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Domenica 23 novembre 2008

Brevi dal mondo

Colombia, erutta vulcano, 10 morti BOGOTA' - Almeno 10 persone sono morte e altre 4 risultano disperse a causa degli smottamenti provocati dall'eruzione del vulcano Nevado del Huila. Lo ha reso noto il ministro degli interni, Fabio Valencia. Il Huila (5.364 metri), nel centro delle Ande colombiane, e' entrato in eruzione provocando migliaia di sfollati e danni gravi ad alcune ponti ed infrastrutture della regione. ''Il bilancio dell'eruzio-

ne e' per ora di dieci morti', ha dichiarato il ministro alla stampa.

Forte terremoto in Indonesia GIAKARTA - Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6,8 ha colpito ieri sera l'isola indonesiana di Sumatra. Lo ha annunciato l'Istituto di geofisica americano (Usgs). Il sisma - ha precisato la fonte - si e' prodotto alle 23:01 locali (17:01 italiane), a 164 km a sudovest della citta' di Bengkulu, a una profondita' di 26 km. Fino a ieri sera nulla e' stato detto su eventuali vittime o danni.

Kabul, ucciso militare francese PARIGI - Un militare francese e' stato ucciso e un altro gravemente ferito dall'esplosione di una mina in Afghanistan, pochi km a sud di Kabul. 'L'esplosione e' avvenuta in prossimita' del campo di Darulaman, durante una ricognizione a piedi - ha detto il comando militare - I due artificieri stavano avanzando verso una zona che

porta ad un campo di tiro, quando e' avvenuta l'esplosione. Il ferito e' stato operato. Non sarebbe in pericolo di vita.

Israele, attacchi di razzi su Sderot TEL AVIV - Alcuni razzi palestinesi sono stati lanciati ieri sera dalla striscia di Gaza in direzione delle citta' israeliane di Sderot e Ashqelon. Lo affermano fonti locali secondo cui si sono udite quattro deflagrazioni. In diversi insediamenti ebraici a ridosso della striscia sono risuonate la sirene di allarme e la popolazione e' andata nei rifugi. Fonti palestinesi aggiungono che alcune persone sono rimaste ferite a Beit Hanun, nel nord di Gaza, da una cannonata sparata da un carro armato israeliano.

In Italia e nel Mondo

Dottoressa stacca la spina a un neonato Roma, pestaggi e minacce a sfondo senza speranze, inchiesta della Procura razziale: arrestati cinque ragazzi ROMA - Un neonato con gravissime malformazioni è sottoposto ad operazione e, a distanza di 5 giorni, non ha alcuna speranza di ripresa: la dottoressa che lo ha in cura, col consenso dei genitori, interrompe le terapie e il bimbo muore. E' accaduto a Treviso, all'ospedale Cà Foncello, ed a rendere noto l'episodio è stata la stessa dottoressa, suscitando tra gli esperti del settore una 'levata di scudi' in difesa della decisione da lei presa: in questi casi non si tratta di staccare la spina, affermano gli specialisti, bensì di evitare, "doverosamente", situazioni di accanimento terapeutico. Il piccolo nato a Treviso, infatti, affermano i neonatologi, non aveva speranza di riprendersi e qualunque trattamento medico o farmacologico sommini-

La corsia di un ospedale

stratogli sarebbe stato inutile e ne avrebbe solo prolungato l'agonia: in simili situazioni, rilevano, le stesse linee guida del settore prevedono la sospensione dei trattamenti ribadendo il 'no' all'accanimento terapeutico.

ROMA - Cinque ragazzi, tra i quali due minorenni, sono stati arrestati con l’accusa di aver compiuto nel tempo diverse aggressioni a sfondo razziale nella zona periferica del Trullo, a Roma. Secondo quanto accertato dai carabinieri, la banda era composta da 10 giovani, dai 16 ai 21 anni, e oltre ai 5 arrestati ci sono 4 denunciati ed un altro giovane sottoposto all'obbligo di firma. La banda sarebbe responsabile di numerosi episodi di pestaggi, aggressioni ed intimidazioni, tutti sfociati poi in rapine, a danno di cittadini stranieri della zona. Secondo l'accusa, la banda riusciva a evitare le denunce delle vittime, facendo leva sulla loro precaria condizione di soggiorno in Italia. I dieci ne approfitta-

Una macchina dei carabinieri

vano per continuare i loro atti di prevaricazione e sopraffazione e di intolleranza razziale. Tutti sono stati accusati di rapina aggravata, lesioni, minacce con l'aggravante della discriminazione e dell'odio razziale.

L’appello: «Rischio di crisi profonda, italiani consumate»

Crepe nella «famiglia perfetta»

Il premier: «Di Pietro è violento il Pd in ginocchio davanti a lui»

Verona, dietro la strage il timore di una crisi

ROMA - In Abruzzo per lanciare la candidatura di Gianni Chiodi alla presidenza dell'Abruzzo, Silvio Berlusconi si scaglia, ancora una volta, contro l'opposizione, contro Di Pietro e contro "le televisioni che lo attaccano". Snocciolando sondaggi che lo darebbero al 72% del consenso. L'alleanza tra Idv e Pd "è un'alleanza da vecchia politica, con Di Pietro che spadroneggia e gli altri partiti che si inginocchiano davanti alla sua irruenza". Berlusconi attacca frontalmente l'ex pm: "E' un uomo di violenza, il contrario di ciò che dovrebbe essere un uomo politico di cui l'Italia ha bisogno". Secca la replica di Di Pietro: "'Berlusconi che mi accusa di spadroneggiare e' come il bue che dice cornuto all'asino". RAI - Leoluca Orlando dice che la Rai è 'la stalla di Arcore' e la Commissione di Vigilanza 'la sua dependance'? Berlusconi sbotta: "Questi signori non hanno pudore basta aprire la tv e guardare la Rai. Domenica ero a casa ed ho potuto farlo. Ho girato con il telecomando e ho trovato sei programmi in cui mi prendevano in giro oltraggiandomi". Prima dell'elenco dei risultati ottenuti dal suo governo negli ultimi mesi, c'è ancora tempo per nuovi attacchi: "Affermare queste cose vuol dire non avere il senso del pudore". LA CRISI - Poi i temi economici, e la crisi finanziaria che sta trasformandosi in una crisi ''dell'economia reale che potrebbe essere anche molto profonda'', ammette il premier soste-

VERONA - Dietro quella vita perfetta, forse il timore di una crisi familiare. Dall'indagine sull'omicidio-suicidio di Verona, emergono i primi segnali di un disagio che gli amici della coppia avevano scorto recentemente nelle parole di Alessandro Mariacci. Sarebbero stati gli attriti familiari ad armare la mano del commercialista che ha ucciso sua moglie e i tre figli nel loro villino nella campagna veronese. "Era una famiglia solare", avevano detto i vicini. E invece no. "Quando mi descrivono una situazione come la pubblicità del Mulino Bianco, capisco subito che sotto covano le braci", commenta adesso il vicecapo della Mobile di Verona, Giampaolo Trevisi. "Sì, li conoscevo", ammette Giuliana, un'inquilina della corte dove risiedevano i coniugi Mariacci. "Vedevo uscire i bambini con la mamma la mattina presto, poi la sera tornare a casa. Ogni tanto qualche amico. Mai un litigio, un rumore. Sempre un sorriso". E il parroco, don Federico, le fa eco: "Persone serene, che frequentavano la chiesa regolarmente. Bambini bellissimi, che giocavano e andavano d'accordo". Ma le audizioni dei conoscenti della coppia, iniziate subito dopo il ritrovamento dei cinque cadaveri e proseguite ieri, hanno fatto emergere piccole incrinature nel quadro apparentemente "normale" della "famiglia perfetta". Alessandro una vita felice l'aveva cercata per tanto tempo. Quando aveva sei anni aveva perso entrambi i genitori in un incidente stradale. L'avevano tirato su i nonni materni, morti qualche anno fa. La sua famiglia era diventata quella di Maria Riccarda. Poi c'erano i loro tre figli. Cosa si è rotto allora in questa famiglia perfetta? Di certo, la strage non è giustificata da una crisi finanziaria: gli accertamenti bancari lo escludono. Come esclusi sono i problemi di salute. "Dietro quella scorza di normalità - spiega il direttore dell'ospedale pschiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, Franco Scarpa - si nascondeva un disturbo profondo, un disagio psicologico. Molto probabilmente l'omicida ha lanciato uno o più segnali che non sono stati però compresi in tempo".

Il premier Silvio Berlusconi

nendo che il governo fara' di tutto, anche di concerto con altri paesi europei, ma le misure assunte non cambieranno le cose se manchera' la fiducia dei cittadini. ''Si e' diffuso un clima generale di sfiducia - afferma Berlusconi - anche per le profezie fatte circolare in Italia dalla sinistra che grida alla catastrofe. Premier e governo cercheranno di infondere fiducia ma solo i cittadini possono, non cambiando le loro abitudini, arginare la crisi reale che purtroppo sta arrivando, con una caduta verticale degli acquisti''. Per esempio quelli delle automobili e degli alimenti. "L'Iva di cassa certamente sarà nel pacchetto che presenteremo la prossima settimana". Afferma il premier. "L'Iva sarà pagata solo quando si riceve a propria volta il pagamento", spiega il

premier ribadendo che ci saranno "interventi concreti e molto precisi soprattutto a favore delle famiglie con più figli". FORZA ITALIA - "Mi hanno accusato di aver liquidato in dieci minuti la mia carissima, amatissima e dolcissima Forza Italia. Non è così. Ha semplicemente cambiato nome ma resterà per sempre nel mio cuore". Silvio Berlusconi ribatte così a chi ha parlato di una troppo rapida 'liquidazione' da parte sua della creatura politica da lui creata nel '94. ''Si è aperta ad altre forze politiche per quel cammino già adottato da altri grandi democrazie occidentali, per andare verso il bipolarismo se non verso il bipartitismo". "Per non subire più - conclude il premier - quei ricatti di sempre che anch'io ho subito nei miei precedenti cinque anni di governo".

Violenza degli uomini sulle donne Superenalotto, nessun 6 né 5+1 ogni 3 giorni una nuova vittima ilLotto

estrazione del 22 novembre 2008

ROMA - Ogni tre giorni in Italia una donna muore per le violenze subite da un uomo. È il dato che emerge da uno studio della Casa Internazionale delle Donne di Roma e di Bologna, che ha diffuso le statistiche durante la manifestazione nazionale di femministe e lesbiche contro la violenza degli uomini, che ha visto migliaia di donne (ma anche qualche gruppo di uomini) sfilare per le vie della Capitale. In particolare, nel 2007, sono 126 le donne uccise a causa delle violenze perpetrate dagli uomini. Tra questi, 44 sono i mariti, 11 i fidanzati o i conviventi, nove gli ex mariti e gli ex fidanzati, 10 i figli e 14 gli sconosciuti. Alla manifestazione hanno partecipato migliaia di persone (50 mila secondo gli organizzatori), soprattutto donne e di ragazze accorse da tutta Italia, che hanno sfilato per il centro della città dietro uno striscione con la scritta: «Indecorose e libere». Ma molti altri striscioni hanno accompagnato il lungo serpentone,

che ha visto tra l'altro il ritorno di vecchi slogan del movimento femminista. Il corteo, organizzato dalla Rete nazionale di femministe e lesbiche in vista della giornata mondiale contro la violenza sulle donne del prossimo 25 novembre, è partito da piazza Esedra per arrivare a piazza Navona attraversandoil cuore della Capitale. + CARFAGNA E GELMINI NEL MIRINO - Le manifestanti hanno protestato anche contro il ddl sulla prostituzione promosso dal ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, e contro il progetto di riforma della scuola del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. In fondo al corteo, composto da femministe, lesbiche, trans e studentesse universitarie, anche gruppi di manifestanti misti di uomini e donne. Tra gli striscioni, le scritte «Cenerentola, Biancaneve e Barbablù c'erano una volta...e adesso non li vogliamo più», o «Nella casa del "Mulino" si nasconde l'assassino».

ROMA - Nessun 6 e nessun 5+ al concorso di ieri del Superenalotto. I 5 sono 24 ognuno dei quali incassa 35.914,13 euro. Il jackpot a disposizione del 6 per il prossimo concorso sale a 40.800.000,00 euro.

Nazionale Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia

17 30 63 7 24 45 50 74 55 71 60

32 38 27 74 19 47 79 6 39 7 52

62 23 32 21 66 29 37 18 20 56 34

48 6 33 36 4 70 82 31 30 38 32

1 61 66 15 21 18 16 57 37 30 42

ilSuperEnalotto Montepremi 5.746.260,79 euro

7 - 30 - 45 - 50 - 55 - 74 numero jolly 60 punti 6 jackpot 39.278.567,67 punti 4 310,83 16,73 punti 5+1 - punti 3 punti 5 35.914,13 Num. Superstar 17


In Italia e nel Mondo

Domenica 23 novembre 2008

Alle primarie socialiste davanti all’ex candidata all’Eliseo, che annuncia ricorsi, c’è Martin Aubry

Ségolène perde per soli 42 voti, ma non l’accetta Il principale partito d’opposizione in Francia è dunque ufficialmente spaccato

Ségolène Royal

PARIGI - Martine Aubry ha vinto le primarie del partito socialista francese grazie ad un vantaggio di appena 42 voti. L'ex sindaco di Lille e "madrina" delle 35 ore ha sconfitto Ségolène Royal con il 50,04 per cento delle preferenze, contro il 49,98 per cento ottenuto dall'eex sfidante sconfitta alle presidenziali da Nicolas Sarkozy. Nel campo della Royal, la sconfitta non è accettata e Francois Hollande, attuale primo segretario, ha convocato per mercoledì un Consiglio nazionale che deciderà. Il principale partito di opposizione in Francia è uffi-

cialmente spaccato, dunque. Ma ad esprimersi sono stati soltanto 134.784 dei 233.000 aventi diritto iscritti al Ps. Dopo ore di colpi di scena e voci che si accavallavano sulla vincitrice del duello fra le "dames" socialiste, la direzione del partito ha emesso un comunicato all'alba: 67.413 voti per il sindaco di Lille, 67.371 per Ségolène, i cui sostenitori non hanno però accettato il verdetto, rendendo necessario un pronunciamento del Consiglio nazionale, dove comunque i loro rappresentanti sono in minoranza. Jean-Pierre Mignard, avvo-

cato della ex candidata all'Eliseo, ha invocato un nuovo scrutinio a causa di "molteplici contestazioni" e "irregolarità", una mossa che sembra aver sancito anche sul piano legale la lacerazione del partito, la sua spaccatura esattamente a metà. Fra le affermazioni di questa agitatissima notte nella sede socialista, quella di Ségolène che ha avvertito: "Non mi lascerò imbrogliare", denunciando poi "metodi assolutamente inaccettabili dell'apparato del partito". Nel campo della Aubry non si è atteso per la replica: "non c'è motivo di una terza votazione".

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Desaparecidos, suicida in diretta tv ex commissario di polizia «Maria, addio» sono state le sue ultime parole. Era ricercato da alcuni giorni

Una foto di repertorio

BUENOS AIRES - Un ex commissario della polizia argentina, Mario Ferreyra, accusato di violazioni dei diritti umani negli anni dell’ultimo regime militare (1976-83) nel paese, si è suicidato in diretta durante un’intervista alla tv. «Maria, addio» sono state le ultime parole dette dall’ex commissario, noto come 'il guappo' Ferreyra, prima di spararsi un colpo alla testa, mentre veniva intervistato a San Miguel de Tucuman (nord del paese) da un giornalista dell’emittente Cronica. L’ex commissario era cercato dalla polizia da qualche giorno.

Ora è ufficiale: Hillary Clinton sarà segretario di Stato

Obama: «Creeremo posti di lavoro gli Usa sono a rischio deflazione» CHICAGO - "Rischiamo la deflazione". Il presidente Usa barak Obama lancia l'allarme e chiede che si intervenga immediatamente contro la crisi economica. Nel suo discorso settimanale alla radio dei democratici e in una serie di dichiarazioni preparate per interventi televisivi, Obama ribadisce che sta mettendo a punto un piano di stimolo economico "aggressivo"per i prossimi due anni. In particolare chiedendo ai suoi consiglieri economici un piano per creare "2,5 milioni di lavoro entro il 2011". "Se non agiremo rapidamente e in maniera coraggiosa - avverte Obama - potremo perdere il prossimo anno milioni di posti di lavoro, come ritiene la maggior parte degli esperti. Al momento rischiamo di finire in una spirale deflattiva che potrebbe aumentare ulteriormente il nostro debito". Obama rinvia i dettagli del piano anti crisi alle prossime settimane, ma anticipa che si tratterà "di uno sforzo nazionale di due anni" per l'occupazioni e la crescita economica, basato, tra l' altro, su opere pubbliche e su iniziative nel campo della ricerca e dello sviluppo di fonti d'energia alternative. "Un piano epocale" che richiederà un appoggio a Washington anche da parte dei repubblicani all'opposizione. Il messaggio settimanale di Obama precede un probabile annuncio pubblico da parte del presidente eletto, alla riapertura dei mercati lunedì, nel quale secondo fonti del suo staff dovrebbe indicare ulteriori linee di politica economica e annunciare almeno due nomine: quella di Timothy Geithner, presidente della Fed di New York, a ministro del Tesoro e di Bill Richardson, governatore

Barack Obama con Hillary Clinton

del New Mexico, a ministro del Commercio. HILLARY ACCETTA - Intanto Hillary Clinton sarà il nuovo segretario di Stato nel governo di Barack Obama. Dopo le indiscrezini sempre più insistenti, secondo il New York Times la ex first lady e candidata democratica alla Casa Bianca ha detto sì all'offerta del neopresidente. Prenderà il posto di Condoleezza Rice. Secondo la Cnn la nomina sarà ufficializzata dopo giovedì prossimo, giorno del Thanksgiving, la festa del Ringraziamento, molto sentita negli Stati Uniti. Anche il segretario al Tesoro ha un nome: quello di Timothy Geithner, presidente della Fed New York, che succede a

Henry Paulson. La nomina per la senatrice di New York si sarebbe definitivamente sbloccata dopo che il marito, l'ex presidente americano Bill Clinton, ha accettato che tutte le attività future legate alle sue fondazioni siano sottoposte a controllo dallo staff di Obama per evitare che sorgano problemi di conflitto di interessi. Nel frattempo era già stata riempita un'altra casella chiave del gabinetto di Obama: per la delicata posizione del ministero per la Sicurezza interna, il presidente eletto ha scelto l'italo-americana Janet Napolitano. La governatrice dello Stato dell'Arizona, democratica, sostenitrice di Obama durante la sua campagna elettorale, era già stata indicata nella ristretta lista dei papabili a entrare nella squadra di governo. Una carriera in ascesa e puntellata da incarichi prestigiosi quella di Janet Napolitano, 50 anni: nel 2006 è stata eletta per un secondo mandato come governatrice dell'Arizona, lo Stato del senatore repubblicano John McCain sconfitto da Obama nella corsa alla Casa Bianca. Era già stata Procuratore generale dello stato dell'Arizona e procuratore generale federale, la prima donna per entrambe le cariche. Nel partito democratico ha guadagnato popolarità a partire dal suo intervento alla convention del 2004 (la stessa in cui si distinse l'allora giovane senatore nero dell'Illinois Barack Obama). Nel 2006 divenne la prima governatrice a presiedere l'Associazione nazionale dei governatori. La prima volta che Janet Napolitano si distinse a livello nazionale risale al 1991, in quanto avvocato in un noto processo per molestie sessuali che vedeva imputato un giudice della Corte Suprema.

Una strada di Caracas, in Venezuela

Venezuela, rapita una giovane italiana in Brasile ucciso un imprenditore torinese CARACAS (Venezuela) - Continua l'ondata di sequestri in Venezuela. Mentre un imprenditore italiano, Carlo Triggiano, è stato rimesso in libertà dai suoi sequestratori, a Maracaibo, nelle stesse ore in cui a Cabimas, sempre nello stato di Zulia, veniva rapita Vanessa Farina, una studentessa sempre di origini italiane. La notizia, diffusa dai media locali, è stata confermata da fonti diplomatiche italiane a Caracas. Carlo Triggiano Parra, 37 anni, nato in provincia di Cesena. en Emilia-Romagna, era stato sequestrato il 12 novembre. Non si conoscono i particolari della sua liberazione. Poche ore dopo, quattro uomini armati hanno rapito, Vanessa Farina Riccione 21 anni, studentessa di ingegneria, originaria di Frosinone. Il capo della polizia di Cabimas, Pablo Marcano, ha detto che i sequestratori non si sono ancora messi in contatto con la famiglia della ragazza. L'industria del sequestro di persona è fiorente in Venezuela: quello di Vanessa Farina Riccione è l'88mo av-

Finto talent scout di Vanzina chiedeva sesso ai “provini” ROMA - Si fingeva un collaboratore del regista Carlo Vanzina, contattava via Internet giovani aspiranti attrici, alle quali poi chiedeva prestazioni sessuali in cambio di futuri ingaggi. Ma due delle donne ingannate lo hanno denunciato, e così l'uomo è adesso indagato per i reati di tentata violenza sessuale, truffa e sostituzione di persona. Nel corso di una perquisizione effettuata a casa di M. G. la polizia ha trovato numerose foto di giovani donne vittime del raggiro. Le indagini pertanto proseguono, anche per risalire all'identità delle altre at-

Caravaggio dipingeva con la luce delle lucciole

Guerra nudisti-scambisti trici cadute nella rete del finto talent scout. La tecnica era sempre la stessa: dapprima la proposta di un rapporto sessuale in cambio dell'ingaggio poi, visto il netto rifiuto, il tentativo con la forza di abusare delle ragazze.

venuto dall'inizio dell'anno nel solo stato di Zulia, alla frontiera con la Colombia, il più esposto al fenomeno. In tutto il paese, nel 2008, sono stati rapite 33 persone appartenenti alla comunità italo-venezuelana. L'ambasciata italiana a Caracas «è al lavoro» sul sequestro nello stato di Zulia. Lo hanno riferito fonti del ministero degli Esteri, spiegando che la famiglia della ragazza è originaria di Gallinaro, comune laziale in provincia di Frosinone. L’IMPRENDITOE UCCISO - Un imprenditore italiano, Carmine Sacco, è stato intanto ucciso in un agguato con otto colpi di pistola a Belo Horizonte, in Brasile. Lo hanno detto con una telefonata all'Ansa i familiari della vittima. Il cognato dell'uomo, Gino Negro, ha riferito di aver appreso la notizia da un imprenditore italiano amico di Sacco. L'imprenditore - ha raccontato all'Ansa il cognato - che vive a Torino - prima di essere ucciso, è stato attirato con un tranello fuori dal suo stabilimento

PARIGI – Nudisti contro scambisti. È la strana guerra in corso a Cap d’Agde, capitale europea del naturismo, voluta dal Generale De Gaulle in persona. Accanto agli stabilimenti balneari riservati ai nudisti doc, sono spuntati

molti locali di scambisti. E negli ultimi sei mesi, tre sono stati distrutti dalle fiamme. Le autorità privilegiano la tesi di incendi accidentali, ma in città si parla apertamente di guerra tra naturisti ortodossi e eretici.

MILANO - Caravaggio dipingeva con l'ausilio delle lucciole. E' l'affascinante scoperta della studiosa Roberta Lapucci, capodipartimento del settore conservazione dell'Università americana Saci di Firenze, scopritrice delle tecniche sperimentate da Caravaggio che, per cogliere appieno le potenzialità della luce, aveva trasformato il suo studio romano in una gigantesca camera ottica. Caravaggio, secondo lo studio della Lapucci, aveva messo a punto una ricetta a base di coleotteri luminosi distillati e seccati, dalla quale ricavava una polvere, già

nota a Giovan Battista della Porta, quando nel 1558 scrisse il suo Naturalis Magiae. Caravaggio affinò il suo metodo, realizzando assemblaggi sempre più sofisticati, e migliorando gli esiti di profondità spaziale, anche grazie alle lucciole.


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Domenica 23 novembre 2008

Il fatto del giorno: Obama sceglie Hillary come segretario di Stato Nomina da ufficializzare dopo il “Thanksgiving”

Geithner andrà al Tesoro per uscire dalla crisi

Dopo giorni di trattative, incontri e colloqui segreti

dall’articolo di Ennio Caretto

dall’articolo di Mario Platero e Luca Veronese

dall’articolo di Rolla Scolari

Hillary Clinton sarà il prossimo segretario di Stato americano, a meno di un clamoroso ripensamento da parte sua o di Barack Obama, e la sua nomina verrà ufficializzata subito dopo il «Thanksgiving», giovedìp prossimo. Lo ha segnalto l’entourage del presidente eletto alla Cnn, precisando che i numerosi ostacoli al «sì» di Hillary rappresentati dalle iniziative filantropiche globali della Fondazione Clinton (e le proficue attività di Bill) sono stati superati. Da due confidenti della Clinton il New York Times ha poi appreso che Hillary ha deciso di lasciare il suo seggio al Senato per accettare il nuovo incarico. [...]

Barack Obama ha scelto: sarà Timothy Geithner il successore di Henry Paulson al Tesoro. Il presidente della Federal Reserve di New York dovrà gestire la crisi finanziaria ed economica «più grave della nostra vita», come l’ha definita lo stesso Obama. Dovrà intervenire tra finanza e industria, trovare soluzioni che soddisfino le banche, gli investitori, le istituzioni internazionali, oltre che i cittadini che pagano le tasse, hanno perso il lavoro e hanno un mutuo da pagare. Geithner è stato preferito a Lawrence Summers, segretario al Tesoro di Bill Clinton. Al professore di Harvard dovrebbe comunque toccare un ruolo di primo piano come consigliere economico di Obama alla Casa Bianca. [...]

Hillary Rodham Clinton sarà «la faccia dell’amministrazione dell’uomo che l’ha battuta alle primarie democratiche»: Sarà lei il nuovo segretario di Stato americano, al posto di Condoleezza Rice. Secondo fonti del New York Times vicine alla famiglia Clinton, l’ex aspirante presidente avrebbe accettato ieri l’offerta di Barack Obama per diventare il capo della diplomazia americana. Altre fonti citate dal giornale ieri confermavano: «Ormai è pronta». L’indiscrezione, rimbalzata in pochi minuti dal sito del New York Times a tutti i mass media internazionali, arriva dopo giorni di voci urlate o sommesse, titoli di giornale, trattative segrete, negoziati e incontri. [...]

La migliore di ieri

Le ragioni di Timothy

E Barack apre sul clima cercando accordi con l’Ue

Poltrona importante

dall’articolo di Massimo Gaggi

dall’articolo di Matteo Alviti

dal commento di Vittorio Zucconi

È giovane (classe 1961) e conosce come pochi il mondo della finanza, visto che è da cinque anni il capo della Federal Reserve di New York, la più importante delle strutture periferiche della Banca centrale Usa, quella piantata nel cuore di Wall Street. Ma, a differenza degli altri consiglieri di Obama con una specializzazione finanziaria, non ha mai lavorato per le società creditizie. Grande esperienza e nessun rischio di conflitto d’interesse: queste devono essere state le ragioni per cui, alla fine, il nuovo presidente americano ha scelto Timothy Geithner come ministro del Tesoro. [...]

Cominciano a scaldarsi, le linee telefoniche che attraversano l’Atlantico. Dopo otto anni di fredda quanto cortese distanza, gli Usa riprendono a guardare verso l’Europa. E a chiamare, persino. Lo ha fatto ieri il neopresidente statunitense Barack Obama, per discutere con il presidente della Commissione europea Josè Manuel Durao Barroso le questioni che impegneranno Usa e Ue nel prossimo futuro. Due temi su tutti: crisi economica e politiche per contrastare i cambiamenti climatici in corso. Dalla conversazione è emersa «la comune volontà e il desiderio di cooperare strettamente sulle questioni bilaterali, ma an-

che su quelle globali, a partire dai cambiamenti climatici». Solo il giorno prima, giovedì, dopo mesi di trattative e difficoltà Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia erano giunte a un accordo per la riduzione delle emissioni di Co2 nel comparto automobilistico entro il 2020. A partire dal 2015, e cioè con un ritardo di tre anni sulla proposta iniziale, le auto di nuova produzione dovranno emettere in media, considerando tutti i modelli prodotti dalle case in questione, non più di 120 grammi di Co2 per chilometro.?L’intesa è stata trovata a margine dell’incontro bilaterale di Trieste tra Italia e Germania, e sarà ufficialmente discussa il prossimo lunedì con gli altri paesi. [...]

Vincino sul Foglio

[...] Della senatrice Clinton sarà la poltrona più importante, quarta nell’ordine di successione al Presidente in caso di tragedia multipla, ora che i dubbi sui finanziatori dell’ingombrante marito (200 mila "benefattori") sono stati chiariti e il presidente eletto ordinerà al partito di saldare i sette milioni di debiti personali contratti dalla Clinton per finanziare la propria campagna. Suo sarà il volto della politica estera americana per i prossimi quattro anni che avrà in Obama il leader globale e carismatico che il mondo attende con enormi aspettative e nella senatrice Clinton colei che dovrà interpretare la nuova leadership [...].

L’uomo di troppo è Bill

Friedman scettico: “Non c’è appoggio reciproco”

dall’intervista di Alessandra Farkas

dal servizio di Michele Farina

«La nomina di Hillary a segretario di Stato è talmente sorprendente che il Machiavelli nascosto dentro ognuno di noi si è risvegliato». Peggy Noonan, l’ex speechwriter di Ronald Reagan considerata la più acuta columnist donna del conservatorismo Usa definisce l’investitura di Hillary «pericolosa e geniale». «Hillary è una figura di fama mondiale», spiega la commentatrice di Wall Street Journal, «lavoratrice indefessa e donna di grande cultura: tutti vantaggi per un segretario di Stato. Il presidente Obama la colloca in una situazione suboirdinata, mostrandosi allo stesso tempo magnanimo». E allora qual è il problema? «Invitare i Clinton, perché con loro si finisce sempre per averne due al prezzo di uno, ha i suoi svantaggi. Hillary e Bill portano con sé una tale zavorra di drammi emotivi che è difficile prevedere come ciò si concilierà con l’atmosfera soporifera del Mondo-Obama». [...]

«No, l’ex avversaria no». Certo Hillary Clinton è «una persona seria e intelligente». Ma «quando devi scegliere il tuo segretario di Stato» l’ultimo esempio a cui devi pensare è Abramo Lincoln e la sua idea di assemblare «una squadra di rivali». Così Thomas Friedman, scrittore («Il mondo è piatto») e commentatore principe del New York Times, ha lanciato il suo ultimo, inutile ammonimento a Barack Obama. Hillary Clinton ministro degli Esteri non è la scelta giusta. «Il problema non è Bill»» scrive Friedman, che pure in campagna elettorale non ha nascosto

le sue simpatie per «il cambiamento» obamiano. Da inviato ha seguito James Baker, il segretario di Stato di George Bush senior, «uno dei diplomatici più grandi: quando i leader del mondo parlavano con lui, sapevano che stavano parlando con il presidente Bush, e sapevano che il presidente avrebbe difeso il suo Segretario sempre e comunque». Ecco, per Friedman questo appoggio reciproco «è il requisito più importante di un efficace segretario di Stato». In Hillary questo manca: «Francamente — scrive Friedman — Obama potrebbe anche nominare la sua amata suocera capo della diplomazia: farebbe un lavoro migliore di qualsiasi ex ambasciato-

La fotografia

Scommesse e minacce dal servizio di Alessandro Carlini

Non sono solo i gruppi neonazisti americani che pensano ad assassinare il nuovo presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Ma larghi strati della popolazione, in zone diverse del Paese. In passato, anche la televisione Fox News aveva scherzato cinicamente sulla morte di Obama. E non si sa mai bene dove arrivi lo scherzo e cominci l’odio latente nei confronti del primo presidente nero della storia. Fatto sta che negli Usa si moltiplicano gli episodi di minacce di morte nei suoi confronti: l’ultima viene dal Maine, dove in un esercizio di Standish, cittadina di 9.285 abitanti del sud ovest dello Stato, è stato esposto un cartello per segnalare ai clienti che in quel locale si accettavano scommesse da un dollaro "sulla data dell’assassinio di Obama". [...]

Un’immagine di archivio: Obama e Hillary durante un dibattito televisivo (Ansa)

re senza alcun rapporto con il presidente». Meglio la suocera che Hillary? Friedman non arriva a dirlo, ma il suo paradosso è più di una battuta. «Mi chiedo se un presidente Obama e un segretario di Stato Clinton, dopo tutti i veleni recenti, possano avere quel tipo di rapporto», quella fiducia incondizionata. Tenendo conto delle mire future della ex first lady, «la possibilità che tra 4 o 8 anni possa ritentare la corsa alla presidenza». Scrive Bronwen Maddox, editorialista del Times di Londra: «Mai assumere chi non puoi licenziare». Difficile dare il ben servito a un peso massimo come Hillary, le cui idee «non sono quelle di Obama». [...] La sesta colonna di Francesco Zardo

Per chi non lo sapesse, nella politica statunitense, con l’espressione segretario di Stato s’intende più o meno quello che da noi è il ministro degli Esteri, ruolo che in Italia ha la sua importanza ma, parliamoci chiaro, negli Usa molto di più visto che gli impegni internazionali dell’America e la sua non troppo dichiarata (né realizzata) ambizione di governare tutto il mondo costituiscono un elemento sostanziale e fondante degli Stati Uniti stessi. Quindi sarà Hillary a occuparsi anche dell’Italia, mannaggia alla miseria: se sognavamo che di noi s’occupasse un bel ministro suadente e rivoluzionario tipo Obama ci becchiamo invece un avanzo degli anni Novanta. E in più i rapporti diplomatici col governo italiano saranno tenuti da lei: e sicuramente Berlusconi ha già pronta una battutaccia su Monica Lewinsky! Mannaggia alla miseria.


Domenica 23 novembre 2008

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage La Rai, quell’oscuro oggetto del desiderio politico che fa sempre impazzire maggioranza e opposizione

Cambiar pelle all’Europa con un piano finanziario

dal servizio di Augusto Minzolini

dall’articolo di Alberto D’Argenio

Una fissazione. Una tentazione irresistibile. Per i politici la Rai è inevitabilmente l’oggetto del desiderio. Un comportamento paradossale visto che non mancano argomenti più importanti in questi tempi di crisi economica. E, invece, mamma Rai si ingoia tutto, catalizza l’attenzione, diventa il pomo della discordia o un terreno di dialogo. In questa legislatura è accaduto subito. Walter Veltroni pose il problema Rai nel primo incontro che ebbe a quattr’occhi con il Cavaliere dopo le elezioni: avrebbe potuto parlare di tante altre cose, ma in quei venti minuti il leader del Pd si occupò soprattutto dell’azienda del suo cuore. Dopo sei mesi siamo al punto di partenza. Basta pensare che due giorni fa per spingere il centro-destra a boicottare il presidente eletto alla Commissione di vigilanza, quel Riccardo Villari che sta facendo impazzire Veltroni, il centro-sinistra ha cominciato un’azione di ostruzionismo sul «decreto salva-ban-

Riccardo Villari

che» su cui aveva dato già il suo ok. Un atteggiamento, per usare un eufemismo, a dir poco discutibile. In questi giorni è successo anche di peggio: i presidenti delle due Camere, nel lodevole tentativo di sbloccare la situazione, hanno chiesto a Villari di dimettersi invitandolo ad anteporre le ragioni politiche a quelle giuridiche che, invece, gli consentirebbero di restare al suo posto. Ora il prima «buttiglioniano», poi «ma-

stelliano», quindi «mariniano» Riccardo Villari può essere considerato una vittima o un furbone, ma in ogni caso l’iniziativa presa dai vertici istituzionali crea un precedente pericoloso. Le alte cariche, infatti, sono tali proprio perché sono garantite da regole giuridiche che consentono loro di essere al di sopra delle parti. Ebbene, subordinare queste regole alle opportunità politiche un domani potrebbe diventare imbaraz-

dal commento di Chiara Saraceno

Un’età più bassa alla pensione per le donne costituisce non un privilegio, ma una forma di discriminazione che si aggiunge a quelle che le donne devono già subire sul mercato del lavoro per essere, appunto, donne e le maggiori responsabili del lavoro famigliare. È quanto stabilito da una sentenza dalla Corte di Giustizia Europea che ha condannato l’Italia per questo. La pronuncia della Corte riguarda per ora solo il settore pubblico, in quanto la causa a questo si riferiva. Ma il suo effetto inevitabilmente si allargherà anche al settore privato, a meno che non si voglia

Donne in pensione prima privilegio discriminante arrivare a una seconda condanna. In particolare la Corte ha respinto l’argomentazione italiana secondo la quale la fissazione di un’età diversa a seconda del sesso è giustificata dall’obiettivo di eliminare discriminazioni a danno delle donne. Andare in pensione prima, ritengono i giudici lussemburghesi, «non compensa gli svantaggi ai quali sono esposte le carriere dei di-

pendenti pubblici donne e non le aiuta nella loro vita professionale né pone rimedio ai problemi che possono incontrare nella loro vita professionale». In effetti è davvero paradossale il consenso che in Italia si trova - nei diversi governi che si sono succeduti, nei sindacati, ma anche tra molte femministe e tra le cosiddette persone comuni sull’idea che un’età della pen-

zante: ad esempio, mutando il rapporto tra Pdl e Pd, qualcuno potrebbe chiedere a Fini o Schifani di lasciare il posto a un esponente dell’opposizione, facendo appello al loro senso di responsabilità, per aprire una nuova fase politica. Insomma, anche questa volta la Rai ha provocato una lunga serie di guai. I problemi, però, nascono sempre da un nodo politico irrisolto. La vicenda, infatti, poteva essere liquidata già un mese fa, c’era l’ipotesi di un accordo equanime che maggioranza e opposizione avrebbero potuto accettare magari turandosi il naso: l’opposizione avrebbe dato il via libera all’elezione di Gaetano Pecorella alla Consulta; Berlusconi avrebbe accettato obtorto collo l’elezione di Leoluca Orlando, che non gli ha mai risparmiato nulla in termini di accuse verbali, alla presidenza della Commissione vigilanza Rai. Invece, alla fine l’intesa è saltata: Veltroni - spinto da Antonio Di Pietro - ha posto un veto su Pecorella per la Consulta e Berlusconi è stato costretto a cambiare candidato [...].

sione più bassa compensi non solo discriminazioni nel mercato del lavoro, ma soprattutto il fatto che le donne si fanno carico della maggior parte del lavoro famigliare e di cura. Andare in pensione prima significa spesso andare in pensione con una minore anzianità contributiva. A causa di ciò, viene ulteriormente compressa una pensione già mediamente ridotta, rispetto a quella dei coetanei maschi, a causa di carriere più corte, quindi salari più bassi, dovute non solo alle discriminazioni sul mercato del lavoro, ma ad una divisione del lavoro familiare fortemente asimmetrica e con pochi sostegni da parte dei servizi. [...]

Superare la crisi con misure immediate ma in grado di cambiare la pelle al sistema economico ed industriale del Vecchio Continente. E’questo lo spirito del piano che sarà presentato mercoledì prossimo dalla Commissione europea. Una ventina di pagine ancora in elaborazione che politicamente rappresentano qualcosa di nuovo, se non di storico: per la prima volta Bruxelles sfornerà una sorta di finanziaria, o meglio di Dpef, valida per tutti i governi nazionali. Si parla di misure coordinate da 130 miliardi di euro per rilanciare l’industria in linea con le nuove politiche comunitarie, tutte orientate su ambiente e tecnologia pulita. Ma non si escludono sorprese, come la creazione di una sorta di Eurobond. In sostanza Bruxelles chiederà agli Stati di spendere l’1% del Pil nazionale - cifra ancora in discussione - allo stesso modo, puntando su settori strategici per il futuro, segnato dalla green economy, e sulle infrastrutture. 130 miliardi di euro, appunto, ai quali si aggiungeranno i soldi del bilancio della Commissione. E proprio per aspettare la strategia europea ieri il governo italiano ha spostato da mercoledì a venerdì prossimo il Consiglio dei ministri e la riunione del Cipe dedicati al piano di rilancio da 80 miliardi. In sostanza i governi Ue potranno agire abbassando in modo mirato le tasse o aumentando la spesa nei settori strategici, sui quali confluiranno rapidamente anche parte dei fondi Ue spostati da altri voci del bilancio comunitario. Ci sarà un sostegno all’occupazione, con le capitali che nel 2009 "riceveranno soldi freschi" sfilati dalle casse europee per aiutare chi perderà il lavoro (fondo anti-cri-

si). Per sostenere le fasce deboli della popolazione la Commissione consiglierà di "ridurre" la tassazione sul lavoro per i salari più bassi. La concessione di fondi Ue, poi, sarà più veloce e le risorse saranno ridirezionate su investimenti in tecnologie pulite, mentre la Banca europea per gli investimenti (Bei) aumenterà di 5-10 miliardi l’anno i finanziamenti alle industrie che scommetteranno su riduzione del Co2, sicurezza energetica e infrastrutture. E oltre a ricerca e sviluppo, l’efficienza energetica è uno dei punti centrali, con la Commissione che potrebbe varare l’Iva ridotta per prodotti e servizi a basso consumo, comprese case e palazzi pubblici verdi. Saranno poi premiate le marche automobilistiche che - in linea con il pacchetto ambientale che sarà varato a dicembre - investiranno in tecnologia pulita: potranno ricevere aiuti pubblici con tanto di incentivi alla rottamazione. Ma un pezzo forte del piano sarà composto dalle grandi opere: la Commissione incoraggerà i governi "ad investire in infrastrutture per rilanciare a breve termine l’economia". Insomma, misure che gli stati potranno prendere con buona pace del risanamento dei conti, anche se con la massima cautela perché chi sforerà clamorosamente i parametri Ue sul deficit verrà comunque sanzionato. Una sorpresa potrebbe infine arrivare dalla creazione di una sorta di Eurobond, idea cara al ministro Tremonti: si pensa ad un’aggregazione delle Casse depositi e prestiti dei paesi di Eurolandia o all’ampliamento della Bei per finanziare grandi opere ed infrastrutture energetiche. Tutte misure che saranno poi discusse dai ministri dell’economia Ue e approvate dai leader dei 27 al summit europeo di dicembre.

Lo studioso che rubava Ecclestone e Slavica divorzieranno: Deviazioni libri rari alla British library lei diventerà la regina della Formula uno pericolose dall’articolo di Guido Santevecchi

Sorrideva e salutava tutti educatamente quando entrava in biblioteca. Alla British Library di Londra e alla Bodleian di Oxford lo conoscevano tutti quello studioso gentile, il signor Farhad Hakimzadeh, nato in Iran ma diventato americano quando era fuggito di fronte alla rivoluzione khomeinista, milionario con la passione per la storia. Per otto anni aveva frequentato i due istituti, consultando centinaia di libri rari, alcuni antichi di quattro secoli. Il suo campo di ricerca era concentrato sui testi e le mappe dei grandi viaggi degli esploratori europei attraverso Mesopotamia, Persia, Cina e l’impero Mogul. Colto, ricco, dedicato agli studi tanto da rubare tempo agli affari. Tanto dedicato da rubare anche le pagine dei libri che consultava in sala lettura, dopo essersi infilato i guanti bianchi per non consumarli. E magari anche per non lasciare le impronte digitali, chissà. Uno alla volta, Hakimzadeh ha mutilato 150 testi, staccando pagine e mappe con un bisturi «con la precisione di un chirurgo», dicono ora. Per anni non se ne era accorto nessuno, nonostante la sorveglianza dei bibliotecari e le telecamere a circuito

chiuso. Fino a quando un altro ricercatore alla British Library ha aperto il prezioso trattato di Sir Thomas Herbert, «A Relation of Some Yeares Travaille, Begunne Anno 1626», e con orrore ha scoperto che mancavano delle pagine. Era il 2006. Sono cominciati i controlli su tutti coloro che di recente avevano richiesto quel volume. Non erano molti. Incrociando i dati con ricognizioni manuali, alla fine gli esperti sono andati a vedere tutti gli 842 libri consultati dallo studioso iraniano: e hanno rilevato che almeno 150 avevano subito un’amputazione. [...] Gli agenti della scientifica sono andati a casa Hakimzadeh, in una palazzina lussuosa di Knightsbridge. Hanno cercato e hanno trovato alcune della pagine antiche infilate in libri molto meno pregiati. Il danno bruto ai 150 volumi della British e ad altri 47 della Bodleian è valutato in un milione di sterline, quasi 1.200.000 euro. Ma quello storico è senza prezzo. Dice il dottor Kristian Jensen, direttore della British: «Sono reperti storici deturpati per sempre, sono arrabbiato perché l’autore di questo scempio è un uomo di grande ricchezza personale che sapeva bene quello che stava facendo e sapeva di distruggere un patrimonio comune». [...]

dal servizio di Erica Orsini

dall’editoriale di Paolo Savona

Quando i giornalisti gli hanno chiesto perché la moglie lo stesse lasciando lui è caduto dalle nuvole. Eppure è difficile credere che Bernie Ecclestone, boss miliardario della Formula Uno, non sapesse che la sua bellissima moglie Slavica aveva deciso di mettere la parola fine alla loro unione durata 24 anni con un divorzio che si preannuncia come il più costoso del secolo. La notizia è stata confermata ieri dal portavoce della signora. Un matrimonio stravagante il loro, fin dall’inizio, soprattutto per le differenze tra i due. Ventotto anni e venticinque centimetri di differenza non hanno impedito all’ex modella croata e al re delle corse automobilistiche di vivere una storia quasi fiabesca. Un lungo amore, coronato dalla nascita di due figlie, Tamara e Petra. L’iperattivo Bernie aveva incontrato la sua futura moglie ad un gran premio nell’82, quando Slavica sfilava in passerella. Già ricco, l’aveva corteggiata assiduamente per due anni fino a che lei aveva accettato la sua proposta di matrimonio. Secondo gli amici, il loro sodalizio si era rivelato saldo come una roccia. Almeno fino a pochi

[...] Il Governo italiano ha fatto sapere che il suo obiettivo è assistere le famiglie a basso reddito e dare sollievo alle imprese. Gli economisti più pignoli direbbero che questi sono obiettivi intermedi, perché quello finale dovrebbe essere impedire una caduta dell’attività produttiva nei settori dove questa è più grave per evitare il contagio all’intera economia e, con esso, nuove difficoltà per le banche e conseguente avvitamento verso il basso dell’attività economica e dell’occupazione. Questi settori sono principalmente l’auto, gli elettrodomestici e le forniture per la casa, mobilio in testa, dove la caduta della domanda è già profonda, mentre i servizi e l’agricoltura reggono per ora meglio. Il quesito che si pone è se, assistendo in vari modi le famiglie a basso reddito e alla spicciolata le imprese, l’attivazione degli strumenti indicati raggiungono l’obiettivo finale della ripresa della domanda nei settori in serie difficoltà. Se facciamo accedere nelle attuali scelte di politica economica altre istanzeobiettivo per finalità sociali finiremo con prendere, nella migliore delle ipotesi, scorciatoie e, nella peggiore, deviare dalla via maestra. [...]

Bernie Ecclestone con la moglie Slavica

giorni fa, quando Slavica ha fatto i bagagli per trasferirsi dalla loro splendida abitazione londinese a Chelsea, nell’appartamento del fidanzato di una delle figlie. In quel momento il marito si trovava in Brasile ad assistere al trionfo di Lewis Hamilton. Quando è tornato, l’amara sorpresa della casa vuota. Inizialmente il magnate della Formula Uno aveva dichiarato che Slavica si era trasferita momentaneamente perché non sopportava più l’assordante rumore di alcuni lavori in corso, ma ieri la signora si è premurata di diffondere una nota stampa in cui conferma la sua intenzione di divorziare. Smentire adesso diventa molto più difficile. Anche per uno come Eccle-

stone, abituato a gestire con una certa riservatezza la sua vita pubblica. Da anni in cima alle classifiche degli uomini più ricchi del mondo, Bernie ha ammassato una fortuna quantificata intorno ai 2 miliardi e mezzo di sterline ed ora rischia di perderne la metà se è vero quanto rivelava ieri il tabloid britannico Daily Mail. Secondo il giornale, una larga fetta del patrimonio del miliardario è dal 1999 sotto il completo controllo della moglie per motivi fiscali. Slavica non paga le tasse in Gran Bretagna, non risultando residente nel Paese. «Questo potrebbe essere il divorzio del secolo», ha dichiarato ai giornali l’avvocato Julian Ribet. [...]


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Primo piano

Domenica 23 novembre 2008

Arriva il gelo Per le ingenti precipitazioni viene sospesa l’erogazione idrica in un terzo dei comuni lucani

Troppa pioggia, niente acqua Il sistema in allarme per la torbidità. Oggi forse la riattivazione di ROCCO PEZZANO E’ COME nella canzone di Antoine in cui ti tirano le pietre che tu sia bello o che tu sia brutto. Se non piove, ti chiudono il rubinetto; se piove, ti chiudono il rubinetto. Il paradosso si è verificato ieri, dalle 14, in trentuno comuni lucani. Tutti lasciati a secco dalle abbondanti piogge. Con disagi enormi. Se va bene, questa mattina docce e lavandini dovrebbero tornare a erogare. L’assurdità è solo apparente: le piogge recenti hanno reso torbide e quindi non più potabili - secondo gli standard stabiliti per legge le acque della sorgente del Frida. Che servono appunto tutti quei paesi. Anzi: sostengono dall’Acquedotto Lucano che la chiusura improvvisa dei rubinetti in quasi un terzo dei comuni lucani è un segno del perfetto funzionamento del sistema di controllo della qualità dell’acqua. D’altronde, sulla bontà dell’oro blu lucano nessuno ha mai trovato da ridire. E’ assai meglio di qualunque minerale in commercio e portarla in tavola è un beneficio per la salute. A spiegare cosa è accaduto ci pensa l’ingegner Raffaele Pellettieri, direttore tecnico dell’Acquedotto Lucano. Il Frida è una sorgente in roccia fratturata: un “sistema debole”, come si dice nel gergo del settore. Specialmente in periodi di grande siccità, quando c’è una forte precipitazione l’acqua piovana penetra nel terreno, si sporca e finisce nella sorgente. Rendendola torbida. Il fenomeno capita. Raramente, ma capita. In questa misura però non lo si ricorda da tempo. «Da cinque anni, da quando esiste Acquedotto Lucano - dice Pellettieri non ricordo nulla del genere». Sono diventate sporche tutte le captazioni, ossia i punti in cui si preleva l’acqua. Non un paio come altre volte, ma tutte. E sono tante che Pellettieri non ricorda più il numero esatto. Il rischio a quel punto è che si sporchino le condotte e i serbatoi. Ed è in quel caso che per i cittadini ci sarebbero da aspettare tempi lunghi, in attesa che si faccia pulizia. E’ per questo che si è deciso per una chiusura totale. Che ci potesse essere un problema del genere, i tecnici dell’acquedotto se lo aspettavano, ed erano in allerta. Il tipo di controllo è innanzitutto fisico, con una persona che vede materialmente il colore dell’acqua. E poi c’è il misuratore di torbidità. L’unità di misura si chiama Ftu, una sigla che in inglese significa Unità torbidimetrica di formazina. La formazina è una sostanza tossica e instabile. La scienza che si occupa di misurare la torbidità di un liquido mediante analisi ottica si chiama “turbidimetria”, e si effettua facendolo attraversare da raggi luminosi. D’altronde, le norme del settore non prevedono - spiega Pellettieri - una cifra standard di Ftu come limite massimo (c’era fino al qualche tempo fa): dice invece che l’utente deve vedere limpida l’acqua. Un metodo empirico. Per la cronca, il livello di

Ftu riscontrato nel Frida dopo le piogge era di 5. Lo “schema esterno” della rete idrica è carico. In altre parole, l’acqua nelle tubature principali c’è. «Ma abbia-

mo evitato si svuotarle», spiega l’ingegnere di Al. Insomma: l’acqua tornerà nelle case solo se sarà di nuovo pulita alla sorgente. E’ probabile che avvenga que-

I CENTRI ALL’ASCIUTTO

SMS PER SAPERLO

QUESTI i comuni lucani in cui è stata sospesa dall’Acquedotto Lucano l'erogazione idrica: Accettura, Calciano, Cersosimo, Chiaromonte, Cirigliano, Colobraro, Craco, Ferrandina, Francavilla sul Sinni, Garaguso, Gorgoglione, Grassano, Grottole, Miglionico, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Noepoli, Nova Siri Marina, Oliveto Lucano, Pisticci, Pomarico, Rotondella, San Costantino Albanese, San Giorgio Lucano, San Paolo Albanese, Salandra, Senise, Stigliano, Tursi, Valsinni e alcune frazioni dell'abitato di Castelluccio Inferiore. Si attendono per questa mattina novità dall’ente.

E’ FACILE immaginare il caos che i rubinetti improvvisamente divenuti asciutti hanno creato in 31 comuni lucani. Chi non voglia più rimanere improvvisamente senz’acqua può iscriversi al servizio Sms di Acquedotto Lucano. Per farlo, bisogna seguire questa procedura, spiegata da Al: andare sul sito internet www.acquedottolucano.it e comunicare il proprio numero di cellulare.Da quel momento, si è inseriti del tutto gratuitamente al servizio. Quando nel proprio comune c’è un’interruzione dell’erogazione d’acqua, lo si sa tempestivamente. «Un’ora prima che accada», spiegano. Quanto basta.

sta mattina. Un quesito: ci sono sistemi per rendere il sistema “forte”? Per evitare che s’intorbidisca con una pioggia? «Sì - spiega Pellettieri - e funziona a carboni attivi. Ma richiede una manutenzione continua ed è molto costoso: penso che ci vorrebbero fra i dieci e i quindici milioni di euro per realizzarla. Per un evento che, se va male, capita una volta all’anno». L’even-

tuale decisione spetterebbe al mondo politico. E l’ingegnere parla ovviamente da tecnico. «Il nostro è un lavoro difficile - chiosa - le condizioni climatiche comportano sempre problemi». Come a dire: se piove troppo, lavori nel weekend; se è troppo arido, lavori nel weekend. Ti tirano sempre le pietre, r.pezzano@luedi.it

A Bergamo e Cagliari. Basilicata: tanti i disagi dal vento

Il maltempo fa due vittime IL MALTEMPO in Italia ha ucciso in maniera indiretta due persone, ne ha ferito molte e ha messo a dura prova i sistemi di intervento dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine. Una massa d'aria gelida che viene dall’Artico ha raggiunto l’Italia favorendo un calo delle temperature e l’ondata di maltempo che tanti disagi (e drammi) ha creato. LA BASILICATA non è stata da meno: In provincia di Potenza ci sono stati decine di interventi da parte dei vigili del fuoco, al lavoro dalla notte scorsa anche per liberare alcune strade interne bloccate dalla caduta di alberi, provocata dal forte vento che ha principalmente caratterizzato l’ondata di maltempo che ha investito la Basilicata. Era prevista anche neve, ma a parte qualche cima particolarmente alta e isolata, fino a tarda sera non è accaduto. Solo in mattinata è caduto qualche fiocco anche in città, ma senza creare alcun problema. Oltre al vento è piovuto forte. Le situazioni più difficili sono state segnalate nel Vulture Melfese, dove sono caduti diversi alberi. Numerose sono le telefonate al 115 per la caduta di tegole e per pannelli e cornicioni pericolanti. Nel Materano – secondo quanto si è appreso – il vento ha creato disagi alla circolazione automobilistica, mentre stamani piove. Per i prossimi giorni non sono escluse precipitazioni anche temporalesche. IN ITALIA la perturbazione ha portato venti molto forti su gran parte del territorio nazionale, un brusco e generalizzato abbassamento delle temperature e nevicate sui rilievi delle regioni centromeridionali fino a 700 metri. Nel cagliaritano una giovane di 27 anni è morta dopo essere finita fuori strada con il suo scooter, a causa probabilmente del forte maestrale. In provincia di Bergamo un uomo ha perso la vita dopo aver sbandato con l'auto, forse a

I danni del maltempo in Italia (qui un albero caduto su un’auto a Palermo)

causa delle forti raffiche di vento. A Messina un uomo è scivolato dal tetto e anche a Palermo un 63enne è rimasto gravemente ferito per essere precipitato mentre tentava di riparare l'antenna televisiva. In Calabria una donna è rimasta ferita perchè un palo della luce si è abbattuto sulla sua automobile. Da ieri notte, avverte la Protezione civile, le temperature scenderanno su tutte le regioni tra i 5 e i 7 gradi. LA SICILIA è sotto violente raffiche di vento. Molto grave la situazione nel capoluogo dove le raffiche di vento hanno divelto cartelloni pubblicitari e alberi. Molte le auto in sosta danneggiate dalla caduta di rami. A Palermo, nel quartiere Cep, un uomo salito sul tetto per sistemare l'antenna è precipitato proprio per il forte vento: trasportato all'ospedale civico, ieri sera era in condizioni gravissime. Nel villaggio di San Filippo superiore, nella zona sud di Messina, un giovane è stato colpito da una raffica mentre si trovava sul tetto men-

tre stava sistemando delle tegole: è ricoverato al Policlinico in prognosi riservata per diversi traumi. Navi bloccate a Palermo. Solo in serata quattro traghetti (uno rientrato con i finestrini della plancia rotti) sono riusciti ad entrare nel porto siciliano. A tenerli ancorati al largo, per ore, le pessime condizioni del mare. IN CALABRIA il forte vento ha provocato disagi soprattutto alla circolazione. Sull'autostrada A3 SalernoReggio Calabria c'è il divieto di transito ai furgoni su tutto il tratto calabrese. Nella tarda serata sulla strada provinciale tra San Pietro Apostolo e Tiriolo, in provincia di Catanzaro, un'auto sulla quale viaggiavano il deputato del Pdl Michele Traversa e il presidente della Provincia, Wanda Ferro, è stata colpita da un'albero caduto per il maltempo. I due politici sono rimasti illesi. Il treno Milano-Crotone ha subito un'ora di ritardo, mentre i convogli regionali viaggiano con

ritardi tra i 40 ed i 60 minuti. L'aliscafo di Trenitalia, in servizio tra Reggio Calabria e Messina, ieri mattina ha saltato una corsa a causa del vento e del mare grosso, mentre la linea ferroviaria tra Sibari e Crotone, è stata chiusa e poi riaperta a causa della caduta di alberi sulla linea ferroviaria. Il porto di Gioia Tauro è stato chiuso a causa del forte vento. IN CAMPANIA è stato sempre il vento a creare problemi. A Napoli sono caduti molti alberi, intonaci e pezzi di cornicioni. Per i vigili del fuoco, nella zona collinare della città sono caduti una decina di alberi. Capri si è ritrovata isolata per le forti raffiche di vento ed il mare agitato che hanno impedito la partenza da Napoli di aliscafi e traghetti Caremar. Sono rimaste in banchina a Sorrento e al Molo Beverello anche le navi che approvvigionano l'isola dei beni di prima necessità, come pane e latte, e addirittura dei giornali. Nel porto di Napoli la Guardia Costiera ha fatto rinforzare gli ormeggi a tutte le navi per motivi di sicurezza. IN PUGLIA, a causa del violento vento di maestrale che soffia da due notti, il volo Alitalia proveniente da Milano che doveva atterrare all'aeroporto di Brindisi alle 7.55 è stato dirottato nello scalo di Bari. Sospesi i collegamenti tra il porto di Termoli e le Isole Tremiti, a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Ieri mattina la motonave "Isola di Capraia" è rimasta ancorata alla banchina. Il mare agitato forza 8, il vento di nord-ovest forza 6 ha convinto anche i pescatori a rinforzare gli ormeggi alle imbarcazioni della flottiglia molisana. IN TOSCANA è crollata una porzione del tetto dell'ex ospedale Poggiosecco, a Firenze. Una parte degli ospiti (cittadini immigrati senza casa che il comune aveva temporaneamente alloggiato nell' edificio) sono stati trasferiti. Non c' è stato nessun ferito.


