pd, erano stati d'accordo sull'espulsione di Villari che è stata decretata a "larghissima maggioranza" e non all'unanimità. La radicale Donatella Poretti ha votato contro chiedendo sanzioni politiche e non disciplinari, e ci sono poi state due astensioni.

Il premier favorevole ai corsi separati per bambini stranieri. Il Pd attacca

Il Cavaliere: «Sì alle classi ponte» di TIZIANA CAROSELLI ROMA – Silvio Berlusconi difende le 'classi pontè e riaccende la polemica sulla scuola. «L'insufficiente conoscenza della lingua italiana – ha detto il presidente del Consiglio intervenendo a un convegno per la Giornata nazionale dei diritti dell’infanzia – fa si che l'insufficienza dei bambini stranieri sia tripla rispetto a quella italiana e quindi abbiamo pensato a questa mozione, seguendo tra l’altro l’esempio di altri Paesi, per fare non classi separate ma tese all’insegnamento dell’italiano». Se per il presidente del Consiglio le classi ponte sono «una cosa logica e doverosa a vantaggio dei bambini e delle maestre», e una scelta di «buon senso», il Pd è di tutt'altro parere. Secondo il ministro ombra dell’Istruzione Mariapia Garavaglia, «c'è da ritenere che il premier non sappia bene di cosa stia parlando». «Siamo convinti – ha dichiarato – che per i bambini non sia in nessun modo educativo ve-

dere il proprio vicino di banco sottoposto a un trattamento discriminatorio che lo potrebbe segnare per sempre». Anche le sue colleghe di partito Albertina Soliani e Sandra Zampa pensano che il Premier non sia ferrato in materia. «Nel merito – hanno osservato – non sa di che cosa parla. È evidente che anche i bambini stranieri imparano meglio e più velocemente la lingua italiana stando insieme ai bambini italiani, così come i bambini italiani imparano meglio matematica e scienze stando insieme ai bambini cinesi». «Le classi ponte pensate dalla Lega sono una proposta vergognosa per un Paese civile», ha affermato JeanLeonard Touadi, parlamentare del Pd di origine congolese. E Piergiorgio Bergonzi, responsabile scuola del Pdci, ha messo in evidenza l’inopportunità da parte di Berlusconi di celebrare la giornata dell’infanzia, «dimostrando come si possa calpestare il più sacrosanto diritto dei bambini e delle bambine: quello di parlare, im-

parare, giocare, crescere e vivere insieme». Plaude, invece, alla sortita del premier la Lega. «Le classi di inserimento sono una proposta di buon senso che dovrà servire a bambini, ragazzi e insegnati per facilitare il processo di integrazione. Chi dice che sono discriminatorie – ha detto il presidente dei deputati della Lega Nord Roberto Cota – è prigioniero di una vuota ideologia e non vuole risolvere i problemi». Per la senatrice Irene Aderenti, della Lega, il provvedimento «va nella direzione di altri paesi europei». A fianco di Berlusconi si schiera anche Gabriella Carlucci, vicepresidente della commissione bicamerale dell’infanzia: «La sinistra, come al solito, sa fare soltanto becera propaganda e irresponsabile disinformazione». Intanto, dal Comune di Milano arriva una bocciatura. Mariolina Moioli, assessore alle politiche sociali e ideatrice della riforma della scuola targata Moratti, ha giudicato «non realizzabile» l’idea delle classi ponte.

LA POLEMICA

E nel Pd torna il dualismo tra Walter e Massimo Critiche al segretario

Riccardo Villari a margine della Commissione di Vigilanza sulla Rai ieri pomeriggio

ROMA - "Per quanto ci riguarda, Villari ha deciso da che parte stare e noi ora vogliamo aiutarlo a scegliere rapidamente la sua parte", ha detto Giuseppe Fioroni commentando la decisione di Riccardo Villari di rimanere alla presidenza della commissione di Vigilanza ignorando le richieste, gli inviti, le pressioni che da giorni e giorni hanno esercitato su di lui i vertici del Pd. Dopo due ore e mezzo di riunione il direttivo del gruppo dei senatori del Pd ha deciso l'espulsione del senatore napoletano ribelle che non vuole abbandonare la carica alla quale è stato eletto grazie ai voti de Pdl. Non tutti erano stati d'accordo sull'espulsione di Villari che è stata decretata a "larghissima maggioranza" e non all'unanimità. La radicale Donatella Poretti ha votato contro chiedendo sanzioni politiche e non disciplinari, e ci sono poi state due astensioni. Alla riunione ha partecipato anche Nicola Latorre, al centro della polemica per il "pizzino" mandato a Italo Bocchino durante una trasmissione tv per mettere in difficoltà l'alleato dell'Idv Massimo Donadi. Ma la capogruppo Anna Finocchiaro aveva detto che per lei "non esiste" una caso Latorre e la vicenda non è stata infatti affrontata nella riunione, tranne qualche battuta con

scambio di bigliettini. Quanto a Villari, ha spiegato Finocchiaro, "é stato irrispettoso delle decisioni del gruppo" che gli aveva chiesto di dimettersi dalla Vigilanza "perché eletto con i voti della maggioranza". Noi siamo coerenti e fedeli agli alleati". Villari ha ora sette giorni di tempo per presentare ricorso contro la decisione del direttivo del gruppo. La sua espulsione non chiude però il problema su come l'intera vicenda della commissione di Vigilanza e la stessa alleanza con Di Pietro sia stata affrontata dal partito e dal segretario Walter Veltroni. Del resto si è apertamente parlato, ancora una volta, di uno scontro senza quartiere tra gli uomini vicini a Veltroni e quelli fedeli a Massimo D'Alema. Incalzano nel frattempo gli ulivisti come Franco Monaco che vorrebbe fare uscire questa lotta tra i due leader in campo aperto con un "franco confronto tra distinte posizioni politiche che ci sono eccome e che, se non portate in superficie, puntualmente degenerano in contese opache e meschine tra tribù e cordate personali". Arturo Parisi è il più duro e paragona il Pd a una "casa di appuntamenti", accusando il "tenutario" Veltroni per il malcostume e la mancanza di "disciplina democratica" nel partito. m. m.


Primo piano

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I nodi della politica Intervista ad Antonio Di Pietro, oggi a Potenza per raccogliere firme contro il “Lodo Alfano”

L’Italia dei Valori balla da sola «Il ricambio della classe dirigente resta obiettivo primario» di PARIDE LEPORACE A ROMA la vicenda Villari non fa onore e lustro al Pd di Veltroni. Chi continua ad essere fermo nelle posizioni è Antonio Di Pietro. Che oggi arriva in Basilicata. Lodo Alfano, crisi economica regionale e prospettive future al centro del dibattito organizzato a Potenza nel teatro “F. Stabile”, stasera partire dalle 18. All'incontro organizzato dal partito Italia dei Valori oltre a Di Pietro, parteciperanno Felice Belisario, capogruppo in Senato dell'Idv ed il Coordinatore regionale Aldo Michele Radice. Dalle 17 in piazza Mario Pagano, inoltre, sarà possibile firmare contro il “lodo Alfano”. In vista dell'appuntamento lucano abbiamo sentito Antonio Di Pietro per formulargli alcune domande di stretta attualità nazionale e locale. Onorevole Di Pietro è contento dell'annunciata querela di Berlusconi nei suoi confronti? «Ancora è solo un annuncio, vedremo se andrà avanti. Comunque è opportuno che i cittadini sappiano: fino a quindici giorni fa, Berlusconi aveva sempre affermato di non avermi mai offerto di fare il ministro dell'Interno nel 1994, mentre adesso lo ha ammesso. E sostiene che aveva avanzato questa proposta perché non sapeva chi fossi veramente. Occorre ricordare che eravamo nel 1994. Allora perché mi ha richiamato per una seconda volta nel febbraio del 1995 con la stessa proposta? E' evidente che continua a dire il falso. In realtà ha tentato di comprare me, l’onorevole Orlando e Villari, con quest'ultimo ha trovato terreno fertile. Per questo, affermo che il presidente del Consiglio è un corruttore politico». Ma l'opposizione in Italia oggi da chi è rappresentata? Solo da lei? «Non ho questa presunzione. Sono i cittadini a dover giudicare l’azione politica dell'Italia dei Valori. Noi, sin dal primo giorno di questa legislatura, abbiamo detto che di Berlusconi non ci si può fidare. Il Pd lo ha capito dopo. Ma come si fa a dialogare con chi di fronte ad una crisi economica devastante di questa portata, pensa a salvaguardare gli interessi dei soliti noti? Vogliamo parlare delle norme approvate in questi mesi? Il “Lodo Alfano”, varato per salvare dai guai giudiziari Berlusconi, straccia il principio tracciato dai nostri costituenti della legge è uguale per tutti; otto miliardi di euro, sottratti al settore scuola, mandano a casa 140mila insegnanti, così per la sicurezza, la giustizia, la ricerca, agricoltura… Insomma, un lungo elenco di provvedimenti venduti ai cittadini con fumo, come in uno spot pubblicitario. Di fronte a tutto questo, l'Italia dei Valori non può non fare una dura e intransigente opposizione a tutela della democrazia e dei cittadini di questo Paese». Oggi lei arriva in Basili-

cata per un'iniziativa allargata su temi nazionali e locali. La spiega ai nostri lettori? «Sarò in Basilicata per completare il mio tour nazionale a sostegno della raccolta di firme per il referendum contro il “lodo Alfano”. E’ un’altra legge-vergogna perché rende quattro cittadini italiani - presidente della Repubblica, presidente del Consiglio dei Ministri e presidenti di Senato e Camera - non soggetti alla legge nel corso del loro mandato. La verità è nota a tutti: Berlusconi aveva bisogno di un salvacondotto permanente per sottrarsi ai guai giudiziari e, quindi, ha utilizzato il Parlamento per farsi gli affari suoi, scalfendo un principio cardine della nostra Carta costituzionale. Ma in Basilicata parlerò anche dei problemi collegati alla crisi economica, senza precedenti, che sta viven-

Antonio Di Pietro

do il nostro Paese, con pesanti ricadute sulle famiglie e sul mondo produttivo. In Basilicata poi si assiste ad una lenta agonia dell'intero apparato industria-

le. Penso che sia importante continuare a parlare con la gente, fare proposte serie e non demagogiche come quelle del Governo che continua a non decidere».

Il Pd vostro principale alleato in Basilicata, vive contrapposizioni interne molto profonde alla Regione. Voi come vi ponete in questo scontro? «L’Italia dei Valori pensa ad essere leale con i suoi elettori e si comporta in Basilicata come fa in campo nazionale. Le tensioni interne al Pd, che ci sono in questa regione, sono la fotocopia di quelle esistenti a livello nazionale; probabilmente esasperate perché il Pd in questa regione gestisce il potere vero, in quanto governa tutti i principali enti, dalla Regione alle Province. Sappiamo che all'interno del Pd c'è chi è nettamente contro l'IdV, mentre un'altra parte sa che per costruire una coalizione vincente non si può fare a meno dell'IdV per qualità e quantità di consensi. Noi siamo fortemente preoccupati dal fatto che la debolezza del Pd per i suoi conflitti

LACORAZZA NON PUO’ RESTARE IN SILENZIO di MIMMO MASTRANGELO IN MERITO alle ultime polemiche interne al Pd, Piero Lacorazza con un articolo pubblicato su questa testata il 17 novembre, ha voluto puntualizzare che è rimasto in silenzio per scongiurare l'accentuarsi delle tensioni. Il segretario regionale sicuramente è in buona fede nel dar conto della propria posizione, però non è che standosene zitto può illudersi (o convincerci) che si spengano le scintille fra le varie anime del Pd lucano. E poi non sta affatto in piedi la giustificazione di non essere uscito allo scoperto perché ciò avrebbe portato all'esterno l'immagine di un partito in tormenta “nel mentre” in Basilicata si va sempre più aggravando la questione lavoro e il governo Berlusconi sovrappone porcherie su porcherie. Le cose vanno pesate, viste e commentate per quelle che sono: le diatribe tra i vertici del Pd non c'entrano nulla con le fabbriche che chiudono o con il

reazionismo governativo. Gli scontri e le sciabolate tra i singoli rappresentanti, deve convenire Lacorazza, sono consequenziali ad un malcostume per cui ciascuno cerca di difendere alla meglio il proprio fortino. Messo di fronte ad una serie di polemiche (vedi Falotico che predica da una parte il ritorno al francescanesimo della politica e dall'altra ricatta se solo si penalizza la sua cordata, vedi Bubbico che rilascia a mezzo a stampa “discutibili dichiarazioni” (seguite da rettifiche), vedi il presidente De Filippo che si autosospende dalle attività di partito, vedi tutto il resto) un segretario regionale non può scegliere il silenzio, dando adito alla scelta “pilatesca” di non decidere niente. E' il momento che faccia la voce grossa, lasciando intendere, costi quel che costi, che o si inizia a “rigare” per il dovuto verso, cioè per la costruzione di una forza politica credibile agli occhi dell' opinione pubblica, o molto meglio invitare i suoi sottoposti a lasciare

ad altri l'incombenza delle funzioni e dei ruoli. Il segretario ha delle responsabilità specifiche tra cui anche quella di vestirsi di autorevolezza e dire ai suoi che il partito in Basilicata allo stato attuale non va come dovrebbe andare e che le lotte tra le correnti non giovano. Lacorazza deve acclarare che la gente è delusa dalla politica (e dalle scelte) del centrosinistra lucano, che è offesa dalla indecente strafottenza di parlamentari (Luongo su tutti) che non sanno che vuol dire mantenere il legame con gli elettori che li hanno votati. Lacorazza nel non decidere può rischiare trovarsi ad un bivio dalle pericolose insidie. Non bacchettare nessuno della classe dirigente vorrà dire assecondarne i loro pruriti, ma così facendo metterà sempre più in imbarazzo e in condizione di distacco i circoli locali, le basi del partito le quali ancora non riescono a decifrare quale dovrà essere la bussola, il cammino del Pd lucano.

Scaglione (Popolari uniti) Enti locali del Pd «La gente soffre, basta scontri» Incarico a Speranza LA GENTE LUCANA soffre e la politica lucana parla di legge elettorale: confessa di non essere appassionato al dibattito in corso, Luigi Scaglione, consigliere regionale dei Popolari Uniti. Scaglione prende le distanze dal dibattito sviluppatosi nell’ultima seduta di consiglio regionale, giudicandolo malato di sensazionalismo, e dice: «La verità è che rischia di sfuggirci di mano la concreta conoscenza delle sofferenze della nostra gente e delle aspettative vere dei nostri giovani. Il grido di allarme che era venuto nel mese di giugno hanno dimostrato e dimostrano quanto sia mai necessario attivare una politica di partecipazione attiva, una politica nuova in favore della gente di Basilicata. Una politica fatta di interventi concreti e diretti, di maggiore partecipazione alle scelte ma soprattutto di interventi forti che vanno nella direzione della riduzione del divario tra Nord e Sud». Scaglione poi accusa il governo nazionale e il centrodestra, che anche in Basilicata sfruttano il momento di difficoltà del centrosinistra per lanciare accuse. E non possono sfuggire alle proprie responsabilità «quando parlano di detassazione dei redditi che serve ad aiutare chi il reddito lo ha». Per il Sud auspica una politica di sburocratizzazione e iniziative occu-

pazionali nuove. Ma gli strali di Scaglione si conficcano anche nel corpo della giunta regionale: «Deve far superare - sostiene la logica prevalente di chi vuole la Basilicata omologata ai disastri del Sud evitando anche di farsi trascinare nello scontro sul sistema di legge elettorale regionale che si vuole attivare per favorire i più forti e condizionare i più deboli». La ricetta di Scaglione: incentivazione dei redditi più bassi, eguali condizioni e opportunità di accesso al mondo del lavoro, nuovi concorsi per giovani laureati e diplomati clucani («La vera risorsa del Sud»); E ancora, un uso accorto delle risorse economiche sul territorio. «Spiegando - aggiunge - che qui di denaro dallo Stato ne arriva sempre meno e il Sud nel Sud rischia l'emergenzialità. Stare attenti alla spesa pubblica infine come caratteristica di una classe dirigente sana che si interroga e ascolta davvero il monito dei cattolici senza strumentalizzarne l'appartenenza e dei vescovi lucani. Combattere le nuove povertà, quelle dei ceti medi in particolare significa costruire azioni nuove proprio come abbiamo fatto noi Popolari. Il discrimine tra nuova e vecchia politica è proprio sulla capacità di fare presto e bene, non inseguendo logiche di nuovo potere».

NOMINA di prestigio per il consigliere comunale di Potenza, Roberto Speranza, che ha ricevuto, direttamente da Walter Veltroni, l’incarico di vice responsabile nazionale degli enti locali del Partito Democratico. Nella importante funzione, fortemente connessa alla campagna elettorale per le amministrative del 2009, in cui vanno al rinnovo oltre 4000 comuni, Roberto Speranza affiancherà Paolo Fontanelli, già sindaco di Pisa per dieci anni. «La nomina di Roberto, fino ad oggi presidente nazionale della Sinistra giovanile - ha dichiarato il segretario regionale Piero Lacorazza - è l'ulteriore segnale della credibilità e autorevolezza del gruppo dirigente lucano del Pd. A Salvatore Margiotta, nella funzione di vicepresidente della VIII commissione “Ambiente, territorio, lavori pubblici” e responsabile Settore mutamenti climatici, a Gianpaolo D'Andrea nella funzione di responsabile Ricerca scientifica, si aggiunge Roberto Speranza, al quale va l'augurio di buon lavoro da parte del Pd di Basilicata».

interni possa ripercuotersi inevitabilmente sulla salute di questa coalizione anche in Basilicata: per questo invitiamo con fermezza il Pd a smettere di litigare e costruire con noi una coalizione forte e plurale. Se la confusione continuerà, non ci rimarrà che preparare liste competitive e chiedere la fiducia degli elettori se necessario correndo fuori dalla coalizione». Italia dei Valori potrebbe avere possibilità di avere ruoli di primo piano nelle future scadenze elettorali lucane? «La risposta è semplice. Come in Abruzzo e in altre parti d'Italia dove il partito è strutturato e ha forti personalità, anche in Basilicata può legittimamente aspirare a ruoli guida. Il ricambio della classe politica resta sempre un obiettivo primario per l'Italia dei Valori ed intendiamo dimostrare che sappiamo governare senza clientele, affari e favoritismi anche qui». Toghe lucane giace fermo con i suoi contesti irrisolti in una procura calabrese. Cosa pensa lei molto attento ai temi della giustizia e della legalità della più importante inchiesta giudiziaria mai condotta in Basilicata? «La legge è uguale per tutti e quindi chi è coinvolto nell’indagine “Toghe Lucane” deve dimostrare di esserne estraneo. In caso contrario deve abbandonare i posti di responsabilità che ricopre, sia esso un politico, un burocrate o un magistrato. Guardi, è emblematico il caso del nostro consigliere regionale della Calabria: è stato ingiustamente accusato, si è sospeso dal partito, ha chiesto e ottenuto di farsi giudicare con rito abbreviato perché sapeva di essere innocente ed è stato assolto. Se tutti facessero così, i cittadini avrebbero più fiducia nella classe politica». Da ex magistrato secondo lei De Magistris è un eroe, una vittima o una toga che ha sbagliato qualcosa? «Ritengo che egli sia rimasto vittima del sistema. Chi tocca i fili del potere si fa male: per questo è certamente una vittima. Aveva scomodato i Santi e per questo, anziché essere considerato un uomo coraggioso in una terra sconquassata dalla malavita organizzata, ne ha pagato le conseguenze». Lei ha scelto come capogruppo a Palazzo Madama, Felice Belisario, senatore lucano. Il suo è l'unico partito in Parlamento che ha premiato in una posizione di vertice su un eletto della Basilicata. Posso chiederle perché ha fatto questa scelta? «Belisario ha fondato con me l'Italia dei Valori e come tutti noi ha lavorato e lavora per cambiare il vecchio modo di fare politica. Per la prima volta l'Italia dei Valori ha eletto in Basilicata un parlamentare lucano conseguendo un ottimo risultato, era giusto dare un riconoscimento a tutta la sua classe dirigente. E comunque Felice se lo merita». p.leporace@luedi.it


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Primo piano

Venerdì 21 novembre 2008

La crisi economica Per il sindacato «le famiglie non hanno più soldi» Ma Berlusconi tranquillizza

Veltroni attacca il premier «I provvedimenti sono inadeguati serve la nostra collaborazione»

Epifani: «In arrivo una valanga» Per il segretario della Cgil servono misure urgenti. Anche il Fmi dà l’allarme di ELVIO SARROCCO ROMA - La Cgil da' l'allarme: sull'Italia sta arrivando "una valanga" ed il governo non interviene per fermare la crisi economica che minaccia imprese e famiglie. Il Fondo Monetario Internazionale e' dello stesso parere: l'economia italiana sta per essere colpita e la ripresa sara' lenta e debole se non saranno varate misure urgenti. Silvio Berlusconi invece tranquillizza l'opinione pubblica. Mercoledi' prossimo, ha annunciato il premier, il consiglio dei ministri varera' le misure necessarie per fronteggiare la crisi e saranno previsti i sostegni per le famiglie. Le misure saranno completate entro il 15 dicembre d'accordo con la Ue. Per l'opposizione non c'e' molto di vero nelle parole del presidente del consiglio. Walter Veltroni si dice pronto a fare la sua parte perche' un'emergenza del genere deve essere affrontata in modo unitario da governo ed opposizione. In un "paese civile", lamenta il leader del Pd, in un momento di crisi come l'attuale il capo del governo avrebbe gia' telefonato al capo dell'opposizione invece di dare vita ad un "conflitto erga omnes", puntando anche a "spaccare il sindacato". Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, si e' detto molto preoccupato perche', stando ad uno studio effettuato dal sindacato, il quadro della crisi e' molto "piu' pesante" del previsto. "Sta arrivando una valanga", avverte, e la crisi sta colpendo duramente tanto che anche la regione Emilia Romagna, che finora non aveva avuto problemi, ora ne ha di seri. Percio' per Epifani e' necessario un intervento "molto forte" che favorisca l'accesso al credito e sulla domanda di consumi. Le famiglie non hanno piu' soldi, afferma il segretario della Cgil, e spendono sempre meno. Una delle conseguenze della crisi, secondo la Cgil, e' un aumento del 12% della cassa integrazione rispetto allo scorso anno. Il sindacato, ha annunciato Epifani, ha preparato una piattaforma di proposte per fronteggiare la crisi ed attende di essere convocato dal governo. Se le proposte saranno accolte la Cgil si dice disposta a "riflettere sullo sciopero generale". Mercoledi' saranno rese note le misure decise dal governo. Ci saranno misure a sostegno delle famiglie, ha spiegato Berlusconi assicurando anche che le banche non fallirano e che i cittadini "non perderanno nessun euro". Il premier ha voluto fare un appello ai media affinche' "non diffondano il pani-

Guglielmo Epifani

cendosi prendere dal panico". Per le banche, sostiene il premier, non c'e' nessuna preoccupazione perche' il sistema bancario italiano ed europeo e' "complessiva-

co, visto che non c'e' nessun motivo". La diminuzione dei consumi non e' indispensabile, assicura Berlusconi che invita la gente a non modificare il proprio stile di vita "fa-

mente solido". E se l'America, ha aggiunto, avesse seguito il nostro esempio forse le prime banche non sarebbero fallite. L'opposizione non crede che il governo sia in grado di varare misure efficaci. Veltroni e' molto scettico. "Ho sentito parlare - ha dichiarato - di un piano da 80 miliardi, che poi sono sempre gli stessi che girano e che non corrispondono in un senso o nell'altro ad un intervento all'altezza della crisi". Secondo il leader del Pd, invece, bisogna prendere spunto da quello che e' stato fatto in Francia e in Germania ed anche in Italia va fatta quella flessibilita' nell'obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio. Veltroni lamenta anche che con l'abolizione dell'Ici, con la vicenda Alitalia e con gli incentivi sugli straordinari si e' sprecato un "sacco di soldi" che poteva essere utilizzato per i redditi e per le piccole e medie imprese.

Risorse per il Sud slitta il Cipe ROMA – Il governo prende ancora una volta tempo e decide di far slittare il via libera al pacchetto infrastrutture di qualche giorno: il Comitato per la programmazione economica e finanziaria sarà mercoledì prossimo e non più oggi. Il nodo sono le risorse per il Sud, con l’uso del fondo per le aree sottoutilizzate che ha visto le autonomie locali alzare barricate. Una pausa dunque necessaria per evitare lo scontro, seguita all’incontro a Palazzo Chigi tra il premier Silvio Berlusconi, Tremonti, Regioni e Comuni. Il 26 però non arriverà solo l’ok agli stanziamenti per le grandi opere, ma anche il sì alle prime misure in favore delle imprese e

delle famiglie, come assicurato dallo stesso Cavaliere. La ripartizione dei fondi per il mezzogiorno è una questione aperta da tempo, che ha sollevato più di qualche nervosismo anche all’interno della maggioranza. Le regioni non hanno nascosto tutta la loro contrarietà a vedersi 'sfilarè decine di milioni, seppure per fare fronte a una giusta causa come quella della crisi. Un fronte ampio, e anche scivoloso. Tanto che il premier ha deciso di partecipare alla riunione straordinaria convocata dal ministro degli Affari Regionali Raffaele Fitto a Palazzo Chigi. E alla fine la mediazione è spuntata: l’apertura di un tavolo ad hoc, il rinvio della riunione del Cipe.

Wall Street in calo, poi si riprende. L’indice Mibtel il migliore con -2,29%

Borse europee ancora a picco La paura deflazione negli Usa spinge al ribasso i mercati del Vecchio Continente di MARCO SANTILLO

sante negli Stati Uniti il rischio deflazione (riduzione del livello assoluto dei prezzi), hanno messo in ginocchio gli indici dei mercati europei. Partiti in calo, in lieve recupero a metà mattinata, sono poi affondati di nuovo con l'andamento al ribasso in avvio della Borsa americana prima che Wall Street mostrasse segni di ripresa girando in positivo (Dow Jones anche oltre il 2%, con Gm e Ford in volo) alla notizia di un accordo bipartisan al Congresso per il salvataggio dell'industria dell'auto. Piazza Affari ha chiuso

MILANO - Con un allarme recessione dopo l'altro la "grande paura" continua a schiacciare al ribasso le Borse e a fare scendere il petrolio sotto la soglia dei 50 dollari al barile. I nuovi dati arrivati a New York sul mercato del lavoro negli Usa (mai in 16 anni richieste settimanali di sussidio di disoccupazione così alte), l'indice manifatturiero ai minimi dal 1990 anni ma soprattutto il complessivo scenario di severa recessione tratteggiato dalla Federal Reserve che fa più pres-

con il Mibtel a -2,29% a 14.968 punti (S&P/Mib lascia il 2,10%) con forti vendite sui titoli energetici (Tenaris -7,8%, Saipem -5,9%), in scia all'inarrestabile calo del greggio. Hanno invece tenuto i titoli cementieri e i bancari (Bpm +2,81%, Bmps +1,56%). Se Milano, in attesa delle misure del governo, contiene seppure in parte le perdite, peggio è andata a Parigi (-3,48%), Londra (3,26%), Francoforte (3,08%). In caduta libera Amsterdam (-4,33%) mentre a Mosca, crollata a -7,38%, le trattative sono state sospese

per un'ora per eccesso di ribasso. Ad influenzare le piazze del Vecchio Continente non è stato solo il taglio delle stime di crescita da parte della Fed e i dati allarmanti su industria e occupazione Usa ma anche il crollo della Borsa di Tokyo che ha chiuso con un profondo rosso da -6,89% pagando le pessime notizie sul destino incerto delle "Big Three" di Detroit, General Motors, Ford e Chrysler. Non a caso è crollato sul listino Isuzu (-16,8%), che ha annunciato il taglio per 1.400 lavoratori.

In arrivo il “regalo” di Natale del governo

Bonus fiscale per le famiglie di PAOLO TAVELLA ROMA - Un bonus fiscale legato al numero dei figli e dei familiari a carico. Sarebbe questo il 'regalo di Natale' allo studio del Governo, compreso nel pacchetto di misure anti-crisi che il Governo dovrebbe varare entro la prossima settimana. La strada e' ancora lunga e non mancano le difficolta'. Ieri tanto per cominciare si e' deciso di aggiornare a mercoledi' prossimo (data fissata anche per il Consiglio dei ministri che dovra' varare il decreto per famiglie, banche e imprese) la riunione del Cipe fissata per oggi. All'ordine del giorno il finanziamento di grandi opere per un ammontare complessivo tra i 16 e i 20 miliardi di euro. Proprio la difficolta' di reperire nuove risorse a fronte del cre-

scere delle richieste ha consigliato un rinvio. Ma le novita' maggiori arriveranno dal fronte fiscale da dove e' stata depennata la cosiddetta Robin tax sui telefonini. È stata infatti bocciata la proposta di aumentare di due punti l'Ires sugli operatori telefonici. Confermata invece dal ministro Tremonti la detraibilita' dell'Irap dall'Ires e lo spostamento del pagamento dell'Iva dal momento dell'emissione della fattura a quello dell'incasso definitivo. BONUS FAMIGLIE - L'entita' degli sgravi dovrebbe oscillare tra 150 e 700800 euro per le famiglie con redditi inferiori a 25 mila euro all'anno a secondo dei figli e dei familiari a carico. La novita' della misura sta proprio nella valutazione del numero dei componenti, in modo da prefigurare un primo abbozzo

di "quoziente famigliare". Del bonus usufruirebbero i coniugi senza figli fino a 12 mila euro, le famiglie composte da 3-5 componenti tra 12 mila e 17 mila euro di reddito, le famiglie con sei o più componenti fino a 20 mila euro. Il Tesoro sta pero' valutando i costi dell'operazione. Si parla almeno di un miliardo che salirebbe se invece di restringere l'intervento ai soli lavoratori dipendenti si allargasse ad altre categorie. GLI ALTRI INTERVENTI FISCALI - Il ventaglio di misure anche se tutto da confermare si allarga a numerose ipotesi. Si va dalla proroga della detassazione degli straordinari, alla riduzione di 3-4 punti degli acconti fiscali, dallo spostamento del pagamento Iva, al riallineamento per le imprese che non hanno applicato ancora i criteri contabili.

Gli Usa stanno cercando di correre ai ripari e l'amministrazione Bush si è già detta pronta a formare la legge di estensione per ulteriori 13 settimane i sussidio di disoccupazione. Ma anche in Europa si susseguono le strategie per uscire dalla crisi. Il fondo pubblico francese, destinato a sostenere le aziende strategiche, sarà dotato di 20 miliardi di euro. Una pioggia di liquidità per dare respiro a imprese in grande affanno, soprattutto nel settore delle quattro ruote quello più colpito dalla crisi economica. È di ieri l'annuncio della Peugeot di un taglio di 2.700 posti di lavoro mentre altri 900 lavoratori dell'impianto di Rennes verranno ricollocati in altre fabbriche. Ma la crisi globale colpisce anche la Rolls Royce, secondo produttore mondiale di motori per aerei. Il gruppo taglierà fino a 2mila posti di lavoro nel 2009 (il 4% della forza lavoro totale). Da Mosca il premier Putin ha promesso un aumento del sussidio mensile di disoccupazione a partire da gennaio ma sono allo studio misure per evitare gli shock del 1991 (crollo dell'Urss) e del 1998 (default finanziario). In tutto questo le previsioni di continui rincari sui mercati del petrolio vanno ancora per un po' accantonate. A New York le quotazioni del greggio Wti per la scadenza dicembre, nell'ultimo giorno di scambi per questo future, hanno perduto il 7% e si sono portate sotto i 50 dollari al barile.


Portafoglio 11 Il nodo Antitrust. E il presidente Jean Cyril Spinetta rilancia la sua Air France Venerdì 21 novembre 2008

«Per Alitalia 427 milioni cash» Fantozzi rende noti i termini dell’offerta alla Compagnia italiana di ANTONIO PENNACCHIONI ROMA - Sul prezzo di 1,052 miliardi di euro che la Compagnia Aerea Italiana verserà per i beni di Alitalia, 427 milioni saranno cash mentre il resto sarà assunto in debiti ipotecari. La parte in contanti sarà così suddivisa: 100 milioni alla chiusura dell'operazione, il resto entro sei mesi per le controllate ed in due tranche a 6 e 24 mesi per la capogruppo che è in amministrazione controllata. Il commissario straordinario Augusto Fantozzi scopre i termini economici dell'offerta definitiva accettata formalmente ieri al termine del lungo negoziato con l'amministratore delegato della Cai Rocco Sabelli e dopo il via libera del ministro dello Sviluppo Claudio Scajola. E cala il sipario sulle azioni Alitalia, sospese in Borsa dall'aprile scorso, ed ancora in mano ai risparmiatori: "Temo che facciano una brutta fine non essendoci prospettive di riammissione". Il passaggio di proprietà di

Augusto Fantozzi

93 aerei, slot ed altre attività dalla vecchia alla nuova Alitalia avverrà il 30 novembre spiega Fantozzi in conferenza stampa - "a cavallo di un giorno festivo con alcune modifiche" sull'orario di partenze ed arrivi. E dal primo dicembre - aggiunge - in base al contratto "Cai sarà responsabile dei voli". Resta da ottenere il via libera dell'Ue e dell'Antitrust, a cui ieri l'operazione è stata notifica-

L’Italia sale a + 600mila tonnellate

Ue, quote latte intesa raggiunta

Il ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia

ROMA - Via libera all'aumento del 6% della quota di produzione italiana di latte di 640 mila tonnellate, a partire dal 1° aprile 2009 con l'inizio della nuova campagna lattiera. È questo il risultato incassato dal ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia ieri a Bruxelles, dopo una trattativa durata oltre 18 ore nell'ambito dell'accordo sulla revisione della Politica agricola comune (Pac). L'aumento sarà destinato a chi si vuole regolarizzare, responsabile dello splafonamento le cui multe da pagare quest'anno ammontano a 200 milioni di euro; ma ci saranno 250.000 tonnellate almeno per nuova produzione, per chi fino ad ora ha rispettato la legge. "Si tratta di riportare alla legalità coloro i quali - ha detto Zaia - in virtù di un sistema iniquo, sono stati costretti a lavorare al di fuori della legalità". Ringraziando il commissaria europea Mariann Fischer Boel e il ministro francese presidente di turno del Consiglio Ue, Michel Barnier, Zaia ha sottolineato come l'Italia sia uscita a testa alta da una situazione che si trascina da 24 anni, frutto di un "accordo pessimo, consolidato dal 1984". Per evitare in futuro nuovi splafonamenti, coloro che sforeranno la quota assegnata dovranno pagare una multa del 150% superiore a quella normalmente prevista. Il sistema comunque, attraverso un atterraggio morbido e quindi con una revisione progressiva e un abbassamento dei sussidi produttivi, si concluderà a fine 2103. Quanto agli altri punti dell'accordo di ieri, l'Italia ha raggiunto gli obiettivi anche sulla modulazione, ossia sul trasferimento delle risorse dagli aiuti diretti allo sviluppo rurale del 5% e non del 7%, sulle misure di sostegno per problemati di settore o regionali (articolo 68) con 420 milioni l'anno e il recupero dei fondi non utilizzati pari a 140 milioni; nulla di fatto invece per il tabacco, dove è stata respinta la proroga dal 2010 al 2013 del sistema di aiuti ai produttori europei attualmente in vigore; potrebbero comunque esserci nuove opportunità, nell'ambito di una maggiore flessibilità sui fondi per lo sviluppo rurale. Molti i commenti della giornata tra esponenti politici e il mondo delle organizzazioni. "Quando un ministro va in Europa a battere i pugni sui tavoli, i risultati vengono fuori", ha detto il presidente dei senatori della Lega Nord, Federico Bricolo; sulla stessa lunghezza d'onda Fabio Rainieri, parlamentare leghista di Parma e segretario della commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati. Secondo l'Assolatte, l'aumento rappresenta un atto di giustizia nei confronti del nostro Paese, potendo produrre senza essere multati e senza incrementare ulteriormente la dipendenza dall'estero. Secondo il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, il riequilibrio del deficit produttivo va gestita con intelligenza a livello nazionale, con un impegno per le regole a tutela degli imprenditori che hanno operato nella legalità. Il Cnetro Studi di Verona Fiere infatti prevede una diminuzione dei prezzi alla stalla del 10-15%, con un mercato del latte che passerà dagli attuali 39 euro/100 litri a 33,15-35,1 euro.

ta, che dovranno pronunciarsi sul nodo del collegamento Roma-Milano. Quanto alla bad company il passivo è pari a 3,2 miliardi di euro. Domani scatterà la procedura di cassa integrazione che dovrà concludersi entro lunedì 24: soltanto dopo partiranno le 12.600 lettere di assunzione tra Alitalia ed AirOne. Intanto si accende la partita per la scelta del partner inter-

nazionale che - lo ha confermato il ministro Scajola - arriverà a fine dicembre. Il presidente Jean Cyril Spinetta rilancia la candidatura di Air FranceKlm in alternativa a quella di Lufthansa caldeggiata dal premier Silvio Berlusconi: "La quota del 20-25% da cedere al partner straniero ci sembra ragionevole. Ha un suo peso commerciale. In termini di governance saremo attenti ai bisogni della parte italiana". Quanto alla scelta degli hub Spinetta assicura di non avere "alcuna prevenzione" contro MilanoMalpensa rispetto a Roma-Fiumicino. "Ho già detto a Colaninno - conclude - che non esprimiamo preferenze nè per l'una nè per l'altra. Importa solo fare una scelta coerente sul piano strategico". Invece Regione Lombardia, comune di Milano e Sea (la società che gestisce lo scalo varesino) tifano Lufthansa. E per consentire il rilancio di Malpensa chiedono di liberalizzare gli accordi bilaterali tra Stati consentendo l'atterraggio delle compagnie straniere.

Le sigle del “no”: «Una grande giornata di mobilitazione»

E piloti e hostess confermano gli scioperi proclamati per il 25 ROMA – Nessun rinvio degli scioperi proclamati per il prossimo 25 novembre del personale Alitalia, Air One, Meridiana ed Eurofly da parte dei sindacati Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia e Sdl. Lo annunciano gli stessi sindacati, «vista l’assenza nell’incontro odierno convocato dal ministero dei Trasporti, di qualsiasi segnale positivo che andasse incontro alle istanze che sono alla base delle azioni di resistenza e conflitto legittimamente dichiarate». Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia, Sdl Intercategoriale hanno ritenuto quindi «di non poter aderire all’invito a rinviare gli scioperi proclamati per il prossimo 25 novembre.

Purtroppo – scrivono in una nota – lo stesso ministero dei Trasporti ha dovuto ammettere di non avere alcun mandato negoziale rispetto alle problematiche esposte dalle sigle sindacali. D’altra parte la stessa Commissione di Garanzia presieduta aveva già confermato la legalità delle azioni sindacali proclamate». «Il 25 novembre si preannuncia come una grande giornata di mobilitazione di tutto il trasporto aereo – affermano le 5 sigle del 'no' – con il coinvolgimento del Gruppo Alitalia, della società AirOne e di Meridiana-Eurofly. Le modalità arroganti e discriminatorie tuttora seguite nella gestione della vicenda Alitalia, uni-

te alla situazione di profonda crisi che sta attraversando l’intero settore, stanno portando all’esasperazione i lavoratori di tutte le categorie coinvolte». I sindacati ribadiscono i punti di contrarietà: «Rimane inaccettabile l’impianto contrattuale ed economico sottoscritto dai sindacati confederali e Cai; oltre 12.000 gli esuberi reali, ben oltre quanto preventivato in origine; profondamente incerto il futuro dei lavoratori Atitech, Ams e Cargo, attività e società che non rientreranno nel perimetro della nuova Alitalia; permangono incertezze circa il futuro dei lavoratori del Gruppo Airone e continuano le violazioni contrattuali».


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Venerdì 21 novembre 2008

24 ore in Basilicata

Il ministero rende pubblici i dati sull’assenteismo nella pubblica amministrazione

La scomparsa dei fannulloni lucani Record alla giunta regionale e al Comune di Bernalda IN Basilicata i fannulloni sono quasi scomparsi: seguendo le indicazioni del ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione Renato Brunetta gli uffici della Basilicata sembrano aver compiuto passi da record. E nel pubblico impiego si registra il record delle presenze sul posto di lavoro. Sono sempre meno i dipendenti che prendono giorni per malattia. A parlare sono i dati dell’ottobre appena trascorso diffusi dal ministero. Ecco alcuni esempi: giunta regionale -71,6 per cento, Comune di Bernalda - 61,8, amministrazione provinciale di Matera -61 per cento, Comune di Policoro - 60,6, Comune di Rionero in Vulture - 56,5, Asl di Lagonegro - 55,2, Asl di Montalbano - 51,9, Comune di Lauria - 49,4, amministrazione provinciale di Potenza - 48,3, Crob di Rionero 46,6 per cento. Se poi si prende la media per capoluogo di provincia, si scopre che l’impiegato lucano non si ammala quasi più. Comune di Potenza, meno 64 per cento di assenze rispetto all’ottobre del 2007. Più pigri, almeno stando ai dati, al Comune di Matera, con un -25,5 per cento. Le ragioni del drastico abbassamento del numero di quelli che Brunetta ha ribattezzato «i fannulloni d’Italia», secondo lo studio del ministero, sarebbe da imputare ad almeno tre ragioni. Prima ragione, la stretta sul lassi-

Il ministro Brunetta

smo del “controllore”, ovvero lo Stato. «Il tema dei comportamenti opportunistici – si legge nel report statistico – e dell’uso illecito delle assenze per malattia da parte dei dipendenti pubblici è da tempo all’attenzione dell’opinione pubblica a causa dei disagi e delle inefficienze che determinano sui servizi offerti ai cittadini». Secondo motivo: la politica di incentivi e disincentivi economici. «Nei primi dieci giorni di assenza per malattia – fa notare il ministero – al personale interessato è corrisposto il solo trattamento economico fondamentale, derivante dalla contrattazione collettiva, con esclusione di ogni altra indennità o trattamento economico accessorio, anche se di carattere fisso e continuativo». Terza ragione, l’incre-

I commenti del mondo politico al blocco delle long list

Consulenze all’Apt «Beffa inaccettabile» POTENZA - Il commissario dell’Apt ha congelato le long list delle consulenze. E il mondo politico ha reagito. Ecco i commenti di ieri. «Il congelamento delle procedure della long list temporanea di esperti-professionisti, da parte del direttore-commissario dell’Apt, Giampiero Perri, su mia pressante richiesta, che ha alimentato solo qualche mese fa una generale presa di posizione contro il metodo di scelta e gestione del personale esterno all’Azienda, quanto meno discutibile, è diventata una beffa inaccettabile di fronte all’infornata effettuata da Perri di 13 nuovi collaboratori esterni con una spesa complessiva di 256mila euro”. E’ quanto rileva il vice presidente del Consiglio regionale Giacomo Nardiello». Il consigliere regionale di Forza Italia verso il Pdl, Sergio Lapenna, ha presentato un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta «per chiarire la vicenda del ricorso alle consulenze esterne da parte della Agenzia di Promozione Territoriale». Il consigliere ricorda che «con la legge regionale n. 7

del 2008, è stata soppressa l’Azienda di Promozione Turistica ed istituita la Agenzia di Promozione Territoriale, quale organismo tecnico operativo e strumentale della Regione. L’Agenzia – continua Lapenna - ha personalità giuridica di diritto pubblico ed opera quale tecnostruttura composta da competenze specialistiche per l’attuazione dei programmi della Regione in materia di promozione turistica e territoriale». «Non sono ancora evidentemente sufficienti le centinaia di fortunati che si trovano ad aver ottenuto dal proprio amico politico un incarico o una consulenza esterna quasi sempre giustificate da attività di controllo e monitoraggio di questo o quel programma comunitario sui quali da tempo attendiamo di conoscere in V Commissione i criteri e le modalità di selezione e, soprattutto, di conoscere i curricula dei prescelti, ma soprattutto di quelli esclusi». E’ quanto dichiarato dal consigliere regionale del gruppo misto – Popolo della Libertà, Pasquale Di Lorenzo.

mento dei controlli medici al personale in malattia. Uscendo dalla Basilicata si può osservare come sta andando il pubblico impiego nel resto del Paese. Stando sempre ai dati ufficiali diffusi dal ministro Renato Brunetta, le cose andrebbero abbastanza bene. In media le assenze si sono ridotte del 43,7 per cento rispetto all’ottobre scorso. I dati del 2008 – questa l’annotazione – indicano come anche le assenze superiori ai dieci giorni tendano a ridursi rispetto ad un anno fa, calando del 26,5 per cento. Nella stessa direzione vanno anche i dati sulle assenze per altri motivi i quali scendono, rispetto ad un anno fa, dell’11,1 per cento. La diminuzione delle assenze per malattia – questa l’analisi del ministero – non

ha dunque indotto un aumento delle assenze per altri motivi. Anzi, al calo delle prime ha corrisposto una tendenza simile, anche se meno intensa, delle seconde. Eccola, comparto per comparto, questa ritirata dei “fannulloni”, a partire dai ministeri, vertice della politica che ci governa. Nei dicasteri (comprese Presidenza del consiglio ed agenzie fiscali), il calo è stato del 37,1 per cento, con gli assenti che sono passati dai quasi 400 mila dell’ottobre 2007 ai poco meno dei 250 mila di quest’anno. Negli enti di Previdenza, la riduzione è di ben il 56,2 per cento con le assenze che passano dalle oltre 60 mila dell’anno scorso alle circa 27 mila di quest’anno (il riferimento è sempre il mese di ottobre). Un dato interessante, poi, è quello della statistica per aree geografiche perché sfata la vulgata del sud sfaticato. Nella percentuale della riduzione delle assenze, infatti, il nostro meridione (isole comprese) è secondo, con una discesa del 44 per cento, preceduto dal Nord est con il 45 per cento in meno e seguito dal centro con un calo del 42,3 per cento e dal nord ovest, fanalino di coda con un ribasso del 42,1 per cento. Anche per questo l’exploit ligure acquista valore visto che rappresenta, seppur nel dato positivo, un margine di miglioramento molto superiore alla media del Nord Ovest.

Continuano le proteste di chi non può seguire il corso

Gli iscritti alla Ssis chiedono un incontro con il rettore di ANNAMARIA CALABRESE POTENZA - Liti da Ssis. Atto quinto. Al centro del dibattito continua ad esserci ancora il bando relativo al «corso aggiuntivo di 400 ore attinente l'integrazione scolastica agli alunni in situazione di handicap e miranti a fornire l'acquisizione dei necessari contenuti formativi», la cui scadenza, prevista per lo scorso 15 novembre, è stata prorogata fino a martedì 25. Ieri, una rappresentanza dei 360 docenti abilitati Ssis, che vorrebbero avere la possibilità di diventare anche insegnanti di sostegno, ha incontrato il capogruppo regionale del Partito democratico, Erminio Restaino e il consigliere comunale Dario Marsico. Viene chiesto un incontro con il Rettore dell'Università degli Studi della Basilicata perché «non possiamo arrenderci a questa ingiustizia. Non si tratta di una battaglia di territorialità ai danni di Matera, come qualcuno l'ha definita (il riferimento è alle dichiarazioni dei consiglieri regionali Pasquale

Cinque milioni per la riconversione dell’ospedale di Matera

Via libera allo Studentato MATERA - Via libera al progetto dello Studentato. La decisione è del Ministero dell'Università che ha dato il via libera alla riconversione dell'ex Ospedale di Matera ed ai 5 milioni di finanziamento che servivano per avviare poi anche la pratica per il mutuo di 3,5 milioni che la Cassa depositi e prestiti dovrebbe tranquillamente concedere. A sottolineare il completamento di un percorso per nulla semplice che anzi sembrava essersi interrotto è stato l'assessore regionale alle infrastrutture, Innocenzo Loguercio, che ha ufficializzato il finanziamento per la realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari di Matera. «Si tratta di un traguardo molto importante che premia il lavoro che stiamo facendo e che ha portato prima ad una svolta per il Campus ed ora al recupero di questi fondi per lo Studentato, il tutto» racconta Loguercio, «grazie ad un progetto che è stato considerato innovativo e meritevole dagli stessi tecnici del Ministero dell'Università. A conferma della grande

qualità di iniziative che stiamo portando avanti e che consentirà di approntare una struttura che garantisce 196 posti letto e che costituisce un importante punto di riferimento per l'Università materana e per lo sviluppo complessivo dell'intero territorio». Il progetto, presentato a novembre 2007 dall'Ardsu tramite la Regione Basilicata, prevede la ristrutturazione e la riconversione del secondo padiglione dell'ex Ospedale Civile di Matera da destinare a studentato universitario. L'intervento ha un costo totale di euro 12.995.461, di cui 5.933.000 a carico

del finanziamento statale ora attribuito. Per il cofinanziamento la Regione Basilicata ha già assunto nel novembre 2007 un impegno contabile di euro 3.721.046,50 ed ha autorizzato l'Ardsu a contrarre mutuo con la Cassa depositi e prestiti per un ulteriore importo di euro 3.340.734,00. «L'attenzione al polo universitario materano - ha spiegato Loguercio - è stata sempre alta ed oggi finalmente l'obiettivo è stato raggiunto grazie non solo alle risorse economiche rivenienti da un'attenta programmazione ma anche ad un lavoro concertativo tra la Regione, l'Ardus e l'Ateneo, che rende merito all'impegno costante del dipartimento regionale e all'abnegazione e all'alta professionalità messa in essere dai progettisti e dai dirigenti regionali coinvolti». Una volta completato il processo per avere la disponibilità anche dei soldi necessari per contrarre il mutuo si potrà definitivamente partire per definire il cronoprogramma che dovrà definitivamente avviare l'opera. Piero Quarto

Di Lorenzo e Rosa Mastrosimone, rilasciate nei giorni scorsi). Nessuno ha mai chiesto di voler spostare la Ssis da Matera, chiediamo solo di venirci incontro per quanto riguarda questo specifico corso. Alcuni di noi si sono iscritti, ma i più non l'hanno fatto, in attesa che gli “alti vertici” universitari decidano di porre fine a questa inutile polemica e ci permettano di seguire le lezioni senza disagio. Se insegniamo tutti a Potenza o nella provincia del capoluogo lucano, come facciamo ad essere a Matera per le 14:30 (orario di inizio delle lezioni)? E'logisticamente impossibile. Forse anche per le poche iscrizioni arrivate, è stato deciso di prorogare i termini fino al 25 novembre». «Siamo di fronte ad una situazione eclatante - afferma Restaino. I responsabili della Ssis, indicando nel bando come sede la città di Matera, hanno contravvenuto ad una delibera della giunta regionale, votata all'unanimità. Non possiamo non tenere in considerazione un simile atteggiamento, considerato anche il fatto che la Regione Basilicata ha sempre sostenuto l'Università dal punto di vista economico. Trovo incomprensibile questa presa di posizione anche da parte di alcuni consiglieri. In occasione del prossimo consiglio regionale (previsto per il 2 novembre), sottoporrò nuovamente la questione all'attenzione del presidente della Regione Basilicata». I docenti interessati, per lo svolgimento del corso, avevano proposto, già da tempo, alcune sedi presenti nel capoluogo lucano, tra cui l'Efab (Ente Autonomo Fiera di Basilicata) e il Centro sociale di Malvaccaro, affermando di essere disposti anche a «pagare di tasca loro», ma la risposta a questi suggerimenti è stata la pubblicazione di un bando che indica genericamente come luogo la città di Matera. Quale è la sede specifica? Nebbia fitta. Si è sempre parlato del centro commerciale “il Circo”, ma, al momento, non è ancora stata stipulata alcuna convenzione. Dove si farà, dunque, lezione? Chissà. Intanto, a breve, il Comune di Potenza invierà una lettera al Rettore che avrà come oggetto la «messa a disposizione del Centro Sociale di Malvaccaro per lo svolgimento del corso». Nel frattempo, il tempo passa e le risposte continuano a non arrivare.


