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In Italia e nel Mondo
Martedì 25 novembre 2008
Brevi dal mondo
Chavez vince ma non tanto CARACAS – Nelle elezioni regionali di domenica, il presidente Hugo Chavez (nella foto) ha trascinato, praticamente quasi da solo, il suo Partito socialista unito del Venezuela (Psuv) a conquistare la prima vittoria senza alleati, imponendosi in 17 dei 22 Stati in lizza. Ma l’opposizione, in cui confluiscono vari
Napolitano in visita a Tel Aviv Vigilanza Rai, Villari va avanti incontrerà Peres e Abu Mazen convoca la Commissione, il Pd non c’è ROMA - Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, da ieri sera e' a Gerusalemme per una visita di Stato di quattro giorni in Israele. Un appuntamento molto importante rimasto incerto fino all'ultimo momento a causa delle crisi di governo che ha portato allo scioglimento della Knesset in vista delle elezioni del prossimo 10 febbraio. Nel programma di Napolitano ci sono un colloquio con Shimon Peres, la visita ai Territori palestinesi e l'incontro con il presidente dell'Anp Abu Mazen. Alla vigilia della partenza per Israele, il Capo dello Stato ha inaugurato a Roma una lapide in ricordo delle cosiddette "scuole di
Giorgio Napolitano
emergenza", che accolsero studenti e docenti ebrei espulsi dalle scuole pubbliche nel '38, in via Celimontana. La lapide e' stata posta all'interno della caserma dei carabinieri di Roma-Celio.
ROMA - Il presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai, Riccardo Villari, va avanti per la sua strada incurante degli inviti della maggioranza e dell'opposizione a dimettersi per lasciare il posto a Sergio Zavoli. Per oggi ha convocato l'ufficio di presidenza della commissione che si dovra' occupare del varo del regolamento per l'applicazione della par condicio in vista delle elezioni regionali in Abruzzo. Il Pd, come aveva gia' deciso, non partecipera' alla riunione, al contrario dei rappresentanti del Pdl. Torneremo in commissione, ribadisce il Pd, soltanto se saranno messe all'ordine del giorno le dimissioni di Riccardo Villari. "Noi disertiamo", ha affermato il ca-
Riccardo Villari
pogruppo Pd, Fabrizio Morri, "la riunione se la faccia con i suoi sodali di destra". L'Udc invece sara' presente. Ma solo per invitare nuovamente Villari a dimettersi, ha spiegato Roberto Rao.
Accuse di voto di scambio per i curriculum e le promesse di lavoro partiti, ha in qualche modo frenato la corsa del presidente aggiudicandosi cinque stati, tre in più rispetto al 2004.
Assalto all’arma bianca: è morto LOS ANGELES – Da vero samurai ha sfoderato due grandi sciabole, si è scagliato impavido contro una sede di Scientology ed è morto. Un uomo di 48 anni, che si era avvicinato con due spade al Celebrity Center di Hollywood, molto frequentato dai vip, è stato ucciso dalla guardia di sicurezza al di fuori dell’edificio. L'aggressore, ha parcheggiato la sua auto, è sceso con due spade fra le mani e si è diretto contro la vigilanza.
Abruzzo, bufera sul video del Pdl Damiano chiede l’intervento dei giudici PESCARA – Accuse di voto di scambio da più parti politiche per il video del Pdl, intitolato «Tutti gli uomini del presidente», apparso sul sito del candidato del centrodestra Gianni Chiodi, in vista delle elezioni regionali in Abruzzo, e poi cancellato; lo spot, tuttavia, è stato registrato da Abruzzo24ore.tv e poi diffuso in rete su Youtube. «Vai alla bancarella di Gianni – recita lo stesso candidato Chiodi nel video – è iscriviti al tuo futuro». Nel filmato si parla di «censimento della formazione e dell’imprenditorialita», e si invitano i ragazzi a presentarsi il 22 e il 23 no-
vembre scorsi «alla bancarella della loro città». Secondo quanto riferito da un collaboratore del Pdl, chiamato a raccogliere i curricula dei giovani, venerdì scorso è stato deciso l’annullamento dell’iniziativa, probabilmente a causa delle prime proteste: il video è stato rimosso dal sito, i gazebo previsti nelle città abruzzesi sono stati cancellati, e i moduli per la raccolta dati sono stati gettati via. La questione non è però rimasta inosservata. Il primo a lanciare accuse di voto di scambio era stato, sabato mattina, il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace, sul cui blog il
Palermo, anziano imprenditore violentava il figlio di un dipendente PALERMO – Per paura di restare disoccupato, un padre, ha permesso al datore di lavoro, un imprenditore agricolo di 83 anni, di abusare di suo figlio, un ragazzino appena adolescente. Temeva di perdere l’impiego e la stalla diroccata in cui l’anziano gli consentiva di vivere insieme alla famiglia. Un silenzio colpevole, quello del protagonista della vicenda, che, a dire del gip, però, sarebbe giustificato dallo «stato di necessità». Per l’uomo, un bracciante di 40 anni, il pm che ieri ha arrestato il pedofilo, aveva chiesto la misura cautelare del divieto di dimora nelle campagne del Nisse-
no, teatro della vicenda. Ma il giudice, Paolo Fiore, pur riconoscendo la sussistenza «dei gravi indizi di colpevolezza del delitto di favoreggiamento personale», a carico del padre della vittima, ha rigettato l’istanza, ritenendo, appunto, che abbia agito in presenza della «causa di giustificazione dello stato di necessità», in quanto dall’anziano datore di lavoro gli proveniva «l'unico reddito capace di consentire il sostentamento del nucleo familiare già in condizioni di forte disagio economico e sociale». A scoprire la terribile storia sono stati i carabinieri venuti a sapere, dai familiari dell’imprenditore
e da alcuni parenti del ragazzino, degli abusi. Le segnalazioni hanno dato input all’inchiesta: sono stati ascoltati testimoni e disposte intercettazioni ambientali. Grazie alle cimici, nascoste nella stalla in cui la famiglia viveva assieme agli animali, i militari hanno «assistito» in diretta agli incontri tra l'anziano e l’adolescente. Accertamenti medici e perizie psicologiche effettuate sulla vittima hanno poi confermato i sospetti. Le violenze sarebbero andate avanti per oltre due anni grazie al silenzio complice del padre del piccolo, indagato per favoreggiamento, e all’ignavia della madre.
FLASH
Sark, cade l’ultimo bastione feudale È L'ULTIMObastione del feudalesimo al mondo, e sta per cadere, abbattuto dalla democrazia, anche se a dargli la spallata decisiva saranno due fratelli miliardari. Per chi cerca prove dell'eccentricità degli inglesi, in effetti, non c'è molto di meglio dell'isola di Sark, quaranta case su una zolla di terra verde, a qualche decina di chilometri dalla costa della Gran Bretagna.