Primo piano

Domenica 23 novembre 2008

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Tragedia a scuola La vittima è un 17enne. Un compagno rischia la paralisi. Napolitano: «Incomprensibile»

Cede il tetto, muore liceale L’incidente durante l’intervallo in un istituto di Rivoli, nel Torinese di ALESSANDRO GALAVOTTI RIVOLI (TORINO) - Rientrava dalla ricreazione con i compagni di scuola. Una battuta, un sorriso, le ultime parole dedicate a programmare il sabato sera con gli amici. Poi la tragedia: una raffica di vento, una porta che sbatte, il soffitto che scricchiola e lo travolge. Vito Scafidi, 17 anni appena, è morto così, ieri mattina, tra i banchi della quarta G del liceo scientifico statale 'Darwin' di Rivoli. Diciassette suoi compagni rimangono feriti. Tra loro uno dei suoi migliori amici, Andrea Macrì, rischia la paralisi. Quanto basta per sollevare, da parte del capo dello Stato Giorgio Napolitano, «inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli istituti scolastici». «Non è possibile che un ragazzo perda la vita a scuola, è una tragedia incomprensibile», ha aggiunto il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, accorsa sul luogo della tragedia. Sull'episodio, il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello ha aperto un inchiesta per omicidio e disastro colposo. «Stiamo raccogliendo tutti gli elementi necessari per capire cosa è accaduto – ha detto al termine del sopralluogo con il pm Cesare Parodi e i vertici delle forze dell’ordine – abbiamo il dovere di dare in tempi rapidi una spiegazione». La prima parla di un tubo di ghisa dimenticato nella controsoffittatura. Legato con del filo di ferro, avrebbe provocato il crollo del Perrett – come si chiama questo particolare tipo di controsoffitto – che nelle costruzioni moderne non viene più realizzato. «Probabilmente il ragazzo è stato colpito proprio dal pesante tubo», conferma la presidente della Re-

Legambiente diecimila edifici non a norma

In alto, l’aula dove è crollato il tetto improvvisamente; in basso, la disperazione di alcuni parenti

gione Piemonte, Mercedes Bresso. Qualcuno parla anche di macchie di umidità. Ed è polemica sulla sicurezza dell’edificio: «Mai avuto problemi di questo genere», afferma la preside dell’istituto, Maria Torelli. Eppure, due anni fa, i genitori degli studenti avevano protestato per le condizioni della scuola, ottenendo la realizzazione di alcuni in-

terventi di ristrutturazione». «Qui è tutto una crepa», protestano gli studenti che guardano atterriti le ambulanze portare via i loro amici, accanto ai famigliari della vittima che gridano tutta la loro rabbia: «Morire così è assurdo – urlano – Vito era un ragazzo pieno di salute. Scrivetelo – aggiunge una zia – che anche al Nord

le scuole fanno schifo». I feriti più gravi sono stati trasportati all’ospedale Cto di Torino. Tra questi c'è, appunto, Andrea Macrì: ha una lesione alla colonna vertebrale e rischia la paralisi completa. Sono serie anche le ferite riportate da Cinzia Palumbo e Federica Ariatti, finite in ospedale con trauma cranico, commozione celebrale e

fratture di vario tipo. La prognosi oscilla tra i 60 e i 90 giorni. Gli altri studenti feriti sono stati invece portati all’ospedale di Rivoli e al San Luigi di Orbassano, medicati e poi dimessi. «E' stato tremendo – dice uno di loro – c'era polvere e calcinacci dappertutto, sembrava che venisse giù l'intera scuola. Ho avuto paura di morire».

ROMA - Circa 10.000 edifici scolastici italiani (il 24% del totale) necessitano di interventi di manutenzione urgenti. Il 42% degli edifici è privo del certificato di agibilità statica. In Piemonte ben il 62% non ha l'agibilità statica. I dati emergono dal rapporto 'Ecosistema scuola 2008' di Legambiente, che ha indagato sulla qualità dei 42.000 edifici scolastici presenti su tutto il territorio nazionale, in cui vivono ben 9 milioni di cittadini. Alto, segnala Legambiente, è il numero di scuole (il 52,82%) costruite prima del 1974, anno in cui entrò in vigore la legge che prevedeva prescrizioni per le costruzioni in zone sismiche. Ed il 75% si trova in zona ad alto rischio sismico. Mentre il 48% è privo di certificato prevenzione incendi. Meno della metà degli edifici scolastici ha goduto di interventi di cura negli ultimi cinque anni. «Nonostante i 250 milioni di euro previsti dall'ultima finanziaria per il triennio 2007-09, l'edilizia scolastica continua a rimanere la cenerentola delle politiche locali aveva dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente -. Eppure, se ragioniamo per un momento sui numeri del settore ci troviamo di fronte a ben 42.000 edifici su tutto il territorio nazionale, con una popolazione di 9 milioni di cittadini. Sono le cifre di una grande “metropoli”».

Il liceo “Darwin” sotto schock. L’accusa: in quella scuola «mezza andata» crepe dappertutto

Gli amici di Vito disperati: «Non doveva morire così» TORINO - «Ci sono crepe dappertutto, la scuola è mezza andata. Non si può morire così»'. Gli studenti del liceo Darwin sono attoniti, non riescono ancora a credere che Vito è morto in classe per colpa di un tubo caduto dall’alto. Lo sgomento è forte, così come la rabbia che sale con il passare delle ore. Per loro la scuola non era sicura. Un tema, quello della sicurezza, a cuore anche al capo dello Stato Giorgio Napolitano che oggi ha sollevato, parlando della scuola in generale, «inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli istituti scolastici». Ma il Governo su questo tema ha le idee chiare. «Abbiamo previsto all’interno del decreto sulla scuola – ha detto a Rivoli il ministro Mariastella Gelmini – un articolo che focalizza l'attenzione sulla sicurezza degli istituti scolastici, prevedendo anche lo stanziamento di alcune risorse. Nel 2008 abbiamo distribuito 300 milioni di euro proprio su questo tema e con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso, abbiamo avviato un piano per mettere in sicurezza le cento scuole meno sicure d’Italia» Ma ai ragazzi non basta, soprattutto a quelli del Darwin. “Non è possibile alzarsi la mattina

salutare i genitori per andare a scuola e morire», ha denunciato Fabrizio. «Qui ci vorrebbe una ristrutturazione da cima a fondo – ha affermato – sfido chiunque a sostenere il contrario. Nel giardino ci sono addirittura le tegole che ci cadono addosso dal tetto». «Dicono tanto del Meridione, ma qui è peggio», hanno sostenuto in coro altri studenti che hanno sostato diverse ore davanti all’istituto a guardare le ambulanze che portavano via i compagni feriti. «Sono tutti ladri» hanno urlato alcuni familiari rivolgendosi alle istituzioni scolastiche. «Problemi di sicurezza? Non ne abbiamo mai avuti» si è difesa Maria Torelli, preside del liceo di Rivoli. «Quando c'è stato qualcosa – ha aggiunto – siamo subito intervenuti». L’eco delle polemiche raggiunge ogni angolo d’Italia. “Quella di Rivoli è una tragedia annunciata, visto che il 75% degli istituti è a rischio» ha sostenuto il Codacons. «Circa 10.000 edifici scolastici italiani, il 24% del totale, necessitano di interventi di manutenzione urgenti» ha ribattuto Legambiente. «Il 42% degli edifici – ha aggiunto – è privo del certificato di agibilità statica». La tragedia di Rivoli «non è una fatalità» ha sostenuto Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil. «La gran parte

degli edifici – ha aggiunto il sindacalista – non è conforme alle norme di sicurezza e sono fatiscenti, la legge 626 non è applicata». Dello stesso avviso è il segretario nazionale dell’Ugl Scuola, Giuseppe Mascolo. Ma le polemiche non frenano il dolore per la morte di Vito Scafidi. Soprattutto sul web. «Tutto ciò è ingiusto, ciao piccolo angelo dagli occhi azzurri», scrive Barby su Netlog.com, uno di quei socialnetwork alla moda tra i giovani. «Non dovevi morire, ho il cuore a pezzi», aggiunge Alle. E via così, centinaia di messaggi scorrono sotto la foto di Vito. Biondo e con gli occhi azzurri, Vito Scafidi giocava a calcio nel Lascaris 91 ed era tifosissimo della Juventus. Suo papà Rosario, piccolo imprenditore edile, si era trasferito dalla Sicilia a Pianezza (Torino), dove era anche consigliere comunale. Vito e sua sorella Paola, anche lei studentessa al Darwin, erano i 'cocchi' di casa, amati e coccolati anche alla loro voglia di vivere e il carattere socievole. «Mi piace stare in compagnia», diceva lui stesso sul web, dove trionfano quelle che erano le sue passioni. Il calcio e la Juventus, appunto, ma anche l’iPod, Gucci, Vasco Rossi e le auto della Mercedes. I sogni di un giovane che, scrive un amico sul web, «non doveva morire».

Vito Scafidi, il diciassettenne morto ieri


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Domenica 23 novembre 2008

Lutto nel giornalismo

Addio a Sandro Curzi “compagno” scomodo E' MORTO ieri mattina a Roma dopo una lunga malattia Sandro Curzi. Aveva 78 anni, essendo nato a Roma il 4 marzo 1930. Militante del Partito Comunista, poi in Rifondazione con Bertinotti, Curzi è stato storico direttore del Tg3 alla fine degli anni '80, poi direttore del quotidiano di Rifondazione Comunista «Liberazione». Attualmente era consigliere d’amministrazione della Rai. VITA DA COMUNISTA Nella Resistenza a 13 anni, comunista iscritto già a 14, chiamato a 19 anni da Enrico Berlinguer a ricostruire la Federazione giovanile comunista italiana (Fgci), Curzi ha vissuto tutta la sua vita fedele, pur senza rigidità, alle idee di gioventù passando con Fausto Bertinotti a Rifondazione Comunista alla fine degli anni '90. Il suo impegno politico si è svolto all’interno dei mass media, dal primo articolo, quando era ancora adolescente, sull'Unità «clandestina» per raccontare l’assassinio di uno studente da parte di fascisti repubblichini, al ruolo di capo redattore nel mensile della Fgci Gioventù nuova, diretto da Enrico Berlinguer, fino alla vice direzione di Paese Sera, alla direzione del Tg3 e a quella di Liberazione. GIORNALISTA IMPEGNATO Curzi ottenne nel 1944, nonostante la minore età, la tessera del Pci. Tra il '47 e il '48 lavora al settimanale Pattuglia insieme a Giulio Pontecorvo e, nel '49, a la Repubblica d’ Italia fino a diventare capo redattore di Gioventù nuova, diretta da Enrico Berlinguer. Inviato nel '51 nel Polesine per raccontare le conseguenze dell’alluvione, vi rimane come segretario della Fgci. Nel '56 fonda Nuova generazione e nel '59 passa all’Unità, organo del Pci per il quale l’anno successivo viene inviato in Algeria per seguire la fasi dell’indipendenza. Lì intervista il capo del Fronte di Liberazione Ben Bellah. Dopo essere stato direttore dell’Unità, nel 1964 diventa responsabile stampa e propaganda della direzione del Pci. Negli anni '60 collabora fra l’altro alla crescita della radio Oggi in Italia che tra-

La Resistenza, la fede rossa e la tenacia di “Telekabul”

Sandro Curzi; in alto nel suo studio in via delle Botteghe Oscure; a destra con “Liberazione”

smetteva da Praga ed era seguita da emigranti italiani. La stagione più calda, quella del '68 e poi dell’autunno del '69, della strage di Piazza Fontana e dei fatti che seguirono nei primi anni '70, Curzi la seguì da vice direttore di Paese Sera. “TELEKABUL” SU RAITRE Dalla metà degli anni '70 arriva l’impegno con la televisione: entra infatti in Rai nel 1975 con un bando di concorso indetto per l’assunzione di giornalisti di chiara fama disposti a lavorare come redattori ordinari e comincia dal Gr1 diretto da Sergio Zavoli. Nel '76, con Biagio Agnes e Alberto La Volpe, dà vita alla terza rete televisiva della Rai mentre nel 1978 è condirettore del Tg3 diretto da Biagio Agnes. In questa veste “scopre” Michele Santoro e collabora alla realizzazione di Samarcanda. Diventa direttore del Tg3 nel 1987 dando una impronta incon-

fondibile, veloce e aggressiva che dà voce alle istanze della sinistra italiana interpretando gli umori di una crescente insofferenza verso la prima Repubblica. Soprannominato per questo, dagli avversari politici, 'Telekabul' (dalla capitale dell’Afghanistan occupata dall’Urss negli anni '70), il Tg3 cresce in spettatori (da poco più di 300 mila ai 3 milioni del '91) e autorevolezza. Nel '92 pubblica con Corradino Mineo il libro 'Giù le mani dalla Tv' (Sperling e Kupfer) e nel '93, in contrasto con il nuovo consiglio d’amministrazione, si dimette. Passa prima a dirigere il Tg dell’allora Tele Montecarlo e poi, dal 1998 al 2005, dirige Liberazione. Dal 2005, eletto con i voti di Rifondazione, dei Verdi e della sinistra del Pds, era consigliere d’amministrazione della Rai di cui per tre mesi è stato anche presidente in qualità di consigliere anziano. Comunista e antifascista convinto, Curzi si è distinto per posizioni non banali e non sempre in linea con l partito: basti pensare alle aperture del suo Tg3 alle posizioni di Papa Giovanni Paolo II o, più di recente in Rai, all’astensione sulla proposta di licenziamento del direttore di Rai fiction, Agostino Saccà. IRONIA E SANREMO Tra le sue esperienze va ricordata nel '94 la pubblicazione del libro Il compagno scomodo (Mondadori) e nel '95 una partecipazione al Festival di Sanremo dove canta nel gruppo La riserva indiana col nome, palesemente autoironico per chi era stato soprannominato Kojak, di grande capo Vento nei Capelli, eseguendo la canzone Troppo sole. Era sposato dal 1954 con Bruna Bellonzi, anch’essa giornalista. Era padre di Candida Curzi, giornalista dell’Ansa.

L’OMAGGIO DI CRONISTI E AMICI NELLA CAMERA ARDENTE IN CAMPIDOGLIO

Giornalismo e politica ricordano ROMA - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, sono stati tra i primi ad arrivare alla camera ardente di Sandro Curzi, allestita nella sala della Protomoteca in Campidoglio. Ad accoglierli, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Sul feretro, spicca una foto di Curzi sorridente, panama bianco e pipa, accanto a lui la moglie Bianca, la figlia Candida con il marito e le figlie e numerosi amici e colleghi. All’ingresso della sala, le corone di fiori di Walter Veltroni e Achille Occhetto. «Con la scomparsa di Sandro Curzi l’Italia perde un maestro di giornalismo, una voce critica, lucida, coerente» dice il direttore generale della Rai, Claudio Cappon. «Curzi è stato un uomo sanamente di parte. Ha sempre scelto una orgogliosa appartenenza che non gli ha impedito di rispettare i suoi avversari politici», ha dichiarato il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. «Se ne va una persona rara», dice Michele Santoro che con l’ex direttore del Tg3 ha condiviso tra l’altro l’esperienza storica di Samarcanda. Ma è dagli ultimi giorni che parte il ricordo di Santoro: «Mi aveva

chiamato dall’ospedale dove era ricoverato dopo la mia trasmissione dedicata ai giovani, per farmi i complimenti. “Michele, stavolta non ce la farò”, ha detto, ma poi si è messo a conversare di politica, della Rai, dei temi delle nostre normali chiacchierate». «Con Curzi scompare un autorevole professionista dell’informazione, uno spirito libero», afferma Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori. «Ha saputo abbattere le barriere dell’incomunicabilità, pur essendo stato opinion leader di parte», ha dichiarato Pier Ferdinando Casini. «Un vecchio amico, un giornalista di razza, un uomo coraggioso che aveva percorso un grande tratto della storia della sinistra italiana». Così il segretario del Pd Walter Veltroni ricorda l’ex direttore del Tg3. «Con Curzi è morto un amico carissimo e un grande giornalista», dice Maurizio Costanzo. «Io, Sandro e Michele Santoro - conclude Costanzo – costruimmo il progetto di Telesogno che in molti fecero in modo che non arrivasse a compimento». «Se ne è andato un vecchio leone che ci mancherà»: dice Bruno Ve-

spa. «Ho nostalgia delle battaglie furiose, ma sempre leali, tra il mio Tg1 moderato – dice Vespa - e la sua schieratissima Telekabul». Il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, esprime rammarico per la morte di Curzi, definendolo una «persona pura». «Un comunista vero che nessuno potrà mai imputare di fare demagogia di piegare i fatti alla sua ideologia», dice il Presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga. Bobo Craxi ricorda: «Curzi nutriva un altro grado di stima, reciproca, nei confronti di mio padre. Oggi lo ricordo come un avversario, ma anche come un protagonista del nostro tempo». «Un liberal di sinistra, un uomo molto generoso di grandi qualità umane», dice Sergio Zavoli. «Un giornalista vero, innamorato della notizia, un professionista capace di inventare e di rischiare», dice il conduttore di Ballarò, Giovanni Floris. Per Piero Chiambretti, «Curzi era “un americano a Roma”, per la sua capacità di fare un giornalismo più vicino a quello americano che a quello di casa nostra, pur essendo ancorato alla sua romanità».

LA RIVOLUZIONE DEL TELEGIORNALE

Le lunghe dirette e la voce alle piazze di ANGELA MAJOLI ROMA – «Un giornale non è niente se non riesce ogni giorno a discutere con il suo pubblico». È il 20 ottobre del 1993: in un lungo editoriale, in onda nell’edizione delle 19, Sandro Curzi annunciava ai telespettatori le sue dimissioni dal Tg3, che dirigeva da sei anni. Poi aggiungeva: «Non avremmo potuto tener testa alle pressioni di politici arroganti e alle invidie di intellettuali saccenti, se non avessimo avuto dietro la Rai, di cui si parla spesso ma a sproposito». E ancora: «Nessuno ha mai potuto chiuderci per decreto. Nessuno mai ha potuto dirmi: “Caro Curzi, all’editore non piace che tu dia la parola ai pensionati o agli operai in cassa integrazione, e quindi o cambi strada o si chiude”». L’attaccamento all’azienda, dunque, ma anche l’orgoglio dell’autonomia dell’informazione e la consapevolezza di aver creato un modo diverso di fare giornalismo televisivo, offrendo il microfono alle piazze e non solo alle voci del Palazzo, caratterizzano la prima fase dell’esperienza a Viale Mazzini di Curzi. La nomina di Curzi al Tg3, nel marzo del 1987, coincide con la divisione della testata nazionale da quella regionale (l'attuale Tgr). Prima di allora il tg poteva contare su uno share piuttosto basso, tra il 2 e il 3%; quando Curzi lascia, il tg è arrivato a sfiorare il 20% e ha accompagnato un’Italia sempre più insofferente della Prima Repubblica che segue con crescente interesse le vidende di Tangentopoli e e i grandi attentati di mafia del 1992. La nomina di Curzi è una scelta interna: dal 1979 al 1987 era stato infatti condirettore prima di Biagio Agnes (che poi ha assunto la direzione generale dell’azienda) e poi di Luca di Schiena. Il Tg3 di Curzi è tra i notiziari quello che forse dà più voce alle opposizioni: trovano spazio prima il Pci e poi il Pds, Rifondazione Comunista, la Lega e la Rete, ma anche a destra il Movimento Sociale. Ma soprattutto trovano spazio le lotte sociali, il movimentismo, la gente e la Piazza, protagonista principale di Samarcanda prima – con una formula mutuata dalle conferenze delle sezioni comuniste degli anni '50 con il microfono che girava fra i militanti – e poi de Il rosso e il nero, entrambi condotti da Michele Santoro. La storia del Tg3 di Curzi è quella delle lunghe dirette: per la prima per la prima volta un giornale della televisione apre con una copertina (il fatto del giorno con i relativi commenti) e per la prima volta un tg nazionale, in occasione di avvenimenti di particolare rilevanza, viene fatto nelle sedi regionali (è il caso della stragi di Capaci e di via D’Amelio). E' anche un tg che cerca formule

nuove, per esempio il gemellaggio Roma-Milano per l’edizione delle 14.30 e Roma-New York per quella delle 22.30. I detrattori accusano il Tg3 di fare un’informazione troppo militante, qualcuno lo battezza Telekabul. Ma Curzi, nel suo ultimo editoriale, rifiuta la tesi secondo la quale il suo telegiornale sia stato “un fortino compatto e un pò fazioso”. «Non è vero: qui ci sono tante teste e tante idee, giornalisti che discutono per ore, ma che poi sono uniti nello sforzo di informare». Lasciata la Rai, per Curzi si apre subito l’avventura di Telemontecarlo, dove viene chiamato a dirigere le news: qualcuno parla del progetto Telesogno, lanciato da Maurizio Costanzo e Santoro. L’esperienza si chiude però tre anni dopo con la vendita dell’emittente a Vittorio Cecchi Gori, che licenzia il giornalista. Curzi fa ancora tv come editorialista per il Maurizio Costanzo show e nel 1996 torna a Viale Mazzini, con un contratto su Raiuno per condurre I grandi processi insieme a Franca Leosini. Dopo sei anni alla guida di Liberazione, il 17 maggio 2005 entra nel consiglio di amministrazione della Rai, nominato dalla commissione di Vigilanza in base alle nuove norme della legge Gasparri. Da consigliere anziano, guida l’azienda in attesa della nomina del presidente, che sarà poi Claudio Petruccioli (dopo che finiranno “bruciate” le candidature di Andrea Monorchio e Giulio Malgara). Curzi non si sottrae al ruolo: sono i giorni dell’accordo triennale di massima con Endemol per Affari tuoi e soprattutto dell’acquisizione dei diritti dei Mondiali di calcio 2010 e 2014 e della Champions League. Anche in questi anni, che vedono come sempre il suo impegno in difesa dell’autonomia dell’informazione, della libertà di satira, dei programmi di interesse sociale, Curzi rivendica la propria indole di uomo-azienda: «Un cda non può funzionare se i consiglieri si mettono gli elmetti e le casacche di partito. Bisogna condividere uno spirito aziendale, per poi magari dividersi su singoli aspetti. Ma non fare del cda un parlamentino rissoso». E ieri sul Tg3 delle 19 un “Ciao Sandro” sull'immagine di Curzi e poi il conduttore che apre il giornale con il crollo del soffitto della scuola a Rivoli, vicino Torino, perchè, dice, «siamo sicuri che lui avrebbe fatto così». È stato questo il primo omaggio della testata al suo storico direttore nel giorno della scomparsa. Poi l’editoriale con cui Curzi annunciava le sue dimissioni, dopo la notizia del crollo di Rivoli, un lungo servizio di ricordo di Curzi e del «battello in acque tempestose» che fu il Tg3 alla sua origine.

Alzò gli ascolti di una terza rete fanalino di coda


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23 Novembre UNA DATA CHE EVOCA RICORDO

Appuntamento col destino DALLA PRIMA Primo zolfanello, prima immagine. Mossa. Come una foto venuta male. Ma non era la mano del fotografo a essere malferma. A muoversi fu la terra. Un minuto e mezzo in cui il mondo attorno ai lucani - e ai loro vicini dell'Irpinia - impazzì. Chi era in strada ancora ha quel filmato, indelebile, nella memoria: i lampioni che quasi toccavano terra oscillando, i palazzi che sembravano budini, i piedi che non ne volevano sapere di stare fermi, gli alberi agitati da un vento che non c'era. Per chi era in casa un incubo diverso ma uguale: le pareti che si crepavano, ninnoli e chicchere che diventavano cocci sul pavimento, il lampadario che s'infrangeva sul soffitto, il corridoio che improvvisamente diventava un serpente col singhiozzo e tu, come nei brutti sogni, cercavi di raggiungere un uscio che diventava sempre più distante. E poi il suono: un urlìo collettivo che si fondeva insieme, dal quale qui e lì emergeva un acuto, subito sommerso dal coro di paure che saliva. Ci aiuta la testimonianza di Donata, che all'epoca aveva cinque anni. Quel giorno stava dalla nonna, fra le contrade che circondano Potenza, e ricorda solo una cosa: quel suono. Lei era lì, al buio, protetta dall'assenza di cornicioni e travi, e guardava verso il basso la città, che improvvisamente gridava, tutta insieme, come se il buio della valle che la separava dai boschi fosse diventato un'immane bocca che gemeva.

polo?

LA MEMORIA

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Gli appuntamenti A POTENZA termina oggi la serie di manifestazioni organizzate dall’Anci a 28 anni dal sisma Basilicata-Irpinia. Previste nel capoluogo diverse iniziative. Si comincia stamattina con la sfilata della banda dei Vigili del Fuoco. Alle 10 la deposizione della corona e santa messa in cattedrale. Alle 16 nel teatro Stabile convegno sul tema “A 28 anni dal terremoto. L’impegno del governo nazionale, della Regione e degli enti locali per il completamento della ricostruzione”. Prevista la presenza del sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti Mario Mantovani, di alcuni sindaci dell’area e del senatore Filippo Bubbico (Pd). A BALVANO (uno dei comuni più colpiti dalle scosse) invece alle 11.30 ci sarà la celebrazione di una santa messa in ricordo delle vittime del terremoto del 1980. Le iniziative proseguono con il consiglio comunale commemorativo alle 17, l’inaugurazione della strada “Via Giovanni Paolo II” alle 17.30, la messa domenicale alle 18.30 e il concerto del coro polifonico “Vox Populi” diretto dal maestro Stefano Cucci. A RIONERO IN VULTURE, infine, alle 18.30 nel Palazzo Fortunato si ricorderà l’anniversario del terremoto del 1980 con una manifestazione organizzata a cura dell’amministrazione comunale. La gara di solidarietà dell’epoca (dal sito internet www.sisma80.it)

controllo i lucani seppero fare ammenda. Nei mesi a venire, la solidarietà smise di essere una parola sullo Zanichelli e divenne esercizio quotidiano e concreto. La comunità fece corpo unico e s'inventò un'identità comune che raramente si ricorda nella storia lucana. E che forse non esiste: Tommaso Pedio, riconosciuto come maggiore storico della Basilicata, affermava - con la capacità di sorprendere che lo contraddistingueva - che non è mai esistita un'identità lucana. Non c'è. Evidentemente, viene fuo-

ri nei momenti di crisi. Unità come arma di difesa. Identità comune come scudo dagli attacchi dall'esterno. ***** E c'è un altro momento in cui quell'identità è venuta fuori. E - sembra il racconto di uno scrittore con troppa fantasia - c'entra ancora una volta il 23 novembre. Ma questa volta è una data che i lucani ricordano senza dolore. Al contrario. Fu il giorno della manifestazione dei centomila. I centomila - lucano più, lucano meno - che sfilarono a

Scanzano Jonico per gridare un “no” compatto alle scorie nucleari nel proprio territorio. La storia è nota: il governo Berlusconi aveva deciso il 13 novembre del 2003 di impiantare nel sottosuolo di Terzo Cavone, a Scanzano, il deposito unico dei rifiuti atomici italiani. In altri tempi - per fortuna lontani, pare - uno speaker con voce maschia avrebbe detto: “Contro il fiero nemico la gente lucana si sollevò come un sol uomo”. Molti si sono attribuiti nel tempo la “prima pietra” di quel muro eretto contro la decisione di Roma. La verità probabil-

mente è che il popolo naturalmente si riversò su Scanzano, come per un passaparola telepatico. C'era un comune sentire che accomunava le persone. La sfilata dei centomila, solo dieci giorni dopo, ebbe il risultato voluto: il governo capì che nemmeno con i carrarmati, nemmeno con i cacciabombardieri avrebbe spezzato quella corazza di dissenso. E dopo poco capitolò, annullando il decreto di Scanzano. Possibile che il 23 novembre ritorni ancora come giorno che stabilisce i parametri per l'identità di un po-

L'anno scorso secondo alcuni è accaduto. Nel teatro Don Bosco di Potenza. Il 23 novembre si mise in piedi, a cura dell'associazione Libera e del periodico MicroMega, una manifestazione intitolata “Il caso Basilicata”. Vi confluirono tutti i misteri, i veleni e i sospetti degli ultimi anni: il caso Claps, il caso dei fidanzatini di Policoro, il caso De Magistris, il caso Toghe lucane, tutto unito da un filo in una collana di ingiustizie che gridano vendetta al cielo. Quello fu un evento - con il crisma della tv nazionale di Annozero, il programma di Santoro - col quale culminò una serie di istanze della cosiddetta società civile, ben sintetizzate dal sottotitolo dell'iniziativa: “La legalità è il potere dei senza potere”. Per la verità, da allora tutti quei comitati di cittadini, quelle associazioni, quegli slogan grondanti solidarietà nei confronti dei nemici del potere sembrano essersi affievoliti. Il ruggito pare essersi risolto in un miagolio. E comunque è passato troppo poco tempo per giudicare. Per sapere se quel 23 novembre fu un altro spartiacque o meno. Cosa accadrà oggi? A parte la neve che imbianca le montagne e qualche piazza non certo un evento in Basilicata - è previsto qualcosa di fondamentale? Non è previsto nulla. Ma la forza del 23 novembre è questa: capita sempre nello stesso giorno dell'anno ma sa come sorprendere. r.pezzano@luedi.it

***** Un minuto e mezzo, un'eternità. E quando la coscienza, congelata dal terrore, emerse dalle nebbie, cominciò il peggio: la razionalizzazione di una tragedia. Della conta dei morti, del sangue innocente, della disperazione si è già detto e scritto tante volte. Ciò che forse non si è mai scritto è della vergogna. Della vergogna di uomini grandi e pelosi come gorilla che si erano trasformati in pecorelle, peggio, in mosche dietro a un vetro; di individui razionali metamorfizzati in esseri dissennati; di genitori amorosi che si dimenticano per un minuto e mezzo di avere dei figli e si danno alla macchia nel nulla, infilando la porta e finendo nella propria, immensa vergogna. Un'eccezione la racconta Angelo, giovane lucano che oggi ha quasi quarant'anni. All'epoca era un terrorizzato decenne e ancora si vanta del proprio papà Tonino, che passò quel minuto e mezzo a mettere a posto il lavoro appena fatto perché i calcinacci non lo rovinassero, a fermare i lampadari da sicura fine e soprattutto a cercare di calmare una calca urlante, formata di pensionati seminudi e signore in mutande, un groviglio laocoontico che rotolava giù per le scale. Sforzo ovviamente inutile: come non esistesse, l'unico uomo razionale rischiò di venire travolto dalla valanga di gambe e braccia. Ma di questo panico senza

Un anno fa a Potenza la manifestazione sul caso Basilicata

Il fronte dei senza potere di FABIO AMENDOLARA “LA LEGALITA’ è il potere dei senza potere”. E' passato un anno dalla manifestazione di Libera al don Bosco. A parlare di legalità, quel giorno, c'erano don Marcello Cozzi, il sostituto procuratore Palermo Antonio Ingroia e i giornalisti che si sono occupati delle oscure vicende lucane: Marco Travaglio, Antonio Massari e Carlo Vulpio. «In Basilicata di senza potere ce ne sono tanti, perché il potere è di quei pochi che ricoprono cariche pubbliche», disse il sacerdote, che con la società civile si diede appuntamento al don Bosco per commentare l'inchiesta “Toghe lucane”. Politici, magistrati, medici, avvocati, capi di forze dell'ordine. Un vero e proprio comitato d'affari che faceva favori, insabbiava inchieste, gestiva fondi pubblici e posti di lavoro. Di questo si parlò al don Bosco. E dei casi irrisolti, «il buco nero» della regione, una terra piccola, ricca e insospettabile. «Una regione che come la Calabria è stata oggetto di sperimentazione di questo sistema». Parole di Marco Travaglio, collaboratore dell'Unità, dell'Espresso, di Micromega e ospite fisso ad Anno zero, con le sue lettere al vetriolo. E' suo un articolo di Micromega, “Amaro Lucano”, poi volantinato per le vie di Potenza. E in quell'occasione Travaglio si è

Il “sacerdote antimafia” don Marcello Cozzi

meravigliato dell'incoscienza lucana. «Mi sembra strano che io che abito a Torino debba dire cosa accade in Basilicata ai lucani». Poi sottolinea la particolarità di questa regione in cui non si può indagare su qualcosa senza che ne venga fuori qualche potente. «Woodcock, indagando su un pollaio si imbatte sempre in ministri e case reali. Allora o è sfigato Woodcock o c'è qualche altro problema». Parole che si perpetuano a ogni incontro di Libera. La normalità è il pessimo giornalista, chi è connivente con i potenti e politici corrotti.

L'eccezione è il male. Cioè, chi come De Magistris, Woodcock, Clementina Forleo fa il proprio mestiere senza accettare compromessi. Pertanto viene trasferito, dileggiato o considerato pazzo. C'erano più di mille persone al don Bosco. E da quel giorno la storia si è ripetuta più volte. Piazze e teatri pieni. Gente che vuole sapere, capire. Don Marcello da allora è la sentinella del fenomeno criminalità. Parla con gli imprenditori che pagano il pizzo, con le persone sottoposte a usura e continua a invocare verità e giusti-

NIENTE FALÒ A TERZO CAVONE Maltempo ERA PREVISTO un falò al campo base di Terzo Cavone. Ma - vuoi il maltempo che ha colpito la Basilicata, vuoi l’assenza dell’animatore dell’associazione ScanZiamo Le Scorie - non se n’è fatto più nulla. Oggi è anche l’anniversario della sfilata dei centomila, la manifestazione con cui culminò la protesta dei lucani contro l’ipotesi del deposito di scorie nucleari. Ma Pasquale Stigliani, era ieri a Roma per la presentazione del libro “Fragole e uranio” di cui è autore con Nicola Buccolo. C’era anche Beppe Grillo. Sarà per l’anno prossimo. Oggi il libro si presenta a Potenza alle 17 nella sede Avis.

zia per i tanti omicidi irrisolti che hanno segnato una pagina nera della storia locale. I suoi moniti e le sue iniziative hanno dato corpo e sostegno a una nuova stagione di partecipazione civile. C'erano mille persone al don Bosco. E come un anno fa don Marcello denuncia omertà, collusioni e complicità di esponenti del mondo economico e professionale lucano con cosche e presunti padrini. Lui sta dalla parte della legalità: il potere dei senza potere. f.amendolara@luedi.it


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24 ore in Basilicata

Le Primarie giovanili del Partito democratico premiano l’affluenza lucana

La Basilicata doppia la Lombardia 10.500 voti su 121.000 totali in Italia. Potenza prima provincia POTENZA - La Basilicata quanto Piemonte, Liguria e Lombardia messe insieme; tornano le Primarie del Pd e tornano i record della Basilicata. Venerdì per le Primarie del nuovo movimento giovanile del Partito democratico lucano hanno votato 10.490 giovani tra i 14 e i 29 anni nei nei 103 seggi installati in tutta la regione. Un numero di elettori straordinario se si pensa che in tutta Italia nelle stesse ore hanno votato circa 121 mila giovani democratici. In pratica ogni 10 voti uno è stato espresso nella piccola Basilicata. E Salvatore Lagrotta , (sebbene i dati ufficiali saranno resi solo nella giornata di oggi o al massimo domani) a nome del Comitato regionale dei garanti per le primarie dei giovani Pd ha anticipato anche i numeri relativi alle due singole province: «7.020 sono stati i votanti nel Potentino e 3.470 nella provincia

Piero Lacorazza

Roberto Speranza

di Matera». «Una grande giornata di festa e democrazia ha aggiunto Lagrotta con seggi aperti davanti alle scuole, all'università e nelle piazze di tutta la regione. La partecipazione dei giovani lucani alle primarie del 21 novembre è stata tra le più significative in Italia. Si tratta del dato di partecipazione

più alto in rapporto alla popolazione nell'intero Paese». Soddisfazione ed entusiasmo è stato espresso anche dal segretario regionale del Partito democratico, Piero Lacorazza: «Questo popolo che ha fondato i Giovani democratici rappresenta la forza del futuro ed un segnale positivo e incoraggiante per

la Basilicata e per il Partito democratico». Per quanto riguarda i commenti ci sono anche le parole dell’ultimo segretario della Sinistra giovanile lucana, Giovanni Casaletto: «La giornata delle primarie è un passo importante nello sforzo del Pd di intercettare ansie e speranze delle giovani generazioni a partire da grandi temi come la scuola, il lavoro, lo sviluppo sostenibile». E per la parte dell’ex Margherita Marco Cappa ha aggiunto: «Queste Primarie hanno confermato che nei giovani lucani c'è una risorsa fondamentale che tutta la nostra comunità deve saper valorizzare e mettere a sistema». Ma venendo all’analisi della partecipazione che premia la Basilicata come la regione con la percentuale più alta, si segnalano altri dati. Solo nella Provincia di Potenza si è votato più di tutta la Toscana (7.000 votanti) e come la

Provincia di Napoli. In ogni caso al Nord si è votato molto poco. A Bologna hanno votato 1.600 giovani, a Modena 800 a Pisa 600. Nel Sud, pur non avvicinandosi alle percentuali lucane si è votato generalmente di più. In campania sono stati circa 11.000 i votanti, in Puglia 21.000 (in assoluto la regione dove si è votato di più), in Calabria 10.000. Eccezione l’Abruzzo con 2.500 giovani che si sono recati alle urne. Impressionante negativamente il dato della Lombardia (solo 4.000 votanti), il Veneto (3.000 circa), Piemonye (4.000) e Liguria (3.800). Insomma i dati lucani sono in assoluta controtendenza. Soddisfatto l’ex presidente nazionale della Sg, il lucano Roberto Speranza: «Aver lasciato la carica giovedì e vedere questi dati due giorni dopo mi rende orgoglioso. Vuol dire che in Basilicata in questi anni qualcosa di buono è stato fatto».

Il presidente del Consiglio alla Bicamerale Mollica (Fpc) sulla situazione politica

De Franchi esalta i conti lucani «LA BASILICATA è una regione piccola ma grande in ordine alla positiva e oculata gestione delle risorse pubbliche con garanzia sempre crescente di servire il cittadino». Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Prospero De Franchi, nel corso dell'audizione tenuta presso la Commissione bicamerale sull'applicazione del federalismo fiscale. De Franchi, accompagnato dal consigliere segretario Antonio Di Sanza, ha sviluppato un'analisi socio - economica della condizione lucana, sottolinenando «è apprezzabile il lavoro finora svolto dalla giunta e dall'intero consiglio in termini di responsabile e lungimirante azione di contenimento della spesa pubblica rinvenibile dalla riduzione delle Asl e delle Comunità montane, dalla soppressione di enti ritenuti non indispensabili e dal contenimento - ridimensionamento dei consigli di amministrazione di alcuni enti collegati alla regione». «Tale oculata gestione - ha sottolineato il presidente del consiglio - potrebbe purtroppo non essere sufficiente, con le relative entrate e tributi ordinari, a coprire le spese occorrenti per dare ai cittadini quella dignità paritaria riconosciuta dalla Costituzione in ordine alla fruizione di servizi di pari qualità rispetto a quelli riservati ai cittadini delle altre regioni. E' necessario, quindi, sorvegliare e vigilare attentamente affinché venga applicato in modo corretto quanto previsto dall'articolo119 della Costituzione in merito alle quote di compartecipazione al gettito dei tributi erariali di competenza regionale ed alla quota di compartecipazione al fondo perequativo per funzioni pubbliche attribuite alla regione e agli enti locali». De Franchi e Di Sanza hanno inoltre evidenziato «una risorsa disponibile e consistente per le casse regionali potrebbe pervenire dagli interventi speciali operati sul patrimonio regionale, il tutto sempre a garanzia

Prospero De Franchi

del pareggiamento solidale della spesa complessiva del bilancio». Sulla recessione nazionale, «è inevitabile il risentimento economico della nostra regione per la chiusura di industrie, le difficoltà di investimento di risorse private in attività imprenditoriali, la difficoltà di impiego di risorse pubbliche nel più vasto campo delle infrastrutture regionale, la drastica riduzione anche prudenziale e cautelativa dei consumi delle nostre famiglie. È indispensabile il coinvolgimento della massima assise regionale nelle sedi istituzionali, e in particolare la Commissione bicamerale Affari regionali competente nella valutazione dei contenuti e degli indirizzi da indicare al governo nazionale nei momenti decisionali dei decreti delegati in materia, poiché, in tal modo le Regioni, diverse tra loro per storia, tradizioni e soprattutto tessuto economico, potranno opportunamente rappresentare e difendere le proprie esigenze al fine di concorrere a rendere efficace il dettato costituzionale che garantisce le pari dignità sociali ed economiche di ogni cittadino sul territorio nazionale». «La presenza degli organi legislativi regionali nelle sedi decisionali - ha concluso De Franchi - eviterebbe così il rischio di dover svolgere un mero ruolo di ratifica di decisioni che ci riguardano adottate da altri soggetti».

«Le crisi regionali non sono collegate» FRANCO MOLLICA, consigliere regionale della Federazione dei popolari di centro, entra nel merito del dibattito consiliare che si è svolto lo scorso martedì. «Cercare di mettere in relazione, così come alcuni stanno cercando di fare, la crisi economica che sta pervadendo e con la quale sempre più ampi settori della comunità sono alle prese tutti i giorni e quella politica in un assioma indissolubile non giova né a cercare rimedi per alleviare la crisi economica, né a portare vantaggi politici a chi lo dichiara o nocumento politico a coloro nei cui confronti è diretta tale dichiarazione». Mollica quindi, sconfessando la teoria dei consiglieri regionali di centrodestra, sottolinea che «è innegabile che all'interno del centrosinistra qualche problema c'è e così come all'interno dei partiti e tra i partiti che compongono la coalizione. Problemi che hanno diversa natura. In un momento delicato come quello attuale si deve trovare la forza di serrare le fila e bisogna lavorare per ricercare la sintonia possibile. Serrare le fila significa svincolarsi da lega-

mi, pressioni, forzature che devono trovare altre dinamiche e non quelle sul lavoro del consiglio regionale che deve, invece, essere fatto con un minimo di autonomia pur citata dal presidente De Filippo. La ricostruzione di una coalizione politica ha bisogno di tempi che la società lucana non può, in questo momento, permettersi». E ancora sottolinea Mollica: «Le ultime elezioni politiche hanno creato uno scenario nuovo. Del resto già dalla verifica di giugno 2007 lo stesso quadro politico delle elezioni del 2005 si era modificato e da lì si è ripartiti per una nuova e più forte intesa che come da segnali di apertura vorrebbero spostare l'asse delle alleanze al centro. Per poter raggiungere questi obbiettivi ci vuole del tempo e la Regione con i suoi problemi non può aspettare tanto. La gente comune si aspetta da tutti risposte veloci e concrete ai suoi bisogni. Il presidente De Filippo farebbe bene, così come ha annunciato, a prendere in mano la situazione, avviare azioni a favore dei ceti deboli e aiutarli in questo momento difficile».

Potenza Dc sul “centro”

«Lasciamo fuori i personalismi» «L’APPELLO ai moderati lucani da parte di Fierro, al quale riconosciamo il nobile impegno morale da sempre per rinnovare la presenza dei cattolici in politica e, a differenza di alcuni suoi compagni di viaggio, grande coerenza personale, proprio perché rappresenta uno sforzo ad unire più che a dividere, non può essere lasciato cadere nel vuoto». Lo sostiene il segretario regionale della Dc Basilicata Giuseppe Potenza che aggiunge: «Condividiamo 2 aspetti del ragionamento politico di Fierro: un percorso inedito per riaggregare i moderati lucani e il nuovo patto politico e sociale ispirato al bene comune e al servizio dei più deboli. La Dc lucana, da quando ha ripreso a far politica persegue gli stessi obiettivi ed è particolarmente gelosa della propria autonomia. Voglio ricordare che siamo impegnati direttamente, con grande lealtà, attraverso il nostro segretario nazionale Giuseppe Pizza, sottosegretario all'Istruzione, a sostenere il programma del governo Berlusconi che consideriamo lo strumento politico fondamentale per la ripresa economica del Paese e del Mezzogiorno, ma non intendiamo rinunciare allo scudo crociato non certamente per un fatto di nostalgia». E Potenza conclude: «Restituire alla politica un ruolo concreto sui problemi e sulla capacità di affrontarli e risolverli. Dire basta alla politica delle formule, degli schieramenti e delle dichiarazioni. Una strategia di valori che restituisca alla politica il senso di scelte fondate su chiari principi e punti di riferimento: è su queste basi che deve avvenire il rilancio in Basilicata dell'impegno dei cattolici, mettendo da parte interessi personalistici».

Franco Mattia sulla confluenza di Forza Italia nel Popolo delle Libertà

Pdl di valori che includa e non escluda «La decisione del consiglio nazionale di Forza Italia che sancisce la confluenza nel Pdl rappresenta un'ulteriore accelerazione del processo di costruzione del Popolo delle Libertà che, specie in Basilicata, è sempre più una necessità per favorire l'aggregazione di energie libere che hanno bisogno di un punto di riferimento autorevole e di un partito ben radicato sul territorio». Questo il parere di Franco Mattia, consigliere regionale di Forza Italia che spiega: «Oggi lavoriamo a un partito che sarà un antidoto alla partitocrazia: poco ideologico ma

pieno di idee, nel solco della tradizione popolare europea e ci apprestiamo ad uscire dallo "spazio" di una coalizione elettorale per dare vita ad un'unica grande forza politica unitaria, quella del Popolo delle Libertà». «Credo - ha detto ancora Mattia che non ci sia spazio per la nostalgia e i sentimentalismi per tutto quello che ha fatto di straordinario e ha rappresentato Forza Italia in 15 anni per la vita del Paese e invece ci sia tanto spazio per i progetti con al centro quello di offrire una concreta alternativa politica e di gover-

no rispetto a una sinistra purtroppo non liberale, non garantista non riformatrice, per continuare un processo, avviato da tempo, teso a creare una forza nazionale, liberale, popolare e sociale che rafforzerà nella società italiana i valori che fanno riferimento al Ppe. La questione centrale è quella dei valori. Per questo deve essere conservato l'impianto dato da Berlusconi sul nuovo partito: raccogliere energie, consensi, voti, che abbiano connessione con una leadership forte e con un programma di governo che tenda a includere e non a escludere».


12 24 Ore in Basilicata A Matera un’assemblea pubblica sullo stato di salute della giustizia lucana fa appello a Governo e Csm Domenica 23 novembre 2008

«Servono democrazia e credibilità» Sotto la lente la gestione delle vicende giudiziarie locali MATERA - Ripristinare il controllo democratico sull'amministrazione della giustizia in Basilicata e provvedimenti urgenti per ridare «funzionalità e credibilita» al settore per creare, in un territorio ricco di risorse, una nuova realtà socio-economica nel rispetto delle regole e della legalità. E' quanto emerso dall'assemblea pubblica che si è tenuta ieri mattina presso il cinema comunale di Matera alla presenza di tanti cittadini e delle scuole. Ad introdurre gli interventi di Maurizio Bolognetti, segretario dei “Radicali Lucani”, dell'avvocato Leonardo Pinto, presidente del Circolo Lucano di Matera e del professore Pietro Tamburrano, presidente del Comitato "Cittadini Attivi", è stato il professore Cosimo Lorè, ordinario di Medicina Legale all'Università di Siena, che ha evidenziato come sia importante appassionare la gente, ma soprattutto i giovani sulle questioni che riguardano la giustizia. «Siamo in un momento critico per il nostro Paese, - ha sottolineato Lorè - dove, in uno scenario di dilagante corruzione, si colloca il caso della Basilicata».

In alto il tavolo dei relatori A sinistra e a destra la platea dell’incontro (foto: Videouno)

Infatti, come è spiegato anche nel volantino, realizzato dalle associazioni “Progetto Legalità”, “Cittadini attivi”, “Un cuore per…”, “Rinascita civile”, “Radicali lucani”, “Pensiero attivo”, “Associazione antirachet”, “Circolo lucano” e “A.I.C.S. Matera”, «in una piccola regione, come la nostra, è in atto un'of-

fensiva volta a delegittimare ed eliminare tutti coloro che osano denunciare malaffare e corruzione, compresa quella parte sana di magistratura che osa indagare su comitati d’affari e consorterie che strozzano i cittadini». «Dobbiamo prendere atto - ha detto Bolognetti, durante il suo intervento - che

ci troviamo di fronte ad una disarmante realtà. L'articolo 21 della nostra Costituzione garantisce la libertà di espressione e invece si cerca sempre di mettere il bavaglio a chi vuole raccontare, denunciare fatti di illegalità». Prendendo spunto da uno degli gli striscioni presenti in sala, che recitava

“L'Italia, arcipelago di illeciti e di ingiustizie”, l'avvocato Leonardo Pinto ha rivolto un accorato e forte appello ai presenti, in particolare ai giovani, invitandoli a lottare per ricostruire la credibilità del sistema giustizia e a non aver paura di gridare sempre la verità. «Nessuno ha dichiarato Pinto - ci deve

impedire di parlare delle cose che accadono in Basilicata, regione ricca di risorse, ma dove si registra un alto livello di disoccupazione. Noi chiediamo il controllo democratico delle risorse nella nostra regione, liberandola da ogni sospetto e soprattutto da ogni potere perché la Basilicata ci appartiene. Abbiamo invitato i parlamentari e gli esponenti politici lucani per aprire con loro un confronto affinché sia ripristinata la credibilità del sistema giustizia nella nostra regione, ma a rispondere al nostro invito è stato soltanto il parlamentare Felice Bellisario, che ringrazio per la sua sensibilità». E' seguito l'intervento del professore Tamburrano che ha ribadito come la Basilicata sia ricca di risorse, ma che viene “depredata” delle sue ricchezze. A conclusione dell'assemblea, alla quale ha partecipato anche la professoressa Albina Colella dell'università di Basilicata, sono stati formulati provvedimenti urgenti da presentare al Capo dello Stato, al Ministro della Giustizia ed al Consiglio Superiore della Magistratura. Mariangela Lisanti regione@luedi.it

A Potenza un convegno dedicato a prevenzione e cura del cuore

Sono 150.000 i lucani affetti da disturbi cardiovascolari POTENZA - Ipertensione arteriosa e rischio cardiovascolare, approccio multidisciplinare. E' stato questo il tema del convegno svoltosi ieri mattina presso la sede dell'Ordine dei Medici della Provincia di Potenza in via della Regione Basilicata, 3/A a Potenza. La tavola rotonda è stata organizzata dall'Ordine dei Medici in collaborazione della Bayer Healt Care. Un tema sempre di attualità scientifica, quello affrontato nel corso della tavola rotonda organizzata dai medici potentini che ha inteso rimarcare mediante aspetti multidisciplinari, test clinici e valutazione di schede adatte all'approccio di uno dei problemi maggiormente sentiti dai cittadini che fanno i conti con i problemi cardiovascolari, causa di morte per ictus e infarto in via diretta e indirettamente di edema polmonare. Una giornata di riflessione intensa, quella programmata ieri de-

dicata alle difficoltà di debellare una piaga latente della civiltà moderna, alle prese con cronici problemi sanitari, derivanti da un comportamento sbagliato, vista la sedentarietà che costringe milioni di persone a vivere senza svolgere attività fisica adeguata, l'alimentazione sbagliata, anche in virtù di cibiche di fatto non aiutano l'organismo a mantenere lontano il rischio di morte per ictus e infarto. I diversi approcci multidisciplinari hanno inteso rimarcare le misure da adottare per prevenire tali disturbi che nella migliore delle ipotesi provocano, soprattutto negli anziani disturbi nel sonno e nei più giovani cronici problemi di obesità. A tal proposito il dato in Basilicata è sicuramente allarmante, su una popolazione di seicentomila abitanti, ben centocinquantamila residenti sono costretti a fare i conti con i problemi derivanti da disturbi

cardiovascolari. Maggiore controllo, una corretta alimentazione e ripetute visite mediche, surrogate peraltro da controlli della pressione sia negli studi medici che negli ambulatori possono combattere tale problematica. Fattori genetici possono peggiorare le condizioni generali dei pazienti, alle prese con obesità. I medici in tal senso devono curare il paziente prima dell'insorgenza di sintomi che possono condurre a ictus e infarti. Studi clinici elaborati da Gianfranco Parati, professore ordinario di Medicina Interna presso l'Università Bicocca di Milano hanno evidenziato come le condizioni generali possono variare anche a seconda delle valutazioni geografiche, valutate tramite viaggi sulle pendici delle vette più prestigiose. Un convegno a più voci che ha inteso rimarcare anche l'esigenza di una corretta cura, praticata grazie a farmaci ade-

Il pubblico del convegno (foto: Andrea Mattiacci)

guati. Al convegno, diretto da Antonio Lo pizzo, direttore Unità Operativa del Centro di Cardiologia Riabilitativa e servizio di cardiologia del San Carlo e moderato da Agostino Pennacchia, direttore dell'Unità Operativa di Medicina Interna presso l'Ospedale San Carlo hanno preso parte Gabriella Coniglio, dirigente medico, dell'Unità Operativa di Neurologia dell'Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, Umberto Sica, dirigente medico dell'Unione Operativa di Neurologia dell'Ospedale San Carlo di Potenza, Marisa Licchelli, dirigente medico unità Medicina In-

terna del San Carlo di Milano, Giancarlo Parati, professore ordinario di Medicina Interna presso l'Università degli Studi Bicocca di Milano, Maria Procida, direttore Unità Operativa Nefrologia e Dialisi del San Carlo di Potenza, Antonio Maioli, responsabile Sod di Diabetologia dell'Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza, Italo De Tommaso, dirigente medico dell'Unità di Cardiologia Riabilitativa del San Carlo e Angelo Venezia, responsabile del servizio di Diabetologia del Madonna delle Grazie di Matera. Francesco Menonna

DIRITTO DI REPLICA PUBBLICHIAMO qui di seguito la replica di Antonio Garramone, titolare della società 2Enne, all’articolo apparso sul Quotidiano di ieri a pag. 15 e dedicato alla vicenda “Iena2”. LA data del 22 novembre, è per me una ricorrenza da dimenticare, ma purtroppo non è facile cancellare dalla mente ciò che avvenne in quella mattina del 22 / 11/ 2004. La città di Potenza si risvegliò con una tragedia unica nella storia di questa regione, oltre 54 persone perbene furono tratte in arresto con una unica motivazione, la più importante, “associazione mafiosa”. Fino ad allora, egregio Direttore, il sottoscritto, non conosceva cosa significasse 416 bis, bene, con il tempo ed a mie spese ho capito di cosa si tratta. Da allora ad

Iena2, la parola a Garramone oggi, non si è persa l'occasione per alcuni giornali locali, come quello da Lei diretto, per sostenere a senso unico le tesi di due pubblici ministeri il sig. Woodcock ed il sig. Montermurro. Quindi la tesi, le ipotesi ,di due pubblici ministeri, contro le affermazioni scritte di ben Tre Autorevoli magistrati prima, “Tribunale del Riesame”, poi da ben altri 5 Autorevoli Magistrati della Suprema Corte di Cassazione che scrivono… il ricorso presentato dai pubblici ministeri di Potenza contro la decisione del Tribunale del Riesame , (che riteneva non esserci associazione mafiosa ) è da ritenersi INAMMISSIBILE. Tutto ciò il 5 aprile 2005 Corte di Cassa-

zione Roma. Ma la cosa significativa, che chiaramente nessun giornale locale ha riportato , ed evidenziato, è che, ha chiedere L'INAMMISSIBILITA fu, il Procuratore Generale , per i non addetti ai lavori come me, il Procuratore Generale della Cassazione, è il Pubblico ministero della stessa. Questo nel 2005, un anno prima della legge Pecorella . Vede egregio Direttore, quando un suo collaboratore, titola “In Aula il braccio destro imprenditoriale di Martorano” non rende un servizio alla comunità, all'elettore, ma in maniera strumentale esalta sempre a mò di effetto la tesi dell'accusa. Ora da cittadino mi chie-

do, ieri 19/ 11 nell'aula del Tribunale di Potenza L'ottimo avvocato L. Pace, a cui va tutta la mia stima , ha dimostrato con le carte alla mano e con le motivazioni già espresse dal Tribunale del Riesame e della Suprema Corte Cassazione, che non è mai esistita nessuna associazione, è verrà ribadito nella prossima seduta di mercoledì 26 novembre, e nulla viene riportato dalla stampa, se non un misero passaggio dopo due lunghe ore di discussione da parte del mio legale. Ma si è mai chiesto questo giornale: può esserci stata una valutazione affrettata da parte dei P. M. e del GIP nei confronti dei super mafiosi, e pericolosissimi Nino Gar-

ramone e Carmine Garramone? Quest'ultimo Amministratore a tempo determinato, e non come erroneamente riportato da ormai 4 anni, titolare? Un giornale che vuole fare il proprio mestiere, non può in maniera superficiale scrivere quello che gli pare, e non è la prima volta, senza mai e dico mai sentire la parte interessata , attraverso i propri autorevoli legali, o gli stessi protagonisti, soprattutto dopo che altri Magistrati si sono espressi sulle note vicende Concludo affermando, che la giustizia sommaria, “della custodia cautelare, dell'arresto di un cittadino in regime di presunzione di innocenza, soddisfa tutti: il

pubblico ,i mass media, i P. M.” Aveva ragione Giovanni De Blasis. Antonino Garramone Umanamente, se ci è ancora concesso dirci umani, piuttosto che sciacalli, ci dispiace, anche di tutti i danni che la nostra informazione, scandita com’è dai tempi previsti dalla legge per la pubblicazione degli atti dei procedimenti in corso, possa averle causato e causarle ancora prima della fine della vicenda che la vede coinvolta . Ma deve anche sapere, s’è il problema è deontologico, che abbiamo sentito il suo avvocato, per telefono, il che peraltro era l’unica maniera per avere conoscenza degli argomenti portati in udienza a sua difesa, dato che il tutto l’altro giorno si è svolto a porte chiuse. senza rancore. l.a.


