Brevi dal mondo
Ahmadinejad ha origini ebree LONDRA – Non Ahmadinejad ma Sabourjan è il cognome originale di origini ebraiche del presidente iraniano. A fine gennaio lo aveva denunciato Mehdi Khazali, figlio dell’ ayatollah Abulqassim al Khazali, ex membro del consiglio dei guardiani della rivoluzione, e critico del presidente. Ora è il britannico Daily Telegraph a pubblicare una foto in cui Ahmdinejad mostrando nel marzo del 2008 il proprio documento di identità ha involontariamente rivelato il suo cognome originario riportato in farsi, di «chiara origine ebraica» che significa «tessitore di del talled (il tradizionale scialle indossato dagli ebrei quando pregano)».
Londra, diventa padre a 13 anni LONDRA . – Ad appena 13 anni è diventato padre: si tratta di uno studente di Manchester, che ha avuto una bimba dalla fidanzatina sedicenne. È quanto rivela il tabloid Daily Mirror che non ha rivelato l’identità della coppia a differenza di quanto fece il Sun quando a febbraio mise in prima pagina la storia e la foto di un altro tredicenne A. P. diventato padre di una quindicenne C. S., che poì si scoprì l'aveva solo preso in giro. A parlare è il padre del tredicenne: «Mio figlio è più maturo della sua età e sarà un padre migliore della maggior parte degli uomini di 25 anni o più».
L’MI5 spiava Harold Wilson LONDRA . – Il controspionaggio britannico, l’MI5, sorvegliarono a lungo il primo ministro laburista Harold Wilson sospettando che fosse un comunista 'in pectore'. E quanto rivela il Times, che sta pubblicando alcune anticipazioni della prima storia ufficiale dell’MI5, «The defence or the Realm», scritta dallo storico di Cambridge Cristopher Andrew. Ad impensierire il controspionaggio sarebbero state alcune amicizie di Wilson con imprenditori dell’Europa dell’Est, i suoi contatti con alcuni noti agenti del Kgb e il fatto che secondo alcuni funzionari comunisti il leader laburista avrebbe avuto le medesime simpatie politiche.
Domenica 4 ottobre 2009
Lodo Mondadori. Condannata a pagare 750 milioni di euro
Fininvest dovrà risarcire la Cir Depositata ieri la sentenza Riconosciuta la corruzione
La sede Mediaset a Cologno
ROMA – Fininvest dovrà risarcire Cir del danno patrimoniale da «perdita di chance» di un giudizio imparziale, quantificato in circa 750 milioni (749.955.611,93, per l'esattezza). Lo scrive Cir in una nota, nella quale si legge che «è stata depositata la sentenza del tribunale di Milano nella causa civile promossa da Cir, assistita dagli avvocati prof. Vincenzo Roppo ed Elisabetta Rubini, contro Fininvest per il risarcimento del danno causato dalla corruzione giudiziaria nella vicenda del lodo Mondadori. La sentenza che ha carattere esecutivo decide
che Cir ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest del danno patrimoniale da 'perdita da chance' di un giudizio imparziale, quantificato in euro 749.955.611,93; Cir ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest anche dei danni non patrimoniali sopportati inrelazione allamedesima vicenda. La liquidazione di tali danni è riservata ad altro giudizio. In questo modo, dopo la definitiva condanna penale per corruzione intervenuta nel 2007, anche il giudice civile porta luce su una vicenda che ha inflitto un enorme danno a carico di Cir».
Bari, arrestato per rapina il fratello di Cassano
Precari, migliaia sfilano a Roma per il no ai tagli
BARI–Pur essendo ferito gravemente per una settimana non si è fatto visitare da un medico: Giovanni Cassano, di 37 anni, pluripregiudicato del quartiere San Paolo di Bari, fratellastro del giocatore di calcio Antonio Cassano, è stato fermato ieri dai carabinieri del comando provinciale di Bari in quanto ritenuto uno dei componenti del commando che sette giorni fa si introdusse nella villetta di un imprenditore edile di Noicattaro (Bari) per una rapina. Giovanni Cassano è ritenuto un elemento di rilievo della malavita barese. Dedito ai furti.
ROMA – Hanno sfilato in decine di migliaia, in tre cortei che si sono snodati nelle strade di Roma, per ribadire il loro «no» ai tagli alla scuola pubblica. Da mattina a sera studenti, insegnanti precari e quelli aderenti ai Cobas, hanno percorso in migliaia le strade della capitale, venuti da tutta Italia, per affermare il diritto all’istruzione. Ventimila, secondo gli organizzatori, soltanto i partecipanti al corteo degli insegnati precari che sono partiti da piazza della Repubblica in direzione Piazza del Popolo.
Affondo sul deficit strutturale e sulle differenze fra Nord e Mezzogiorno
Fmi: «Italia troppo duale» Tremonti replica: «La nostra strategia è il federalismo fiscale» ROMA - "Riconosco che l'Italia ha bisogno di riforme. La nostra strategia fondamentale è il federalismo fiscale". Giulio Tremonti replica così all'affondo del Fondo Monetario Internazionale sui deficit strutturali accumulati dall'Italia rispetto al resto d'Europa. E aggiunge: "Il Paese è troppo duale: il nord e centro sono più sviluppati della media europea e il meridione meno". L'ultima controffensiva parte dal vertice dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali ad Istanbul dopo che il vice direttore del dipartimento Europeo del Fmi, Ajai Chopra, ha puntato il dito contro il brusco stop alla produttività, la scarsa competitività e la caduta dei redditi da lavoro. "I problemi dell'Italia vanno ben oltre questa recessione" spiega Chopra presentando l'ultimo del rapporto regionale sul Vecchio Continente e dipendono dal "basso potenziale di crescita" della nostra economia. La ricetta per uscire dall'emergenza che dura da un decennio è la stessa invocata più volte da Confindustria sul fronte delle riforme, in primis con le liberalizzazioni. Ma è tutto da vedere se sarà recepita nella cosiddetta fase due per la ripresa che il governo dovrà definire quando sarà chiaro il gettito dello scudo fiscale. "Bisogna agire - conclude Chopra - con molta più forza per affrontare gli impedimenti strutturali alla crescita" che gravano sull'economia. Allargando lo sguardo all'Europa, il rapporto del Fmi
conferma che il peggio è passato. "La recessione mostra segni di aver toccato il fondo" ma la ripresa rimarrà "lenta e fragile". Tradotto in cifre significa che il pil tornerà a crescere dello 0,5% nel 2010 dopo la caduta del 4% registrata quest'anno: nel confronto l'Italia segna il passo rispettivamente con un 0,2% e un -5,1%. Sulla ripresa, altra cattiva notizia per il made in Italy, grava il calo dell'export provocato dalla stagnazione dei consumi americani ed asiatici. Il quadro è aggravato da un doppio allarme: la crescente disoccupazione e la scarsità del credito che, lo confermano gli ultimi dati diffusi da Ecofin e Bce, rischiano di vanificare i segnali di miglioramen-
to. Per questo le banche restano sotto la lente degli analisti del Fmi. La priorità, su cui concorda il governatore Mario Draghi, è quella di procedere ad un'adeguata ricapitalizzazione per mantenere i finanziamenti alle imprese. Quanto all'exit strategy dalla crisi va preparata ma senza precipitare i tempi. Dunque è opportuno mantenere i piani di stimolo fiscale varati dai singoli governi per "sostenere l'inversione" della congiuntura. Ma l'obiettivo di lungo termine è innalzare il potenziale di crescita dell'Europa. Solo così - conclude il Fondo Monetario Internazionale - "potremo metterci definitivamente la crisi alle spalle". Antonio Pennacchioni
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti
Ricerca del Cnr su 3.200 ragazzi delle scuole di Milano, Venezia, Lucca e Salerno
Troppi gli stereotipi su immigrati e sesso ROMA - Misogini e disinformati. È questa la fotografia dei giovani delle scuole medie e superiori scattata in un'indagine dell'Istituto di ricerca sulle popolazioni e le politiche sociali del Cnr (IrppsCnr), che ha posto all'attenzione di oltre 3.200 studenti di Milano, Venezia, Lucca e Salerno questioni su famiglia, immigrati, rapporti tra uomini e donne. A prevalere nel 75% del campione è l'orientamento aperto rispetto ai costumi sessuali, secondo i quali non è necessario aspettare il matrimonio per avere rapporti completi; i picchi maggiori si registrano a Venezia (73%) e Milano (69%), mentre a Salerno si scende al 50%. L'atteggiamento sessista è invece emerso davanti all'affermazione 'l'infedeltà sessuale di
una donna è molto più grave di quella dell'uomo, cheper sua naturaè cacciatore', concetto condiviso dal 38% del campione. Per quanto riguarda l'opinione che 'molte donne in fatto di sesso vanno un pò forzate, altrimenti non si sbloccherebbero', il 54% delle ragazze è in disaccordo,mentre lapercentuale neiragazzi è del 19%, con punte più elevate tra i liceali (44,3%), di quanto non sia tra gli studenti degli istituti tecnici (35%) e professionali (28%); cio' si traduce nella legittimazionedelle forzatureda partedi 4maschi su5. Ai ragazzi delle superiori è stato poi chiesto un parere su famiglia e istituzione matrimoniale: netta la preferenza verso la formula di convivenza prece-
dente alla formalizzazione (49%) che però prevale a Venezia (55%), Lucca (51%) e Milano (47%), mentre a Salerno il 42% deiragazzièa favoredelmatrimonio.La convivenza non strettamente legata all'idea delle nozze è condivisa dal 16% degli studenti, percentuale che a Milano arriva al 21%. L'indagine del Cnr mette in luce infine una carenza informativa e un'incapacità a valutareil fenomeno immigratorio, che rasenta una sostanziale indifferenza. Solo a Venezia e Lucca i ragazzi in grado di stimare l'ordine di grandezza degli immigrati residenti ha superato il 20%, mentre tra le risposte errate oltre il 50% del campione tende a sovradimensionare il fenomeno. Sabina Licci
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2 In Italia e nel Mondo
Bagnasco: «C’è chi vuole la Chiesa muta»
Indonesia, ancora 4.000 persone sotto le macerie
discorso di Ratisbona; al Motu proprio che consente l’uso della liturgia preconciliare; o alla remissione della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani; o alle considerazioni sui limiti dell’uso dei preservativi svolte nel corso del viaggio in Africa». «In tutti questi casi – ha spiegato il cardinale –una rappresentazione corretta avrebbe consentito di superare i fraintendimenti», ma «è stata invece preferita una lettura parziale e non di rado francamente scorretta, che induce a domandarsi se in alcune componenti della cultura e dei mezzi di informazione non si stia facendo strada un anticlericalismo interessato a nascondere il vero volto della Chiesa e a di-
GIACARTA–Fino a 4000 persone sarebbero ancora sepolte sotto le macerie a seguito della forte scossa di terremoto di mercoledì a Sumatra, in Indonesia. Lo ha annunciato il coordinatore degli aiuti umanitari dell’Onu, El-Mostafa Benlamlih. «Stimiamo che da 3.000 a 4.000 persone siano ancora intrappolate sotto le macerie» ha affermato. Una stima confermata anche dal responsabile in Indonesia della Croce Rossa Internazionale, Bob McKerrow, che ha parlato di 4000 persone sepolte a seguito del suo tour nella città di Padang.
Da Parigi il cardinale rivendica che non si può «venir meno alla propria missione»
ROMA – Un nuovo «anticlericalismo» rischia di farsi strada nei media, che spesso «distorcono» i messaggi del Papa e della Chiesa, offrendone «letture parziali e non di rado francamente scorrette». È l'allarme che ieri da Parigi – davanti agli episcopati di tutta Europa – ha lanciato il cardinale Angelo Bagnasco, denunciando come «alcuni ambienti» vorrebbero «una Chiesa o supinamente allineata sull'opinione che si autoproclama prevalente o progressista, o semplicemente muta». Ma la Chiesa, ha avvertito il presidente della Cei, «non può venire meno alla propria missione». E partecipare al dibattito pubblico, anche «nella formazione degli orienta-
menti politico-legislativi», «non può essere scambiato per una minaccia alla laicità dello Stato». All’assemblea plenaria dei vescovi europei, Bagnasco ha tenuto un intervento significativamente intitolato 'I media e il Papa: un anno difficile'. Dipingendo il papa e la Chiesa come «oscurantisti» e nemici della «razionalità scientifica», distorcendone i messaggi con «rappresentazioni parziali e fuorvianti», è stato il succo del suo ragionamento, si cerca di marginalizzarli o meglio espellerli dal dibattito pubblico. E gli esempi che il porporato ha snocciolato di «questo tipo di deriva mediatica» sono molteplici. A partire dalle «polemiche seguite al celebre
Il cardinale Angelo Bagnasco
storcere il significato del suo messaggio, così che questo risuoni come incoerente o anacronistico e la Chiesa appaia animata solo dalla volontà di alzare muri e scavare fossati, soprattutto in materia di etica». Daniela Navi
Il no si è fermato al 32,87%. Gli irlandesi hanno cambiato idea
Si sceglie il nuovo governo
Grecia al voto i socialisti L’Europa può ripartire. Vittoria schiacciante con il 67,13% sono favoriti
Trattato: sì dell’Irlanda
DUBLINO – È stata una valanga di Sì, inattesa anche per i più ottimisti tra i sostenitori del Trattato di Lisbona: chiamata ad esprimersi per la seconda volta sul documento che riforma l’Ue a 27, l’Eire – che nel 2008 aveva bocciato il Trattato – stavolta ha approvato, con un massiccio 67,13% dei consensi. Il No si è fermato al 32,87. Rispetto allo scorso anno, un clamoroso 20,5% di irlandesi ha cambiato idea. Colpiti dalla recessione, a differenza di 18 mesi fa, i 3,1 milioni di elettori dell’Eire hanno raccolto il messaggio del governo del premier Brian Cowen e dell’ampio fronte che sosteneva il Sì, dai maggiori partiti, alle grandi aziende, alle celebrità: con l’Europa abbiamo un ancoraggio sicuro per uscire dalla crisi, e solo grazie all’Ue non siamo sprofondati in un tracollo economico. Per converso, hanno respinto gli ammonimenti catastrofici agitati dai seguaci del No: perdita della sovranità e della neutralità nazionale, imposizione di politiche fiscali, leggi sull'aborto permissive e persino una fantasiosa riduzione della paga minima oraria a 1,84 euro. La vittoria si era andata profilando sin da venerdì notte, quando exit poll informali condotti dai partiti indicavano una prevalenza dei favorevoli. Ma poco dopo l’apertura delle urne alle 9 di ieri mattina e l’inizio del conteggio, è iniziata a manifestarsi la magnitudine della vittoria del Sì, oltre ogni previsione: alla fine si è attestato poco oltre il 67% a livello nazionale, ma ha toccato punte straordinarie, come nel collegio di Dun
ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale
Festa grande a Dublino dopo la notizia della vittoria del sì all’adesione al Trattato di Lisbona
Laoghaire, poco a sud di Dublino, dove ha raggiunto l’81,17%. L’affluenza è stata del 59% (ancora più alta nelle cifre ufficiali rispetto all’annuncio della tv pubblica Rte, che parlava del 58) contro il 53,13% del 2008. Durante la mattinata, le conferme erano arrivate sia dai favorevoli, come il ministro degli Esteri Micheal Martin, che dai contrari, come l’imprenditore Declan Ganley, protagonista nel 2008 di una vittoriosa campagna per il No con la sua organizzazione Libertas. Poco dopo le 14,30 è giunto l’annuncio ufficiale di un raggiante Taoiseach (premier in gaelico irlande-
estrazione del 3 ottobre 2009
40 64 18 53 41 82 78 12 78 31 26
5 5 40 72 59 48 7 51 39 44 84
58 45 44 40 60 57 27 65 77 23 77
19 81 69 77 23 8 32 38 45 66 82
86 88 80 3 34 78 66 25 83 5 5
I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"
5 - 7 - 12 - 18 - 31 - 39 - 40 - 41 - 44 - 45 48 - 51 - 53 - 58 - 59 - 60 - 64 - 72 - 78 - 82
ilSuperEnalotto
Conc. n° 119
Montepremi 5.375.307,18 euro
jolly
28 - 38 - 59 - 60 - 71 - 83
54
punti 6 jackpot 66.663.632,21 punti 4 376,77 20,25 punti 5+1 - punti 3 punti 5 32.251,85 Num. Superstar 33
se) Cowen: «Il Sì ha vinto. Oggi il popolo irlandese ha parlato con una voce chiara e forte. È un buon giorno per l’Irlanda e un buon giorno per l’Europa. Noi, come nazione, abbiamo compiuto un passo decisivo per un’Irlanda più forte, più giusta e migliore, e per un’Europa più forte, più giusta, e migliore. Andiamo avanti, in Europa». Per lui, questa vittoria significa anche ossigeno politico: una nuova sconfitta, dopo quella dell’anno scorso, avrebbe quasi sicuramente provocato le sue dimissioni. Ganley, che era entrato solo tre settimane fa nella campagna referendaria dopo aver
promesso di non farlo (all’epoca della sua sonora sconfitta nelle europee di giugno), si è detto «sorpreso» dalle dimensioni della vittoria del Sì. «Sono deluso, certo. Ma rispetto il risultato, in ogni caso, la gente si è espressa». Amareggiato anche Gerry Adams, leader del Sinn Fein, unico grande partito irlandese (il SF è presente sia in Eire, sia in Ulster) a essere per il No: «Questo voto mina la struttura sociale di questo Paese. Ma i sostenitori del No non si perdano d’animo. La battaglia continua, per i diritti e l’eguaglianza, in Europa ma soprattutto in Irlanda». Patrizio Nissirio
ATENE – La Grecia va alle urne oggi per scegliere un nuovo governo in grado di farla uscire da una crisi che è economica, ma anche politica e morale. I socialisti di Giorgio Papandreou appaiono i grandi favoriti dopo sei anni di potere del centrodestra di Costas Karamanlis travolto da recessione globale, scandali e insicurezza. Secondo tutti i sondaggi il Pasok, sconfitto nel 2004 e nel 2007 ma tornato primo partito alle europee di giugno, vincerebbe con uno scarto intorno al 6%, anche se per Nuova Democrazia (ND) del premier tale vantaggio si sarebbe ridotto negli ultimi giorni. Se fosse vero, il Pasok rischierebbe di non avere il 41% necessario ad assicurarsi, in virtù del premio di maggioranza, i seggi per governare e consentirgli di mantenere la promessa di tirare il paese fuori dalla crisi. Dopo anni di forte crescita, il tasso di incremento del Pil precipiterà a fine 2009 sotto lo zero. Sono colpiti tutti i principali settori dell’economia: marina mercantile, turismo e costruzioni. E le stime del deficit sono quasi raddoppiate raggiungendo il 6% del Pil. Ma con l’avvertimento del governo che a dicembre si potrebbe toccare l’8% se vincesse il Pasok con il suo piano «irrealistico e populista». La disoccupazione avanza, ufficialmente all’8,6%, e l’enorme debito pubblico supererà a fine anno il 100% del Pil. Karamanlis ha chiesto all’Ue tempo fino al 2011 per riportare il deficit di bilancio sotto il 3%, ma Bruxelles aspetta di vedere il piano di risanamento che gli presenterà il nuovo premier. Karamanlis ha assicurato che il suo programma di privatizzazioni, riforma dell’amministrazione pubblica, fiscale, riduzione delle spese e sacrifici per tutti è quello che ci vuole per uscire dalla recessione e garantire «una ripresa a lungo termine». Ed ha messo in guardia contro le «promesse irrealistiche» del Pasok accusandolo di aver lasciato un debito pubblico «moltiplicato per cento». Papandreou ha promesso il rilancio dell’economia grazie a nuovi investimenti e allo 'sviluppo verde', garantendo protezione ai salari e alle pensioni per favorire consumi e ripresa. Giulio Gelibter
Anno 2010 inizia la nuova era Anche la Cgil sull’iPhone del “tablet personal computing” «Così guardiamo al futuro» IL 2010 sarà l'anno dei "tablet pc". Lo dicono in molti, soprattutto perché a muoversi con grande vivacità in questo campo, fino ad oggi poco esplorato, del personal computing, ci sono due colossi come Microsoft e Apple. La battaglia tra Redmond e Cupertino sul fronte del tablet non è ancora arrivata allo scoperto ma sotto la cenere cova un interessantissimo "fuoco". A muoversi per prima è stata Microsoft, che ha prodotto un prototipo del nuovo prodotto, chiamato Courier, delquale circolano in rete moltissime immagini. Si tratta di un tablet di nuova concezione, più vicino, nella forma, agli e-reader come quello della Sony o il Kindle di Amazon, con la forma di un libro. Ma
a differenza degli e-reader, il Courier ha tutte le funzionalità di un vero pc portatile, con molte novità nell'interazione con l'utente tratte dal sistema di Microsoft Surface. Courier offre anche due schermi da circa 7 pollici, che dialogano tra loro, e un'interfaccia che mescola multitouch e gestione.
ANCHE il principale sindacato italiano sbarca sull'iPhone. La Cgil, difensore dei diritti degli ultimi, ha deciso di far sentire la propria voce sullo strumento che, soprattutto in Italia, passa per essere uno status symbol dei primi. Senz'altro una semplificazione eccessiva, ma anche un'apparente contraddizione che non è certo sfuggita al sindacato. «La nostra è una scelta per guardare al futuro», ci spiega Stefano Landini, segretario organizzativo della Cgil Lombardia. «Ovviamente manteniamo, e anzi ogni giorno intensifichiamo, i nostri canali tradizionali di comunicazione con i lavoratori, ma l'idea è pro-
prio quella di aprirci anche ai canali del futuro prossimo. La scelta di esordire con l'iPhone non è certo modaiola, ma è legata unicamente a questioni tecnologiche. Presto la nostra applicazione, con tutti i suoi servizi, sarà disponibile anche per gli altri telefoni».
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In Italia e nel Mondo 3
Domenica 4 ottobre 2009
4 Primo piano
Domenica 4 ottobre 2009
Primo piano 5
Domenica 4 ottobre 2009
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Napolitano in Basilicata
POTENZA - E’ venne il giorno delle risposte di Napolitano agli attacchi secessionisti della Lega Nord. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nell’atteso discorso meridionalista - che non a caso ha svolto nella casa dell’importante storico Giustino Fortunato -non disattende le aspettative. Napolitano (seduto dove presumibilmente sedette tante volte lo statista rionerese) attacca partendo dalle rievocazioni: «E’ certamente un luogo altamente simbolico nel quale parlare di Mezzogiorno e Unità nazionale questo palazzo, perchè non vi fu assertore più alto delle ragioni dell’Unità d’Italia e insieme delle ragioni del Mezzogiorno, di Giustino Fortunato». Tributo a Fortunato che prosegue: «Il suo pensiero resta ancor oggi un punto di riferimento illuminante per cogliere aspetti e nessi essenziali del discorso che siamo chiamati ad affrontare nel 150° anniversario della fondazione del nostro Stato nazionale». Un discorso senza fronzoli nel quale il Capo dello Stato precisa che senza il Meridione l’Italia sarebbe rimasta monca. Un messaggio che Napolitano ripete: «E’ un dato storico, il cui valore attuale non può oggi sfuggire, e che va ribadito di fronte a certe fantasticherie che si stanno sentendo in polemica con l’esigenza di una forte, inequivoca celebrazione e riaffermazione dell’Unità e indivisibilità dell’Italia». E quindi “utilizzando” le analisi di Fortunato il Capo dello Stato ricorda che già in passato ci sono state «tendenze disgregatrici» dell’Unità. Tendenze che Napolitano definisce «bestemme separatiste». Ma Napolitano rigettato tali ipotesi sancendo: «Il Mezzogiorno il suo posto nel nuovo Stato unitario se l’era guadagnato sul campo». E sulle celebrazioni per il 150° anniversario chiarisce: «Nessuno può volere rimozioni o censure, a favore di una rappresentazione acritica o addirittura agiografica». Sempre sulla questione meridionale come risarcimento Napolitano aggiunge «Il Mezzogiorno subì una chiara penalizzazione col decreto del novembre 1860 che sancì lo scioglimento dell’esercito meridionale e il licenziamento della maggior parte dei volontari». Sud in debito per scelte antiche è la tesi di Napolitano. Un ragionamento quello di Napolitano secondo il quale «la questione meridionale è anche questione italiana». Teoria che Napolitano rafforza citando ancora Fortunato: «Difendiamo a ogni costo l’unità, quali che siano i suoi
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COMMENTI SUL MERIDIONALISMO
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no che non si è curato più degli appelli a non firmare la legge che si sono succeduti nuovamente anche all’uscita ma che si è prodigato in segni di saluto a tutti. Ma la polemica sullo Scudo fiscale ha tenuto banco anche dopo la partenza del Capo dello Stato dalla cittadina del Vulture. Sul nazionale c’è stato l’attacco di Antonio Di Pietro che ha definito «vile» la firma del Capo dello Stato che è stato seguito dalla reazione stizzita nei confronti dell’ex magistrato di molti leader politici. Ma anche a Rionero se ne è continuato a parlare con il sindaco Antonio Placido che ai cronisti ha raccontato di essersi intrattenuto sulla questione con Napolitano svelando il giudizio severo dello stesso Presidente nei confronti dell’atteggiamento dei dipietristi.
L’uomo del giorno è il “contestatore” ammonito dal Presidente
Urla «non firmare»: bacchettato
Bossi dribbla la polemica AL discorso fortemente meridionalista del Capo dello Stato cheha bollato come fantasticherie le ipotesi secessioniste ci sono state immediate repliche. Subito è intervenuto il leader della Lega Nord, Umberto Bossi che haevitato loscontrocontroNapolitano masi è limitato a osservare: «Se l’unità non la sostiene lui, chi la sostiene?». E sul separatismo definito come «una bestemmia» da Napolitano che ha citato Giustino Fortunato, Bossi da dal Sacro Monte di Varese, al termine della cerimonia per il santo patrono della Polizia ha glissato . «Lui sostiene l’unità d’Italia. Ad ognuno il suo compito, il mio compito era quello di far fare la prima del “Barbarossa”». Bossi quindi non sembra particolarmente turbato dalle affermazioni di Napolitano tanto che chiude: «Non mi sconvolge che abbia detto una cosa del genere. Io mi considero amico di Napolitano, lui è una persona abbastanza saggia con cui su qualsiasi cosa si può ragionare». Di segno diametralmente opposto il commento del presidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella che entusiasta del discorso di Napolitano ha dichiarato: «Dal Presidente Napolitano è venuto un nuovo messaggio forte per l’unità del Paese. Nel solco dell’insegnamento di Giustino Fortunato, è la politica generale dell’Italia che deve assumere la centralità del Mezzogiorno non come
Rionero per una mattinata capitale d’Italia ha mostrato insofferenza per la legge dello Scudo fiscale approvata dal Parlamento. Numerosi gli appelli dalla folla al Capo dello Stato a non firmare la legge (che in tardo pomeriggio a Roma Napolitano ha comunque firmato). In un’occasione addirittura (i dettagli nell’articolo in basso ndr) Napolitano alterando il protocollo si è fermato a spiegare a un semplice cittadino le ragioni costituzionali della propria decisione. Irritato probabilmente dallo striscione che campeggiava al suo arrivo sulla porta della Casa della sinistra «No alla firma sullo Scudo fiscale». Ma è stato un attimo: subito dopo un nuovo colpo di scena con il bacio a un bimbo vestito di rosso. Pace fatta e bagno di folla fino alla sala per il discorso ufficiale con Napolita-
somma di pesi e di problemi,ma come enorme dote di opportunità finora solo parzialmente espresse. Serve a tutta l’Italia che il sud diventi piattaforma logistica del Mediterraneo, che utilizzi le sue grandi potenzialità umane, culturali, ambientali, che sfrutti appieno le energie da fonti rinnovabili,che valorizzi i prodotti agroalimentari di eccellenza». Pittella ha poi aggiunto: «Senza questa ricchezza,anche il Nord sarà più debole e l’Italia rischia di uscire dalla crisi mondiale in una posizione marginale e subordinata. In questo contesto,occorre ad un tempo battere le bestemmie separatiste e le deleterie controrisposte di partiti del Sud». Anche l’Associazione DonnEuropee ha inviato un telegramma al Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano a nome di tutte le donne per ringraziarlo «delle belle e sagge parole rivolte in merito alla questione meridionale e alla necessità di concentrarsi sulle opere di manutenzione e di messa in sicurezza quotidianepiuttosto chesu quelleinutili e faraoniche». Lo ha afferma Federica Rossi Gasparrini, presidente nazionale dell’Associazione DonnEuropee che ha concluso. «Le donne non si lasceranno intimidire e ovunque si accorgeranno della trasandatezza a cui la politica italiana purtroppo ci ha abituato faranno appello alla magistratura, alle forze dell’ordine e alla stampa». Antonio Viglioglia
RIONERO - «Signor presidente, non firmare! Non firmare per le persone oneste». Questo l’urlo di Antonio Viglioglia cittadino di Rionero all’arrivo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano davanti palazzo Fortunato. Il riferimento è alla legge sullo Scudo fiscale. Un grido che sovrasta la folla. Il presidente a piedi sta raggiungendo l’ingresso e, fuori da ogni protocollo, lascia il corteo dirigendosi verso il punto da cui proviene. La folla segue con lo sguardo il cambio di rotta. La signora Clio resta sola. La scorta bruscamente torna indietro mentre le forze dell’ordine mantengono la gente ferma ai lati del percorso. Il presidente punta dritto su Viglioglia che rimane a dir poco sorpreso. Si ferma di fronte a lui e a poca distanza risponde con il dito teso: «Nella Costituzione c’è scritto che il Presidente promulga le leggi e se non firmo oggi il Parlamento vota un’altra volta quella legge. Questo vuol dire che sono obbligato a firmare». «Si, si lo sappiamo» dice Viglio-
Viglioglia svela: «Mia moglie mi ha visto in Tv e ha detto: ma chi te l’ha fatta fare!» glia per cercare di calmare il suo autorevole ed imprevisto docente di legge costituzionale. «E allora se lo sapete e dite non firmare non significa niente» conclude Napolitano che finito lo sfogo raggiunge il corteo. Il tutto è durato pochi minuti. Minuti che hanno segnato e caratterizzato la giornata. «Abbiamo chiesto al Presidente di non firmare la legge sullo Scudo fiscale, lo abbiamo chiesto per tutti i cittadini che pagano le tasse». Così con un sorriso, commenta a caldo Antonio insieme al suo amico Luigi Di Battista, entrambi evidentemente emozionati. «Questa legge è una vera truffa ma il Presidente ci ha detto che deve firmare, che non dipende da lui». Finita la querelle la giornata rionerese del presidente prosegue come previsto, ma ormai Antonio Viglioglia è l’uomo del giorno. Tutti parlano
di lui, il filmato della sua “contestazione” rimbalza su tute le reti tv e la polemica sullo scudo fiscale avanza, anche grazie al suo contributo. Il presidente si è fermato ed ha risposto alla provocazione, e questo è un dato di fatto. Ma chi è Antonio Viglioglia? Una domanda che in molti si sono posti credendo l’intervento una strategia partitica d’opposizione. Nulla di tutto ciò, Antonio è un insegnante dell’Istituto d’arte Carlo Levi di Rionero. Al termine della visita, quando, tutto finito e la folla rientra a casa per il pranzo, l’ormai famoso Viglioglia, contattato telefonicamente risponde: “Vi assicuro che non è stato nulla di preparato». «In quel momento stavo discutendo con gli amici proprio della legge sullo Scudo fiscale, una legge che a mio avviso penalizza i cittadini onesti, così
quando arriva il presidente mi viene spontaneo dirlo a lui che doveva firmare nel pomeriggio». Aggiunge per proseguire: «Non è mia abitudine urlare in piazza», precisa, «sono una persona molto riservata. Non so che dire, ho visto il Presidente e spontaneamente mi è venuto di dirlo». Sulla reazione di Napolitano «è stata un’assoluta sorpresa, il presidente ci ha dato una lezione sulla Costituzione. Senz’altro una grande emozione». «Forse anche lui è rimasto sorpreso» ipotizza Antonio. «Il Presidente non vuole questa legge, deve firmare suo malgrado». Per quanto riguarda la fama acquisita con l’intervento «non era questo il mio intento» sottolinea Viglioglia. «Ho avuto il privilegio di scambiare due parole con il Presidente e sono orgogliosissimo». Le reazioni a casa dell’inaspettato protagonista sono diverse. «Mia moglie ha detto “ma chi te l’ha fatto fare!”». Dice divertito. Lucia Nardiello
IL FILM
“Non uniforme il Sud. Positiva l’amministrazione della Basilicata”
Il Presidente saluta Rionero e l’intera Basilicata stringendo le mani ad alcuni cittadini accorsi a salutarlo prima del suo ingresso a Palazzo Fortunato (tutte le foto in pagina sono di Andrea Mattiacci)
Lo striscione attaccato alla Casa della sinistra
Quadro “istituzionale”
La folla e l’attesa
Il saluto dei bambini
Applausi e cori sullo scudo fiscale
Il calore di una stretta di mano
Il discorso alla nazione
IL “PRESIDENTE” lucano resta sempre lui, il senatore a vita Emilio Colombo, qui circondato dal presidente della Provincia, Piero Lacorazza, dal sindaco di Rionero, Antonio Placido e del presidente della Regione, Vito De Filippo.
NELL’ATRIO del palazzo che fu della famiglia di Giustino Fortunato e che oggi ospita la biblioteca comunale, fin dalla prima mattinata tanti cittadini si sono assiepati sulla gradinate in attesa dell’arrivo del Presidente.
LUNGO il tragitto che avrebbe percorso nel paese il corteo presidenziale, numerose scolaresche di diverse cittadine del Vulture si sono fermate ai lati della strada: bandierine, cartelloni e fogli colorati per salutare il Capo dello Stato.
NAPOLITANO, giunto a Rionero, è stato salutato da molti applausi, ma anche da alcuni cori sullo scudo fiscale che chiedevano di «Non firmare». Il presidente ha, però, replicato spiegando che cosa prevede il dettato della Costituzione.
UNA stretta di mano e qualche parola: in tanti hanno cercato di incrociare lo sguardo del Presidente. Alcuni sono stati fortunati. E tra il pubblico, c’è chi ha deciso di portare l’italia cucita “su cuore e testa”.
NAPOLITANO richiama il «divario ancora drammatico» tra Nord e Sud dalla postazione di Palazzo Fortunato. Il suo è un discorso al Paese a cui chiede un «rinnovato e convinto» sforzo unitario. Mezzogiorno da valorizzare.
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RIONERO - Non dimentica il propio passato la cittadina di Giustino Fortunato che profonde un vero e proprio abbraccio al Presidente della Repubblica. E Napolitano osserva con entusiasmo l’affetto attribuitogli dai rioneresi che non è certo passato inosservato: in una nota del Quirinale nel pomeriggio lo stesso Napolitano ha sottolineato “l’abbraccio” ricevuto. Il clima di festa e di entusiasmo ha favorito i “fuori programma”. Non era previsto nel protocollo infatti l’incontro con le delegazioni dei lavoratori della Lasme, della Vicenzi e della Filatura di Vitalba. Le tre vertenze aperte del Vulture. Il Presidente ha incontrato le delegazioni a palazzo Fortunato prima del discorso ufficiale. I lavoratori, che stanno vivendo sulla propria pelle le difficoltà legate alla crisi del settore industriale, approfittando del breve colloquio hanno consegnato nelle mani di Napolitano delle lettere contenenti un resoconto sulla difficile situazione vissuta. Un modo per mettere a conoscenza la più alta carica dello Stato delle tre vertenze. Durante l’incontro, avvenuto all’interno di Palazzo Fortunato, i lavoratori della Vicenzi all’esterno hanno esposto uno striscione con la scritta «I Lavoratori Mister Day qui per manifestare la propria situazione di cassintegrati» che è stato rimosso dopo una ventina di minuti. Affabile Napolitano con i lavoratori che aveva scambiato all’inizio con quelli della Lasme «ancora voi», incontrati venerdì pomeriggio a Potenza.
Una bestemmia l’idea dell’Italia non unita torti, quali che siano i suoi errori, perchè solo in essa è la salvezza della nostra indipendenza». Non solo; il Presidente propone: «Si studino le esperienze dei decenni passati, senza superficiali nostalgismi, senza tentazioni impossibili di ritorno indietro, si formulino ipotesi nuove, partendo tuttavia dalla lezione fondamentale di stampo fortunaniano: E’ cioè la politica generale dello Stato che deve cambiare guardando alla valorizzazione del Mezzogiorno nell’interesse di tutto il Paese». E quindi la questione meridionale per il Capo dello Stato «diventa il maggiore dei doveri di politica interna per governo e Paese. Anche perchè non risolvendo il problema economico del Sud verrebbe meno proprio la finalità dell’Italia unità». Napolitano poi sulla Basilicata ribadisce le lusinghe già espresse nel palazzo della Regione due giorni fa: «Il bilancio delle istituzioni regionali nel Mezzogiorno non è uniforme, comprende esperienze positive come quella della Basilicata e non lo dico perchè sono qui tra voi ma nell’insieme è tale da farci dubitare che le forze dirigenti meridionali abbiano retto alla prova dell’autogoverno». Gongola in prima fila il governatore lucano Vito De Filippo che poi ha commentato: «La lezione magistrale di Napolitano ha tutti gli elementi per presentarsi come un evento che la storia della nostra regione, del Mezzogiorno e dell’Italia sicuramente non dimenticherà. E’totalmente condivisibile la doppia sollecitazione del Presidentedella Repubblica. Da un lato, il Sud come vero grande problema nazionale, dentro al quale tutti i temi, compreso quello del federalismo fiscale, non possono che essere costruiti sulla base di un patto unitario e nazionale. E dall’altro, la sfida vera dell’autogoverno con una profonda capacità di autocritica che le forze sociali, imprenditoriali e politiche del Sud devono saper assumere come orientamento di marcia». «Anche se ci inorgoglisce - ha sottolineato De Filippo - il ripetuto passaggio sul buon governo della Basilicata. Dobbiamo da questo buon nome sapere che occorre lavorare sempre di più». Il rilancio del Meridionalismo era iniziato conuna lezionedellostorico GiuseppeGalasso che ripercorrendo il sentimento unitario italiano e collocandolo secoli prima dell’effettiva unità del 1860 ha dichiarato: «La sfida non la può vincere il Nord e il Mezzogiorno non se la può risparmiare: lo sviluppo comune è il nodo da affrontare per l'Italia». s.santoro@luedi.it
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Rsu chiedono aiuto, i cittadini e la sinistra in coro contro lo Scudo
Il Presidente punta sull’indivisibilità dello Stato ed esalta il pensiero di Giustino Fortunato
di SALVATORE SANTORO
I FUORI PROGRAMMA RIONERESI
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Domenica 4 ottobre 2009
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Domenica 4 ottobre 2009
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Napolitano in Basilicata
A Rionero esplode l’orgoglio Italia Scatti della visita di Giorgio Napolitano a Rionero, ultima tappa della tregiorni lucana (tutte le foto in pagina sono di Andrea Mattiacci)
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LA PARTENZA DA POTENZA
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Ancora momenti dell’affettuoso e ideale abbraccio di Rionero a Napolitano
Con il compagno Grezzi POTENZA - Sembrava che non avesse mai smesso di piovere. Dal mattino precedente, da quando il presidente della Repubblica era giunto nel capoluogo, affacciandosi al Grande Albergo che lo avrebbe ospitato - «Sono stato davvero bene. ma me lo ricordavo. Quante campagne elettorali ho fatto in questa città», sembra abbia detto - per alcune ore a Potenza. E cominciava a piovere anche ieri mattina, mentre lo staff preparava auto e bagagli e una piccola folla si radunava nel centro per salutare, ancora una volta, Napolitano. E lui, il presidente che di lì a poco avrebbe ammonito l’Italia alla rinnovata unità, da quella che fu la patria di Fortunato, accenna ancora a un sorriso. Agita la mano anche da dietro al finestrino, mentre l’auto presidenziale si allontana e i potentini, stretti nei giacconi da inverno imminente, ricambiano.Dura poco, poila circolazioneriprende ele autotornano aingolfare il centro e le strade che raggiungono uffici e scuole. Dall’ingresso dell’Albergo, però, ecco uscire un altro “pezzo”del passaggio potentino del presidente. Ci teneva tanto, e anche Napolitano ha accettato di buon grado di incontrarlo. Luigi Grezzi si allontana dall’hotel. Ha appena incontrato il “compagno”di tante battaglie parlamentari. Deputati entrambi per la prima volta nel 1953. Un lucano e un campano. Comunisti e meridionali. «Il Pci di Basilicata allora dipendeva da quello campano e
Giorgio - aveva detto Grezzi al Quotidiano alcuni giorni fa - è sempre stato bravissimo». Ha chiesto di incontrarlo di persona, strappando un minuto al cerimoniale. Pochi minuti, giusti per un caloroso abbraccio. Poi via, ognuno per la sua strada. Così il Presidente ha lasciato il capoluogo, dopo una colazione frugale (jogurt, cornetto, pane tostato e caffèlatte) e alcuni doni ricevuti. Il saluto del sindaco Santarsiero e gli ultimi controlli. Comincia a piovere, nella città “risorgimentale”. E mentre l’auto presidenziale già scivola sulla Basentana in direzione Rionero, altri hanno lasciato un “messaggio”. Unpiccolo corteo di studenti del Galilei di Potenza ha raggiunto viale Verrastro e la sede della Regione Basilicata con una «mobilitazione simbolica» per «lanciare un messaggio al Presidente. Abbiamo voluto lanciare il nostro messaggio - hanno detto - lasciando in consegna il grido di aiuto di una terra che ha pagato, e sta pagando tutt’ora, un tributo al progresso della nostra nazione». Chiedono più «coesione sociale» e contestano il «voto contrario della Camera alla possibilità per comuni e regioni di esprimere un parere vincolante rispetto alle centrali nucleari». Loro, tra i tanti che hanno chiesto, sollecitato, detto. Va bene così, e chissà che poi, alla fine, «presidente torni presto». s.l.
che valorizzando le grandi risorse di capitale umano di cui dispone». E proprio il richiamo è stato uno dei motivi centrali della terza Conferenza economica della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori a Lecce (era presente una nutrita delegazione lucana della Cia guidata dal presidente Donato Distefano).. L’agricoltura,ha rimarcatoil presidentedella Cia lucana Distefano, «è l’unico settore che, con la finanziaria 2010, subisce un aggravio fiscale e contributivo. Noi diciamo che una nuova politica agraria nazionale è necessaria proprio per superare i punti di debolezza della nostra agricoltura che ne rallentano lo sviluppo e per consolidare i punti di forza e conquistare maggiore competitività». Sul Mezzogiorno interviene anche il segretario della Dc lucana, Giuseppe
Potenza, che ricorda come le parole di Napolitano facciano seguito «al documento della Conferenza episcopale italiana che ha denunciato che la questione meridionale rischia di essere oggi avvolta in un clamoroso silenzio, pur in presenza di preoccupanti segnali di crisi. Come rilevano i vescovi tale situazione richiede non assoluzioni preventive nè indebite colpevolizzazioni, ma una parola di responsabilità indirizzata alla gente del Sud e alla Chiesa che vive la realtà sociale del Mezzogiorno, capace nel contempo di rivolgersi al Paese intero. C’è «anche un problema relativo all’esercizio della responsabilità pubblica e amministrativa nelle regioni e negli enti locali meridionali, la promozione del senso civico nella società tutta». «Il riconoscimento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla qualità del lavoro della classe dirigente della Basilicata - fa eco Adeltina Salierno, consigliere regionale del Pd - deve diventare, per l’intera classe dirigente e politica, uno nuovo stimolo a continuare il virtuoso processo di governo locale indicato dal presidente De Filippo al Capo dello Stato, con la convinzione che è possibile fare meglio». Si aspettava dal Presidente Napolitano «il rilancio nell’agenda politica nazionale della “questione Mezzogiorno” offuscata per responsabilità di un Governo e di una maggioranza che sentono il “fiato sul collo”dei leghisti e l’attesa è stata ampiamente soddisfatta». E a chi fa politica «al servizio delle nostre comunità, la visita di Napolitano rinnova la fiducia per prospettive di sviluppo e crescita socio-economica-culturale».
segue dalla prima per ottenere finanziamenti. Dal vocabolario di don Giustino il presidente ha pescato l’alt alle «bestemmie separatiste» costringendo Umberto Bossi, fresca comparsa del film “Barbarossa” ad un imbarazzato «concordo». Gli altri due cardini sostanziali sono stati: “La questione meridionale è questione italiana” e “I meridionali non siano indulgenti” con i loro difetti e con chi eleggono. Questo secondo aspetto mi sembra significativo. Napolitano per un discorso non banale ha scelto la Basilicata, perché le riconosce un ruolo positivo nella composizione meridionale che ha più volte evidenziato. Elemento d’orgoglio per la nostra classe dirigente, ma che non va tesaurizzato come dato acquisito alla luce degli scollamen-
QUELLO CHE RESTA ti che si registrano con i cittadini. Fa piacere che in Basilicata sia diventato senso comune il fatto che serve partecipazione attiva senza attendere la manna dal cielo. Il fare è necessario. Dal discorso di Napolitano vanno evidenziate due parole. “Autogoverno”, formula indispensabile del nostro presente e autonomismo municipale inteso come Comune e sindaci vicini al cittadino. In tal senso ha ben figurato il sindaco di Rionero, Antonio Placido, annunciando la nascita della Fondazione Fortunato, ma ricordando anche il prezzo della repressione sabauda nei confronti delle nostre popolazioni. Dal punto di vista simbolico significative anche le parole del go-
vernatore De Filippo a Potenza sul meridionalismo necessario, condite da riferimenti culturali molto suggestivi. Giusta anche la polemica con il governo centrale di Berlusconi, Scajola e Tremonti. E’ stato ripreso un tema centrale della vita pubblica lucana trattata con colonialismo padronale dal centrodestra. E pur non condividendone i contenuti abbiamo apprezzato anche il coraggio di De Filippo nell’aver voluto raccogliere con garbo istituzionale il disagio personale e collettivo di aver subito la curvatura mediatica delle inchieste giudiziarie. Di questo viaggio resta l’immagine accomunata dell’ex comunista Napolitano e dell’ex democristiano Colombo simboli di un’epoca che trova esaltazione
per gli ideali pugnaci ed elevati. Da Rionero ieri il presidente ha aggiunto un ulteriore tributo alla figura di Ugo La Malfa ridisegnando l’album di famiglia meridionalista. Sul revisionismo della Prima repubblica a mio parere il Presidente difetta sul ricordo del tempo che fu, limitando il senso di rispetto alle sedi istituzionali. Non possiamo dimenticare che le contrapposizioni che ha esaltato Napolitano sono le stesse degli anni di Tambroni, di Melissa, degli operai trasferiti nei reparti punizione. Per rimanere a riferimenti locali meno tragici, qualche materano ricorderà anche quando Vito Festa ed Eustachio Fiore mettevanno alla berlina in piazza il ministro Colombo con strofe
molto irriverenti. Dalle parole di Napolitano di ieri a Rionero facciamo tesoro ideale della lezione di Fortunato, raccogliendo con modestia, dell’impegno di Giustino, la dedizione a continuare come giornale lucano e meridionale la sua opera di “inchiesta, analisi, polemica”. Per esempio è grave che la programmazione nazionale della Rai, ieri, abbia mortificato il grande impegno di questi giorni della struttura regionale interrompendo la diretta da Rionero mentre il presidente della Repubblica era ancora all’incipit del suo discorso. L’unità nazionale ha bisogno di molta autonomia. In tutti i campi della vita pubblica e civile. Ricordiamocene il prossimo novembre quando in Basilicata arriverà Emma Marcegaglia, presidente nazionale di Confindustria. Paride Leporace
IL FILM
Un bimbo strappa un bacio a Napolitano: «E’ un mio nonno»
«Il Presidente della Repubblica ha ragione: al Sud serve sopratutto una nuova classe dirigente, che la finisca di puntare il dito contro il Governo senza rendersicontodi inadempienzeeritardiaccumulati, tanto più che per il Mezzogiorno sino al 2015, ci sono 60 miliardi di eurodi fondi comunitaria disposizione». Quello del senatore del Pdl, Egidio Digilio, è solo uno degli interventi che hanno contornato l’ultima giornata di Napolitano in Basilicata.Il parlamentare torna anche, con il commento, alla polemica che aveva suscitato il duro interventodel governatoreDe Filippocontro l’esecutivo nazionale nella serata di sabato. Sui fondi, «il problema è spenderli bene e non solo tutti come fa la Regione Basilicata con il metodo della distribuzione a pioggia sul territorio e tra categorie sociali». Digilio si dice sicuro che «la fiscalità di vantaggio e’ uno strumento utile per far uscire il Mezzogiorno dalla sua arretratezza. Ma la condizione prioritaria è che i dirigenti del Sud abbiano le carte in regola per poter gestire edutilizzare al meglio lerisorse, oltre a quelle dell’Ue, quelle che verranno dal Piano per il Sud e dai Fas in modo da evitare inutili sprechi, eliminando clientilismi, assistenzialismi e particolarismi che non favoriscono di certo la crescita del Mezzogiorno». Tra temi toccati da Napolitano nel corso dei suoi interventi, anche quello dell’agricoltura. Per questo si dice soddisfatta la Cia: «Di fronte a un mercato mutevole e fortemente concorrenziale, gli agricoltori del Sud sono oggi chiamati a confermare il ruolo di impulso e sostegno all’intera economia locale, an-
Un pubblico speciale
Più chiaro di così
Riconosciuta istituzione
Pochi assistono “live”
Il bacio d’addio
Il Presidente se ne va
AD ASSISTERE al seminario sul Mezzogiorno dal maxischermo nel cortile, anche alcuni ragazzi disabili del centro diurno “Sottosopra”, accompagnati dagli operatori che quotidianamente si prendono cura di loro
IL messaggio è stato esplicitato anche su cartelloni colorati tenuti a mano da tanti ragazzini. Caso mai il calore della piazza non avesse reso chiaro il concetto: «Benvenuto presidente», magari «torni presto».
EMILIO Colombo ha presenziato a ogni appuntamento ufficiale del presidente della Repubblica qui in Basilicata ed è stato a sua volta oggetto di numerose citazioni nei discorsi della tre-giorni sul Mezzogiorno.
POCHI posti e cerimoniale rigorosissimo anche per l’ultimo appuntamento. Esecutivo comunale, rappresentanti istituzionali, amministratori locali hanno in una piccola stanza assistito alla lezione del professor Galasso. Per tutti gli altri la diretta in video.
PRIMA di lasciare definitivamente Rionero, un saluto doveroso alle istituzioni. L’abbraccio di Napolitano al primo cittadino è un po’ il saluto all’intera comunità che lo ha accolto con un immenso e sentito calore.
LA FOLLA mentre parte il corteo presidenziale fa spazio alle auto blu e alla scorta. Poco dopo si chiuderà l’ala e i cittadini cominceranno a sparpagliarsi. La festa è finita. Resta un «importante» ricordo, «fondamentale per l’intero Paese».
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RIONERO -Alle 9.45 i bambini sono già per strada. Tutti in fila con i grembiulini e i fiocchi di scuola. Scendono in strada agitando le bandierine tricolore. L’imbocco di via Nazario Sauro si riempie di piccoli spettatori che si accalcano curiosi, impazienti di salutare l’arrivo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Rionero. Non solo la scuola elementare cittadina ma anche i piccolissimi dell’asilo, guidati dalle maestre, sono scesi in piazza con i sorrisi e le manine per accogliere il Presidente. Una festa popolare, calorosa e sentita da tutti i cittadini rioneresi e non solo. È un grande onore per tutti i paesi del Vulture, avere il Presidente a casa. Percorrendo via Sauro si arriva a Palazzo Fortunato, sede del discorso di Napolitano. La piazza è gremita, la folla si accalca ovunque ci sia posto. Giovani e nonni, ognuno spera di poter vedere, di poter stringere la mano al Presidente. Le forze dell’ordine mantengono la strada sgombra. Il sindaco della cittadina Antonio Placido, il presidente della provincia Piero Lacorazza, il presidente del consiglio regionale Prospero De Franchi, il presidente della Regione Vito De Filippo e il senatore a vita Emilio Colombo aspettano per il benvenuto davanti il portone. Ma non si fa attendere molto Napolitano che arriva puntuale alle 10.30. Prima le moto, la scorta, poi l’auto blu presidenziale che si ferma e spiazza tutti. Napolitano, in gessato nero su camicia bianca, non scende di fronte l’ingresso, ma si ferma sulla strada laterale. Scoppia il boato di applausi. Lui e la signora Clio, con un soprabito panna, scendono a piedi per un bagno di folla. Una folla generosa così come lo è il Presidente che non lesina strette di mano. «A me, a me» urla Rosa Galasso, insegnante in pensione originaria di Monticchio Bagni e il Presidente le si avvicina per una stretta calorosa. Intanto i politici in attesa si spostano verso la coppia che avanza verso l’ingresso. Nella confusione un bambino sfugge al controllo della mamma, si infila tra le gambe della sorveglianza e bussa alla gamba di Napolitano. «Ti posso dare un bacino?». Come si fa dire di no. Il Presidente si abbassa e riceve l’imprevisto dono accarezzando il bimbo sul capo. Si tratta di An-
tonio Sacco quattro anni e mezzo. «Io ho tanti nonni» dice il piccolo alla cronista «il Presidente è anche un mio nonno» conclude il piccolo Antonio. L’atrio di Palazzo Fortunato è stracolmo. La sorveglianza non permette più l’ingresso. Seduti in prima fila davanti al maxi schermo i ragazzi del centro diurno per disabili cittadino. Entrato nel palazzo, che fu di Giustino Fortunato, il Presidente incontra i componenti del consiglio comunale. «Una foto con le donne» chiede l’assessore Maria Pinto e Napolitano in breve si trova circondato tra l’assessore Lina Grosso e il consigliere Maria Pia Trama. «Le donne non sono solo corona ma sostanza istituzionale» commenta Pinto. È il momento dei doni. Diverse pubblicazioni di scrittori locali vengono porte al Presidente così come la targa donata dall’Istituto d’arte statale Carlo Levi. La casa comunale regala un dipinto su maioliche che ritrae Fortunato da giovane. Come ricordo del momento viene fatta firmare al Presidente una copia della costituzione da esporre a palazzo Rotondo. L’arrivo di Giorgio Napolitano coincide con un altro importante evento: la sottoscrizione ufficiale dell’atto costitutivo della Fondazione “Giustino Fortunato”. Firmatari il sindaco Placido, il presidente Lacorazza, il presidente De Filippo e il presidente della Carical Mario Bozzo, il tutto sotto la supervisione del notaio Vito Pace. La fondazione si occuperà dello studio dei problemi legati alla questione meridionale. Il sindaco ha poi colto l’occasione per consegnare al Presidente la lettera con la richiesta per ottenere il riconoscimento a medaglia d’oro al valore civile alla città di Rionero in Vulture, attualmente medaglia d’argento. Giorgio Napolitano prima di entrare in sala saluta con affetto la signora Maria Carmela Calice, moglie di Nino, grande amico del Presidente. Due parole scambiate sulla casa editrice dedicata alla memoria del senatore, poi entra in sala. L’attesa, il discorso, gli applausi. Palazzo Fortunato risplende come non capitava da tempo. Forse troppo. Tutto è blindato, anche l’unico bagno che con tanto di corazziere di guardia è riservato al Presidente. I saluti, le strette di mano, il nuovo bagno di folla, l’ingresso nell’auto, la partenza verso Roma. Arriva rapida la fine di questa giornata di cui i rioneresi andranno sempre fieri.
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Tutti partono da quelle parole Cambiano le conseguenze
Centinaia i tricolore sventolati al passaggio dell’auto presidenziale nelle vie della città di Fortunato
di LUCIA NARDIELLO
IL COMMENTO AL DISCORSO
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Disastro a Messina
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Matteoli: «La priorità è il Ponte sullo Stretto»
E mentre si scava tra le macerie inizia il processo sulle responsabilità
Sotto il fango altri corpi Bertolaso contro il “partito del cemento”: «Gli abusi sul territorio sono la causa di questa tragedia» di FRANCESCO TERRACINA
Le operazioni di soccorso sotto le macerie a Giampilieri, con la gente che abbandona le proprie case distrutte
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L’INCHIESTA
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Un pool di periti per accertare le cause
ROMA – Ha lasciato il segno il monito del presidente Giorgio Napolitano, che ha chiesto «sicurezza, non opere faraoniche», dopo la tragedia di Messina. Mentre per il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, si devono «scegliere delle priorità» come il ponte sullo Stretto, perchè non ci sono i fondi per mettere in sicurezza tutto il territorio, c'è anche chi, come Umberto Bossi, plaude alle parole del Capo dello Stato, posizione condivisa da Pd e associazioni come Wwf e Italia Nostra. Ambientalisti che trovano proprio nel leader leghista la sponda più autorevole, visto che ha parlato di una «natura violentata» e di «sicurezza prima di tutto». E anche nel Pdl c'è chi, come Fabio Granata, parla di «sicurezza prioritaria» in Sicilia «rispetto al Ponte sullo stretto». Ma andiamo con ordine. Ieri, dal salone nautico di Genova, Matteoli ha detto: «Ho sempre rispetto per le parole del Capo dello Stato. Siamo di fronte ad un’altra tragedia immane ma il denaro per mettere in sicurezza tutto il territorio non c'è». Riferendosi al ponte sullo Stretto, si è detto «convinto che l’opera, a caduta, vedrà la realizzazione anche di infrastrutture indispensabili a Calabria e Sicilia». Matteoli ha ricordato che quando era ministro dell’Ambiente venne fuori che occorrevano «70 mila miliardi di vecchie lire per la messa in sicurezza del territorio. Questi denari non ci sono, occorre scegliere le priorità, fare i conti con la realtà e stare con i piedi per terra». «Il Mezzogiorno non ha bisogno di opere faraoniche ma di un impegno costante e quotidiano da parte del governo nazionale e dei governi regionali», ha subito commentato Nicola Latorre, vice presidente dei senatori Pd commentando il discorso del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e poi l’uscita di Matteoli sul Ponte. «Ho molto apprezzato le parole del Capo dello Stato – ha continuato – e sono assolutamente convintoche ilSud abbiabisogno diinvestimenti e di infrastrutture. Il Paese è fermo da anni e il governo continua a ignorare il problema, agitando al vento il fantasma del ponte sullo Stretto mentre basta una pioggia per provocare catastrofi di queste proporzioni. Il ponte è un’opera grande e costosa di cui in questo momento il Mezzogiorno non ha bisogno. Servono piuttosto fondi, proposte e opere di consolidamento del territorio. Cos'altro deve accadere perchè il Governo se ne renda conto e cominci a fare qualcosa?». «In queste circostanze si ascoltano puntualmente i soliti annunci del centrodestra e poi non accade nulla – ha concluso Latorre – Sarebbe auspicabile che questa volta, sin da domani mattina, governo nazionale e governi regionali discutessero per ristabilire le priorità di ciascun territorio lasciando da parte le opere faraoniche annunciate da anni». Invece il ministro delle Riforme Umberto Bossi «è sicuro» che si debba pensare alla sicurezza prima di tutto, anche prima di opere faraoniche: «Diciamo che per troppi anni si è andati avanti così a spanne e che dove la natura è stata particolarmente violentata si rischia di pagare un prez-
zo di quelli pesanti». E alle parole di Matteoli ha replicato anche il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. «Da Napolitano è giunto un grande monito per tutti affinchè le politiche ambientali siano fatte giorno dopo giorno». Per il ministro dell’Ambiente, «il ponte non è alternativo ad altri interventi. La politica della prevenzione è fondamentale». Ieri il dibattito su questi temi è stato vivace. «In un Paese a così alto rischio idrogeologico – ha detto poi il ministro degli Esteri, Franco Frattini – paghiamo 20-30 anni di violazioni, di edificazioni selvagge, di prevenzione non fatta». Secondo Luca Zaia (ministro dell’Agricoltura) «in Italia abbiamo bisogno sia di piccole che di grandi infrastrutture. Non so se il presidente Napolitano si riferisse al Ponte sullo Stretto, perchènessuno l’ha capito. Però non abbiamo mai avuto un programma di opere pubbliche ampio come quello di questo governo nella storia d’Italia». Per Michela Brambilla (ministro del Turismo) «per troppi anni una certa politica di questo paese invece di occuparsi dei fondamenti della sicurezza dei cittadini si è occupata di altro. E Messina ne è purtroppo una delle tante dimostrazioni». Per il vicepresidente della Commissione Nazionale Antimafia, Fabio Granata, (Pdl), «nessuna opera infrastrutturale in Sicilia, a partire dal Ponte sullo Stretto, può essere anteposta ad un intervento serio ed organico di consolidamento e salvaguardia del territorio». «Quando si capirà che prima di pensare ad un ponte occorre pensare ai territori sui quali il ponte dovrà poggiare?», si è chiesto Leoluca Orlando (Idv). Il risanamento del territorio e l’archiviazione della costruzione del ponte sullo Stretto di Messina «come unica priorità»: queste le richieste del Wwf al governodopo Messina. Per l’associazione è necessaria «una flessibilità del territorio che non può più essere assediato da costruzioni e cementificazioni». Per Italia Nostra, quela del Messinese è stata «una tragedia annunciata, in un territorio degradato che ha bisogno da anni di interventi programmati di tutela, e invece si parla di una grande opera come il ponte sullo Stretto. È paradossale». Lo ha detto il segretario generale dell’associazione ambientalista, Antonello Alici: «Occorre piuttosto riorganizzare quello che abbiamo mettendo in sicurezza». E nel dibattito si è inserito il Codacons: «Gravissimo che non si sia provveduto a mettere in sicurezza le zone che, si sapeva, non avrebbero retto. La parola adesso passa alla magistratura». Secondo il capo della Protezione Civile la somma per la messa in sicurezza delle aree a rischio del Paese ammonta a circa 25 miliardi di euro. «Serve un piano complessivo che parta dalle zone a maggiore rischio. Sistemare un’area e lasciare quella attigua nelle vecchie condizioni, non salva naturalmente dai rischi di disastri».