video è ricomparso domenica. Ieri lo spot è sui maggiori siti di informazione italiani, mentre da più parti politiche piovono critiche pesanti. Il segretario del Prc, Paolo Ferrero, parla apertamente di «sistema delle clientele», mentre il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, di «malcostume politico»; il viceministro del Lavoro del governo ombra del Pd, Cesare Damiano, chiede invece l'intervento della magistratura. L’ex presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, che a luglio fu arrestato per l'inchiesta sulle presunte tangenti nella sanità, giudica lo Gianni Chiodi spot come il ritorno «a vecchi riti gasparriani». La portavoce nazionale dei Verdi, Grazia Francescato, e il segretario nazionale di Sinistra Democratica, Claudio Fava, sono concordi nel paragonare la campagna elettorale di Chiodi ai metodi usati dall’ex sindaco di Napoli, Achille Lauro. La difesa del Pdl è affidata al vicepresidente vicario del Gruppo Pdl al Senato, che definisce «patetici» gli attacchi rivolti a Chiodi, uno dei coordinatori regionali del Pdl, Filippo Piccone, li cataloga come «isterici»,
mentre per il segretario della Dca, Gianfranco Rotondi, «il voto di scambio non si fa in piazza». La raccolta dei dati, secondo quando riporta dall’agenzia giornalistica Amater, sarebbe dovuta avvenire sabato 23 e domenica 24 nei gazebo del Pdl allestiti in tutto Abruzzo. «Siamo stati circa tre ore nella sede elettorale di Teramo –racconta uno dei giovani che ha partecipato all’iniziativa – dove ci hanno spiegato l’evento, come e dove sarebbe avvenuto e perchè. Poi – continua il giovane, venuto a conoscenza dell’occasione di lavoro tramite un passaparola tra amici – ci hanno consegnato il materiale: striscioni, manifesti, volantini, moduli e casacche con il volto di Chiodi e lo slogan 'Tutti i giovani del presidente'». Venerdì pomeriggio il dietrofront. «Ci hanno chiamati – prosegue il giovane – per annullare tutto: niente più gazebo, niente più moduli. L’iniziativa si è trasformata in un questionario anonimo con tre domande da rivolgere a giovani universitari e studenti degli ultimi anni delle scuole superiori». Le risposte sono state annotate in dei block notes. Adam Hanzelewicz
Disagi in tutta Italia
Maltempo prime spruzzate nelle città ROMA – Prime spruzzate di neve anche in città: a Milano, Venezia, Torino e Padova; ma l’ondata di maltempo che si è abbattuta sulle regioni del nord e del centro della Penisola ha provocato disagi, soprattutto, per gli automobilisti, anche se la situazione è via di miglioramento. Nelle prossime ore il maltempo si sposterà a sud, ma qui si prevedono piogge e nevicate di minore intensità. Allerta meteo, nelle prossime 24-30 ore, anche su gran parte della Sardegna. A causa del maltempo un sessantenne di Bacoli (Napoli) è precipitato dal tetto della sua abitazione, vi era salito per accertare i danni provocati dalle intemperie. AUTOSTRADE: Le difficoltà maggiori si sono registrate sulle autostrade e sulle strade a lunga percorrenza. Il tratto Firenze-Bologna dell’A1 alle 8.50 di ieri è stato chiuso al traffico, per un paio d’ore, per consentire la pulizia del manto stradale dalla neve. Al momento dello stop erano circa 2000 i veicoli che stavano transitando lungo il tratto appenninico. Nel pomeriggio sono terminate le precipitazioni sull'A1 MilanoModena, sull'A11 PistoiaLucca e sull'A27, nevicate serali solo sull'A23 UdineTarvisio, nel tratto all’altezza del Confine con l’Austria. FERROVIE – Disagi in Garfagnana: sulla linea Piazza al Serchio-Castelnuovo ci sono stati ritardi per 4 treni rimasti fermi perchè gli scambi si erano bloccati per il gelo.
Barbone bruciato, arrestati gli autori sono quattro giovani della Rimini bene RIMINI – Ragazzi di buona famiglia, che lavorano o studiano. Così li definiscono le forze dell’ordine e gli inquirenti, che pure ne hanno chiesto l’arresto con l’accusa di tentato omicidio volontario e incendio, un’accusa gravissima per quattro giovani riminesi, tutti incensurati, che hanno dato un duro colpo alle loro famiglie e all’intera comunità: di giorno persone normali, di notte piromani omicidi. Sono i responsabili dell’attentato incendiario ad Andrea Saveri, il clochard tarantino dato alle fiamme il 10 novembre mentre dormiva su una panchina in via Flaminia a Rimini. Si tratta di Alessandro Bruschi, 20 anni, Enrico Giovanardi, 19, Fabio Volanti, 20 e Matteo Pagliarani, 19. Bruschi fa il barista, Giovanardi è un perito chimico tirocinante, Pagliarani è elettricista e Volanti uno studente universitario. Facce da ragazzini, quelle delle foto che la Squadra Mobile ha scattato loro al momento del fermo, e che ha mostrato nel pomeriggio in Tribunale durante la conferenza
stampa alla Procura della Repubblica, presenti il procuratore capo Franco Battaglino e il sostituto Davide Ercolani, che ha condotto le indagini. L’operazione è stata battezzata 'Gioventù bruciata', ed è partita dalle testimonianze di alcuni cittadini che i magistrati hanno pubblicamente ringraziato. Uno di loro aveva segnalato di aver visto una macchina la cui targa conteneva una 'G'; altri hanno riferito di aver ascoltato alcuni strani discorsi da parte di un gruppo di giovani a proposito dell’episodio. La Mobile ha ottenuto l’autorizzazione per piazzare microfoni ambientali nei luoghi dove il gruppetto era solito riunirsi, e sono stati messi sotto controllo i telefoni cellulari di tutti i componenti. Da qui le prove dell’accaduto: i quattro parlavano apertamente del loro gesto, spesso preoccupati di come le indagini stavano andando avanti, almeno a leggere i Ieri mattina sono stati prelevati dalle loro abitazioni e portati in Questura. Dapprima hanno negato tutto, poi – hanno riferito gli inquirenti - hanno finito per confessare.
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Martedì 25 novembre 2008
I sindacati delle Ferrovie non rinunciano a difendere il loro collega
Macchinista licenziato, venerdì sciopero Dopo gli incidenti agli Eurostar aveva rilasciato «doverose e ovvie dichiarazioni»
IL DREAM TEAM DI OBAMA
Altero Matteoli
ROMA – Le Rsu annunciano per il 28 novembre prossimo uno sciopero (dalle 9 alle 17) di tutti i ferrovieri per protestare contro il licenziamento del macchinista, delegato alla sicurezza Dante De Angelis. «Il giorno di ferragosto – spiega una nota – è stato licenziato il macchinista, delegato alla sicurezza, Dante De Angelis, per aver rilasciato una ovvia e doverosa dichiarazione sui gravi incidenti accaduti ai treni Eurostar nei mesi precedenti. Il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, con due precettazioni del tutto pretestuose ci
ha già costretto per ben due volte (il 26-9-08 e il 29-10-08) a rinviare lo sciopero contro questo provvedimento, nonostante fosse stato sempre proclamato nel pieno rispetto di tutte le regole. Ma, sempre nel rispetto delle regole, abbiamo differito ancora lo sciopero al 28-11-08 per il reintegro immediato del nostro compagno di lavoro ingiustamente licenziato. Auspichiamo, per il prossimo futuro, un ministro meno accondiscendente alle deprecabili scelte del gruppo FS e di maggior garanzia istituzionale nel rispetto delle leggi e della Costituzione, anche nei
confronti dei lavoratori». Parlando del management di Fs la nota aggiunge: «Con la stessa cieca indifferenza autoritaria con cui sopprime treni e fermate, aumenta il prezzo dei biglietti, maltratta e querela i pendolari, la dirigenza persevera in un atteggiamento di totale chiusura e non intende ancora revocare un licenziamento, evidentemente ingiustificato, che da tutti, viaggiatori, forze politiche e sindacali, giuristi, organi di stampa e da una moltitudine di semplici cittadini, viene considerato un atto iniquo e persecutorio». Letizia Bianco
Iraq, scoppia l’inferno prima del voto sull’accordo Tensione alle stelle a Baghdad, uccise venti donne in attentati kamikaze
Il bus distrutto dalla bomba
BAGHDAD–A meno di 48 ore dal cruciale voto del Parlamento iracheno sull'accordo tra Iraq e Usa sulla sicurezza, la tensione è salita alle stelle ieri a Baghdad: Una ventina di persone, in gran parte donne, sono state uccise in una raffica di attentati, uno dei quali è stato messo a segno da una kamikaze. Nell’attacco più sanguinoso, è stato preso di mira un minibus carico di impiegate del ministero del commercio che si stavano recando al lavoro. È stata utilizzata una bomba del tipo 'magnetico', che è esplosa mentre il minibus stava percorrendo una superstrada.