24 Ore in Basilicata

Domenica 23 novembre 2008

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I comuni “minacciano” l’allargamento dei confini per protestare contro il piano sanità campano

Il Salernitano trasloca in Basilicata POTENZA - La provincia di Salerno si prepara a traslocare in Basilicata. O meglio questa sarebbe l’intenzione di alcuni comuni campani che minacciano il distacco dalla terra natia come forma di protesta contro l’amministrazione regionale. Nodo della discordia: il piano ospedaliero. Quello che si contesta è di voler “polverizzare” alcune strutture sanitarie non tenendo conto «della centralità della persona e della tutela della sua dignità», come sottolinea il capogruppo dei Ds alla Provincia di Salerno, Nicola Parisi, in una dichiarazione riportata sul Corriere del Mezzogiorno di ieri. Parisi, che è anche ex sindaco di Buccino, lancia quindi una proposta per «prendere le distanze da questo modo basso di gestire la res pubblica» scavalcando i confini regionali per passare sotto il governo lucano. L’invito è di convocare dei consigli comunali monotematici in concomitanza con la riunione del consiglio regionale per l’approvazione

del contestato piano sanitario in programma per martedì. La richiesta di Parisi è proprio quella di mettere all’ordine del giorno la richiesta di adesione del proprio comune alla Regione Basilicata. Parisi ritiene, infatti, che il piano ospedaliero sia «stato fatto a tavolino» non tenendo conto «delle esigenze territoriali». La “secessione” dalla Campania era stata paventata già lo scorso anno in concomitanza con lo scoppio della questione rifiuti, anche allora si parlava di allargare i confini regionali al territorio lucano. Oggi è appunto la sanità a scaldare gli animi del territorio. In prima linea sulla questione è anche la fascia del Basso Cilento, qui in particolare si contestano i tagli all’ospedale dell’Immacolata. Dalle colonne del quotidiano “laCittà”, il cassazionista di Sapri, Franco Maldonato, sottolineava ieri come «La polverizzazione della struttura ospedaliera è solo l’epifania del disegno di spoliazione perse-

guito dalla classe dirigente della Regione Campania in danno del Basso Cilento». Per Maldonato dunque «l’unica possibilità di preservare la dignità civile e la stessa ragion d’essere del Cilento è il passaggio alla Basilicata con il progetto della Grande Lucania». Il progetto, portato avanti dal Comitato Promotore Comprensoriale per l’aggregazione alla Regione Basilicata, promuove da tempo l’unione dei territori del Vallo di Diano e del Cilento alla Basilicata e sono già diversi i comuni che hanno dichiarato di volersi muovere in tal senso. Intanto per quanto riguarda il Basso Cilento venerdì mattina, spiega sempre “laCittà” i consiglieri regionali salernitani hanno presentato in V commissione un emendamento che dovrebbe garantire il mantenimento dell’Unità coronaria, della Rianimazione e riconoscere all’ospedale dell’Immacolata l’attribuzione del II° livello nella rete dell’emergenza.

La cartina della Grande Lucania

Da una settimana in mobilitazione, la Cia sollecita interventi a sostegno dell’agricoltura regionale

«A rischio centinaia di imprese» Al centro: accesso al credito, costi di produzione e burocrazia POTENZA - «Alle circa mille imprese agricole lucane “scomparse” tra il 2007 e il 2008 se ne potrebbero aggiungere, entro il primo trimestre 2009, altre centinaia: è lo scenario drammatico che potrebbe verificarsi per l'agricoltura lucana se non si interviene con validi e tempestivi interventi». A lanciare il grido di allarme è la Cia-Confederazione italiana agricoltori che da oltre una settimana ha avviato in Basilicata iniziative di mobilitazione sotto lo slogan “Ora i fatti. Gli agricoltori chiedono misure immediate ed efficaci”. «Le oltre 50 assemblee territoriali e comunali che si sono svolte alla presenza di centinaia di agricoltori, la forte presenza della delegazione lucana al sit-in davanti al Parlamento - è il primo bilancio della mobilitazione tracciato dal presidente regionale della Cia Donato Distefano - testimoniano una rinnovata volontà del mondo agricolo a rimettere al centro dell'agenda politica nazionale e regionale i problemi più urgenti che sono rappresentati dai pesanti costi di produzione, dagli aumenti degli oneri sociali e delle assicurazioni, dal carodenaro e dal difficile accesso al credito bancario, dal crollo dei prezzi praticati nei campi e dall'opprimente burocrazia. Una situazione che sembra ignorata dal governo che nella legge finanziaria non ha tenuto nella debita considerazione i gravi problemi del settore. Né si intravedono misure propulsive. Si va avanti con interventi frammentari e non nella logica di una valida politica di sviluppo. E così lo scenario futuro -avverte il presidente della Cia- si fa sempre più oscuro. Senza interventi incisivi e finalizzati ad una riduzione dei costi che oggi comprimono le capacità imprenditoriali, si corre il pericolo di un tracollo che avrà effetti devastanti per l'intero sistema economico. Oltre alla chiusura di aziende, specie quelle che operano in zone di montagna e aree svantaggiate, si verificherà un “taglio” netto delle nostre produzioni agricole e con la conseguente invasione dall'estero». Tra i temi sollevati nella mobilitazione della Cia ci sono anche le normative e le direttive Ue.

Uno degli ultimi incontri organizzati dalla Cia lucana

«Qualche spiraglio sembra arrivare in proposito da Bruxelles - sottolinea ancora la Cia - con l'intesa raggiunta in sede Ue sull' “health check” della politica agricola comune che è frutto di una lunga e complessa trattativa che ha visto impegnati governi, Parlamento Europeo, che ha fornito importanti indicazioni e il suo ruolo deve essere necessariamente valorizzato, organizzazioni agricole, che, attraverso un'incessante azione, hanno dato un fattivo contributo». La Cia ha analizzato nel dettaglio i contenuti dell'accordo «che presenta aspetti positivi, ma che lascia aperti anche alcuni problemi». Pagamenti minimi L'ipotesi iniziale di fissare un limite minimo ai pagamenti della Pac è stata modi-

ficata stabilendo un parametro tra 100 euro e 400 euro (i 250 euro previsti inizialmente sarebbero stati penalizzanti soprattutto per le piccole imprese italiane). Gli importi che verranno risparmiati saranno affidati alla riserva nazionale. Articolo 68 L'elemento positivo è la maggiore flessibilità introdotta. Le scelte ora si spostano a livello nazionale. Bisogna, però, evitare la gestione degli anni passati con interventi a pioggia e non efficaci. Occorre anche evitare che troppi settori e temi finiscano, in una sorta di calderone, nell'articolo 68, considerando che è necessario tenere conto del possibile finanziamento pubblico al pagamento del premio assicurativo.

Latte L'aumento concesso al nostro Paese è positivo. L'intero pacchetto va, però, discusso a livello nazionale attraverso il confronto con tutti i componenti della filiera. Ovviamente, vanno salvaguardati i produttori che hanno rispettato le regole, che hanno fatto investimenti e che hanno subito il taglio della quota B. Sempre nell'ambito del settore lattierocaseario, si registra un diverso trattamento tra le produzioni continentali e quelle italiane. Per il burro è stato, infatti, confermato lo stoccaggio, mentre per altri prodotti non è presente alcuna misura del genere. Regionalizzazione La possibilità di ridefinire i criteri di attribuzione dei premi Pac dovrà essere oggetto di una discussione a livello nazionale con le organizzazioni agricole. L'obiettivo è di pervenire al riequilibrio tra i premi. Giovani Elemento positivo è rappresentato dall'aumento del limite (70 mila euro) degli investimenti ammessi a contributo per i giovani agricoltori. Comunque, proprio in ragione della nuova Pac che nascerà dopo il 2013, il ricambio generazionale è fondamentale. Per questo la Cia sollecita l'apertura di un “dossier” al fine di ampliare e meglio indirizzare le misure a sostegno dei giovani e del loro inserimento. In questo contesto va affrontato il problema fondiario.

“Riordino territoriale degli enti locali” Domani un convegno al Park Hotel POTENZA - Il “Riordino territoriale degli enti locali” sarà il tema di un convegno, promosso dalla Presidenza della Giunta, che si terrà domani nella Sala Convegni del Park Hotel a Potenza. A partire dalla legge n. 11 del 27 giugno 2008 è iniziato in Basilicata un percorso per creare un nuovo modello di governance e che culminerà con la costituzione delle Comunità locali. Il convegno puntualizzerà le tematiche della costruzione del nuovo sistema di governo sub-regionale e del ruolo sempre più preminente della autonomie locali attraverso il confronto con i rappresentanti istituzionali, assessori e consiglieri regionali, i parlamentari lucani, i presidenti delle Province, dell'Anci, dell'Upi, dell'Uncem e dell'Anpci, i sindaci, i presidenti delle Comunità montane, i Pit manager, i Prefetti di Potenza e Matera, i dirigenti generali delle Regione e i segretari regionali dei Sindacati. «Le

nascenti Comunità locali, frutto di unioni fra i Comuni - sostiene il presidente della Regione, Vito De Filippo - si pongono all'attenzione del territorio come consapevole riconoscimento dei legami, dei rapporti, delle storie e delle tradizioni locali delle rispettive popolazioni e, al contempo come percorso politico di rafforzamento e consolidamento di una Comunità politica più vasta che tende a rispettare, tutelare e consolidare gli elementi che caratterizzano le peculiarità e gli specifici bisogni dei cittadini singoli e associati che ne compongono le comunità e definiscono l'indirizzo politico del proprio territorio». Il convegno (inizio ore 9,30) si aprirà con i saluti dei presidenti di Anci, Uncem, Upi e del Consiglio regionale, Vito Santarsiero, Michele Petruzzi, Sabino Altobello e Prospero De Franchi. Dopo gli interventi, concluderà i lavori nel pomeriggio il presidente De Filippo.

Al via iniziative di monitoraggio

La Provincia di Potenza in prima linea contro le morti bianche POTENZA - Iniziative nell'ambito della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro da parte dell'ufficio territoriale di governo di Potenza. Sarà recapitato da parte di Enti, Associazioni, Ordini professionali, aziende sanitarie e tanti altri uffici esistenti nella provincia di Potenza, un apposito questionario predisposto dalla locale Prefettura, indicando le eventuali azioni che ciascun ente o istituzione, in relazione alle proprie competenze, intende assumere per contenere al massimo il fenomeno degli incidenti sui luoghi di lavoro. Morti bianche, una realtà preoccupante. D'altronde è un dato di fatto che il lavoro ha perso la sua centralità rispetto all'impresa, come testimoniano le statistiche sugli infortuni che con ritmo implacabile ne rispecchiano la drammatica mercificazione nel mondo globalizzato. Dopo pochi giorni dalla storica sentenza sul rogo della ThyssenKrupp, che introduce la responsabilità penale dei manager e dei datori di lavoro, gli incidenti continuano a mietere vittime senza sosta. Nell'aprile dello scorso anno è stato licenziato il Testo unico sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, una normativa che segna un considerevole passo in avanti nel contrasto agli incidenti sul lavoro. Un testo ritenuto da molti esaustivo, ma male applicato. In tale contesto incide anche la crisi economica, che comunque porta a due aspetti che sono maggiore carico di lavoro da un lato e paura di perdere il posto dall'altro, aspetti che rendono il lavoratore più proteso alla difesa del proprio posto di lavoro e disposto a sacrificarsi. Anche nel corrente anno si sono verificati nel territorio nazionale gravi e

Il Prefetto Luigi Riccio

molteplici incidenti nei luoghi di lavoro che hanno determinato invalidità ed in numerosi casi la morte dei lavoratori. Su questo tema è intervenuto più volte anche il Capo dello Stato per richiamare l'attenzione di tutte le componenti del mondo del lavoro e delle istituzioni sulla necessità di attuare ogni utile iniziativa finalizzata a garantire il pieno rispetto del diritto alla sicurezza dei lavoratori. Va detto però che anche in Basilicata, nel corrente anno, si sono verificati casi di morte bianca. Intanto, fermo restando che il lavoro va giudicato alla fine del percorso, è volontà del prefetto di Potenza, Luigi Riccio, convocare anche una riunione della Conferenza permanente al fine di delineare un quadro complessivo della situazione degli incidenti sui luoghi di lavoro nella provincia di Potenza, del rispetto delle norme di tutela del settore, del livello dell'assistenza garantita alle vittime ed i loro familiari, per la predisposizione di coordinate iniziative. Emilia Manco regione@luedi.it


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Domenica 23 novembre 2008

NUCLEARE E FONTI RINNOVABILI

SISMA 80 BILANCIO NEGATIVO

di EMILIA SIMONETTI

di CARMINE PEPE LA CAMERA dei deputati ha approvato l'Articolo 15 del Disegno di Legge Sviluppo (1441), dando il via libera al Governo di emanare entro giugno 2009, uno o più decreti legislativi per la localizzazione in Italia di impianti di produzione elettrica nucleare, di sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare. Siamo tutti ansiosi di conoscere, se la scelta governativa nucleare coinvolge o no la Basilicata. Aspettiamo di conoscere il pensiero del Governo sui Depositi o siti nazionali per le scorie radioattive e, di sapere, se sarà favorevole o contrario e se intende concedere soldi alla lobby nucleare per far ripartire il nucleare in Italia. Occorre creare un movimento che si opponga al segreto di stato sulle infrastrutture critiche in vigore dall'1 maggio 2008 che in maniera militare e antidemocratica può imporre, anche con la forza, centrali e siti di stoccaggio per rifiuti di ogni genere, anche radioattivi. Siamo consapevoli che la Basilicata è diventata "appetibile" per i grandi interessi strategici nazionali, come il petrolio, lo stoccaggio del gas in Valbasento, le discariche di rifiuti tossici, le centrali a biomasse (cdr) ed a turbogas, per questo chiediamo ai rappresentanti della Regione Basilicata, che sono stati chiamati a coordinare la speciale Commissione che dovrà decidere in merito alla scelta dei siti, di vigilare sulle attività della Commissione in merito alle discariche di rifiuti tossici. La Regione Basilicata nella conferenza Stato Regioni deve uscire sostenere una proposta forte con una sola parola d'ordine: non sarà realizzato in Basilicata il sito nazionale scorie nucleari. Alla Basilicata serve subito un nuovo piano energetico ambientale, valutando il reale fabbisogno di energia in questa regione. Forse siamo anche in presenza di una disinformazione in merito ai dati sul fabbisogno di energia elettrica in Basilicata, comunque la percentuale del 52,4%, indicata da Terna SpA, ci fa intende che la Basilicata ha una forte dipendenza di energia prodotta fuori regione. Per programmare il futuro della regione Basilicata occorre che il nuovo Piano di Indirizzo Energetico Ambientale, in fase di predisposizione a cura della Società Gestore dei Servizi Elettrici Spa, tenga conto dei fabbisogni reali utilizzando un mix di produzione incentrato prevalentemente sulle energie rinnovabili integrato ad una politica per il risparmio energetico. Questa richiesta si basa sulla considerazione oggettiva che la Basilicata già fornisce fonti fossili, gas e petrolio pari al 10% del fabbisogno annuo in Italia. Il nuovo Piano Energetico regionale, di pari passo con l'impegno assunto dal nuovo Governo di dotare il nostro Paese, al più presto, di un Piano Energetico che punti alla diversificazione delle fonti e riduca la nostra dipendenza dal petrolio e dagli altri combustibili fossili, deve aggiornare e intensificare la produzione delle fonti alternative, dall'eolico, al "solare", alle biomasse. La produzione di petrolio in Basilicata e la conseguente necessità di un rigoroso controllo sui barili realmente estratti, l'altalenante quotazione del greggio sui mercati internazionali che, si ripercuote, come riferisce l'Istat, sull'andamento dell'inflazione e dei consumi dei cittadini, sono indicatori che confermano quanto sia ancora più importante che, la Regione Basilicata, si doti di un Piano Energetico regionale aggiornato e definisca rapidamente le procedure per l'attività della Sel (Società Energetica Lucana)". Per me ha fatto bene il Presidente De Filippo a rivolgersi all'Unmig (Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e la Geotermia) per ottenere tutte le informazioni necessarie in merito ai controlli che l'Ufficio del ministero dello Sviluppo Economico mette in campo direttamente nei comprensori petrolieri della Basilicata e quindi sull'attività delle compagnie, per verificare i dati che come è noto, da sempre, sono di fonte diretta delle compagnie petrolifere per la determinazione delle royalties che ci spettano ogni anno. Risulta perciò ancora più necessario che la Regione Basilicata, dando funzionalità alla Sel, si doti di una propria struttura tecnico-scientifica che affianchi l'Unmig non solo per rafforzare il controllo sui barili estratti ma anche per monitorare le azioni di salvaguardia ambientale, del territorio e delle attività produttive che coesistono in Val d'Agri come nel Sauro con l'intensa opera di ricerca e di estrazione degli idrocarburi.

I MATTI IN LIBERTA’ E LA LEGGE BASAGLIA GENTILE direttore, la mia non vuole essere una dichiarazione o un’enunciazione: è anzi un dubbio. E vorrei che qualcuno mi chiarisse le idee. Molti anni fa un signore che si chiamava Franco Basaglia ispirò una legge che fece chiudere i manicomi. Tutti a dire che era bravo, che aveva fatto opera di giustizia, che finalmente avremmo capito che i pazzi non esistono davvero e che è lo stesso manicomio a crearli. Può darsi, non sono uno psichiatra né un neurologo e quindi non voglio azzardare i potesi. Ma quello che mi chiedo è: ma esistevano anche prima di quella legge (del ‘78, ricordo) le persone che - come quel signore che lo ha fatto ieri (avantieri per chi legge, ndr) a Verona - uccidono moglie, figli e poi si sparano? Esistevano pure prima quelli che un giorno prendevano una pistola e sparavano ai passanti? Può essere. Io non me lo ricordo. Le cose possono essere collegate? Vorrei che qualcuno di più esperto di me me lo spiegasse. Grazie Lettera firmata Matera

TRA LE SCALE E I VIALI DELLA CITTA’SENZA TEMPO di ANGELO LUCANO LAROTONDA

dalla prima

ha i suoi morti nelle tombe più o meno antiche, più o meno lussuose - che inutile spreco e quanta sciocca ostentazione! -. Ha i riquadri orizzontali di marmo a sigillo di fosse profonde. Ha le lastre verticali con sopra incise le sempre più avare notizie delle persone alle quali è appartenuto il cuore che il vento ha roso e poi è andato via. Noi che veniamo a visitarle ci portiamo sulle spalle la tristezza fatta di una tela di ricordi che ancora profumano di vita. Percorriamo viali e vialetti, saliamo scale e attraversiamo cancelletti e nemmeno per un momento ci dimentichiamo che questa è terra di gente di Potenza: dalle foto ti fissano le donne anziane che hanno vissuto col perenne bacio della rassegnazione, ti seguono gli occhi delle mamme dal volto forte e dolce come la seta, ti guardano i contadini che hanno molto bevuto per dimenticare la loro lunga povertà, ti incalza lo sguardo di tanti altri sul cui volto è scritto che la loro vita fu tutta una bugia. Cerchiamo con gli occhi le foto di ragazze che avevano il seno gonfio di miele. Guardiamo i ritratti da cui ci fissano sbigottiti i giovani nati come semi di luce. Il silenzio dei loro amori di un tempo ci penetra a poco a poco dentro le midolla. Tutti se li ha portati via la Grande Signora, la Morte. Senza guardarli in faccia li ha depositati davanti al cancello principale perché l'accesso al cimitero è a lei negato. Si muore e si uccide da qualche altra parte, fuori dal recinto del cimitero, nel grande e pericoloso mondo. Il suo campo di caccia è la vita. Qui Ella porta soltanto le spoglie mortali, abbandonate già dall'anima. E tutti questi potentini che furono esseri umani si mescolano con la terra e con gli alberi e con i fiori in un tutt'uno di dissolvimento e di odori. Dopo qualche decennio si fonderanno con il suolo e diventeranno definitivamente incontrastata proprietà della Città. Non spariscono nel nulla. Rimangono a Potenza dove stavano. Solo che noi e loro esistiamo in diverse dimensioni temporali. Camminiamo per le loro stesse strade che conservano la memoria dei loro passi. Dietro le facciate restaurate o pitturate a nuovo resistono i contorni delle case un tempo da loro abitate: in pietra viva e malta, umide o sotto il livello stradale o in appartamenti moderni in cui dimenticare di discendere da una povertà antica o in altri vani, ariosi ed orgogliosi, in cui consumare e occultare abusi, tradimenti, prevaricazioni. Ora noi occupiamo le case costruite per loro. Passeggiamo all'om-

bra degli alberi piantati da loro. Certo, continuano ad esistere per noi. Siamo noi che non esistiamo per loro. Noi conosciamo molte cose sul loro passato. Loro non conoscono più niente sul nostro presente. Se essi sono tutto questo perché allora noi lasciamo che la polvere si ammucchi sulle lastre di marmo delle loro tombe? Perché ci basta pagare la bolletta della “luce perpetua” per testimoniare la nostra attenzione divenuta sempre più aleatoria? Perché lasciamo trascurati i fiori appassiti nei portafiori rendendo squallido il provvisorio rigurgito di affetto? Perché abbandoniamo accanto ad altre tombe i contenitori di plastica dei detersivi usati per pulire il sito funebre di chi un tempo abbiamo amato? E' civiltà tutto questo? Perché il sindaco Santarsiero, ingegnere e grande estimatore del cemento, non ha vigilato sulla qualità dei nuovi manufatti? C'è da rimanere perplessi. Forse ha dimenticato che, volenti o nolenti, noi tutti dovremo trasferirci in altri quartieri, sotterranei. Allora perché non costruirli bene questi quartieri? Perché non mette un freno al mercimonio dei loculi praticato da costruttori e da opere più o meno pie? Perché, visto il dislivello del terreno, a volte anche accidentato, non costruisce degli scivoli per i diversamente abili? Anch'essi hanno i trapassati da onorare. Perché non mette, sparse nel cimitero, panchine dove gli anziani possano sedersi a prendere fiato e forse anche a meditare sul loro tempo ormai prossimo a consumarsi? Perché, oltre agli appartamenti per i vivi, non pensa ad un nuovo quartiere per i morti? Da anni se ne parla. A noi è dato assistere impotenti al balletto indecoroso dei rinvii. Le giustificazioni tecnicoburocratiche si trovano sempre! Dio mio, quante altre domande fioriscono sulle labbra quando visitiamo il nostro cimitero! Intanto noi sappiamo che il suo cuore batte per una stella politica più lontana, ma anche le cose non fatte possono appannarne la luce! Tiriamo su dal pozzo del tempo il forte desiderio di vita e ci ritroviamo in via Pretoria tra lo sciamare di giovani e vecchi, di ragazze e donne, fianco a fianco a ridere con gioia o a scambiarsi una chiacchiera o a sussurrare mormorii maldicenti e ammiccanti. E' un segno di vita della città immersa nel tempo. Eppure bisognerebbe insegnare, come si faceva una volta, che nascita e morte non sono pareti, ma porte. Invece continuiamo a dire stupidamente che la Morte è ingiusta. Ma perché la vita è forse giusta? www.angelolucano.blogspot.com

«E’ DOVEROSO da parte nostra denunciare le disfunzioni di enti pubblici e privati, come da sempre la Fiamma Tricolore ha puntualmente fatto. Sono passati esattamente 28 anni da quel tragico sisma che ha devastato molti comuni lucani confinanti con l'Irpinia e ancora sono ben pronunciate sulle strutture e sugli abitanti gli effetti della devastante azione accidentale. Ma quello che è accaduto in tutti questi anni post-sisma a Muro Lucano è sintomo non solo della mala gestione amministrativa, ma anche di un virus ben diffuso nei partiti di potere e anche di opposizione della comunità murese che si chiama clientelismo e malaffare. Cosa ha prodotto in termini di sviluppo e di occupazione la gestione e la disponibilità dei fondi della ex legge 219 del 1981? Sicuramente ha prodotto uno spopolamento a dir poco vertiginoso. Alla data del sisma, Muro Lucano era popolata da 10.000 abitanti, e disponeva di numerosi servizi. A quasi trent'anni dal sisma i residenti effettivi sono poco più di 5.000 abitanti. Il paese ha una bassa natalità con il conseguente aumento dell'età media dei residenti. Inoltre, l'opera strutturale di comunicazione con il centro storico, la cosiddetta “Strada di penetrazione” non ha nemmeno i requisiti minimi per abbattere le barriere architettoniche». L'esponente del partito tanto caro al segretario Luca Romagnoli rincara la dose. «Nonostante tutto questo ora le stesse persone che hanno gestito in cattivo modo il periodo d'oro della ricostruzione, e che hanno rappresentato Muro Lucano nelle istituzioni più prestigiose della Basilicata sono pronte a ricandidarsi per le prossime elezioni. Hanno proprio un bel coraggio, anche perché qualche centinaia di voti sono ben stretti per via di favori e di gestione della cosa pubblica ad uso proprio». «Bisogna mandare a casa una volta per tutte queste persone che cambiamo partito a secondo delle opportunità. Che i cittadini si sveglino e aprano gli occhi: con l'accorpamento delle Asl e l'attuale ridimensionamento per la scarsa dotazione del personale: la vita del presidio Ospedaliero di Muro è seriamente a rischio. Speriamo che venga un vero “terremoto” politico e dia la giusta scossa alle coscienze cittadine per sollevare le sorti del paese, e in tal senso qualcosa già si sta muovendo».



Potenza 19

Domenica 23 novembre 2008 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Mentre la città si ripulisce, si sbrogliano i nodi di una programmazione tardiva

A Salandra ogni giorno 4 camion L’Acta è ancora in debito con il paese del materano DA ieri, in città, i cumuli di rifiuti non ci sono quasi più. Dopo il “caso”scoppiato, resta il dubbio. Forse, un problema di comunicazione. Probabilmente, qualche ritardo nella tempistica potentina. Quando improvvisa - almeno per la cittadinanza - è arrivata la notizia della chiusura della discarica di Pallareta a Potenza (ormai satura dopo una riapertura di alcuni mesi), ci è voluto poco perchè la polemica scoppiasse. Città invasa dai rifiuti e cittadini allarmati. Altrettanto velocemente sono arrivate le rassicurazioni dell’amministrazione comunale sui due giorni di pazienza da tenere: i rifiuti sarebbero stati trasferiti nella discarica di Salandra, che già precedentemente aveva ricevuto la spazzatura del capoluogo. «Stiano tranquilli i cittadini aveva detto l’assessore all’Ambiente, Massimo Molinari - Dobbiamo solo concordare con il comune di Salandra l’arrivo dei nostri camion per non arrecare ulteriori disagi a quella comunità. E non ci sarà aumento delle tasse per l’allungamento del percorso. Precedentemente abbiamo risparmiato, useremo quei soldi per il servizio». Contemporaneamente, arriva anche la risposta, parecchio dura, del sindaco di Salandra, Giuseppe Soranno. “Solidarietà” alla comunità potentina garantita, certo, ma “senza esagerare”: troppi camion, 13 di fila, proprio non si potevano accettare. Senza contare quel credito che l’amministrazione di Salandra vanta con l’Acta per i precedenti conferimenti. Così, mentre a Salandra cresceva il malumore, a Potenza l’amministrazione si mostrava serena. Venerdì scorso, poi, con una riunione in Regione (a cui il comune di Potenza risultava assente) e diversi scambi telefonici tra le amministrazioni, l’accordo sembra essere stato trovato. Di camion ne arriveranno solo 4 più grandi ogni giorno, due nelle prime ore del mattino e due nel primo pomeriggio. Ma nel capoluogo la raccolta è affidata a mezzi più piccoli che trasportano i rifiuti presso la stazione di trasferenza di Tito dove sostano, vengono triturati e compattati prima di essere inviati alla discarica di Salandra. L’ordinanza è arrivata dal-

PROVOCAZIONI

Digilio «Sì a inchiesta»

In città, da ieri, il ritorno alla normalità (f.M.)

L’inceneritore spento è inserito nel piano provinciale futuro

Se ripetere rischia di non giovare ACCADE che anche a programmare in anticipo, le cose poi non vadano per il verso giusto. Soprattutto se nei piani di prospettiva i calcoli, anzi i conti finali, non tornato. E’ successo con il piano provinciale dei rifiuti. Quel piano è stato approvato nel 2002: è il provvedimento con cui la Provincia, che ha competenza in materia, organizza e pianifica il sistema dei rifiuti sul territorio provinciale. Ora, quel piano comprende anche l’inceneritore del capoluogo. Un impianto aperto nel 2005 e realizzato per bruciare almeno 24 tonnellate di rifiuti al giorno (un terzo dei rifiuti complessivi bruciati in città), ma che non ha mai raggiunto il collaudo e che è spento dal giugno 2007. Ecco, allora, che la programmazione non torna. Perchè nel gestire il sistema, quella capacità di smaltimento è venuta meno e le discariche, costruite per durare un certo numero di anni, si sono riempite prima del previsto. Per il caso “potentino” basti pensare che il capoluogo produce almeno 70 tonnellate di rifiuti giornaliere. Va bene, andrà meglio la prossima volta. O no? Il punto è che quel piano dei rifiuti è vecchio e va aggiornato. La Provincia ha da poco adottato il

la Provincia di Potenza, l’ente che ha competenza nella programmazione del sistema provinciale dei rifiuti. Era sempre stata la Provincia a proporre - quando la discarica potentina di Pallareta si è completamente saturata - due opzioni alternative: il conferimento dei rifiuti nel capoluogo o a Salandra o a Sant’Arcangelo. Queste le due disponibilità. lI comune di Potenza,

nuovo piano provinciale dei rifiuti che, dopo la concertazione con i comuni del territorio e le osservazioni ricevute e elaborate dagli enti locali, dovrebbe essere approvato definitivamente - secondo le previsioni dell’esecutivo dell’ente - entro la fine dell’anno. In questo nuovo piano ecco che spunta ancora l’inceneritore di Potenza. Da mesi al centro di concertazioni, accordi, incontri proteste, rinvii e attese interminabili per i lavori di messa in sicurezza. L’amministrazione non ha rinnovato la convenzione alla Tep, l’azienda che ha gestito l’impianto per due anni): troppo caro il contratto di circa 2.600.000 euro all’anno rispetto alle poche tonnellate di rifiuti bruciate. Due anni di inattività ne hanno rovinato la struttura e adesso c’è bisogno di una spesa pari a 750mila euro. Forse qualcosa in più. Mentre i lavoratori aspettano (licenziati alla chiusura, sono in attesa delle procedure di mobilità), mentre il sindacato attende, mentre l’amministrazione e l’azienda concordano. Mentre la provincia vara il piano definito dei rifiuti. Sperando che alla fine, questa volta, in un modo o nell’altro, il programma su carta coincida con le possibilità reali. sa.lo.

per motivi di convenienza, ha scelto la destinazione meno lontana. Ma le modalità non erano state perfettamente concordate con il comune ricevente. E la popolazione della cittadina materana si è allarmata quando ha visto una decina di mezzi attraversare con i rifiuti altrui le proprie strade. Qualcosa non ha funzionato nella programmazione.

Forse il comune di Potenza si è mosso in ritardo mentre la discarica potentina si riempiva. E’ vero, il comune ha presentato alla Regione una proposta di ampliamento, ma non si tratta di iter semplici. Nel frattempo, la cittadina del materano torna a vivere le polemiche per una discarica che più volte è stata oggetto del contendere e motivo di crisi politica. L’amministrazio-

IL senatore Egidio Digilio (Pdl) chiederà al presidente della commissione Ambiente del Senato, Antonio D’Alì «di programmare una seduta e di avviare l’iter per un’indagine di inchiesta» sul “caso rifiuti” di Potenza. «Amministratori comunali e dirigenti Acta sapevano bene da tempo che la discarica di Pallareta da un giorno all’altro sarebbe diventata satura ma si è voluto aspettare che l’ultimo sacchetto potesse essere ancora smaltito». Gli amministratori «chiedano al governo aiuto. La Regione, con l’istituzione dell’Ato unico regionale per la gestione dei rifiuti ha pensato, in continuità con quella spiccata autosufficienza del suo governatore, di risolvere ogni problema in tema, mentre la capacità residua di stoccare rifiuti in almeno una trentina di discariche comunali è pari a zero o comunque minima».

Assenze Ritardi pesanti QUALCOSA andava fatta. Potenza piena di spazzatura, Salandra non disposta a sopportare tanti camion in giro per il paese e pieni di rifiuti. Ecco allora l’incontro in Regione, venerdì scorso. Tra le parti e con gli organismi garanti e competenti. C’era la Provincia di Potenza, con assessore all’Ambiente e dirigenti, c’era l’assessore regionale, c’erano sindaco e consigliere comunale di Salandra. Il comune di Potenza, no, non c’era. Fatto tardi. Così, “risolto” tutto in serata, con dialoghi telefonici. Tra le parti. Da un capo e l’altro del filo.

ne ha, però, deciso di prenderne in carico presto la gestione. Mentre non cedono le preoccupazioni per il livello di capienza residua. Questa volta, secondo alcune voci, ricevere i rifiuti del capoluogo potrebbe risultare “vantaggioso” per la comunità. In termini economici, è chiaro. L’Ato unico regionale è stato “legiferato” pochi giorni fa. Oggi, è il comune ricevente che sta-

bilisce un tariffario per lo smaltimento dei rifiuti nelle proprie discariche. E rimane aperta la questione differenziata: ancora troppo bassa. Nè aprire nuove discariche è soluzione immediata. Forse neanche la migliore delle risposte. Che sta invece in programmazione, cultura e tempistica. Sara Lorusso s.lorusso@luedi.it

LO SPUNTO PARLO dei potentini che sono, in effetti, brutti, sporchi e cattivi. E valga il vero: brutti. Il potentino è notoriamente brutto perchè ha metabolizzato la bruttezza della città. Tende, pertanto, addirittura, all’orribile. Il suo colorito è grigio cemento-armato. Il suo aspetto è di totale abbandono come l’ex biblioteca provinciale, la sua fisicità è rappresentata simbolicamente dall’ex dispensario. Sporchi. Ci sta pensando da anni l’Acta, con la collaborazione, eccelsa, dell’amministrazione comunale. Ci sono strade, ma soprattutto scale, dove si tro-

Le possibilità della “munnezza” va di tutto, dalla carta di un pocket coffee d’annata, al classico fazzolettino usato, dalla foglia secca di un paio di autunni orsono, allo scaracchio, dal mozzone, o altrimenti detta cicca, al suo originario contenitore. In più di recente è cominciata la raccolta indifferenziata, quella che prevede cassonetti stracolmi, strabordanti, direi, opulenti. Tale ultima tendenza è figlia della gelo-

sia. Si sa, Woodcoock, il terrore dell’Italia, andrà via. Quindi niente più Tv, artisti, monarchi in disgrazia, calciatori, politici a riempire hotel e ristoranti, e a far sospirare l’illuminata gioventù locale. Quindi meglio attrezzarsi. A Napoli ha funzionato, c’erano le Tv tutti i giorni. Funzionerà anche da noi. Avevamo un inceneritore schifoso e discariche ai limiti già quattro an-

ni fa. In questo periodo la politica si è interrogata sulle tendenze artistiche del mondo della pittura da Donatello a De Chirico, passando per l’arte fiamminga, e il cubismo di Picasso. Ha dimenticato, però, le nature morte, e sta ponendovi rimedio con l’arte di strada “dal cassonetto direttamente al Paradiso” nuova mostra a firma congiunta dell’Acta e del Comune. Ha dimenticato

pure il problema rifiuti, e non ha programmato una beneamata minchia, arrivando al traguardo della vergogna, con compassata sobrietà. “Questione di giorni”, ha detto l’assessore. Questione di anni, bisognerebbe invece dire. Cattivi.. E certo non funziona niente. Si può almeno essere incazzati? Siamo ricchi di petrolio, di acqua, di spazzatura e tasse, insomma tanto ricchi che qualcosa dobbiamo pur regalarla. Regaliamo già l’acqua e il petrolio, ci tocca tenerci tasse e munnezza. Luciano Petrullo


Potenza

Domenica 23 novembre 2008

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PAESE CHE VAI USANZE CHE TROVI Il sindaco e il cantautore si sono incontrati in centro e sono andati insieme alla presentazione di un libro

Santarsiero e Dalla beccati a Bologna NEL centro di Bologna non si perde neanche un bambino cantava Lucio Dalla in “Disperato erotico stomp”. Nel centro di Bologna, un venerdì sera, capita anche che sotto i portici possano incontrarsi Lucio Dalla e il sindaco di Potenza Vito Santarsiero. Complice il recente concerto per il Fai a Potenza, naturale il saluto amichevole tra il primo cittadino e il cantautore bolognese. La chiacchiera sotto il portico oltre ai convenevoli induce Dalla a dire al sindaco: «Sto andando in Feltrinelli a presentare un libro sul Rinascimento. Le va di venire?». Figurarsi il vulcanico Santarsiero se si fa scappare l’occasione. Ed ecco Lucio a Vito incamminarsi per il centro storico bolognese e raggiungere la libreria. Si presenta “Gli ultimi giorni del Rinascimento” di Antonio Forcellino, autorevole intellettuale di Vietri sul Mare che è anche un celebre restauratore di opere di Michelangelo. Il sindaco, con la sua nota passione per l’arte, si è lasciato affascinare dalla materia e si è infiammato per la pubblicazione di Forcellino. Lucio Dalla presentando il libro non ha mancato di annunciare la presenza in sala di Santarsiero affermando di averlo conosciuto in occasione del concerto nel «teatro più bello d’Italia». Lo

Vito Santarsiero

Lucio Dalla (foto Andrea Mattiacci)

stesso Santarsiero si è sentito in dovere di ridimensionare Dalla: «Ora non esageriamo», ma Lucio non sente ragioni e afferma: «Ma a volte bisogna esagerare». Insomma una bella serata bolognese per il sindaco. Che comunque vedendo le 20 persone presenti all’incontro si è sentito molto soddisfatto per le presentazioni librarie della sua Potenza che affollano sale e teatri con ben altri numeri. Il sindaco ha approfittato anche per acquistare nella libreria bolognese l’ultimo libro del concittadino Gaetano Cappelli “La vedova,

il Santo e il segreto del Pacchero estremo”. L’ultimo concerto di Dalla a Potenza registra sintonie diverse con il potere locale rispetto a quello che Lucio non ancora beneficiato dal successo tenne negli anni Settanta in favore di Lotta Continua e che molto fece arrabbiare i dorotei di Emilio Colombo per tanto trambusto sovversivo in città. Nel XXI secolo trionfa la passione artistica ed estetica e Lucio Dalla diventa un amico del mecenatismo culturale del sindaco Santarsiero. Paride Leporace p.leporace@luedi.it

L’arte di adulare il potere senza avere né arte e né parte C’È un accattone che si aggira per via Pretoria. Nullafacente e scroccone. Grande capacità adulatoria nei confronti del Potere. E’come la scimmietta che applaude della Duracell. Scrive dei pezzi deliranti pensando che qualcuno, che non sia lui stesso, possa seguirlo fino al quinto rigo. Si occupa di pale eoliche, circolazione dei mezzi pubblici, di architettura visionaria, collegamenti verticali, orizzontali e pure trasversali. Su quasi ogni materia, dà consigli tecnici alla civica amministrazione. Di libri, anzi del libro (che sicuro ha scroccato a qualcuno) che legge e rilegge (è sempre quello), si occupa una volta ogni tanto. E’così servile e viscido, che mi stupisco non l’abbiano ancora assunto. Si sa, un servo serve sempre, come diceva Totò il Grande. L’Unico. Mi pare strano, data la sua intrinseca natura, come mai non si dedichi a una materia a lui così affine, come il sistema fognario della città. Io, fossi il sindaco, un incarico così, glielo assegnerei subito. Lo nominerei geometra della scrittura, addetto alle fogne comunali e alla spazzatura. Giancarlo Tramutoli potenza@luedi.it

Attilio Nicora ha presentato, al Seminario, l’istituto che avrà sede nel capoluogo di regione

A scuola di dottrina sociale Si tratta della prima istituzione che nasce nel Mezzogiorno «NEI momenti difficili le piccole realtà sono sempre le prime a soffrire. L’altro giorno ho visto degli operai che piangevano davanti ai cancelli della Daramic. Siamo solo all’inizio, e abbiamo già perso 500 posti di lavoro. Si vede che non è sviluppo reale questo, che è uno sviluppo senz’anima, senza ideali, senza orizzonti che diano significato anche alle piccole realizzazioni!». Con l’accorato appello di Agostino Superbo si è aperto l’incontro organizzato ieri mattina nei locali del seminario maggiore di Potenza, in occasione dell’inaugurazione della nuova “Scuola regionale di dottrina sociale della Chiesa”. Con queste parole il vescovo di Potenza si è rivolto al presidente dell’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica, il cardinale Attilio Nicora, arrivato da Roma per una “lectio inauguralis”. La Scuola è il primo esperimento del genere realizzato nel mezzogiorno, promosso dalla Conferenza dei vescovi di Basilicata e dal’Ufficio regionale per i problemi sociali, in collaborazione con la Fondazione vaticana “Centesimus annus”, e la Pontificia università Lateranense. L’obiettivo del corso, di durata biennale, è diffonde-

Il cardinale Nicora. A destra un momento dell’incontro (f.M.)

re il pensiero della chiesa sui fondamenti della vita sociale, politica ed economica, in relazione con le specifiche problematiche del territorio. Sei gli appuntamenti già fissati per il primo anno nel seminario maggiore del capoluogo, a partire dal 6 di dicembre fino al 9 di maggio, di sabato dalle 9 alle 17. Liberato Canadà è il co-direttore del corso delegato dalla Conferenza episcopale, don Giovanni Fusco, parroco di Lavello, il rappresentante per la fondazione

Arrestato cinquaduenne violento con la moglie UN uomo, P.D. Di 52 anni, è stato arrestato venerdì sera dalla terza sezione della Squadra Mobile di Potenza, con l’accusa di lesioni aggravate, minacce e violenza privata. Vittima: la moglie. Per l’uomo il pubblico ministero titolare delle indagini ha chiesto al gip l’applicazione degli arresti domiciliari. La scelta è conseguente alla gravità e alla continuità delle aggressioni e delle minacce a cui l’uomo sottoponeva la moglie, con una durezza e una frequenza tale da aver dato luogo a una vera e propria persecuzione nei confronti della donna. P.D. ha, inoltre, più volte aggredito la compagna in pubblico, in strada. La terza sezione della squadra Mobile di Potenza, il cui personale è specializzato proprio nel combattere i reati “contro la persona”, ha ricostruito la vicenda partendo da un episodio del 2006. Quello l’inizio di una serie di atti minacciosi segnati da una escalation di violenza, fino alle aggressioni in strada.

“Centesimus annus”. Canadà spiega che il corso è aperto «a tutti senza distinzione di fede e appartenenza politic», e le lezioni verranno tenute da esperti di formazione, e da professori dell’Università Lateranense. «Il costo d’iscrizione è di 100 euro ed è prevista la discussione finale in commissione di un elaborato per il rilascio di un attestato ufficiale di partecipazione». All’incontro erano presenti anche l’arcivescovo di Acerenza Giovanni Ric-

chiuti, il vescovo di Tricarico Vincenzo Orofino, e in rappresentanza del Governo, il prefetto di Potenza Luigi Riccio. La “lectio inauguralis” del cardinale Nicora ha avuto ispirazione da un salmo, “L’abbandono della Provvidenza”, attribuito per consuetudine a re Salomone: “Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori”. Per il “ministro delle finanze” del Vaticano, anche noto come colui che firmò per la Santa Sede il Secondo

Concordato con lo Stato italiano nel 1984, «se l’uomo conta solo su se stesso, opera invano, cede alla tentazione della vanità, non nel senso di prosopopea, ma della costruzione di edifici senza fondamento, destinati a disfarsi inevitabilmente». Giancarlo Galli, autore di “Finanza bianca” (Mondadori 2004), ha scritto di monsignor Nicora, vicinissimo al cardinale Carlo Maria Martini, come l’animatore spirituale del leggendario “Gruppo cultura etica e

finanza”, che alla fine degli anni ‘80 grazie all’apporto di personaggi del calibro di Gianni Bazoli, Lorenzo Ornaghi, Sergio Zaninelli, preparò la successione di Angelo Caloia alla presidenza dello Ior, la celebre banca vaticana, dopo la discussa gestione del cardinale Paul Marcinkus, e in generale la rinascita, in via Broletto, della grande imprenditoria di area cattolica. La sua lezione dalla cattedra del seminario maggiore di Potenza, costruito nel 1990 grazie alle ingenti donazioni raccolte da monsignor De Bonis, uno dei personaggi più influenti proprio dello Ior di Marcinkus, ha passato poi in rassegna le virtù civiche enunciate nella lettera di San Paolo al suo discepolo Tito: «terreno fertile di un dialogo possibile con altre culture e civiltà, eppure trascurato per decenni anche dalla chiesa. Non solo bisogna essere sottomessi alla legge, ma condividerne il fine, essere pronti, come cristiani, a ogni opera bella e buona che si prepari». «Se si perdesse la speranza nella costruzione di una città migliore - ha concluso i “poteri forti” avrebbero già vinto, a scapito dell’intera umanità». Leo Amato potenza@luedi.it

Anche l’amministrazione comunale festeggia Maria Giannotti

«La speranza di 100 primavere» FESTEGGIARE i 100 anni della signora Maria Giannotti, per l’amministrazione comunale è stato un piccolo onore. Maria è nata a Tito 100 anni fa, potentina praticamente da sempre, cittadina di una comunità che le ha portato gli auguri tramite l’amministrazione. E’ stato il consigliere Nicola Lovallo a rappresentare l’ente che ha voluto festeggiare la centenaria consegnando alla signora Maria una targa. Un piccolo dono per ricordare un momento speciale. E la signora, festeggiata a casa da amici e parenti, ha ringraziato commossa. Così, Lovallo non ha potuto far altro che ricordare come un simile

evento - 100 anni e non dimostrarli si trasforma in un momento di speranza e gioia per tutta la città. «Nel capoluogo lucano sono sempre di più i nostri concittadini che possono vantare cento primavere - ha detto il consigliere in qualità di “messaggero” testimonianza sì di come la vita media si sia allungata, ma anche e soprattutto, che tra mille difficoltà, a Potenza si vive ancora bene». E poi, «vedere la signora Maria circondata dall’abbraccio dei suoi cari, ci conferma che i valori veri, benché attaccati di continuo dalla frenesia della vita moderna, resistono e anzi si rafforzano in realtà come la nostra che deve andar fiera della propria genuinità».

Consegna della targa alla signora Maria


Domenica 23 novembre 2008

22 Avigliano Trenta i lavoratori per cui fino a febbraio è scattato l’ammortizzatore sociale

Cassa integrazione alla cartiera Interessati solo gli operai addetti al prodotto semilavorato AVIGLIANO - LA cassa integrazione alla “Georgia Pacific” di Avigliano, cartiera leader nella lavorazione della carta a secco, ha fatto notizia tra chi conosce la solidità di questa azienda, espressione del gruppo statunitense Koch industries, con interessi nel petrolio, energia, chimica, allevamento e finanza. «La crisi è arrivata anche qui», si sentiva dire qualche giorno fa, quando si incontravano a spasso una trentina di lavoratori su 96 che vi lavorano là. Cinque giorni consecutivi a casa (già consumati la scorsa settimana) più le domeniche fino a febbraio (la produzione è a ciclo continuo) sono un segnale che una flessione, seppure lieve della produzione, è arrivata anche tra le mura di un’azienda con alle spalle decenni di storia. Ma non si parla di allarme, tutt’altro. Gli stessi sindacati che certo si rivelano apprensivi ricordano gli investimenti che l’azienda ha deciso di portare avanti nello stabilimento di Avigliano, solo in Italia insieme a Castelnuovo di Garfagnana

(Lucca) e a Genova, dove hanno sede gli uffici amministrativi della Srl. Nei giorni scorsi i lavoratori si sono riuniti in assemblea, ed è stato comunicato loro il ricorso alla cassa integrazione. Una lieve flessione

della produzione del semilavorato (carta rivenduta ad altre aziende produttrici dei lavorati finiti) ha indotto l’azienda a ricorrere all’ammortizzatore sociale. E così Salvatore Roberticchio, delegato Uil, ricorda

che il ricorso agli ammortizzatori sociali riguarda soltanto la produzione del semilavorato e i 30 operai che vi lavorano su quella linea. «La crisi grossa non ci coinvolge - spiega il sindacalista - Rispetto a quello che a cui assi-

stiamo negli altri settori produttivi in tutto il mondo possiamo dire che siamo soltanto sfiorati di riflesso». Roberticchio, tuttavia, non nasconde le preoccupazioni per il futuro: «A febbraio, quando scadrà il ricorso agli am-

mortizzatori sociali, avremo un quadro più chiaro». Non ha subìto alcun calo la produzione del lavoro finito, quello che viene venduto attraverso i marchi Tenderly e Tutto. Anzi, pare che qui si sia aggiunto un ulteriore segno più ai tempi di lavorazione. «Nell’immediato non c’è una crisi preoccupante», ci tiene a rassicurare il delegato della Cgil, Domenico Martinelli. «Non c’è da fare allarmarsi, anche perché registriamo la reattività dell’azienda nel recuperare quegli spazi di vendita in calo. Da parte della Cgil, dunque, c’è ottimismo». Ad Avigliano guardano con particolare speranza al “progetto Sud”della Georgia Pacific: un investimento avviato nel 2007 che dovrebbe portare altre tre linee di lavorazione della carta nell’area Paip di Serra Ventaruli. Una buona notizia che, facendo i dovuti scongiuri, di questi tempi aggiungerà reddito e occupazione. Gianni Sileo potenza@luedi.it

Pietragalla Iniziativa dell’associazione presieduta da Rotondaro

Una domenica nel ricordo dei caduti nella Grande guerra PIETRAGALLA - Un’ importante iniziativa, dai significativi contenuti umani e storici, è in programma oggi. L’associazione nazionale “Famiglie dei caduti e dispersi in guerra”, e nello specifico il comitato provinciale di Potenza del quale è presidente Giuseppe Rotondaro, ha organizzato per i propri soci e per tutti coloro che si sentono vicini a questa struttura associativa, un viaggio a Bari per visitare il sacrario militare e celebrare in questo modo la giornata del ricordo dei caduti di tutte le guerre. Il sacrario è un luogo ricco di storia e dai forti contenuti sociali

ed umani dove sono riportati i nomi di tutti coloro che, lasciando la propria terra natìa, hanno combattuto per la difesa della patria e del tricolore nel duplice conflitto bellico del secolo scorso. Quella in programma oggi è un’iniziativa che fa seguito alle manifestazioni che si sono tenute, lo scorso 4 novembre, a Pietragalla. Manifestazioni alle quali ha preso parte anche il presidente provinciale dell’associazione nazionale “Famiglie dei caduti e dispersi in guerra” accompagnato dal presidente della sezione di Pietragalla Rocco Manzella. Il programma di questa giorna-

ta prevede alle 9.15 la cerimonia commemorativa con deposizione della corona a cui farà seguito la celebrazione della santa messa da parte del cappellano militare. Ci sarà poi la possibilità di visitare il museo storico della grande guerra pieno di oggettistica (foto, libri, documenti e quant’altro del genere) del periodo bellico. A questa giornata in terra pugliese, durante la quale ci sarà la visita anche alla cattedrale di San Nicola, hanno aderito tanti associati provenienti dalle sezioni ubicate a Rivello, Potenza e Pietragalla. Antonio Bevilacqua potenza@luedi.it L’ingresso del sacrario militare di Bari

Pietragalla Positivo il bilancio dell’Avis per le donazioni di sangue

Un anno di raccolta soddisfacente PIETRAGALLA - E’ un bilancio 2008 ampiamente positivo quello della sezione comunale di Pietragalla dell’Associazione volontari italiani del sangue, sia sotto il profilo istituzionale legato alle donazione del sangue, sia rispetto all’impegno legato alle attività sociali e ricreative. Fiore all’occhiello delle manifestazioni di quest’anno è stata senza dubbio l’organizzazione del centro estivo per bambini svoltosi nei mesi di luglio ed agosto con la partecipazione di circa cento adolescenti. Venerdì scorso si è tenuto, poi, il secondo appuntamento con la donazione del sangue. Donazioni che è stato possibile effettuare dalle 8.30 alle 11.30 nella sede dell’ambulatorio comunale di via San Demetrio in collaborazione con la struttura operativa di Potenza. A questo appuntamento hanno aderito procirca una ventina di soci Avis. Si tratta dell’undicesimo incontro del genere, avendo esso una cadenza mensile. Ai primi di dicembre invece, esattamente l’8, giorno dedicato all’Immacolata concezione, l’Avis di

Pietragalla collaborerà come sempre alla giornata a favore della fibrosi cistica con la vendita per beneficienza delle Stelle di Natale, arbusti tipici di questo periodo, i cui proventi serviranno per dare un aiuto a chi soffre di questa malattia. I soci dell’Avis di Pietragalla ormai da circa dieci anni si dedicano con varie iniziative a favore di coloro che

hanno bisogno di una mano concreta e sostanziosa e il fulcro della loro attività è la sede sociale ubicata in piazza Maggio, dove quotidianamente è ragguardevole la presenza di associati che pianificano, sotto la guida del presidente Peppino Alfano, il lavoro. an.be. potenza@luedi.it

All’Efab è di scena il “Fashion hair style” TITO - Chiuderà i battenti domani, 24 novembre, il “Fashion hair style e make up” che ha aperto ieri i battenti nei padiglioni dell’Efab di Tito scalo. Il “Fashion hair style & make up”, la kermesse della moda in Basilicata, è stata organizzata dall’Ente fiera autonoma di Basilicata, in collaborazione con “Dvd moda e spettacolo”, Camera di commercio di Potenza e Cna. La manifestazione vede la presenza di oltre 40 stand espositivi interamente dedicati a musica, moda, arte e spettacolo. In programma defilè, esposizioni di arte contemporanea e anche performance musicali. Ieri a partire dalle 16 nei padiglioni dell’Efab i visitatori hanno potuto assistere a defilè di moda, ad esibizioni di danza e alla settima tappa del “Basilicata festival”. Oggi si riparte alle 16.30. In programma un torneo di burraco, organizzato dell’Unicef per raccogliere fondi da destinare a progetti a favore del l’infanzia, a cui farà seguito una sfilata di moda. Poi spazio alla musica con l’esibizione dei “Blue cats Blues”. Domani, invece, a partire dalle 19, si terrà la terza edizione del concorso interregionale “Fashion hair style & make-up” I padiglioni dell’Efab saranno aperti, per tutti coloro i quali vorranno partecipare alle iniziative in programm, oggi e domani, dalle 16 alle 24.