Il ministro antepone la grande opera alla messa in sicurezza e gli ambientalisti insorgono
LE STORIE Il dramma dei bimbi dispersi MESSINA – Giampilieri vive un dramma nel dramma. Tre bambini risultano tra i dispersi e col passare delle ore le speranze di ritrovarli in vita si fanno sempre più deboli. Una consapevolezza che è prima di tutto dei genitori rimasti. Antonio Lonia è tra questi. La frana gli ha portato via la moglie ed i figli. Il corpo della donna, Maria Letizia, è stato recuperato stamani dai vigili del fuoco. Era sotto un metro di fango, per strada, in via Rizzo. Dei figli, Francesco, di due anni e mezzo, e Lorenzo, di sei, invece, ancora nessuna traccia. Dopo il ritrovamento del corpo della donna, gli sforzi dei vigili del fuoco si sono ulteriormente intensificati alla ricerca dei due piccoli, nella speranza che la valanga di acqua e terriccio non avesse diviso i figli dalla madre. Ma gli sforzi, per quanto generosi, non hanno prodotto risultati. Il recupero del corpo ha riacceso il dolore, se mai si fosse anche solo sopito, di Antonio, che, alla notizia, è scoppiato a piangere disperato, mentre intorno a lui alcune parenti si sono lasciate andare a scene strazianti di dolore. Lo stesso che da giovedì sera continua a vivere Giuseppe De Luca. Lui ha perso la moglie, Teresa, e la figlia Ilaria, di cinque anni. È scampato alla tragedia il figlio più grande, Anselmo, di otto anni, che adesso trascorre le giornate a casa di una parente, ignaro della tragedia che ha colpito la sua famiglia.
Un elicottero dei soccorsi sorvola una scuola
MESSINA – Un geologo, un meteorologo e un ingegnere civile affiancheranno i magistrati che, da ieri, indagano sul disastroso nubifragio che ha sventrato interi centri urbani nella zona jonica della provincia messinese e provocato un numero ancora imprecisato di morti, comunque decine. Una maxi consulenza idrogeologica potrebbe essere una delle chiavi dell’inchiesta in cui si ipotizza il reato di disastro colposo e che, a due giorni dalla tragedia, resta iscritta a carico di ignoti. I pm della città dello Stretto sono tornati a riunirsi per fare il punto sulle deleghe dell’indagine che sarà coordinata dal sostituto Francesca Ciranna e dagli aggiunti Franco Langher e Vincenzo Barbaro. Per la scelta degli esperti la Procura potrebbe chiedere consiglio ai colleghi campani che, undici anni fa, cercarono di far luce su un’altra immane tragedia: quella dell’alluvione di Sarno. Ma l’analisi dello stato di un territorio devastato da anni di speculazione edilizia, incendi e disboscamento, non sarà l'unico fronte dell’indagine. La Procura ha dele-
Allarme rosso per l’emergenza frane. Il 70% dei comuni è stato colpito da dissesti
gato ai carabinieri del nucleo operativo l’acquisizione di tutta la documentazione amministrativa degli ultimi sei anni – licenze edilizie, piani regolatori e di assesto geologico – conservata negli archivi dei Comuni: quello di Messina, che ha visto annientate sotto cumuli di fango e detriti intere frazioni, e quello di Scaletta Zanclea. Un’inchiesta, quella dei pm, che deve necessariamente andare indietro nel tempo per accertare eventuali responsabilità di amministratori e tecnici in una lottizzazione selvaggia che ha sfidato la natura. E che si occuperà a fondo anche di un importante precedente: la frana che, nel 2007, si abbattè sugli stessi territori sconvolti ora dal nubifragio. Anche in questo caso saranno gli amministratori a dover spiegare perchè, nonostante i danni milionari dell’alluvione di due anni fa, le opere di riqualificazione del territorio e di consolidamento non sono mai state realizzate. Domande che si fanno anche gli ambientalisti, cassandre di un disastro annunciato, ma anche denunciato agli stessi magistrati di Messina.
Cinquant’anni di frane e vittime annunciate
Disastro colposo a carico di ignoti
ROMA – In cinquant’anni più di quattro vittime al mese, in tutto 2.552. È allarme rosso per l’emergenza frane in Italia: quasi 470.000 il totale dei fenomeni franosi censiti fino ad oggi, per un totale di circa 20.000 km2, pari al 6,6% dell’intero territorio nazionale. Colpito dal dissesto è quasi il settanta per cento dei comuni italiani: ben 5.596 su un totale nazionale di 8.10. Questi gli ultimi dati disponibili sul fenomeno frane contenuti nel Rapporto sulle frane in Italia, realizzato dall’ex Apat, l’Agenzia per la protezione dell’Ambiente (ora confluita nell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione dell’ ambiente), Regioni e Province Autonome, nell’ambito del Progetto Iffi (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia). Ecco nel dettaglio la
Ancora tanti gli edifici costruiti su aree a rischio La diga del Vajont
situazione delle frane e dei rischi in Italia. I NUMERI Quattrocentosettantamila frane in cinquant’anni; il settanta per cento dei comuni colpiti da dissesto, pari a 5.596 comuni su un totale di 8.101; ventimila Km2 pari al 6,6% dell’intero territorio nazionale. LE AREE PIÙ COLPITE Le province con più elevato indice di franosità, ovvero il rapporto fra l’area in frana e il territorio totale, in Italia sono Sondrio, Lecco, Chieti, Pesaro e Urbino, Ancona. I PERICOLI Le frane statisticamente, rappresentano dopo i terremoti, le calamità naturali che causano il maggior numero di vittime e danni a centri abitati, infrastrutture, beni ambientali, storici e culturali. Quelle che si muovono più velocemente, come i crolli e le colate rapide di fango e detriti, oltre a quelle che coinvolgono ingenti volumi di roccia o terreno, causano i danni più ingenti.
GLI EVENTI PIÙ GRAVI Dal secondo dopoguerra ad oggi gli eventi che hanno causato più danni sono stati la crisi idrogeologica nel Salernitano dell’ottobre del 1954, la catastrofe del Vajont dell’ottobre del 1963 e la frana in Val di Stava del luglio del 1985, rispettivamente con 297, 1917 e 269 morti; le colate rapide del 5 maggio del 1998 a Sarno, Quindici, Bracigliano, Siano e a San Felice a Cancello con centocinquantatrè morti. GLI EDIFICI A RISCHIO secondo lo studio «Ecosistema rischio» di Legambiente e Protezione Civile, svolto su un campione di cinquecentocinquanta comuni italiani tra quelli classificati a «elevato rischio idrogeologico», in nove comuni su dieci ci sono abitazioni costruite in aree a rischio (ma in Campania e Calabria, ad esempio, la situazione è più grave e si raggiunge il cento per cento) mentre in cinque su dieci sono in zone pericolose anche gli edifici che ospitano insediamenti industriali.
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mero degli sfollati si aggira sui 500, ma anche questo è un dato in aggiornamento conMESSINA – Qualcuno ha distrutto, nessuno tinuo. La devastazione offusca gli occhi ma ha riparato. Quarantotto ore dopo il disastro getta anche un fascio di luce su tutto ciò che che ha colpito Messina, insieme alla conta dei non è stato fatto in questo lembo d’Italia, un danni e dei morti (21 secondo un bilancio uf- Paese dove i disastri ambientali negli ultimi ficiale, ma ancora provvisorio e destinato 50 anni hanno fatto mediamente 4 morti al purtroppo a aumentare) comincia il proces- mese e in cui, come ha evidenziato Bertolaso, per mettere in sicurezza le aree a rischio serso alle responsabilità. Anzi, i processi: quello che potrebbe scatu- virebbero circa 25 miliardi di euro. In una conferenza stampa concitata, ieri il rire dall’inchiesta della procura – che ha già nominato un pool di esperti – e quello che ve- capo della protezione civile regionale, Salvade contrapposti, da una parte, sfollati, fami- tore Cocina, ha spiegato che la Regione, neliari delle vittime, ambientalisti e, dall’altra, gli ultimi due anni, ha investito soltanto tre gli amministratori pubblici, accusati di aver milioni di euro per la messa in sicurezza lasciato al “partito del cemento”(la definizio- dell’intera fascia jonica del Messinese, un ne è del ministro Angelino Alfano) un terri- tratto che va da Capo Peloro a Taormina, ben torio che aveva cominciato a scricchiolare 50 chilometri. «Una cifra risibile – dice Cocina - ma la digià vent'anni fa. sponibilità finanziaria era «Certo, chi deve dare le auquesta». Il sindaco di Scaletta torizzazioni a costruire doZanclea, Mario Briguglio, invrebbe stare più attento», ha I SOCCORSI sorge contro chi parla di abuaffermato perfino il cardinale sivismo edilizio come causa Tarcisio Bertone. Al primo della tragedia e ricorda che gruppo si iscrive il capo della due anni fa ha chiesto 20 miProtezione civile Guido Bertolioni di euro, dopo l’alluvione laso, che non intende fare del 25 ottobre 2007, ricevensconti: «Non c'è dubbio che gli done 500 mila. Anche la Reabusi sul territorio sono la gione non ci sta a farsi procescausa di questa tragedia», ha sare, mentre dai Comuni e dal ribadito oggi, ringraziando il Genio civile i funzionari tirapresidente Napolitano che no fuori dai cassetti le richieaveva dato sostegno alla sua ste d’aiuto rimaste inascoltatesi. te. E oggi arriverà Silvio BerLa giunta ha deciso di stanlusconi, una visita, afferma ziare 20 milioni per i primi inBertolaso, che si limiterà a un terventi e di aprire un’inchiesorvolo dell’area, «perchè non sta amministrativa per accersi possono intralciare le opetare eventuali responsabilità, razioni di soccorso. Il presima spiega che la gestione dei dente lo sa bene, e per questo fondi e anche dell’emergenza ha rimandato a domani la sua Si lavora spetta allo Stato. Ieri Palazzo visita». d’Orleans era stato preso di In una giornata in cui per la viabilità sprazzi di sole si sono alterna- PROSEGUE l’attività del Servi- mira dal ministro dell’Amti ad acquazzoni, le squadre zio regionale Sicilia del Corpo na- biente Stefania Prestigiacodei soccorsi (1.100 uomini, zionale Soccorso alpino e spe- mo, che aveva accusato la Recirca 250 mezzi e una quindi- leologico. Rocciatori e Speleolo- gione di aver utilizzato male il cina di elicotteri) continuano gi per tutta la giornata hanno ga- denaro. Proprio alla siciliana a scavare a Scaletta Zanclea, il rantito l’afflusso di viveri e medici- Prestigiacomo si è rivolto pocomune alle porte di Messina nali nella frazione di Scaletta Su- lemicamente Ermete Realacdevastato dall’alluvione, e periore, tuttora isolata a causa ci, responsabile ambiente del nelle frazioni di Giampilieri, della caduta del ponte di collega- Pd. «Ci fa piacere - ha affermaMolino, Altolia, Briga Supe- mento. In questo momento le to - che finalmente il ministro riore, dove sotto le macerie si squadre stanno realizzando una Prestigiacomo si accorga cercano i 35 dispersi della tra- teleferica di corde sulla zona del quali disastri produca l'abugedia; mentre nell’obitorio del ponte crollato, per garantire un sivismo edilizio condonato, Policlinico di Messina ai 18 afflusso più rapido di viveri, mate- quanto il dissesto idrogeolomorti trovati ieri si aggiungo- riali, e carburante per alimentare i gico colpisca il nostro paese e no altri tre cadaveri recupera- gruppo elettrogeni e sostenere quanti interventi sono necesti ieri. Nello stesso ospedale, così le 300 persone che abitano sari per mettere in sicurezza qualche piano più su, sono an- la frazione. Intanto, la viabilità il territorio». «C'è però da chiedere al micora ricoverati 30 feriti, dopo con la frazione di Molino, a Giamche una cinquantina sono sta- pilieri (150 abitanti), è già stata ri- nistro dell’Ambiente», doti dimessi in mattinata. pristinata, le operazioni sono sta- manda Realacci, «di quale La provinciale che porta a te accolte con riconoscenza dagli Governo lei faceva parte menScaletta Zanclea sembra una abitanti. Nella frazione di Altolia, il tre nel 2003 Berlusconi varasorta di Saigon durante la personale elicotterista dei vigili va il suo secondo condono ediguerra: file di camion tra- del fuoco ha potuto trasportare a lizio, dov'era mentre le ultime due finanziarie di Tremonti sportano i detriti verso le di- valle nove persone. tagliavano drasticamente i scariche, incrociando sulla fondi, già insufficienti, per verticale gli elicotteri che atterrano e decollano dal campo di calcio della l'assetto idreogeologico, perchè taceva menfrazione di Santa Margherita, dove la prote- tre l’esecutivo di cui è oggi membro si apprezione civile ha allestito il centro aereo di soc- stava a varare lo scellerato piano casa, tra le corso per evacuare gli abitanti rimasti a Mo- battaglie fuori e dentro del Parlamento che il lino e Altolia, ancora irraggiungibili con i Pd metteva in campo per fermare un ennesimezzi di terra. Ieri sera era toccato a 500 per- mo via libera al cemento illegale?». Ieriil deputato del Pd Filippo Panarello, sone di Giampilieri, soprattutto bambini e anziani, portati via in tre ore dagli uomini che è nato proprio a Giampilieri, ha ribattutdei soccorsi. Davanti a questo eliporto di for- to alla Prestigiacomo sostenendo che un mituna c'è il mare; dietro una lunga schiera di lione stanziato nel 2007 per la zona dove due case sulle quali incombono le spalle ripide giorni fa è accaduto il disastro, è stato dirotdella collina, qua e là sfregiate da frane. Il nu- tato alle Eolie per volere del ministro.
LA POLEMICA
Domenica 4 ottobre 2009
Libertà di stampa
Trecentomila persone in piazza a Roma alla manifestazione promossa dalla Fnsi
«Basta campagne di accusa» Siddi: «Ritirate il ddl sulle intercettazioni». Saviano: «Verità e potere non coincidono mai» di LETIZIA BIANCO ROMA – «Quello che sta accadendo dimostra che verità e potere non coincidono mai»: piazza del Popolo esplode in un lungo applauso alle parole di Roberto Saviano, l'autore di Gomorra che vive sotto scorta da quando ha denunciato il sistema economico della criminalità organizzata e che oggi partecipa alla manifestazione per la libertà di informazione, indetta a Roma dalla Federazione nazionale della stampa, in nome della «possibilità di raccontare senza doversi aspettare ritorsioni». È strano, dice Saviano, che si manifesti per la libertà di stampa in un Paese europeo: «Qui non vengono chiusi i giornali con la polizia politica nè i giornalisti vengono arrestati, ma la libertà per cui stiamo combattendo è la serenità di raccontare, senza che il proprio privato sia utilizzato come un’arma per far tacere chi lavora». Poi si riappropria di un termine «infangato» dalle mafie, l’onore: «Oggi abbiamo dimostrato che il paese tiene al suo onore». Il pensiero dello scrittore va ai giornalisti caduti nell’esercizio del loro mestiere, ma anche alle vittime della tragedia di Messina, «frutto non della natura, ma del cemento. Se si permette a chi scrive di rispondere solo alla propria coscienza, probabilmente la parola avrebbe potuto contribuire ad evitare una catastrofe del genere. Raccontando in qualche modo è possibile trasformare la realtà». Proprio con un minuto di silenzio per i morti sotto il fango di Messina si apre, sotto un sole primaverile, la giornata di mobilitazione voluta dalla Fnsi per dire 'No al guinzaglio - Dovere di informare e diritto di essere informati'. «Il premier Berlusconi ritiri il ddl Alfano sulle intercettazioni e le querele contro i giornali», chiede Franco Siddi, segretario del sindacato dei giornalisti. «Cessi la campagna di accuse contro i cronisti, smetta di additarci come farabutti e dica finalmente la verità», insiste, poi passa la parola al presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida: «Il cittadino non informato o informato male è meno libero». Sul palco, alla voce di un’insegnante precaria («Il ministro Gelmini si dimetta, ma voi giornalisti occupatevi dei temi della scuola») si alterna quella di Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil («Portiamo la protesta in cento piazze d’Italia»). Agli applausi per la Cgil fanno da contraltare i fischi per Cisl e Uil assenti, ma anche per l’intervento del presidente dell’Ordine dei giornalisti Lorenzo Del Boca che richiama i colleghi a un «maggior senso di re-
sponsabilità». Si è già dissociato intanto dalla piazza anche il segretario dell’Ordine, Enzo Iacopino, e sono assenti gli esponenti dell’Alternativa, componente di minoranza di Fnsi e Stampa romana. Rimette tutti d’accordo Sergio Lepri, storico direttore dell’Ansa: 90 anni appena compiuti, una giovinezza vissuta sotto il fascismo, richiama all’impegno collettivo «per evitare che si soffochino le voci libere». Inevitabile la citazione, da parte del conduttore Andrea Vianello, delle trasmissioni finite nel mirino del governo, da Report a Annozero: e il segretario dell’Usigrai Carlo Verna promette che sarà «sciopero» se l'istruttoria dell’esecutivo sul programma di Michele Santoro «sarà un’analisi del sangue a una singola trasmissione e non a un contesto complessivo, in cui regna il silenzio». Nella piazza 'di sinistra' è venuta a protestare anche la stampa cattolica, da Avvenire a Famiglia Cristiana, il cui direttore Don Antonio Sciortino ha mandato una lettera per dire che «la legittimazione, pur ampia, del voto popolare non autorizza nessuno a colonizzare lo Stato e a spalmare il Paese di un pensiero unico senza diritto di replica». A parte il fuori programma di Andrea Rivera – che elude il servizio d’ordine e a fine serata canta la sua polemica contro Berlusconi – le testimonianze del mondo dello spettacolo sono affidate a Neri Marcorè, che cita Alexis de Tocqueville e dice che «siamo in regime di libertà vigilata», a Jasmine Trinca che legge un testo di Anna Politkovskaja, a Simone Cristicchi che evoca il G8 e la morte di Carlo Giuliani con 'Genova brucia'. A sintetizzare il senso della giornata, Marina Rei emoziona tutti intonando Giorgio Gaber, «libertà è partecipazione».
Piazza del Popolo gremita di partecipanti alla manifestazione voluta dalla Federazione della stampa
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LE REAZIONI
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Berlusconi: «È una farsa contro di me» Il Cavaliere è convinto che sia tutta un’orchestrazione di Pd e Idv di FEDERICO GARIMBERTI ROMA – Avrebbe voluto essere a Messina, Silvio Berlusconi. Non Il solo per verificare di persona i segretario danni dell’alluvione che ha sepolFns, Siddi to interi quartieri della città, ma
anche per dare una risposta, con la sua presenza sui luoghi dell’emergenza, a chi manifestava in difesa della libertà di informazione per le strade di Roma. Ha desistito solo quando Guido Bertolaso, al telefono dalla Sicilia, gli ha detto che in questo modo avrebbe rischiato di intralciare i soccorsi. Così il Cavaliere è rimasto ad Arcore, tenendosi in contatto con il capo della protezione civile, ma rinunciando alla «politica del fare» che lo aveva guidato nelle ore successive ai terremoti dell’Aquila e alla strage di Viareggio. Il resto della giornata lo ha passato leggendo le agenzie inviate dallo staff di Palazzo Chigi. Molte erano sulla manifestazione a piazza del Popolo. La grande partecipazione (gli organizzatori parlano di oltre 300mila persone) non deve averlo scosso più di tanto. È sua convinzione, infatti, che quella protesta sia una manifestazione politica organizzata dalla «sinistra», Pd e Idv in testa, contro di lui. Qualcosa che, ha confidato a
chi ha avuto modo di sentirlo, c'entra molto poco con la libertà di informazione. Il Cavaliere, inoltre, deve vedere un legame fra la sentenza sul lodo Mondadori, con la quale i giudici di Milano hanno condannato la Fininvest a risarcire con 750 milioni la Cir di Carlo De Benedetti, e la manifestazione di Roma. «E' molto strano che nel giorno della manifestazione promossa dal gruppo editoriale-partito di De Benedetti, arrivi il pronunciamento del tribunale di Milano sul Lodo Mondadori», commenta non a caso il vicepresidente dei senatori del Pdl, Francesco Casoli. Una «farsa», ha ripetuto a ogni piè sospinto in questi giorni il Cavaliere, sostenendo che l’Italia è uno dei Paesi «più liberi dell’Occidente». Nel giorno della manifestazione lascia che a parlare siano ministri e parlamentari del Pdl. E il senso delle dichiarazioni vanno tutte in una direzione: è una protesta di parte che ha come unico obiettivo il governo.
Prima di iniziare è stato osservato un minuto di silenzio per le vittime del nubifragio di Messina
Piazza del Popolo gremita e colorata di palloncini ROMA – Una piazza gremita e colorata da palloncini rossi e verdi, tante bandiere della Cgil, dell’Italia dei Valori, del Pd, di associazioni e di altre sigle sindacali, numerosi striscioni e grandi cartelli contro Silvio Berlusconi: così si presentava Piazza del Popolo alle 16 quando è iniziata la manifestazione per la libertà di informazione organizzata dal sindacato unitario dei giornalisti. Trecentomila i partecipanti, secondo gli organizzatori. Sessantamila per la Questura. Dopo il minuto di silenzio per ricordare le vittime della tragedia di Messina, la manifestazione prende il via con Andrea Vianello che introduce gli interventi. A poco a poco arrivano i politici, Dario Franceschini, Massimo D’Alema, Antonio Di Pietro, Walter Veltroni, Nicki Vendola, Paolo Ferrero, Ermete Realacci, Fausto Bertinotti, Claudio Fava,
I manifestanti con le magliette “Siamo tutti farabutti”. Presenti anche i Cdr di Mediaset Paolo Gentiloni, Vincenzo Vita, Beppe Giulietti. Nessuno di loro sale sul palco. Il clima è quello delle feste: i manifestanti sono scesi in piazza indossando le magliette distribuite dalla Fnsi e dall’Usigrai, con lo slogan 'siamo tutti farabutti'. La piazza si infiamma quando vede arrivare Roberto Saviano, stretto da un nugolo di guardie del corpo e assediato da giornalisti e fotografi. C'è una tensione palpabile: lo scrittore viene accompagnato in un camper. Gli organizzatori fanno sapere che Saviano non darà interviste perchè non può sostare nel retropalco in quanto è 'troppo pericoloso'. Altri applausi si levano dal fondo della piazza dove si fermano per circa un’ora Michele
Santoro, Vauro e Marco Travaglio. La redazione di Annozero è invece presente praticamente al completo nel 'recinto' allestito attorno al palco. C'è Paolo Ruffini che guida la pattuglia di Raitre, la rete finita nel mirino del governo: Serena Dandini, Riccardo Iacona, Giovanni Floris, Maurizio Mannoni, Maria Cuffaro. Assente Milena Gabanelli ma solo perchè impegnata a Bologna nella preparazione del nuovo ciclo di Report. Si fa sentire, tra gli applausi, anche la voce di Mediaset con l’adesione del coordinamento dei Cdr e di Striscia la Notizia, rappresentata in piazza dal Gabibbo e dal finto Bruno Vespa. La folla è reattiva ed esprime il pro-
prio punto di vista in maniera rumorosa: sonori fischi quando il presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida cita Vittorio Feltri. Ed ogni volta che gli oratori fanno riferimento al Tg1 e al Tg2 oppure a Porta a Porta. Contestazioni alla Cisl e alla Uil che hanno scelto di non partecipare. Ovazioni per Annozero, per Report, per Repubblica ed Ezio Mauro. Forte presenza del quotidiano che ha allestito una postazione tv per raccogliere l’opinione dei manifestanti e ricevere i messaggi in diretta da proporre sul sito. Eugenio Scalfari, Ezio Mauro, i vicedirettori e i principali editorialisti del quotidiano, seguono gli interventi, dialogano con i cittadini, stringono mani e firmano autografi. Qualcuno avvista Nanni Moretti e in effetti il regista c'è e porta un tocco critico alla piazza, coerente con il suo stile. d. n.
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10 Primo piano
11 Domenica 4 ottobre 2009
unaVITA da
CAMPIONE di FRANCO CACCIATORE egli anni '50 Melfi vive una grande avventura calcistica. Una stagione straordinaria che, in breve, vede la squadra giallo - verde approdare all'allora IV serie di eccellenza. Motore di questo leggendario capitolo sportivo è il fondatore e presidente della Pro Loco, o meglio “Pro Melfi”, come si chiamava allora, l'ingegnere Michele Pastore, che aveva già incluso nel ricco programma dell'associazione una finestra di primissimo piano dedicata a gare automobilistiche, rally motociclistico e tante altre. A farci rivivere quei tempi il ritorno a Melfi, dopo 50 anni, di un protagonista di quella prima squadra calcistica, che come scriveva un giornale dell'epoca, aveva “il vizio di vincere sempre”, Sandro Rausa. Lo incontriamo casualmente nell'ex piazza Municipio con la moglie Rosetta Cignarale di Melfi e ci riconosce. Pur se all'epoca non svolgevamo l'attività giornalistica, eravamo, per antica passione, vicino ad amici cronisti e quindi, di tanto in tanto, vicino all'ambiente calcistico. Rausa giunge a Melfi appena diciottenne, oggi conta settant'anni. Il suo racconto ci fa rivivere tempi di un calcio nostrano, dove il guadagno stava quasi all'ultimo posto. I giocatori in campo erano undici e solo undici, nessuno in panchina. Il campo di calcio in terra battuta ed era lì che doveva rimbalzare un pallone di cuoio, pesantissimo e di grandi dimensioni. Le magliette uniche erano di lana. Rausa ricorda, “tutte gialle e con colletto verde”. La paga mensile si aggirava sulle cinquanta, novantamila lire, ma a volte, secondo le vicissitudini della società, saltava. Un capitolo a parte la presenza delle donne alle partite. A raccontarcelo è la moglie Rosetta. Non era proibita la presenza femminile ma una donna che assisteva ad un derby era giudicata poco seria. Fenomeno questo nazionale, giacché la Pavone cantava la sua rabbia nel rimanere sola in casa, mentre il “lui”, puntualmente tutte le domeniche, andava alla partita di pallone. Lasciamo per un po' il discorso calcio per conoscere le impressioni di Rausa sulla Melfi di oggi raffrontata a quella di ieri. Per me ragazzo - egli ci dice - venire a Melfi è stato un trauma, lasciavo la mia città, Bari, e finivo in un piccolo centro. Oggi Melfi è divenuta davvero una città, non la riconosco più. L'unico punto che è la Melfi di allora, è l'ex Piazza Municipio. Un vero simbolo della città, al quale io, insieme a tutti i giocatori di quel tempo, siamo particolarmente legati. Era lì che incentravamo tutta la nostra vita. Come ritrovo avevamo l'Associazione Operaia “Nitti”. Anche il nostro albergo era nelle vicinanze, il “Bellapanella”, situato in un vecchio stabile del corso principale. Per il pranzo, l'annesso ristorante, gestito da un indimenticabile Don Ciccio o la “Grotta Azzurra”. E sul corso, la sede della Pro Loco, dove incontravamo il Presidente Pastore, che per la squadra ci metteva tutto, l'anima e anche molt'altro. Con lui Arturo Valerio (al quale è intitolato il campo sportivo), ex calciatore, divenuto uomo tuttofare, dalla scoperta agli ingaggi dei giocatori. A proposito, aggiunge, fui comprato per meno di centomila lire. Poi i nomi dei suoi compagni di squadra. Ad iniziare da Mario Martiradonna, anche lui di Bari, che ha mosso i primi passi nel Melfi per poi passare al Reggio Emilia
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ed infine al Cagliari in Serie A, giocando con Gigi Riva, il portiere Tacconi e poi Sibilla,Vignale e Pipino dal vivaio del Bari, Simeon dall'Udinese, Firicano dal Palermo e Antonio Francese di Nocera Inferiore, divenuto a tutti gli effetti cittadino di Melfi, dove vive, e non dimentica Vignale, scomparso qualche mese fa. E ancora gli allenatori Ignazio Mancini e Benedetto Del Re, al cui fiuto di ottimo tecnico si deve la carriera di Martiradonna. Con tutti, anche se all'estero, mantiene continui rapporti. Ricorda anche le squadre del Girone. Con il Melfi, Sulmona, Civitanova Marche, Chieti, Barletta. Compagine forti e con tifosi abbastanza accesi. E alla nostra mente corrono ben altri bollenti incontri del Melfi in Serie D, negli anni '70, con squadre dalle super tifoserie, come quelle di Scafati, Angri, Nola e Paganese, da noi vissuti in diretta, per la collaborazione, anche sportiva, al “Roma”, che avevamo ereditato dal giornalista per antonomasia, Michele Araneo. Il giornale napoletano ci chiedeva oltre alla cronaca del derby, le interviste negli spogliatoi. Incarico quanto mai rischioso, nel caso la squadra ospite avesse perso l'incontro. Fortunatamente a salvarci dalla rabbia di giocatori, allenatori e accompagnatori il tesserino, che all'epoca i giornali rilasciavano. Ma torniamo a Rausa che ci racconta del suo iter calcistico. A Melfi dall'agosto '57 a quello del '60, con il ruolo di difensore terzino. Di questa prima e importante esperienza, conserva i più bei ricordi della sua carriera calcistica. A noi è possibile ricostruirla anche fotograficamente, grazie alla disponibilità di Gerardo Cerone, che del Melfi ha un autentico archivio, ricco di foto ed articoli, in parte riportati nel suo libro “Cuore giallo-verde”. Addirittura sono conservate le schedine del “Totocalcio” dell'epoca, dove con incontri come Italia - Portogallo, Germania - Ungheria, Austria - Italia, figurano alcuni derby del Melfi, in “Coppa Mattei”, qualcosa come l'attuale “Coppa Italia”. E proseguiamo con la storia del nostro Sandro. Dal Melfi al servizio militare, durante il quale viene prestato all'Olbia, sempre in IV serie, ancora al Liberty di Bari, poi al Bisceglie ed infine è chiamato dal Club Calcio Italiano di Ottawa, in Canada, dove ricopre il doppio ruolo di allenatore e calciatore. Qui il calcio, come d'altronde oggi, non era molto seguito, ma la paga molto alta, un mensile di due mesi si aggirava sull'equivalente di cinque milioni. Siamo al 1975. Alla fine degli anni '70 mette fine alla sua carriera calcistica e lavora in un'impresa di installazione di ceramiche. Più tardi, sempre nel settore, si metterà in proprio. Oggi, che è in pensione, l'azienda è passata ai suoi figli, che ci enumera: Patrizia e Pino nati a Bari, Margherita e Alessandro ad Ottawa. Poi dice di avere nove nipoti. Purtroppo il primo, Ryan di 23 anni, non c'è più. E qui un appendice davvero amara della sua vita, che nel complesso ha un po' il sapore di una favola. Ryan, scomparso di recente, colpito da leucemia, ha vissuto per intero la tragedia di questa malattia per nove lunghi mesi. Alla fine non poteva più parlare ed ingoiare e così, ha scelto una morte dolce (permessa in Canada), preparata dai dottori in tre giorni. Prima di morire, ha chiesto di sposare la sua fidanzata. Questa storia, riportata su tutti giornali, ha commosso l'intera Ottawa ed ha varcato anche i confini. Rausa nel raccontarcela si rabbuia, ma presto gli torna il sorriso. Da sportivo autentico è riuscito a vincere anche questo derby con…la vita.
Foto dall’album dei ricordi di Sandro Rausa, uno dei campioni del Melfi, oggi 70enne
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Domenica 4 ottobre 2009
Il racconto
Volti e personaggi francescani
Sulle orme
del Santo
na volta, fra le altre, ch’io mi sforzai di seguir più da vicino con l’intendimento e la fantasia quello stranissimo cammino di Dante attraverso i gironi, non so se di giorno o di sera, riuscii a penetrare così addentro nel mondo dantesco, e tanto viva ed intensa e scolpita fu la mia rappresentazione ideale di ciascuna creatura di quel mondo, ch’io, chiudendo il libro e gli occhi ormai stanchi nell’imminenza d’un lieve sopore, credei di vedere e di toccare sensibilmente quei ceffi e quelle code e quelle mani levate nell’atto di squadrare le fiche. Fenomeno tanto strano, o lettore, quanto quello che tu forse avresti a narrare al domani d’una delle tue notti più felici, in cui, standoti al fianco la dolce donna del cuore e recingendoti ella nel sonno col cocente braccio la vita, avvenne a te di sognare deserti estuosi e roghi fiammanti e geenna incandescenti. Così, nella grande ora spirituale che volge, orientando il pensiero e universale venerazione degli uomini alle rupi dellaVerna e alle colline di Assisi, donde, oltre le linee degli orizzonti e i confini del mare,si levano versoil cielo le scarne mani segnate e il volto serafico del più santo degl’italiani e del più italiano dei Santi, non è meraviglia se la nostra vita povera di ben altra povertà, che non fu quella d’un Frate Minore, tocca profondamente dal senso dell’immenso e dell’eterno, sorpresa di ritrovar se stessa pura e perfetta là dove meno essa tende, là dove più piena è la rinuncia e più nuda è la semplicità dell’essere, generi da sé un sogno a immagine di quella semplicità, e in un sogno sconfini la nostra ammirazione. E’ appunto quel che avvenne a me uno degli scorsi giorni, in cui, preso da un più forte fervore mistico, esercitato dal fascino del Santo della natura, non mi bastavanopiù, perelevarmi alla notizia dell’arcana esistenza, né i Fioretti, che mi sembravano puerilmente favolosi, né i pochi brani posseduti della Legenda di fra Tommaso da Celano e neppure le figurazioni artistiche premiate nel concorso nazionale francescano, benché di quelle mi piacessero una del pittore Pasquale Avallone ed un’altra di Giuseppe Moroni. Oh, come avrei voluto a piede a piede andar al Santo camminatore, attraverso le pagine di S. Bonaventura, di fra Giordano da Giano, di fra Salimbene, di Paul Sabatier, di Thèodore de la Rive! con che brama avrei allora divorato il cibo spirituale del libro francescano, se la sua diffalta non mi avesse imposto un digiuno, al quale sentivo però di non potermi rassegnare francescanamente! Ed ecco, quand’io ero già sconfortato e non volevo parlarne per non sconfortarmi di più, ecco che un amico venerando per dottrina e per età mi tocca la spalla e mi dice: «Tu non sai una cosa? Il Senatore Giustino Fortunato, col quale mi son trattenuto in lunga conversazione amichevole, mi ha comunicato che Giacomo Racioppi, tanti anni fa, diede alla luce delle notizie sulla venuta di frate Elia in Basilicata e precisamente a Marsico Vetere, in un vecchio monastero, il quale vide poi sorgere al suo fianco, per opera forse dello stesso frate Elia, la chiesa di S. Maria degli Angeli. Lo scritto di Racioppi è certo un documento di molta importanza; ma tutto sta a rintracciarlo. Bisogna che tu ti accinga a frugare in biblioteca. » Fare di simili ricerche io che morivo dalla voglia di farne? Era cosa che mi succedeva. Ma frate Elia, quel “frate Elia superbo” che, nel capitolo VI dei Fioretti, era ancora Vicario dell’Ordine quando Santo Francesco chiamò alla sua diritta frate Bernardo, il suo “primogenito”; e poi nel trentesimottavo, per essersi, ribelle della Chiesa e apostata dell’Ordine, acco-
U
di NICCOLÒ RAMAGLI
In una rivista del 1926 appare in sogno Giustino Fortunato e racconta che Giacomo Racioppi gli ha rilevato che la chiesa di Santa Maria degli Angeli era a Marsico stato al Re Federico, vien colpito da scomunica e assolto più tardi; già in fin di vita, e rimessogli l’abito “per amore di Santo Francesco”: avrebbe davvero frate Elia vissuto quei suoi ultimi giorni fortunosi appiè di Marsi Vetere, nel luogo ove ancor oggi sono ostensibili le vestigia d’una S. Maria degli Angeli? L’enimma attendeva una soluzione dalla biblioteca ma diede che rovello al mio cuore, sudore alla mia fronte, polvere alle mie nari. Andavo iodunque, uno di queigiorni, ormato di bel nuovo da Frate Sconforto, quando per istrada riscontrai uno di quegli accattoni che spesso van compagni ai ricordi della mia fanciullezza, di quelli ch’io con terrore sentivo chiedere il tozzo all’uscio della mia casa ed urlare a gagnolare frattanto contro i monelli che tiravano sassi, e tutti li conoscevo dalla voce, dai cenci,dalla bisacca.Era diessiil piùgiovine eil meno ebete; alto, loquace, dai grandi piedi scalzi, nudo la testa un po’calva ed il peto ispido. Egli forse non mi ravvisò, e stese a me la mano come ai tanti pietosi. Io gli dissi: «O da che
tempo, Michele, non ci rivedemmo! ,,. Ma non pensavo in quel momento al Poverello di Ascesi. E Michele venne quella notte a visitarmi nel sogno col suo collo lungo e le gambe lunghe, conlesuemanigrandie ilpettoispidoelatesta calva. Ed io gli dicevo: “Basta che ora ti darò ricetto nella mia casa (povera assai più nel sogno), e ti farò posare su questo giaciglio, e col giaciglio starai tra questo letto ch’è il mio e questo letto ch’è il letto d’un mio caro fratello. (Era forse il fratello Vizio o il fratello Piacere?). Il poveretto, a quelle mie parole, rideva contento, ed anche sorridevano i miei genitori. Ma quel mio fratello taceva; taceva e mi guardava di sbieco. Ed io, lì, a supplicarlo che non mi odiasse per questo, perché ad essere poi giusti quel pitocco era sangue nostro e quando noi nascemmo gli eravamo uguali, e le stesse ragioni egli aveva con noi sulle cose del mondo che son nostre. Tenni anzi a notificare ciò per l’appunto a lui, e chiamando gli dissi: Michele, nostro fratello, in questa casa hai an-
che tu la tua, dacchè, se non sai, nascemmo simili ed uguali, d’un padre e d’una madre ,,. Ora il pitocco nella sua balordaggine fu buon intenditoree simostròconvinto ed ebbe come una rivelazione. Ma da quell’istante egli non rise più, non mi guardò più non ebbe punto umiltà. Io mi tiravo da parte, mentre egli si dava a frugare per la casa, sprezzante di me, e toglieva la miglior veste ed il meglio della dispensa. Ma anche una cosa tolse, una scure: ed avendo quella accosto, si accovacciò bofonchiando fra un boccone e l’altro sul giaciglio. All’ora consueta mi avviai al mio letto, per la casa silenziosa; ma presto potei scorgere che in luogo dell’accattone, giù per terra, c’erano alla rinfusa i suoi panni e la sua bisacca enorme ripiena di un enorme bottino; e vidi ch’egli s’era presotuttoquanto il mio letto e lì dormiva con russi e stertori, sazievolmente. Sazievolmente dormiva anche l’altro mio fratello: ed io, stando solo eritto inmezzo aloro, sentivo di quei sonni una implacabile invidia. Mi chinai allora sull’ospite e gli dissi piano all’orecchio: «Deh su, buon Michele, levati dal mio letto, voglia occupare il tuo, abbi pietà dell’ospite ch’è bramoso di sonno! ,,. Sì che m’intese; ma la mia voce, benché sommessa, lo fastidi: egli si voltò sull’altro fianco, sbuffando. Ed io di nuovo a supplicare, querulo, con un gemito insistente. Alfine egli si scosse con un urlo orribile e diede sfogo alla sua stizza violenta: «Maledetto, che vai tu cercando? E’ quello il tuo letto, se lo vedi! Sdraiati, se ti piace, alla malora! ,,. E mi diede uno spintone, che mi mandò brancicando a ritroso per le quattro pareti. Si destò l’altro mio fratello, comprese il tutto, tacque, mi guardò a lungo di sbieco e si ricacciò sotto. Il sonno, l’impazienza, la stanchezza mi gravavano le membra. E molto ancora pregai, appiè del mio letto, lo scortese. Ma egli si riscosse più ferocemente, cavò di sotto alle coltri la scure e mi colpì con forza nelle anche più e più volte. Senonchè il ferro, in luogo di ferite profonde, produceva scalfiture incruente. Io mi diedi a guaiolare per tutta la camera; ed allemie stridasidestaronoi carigenitori.Vennero essi, si affacciarono all’uscio, tra atteriti e compassionevoli, dissero: «Pazienza, pazienza! ,,. Ebbi però pensiero di andar fuori per aiuto, non so dove. Corsi così angustiandomi per la campagna amena, finchè giunsi a una spelonca. Ivi era una vecchia con un volto sì scialbo: scalza, lacera, stranissima vecchia. Ella mi disse: «Ben mi conosci! Dove vai? Cerchi tu, ingiusto, la giustizia? Io t’impongo il ritorno. Gittati sullo strame e dormi. Lascia il tuo ospite fratello godere. Conosca egli il letto che non seppe mai, e sappi tu il giaciglio che non premesti mai ,,. Disse ed io volsi i passi fuori della sua spelonca e del mio sogno. Oh Povertà, Suora Povertà umile e grande, colui che tu, larva del suo sogno. Ammonisti,daquandosi staccòdateetornò uomo fra gli uomini del millenovecento ventisei, ha sempre poi pensato che se egli e i suoi simili ritenessero in cuore quelle sue parole e cercassero di conformarvi sia pure per poco gli atti della loro vita, o che non vedremmo noi Santo Francesco ricalcare le vie del mondo ribattezzato al fonte dell’umiltà, e intonare in letizia di spirito un nuovo Cantico creaturarum ?.. (tratto da “La Basilicata nel mondo - sogno francescano”di Niccolò Ramagli)
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Domenica 4 ottobre 2009
Science for Peace
Al via l’iniziativa della Fondazione Veronesi
“
la MIA Pace ” di UMBERTO VERONESI
cienza per la Pace (“Science for Peace”) è l' iniziativa appena nata dalla Fondazione Veronesi, ma il mio impegno per la pace ha radici antiche. Come medico oncologo ho condiviso in prima persona per lunghi anni l'esperienza del dolore. Mi sono reso conto sempre più profondamente che il primo bisogno dell'uomo, di tutta l'umanità, è l'eliminazione della sofferenza fisica e psicologica. Per questo ogni medico è pacifista, perché la sua missione, che è quella di curare le malattie che ci affliggono, lo conduce inevitabilmente a rifiutare tutte le ferite, gli scempi, le epidemie e le enormi sofferenze che la guerra procura. E' innegabile che la guerra è il più grande dei dolori: io l'ho vissuta e ho visto con i miei occhi la sua tragica assurdità. Per questo ho voluto dar vita al movimento internazionale “Science for peace” ”, insieme a oltre 20 premi Nobel e a molte figure rilevanti della cultura mondiale. In quanto scienziati pensiamo che il tema della pace debba urgentemente essere riportato al centro del dibattito civile; vogliamo creare una cultura di tolleranza e di nonviolenza; chiediamo a tutte le Nazioni la progressiva riduzione degli armamenti per destinare parte degli investimenti ai bisogni più urgenti della gente: nuovi ospedali, asili, scuole, e la ricerca scientifica. La necessità di sfuggire alla sofferenza evitabile oggi è ancora più sentita a causa della situazione di crisi mondiale che agita, anche nelle popolazioni occidentali cresciute nel benessere, lo spettro della povertà. La crisi richiede delle risorse aggiuntive per le urgenze sociali, e dove possiamo ricavarle se non dalle spese militari che assorbono fondi molto elevati? È assurdo che non riusciamo più a mantenere le nostre famiglie, che gli ospedali non vengano ristrutturati, che l'accesso alle cure adeguate non sia garantito a tutti, che la ricerca scientifica, che potrebbe dare una nuova spinta al benessere, languisca nei laboratori deserti, per avere più carrarmati, costosissimi aerei superso-
S
nici che non utilizzeremo mai. Gli Stati Uniti nel 2007 hanno speso per l'esercito 547 miliardi di dollari, e l'Italia ne ha spesi 33. Per la ricerca contro il cancro, che causa 150.000 morti ogni anno, il nostro Paese spende ogni anno l'equivalente di circa 225 milioni di dollari. E non è solo una questione di denaro. I malati di cancro vanno ancora a finire nelle corsie d'ospedale a otto letti, ma i nostri carri armati sono lucidi e ben oliati. Abbiamo allora più a cuore le armi che i malati in Italia? Io credo di no e per questo sono fiducioso che il nostro Paese può avere un ruolo trainante nel movimento per la pace, come l'ha avuto nella campagna contro la pena capitale. Invito tutti i cittadini che la pensano come a me ad aderire al movimento Scienza per la Pace, attraverso il sito www.fondazioneveronesi.it/scienceforpeace e ringrazio fin d'ora chiunque, animato dagli stessi ideali di fratellanza e solidarietà, lo farà.
Harold Walter Kroto
Rita El Khayat
COME UTILIZZARE LE RISORSE A DISPOSIZIONE?
La sottoscrizione 1. DIFFUSIONE DELLA CULTURA DI PACE. 1.1 Richiesta di inserimento di programmi di educazione alla Pace e di corsi di insegnamento nelle scuole a tutti i livelli. 1.2 Sostegno ai movimenti ecumenici interreligiosi per un comune programma di Pace. 1.3 Appello alle Banche Centrali, affinché verifichino l'applicazione di un codice etico nel mondo bancario, che impegni moralmente le banche a rendere trasparenti i finanziamenti alle aziende che producono armi e a ridurli progressivamente. 1.4 Istituzione di un'Associazione Permanente di Paesi per la Pace con una voce di spesa per gli armamenti inferiore all'1% del proprio Pil (per citarne alcuni, Costa Rica, Giappone, Malta, Austria, Islanda, Irlanda). L'Associazione dovrà essere riconosciuta a livello internazionale. COME SOTTOSCRIVERLI? Per sottoscrivere gli obiettivi di Science for Peace sarà sufficiente visitare il sito www.fondazioneveronesi.it/scienceforpeace. Di seguito, i siti che ospiteranno il link
Kathleen Kennedy
Tara Gandhi
Moni Ovadia
Sandro Veronesi
1) Armi vs. trattamenti sanitari ARMI un caccia F-35 Joint Strike Fighter - 100.000.000 di $ un sottomarino classe Virginia - 2.700.000.000 di $ un areo F-22 Raptor - 400.000.000 di $ un missile Trident II - 89.000.000 di $ un caccia F-18 super Hornet - 105.000.000 di $ FARMACI costofarmacitrattamentoanti-AIDS:dose dizidovudinerichiestapertrattare un adulto costa 175$ all'anno la dose di zodivudine sciroppo per trattare un bambino al di sotto dei 10kg ha un prezzo annuo di 215$ in Africa bastano solo 18 euro per effettuare il test HIV a 2 mamme prima del parto e ai loro bimbi al 18° mese di vita e 360 euro per curare una mamma sieropositiva per 1 anno intero mentre servono 130 euro per salvare un neonato assicurandogli un trattamento medico-alimentare completo 2) Spese militari vs. sussistenza Le spese militari mondiali ammontano nel 2008 a circa 1450 miliardi di dollari... circa il 2,4% del PIL mondiale e pari ad una spesa pro-capite di 217 dollari per ogni abitante della terra (quasi un terzo dei quali non arriva al dollaro al giorno di sussitenza....) 10 anni fa non si arrivava ai 1000 miliardi di dollari... con una crescita di oltre il 45% 3) Spese militari vs. acqua potabile e sanità di primo livello L'ammontare di denaro necessario per raggiungere i famosi Obiettivi del Millennio(MDG) per dimezzare la povertà nel mondo (obiettivo che ci si era prefissatiper il2015 manonverrà raggiuntopermancanza difondi), siaggirerebbe in un sostegno economico dei paesi ricchi di 760 miliardi in 15 anni, mentre in un solo anno gli stessi paesi investono in spese militari più di 1200 miliardi di dollari. Il costo per raggiungere uno dei MDG (dimezzare la popolazione senza accesso ad acqua potabile e sanità di primo livello) è stimato in circa 18 miliardi di dollari all'anno per i prossimi 5 anni (il costo per mantenere servizi già presenti è di 54 miliardi all'anno). Si tratta rispettivamente dell'1,2% e del 3,7% delle spese militari mondiali annue. 4) Spese militari vs. malaria Ogni giorno nel mondo si spendono 4 miliardi di dollari per mantenere gli apparati militari: l'OMS stima in 4,5 miliardi di dollari annui (nello scenario peggiore) il costo dei programmi di controllo della malaria che siano in grado di raggiungere gli obiettivi previsti internazionalmente. La malaria è una delle principali cause di morte per malattia nel mondo, con 250 milioni di casi all'anno e oltre 1 milione di decessi 5) Italia: Spesa militari vs. opere civili/sociali Secondo le previsioni del programma intergovernativo l'Italia dovrebbe acquistare 131 cacciabombardieri F-35 al costo complessivo di circa 15 miliardi di euro. Con gli stessi soldi si potrebbe: Costruire 3.000 asili nido: costo 1 miliardo di con beneficiari 90.000 bambini da 0 a 3 anni e 50.000 famiglie. Posti creati: 20.000 Mettere in sicurezza 1.000 scuole. Costo 3 miliardi di con beneficiari 380.000 studenti. Posti creati: 15.000 Installare 10 milioni dipannelli solari. Costo 8,5 miliardi di con beneficiarie 300.000 famiglie. Posti creati: 80.000 Dare indennità di disoccupazione di 700 per 6 mesi ai precari con reddito inferioreai20.000.Costo2,5miliardidi conbeneficiarie800.000persone oppure (al posto di quest'ultima) ristrutturare il centro storico dell'Aquila, 5.000 case inagibili, l'ospedale e la casa dello studente. Costo 2,5 miliardi di conbeneficiarie30.000persone.Postidilavorocreati:2.000 6) Prestiti e vendita di armi Circa un terzo dei debiti esteri che oggi appesantiscono e bloccano i tentativi di sviluppo di più della metà della popolazione mondiale sono derivati da prestiti concessi ai paesi del cosiddetto Terzo Mondo affinché acquistassero armi dai paesi donatori (che così ci hanno guadagnato doppiamente!) 7) Costo della guerra in Africa I conflitti che hanno coinvolto 23 diversi paesi africani dal 1990 al 2005 sono costati circa 200 miliardi di euro. In questi dati ci sono solo i costi diretti (strutture distrutte, costi medici, quelli legati agli sfollati) senza poter valutare i costi indiretti su economia e sviluppo. Il 95% delle armi utilizzate in questi conflitti sono state prodotte al di fuori dei paesi in guerra, in particolare in Europa, Asia e Sud America.
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Il romanzo
“Non dire madre” di Dora Albanese
Dall’8 ottobre in libreria esordio letterario della ventiquattrenne materana
diventareGrandi
in assenza di grandezza S
Quel 2 luglio ricco di rivelazioni di DORA ALBANESE STIGLIANO è sempre stato il mio paese; anche se non ci sono nata, mi ha sempre rassicurata sapere di appartenere a una piccola realtà. Stigliano è il paese delle mie madri. A mia madre l'idea di essere nata in questo posto non l'ha mai fatta impazzire più di tanto, anche perché è sempre vissuta a Matera; quindi ho deciso di riprendermela io, quest'origine, d'imparare a parlare il dialetto stiglianese, di imparare ad arrostire la carne nel camino, e a fare tutte le cose che le donne di paese sanno fare: stendere i panni dal verso giusto, dal più lungo al più corto, i bianchi con i bianchi e i colorati con i colorati, perché altrimenti la gente che passa poi dice: “Guarda quella come ha steso i panni… come è sciagurata fuori è sciagurata in casa”, e ho imparato pure a saper prendere decisioni importanti quando occorre. Le donne del paese delle mie madri sono state sempre per me delle contadine forti e coraggiose, con nelle braccia e nelle gambe le ossa dei mariti, e soltanto nella testa tante storie da raccontare. Mia nonna mi ha insegnato tutto della vita: dal dialetto a come stendere bene i panni - appunto, ma mai quando c'è l'arcobaleno, sennò viene il male dell'arco. Molta gente a Stigliano andava da mammuzza Laura per farsi togliere il giallognolo dalla pelle e lei, con il manico nero di un coltello, faceva il segno della croce su ogni giuntura del corpo, pronunciando parole magiche in dialetto stretto, e consigliando per una completa guarigione di comprare in farmacia una specie di liquore piacevolmente amarognolo che si chiamava rabarbaro, un'erba medicamentosa che serve a purificare e a stimolare l'appetito. Stigliano per me è tutto questo: ogni paura, ogni superstizione, ogni credenza, tutte le storie affascinanti e magiche della mia infanzia nascono da questo paese di montagna, da quei volti sacrificati e abbronzati di lavoro, dalle caviglie delle donne un poco ustionate al braciere, e dagli occhi dei bambini sempre sgranati tra le vesti delle madri. Stigliano è oggi il paese dei silenzi che inebetiscono i giovani che tentano di fuggire alla noia, al freddo dell'inverno, attraverso feste in casa oppure facendo karaoke tra una damigiana e l'altra di vino rosso - cose che poi finiscono su YouTube. Stigliano, a un certo punto, è stata pure una grossa delusione. È capitato allorché tutto il vicinato tacque quando a notte fonda io e le mie amiche in casa avevamo bisogno di aiuto perché una decina di uomini ubriachi dalla festa del Maggio d'Accettura volevano entrare per abusare di noi. Provammo a chiamare la polizia del posto, i vigili del fuoco, tutti i numeri a tre cifre, ma quelle cifre in questi maledetti paesi
Stigliano è il paese dei silenzi che inebetiscono i giovani
visita vestito in abito nero, come quando si va ai funerali. Con un ultimo strascico di voce, come l'ultima sabbia sottile e invisibile che svuota definitivamente la clessidra, gli disse: “Compa', ma vafangul… tié”, e fece le corna, anche se dopo pochi giorni morì. (…) Lo abbiamo scoperto insieme. Carlo mi strinse la mano e, dal Sasso Caveoso, guardavamo la Gravina mentre il carro della Madonna della Bruna veniva spaccato sul piano alto, davanti alla chiesa di Santa Lucia. Era estate, il due luglio, e a noi non andava di affogare tra i sudori della folla, tutta concentrata a guardare il carro strapazzato. Non ci andava, quell'anno, di assistere al solito rito profano. Quella festa era tutta sbagliata. Avevamo già partecipato alla processione dei pastori, ci eravamo svegliati alle cinque del mattino, avevamo percorso a piedi il nord e il sud della città fino ad arrivare sulla cattedrale; avevamo aspettato i tre giri del carro, mandato baci e preghiere alla santa, corso con tutta l'altra gente, inseguiti da fuochi d'artificio messi ai bordi dei marciapiedi, rischiando pure di farci del male, e infine avevamo assistito alla sfilata dei cavalli che, in cambio, ci regalavano, come ogni anno, enormi stronzi puzzolenti - qualche stronzo, poi, rimaneva puntualmente appiccicato alle nostre scarpe. “Penso di essermi innamorato…” mi disse a voce bassa, mentre il vento ci portava al naso il malodore delle acque della Gravina. Era maledettamente bello, quello strapiombo verde e, come il canto delle sirene, c'incantava con i suoi colori e con una pace che non apparteneva alla città del piano alto, dove purtroppo noi abitavamo. Molti dicevano che se si guardava a lungo giù, poi le anime dei morti ti tiravano dentro. “Mi sono innamorato, ne sono sicuro. Non posso fare a meno di…” “Sì, lo so” lo interruppi, con l'aria di chi sa sempre tutto, “si vede dagli occhi”. Carlo abbassò la testa e indietreggiò, mentre io mi avvicinavo e gli davo un bacio sulle labbra, trascinando la mia lingua nella sua bocca schiusa. “Andiamo sull'Idris”gli proposi, e lui accettò, senza dire niente. Ci tenemmo la mano per tutta la salita, facemmo le scale sempre con lo stesso piede, senza mai guardare in basso. Non dicemmo una sola parola - ero emozionata, perché era la prima volta, e doveva essere speciale. Mettemmo a terra i giubbotti, e baciandoci di nuovo ci accasciammo su di loro. Eravamo due ragazzi, e in quel momento eravamo padroni di tutto il piano basso. Avremmo potuto urlare, cantare, godere, nessuno ci avrebbe sentito; tutti erano impegnati ad assaltare il carro, per portarsi a casa una reliquia di cartapesta da venerare. L'anno prima, addirittura, un uomo era riuscito a strappare dal carro proprio la Madonna, credendo di potersela portare a casa - appena sceso a terra, però, venne fermato dalla polizia, che lo prese a manganellate. Ci baciammo di nuovo, con l'inesperienza dei nostri anni. Non sapevamo bene come si faceva. Iniziai ad accarezzargli i pantaloni, come avevo visto fare in una scena del telefilm “Quando si ama”, che andava in onda sulla rai, e concentrai la mia forza in un solo punto, mentre lui si impegnava a baciarmi il collo. Anche Carlo, insieme a sua madre, si guardava quella telenovela; anzi, tutti, in quel quartiere, ce la guardavamo, e se ti affacciavi dal balcone, potevi seguire il film pure dalla strada, per quanto era alto il volume dei televisori. Eravamo tutti sintonizzati sullo stesso canale. Dopo pochi minuti il mio collo si bagnò di lacrime. “Giovanna, perdonami, ma non ci riesco. Prima volevo dirti che mi sono innamorato… sì, ma di un ragazzo… è una sensazione strana, ma da quando l'ho visto non riesco più a dimenticarlo… adesso vorrei solo stare con lui, baciargli i capelli, accarezzarlo e farmi stringere forte” (...). (Tratto da “Non dire madre” (Hacca) di Dora Albanese)
Un uomo era riuscito a strappare dal carro la Madonna
non servono a niente, perché nessuno ha emergenze, e se ce le hai te le devi risolvere da solo. Per fortuna le porte che si costruivano un tempo erano di legno vero e resistettero ai ripetuti spintoni di quegli orchi affamati, fino a quando due uomini, due signori di mezza età, anche loro reduci della festa ma per fortuna sobri, ebbero il coraggio di ascoltare le nostre urla, di non fare gli indifferenti, di chiedere aiuto, riuscendo così a cacciare via quei balordi che dovettero cercare altri posti dove sbattere la testa per far passare la nottata - e la sbornia. Furono quei due signori, quella notte, i nostri eroi. Ho cercato nel paese delle mie madri le risposte alla mia vita e ai miei ripetuti tormenti, ho pure provato a sedere al fianco di molti anziani, a
parlare con loro sempre del passato, anche se indietro mi ritornavano sempre parole di polvere sottile, buona per riempire le clessidre. Quelle parole, le loro storie, il loro passato, sono come il muschio selvatico appeso ai muri. Eppure le parole iniziano a sbriciolarsi e a non arrivare più da una parte all'altra della piazza, da un orecchio all'altro, e io lo vedo ogni volta che ci ritorno: vedo la strada sempre più vuota, e vedo pure che gli ultimi vecchi, che prima sostavano attaccati ai muri e appesi ai bastoni, ora non escono neanche più fuori dalla porta. Ricordo ancora un anziano, zi' Vicenzo, che nel letto di casa sua, oramai più morto che vivo, ebbe la forza di mandare al diavolo un signore anziano come lui, che gli andò a fare
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ARA’ in libreria dall'8 ottobre “Non dire madre” (Hacca), il libro di racconti di Dora Albanese, giovane scrittrice del Sud, al suo esordio narrativo. “Non dire madre” sarà presentato in anteprima a Roma presso la "Libreria Rinascita" (in via Prospero Alpino, 48) il 20 ottobre alle ore 18.30 dagli scrittori Errico Buonanno, Gianfranco Franchi e Renzo Paris. Attraverso il topos della maternità, Dora Albanese racconta tre metamorfosi sociali e culturali del Sud postbellico: la dura maternità della Lucania “interna”, ancora legata a feroci e dolcissimi stili contadini; la frustrata maternità piccoloborghese di una Matera “piana”, dimentica della superba e misera civiltà dei Sassi; e, infine, la maternità delle nuove generazioni, sospese tra “ritorni al passato”, fastidi per un benessere di facciata, e goffi e ostinati tentativi di abbracciare il mondo, magari attraverso un altro topos di questo libro, quello dell'emigrazione. In “Non dire madre” il tema della maternità e della femminilità è ossessivamente indagato e sviscerato con franchezza, senza abbellimenti estetici e senza indulgenze; anzi, le donne di questo libro sono sempre colte in un estremo momento di quotidianità scoperta, finanche di buffa sciatteria. A Dora Albanese interessa il trucco che si scioglie sul viso, l'odore immediato della carne e della placenta, la calata delle maschere, l'emergere impietoso delle paure, delle viltà, dei sentimenti più immediati, senza temere né la crudeltà né il sentimentalismo - dilagante attitudine, quest'ultima, di un Sud che, a furia di recitare, ha pure imparato a recitare i sentimenti. Matera non è una città di scrittori, perché il dolore - tutto il dolore che si prova - è già lì, nei Sassi. Solo una giovane scrittrice nata nel 1985 nella periferia di Matera, “sospesa” tra vecchie suggestioni, oblii riusciti e ambizioni nuove, poteva provare a raccontare Matera proprio da punti di vista marginali e privi di saturazione narrativa: Stigliano, il paese di origine della nonna, la desertica periferia di Matera Nord, il piccolo esilio romano. Ecco cos'è il mondo, il Sud, la Matera di Dora Albanese: ragazze che imparano a diventare madri, ragazzi che provano a diventare donne, donne adulte che cadono sugli avanzi della propria pelle stanca, nonne che ricordano antichi aborti, donne che spiano uomini sui balconi; insomma, un mondo di persone semplici, combattute tra prove difficili e fallimenti, tra tentativi di emergere e crolli nervosi e nostalgici. Con una lingua sospesa tra oralità e letterarietà, continuamente scossa da innalzamenti lirici e da velocizzazioni quasi automatiche, Non dire madre è un libro sul diventare grandi in assenza di grandezza; è un libro, cioè, sulla condanna e, al contempo, sull'impossibilità di essere “normali”; un libro, infine, sulla grigia miseria umana, ma anche sul dovere di rifondare la vita, di rinominarla, rimescolarla, riacciuffarla, magari sul binario morto dei nonni.