24 ore in Basilicata 13 In una conversazione i figli di Vincenzo De Mare indicano le ragioni che avrebbero portato al delitto Venerdì 21 novembre 2008

Una telefonata conferma il movente L’autotrasportatore si era rifiutato di caricare rifiuti tossici di FABIO AMENDOLARA SCANZANO - Quando i carabinieri di Policoro ascoltano la telefonata tra Daniela e Davide, i figli di Vincenzo De Mare, l'autotrasportatore ucciso a colpi di lupara nel 1993, già sospettavano che dietro il delitto potesse nascondersi un traffico di rifiuti tossici. Ma è grazie a quella telefonata che scoprono il possibile movente. Gli investigatori - come svelato la settimana scorsa dal Quotidiano - sospettano che tre imprenditori e tre pregiudicati siano coinvolti nel delitto. Sono tutti indagati per associazione di stampo mafioso. Quattro di loro sono accusati di «concorso in omicidio». I tre imprenditori anche di «traffico illecito di rifiuti tossico-nocivi». Ecco cosa scrivono gli investigatori: «La conversazione intercettata, oltre a mettere in risalto il possibile movente dell'omicidio, che i due fratelli riconducono al rifiuto del loro genitore a effettuare il traffico illecito di rifiuti pericolosi, evidenzia il coinvolgimento di alcuni personaggi direttamente collegati alla Centrale del latte di Scanzano Jonico, il trasporto illecito di rifiuti, attuato attraverso il fittizio trasporto del latte». Scrivono i carabinieri: «Quanto raccolto da questo comando nell'ambito delle indagini sinora svolte in merito a quest'ultimo fatto, fornisce un quadro d'insieme da cui si ricava il coinvolgimento di due imprenditori e due pregiudicati nell'omicidio, un collegamento alle attività della Centrale del latte di Scanzano Jonico, l'esistenza di una consistente attività di traffico illecito di rifiuti, l'effettuazione di alcuni trasporti da parte di De Mare, nonché il suo riferito timore di essere ammazzato, un radicato e torvo sistema mafioso, capace di vulnerare agevolmente il tessuto sociale e assoggettare la comunità, inducendola all'omertà assoluta». Perché Scanzano è un posto strano. In superficie sembra un paese qualunque, ma nelle sue viscere custodisce molti segreti.

LE TAPPE 1993 VINCENZO DE MARE, AUTOTRASPORTATORE, VIENE UCCISO A COLPI DI LUPARA IN LOCALITÀ TERZO CAVONE A SCANZANO JONICO

1994 L'ISPETTORE CHE INDAGA SUL CASO VIENE IMPROVVISAMENTE > TRASFERITO IN CALABRIA

1997 IL SOSTITUTO PROCURATORE FRANCESCA MACCHIA DISPONE LA SECRETAZIONE DI 21 ATTI D'INDAGINE. TRA QUESTI CI SONO LE DICHIARAZIONI DI UN TESTIMONE (NOME IN CODICE BILLY) E IL PROGETTO URANO (FINALIZZATO ALLO SMALTIMENTO IN ALCUNE AREE DEL SAHARA DI RIFIUTI TOSSICI E RADIOATTIVI).

2000 L'INCHIESTA PASSA ALLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI POTENZA, LA COORDINA IL CAPO DELLA PROCURA GIUSEPPE GALANTE

2003 IL GOVERNO COMUNICA: «SCORIE NUCLEARI DA STOCCARE A SCANZANO JONICO». IL SITO INDIVIDUATO È LA MINIERA DI SALGEMMA DI TERZO CAVONE. DOPO 15 GIORNI DI PROTESTE E MANIFESTAZIONI IL GOVERNO RITIRA IL DECRETO

2004 VENGONO ALLA LUCE 15 BIDONI DI RIFIUTI CHIMICI IN LOCALITÀ TERZO CAVONE

2006 UN EX PENTITO DELLA 'NDRANGHETA SVELA LE ROTTE DEI RIFIUTI. VIENE RIAPERTA L'INCHIESTA SULL'OMICIDIO DE MARE

Carabinieri in azione. Nel riquadro Vincenzo De Mare

Nel sottosuolo c'è un enorme giacimento di salgemma. Sul finire degli anni Sessanta cominciano le perforazioni. Ma più che lo sfruttamento del sale si progetta lo sfruttamento delle caverne sotterranee. E si parla anche della costruzione di una centrale termonucleare e di un impianto di riprocessamento del torio. Progetti e commerci che ingolosiscono in tanti. Anche negli ambienti della criminalità organizzata. Alcuni fogli di viaggio di De Mare riguardano partenze da Terzo Cavone. E ci sono alcuni testimoni che confermano la te-

si degli investigatori. Agli atti, in procura, c'è un interrogatorio. Un testimone, interrogato, sostiene di aver saputo da un dipendente della Centrale del latte di Scanzano che l'omicidio era riconducibile a questioni «connesse al trasporto di materiale che veniva artatamente fatto passare come prodotto caseario e che, invece, veniva venduto in nero». A fornire un'altra conferma agli investigatori è statta la sorella di De Mare. Dice: «Lui avrebbe potuto rivelare qualcosa di misterioso che probabilmente all'epoca avveniva negli stabilimen-

ti della Latte Rugiada». Ed è questa l'idea che dal 1993 si porta nella testa: «Questa cosa potrebbe essere stata intuita da qualcuno che, forse, per impedirgli di parlare ha ordinato l'omicidio». C'è poi un confidente dei carabinieri che ha rivelato i posti in cui venivano smaltiti i rifiuti: «Capannoni abbandonati o masserie in aperta campagna». E un ex detective della polizia di Stato che ha un sospetto. L'ispettore Franco Ciminelli è l'investigatore più in vista della zona. Ha appena risolto l'omicidio di un netturbino e scoperto che dietro un inci-

dente stradale si nascondeva un tentato omicidio. Il regolamento di conti tra confinanti non lo convince. I carabinieri hanno appena arrestato un pensionato che nutriva rancore nei confronti di De Mare. Ma oltre al possibile movente non c'è altro. Il pensionato viene subito rilasciato. L'ispettore Ciminelli, invece, mette il naso tra le bolle d'accompagnamento del trasportatore. Sospetta che ci sia ben altro dietro l'omicidio. Forse il traffico di rifiuti. Scopre che alcuni fogli di viaggio di De Mare riguardano partenze da Terzo Cavone.

L'ispettore Ciminelli annota tutto e prepara un'informativa. Passa qualche mese e dalla Questura di Matera gli comunicano la sua nuova sede: Catanzaro. L'ispettore non ci sta. Lascia la polizia. Il delitto De Mare resta senza soluzione. Fino a quando, quattro anni fa, i carabinieri di Policoro trovano tra i ruderi della Latte Rugiada 15 bidoni di rifiuti chimici. Il caso viene ufficialmente riaperto. L'ispettore, a quanto sembra, era sulla pista giusta. La stessa pista che indicano i figli in quella telefonata. f.amendolara@luedi.it

Scaduti i termini per le domande. I candidati sono 623

Esami da avvocato a Rifreddo Le proteste dell’Agl di LEO AMATO POTENZA - Scaduti i termini per la presentazione delle domande sarebbero 623 gli iscritti all'esame annuale di abilitazione forense. Per Vincenzo Telesca, avvocato e presidente della sezione potentina dall'Associazione giovani legali, tenuto conto del numero dei vecchi e dei nuovi iscritti all'albo dei praticanti, il dato di tendenza riflette una certa rassegnazione rispetto alle percentuali bassissime di promossi negli ultimi anni. Proprio a Potenza, nota assieme a Catanzaro negli anni ’80 per percentuali superiori al 95 per cento di candidati ammessi a sostenere l'orale, di circa 600 che hanno sostenuto la prova scritta nel 2007 soltanto 144 hanno avuto successo, in linea peraltro con i risultati dei due anni precedenti.

Elemento determinante l'individuazione della commissione esaminatrice di Trento per ben tre anni consecutivi: un dato rilevante almeno dal punto di vista statistico se si considera che ogni volta per l'assegnazione delle cosiddette “commissioni incrociate” deve essere ripetuto da capo il sorteggio. Infatti, dall'entrata in vigore della nuova normativa nel 2004, tra 5 sedi di Corte d'appello omogenee per grandezza, Perugia, Trento, Campobasso, Trieste, e Caltanissetta, a cui si restringe in applicazione della legge l'estrazione della commissione di valutazione delle prove, dopo Perugia il primo anno, Trento è risultata la prescelta per ben tre volte consecutive. Un fenomeno improbabile, che ha destato non pochi sospetti già raccolti dall'onorevole Vincenzo Taddei del Popolo delle Libertà in un'in-

terrogazione rivolta al ministro della giustizia Alfano il 4 di Novembre. Ieri, invece, i rumors nei corridoi del tribunale sulla scelta di un albergo in località Rifreddo nel comune di Pignola per lo svolgimento della prova il 16,17, e 18 di Dicembre, un quarto d'ora in macchina dal centro di Potenza, circa 1200 metri sul livello del mare. Vincenzo Telesca a nome di tutta l'Agl si dice contrariato: «E’ l'ennesima ingiustizia perpetrata nei confronti dei giovani colleghi che si accingono a sostenere l'ennesimo esame, ma vi immaginate il freddo in fila all'aperto a metà di Dicembre?». «La scelta di una sede del genere francamente lascia perplessi, si dimostra di non tener in alcun conto delle difficoltà pratiche, logistiche e degli ulteriori sacrifici a tutti i livelli che un'opzione del genere comporta».

Il palazzo di giustizia di Potenza

«Chi ha preso questa decisione, o sta per farlo, probabilmente non considera che in quei tre giorni si recano nel nostro “capoluogo”colleghi che provenendo da fuori, da Matera, Melfi, e Lagonegro, già da tempo hanno prenotato alberghi e pensioni, e nella maggior parte dei casi hanno anche già sostenuto delle spese». «Ma ci rendiamo conto di cosa si-

gnifica affrontare nelle prime ore della mattina la strada che porta a Rifreddo? Se una scelta del genere è stata operata, auspico un repentino ravvedimento che tenga conto delle suddette problematiche».” Si potrebbero prenotare dei pulmini per portare i candidati dal centro città al luogo designato. È lapidario: «Se nevica ci vorranno le motoslitte».


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24 ore in Basilicata

Venerdì 21 novembre 2008

L’ex badante di Mennonna, il presule più anziano del mondo, come Jean Valjean

Il ladro del vescovo sta per divenire prete DIVERRA’ sacerdote il romeno di 24 anni indagato dalla procura della Repubblica di Potenza, per truffa e furto aggravato: avrebbe rubato numerosi oggetti preziosi nella casa di monsignor Antonio Rosario Mennonna, che ha compiuto 102 anni il 27 maggio scorso ed è il vescovo più anziano del mondo. L’uomo - indagato insieme al cugino aveva lavorato in casa di Mennonna (che vive ritirato a Muro Lucano), come badante quando era già seminarista: i due per l’accusa rubarono nell’estate 2007 una croce che il presule aveva ricevuto da Giovanni Paolo II in occasione dei suoi 90 anni, un calice che i fedeli gli donarono nel 1962, quando partì dalla Basilicata, e numerosi altri oggetti, alcuni d’oro. Mennonna - sacerdote dal 1928 e vescovo

dal 13 marzo 1955, quando fu consacrato da Pio XII (è stato per 21 anni pastore della diocesi di Nardò) - non ha mai saputo nulla del furto, scoperto in ritardo dal nipote che lo cura più da vicino, Antonio Mennonna, quando i due romeni erano andati via. Ma la storia sembra tratta da «I miserabili», di Victor Hugo, pubblicato nel 1862. Proprio nella prima parte del romanzo, il galeotto Valjean ruba l’argenteria in casa del vescovo di Digne, monsignor Myriel. Catturato dalle guardie, l’ex galeotto è portato davanti al vescovo: stupefatto, invece della conferma dell’accusa, riceve da monsignor Myriel anche due candelabri d’argento, «da cui gli spiega l’uomo di Dio - potrete ricavare duecento franchi». Ottenuta la sua liberazione, il vescovo dice a Valjean: «Fra-

tello mio, voi non appartenete più al male ma al bene. Io compro la vostra anima; la sottraggo ai pensieri neri e allo spirito di perdizione, per donarla a Dio». Valjean, inebetito, cambia radicalmente vita. Parole scritte circa un secolo e mezzo fa, ma che si adattano perfettamente alla storia raccontata dagli avvocati romani Giacinto Canzona e Anna Orecchioni, che rappresentano la parte civile, cioè proprio monsignor Mennonna: il giovane romeno si sta preparando a ricevere l’ordinazione sacerdotale dal vescovo della comunità cattolica romena in Italia. Le indagini dovrebbero concludersi quanto prima: l’aspirante sacerdote rischia di dover comparire davanti ai giudici. Ma ormai la sua strada è un’altra, proprio come l’eroe romantico di Hugo.

Agrobios accoglie ricercatori dal Cile NEL CENTRO di ricerche Metapontum Agrobios a Metaponto è stata ricevuta una delegazione cilena. La delegazione americana, ospita della Regione Basilicata, arriva dalla zona di Tarapaca ed è guidata dal responsabile del dipartimento per l'Integrazione e la cooperazione internazionale, Luis Caucoto Ortega,. Ad accoglierla, il presidente del centro Salvatore Adduce e i ricercatori Gallitelli, Grieco e Lacertosa. Illustrate le attività in campo agroalimentare e ambientale che la Metapontum Agrobios sta sviluppando per affrontare problematiche ambientali di rilievo. Rimarcato il valore degli studi di Agrobios sulla risposta delle piante agli stress ambientali e la messa a punto di strategie, quali il miglioramento genetico, per la resistenza delle piante a situazioni ambientali critiche come la siccità, le alte temperature, la salinità dei terreni. I tecnici di Agrobios hanno parlato di progetti di innovazione e trasferimento tecnologico verso sistemi produttivi e lo scambio di ricercatori tra il Centro e la nuova facoltà di Biotecnologie dell’Università cilena Arturo Prat.

Terremoti/1 Il ruolo del Cris nella prevenzione dei disastri

L’ateneo lucano ha inventato l’isolamento delle case dai sismi DALL’UNIVERSITA’ della Basilicata potrebbe arrivare, nel prossimo futuro, un’importante innovazione per la protezione degli edifici dai terremoti: i ricercatori lucani, infatti, hanno sperimentato l’efficacia di “sistemi dissipativi innovativi» in grado di proteggere gli edifici nuovi e soprattutto quelli esistenti da scosse che normalmente ne determinano la distruzione totale. I test si sono conclusi in serata, a Potenza, e rientrano nell’ambito del progetto «JetpacsReLuis» interamente finanziato dalla Protezione Civile nazionale. I ricercatori lucani, per la prima volta in Europa, hanno testato su una tavola vibrante, che simula perfettamente un sisma, la reazione di una struttura equivalente a un edificio di due piani su cui sono stati installati differenti dissipatori. Nelle prove sono stati utilizzati dispositivi composti da molle in leghe a memoria di forma e pistoni che assorbono l’energia sismica. «L'edificio resiste al terremoto e il sistema – ha detto il direttore del laboratorio Ingegneria sismica dell’Università della Basilicata, Felice Ponzo – ha costi inferiori e un grado di sicurezza superiore rispetto agli standard attuali».

geotecnica e geologia della facoltà di Ingegneria dell'ateneo lucano, ha concentrato il suo studio sugli edifici in cemento armato. Spiega: «Nella città di Potenza c'è una quantità imponente di edifici in cemento armato (Poggio Tre Galli, alcune aree del centro storico). La maggior parte è stata costruita negli anni Cinquanta e Sessanta. Vi abitano circa 30.000 cittadini. Purtroppo però questi edifici non sono antisismici. Non dobbiamo fare allarmismo. Sono edifici potenzialmente vulnerabili di cui ci dobbiamo occupare ma non preoccupare. E' una condizione che comunque dobbiamo conoscere». In realtà gli edifici in cemento armato rappresentano la tipologia più diffusa in Europa, in Italia oltre il 50% non è protetto sismicamente. Solo dopo il terremoto del 2002 di San Giuliano di Puglia il modo in cui viene affrontato il rischio sismico è notevolmente cambiato. «Da quel momento - fa sape-

re Masi - sono state introdotte nuove norme che consentono la messa in atto di misure concrete». Si parla infatti di una diffusione della cultura della prevenzione. Masi è anche il coordinatore scientifico del Cris (Centro di competenza regionale per lo studio e il controllo del rischio sismico). Il Cris nasce inizialmente come progetto nel 2003 con una delibera della giunta regionale. L'obiettivo del progetto è quello di affrontare in modo efficace il tema del rischio sismico in Basilicata elevando anche la capacità di risposta del tessuto economico, culturale e sociale del territorio lucano. L'ente finanziatore è la Regione che ha stanziato fondi per il finanziamento del progetto, l'Università degli studi della Basilicata mette invece a disposizione le risorse umane: ricercatori, docenti, tecnici e altre figure. Accanto al prof. Masi, figurano per la parte tecnica e scientifica due protagonisti:

POTEVA essere una domenica qualunque il 23 novembre del 1980. A sconvolgere la vita di migliaia di persone venne il terremoto. Per evitare che - in una terra ballerina come la Basilicata - altri eventi siano portatori di lutti e tragedie, in prima fila ci sono gli scienziati che cer-

cano sistemi capaci di minimizzare il danno. Fra questi, il professor Angelo Masi, coordinatore scientifico del Cris, ossia del Centro di competenza regionale per lo studio e il controllo del rischio sismico. Il professor Masi, docente al dipartimento di Strutture,

Terremoti/2 Mattia

Terremoti/3 Convegno a 28 anni dalla tragedia

«Progetti veri e non solo cerimonie»

Un Comune a Guardia della buona ricostruzione

CI VOGLIONO progetti concreti e non solo celebrazioni: lo dice Franco Mattia (Pdl), vicepresidente del consiglio regionale, sulle iniziative promosse in occasione del cosiddetto anniversario del terremoto del 1980. «Per chiudere - spiega - al più presto l'opera di ricostruzione, recuperare le aree industriali sorte in attuazione della legge 219/81 diventate “cimiteri” di un'industrializzazione durata pochi anni e monitorare il sistema regionale di Protezione civile. Per utilizzare in positivo questa occasione è necessario innanzitutto aggiornare i dati della ricostruzione e quindi del fabbisogno finanziario in modo da attivare ogni strumento utile a far affluire nelle casse dei Comuni fondi adeguati a rispondere ad ogni esigenza». «Sono certo - continua - che nonostante la difficile congiuntura economica il governo, grazie agli interventi dei parlamentari lucani del Pdl, non si sottrarrà dall'impegno di venire incontro ai problemi finanziari e favorirà il ricorso ai mutui, unica strada possibile per garantire il completamento dei lavori di ricostruzione in tempi ragionevoli».

GUARDIA PERTICARA Erano le 19.35 del 23 novembre 1980, quando due scosse sismiche a distanza di pochi secondi una dall'altra sconvolsero per un interminabile minuto e trenta secondi una vasta area dell'Appenino meridionale, a cavallo tra l'Irpinia e la Basilicata. E 28 anni dopo la “Ricostruzione e recupero dei centri storici”. Ed è Guardia Perticara un possibile esempio di modello per l'utilizzo di soldi pubblici per la ricostruzione post-sisma”. Ed è nell'incontro che si è svolto ieri mattina nella sala comunale del “Borgo d' Italia più bello” che si è affrontato il discorso della ricostruzione e del recupero con i fondi post sisma. Appuntamento, seguito con altre due giornate a Bella e a Potenza, dedicati alla nuova cultura di memoria storica del terremoto. Un risultato significativo quello del recupero del centro storico di Guardia indirizzato a un meritato riconoscimento istituzionale dei “Borghi più belli d'Italia”. Marchio dato dall'Anci. Ed è con orgoglio e entusiasmo che il sindaco del paese

il professor Mauro Dolce e l'ingegner Nello Vietro. Diverse e numerose sono state le attività che il Cris ha condotto nel corso degli anni. Nel 2004 è partito un progetto che sta ancora ultimandosi a opera del prof. Masi: “Censimento e valutazione della vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio privato della Regione Basilicata”. Un'altra attività è la “Riclassificazione sismica del territorio della Basilicata” svolta dal prof. Marco Mucciarelli. Attualmente l'attività di “Definizioni di strategie di intervento su ospedali e scuole” è condotta da Masi, mentre gli “Studi sulla microzonazione sismica del territorio Regionale” da Mucciarelli. Nel Cris la diffusione del tema della prevenzione viene divulgata attraverso convegni, seminari, attività di formazione dei tecnici e professionisti nonché esercitazioni che vedono coinvolti in prima persona i cittadini, che diven-

Il tracciato di un sismografo

tano parte attiva di questo processo. «Nel maggio del 2006 - spiega Masi - in Val d'Agri si svolse un'esercitazione nazionale sul fronteggiamento della fase di emergenza post-sisma». Anche questa è prevenzione. Le aree storicamente interessate a eventi sismici sono le zone Nord-Ovest più a contatto con l'Irpinia, la Val d'Agri, il Vulture Melfese e il Lagonegrese. Ma prevenzione vuol dire anche fare in modo che la vita continui. E quindi è importante che siano potenziate le strutture sulle quali ruota la società: i trasporti, gli ospedali, le scuole e tutto ciò che serve alle attività dell'uomo. Simona Grieco

Da sinistra Bozzi, il professor Rescio, il sindaco Caporeale e Basile

La lettera di Zamberletti ERA molto atteso ma per gravi problemi di salute della moglie Giuseppe Zamberletti, ex commissario straordinario del Governo in Campania e Basilicata dopo il terremoto del 23 novembre 1980 e “padre” della Protezione civile, non ha preso parte all'incontro sulla ricostruzio a Guardia Perticara. Comunque il suo saluto e messaggio d'augurio fraterno lo ha inviato lo stesso con una breve lettera al sindaco, Massimo Caporeale. «Avrei tanto desiderato - scrive nella missiva - partecipare al vostro convegno. L'avrei fatto per riprovare l'emozione dei giorni del terremoto 1980, giorni e mesi terribili dell'emergenza che hanno messo in rilievo l'impegno e la generosità di tanti in un operazione di soccorso complessa e difficile, dopo la più grande catastrofe verificatasi in Italia nella seconda metà del secolo scorso. Avrei voluto essere presente - spiega nella lettera - anche per sottolineare la mia gratitudine ai sindaci e agli amministratori locali che in quell'occasione si dimostrarono capaci di reggere responsabilità pesantissime mostrando grande vigore operativo». «Fin dai primi momenti del mio mandato - conclude Zamberletti - affidai ai sindaci la responsabilità di guidare le popolazioni nella tempesta dell'emergenza e nel difficile impegno della ricostruzione. I risultati, anche, se poco celebrati e poco conosciuti dall'intera comunità nazionale, furono mirabili e per questo la mia riconoscenza è sempre viva e profonda». a. p. Massimo Caporeale ne parla ai presenti, sindaci dell'area, rappresentanti istituzionali locali, provinciali e regionali, professionisti e

tecnici del Comune. «Il recupero di Guardia spiega il sindaco - ha superato i confini regionali e nazionali, ottenendo il ricono-

scimento come Borgo d'Italia più bello». Un recupero legato a un binomio: identità e futuro. Intervento globale e qualificante «grazie all'opera svolta dei tecnici del Comune che non hanno stravolto l'assetto urbanistico». Un recupero non solo con fondi «ex 219 ma anche con altre risorse». Messaggio finale del sindaco ai suoi concittadini: «Si va insieme verso la stessa meta e non verso futili operazioni che non portano a niente come quella fatta da qualche cittadino di pitturare le porte di colore rosso. Nessuna storia infinita per la ricostruzione come spesso viene scritto sui giornali locali esordisce il moderatore, dirigente della Protezione civile della Regione Giuseppe Basile - La ricostruzione è finita, ora ci aspetta il completamento degli interventi». La ricostruzione è la quarta attività della Protezione civile e la Basilicata è l'unica ad avere un struttura che si occupa di ricostru-

zione post-sima. Il professor Pierfrancesco Rescio, archeologo e docente di Topografia antica al “Suor Orsola Benincasa” di Napoli aggiunge: «Il recupero dei centri storici non è solo mettere a nudo la roccia ma si tratta di riconoscere le proprie radici per essere trasmesse anche e soprattutto a chi viene da fuori». Lavori conclusi dalla dirigente generale del ministero dei Lavori pubblici, Maria Teresa Bozzi, con l'intervento «sull'avere per il futuro un ottica diversa nel concepire la ricostruzione. I fondi - ha spiegato - che vengono dati per la ricostruzione del terremoto non sono regali o elemosina che si dà alle singole persone ma sono investimenti produttivi. Investimento produttivo che va valorizzato e sinergizzato con altri programmi che possono essere varati propri per completare, come bene ha fatto a Guardia». Angela Pepe


24 Ore in Basilicata POTENZA - Ieri mattina nella sala riunioni del consiglio regionale di Basilicata si è tenuta una conferenza stampa indetta dalla consigliera Rosa Mastrosimone, della federazione Popolari di centro, insieme a una parte dei promotori del comitato per la raccolta di firme, per chiedere alla Regione Basilicata l'adozione di una legge a favore dei malati di tumore. La proposta prevede di offrire provvidenze economiche alle persone “costretteâ€? alla migrazione sanitaria per curarsi dal tumore. Il finanziamento previsto nella proposta è per i viaggi, il vitto e alloggio per massimo di 200 euro al giorno, per un totale di 6.000 euro. ÂŤBisogna rispettare l'articolo 32 della Costituzione che prevede il totale rispetto della salute dei cittadini italiani - ha affermato la Mastrosimone - Quella che vi presentiamo oggi, è una proposta di legge da me giĂ fatta nel 2006 che aveva trovato l'adesione pressochĂŠ unanime

VenerdĂŹ 21 novembre 2008

Mastrosimone (Popolari) propone una legge regionale che finanzi le cure tumorali fuori regione

Un aiuto per i viaggi della speranza dei consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. La proposta ha già fatto tutto l'excursus di rito previsto dai regolamenti nel 2006, commissioni e consiglio regionali. Purtroppo nel 2007 ha avuto uno stop. La legge continua - è urgente in particolar modo per aiutare quelle famiglie costrette a fare i viaggi della speranza per curare i loro bambini. Se al dramma della malattia di un figlio piccolo, si aggiungono anche problemi economici, la situazione diventa troppo pesante da sopportare. Oggi le malattie tumorali colpiscono quasi tutte le famiglie. Non tutte riescono a trovare in regione, cosÏ come dovrebbe essere, le cure necessarie e molte di queste hanno sostanziali difficoltà economiche. Poi è intervenuto il dottor

Bartolomeo Silvestro, medico cardiologo e componente del comitato promotore: ÂŤIl paziente di oggi - ha detto deve essere curato nel fisico ma anche la “personaâ€? deve essere al centro delle attenzioni del sistema sanitario regionale. In materia oncologica, la Basilicata offre molto, ma quando non è in grado di fornire le cure dovute non può abbandonare le persone al loro destino. E’ necessario stabilire i criteri di assegnazione delle provvidenze, rispetto al reddito, le condizioni burocratiche eccetera, ma non spetta a noi del comitato l'onere di fare le regole. Deve farsene carico la regione quando per la legge dei numeri non è possibile istituire un servizio. E’ necessario individuare anche le modalitĂ di supporto a domicilio per quelle persone

che hanno malattie tumorali croniche e invalidanti. A loro va data piÚ attenzione da parte del istituzioni preposte, ha concluso. La signora Maria Paola Schiuma, tra i promotori della raccolta delle firme, è intervenuta per raccontare il percorso che il comitato ha compiuto nella raccolta delle firme: Non è stato difficile raccoglierle in numero necessario per portare la proposta di legge in consiglio regionale - ha sottolineato Alla raccolta abbiamo voluto dare anche un significato diverso. Abbiamo avuto cura di sensibilizzare i firmatari ai quali abbiamo tentato di far comprendere la dimensione del problema, che va oltre il significato di una semplice condivisione della bontà del progetto. In coda alla conferenza si è

fatto notare ai promotori che la regione ha già nel suo ordinamento una legge che offre provvidenze alle persone affette da alcune malattie tumorali del sangue, oltre ai talassemici e ai nefropatici. E’ stato evidenziato che modificare quella legge, estendendola anche a quei pazienti di cui il comitato si sta occupando, potrebbe rappresentare uno strumento piÚ veloce per raggiungere lo scopo. I fondi ai quali attinge la legge per le gravi malattie del sangue sono quelli destinati al socioassistenziale - ha commentato Mastrosimone - Quelli sono fondi già esigui e non sufficienti a soddisfare le necessità di quei pazienti. E’ indispensabile fare una nuova legge per utilizzare risorse economiche destinate al servizio sanitario regio-

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nale e alle attivitĂ di tutela della salute, da destinare all'aiuto delle persone alla nostra attenzioneÂť. Per le ristrettezze economiche e il futuro incerto che si prospetta all'orizzonte, la legge che propone il comitato è piĂš che mai condivisibile e necessaria. In attesa che i viaggi della speranza siano soltanto un ricordo, trovando le risposte di assistenza in regione, in questa fase di critiche per l'eccessivo utilizzo di consulenze pagate piĂš che dignitosamente, che sollevano sospetti sulla loro assegnazione e sulla reale utilitĂ , i legislatori regionali hanno l'occasione, trasformando la proposta presentata ieri in legge regionale, per dimostrare la loro attenzione alle famiglie lucane indirizzando fondi magari sottratti allo “sprecoâ€? per aiutare quelle fasi di difficoltĂ , oramai note a tutti, di molte famiglie lucane giĂ colpite dal dramma della malattia tumorale. Gianfranco Gallo

Indotto Fiat Incontro a San Nicola di Melfi con i rappresentanti aziendali sul rinnovo

Contratto, la proposta dei sindacati Un aumento di 1.100 euro annui piĂš 2.200 di premio LE SEGRETERIE regionali del comparto metalmeccanico sindacale lucano hanno incontrato ieri a Rionero i rappresentanti aziendali (rsu) di tutti gli stabilimenti dell’indotto Fiat di San Nicola di Melfi. Alle rappresentanze sindacali unitarie è stata presentata la nuova piattaforma per il rinnovo contrattuale. Le sedici aziende che compongono l’indotto Acm, nella zona industriale piĂš nota di Basilicata, raccolgono circa 2.300 dipendenti. Le sessanta Rsu presenti ieri a Rionero hanno accolto all’unanimitĂ il nuovo documento contrattuale.

ÂŤPer la prima volta - spiega il segretario regionale Fim, Antonio Zenga - presentiamo un contratto integrativo Acm che fino a due anni fa era lo stesso della Fiat. Purtroppo ciò accade in un momento di crisi del settore ma la novità è importante per tutti i lavoratori di una realtĂ sempre piĂš radicata nella zona industriale di San Nicola di MelfiÂť. Il maggiore dei sindacati non confederali: ÂŤQuella di oggi (ieri per chi legge, ndr) rappresenta un’approvazione unanime molto importante - spiega il segretario regionale Fismic, Marco Roselli - che diventa un mes-

I segretari dei sindacati metalmeccanici ieri a Melfi

saggio da riportare nelle fabbriche. Bisogna dare forza alla nostra azione di ne-

goziazione con le aziende pur consapevoli che la trattativa si dovrĂ inevitabil-

Impegno dell’azienda in Regione. Adesso bisogna trovare soluzioni

Scongiurata per ora la mobilitĂ alle Industrie del Basento SE IL bicchiere è mezzo pieno oppure mezzo vuoto, è ancora tutto da stabilirsi. Per intanto la notizia della mobilitĂ momentaneamente scongiurata per i 36 operai delle Industrie del Basento di Potenza, è suonata un po’ come una vittoria di Pirro. Ieri l'azienda si è impegnata al tavolo del dipartimento delle attivitĂ produttive, su invito della Regione, a tentare altre strade prima della messa in mobilitĂ dei dipendenti che era stata ipotizzata a fronte della prevista chiusura dello stabilimento al quale, entro la fine dell'anno, non perverranno piĂš commesse dal gruppo Fiat. Restano però dei punti ancora tutti da chiarire, lo pretendono gli operai e lo ha chiesto finanche la Regione. Vanno esaminate le intenzioni dell' azienda e va messa in chiaro la sua posizione in merito alla proprietĂ del suolo in viale del Basento. La presidenza dello stabilimento, dal canto suo, si è dichiarata disponibile a una eventuale riconversione delle lavorazioni in vista anche di un 2013 di ripresa per tutto il settore automotive. Il problema è che la stessa non è piĂš proprietaria del suolo venduto all'Ila (Indu-

stria logistica alimentare) nel 2003. Terreno che, per giunta, era stato già promesso ad un'altra società calabrese che ha trascinato in tribunale l'azienda lucana rea di non aver mantenuto fede agli accordi seguiti al compromesso iniziale. Colpa dell'Alfa 147 che fra poco andrà in pensione, e della perdita di credibilità dell'azienda nei riguardi del committente torinese, in Basilicata non arriveranno piÚ pezzi da produrre, come dichiarato ieri dal presidente del gruppo, Fortebraccio, che tuttavia alla richiesta di spiegazioni circa le produzioni avviate contemporaneamente ad Atessa, altro stabilimento del gruppo, ha ribattuto: Ad Atessa si fanno solo stampaggi. Lavorazioni diverse da quelle di Potenza anche se gli operai parlano di un trasferimento di linee produttive da uno stabilimento all'altro. Di qui la necessità di un ulteriore incontro, sempre ai tavoli regionali. E' necessario innanzi tutto che le Industrie del Basento comunichino a noi, e poi al consorzio industriale, chi è l'effettivo proprietario del suolo - ha dichiarato ieri Vincenzo Folino, l'assessore alle attività produttive - solo dopo si potranno tentare al-

tre strade come ad esempio invitare a interloquire il gruppo che ha acquistato il terreno e verificarne le eventuali intenzioni e disponibilitĂ . Non escludiamo neppure la possibilitĂ di valutare altre proposte che perverranno dall'aziendaÂť.

Per i 36 operai ancora niente di concreto, se non la cassa integrazione. ÂŤSperiamo almeno che ci vengano retribuiti stipendio e tredicesimaÂť, l'unico loro auspicio al termine dell'incontro di ieri. Anna Musacchio

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mente svolgere in un momento di grande crisi del settore auto, nonchĂŠ di tutta la componentistica. In questa fase è importante dare sostegno ai redditi dei lavoratori anche portando a casa un risultato economico sulla contrattazione di secondo livelloÂť. Tra le novitĂ piĂš importanti del nuovo contratto vi è senz’altro quella salariale che resta invariata rispetto ai colleghi del gruppo Fiat. Duemila e cento euro di premio sono il risultato per il prossimo quadriennio in aggiunta ai 1.100 che si auspica diventino strutturali, nonchĂŠ 85 euro per il personale diretto e impiegato su postazioni vincolate. Altre novitĂ riguardano l’istituzione di un responsabile per la sicurezza di sito, nuove forme contrattuali quali l’apprendistato, una nuova organizzazione professionale per introdurre anche nelle aziende dell’indotto postazioni di lavoro ergonomiche e un presidio sanitario che manca nell’intero indotto di San Nicola di

Melfi. Diventa difficile parlare di integrativo in una fase di recessione - aggiunge il segretario Uilm, Vincenzo Tortorelli - ma sono convinto che occorre discutere di salari e interventi che vadano comunque a detassare gli stipendi. Si esce dalla crisi se si aumentano i salari dei lavoratori e, quindi, i consumi. Ecco perchÊ, anche se i lavoratori vogliono altre risposte, bisogna trattare questi temi. Ancora i confederali. Con questo nuovo contratto - conclude il segretario Fiom Cgil, Giuseppe Cillis chiediamo maggiori investimenti, stabilizzazione dell’occupazione e crescita dei salari. Proposte che saranno sottoposte al voto dei lavoratori. In seguito apriremo il confronto con il management dell’indotto con l’auspicio di concludere l’accordo in tempi brevi per dare certezze sull’occupazione e sui salari a tutti i lavoratori di Melfi. Vittorio Laviano regione@luedi.it

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Venerdì 21 novembre 2008

LA COCA COLA IN BASILICATA

IN ITALIA E’ ALLARME DIABETE

di EMILIO MOLINARI*

di GAETANO FIERRO* dalla prima Questo è il punto: parliamo di un qualcosa di INSOSTITUILE per la vita dell'umanità. Qualcosa di “UNICO”, di SPECIALE, da gestire pubblicamente dai sindaci e dagli assessori con la partecipazione delle comunità locali, da trattare con estremo risparmio, una nuova politica pubblica e una nuova visione giuridica del diritto. Questi riferimenti mancano del tutto nei due interventi e sono convinto, che per entrambi gli autori sono da considerarsi pura ideologia. Ma non è così, manca anche la consapevolezza che l'acqua scarseggia, che stando all'ONU negli ultimi 45 anni d'attività private sono stati inquinati fiumi e falde, svuotato invasi, prosciugato sorgenti, così che le risorse idriche sono oggi ridotte del 50% rispetto al 1960, e nei prossimi decenni il 48% della domanda d'acqua resterà senza risposta, mentre il Mediterraneo sarà tra i quattro gravi epicentri della Crisi Idrica Mondiale. Tutto questo non è ideologia, è solo la realtà. In un simile contesto, vendere l'acqua in generale, metterla sul mercato, fissarne un prezzo e quotarla in borsa, è determinare un passaggio di grande responsabilità e lo è ancora di più se di mezzo c'è un impero come Coca Cola che può condizionare la politica di intere nazioni. I termini e i concetti espressi dal responsabile di Coca Cola Hellenic Botting Company, anche se abbelliti da note ambientaliste, restano quelli di un venditore di acqua preoccupato di estendere al massimo le vendite e realizza il massimo dei profitti, è chiaro che è il suo mestiere, il linguaggio però riferito all'acqua è un linguaggio ideologico: “….intraprendere responsabilmente questo business….le vendite di Lilia registrano un trend in crescita” ( come il PIL ) “… 5 miliardi di litri d'acqua di alta qualità teoricamente prelevabili…conquistare stabilmente il consumatore…investire in comunicazione..” ( la pubblicità) ecc… In Italia si spendono 400 milioni di euro all'anno in pubblicità per le mineali. Ma anche i termini usati dall'assessore di Rionero, che pure solleva il problema reale di aumentare il canone di concessione da parte della Regione, non si sottrae a questa cultura del mercato e del businness. La sua preoccupazione è quella che “… i guadagni non pendano da una parte sola….noi vogliamo sapere in buona sostanza quanto si guadagna e se ciò che viene versato alla Regione Basilicata per effetto della legge del 2005 è congruo….”. Anche l'amministratore diventa un mercante preoccupato di quanto può guadagnare dall'acqua, che non è né sua né di nessuno, è dei cittadini e dell'umanità. L'assessore è il più infastidito da certi argomenti…. Il problema non è l'operatore economico….come qualcuno vorrebbe fare intendere, nel tentativo di sovraccaricare di contenuto ideologico questa materia…Si tratta di garantire condizioni eque verso un prodotto…C'è qualcosa di blasfemo in questo linguaggio che riduce il “DONO di DIO per eccellenza” ad un prodotto. Caro assessore la materia in questione si chiama acqua, si chiama vita, e l'operatore economico si chiama Coca Cola incontrollabile da qualsiasi amministratore locale e “… far crescere il consenso attorno a questo bene pubblico naturale non è per opportunità politica..” , ma è un dovere … non è “inerte”, un patrimonio di circa 5 miliardi di litri all'anno e non è “ ingiusto” se corre nel suo alveolo naturale e finisce nei rubinetti pubblici dei suoi amministrati e non nelle tasche di Coca Cola e in quelle della Regione. Lei si chiede se è congruo ciò che viene versato nelle tasche della regione, lei dovrebbe sapere che la Regione Basilicata pur essendo tra quelle che fanno pagare di più, stabilisce un canone di 51,65 euro per ettaro in concessione, equivalenti 0,30 euro per metro cubo di acqua imbottigliata pari a 0,0003 euro al litro. Che per trasferire la concessione dalla Trafficante alla Coca Cola si è dovuto modificare la normativa, che le modifiche introdotte non vengono più fatte sull'acqua prelevata ma sull'acqua imbottigliata vale a dire una quantità 9 volte inferiore. Per la Regione Basilicata, il ricavato di questa svendita è inferiore alle spese per contabilizzare i ricavati dalle concessioni, oltre che per lo smaltimento delle bottiglie di plastica “consumate”in Regione. Lei ha ragione di chiedere un riequilibrio dei guadagni, è la richiesta minima, che non cambia la sostanza di un pensiero che per una regione povera, che altro non ha che acqua buona, possa essere una opportunità da non perdere il venderla a una multinazionale. Io credo ci sia qualcosa di coloniale in questa mentalità ed è comune ad entrambi i poli politici di questo paese. Vorrei concludere, a proposito di Coca Cola, con qualche domanda provocatoria per la quale mi scuso: ma in che mondo vivete se non sapete quale sia il potere di Coca Cola? E che all'accusa di antisindacalismo in Colombia è stata rivolta alla Coca Cola rispondere che un tribunale l'ha assolta sia un po' banalizzare il problema? Pensate che in un paese come la Colombia che registra il più alto numero di sindacalisti uccisi al mondo, possa un tribunale condannare la grande multinazionale? Possibile non sappiate che questa multinazionale in India ha svuotato e inquinato falde, desertificando regioni intere suscitando la protesta di centinaia di migliaia di persone e che la notizia ha fatto il giro del mondo e sta scritta nei libri di Vandana Shiva e di Arundati Roy. Non sapete che Coca Cola è nel Regno Unito sotto inchiesta, per aver messo sul mercato con il marchio Desani, l'acqua degli acquedotti di Londra come acqua minerale di ottima qualità? Non è il caso di riaprire il dibattito in Regione magari con un approccio più consapevole di quanto sta succedendo nel mondo a proposito di acqua Bene Comune? *presidente del Comitato italiano per un Contratto mondiale dell’acqua

LA POVERTA’ NON E’ UNA CALAMITA’ NATURALE di CANDIDO DE CANIO* SE SI escludono gli incontri promossi dall'associazionismo cattolico, non è usuale che la povertà trovi spazio nel dibattito pubblico, né tra le priorità dell'agenda politica dei partiti e delle istituzioni per il semplice fatto che essa non è percepita come un problema che riguarda l'intera società, ma è percepito come problema dei poveri. Tanto più perché non danno alcun fastidio, non fanno rumore, non hanno chi li rappresenta sul piano politico e istituzionale. I poveri non fanno notizia. C'è chi, ogni qualvolta vengono diffusi i dati ISTAT sulla povertà, interviene sulla stampa, giusto per fini polemici, quasi sempre sorpreso e allarmato, senza rendersi conto che sono decenni che i dati sulla povertà sono più o meno gli stessi, e che nella graduatoria delle regioni la nostra occupa stabilmente il secondo posto per l'alta percentuale di famiglie e di persone che si trovano al di sotto della soglia della povertà relativa. La povertà non è una calamità naturale. Il destino dei poveri è determinato dagli uomini stessi, quegli uomini che hanno il potere decisionale di migliorare o meno la qualità della vita delle persone e delle famiglie. La povertà è il risultato di scelte politiche ed istituzionali nazionali e locali, ma è anche responsabilità del potere economico che ha quale unico interesse il profitto. Basta osservare cosa sta accadendo nel campo della finanza e più da vicino come si sta tentando di smantellare l'apparato produttivo della nostra regione per rendersi conto di quanta incidenza abbiano le sue decisioni sul destino di tante famiglie. E grande responsabilità ha anche il potere mediatico che tenta sempre più di rappresentare un mondo illusorio, fatto di denaro e di perdita di valori umani. L'uomo come persona ha perso la sua centralità, sostituito dall'uomo come individuo. E' questa cultura individualista che non ci fa vedere le persone che soffrono, perché privati dei beni e dei servizi necessari per vivere e del sogno di poter garantire ai propri figli una vita più dignitosa di quella che il destino assegna loro sin dalla nascita (povertà assoluta). Vi sono famiglie senza dimora e senza alcun sostentamento (povertà estreme), famiglie che devono stringere la cinghia ogni giorni per far quadrare i loro conti perché non riescono ad arrivare a fine mese (povertà relativa), giovani che non riescono a trovare lavoro o vivono di lavoro precario che non consente loro di programmare il proprio futuro. Io

credo che il PD abbia fatto bene a promuovere nei giorni scorsi l'iniziativa pubblica sul tema della povertà e del bene comune e che bene abbia fatto il segretario regionale, Piero Lacorazza, ad annunciare la proposta della convocazione di una conferenza tematica su Welfare e lavoro, oltre a quella sull'economia, entro la primavera prossima. Iniziative che non possono non essere accolte con favore ed interesse da parte di quei cattolici democratici e sociali che, sia nel PD che nei partiti di provenienza (DS e Margherita), hanno fatto della centralità della persona e della sua dignità la ragione del loro impegno politico e sociale, convinti che anche nei momenti di crisi come questi che stiamo attraversando è possibile attuare politiche vere di contrasto alla povertà, contro ogni forma di assistenzialismo e clientelismo. Io spero che per il PD sia questo l'inizio di un percorso virtuoso, senza interruzioni, per la realizzazione di un piano regionale sul Welfare che indirizzi le istituzioni locali verso scelte coraggiose per raggiungere traguardi interessanti di giustizia sociale. Il che vuol dire: ridurre le disuguaglianze che tendono sempre più ad allargarsi; ridistribuire le risorse in modo equo e solidale, cominciando a togliere qualcosa a chi ha di più per darla a chi ha meno; trasformare lo stato sociale assistenziale in stato sociale promozionale che, ispirandosi ai principi di uguaglianza, giustizia, solidarietà e sussidiarietà, sia esso stesso fattore di sviluppo. Ma occorre, soprattutto, superare l'ostacolo più grande: l'abbattimento della cultura dell' individualismo e dell'egoismo che invade la politica e la stessa società civile, per poterla sostituire con la cultura della legalità e della responsabilità. L'arcivescovo di Potenza, mons. Agostino Superbo ammonisce noi laici cattolici di essere troppo silenziosi di fronte alle ingiustizie che si consumano a danno dei più bisognosi. E' anche un po' arrabbiato per l'inadeguatezza del nostro impegno a favore dei più deboli. Ha ragione. Dovremo avere più coraggio e più determinazione nel far valere le nostre ragioni per il perseguimento del bene comune e per far sì che nessuno si senta estraneo al contesto sociale della nostra regione, compreso gli immigrati, i quali meritano un'accoglienza migliore da parte della società civile e della politica. *coordinatore regionale Cristiano Sociali Comp. Assemblea PD provincia PZ

LA REGIONE Basilicata, diversamente dagli Enti territoriali, si sta mobilitando con perseveranza per contrastare alcune patologie sociali i cui riflessi creano danni fisici alle nuove generazioni. Occorre ricordare che statisticamente si verifica un morto ogni 10 secondi; 230 milioni di colpiti nel mondo, che saliranno a 380 milioni fra 20 anni. Sembra un bollettino di guerra, è il bilancio del diabete, vera e propria pandemia che soltanto in Italia conta 4 milioni di casi, destinati ad aumentare del 50 per cento nel 2025, aggiornato in occasione della Giornata Mondiale della malattia che si è celebrata in 160 Paesi. Per accendere i riflettori sulla malattia del ‘sangue dolce’ diverse centinaia di monumenti, a Napoli la Certosa di San Martino e Castel Sant’ Elmo, in tutto il pianeta si sono colorati di blu. Obiettivo di questa annuale mobilitazione stabilita dalle Nazioni Unite nel 2006 è contrastare la marcia di un’epidemia globale che nella sua forma adulta (diabete di tipo 2, pari al 90 per cento di tutti i casi di malattia) è legata a doppio filo con obesità e stili di vita a rischio. E che sta contagiando sempre più anche i bambini e gli adolescenti, nonché i Paesi in via di sviluppo. In cinquecento delle principali città italiane, dunque, sono stati allestiti dei veri e propri presidi diabetologici dove tutti i cittadini hanno ricevuto materiale informativo e consulenze mediche e fare gratuitamente l’esame della glicemia. Alle iniziative di sensibilizzazione hanno partecipato il Gruppo ferrovie dello Stato, l’Anas, la nazionale di rugby e quelle di pallavolo e canottaggio; testimonial della campagna è stato Fiorello. Da Milano, dove gli esperti italiani si sono riuniti per celebrare la Giornata mondiale del diabete arriva un messaggio positivo: sport e sana alimentazione possono fare meglio dei farmaci nella prevenzione della malattia. Allarmante, invece, il quadro tracciato dal sottosegretario alla Salute, Francesca Martini: “E’ preoccupante - ha affermato - che in dieci anni la popolazione affetta da diabete di tipo 2 sia passata dal 4 per cento al 5-6 per cento, e che la mortalità dei diabetici sia doppia rispetto ai non diabetici’. Martini, ha ricordato, inoltre, come la mappa del diabete in Italia ricalchi esattamente quella del sovrappeso e dell’obesità, con il Sud più colpito (con un’incidenza del 5,2 per cento) rispetto al Centro (4,5 per cento) e al Nord (3,9 per cento)”. *consigliere Federazione dei Popolari di Centro