Scelta la “squadra”: «Sono i cervelli migliori d’America»
«In questo Paese cresciamo o cadiamo come un popolo solo» NEW YORK – Con i tentacoli di una crisi economica «di proporzioni storiche» che si moltiplicano a tutto campo, Barack Obama preme sull'acceleratore del nuovo Dream Team. Il presidente eletto ha annunciato ieri la sua squadra economica: il capo della Fed di New York Timothy Geithner al Tesoro, l’ex ministro del Tesoro Lawrence Summers al Consiglio Economico Nazionale. «Ho scelto i cervelli migliori d’America. Leader capaci di offrire giudizi solidi e pensieri innovativi, esperienza e nuove idee coraggiose. Gente che condivide la mia filosofia economica: che non puoi avere una Wall Street che prospera se non prospera anche Main Street. In questo paese – ha detto Obama – cresciamo o cadiamo come una nazione, come un popolo solo». La nuova squadra, a cui si uniscono l’economista di Berkeley e storica del New Deal Christina Romer a capo del Council of Economic Advisors e la collaboratrice di Ted Kennedy Melody Barnes al timone del Consiglio di Politica Interna, si è messa al lavoro da subito: «La verità è che non c'è tempo da perdere», ha detto Obama mentre da Washington il portavoce della Casa Bianca Tony Fratto rivelava che Geithner, nel suo ruolo di capo della Fed di New York, ha avuto già voce in capitolo nella decisione notturna del governo di salvare il gigante bancario Citigroup. «Abbiamo una grande fiducia in Geithner», ha detto dopo la nomina il ministro del Tesoro uscente Henry Paulson dan-
do atto al suo successore della «creatività» che si è rivelata «cruciale» nella messa a punto delle misure da 700 miliardi di dollari a soccorso del sistema finanziario. La nuova squadra si piazza solidamente al centro dello spettro politico e manda un messaggio positivo alla comunità internazionale: Geithner, un newyorchese di 47 anni, è cresciuto in Africa e in Asia, è stato sottosegretario al Tesoro per gli affari internazionali, parla cinese e giapponese e «capisce il linguaggio dei mercati di oggi», ha detto Obama. Quanto al 54enne Summers, ex economista capo della Banca Mondiale, il presidente eletto ha ricordato che «ci ha aiutato a navigare attraverso molte crisi internazionali», dall’Asia
nel 1997 alla Russia l’anno successivo. Summers è stato anche «uno degli architetti centrali delle politiche che hanno portato alla più lunga espansione americana della storia, con surplus record, aumento del reddito della famiglie, e oltre 20 milioni di nuovi posti di lavoro». Sia Geithner che Summers vengono dalla stessa area moderata del Partito Democratico con l’ex ministro del Tesoro Robert Rubin, oggi senior director di Citigroup, come minimo comune demnominartore. Summers è stato il vice di Rubin al Tesoro e poi ne ha ereditato il posto, Geithner ha lavorato con Rubin durante lo stesso periodo. Di un altro protetto di Rubin, Peter Orszag, dovrebbe essere ufficializzata og-
Il futuro segretario al Tesoro, Timothy Geithner. Nella foto in basso, Michelle Obama
gi la nomina a nuovo Direttore del Budget. «Sono tre pragmatici», ha detto il senatore di New York Charles Schumer: assieme avranno il compito di inauguare un periodo di nuove regole nei mercati e pilotare in
Michelle attesa come la nuova Eleanor Roosevelt WASHINGTON – Michelle Obama a 44 anni si appresta a diventare la più giovane First lady d’America dai tempi di Jacqueline Kennedy. Ma non sarà una Jacqueline nera. Semmai è a Eleanor Roosevelt che intende rifarsi, perchè è quello il modello. Se poi l’opinione pubblica la accoglierà come la prima Eleanor nera, ben venga, «ci può stare». Perchè Eleanor Roosevelt, nipote prediletta di Theodore e moglie di Franklin Delano, è storicamente considerata e ricordata come la «first lady del mondo» (la definizione è del presidente Truman). Eleanor fu la prima first lady ad impegnarsi in prima per-
sona in questioni politiche tanto delicate quanto universali (i diritti civili degli afro-americani, i diritti delle donne, dei lavoratori, i diritti universali dell’uomo). Si
adoperò affinchè i neri d’America ottenessero il diritto al voto e per questo venne accolta nella storica associazione femminile Alpha Kappa Alpha (Aka), fondata nel 1908 e considerata una delle associazioni simbolo in America nella difesa dei diritti civili. Di quella associazione Michelle Obama fa già parte: è stata nominata membro onorario nel luglio scorso, ben prima che diventasse first lady 'in pectore', e già in quell'occasione venne paragonata a Eleanor Roosevelt. Oggi, a meno di due mesi dal suo ingresso ufficiale alla Casa Bianca, negli Stati Uniti quel paragone è più che mai d’attualità.
Linguaggio scurrile assessore si dimette LINGUAGGIO più che colorito, anzi turpiloquio. Cadenza romanesca, anzi espressioni in vernacolo. Il tutto davanti alle telecamere di 'Report' che lui pensava fossero spente. L’assessore alla casa della Regione Lazio Mario Di Carlo forse è il primo politico che rimette le sue deleghe, in questo caso quelle delicate dei rifiuti, perchè colto in flagranza di turpiloquio. Il suo sfogo in perfetto romanesco, col tormentone della “coda alla vaccinara», ripreso impietosamente dalla telecamera della trasmissione di Milena Gabanelli
Congresso alcune delle politiche economiche più aggressive e interventiste dall’epoca del New Deal Rooseveltiano. Con la mezza prospettiva di ereditare il timone della Fed quando Ben Bernanke tra due anni scadrà dal mandato, Summers era stato nelle ultime settimane in pole position per il posto di ministro del tesoro: Obama ha optato di affidargli il Consiglio Economico Nazionale per evitare rischi connessi con la procedura parlamentare di ratifica. Molte donne gliel'hanno giurata per dichiarazioni sulla loro «inferiorità innata» nelle materie scientifiche: nel 2006 gli erano costate la presidenza di Harvard. La nuova carica non è peraltro un ripiego o un premio di consolazione. Il Consiglio Economico Nazionale, svalutato negli anni di George W. Bush, era stato creato da Bill Clinton nel 1993 per coordinare il lavoro dei ministeri economici. «Sarà Larry l’uomo delle nuove idee che Tim dovrà mettere in atto», ha detto un consigliere economico di Obama protetto dall’anonimato. Alessandra Baldini
Foggia, parroco fa causa rivuole la sua canonica
Basta show con animali andata in onda ieri sera su Raitre, già è un cult sul web e spopola anche sulle suonerie dei telefonini, almeno a Roma. E ha creato un piccolo terremoto nella giunta regionale targata Marrazzo.
SARÀ, forse, la fine dei numeri con elefanti, tigri e scimmie ammaestrate nei circhi tradizionali. Perchè a destra come a sinistra la direzione comune è quella di non vedere più animali protagonisti degli show, lontani dal loro habitat naturale.