Domenica 23 novembre 2008

23 Giuseppe Troccoli, invalido di Calvello, è senza sostegni economici dal mese di luglio

Un’ingiustizia senza la parola fine Senza pensione, nonostante la sentenza del giudice del lavoro CALVELLO - Sembra non avere fine il lungo “calvario” di Giuseppe Troccoli, il diversamente abile quarantaseienne di Calvello, di cui si è occupato a più riprese anche “Il Quotidiano della Basilicata” in queste ultime settimane. Affetto da diabete mellito, insulino dipendente, complicato da retinopatia proliferante, privo della gamba sinistra (sopra il ginocchio) e del pollice della mano destra, ha vissuto per diversi mesi senza un euro in tasca e senza la possibilità di potersi curare. Nonostante gli sia stata riconosciuta, nell'agosto 2007 dalla Commissione medica di verifica, un'invalidità del cento per cento, con totale e permanente inabilità lavorativa, ed abbia tra le mani una sentenza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Potenza che ha ordinato «l'immediato ripristino e liquidazione dell'indennità di accompagnamento già in suo godimento», a tutt'oggi non percepisce ancora alcuna pensione di invalidità. Ricordiamo che gli emolumenti spettanti al signor Giuseppe sono stati interrotti nello scorso mese di luglio (sono già trascorsi cinque mesi). Quasi quotidia-

Giuseppe Troccoli, l’invalido di Calvello che da luglio non percepisce la pensione di invalidità

namente, il signor Giuseppe Troccoli si reca regolarmente all'ufficio postale del suo paese (Calvello), chiedendo agli impiegati della sua pensione. Fino a venerdì 21 novembre non era stato ancora accreditato alcun centesimo. Amareggiata per la spiacevole situazione, non si è fatta attendere la reazione dell'avv. Raffaela Forliano, legale rappresentante di Giuseppe Troccoli.

«Il 4 novembre scorso è stato notificato all'Inps l'atto giudiziario in cui è riportato l'immediato ripristino della pensione e dell'indennità di accompagnamento al signor Troccoli. Sono trascorsi quasi venti giorni ha puntualizzato Forliano ma non è stata accreditata ancora alcuna pensione. Inoltre, l'11 novembre, la Commissione medica per l'accertamento di invalidità ha riconosciuto al signor

Giuseppe Troccoli, oltre all'invalidità del cento per cento con totale e permanente inabilità lavorativa, anche la necessità di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli elementari atti quotidiani». Si spera che, a partire da questa settimana, il signor Giuseppe possa finalmente ricevere l'agognata pensione. Donato Pavese

Popolare del Mezzogiorno

Nuovo sportello a Oppido Lucano OPPIDO LUCANO - E’ stato inaugurato ieri un nuovo sportello della Banca Popolare del Mezzogiorno, il nuovo istituto di credito del Gruppo Bper nato dalla fusione tra Banca Popolare del Materano e Banca Popolare di Crotone. il nuovo sportello è a Oppido Lucano (via Emanuele Gianturco) e sarà operativo dal prossimo 24 novembre. Questa nuova filiale si aggiunge agli attuali 89 presenti in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia dei quali 35 nella sola Basilicata. Situata nell'area dell'Alto Bradano, al confine tra Puglia e Basilicata, la nuova agenzia testimonia il forte interesse della Banca Popolare del Mezzogiorno per la provincia potentina. L’operazione conferma la vocazione territoriale dell’istituto di credito che

sceglie una storica zona d’insediamento per aprire una nuova stagione di crescita. L’obiettivo della nuova apertura è, infatti, quello di rafforzare il presidio del territorio con particolare riferimento alle regioni del sud Italia. Banca Popolare del Mezzogiorno desidera offrire una leva di sviluppo a un territorio a lungo trascurato dalle Banche retail e porsi come interlocutore di famiglie e piccole e medie imprese a cui dare un segnale di fiducia nell'attuale e difficile contesto macroeconomico. Alla cerimonia d’inaugurazione erano presenti il direttore generale della Banca Giampiero Maruggi, il vice direttore generale Antonio Scalcione e il vicepresidente Nicola Lupo. A fare gli onori di casa il sindaco di Oppido Lucano, Rocco Pappalardo.

Gianni Rosa (An verso il Pdl)

Oppido Lucano Un flop l’incontro per l’istituzione di un Pronto soccorso

«Approssimazione nelle spese della Provincia»

Seicento firme senza mittente

POTENZA - Gianni Rosa, capogruppo di An in consiglio provinciale, critica aspramente la qualità del programma previsionale che viene stilato annualmente per la spesa corrente. «Arrivare a novembre dice - per scoprire, come è successo ogni anno, che gli oltre 2 milioni di euro resisi disponibili a fronte di nuove entrate sono interamente destinati a coprire spese “risapute e ricorrenti” e stranamente non previste in fase previsionale, evidenzia chiaramente l'approssimazione che esi-

ste nella formulazione del bilancio da parte dell'esecutivo a guida Altobello. I 550.000 euro necessari per far fronte alle spese telefoniche e di riscaldamento o i 350.000 euro necessari per la manutenzione dei mezzi antineve e per coprire le relative spese da sostenere per lo sgombero della neve, sono due esempi tra i tanti che si possono fare leggendo la proposta arrivata in Consiglio sotto forma di “elenco della spesa” e che dimostrano chiaramente la validità della nostra affermazione».

Nessun mezzo a disposizione di una comunità di 5.000 abitanti OPPIDO LUCANO - Venerdì scorso, presso la Sala Consiliare del Comune di Oppido Lucano, avrebbe dovuto tenersi una riunione sulla raccolta firme per istituire ad Oppido un pronto soccorso. La seduta è stata un vero e proprio flop. L'idea, nata alcuni mesi fa da un comitato cittadino attento ai problemi sulla salute e sulla sanità, era quella di una raccolta firme per chiedere un punto di pronto soccorso nel centro Alto Bradanico. Un progetto, forse, troppo ambizioso se portato avanti da un gruppo ristretto di persone. Anche se le 592 firme raccolte non hanno sortito nessun effetto, la popolazione di Oppido si è resa protagonista in negativo di fronte ad un problema serio della comunità. In effetti, era-

no pochissime le persone presenti e il coordinatore del comitato, Donato Marone, ha dovuto amaramente annullare la seduta. Sconsolato e visibilmente amareggiato lo stesso coordinatore del comitato è intervenuto in merito: «Nonostante l'assemblea sia andata deserta esordisce Marone - sento comunque il dovere di comunicare ai cittadini il numero delle firme raccolte per chiedere alle Istituzioni di istituire anche ad Oppido un Pronto Soccorso. Le firme raccolte sono esattamente 592. Il Comitato cittadino - continua il coordinatore - ha lavorato duramente e, sinceramente, credevo che delle seicento persone che hanno firmato almeno una piccola parte oggi sarebbe stata presente. Purtroppo mi sbagliavo.

Questa idea nasce dal fatto che nella nostra comunità, che conta attualmente 5000 abitanti circa, non abbiamo nessun mezzo di primo soccorso. Non abbiamo un vero e proprio ambulatorio, dato che quello presente non funziona come dovrebbe. Abbiamo servizi carenti - conclude Marone - per cui il nostro obiettivo era quello di fare qualcosa per migliorare la qualità della vita. Poiché i cittadini non sono presenti, capisco che per loro questo non sia un problema da risolvere». Oppido, quindi, resta ancora senza ambulanza e con servizi sanitari, probabilmente, insufficienti. In caso di incedente, in effetti, i primi soccorsi impiegherebbero troppo tempo per arrivare da Potenza. Rocco De Rosa

MODA & COSTUME

Si incontrano su Facebook quelli che, per studio o lavoro, sono lontani dal paese

Una piazza virtuale per i vietresi VIETRI DI POTENZA - E’ la mania di internet del momento, il luogo e punto d’incontro di amici (vecchi e nuovi), di studenti, universitari e familiari, oltre a scambio di opinioni e organizzazione di eventi: stiamo parlando del sito internet “Facebook”, che ad oggi conta circa quattro milioni di iscritti. Ed è proprio su questo sito che parenti, universitari, amici ed emigranti vietresi si sono incontrati, e hanno creato un gruppo, composto da oltre sessanta utenti, intitolato “Vietri di Potenza”. Ma non è l'unico gruppo vietrese creatosi su Facebook. Infatti c'è anche un gruppo chiamato “I ragazzi del Privilege”, un gruppo

di giovani del paese che aveva creato un luogo di divertimento e di incontro, il “Privilege”, anche per ballare il sabato sera e non allontanarsi dal paese. Tra gli iscritti ai gruppi vietresi, tanti giovani universitari di Vietri di Potenza che studiano in tutta Italia, oltre a tante persone che, originarie di Vietri, vivono da un’altra parte del mondo. La maggior parte sono gli studenti universitari che da Vietri si sono trasferiti a Pisa, Roma, Bologna e in altre città italiane per studiare e specializzarsi presso varie università. Ma non mancano alcuni originari vietresi che vivono a New York e in altre nazioni. Da New York,

sulla bacheca del gruppo vietrese, scrive la bella Tonia, i cui genitori sono di Vietri di Potenza, ma che oramai vivono negli Stati Uniti da tantissimi anni. Anche se la stessa Tonia ha nostalgia di Vietri di Potenza, ama tanto il paese e ci ritorna spesso, a trovare familiari ed amici, come scrive lei stessa: “Ciao paesani, Sono di New York ma i miei genitori sono di Vietri e ci vado spesso perchè mi piace da morire! Sono molto contenta di poter fare parte di questo gruppo”. Iscritto c'è anche Gianluigi, detto Gigi, nato a Vietri di Potenza e che è andato via dal paese all'età di due anni. Anche Gigi ci ritorna in paese quando può. C'è an-

che Valeria tra gli iscritti, vive in Brasile, ma che ama conoscere informazioni su Vietri. Tra gli altri, c'è anche il giovane Gerardo, ventuno anni, vietrese a tutti gli effetti che da diversi anni vive a Milano con la famiglia. Anche lui torna quando può a ritrovare vecchi amici d'infanzia e familiari. Ma i vietresi non sono solo questo su Facebook. Infatti, per non far allontanare i giovani dal paese du-

rante il capodanno, stanno organizzando una festa (compresa di cenone e balli) presso un noto pub vietrese, invitando tramite messaggi tutti i vietresi iscritti. Al momento la “famiglia” vietrese su internet conta una sessantina di giovani e meno giovani iscritti, ma sicuramente la stessa si allargherà e darà spazio a tante iniziative e nuovi argomenti. Claudio Buono


Domenica 23 novembre 2008

24 Area Sud Apt, dopo la provocazione di Nardiello arriva quella di Soave: «Serve un progetto vero»

Se il turismo non è solo spreco In Val d’Agri e nel Senisese serve occupazione e sviluppo VAL D’AGRI - Valorizzazione dell’area sud, promozione turistica e culturale della Val d’Agri e un “format spettacolare e culturale” ispirato alla valorizzazione dell’acqua da realizzarsi sulla diga di Senise. «In quale direzione si stanno muovendo i “super tecnici” di progettare questo tipo di interventi?». A chiederlo è il consigliere provinciale di Potenza dell'area sud, Raffaele Soave (Pdci), secondo il quale «Val d’Agri e Senisese non possono permettersi più il lusso di spreco di risorse finanziarie e di opportunità di sviluppo nel comparto del turismo». Il programma speciale Senise prevede un fondo significativo per programmare azioni di promozione turistica e l’avvio operativo del Parco nazionale della Val d’Agri - continua «sono le due condizioni irripetibili per passare dalle proposte ai fatti tenuto conto che l’attività turistica può rappresentare una risposta importante all’emergenza disoccupazione ed economica dei due comprensori». Poiché l’Apt ha ottenuto la delega dalla Giunta Regionale di un’idea progettuale che ruoti intorno alla

Sede del Parco a Moliterno La richiesta dei consiglieri

La diga di Senise

valorizzazione dell’invaso di Monte Cotugno «ci auguriamo - dice Soave - che il consulente incaricato abbia l’umiltà di ascoltare proposte, idee e suggerimenti da parte degli amministratori locali e provinciali, di operatori turistici e di associazioni locali». L’idea di un evento spettacolare nella diga di Senise

è sicuramente suggestiva solo che va inserita in una programmazione di interventi più generale per non ripetere le esperienze di spettacoli nei laghi di Monticchio durati una sola stagione estiva e quindi caratterizzati da episodicità». Mi piacerebbe - conclude Soave - poter illustrare al dottor Touillard e al com-

missario Perri la mia proposta di Parco dei Laghi che è sicuramente più completa rispetto ad un solo evento e che potrebbe mettere in moto meccanismi di sviluppo dell'economia locale e delle attività produttive della zona e quindi nuovi posti di lavoro tra diplomati qualificati e laureati».

L’accusa di Bonofiglio: «Gestione Pappaterra improduttiva»

«Un commissario per il Pollino L’ente al servizio della politica ROTONDA - Dalla Calabria si chiede di commissariare anche il Parco nazionale del Pollino. «Bisogna commissariare, al più presto, i parchi della Sila e del Pollino, perchè la loro gestione è improduttiva e perchè sono al servizio del centrosinistra. Ci rivolgiamo, concretamente, al ministro Stefania Prestigiacomo, affinché si muova subito in questa direzione». E’ quanto afferma in una nota, il segretario provinciale del Psi di Cosenza, Gianfranco Bonofiglio. «I due parchi - afferma il segretario Bonofiglio - sono espressione di un potere che non va nella direzione auspicata di rinnovamento e di trasparenza e, soprattutto, di efficienza. Il governo di centrodestra deve azionare lo spoil system- dice Bonofiglio - che, in questo caso, è legittimo e che consentirebbe, soprattutto, di por-

re fine allo stillicidio partitocratico, che si registra in questi due enti». Il Parco nazionale del Pollino è stato istituito con decreto del Ministero dell’ambiente il 31 dicembre 1990, mentre con il decreto del Presidente della Repubblica il 15 novembre 1993 è stato istituito l'Ente Parco. La complessità della gestione del Parco è anche dovuta al fatto che è a cavallo tra due regioni, la Calabria e la Basilicata

e che si tratta del parco più grande d'Europa, che sono tre le province interessate, Matera, Potenza e Cosenza, otto le Comunità montane interessate di cui tre quelle della Basilicata, Comunità montana Val Sarmento, Comunità montana Basso Sinni e Comunità montana Alto Sinni, e cinque quelle calabresi, Comunità montana Unione delle Valli, Comunità montana Appennino Paolano, Comunità montana Dors. App. Alto Tirreno, Comunità montana del Pollino e Comunità montana Alto Ionio. Inoltre i Comuni interessati dall'area del Parco nazionale del Pollino sono 24 per quel che riguarda la Basilicata e 32 per la parte calabrese, per un totale di 56 Amministrazioni Comunali. Emilia Manco provinciapz@luedi.it

MOLITERNO - Una richiesta ben precisa quella che è stata avanzata dai consiglieri di minoranza di centro destra: la sede del parco della Val D’agri. Con un’interrogazione consiliare al sindaco del Comune di Moliterno, i consiglieri hanno espresso la richiesta di ospitare nel paese la sede dell’istituendo Parco della Val d’Agri Lagonegrese. Come hanno commentato: «Senza nulla togliere agli altri 28 comuni ricadenti nel territorio del Parco, riteniamo che Moliterno sia la sede naturale vocata ad essere sede del Parco sia per le ricchezze paesaggistiche e naturali che ha, che per le tradizioni che la contraddistinguono e gli antichi e prestigiosi palazzi ubicati nel centro storico». E ancora hanno aggiunto: «Ricordiamo che Moliterno ha la riserva naturale Oasi Wwf e Pro Natura della Faggeta, dove si tengono corsi di educazione ambientale, escursioni geologiche, passeggiate in bicicletta, visite presso aziende agricole

dove degustare prodotti tipici. Inoltre a differenza degli altri Comuni del comprensorio che nel corso degli anni sono riusciti grazie a finanziamenti regionali e provinciali ad ottenere sedi distaccate di enti di formazione, università, Gal, Comunità Montane, strutture sanitarie, ecc. Moliterno con il trascorrere del tempo ha perso il ruolo di centralità che aveva negli anni scorsi, e ad oggi, ha tutti i requisiti necessari per essere in pole position tra le candidate a sede del Parco». Una richiesta che il gruppo vuole portare anche fuori le porte del proprio municipio perché sottolinea il capogruppo Giuseppina Palerno: «Presenteremo la stessa richiesta fatta al sindaco del nostro comune anche al neo commissario del Parco Domenico Totano, che dall’alto della sua sensibilità e lungimiranza politica - amministrativa siamo fiduciosi che terrà ben presente la nostra richiesta». Francesca Gresia

Marsico Nuovo Presentata la rivista di eccellenza sulle attività del polo del Cnr

La ricerca a sostegno dell’imprenditoria MARSICONUOVO - Una ricerca che sia un volano di sviluppo per la Val D’agri e che possa essere da supporto alla crescita imprenditoriale. Questo il messaggio che emerge dal convegno, tenutosi ieri mattina presso la sala conferenze del Cnr-Imaa di Marsico Nuovo, per la presentazione del volume della rivista Akiris dedicato interamente alla ricerca e allo sviluppo locale. Il testo curato da Rosita Vitetta ha illustrato mediante le parole degli stessi ricercatori le attività di ricerca di eccellenza che quotidianamente vengono realizzate nel polo del Cnr , sottolinean-

do i grandi risultati ottenuti da un team giovane ma altamente specializzato che crede nel potere della ricerca. Un lavoro che non può rimane nell’ombra e soprattutto che non può restarsene in disparte perché, come ha sottolineato il deputato al Parlamento Europeo, Gianni Pittella: «E’ necessario creare un triangolo sinergico che veda da una parte la ricerca, quale quella di Marsico, dall’altra le istituzioni e infine il sistema imprenditoriale, perché se la ricerca non trova applicazione in un tessuto imprenditoriale non può svolgere la sua grande funzione, quella di genera-

re non solo sapere ma anche economia. In vista di una situazione grave quale la congiuntura che stiamo vivendo e che vivremo nel 2009, bisogna indirizzare gli sforzi e le programmazioni, investendo il più possibili sulle reali possibilità di crescita». Linea d’indirizzo condivisa anche dal presidente del Cra, Romualdo Coviello, che, a quanto espresso da Pittella, ha aggiunto: «La ricerca deve però trovare trasferibilità nel mondo imprenditoriale, deve unire le sue forze, fare sistema anche con le imprese e imporsi sulla scena europea perché solo in questo modo potrà

trovare spazi. Purtroppo non bastano i brevetti, è indispensabile che questi vengano poi applicati dalle imprese, solo così l’Europa ci prenderà in considerazione e conquisteremo altri fondi per continuare a crescere». Un centro, quello di Marsico Nuovo che continua a rivestire grossa importanza sul panorama lucano anche per i risultati conseguiti sotto vari aspetti, anche quello archeologico. Ricerche che “devono fare massa critica” con quelle realizzate dagli altri centri e che secondo il neo commissario straordinario del parco della Val D’agri, Antonio Totaro,

possono essere utili per la crescita dell’area. Del resto ha sottolineato il dirigente regionale alle attività produttive, Andrea Freschi: «La Regione vuole investire sui giovani perché forse troppo gracile di fronte all'enorme sfida che si sta sviluppando e che deve essere affrontata. E’ indispensabile avere risorse aggiuntive, ma soprattutto cooperazione e collaborazione. I risultati della ricerca devono

trovare applicazione nelle imprese e per questo stiamo predisponendo i nuovi bandi che dovranno agire con un fondo di garanzia, e agevolazioni al credito”. Linee perfettamente condivise anche dall'assessore regionale alla formazione, Antonio Autilio che ha sottolineato l'importanza che l'alta formazione riveste nella crescita e nello sviluppo di una regione. Francesca Gresia


Domenica 23 novembre 2008

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Genzano Dopo le denunce di La Sala sui disservizi dell’ufficio intervengono i consiglieri di minoranza

Giudice di pace, è polemica I “doverosi chiarimenti” da parte del primo cittadino GENZANO DI LUCANIA La recente richiesta dell'intervento della stampa, da parte di Luisa La Sala, giudice di Pace a Genzano, al fine di denunciare pubblicamente alcuni disservizi inerenti la mancata manutenzione ordinaria, le disattenzioni igieniche ed i problemi di riscaldamento, riguardo alla struttura ospite, ha sollecitato l’interesse generale sulla questione. Nel giro di una sola mattinata (quella dello scorso venerdì), infatti, sono pervenute due comunicazioni: da parte dei consiglieri di minoranza Di Bono e Ventricelli l’una, e del sindaco Rocco Cancellara l’altra. I primi hanno confermato che era stata appena protocollata la loro interrogazione al Consiglio Comunale avente come oggetto la “manutenzione dei locali adibiti ad ufficio del giudice di pace”, inviata anche al prefetto ed al tribunale di Potenza. Il sindaco, invece, ci ha chiesto di accompagnarlo, insieme all’assessore Canio Malatesta, presso detto ufficio perché desideroso di offrire quelli che ha definito doverosi chiarimenti. Il nocciolo della prima notizia è che il gruppo consilia-

Terremoto dell’80 Oggi convegno a Rionero

Ufficio del giudice di Pace

DOMANI, alle 18.30, nella sala convegni della Biblioteca "G. Fortunato" di Palazzo Fortunato, a Rionero in Vulture, si terrà un convegno sul terremoto del 1980. Lo rende noto, in un comunicato stampa, Antonio Giansanti, presidente del Consiglio comunale, che parteciperà all’incontro insieme al sindaco, Antonio Placido ed a Maria Pinto, assessore alla Ricostruzione. Concluderà i lavori l’assessore regionale alle Infrastrutture, Innocenzo Loguercio. re Sinistra per Genzano, rappresentato dai leader di Prc e Verdi, pone all'amministrazione due domande. Chiede, innanzitutto, «per quali motivi non siano stati eseguiti gli interventi di manutenzione necessari ad adeguare i locali dell’ufficio del giudice di pace alle prescrizioni indicate dal responsabile del servizio di Protezione e prevenzione, Savino Vertulli. E in secondo luogo «se e quali interventi il Comune di Genzano intende disporre - nonché i relativi tempi di realizzazione - al fine di adeguare i predetti locali alle prescrizioni indicate dal tecnico addetto alla verifi-

ca». Fra le premesse addotte risalta, accanto al problema della sicurezza, la preoccupazione che l’inadeguatezza riscontrata possa rappresentare un ulteriore elemento di rischio in vista di un già paventato accorpamento della sede di Genzano agli uffici del giudice di pace di Acerenza. Per quanto riguarda la seconda novità, invece, abbiamo visitato, assieme al sindaco ed all'assessore, dapprima il locale ove l’incaricato di fresca nomina stava sistemando la nuova caldaia, che entrerà in funzione, ci viene assicurato, già dai prossimi giorni.

«La ditta termoidraulica sospesa dalla mansione ha sentito il bisogno di chiarire Cancellara - ci aveva garantito, già dallo scorso maggio, che non avremmo avuto problemi: abbiamo sbagliato a non verificare subito, e mi prendo tutta la colpa di tale leggerezza». «Per il resto - ha precisato - il responsabile della struttura, ovvero il Comandante dei Vigili Antonino Bruscella, gode in pieno della mia fiducia e resta a disposizione del Giudice per qualsiasi ulteriore problema dovesse venir fuori». Quindi siamo entrati ne-

gli uffici ed i due impiegati ausiliari presenti hanno illustrato al sindaco, nei dettagli, le inadempienze lamentate, soprattutto relative «all’incostanza ed alla superficialità dell’addetto alle pulizie». A seguito di un lungo, ma misurato confronto, sono essenzialmente emersi due impegni che Cancellara intende assumersi personalmente da subito: innanzitutto un severo controllo a che l’incaricato al mantenimento del decoro igienico (un “socialmente utile”) esplichi in pieno ed in maniera scrupolosa il proprio dovere; poi un serio intervento di manuten-

zione ordinaria, laddove lo si ritenga necessario, durante la chiusura dei locali per la pausa natalizia. «Le stanze in questione, e la struttura “in toto” - tiene a far notare il sindaco - sono tutt’altro che fatiscenti, come mi è capitato di sentir dire in questi giorni; e per quanto riguarda gli adeguamenti richiesti, tutti legittimi, faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità». Intanto il tema, come si è visto, è stato trascinato anche in Consiglio, e quindi sarà davvero difficile dimenticarsene. Gianrocco Guerriero provinciapz@luedi.it

Rionero Duecento euro ai disagiati Melfi Nota della Flm Uniti cub

Buoni sport del Comune

Impianti sportivi

RIONERO - Ventidue buoni sport erogati dal comune di Rionero. Si tratta di risorse finanziarie destinate alla copertura totale o parziale delle spese occorrenti per l’esercizio della pratica motoria e sportiva dei soggetti appartenenti a nuclei familiari che versano in condizioni di disagio socio-economico. «La Regione Basilicata, con le

previsioni finanziarie del bilancio pluriennale 2008/2010, assegna ai comuni quote di finanziamento per la concessione di contributi economici denominati buoni sport” fa sapere il vicesindaco D’Angelo «la quota di finanziamento regionale di ciascun buono sport è pari a 200. Le domande di contributo riguardanti i

buoni sport possono essere presentate direttamente al Comune di Rionero in Vulture dai soggetti interessati ovvero persone appartenenti a nuclei familiari in condizioni di svantaggio economico». Il modello di domanda è disponibile presso l’ufficio socio-assistenziale e l’ufficio Cultura del Comune di Rionero in Vulture, nonché sul sito internet del comune www.comune.rioneroinvulture.pz. Le domande di contributo dovranno essere presentate, entro e non oltre le ore 12.00 del 05 Dicembre 2008 all’Ufficio Protocollo comunale. Il Comune è tenuto alla valutazione delle domande e predispone una graduatoria ed un elenco delle domande non ammissibili con le relative motivazio-

ni. La graduatoria deve tenere conto dei seguenti criteri: la situazione economica aggiornata del nucleo familiare Isee 2007 delle famiglie non superiore a 11.305,72, la categoria di appartenenza del soggetto richiedente diversamente abile fisico/psichico, minore, anziano. A favore delle domande riconosciute ammissibile il Comune dispone il contributo regionale di 4.400 . In oltre Il Comune pone in essere opportuni controlli tesi a verificare che i soggetti beneficiari dei contributi fruiscano di strutture, pubbliche o private, regolarmente omologate. Alle predette strutture verrà richiesto un attestato comprovante la frequenza ed i risultati raggiunti dai soggetti beneficiari dei buoni sport.

Pensiline nuove «merito nostro» MELFI - Sono state finalmente installate le pensiline a San Nicola di Melfi per gli operai che ora potranno ripararsi dalle intemperie. Tutto era partito da un’iniziativa della FlmUnitiCubchiede, che con nota del 18 aprile inviata al sindaco di Melfi e al presidente della Provincia di Potenza la collocazione di altre pensiline nella zona industriale di San Nicola di Melfi, in zone più congrue e accessibili ai lavoratori, nonché l’installazione delle bande rumorose che sono state rimosse. La richiesta viene recepita da tutta la giuntaprovinciale di Potenza e a ottobre dello stesso anno vengono stanziati 90.000 euro. Con un volan-

tino diffuso il 3 novembre 2007 la FlmUniti-Cub fa presente ai lavoratori che il sindaco di Melfi non ha dato nessuna risposta e che la Giunta provinciale destinava 90.000 euro per la costruzione delle pensiline richieste dai lavoratori. «Constatato che dopo il licenziamento illegittimo dell’unico delegato Rsu aderente al sindacato di base sono morti due operai e sono aumentati gli infortuni gravi - conclude la nota della Flm Uniti Cub - i sindacati maggiormente rappresentativi anche in virtù dello stuolo dei delegati che hanno, farebbero meglio ad occuparsi seriamente della sicurezza in fabbrica».

A Rionero il primo appuntamento tra i professori che hanno aderito al progetto

Docenti a scuola di formazione RIONERO - La formazione dei docenti per la promozione della lettura e della scrittura è fondamentale per l’acquisizione delle abilità di base da parte degli alunni. E’ anche per questo che i docenti di 11 scuole in rete hanno il avuto primo appuntamento di formazione con il Livio Sossi, docente di letteratura per l'infanzia dell’Università di Udine, presso la direzione didattica di Rionero lo scorso venerdì. A confronto sul tema: “dire e fare poesia: il linguaggio poetico nella letteratura per l’infanzia”.La formazione con-

tinuerà nei mesi di dicembre e febbraio con altri due incontri ad Avigliano e Bella, sempre con il professor Sossi. Per il secondo anno consecutivo l’Istituto comprensivo di Bella coordina gli Istituti Comprensivi di Muro Lucano e Castelgrande, San Fele e Ruvo, Barile, Lagopesole, Vietri, Filiano, la direzione didattica di Rionero e gli istituti di istruzione superiore di Muro Lucano e Pescopagano e l’Itc Nitti di Potenza per attività di formazione, un torneo di lettura tra i ragazzi e per la IV edi-

zione del Premio Nazionale di Letteratura per Ragazzi “ Città di Bella”. Il premio, che è riservato ad opere edite negli ultimi due anni sui temi della solidarietà , dell’amicizia e dell’intercultura, ha avuto il suo primo importante momento sabato 22 novembre, alle ore 15,00, quando, nella bibliomediateca “ Annibale Malanga” dell’I.C. di Bella, si è riunita la giuria degli adulti composta dal regista Fulvio Wetzl, dal direttore della biblioteca nazionale di Potenza Franco Sabia, dallo scrittore Pio Acito, dall'esperto Lorenzo

Caiolo, che da oltre 10 anni organizza ad Ostuni, la città bianca in provincia di Brindisi, la Festa dei bambini del Mediterraneo e dal pediatra D'Andrea Nicola, responsabile per

la Basilicata di “ Nati per Leggere”, una meravigliosa iniziativa di promozione della lettura per i piccoli da 0 a 3 anni, che viene portata avanti dall'Associazione pediatri italiani.


Domenica 23 novembre 2008

26 Venosa Il ruolo della scuola nel processo di formazione ed educazione del minore

Prevenire il disagio giovanile Da Internet al gioco, come si manifestano le devianze VENOSA - Nell’aula magna dell’Iiss “Battaglini” si è svolto lo scorso venerdì un interessante incontro con Matteo Villanova, esperto di Patologia dell’infanzia e dell’adolescenza, dell’Università di Roma Tre. Questo incontro è stato promosso dalle scuole di Venosa (primo e secondo circolo didattico, l’Iiss Battaglini e Liceo classico) nell’ambito del progetto “Scuole in rete”. Si tratta di un viaggio nell’adolescenza e nei suoi problemi, tra i segnali di allarme in età evolutiva, con attenzione rivolta al ruolo dell’insegnante, dell’educatore. A presentare il progetto, di fronte a una vasta platea, costituita da insegnanti, genitori e alunni, è stato il dirigente scolastico del liceo classico, Mario Lasala: «E’ stato scelto questo tema - ha esordito - perché è sempre attuale. Ogni generazione vive la propria adolescenza a modo suo. Il progetto comporta anche la presenza dei genitori, componente essenziale per il miglioramento della scuola. A questo primo incontro ne seguiranno altri due, a febbraio e ad aprile».

Il dirigente scolastico dell’Iiss Battaglini, Michele Masciale, ha aggiunto: «E’ necessario che i genitori assumano all’interno della scuola un ruolo propositivo e non difensivistico sui ragazzi. La scuola deve prima educare e poi insegnare». L’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Venosa, Filippo D’Argenzio del Comune di Venosa, che ha patrocinato l’evento, ha concluso i saluti: «Guidare una comunità scolastica significa farsi carico di alcune responsabilità. In mancanza di un etica responsabile, c’è rassegnazione. La nostra comunità ha vissuto il suicidio di alcuni giovani. Scuola in rete è un progetto innovativo, efficace e non esaustivo». Il relatore, docente dell’ateneo romano, Matteo Villanova ha aggiunto: «La famiglia, la scuola, il culto e la società sono le agenzie principali di formazione dell’adolescente. Ci vuole attenzione e non apprensione. La sinergia tra l’asse pedagogica genitoriale e quella scolastica non sempre viaggiano in sintonia. Ciò porta a segnali di allar-

Un momento del convegno

me e di rischio che si intravedono nei difetti di comunicazione, che diventa conflitto e poi disagio e disadattamento. Questo è il momento in cui bisogna intervenire, prima del sopraggiungere del trauma, che può essere acuto e cronico. Alla base di un disagio subentra l’aggressività di tipo difensivo e riproduttivo. L’aggressività ha portato la specie umana ad evolversi. Nell’infanzia nell’adolescenza l’aggressività porta a sfide generazionali, a ritardi di annessione al

gruppo, a delitti del branco, a rischio evolutivo e al blocco dell’asse psico-pedagogico. Le manifestazioni cliniche che si manifestano in età scolare ( 6-11 anni) sono: iperattività, formazione di un nucleo depressivo, balbuzie, bruxismo, lesioni di trattamento persistente, cefalee tensive ricorrenti, problemi respiratori come crisi asmatiche. L'insegnante non deve ignorare queste manifestazioni del bambino. Nella preadolescenza (11-14) anni il ragazzo reagisce di-

struggendo le cose che ama e desidera. L’aggressività nell’adolescenza si manifesta con un uso e accettazione sociale di sostanze stupefacenti, con un autolesionismo minimale o simbolico, pearcing, tatuaggi. Si incrementa la dissocialità minorile (baby-gang), si ricerca possibili prede relazionali ( mobbing, bullismo anche telematico e mediatico, aggregazioni a culti emergenti, fenomeni di naziskin, aumento aspecifico di delitti intra ed extrafamiliari, maggiori visibilità delle sindromi pedofile. L’adolescente aggressivo fa tutto questo per colmare dei vuoti. Il disagio psicosociale può essere nascosto, mimetizzato, ed è difficile riconoscerlo perché troppo deboli sono i segnali, così come essere visibile, esplodere attraverso gesti eclatanti come il suicidio. I segnali di allarme per il suicidio si associano ad un abuso di alcolici, a sentimenti di colpa, ad una diminuzione di autostima, e, soprattutto, il soggetto non ha nessun progetto per il futuro. I fattori precipitanti al suicidio sono dovuti a: stress acuto, falli-

menti scolastici, conflitti e separazioni dei genitori, eventi di vita (delusioni sentimentali). Dal 205 fino ad oggi la Polizia ha salvato 14 adolescenti dai siti internet di suicidi. Gli errori pedagogici da evitare da parte dei genitori sono: l'insegnante non capisce niente, danno troppi compiti, hai fatto bene a rispondere, quando sarai grande capirai, l'importante è prendere quel pezzo di carta, è bravissimo stando attento in classe, senza studiare a casa. Gli errori degli insegnanti sono: non sei buono a nulla, sei sempre il solito; non cambierai mai; è intelligente ma non i impegna; va bene, ma può fare di più. Gli errori del culto sono: pentitevi e riflettete; se ti comporterai male, finirai all'Inferno. Gli errori della società sono: il successo di Valentino Rossi,; la grande personalità di Totti; la grande ricchezza accumulata da Pavarotti. La prevenzione degli obiettivi primari deve prevedere formazione continua e trasversale. Lorenzo Zolfo provinciapz@luedi.it

Il club cittadino ha consegnato 3.000 euro alla Gigi Ghirotti

A sostegno dei malati terminali Donazione del Rotary di Venosa VENOSA-Nell’ambito di un rapporto di collaborazione iniziato circa un anno fa, il Rotary Club Venosa ha consegnato alla “Gigi GhirottiBasilicata” un assegno di 3.000 euro per le attività di assistenza domiciliare ai malati terminali. La cerimonia si è svolta nella sala del Trono del castello Pirro del Balzo di Venosa. «Il Rotary non fa carità: finanziamo progetti concreti che possono servire a qualcuno in ambito professionale e umanitario - ha precisato Roccaldo Osanna, presidente del Rotary di Venosa, che ha avviato l’iniziativa nel 2007- Abbiamo ritenuto opportuno che il nostro club si impegnasse non solo in azioni internazionali ma anche in ambito locale». I 3.000 euro sono il risultato della raccolta fondi effettuata il 31 maggio con il concerto tenuto dalla pianista venosina di fama internazionale Maria Grazia Lioy, in occasione del conferimento della Paul Harris Fellowship, la massima onorificenza del Rotary. «Questa cerimonia testimonia il livello di collaborazione raggiunto con la Gigi Ghirotti, che si occupa dei malati terminali sul nostro territorio tramite una rete di volontariato - ha evidenziato Marco Pampaloni, presidente del Rotary club di Venosa - Una collaborazione che si è concretizzata con l’allestimento, il 31 maggio scorso, dello spettacolo “Orizzontali Rotazioni” , che oltre alla Lioy, ha fatto registrare la partecipazione degli attori Franco Pinto e Rosaria Cuomo, dei balleri-

ni Pierluigi Manca e Carmen Vella di Basilicata Arte Danza». La collaborazione con la Gigi Ghirotti rientra all’interno dei programmi che il Rotary International realizza a livello mondiale con progetti concreti, come quello per la eradicazione completa della poliomelite. A ricevere l’assegno è stata Raffaella Restaino, vice Presidente della Gigi Ghirotti: «Operiamo dal maggio 2006 con un gruppo di volontari, impegnati in maniera intensa e costantemente in formazione per assicurare sostegno e serenità a persone in stato terminale

e alle loro famiglie». E sono stati alcuni volontari a far provare a tutti i presenti nella Sala del Trono le emozioni che si vivono nel realizzare l’assistenza domiciliare. «Abbiamo portato coraggio, assicurato compagnia alla famiglia del malato terminale, che si sente sola e che spesso rimane legata a noi anche dopo la morte del congiunto», hanno sottolineato i volontari della Gigi Ghirotti. Obiettivi, strategie e modalità di intervento dell'associazione di volontariato sono stati illustrati da Gianvito Corona, responsabile della unità di Terapia del do-

Venosa

lore, cure palliative ed oncologia critica territoriale dell’Asl 1 di Venosa: «I pregevoli risultati ottenuti in questo settore sono il risultato di precise scelte fatte negli ultimi anni dalla direzione Stategica dell’Asl 1 per le cure palliative - ha sottolineato Corona - Questo è solo il punto di partenza per realizzare con sempre maggiore determinazione e incisività programmi organici di interventi domiciliari e una serie di attività a livello culturale e formativo nel campo delle cure palliative». Giuseppe Orlando provinciapz@luedi.it

La cerimonia nella sala del Trono

Lavello Un bando del Comune ad anziani e diversamente abili

Oggi l’inaugurazione del circolo dell’Idv

Sport, 200 euro ai soggetti svantaggiati

VENOSA - Sarà inaugurata oggi la nuova sede cittadina di Italia dei Valori. Il nuovo circolo sarà presentato alle ore 17.30 presso la sede dell’Idv sita in via Berta a Venosa. «Il partito di Di Pietro mette le radici anche in una delle cittadine più importanti della Basilicata dichiara il coordinatore cittadino Daniel Cavallo - grazie agli iscritti, ai simpatizzanti e agli amici che credono nei valori del partito è stato possibile oggi costituire il nuovo circolo». Alla presentazione parteciperà il coordinatore regionale dell’IdV Michele Radice, il senatore lucano del partito Felice Belisario, l’assessore Antonio Autilio e il coordinatore provinciale di Potenza Nicola Laguardia. provinciapz@luedi.it

LAVELLO - Buone nuove per i lavellesi amanti dello sport arrivano dall’assessorato allo Sport del Comune di Lavello guidato da Antonino Capuano. «Con determina del 13/11/2008 fa sapere l’assessore - il comune di Lavello ha indetto un avviso pubblico per la formazione di una graduatoria per l’assegnazione di 22 buoni sport del valore di 200 euro cadauno a favore di soggetti a nuclei familiari che versano in condizione di disagio socio- economico». «Il finanziamento dei buoni sport - prosegue Capuano - è destinato prioritariamente alle persone diversamente abili, minori agli anziani appartenenti a famiglie disagiate per attività motorie e sportive, con lo scopo di favorire l’inclusione sociale anche delle persone

diversamente abili e di persone che versano in difficoltà economiche sociali e che iniziano e che si concludono nell’anno di validità del piano regionale annuale per lo sviluppo dello sport ovvero dal 16/12/2008 al 16/12/2008». Le domande di partecipazione spiega - all’avviso devono essere presentate presso l’ufficio protocollo del Comune di Lavello entro il trentesimo giorno successivo alla pubblicazione del presente avviso e, cioè, entro il 17/12/2008. I modelli per le domande possono essere ritirate presso tutte le associazioni sportive presenti a Lavello, gli uffici comunali e sul sito internet del comune di Lavello “www.comune.lavello.pz.it”. Ammonta a circa 300 mila euro lo stanziamento della Regione Basilicata a favore dei Comuni per il

finanziamento dei buoni sport da erogare prioritariamente ai minori, agli anziani e alle persone diversamente abili delle famiglie in condizioni di svantaggio socio-economico . E’ quanto previsto dal Il Piano regionale annuale per lo sviluppo dello sport. «Il documento di piano 2008 - si legge nei documenti Regionali - si prefigge di esercitare in modo e in forme più incisive il ruolo di indirizzo e di programmazione della Regione Basilicata nel campo dello sport, rafforzando l’azione della stessa e garantendo il concorso finanziario verso gli interventi che si ritiene dover promuovere e sostenere nell’annualità di riferimento». Daniele Masiello provinciapz@luedi.it


Matera Domenica 23 novembre 2008

27

REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

L’Intervento

Pisticci

Policoro

Polizia

Immigrazione

In manette l’autore del furto al discount

Presentato il dossier della Caritas

a pag. 36

Caccia al cinghiale Un regolamento condiviso

a pag. 38

I deputati lucani pronti a portare in Parlamento le istanze dei cittadini

Resta il pericolo amianto Numeri allarmanti, senza precedenti in altre aree LA GIORNATA Associazioni Cittadinanzattiva tutela la comunità Da oltre cinque anni impegnata a Matera, come in altre città, per la tutela dei diritti di cittadinanza e per la promozione della partecipazione democratica, sulla base del principio di sussidiarietà , Cittadinanzattiva continua a raccogliere numerose richieste. a pag. 29

Servizio civile 20 volontari con gli anziani

L’amianto resta un pericolo allarmante di cui si continua a discutere e prevenire i rischi

HANNO accompagnato per un anno gli anziani di cinque comuni: Matera, Bernalda, Ferrandina, Grassano e Montescaglioso. Si è sviluppato così il progetto del Distretto sanitario della Asl di Matera, della Regione e del Servizio Civile Nazionale. Parla il dottor Vito Cilla: «Non li abbiamo fatti sentire soli». a pag. 29

SONO 96 le persone morte sulle 115 che hanno contratto patologie tumorali presso lo stabilimento ex Enichem della Valbasento. Lo si appreso oggi, a Matera, nel corso di un incontro per la presentazione del Documento elaborato dal gruppo di lavoro per la tutela dei diritti dei lavoratori esposti all’amianto nei siti industriali della Valbasento. Dai dati riportati nell’elenco, ritenuto «sottostimato», è emerso che sono state 33 le persone che hanno contratto malattie professionali collegate all’amianto, di cui 14 sono morte. Lo studio sarà inoltrato al Ministero del Welfare, perchè contribuisca a razionalizzare la normativa di settore e a garantire i lavora-

tori, e alle istituzioni territoriali. Tra le richieste sollecitate dal gruppo di lavoro figurano la riapertura dei termini di legge per la presentazione all’Inail delle richieste di riconoscimento dei benefici previdenziali, la costituzione di un fondo integrativo regionale per i lavoratori deceduti, la realizzazione di un monitoraggio sanitario permanente . All’incontro, coordinato dal giornalista Mario Rossi, autore del libro «La Lana della Salamandra» sulla esposizione all’amianto dei lavoratori della Eternit di Casale Monferrato (Torino) hanno partecipato sindacalisti, lavoratori e parlamentari. a pag.28

IL FATTO DEL GIORNO

Da Matera all’Olanda per imparare a studiare l’Europa LO SCORSO aprile sono stati ospiti per una settimana nella città dei Sassi, dove hanno alloggiato presso famiglie di studenti ed hanno realizzato un progetto di scambio culturale, completamente in lingua inglese, con gli alunni dell'istituto Magistrale “Stigliani” - Liceo Linguistico. Si tratta di una ventina di ragazzi del Liceo Classico “Bernardinuscollege” della città di Heerlen, in Olanda, che sono stati accompagnati a Matera dai professori Jan De Heer e Satijn. Durante la settimana di studio, rientrante in un progetto che ha coinvolto alcune scuole europee, i ragazzi si sono confrontati sui sistemi politici dell'Europa, sul ruolo dei media nelle elezioni, sui movimenti spontanei e la nuova frontiera mediatica offerta da Internet in campo politico. L'iniziativa è stata curata dai professori Remo Terrone e Sylvia Stastny. Gli studenti

olandesi adesso hanno accolto i loro amici materani del Liceo Linguistico, una ventina, che li hanno ospitati ad aprile e con i quali hanno realizzato il progetto. I ragazzi, accompagnati dai professori, hanno raggiunto Heerlen e sono rimasti per una settimana. Durante il loro soggiorno hanno avuto modo di conoscere realtà diverse, coltivando contemporaneamente il dialogo interculturale, indispensabile ormai per sapere affrontare le nuova realtà globalizzata e sempre più dinamica. «Nel Liceo Classico di Heerlen - ha dichiarato il professor Terrone - i ragazzi hanno continuato a lavorare con i loro compagni per capire cosa vuol dire oggi essere europei ed in che modo i giovani possono cooperare per costruire insieme la casa Europa. Agli studenti dello Stigliani partiti per l'Olanda si era aggiunta anche la presenza dell'alunna ch segue il

progetto di Intercultura, Ari Scott-Zechlin dello Stato di Washington, che sta trascorrendo un anno di studio a Matera. La sua partecipazione è stata molto importante per i temi che i ragazzi hanno discusso, che hanno portato ad approfondimenti circa la strepitosa vittoria di Obama». L'istituto Magistrale ogni anno registra la presenza di ragazzi di Intercultura provenienti da ogni parte del mondo. Inoltre, non mancano classi frequentate regolarmente da studenti extracomunitari e cinesi residenti nella città dei Sassi. «Il nostro istituto - ha affermato il dirigente scolastico Eustachio Andrulli - attraverso la realizzazione di alcuni progetti, porta avanti da tempo la sua attività nell'educare i propri studenti all'europeità, mirando anche a sviluppare i temi dell'educazione alla mondialità». Il programma di scambio con la scuola olandese ha

previsto anche la partecipazione dei ragazzi di Matera alle lezioni degli studenti ospitanti. Un'esperienza diretta per riflettere sul modo di fare scuola per conoscere e capire l'Europa anche tra i banchi. «E’ stata di grandissimo interesse - ha detto la professoressa Stastny - la giornata dedicata alla visita alla città di Maastricht ed all'approfondimento del famoso accordo che porta lo stesso nome, noto anche come Trattato sull'Unione Europea». Il documento è stato firmato il sette novembre 1992 dagli allora 12 Paesi membri della Comunità Europea ed è entrato in vigore il primo novembre 1993, avviando il cammino verso la formazione del cittadino europeo, che per i più giovani, grazie anche ai frequenti scambi culturali, rappresenta sempre più una realtà. Biagio Tarasco matera@luedi.it

Le associazioni venatorie provinciali Conf.a.v.i. C.p.a.s. Enalcaccia, Liberacaccia, Italcaccia hanno appreso, attraverso la stampa, del contenuto della lettera dell'Avv. Nicola Cataldo, Presidente della sezione Federcaccia di Pisticci, circa il Regolamento Unico Caccia al Cinghiale dell'A.T.C. “A” di Matera. Nel premettere che il Regolamento in parola, a suo tempo pienamente condiviso e accettato dalle scriventi associazioni, è frutto della applicazione fedele ed integrale delle norme in argomento, prescritte dall'art. 3 del Calendario Venatorio Regionale 2008/2009 approvato con D.P.G.R. n.171/08 con parere favorevole dell'INFS del 28 maggio 2008, si desidera precisare, per eliminare ogni sterile polemica, che lo stesso fissa delle regole di comportamento per la caccia al cinghiale solo sul territorio cacciabile di sfera gestionale delIA.T.C. "A" di Matera, così come stabilito dal competente Comitato Direttivo dellA.T.C. "A". A nostro sommesso parere detto Regolamento rispetta gli indirizzi generali emessi in materia dalla Regione Basilicata, rispetta in particolare la disciplina generale sull'uso della carabina e relative munizioni/cartucce emanate, in tempi non sospetti, dalla Provincia di Matera ed è assolutamente conforme alle leggi vigenti in materia, infatti, è salva sul Regolamento Interno quanto sul trasporto delle armi e quant'altro, prevede e vieta la L.N. n. 157/92 che L.R. n. 2/95. Comunque si desidera confermare che quanto stabilito nel Regolamento (che è solo una regolamentazione di competenza degli Organi dell'A.T.C. "A" per l'applicazione di norme esclusivamente interno dell'Ambito "A') è stato individuato, anche nelle sanzioni rispetto alla caccia abusiva, nello spirito di tutela della fauna selvatica oggetto del prelievo cinghiale e per scongiurare qualsiasi atteggiamento e/o azione di bracconaggio. Dalla lettura dell'art. 11 del Regolamento Unico Caccia al Cinghiale le sottoscritte associazioni venatorie provinciali fanno rilevare che sono possibili modifiche e integrazioni, per cui auspicano, se necessario, di porre formalmente all'attenzione del Comitato A.T.C. "A" di Matera ogni proposta utile e necessaria a migliorare le regole, tra l'altro condivise dai superiori Organi di competenza. I presidenti delle associazioni venatorie G. Grieco A. Quarato M. Carnevale D. Martino


28 Matera Latronico: «Un problema sociale che merita rispetto». Bubbico:«Un’ingiustizia da sanare» Domenica 23 novembre 2008

Valbasento malata d’amianto L’indice di rischio è mille volte superiore alla media nazionale In Valbasento come a Casale Monferrato. L’amianto nell’area industriale di Pisticci ha mietuto e continua a mietere vittime non meno che all’Eternit della cittadina piemontese. Ma senza fare rumore. A lanciare l’allarme il Gruppo di lavoro per la tutela dei lavoratori esposti all’amianto della Valbasento nel corso di un convegno alla Mediateca “Ribecco”, aperto non a caso dalla puntata di Blu notte sul caso Casale e coordinato da Giampiero Rossi, autore del libro-inchiesta “La lana della salamandra”. A parlare sono i dati: il rischio di morire di amianto nell’area industriale di Pisticci è 1000 volte più alto rispetto all’indice nazionale. «E la percentuale non cambia - avverte il relatore del Gruppo Mario Murgia non cambia pur considerando che i manufatti utilizzati a Pisticci fossero al 100% di amianto crisotilo, la famiglia a nocività più bassa del minerale». Per ora 33 le persone che hanno contratto patologie riconducibili alla fibra killer, 14 i morti sui 96 deceduti per tumori nell’area industriale della Valbasento. Ma la lista, nei prossimi anni, è destinata, purtroppo, ad allungarsi. La questione amianto, insomma, non può essere ridotta solo ad una sterile vertenza per il riconoscimento dei benefici previdenziali, ma centrale è la battaglia a difesa del diritto alla salute. «Considerato il lungo tempo di latenza della malattia (da 15 a 40 anni) - ha spiegato Murgia- non si sa con quali ricadute finali si chiuderà il ciclo che è stato generato dall’utilizzo negli ambienti di lavoro di amianto. L’indice di rischio amianto è in continua ascesa e, dall’elenco delle persone che hanno contratto tumori, si evince che finora si è forse nella fase di massima manifestazione per gli impianti per la produzione di fibra acrilica (Acn avviato nel 1964) e dell’impianto poliammidico (Pam avviato nel 1965), che sono stati i primi impianti di produzione fibre

Numerosi gli interessati alla questione amianto

Allarmanti i dati 33 i casi di malattie legate alla fibra killer 14 le morti accertate per tumori ai polmoni avviati nello stabilimento di Pisticci». Ma non basta. A rendere ancora più preoccupante il quadro un altro dato: i lavoratori della Valbasento fino al 1993, come risulta dalla relazione del perito del Tribunale di Matera, hanno lavorato in un ambiente di lavoro nocivo e manipolato inconsciamente materiali contenenti amianto senza alcun a protezione, perchè non informati sulla pericolosità del minerale. Da qui la richiesta di attivare un monitoraggio sanitario permanente

sull’intera “platea” dell’ex Eni. In totale tremila persone, per gran parte impegnati nel settore chimico. «Una problematica sociale a cui va prestato ascolto e rispetto - ha detto il senatore del Pdl Cosimo Latronico - E’ evidente che alcune norme non hanno soddisfatto una serie di situazioni di fatto che meritano risposte. Il mio impegno sarà quello di portare nei luoghi competenti queste istanze. Anche se si tratta di problemi che si trascinano da tempo e, mai come in questo caso, il tempo non

gioca a nostro favore». Maggiore attenzione e sensibilità verso l’emergenza amianto ha auspicato anche il senatore del Pd Filippo Bubbico. «La Regione ha detto - già in anni passati ha mostrato attenzione alla questione istituendo una specifica struttura per l’osservazione epidemiologica, ma è importante che si allarghino le maglie del monitoraggio per garantire la prevenzione primaria. In sede ministeriale è in fase di emanazione una direttiva che sembra non possa risolvere tutte le questioni sul tappeto. Dal

canto mio, non mi riterrò soddisfatto fino a quando non mi saranno fornite ragioni plausibili sulla mancata riapertura dei termini per la richiesta dei benefici previdenziali e su altre palesi disparità di trattamento». E’ il caso della Valbasento. L’assenza di un atto di indirizzo specifico , infatti, ha costretto a procedere per similitudine con il polo chimico di Brindisi. Ma non è la sola richiesta del Gruppo di lavoro. Oltre a sollecitare un atto di indirizzo specifico per la Valbasento, tra le richieste un intervento delle istituzioni

sulla direzione centrale dell’Inail per una corretta applicazione della legge sull’amianto, la riapertura dei termini per la presentazione all’Inail delle richieste di riconoscimento, la costituzione di un fondo integrativo regionale per le vittime, uno snellimento delle procedure per la risoluzione delle circa 5000 cause di lavoro nei confronti dell’Inps, magari assegnando un secondo magistrato giudicante alla Sezione Lavoro del Tribunale di Matera. Margherita Agata m.agata@luedi.it

CINQUE ANNI DI LOTTE

Previsto il boom di decessi tumorali per esposizione all’amianto e terapie più efficaci

Centinaia i contenziosi

Quattromila a rischio nei prossimi 4 anni

LA BATTAGLIA per il riconoscimento dei benefici previdenziali, a seguito dell’esposizione decennale all’amianto, è cominciata dal 2003/2004. Da allora sono in corso oltre un centinaio di contenziosi legali nei confronti dell’Inps di Matera e, dopo un iter giudiziario lunghissimo, nel Tribunale di Matera è tuttora presente un solo magistrato giudicante per oltre 5000 contenziosi di lavoro. Centinaia di domande presentate entro il 2003 sono state rigettate dall’Inail, perchè dalla documentazione “non era dimostrata l’esposizione “significativa” all’amianto. La maggior parte delle domande sono state presentate all’Inail entro il 15 giugno 2005, come previsto dal decreto legge del 2004 che fissava in quella data il termine ultimo per richiedere i benefici. Il 2006 è stato l’anno in cui sono stati ottenuti la maggior parte dei riconoscimenti di esposizione all’amianto. Un obiettivo raggiunto a seguito dell’applicazione al sito industriale di Pisticci dell’Atto di indirizzo ministeriale emanato per lo stabilimento di Brindisi. Successivamente il confronto periodico tra le organizzazioni sindacali e l’Inail ha prodotto pochissimi riconoscimenti ed ha finora escluso gli impianti più complessi. Quell che, per intenderci, erano installati in strutture completamente chiuse, prive di aspiratori per l’abbattimento di polveri e fibre di amianto. Dall’insediamento dello stabilimento ad oggi, 92 persone che hanno lavorato alle dirette dipendenze dell’ex Eni hanno contratto patologie tumorali e di queste, purtroppo, 80 sono decedute per tumore. Nel corso degli ultimi anni si sono verificati molti casi di malattie professionali per asbestosi e mesoteliomi e diversi casi di decessi per tumori polmonari ed all’apparato gastrointestinale. m.agata@luedi.it

NEL PROSSIMO quinquennio 2008 20012, è previsto la crescita massima delle attese di decessi per mesotelioma, malattia tumorale di specifica esposizione all'amianto. Le vittime stimate all'anno per il mesotelioma dovrebbero attestarsi tra le mille e le millecinquecento, mentre l'insieme delle malattie asbesto correlate annualmente oltre alle vittime del mesotelioma dovrebbero interessare tra le 3000 e le 4000 persone. In maniera molto lenta negli ultimi anni si sono registrati dei miglioramenti nei trattamenti del tumore da mesotelioma anche se non si è sviluppata una ricerca coordinata con verifiche e riscontri ravvicinati delle diverse metodologie investigative e di cura. Molti medici del lavoro e chirurghi ritengono che una rete organizzata dei centri di cura e terapia delle malattie asbesto correlate e dei mesotelioma può comportare un ulteriore e significativo avanzamento nell'efficacia delle terapie. In particolare un' ipotesi di ricerca riferita a particolari caratteristi-

Le fasi del convegno sull’amianto

che immunologiche delle singole persone sembra poter aprire la possibilità di diagnosticare con molto anticipo l'insorgenza del tumore e quindi avviare , anche sperimentalmente, le cure più idonee e efficaci. Molte Regioni stanno già praticando in proprio campagne e programmi appunto di sorve-

glianza , diagnosi e cura dei mesotelioma e delle malattie asbesto correlate. Un'ottimizzazione e una migliore rete di circolazione delle esperienze e dei risultati può favorire degli avanzamenti più significativi nella diagnosi e cura delle malattie asbesto correlate. m.agata@luedi.it


Matera 29 In tutto 20 ragazzi dai 18 ai 28 anni hanno seguito gli anziani per combattere la solitudine Domenica 23 novembre 2008

La terza età non abita più qui Progetto della Asl sul servizio civile insieme a comuni e volontari Dodici mesi di ricerca e di approfondimento del mondo degli anziani. Lontano dagli stereotipi legati alla cosiddetta terza età, 20 volontari (4 in ogni comune per seguire tre anziani ciascuno) individuati dai distretti sanitari della Asl 4 hanno lavorato per uno anno con gli anziani. Un’attività che si è trasformata in esperienza di vita. Giuliana Di Grottole scrive nella brochure realizzata da Asl 4, regione Basilicata e Servizio Civile Nazionale: «Mi ha colpito una delle frasi di una signora anziana che già pensa con terrore a fine novembre, quando non andrò più a trovarla». Cinque, in tutto, i comuni coinvolti: Matera, Bernalda, Ferrandina, Grassano e Montescaglioso dove i volontari hanno seguito ogni giorno anziani del luogo, occupandosi delle loro necessità, soprattutto di quelle che nessuno immagina. «Dall’accompagnamento a messa, alle visite ai vicini di casa, al reperimento dei farmaci - spiega Vito Cilla direttore del Distretto sanitario di Matera - gli anziani hanno bisogno di parlare, di combattere la solitudine, di ricordare. E grazie ai ragazzi hanno potuto farlo, con alcune canzoni che sono riusciti a recuperare e a registrare su cd». I quattro volontari di Bernalda, parlando della signora Immacolata raccontano: «E’ la più anziana, 96 anni, ma conserva una lucidità mentale strabiliante e una voglia di vivere nonostante i tanti momenti di dolore che la vita le ha riservato. Ci racconta gli episodi della sua vita, seguendo un preciso ordine cronologico, l’infanzia vissuta con una matrigna, l’adolescenza difficile per la mancanza di affetti e per il duro lavoro da svolgere nei campi, l’incontro con il marito, il matrimonio, l’arrivo dei figli e poi, piano piano, di nuovo il dolore per la perdita di due di essi, la vecchiaia e il senso di solitudine». «Abbiamo fatto in modo che gli anziani non rimanessero soli spiega Vito Cilla - allertando le associazioni, le parrocchie, le famiglie che li seguiranno anche quando il progetto sarà concluso. Ogni ragazzo ha percepito 430 euro per il lavoro svolto e questo è stato l’unico costo affrontato». Quello che è nato è un vero e proprio progetto di rete che partendo dai distretti sanitari - aggiunge Cilla - ha coinvolto tutte le forze sociali dei comuni. Insieme alla sociologa Anna Maria Russo, che ha portato avanti il progetto, abbiamo fortemente voluto che questo progetto si realizzasse, proprio attraverso questa modalità che, in caso contrario, non sarebbe servito a niente». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it

BOX CRONACA Regione a confronto

Vertice a Matera

L’attività di Cittadinanzattiva prosegue all’insegna della tutela dei diritti

Comunità protagonista attiva DA oltre cinque anni impegnata a Matera, come in altre città, per la tutela dei diritti di cittadinanza e per la promozione della partecipazione democratica, sulla base del principio di sussidiarietà di cui all'art. 118 comma 4 della Costituzione, Cittadinanzattiva continua a raccogliere numerose richieste di cittadini, ed a volte anche di scuole, che le chiedono di sollecitare interventi risolutivi riguardo problemi a volte trascurati dalle amministrazioni locali. Il successo di Cittadinanzattiva ha portato i volontari dell'associazione a coinvolgere anche la Regione Basilicata. Nei giorni scorsi l'ufficio di Presidenza della Regione ha incontrato i responsabili materani dell’associazione per discutere in merito alla possibilità concreta di giungere ad un protocollo d'intesa finalizzato a favorire la cultura e la pratica della partecipazione civica. «Riteniamo - ha dichiarato il coordinatore di Matera, Angelo Bianchi - che anche con la Regione Basilicata vadano identificate modalità specifiche di interlocuzione costante. Cittadinanzattiva ha da tempo un proficuo rapporto di confronto con l'ufficio del Difensore civico regionale che in un incontro nella sede di Matera in via Capelluti, tenutosi lo scorso mese, ha riconosciuto il ruolo insostituibile di associazioni civiche nel consentire l'efficacia della sua azione di tutela dei diritti».