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Domenica 4 ottobre 2009
Il viaggio
Erbe, fiori e profumi del Pollino
GOCCE dell’umanità di ANNIBALE FORMICA
i margini della strada, a terra, sfioro, distratto, kungullin i eger, lo schizzetto, lo sputa veleno, e schizzano i suoi semi. Kungulli eger è una pianta erbacea con frutti verdi simili a cetriolini, che, giunti a maturazione, lanciano fuori i semi, a metri di distanza, come in una esplosione. Mi fa ricordare le tante volte che, ragazzi, usavamo, nei giochi, kungullin i eger per fare dispetti. Per scherzo o, a volte, per timidi approcci, anche rrodhezen e madhe, la bardana, una pianta che fiorisce nel caldo di questi giorni di tarda estate con mazzetti di fiorellini rossi, usavamo lanciare addosso alle persone, perché si appiccicava sulle vesti e sui capelli. Lungo i margini della strada, che, da qualche anno, ripercorro quotidianamente, ritrovo anche lopzen, la galla, la rotonda escrescenza prodotta dalla puntura di insetti sulla foglia di un arbusto di quercia. Anche lopza era oggetto dei nostri giochi d'infanzia. Un tempo lopza veniva adoperata per la preparazione di antiossidanti di materiali per lo sviluppo fotografico e, come base, per la preparazione degli inchiostri. Nei disegni di Leonardo o nella dichiarazione di indipendenza americana si ritrovano tracce di quegli inchiostri. Prima che il linguaggio si involgarisse troppo, noi ragazzi intimavamo al compagno di giochi, quando infastidiva: «mos çaj lopzit, non rompere le galle» Cammino per le campagne del mio paese con la mente rivolta all'indietro nel tempo. Osservo cose, luoghi, ambienti, e ricordo fatti, usi, attività umane e sociali mie e della mia comunità. Rivivo e mi racconto piccole storie importanti degli anni passati. Ho la voglia di scriverle per riferire della natura e del paesaggio e degli oggetti materiali della vita delle persone, delle famiglie, della comunità, che si intrecciano con le piccole storie, fatte delle infinite cose importanti che la mia lingua madre arbreshe mi conserva vive nella memoria. Mi attraggono gli elementi di vita naturale ed umana più semplici, più deli-
A
Immagini del Pollino
cate, più fragili, più nascoste, più insignificanti, almeno in apparenza, più umili, più derelitte, più marginali, più trascurate, più mortificate, più calpestate. Per primi tali elementi mi prendono, facendomi reinterpretare la storia; la storia di una realtà lungamente e intensamente vissuta, giorno dopo giorno, lentamente, dalla quale sono nate conoscenze, spesso interiorizzate, maturate, sedimentate inconsapevolmente. Osservo con passione i “luoghi non mitici”, i “paesaggi quotidiani”, dentro i quali si conservano i caratteri origi-
nari della natura e i segni della vita sobria e armoniosa di chi li ha abitati. Sono i “paesaggi degli abitanti” e delle campagne tradizionali, con le loro trame regolari e lo spazio rurale frammentato in piccoli appezzamenti di ex-coltivi. Si riconoscono le “tracce di lunga durata” che mettono in evidenza le relazioni tra uomo e ambiente, costitutive del paesaggio stesso. Appartengono ai quei “paesaggi italiani studiati per chi li abita”, diventati, di recente, materia di un corso di aggiornamento del Gruppo Giardino Storico dell'Università di Padova.
Cammino per le campagne del mio paese con la mente rivolta indietro nel tempo
L'occhio degli appassionati di piante, di natura, di ambiente e di paesaggio, infatti, si ferma spesso “lungo i bordi di stradine periferiche, negli spazi abbandonati …”. Sono paesaggi quotidiani che riempiono il panorama che si dispiega, seguendo le trame dello spazio rurale disegnate dalle siepi (gardhet) lungo i tratturi e i confini dei campi. In quelle siepi si intrecciano sarmenti di rovo (ferr) e di vitalba (kurper); crescono biancospini (murriza e kulumbri) e ginestre (spartat). Nelle aree di terreno libero, aperto, arido, erbe selvatiche, aromatiche, piante di finoccio selvatico (mrajt), di origano (rigant) si alternano a fiori spontanei di ogni specie, fiori di malva silvestre e di malva comune, di cicerchia selvatica. I manti erbosi si fregiano delle corolle, dei calici bianchi e rosei di vilucchio: un fiore spontaneo di grande pregio estetico; una pianta rampicante, perenne, estremamente tenace e difficile da estirpare, considerata, per questo motivo, simbolo di caparbietà e di convinzione. Fa parte della infinità delle creature, della vastità di una visione biblica, che guarda al filo d'erba, marginale, reietto, come a un segno dell'anelito del creato (Cfr.: Paolo De Benedetti, “Il filo d'erba. Verso una teologia della creatura a partire da una novella di Pirandello”, a cura di G. Caramore, Editrice Morcelliana, 2009). Oltre i margini e le siepi, in mezzo ai campi, resistono, invecchiati, il pero (dardha), il melo (molla), il mandorlo (mindulla), il noce (arra), la quercia (lisi but). In ogni podere è rimasta una quercia, almeno una, grande, maestosa, ombrosa sull'aia; sempre più raramente presente nel paesaggio agrario, la quercia è rimasta a testimonianza della vita contadina di un tempo. La vita della comunità arbreshe di San Paolo Albanese, che osservo sempre più da vicino, e del suo linguaggio si compenetrano, in questo quadro, con la vita delle “cose”, degli ambienti e dei paesaggi naturali del posto. E io vado, ogni giorno, alla ricerca affannosa di “anelli di continuità tra le generazioni”, di “raccordi tra civiltà umane e natura” (Cfr.: “La vita delle cose”, Remo Bodei, Laterza, 2009).
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Domenica 4 ottobre 2009
L’anniversario - settembre 1943
L’eccidio nazista a Rionero
Aniim e n guerra di CHIARA LOSTAGLIO ' una storia vissuto, autentica, di quelle che sarebbe piaciuto raccontare sullo schermo ai fratelli Taviani, o a Spike Lee, o a Florestano Vancini, di “quella lunga notte del '43”. E di anno orribile 1943 si tratta, nel racconto ormai senza più lacrime di Paolo Guglielmi, scampato all'eccidio dei 18 giovani per mano dei tedeschi, per rappresaglia 24 settembre, a Rionero, rione Calvario. Era l'8 settembre 1943, il giorno dell'armistizio. Entusiasmo e gioia vibrava fra le truppe, al fronte. La guerra, la paura, le sofferenze potevano dirsi finalmente debellate. Ma la gioia, come ogni esperienza, dura poco. Una gioia durata lo spazio di un mattino perché, di lì a poco, prendeva corpo lo sbandamento, uomini lasciati alla deriva dopo un naufragio. “Io ero a Rimini, quel giorno, (e qui inizia il racconto di un'amara avventura, quella di Paolo, contadino lucano di Sant'Ilario, comune di Atella). Facevo parte del 26° Regimento Artiglieria. La stessa notte di quel caldo settembre, partimmo per Pietracuneo, una vallata non lontana dal mare. Fu proprio lì che avvertimmo l'abbandono da parte del Comando, un rompete-le-righe in balia degli eventi. Non avevamo tende e addosso solo pochi stracci. Ci incamminammo in un “tutti a casa”, saluti e abbracci fra i commilitoni, io ero l'unico della mia regione. Per quattro giorni andammo avanti senza cibo e soprattutto senza guida. Si rubava uva nelle vigne e si camminava soprattutto di notte. Facce disperate ed allegre a un tempo, per la fine di un incubo. Come e quando saremmo arrivati alla meta era difficile prevedere. Di sicuro aleggiava un senso fragile di libertà, insperata fino ad allora. I miei diciannove anni così pieni di vita, una vita che però poteva infrangersi contro una pallottola qualsiasi”. Tutti a casa! Comunque. Imperativo generale. Da Rimini fino alla Lucania, un cammino contrassegnato dalla disperata ricerca di cibo, in quel settembre che Paolo ricorda torrido. Dopo giorni di cammino, era giunto a Pescara, e qui trova i primi conterranei. "Fra essi c'era Giuseppe, diciannove anni, come me, amico di giochi fra i boschi di Sant'Ilario, che il destino di soldati aveva voluto altrove, lontano da me. Che gioia rincontrarsi sani e salvi. Con Giuseppe si andava insieme a cercare cibo. Superata Pescara, ancora un giorno di cammino e si
E
era quasi in Puglia. Ci imbattemmo in una Compagnia di tedeschi. Erano in ritirata, anch'essi in ritirata. Ricordo che era quasi mezzogiorno, il sole picchiava. Fra noi serpeggiava l'idea che fosse finita: “ora ci portano con loro!” Il viaggio a quel punto poteva dirsi concluso, e riprendere a ritroso verso nord. Per finire in chissà quale campo di lavoro. Maledizione! E invece no! Il comandante, meno che quarantenne, ci fermò. Noi eravamo una dozzina (lucani e calabresi), facce impaurite e stanche. Stranamente non ci intimò di seguirli, bensì ci chiese dove fossimo diretti. E ci indicò pure la strada migliore da battere se si volevano evitare campi minati, in tempi di disfatta. Il comandante tedesco era già stato a Potenza e ad Avigliano, dove si trovava un accampamento di avvistamento. Ci salutammo scambiandoci un frettoloso “buona fortuna” e prendemmo la strada per San Severo. Nei pressi della stazione ferroviaria trovammo una tradotta sui binari: era colma di botti di vino. Ci avvicinammo per riempirne una borraccia e sedare quella sete maledetta. Ma un uomo ci impedì di farlo, aveva tutta l'aria di volersene impa-
dronire. Al punto che sparò a bruciapelo ad un giovane militare che era già lì. Una tragedia un po' casuale, quanto infame: il giovane era calabrese ed aveva quattro figli, non li avrebbe mai più rivisti. Morì sul colpo, per un sorso di vino. Ma il folle gesto non restò impunito perché scatenò l'immediata reazione dei commilitoni, i quali si avventarono con bastoni e pietre su quell'uomo. Lo ammazzarono di botte”. Le follie di una guerra sono interminabili e soprattutto inaspettate. Scene terribili che Paolo racconta non senza tensione e lacrime. Dopo la tragedia della stazione di San Severo, cui loro malgrado avevano assistito inorriditi e raggelati, il gruppo proseguì il cammino alla volta di Foggia. Dopo un giorno ed una notte, si intravede in lontananza il Vulture, e finalmente si era a Melfi e poi a Rionero, cioè quasi a casa: le montagne dell'appennino lucano sono lì, a portata di mano, stagliate all'orizzonte. Quel giorno era il 24 settembre. La giornata della più immane tragedia che la comunità di Rionero ricordi. "Mi soffermai ad osservare di fronte, - prosegue Paolo - la mia Sant'Ilario, quale emozione". Alla peri-
feria di Rionero, vicino ad un muretto, insieme a Giuseppe, decisero di togliersi quegli stracci “civili” di dosso, per arrivare a casa vestiti un po' più decentemente: avevano conservato apposta i pantaloni militari, addosso avevano pantaloni strappati nei punti ove più la vergogna non può tollerare. In questi movimenti, vennero notati da un'anziana signora, la quale li aiutò a vestirsi in fretta: “Non abbiate vergogna di me, figli miei, anch'io aspetto che ritornino i miei due figli”. In fretta, li esortò, perché nelle immediate vicinanze incombeva la presenza del nemico. Il fronte era proprio lì, circoscriveva la cittadina ai piedi del Vulture. E aveva anche sentito dire che le truppe tedesche stavano compiendo una retata di uomini, da sacrificare per rappresaglia. "A quel punto, col sole di mezzogiorno che picchiava, scappammo per le viuzze di Rionero: da Piano delle cantine in giù e per pochi minuti d'anticipo non fummo catturati anche noi. Vicino alla Taverna degli Archi ci vide scappare una vecchina, forse un angelo venuto dal Cielo, che ci invitò ad entrare in casa. Ci diede del pane e formaggio, con un sorso di vino. Ci fece nascondere in cantina. Non so quanto tempo siamo rimasti lì al buio, impauriti e con brividi gelidi che ci attraversavano la schiena. Forse tre ore e anche più”. Mentre da fuori trapelavano le voci inorridite di un massacro appena consumatosi: sedici giovani innocenti erano stati trucidati, lassù al punto più in alto di Rionero, che il destino ha voluto si chiamasse Calvario. “Sembrava che ci fosse una calma apparente, forzata, gravosa. Con Giuseppe decidemmo di farci coraggio e ripartire alla volta di Sant'Ilario, quando era l'imbrunire, non senza aver ringraziato ancora una volta quella donna (“che il Signore l'abbia in gloria!”), per il pane e per la vita. Battemmo la strada della Torre di Catena, per il Visciolo e più giù si riuscì a veder saltare il ponte dell'acquedotto, in agro di Atella. Ultimo attimo di sofferenza, prima di giungere al paese natìo. Ero a casa, finalmente, con i miei genitori e la mia sposa. Di lì a poco sarebbe nato Giuseppe, come il compagno tornato insieme da una guerra non nostra, dalla fame e dalla paura. Eravamo a Sant'Ilario”. Il racconto di Paolo, classe 1924, si conclude qui, occhi lucidi e la piaga di una tragedia ancora viva nei suoi ricordi.
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Domenica 4 ottobre 2009
Domenica 4 ottobre 2009
La cucina
La cucina
AUTUNNO
di FEDERICO VALICENTI Federico Valicenti, uno dei nomi più prestigiosi della cucina lucana, è proprietario del ristorante che dà il nome a questa rubrica, Luna Rossa, a Terranova di Pollino. Tel.097393254 - 5
tempo di melagrane QUANDO la melagrana si spacca offre i frutti poggiati in piccole nicchie, perle che risplendono come gioielli incastonati in logge aperte al cielo. Sembra un favo pieno di chicchi trasparenti e lucidi di rossore, frizzanti e dolci, aciduli e delicati. “Fui giovane e felice un'estate, nel cinquantuno. Nè prima né dopo: quell'estate. E forse fu la grazia del luogo dove abitavo, un paese di figura di melagrana spaccata; vicino al mare ma campagnolo; metà ristretto su uno sprone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi “ (Da Argo il Cieco, di Gesualdo Bufalino, cap1.) Il melograno PunicaGranatum dallatino punicum cartaginese, malum mela, granum grano, è originaria dell'Asia occidentale. Poche piante possono vantare un numero di miti e leggende simile a quello che si può associare al melograno. Attraversa praticamente tutte le culture del Mondo antico, comparendo in riti, racconti, simboli, sogni e tradizioni spesso legati alla sensualità. Il fiore, il frutto e i numerosi semi sono quasi sempre associati, in tutte le civiltà, alla fertilità e alla fecondità. Ancora oggi, nell'est europeo lo sposo trasferisce un melograno dal giardino del suocero nel suo, come augurio di prole numerosa mentre la sposa, al termine della cerimonia, scaglia a terra un frutto maturo e il numero di grani fuoriusciti indica quanti sarannoifigli. Mistodifertilità,fratellanza e unità simboleggiata dai tanti chicchi racchiusi in un unico frutto con significato positivo, di abbondanza e di amore ardente per il colore acceso dei semi. Durante le feste in onore della dea Demetra, le ateniesi mangiavano i semi luccicanti del frutto per conquistare la fertilità e la prosperità, mentre i sacerdoti erano incoronati con rami di melograno, ma non potevano mangiarne il frutto in quanto, come simbolo di fertilità, aveva la proprietà di far scendere l'anima nella carne. Il melograno compare anche nel Cantico dei Cantici (IV sec. a.C.) dove l'anonimo autore descrive la sposa amata “Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia; come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo” e promette la fecondità della Terra Promessa “I tuoi germogli sono un giardino di melagrane con i frutti più squisiti”. Altri raccontanoche siaaddirittura ilmelagrano il pomo offerto da Eva ad Adamo. Nei forti simbolismi delle tradizioni cristiane, nei propri slanci mistici, la buccia dura e i tanti semi rappresentano la Chiesa e i suoi credenti mentre il succo è il sangue di Cristo e dei martiri. Nella Grecia antica era una pianta sacra a Giunone e a Venere. Simbolo di fertilità, fu cara ad Afrodite che la piantò nell'isola di Cipro edivenne fruttod'amore. Mail più antico mito della Grecia che riguarda il melograno è quello che lo associa ad Orione, figlio della Terra e famosissimo per la sua bellezza, la più grande e luminosa costellazione. La leggenda racconta che Orione si sposò con Side ma che non fosse stato fortunato nella scelta, era così vanitosa da credere di essere più bella anche di Era. La dea, gelosa, la punì scaraventandola nell'Ade e trasformandola in melograno. Conosciuto anche dagli antichi Romani, presente in diverse leggende, il frutto è simbolo di amore ardente e resur-
Tra i fornelli COCKTAIL DI MELAGRANE Ingredienti: 2 flute di spumante secco 1/3 di bicchiere di sciropp0 alla fragola succo di 4 melagrane ,da spremere con lo spremiagrumi e poi filtrare ghiaccio q.b. Porre nello shaker il succo delle melagrane, lo sciroppo alla fragola e qualche cubetto di ghiaccio. Versare nei bicchieri ed aggiungere lo spumante RISOTTO ALLE MELAGRANE Ingredienti: 200 gr. di riso 1 melagrana 30 gr di pancetta
rezione. Nel suo De raptu Proserpinae, il poeta Claudiano (Alessandria d'Egitto 330 - 404 Roma) ci racconta che Proserpina, figlia di Cerere dea dei raccolti e sorella di Giove, mentre raccoglieva fiori sulle rive del Lago Pergusa ad Enna venne rapita dal dio Plutone, follemente innamorato, e portata negli Inferi per divenire suasposa.Scomparsa lafiglia,Cerere la cercò per sette giorni e sette not-
1 cipolla 1/3 di bicchiere di vino bianco brodo vegetale q.b. olio, sale, pepe, parmigiano q.b. Rosolare la cipolla in un tegame, aggiungere lo speck e farlo rosolare per bene, aggiungere il riso. Bagnate con il vino bianco e fate sfumare a fiamma viva. Aggiungere a poco a poco il brodo vegetale, ogni qualvolta l 'acqua viene assorbita dal riso. A fine cottura aggiungete i chicchi della melagrana, il parmigiano e il pepe. Per chi vuole un risotto più ricco, può aggiungere una noce di burro. Servite caldo.
ti, senza trovarla. Elios, dio del Sole, commosso raccontò l'accaduto a Cerere che si arrabbiò provocando siccità, carestie e pestilenze nella terra di Sicilia. Nel frattempo Proserpina, per voleredi Plutone,aveva mangiato chicchi di melagrana, simbolo dell'amore e frutto della fedeltà coniugale, ed era divenuta a tutti gli effetti la sua sposa. Giove, coinvolto dal dolore della sorella ma rispettoso del-
CAPICOLLO DI MAIALE CON CHICCHI DI MELAGRANE E NOCI 4 fette di capicollo di maiale 4 cucchiai di farina di castagne 1 melagrana 12 gherigli di noci 1 bicchiere di vino bianco secco 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva sale qb Sgranare la melagrana, tritare finemente i gherigli di noci. Con un coltellino incidere da un lato le fette di capicollo di maiale, impanarle nella farina e adagiarle in un capiente tegame unto di olio e una noce di burro, girarli velocemente, farle rosolare, quindi aggiun-
l'amore nato tra i due, decise che Proserpina doveva trascorrere otto mesi sulla Terra con la madre per portare abbondanza, dal tempo dalla stagione primaverile fino al tempo del raccolto, dopo il quale sarebbe tornata negli Inferi dal marito, per rinascere la primavera successiva, indicando la buona e la cattiva stagione. La Sicilia, per il suo splendido clima deve molto a Proserpina. Come simbolo di
gere il bicchiere di vino bianco e le noci tritati finemente, far cuocere per circa 10 minuti, ad ultimo aggiungere i chicchi di melagrana sulla carne, aggiustare di sale , mettere il coperchio sul tegame e far cuocere altri 3 minuti, quindi servire caldo con la salsina del fondo di cottura. IL GRANO COTTO 500 gr di chicchi di grano 100 gr gherigli di noci 50 gr di acini di melagrane 50 gr di zucchero 1 cucchiaio di vino cotto Mettete al bagno il grano per 24 ore, in abbondante acqua, cambiate l'acqua e lessate, a cottura ultimata lo scolate e lo versate in una terrina, aggiungete i gherigli di noci tritati, i chicchi di melagrane, lo zucchero e il vino cotto, amalgamate tutto. Si mangia in occasione della ricorrenza dei morti.
abbondanza e di fertilità compare in un gran numero di rappresentazioni anche in ex voto in numerosi santuari della Sicilia e dell'Italia meridionale. I chicchi maturi mischiati a neve fresca davano sollievo alle arsure dei torridi pomeriggi estivi. Importata dalla città di Granada a cui è statodato ilnome,la granatinaveniva preparata facendo bollire per una decina di minuti il succo delle melagrane e miele. Mentre oggi è preparata per lo più con essenze aromatiche. Anche William Shakespeare fece cantare Romeo, la struggente serenata a Giulietta, all'ombra di un melograno ,,, a perpetua memoria dell'amore.
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CONSIDERAZIONI SUI GIOVANI PD
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
di CARMELA CIRIGLIANO* POSSO cominciare nel dire una cosa certa: la febbre della politica mi ha contagiata. E' strano come il modo di vedere le cose nel corso della vita cambi. Quando ero più piccola, alla stessa ora mi veniva servita alla tv la solita scena: persone che litigavano, chi sosteneva qualche cosa e chi la smentiva…La mia attenzione su tutto ciò si è soffermata da un po' di tempo, forse la mia tenera età non mi ha permesso di farmi avanti, forse anche il timore di non essere ascoltata e compresa in un mondo di “grandi”. A 24 anni ho deciso di fare il grande passo: tesserarmi nel Pd. La mia attenzione alla “cosa pubblica” ha coinciso esattamente con la nascita di questo partito, voluto da tre milioni e mezzo di cittadini e valido ad attribuirgli il titolo di partito che gode di maggiori consensi nella mia adorata Basilicata. Prendendo questa decisione e lasciando lì i miei dati, non volevo cedere alle costrizioni di alcuni, come spesso accade, in cambio di favori e simpatie, né tantomeno di promesse. La mia è stata una scelta libera, consapevole e soprattutto volontaria, che ha attirato l'attenzione di non poche persone. Quella tessera per me ha voluto dire tanto: non è stata un'altra da aggiungere a tutte quelle che riempiono ormai i portafogli di tutti, dove non c'è nessun montepremi finale né raccolta punti da fare, anzi, ho scelto di dare senza ricevere perché per me ha significato prendere un impegno. Mi avvicinavo ormai a quelle notizie in tv con interesse, non più passivamente, fino a quando tutto ciò si è trasformato in vero desiderio di impegnarmi per il mio territorio. Mi sono così addentrata in questo mondo, ho cominciato a frequentare posti, persone (qualcuna in particolare) e grazie a loro la mia è diventata una vera passione. Al contrario di altri giovani, non ho rifiutato le occasioni per ascoltare e apprendere dalla politica, anzi addirittura questo disinteresse dei giovani alla politica mi deprime. Mi è capitato di leggere da più parti che i giovani sono gli artefici del futuro, ma che futuro può esserci se questi si disinteressano dei problemi che affliggono il loro territorio e che affliggono in fondo loro stessi? Oggi addirittura credo che anche io abbia già perso abbastanza tempo e che debba rimboccarmi le maniche per recuperare anche il precedente. Ho cominciato ad apprezzare di più il mio territorio quando ho scelto volontariamente di allontanarmene per studiare. Ho suscitato perplessità e affermazioni da parte di chi mi chiedeva cosa potevo volere di meglio che abitare in una bella città o peggio a chi mi diceva e continua a dirmi che la mia vita è ormai fuori. Io voglio vivere dove sono cresciuta e mettere al servizio del mio territorio le mie capacità, questa era ed è la mia risposta. Anche la mia presenza in attività politiche non è passata inosservata: tutti credono che chi si avvicini alla politica lo faccia per interesse: io no. Cosa può volere una ragazza che studia Giurisprudenza dalla politica? Niente. Il mio non è un comportamento di opportunismo o di arrivismo, non ambisco a nessun potere o a nessuna corsia preferenziale, ma voglio che a giovarsi di questa mia voglia di spendermi e del mio entusiasmo sia il mio territorio. In questo periodo di forte recessione, il Meridione più che il resto, ne ha risentito. La situazione è drammatica: fabbriche che continuano a chiudere, gente che non arriva alla fine del mese o che peggio sceglie di andare via a “tentare altrove la fortuna”. Cosa ne posso trarre di positivo? Quali benefici? Il Pd è frutto delle grandi divisioni, è nato nelle ambiguità ed è questo più che mai il momento migliore per fare chiarezza e cercare una unità. Il Congresso è ormai alle porte e noi non possiamo che volere che dei buoni risultati ne vengano fuori. Il Pd ha bisogno più che mai di avere un punto fisso, a livello regionale e a livello nazionale, una persona che si dedichi interamente e solo a questo e al territorio, che sia eletto direttamente da chi ne condivide valori e ideali, che sia frutto cioè della vera democrazia. Il territorio ne ha bisogno, l'intero territorio. Ne ha bisogno il centro, ne ha bisogno la periferia più della prima, molto spesso abbandonata a se stessa e degna di attenzioni solo durante i periodi elettorali per accaparrarsi il maggior numero dei voti e poi dimenticata. Bisogna dare voce e valorizzazione ai centri più piccoli, solo così qualsiasi battaglia politica può dirsi vinta. Per fare ciò, a mio avviso, è necessario che ognuno svolga la propria funzione fino in fondo, anche come segno di gratitudine e riconoscenza nei confronti di chi glielo abbia permesso ma senza che il potere diventi una vera “mania” tale da spingere questi a non accontentarsi e tentare continuamente la scalata. C'è chi ha criticamente definito il Pd un partito senza anima, io da parte mia mi sento di controbattere a questa affermazione, poiché fino a quando ci sono persone che come me decidono di dare voce, entusiasmo, passione e vita a questo partito, un'anima ce l'avrà e sarà la nostra. Tesserata Pd Castelsaraceno
Con l'esperienza avete affinato il vostro fiuto negli affari: ne avrete altre conferme. Venere facilita nuovi incontri.
TORO 21/4 - 20/5
Qualcuno si accorgerà della vostra serietà anche negli incarichi di lavoro più delicati. Sentimenti da mettere alla prova.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Nella professione siete troppo impazienti di arrivare alla meta: frenate se non volete commettere errori. In amore molti dubbi.
CANCRO
QUEL GIORNO A ROMA ALLE FRATTOCCHIE di ANGELO LUCANO LAROTONDA segue dalla prima e conosceva la filosofia a menadito! Non voleva sentire parlare di Gesù Cristo e di Carlo Marx: li considerava nemici dell'umanità. Io ridendo e scherzando avevo lasciato il primo e mi ero innamorato del secondo. Lei un giorno mi vide uscire dalla sede zonale del Pci (Partito Comunista Italiano) e subito mi invitò, con signorile eleganza, ad uscire da casa sua. Mi dispiacque. Assai! Ella entrò nel numero delle mie nostalgie. Ho frequentato Sezioni della periferia napoletana e poi quelle dei quartieri borghesi di Roma, dove mi ero trasferito. Nelle prime ho sofferto la fame di giustizia, nelle seconde ho nutrito la repulsione. Da giovani è ancora possibile nutrire sentimenti opposti. Ma è anche sicuro che ci si accende di entusiasmi per cause da sostenere. Li ho nutriti quando mi mandarono alle Fratocchie, vicino Marino, nel cuore dei Castelli Romani. Era il luogo dove i piccoli dirigenti crescevano. A prima vista restavi sorpreso della bella villa ottocentesca, della piscina, del campo di ping ping, della mensa comune e del devastante vino bianco dei Castelli. Dovevi pur restare tre lunghi mesi! E poi corsi, seminari, riunioni per realizzare il “processo di ristrutturazione della propria personalità”. Dovevi pur imparare stile, comportamento, modo di parlare da compagno. Ma prima dovevi fare pubblicamente, in assemblea, il racconto della tua autobiografia e della tua famiglia, scavare nelle debolezze della tua personalità, raccontare anche gli episodi segreti della tua esistenza, illustrare i motivi della tua scelta politica. Dopo di che intervenivano vari “professori” a riplasmarti. Leggevano la tua vita anche nei fondi del caffè della tua anima e tu non avevi tempo di crepare di tristezza. Un giorno, in aula magna,mi fece effetto vedere entrare in aula un grande estimatore di Thomas Mann la cui opera in quegli anni cominciavo ad amare di un amore profondo.Era Giorgio Amendola. Veniva a parlarci non di Mann ma de “Il movimento operaio italiano dalla Resistenza al 1956”. Era l'anno 1967. Accanto a lui sedeva Giorgio Napolitano, coordinatore dell'ufficio di segreteria e dell' ufficio politico del PCI. Aveva allora 42 anni. Durante la pausa, in giardino, gli andai vicino per dirgli che avevo sostato davanti alla bara di Lenin, a Mosca, nel mausoleo. Capì subito che ero del Sud. E così, brevemente, parlai con lui dei calanchi e dei giorni lucani e le mie parole non avevano la tristezza di un
albero trapiantato altrove. Egli già conosceva noi lucani. Lo aveva appreso dai libri di Giustino Fortunato e di Carlo... Lo interruppi pregandolo di non nominare quel cognome che detestavo: Levi. Spiegai che col suo “Cristo che si è fermato ad Eboli” aveva cucito una targhetta che chissà quando noi lucani ci saremmo tolto di dosso. Sorrise alla mia intemperanza. Sorrise pure quando gli dissi che abitualmente diventavo pazzamente geloso delle mie nuove idee. Mi fissò: “Sta' attento a non diventare fanatico. 'La pietra che lanci non colpisce l'uccello che vuoi'”. Aveva citato Hikmet. Rientrammo in aula magna e parlò di etica politica. Una frase della sua persuasiva lezione-discorso mi sorprese: “guadagnate sempre il vostro pane col sudore della vostra fronte e sarete dignitosi”. Lì per li pensai al libro della Genesi in cui la frase quasi simile - “col sudore del tuo volto mangerai il pane” - era stata pronunciata da Dio contro l'uomo, colpevole di aver colto il frutto dall' albero della conoscenza, e di essere venuto così a sapere dell'esistenza nel mondo del bene e del male. Ma se nel Genesi il lavoro diventava una condanna, una possibile dannazione, nelle parole di Napolitano veniva coniugata la fatica, inevitabile, con la dignità della persona. Come a dire che il lavoro non deve essere strumento di abbrutimento dell'uomo e, nel contempo, l'uomo deve conquistare con sudore ciò che lo aiuta a vivere. Cioè con impegno. Senza sotterfugi. Senza malversazioni. Senza furberie. Senza scorciatoie. E così potrà badare alla dignità di sé. Della propria vita. Della propria famiglia. Dei propri compagni. Del prossimo al quale si vuole essere utili. La dignità è forte e dolce come la seta ed è l'uomo a tesserla con le proprie mani. Ricucirla dopo uno strappo diventa sempre penoso e comunque lascia il segno. Frattocchie fu chiusa nel 1991. Segno dei tempi. Il ricordo di Napolitano è sopravvissuto: per la sua lezione sulla dignità umana, collegata alla tolleranza. E' sopravvissuto il ricordo della contessa napoletana: per la sua dannosa intolleranza. A cosa serve essere colti ed essere intolleranti, negando così la dignità della persona? Ho continuato a vivere come una fiamma credendomi cavaliere invincibile degli assetati. Di giustizia. Di verità. La fiamma mi ha consumato inutilmente e a mala pena non sono rimasto schiacciato sotto i tanti idoli crollati…E si finisce col vivere la solitudine ideologica, inevitabile pane di nostalgie che non sazia.
22/6 - 22/7
Un affare cui tenevate moltissimo sta per andare felicemente in porto: la gioia non deve farvi ridurre l'attenzione. Un Capricorno trasgressivo vi affascina.
LEONE 23/7 - 23/8
Decidetevi a svolgere con molta determinazione gli incarichi di lavoro sui quali avete preso tempo. L'amore richiede maggiore impegno.
VERGINE 24/8 - 22/9
Il ritrovato entusiasmo darà slancio alla vostra attività professionale dopo un periodo non troppo proficuo. Momenti poco idilliaci in amore.
BILANCIA 23/9 - 22/10
La situazione lavorativa è ormai matura per prendere decisioni dalle quali dipenderà il vostro futuro. In amore contano i fatti non le parole.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Per troppo tempo nel lavoro avete agito senza riflettere troppo: ora siete ad un bivio. In amore potete anche correre qualche rischio.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Preparatevi a fare nuove positive esperienze professionali, anche se richiederanno molto impegno. In amore il percorso è insidioso.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
È giusto che cerchiate di affermare il vostro talento e le vostre felici intuizioni nel lavoro. In amore siete ancora sulle difensive: rilassatevi.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Nel lavoro è importante che abbiate il massimo autocontrollo e usiate un po' di diplomazia. Amore appagante.
PESCI
PRECISAZIONE Per un errore tipografico l’articolo dal titolo “Un progetto strategico tra i vari dipendenti” uscito a pagina 13 dell’edizione de “Il Quotidiano” di ieri è stato attribuito a Michele Ribellino. L’autore è Giovanni Ribellino. L’articolo “Da Napolitano a San Francesco” di pagina 14 è di Anna Giammetta.
20/2 - 20/3
Dovrete raddoppiare gli sforzi se volete arrivare in fretta al successo nella professione. Schermaglie amorose stuzzicanti.
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Domenica 4 ottobre 2009
24 ore in Basilicata
Domenica 4 ottobre 2009
Negli atti della procura antimafia gli indizi che hanno incastrato l’ingegner Giordano
Usura, un pizzino come prova Gli incontri tra Martorano e la segretaria dell’imprenditore usurato di FABIO AMENDOLARA POTENZA - «Ci vediamo in via dei Ligustri». A telefono lui è gentile come sempre. Lei si scusa per il ritardo e gli dice: «Lo sai che io sono un po’ provolona». Sembra una telefonata tra due amici. Una telefonata come tante. Ma ad aspettarli, quel giorno, in via dei Ligustri a Potenza, ci sono i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale. Si sono nascosti tra le siepi del verde del parco di Montereale e con una potente macchina fotografica riprendono l’incontro. Perché nelle telefonate intercettate qualche giorno prima hanno sentito dei riferimenti a un «notaio», a «un atto» e a una «casa a Bari». Lei è già lì che aspetta, seduta nella Jaguar del suo capo. Lui arriva con uno scooter 50. Si toglie il casco. I carabinieri annotano: «Maria Elisabetta Carbone, detta Elisa, apre la portiera dell’auto osservata da Renato Martorano». Lei è la segretaria di Carmine Guarino, l’imprenditore vittima di usura. Lui è il boss che gli investigatori indicano come il massimo esponente della ’ndrangheta in Basilicata. E’ in quell’incontro, forse, che consegna alla donna un biglietto che, poi, verrà ritrovato dai carabinieri a casa dell’imprenditore. «Dovete andare insieme dal notaio. Contattalo tu, a casa, e prendete appuntamento senza che vi telefonate. Vai a chiamarlo a casa fino a che non lo trovi. Leggi e strappa». Quel “pizzino”, secondo gli investigatori, riguarda una «procura speciale» a vendere che l’imprenditore avrebbe dovuto firmare a favore di uno dei finanziatori occulti del boss: l’ingegnere Nicola Giordano. E’ uno degli indizi che il sostituto procuratore antimafia Francesco Basentini ha usato per costruire la richiesta d’arresto per l’ingegnere. Negli atti della procura che il Quotidiano ha potuto consultare ci sono una serie di trascrizioni di telefonate intercettate. Tra queste ce n’è una in cui Carmine Guarino e la sua segretaria parlano proprio di quel “pizzino”. Guarino: «...io posso dire che mi hanno fatto la perquisizione e c’erano le carte... non le avevano travate. Quelle erano sotto la cucina...». Elisa: «Se bastano è bene... e se non bastano?». Guarino: «...altri cento mila euro... te l’ho detto. Se con quello lo riescono ad arrestare... certo, Guarino non vi dirà mai che quella grafia è di Martorano. Lo dovete scoprire voi». Elisa: «Anzi, lui mi dirà: la prova». Quel giorno Elisa ha ricevuto un «invito a comparire» in procura. Guarino le dice: «Se domani Basentini non ti dà la sicurezza digli: “Nel momento in cui interroghi Gua-
L’INCHIESTA
L’USURA - I carabinieri del Ros fanno risalire all’inchiesta “Iena due” la scoperta del “giro”
Qui sopra carabinieri del Ros in azione Nel riquadro in alto il boss Renato Martorano In basso il pm antimafia Francesco Basentini
rino, lui ti dirà che sono conteggi di lavoro... e non si ricorda manco quali, devi scoprirlo tu». Ha paura Carmine Guarino. Sa che non ce la farà a pagare la nuova rata. E si sfoga con la sua donna, dalle quale ha avuto una bambina. Anche in questa telefonata c’è un riferimento al giro di usura. Guarino: «Ha avuto il co-
raggio di mandarmi a dire che mi sono fatto arrestare per non dare i soldi a lui». Maria Grazia: «Mamma mia quanto è fesso questo cristiano. Ma vedi il coraggio che ha avuto». Guarino: «E’lui... tutto il movimento, dei soldi... hai capito?». Maria Grazia: «Ho capito. E’ lui... gira tutto intorno a lui... quello che ti voglio dire, Carmine, quello che
ti volevo dire, io sai cosa penso? Che lui... tu hai detto che tiene paura che quello va là dentro e lo fanno fuori, è giusto? Cioè... ce la fa lui, a questo lo fanno alle spalle e ti fanno fuori». Guarino: «No, no... io li sto aspettando». Maria Grazia: «Capito? Allora, praticamente che lui... lui si potrebbe rivalere su (omissis)». La donna pronuncia il nome della
bambina. Guarino: «Su mio figlio?». Maria Grazia: «Sì». Guarino: «Ma io lo sparo». Maria Grazia: «Cioè, la banda d’oro... non penso... farebbero una cosa del genere, tu che dici?». Guarino: «Non possono». Maria Grazia: «Se tu dice che quello è spietato...». Guarino: «Lui provasse... lui deve solo fare il pensiero e basta, poi il resto lo faccio io. Tanto io, ormai, sono campato, tengo 52 anni, mi faccio 20 anni di carcere». f.amendolara@luedi.it
GLI ARRESTI - Un ingegnere e due gestori di sale giochi sono accusati di essere i finanziatori occulti del boss
IL FASCICOLO FOTOGRAFICO
IL RICICLAGGIO - Alcuni imprenditori sono sospettati di aver ripulito i soldi del boss
Dal fascicolo fotografico dell’inchiesta Qui sopra il pizzino consegnato da Martorano a Guarino A sinistra il boss parla con la segretaria di Guarino in via dei Ligustri a Potenza A destra il boss Renato Martorano all’arrivo in via dei Ligustri
LA VILLA - I carabinieri del Ros hanno sequestrato la villa in cui il boss voleva andare a vivere
I BENI - Vengono controllati i beni degli indagati. Sequestrata una casa dell’ingegnere
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L’assessore regionale all’Agricoltura presenta un disegno di legge sulla rintracciabilità del latte
Oggi manifesta la Copagri Antezza annuncia un’iniziativa del Pd per rilanciare l’agroalimentare MATERA - La Giunta regionale della Basilicata approverà a breve un disegno di legge sulla tracciabilità del latte: lo ha annunciato oggi, a Matera. l’assessore all’agricoltura, Vincenzo Viti, alla vigilia della manifestazione di protesta sui problemi del settore che la Copagri terrà domani a Matera. «La Regione – ha detto Viti, che non potrà essere presente alla manifestazione – sta facendo la sua parte per intero. Tra qualche giorno la Giunta approverà un disegno di legge sulla tracciabilità del latte, uno strumento di fondamentale importanza, reclamato da tempo. L’Ente sta predisponendosi,inoltre, a sostenere gli investimenti di filiera, attraverso i quali verranno finanziate le linee produttive fino alla commercializzazione. Sarà la madre – ha concluso l’assessore – di tutte le riforme destinate a condizionare il quadro complessivo della nostra agricoltura». I senatori del Pd hanno presentato in Commissione Agricoltura un decreto legge in materia di «Misure per l’emergenza e il rilancio competitivo del settore agroalimentare». Lo ha annunciato oggi, a Matera, la senatrice Maria Antezza (Pd) anche in relazione alla manifestazione di protesta che la Copa-
Il sostegno di Dalessandro
L’assessore Vincenzo Viti A destra la senatrice Antezza
gri ha indetto per domani per sollecitare interventi sulla crisi del settore primario. «Si tratta – ha detto Antezza – di una iniziativa molto importante finalizzata a fronteggiare l’emergenza e
l'applicazione di misure straordinarie per il rilancio del settore». Il decreto legge si articola in sei punti che riguardano lavoro, previdenza, ammortizzatori sociali, competitività delle
imprese agroalimentari; gestione dei rischi ed accesso al credito, investimenti e incentivi, concentrazione dell’offerta ed internazionalizzazione e quantificazione degli oneri»
L’intervento di Simonetti, consigliere regionale Prc
«Il rinvio dei concorsi richiede immediate spiegazioni» POTENZA - «Il Presidente della Repubblica Napolitano tra i cambiamenti sollecitati alla classe dirigente meridionale ha invitato ad investire di più nel capitale umano e nella formazione dei giovani. E’ un invito che mi sento di raccogliere, anche perché è parte integrante del mio impegno politico-istituzionale, e che mi spinge a chiedere iniziative urgenti alla giunta regionale su due questioni: le selezioni concorsuali per 78 posti nel ruolo della giunta regionale e la verifica dell’iter relativo ai mille tirocini formativi». E’ quanto dichiara la presidente del gruppo Prc in consiglio regionale Emilia Simonetti. «L’annuncio pubblicato sul sito istituzionale della Regione che le operazioni di preselezione relative ad 11 dei 15 concorsi pubblici banditi, per non meglio precisate “esigenze tecnicoorganizzative”, sono rimandate a data da definirsi mentre per gli altri 4 concorsi ulteriori informazioni saranno fornite il 31 gennaio 2010 - dice Simonetti - richiedono spiegazioni immediate. Le domande pervenute secondo i dati ufficiali sono state 30.072 a conferma della forte domanda di lavoro specie da parte dei diplomati come testimonia il 50 per cento delle domande complessive (15.340 per l’esattezza) presentate per 22 posti di esperto servizi amministrativi (categoria C1). Altissimo anche il numero di domande per 18 posti di specialista giuridico-amminisrativo cat. D1 (5.043) e per 11 posti di professionista giuridicoamministrativo cat. D3 (2.259). Ancora, 1.579 domande sono pervenute per il concorso di 5 posti di esperto tecnico (cat. C1) e 1.285 per 2 posti di specialista tecnico addetto alla tutela del patrimonio museale. Mi sembra
dunque necessario fornire informazioni ravvicinate e non in tempi indefiniti sul prosieguo delle selezioni concorsuali che hanno innescato tante aspettative. Quanto al Programma denominato Transizione alla vita attiva - crescita professionale - qualificazione dell'azione pubblica -tirocini formativi nella Pubblica Amministrazione per diplomati e laureati, ho chiesto che per la migliore riuscita dell'iniziativa - sulla quale abbiamo espresso perplessità che non sono certamente superate, in attesa della definizione di tutti gli altri aspetti correlati - che le amministrazioni pubbliche siano invogliate ed attivate alla partecipazione anche attraverso servizi di assistenza nella predisposizione delle domande. La scadenza al 16 di ottobre è vicina e pertanto si tratta di assumere rapide decisioni». A parere di Simonetti «questa misura che, ovviamente, dovrà essere accompagnata, data la particolare situazione occupazionale e produttiva, da altre iniziative della Regione e del Governo, potrà aver esito positivo e utilità nel quadro di una ripresa delle politiche attive per il lavoro. Occorre rapidamente approvare, prima della fine della legislatura, l’attesissimo Piano annuale e triennale per l'occupazione le cui linee, si dice in alcuni ambienti regionali, sono state predisposte e sono state oggetto di valutazione negli organismi competenti in materia di lavoro. Sarebbe il caso che la documentazione fosse trasmessa rapidamente agli organismi consiliari e alla stessa giunta regionale per le decisioni di competenza e in particolare per le risorse da utilizzare, la tempistica e l’allocazione degli interventi a livello territoriale».
MATERA - «La mobilitazione indetta dalla Confederazione produttori agricoli per richiamare l’attenzione sulla grave crisi che ha colpito il settore agroalimentare merita sostegno e solidarietà». A dichiararlo è l’assessore provinciale all’Agricoltura, Giuseppe Dalessandro, che non potrà essere presente alla manifestazione di oggi perché impegnato ad Assisi con la giunta provinciale. «Ormai non vi è più una sola produzione agricola - ha dichiarato Dalessandro - che sia rimasta illesa dalla grave crisi congiunturale. Ma il settore lattiero più di altri sta facendo registrare notevoli criticità soprattutto per il calo del prezzo del latte che si è dimezzato in poco tempo. L’iniziativa di Copagri ci dice che orami è tempo di occuparci adeguatamente di un comparto il cui reddito risulta contratto oltre misura. Ignorare la questione o attendere oltremisura, significherebbe condannare a un non futuro l’intero settore». «La Provincia - ha sottolineato il presidente dell’Ente di via Ridola, Franco Stella resta impegnata nel sostenere il comparto agroalimentare, consapevole che il momento richiede concretezza legislativa da parte della Regione e della Comunità Europea».
Sì alla fondazione No alla convenzione per Villa Nitti SI’ alla “Fondazione Francesco Saverio Nitti”, no alla convenzione per Villa Nitti di Maratea. Per la storia ed il prestigio di cui era ricca, Villa Nitti - pur priva, ormai, della famosa biblioteca, di suppellettili e cimeli fu acquisita al patrimonio della Regione Basilicata, per felice iniziativa del Presidente Vincenzo Verrastro e del consigliere del Pci Giacomo Schettini, nel corso della prima legislatura regionale. Da allora, e son passati oltre trent’anni, si sono susseguiti vari cantieri per recuperare la struttura, che rimane ancora incompleta. E senza una destinazione d’uso. Il 28 settembre la maggioranza del Consiglio Comunale di Maratea ha deliberato di partecipare, in
qualità di Socio Istituzionale Fondatore - unitamente a Regione Basilicata, Comune di Melfi, Associazione non riconosciuta “Francesco Saverio Nitti” - alla costituzione della Fondazione denominata “Francesco Saverio Nitti”, con sede legale ed operativa in Melfi. “Maratea Democratica” ritiene che “Villa Nitti” debba essere oggetto di una prestigiosa “convenzione pluriennale” produttiva per la Regione Basilicata e per la Comunità di Maratea, che faccia rivivere quei luoghi ogni giorno, non sporadicamente; al di fuori, quindi, di Fondazioni culturali, che, come è noto, vivono di stenti. Valerio Mignone Capogruppo di “Maratea Democratica” al Comune
L’ingresso della Regione Basilicata
La professoressa D’Angelo analizza le riforme del panorama pedagogico
Scuola, «emergenza culturale» VIETRI DI POTENZA - Il nuovo anno scolastico si è aperto tra mille incertezze, dubbi e dissonanze. Le riforme e controriforme che in questi ultimi tempi hanno dominato l’orizzonte scolastico non hanno contribuito a migliorare l’offerta formativa delle singole agenzie educative, anzi si registra sempre con più vigore, l’abbassamento del livello culturale e di studio, ed è quasi del tutto annientata l’autorevolezza degli insegnanti»: queste le parole di Franca D’Angelo, docente lucana, in un intervento in linee generali sul mondo della scuola. «Tutto questo non aiuta i giovani di oggi né quelli di
domani. La scuola italiana non è ancora in grado di rispondere alle richieste europee relative alla maggiore efficacia e integrazione dei sistemi formativi. La serietà della scuola e la credibilità di tutti i percorsi di studio sono una necessità inderogabile. Lo sviluppo del patrimonio culturale e sociale del paese è in gran parte legato alla costruzione di una società competitiva culturalmente e professionalmente. Senza conoscenza - sostiene la professoressa - non si è competitivi e non si esce dalla crisi». La professoressa D’Angelo si batte poi sull’emergenza educativa, e sostiene: «E’ sotto gli occhi di tut-
ti. La via per riaffermare l’importanza della scuola è quella di valorizzare la funzione docente, dare stabilità alle organizzazioni scolastiche, più scuola e più istruzione anche per le eccellenze e per quei ragazzi che sanno cogliere il senso dello stare a scuola , che sanno vivere la curiosità intellettuale e l'impegno sociale». L’emergenza della scuola non riguarda solo un una questione di tagli, ma è prima di tutto un’emergenza culturale, «se l’economia detta le leggi all'istruzione - conclude la professoressa D’Angelo - diventa difficile e faticoso raggiungere gli obiettivi di qualità fissati per la
La professoressa D’Angelo
scuola dal consiglio europeo. Lisbona è per la Basilicata un obiettivo in alto mare». Claudio Buono
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Domenica 4 ottobre 2009
Domenica 4 ottobre 2009
Marateota ucciso nel Varesotto Colpito da almeno cinque colpi d’arma da fuoco a breve distanza MARATEA - Agguato nel Varesotto, ucciso un uomo in bicicletta, era originario di Maratea. E’stato freddato con più colpi di arma da fuoco sotto la sua abitazione, in via Maroncelli a Gallarate, nel rione di Cajello. Massimo De Presbiteris, la vittima, aveva 33 anni, esercitava la professione di intermediario ed era di origini lucane, era già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti penali e abitava a pochi metri da dove è stato colpito a morte. L’omicidio è avvenuto nella prima serata di venerdì scorso poco prima delle ore 19.30. Il killer, secondo le versioni raccolte sul posto e che le forze dell’ordine dovranno corroborare, sarebbe arrivato sul posto in sella ad una motocicletta mentre la vittima usciva dall’auto appena posteggiata. Al culmine di una violenta discussione a strattoni, vari colpi di arma da fuoco, almeno cinque i colpi sparati, da breve distanza hanno raggiunto l’uomo alle gambe e all’addome. L’aggressore, che aveva il casco, subito dopo si è allontanato sulla moto, una Honda nera, ma anche questo dettaglio attende conferme. Sembra che alcuni testimoni abbiano visto l’uomo allontanarsi, con la moto che non voleva partire, tanto da spingerla a mano per un
La pista: regolamento di conti negli ambienti della droga
tratto. De Presbiteris in un primo momento era apparso lucido, in grado di parlare e di collaborare con i soccorritori. Fra i primi ad accorrere al suo capezzale sarebbe stata la moglie, dopo l'allarme dato da vicini che avevano udito i colpi e si erano affacciati al balcone. Poi l’uomo si è aggravato ed è deceduto poco dopo il suo arrivo in ospeda-
le. Sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri, in seguito sono giunti anche il dirigente della Squadra Mobile di Varese e la Scientifica per i rilievi. Massimo De Presbiteris lascia moglie e due bambini, grande l'impressione e lo sgomento in tutto il quartiere, in particolare tra i vicini della vittima. Emilia Manco
MARATEA - Un possibile regolamento di conti maturato negli ambienti della droga. E’ una delle ipotesi sulle quali stanno lavorando gli investigatori a caccia del killer che poco prima della scorsa mezzanotte ha freddato, esplodendo almeno cinque colpi di pistola, il pregiudicato Massimo De Presbiteris, detto «il calabrese» (per le sue origini, evidentemente). L’ipotesi «droga» nasce dalla convinzione degli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Roberto Craveia della procura di Busto Arsizio, che sia in atto da tempo una guerra fra due opposte bande che si contendono il territorio per lo spaccio di cocaina. Da una parte l’albanese Ardjan Idrizaja, detto Andrè, 26 anni di Cardano al Campo (Varese), dall’altro la vittima. Una guerra che ultimamente avrebbe conosciuto anche alcuni episodi di intimidazioni e che finora ha portato in carcere nove persone nel corso delle indagini dei carabinieri della locale Compagnia. Arresti scattati con l’operazione «Strike» essendo alcuni dei coinvolti abituati a
scegliere quale luogo d’incontro la zona vicina al bowling. L’albanese è nel mirino degli investigatori sin dal 2000 quando il suo nome emerse dopo l’arresto di un pusher. Si scoprì che Andrè era già allora a capo di una banda di spacciatori che si rivolgeva al mercato della Gallarate bene e dintorni. Di quella banda faceva parte De Presbiteris che, però, nel corso degli anni, si è messo in proprio scatenando la guerra. Nel gennaio scorso la vittima aveva forzato un posto di blocco a Busto Arsizio schiantandosi contro un guardrail. Indosso aveva una pistola e finì prima in ospedale, poi in carcere. Nel contempo le indagini su Andrè sono proseguite fino al sequestro complessivo di 800 grammi di cocaina. L’ultimo atto si era concluso proprio ieri con l’arresto di Alvise Venco e Maria Teresa Bellora di Gallarate, Silvana Giardiello di Busto Arsizio fatta più volte oggetto di intimidazioni, Fabrizio Grandinetti, Andrea regalia e Marco Gaudio, tutti di Lonate Pozzolo. Meno di 24 ore dopo questi arresti, l’agguato mortale.
De Filippo: «Dimostrati impegno e sensibilità» Il presidente del consiglio provinciale Sacco
Settemila lucani «Il nostro popolo ad Assisi per il “Poverello” protagonista in Umbria» ASSISI - Sono più di settemila i pellegrini della Basilicata – è la regione che oggi offrirà l’olio per la lampada sulla tomba del Poverello – giunti ad Assisi in occasione delle celebrazioni per la festa di San Francesco patrono d’Italia. Celebrazioni cominciate stamani a Santa Maria degli Angeli con il tradizionale «corteo dei fiori» e proseguite nel pomeriggio con uno dei momenti religiosi piùsignificativi, la commemorazione del «transito» di Francesco, cioè del suo «passaggio» dalla vita terrena a quella eterna. Prima della cerimonia in chiesa nella sede della ProLoco c’è stata la consegna dei «mostaccioli», dolci che secondo la tradizione sarebbero stati portati in dono da frate Jacopa durante gli ultimi minuti di vita di Francesco. In questa occasione il presidente della Basilicata Vito De Filippo ha sottolineato che la sua regione «ha vissuto questa festa non in maniera rituale», così che «l’organizzazione dell’evento ha messo in luce l’impegno e la sensibilità di tutti. Lo dimostra ha proseguito – la partecipazione massiccia di tanti pellegrini lucani giunti ad Assisi, sicuramente la più numerosa in rapporto agli abitanti della regione nella storia di questa festività in onore del patrono del nostro Paese». Circostanza questa confermata anche dal sindaco di Assisi Claudio Ricci conversando con lo stesso presidente De Filippo e con il sindaco di Potenza Vito Santarsiero. Alle manifestazioni del pomeriggio è intervenuta anche la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti. Tra i «doni» portati a San Francesco la Regione Basi-
licata ha offerto oggi il suo contributo economico per il restauro di parte del tetto della Porziuncola (che si trova nella Basilica di Santa Maria degli Angeli). Ha anche donato una immagine simbolica che rappresenta un miracolo del Santo al padre custode Fabrizio Migliasso. Durante la funzione religiosa mons. Salvatore Ligorio, arcivescovo di Matera-Irsina e Presidente della Conferenza Episcopale della Basilicata, ha auspicato che «questo pellegrinaggio diventi una grazia, un’opportunità, un segno di speranza – ha detto – per la nostra Basilicata. Oggi – ha proseguito – portiamo nel nostro cuore l’intero Paese d’Italia e vogliamo offrire l’olio e riaccendere la lampada votiva dei Comuni italiani in onore di San Francesco, dichiarato da Pio XII settanta anni fa, patrono d’Italia». Quest’anno la festa di San Francesco assume un particolare significato perchè si celebrano due date importanti per la storia del francescanesimo: il settantesimo anniversario della proclamazione di San Francesco a patrono d’Italia avvenuta da parte di Pio XII, tre mesi dopo la sua elezione a papa, il 18 giugno 1939, e l’ottavo centenario della fondazione dell’ordine, avvenuta proprio alla Porziuncola con Francesco. Domani le celebrazioni avranno il loro culmine nella basilica papale di San Francesco con la cerimonia della accensione della lampada sulla tomba del Santo da parte del sindaco di Potenza a nome di tutti i sindaci italiani ed il «messaggio all’Italia» letto dalla Loggia del Sacro convento dal rappresentate del governo italiano, il ministro Raffaele Fitto.
De Filippo ad Assisi con i sindaci
POTENZA - Il presidente del Consiglio provinciale di Potenza Palmiro Sacco presiederà la delegazione composta dai consiglieri Michele Destino, Vincenzo Libonati, Vittorio Prinzi, Luigi Viola e Angela Latorraca, in rappresentanza dell’intera assise consiliare, che parteciperà alle celebrazioni per San Francesco, Santo patrono d’Italia, in programma oggi ad Assisi. La delegazione della Provincia di Potenza, assieme ad altre autorità politiche e civili della Basilicata, ha incontrato ieri pomeriggio, alle 16,30, nella Basilicata di Santa Maria degli Angeli, la locale municipalità. Oggi, invece, la delegazione parteciperà alla messa nella Basilica papale superiore di San Francesco, durante la quale la Basilicata donerà l’olio che alimenta la lampada votiva perennemente accesa sulla tomba del Santo patrono d’Italia. «In un momento di forte crisi economica e sociale – afferma il presidente del consiglio provinciale Palmiro Sacco – la figura di San Francesco rappresenta una guida spirituale per tutti. Gli insegnamenti e i
valori forti trasmessi dal frate di Assisi, quali il rispetto del prossimo, la vicinanza ai ceti sociali più deboli, l’amore per gli ultimi e la gratuità della missione dovrebbero ispirare, in particolare, l’agire di tutti coloro abbiano responsabilità pubbliche, per il raggiungimento della crescita e del benessere delle comunità». Secondo il presidente del consiglio provinciale Palmiro Sacco, «la grande partecipazione di pellegrini partiti alla volta dell’Umbria testimonia la volontà del popolo lucano di essere protagonista di un evento straordinario che avrà un ritorno importante, in termini di visibilità, per il nostro territorio e che contribuirà a rilanciare la voglia di riscatto della Basilicata. Una regione - conclude la nota diffusa ieri pomeriggio dall’ufficio stampa della Provincia di Potenza - ormai pronta, come ha affermato lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso della sua visita l’altro giorno a Potenza, ad affrontare la sfida dell’autonomia e dello sviluppo con piena consapevolezza e orgoglio».
Consiglio dei ministri impugna il Piano casa La soddisfazione di Genzano (Confedilizia) POTENZA - Il consiglio dei ministri ha deciso di impugnare dinanzi alla Corte costituzionale la norma sul fascicolo del fabbricato contenuta nella legge sul Piano casa della Regione Basilicata. Lo comunica - esprimendo viva soddisfazione per la decisione assunta dal Governo - il presidente della Confedilizia della Basilicata Francesco Genzano, che sulla disposizione in questione aveva subito espresso forti perplessità sia per gli inutili aggravi che la stessa impone ai proprietari di casa sia per gli evidenti aspetti di illegittimità dell’obbligo imposto La norma ritenuta incostituzionale dal Governo - rileva Genzano - consente gli ampliamenti di cui al Piano casa esclusivamente ai proprietari che si sottopongano all'obbligo (meramente cartaceo, molto costoso e di nessuna utilità) di dotazione del libretto. Oltre aeccedere ilimiti dellapotestà
Francesco Genzano
legislativa regionale, essa è quindi una chiara sconfessione dei princìpi ispiratori del Piano casa di iniziativa
governativa, finalizzato a rilanciare l'edilizia attraverso la previsione di nuove possibilità per i proprietari e la semplificazione delle procedure esistenti. Quantoal librettocasainsé -sottolinea il presidente di Confedilizia della Basilicata - non v'è che da ripetere che si tratta di un vecchio arnese che si tenta di introdurre in Italia, a beneficio dei professio-nisti, da più di dieci anni ma che è stato bocciato sia sul piano della legittimità che nel merito, con ben 8 decisioni, dai giudici di ogni ordine e grado, fino al Consiglio di Stato e alla Corte Costituzionale. Provare a reintrodurlo quale condizione per la realizzazione di ampliamenti edilizi non poteva che for-nire un nuovo argomento per bocciarlo: se davvero fosse utile ai fini della sicurezza, infatti, non si spiegherebbe la sua imposizione solo quale “prezzo” per l’ottenimento di una autorizzazione.