Con questo spirito è arrivata la proposta di legge della giovane parlamentare siciliana Gabriella Giammanco (Pdl), che sta incassando un’adesione bipartisan, tra cui quella del ministro ombra dell’Ambiente del Pd, Ermete Realacci.
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FOGGIA – Una famiglia composta da padre, madre e due figli, di 12 e di 17 anni, sarà in tribunale domani citata dal parroco della chiesa foggiana di San Pietro Apostolo, don Saverio Trotta, che rivuole la canonica nella quale i quattro abitano da oltre un anno non avendo un luogo nel quale vivere. Don Saverio Trotta è parroco in quella chiesa da circa un anno: lui e il suo vice hanno trovato la canonica già occupata dalla famiglia di 'senzatetto' e sono stati così ospitati sinora l’uno in un’altra parrocchia foggiana e l’altro nel seminario diocesano, a una decina di chilometri
da Foggia. «La prima cosa che voglio precisare – sottolinea Pasquina Catalano – è che noi non abbiamo occupato abusivamente la canonica della parrocchia 'San Pietro Apostolo'. Ci fu concessa dal precedente parroco, don Osvaldo Castigliore.
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Martedì 25 novembre 2008
Il fatto del giorno: crollo nel liceo, polemiche sulla sicurezza a scuola La Gelmini si difende “Priorità alla sicurezza”
La metà degli istituti sono edifici a rischio
La madre: «Pagheranno come per la Thyssen»
dall’intervista di Francesca Angeli
dall’articolo di Paolo Griseri
dall’articolo di Grazia Longo
Ministro Gelmini dopo la tragedia di San Giuliano davvero si sperava che nulla di simile sarebbe mai più accaduto. E invece un ragazzo di 17 anni è morto [...]. Si parla, forse, di una ristrutturazione eseguita male. «Non mi sento di trarre conclusioni su questa vicenda che è ancora tutta da chiarire. Sarebbe prematuro scagliare la pietra contro qualcuno. Aspettiamo l’esito delle indagini». Il governo ha trascurato la questione sicurezza? «Su questo punto mi assumo tutte le responsabilità e le rispondo assolutamente no. L’edilizia scolastica è stata ed è la priorità. Mi è stato chiaro fin da subito che esiste un’emergenza legata alla sicurezza delle scuole. [...]»
Una su due non ce la fa. Una su due è potenzialmente a rischio. I tecnici della Protezione civile disegnano una mappa inquietante: 22.800 scuole pubbliche su 42.000 non sono a norma. Sono edifici progettati senza tenere conto dei criteri antisismici in zone dove i terremoti sono frequenti. Un elenco di cui non fanno parte licei come quello di Rivoli, che non è in zona sismica [...]. Gelmini ha promesso di intervenire subito sulle 100 scuole più a rischio. L’elenco, dicono alla Protezione civile, si sta definendo in questi giorni [...]. Ma quanto costa rimettere in sesto tutte le scuole italiane? Guido Bertolaso, sottosegretario alla Protezione civile, allarga le braccia: "Secondo i nostri calcoli ci vogliono 4 miliardi di euro [...]”.
I polsi sono ancora avvolti dalle bende. Cinquanta punti di sutura per ricucire le ferite che si è procurata rompendo una finestra, quando ha visto il corpo del figlio senza vita. Niente e nessuno, invece, potrà rimarginare lo strazio del suo cuore. Eppure Cinzia Scafidi - 39 anni, mamma di Vito, morto sabato mattina al Liceo Darwin, per il crollo di una controsoffittatura - ha la forza di dire: «Qualcuno pagherà per quello che è successo». Qualcuno chi? «Ancora non lo. Sono tante le persone che potrebbero essere responsabili per la morte assurda del mio angelo. Ma se hanno risarcito i parenti delle vittime della ThyssenKrupp, anch’io ho il diritto di chiedere i danni. Non per amore del denaro, solo per ottenere giustizia». [...]
La migliore di ieri
I soldi c’erano
Stanziati 13 miliardi in sei anni nulla di fatto
Meglio vivo e ignorante
dall’articolo di Pierangelo Sapegno
dall’articolo di Fiorenza Sarzanini
dal servizio di Vera Schiavazzi
Le scuole vecchie e fatiscenti sono tante. Però, c’è anche di peggio. A volte ci sono i soldi per metterle a posto, e c’è chi non vuole spenderli. E a volte ci sono, ma non si possono spendere. A volte, infine, sono messe talmente male che uno dice: e noi che ci possiamo fare? Vengono giù le scuole, basta un colpo di vento, e noi cosa dobbiamo fare? Bertolaso commissario, Bertolaso pensaci tu, come per i rifiuti, come per i terremoti? Ah, neanche per sogno, dice lui. E allora cosa? «Regolamenti chiari, situazioni nette e procedure veloci, degne di un Paese moderno. Basterebbe questo. [...]».
Tre mesi dopo il crollo della scuola di San Giuliano era tutto pronto. La legge per la «messa in sicurezza degli edifici scolastici» fu approvata in fretta e furia, immediatamente stilato l’elenco delle zone a rischio sismico, subito decisi anche lo stanziamento di 13 miliardi di euro, il piano di interventi, addirittura la lista delle scuole con «priorità massima». Sono trascorsi sei anni da quel tragico 31 ottobre quando il terremoto provocò 30 morti, di cui 27 bambini. E non è accaduto più nulla. Gli istituti sono stati abbandonati al degrado, con le conseguenze che adesso appaiono in tutta evidenza. Una situazione tanto grave da
I fatti del giorno prima a cura di Max Stèfani
Tempi duri per Veltroni. L’analista preoccupato gli ha consigliato decisamente di fare questo benedetto cambio di residenza in Africa. I Dalemiani lo attaccano sempre più da presso con l’idea del Congresso. La verità è che sia nel partito che negli elettori è sempre più grande l’insofferenza verso questi due galletti. Non se può più. Alle prossime europee prenderanno una bastonata terribile. Intanto Chiamparino, sindaco di Torino, lancia il Pd del Nord e chiede un leader autonomo e con le mani libere da Roma. Villari non demorde: “Sarò un Presidente giusto, inter partes. Non è questo che vogliono tutti?”. – Berlusconi scioglie “Forza Italia” dopo dieci anni di successo. Confluisce nel nuovo partito. In ballo cospicui rimborsi elettorali, sedi e simboli. L’obbiettivo è di evitare quanto successo con la DC. Riesce a piangere in diretta. Grande attore. Chapeau! – Ancora Berlusconi: “O i cittadini ricominciano a spendere e anche a indebitarsi o la situazione di crisi sarà molto profonda. Il Paese deve tornare a spendere”. Con quali soldi non si sa? Poi ne approfitta x togliersi un altro sassolino: “”Mani Pulite” chiuse mezzo secolo di progresso”. – Natale amaro per almeno 400.000 precari che saranno a giorni licenziati. A gennaio scadono almeno un milione di contratti a termine e a progetto. Sarà un massacro. Previsti nel 2009 almeno un milione di
licenziamenti. Londra taglia l’Iva e riduce le tasse. Il Governo italiano promette almeno 750 euro a famiglia in contanti. – Ratzinger cambia la Messa anticipando il segno della pace perchè “distrae i fedeli dall’eucarestia” (?!?). È stato comunque colto da un malore alla notizia che un giudice spagnolo ha accolto il ricorso di un’associazione e sarà tolto il crocefisso dalle scuole. Discrimina le altre religioni. Tra poco anche da noi emergeranno, finalmente, la laicità dello Stato e la libertà di religione affermata dalla Corte Costituzionale? Mah. – Intanto si tratta in denaro per la restituzione delle due suore rapite tra Kenya e Somalia. – Colaninno e Spinetta s’incontrano per l’intesa Alitalia (cioè Cai) e AirFrance. Quest’ultima dovrebbe ottenere almeno il 20% della nuova Alitalia. A Malpensa più voli che a Fiumicino, ma si tratta su Linate che i francesi vogliono ridimensionare di molto. La lobby milanese ha difficoltà a accettare questo declassamento. Comunque sfuma il decollo dal 1 dicembre. Impossibile rispettare le scadenze. – Tragedia in una scuola torinese. Cade il soffitto e muore un alunno di 17 anni. Cadono tutti dalle nuvole e si scopre che più della metà degli edifici scolastici italiani non ha il certificato di agibilità e il 35% non ha gli impianti elettrici a norma. Non parliamo poi di agibilità sanitaria, prevenzione incendi etc. [...]