IL coinvolgimento efficace e la sinergia, tra le sedi del Consiglio regionale della Basilicata di Potenza e Matera, da sempre rappresenta il modus operandi dell'intero apparato amministrativo». Questo è quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio, Prospero De Franchi, in occasione della riunione dell'Ufficio di Presidenza che si è svolto a Matera. Con l'occasione il presidente De Franchi, il vice presidente Nardiello ed i consiglieri segretari Di Sanza e Mancusi, hanno salutato e ringraziato «Tutti i dipendenti e protagonisti della struttura decentrata per l'ottimo lavoro che quotidianamente svolgono, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi per la crescita e lo sviluppo della regione quale istituzione al servizio dei cittadini e dell'intero territorio».

Sindaco sui Sassi

Scelte condivise

Cittadinanzattiva è presente anche all'ospedale “Madonna delle Grazie” con la sezione del Tribunale per i diritti del malato (Tdm), per la tutela dei diritti degli utenti del servizio sanitario sulla base di apposito protocollo d'intesa con la Asl 4. «Attualmente - ha aggiunto Bianchi - stiamo valutando l'ipotesi di ampliare il nostro raggio di azione, per favorire la partecipazione civica e la sussidiarietà, chiedendo alla Regione che ci dia la possibilità di attivare un punto di ascolto, orientamento ed interlocuzione dei cittadini con il Consiglio regionale nella sede di via Capelluti di Matera. L'organizzazione sarebbe affidata ad operatori volontari di Cittadinanzattiva per due ore in uno o più giorni nella settimana, in contatto con uffici e personale della sede materana del Consiglio regionale. L'iniziativa si articolerebbe in modo tale da

puntualizzare i problemi sollevati dai cittadini nei confronti dell'Amministrazione pubblica, senza interferire con i compiti del difensore civico, ma in collaborazione con questi. I volontari orienterebbero i cittadini nell'impostazione delle istanze ed il loro inoltro negli uffici competenti. Inoltre potremmo interloquire con gli amministratori regionali raccogliendo segnalazioni e suggerimenti dei cittadini circa la richiesta di modifiche di leggi regionali, norme, provvedimenti, atti. La raccolta di documentazione su supporto cartaceo relativa a norme, leggi documenti, che la presidenza del Consiglio regionale vorrà rendere disponibile attraverso il nostro sportello, potrà essere facilmente consultabile da parte di utenti ed operatori». Biagio Tarasco matera@luedi.it

NESSUNA decisione è stata assunta - ha commentato il sindaco in relazione alle notizie apparse sulla stampa relativamente ai rioni Sassi - e costituisce metodo ed obiettivo della Amministrazione discutere e coinvolgere gli operatori e i cittadini. Non possono essere trascurate o compresse le esigenze degli abitanti e degli operatori commerciali soprattutto in periodi di recessione e crisi economica quale quella che la città sta attraversando. Tra l'altro, il ventaglio delle soluzioni prospettate, con spirito costruttivo, dal vice sindaco Acito non esclude - anzi esige - incontri ed approfondimenti».

Di Lorenzo su Zfu

Nuovi fondi RECEPENDO un formale impegno assunto dal Consiglio regionale all’unanimità con cui si formalizzava l' indicazione di Matera quale zona franca urbana e si prevedeva l’'impegno da parte della Regione Basilicata al co-finanziamento per eguale importo rispetto allo stanziamento Statale, è stato formalizzato un emendamento all'art 2 della legge che sta per iniziare l' iter consiliare». Lo scrive in una nota il consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo. «Viene indicato il co-finanziamento della Zona franca urbana che potrebbe così ottenere una disponibilità finanziaria più consistente rispetto ai 2 milioni di euro di provenienza statale e tale da consentire un ampliamento di benefici per le nuove imprese»

Presentato il libro “Storia e destino” di Aldo Schiavone e la fondazione “Basilicata futuro”

La politica di oggi, tra internet e autocritica LA Sinistra democratica lucana avverte la necessità di formare la classe dirigente o, meglio riformare una classe dirigente, di ridiffondere una cultura politica, ispirata ai valori democratici e lo fa attraverso la costituzione di una fondazione aperta a tutti, disposta al dialogo con correnti differenti. Questo in sintesi il manifesto di "Basilicata futuro", confermato anche dal presidente Angelo Masi, docente di "Tecnologia delle costruzioni e rischio sismico" presso l'università di Basilicata. Il progetto prenderà forma tra Gennaio ed Aprile 2009, quando sono previsti seminari formativi sul tema del Sud che non riesce ad agganciare il treno dello sviluppo, tra finanziamenti comunitari e capitale intellettuale da lei foraggiato, ma altrove adottato. Ad affiancarli, nel medesimo periodo, diverse presentazioni di libri, associati a firme di autori importanti, da Leonardo Sinisgalli, a Gianrico Carofiglio, a Ignazio Marino. Nei giorni scorsi a Matera, è stato il momento di Aldo Schiavone che, te-

nendo a battesimo il nuovo sodalizio, ha presentato il libro "Storia e destino". Lucido e nitido l'intervento dell'autore di origini napoletane, che ha preferito non parlare propriamente del suo libro «Il quale una volta scritto ha le sue gambe e non necessita di assistenza», m soffermarsi sull'attuale scenario mondiale, confrontandolo al nostro passato. Per lo scrittore, si è chiuso un ciclo che durava da circa 25 anni, dominato da un elemento dirompente: la tecnologia. Un elemento, che ha mandato in soffitta il vecchio mondo industriale, perchè intrecciato ad un altro componente uscito stravolto: il mercato. La nuova alchimia ha creato processi incontrollabili , in quanto sconosciuti, ha prodotto la globalizzazione, ha cavalcato un crescita selvaggia, lanciando un messaggio via via sempre più forte: "non c'è più bisogno della politica". «Nulla di nuovo prosegue Schiavone - era il 1790 quando, tra Francia ed Inghilterra, le nuove risorse energetiche del carbone sconvolsero gli equilibri

innescando una buriana che durò circa 40 anni e che terminò, in corrispondenza di una grande crisi, proprio come quella che stiamo vivendo. Dobbiamo prendere coscienza del fatto, che sta per ricominciare la stagione degli equilibri dove, la politica ha il dovere di reintervenire a ridettare regole di diritto e dell'etica. Senza pensare di rinunciare alla combinazione "tecnica-mercato", dobbiamo riflettere sul fatto che, oggi, c'è qualcuno che decide quanta tecnica deve essere immessa sul mercato e quanta no. Quel qualcuno è bene che ritorni ad essere la politica». L'intellettuale ha fatto appello alle forze giovani, che devono adoperarsi a ricostituire un pensiero forte, proprio all'interno di progetti come questi, altrimenti lo faranno le forze autoritarie e populiste . Ed ancora, rivolgendosi ai giovani un mea culpa dello Schiavone rappresentante di una classe dirigente uscente: «Forse vi stiamo consegnando qualcosa di sbagliato». Francesco Giusto

La presentazione del libro di Schiavone


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Domenica 23 novembre 2008

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Pisticci Per gli agenti della Mobile è uno degli autori della rapina di lunedì scorso

Tradito da una tuta nera Il furto al discount fa scattare le manette per Mario Esposito MARCONIA - E' stato tradito da un taglierino color rosso salmone, un bomberino nero e dal pantalone di una tuta da gioco con il rombo bianco della “Lotto”. Così è finita la latitanza di Mario Esposito ventiquattrenne di Marconia di Pisticci già noto alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio, che nella serata di lunedì scorso ha compiuto con un'altra persona tuttora ricercata la rapina al “Qui Discount ” di Marconia. Gli agenti della squadra mobile della questura di Matera in collaborazione con quelli del commissariato di Pisticci e Scanzano Jonico, in meno di cinque giorni, hanno assicurato alla giustizia con il reato di rapina aggravata e porto illegale di arma da taglio il pregiudicato che in 60 secondi aveva messo a segno il colpo ai danni del Qui Disount della società Pragma srl. Entrati a volto coperto da passamontagna e sotto la minaccia di un taglierino,i due si fecero consegnare l'incasso della giornata di 3.500 euro dalle cassiere che procedevano nelle operazioni di chiusura. Lunedì scorso, nell'immediatezza dei fatti i carabinieri di

In alto la conferenza stampa (alle spalle dei relatori la foto di Esposito); il pantalone e il taglierino (Videouno)

Marconia e della compagnia di Pisticci, avviarono le attività di ricerca e di indagine con varie perquisizioni presso le abitazioni di pregiudicati della zona e negli ambienti dei piccoli spacciatori e tossicodipendenti.

L'assenza delle telecamere non ha scoraggiato il lavoro degli inquirenti che hanno raccolto le diverse testimonianze. Gli agenti hanno tracciato l'identikit dei malviventi (è stato anche recuperato un passamon-

tagna perso per strada) uno dei quali subito dopo il colpo con lo stesso abbigliamento usato per la rapina, si è recato in una struttura sportiva poco distante per disputare una partita di calcetto con gli amici. Per la brevità dei

Grassano Le creazioni di Santo all’istituto “Ilvento”

A passeggio tra i bonsai GRASSANO - Una festa dell'albero “…in piccolo” per le classi quinte dell'Istituto Comprensivo “A. Ilvento” che hanno festeggiato la ricorrenza “verde” con una passeggiata tra i “bonsai”. Ad allestire per loro un vicolo di rione Europa è stato l'artista grassanse del “bonsai” Antonio Santo che in occasione della festa dell'albero ha messo in mostra “in strada” le sue piccole e colorate creazioni che gli alunni delle quinte hanno potuto ammirare. Tante le varietà che Santo ha presentato agli alunni spiegando loro le tecniche necessarie per curare le piccole creazioni venute dall'Oriente e con amore coltivate . L'arte dei bonsai, rara quanto unica in Basilicata, da anni appassiona Antonio Santo diventato un vero cultore del genere che ha appreso e affinato negli anni tecniche e segreti venuti dall'Oriente. Il suo giardino è una vera e propria oasi verde in cui sono custodite

I protagonisti dell’evento

le sue “creazioni” che i bambini hanno dimostrato di apprezzate incuriositi tanto da tempestare l'artista di domande prima fra tutte qual è il segreto per tirare su un bonsai " Bisogna cercare anzitutto, con grande pazienza , piante e rami o anche zolle già predisposte, cioè con una determinata conformazione, che vengono impiantate in un terreno semplice mescolato con del terriccio, con una certa ca-

SAN MAURO FORTE - Come da tradizione anche San Mauro Forte non ha mancato l'appuntamento della Festa degli Alberi, una giornata speciale per raccontare un pezzo di storia, le radici contadine di una terra piena di dignità e di amore per la natura, qual è la Basilicata e per ricordare che tutti possiamo fare qualcosa per l'ambiente. All'istituto comprensivo di San Mauro Forte, tutti gli alunni delle classi della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria hanno affrontato, attraverso canti, balli, poesie e rappresentazioni temi importanti come l'effetto serra, i mutamenti climatici, il depauperamento della foresta Amazzonica e l'inquinamento. Problemi, hanno sottolineato i ragazzi ognuno con una

denza va eseguita la potatura e poi il rinvaso e quindi acqua per due o tre volte al giorno”.Ma il vero segreto svelato ai bambini è quello di dare alla pianta tante cure e tanto amore quello che lui ha da anni tant'è che per i suoi bonsai ha sempre rinunciato alle ferie perché la loro cura è un compito che non va affidato a casaccio . “ Un modo diverso per festeggiare la festa dell'albero” hanno spiegato le inse-

gnanti Carmela Bonelli, Michelina Bollettino, Eleonora Carbone, Lucrezia Morrone, Anna maria Mulieri, Paolo Paradiso, Caterina Pascale, “ puntando all'osservazione di una tecnica particolare delle piante qual è quella del “bonsai” che ha molto incuriosito i bambini”. Chissà che qualcuno di loro non possa seguire le orme di Santo che cominciò proprio da bambino ad appassionarsi a quest'arte quando in compagnia della madre passava le sue giornate in campagna lavorando nei campi e nel piccolo giardino di casa, i primi tentativi furono fallimentari poi con ostinazione il primo ramo cominciò a crescere diventando pianta, si trattava di una pianta di ulivo che oggi fa bella mostra di sé nel suo giardino con un tronco straordinariamente intrecciato quasi fosse una pianta secolare . Cinzia Vizzuso provinciamt@luedi.it

tempi in atto, ha pensato di procurarsi un alibi di ferro subito smontato dagli investigatori che hanno sottoposto gli indizi rinvenuti nell'abitazione dell'arrestato all'attenzione dei testimoni presenti al momento del coplo, prima di trasferirlo nel carcere di Matera a disposizione di Annunziata Cazzetta sostituto procuratore del tribunale di Matera dov'è tuttora rinchiuso in attesa della convalida del fermo. «L'attività investigativa per altri fatti delittuosi di reati diversi ma ricadenti nel comprensorio della fascia jonica - ha detto Nicola Fucarino dirigente della squadra mobile nel corso della conferenza stampa - ci ha permesso di avere elementi utili alle indagini e di procedere alla perquisizione. Il complice - conclude Fucarino - è ancora ricercato ma gli indizi raccolti porteranno presto a dei risultati». La scelta del discount privo di telecamere non è stata casuale per i malviventi che hanno agito indisturbati durante le operazioni di chiusura sfruttando la favorevole situazione decisa anche in considerazione del forte alibi di uno di loro della partitella settimanale con gli amici. Michelangelo Ferrara

Tricarico «Un successo» per la dirigenza

Giovani del Pd hanno votato in 151 alle elezioni primarie TRICARICO - Come è noto, in tutta l'Italia venerdì 21 novembre si sono svolte le Primarie dei giovani del Partito Democratico per eleggere in maniera diretta il segretario, le Assemblee nazionali e quelle regionali. Anche in Basilicata i seggi sono rimasti aperti per tutta la giornata di venerdì dalle 9 alle 23, per consentire ai giovani di età compresa tra i 14 e 29 anni di votare. A Tricarico il seggio era stato allestito nella nuova sezione di via Vittorio Veneto. Hanno votato in 151, un successo secondo la dirigenza locale del Pd. In particolare, per l'elezione dei delegati all'Assemblea nazionale dei giovani democratici i voti validi sono risultati 150, più una scheda nulla. Degli 11 candidati (7 uomini e 4 donne) della suddetta lista per l'elezione dei delegati all'Assemblea nazionale, hanno riportato voti: Francesca Leone di Marconia 145, Bernardino Paradiso di Bernalda 110 ed Antonio Auletta di Garaguso 35. Della li-

sta dei 53 giovani candidati (27 donne e 26 uomini) della lista per l'elezione dei rappresentanti della provincia di Matera all'Assemblea regionale, i più suffragati sono risultati: Francesca Scarfone con 149 preferenze e Pietro Battaglia con 148, entrambi di Tricarico. La campagna di adesione era partita in tutta la Penisola il 18 ottobre. Come accennato, secondo il regolamento, al voto poteva partecipare chiunque, dai 14 ai 29 anni, previo il versamento di un euro. L'obiettivo della costituzione degli organismi giovanili del Pd è quello offrire, affermano i dirigenti, un luogo dove far crescere la prima generazione del Pd, per produrre cultura nuova cultura politica. I giovani democratici di Basilicata hanno scelto come tema la scuola durante la campagna di adesione, considerata “la locomotiva per agganciare la speranza, i sogni e le ambizioni dei giovani lucani». Michele Santangelo

San Mauro Forte Sono stati coinvolti gli alunni dell’istituto comprensivo

Canti e balli per la Festa degli alberi performance artistica diversa, risolvibili in parte con una “coscienza ecologica” fondata sul risparmio energetico, sulla raccolta differenziata, sull'uso di energie rinnovabili e su scelte di consumo a basso impatto ambientale. I ragazzi hanno poi piantato degli alberi che, negli anni a venire, cureranno e vedranno crescere, in un campetto dietro la scuola. Gli alberelli sono stati donati dalla Comunità Montana Collina Materana di Stigliano e rientra-

no in un progetto integrato che coinvolge la scuola, il Comune di San Mauro Forte, la Comunità Montana e la Provincia e che prevede la realizzazione di spazi adibiti a campo da calcetto, campo per l'atletica ed un percorso stradale da utilizzare per simulazioni di educazione stradale. Intanto, gli operai del cantiere boschivo della Comunità Montana hanno già realizzato una staccionata di legno lungo tutto il perimetro dell'area (circa 150 mq dislocati su 3 livelli). L'obiettivo di questa

festa, ha detto il dirigente scolastico Nicola Papaleo, è quello di rafforzare il senso di identità territoriale nei giovanissimi, trasmettendo un valore fondamentale: il rispetto per l'ambiente». Il sindaco di San Mauro, Francesco Diluca, ha infine preso l'impegno amministrativo di bitumare l'area antistante ed adiacente al plesso scolastico, per eliminare definitivamente buche e pozzanghere. Anna Giammetta provinciamt@luedi.it

Un’immagine dell’iniziativa


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Bernalda «Ho sempre cercato il dialogo e non lo scontro. Spero che queste ferite si possano sanare»

Renna contro i circoli alternativi Il sindaco interviene sulla protesta del Forum democratico BERNALDA - Non usa mezzi termini il sindaco di Bernalda, Francesco Renna, sottolineando che è esagerato parlare di applausi sulla protesta che Forum Democratico, Italia dei Valori e Rifondazione Comunista hanno portato durante l'ultimo Consiglio Comunale. Protesta che si è concentrata non già su tutti i punti all'ordine del giorno ma sul Piano Urbano del Traffico e sulla sua approvazione. «Questo capitolo che poi si è concluso con la protesta durante il Consiglio - ha detto il sindaco - ha il suo inizio nella mattinata di domenica dove si è cercato, con volantini poco democratici, di condizionare le scelte dei consiglieri durante il voto. Mi riferisco - ha continuato Renna - ai volantini distribuiti da FD, da IdV e da Rc. E qui vorrei dire che noi vogliamo il dialogo; lo vogliamo con IdV; con la vera Italia dei Valori, e anche con Rifondazione di cui non capiamo il motivo di questa avversità contro delle scelte che anche loro fino a qual-

Il sindaco Francesco Renna e il Comune di Bernalda

che settimana fa condividevano. Infatti, vorrei ricordare che nell'ultima verifica il segretario di Rc ha dato il suo assenso alla chiusura della stessa con il sorriso. Ora sinceramente non riusciamo a capire cosa è successo in loro. Ritornando al-

la protesta vorrei ancora una volta sottolineare che condizionare il Consiglio Comunale e le scelte che esso porta con sè non è democratico. Con il volantino si era tentato di portare durante il Consiglio un fiume di gente. Così non è stato in

quanto durante lo stesso erano presenti una trentina di persone tra cui una classe con il suo docente che è venuta ad assistere allo svolgimento delle opere da parte della macchina amministrativa, gli organi di stampa e gli addetti ai lavori. Nel-

la conta totale chi ha protestato sono state sei o sette persone e non l'onda richiesta da gente che sta agitando la piazza e che sta cercando la propria identità e una propria collocazione in uno scacchiere politico. Avere la tessera del Pd e poi remare contro e organizzare circoli alternativi contro l'Amministrazione non è costruttivo. Così come non lo è il volantino poco democratico che andava ad incitare e ad influenzare i consiglieri durante la scelta che il popolo ha loro consegnato con il voto che è la più alta forma democratica che esiste nel nostro Paese. E’ molto importante sottolineare che la protesta non ha avuto il successo tanto sperato da queste sei o sette persone. Durante il Consiglio poi si è registrato il voto contrario di due consiglieri che sinceramente non riusciamo a capire visto che all'interno dell'Amministrazione c'è stata sempre la possibilità di intervenire e di dialogare. Quindi questa diaspora che è nata non

riusciamo a capirla; non troviamo ragione proprio perché i confronti con i segretari di partito e con tutti i consiglieri ci sono stati prima di arrivare all'approvazione di questo punto. Le due consigliere hanno votato contro motivando, durante il Consiglio e sul giornale, la loro posizione sul PUT. Certo noi rispettiamo la loro posizione anche se noi ci aspettavamo un atto di responsabilità da parte di tutti. Questo non si è verificato e di ciò ne prendiamo atto e di fatto il Gruppo Consigliare dovrà affrontare il problema. Io sinceramente di natura ho sempre cercato il dialogo e non lo scontro; certamente non possiamo ignorare che queste scelte creano ferite ma che speriamo che si possano sanare. Il Put - ha concluso Renna - è stato approvato con 12 voti a favore e questa sta a significare che si ha la forte volontà di andare avanti per migliorare il paese e la sua vivibilità». Fabio Sirago provinciamt@luedi.it

XVI Convocazione Regionale 2008

Tursi Assemblea nazionale, 138 preferenze a Gabriella e Vincenzo Lasala

Rinnovamento dello Spirito Oggi giornata conclusiva sulla costa metapontina

Giovanili del Pd, 215 voti per la coppia Marra Tauro

BERNALDA - Si è aperta venerdì la XVI Convocazione Regionale 2008 del Rinnovamento dello Spirito Santo in Basilicata. La tre giorni, iniziata appunto nella giornata di venerdì a Potenza, si concluderà oggi nella cittadina metapontina all'interno del Palasport. L'evento, che si pone come uno dei più importanti per la nostra regione, registrerà la partecipazione del mondo ecclesiale nazionale e regionale. Sulle parole, con cui il Santo Padre ha dato inizio alla XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo del Vescovi, il Rinnovamento nello Spirito Santo di Basilicata si appresta a vivere, in questi tre giorni, la sua XVI Convocazione Regionale che si articolerà in un programma ricco di appuntamenti. Nella giornata di venerdì, si è svolto presso il Seminario Maggiore di Potenza, un Convegno dal tema “Il Vangelo: la Verità di Dio per il bene di ogni uomo. L'impegno dei movimenti nel cuore della città”. A parlare durante il convegno potentino è stato monsignor Agostino Superbo, Arcivescovo di Potenza - Muro - Marsico e Vice-presidente della CEI per il Sud, e Lindo Monaco, Coordinatore Regionale del RnS di Basilicata. Nella giornata di ieri invece a tenere bancoè stato il tema: “La Basilicata, terra di speranze e risorse, ma anche di povertà e contraddizioni, sarà presentata

a Dio in roveti ardenti di incessante preghiera”. Oggi l'attenzione della manifestazione si sposterà sulla costa metapontina, dove, nella giornata in cui la Chiesa celebra la regalità di Cristo, i gruppi e le comunità del Rinnovamento dello Spirito Santo lucano (circa 2.500 fedeli provenienti da tutta la regione) celebreranno insieme la Parola di Dio, nel consueto clima di gioia, accoglienza, preghiera e adorazione. L'Intronizzazione solenne della Parola, a inizio giornata, precisamente alle ore 8,30, sarà presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Giovanni Ricchiuti, arcivescovo di Acerenza. A seguire, Padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, interverrà invece sul tema “Se rimanete fedeli alla mia parola, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,31b-32). Poi si darà spazio alla pausa prima di assistere alla Celebrazione eucaristica che sarà presieduta da sua eccellenza monsignor Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Matera Irsina. Dopo la Messa si prenderà parte alla pausa pranzo per poi riprendere i lavori nel primo pomeriggio dove sarà dato spazio ai bambini che, come i più grandi, saranno parte attiva attraverso un Meeting pensato appositamente. Fabio Sirago provinciamt@luedi.it

TURSI - Si sono svolte venerdì le elezioni primarie per la nascita dell'organizzazione giovanile del PD, dei rappresentanti giovanili all'Assemblea Regionale, dei componenti l'Assemblea Nazionale e l'elezione diretta del segretario nazionale dei giovani democratici. Erano chiamati a votare per questi rappresentanti i ragazzi dai 14 ai 29 anni. I giovani di Tursi hanno costituito il seggio elettorale, e dalle otto del mattino fino alle 9.30 si sono posizionati davanti all'ingresso dell'Istituto Tecnico Commerciale "Manlio Capitolo" per invitare gli studenti simpatizzanti del PD, se volevano, a votare per la elezione di questi rappresentanti. Componenti il seggio elettorale erano Maurizio Antonio Tauro (presidente), Carmen D'Amore (scrutatrice) e Giuseppe Marra (scrutatore supplente). Candidati tursitani all'Assemblea Regionale erano Felice Tauro e Filomena Marra, mentre Dario Marini, Salvatore Bruno, Fausto Raciti e Giulia Innocenzi erano candidati alla segreteria nazionale. Dopo le 9.30 lo staff si è spostato nella piazza davanti al Comune e lì hanno montato un grande gazebo,

Gli scrutatori

dove con i tavoli, le schede verdi (regionali), arancione (nazionali) e bianche (per il segretario), hanno atteso gli amici ed i giovani che si ritrovano nel PD, a dettare i loro nomi, con le date di nascita ed a votare. Le operazioni si sono protratte fino alle 11, ed i componenti del seggio sono andati a tur-

no a pranzare, mentre in serata, prima degli scrutini si sono rifocillati, con delle pizzette acquistate nella vicina rosticceria. Hanno collaborato oltre a Felice Tauro e agli stessi scrutatori, alcuni loro amici. Vincenzo Marra, componente del direttivo del PD tursitano ha dato una grossa mano nell'organizzare il tutto ed è rimasto con i giovani fino all'ultimo. Le operazioni di spoglio si sono protratte oltre la mezzanotte. «Ci stiamo lavorando da tre giorni, per avere i permessi dal comune ed allaccio corrente e ci siamo autotassati» ci ha detto Felice Tauro. Questi i risultati finali: schede votate 215. La coppia Marra Tauro ha preso 215 voti. Mentre per i rappresentanti all'Assemblea Nazionale, la coppia Vincenzo e Gabriella La Sala hanno avuto 138 voti. Seguono le coppie Bernardino Paradiso e Francesca Leone con 73 voti e Claudia Loperfido e Antonio Auletta con 1 voto; schede nulle 3. Per la segretaria nazionale: Salvatore Bruno 134 voti; Fausto Raciti 59 voti e Giulia Innocenti 1 voto. Salvatore Martire provinciamt@luedi.it

San Giorgio Un mezzo comunale dopo l’interessamento del Quotidiano

Un pulmino per gli studenti delle contrade SAN GIORGIO LUCANO Ecco il pulmino. Dopo l'interessamento del Quotidiano, il Comune di San Giorno Lucano, ha provveduto a comprare un piccolo pullman per accompagnare a scuola i bambini che vivono nelle zone di campagna. Il caso era nato grazie alla segnalazione di Giuseppe Adduci, agricoltore trentanovenne di contrada Sodano. Il padre di famiglia era fra le persone più segnate dal problema. «Da una quindicina di giorni circa - dice Adduci, rag-

giunto telefonicamente grazie all'intervento è stato risolto il problema». Adesso, dunque, un mezzo comunale può raggiungere i bambini che abitano fuori dal paese e permettere loro di frequentare la scuola senza dare troppi problemi ai genitori. Adesso la distanza è stata in un certo senso colmata. Il pubblico, giustamente, ha fatto la sua parte. Come dovrebbe - fra l'altro - essere normale. Comunque, va specificato, il Comune di San Giorgio ha trovato una solu-

zione e non ha voluto continuare a tenere aperta una faccenda che stava praticamente diventando insostenibile. Il signor Giuseppe Adduci, poi, aveva persino pensato di non «mandare più i bambini a scuola». Cosa che sarebbe risultata molto grate. Soprattutto a pensare che sarebbe stata una scelta dettata da condizioni esterne, e specialmente da questioni risolvibili. L'Amministrazione risponde, anche, con il passo all'esplicita richiesta avanzata per giunta tramite

queste pagine. Inoltre, occorre sottolineare, neppure un tempo troppo lungo è passato dal momento dell'interessamento. Quella invocata risposta coi fatti è giunta. Senza dubbio, adesso, saranno la comunità e in particolar modo chi subiva il peso maggiore del problema a essere i più soddisfatti. E chi fa parte di piccole comunità, a volte, vorrebbe semplicemente attenzioni piccine che poi nella quotidianità diventano cose molto importanti. Nunzio Festa


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Policoro Tra le iniziative future la nascita di una struttura fissa per i 30 migranti di Metaponto

Tavola rotonda sull’immigrazione Presentato ieri il dossier statistico della Caritas POLICORO - La Caritas di Basilicata, sezione migrantes, ha presentato ieri sera nella sala convegni del centro giovanile “Padre Minozzi” il dossier statistico sull'immigrazione, appuntamento che dura da 18 anni. Presenti lo stato maggiore della Chiesa lucana, a partire dai vescovi Nolè e Ligorio, oltre ai sacerdoti della zona e alcuni politici. Secondo Piergiorgio Siciliano, colui che ha stilato il rapporto sulla Basilicata, in regione ci sarebbero 10 mila immigrati (sui 4 milioni in tutta Italia, con 12 milioni nel 2050 secondo i dati dalla Caritas), la maggior parte giovani e donne, con una forte prevalenza rumena e albanese, quasi tutti ben integrati grazie all'accoglienza e allo spirito solidaristico dei lucani; ma lo stesso ha elogiato anche le politiche regionali per l'immigrazione: «che prevedono interventi mirati volti all'inserimento nel tessuto socio economico senza grossi problemi per i residenti». Infatti secondo il giovane relatore non ci sarebbe nessun contrasto poiché gli extracomunitari sarebbero dediti all'agricoltura e a lavori domestici e contribuirebbero a tenere aperte molte scuole, so-

Il tavolo dei relatori

prattutto dell'infanzia. Per concludere ha sostenuto come la Regione sia carente però sugli sportelli per l'immigrazione, non presenti dappertutto. Poi ha aggiunto come la Caritas consigli loro, per integrarsi meglio, di mettersi subito in regola con i permessi di soggiorno; il rispetto della norme vigenti e abbia scritto una carta dei servizi per l'immigrato. Il presidente della commissione lucani all'estero, Pietro Simonetti, ha affermato come dai dati regionali risulti che gli immigrati siano invece: «Quarantamila, con una politica per l'immigrazione non più ripetitiva fino al 2006,

ma passata alla programmazione con 1,5 milioni destinati all'integrazione a partire dal piano della formazione con 20 moduli per lo studio della lingua italiana dal 2009»; mentre per l'accoglienza: «la chiusura dal campo di Palazzo San Gervasio e la nascita di una struttura fissa cui la Caritas si è candidata a gestire; stesso discorso vale per i 30 immigrati di Metaponto, con la collaborazione però in questo caso dei datori di lavoro; contributi per chi assume badanti e per chi le regolarizza; mediatori culturali con alto tasso di specializzazione e sportelli comunali da aprire nelle città più strategi-

che». L'assessore comunale alle Pari Opportunità, Luisa Lasaponara, ha invece sostenuto come il Comune e la città di Policoro siano stati accoglienti e solidali quando a metà settembre è stato aperto il Cara temporaneo di via Lido, che ospita profughi fuggiti dalla propria terra in cerca di pace e tranquillità. Infine monsignor Salvatore Ligorio ha invitato tutti ad aprire le porte del cuore ed accogliere tutti, soprattutto chi è stato poco fortunato; e di come la Caritas invogli gli immigrati a cercare l'integrazione con attività autonome, tipo cooperative favorite dal microcredito. Il prelato ha aggiunto come: «lo spirito di integrazione e accoglienza non devono mai venire meno perché la diversità è una ricchezza». E sulle politiche del lavoro: «svolgono lavori utili per garantirsi una sussistenza dignitosa; e aiutano anche chi si trova in difficoltà essendo avanti negli anni». Ha sollecitato politiche più incisive e una battuta anche sul Cara di Policoro: «concentrati lì in quel modo non è giusto. Ci vorrebbe un centro di accoglienza normale per l'integrazione». Gabriele Elia provinciamt@luedi.it

Montalbano Querelle presidente Libertas Le Rose e il Comune

«Situazione di estremo degrado per il palazzetto dello sport» MONTALBANO - Piove nel palazzetto dello sport a Montalbano Jonico, e questo ha portato, sabato 15 novembre scorso, all'interruzione della partita di campionato Calcio a 5 serie C con la capolista Rossellino di Potenza. Il palazzetto dello sport è in questi giorni oggetto di diatriba tra l'Amministrazione comunale di Montalbano e il presidente dell'Associazione sportiva ASD “Libertas” Montalbano, Giovanni Le Rose. «La denuncia pubblica - scrive Le Rose in una nota - che avevamo fatto nei giorni scorsi sulle condizioni di degrado in cui si trova la struttura ha trovato purtroppo un immediato riscontro nei fatti. Va specificato che a nostre spese abbiamo provveduto a far omologare il campo di gioco per poter disputare il campionato e sempre a nostre spese sono state effettuati lavori interni di manutenzione. Altro che inadempienti! Abbiamo posto all'amministrazione comunale una questione che dovrebbe stare a cuore a tutti e che è facilmente verificabile per chiunque voglia recarsi sul posto: quella del degrado sia della struttura che dell'area circostante. Basti pensare che non vengono a ritirare neanche i rifiuti da mesi. Intorno al Palazzetto - ribadisce Le Rose- vi è di tutto e in particolare l'erba è arrivata sino alle finestre. La sala caldaia, costata fior di milioni, non è mai entrata in funzione ed è ormai dimora di topi e lucertole. Materassi fatiscenti, una volta alla mercè di teppisti che erano padroni assoluti del Palazzetto, sono stati accatastati da tre anni in una stanza che poteva servire a posizionare un defibrillatore ed un lettino medico; ma neanche la salute degli atleti sta a cuore a que-

L’interno di un palazzetto

sta amministrazione. Solo grazie all'impegno di questa società, con propri soldi e lavoro, si è arrivati ad un grado di agibilità appena accettabile in attesa di una convenzione ragionevole o comunque stilata con lo stesso spirito delle altre (stadio comunale calcio a 11 e campo da tennis) che purtroppo non è mai arrivata». Dopo la prima pubblica denuncia una replica dell'amministrazione è giunta a firma del consigliere allo sport Leonardo Giordano. «Nessuna risposta- scrive Le Rose- ci è in verità arrivata rispetto ai problemi concreti che abbiamo sollevato né si può chiedere ad una piccola società amatoriale di farsi carico degli oneri di gestione di una struttura come il palazzetto dello sport che sarebbero insostenibili per chi fa grandi sacrifici

per garantire a tanti giovani la possibilità di praticare uno sport amato da tutti. D'altra parte le altre strutture esistenti sono di fatto gestite con soldi del comune ed a taluni viene consentito anche di utilizzarle come se fossero di loro proprietà. Le nostre osservazioni le abbiamo rivolte al sindaco e non all'assessore perché abbiamo interloquito, sempre e solo con il primo, del secondo come assessore allo sport non sapevamo neanche l'esistenza, dal momento che non lo abbiamo mai visto presente, né mai è venuto a rendersi conto della situazione esistente. Non capiamo dunque perché ci abbia replicato il secondo dal momento che non sa neanche che ci siamo presentati all'invito per un incontro fattoci pervenire dal Sindaco, ma con nostra meraviglia, come le altre volte, anche questa volta non c'era» . Alla società del Le Rose, pare che l'amministrazione abbia chiesto la restituzione delle chiavi del palazzetto; Le Rose, ha così replicato: «Le chiavi le restituisco dove le ho ricevute, nel palazzetto, non prima però di avere effettuato e verbalizzato un adeguato inventario debitamente sottoscritto. In questi giorni- conclude Le Rose- il paese è pieno di manifesti dei commercianti in polemica con l'amministrazione comunale che li aveva pubblicamente attaccati nei giorni scorsi; una macchina di tanto in tanto gira per il paese minacciando sanzioni sulla questione della raccolta differenziata; è quindi evidente che non è solo con noi che questa amministrazione non riesce a risolvere le questioni, è ormai chiaro che l'intera comunità sta iniziando ad aprire gli occhi». a.c. provinciamt@luedi.it

Provvedimento per il personale

Asl 5, tutti vaccinati per lavorare

Una vaccinazione

MONTALBANO - Non solo il personale sanitario potrà accedere al vaccino antinfluenzale nell'Asl 5, quest'anno, ma anche tutto il personale tecnico ed amministrativo. «La decisione - si legge in una notaè stata assunta anche in considerazione del fatto che quest'anno è prevista la circolazione di virus più aggressivi rispetto ai due anni precedenti. Per tale motivo la malattia può essere più grave ed interessare un maggior numero di persone. Il personale dell'Asl è particolarmente esposto alle varie forme di contagio perché comunque tutte le strutture e gli uffici interagiscono ed è necessario mantenere gli stessi livelli di prestazioni offerte ai cittadini. Un contagio avrebbe ricadute negative dal punto di vista organizzativo. Sollecitazioni - rimarca la nota- a far crescere il numero dei soggetti vaccinati sono venute anche dallo stesso Ministero della Salute e l'Asl n. 5 è stata la prima azienda a raccoglierle estendendo a tutto il personale la gratuità della vaccinazione». Tutto il personale sanitario, tecnico e amministrativo si potrà rivolgere alla Direzione Sanitaria del Presidio Ospedaliero in cui opera o agli ambulatori di Igiene presenti in ogni

comune. L'influenza, nel periodo invernale, è causa principale di assenza dal lavoro, la vaccinazione, pertanto, porterà, inevitabilmente a ridurre il disagio che, anche gli uffici hanno dovuto subire negli anni scorsi a seguito dei vari certificati medici presentati. Il tutto anche in linea con i provvedimenti normativi che il noto ministro Brunetta ha posto in essere per l'assenteismo nella pubblica amministrazione. «A tal proposito - aggiunge la nota- dalle rilevazioni mensili che l'azienda effettua è emerso che nel mese di Agosto del 2007 si erano registrate in totale 1.015 giorni di assenze, nell'Agosto di quest'anno, dopo i noti provvedimenti, essi sono scesi a 318; nel mese di settembre a fronte delle 889 giornate di assenza del 2007, quest'anno si sono fermati a 381; nel mese di Ottobre dai 1.106 del 2007 si è passati ai 532 giorni di quest'anno. L'Asl n.5 conta poco meno di mille dipendenti. Con le vaccinazioni antinfluenzali- conclude la nota- che si andranno a sommare ai provvedimenti governativi, l'Asl n.5 conta di ridurre il numero delle assenze anche durante il periodo invernale». Anna Carone

MONTALBANO, BANDO PER IL FOTOVOLTAICO MONTALBANO JONICO - Il Comune di Montalbano jonico ha pubblicato il bando di gara, a procedura aperta, per la cessione in diritto di superficie di lastrici solari di alcuni immobili pubblici, al fine di realizzare impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. La durata della cessione è ventennale. L'aggiudicazione sarà effettuata con l'offerta più alta.

Gli immobili interessati al bando sono le scuola materne di via Sinni e via Parini, la scuola media di via Sacro Cuore, la scuola elementare di via dei Caduti, l'impianto sportivo polifunzionale della zona Montesano, l'ex mercato coperto di piazza Martiri di Belfiore, il campo sportivo di via Sant'Antuono. Le domande di partecipazione vanno presentate entro il 17 dicembre 2008. provinciamt@luedi.it


Sport 39

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Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it

Derby d’Italia Serie A. Gara combattuta. Ibra fallisce due gol ma i neroazzurri volano a +6

Decide una zampata di Muntari Inter vincente sulla Juventus nella notte di San Siro INTER JUVENTUS

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INTER (4-3-1-2): Julio Cesar 6.5; Maicon 6, Samuel 6.5, Materazzi 6.5, Maxwell 6; Zanetti 6, Cambiasso 6, Muntari 7 (45' st Vieira sv); Stankovic 7 (41' st Burdisso sv); Ibrahimovic 6.5, Adriano 6.5 (38' st Cruz sv). In panchina: Toldo, Figo, Crespo, Quaresma. Allenatore: Mourinho 6.5 JUVENTUS (4-4-2): Manninger 5.5; Grygera 6, Legrottaglie 6.5, Chiellini 7, Molinaro 6; Marchionni 5.5 (25' st Camoranesi 5.5), Sissoko 5.5, Tiago sv (4' pt Marchisio 6), Nedved 5.5; Amauri 5.5 (32' st Iaquinta sv), Del Piero 5.5. In panchina: Chimenti, Mellberg, De Ceglie, Giovinco. Allenatore: Ranieri 6 ARBITRO: Rizzoli di Bologna 6 RETI: 27' st Muntari NOTE: Serata fredda, terreno in cattive condizioni. Spettatori: 80.075 incasso oltre 3 milioni di euro, circa 4000 tifosi della Juve presenti. Ammoniti: Amauri, Legrottaglie, Materazzi, Samuel. Angoli: 8-4 per l’Inter. Recuperi: 2' pt e 3' st. di FRANCO ZUCCALA' MILANO – E' stato il ghanese Muntari a risolvere nella ripresa una brutta edizione della classicissima del calcio fra Inter e Juventus. L’isterismo collettivo ha generato momenti di nervosismo che si sono alternati con fasi di buon gioco. Più gli uni che gli altri. Nel mix di stanchezza atletica e agonismo sfrenato, poca lucidità, errori e qualità a livelli bassi. Il «Derby d’Italia» è stato un pentolone in ebollizione perenne, ma il contenuto è rimasto pressochè crudo. E se si può comprendere l'affaticamento di coloro che avevano

IN BREVE Milan: esame Toro TORINO - Nella sfida incrociata Milano-Torino, è il Milan che può trarre i maggiori vantaggi per la classifica e per le sue aspirazioni di scudetto. Ne è ben consapevole Carlo Ancelotti che si trova nella condizione di poter dare scacco alle rivali se i suoi porteranno via i tre punti dal Delle Alpi contro i granata. «E' normale – dice Ancelotti – che in questi giorni si parli più di Inter-Juventus, ma noi non sottovalutiamo certo il nostro impegno. Dobbiamo continuare a fare bene in trasferta, come a Lecce, ma certo con un altro risultato». Chiaro che il Torino non è da sottovalutare, ma i rossoneri del Milan «stanno attraversando il periodo migliore della stagione come condizione e gioco». Una gara difficile per i rossoneri.

giocato mercoledì andando dall’altra parte del mondo, non si possono giustificare gli errori di Ibrahimovic (buona prestazione, ma due palle nitide messe fuori). L’uomo di maggior spicco è stato forse Stankovic, fra i nerazzurri. La Juve ha giocato, si è data da fare, ma ha tirato seriamente in porta solo con Marchisio in finale di primo tempo cosicchè il gol di Muntari è stato decisivo e la serie di vittorie bianconere (sette) si è interrotta a San Siro, mentre l'Inter con un pò di fortuna e un notevole impegno ha vinto ancora una gara importante del suo «terribile novembre», mantenendo la testa della classifica. Josè Mourinho ha presentato a sorpresa Adriano (apprezzato dal pubblico) in coppia con Ibrahimovic in attacco davanti a Muntari; Maicon, annunciato sulla destra della mediana, in effetti ha giocato un pò più avanti, ma con prudenza; Zanetti e Maxwell esterni in difesa con Materazzi e Samuel centrali. In panchina Vieira e il redivivo Figo. Nella ripresa si sono visti Cruz, Burdisso e Vieira. Ranieri ha preferito Marchionni a Camoranesi (entrato nella ripresa), confermando il resto della formazione, anche se l’infortunio a Tiago (scontro con Stankovic dopo meno di due minuti e ginocchio sinistro malandato), lo ha costretto alla sostituzione con Marchisio. Partita a sprazzi, con l'Inter che ha tentato di condurla e la Juve (in imbarazzo in difesa) che ha tentato di farsi largo con Del Piero e Amauri, cui è stato lasciato poco spazio dai centrali nerazzurri. Adriano si è mosso, come Ibrahimovic, ma non si può dire che siano stati molto pericolosi nel primo tempo, anche perchè alla loro potenza fisica non è corrisposta un’abilità nelle conclusioni.

Insomma, qualcosina ha cominciato a saltar fuori dopo 26', quando Ibrahimovic ha superato di forza Molinaro, ma poi non è riuscito a dar forza al suo sinistro, permettendo a Manninger (molto abile specie di pugno) di parare. Poco dopo Andriano da sinistra ha messo sulla testa di Muntari una palla che il portiere juventino ha messo in angolo sul primo palo. Insomma, qualche pungente offensiva bianconera senza tiri e, al 33', un buco clamoroso a centrocampo di Legrottaglie che ha permesso a Ibrahimovic di volare verso la porta: il diagonale dello svedese è finito fuori, come un tiro di Adriano poco dopo da posizione difficilissima sulla sinistra. L’unico vero tiro della Juve, al 43', quando Marchisio da circa 35 metri ha impegnato Julio Cesar in una deviazione alta. E anche se Manninger al 45' ha deviato su azione Ibrahimovic-Muntari, non si può dire che le due squadre abbiano offerto un grande spettacolo. Chiellini, bravissimo, ha risolto qualche complessa situazione per la Juve, Samuel e Materazzi sono sembrati insuperabili sull'altro fronte, in mezzo benino Sissoko, mentre non si sono visti molto nè Nedved nè Maicon. La Juve ha reclamato per un intervento di Muntari su Machionni in area. Rizzoli poco dopo ha fermato Adriano sulla sinistra per ammonire...Amauri. All’inizio della ripresa Manninger è stato colpito da un bengala forse dei tifosi della Juve che erano alle sue spalle. La Juve è sembrata più propositiva nella ripresa. I nerazzurri hanno reclamato al 2' per il «solito» mani di Legrottaglie sul tiro di

Stankovic, ma Rizzoli ha optato per l'involontarietà, data la vicinanza del difensore dal serbo. La gara si è mantenuta su livelli infimi finchè una manovra Adriano-IbraAdriano si è chiuso con un colpo di testa del brasiliano alto e poi lo svedese al 20' su lancio di Stankovic da sinistra ha messo incredibilmente fuori, mancando la seconda grande occasione della serata. Anche Adriano, su trasversone da sinistra di Maxwell, ha messo di testa a lato da ottima posizione. Insomma, voglia di zero a zero. Ranieri ha inserito Camoranesi al posto di Marchionni, nel tentativo di dare una scos-

sa alla partita. La scossa invece l’ha data Muntari al 27': Ibrahimovic ha messo una palla bassa da destra verso sinistra -difesa juventina bucata- dove Muntari ha insaccato alla carlona, ma ha insaccato, sbloccando la partita. Ranieri ha chiamato in causa Iaquinta al posto di un Amauri calato vistosamente. Nel finale i cambi non hanno avuto molto peso e la partita è scivolata senza molta gloria verso il fischio finale. Ma chi vince ha sempre ragione, come Mourinho avrà certamente capito...

Sulley Muntari autore della rete decisiva a San Siro

Calci di rigore

di EMANUELE GIACOIA

Grattacapi per Ancelotti. A Torino il Milan porta anche Pirlo, assente da due mesi. A chi tocca sta fuori? Seedorf, Ambrosini o Flamini? Se Ancelotti non azzecca le esclusioni il “pirla” sarà lui.

Vince Mourinho

Goduria per Josè MILANO - «Abbiamo giocato meglio dell’avversario, secondo me abbiamo fatto una gara impressionante, con un atteggiamento fantastico e intelligenza tattica». Josè Mourinho si gode il meritato successo dell’Inter nel big match contro la Juventus, un 1-0 firmato Muntari che proietta i nerazzurri a +6 sui bianconeri. «Se hai poca o troppa tensione in genere non si vincono partite così, serve la tensione esatta e la squadra è stata fantastica. Come allenatore – prosegue il tecnico portoghese ai microfoni di Sky Sport – devo dire che la mia squadra è stata fantastica. Tutti i giocatori, dal primo all’ultimo, in panchina, in tribuna. Ho capito durante la settimana il significato che ha per l’Inter battere la Juve. E sono felice di aver contribuito a questa gioia». Probabilmente si è vista la migliore Inter fin qui: «Non lo so – continua Mourinho – però per battere una grandissima squadra come la Juve si deve giocare per 90'. E se non sbaglio Del Piero ha impegnato Julio Cesar dopo l’80': noi non abbiamo visto le qualità più importanti della Juve perchè abbiamo fatto una grandissima gara. E una dedica speciale va al presidente».

Udinese in vantaggio, ma i viola poi rimontano segnando quattro gol

Nella ripresa l’uragano Fiorentina FIORENTINA UDINESE

4 2

FIORENTINA (4-3-3): Frey 6.5; Comotto 6, Gamberini 6, Dainelli 6, Vargas 6; Donadel 6 (30' pt Kuzmanovic 6) Felipe Melo 6, Montolivo 7.5 (35' st Gobbi sv); Semioli 6 (1' st Santana 6), Mutu 7, Gilardino 6.5. In panchina: Storari, Zauri, Gobbi, Da Costa, Pazzini. Allenatore: Prandelli 6. UDINESE (3-4-3): Handanovic 7; Coda 6, Domizzi 6, Lukovic 6; Motta 6, D’Agostino 6, Inler 6, Pasquale 6 (29' st Di Natale 6), Pepe 6, Floro Flores 5.5, Sanchez 5.5 (41' st Quagliarella sv). In panchina: Belardi, Obodo, Felipe, Nef, Sala. Allenatore: Marino 6. ARBITRO: Orsato di Schio 6. RETI: 29' pt Floro Flores, 7' Gilardino st Mutu (rigore), 18' st, 33' st

Montolivo, 34' st Gilardino, 38' st Di Natale (rigore) NOTE: Serata serena, terreno in buone condizioni. Spettatori: 35 mila circa. Espulso: 38' st Comotto per avere evitato un gol con la mano. Ammoniti: Dainelli, Pepe, Vargas, Domizzi, D’Agostino. Angoli: 10-3 per l’Udinese. Recupero: 3' pt, 3' st. FIRENZE - Gran spettacolo al «Franchi». Fiorentina e Udinese regalano un antipasto di grande calcio e alla fine a spuntarla sono i viola per 4-2. Un match ricco di emozioni, occasioni da rete e decisamente dai due volti: nel primo tempo dominano i bianconeri friulani che chiudono in vantaggio di un solo gol, che sembra poca cosa rispetto alla mole di occasioni e con il pubblico che fischia sonoramente la Fiorentina. I viola tornano in campo con grande piglio, schiacciano l’Udinese, riportano il pubblico dalla propria parte e ribaltano meritatamente la situazione, anche se favoriti dagli episodi, grazie a

Mutu, Gilardino e a uno strepitoso Montolivo, autore di una doppietta. A nulla serve il gol finale del rientrante Di Natale. Al 29' i bianconeri passano in vantaggio con Floro Flores che si libera della marcatura di Donadel e con un gran destro a incrociare non lascia scampo a Frey. L’Udinese domina e potrebbe raddoppiare, la Fiorentina resiste. Nella ripresa al 7' il meritato pari arriva con un cucchiaio di Mutu su calcio di rigore, concesso per un fallo di Domizzi su Gilardino al centro dell’area dopo un cross dello stesso Mutu. Al 17' l’Udinese manca una doppia clamorosa occasione da rete, subito dopo la Fiorentina va a segno con Montolivo che liberato sulla sinistra in area piazza il pallone dove Handanovic non può arrivare. Al 33' il terzo gol dei viola ancora con Montolivo che supera Handanovic con un gran sinistro da fuori area. Un minuto dopo il quarto gol con Mutu che si inserisce tra due avversari e appoggia al centro per Gilardino che insacca. Non è finita perchè al 38' Di Natale accorcia su rigore.