Venerdì 21 novembre 2008

GIOVANI DEMOCRATICI DEL FUTURO di MARCO CAPPA* CANDIDARSI è sempre scelta di parte, scelta di posizione. E' la presa di coscienza e consapevolezza del proprio stare nel consesso civile, nella comunità sociale con un proprio ruolo ed una propria identità culturale. Per questi motivi non è agile compito imboccare tale via. Ma la sua selezione è ancor più rafforzata e consolidata dalla condizione di giovani, ancora dotati di passione ed entusiasmo non ancora scalfiti. Ecco perchè abbiamo deciso di candidarci alle Elezioni primarie dei Giovani Democratici: perchè crediamo che solo dal rinnovato impegno delle fresche e vigorose forze intellettuali delle nostre generazioni è possibile censire le migliori condizioni per il rilancio del Paese. Stritolata e soffocata dall'arrembante crisi dell'economia, inginocchiata da anni di attendismo ed immobilismo istituzionale, resa asfittica dalla cronica assenza della sua maggiore risorsa dallo scenario politico: i suoi giovani. E la nostra presenza nell'agone politico si fa ancor più ineludibile ed improrogabili dinanzi alle immani vertenze che riguardano le esigenze costitutive della nostra vita. A partire dalla questione della scuola, troppe volte e per troppo tempo relegata ad appendice delle grandi questioni nazionali. Nonostante essa rappresenti l'unico bastione per combattere l'insipienza, non tanto nozionistica, quanto comportamentale ed educativa. Nonostante essa, in determinati territori come il Meridione, sia il terminale avamposto della lotta contro l'emarginazione sociale e la partecipazione criminale dei minori. Nonostante, infine, essa sia la più convincente e sicura strada per la formazione di una qualitativa classe dirigente futura e di una civile comunità nazionale. Noi crediamo che la scuola debba ritornare nelle priorità della politica "adulta", o sedicente tale. E l'unico strumento per il conseguimento di tale risultato è la partecipazione. Partecipare, partecipare, partecipare: ecco il motto, l'aforisma che deve ispirare l'agire politico di noi giovani democratici, soprattutto in vista della creazione, tanto agognata e tanto voluta, di una organizzazione partitica rappresentatrice delle istanze democratiche. Una organizzazione che auspichiamo diventi leggera, comunicativa e plurale, come la generazione che la promuove. Plurale come le nostre menti, aperte e disponibili alla diversificazione ideologica. Comunicativa come la nostra era, la nostra epoca, segnata dal successo di strumenti tecnologici come Facebook, myspace etc. Ed infine leggera come i nostri cuori ed i nostri gesti, così diversi e lontani dalla burocrazia tecnocrate delle istituzioni del presente e del passato. Noi crediamo, dunque, che il 21 novembre si presenti una occasione unica: quella di decidere e delineare, demiurgicamente, i tratti del nostro futuro, senza retorica e vacui lirismi. Ma con la voce ferma e la mente lucida di chi possiede idee da proporre e difendere, di chi crede che la strada per un'Italia diversa e migliore passi per le nostre giovani mani. Le stesse che sceglieranno di esserci e di contare, per trasformare quelle che un tempo erano insperate chimere, in lampanti e chiare certezze. Troppo giovani per essere soli, troppo grandi per non pensare al domani: ecco cosa significa essere, oggi, Young Democrats. *candidato all'Assemblea nazionale dei giovani del PD in provincia di PZ

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CARA POLICORO LA BASILICATA CHE POSIZIONE DEL PD LASCEREMO AI FIGLI di GIANLUCA MARRESE* HO RITENUTO intervenire soltanto oggi sulla questione relativa al centro immigrati di Policoro e la relativa ospitalità offerta agli stessi, che in questi giorni sta occupando le pagine dei giornali locali come nazionali, per chiarire una volta per tutte, la posizione del gruppo del Partito Democratico di opposizione nel Consiglio comunale di Policoro e soprattutto per evidenziare le tante contraddizioni che sino ad oggi, hanno caratterizzato e continuano a caratterizzare la maggioranza in Consiglio e che sono emerse a seguito delle dichiarazioni del sindaco fatte ieri sulla stampa. Ciò che il Partito Democratico ha sempre affermato e denunciato sin dall'inizio della vicenda, è stata l'inadeguatezza e l'approssimazione, da parte del sindaco e della sua maggioranza nell'approccio alla questione, che sta emergendo oggi in tutta la sua interezza. Rimarco, prima di tutto che il Partito Democratico fa dei principi quali quelli dell'accoglienza e della solidarietà, elementi portanti e fondamentali delle sue scelte ed azioni politiche. Infatti, in merito alla vicenda ha sempre e da subito, rimarcato la sua solidarietà nei confronti delle persone che dovevano essere accolte e si è sempre dichiarato favorevole a che la Comunità policorese si mostrasse aperta e pronta alla solidarietà ed all'accoglienza invocata. Ma, da subito, ha altresì rimarcato la necessità di governare il processo di accoglimento a cui la Comunità veniva chiamata, chiedendo al sindaco di verificare una serie di elementi tra i quali l'accertamento relativo ai requisiti tecnici previsti per legge della Struttura individuata ad accogliere ed ospitare gli immigrati, nel rispetto dei più basilari diritti dell'individuo, nonché accertamenti tesi a verificarne la sua capienza. Si chiedeva altresì, da subito, un maggior controllo e coinvolgimento informativo della comunità, al fine di non esasperare una situazione che poteva tranquillamente rientrare nei criteri di normalità, ma soprattutto, si chiedeva, a voce alta, che il sindaco, da parte sua, svolgesse il suo ruolo politico oltre che istituzionale che

è quello di tutelare l'interesse, oltre che dei rifugiati, anche dell'intera comunità. Si evidenziava soprattutto, la necessità di contrastare politicamente l'eventualità che fosse l'interesse del privato a gestire l'intero fenomeno, destando così interrogativi e preoccupazioni nella popolazione che, se fosse stata minimamente coinvolta e resa partecipe ed attrice, di certo, non avrebbe fatto mancare il proprio apporto solidale anziché subire e leggere sui quotidiani nazionali notizie relative a possibili indagini sulla vicenda che generano sfiducia e discredito nei confronti delle istituzioni, ciò che la politica deve sempre evitare. Davanti a tutto ciò che era stato sin da allora richiesto, il sindaco, sordo alle nostre istanze, in maniera approssimativa, subiva da mero spettatore l'evolversi degli eventi, attribuendo le scelte e le responsabilità politiche alle volontà Ministeriali, tra l'altro del suo stesso colore politico e nonostante gli inutili quanto pleonastici viaggi a Roma, solo oggi, si rende conto che ciò che si era sempre detto e denunciato è, a dire dei giornali, presumibilmente sotto gli occhi esperti della Magistratura Inquirente. Tutto questo al fine di chiarire che le dichiarazioni e i comportamenti posti in essere all'inizio della vicenda dal Gruppo consiliare e dal Partito democratico, forse e probabilmente mal interpretati, erano soltanto tese a tutelare responsabilmente la comunità, il territorio, i rifugiati e non da ultimo le Istituzioni da possibili distorsioni dei legittimi procedimenti sempre e comunque da rispettare. Al contrario, in maniera strumentale, venivamo tacciati di razzismo…. Per tale motivo, ad oggi, rimandiamo al mittente tale definizione e invitiamo l'amministrazione ad assumere senso di responsabilità evitando proclami di piazza e favorendo al contrario, un maggior coinvolgimento della popolazione su questa come su altre vicende, al fine di poter creare i presupposti necessari affinché si possa parlare ed attuare nei fatti la vera solidarietà. *capogruppo del PD comune di Policoro

di MAURO MASSERINI* CARO presidente, dopo l'ennesima vicenda relativa alla realtà dello stabilimento per produzione di prodotti da forno di Atella, quale foto è possibile trarre? Identica a tante altre di altre realtà industriali: nessun orizzonte, si intravedono ancora ombre, le ombre di altre 143 famiglie che marciano in fila per quattro con il nulla quale loro inconsapevole traguardo. Se ricordo ci potrà essere dei nostri tempi, questa senz'altro sarà la cartolina rappresentante noi Lucani di questo tempo: assuefatti testimoni, consapevolmente immobilizzati dal destino della nostra terra, ancora una volta. Ma, a pensarci bene almeno alla nostra generazione era stato detto che il destino era nostro, che potevamo essere al solo volerlo protagonisti del nostro futuro, che il lavoro, quello fatto di dedizione di senso di appartenenza e spirito di abnegazione era la strada da battere per un futuro migliore per noi per i nostri figli. Dove sono i tanti che hanno creduto in questi valori? Tra le schiere, certamente, di quelle ombre che ingrossano sempre più, senza nemmeno tanto sforzo riusciamo a vederli tutti, ma proprio tutti, in cassa integrazione, emarginati, prigionieri del proprio sogno o imprigionati nell'incubo in cui una realtà artefatta con cui siamo costretti a vivere, quella che non ci apparteneva della quale ci si è convinti di appartenere, ma alla quale forse non apparterremo mai, l'industrializzazione la globalizzazione e chi più ne ha più ne metta. Ed i nostri figli? La maggior parte di loro avranno una sola alternativa, emigrare o darsi a hobby non proprio edificanti ma molto remunerativi quale ad esempio la roulette russa del vivere ai margini se non dentro l'illegalità. Si badi, questo, non vuole essere assolutamente una giustifica, ma sicuramente è una ragione. La recessione? Da noi è atavica, nonostante l'acqua, nonostante il petrolio, nonostante FIAT, nonostante la nostra, unica Regione italiana con maggioranze di governo e colore stabili da decenni delle quali non si intravedono pianificazioni di sviluppo, strategie economiche, progettualità e quant'altro potesse permettere al popolo Lucano ed alla nostra Regione di compiere quel salto di qualità tanto atteso mai arrivato ma sicuramente desiderato e meritato. Per non parlare dello sviluppo tanto decantato, per non parlare di altro che forse è meglio non parlare tipo l'isola felicemente felice autorefenziaria della Basilicata immune dai cancri del nostro tempo. Guardando il panorama regionale e senza nemmeno tanto sforzo la situazione che abbiamo davanti è drammaticamente e disastrosamente nefasta, la Lucania che la nostra generazione aveva trovato affacciandosi alla vita era sicuramente più arretrata, sicuramente meno dinamica, sicuramente batteva un tempo più lento e forse per questo più adeguato, consono, umano. La Basilicata che lasceremo ai nostri figli, signor Presidente, qual è, da un certo punto di vista e precisamente quello etico - morale, ma anche materiale, la responsabilità che ricopre implica l'onore di descriverla responsabilmente. La Basilicata dello spo-

polamento? La Basilicata del dissesto idrogeologico? La Basilicata dei morti ammazzati? La Basilicata svuotata di ogni contenuto morale, saccheggiata di ogni ricchezza; già, perché a memoria d'uomo non c'è alcun Lucano a gestire alcun capitolo del patrimonio di questa Regione, della Sua come della nostra Regione, o la Basilicata della disoccupazione come dell'emigrazione endemica ma a questo punto dell'emigrazione incentivata dal non fare. O ci devono bastare le varie parole che ascoltiamo da anni, ma solo parole, quali le tanto decantate royalties, la varia “Lucani nel mondo”, i vari a questo punto alibi culturali e non ma comunque non soluzioni che ci portano ad essere quello che siamo e cioè una Regione con tutti i parametri economico sociali e forse morali fuori standard rispetto a quelli Nazionali ed interregionali, lo dicono i fatti e le notizie rilevabili ogni giorno dai mass-media. Possiamo parlare a questo punto di una Basilicata “Felix”emente malata? E se è tale chi è il dottore, qual è la cura, cominciamo a cercare entrambi, signor Presidente prima che sia troppo tardi se non è gia tardi. Ma torniamo per un attimo al punto di partenza, ex Parmalat, ora quasi ex Vicenzi, ma lo sa signor Presidente che di tutta la zona industriale della cosiddetta Valle di Vitalba questo stabilimento è l'ultimo in funzione, e che chiuso il medesimo tutta la predetta zona, con tutto quello che ha significato (parlo delle decine e decine di milioni di euro o lire che dir si voglia), non sarà altro che una enorme piccionaia, ci daremo al commercio della carne di piccione e poi sentiremo parlare qualche politico che ci dirà che questo era il progetto di rilancio per l'area nord di Basilicata. Non va, non funziona più, non esiste credibilità che tenga, di fronte ai fallimenti ed alla distruzione che forse l'inconsapevolezza di tanti ha portato in mezzo a noi. Posso affermare comunque con estrema onestà intellettuale ancora una volta che questa Regione ha le soluzioni a tutto questo apocalittico scenario, ha gli uomini e le donne con le intelligenze giuste per dare soluzioni sostanziali ma a volte la verità è talmente evidente che nessuno la vede, “è nascosta in bella evidenza” o è schiacciata. Le file dei disoccupati che ingrossano, forse questo sfugge ai più, sono in minima parte ormai di persone in cerca di prima occupazione, la maggior parte è composta da unità lavorative ad altissimo tasso di professionalità delle quali solo in questa nostra Regione non si sa che farne né della forza lavoro, né della cultura industriale. Il mio è un invito signor Presidente, Lei può, Lei può scuotere la classe politica poltroniera che certamente com'è risaputo non rappresenta, Lei può segnare il passo della Sua terra e della Sua gente, Lei può! Dia per cominciare risposte alla gente ex Parmalat quasi ex Vicenzi ma ancora orgogliosamente Lucani. Con l'intelligenza della nostra generazione, con la tenacia che distingue il nostro popolo lo faccia Presidente. *responsabile associazione “Nuova Italia” Melfi

SENTENZA DIAZ CONDANNATI DAI FATTI di NUNZIO FESTA CONTINUANO a dirci di rispettare i giudici. Ma rispetto è pure non condividere. E, dopo la sentenza Diaz, ci hanno sputato in faccia. E quindi sappiamo che male ce ne stanno facendo. Lo Stato contro il Popolo. La nostra è indignazione. Che ci da rabbia nuova e antica contro certi giudici e contro lo Stato intero; la stessa entità in grado d'accantonare le necessità del sociale e allo stesso tempo permettere l'impunità. Come è sempre successo (e non dovrebbe più accadere) - la storia di tutte e tutti potrebbe insegnare - con gli atti vogliono persino spiegarci la giustezza d'assalire. Allora nessun rispetto per questa loro “giustizia”. Non la nostra, ma quelle dei potenti e del potere, di chi

comanda ed è armato per comandare. A mani nude, esattamente nella stessa maniera pura che fu a Genova in quel 2001, vogliamo rompere gli arti della legge di lor signori. Magari le vostre carceri crollassero, magari le pareti che avrete creato vi rovinassero addosso. Non ai giudici, ma pure ai giudici servi e servili. Prove ce ne erano, e tantissime, per condannare gli uomini in divisa che hanno massacrato. Invece, ancora una volta, avete assolto. Eppure loro stessi sono condannati. I capi sono già condannati dalla realtà e dai fatti, mentre la firma che s'è assunta il peso di giustificare addirittura prova a dire che il mare non è fatto d'acqua il cielo non è

fatto d'aria il sole non riscalda. Noi in quei giorni di tanti odori siamo stati attimi di delirio baciati dalla normalità. Noi portiamo addosso pezzi di prove, stracci di sensazioni e dolori vissuti, momenti d'abbrutimento lanciati sul corpo. Compagne e compagni hanno ferite pesanti e potenti. Fratelli e sorelle mai si stancheranno di raccontare cosa hanno subito. Quando tornammo a casa, avevamo il compito e la voglia di spiegare la verità. Perché le bugie stavano gonfiando gli stomaci di donne e uomini imbottiti d'immagini finte e corrispondenze d'altri telecomandati. Ovviamente la colpa doveva essere dei colpe-

voli, i colpevoli dovevano essere le vittime, le vittime dovevamo essere noi disposti sempre a lottare e nel movimento dei movimenti sperimentare la protesta contro il G8. Ci diranno ancora che ci siamo sbagliati e ci sbagliamo, noi sappiamo e vediamo altre proposte con le quali controbattere al potere economico. Ancora c'incazziamo. Innanzitutto protestiamo. Le ingiustizie hanno bisogno di esser sempre contestate. Noi siamo la contestazione e non ce ne vergogniamo. Le pietre delle forze del di-

sordine fanno molto male. I gas lacrimogeni dell'economia globalizzata cercano d'ammazzare. Non ho voglia di ridire ciò che siamo stati e ciò che siamo. Non so dire ciò che vogliamo essere. I sentimenti di tante sorelle e di mille fratelli puzzano di bellezza. Ed è quella puzza di sempre che non piace e non piacerà alla gente perbene, ai padroni e ai servi dei padroni. Le regole loro non sono da rispettare. Alla Diaz e grazie al processo c'hanno ricordato che essere uguali davanti alla legge è l'utopia.


Potenza Venerdì 21 novembre 2008

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Iniziato il conferimento a Salandra: camion scaglionati e molti cassonetti ancora pieni

L’attesa per la raccolta dei rifiuti Molinari: «Due giorni di disagio, ma non si parli di emergenza» E’VERO, «il disagio c’è, ma non si tratta di un’emergenza». C’è una motivazione “pratica”, secondo le rassicurazioni dell’amministrazione, dietro l’accumularsi di sacchetti di rifiuti, dietro i cassonetti ormai strabordanti che affollano la città. Le lamentele e le preoccupazioni della popolazione aumentano. «Ma non ce ne è motivo rassicura l’assessore all’Ambiente, Massimo Molinari - La raccolta tornerà a regime in un paio di giorni». La motivazione è “logistica”. «Da ieri abbiamo iniziato a conferire i rifiuti di Potenza nella discarica di Salandra, in provincia di Matera». Quella potentina, in zona Pallareta, ormai satura, è stata chiusa. La Provincia, che in materia ha competenza, ha dato l’autorizzazione il 14 novembre. Il punto però, è un’altro. I camion con i rifiuti potentini (il capoluogo produce circa 70 tonnellate giornaliere) devono passare per il centro abitato del paese. «Allora ci è sembrato più che doveroso concordare con l’amministrazione ricevente un programma orario di conferimento che non arrecasse eccessivo danno a quella comunità. Così i camion arriveranno in maniera distribuita nell’arco della giornata, senza “intasare” il borgo». Ora, questo «disagio di attesa per la raccolta completa dei rifiuti presenti in città durerà poco». La giustificazione tecnica riprende anche il tempo trascorso fino alla definizione dei dettagli di conferimento: mentre i camion erano fermi, la spazzatura si accumulava. E già il lunedì mattina, la quantità è doppia visto che la raccolta di inizio settimana si fa carico anche dei rifiuti del sabato e della domenica. Che, non smaltiti, si sono ammassati. Nel frattempo c’è chi richiama un servizio che spesso “si intoppa”, tra pochi mezzi e personale a disposizione o turni di raccolta che non aiutano la qualità della vita in città. Ancora, era stata la Ola (Organizzazione lucana ambientalista), contraria al conferimento a Salandra, a chiedere

Se l’inceneritor e...

I cassonetti che ieri erano pieni in città tra Cocuzzo, viale Verrastro, via Ravenna

(f. M.)

all’assessore regionale Santochirico la sospensione del piano rifiuti della Provincia di Potenza. («Il “tour della monnezza” finisce per riprodurre all’infinito lo stato di emergenza in altri luoghi»). Quanto a Potenza, la discarica di Pallareta era stata chiusa due anni fa, nel 2005. Già allora era cominciato il trasporto dei rifiuti urbani a Salandra. Poi, nel giugno 2007, nuovi volumi recuperati a Pallareta, con risparmio di soldi: 50 euro circa a tonnellata a fronte dei 70 richiesti dalla discarica di Salandra, più le spese di

«SE l’inceneritore funzionasse, adesso il sistema dei rifiuti non sarebbe in affanno» Nè i lavoratori «vivrebbero una situazione di grave disagio sociale». La Uiltucs richiama «l’attesa a cui sono sottoposti gli ex dipendenti della Tep», l’azienda che per due anni ha gestito l’impianto, spento dal giugno del 2007. L’amministrazione non ha rinnovato la convenzione: troppo costosa (circa 2 milioni e mezzo di canone annuo a fronte di poche tonnellate di rifiuti smaltiti) e la Tep ha licenziato i lavoratori che aveva assunto a tempo indeterminato. Poi, mesi di confronti, tavoli di contrattazione, dialogo, proteste eclatanti (alcuni operai sono saliti sul tetto del Municipio), attese, ritardi. Il comune propone una bozza di nuovo contratto di gestione: obbligo di almeno 24 tonnellate giornaliere da smaltire (un terzo della produzione giornaliera potentina di rifiuti), 48 una volta ottenuto il collaudo (l’azienda non lo ha mai raggiunto). All’azienda, un canone di 1 milione e 100mila euro più iva per sei mesi, più il 50 per cento dell’energia prodotta (sull’impianto, la scorsa estate, sono state montate le turbine e le centraline per il monitoraggio dei fumi). Ma l’impianto fermo, nel tempo, si è deteriorato. La spesa ipotizzata per metterlo in sicurezza sale fino a 750mila euro. Forse anche di più. I soldi sono stati stanziati - assicura l’amministrazione - ma l’iter “burocratico”non si è concluso. I lavoratori, a casa da un anno e mezzo, non ricevono più il sussidio di disoccupazione e le pratiche per la mobilità richiedono «procedure lunghe». Una storia interminabile a cui - in attesa di un incontro - «vorremmo solo si mettesse la parola “fine”». In un senso o nell’altro, «purché si possa pensare a una prospettiva di futuro». sa.lo.

trasporto. Prevedibili le preoccupazioni dei cittadini sull’aggravio di costi che il trasporto su una distanza decisamente maggiore possa trasformarsi in un aumento delle tasse. «No, per adesso nessun aumento della Tarsu - aggiunge Molinari - Useremo i soldi risparmiati sempre per il servizio». Certo, se la raccolta differenziata fosse al minimo richiesto, 40 per cento (i dati ufficiali indicano il raggiungimento del 20) tutto sarebbe più facile. A gennaio dovrebbe partire quella porta a porta. Mentre prosegue

l’iter per la nuova discarica cittadina, sempre in zona Pallareta, oggi in fase di «confronto con la Regione» a cui il comune chiede attenzione per un capoluogo che, con 70 mila abitanti e 70 tonnellate di rifiuti giornalieri, se entra in “affanno” può creare disagi su tutto il territorio regionale. Così, il comune chiede di rendere «fluide» le procedure politiche autorizzative. Nell’immediato, ai cittadini toccano alcune ore di pazienza. E d’auspicio. Sara Lorusso s.lorusso@luedi.it

IN PILLOLE

Novità? Differenziata L’AMMINISTRAZIONE annuncia che per l’inizio del prossimo anno partirà la raccolta differenziata porta a porta nei rioni più popolosi, a orari e in giorni stabiliti. Magari sfruttando spazi condominiali dove l’operatore potrà recuperare i sacchetti depositati. Certo, è anche questione di “cultura”. Oggi la raccolta differenziata è un «dovere morale». Un primo esperimento era stato portato avanti nell’estate 2006 (la delega all’Ambiente era di Anna Fulgione dei Verdi). Via i cassonetti dal borgo, i sacchetti andavano depositati in spazi stradali in orari concordati, il camioncino sarebbe passato subito a recuperarli. La “sinergia”, però, non andò a buon fine.

Precedenti Se c’era vento LA CITTA’ “piena” di sacchetti della spazzatura si è già vista altre volte. E sempre non per una “emergenza” - ribadiva ogni volta il comune - ma pur sempre per un “affanno” del sistema di raccolta causato da fattori «imprevedibili». Quando ancora la spazzatura cittadina raccolta arrivava nella discarica di Pallareta, bastava che il vento soffiasse più forte per dover bloccare i camion di conferimento. Con la vasca ormai quasi al limite, non si poteva proprio conferire i rifiuti rischiando che il vento li facesse traboccare nei terreni limitrofi. Avrebbero inquinato i suoli confinanti. Così, allora come oggi, non restava che pazientare. In attesa che il vento si calmasse e mentre i sacchetti si accumulavano per un paio di giorni. Fino a successiva giornata di vento forte in zona Montegrosso.


Potenza 19 Il Comitato denuncia “l’attacco” dell’Eni nelle richieste di esplorazione nelle due aree metropolitane Venerdì 21 novembre 2008

No Oil, «siano i comuni a decidere» Contestate le modalità per la presentazioni delle opposizioni PETROLIO, il Comitato No Oil torna all’attacco. «Se si avessero ancora dubbi sull’entità dell’attacco generalizzato del sistema delle multinazionali degli idrocarburi alla nostra regione dice il portavoce dell’associazione lucana, Miko Somma - considerata come serbatoio da emungere in barba a qualsiasi altra destinazione stabilita dalla logica, forse quanto accaduto in data 22/10/2008 potrebbe chiarire del tutto quelle logiche di penetrazione massiva nel nostro territorio che solo un’analisi generale e che includa tutta la regione rivelano nella sua pericolosa invasività». In quella data infatti ben due avvisi di procedura in fase di verifica/screening (atto che precede la costituzione di un vero e proprio permesso di ricerca petrolifera) sono stati depositati dall’Eni, presso l’ufficio Compatibilità ambientale del dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, a firma dell’ingegner Stefani, titolare dell’Unità geografica Italia - Divisione Exploration & Production Eni, riguardanti il rilascio dei permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominati “Frusci”, comprendente i comuni di Atella, Filiano, Avigliano, Potenza, Ruoti, Bella, S.Fele, Baragiano, Pietragalla, Pignola, ed Anzi, comprendente i comuni di Pignola, Anzi, Trivigno, Calvello, Abriola, Brindisi Montagna, Potenza. Permessi che oltre a sovrapporsi tra loro, si intersecano con altri permessi di ricerca insistenti su alcuni dei comuni interessati, tra cui il permesso Serra San Bernardo con il sito di Montegrosso 2, già oggetto delle opposizioni del Comitato. Lo scorso 18 novembre, quasi un mese dopo, tali avvisi giungono ai comuni interessati per la pubblicazione sui relativi albi pretori in merito alla presentazione

«Nessun vantaggio dall’esperienza della Val d’Agri»

E l’assessore Mancino esprime preoccupazione L’assessore comunale, Roberto Mancino

Le richieste inoltrate al Comune di Potenza

delle osservazioni in merito. Una procedura che No Oil di Basilicata definisce «strana», «poiché se la decorrenza dei termini parte dalla presentazione delle istanze in regione, detto termine è già praticamente spirato, mentre se questo parte, come crediamo debba essere, dalla data di notifica dell’atto presso i comuni interessati i trenta giorni previsti della legge prima del silenzioassenso ci paiono comunque un termine “oggettivamente” troppo breve per esaminare serenamente richieste che alla luce di quanto già accade nel resto della regione, avrebbero bisogno di ben altri tempi se la logica fosse quella della cooperazione e non quella dell’imposizione». Con il decreto 1441 ter, molte delle competenze re-

gionali in materia di permessi di ricerca sono state avocate allo stato nella figura dell’Unmig e che a questo punto citare, come viene citata negli atti, la legge regionale 47/98 «diviene una beffa o una pura osservanza di formalità non ancora sostituite da regolamenti esecutivi del succitato decreto, che ricordiamo essere stato blindato in parlamento dall’attuale maggioranza di governo nazionale». Ma il vero dato è che oltre «l’arroganza con la quale l’Eni, attraverso quelli che ci paiono degli avvisi di messa in mora, sembra imporci la sua presenza coloniale in regione - e qualcuno li avrà anche fatti entrare dalla porta principale questi signori - crediamo che simile trattamento subirà presto la gran parte del territorio regionale».

Il Comitato chiede che siano i consigli comunali, come espressione della volontà popolare, a decidere in merito all’opposizione a queste richieste in modi e tempi amministrativi e politici. «Non solo le giunte, che sono e restano espressione di una funzione esecutiva di quella stessa volontà che giammai può essere travalicata da un mandato elettivo pure largamente attribuito, ma che da essa e solo da essa trae giustificazione causale. Altrimenti, oltre al diritto di scegliere come vivere in questa regione, ciò di cui sarà privato il popolo lucano sarà persino quella democrazia formale che ancora ci fa credere di vivere in una società in cui sia il diritto e non l'arroganza del potere economico e politico a dettare l’agenda del vivere civile».

IN riferimento alle nuove richieste per prospezioni petrolifere denominate “Anzi “ e “Frusci” che riguardano anche parti del territorio comunale di Potenza, l’assessore Roberto Mancino esprime una forte preoccupazione riguardo a queste nuove richieste delle multinazionali. «L’esperienza ormai più che decennale della Val d'Agri - ha dichiarato in una nota - dimostra che le estrazioni petrolifere non hanno portato alcun reale beneficio economico alle popolazioni mentre si confermano serie preoccupazioni sui danni apportati all’ambiente ed alla salute dei cittadini». «Le zone del comune di Potenza - ha continuato l’assessore nel comunicato stampa inviato nella giornata di ieri - interessate hanno una consi-

stente concentrazione di abitatati ed anche di attività economiche». E si pone alcuni interrogativi: «Che impatto negativo può avere l’attività petrolifera in questo contesto? Che impatto ci può essere sulle numerose sorgenti ricadenti in queste aree? Si ripetono nei fatti tutti i dubbi e le perplessità già espressi in occasione della richiesta di perforazione riguardante Monte Grosso. Ogni decisione va pertanto presa valutando tutte le implicazioni che riguardano una attività fortemente impattante come quella petrolifera, vanno coinvolti ed informati i cittadini, a cominciare dal già previsto consiglio comunale aperto già previsto sulla questione Monte Grosso chiesto nei mesi scorsi dal Comitato No Oil». potenza@luedi.it

CENTO CANDELINE PER MARIA

NEL NOME DELL’ARTE

Al personale della Galleria civica

L’enigma del vero

Un tuffo tra affetti e ricordi

di GIANCARLO TRAMUTOLI Ebbene sì, ho confuso Kounellis con Pistoletto (arte povera) e Boccioni con Balla (futurismo). Mea culpa. Diciamo pure però, che per chi un pò conosce la storia dell’arte moderna, non è così clamoroso, senza il catalogo davanti, fare quest’errore. Sbagliare tra cose tra loro apparentate. Ma perché nella replica, tra l’altro anonima, non si accenna affatto al motivo centrale del mio pezzo? Che era il fastidio di non sentirsi ascoltati su cose di semplice buon senso e che sarebbero di utilità comune e anche del… Comune. Mah. Né nulla si dice sulle cose positive del mio pezzo, che comincia, tra l'altro, proprio dai quadri che mi son piaciuti e che mi parevano rappresentativi della produzione migliore dei loro Autori. Detto questo, continuo a pensare che chi entra, paga il biglietto, può esprimersi liberamente su quello che vede e che non c'era l'intenzione di offendere nessuno. E per concludere, andando sul vostro sito: http://www.comune.poten-

za.it/Palazzo_Loffredo/Enigma-vero/Galleria_fotografica/ ho verificato che le rosette di Manzoni erano proprio 9 e non 16. Come ricordavo io. Quindi solo uno “zelante impegno” e una “briosa intelligenza” possono precisare che “16 rosette rispondono a un preciso disegno che non a caso fa della stessa opera un capolavoro assoluto”. Poi, certo, so che esiste anche un “Achrome” con 16 rosette, di Piero Manzoni. Avete proprio ragione: le critiche aiutano a crescere. Buon lavoro.

DUE GUERRE mondiali, tre terremoti, sei volte al cinema, l’immancabile pasta e piselli. Tutto in cento anni di vita vissuta intensamente, con il marito Giuseppe Antonio e i figli Giuseppe e Pasquale. Maria Giannotti, nata a Tito il 21 novembre 1908 che oggi compie un secolo di vita vissuta con la famiglia, con il padre e il marito e i nipoti Roberto, Maria, Adriano, Antonella, Claudio, Mariateresa, Pasquale, Gaetano e Tina. Una vita spesa per la famiglia, durante periodi tristi e nefasti, come la guerra che nel 1943 vide Potenza invasa dalle truppe tedesche alle prese con il bombardamenti della città capoluogo. Da Tito a Potenza dove per alcuni anni visse in una casetta di campagna sita nella zona a valle di Montereale al confine con il Serpentone. Tanto impegno, sei film visti al cinema in questi anni, tutti di grande fattura, come ad esempio Marcellino Pane e Vino e Santa Caterina da Siena e il Gladiatore, solo per citare le pellicole ammirate dalla centenaria, vedova di Giuseppe Antonio Rossini, sposato grazie ad un consiglio di una sorella che ordinò al defunto marito di portare sull'altare, il 30 settembre 1930 la donna, dopo una relazione durata quasi cinque mesi. Prima la guerra, vissuta con i figli e il padre, ferito dai bombardamenti tedeschi, condotto in prefettura a curare le piaghe dei bombardamenti e uscito con lei

Maria Giannotti Rossini

durante i giorni delle bombe e dei tanti periodi negativi. I tedeschi sparavano all’impazzata, colpendo i canadesi e gli inglesi giunti in città a liberare i potentini, da Poggio Cavallo. Le milizie tedesche presenti a Potenza sparavano indisturbate da Piazza 18 Agosto e, lei donna coraggiosa ebbe il merito di condurre il padre a casa, in vico Atella, sito nella zona che attualmente ospita la Chiesa di San Michele. Dalle sofferenze della guerra e della morte del padre, Maria, donna uscita dalla polvere dei mitra per miracolo si è dedicata al marito, uomo che ha lavorato in Albania e Germania, spentosi nel 1897 a causa di un ictus. Attualmente Maria vive in via Angilla Vecchia, da sola, cucina, dorme, esce e vive mera-

vigliosamente il rapporto con i figli, i nipoti e il vicinato nel segno del detto che recita: «Ognuno per sé, Dio per tutti». Maria Giannotti Rossini è un fiume in piena, i parenti le hanno preparato già il buffet per la festa e dice: «Sono una donna che ha lavorato nei campi, i miei parenti erano tutti proprietari terrieri. Che incubo la guerra, vissuta con la paura dei bombardamenti dei tedeschi! Con i miei figli il rapporto è stato sempre bello, figlio dei valori costruiti negli anni. Mi sono sposata a Tito, successivamente mi sono trasferita a Potenza. Per sette mesi dopo il terremoto del 1980 mio figlio ci ha condotti a Nova Siri dove ha la casa al mare e abbiamo vissuto fino al mese di giugno del 1981. Che paura il terremoto, un ricordo incredibile». Maria Giannotti Rossini, festeggia oggi il secolo di vita, cento anni vissuti mangiando fagioli, lenticchie, piselli, ceci e tanta pastasciutta. Cento anni vissuti con la naturalezza di chi ha tanto da ricordare e dedicare grazie all'affetto che contraddistingue la donna e il legame con i figli. Sbarazzina, mai timida, Maria Giannotti Rossini gusterà oggi dolci, patate e leccornie di vario genere. Il secolo di vita va festeggiato come si deve, alla faccia delle guerre e delle sofferenze patite nel corso della sua lunga vita. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it


Potenza 21 Un incontro del partito contro alcolismo e bullismo insieme agli specialisti del settore Venerdì 21 novembre 2008

La sfida del Pd parte dai giovani L’impegno della politica contro i disagi adolescenziali NELLA sala ridotto del Teatro Stabile di Potenza si è tenuto un incontro sul bullismo e sull’alcolismo. Il segretario cittadino del PD Gianpaolo Carretta considera il tema della sicurezza centrale per tutto il partito e per il centrosinistra. «Il bullismo spiega - è un tema molto sentito nella nostra città ed è in notevole crescita. Tempo fa ci fu un’ordinanza del sindaco Santarsiero che imponeva il divieto di bevande alcoliche nella zona del centro storico dopo un certo orario, poiché si registrò una grande vendita di alcolici che portava a comportamenti dai risvolti negativi ». E’ Angela Marsicovetere, assistente, sociale a presentare l'incontro. Invita tutti i presenti a domandarsi perché i giovani dall’età adolescenziale a facciano abuso di alcool. Presente anche la giunta comunale “Città ai Ragazzi”. Il baby sindaco, Roberta Santopietro, espone il concetto di disagio giovanile. «Non bisogna confondere questo termine con i soliti luoghi comuni. Il disagio, non è riconducibile ad una vasta gamma di fenomeni spiega Roberta - ma consiste nel vedere il mondo con occhi diversi. L’adolescente che è vittima di questo malessere si distacca dal proprio ambiente familiare e diventa desideroso di propri spazi. Di spazi indipendenti dal nucleo familiare ». Anche Laura Martino presidente del consiglio “Città ai ragazzi” ritiene che sia il bullismo che l’alcolismo siano argomenti molto delicati. Sostiene che sia molto doloroso assistere a scene che spesso sfociano nella violenza. Nella sala ridotto dello Stabile sono presenti anche la psicoterapeuta sistemico relazionale Veronica Pelonzi e Piero Fundone medico del Sert di Melfi. La psicoterapeuta illustra le caratteristiche del bullo: intenzionalità nei comportamenti e persistenza, infine la necessità di avere intorno a sé degli spettatori che assistano a deter-

Le elementari del terzo circolo presentano

Le filastrane, un libro tra arte e gioco

Un momento dell’incontro (foto Mattiacci)

minate scene. «Il bullismo ha varie forme - spiega Pelonzi - il “cyber bullyng” basato sull’uso di internet e del telefonino, il bullismo sessuale avente per oggetto comportamenti tipicamente aggressivi con la propria compagna durante le prime esperienze di coppia e il bullismo razzista». In questi casi si sa, il persecutore è aggressivo, prepotente con una personalità dominante a differenza della vittima che può essere passiva, ma in diversi casi aggressivo-provocatrice. La psicoterapeuta però ritiene importante anche il clima familiare del bullo, spesso caratterizzato da scarsa empatia fra i membri del nucleo. Ciò che colpisce, è che non c'è differenza tra grandi città e piccoli centri. Il fe-

nomeno è omogeneo almeno da un punto di vista territoriale. L’incontro si conclude con l’intervento di Piero Fundone medico del Sert di Melfi. «L’alcolismo è una dipendenza, perché l’uso regolare di questa sostanza agisce su quella parte del cervello che purtroppo non riusciamo a controllare». Fundone infatti illustra le tre forme di temperamento che facilitano l’alcolismo: ipertimico, ciclotimico e irritabile. «Purtroppo - dice - spesso questo fenomeno è strettamente correlato ad eventi traumatici». Purtroppo, sia l’alcool che le nuove droghe interagiscono con la vulnerabilità della nuova generazione. Simona Grieco potenza@luedi.it

LA scuola elementare Terzo circolo di Potenza presenta il libro “le Filastrane”. Si tratta di un volume composto da un centinaia di filastrocche. L’opera nasce da un percorso didattico legato al sito web Potenzaterzo.it e al Forum virtuale della scuola elementare potentina. Quello che all'inizio doveva essere un semplice “gioco” alla fine è diventato un libro vero e proprio. La presentazione del volume è in grande stile. L'appuntamento è alle 18 di oggi nella biblioteca nazionale di Potenza. L'incontro sarà coordinato dal dirigente del Terzo circolo, Franco Villani. Interverranno il direttore della biblioteca, Franco Sabia, l'assessore comunale alla Pubblica istruzione, Giuseppe Messina, il primario del reparto di Pediatria del San Carlo, Maria Vittoria Schiavo, lo scrittore e insegnante, Claudio Elliott. Le conclusioni saranno svolte da Livio Sossi, docente di letteratura per l'infanzia dell'Università di Udine. Il libro multicolorato e ben disegnato (le illustrazioni sono state realizzate dalle professioniste Sara Stefanini Giulia Formato) ha nel susseguirsi interrotto delle canzonette cadenzate il suo fulcro. Sono

piccole filastrocche semplici ma godibili realizzate, o meglio scritte dagli insegnanti e moderatori del Forum del Terzo circolo, Carmela Falasco, Antonio Fiammetta, Anna Lucia Pascarelli e Maria Teresa Pirretti e dagli allievi della scuola elementare, Alessia, Amelia, Angyebenny, Cerbiatto, Cleopatra, Coccinella, gli Arlecchini, i Pulcinella, Lele, Stella, Teresa e Topolino. Per i senior hanno scritto anche Dedalo e Pioggerellina. Queste filastrocche all'origine dovevano essere pubblicate solo sul forum (curato da Maria Rita Asproni) ma in seguito all'entusiasmo che hanno suscitato sul web sono divenute un vero e proprio libro: “le Filastrane”. Per quando riguarda la presentazione di oggi, è stato anticipato che tutte le filastrane saranno recitate da Monica Palese con l'accompagnamento musicale del maestro Mario Marchetta e della flautista Sonia Luglio. Il libro potrà essere acquistato presso gli uffici della Direzione scolastica del Terzo circolo e parte del ricavato sarà devoluto al reparto di Pediatria del San Carlo di Potenza.

Lo rende noto Acquedotto lucano Questa sera convegno alla presenza dell’arcivescovo Agostino Superbo

Senz’acqua in via Parigi RUBINETTI a secco per i residenti di via Parigi, a Poggio Tre Galli. Lo ha reso noto ieri un comunicato stampa di Acquedotto lucano. Per consentire lavori di riparazione dell’impianto idrico in questa parte della città, l’erogazione idrica verrà sospesa, nella mattinata di oggi dalle 9,00 alle 12,00. Se i tempi per il completamento dei lavori dovessoro prolungarsi Acquedotto lucano provvederà a rendere noti i nuovi orari di mancata erogazione dell’acqua.

Il Vangelo e l’impegno dei laici Iniziativa dell’associazione “Rinnovamento nello Spirito” “Il VANGELO: la Verità di Dio per il bene di ogni uomo. L'impegno dei laici nel cuore della città”. Questo il tema del Convegno promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo, che si terrà stasera alle 18, nell'Auditorium del Seminario Maggiore di Potenza. Interverranno Mons. Superbo, arcivescovo della Diocesi di Potenza - Marsico - Muro Lucano e Lindo Monaco, Coordinatore regionale del Rinnovamento nello Spirito di Basilicata. Il Convegno si pone in linea di con-

tinuità con il Sinodo dei Vescovi (da poco conclusosi) incentrato sulla Parola di Dio e, al contempo, vuol dare risonanza e seguito ai due Raduni del Laicato cattolico lucano (aprile 2006 e giungo 2008), proponendosi come un'ulteriore occasione di dialogo e confronto con i Movimenti e le Associazioni presenti sul territorio lucano. «Soltanto laici penetrati di spirito evangelico, - ha detto Lindo Monaco, coordinatore regionale del Rinnovamento nello Spirito Santo - toccati

Due seminari in programma

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Ricerca

Caso Panarace, la replica del San Carlo in agricoltura IN merito all’articolo sulla consulenza per il “controllo di gestione” all’Ospedale San Carlo, pubblicato dal Quotidiano di ieri, mi corre l’obbligo di precisare che le attività di formazione sono solo uno dei sei compiti affidati al dottor Panarace e che comprendono anche l’assegnazione degli obiettivi di attività alle strutture aziendali; la verifica dei risultati attesi e l’analisi degli scostamenti; la verifica dei tempi di attesa; l’individuazione delle azioni finalizzate al contenimento dei tempi d’attesa per le situazioni critiche; la definizione di una scheda di Score per la valutazione delle unità operative. La scelta di avvalersi della collaborazione dell’unico quadro del sistema sanitario regionale direttore di un’unità complessa di “Pianificazione e Controllo strategico” rientra in una prassi consolidata: quando nell’organico aziendale manca una professionalità si attinge al bacino dei dipendenti delle altre Asl, tant’è che la convenzione in oggetto non è sottoscritta con il singolo professionista ma con l’Asl 5 di

Montalbano. Così sono molti i medici del San Carlo che arricchiscono l’offerta sanitaria sul territorio delle altre Asl.L’A.O.R. San carlo ha deciso da tempo di potenziare il controllo di gestione, tant'è che in tempi recenti si è concluso il concorso per l’assunzione di due esperti. La nuova direzione strategica ha posto tra gli obiettivi centrali della sua mission il miglioramento dei processi organizzativi e gestionali e quindi questa consulenza (i cui costi sono fissati dal CCNL) punta a rafforzare o consolidare l’esperienza e la professionalità di un team che negli ultimi anni ha già dato un contributo importante ma che è chiamato ora ad affrontare nuovi e più complessi impegni. Ugo Maria Tassinari Responsabile Ufficio Stampa Ospedale San Carlo La precisazione del San Carlo non fa altro che confermare quanto scritto dal Quotidiano.

SI svolgeranno il 24 novembre, alle ore 16.30, presso il Teatro Stabile e il 15 dicembre, alle ore 9.00, presso la sala convegni della Camera di Commercio, i due seminari su ricerca e innovazione in agricoltura. Due iniziative che nascono con l’intento di sottolineare ed evidenziare gli importanti e fondamentali esiti degli studi del centro di ricerca nazionale in agricoltura e del Cra regionale di Bella, della Facoltà di Agraria dell'Università degli studi della Basilicata, insieme con le azioni che la Regione, attraverso l’assessorato competente, gli enti, e i vari istituti del settore mettono in campo per meglio definire il miglioramento della qualità e della sicurezza degli alimenti, per la salute dei lucani e delle lucane.

nel profondo dal Vangelo, la Verità di Dio, possono essere testimoni credibili e fedeli annunciatori della Parola data per il bene di ogni uomo. Soltanto laici immersi nel mistero di Dio possono essere inseriti nella società (cfr. Compendio) in modo responsabile e consapevole. Desideriamo essere sempre più uomini e donne del mondo nel cuore della Chiesa e uomini e donne della Chiesa nel cuore del mondo. Sia questo l'anelito conclude - che muova le nostre coscienze e ispiri il nostro agire».


Venerdì 21 novembre 2008

22 Tito Il Consorzio Asi ha annunciato la rimozione dei serbatoi nella zona Ex Liquichimica

Tito Scalo, la bonifica va avanti I lavori sono stati affidati a una ditta di Bergamo TITO - UNA notizia positiva dalla zona industriale di Tito, per quel che riguarda la tutela ambientale. Sono, infatti, cominciati i lavori che prevedono la rimozione dei serbatoi presenti nel sito di Interesse nazionale nell’area industriale di Tito. Tra gli interventi di messa in sicurezza e bonifica dell’area pubblica “ex Liquichimica”, di cui si occupa il Consorzio per lo Sviluppo industriale della Provincia di Potenza è inclusa anche la bonifica dei serbatoi di ammoniaca presenti all’interno del sito. Lo rende noto il Consorzio per lo Sviluppo industriale Potenza. «Il Consorzio – si legge nella nota - ha redatto un progetto di rimozione dei serbatoi dopo le attività di ispezione e caratterizzazione a suo tempo affidate alla società Tecnoparco Valbasento. L’azione di ispezione e verifica dei serbatoi ha consentito di escludere la presenza di liquidi o gas in pressione, e tanto meno so-

Nuova Italia di Avigliano

«Segnaletica insufficiente»

La zona industriale di Tito

no state rilevate tracce di amianto all’interno del materiale di coibentazione. I lavori, iniziati il 10 novembre scorso, dopo la preliminare messa in sicurezza del cantiere, la recinzione dello stesso comporte-

ranno lo smaltimento del materiale di coibentazione e la rimozione dei serbatoi. Alla fine di tutte le fasi del processo è prevista la verifica del terreno sottostante i serbatoi, per attivare anche lì una bonifica mirata.

I lavori sono stati assegnati ad una impresa della provincia di Bergamo che ha proposto un ribasso del 24,92%. Il termine per l’ultimazione dei lavori è stato fissato per il 26 gennaio 2009.