spingere il maggior sindacato dei Vigili del fuoco, il Confsal, a rivolgersi al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e a quello dell’Interno Roberto Maroni affinché «si intervenga immediatamente avviando un piano che preveda la verifica delle attrezzature e delle uscite di sicurezza, la pianificazione delle prove di evacuazione, il controllo di stabilità». Il motivo è in quei numeri che gli stessi rappresentanti dei pompieri forniscono «perché dovrebbero far sobbalzare chiunque sia dotato di un minimo di buon senso». [...] Un’indagine a tappeto non è mai stata fatta, né tantomeno sono stati predisposti accertamenti mirati per la tutela di ragazzi e professori. [...]
«Meglio un figlio ignorante che morto. Se avete anche solo il sospetto che una scuola possa cadere, la dovete chiudere». Così, tra le lacrime, Fortunato Scafidi ha detto ieri pomeriggio al ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini venuta a fare le condoglianze per la morte di Vito, 17 anni, secondo di due figli, a lui, alla madre Cinzia, alla sorella Paola nelle camere mortuarie dell´ospedale di Rivoli. Per tutto il giorno, nei corridoi e fuori in cortile, la famiglia Scafidi continuerà a stringersi a quei genitori in lacrime insieme agli amici, ai ragazzi del liceo, agli amministratori pubblici di Rivoli e di Pianezza [...].
Giannelli sul Corriere
Strutture in stato di abbandono: non solo la scuola dal commento di Luca Ricolfi
In questi giorni tutti i giornali parlano della tragedia di Rivoli, ma non vorrei che ce ne dimenticassimo troppo presto, come purtroppo è successo tante volte in passato. Perché tendiamo a dimenticare? E perché, soprattutto, non impariamo mai dall’esperienza? Lo stato disastroso dei nostri edifici scolastici era noto da tempo, come è documentato da varie accurate rilevazioni del ministero della Pubblica Istruzione, nonché dalla lunga serie di interventi legislativi che in materia di edilizia e di sicurezza si sono susseguiti nell’ultimo quindicennio, a partire dalla legge 626 sulla sicurezza
nei luoghi di lavoro. Nonostante ciò, e a dispetto di alcune lodevoli eccezioni (tra cui quella del Comune di Torino), pochissimo è stato fatto. Lo stato delle nostre scuole, specie nel Mezzogiorno ma anche in parecchie realtà del Centro-Nord, è spesso poco degno di un Paese civile: difettano protezioni contro i sismi, gli incendi, i cedimenti strutturali, i cortocircuiti elettrici, ma mancano anche, semplicemente, le condizioni minime di decoro, tutto ciò che può ricordare ai ragazzi che il luogo in cui studiano non è un luogo qualsiasi ma è un’istituzione, che merita il loro pieno rispetto. Un analogo degrado pervade in misura inaccettabile quasi tutti i grandi pilastri della vita so-
ciale. Gli ospedali, ad esempio, alle volte malandati perché troppo vecchi, a volte malandati perché mai nati (sono oltre 100 gli ospedali finanziati e mai completati). O le caserme, i posti di polizia, i palazzi di giustizia, gli uffici che ti fanno sentire suddito più che cittadino. Per non parlare delle aule universitarie ricavate in cinema, capannoni, o semplici alloggi. O delle carceri, che tutti i governi hanno lasciato in uno stato di deplorevole degrado. O delle strade pericolose, delle ferrovie antiquate, delle discariche illegali. Dei treni sudici, dei bagni sempre guasti, delle strade coperte di immondizia. Non è solo la scuola che è in stato di abbandono [...]
La fotografia Livorno, soccorritori al lavoro dopo il crollo di una palazzina (Ansa)
La sesta colonna di Francesco Zardo
Il problema è che la politica è tutta concentrata su sé stessa, e poi sul “nuovo” sulla “novità”, parole strategiche, spesso neanche una nozione, ma comunque utili a blandire l’elettorato debole, quelli che si ricordano solo al momento di dare il voto che è compito proprio della politica occuparsi di loro. Una politica che, intesa al nuovo, alla novità, dimentica e trascura che questo Paese è fatto e funziona soprattutto di cose vecchie. Vecchie cose utili, indispensabili anzi, che faticano ad attirare l’attenzione poiché importanti soltanto per chi le usa. Serve la tragedia, il fattaccio, la morte spesso perché una scuola di provincia, una ferrovia trascurata, un tratto di strada sconnesso, un paese sotto una diga scricchiolante riescano ad attirare l’attenzione. C’è chi discute pomposamente di ponte sullo stretto, intanto muore un ragazzo che andava a scuola, tutto qui.