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22 24 Ore in Basilicata De Presbiteris era in sella alla sua bicicletta quando l’ha raggiunto il killer
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Domenica 4 ottobre 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309 Potenza
Viggiano
Missanello
Provinciale 11 bis chiusa
Dopo l’accordo
Disagi per studenti e cittadini
Tolto il presidio davanti alla diga
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Non si placano le polemiche per la chiusura del Novantunesimo. Parla Coppola
«Nessun atto è stato firmato» In settimana Margiotta sottoporrà la questione alla Camera ANCORA polemica sulla chiusura della Caserma Lucania. Questa volta, a parlare, è il coordinatore aziendale Flp difesa del Novantunesimo Battaglione Fanteria Lucania, Claudio Coppola. «Siamo ormai rimasti in pochissimi - dice Il trasferimento del personale continua, quelli rimasti aspettano solo di andare via. E tutto ciò, senza l'esistenza di un decreto legislativo firmato dal ministro della Difesa e del Presidente della Repubblica che dichiari la chiusura del dipartimento. Questa è una procedura prevista per la chiusura di un qualsiasi dipartimento, non solo quello militare. Anni fa, in particolare nel 200, molti reparti militari chiusero con un decreto legislativo firmato dal ministro e dal Presidente. Tra questi, tanto per fare un esempio, le regioni aeree, che da cinque diventarono tre, e la caserma Morosini. Intanto, al personale dipendente, sono state effettuate le così dette “desiderate”». Coppola, cha da anni lavora presso la caserma, ritiene che ci sia un solo modo per scongiurarne la chiusura. In proposito, afferma: «Per questo reparto si è fatto tantissimo rumore ma nulla di fatto. Se si vuole prendere in considerazione in modo serio la questione della trasformazione del Novantunesimo e garantirne, così, la salvezza c’è solo una cosa da fare: tirare fuori dal cassetto dello stato maggiore dell'esercito la proposta avanzata alla camera nel 2005 dagli allora onorevoli Molinari, Blasi e Lettieri. Ovvero, la trasformazione della caserma in Battaglione Fadalto, alle dipendenze del reggimento di Avellino. Anche in questo caso, come per il decreto legislativo che dovrebbe confermare la chiusura del dipartimento, non c'è alcun documento che attesti il rifiuto di quella proposta da parte dello stato maggiore dell'esercito e che, a mio avviso, può ancora essere approvata». Questo è l'ultimo accorato appello di chi si è sempre battuto perché si conservasse non solo il presidio militare in Basilicata, ma anche gli uomini che fino a questo momento vi hanno prestato servizio. Ancora una volta, alle istituzioni viene chiesto di fare di più. Pare che successivamente all'ultimo incontro tra lo stato maggiore dell'esercito e il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, si sia mosso qualcosa anche nel mondo politico lucano. Dopo l'intervento dei parlamentari del centrodestra - avvenuto lo stesso giorno dell'incontro con il sindaco - sembra che l'onorevole Margiotta, la prossima settimana porterà alla quarta Commissione difesa e alla Camera, la richiesta di non sopprimere la caserma Lucania. Anna Martino
Manifestazione per il Novantunesimo. A destra l’ingresso della caserma
IL CONVEGNO
Il prossimo 17 ottobre “Mia per sempre” in memoria di Grazia Gioviale
Quando l’amore diventa criminale “MIA per sempre”. Questo il tema della giornata di studi, in programma il prossimo 17 ottobre a partire dalle 9.30 al teatro Stabile, sulle tematiche del femminicidio. Un convegno che sarà dedicato alla figura di Grazia Gioviale, la diciottenne potentina uccisa da Bruno Condelli, l'amico che Grazia conosceva da anni. Ad aprire i lavori sarà il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero. Tra gli interventi quello di Barbara Spinelli, dell’associazione “Giuristi democratici”, di Paolo Augusto Masullo, docente dell’Università degli studi della Basilicata, dello psi-
chiatra Mauro Maldonato, del magistrato Laura Triassi e del filosofo Monica Toraldo di Francia. Grazia Gioviale, ricordiamo, fu trovata senza vita, lo scorso 27 aprile, in una mansarda a Tito, di proprietà di un amico di Bruno, dove Grazia si era recata proprio per incontrare il ragazzo. A scatenare la follia omicida, forse, la gelosia. Una doppia tragedia, quella di Tito. Bruno Condelli, infatti, dopo aver ucciso la ragazza, si diede alla fuga e si tolse la vita facendosi investire sull'A1. Un delitto che sconvolse non poco la co-
munità potentina. Fu il proprietario dell'appartamento della ragazza ad avvertire con una telefonata la caserma dei carabinieri. Grazia Gioviale era stesa sul pavimento in una pozza di sangue colpita da numerose coltellate. Un colpo inferto alla gola era stato mortale. A lungo sono stati ascoltati i familiari e gli amici della ragazza. Solo il fidanzato era scomparso. Il suo appartamento era vuoto e nessuno sapeva dove fosse. Una denuncia per irreperibilità è stata diffusa a tutte le stazioni di polizia e carabinieri della zona, finché, qualche ora
più tardi, la polizia stradale di Cassino ha telefonato ai carabinieri di Potenza annunciando che la persona che cercavano era morta sulla A1 in un incidente stradale. Bruno Condelli era a bordo della sua auto, una Mercedes classe A. Aveva raggiunto Cassino inseguendo un percorso senza senso, spinto dal tormento che non l'aveva abbandonato da quando era uscito dalla casa della fidanzata. Ha tamponato un camion tedesco e dall'auto è sceso in preda ad una rabbia senza motivo. Prima una macchina, poi una bisarca. E' morto sul colpo.
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Potenza
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Domenica 4 ottobre 2009
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Agenda
Domenica 4 ottobre 2009
Expo radio: amatori e professionisti all’opera
Un’altra domenica al mercatino dell’usato
Nel castello di Lagopesole “L’autunno profuma di libri”
Torna nelle piazze la mela per la vita dell’Aism
SI terrà dal prossimo 9 ottobre, fino a domenica 11 la fiera espositiva “expo radio”: informatica, energetica ed exposec. La fiera sarà inaugurata alle 17.30 del venerdì. Il giorno successivo sono previste esercitazioni della protezione civile e un dibattito sull'attività di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto dell’Aquila. Dopo altre iniziative previste nel pomeriggio (si terrà anche un workshop sulla sicurezza informatica), aggiornamento alla giornata di domenica in cui sarà sempre possibile visitare gli stand. L’evento è organizzato dall’Efab (ente fiera autonomo di basilicata) e dall'ari (associazione radioamatori) di Melfi.
SI terrà il prossimo 18 ottobre l’ultimo appuntamento per questa stagione del mercatino delle cose usate e d’altri tempi. L’iniziativa si svolgerà dalle 9 del mattino alle 22 della sera in largo Pignatari, in vico e largo Serrao. Per quanti avranno voglia di visitare le bancarelle - la maggior parte degli espositori sono lucani - ancora una volta la possibilità di curiosare tra oggettistica antica, antiquariato, rigatteria, fumetti e libri usati, stampe anche d’epoca, oggetti da collezione, hobbistica di cose antiche in genere, strumenti musicali, mobili e materiale vario, di epoca non recente, d’antiquariato, usati, vecchi o antichi.
CHIUDERA’ oggi i battenti, nel castello di Lagopesole, la terza edizione della manifestazione “L’autunno profuma di libro”, organizzata dal dipartimento “Formazione, lavoro, cultura e sport, della Regione Basilicata. La manifestazione prevede: convegni, incontri di promozione della lettura rivolti a studenti con la consulenza di esperti, iniziative di animazione e laboratori creativi destinati alle scuole, presentazione di libri, lettura di poesie, mostre varie e anche una serie di concerti di musica etnica di gruppi musicali della tradizione lucana.
SABATO 10 e domenica 11 Ottobre torna l’appuntamento autunnale di AISM con la solidarietà “Una mela per la vita”, quando quattro milioni di mele emiliano-romagnole coloreranno tremila piazze italiane per sostenere la ricerca scientifica, in collaborazione con Unaproa. «Fai andare la ricerca, ferma la sclerosi multipla»: è questo l’appello che accompagnerà la tredicesima edizione dell’evento, nato per sostenere la ricerca scientifica e i servizi dedicati ai giovani colpiti dalla sclerosi multipla. Oggi, i giovani italiani che devono convivere ogni giorno con la sclerosi multipla trovano in AISM servizi, risorse e risposte concrete.
LA MOSTRA
L’INIZIATIVA
NUOVA FERMATA
Piante di orchidea per aiutare i bambini
SARA’ inaugurata oggi, alle 18.30, presso la galleria Idearte di Potenza, sarà inaugurata la personale di pittura dell'artista potentino Gianni Scioscia, dal titolo “La vita non è un balocco...giùlamaschera. Utopiadiunasocietà perfetta”. La mostra, che raccoglie 41 opere, tutte tecniche miste su tele di medio e piccolo formato, sarà affiancata dalla proiezione di un prodotto multimediale che racchiude immagini-video realizzate dallo stesso Scioscia e musiche con arrangiamenti del pianista potentino Alfredo Miglionico, il tutto su testi di Manuela Rita. Con quest'ultimo ciclo pittorico, esposto in anteprima nello scorso mese di maggio nei locali della ex farmacia della prestigiosa Certosa di Padula, “Scioscia festeggia il quarantennio di una carriera artistica che, pur mantenendo intatta la propria poetica, si è saputa rinnovare tecnicamente grazie ad una ricerca continua su materiali e colori”. La personale, allestita nei locali della galleria Idearte di Potenza - al 75 di Via Londra - sarà visitabile dal 4 al 31 ottobre 2009 dalle 11 alle 13 e dalle 17.30 alle 20.30. Giovanni Scioscia nasce a Potenza il 27 giugno del 1946. Dopo la maturità artistica, frequenta la facoltà di Architettura e successivamente si diploma all'Accademia di Belle Arti di Napoli in pittura, allievo dei Maestri Brancaccio e Spinosa. Completa la propria formazione seguendo un corso di scenografia all'Accademia di Brera a Milano. La sua carriera artistica inizia nel 1969 con la partecipazione a diverse collettive ed estemporanee, alle quali si sono succedute numerosissime personali sull'intero territorio nazionale. Dopo la fase iniziale caratterizzata dall'utilizzo esclusivo di colori ad olio, giunge progressivamente all'uso combinato di china, acrilico ed oro antico. Nei lavori su legno fa ricorso anche allo stucco per provare assetti prospettici e di profonditàlegati alla terza dimensione e a diversi passaggi di vernici per particolari levigature quasi marmoree. Negli ultimi anni intenso anche l'impegno per la realizzazione di numerose scenografie per spettacoli teatrali e di danza.
ANCHE a Potenza si è celebrata la giornata dell'Unicef. La città capoluogo ha ospitato nelle piazze la manifestazione che ha visto nelle orchidee phaleomposis le degne protagoniste dell'evento. Piazza Mario Pagano, piazza don Colucci, piazza Cagliari, piazza Adriatico, via Toti e all'ospedale San Carlo, sono state queste le location della manifestazione che si è svolta contemporaneamente in duemila piazze italiane, di cui cinquantanove della Basilicata. Acquistare l'orchidea significa dare man forte alle istanze dell'Unicef legate alla solidarietà e al sostegno per i bambini africani che vivono in condizioni di estremo disagio. Il ricavato sarà devoluto per consentire adeguate strutture e un netto miglioramento delle condizioni di vita dei pargoli del Congo, del Ghana, della Guinea Bissau, del Senegal, del Togo e del Benin. In questa direzione si propone l'azione di sostegno dell'Unicef che verte nella riduzione del 25 per cento della mortalità infantile nei paesi africani. L'iniziativa “Orchidea Unicef, la pianta della vita” nasce per finanziare un pacchetto d'interventi capaci di salvare la vita di oltre duecentomila bambini dell'Africa occidentale. In concreto, si tratta di un'azione integrata e capillare per arrivare fino ai villaggi più remoti e garantire alle popolazioni locali alimenti terapeutici, vaccini, zanzariere, sali reidratanti, assistenza alla gravidanza e al parto oltre che interventi di educazione sanitaria e nutrizionale. Un sistema collaudato per dare a tutti i bambini il diritto di nascere e crescere sani. Ogni anno quasi cinque milioni di bambini muoiono a causa della malnutrizione cronica o acuta. Oggi è possibile affrontarla con un semplice composto di burro d'arachidi, zucchero, latte in polvere, vitamine e sali minerali: il plumpyunut. Nutriente e di facile somministrazione, il prodotto magico come viene chiamato il plumpynut, aiuta i bambini a recuperare peso molto velocemente, e non dovendo essere mescolato ad acqua o latte non porta rischi di intossicazione. Inoltre, il plumpynut ha un prezzo
molto contenuto, venti centesimi di euro a confezione. Con la vendita delle orchidee l'Unicef potrà consegnare migliaia di bustine plum-
pynut ovunque ce ne sia bisogno, contribuendo a salvare i bambini dalla malnutrizione. E' una sfida importante, quella dell'Unicef che
può essere vinta solo grazie all'aiuto di tutti. Grazie ai fondi raccolti in occasione dell'iniziativa del 2008 l'organizzazione mondiale ha cominciato ad aiutare migliaia di persone negli stati dell'Africa sopra elencati. Le caratteristiche principali dell'azione avviata dall'Unicef riguardano la nutrizione infantile mediante l'allattamento esclusivo al seno, l'utilizzo diffuso e corretto di zanzariere da letto per proteggere dalla malaria donne incinte e bambini sotto i cinque anni, la regolare pulizia delle mani con il sapone per la prevenzione delle malattie oro-fecali e la terapia di reidratazione orale per i bambini affetti da dissenteria acuta. Tutto ciò evita la trasmissione dell'HIV da madre in figlio. Orchidee, palloni colorati e tanti volontari al servizio di un nobile intento. L'Unicef ci crede. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Sala 1 Bastardi senza gloria 18.15 - 21.15 Sala 2 Un amore all’improvviso 17.45 - 20 - 22.15 Sala 3 G-Force 17 - 19 - 21 Sala 4 Basta che funzioni 20.30 - 22.30 Sala 5 Baari’a 18 - 21 Sala 6 L’Era glaciale 3 17.30 Il grande sogno 19.30 - 21.30 Sala 7 18 - 20.15 - 22.30
DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Baari’a 18.15 - 21
DON BOSCO p.zza Cagliari Chiuso
Bastardi senza gloria
GLI APPUNTAMENTI
Alla scoperta dell’arte contemporanea IL centro d'arte e cultura Delta aderisce alla quinta edizione della “Giornata del contemporaneo, la manifestazione a livello nazionale organizzata dall’Associazione dei musei d'arte contemporanea italiani. Per l'occasione gli aventi promossi dal Centro nella città di Potenza, si protrarrano per tutto il mese di ottobre, ferma restante l'apertura o la visita gratuita al pubblico degli spazi e delle manifestazioni in programma da ieri. A cominciare dalla "Stanza differenziata" che ha dato il via al progetto dell'arte coinvolgente. “La bella terrA” di Teri VOLINI, uno spazio di circa 20 metri quadri a rione Poggio Tre Galli che è stato riempito nel corso di alcuni mesi con migliaia di bottiglie in plastica, per sottolineare la necessità di una nuova coscienza nei riguardi del Pianeta. “Ri-formiamo il mondo con parole di luce”. Nella quintuplice installazione in Body art e Public art di 5 gigantografie in altrettante location a Potenza (viale Dante, parco Europa unita, piazza Prefettura, piazza XVIII Agosto e via Appia ponte ferrovia), l'artista Teri Volini testimonia la necessità di un nuovo ordine etico a partire dalle Parole, che con la loro vibrazione possono influenzare
Potenza-Università
Una gradinata che fa acqua
CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470
FRANCHINO, che oggi festeggia l’onomastico. Il bidello della scuola media Torraca, in servizio 20 anni fa, ancora va in cerca della sua divisa che gli hai fregato. auguri dagli alunni del Quotidiano
in bene o in male le nostre vite. “Earth-art, arte per la terra”, di Teri Volini in mostra al Carpe diem open space, foto in gigantografia di grandi installazioni e azioni simboliche in Sicilia, Basilicata, Calabria e Lombardia e Piemonte. Un lavoro frutto della ricerca e della condivisione di una nuova armonia con il Pianeta e dell'impegno teorico e pratico per contribuire al rispetto di tutti gli esseri e della Terra.
NOVITA’ a partire da domani: due coppie di treni svolgeranno servizio viaggiatori presso la nuova fermata “Potenza Università”. Lo rende noto l'assessore alle Infrastrutture Opere Pubbliche e Mobilità Innocenzo Loguercio. «I treni individuati, da implementare con l'entrata in vigore del nuovo orario dal 13 dicembre 2009 - dichiara Loguercio - consentiranno all'utenza interessata di raggiungere il polo universitario in mattinata mentre il ritorno viene garantito da due treni pomeridiani». Nello specifico le due coppie di treni avranno i seguenti orari: In arrivo : -3507 Foggia - Potenza Università ore 9.05 - Potenza Centrale ore 9.13 - 3509 Melfi ore 8.36 - Potenza Università ore 9.45 - Potenza Centrale ore 9.51; In partenza: - 3534 Potenza Centrale ore 14.32 - Potenza Università ore 14.38 - Foggia ore 16.59; - 3542 Potenza Centrale ore 17.43 - Potenza Università ore 17.48 - Foggia ore 20.06. «Inoltre - continua l'assessore - Trenitalia ha individuato, nei pressi della fermata, due esercizi commerciali dove sarà possibile comprare i biglietti oltre all'istallazione di macchine emettitrici di biglietti presso l'Ateneo stesso. La messa in esercizio della fermata ferroviaria presso il polo universitario - ha concluso l’assessore Innocenzo Loguercio - rappresenta un risultato importante che implementa il trasporto regionale dedicando particolare attenzione al mondo universitario e studentesco. L'impegno della Regione sarà quello di proseguire verso l'ottimizzazione dei servizi».
TARANTINO colpisce ancora e lo porta a riscrivere la storia ufficiale con un attentato a Hitler collocato nell'unico luogo in cui il regista americano può pensare si possa attuare una giustizia degna di questo nome: una sala cinematografica. .
Baaria UNA famiglia siciliana raccontata attraverso tre generazioni. Sfiorando le vicende private di questi personaggii, il film evoca gli amori, i sogni, le delusioni di un'intera comunità
Un amore all’improvviso HERRY ha una rarissima malattia genetica a causa della quale si trova involontariamente a viaggiare nel tempo.
NUMERI UTILI Servizio taxi
Farmacie di turno TURNO NOTTURNO 4 OTTOBRE Mallamo via Toti, 9/13
0971/473447
TURNO FESTIVO Mancinelli via Pretoria, 207
0971/21067
Mallamo via Toti, 9/13
0971/473447
Numeri utili Carabinieri
112
Polizia
113
Vigili del fuoco
115
ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps Antincendio boschivo
803116 0971 415754 - 46507 0971 654111 0971 54546 0971 335111 1515
Enel Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias Difensore civico reg.
0971.53214 347.3015277 0971 331111 800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 0971 53685 0971 419111 0971 411510 0971 608111 0971 51893 0971 54726 0971 444819 0971 442991 0971 45090 0971 415150
Federconsumatori Adoconsum Adoc Basilicata Acu (Ass. cons. utenti) Cif (Centro it. femminile) Telefono Amico Telefono Azzurro Telefono Donna
0971 34444 0971411144 0971 46393 097122308 0971 69169 199 284 284 0971 19696 0971 55551
Istituzioni Regione Basilicata Provincia Comune
0971 668111 0971 417111 0971 415111
Pronto soccorso Emergenza sanitaria Ospedale San Carlo Pronto Soccorso
118 611111 0971 612562
0971 26907 0971 310111
Consultorio Asp
Ateneo
Centralino Rettore Direttore amm. Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.
0971 201111 0971 202106 0971 202107 0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 507011 0971 205640
Biblioteche e musei
Biblioteca Nazionale Biblioteca Provinciale Archivio di Stato Museo Provinciale Archivio stor. comunale Biblioteca per l’Infanzia
0971 54829 0971 305013 097156144 0971444833 0971 51605 0971 274129
RISTORANTI POTENZA ANTICA OSTERIA MARCONI 0971-56900 C’ERA UNAVOLTA 0971-601217 AL DUOMO 0971-24848 MIMI’ 0971-37597 DUE TORRI 0971-411661 FILO D’ORO 0971-59245 LA TETTOIA 0971-24123 TAVERNA ORAZIANA 0971-273233 ISUCCIO 0971-471312 AMBROSIA 0971-34501 LA PRIMULA 0971-58310 AL NORD 0971-480025 AL POGGIO 0971-472137 BACCO 0971-410220 FUORI LE MURA 0971-25409 MOZART 0971-441295 NINFE 0971-470750 PANE E PEPERONCINO 0971-44462765 AL DRAGO 0971-445470
TOURIST LA TRATTORIA SARRICCHIO TRIMINIEDD TRE MARI
0971-411396 0971-53176 0971-444072 0971-55746 0971-56030
RISTORANTI AVIGLIANO LA CANTINA DI ROSA PEPE 0971-700955 LA TAVERNA DEI BRIGANTI 0971-865094 OSTERIA GAGLIARDI 0971-700743 AL VECCHIO LUME 0971-87080 DA TUCCIO 0971700311 HOTEL SUMMA 0971-82449 LA TORRE 0971-807524 LO SFIZIO 0971-85176 MILLE UNO 0971-700529 SACCO 0971-81382 RISTORANTI PIGNOLA LA TAVERNA DEL BOSCAIOLO 0971-420219
HURRICANE IL TRIANGOLO L’OASI IL FORNO D’ORO
0971-486204 0971-420574 486010 0971-482020
RISTORANTI BRIENZA IMPERIAL 0975- 381070 HOTEL EDEN 0975- 384237 AGRITURISMO STELLA 320- 9788537 MACCHIA PAOLO 0975- 381210 RIO BRAVO 0975-384191 LOPARDO ANTONIO 0975-381365 GOLDEN EAGLE 0975- 381070 RISTORANTI BELLA IL GROTTINO 0976-3369 LE TERME DI CARLUCCI 097673144 LE ANFORE 0976-803009 VERDI COLLI 0976-6107
RISTORANTI MURO LUCANO IL CASERECCIO 0976-72087 BARILE ANTONIETTA 0976- 71409 DELLE COLLINE 0976- 2284 LE TAVERNE 0976- 3464 MIRAMONTI 0976- 2657 RISTORANTI ALBANO TOMACCI NICOLA 0971-981126 FONTANILI 0971-981126 IL RIFUGIO 0971-984599 RISTORANTI CALVELLO IL VOLTURINO 0971- 921227 PIETRAPANNA 0971- 921495 LA LANTERNA 0971- 921143 RISTORANTI TRIVIGNO LA PIETRA 0971- 981422 FORESTERIA DI SAN LEO 0971-981157
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Personale di Giovanni Scioscia
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Domenica 4 ottobre 2009
Tutti i nodi del Gallitello L’associazione dei commercianti critica: «Quando finiscono i lavori?» NELL’INTENZIONE non solo dei commercianti, i lavori del nodo del Gallitello dovevo essere terminati da un pezzo. Sono passati tre anni e la parola fine deve essere ancora scritta. Una situazione che non piace all'omonima associazione degli esercenti, che in una nota, esprimono tutto il loro disappunto sull'eccessivo procrastinarsi dei lavori. «Ci è stato detto spiegano in una nota - : “avrete finalmente una infrastruttura degna di una grande città” “tutti i problemi di traffico saranno risolti” “avrete finalmente il sovrappasso della ferrovia” “bisognerà soffrire solo per due anni”. Non un solo cantiere è stato ultimato e del sovrappasso nemmeno l_ombra». Secondo la nota dei commercianti di del Gallitello: «vi sono più ditte appaltatrici-subappaltatrici e tecnici che operai». Inoltre «nei cantieri sono parcheggiati grandi mezzi meccanici senza nessuno che li azioni. Quei pochi operai che ci sono fanno il giro dei cantieri. Oggi qui domani là. Qualcuno dovrebbe sentire il bisogno di capire perché». Il presidente Piero Basile si chiede il perché di «tutto questo immobilismo». Da qui una serie di domande che rivolge a tutti gli attori che intervengono nella vicenda: dal Comune, all'amministrazione, alla Corte dei conti fino agli organi di informazione. Perché, si chiede «i cantieri vengono
Alcune immagini del famoso nodo del Gallitello
aperti e poi abbandonati», perché «il numero degli operai non è mai stato e non è proporzionale al numero dei cantieri aperti» perché «è stato consentito alle imprese di operare a loro piacimento», perché «chi doveva vigilare, non ha vigilato» e, infine, perché «non è stato rispettato il crono program-
ma dei lavori così come appaltato e non sono stati rispettati i 700 giorni lavorativi naturali e consecutivi quale termine contrattuale, per ultimare i lavori così come sbandierato sui cartelli disseminati lungo i cantieri». L'associazione vorrebbe capire se «sono state e sono applicate le penali per la
mancata ultimazione dei lavori come da contratto» se «vi sono responsabilità dell’impresa, della direzione lavori o del responsabile del procedimento» e di accertare «quando, ogni singolo cantiere sarà aperto all’uso e quando l’opera intera sarà collaudata e se l’esecuzione dell’opera poteva essere
gestita attenuando meglio il disagio cittadino e poi spiegare tutto ai cittadini». «Quando incolonnato nel traffico osservo i cantieri privi di maestranze, - conclude Basile - mi si stringe il cuore e la rabbia sale violenta. Chi risarcirà lo stress mio e di tutti i cittadini par mio?»
Una settimana di festa e celebrazioni in onore del Patrono d’Italia
Le reliquie di San Francesco d’Assisi ospitate nella chiesa di Santa Maria DOPO le giornate di Assisi, i lucani continuano ad essere i veri protagonisti della settimana francescana (5-11 ottobre). Domani, in forma privata, arriveranno a Potenza le reliquie di San Francesco. È un vero e proprio evento storico, per la comunità cristiana locale. Le accoglieranno, per prime, le suore clarisse del monastero di Santa Chiara. Dopo la veglia e la celebrazione eucaristica, il giorno seguente, le reliquie saranno trasferite nella Chiesa Gesù Maestro del Principe di Piemonte, sempre in forma privata. Seguirà, alle 19 e 45, la processione della reliquia del santo fino a Santa Maria del Sepolcro, dove Monsignor Superbo celebrerà la santa
messa. Questo momento di raccoglimento e riflessione per tutti i fedeli, è solo l'inizio dei riti religiosi in onere del «più italiano dei santi, il più santo degli italiani», come lo definì il 18 giugno del 1939 Papa Pio XII, durante la sua proclamazione di patrono d'Italia. Mercoledì 7 è la giornata dedicata agli studenti. Alle ore 10, nel giardino del piazzale della chiesa di Santa Maria, verranno inaugurati dei mosaici in terra cotta raffiguranti il Cantico delle creature, realizzati daglialunni della scuola media “A. Busciolano” e della scuola materna delle suore canossiane “Divinae gratiae”. Per l'occasione, i parrocchiani si sono messi a disposizione per rinfrescare
le pareti della caserma che si affacciano sul giardino e per risistemare, per quanto possibile, quest'ultimo. San Francesco è il santo dei deboli, dei poveri, degli ammalati. Per tanto, giovedì 8, sarà dedicato agli ammalati e agli anziani: le reliquie faranno visita agli ammalati della parrocchia. La giornata si concluderà, alle 20, con un incontro culturale sull'iconografia di San Francesco in Basilicata. Arriviamo,così, avenerdì 9, quando il programmasifa riccodiappuntamenti. Alle celebrazioni liturgiche, si aggiungono i festeggiamenti civili. Danze e concerti di musica popolare, mercatino di prodotti tipici, la “piccola fattoria”, la banda
musicale di Cava dei Tirreni che farà il giro del quartiere. Domenica 10 la reliquia del santo farà il suo ultimo viaggio in città. Alle ore 17 e 30, insieme allastatua diSan Francesco, sarà portata in processione dalla chiesa di San Michele alla chiesa di Santa Maria. La messa delle 19, verrà presieduta dal vescovo di Tursi-Lagonegro, monsignor Francescantonio Nolè. Si conclude così la settimana francescana a Potenza, in continuità con quello spirito di festa e devozione che ha accompagnato i pellegrini lucani ad Assisi per assistere a un evento unico: portare l'olio alla lampada votiva posta sulla tomba di San Francesco. an. ma.
Una delle reliquie del Santo conservate a La Verna
L’INTERVENTO di PIERIVINCENZO LAPENNA* ALCUNI avvenimenti nefasti hanno concentrato l'opinione pubblica potentina su un problema che per anni si era voluto ingenuamente sottovalutare. Da qualche settimana a questa parte l'allarme droga ha contagiato nervosamente l'umore di tutti i nostri concittadini. Giorno per giorno ci scopriamo sempre più allibiti dalla lunga catena di decessi che, con cadenza ormai preoccupantemente periodica, si stanno susseguendo in città. Chi l'avrebbe mai detto: Potenza, il tranquillo capoluogo della felice Basilicata, ospita all'interno delle sue mura un recinto di tossicodipendenza, quella più nera. L'eroina qui costa molto meno che in altre realtà, realtà anche molto più grandi e nemmeno tanto lontane. Ovviamente c'è un perchè. Potenza, almeno per quanto riguarda il commercio della droga, è terra di tutti eterra di nessuno edè proprio per questo che la nostra città viene spesso usata come punto di scambio tra Napoli e Bari. Voglio essere più chiaro. Qui non servono cifre
Una questione di eroi...na stratosferiche per comperare 2 ''pere''.Al contrario,perassicurartidue siringhe15-20euro sonopiù che sufficienti. Altro fattore importante per cercare di spiegare questo boom delle droghe nella nostra città è quello del disagio giovanile, che io preferisco chiamare disperazione giovanile. Potenza non è Milano, i ragazzi di questa città non sono gli stessi della riviera romagnola. Quii giovani nonsi ''fanno'' per divertirsi in discoteca, non si ''fanno'' con droghe ricche o costose, da noi i giovani non tirano la coca, non cercano lo sballo da sabato sera. Se volete quello che accade nel capoluogo lucano è ancora più grave, perchè Potenza assomiglia di più ai quartieri spagnoli, dove la droga è un alleato per combattere la desolazione ed il vuoto di prospettive che si respira nell'aria. Qui i ragazzi si ''bucano'' per com-
battere con la morte la noia mortale. Si ''bucano'' nei vicoli, nei parchetti, lontani da occhi indiscreti, si ''bucano'' lì dove la gente ''cattiva'' non può spiarli, ma, come sempre, chiha occhi per guardareli vede lo stesso. Te ne accorgi che ci sono alle 2 di notte in via Pretoria, li vedi, sono lì con gli occhi sbarrati e senza nemmeno la forza di reggersi in piedi. Li osservi un pò e pensi che le stesse persone che un'ora prima erano uomini, adesso non sono più che cadaveri immersi nel silenzio. Sappiate però che arrivare a bucarsi in questa città è molto più facile di quello che pensate. Basta frequentare per due settimane il gruppo sbagliato di persone, e magari non avere una forte personalità, basta sbagliare una sola volta e si è perso per sempre! L'eroina è così, non lascia scampo, dopo che l'hai provata ti prende, ti entra den-
tro, non ne esci più: perchè quella schifezza che ti sei iniettato nel corpo, prima ti stravolge mentalmente, nel senso che ne hai bisogno. Non puoi vivere senza di lei, dato chesenza unadoseancheil piùpiccolo problema è abissale e quella noia che prima provavi vivendo in questa città ora è diventata vera e propria depressione, e poi ti stravolge fisicamente. Non tutto è perduto però, sono convinto che qualcosa per arginare questa situazione disperata si possa fare, dobbiamo iniziare a combattere la morte con la vita, è un operazione infondo semplice, dobbiamo rimpossessarci e portare gente nelle zone che oggi vengono usate per ''farsi'' o per spacciare. Dobbiamo usare la stessa politica che era stata utilizzata per la ''bonifica'' di parco Montereale, che negli ultimi anni aveva portato ad ottimi risultati, con gli altri
punti critici della città, ad esempio l'ex parco ''del Sole''. Con la sua riqualificazione il parco era tornato adessere frequentatodanumerosi bambini e, nella serata, da decine di adolescenti, i quali con la loro semplice presenza erano riusciti a scacciare spacciatori e tossico dipendenti. Oggi, invece, esso rischia di tornare nuovamente ostaggio della tossico-dipendenza a causa di un'ordinanza che impedisce al locale principale della zona la riproduzione di musica al suo esterno. Avendo limitato fortemente l'unica attrazione presente in quel posto tutto il movimento serale che ne seguiva è stato drasticamente ridotto e già abbiamo avuto modo di osservare le conseguenze(mi riferisco al caso di overdose consumatosi, appunto nel parco, lo scorso 27 agosto) . Non possiamo permetterci di perdere anche questa battaglia contro la tossico-dipendenza, perchè da questa dipende l'imminente futuro della nostra città. Presidente della consulta Provinciale degli studenti
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26 Potenza Nota del Presidente del sodalizio Piero Basile che scrive alle istituzioni e alla magistratura
27 Pietragalla Dopo l’appello all’Unesco, atto della giunta
Satriano Energie sostenibili
Miglionico: «Risparmiamo Il progetto prevede la spesa di un milione di euro con la tecnologia»
Recupero dei Palmenti riodo la Regione Basilicata comunicava che il Comune di Pietragalla era stato individuato quale ente attuatore dell’intervento di recupero di questo sito originale nel suo genere. L’approvazione del progetto definitivo da parte della giunta comunale scaturisce dall’utilizzo per scopi di pubblico interesse dell’area storica in oggetto che viene definita come co-
stituita da suoli di valore “storico-ambientale”. Dunque in questa maniera si da il via a una operazione di recupero dei Palmenti e in questo modo nel prossimo futuro essi risplenderanno ulteriormente di una luce ancora più forte dal punto di vista artistico, architettonico, storico e culturale al cospetto del grande numero di visitatori che in questi ultimi anni hanno apprezzato la bellezza di questo luogo. Antonio Bevilacqua
Brienza Oggi manifestazione dei dipietristi
Pignola
PIETRAGALLA - Un’altra iniziativa istituzionale e amministrativa è stata decisa dalla giunta municipale di Pietragalla a favore del Parco Urbano dei Palmenti. Dopo l’atto deliberativo del 3 settembre 2009 con il quale è stato richiesto ufficialmente l’inserimento di questo sito storico cittadino nel patrimonio mondiale dell’Unesco (organizza-
zione delle Nazioni Unite che opera ed agisce per la protezione e la tutela dei monumenti e dei siti più prestigiosi del pianeta), in data 24 settembre 2009 con la deliberazione numero 72 è stato approvato il progetto definitivo per il “Recupero e la valorizzazione del Parco urbano dei Palmenti”. Il progetto prevede la spesa di un importo di un milione di euro, risalente al dicembre 2007. In quel pe-
Pagano: «Pronti a rispondere alle istanze dei cittadini» BRIENZA - Verso le prossime consultazioni regionali l’Idv scende in piazza per la “Prima festa burgentina” del partito di Di Pietro. Un dibattito a più voci sull’operato dell’Idv a tutti i livelli è in programma per oggi, dalle ore 16 sino alle 24 in piazza Guglielmo Marconi, alla presenza del coordinatore locale Francesco Pagano, il capogruppo al Senato Felice Belisario, dell’assessore regionale alla Formazione, Antonio Autilio e del vicepresidente della giunta provinciale, Massimo
Macchia. «L’Idv si apre al territorio – ha detto Pagano - per dare una nuova impronta anche sul territorio di Brienza. E’ una parte della politica che esiste e vuole adoperarsi e punta a concretizzare la sua presenza grazie alla sezione burgentina». «Dopo la scorsa tornata elettorale siamo pronti a rispondere alle istanze dei cittadini della valle del Melandro». A seguire l’esibizione di band locali emergenti. Angela Scelzo
Il senatore Belisario, ospite dell’appuntamento di Idv
SATRIANO - Ieri a Porto Recanati con un convegno che tratta il tema del risparmio energetico, si è dato il via ad una serie di manifestazioni per celebrare i 35 anni di vita di un’azienda che lavora nel campo degli impianti elettrici ed elettrostrumentali, nella costruzioni di quadri elettrici per il risparmio energetico nell’illuminazione pubblica. Ha partecipato all’evento Michele Miglionico, sindaco di Satriano di Lucania, per testimoniare la reale efficienza dei sistemi tecnologici per il risparmio energetico e che prevedono la riduzione di tensione pur mantenendo inalterata l’illuminazione e ottimizzando sia i tempi di gestione che di assistenza. Il sindaco Miglionico ha dichiarato che «l’installazione dei quadri elettrici sulla rete della
pubblica illuminazione del comune di Satriano ha portato da subito un risparmio nelle casse comunali. Riduce la tensione durante le ore notturne mantenendo inalterata la luminosità e raggiungendo risparmi di oltre il 30 per cento. Riduce la frequenza degli interventi di sostituzione delle lampade. Riduce i costi di gestione degli impianti, garantendo un ritorno dell'investimento». Controlla anche «con decisione - ha concluso il sindaco di Satriano - l'inquinamento luminoso in ottemperanza alle nuove disposizioni di legge e consente di diminuire l’emissione dell’anidride carbonica». Da qualche anno l’azienda è presente anche nell’area industriale di Tito Scalo. Rocco Perrone
Lagopesole
Una maratona Ultimo giorno intorno per “L’autunno all’Oasi Wwf profuma di libri”
PIGNOLA - Si terrà oggi la seconda edizione della «Mezza maratona del Pantano». L’appuntamento, per gli appassionati e gli amatori, è alle 10 presso l’Oasi del Wwf di Pantano di Pignola.
LAGOPESOLE - Chiude oggi i battenti nel castello la terza edizione di “L’autunno profuma di libro”, la manifestazione organizzata dalla Regione e interamente dedicata al mondo della lettura
BATTESIMI CULTURALI
Nuova Proloco a Ruoti RUOTI - «La nuova Pro loco di Ruoti nasce all’insegna dell’innovazione e della tradizione». L’annuncio è del neo-presidente Adele Bucchieri, docente e studiosa di storia e letteratura. L’associazione si compone di nuovi i soci fondatori e si propone nuove finalità. Nel dettaglio, con uno sgurado all’interesse pubblico, la proloco «propone obiettivi di promozione turistica e sociale, di valorizzazione e tutela di realtà e di potenzialità naturalistiche, culturali, storiche ed enogastronomiche del comune di Ruoti - spiega una nota dell’as-
sociazione - puntando su iniziative di solidarietà sociale e di eventi idonei a preservare e a diffondere le tradizioni culturali e folcloristiche più significative della località e del territorio afferente, non trascurando comunque gli apporti culturali significativi dei limitrofi comuni che con Ruoti hanno, da tempi immemorabili, rapporti storici ed umani». In fondo, «nelle nostre piccole realtà territoriali - dice Bucchieri - è oggi più che mai importante l’aggregazione. Le difficoltà economiche e la congiuntura socio-culturale che stiamo vi-
vendo richiedono forte determinazione nel voler superare divisioni e competizioni interne, nel voler riqualificare l’immagine del proprio Paese attraverso una coraggiosa apertura e disponibilità, superando le vecchie incomprensioni». Inoltre «le istituzioni e le associazioni preesistenti potranno così ritrovare giusta identità e meriti affiancando esperienze e competenze in sinergia, per raggiungere un comune risultato: quello di valorizzare le potenzialità locali». Il primo appuntamento della nuova Proloco di Ruoti, atteso
per il prossimo 8 ottobre, è con un evento che certamente «servirà a dare la giusta connotazione culturale della associazione»: ovvero la presentazione del volume di Mario e Antonio Men-
nonna “Basilicata Mariana”. Sarà anche l’occasione per presentare ufficialmente l’associazione e illustrare le future iniziative alla cittadinanza che vorrà intervenire.
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Genzano Nonostante le rassicurazioni dei giorni scorsi, i lavori sarebbero stati appaltati
Nuova vasca nella discarica. Sconcerto GENZANO DI LUCANIA - Si legge delusione, fra le poche righe giunteci dal comitato spontaneo cittadino contro la discarica in c.da Mattinella. «Il 24 settembre scorso - fanno sapere -, il Commissario Straordinario della Comunità Montana Alto Bradano, è venuto a Genzano per offrire spiegazioni, garanzie e rassicurazioni (parole riportate con oggettività sul nostro giornale) e lo abbiamo lasciato parlare ascoltando con attenzione e rispetto, alla presenza delle massime autorità consiliari». «Ma - incalzano-: il “colpo basso” si è presto fatto sentire: Antonio Anatrone aveva promesso che i lavori inerenti la vasca (appena sotto i 100mila m3 di capienza), verbalmente dichiarata “atta ad ospitare la frazione umida biostabilizzata dei rifiuti differenziati una volta entrata a
règime la raccolta differenziata porta-a-porta”, sarebbero stati appaltati il più tardi possibile, in maniera tale da evitare il rischio più temuto, ovvero quello di una ri-conversione alla vecchia maniera». «Ed invece - arrivano al punto gli estensori del comunicato-stampa scopriamo, sul sito della Regione Basilicata, che la gara per il controverso bacino era già stata bandita in data 23 settembre 2009, quindi il giorno precedente l'incontro, senza che a ciò sia stato fatto il minimo accenno». «Quello che più ci urta e ci impone allerta - precisano - è che nella documentazione consultata relativa a questo 2° stralcio del progetto esecutivo si parla semplicemente di “realizzazione di una discarica”, e che già per il prossimo 20 ottobre è prevista l'apertura delle offerte: altro che
tempi dilatati, dunque!». «Il nostro intento, a questo punto concludono -, è quello di continuare a batterci allo scopo di proteggere il nostro paese da questa ambigua “spada di Damocle” che da mesi su di esso incombe». Giova ricordare che lo scorso 24 settembre il commissario Anatrone parlò per tre ore di parole lasciate scorrere con pathos (e veicolate da un'arte retorica forse in parte innata), saltuariamente interrotte soltanto dalle quasi sempre secche, incisive e pertinenti domande rivoltegli dagli attenti ascoltatori. All’incontro erano presenti il sindaco Rocco Cancellara ed il suo vice Savino Ciola, anch'essi dichiaratamente schierati dalla parte dei cittadini, il comitato in primis, dei quali si sono resi portavoce. Gianrocco Guerriero
La discarica di Genzano
Lavello Il prossimo 8 ottobre partiranno le operazioni di collegamento alla rete del gas
Area Pals: arriva il metano Primi segnali di rinascita per la zona. Ma restano aperte diverse questioni LAVELLO - Sarà consegnata alla ditta ENEL rete gas e successivamente ai tanti imprenditori insediati, alla periferia del centro abitato, nella famigerata area Pals la nuova rete di distribuzione del gas metano. Il prossimo otto ottobre saranno effettuate le operazioni di collegamento alla rete dopo che gli impianti hanno superato, giorni fa, il collaudo tecnico. Primo tassello completo nello scomposto e frammentato mosaico delle opere di urbanizzazione delle tanto chiacchierate aree Pals. Qualche spiraglio di luce per gli imprenditori che potranno collegare le loro macchine alla rete del gas metano ma anche tante perplessità , dubbi e ipotesi più disparate per quello che ora più che mai è diventato un vero e proprio giallo. Lavori assegnati, appaltati ed eseguiti da una ditta locale, come quelli delle rete gas metano, terminati in tempi ragionevoli e davvero contanuti, altri lavori assegnati a grandi ditte forestiere a loro volta sub appaltati secondo canoni e regole alquanto sui generis, mai terminati ed in attesa ancora dello scioglimento di importanti nodi e contenziosi. Eppure la composizione dei tecnici della direzione dei lavori non è affatto mutata e non si potrebbero ipotizzare ritardi per tali ragione. Quali allora le cause? Dove ricercare i problemi da risolvere? Perché si attende ancora prima di prendere, come si suol dire, di petto la situazione? Intanto con le piogge e l'arrivo della stagione fredda si annuncia un altro inverno di sacrifici per gli imprenditori costreggi a vivere tra il fango, in assenza di marciapiedi e altre importati opere di urbanizzazione primaria. Una storia di spreco , ritardi e disagi ma soprattutto una storia che si tinge di giallo con inspiegabili e quanto mai sospetti atteggiamenti immobilistici delle amministrazioni comunali. Ancora tutto fermo mentre altri imprendotori hanno deciso di utilizzare i capannoni assegnati per necessità nonostante la
PALAZZO SAN GERVASIO: LA DENUNCIA DELLA OLA Ipotesi inceneritore per il sindaco Pagano? PALAZZO - La cosa certa è che il sindaco Federico Pagano si è lamentato per il costo di conferimento dei rifiuti nella discarica di Notarchirico di Venosa (120 euro a tonnellata). Di qui l’ipotesi della costruzione di un inceneritore proprio nel comune di Palazzo San Gervasio. I bene informati dicono che l’annuncio sarà fatto nel prossimo consiglio comunale convocato per il prossimo 8 ottobre. A prendere posizione sulla questione è la Ola di Basilicata. «La nostra Organizzazione - spiegano in una nota - ha appreso, proprio da fonti comunali, che esisterebbe un progetto per la realizzazione di un inceneritore proposto da una non meglio identificata società del nord che avrebbe accolto il favore della Giunta Comunale, evidentemente abbagliata dalla promessa di ingenti royalty che farebbero risparmiare la tassa sui rifiuti ai cittadini di Palazzo. Se questo fosse vero – e chiediamo al sindaco di esprimersi in merito alla presunta veridicità del progetto – vorremmo ricordargli come quello dell'incenerimento dei rifiuti non è certo la soluzione più idonea per abbassare la Tarsu. Vedasi inceneritore Fenice e problemi ambientali connessi». «L’Organizzazione Lucana Ambientalista - continua - denuncia come in questa vicenda si ripetano gli stessi errori ed il medesimo “ricatto" vissuto nella vicina regione Campania, dove il sindaco di Napoli ha tenuto ferma la raccolta differenziata e ben 7000 dipendenti e relativi mezzi adibiti a questo tipo di gestione, favorendo appunto l'impiantistica degli inceneritori e le ecoballe, cannibalizzando la figura del pubblico amministratore a sottomesso e sottoposto alle logiche del business dei rifiuti. Il primo cittadino di Palazzo San Gervasio e l’intera classe politica regionale operando, quindi, il medesimo "ricatto" fingono di non conoscere il disastro ambientale già provocato dal termodustruttore Edf-Fiat Fenice SpA nell’area di San Nicola di Melfi il cui inquinamento, in 10 anni, ha prodotto patologie tumorali ed impatti sull’ambiente e le falde idriche comprese in un vasto territorio a nord della regione. La Ola - concludono - invita pertanto le forze ancora sane di Basilicata a rigettare al mittente il tentativo di trasformare l’intera regione in una mega pattumiera con la realizzazione di mega discariche, inceneritori di rifiuti, cementifici e centrali a biomasse alimentati dalla monnezza prodotta anche altrove, per incentivare un business di rifiuti che fa gola alla malavita organizzata».
MELFI
Masserini: «In giunta posizione non trattabile»
Un consiglio comunale di Melfi
MELFI - Nel dibattito politico di questi giorni, si rincorrono diverse notizie. a far chiarezza sulla posizione dell’Mpa è direttamente il consigliere comunale Mauro Masserini. «Lunedì alle 18 l'Mpa incontra il Pdl di Melfi su richiesta di quest'ultimo. L'incontro - spiega - non ha all'ordine del giorno alcuna trattativa riguardo alla composizione della Giunta Comunale». Secondo Masserini: «non esiste alcun collegamento tra l'incontro che ci vede presenti con eventuali incontri tra il Pdl e altri Partiti, e, men che meno con Partiti che non fanno parte dell'area del Centrodestra e tanto meno che non fanno parte della maggioranza». «La posizione in Giunta - continua - nella componente politica da noi rappresentata non risulta trattabile. Allo stato attuale non ci risultano verifiche di Giunta da noi promosse». Sulle trattative Pdl-Udc precisa: «a nostro parere sicuramente essa potrà andare avanti ma sicuramente il risultato finale dovrà incassare l'avallo eventuale della forza politica da noi rappresentata e che ad oggi risulta l'unica alleata del Pdl». Una foto recente della zona Pals di Lavello
mancanza di opere di urbanizzazione. Centinaia di ettari di terreno espropriato per consentire l'insediamento di nuove attività artigianali. Tra i primi ad insediarsi , ormai diversi anni fa, le aziende del settore della corsetteria su cui pendeva la spada di Damocle della revoca dei finanziamenti. Insediamenti in fretta e furia nonostante la mancanza di opere di urbanizzazione, dell'energia elettrica, delle linee telefoniche e del gas
metano. Poi l'affidamento dei lavori . a seguito dell'erogazione dei fondi Regionali. Contenziosi infinti, legati agli appalti ed ai sub appalti hanno bloccato per mesi i lavori paralizzando di fatto un'area per cui giorno dopo giorno gli imprenditori reclamavano servizi ed attrezzature. 1.528.302,28 euro e 2.500.000,00 euro . Questi gli importi dei finanziamenti erogati dalla Regione Basilicata tra il 2003 ed il
2004 , dapprima per il completamento dell'urbanizzazione primaria della zona Pals e successivamente per la realizzazione delle opere di urbanizzazione del secondo lotto. Ben 4 milioni di euro fermi di cui tuttavia non si riescono ad apprezzare tangibili segnali. Tra ritardi burocratici, difficoltà tecniche ma soprattutto seri problemi e contenziosi infiniti con le ditte appaltatrici, le aree Pals alla periferia della cittadina dauna
rappresentano l'ennesima incompiuta , cattedrale nel deserto, tra le opere pubbliche lavellesi. Le aree intanto continuano a popolarsi anche in ragione di nuovi spazi richiesti dagli imprenditori locali. Alcune aziende stanno ritardando l'insedimento in considerazione dei notevoli disservizi che potrebbero subire. Qualche imprenditore si è già rivolto ad un legale al fine di poter far luce sulla vicenda ed accellerare i tempi
dei lavori. Quello della aree Pals è un problema che ha interessato le giunte comunali precedenti ma che non ha trovato al momento ancora una soluzione definitiva. Giorno dopo giorno si accumulano disservizi e carenze e le numerose e reiterate proteste da parte degli imprenditori hanno giovato poco alla sistemazione della nuova area Pals dove si sono da poco insediate nuove aziende. Daniele Masiello
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OPERAZIONE DEI CARABINIERI DI LAGONEGRO Sequestrata un’area di 1.500 metri quadrati
Lagonegro, in manette stalker
Scaricavano rifiuti illecitamente Due deferiti in stato di libertà
pagna provocandole lesioni, che, in alcuni casi, hanno reso necessario il ricorso a cure mediche. Negli ultimi mesi, continua la nota - i comportamenti persecutori venivano posti in essere anche verso i componenti della famiglia della vittima. la giovane donna, in preda ad ansia e paura per la sua vita e per quella del figlio, a causa delle continue molestie, era stata costretta a cambiare totalmente abitudini di vita, variando gli orari delle uscite, i luoghi di frequentazione, e spesso anche i percorsi utilizzati per raggiungere le destinazioni usualmentescelte perlosvolgimento delle attivita' di casalinga e madre».
CASTELSARACENO - Raccoglievano materale da risulta per poi scaricarli senza autorizzazioni in terreni di loro proprietà. Per questo motivo un sessantaduenne e un quarantenne, entrambi di Castelsaraceno, sono stati deferiti in stato di libertà dai carabinieri della compagnia di Lagonegro, coordinati dal capitano Roberto Di Costanzo, nell'ambito di specifico servizio finalizzato al contrasto dell'inquinamento ambientale, effettuato congiuntamente al personale del Noe di potenza, I militari dell’Arma in collaborazione con il personale specializzato in reati ambientali del n.o.e. di potenza, hanno accertato che i due denunciati raccoglievano, trasportavano ed accumulavano, su terreni di loro proprietà, materiale di risulta proveniente da demolizioni di fabbricati e parti di lastre di amianto. Gli uomini, dopo aver scaricato i rifiuti, effettuavano movimento del terreno per occultarne la presenza. La zona, di fatto adibite a discarica abusiva, per una superficie totale di circa 1500 mq, sono state sottoposte a sequestro. nell'ambito della medesima attività, uno dei due è stato denunciato anche per abusivismo edilizio, in quanto, sempre su suolo di proprietà, aveva realizzato due piazzali in cemento in assenza della prescritta autorizzazione.
LAGONEGRO - Alla fine è finito in manette. L’accusa è atti persecutori nei confronti della ex compagna. I carabinieri della compagnia di Lagonegro, coordinati dal capitano Roberto Di Costanzo lo hanno arrestato. Le indagini condotte dalla stazione carabinieri di Lagonegro hanno consentito di ricostruire con chiarezza l'intera vicenda. Siamo nel 2007, la vittima, una ragazza ventiduenne, originaria anch’egli, come il ventisettenne, dopo una convivenza e la nascita di un bambino, a causa dei continui comportamenti violenti dell'uomo nell'ambito familiare, decidedi interrompere la relazione ritornando, in-
sieme al figlio, a vivere dai genitori. Dal giorno della separazione, l'uomo ha iniziato a perseguitare la donna, di persona ed a mezzo telefono, intimandole di non uscire di casa, fermandola ed insultan-
dola in pubblico. «I diverbi, pubblici e privati, - recita la nota dei carabinieri - in numerose occasioni, sono terminate con vere e proprie aggressioni fisiche, in cui l'uomo percuoteva la sua ex-com-
Missanello Il rischio era di smembrare il gruppo di lavoratori. Il sindaco: «Ora ragioniamo»
Vigilantes, schiarita dopo i dubbi In mattinata il presidio. Nella tarda serata di ieri le rassicurazioni della Regione MISSANELLO - Raggiunto l'accordo per le quattordici unità vigilantes che prestavano servizio presso l'impianto di potabilizzazione del Pertusillo, ma le proteste forse non sono ancora finite. Intanto ieri per tutta la giornata alcuni lavoratori si sono incatenati avviando un presidio. In serata le rassicurazioni di Angelo Nardozza: in settimana ci sarà un ulteriore incontro per risolvere la questione. Dunque una schiarita dopo giorni di incertezza. A seguito dell'incontro, tenutosi nei giorni scorsi tra Acquedotto Pugliese e La Ronda, era emerge che, fino a dicembre 2009, verrà mantenuto il servizio 24 ore su 24 ma con diverse unità personale in meno. Se, ad oggi infatti, ogni turno prevedeva la presenza di due unità, da questo momento in poi sarà presente solo un vigilantes per turno. Con il nuovo anno, invece, si conferma solo la presenza notturna. Una parte quindi dei lavoratori continuerà a prestare servizio presso lo stesso impianto, mentre gli altri saranno impiegati presso le altre strutture servite dall'istituto di vigilanza. Un accordo che non ha soddisfat-
Alcune immagini del sit-in di ieri
to del tutto i vigilantes e gli amministratori locali, che da mesi avevano invocato un rispetto delle risorse presenti sul territorio e del diritto dei cittadini di poter lavorare. Del resto era il mese di maggio quando per la prima volta i vigilantes appresero che Acquedotto Pu-
gliese aveva intenzione di eliminare il servizio per sostituirlo con un impianto di videosorveglianza. Una serie di incontri e trattative, per strappare almeno il servizio notturno e poi per cercare di discutere sulla necessità della presenza dei lavoratori in un impianto, qua-
le quello del Pertusillo capace di servire diverse aree della Puglia e presidiato dai militari in occasione dei momenti più caldi dell'allerta. Secondo alcune indiscrezioni, oggi, i lavoratori si riuniranno per ragionare sulle novità emerse negli ultimi giorni e comprendere co-
me agire nell'immediato futuro. Come ha commentato il sindaco di Missanello, Senatro Vivoli: «Ringraziamo il presidente De Filippo per gli sforzi compiuti e siamo convinti che ci aiuterà ancora, ma non crediamo che l'accordo sia soddisfacente, considerata anche l'importanza di un sito quale quello dell'impianto del Pertusillo». «Diversi lavoratori, - ha continuato il primo cittadino - che ricordo hanno oltre i 50 anni, saranno dislocati sul territorio regionale con non pochi disagi per loro e per le loro famiglie». E aggiunge: «In questi giorni ragioneremo sul da farsi, per questo motivo chiedo aiuto ai colleghi sindaci perché quella che è la sorte di Missanello oggi, potrà essere di un altro comune domani e si può diffondere a macchia d'olio». «Un altro appello anche ai sindacati - conclude il sindaco di Missanello Senatro Vivoli da sempre al fianco dei vigilantes - affinché si facciano sentire poiché, in questa seconda fase della trattativa, non hanno mostrato alcuna attenzione nei confronti dei lavoratori e della loro sorte». Francesca Gresia
Cittadini divisi tra le preoccupazioni per l’inverno e la soddisfazione dell’inizio dei lavori
Sp 11 bis chiusa: disagi per gli studenti VIGGIANO - Disagi per gli studenti e preoccupazione per l'arrivo dell'inverno in seguito all' interruzione della strada provinciale 11bis. “Più che la 11 bis, la dovrebbero definire la 40 bis per la lunga attesa dei suoi lavori. Ma finalmente siamo contenti che sono iniziati”. Per Domenico, viggianese doc, l'inizio dei lavori di adeguamento per la strada provinciale 11 bis che collega Viggiano a Villla d'Agri , è “una manna del cielo. Si attendevano da oltre venti anni e meno male - ci dice - che sono incominciati”. Per lui come per molti altri della città di Maria, l'adeguamento della strada di collegamento principale del paese si attendeva da molto tempo ed è normale che “alcuni “disagi” ci sono” ma per migliorare la viabilità questo ed al-
tro.“Sono da oltre venti anni che si attendevano i lavori per questa arteria - commenta il signor Francesco senza voler dire il cognome all'uscita del bar principale del paese - Ci hanno fatto tre elezioni elettorali - aggiunge ma alla fine sono iniziati”. Lo stesso vale per Michele e Domenico anche loro non vogliono dire il cognome ma ribadiscono le stesse cose di Francesco, aggiungendo che “sarebbe stato opportuno, forse, far iniziare gli interventi nel periodo primaverile. Ma - sottolineano - va bene lo stesso”. E se i dubbi svaniscano sul fatto che la strada deve essere adeguata, le preoccupazioni, invece arrivano per la stagione invernale e delle immancabili nevicate e gelate, “pericolo per l'utenza sia causa delle eccessive pendenze delle stra-
de alternative che per l'inadeguatezza ed all'inevitabile aumento del traffico. Infatti evidenzia il signor Vincenzo “i disagi maggiori dovrebbero esserci con l'inizio dell'inverno e l'arrivo della neve. Molte strade alternative sono strette e disagiate e comunque bisogna sempre tenere puliti”. Le lamentele arrivano anche dagli studenti per il ritardo sul trasporto scolastico. Infatti per loro il tempo di percorrenza è slittato di oltre venti minuti. “E' un disagio notevole. - hanno dichiarato alcuni all'uscita del Liceo - Dobbiamo aspettare l'autobus di oltre venti minuti in più rispetto a prima e la preoccupazione maggiore arriva con l'inverno, quando piove o nevica come si fa”. A chiedere all'amministrazione provinciale di “contenere allo stretto necessario la du-
rata del divieto di transito della strada per notevoli disagi, il capo gruppo consiliare “il Cambiamento” del Pdl, Amedeo Cicala che in una nota inviata sia alla Provincia che al Comune, spiega che “l'ordinanza suddetta non indica alcun termine di scadenza, cosa questa che potrebbe già far ravvisare elementi di sua illegittimità, si invita codesta Amministrazione a contenere allo stretto necessario la durata del divieto, evidenziando che la stessa non può certamente essere riferita ai tempi contrattualmente previsti per l'esecuzione dei lavori. Quest'ultimi, infatti, vengono condotti con ritmi alquanto lenti, come è dato rilevare dalla presenza dei pochi mezzi operativi e di manodopera nel cantiere, per cui si nutrono seri dubbi sul
La Sp11 bis chiusa
puntuale rispetto della scadenza prevista, peraltro sconosciuta”. Inoltre invita il Sindaco de Comune a vigila-
re e ad attivare ogni utile iniziativa nell'interesse dei propri cittadini. Angela Pepe
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Domenica 4 ottobre 2009
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Domenica 4 ottobre 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Domani c’è Consiglio comunale ma il primo cittadino potrebbe decidere prima
Buccico verso le dimissioni I numeri della maggioranza non ci sono e lui aveva detto: «Se è così non rimarrò» «SE I NUMERI non ci sono me ne vado, non rimarrò abbarbicato alla poltrona». Le parole pronunciate dal sindaco Emilio Nicola Buccico nell’ultimo Consiglio comunale di Matera lasciano pensare che si vada decisamente verso le dimissioni del primo cittadino. Parole certe, che non lasciano adito a dubbi e interpretazioni e che non sono state cambiate dal tempo. Il Consiglio comunale è convocato per le 17 di domani per esaminare le questioni riguardanti l’assestamento di bilancio ed una serie di altri punti importanti. Su tutto però emerge il fatto che non ci sono novità politiche in grado di tenere Buccico al proprio posto. L’Udc non pare aver cambiato idea rispetto agli ultimi eventi ed all’uscita dalla maggioranza. I numeri a questo punto non ci sono più e in questo momento le conseguenze logiche della situazione dovrebbero essere tratte dal sindaco nelle prossime ore. Per l’esattezza domani. Non è un sussurro o un pettegolezzo ma solamente la logica conseguenza di quanto affermato dallo stesso primo cittadino nell’ultima assise comunale. Gli ultimi giorni in città non hanno dato il tempo di affrontare la questione politica perchè a concentrare l’attenzione generale è stata la visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che Buccico ha potuto salutare da primo cittadino, da domani però si torneranno ad affrontare le questioni quotidiane che riguardano il Comune di Matera. Le ventilate ma sempre smentite, dimissioni del vicesindaco Acito potevano essere l’apertura ad una trattativa politica per ricercare nuove maggioranze in Consiglio. Anche questa strada però
Venti giorni per poterci ripensare
I quattro consiglieri dell’Udc Cappella e Fiore (in alto) Andrulli e Sasso (in basso)
Il sindaco Emilio Nicola Buccico
si è chiusa ancor prima di aprirsi ed al momento appare difficile ed alquanto improbabile anche una nuova apertura nei confronti dei consiglieri dell’Udc o di altre frange dell’ex maggioranza sempre più lontane dal primo cittadino. Per non parlare poi dei mal di pancia che non mancano all’interno dello stesso Popolo delle Libertà. Insomma in queste condizioni andare avanti per il sindaco diventa oggettivamente difficile così come è improbabile anche quella voce secondo cui si potrebbero trovare alcune stampelle della minoranza per tenere in piedi ancora l’Amministrazione Buccico.
Circostanze che visti i numeri in campo (non si tratta di un solo consigliere ma ne servono almeno quattro per ribaltare la situazione) sembrano assolutamente impraticabili da chi ha fatto un diverso tragitto politico. Insomma al momento la strada verso le dimissioni del sindaco sembra segnata ed inevitabile. Solo successivamente Buccico proverà, probabilmente, a fare un nuovo tentativo per cercare una maggioranza che possa riuscire a sostenerlo. Ma anche qui le difficoltà sono evidenti e la strada impervia e tutta in salita. Il sindaco avrà comunque, così come previsto dal-
la legge venti giorni per fare eventualmente il passo indietro e ripartire con l’Amministrazione. Al momento però gli spazi sembrano davvero ridotti, l’Amministrazione di centrodestra pare giunta al capolinea e gli stessi vertici politici del Pdl non sembrano avere, in questo momento, alcuna carta da giocare per evitare questa situazione che rischia di avere inevitabilmente delle conseguenze future di ordine politico. Dando per assodato il ricorso alle dimissioni, stando ai numeri ed alle dichiarazioni di intenti fatte dallo stesso sindaco, restano ora da capire solo le modalità
con le quali Buccico deciderà di dimettersi. Se attraverso una semplice comunicazione precedente il Consiglio oppure, ipotesi meno credibile, attraverso una vera e propria dichiarazione in apertura della seduta dell’assise comunale. Ancora poche ore ed anche queste risposte arriveranno, poi si partirà per una nuova corsa contro il tempo e lo spettro di un commissariamento che incombe sulla città. In quel caso sarebbero elezioni anticipate. La prima mossa però tocca al sindaco, domani con le dimissioni. Piero Quarto p.quarto@luedi.it
Domani alla Cciaa la regina della dieta mediterranea protagonista di una lezione dei cuochi
Concorso a premi per valorizzare la pasta SAPORI, FORME e suggestioni per celebrare la regina della buona tavola. La Camera di Commercio di Matera ha indetto un concorso a premi riservato ai commercianti ed artigiani che svolgono la propria attività nella città dei Sassi, e poi anche sul tema della valorizzazione della Pasta di Matera. L'iniziativa rientra nel progetto avviato dall'Ente camerale sul tema "La Pasta di Matera: una tradizione da salvare. Industria e tradizione: oltre 100 anni di storia'', con una mostra tematica ospitata per tutto ottobre nei saloni della sede di via Lucana, che raccoglie testimonianze, immagini, attrezzature, materiale promozionale sulla filiera molitoria e pastaia del territorio. I partecipanti potranno allestire la propria vetrina con l'obiettivo di esaltare le peculiarità
culturali ed enogastronomiche che caratterizzano la tradizione della Pasta di Matera. I concorrenti potranno far riferimento nell'allestimento delle vetrine anche alla memoria storica della tradizione pastaia locale tra passato e presente. Le vetrine poi dovranno rimanere allestite sino al 30 ottobre 2009. La domanda di partecipazione si effettua contattando i nostri uffici al seguente numero di telefono 0835/ 338421-30 oppure inviando una comunicazione a mezzo e mail all' indirizzo info@cesp.it entro e non oltre il 9 ottobre 2009. La partecipazione al concorso è gratuita. Una giuria di esperti valuterà le singole proposte formando una graduatoria. Alle prime cinque vetrine classificate verranno assegnate targhe premio.