Avigliano Due i seggi allestiti per il voto

Pd, primarie giovani Ecco i nomi dei candidati AVIGLIANO – Dopo gli adulti, i giovani. Il Partito democratico rinnova l'appuntamento con le Primarie. Questa volta lo fa per eleggere l'organizzazione giovanile del partito: anche ad Avigliano, dov'è radicata una lunga tradizione di organizzazioni politiche giovanili. Oggi, così come avviene in tutta Italia, il partito di Walter Veltroni chiama a raccolta i giovani dai 14 ai 29 anni, che tra le 8 e le 23 si recheranno alle urne per eleggere le assemblee regionali e nazionali e il segretario nazionale. Ad Avigliano, roccaforte del Partito democratico, sono previsti due seggi: uno in città, l'altro nelle aree rurali. Ad Avigliano centro si vota nella sala dell'ex Previdenza, in corso Gianturco. Nelle frazioni i giovani possono recarsi alle urne nei locali del circolo Elios, a Possidente, zona che secondo gli organizzatori del voto dovrebbe calamitare la maggior parte del serbatoio di voti della periferia, tra Sant'Angelo, San Nicola e Lagopesole. Sono 12 i ragazzi di Avigliano che

aspirano a un posto nell'assemblea regionale e in quella nazionale. L'unico aviglianese all'assemblea nazionale è Mara Salvatore, 26 anni, studentessa di ingegneria edile-architettura all'università della Basilicata, e impegnata in alcune associazioni di volontariato. Per lei e per gli altri sei candidati della provincia di Potenza che accederanno all'assemblea costituente la corsa è piana, sette candidati per sette posti. Per gli altri 11 candidati di Avigliano, invece, gli ostacoli sono maggiori, perché il numero delle candidature è superiore ai 120 posti dell'assemblea regionale, 80 per la provincia di Potenza, 40 per quella di Matera. Qui gli aviglianesi che cercheranno di farsi spazio sono Mario Romaniello, Emilio Colangelo, Lorenzo Possidente, Dario Toma, Giovanni Veltri, Nicola Rinaldi, Manuela Rosa, Maria Grazia Lacerenza, Francesca Sabia, Rosaria Zaccagnino e Tania Lucia. Così come accadde per le primarie del Pd, gli elettori dovranno esprimere la preferenza di genere, votare un maschio e una femmina, così da garantire una

Segnaletica stradale

Walter Veltroni

rappresentanza equilibrata dei due generi. “L'obiettivo della primarie per eleggere i giovani democratici – ha spiegato Angelo Summa, membro del comitato promotore regionale – è quello di allargare al massimo la partecipazione, coinvolgendo persone di diversa provenienza associativa e di volontariato. In queste ore – ha aggiunto Summa – i giovani costruiranno loro stessi un'organizzazione politica generazionale, che a mio avviso tenderà a una formazione politica importante e significativa per il loro futuro e quello del Partito democratico”. Gianni Sileo

Ss 94, Tischi chiede interventi per l’arteria Il presidente del gruppo regionale di Alleanza nazionale, Antonio Tisci, ha presentato la un’ interrogazione avente ad oggetto la strada statale 94. Chiede all’assessore regionale alla Viabilità «se siano previsti interventi di messa in sicurezza della strada, con riduzione delle pendenze ed allargamento delle curve, ovvero di ripristino della situazione precedente alla chiusura del raccordo autostradale. E, in caso affermativo, chiede di conoscere i tempi e

le modalità delle realizzazioni degli interventi menzionati. A causa della chiusura del raccordo autostradale Potenza-Sicignano – spiegaTisci all’altezza dell’uscita di Picerno il traffico veicolare è stato deviato lungo la SS 94 e l’aumento di traffico lungo l’arteria ha causato gravi disagi alla circolazione e, soprattutto, danni alla struttura viaria con danneggiamento dei guard-rail e del manto stradale. «La chiusura del viadotto

La strada statale 94

– sottolinea Tisci - ha evidenziato quanto siano necessari interventi di ammodernamento su quell’arteria viaria, interventi possibili nel momento in cui ver-

rà riaperto al traffico il raccordo autostradale, con conseguente ritorno all’ordinaria circolazione sull’arteria». proviciapz@luedi.it

AVIGLIANO - Ad Avigliano, come nel resto della provincia di Potenza, peggiora progressivamente la qualità della segnaletica stradale. Tale situazione è evidenziata da una ricerca, riguardante la sicurezza stradale, fatta dal Centro Studi 3M». Ad affermarlo in una nota è il presidente del circolo Nuova Italia di Avigliano, Renato Zaccagnino, che aggiunge: «Le strade che percorrono o s’intersecano nel territorio aviglianese confermano i dati statistici. La manutenzione stradale, alla luce degli ultimi incidenti avvenuti nel perimetro cittadino, contempla anche gli interventi di manutenzione della segnaletica, sia verticale sia orizzontale. Un’amministrazione virtuosa deve destinare, come previsto dalle leggi, una parte cospicua delle entrate, derivanti dalle contravvenzioni, per attuare controlli sulla qualità della segnaletica, redigere l’equivalente piano di manutenzione e promuovere l’elaborazione dello schema urbano ed extraurbano del traffico. Propedeutico al piano di manutenzione, è il censimento della segnaletica già esistente, come previsto dal nuovo codice della strada. Avigliano e la provincia di Potenza non hanno ancora provveduto a realizzarlo. La situazione – continua

il presidente el circolo di Avigliano, Renato Zaccagnino - è in forte peggioramento: i cartelli sono in pessime condizioni ed illeggibili così come le strisce pedonali. Mantenendo l'attuale stato, la segnaletica diventerà ulteriormente disomogenea con le presumibili conseguenze sulla sicurezza. Tra l’altro una segnaletica priva dei dati certi ed insufficiente pone le amministrazioni, in caso di sinistri, in condizione di soccombenza verso i denuncianti. E’ indubbio che la parziale mancanza di segnaletica comporta aumenti dei tempi nella reazione dell'utente, specialmente alla presenza di particolari condizioni di traffico e che, indicazioni stradali poco credibili, trascuratezza e negligenza nella manutenzione ordinaria delle stesse, inducono nell'automobilista comportamenti scorretti e pericoli per la sua, o altrui, incolumità». «E’ opportuno - conclude Zaccagnino - che la Provincia di Potenza ed il Comune di Avigliano attivino un buon “Progetto Pilota”: un monitoraggio della segnaletica stradale, attraverso uno studio per il riordino del parco segnaletico, consentirà di individuare tempestivamente gli interventi più urgenti da compiere. Tutto questo sarà di sicuro ausilio per i responsabili tecnici e politici». regione@luedi.it


Venerdì 21 novembre 2008

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Satriano I cittadini si riuniscono sulla moratoria regionale contro le perforazioni

Il consigliere provinciale ed ex sindaco di satriano, Vincenzo Giuliano

Giuliano: «Avevamo una risposta 11 anni fa» IL consiglio comunale che oggi pomeriggio discuterà a Satrano di petrolio e perforazioni non sarà condotto con una seduta “aperta”. Ma le associazioni e le rappresentanze politiche, su invito del comitato “SatriaNo!” si riuniranno nel pomeriggio, alle 15.30, presso il teatro Anziani del paese per una discussione della costituzione di un tavolo permanente, di una moratoria regionale sulle estrazioni, di un’eventuale iniziativa di legge regionale. Nel frattempo, per l’occasione, l’ex sindaco del paese, ex presidente Anci Basilicata, Vincenzo Giulia-

no, richiama precedenti iniziative non andate “a buon fine”. POTENZA - «Adesso che il Governo Berlusconi toglie le competenze in fatto di controllo e valutazione alle Regioni sul petrolio, l’assessore regionale all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, si sollecita una legge regionale per la gestione e il controllo della materia». Ma Vincenzo Giuliano, capogruppo Udc in Provincia, a lungo presidente dell’Anci Basilicata ricorda di «aver sollevato il problema già undici anni fa. L’Anci avea lanciato una proposta proposta di legge che fissava alcuni

paletti sullo sfruttamento del territorio». Quel testo, datato 1997, «dava competenza agli enti locali in materia di controllo e prevenzione dell’inquinamento - aggiunge - veniva inoltre proposta l’istituzione di un’Alta autorità che avesse poteri di verifica ed eventualmente producesse sanzioni nei confronti delle società non in regola con il regolare pagamento delle royalties». Ancora, «quel testo prevedeva alcuni criteri preferenziali nell’assegnazione delle aliquote recuperate: finanziamento di progetti per la produzione di energia alternativa e riduzione del costo del consumo a vantaggio die

cittadini». Giuliano ricorda anche l’ordine del giorno votato in assemblea Anci nel maggio 1998 con cui si condannava l’Eni, «che mentre continuava a prelevare il petrolio sul territorio, evitava tranquillamente di compensare il disagio versando le royalties». Mesi prima l’Anci «aveva convocato una riunione di tutti i sindaci lucani. Vi partecipo’ anche l’allora assessore Vito De Filippo. Si mostrò d’accordo con quella proposta di legge che provava ad affermare il controllo e la vigilanza sul territorio in fatto di estrazioni in capo agli enti locali, non lasciando ogni decisione solo al Governo centrale». Poi,

«non se ne fece più nulla. Sorge il dubbio - conclude che proprio la richiesta di maggiore rigore e trasparenza nell’azione amministrativa delle estrazioni e delle ricerche petrolifere fossero di ostacolo all’acco-

glimento della proposta. Magari - solleva il dubbio faceva più comodo avere libertà di azione. Oggi, però, quella legge torna più che mai attuale. Noi ci avevamo pensato 11 anni fa». s.l.

Laurenzana: sulla strada, per circa 6 mesi, si è viaggiato a senso unico alternato

Riaperta una parte della statale 92 Una frana ha impedito la circolazione in direzione del Sauro LAURENZANA - E' stata riaperta, qualche giorno fa, dopo sei lunghi mesi di attesa, soltanto una parte della strada statale 92 (si viaggiava a senso unico alternato), in località “Fosso Scaranfone”, tra i centri abitati di Laurenzana e Corleto Perticara, “colpita” tempo addietro da una grossa frana che ha impedito la circolazione su una corsia di marcia (in direzione del Sauro e della Val d'Agri). Nel marzo di quest'anno, infatti, enormi massi, arbusti e del terriccio erano franati sull'arteria viaria dal costone sovrastante, impedendo la circolazione su una corsia della carreggiata. Nelle settimane addietro, finalmente, sono stati costruiti gabbioni e pareti di sostegno al fine di scongiurare ulteriori frane. Lo smottamento in questione, inoltre, si era verificato proprio nelle immediate vicinanze del vasto movimento franoso che, oltre tre anni e mezzo fa (nel lontano marzo del 2005), aveva “inghiottito” parte della carreggiata della strada statale 92, all'altezza del quarantaduesi-

mo chilometro. Delle due vicende si è occupato a più riprese anche “Il Quotidiano della Basilicata”. I disagi per i cittadini del Sauro e della Val Camastra legati ad una viabilità alquanto precaria non sono, però, terminati qui, perché il vasto movimento franoso di “Fosso Scaranfone” è tuttora attivo. Sono trascorsi oltre tre anni e mezzo, e cosa è stato fatto? Praticamente nulla. E' stata realizzata soltanto una strada sopraelevata che consente la circolazione a senso unico alternato per

Ricordando il sisma ‘80 Appuntamenti a Balvano BALVANO - Erano le 19:35 di domenica 23 novembre 1980 quando una violentissima scossa del 9° grado della scala Mercalli - durata oltre un minuto - mise in ginocchio tutta l'Irpinia. Balvano fu uno dei centri più colpiti, sia per numero di vittime che per i gravissimi danni subiti dal tessuto urbano. Un evento indelebile, anche perché ogni famiglia si ritrovò a piangere almeno una vittima: tra le macerie della chiesa di S. Maria Assunta, infatti, morirono settantasette persone, di cui sessantasei adolescenti. Proprio per questo motivo, in questi giorni il comune ricorda - con una serie di iniziative quel terribile giorno e quelli che seguirono. Questi gli ap-

A Laurenzana la Madonna di Lourdes

A sinistra le pareti di sostegno realizzate per scongiurare altre frane sulla statale 92 e accanto il semaforo che regola la circolazione in prossimità della frana di Fosso Scaranfone

puntamenti della Settimana della memoria di oggi e domani. Oggi alle 20 presentazione dell’associazione di Protezione Civile Gruppo Lucano di Balvano. Saranno presenti il sindaco del Comune di Balvano, Costantino Di Carlo, Pippo Basile, responsabile regionale Protezione Civile, Peppino Priore, responsabile regionale APCGL. Domani alle 19.30 sarà presentato il libro “Memorie di un terremoto - 1980”. Previsti gli interventi del fotoreporter Piero Goletti, del relatore Giuseppe Catarinella e di Fulvio Colombo, vicedirettore rivista “Oggi”. A seguire la rappresentazione teatrale “90 secondi, dopo” a cura dell’Associazione culturale “La buona Creanza”.

circa duecento metri, e regolata da un apposito impianto semaforico. A più riprese, inoltre, i primi cittadini ed i comitati civici di Corleto Perticara e Guardia Perticara (due Comuni saurini) hanno chiesto a gran voce l'intervento delle istituzioni per scongiurare un possibile isolamento dei centri dell'Alto Sauro con il capoluogo di regione e con il comprensorio della Val Camastra. Pare che, finalmente, in seguito ad un sopralluogo avvenuto nello scorso mese di ottobre e svolto dai tecnici dei dipar-

timenti regionali Protezione Civile e Ambiente, congiuntamente all'Anas ed al Comune di Laurenzana, sia stata individuata una proposta alternativa condivisa da tutte le parti e consistente in una traslazione dell'asse viario di trenta metri dal limite del fronte di frana e per una lunghezza di trecento metri. Tale soluzione garantirebbe un intervento più duraturo, risolutivo ed economicamente vantaggioso. Cambierà realmente qualcosa? Donato Pavese

LAURENZANA - Sabato 22 novembre, nel pomeriggio, nell'ospitale piazza “San Silvestro” di Laurenzana, i fedeli accoglieranno la statua pellegrina della Madonna di Lourdes in “peregrinatio”. Organizzata dall'Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali) in occasione del centocinquantesimo anniversario delle apparizioni mariane a Lourdes, la “peregrinatio” della Madonna itinerante ha sostato a tutt'oggi nelle diocesi ed in molte parrocchie della Basilicata. Nella comunità di Laurenzana si concluderà, nella mattinata di domenica 23 novembre, la “peregrinatio” in Basilicata della statua pellegrina. Questo il programma: sabato 22 novembre alle ore 15.30 ci sarà l'accoglienza della statua pellegrina di Lourdes in contrada San Donato di Anzi, dove i fedeli, in preghiera, saluteranno la Madonna. Alle 16.30, i fedeli, dopo l'accoglienza nella piazza “San Silvestro” di Laurenzana, seguiranno in processione la statua della Madonna verso il Santuario del Carmine, dove alle 18 sarà celebrata una santa messa. Seguirà la recitazione del santo rosario con gli ammalati, ed in serata i fedeli si raccoglieranno in adorazione, in una veglia di preghiera. Domenica 23 novembre, dopo la celebrazione della solenne messa antimeridiana, la comunità laurenzanese saluterà la statua della Madonna pellegrina di Lourdes per il prosieguo del suo viaggio. Per l'occasione, a Laurenzana, la circolazione stradale nelle aree adiacenti al luogo in cui si svolgerà l'arrivo della statua della Madonna sarà vietata al traffico. don. pav.

Domani a Oppido Lucano una riunione per affrontare i problemi e ascoltare le proposte

Un’amministrazione vicina ai giovani OPPIDO LUCANO - Il sindaco di Oppido Lucano, Rocco Pappalardo, e il consigliere comunale del medesimo centro lucano, Domenico Lancellotti, hanno indetto un incontro con i giovani del comune Alto Bradanico, per affrontare dubbi e per presentare eventuali proposte o problemi. La riunione si terrà domani pomeriggio intorno alle 17.30 presso la Sala Consiliare della Sede Municipale di Oppido. I temi che verranno trattati saranno tutti inerenti ai giovani. Primo punto di discussione sarà la creazione del “forum della gioventù”, voluta fortemente dal consigliere Lancellotti. Secondo punto sarà l'informazione e

la comunicazione per la gestione di impianti sportivi. Terzo, ma non ultimo, punto che sarà trattato nella serata di domani, riguarderà una discussione sulle problematiche giovanili; potranno, inoltre, esser fatte proposte per migliorare la vivibilità nel piccolo centro lucano. Pappalardo e Lancellotti chiedono la presenza numerosa di giovani perché, come spiegano gli organizzatori, «questa non sarà una semplice riunione ma sarà l'inizio di una collaborazione dove insieme, politici e cittadini di Oppido, potranno avanzare proposte per il bene dei residenti». Sull’incontro di domani è

intervenuto il consigliere Lancellotti: «L’incontro di domani vuole essere il primo di tanti - afferma Lancellotti - Vorrei tenere costantemente aggiornati i ragazzi su ciò che succede sia nell'ambito amministrativo locale che in quello regionale, perché tutti devono sapere ciò che accade intorno a loro. Questo primo incontro servirà a creare il forum della gioventù - continua Lancellotti - Daremo un’informazione sugli impianti sportivi in via Appia, ma soprattutto risponderemo sia io che il sindaco, Rocco Pappalardo, alle domande che ci verranno fatte. Faremo nostre tutte le richieste che possono portare vantaggio

e migliorie alla nostra società. L’incontro - conclude l'amministratore Lancellotti - sarà a microfono aperto, dove tutti potranno dire la loro. Io, personalmente, sarò attento a tutte le richieste cercando di sostenerle, se fattibili, e non sarà da meno il primo cittadino perché, sottolineo sempre che, noi amministratori abbiamo l’obbligo di ascoltare i cittadini e fare tutto il possibile per aiutarli, indipendentemente dalle loro ideologie, dal loro status sociale e quant’altro. La mia intenzione è soprattutto quella di essere sempre al fianco dei più deboli e di chi ha più bisogno». Rocco De Rosa


Venerdì 21 novembre 2008

24 Lauria Rasta il problema del sito di Carpineto che il 31 dicembre prossimo sarà saturo

Disco verde per la discarica Pisani: «Mi auguro che la burocrazia non crei altri ostacoli» LAURIA - Disco verde per la realizzazione del nuovo “Sistema integrato di gestione dei rifiuti solidi urbani” previsto in località Carpineto di Lauria. Dalla Regione Basilicata sono arrivate le autorizzazioni che mancavano ed è stato, inoltre, prorogato il termine del conferimento dei rifiuti alla vecchia discarica in scadenza a dicembre 2008, a febbraio 2009. «Finalmente», è stato il commento del primo cittadino di Lauria Antonio Pisani che poi riferendosi ai ritardi che hanno caratterizzato l'avvio dei lavori, ha aggiunto: «mi auguro che altra burocrazia non si frapponga alla realizzazione dell'opera». La realizzazione del nuovo sistema, infatti, un progetto di circa 7 milioni di euro per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a servizio di 13 comuni del Lagonegrese, doveva essere ultimato entro il 30 settembre 2008. La gara di appalto, invece, era stata aggiudicata alla Ati Emit consorzio Ciro Menotti che si impegnava a realizzarli in 100 giorni, a metà aprile. A rimandare l'apertura dei cantieri, per prima sono stati 2 ricorsi al Tar e al Consiglio di stato da parte di altre ditte partecipanti alla

Una discarica

gara. Entrambi respinti. Poi dal ricorso di una ditta è emerso che alla procedura seguita dal Comune mancava un parere dell'Ufficio foreste della Regione Basilicata. Infine, l'ultimo e ulteriore stop, è arrivato dalla stessa Regione Basilicata, ed in

particolare dell'Ufficio compatibilità ambientale che a fine ottobre, oltre a negare la proroga inoltrava anche la richiesta di un “nuovo procedimento di screening” prima dell'inizio dei lavori “finalizzato all'acquisizione di un nuovo parere di esclu-

sione del progetto dalla fase di valutazione”. A tale provvedimento il Comune di Lauria ha fatto ricorso al Tar ed ha ottenuto la sospensiva. Negli uffici del comune di Lauria, ora, si sta prediponendo le disposizioni necessarie per avviare i cantieri e nei prossimi giorni, dunque, si potrà riprendere l'iter per la realizzazione del nuovo sistema per la gestione dei rifiuti. L'emergenza però non è completamente superata. Il ritardo accumulato i questi mesi, infatti, farà saltare il passaggio di consegna tra nuova e vecchia discarica. Quest'ultima sempre a località Carpineto è ormai in via di esaurimento tanto che la Regione Basilicata aveva previsto come termine ultimo di conferimento quello del 31 dicembre prossimo. Per trovare una soluzione i comuni del Lagonegrese hanno chiesto l'intervento della Regione e nel corso di un recente incontro, hanno ottenuto una proroga fino a febbraio 2009. La speranza adesso, anche dei cittadini, è che per quella data i lavori del nuovo sistema siano a buon punto. Francesco Zaccara provinciapz@luedi.it

I carabinieri del Noe sequestrano una discarica abusiva fra Basilicata e Calabria

Scarti pericolosi sul Noce Sette denunciati: fabbricavano un fertilizzante illegale UNA DISCARICA abusiva di tre ettari, nei pressi del fiume Noce, al confine tra Basilicata e Calabria, è stata sequestrata dai Carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico). I militari hanno anche denunciato sette persone per attività di gestione di rifiuti non autorizzata. Tra le due province di Potenza e Cosenza (precisamente fra Trecchina e Tortora), le persone denunciate avevano miscelato terreno con rifiuti pericolosi (plastica, batterie alcaline e parti metalliche). Lo scopo illecito: realizzare un fertilizzante non legale.

I militari applicano i sigilli all’area sequestrata

Lagonegro, il Rotary si interroga sulla bioetica LAGONEGRO - Si terrà domani alle ore 18, presso l'Hotel Midi di Lagonegro, il convegno dal tema “Dichiarazioni di fine vita. Riflessioni bioetiche”. L'incontro è organizzato dal Rotary Club Lauria in interclub con il Rotary Castrovillari, Riviera dei Cedri, Sala Consilina, Sapri e Vallo della Lucania. Interverranno Raffaele Apollaro, presidente Rotary Club di Lauria e Lucio Romano, dirigente ginecologo del Dipartimento di Scienze Ostetrico-Ginecologiche, Urologiche e Medicina della Riproduzione all'Università degli Studi di Napoli “Federico II” e Vicepresidente del Movimento per la Vita nonchè componente

del comitato esecutivo “Scienza & Vita”. Il convegno ha l'intento di affrontare, con un'analisi bioetica, il tema inerente una legge sul fine vita. Di fronte al disinteresse e all'abbandono di chi si trova in condizioni di estrema fragilità, l'Associazione “Scienza & Vita” si impegna a informare, in modo corretto e chiaro, sui termini del dibattito in tema di cure palliative, accanimento terapeutico ed eutanasia, promuovere una cultura che favorisca la rimozione delle cause psicologiche e sociali che possono indurre il malato a guardare alla morte come all'unica via d'uscita. em. ma.

Agricoltura, il futuro secondo la Cia GALAINO - LE difficoltà che sta incontrando inquesto periodo di crisi il mondo agricolo, sono state affrontate durante un incontro tenuto nei giorni scorsi, organizzato dalla Confederazione italiana agricoltori della Val D'Agri. All’iniziativa, in cui era presente il presidente regionale della Cia Donato Di Stefano, hanno partecipato oltre 200 imprenditori agricoli. Al saluto del Presidente della Cia Val D'Agri Giovanna Perruolo è seguito un intervento del Dirigente Nicola Pisano che si è soffermato sulle problematiche che stanno creando moltissime difficoltà alle aziende agricole (aumento ingiustificato di concimi, mangimi e carburanti, calo dei prezzi dei prodotti agricoli ecc.). «Gli imprenditori della Val D'Agri - si spiega nella nota - devono subire anche la beffa di trovarsi in una zona dove si estrae petrolio in grandi quantità e che ad essi toccano solo i danni diretti e indiretti che l'estrazione provoca, a nulla serve la tanto propagandata riduzione da parte della Regione Basilicata delle bollette del gas metano perché purtroppo le aziende agricole essendo in zone rurali non sono servite da metanodotti». Pisano ha evidenziato che «deve cambiare l'atteggiamento delle Istituzioni e della Politica nei confronti di un settore che è strategico e che sicuramente è il settore dal quale si deve ripartire se si vogliono risolvere i problemi di spopolamento dei piccoli paesi, di salvaguardia dell'ambiente». I dirigenti della Cia della Val d'Agri hanno anche lamentato il comportamento “vessatorio” che alcuni Ispettori del Lavoro utilizzano «quando entrano nelle aziende agricole comportamenti che in nessun altro settore vengono adottati, e che non aiutano sicuramente gli imprenditori agricoli già sottoposti a grandissimi sacrifici

Agricoltori

(non solo economici) per adeguare le proprie aziende a tutte quelle nuove norme che prevede la Cee». Fatto estremamente positivo è che tra gli imprenditori agricoli vi sono molti giovani: «nei loro interventi - continua la nota hanno espresso chiaramente le difficoltà che devono affrontare quotidianamente ,ma con grande soddisfazione è emersa anche la volontà di continuare a lavorare in questo settore, rivendicando dalla Regione e dagli Enti di rispettare gli impegni per quanto concerne i vari pagamenti, e nella predisposizione dei bandi di sburocratizzare al massimo le procedure ed emanare bandi che possono essere utilizzati senza rischiare di restituire i fondi alla Cee». Il Presidente Distefano nelle conclusioni ha ribadito che è ormai ora che si torni a fare Sindacato a 360 gradi nel mondo agricolo e se anche dopo queste nostre richieste fatte a tutti i livelli Istituzionali (Comuni, Province, Regioni; Governo Nazionale) non arriveranno risposte gli agricoltori studieranno ogni forma di lotta necessaria alla propria sopravvivenza». La Cia ha programmato per il 25 novembre un incontro con tutti gli imprenditori della bassa Val D'Agri nel comune di Armento.

Moliterno Iniziativa della scuola Professionale per l’artigianato

Scuola, nasce il patto di corresponsabilità MOLITERNO - Redatto presso il locale Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato, il Patto Educativo di Corresponsabilità tra scuola e famiglia. Il documento fissa le regole a cui scuola, famiglia e studenti devono attenersi nel corso del percorso di studi e che sono ritenute fondamentali per una corretta convivenza civile. “La scuola è l'ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni alunno, la sua interazione sociale, la sua crescita civile. L'interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una fattiva collaborazione con la famiglia; pertanto la scuola persegue l'obiettivo di costruire un'alleanza educativa con i genitori.

Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative”. Questa la premessa del documento. La scuola, però, non chiede solamente. Da parte sua s'impegna ad individuare i bisogni formativi, renderli espliciti e soddisfarli. Ad individuare i ritmi d'apprendimento, le matrici cognitive e la motivazione ad apprendere, comprendere e valorizzare gli stili cognitivi di ogni singolo studente. A rendere lo studente consapevole della dinamica dei suoi processi cognitivi e responsabile di sé. Ad interagire con le richieste formative della so-

cietà ed operare in collegamento con il territorio. Ben dieci, inoltre, i pugni d'impegno reciproco. Interventi didattici, offerta formativa, interventi educativi, partecipazione, puntualità, compiti, verifica, valutazione, divieto di fumo, utilizzo del cellulare e dei videotelefonini. Il documento predisposto è parte integrante del Regolamento d'Istituto ed è sottoscritto dal genitore di ogni singolo alunno. In definitiva scuola, famiglie e studenti s'impegnano ad una collaborazione reciproca e ad una condivisione delle problematiche a cui dare soluzione con vicendevoli suggerimenti e proposte. Gerardo Tempone provinciapz@luedi.it


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Venosa Castelgrande: «Abbiamo recuperato una struttura che rischiava di essere abbandonata»

Caserma pronta per il taglio del nastro VENOSA - Consegnata a giugno dall'Amministrazione comunale al Ministero dell'Interno, dopo gli ultimi lavori di adeguamento alle delicate funzioni da svolgere, la nuova caserma dei carabinieri di Venosa è oramai pronta per l'apertura. E, poiché scade a fine mese il contratto di locazione della attuale sede, è facile prevedere che il trasferimento nella nuova struttura avverrà nella prima decade di dicembre. Superati ostacoli e imprevisti di ogni sorta, che si trascinano da anni, si stanno, infatti, completando le procedure per il trasferimento della caserma nella nuova sede. Come si ricorderà ad inizio estate c'era stata la firma del verbale, con il quale il Comune di Venosa entrava in possesso dell'immobile ubicato in Via del Bimillenario Ora-

ziano, seguita dalla visita ufficiale alla struttura del Prefetto di Potenza. Visibilmente soddisfatto per il traguardo raggiunto il sindaco della cittadina oraziana: «Siamo riusciti a recuperare un struttura che rischiava di restare abbandonata a se stessa e destinata al graduale degrado - sottolinea il sindaco Carmine Castelgrande - Viene, inoltre, garantita alla comunità un valido presidio di tutela della sicurezza e di lotta alla criminalità». Si mette,cosi, la parola fine all'ultimo capitolo di una lunga storia, caratterizzata da imprevisti e colpi di scena. Due anni fa circa davamo notizia dello slittamento di qualche mese della apertura della caserma dei carabinieri (prevista per la primavera 2006) dovuto alle avverse condizioni atmosferiche e alla man-

canza di risorse finanziarie. Alle violenti piogge e alle abbondanti nevicate, si era aggiunta la mancanza di fondi da parte del Comando carabinieri per realizzare alcuni lavori per la sicurezza della caserma. La lunga e tormentata vicenda è partita 22 anni fa. Progettata nel 1986 quale sede del carcere locale, la struttura, a lavori già iniziati e con un progetto del 2000, è stata successivamente destinata a sede del Comando Compagnia e della Stazione dei Carabinieri di Venosa. Nel luglio del 1990 il Ministero di Grazia e Giustizia comunicava, infatti, al Comune la soppressione della Casa Mandamentale di Venosa e, di conseguenza, la sospensione dei relativi lavori. Del finanziamento di 3 miliardi circa di vecchie lire disponibile, a quella data era stato

già utilizzato un miliardo e mezzo per costruire il recinto perimetrale in cemento armato, alto 9 metri, e altri due recinti interni alti 7 metri, sempre in cemento armato; un fabbricato all'ingresso per gli uffici; due fabbricati per i servizi (refettorio, sala riunioni, colloqui); un fabbricato per 20 celle. Il dibattito che successivamente si è aperto sull'utilizzo della struttura ruotava intorno a tre opzioni: Centro Sociale Aperto, Sede del Liceo Classico e Caserma dei Carabinieri. Le successive disposizioni emanate nel 1999, che prevedevano la possibilità di utilizzare le strutture del Ministero di Grazia e Giustizia destinandole a funzioni similari, portavano direttamente all'adozione dell'ultima ipotesi. Abbattuto l'altissimo muro di recinzione esterno e i

La caserma

due interni, ora sono ben visibili i lavori eseguiti per completare e adeguare l'ex carcere a sede della caserma dei carabinieri. E' stato quasi triplicato in estensione il fabbricato per gli Uffici, che dovrà ospitare il Comando

Compagnia e il Comando Stazione, il Gruppo Radiomobile, le camere di Sicurezza e l'Armeria (nel piano interrato è stato, inoltre, ricavato un garage e una officina meccanica). Giuseppe Orlando

Lavello Questa mattina alle 10 i funerali del giovane ventottenne morto nell’incidente stradale

L’ultimo saluto ad Alessandro Ancora in prognosi riservata la conducente dell’altra macchina LAVELLO - Sono previsti per questa mattina alle 10 nella chiesa cattedrale di San Mauro i funerali del giovane Alessandro Capozzi. Un bravo ragazzo legato alla famiglia ed al lavoro. Questo il ricordo tra amici e parenti del giovane lavellese prematuramente scoparso in un incidente stradale a pochi chilometri dal centro abitato Alessandro, Sandro come tutti gli amici lo chiamavano, aveva 28 anni. Da poco era diventato papà dopo il matrimonio. Il lavoro presso l'indotto Sata di San Nicola di Melfi e l'autocarrozzeria del papà Peppino. Tra gli amici si respira un'aria pesante. C'è chi non ci crede ancora. “E' impossibile! Perché proprio a lui! “ esclama qualcuno. Sgomento tra la cittadinanza rimasta attonita dopo la notizia diffusasi immediatamente durante la mattinata stessa dell'incidente. Una strada maledetta quella provinciale 49. In passato teatro di altri incidenti gravi. Il fondo stradale sconnesso in alcuni tratti, l'asflato usurato e la mancanza di muri di contenimento laterali e cunette , in molti punti, non permette a fango e detriti di riversarsi sulla carreggiata. E' una delle strada più trafficate specie durante i cosidetti cambi turno nell'area indistruiale di San Nicola di Melfi. Qualcuno spinge un po troppo il piede sull'accelleratore per la fretta altri sono costretti a vere e proprie gimcane per evitare buche e detriti lasciati sul manto stradale dai mezzi agricoli

Maschito “abbandonato” anche dall’Adsl

Il luogo dell’incidente, in basso Alessandro Capozzo

che lavorano i campi che costreggiano l'arteria. Sono ancora in corso le indagini per accertare la dinamica del sinistro e le responsabilità dei conducenti. Ancora in prognosi riservata presso l'ospedale di Melfi la conducente della fiat Brava, originaria di Lavello, Linda Bellini, sposata con quattro figli, che si è scontrata, pare frontalmente, con la fiat 500 condotta dalla vittima. Secondo indiscrezioni , pare che la donna abbia riportato importanti fratture su tutto il corpo. Non è stata ancora resa nota la data dei funerali del giovane lavellese mentre cresce di ora inora il cordoglio ed il dolore tra i familiari e gli amici che lo ricordano come un ragazzo semplice, disponibile, simpatico , attaccato al lavoro ed alla famiglia. Per quanto è dato sapere Alessandro Capozzi rientrava in città dopo aver lavo-

rato in fabbrica mentre la Bellini stava per iniziare il primo turno della mattina. Un urto violentissimo testimoniato dai rottami delle due auto sottoposte entrambe a sequestro e custodite presso i depositi giudiziari. Sul posto, al momento

dell'incidente , sono intervenuti i Carabinieri, I vigili del Fuoco , i sanitari del 118 e la protezione Civile Torre Ardente di Lavello di cui lo stesso Alessandro Capozzi era volontario. Daniele Masiello provinciapz@luedi.it Uno scorcio di Maschito

I problemi dell’età evolutiva in un incontro dell’Iiss VENOSA - Questa sera nell'ambito del progetto” Scuole in Rete”, presso l'aula magna dell'Iiss “Battaglini” alle ore 17 ci sarà un incontro con Matteo Villanova, dell'Università degli studi di Roma Tre, che relazionerà su un tema di estrema attualità: “ I segnali di allarme in età evolutiva. L'insegnante e l'educatore”. E' da alcuni anni che le scuole di Venosa, la Direzione Didattica del 1° e 2° Circolo, la scuola media “De Luca”, l'Iiss “Battaglini” ed il Liceo Classico “Quinto Orazio Flacco”, si sono costituite in rete, avvalendosi del patrocinio del Comune di Venosa, per affrontare argomenti che diano suggerimenti per migliorare la crescita e la formazione degli alunni Il prof. Villanova è Docente di Medicina preventiva e Psicopatologia forense, Neuropsichiatria infantile, Criminologia, Psicologia dell'Istruzione e della Formazione all'Università di Roma Tre. Sarà un viaggio nell'adolescenza e nei suoi problemi. Il problema dell'adolescenza è un problema spesso molto grande... quante volte i genitori trascurano l'importanza che per i figli ha questo periodo e non si curano minimamente di aiutarli a capire e a crescere, soprattutto? Il passaggio tra le scuole medie e le superiori è causa di "traumi" psicologici in molti ragazzini abituati ad un certo ritmo e si trovano davanti ad una realtà diversa. l. z.

MASCHITO - Nel piccolo centro arbereshe del Vulture da alcuni giorni ci sono problemi nei collegamenti internet. Fino alle ore 20 dello scorso 19 novembre, ci sono state delle difficoltà di collegamento. Problemi non nuovi se si pensa che diversi paesi molto spesso rimangono isolati dal servizio. Adsl uguale per tutti, come tante altre cose in Lucania Uguale si coniuga con Dovrebbe essere uguale per tutti, ma a Maschito la linea Adsl svanisce nel nulla. (Adsl a 640 Kbyte nominali ma in realtà meno della metà, nel resto d'Italia si raggiunge la velocità di 7 mega ed arriva fino a 20 mega circa 20 volte superiore) fino ad oggi non funziona ancora. Penkoleo, webmaster e videomaker del sito www.comunilucani.net,

con sede logistica a Maschito, racconta che negli ultimi 30 giorni si è ripetuto lo stesso problema per ben tre volte con gravi disagi per il portale e per tutti i lucani lontani dal loro paese natio che si collegano giornalmente per avere piccole notizie della loro terra. «L'unica cosa che ci collegava al resto del mondo era internet, ora ci viene a mancare anche questo» riferisce Leonardo Pianoforte, responsabile del sito comuni lucani.net. «Incredibile che un paese intero resti isolato da internet per 5 giorni ad ora, la data di quando sarà ripristinato non si conosce, ma poi funzionerà per quanti giorni? Complimenti Telecom» conclude il responsabile del portale comuni lucani. Lorenzo Zolfo provinciapz@luedi.it


Venerdì 21 novembre 2008

26 Rionero in Vulture La ricerca al centro del dibattito di ieri presso l’ospedale oncologico

Il Crob punta sempre più in alto Avviate contatti con la Fondazione Ifom di Milano RIONERO - Il Centro di Riferimento Oncologico di Basilicata sito a Rionero in Vulture punta sempre più in alto. Fresca del suo prestigioso riconoscimento a Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Santifico la struttura si sta sempre più affermando nel panorama scientifico nazionale. Grandi le collaborazioni inoltrate come quella dell'incontro di ieri mattina dove presso la sala biblioteca al quanti piano il prof. Pier Paolo Di Fiore ha tenuto un seminario di grande rilievo. Di Fiore è Direttore Scientifico della Fondazione IFOM Istituto Firc di Oncologia Molecolare e professore ordinario di Patologia Generale presso il dipartimento di medicina, chirurgia e odontoiatria all'Universtà degli Studi di Milano. “E' per noi molto significativa la presenza del prof Di Fiore, un'eccellenza nella ricerca oncologica non italiana ma mondiale” spiega il prof Marco Salvatore direttore scientifico Crob. “Io spero che da oggi possa partire una collaborazione tra Crob, l'Ieo e Ifom dove già abbiamo già organizzato affinché alcune nostre collaboratrici vadano lì per un periodo ad imparare le tecniche di base. Speriamo che nel giro di un anno possano tornare per trovare qui laboratori di ricerca pronti per tutta l'attività”. “Abbiamo

Un’immagine del convegno

avuto la disponibilità di un grande rapporto di collaborazione scientifica con una delle strutture più accreditate nel settore della ricerca” prosegue Donato Grieco commissario straordinario Crob. «Ormai la ricerca è la frontiera più avanzata che abbiamo dobbiamo recuperare i tempi relativamente perduti nel passato. Stiamo tentando di far rompere dall'isolamento il Crob per collegarlo con le strutture scientifiche nazionali

Melfi Domani dibattito a più voci

“I telecomandati” secondo il Cif MELFI - “I Telecomandati” ultima fatica letteraria di Oreste Lopomo, verrà presentato domani mattina alle 10 nella sala Nitti Bovet di Melfi. L’iniziativa rientra nell'ambito delle attività formativo culturali del Cif ( Centro Italiano Femminile). «L'incontro , accolto dall'amministrazione comunale di Melfi e dall'Assessore alle Politiche Culturali e Scolastiche , Giuseppina Carbone , intende affrontare una tematica che appartiene all'evoluzione dei costumi sociali approfondendone l'ambito legato all'uso dello strumento televisivo ed analizzando la funzione educativa o diseducativa collegata alla variegata offerta di programmi proposti ai telespettatori”- spiega la presidente Raffaella Bisceglia - i media incidono profondamente sui modi di formazione e circolazione delle notizie e delle conoscenze , un trasferimento diretto e veloce, caratteristiche che rendono la TV particolarmente gradita agli adolescenti plasmando in essi abitudini percettive , stili di pensiero e tendenze a volte diseducative».. Interverranno tra gli altri il sindaco di Melfi, Alfonso Ernesto Navazio, l'assessore Giuseppina Carbone e la dottoressa Angela D'Amelio, Giudice Monocratico presso la sezione civile del Tribunale di Melfi.

di maggiore livello, cosa che stiamo facendo». Alla presenza di tutto il corpo medico del Crob il prof. Di Fiore ha illustrato gli straordinari risultati ottenuti dalla ricerca titolata “Endocitosi e traffico intracellulare: un nuovo paradigma di integrazione di outputs cellulari in fisiologia ed in oncologia”. Un titolo maestoso che può impressionare ma lo studio effettuato ha delle valenze davvero sensazionali. “La ricerca sulle cellule

staminali nei tumori è la frontiera in questo momento” ha spiegato Di Fiore cercando di sintetizzare per i lettori del Quotidiano. “Noi speriamo nella possibilità di colpire selettivamente le cellule staminali del tumore che sono le uniche cellule che alimentano il tumore. Si possono definire come la fabbrica del tumore. Bene, speriamo di riuscire a sviluppare terapie che abbiano bassa tossicità e molta efficacia quindi una medicina più efficace e meno tossica. Una cosa che ci auspichiamo possibile nel breve futuro”. Le cellule staminali sono cellule il cui destino non è ancora deciso. Possono originare vari tipi di cellule diverse, attraverso un processo denominato differenziamento. La relazione del prof. Di Fiore vuole chiarire come funzionano le cellule staminali dei tumori soprattutto quelli della mammella basandosi sull'interazione di due proteine chiamate Notch e Numb. Notch è un recettore di membrana e si trova sulla membrana cellulare, Numb si può comporta come il suo antagonista tramite l'endocitosi, infatti Numb è una proteina dell'endocitosi, ovvero il processo con cui la cellula internalizza le sostanze presenti nello spazio extracellulare. Lucia Nardiello provinciapz@luedi.it

Rionero in Vulture

Crocco protagonista di un percorso escursionistico RIONERO - Nell'ambito del programma Por Basilicata misura IV.14 , la Società Agricola di Servizi di Melfi, in collaborazione con Cm Vulture e Comune di Rionero (Assessorati alla Cultura ed all'Ambiente) , Provincia di Potenza, Regione ed il Gruppo Azione Locale (Gal) “Sviluppo Vulture Alto -Bradano”, organizza un'interessante “Passeggiata sulle piste dei Briganti di Carmine Crocco”. Per la cronaca , già nel lontano 1984, caldeggiando un' idea pionieristica di Radio Vulture, ci fu un convegno proprio a Monticchio (Casetta Alpina) con gli assessorati

delle Regioni Umbria e Basilicata. «Abbiamo pure predisposto una serie di cartelli toponomastici per rendere agevole l'itinerario sulle orme e lungo le grotte-nascondiglio degli adepti del Generalissimo - ci ribadisce Antonio Basso, 40 anni, dottore in scienze forestali e coordinatore della S@S, società di servizi agricoli promotrice». «Con vero piacere il Gal “Svab” che presiedo - ci conferma Franco Perillo ha accolto l'iniziativa , a metà fra l'escursionismo e la ricerca storico-culturale, di un percorso “secondo Crocco” e la sua banda che sfuggiva ai Piemontesi».

Melfi Prove per Jesus Christ superstar

Itis, sulle orme di Webber Llyod

Jesus Christ di Webber Llyod

MELFI - Dopo il successo ottenuto lo scorso anno con Grease, l'Itis di Melfi ci riprova. Quest'anno i ragazzi dell'istituto melfitano, coadiuvati come consuetudine dall'attento corpo docenti, formato dai professori, Pescina, Formica, Sicuro e Sonnessa, ha pensato di proporre e mettere in scena, un classico sempre attuale, Jesus Christ superstar. Un progetto ambizioso che però non spaventa affatto studenti e professori che da circa una settimana stanno già lavorando alacremente per la riuscita di uno spettacolo che si preannuncia entusiasmante. Un progetto lavorativo di spessore affrontato in maniera seria. Un vero e proprio percorso di vita, capace di suscitare emozioni forti e confronti dialettici aperti ed importanti, con l'intento di creare un clima disteso ma soprattutto unito, capace di sviluppare ben aldilà delle canoniche ore scolastiche tematiche di vita quotidiane. Si è scelto ancora un musical, anche se decisamente di ben altro tenore rispetto a Grease, in modo da contenere tre livelli di spettaco-

lo, la parte cantata, quella recitata e quella ballata. Particolare rilevante l'apertura all'esterno attuata dall'Itis di Melfi. Allo spettacolo potrà partecipare chiunque, non soltanto studenti di altri istituti, operazione sinergica già avvenuta in passato con risultati positivi, ma anche persone comuni che abbiano voglia di mettersi in gioco, divertire ed affrontare un esperienza significativa. Sotto questo punto di vista riveste ancora maggiore considerazione e valore la scelta opportuna, di inscenare Jesus Christ superstar, un musical in grado di coniugare al meglio classico e moderno, offrendo interessanti spunti di riflessione. Da sottolineare l'aspetto coreografico dell'evento affidato alla brava Lucia Scolamiero, esperta in questo campo ed in grado di garantire un salto di qualità allo spettacolo. Le prove si effettuano ogni pomeriggio, tranne sabato e domenica, presso l'Itis di Melfi, mentre lo spettacolo andrà in scena il prossimo Aprile in tre date, il 25, il 26 e il 27. Emilio Fidanzio provinciapz@luedi.it

Melfi Continuano le iniziative sperimentali dell’istituto MELFI –Scuola e formazione professionalità, un binomio che è forte nell’Alberghiero di Melfi che è alle prese in questo periodo con le lezioni di terza area, quella detta “area professionalizzante”. Si tratta di lezioni specifiche per ottenere ulteriore formazione in campi specifici che troppo spesso nei programmi non ci sono e sono invece davvero importante per i ragazzi ed il loro futuro lavorativo, e si svolgono parallelamente alle lezioni normali, in giorni particolari, per una crescita professionale e umana che si concretizza attraverso 120 ore di lezioni e suc-

Alberghiero, una scuola al passo coi tempi cessive 180 di stage presso delle aziende che hanno già espresso la propria disponibilità in tal senso. Responsabile di terza area à la docente di cucina Lucia Santarsiero, e con essa si opera a favore delle lingue straniere, diritto, conoscenza di alimenti, pubblicità, economia, vita rurale e conoscenza di strutture agrituristiche, laboratori, cura e salvaguardia ambientale, matematica, cibi da selezionare, il tutto ad inte-

grazione delle discipline per i ragazzi che frequentano quarto e quinto anno e quindi, avendo superato l’esame di qualifica, sono pronti ad arricchirsi il più possibile, per arrivare all’esame di stato a fine quinquennio, e pronti a dar il massimo, nel proprio futuro, essendo protagonisti però già dall’interno della scuola nel conoscere il mondo che affronteranno in seguito. “Un progetto che consente di l’acquisizione di

conoscenze, competenze ed abilità specifiche che permettano l’ingresso nel mondo del lavoro – ha ricordato la stessa bella docente, responsabile del tutto, insieme al dirigente Corbo – la parte teorica è svolta con dei moduli appositi e quella pratica, attraverso periodi di stage, permette di conseguire obiettivi poi di tipo educativo, culturale e professionalità attraverso il contatto diretto con le aziende ospitanti, di tipo

alberghiero ricettivo, o agriturismi”. Diversi i settori in cui si interviene con la terza area, e tra essi psicologia, comunicazione per lavoro in team, merceologia alimentari, i diversi comparti di tipo ristorativo, le tecniche di sala, l’abbinamento dei vini, i problemi del settore, l’igiene, il rispetto dei diversi alimenti, la loro conoscenza, l’utilizzo dell’informatica, l’apporto calorico dei cibi, la frode e le adulterazioni, l’organizza-

zione e la gestione delle strutture, oltre a tutto quel che concerne il team ed il rispetto dei ruoli, la pulizia, la correttezza, la collaborazione per l’ottenimento dei risultati e la qualità prodotto/servizio. Vi sono degli step, i tutor che fanno verifiche sul campo insieme a docenti ed esperti interni e/o esterni, ed il tutto anche a seconda dei settori in cui la terza area si applica, per una scuola innovativa, validissima ma soprattutto al passo coi tempi e che formi al meglio per avere ottime probabilità in campo lavorativo. a. b.