Martedì 25 novembre 2008
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage “C’era un ragazzo che come me”, Morandi cambia il testo della canzone: dal Vietnam all’Afganistan
India, ucciso a 15 anni per una lettera d’amore
dall’articolo di Alessandra Vitali
dal servizio di Davide Casati
Qualcosa è cambiato. Basta una frase, in una canzone che da 42 anni è sempre la stessa, forse la sua più celebre, per lasciare di stucco chi la conosce da sempre così. Gianni Morandi, splendido 64enne, canta per la centomillesima volta C’era un ragazzo ma con una modifica significativa: cambia un passaggio, ed è una piccola rivoluzione. Il ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones e che è morto nel Vietnam, oggi diventa un ragazzo che ama Eros e Vasco Rossi e finisce a far la guerra in Afghanistan. L’attualità entra di prepotenza nel repertorio più tradizionale della canzone italiana e Gianni Morandi torna a essere il figlio del calzolaio comunista, il ragazzo rosso di Monghidoro che si è fatto le ossa sui palchi delle feste dell’Unità, e canta di pace e di impegno con quel brano che piacque poco al pubblico ma fu amato e cantato anche da Joan Baez e divenne, oltre ogni previsione, inno di una generazione come mai a una
Gianni Morandi
canzone italiana era accaduto prima. È successo sui titoli di coda di Domenica In. La parte finale, quella condotta da Pippo Baudo, cultore delle operazioni nostalgia. Ospite della trasmissione, nel pieno del suo "Grazie a tutti tour" che sta portando in giro per l’Italia in questo periodo, Morandi chiude la pagina a lui dedicata nel più consueto dei modi: cantando, appunto, quella canzone, che per lui rappresentò il passaggio dal melodi-
co al beat, nella seconda metà degli anni Sessanta (il brano è del 1966), ma più in generale divenne la colonna sonora pacifista di una generazione che, in Italia, scopriva l’impegno civile, schierandosi contro l’escalation militare americana in Vietnam. C’era un ragazzo sarà anche il titolo, tanti anni più tardi - nel 1999 di uno show di RaiUno condotto dallo stesso Morandi. Proprio nel 1966 gli Stati Uniti, presidenza Johnson, co-
dall’articolo di Federico Geremicca
Il moltiplicarsi dell’insofferenza ha ormai quasi l’intensità del rigetto. E l’esasperazione comincia a tracimare in invettive sanamente prepolitiche: «La mia decisione è figlia di una delusione profonda». Lo ha scritto l’altro giorno Irene Tinagli, 34 anni e una cattedra a Pittsburgh, annunciando le sue dimissioni dalla Direzione del Pd: «Non sarebbe male se Veltroni e D’Alema si dimettessero: mi pare che abbiano fatto più danni della grandine». Esagerata. Ma Piero Fassino [...] pur non arrivando a tanto, ha fatto sapere che anche lui
La guerra dei trent’anni che sta uccidendo il Pd non ne può più. «Il continuo duello tra Orazi e Curiazi serve solo a sfibrare il partito e la nostra gente...». Già, il Partito. Che quei due, per altro, non possono considerare roba loro: «Ai sostenitori di Veltroni e D’Alema che se le danno di santa ragione appena possono - ha avvertito Europa, un tempo quotidiano della Margherita - qualcuno dovrebbe spiegare che i mo-
bili di casa non li hanno portati solo loro. Dunque sfasciarli non è loro diritto...». È come se d’improvviso, quasi a cercare una risposta alla grandinata di guai che ha ripreso a venir giù, il cerchio avesse quadrato: è la Guerra dei Trent’anni tra Veltroni e D’Alema che sta uccidendo il futuro del Pd. D’incanto, tutto sembra chiaro a tutti. [...] Perfino Enrico Letta se n’è
minciano a mettere in conto l’eventualità di una sconfitta. Il generale Westmoreland chiede e ottiene l’invio di nuove truppe per passare all’offensiva. Ad agosto partono oltre 400 mila soldati. Nel 1966 Gianni Morandi ha 22 anni. Aveva debuttato nel mondo discografico quattro anni prima con Andavo a cento all’ora, grande successo da juke-box. Nel ’66 si sposa con Laura Efrikian, vince per la prima volta Canzonissima (e per la seconda il Cantagiro). In quell’anno Mauro Lusini, un giovane cantautore toscano, fa ascoltare a Franco Migliacci - autore e produttore discografico col quale Morandi lavorava da tempo - una canzone "di protesta" contro la guerra in Vietnam, si intitola C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones. L’aveva già proposta ad altri discografici, avevano tutti detto di no. Gianni sente il brano e gli piace, vuole inciderlo anche contro il parere di Migliacci che reputa inopportuno che lui interpreti una canzone "impegnata". [...]
convinto. E l’ha comunicato: naturalmente con la prudenza dovuta a un potenziale successore. «Se tutto il partito dovesse dividersi tra dalemiani e veltroniani - ha spiegato al Corriere - questo rischierebbe di far passare il Pd per la mera continuazione dei Ds: e l’intero progetto fallirebbe». Fallirebbe l’operazione Partito Democratico, insomma. Con le immaginabili conseguenze: compreso il percorso a ritroso di cattolici e moderati, che probabilmente tornerebbero nei luoghi da dove erano partiti, lasciando a Walter, a Massimo e ai loro seguaci il piacere di concludere con calma la carneficina. [...]
Manish è stato preso mentre andava a scuola. È stato picchiato, bastonato, portato per le strade del villaggio con la testa rasata, e poi gettato sotto un treno, sotto gli occhi della madre. E tutto questo perché Manish Kumar, 15 anni, aveva osato scrivere una lettera d’amore a una ragazzina di una casta diversa dalla sua. Rompendo una regola che, seppure ufficialmente abolita, continua a esistere - e a uccidere – in India. L’omicidio è avvenuto giovedì a Patna, uno dei villaggi del poverissimo stato del Bihar, nell’est del Paese. La polizia – spiega alla Reuters il sovrintendente del distretto di Kaimur, Rajesh Kumar ha arrestato sei uomini e sospeso un agente, incapace di impedire il massacro. Incapace di impedire che la madre del ragazzo, Lalit Devi, osservasse «inerme le ruote del treno che lo uccidevano, mentre chiedevo pietà», come la donna ha detto in caserma. Il ragazzino apparteneva ai Ravidas, una delle molte suddivisioni della casta dei Dalit, gli «intoccabili». Storicamente i Ravidas lavorano come conciatori – un’occupazione che in India, dove la mucca è animale sacro, viene considerata impura. Per questo, pur essendo come i Ravidas «intoccabili», i Dhobi – il gruppo cui appartiene la ragazza di cui Marish si era innamorato, gruppo storicamente dedito alla tintoria - sono una sottocasta superiore. Per questo una semplice lettera d’amore, spedita ad agosto ma scoperta pochi giorni fa dai genitori, è un affronto intollerabile. Da lavare col sangue. «La crudeltà di questo assalto ha destato un grande interesse, ma incidenti simili sono tutt’altro che rari», ha detto il sociologo Prakash Louis. Il sistema delle caste, in-
fatti, continua a sopravvivere nella «più grande democrazia del mondo». E, pur senza valore giuridico, continua a dividere gli indù in quattro caste – i Bramini, o sacerdoti, i Kshatriya o guerrieri, i Vaishya, mercanti o contadini, e i Sudra, artigiani. Al di fuori del sistema restano gli «intoccabili», I Dalit. E nonostante le molte leggi approvate, dall’indipendenza dell’India, per cancellare le discriminazioni, poco è cambiato nella società. I pasti, le occupazioni, i luoghi di preghiera sono rigidamente separati. Sui siti di appuntamenti (come Shaadi.com) si può specificare a quale casta si appartiene. E anche nei cimiteri cattolici – una religione per cui le caste non esistono – le tombe sono raggruppate per casta. Gli episodi positivi – come quello di Rajeev Singh, 45 anni, della casta dei Vaishya, sposato da 18 anni con Anita Pharti, 42enne Dalit – sono un’eccezione. «Noi siamo stati fortunati» spiega Rajeev al Washington Post. Nonostante il matrimonio tra membri di caste diverse sia legale da 50 anni, e di recente sia incentivato dal governo con buoni da mille dollari, il numero di omicidi «d’onore» è cresciuto, rivela la All India Democratic Women’s Association. Sette i casi, solo nell’ultimo mese. «Questo indica che la nuova generazione sta lottando per la libertà di sposarsi fuori dalle caste» spiega Shashi Kiran, giudice nella Corte Suprema Indiana. Casi come quello di Shubash Chander, 57 anni, immigrato indiano a Chicago, che a gennaio ha ucciso figlia, genero e nipote «perché quel matrimonio era al di fuori dalle caste», testimoniano, dice Kiran, «che siamo una società che lotta ancora con il cambiamento». Una lotta che giovedì ha ucciso anche il piccolo Manish, con la sua lettera d’amore.