A tutti i partecipanti sarà consegnato un attestato di partecipazione. I riconoscimenti saranno consegnati nel corso di una manifestazione pubblica. «La Camera di commercio di Matera -ha detto il presidente della Camera di Commercio Angelo Tortorelli- ha come obiettivo quello di creare stimoli e condizioni per il ritorno di una produzione di qualità della pasta di Matera grazie anche e, soprattutto, all'impegno di piccoli imprenditori e all'azione di sostegno che l'ente sta mettendo in campo nell'ambito di un programma di valorizzazione delle produzioni tipiche locali». Curiosità, qualità organolettiche, metodi e tipologie di cottura della pasta, dalla filiera produttiva alla cucina alla tavola, costituiranno anche alcuni dei temi che saranno affrontati in una lezione teorico - pratica in pro-
gramma domani, a partire dalle 9, nel salone della Camera di commercio di Matera. L'iniziativa rientra nel progetto avviato dall'Ente camerale sul tema "La Pasta di Matera: una tradizione da salvare. Industria e tradizione: oltre 100 anni di storia'', con una mostra tematica ospitata per tutto ottobre nei saloni della sede di via Lucana, che raccoglie testimonianze, immagini, attrezzature, materiale promozionale sulla filiera molitoria e pastaia del territorio. Saranno gli esperti dell'Associazione italiana cuochi, guidati dal presidente provinciale Carlo Montano, a svelare e a illustrare sul campo ad alcune classi del Liceo classico “Emanuele Duni” di Matera le qualità della regina della dieta mediterranea e anche le qualità della cucina materana. matera@luedi.it
Angelo Tortorelli
PROVIAMO a delineare scenari futuri partendo da un presupposto che dovrebbe realizzarsi domani: le dimissioni di Buccico. A quel punto il primo cittadino avrà venti giorni di tempo per tornare sui suoi passi e presentarsi in Consiglio verificando l’esistenza dei numeri necessari per andare avanti. In questi venti giorni ci saranno trattative politiche febbrili e cambi di maggioranza in corsa che si potrebbero verificare. Ma se non ci saranno novità significative ed un passo indietro, l’Amministrazione Buccico cesserà e il Prefetto di Matera dovrà nominare un commissario prefettizio che reggerà il Comune per la cosiddetta ordinaria amministrazione. Il Commissario prefettizio rimarrà in carica fino alla prima data utile per procedere a nuove elezioni. E’ molto probabile che questa data possa essere individuata nel 21-22 di marzo del 2010 quando sono già programmate le elezioni regionali in moltissime realtà italiane, tra cui anche la Basilicata. L’accorpamento degli appuntamenti elettorali, il cosiddetto election day, è infatti oramai una pratica consolidata a cui si cerca di ricorrere per non scaglionare eccessivamente le diverse scadenze elettorali che ci sono. p.quarto@luedi.it
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Matera
Presentata ufficialmente la manifestazione-raduno che coinvolgerà l’intero Sud Italia
Seimila bersaglieri in arrivo La grande novità è costituita dalla presenza del reparto ciclisti di Lanciano MATERA si prepara ad accogliere i Bersaglieri di tutto il sud Italia e non solo. E' stato presentato in Comune il primo Raduno Bersaglieri del Sud nella città dei Sassi, organizzato dalla locale sezione dei Bersaglieri tra il 9 ed l'11 ottobre prossimi. La sezione, che ad oggi conta quasi 160 iscritti, è stata riportata in auge solamente negli ultimi anni grazie all'insediamento di un nuovo consiglio direttivo, con a capo il presidente Tonio Epifania ed il vice presidente Giuseppe Grilli, che hanno lavorato sodo per ricreare attenzione attorno ad una figura, quella del bersagliere, che aveva tanti estimatori, ma pochi cultori. Pensare che, tra gli iscritti, c'è una giovanissima dodicenne materana che ha appreso, tramite svariate documentazioni, molto della storia dei bersaglieri, tanto da fare invidia, oggi, alle conoscenze persino di alcuni reduci. Invece, il più anziano iscritto della sezione materana dei bersaglieri è Cosimo Damiano Frascella, bersagliere classe '33 che ha presentato nella conferenza stampa il suo “foglio di congedo illimitato”, ingiallito dal tempo ma di estremo valore simbolico per la caparbietà che il settantaseienne bersagliere mostra ancora oggi nelle sue parole e nella sua passione per questo corpo. Per quanto riguarda la manifestazione la location materana è stata scelta grazie ad una donna, la moglie di un Generale d'Armata che ha fortemente chiesto al suo consorte di portare la manifestazione nella città dei Sassi. “Il
Una dodicenne è la più giovane iscritta alla sezione materana, conosce a menadito la storia Cosimo Frascella classe 1933 è il più anziano tra i materani aderenti alla sezione La sezione materana dei Bersaglieri presenta l’iniziativa dal 9 all’11 ottobre
primo ringraziamento lo voglio dedicare alla moglie del Generale d'Armata -ha commentato il presidente della sezione di Matera dei bersaglieri, Tonio Epifaniache ha voluto fortemente portare la manifestazione a Matera una volta visitata la nostra città. Questa manifestazione si avvarrà della presenza di tutte le Regioni del sud Italia, più eventualmente qualche altra Regione interessata a partecipare, visto che il raduno è interregionale e l'invito è esteso alle sezioni di tutto il Paese”. Successivamente, sarà inaugurato anche il museo Storico dell'A.N.M.I.G., centro che ricor-
da i soldati mutilati di guerra con tanti documenti provenienti direttamente dai suoli dove si è combattuto. Le presenze stimate saranno intorno alle seimila unità, considerate le consistenze delle sezioni del sud Italia che hanno già confermato la loro presenza a Matera. Quelli provenienti dalla Sicilia e nel dettaglio coloro che risiedono nella provincia di Messina hanno già detto che faranno il possibile per arrivare nella città dei Sassi. Un grande motivo di attenzione dovrà essere riservato, inoltre, al Reparto Ciclisti di Lanciano, un gruppo di bersaglieri che sfilano sulle cosiddette car-
riole, biciclette utilizzate nella prima Guerra Mondiale. Il programma della tre giorni dedicata al raduno denominato “Piume al vento”, nella giornata di venerdì, vivrà dei momenti di puro spettacolo. Alle 19 ci saranno, presso l'auditorium del Conservatorio, le esibizioni delle voci bianche e del gruppo Melody, mentre in serata, dalle ore 20 e 30 andrà di scena, sempre presso l'auditorium del Conservaroio, la commedia “Il mondo è sempre stato uguale”, in vernacolo materano e presentata dalla “Compagnia del Teatro Povero”. Sabato, si entrerà nel vivo della manifestazioni
con i bersaglieri in primo piano. Dopo la cerimonia di deposizione della corona ai Monumenti ai Caduti, ci sarà, alle ore 11, l'inaugurazione della Sezione Bersaglieri intitolata al donatore dell'immobile, il Colonnello Binetti, indimenticato bersagliere. Successivamente sarà dato spazio al Concerto delle Fanfare, che nella mattinata di domenica si ripeterà tra le strade della città per la sveglia ai cittadini, prevista dalle ore 8 e 30 circa. Lo sfilamento del raduno interregionale partirà da via Madonna delle Virtù per arrivare in Piazza Vittorio Veneto intorno alle 12. Una grandissima occasione per la città, per farsi conoscere da un turismo sempre più ampio e di diversa cultura, anche se ci sarebbe qualcosa da rivedere. “Inviterei, viste le lamentele che ci sono arrivate -ha voluto ammonire il vice presidente Giuseppe Grillii nostri albergatori e ristoratori, ad abbassare i prezzi, considerati dai tanti invitati molto esosi, visto che molti avevano deciso di trattenersi ma vi hanno rinunciato per costi che ci sono stati presentati come proibitivi”. Importante ricordare come, il cuore da bersagliere porta anche a gesti importanti, come quello di un Bersagliere di Benevento che, nonostante sia paraplegico, ha richiesto la partecipazione alla manifestazione di Matera, che gli sarà permessa attraverso l'utilizzo di una Jeep militare messa a disposizione per lui dall'organizzazione. Francesco Calia matera@luedi.it
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Matera 31
Domenica 4 ottobre 2009
Domenica 4 ottobre 2009
TAXI MATERA 3332685173 Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.
Ornella per i suoi 18 anni
Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
I 50 anni dell’Itas VENERDI’ 16 ottobre alle 8,30 all’istituto tecnico agrario statale “Briganti” in contrada Rondinelle si svolgerà il cinquantesimo anniversario di istituzione dell’Itas di Matera. Il programma prevede dalle 8,30 la celebrazione della Santa Messa con l’arcivescovo monsignor Ligorio, alle 9 la piantumazione di un ulivo per la ricorrenza, alle 9,30 l’intitolazione del laboratorio di zootecnia al professor Domenico Mascolo, alle10 nell’aula magnail seminario tecnicosulla Politica agricola comunitaria. Nell’ambito del seminario, alle 11, è previsto l’intervento dell’onorevole Paolo De Castro (presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo. Le conclusioni sono affidate all’assessore regionale all’Agricoltura onorevole Vincenzo Viti.
"Oggi il sole si è dimenticato di sorgere, era troppo impegnato, pensava a come poter brillare al meglio per illuminare un giorno davvero speciale: il tuo compleanno” Buon compleanno amore mio...Luigi
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
Festa degli Aquiloni SI TERRÀ, presso le strutture di Jazzo Gattini e Masseria Radogna, nel cuore del Parco della Murgia Materana, la Festa degli Aquiloni, un appuntamento consuetudinario che abbina divertimento a importanza sociale. Giunta alla settima edizione, la manifestazione è organizzata dal Centro di Educazione Ambientale di Matera (CEA) e dal Centro di Counseling - Ser.T. Matera - A.S.M. in collaborazione con: il Parco della Murgia Materana, il Comune di Matera, la Provincia di Matera, soggetti privati, mondo della scuola e associazioni locali (Amici del Parco, Trekking Falco Naumanni, Ass. Natura Lucania Verticale, FASI, Associazione sportiva dilettantistica San Nicola, FIAB, Ass. Trekking e Mountain Bike, Eyra Club) interessati a promuovere un tema di grandeinteresse sociale. In continuità con il tema dello lo scorso anno l'iniziativa si propone di creare un momento di riflessione sul divertimento pulito quale alternativa a modelli di comportamento che trovano ampio seguito tra i giovani materani ma che risultano rischiosi per la salute propria e anche per quella degli altri (si pensi per esempio alle morti del sabato sera sulle strade e nelle discoteche causate dall'abuso di alcool e dal consumo di sostanze stupefacenti, al diffondersi di nuove forme di dipendenza giovanile connesse ai videogiochi ecc.). matera@luedi.it
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 MOTTA UVA ViaNazionele120 0835/385632 Farmacia d’Appoggio: ROMEO Via Pasquale Vene 3 bis 0835333901 PRONTO SOCCORSO Guardiamedica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 CroceAzzurra 0835/331314
SERVIZI SOCIALI Croceverde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005
emergenzasanitaria
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•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033
•il cenacolo
Raduno dei bersaglieri Il “ 1° Raduno Bersaglieri del Sud'' si svolgerà a Matera dal 9 all'11 ottobre 2009 per una tre giorni che cercherà di coinvolgere l’intera città e che annuncia una numerosa presenza di persone, si parla di circa cinquemila unità.. La manifestazione, organizzata dalla sezione “Mauro Binetti'' di Matera dell'Associazione nazionale Bersaglieri (A.N.B), vedrà per tre giorni Matera invasa da oltre 1000 bersaglieri provenienti da tutte le regioni meridionali, cinque fanfare e almeno 5000 tra famigliari e appassionati dei fanti piumati. Per la “Città dei Sassi'', la provincia di Matera e, in generale, per la Basilicata il “ Raduno'' sarà una concreta occasione per far conoscere e promuovere il territorio sul piano turistico. «Stiamo sostenendo -ha detto il presidente dell'Anb, Antonio Epifania- uno sforzo organizzativo davvero impegnativo per diversi aspetti. E' opportuno, come già sta facendo il Comune di Matera, sostenere la manifestazione che porterà valore aggiunto all'economia e al turismo locale anche per il futuro». Per l'occasione i bersaglieri in attività e in congedo riempiranno strade e piazze.
0835/256309 •Le Botteghe
FINO AL 4 OTTOBRE FATEVI I CORTI VOSTRI PROSEGUE fino al 4 ottobre Il Festival “Fatevi i Corti Vostri” organizzato dalla Mediateca di Matera, dall’associazione I Basilischi e da Basilicata Cinema. Il festivalsi propone come luogo di sperimentazione produttiva, per divulgare l’audiovisivo come forma espressiva efficace e attuale in grado di sviluppare i linguaggi artistici e dei nuovi media attraverso l’impiego delle nuove tecnologie digitali. L’audiovisivo amatoriale e autoprodotto rappresenta una visione originale del linguaggio cinematografico, un approccio diverso, una palestra di innovazione e di creatività. Un evento interattivo, nuovo, giovane e multimediale in cui emerge appieno il concetto di “festival” e non di “rassegna”, l’idea di “cantiere” e non di “compiuto”, un vero e proprio viaggio alla scoperta e alla valorizzazione dei talenti emergenti. Il progetto è incentrato pertanto sull’idea di una festa del corto “spontaneo” che si arricchisce di una programmazione di audiovisivi, incontri e mostre dedicate all’estro creativo. L’uso di linguaggi artistici contemporanei e il confronto con la tradizione sono le leve strategiche per uno sviluppo sostenibile che l’associazione “I Basilischi” o.n.l.u.s. si propone di perseguire attraverso tale iniziativa che elegge la città di Matera quale contenitore culturale dinamico e fortemente innovativo.
0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294
•COMUNALE• Matera 0835-334116 Bastardi senza gloria 17 - 19,30 - 22 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Biancaneve e gli 007 nani 17,30 La ragazza che giocava con il fuoco 19,15 - 21,30 •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Baaria 19 - 21,30 •PATRON ANTONIO•
Via XX Settembre, 14 District 9 17,30 - 19,30 - 21,30 • CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso0835-208046 Baaria 21 G. I. Joe 21,45 19 - 21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Era glaciale 3 19 Tris di donne & abiti nuziali 21,30 • CINEMA HOLLYWOOD• Riposo settimanale
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137
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32 Matera agenda
Michele Plati spiega: «Abbiamo disposto una cifra di 250 euro a persona per ogni nucleo familiare»
Una tantum del Comune per gli sgombrati Un contributo una tantum di 250 euro a persona per nucleo familiare è stata deliberato ieri mattina dalla giunta comunale di Matera per andare incontro alle famiglie che sono state sgombrate nei giorni scorsi dalle case pericolose dell’ex scuola infermieri. «L’Amministrazione ha fatto la sua parte permettendo alle famiglie di avere una somma sufficiente per cercare una soluzione alternativa, credo che sia il massimo che oggi è possibile fare. Con queste risorse si possono utilizzare nuove abitazioni in fitto nelle quali riuscire a sopravvivere nell’attesa di poter ricorrere, eventualmente lo vogliamo, al fondo di emergenza
per chi deve fittare delle case ed ha un reddito basso» ha spiegato al “Quotidiano” l’assessore comunale alle Politiche Sociali Michele Plati che ha affrontato personalmente la questione ed ha provveduto a cercare di limitare, il più possibile, la difficoltà che le famiglie hanno dovuto sopportare. «Non eravamo in grado di concedere una casa a queste famiglie, abbiamo pensato che così facendo le potevamo mettere ugualmente nella condizione di risolvere o attenuare di molto il problema che gli si è presentato davanti». Plati spiega anche i criteri con i quali è stato definito il contributo una tantum che
verrà elargito alle singole persone appartenenti al nucleo familiare. «Ci siamo attenuti a quanto previsto dalle norme del Ministero per i richiedenti asilo ed abbiamo dato un contributo che è lo stesso previsto dal Ministero, il Comune in questo caso ha fatto ciò che aveva la possibilità di fare» conclude Plati. Non sarà la soluzione dei problemi per le famiglie che hanno dovuto lasciare le proprie, pur pericolose abitazioni ma certo si tratta di un aiuto prezioso che li potrà mettere ben presto nella condizione di individuare una diversa realtà abitativa. Una volta ricevuto il contributo una tantum previsto.
L’assessore Michele Plati
L’assessore Guida: «Non abbiamo candidato nulla, nè fatto varianti. C’è un passaggio di atti»
Matera 90, progetto di 600 alloggi «Il bando nazionale sul Piano Casa scade a febbraio, spero ci siano altre proposte» Un progetto chiamato “Matera 90” per 600 alloggi in un’area alla periferia Sud della città è stato in grado di riaprire la “questione urbanistica” ed ha “obbligato” l’Amministrazione comunale ad una precisazione su quelli che sono i termini del provvedimento: «non c’è alcuna candidatura che il Comune fa, a candidarsi è chi propone il progetto ma la legge prevede che gli atti siano trasmessi a Ministero e Regione dai Comuni» spiega al “Quotidiano” l’assessore Antonella Guida, «noi ci siamo limitati a verificare le caratteristiche del progetto e trasmettere gli atti al Ministero. Il bando nazionale scade il 21 febbraio e poi il Ministero si occuperà di esaminare i progetti che verranno ritenuti adeguati. Noi come Amministrazione ci auguriamo che arrivino altri progetti come quello denominato “Matera 90”. Deve essere chiaro però che non c’è assolutamente alcuna variante ma una semplice trasmissione di atti». A scatenare la bagarre la lunga giunta di ieri mattina che affrontava la questione e poi un servizio di un emittente locale che spiegava la delibera provocando la risposta del Comune: « il Sindaco e la Giunta precisano che - ormai - si è superata la misura. La Giunta si è limitata a prendere atto di un progetto presentato dalla società Matera 90 srl, le cui previsioni peraltro riprendono un piano di edilizia prevalentemente sociale, in armonia con la “Legge sulla Casa”, di servizi a scala di quartiere e territoriali, di spazi pubblici, di verde e di infrastrutture. Il progetto non prevede alcun finanziamento pubblico con gli oneri di realizzazione dell'intero programma a carico del privato e sulla base della “Relazione illustrativa sul piano nazionale dell'edilizia abitativa” del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. L'intervento proposto - ai sensi della legge nazionale - riconosciuto compatibile con il fabbisogno abitativo documentato (circa 1500 alloggi tra edilizia agevolata e sovvenzionata), sarà
Buone notizie per gli autisti del 118 I vincitori dell’avviso pubblico internalizzati dall’Asm dal 2010
L’assessore all’Urbanistica Guida ( a destra) con il sindaco Nicola Buccico e il vicesindaco Saverio Acito
trasmesso alla Regione e al Ministero delle Infrastrutture perché possa partecipare al bando nazionale che sarà emanato. La Giunta ha auspicato l'arrivo di altre proposte da parte di cittadini e imprenditori: in ogni caso si ribadisce l'attività meramente ricognitiva e trasmissiva dell'Ente Comunale, che - se e quando, dopo l'espletamento dei bandi - i progetti presentati dovessero essere ritenuti meritevoli, eserciterà, unitamente con la Regione, le prerogative dirette - tramite l'allora competente Consiglio Comunale - a salvaguardare la tutela urbanistica del territorio». Sulla stessa lunghezza d’onda si esprimeva anche il primo cittadino Emilio Nicola Buccico che attraverso una nota ufficiale del suo ufficio stampa ha spiegato: «Il provvedimento è legittimo e protocollare: non è autorizzativo di nulla e si risolve nella tra-
smissione di un progetto alla Regione e al Ministero competente per la decisione. Mi auguro che arrivino tanti altri progetti». La questione del progetto Matera 90 è comunque aspetto che sta catalizzando negli ultimi giorni l’attenzione dell’Amministrazione, proprio quest’argomento infatti sarebbe stato al centro del confronto interno alla giunta nelle ultime occasioni e comunque aveva suscitato i dubbi e le perplessità del consigliere comunale di maggioranza Eustachio Tataranni che attraverso una nota aveva sottolineato il proprio disappunto per questo provvedimento «che non passa per il Consiglio comunale». Ieri l’ultima puntata di una vicenda che come tutte quelle che riguardano l’urbanistica cittadina finisce per attrarre molte attenzioni. p.quarto@luedi.it
Spunti Napolitano, non una visita di Stato di SAVERIO D’AMELIO Non vorrei passare per guastafeste, né, tanto meno, sembrare irriguardoso nei confronti del presidente Napolitano che stimo. Ma è indubbio che la visita a Matera non mi è parsa una visita di Stato, non avendo fatto registrare alcun incontro nelle sedi istituzionali (Prefettura, Consiglio Comunale e provinciale) con gli amministratori del materano e con sindacati e operatori. E sì che ce ne sarebbe stato bisogno: per gli amministratori locali, per farli sempre più convinti della dignità e della responsabilità del mandato popolare; per i sindacati, per farli sentire vieppiù al servizio dei lavoratori e dei disoccupati, an-
ziché trasformarsi in comparse di stantii siti; per gli operatori, per stimolarli in un impegno che si è fatto ancor più difficile, ma che va continuato, per il bene dell’Italia e della gente lucana. Mi pare, insomma, che il cerimoniale abbia meglio trattato Altamura, e i suoi amministratori e imprenditori che non Matera. Belle, tuttavia, le parole del Presidente ai poco più dei duecento fortunati accalcati nella Sala Malvezzi, perché “invitati”, quando ha ricordato la “civiltà” del confronto politico, negli anni ‘50 e ‘60. Altri tempi, altri uomini, altro rapporto con il popolo! Ma ora si evita anche il bagno di folla? Peccato che sia andata così, ci rifaremo con il prossimo presidente: La speranza è l’ultima a morire.
IL direttore generale dell’Asm Vito Gaudiano si è impegnato ad internalizzare il servizio degli autisti soccorritori addetti al 118 e ad assumere il personale vincitore dell'avviso pubblico dal primo gennaio 2010. E’ quanto emerso, nei giorni scorsi, durante l'assemblea degli autisti soccorritori addetti al 118 che si è svolta nella sede della Cgil. Nell'assemblea indetta dalla Filt Cgil e dalla FpCgil i presenti sono stati informati sull'incontro tenutosi con la direzione strategica dell'Asm in cui erano presenti oltre alla Cgil anche un nutrito numero di autisti che avevano richiesto ed ottenuto di essere ascoltati dal direttore generale. «La direzione dell'Asm si legge in una nota - si è impegnata, inoltre con i presenti, ad accelerare i tempi tecnici necessari in questa fase, per poter garantire le dovute risposte a quanti hanno prodotto ricorsi alla graduatoria pubblicata ed hanno diritto a ricevere puntuali e corrette risposte alle istanze prodotte, evitando così ulteriori ritardi dovuti a contenziosi futuri. La direzione dell’Asm inoltre ha comunicato che si sta provvedendo a ultimare l'iter procedurale per la risoluzione di tutti degli aspetti tecnici e gestionali necessari (collaudo mezzi, apparecchiature elettromedicali).
Perentorio comunque l'impegno assunto dal direttore generale affinchè tali tempi tecnici debbano essere curati con la dovuta celerità in modo tale che dal primo gennaio 2010 l'Asm assuma tutti gli 81 autisti vincitori dell'avviso pubblico. Il sindacato e i lavoratori soddisfatti dell'impegno assunto, aspettano entro dicembre che l'Asm convochi formalmente i lavoratori per la sottoscrizione del contratto, affinchè dal primo gennaio possano iniziare il nuovo rapporto di lavoro con l'Asm. Questo sarà un giusto e meritato riconoscimento, tanto atteso dai lavoratori, costretti in questi anni a lavorare in condizioni di estremo precariato e sofferenza». La segretaria confederale Manuela Taratufolo ha espresso soddisfazione ed apprezzamento all'opera svolta dalle segreteriedi categoria che nei tavoli istituzionali hanno saputo conquistare in un momento così delicato una inversione di tendenza rispetto a quanto si assiste, con la continua precarizzazione dei posti di lavoro, «Questa internalizzazione - conclude la nota - sarà una vittoria che garantirà ai lavoratori interessati un futuro migliore ed ai cittadini il diritto di credere e lottare per poter ancora esigere un servizio pubblico di qualità».
Cgil contro Coop Estense: «E’ incredibile ha interrotto il confronto con i sindacati» «Il 2 ottobre era previsto il prosieguo del confronto fra sindacati e dirigenza COOP iniziato in data 23/09/2009. Con grande sconcerto e stupore, l'azienda ha comunicato la sua indisponibilità a proseguire il confronto, ritenendo ostile l'attegiamento delle organizzazioni di categoria che avevano comunicato di non condividere il piano di riorganizzazione presentato dall'azienda nel corso del primo incontro». La Cgil Matera attraverso una nota del segretario Manuela Taratufolo annuncia la presa di posizione dell’azienda e commenta: «tali motivazioni appaiono chiaramente pretestuose, quasi un alibi per giustificare un'assenza di volontà a concertare con le organizzazioni sindacali, che erano ben disponibili a proseguire il confronto al fine di cercare soluzioni condivise, nell'interesse esclusivo dei 140 lavoratori che sono in attesa di conoscere il loro destino. E' incomprensibile questo atteggiamento aziendale, che di fatto impedisce al sindacato di
svolgere il suo ruolo di difesa e tutela dei 140 posti di lavoro. Nelle parole pronunciate qualche giorno fa a Matera dal Presidente della Repubblica, G. Napolitano, ciè stato unforte richiamo,rivolto alleforzepolitiche contrapposte,maggioranzae opposizione, a recuperare la capacità di ascoltarsi pur avendo posizioni diverse. La stessa sollecitazione viene spontaneo rivolgerla alla dirigenza COOP: bisogna saper ascoltare chi è portavoce di una posizione e di interessi diversi. L'azienda ha negato l'ascolto, ha impedito lo svolgimento della trattativa, non riconoscendo neanche la possibilità ai lavoratori di svolgere la propria legittima protesta. Non è responsabile avere un atteggiamento così sprezzante, in un momento così delicato. Il sindacato avvierà ogni azione a difesa dei lavoratori e dei 140 posti di lavoro in un territorio che nonpuò permettersi altre vittimee ferite insanabili».
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Matera 33
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C’è attesa negli ambienti politici per la resa dei conti aperta dal primo cittadino
Il futuro di Pisticci in venti giorni Se non si approvano gli equilibri di bilancio cade l’Amministrazione Leone PISTICCI - Se entro il venti ottobre il consiglio comunale di Pisticci non approverà gli equilibri di bilancio, al posto del sindaco, Michele Leone, arriverà un commissario nominato dal prefetto. Il rinvio di questo punto all'ordine del giorno a data da destinarsi, voluto proprio dal primo dal primo cittadino durante l'assise preposta dello scorso 30 settembre, ha aperto una fase nuova, per dirla con le sue parole «è arrivato il momento della resa dei conti». La partita tra il sindaco e il suo vice, Domenico Lazazzera, dunque, continua, e con essa la crisi politica della maggioranza di centrodestra. Crisi mai arrestata, che rischia ora di avvitarsi pericolosamente su sé stessa. Stavolta le cose si sono messe male, più delle precedenti “azzuffate” tra i due. Il sindaco, con il rilancio inequivocabile fatto l'altra sera in Consiglio, anche inaspettatamente se vogliamo, nel momento in cui poteva apparire più debole,
Il municipio di Pisticci e il sindaco Michele Leone
dopo il reintegro di Lazzazzera esattamente un mese dopo che lo aveva defenestrato «perché era finito il rapporto di riducia», ha detto chiaramente agli alleati-coinquilini della maggioranza, che sarebbe disponibile ad amministrare solamente se cadranno “sospetti e remore” nei suoi con-
fronti. «Nonvoglio sentirmiunsopravvissuto, ma voglio sentirmi vivo, come vivo sono sempre stato. Gli equilibri li approveremo anche tra dieci giorni, se ne avremo il tempo e la possibilità». La partita a scacchi tra sindaco e vice, continua, ora resta da capire se i
due con i rispettivi gruppi potranno nuovamente stringere un patto di non belligeranza e andare avanti almeno fino alle regionali del 2010. Stagione elettorale che vedrà, come sempre, diversi candidati a Pisticci; ma tra questi è ormai certa la candidatura di Giovanni D'Onofrio, presi-
dente del Consiglio, già sindaco negli anni passati e soprattutto amico, alleato politico e cognato di Lazazzera. Potrà mai D'Onofrio puntare alla Regione senza la visibilità istituzionale che gode in prima persona e che godono gli esponenti politici del Pdl vicini al suo gruppo? Pare difficile. Però non impossibile; infatti, se il consigliere Udc, Paolo Giannasio avesse mantenuto la promessa data di andarsi a dimettere contestualmente insieme a Massimo Dimo (che rientrò dalla Sardegna in fretta furia dove si trovava in vacanza), Dino Calciano e Rocco Grieco della ex Margherita; Giovanni Mastronardi e Rocco Caramuscio del Pd anche; Nicola Panetta, Giovanni D'Onofrio, Josefh Scazzariello, Franco Mazzei e Giuseppe Iannuzziello del Pdl (gruppo Lazazzera-D'Onofrio), a quest'ora a Pisticci si sarebbe parlato più di Comunali che di Regionali. Dopo il passaggio di Giannasio nel gruppo del sindaco Michele Leone, compo-
sto da Rosa Prezioso, Rosa Panetta, Ottavio Panetta, Giovanni Oliva, Mariano Caravita, Giovanni Giannone tutti del Pdl, Renato Rago e Salvatore Romano dell'Udc, a dar man forte a Lazzazzera ci ha pensato la consigliera del Pdl, Anna Gallo, che seppur inizialmente non era tra gli undici che volevano dimettersi, ha chiesto a gran voce il reintegro del vice sindaco, preannunciando che non avrebbe sostenuto altre maggioranze. Data la cristallizzazione dei due gruppi, Leone oggi non ha i numeri, ma se supera lo scoglio degli equilibri farà il sindaco senza fare più calcoli. E, data l'assenza nella giunta convocata il primo ottobre, di Lazazzera, Sisto e Tricchinelli, non è escluso che potrebbe defenestrare gli stessi in caso di assenza prolungata nominando almeno un assessore per arrivate a quattro voti nell'esecutivo, insieme ai fedelissimi e inamovibili assessori D'Alessandro e Di Taranto. Pierantonio Lutrelli
Montescaglioso Dopo la partecipazione alla Mostra di Venezia
La cultura si fa al cinema Successo per i progetti formativi della Sala Andrisani
Da sinistra Giuseppe Disabato, Dellafornace dell’Agiscuola e Iolanda Cordasco, la vincitrice del primo premio
MONTESCAGLIOSO - Il cineteatro “Nicola Andrisani”, attraverso il suo rappresentante, Giuseppe Disabato, per la prima volta in assoluto ha preso parte alla 66° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Disabato era nel capoluogo veneto con l'alunna Iolanda Cordasco, frequentante il Liceo Scientifico di
Montalbano Jonico, vincitrice del concorso “David Giovani di Donatello 2008/09” per la Regione Basilicata. Il progetto aveva avuto inizio nel mese di ottobre 2008 ed è terminato a marzo 2009: vi hanno partecipato, nelle ore pomeridiane, circa 50 alunni-giurati provenienti dai Licei Scientifici di Bernalda e Montalbano
Jonico e dal Liceo Artistico di Matera. I ragazzi hanno potuto visionare, durante il percorso, 20 film di registi italiani vertenti su diverse ed importanti tematiche, dal carattere socio-pedagogico, di denuncia di costume e di attualità. Tra le tematiche affrontate lo sfruttamento minorile, la situazione vissuta dai portatori di handicap, l'infanzia negata, il precariato lavorativo, la Seconda Guerra Mondiale, i fenomeni mafiosi ed altro ancora. Alle proiezioni sono seguiti dibattiti di approfondimento, guidati dal professor Rocco Parisi nelle vesti di moderatore. A conclusione del percorso, i ragazzi hanno realizzato un elaborato complesso al cui interno era racchiusa l'intera esperienza filmica, con le relative osservazioni critiche e personali. I vincitori sono risultati Iolanda Cordasco (1° posto e finalista), mentre al II posto si è classificata Barbara Palmitesta (Liceo Arti-
stico di Matera) e al terzo Yelena Mitrjushkina(Liceo Scientifico di Bernalda). Il cineteatro montese, anche in quest'occasione, ha fornito una prova di riflessione e partecipazione lodevoli e attente alla vita culturale italiana. Disabato ha sottolineato come il cinema italiano abbia saputo dare prova concreta della sua grande qualità. Un dato su tutti testimonia questo momento positivo: a Venezia ben 4 film di registi italiani erano in concorso a Venezia: “Il grande Sogno” di Michele Placido, “Baaria”di Giuseppe Tornatore, “Lo Spazio Bianco”di Francesca Comencini e “La Doppia Ora”di G. Capotondi. Il Leoncino d'Oro, tuttavia, da parte dei giovani giurati, è stato assegnato al film di Michael Moore “Capitalism a love Story”, quasi a pari merito col film vincitore del Leone d'Oro assegnato dalla giuria , “Lebanon” di Samuel Maaz. La scelta dei ragazzi è maturata dopo aver visio-
nato ben 25 film in concorso. Iolanda Cordasco, dopo la bellissima esperienza vissuta in laguna, oltre a dirsi certa che il ricordo le rimarrà sempre vivo, ha voluto consigliare a tutti di seguire il suo esempio. Nunzio Nicola Disabato, titolare del cinema montese, ha, inoltre, annunciato che dalla fine di ottobre ripartiranno i progetti rivolti ai ragazzi: “Vivere il cinema tra sogno e realtà”, abbinato al concorso per il Giffoni Film Festival, il premio David Giovani di Donatello, ed anche l'iniziativa che coinvolge il pubblico adulto con la terza edizione della rassegna “Sguardi d'autore”. Un vivoringraziamento è stato espresso anche all'Agiscuola nazionale, promotrice dell'iniziativa, all'Ufficio scolastico provinciale, che l'ha sostenuta ea tutti coloro che hanno, con impegno e serietà, collaborato alla riuscita del progetto David Giovani di Donatello. Michele Marchitelli
Montescaglioso Due giorni di esposizioni sull’onda dei mercati del 1115
Torna la storica fiera di San Michele MONTESCAGLIOSO - Il 17 e il 18 ottobre prossimi Montescaglioso potrà rivivere una delle sue più antiche tradizioni: l'associazione “Progresso Montese”, il Cea (Centro di Educazione Ambientale) di Montescaglioso, l'associazione “La Cavalcata del Borbone” e il Comune di Montescaglioso, infatti, hanno organizzato un appuntamento che riproporrà la Fiera di San Michele, in origine organizzata dai Benedettini dell'Abbazia di San Michele. L'evento si svolgerà nell'abbazia, nelle piazze circostanti e nel centro storico montese. Per l'occasione e per arricchire l'evento, l'associazione La Cavalcata del
Borbone riproporrà anche il tradizionale appuntamento dedicato a Carlo di Borbone, con uno spettacolo di falconeria che ricorderà la passione del Re per questa attività. La manifestazione era stata inizialmente prevista per il 29 settembre, in concomitanza con la festa di San Michele ma, per ragioni organizzative, è stata spostata al mese successivo. La fiera era stata concessa, ai monaci, nel 1115, dalla Contessa di Montescaglioso Emma Macabeo e la durata era di dieci giorni; lo svolgimento in occasione delle festività dell'Arcangelo. Altra data importante è quella del 1488, quando Federico D'Aragona, dopo
avere preso possesso del feudo di Montescaglioso, provvide a riconfermare l'antico privilegio dei monaci, i quali hanno continuato ad organizzarla per altri tre secoli, sino al trasferimento della comunità a Lecce, avvenuta nel 1784. L'obiettivo è di rendere ancora più ricco e destagionalizzare l'offerta turistica e culturale di Montescaglioso, promuovendo le produzioni e le specificità del territorio, grazie al notevole richiamo costituito dalla storia e dalla identità dell'abbazia benedettina. L'evento è basato sulla presentazione delle tipicità del territorio e, in particolare, delle produzioni florovivaistiche, ga-
stronomiche ed artigianali; è ampliata anche ad altre categorie rappresentative della realtà locale. La nuova iniziativa organizzata a Montescaglioso parte con un esiguo nucleo di espositori che, durante le prossime edizioni, due all'anno, potrà aumentare, specialmente in rapporto alla specializzazione sul tema principale del florovivaismo, delle erbe officinali e dei prodotti del territorio. La due giorni sarà così organizzata: nella serata di sabato 17 ottobre ci sarà la proclamazione dell'apertura della fiera con l'incipit pronunciato dall'bate del monastero (corteo in costume dei monaci benedettini); in seguito saranno
L’abbazia di San Michele Arcangelo a Montescaglioso
aperti gli spazi espositivi e si terrà un concerto della banda “Città di Montescaglioso” nel chiostro del Capitolo abbaziale. Il giorno successivo, domenica 18 ottobre, nel corso della mattina, riapertura degli spazi espositivi; spettacolo di falconeria
in onore di Carlo di Borbone e della sua corte. Nelle ore pomeridiane e serali animazione di strada con musici e teatranti, mentre nella sala del Capitolo si svolgerà un convegno sull'allevamento del suino nero lucano. mic.mar.
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Miracolosamente incolumi due fratelli, che denunciano: «Da anni sollecitiamo interventi»
Tragedia sfiorata sul tratturo Una voragine si è aperta lungo la strada mentre passava un mezzo agricolo GRASSANO - Poteva trasformarsi in una tragedia familiare, l'incidente accaduto venerdi pomeriggio su una strada di campagna a due fratelli grassanesi. Nel pomeriggio sul tratturo regio Irsina-Grottole e più precisamente nell'agro dei comuni di Tricarico e Grassano, in contrada “Procesa”, i due fratelli stavano attraversando, con il loro trattore, una strada di campagna quando all'improvviso una grossa voragine si è aperta, a causa delle insistenti piogge dei giorni scorsi, inghiottendo letteralmente il loro mezzo. I due uomini, Domenico e Innocenzo Schiavone, si sono ritrovati a vivere momenti di panico mentre sotto di loro, a bordo del mezzo, la terra continuava a franare. A soccorrerli sono stati alcuni vicini di terreno, che solo dopo qualche ora con l'ausilio di un escavatore e di un trattore sono riusciti a mettere il mezzo dei fratelli Schiavone sulla parte stabile del tratturo. La strada di campagna,che ricade nel territorio dei due comuni, è molto frequentata dagli
Il trattore finito nella voragine sul tratturo di contrada Procesa
agricoltori ed è stata oggetto, negli anni scorsi, di segnalazioni per la cattiva manutenzione. Risale al 13 giugno del 1977 una lettera di richiesta d'intervento dell'allora sindaco Luigi Daraio alla Provincia di Matera, che sollecitato da una petizione cittadina, richiedeva all'ente la sistemazione del tratturo IrsinaGrassano. A questa richiesta
Accettura Concorso Pro loco
la Provincia rispose con nota 16031 del 6 luglio 1977, in cui si negava l'intervento a causa della mancanza di fondi lasciando aperto uno spiraglio di richiesta fondi regionali o statali. Negli anni a seguire gli agricoltori hanno più volte segnalato il disagio e le condizioni avverse della strada, che specialmente nel periodo delle piogge risulta essere impercorribile e pericolosa.
In qualche occasione si sono autotassati ed hanno provveduto con i mezzi propri e con piccoli interventi a tamponare le situazioni di emergenza, permettendo così almeno il passaggio dei mezzi agricoli per raggiungere i campi in occasione di vendemmia, raccolta olive e lavori stagionali . «Non voglio colpevolizzare nessuno -ha commentato Domenico Schiavone- oggi (venerdì per chi legge ndr) io e mio fratello siamo stati fortunati perché avevamo un mezzo agricolo grosso, ma se fosse passato qualcun altro con un mezzo più piccolo sicuramente non starebbe qui a raccontarlo. Spero, e credo di parlare a nome di tutti quelli che giornalmente transitano su questo tratturo, che le autorità se ne assumano responsabilità e decidano di intervenire con un progetto ampio e definitivo per la messa in sicurezza di questa strada di campagna, adeguandola naturalmente a quelli che sono i mezzi di trasporto attuali, vale a dire mezzi agricoli pesanti che hanno sostituito i muli e i cavalli». Giovanni Spadafino
Troppi casi gravi in pochi mesi
Premio studenti col pollice verde
Incidente sul lavoro a Salandra, Pantone (Cisl) «Serve più sicurezza»
ACCETTURA- Sièsvolta neigiorniscorsi,presso l'aulamagna dell'Istituto Comprensivo di Accettura, in occasione dell'inaugurazione dell'anno scolastico 2009/2010, la cerimonia di premiazione dei vincitori del primo concorso intitolato: “Valorizzazione e tutela del Patrimonio culturale ed ambientale”. L'iniziativa, organizzata dalla Pro loco di Accettura e rivolta agli alunni delle scuole Medie dei Comuni del Parco di Gallipoli Cognato per sensibilizzare le nuove generazioni sulla salvaguardia delle tradizioni culturali e del patrimonio ambientale del territorio montano, ha registrato la partecipazione di numerosi alunni che hanno proposto elaborati molto apprezzati dalla commissione esaminatrice. I premi sono stati assegnati ad Antonella Benevento della scuola media di Calciano, alla seconda e alla terza classe della scuola media di Accettura. Il presidente della Pro loco di Accettura, Rocco Defina, ha espresso soddisfazione per il successo dell'evento, reso possibile anche grazie alla solerte collaborazione dei dirigenti scolastici di Accettura e Tricarico e al patrocinio del Parco di Gallipoli Cognato, del Comune e dell'Agenzia di promozione del territorio.
SALANDRA - La Filca Cisl Basilicata esprime preoccupazione per l'ennesimo incidente sul lavoro, che ha coinvolto venerdì un operaio piacentino di 58 anni, che lavorava in un capannone di Salandra. «Due infortuni di portata grave nel giro di pochi giorni commenta il segretario regionale Franco Pantone- ripropongono la triste attualità della sicurezza nei luoghi di lavoro e denunciano un pericoloso abbassamento della soglia di sorveglianza». Preoccupa, in particolare, secondo l'esponente della Filca Cisl, «l'elevata incidenza del fenomeno infortunistico sul totale degli occupati e soprattutto la frequenza con la quale si verificano incidenti che mettono a repentaglio la vita dei lavoratori. La Filca ribadisce l'urgenza di elevare la soglia di attenzione mettendo in campo strumenti vecchi e nuovi, a partire dalla patente delle imprese sicure e da una più incisiva azione di contrasto alla violazione delle più elementari norme di sicurezza, come purtroppo sembra evidenziare la dinamica di questo ulteriore, grave episodio». provinciamt@luedi.it
Calciano Attività in parrocchia
Il Comitato feste funziona CALCIANO - E’ operativo da mesi con buoni riscontri sotto il profilo organizzativo il nuovo Comitato delle festività, istituito presso la parrocchia di Calciano. Il Comitato sorge per dare un aiuto al parroco, al consiglio per gli affari economici nella raccolta di fondi necessari a celebrare una decorosa festa religiosa. Tra le su finalità c’è: A) Preparare i fedeli, mediante la preghiera (Novene etc..) e la predicazione, a onorare degnamente il Signore e i santi, imitandone le virtù e migliorando la sua vita cristiana; b) Dare gioia spirituale mediante liturgie solenni, apparati più ricchi, illuminazione, musica , canti, c) Promuovere l'aggregazione sociale in un sano divertimento. I componenti sono: Samanta Benevento, Carmela Lerario, Domenico Rizzo, Francesca Lauciello, Davide De Pascale, Loredana Moles, Carlo Granata, Massimiliano Paradiso, Maria Grazia Laterza, Rosanna Auletta e Salvatore Ungaro. La parrocchia di San Giovanni Battista non è solo luogo di culto, centro spirituale di Calciano; da sempre un gruppo di persone, uomini e donne, giovani e meno giovani, guidati dal parroco, costituiscono il “Comitato Feste”, organo parrocchiale che si occupa dell'organizzazione della festa patronale e di tutte le festività celebrate (Corpus domini, festeggiamenti in onore di Sant'Antonio e San Rocco ecc..). L'attività del comitato, all'interno del quale il parroco è presidente, è
regolata da uno statuto. Lo statuto, nella sua semplicità, racchiude norme soprattutto di tipo morale ed etico che i membri del comitato devono osservare ricordando sempre che il comitato è un organo cattolico e come tale deve operare in modo cristiano nelle sue decisioni e nelle sue attività. Nove membri, otto dei quali tra i 20-30 anni, e la signora Lerario che in questa famiglia è un po' come una mamma affiancata, naturalmente, dal nostro caro don Giovanni. Generosità e soprattutto buon senso nell'amministrare le offerte della comunità, infatti il comitato è sensibile anche ai bisogni della propria Chiesa destinando, ogni anno, una parte delle entrate alle attività parrocchiali (acquisto di materiali per la catechesi e contributi per le spese ordinarie e straordinarie che la parrocchia deve far fronte.). La devozione a Maria SS della Serra, quindi si pone come tramite, come ponte, punto di unione di Calciano ai suoi figli vicini e lontani. Il nuovo comitato opera anche nel segno della continuità, festa caratterizzata ancora una volta dalla tradizionale e solenne processione per le vie del paese che rappresenta il momento culmine della festa. Il comitato rivolge il più grande e sentito ringraziamento a tutti i calcianesi che ogni anno con grande gioia, grande impegno, grande e unica generosità permettono che l’amata festa abbia luogo. provinciamt@luedi.it
Grassano Il sindaco Magnante e l’assessore Luberto per il nuovo incarico politico
In bocca al lupo a Loguercio GRASSANO - Il sindaco di Grassano, Vito Magnante, con una nota diffusa nei giorni scorsi ha espresso soddisfazione per il nuovo incarico politico conferito a Innocenzo Loguercio. «Mi sento in dovere di ringraziare Innocenzo Loguercio -ha comentato Magnante- per come in questi anni ha saputo assolvere al compito di assessore alle Infrastrutture e Mobilità della nostra Regione. Sono sicuro, conoscendolo bene e data l'amicizia di lunga data che ci lega, che riuscirà bene anche nella funzione di capogruppo consiliare ad esprimere il suo pensiero dando un sostegno positivo a progetti che guardino ad un futuro migliore della nostra Regione. Anch'io in qualità di amministratore di una piccola
comunità della collina materana -ha commentato Magnante- mi rendo conto che amministrare oggi risulta essere complesso, le difficoltà quotidiane aumentano sempre di più e vanno a sommarsi con quelle degli anni precedenti. Il periodo storico di enormi difficoltà che stiamo attraversando ha fatto sì che il ventidue settembre in occasione della festa patronale Sant’Innocenzo ho invitato a Grassano tutti i sindaci del comprensorio non solo per i solenni festeggiamenti del Santo, ma perché credo che bisogna uscire dai confini del proprio paese e pensare all'unione. Solamente la condivisione di problemi comuni quali la mancanza di lavoro, il disagio giovanile, gli anziani ed altro può essere riso-
lutivo per cercare di uscire dall'attuale stato di crisi». Anche Filippo Luberto, assessore del comune di Grassano, ha voluto esprimere il suo augurio di buon lavoro al neo assessore alle infrastrutture della regione Basilicata Rocco Vita, subentrato a Innocenzo Loguercio, e allo stesso Loguercio di un buon lavoro per l'incarico di capogruppo consiliare del Paritito Socialista. «Rivolgo a Loguercio i miei migliori auguri per il nuovo incarico di capogruppo del Partito Socialista in seno al consiglio regionale. -ha detto Luberto- Mi sento in dovere di ringraziarlo per il suo impegno profuso come assessore regionale alla Mobilità e alle Infrastrutture sempre presente e attento ai problemi reali e quotidiani delle nostre comuni-
Innocenzo Loguercio
tà. Ritengo che il lavoro svolto da Loguercio insieme al presidente Vito De Filippo e all'intera giunta regionale ha prodotto in questi anni ottimi risultati con la risoluzione di molteplici difficoltà che attanagliano da anni le aree interne della nostra Regione. A
mio avviso non deve passare inosservata la sensibilità, il senso del dovere istituzionale, la lealtà e la passione politica che a trecentosessanta gradi Loguercio ha trasmesso come esempio a quanti fanno politica». gio.spa.
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Tursi Informazioni di garanzia per dodici persone tra gestori dell’area e titolari delle ditte
Sigilli alla discarica “Viridia” I carabinieri del Noe hanno posto sotto sequestro l’intera area di 12 ettari TURSI - Scattano i sigilli all’area di ripristino ambientale di Penevino di Tursi, gestita dalla società “Viridia”, dove nel dicembre 2008 fu scoperto un illecito smaltimento di rifiuti tossici provenienti dalla Campania, gestito, secondo gli investigatori, da una rete di faccendieri, dodici dei quali destinatari di avvisi di garanzia notificati nei giorni scorsi. Ieri, infatti, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Potenza, in collaborazione con i colleghi della locale Stazione carabinieri, su ordine della magistratura di Matera, hanno proceduto al sequestro del sito, ufficialmente destinato a “ripristino ambientale”. Le indagini di questi mesi, infatti, hanno consentito di accertare che il sito, autorizzato per attività di recupero ambientale, era stato destinato ad accogliere tipologie di rifiuti speciali non pericolosi, per un quantitativo complessivo di circa mille tonnellate, non rientranti tra quelle previste dalla normativa di settore, concretizzando, di fatto, una discarica non autorizzata. Alla luce degli accertamenti svolti dai carabinieri, la Procura della Repubblica di Matera ha emesso, oltre al provvedimento di sequestro, anche dodici “informazioni di garanzia” nei confronti del gestore del sito e dei responsabili delle ditte che hanno prodotto i rifiuti. L'area di Panevino è vasta 12 ettari e, secondo l'accusa, vi sarebbero stati smaltiti ingenti quantità di residui della lavorazione del lavaggio del pomodoro, provenienti dalle attività conserviere della provincia di Salerno. Sebbene documentalmente lo smaltimento fosse autorizzato, per gli inquirenti non era questa la modalità idonea per smaltire quel tipo di rifiuto, in quanto i residui della lavorazione del pomodoro vanno conferiti in siti adeguatamente attrezzati e immobilizzati. Sui terreni oggetto dell'indagine erano, invece, autorizzate attività di ripristino ambientale che non sono compatibili con lo smaltimento dei residui del lavaggio
Messaggi intimidatori a Scanzano Jonico Solidarità di Raffaello Ripoli (Pdl) agli imprenditori vittime delle minacce SCANZANO - Il Pdl di Scanzano Jonico esprime in una nota la più viva solidarietà alle vittime degli attentati intimidatori verificatisi giovedì notte nell’area artigianale di Scanzano. «Esprimiamo incommensurabile apprezzamento per la ferrea volontà di continuare ad operare sul nostro territorio, esternata a mezzo stampa dall'amico Domenico Ragone -scrive il coordinatore Raffaello Ripoliaugurandoci che imprenditori di tale spessore siano sempre più numerosi e presenti rappresentando una grande risorsa per la crescita e lo sviluppo del settore. Che si tratti di episodi ricollegabili alla criminalità organizzata, oppure riconducibili a “ragazzate”, non fa alcuna differenza con riguardo al grado di pericolosità sociale degli stessi, in quanto nel primo caso ci troveremmo di fronte a preoccupanti segnali di costituzione di attività delinquenziali pianificate, mentre nel secondo di fronte ai sintomi di un malessere e di un disagio giovanile che già in altre recenti occasioni si è tristemente manifestato nella nostra comunità, con assurdi atti di vandalismo. Siamo certi che le istituzioni e le forze dell'ordine, encomiabili per il lavoro quotidiano che svolgono per la sicurezza dei cittadini, sapranno intervenire efficacemente per stroncare sul nascere i disegni criminosi, così come siamo altrettanto certi che tutte le forze politiche sapranno reagire e adoperarsi congiuntamente.
dei pomodori. C'era chi speculava sull'emergenza rifiuti in Campania, chi voleva sfruttare un termovalorizzatore in Grecia, chi ne voleva costruire uno a Sambuca di Sicilia, pensando di avere il via libera «dal numero uno» Totò Cuffaro e chi smaltiva di nascosto nelle campagne di Tursi. La nuova inchiesta è del sostituto procuratore Henry John Woodcock, oggi a Napoli. All'affare partecipavano, secondo l’accusa, frammassoni e generali dei carabinieri, imprenditori, autotrasportatori, funzionari dell'Arpab di Matera e faccendieri. Alcuni testimoni raccontano di aver visto a Tursi «camion scaricare fanghi di scarto della lavorazione di pomodori». Gli investigatori sospettano che arrivino dal salsificio “Doria” di San Marzano, in provincia di Salerno. In una conversazione intercettata Francesco Durante, dipendente della Sogesa Srl, una delle
società di Francesco Ferrara, l'imprenditore al centro del Totalgate, conferma a Giuliano Camerino della Viridia «che i viaggi dei rifiuti da smaltire cominceranno l'indomani, per un totale di 500 tonnellate». I «fanghi di lavaggio» di prodotti industriali finivano nella discarica in località Panevino. Secondo gli investigatori c'era una «filiera» organizzata che smaltiva «illecitamente» tonnellate di rifiuti, «ricavando un conseguente illecito profitto». E' quello che sostengono i carabinieri del Noe. In un'informativa inviata al sostituto procuratore Woodcock, il magistrato che ha scoperto l'esistenza di «commistioni allarmanti» tra affari, politica e logge massoniche, gli investigatori segnalano la possibilità che il suolo della discarica sia contaminato da «un'alta concentrazione di nitrati». provinciamt@luedi.it
Calcio, il vice presidente ha ritirato le dimissioni di protesta
De Luca torna al Rotondella ROTONDELLA - Alla fine ha deciso di tornare sui suoi passi. Eppure, appena pochi giorni fa, Mimmo De Luca aveva confermato al Quotidiano di non essere intenzionato a ritirare le dimissioni dalla carica di vice presidente dell'Associazione Polisportiva Rotondella, annunciate nelle scorse settimane in atto di protesta per i ritardi nei lavori di adeguamento del campo sportivo di rione Mortella, che costringeranno la squadra a giocare in campo neutro le prime partite casalinghe del campionato di Promozione. La ferma posizione della dirigenza, e la solidarietà di tanti cittadini, lo hanno però convinto a recedere. Tra questi inviti c'era stato anche quello del sindaco, Vincenzo Francomano, il quale, oltre ad esprimere pubblicamente il proprio rammarico per le dimissioni, aveva inviato all'interessato anche una missiva privata. Decisiva, per la scelta di De Luca, è stata l'ultima riunione del consiglio direttivo della società. L'organo societario, riunitosi giovedì sera, ha infatti deciso di rigettare le sue dimissioni e chiedergli di riassumere l'incarico, da lui ricoperto già dal lontano 1998. Vincenzo Mauro, presidente della società, ha anche inviato segnali di sereno nei rapporti tra la società e l'amministrazione comunale, alle cui remore operative era diretto, in qualche modo, l'atto di dimissioni di De Luca. «Già lunedì prossimo -ha detto Mauro- saranno aperte le buste per la gara d'appalto. E giàdopo quelladata conosceremoi tempicerti di realizzazione dei lavori di allargamento del campo e consolidamento del terreno. Sem-
Mimmo De Luca
bra che tutto si stia risolvendo più rapidamente, anche grazie all'impegno assunto dall'amministrazione comunale». Sintetico il commento di De Luca. «Riassumo l'incarico per il momento delicato che stiamo attraversando (sul piano dei risultati sportivi, ndr), per le ragioni espresse dal presidente Mauro e per i tanti e inattesi attestati di stima che ho ricevuto in questi giorni. Ringrazio tutti quelli che hanno creduto e credono nella mia persona». Pino Suriano
Rifiuti nucleari americani Continuano le illusioni ROTONDELLA - Qualcuno potrebbe illuderci che l'accordo riguarda anche il recupero dei rifiuti e dei materiali strategici (quali le testate atomiche e loro derivati) radioattivi americani, sparsi sul territorio e nei mari italiani? Che i materiali ancora recuperabili quali dovrebbero essere, ad esempio, le barre del reattore americano Elk River stoccate nel deposito della Trisaia di Rotondella, siano riportate in America, come già avrebbero tentato precedentementi Governi Italiani (anche presieduti da Berlusconi)? La tracotanza del potere, supportata da una scienza prezzolata e votata allo sterminio, impedisce a chi ci governa di rendersi conto che parlare adesso di nuove centrali putrebbe essere controproducente. Nonostante le notizie in merito alle navi dei rifiuti affondate nei più bei mari italiani siano riuscite a varcare le soglie locali e dei “soliti” circuiti degli ambientalisti, il Governo italiano rilancia l'argomento del nuovo corso nucleare italiano. Argomento che (per “fortuna”o per “calcolo”del “potere”?)non trova largo spazio nei media nazionali. Certamente fanno più audience le sottane e la biancheria intima di qualche frequentatore dei palazzi che contano ... ma non vogliamo certamente criticare la “libertà di stampa”. Purtroppo, sono ancora troppo pochi i cittadini che hanno capito che le centrali nucleari producono rifiuti pericolosissimi e che per smaltirli, anche in questi giorni, i Governi dei paesi “evoluti” si rivolgono alla criminalità organizzata (.ovvero a loro stessi, affermerebbe qualche estremista dipietrista). E sono ancora meno quei cittadini che hanno capito il legame tra “nucleare e militare”, nonostante gli sforzi del povero Ahmadinejad che, sin troppo palesemen-
te, recita la parte del Governo Iraniano che con la stessa faccia tosta degli Governi evoluti vorrebbe far credere che il nucleare iraniano è civile, anzi, ha scopi addirittura di ricerca sanitaria. Sicuramente la pratica dello smaltimento in mare ha avuto una copertura scientifica. I Governi coinvolti nel ciclo nucleare avranno voluto una rassicurante motivazione scientifica (foglia di fico) per far accettare alla propria coscienza l'abbandono in mare di rifiuti che mantengono la loro micidiale pericolosità per tempi planetari. Qualche importante centro di ricerca e qualche ancora più importante scienziato ha rassicurato i decisori dell'epoca che mettere i rifiuti sott'acqua era una cosa saggia e tranquilla e che nessun pericolo si sarebbe corso. E più di qualcuno avrebbe pure guadagnato qualche spicciolo per la pensione. Perchè rischiare di tardare ulteriormente nell'applicare la soluzione scientifica e rischiare di bloccare la produzione (solo energetica?) nei Paesi civili coinvolgendo nelle decisioni troppe persone, addirittura facendo conoscere a tutti la soluzione geniale? Qualcuno non avrebbe capito e avrebbe organizzato manifestazioni, come la vicenda del sito unico a Scanzano ha dimostrato. L'interesse supremo collettivo avrà perciò consigliato i coscienziosi decisori pubblici di rivolgersi solamente ai servizi segreti. Vorrei concludere con un appello ai cittadini, agli imprenditori non solo turistici, alle amministrazioni locali, alle parrocchie, alle moschee, al “Popolo di Scanzano di mobilitarsi, anche con azioni eclatanti e simboliche, e pretendere la bonifica dai rifiuti pericolosi e radioattivi dei nostri mari e territori, prima che tutto diventi impossibile. Giuseppe Mele No Scorie International
Policoro, dibattito a più voci sugli equilibri di bilancio POLICORO - Variazioni di bilancio in Consiglio a Policoro, dove nei giorni scorsi si è proceduto anche alla verifica degli equilibri finanziari e allo stato di attuazione del programma politico. Il consigliere delegato della maggioranza di centrodestra alle strategie finanziarie, Antonio Galante (Città Nuova), nella sua relazione ha spiegato come il Comune finora abbia attuato il suo programma politico, mantenuto gli impegni presi garantendo gli equilibri economici-finanziari tra entrate e uscite, economizzando la spesa eusufruendo anche di finanziamenti, come i 20mila euro per la bonifica dall'amianto della scuola elementare “Lorenzo Milani”, primo circolo. Nel suo intervento il politico ha citato anche alcuni obiettivi raggiunti: raddoppio di via Salerno; rifacimento di alcune strade cittadine e quello di piazza Eraclea, in itinere quest'ultimo; manutenzione varia in città. L'opposizione ha votato contro questo odg, sostenendo nei vari interventi che si sono succeduti: «Come la maggioranza, allo stato dell'arte, non è riuscita a mantenere fede agli impegni presi in sede di approvazione del bilancio di previsione, poiché le entrate della Bucalossi sono state inferiori alle previsioni», secondo il capogruppo del Pd Gianluca Marrese. Fabiano Montesano, dello stesso partito, ha parlato di gestione allegra della spesa pubblica, soprattutto sulle celebrazioni del cinquantenario di autonomia comunale; Antonio Di Sanza, sempre Pd ha motivato il suo no, osservando come finora non sia stata operata nessuna scelta di lungo periodo da parte dell'Ammi-
nistrazione comunale su tematiche cruciali per lo sviluppo della città tipo: Piano d'ambito; Regolamento edilizio; trasporto pubblico; area artigianale e industriale, nonché l'abbandono totale in cui verserebbero i nuovi quartieri di Policoro privi dell'urbanizzazione primaria. Sulle opere pubbliche bloccate, si è incentrato il discorso anche di Carmine Vetere (Pd), soprattutto quelle del Contratto di quartiere II e di come esternalizzare la stesura del Regolamento edilizio per uscire dalle sabbie mobili che lo vede bloccato da tempo. Il sindaco Lopatriello, che è anche assessore al Bilancio, ha risposto osservando come i conti siano in ordine, e grazie proprio al rispetto del Patto di stabilità il Comune di Policoro ha ricevuto una premialità dal ministero degli Interni di 51mila euro rientrando tra i 1.400 municipi d'Italia su 8.100 più virtuosi. Inoltre, ha anche aggiunto come alcune spese non erano preventivabili, tipo gli aumenti eccessivi dei costidi trasporto e conferimento dei rifiuti solidi urbani dalla discarica di Colobraro, chiusa a febbraio, e quella di Pomarico; di come i festeggiamenti dei cinquant'anni diautonomia comunale sianostati sobri e con pochi oneri a carico del Comune grazie al coinvolgimento di associazioni e privati cittadini; di come le variazioni di bilancio servano a modellare lo strumentocontabile alle esigenze programmatiche di chi amministra. Nell'altro odg, Livia Lauria per la maggioranza e Beatrice Di Brizio per la minoranza sono state nominate dall'assemblea nella commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari nelle Corti d' Assise e Assise d'appello.