Matera Venerdì 21 novembre 2008

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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

L’Intervento

Pomarico

Policoro

Scuola senza palestra

Allarme furti in villa

Struttura inagibile alla “Caggiani”

Ieri cinque colpi in un pomeriggio

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Settemila euro recuperati dalla Polizia. Il basista conosceva l’abitazione di papà

Minorenni arrestati per un furto in casa Il caso politico Giunta Buccico Soluzione lontana FI ribolle NON ci sono ancora gli spiragli per una soluzione della crisi al Comune di Matera. Alcuni tasselli vanno al loro posti ma altri restano indefiniti. Aperta è la polemica interna a Forza Italia sulla rinuncia al secondo assessorato. Decisione del capogruppo Stella Brienza che non trova però tutti d’accordo come si evince da un comunicato del consigliere Nicoletti. Ma non è questa l’unica situazione scabrosa. Tutta da definire resta infatti la decisione dei Circoli ancora lontani da un accordo e che al massimo ora potrebbero garantire (?) un appoggio esterno. Qualche nodo da sciogliere ancora anche nell’Udc dove la posizione dell’attuale assessore Domenichiello non sembra essere saldissima. Non si esclude un doppio cambio in giunta. Infine le civiche che fanno riferimento al vicesindaco Acito che potrebbe veder cambiare deleghe e perdere un assessorato. Resta l’incognita della posizione di Genchi e Pentasuglia, molto critici con il sindaco. Anche l’indipendente Angelino mediterebbe l’appoggio esterno. Il bailamme è totale, Buccico ha ancora molta strada da fare. a pag.29

DUE arrestati e due denunciati per un furto per un totale di settemila euro avvenuto mercoledì scorso al quartiere San Giacomo a Matera, nella periferia Nord della città. I protagonisti sono stati quattro giovani di cui tre minorenni a cui, con un lavoro di recupero certosino delle informazioni, gli uomini della Polizia sono arrivate grazie a delle telecamere che si trovavano all’esterno di un esercizio commerciale nei pressi dell’abitazione. Gli agenti della Questura di Matera erano stati avvertiti da una telefonata fatta al 113 da un uomo che aveva visto alcuni giovani nei pressi

dell’abitazione. La Polizia ha fermato i due quindicenni, che hanno confessato il reato e restituito cinquemila euro: sono stati arrestati e ora si trovano nel carcere minorile di Potenza. Nel corso delle indagini, la Polizia ha recuperato gli altri duemila euro, dopo aver identificato una terza persona, maggiorenne, e un altro minorenne: entrambi sono stati denunciati in stato di libertà alla magistratura. L’ultimo dei minorenni scoperto era in possesso di notizie per il furto a casa di papà. a pag.31

IL FATTO DEL GIORNO

Internet eliminerà le file in Cancelleria con www.tribunale.matera.it www.tribunale.matera.it. Sarà questo il nuovo strumento che il Tribunale metterà in atto per veicolare informazioni, ridurre l'accesso del pubblico in Cancelleria, fornire indicazioni di base sui servizi. Tra le opportunità anche quella di effettuare visite virtuali negli edifici in vendita, grazie alla collaborazione con “Aste giudiziarie.it”. Il sito è stato realizzato dagli studenti dell'Itis “G.B. Pentasuglia”. Emanuele Casamassima, Angelo Di Marzio, Antonello Frangione, Stefano Nicoletti e Claudio Pirosa, sotto la guida del preside Antonio Bonamassa e la supervisione del tutor ed ex responsabile del servizio di informatica, Salvatore Germanà, hanno realizzato lo strumento che consentirà di ridurre i tempi di accesso agli uffici giudiziari. Il preside dell’istituto Angelo Bonamassa ha detto: «Da noi la cultura del fare entra nella didattica perchè il lavoro produce conoscenza. «I servizi pubblici e la loro qualità hanno assunto da tempo un tema importante per il rapporto cittadinoistituzione - ha spiegato il presidente del tribunale, Attimonelli Petarglione. Il presidente della Corte d'Appello di Potenza, Ettore Ferrara ha parlato di un «Passo importante per

aprire il sistema giudiziario alla collettività». Il presidente del consiglio dell'Ordine degli avvocati di Matera, Francesco Berardengo ha sottolineato la difficoltà del momento «Ma non possiamo sottovalutare il fatto che l'informatica oggi svolga un ruolo importante per il futuro della giustizia». Lanfranco Vetrone, magistrato referente per il distretto di Potenza: «La presenza su internet è condizione ineludibile per ampliare i rapporti con i cittadini». Leonardo Eramo, dirigente amministrativo del tribunale ha sottolineato il ruolo degli studenti «Esempio delle risorse umane e culturali di cui questa città dispone». Pasquale Farinola, dirigente del Cisia di Bari ha detto: «Nelle città in cui il sito internet è stato attivato l’accesso agli sportelli è diminuito del 30-40%».Per Gian Luca Montanini, amministratore delegato di Aste Giudiziarie Inlinea : «Si è fatto in modo che la richiesta informativa esterna venisse colmata». Angelo Onorati, magistrato di riferimento per l’informatica per il tribunale di Matera, infine, ha sottolineato che questo sito risponde alle esigenze di agilità nel reperimento delle informazioni». a.ciervo@luedi.it

Gli studenti “web designers” dell’Itis Pentasuglia

Cooperative sociali

L’occasione di lotta al disagio di MICHELE MORELLI Il 30 ottobre al festival del cinema di Roma nella sezione fuori concorso è stato presentato il film di Giulio Manfredonia “Si può fare”. Ispirato a una vicenda vera, il film racconta una storia di speranza attraverso la sfida di Nello, un sindacalista interpretato da Claudio Bisio, che nella prima metà degli anni ottanta viene mandato a dirigere una cooperativa di pazienti psichiatrici ex ospiti di un ospedale psichiatrico fuoriusciti in seguito alla legge Basaglia. Trovandosi a stretto contatto con i suoi nuovi colleghi e scovate in ognuno di loro delle potenzialità, decide di “umanizzarli” coinvolgendoli in un lavoro di squadra. Nello “integra” nel mercato i soci della Cooperativa con un'attività innovativa e produttiva. Questa è la storia vera di una cooperativa sociale, i cui soci sono persone strane, ognuno dei quali portatore di anni di istituzionalizzazione manicomiale, nata agli inizi degli anni ottanta a Pordenone. Un progetto germogliato all'interno del Centro di Salute Mentale il cui obiettivo era promuovere l'inclusione sociale dei “matti” attraverso l'inserimento. Il lavoro come strumento terapeutico. Un bel film che tratta temi delicati, il disagio mentale e il lavoro . In questo momento di grande difficoltà in cui il lavoro scarseggia, fare il punto sull'inserimento lavorativo di persone portatori di problematiche psichiche sembrerebbe fuori luogo, ma non lo è affatto. Il lavoro è utile e necessario per tutti e, oltre ad essere strumento di emancipazione economico, è anche, in particolari circostanze. Oggi la cooperativa “Noncello” di Pordenone, a distanza di quasi trent'anni, continua la sua missione sociale. “Si può fare” dimostra infatti che con la fiducia, l'attenzione, il lavoro e la fantasia si possono fare tante cose. Un esperienza analoga è stata fatta anche qui da noi, nella nostra città. Alla metà degli anni novanta, con dieci anni di ritardo rispetto alle prime esperienze nel nord Italia, alcuni operatori volenterosi del Dsm misero in piedi una delle prime cooperativa sociale di tipo “B” del sud. Grazie alla legislazione regionale e alle politiche di inclusione alla fine degli anni novanta, la cooperativa è cresciuta ed ha potuto sperimentare i primi inserimenti lavorativi. Le cose, se pure con i chiaroscuro, sono andate avanti fino a dicembre di un anno fa. La cooperativa gestiva per conto del comune alcuni bagni pubblici, parchi urbani, il parcheggio di via casal nuovo, per un budget poco più di duecento mila euro. a pag.29


28 Matera «Meccanismo giudiziario asfittico e carenze d’organico di cui risente anche Matera» Venerdì 21 novembre 2008

«Ci sacrifichiamo ogni giorno» Parla il presidente del Tribunale, Attimonelli Petraglione Il presidente del Tribunale di Matera, Giuseppe Attimonelli Petraglione, nominato recentemente a capo del Palazzo di giustizia (foto Videouno)

E' da poco presidente del tribunale di Matera. Strenuo difensore dei principi costituzionali nell'applicazione quotidiana della professione di magistrato, Giuseppe Attimonelli Petraglione, 65 anni cela dietro un aplomb quasi britannico, la ferrea volontà e la passione per una professione che lo ha impegnato sin dal 1970. La sua attività svolta in Puglia dove è stato consigliere della Corte D'Appello, lo ha messo a contatto con quella parte della professione che è chiamata a mediare tra il disagio sociale e il rispetto della legge e delle norme che rego-

lano il vivere comune. Con fredda lucidità analizza per Il Quotidiano pregi e difetti di un settore da cui l'opinione pubblica si attende rigore e trasparenza. «La situazione della macchina-giustizia italiana è, al momento attuale, di profonda crisi. I magistrati italiani a mio avviso - spiega - con il loro quotidiano impegno personale cercano di fare funzionare al meglio un meccanismo che arranca, principalmente, per vecchie problematiche di fondo, mai risolte a livello politico, legislativo ed operativo». Sotto accusa, spesso, finiscono i tempi dei procedimenti, risultato, secondo il presidente, di una serie di meccanismi. «E' noto a tutti che il processo penale e civile nel nostro Paese ha dei tempi di definizione eccessivamente lunghi che non trovano paragone in nessun paese dell'Europa occidentale tanto che la Corte di Giustizia della Comunità europea ha più volte condannato lo Stato italiano per non aver predisposto i mezzi necessari ad un suo funzionamento più veloce, dando la possibilità ai cittadini di veder riconoscere in tempi ragionevoli un loro diritto, nel momento in cui si rivolgono al giudice civile o di ottenere una pronuncia sollecita, nel momento in cui sono sottoposti ad un procedimento penale. Le necessarie riforme di fondo non sono mai state perseguite seriamente - prosegue Attimonelli Petraglione - sicchè oggi siamo vicini ad un collasso della giustizia. A ciò si aggiunga che i finanziamenti sono in continua diminuzione, che i ruoli del personale amministrativo che coadiuva la magistratura sono bloccati da molti anni e, per via dei pensionamenti, rendono sempre più drammatica la carenza di organici». Sulla figura del magistrato, lontana dagli echi delle inchieste da copertina e dai titoli da prima pagina, il presidente del Tribunale indica caratteristiche ben precise e rende merito a tutti i lavoratori che, in silenzio, svolgono ogni giorno questa professione. «Il ruolo dei magistrati spiega - oggi come sempre, è quello di applicare la legge in nome del popolo italiano e in modo egualitario per tutti i cittadini, secondo il dettame costituzionale. La grande massa dei magistrati segue questo principio costituzionale, lavorando in silenzio e in maniera oscura, non raramente sacrificando la propria vita personale». L'utilizzo strumentale che a volte la politica ha teso fare della magistratura, secondo Attimonelli Petraglione, risponde a cause che nulla hanno a che vede-

re con la figura e il compito di questa professione. «L'accusa di politicizzazione della magistratura italiana, secondo il mio modo di vedere, è largamente infondata, tranne rarissimi casi. Il magistrato è un essere umano e, come tale, è soggetto all'errore ed ha le sue idee, ma questo non deve influire sull'applicazione equanime della legge. Del resto, le decisioni dei giudici sono impugnabili, se non condivise, davanti al giudice di grado superiore, e verificabili dalla Corte di Cassazione sotto il profilo della retta applicazione dei principi di diritto. Quanto all'asserito ruolo di supplenza dei magistrati - aggiunge che si assume si sostituiscano ad altri poteri dello Stato, penso che il giudice in determinati momenti sia costretto ad esercitare un ruolo ulteriore rispetto a quello costituzionalmente assegnatogli, in vista di determinate carenze legislative o politiche. Penso ai pretori d'assalto genovesi degli anni '70 contro lo strapotere dei petrolieri, al pool milnaese degli anni '90 di Mani Pulite, diretto a stroncare una corruzione politica arrivata a livelli socialmente intollerabili». Ma sono situazioni - riconosce - eccezionali che la stessa pubblica opinione in larga misura approva e legittima». Con la comunità, però, la magistratura vive un rapporto fatto di confronto sostanziale che si sviluppa soprattutto nel meccanismo di funzionamento dei tempi della giustizia. Su questo tema Attimonelli richiama le carenze legate ad sistema un che non funziona ancora perfettamente. «a ciò si aggiunga che a livello politico non si riesce ad applicare riforme sostanziali, di fondo, e si continua da decenni ad innovare con minime e piccole riforme a pioggia ed a costo zero, che non servono a nulla se non a rendere ancora più farraginoso il funzionamento della giustizia nel nostro paese». Quanto alla situazione del Tribunale di Matera, il neo presidente descrive una struttura in cui dedizione ed impegno consentono di superare le difficoltà che il settore subisce. «Ho trovato giovani colleghi che si sacrificano quotidianamente per fare funzionare questo meccanismo giudiziario asfittico, gravato ancora di più da continue e ricorrenti carenze nell'organico, per il fenomeno della partenza verso altri uffici, di magistrati trasferiti e sostituiti soltanto dopo 12/18 mesi, il che aggrava pesantemente una situazione già critica». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it

Siamo vicini al collasso della giustizia

Troppi magistrati trasferiti


Matera 29 «E’ celato nel rifiuto il riconoscimento dell’incapacità dei consiglieri di FI di gestire la cosa pubblica» Venerdì 21 novembre 2008

«Incauto rinunciare all’assessorato» Nicoletti smentisce Stella Brienza e chiede un vertice provinciale FORZA ITALIA rinuncia all’assessorato al Comune. Anzi no perchè c’è chi si chiede chi l’abbia deciso. Continua il confronto tra gli azzurri ai limiti dello scontro. A rispondere per le rime al capogruppo Stella Brienza è il consigliere Emanuele Nicoletti in una nota che non ha bisogno di commenti: «“Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo”» ha esordito attraverso una storica citazione di papa Pio VII, il consigliere comunale di Matera Emanuele Nicoletti in merito alla dichiarazione in cui il Capogruppo di FI Stella Brienza, a nome del partito di FI, ha rinunciato all'assessorato proposto dal Sindaco in vista del rimpasto in Giunta. «Si è trattato - dice Nicoletti - di una scelta incauta, approssimativa e per certi versi affrettata; non è così facilmente spiegabile ai nostri elettori, che oltretutto hanno demandato a noi il compito di amministrare la nostra città, una simile opzione. E' insidiosamente celata in questa dichiarazione di rifiuto di partecipazione all'attività istituzionale, una sorta di riconoscimento della incapacità degli stessi consiglieri di FI nella gestione della cosa pubblica; né è facilmente comprensibile come la richiesta di maggiore visibilità politica di FI nella Giunta, avanzata nei mesi scorsi, sia stata ritirata in tempi talmente rapidi da non essere oggetto di discussione. Pedagogia e terminologia a parte, in un momento storico in cui la parola recessione è termine di uso comune, cedere o recedere da un assessorato non è equiparabile alla cessione di un'attività commer-

Segue da pag.27

Occasione persa contro il disagio

Emanuele Nicoletti e Pasquale Stella Brienza

ciale né è altresì condivisibile la scelta di disertare un incarico, atteso da mesi (o meglio da anni), con il placido compromesso di analizzare prospettive future di competizione elettorali provinciali, a fronte della crescente crisi economica ed occupazionale che sta investendo Matera e, quindi, delle risposte urgenti che la città stessa richiede e di cui ha bisogno. E' necessario pertanto ripartire da un dialogo, non solo tra gli stessi rappresentanti comunali del partito ma con gli stessi sostenitori e tesserati di FI nonché vertici regionali e parlamentari attraverso la riunione di un comitato cittadino e provinciale, al fine di confrontarsi politicamente su tematiche di gestione della vita politica locale, evitando quanto più possibile ulteriori rinvii che rischiano di allontanare il partito ed i suoi

rappresentati locali dall'incarico che gli elettori, attraverso il voto, hanno loro assegnato». Intanto nella mattinata di ieri, prima della presa di posizione di Nicoletti, il capogruppo Stella Brienza ribadiva: «Abbiamo consegnato al sindaco un quadro per conservare la giunta a 8, evitando esborsi aggiuntivi. Abbiamo dimostrato che non siamo attaccati alle poltrone e abbiamo chiesto al sindaco il coinvolgimento di tutti e 26 i consiglieri di maggioranza Tutti i consiglieri si devono ripiegare nell'esame profondo dei problemi per esprimere una valutazione seria. Il sindaco ci ha ringraziato per il senso di responsabilità e di sacrificio che abbiamo dimostrato. Un ringraziamento» ha concluso Stella Brienza, «va ai consiglieri Nicoletti e Mazzilli».

UNA PICCOLA pattuglia di cittadini molti dei quali fino ad allora non avevano mai firmato un contratto e ricevuto una busta paga. Alcuni di loro in questi anni hanno avuto il coraggio di rinunciare anche all'assegno vitalizio di invalidità. Alcuni di loro cominciavano a pensare a un progetto di vita diverso e svincolato dalla famiglia di origine. A pensare, che forse era possibile anche per loro realizzare una famiglia. Purtroppo, dopo molti anni, questa interessante ed inedita esperienza di collaborazione con il comune di Matera, si è conclusa nel peggiore dei modi. L' esperimento è cessato probabilmente non per inefficienza delle prestazioni rese dalla cooperativa e dai suoi soci lavoratori, ma, molto banalmente, per ragioni ideologiche. La nuova amministrazione ha ritenuto dare un segnale di discontinuità rispetto al passato. La parola d'ordine è stata chiudere l'esperienza con la cooperativa sociale in quanto colpevole, a loro dire, di essere stata “agevolata” “favorita” “facilitata” dalle amministrazioni precedenti di centro sinistra. Che la cooperativa sia stata “agevolata” “favorita” “facilitata” non c'è dubbio. La legislazione europea, nazionale e regionale, sostiene e favorisce questo tipo di impresa sociale, anche con il ricorso ad affidamenti diretti. Infatti, gli enti pubblici possono riservare una quota parte dei servizi esternalizzati a cooperative

sociali di tipo “b” che hanno come finalità l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. A partire dal 2001, in piena sintonia con il quadro normativo nazionale ed europeo, con il piano socio assistenziale regionale e comunale, il nostro comune ha avviato i suoi primi progetti di inserimento lavorativo. L'attuale amministrazione, invece di implementare, con nuove opportunità, gli inserimenti lavorativi, ha pensato bene di chiudere questa esperienza senza “paracadute”. Mandando a casa molti lavoratori, con nessuna tutela o speranza di essere riassorbiti da una eventuale impresa subentrante alla gestione dei servizi comunali.. E' passato un anno e questi lavoratori hanno perso qualsiasi aspettativa, la cooperativa sociale è troppo debole per offrire loro altre possibilità. Nessun sindacato si è posto il problema di questi lavoratori, né è stato posto dagli operatori dei servizi sociali del comune o sanitari delle asl. Quest'ultimi non possono far altro che distribuire parole di conforto e qualche psicofarmaco in più. E' da molto che non li vediamo più in giro per la città, e c'è da preoccuparsi. Intanto, Maria, in queste ultime settimane, ha preso posizione davanti alla chiesa di santa Lucia, in pieno corso cittadino, con un piccolo cartello e un cestino tra le mani, ha ripreso, dopo quasi dieci anni, con grande dignità, a chiedere l'elemosina. Michele Morelli


Matera SI È TENUTO nel salone dell'Istituto Tecnico Commerciale il quinto Congresso Regionale di Adiconsum Cisl di Basilicata “Per un consumerismo responsabile sul territorio”. Il tema del congresso è al centro dell'interesse per il futuro dell'associazione difesa consumatori e ambiente che fonda il proprio impegno sulle esigenze sociali, etiche, ambientali espresse da gran parte della popolazione ed in particolare dai soggetti più svantaggiati rispetto al dominio del mercato, spesso privo di regole. «Non basta un Adiconsum da sportello ha dichiarato Angelo Motta Segretario nazionale, biso-

Venerdì 21 novembre 2008

E’ la strada indicata da Angelo Motta segretario nazionale al quinto congresso regionale

L’Adincosum in soccorso ai cittadini gna essere capace di aiutare il cittadino ad essere fondamentale per regolare il mercato. Il cittadino è al centro di un passaggio formativoeducativo prosegue che lo rende consapevole di essere colui il quale premia chi rimane in un' etica commerciale. Un più grande ruolo di formazione del cittadino quale regolatore di un mercato consapevole ed etico”. Per il futuro Adiconsum ri-

tiene che le associazioni consumatori possano svolgere un ruolo importante in informazione e assistenza al consumatore che possa orientarsi in una vera libertà nel mercato. “Il migliorare della qualità della vita e dell'ambiente, a partire dal territorio assume un significato morale ed economico ha detto Marina Festa segretaria Adiconsum Matera che richiede una presa di coscienza del consumatore capace di non far-

si coinvolgere dalla pubblicità. Bisogna educare il consumatore verso i nostri doveri sociali e il rispetto delle nostre azioni, scegliendo attentamente i prodotti”. Molte restano le sfide per il futuro, a fronte ad una situazione economica, ove il costo del denaro e del petrolio rischiano di riaccendere l'inflazione, compromettendo ulteriormente il potere di acquisto delle famiglie, una cultura per un consumo responsabile e

uno sviluppo sostenibile che richiedono coerenza, mutualità, solidarietà. “ Adiconsum dichiara Giuseppe Amatulli segretario Generale Cisl è una nostra struttura a supporto dei nostri iscritti e della cittadinanza che negli ultimi tempi sta indirizzando particolare attenzione al potere di acquisto per tutelare redditi e salari da truffe in agguato per i cittadini. Il nostro obiettivo primario rimane quello della tutela dei

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lavoratori e delle fasce deboli”. Adiconsum si è molto impegnata nel materano con ottimi risultati a tutela del consumatore. «Buoni sono stati i risultati ottenuti sulla contestazioni delle multe emesse dal comune di Matera ha dichiarato Giuseppe Tedesco centro giuridico Adiconsum. Questa è la conferma del massimo impegno per il potenziamento della struttura su tutto il territorio. Ora la nostra attenzione è rivolta sui difetti dei beni al consumo dove spesso si riscontra una mancata di conoscenza dei diritti dei consumatori da parte dei commercianti». mic.fer.

Due arresti e due denunce con tre minorenni implicati, scoperti dalla Polizia grazie alle telecamere

Un baby furto a casa di papà Prelevano settemila euro grazie ad un basista d’eccezione Furto di settemila euro con protagonisti tre minorenni. Uno dei quali fa da basista per rubare a casa “di papà”. A scoprirli la Polizia di Stato che ne ha arrestati due e denunciati altri due. Sono accusati di furto con scasso e introduzione in edificio le quattro persone, tre minorenni ed un adulto, stati scoperti dalla squadra mobile della questura di Matera, dopo aver razziato settemila euro da un'abitazione nel quartiere San Giacomo. La scena ripresa dalla telecamere di una attività commerciale sono state di valido aiuto per scoprire gli autori del colpo sorpresi mentre dividevano il bottino. I soldi sono stati recuperati interamente nelle abitazioni dei minori che non hanno esitato ad ammettere le responsabilità. La segnalazione è giunta alla questura da parte di un cittadino che in pieno giorno intorno alle 12.30, aveva notato il movimento sospetto di due giovani nei pressi dell'appartamento in un condominio. Il tempestivo intervento del personale della Squadra Volanti e della Squadra Mobile riusciva ad appurare che l'appartamento, presso il quale erano stati notati, era stata appena “visitata” dai ladri, i quali dopo aver forzato e divelto la zanzariera della finestra erano penetrati all'interno dirigendosi immediatamente in camera da letto e si erano impossessati della somma di 7 mila euro in banconote di vario taglio custodite in una cassaforte a combinazione. Pochi minuti e il bottino è diviso tra i due entrati nell'abitazione e il complice rimasto a fare da “ palo”. Il tutto sotto gli occhi indiscreti delle telecamere. La Squadra Mobile avvia le indagini e dalla visione dei filmati risalgono all'abbigliamento e a due degli autori che riescono a rintracciare e che nel frattempo avevano raggiunto le rispettive abitazioni. Si apprende così che uno dei due giovani arrestati subito dopo il furto aveva acquistato un telefonino di provenienza sospetta acquistato da un pregiudicato del po-

BOX CRONACA Bando della Provincia

Due isole ecologiche LA PROVINCIA di Matera ha pubblicato il bando per la realizzazione di due isole ecologiche nei Comuni di Stigliano e Ferrandina. L’importo è di 816 mila euro. L’aggiudicazione avverrà con l’offerta economicamente vantaggiosa. L’impresa vincente avrà 150 giorni di tempo per realizzare le opere. Le domande vanno presentate entro il 15 dicembre 2008.

Chiese Rupestri

La Filcams contro il Comune

La cassaforte scassinata dalla baby gang a San Giacomo

sto. Questa informazione insieme ad altri elementi acquisiti con una serie di interrogatori e confronti, hanno consentito agli agenti di individuare, nel corso della stessa serata, il probabile complice, questi maggiorenne, e di recuperare i restanti 2 mila e trecento euro. Il giorno successivo le indagini hanno condotto all'ultimo componente del gruppo, un altro minore, che aveva fornito particolari sull'abitazione di cui era a conoscenza. Il ragazzo ha confessato le sue responsabilità, riferendo della progettazione e sulla dinamica dell'atto criminoso. I due ragazzi fermati, entrambi 15enni, hanno ammesso di essere stati gli autori del furto ed hanno restituito spontaneamente la somma di 5 mila euro. Entrambi sono stati arrestati e condotti nel carcere minorile di Potenza a

disposizione dell'Autorità giudiziaria. Gli altri due complici così individuati sono stati denunciati a piede libero. “ Un furto inusuale che ha coinvolto minori di new generation che non hanno bisogno ha dichiarato Nicola Fucarino dirigente della squadra mobile. Questo significa che hanno problemi che vanno approfonditi dal punto di vista sociale perché non ci troviamo difronte ad un furto dettato dal bisogno, in quanto gli autori appartengono ad un contesto di famiglia sano e di media borghesia”. Un furto elegante ad opera di “topini” residenti poco distanti dall'appartamento preso di mira che giunti nell'abitazione ben sapevano come e quando agire dopo aver carpito la fiducia di qualcuno dall’interno. Michelangelo Ferrara matera@luedi.it

L’inverno è ancora lontano ma si ripresentano i vecchi problemi

Biblioteca provinciale al freddo PER ORA non siamo ancora ai livelli dello scorso inverno, quando lettori e dipendenti della Biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani” si videro costretti a studiare e lavorare nell'immobile imbacuccati con sciarpe, cappelli e cappotti a causa di un prolungato guasto all'impianto di riscaldamento. Ma gli attuali segnali non promettono per ora niente di incoraggiante. Infatti, anche quest'anno la stagione fredda non è partita nel migliore dei modi all'interno dell'antico immobile di piazza Vittorio Veneto, sede della Biblioteca provinciale, dove l'impianto di riscaldamento continua a non funzionare nel modo adeguato. E così già compaiono i primi lettori infreddoliti e necessariamente obbligati a continuare ad indossare giacconi e sciarpe mentre studiano all'interno di questa struttura pubblica, probabilmente una

delle pochissime, se non l'unica, che da anni non riesce a risolvere completamente questo problema, nonostante gli appositi lavori di qualche mese fa. Viene da chiedersi cosa succederebbe se la stessa situazione si verificasse in un ospedale. Il freddo nella Biblioteca “Stigliani” è particolarmente più “sentito” all'ultimo piano ed al piano terra. L'inverno scorso, in periodo di gelo intenso, le sale e gli uffici dell'ultimo piano vennero chiusi al pubblico per diverse settimane. Questa volta sembrerebbe che il mancato funzionamento efficiente dell'apparecchiatura sia dovuto anche al fatto che i filtri dell'impianto non sono stati ancora puliti e che tali operazioni continuano ad essere rinviate. Nell'attesa, il freddo avanza. matera@luedi.it

«NONOSTANTE le ripetute richieste di incontro, l'Amministrazione Comunale sceglie la strada dell'indifferenza nei confronti dei lavoratori licenziati dall'azienda che gestisce il servizio di custodia delle Chiese Rupestri del Circuito Urbano» è quanto sostiene in una nota Marcella Conese della Filcams Cgil. Il motivo dei licenziamenti è la cessazione del contratto di appalto, anche se fino ad oggi le chiese risultano ancora aperte ed al posto dei custodi licenziati circa un mese fa vi è altro personale. La Filcams ha più volte richiesto al Sindaco di Matera ed all'Assessore ai Sassi la convocazione di un incontro, per conoscere le intenzioni dell'Amministrazione circa il futuro del servizio e, di conseguenza, occupazionale dei lavoratori. «Ad oggi ancora nessuna reazione da parte del Comune: i lavoratori restano disoccupati e soprattutto privi di una prospettiva rispetto al proprio futuro occupazionale». Al fine di garantire i lavoratori licenziati, anche in vista di una nuova gara di appalto per la gestione del servizio, la scrivente O.S. chiede l'intervento di S.E. il Prefetto perché si faccia promotore di un incontro tra le parti, che serva a dare risposte ai lavoratori che da circa un mese sono senza lavoro.

Forza il posto di blocco della Finanza donna arrestata per resistenza e droga UNA PATTUGLIA del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza ha fermato per un controllo un ciclomotore privo di contrassegno identificativo e condotto da una giovane donna sprovvista di casco protettivo. Anziché fornire i documenti richiesti la donna ha forzato il controllo strattonando un militare che è finito in ospedale con prognosi di 7 giorni e dopo aver abbandonato il motociclo e le scarpe si è data poi anche ad una rocambolesca fuga. Dopo poche ore la fuggitiva è stata rintracciata presso il suo domicilio da-

gli uomini della Guardia di Finanza che a seguito di perquisizione hanno rinvenuto cose pertinenti ai reati in materia di stupefacenti. M.F. di anni 29 è stata tratta in arresto per resistenza a pubblico ufficiale e su disposizione del magistrato di turno Valeria Farina Valaori, posta agli arresti domiciliari. Il ciclomotore, sottoposto a sequestro, è risultato privo anche della copertura assicurativa obbligatoria mentre la giovane donna non ha mai conseguito la patente né il prescritto certificato di idoneità alla guida.

Una pattuglia della Finanza


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Dopo le lesioni, arriva un nuovo stop nella struttura scolastica

Pisticci Partono i corsi invernali

Pomarico, palestra inagibile Niente sport alla “Caggiani”

Piscina comunale Tante iniziative per i giovani

POMARICO - Le scolaresche della “Caggiani” di Pomarico restano senza palestra. Infatti, da qualche giorno, gli alunni della scuola elementare pomaricana devono fare a meno dell'utilizzo della palestra interna al proprio edificio. Dopo che già si stavano abituando a non usare gli spazi del refettorio. Ma il problema resta più grande. La comunicazione ufficiale è di qualche giorno fa. A parte il fatto che ancora non si sa quando si potrà nuovamente disporre della palestra, la situazione nasce dalle lesioni riscontrate all'interno della struttura. Mesi fa, tra l'altro, era scoppiato il caso, di cui il Quotidiano ha dato puntuale notizia. Le proteste dei genitori erano montate, fino ad arrivare persino ad assemblee cittadine più che vivaci e che avevano interessato ovviamente l'intera comunità. Per diversi giorni l'argomento era centrale nelle discussioni, fino a quando pareva fosse calata la tranquillità. Ma il pre-

L’edificio scolastico “Caggiani” a Pomarico

sente non racconta proprio questo. E attualmente delle aule sono ancora servite di sensori disposti per controllare che non ci siano cedimenti strutturali oppure cose simili. Il nuovo dirigente dell'Istituto comprensivo “Spera”, del quale le Elementari di Pomarico fanno parte, Giuseppe Spadaro, comunque è periodicamente aggiornato sui rilevamenti in

corso. Il cortese Spadaro, inoltre, contattato telefonicamente dal Quotidiano, assicura che «a leggere quanto reso noto l'edificio non si è mosso». Per una questione di sicurezza, comunque, sono ancora vuote in tutto sei aule. Da quanto sembra di capire, praticamente si tratta d'una intera ala dell'edificio che non dovrebbe essere accessibile per nessun motivo. Tali ag-

giornamenti, allo stesso tempo, dimostrano che niente è ancora del tutto sicuro. Rassicurazioni accantonate, per arrivare a considerare e guardare in special modo alla necessaria e ineluttabile precauzione, facile chiedersi che tipo di certezze alla fine ci sono. D'altronde, ancora dubbi arrivano dalle parti stesse della scuola. Eppure nessuno più è disposto a occuparsi in maniera costante della situazione. Non è la prima volta che Pomarico deve fronteggiare questioni di questo genere. Ed è come se ci fosse addirittura l'abitudine di occuparsi di tali problemi sempre fino a un certo punto. Come se niente di più si possa fare. Ma le lesioni si vedono. Prima di tutto non si chiudono da sole e per qualche motivo saranno venute fuori. Indicazioni utilissime saranno servite quando non sarà più necessario, secondo chi di competenza, monitorare la scuola. Nunzio Festa provinciamt@luedi.it

Il segretario Martino dichiara l’appoggio al Pdl

Comunali a Miglionico La Dc è con il centrodestra MIGLIONICO - Si cominciano a delineare gli equilibri politici in vista delle Prossime Amministrative a Miglionico. Per questa tornata, a sostegno del centrodestra, ci sarà anche la Dc di Giuseppe Pizza, sottosegretario all'Istruzione, che si presenterà apparentata al Pdl. A renderlo noto è il segretario amministrativo provinciale della Democrazia cristiana, Domenico Martino. «La Dc -si legge in una nota- come in altri Comuni della Basilicata, sarà presente anche a Miglionico; la scelta è stata fatta sulla base sia degli iscritti e sia dal partito che vuol dare un contributo forte al paese. In passato la Democrazia cristiana a Miglionico è stata sempre presente, e lo deve essere anche in questo nuovo

scenario politico , la Dc torna e torna più forte che mai. Siamo consapevoli -prosegue- dei vari problemi che i Comuni hanno tra cui i vari deficit, nel caso del Comune di Miglionico i debiti ci sono, ma sicuramente non per colpa dell'attuale Amministrazione, che pur se uscente in questi anni, ha dato prova di uno sforzo non indifferente. Abbiamo anche appreso le dure accuse che il Pd ha fatto all'attuale Amministrazione ma, dimenticando che loro hanno governato per parecchio tempo il paese, questo deve far riflettere i cittadini , siamo pronti a dare atto a un riscatto politico-morale, aspettiamo subito un'incontro con i vari segretari di partito per discutere e stipulare un programma da condividere sul futuro del paese. Nel frattempo verrà nominato un

Domenico Martino

commissario comunale della Democrazia cristiana. Investiremo infine molto sui giovani -conclude Martino- che avranno un compito importante sia per loro che per il paese quale, quello di decidere il loro futuro». provinciamt@luedi.it

La piscina comunale di Marconia di Pisticci

MARCONIA - La piscina comunale Hidrosport di Marconia ha riaperto i battenti dopo la pausa estiva ed ha ripreso le attività a pieno regime in seguito all'adesione di oltre cinquecento utenti, come da comunicato ufficiale, che frequentano i corsi organizzati dall'Agenzia dello Sport, soggetto legato al Coni e gestore dell'impianto. I numerosi iscritti sono coinvolti in diversi settori che spaziano dal nuoto alla pallanuoto, dall'idrobike all'acquagym a conferma della validità e completezza dell'offerta sportiva, che la piscina comunale di Marconia ha la capacità di proporre anche grazie a una impiantistica completa e moderna, dotata di tutti i confort ed i parametri di sicurezza. Ma la gestione dell'impianto, oltre ad organizzare tutte le attività che si possono definire ordinarie nel corso dell'anno sportivo, si sta prodigando per dar luogo ad una serie di manifestazioni ed appuntamenti extra, utili ad arricchire l'offerta di momenti di sport, intrattenimento e socializzazione allo scopo, anche, di mettere a frutto quanto imparato e gareggiare seppur al di fuori di competizioni ufficiali. In questo contesto matura la manifestazione non agonistica riservata agli iscritti della piscina di Marconia e denominata “Grand

Prix Quattro Stili”, un appuntamento a più tappe durante le quali sarà possibile, da parte dei tesserati, cimentarsi nelle diverse discipline del nuoto. Il primo appuntamento è previsto per domenica prossima, 23 novembre, a partire dalle ore 9.30. I partecipanti saranno prima suddivisi nelle varie categorie omogenee e poi chiamati a cimentarsi nello stile “dorso”. Già noto il calendario delle altre giornate. Per lo stile “libero” si scende in acqua il 15 febbraio, per la “rana” il 29 aprile, per il “delfino” il 31 maggio. Le attività non ordinarie presso la piscina di Marconia riguarderanno anche altri settori, come nel caso della pallanuoto. Sono previste, infatti, giornate dedicate agli sport di squadra come la manifestazione “Acquagoal” riservata ai team giovanili di pallanuoto della Regione Basilicata. Presso la sede dell'impianto saranno garantiti, infine, un corso federale di istruttori di nuoto di primo livello ed un corso federale per il conseguimento di assistente ai bagnanti. Con questa offerta, dunque, la piscina comunale Hidrosport di Marconia si conferma come una della realtà più organizzate e complete del settore quantomeno a livello provinciale, sicuramente un fiore all'occhiello dell'impiantistica sportiva pisticcese. provinciamt@luedi.it

Al “Michetti” contro la Murese si attende il pubblico delle grandi occasioni

Pisticci carico verso il big match PISTICCI - Il Pisticci avrà l'opportunità di valutare le sue reali ambizioni, a margine di una serie positiva di risultati ottenuti contro squadre di alta classifica, nella sfida di domenica prossima contro la capolista Murese, che guida il campionato sin dalla prima giornata, risulta tutt'ora imbattuta e mantiene 6 punti di vantaggio sui gialloble, saliti nel frattempo al terzo posto. A Pisticci, come a Muro Lucano, si respira aria di big match in un clima reso positivo dai tanti messaggi costruttivi che appassionati e tifosi delle due comunità si stanno scambiando ormai da tempo sui siti internet delle due squadre (www.gialloble.com per il Pisticci e www.murese.it per la Murese).

L'impressione, allora, è che si stiano creando le condizioni ideali per una sfida spettacolare sia in campo che fuori, all'insegna dei sani valori della competizione sportiva, ma anche del rispetto e dell'accoglienza. Al “Michetti” si attende il pubblico delle grandi occasioni con i supporters di fede pisticcese pronti a dare un grande contributo alla loro squadra in questa delicata fase della stagione e quelli della murese che si stanno organizzando in pullman a conferma di quanto sia cresciuto l'entusiasmo in un ambiente che, probabilmente, ad inizio stagione non avrebbe immaginato di arrivare così in alto, ma che adesso si ritrova a sostenere una squadra che di domenica in

domenica si è guadagnata sul campo, a suon di ottime prestazioni e del bel gioco, i gradi della capolista ed il massimo rispetto delle avversarie. In occasione della partita più importante della stagione (almeno rispetto al cammino percorso finora), la dirigenza pisticcese, per mezzo di un comunicato ufficiale diffuso dal responsabile della comunicazione nonché dirigente Piero Miolla, ha «indetto la giornata gialloblù con pagamento del biglietto d'ingresso per tutti, donne ed abbonati compresi, alla cifra di 5 euro. Per i ragazzi di entrambi i sessi fino a 14 anni, invece, è previsto il biglietto ridotto a 3 euro». La società, tuttavia, ha voluto andare oltre pensando ad una

Il Pisticci calcio (da www.gialloble.com)

forma di gratificazione per la fedeltà mostrata da tifosi, spettatori ed abbonati. «La Polisportiva -si spiega ancora nella nota ufficiale- informa, inoltre, che durante l'intervallo verrà sor-

teggiato un fine settimana per due persone presso il Blu Village di Marina di Sibari (Cs). Si raccomanda di conservare il biglietto». Roberto D’Alessandro


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Nuovo incontro per formare una rete di promozione territoriale

Accettura Parco premiato dalla Cia

Irsina, il Forum turistico diventerà un’istituzione

“Bandiera Verde” dell’agricoltura a Gallipoli-Cognato

IRSINA - Nel suggestivo palazzo “Romano”, sede dell'Infopoint turistica di Irsina, nel cuore del centro storico di Irsina, s'è svolta la seconda riunione del “Forum turistico permanente” . Erano presenti all'incontro il sindaco, Domenico Amenta, l'assessore alla Cultura, Michele Taccogna, che ha anche introdotto i temi discussi durante la serata, imprenditori locali, associazioni culturali ed esponenti politici. Ricordiamo che questo nuovo presidio, nasce proprio allo scopo di realizzare un struttura a rete, che faccia da filtro, a tutte quelle inadempienze strutturali che gravano sulla città, e che impediscono di fatto, lo slancio turistico, che la città da tempo s'è preposta. Ha aperto i lavori l'assessore Taccogna, che ha ratificato gli ultimi passi fatti, rispetto alla prima riunione: «Nei giorni scorsi -ha detto Taccogna- da un incontro avuto con l'assessore regionale Folino e dirigenti dell' Apt regionale, gli stessi hanno garantito l'impegno, a che la nostra città, da qui a breve sia nomina-

Da sinistra, l’assessore Taccogna e il sindaco Amenta

ta città d'arte, e quindi inserita ufficialmente nel circuito regionale delle città d'arte, come Venosa, Melfi, Acerenza, Matera e tutte le altre. Invece in occasione del ritorno della statua di Sant’Eufemia dal museo del Louvre, stiamo attivando -continua Taccogna- per allestire una serie di iniziative artistiche e culturali, per le quali anche la direttrice del Louvre avrebbe espresso la volontà a partecipare. Intanto -ha concluso

Auletta sul piede di guerra

l'assessore- il prossimo 27 novembre nel corso del consiglio comunale, sarà istituzionalizzato il Forum al quale si vuole offrire in collaborazione con l'Amministrazione e l'assessorato alla Cultura, un vero ruolo, per il rilancio turistico di Irsina». L'incontro è stato molto ricco dal punto di vista, sia degli interventi che del contributo offerto dai presenti. Il forum è ancora in fase di “Brai stormig”, dove tutti di-

cono tutto, e i suggerimenti si moltiplicano. Tuttavia il ruolo del forum turistico sarebbe proprio quello di recepire le difficoltà emergenti e proporre le adeguate soluzioni per vincere le criticità. Forse perché, Irsina, adesso non si sente ancora calata adeguatamente nel ruolo di città d'arte; e per questo motivo che il panettiere, il ristoratore, e gli altri soggetti direttamente legati al turismo, sono ancora molto distanti. Amenta nelle conclusioni ha detto: «Sono contentissimo di come stanno andando le cose; va bene anche la selezione fisiologica dei presenti, per arrivare al punto di stabilire chi fa e che cosa, per portare avanti le emergenze e l'esigenze in paese. Alla seconda riunione siamo riusciti a compiere qualche passo in avanti -conclude Amenta- adesso il Forum turistico deve dare vita ad iniziative pubbliche, per far scoprire le nostre ricchezze locali , il turismo non può arrivare, si va a cercare e sponsorizzare». Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it

ACCETTURA - La Confederazione nazionale agricoltura ha assegnato, nei giorni scorsi, al Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane la “Bandiera Verde” per l'agricoltura. Lo ha reso noto il presidente del Parco, Rocco Rivelli. Bandiera Verde Agricoltura è un riconoscimento attraverso il quale si premiano aziende agricole, Regioni, Province, Comuni, Comunità montane e Parchi che si sono particolarmente distinti nelle politiche di tutela dell'ambiente e del paesaggio, anche a fini turistici, nell'uso razionale del suolo, nella valorizzazione dei prodotti tipici legati al territorio, nell'azione finalizzata a migliorare le condizioni di vita ed economiche degli operatori agricoli e più in generale dei cittadini. «L'Ente Parco regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane è il primo Parco lucano a ri-

Rocco Rivelli

cevere questo prestigioso riconoscimento a conferma “del suo costante impegno -riferisce il presidente- a favore della natura ma anche dell'agricoltura del territorio, nell'ottica di uno sviluppo territoriale attento alla qualità dell'ambiente e dell'economia rurale». Un plauso formale anche al lavoro svolto negli ultimi mesi. provinciamt@luedi.it

Oliveto Garofalo attacca Franco Mollica

Area Pip ferma Fondi per le strade senza l’Adsl e campanili in Regione GARAGUSO - Siamo nel 2008, quasi 2009, e ancora l’area industriale di Garaguso, promettente per la sua costante crescita, nonostante la crisi regionale, è ancora senza la banda larga di internet. A denunciarlo per l’ennesima volta è il sindaco, Francesco Auletta, che ha scritto alla Telecom, al prefetto, al presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale per le attività produttive. «Rinnovo richiesta collegamento alla rete Adsl -scrive Auletta- ancora una volta torno sull'argomento. Non si capisce come essendo pas-

sato del tempo dall'ultima mia, non si è vista alcuna risoluzione all'annoso problema. Il Comune di Calciano, che non ha punti commerciali, né imprese artigianali come vi sono nel Pip comprensoriale di Garaguso Scalo, ecc. ha il collegamento alla rete Adsl». Un paradosso che Auletta denuncia con forza: «Chiedo di conoscere quale anno o secolo dobbiamo attendere per poter usufruire di tale servizio visto che siamo rimasti anno zero. Mi prometto di mandare tutto alla Procura della Repubblica ove si ravvisano illeciti penali». provinciamt@luedi.it

OLIVETO LUCANO - «Ogni occasione è buona per constatare lo spirito campanilistico e (tacitamente) antimaterano, che abbonda fra i banchi del consiglio regionale di Basilicata». A sostenerlo è il sindaco di Oliveto Lucano, Cipriano Garofalo. Che aggiunge : «Se così non fosse, non si spiegherebbe diversamente la levata di scudi da parte del consigliere regionale della Federazione di Centro, Francesco Mollica, in merito alla delibera di Giunta regionale 1443 dello scorso 16 settembre con cui l'ente di via Anzio trasferiva alla Provincia di Matera un finanziamento (effettuato ai sensi della Legge regionale n. 31 del 1997) destinato alla realizzazione dei lavori per la messa in sicurezza del tratto di collegamento della strada Provinciale bivio ex Ss 277 - Oliveto Lucano».