Sport: fra le righe e sopra le righe La Roma risorge a Lecce e ritrova se stessa e Totti
Stankovic tra le linee, l’idea vincente Il Milan e l’Inter con merito vince il derby d’Italia affondato
dall’articolo di Piero Mei
dall’editoriale di Mario Sconcerti
dal commento di Roberto Beccantini
Il derby ha riacceso la Roma? Può darsi, a guardarla nello stadio di Lecce, dove è di nuovo apparsa la Roma, quella vera e non quella degli ultimi tempi, che andava a sprazzi, ed era più il buio che non la luce. Viva e vegeta, la Roma ha ritrovato un gioco piacevole e veloce e tre gol: ovunque lo zampino di Totti, che ha pure segnato di suo il terzo. Più che lo zampino, la bacchetta magica, che di questo si tratta quando gioca Totti. Quasi un simbolo della vicenda: l’uscita dal tunnel della Roma potrebbe essere raffigurata dall’uscita dal tunnel inventato da Totti del pallone che ha messo Vucinic nella condizione di fare il primo gol. Vucinic sembrava un bomber triste nella “sua” Lecce, e non ha esultato, come aveva detto prima sfidando la malasorte. Ma nel cuore avrà avuto il subbuglio. Questa della non esultanza dell’ex è l’ultima moda: sarà il motivo vero per il quale Bobo Vieri segna sempre più difficilmente? Lui è l’ex di quasi tutti e se non può più esultare che gusto c’è? È un altro angolo della melassa e del buonismo che a volte tracima. Trattenere la felicità, comunque, deve essere un’impresa più difficile che non trattenere le lacrime. Anche a Juan la palla del raddoppio è arrivata per virtù di Totti, che l’aveva fornita a Brighi e sulla respinta del portiere leccese è arrivato Juan. Poi, si è detto già, il gol in proprio, il numero 168 in serie A. Sei gol più su c’è il fornaretto Amadei, dieci più giù, tanto per dire, Alex Del Piero. Oltre al numero dei gol, il Capitano ha aumentato la dotazione del servizio buono, che non è d’argento ma d’oro: la rete è venuta con l’ennesima specialità dei suoi piedi (e della sua anima di campione rugantino), il cucchiaio. Ora che è ripartita con il suo free climbing, l’arrampicata (la parete è verticale, peggio del Nanga Parbat, la “montagna del diavolo” sull’Hymalaya), la Roma è attesa da una partita europea, quella in Romania, a Cluj, mercoledì prossimo. Lì non comincia il dopo-derby, ma il dopo-Chelsea. E se il derby potrebbe esser stato lo spartiacque di un campionato, come s’augurano i romanisti, chissà che il Chelsea non abbia rappresentato la ripartenza europea. Vedremo. [...]
L’Inter ha vinto nettamente oltre il risultato. È stata forse l’edizione migliore delle tante messe in campo da Mourinho. La Juve ha avuto sfortuna perché ha perso Tiago dopo 30 secondi, cioè uno dei pochi ad avere qualità dove comincia il gioco. Senza Tiago e senza Camoranesi, in panchina fino a 20 minuti dal termine, la Juve è stata spesso lenta quando doveva ripartire e quasi sempre elementare. Sissoko ha retto da solo l’Inter nel primo quarto d’ora. Poi la formidabile scatola di centrocampo interista ha trovato i suoi tempi e non c’è stata onestamente più partita. La Juve è stata fisicamente schiacciata contro la propria difesa e ha trovato sempre più difficoltà a ripartire. L’Inter ha avuto almeno 5 occasioni da gol abbastanza nitide, 2 con Ibrahimovic (2 erroracci), 2 con Muntari (bravo Manninger), più il gol, abbastanza sghembo ma regolare. La Juve ha trovato la porta solo con Del Piero nelle mischie finali, un colpo di testa su calcio d’angolo. La differenza di forza e qualità è sempre stata profonda. L’impres-
Inter o Milan, ci si chiedeva ad agosto. Risposta: più Inter che Milan. Sabato sera, i campioni avevano preso a spallate e sfrattato dai sogni la Juventus. Ieri, nel posticipo, il Milan ha rimontato ed è stato rimontato da un fiammeggiante Toro in versione «o la va o la spacca». De Biasi salva, così, la panchina. Verdetto del week-end: Milano batte Torino quattro a uno. In classifica, Inter 30, Milan 27. E, tanto per rendere l’idea della fuga, Juventus e Napoli 24. Mourinho vive di muscoli e sgommate, Ancelotti di ricami e traiettorie: come, per esempio, le punizioni di Ronaldinho. L’Inter morde e danza attorno al suo totem, Ibrahimovic. Il Milan, letale ma lento, lavora ai fianchi gli avversari. Pensate: Seedorf, Pirlo (al rientro), Kakà, Ronaldinho, Pato, tutti assieme. Palla al piede, un tripudio; palla agli altri, un inferno. Per la cronaca, e per la storia, una mano al Toro (e all’Inter) la dà anche l’arbitro, Farina, che a parità di bracciate nega un rigore al Milan e uno, viceversa, lo concede ai granata. [...]
Stankovic e Muntari esultano: Juve battuta
sione è che l’Inter abbia in generale molto di più. La formula attuale è piena di sostanza, difficile anche soltanto chiudere verso la porta dell’Inter, mentre c’è un affollamento virtuoso in mezzo al campo. Manca un po’ di agilità in attacco, un Del Piero giovane, ma un Adriano integro tiene comunque abbastanza occupati i difensori. E’ un’Inter che lavora molto e ha un’intensità, una decisione agonistica difficile da trovare in professionisti molto abituati al successo. Non c’è dubbio sia forte la mano del tecnico. Il che non significa ripetere confronti
(anche se il presente non può che essere un confronto altrimenti non sapremmo mai cosa stiamo facendo), ma il riconoscimento al suo allenatore di un lavoro difficilissimo. Ha cambiato e scosso una squadra molto forte che stava abituandosi a se stessa. E lo ha fatto con criteri sempre molto personali. Un lavoro che è stato qualche volta un rischio, ma che adesso è davvero vicino a essere compiuto. L’idea vincente ieri è stata Stankovic tra le linee. Mourinho diffida del tatticismo italiano ma non c’è dubbio lo sappia imitare benissimo. [...]
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Martedì 25 novembre 2008
Primo piano
Il crollo della scuola Per il Pd la maggioranza ha tagliato Domani i funerali dello studente 23 milioni dei 100 disponibili La Regione Piemonte annuncia per gli edifici destinati all’istruzione un check up degli istituti
Vito Scafidi, lo studente morto dopo il crollo all liceo Darwin
Amici e studenti davanti al cancello del liceo Darwin di Rivoli
Striscioni davanti al cancello del liceo Darwin di Rivoli
Il governo riferisce alla Camera Scontro con l’opposizione. Gelmini: «L’edilizia scolastica una priorità» di ELISABETTA MARTORELLI ROMA - Doveva essere rimosso il tubo di ghisa rimasto all'interno della controsoffittatura che è crollata, al liceo scientifico Darwin di Rivoli (Torini), causando la morte dello studente Vito Scafidi avvenuta per trauma cranico. Dopo le lacrime e la rabbia, dopo le polemiche e il rimpallo di responsabilità, ora si scava per capire le ragioni della tragedia. Entro oggi i vigili del fuoco del Comando provinciale di Torino dovrebbero consegnare al procuratore aggiunto Raffaele Guariniello il rapporto sull'incidente. Già ieri i consulenti della Procura hanno iniziato a fare i primi "accertamenti irripetibili" sulla controsoffittatura, anche se non sembra essere stato accertato il punto dove è iniziata la caduta. Potrebbe esserci stato un inizio vicino alla porta della classe che è sbattuta violentemente a causa di un colpo d'aria: non è chiaro però se il tubo di ghisa si sia staccato o addirittura si sia sfilato dai ganci che lo trattenevano a causa delle vibrazioni. Altro elemento da appurare è perché quel pezzo fosse rimasto all'interno, dopo che agli inizi del 1990 quel tubo di scarico del bagno sovrastante era stato sostituito da una ditta, già individuata. Mentre oggi sarà nuovamente operato Andrea Macrì, 17 anni, lo studente ferito nel crollo e domani si svolgeranno i funerali della vittima, il procuratore Guariniello promette un'indagine rapida, come quella sulla Thyssen. Esplode intanto il caso "edilizia scolastica" - ieri a Roma, in un liceo è crollato un infisso - e oggi alle 12 il governo riferirà alla Camera sulla situazione. Ad intervenire sarà Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, che ha lanciato l'allarme "una scuola su due è insicura", contraddicendo il
Vigili del fuoco ispezionano l'aula del liceo Darwin dopo il crollo
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi che aveva parlato di tragica fatalità per poi rettificare che la sicurezza nelle scuole è condizione minima, annunciando dunque nuovi controlli. E se la Regione Piemonte farà realizzare uno speciale check up di tutti gli edifici scolastici per verificarne le condizioni profonde, in modo da evidenziare l'e-
ventuale esistenza di rischi non individuabili con i normali controlli strutturali, Bertolaso ha spiegato che "i soldi per la messa in sicurezza delle scuole ci sono ma il problema e' spenderli''. Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, si è difesa spiegando che l'edilizia scolastica è una priorità per il governo. "Trovo sciocco fare polemi-
ca di fronte al dolore dei familiari della vittima - ha aggiunto -. Credo che la politica abbia il compito non di dividersi, ma di fare quadrato, e adoperarsi affinchè queste tragedie non si ripetano e si risolvano i problemi". L'opposizione punta l'indice sul taglio dei fondi: "La tragedia di Torino dimostra che non si possono tagliare le risorse destinate alla sicurezza degli edifici scolastici come invece ha fatto questo governo: 23 milioni di euro in meno in finanziaria sui 100 disponibili nel fondo statale destinato al patto per l'edilizia scolastica", hanno accusato la deputata Manuela Ghizzoni e la senatrice Mariangela Bastico del Pd. "Il governo ha presentato una finanziaria che prevede pesanti tagli in questo settore", ha fatto eco il ministro ombra del Pd Mariapia Garavaglia. Ma la maggioranza ha rintuzzato le accuse. "Nessun taglio, la sinistra specula", ha ribattuto il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. 'Un evento tragico come quello di Rivoli non puo' essere strumentalizzato" ha aggiunto invece Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl.