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Serie A Nerazzurri in vantaggio con Stankovic poi il pari friulano siglato da Di Natale Il serbo: «È stata la vittoria del gruppo»
Inter ok all’ultimo respiro In pieno recupero la rete della vittoria sull’Udinese: ci pensa Sneijder INTER UDINESE
LA POLEMICA
2 1
Ferrara: «Mourinho guardi in casa sua»
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar 6; Zanetti 6, Lucio 6 (43' st Santon sv), Samuel 6, Chivu 6.5; Muntari 6 (27' st Suazo sv), Cambiasso 6, Stankovic 7; Sneijder 7; Etòo 6.5, Milito sv (25' pt Balotelli 6); In panchina: Toldo, Cordoba, Krhin, Mancini. Allenatore: Mourinho 6 UDINESE (4-4-2): Handanovic 6; Basta 6.5 (25' st Zapata 6), Coda 6, Domizzi 6.5, Lukovic 6.5; Sanchez 6.5, D’Agostino 6, Inler 6.5, Pepe 6 (45' st Pasquale); Floro Flores 6 (30' st Corradi sv), Di Natale 7. In panchina: Belardi, Sammarco, Felipe, Lodi. Allenatore: Marino 6.5 ARBITRO: Bergonzi di Genova 6 RETI: 22' pt Stankovic, 27' pt Di Natale, 48' st Sneijder NOTE: Serata serena, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 50 mila circa. Angoli: 4-3 per l’Inter. Ammoniti: Sneijder, Domizzi, Floro Flores, Chivu, Coda, Corradi. Recupero: 2'; 4' st. MILANO – Vittoria all’ultimo colpo per l’Inter sull'Udinese nel secondo anticipo della settima di seria A. Bella partita con l’Inter che non ha mollato fino all’ultimo secondo e l’Udinese che conferma il suo ottimo momento. Mourinho recupera Sneijder, Muntari e Milito che fa coppia con Etòo; in difesa sulla destra dentro Zanetti con Chivu sull'altra corsia; assenti lo squalificato Maicon e l'indisponibile Thiago Motta. Marino conferma la formazione che ben si è comportata contro il Genoa; il serbo Basta viene ancora preferito a Zapata. Discreto ritmo con l’Inter fa la partita e cerca la via del gol e con l’Udinese che se la gioca e che prova a colpire in velocità e una discreta manovra. Al 22' Inter in vantaggio: Etòo avanza centralmente, serve sulla destra Stankovic che con un gran destro infila il pallone all’incrocio. Al 25'problemi per Milito che si blocca
Abbraccio tra Eto’o e Stankovic. Sopra: contrasti Balotelli-Domizzi e Lucio-Floro Flores
dopo una corsa e deve lasciare il posto a Balotelli. Al 27' arriva il pareggio con Di Natale che, servito in posizione regolare da Inler, si viene a trovare davanti a Julio Cesar e insacca; per l'attaccante è il nono gol stagionale. Al 32' ubriacante Etòo con tre dribbling in area di rigore, c'è poi un tocco di mano che Bergonzi giudica involontario. Al 41' occasione per Sanchez, pescato in area di rigore, che si libera di Lucio e gira alto. Nella ripresa il ritmo cala, l’Inter si mantiene in avanti, mentre l’Udinese gioca più a protezione del risultato. Al 22' gran girata di Stankovic destinata all’angolino, ottimo l'in-
tervento di Handanovic che si tuffa sulla sua destra, arriva Muntari che spara alto. Al 29' conclusione dalla distanza di Floro Flores, Julio Cesar blocca in tuffo. Al 48' il gol partita: Snejider in area di rigore supera Handanovic con un piatto destro che si infila alla sinistra di Handanovic. «Questa sera era importantissimo vincere contro una buona squadra come l’Udinese - ha detto a fine gara Stankovic - Ma nel primo tempo siamo stati noi a metterli in difficoltà, mentre nel secondo non avevamo tante energie per correre 90 minuti. Ma questa sera ha vinto il gruppo, l’orgoglio».
Poche le emozioni. Matarrese: «Faremo divertire la gente»
Bari-Catania, scialbo 0-0 BARI CATANIA
0 0
BARI (4-4-2): Gillet 6; A. Masiello 6, Ranocchia 6, Bonucci 6, S. Masiello 6; Alvarez 6, Donati 6.5, Gazzi 6, Rivas 6.5 (54' st Almiron sv); Barreto 6 (31' st Greco sv), Kutuzov 5.5 (15' st Meggiorini 6). In panchina: Padelli, Belmonte, Stellini, Langella. Allenatore: Ventura 6 CATANIA (4-3-2-1): Andujar 6; Bellusci 6, Silvestre 6, Spolli 6, Marchese 6; Izco 6, Biagianti 6, Llama 6.5 (23' st Pesce 6); Mascara 6, Ricchiuti 6 (36' st Plasmati sv); Morimoto 5.5 (41' st Augustyn sv). In panchina: Campagnolo, Terlizzi, Moretti, Le-
desma. Allenatore: Atzori 6 ARBITRO: Romeo di Verona 6 NOTE: Giornata serena, terreno in buone condizioni. Spettatori: 15 mila circa. Angoli: 3-2 per il Catania. Ammoniti: Marchese, Llama, Spolli, Izco, Andujar. Recupero: 1'; 5'. BARI – Giusto pareggio a reti bianche tra Bari e Catania nel primo anticipo della settima giornata di serie A. Discreto primo tempo, giocato meglio dal Catania, ma con occasioni per entrambe le squadre. Ripresa invece da dimenticare con pochissime emozioni e gioco piuttosto confuso. Ventura chiedeva ai suoi più concretezza e me-
no bel gioco ed è stato accontentato solo per la seconda parte; il Catania non trova ancora la prima vittoria in campionato ma ottiene il quarto pareggio consecutivo. BURTON. Non si è concretizzata la trattativa per la cessione del Bari al texano Tim Contrasto tra Biagianti e Alvarez Barton, ma il presidente Vincenzo Matarrese vedremo di far divertire la non sembra troppo dispia- gente. Le decisioni le prenciuto. «Avevamo firmato un diamo tutti insieme, al moaccordo che entro il 30 set- mento in cui è venuta meno tembre si doveva sottoscrive- questa trattativa, ci siamo re l'impegno con una capar- noi e continuiamo a gestire ra di un milione - spiega - non la squadra. Noi però vogliaha mantenuto e ci siamo noi mo lasciare il Bari in mani qui a gestire, abbiamo co- che sappiano fare meglio dei struito una bella squadra e Matarrese».
TORINO – Finora aveva ascoltato gli attacchi, le frecciate, le allusioni di Mourinho senza replicare. Dopo l’ennesima provocazione proveniente da Appiano Gentile, Ciro Ferrara ha deciso di rompere gli indugi e rispondere. «Gradirei che la sfida tra noi e l’Inter rimanesse sul campo, perché Mourinho non è un pirla ma io non sò fesso». Una battuta con un finale con accento napoletano per cercare di chiudere una volta per tutte la porta alla polemiche. «Bisognerebbe cominciare a guardare ognuno in casa propria - attacca l’allenatore bianconero Visto che Mourinho tutte le settimane ha un pensiero per noi, ho provato a darmi una spiegazione: ha una squadra top, ha scelto giocatori top,è unallenatore top, Ciro Ferrara perciò è normale che ci si aspetti sempre che vinca. Così le critichedopo unpareggiosono più amplificate. Anche qui a Torino non sono teneri, siamo nella stessa situazione, identica. Mi farebbe piacere però che non venisse tirata ogni volta in mezzo la Juve». Ferrara ribatte colpo su colpo: «Il pari di Monaco vale, ma non mi sembra che sia stato enfatizzato come un capolavoro. E non mi sembra che il Bayern sia una squadra normale, così come il Bordeaux, che ha vinto campionato francese». Poi, foglietto alla mano, parla del calendario: «Mi sono accorto che a ottobre l'Inter giocherà di sabato, di giovedì e di domenica proprio come ha fatto la Juve a settembre con Livorno, Genoa e Bologna. Non c'è alcun favoritismo». Quindi chiosa: «Come allenatore sono l’ultimo arrivato, ma sono in questo ambiente dall’84 e mi hanno sempre insegnato a guardare i problemi e le difficoltà cheho incasa. La Juve non vuole che allena-
tore e giocatori diano giudizi e commenti su altri: vogliamorimanere fuoridalle polemiche e quest’anno ho cercato di farlo già in tre occasioni». Punto e basta. Oggi c'è il posticipo a Palermo, che la Juve affronterà con Diego (la botta al ginocchio subita a Monaco non ha dato problemi) e Cannavaro, convocato per laprima volta dopo l’infortunio muscolare sofferto contro il Bordeaux, ma senza Marchisio, a riposo per un colpo al ginocchio destro. «Abbiamo avuto sei infortuni muscolari, siamo in linea con le altre squadre – precisa Ferrara -. Visto che giochiamo ogni tre giorni qualcuno può saltare una partita ma questo non dipende dalla preparazione fisica o da mancanza di attenzione. Ricadute? Non si tratta di ricadute, assolutamente. A volte qualcuno è venuto in panchina non al meglio per necessità. Anche Del Piero non poteva essere al 100%, aveva ancora qualche fastidio, ma nessuno ha voluto forzare il suo recupero, lui lo sa bene. Mi auguro che quella di domani sia l’ultima gara in emergenza anche se poi avremo 1415 giocatori impegnati con le nazionali, quindi la sosta non ci servirà per recuperare». «Siamo pronti per una grande partita - prosegue il tecnico juventino -. La mancanza di vittorie non pesa, abbiamo fatto tre pareggi molto diversi tra loro; ora c'è voglia di tornare al successo». Il digiuno di gol di Amauri (da febbraio) non preoccupa: «Lemie valutazioni su di lui dipendono da quello che vedo in settimana e in partita e non dai gol. È comprensibile che possa essere un pò nervoso, ma voglio che stia tranquillo, ha la fiducia di tutti». Contro la sua ex squadra dovrebbe giocare dal 1’.
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Sport
Domenica 4 ottobre 2009
Per il tecnico Monaco il debutto sulla panchina del Viviani è una sfida di assoluto prestigio
Viviani gremito per incoraggiare il Potenza all’impresa del giorno
Verona, quale onore Postiglione: «Sfida dal fascino particolare, ma ce la giochiamo» DA 41 ANNI non si gioca Potenza-Verona. Basterebbe questa lunga attesa per etichettare quello di questo pomeriggio come un evento imperdibile e destinato a restare negli annali. Ma oltre al fatto che Verona è una piazza scudettata, che haun seguito mediatico e di tifosi enorme, occorre anche aggiungere che la squadra di Remondina è quanto di meglio possa esserci in giro per la categoria. Una di quelle indicate come la possibile vincitrice del campionato. Oltretutto, i veronesi giocano un buon calcio, propositivo con il tridente, ma senza concedere assolutamente nulla a nessuno, come testimonia l’unico gol subito (dalla Cavese in casa e peraltro in inferiorità numerica) finora. Caratteristiche tecniche che impongono alla gente di essere presente sugli spalti del Viviani. Magari anche per verificare se questo Potenza di Monaco (al debutto interno) possa davvero essere una sorpresa per il torneo anche in positivo, dopo esserlo stato in negativo con lo scivolone con il Marcianise e con una serie di risultati negativi che ne hanno frenato leambizioni iniziali. Potenza, quindi, desideroso di voltare pagina, in modo definitivo, mettendosi alle spalle un periodo negativo e tutte le questioni extracalcistiche che finiranno, a torto o a ragione, per attirare le attenzioni di tutti estraniandole da quelle del campo. Ma oggi è domenica e l’unico giudice inappellabbile è il rettangolo verde dove si troveranno di frontre due squadre che, sulla carta, sono distanti anni luce: da una parte la qualità, la forza e la concretezza; dall’altra un grande spirito di rivalsa e evidentilimiti, specienellafase offensiva e caratteriale. Almeno, è questo che il campionato del Potenza ha detto finora: inevitabile credere che la partita di questo pomeriggio possa rappresentare il punto della svolta stagionale. E sì, perché Monaco è all’inizio di un percorso irto di difficoltà. Essere partitocon il piede giusto, pareggiando con pieno merito a Ferrara, gli ha sicuramente concesso un’arma in più, quella delle tranquillità.
La fascia celebrativa che per l’occasione indosserà Lolaico: c’è il numero 2 e le dita benedicenti di San Gerardo, simbolo di Potenza
Vincere con il super Verona potrebbe rendere il compito ancora più facile, nonostante un calendario che, di questi tempi, giudicare tremendo sembra un eufemismo. Lanciano, Cosenza, Taranto in rapida successione, dopo gli scaligeri che arriveranno a Potenza con il chiaro intento di fare un solo boccone della squadra capitanata da Lolaico. Nonostante i limiti e i problemi del Potenza restino ancora presenti, però, questo pomeriggio dovrebbe vedersi all’opera una squadra che avrà meno pressioni del solito. Un po’come dire che non cè l’esigenza di vincere per forza, ma quella di evidenziare i progressi (non solo caratteriali) dopo la “bufera-Capuano”. Per poter capire quanto di Monaco ci sarà nella squadra bisogna pazientare: i frutti del lavoro dovranno esplicarsi a lungo raggio per centrare l’obiettivo della salvezza che certamente una vittoria sul Verona non potrà regalare fin da stasera. Motivo utile per credere che l’arma in più da mettere in campo possa essere proprio la tranquillità e l’esigenza che, per confermarsi ai vertici, i temi della partita saranno nei piedi degli avversari. Il Potenza potrà attendere senza però farsi schiacciare dalla veemenza altrui. Dicevamo, a livello qualitativo partita non ce ne dvrebbe essere, ma qui scatta il fattore supplementare, quello che in questo tipo di campionato può anche azzerare i valori in campo: il tifo
del Viviani. Negli anni passati l’impianto potentino (in questo frangente sottoposto a rapidi lavori di maquillage) è stato sempre un fortino inespugnabile, ultimamente la presa si è allentata e diverse squadre hanno aviuto vita facile. Chissà, tornare a ristabilire la forza dello stadio amico contro un Verona che da queste parti non è mai stato prolifico potrebbe tingere di altri colori l’avviogrigio deipotentini. POSTIGLIONE Squadra
in ritiro fin da ieri mattina, terminata la rifinitura a Picerno, per cui la consueta conferenza stampa del pregara è stata appannaggio del patron che non poteva nascondere un pizzico di orgoglio nell’affrontare una partita simile. “I tre punti in palio valgono sempre lo stesso, indipendentemente da chi affronti, ma non nego che la sfida al Verona ha un fascino tutto particolare. Per me è la grande favorita alla B non solo per come è stato allestito l’organico, ma anche per tutta l’organizzazione che c’è dietro. E’come dire che noi oggi ci troveremo ad affrontare il blasone e la squadra in una partita che deve per forza darci grandi motivazioni”, ha spiegato. Ed in effetti la sensazione è che non ci siano stati eccessivi sforzi per preparare la squadra che, oltretutto, è convinta dei propri mezzi: “Quello che ho potuto toccare con mano – ha svelato il patron – è il clima di grande serenità che c’è stato in tutta la settimana. Abbiamo grande convinzione e voglia di fare bene: sono particolarmente fiducioso e spero proprio che il nostro pubblico possa darci una spinta in più”. Alfonso Pecoraro
UNA FASCIA PARTICOLARE Tocca a Lolaico rappresentare Potenza e il suo simbolo: San Gerardo ERA il suo desiderio. Nell’era Capuano, quando la fascia di capitano ruotava di partita in partita, Peppe Lolaico aveva espresso l’auspicio di indossarla nel giorno di Potenza - Verona. Una soddisfazione meritatissima, ancor di più da titolare designato, non solo da “turnista”. Oggi Lolaico scenderà in campo con una fascia personalizzata: vi è impresso il numero due che ormai gli appartiene, il suo nome e un simbolo tutto particolare. E’ la mano benedicente di San Gerardo, il patrono della città a cui si intende tributare un gesto di devozione e - perchè no - a cui l’ambiente rossoblu si rivolge per una protezione speciale. Al difensore potentino la fascia è stata ufficialmente consegnata ieri nel corso di una manifestazione organizzata congiuntamente dall’area comunicazione del Potenza Sport Club e dall’associazione Imago Historiae, che quest’anno collaborerà in una serie di iniziative con la struttura diretta dal vicepresidente Rocco Galasso. Lo stesso Lolaico è stato protagonista di una serie di scatti in uniforme d’epoca borbonica, collaborando ad una delle ricostruzioni storiche in cui si distingue l’associazione cittadina presieduta da Vito Casale. Pietro Scognamiglio
La formazione
Un solo dubbio per il mister
Chiavaro
NELLA RIFINITURA fatta a Picerno, dove la squadra è arrivata in pullman pronta per chiudersi in ritiro fin dall’ora di pranzo di ieri, c’era anche Agatino Chiavaro, tornato a essere un calciatore del Potenza a tutti gli effetti. Anche i compagni di squadra lo hanno accolto a braccia aperte e lui non ha lesinato a dimostrare la voglia di tornare anche in campo. Per il momento, però, non è in forma, essendo stato a riposo forzato per tanti giorni. Monaco lo valuterà appieno a partire dalla giornata di martedì, quando si riaggregherà al gruppo di prima squadra e lavorerà con lo spirito di sempre o, forse, anche di più che in passato. La ristabilita disponibilità di Chiavaro non dovrebbe interrompere la trattativa che il Potenza ha in serbo per tesserare nuovamente in rossoblù Tommaso Dei. La società attende un cenno dallo stesso Monaco che, nei giorni scorsi, aveva manifestato l’esigenza di avere a disposizione un difensore esterno in più, con Chiavaro e Dei potrebbe completare definitivamente il reparto e lavora-
re per la crescita anche in altre parti del campo. Per tornare quindi ai temi di Potenza-Verona, la tendenza manifestata da Monaco nell’ultimo allenamento sembra essere orientata alla conferma dell’undici che ha iniziato la sfida di Ferrara. Il dubbio di quella vigilia è risolto nello stesso modo di quella odierna: ossia, Giannusa dovrebbe partire titolare e De Simone in panchina. Magari l’esigenza di avere qualche centimetro in più in mezzo al campo potrebbe manifestarsi durante la partita o nelle ore mattutine, se le condizioni meteo dovessero volgere al peggio. Fatto sta che anche un De Simone in campo e un Giannusa in panca non è ipotesi da escludersi a priori. Per il resto solo conferme, con il pacchetto difensivo a quattro con Lolaico-Cardinale.-Langella-Vanacore, da destra a sinistra, a protezione di Gragnaniello. Frezza a destra e Catania a sinistra, a completare il pacchetto mediano con Berardi e uno dei due citati sopra. Aquino e Polani in attacco. a.p.
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38 Sport
TUTTO SULL’AVVERSARIA DEL POTENZA
Per la continuità, il tecnico schiera la squadra che ha vinto a Ravenna
Verona, undici conferme VERONA. Tutti a disposizione per Gian Marco Remondina, tranne Campagna. Il tecnico dell’Hellas ha solo l’imbarazzo della scelta per l’undici di partenza da schierare. Non sono previsti cambiamenti, comunque, rispetto alla formazione abituale. Probabile che, nella ripresa, ci siano delle staffette con Rantier per Ciotola, che non ha disputato l’amichevole del giovedì, e Colombo per uno tra Selva e Berrettoni. Di meglio dunque non poteva desiderare il tecnico Remondina alla luce dell’importante trasferta sul campo del Potenza. Un’esterna complicata, che però dirà tanto sulle potenzialità della squadra veneta in tema di ambizione in questo campiontato. L’idea del tecnico è quella del filotto: dopo la preziosa vittoria di Ravenna non di-
Rantier scalpita: staffetta possibile con Ciotola sdegnerebbe un simile epilogo anche in terra lucana. Il Verona sconta invero una falsa partenza tra le mura amiche (parzialmente “aggiustata”con la vittoria sulla Ternana di due settimane fa) che, finora, non le ha ancora permesso di recitare la voce “grossa” in graduatoria. Tuttavia le due vitttorie consecutive conferiscono alla gara di Potenza il primo, possibile, crocevia di stagione. Il “Viviani” dunque come banco di prova per testare le vere qualità del Verona? Remondina è comunque fiducioso, in settimana ha parlato con i ragazzi sulle difficoltà della partita. Il Potenza è reduce da un punto preziosissimo
preso a Ferrara che ha benedetto la prima panchina di Monaco dopo l’esonero di Capuano. Tuttavia il trainer del Verona non frena l’ultimo spirito guerriero di squadra. E la buona salute fortifica l’ambizione del gruppo. Dentro ancora con lo spregiudicato 4-3-3 che ha attestato la squadra in seconda piazza. Come rinunciare al tridente? Remondina non è tipo e dunque rilancia Selva appena avanti i due esterni Ciotola e Berrettoni. Proprio quest’ultimi rappresenteranno l’ago della bilnacia di squadra: veloci ripartenze e cambi di corsia in corsa per dare quanto meno punti di riferimento ai padroni di casa. Il triden-
te funziona, tuttavia segna poco (a conti fatti una rete a testa) ma favorisce preziosi inserimenti dalle retrovie. Occhio dunque agli interni Russo e Pensalfini che agiranno intorno al regista Gennaro Esposito, abile ispiratore della manovra. Occhio soprattuto alle scorribande offensive del prezioso esterno sinistro Pugliese. L’ex Monopoli rientra nel pacchetto arretrato ma è un valore aggiunto a tutti gli effetti in fase offensiva. Sempre in difesa sul lato opposto è arruolato Cangi mentre per le vie centrali, a protezione del lavoro dell’estremo difensore Rafael, agiranno Ceccarelli e Comazzi. Insomma, forze di primo livello e buona salute per tutti. Tre vittorie ed altrettanti pari per ora, con l’idea di inanellare un filotto vincente ed “intravedere” il vertice di classifica. Alberto Bedin
Berrettoni, uno degli attaccanti di Remondina
Diversi hanno già scalato categorie
Il tecnico gialloblù teme la sfida del Viviani
Una brigata nata per vincere
Remondina non si fida
Russo ha vinto la Prima l’anno scorso con il Gallipoli
VERONA. Brigata glialloblu. Nome in codice: fuga per la vittoria. Una fuga che non ha ancora espresso la volata decisiva, tuttavia il passo non manca. Di sicuro non mancano gli interpreti per la corsa promozione; interpreti di spessore, che conoscono benissimo il colore della vittoria e sanno come aspirare al salto di categoria. È dunque destinato al salto in cadetteria questo Verona dalla grandi personalità? Beh, la forza sulla carta da sola non vale; occorre anche un minimo d’organizzazione di gioco e tanta umiltà nel rincorrere il risultato. A questo sta provvedendo il tecnico Remondina. Il suo Verona gioca un calcio a tratti bello a vedersi, asservito ad un terzetto offensivo tutto pepe. Tridente ma non solo. La squadra può infatti contare su una folta schiera di “vincenti” che, in passato, hanno eluso l’agguerrita concorrenza ed hanno tagliato il traguardo-promozione. Della ciurma è poi portavoce del pensiero vincente un terzetto appena laureatosi in materia. Il terzetto giunge dritto dal profondo sud di Gallipoli: Cangi, Russo e Esposito, tutti e tre profondamente “segnati” dalla scorsa promozione in B sotto la guida di Giannini. Del terzetto è però Giuseppe Russo ad istruire il resto del gruppo. Già, perché lui intanto vanta anche un altro
salto di categoria di prestigio: anno 2004/2005, non c’è Napoli che tenga sbattuto in Prima Divisione, il suo Rimini viaggia a vele spiegate verso i lidi della cadetteria. Come i tre provenienti dal Gallipoli, anche Corrado Colombo può vantare notizie fresche in tema di vittorie sul campionato. Lui fa riferimento infatti alla prodigiosa cavalcata consumata con il Bari lo scorso anno sotto la guida di Antonio Conte e conclusasi con la promozione in massima serie. Per lui tre reti in diversi spezzoni di partita, quanto basta per istruire i sui compagni di squadra in fuga per la vittoria. L’attaccante ha poi anche altro da dire: l’album dei ricordi infatti lo riporta a giugno 2003, quando ancora giovane, partecipa al ritorno in serie A della Sampdoria. E non finisce qui. Chi ha l’onore di calcare il terreno del Bentegodi non può non contare su un pedigree importante. L’ultimo della ciurma dei vincenti è Nicola Ciotola: il giovanotto vanta la promozione in cadetteria del Pisa nel 2007. Stesso discorso per Pensalfini e Selva, che col Sassuolo hanno guadagnato la B nel 2007/08. Niente male dunque il pedigree di questo Verona. Remondina pertanto ha ordinato la fuga: in fuga per la vittoria. Andrea Buonaiuto
VERONA. Alla ricerca di conferme. Sono quelle che vuole Gian Marco Remondina, allenatore dell’Hellas, dai gialloblù, nella lunga e insidiosa trasferta sul campo del Potenza. I numeri, dopo un avvio complicato (tre pareggi in quattro partite), cominciano a dare ragione al tecnico del Verona. Due vittorie consecutive, contro la capolista Ternana e a Ravenna. La difesa scaligera ha subito soltanto una rete in sei turni, è la migliore di tutto il calcio professionistico. E la rosa dell’Hellas sta recuperando la condizione più convincente in tanti elementi, da Russo, a Pensalfini, fino ad Andy Selva, mentre Julien Rantier, reduce dalla pubalgia, è ormai okay (la dimostrazione viene dai due gol segnati nell’amichevole di metà settimana contro i dilettanti del Domegliara). Un Verona che si presenta a Potenza come una corazzata. Ma Remondina non si fida: “Intanto dico che troveremo un avversario che ha una classifica bugiarda rispetto alle qualità che ci sono. Una squadra piena di giocatori esperti, come De Cesare, come Gragnaniello, e poi Cardinale, lo stesso De Simone. E’, quindi, quello lucano, un complesso che vale e che può creare dei grattacapi a chiunque”. Sottolinea, Remondina, i valori di un Potenza che, secondo lui, “ha cambiato marcia. C’è un nuovo allenatore, preparato e profondo conoscitore della categoria, come Monaco. Arrivano dal punto ottenuto sul terreno della Spal. Un pareggio pesante che indica quanto il Potenza non sia per nulla arrendevole e in crisi”. Questo, al di là dei soli cinque punti raccolti nelle prime sei giornate: “Andria, Real Marcianise, Potenza: sono tutte formazioni che hanno avuto poca fortuna, fino a questo momento, ma che sarebbe un errore grave sottovalutare. Le qualità sono evidenti, e io non mi fido. Se fossimo troppo leggeri nell’approc-
«La classifica del Potenza è bugiarda. Rossoblù finora sfortunati» cio alla partita andremmo incontro a sorprese per nulla piacevoli”. Questa, dunque, l’analisi di Remondina, che ha messo a tacere tutte le voci su una panchina, la sua, che fosse prossima a ipotetici sconvolgimenti. E’ in sella, eccome, l’allenatore dell’Hellas, e si gode i risultati di un gruppo costruito per vincere, in estate, dal direttore sportivo Nereo Bonato, fornito di adeguato portafoglio dal presidente Giovanni Martinelli. Unico obiettivo, il ritorno in serie B. E la scalata riprende da Potenza: “Ri-
spetto a Ravenna voglio che venga fatto un passo avanti in più sul piano del gioco”, l’ordine di Remondina. In Romagna il Verona si è imposto in pieno recupero, grazie a un’incornata in mischia di Luca Ceccarelli, difensore-goleador, alla seconda rete stagionale, e capocannoniere a sorpresa di un Hellas che ha sprecato molto sottoporta. Al punto che Remondina dice: “Occorre avere più cinismo e concretezza. E’ quel che non abbiamo ancora avuto con continuità”. Per avere più frecce nel proprio arco,
il tecnico scaligero si porterà in Basilicata tre cambi offensivi, tre attaccanti da far partire dalla panchina. Un’abitudine ormai consolidata: “L’esigenza è quella di avere a disposizione più uomini che siano capaci di darci un contributo realizzativo e di pericolosità e per cambiare il corso della partita”. Tra questi ci sarà anche Corrado Colombo. Il “totem” arrivato dal Bari in chiusura di mercato è un altro di quei giocatori che sta recuperando la forma migliore, assecondando, peraltro, un fisico “bestiale”, e che può dare al Verona alternative ancora più consistenti a una formazione già di per sé ad altissima dimensione competitiva. E che, a Potenza, va con tutte le intenzione di dare un ulteriore assalto alla vetta del girone, che è tre punti più avanti, con la strana coppia composta da Ternana e Portogruaro. Matteo Fontana Remondina, tecnico del Verona
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Sport 39
Domenica 4 ottobre 2009
Domenica 4 ottobre 2009
Giulianova-Lanciano: il derby è nel posticipo
A Pescara il big match Portogruaro a Rimini A Cava Maurizi si gioca la conferma Andria
IL PRONOSTICO
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Spal
Arbitro: VALLESI di Ascoli Assistenti: Savelli-Ridolfi ANDRIA - La squalifica di Ceppitelli co- FERRARA - C'è voglia di reazione dopo il stringe Papagni a trovare soluzioni per la pareggio con il Potenza. Dolcetti dovrà fafascia destra nella sfida con la Spal. Proba- re ancora a meno del regista Migliorini e bile che ritrovi il posto da titolare Doumbia all'ultimo dell'esterno Valtulina fermato con Pierotti riportato in difesa. Nessuno da un affaticamento muscolare. Diversi i stravolgimento nel modulo con Dionigi- dubbi di formazione per il tecnico spallino, Maccan confermati in attacco nonostante che nel consueto modulo 4-2-3-1 riproporle molte occasioni sprecate in Abruzzo. A rà sicuramente Bazzani e Centi. Tra i concentrocampo conferme per Paolucci-Bella- vocati per la prima volta in questa stagiovista seppur in via di recupero vi è Ottobre. ne, la punta nigeriana Agodirin. ANDRIA (4-4-2): Mennella; Pierotti, Goi- SPAL (4-2-3-1) Capecchi; Quintavalla, sis, Pomante, Di Simone; Doumbia, Pao- Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Cazzamalli, lucci, Bellavista, Margarita; Maccan, Dio- Bedin; Schiavon, Centi, Bracaletti; Bazzanigi. A disp.: Pazzagli, Nicolao, Sibillano, ni. A disp.: Righetti, Bortel, Ghetti, Rossi, Rizzi, D'Allocco, Sy, Anaclerio. All.: Papa- Laurenti, Agodirin, Meloni. All.: Dolcetgni. ti.
Foggia
IL PRONOSTICO
1
Marcianise
Arbitro: DE FAVERI di S. Donà di Piave Assistenti: Dioletta-Maruccia FOGGIA. Dopo due sconfitte di fila, è diventata più pesante l'aria intorno al Foggia. Si torna al vecchio e caro modulo 4-2-3-1 e parecchi giocatori vengono restituiti ai ruoli originari: riecco Sgambato (fuori Torta) e D'Agostino in difesa, Velardi (out Colomba) a centrocampo con Goretti e Quadrini (Mancino in panchina) in avanti, insieme a Di Roberto e Trezzi, alle spalle di Salgado. Assenti D'Amico e Ferrari (infortunio muscolare). FOGGIA (4-2-3-1): Milan; Sgambato, Burzigotti, Cuomo, D'Agostino; Goretti, Velardi; Di Roberto, Trezzi, Quadrini; Salgado. A disp.: Bindi, Torta, Colomba, Pasquariello, Mancino, Tarantino, Compierchio. All.: Porta.
Pescina
MARCIANISE. Boccolini, in vista della gara di Foggia, conferma il 4-4-2, con l'inserimento di Manco, sulla corsia di destra, a supporto di Poziello. Tedesco, che ha recuperato, farà da terminale offensivo. Per il resto il tecnico marchigiano, si affiderà a una formazione simile a quella di domenica scorsa, fatto salvo il probabile inserimento a centrocampo di D'Ambrosio al posto di Romano. Fiducia, in difesa, alla coppia centrale Murolo-D'Apice. MARCIANISE (4-4-2): Fumagalli; Piscitelli, D'Apice, Murolo, Tomi; Manco, D'Ambrosio,Di Napoli,Russo; Tedesco,Poziello. Adisp.: Mezzacapo, Ciano, Alfano, Romano, DellaVentura, Montanari,Alvino. All.:Boccolini.
IL PRONOSTICO
2
Taranto
Arbitro: TIDONA di Torino Assistenti: Ranghetti-Paganessi AVEZZANO. Sono venti i convocati da Cappellacci per la sfida al Taranto. Fuori dalla lista Franciel, Giordano e Pomponi, non ci sarà nemmeno Molinari, pienamente recuperato ma in ritardo di condizione. Il tecnico biancoverde conferma il canonico 4-4-2. L'unico dubbio sembra essere quello riguardante il partner da affiancare a Bettini in avanti: in ballottaggio ci sono Berra (favorito), Cipolla e Choutos. PESCINA VG (4-4-2): Bifulco; Birindelli, Petitto, Blanchard, Piva; Censori, Ferraresi, De Angelis, Cruciani; Berra, Bettini. A disp.: Merletti, Locatelli, Di Berardino, Bettega, Laboragine, Cipolla, Choutos. All. Cappellacci.
Rimini
TARANTO. Stiramento più grave del previsto e Correa salta la trasferta contro il Pescina. Brucato non modifica il 4-3-1-2, anche se nella rifinitura ha provato la difesa a tre. Scarpa assumerà il ruolo di trequartista alle spalle di Corona e Innocenti. A centrocampo rientra Mezavilla. Ballottaggio tra Magallanes e Giorgino. In difesa confermato il quartetto davanti al portiere Bremec con Calori, Migliaccio, Viviani e Bolzan. TARANTO (4-3-1-2) Bremec; Calori, Migliaccio, Viviani, Bolzan; Mezavilla, Quadri, Magallanes; Scarpa; Corona, Innocenti. A disp.: Barasso, Prosperi, Nocentini, Giorgino, Felci, Berretti, Falconieri, All.: Brucato.
IL PRONOSTICO
X
Portogruaro
Arbitro: DI PAOLO di Avezzano Assistenti: Leonetti-Cinque RIMINI. L'assenza per squalifica di Ischia PORTOGRUARO. L'ultimo test sostenuto costringe Melotti ad una rivoluzione nei durante la rifinitura ha confermato il forfait ruolidella consuetadifesaa quattro.Catac- in difesa di D'Alterio, infortunatosi ad un chini passa a destra, Vitiello scala centrale piede in allenamento. Per il ruolo d'esterno assieme a Lebran e Regonesi torna a sini- destro, si apre, quindi, un ballottaggio tra stra. Sicuro il centrocampo a tre, in avanti Specchia e Bianchi. Calori recupera a cenresta da decidere se i biancorossi si piazze- trocampo Mattielig. Convocato anche Altiranno col trequartista dietro le due punte o nier, peraltro, rientrato in gruppo solamencon lo schema ad “albero di Natale”con Tulli te nella giornata di giovedì. Venti i convocae Docente larghi a supporto di Longobardi. ti. Probabile tribuna anche per Gardella. RIMINI (4-3-1-2): Pugliesi; Catacchini, Le- PORTOSUMMAGA (4-3-1-2): Rossi; Specbran, Vitiello, Regonesi; Cardinale, D'An- chia, Siniscalchi, Madaschi, Gotti; Scozzatoni, Frara; Tulli; Docente, Longobardi. A rella, Mattielig, Espinal; Cunico; Bocalon, disp.: Tornaghi, Rinaldi, Temperino, Gia- Marchi. A disp.: Marcato, Pondaco, Bianchi, comini, Christensen, Matteini, Di Piazza. Vicente, Puccio, Diogo Felipe, Scapuzzi. All.: Melotti. All.: Calori.
Cavese
IL PRONOSTICO
X
Ravenna
Arbitro: ZONNO di Bari Assistenti: Fortarezza-Soragnese CAVA DE' TIRRENI - O si vince o si cam- RAVENNA. Ancora emergenza in difesa per bia. Il destino di Mauizi è appeso ad un filo e il Ravenna. Il tecnico Esposito deve fare a mead una rivoluzione tattica un po' cercata, no di tre difensori: agli infortunati cronici un po' forzata dalle assenze certe di Farina Ciuffetelli e Anzalone si è aggiunto Rizzo, (distorsione al collo del perone) e Bacchioc- che mercoledì ha preso una botta al collo del chi (squalificato) e da quella probabile di piede. Torna però Ferrario, che ha scontato Prevete (è tra i 20 convocati, ma è ancora ledue giornatedisqualifica,quindi indifesa influenzato). Grillo e Rapino trovano spa- si dovrebbe rivedere per la terza volta consezio in difesa, Favasuli torna in regia, Var- cutiva il centrocampista Giordano. Esposito riale viene preferito a Turienzo per l'attac- si affida ancora al 4-3-3, dove potrebbe camco. biare alcuni interpreti in atttacco. CAVESE (4-2-3-1): Russo; Grillo, Rapino, RAVENNA(4-3-3): Anania; Ferrario, GiorCipriani, Nocerino; Maiorano, Favasuli; dano, Fasano, Sabato; Rossetti, Sciaccaluga, Tarantino, Bernardo, Schetter; Varriale. Fonjock; Toledo, Scappini, Packer. A disp.: A disp.: Pane, Lagnena, Pozza, Carbonaro, Rossi, Riberto, Squillace, Basso, Cavagna, Prevete, Turienzo, Cruz. All.: Maurizi. Piovaccari, Gerbino Polo. All.: Esposito.
Pescara
IL PRONOSTICO
1
Ternana
Arbitro: GAMBINI di Roma Assistenti: Pedrini-Romei PESCARA. La novità della sfida contro la capolista Ternana si chiama Simone Vitale: il terzino sinistro debutterà in campionato dopo sei esclusioni al posto di Petterini, che in settimana ha avuto problemi alla schiena. Zizzari ancora fermo. Si è bloccato anche Zappacosta, tra i migliori contro l'Andria. Tornano in campo Gessa e Tognozzi. Resta ancorain panchinaArtistico chesoffre di sciatalgia. Conferma in attacco: con Sansovini c'è il match winner Ganci. PESCARA (4-4-2): Pinna; Medda, Mengoni, Olivi, Vitale; Gessa, Tognozzi, Dettori, Bonanni; Ganci, Sansovini. A disp.: Prisco, Romito, Petterini, Coletti, Carboni, Verratti, Artistico. All.: Cuccureddu.
Reggiana
TERNI. Buone notizie giungono dall'infermeria rossoverde: Danucci, infatti, sembra aver superato i guai fisici che lo hanno fatto allenare blandamente in settimana. Non dovesse farcela in preallarme c'è Costantini. Baldassarri sembra orientato a confermare la formazione che sette giorni fa ha battuto il Foggia, con la sola eccezione riguardante il ballottaggio fra Perna e Tozzi Borsoi. In mediana tocca a Piccioni, Concas e Di Deo. TERNANA (4-4-2): Visi; Bertoli, Tedeschi, Borghetti, Camillini; Concas, Danucci, Di Deo, Piccioni; Noviello, Perna. A disposizione: Cunzi, Di Dio, Del Grosso, Costantini, Alessandro, Lacheheb, Tozzi Borsoi. All. Gabriele Baldassarri.
IL PRONOSTICO
1
Cosenza
Arbitro: ZANICHELLI di Genova Assistenti: Drago-Palermo REGGIO EMILIA. Mallus per Girelli. E' questa l'unica novità in casa granata in vista del match contro il Cosenza. Conferma per gli altri dieci undicesimi e stesso modulo per la terza giornata consecutiva. Tra i pali conferma per Tomasig e anche per la difesa a quattro con Mallus a destra, unica novità della giornata. Il vertice alto sarà invece Alessi che si muoverà dietro alle due punte Rossi e Temeli. Diciannove i convocati con Ferrando destinato alla tribuna. REGGIANA (4-3-1-2): Tomasig; Mallus, Stefani, Zini, Mei; Nardini, Saverino, Maschio; Alessi; Temelin, Rossi. A disp.: Manfredini, Anderson, D'Amico, Ferrari, Viapiana, Ingari, Morelli. All.: Dominissini.
Giulianova
COSENZA. Il pareggio con il Lanciano ha lasciato il segno in casa Cosenza. La novità è il cambio del modulo: Toscano abbandona il 34-3 e propone un inedito 4-3-1-2. Dopo la rifinitura di ieri mattina, gli unici dubbi sono emersi in attacco dove il solo Biancolino sembra avere una maglia assicurata. Al fianco dell'ex bomber dell'Avellino il giovane Scotto parte in leggero vantaggio su Danti e Ceccarelli. Nel ruolo di trequartista Caccavallo dovrebbe spuntarla su Olivieri. COSENZA (4-3-1-2): Pinzan; Musca, Porchia, Fanucci, Maggiolini; De Rose, Giardina, Roselli; Caccavallo; Biancolino, Scotto. A disp.:Ameltonis, DiBari, Bernardi,Marsili, Olivieri, Ceccarelli, Danti. All.: Toscano.
DOMANI ORE 20.45
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Lanciano
Arbitro: GIACOMELLI di Trieste Assistenti: Granella-Levato
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40 Sport
I gialloverdi ospitano il lanciatissimo Monopoli per confermarsi in casa
Melfi, una sfida cruciale Si apre un ciclo di gare che può dire molto in ottica futura La formazione
L’avversaria
Nessun cambio
Lacarra squalificato
Mitra in campo
Il Melfi schierato a Cassino sette giorni fa
Rodolfi
Il tecnico Pellegrini
AVANTI con il 4-4-2 e con lo stesso undici delle ultime due domeniche. Il Melfi va alla ricerca di certezze e di continuità, ragion per cui il tecnico Paolo Rodolfi, decide di non cambiare, proponendo lo stesso schema, ormai mandato a memoria e la stessa formazione iniziale che ha battuto il Siracusa 15 giorni fa e che ha perso di misura a Cassino domenica scorsa. Unico dubbio legato alle condizioni di Naglieri, leggermente affaticato e reduce dallo stage con la Nazionale di Veneri e tenuto a riposo, più che altro adducendo motivazioni precauzionali. " Sto bene, ribadisce infatti ai nostri taccuini il terzino ex Matera. Sono a disposizione e non ci dovrebbero essere problemi". Rodolfi non si sbottona, ma anche lui è convinto che alla fine Naglieri sarà della partita. Nel contesto della rifinitura, in qualità di laterale basso sulla corsia mancina, è stato provato Di Maio, che si sta impegnando con serietà, nel tentativo di scalare posizioni nella considerazione di Rodolfi. Di Maio dovrebbe comunque trovare un posto in panchina, in compagna di Laporta, Pellecchia, Dentamaro, Viola, Scarzanella e ovviamente Gabrieli. Il difensore abruzzese, non parte ancora una volta tra i titolari, ma non ci sono lamentele e polemiche. Bell'esempio di come interpretare il ruolo di professionista, aspettando la chance giusta per riproporsi con maggiori motivazioni. Nel frattempo Rodolfi si attende un Melfi battagliero e convincente che sappia esprimere un buon calcio, preambolo importante per l'ottenimento di risultati. Non ci sono accorgimenti particolari per frenare il Monopoli, anche perché il trainer parmense è convinto che essenzialmente il risultato della gara odierna dipenda principalmente dal Melfi. " Ritengo sia così, conferma il tecnico gialloverde. Se sapremo mettere in campo le nostri armi ed i nostri mezzi, potremo avere ragione anche del forte Monopoli". Altro obiettivo limitare i ridurre possibilmente, gli errori individuali, in particolare in difesa. Nel calcio spesso le partite si vincono anche uno a zero. e.f.
MONOPOLI. Rivisitazione obbligata. Il Monopoli cambia un po’ per cause di forza maggiore. E cambia lì dove non avrebbe mai voluto snaturarsi: ovvero in attacco (punto di forza della formazione pugliese). Lacarra non c’è, sconta il primo di due turni di squalifica rimediati nel derby col Brindisi e priva il tecnico Pellegrini di progressione e profondità. Il tridente, allora, sarà meno “tridente” del solito perché sulla linea degli attaccanti (e qui c’è pure un ragionamento tattico prudente a motivare la scelta) avanza Loseto, che in realtà è un esterno classico di centrocampo ed in fase di non possesso palla garantisce molta più copertura rispetto ad un attaccante di ruolo. Rivisitazione obbligata in attacco e ricercata a centrocampo: l’unico punto fermo della triade di mediana è Lanzillotta, la mente del Monopoli, l’uomo intorno al quale si sviluppa l’intera manovra. Ma gli interni di supporto potrebbero cambiare rispetto al derby col Brindisi perché qualcuno è a corto di fiato (vale per Cortesi, che nel ruolo di mezz’ala disperde energie enormi) e qualcun altro (vale per Bonfardino) sta viaggiando a ritmi meno sostenuti di quanto ci si attendesse. E così in rampa di lancio per la gara dell’Arturo Valerio ci sono Volpe, alla vigilia oggetto delle attenzioni di Rodolfi che lo conosce da diversi anni, che contende il posto a Cortesi, e Tranchina, che potrebbe pure soffiare il posto a Bonfardino. Il reparto che non si tocca è quello difensivo perché gli equlibri nelle retrovie vanno preservati e perché le alternative, soprattutto sugli esterni, non sono così affidabili (manca Colella per infortunio e Scrò ha limiti evidenti nella fase difensiva). Avanti allora coi soliti quattro: con il veterano Caccavale a dettare i tempi, con l’esplosivo Ciminà a suo supporto, con Imburgia e Vincenti a completare il quadro sugli esterni, con il compito non solo di arginare, ma anche di proporsi in fase offensiva. a.d.a. sport@luedi.it
CI SIAMO. Il Melfi è giunto al primo momento cruciale della stagione e la gara con il Monopoli dà inizio ad una fase molto importante relativamente al campionato dei gialloverdi. I federiciani vanno alla ricerca della continuità tra le mura amiche, ambito in cui hanno sempre disputato buone prestazioni, ottenendo risultati soddisfacenti. "Vogliamo vincere - sottolinea il capitano in campo Damiano Mitra. Non sarà semplice perché il Monopoli è un ottima squadra, ma noi non siamo da meno. Per ottenere il salto di qualità, prosegue il centrocampista empolese, non manca molto. Dobbiamo limare i dettagli, curare i particolari, perché poi il campo ha dimostrato che non ci sono tante differenze nei confronti dei nostri avversari". Un lavoro minuzioso che mister Rodolfi sta effettuando per rendere questo Melfi ancor più competitivo. "Segniamo tanto, ribadisce Mitra. Un dato estremamente positivo. Solitamente una squadra che realizza il nostro numero di gol, è prima in classifica o giù di lì, noi invece stiamo indietro per delle piccolezze, delle disattenzioni che dovremo essere bravi a non commettere.
Ritengo che abbiamo i mezzi per divertirci e far divertire i nostri tifosi oltre che le possibilità di giocarsela contro chiunque". Insomma alla vigilia di questa sfida al Monopoli, si re-
spira aria buona. C'è voglia di superare un altro avversario ambizioso, dopo le tre sberle rifilate al Siracusa. La partita con i biancoverdi pugliesi, apre una se-
IL PROGRAMMA DELLA LEGA PRO 1/a Divisione Girone A 7ª giornata LE GARE: Alessandria-Como Arezzo-Lecco Lumezzane-Cremonese Monza-Foligno Pergocrema-Figline Perugia-Viareggio Pro PatriaNovara Sorrento-Benevento Varese-Paganese LA CLASSIFICA Cremonese 15 punti; Novara 14; Lumezzane 13; Perugia 11; Varese 10; Arezzo 9; Viareggio, Foligno, Benevento e Pergocrema 8; Alessandria e Lecco 7; Figline 6; Pro Patria, Sorrento, Monza e Como 5; Paganese 3. Perugia e Figline penalizzate di 1 punto.
2/a Divisione Girone A 7ª giornata LE GARE: Carpenedolo-Spezia Crociati Noceto-Pavia Feralpi SalòValenzana Legnano-Sud Tirol Mezzocorona-Alghero Olbia-Villacidrese Pro Vercelli-Pro Sesto Rodengo Saiano-Canavese Sambonifacese-Pro Belvedere Vercelli LA CLASSIFICA: Alghero 13 punti; Carpenedolo 12; Spezia e Pavia 11; Rodengo Saiano, Mezzocorona e Sud Tirol 10; Sambonifacese 9; Olbia, Valenzana, Feralpi Salò, Crociati Noceto e Villacidrese 7; Canavese e Pro Vercelli 6; Pro Belvedere Vercelli 5; Legnano 3; Pro Sesto 2. Legnano, Pro Sesto e Rodengo penalizzate di 1 punto.
2/a Divisione Girone B 7ª giornata LE GARE: Giacomense-Carrarese Gubbio-Lucchese Itala San Marco-Colligiana Poggibonsi-Sangiustese Prato-Nocerina Pro VastoCelano Sacilese-Bassano San Marino-Fano Sangiovannese-Bellaria LA CLASSIFICA: Lucchese 15 punti; San Marino e Carrarese 10; Sangiovannese, Nocerina, Prato e Sacilese 9; Gubbio, Colligiana e Poggibonsi 8; Giacomense e Celano 7; Bellaria e Sangiustese 6; Pro Vasto Itala San Marco e Bassano 5; Fano 4. Colligiana penalizzata di 1 punto.
rie di sei incontri in cui il Melfi giocherà per ben quattro circostanze al fortino Valerio. Dopo la prossima trasferta di Manfredonia, gara interna con l'Igea, visita al Gela al "Vincenzo Presti", e poi due match casalinghi consecutivi contro Vibonese e Vico Equense. Un periodo di partite che ci fornirà l'esatta misura di questo Melfi, attualmente nel limbo tra le incompiute. La squadra di Rodolfi, ha un buon rendimento interno, ma non ha raccolto nulla fuori, inoltre globalmente segna tanto, ma subisce anche troppi gol. Una formazione tendenzialmente "zemaniana", che vive di eccessi e che va alla ricerca di una sua stabilità e di una sua precisa identità. Anche per questa ragione Rodolfi non pare intenzionato ad effettuare cambiamenti, proponendo lo stesso undici delle due ultime domeniche. Da sottolineare l'amicizia esistente tra le due tifoserie che verrà suggellata ulteriormente anche prima della gara odierna. Rispetto reciproco e partecipazione priva di tensioni. Il modo giusto per godersi lo spettacolo calcistico che Melfi e Monopoli hanno intenzione di fornire. Emilio Fidanzio sport@luedi.it
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Sport 41
Domenica 4 ottobre 2009
Domenica 4 ottobre 2009
Dopo l’anticipo Cisco momentaneamente in vetta
Supersfida a Catanzaro Il Gela può approfittarne Noicattaro e Isola Liri inseguono la prima gioia Aversa
IL PRONOSTICO
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Cassino
Arbitro: ABBATTISTA di Molfetta Assistenti: Bevere-Minardi AVERSA - In settimana ha tenuto banco il CASSINO. La novità in casa azzurra è la caso Sarli in casa normanna. Il tutto si è ri- presenza di Frisenda tra i convocati anche solto con l'incedibilità dichiarata dalla so- se difficilmente partirà dall'inizio: la macietà che è nell'elenco dei convocati. In dife- glia numero 9 resterà sulle spalle di Croce, sa ancora assente Parisi, mentre a centro- in rete contro il Melfi. L'impressione è che campo potrebbe avere una chance ancora il l'allenatore del Cassino confermerà la giovane Massimo inserito al posto dello squadra che ha realizzato la serie delle tre squalificato Coquin. L'Aversa Normanna vittorie consecutive. Esclusioni eccellenti farà ancora affidamento sulla forma del sarebbero quelle del difensore Agius e delportiere Pettinari, protagonista assoluto l'esterno Romeo. nelle ultime gare. CASSINO (4-3-2-1): Indiveri; Bica Badan, AVERSA (4-4-2):Pettinari; Ciminari, Cam- Bianciardi, Merli Sala, Martinelli; Kone, panella, Di Girolamo, Bertoncini; Chietti, Giannone, Camorani; Mezgour, ScappaMassimo, Mariniello, Arini; Sarli, Prisco. A ticci; Croce. A disp.: Amadio, Sfanò, Agius, disp.: Del Giudice, Balestrieri, Pistillo, Zol- Conti, Gemmiti, Romeo, Frisenda. All.: fo, Longo, Tovalieri, Perna. All.: Sergio. Pellegrino.
Catanzaro
IL PRONOSTICO
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J. Stabia
Arbitro: MASSA di Imperia Assistenti: Volpe-Ostuni CATANZARO- Scelta singolare di Auteri che non ha fatto disputare la solita amichevole del giovedi. Tutti a disposizione del tecnico siciliano tranne il centrocampista Bruno, che comunque ha ripreso ad allenarsi a parte con la spalla sinistra ancora fasciata e conta di rientrare per il derby con la Vibonese dell’11 ottobre. Confermato l’efficacissimo tridente in avanti, con Max Caputo atteso da grande ex. Ancora panchina per Ciccio Corapi. CATANZARO (3-4-3): Vono; Ciano, Gimmelli, Di Maio; Di Cuonzo, Lodi , Benincasa, Unniemi; Montella, Mosciaro, Caputo. A disp.: Parisi, Di Meglio, Gigliotti, De Franco, Basile, Longoni, Corapi All.: Auteri.
Noicattaro
CASTELLAMMARE DI STABIA - Moretti non recupera (ne avrà per almeno altri dieci giorni) dal risentimento muscolare avvertito a Vibo e c'è di nuovo il problema a sinistra. D'Ambrosio, destro naturale, è costretto a cambiare fascia liberando un posto per il veterano Ametrano. È l'unica novità, forzata, in una Juve Stabia che ha raggiunto solidi equilibri e va alla ricerca della quinta vittoria consecutiva. JUVE STABIA (4-4-2): Soviero; Ametrano, Gritti, Maury, D'Ambrosio; Capparella, Acoglanis, Ruscio, Amore; De Angelis, Vicentin. A disp.: Panico, Fabbro, Mineo, Rinaldi, Peluso, Gomes, Dall'Acqua. All.: Rastelli.
IL PRONOSTICO
1
Vibonese
Arbitro: LAPENNA di Roma Assistenti: Pignati-Croce NOICATTARO - Dopo sei sconfitte il tecnico Carella cambia modulo. Si passa al 4-4-2 con Zotti e Colluto esterni, Piano regista e Fiorentino in interdizione. In attacco possibile l'inserimento 1' di Doria. Salteranno la sfida contro la Vibonese Salvati e Bartolo Lorusso, entrambi bloccati da un problema. I rossoneri cercano la prima vittoria stagionale e si affidano a Giampaolo, autore in questo campionato di tre reti. NOICATTARO (4-4-2): Petruzzelli; Perrone, Fumai, Sassarini, Lanera;, Colluto, Fiorentino, Piano, Zotti; Doria, Giampaolo. A disp.: Musacco, Libera, Coppola, Mazzone, De Lorenzo, La Nave, Romito. All.: Carella.
Vico E.
VIBO- Tanti complimenti e pochi punti, a Noicattaro Galfano vuole invertire il trend. Probabile conferma per l’assetto che ha ben figurato –pur perdendo –contro la J.Stabia. Di Mauro favorito su Gatto per un posto in mediana, Omolade potrebbe partire dall’inizio in luogo di Camilluzzi. La linea difensiva a quattro resta un punto fermo. Aggregato alla squadra in prova il difensore Emanuele Rocca, ex del reality “Campioni”. VIBONESE (4-3-3): Mengoni; Ruggiero, Conti, Patanè, Milanese; Lopetrone , Pirrone, Di Mauro; Sperandeo, Omolade, Riccobono. A disp.: Senatore, Perna, De Marco, Orefice, Biava, Gatto, Camilluzzi All.: Galfano.
IL PRONOSTICO
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Gela
Arbitro: SORICARO di Barletta Assistenti: Belmonte-Pegorin VICO EQUENSE. Il Vico Equense non mo- GELA - Seconda trasferta di seguito per il difica il proprio assetto tattico, ma ruoterà Gela, stavolta al Vico Equense. La squadra gli effettivi in campo. Loreto è out dopo l'in- è già in Campania da venerdì. Provenza fortunio, Marciano è in ripresa e dovrebbe conferma gli undici che hanno pareggiato partire dalla panchina. In settimana sono a Siracusa. Tra i convocati non ci sono Rostate provate diverse soluzioni per optare samilia e Lordi, che probabilmente si veall'assenza di Loreto: si giocano la maglia dranno mercoledì qualche minuto in CopGargiulo e Donnarumma. In difesa sul pa contro il Potenza, partita fissata in notcentrodestra giocherà Chiariello. Lupico turna nella quale si prevede un ampio utisi candida per un posto al fianco di Napoli. lizzo delle seconde linee anche sul fronte VICO EQUENSE (3-4-1-2): Munao; Chia- lucano. riello, Scognamiglio, Cinque; Burgos, GELA (4-3-3): Nordi; Scopelliti, Geraldi, Gargiulo, Violante, Donnarumma; Trapa- D'Aiello, Memè; Cammarota, Schiavon, Zani; Napoli, Lupico. A disp.: Izzo, Rapesta, minga; Vianello, Pasca, Criniti. A disp.: Armellino, D'Esposito, Hodza, Marciano, Ferla, Ambrosecchia, Di Muro, Viviano, Carraro, Rabbeni, Manca. All.: Provenza. Tedesco. All.: Ferraro.
Brindisi
IL PRONOSTICO
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Siracusa
Arbitro: DEL GIOVANE di Albano L. Assistenti: Calò-Delle Foglie BRINDISI - Silva scioglierà dubbi su modu- SIRACUSA - Venti convocati nel Siracusa lo e formazione solo nelle ultime ore. Con- per la trasferta di Brindisi. Seduta di rifinifermata la linea difensiva a 4 con Idda ac- tura ieri pomeriggio a Brindisi ma formacanto a Trinchera. Se Silva confermerà il zione già decisa con la riconferma degli elecentrocampo a 4, Pizzolla agirà sulla fascia menti che hanno affrontato domenica con Piccinni titolare in caso di forfait di Mi- scorsa il Gela. nopoli. Alessandrì dovrebbe così scivolare Sonzogni riconferma il 4-3-3 visto nel in panchina. Nella seconda ipotesi si torne- derby con Giurdanella, Berti e Cardinale in rebbe al centrocampo a 3 con Alessandrì mezzo al campo. In attacco Bufalino, Pagadietro le punte. In attacco favoriti Da Silva e ni e Dal Rio. Moscelli. SIRACUSA (4-3-3): Cecere; Iodice, De PaBRINDISI (4-3-3): Petrocco; Panarelli, scale, Perricone, Capocchiano; Berti, CarTrinchera, Idda, Suriano; Piccinni, Batti- dinale, Giurdanella; Pagani, Dal Rio, Bufasti, Fiore; Alessandrì, Moscelli, Da Silva. A lino. A disp.: Siringo, Nigro, Carrozza, Ledisp.: Ferrante, Taurino, Pasqualini, Mino- wandowski, Gaudio, Bigatti, De Angelis. poli, Pizzolla, Albadoro, Galetti. All.: Silva. All.: Sonzogni.
Isola Liri
IL PRONOSTICO
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Manfredonia
Arbitro: INTAGLIATA di Siracusa Assistenti: Curatoli-Lattanzi ISOLA DEL LIRI - Schiodare quota zero. E' questa l'intenzione dell'Isola Liri che riceve il Manfredonia. Grossi, confermato in panchina a dispetto dei risultati negativi, non disporrà di Bussi, Fofana e Gennari, infortunati, più il terzino Sperati, squalificato. Esordio dal 1' per la punta centrale Federici, arrivato in settimana, con La Cava e D'Alessandro ai lati. Sarà La Rocca, invece, a sostituire Sperati. ISOLA LIRI (4-3-3): Fiorini; Mallardi, Matrisciano, Paolacci, La Rocca; Galuppi, Costanzo, Raffaello; La Cava, Federici, D'Alessandro. A disp.: Mangiapelo, Mucciarelli, Carboni, Mastrantoni, Gubinelli, Simonetta, Bianchini. All.: Grossi.
Scafatese
MANFREDONIA - Rinfrancato dal positivo successo nel derby contro il Noicattaro, il Manfredonia cerca di allungare la striscia sul campo del fanalino di coda Isola Liri. Ancora ai box Arcuri e Napoli, non saranno della partita De Porras e Marchano. Il tecnico Bucaro si affida al solito 4-3-3 con Mignogna ed Arigò esterni offensivi in appoggio a Giglio. In cabina di regia c'è Di Toro, al suo fianco agiranno da interni Pirrone e Vitiello. MANFREDONIA (4-3-3): Groppioni; Di Pasquale, Parisi, Nossa, Sabatino; Pirrone, Di Toro, Vitiello; Mignogna, Giglio, Arigò. A disp.: Fortunato, Carrieri, Pisa, Stella, Luppi, Napolitano, Triggiani. All.: Bucaro
IL PRONOSTICO
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Barletta
Arbitro: COLASANTI di Siena Assistenti: Carmignani-Caroti SCAFATI - Scongiurata l'ordinanza delle porte chiuse. Il “Comunale”di Scafati rimane chiuso ai soli tifosi del Barletta. Sul fronte tecnico Esposito ritrova Martone nel terzetto offensivo che rientra al centro supportato da Sifonetti e Pignatta. In mediana tutto ruoterà intorno al passo di Matinella in cabina di regia mentre in difesa, dinanzi a De Felice, consueta linea a quattro presidiata centrinalmente da Mastronicola e Miale. SCAFATESE (4-3-3): De Felice; Colella, Mastronicola, Miale, De Girolamo; Basile, Matinella, Corsale; Pignatta, Martone, Sifonetti. A disp.: Sorriso, Pagano, Del Sorbo, Urgias, Pepe, Avallone, Ramaglia. All.: Esposito.