40 Sport Serie A. Orlandi: «Hanno un’ottima organizzazione di gioco. Giocheremo con il 4-4-2» Domenica 23 novembre 2008

Prova di maturità per la Reggina Contro l’Atalanta per confermarsi dopo la vittoria di Udine Del Neri carica gli orobici

«Sarà una sfida caldissima» Il tecnico dell’Atalanta Luigi Del Neri

Nevio Orlandi

di RINO TEBALA REGGIO CALABRIA - La Reggina torna al 'Granillo'. Reduce dalla vittoria di Udine, la squadra amaranto è attesa dal suo pubblico per l'ennesima prova di maturità, questa volta in casa, per dare continuità ad una condotta tecnico-tattica che è culminata, in queste ultime giornate, nel successo esterno, il primo della stagione, in Friuli. Avversario, di turno, un'Atalanta per nulla facile da domare, reduce a sua volta da un'altra vittoria importante, contro il forte Napoli che potrebbe avere due effetti diversi. Uno corroborante per consentire ai nerazzurri di Del Neri di trovare nuovo slancio in questo entusiasmante inizio di stagione, oppure un altro di appagamento. La squadra bergamasca, al contrario della Reggina che torna a giocare davanti ai suoi tifosi, potrebbe arrivare più rilassata, appagata da un successo eclatante che le consente di stare tranquilla in classifica. Quest'effetto, potrebbe avere ripercussioni negative su Doni e compagni che dovranno vedersela, comunque, con una squadra che gioca col morale alto per la prestazione di sette giorni fa. La Reggina ha ritrovato gioco e compattezza, ha abbandonato l'ultima posizione in classifica e dalla sua parte

ha anche quel fattore psicologico che si aggiunge a tutti gli stimoli che una squadra può ricevere quando gioca in casa. ORLANDI. Il tecnico amaranto comincia ad assaporare la soddisfazione di successi importanti e di prestigio e sa come preparare la squadra per tenere testa ad un'Atalanta che affronta per la prima volta da allenatore titolare: «In effetti, l'ho incontrata solo come secondo di Gustinetti, nell'anno della promozione in A. E' finita 1-1, poi abbiamo ottenuto lo stesso la promozione. Del Neri è un ottimo allenatore, che ha fatto benissimo a Chievo, dove ha raccolto le maggiori soddisfazioni della sua carriera. E' un bravo organizzatore del gioco a zona, tattica che fa praticare ai suoi in maniera asfissiante». La squadra orobica ha dei punti fermi da temere? «Si, tanti, ma è l'organizzazione di gioco che rispecchia le direttive del tecnico che vanno tenute in considerazione e poi, c'è Doni su tutti, elemento di qualità da paragonare al nostro Cozza». I nazionali stranieri in che condizioni sono rientrati? «Lo ho trovati bene, sono rimasti qui nei paraggi, in Europa e non si sono sobbarcati viaggi pesanti. Al rientro hanno svolto lavoro di scari-

co e sono già in ottime condizioni». Senza Vigiani, vedremo una Reggina diversa tatticamente? «Si, ma in qualche uomo. Non cambieremo modulo e giocheremo con quattro difensori, quattro centrocampisti e due attaccanti che devono sacrificarsi anche in difesa. Devono rientrare come hanno fatto Brienza e Cozza a Udine per dare una mano ai compagni». FORMAZIONE. Orlandi ha convocato 18 giocatori e a giudicare dalle sue dichiarazioni, non cambierà modulo rispetto a Udine, E' ipotizzabile, quindi, come lui stesso ha affermato, una difesa a quattro con Costa che rientra a sinistra, Alvarez in mediana a destra al posto di Vigiani e Barillà a sinistra, in posizione avanzata. In attacco, se non rientra Corradi, saranno confermati Cozza e Brienza, altrimenti Cozza potrebbe partire da destra, in mediana, al posto di Alvarez che potrebbe sedere in panchina. In attacco, al centro, potrebbero essere schierati Brienza e Corradi. EX. Sono due, uno per parte. In campo amaranto c'è Santos, solo sei partite in B nel passato, ma mai presente in A. In campo bergamasco, c'è il portiere Coppola, a Reggio per pochi mesi, con una strepitosa gara a Siena, per

salvare lo 0-0 iniziale nel finale di partita, nella stagione 2003-2004. ARBITRO. E' stato designato per questa gara un fischietto importante, il signor Trefoloni di Siena, concittadino di Corradi, che vanta una lunga milizia nella massima serie. Ha diretto ben tredici partite della Reggina che con lui arbitro, ha avuto alterna fortuna nei risultati. Matteo Trefoloni, in ogni caso, è un arbitro esperto ed ha uno score di ben 115 gare in A. E' uno degli arbitri più accreditati della massima serie. TIFO. Si prevede un buon afflusso di pubblico sugli spalti del 'Granillo' che vorrà tributare un omaggio alla squadra di ritorno dal successo esterno di Udine. Un pubblico che risponderà all'appello dei giocatori con entusiasmo per riportare nuova euforia intorno alla squadra, relegata all'ultimo posto della classifica fino a qualche settimana fa. Adesso che la Reggina ha dato segni di ripresa, anche i tifosi sono incoraggiati e faranno di tutto per aiutare la squadra che cerca di guadagnare le posizioni di classifica che contano, allontanandosi dalla zona retrocessione. E' proprio il momento di dare un ulteriore sostegno alla squadra e dalle tribune del 'Granillo' si alzerà alto il grido 'Forza Reggina'.

BERGAMO – L'Atalanta va a Reggio Calabria con un solo obiettivo: rompere il digiuno in trasferta. Un solo punto nelle ultime cinque sfide lontano da Bergamo è un bottino troppo magro per una squadra che ha come obiettivo una salvezza tranquilla, da rimpinguare già con la partita in Calabria contro i ragazzi di Nevio Orlandi. Ma non sarà una missione facile, visto che oltretutto sullo Stretto i bergamaschi non hanno mai vinto in serie A e che li aspetterà un clima infuocato vista la vittoria di domenica scorsa dei calabresi sul difficile campo dell’ex capolista Udinese del tecnico Marino. Naturalmente Brienza e compagni vorranno concedere il bis e regalare ai propri tifosi un’altra soddisfazione e portare a due le vittorie consecutive. Ma di fronte avranno una Atalanta che venderà cara la pelle, anche se Del Neri ha chiesto ai suoi determinazione e concentrazione perchè, secondo il tecnico bergamasco, non sarà facile uscire indenni dal “Granillo” di Reggio Calabria. «Troveremo un clima rovente, si gioca su un campo difficilissimo – dice Gigi Del Neri – E' una delle trasferte più complicate in questo momento, visto che loro saranno caricatissimi». Per vincere il mal di tra-

sferta, Del Neri si affiderà ai soliti noti. «L'idea è di proporre lo schema abituale, che fino ad ora, nel bene e nel male ci ha contraddistinti sin dall’inizio del campionato». Ovvero con il calabrese Floccari e Cristiano Doni in avanti, Guarente e De Ascentis sulla linea di centrocampo. Cristian Vieri, alle prese con un attacco influenzale, andrà con ogni probabilità in panchina. Niente trasferta invece per Cerci, che ha accusato nuovi fastidi al ginocchio operato e rimarrà a Bergamo a completo riposo. Del Neri si troverà di fronte una vecchia conoscenza, quel Bernardo Corradi che lanciò al Chievo. «Sono contento per la carriera che ha fatto – dice il tecnico nerazzurro Del Neri – era tra i più combattivi e generosi di quella squadra, di cui è diventato un pò l’emblema». Tornando a Cristian Vieri, dunque, anche se non del tutto sfebbrato parteciperà alla trasferta di Reggio Calabria dove mister Del Neri dovrebbe impiegarlo a gara in corso nella sfida con gli amaranto della Reggina. Sempre in infermeria Cigarini e D’Agostino. Rientrerà a centrocampo Guarente che ha scontato il turno di squalifica.

SERIE B

Pari a reti inviolate tra Parma e Livorno. Cittadella, tris di forza a Pisa. Bene il Brescia

RISULTATI

Grosseto capolista solitario. L’Empoli cade a Treviso

Albinoleffe-Salernitana 1-0 Ancona-Mantova 2-1 Brescia-Vicenza 2-1 Frosinone-Ascoli 2-0 Grosseto-Triestina 1-0 Parma-Livorno 0-0 Piacenza-Avellino 1-2 Pisa-Cittadella (giocata ieri) 0-3 Rimini-Bari 1-1 Sassuolo-Modena domani sera ore 20.45 Treviso- Empoli 2-0

ROMA – Il Grosseto si porta da solo al comando della classifica di serie B con 28 punti. La sorprendente squadra toscana vince 1-0 in casa contro la Triestina con rete decisiva di Sforzini a nove minuti dal termine. Gli ospiti di Maran hanno chiuso il match con un uomo in meno (espulso Allegretti) ma non sono riusciti ad acciuffare il pareggio in extremis. Parma e Livorno deludono le attese e al «Tardini» non vanno oltre uno scialbo 0-0. Un punto per parte che muove la classifica di entrambe le formazioni. Colpaccio del Cittadella che vince 3-0 a Pisa. Protagonista assoluto del match vinto dai veneti ai danni dei nerazzurri di Ventura il giovane Bonvissuto, autore di una splendida tripletta. L’Albinoleffe si mantiene nei quartieri alti della graduatoria grazie alla vittoria, seppur di misura, contro la Salernitana. A

favore della squadra beragamasca guidata dal tecnico Madonna la rete decisiva di Gabionetta dopo appena 6'. Albinoleffe che ha giocato l’ultima mezzora del match in inferiorità numerica per l’espulsione del difensore africano Conteh. L’Ancona vince in rimonta davanti al pubblico amico il match casalingo contro il Mantova. I «virgiliani» di Costacurta sbloccavano il punteggio al 30' con l’autorete di Rincon, poi i dorici ribaltavano lo score negativo. Siqueira pareggiava in apertura di ripresa, Nassi al 25' firmava il 2-1. Ancona che ha anche fallito dal dischetto (parata di Handanovic) il calcio di rigore del possibile tris. Bene il Brescia di Nedo Sonetti che al «Rigamonti» supera 2-1 il Vicenza in rimonta. I biancorossi veneti di Gregucci sbloccavano il punteggio con Volta, prima del ritorno dei bresciano con i gol di Zambrella e

Possanzini, entrambi di ottima fattura. Il Frosinone non fallisce la gara interna al «Matusa» contro l’Ascoli (marchigiani in evidente crisi di risultati) e rifila un chiaro 2-0 all’ospite bianconero (reti di Scarlato e Biso). Ascoli che ha concluso la partita in inferiorità numerica per l’espulsione di Luci al 3' minuto della ripresa. Negli ultimi venti minuti si decide Rimini-Bari. I romagnoli sbloccavano il punteggio al minuto 74 con il gol di vantaggiato (ex di turno); i pugliesi di Antonio Conte riportavano lo score in parità con la rete di Caputo a cinque minuti dal termine. Bene il Treviso che ferma la corsa al vertice dell’Empoli. Allo stadio «Tenni» i veneti vincono 2-0 ai danni dei toscani di Silvio Baldini grazie alla doppietta di Scaglia. Lunedì il turno numero quindici del campionato di serie B si chiude con il posticipo serale tra Sassuolo e Modena.

CLASSIFICA Grosseto 28; Empoli 25; Bari 25; Sassuolo, Livorno 24; Parma,Triestina, Brescia 23; Mantova, Albinoleffe 22; Vicenza 20; Ancona, Frosinone, Salernitana 19; Pisa, Piacenza 17; Avellino, Rimini 16; Cittadella 15; Treviso 12; Ascoli 11; Modena 10

PROSSIMO TURNO 16ª gior. 29/11 Ascoli-Sassuolo; Avellino-Rimini; Bari-Albinoleffe; Cittadella-Ancona; Empoli-Piacenza; MantovaBrescia; Modena-Livorno; Pisa- Frosinone; Salernitana-Parma (28/11, ore 20.45);Triestina-Treviso (1/12, ore 20.45) Vicenza- Grosseto


Sport

Domenica 23 novembre 2008

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Ricomincia una nuova avventura per il tecnico

Debutta a Caserta con il Marcianise per salvare i rossoblù

Arleo atto terzo E il patron annuncia:«Stipendi pagati» Il tutto per tutto ma solo per il Potenza SI GIOCA IL tutto per tutto Arleo. Si gioca il tutto per tutto Postiglione. Sono accomunati dallo stesso destino, quello che li ha fatti incontrare tre anni fa e li ha fatti arrivare ai successi “insperati”. In tutte le storie d’amore ci sono periodi di crisi e periodi di splendore. Se davvero c’è stima e rispetto reciproco, al di là delle dichiarazioni e delle azioni figlie della rabbia del momento, alla fine ci si ritrova sotto lo stesso tetto, a perseguire lo stesso fine. Oggi, è quello di non far morire la creatura costruita, ciascuno per le sue competenze, insieme. Probabilmente, analizzando tutti i pro e tutti i contro della situazione, è giusto che a tirar fuori dai guai il Potenza ci provi proprio lui, Arleo, sul campo, con il coraggio e la sfrontatezza di sempre: osando e incutendo carattere e determinazione alla squadra. Ma è giusto e sacrosanto che il compito spetti anche a Postiglione, dal di fuori, mettendoci la faccia e sapendo che, al pari del suo tecnico, davvero adesso si gioca tutto, difendendo a spada tratta la sua decisione estrema. Ma al di là di questa situazione, al di là delle ine-

vitabili introspezioni psicologiche che cercano di far luce all’interno di una scelta, contestata e non allo stesso tempo, al di fuori delle inevitabili contestazioni, delle minacce urlate al cielo “io al campo non vengo più”, oggi non è esclusivamente il giorno di Arleo che riparte per salvare il Potenza o di Postiglione che ricomincia. Da oggi in poi saranno i giorni in cui un nuovo tecnico (che si chiami Arleo o in maniera differente, è marginale) proverà a salvare il Potenza; in cui un gruppo di giocatori inizierà a dare le prime risposte al terzo cambio di panchina stagionale. Le considerazioni a margine del clamoroso ritorno del tecnico, devono restare al di fuori dell’unica logica che deve prevalere d’ora in poi: quella del campo. Dei risultati, della salvezza con o senza play out. Come tentare di arrivare a quel punto, cosa inventarsi in un regime di grossa recessione economica, pur riuscendo ad onorare gli impegni tempestivamente, lo può sapere solo chi in quest’ambito bazzica da tre anni e si fa carico, da solo, degli oneri e degli onori. Mettendoci la faccia e giocandosi il tutto per tutto. a.p.

TROFEO “ DE NICOLA” Comanda ancora Groppioni CONTINUA la lunga corsa dei calciatori del Potenza per l’aggiudicazione del primo Trofeo Paolo De Nicola. L’iniziativa, lo ricordiamo, è dell’Associazione Paolo De Nicola, presieduta da Nicola De Bona, composta da numerosi tifosi del Potenza e che perseguono fini solidaristici e di aggregazione. Il Trofeo premia il calciatore del Potenza che assomma il miglior punteggio (attribuito da un’apposita giuria specializzata) per rendimento e attaccamento ai colori sociali. Questa la classifica aggiornata dopo la 12^ giornata di andata: 1^ Groppioni............punti 456 2^ Cuomo................punti 416 3^ Vianello.............punti 372 4^ Cammarota............punti 322 5^ Sabatino.............punti 318

IL convoglio-Potenza è ripartito con un nuovo capotreno. Meglio, è ripartito con il vecchio capotreno che ha restituito all’ambiente almeno la certezza di essere vivo e di provarci con tutte le forze. Pasquale Arleo si è presentato bene in sala stampa, per la conferenza della vigilia del match, senza voler per forza tornare indietro con la memoria (“il passato non fa onore a nessuno”) ma stilando una sorta di programma di recupero soprattutto tattico e tecnico del potenza che deve portare a un obiettivo solo: «La salvezza senza i play out». E qui tutti a pensare, il solito presuntuoso. No, probabilmente è la certezza dei mezzi che ha a disposizione che lo porta a dire: «Sarà strano per via della attuale classifica, ma questo Potenza è più forte di quello della passata stagione». Ed allora che cosa è mancato? «Probabilmente la continuità delgioco, anche se credo che nella situazione in cui siamo, non possiamo permetterci di dare punti di riferimento a nessun avversario. Non è detto che giocando una grande partita a Marcianise, per forza, domenica prossima con il Foligno rivedrete la stessa squadra». E così si comincia, quindi, senza nessuna certezza per nessuno: «Dopo tutto, se il Potenza è ultimo in classifica qualche cosa vorrà pur significare. Per cui dico che nessuno potrà considerarsi inamovibile». L’approccio alla squadra, al gruppo, è stato buono. Inevitabilmente Arleo punta almeno inizialmente sui giocatori che conosce di più. Oggi saranno otto su undici in campo, per gli altri il giusto e adeguato inserimento, anche se : «Mamede oggi sarà con noi per respirare l’aria dello spogliatoio, ma domenica lo voglio in campo». Si diceva, prima, di motivazioni e di determinazione, probabilmente l’avversario dal quale riparte la terza avventura di Arleo in panchina è l’emblema assoluto della forza del gruppo: «Il Marcianise è in pratica la stessa squadra che ha vinto la C2, giocano a memoria. Se potessi trasfe-

rirei ai miei calciatori la compattezza di questa squadra, l’umiltà, la coesione. Se poi aggiungiamo a queste doti, quelle che già abbiamo in dotazione, ossia la grande rabbia per la posizione in classifica e un po’ di coraggio in più, potrei già dirmi soddisfatto». Gara da giocare a viso aperto, quella di oggi a Caserta, come d’altronde farà sempre il Potenza: «Se devo perdere senza tirare in porta, preferisco pensare a una gara di attacco, dove almeno provo anche a vincere», spiega il tecnico, che poi fissa degli obiettivi: «Ora pensiamo alla Pistoiese, il resto non conta. Quando avremo

messo alle spalle un’avversaria, potremo concentrarci a pensare alle altre. Ma guai a sentirsi rilassati o tranquilli, sarebbe la nostra fine. Saremo tranquilli solo quando saremo fuori dalla griglia dei play out». Secondo Arleo non è presuntuoso pensare proprio al miracolo: «Lo possiamo fare, ma un passo alla volta». Arleo infonde sicurezza, è determinato. Sicuramente per queste sue doti evidenti ha convinto Postiglione a puntare ancora su di lui. Il patron dice: «L’ho trovato arrabbiato, motivato, con le idee chiare. Era quello che cercavo, la mia scelta è stata dettata solo da que-

Modulo diverso e Cuomo capitano INEVITABILE pensarlo prima delle anticipazioni della vigilia, figurarsi dopo che Arleo si è sbilanciato: spazio al vecchio gruppo. Largo, nell’undici titolare, a quei calciatori che conoscono meglio l’allenatore ma, ,per dirla con le sue stesse parole, anche “che sanno come vivo la partita, quello che voglio e i miei atteggiamenti”. Conseguenziale pensare che uno dei pupilli di Arleo, ossia Delgado, partirà titolare. Ma non solo. La prima grande novità della gestione nuova è il cambio della fscai di capitano: Cammarota cedei galloni a Cuomo, un po’ per scelta di arleo, un po’anche per il volre della società. Un po’, ad essere maliziosi, anche perchè con il reintegro in quadra di Mamede da domenica prossima, gli spazi in mezzo al campo inizieranno a ridursi per tutti, specie per Cammarota che ricopre di fatto lo stesso ruolo del suo antagonista candidato a giocare titolare. Il forfait di Sabatino, che ora solo viene alla luce, ha giocato finora infortunato, per cui Arleo non se la sente di rischiarlo, completa l’opera. Con Groppioni, Dei

e Cozzolino, in campo giocheranno solo uomini di Arleo. Ossia: Cuomo e Di Bella (con Dei) a comporre il pacchetto dei difensori. Vianello, Cammarota, Berretti e Lolaico, in mezzo al campo, da destra a sinistra. In attacco Nolè e Delgado esterni, con Cozzolino centravanti. Il modulo sarà il 3-4-3 e la ragione è spiegata nelle parole dello stesso tecnico: «Se devo pensare a difendermi, magari perdo anche 1-0 come è successo a Cava e a Pagani, senza fare un tiro in porta, allora no. Me la gioco a viso aperto». Ed a proposito di atteggiamento, di impostazione della partita, Arleo è ancora più categorico: «Ho detto che il primo che prova a cercare Cozzolino con lanci lunghi a scavalcare la linea mediana, va fuori dopo appena un minuto». Palla a terra, quindi, un abbozzo, iniziale, di organizzazione di gioco, per questo, affidata a chi sa già come muoversi. Il nuovo-vecchio Potenza è pronto a ripartire. Forse con un entusiasmo un po’ sopito rispetto al passato, ma come determinazione è certamente un’aria nuova. a.p.

sto. E’ stato un gesto coraggioso che dovrebbe dimostrare in giro realmente il mio attaccamento al Potenza. Le sto provando tutte per arrivare alla salvezza. Eppure qualsiasi cosa avessi fatto sarebbe stata sbagliata. Ormai ho fatto esperienza e so come vanno le cose. Vi faccio un esempio: quando prendemmo Cazzarò fui accusato di aver puntato su un ex giocatore, un vecchio. Per fortuna nostra, quando non si perfezionò il tesseramento e fummo costretti a privarcene, gli stessi che mi avevano contestato allora, quando lo avevo preso, mi dissero che avevo commesso un errore a perderlo». La convinzione di Postiglione è solo una: «Ogni mia scelta non sarà mai condizionata dall’umoralità di una piazza che soffre soprattutto per i risultati attuali. Adesso sono fiero della mia decisione e di una scelta che va fuori dagli schemi». Stoccata finale: «Qualcuno ha etichettato il ritorno di Arleo come una postiglionata, se questo gesto serve per salvare il Potenza, o se un’altra postiglionata può essere quella di aver pagato venerdì sera gli stipendi di settembre e ottobre ai calciatori, cosa che credo non abbia fatto ancora nessuno in Italia, va bene così». Nella mattinata delle presentazioni, ovviamente, non ci si è discostati dall’argomento del giorno che è il Marcianise : a Caserta il Potenza cerca punti di prestigio per iniziare al meglio il ciclo di quattro partite (dopo di questa, Foligno, Pescara e Taranto) che potrebbero rilanciare le speranze. Arleo non ha la bacchetta magica, ma conta molto sull’impatto avuto sul gruppo per uscire indenne dal Pinto, dove la squadra dell’ex juventino Fusi ha messo sotto Paganese, Pescara, Foggia e Arezzo. Va temuta e rispettata. Ma non si possono cercare alibi fin dall’inizio, magari credendo che si è appena alla prima volta con Arleo. I punti di oggi, nell’economia generale, peseranno come i prossimi. Alfonso Pecoraro a.pecoraro@luedi.it


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Domenica 23 novembre 2008

Sport TUTTO SULL’AVVERSARIA DEL POTENZA

Porpora out. D’Ambrosio squalificato. Poziello in panca

Equilibrio tattico con due punte MARCIANISE. Il Real Marcianise non ha ancora ricevuto l’ok per disputare gli incontri casalinghi al “Progreditur”. Si continua, quindi, a giocare al “Pinto” di Caserta, campo a dire il vero anche porta fortuna per gli uomini di Fusi dove hanno raccolto tredici dei quindici punti in classifica. Avversario di turno è il Potenza fanalino di coda del girone ma con una novità importante sul fronte tecnico. La società in settimana ha effettuato il cambio di panchina: dentro Arleo (un gradito ritorno) fuori Gautieri, con la speranza di dare una sferzata all’ambiente dopo li ultimi risultati negativi. Il Real Marcianise, senza tener conto della classifica, è ben conscio di dover affrontare un avversario motivato al massimo, altresì rinvigorito dal nuovo

credo tattico del neo tecnico. La squadra in settimana ha lavorato molto sulla disposizione in campo. Il tecnico è orientato verso la riconferma del 4-4-2: maggiore compattezza tra i reparti ed un occhio di riguardo alla solidità difensiva. L’esperimento delle tre punte, a lungo caldeggiato in fase di preparazione, si è scontrato con decise difficoltà di applicazione nelle stesse occasioni in cui è stato proposto. Messo da parte il tridente, Luca Fusi si è concentrato sul raggiungimento degli equilibri in mediana. Condizione che ha salvaguardato le esigenze dello stesso pacchetto arretrato. Proprio in difesa si registra un’emergenza importante. Porpora potrebbe dare forfait per un affaticamento muscolare che lo ha tormentato negli ultimi

giorni. Dunque in coppia con Filosa, ristabilitosi completamente dall’infortunio patito a Castellammare di Stabia, c’è l’esperto Murolo. Completano il quartetto difensivo Ciano a destra e Vancore sul lato opposto. Un altro avvicendamento importante investe la linea mediana. D’Ambrosio è squalificato ed il tecnico Fusi non ha ancora sciolto i dubbi per la sostituzione. In ballottaggio ci sono Romano (assente contro la Juve Stabia) e Della Ventura con il primo in leggero vantaggio sul secondo. Confermati invece gli esterni alti del reparto. A destra c’è Piscitelli, sulla corsia opposta Massimo Russo. In avanti il tandem d’attacco sarà composto da Galizia e Ricciardo Innocenti, per quest’ultimo tre reti nelle ultime quattro gare.

La via della rete poco frequentata risulta uno dei veri problemi del Real Marcianise: sette reti all’attivo in dodici giornate, decisamente poche finora. Segna poco, tuttavia capitalzza al massimo le sue sortite tra le mura amiche. Cinque reti siglate per quattro vittorie su sei incontri. Il totale riconduce a tredici punti piazzati sui diciotto disponibili. Dispotica in casa, timida in trasferta tenendo conto dei soli due punti conquistati in sei gare. Il Potenza conoscerà di persona la sua forza casalinga e la sua rinnovata solidità difensiva. Il terzetto di Arleo è chiamato dunque già ad una prova importante: scardinare il bunker adibito da Fusi. Pasquino Corbelli sport@luedi.it

E’ il trascinatore casertano

Fusi rispetta il Potenza condizionato dalla classifica

Tutti appesi a Innocenti

«Non sottovalutiamoli»

MARCIANISE. E se gli venisse un raffreddore? La salute di Riccardo Innocenti è tra le cose più care alla gente di Marcianise. Non che sia un benefattore giunto tra la gente per aiutare il prossimo. La questione, se vogliamo, è molto più semplice e banale: se lui non gioca, la squadra non segna, il Real Marcinaise non va a punti e la gente stessa si intristisce. L’equazione è prolungata, ma puntuale. Il cammino della squadra infatti va di pari passo con il suo appetito sotto rete. Basta prendere in esame l’ultimo mese per applicare la validità dell’equazione. Domenica scorsa l’attaccante ha marcato visita neglI ultimi venti metri. Detto fatto, la squadra di Fusi, in trasferta a Castellammare di Stabia, ci ha lasciato le penne soccombendo per due a zero. Un po’ di riposo non fa male. Già, perché il “prezioso” Riccardo nelle precedenti tre gare aveva provveduto da solo a tenere a galla le sorti del Real Marcianise: prima col Foggia, poi a Benevento e poi ancora con l’Arezzo. Tre zampate, sette punti: puntualità svizzera nel capitalizzare al massimo quanto la manovra della squadra offre al suo fiuto di bomber. Ad onor del vero, tuttavia, l’offerta non risponde alle esigenze della domanda di Innocenti. Le palle giocabili sono poche, quelle da spingere in rete ancora meno. Così si spiega il computo delle reti all’attivo del Marcianise. Un bilancio risicato (sette reti, penultimo attacco del girone) che però non intacca la bontà dei risultati della squadra. anche perché se Innocenti é bravo a capitalizzare le poche palle giuste, la squadra intera è audace a capitalizzare i colpi in casa. Tra le mura amiche infatti quasi nessuno ha finora avuto scampo: quattro vittorie, un pari ed una sconfitta. Solo Ta-

Innocenti

ranto e Foligno hanno scampato l’agguato di Fusi e soci. L’idea di squadra è dunque venuta a galla ancor prima del girone di boa. La salvezza passerà giocoforza tra il terreno casalingo di Caserta e le puntate di Innocenti. Infatti il bomber non s’è mai tirato indietro quando c’era da scommettere al cospetto dei classici bivi di carriera. Il primo dei quali se l’è trovato di fronte a ventisei anni: venti reti con il Real Montecchio in D, pensare al gran salto tra i professionisti o continuare a spadroneggiare tra i dilettanti? Scelse la strada del professionismo (Gualdo) prima di rientrare nei ranghi del dilettantismo con Pro Vasto e Gallipoli. Proprio in Puglia s’è ripreso poi il grande calcio e da allora ha continuato a questi livelli: trentuno reti in C2 in due anni, prima con la Val di Sangro e poi con il Real Marcianise. In estate ancora il gran salto per perseguire la direzione giusta dinanzi al bivio. Per ora le cose vanno bene, anche perché c’è chi prega per la sua buona salute. Andrea Buonaiuto

MARCIANISE. Ammazzagrandi? Ora basta: liberare la fantasia sarebbe un azzardo. E la sconfitta di Castellammare di Stabia ha avuto paradossalmente un effetto curativo: “È servita – riconosce con onestà il tecnico Fusi – a tornare coi piedi per terra, ad assumere ulteriore consapevolezza delle nostre potenzialità, dei nostri limiti, delle nostre ambizioni: dobbiamo solo ed esclusivamente salvarci”. Ed allora via quell’etichetta di prestigio, che aveva un senso dopo aver steso al tappeto Pescara, Foggia ed Arezzo: meglio concentrarsi sulle “piccole”, toglier punti a chi ne ha assoluto bisogno per tirarsi fuori dai guai, “conquistare vittorie – aggiunge Fusi – che valgono il doppio”. Un invito neanche tanto implicito al ridimensionamento. Fu così che il Real Marcianise superò la tremenda batosta di coppa Italia a Novara ed è così che s’è tirato fuori dalle sabbie mobili della classifica dopo un avvio non proprio confortante: “Dobbiamo correre, sudare il doppio rispetto ad almeno dieci squadre che hanno un tasso di qualità elevatissimo, legittimate ad ambire al salto di categoria per spessore tecnico ed investimenti. Diversamente da noi, che ci troviamo in una posizione di classifica tutto sommato tranquilla, ma non possiamo illuderci e pretendere la luna”. Anche perché – ed il calendario ne è testimone – tutte le volte che s’è fantasie di gloria hanno animato i gialloverdi puntualmente sono arrivate sconfitte nette: è capitato a Lanciano dopo il trittico positivo con Pescara, Cavese e Foligno; ed è ricapitato domenica scorsa dopo aver superato gli esami durissimi con Foggia, Benevento ed Arezzo. “Non possiamo montarci la testa e sentirci già arrivati: sarebbe l’errore più grave anche perché i conti si fanno soltanto alla fine. Se siamo riusciti ad imporci contro squadre blasonate lo dob-

«Noi ammazzagrandi? preferirei ammazzapiccole così ci salviamo» biamo all’enorme sacrificio con cui lavoriamo ed alla tremenda voglia di emergere di tutto il gruppo. Quasi tutti i calciatori a mia disposizione sono neofiti della categoria e sono animati da una gran voglia di imporsi, di dimostrarsi all’altezza di un torneo così competitivo, ma se cala l’attenzione, se si abbassa per un istante la guardia, allora andiamo incontro a brutte figure”. I concetti di sacrificio e di collettivo sono ricorrenti nel gergo di Luca Fusi. E nemmeno il bomber Riccardo Innocenti, l’unico andato in

gol negli ultimi sette turni,sfugge alla regola: “è un gran calciatore – riconosce il tecnico del Real Marcianise – dà equilibrio all’attacco e si sacrifica per il bene della squadra. Ma, e questa è una lezione che ho imparato da grandi maestri tra i quali Lippi, nel calcio tutti i giocatori sono importanti, ma nessuno è indispensabile”. Ed allora discutere di singoli non ha praticamente senso: “Perché i singoli – aggiunge – possono avere qualità e talento, ma non si esaltano se l’intera squadra non gira”. Il discorso vale

per il Real Marcianise, quanto per il Potenza: “Parlare soltanto di Cozzolino o di Nolè sarebbe banale. L’analisi va fatta sull’intera struttura. Il Potenza è una squadra di discreto valore, partita con l’handicap della penalizzazione che poi pesa come un macigno nell’economia di un campionato, priva di serenità, costringe sempre ad inseguire con affanno. Ma i valori della formazione lucana non vanno sottovalutati. E poi – si preoccupa Fusi – sono appena reduci da un cambio di gestione tecnica. E quando c’è un avvicendamento in panchina scatta sempre una molla emotiva che spinge i calciatori a dare il massimo perché ulteriormente stimolati. Ragion per cui mi aspetto una partita molto dura e combattuta”. Ammazzagrandi? No, grazie: Fusi preferirebbe l’etichetta di “ammazza-piccole”. Filippo Zenna Luca Fusi, allenatore del Marcianise


Sport Quanti dubbi su Pescara-J.Stabia

Domenica 23 novembre 2008

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A Taranto porte chiuse Benevento, Soda esordisce con il forte Gallipoli Posticipo, che lusso Benevento

IL PRONOSTICO

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Gallipoli

Arbitro: BARBENO di Brescia Assistenti: Palatta-Giallatini BENEVENTO. Il nuovo tecnico Antonio So- GALLIPOLI. Giannini non stravolge la da non stravolge il Benevento alla sua pri- squadra. Anzi la riconferma nel 3-5-2 delma uscita sulla panchina giallorossa. Trop- le ultime due gare contro Terni e Sorrento. po pochi tre giorni di lavoro per imporre Ieri mattina la comitiva giallorossa è parschemi e mentalità. Dunque si parte da tita per il ritiro campano senza Sissoko, gran parte della squadra che ha pareggiato Suriano e Cimarelli. I tre sono rimasti a cadomenica scorsa a Foggia. Attesi solo pochi sa per le indisponibilità fisiche come Saviritocchi: il rientro di Gigi Castaldo, che an- no (infortunato). Nella lista dei 19 convodrà a ricomporre la coppia d’attacco con il cati figura il baby difensore della Berretti capocannoniere Giuampiero Clemente e Taurino. l’avvicendamento sull’out sini GALLIPOLI (3-5-2): Rossi; Bonatti, MoliBENEVENTO (4-4-2): Gori; Cattaneo, Lan- nari, Antonioli; Vastola, Russo, Esposito, daida, Ignoffo, Colombini; Statella, Cejas, Mounard, Cangi; Ginestra, Di Gennaro. A De Liguori, Palermo; L. Castaldo, Clemente. disp.: Marcandalli, Ianniciello, GiacomiA disp.: Corradino, Ferraro, Aquilanti, Ci- ni, Zampa, Cini, Marzeglia, Riccardo. All.: nelli, Carloto, Bueno, Di Piazza. All.: Soda. Giannini.

Crotone

IL PRONOSTICO

1

Sorrento

Arbitro: DE FAVERI di S. Donà di Piave Assistenti: Messina-Cannistrà CROTONE. Il tecnico Moriero deve ancora una volta rinunciare al leader difensivo Maietta, fermo per noie muscolari. Al suo posto si giocano una maglia da titolare Borghetti e Figliomeni, anche se quasi certamente sarà il primo a scendere in campo dal primo minuto. A fare da schermo davanti alla difesa ci sarà la collaudata coppia formata da Pacciardi e Galardo, mentre il terminale offensivo sarà Nello Russo. CROTONE (4-2-3-1): Concetti; Galeoto, Rossi, Borghetti, Morleo; Pacciardi, Galardo; Petrilli, Espinal, Basso; Russo. A disp.: Farelli, Quondamatteo, Figliomeni, Vicedomini, Caetano, Triarico, Paponetti. All.: Moriero.

Taranto

SORRENTO. Dopo due stop consecutivi, il Sorrento vuole ripartire da Crotone con la mentalità giusta. Nell’elenco dei convocati figura anche Biancone. Con il tandem d’attacco Giampaolo-Ripa, andrà in panchina come punta di scorta. In difesa è sicuro il rientro di Minadeo, Vanin e Panarelli (o Angeli) sulle corsie laterali. Novità pure a centrocampo: Strambelli dovrebbe subentrare a La Vista. SORRENTO (4-4-2): Botticella; Vanin, Lo Monaco, Minadeo, Panarelli; Fialdini, Nicodemo, Agnelli, Strambelli; Giampaolo, Ripa. A disp.: Spadavecchia, Angeli, Kras, Maiorano, La Vista, Greco, Biancone. All.: Simonelli.

IL PRONOSTICO

X

Foggia

Arbitro: CARBONE di Napoli Assistenti: Labriola-Izzo TARANTO La novità della vigilia non è nella formazione, ma sul fronte societario. Il presidente Blasi ieri ha nominato Franco Selvaggi nuovo vice presidente operativo e responsabile dell’area tecnica. Così l’imprenditore manduriano, delega la gestione diretta della società. Sul campo, invece, due novità annunciate: Nordi giocherà al posto di Barasso, l’uruguaiano Sosa esordirà da titolare e prenderà il posto dello squalificato Prosperi. TARANTO (4-4-2) Nordi; D’Alterio, Migliaccio, Sosa, Di Bari; Cazzola, Giorgino, Shala, Micco; Marolda, Dionigi. A disp.: Faraon, Barrotti, Pastore, Sciaudone, Caturano, Barrios, Carrozza. All.: Dellisanti.

Lanciano

FOGGIA. D’Amico s’era detto pronto ad arretrare sulla linea dei difensori, ma alla fine il tecnico Novelli dovrebbe “promuovere” Colomba per la sostituzione dello squalificato Pezzella e lasciare inalterati gli equilibri solidi della linea mediana. Soltanto panchina di conseguenza per Mancino. Ballottaggio in attacco tra Troianiello e Piccolo col primo leggermente favorito. FOGGIA (4-3-3): Bremec; Colomba, Lisuzzo, Zanetti, Colombaretti; Coletti, Pecchia, D’Amico; Troianiello, Del Core, Salgado. A disp.: Coscia, Rinaldi, Posillipo, Mancino, Trezzi, Piccolo, Germinale. All.: Novelli.

IL PRONOSTICO

1

Foligno

Arbitro: IRRATI di Pistoia Assistenti: Santagelo-Falanga LANCIANO. Di Francesco è orientato a tor- FOLIGNO. E' un Foligno in piena emernare al 4-2-3-1 dopo la parentesi del 3-4-3 genza. I guai per la formazione biancazschierato a Taranto per la mancanza di ter- zurra derivano soprattutto dal reparto zini. Torna Bognar: sarà una delle novità. arretrato. In difesa mancherà anche lo Previsto l’utilizzo dell’attaccante argentino squalificato Fiuzzi. Luis Maria Alfageme. E’ probabile anche il Spazio quindi al febbricitante Buscaritorno nell’undici iniziale di Stefano Roma- roli al centro della difesa insieme a Guano, tra i protagonisti in positivo a Crotone. stalvino. Pencelli dovrebbe essere prefeTurchi, Alfageme e Romano dietro il centra- rito a Baldanzeddu, in evidente difficolvanti che sarà uno tra Morante e Colussi. tà nelle ultime uscite. LANCIANO (4-2-3-1): Aridità; Bognar, Bo- FOLIGNO (4-3-1-2): Ripa; Pencelli, lic, Oshadogan, Mammarella; Cossu, El Guastalvino, Buscaroli, De Stefano; Kamch; Turchi, Alfageme, Romano; Mo- Mandorlini, Cotza, Furiani; Coresi; Turrante. A disp.: Bordeanu, Daleno, Pagliari- chi, De Paula. A disp.: Palanca, Baldanni, Amenta, Volpe, Colussi, Tarquini. All.: zeddu, Lispi, Melillo, Sciani, Cardarelli, Di Francesco. Iadaresta. All.: Indiani.

Cavese

IL PRONOSTICO

1

Pistoiese

Arbitro: PIZZI di Saronno Assistenti: Forcignanò-Grilli CAVA DE’ TIRRENI. Camplone vuol capi- PISTOIA. Arancioni a caccia del successo, talizzare al meglio il doppio turno casalin- che manca loro da oltre due mesi (7 settemgo. L’unica novità, forzata, in attacco: bre 2008, Pistoiese-Crotone 1-0), pur su un manca lo squalificato Schetter ed al suo campo ostico come quello campano e con posto agirà Bernardo. Confermato il bloc- l'attacco peggiore del torneo (la miseria di 4 co di retroguardia con capitan Nocerino al reti in 12 partite). Polverino perde Fautario, fianco di Farina ed Ischia costretto ad ac- appiedato dal giudice sportivo, ma recupera comodarsi in panchina. Non ancora scelto Muwana, che comunque farà accomodare il dodicesimo perché sia Petrocco che In- in panchina. In difesa inserimento di Cutruserra sono stati convocati. pi e a metà campo conferma per Lanzillotta. CAVESE (4-3-3): Marruocco; Frezza, Fa- PISTOIESE (4-4-2): Conti; Cutrupi, Ghirina, Nocerino, Lacrimini; Alfano, Scar- nassi, Bartolucci, Di Berardino; Cortese, Fetozzi, Favasuli; Tarantino, Sorrentino, miano, Lanzillotta, Guerri; Bellazzini, CiBernardo. A disp.: Petrocco, Ischia, Pie- polla. A disp.: Sorini, Legittimo, Breschi, rotti, Porro, Viscido, Mallardo, Shiba. All.: Muwana, Carozza, Fanasca, Falomi. All.: Camplone. Polverino.

Pescara

IL PRONOSTICO

2

J. Stabia

Arbitro: PALAZZINO di Ciampino Assistenti: D’Amore-Biancalani PESCARA. Alla fine il Pescara giocherà regolarmente contro la Juve Stabia, anche se la gara potrebbe iniziare con 30' di ritardo. Dovrebbe essere questa la protesta dei calciatori abruzzesi contro l'abbandono della propria società. Squalificati Indiveri e Felci, Galderisi ha diversi infortunati di lungo corso. Bazzani forse ce la fa per la panchina: se dà forfait, il diciottesimo sarà Testardi. PESCARA (4-5-1): Prisco; Camorani, Pomante, Siniscalchi, Vitale; Iandoli, Ferraresi, Cardinale, Di Vicino, Zeytulaev; Simon. A disp. Bartoletti, Diliso, Sembroni, Pisciotta, Stella, Doumbia, Bazzani. All.: Galderisi.

Ternana

CASTELLAMMARE DI STABIA. Brunner ed Ametrano si sono uniti alla comitiva anche se squalificati: messaggio di compattezza inviato da due veterani del gruppo, che dalla tribuna sosterranno moralmente la squadra per centrare la terza vittoria di fila. Tra i pali ci andrà ancora Della Corte. L’unico dubbio sulla trequarti: Capparella e Grieco hanno un posto assicurato, Amore e Peluso si giocano l’ultima maglia disponibile. JUVE STABIA (4-2-3-1): Della Corte; D’Ambrosio, Geraldi, Maury, Radi; De Rosa, Monticciolo; Capparella, Grieco, Amore; Biancolino. A disp.: Terminiello, Gritti, Marino, Barbosa, Mineo, Peluso, Morello. All.: Morgia.

IL PRONOSTICO

1

Paganese

Arbitro: DONATI di Ravenna Assistenti: Bordini-Guiducci TERNI. Contro la Paganese Baldassarri potrebbe optare per un ritorno all'antico: largo al 4-4-2 e, soprattutto e alla coppia d'attacco Rigoni-Scappini, con Tozzi Borsoi non disponibile.. Il pacchetto arretrato, orfano di Tedeschi sarà composto da Bizzarri, Sartor, Di Dio e Cibocchi. A centrocampo, sugli esterni agiranno Morello e Concas, con Papini e Di Deo centrali. TERNANA (4-4-2): Ginestra; Bizzarri, Sartor, Di Dio, Cibocchi; Morello, Di Deo, Papini, Concas; Rigoni, Scappini. A disp.: Visi, Perney, Pedotti, Bussi, Cardona, Noviello, Perna .All.: Baldassarri.

Perugia

PAGANI. Il nervosismo del dopo-Crotone costa caro alla Paganese: ben quattro gli squalificati. Fortunatamente per Capuano rientra dopo l’infortunio il difensore Chiavaro e ritornano disponibili Caracciolo e Berardi, che hanno scontato domenica scorsa il turno di stop disciplinare. Solito 3-5-1-1 con Tisci a supporto di Mendil. PAGANESE (3-5-1-1): Pantanelli; Imparato, Chiavaro, De Giosa; Iraci, Berardi, Caracciolo,Capodaglio, Ingrosso; Tisci; Mendil. A disp.: Melillo, Astarita, Bombara, Costanzo, Stentardo, Lasagna, Di Cosmo. All.: Capuano.

IL PRONOSTICO

1

Arezzo

DOMANI 20.45 Arbitro: GUIDA di T. Annunziata Assistenti: Ciampa-Di Lascio


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Sport Punti salvezza tra Igea e Lamezia

Domenica 23 novembre 2008

Che sfida a Catanzaro Cosenza, prove di fuga Barletta, c’è Sanderra Scafatese, ultimo appello Barletta

IL PRONOSTICO

X

Pescina

Arbitro: VIVENZI di Brescia Assistenti: Di Vuolo-Dioletta BARLETTA. Mancano solo Majella e Tan- AVEZZANO. Pescina ancora in emergengorra all’esordio sulla panchina del Bar- za. Chiappini ha fuori causa gli infortunaletta di Stefano Sanderra. Tuttavia, il neo ti Bettini, Berra, Luciani, Silvestri e Dipatecnico potrà contare sul rientro dell’at- squale, oltre a Locatelli squalificato. taccante Laviano dopo i due turni di sosta Nell’elenco degli indisponibili, quindi, forzata. Fermo restando che sarà a quat- torna anche l’ex attaccante del Brescia che tro la linea difensiva, il tecnico romano al- aveva superato l’infortunio, ma che si è dola vigilia dell’incontro con gli abruzzesi vuto fermare nuovamente a causa di un non si è sbilanciato sul modulo. Che, alme- attacco influenzale. In attacco spazio no in partenza, dovrebbe essere il 4-4-2. dall’inizio al baby Prandelli. BARLETTA (4-4-2): Furlan; Mastronico- VALLE DEL GIOVENCO (4-3-1-2): Bifulla, Fabbro, Sabini, Iervolino; De Cecco, Sal- co; Blanchard, Miale, Criaco, Pomponi; vagno, Daleno, Sisalli; Alessandrì, Lavia- Cruciani, Giordano, De Angelis; Laborano. A disp.: Montagna, Vittorio, Tumulo, gine; Arcamone, Prandelli. A disp.: MerCapuano, Millan, Zotti, Pollidori, Digiovi- letti, Piva, Pietrobattista, Petitto, Fusarelnazzo. All.: Sanderra. li, Censori, Zarineh. All.: Chiappini.

Cosenza

IL PRONOSTICO

1

Monopoli

Arbitro: LA MURA di Nocera Assistenti: Surano-Signoriello TOSCANO tornerà al 4-4-2 sacrificando in mezzo al campo Antonino Profeta, questo perché teme le ali offensive del Monopoli. In difesa a sinistra Musacco è in corsia di sorpasso su De Miglio per la maglia numero tre. A centrocampo rientra Occhiuzzi sulla fascia destra, sul fronte opposto confermato Catania, con De Rose e Spinelli perni centrali. Spazio in avanti per Polani e Galantucci. Unico indisponibile Bacilieri. COSENZA (4-4-2): Ambrosi, Bernardi, Braca, Parisi, Musacco; Catania, Spinelli, De Rose, Occhiuzzi; Galantucci, Polani. A disp. Guizzetti, Moschella, Fabio, Danti, Carli, De Miglio, Cantoro. All. Toscano

Manferdonia

MONOPOLI. Pesante assenza in casa biancoverde, quella del folletto siciliano Carbonaro, indisponibile per squalifica. Al suo posto, sull’out di sinistra agirà Gianluca Loseto, con Santarelli a destra e Minopoli – Bonfardino a centrocampo. In difesa, migliorano le condizioni di Gambuzza, ma sarà confermata la coppia centrale Thackray – Turone. In attacco, ballottaggio tra Balistreri e Lacarra per una maglia da titolare al fianco del bomber Ceccarelli. MONOPOLI (4-4-2): Saraò; Colella G., Turone, Thackray, Pugliese; Santarelli, Minopoli, Bonfardino, Loseto; Ceccarelli, Balistreri. A disp.: D’Urso, F. Colella, Gambuzza, Lorusso, Tinoco, Lanzolla, Lacarra. All.: Geretto.

IL PRONOSTICO

1

Cassino

Arbitro: MORETTI di Bari Assistenti: Savelli-Spadaccini MANFREDONIA. Ormai ogni partita è diventata la “sfida” per antonomasia: corre infatti l’obbligo della vittoria, ogni domenica, per evitare il fondo della classifica. Il gruppo ha lavorato con il solito impegno ed impreca la cattiva sorte. Per l’attaccante Napoli, un episodio fortunato, risolverebbe un bel po’ di cose. Ma oggi mancherà il centrocampista Cerchia, ed il tecnico toscano dovrà sicuramente inventare qualcosa a metà campo. MANFREDONIA (4-3-3): Pelagotti; Nossa, Bortel, Carrieri, Patti; Vitello, Scarpitta, Pirrone; Napoli, Bellucci, Giglio. A disp.: Fortunato, Indirli, Ambrosio, Serao, Scacchetti, Tartabini, Hodza. All.: D’Arrigo.

Scafatese

CASSINO. Uomini contati per Patania che può contare su 18 effettivi. Sono rimasti sotto la millenaria abbazia gli squalificati Guzzo e Molinaro e gli infortunati Fragiello e Lo Russo. Il secondo, reduce da un terribile infortunio che ha interessato tibia e perone, non rientrerà prima di cinque mesi. L’attaccante inizierà invece martedì ad allenarsi con il gruppo. Per quanto riguarda la probabile formazione, fiducia a Di Nunzio in difesa, mentre rientrano Cunzi e Giannusa. CASSINO (4-4-1-1): Mennella; Martinelli, Di Nunzio, Mucciarelli, Padovani; Cunzi, Maisto, Giannusa, Pippa; Casoli; Leccese. A disp.: Afeltra, Lepre, Barchiesi, Marziale, Castaldi, Bardeggia, Lucano. All.: Patania.

IL PRONOSTICO

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Aversa

Arbitro: OSTINELLI di Como Assistenti: Ca,pana-Posado SCAFATI. Il derby per svoltare: Maurizi si AVERSA. La vittoria sul Barletta nel pasgioca l’ultimo bonus di fiducia dopo le sato turno di campionato ha portato una quattro sconfitte consecutive. E vara per nuova ventata d’ottimismo all’interno del questo una Scafatese ad alto potenziale of- clan dell’Aversa Normanna che si prepara fensivo con De Luca e Varriale in prima li- al derby con la Scafatese. Rientro per De nea, Izzo e Ramora a supporto. Pesante Angelis e Zolfo che dovrebbero partire enl’assenza in difesa del leader Terracciano trambi titolari, qualche problema per Bache sarà sostituito da Rapino. Tra i diciot- ylon che dovrebbe giocare stringendo i to convocati anche Ammirati e Dioneo, denti. In attacco spazio al ritrovato bomber Romano che, dopo il gol alla sua ex squaprecettati dalla Berretti. SCAFATESE (4-4-2): De Felice; Lagnena, dra, non ha più intenzione di fermarsi. Marini, Rapino, Correale; Izzo, Avallone, AVERSA (4-3-3): Criscuolo; Baylon, De Marzocchi, Ramora; Varriale, De Luca. A Angelis, Di Girolamo, Rosamilia; Franzedisp.: Spicuzza, Cozzolino, Carbonaro, se, Ottobre, Zolfo; Sibilli, Romano, Perna. Orero, Ammirati, Martone, Dioneo. All.: A disp.: Del Giudice, Silvestri, Chirico, Carboni, Longo, Porzio, Palumbo. All.: Sergio. Maurizi.

Catanzaro

IL PRONOSTICO

X

Gela

Arbitro: BARBIERO di Vicenza Assistenti: Argiento-Minardi PROVENZA recupera in difesa Ciano an- GELA. Tre assenze di peso per il Gela a Cache se dovrebbe dare ancora fiducia a Fran- tanzaro. Agli squalificati Alessandrì e Giocesco Montella. Il bomber Antonio Montella vanni Esposito si aggiunge anche Marinon si è allenato precauzionalmente per un nucci Palermo. Senza considerare il franrisentimento muscolare ma dovrebbe esse- co-ivoriano Fofana che è oramai un assenre al suo posto di fianco a Caputo, in gran te cronico. Il Gela potrebbe mutare pelle al forma. Scalpitano in panchina Iannelli e Ceravolo. L'ipotesi di Nigro sulla corsia siMarchano. Finalmente può entrare negli nistra e Pasquale Esposito a destra non è undici dopo la lunga convalescenza Carlo da scartare, anche se la logica dice che tocCardascio, titolare della fascia destra. cherà ad Ambrosecchia occupare il posto CATANZARO (4-4-2): Mancinelli; Montel- dello squalificato Giovanni Esposito. la F., Di Maio, Gimmelli, Tomi; Cardascio, GELA (4-4-2): Cecere; Nigro, D’Aiello, FerZaminga, Berardi, Criniti; Caputo; Montel- nandez, Ambrosecchia; Gaeta, Iannini, la A. A disp.: Parisi, Di Meglio,Ciano, Mar- Battisti, Unniemi; Franciel, Pasca. A disp.: chano, Benincasa, Mangiacasale, Iannelli. Ferla, P. Esposito, Romaggioli, Puccio, All.: Provenza Uliano, Pasca, Canali.

Igea V.

IL PRONOSTICO

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Lamezia

Arbitro: Aureliano di Bologna Assistenti: Pancrazi-Olivieri BARCELLONA P.G. – L'influenza mette a rischio la presenza di Panarello e in crisi Ezio Castellucci che sulla corsia di sinistra di difesa non ha alternative. Se Panarello non dovesse farcela, il tecnico sarà costretto ad adattare un centrale (Palma?) in un ruolo delicato. Per il resto l'impressione è che Castellucci voglia confermare la squadra che sette giorni fa ha battuto il Manfredonia, con Scopelliti esterno destro di centrocampo e con La Porta sulla sinistra. IGEA V. (4-4-2): Di Masi; Russo, Agius, Alizzi, Panarello; Scopelliti, Matinella, Di Toro, La Porta; Ricciardo, Bongiovanni. A disp.: Romano, Bonsignore, Palma, D'Anna, Giardina, Crimi, Nabil. All.: Castellucci.

Noicattaro

STAGIONE finita per l’attaccante Massimo Manca vittima di una lesione al crociato. Il dubbio tra il 4-3-3 e il più collaudato 4-2-3-1 dovrebbe sciogliersi per Ammirata a favore della seconda soluzione. Al centro della difesa se non recupera Filippi dentro Stroffolino, stesso discorso per la maglia numero nove, con Aloe pronto a rilevare l’acciaccato Ragatzu. Indisponibili di lungo corso Pascuccio e Lopetrone. V. LAMEZIA (4-2-3-1): Panico; Di Donato, Ciminari, Filippi, Marinelli; Amita, Clasadonte; Ciotti; Riccobono; Ragatzu. A disp: Forte, Stroffolino, Sanso, De Pasquale, Scalese, Aloe, Carraro All. Ammirata

IL PRONOSTICO

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Andria

Arbitro: BAGALINI di Fermo Assistenti: Genovese-Bisceglia NOICATTARO. Grande attesa per il derby casalingo contro l’Andria. Attesi 2000 spettatori (800 da Andria). Tre gli infortunati, i centrocampisti Colluto e Pongo e l’attaccante Russo. Sciannimanico sembra intenzionato a confermare la squadra che ha pareggiato domenica a Lamezia. Potrebbero esserci, tuttavia, un paio di novità. Sulla fascia destra De Giorgi ed Allegrini si contendono una maglia. In attacco Ladogana o Deflorio. NOICATTARO (4-3-3): Sassanelli; De Giorgi, Di Muro, Lucioni, Lollini; Coppola, Menolascina, Piccinni; Siclari, Rana, Deflorio. A disp.: Cilli, Perrone, Pezzana, Mercurio, Piano, Ladogana, Baldassarre. All. Sciannimanico.

Vibonese

ANDRIA. Il rientro di Sgarra dopo la squalifica ricompone il pacchetto arretrato della squadra del tecnico Di Leo. A fargli posto è il giovanissimo Losito. In porta ancora Spitoni che sembra aver superato le difficoltà iniziali di ambientamento. Il 44-2 dell’Andria è completato dal solito centrocampo nel quale solo Sy rischia una maglia da titolare a favore di Romito. In attacco Di Leo dà spazio a Cavaliere e Menichini. ANDRIA (4-4-2): Spitoni; Goisis, Sgarra, Sportillo, Di Simone; Sy, Iennaco, De Santis, Rebecchi; Cavaliere, Menichini. A disp.: Amadio, Morale, Losito, Romito, Cazzarò, Doumbia, Lattanzio. All.: Di Leo.