Non solo. «L'interrogazione presentata dallo stesso consigliere Mollica al presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, e all'assessore alle Infrastrutture, Innocenzo Loguercio, nel mal celare quello spirito di egoismo territoriale (da consenso elettorale) anzidetto -stigmatizza Garofalostride profondamente con gli accorati appelli del suo collega di cordata (Gaetano Fierro) a favore della rivitalizzazione dei (tanti) piccoli comuni, come Oliveto Lucano». Quanto, poi, alla sussistenza del carattere di urgenza degli interventi da realizzare, messa in discussione dallo stesso Mollica nella sua interrogazione, il primo cittadino di Oliveto Lucano precisa : «Il tratto di strada in questione, oltre a versare da tempo in cattive condizioni (tanto da spingere questa

Dopo la brillante vittoria casalinga il team di D’Ascanio punta al colpaccio

Grottole concentrato sul Real Tolve GROTTOLE - Settimana decisiva per la squadra di mister D'Ascanio che, dopo la brillante e meritata vittoria casalinga di domenica scorsa contro il Lagopesole, si prepara ad affrontare la grande rivelazione del campionato: il Real Tolve. La compagine allenata da mister Romano, infatti, nonostante sia una matricola e abbia in rosa il 95% dei giocatori che aveva l'anno scorso in prima categoria, vanta una partenza sprint e il secondo posto in classifica con ventuno punti conquistati. Tuttavia, in questo mese la squadra è calata sia di forma che di rendimento: in sole due settimane è stata raggiunta e, poi, superata dal Borussia di Policoro e vorrebbe rialzarsi proprio domenica sul campo “amico”. D'altro canto, però, i biancazzurri grottolesi sono in forma e vantano una buona posi-

zione in classifica a sole sei lunghezze dal Tolve; a Grottole si spera nel grande colpo in quanto questa vittoria permetterebbe al club materano, che milita da due anni in promozione, di salire nella zona alta della classifica poiché, oltre a fermare il Tolve, si troverebbe sicuramente avvantaggiata dallo scontro diretto tra Moliterno e Viggiano e dalla difficile trasferta del Borussia Pleiade nella “tana” della Santarcangiolese. Inoltre, il tecnico del Grottole crede fortemente nelle potenzialità della sua squadra e nel grande feeling creatosi tra i giocatori, che dimostrano compattezza e spirito di sacrificio per la squadra. Ognuno, quindi, è pronto ad affrontare questa ostica trasferta come una battaglia, consapevoli di dover comunque fare una partita perfetta, senza distrazioni e maga-

ri cercare di far gol subìto e “cavalcare l'onda”della fortuna, approfittando dell'ottimo stato di forma di tutti giocatori, compresi coloro che in questo inizio di stagione sono stati meno impiegati da D'Ascanio. In settimana il mister ha concentrato il lavoro soprattutto sulla parte tecnica, facendo svolgere molti esercizi con la palla e partitine in famiglia; in quella solita del giovedì contro la squadra juniores il mister ha provato molti tipi di modulo di gioco e diverse soluzioni per ruolo. Per la gara di domenica saranno assenti Di Pede e Noviello, che accusa ancora dolori al bicipite femorale e si allena individualmente, ma, come si è visto anche in altre occasioni, il tecnico potrà contare su altri giocatori pronti a dare il massimo. Carlo Amodio provinciamt@luedi.it

Pinuccio D’Ascanio

Cipriano Garofalo

Amministrazione comunale a segnalare, in modo reiterato, alla Provincia di Matera l'oggettiva ed improcrastinabile necessità di messa in sicurezza dello stesso) è l'unico nodo di raccordo con la viabilità provinciale. Per cui, in caso di ulteriore deterioramento dell'arteria vi sarebbe, di fatto, l'isolamento del centro abitato di Oliveto Lucano». provinciamt@luedi.it


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Tursi A giorni la sentenza sul provvedimento del prefetto, probabile il successo dei ricorrenti

Duello in aula al Tar sul caso Guida TURSI - Si dovrà attendere ancora qualche giorno prima di poter conoscere l'esito della sentenza di merito del Tar, che indiscrezioni darebbero favorevole al sindaco, Antonio Guida, relativa al ricorso presentato avverso lo scioglimento del consiglio comunale da parte del prefetto di Matera. Guida e la sua giunta sono i ricorrenti: Natale Vallone, Francesco De Simone, Angelo Viviano, Pietro Santamaria, Tommaso Tauro e Filippo Palermo (presidente del Consiglio comunale), eccezion fatta per l'assessore alla Cultura, Francesco Marra che non ha inteso firmare l'istanza, e parte resistente i nove consi-

glieri dimissionari e la Prefettura stessa costruitasi con l'Avvocatura dello Stato. Ieri mattina a Potenza si è tenuta l'udienza alla quale hanno partecipato i ricorrenti difesi dagli avvocati Donatello Genovese e Francesco Gaetano Scoca, oppostosi al decreto di commissariamento dell'ente, emanato dal prefetto di Matera lo scorso 17 marzo a seguito delle dimissioni di nove consiglieri comunali su sedici: Annibale Santagata, Salvatore Mario Ragazzo, Giuseppe Modarelli, Rosa Sarubbi, Angelo Castronuovo, Antonio Lauria, Antonio Caldararo, Salvatore Caputo e Salvatore Cosma, ossia la parte resi-

stente, difesi a loro volta dall'avvocato Ignazio Lagrotta, professore di Diritto Costituzionale presso l'Università di Bari, il quale tutela però, sette consiglieri comunali dimissionari su nove, (esclusi Salvatore Caputo e Antonio Lauria, che si sono comunque costituiti rispettivamente con i legali, Brigida Caputo e Giuseppe e Marirosa Panio). Durante la discussione, l'avvocato Genovese, ha ribadito la sua tesi, secondo cui Annibale Santagata si sarebbe dimesso individualmente e non collettivamente, come sostiene l'avvocato Lagrotta, il quale ha fatto presente che risulta agli atti del processo che la segretaria generale

del Comune, Elisa Bianco, abbia dichiarato al prefetto di Matera che i nove consiglieri in questione si sono dimessi tutti in sua presenza e quindi con un gesto collettivo. Sulla scorta di ciò il consiglio comunale di Tursi fu sciolto. Ricordiamo che il sindaco, la giunta ed il Consiglio sono stati reintegrati dopo un breve periodo di commissariamento di 33 giorni e ritornati in sella a seguito di una sospensiva “in attesa di giudizio” ottenuta dallo stesso Tar lucano al quale avevano presentato il ricorso non accettando le modalità con le quali l'allora prefetto Carlo Fanara aveva scritto la parola fine sull'Amministrazione

Il municipio di Tursi

di centrosinistra, ravvisando difetti formali nel decreto prefettizio di scioglimento del consiglio comunale, nel quale venivano accolte le prime dimissioni dei nove consiglieri (presentate il 6 marzo) dopo che il prefetto però le

aveva rigettate, ritenendole “inefficaci” con una nota ufficiale. Qualunque sarà l'esito dell'udienza di ieri, la parte soccombente farà ricorso in Consiglio di Stato. Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it

Bernalda Madio: «La sperimentazione è fallita». Camodeca: «E’ un atto di arroganza»

«Piano traffico senza consensi» Applausi in assise ai consiglieri che hanno votato contro BERNALDA - Tanti applausi e cenni di consenso per le parole dei consiglieri Iole Madio e Caterina Camodeca durante il consiglio comunale a Bernalda. Gli elogi sono arrivati durante il tanto discusso Piano Urbano del Traffico, che ha registrato anche la protesta di associazioni, con striscioni che hanno definito piazza del Popolo “Piazza Affari”. Prima dell'alzata di mano, dove i due consiglieri hanno portato il loro voto contrario, sono giunte le loro parole. Madio ha parlato di approvazione di un Put che è contestato dalla gente e che dopo approfondimenti e valutazioni non c’è ancora condivisione. «Io -ha detto Madioho sempre espresso il mio dissenso sin dall'adozione del Put, seppure in quella sede espressi il mio voto favorevole, in quanto per primo l'adozione di un piano non è un atto definitivo; in secondo luogo perché presupponeva successive verifiche e sperimentazioni per cercare di verificarne la validità e la funzionalità, a cui si aggiunga anche per la responsabilità politica del ruolo che ogni amministratore ha. A notizie raccolte -ha continuato l'applaudita Madio- le verifiche e le sperimentazioni hanno portato a farci rendere conto delle difficoltà che esso ha determinato, e sulla base delle quali, a cui si aggiungano anche le nume-

Corso Umberto I a Bernalda

rose discussioni fatte, ci hanno indotto a rilevare la necessità di alcune modifiche. In capo a tutte la pista ciclabile, la cui parziale riduzione non risolve le problematiche di corso Umberto; ecco perchè ho sempre detto che la migliore soluzione sarebbe stata quella di toglierla completamente sul tratto in questione. Quindi -ha concluso- la permanenza della pista ciclabile, nonché le mie forti perplessità, mi inducono a non approvare il punto all'ordine del giorno e dichiaro sin da ora il mio voto contrario». Camodeca ha parlato di un atto di importanza fondamentale per il paese. «Esso -

ha detto il consigliere- dovrebbe tracciare, come in effetti traccia nella molteplicità delle situazioni, obiettivi tesi a migliorare la mobilità dei cittadini sul territorio urbano nonché una migliore vivibilità del nostro paese. Bisogna però rilevare -ha continuato Camodeca- che arriviamo a questo appuntamento con affanno, con incertezze, con dubbi non risolti, con marce indietro clamorose, con provvedimenti imposti, con assemblee svolte in modo caotico; ma soprattutto ho potuto rilevare, nel periodo intercorso dall'adozione ad oggi, che la giunta si è chiusa a riccio, si è arroccata su posizioni abbastanza conservatrici, nel senso che noi, giunta, riteniamo che sia giusto così e così facciamo, tanto da rendere inutili, sterili, poco proficui quei falsi momenti di democrazia che si sono consumati con i cittadini, con le forze politiche e con i consiglieri. Infatti prendiamo atto che nulla si è cambiato o si è voluto cambiare». Camodeca poi ha parlato di arroganza con cui si impongono soluzioni che incidono sulla quotidianità dei cittadini, della pista ciclabile, delle rotonde e di piazza del Popolo. «E'questo -ha poi concluso percorso tortuoso, impervio, fatto da molti zig-zag, nebuloso, poco partecipato e poco condiviso». Fabio Sirago

Bernalda, oggi le Primarie cittadine per la Costituente dei giovani del Pd BERNALDA - Le elezioni per le Primarie della Costituente dell'Organizzazione Giovanile del Partito democratico interessano e passano anche da Bernalda. Oggi, infatti, tutti i giovani con un età compresa fra 14 e 29 anni, potranno esprimere la loro preferenza, selezionando i loro candidati a rappresentarli sia a livello nazionale che regionale. Le votazioni si espleteranno nella Sala “Incontro” della centrale via Cairoli, a partire dalle ore 10 e termineranno alle ore 23. Per l'Assemblea nazionale, il cui segretario è Fausto Raciti, i candidati di Bernalda sono due: Dino Paradiso e Francesca Leone. Per l'Assemblea regionale i candidati in lizza sono sette di cui sei eleggibili in coppia e Beatrice Martire che corre da sola. Le tre coppie di candidati sono: Angelo Troiano e Loredana Danzi, Marco Dipierro e Silvia Vena, Nunzio Marsiglia e Eliana Acito. «Il fine più chiaro è di inserirci nella vita politica del nostro paese -si legge in una nota degli organizzatori- di migliorarvi

i costumi e le idee, intendendone i segreti: ma non pensiamo di raggiungerlo con un’opera di pedagogisti e di predicatori: la nostra capacità di educare si esperimenta realisticamente in noi stessi; educando noi, avremo educato gli altri” era il pensiero di Gobetti ne “La rivoluzione liberale”. Pensiero a cui i giovani democratici vogliono ispirarsi per dare vita a una grande organizzazione politica giovanile italiana. Un'organizzazione moderna, che sia il sogno e l'approdo che migliaia di ragazzi e ragazze perseguono da tempo. Un'organizzazione politica autonoma ed affiancata al Partito democratico, in cui finalmente ciascuno si possa sentire a casa, e non ospite di una carovana perennemente in transizione. Questo lo spirito evidenziato anche nella serata di presentazione delle candidature, Youngs & Democratics Party verso le Primarie, tenutasi al Memphis Pub di Bernalda». Antonio Centonze provinciamt@luedi.it

Buono il successo contro Montescaglioso, ma la squadra si deve affiatare

Il Tursi balza solo al sesto posto TURSI - Con la vittoria casalinga della formazione tursitana contro la forte squadra del Montescaglioso, l'Aurora “Nicola Russo” ha scalato la classifica e si trova sola al sesto posto, a quota 14 punti. Ha subìto soltanto sei gol e nove ne ha fatti. La partita di domenica scorsa ha evidenziato delle grosse individualità, ma l'amalgama non è stato raggiunto a sufficienza. Qualche giocatore ancora non si trova in sintonia con il compagno ed ha lamentato, specialmente nell'ultima partita, di girare a vuoto. Segno che il nuovo allenatore, Giuseppe Policarpo, deve lavorare ancora per affiatare i giocatori e trovare per ognuno i ruoli giusti. Comun-

que si sta lavorando bene. Nei due allenamenti settimanali, spostati a mercoledì e venerdì, nonostante il freddo serale, non si sono visti mai tanti giocatori che correvano nel vecchio campo “Angelo Cuccarese”. Si sono visti moltissimi palloni, e attrezzature che serveno per la preparazione atletica. Si sono visti i giochi a tre contro tre. I portieri, Vita e Pecora si preparano con impegno ed anche i giocatori che vengono da fuori, da Policoro e Amendolara, sono puntuali e si impegnano quasi fossero “tursitani”. L'entusiasmo è tornato anche fra i dirigenti. Si stanno facendo dei lavoretti per installare la grande rete, che impedirà ai palloni di usci-

re fuori e molto probabilmente, nella prossima partita in casa sarà pronta e montata dietro la porta che confina con gli spogliatoi e poi con la strada. Sono piccole attenzioni che alzano di molto il morale dei giocatori. Anzi qualche dirigente ha ipotizzato di spostare le panchine, dal lato sud al lato nord, dove c'è un muro alto e lo spazio dopo la linea del fallo laterale è più largo. Così gli allenatori e i giocatori che stanno in panchina possono seguire meglio il gioco, senza essere distratti dalle grida dei tifosi. Perchè quando si gioca in campo, le squadre devono essere concentrate, e non devono subire la pressione del pubblico che si mostra ostile

Mario Iacovino

nei confronti degli ospiti. Tutto questo in attesa che si vada a giocare nel nuovo stadio, inaugurato a maggio 2007, che ha ospitato una fase del trofeo Scirea e che adesso è in attesa di essere di nuovo praticabile. Una nota di merito vanno ai calciatori Mario Iacovino e Alessio Digno, che segnando

i gol di domenica scorsa, si sono finalmente sbloccati e sicuramente penseranno di affrontare con mentalità vincente la prossima trasferta a Lauria contro il Sirinomercure, cosi come faranno i compagni. Salvatore Martire provinciamt@luedi.it


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E’ psicosi tra i cittadini, si pensa a un basista locale. “Visitata” anche la casa di un agente di polizia

Villette di Policoro in preda ai ladri Ieri pomeriggio ben cinque colpi tra via Salerno e la zona lido POLICORO - E’ ormai psicosi a Policoro, per la preoccupante escalation di furti in villette e appartamenti del centro cittadino. Ieri pomeriggio, tra le 17 e le 19, ben cinque villette, quattro su via Salerno e una nella zona lido, sono state “visitate” da ladri ben organizzati, che hanno saccheggiato le case, portando via tutto ciò che era possibile, approfittando dell’assenza pomeridiana dei proprietari. Questa volta i ladri hanno sfidato apertamente i controlli, visto il numero dei furti, portati a segno in poco tempo, e anche nell’abitazione di un agente di polizia in servizio a Brindisi. Non è la prima volta che i colpi si consumano con queste modalità e in questa fascia oraria, proprio come è avvenuto circa dieci giorni fa nelle abitazioni di due noti avvocati, nella centralissima via

PREVENZIONE INCENDI, L’OPERA DEI VOLONTARI FUNZIONA Una villetta di via Brennero, a Policoro, dove i ladri hanno agito nei giorni scorsi

Brennero. Ormai nella cittadinanza è maturato un vero e proprio allarme. Come fanno questi malviventi a conoscere le abitudini dei proprietari? Come sanno quando sono assenti dalle abitazioni, prevalentemente dislocate su vie piuttosto periferiche? Quasi certamente è ipotizzabile la presenza di un basista locale,

anche se probabilmente chi agisce non è del posto. Qualcuno informa il gruppo d’azione, che interviene con un vero e proprio blitz, quando sa di trovare l’abitazione sgombra. Su questi ultimi episodi e su quelli delle scorse settimane indagano i carabinieri. Pierantonio Lutrelli

SI è concluso lo scorso 30 settembre, il progetto “Vab” (vigilanza antincendio boschivo), iniziato lo scorso primo luglio che ha interessato l'area della fascia jonica metapontina, circa 2.700 ettari di territorio boschivo e marittimo, ricadente nei comuni di Nova Siri, Policoro, Scanzano Jonico, Pisticci e Metaponto di Bernalda. Il progetto è stato curato dall'associazione Anpana (Associazione nazionale protezione animali natura ambiente) e si è avvalso dell'ausilio di 83 volontari distribuiti all'interno delle aree Sic (Siti di interesse comunitario) e Zps (Zone di protezione speciale). Il personale è stato coordinato da un nucleo di Polizia ecozoofila in servizio presso Anpana. Il territorio è stato tenuto sotto stretta vigilanza dalle ore 6 del mattino fino alle ore 24, effettuando operazioni di primo livello consistenti nel monitoraggio capillare della zona di competenza di ognuno, tan-

to da prevenire ogni minimo focolaio. Inoltre, lo stesso personale ha svolto al contempo attività di sensibilizzazione dei turisti alle prescrizioni da adottare nelle aree sorvegliate. La responsabilità del progetto è stata affidata a Giovanni Di Cuia e Stefano Zeni, i quali hanno coordinato la riuscita delle operazioni, al fine del raggiungimento degli obiettivi prefissati. «Siamo soddisfatti -ha dichiarato Di Cuia- perché durante la stagione estiva 2008 la fascia jonica boschiva marittima non è stata intaccata minimamente. Rivolgo un sentito ringraziamento ai volontari impegnati nel progetto, nonché al presidente della Provincia di Matera, Carmine Nigro, ed all'assessore all'Ambiente, Parchi e Riserve naturali, Franco Labriola». Entusiasta della riuscita del progetto Vab, anche Stefano Zeni provinciamt@luedi.it

Policoro Obiettivo: Conoscere e intercettare il mercato globalizzato

A Londra per studiare il turismo Stage formativo di alcuni operatori metapontini nella city POLICORO - La globalizzazione ha cambiato il turismo internazionale e la Basilicata deve adeguarsi in fretta, per non perdere una formidabile occasione di crescita. Da questo dato è partito l’interessante progetto formativo promosso dall'Ente di Formazione Professionale “Enfor” di Policoro, attraverso uno stage di “Adeguamento e consolidamento delle competenze professionali nella filiera culturale e Turistica”, riservato a operatori turistici residenti di Basilicata e finanziato dalla Regione. I moduli del corso vertono su: “Stategie di posizionamento per i servizi turistico culturali”; “Economia e cultura del sistema Turismo lucano e “Cultura enogastronomica del territorio lucano”. Al corso hanno partecipato 12 persone, fra titolari e quadri di strutture turisti-

co-ricettive e ristorative del Metapontino. La novità di questa azione è stata quella di trasmettere ai partecipanti lo studio del posizionamento dell'offerta turisticaricettiva lucana nello scenario internazionale, ormai interessato dalla globalizzazione. Infatti, si è potuto constatare che la Basilicata tutta, e in particolare la provincia di Matera, con la fascia jonica ha già le caratteristiche per potersi posizionare nella richiesta dei mercati internazionali. I punti di forza restano cultura, ambiente, archeologia ed enogastronomia, componenti essenziali per poter sviluppare il marketing turistico dell'area. La qualità e la varietà delle strutture turistiche ricettive (hotel, villaggi e relais) completano il quadro dell'offerta globale. Il corso prevedeva la partecipazione a una fiera del settore; per questo motivo, nei gorni scorsi, alcuni

operatori turistici del Metapontino hanno partecipato alla più importante Fiera di settore, il “World Trade Market”, svoltasi a Londra dal 10 al 13 novembre. Due giornate di full immersion nell'offerta turistica più grande d'Europa, dove gli stagisti hanno potuto rendersi conto della contrattazione della domanda e dell'offerta nei vari mercati internazionali. Il primo giorno si è svolta una conferenza nello stand della Regione Basilicata, rappresentata dall'Apt Basilicata alla quale hanno partecipato, Francesco Garofalo, docente e accompagnatore dello stage; Cosimo Minonni, direttore dell'Enfor; Domenico Viola, coordinatore del corso, e la rappresentante dell'Apt dottoressa Navarra. Alla fine dello stage i partecipanti hanno potuto effettuare un city tour di Londra per poter ammirare la favo-

losa città e, soprattutto, rendersi conto della funzionalità dell'offerta turistica ricettiva, dal funzionamento cronometrico delle strutture aeroportuali di Heathrow e Stansted alla metropolitana con le sue 13 linee, bus turistici dei city tour. Questi i nomi dei partecipanti lucani: Federica Fasolo (Akiris) Nova Siri; Nicola Rosati (hotel Heraclea) di Policoro; Raimondo Nettis (Miceneo Palace Hotel) di Scanzano Jonico; Paolo Popia (Hotel Palazzo dei poeti) di Tursi; Francesco Cirigliano (Hotel villa Cirigliano) di Tursi; Mario De Muro (Hotel villa Cirigliano) di Tursi; Massimo Masiello (Maracaibo ristorante) di Marina di Pisticci; Raffaele Fiorenza (Alla Corte del Mangia) di Colobraro e Massimiliano Oriolo (Atlantide Ristorante) di Policoro. «E’ stata un’esperienza molto positiva -ha commen-

Gli operatori turistici allo stage di Londra

tato l’imprenditore Francesco Garofalo- soprattutto perchè ha fatto luce su alcuni aspetti chiave del sistema turistico internazionale, evidenziando, nel contempo, i punti di forza della nostra regione. In primo luogo abbiamo toccato con mano la qualità e le professionalità degli operatori stranieri; poi

siamo entrati nelle leggi del nuovo mercato globalizzato, a cui dobbiamo adeguarci. Noi soffriamo molto “l’italianità”, intesa come una serie di gap strutturali. La Basilicata vive una situazione più felice e dobbiamo sfruttarla al meglio». Antonio Corrado a.corrado@luedi.it

Festa degli alberi dedicata ai bambini

Italia dei valori si organizza a Rotondella e Scanzano

«Non ci dimentichiamo degli alberi, neanche a Natale! E dà dei suggerimenti ai policoresi e all'amministrazione comunale. In occasione delle festività natalizie, non acquistate alberi senza radici. Bisogna bandire e disincentivare questo mercato che ogni anno stermina intere foreste. Se si ha a disposizione un giardino di medie-grandi dimensioni, si può acquistare una pianta con le radici con l'intenzione di ripiantarla. Attenzione a scegliere un albero che si adatti alle condizioni climatiche, l'abete ha scarse possibilità di sopravvivere. La soluzione migliore resta l'acquisto di un albero artificiale salvo che il Comune di Policoro predisponga un servizio di raccolta di questi alberi, subito dopo il periodo natalizio, per ripiantarli negli spazi comunali poco verdi. Noi di Legambiente vogliamo suggerirlo all'assessore all'Ambiente della città di Policoro, sarebbe un bel gesto per dimostrare ai propri cittadini l'attenzione per l'ambiente». provinciamt@luedi.it

SCANZANO JONICO - La segreteria, provinciale dell'Italia dei Valori, ha comunicato nei giorni scorsi l’avvenuta nomina di due coordinatori cittadini a Rotondella e Scanzano Jonico, rispettivamente nelle persone di Antonio Laguardia, farmacista, e Domenico Iannello, dipendente dell'Agenzia delle Entrate. «L'Idv -si legge in una nota dell’avvocato Vittorio Faraone, coordinatore provinciale del partito di Di Pietro- aggiunge così un ulteriore tassello nella propria organizzazione sul territorio, indispensabile per essere sempre più vicini alle problematiche della popolazione, stanca della solite diatribe tra i vari politicanti, ma desiderosa almeno di essere ascoltata e considerata come essere pensante autonomamente. In un periodo così ricco di contrasti tra le opposte fazioni -politiche -prosegue Faraone- specie per la noncuranza delle opposizioni da parte di chi autoritariamente governa, che tutto fa tranne che preoccuparsi di risolvere i problemi della Nazione, è rassicurante sapere che tanta gente non condivide questo pessimo modo di esercitare il potere e pone fiducia nel partito di Di Pietro, la cui azione politica, sia a livello regionale che nazionale è improntata all'insegna della chiarezza e soprattutto della lealtà». provinciamt@luedi.it

Policoro Legambiente cittadina in prima linea nell’iniziativa nazionale dell’associazione

POLICORO - Ognuno di noi, nel proprio piccolo e in prima persona, può fare qualcosa per contrastare l'effetto serra e i mutamenti climatici. Lo si può fare risparmiando energia, facendo la raccolta differenziata, muovendosi in modo sostenibile, usando le energie rinnovabili, facendo scelte di consumo a basso impatto ambientale. Da qui l’appello di Legambiente Policoro per la giornata di oggi: «Se ami la tua terra, puoi fare qualcosa, il 21 novembre pianta un albero, insieme a Legambiente». Anche quest'anno, il Circolo Legambiente di Policoro, promuove così la “Festa dell'albero”; infatti, saranno piantati alberi, forniti dal Comune, nei cortili delle scuole primarie e dell'Infanzia “Giovanni Paolo II”e“Don Lorenzo Milani” e alla scuola media “Moro”. Nei giorni scorsi, il circolo ha distribuito materiale informativo utile a stimolare discussione in aula sull'importanza della natura e di come rispettarla e farla rispettare. Una grande missione che chia-

ma all'appello tutti, studenti, cittadini, amministratori per mutare in meglio i propri comportamenti e per migliorare i propri luoghi , per rendere le nostre città più respirabili, belle e verdi. «Anche se, purtroppo, spesso gli appelli non sono ascoltati -si legge in una nota di Legambiente Policoro- e si diventa sordi ad ogni cosa che può essere importante per l'uomo e per il Pianeta. Legambiente vuole coinvolgere più persone possibili non solo per regalare alla Terra nuovi alberi, ma anche per dare piena cittadinanza a tutti i bambini in Italia e nel mondo. Non a caso, la Festa dell'Albero coincide con la Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Ogni albero piantato sarà dedicato ai bambini che ovunque nel mondo subiscono decisioni sbagliate di governi e poteri economici, che sono sottomessi all'arroganza di chi non vede i più piccoli come cittadini a tutti gli effetti». La portavoce di Legambiente, Stella Bonavita, lancia un appello a livello locale:


Sport Venerdì 21 novembre 2008

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Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it

Calcio Serie A. Dal Brasile stilettate e speranze di conciliazione con i neroazzurri

Adriano agita il derby d’Italia Il fuoriclasse all’Inter: «Definiscano il mio futuro» MILANO – C'è il solito Adriano ad agitare un pò la vigilia di una partita che di tensione se ne porta sempre dietro parecchia. Il brasiliano, impegnato assieme a Maicon, Mancini e Julio Cesar, nell’amichevole della Selecao contro il Portogallo aspetta di capire quale sarà il suo futuro, a partire da sabato prossimo quando al Meazza arriverà la Juventus. Josè Mourinho non lo ha convocato nelle ultime cinque partite tra campionato e coppa e solo il ct verdeoro Dunga gli ha dato la possibilità di giocare in questo periodo, inserendolo nel secondo tempo della gara giocata nella notte e stravinta per 6-2 dal Brasile, con l’ultimo gol segnato proprio dall’attaccante nerazzurro. «C'è stato un problema con Mourinho – ha spiegato Adriano – Spero di dare continuità nell’Inter. E se non sarà là, sarà in un’altra squadra. Mi auguro che l’Inter definisca il mio futuro». E al suo arrivo a Milano nel pomeriggio il brasiliano ha ribadito la sua intenzione di volere un chiarimento con Mourinho perchè «restare senza giocare avrebbe poco senso». Le convocazioni che farà oggi Mourinho saranno in qualche modo indicative anche per risolvere i dubbi di Adriano, che oggi tornerà ad allenarsi con i compagni e sabato conta di esserci. Ma le scelte in attacco del tecnico portoghese sembrano già fatte, con la coppia Ibrahimovic-Cruz nettamente favorita per partire dal 1', e quindi il brasiliano può al massimo aspirare a un posto in panchina. Sempre che Mourinho lo convochi. Sono già rientrati tutti gli altri giocatori impegnati nel mer-

Verso il big match

La sfida di Amauri «Meglio la Juve»

Adriano con la maglia dell’Inter: ancora dubbi sul suo futuro in neroazzurro

coledì di amichevoli e, almeno questa volta, non ci sono stati problemi. Per quanto riguarda il dubbio in difesa, Mourinho dovebbe aver scelto Materazzi per sostituire lo squalificato Cordoba, mentre Burdisso andrà in panchina. «La tensione c'è sempre – ha spiegato il presidente dell’Inter Massimo Moratti – per questo tipo di partite in cui giochi contro un’avversaria classica e come tale la sentono i giocatori, la sente il pubblico. Cobolli Gigli dice che vincerà la Juventus? Sono contento per lui che dorme bene in questi giorni. Vedremo...». Zlatan Ibrahimovic non ha ancora segnato alla Juve, ma Moratti spiega che

«l'importante è che Ibrahimovic giochi come ha fatto a Palermo. È in forma. Poi che sia un gol o un assist, l’importante è che continui così». Anche i giocatori sentono già la tensione: Maxwell ricorda che quelle contro la Juve «sono sempre state partite tese e intense e lo sarà anche quella

di domani. La Juve è forte e non credo che ci aspetterà, ma verrà a Milano per fare la sua partita». E Dejan Stankovic spiega che la Juve «è una squadra tosta, che lotta fino all’ultimo minuto. Certo mandarli a sei punti di distanza non sarebbe male». Con o senza Adriano.

MILAN Abbiati: «Emozionato per la partita a Torino» MILAN - «Ho passato un anno bello al Torino, sono un po’ emozionato e questo non lo posso negare, ma posso dire che si tratta di una partita importante per continuare la striscia di risultati utili che stiamo facendo». Lo ha detto ai microfoni di Milan Channel, il portiere del club rossonero Christian Abbiati, prima della seduta di allenamento.

TORINO – «Chi gioca me- buirebbe a realizzare il suo glio tra noi e l'Inter? Io dico sogno di vincere qualcosa. la Juve». Parola dell’attac- «Finora –conclude - non l’ho cante bianconero Amauri, mai fatto e mi piacerebbe che sabato sera giocherà il molto riuscirci. Campionasuo primo derby d’Italia. to o Champions non fa diffe“Una partita fondamentale renza. La doppietta, se riu–dice –perchè chi vince va in scisse, sarebbe perfetta». «Nei big match ci esaltiatesta alla classifica. Se scendiamo in campo con la stes- mo: con le grandi abbiamo sa mentalità delle ultime sempre fatto ottimi risultati sette gare, possiamo fare be- e anche questa volta cercheremo di ripene». «La Juterci». Reduventus è in un ce dall’amigrande mochevole dell’ mento», sottoItalia contro linea il giocala Grecia, lo tore brasiliajuventino no davanti alVincenzo Iale telecamere quinta avvisa di Studio così l’Inter. «I Sport. “L'Innerazzurri ter – aggiunsono lì, a tre ge – ha vinto punti – osseruna bella gara va l'attaccansabato, contro te ai microfoil Palermo, ni di Juvenma nel primo tus Channel – tempo l’ho vie vincere vorsta così così. rebbe dire Però giocano Amauri della Juventus raggiungerin casa e avranno una carica in più». li». «Dobbiamo lasciare da L’attaccante non ha poi na- parte tutte le chiacchiere – scosto le sue simpatie per aggiunge il giocatore juMourinho: «Mi piace, dice ventino – e giocarcela sul quello che pensa – afferma – campo. Abbiamo iniziato ed è proprio una bella cosa». con il gruppo al completo – Anche il giudizio su Ranie- prosegue – a preparare la ri, però, è lusinghiero. «Mi partita contro l’Inter. Natuha dato una grandissima ralmente quando hai tutta mano – rivela – per fare be- la settimana a disposizione ne. Come esulterò sabato in per prepararti è meglio, ma caso di gol? Non lo so – ri- per una sfida del genere, ansponde – speriamo intanto che se hai solo pochi allenadi farlo». Un successo in ca- menti a disposizione, sei cosa dell’Inter, infatti, contri- munque carico».

Dopo le voci di un trasferimento del centrocampista

I tifosi della Roma a Trigoria «Aquilani non si tocca»

Lippi in stile “zen” mai sconfitto

ROMA – «Aquilani non si tocca». I tifosi della Roma decidono di dire la loro sul futuro del centrocampista giallorosso, e a Trigoria hanno esposto uno striscione in difesa del giocatore, in trattativa con la società per il rinnovo del contratto (che scade nel 2010) e attorno al quale restano voci e ipotesi di una cessione. La scritta, apparsa proprio sul muro davanti all’entrata del centro sportivo giallorosso, è stata vista anche dal diretto interessato, al suo ingresso al centro 'Bernardinì per l'allenamento: e il messaggio avrà fatto piacere ad Aquilani, che un mese fa dopo la doppietta in nazionale e prima del nuovo infortunio si era lamentato del trat-

ROMA – C'è un nuovo Lippi alla guida della nazionale italiana di calcio, e non è solo questione del mandato bis. Il commissario tecnico arrivato alla Coppa del Mondo a forza di ruggiti – anche per scacciare i fantasmi di calciopoli – appare oggi un uomo diverso: le braccia perennemente conserte, la serenità come compagna di viaggio, mai uno scatto di impazienza. Con saggezza zen, costruisce la sua Italia «mattoncino dopo mattoncino», forte di un girone di qualificazione tutto sommato morbido, e intanto sta per avviare l'operazione Sudafrica. L’avvicinamento al Mondiale 2010 comincerà in questo fine settimana. La delegazione della Federcalcio, con il vice di Lippi Narci-

Aquilani

tamento ricevuto da parte della tifoserie. Due giorni il ds Daniele Pradè ha ribadito che il giocatore non lascerà la Roma.

so Pezzotti, è in partenza per Johannesburg, dove sabato si svolgerà il sorteggio della Confederation Cup: Italia, Brasile, Spagna, Iraq, Nuova Zelanda, Usa, Sudafrica ed Egitto si ritroveranno in quattro città sudafricane dal 14 al 28 giugno del prossimo anno. Sarà un test per gli stadi, la sicurezza (la situazione più delicata), la logistica: e anche il Club Italia prenderà le misure del torneo, visitando ritiri e testando i collegamenti di quel pre-torneo che sarà un vero tour de force, con una partita ogni tre giorni. Prima della Confederation (il cui montepremi globale è di 12 milioni di euro), gli azzurri sono attesi dall’amichevole del 10 febbraio a Londra contro il Brasile; dal dop-

pio impegno di qualificazione contro Montenegro (Pogdorica)e Irlanda del Trap (Roma) tra 28 marzo e 1ø aprile; e poi da due amichevoli prima della Confederation, il 6 e il 10 giugno. La seconda sarà molto probabilmente già in Sudafrica, per la prima Lippi intende affidarsi a una nazionale completamente sperimentale, da cui trarre qualche indicazione per completare il gruppo che sta costruendo. I 30 giocatori sui quali il ct sta lavorando sono individuati. Rossi fa parte del gruppo, la quota di cinque o sei partite citate ieri da Lippi come indispensabili per alleggerire il peso della maglia azzurra si raggiungerà già nel 2009, salvo imprevisti. Montolivo è sotto esame. Re-

sta poi la questione Amauri, al quale Toni ha inviato un messaggio di distensione: «Ben venga, se vuole». Argomento sul quale Lippi ha preferito glissare, con eleganza. E senza perdere la pazienza.


Sport 37 Postiglione opta per il clamoroso ritorno del tecnico della promozione Venerdì 21 novembre 2008

Potenza, Arleo per la salvezza La decisione crea malumori tra i tifosi Tra complicità e litigate

Due anni intensi tra odio e amore

Arleo e, di spalle, Postiglione a Roma prima del processo contro il Potenza

Amore, odio, amore. Il romanzo tra Giuseppe Postiglione e Pasquale Arleo nasce nella primavera 2006, e paradossalmente il Potenza non c’entra. A 23 anni Postiglione vince il campionato di Promozione con il Basilicata Sport Club e vuole allestire una squadra di vertice per l’Eccellenza. Pensa subito di affidarla ad uno degli allenatori più titolati sui campi polverosi lucani, ma Arleo non ha il tempo di informarsi sulla nuova avventura che le carte in tavola già cambiano. Postiglione ha in comune con l’allora presidente Calluori i consulenti legali e commerciali, e proprio loro lo convincono ad accorrere al capezzale di un Potenza ad un passo dal fallimento. Da quel momento arrivano le luci della ribalta, sul presidente più giovane del calcio professionistico, che per affrontare la C2 sceglie Franco Dellisanti, ma ad Arleo non rinuncia. Pasquale diventa direttore dell’area tecnica, passa dietro la scrivania e si assume in prima persona la responsabilità del mercato: Grillo e Alfieri, per citarne due, furono sue scelte. Quel Potenza tra alti e bassi non decollava, nel silenzio di un Viviani chiuso da Woodcock il 18 febbraio il Monopoli vince 21 e mette in mano a Dellisanti le valigie. Si cerca di addolcire il passaggio, ma il tecnico tarantino non accetta di essere “affiancato” da chi in realtà fa il suo stesso mestiere. A metà settimana scatta l’esonero, e si chiede ad Arleo di gestire l’emergenza: la domenica dopo si va a Gela, Arleo va in panchina ma in tribuna c’è Sanderra, il nuovo allenatore in pectore. Grillo però regala al Potenza tre punti insperati, e cambia una storia che sembrava già scritta: Arleo viene confermato, infila quattro vittorie consecutive, disegna il miracolo portando il Potenza alla finale di Benevento. Al Santa Colomba Arleo è squalificato, ma scende negli spogliatoi, si fa sentire, all’intervallo trasforma in leoni quei ragazzi impauriti. E’ l’apoteosi, è C1, dell’ulteriore squalifica non importa quasi a nessuno. La matricola Potenza inizia con un tecnico che sa già di potersi sedere in panchina

solo nel girone di ritorno, confidando in Falanga e Catalano che infilano nelle prime cinque gare undici punti che saranno le basi della salvezza. Ma con l’autunno l’energia positiva svanisce, il pari 2-2 con la Lucchese gli è fatale. Esonero e prime litigate, pesantissime. L’11novembre debutta in panchina a Gallipoli Marco Tosi, arrivato a Potenza come un clandestino (non è stato mai presentato) e che si complica la vita temendo alle spalle l’ombra del suo predecessore. Ogni buon fantasma ovviamente si concretizza, il 3 febbraio Arleo sale in corsa e torna in panchina nella trasferta di Lanciano. Riprende a costruire la salvezza, la sua marcia si arresta il 20 aprile qualche ora prima del gol di Arturo Di Napoli. Da quel momento tra Arleo e Postiglione è guerra, ma la battaglia legale si regge su un equivoco, la richiesta di non iscrivere il Potenza che il tecnico fa fidandosi di una prassi nota al suo avvocato per recuperare stipendi arretrati. L’intenzione non era far danni, per fortuna non è accaduto. Il 18 luglio, alla partenza per il ritiro, ha fatto storia un Postiglione profetico: “cristianamente perdono Arleo”. Il 5 agosto i due si rincontrano nei saloni dell’hotel Airport, Fiumicino, Roma. Dove Palazzi fa un buco nell’acqua, e si torna a vedere qualche cenno d’intesa in una coppia innegabilmente vincente. Appunto, vogliamo vederla così: se il Potenza è salito in C1 deve ringraziare Postiglione e Arleo, se l’anno scorso si è salvato idem. Questi sono i risultati, per il resto i due sono stati protagonisti di vicende da odio e amore, amore e odio. Ma in questo momento interessa poco. Parleranno un’altra volta i risultati, con una voce più forte di tutto e tutti. Vogliamo giudicarli solo per quello che conquisteranno sul campo. La sensazione è che aver messo da parte l’orgoglio abbia ricostruito una situazione tale che l’uno migliora l’altro. E’ forse il valore aggiunto che serve per un nuovo miracolo. Pietro Scognamiglio

DOPO sette mesi esatti (era il 20 aprile) dall’ultima volta, Pasquale Arleo riconquista la panchina del Potenza. Postiglione e Pellegrino, in perfetta comunione di intenti e dopo una serata (quella di mercoledì) trascorsa a ragionare sui pro e i contro di ogni carattere, non ultimo quello economico, hanno deciso di scommettere sul ritorno di Arleo alla guida del Potenza. A costo di vedersi etichettata come impopolare la decisione che dovrebbe trasformare il Potenza. Arleo ha battuto la concorrenza di Vullo, crediamo, soprattutto perchè nel prossimo mese, quattro partite (Marcianise-Foligno-Pescara-Taranto), i rossoblù si giocano tutto e affidarsi a un allenatore che avrebbe dovuto rodarsi alla realtà e alla squadra rischiava di diventare un pericoloso boomerang. Arleo, invece, si è calato già perfettamente nella parte: subito nello spogliatoio, subito doppia seduta e idee chiare e dirette, espresse con la solita veemenza al gruppo: tutti in discussione, a cominciare da lui stesso che sa di giocarsi una chance importantissima. Per questo pensiamo punterà subito sugli uomini più fidati sapendo anche di avere la protezione della società che ha scommesso come e quanto lui. Arleo ha firmato un contratto fino al termine della stagione con un unico obiettivo: quello di salvare il Potenza, altrimenti non sarà pagato. Lo stipendio che ha contrattato con Postiglione, infatti, è soltanto il premio salvezza. Un atto di grande coraggio e di onestà intellettuale in un momento in cui, ormai indicato come un nemico del Potenza, Arleo tenterà di dimostrare con i fatti, con i risultati, di essere la persona giusta per evitare il ritorno in seconda Divisione. Al tirar delle somme, la cosa che dovrebbe interessare maggiormente coloro ai quali stanno a cuore le sorti del club, indipendentemente da chi siede in panchina, è che il Potenza raggiunga la salvezza. In tanti, comunque, in questi giorni di fronte alla mancanza di carattere e di verve della squadra di Gautieri, hanno pronunciato a voce alta il nome di Arleo. Tanti altri, invece, essendo rimasti al ricordo delle vicende extrasportive (dalle quali, per inciso, sono usciti sconfitti tutti, compreso quelli assolti) avrebbero auspicato un segnale di cambiamento forte. Ma, come raccontiamo a parte, Posti-

Una scelta assai coraggiosa

Pasquale Arleo

glione e Arleo hanno fatto l’uno la fortuna dell’altro e sembra quasi conseguenziale che insieme tirino fuori il Potenza da questa situazione amara di classifica. TIFOSI- Attraverso la rete arriva comunque un messaggio eloquente di dissenso nei confronti della scelta della società. I tifosi della curva si sono dissociati, pur mantenendo fede all’attaccamento ai colori sociali. Il riferimento, ovviamente, è agli eventi della fine dello scorso campionato che hanno, in un certo senso, minato il rapporto esistente soprattutto tra il tecnico e la tifoseria organizzata. Il comunicato parla di una violazione della dignità e di un’offesa all’intelligenza della città. Parole pesanti che lasciano intendere una sorta di distacco totale dalle vicende societarie. Ma questa, se vogliamo, non è certo una novità. Il Potenza andrà avanti sulla sua strada nella consapevolezza che soltanto i risultati potranno restituire un po’ di serenità in più. Alfonso Pecoraro a.pecoraro@luedi.it

GIUSEPPE Postiglione sapeva benissimo, fin da quando ha preso il Potenza di Calluori risollevandolo dal baratro di un quasi certo fallimento, che sarebbe stato un personaggio al centro dell’attenzione. Mediatica e dei tifosi. Soprattutto sapeva benissimo che qualsiasi comportamento avesse posto in essere sarebbe stato oggetto di critica o di apprezzamento, di censura o di esaltazione. E’ sempre stato così, quando ha vinto, quando ha perso e sbagliato. Anche gli organi di stampa hanno contestato al proprietario del Potenza quello che c’era da contestare. Nessuno mai lo ha condannato per la mancanza di coraggio. E quella di ieri è un’altra scelta per la quale, evidentemente, ci ha messo la faccia e si è giocato tutto quello che ha. Caccia il petto in fuori e si espone alle accuse dei tifosi, alla perplessità dell’Italia del calcio. Se ne assume direttamente la paternità come ha sempre fatto per le sue azioni in questi due anni e per questo crediamo non vada biasimato. Sarà anche antipatico o impopolare, arrogante o saccente, crediamo che non sia un vile. E questa caratteristica, in questo mondo del calcio, non può essere disprezzata. Postiglione lo sa benissimo che cosa rischia richiamando Arleo, perdonandolo, mettendo da parte l’orgoglio e cercando di perseguire il fine per il quale ha costruito il Potenza, ossia non farlo fallire con un atto di grande coraggio. Proprio nel momento in cui in città si sta perdendo l’interesse per la squadra, quando allo stadio va sempre meno gente, a costo di essere vituperato più del solito compie un altro colpo ad effetto rilanciando la sua sfida personalissima contro tutto e tutti comunque a petto in fuori. a.p.

A Sassano il tecnico è rimasto in tribuna per il primo contatto

Oggi il volto della squadra PASQUALE Arleo è arrivato a Sassano intorno alle 15, pochi istanti prima che la sfida amichevole tra il Potenza e la società campana Valdiano che milita nell’eccellenza Lucana, avesse inizio. Ha preso posto in tribuna con il patron Postiglione per una prima presa diretta con lo spogliatoio rossoblù. Ha lasciato campo ai tecnici Catalano e Cincione, salvo poi incontrare la squadra nello spogliatoio. Presa di contatto diretta e oggi già una doppia seduta di allenamento al Viviani, per ruoli in mattinata, tattica e con l’intera squadra al pomeriggio. Nemmeno a metterlo in dubbio, tutti in discussione, anche perchè il Potenza, lo ricordiamo, è ultimo in classifica ed è assolutamente necessario che qualche accorgimento tecnico e tattico, ma anche di uomini, sia posto in essere. Comunque sia, crediamo che per caratteristiche di organico, Arleo possa tranquillamente mettere in campo il modulo che più gli piace applicare, ossia il 3-43. Con ogni probabilità non lo farà già nella trasferta di domenica a Caserta contro il Marcianise, anche se è le-

cito immaginare che qualcosa potrebbe iniziare a cambiare. Per restare nella stretta cronaca di giornata, il test con il Valdiano è finito 4-1 (2-0 il risultato del primo tempo) con le reti di Berretti e Nolè nella prima frazione, di Delgado su rigore e di Masini nella ripresa. Catalano ha schierato il

4-3-3 nei primi 45’ con Groppioni tra i pali, la linea di difesa di domenica scorsa, con Dei, Cuomo, Di Bella e Lolaico. Sabatino, Cammarota e Prevete in mezzo al campo; Nolè, Cozzolino e Berretti in attacco. Nella ripresa spazio a Tesoniero, Pires (sostituito da Porcaro), Parisi, Radu (poi D’Aguanno), Vianello (poi

Masini), Montesanto, Mamede, Volpe (poi Bacio), Delgado (poi Nappello) e Sarno (poi Arigò). Dicevamo, primo impatto sul gruppo buono, ma evidentemente adesso quello che interessa maggiormente è il risultato del campo, unico a far restituire tranquillità all’intera squadra. a.p.


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Sport

Venerdì 21 novembre 2008

Seconda Divisione Il Melfi in amichevole col Genzano

Melfi, Pettinari si candida C’ERA GRANDE attesa in casa Melfi per il test amichevole di ieri con il Genzano, utile per capire come il tecnico Palumbo avrebbe messo in campo la sua squadra, in virtù del dover sostituire i due che sono qualificati per la gara a Isola Liri Fumai e Bacchiocchi. Diversamente dall’accordo precedente, il match non si è disputato al comunale per un problema e si è trasferito il tutto presso il terreno di San Nicola di Melfi, con il risultato finale di 1 a 1, ed il gol dei gialloverdi ad essere messo a segno con una splendida punizione dal mancino Simone Frasca nel primo tempo, abile nell’aggirare alla grande la barriera per trafiggere l’ex estremo Cilumbriello. Nello schieramento proposto nel primo tempo, il Melfi aveva Bizzarri, in luogo di Fumai come esterno di difesa sulla destra, mentre è stato Caciagli ad affiancare Mitra come centrale in mezzo al campo, in luogo dello squalificato Gianluca Bacchiocchi. Qualche novità vista in campo, potrebbe far pensare a possibili cambiamenti ed il tutto anche in considerazione dell’importanza del

Pettinari potrebbe tornare tra i pali

match di domenica in terra laziale, per quel che concerne il discorso salvezza, essendo davvero uno scontro diretto. La prima novità interessa il portiere, con Pettinari nel primo tempo e Merlano nella ripresa, mentre la difesa, sempre in linea ed a quattro, vedeva Bizzarri esterno basso a destra, completare il solito schieramento, con Gambi sulla corsia sinistra, e la coppia Gabrieli – Rizzo in mezzo. Novità anche in mezzo al campo, nella zona nevralgica, con Mitra affiancato co-

me interno da Simone Caciagli, buona la sua prova, con Frasca a spingere sulla corsia sinistra e Petagine, invece, a fare altrettanto su quella destra. Anche questa una novità, non fosse altro per la grandissima prova offerta dal classe 89 di Ginestra nel secondo tempo del match contro il Catanzaro, quando proprio la sua verve, la velocità di manovra, i suoi cambi del ritmo e l’abilità nel dribblare l’avversario, avevano dato modo al Melfi di imporre gioco e creare un bel po’ di azioni e

grattacapi a difesa e portiere calabrese. Un qualcosa che potrebbe ripetersi quindi ad Isola Liri, proprio per sfruttare la vivacità di Petagine, nelle ripartenze ed anche nel supportare il duo d’attacco. Ieri contro il Genzano di Bardi, che peraltro sarà assente due gare per squalifica dopo l’espulsione di domenica in casa col Bitonto, l’attacco era formato da Merini e dal giovanissimo Marco Pellicoro, con De Angelis capitano e supergoleador con 9 reti, a restare

fermo per recuperare i problemi di affaticamento muscolare che lo stanno frenando in queste settimane. Siamo certi, comunque, che l’attaccante di Castellammare sarà al suo posto nel Lazio. Nella ripresa, un po’ di novità provate dallo stesso Palumbo, e su cui certo si continuerà a lavorare anche oggi, come il ritorno di Merlano tra i pali, l’utilizzo di Stucchi come centrale difensivo, o quello di Petagine al fianco di Merini in prima linea, con Bizzarri prima, e poi Maio, provati co-

me esterni alti a destra, ed il ruolo di difensore sempre a destra ad essere affidato a Mattia Ferrato, che è prettamente centrale, ma che si disimpegnato bene anche come esterno basso. Lui che è molto felice per la convocazione nella Nazionale di C, come anticipato nell’edizione di ieri, dopo la lettera arrivata in sede dalla Lega e la comunicazione fatta dal preciso segretario del Melfi Dario Russo. Antonio Baldinetti sport@luedi.it

Chisena assente precauzionalmente: «Sono pronto a stringere i denti»

Matera, timidi progressi Battuto 5-1 il Forza Matera nel test a Tricarico IL MATERA sa ancora vincere. Almeno in amichevole e per giunta senza Antonio Chisena. Il fantasista è rimasto a riposo a scopo cautelativo per un piccolo dolorino che lo affligge da un paio di giornate. «Ho stretto i denti e lo farò anche contro il Bacoli. C’è bisogno di tutti per uscire da questa situazione. Sto effettuando-afferma Chisena- una terapia specifica, ma sarò a disposizione e se il tecnico lo riterrà opportuno sarò regolarmente al mio posto». Paradossale che due squadre materane siano costrette ad affrontarsi a Tricarico, ma non essendo disponibile l’impianto sportivo di via Sicilia è successo. Il Matera Foglia Manzillo lo ha schierato con Gatti tra i pali, Armento, Martinelli, Lonardo e Giglio in difesa; Acampora e Naglieri esterni con Giroletti e Marsico centrali. In avanti Garcia e

Foglia Manzillo a Tricarico ed a destra Cinnella “arbitro”

Albano. Nella ripresa, poi spazio a tutti gli altri tranne che a Pedano che il tecnico ha inserito dopo trenta minuti al posto di Giroletti. Il momento è di quelli che non

consentono di avere tentennamenti sul produrre tutto il possibile per interrompere una crisi che può diventare letale se non troverà risoluzioni già contro il Bacoli Sibilla. Tornando alla

gara di ieri, c’è subito da sottolineare che il vice presidente del Matera, Cosimo Damiano Cinnella, non si è tirato indietro quando gli è stato chiesto di rivestire la casacca di arbitro. Infatti,

Cinnella ha diretto l’amichevole terminata 5-1 per il Matera. Primo tempo che ha visto Pasquale Martinelli mettere alle spalle di Armando Amoruso un pallone di testa su calcio d’angolo. Raddoppio ad opera di Garcia (unico lampo degno di nota per questo attaccante apparso non in perfette condizioni fisiche) che ha insaccato un pallone srvitoglli su di un piatto d’argento da Diego Albano scappato a Paladino e compagni sul filo del fuorigioco. Nella ripresa girandola di sostituzioni con il terzo gol messo a segno da Ancora, tornato finalmente nel suo ruolo, ovvero la seconda punta. Un giocatore che non può essere ancora sfruttato da ala. Il poker è stato messo a segno da Cocca di testa. Su calcio di rigore c’è stato il gol del Forza Matera siglato da Mhoammed. Ha chiuso il tutto un tiro su punizione di La Fortezza (in grande crescita)

deviato in rete da Giuseppe Biondino. Tutto sommato un test importante, perchè ha chiarito lo stato di forma di alcuni atleti che si stanno impegnando per farsi trovare pronti se ce ne sarà bisogno. La squadra che il Matera affronterà domenica è potenzialmente un avversario abbordabile se il Matera giocherà da Matera. Nel senso che bisognerà lasciare i timori e le incertezze nello spogliatoio. Non a caso è emerso anche ieri uno stato di poca tranquillità che non giova certo alla squadra. E’ chiaro che ci sia anche una questione di personalità. Per dirla alla Antonio De Curtis ci sono pochi uomini e molti caporali. Da questo punto di vista Antonio La Fortezza potrebbe essere importante in questo momemento, ma è chiaro che i limiti atletici sono un problema da risolvere in fretta. Lavoro per lo staff tecnico del Matera. Renato Carpentieri

L’anno nscorso la squadra di Lazic conquisto ad Ischia l’intera posta in palio

Francavilla pronto all’assalto dell’isola FRANCAVILLA – La squadra allenata dal mister Ranko Lazic, dopo i due pareggi ottenuti rispettivamente contro Sant’Antonio Abate e Turris, quest’ultimo, nell’ultima gara casalinga di campionato, dovrà cercare la vittoria nella trasferta di Ischia. Un Francavilla, che nonostante i soli due punti racimolati nelle ultime due gare, ha dimostrato di potersela giocare con tutti, ma purtroppo un pò l’imprecisione sotto porta, ed un pò la sfortuna hanno evitato di poter incamerare altri punti, per scalare posizioni importanti in classifica. Sul piano dell’impegno e degli schemi adottati dai vari reparti, i

ragazzi del presidente Franco Cupparo, hanno fatto vedere un miglioramento, che si è notato negli ultimi due match disputati dai rossoblu. Ma, nonostante questo progresso, resta ancora l’amaro in bocca per quello che poteva accadere, se ci fosse stata la buona sorte dalla parte del Francavilla. I campani dell’Ischia, dovranno cercare anche loro, di guadagnare i tre punti, una sorta di rivincita della sfida del campionato scorso, che vide i ragazzi di Lazic, vincere in casa gialloblu con il risultato di 1-2, disputando una gara perfetta. Quest’anno però, sarà tutt’altra musica, come ha tenuto a pre-

cisare l’allenatore Lazic, le due squadre avranno stimoli diversi, ma soprattutto la consapevolezza di poter disputare una buona gara. Il Francavilla dal canto suo, non ha altra scelta che dare fondo a tutte le energie per uscire dal campo con la vittoria in pugno, cosa che ha in mente anche la squadra ischitana, che di certo non renderà vita facile ai sinnici. Negli allenamenti, sostenuti ieri dal Francavilla è emerso che, tutto il gruppo sta attraversando un buon periodo di forma, anche il bomber Genny Del Prete, che nei giorni scorsi ha avuto dei problemi alla schiena, ha ripreso

Il Francavilla in azione

normalmente a lavorare con il gruppo, per cui, sarà a disposizione del tecnico serbo, per la gara in programma allo stadio “Mazzella” di Ischia. Quindi, gruppo concentrato e

voglioso di disputare un buon match, ma soprattutto di ritornare nella cittadina in riva al Sinni, con i tre punti in tasca. Claudio Sole sport@luedi.it


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Sport

Venerdì 21 novembre 2008

TERZA CATEGORIA

La differenza la fa la giornata non eccezionale di Sacco del Calcio Serra

San Chirico, decide Lamarra Volontà e spirito di gruppo per Evangelista e soci SAN CHIRICO NUO. 1 CALCIO SERRA 0 REAL SAN CHIRICO NUOVO : Maggio; Baldassarre; Mucci G; Langellotti N; Ciani; Padula V.A; Padula G; Padula I; Padula Gio.; Amati; Lamarra; Evangelista; Paradiso; Mucci C; Langellotti D; Padula F; Scaccuto; D'Aloia. Mister: Evangelista Rocco CALCIO SERRA 2005: Sacco; Sileo; Carlucci; Mollica; Sabato L; Sabato C; Claclla; Lovallo; Villano; Rinaldi; Ferrara; Martinelli; Claps; Colangelo; Carlucci V; Ianielli; Colangelo C; Bochicchio. RETE: al 35' Lamarra SAN CHIRICO NUOVO- Volontà e spirito di gruppo, sono questi gli ingrediente giusti che sono serviti al Real San Chirico per acciuffare i tre punti sul Serra 2005 e convincere sotto gli occhi del pubblico di casa. Gara strepitosa orchestrata dalle ottime giocate dei ragazzi di Mister Evangelista, in particolar modo quella di Lamarra Rocco, che regala la vittoria alla squadra. Appunto quest'ultimo, nella seconda metà del primo tempo,

La formazione del San Chirico Nuovo

ipnotizza il portiere avversario con un tocco magico all'angolino destro e porta in vantaggio la sua squadra. Per il resto il Real non concede nulla agli avversari e padroneggia la gara con ottimi azioni offensive e fraseggi a centrocampo. Il primo tempo termina sul risultato di uno 1-0. La seconda frazione di gioco vede la squadra di casa attaccare

con più determinazione e portarsi spesso in area avversaria: il Calcio Serra 2005 è relegato al solo ruolo di attento spettatore. Al 20' Padula Giovanni si porta in attacco con forza e fa fuori due giocatori, poi calcia con potenza da fuori area, ma il portiere devia in angolo. Sugli sviluppi del corner Lamarra calcia in area e trova la deviazione di uno degli avversari:

palla che sbatte sul palo e termina sulla linea della porta, il Real contesta la decisione del direttore di gara che non concede il raddoppio. Ormai gli ospiti non riescono a concretizzare neanche un accenno in fase offensiva. Sono sempre i padroni di casa a dettare le regole del gioco ed è ancora una volta l'ottimo Lamarra a dare lavoro alla triste giornata del numero uno avversario, infatti recuperando un pallone alla trequarti si porta al limite dell'area e disegna un arcobaleno nello splendido cielo del pomeriggio sanchirichese. Palla che si sarebbe infilata esattamente sotto la traversa se il portiere non fosse stato eccellente nel volare con uno straordinario colpo di reni. Nell'ultimo quarto del secondo tempo si cerca alla disperata un pareggio da parte del Serra, ma la loro manovra è povera e disorganizzata, così l'attenta difesa del Real non viene minimamente impensierita, anzi ripartendo palla al piede costruisce altre chiare occasioni da gol in particolare servendo la sua punta migliore Padula Giovanni che purtroppo fallisce miseramente più occasioni di cui una nettissima

solo davanti al portiere, sfuma così la sua prima realizzazione stagionale. Il tempo scorre inesorabile per il Serra, ma lentissimo per il Real che sembra quasi temere la vittoria, utile per esorcizzare la sconfitta, non meritata, subita in avvio di campionato. E' l'arbitro ha porre fine ad ogni indugio, decreta la chiusura delle ostilità: 1 a 0 per il Real San Chirico Nuovo e i primi tre punti dell'anno che fanno esultare il pubblico di casa e il suo massimo supporter il presidente che congratulandosi con i suoi ragazzi li invita a festeggiare e li incoraggia a riservare l'entusiasmo per affiatare sempre più lo spirito di squadra con il duro lavoro degli allenamenti e la preparazione del prossimo incontro in trasferta a Barile. Una buona prestazione anche per la simpatica squadra del Calcio Serra. Anche un campionato di Terza Categoria può è essere un segnale di identificazione per il territorio e le radicio sociali di una comunità che, grazie anche al calcio, può balzare all’attenzione dei media locali, almeno quelli più attenti e sensibili. vi.bo.