Cisco R. RITORNO al Flaminio vincente per la Cisco Roma che ha battuto 2-0, nell’anticipo della settima giornata, l’Igea Virtus. Dopo 30’ Cisco in gol con Franchini. Il raddoppio del solito Ciofani al 21’ della ripresa. Per il centravanti è l’ottavo gol in campionato. La squadra di Incocciati aggancia il Gela in prima posizione con 14 punti e si gode un primato temporaneo in vista del compimento della settima giornata.
BARLETTA - Barletta fortemente rimaneggiato dalle assenze, tra squalificati ed infortunati, quello che scende in campo a Scafati. Ed allora scelte quasi obbligate per il tecnico Sciannimanico. L'unico dubbio riguarda il terzo uomo di centrocampo: ballottaggio tra Bendjemia e Rescio. Torna Cutrupi dopo la squalifica, fiducia dal 1' nel trio d'attacco per Manganaro, a segno contro la Cisco Roma. BARLETTA (4-3-3): Di Masi; Cutrupi, Marchetti, Sportillo, Legittimo; Menicozzo, Muwana, Bendjemia; Manganaro, Shiba, Fanasca. A disp.: Bersellini, Moring, Romeo, Rescio, Simoncelli, Infantino, Caggianelli. All.: Sciannimanico.
L’ANTICIPO
2-0
Igea V. Cofani ha realizzato l’ottava rete in campionato
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42 Sport
Per l’ex De Rosa è diventata gara verità
Il tecnico si affida allo stesso undici vittorioso a Casarano
Matera, serve vincere Giusto: «Squadra di uomini veri e lo dimostreranno» Francavilla, Micieli in dubbio c’è l’ex Di Tacchio dall’inizio ANCORA alla ricerca della prima vittoriain campionato, ilFrancavilla siappresta a ricevere sul proprio terreno il Matera, una delle principali favorite alla vittoria del torneo, ma che finora non ha del tutto convinto. Il momento che attraversa il Francavilla, d’altro canto, non è felicissimo, anche se sul piano delle prestazioni si intravedono se non altro miglioramenti. Ora manca un pizzico di buona sorte e di cattiveria agonistica in più. Tutti disponibili o quasi in casa francavillese, ad eccezione di Costantino e Di Bari; in avanti, tuttavia, pur avendo scontato la squalifica, Eugenio Micieli è in forte dubbio causa attacco febbrile, così come è difficile immaginare che Fabio Messina, pur recuperato dall’infortunio, abbia i 90 minuti nelle gambe. Certa, allora, appare la presenza in attacco di De Tommaso e Di Tacchio, mentre per il resto è compito arduo ipotizzare una probabile formazione, anche perché mister De Rosa negli ultimi tempi ha spesso rimescolato le carte rispetto alle previsioni. Molto dipenderà dalla scelta del portiere tra l’esperto Di Punzio e il giovane Fiorentino, e di conseguenza dal reparto ove schierare il quinto under. Di certo De Rosa sa di poter contare su parecchie alternative ed avrà colto in settimana chi è maggiormente in forma. Il Francavilla Calcio del presidente Domenico Distante, ancora a secco di vittorie, occupa attualmente l’ultima posizione in classifica assieme all’Ostuni con due punti, frutto di altrettanti
pareggi interni (due a due all’esordio con il Pisticci e uno a uno nel derby contro il Fasano). I biancocelesti, che hanno però già osservato il turno di riposo, hanno perso a Benevento contro il Forza e Coraggio e sul campo dell’Angri nell’ultimo turno e sono ora attesi da quattro gare molto impegnative (Matera e Pianura tra le mura amiche, Bacoli e Sant’Antonio Abate in trasferta). Sostanzialmente positiva, invece, l’esperienza in Coppa Italia, con la vittoria per tre a due contro il forte Avellino e lo sfortunato pareggio contro la Virtus Casarano, capace di trovare il gol dell’uno a uno nei minuti di recupero prima di imporsi ai calci di rigore eliminando dalla competizione i biancocelesti. L’allenatore Luigi De Rosa, in passato sulle panchine di Cosenza, Crotone, Pescara e Monopoli, è un ex della gara avendo indossato la maglia del Matera nella stagione 1993/1994in SerieC1(indimenticabile il suo gol su rigore nel vittorioso derby contro il Potenza). Nella passata stagione il Francavilla Calcio ha ospitato due volte il F.C. Matera sul terreno in sintetico dello stadio “Giovanni Paolo II”: roboante sette a tre per i biancoazzurri in campionato (tripletta di Albano e gol di Ancora, Chisena,Naglieri e Mari) e uno a uno in Coppa Italia (gol di Naglieri). In estate le due squadre si sono affrontate durante il Memorial Franco Salerno: nei quarantacinque minuti disputati, il Matera si è imposto per tre reti a zero (in gol Carretta, Campo e Albano).
TRA concretezza e innovazione vince la prima. Sarà un Matera smanioso di cancellare la sconfitta inattesa contro il Pisticci domenica scorsa. E c’è un solo modo per mettere a tacere i mugugni: vincere a Francavilla. Non sarà una passeggiata, perchè la classifica dei brindisini e di quelle che lasciano intuire la classica aria da ultima spiaggia. Due punti in classifica e senza vittoria. Il Matera, però, non può permettersi di guardare in casa avversaria perchè ha letteralmento rovinato un inizio di campionato concreto e redditizio, visto gli ostacoli probanti superati bene, perdendo in casa contro il Pisticci dopo averlo surclassato e battuto tre giorni prima in Coppa Italia. Tre ceffoni che fanno tornare in terra Giusto e soci che da questa lezione rimediata dovranno trarre vantaggio non cadendo più in futuro di affrontare un avversario convinti di poter vincere solo per blasone o altro. Il campionato è abbastanza livellato e questo è un fdato confortante per le squadre che stanno balbettando o che abbiano appenba cominciato a farlo come appunto il Matera. Ieri mattina il tecnico Giusto al campo Gaetano Scirea di via Laterza ha provato la squadra che scenderà in campo oggi a Francavilla. Niente sorprese, fatta eccezione per il rientro di Scudieri dopo tre giornate d’assenza. Il Matera sarà lo stesso sceso in campo a Casarano. Ovvero con Salemme a destra a centrocampo. Chiaramente la partenza per qualsiasi tipo di schieramento è quella del 1991. D’Amanzo scalpita, ma fuori casa la grinta di Palladino (uno dei più positivi in difesa finora) è al momento un valore aggiunto che il tecnico non vuole buttare alle ortiche. Per il resto, è un Matera senza sorprese anche se il tecnico ha varie soluzioni in caso di cambio d’atteggiamento necessario. Scudieri e Palladino esterni con Martinelli e Bartoli centrali. Tra i pali Cottet, mentre a centrocampo insieme a Salemme ci saranno Leta e Mazzoleni insieme a Giovanni Campo. In avanti Albano e Genchi con quest’ultimo
chiamato ad abbassarsi per dare soluzioni tra le linee ai centrocampisti. Una partita nella quale conteranno le palle inattive, ovvero calci d’angolo e punizioni perchè tra i pali del Francavilla difficilmente ci sarà di Punzio ma il giovane Ferrentino che finora non sta certo brillando. Guardando i numeri, spiccano i dieci gol incassati dal Matera mentre il Francavilla (che ha già riposato) di gol ne fa veramente pochi visto che finora sono solo quattro le retio siglate. Una in più quelle incassate dai brindisini che sono stati superati sempre con il minimo scarto. I precedenti vedono il Matera in vantaggio dopo le vittorie della passata stagione sia in coppa che in campionato, ma in questo momento conta il morale e da questo punto di vista entrambe sono smaniose di riscattarsi perchè arrivano da due sconfitte (brindisini ad Angri e materani col Pisticci in casa). «Ho una squadra di uomini veri-ha sttolineato il tecnico Giusto- e in questo momento verrà fuori il carattere di questi ragazzi. Cosa che non c’è stata contro il Pisticci, ma sono certo che il lavoro fatto in settimana darà i frutti che tutti si attendono». Società e tifosi sono in credito e una vittoria sarebbe solo l’inizio. Renato Carpentieri
In alto Genchi e Mazzoleni, sopra la tifoseria biancazzurra , sotto Giovanni Campo a sinistra nel fotino Di Tacchio
JUNIORES NAZIONALI Matera-Rosarnese 5-0 IL MATERA di Franco Danza vince contro il Rosarno grazie alla tripletta di Manieri e la doppietta di Simone Cristofaro.
Pisticci-Castrovillari 2-0 La squadra di Vincenzo Trani batte due a dero il Castrovilari con le reti di Bolettieri su rigore e Di Stefano su punizione.
Francavilla-Vigor Lamezia 2-0 A segno per i sinnici di Borneo Castronuovo e Bellusci, entrambe le marcature sono arrivate nella ripresa
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Sport 43
Domenica 4 ottobre 2009
Domenica 4 ottobre 2009
Rientra a centrocampo Manco dopo aver scontato la giornata di squalifica
Francavilla, assalto all’isola Sinnici a Ischia per tentare di dare continuità ai risultati positivi FRANCAVILLA – La F.C. Francavilla rende visita, questo pomeriggio, con l’inizio delle ostilità alle ore 15.00, all’ostica formazione dell’Ischia, allenata da mister Impagliazzo. Una partita impegnativa, che metterà a dura prova, i deboli di cuore. I gialloblu, dovranno centrare la prima vittoria casalinga di questo campionato, i rossoblù invece, allungare il momento positivo, sfoggiato nel turno casalingo contro la formazione campana del Neapolis Mugnano. Un motivo in più, per assistere ad una partita dalle mille emozioni. In casa Francavilla, ci sono tutti i presupposti per ritornare a casa con un risultato positivo. Punto primo, perché l’Ischia non ha ancora vinto sul proprio campo, punto secondo, perché la formazione isolana in queste prime cinque giornate di campionato, ha incassato dieci reti, mettendo in mostra una difesa abbastanza ballerina. Del Prete e compagni, fino ad ora in trasferta, hanno ottenuto un pareggio ed una sconfitta, ed è per questo, che si spera tanto nella prima vittoria lontana dal “Fittipaldi”. Se lo augurano tutti i tifosi della cittadina in riva al Sinni, che staranno incollati ai telefonini per ricevere buone notizie da Ischia. Di certo, non sarà una partita semplice, quella che affronterà questo pomeriggio il Francavilla di Ranko La-
Antonio Chisena
zic. Se la concentrazione e la determinazione saranno quelle giuste allora, i sinnici potranno tornare a casa, con un risultato positivo, in caso contrario, dovranno riflettere sulla propria prestazione e cercare di capirne gli errori
commessi. Per quanto riguarda la formazione che scenderà quest’oggi in campo, il tecnico serbo Lazic, non dovrebbe stravolgere più di tanto l’assetto tattico visto in azione contro il Neapolis due setti-
mane fa. A difendere la porta ci sarà, l'affidabile Di Vincenzo, difesa a quattro, composta da De Santo a destra, centrali Gioia e Di Giorgio a sinistra Tarantino. In mezzo al campo, Scavone agirà sulla fa-
Valente ha problemi d’abbondanza e deve fare scelte a centrocampo
Pisticci a caccia di continuità Gialloble pronti a regalare ai tifosi la prima gioia interna PISTICCI- Continuità dopo il blitz di Matera nel derby. Ora i tifosi gialloble si aspettano una gioia anvche in casa che ancora manca a Valenmte e compagni. Quella tra Pisticci e Bacoli rappresenta una prova della verità per entrambe le squadre anche se per motivi del tutto differenti. Il Pisticci è chiamato a trovare conferme nella continuità dopo la vittoria esterna ottenuta a Matera domenica scorsa e soprattutto deve cercare di rompere il ghiaccio al Michetti dove finora non è riuscito a vincere, al contrario di quanto fatto in trasferta con i due successi pesanti entrambi conquistati con il sontuoso punteggio di 3-0. Il Bacoli Sibilla Flegrea, invece, cerca di rilanciarsi in una classifica deficitaria per quelle che sono le ambizioni societarie, soprattutto dopo le ultime due sconfitte consecutive a Caserta ed in casa con il Pomigliano. I campani, inoltre, hanno vinto soltanto la partita d’esordio in campionato con l’Ostuni, ottenendo per il resto due pareggi, prima del doppio stop consecutivo. A Pisticci, il Bacoli cercherà ad ogni costo di non rimediare una sconfitta che sarebbe pesantissima e potrebbe mettere anche in discussione la panchina di mister Carannante. Si attende una prestazione di orgoglio alla ricerca di una vittoria scaccia crisi o quantomeno di una presta-
zione positiva che possa allentare la pressione. C’è curiosità nel Pisticci riguardo alle scelte che opererà Valente nella formazione titolare. Il modulo con Guarino a protezione della difesa ed una sola punta che è risultato decisivo per ottenere la vittoria domenica scorsa ha rappresentato una novità assoluta, ma probabilmente in casa, dove c’è da fare la partita, potrebbe avere delle controindicazioni. Possibile allora che il tecnico torni ad affidarsi ad un più canonico 4-4-2 . Marino è confermatissimo tra i pali. In marcatura Di Maria e Vallefuoco sono chiamati a ripetere la buona prova di domenica. Nel ruolo di terzino destro potrebbe esserci ancora Angiò, ma è in ballottaggio con Basile, con quest’ultimo che insidia anche la maglia di Lavecchia nel ruolo di ala destra. A sinistra c’è solo da decidere la posizione, ma dovrebbero giocare gli interscambiabili Polichetti e Chiaffitella, uno terzino ed uno ala, o viceversa. In mezzo al campo la scelta è difficile perché i tre di domenica hanno giocato bene, ma questa volta ne potrebbero giocare due. Quindi è ballottaggio tra Guarino, Ferrentino e Farinola. Anche in attacco bisognerà sceglierne due tra Lupacchio, che rientra e non giocherà tutta la gara, Grieco, che domenica ha
giocato poco, ma torna sempre utile e Rovira, che a Matera ha disputato una gara intelligente. Il Bacoli si affida innanzitutto all’esperienza di Ingenito e per il resto deve sciogliere i dubbi legati al portiere Monteleone ed al centrocampista Giliberti. Probabile formazione:
Marino; Angiò, Di Maria, Vallefuoco, Polichetti; Lavecchia, Farinola, Guarino, Chiaffitella; Lupacchio, Grieco. Arbitro: Lorenzo Illuzzi (sez.: Molfetta). Assistenti: Ivano Marco Orsini di Casarano e Francesco Torre di Chieti Roberto D'Alessandro
scia destra, centrali il rientrante Manco e Manzillo e nella corsia di sinistra probabile l’impiego di Verdesca. In attacco la coppia formata da Genny Del Prete e Antonio Chisena. In panchina siederanno, il secondo portiere
Masi, Marziale, Simeone, Bacio Terracino, Di Sanza, Di Senso e La Neve. Il match dello stadio "Enzo Mazzella", sarà diretto dal signor Attanasio De Meo di Foggia. Claudio Sole
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44 Sport
Crocevia per le ambizioni di entrambi i team
Fortis Murgia chiamato all’esame Ricigliano MATERA - Sarà il fischietto venosino, Caprioli, a dirigere ilbig matchtrail Riciglianoe il Fortis Murgia, coadiuvato dagli assistenti Marchese e Ferrara. La prima della classe, contro quella che alla vigilia era, ed è, la formazione maggiormente accreditata per la vittoria finale del torneo. Un match da copertina, una di quelle sfide che nessuno vorrebbe perdere. Saranno questi gli ingredienti del confronto odierno. Il Ricigliano in questo avvio di campionato è stato protagonista di un percorso netto, fatto di tre vittorie in altrettante partite, mentre il Fortis Murgia di Pasquale Squicciarini è reduce dal pareggio interno contro la Vultur Rionero di Finamore che ha rallentato la corsa dei rosanero. In settimana il successo, tennistico, in Coppa Italia contro il Mon-
MURESE-TOLVE
OPPIDO- AZ PICERNO
Margiotta in dubbio per la gara odierna
tescaglioso, ha riportato certamente serenità a tutto l’ambiente della società di Giacomo Silvano. Sicuramente, però, Delle Foglie e compagni dovranno fare a meno dell’apporto della punta Margiotta alle prese con un problema al mignolo del piede destro che lo terra a riposo per un po’ di tempo, o al massimo il suo impiego sarà a mezzo servizio.
Per il resto Squicciarini potrà anche contare sul rientro in squadra di Nicola Castoro che in Coppa Italia si è ben disimpegnato. Adesso la parola passa al campo, dove saranno volontà e motivazioni a fare la differenza, visto anche il buon momento che attraversa la squadra allenata da mister Dente. a.mutasci@luedi.it
POLICORO-AVIGLIANO
Il bis che vale dopo la Coppa
Una sfida per rilanciarsi
Test probante per i granata
LA PARTITA CHE si disputerà questo pomeriggio sul verde manto del Rigamonti rappresenta uno dei big match della giornata. È una gara dal fascino particolare, e che da un pò di tempo a questa parte si ripete spesso. Entrambi i sodalizi si sono trovati di fronte nel secondo turno della Coppa Italia. E nell'ultima gara di ritorno di quattro gironi fa sono state scintille di emozioni, ma con ventidue giocatori correttissimi e sportivi. La Murese forte della vittoria dell'andata e dei tanti infortuni che hanno condizionato questo avvio di stagione ha puntato sul turnover. Una scelta che si può condividere considerato che ancora oggi Nano Alfonso, Iacullo Vincenzo e Ferracane Fabio non sono disponibili per infortunio, e Farenga Rocco, Iacullo Giuseppe e Nardiello Pasquale non sono al meglio fisicamente. Alla fine però la Murese è clamorosamente fuori dalla Coppa Italia che ha conquistato nemmeno sette mesi e che ci teneva a riconquistare. Le due squadre arrivano alla gara odierna dopo un avvio di campionato non certo idilliaco. Sette giorni fa la Murese ha conquistato un punto sul campo del Picerno, mentre gli uomini di mister Camelia sono naufragati in casa con il Ricigliano di mister Dente. Queste sono le premesse che rendono molto accattivante la gara del Rigamonti. Nessun risultato è escluso. La Murese è senza dubbio la favorita, ma oggi ha di fronte una squadra molto ostica e che punta ai play off. E oggi i due mister entrambi appiedati dal giudice sportivo vedranno la gara dalla tribuna. Carmine Pepe
OPPIDO LUCANO - Quarta giornata di campionato e per l'A. Cristofaro è subito una sfida delicata per rimanere i scia alle primissime. Un punto conquistato in due gare hanno lasciato il segno in casa oppidese e oggi gli uomini di mister Manniello dovranno forzatamente cercare la vittoria per non concedere altri punti agli avversari. Un gol messo a segno in tre gare di campionato è un preoccupante segnale di difficoltà sotto porta che per una squadra che punta alla parte alta della classifica non può proprio starci. A Oppido arriva un Picerno reduce da tre pareggi consecutivi in campionato e con tre punti in classifica. L'ultimo precedente al comunale di Oppido risale al 22 marzo scorso quando i padroni di casa sotterrarono per sei reti a zero la squadra di Picerno. Le probabili formazioni di oggi vedranno mister Manniello schierare tra i pali il giovane Brancale; difesa a quattro con Giganti e Provenzale sugli esterni e Volturno e Lettieri centrali difensivi; centrocampo a rombo con Vaccaro davanti alla difesa, i gemelli Leone (Antonello e Giampiero) e Ciardiello dietro le punte; attacco con Colangelo e Santopietro visto la probabile indisponibilità di Baldini e D'Amico. Mister Caivano schiererà gli stessi undici che sette giorni fa hanno sfiorato il successo con la Murese: Lettieri tra i pali; Marchese, Salvia, Quagliata e Mazza in difesa; Naturale, Fringuello, Castagno e Sabia a centrocampo; tandem d'attacco Passavanti-Bottiglieri. Rocco De Rosa
POLICORO - Un mistero percorre il campionato di Eccellenza. Si chiama Policoro. Chi lo ha affrontato, ne parla come di una ottima squadra. Quadrata, ben strutturata, capace di esprimere un calcio di buona qualità. In classifica, però, un solo punto. Vero è che dopo tre giornate il tempo di imbastire processi è ancoralontano, ancor più distante quelloin cui tirare conclusioni, che invece in questo momento sarebbero sicuramente affrettate. Ancor più vero, che il calendario non ha certo dato una mano agli uomini di Labriola, ponendoli di fronte, dopo l'esordio di Picerno, prima al Real Tolve, poi al Ricigliano. Ma c'è anche la Coppa Italia a far pensare, ionici approdati ai quarti di finale, ma eliminando con qualche patema di troppo una Santarcangiolese che appena tre giorni prima ne aveva presi 5dal Grottole. Insomma, una discrasia fra gioco e risultati, che mette oggi il Policoro davanti alla necessità di non sbagliare. E dunque, quello che andrà in scena sarà un test interessante per due. Buon docente, l'Avigliano che ha fatto una gran partita sette giorni fa, bloccando l'Oppido (c'è stato poi lo 0-3 in Coppa, ma con i granata che, hanno dato spazio a chi aveva giocato meno) e mettendo in luce segnali di crescita di un gruppo giovane, che da risultati come quello con una delle grandi del torneo ha tutto da guadagnare, sul piano della convinzione nei propri mezzi. Ed esame probante per i granata, con Sabato a sostituire in panchina lo squalificato Filadelfia, e con l'organico al completo, a cercare sul campodi Nova Siri Marina conferma diquanto di buono visto con l'Oppido. Giancarlo Tedeschi
VALDIANO-IRSINESE
VULTUR-BORUSSIA P.
Nuovo corso Rioneresi per i materani pronti al riscatto L'IRSINESE torna a ruggire. Chiuso un discorso se ne apre subito un altro. E’quello che sta accadendo alla squadra rossonera. Solo due giorni fa sembrava aver ammainato la sua bandiera, invece grazie alla buona volontà di alcuni soci, che hanno sempre tenuto a cuore la causa rossonera nel breve tempo di alcuni giorni s'è aperta immediatamente una nuova prospettiva. Al momento si stanno ultimando i dettagli per il passaggio della documentazione in virtù degli imminenti impegni economici, a cui i nuovi soci devono fronteggiare. Non abbiamo ancora i nomi, per non turbare le acque nel momento così delicato, ma i soliti soci irsinesi garantiscono, sulla bontà del progetto che si sta riavviando. Intanto oggi a prova di tutto ciò, a seguito della squadra impegnato nel lontanissimo campo del Lauria, ci sarà un nutrito gruppo di tifosi che saputo della buona notizia, si sono subito allertati per seguire la squadra. Anche la squadra ha dimostrato di credere in ciò che le è stato prospettato, infatti tranne qualche assente per motivi personali, i giocatori hanno garantito di esserci. Si sta facendo il tutto per tutto per non andare incontro, a squalifiche e penalizzazioni in caso di assenza della squadra alla partita. Al momento la squadra è affidata ai vecchi soci dell'Irsinese, che da quanto emerge, dovrebbero tornare a far parte del progetto. Tutto Il resto verrà affrontato nel corso della prossima settimana. Mimmo Donvito
RIONERO -Allo stadio rionerese è in programma Vultur - Borussia Pleiade, una gara non proprio di cartello ma che certamente è molto attesa da protagonisti e sostenitori di entrambe le società, partite un tantino in sordina in questo inizio di campionato. Infatti i vulturini dopo l'esploit della prima giornata con la vittoria in casa dell'Irsinese sono incappati, un po' per mera sfortuna e un po' per qualche disattenzione di troppo, nella sconfitta interna con la Ruggiero Valdiano. Uno stop interno non proprio meritato visto l'andamento della gara sempre nelle mani dei rioneresi. Domenica scorsa la Vultur è tornata dalla trasferta di Matera, dove è stata impegnata contro la Fortis Murgia, con un amaro risultato di parità (1 - 1) confezionato solo dagli uomini di mister Finamore avendo messo a segno sia la rete del vantaggio rionerese che l'autorete del pareggio dei padroni di casa. L'undici rionerese è quindi una squadra dal dente avvelenato quella che scenderà in campo questo pomeriggio, ma è soprattutto una formazione che vuole regalare la prima vittoria interna ai propri beniamini che ancora una volta saranno numerosi al Corona per sostenere i bianconeri prividello squalificato Anellie di mister Finamore anch'egli squalificato insieme al massaggiatore, colpiti dagli strali del giudice sportivo. Sicuramente i rioneresi non avranno vita facile visto che il Borussia è in ripresa, reduce dalla vittoria interna di domenica scorsa a spese del quotato Valdiano dopo le sconfitte nelle prime due giornate. Michele Rizzo
VIGGIANO-ATELLA M.
GENZANOB.-FERRANDINA
Villani cerca le conferme
Nei rilancia il GenzanoBanzi
VIGGIANO – Mantenere l’imbattibilità in campionato. Cercare di sfruttare il calendario con due partite casalinghe consecutive. Prima tocca all’Atella e poi al Policoro. Il Viggiano, accantonata l’uscita dalla Coppa ItaliaaVietricontroil Balvano,deveaverelatesta soltanto al massimo campionato regionale. Che è poi l’unico obiettivo serio importante della squadra biancazzurra intenta a raggiungere la salvezza quanto prima. Una notizia che rende felice l’ambiente è il ritorno in squadra del centrocampista Biagio Cicchelli che ha risolto i problemi di studio ed è pronto a tuffarsi in una nuova avventura. Ritroverà a distanza di tre anni il fratello Vincenzo, tesserato due settimane fa dal Policoro, con cui giocava insieme al Chiusi, in Eccellenza toscana. Il suo reintegro in squadra metterà in condizioni difficili Villani che ora più che mai ha l’imbarazzo della scelta. Con il centrocampista rientrato in squadra in settimana farà coppia Chirichella che sostituirà per un’altra giornata lo squalificato Piscopia. Villanifinora ècontento dellegare giocate dai suoi ragazzi e non intende fermarsi sul più bello. Aver fermato l’Avigliano alla prima giornata e il Picerno e aver vinto contro il Ferrandina rappresenta una buona iniezione di fiducia. Il tecnico del Viggiano conosce bene il gioco di D’Urso e non aspetta altro che attuare una tattica a sorpresa. L’Atella è squadra in grado di non far giocare palla a terra i suoi avversari ed è ben allenato. Villani dovrà stare quindi attento come giocare le sue carte. b.b.
UNA SCONFITTA, un pareggio, una vittoria, una classifica che sorride: questo il bilancio senz’altro positivo, in questo inizio di stagione, per la formazione di mister Terranova. Un entusiasmo che cresce di ora in ora (quasi 200 i tifosi al seguito domenica scorsa ad Irsina) fanno del GenzanoBanzi la mina vagante di questo campionato mercato in continua evoluzione, probabile nelle prossime ore qualche colpo argentino. Soddisfazione espressa dal presidente onorario Donato Nei: «Siamo contentidell’entusiasmo che si respira intorno alla squadra. Vedo un campionato con molte sorprese, noi siamo alla ricerca, di alcune pedine, che messe a disposizione di mister Terranova, faranno fare il salto di qualità ad una squadra già di per sè competitiva». Sul fronte formazione non dovrebbero esserci novità rispetto a domenica scorsa. Assenti i soli Greppo e Villa infortunati, confermato tra i pali Grandolfo, difesa con capitan Teto, Padula, Cannito e Sansone. Centrocampo Militello, e Stolfa, con Mancini e Cacace esterni, in attacco con il bomber Vigliucci, ci sarà Impagliazzo. L’avversario sarà il Ferrandina, che sta risolvendo i suoi problemi societari ma che comunque ha affidato la guida tecnica a Motta. . Pronostico scontato, ma si sa che i numeri, applicati al calcio, spesso perdono le loro certezze. g.c.
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Sport 45
Domenica 4 ottobre 2009
Domenica 4 ottobre 2009
REAL IRSINA-ROTONDELLA
SCANZANO-MONTESCAGLIOSO
SANTARCANGIOLESE-MOLITERNO
Real, sete di prima vittoria
Odore di svolta per Calone
Moliterno da rispettare
Dopo la buona prova d'orgoglio offerta dalla Real Irsina in coppa Italia contro il Borussia Plaide, la squadra del presidente Vincenzo Desiante, proverà a portare a casa, la sua prima vittoria . La squadra gialloblu, nell'ultima trasferta contro il Miglionico, ha subito una vera decimazione, degli uomini aggregati al reparto difensivo -dice il presidente della squadra gialloblu V. Desiante che ha aggiunto : «Non è mia intenzione ritornare sulla partita di domenica scorsa. Anche se gli effetti di quella partita li sentiremo eccome domenica in campo: tra infortunati e squalificati il nostro mister avrà diverse difficoltà da fronteggiare.Abbiamo tutto il reparto difensivo - afferma Desiante - fuori squadra, nella partita di Coppa Italia abbiamo provato alcune ipotesi, il nostro mister deciderà per il meglio. Non ci aspettavamo un inizio così sottotono spiega Desiante - ma a volte nel calcio capita che anche per colpa di episodi si vanno a pregiudicare partite e risultati. Siamo fiduciosi dei nostri mezzi - continua Desiante - la Real Irsinaha sempredimostrato diesserin gradodi uscirefuori da certe situazioni, mercoledì scorso, ho visto degli ottimi spunti sul piano tecnico e soprattutto su quello delle motivazioni, ci sono i giovanissimi che scalpitano e noi li faremo scalpitare in campo, come il buon esordio del giovane Rocco Masiello, il più giovane dei fratelli Masiello presenti nella rosa della Real quest'anno.Ci sono dunque tutte le motivazioni - conclude il presidente della Real Irsina Vincenzo Desianteper giungere alla prima vittoria della stagione». Mimmo Donvito.
SCANZANO JONICO - Lo Scanzano di mister Franco Calone proverà a vincere oggi la prima gara dopo due sconfitte ed un pareggio, conto gli avversari del Montescaglioso. Un campionato iniziato in salita che gli jonici vogliono onorare fino in fondo nel tentativo di raggiungere la salvezza che è l'obiettivo stagionale dichiarato. Ogni gara nel campionato di Promozione è dura da disputare ma quale miglior occasione per rompere il ghiacchio se non una gara interna? Lo Scanzano nelle gare già disputate ha mostrato una certa qualità difensiva, ma in attacco ha punto poco, non soltanto per colpa degli attaccanti Valinoti e De Luca che ancora devono esprimersi, ma anche a causa del centrocampo che ad onor del vero ha poco assistito il reparto d'attacco nella costruzione del gioco offensivo. Intanto oggi peseranno non poco, nel già ridotto organico a disposizione dell'esperto tecnico scanzanese, le assenze del centrocampista Corleto e del difensore Castellucci. Il primo è stato appiedato dal giudice sportivo e dovrà scontare due giornate di squalifica, mentre il secondo è fermo a causa di uno stato influenzale. Per il resto dovrebbe scendere in campo la stessa squadra che ha pareggiato domenica scorsa contro il Rotondella sul campo neutro di Nova Siri. Molti giovani che Calone osserva con attenzione, potrebbero nel momento in cui sarà chiesto loro di scendere in campo, fare la differenza. Il Montescaglioso è squadra ostica e determinata e giocherà per vincere. Pierantonio Lutrelli
GRANDE attesa per la sfida tutta valligiana che si svolgerà quest'oggi nel campo della Santarcangiolese. I padroni di casa, infatti, si troveranno ad affrontare il primo in classifica, a pari merito con il Pietragalla, il Moliterno. Un match che ha tutta l'aria di essere una grande partita, considerati gli esordi nel campionato delle due formazioni della Val D'agri. Da una parte la Santarcangiolese che dopo aver battuto in casa il Lagopesole, sembra aver subito una battuta d'arresto nelle due partite giocate fuori casa, incassando ben 6 reti nei due match con il Bella e il Grottole. Non c'è verso per la squadra di vincere una sfida fuori casa, ma tanta è la voglia della formazione di continuare, in maniera diversa, un campionato che non può assomigliare a quello della scorsa stagione. Una corsa, quindi, verso i tre punti che cadono in un momento fortunato e che permetterebbero alla Santarcangiolese il distacco dal Pescopagano, impegnato in uno scontro quasi diretto con il Balvano, e dal Lagopesole che dovrebbe superare la partita con Il Miglionico. Dall'altra parte il Moliterno che, a seguito del primo pareggio, è riuscito ad affermarsi sul Lagopesole e sul Pescopagano, portandosi in testa alla classifica e guadagnando quel minimo di scarto punti che può essere utile per distaccare maggiormente le formazioni inseguitrici. Una partita tutta da vivere, che certamente potrebbe riservare sorprese e soddisfazioni per i tifosi. Francesca Gresia
Lagopesole-Miglionico Materani secondi
Per il Miglionico è prova di squadra da vertice AVIGLIANO – Dopo il Rotondella, il Miglionico. Sono le stranezze del calendario, che nelle prime due gare casalinghe di stagione ha proposto al Lagopesole le sfide con le due formazioni che si erano affrontate nella prima di campionato, dando vita ad una gara dai contenuti polemici molto forti, sia in campo, sia fuori. E come contro il Rotondella, alla squadra di Alfano si presenta lo stesso obbiettivo: riuscire a dimenticare la sconfitta esterna. Quella maturata a Moliterno, che se da un lato ha ribadito i peccati di gioventù e di inesperienza di una formazione dall’età media molto bassa, dall’altro ha confer-
PESCOPAGANO-BALVANO
Pescopagano in salute PESCOPAGANO- Dopo l'incredibile quanto meritata vittoria sull'ostico campo dell'ex capolista Bln Pignola, la compagine di casa del Pescopagano 1926 ospita a domicilio il temibile Balvano del coach Pio Turturiello. Entrambe le squadre nel precedente turno di campionato hanno vissuto una giornata quasi surreale, gli ospiti hanno avuto la meglio sul Bella di Del Pino, al termine di un match nervosissimo, corredato da una rissa finale che ha visto coinvolti giocatori e dirigenti di entrambe le squadre. E' andata sicuramente meglio al team di Pantuosco che ha espugnato il campo di Pignola al termine di una partita rocambolesca, che ha visto gli uomini di casa sbagliare tre penalty, per poi subire la beffa al 90'grazie ad un invenzione di Lotano che infilava il portiere Pignolese. Il gioco espresso e la determinazione messa in campo fa ben sperare la Dirigenza, che vuole superare definitivamente le difficoltà che hanno contraddistinto l'inizio di stagione. Pantuosco dovrebbe avere tutti gli uomini a disposizione e potrà contare in un rientro importante in attacco, quale quello del bomber Vicinanza all'esordio stagionale Domenica scorsa contro il Pignola. Questa la probabile formazione del Pescopagano: Rosa, Bergamasco, Di Già, Lanza A., Cantone, Tavarone, Capasso, Tummillo, Nicastro, Lotano, Vicinanza. Gabriele Lotano
LAGONEGRO-PIGNOLA
mato le cose buone che i federiciani avevano lasciato intravedere già nel vittorioso esordio interno di due settimane fa: la capacità di mettere in mostra un buon calcio, l’assenza di ogni timore riverenziale, una condizione atletica valida. Tutti elementi che potranno tornare utili contro un Miglionico che sembra proporsi come una delle migliori formazioni della promozione di quest’anno. Di prim’ordine l’organico della squadra allenata da Paterino, con uomini del calibro di Deceglie, Cappiello, Tataranni, Lambertini, Venezia, tutti in grado di fare la differenza. Miglionico a punteggio pieno fin qui, grazie
BELLA-GROTTOLE
alla vittoria consegnatagli dal Rotondella a causa dell’utilizzo di un giocatore (Ripa, tra l’altro autore del gol del vantaggio rotondellese poi pareggiato dal rigore di Tataranni al 94’ che scatenò le ire del Rotondella), bissata sette giorni fa contro il Real Irsina, dopo lo stop forzato della seconda giornata nella gara prevista, e rinviata per la pioggia, contro il Montescaglioso. Impegno difficile, e non poco, per la formazione giallobleu. Che tuttavia ha tutte le intenzioni di confermare il suo stato di salute, e non disdegnerebbe di tirare uno scherzetto ad una delle grandi del campionato. Giancarlo Tedeschi
VARISIUS-PIETRAGALLA
Una matricola Bella non si fida Esame capolista doc al “Rossi” del Grottole per il Varisius DOPO la meritata sconfitta di domenica scorsa contro il Pietragalla, i ragazzi del Presidente Fortunato affrontano il forte Pignola al comune “G. Rossi”di Lagonegro chiuso al pubblico per lavori di ammodernamento. “Le assenze dei fratelli Messuti e le precarie condizioni degli attaccanti Mastroianni e Martino, non giustificano la scialba prestazione della mia squadra nello scorso turnotuona Mister Oliva- contro l'imbattuta Pietragalla che tra l'altro ha meritato ampiamente la vittoria. Aspetto- continua il tecnico lagonegrese- una reazione forte dai miei ragazzi contro il Pignola, che solo per mera sfortuna non occupa il primo posto dopo le prime giornate”. La Soccer intanto per oggi recupera un fratello Messuti, Giampiero, e quindi si presenta all'impegno casalingo con la migliore formazione. Il Presidente Fortunato, si dice fiducioso di un pronto riscatto, da parte dei ragazzi, anche se non nega ladifficoltà digiocare controuna dellefavorite alla promozione in eccellenza. Relativamente alla situazione dell'impianto sportivo, il presidente Fortunato spera che la prossima partita casalinga si posso giocare con il supporto del pubblico, poiché “sia gli amministratori comunali che la ditta Pavilab che si occupa dell'ammodernamento dell'impianto, mi hanno assicurato che stanno facendo tutto il necessario per far si che ritorneremo a giocare a porte aperte ”. Un impegnodunque chein tantiaspettano, tifosie dirigenti, visto il ritorno del Lagonegro, dopo tanti anni inpromozione. Paola Vaiano
BELLA-Questo pomeriggio al comunale di Bella entra in scena il Grottole. Mister D'Ascanio, probabilmente galvanizzato da un sonoro 5-0 inferto alla Santarcangiolese, potrebbe anche giocare un brutto scherzo agli uomini di mister Del Pino. Il Bella, in seguito alla turbolenta trasferta di Balvano, deve necessariamente riordinare le proprie fila. Le note dolenti, nella fattispecie, si chiamano Vincenzo Caniani, Marco Ricigliano e Carmine Doino. Caniani, forse uno dei centrocampisti più forti della promozione, resterà fermo sino al 30 giugno del prossimo anno, per una maxi squalifica inflitta ai suoi danni dal giudice sportivo. Doino, anch'egli coinvolto nella mega-rissa a giudizio del direttore di gara che ha arbitrato l'incontro di Balvano, salterà cinque partite, mentre Marco Ricigliano resterà fermo per due turni. Del Pino è obbligato a reinventarsi la formazione, giocandosi la carta Remollino, sino ad oggi poco impiegato perché non al top. D'Ascanio, dal canto suo, schiererà, salvo imprevisti, uno dei tandem d'attacco migliori della categoria: Bitetti e Armento.Inoltre, il Grottole può contare su Buono, un centrocampista che all'occorrenza veste i panni del bomber. Del Pino, come da copione, si avvarrà del solito Mauro Ricigliano in seno al reparto offensivo, magari sostenuto sulla trequarti da Vitiello, impiegato in quel ruolo in contingenze simili. Il Bella intende riscattare quei tre punti persi sul campo di Vietri e sottolineare la superiorità,sempre dimostrata, nei mach casalinghi. Giovanni Petilli
E’ esame capolista per la squadra di Antonello Tucci. la sorporesa del campionato di Promozione sarà di scena oggi al campo Gaetano Scirea di via Laterza contro un Varisius che dovrà fare i conti con un’emergenza in difesa. Infatti, oltre alla risaputa asenza del forte difensore Roberto Cristallo, il tecnico dovrà fare a meno anche di Perrone e Bongermino. Quindi una difesa che avrà delle novità come centrali. In questi casi non c’è che fare di necessità virtù e toccherà a Fabio Tataranni e Campanella tenere testa all’attaccante Pietragalla, autore di tre marcature in altrettante gare. Il Varisius ha due punti in classifica e non ha ancora ssaporato il gusto dell’intera posta in palio. Non sembra, quella di oggi, l’occasione più propizia almeno sulla carta. Ma il calcio a volte è senza regole ed ogni partita fa storia a sé. Quindi, difficile sbilanciarsi in pronostici avventati. Il Varisius oltre alla difesa, infatti, non ha altri particolari problemi e punterà come al solito sull’esperienza di Giuseppe Bellomo che resta un giocatore importante per formazione di Antonello Tucci. Il Varisius arriva dal pareggio di Montescaglioso, mentre il Pietragalla dalla vittoria contro il Soccer Lagonegro. I potentini hanno dalla loro un organico già rodato e che sta dando frutti forse inattesi finora, infatti la matricola guidata da Potenza è in vetta e non sembra voler mollare. r.carpentieri@luedi.it
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46 Sport
Calcio a 5 B Soccombe all’esordio il team di Napoli
Calcio a 5 B Due legni e due rigori negati
Frascella Matera Lioi illude la Meco piegata a Barletta Poi l’Acireale dilaga Esplode di rabbia MECOPOTENZA ACIREALE
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MECO POTENZA: Galasso, Lioi, Cirenza, Pronesti, Cuviello, Corbino, Benevento, Pioggia, Passarella, Rossi, Moretti, Santarcangelo. All. Napoli. ACIREALE: Barravecchia, Bonventre, Farina, Bidinotti, Ficili, Marchese, Rizzo, Finocchiaro, Floriddia, Leo, Tomarchio, Tornatore. All. Bosco ARBITRI: Falco di Nola e La Cerra di Battipaglia. Cronometrista: Cardettini di Moliterno RETI: 4’ Lioi (M), 6’ Rizzo (A), 10’ Cuviello (M), 21’ Farina (A), 29’ Rizzo (A), 30’ Rizzo (A), 1’ Bidinotti (A), 3’ Marchese (A), 7’ Bidinotti (A), 8’ Marchese (A), 25’ Rizzo (A), 26’ Marchese (A). POTENZA - Valanga Acireale. Sconfitta per la Meco Potenza che, all’esordio nel campionato di serie B, perde 2-10 in casa contro i siciliani. Partono bene i potentini che, nei primi venti minuti, riescono a tenere testa agli ospiti. L’Acireale pressa con Rizzo, un under di qualità, ma la Meco si difende bene e attacca con Lioi e
Lioi ieri a segno
Cuviello che vanno più volte vicini al gol. Al 4’ Benevento salta con facilità due avversari, prova a tirare in porta e, sulla ribattuta del portiere, si fa trovare pronto Lioi che insacca per l’1-0. Passano 2’ e l’Acireale risponde con Rizzo, complice una ingenuità dell’estremo difensore potentino. Al 10’il giovane Cuviello, a tu per tu con Barravecchia, non sbaglia e riporta i suoi in vantaggio. Intanto i siciliani prendono coraggio e ini-
ziano a macinare gioco. Al 21’ Farina fa tutto da solo e pareggia i conti. Al 24’bella azione collettiva della Meco: Corbino crossa per Benevento che manda di poco alto sopra la traversa. Nei minuti finali, la Meco ha un calo di tensione e l’Acireale ne approfitta immediatamente. Nel giro di 2’ il solito Rizzo non perdona le disattenzioni di Galasso e porta i suoi in vantaggio di 2 gol. Nella ripresa è subito Acireale. Al 1’l’italo - brasiliano Bidinotti coglie di sorpresa tutti e segna la rete del 2-5. La Meco ormai è alla deriva. Al 3’ viene assegnato un calcio di rigore ai siciliani per fallo di Galasso su Finocchiaro: sul dischetto va Marchese e non sbaglia. Al 7’ e all’8’, prima Bidinotti e poi Marchese annichiliscono la difesa avversaria e segnano i gol che aumentano il divario dai padroni di casa. La Meco prova a reagire con Lioi che sbaglia su punizione e Corbino che prende la traversa. Anche Benevento ci prova, ma Barravecchia non lascia passare. Al 25’ Rizzo segna un gol a cucchiaio e al 26’ capitan Marchese, su assist dello stesso Rizzo, suggella il definitivo 2-10. Anna Maria Calabrese sport@luedi.it
BARLETTA FRASCELLATEAMMATERA
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BARLETTA: Stella, Bizzoca M., Antonucci, Cappai, Calabrese, Bizzoca G., Sciascia, Calamita, Riepolo, Dipinto, Pateo. All. Dazzaro FRASCELLA TEAM MATERA: Volpe, Di Lecce, Kleinas, Lancetta, Rispoli, Gasparetto, Pavone |N., Calho, Latorre, Stigliano, Gesualdi, La viola. All. Bommino ARBITRI: D'Angelo di Pescara, Rossi di Vasto, cronometrista Chiriello di Barletta. RETI: al 5'Bizzoca M. 6' Gasparetto, 19', 37' Calamita, 35' ( aut.) Stigliano. BARLETTA - Esce sconfitto il team di mister Bommino nella prima gara di campionato in quel di Barletta. Il punteggio di 4 a 1 per i materani è un po' eccessivo, forse avrebbero meritato qualcosa in più, con due pali colpiti e due rigori reclamati. Dopo una fase di studio delle due formazioni, dopo cinque minuti il punteggio viene sbloccato da una rete di Bizzoca M. su contropiede veloce, con un dai e vai, fulmina poi il portiere Volpe. La reazione dei materani non si fa attendere, al 6' è Gasparetto che riesce a deviare in porta il pallone del pareggio. Al 19', viene assegnata una punizione che Calamita trasforma alla destra di Volpe. Frascella sfortunata al 31' quando Stigliano prima, Gasparetto poi, che colpiscono la traversa, nel frattempo il Barletta va ancora a segno con Calamita edè doppietta vincente. vi.bo.
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Sport 47
Domenica 4 ottobre 2009
Domenica 4 ottobre 2009
A Dilettanti Il prefetto di Messina sospende tutte le manifestazioni sportive
Riposo forzato per la Bawer La gara contro il Barcellona rinviata a data da destinarsi MATERA - Non si disputerà il match tra Barcellona e Bawer Matera del campionato di serie A Dilettanti di basket. La tragedia di acqua e fango che ha colpito la provincia di Messina ha portato il prefetto Francesco Alecci a sospendere tutte quante le manifestazioni sportive del week end per permettere di rispondere alle esigenze di soccorso delle popolazioni colpite e non disperdere le forze presenti sul territorio. La comunicazione è stata inoltrata alla Bawer Matera nella prima mattinata di sabato ed ha immediatamente cambiato i programmi della formazione materana pronta a partire alla volta della Sicilia. I dirigenti della società materana si sono immediatamente organizzati per cercare una nuova data, possibilmente non troppo in là nel tempo, nella quale recuperare la partita. La prima ipotesi portava addirittura ad un recupero immediato nei prossimi tre giorni ma si è trattato subito di una soluzione che non ha trovato seguito e che è stata scartata. Altre sono le ipotesi che in queste ore sono al vaglio delle due società ma al momento la partita è stata rinviata a data da destinarsi e si cercherà nei prossimi giorni la migliore soluzione possibile per disputarla in breve tempo. La società materana materana ha comunicato la situazione in una nota nella quale: «si unisce al dolore delle famiglie colpite dalla tragedia causata dal maltempo che si è abbattuta sulla provincia di Messina esprimendo loro massimo cordoglio». Dal punto di vista più meramente sportivo la formazione materana avrà ancora qualche giorno di tempo per prepararsi al primo match esterno della stagione, l’appuntamento difficile e delicato a Barcellona è rinviato e Matera dovrà lavorare il più possibile per non perdere la concentrazione proiettandosi verso il prossimo confronto interno contro il Ruvo. p.quarto@luedi.it
Gilardi e accanto capitan Longobardi (foto Videouno)
C2 C’è da riscattare il ko subito in casa
C2 C’è il Procida per il roster di Michele Di Gioia
Lucos di scena a Napoli Il Senise emigra a Policoro MONTESCAGLIOSO - La Lucos Ingest Montescaglioso allenata da coach Scarno, dopo aver perso, in casa, di un solo punto (68 - 69) la prima gara stagionale contro la Partenope Napoli, questo pomeriggio, con inizio alle ore 18.30, affronta la prima delle due trasferte consecutive alle quali è chiamata dal calendario del campionato di serie C Campana, girone B: sarà di scena sul campo della Parrocchia, a Mugnano di Napoli, contro i gialloblu dell'AS Baloncesto Napoli, formazione che ha inanellato i primi due punti stagionali grazie alla vittoria esterna, per 88 a 82, sul campo della Nuova Pallacanestro Salerno. Gli arbitrio designati a dirigere la gara sono Roberto De Lucia di Santa Maria a Vico (CE) e Jacopo Radicetti di Caserta. Domenica 11 ottobre, alle 18, la squadra di Montescaglioso guidata dal nuovo tecnico Pietro Scarano sarà poi ospite della Pallacanestro Benevento. La rinnovata formazione montese, andata molto vicina
alla vittoria nel primo impegno ufficiale stagionale, ha ceduto agli avversari partenopei solo nell'ultimissima parte dei gara, dando così la possibilità alla Partenope Basket Napoli del coach Stendardo di ripetere il blitz della stagione precedente, quando si impose per 70 a 67 sul filo di lana. L'affiatamento tra i tanti nuovi atleti in squadra e la migliore condizione verranno col tempo: la squadra deve però avere la capacità di essere più lucida nei momenti topici della gara e non dipendere solo dagli eventuali exploit individuali. In occasione della prima partita, prima di uscire per cinque falli, Francesco Albanese, indovinando alcune triple, aveva permesso alla Lucos Ingest di tenere il passo degli avversari e di andare vicina ai due punti. Il roster montese deve lavorare sui tiri dalla distanza e sulla gestione della palla, per evitare di incorrere in sconfitte come quella di sette giorni fa. Michele Marchitelli sport@luedi.it
SENISE- Primad'andata incasa, sifa per dire, per il Ctr La Cascina Senise che invece dovrà giocare a Policoro. Inizio ore 18. La squadra lucana che gioca nel campionato di C2 contro avversarie tutte della Campania, non può avere il “privilegio”di un parquet sia per gli allenamenti sia soprattutto per le gare ufficiali. Com'è noto infatti, l'unica struttura pubblica in giro è quella delll'Isis Leonardo Sinisgalli di Senise, di proprietà della amministrazione provinciale di Potenza. Che puntualmente però, ad ogni inizio campionato, si fa pregare o come in questo caso, rimanda la decisione tanto da costringere la squadra ad emigrare in terre lontane. E' opportuno ricordare che tutti i politici o quasi, costrtuiscono più o meno le loro fortune andando in giro a propagandare la necessità dello sport ad ogni livello, promettendo il proprio impegno a favore della rimozione di eventuali ostacoli che si frapponessero alla divulgazione delle varie discipline. Il basket, nell'intera area del Senisese ed oltre è rappresentato in serie C2, dal solo Ctr La Cascina che dunque con le sue scuole dedicate ai giovani ed aigiovanissimi oltre aipiù grandi, contribuisce in modo concreto ed a proprie spese ad allontanare i giovani
dalle tentazione. Oltre naturalmente ad offrire una serata in compagnia ed al coperto alle famiglie. Cosa che ad esempio non avviene per altre discipline. Nonostante tutto, ci sono state ed ancora ci sono delle riserve che partono dall'interno degli organismi della scuola stessa, non tutti disponibili a mettere a disposizione un bene pubblico. Che non è certamente esclusiva della scuola e neppure della provincia. L'alternativa in realtà ci sarebbe, rappresentata dall'impianto del centro sportivo dicontrada Chianizzi ma è gestito da una società privata che giustamente pretende il pagamento della quota stabilita, la quale appare esosa al Ctr. In questo clima dunque inizia la nuova avventura casalinga della squadra allenata da Michele di Gioia che già all'esordio aveva destato ottima impressione avendo superato in trasferta il Cap Nola. Questa volta la gatta da pelare, si chiama Virtus Monte di Procida che ha pure vinto tra le mura amiche superando alla prima il Basket Stabia 79-66. Il Ctr si presenta senza particolari problemi di formazione edunque occhioai dueFevola, a Fiore, Matarazzo e compagnia allenati da Di Lorenzo. Gianni Costantino sport@luedi.it
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48 Sport
Rato e compagni potranno contare sull’apporto del pubblico del PalaPergola
A Dilettanti Saranno a disposizione dopo il recupero De Bartolo e Antrops
«Imporre il nostro gioco» Paternoster indica alla Publisys la strada per il successo col Siena DEBUTTO casalingo per la Publisys Potenza nel campionato maschile di serie A Dilettanti di basket maschile. La formazione potentina, ospita questo pomeriggio, alle 18 al Pala Pergola la bestia nera Consum.it Siena. La gara sarà diretta dai signori Sinisi di Barletta e Cilento di Napoli. Per il quintetto potentino, allenato da Antonio Paternoster non si tratta di un debutto agevole, tutt'altro, vista la tradizione negativa che ha visto finora i lupacchiotti bianconeri sempre sconfitti nella stagione regolare contro i virtussini. La Publisys sarà al completo e non nasconde velleità di vittoria dopo il brutto scivolone di Barletta con il San Severo. Anche i senesi sono reduci da un pesante ko, rimediato in casa contro il Trapani e desiderano riscattare la sconfitta. Ne verrà fuori, verosimilmente una gara ostica dove le due formazioni lotteranno gomito a gomito per ottenere i due punti. In questa direzione l'apporto del pubblico potentino potrebbe caricare ulteriormente Riccardo Silvestrini e compagni. Al Pala Pergola è infatti prevista la presenza del pubblico delle grandi occasioni. Il complesso di Antonio Paternoster ha svolto la seduta di allenamento del sabato al Pala Pergola, provando uomini e schemi in vista del match. Recuperati De Bartolo e Antrops, il coach bianconero non avrà particolari problemi di formazione. Sul versante senese, invece l'unico giocatore in condizioni non perfette è Carenza, alle prese con problemi alla schiena. I pericoli per la Publisys vengono da Andreaus, Cuccarolo, Casadei e Tommasiello. Il roster di Marcello Billeri è atleticamente ben messo, sarà dunque necessaria la massima determinazione per i potentini durante i quaranta minuti di gara. Una gara importante, per i lucani, costretti immediatamente a recuperare il gap dopo la brutta prestazione di domenica scorsa. In mattinata, i ragazzi si alleneranno an-
L’AVVERSARIA
Maioli
cora, per provare le soluzioni offensive. A parlare del match è il tecnico Antonio Paternoster che confida ciecamente nel pronto riscatto dei suoi atleti: “Affronteremo una buona squadra. Siena è compagine tosta verrà al Pala Pergola con la voglia
Carrichiello
di riscattare il ko di Trapani. Anche i miei giocatori desiderano vendicare lo scivolone di Barletta. Abbiamo tanta voglia di vincere e lo dimostreremo sul campo”. Il coach però parla delle caratteristiche del match: “Vincerà chi ha più voglia
di lottare. Siena ha giocatori pericolosi, temo in particolar modo Casadei e Tommasiello. Non dobbiamo ripetere gli errori di Barletta, mi riferisco all'approccio del match, sicuramente errato”. Il tecnico carica i suoi atleti: “Ho chiesto ai miei
giocatori di fare la partita. Sarà fondamentale imporre il gioco dal primo all'ultimo minuto della sfida”. Le richieste non si fermano, Paternoster chiede il sostegno incessante dei tifosi: “La squadra ha assoluto bisogno del pubblico. I tifosi sono essenziali per noi. Ab-
biamo cambiato i 3/5 del quintetto base, credo che l'amalgama verrà fuori pian piano durante il campionato”. Tutti sono avvertiti. Questa Publisys ha voglia di vincere e di divertirsi. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
B Ecc. Donne Aurigemma, De Luca e Sanza in doppia cifra contro il Monopoli
Codra Basilia vincente all’esordio BASILIAPOTENZA VISMONOPOLI
70 54
BASILIA CODRA MEDITERRANEA POTENZA: Aurigemma 12, Toscano 4, Imperiali 3, Petrazzuoli 9, Marino F, Carluccio 6, De Luca 16, Sanza 14, Crovatto 6, Stamegna. All. Marco Guerriero. VIS NOVA MONOPOLI: Martellotta 2, Di Marco 8, Liuzzi 7, Cannella 8, La penna 10, Domanin, Lapadula, Rollo 3, Perrone 12, Todisco 4. All. Giacomo Rafaschieri. ARBITRI: Fontanella di Catanzaro e Sposato di Cosenza. PARZIALI 19-12, 36-25, 50-42, 7054. NOTE: Spettatori 100 circa. Osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime della tragedia di Messina. Uscite per cinque falli
Domanin, Petrazzuoli, La penna, Perrone e Aurigemma. Fallo antisportivo fischiato a Cannella. Fallo tecnico fischiato alla panchina pugliese. Espulso il dirigente accompagnatore del Monopoli Saponaro. ESORDIO vincente per la Basilia Codra Mediterranea al Pala Pergola nel campionato di serie B/1 femminile di basket. La compagine di Marco Guerriero ha superato l'ostico avversario del Vis Nova Monopoli per 70 a 54 al termine di una partita condotta con una certa autorità dalle lucane. Partenza sprint per la Basilia guidata da una De Luca concreta e lucida e dall'ottima gara complessiva di Marika Aurigemma. La compagine del Monopoli ha sofferto il ritmo e le trame di gioco dosate alla perfezione dal coach Guerriero. La squadra potentina ha condotto le danze, anche se il
Monopoli non ha mollato un millimetro facendo leva sulla voglia di lottare delle biancoverdi. La gara è stata sempre nelle mani della Basilia che nonostante qualche errore di troppo in attacco non ha mai patito la capacità di reagire delle baresi. Nel secondo e terzo quarto la compagine potentina ha allungato il passo, producendo il massimo vantaggio all'intervallo sul 36 a 25. Nel quarto parziale le lucane hanno amministrato la partita, i falli hanno condizionato il gioco. La Basilia proprio in questo periodo è stata brava a non farsi ingabbiare dal Monopoli e, grazie ai canestri di Sanza, De Luca e Petrazzuoli e alla saggia gestione del gioco di Aurigemma ha potuto tenere a debita distanza il Monopoli. Il finale è tutto di marca potentina, la Basilia allunga il passo e vince con merito, mentre Monopoli recrimina e non poco per i tanti erro-
Marilia Sanza tra le migliori
ri difensivi commessi. Venerdì Crovatto e compagne saranno in campo a Latina nel turno anticipato dalla Fip visto lo svolgimento dell'happening del basket in rosa, previsto per sabato e domenica. f.menonna@luedi.it
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Sport 49
Domenica 4 ottobre 2009
Domenica 4 ottobre 2009
Il cecchino Pino Corvo in azione (foto Andrea Mattiacci)
B Dilettanti Schiavi: «Loro puntano sui lunghi, noi non dobbiamo subire il loro ritmo»
Insidiosa trasferta catanese Corporelle chiamata a bissare in Sicilia la vittoria all’esordio POTENZA - E' un Invicta Centre Corporelle molto determinata quella che si appresta oggi ad affrontare la prima delle tre partite previste per quest'anno in Sicilia. E tra l'altro anche le più lunghe in termini chilometrici. Ma ci vorrà una prestazione decisamente migliore di quella di sette giorni fa se il quintetto di Schiavi vorrà bagnare nel migliore dei modi il primo viaggio del campionato. Anche perché di fronte si troverà un avversario con il dente avvelenato e più che mai decisa a riscattare il pesante ko subito sul parquet di Siracusa. Nell'ambiente lucano conoscono molto bene il valore del Catania e sono perfettamente consapevoli che si tratta di una partita molto difficile vuoi per il valore dei siciliani vuoi perché il Catania vorrà dimostrare che quello di Siracusa è stato solamente un episodio da cancellare in fretta. Anche se, detto per inciso, per tutte le squadre sarà molto arduo uscire imbattuti dal campo di Siracusa. Ritornando al Catania c'è da dire che i dirigenti si sono mossi sul mercato per rendere più competitivo un roster che pure nella scorsa stagione era riuscita ad arrivare terza nella stagione regolare fallendo poi l'appuntamento della promozione nei play off. Al coach Borzì è stato affidato una squadra rinforzata e di molto nel settore dei lunghi che annovera Rolando, un 2 metri e sette centimetri, con varie esperienze in questo campionato ed un anno anche a Bernalda, l'argentino Reale e Gambolati. Mentre la bocca di fuoco più pericolosa arriva dal Nord ed è il trentaquattrenne Sandro Trevisan, una lunga carriera alle spalle. La regia della squadra è affidata a Consoli che si alterna con l'altro argentino De Gregori. Anche a Catania si è annessa molta importanza al fattore esperienza per un campionato da vivere da protagonista. Borzì ha plasmato una formazione molto quadrata, solida e ben organizzata. Che probabilmente può essere messa in difficoltà da avversari che alzano di mol-
Il coach Schiavi e accanto Davide Serino
to il ritmo del gioco. Ed è quello che deve fare l'Invicta come ci conferma il coach Schiavi: “Indubbiamente la formazione siciliana appoggia molto il suo gioco sui
lunghi e questo porta ad una manovra non eccessivamente rapida e veloce. Il nostro compito sarà quello di non farci imporre mai i loro ritmi ma di dare sempre
alle nostre azioni il massimo delle accelerazioni per metterli in difficoltà e non dare loro il tempo di sistemarsi in difesa. Allo stesso tempo dobbiamo attuare sistemi
difensivi molto aggressivi con continui raddoppi. E' chiaro che per attuare tutto questo, una parte fondamentale dovranno avere i nostri lunghi che avranno il
compito di limitare sotto canestro la loro arma principale. Noi puntiamo al successo e la vittoria ottenuta contro il Pozzuoli con grande determinazione e carattere ha di fatto alzato il nostro morale. Dopo esserci scrollati di dosso la tensione dell'esordio, credo che la mia squadra possa esprimersi sicuramente meglio e con più efficacia sul campo del Catania, dove mi aspetto un netto miglioramento nelle percentuali al tiro visto che molti nostri elementi hanno nel loro dna questa caratteristica e ci possono dare il contributo fondamentale per portare a casa la vittoria”. E poi c'è da dire che questa sera tutta la pressione psicologica sarà sulla squadra di Borzi' che non può permettersi un altro passo falso. Un indubbio vantaggio per la Corporelle che presenta a Catania il suo roster solito, compreso Marino che in settimana ha avuto qualche leggero problema. Rocco Sabatella sport@luedi.it
B Dilettanti Ecco la ricetta del tecnico del Bernalda per espugnare Catanzaro
Bbc, Vandoni punta sulla personalità BERNALDA - Due reggini, Chilò e Ielo, gli arbitri che questa sera (ore 18) daranno il via alla sfida tra la Nautica Alcaro e la BBC al PalaGiovino di Catanzaro per la seconda di campionato. Una sfida che si preannuncia calda e combattuta nonostante siamo appena all'antipasto del torneo di B; da una parte infatti ci sarà una squadra, quella calabrese, vogliosa di esordire con una vittoria davanti al proprio pubblico e di vendicare la pesante sconfitta di Martina, dall'altra la rivelazione della prima giornata, la BBC Bernalda, che vuole confermare quanto di buono fatto all'esordio ma senza l'assillo (per il momento) dei due punti a tutti i costi. Cosa ne pensa coach Vandoni? “Siamo assolutamente sereni e vogliosi di fare bene, magari anche meglio di una settimana fa; puntiamo ad accelerare il processo di miglioramento tecnico sapendo che le lacune che oggettivamente ci portiamo dietro non possono sparire d'un sol colpo. Noi
dobbiamo essere in ogni occasione noi stessi senza stravolgimenti o presunzione, e difatti quando ci riusciamo facciamo prestazioni dignitose; l'arma vincente per noi deve essere la personalità senza la quale non servono la tattica e la tecnica, un'arma con cui costruire bene le gare casalinghe e, perché no?, anche quelle fuori. Insomma l'obiettivo del campionato deve essere non solo quello di vincere più partite possibili per raggiungere la salvezza ma anche quello di costringere gli avversari ad avere verso di noi il rispetto che ci guadagneremo sul campo”. In particolare cosa pensi del Catanzaro? “È una squadra che deve lottare per il vertice e se ci riuscirà avrà fatto il suo dovere, visto che secondo gli addetti ai lavori è uno dei team favoriti per lo sprint finale; ha giocatori di grande personalità e di notevoli doti tecniche e in casa un tifo caloroso che la sorregge. Ma vorrei sottolineare piuttosto che affrontiamo con affetto
un allenatore che ha scritto a Bernalda grandi pagine di basket, e in questi casi la memoria storica non deve mai essere dispersa; anche io voglio lavorare qui a Bernalda in modo da lasciare un ricordo più che positivo come ha saputo fare Tripodi”. Uno dei compiti più ardui sul parquet spetta a Salvatore che dovrà fare i conti, direttamente o indirettamente, con il mitico Cattani: “Affrontiamo una squadra esperta che non ama molto difendere e correre; a noi tocca per questo tenere ritmi alti come nel secondo tempo con il Patti. Infatti in allenamento puntiamo molto a sviluppare il gioco in velocità e in contropiede e, non a caso, lavoriamo parecchio con le sfide 5vs5, ragion per cui sono abbastanza fiducioso nella prestazione del gruppo e in quella mia personale contro un grande giocatore come il capitano giallorosso. La prima vittoria ha smentito gli scettici, ma non abbiamo ancora fatto niente e bisogna lavorare molto anche
Claudio Vandoni
se quel successo ha creato un clima di grande fiducia”. I tifosi, per quanto orecchiato, non la pensano diversamente: per loro, che non faranno un dramma in caso di risultato negativo, conta giocare con impegno e dignità, due doti che ai sostenitori rossoblu piacciono da morire. Giovanni Palmieri sport@luedi.it
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50 Sport
Volley Coppa Italia B1 Donne Superato lo Scafati
Avis Lore Lei corsara SCAFATI AVIS LORE LEI PZ
1 3
26-24, 15-25, 16-25, 18-25
VOLLEY SCAFATI: Erbetta, Riontino, Vinaccia, Sollo, Armonia, Di Cristo, Manzo (L), Villani, Montenegro, Afeltra. All.: Nica. PM LORE LEI AVIS POTENZA: Masino, Pierantoni, Rotondo, Pericolo, Franco, Composto, Ligrani (L), Pagano, Magherini, Carbonara, Draganova. All.: Gagliardi. ARBITRI: Capolongo e Casaburi. PRIMO SUCCESSO pieno,
dopo i tre ottenuti al tiebreak nelle precedenti esibizioni di Coppa italia, per la Lore Lei Avis Potenza. Le rossoblù di Nino Gagliardi tornano con il bottino pieno, e soprattutto con un’altra prestazione convincente, dall’insidiosa trasferta di Scafati: piegando in quattro set la resistenza di Sollo e compagne, che al PalaPergola avevano impensierito e non poco la PM. Anche stavolta, come nella sfida di andata, il primo set è stato appannaggio delle gialloblù campane. La frazione, sostanzial-
mente in equilibrio dall’inizio alla fine (e con le potentine avanti fino al 1918), si era risolto sul filo di lana a favore delle padrone di casa. La Lore Lei Avis in quel frangente era però brava a non scomporsi di un millimetro, tornando a macinare fin dall’avvio del successivo parziale il suo gioco migliore. A partire dalla battuta, fondamentale che Pericolo e compagne registravano a dovere: traendone così tutti i benefici del caso. Muro e difesa della PM diventavano imperforabili, e Masino poteva giostrare
da par suo in cabina di regia. Nonostante i punteggi piuttosto severi, lo Scafati continuava comunque a dare del filo da torcere alle lucane nel resto del match. I tre set vinti dalla Lore Lei si decidevano infatti, dopo le prime fasi all’insegna della lotta serrata e di azioni molto combattute, quando le rossoblù piazzavano il primo break deciso: a cui le salernitane non riuscivano più a replicare. Ancora ottimi segnali dunque per coach Gagliardi dalla sua squadra, che prosegue nel percorso netto (quattro vittorie su
Un’esultanza della Composto dell’Avis Lore Lei Potenza
quattro in gare ufficiali) di questo inizio di stagione. Dimostrando, al di là degli incoraggianti risultati, di essere sulla strada giusta in quanto all’affinamento di meccansmi e intesa. Che potranno essere ul-
teriormente messi alla prova nei due impegni casalinghi consecutivi - contro Matera (mercoledì) e Mercato San Severino (sabato) con cui la PM concluderà il suo cammino nella prima fase della Coppa di Lega. l.c.