IL PRONOSTICO

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Vd Sangro

Arbitro: RONCHI di Caltanissetta Assistenti: Fazio-Salvato SCOCCA finalmente l’ora di Vincent Taua ATESSA. Tre assenze per Perri a Vibo Vanel 4-4-2 anti - Val di Sangro preparato da lentia: Ruggero, Cherchi e Campli. Tutti e Galfano che dovrà fare a meno dello squa- tre in infermeria da dove spera di uscire lificato Orefice, appiedato dal giudice Alessandro Del Grosso che giovedì ha dosportivo dopo l’espulsione di Monopoli. vuto fare i conti con un attacco febbrile. Soluzione inedita potrebbe essere Ruscio L’esperto laterale sangrino dovrebbe farschierato da terzino destro, con Polito cela. Perri potrebbe portare in Calabria anavanzato sulla stessa fascia e il rientro di che il brasiliano Daluz Pereira Pablo, il gioDi Mauro in cabina di regia. Recuperato vane attaccante arrivato in estate dal Parma. Rientra Paolacci al centro della difesa. Di Stani che andrà in panchina. VIBONESE (4-4-2): Amabile; Ruscio, Ra- VAL DI SANGRO (4-4-2): Ameltonis; nellucci, Bianciardi, Bica Badan; Polito, Mangoni, Paolacci, Del Grosso, Rogato; Pirrone, Di Mauro, Melis; Taua, Mastrolil- Perfetti, Epifani, Cacciaglia, Napolano; li. A disp.: Bastiera, Oudira, Scozzese, Po- Memmo, Fiorotto. A disp.: Leacche, Sensi, li, Kulenthiran, Di Franco, Di Stani. All.: Curcio, Carafa, Mainella, Costantini, Da Luz. All.: Perri. Galfano


Sport 45 Il Melfi va a Isola del Liri, nello stadio Nazareth, per provare a rinascere Domenica 23 novembre 2008

Primo scontro salvezza Palumbo torna in panchina dopo sei turni La formazione

L’avversaria

De Angelis in dubbio

Diverse assenze

Palumbo torna in panchina dopo sei turni

De Angelis al tiro

Frasca

Ferazzoli

PARTITA importantissima quella che il Melfi giocherà oggi allo stadio Nazareth di Isola del Liri, e per questo restano dei dubbi circa la formazione da mandare in campo, da parte del rientrante tecnico di Venosa. Ancora possibili ballottaggi in ruoli diversi, con decisioni semmai da prendere all’ultimo e decisivo istante, prima di consegnare all’arbitro siracusano la lista dei gialloverdi. Il primo di questi possibili ballottaggi interessa il ruolo di estremo difensore, con Pettinari che stavolta appare esser in vantaggio rispetto a Merlano, dopo qualche indecisione di domenica scorsa. Mentre lo stesso dicasi per l’impiego o meno del bomber De Angelis visto i suoi recenti problemi fisici e, soprattutto per lui la necessità di rifiatare dopo che il capitano ha tirato la carretta finora, e messo dentro 9 reti sulle 11 realizzate dai gialloverdi. Per questo, il tecnico melfitano appare in avvio pronto a dare fiducia a Petagine al fianco di Merini, mentre in corso d’opera potrebbe essere utile il bomber per chiudere i conti nel caso il Melfi fosse in vantaggio, come tutti sperano, per centrare la vittoria che necessità in questa fase. Analizzando la probabile formazione, si parte con Pettinari in porta, difesa a quattro con Gabrieli e Rizzo centrali, Bizzarri a destra a sostituire Fumai che è squalificato per un turno, e Gambi al solito sulla corsia di sinistra. In mezzo al campo, se sarà fuori in avvio De Angelis, spazio a Caciagli, per Bacchiocchi squalificato, e Mitra in mezzo, Maio a destra, Frasca a sinistra, avanti il solo Merini ad essere appoggiata da Petagine, per un 4 – 4 – 1 – 1 iniziale a trasformarsi in 4 – 4 – 2 con le ripartenze veloci. Se invece dovesse partite titolare De Angelis, in considerazione del fatto che il capitano sa di non potersi fermare proprio ora, in questo momento delicato, ma importante per il futuro, Petagine potrebbe partire a destra, in luogo di Maio. In panchina: Merlano, Ferrato, Sciannamè, Mastroieni, Pellicoro, Stucchi, De Angelis. a.b.

ISOLA DEL LIRI. Ha bisogno d’equilibrio l’Isola Liri per dar respiro alla classifica ed uscire definitivamente dal tunnel della crisi. Ecco perché il tecnico Pino Ferazzoli ha deciso d’invertire la rotta tattica e di rinunciare per la prima volta al tanto amato 4-3-3. Si tutela l’allenatore dei ciociari, la cui posizione non è più così salda, varando un inedito e più prudente 4-4-2. Si tutela perché il Melfi un po’ di timore lo incute e giocare con un sistema tattico fin troppo offensivo potrebbe essere deleterio. Il cambiamento viene favorito dalla grande duttilità di La Cava: spesso utilizzato come esterno del tridente d’attacco, stavolta chiamato ad agire in linea coi centrocampisti, a sacrificarsi maggiormente in compiti di copertura. “Non dobbiamo commettere l’errore di sottovalutare l’avversario – spiega l’allenatore dell’Isola Liri sebbene la classifica confermi che sulla carta abbiamo qualche possibilità in più. E’ anche vero, però, che proprio questa condizione di partire favoriti potrebbe esporci al rischio di una cattiva figura qualora non riuscissimo a fare bottino: quindi quello che posso confermare è solamente il momento positivo che sta vivendo la mia squadra, che nelle ultime partite ha fatto registrare alcuni passi avanti sotto il profilo del carattere e della maturità in campo: proprio quello che nelle prime gare ci ha penalizzato spesso”. Fa paura soprattutto De Angelis, “centravanti di grosso spessore” riconosce Ferazzoli sul quale monteranno la guardia i centrali Sannibale e Matrisciano. Squalificati Fiorini e Pagano: tra i pali spazio a Tomei, sulla fascia destra Brunetti con conseguente spostamento a sinistra di Risi. In attacco Gaetano Pignalosa che in Basilicata ricordano come centravanti del Potenza che vinse la C2 Curiosità: in panchina ci andrà l’allenatore della Berretti, Angelo Martini perché sia Ferazzoli che il suo vice Bianchetti sono stati inibiti dal giudice sportivo. Alessandro Salveti

“QUELLA DI oggi è una gara importante, fondamentale per noi ed il nostro futuro, e per questo ce la metteremo tutta per centrare la vittoria e così ripartite al meglio verso il definitivo salto di qualità che ci permetta di mettere tutto alle spalle e risalire in classifica verso posizioni più tranquille”. Con queste parole, espresse un po' da tutti i giocatori gialloverdi in questi giorni di lavoro, il Melfi Calcio è pronto a scendere in campo con la voglia e la grinta giusta e soprattutto la consapevolezza di essere di fronte ad un match chiave per la propria salvezza, lo spareggio o meglio scontro diretto con i laziali dell'Isola Liri, squadra che è a sole tre lunghezze avanti ai melfitani. La squadra di Palumbo è desiderosa di centrare il successo pieno, primo exploit esterno stagionale, per raggiungere così sia i diretti avversari, che risalire in fretta posizioni importanti per continuare ad inseguire la salvezza. Si gioca sul campo denominato “Nazareth” e, pur senza confronti celesti, che possano sembrare fuori luogo in campo calcistico, il Melfi spera di poter “rinascere”, ripartendo verso lidi più sicuri di salvezza e trovando quel risultato importante che manca da tempo, a parte i tre pareggi consecutivi che sono di colpo stati spazzati via, per la continuità di risultato, da quel “pasticciaccio” nei secondi fina-

li della gara di domenica scorsa contro il Catanzaro. Un pareggio sfumato, ma che, con il gran secondo tempo espresso in campo, e con il ritorno in panca di mister Giuseppe Palumbo, ora rappresentano quel nuovo inizio che il Melfi vuole

sfruttare, giocando bene come contro i calabresi, ritrovando i consigli e le indicazioni del trainer dalla panchina dopo ben sei turni di sua assenza per squalifica, mettendo a frutto il lavoro intenso svolto in questi giorni.

IL PROGRAMMA DELLA LEGA PRO Prima Divisione Girone A LE GARE Lecco-Sambenedettese Legnano-Spal Monza-Padova Novara-Portogruaro Pergocrema-Reggiana Pro Patria-Verona Pro Sesto-Lumezzane 1-0 Ravenna-Cremonese Venezia-Cesena CLASSIFICA: Pro Patria 23 punti; Padova e Spal 21; Novara 20; Cremonese e Reggiana 19; Lumezzane 17; Cesena 16; Pergocrema e Verona 15; PRO SESTO 14; Sambenedettese, Monza, Lecco e Legnano 13; Ravenna 11; Portogruaro 10, Venezia(-2) 8.

Seconda Divisione Girone A LE GARE Alghero-Sambonifacese Alto Adige-Mezzocorona Carpenedolo-Como Itala San Marco-Rodengo Saiano Ivrea-Alessandria Montichiari-Canavese Pizzighettone-Olbia Pro Vercelli-Pavia Valenzana-Varese CLASSIFICA: Alessandria e Rodengo Saiano 24 punti; Olbia 21; Sambonifacese, Canavese, Como e Ivrea 20; Valenzana 19; Carpenedolo 18; Varese 17; Itala San Marco 16; Mezzocorona 15; Pavia 13; Montichiari e Pro Vercelli 11; Alto Adige 10; Pizzighettone 9; Alghero 6.

Seconda Divisione Girone B LE GARE Bassano-Figline Colligiana-Gubbio Cuoiopelli-Rovigo Giacomense-Sangiustese Giulianova-Poggibonsi Prato-Carrarese San Marino-Bellaria Sangiovannese-Celano Viareggio-Cisco Roma CLASSIFICA: Figline 24 punti; Viareggio 22; Sangiovannese 21; Giulianova e Celano 19; Gubbio e Prato 17; Carrarese, Cisco Roma(-1) e Giacomense 16; Cuoiopelli, Bellaria, Sangiustese, Bassano e Poggibonsi 14; Colligiana 13; San Marino 11; Rovigo 5.

Tutti argomenti da cui, come in una mix perfetto di ingredienti, trovare il successo pieno in terra laziale, per ridare una forza speciale al proprio inseguire con forza e determinazione, la propria salvezza. “Dobbiamo certo ripartire proprio dal grande secondo tempo di domenica - ha riferito Palumbo in questi giorni, con il solito piglio deciso sia nel lavoro settimanale che nei discorsi con i suoi ragazzi per caricarli e poter motivarli al meglio per il giusto approccio alla gara di oggi pomeriggio - per essere attenti a evitare certi errori ed a giocare bene, con grinta, in questa che è gara diretta, contro salvezza che deve darci punti e consapevolezza per andare avanti, verso il nostro obiettivo. Questa è la prima di alcune gare importanti per noi, per risalire in classifica e per ottenere più punti possibili, da qui alla fine, visto il fatto che poi si potrà guardare al futuro anche intervenendo semmai sul mercato per sistemare delle cose, con 2 - 3 elementi, ma ora dobbiamo dare tutto, metterci sempre più impegno in ogni istante e i risultati non potranno non arrivare”. Quindi, ripartire verso il futuro, questo il vero e fondamentale obiettivo del Melfi in questa trasferta laziale, e la vittoria, sarebbe viatico ideale per dimenticare tutti i problemi di queste prime 12 giornate. Antonio Baldinetti


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Domenica 23 novembre 2008

Sport

Interventi doc in diretta tv e sul giornale della società Il main sponsor è senza dubbi un’azienda fidata

Molti problemi e Foglia Manzillo attende lumi dai sanitari

Serve un Matera “tosto” Contro il Bacoli conta solo vincere

Angelo Tosto con il giaccone della “sua” ’Inter

ANGELO Tosto si è messo a nudo esponendosi in prima persona sia sull’organo ufficiale della società, il Matera news, e in una diretta televisiva che ha raggiunto parametri di audience notevoli. Ha spaziato a 360 gradi. Dopo aver ascoltato i primi trenta secondi degli interventi, era praticamente impossibile staccarsi dal video e non solo per i tifosi. Ha parlato di Federazione, di quello che è accaduto e di quanto potrà accadere in futuro sottolineando con grande stile che questa occasione non è il solito fuoco di paglia a cui la tifoseria è abituata ma un falò che arde e che potrà riscaldare a lungo la passione per il calcio in questa città, ma solo se tutti collaboreranno a metterci un qualcosa per tenerlo in vita. Una metafora azzeccata quella del falò. Un fuoco passionale e ardente che ha prodotto tanto, perchè le campagne pro-Matera messe in atto sono state di grande presa e soprattutto supportata da idee che alla base hanno un imprenditore che sta dimostrando di amare la propria città in maniera pazzesca. Il termine non è casuale, visto che “Pazzi per Matera” è stato lo slogan con il quale è nata la community. Risultati notevoli, ma è chiaro e possibile che sul falò capiti anche del materiale che si rivela poco combustibile. La società sta facendo sacrifici e interventi oltre l’immaginabile, non trascurando nulla, fino al rilancio della consulenza richiesta ad Antonio Rebesco. Richiesta che va interpretata come un grosso tronco secco che alimenterà la fiamma. Tosto ha sottolineato l’intervento del Matera fatto nell’ultima riunione riservata

alle società di serie D a Napoli. Un coro di voci ha accompagnato il concetto del Matera in merito ai play off (utili e con i ripescaggi). Non si può cambiare le carte in tavola quando il gioco è già a metà o quasi. Tavecchio, presidente della Lnd, è anche vice presidente della Figc e questa carica conta parecchio. E’ vero che c’è la volontà di diminuire le squadre professionistiche per avvicinarsi al modello europeo, visto che in altre nazioni sono quasi la metà di quante siano in Italia, ma perchè cominciare proprio quest’anno e a partita in corso? Tosto ha anche sottolineato che non c’è assolutamente una volontà di mollare e questo fino a quando ci sarà la certezza matematica di non poter agguantare il primo posto. Solo allora si potrà parlare di programma per l’anno prossimo, salvando quanto di buono è stato fatto. La fidata è garanzia per questo progetto invidiato e richiesto già da tante società. C’è già chi in un mese ha ammortizzato il costo dell’abbonamento e la fidata durerà fino a settembre prossimo. Come si può ipotizzare che un tale progetto, e tutto quello che è stato creato, possa terminare all’improvviso. Non è sfuggita nella diretta televisiva di Angelo Tosto la sottolineatura del programma fatto con Antonio Rebesco che non si ferma certo a quest’anno, inoltre l’accenno ad altre squadre che hanno raggiunto la C2 in più anni è un messaggio forte e chiaro. Il Matera non molla. Al momento però godersi tutto quello che è stato messo in piuedi è un dovere, come lo è credere in questo progetto. re. ca.

MATERA con molti problemi ma tanta voglia di dare un calcio alla crisi. La partita delle incertezze per chi andrà in campo, perchè gli elementi in forse sono under ed è chiaro che bisognerà prima identificare i quattro da impiegare e poi costruirci attorno la squadra che dovrà affrontare il Bacoli. Recuperare Martinelli e Albano non è poco, ma anche la personalità di Antonio La Fortezza è un valore importante che può portare tanto al Matera. Chiedere ad Antonio Foglia Manzillo quale sia il termometro della squadra è come fornirgli l’assist per parlare di chi ha la febbre. «Dobbiamo parlare proprio di termometro. Perchè Giglio potrebbe non farcela ed è un giocatore del 1990. Non ne abbiamo tanti e quindi ci sarà da fare delle scelte. Una cosa che farò poco prima della gara». Oltre a Giglio in forse c’è anche il portiere Biagio Gatti, ma la lista degli indisponibili è ricca di altri nomi illustri. Infatti, le condizioni di Tonio Chisena non sono al top e ieri mattina si è allenato con il resto del gruppo ma potrebbe non essere della gara all’inizio. E’ il momento in cui tutti dovranno dimostrare di voler aderire al progetto con i fatti, perchè finora la volontà è espressa da pochi calciatori e in vista di un’apertura di liste di svincolo è ovvio che si diano da fare per dimostrare che l’opinione generale si sbaglia sul proprio conto. Tra le note positive c’è senza dubbi il recupero di Antonio La Fortezza. «Farà parte dei diciotto-afferma il tecnico di Posillipo- e questo è un grande passo avanti. Il ragazzo sta migliorando e sono certo che potrà darci una grossa mano». Se Gatti non ce la fa per certi versi vanno ad incastrarsi due situazioni importanti. Nel senso che l’indisponibilità del portiere costringerebbe Foglia Manzillo a schierare Mirabelli tra i pali e il ragazzo cosentino è del ‘90, quindi ci sarà l’obbligo di inserire tre giocatori dell’89 (perchè dell’88 non ce ne sono oltre a Gatti) e attorno a loro mettere il resto dal punto di vista degli equilibri tattici. Escludendo Pasquale Naglieri, una del-

Antonio Chisena ed fianco Biagio Gatti, entrambi in dubbio

le poche cose che funzionano e che certamente non adrà toccata, al tecnico toccherà scegliere tra Schiavone, Acampora, Mari e Risi. Gli ultimi due non partono in pole per evidenti proble-

mi di forma e ruolo. Non tiene nemmeno la tesi dei quattro difensori seniores (Armento, Lonardo, Martinelli e Cocca), perchè l’indisponibilità di Cocca costringe il tecnico a schierare un un-

der in difesa e in questo caso Schiavone è in vantaggio su Mari. Insomma, una formazione che verrà messa in piedi dalla disponibilità degli under e dalla scelta di chi affiancare a Diego Albano.


Sport 47 Lazic intenzionato ad effettuare qualche piccola modifica all’assetto base Domenica 23 novembre 2008

Francavilla, esame Ischia Al Mazzella sinnici al salto di qualità definitivo FRANCAVILLA – Gara dalle mille emozioni in programma oggi pomeriggio allo stadio “Mazzella”, tra l’Ischia di mister Impagliazzo ed il Francavilla di mister Ranko Lazic. Un match dove vedrà, le due formazioni intenzionate a conquistare l’intera posta in palio, per avanzare di posizioni in classifica. In casa Francavilla, serve un'inversione di tendenza, serve un colpo in trasferta che possa dare certezze e soprattutto serenità a tutto l’ambiente. E' vero che, la squadra rossoblù è in serie utile da tre partite, con una vittoria e due pareggi ottenuti, ma i 5 punti conquistati, non sono sufficienti a tenere sereno l’intero gruppo sinnico. Per quanto riguarda gli isolani invece, un ruolino di cinque vittorie tre pareggi e tre sconfitte, con diciassette reti all’attivo e undici subite. I ragazzi di Impagliazzo, occupano la quarta posizione in classifica con diciotto punti, in compagnia di Pianura e Bacoli Sibilla Flegrea. I sinnici naturalmente, non devono cadere nell’errore di sottovalutare l’avversario, nonostante ci siano dei trascorsi favorevoli in terra ischitana, anche perché i campani di certo non scenderanno in campo per fare regali. In campo quindi, ci vorrà il miglior Francavilla, per avere la meglio sull’Ischia. Nelle sedute di allenamento, sostenute dal Francavilla si è capito

Lazic e sotto Cupparo

che, tutto il gruppo sta attraversando un buon periodo di forma, in campo tutti sono apparsi determinati e concentrati a fare bene per questa trasferta impegnativa. Per quanto riguarda la formazione che scenderà in campo, oggi pomeriggio, il mister Lazic, dovreb-

be riconfermare gli stessi undici, di domenica scorsa. Tra i pali, l’attento De Blasio, in difesa, schierata a quattro, si vedranno Milella e Nicolao agire sulle corsie esterne, mentre al centro, coppia formata da Zangla e Gioia. A centrocampo, Pioggia

e Romaniello in mediana, con Campo e Di Sanza, sulle fasce, che cercheranno di servire palloni interessanti, per il duo Del PreteDi Senso nel reparto di attacco. Ad arbitrare il match di oggi pomeriggio, con fischio di inizio alle ore 14.30 è stato designato il

De Rosa assente per squalifica, Compierchio resta in dubbio

Genzano, in palio punti dal valore doppio al “Novi” contro l’Angri C’È DESIDERIO di riscatto in casa doriana dopo la cocente delusione per l’immeritata sconfitta subita contro la Nocerina. A fare eco alla squadra di Erra sono gli altobradanici che in casa non sono mai riusciti a conquistare l’intera posta in palio e anche domenica scorsa si sono dovuti accontentare del pareggio. Sporting Genzano che arriva al Novi cosciente di giocare una partita dove i punti conteranno doppio, visto che entrambe lottano per non retrocedere. In casa biancorossa c’è da valutare le condizioni di Masturzo e Malagnino leggermente affaticati, mentre Salbini è arruolabile. Il gruppo del cavallino rampante ha intenzione di riprendere contatto con i tre punti e il tecnico Sandro Erra confida sulla determinazione della squadra per sconfiggere lo Sporting Genzano, avversario ritenuto tutt’altro che abbordabile dall’allenatore grigiorosso: “E’ una squadra da affrontare con la necessaria cautela perché sanno far girare bene la palla e soprattutto sono abili a ripartire con veloci azioni di rimessa, sarà fondamentale non concedere il fianco alle loro ripartenze, altrimenti, potremmo avere dei problemi”. In effetti a tenere sotto tensione il collettivo del cavallino rampante è il ruolino di marcia dello Sporting Genzano di Peppe Bardi in tra-

sferta, in cinque gare hanno ottenuto due vittorie, altrettanti pareggi e una sola sconfitta maturata in maniera rocambolesca sul campo della capolista Brindisi. Nella sfida del “Novi” mancherà l’ex grigiorosso Vincenzo De Rosa, appiedato dalla giustizia sportiva, ancora in dubbio la presenza dell’attaccante Compierchio, cannoniere della squadra con quattro reti. Sul fronte angrese Erra dovrà fare a meno dell’esperto Galliano, ma conta di poter recuperare gli acciaccati Galdi, Della Femina e Cacace. “Di concerto con lo staff medico – precisa il trainier salernitano – stiamo valutando l’impiego di questi tre calciatori che sono alle prese con fastidi di natura muscolare, le notizie che arrivano dall’infermeria ci inducono ad essere fiduciosi per un recupero in tempi brevi, ma in ogni caso, scenderà in campo solo chi può fornire il massimo apporto alla causa”. Il tecnico ha ben chiare le idee sull’undici da mandare in campo domenica contro il Genzano, ma la buona prestazione fornita dal giovane Andrea Amoroso ha infilato un piacevole dubbio nella mente dell’allenatore e aperto un costruttivo ballottaggio tra l’esterno napoletano e il dinamico Picariello che risulta devastante sulla corsia destra quando si ritrova nella migliore condizione psicofisi-

ca. “Sono due giovani che hanno grosse qualità e mi danno ampie garanzie, hanno caratteristiche diverse che possono mettere in crisi le difese avversarie con le loro giocate, devo valutare la

loro condizione”. Non è da scartare l’ipotesi di un staffetta tra i due calciatori, resta solo da verificare chi conquisterà la maglia da titolare sport@luedi.it

Signor Abisso Rosario affiliato alla sezione di Palermo. Il primo assistente sarà il signor Agostini Alessandro appartenente alla sezione di Frosinone e il secondo assistente il signor Santoro Gianmarco sempre della sezione di Frosinone. Claudio Sole


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Sport

Domenica 23 novembre 2008

Rapporti cordiali anche tra le tifoserie

Che spettacolo al Michetti Pisticci-Murese per palati fini Si respira aria di grande appuntamento al “Michetti” di Pisticci, dove oggi la squadra di casa, terza in classifica e distante 6 punti dalla vetta, ospita la capolista Murese, mai sconfitta fino a questo momento. L'undici di Valente vorrà provare, nel suo interesse, a dare il primo dispiacere di stagione a quella che è a tutti gli effetti la più grande sorpresa del campionato. Non che la Murese finora non abbia meritato la sua classifica, anzi è balzata in testa a suon di gol e partite ben giocate. Ma ad inizio di stagione un esito così felice sarebbe risultato difficile da pronosticare. A Pisticci la capolista arriva con le assenze importanti, tutte per squalifica, di Zaccardo, Iacullo V. e Di Senso. Un uomo di spessore

per ogni reparto che chiama mister Lardo ad inventarsi qualcosa di nuovo. “Il Pisticci è squadra forte - dice il tecnico campano -, allenata da uno dei migliori tecnici in categoria e con un campo difficile da affrontare. Noi veniamo da un buon momento, ma non potremo giocare come fatto finora perché le caratteristiche di chi sostituirà i tre titolari assenti sono diverse. Bisognerà fare di necessità virtù, cercando di rimanere con i piedi per terra ed essere umili”. Valente, invece, eccetto Magno non al top, dispone di tutta la rosa e punta alla vittoria per rilanciarsi definitivamente in classifica ed annusare profumo di alta quota, dopo una partenza in sordina, a cui è corrisposta una crescita di rendi-

mento nelle ultime uscite. “Arriviamo a questo incontro - spiega Valente - con serenità ed il massimo rispetto da portare alla capolista per quello che ha fatto finora. Noi siamo consapevoli dei nostri mezzi e stiamo attraversando un buon momento sia in fatto di gioco che di risultati. In settimana abbiamo potuto lavorare al meglio senza avvertire particolari pressioni. Per le caratteristiche delle due squadre mi attendo una partita bella e spettacolare”. La cornice del “Michetti” potrà fare il resto, visto che le due tifoserie, in buoni rapporti, sosterranno al massimo le proprie squadre in un clima di festa ed anche solidarietà per una giusta causa extra sportiva. Roberto D’Alessandro

FERRANDINA -TRICARICO

POLICORO-VULTUR

PICERNO-OPPIDO

A Ferrandina sfida tra ex

Labriola cerca riscatto

Crocevia per entrambe

ANCORA a ranghi ridotti e rigorosamente a porte chiuse il Ferrandina calcio torna al Santa Maria. Di fronte il Tricarico tra le cui fila militano molti ex. Un elemento che di certo darà più pepe all’incontro che si preannuncia piuttosto equilibrato. Le due formazioni, infatti, stazionano a centro classifica, entrambe a quota 13 punti. Per i rossoblu del presidente Capalbo si tratta dell’inizio di quello che si prefigura come un autentico tour de force: tre partite in sette giorni. A metà settimana, infatti, l’undici aragonese ha anche la semifinale di Coppa Italia con la Murese a cui pensare. Una missione non semplice con la rosa ridotta ai minimi termini da infortuni e squalifiche. A Ciardo e Cozzolino che rientrano,subentrano Messeri e Greco messi ko da un infortunio. In un colpo solo mister Stigliano perde così la coppia di attacco. In difesa, invece, il tecnico dovrà fare a meno ancora di capitan Mastrangelo fermato per tre turni dal giudice sportivo. «Andremo in campo contati, ma tanto è dall’inizio della stagione che siamo abituati a fare di necessità virtù. - dice mister Stigliano - Dobbiamo stringere i denti almeno fino alla riapertura delle liste a dicembre. Il gruppo ha voglia di emergere e sono certo che con tre o quattro aggiustamenti abbia i numeri per fare il salto di qualità. Della situazione del Santa Maria, invece, preferisco non parlare. Che riapra a marzo, onestamente, serve a poco. La società si aspettava un segnale di attenzione nella stagione in corso, dopo potrebbe essere tardi». Margherita Agata m.agata@luedi.it

POLICORO – Dopo due turni fuori casa, ritorna davanti al pubblico amico il Policoro che, questo pomeriggio al “Rocco Perriello”, affronterà la Vultur Rionero. In cerca di riscatto i ragazzi di mister Labriola, dopo le due sconfitte consecutive patite in altrettante trasferte, contro squadre ostiche e compatte come il Pisticci e la Murese, dirette concorrenti dei biancocelesti per la vittoria finale nel massimo campionato regionale. Il Policoro, attualmente quarto in classifica con 18 punti all’attivo, è chiamato oggi a cancellare il ricordo del 2 a 0 sofferto nel derby jonico contro il Pisticci e del 3 a 2 subito domenica scorsa a Muro Lucano, in casa della Murese. Due risultati, condizionati da qualche distrazione di troppo da parte dei policoresi, che hanno tolto agli jonici l’imbattibilità e il primato in classifica, conservati per sette gare consecutive. Il match odierno potrebbe essere una buona occasione per riprendere il cammino interrotto lo scorso primo novembre, data dell’ultimo risultato utile raccolto dal Policoro, il pareggio con il Ferrandina, ottenuto proprio davanti al pubblico amico. Il calendario prevede infatti la sfida contro la Vultur Rionero, fanalino di coda. Sulla carta la gara si presenta abbordabile per i ragazzi di mister Labriola che, supportati dai tifosi jonici, daranno sicuramente il massimo per centrare il risultato pieno e riprendere la corsa in campionato. Dall’altro lato gli ospiti cercheranno di giocare al meglio per limitare i danni, puntando ad un risultato utile capace di smuovere le zone basse della classifica. Eleonora Cesareo

PICERNO - Per gli uomini di Di Mase situazione è un po' allarmante vista la classica corta e il quint'ultimo posto con Banzi e Irsinese. La società dopo la partita col Balvano ha avuto un lungo faccia a faccia con allenatore e giocatori. Il direttore sportivo Giovanni Figliuolo, confermando la piena fiducia a mister Di Mase, ha bacchettato tutti i giocatori, invitandoli ad un maggiore impegno e responsabilità, soprattutto per quel che riguarda le partite esterne, visto che nelle cinque partite casalinghe il Picerno ha raccolto tre vittorie e due pareggi. L'obbiettivo come spiega Figliuolo: “è quello di arrivare con 20 punti alla fine del girone di andata, ad inizio anno abbiamo allestito una squadra con il chiaro intento di disputare un campionato dignitoso e sicuramente questa non è la posizione che ci compete” Oggi a far visita al Picerno verrà la squadra più in forma del momento, l'Oppido di Manniello. Gli ospiti vengono da quattro vittorie consecutive, e a Picerno si presenteranno col chiaro intento di fare bottino pieno. La squadra si è ulteriormente rinforzata, e dopo l'infortunio di Baldini, è arrivato nelle scorse settimane l'argentino Astudillo, centrocampista dalle grandi doti tecniche, soluzione questa che permetterà a mister Manniello di poter sfruttare le doti realizzative di Villano al fianco di Montenegro. Il Picerno dovrà fare a meno degli infortunati Santarsiero e Naturale e di Olita per squalifica. Mister di Mase varerà una formazione offensiva. Leonida Russo

BANZI-VALDIANO

IRSINESE-AVIGLIANO

ATELLA M.-F. MATERA

RICIGLIANO-BALVANO

Per guarire Patella: ci manca Prima verifica Una sorta di derby dal mal di trasferta qualche gol per la salvezza molto sentito CAMPIONATO ad un terzo del cammino, undici punti in classifica, dieci dei quali raccolti davanti al proprio pubblico. Se potesse il Banzi giocherebbe sempre in casa. Non guarisce dal mal di trasferta il team bantino, dove pur perdendo di misura, in sei gare ha raccolto un misero punto ad Irsina. Oggi arriva il Valdiano, avversario di tutto rispetto, sorprendente il suo inizio di campionato, ora alla ricerca di un posto nella zona playoff, squadra che ha ben figurato nel test amichevole di giovedì con il Potenza di prima divisione. Vigilia difficile invece per il Banzi, squadra tutta da inventare per Angelino, alle prese con infortuni e squalifiche. Non saranno della gara Armento e Mastrodomenico così come Cava del Lauria, appiedati dal giudice sportivo. Capitan Teto e Lanciano non hanno recuperato, difesa tutta nuova con Dasta e Pappalettera centrali, Spineto e Netti esterni, centrocampo a quattro con Vecchio e il rientrante Mancini con Magaldi, e il brasiliano Gogoni, alle prese con guai muscolari, se non dovesse farcela pronto Laghezza dal primo minuto. In avanti spazio ai giovani Bavaro D e Cioffi. Non nasconde le difficoltà della partita, il presidente Vigliotti: “Inutile piangerci addosso, rispettiamo l’avversario, mi aspetto un grande match, in casa abbiamo una marcia in più. Sono contento del nostro campionato, pratichiamo un ottimo gioco, purtroppo essendo una squadra giovane, paghiamo care alcune disattenzioni, soprattutto in trasferta. Alla salvezza credo ciecamente”. Giulio Carcuro

SI PROSPETTA un incontro difficile per l’Irsinese che da quattro settimane non vince. È pur vero che nel momento chiave, tra infortuni e squalifiche sono venuti a mancare per vari motivi alcuni uomini chiave. Intanto sembra proprio che l’arrivo del Prof. Pietro Massari, abbia sortito qualche cambiamento. La squadra sembra aver trovato quella marcia in più che si cercava da tempo. Abbiamo ascoltato il parere di Mister Enzo Patella, sulla gara con l’Avigliano: «Abbiamo bisogno di trovare la vittoria. Stiamo cercando di superare tutte le emergenze che da un po’ di tempo ci assillano, abbiamo lavorato intensamente tutta la settimana, tranne qualche solito infortunio accompagnato dal “ solito” squalificato di turno. Dovremmo essere in grado di affrontare la partita a viso aperto come sempre, poi noi, contro le squadre tecniche ci galvanizziamo. Veniamo da un lungo periodo di sofferenza, nel momento migliore abbiamo perso per infortunio Fiorino, grande ispiratore di questa squadra, adesso, piano piano sta recuperando anche lui. Tuttavia quello che ci manca – conclude Patella – è il gol. Nelle ultime settimane sono stati veramente pochi i gol fatti rispetto alle azioni e alle occasioni create». La società in settimana ha fatto chiaramente capire di voler correre ai ripari, sicuramente molto dipenderà dalla gara contro l’Avigliano. Mimmo Donvito

ATELLA - A cinque giornate dal giro di boa si gioca se non proprio la partita-salvezza quantomeno quella per uscire dai bassifondi. L'Atella Monticchio ospiterà il Forza Matera, due squadre a contatto di gomito in classifica. Una gara importante per entrambe e che potrebbe tornare utile per iniziare la scalata ad una posizione più tranquilla. Per questi motivi sia l'Atella che il Forza Matera dovranno dar forza a tutte le loro risorse per aggiudicarsi l'intera posta. Un risultato di parità certamente non sarebbe utile a nessuno dei due. Sarà, se pur tra due formazioni della parte bassa della classifica, un incontro molto sentito da ambo le parti e giocato ad alto livello almeno sotto l'aspetto agonistico. «E' una di quelle partite in cui i punti valgono sicuramente il doppio - ha detto alla vigilia del match l'allenatore atellano Mecca - noi naturalmente cercheremo di sfruttare al massimo quello che è il fattore campo per puntare ad avere un risultato pieno perché dobbiamo fare punti per avere una tranquillità maggiore in vista anche di eventuali rinforzi di qualità dal momento che la società ha intenzione di ritornare sul mercato di dicembre perciò è importante avere più punti per poter raggiungere il prima possibile l'obiettivotranquillità, forti anche della positiva esperienza che alcuni nostri giovani stanno acquisendo di partita in partita». In casa atellana si spera di poter recuperare il centrocampista Giovanni Larotonda. Michele Rizzo

Ricigliano-Balvano ,a tutti gli effetti è considerato un vero e proprio derby, vista la relativa distanza tra i due paesini. Dopo due anni le squadre si riaffrontano in Eccellenza, dato che gli “ospiti” (il Balvano disputa le gare casalinghe al Comunale di Ricigliano), lo scorso anno disputavano il Campionato di promozione. Da sempre è un match molto sentito da entrambe le tifoserie che durante la scorsa stagione hanno stipulato una sorta di gemellaggio. Il Ricigliano, dopo un inizio altalenante ,sembra avere intrapreso la giusta via verso l’obiettivo stagionale, alias play-off. I padroni di casa mantengono ancora l’imbattibilità casalinga, e la squadra ha la giusta forma,la giusta mente per proseguire in questo. Mister Natiello, ancora squalificato, ha preparato la squadra sia psiclogicamente che fisicamente nel migliore dei modi. Nell’amichevole infrasettimanale contro gli allievi del Buccino l’allenatore potentino ha provato la probabile formazione anti-Balvano, che a parte piccole incertezze dovrà sicuramente fare a meno degli infortunati Cirillo e Mele. Per il resto, nessuna squalifica o diffida, a parte quelle già note a carico degli under Salvia,Bochicchio,Vitale e Pascente per i quali è stato presentato il ricorso senza esito. Morale alto anche per il Balvano,penultimo in classifica che però domenica ha raggiunto un risultato importante contro il Picerno. c.f.


Sport REAL TOLVE-GROTTOLE

SANTARCANGIOLESE-PLEIADE POLICORO

Domenica 23 novembre 2008

49

LATRONICO TERME-REAL IRSINA

Il Real vuole rialzarsi

Capolista da temere

Termali in difficoltà

TOLVE - Tornare alla vittoria. Questo è l'imperativo per i ragazzi di mister Romano dopo tre partite nelle quali si sono raccolti la miseria di due punti. Tornare alla vittoria per sperare in un passo falso della neo capolista Borussia, impegnata sull'ostico campo di Santarcangelo. La classifica è diventata improvvisamente troppo corta ed un ulteriore passo falso potrebbe costare altre preziose posizioni in classifica alla squadra tolvese. Nell'ultima apparizione in quel di Moliterno la compagine bradanica ha dato dimostrazione di grande compattezza e di unità di intenti, strappando un risultato positivo con i denti, così come ha affermato in settimana capitan Postiglione. Di contro un Grottole che naviga tranquillamente a centro classifica con i suoi 15 punti e che si presenta al San Rocco forte di quel Montemurro che con i suoi tre gol realizzati finora, cercherà di impensierire la retroguardia tolvese, orfana di Santangelo che è stato appiedato dal giudice sportivo. Per un Santangelo che va c'è un Palo che rientra. Alessandro difatti dopo i guai alla mano, dovrebbe essere abile e arruolato e giocherà con una protezione all'arto infortunatosi nella gara ad Irsina. Anche Soldo torna nella lista dei disponibili dopo aver scontato le due giornate di squalifica. Nella zona centrale del campo problemi per un risentimento muscolare per D'Andria, dovrebbe recuperare. Il Grottole di mister D'Ascanio giunge dopo un incoraggiante due a zero rifilato al Lagopesole e con problemi di formazione ridotti allo zero. Su un terreno, quello del San Rocco, reso pesante dalle abbondanti piogge. Gianluigi Armiento

TUTTI pronti per affrontare l'undicesima giornata di campionato. Una partita difficile che vedrà la Santarcangiolese scontrarsi con la prima in classifica, la Pleiade Policoro che con ben otto punti di vantaggio sovrasta sulle inseguitrici. Ma la sfida non è impossibile e i padroni di casa sperano nel fattore campo che li ha traditi poche volte. Del resto dopo la sconfitta subita con il Varisius Matera e i pareggi segnati nelle partite giocate con il Moliterno e il Grottole, la formazione santarcangiolese necessita di una vittoria per ridare impulso al suo campionato. Con 15 punti, infatti, la squadra si colloca a metà classifica ed è ben consapevole che questa partita costituisce una tappa molto importante anche per la contemporaneità di duelli che potrebbero assicurare la conquista di più posti in classifica. Mentre la santarcangiolese sarà impegnata a fronteggiare la Pleiade Policoro, lo Scanzano che detiene il terzo posto in classifica con 19 punti dovrà affrontare il suo principale antagonista, cioè il Miglionico che, distanziato di un solo punto, vorrebbe accorciare le distanze con le prime in classifica. Ancora più interessante lo scontro diretto tra le pari merito Viggiano e Moliterno, entrambe a 18 punti, che potrebbe permettere alla Sant'Arcangiolese, in caso di vittoria di una delle due formazioni di agguantare la squadra sconfitta. E se il desiderio della vittoria risuona negli spogliatoi della Santarcangiolese, non bisogna sottovalutare le intenzioni del Pleiade che vede, nella nuova sfida domenicale, un'ottima occasione per allungare il passo e distanziare gli inseguitori. Francesca Gresia

L'UNDICESIMA giornata della cadetteria lucana metterà di fronte, questo pomeriggio al comunale la polisportiva Latronico terme ed il Real Irsina. Un confronto molto delicato soprattutto per i padroni di casa che, con tutte le loro forze proveranno a raggiungere la prima vittoria in campionato e contemporaneamente potrebbero avere la possibilità di lasciare l'ultimo posto in classifica. I sinnici non attraversano sicuramente una fase di campionato felice e, anche per il match odierno, dovranno rinunciare a molti degli uomini in rosa tra squalificati e infortunati. Il “duro colpo disciplinare”subito nella gara interna con il Pescopagano, lascerà ancora fuori il fulcro del centrocampo Cavallo e il mister D'Imperio che, seppur dalla tribuna guiderà i suoi ragazzi con la passione di sempre. Rientreranno dopo il turno di stop inflitto dal giudice sportivo il difensore Pansardi e il centrocampista Lorito, mentre molti dubbi sorgono sulla presenza di Cozzi. Con ancora al palo e, quindi indisponibili, Lattuga e Caricati, l'esperto capitano Ponzo, anch'egli in non perfette condizioni fisiche, carica i compagni di squadra “chiedendo novanta minuti di assoluta concentrazione e di attaccamento alla maglia bianco-celeste per risollevare una classifica che inizia a diventare pesante”. Come per i locali, sconfitti 2-0 nel match di domenica scorsa con il Borussia Pleiadi, capolista solitario, anche per gli ospiti domenica scorsa c'è stata una sconfitta molto inaspettata tra le mura amiche con il Pescopagano (1-2 il punteggio finale). Non ci dovrebbero essere problemi di formazione per i materani. Carlo Rossi

Può essere un trampolino di lancio per entrambe

Tra Viggiano e Moliterno è derby dai mille contenuti IL DERBY tra Viggiano e Moliterno è la sfida per le statistiche per eccellenza. Il 25 novembre dello scorso anno infatti si giocò al “Venezia” di Moliterno la prima storica partita tra le due squadre in un campionato di Promozione decisa da Mauro Sanchirico allora con la maglia rossoblu che rientrava in campo esattamente da 200 giorni. Dopo 363 giorni l'ariete valligiano da quella sfida indossa la casacca biancazzurra e avrà un compito speciale da svolgere: battere la sua ex squadra e il fratello Luigi (leader del team moliternese, che domenica scorsa ha sprecato un altro rigore con il Real Tolve). Invece Viggiano - Moliterno è datato 30 marzo di quest'anno finita 2-0 per la squadra acnora allenata da Villani con i gol di Martoccia e Mancusi che non fanno più parte

MONTALBANO-VITALBA

Serie negativa da spezzare DOPO quattro sconfitte al 'Puccio Dellorusso' sarà la volta buona per interrompere la serie nera e cominciare a fare punti? Il piatto piange. I tanti baby della formazione, che anche per questa tornata manderà in campo mister Diazenna, ne avrebbero estremo bisogno. Dai loro discorsi e dagli stessi loro volti appare in tutta evidenza lo scoramento e la sfiducia, il morale è sotto le scarpe, i ragazzi si sentono soli ed in effetti lo sono e per via di una società tanto debole quanto latitante e per la freddezza e l'allontanamento della tifoseria. Come sempre non sarà dunque una gara facile, anzi bisognerà più che mai stringere i denti, cercare la migliore compattezza e mettere in campo tanta grinta e determinazione per cercare il risultato positivo ad ogni costo. Il Vitalba da parte sua ha tutte le intenzioni di migliorare la sua già buona posizione di classifica e di sicuro non pensa a risolvere i problemi dei biancoazzurri jonici. Sono ben consapevoli dell'oramai acclarata debolezza dei padroni di casa, per cui l'opportunità, a loro modo di vedere, e non sono lontano dal vero, è ghiotta per fare risultato pieno. E sono determinati a non sprecarla per un eventuale atteggiamento di sufficienza e prendendo sottogamba il precario team di Diazenna. Il tecnico jonico dovrebbe mandare in campo questa formazione: Buonfiglio, Laragione I, Sergio, Sergi S., Lauria, Bongiorno, Iacovino, Sergi R., Capuano, Anderson, Laragione II. Antonio Romano

MIGLIONICO-A. SCANZANO

dell'organico biancazzurro. I moliternesi devono fare attenzione però pure ad un altro ex: Francesco Campisano che è al secondo posto nella classifica cannonieri come Luigi Sanchirico e che una settimana fa ha segnato la sua seconda doppietta stagionale in trasferta a Filiano contro il Vitalba. L'attaccante di Potenza ha intenzione di ingrandire il bottino e ha un corto aperto con la tifoseria rossoblu visti i pessimi rapporti instaurati due stagioni fa. Il ventitreenne centravanti forma con Mauro Sanchirico guarda caso il vecchio attacco dell'ultimo Moliterno in Eccellenza e considerato che è una coppia d'attacco ben assortita (otto gol in due) bisogna tenerla d'occhio. Pure nel Moliterno c'è chi ha il dente avvelanto da ex: si tratta di Giuseppe Molletta, che sette giorni or sono

LAGOPESOLE-VARISIUS

aveva portato la formazione di Vignati in vantaggio con un bellissimo calcio di punizione che non è bastato per battere il Real Tolve per il pareggio siglato da Ragone, che fino a maggio militava a Viggiano. Il rammarico del fantasista di Tramutola è di non aver dimostrato due anni fa tutto il suo vero potenziale e per questo costretto al ritorno al ritorno nella sua Tramutola nella Prima Categoria dove ci è rimasto fino alla passata stagione. A Moliterno ha ritrovato lo smalto dei bei tempi e alle spalle di Moretti e Luigi Sanchirico si trova a suo agio. Villani e Vignati si saranno già cautelati per scardinare le rispettive sfuriate offensive e i compiti saranno affidati da una parte a Racina e Sabia e dall'altra a Mastrangelo e La Salvia. Biagio Bianculli

PESCOPAGANO-BELLA

Un Miglionico Tucci proverà ancora emigrante il colpaccio

Pinto proverà a bissare l’exploit

DOPO la vittoria di Bella , per il Miglionico di mister Paterino, c'è una nuova prova d'appello interna. Sempre in quel di La Martella, in attesa dell'erba al "M. Ditrinco" di Miglionico, i cui lavori da appaltarsi in questi giorni, dovrebbero completarsi entro giugno 2009, affronta la terza forza del campionato: l'Atletico Scanzano. La squadra del presidente Grande, in casa finora ha buttato al vento importanti chance per volare in alto. Cosa che non ha fatto in esterna mantenendo un ruolino di marcia da corsara tanto da essere soprannominata “corsara nera” anche per l'uso della nuova divisa completamente nera dell'Efix Group. Dei 18 punti conquistati da Tataranni e compagni che valgono il 4°posto, solo 4 sono stati quelli "casalinghi" nei 4 incontri disputati. 1 vittoria contro il Montalbano e 1 pareggio contro la Santarcangiolese. Due le sconfitte, le uniche due di stagione e di misura contro Real Tolve e Real Irsina per un totale di 6 gol realizzati e altrettanti subiti. Marcatori con 5 e 4 reti le due punte, Deceglie e Tataranni a secco da qualche giornata. La squadra che giunge per la 11' giornata non è certo delle più abbordabili. L'Atletico Scanzano, con una difesa che ha subito solo 4 gol, migliore del campionato, si appresta allo spareggio per la vetta dall'alto dei suoi 19 punti conquistati con 5 vittorie e 4 pareggi. 1 sola sconfitta per gli uomini di Mister Calone, subita alla 9' giornata a Viggiano e per 1 rete a zero. Antonio Centonze.

PESCOPAGANO- Dopo l'exploit della scorsa giornata, che ha visto la compagine del trainer Pinto avere la meglio sul terreno di gioco di una formazione in palla quale la Real Irsina, in casa rossoblù è finalmente giunto un po' di sereno e le giornate plumbee d'inizio campionato sembrano ormai un ricordo. L'occasione per bissare il successo di Irsina ed infilare un filotto di cinque risultati utili consecutivi, capita questo pomeriggio, nell'attesissimo derby del marmo-platano contro il team Bellese guidato dal coach Del Pino. Gli ospiti navigano in acque piuttosto tranquille, avendo racimolato in questo cammino iniziale un bottino di ben 15 punti. Domenica scorsa sono usciti sconfitti, a domicilio, nel match che li vedeva opposti al Miglionico di Paterino, confermando di essere squadra molto difficile da decifrare, avendo alternato esaltanti vittorie a inattesi tonfi. Il tecnico di casa Pinto non dovrebbe avere problemi di formazione, eccezion fatta per il bomber Gonnella, fermo ai box per quindici giorni. In attacco si giocano una maglia da titolare gli under Zelante e Montano. Chi avrà la meglio andrà ad affiancare Lamorte, unico attaccante di ruolo rimasto a disposizione. In difesa, scontato il turno di squalifica, dovrebbe rientrare sulla fascia destra Periello, con Miele sull'out opposto e coppia centrale composta da Cantone e Tavarone. Il centrocampo dovrebbe schierarsi a tre con Lotano, Lanza e il rientrante under De Leonardis. Qualche metro più avanti agirà Pelosi. Gabriele Lotano

L'UNDICESIMA giornata vede giocare in trasferta la Varisius di mister Tucci sul campo del Lagopesole, squadra che occupa i bassifondi della classifica con 6 punti, una difesa che ha subito ben 16 reti ed un attacco che nel suo carniere conta solo 6 reti. Da questi numeri si può dedurre che la Varisius può tentare il colpaccio. Difesa non eccellente e attacco evanescente questi gli ingredienti del Lagopesole. Anche il Varisius come difesa non eccelle, ma in compenso il suo attacco risulta tra i più prolofici del campionato. Sulle ali della vittoria in casa contro la Santarcangiolese, si può tentare di mettere in cascina punti preziosi che potrebbero essere utilissimi, anche per un rilancio nelle zone più tranquille della classifica. E' il momento che il team del presidente Nicola Montemurro cominci ad essere consapevole delle proprie possibilità. E al presidente chiediamo come si apprestano ad affrontare oggi il La gopesole.” Oggi mi aspetto una vittoria come sempre le vorrei, anche se abbiamo molti assenti per infortunio vedi Netti, Armaiuoli, Matarrese, Persia, Festa, e Marinelli, rispetto domenica scorsa mister Tucci dovrà fare dei cambiamenti, comunque i sostituti sono tutti all'altezza. Dobbiamo cercare di modificare il nostro andamento, io voglio vincere tutte le gare in casa che fuori, questi risultati altalenanti no mi soddisfano so per certo che i ragazzi possono fare di meglio, oggi mi aspetto una grande prova”. Vincenzo Bochicchio


50 Sport Grande attesa per la sfida con il Rotondella PIETRAGALLA IN VETTA PER UN GIORNO Domenica 23 novembre 2008

Il Lagonegro prova a chiudere i giochi «SARÀ LA PARTITA più difficile dell’intero campionato». Così esordisce Antonio Oliva, tecnico del Soccer Lagonegro, squadra che viaggia in testa alla classifica del campionato di Prima Categoria girone B, alla vigilia dell’importante scontro diretto al contro il Rotondella che detiene la piazza d’onore. Oggi pomeriggio la compagine della Valle del Noce ha un matchball perchè in caso di vittoria potrebbe allungare il vantaggio sulla diretta inseguitrice da quattro a sette punti. «Nelle ultime tre partite abbiamo raccolto solo cinque punti rallentando la corsa verso la Promozione. Quando arrivano i primi freddi su un campo in erba è sempre difficile allenarsi e stiamo pagando appunto questo problema dall’inizio del mese. In questo modo abbiamo favorito il riavvicinamento alla vetta del Rotondella, che è una bellissima formazione ed è molto attrezzata per compiere il salto di categoria - spiega il tecnico lagonegrese- Nel memorial Ricciardi (ex presidente del Lagonegro ndr) con il Tortora e gli jonici (che si sono aggiudicati il triangolare) abbiamo avviato rapporti di amicizia. In virtù di questa ottima collaborazione instaurata i dirigenti del Rotondel-

la ci hanno chiesto se i loro tifosi potessero seguire la loro squadra in trasferta nonostante la capienza sia limitata a 100 spettatori». Poi Oliva conclude con un pensiero il suo commento su questa sfida: «Il vantaggio di oggi pomeriggio è che il pubblico verrà ad assistere alla gara in massa visto che ieri si è giocato il big match di serie A tra Inter e Juventus e il Milan ha il posticipo contro il Torino stasera». Oliva in vista dell’incontro odierno è impegnato a risolvere problemi di formazione. Non avrà il difensore centrale Ragone e l’esterno destro Carlomagno per infortunio e l’esterno sinistro Aldinio. La punta Ferrari potrebbe recuperare e l’altro attaccante Mastroianni non è nelle condizioni fisiche di poter reggere novanta minuti di gioco. L’unico centravanti disponibile è Lardo che quando è stato chiamato in causa ha dimostrato di poter essere sempre l’uomo in più della squadra e di poter fare la differenza anche nel momento in cui il fisico non glielo ha permesso. Nel Rotondella squalificato il difensore centrale Mele per essere stato espulso contro il Sirinomercure una settimana fa. Biagio Bianculli

MONTESCAGLIOSO VUOLE AVVICINARSI

CASTELGRANDE, INSIDIE A BELLA

L’ANZI CERCA PUNTI

CASTELSARACENO, ESAME IN TRASFERTA


Sport Locali scatenati

Il Trivigno sommerge di reti il Poggio

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Verderuolo battuto di misura

Biscione esalta gli avvocati

TRIVIGNO 5 POGGIO3GALLI 1

TEAMFORENSE 1 VERDERUOLO 0

TRIVIGNO: Balsamo, Trivigno, Guarini M., Paccione P., Prete, Padula, Rossi, Napoleone, Candolfi, Guarini F., Amico. A disp. Valluzzi, Di Trona, Santangelo, Luongo, Paccione R., Genovese, Marotta. All. Rossi Silvestro POGGIO TRE GALLI: Pecchia, Santangelo, Bubbico, De Nicola, Nolè, Fatigante, Pelosi, Aliandro, Bochicchio, Maglia, Pinnarò. A disp. Pelliccia, Pirozzi, Tucci, Giorgio. Germino. All. Maglia Dir. Caggiano RETI: al 7' Aliandro, , 15'' Trivigno, 25' e 70' Candolfi, 48' Napoleone, 78' Santangelo,

TEAM FORENSE: Garramone, Razza (Nolè), Ciuffreda, Messina G., Riccio, Laieta, Roccanova (Nocella), Biscione, Desina, Mecca, Fedota R. (Fedota A.).A disp: Soldoveri, Bongermino, Autilio, Riccio M. All: Riccio M. VERDERUOLO PZ: Bruno, Lucia, Rotunno, Grittano, Giordano, Carlucci, Tancredi L. (Gorpia), Pace V. (Tancredi A.), Zotta, Pace Donato, Licciardi. A disp: Blasi, Santoro, Messina V. All: Mattia C. ARBITRO: Denicola Rocco Potenza RETI: 48' Biscione. NOTE: Ammoniti: Pace D. e Rotunno.

TRIVIGNO: Gara dominata dal Trivigno, in svantaggio al 7' con un gol dalla trequarti a pallonetto di Aliandro , ma ha una forte reazione. Pareggia al 15' Trivigno appena entrato in area sorprende Pecchia. Al 25 vantaggio con Candolfi con tiro da fuori area. Lo stesso si ripete al 70', dopo il gol di Napoleone su punizione.Gara ormai finita con l'ultima rete di Santangelo . vi.bo.

Domenica 23 novembre 2008

AVIGLIANO - L'incontro in notturna caratterizzato da vento forte e pioggia battente per tutto l'arco dei 90' ha provato duramente gli uomini dei rispettivi tecnici spintisi al massimo per vincere la partita. Ci riesce il Team Forense. Parte con vento a favore il Verderuolo. Al 1' Licciardi

sciupa sotto porta. Rotunno guadagna il primo angolo per il Verderuolo, ma nulla di fatto. Insiste ancora con Lucia e Pace D. a servire Licciardi e Tancredi L. ma l'azione sfuma. In contropiede i locali reagiscono con Roccanova e Biscione che non raccoglie un lancio di Fedota R. Al 15' l'estremo difensore del Verderuolo mette in angolo una punizione calciata da Mecca. Dall'angolo Grittano respinge su Fedota con Tancredi e Licciardi ripiegati in difesa. Nel capovolgimento, Laieta è costretto a uscire per pochi minuti senza conseguenze. Al 25' e 27' Zotta del Verderuolo serve prima Licciardi e poi Pace D.; entrambe le conclusioni trovano Garramone pronto a ribattere. I Forensi conquistano il centro campo con spinte sulle fasce di Ciuffreda e Razza e vanno alla conclusione con Biscione che impegna a terra Bruno; Roccanova e Fedota spesso smarriti davanti ai difensori ospiti. I padroni di casa potrebbero portarsi in vantaggio con suggerimenti di Fedota R. a servire Roccanova (scivo-

la davanti a Bruno)e Desina (lento non approfitta). Biscione, lanciato in area, cade al limite. Prima del riposo Rotunno serve in attacco Licciardi. L'undici oggi in giornata nera sbaglia con Garramone attento. Dopo due minuti dal rientro in campo, parte

dell'illuminazione si spegne costringendo il direttore di gara a sospendere l'incontro. Si riprende dopo 15' minuti. Al 47' Biscione sblocca il risultato punendo l'esitazione a difendere dell'Asso. Al 65'e 75' l'impiego di Tancredi A. e Gorpia vivacizza il gioco per gli ospiti

ottenendo punizioni e calci d'angolo e ancora un rigore (mano di Messina G.) calciato sul palo da Pace D. che subito dopo potrebbe pareggiare ma il vento gli nega il goal sospingendo la sfera al lato del palo con Garramone battuto. Leonardo Martino sport@luedi.it


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Domenica 23 novembre 2008

Sport Calcio a 5 Materani in vantaggio per 4-2, poi nel finale il Mazara ha la meglio

Lo Spazio Relax si fa raggiungere e superare MAZARA 5 SPAZIO RELAX 4

Latorre non riesce ad aiutare lo Spazio Relax a far risultato

MAZARA DEL VALLO: Norrito; Manzina, Agatone, Leonardo, Mannino, Siracusa, Di Dio, Albanese, Napoli, Labarbera, Di Traèani, Tracolici. All. Cafieri SPAZIO RELAX MATERA- Volpe, Carlucci, Perez, Kleinhans, Ximenez, Gasporetto, Marra, Agostino, Latorre, Stigliano, Lima, Laviola. All. Incerto ARBITRI: Andriotto di Andria, Bagnariol di Pordenone Cronometrista: Alfano di Palermo RETI: 3’ Napoli, 5’ Di Dio, 7’ Latorre, 8, Latorre, 13 Gasparetto, 19 Imenez, 37’ Di Dio, 39’ Napoli, 40’ Napoli.