D La doppietta di Santarcangelo cancella l’amarezza della sconfitta interna dell’esordio

Rotunda Maris, c’è il riscatto a Gallicchio GALLLICCHIO ROTUNDAM.

0 2

F.C.GALLICCHIO '95: Ciullo Donnadio, Mirandi (15'st Bianco), Conte F.L. (cap.) (1' st La vecchia) Santoro, Di Sirio, Conte P.(45' st. Conte Fi.), Giordano, Eufemia Conte Fr .(45' st. Sansone) Di Pierro,.. A disposizione: All.: Cifone. ROTUNDA MARIS: Canitano, Toscano, Lilio, Manta, Gentile C., Patera, Demininno (cap.), Buongiorno, La Pergola (36' st. La guardia), Di Pinto (45' st. Gentile G.), Santarcangelo. A disp. Tito, Di Nasi,. All. Rinaldi. ARBITRO: Zaccara di Moliterno ( Montemurro - Pasquino). RETI: 28' pt e 10 st. Santarcangelo (R.M.) NOTE . Ammoniti: Ciullo, Conte Fr.(G); Lilio, (R.M.)Re-

cupero: 2' + 3' GALLICCHIO - Un Rotunda Maris in grande spolvero rispetto ad una settimana fa (gara persa in casa), conquista l'intera posta sul campo del Gallicchio. Artefice della netta affermazione l'ottimo numero undici, Santarcangelo, il quale, con una rete per tempo ridimensiona le ambizioni della squadra di Cifone. Sin dalle prime battute è iniziata una sfida personale tra l'estremo difensore locale, Rocco Ciullo, e l'attaccante ospite. Qust'ultimo, ben assistito da un centrocampo dove spiccava la classe e la calma della “pantera griga” Saverio Di Pinto, gia nei primi minuti si presentava minaccioso in area avversaria. Ottimo, all'ottavo, il sinistro velenoso che permetteva al portiere di esibirsi in un strepitosa para-

ta. Entrambi ricevevano nell'occasione gli applausi del pubblico. Agli attacchi degli ospiti risponde, all'undicesimo, Donnadio, con uno dei suoi calci piazzati. Il portiere ospite non è da meno del suo collega e, con sicurezza, blocca. Altre poche occasioni impegneranno il numero uno ospite che sarà costretto a soffrire frescura della montagna gallicchiese. Troppa poca cosa il collettivo di mister Cifone per poter impensierire seriamente! La vera sfida, come detto, di svolge nei pressi dell'area locale. Al 13' Di Pinto innesta l'azione e lancia Satntarcangelo; questi fa due passi e scaglia il tiro, ma , ancora una volta, Ciullo è pronto. La pressione dei ragazzi di Rinaldi si fa sempre più insistente. Da un retropassaggio di Giordano al portiere l'assegnazione di

un calcio di rigore che non sarà poi battuto. L'arbitro crederà alla buona fede del giocatore il quale dichiara di non aver toccato con la mano ma con la coscia. Cosa apparsa chiara da subito, ai presenti in tribuna. Viene dunque decretata una punizione indiretta che però non è sfruttata al meglio. Il vantaggio ospite è ormai nell'aria ed al 28' arriva: Santarcangelo realizza il rigore che egli stesso si è procurato costringendo il portiere ad atterrarlo. La prima parte si chiude senza ulteriori emozioni. Nella ripresa al 10' gli ospiti raddoppiano: l'azione solitaria del solito Santarcangelo trova una prima respinta di Ciullo che nulla può sulla ribattuta. La gara è ormai chiusa. La risposta dei galletti sono alcuni calci piazzati del nuovo entrato Lavecchia, una delle quali si

Santarcangelo del Rotundo Maris

stampa sulla traversa. I marinari, un po' stanchi, tirano i remi in barca. Capitan Demininno si piazza davanti alla difesa e protegge il bottino. La nota positiva per i Gallicchiesi arriva dalle tribune, finalmente aperte, dopo la lunga quarantena determinata dai ritardi circa la messa a norma delle stesse. Un grazie da parte della società all'uffi-

cio tecnico ed All'amministrazione Comunale. Per aver permesso di ospitare i pur pochi tifosi della squadra avversaria. Sarebbe stata una beffa dopo la lunga trasferta, non poter assistere alla gara. Specie dopo tutte le curve che il “presidente navigatore”, sbagliando strada, li ha costretti a sorbirsi. er. ma.


Sport

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Vagliesi rimasti in dieci per l’espulsione di Giordano

Lavello, basta Di Matteo per piegare lo Sporting USD LAVELLO S. VAGLIO

1 0

USD LAVELLO - Di Noia, Petrarulo (31' pt. Catarinella), Natale (33' st. Pinnetti), Pallottino, Bruno, Volonnino (10' st. Carretta), Iacoviello, Buonadonna, Tudisco, Di Matteo, Terrana. A disp. Duino Maurizio, Bisceglia, Perrone, Duino Mauro. All. Mastrullo. SPORTING VAGLIO - Albano, Pignuolo (1' st. Carbone), Avigliano G., Pepe, Tamburrino, Ciampo, Giordano, Bubbico (15' st. Carbone), Avigliano A. (10' st. Evangelista), La Sala, Cioffi. A disp. De Nicola, Sapia, Fedota, Cammarota, Pietragalla. All. Marino. ARBITRO - Lattanzio di Venosa. RETE 33' pt. Di Matteo. NOTE - Espulso al 26' pt. Giordano. NOTE: Ammonizioni - Bruno, Buonadonna, Carretta del Lavello e La Sala del Vaglio. Angoli 9 a 7 per il Lavello. Recuperi - 2' pt. e 4' st. LAVELLO - Squadra che vince non si cambia e così è stato per la formazione del presidente Loparco. Già al 1' i padroni di casa potrebbero andare in rete ma Di Matteo sul secondo palo non corregge in rete un traversone dalla destra di Iacoviello. Al 10' il tornante di destra lavellese dal limite ci prova ma la sfera va alta. Al 18' Di Matteo ci prova su punizione dal limite ma l'estremo

PROGETTO TITO GAMESA BRINDISI

Una formazione del Lavello

ospite manda in corner. Due minuti dopo Iacoviello dalla destra mette in area un pallone che Tudisco al volo spedisce sopra la traversa. Al 22' il bomber locale viene anticipato, su assist di Tudisco, dal numero 1 avversario. Al 28' Terrana su punizione da sinistra prende il secondo palo. La risposta ospite arriva soltanto al 30' con una punizione dal limite di La Sala che va alta. Al 32' Di Matteo fa le prove generali per il gol e il suo tiro debole è parato. Un minuto dopo lo stesso Di Matteo tira e il portiere respinge, sugli sviluppi dell'azione il capocannoniere dalla destra scaraventa di forza in rete. Al 35' la reazione del Vaglio si concretizza con una schiacciata di testa di Avigliano G., ben imbeccato su angolo

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PROGETTO: Buono L., germano, Laurino R., Passavanti, Pasqua, Carbone, Arcieri, Salvia, Buono M., Locantore, Carlucci. A disp.: Laurino G., Laurino A., Pirrone, Sapienza. All. Aveta Salvatore GAMESA BRINDISI: Larocca G., Benedetto, Larocca D., Albano, Roma, Allegretti R., Larocca V., Addesio, Tolve, Marino, Pecora. A disp.: Sabia, Allegretti A. All. Sabia RETI: al 15' Buono, 34' Arcieri, 40' Locantore, 50' Albano, 70' Pasqua, 87' Tolve TITO - Le due compagini scese in campo al Santa Venere di Tito hanno dato vita, nonostante il freddo pungente e di stagione, ad una partita bella e combattuta. Le squadre si sono affrontate a viso aperto, alla ricerca della vittoria. Nella prima frazione di gioco ha prevalso l'organizzazione e l'esperienza della squadra di casa,che chiude il primo tempo sul 3 a 0. Ma veniamo alla cronaca, dopo una fase di studio il primo gol arriva al 15', scaturito da una bella combinazione partita in velocità da centrocampo in verticale scambio tra Arcieri e Buono, che va in gol con un tiro al volo a mezza altezza dove il portiere Larocca non può far nulla. Ancora assalti dei padroni di casa che al 34' raddoppiano per merito di Arcieri (il migliore del Progetto) che con un delizioso pallonetto scavalca sorprendendo il portiere ospite che guarda la palla infilarsi in rete. Il Brindisi non riesce a reagire alla pressione del Progetto, schiacciati in area al 40' arriva la terza marcatura frutto di una deviazione ininfluente su tiro di Locantore. Nella ripresa c'è una reazione del Brindisi che dopo 5 minuti accorcia le distanze cercando di riapre il match, con una punizione dell'intramontabile Albano (il migliore Del Brindisi) che piazza la palla all'incrocio dei pali. Poi l'orgoglio del brindisini crea una pressione assediando la difesa locale che rintuzza gli attacchi avversari. Siamo al 70' minuto e il possente difensore Pasqua ha l'intuizione giusta, da calcio d'angolo anticipa un difensore spingendo in porta la quarta marcatura per i titesi. Il Gamesa si fa sotto di nuovo con una bella combinazione mandando in gol nel finale la sua punta Tolve. Buona prestazione per la squadra di casa che sta tenendo in vita il calcio a Tito dopo le precedenti iniziative andate a finire male. vi.bo. sport@luedi.it

da Pepe. Al 46' Di Matteo di testa coglie la traversa sugli sviluppi di un angolo. La ripresa vede al 6' ancora i locali in movimento con un tiro di Tudisco rasoterra parato. La risposta ospite al 12' su punizione con Bubbico e Di Noia c'è. I locali però insistono: al 16' Tudisco da fuori area, al 27' Di Matteo su punizione, al 28' Pallottino di testa. Al 28' però l'estremo lavellese salva il risultato su un colpo di testa di Evangelista. Al 30' Tudisco scheggia l'incrocio dei pali. E mentre Di Matteo si affanna in tutti i modi per segnare, il Vaglio trova dei guizzi sempre con Evangelista e La Sala. Sugli scudi per i locali Di Noia, Volonnino e Tudisco, mentre per gli ospiti Albano, Evangelista e La Sala. Giuseppe Catarinella

SPORTING PICERNO 3 AVIS SASSO DI CASTALDA 1 SPORTING PICERNO Lettieri D. , Lettieri F. , Falabella C. , Martino R. ,Lettieri S. , Caggiano N.F. , Caggiano M. , Russillo F., Faraone G. , Cangini M. , Rossi F. A Disposizione : Matturro R., D'andrea G. , Mancino R. , Lampariello R. , Cappellano M. ,Damiano M. , Salerno G. Allenatore Marcantonio R. AVIS SASSO DI CASTALDA Pepe F. , Perrone M. , Pepe G. , Pepe A. , Tofalo A. , Tofalo G. , Doti A., Cavallo G. , Rotundo R. , Vignola R. , Hayate F. , A Disposizione :Corleto R. , Doti R. , Corleto V. , Laurino E. , Tolve V. , Allenatore Corleto R. ARBITRO : De Nicola Di Potenza RETI: 18’ PT FARAONE, NONOSTANTE pioggia e vento le 2 squadre in campo offrono un bello spettacolo , affrontandosi a viso aperto e molto sportivamente. Nei primi quindici minuti il Picerno attacca , ma il Sasso risponde colpo su colpo . Al 18° la partita si sblocca , fallo dal limite su Russillo , batte Cangini , il portiere non trattiene e Faraone è il più lesto a ribadire in rete . Il Sasso tentava qualche timida reazione rendendosi pericoloso al 30° in contropiede ma Rotundo mette fuori , al 35° tiro da fuori di Hayateparato da Lettieri , su capovolgimento di fronte in contropiede Cangini mette in mezzo ma Faraone arriva con un attimo di ritardo. Ad inizio ripresa il tempo si calma e il Picerno dà l'impressione di voler chiudere subito la partita , infatti già al 7° grande affondo in contropiede di Caggiano M. ben lanciato da Russillo , scambio veloce con Faraone e destro imparabile per il 2 a 0. Inizia il valzer delle sostituzioni da entrambe le parti , alla fine verranno tutte sfruttate . Il Sasso prova a rendersi pericoloso al 15° su punizione e al 16° con azione di contropiede sbrogliata dall'impeccabile Falabella . Ma al 20° il Picerno chiude la partita , azione personale di Rossi , steso in area , rigore ineccepibile che Martino trasforma . Il Picerno ormai sazio si distrae concedendo qualcosa e il Sasso che al 40° trova il meritato gol della bandiera con Cavallo . Da registrare al 50° un perfetto contropiede innescato da Cangini che mette Salerno a tu per tu con il portiere , ma perde l'attimo e si fa recuperare. A fine gara mister Marcantonio del Picerno non nasconde le ambizioni della sua squadra , il Sasso una buona squadra che paga la mancanza di una struttura per allenarsi , da segnalare il buon arbitraggio del sig. De Nicola . vi.bo.


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Sport Bellitto, Ciancia, De Mare, Costantino e Vascetta i mattatori di giornata

Venerdì 21 novembre 2008

Roccanovese a valanga Malcapitata Stella Maris Armento sommersa di reti ROCCANOVESE S. M. ARMENTO

Castellaro avanti grazie a Sabia

5 0

A.S.D ROCCANOVESE: Calabrese, Viscione, Solimando, Vascetta, Palermo, Bellitto, Spagnuolo (50',Costantino), Risolino, Ciancia (80' Fraudatario), De Mare G, Pace (78'Fortunato M). A disp: Ferrara, Fortunato M, Collarino. All. Costantino STELLA MARIS ARMENTO: Canosa, De Carosis, Di crisci, Bloise, Petraglia, Costa, Di buono, Lauria, Magaldi, Stipo, Fruci. A disp: Scrafini, Di Buono All. Canosa MARCATORI: al 12' Bellitto, 32' Ciancia, 55' De Mare G., 70' Costantino, 86' Vascetta. ROCCANOVA - Finisce tra gli applausi la prima partita interna dell'A.s.d Roccanovese che con un sonoro 5-0 e una prestazione maiuscola annienta la malcapitata matricola Stella Maris Armento. La squadra allenata da mister Costantino si porta in vantaggio dopo appena 12 minuti su calcio d'angolo; Risolino batte e Bellitto colpisce di testa il pallone imprendibile per Canosa. La reazione della Stella Maris è tutta in un tiro da fuori di Di buono che è facile preda per il portiere locale Passano 20 minuti e Ciancia segna il suo secondo gol stagionale risolvendo una confusa mischia in area. Inizia il secondo tempo e gli ospiti non sembrano poter creare alcun pericolo dalle parti di Calabrese,arriva cosi il terzo gol con il solito De mare G che da vero opportunista si avventa sul pallone dopo che il portiere ospite aveva ottimamente respinto il tiro di Pace. Al 50' prima sostituzione per la squadra roccanovese.L'allenatore giocatore Costantino entra al posto di Spagnuolo autore di una buona partita. E' ancora Pace a entrare in area al 70' e a servire di prima intenzione Costantino che tira al volo e non lascia scampo a Canosa.

CALVELLO CASTELLARO

CALVELLO: Tortorelli, Votta, Bianco, Loviso, Morlino, Vitacca M., Pintu (Ottobre), Berterame, Petronella, Rosella, Roberto. A disp. Cirillo, Vitacca L., Pietrantuono. All. Pietrantuono Nicola. ASD CASTELLARO: Salvatore G., Buongermino, Buono, Sabia V., Gasperini, Iotti, Iummati, Lariccia., Sabia R., Giosa, Sabia R., Salvatore S., Loisi, Dolce., Tangreda., Lapolla, All.: Sabia Vito Antonio - All. in seconda: Russillo Rocco. RETI: al 26' Roberto, 30' e 85' Giosa, 69' Petronella, 80' rig. Sabia

Una formazione della Roccanovese

Tra le fila della squadra locale entrano in campo Fraudatario e Fortunato a sostituire Ciancia e Pace. La Roccanovese gestisce facilmente il risultato,Bellitto è una vera sicurezza dietro,Risolino mette ordine a centrocampo e ancora su un suo cross arriva il quinto gol con Vascetta che di testa fissa il risultato sul 5-0. Soddisfazione per l'allenatore Costantino che a fine gara sottolinea la buona prestazione dei suoi e vuole con tutta la squadra riscattare l'ultima partita dell'anno

scorso dove episodi di poca sportività hanno insabbiato una stagione affrontata con buoni risultati e tanti sacrifici. I nuovi arrivi De Mare, Bellitto (dalla Polisportiva Roccanova) Fortunato M, Chieppo, Viscione e Pace vanno a completare un gruppo di giovani che insieme alla dirigenza rinnovata ha il desiderio di divertirsi e essere protagonista in primis di sportività e poi nel campionato concluso gia al 5 posto l'anno scorso. Vincenzo Nubile

Disco rosso per l’Acerenza contro la squadra di Colangelo

Real Atella, basta Dilonardo REAL ATELLA ACERENZA

1 0

REAL ATELLA: Levito,Bozzoli, Caldararo, Greco, Carriero,Tomasulo,Aiuola ,Venezia, Giordano,Dilonardo, Mecca. A disp: Di santo, Liccione , Deangeli, Agresti Gamma, Scarpati Duino All. Coviello Mario ACERENZA: Carbutti, Mauro, Miglionico, De Bonis, Nardozza, Calitri, Soldano Di Bono,Tiri, Pietragalla Angelo. A disp. Mancaniello, Chiumiento, Monaco,Tiri RETE: al 55' Dilonardo ATELLA - Esordio con botto per il Real Atella, iscrittasi per il primo anno al campionato di terza categoria, come dicono i proverbi, chi ben inizia è a metà dell'opera. Nella prima giornata la gara contro il Barile non si è disputata per impraticabilità del campo. Emozionati e tesi per la prima gara del campionato che giocano in casa, diretti da mister Coviello i ragazzi non vogliono deludere. L'inizio è prudente si tratta di una fase dove le due squadre si studiano perché non si conoscono. Nessuna emozione di sorta, azioni ad intermittenza senza grosse occasioni per gridare al gol, tranne per una azione dell'Acerenza con un gran tiro che Levito mette in angolo. Poi si torna negli spogliatoi per rifocillarsi. La ripresa comincia con un altro piglio, le indicazioni di mister Coviello hanno il suo effetto. Dopo azioni pericolose ripetute al 55' minuto con una bella azione partita da centrocampo, lancio per Grieco che

2 3

vola sulla fascia, arrivato sul fondo, crossa al centro per Dilonardo che al volo insacca il gol del vantaggio. Sulle ali dell'entusiasmo continua la spinta in avanti del Real che crea ancora tre grosse azioni pericolose. Il protagonista è sempre Aiuola, che da posizione favorevole tira ma debolmente, si ripete poco dopo trovandosi a tu per tu con il portiere ospite, tira ma la palla esce di poco. Ultima occasione sempre Aiuola tira debolmente nelle mani del portiere. Al fischio finale gioia per il Real Atella, e l'Acerenza si è dimostrata un buon complesso, squadra fatta di giovani lo-

Il Real Atella

cali che forse hanno poca esperienza, ma non hanno di certo sfigurato. Avranno modo di rifarsi. Il Real Atella è partito bene,

e si spera in un colpo per la prossima gara contro il San Giorgio per la gioia del suo presidente Alberto Colangelo. vi. bo.

CALVELLO - Archiviato l'infelice avvio casalingo di campionato, in cui tutto si è compiuto nei minuti di recupero, beffati dal destino che, per tutti i 90 minuti di gioco, li vedeva condurre sul risultato dell'1 a 0 per poi essere prima raggiunti e poi superati 2 a 1 dallo Sporting Picerno, i ragazzi dell'A.S.D. Castellaro , reagendo in modo positivo contro il Calvello, hanno dato prova di forza e maturità, e che la sconfitta è stata un episodio isolato. Campo particolarmente propizio quello del Calvello per la squadra del Castellaro che, riuscendo a bissare il risultato positivo portato a casa lo scorso anno, chiude la seconda giornata di campionato superando i padroni di casa con uno strepitoso 3 a 2. Dopo pochi minuti di gioco scanditi da ritmi piuttosto blandi, la squadra di casa si rende pericolosa con le incursioni del suo giocatore migliore, l'esterno sinistro Roberto, il Castellaro risponde con Sabia Rocco che riesce solo a sfiorare il goal in più occasioni. Quando oramai nell'aria si respira già la “palla rete” del Castellaro ecco arrivare la perla di Roberto: tiro da tre quarti e palla imparabile che sbattendo sul palo sinistro, và ad insaccarsi in rete portando il Calvello in vantaggio. La reazione del Castellano non tarda ad arrivare e dopo pochi minuti la squadra cerca e trova, con una zampata di Giosa Maurizio, il goal del pareggio. Il primo tempo si chiude così sul risultato di 1 a 1 nonostante le continue occasioni del Castellaro. Fotocopia del primo tempo, il secondo tempo vede il Castellano collezionare palle goal che però non vengono concretizzate dai suoi attaccanti e, come il calcio insegna “goal sbagliato, goal subito”, il Calvello su rinvio trova il goal del 2 a 1 ad opera del suo attaccante.Aria cupa in casa del Castellaro e quando oramai i giochi sembravano chiusi, arriva un fallo da rigore subito da Iotti F., tirato e trasformato dal Mister Sabia Vito Antonio che sigla il 2 a 2, porta nuovamente la squadra in pareggi.A pochi minuti dalla fine succede quello che in pochi avrebbero mai sperato: palla in corridoio per Giosa Maurizio che sfoderando tutta la sua abilità supera 2 difensori e con lucidità, infila alla destra del portiere avversario per il definitivo 3 a 2 per il Castellano.Partita piena di emozioni ma corretta come vuole la storia di queste due squadre, il Castellaro aspetta il Derby con il Savoia, il Calvello con la grinta che ha mostrato ha la possibilità di poter mettere in difficoltà qualsiasi squadra . vi.bo.

Gara del primo turno di campionato giocata a Potenza e relativa al girone B

Tucci risponde a Locantore: è pari POGGIOTREGALLI PROGETTOTITO

1 1

POGGIOTREGALLI: Pecchia, Santangelo, (Cammarota) Taddonio, De Nicola, Nolè, Fatigante, Caggiano, (Coviello) Aliandro,(Pelliccia) Tucci, (Pelosi) Maglia E., Pirozzi. A disp.: Pinnarò, Giorgio. All.Maglia Valerio PROGETTO TITO: Aliandro D., Arcieri (Sapienza), LaurinoR., Passavanti, Valente, Carbone, Germano, Salvia, Buono (Laurino A.), Pirrone (Carlucci), Locantore (Ammeti) .A disp.: Valente, Pasqua, Ammeti, Carlucci, Sapienza, Laurino A. All.Aveta Salvatore. ARBITRO: Aquino Rocco di Ruoti. RETI: 20'Locantore (P-TITO), 37'Tucci (PTR). NOTE: Ammonito: Al 25' Fatigante

(PTR), Espulsi: all' 80'Sapienza e Aliandro D. (P-TITO). Angoli: 5(PTR), 1(P-T). POTENZA- Un solo punto al Progetto dopo aver condotto un gara d'attacco. Nei primi minuti gli ospiti cercano il vantaggio con Salvia, Locantore e Germano con conclusioni alte. Passavanti impegna Pecchia che devìa in angolo, dalla bandierina calcia Salvia senza esito positivo. Maglia e Nolè danno respiro alla difesa ottenendo punizioni calciate senza convinzione e preda di Aliandro. Al 16' e 17' :De Nicola recupera su Pirrone lanciato a rete; Pecchia respinge su Locantore, ma nulla può al 20' di fronte a una conclusione capolavoro dello stesso Locantore che tocca di sinistro esterno piazzando la palla sotto il sette dell'incredulo Pecchia. Al 25' Fatigante (ammonito) ferma al li-

mite Pirrone. La punizione di Buono termina sulla barriera. Cerca il raddoppio il Tito con Buono, Pirrone, Germano e Passavanti, i loro tentativi sono fermati da DeNicola, Taddonio e Fatigante. Al 37' Nolè del Poggio defilatosi sulla destra mette in area un pallone che sfugge al controllo di Aliandro. La sfera termina sui piedi di Tucci che a porta vuota realizza il pareggio. L'inaspettato goal subito proietta maggiormente in attacco il Progetto. Al 40' Pecchia per poco non fa karakiri ma trova De Nicola che salva sulla linea. Il numero uno si riscatta al 42' respingendo una punizione calciata da Salvia. I tecnici si confrontano sulle sostituzioni. Locantore serve Carlucci il nuovo entrato ferma bene in area ma conclude male. A ripetizione Pirrone, Locantore e Passavanti con Pecchia sugli scudi. I padroni di casa

Una fase di gioco

operano in contropiede con Maglia,Pirozzi,Pelliccia e Pelosi fermato da Aliandro. All'80' Sapienza del Tito ostacola l'ultimo uomo. Scatta l'ammonizione e l'espulsione. Si intromette nella decisione arbitrale il portiere Aliandro anch'esso espulso per contestazioni. Va fra i pali Ammeti. Il sig. Aquino chiude le ostilità concedendo quattro minuti di recupero. Leonardo Martino


Sport Colucci e doppio Mazza rispondono a Pastore e Florestano

Venerdì 21 novembre 2008

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Il Sant’Angelo porta via il pari

Botta e risposta di Calvello e Zito Servita la vittoria al Pietrapertosa ed è equilibrio

Bodisa, troppi regali U.S. BODISA 73 2 PIETRAPERTO. 3

U.S. BODISA73: Afflitto, D'Angelo (1° s.t. Coviello), Berardi, Riviello, Di Bello, Fedeli, Pastore (1° s.t. Conversano), Florestano, Petrosillo, Catalani, Minici.A disp.: Lorusso. All.: Domenicantonio Lorusso Dirig.: Giuseppe Antonio Giordano PIETRAPERTOSA DOLOMITI LUCANE: Padula, Nigro, Vernucci, Scieuzo, Passerella, Calvello A., Vigna ( 27° s.t. Pellettieri, 42° s.t. Zambrano), Calvello V. ( 6° s.t. Mazza), Senna ( 17° s.t. Nigro), Colucci, Romualdi.A disp.: Mazza, Santomassimo.All.: Settimio IulaDirig.: Nicola Giannotta ARBITRO: Vittorio Muscio di Potenza RETI: p.t. 40' su rigore Pastore (B.), 44' Colucci (P.); s.t. 60' Florestano (B.), 83' e 98' su rigore Mazza (P.). NOTE: Espulso al 93' Catalani, POTENZA - La Bodisa offre, su un vassoio d'argento, una insperata vittoria al Pietrapertosa, con tre cla-

Mimmo Pastore del Bodisa in gol col Pietrapertosa

morosi errori, non giustificabili per una squadra esperta e navigata. Fra infortunati, malati, indisponibili per problemi familiari e con Malatesta squalificato, i padroni di casa sono ridotti a soli 14 elementi incluso mister Lorusso che siede in panchina fra le riserve. Ci sono tutti i nuovi acquisti: Martoccia, Minici e Petrosillo in campo, Coviello a disposizione. La Bodisa adotta

l'1-3-4-2 con Martoccia in porta, il libero Berardi, i difensori D'Angelo, Riviello e Di Bello, i tornanti Fedeli e Minici, i centrocampisti Pastore e Catalani e i due attaccanti Florestano e Petrosillo. Il Pietrapertosa si presenta con il classico 4-4-2 con il portiere Padula, i quattro difensori in linea Nigro, Vernucci, Scieuzo e Passerella, con i centrocampisti Calvello A., Vigna, Colucci e Romualdi e con le due punte Calvello V. e Senna.Il primo tempo, dopo una fase di studio, va avanti con azioni alterne, ma di scarso rilievo; la svolta si ha nel finale: al 40' lancio perfetto di Catalani per Florestano, che si incunea in area e viene atterrato platealmente da Vernucci, rigore sacrosanto che capitan Pastore insacca magistralmente, ma il vantaggio della Bodisa dura poco; al 44' innocuo tirocross dalla sinistra di Colucci, errore madornale del portiere Martoccia, forse accecato dai fari, con palla che si deposita debolmente, è l'1 a 1. L'arbitro Muscio ha evidenziato una buona tenuta atletica, qualche errore veniale, ma in complesso pro-

va più che sufficiente. La Bodisa ha giocato una buona partita, soprattutto nel secondo tempo, Minici ha ricoperto il ruolo di tornante in modo egregio, Petrosillo ha dato un buon apporto in attacco, ma non ha ancora espresso appieno le sue potenzialità, Catalani ha corso in lungo e in largo, peccato per l'episodio finale, il jolli Berardi è stato un libero eccellente. Il Pietrapertosa è una squadra compatta, formata da ragazzi giovani, pieni di buona volontà; la loro forza è la velocità e la rapidità nei movimenti, meritano quasi tutti la sufficienza. I migliori in campo: per la Bodisa Minici, Berardi, Florestano; per il Pietrapertosa Mazza e Nigro Vito. Una considerazione finale: nonostante gli inviti alla calma, al rispetto degli avversari e soprattutto degli arbitri, all'uso del fair play raccomandati da mister Lorusso, le eccessive proteste hanno portato a due espulsioni in due gare per la Bodisa; occorre darsi una regolata accettando a volte anche decisioni del direttore di gara non condivise. vi.bo.

TRAMUTOLE. 1 S. ANGELO 1 TRAMUTOLESE: Lombardi, Orlando, Lascaleia, Zito, Abelardo, La Petina, Marotta, Mazzeo, Bove, Iuorno, Carlomagno. A disp.: Casillo, Falvino, Tardugno, Sico, Grieco, Pepe, De Falco. Allenatore: Bove. S. ANGELO 2007: Pascale, Loisi, Grippo, Calvello, Grippo, Lembo, Pennella, Fiscella, Spera, Fiscella, Laurino. A disp.: Mastroberti, Amodeo, Cubio, Grippo, Iallorenzi, Morrone, Bagnuolo. ARBITRO: Iacovino di Moliterno. RETI: 35' pt Zito, 27' st Calvello. LA TRAMUTOLESE spreca troppo e deve rimandare l'appuntamento per la prima vittoria casalinga stagionale. L' inizio di gara è tutto della Tramutolese che già al 3' con Iuorno ha la palla dell' uno a zero, ma “il Pocho” come lo chiamano i compagni per le sue doti

da regista, spara sul portiere avversario. Per il gol del vantaggio si deve attendere il 35'. Su un calcio d'angolo pennellato da Carlomagno interviene con un colpo di testa “ terrificante” Zito che insacca in rete. Nella ripresa sono ancora i valdagrini a farsi vedere pericolosi dalle parti di Pascale con Marotta che su passaggio di Mazzeo si vede respingere il tiro dal portiere avversario. Si arriva cosi al 27', minuto in cui il S. Angelo pareggia: rocambolesca rimessa laterale di Spera che arriva in area di rigore dopo essere stato toccato di testa da Zito, Lombardi non trovandosi più il pallone tra le mani e può solo guardare Calvello appostato solo sulla linea di porta a realizzare il gol del pari. La Tramutolese a questo punto si butta a testa bassa nell'area avversaria e né Carlomagno, né Falvino dopo due belle azioni trovano la via della rete. Biagio Bianculli

Francavilla sull’ottovolante Va al Barile il set decisivo S.FRANCAVILLA8 NOEPOLI 0 SPORTING FRANCAVILLA: Durso, Carriero, Ciancio L., Ciancio D., Bartolomeo, Marcelli, Coringrato, Ricciardi, Vitarelli, Lista, Pennella. A disp.: Di Nubila, Carlomagno, Ponzio, Orofino, Iannibelli, Strazza, Di Sario. All.: Amatucci. NOEPOLI: Giacobino, Cascino, Nulli, Lavitola, Ciancio, Loranno, Santo, Nulli, Cafaro, Blumetti, Motta. A disp.: Cirigliano, Rinaldi, Iacovino. All.: Esposito. ARBITRO: Rinaldi F. MARCATORI: 10'e 40' Lista, 22' Vitarelli, 35' Carriero, 47' Bartolomeo, 52'e 54' Pennella, 63' Ciancio L.. SENISE - Prima gara casalinga per lo Sporting Francavilla, nel campionato di terza categoria. Di scena, sul terreno dello stadio “G.B. Rossi” di Senise, il match tra i sinnici ed il Noepoli. La gara, ha visto due squadre volenterose in campo, ma a primeggiare sono stati i ragazzi di mister Amatucci, bravi a capitalizzare al meglio le azioni d'attacco. Il primo gol arriva al 10' grazie a Lista, abile a sfruttare una ghiotta occasione, offerta per lui dai compagni. Il bis, sopraggiunge al 22' con Vitarelli. Il Noepoli, accusa il colpo e non riesce a rendersi pericoloso. I francavillesi ne approfittano e si portano sul 3-0, con Carriero che al 35' insacca alle spalle dell'incolpevole Giacobino. Nei minuti finali del primo tempo, precisamente al 40' è ancora Lista, doppietta per lui, a portare a quattro le reti per i padroni di casa. Le due squadre, vanno così al riposo, evidenziando come sia tanto il divario tecnico in campo tra le due compagini. La ripresa, comincia con

il Noepoli più dinamico, infatti, dopo pochi minuti un gran tiro di Blumetti, impegna il portiere Dursio in una difficile deviazione in angolo. Ma subito dopo, al 47' Bartolomeo trafigge l'estremo difensore avversario, impreciso nell'uscita, sugli estremi di un calcio d'angolo, portando così i suoi sul 5-0. In soli due minuti, 52' e 54' sale in cattedra l'attaccante Pennella, che realizza così una doppietta. Il definitivo 8-0, porta la firma di Ciancio L., che lascia partire dal limite dell'area un gran tiro cari-

co di effetto. A fine gara, soddisfazione da parte del dirigente Marcello Arrigosi. «Siamo contenti per la buona prestazione offerta oggi - dice - nella prima gara casalinga di campionato. Sicuramente - continua - dispiace per il risultato troppo pesante, per un Noepoli che nonostante tutto ha fatto vedere delle cose interessanti. Auguro conclude Arrigosi - alla squadra della val Sarmento, di disputare un buon campionato». Claudio Sole

IL GIARROSSA ESULTA CON TELESCA GIARROSSA AICSSPORT

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GIARROSSA: Velluzzi, Pagano, Palese, Summa, Pessera, Eboli. Azzolino, Nolè, Bernabei, Telesca Fe., Calvello. A disp.: Balsamo, D'Andrea F., D'Andrea R., Giuzio, Santangelo. All. Valluzzi AICS SPORTPZ : De Luca, Telesca Fa.., Leo, Ciammella, Benedetto, Coronna, Pietrafesa, Sarli, Dabbene ( Morlino), Santangelo V., Sabia. A disp. Gallo, Brindisi, Soldo. All. Albini RETE: al 15' p.t. Telesca Fe. POTENZA - Parte con il piede giusto il Giarrosa di Valluzzi, vince la prima in casa ma con un po' di sofferenza. Una bella partita interpretata da tutte e due le formazioni. La prima perte della gara è ad appannaggio del Giarrossa che passa anche in vantaggio al 15' con Telesca che riceve una palla da una mischia in area, fuori area e da circa 20 metri fa partire un tiro bomba che si insacca all'incrocio dei pali, dove De Luca non può arrivarci. A

questo punto esce la reazione dell'Acsi che cerca di recuperare la rete. Due grosse occasioni non sono sfruttate al meglio. Su di una è bravo velluzzi che respinge il tiro, l'altra di poco nn centra il bersaglio. Si prosegue con azioni da ambo le parti senza grandi sussulti, fino a giungere al riposo. La ripresa inizia con il Giarrossa che cerca di chiudere la gara, ma l'Aics contiene bene gli attacchi avversari, anzi risponde mettendo in difficoltà la retroguardia del Giarrossa, che comnunque si difende bene. Il bilanciere della gara a questo punto non pende a favore di nessuno . Il botta e risposta si perde con azioni che non destano grosse preoccupazioni fino a quando scocca il minuto 82', con una pericolosa azione dell'Aics Club che sfortunatamente colpisce la traversa, facendo svanire le residue speranze di poter agguantare almeno un pareggio. Un match che meritava qualche segnatura in più, comunque le due formazioni posso essere ottimiste per il prosieguo del campionato. vi. bo.

ASD SAN GIORGIO ASD BARILE

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SAN GIORGIO: GugliemiR, GugliemiS, Galliano, DragonettiG, FilippiM, GugliemiG, FilippiD, D'andrea, FilippiL, Gugliemi, DragonettiP, A disp. Pace, FilippiG, GugliemiL, GugliemiG, D'andreaA. ASD BARILE: Salvatore, VolonninoG, Rabasco, Malanga (60'Rosa), Grimolizzi, Talia (48'Sigillito), Volonnino A (75'Gallucci), Caselle, Barbaro Ra (55'Grieco), Barbaro Ro (70'Giordano). RETI: 15' e 63' Barbaro Ro.,18' Barbar Ra,, 50' Galliano, 60' e 80' Anastasia, 70'Grieco SANTANGELO DI AVIGLIANO - Dopo un'assenza di due anni ritorna a disputare un campionato la società sportiva Asd Barile, lo fa con una prestazione maiuscola battendo fuori dalle mure amiche un coriaceo San Giorgio imbottita di giovani speranze. Ma veniamo alla gara, passati solo 10' e il Barile trova la via della rete, con un siluro scagliato da fuori area da Barbaro Ro, che va ad infilare sotto l'incrocio dei pali. Il San Giorgio cerca di attaccare sco-

prendosi, alla ricerca del pareggio, ma viene colpita in contropiede da Barbaro Ra, che batte il portiere in uscita con un preciso rasoterra. La partita rimane combattuta, con continui capovolgimento di fronte, dove si mette in luce il bravo portiere barilese Salvatore, si va al riposo con il doppio vantaggio del Barile. Nella ripresa il San Giorgio entra con la giusta determinazione, passati appena 10' minuti, accorciano le distanze su rigore realizzato da Galliano. La rete fa uno strano effetto ai padroni di casa, che in pochi minuti subiscono due reti dai barilesi, al 60' rigore per il Barile segnato dal capitano Anastasia, al 63'con Barbaro Ro. Dopo la quarta rete, si eseguono le solite girandole di sostituzione, dove prendono parte tutti i componenti delle due panchine facilitate anche dalla possibilità di poter fare cinque sostituzione. Intorno al 75' Grieco corregge con un colpo di testa un calcio d'angolo battuto da Caselle, quasi allo scadere dei novanta minuti ancora in contropiede per il Barile che porta a sei le reti ancora con il capitano Anastasia e la gara finisce con un punteggio tennistico di 6 a 1. vi.bo.

LO SPORTING AVIGLIANO CALA UN POKER DI RETI S. AVIGLIANO 4 ACSI POTENZA 0 SPORTING AVIGLIANO: Masi A., Fontanella, Gerardi G., Gerardi N., carlucci, Sacco, Telesca, Rosa, Summa, Carissimi, Santoro G. A disp. Masi V., Zaccagnino, Mineccia, Basile, Santoro V., Pace, Martinelli. All. Mineccia Lorenzo ACSI POTENZA: Marsicano, Notargiacomo, Vignola, Clementi, Albini, campochiaro, Vernotico, Maltempo, Lovecchio, Pronesti, Senatore. A disp. Belmonte, Russillo, Pastore. Dir. Tomasulo RETI: 30' Santoro G., 40' Summa, 70' Carissimi, 81' Gerardi N. AVIGLIANO - Dopo il pareggio contro il Verderuolo, nella prima in casa la nuova società Sporting Avigliano esce vincente dal proprio campo con un

rotondo 4 a 0 ai danni dell'Acsi Potenza. La società Sporting Avigliano è stata creata da un gruppo di appassionati ed amici che hanno riunito volti noti e meno noti del calcio regionale. Una vera e propria sfida alle regole dell'anagrafe, con ancora la voglia di calcare i campi di gioco anche se a livello amatoriale ma con quel pizzico di rivalità che li rende ancora protagonisti. La gara inizia con una fase di studio, poi hanno cominciato a fronteggiarsi a viso aperto. A prendere il pallino del gioco è lo Sporting Avigliano che dopo insistenti azioni passa in vantaggio al 30' con una bella azione manovrata che mette in condizioni Santoro G. di segnare. A questo punto ci si aspetta la reazione dei potentini, ma le azioni non creano pericoli alla porta difesa da Masi A. E' lo sportin che al

40' raddoppia con Summa che scorge il portiere decentrato e con un preciso tiro lo trafigge. Con il risultato di 2 a 0 si va al riposo, la ripresa l'Acsi si riorganizza e cerca di recuperare lo svantaggio, ma la squadra di Mineccia è ben organizzata e corre pochi pericoli. Acsi scoperta, fulmineo è il contropiede dello Sporting al 70' con un cucchiaio alla Totti Carissimi sigla un bellissimo gol. Sul tre a zero la gara sembra finita, i potentini capiscono che non è serata, e la prova è la quarta rete che giumge all'81' con Gerardi N. che dal limite fa partire un preciso diagonale che nulla può il portiere avversario. Il risultato è pesante,ma non inganni perché l'Acsi si è dimostrata una buona squadra, organizzata ma ha trovato uno Sporting Avigliano in gran giornata. vi.bo.