Volley B1 Uomini A Gela sarà regolarmente presente il graziato Gribov
Medical, è ora di reagire Draganov: «Daremo il massimo per portare punti a casa» POTENZA - E’ praticamente tutto pronto per la partitissima che la Medical Center giocherà sul campo siciliano alle 18 contro il Gela. Ci si attende una partita aperta, senza esclusione di colpi. Gribov è “salvo”, in quanto è stato accettato il ricorso della Medical Center. Dopo gli episodi accaduti la scorsa settimana nella seconda gara di campionato disputata presso il PalaPergola di Potenza contro i pugliesi della Villa Menelao Turi, erano state date tre giornate a Scalcione e una a Gribov, ma il giocatore bulgaro è stato graziato. «Cercheremo di dare il massimo in questa sfida contro il Gela - commenta mister Draganov. Dobbiamo assolutamente reagire alle due prime sconfitte di campionato. I ragazzi sono molto motivati, il gruppo si sta piano piano formando e i nuovi arrivati si stanno integrando. Il Gela è una formazione equilibrata, ben sistemata in campo, con un opposto di grande valore e molto navigato in questa categoria». «In settimana – continua Draganov – ci siamo preparati in modo tale da poter costruire un'azione di contrattacco efficace. Sono infatti contento di come abbiamo lavorato in allenamento sulla battuta, a muro ed in difesa. Il Gela scenderà in
Volley Coppa Italia B1 Donne
La Master Group ancora al tappeto MERCATO S. SEVERINO MASTER GROUP MT 25-17, 16-25, 25-20, 22-25, 15-11
Il tecnico della Medical Center, Giorgio Draganov
campo forse con un po’ meno di pressione rispetto a noi. E poi ci peserà il lungo viaggio, ma non possiamo permetterci di sbagliare ancora. Diventa importante riuscire a non sprecare palloni e a mantenere un livello alto di gioco in tutti i frangenti dei set. Non è difficile trovare motivazioni in una partita come questa. Siamo tutti in buona forma fisica e il morale è alto. Siamo tutti pronti a dare il meglio per cercare di vincere».
Volley Coppa Italia B2 Uomini Sidel nuovamente ko
La Nicodemo Lauria fa suo anche il derby di ritorno SIDELLAGONEGRO NICODEMOLAURIA
1 3
14-25, 20-25, 25-16, 17-25
SIDEL INFISSI LAGONEGRO: Cimino, Ruggiero F., Ruggiero S., Crusco, Lopis, Ferro, Manzolillo, Osnato, Supino, Vaiana, Carlomagno, Galante, Supino. All. Bruno NICODEMO ARREDAMENTI LAURIA: Mastroianni, Mandarino F., Mandorino C., Riccio, Gallucci, Salomone, Terranova, Rija, Pesca, Cilento, Di Deco, Vicenti, Salrerno. All. Santomassimo NUOVAMENTE di scena il derby ma lo spettacolo cambia rispetto all'andata. Non entra
subito in partita la Sidel, che pur partendo bene nei primi minuti subisce gli attacchi ospiti, che si aggiudicano il primo set con una certa facilità. Non sembra ancora carburare nemmeno nel secondo set, commettendo molti errori nel servizio e in ricezione. Il terzo set sembra cambiare completamente il gioco dei lagonegresi che iniziano a mettere a terra palle precise e a recuperare lo svantaggio, riducendo così le distanze sul 1-2. Sembra che la partita inizi ora per i locali che trovano nuovi stimoli per proseguire un derby. Le speranze dei lagonegresi si affidano al quarto set, ma anche il secondo derby se lo aggiudica la Nicodemo.
E proprio Draganov si augura che in questa gara non ci siano momenti di “black out” come nella scorsa partita casalinga con il Turi. «Ci siamo allenati con serietà e in un clima tranquillo in settimana – continua Draganov - lavorando sui punti di debolezza emersi nelle ultime due partite di campionato. In una serie come questa non possiamo permetterci momenti di “appannamento” perché ci troviamo di fron-
te squadre più esperte di noi, allestite per vincere. Bisogna continuare a lavorare con umiltà ma anche acquisire più fiducia e convinzione nei nostri mezzi. Abbiamo allestito una squadra competitiva che, se riuscirà a trovare i giusti equilibri e metterà il cuore e la grinta visti nella passata stagione, sono sicuro che farà bene in questo difficile campionato». Anna Maria Calabrese sport@luedi.it
ROTA MERCATO SAN SEVERINO: Sellitto, Mascaro 11, Palazzini 9, Boteva 26, Vico 11, Spataro 15, Gentile (L), Stanga 4, Manzo 2,Truono n.e.. All. Carratu MASTER GROUP MATERA: Marulli 21, Romanò 19, Floridia 3, Cianflone n.e., Piscopo 12, Di Blasi 5, Picerno 5, Romano 8, Russo n.e., Pontillo n.e., Cacciapaglia (L). All. D'Onghia ARBITRI: Crasta di Napoli e Talento di Salerno NOTE: Battute vincenti Mercato S. Severino 10 sbagliate 6. Battute vincenti Matera 6 sbagliate 2 Durata set: 25’,23’,24’,30’,13 per un totale di un ora e 55’ Matera - La Master Group del presidente Frangione esce ancora una volta sconfitta ma evidenziando progressi. Primo set dominato dalla formazione di casa con un Matera impreciso in ricezione
Previsti più di 250 partecipanti alla mezza maratona di Pignola SI PREVEDE una massiccia partecipazione di atleti questa mattina a Pignola per la Martorun 2009, la seconda edizione della “Mezza Maratona del Pantano”la cui partenza è stata fissata alle 10 presso l'oasi naturalistica del WWF. Alla gara, organizzata dall'Asd Podistica AmatoriPotenza edal GruppoMartorano, si sono iscritti oltre 250 concorrenti provenienti dalla Basilicata e dalle regioni limitrofe. La manifestazione ha avuto anche il patrocinio della Fidal di Basilicata, del Comune di Pignola, della Regione Basilicata, della Provincia di Potenza, della Comunità Montana Alto Basento, dell'Apt di Basilicata e dell'Avis di Basilicata, con la sponsorizzazione tecnica della Mizuno. La Martorun si snoda lungo un percorso di 21 chilometri e 97 metri - che si divide tra la contrada Pantano e la pista ciclabile circostante l'Oasi Naturalistica del lago di Pantano -, completamente pianeggiante e molto veloce,con unaleggera salitaal km13,5 eduna
più impegnativa al km 16. Si parte dal piazzale del Centro Oasi Wwf dove si dovrà percorrere l'intero anello della pista ciclabile di 6 km in senso orario per due volte. Prima della conclusione del secondo giro, in prossimità dell'incrocio Pantano-Sciffra al Km 11 si lascia la pista ciclabile e si prosegue sulla destra in direzione contrada Sciffra, dove ci sarà la prima salita di circa 200 metri al Km 12,5. Si prosegue in direzione del centro sportivo Icaro fino all'incrocio della piscina Ferretti dove si proseguirà sulla destra per affrontare la seconda salita di circa 500 metri posta al km 15,5. Si prosegue per la contrada Tintiera di Arioso imboccando sulla sinistra la strada che porta a Pantano, poi si passa davanti alla Chiesa Madonna di Pantano e si percorre il tratto in direzione Pignola fino ad imboccare verso sinistra la nuova pista ciclabile ex ferrovia Falper raggiungere il piazzaledel Centro Oasi Wwf, dov'è situato l'arrivo. l.c.
Marulli miglior realizzatrice
e poco continuo in attacco che non riesce a passare con la dovuta continuità. Nella seconda frazione di gioco le parti si invertono ed è la Master Group che riesce a prevalere sull’avversario conducendo tranquillamente e sin dall’avvio la sfida, le schiacciatrici trovano con continuità il proprio gioco e la ricezione risulta più precisa ed efficace, sono questi i presupposti con i quali Matera può esprimersi a livello delle avversarie. Il terzo set risulta più equilibrato e la Master Group subisce le giocate avversarie, prova a reagire ma manca nel finale di quella cattiveria e precisione necessaria. Mercato San Severino si impone per 25-20 e mette una serie ipoteca sulla partita. Nel quarto set le materane sembrano determinate a non cedere, sembrano più toniche non si evidenzia il calo registrato nelle precedenti gare,una reazione che dimostra la coesione crescente tra le ragazze di coach D’Onghia e i risultati si vedono portando a termine il quarto set, costringendo il Mercato San Severino al tie break.Sono le padrone di casa che partono in svantaggio ma ben presto recuperano superando le materane e portando a compimento la rincorsa con una vittoria. Vincenzo Bochicchio
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Sport 51
Domenica 4 ottobre 2009
Domenica 4 ottobre 2009
Raikkonen quinto dopo le penalizzazioni e Fisichella è tredicesimo
F1, griglia rivoluzionata La pole position del Gran premio del Giappone è di Sebastian Vettel SUZUKA - Tre incidenti e altrettante bandiere rosse, Timo Glock in ospedale (per fortuna soloun taglioaunagamba) epenalizzazioni: è successo di tutto a Suzuka, dove oggi si correrà il Gran Premio del Giappone. In pole ci sarà Sebastian Vettel, dietro di lui Jarno Trulli e Lewis Hamilton. Poi, tutto cambia dopo le decisioni dei commissari di gara, che retrocedono di cinque posizioni i due piloti della BrawnGp RubensBarrichello e Jenson Button, Fernando Alonso (Renault) e Adrian Sutil (Force India), rei di non aver tolto il piede dall’acceleratore in regime di bandiera gialla dopo l’incidente di Sebastien Buemi (anch’egli penalizzato) avvenuto nei momenti finali della seconda manche di qualifiche. Griglia rivoluzionata dunque quando a Suzuka è ormai sera: Sutil 9^, Barrichello 10^, Button 12^, Buemi 15^, Alonso 17^. Ne approfitta Kimi Raikkonen, che sale dall’8^ alla 5^ posizione. E potrebbe approfittarne anche Vettel: il giovane tedesco già prima che la mannaia della Fia si abbattesse sui due alfieri della BrawnGp (Button è primo con 84 punti, Barrichello insegue a 15 lunghezze) aveva detto di credere ancora nel Mondiale, anche se attualmente dalla testa della classifica lo dividono ben 29 punti a tre Gran Premi dalla conclusione. A maggior ragione, quindi, Vettel sarà più carico e motivato del solito. Attenzione però a un circuito molto impegnativo che durante le qualifiche di oggi, anche e soprattutto per la difficoltà dei cordoli, ha riservato parecchi fuoripista. . Sono usciti infatti Jaime Alguersuari e Heikki Kovalainen (nessun problema per entrambi), due volte Buemi (senza conseguenze), e soprattutto Timo Glock. Grande paura per il tedesco, protagonista di un incidente nel punto più rapido del tracciato nip-
Motomondiale Valentino Rossi gli è subito dietro
Lorenzo primo a casa sua
Sebastian Vettel parte in pole
ponico. Qualche momento di tensione, poi il pollicesuela sicurezza,unavoltaarrivatoin ospedale, che non si trattava di nulla di grave. Già nelle terze libere Mark Webber aveva rotto la scocca dell’auto uscendo fuoripista e per questo motivo è stato costretto a saltare le qualifiche: l’australiano partirà dalla pitlane. Tornando ai risultati in pista, bella pole di Vettel, che ha beffato per soli 60 millesimi un Trulli in gran spolvero. In terza posizione Hamilton, che al debutto a Suzuka ha confermato di attraversare un ottimo momento di forma. Ottavo, prima delle penalizzazioni, Raikkonen:«Più dicosìnon potevamofare», ha detto il finlandese, che partirà alle spalle di Nick Heidfeld. Più indietro Giancarlo Fisichella, che non è riuscito a superare l'ostacolo del Q2. Sull'asciutto la sua Ferrari non rende, il brillante quarto posto ottenuto nelle prime libere di ieri si è rivelato un’illusione.
Volley B2 Donne E’ il Taranto l’avversario dell’Adci
ESTORIL - Jorge Lorenzo partirà in pole position nel GP del Portogallo, quattordicesimo appuntamento del Mondiale MotoGP. Per il mallorchino è la quinta pole stagionale, anche se l’ultima risale alla gara di Laguna Seca dello scorso 4 luglio. Il pilota del Team Fiat Yamaha ha battagliato con il compagno di team Valentino Rossi e con il rientrante Casey Stoner, ma nessuno dei due è riuscito a fare meglio di lui. Lorenzo, infatti, ha fermato il cronometro su 1'36"214, precedendo il «Dottore» di 260 millesimi e di poco più di tre decimi il portacolori della Ducati. E proprio sull'australiano al rientro in gara dopo due mesi di stop è il caso di spendere qualche parola in più. Stoner, infatti, è stato molto veloce, rimanendo anche in testa alla scala dei tempi fino a quando Lorenzo non ha ottenuto la sua migliore prestazione. Pur con qualche indolenzimentoallaschiena,il pilotadelleBaleariha messo tutti in fila. Un pò dolorante alle braccia, Stoner, invece, ha fallito per pochi secondi il passaggio sotto la bandiera a scacchi di fine prove, non riuscendo, così ad inanellare un altro giro veloce. Chi invece, ha avuto la possibilità di farlo è stato Dani Pedrosa. Il catalano della Repsol Honda Hrc non è riuscito ad infilarsiin prima fila, nonostantesia stato l’ultimo a rimanere sotto il muro dell’1'37» con 488 millesimi di ritardo dal connazionale. In seconda fila, poi, partirà il solito Colin Edwards con la Yamaha del team Monster Te-
ch3 ed il francese Randy de Puniet con la Honda del team di Lucio Cecchinello. Terza fila e settimo tempo per il sempreverde Loris Capirossi (Rizla Suzuki), davanti ad un Andrea Dovizioso che non riesce a risolvere i problemi della sua Repsol Honda Hrc. Male gli altri italiani in pista a Estoril, con il sanmarinese Alex De Angelis undicesimo con la San Carlo Honda, Niccolò Canepa 14^ con la Ducati del team Pramac, mentre il compagno di team Mika Kallio è decimo dietro alla GP09 ufficiale diNicky Hayden. Addiritturasedicesimo e penultimo Marco Melandri con la Kawasali dell’Hayate Racing, sempre più in crisi. Nelle altre due classi, dominio di Hector Barbera nella 250 cc., che dopo aver dominato le due sessioni di prove libere è stato in più veloce anche nelle qualifiche, fermando il cronometro su 1'40"596, precedendo di 58 millesimi il connazionale Alvaro Bautista, entrambi su Aprilia. Ottimo terzo tempo per Marco Simoncelli. A chiudere il dominio dei centauri iberici nelle qualifiche della gara lusitana è giunta anche la Julian Simon nella 125. Il pilota del team Bancaja Aspar Aprilia ha girato in 1'45"199 precedendo il connazionale Pol Espargaro su Derbi (1'45"739) e il britannico compagno di squadra Bradley Smith (1'45"775). Ottavo l’italiano Simone Corsi (Aprilia) con 1'46"307, nono Andrea Iannone (Aprilia) con 1'46"310.
Volley B2 Donne Trasferta a Battipaglia
C’è il tris nel mirino La Materman Nusco Livi La Giocoleria prova a mantenere il primato PUNTA decisamente al tris di vittorie la Giocoleria che stasera, con inizio alle 18, affronta alla Caizzo il Palafiom Taranto reduce da due sconfitte al tie break nelle prime due giornate di campionato. La squadra di Telesca si presenta all'appuntamento odierno fortedi unprimato inclassifica legittimato da due vittorie piene e soprattutto da due prestazioni di grande consistenza. Proprio ciò che serve stasera contro la formazione guidata in panchina da coach Presta che finora ha palesato equilibri precari e scarsa efficacia nelgioco inbanda. “Credo - spiega l'allenatore dell'Asci - che la chiave del successo sarà mantenere alto il ritmo della partita. Per questo dovremo fare grande attenzione in battuta e in difesa, per impedire loro di sviluppare il loro gioco preferito. Qundo possono spingere le combinazioni al centro diventano davvero pericolose potendo contare su atlete di indubbio valore nel ruolo”. Certo Zonca rappresenta il punto di riferimento della formazione tarantina, ma riuscire a limitarla e, in qualche modo, isolarla, significherebbe aver fatto un gran passo verso il successo. Se si considera, infatti, che il resto dell'attacco delle pugliesi poggia per gran parte sulle spalle di Scialacomo, atleta di una certa esperienza, ma anche lei con precisi limiti dinamici e che l'opposta designata, Mastandrea, è una ragazza di appena 17 anni che nell'ultimo match ha messo giù appena due palloni, allora si comprende bene come le indicazioni di Telesca, se messe in pratica, potrebbero risultare letali per le ospiti. E' un'Asci, tra l'altro, che scende in campo dopo una settimana di lavoro intenso e proficuo, come sottolinea compiaciuto l'allenatore. “Tutte le ragazze - conferma - hanno lavorato bene.
prova a cancellare lo zero
Massimo Telesca
Mara Di Martile
Spero che riusciamo progressivamente a crescere nel rendimento e nel raggiungimento degli equilibri migliori. Stiamo uscendo dalla prima fase di maggior carico e anche per questo i punti finora accumulati sono preziosissimi. Sono fiducioso sia per la partita contro il Taranto che per il futuro, convinto che continuando a lavorare così i risultati, per quelle che sono le nostre ambizioni, arriveranno”. Ottimismo su tutta la linea, insomma, e comunque ben giustificato. Unico avvertimento per Avena e compagne può essere quello di evitare cali di tensione come quello del terzo set con il Benevento, che contro una formazione come il Taranto, soggetta a grandi alti e bassi nelcorso dello stesso parziale, potrebbero costare cari. Sul piano della formazione, nessuna novità per coach Telesca. Ghersetti opposta a Radkova, Nolé-Avena in banda e Taddei-Arras al centro con Santangelo libero: questo lo schieramento iniziale per continuare a tenere la vetta della classifica, ma, soprattutto, per continuare a mettere fieno prezioso in cascina per il traguardo tranquillità. Pietro Floris sport@luedi.it
ANCORA un impegno complicato, nel terzo turno della sua stagione da debuttante in B2, per la Materman Nusco Livi Potenza. A Battipaglia stasera - si gioca dalle 18 al Pala Puglisi Pamela Petrone e le sue ragazze proveranno a sbloccare lo zero in classifica, contro una squadra che però tra le mura amiche appare decisa a mantenere la giusta continuità di risultati e di gioco. La compagine salernitana, timonata dall'ex tecnico dell'Asci Nello Caliendo, dopo avere stec-
cato all'esordio sul campo dell'Azzurra Molfetta, si è difatti subito rifatta davanti ai propri tifosi con lo squillante 3-0 sull'Altamura. Lombardo e compagne, orfane quest'anno di Francesca Nolè, sembrano comunque avere tutte le possibilità di dare seguito alle ottime cose mostrate nel finale della passata stagione: anche grazie ai nuovi arrivi di Borrelli e Buonocore al centro, e Casale in posto quattro. La Livi quest'oggi, dal canto suo, dovrà pensare più che altro ad esprimere il miglior gioco di cui è capace, come ha fatto solo nella seconda parte della sfida casalinga di domenica scorsa col Molfetta. «All'inizio di quella partita abbiamo effettivamente faticato - ha confermato Nilde Nobile -. Evidentemente siamo entrate in campo troppo contratte, perché ci tenevamo a fare bella figura di fronte al nostro pubblico». «Poi però ha aggiunto la schiacciatrice rossoblù - la reazione della squadra c'è stata, e sia nel terzo che nel quarto set abbiamo lottato alla pari con un'avversaria esperta e di categoria. Il che ci dà la consapevolezza di poter disputare un buon campionato, dopo un inevitabile periodo di adattamento iniziale». L'atteggiamento positivo del resto non sembra essere venuto meno alla Materman, convinta di poter fare dello spirito di squadra, anche in questa stagione, una delle sue prerogative. «Quel che è certo - spiega Nobile - è che non smetteremo mai di credere nella forza e nell'unità del gruppo, che ci hanno permesso di ottenere gli eccezionali traguardi dello scorso anno». Luca Carlone sport@luedi.it
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52 Sport
Domenica 4 ottobre 2009
di LEONARDO BICH ALLA sua quinta giornata la settimana internazionale della ricerca dedica un omaggio a un grande pensatore del novecento, Gregory Bateson, con la proiezione in anteprima di spezzoni del film “Gregory Bateson Documentary: Join The Evolution” presso l'Auditorium Conservaorio “E.R. Duni” di Matera. Lo presenta la figlia Nora Bateson, realizzatrice del documentario, con interventi di Alfonso Montuori dell'Institute of Integral Studies di San Francisco e Sergio Manghi dell'Università degli studi di Parma. Da dove è nata l'idea di realizzare questo film-documentario? E qual è il suo scopo? «Qualche anno fa il centenario della nascita di Gregory Bateson è stato celebrato in varie parti del mondo. A quel tempo mia sorella Mary Catherine Bateson, che ha svolto un grande lavoro sia sulle ricerche di Gregory che su quelle di Margaret Mead, mi ha detto: “non abbiamo materiale audiovisivo su papà, vorresti lavorarci?” ed ho subito accettato. Quasi immediatamente mi sono accorta che per spiegare le sue idee avrei dovuto mostrare anche com'era come persona. Gregory aveva degli strumenti davvero unici per pensare cosa fa sì che i sistemi funzionino o no, dal sistema più ampio, la biosfera, al più piccolo, la cellula vivente. C'è molto in quelle dinamiche e in quelle forme di relazioni che può essere studiato e applicato in
Settimana della ricerca
Bateson, grande cuore dietro una mente geniale Il ricordo della figlia Nora In anteprima gli spezzoni del film vari campi, dalla politica all'agricoltura fino alle dinamiche famigliari. Per questo motivo ho deciso di farne un vero e proprio film. Il problema è che il suo pensiero era assolutamente non lineare, mentre un film deve essere lineare, e questa è stata la sfida più grande». Quale ritiene sia stato il ruolo di Gregory Bateson come pensatore nel panorama culturale del ventesimo secolo? Penso che il ruolo di Gregory Bateson sia dipeso dal far parte di un gruppo di persone che stavano cercando di mettere insieme più discipline, dalle scienze alla sociologia, all'interno di una prospettiva più ampia. Lui, in particolare, ha fatto ciò mostrando come fosse possibile vedere le forme e le relazioni in modo diverso. C'erano molti innovatori in quel periodo e in particolare nel Macy Group: Heinz von Foerster,
Margaret Mead, lo stesso Gregory Bateson, Norbert Wiener e altri scienziati. Nei loro dialoghi erano incoraggiati ad interrompersi a vicenda per confrontarsi e non potevano presentare interventi preparati in anticipo: l'esatto opposto dell'atmosfera formale accademica. Ed è in quei dialoghi che hanno dato vita alla cibernetica. Le idee sviluppate insieme in quel periodo e da quelle persone sono state poi in parte eclissate allorché il mondo occidentale e la sua cultura hanno preso un'altra via. Per questo penso che il principale contributo di Gregory Bateson sia stato quello di spargere dei semi che potessero essere finalmente raccolti nel ventunesimo secolo. Ora forse siamo più pronti e ci sono molte più persone in grado di riprendere quelle idee. Penso anche che quelle riflessioni siano rimaste per molto
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Il Libro Car net
tempo limitate principalmente ad un ambiente accademico e che ora sia giunto il momento per applicarle anche nella vita quotidiana e nel modo di vedere il mondo». Gregory Bateson negli anni sessanta è stato uno dei principali esponenti di un ambiente californiano aperto e innovativo. Quella particolare atmosfera ha influito sullo sviluppo del suo pensiero? «Sotto certi aspetti la California ha offerto a Gregory molta libertà. Lì vi erano molti liberi pensatori in quel periodo, si sentiva l'influenza della filosofia orientale, e il movimento ecologico era ai suoi albori così come la cibernetica: era la tempesta culturale perfetta. Ma lui stava lavorando sulle stesse idee già dagli anni Trenta. Una grande influenza l'aveva già avuta suo padre William Bateson, pioniere della genetica, che lo aveva spinto a cercare il “genio” della natura, così come lui studiava le forme e le loro relazioni nell'evoluzione biologica. Ma ciò che Gregory aveva di davvero speciale era un grande cuore che lo portava ad amare completamente la vita in tutte le sue manifestazioni: dai piccoli insetti agli schizofrenici, dalle forme delle onde al comportamento dei granchi fino all'ipotesi di una mente delle foreste. Era in California, ma aveva già portato tutto questo dentro di sé. Fortunatamente gli hippie hanno apprezzato».
A Matera il primo writers contest lucano
L’evento Si conclude oggi nel maniero di Lagopesole “L'Autunno profuma di libro”
Castelli umani dall’atmosfera catalana LAGOPESOLE - Un grande evento antropologico oggi in Basilicata. A chiusura della manifestazione letteraria “l'Autunno profuma di libro” organizzata dal Mibac e dall'assessorato alla cultura della Regione Basilicata all'interno del Castello di Lagopesole alle ore 16, si terrà il listening party “Castelli Umani, patrimonio della Catalogna, d'Italia, della Umanità”. Non un semplice convegno ma un dibattito internazionale che si avvarrà di musica, video e vere costruzioni di “castelli”, i cui mattoni però sono umani. Il dibattito moderato da Rocco Brancati (Rai Tv), avrà come ospiti spagnoli i membri della “Colla Vella dei Xiquets de Valls”, la più antica squadra di castelli umani del mondo (fra le oltre 90 presenti nel globo), lo scrittore Xavier Brotons, il giornalista Ivan Rodon Tenas, insieme con l'assessore al lavoro formazione cultura e sport della Regione Basilicata Antonio Autilio, Lina Gurrado (A' Morr - Pizzicantò di Irsina), il giovane autore del saggio lucano “Torri di uomini in Basilicata”, Gabriele Di Stasio. Il Listening party inizierà con la musica catalana del “Toc de Castells” poi la presentazione di video che illustreranno il valore dei libri: in questo caso come da un piccolo saggio lucano si possa arrivare a riscoprire e rivalutare a livello internazionale una tradizione popolare quasi del tutto dimenticata. Lo scopo di una pubblicazione, oggi purtroppo raramente raggiunto, dovrebbe essere proprio l'aumento della consapevolezza dei lettori e, attraverso essa, la concretizzazione di pensieri, sogni, progetti. Per le comunità di Irsina, Melfi e Ferrandina il saggio in questione si-
MATERA - Primo writers contest lucano che ha come oggetto la realizzazione di Puppets con pareti e bombolette spray forniti gratuitamente. L'evento, finalizzato a dare maggiore visibilità alla cultura dell'arte di strada nella città di Matera, conclude la terza edizione di BasilicataCinema Fatevi i Corti Vostri, festival degli audiovisivi amatoriali e/o autoprodotti. L'evento artistico si svolgerà oggi dalle 16 alle ore 21; lo spazio indicativo concesso a ogni partecipante sarà di 2 metri per 2 metri. I pannelli saranno disposti nel porticato del Palazzo dell'Annunziata nel cuore della città dei Sassi. A ciascun artista sarà data una dotazione di 6 bombolette spray e una serie di caps (2 Normal, 2 New York e 2 Skin). Parteciperanno al contest gli artisti: Gianfranco Barbarinaldi (Matera) Marco Palese (Potenza), “Pin”(Molfetta), Giovanna Zampagnini (Matera), Simone Cortese (Potenza), Giuseppe Vaccaro (Potenza), Alberto Bes (Trani) La gara di graffiti avrà come tema il “Mediterraneo” e a questo, i giovani artisti, liberi di utilizzare anche accessori personali, dovranno attenersi per sviluppare le loro opere. Alla fine dell'esibizione una giuria tecnica decreterà il vincitore il cui premio consisterà nella realizzazione di un murales permanente presso la sede del “Centro benessere Light”, a Matera in via delle Arti 1.
Il Libro L’intervento L’assessore Autilio: «Politiche per la promozione della cultura assi portanti per lo sviluppo del Paese»
gnifica un avallo di una tradizione che inizialmente sembrava fosse “solo” un semplice gioco antico ma che spiegata in profondità nell'opera, si sta rivelando un fattore di valorizzazione cultural/identitario fortissimo che sta portando giovani lucani a riscoprire se stessi e le potenzialità della loro cultura. Si continuerà poi con i brevi interventi degli ospiti che illustreranno come i castelli umani siano candidati ad essere patrimonio dell'umanità Unesco ed abbiano ottime chances per diventarlo a breve. Subito dopo la conclusione affidata alla lettura di una piccola parte del saggio da parte dell'attrice Francesca Carella e la costruzione delle vere torri di uomini lucane di 2 e 3 piani che girano su se stesse, e catalane, più alte ma non mobili. Una chiacchierata antropologica che diventerà musica e poi, spettacolo popolare.
IL richiamo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad investire sul capitale umano, sulla cultura e sulla ricerca, che è venuto in occasione del suo intervento all'Università degli Studi della Basilicata, ha trovato un'immediata eco nel convegno nazionale su “Le politiche della letteratura in Italia”, che si è svolto venerdì a Castel Lagopesole, nell'ambito della terza edizione di “L’Autunno profuma di libro”. Tra gli intervenuti al convegno, il direttore generale per le Biblioteche del Ministro Beni Culturali Maurizio Fallace, il presidente del Premio Letterario Bancarella Giuseppe Benelli, Fabio Del Giudice, in rappresentanza dell'associazione Italiana Editori, il professor Livio Sossi, docente di Storia e Letteratura per l'Infanzia. «Un Paese che non pensa alla cultura nell'impostazione generale delle politiche pubbliche - ha sottolineato l'assessore regionale alla Cultura Antonio Autilio - è un Paese che non guarda al benessere dei suoi cittadini e alla loro crescita sociale e civile. Nelle indagini Istat relative alla qualità della vita molti dei parametri fondamentali utilizzati sono riferiti proprio al consumo di cultura, allo spettacolo e alla
possibilità di utilizzare nel modo migliore il proprio tempo libero. Le scelte che riguardano la scuola e le politiche giovanili, il welfare e la pubblica amministrazione, la ricerca e l'innovazione, sono determinanti rispetto alla crescita degli individui, alla educazione dei giovani e al benessere sociale. Per questo - ha aggiunto Autilio - è necessario affermare la convinzione che le politiche per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storicoartistico e del paesaggio e le politiche di promozione delle attività culturali e di spettacolo debbano essere considerate come assi portanti per lo sviluppo del nostro Paese e, allo stesso tempo, come uno dei capitoli essenziali di un welfare moderno che riconosce tra i diritti di cittadinanza anche il diritto alla cultura. Se la Basilicata avesse avuto negli Anni '70 il tasso di lettura della Liguria - ha detto ancora Autilio - oggi avrebbe una produttività di 23 punti più alta, a riprova che la cultura è sempre più un fattore di crescita complessiva dell'economia locale. Tra i vari gap che dobbiamo superare c'è dunque anche quello culturale, tenuto conto della complessiva bassa partecipazio-
ne finanziaria delle Regioni che in Italia investono l'1,2% del loro bilancio in cultura (con Regioni, come ad esempio la Toscana con il 2%); l'1,8% del loro budget lo investono le Province e il 3,5% in media i Comuni. (dati III Rapporto Annuale Federcultura, 2006). Per questa ragione in Basilicata, come in altre Regioni del Sud stiamo già da tempo sperimentando un utilizzo “meno tradizionale” dei fondi comunitari, in particolare del Fondo Sociale Europeo, in direzione di progetti che vedano la cultura integrata con le altre risorse del territorio». Di qui il nuovo Bando in fase di predisposizione da parte del Dipartimento per accrescere la diffusione della lettura tra i giovani e le attività di rafforzamento culturale nelle attività scolastiche. L'assessore Autilio, in veste di coordinatore degli assessori regionali d'Italia alla Cultura, ha infine ribadito l'impegno della Conferenza delle Regioni ad avviare una decisiva stagione di riforme del settore che risponda ad un disegno di sviluppo e di innovazione di lungo periodo a cui tutti, operatori, privati, enti locali e governo, assicurino il proprio sostegno e contributo.
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Cultura&Spettacoli
Allo chef Malacarne “La ricerca dell’eccellenza” RIONERO - E' Donato Malacarne, proprietario e chef del ristorante Don Matteo di Matera il vincitore del premio “La ricerca dell'Eccellenza” promosso dalla Bonaventura Maschio, storica distilleria trevigiana che da anni sostiene questa iniziativa per incentivare i giovani sommelier ad approfondire le tematiche legate al mondo della distillazione. Come nel campo dei vini, anche in questo particolare settore, l'Italia vanta nel mondo una riconosciuta competenza e un indiscusso primato di tipicità che, anche le nuove generazioni, sono chiamate a conoscere ed apprezzare. La cerimonia di conse-
gna si é svolta venerdì sera, durante una cena di gala nell'azienda vitivinicola “Terra dei re” di Rionero in Vulture. A consegnargli il riconoscimento è stato il presidente dell'Associazione italiana sommelier, Terenzio Medri. «E' un traguardo importante - ha dichiarato Malacarne - un riconoscimento per il mio impegno nel mondo dei vini e dei distillati. Dedico questa vittoria all'Ais di Basilicata che ha creduto in me e alla mia terra. Da quindici anni, nel mio ristorante ho ampliato le tematiche del vino e in modo particolare dei distillati, il tutto abbinato con una cucina di qualità».
Domenica 4 ottobre 2009
In 200 alla scoperta dei vini locali MATERA - Produzione vitivinicola che bontà. Prima tappa materana, ieri, per l'Ais, l'associazione italiana dei sommelier. Un tour scandito da vini prelibati e gastronomia locale. Si è svolto per la prima volta in Basilicata, dal 30 settembre scorso, il 43° congresso nazionale dell' Ais, che ha previsto una serie di iniziative in tutta la regione. Ieri mattina degustazionenel cuorepulsantedei Sassi,presso il convento di Santa Lucia a Porta Pistola. A seguire, nel pomeriggio congresso e “Trofeo Berlucchi”. Aperitivo apprezzato «dai 200 congressisti provenienti da tutto il mondo. ha dichiarato degustando un buon “Matera doc” Michele Dragone, presidente del consorzio - Tutto il vino qui presente, Matera Greco doc, Matera Primitivo doc, Matera Rosso doc, Matera Moro doc sono offerti dal nostro consorzio». Tavole imbandite di prelibatezze locali, dai peperoni cruschi agli stuzzichini di formaggi lucani e frutta di stagione, mandorle profumate e friabili, taralli e frittate. «Tutto questo - specifica il presidente - è stato offerto da Sp Ristorazione di Matera, indispensabile anche il sup-
porto degli studenti dell'Istituto Alberghiero “Turi” di Matera e del docente Franco Piliero. I nostri ospiti ci hanno comunicato di essere stati affascinati da Matera e hanno proposto di ripeterel'evento» Tra i progetti futuri del Consorzio di Tutela Vini Matera Doc l’apertura dell'enoteca Provinciale a Palazzo Acito e l’organizzazione di corsi di degustazione e master slow Foto di gruppo per gli organizzatori food. Infine, un vino consigliato da Dragone Matera, Acinapura di Trusi, Battifarano di Nova Siri, Di Taranto di Montescaglioper l’autunno 2009 «I nostri nuovi rosati. E' un vino che so, Lanzolla di Montalbano Jonico, Marimette tutti d' accordo, ottimo per la carne no di San Giorgio Lucano, Cardillo di Bernalda e Del Mezzano di Montescaglioso. ma anche per il pesce». IL consorzio si è costituito nel 2005. Ad Maria Anna Flumero oggi, le aziende iscritte sono: Dragone di cultura@luedi.it
«L’Aglianico del Vulture? Il mio rosso preferito»
I suggerimenti del giornalista Luciano Pignataro
«Fare squadra per far decollare il settore vitivinicolo in regione» PER la prima volta nella storia si celebra un congresso nazionale dell'Ais in Basilicata. Una occasione unica offerta ai nostri produttori di mettersi in vetrina. Ma è una opportunità o un rischio? Ne parliamo con Luciano Pignataro, giornalista del Mattino, responsabile Touring Club al Sud, autore di guide e molto conosciuto grazie al suo sito www.lucianopignataro.it, uno dei più cliccati in Italia nel settore. Pignataro conosce bene la Basilicata, ci lavora da anni, è anche responsabile regionale della Guida Ristoranti dell'Espresso. Insomma, la persona giusta a cui fare qualche domanda. Cosa rappresenta per il mondo vitivinicolo lucano questo Congresso nazionale in Basilicata? «Sicuramente l'opportunità di farsi conoscere da specialisti provenienti da tutta Italia, anche se questo avviene in un momento difficile e di crisi del settore sia qui che nel
resto del Paese. I prezzi delle uve sono in picchiata, la legge della domanda e dell'offerta sta premendo sui produttori ad abbassare le aspettative sulla remunerazione in bottiglia. In questo devo dire che pochi hanno saputo mantenere la testa sulle spalle in questi anni, gestendo il successo con equilibrio. Chi non lo ha fatto rischia di trovarsi fuori mercato: basti pensare cheil vicinoTaurasi inalcuni casi ormai è alla quota, reale, di circa cinque euro per quanto riguarda le annate 2002 e 2003 che non sono state smaltite. Un calo di oltre il 50% sui prezzi chiesto in partenza. Siamo ormai ai livelli del 1994 secondo Coldiretti». Può, un evento come il congresso, rappresentare un'occasione per far apprezzare da un pubblico esperto il territorio con le sue tradizioni, la sua storia, i suoi protagonisti? «Il territorio vulturino e lucano in generale è straordinario, il paesaggio onirico,
regala ancora la dimensione del viaggio. Purtroppo in questi anni tra i produttori è prevalsa l'antica paura contadina di essere fregati dal vicino, non si è capito che il mercato era globale e non si è riusciti a fare squadra. La Lucania, dopo quindici anni di chiacchiere, è ancora una scoperta, non una realtà consolidata, nonostante gli sforzi di tanti imprenditori. Inoltre, a partire dalle annate 2000, si è lavorato legno in eccesso conla conseguenzadella perdita di uno stile quello elegante e non marmellatoso, adesso tornato di moda. Solo in pochi si sono salvati, e sono quelli che vanno avanti perché hanno avuto fiducia nel proprio progetto senza limitarsi a orecchiare in giro». Cosa cerca oggi un enoturista? «Tipicità, low cost, verità nel racconto enogastronomico». Oggi va di moda il regalo enogastronomico come souvenir da portarsi dietro. Il
vino, come un prodotto caratteristico, rappresenta sempre più un legame con il territorio dove si è trascorsi una vacanza? Cosa manca a questa Basilicata turistica? «Mi piacerebbe avere notizie dei consorzi, delle Strade del Vino. Insomma, non esiste un ente che non siano i singoli produttori a cui ci si può rivolgere per girare e avere notizie. So che si sta pensando all'enoteca regionale, ma perché i privati aspettano semprel'ente pubblicoinvece di muoversi insieme? Il grande male del Sud è questo. Dunque i nostri ospiti troveranno ottimi prodotti, grandi piatti, territorio stupendo: ma perloro saràcome avervisto un film perché difficilmente potranno ripeterlo». Quali sono le problematiche del settore vitivinicolo lucano che non riesce ancora a fare massa critica? «Non c'è fiducia reciproca, si paga forse un pesante isolamento durato troppo tem-
Luciano Pignataro
po. Alcuni hanno pensato che la Puglia potesse essere un mercato, ma è come voler vendere frigo agli esquimesi. Con la differenza che la Regione lìmi sembraben piùdeterminata di quella lucana, almeno negli ultimi anni». Quanto può essere importante la cultura del vino per fare sviluppo turistico? «In un territorio come il Vulture non c'è altro motivo per venire. Certo Matera e Maratea sono attrattori importanti, ma non bastano ad esaurire l'offerta che è costantemente in eccesso rispetto alla domanda interna». Cosamanca allaBasilicata turistica, quella enoga-
stronomica, per essere apprezzata? «Manca la maturità commerciale, la capacità di rapportarsi all'esterno, mediare, essere elastici. Invece ci si ferma a litigare per sciocchezze inutili, si hanno inutili retropensieri. Ci vorebbero un paio di grandi alberghi capaci di attirare turisti, far crescere professionalità, muovere il territorio. Le potenzialità ci sono, altrimenti gruppi come la Giv, il più grande in Italia, o i Feudi, certo non sarebbero venuti qua a perdere soldi. Purtroppo questi esempi sinora non sono bastati». Come definirebbe l'Aglianico del Vulture? «Il mio rosso preferito».
A Rivello sulle tracce del Vangelo Il Circolo Erasmo presenta Sostiene Pereira secondo Matteo con Gammarota
Nel pomeriggio a Lauria presso il Centro Auser ex scuola materna
di EMILIA MANCO LAURIA - Il Circolo Erasmo Lauria e Su la Testa Lauria organizzano per oggi, presso il Centro Auser ex scuola materna, con inizio alle ore 17.30, la proiezione del film drammatico “Sostiene Pereira”, regia Roberto Faenza, tra gli attori Marcello Mastroianni, Joaquim De Almeida, Daniel Auteuil, Stefano Dionisi, Nicoletta Braschi. Sceneggiatura di Roberto Faenza, Sergio Vecchio e premio David 1995 per migliore attore a Marcello Mastroianni. Agli albori della dittatura salazarista, la stampa è già sottoposta a controllo e censura. Un giornalista quieto, senza idee politiche e appassionato solo di letteratura, saprà dire di no, in nome della libertà di informazione. Un supremo Marcello Mastroianni nella sua ultima interpretazione. A Lisbona nel 1938, finito, dopo trent'anni di cronaca, a dirigere la pagina letteraria del
quotidiano “Lisboa”, il dottor Pereira. Colpito da un articolo del giovane saggista Monteiro Rossi sulla morte, lo contatta per ingaggiarlo come praticante per il giornale. Conosce così anche Marta, la sua ragazza, ostile al regime. Il primo scritto, su D'Annunzio, lo sconcerta per la violenza critica nei confronti del poeta, ed egli consiglia al giovane, che ottiene un anticipo in denaro, prudenza e moderazione. Incline a tenersi fuori da questioni politiche, Pereira va in cura alle terme dove incontra il direttore del giornale che lo rimprovera per un racconto di Daudet che termina con le parole “viva la Francia”. Al ritorno trova che l'invadente portiera, moglie di un poliziotto e informatrice del regime, ha a sua disposizione un centralino. Frattanto Marta cerca ancora di indurlo a scrivere contro il regime, ma lui non vuole guai. Tornato alle terme, fa amicizia col dottor Cardoso, che lo introduce
ai metodi psicoanalitici ed alla teoria della “confederazione delle anime”. Al ritorno a Lisbona incontra Marta che gli dice che Rossi con il cugino sta reclutando uomini antifranchisti al sud: al cinema, i due assistono ad un documento di propaganda. L'amico Padre Antonio, critico col franchismo e col Vaticano, gli parla di Mauriac, Claudel, Bernanos e Guernica. Successivamente Monteiro Rossi giunge a casa sua stravolto, il cugino è stato arrestato. Mentre Pereira rifocilla il giovane arriva la polizia politica, che tortura a morte Monteiro minacciando Pereira. Questi con uno stratagemma, fa pubblicare un articolo dettagliato sull'episodio dal giornale, ha scoperto che la sua vita non è finita perché lo attende un nuovo futuro. Marcello Mastroianni trova l'ispirazione, il tono e la grazia per darci una delle più travolgenti e autobiografiche interpretazioni della sua lunga carriera.
RIVELLO - Da oggi al 31 ottobre a Rivello Giovanna Gammarota presenta la mostra fotografica “Sopraluoghi in Lucania”. Sulle tracce del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, i luoghi dove il granderegista Pier Paolo Pasolini girò 40 anni fa gran parte del suo capolavoro. A distanza di più di quarant'anni da questo famoso film, Giovanna Gammarota è andata nei luoghi scelti da Pasolini per il vangelo secondo Matteo. Ciò che l'ha spinta a seguire le tracce del vangelo non è stato il banale desiderio di scoprire e mostrarela bellezzadi talipaesaggi, mail bisogno di verificare fisicamente, emozionalmente, se essi avevano conservato quella forza ancestrale che comunicavano nel film, quella dimensione arcaica e potente per la quale erano stati scelti da Pasolini. Di conseguenza ha voluto consapevolmente evitare ogni pedestre esercizio di citazione didascalica che avrebbe devitalizzato eaddomesticato lesue immagini. Al tempo stesso non si è lasciata irretire dalla bellezza superficiale delle forme e del paesaggio. Lei è giunta nei luoghi del Vangelo per guardarli davvero, per starci e non transitarci, per
farsiintridere dairumorie dagliodori della natura, delle strade polverose, del vento estivo che scivola nelle valli riarse. Giovanna Gammarota, vive e lavora a Milano. Comincia il proprio percorso creativo scrivendo scarni racconti ispirati alla prosa di Raymond Carver. All'inizio degli anni Ottanta frequenta corsi di regia cinematografica. Ma è soltanto dopo l'incontro con il cinema in bianco e nero di Wim Wenders e le sue rarefatte fotografie realizzate per il film Paris Texas, che comincia a pensare alla fotografia come mezzo di espressione creativa.L'approccio èdaautodidatta, nel 1994, dopo aver frequentato un corso con Giuliana Traverso presso la storica galleria milanese il Diaframma, comincia una sua personale ricerca caratterizzata da immagini che cercano di dare forma al vuoto e al silenzio. La fotografia diventa così il veicolo prediletto d'espressione che non l'abbandonerà più. Nel corso di questi anni i luoghi visitati e fotografati sono stati privati di ogni orpello superfluo, il paesaggio. em.ma.
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54 Cultura e Spettacoli
PRIMA SERATA
17.30
SHOW
22.35
RUBRICA
20.10
RUBRICA
23.30
FILM
22.30
SPORT
SPORT
14.00
FILM
21.35
Pippo Baudo
Massimo De Luca
Fabio Fazio
06.00 -EVENTO Automobilismo: Gran Premio del Giappone di Formula 1 06.05 -EVENTO Pole position 07.00 -EVENTO Gara 08.30 -EVENTO Pole position dopo Gara 09.30 -RubricaA sua immagine 09.55 -ReligioneSanta Messa celebrata da Sua SantitĂ Benedetto XVI e offerta olio per Lampada Votiva 12.00 -EVENTO Recita dell'Angelus da Piazza San Pietro - Religione 12.20 -Rubrica Linea Verde 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -Show Domenica In - L'Arena 15.30 -Show Domenica In - 7 giorni 16.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 17.30 -ShowDomenica In - 7 giorni 18.50 -GiocoL'EreditĂ 20.00 -TelegiornaleTelegiornale
06.00 -DocumentarioNapoli sotterranea 06.25 -RubricaL'avvocato risponde 06.35 -RubricaInconscio e magia 06.45 -RubricaMattina in famiglia 07.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 08.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.30 -TelegiornaleTG2 Mattina L.I.S. 10.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 10.05 -RubricaCi vediamo domenica 11.00 -NewsRai Sport Numero Uno 11.30 -RubricaMezzogiorno in famiglia 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg2 Motori 13.40 -RubricaMeteo 2 13.45 -ShowQuelli che...aspettano 15.30 -ShowQuelli che il calcio e... 17.05 -RubricaRai Sport Stadio Sprint 18.00 -Telegiornale Tg 2 18.05 -Rubrica90° minuto 19.00 -EVENTO Automobilismo: Gran Premio del Giappone di Formula 1 20.00 -Reality ShowX Factor
06.00 -RubricaFuori orario. Cose (mai) viste 07.00 -CONTENITORE Aspettando è domenica papà 07.50 -RubricaE' domenica papà 09.30 -ShowIl Gran Concerto 10.05 -FilmMare matto con Gina Lollobrigida, Jean Paul Belmondo - regia di Renato Castellani (Usa) - 1963 11.55 -RubricaAppuntamento al cinema 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTeleCamere Salute 12.55 -RubricaOkkupati 13.25 -RubricaPassepartout 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -RubricaIn 1/2 ora 15.05 -RubricaAlle falde del Kilimangiaro 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -Attualità Blob 20.10 -RubricaChe tempo che fa
06.00 -Telegiornale Prima pagina 07.55 -News Traffico 08.00 -Telegiornale Tg5 - Mattina 08:50 - Show Le frontiere dello spirito 09.45 -Sit Com Finalmente soli 10.15 -News Verissimo - Tutti i colori della cronaca 13.00 -Telegiornale Tg5 13.40 -Show Domenica 5 18.50 -Gioco Chi Vuol essere milionario 20.00 -Telegiornale Tg5
06.30 -TelegiornaleTg4 - Rassegna stampa 07.10 -MiniserieCaro maestro 2 09.00 -Sit ComNonno Felice 09.30 -DocumentarioArtezip 09.35 -DocumentarioSardegna 10.00 -ReligioneSanta Messa 11.00 -RubricaPianeta mare 11.30 -TelegiornaleTg4 12.10 -RubricaMelaverde 13.25 -TelegiornaleAnteprima tg4 13.30 -Telegiornale Tg4 14:10 - FilmFrancesco d'Assisi con Bradford Dillman, Dolores Hart, Stuart Whitman - regia di Michael Curtiz (USA) - 1961 15.30 -FilmBravados con Gregory Peck, Joan Collins, Henry Silva - regia di Henry King (USA) - 1958 18.50 -TelegiornaleAnteprima tg4 18.55 -Telegiornale Tg4 19.40 - TelefilmIl ritorno di Colombo
07.00 -Sit ComPhil dal futuro 07.25 -Sit ComPhil dal futuro 07.50 -Cartoni 11.00 -TelefilmXena - Principessa guerriera 11.55 -TelegiornaleStudio aperto 12.00 -SportGrand prix - Campionato mondiale motociclismo 13.05 -SportGuida al campionato 14.00 -SportGrand prix - Campionato mondiale motociclismo 14.50 -SportGrand prix - Fuori giri 15.30 -SportGrand prix - Campionato mondiale motociclismo 16.30 -FilmSoccer Dog - Asso del pallone con Nick Moran, Jake Thomas, Lori Heuring - regia di Sandy Tung (USA) - 2004 18.30 -Telegiornale Studio aperto 19.00 -FilmRitorno al futuro con Michael J. Fox, Christopher Lloyd, Lea Thompson - regia di Robert Zemeckis (USA) - 1985
06.00 -TelegiornaleTg La 7 / Meteo / Oroscopo / Traffico 07.00 -RubricaOmnibus Week-end 09.15 -AttualitĂ Omnibus Life Week-end 10.10 -AttualitĂ La settimana 10.40 -RubricaM.O.D.A. 11.15 -RubricaPre-gara 11.50 -SportRound 13 Superbike - Motociclismo 13.00 -TelegiornaleTg La7 13.25 -NewsSport 7 13.30 -FilmAssassinio sul palcoscenico con Margaret Rutherford, Ron Moody - regia di George Pollock (GB) - 1964 15.20 -SportRound 13 Superbike - Motociclismo 16.40 -TelefilmMac Giver 1 18.00 -FilmMajor League, la squadra scassata dalla lega con Tom Berenger, Charlie Sheen - regia di Davis S.Ward (USA) 1989 20.00 -TelegiornaleTg La7
20.35 -News Rai Tg Sport 20.40 -Gioco Affari tuoi 21.30 -Serie TvUn medico in famiglia 6 23.30 -TelegiornaleTG 1 23.35 -RubricaSpeciale TG1
20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.00 -Telefilm N.C.I.S. 6 21.50 -Telefilm Harper's Island 22.35 -RubricaLa Domenica Sportiva
21.30 -Rubrica Presa diretta 23.30 -Telegiornale Tg 3
20.40 -ShowPaperissima sprint 21.30 -TelefilmDr. House - Medical division 23.30 -Film24 ore con Charlize Theron, Kevin Bacon - regia di Luis Mandoki (Usa) 2002
21.30 -Telefilm Siska 22.30 -Sport Contro campo posticipo 22.40 -Sport Contro campo
21.30 -Film Superman Returns con Brandon Routh, Kate Bosworth, Kevin Spacey - regia di Bryan Singer (USA) - 2006
20.30 -Real Tv S.O.S. Tata 21.35 -Film La casa Russia con Sean Connery, Michelle Pfeiffer, Klaus Maria Brandauer - regia di Fred Schepisi (USA) - 1990
00.40 -TelegiornaleTG 1 01.00 -RubricaApplausi 02.00 -RubricaCosÏ è la mia vita ... Sottovoce 03.00 -VideoframmentiSuperStar 03.30 -FilmDal coma con vendetta
00.30 -RubricaDomenica sprint 01.00 -TelegiornaleTg 2 01.20 -RubricaProtestantesimo 01.50 -Reality ShowX Factor 02.25 -RubricaInconscio e Magia 02.35 -FilmTutto Totò
23.40 -TelegiornaleTg Regione 23.45 -ShowGlob - L'osceno del villaggio 00.45 -TelegiornaleTg 3 00.55 -RubricaTeleCamere Salute 01.55 -RubricaFuori orario
01.30 -TelegiornaleTg5 notte 02.15 -FilmIl calamaro e la balena con Jeff Daniels, Laura Linney regia di Noah Baumbach (Usa) 2005 05:30 - TelegiornaleTg5-notte-replica
01.00 -TelegiornaleTg4 01.15 -FilmIl dolce rumore della Vita con F. Neri - regia di Giuseppe Bertolucci (Ita) - 1999 02.50 -FilmIn Italia si chiama amore - regia di Virgilio Sabel (Ita) - 1962
00.20 -NewsStudio aperto Live 02.00 -FilmKung Fusion con S. Chow - regia di Stephen Chow (Cina, Hong Kong) - 2004 03.40 -Telefilm48 0re 04.55 -MiniserieQuelli della speciale
23.50 -TelefilmCold Squad 3 00.45 -NewsSport 7 01.15 -TelegiornaleTg La7 01.35 -RubricaMovie Flash 01.40 -RubricaUniversication 02.45 -AttualitĂ CNN News
24 Ore
Alberto Brandi
Valentino Rossi
La casa Russia
LA GRATTUGIA ELETTRICA RICARICABILE Apri la porta della tua cucina a Mister G, l’eccezionale grattugia elettrica ricaricabile ideata per grattugiare il formaggioa direttamente sul piatto, senza sprechi e in modo semplice e uniforme. Mister G è un aiuto indispensabile in cucina, e un oggetto raffinato sulla tua tavola.
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Televisioni 55
Domenica 4 ottobre 2009
LIBERTA’ DI STAMPA
Piazza del Popolo non basta per tutti trecentomila “farabutti”
A Melfi il ritorno del campione
a pagina 10
Anno 8 n.238€ 1.00
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Don Giustino e S.Franceso in un sogno
Scoperte verdi del Pollino
L’esordio letterario di Dora
Paolo ricorda i nazisti a Rionero
Domenica 4 ottobre 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
Napolitano in Basilicata: da Rionero all’Italia
le NOSTRE QUESTIONI di PARIDE LEPORACE QUANDO annunciammo la visita del capo dello Stato in Basilicata sapevamo di non trattare una notizia qualunque. E così è stato. Ieri mattina da Palazzo Fortunato luogo simbolico ideale il discorso agli italiani di Giorgio Napolitano ha inteso tracciare punti fermi del suo settennato alla vigilia delle controverse celebrazioni dell’Unità d’Italia che non possono diventare un prestesto continua a pag. 7
Scudo fiscale passa con 22 PD assenti. Spero siano tutti malati gravi.
alle pagine 4, 5, 6 e 7
L’USURA DEL BOSS MARTORANO
Prima divisione
Negli atti dell’antimafia
Che lusso al Viviani Arriva il Verona
Un pizzino incastra l’ingegnere «Andate dal notaio Leggi e strappa» a pagina 20
SPORT
Seconda divisione C’è il Monopoli: il Melfi ci riprova Martorano
Serie D Pisticci col Bacoli Matera cerca riscatto, Lazic riparte da Ischia
di ANGELO LUCANO LAROTONDA
QUEL GIORNO A ROMA... SONO nato tanto tempo fa. Di solito non amo ritornare indietro. Ma debbo dire che quando ero giovanissimo fui educato dai gesuiti (liceo). Poi a Napoli, frequentando l'Orientale, stavo a pensione da una contessa vecchia ricca avara ma molto colta. Gesù mio: parlava sei lingue come se niente fosse continua a pagina 19
Basket Bawer ferma Potenza con il Siena Volley La Medical voglia di rivincita
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Il viaggio di Napolitano si conclude nella città di Giustino Fortunto tra l’entusiasmo della popolazione Il Presidente spiega in piazza la firma sullo scudo fiscale
QUELLO CHE RESTA