Il tecnico Incerto

NOTE: Ammoniti Volpe, Stigliano, Siracusa. Espulso Marra dalla panchina. SICILIA amara per lo Spa-

zio Relax Matera. La squadra di mister Incerto ha disputato una buona gara, bella reazione ma alla fine ci sono stati episodi che hanno penalizzato i materani. In particolare gli arbitri che alla fine hanno permesso un po’ più del lecito perchè la gara gli è sfuggita dalle mani e i siciliani non si sono fatt pregare più di tanto per trovare prima il pareggio e poi addirittura il vantaggio. Di certo il Matera avrebbe meritato qualcosa in più, almeno il pari. «Iniziata non bene, poi c’è stata una reazione importante e la vittoria sembrava in cassafoorte.A 3’ dalla fine eravamo in vantaggio per 4-2, difesa forte e contropiede fivccante ma

non siamo stati capaci di approfittare e siamo stati puniti da arbitri e ingenuità. E’ mancata la lucidità dell’ultimo tocco, ma credo che la squadra abbia giocato la migliore partita- spiega il dirigente accompagnatore dello Spazio Relax, Giannini- e solo per fatti non tecnici siamo usciti sconfitti. Peccato perchè l’altra capolista ha frenato e quindiu è un’occasione sprecata. Ma il campionato non è certo finito. Siamo a 4 punti dalla vetta e abbiamo perso un’occasione e una giornata, ma la guerra no. Credo che il gruppo abbia risposto bene e non i singoli, noinostante il lungo viaggio. Hanno dato il massimo».

B La formazione di Bommino, con un grande secondo tempo, supera Siracusa

Calcio a 5

Nigro Bng vince e diverte Successo in rimonta con Santos e Rispoli sugli scudi NIGRO BNG SIRACUSA

4 2

Torneo nazionale Fssi

I Silenziosi cadono con onore

NIGRO BNG MATERA: Appio, Pereira, Martemucci, Gammariello A., Rispoli, Miriello, Santos, Caione, Gammariello N., Cavalcante, Verrone, Lopopolo. All. Bommino. SIRACUSA: De Souza, Floriddia, Moretto, Barbosa, Farina, Sotille, Ferreira, Bianchini, Rapisarrda. All. Spadaro. ARBITRI: Cuomo di Nocera Inferiore e Gallo di Torre Annunziata. Cron. Giannella di Matera. MARCATORI: 3' Gammariello N. (M), 8' Moretto (S), 17'40” Farina (S), 1'st e 10'st Santos (M), 16'15”st Rispoli (M). NOTE: Espulso al 16' st Santos (M). Ammoniti Farina e Ferriera del Siracusa, Pereira, Rispoli e Verrone del Matera. MATERA - Vince e convince la Nigro BNG. I biancoazzurri materani, alla fine, hanno avuto ragione di un Siracusa che ha comunque giocato molto bene confermando quanto di buono si dice della squadra siciliana. Una vittoria che acquista così maggior valore poiché ottenuta a spese di un quintetto di tutto rispetto. Il numero delle ammonizioni, sono stati ben sette i cartellini gialli, due dei quali ai danni di Santos, e i cinque tiri liberi, quattro dei quali a beneficio dei materani, potrebbero far pensare ad una gara spigolosa, ma così non è stato poiché entrambe le contendenti si sono affrontate in modo leale pur non disdegnando quel sano agonismo che è il pepe di ogni partita. Arbitri sgraditi protagonisti, dunque, ma questo non deve sminuire una vittoria che i ragazzi di Angelo Bommino hanno guadagnato sul campo. Materani in vantaggio già al terzo minuto per merito di Nico Gammariello bravissimo a difendere la palla e a mettere la palla in rete nonostante la disperata deviazione di De Souza. Giocavano bene però i siciliani che cinque minuti dopo ottenevano il pareggio con Sotille: bello il tiro in diagonale su assist di Moretto. Rinfrancati dalla rete in-

ASD BARI 5 SILENZIOSI PZ 3 BARI: Capodiferro L, Capodiferro R, Forastiero, Capodiferro A, Capopolo, Cacciapaglia, Marzocca, Di Leo, Binetti, Cappiello (dirigente Marulli) POTENZA: Faruolo, Catanzaro, Gennarini, Iliceto, Curia, Gigante, Silvano, Di Vito, Paganoni, Scarpino All. Campagna (dirigente Lo Tito) MARCATORI: 3 Capodiferro A, Cappiello, Binetti su rig (B); 3 Scarpino (P) NOTE: si è giocato presso il Campo All Stars di Bari, su di un terreno completamente allagato con la pioggia caduta anche nella ripresa

sistevano nel possesso di palla gli azzurri di Siracusa, ma le occasioni migliori erano però per i materani. Al 17'e 40” il sesto fallo di squadra di Santos veniva punito con il conseguente tiro libero. S'incaricava Farina di trasformare la punizione con un tiro alla destra di Lopopolo. Nel secondo tempo la Nigro BNG si presentava in campo ben decisa a fare propria la gara, ed infatti al primo minuto Santos, servito da Verrone, metteva in gol il pallone del pareggio dopo avere evitato anche il portiere. Al quarto in evidenza il portiere De Souza bravissimo a respingere, in uscita con le mani aperte, un violento tiro ravvicinato di Rispoli. Al settimo minuto ancora bel duello tra Rispoli e l'estremo difensore ospite che deviava in angolo una palla destinata al fondo del sacco. Il gol era però nell'aria ed arrivava grazie ancora a Santos che, al decimo tra-

Cesare Rispoli protagonista del nuovo successo della Bng

sformava il primo dei quattro tiri liberi della ripresa. Al 16' la quarta rete, ancora su tiro libero, calciato però da Rispoli il quale beffava De Souza con una tiro raso terra, centrale e lento. Trenta secondi dopo l'espulsione di Santos costringeva i materani a giocare in inferiorità numerica. Al 17' e 50” Cesare Rispoli offriva un pezzo di bravura, che però aveva anche

un doppio risvolto psicologico su compagni ed avversari: partito dalla propria area di rigore il capitano biancoazzurro percorreva tutto il campo inutilmente inseguito dagli avversari e quindi sfiorava la rete scoccando un tiro insidioso a fil di palo. Applausi scroscianti e poi il finale di gara che, seppure concitato, non riservava altre emozioni. Annibale Sacco sport@luedi.it

BARI Dopo due successi consecutivi, belli e convincenti, i Silenziosi Potenza sono stati costretti ad una sconfitta nel terzo turno del Campionato Nazionale Fssi, che ha chiuso il girone d’andata. Per il team di mister Campagna, quindi solo 6 punti, sui 9 disponibili, e necessità ora di inseguire il primo posto lottando nello stesso modo, nelle tre sfide che ancora restano per definire la griglia delle due formazioni del Girone C che accederanno alla fase successiva. Primo posto, attualmente occupato proprio dall’Asd Bari che ha superato i rossoblu per 5 a 3 in una gara contraddistinta da poco gioco e tantissima pioggia, visto che l’arbitro della stessa ha lasciato che le due squadre disputassero tutto il match nonostante un campo più adatto per la pallanuoto. Di contro, però, l’impegno dei quintetti a cercare un successo importante, essendo una sorta di scontro diretto, tra le due squadre apparse con qualcosa in più, e degne del passaggio al turno seguente. La gara vede subito il

Bari a spingere, con i potentini, orfani del loro faro Michele Sisti per infortunio muscolare, a cercare di dare il meglio lo stesso, con una prova tutta grinta e forza del gruppo, con la piacevole novità dell’inserimento di due nuovi elementi, come Paganoni e Scarpino, e quest’ultimo autore di una prova eccelsa, condita dalle tre reti del team ospite. Dall’altra parte, note di merito in particolare per i fratelli Capodiferro, con il classe 74 Antonio, autore di una tripletta che ha spinto i biancorossi di casa al successo finale, che li tiene in vetta, a punteggio pieno, proprio davanti al Potenza. Capodiferro Antonio ad aprire le danze con il gol del vantaggio locale, a cui ha risposto Scarpino nel corso del primo tempo, che nonostante il cercare altre reti, si è concluso sull’1 a 1, con portieri attenti e difese ad avere la meglio sui tiri dei punteri avversari. Nella ripresa, con pioggia davvero ad essere avversario in più per i Silenziosi, per il Bari è stata vita facile, con Cappiello ed altre due marcature griffate Capodiferro Antonio, a dare il la per l’allungo decisivo sul 5 ad 1, con potentini però a non mollare fino all’ultimo, mettendo in rete però solo due palloni, e sempre con Scarpino a chiudere in gol le azioni corali dell’intero team, non riuscendo nell’impresa di trovare l’importante pareggio esterno. Al termine, però, abbracci tra i contendenti, che sono andati a cena insieme, mentre appuntamento, ovvio per il ritorno, quando sarà il Potenza, dopo aver giocato con Pescara ed a Catanzaro, ad ospitare i baresi per cercare il successo che confermi entrambe le squadre per la fase successiva. Antonio Baldinetti


Sport

Domenica 23 novembre 2008

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A Dilettanti Miriello: «Dobbiamo andare avanti, c’è fiducia e ottimismo»

Bawer, 2 punti per sbloccarsi A Sant’Antimo per dare un calcio alla sfortuna DUE punti per sbloccarsi. Dare un calcio a questo avvio di stagione e ripartire. E’ Sant’Antimo la nuova occasione della Bawer Matera di accantonare incertezze e paure del momento. «E’ una gara importante ma non più delle altre, in questo momento dobbiamo giocare partita per partita, pensando soprattutto a noi stessi e al nostro gioco» spiega Roberto Miriello alla vigilia di una sfida che non vuole caricare di contenuti, «non credo si tratti di un crocevia o di una gara decisiva. E’ un match importante perchè ci serve una vittoria per avere fiducia, solo i successi ti danno infatti quella spinta in più che serve». Matera ha dimostrato già a Palestrina di acquisire migliori equilibri di gioco, trovare più rimbalzi grazie all’innesto di Longobardi e giocarsi sempre alla pari ogni sfida. C’è un aspetto sul quale però Miriello ha tenuto alta l’attenzione in settimana, cioè la possibilità di gestire i momenti negativi e limitare le palle perse: «sono due elementi che ci hanno visto lavorare intensamente, riuscire a limitare i passivi nei momenti difficili diventa fondamentale, per quanto riguarda le palle perse queste dipendono dalla necessità di distribuire meglio i palloni e di trovare ancora maggiore equilibrio. Ma sono aspetti che stiamo perfezionando». Qualche parola va doverosamente spesa anche sull’avversario di turno cioè un Sant’Antimo di giovani che conferma la sua indole all’equilibrio ed al gioco collettivo: «Dalfini è giocatore perno di questa squadra, è molto bravo nel fare l’uno contro uno e riesce a liberarsi e scaricare per i compagni. Poi c’è Mei che sa tirare dalla lunga distanza e può superarti nel faccia a faccia. Proveremo a limitare queste due soluzioni, soprattutto quella di Dalfini. Abbiamo le nostre idee. Ora è chiaro che dovremo provare a metterle in pratica».

Notizie non proprio positive arrivano dall’infermeria visto che molti acciacchi hanno condizionato i lavori della settimana. Ieri qualche malessere per Gergati che già aveva avuto problemi durante la settimana. Il play come Ferrienti e Squeo sarà certamente disponibile questa sera ma le sue condizioni dovranno essere verificate sul momento. Di certo Miriello ha bisogno di tutta la squadra per riuscire ad uscire da questa brutta situazione, un successo resetterebbe l’inizio di campionato e consentirebbe di ripartire con maggiore forza. Alla Bawer oggi a Sant’Antimo serve lucidità, attenzione, equilibrio e quel pizzico di fortuna che è mancata nelle ultime sfide. Sarebbe anche ora ritornasse. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

L’AVVERSARIA

Il tecnico della Bawer Matera, Roberto Miriello

C2 Sconfitta con il Casapulla che pesa sulla classifica

C2 I sinnici provano a tagliare il traguardo play off

La Lucos stecca malamente Ctr Senise alla prova Arzano LUCOS CASAPULLA

63 75

LUCOS MONTESCAGLIOSO: Larocca 6, Malvasi, Visceglia 11, Resta D. 8, Castellano 11, Fortunato e Tralli ne, Resta G, Sordi 24, Caruso 3. All. De Stradis CASAPULLA: Campano 25, Sicignano 2, Lombardi 2, Luongo 5, Ventriglia 10, D’Angelo 7, Carpinelli 6, Fontanelli 18, Lillo ne, Merola. All. Merola ARBITRI: D’Angelo di Pozzuoli e Ozzella di Napoli PARZIALI: 18-16, 32-39, 4953,63-75 NULLA da fare per la Lucos Ingest Montescaglioso che non ripete l’ottima prova contro Torre del Greco e subisce una sconfitta pesante nel punteggio e soprattutto nella classifica perchè matura contro una diretta concorrente alla permanenza. Casapulla si mostra più tonico, preciso in attacco, conduce la gara per larghi tratti ed alla fine

riesce a portare a casa con merito il risultato. Montescaglioso ha da recriminare soprattutto con sè stessa perchè appare troppo fallosa ed imprecisa. Non trova i canestri di Visceglia e Castellano ed è costretta ad affidarsi al solo Sordi che fa la sua parte anche se non basta. Lo stesso Caruso dopo la buona prova contro Torre del Greco non riesce assolutamente a ripetersi e gioca una gara molto al di sotto delle proprie possibilità. Ma è l’intero complesso di De Stradis che non riesce ad esprimersi come in altre occasioni, commette troppi errori anche per quanto riguarda le palle più semplici e non trova mai con la dovuta facilità la via del canestro. Solo in avvio Montescaglioso riesce a condurre di qualche punto, poi sono gli ospiti a prendere un leggero vantaggio e gestirlo fino all’ultimo minuto e nella maniera migliore allungando a 12 punti il vantaggio. Michele Marchitelli sport@luedi.it

SENISE-Partita casalinga per il Ctr La cascina Senise,che ospita al Palarotalupo l'Arzano.Fischio d'inizio domenica ore 18. Gli ospiti arrivano da una pesante sconfitta in casa ad opera però del fortissimo Agropoli,capolista finora indiscusso. Cento a ottantacinque il risultato finale che forse ha penalizzato fin troppo l'Arzano,la quale non naviga in brutte acque essendo posizionata proprio al centro della classifica provvisoria.Ma il suo campionato,rischia di diventare anonimo,se non si verificheranno nel prosieguo,episodi significativi.Ad ogni modo,questa è pur sempre una discreta compagine,la quale si è affidata forse a troppe incognite ad inizio torneo. Saranno i prossimi risultati ad indicarne il cammino. Per il Ctr La cascina Senise dunque si preannuncia una gara tutta da decifrare.Dopo la sofferta ed importante vittoria di Casavatore,i ragazzi allenati da mister Pierino Daraio,si sono ritrovati per gli allenamenti ma con i soliti dubbi che si trascinano dall'inizio della contesa. Fermo infatti Magic Durante per postumi di infortuni,hanno

lavorato a ritmo ridotto sia Superrocco Palazzo che Francesco Albanese. I due risultano fondamentali per il gioco veloce richiesto da Daraio e dunque laddove anche uno solo no ce la facesse a recuperare,sarebbe bei problemi per l'allenatore dei lucani,che ammette: “Non è facile affrontare una partita quando manca un solo elemento della rosa. Per questo,cerchiamo sempre di recuperare tutti e soprattutto a questo punto del girone abbastanza delicato. L'Arzano infatti non è una squadra da sottovalutare,avendo alcuni ottimi elementi e poi gioca un buon basket.Come al solito,cercheremo di capire le loro intenzioni e poi prenderemo le misure”. Discorso condiviso dal presidente Mario Totaro: “Speriamo intanto di recuperare tutti i ragazzi e quindi di contare sull'intero organico,poi sappiamo che gli ospiti hanno fatto soffrire la capolista domenica scorsa e dunque non è squadra da prendere sottogamba;siamo sempre in corsa e contiamo di esserci fino alla fine”. Gianni Costantino sport@luedi.it


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Sport A Dilettanti Losardo: «Sarà una gara fisica, conteranno difesa e controllo dei tabelloni»

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La Levoni va in cerca del tris Trasferta a Molfetta per allungare la striscia positiva PRIVA dell'indisponibile Francesco Santamaria, sostituito da Saponara, vittima di un piccolo infortunio al piede, la Levoni Potenza sfida questo pomeriggio al Pala Poli di Molfetta il Centro Auto Ford Molfetta nell'ottavo turno del campionato maschile di serie A Dilettanti. La squadra potentina ha trascorso una settimana particolarmente complicata a causa dei tanti infortuni che hanno caratterizzato il cammino della squadra di Gianni Tripodi. La Levoni Potenza non nasconde velleità di successo e anche contro il Molfetta appare fermamente intenzionata a recitare la sua parte dopo i due successi consecutivi contro Matera e Sant'Antimo che hanno dato ulteriore slancio alla classifica. L'eventuale colpo gobbo in terra pugliese consentirebbe a capitan Antonino Rato e compagni di giungere a quota dieci in classifica e fare un bel balzo in avanti. Partita complessa, quella in programma questo pomeriggio, alle 18 a Molfetta dove saranno di fronte due squadre diverse, la Levoni Potenza fa dell'organizzazione difensiva il suo punto di forza, il Centro Auto Ford Molfetta invece segna tanto ma subisce canestri a raffica. Ne conviene che il match di questo pomeriggio ( arbitri Scrima di Catanzaro e Baldini di Firenze ) sarà simile ad una vera e propria battaglia navale con le due formazioni che giocheranno più di spada che di fioretto. L'applicazione difensiva e la duttilità generale dei due quintetti saranno verosimilmente le armi più importanti per giungere al successo. Una gara molto sentita, la Levoni Potenza ieri mattina ha svolto l'ultima seduta di allenamento al Pala Pergola, affinando ulteriormente gli schemi anti-Molfetta. I giocatori di Gianni Tripodi sono caricati a mille dopo le due ultime vittorie in campionato e partono questo pomeriggio alla volta della città pugliese con il chiaro intento di ottenere il blitz. I

L’AVVERSARIA

Giancarlo Palombita

potentini saranno al cospetto di una formazione che ha in Nanut e Stijepovic i suoi alfieri di punta. L'assistent coach Sandro Losardo ha analizzato le chiavi di lettura del match: «Penso che sarà sicuramente una partita fisica e dai toni agonistici elevati.

L’ala del Potenza, Grasso

Molfetta ha fame di vittoria, penso sarà una gara intensa dal primo secondo». Il tecnico biancorosso parla della chiave tattica di un confronto atipico: «La nostra forza difensiva unita al controllo sotto le plance potrebbe consentirci di fare bene nel corso della

partita. Sono chiaramente queste e le chiavi di lettura della partita». Losardo si sofferma sul momento della Levoni, reduce da una settimana particolarmente difficile sul piano fisico: «Spero tanto non incida sul rendimento generale della squadra. Con l'espe-

rienza e l'intensità difensiva possiamo fare risultato pieno a Molfetta». Il coach auspica di vedere in campo la stessa Levoni ammirata a Matera e con il Sant'Antimo: «Speriamo che ogni settimana possa essere migliore delle altre, senza ripetere il ter-

zo quarto di ogni gara». Chiude ridendo, sa che i suoi atleti possono regalare soddisfazioni anche al pubblico che seguirà la squadra a Molfetta, nella gara teletrasmessa dai canali di Sportitalia. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

C Dilettanti Ospita il Rosarno senza Marchese ma cerca il decimo acuto di fila

La Corporelle non ha voglia di fermarsi ORFANA dell'infortunato Antonello Marchese, sostituito da Guglielmo Armentano, la Centre Corporelle Potenza affronta questo pomeriggio al Pala Pergola con inizio alle 18:30 il Basket Rosarno nel decimo turno del campionato maschile di serie C Dilettanti. La formazione di Dino De Angelis sarà dunque priva di un giocatore molto importante sul piano tecnico e agonistico. Un forfait pesante per la Centre Corporelle Potenza, contro un cliente non facile qual è il Rosarno allenato dal coach Stefano Santambrogio. Il complesso potentino parte con i favori del pronostico, e punta ad ottenere il decimo successo consecutivo in questo campionato. Raggiungere quota venti in classifica avrebbe un grande significa-

Gigi Delli Carri tra i cardini della Corporelle di Dino De Angelis

to per tutto l'ambiente biancoceleste, euforico come non mai in vista della partita di questo pomeriggio. Arbitreranno la sfida i signori Spano di Bari e Mastroberardino di Taranto. La compagine biancoceleste ieri mattina si è allenata al Pala Pergola lavorando sugli schemi e sulla duttilità tattica per avere la meglio sull'ostica compagine calabrese. Forfait di Marchese a parte la Centre Corporelle Potenza ha trascorso una settimana particolarmente serena. Le parole del dirigente responsabile Vincenzo Viggiano hanno ulteriormente caricato la squadra. L'attesa in casa potentina è spasmodica. La Centre Corporelle Potenza ha i favori del pronostico e non intende perdere slancio in un momento par-

ticolarmente favorevole. Tutte le componenti sembrano viaggiare con il vento in poppa. L'assistent coach Vito Pierri ha delineato gli scenari della partita: “Credo che sarà una gara come le altre. Rosarno gioca la solita pallacanestro, a ritmi alti. E' un cliente temibile, pericoloso, se sono in giornata diventano guai per gli avversari”. Pierri parla delle prospettive dell'incontro e del possibile cin cin interno che darebbe alla Corporelle la decima gioia consecutiva: “Beh, certo sarebbe bello far festa davanti ai nostri tifosi. Bisogna mantenere alta la concentrazione e la tensione”. Pierri parla dell'assenza di Antonello Marchese: “Antonello per noi è un giocatore utile e fondamentale. Ritengo però utile rimarcare che Guglielmo Armentano quando è entrato in campo, in sostituzione di

Antonello Marchese

Vito Favia ha fatto davvero bene”. Pierri chiede ai suoi cinismo e determinazione: “Sono queste le nostre armi migliori. Non bisogna correre il rischio di prendere sotto gamba la partita”. sport@luedi.it


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Gaston Rossi Pose grande protagonista dell’ultimo successo bernaldese

B Dilettanti Il vicecoach Paradiso: «Siamo pronti a regalare un’altra gioia ai tifosi!

Bernalda pronta al colpaccio Arriva la capolista Catania reduce da 4 successi BERNALDA - Il grande giorno è arrivato; Forza Cestistica. Lo slogan è lo stesso di ogni domenica, ovvero, quello che va ad incoraggiare i ragazzi di Coach Brogialdi soprattutto oggi dove i cestisti rossoblu affronteranno la prima della categoria. Il Catania, che appunto guarda dall'alto le altre compagini sportive, viene da quattro vittorie consecutive. Un poker conquistato dai siciliani che fa paura ma che di certo non scoraggia Russo e compagni dopo la splendida vittoria di domenica contro l'Agrigento. Cosa bisogna temere della squadra siciliana? Questo ce l'ho ha detto il vice allenatore, Nino Paradiso, il quale ha parlato di un Catania da non sottovalutare in quanto ha buoni mezzi e grandi nomi. “Loro - ha detto Paradiso - vengono da quattro vittorie consecutive che di certo carica moralmente ogni singolo. Comunque - ha continuato il vice allenatore bernaldese - questo non ci deve spaventare in quanto abbiamo dimostrato domenica la vera forza della nostra squadra. Inoltre oggi avremo dalla nostra il fattore campo ma soprattutto lo splendido pubblico che non ci ha mai abbandonato. Un pubblico che ha avuto pazienza, la quale domenica è stata ripagata alla grande. Ecco oggi vogliamo ancora dare soddisfazione a loro che ci incoraggiano per tutti i quaranta minuti. Ritornando alla gara mi è stata rivolta la domanda dei pericoli da temere da parte del Catania, ebbene io vorrei anche aggiungere che a temere non saremo solo noi, ma anche loro dovranno stare attenti ai nostri attacchi e alla nostra difesa. Due armi che se usate come domenica scorsa ci daranno la vittoria. Per tutta la settimana ci siamo allenati benissimo cercando di non lasciare nulla al caso. Abbiamo studiato i no-

Pablo Filloy e il capitano Roberto Russo in azione contro l’Agrigento

stri avversari, e questo in segno di rispetto per chi ci sarà davanti questa sera. Un lavoro questo che viene fatto per tutte le partite e che ci fa capire i punti di

forza dell'avversario e i suoi possibili punti deboli. Oggi sarà dura e pertanto servirà una grandissima Cestistica. I giocatori tutti, dovranno mettere in cam-

po, così come fatto con l'Agrigento, il cuore e la grinta. Con questo spirito si portano a casa le partite. Abbiamo ritrovato il morale

ma soprattutto abbiamo recuperato delle pedine importanti che erano alle prese con degli acciacchi; quindi ora il nostro scacchiere è al completo.

Ora non ci resta che assistere alla gara e gridare tutti Forza Cestistica, Forza Ragazzi”. Fabio Sirago sport@luedi.it

B Donne La squadra di Sanza non può abbassare la guardia. Rubino sostituisce Di Monte

Insidiosa trasferta a Partinico per la Basilia GARA esterna per la Basilia Codra Mediterranea Potenza nel secondo turno di ritorno del campionato femminile di serie B/1. Le atlete di Marilia Sanza affrontano al Palasport di contrada Muffolini a Partinico il Belverde, sconfitto per 70 a 63 nella partita d'andata. Turnover forzato per il tecnico biancoazzurro. Francesca Rubino, infatti sostituirà Martina Di Monte. Nessun problema di ordine fisico ha condizionato la Basilia Codra Mediterranea Potenza che ha tutte le carte in regola per recitare la sua parte in terra siciliana. Per Marika Aurigemma e compagne la partita può offrire la possibilità di risalire ulteriormente la china in classifica. Le giocatrici lucane saranno chiamate a fare bene al cospetto di un team abbordabile e alla portata del complesso potentino. La squa-

dra potentina ha svolto una settimana di allenamento intensa, dedicata agli schemi offensivi e alla qualità difensiva. Tante le chiavi di lettura di una partita che potrebbe dare alla Basilia Codra Mediterranea ulteriori stimoli in ottica futura. In settimana le parole di una Marika Aurigemma caricatissima hanno sicuramente fatto breccia nel complesso potentino che punta senza mezzi termini ad incamerare i due punti, prima della trasferta di domenica prossima a Roma contro la Nipar. La Basilia Codra Mediterranea Potenza dovrà fare della difesa attenta, della circolazione di palla e dell'applicazione meticolosa degli schemi, ivi compresa la circolazione di palla in attacco i suoi ingredienti principali per superare lo scoglio palermitano. Una partita di richiamo per la squadra presieduta da

Niccolò Martellotta, partita ieri mattina alla volta del capoluogo palermitano, onde evitare le trappole e gli ingorghi autostradali. Ingorghi che in campo dovranno essere vietati, visto che la squadra deve mostrare la scioltezza sciorinata sabato scorso contro il Canicattì. Marilia Sanza, coach delle potentine ha parlato delle caratteristiche dell'incontro affermando: “Sarà una partita fondamentale per noi. Ho chiesto alle mie atlete di prendere il match con le pinze”. Sanza parla delle avversarie affermando: “Ho chiesto alle mie ragazze di non sottovalutare affatto il Partinico. Un successo esterno ci darebbe ulteriori indicazioni”. Il tecnico parla anche della sfida disputata a Potenza e vinta di misura dalle sue atlete: “E' vero al Pala Pergola fu difficile vincere contro il Partinico, sceso in campo peraltro in condizioni rimaneggiate”.

Marika Aurigemma

Alle ragazze chiede impegno: “Mi auguro di vedere in campo una squadra capace di esprimere il gioco di sabato, con il contropiede e la difesa che devono essere applicate a menadito dalle mie atlete”. f.menonna@luedi.it


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Sport B1 Donne Le potentine mancano l’occasione di chiudere in quattro set

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La Lore Lei serve la cinquina Successo al tie break contro il Mercato San Severino LORE LEI M.S.SEVERINO

3 2

Volley Uomini A Potenza il Catona

La Medical per l’allungo

25-21, 23-25, 25-21, 23-25, 15-12

PM LORE LEI POTENZA: Fiore 5, Torrisi 10, Carrozzo 7, Pericolo 16, Mascaro 19, Sarcina 12, Ligrani (L), Pagano, Alexandrova, Frasca ne, Quintini ne, Santamaria ne. All.: Gagliardi. YINGLITALY ROTA MERCATO SAN SEVERINO: Stanga 3, Pierantoni 18, Spataro 11, Sollo 7, Porzio 9, Martino 9, Iannone (L), Coppola, Manzo ne, Di Prisco ne, Afeltra ne. All.: Piscopo. ARBITRI: Canessa e Zingaro. NOTE: Durata set: 24’, 30’, 27’, 28’, 16’ per un totale di 2 ore e 5 minuti. VITTORIA da grande squadra per la Lore Lei, dopo oltre due ore di battaglia durissima, nel big match con il Mercato San Severino. Alla fine della tiratissima sfida andata in scena ieri sera al PalaPergola sono arrivati due punti per Carrozzo e compagne, che però alla luce di quanto fatto vedere contro la corazzata salernitana avrebbero meritato anche di più. Vale a dire i tre punti. A cui, in effetti, erano andate vicinissime nel finale di quarto set: quando però accadeva praticamente di tutto, e il Mercato San Severino riusciva in modo piuttosto rocambolesco ad aggrapparsi al tie-break. Tutto partiva dal 21-19 Lore Lei, quando un attacco di Pericolo era murato apparentemente fuori dal muro avversario. Il primo arbitro vedeva però la palla in campo, scatenando la reazione delle biancorosse di casa, con in testa il capitano Carrozzo (ammonita). Così in un amen si passava dal possibile 22-19 PM al 21 pari, che si tramutava però nell’inspiegabile 22-21 a favore del Mercato San Severino dopo il consulto del secondo arbitro con il tavolo dei segnapunti. Inutili le vibranti proteste di coach Gagliardi e delle potentine, alle quali nel convulso finale veniva meno (oltre che un punto) la necessaria lucidità. Ancora più merito, dunque, per la reazione di orgoglio e di carattere messa nel quinto set da Mascaro (autentica trascinatrice delle sue sul più bello) e socie: la Lore Lei partiva meglio (3-0), si vedeva raggiungere e superare (45 e fino al 5-6) ma da lì in avanti ritornava brillante e

Un attacco di Sarcina

Mascaro è la top scorer

La Medical Center in azione e sotto Luigi Alamprese

convinta come in tutto il resto del match. Chiudendo grazie agli attacchi a segno di Sarcina (autrice di una prova super), Torrisi e Pericolo (suo il sigillo finale). Successo quindi più che meritato quello di una Lore

Lei che, al di là del risultato finale, ha dimostrato di avere superato a pieni voti l’esame di maturità a cui era chiamata contro una delle big del campionato. E che se continuerà a mettere in campo, in ogni occasione, la

feroce intensità e la qualità tecnico-tattica palesata con il Mercato San Severino, appare destinata a togliersi grandi soddisfazioni quest’anno. Luca Carlone l.c.

Volley B2 Maschile Buon successo contro il Pgs Messina con rimonta decisiva

La Sidel Lagonegro si impone al quinto set SAVIO MESSINA LAGONEGRO

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16-25, 25-21, 25-21, 9-25, 10-15

TRASFERTA sofferta per la Sidel che porta a casa due punti importanti contro una compagine che sulla carta si presentava più forte. Entra subito in partita la Sidel che inizia il primo set in vantaggio e lascia a distanza gli uomini del Pgs Savio, i quali non riescono ad andare oltre il 16-25. Buoni i recuperi del palleggiatore Orlando e le schiacciate di Ruggiero che lasciano fermi gli avversari. Nel

secondo set, cambia il gioco dei siciliani, che riescono a mettere a terra più palle frenando i lagonegresi. I padroni di casa pareggiano i conti in un set combattuto che vede il vantaggio della Sidel per 6-11, ma poi a scendere in campo è un Pgs più agguerrito. I messinesi raggiungono i lagonegresi prima sul 20-18 e poi nel finale con il definitivo passaggio per 25-21. Nel terzo set il gioco è più equilibrato, si procede di punto in punto fino al 21-19. Nel finale però i padroni di casa mettono a segno un importante allungo, per 25-21. E' il vantaggio di 1-2 dei set per i sicilia-

ni che calano fisicamente nella quarta frazione di gioco. Cala infatti la difesa del Savio che non riesce più ricevere e la risposta della Sidel non si fa attendere. A salire in cattedra per la compagine di Mister Stigliano è Cantisani che punisce gli avversari più volte. Sia il primo tempo tecnico che il secondo si chiudono con un netto vantaggio per i lagonegresi che pareggiano i conti dei set chiudendo a 925. Nel tie break la Sidel non si fa sorprendere che chiudono definitivamente i conti sul 10-15 conquistando così due punti importanti.

Cantisani trascinatore

PUNTA DRITTO al quinto successo stagionale, e al terzo consecutivo, la Medical Center Potenza, di ritorno questo pomeriggio sul parquet amico del PalaPergola. A cercare di sbarrare il passo ai rossoblù di Draganov, nella gara valida per il sesto turno e che scatta all'insolito orario delle 16.45, ci sarà la pericolosa Graphic Neon Catona: formazione di Reggio Calabria protagonista, al pari della Virtus, di uno scoppiettante inizio di stagione. La neopromossa compagine del tecnico Grezio ha saputo difatti imporsi (sempre per 3-0) in quattro occasioni finora, uscendo sconfitta solo dal difficile campo di Acireale (violato invece alla seconda da Zuccaro e compagni). Confermando così tutto quanto di buono si diceva sul suo conto in estate, visto l'organico di primo livello - oltre all'ottimo palleggiatore Neri c'è la vecchia conoscenza Jefferson Caldeira, opposto brasiliano ex Sapri - allestito dai dirigenti dell'ambiziosa società reggina. Stasera però l'occasione per allungare il passo su una diretta concorrente, e per confermare il grande stato di forma messo in mostra nelle ultime giornate (con i due 30 di fila rifilati a Catanzaro e Stabia), appare troppo ghiotta per una Medical Center che non vuole proprio smettere di sognare.

Con il supporto dei loro tifosi Di Tommaso e soci cercheranno di non dare tregua per tutto il match al Catona, applicando al meglio le preziose indicazioni tecnico-tattiche di coach Draganov. Come conferma Gigi Alamprese: «Dovremo tirare fuori tutto il nostro orgoglio ed evitare i loro punti di forza - spiega il centrale virtussino -. Vincere è l'imperativo che tutta la squadra si è imposta. Per noi si tratta di una gara fondamentale, che non possiamo assolutamente sbagliare. Dovremo essere molto precisi e dimostrare sintonia e compattezza». «Siamo in continua crescita commenta Gennaro Barra, general manager dei potentini -. Arriviamo carichi al punto giusto anche se consapevoli che sarà una partita difficile. Credo, tuttavia, che giocando al massimo potremmo avere le nostre chance». Da tutto il gruppo rossoblù poi arriva un appello ai tifosi. «Vogliamo il palazzetto pieno. Ci auguriamo proprio che domenica il PalaPergola presenti il colpo d'occhio delle occasioni speciali. Ogni volta che gli spalti erano pieni, sia l'anno scorso che nell'attuale campionato, siamo sempre riusciti a giocare delle grandi partite. E questa volta abbiamo bisogno del supporto di tutti per vincere». Luca Carlone sport@luedi.it


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Tennis A1 La Sca ottiene la salvezza e oggi con il Parioli si gioca la posizione in classifica

Pisticci, scontro diretto per la griglia play off La Sca Pisticci chiude a Roma la regular season con la certezza di poter disputare i play out. E contro i Parioli si gioca la possibilità di salire ulteriormente in classifica così da ottenere dei vantaggi importanti negli scontri diretti per la salvezza. Con Oprandi ed Arn a disposizione il successo diventa possibile e Pisticci sa di avere, adesso, tutte le carte in regola per competere sia in casa che fuori e cercare una clamorosa conferma in A1 dopo essere stata ad un passo dalla retrocessione diretta. La situazione in classifica si è definita dopo il turno (il terzo) recuperato venerdì scorso nel quale Pisticci ha riposato, ma dai cui risultati la Sca ha tratto dei vantaggi non indifferenti. Innanzitutto Scandicci ha perso 4-0 in casa con Albinea, è rimasta a zero ed è matematicamente retrocessa, evitando a Pisticci il rischio di scivolare direttamente in

A2. Altrettanto importante è stato il pareggio tra Prato e Parioli che riempie di significati la sfida di oggi tra le lucane e le laziali. Con questo risultato la Sca, vincendo oggi a Roma, può scavalcare proprio le parioline (raggiungendole a quota 6, ma avendo a quel punto una migliore classifica sia per lo scontro diretto che per incontri vinti), lasciarle al sesto posto e conquistarsi una chance in più per la salvezza. La quinta classificata, infatti, si gioca la permanenza nella massima categoria nazionale in gara unica sul campo della quarta, che potrebbe essere l'Asd Le Pleiadi Torino, oggi a riposo e destinata ad essere superata da Prato che avrà vita facile in casa con Scandicci. Il successo più che pronosticabile di Prato consentirà alle toscane di accedere al terzo posto play off, assieme alle già qualificate Viterbo e Albinea. Ma c'è di più. Arrivare

quinti, come detto, significa avere una prima opportunità di salvezza nella gara unica in casa della quarta. In caso di sconfitta, tuttavia, si accede ad una seconda sfida valida per la permanenza in A1: un doppio confronto tra la perdente della gara secca tra quarta e quinta e la sesta classifica, con gara di ritorno in casa della meglio piazzata in classifica. Vincendo a Roma, pertanto, Pisticci si andrebbe a giocare la salvezza diretta a Torino e, in caso di sconfitta, avrebbe la possibilità di salvarsi nel doppio scontro con i Parioli, con ritorno a Pisticci. Qualora, invece, le lucane non vincessero, sarebbero le romane a ritrovarsi avanti, con tutto ciò che ne consegue. A quel punto la salvezza di Pisticci passerebbe unicamente per la doppia sfida con la squadra sconfitta nella prima gara play out tra quarta e quinta, con ritorno in trasferta.

Per Pisticci, dunque, motivazioni a mille, nella consapevolezza di poter ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, ovvero portarsi in una posizione di vantaggio in chiave play out, come due sole vittorie in altrettante gare. Per i Parioli, tuttavia, la posta è ancora più alta. Vincere o pareggiare, infatti, significherebbe allontanare lo spettro del sesto posto, ovvero la peggiore posizione play out possibile, ma anche superare Le Pleiadi, ovvero raggiungere quantomeno il quarto posto (la migliore posizione in chiave play out), senza dimenticare che, in teoria, qualora Prato non battesse Scandicci, Parioli, con un successo, avrebbe addirittura la possibilità di accedere ai play off. Insomma una sfida che vale quanto una finale, soprattutto nella prospettiva dei futuri scontri diretti. Di Prato e Scandicci si è detto. Chiude il calendario di

giornata la super sfida tra Viterbo ed Albinea, con le padrone di casa che, a punteggio pieno, dovranno evitare di perdere per mantenere il

primo posto in classifica e, quindi, tutti i vantaggi acquisiti in chiave play off. Roberto D’alessandro sport@luedi.it

B2 donne L’inseguitrice Salerno perde a Scafati e la forbice s’allarga

La Time lascia un punto a Turi Vittoria sofferta al tie-break delle materane TURI TIME MATERA

B2 donne Blitz a Molfetta

2 3

Asci Giocoleria a gonfie vele

25 - 12, 22 - 25, 11 - 25, 25 22, 6 - 15

VILLA MENELAO NOJATURI: Boccuzzi (L), Fousdituri 1, Gassi 6, Rodriguez 4, Grassano , Raguso n.e., Ricciardi 7, Sanitate, Spinelli 2, Topputi 16, Tortora 12. All. Moramarco TIME VOLLEY MATERA: Ristits 25, Vecerkova 21, De Vita (L), Sarra n.e., Romano J. 12, Di Blasi 12, Amati 8, Romano E. 9, Russo n.e., Calculli n.e. All. Galtieri ARBITRI: Arsemi di Brindisi e Di Bari di Brindisi NOTE: durata set 20', 25',20', 24', 12',per un totale di un ore e quarantuno minuti.Battute vincenti Turi 4, Matera 7, battute sbagliate Turi 6, Matera 6 TURI - Nella palestra dell'Itc Sandro Pertini la Time Volley cede il suo primo punto stagionale in questo campionato, ma ottiene la decima vittoria consecutiva. Dalle notizie giunte ai dirigenti la sconfitta del Salerno a Scafati fa un po' di rabbia, perché si poteva incrementare il vantaggio da quattro a cinque punti. Alla fine c’è un po’ di rabbia, ma lasciare un punto a Turi non può essere considearo un passi falso. Tutto sommato è pur sempre una vittoria e l'approssimarsi degli scontri diretti fa ben sperare visto che dietro si cede il passo. Prima dell'inizio della gara viene osservato un minuto di raccoglimento per la morte di Nico Cassotta, deceduto per un incidente sul lavoro. Le ragazze di Tommaso Galtieri cominciano bene la partita con un buon primo set che lascia poche speranze al Turi e in 20 minuti si chiude la pratica del set con un 25 a 11 per le materane. Il secondo set comincia con i soliti errori e le avversarie che si fanno coraggio insidiando la capolista. Punto su punto è combattuto il set che costa caro alle ragazze di Galtieri che

Le ragazze del Time Volley ed a lato il tecnico Galtieri

perdono il set 25 a 22. Terzo set Ristits e compagne martellano la Noja giocano come sanno, evidentemente capiscono che non possono farsi sfuggire l'occasione, e come il primo set la vittoria del set va in tasca alla Time Volley per 25 a 11 . La strada sembra aperta, ma il quarto set è un'altra cosa, ancora errori e regali, alcune che in settimana non sono state bene comin-

ciano a cedere, anche la Ristits risente del dolore al braccio, ma non può essere una scusante. Il set viene perso per 25 a 22 e si va al tie break e li scatta l'orgoglio e la maggior classe tecnica delle ragazze materane che vincono set e partita. Una vittoria che conferma ancora una volta la qualità della squadra di mister Galtieri, ma bisogna pur dire che c'è da la-

vorare su i cali di concentrazione che in alcuni momenti della gara assalgono le ragazze. Ora si pensa alla prossima gara interna contro il Benevento, temibile formazione che sta cercando di scalare la classifica. In sostanza non è cambiato nulla o quasi, anche se il primo punto lasciato per strada sarà oggetto di discussione della settimana. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it

Volley B2 Donne Netta sconfitta delle lucane con il quotato Sarno

Montescaglioso, altro stop SARNO PLANITALIA MONTESCAGLIOSO

3 0

25-16, 25-16, 25-22

NON C’È stato nulla da fare per la Planitalia Montescaglioso costretta ad arrendersi anche al termine della seconda trasferta consecutiva. Sul campo dell’accreditato Sarno, la formazione di mister Pietrafesa non è riuscita ad opporre una resistenza sufficiente soccombendo senza discussioni ed in maniera netta. I primi due set sono stati sostanzialmente dominati dalla formazione locale che ha preso il largo e condotto in porto la sfida senza avere particolari difficoltà. Solo nella terza frazione le montesi hanno provato ad impostare una piccola reazione ma non sono state in grado di impensierire più di tanto le padrone di casa. Il parziale è arrivato in equilibrio fino quasi alle battute finali ma il Sarno ha confermato di essere più cinico e pronto in questo particolare

Il tecnico Pietrafesa

momento della stagione e di poter quindi trovare con maggiore facilità le conclusioni in attacco necessarie per portare a casa un risultato positivo. La Planitalia dovrà pensare a serrare le fila per continuare a lottare per la permanenza in questa categoria.

Caliendo, coach dell’Asci

MOLFETTA GIOCOLERIA

1 3

25-22, 7-25, 22-25, 17-25

AZZURRA MOLFETTA: D'Agostino, Marasco, Nappi, Brattoli, Francioso, Di Bucchianico, Fortunato (L), Racanati, Testini, La Forgia. All.: Matera. GIOCOLERIA POTENZA: Sinisi, Felicetti, Taddei, Avena, Carbonara, Muscillo, Santangelo (L), Pontillo, Di Camillo, Di Lucchio. All.: Caliendo. ARBITRI: Caputo e De Simeis. SI È FINALMENTE sbloccatolo zero dalla casella vittorie in trasferta per la Giocoleria. La squadra di coach Nello Caliendo si è imposta in quattro set sul campo dell’Azzurra Molfetta, tornando a casa con tre punti pesantissimi per la classifica e il morale. Eppure l’inizio di partita sembrava il preludio per un’altra gara in salita per Avena e compagne: costrette a inseguire fin dai primi scambi nel punteggio le motivatissime baresi, scese evidentemente in campo con l’obiettivo di

scavalcare le potentine in classifica. La squadra del tecnico Annagrazia Matera comandava le operazioni con molti punti di margine, costringendo la Giocoleria a una rincorsa affannosa. Che per poco, però, non era coronata dal successo, visto che il primo set si decideva comunque negli ultimi scambi. La reazione di Avena e socie si prolungava comunque nell’avvio del successivo parziale, che vedeva l’Asci dominare in lungo e in largo: le lucane prendevano subito un margine più che rassicurante, e proseguendo con il loro gioco finalmente brillante e incisivo non permettevano al Molfetta di avvicinarsi. Il terzo set, di nuovo lottato punto a punto, era quello decisivo per l’esito finale del match. E la Giocoleria aveva il merito di chiuderlo sul filo di lana, dopo averlo comunque condotto sempre in testa. Poi la quarta frazione, analoga alla precedente, che le potentine riuscivano a chiudere con maggiore agio, per andare così a conquistare tre punti di notevole peso specifico. l.c.


Televisioni

14.00

TALKSHOW

15.30

PRIMA SERATA

Massimo Giletti

SHOW

REPORTAGE

21.30

FILM

21.30

Domenica 23 novembre 2008

19.35

Il principe e il pirata

TELEFILM

19.30

Peter Falk

FILM

13.00

MIB - Men in Black

63

TELEFILM

Simona Ventura

Milena Gabanelli

In tribunale con Lynn

06.30 -Rubrica Sabato & domenica 09.30 -RubricaStella del Sud 10.00 -Rubrica Linea Verde Orizzonti 10.30 -Rubrica A sua immagine 10.55 -Religione Santa Messa 12.00 -Religione Recita dell'Angelus 12.20 -RubricaLinea verde 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -Talk Show Domenica In - L'Arena 15.15 -SPETTACOLO Domenica In...sieme 16.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 16.35 -SPETTACOLO Domenica In - 100 e lode 18.00 -Varietà Domenica In - 7 giorni 20.00 -Telegiornale Telegiornale

06.15 -RubricaTg 2 Sì, viaggiare 06.25 -RubricaL'avvocato risponde 06.35 -RubricaInconscio e magia 06.45 -VarietàMattina in famiglia 07.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 08.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.30 -TelegiornaleTg 2 Mattina L.I.S. 10.00 -TelegiornaleTg 2 10.05 -RubricaRagazzi c'è Voyager! 10.30 -RubricaCartoon Flakes Weekend 10.45 -RubricaArt Attack 11.30 -VarietàMezzogiorno in famiglia 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.25 -RubricaTg 2 Motori - di motori 13.35 -RubricaTg 2 Eat Parade 13.45 -VarietàQuelli che... aspettano 15.30 -ShowQuelli che il calcio e... 17.05 -RubricaStadio Sprint 18.00 -TelegiornaleTg 2 18.05 -Rubrica90° minuto 19.00 -RubricaNumero 1 19.25 -TelefilmFriends 19.50 -Sit ComPiloti

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07.00 -RubricaSuperpartes 07.45 -Cartoni 10.50 -Sit ComRaven 11.20 -Sit ComWilly il principe di Bel Air 12.25 -Telegiornale Studio Aperto 13.00 -Rubrica Guida al campionato 14.00 -Film TvLa diga della paura Azione 16.00 -Film Z la formica - regia di Eric Darnell, Tim Johnson (USA) - 1998 17.40 -Sit ComLa tata 18.30 -Telegiornale Studio Aperto 19.05 -Sit ComTutto in famiglia 19.30 -Film MIB - Men in Black con Tommy Lee Jones, Will Smith, Linda Fiorentino, Vincent D'Onofrio, Tony Shalhoub, Rip Torn regia di Barry Sonnenfeld (USA) 1997

06.00 -TelegiornaleTg La7 07.00 -AttualitàOmnibus Weekend 09.20 -AttualitàLa settimana 09.40 -Film C'era una volta Hollywood con Fred Astaire, Bing Crosby, Gene Kelly, Clark Gable, Elizebeth Taylor, Cyd Charisse - regia di Jack Haley Jr. (USA) - 1974 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmIn tribunale con Lynn 14.00 -TelefilmL'ispettore Barnaby 16.00 -FilmPrima comunione con Aldo Fabrizi, Gaby Morlay, Enrico Viarisio, Andreina Mazzotti - regia di Alessandro Blasetti (Italia) - 1950 17.55 -FilmIl genio con Eddie Murphy, Jeff Goldblum, Kelly Preston, Robert Loggia, John Cryer, Morgan Fairchild - regia di Stephen Herek (USA) 1998 20.00 -TelegiornaleTg La7

20.35 -News Rai Tg Sport 20.40 -Gioco Affari tuoi 21.30 -Miniserie I vicerè 23.25 -TelegiornaleTg 1

20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.00 -Telefilm NCIS 21.50 -Telefilm Criminal Minds 22.35 -RubricaLa domenica sportiva

21.30 -Reportage Report 23.20 -Telegiornale Tg 3

20.40 -ShowPaperissima Sprint 21.30 -FilmIl principe e il pirata con Leonardo Pieraccioni, Massimo Ceccherini, Luisa Ranieri, Melanie Gerren, Lucio Allocca, Claudio Angelini - regia di Leonardo Pieraccioni (Italia) - 2001

22.30 -Rubrica Controcampo posticipo 22.40 -Rubrica Controcampo

21.30 -FilmMIIB - Men in Black 2 con Tommy Lee Jones, Will Smith, Rosario Dawson, Rip Torn, Patrick Warburton, Lara Flynn Boyle, Tony Shalhoub, David Cross - regia di Barry Sonnenfeld (USA) 2002

20.30 -News Sport 7 20.35 -Real Tv Chef per un giorno 21.30 -Show Crozza Italia Live 23.30 -AttualitàReality

23.30 -AttualitàSpeciale Tg 1 00.30 -RubricaOltremoda 01.05 -TelegiornaleTg 1 01.25 -RubricaCinematografo 02.25 -RubricaCosì è la mia vita... 03.25 -VideoframmentiSuperStar 04.00 -FilmLa mia vita a stelle e strisce

01.00 -TelegiornaleTg 2 01.20 -RubricaSorgente di vita 01.50 -Real TvL'isola dei famosi 02.40 -RubricaTg 2 Costume e società 02.55 -MiniserieLittle Roma 03.35 -RubricaNella profondità di Psiche

23.30 -TelegiornaleTg Regione 23.40 -ShowGlob, l'osceno del villaggio 00.40 -TelegiornaleTg 3 00.50 -RubricaTeleCamere 01.35 -RubricaAppuntamento al cinema 01.45 -RubricaFuori orario. Cose (mai) viste

23.30 -Talk ShowMaurizio Costanzo Show 01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -ShowPaperissima Sprint 03.05 -FilmCronisti d'assalto con M. Keaton - regia di Ron Howard (USA) - 1994

00.55 -RubricaFuori campo 01.20 -NewsSipario notte 02.10 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 02.25 -FilmCrimini del cuore con D. Keaton, J. Lange, S. Spacek, S. Shepard - regia di Bruce Beresford (USA) - 1986

23.20 -MiniserieTaken 00.10 -NewsStudio Sport 02.05 -FilmSnatch - Lo strappo con B. Del Toro, D. Farina, V. Jones, B. Pitt - regia di Guy Ritchie (GB/USA) - 2000 04.05 -TelefilmLois & Clark

00.30 -NewsSport 7 01.00 -TelegiornaleTg La7 01.25 -FilmTre colori - Film Rosso con I. Jacob, J.-L. Trintignant, F. Feder - regia di Krzysztof Kieslowski (Fra) - 1994 03.50 -AttualitàCNN News

leTrame

RETE 4

ORE 14.40

LA 7

ORE 16.00

LA 7

ORE 17.55

IL GIORNO PIÙ LUNGO

PRIMA COMUNIONE

IL GENIO

con J. Wayne, H. Fonda, R. Mitchum, R. Ryan - regia di Ken Annakin, Andrew Marton, Bernhard Wicki (Usa) - 1962

con A. Fabrizi, G. Morlay, E. Viarisio, L. Baroux - regia di Alessandro Blasetti (Ita) - 1950

con E. Murphy, J. Goldblum, K. Preston, R. Loggia - regia di Stephen Herek (Usa) - 1998

Il film illustra varie fasi dello sbarco alleato in Normandia, con particolare riferimento all'occupazione di S. Mère Eglise a opera di un gruppo di paracadutisti, alla difficile avanzata sulla spiaggia di Omaha e Utah, e alla scalata della scogliera di Pointe du Roc...

Il commendator Carloni alla caccia disperata del vestitino bianco che la figlia Anna deve indossare il giorno della prima comunione...

Ricky Hayman deve fare i conti con lo scarso rendimento della GBSN, il network specializzato in televendite in cui lavora. Assieme a Kate Newell, giovane "media analyst", si imbatte in G, un santone votato all'anima e al buonumore. Irrompendo nei programmi, G riesce a far impennare i profitti, diventando in breve una star...

ITALIA 1

ORE 19.30

ITALIA 1

ORE 21.30

CANALE 5

ORE 21.30

MIB - MEN IN BLACK

MIB - MEN IN BLACK 2

IL PRINCIPE E IL PIRATA

con T. Lee Jones, W. Smith, L. Fiorentino, V. D'Onofrio - regia di Barry Sonnenfeld (Usa) - 1997

con T. Lee Jones, W. Smith, R. Dawson, L. Flynn Boyle - regia di Barry Sonnenfeld (Usa) - 2002

con L. Pieraccioni, M. Ceccherini - regia di Leonardo Pieraccioni (Ita) - 2001

K. e J. sono gli "uomini in nero" al servizio di un'agenzia governativa non ufficiale, ma ricca di fondi che si occupa di tutto ciò che riguarda l'immigrazione clandestina degli alieni sulla Terra. Infatti gli extraterrestri sono arrivati da tempo sul nostro pianeta, vivono tra di noi e hanno assunto diverse sembianze...

Ritorna la strana coppia di agenti federali che combatte l'immigrazione aliena e illegale sulla Terra. Purtroppo uno dei due, Kay (Jones) ha perso la memoria, un inconveniente non di scarso rilievo dal momento che era proprio lui a detenere informazioni cruciali per la sicurezza del pianeta...

Da Palermo a Saint Vincent. Verso un'eredità, un quadro che vale 250 milioni, lasciata da un padre, indebitato per sei miliardi, che finge di morire per continuare a vivere. Il quieto maestro Leopoldo, dalla vita piatta e monotona, scopre di avere un fratellastro, Melchiorre, detto Gimondi, di professione ladro e scippatore fin dalle scuole medie, fan del mago Silvan, detenuto all'Ucciardone...

“I migliori anni” continua a vincere RAI UNO L'eredita' I migliori anni Affari tuoi L'eredita' la sfida

ora 19.49 21.09 20.41 18.50

ascolto 6.776 6.740 6.551 4.725

RAI DUE L'isola dei famosi 6 Tg2-costume e societa' Close to Close to

18.59 13.31 21.05 21.48

2.918 2.340 2.235 2.043

RAI TRE Un posto al sole Mi manda raitre Geo & geo Blob di tutto di piu'

20.34 21.07 17.49 19.58

2.691 1.940 1.803 1.791

CANALE 5 Striscia la notizia Paperissima errori in Beautiful Cento vetrine

20.47 21.10 13.42 14.12

7.174 5.955 4.194 4.133

ITALIA 1 La talpa sudafrica Csi:miami I simpson La ruota della fortuna

20.23 21.17 14.33 20.29

2.774 2.687 2.474 2.381

RETE 4 Walker texas ranger Tempesta d'amore Tempesta d'amore Tempesta d'amore

20.28 19.39 21.13 18.42

2.768 2.034 1.975 1.738



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