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Sport A Dilettanti La Levoni prepara a ranghi compatti la sfida di Molfetta

Venerdì 21 novembre 2008

Morale e concentrazione Cerverizzo: «La Tranquillità è la nostra forza» TUTTI in gruppo e con il morale a mille in casa Levoni durante la seduta di allenamento di ieri al Pala Pergola. I ragazzi di Gianni Tripodi hanno svolto la regolare seduta di allenamento in vista della sfida di domenica prossima a Molfetta contro uno dei fanalini di coda del campionato. La Levoni Potenza punta decisamente ad ottenere il terzo successo consecutivo, ma dovrà fare attenzione alla forza della disperazione dei pugliesi, invischiati nelle sabbie mobili della classifica e fortemente intenzionati a risalire la china. Tripodi nella seduta di ieri ha recuperato Antonino Rato, Maurizio Ferrara e Massimo Ruggeri, mentre Francesco Santamaria è stato costretto a “marcare” visita visto e considerato che il giocatore biancorosso è ancora afflitto da un guaio fisico. La truppa di Tripodi dovrà fare attenzione ai pugliesi che al Pala Poli nel match di domenica avranno dalla loro parte il calore del pubblico e la ferma volontà di dover risalire la china in classifica. I giocatori di Gianni Tripodi queste cose le conoscono a menadito anche se i pugliesi, dopo il taglio di Longobardi e la sconfitta nel derby di Ostuni non intendono mollare la presa. Da un lato l’energia di Palombita, dall’altro la forza di Nanut. Sembrano essere queste le chiavi di lettura della gara che vedrà pugliesi e lucani affrontarsi in una partita dalla

Salvatore Cerverizzo

grande valenza di classifica. I lupacchiotti potentini sono reduci dalla vittoria di domenica scorsa contro Sant’Antimo e faranno di tutto per continuare in questo felice momento. I pugliesi oltre a

Nanut possono contare su Giorgio Mapelli, Roberto Simeoli, Milos Stijepovic e Arcangelo Leo. Il diesse della Levoni Potenza, Toruccio Cerverizzo ha parlato del momento dei potentini affermando: “Il morale è alto, siamo consapevoli di dover fare della tranquillità il nostro punto di forza. Affronteremo una squadra con tanti problemi ma desideriosa di fare bene contro di noi”. Cerverizzo parla degli aspetti salienti del match che vedrà Rato e compagni alle prese con il quintetto allenato da coach Sergio Carolillo: “Nonostante la classifica i pugliesi sono caricati a mille, noi cercheremo di dire la nostra, mi auguro che la squadra dimostri quella compattezza necessaria a fare bene. Piccoli infortuni ci hanno condizionato in questo periodo. Andremo a giocare la nostra partita”. Il dirigente parla dei pregi e dei difetti dei pugliesi: “Devo ammettere che il Molfetta vanta un organico di buon livello. Dopo l’addio di Francesco Longobardi i pugliesi dovranno sicuramente cambiare pelle e invertire il trend negativo”. Cerverizzo chiude la disamina sottolineando: “Tutte le squadre contro di noi giocano alla morte. Sono convinto che anche il Molfetta farà la stessa cosa. Bisogna fare attenzione alla truppa di Sergio Carolillo”. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

B dilettanti Di Giacomo: «Siao una squadra viva»

Bernalda, testa al Catania BERNALDA - “Il Catania può essere battuto”. Questo il commento del cestista bernaldese Alessandro Di Giacomo, il quale parla di grande concentrazione e di tanta voglia di continuare a dimostrare il valore di una squadra che ha i numeri per essere grande in questo campionato appena iniziato. “Domenica - ci ha detto un sorridente Di Giacomo abbiamo dato prova di essere in corsa per occupare la zona alta della classifica. Sapevamo - ha continuato il giocatore della Cestistica Bernalda - che l'Agrigento era squadra ostica, e questo ci ha dato ancora più energia e forza. Ora domenica ospiteremo il Catania, l'altra squadra siciliana, che occupa il primo posto. In questa partita bisognerà giocare come contro l'Agrigento e mettere in campo la grinta e il cuore. Noi tutti ci stiamo preparando bene e ora dobbiamo sfruttare il doppio match che abbiamo

Alessandro Di Giacomo della Cestistica Bernalda

in casa. Vogliamo ripeterci e soprattutto iniziare ora la striscia positiva dopo il momento no che ci ha visto perdere tanto terreno sulle prime. Il nostro morale è alto, anche se non dobbiamo vivere di quello che abbiamo fatto. Lo sappiamo bene perché il nostro Coach ci è vicino e ci sta motivando ora più che mai; ecco questo è lo spirito giusto per affrontare le grandi. Come

fatto con l'Agrigento, stiamo preparando la gara nei minimi dettagli; con allenamenti duri e con lo studio dei nostri avversari. Il lavoro paga e i risultati li abbiamo visti domenica. Non dobbiamo sbagliare nulla, dalla difesa che deve essere attenta all'attacco che deve concretizzare tutto, in quanto in questo sport anche un solo punto può regalarti la vittoria. Il Catania

da domenica è in cima alla classifica anche se questo non deve spaventarci visto la grande prova fatta registrare nell'ultima di campionato; ecco, come fatto con l'Agrigento, dobbiamo portare più uomini in doppia cifra. Loro hanno grandi mezzi e le quattro vittorie consecutive non sono un caso. Quindi dobbiamo crederci prima di tutto e poi mettere in campo il nostro talento in quanto, come già detto prima, non siamo secondi a nessuno. Fisicamente stiamo bene e ora abbiamo recuperato pedine importanti che avevano degli acciacchi più o meno pesanti. Mentalmente non possiamo che essere entusiasti visto la vittoria meritatissima di domenica. Ecco - ha concluso Di Giacomo - ci sono tutti gli ingredienti per assistere ad una bella partita con la speranza di alzare di nuovo le mani al cielo in segno di vittoria”. Fabio Sirago

Bernalda cerca di fermare la capolista

Potenza può spiccare il volo Matera pensa alla salvezza di DONATELLO VIGGIANO Trasferta tutt’altro che proibitiva per una Levoni che va a Molfetta col chiaro intento di centrare la terza vittoria consecutiva. I lucani vanno in Puglia, a far visita ad una delle quattro squadre in fondo alla classifica a quota 2 punti, che ha collezionato la unica vittoria di questo suo anno da “matricola”, in casa contro Barcellona(78-71). Perso il suo top-scorer Longobardi, lo storico coach Carolillo affida parecchie speranze del suo attacco all’esterno Nanut (19 di media), potendo contare poco anche su una panchina dove l’unico under utilizzato costantemente è l’ex bernaldese Stijepovic (4.5 di media in 20 minuti). Ne va da sé che, viste anche le difficoltà degli avversari, in un campionato così equilibrato dove nessuno ferma la corazzata Latina, passare anche in Puglia equivarrebbe ad avere già un importante mezzo piede nei playoff. Ancora trasferta, dopo la sconfitta di Palestrina, per una Bawer di scena a Sant’Antimo in uno scontro salvezza, almeno stando alla classifica attuale. I campani precedono Matera di due lunghezze, hanno fatto soffrire Potenza per trentacinque minuti ed in casa hanno lasciato campo, per di più sulla sirena, solo alla capolista Latina. Di certo non il migliore avversario quindi per Longobardi e compagni, sempre alla ricerca di una vittoria che oltre a far “virare” verso migliori lidi il proprio campionato, servirebbe ad allontanare lo scomodo ultimo gradino della classifica. Altra partita casalinga

e altra avversaria siciliana per una Cestistica Bernalda in ripresa dopo la vittoria con Agrigento, che ha messo fine alla striscia negativa di tre sconfitte. Al Pala Campagna arriva una Virtus Catania capolista inaspettata e assoluta sorpresa del campionato. Guidati dall’esperto Pippo Borzì, i siciliani dividono la vetta con il San Severo a quota 10, frutto di cinque vittorie e sole due sconfitte, arrivate, sempre con cinque punti di scarto, a Pozzuoli e Sarno. Tuttavia l’ultima battuta d’arresto risale alla terza giornata, dopo la quale Marco Rolando (ex di turno) e compagni hanno infilato una striscia, ancora aperta, di quattro vittorie consecutive, passando anche a Canicattì e Foggia. Occhio al tiratore Trevisan (20 di media col 47% da 3). Dopo la prevedibile e facile vittoria interna su Canicattì (88-38), altra avversaria siciliana per la Basilia Potenza. Domenica, infatti, con palla a due alle ore 16, la squadra di Marilia Sanza farà visita al Partinico, squadra con appena 2 punti all’attivo ma che all’andata impensierì non poco le lucane, arrivando a suon di triple fino alla parità dopo il -19 dell’intervallo(46-27), prima di cedere 70-63. In termini di classifica è un incontro che in realtà vale poco per le lucane (i punti peseranno eccome con Città Futura Roma e Ragusa, avversarie nella seconda fase) e potrà servire, se non altro, a dare, già con cinque giornate d’anticipo, a De Rosa e compagne la matematica qualificazione alla seconda fase, comunque tutt’altro che a rischio.

C1 Solo Marchese indisponibile. Dopo Ragusa si cerca la decima vittoria di seguito

Corporelle lanciatissima contro il Rosarno AMBIENTE sereno in casa Centre Corporelle Potenza dopo la nona vittoria consecutiva in campionato. La squadra biancoceleste prepara con il vento il poppa la gara di domenica pomeriggio alle 18:30 contro il Rosarno, in programma al Pala Pergola con il chiaro intento di allungare il passo sulle immediate inseguitrici. I sei punti di vantaggio racimolati dai giocatori di Dino De Angelis consentono a tutto l’ambiente di guardare con rinnovato entusiasmo e serenità al prosieguo del campionato. La formazione potentina, fatta eccezione per l’infortunato Antonello Marchese, alle prese con una

contrattura ma sulla via del recupero ha tutti gli uomini in ottime condizioni fisiche e atletiche. La vittoria di Ragusa ha consegnato alla società una squadra capace di vincere soffrendo e giocare come una formazione di rango. Il morale della truppa biancoceleste è al settimo cielo, la squadra potentina punta tutte le sue carte sulla partita di domenica contro i calabresi per allungare il passo in classifica. Ieri il gruppo si è allenato, preparando gli schemi anti-Rosarno. La formazione potentina punta senza mezzi termini ad ottenere il decimo successo consecutivo che potrebbe con-

sentire a Castellitto e compagni di viaggiare ulteriormente a vele spiegate. Per farlo la compagine di Dino De Angelis dovrà fare i conti con una squadra capace di disputare partite intense e piene di emozioni. Ovviamente la pericolosità sul perimetro dimostrata finora dai potentini dovrebbe permettere alla compagine lucana di imporre il proprio gioco. La formazione lucana dovrà temere giocatori di una certa consistenza, quali Orlando Di Marzo, Mathias Golinucci, Antonio Iaria e Luca Stefani. In società la partita di domenica viene vissuta come una tappa di avvicinamen-

to ad altre gare di un certo spessore. Il dirigente responsabile della Centre Corporelle Potenza, Vincenzo Viggiano ha analizzato le chiavi di lettura del momento in casa biancoceleste. Il dirigente ha dichiarato: “Tutto va bene. Sono contento per le prestazioni della squadra che ha dimostrato equilibrio e compattezza. Sono dell’avviso che se non abbiamo perso a Porto Empedocle e Ragusa dove siamo stati sotto nel punteggio difficilmente subiremo sconfitte in questo campionato”. Viggiano parla delle condizioni fisiche della squadra: “I ragazzi stanno bene, lo spogliatoio è uni-

Invicta Corporelle in azione (Mattiacci)

to. Solo l’infortunio di Marchese ha condizionato il lavoro, ma Antonello è in ripresa”. Il dirigente responsabile parla del prossimo avversario, il Rosarno: “Sarà la solita gara, non ci dovrebbero essere difficoltà. La nostra compagine è in

grande forma, anche se è bene tenere sempre massima l’attenzione”. Viggiano chiude la sua analisi affermando: “Un successo contro il Rosarno ci darebbe maggiore carica in questo momento del campionato”. sport@luedi.it


Sport 45 A Dilettanti «Morale non è al massimo ma non perdiamo la fiducia» Venerdì 21 novembre 2008

«Bawer, continua a crederci» Corvino invita i compagni a non demoralizzarsi «CONTINUARE a perdere partite non aiuta il morale ma bisogna guardare in positivo. Siamo sempre in partita e la vittoria ci continua a mancare solo per un soffio. Sono ottimista, ci tireremo fuori da questa situazione in tempi brevissimi, spero già domenica a Sant’Antimo». A tirare sù il morale della Bawer Matera in un momento difficile e delicato della stagione ci pensa il play Valerio Corvino che analizza le difficoltà di questa fase del campionato, la crescita indubbia nel gioco ma la carenza, altrettanto indiscutibile, dei risultati in casa materana. «L’arrivo di Francesco Longobardi è certamente un grande passo in avanti, Francesco è un grande giocatore che fa la differenza, non era corretto chiedergli il miracolo già a Palestrina ma i benefici con il suo arrivo sono stati evidenti e si sono subito visti». Purtroppo la Bawer soffre ancora di troppi alti e bassi ed è troppo spesso costretta a rincorse che ne minano la tranquillità e non le consentono nei finali punto a punto di fare il passo necessario per portare a casa il risultato pieno.

«Non so spiegare cosa avviene, saperlo per noi sarebbe un indiscutibile passo in avanti» racconta capitan Corvino, «in realtà abbiamo questi momenti di difficoltà che ci creano dei vuoti che rischiamo di pagare a caro prezzo. In realtà le partite non le compromettiamo mai, le rimettiamo in piedi ma alla fine nei finali in equilibrio stiamo sempre avendo la peggio. Bisogna riuscire a trovare la forza per limitare queste difficoltà, prendere qualche punto di vantaggio per gestire le situazio-

Il capitano della Bawer Matera, Valerio Corvino

ni e uscire da questi momenti senza troppi problemi». La Bawer ci riproverà a Sant’Antimo sapendo che il momento è di quelli nerissimi ed i punti pesano più che mai davvero. «Sappiamo di affrontare una squadra giovane, che corre molto e gioca bene a pallacanestro. Ci attende una sfida difficile ma vogliamo davvero fare risultato e vincere questa sfida. E’ il nostro principale obiettivo, ci abbiamo provato a Palestrina e a Sant’Antimo vogliamo riu-

Under 15, la Timberwolves chiede di giocare a Caserta LA TIMBERWOLVES Potenza ha deciso di comune accordo con la Eldo Juve Caserta di giocare la gara non disputata domenica 9 novembre alla Palestra Vito Lepore di Potenza a causa del tragico impatto sulla Potenza-Sicignano, costato la vita a Paolo Mercaldo, giocatore casertano, al padre Luigi, al tecnico Gianluca Noia e alla dirigente Emanuela Gallicola, al Palamaggiò di Caserta con inizio alle 11. La decisione è stata presa in considerazione dei problemi di carattere emotivo che avrebbero condizionato la trasferta dei casertani a Potenza e il ricordo dell’im-

mane tragedia che ha toccato tutto il basket nazionale. Una decisione di tutto rispetto, quella assunta dai dirigenti e dai tecnici della compagine potentina che ha dunque consentito ai casertani di giocare la gara nello storico impianto di Castelmorrone. Ovviamente il ricordo nefasto della tragedia ha messo nelle condizioni i dirigenti potentini di chiedere l’inversione di campo. La gara, infatti sarebbe stata disputata alla Vito Lepore di Potenza ma le due società hanno preso una decisione di grande effetto umano e sentimentale, nel ricordo di quattro persone che face-

vano dello sport un momento di sana aggregazione e divertimento e che al contrario è costata loro la vita. Ricordiamo che i quattro stavano trasferendosi a Potenza per disputare la gara con la Timberwolves, allenata da Gianfranco Pace, valevole per l’ultimo turno del gironcino del campionato maschile under 15 d’eccellenza. Una decisione toccante, sicuramente adatta al momento e dai forti connotati umani e affettivi. Il basket ha dato una lezione di stile e morale a tutto l’ambiente sportivo italiano. f.menonna@luedi.it

scire a centrare il primo blitz in trasferta dell’intera stagione. Solo con i risultati riusciremo a dimenticare questo brutto momento e riacquistare la necessaria fiducia. Del resto questo è un campionato difficile ed equilibrato, senza squadre fortissime. Dobbiamo vincere per ritornare a camminare e correre senza troppe paure. E’ questa ora la cosa più importante per questa squadra». Intanto la settimana della Bawer non si sta svolgendo nella maniera più semplice possibile visto che non mancano grandi e piccoli problemi che riguardano le condizioni fisiche di alcuni giocatori. Ferrienti ma pare anche Gergati e Squeo, impegnato quest’ultimo nella nazionale under 19, non sono nelle migliori condizioni per piccoli problemi alla schiena. Acciacchi che ne hanno condizionato fortemente il lavoro in questi giorni di avvio di settimana. Gergati ieri è rimasto fermo mentre Squeo e Ferrienti hanno ripreso ma a ritmo ridotto. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

enogastronomici in tre province Aurigemma: «Basilia IlPercorsi Bmw Motorrad lucano ora non rilassarti» a spasso per la Campania SETTIMANA intensa per la Basilia Codra Mediterranea Potenza in vista dell’appuntamento di domenica pomeriggio a Partinico contro il Belverde. Le atlete biancocelesti si allenano con il chiaro intento di uscire vittoriose dalla trasferta palermitana. Fatta eccezione per Laura Gambardella, afflitta da noie alla schiena, le altre atlete a disposizione del coach Marilia Sanza si allenano con regolarità. La formazione potentina viaggia sulle ali dell’entusiasmo dopo l’ottima prova fornita sabato sera contro il Canicattì. La speranza, nel clan potentino è quella di poter contare sull’apporto sempre fondamentale della Gambardella in terra peloritana. L’obiettivo dichiarato di Sonia Crovatto e compagne è quello di uscire dalla trasferta siciliana con i due punti in vista del doppio appuntamento con le squadre capitoline che vedrà la Basilia Codra Mediterranea Potenza alle prese prima sabato prossimo a Roma contro la Nipar e tra due settimane contro il Città Futura Roma. La netta e convincente prestazione fornita dalla squadra potentina ai danni del Canicattì ha irrobustito il morale delle atlete di Marilia Sanza, sempre pronte a giocare partite di grande agonismo e con un dispendio di energie davvero elevato. La compagine del presidente Niccolò Martellotta ha dunque l’occasione di fare bis nella trasferta palermitana, la più lunga del campionato, al cospetto di una squadra, il Belverde Partinico che butterà sul parquet tutte le energie indispensabili a ribaltare il risultato. In casa potentina è Marika Aurigemma a fare il punto della situazione nel duro e intenso giovedì di allenamento: “Tutto va bene, siamo in ottime condizioni di forma. A Partinico andremo per vincere. Non so che partita sarà, sui campi siciliani è sempre dura avere la meglio”. Aurigemma parla del momento attraversato dalla Basilia Codra Mediterranea:

Foto di gruppo per i partecipanti al Motoraduno di Salerno

La Aurigemma

“Quella di sabato scorso contro il Canicattì è stata una partita di allenamento che nel complesso ci ha fatto bene sul piano del morale. Guai però a rilassarci e pensare di vincere facilmente anche contro il Partinico che rispetto alla partita disputata e persa a Potenza ha recuperato tre giocatrici importanti sul piano della qualità tecnica”. L’atleta irpina in forza alla Basilia va avanti nella sua disamina: “Sono convinta che non sarà una passeggiata, anzi, suderemo le proverbiali sette camicie contro una squadra molto motivata che farà della grinta e della determinazione le sue chiavi di lettura principali”. f.menonna@luedi.it

HA PRESO parte anche il Bmw Motorrad Club Basilicata al sesto motoraduno “Tempo di Vino” organizzato, domenica scorsa, in Campania dal BMW Motorrad Club Salerno. Otto equipaggi del club di bmwuisti lucani provenienti da Potenza e Matera hanno raggiunto Salerno nella prima mattinata di domencia per rappresentare la Basilicata a questo importante appuntamento finalizzato alla scoperta della provincia salernitana e del buon vino che si produce da quelle parti. La giornata per gli equipaggi lucani è iniziata molto presto sotto un tempo un po nuvoloso ma fortunatamente senza pioggia: anzi una volta entrati in territorio campano le nubi hanno lasciato spazio ad un gradi-

to sole che ha accompagnato i motociclisti fino al suo tramonto. Una volta giunti a Salerno i motociclisti lucani si sono uniti agli oltre 60 equipaggi provenienti da gran parte del Sud Italia e sono partiti alla volta di un itinerario enogastronomico che si è snodato per circa 200 chilometri tra Salerno, Avellino e Benevento con soste programmate per degustare i vini tipici della zona e le delizie alimentari che caratterizzano un territorio ricco di tradizione e prodotti genuini. Dopo la sosta per il pranzo alla Trattoria Masella di Cerreto Sannita, nel pomeriggio il lungo serpentone di moto si è messo sulla via del ritorno. Gli equipaggi si sono salutati, intorno alle ore 18, davanti ad un caffè, a San Giorgio Del San-

nio. "E' stata una bella uscita che ha consolidato i rapporti con il club salernitano -afferma Nico Lippolis, presidente del Bmw Motorrad Club Basilicata- e ci ha permesso di scoprire una zona d'Italia davvero incantevole per i suoi paesaggi e per le sue tradizioni enogastronomiche. Apprezzabile è stata la partecipazione femminile delle iscritte al club a questo appuntamento caratterizzato da bel tempo tranne che per qualche sporadica pioggia incontrata sulla via del rientro. Anche se il freddo incalza e le ore di luce sono di meno, il programma delle uscite invernali del Club Bmw continua nello spirito di avventura e di scoperta delle bellezze della regione Basilicata e dei territori vicini".


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Sport Moto Il pilota materano è attualmente terzo e punta ancora al podio

Venerdì 21 novembre 2008

Rush finale per Rubino Domenica l’ultima gara del Trofeo Inverno Trofeo Inverno ultimo atto. Si conclude domenica 23 novembre con la terza gara sulla pista di Binetto il “Trofeo Inverno Velocità” con il pilota materano Angelo Raffaele Rubino che è pronto a sferrare l’attacco finale per salire nuovamente sul podio cercando anche di migliorare la sua posizione in classifica generale. Attualmente Rubino, tesserato con il club Matera Racing, è terzo ma solo due punti lo distaccano dai primi due piloti in classifica. Di conseguenza con i punti in ballo nell’ultima gara i primi tre posti della classifica generale possono essere sovvertiti: se Rubino si classificasse primo in gara, sarebbe anche il vincitore del Trofeo. “Come è logico –afferma Rubino- sarà certamente una gara dura visto che, come me, anche gli altri piloti non si risparmieranno. È necessario lavorare bene sin dalle prove del sabato per puntare alla pole position: la moto è al massimo stadio di sviluppo per cui saranno le strategie di gara a fare la differenza. L’unica modifica che proveremo durante i test riguarda la trasmissione finale con una rapporta-

Ciclismo Giovanissimi in festa con il Team Val d’Agri

A Paterno si chiude la stagione

asasasasas

tura che dovrebbe migliorare un po l’accellerazione. Per il resto sospensioni e motore sono perfettamente a punto”. L’unica vera incognita sia in prova che in gara è rappresentata dalla pioggia che vanifica tutto il lavoro sulla regolazione delle sospensioni e sull’erogazione del motore. Il freddo che si preannuncia per i prossimi giorni, invece, non rappresenta un problema per la Yamaha Yzf R1 del team Otello. “Le basse temperature esterne –rassicura il giovane pilota materano- rappresentano invece un van-

Bocce Secondo team in città

Nasce il circolo Città di Melfi BOCCE amore mio in città, e questo, oltre che far crescere il movimento, compreso l’inserimento dei giovani nel gruppo e nelle formazioni che disputano i campionati di Serie C e D, ora ha portato alla nascita di una seconda associazione bocciofila. La conferma nella lettera indirizzata al Sindaco per rendere nota alla città proprio la nascita dell’Associazione Sportiva dilettantistica senza fine di lucro denominata “Circolo Bocciofilo Città di Melfi”, composta da ben 16 soci effettivi, a cui aggiungere anche 6 soci ragazzi. “Una associazione che ha lo scopo di promuovere attività sportive, ricreative e culturale tra tutti gli iscritti oltre che tra i cittadini di Melfi – come affermato dal presidente della nuova associazione bocciofila Antonio Di Meglio – e questo perché il circolo è aperto a tutti e offre la reale possibilità di condividere la passione per le bocce, oltre che altre attività comuni”. Insomma adulti e ragazzi insieme, appassionati ed anziani a dare il proprio contributo per mettere in campo le proprie forze per creare momenti di aggregazione tra diverse fasce di età della popolazione di Melfi. E tutto ciò in ossequio ad una disciplina, quella della bocce, che vede la città tra le protagoniste in campo provinciale e regionale, e che ora, con la seconda realtà associativa, punta a dare ulteriore ed anche continuo impulso a tale pratica sportiva, un tempo definita “sport per vecchi” ed invece ora al meglio indirizzata verso qualsiasi periodo della vita umana, compreso il fatto che tanti ragazzi e poi le donne, sono sempre più “addentro alle cose delle

Bocciofili in gara

bocce”, confermando il fatto che sia davvero un bellissimo passatempo ed uno sport adatto per tutti. Presidente della nuova associazione Antonio Di Meglio, suo vice un altro “che frequenta da anni i campi di bocce” come Franco Diaferia, in attesa che la prossima riunione, per ora presso la sede dell’associazione degli alpini di Melfi e presto nella sede che l’associazione bocciofila sta ricercando per farne proprio punto di riferimento, permetta la concretizzazione dell’intero direttivo associativo, in vista della partenza ufficiale delle attività ed un programma di massima su come muoversi sul territorio. Il tutto anche per l’utilizzo funzionale della struttura coperta presente in Villa Comunale, in simbiosi, e senza scontri o problematiche diverse, con l’altro gruppo che fa delle bocce, a Melfi, la sua stessa natura di circolo bocciofilo da tanti anni. Antonio Baldinetti

taggio poiché fanno respirare meglio il motore. In più la moto è dotata di una centralina di gestione del propulsore con funzioni avanzate che ci permettono di regolare al meglio l’iniezione del carburante adeguandola alla temperatura dell’aria in aspirazione con vantaggi concreti in erogazione a tutti i regimi di giri”. Rubino nella scorsa gara è stato tra i più veloci piloti in gara risultando anche vincitore del “Trofeo Metzeler”, una gara nella gara, che premia il pilota che gira più rapido tra quelli che montano le gomme della casa tedesca.

SI E’CHIUSA a Paterno con un successo l’ultima manifestazione di ciclismo regionale. La disputa del trofeo Comune di Paterno, gara regionale ciclistica riservata alle categorie giovanissimi dai sei ai dodici anni, organizzata dall’ASD Team Val d’Agri con il patrocinio della Provincia di Potenza-Assessorato allo sport, dal Comune di Paterno, in collaborazione con l’Avis, la Protezione Civile, Legambiente e di tutte le associazioni paternesi si è conclusa la stagione promozionali a favore del ciclismo regionale. Nella categoria G0 prima piazza per Karim Masino della Val D’Agri, seconda piazza per Nicola Bentivoglio della stessa squadra, al terzo Chiara Mazziotta, nella categoria G1 primo posto per Serena Russo della GSD Bikecenter Potenza, seconda piazza per Nicole Vertuccio della Val d’Agri, terzo posto invece per Maria Terry della medesima formazione, nella G 2 Rocco Langellotti della Treccificio Castrocielo Oppido Lucano ha vinto la gara, al secondo posto si è classificata Antonella Marsicovetere della Val d’Agri, medaglia di bronzo invece per Christian Saccese sempre della Val d’Agri, nella categoria G3 primo posto per Donatello Viola della Treccificio Castrocielo Oppido Lucano, secondo posto per Raffaele Lavieri della Val d’Agri, terzo posto per il portacolori della società valligiana Eliseo Masino, nella G4 a vincere la gara à stato Giovanni Disirio del-

la Val d’Agri Paterno che ha preceduto sul traguardo David Tedde della stessa società e il ciclista della Bikecenter Potenza Gerardo Bonelli, nella categoria G5 primo posto per Alessio Valente della Bikecenter Potenza, secondo posto per Stefano Pepe, terza piazza per Jacopo Guardascione che ha completato il trionfo di categoria per la società del capoluogo. Nella classifica delle società la Val D’Agri Team ha vinto la speciale graduatoria, precedendo nell’ordine la Bikecenter Potenza e la Treccificio Castrocielo Oppido Lucano. Donatello Viola della società di Oppido è stato premiato dall’organizzazione per aver percorso il circuito con il tempo di 15’’05. La manifestazione ha visto anche l’organizzazione di una tavola rotonda dal titolo: “La bicicletta perché?”. La tavola rotonda ha visto le relazioni finali del presidente di Legambiente, Marco De Biase e del numero uno della Bikecenter Potenza, Vincenzo Iacovino All’evento hanno preso parte l’Assessore allo Sport della Regione Basilicata, Antonio Ausilio, Severino Notaristefano, sindaco di Paterno e Maria Giano, dirigente scolastica. Tutti hanno esaltato il valore dello sport nelle manifestazioni riguardanti i percorsi cicloturistici della Basilicata, legate al miglioramento del patrimonio umano dei praticanti e al divertimento dei giovani ciclisti di Basilicata. f.menonna@luedi.it

Calcio a 5 donne Quattordici squadre al via

Maschito, che ambizioni MASCHITO- Il campionato di calcio a 5 femminile di serie C ha preso il via lo scorso 9 novembre. Ben 14 squadre, molte di Matera e provincia, si daranno battaglia per contendersi la vittoria finale. Tra queste figura, per il 3° anno consecutivo, il Maschito 2002 del presidente Cusanni e dei due nuovi allenatori, Francesco Colella e Carlomagno. Nella partita inaugurale del campionato di domenica 9 novembre, la squadra ha battuto nettamente il Bar la Notte di Pignola per 13 reti a 1. Si è rinforzata e può contare, oltre a giocatrici del posto, su una venosina tutta pepe, forza e tecnica, Alba Checa e su alcuni rinforzi, provenienti dal Calandra, Castellano, il portiere Di Biase e Marraudino. Completa la rosa l’altro portiere proveniente dalla vicina Spinazzola, Martino. Il primo a credere che sia l’anno buono per vincere il campionato è il presidente Cusanni. Avvicinato, il giorno della partita inaugurale dl campionato, ha riferito: “ quest’anno non avevo voglia di partecipare al campionato, per problema economico e per il troppo tempo che si mette a disposizione per la squadra. Spinto dalla serietà delle ragazze e dal sostegno del dirigente Leonardo Rinaldi, papà della giocatrice Marianna, sono ritornato indietro nella decisione di abbandonare la squadra. Dopo aver rafforzato la squadra, c’è stata la presentazione, per la prima volta, alla presenza dei genitori, anche per una raccolta fondi, che serviranno a sostenere le spese del campionato. Erano presenti alcune associazioni e la poca presenza dell’Amministrazione Comunale. Proprio il Comune, nel

La squadra del Marsico 2002

Cusanni, Carlomagno, Colella

campionato scorso, non ha sostenuto la squadra. Peccato, perché non finanziare un sodalizio sportivo, in un piccolo centro, qual’è Maschito, vuol dire non sostenere aggregazione sportiva e sociale, in un paese dove di stimoli non ce ne sono tanti. Chi fa aggregazione sociale vuol dire eliminare possibili devianze giovanili, in un momento in cui i giovani vivono un tempo, questo del terzo millennio, in un modo sbandato, pieno di incertezze e di precarietà. Mi sono stancato di ricevere solo complimenti ed auguri. Il mio obiettivo resta la vittoria del cam-

pionato e della Coppa Italia. Con questa squadra riesco a far conoscere Maschito anche fuori, il portiere Martino ha fatto parte della nazionale italiana indoor “da sala”, in Spagna. Prima del camponato abbiamo disputato un memorial di calcio a 5 femminile ad Acropoli ed abbiamo disputato partite con squadre pugliesi, uscendo a testa alta. I due nuovi tecnici, Colella e Carlomagno hanno aggiunto: “ le ragazze si sono allenate minuziosamente da fine agosto ed aspettavano con impazienza l’inizio del campionato. Il campionato è lun-

go, finisce a maggio, non ci illudiamo di vincerlo. Ci sono squadre di tutto rispetto, quelle del materano . Ogni partita ha la sua storia, se viene meno il gruppo e la determinazione possiamo fallire. Le ragazze si allenano con dedizione,entusiasmo e sacrificio, la presenza di ragazze esterne, agli allenamenti, ne è un esempio”. Ecco la rosa della squadra, Portieri: Di Biase e Martino; Centrali: Bochicchio, Colella E., Barbano, Occhionero A. e S. Castellano e Marraudino; Attaccanti: Checa, Rinaldi, Colella F. Lorenzo Zolfo


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Venerdì 21 novembre 2008

la CUCINA

Weekend

Cuochi per passione A pranzo con Francesco Battifarano

La ricetta firmata

Lucania, terra di tradizioni

di GIOVANNA BERGANTIN ercorrendo l'ultimo tratto di costa jonica tra Calabria e Basilicata, terra un tempo di acquitrini e paludi, oggi campagna bonificata ricca e fertile, si raggiunge Nova Siri, luogo di antichissima origine magno greca, incluso un tempo nel territorio calabrese e fino alla fine dell'800 denominato Bollita. Il paese, segnato profondamente dalla storia, trova la sua prima dislocazione adagiato su di una collina, dove è possibile ammirarne il suggestivo centro storico, mentre successivamente si sposta verso il litorale, aiutato da un fiorente turismo estivo sviluppatosi grazie al mare. Siamo nella valle del Sinni, tra il versante del Pollino e Policoro, fiorente borgo agricolo, attualmente all'avanguardia nella sperimentazione di nuove tecniche colturali e di agricoltura biologica. In questa splendida cornice da circa cinque secoli la famiglia Battifarano con origini calabro-lucane, unisce all'esercizio di svariate professioni e cariche pubbliche la proprietà di terre interessate alla produzione cerealicola, foraggicola, zootecnica, olivicola e viticola. In particolare è Vincenzo Battifarano alla fine dell'800 che fa dell'agricoltura l'attività principale della famiglia, visto che si dedica totalmente alla conduzione delle proprietà terriere e in particolare alla gestione della Masseria “Cerrolongo” con produzione e vendita di pere, uva e mandorle, prodotti lattiero caseari, avena e grano. L'ultima generazione è rappresentata da Vincenzo Battifarano e dal figlio Francesco impegnati nel proporre una produzione agricola moderna. Sono loro che curano gli splendidi pescheti, uliveti e vigneti di “Cerrolongo” , e certamente non lasceranno che si perda nel tempo la grande tradizione che hanno ereditato. «Ho avuto la fortuna di fare la scuola superiore vicino casa e l'università in Agraria a Bari con una specializzazione in Enologia alla Cattolica di Piacenza, un percorso, che, dopo tanti anni, mi ha ricondotto nella zona delle vigne di famiglia. - confessa Francesco Battifarano giovane dalle idee chiare - Rappresento la storia di oggi dell'azienda, particolarmente attenta alla viticoltura, visto che già prima di concludere gli studi, si erano reimpiantati i vigneti e puntato sulla produzione di uve di qualità. Nonostante sia complesso ed articolato, il mondo del vino non mi era certo sconosciuto, anzi mi affascinava particolarmente e mi ha permesso di nobilitare la tradizione agricola familiare con la coltivazione, nei 25 ettari, oltre che di Chardonnay, Merlot, Syrah, ecc., anche di vitigni autoctoni quali il Primitivo ed il Greco bianco di Gerace. Nella nostra

Vincenzo Battifarano con il figlio Francesco

P

cantina oggi si imbottigliano quattro etichette tra cui Le Paglie, primo doc bianco della Basilicata, che nei nomi ricordano i vari toponimi dell'azienda, come Cerrolongo con circa 80 ettari di terreni corredati di fabbricati rurali e Torre Bollita, vicino al mare con una torre costiera cinquecentesca costruita dagli Aragonesi. Altra produzione rilevante e con una lunga tradizione familiare è l'olivo che, con i frutteti, il grano, mandorle e pere, esprime la storia del territorio metapontino. La posizione favorevole consente, inoltre, la coltivazione, con buone rese, di agrumi ed ortaggi, ma l' anello

debole è stata la commercializzazione affrontata come spadaccini in un mondo concorrenziale di giganti. Proprio per questo, visto ci sono molti prodotti eccezionali che sono dei singoli campioni, ma non fanno squadra, ho investito in una bottega nel centro di Roma. Vi consiglio il pecorino di Filiano, il canestrato di Moliterno, i fagioli di Sarconi, le pesche e fragole di Policoro, le castagne di Melfi, le arance stacce di Tursi, il peperone di Senise, mentre per un piatto tipico come “i frizzùli”, pasta fresca modellata con il ferretto quadrato, bisogna ricorrere alla pazienza delle mamme».

La ricetta di Francesco sezione quadrata) e fate Ingredienti: scivolare la pasta. Ot1 kg di farina di grano terrete la pasta dalla tiduro, 2 uova, acqua qb, pica forma dei “frizzùun pizzico di sale, li”. Cuocete la pasta in 100 gr di pane raffermo abbondante acqua salasbriciolato grossolanata. Intanto, in una larga mente, padella versate dell'olio, olio extravergine, aggiungete la mollica peperone dolce macinadi pane raffermo sbrito. ciolato, rigirate nell'oSu una spianatoia lavolio e fatela tostare comrate con le uova, un pizzipletando con del peperoco di sale e acqua la farine macinato. Nella stesna, fino a formare una pa- Il piatto consigliato sa padella versate la pasta morbida e compatta. è “frizzuli” con la mollica sta e mescolate bene il Con l'aiuto di un coltello tagliate dei piccoli segmenti di pasta, tutto. Volendo si può condire con del suarrotolateli attorno al ferro (piccolo filo go di ragù di carne di capretto o agneldi ferro dalla lunghezza di 8-10 cm dalla lo.

Tubetti con cozze e fagioli Ingredienti per 4 persone: 300 gr di cozze sgusciate 3 etti di pasta formato tubetti 3 etti di fagioli secchi borlotti o una confezione di fagioli lessati di circa 250 grammi 3 pomodori San Marzano 2 spicchi di aglio foglie di alloro e aghi di rosmarino 1 bicchiere di vino bianco Toccacielo - Cantine Cerrolongo 7 o 8 cucchiai di olio d'oliva un ciuffo di prezzemolo sale Fase 1. Lavate accuratamente le cozze sfregandole con uno spazzolino duro, sciacquate sotto acqua corrente. Togliete i frutti dalle valve e teneteli in una scodella coperti dal loro liquido d'apertura. Fase 2. Nel frattempo, se usiamo fagioli secchi, metteteli a cuocere per un'ora e mezza in parecchia acqua; quando saranno ben cotti trasferitene la metà nel passaverdure per ottenerne una densa crema. Fase 3. In una ampia padella versate qualche cucchiaio d'olio, unite l'aglio passato al mixer con l'alloro e versateci dentro i fagioli cotti e la purea di fagioli. Fate amalgamare, sfumate con il vino bianco e aggiungete i pomodori spellati e tagliati a quadretti. Fase 4. Alla fine mettete le cozze con il loro liquido e aggiustate di sale. Fate cuocere bene i tubetti e a metà cottura versateli nel condimento. Fate amalgamare portando a cottura la pasta. Completate con un tocco di prezzemolo tritato e un sottile filo d'olio extravergine. Vino: Toccacielo I.G.T. delle Cantine “Cerrolongo” - Nova Siri - Matera. La ricetta consigliata è del Ristorante “Pitty” Piazza della Pace, 9 - Policoro (Mt).

Vento dell’Est in letteratura con Velickovic e Djikic «Quando si trattava di odiare tutti gli altri e di far loro la guerra, allora eravamo i migliori, i più intelligenti, i più belli, quasi delle creature celesti. Ora che con gli altri dobbiamo convivere, ci troviamo stupidi e incapaci, lenti e pigri. E' questa la nostra risposta allo stress creatosi intorno alla data di ingresso della Serbia in Europa?».Lo afferma in “Serbia hardcore” (Zandonai, collana “i piccoli fuochi, traduzione di Sergej Roic) Dusan Velickovic, giornalista, scrittore ed editore che negli anni Novanta è stato uno strenuo oppositore al regime di Milosevic. Una raccolta di true storis, componimenti brevi e briosi, il documento di un intellettuale che, scrive nelle note introduttive Nicole Janigro «durante la guerra fredda si sarebbe detto “dissidente”, ma nel tornante della storia europea di fine Novecento la definizione fati-

Una panoramica di Belgrado

Da sinistra le copertine dei libri, Velickovic

ca a contenere la figura di chi si oppone ad una costruzione sociale ibrida, un cocktail inedito di post comunismo e nazionalismo mafioso, che vorrebbe ridurre al silenzio le notizie così come le note del roc-

k'n'roll». Spaccati di vita quotidiana, vicende personali dell'autore che danno il la a riflessioni ben più ampie sullo scenario politico mondiale, racconti narrati in presa diretta in un

momento, per la Serbia, delicatissimo, tra «un passato che non è mai passato» ed un futuro carico di incertezze. Velickovic è una delle voci più coraggiose dell'elite intellettuale serba. Attualmente

dirige la casa editrice belgradese Alexandria, che lui stesso ha fondato dieci anni fa. In libreria da pochi giorni anche Cirkus Columbia (Zandonai, collana Ipiccolifuochi. Traduzione di Silvio Ferrari) di Ivica Djikic, trentenne giornalista e scrittore croato, una delle voci nuove e più originali della letteratura della ex Jugoslavia. “Cirkus Columbia” si è aggiudicato il prestigioso premio Selimovic. Si tratta di una narrazione a più voci che prende spunto dalle ricerche di un gatto

nero, smarrito da un emigrante appena tornato nella cittadina dell’ Erzegovina in cui è nato. Fedele alla migliore tradizione letteraria balcanica, “Cirkus Columbia” preferisce il rovescio del mondo al suo diritto, svelando quanto siano labili i confini di una rassicurante identità privata o collettiva». Un luogo di frontiera in cui regnano violenza, inganno e spietatezza e dove è difficile rimanere indenni. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it


Per chi viaggia

VenerdĂŹ 21 novembre 2008

53


Televisioni

VARIETÀ

21.10

16.15

TALKSHOW

PRIMA SERATA

Carlo Conti

RUBRICA

21.10

Alda D’Eusanio

21.10

SHOW

Andrea Vianello

Gerry Scotti

Venerdì 21 novembre 2008

23.25

FILM

20.30

Bound torbido inganno

GIOCO

21.10

55

TALKSHOW

Enrico Papi

Daria Bignardi

06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -AttualitàTg 1 Le idee 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -Telegiornale Tg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaFesta italiana 16.15 -AttualitàLa vita in diretta 16.50 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -Telegiornale Telegiornale

06.00 -VarietàScanzonatissima 06.10 -AttualitàFocus 06.15 -RubricaTg 2 Medicina 33 06.20 -Real TvL'isola dei famosi 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.15 -RubricaTGR Montagne 09.45 -RubricaUn mondo a colori 10.00 -AttualitàTg2punto.it 11.00 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.50 -RubricaTg 2 Sì, viaggiare 14.00 -MusicaleScalo 76 - Cargo 14.45 -RubricaItalia allo specchio 16.15 -Talk ShowRicomincio da qui 17.20 -TeleromanzoJulia - Sulle strade della felicità 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -TelegiornaleTg 2 18.50 -Real TvL'isola dei famosi 19.35 -TelefilmSquadra speciale Cobra 11

06.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene - Prima 09.55 -RubricaCominciamo bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTg 3 Cifre in chiaro 12.45 -AttualitàLe storie - Diario italiano 13.05 -TELENOVELA Terra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis - di media e comunicazione 15.10 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.15 -RubricaTrebisonda 17.00 -GiocoCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 18.15 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -Telegiornale Tg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce

06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.40 -Attualità Mattino Cinque 10.00 -Telegiornale Tg 5 11.00 -Rubrica Forum 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Soap Opera Beautiful 14.10 -Teleromanzo CentoVetrine 14.45 -Talk Show Uomini e donne 16.15 -Real Tv Amici 16.55 -Rotocalco Pomeriggio Cinque 17.55 -TelegiornaleTg5 minuti 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -TelegiornaleTg 5

07.05 -Sit ComVita da strega 07.30 -TelefilmCharlie's Angels 08.30 -TelefilmHunter 09.30 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TELENOVELA Bianca 11.30 -Telegiornale Tg 4 11.40 -Soap OperaMy Life 12.40 -TelefilmUn detective in corsia 13.30 -Telegiornale Tg 4 14.00 -Rubrica Sessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.40 -Film Storia cinese con William Holden, Clifton Webb, France Nuyen - regia di Leo McCarey (USA) - 1962 18.40 -Soap OperaTempesta d'amore 18.55 -Telegiornale Tg 4 19.35 -Soap Opera Tempesta d'amore 20.20 -TelefilmWalker Texas Ranger

06.35 -Cartoni 09.05 -TelefilmStarsky & Hutch 10.10 -TelefilmSupercar 11.10 -TelefilmSupercar 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -Telegiornale Studio Aperto 13.00 -News Studio Sport 13.40 -CartoniWhat's My Destiny Dragon Ball 14.05 -CartoniTutti all'arrembaggio! 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -TelefilmPaso Adelante 15.55 -TelefilmWildfire 16.50 -CartoniMy Melody sogni di magia 17.10 -CartoniSpongeBob 17.25 -CartoniSpiders riders 17.50 -CartoniIl laboratorio di Dexter 18.05 -CartoniBatman 18.30 -Telegiornale Studio Aperto 19.05 -Sit ComTutto in famiglia 19.35 -Real TvLa talpa

06.00 -TelegiornaleTg La7 07.00 -AttualitàOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -TelegiornalePunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.25 -TelefilmIl tocco di un angelo 11.30 -TelefilmMatlock 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -News Sport 7 13.00 -TelefilmCuore e batticuore 14.00 -Film El Alamein con Fausto Tozzi, Gabriele Tinti, Rosanna Rory, Pierre Cressoy regia di Guido Malatesta (Italia) 1957 16.05 -TelefilmMacGyver 17.05 -Documentario Atlantide - Storie di uomini e di mondi 19.00 -TelefilmStargate SG-1 20.00 -Telegiornale Tg La7

20.30 -Gioco Affari tuoi 21.10 -Varietà I migliori anni 23.15 -Telegiornale Tg 1 23.20 -AttualitàTv7

20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Telefilm Close to Home 22.40 -Telefilm Weeds 23.05 -TelegiornaleTg 2

20.35 -Teleromanzo Un posto al sole 21.05 -Telegiornale Tg 3 21.10 -Rubrica Mi manda Raitre 23.10 -Talk ShowParla con me

20.30 -Tg satirico Striscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Show Paperissima - Errori in Tv 23.00 -Attualità Matrix

21.10 -Soap OperaTempesta d'amore 23.20 -RubricaI bellissimi di Rete 4 23.25 -FilmBound - Torbido inganno con Gina Gershon, Jennifer Tilly, Joe Pantoliano, Barry Kivel - regia di Larry Wachowski, Andy Wachowski (USA) - 1996

20.30 -Gioco La ruota della fortuna 21.10 -Telefilm CSI: Miami 23.05 -Telefilm Dexter

20.30 -Attualità Otto e mezzo 21.10 -Talk Show Le invasioni barbariche

00.20 -RubricaL'appuntamento 00.50 -TelegiornaleTg 1 01.30 -RubricaSottovoce 02.00 -RubricaE-Cubo 02.40 -VideoframmentiSuperStar 03.10 -DocumentarioOverland 8 04.00 -FilmParole assassine

23.20 -TeatroPalcoscenico presenta: "La neve e l'arte di scioglierla senza farla bollire" - Prosa 00.45 -Real TvL'isola dei famosi 01.15 -RubricaTg Parlamento 01.25 -TelefilmWolff - Un poliziotto a Berlino

00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.00 -RubricaAppuntamento al cinema 01.10 -RubricaEconomix 01.40 -RubricaApriRai 01.50 -RubricaFuori orario 04.30 -VideoframmentiProve tecniche di

01.00 -TelegiornaleTg 5 Notte 01.30 -Tg satiricoStriscia la notizia - La voce della supplenza 02.15 -Real TvAmici 03.10 -TelegiornaleTg 5 Notte 03.45 -Sit ComOtto sotto un tetto 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte

01.30 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 01.55 -MusicaleCollezione d'autunno 02.35 -FilmIl mistero di Storyville con James Spader, Charlotte Lewis, Joanne Whalley-Kilmer, Jason Robards - regia di Mark Frost (USA) - 1992

00.10 -TelefilmSix Feet Under 01.10 -NewsStudio Sport 01.40 -TelegiornaleStudio Aperto 02.00 -MusicaleTalent 1 Player 02.55 -TelefilmA-Team 04.35 -FilmLa ripetente fa l'occhietto al preside

23.55 -RubricaVictory 00.55 -TelegiornaleTg La7 01.20 -Rubrica25ª ora - Il cinema espanso 03.20 -AttualitàOtto e mezzo 04.00 -TelefilmAlla corte di Alice 05.00 -RubricaDue minuti un libro

leTrame

LA 7

ORE 14.00

RETE 4

ORE 15.40

RETE 4

ORE 23.25

EL ALAMEIN

STORIA CINESE

BOUND - TORBIDO INGANNO

con F. Tozzi, R. Rory, G. Tinti, P. Cressoy - regia di Guido Malatesta (Ita 1957

con W. Holden, C. Webb, F. Nuyen - regia di Leo McCarey (Usa) - 1962

con J. Pantoliano - regia di L. Wachowski, A. Wachowski (Usa) - 1996

Nel 1949, nella Cina meridionale occupata dalle truppe di Mao Dzedong, due missionari cattolici, l'anziano padre Bovard e il giovane padre O' Banion, vengono arrestati senza motivo e sottoposti a dure pressioni da parte del colonnello Ho San. L'ufficiale conosce e s'innamora di Siu Lan, una cinese cristiana, alla quale viene chiesto di abbandonare la fede...

Violet è la remissiva donna di un boss della mala. Corki una ladra, rimessa in libertà provvisoria dopo l'ennesimo arresto, che si arrangia come può facendo l'idraulico. Le due donne vengono a conoscersi e, dopo aver scoperto di amarsi, scoprono che possono fare i soldi mettendo le mani su un'ingente quantità di denaro che il fidanzato di Violet deve consegnare al suo capo...

Sergio, giovane figlio di papà, incontra in un night una cantante inglese e se ne innamora. Ma proprio quando pensa di sposarla, scoppia la Seconda guerra mondiale. Sergio si troverà nell’inferno della guerra d’Africa: parteciperà alla battaglia di El Alamein coprendosi di gloria...

RETE 4

ORE 2.35

RAI 1

ORE 4.00

IL MISTERO DI STORYVILLE

PAROLE ASSASSINE

con J. Spader, J. Whalley-Kilmer - regia di Mark Frost (Usa) - 1992

con D. Grandinetti, G. Toledo, F. Guillén - regia di Laura Mañá (Spa) - 2003

Cray Fowler, giovane avvocato di New Orleans, è in corsa per un seggio al Congresso, malgrado qualche ombra nel passato di famiglia. Cray ha una storia con la bella Lee, ma il padre di lei li ricatta. Quando l'uomo viene ucciso e la ragazza viene accusata, Cray la difende. Intanto, porta avanti una sua inchiesta sulla propria famiglia che lo condurrà a scoperte sconvolgenti...

Chiusa in un buio scantinato, la trentenne psichiatra Laura guarda inorridita un video nel quale un uomo confessa di essere un serial killer: il suo nome è Ramón, un quarantenne dall'aspetto poco minaccioso. Imbavagliata e legata a una sedia, Laura sente nell'ombra i passi del suo carceriere che si avvicina e la sfida a "giocare con le parole": se vince otterrà la libertà, ma...

ITALIA 1

ORE 4.35

LA RIPETENTE FA L’OCCHIETTO AL PRESIDE con A. Rizzoli, L. Banfi, A. Vitali - regia di Mariano Laurenti (Ita) - 1980 Dopo una disavventura amorosa, Angela Pastorelli, figlia di un ricco industriale del Nord, riprende gli studi interrotti. Tra i compagni di classe c'è il bel Carlo Lucignani che la ragazza vorrebbe agganciare, ma che ha ricevuto dal padre, dipendente di Pastorelli, il veto a darsi da fare con Angela...

Il calcio trionfa in prima serata RAI UNO Calcio amichevole L'eredita' L'eredita' la sfida Sport:calcio

ora 20.36 19.47 18.48 20.22

ascolto 7.089 6.634 4.754 4.409

RAI DUE L'isola dei famosi 6 Voyager ai confini Tg2-costume e societa' Squadra speciale cobra

18.59 21.12 13.32 19.38

3.223 2.702 2.012 1.998

RAI TRE Un posto al sole Un caso per due Un caso per due Geo & geo

20.36 21.11 22.11 17.44

2.945 2.848 2.565 1.838

CANALE 5 Striscia la notizia Amiche mie Beautiful Chi vuol essere

20.45 21.21 13.42 19.05

7.696 4.466 4.177 3.980

ITALIA 1 Elf La talpa La ruota della fortuna I simpson

21.14 19.36 20.30 14.34

3.356 2.574 2.460 2.421

RETE 4 Walker texas ranger Vite straordinarie Tempesta d'amore Tempesta d'amore

20.27 21.14 19.39 18.44

2.460 2.247 2.041 1.714



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