LA SCHEDA
Le Province gestiscono 3.226 istituti, ma i fondi sono stati tagliati di 23 milioni ROMA – Le Province gestiscono 3.226 Istituti scolastici di scuola secondaria (licei, istituiti tecnici, etc) ripartiti in 5.179 edifici scolastici composti di 117.348 classi che accolgono 2.596.031 alunni. In cinque anni – dal 2003 ad oggi – si è assistito ad un netto incremento sia in termini di numero degli edifici scolastici sottoposti alla manutenzione della gestione (erano poco più di 4.000, oggi superano i 5.000), che di classi (erano 87.000, oggi superano le 100.000) e di allievi (che oggi sono 600.000 in più). - GLI INTERVENTI DEL GOVERNO PER LA MANUTENZIONE DAL '96 A OGGI Legge n.23/96 (dati del Ministero): - Primo triennio (1996-98): 750 milioni euro. - Secondo triennio (1999-01): 650 milioni euro. Terzo triennio (2002-04): Il 2002 non è stato finanziato. Per il 2003-2004: 420 milioni euro. - Nel 2005 e 2006: la legge non è stata finanziata. - IL PATTO PER L’EDILIZIA: Il 20 dicembre 2007 il ministero dell’Istruzione, le Regioni, le Province e i Comuni siglano «Il Patto per l’edilizia scolastica». Il Governo stanzia nel 2007 50 milioni di euro (a cui si aggiungono 50 mln delle Regioni, 50 delle Province e 50 dei Comuni); nel 2008 100 milioni di euro (a cui si aggiungono 100 mln delle Regioni, 100 delle Province e 100 dei Comuni); per il 2009 gli iniziali 100 milioni di euro previsti dal Patto, hanno subito un taglio di 23 milioni di euro, e sono diventati 77 milioni di euro.
Primo piano
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Emergenza scuola L’assessore Santarsia: «Gli edifici, allo stato attuale, non presentano situazioni di pericolo»
Sicurezza in primo piano Valutazione del rischio strutturale prioritaria per la Provincia di Matera di ROSSELLA MONTEMURRO MATERA - E' sempre stata prioritaria per l'amministrazione Provinciale di Matera la valutazione del rischio strutturale dal punto di vista della staticità. «Tutti gli edifici scolastici allo stato attuale non presentano situazioni di pericolo incombente sulla incolumità degli utenti»: ad affermarlo è l'assessore all'Edilizia Scolastica e Pianificazione del Territorio Gaetano Santarsia. Il settore Edilizia Scolastica della Provincia effettua interventi costanti sulle scuole che sono monitorate con frequenti sopralluoghi al fine della prevenzione dal rischio. «Dopo l'evento della scuola di San Giuliano, la sicurezza statica è in primo piano. - continua l’assessore Santarsia - Si è lavorato con progetti di adeguamento delle strutture anche perché Matera ha una definizione sismica. Gli interventi sugli edifici riguardano prevalentemente l'adeguamento alle norme di sicurezza e prevenzione. In attuazione del primo Programma Temporale (annualità 2004) delle Verifiche del patrimonio edilizio strategico e rilevante - Misura 1.5 “ Monitoraggio e prevenzione ambientale e territoriale”POR Basilicata 2000-2006 sono state effettuate le verifiche di vulnerabilità sismica su 18 edifici scolastici di cui 8 a Matera e 10 nei Comuni nella Provincia dove sono ubicate le scuole di secondo grado». Attualmente, sono tre gli interventi in corso (si tratta di lavori di adeguamento sismico che riguardano il Liceo Magistrale di Montalbano, l'Itis di Ferrandina e il Professionale di Garaguso) e quattro in fase di progettazione (l'Alberghiero di via Castello a Matera, il Professionale di Policoro, il Professionale di Ferrandina, il Professionale di Rotondella). Questi ultimi (i lavori presumibilmente inizieranno entro il primo semestre 2009), come spiega l'ingegner Francesco Aiello, dirigente del settore Edilizia scolastica della Provincia di Matera, hanno un cofinanziamento Regione Provincia Ministero: «Per gli interventi in corso i fondi ammontano a 1 milione 950 mila euro, per quelli in fase di progettazione ci sono 2 milioni 576 mila euro. Questi fondi sembrano tanti ma non lo sono se consideriamo le superfici: i 38 edifici scolastici destinati all'istruzione di secondo grado (17 a Matera, 4 nel comparto Alto Basento, 9 nel Basso Basento e 8 sulla Costa Jonica, ndr) presenti nel territorio materano hanno una superficie di 144.000 metri quadri». L'unico neo, precisa Aiello, riguarda l'accredito delle risorse finanziarie: «Noi abbiamo appaltato rapidamente i tre lavori del primo stralcio ma dalla Cassa depositi e prestiti non ci hanno ancora accreditato i fondi, nonostante abbiano preteso che appaltassimo i lavori. E' un problema spinoso perché praticamente stiamo eseguendo i lavori con un'imposizione finanziaria ma di contro abbiamo un ritardo nel trasferimento materiale delle risorse. Questo tipo di finanziamento ci ha imposto la contrattualizzazione dei lavori e la consegna come elemento essenziale per poter perfezionare la concessione del mutuo. Una procedura abbastanza irrituale e anomala: siamo in lista d'attesa per quanto riguarda l'accredito dei fondi».
L’ESEMPIO VIRTUOSO DI SCANZANO JONICO
La lungimiranza del sindaco Iacobellis è stata impopolare ma giusta
Alunni sfrattati, rischio scongiurato di PIERANTONIO LUTRELLI SCANZANO JONICO - La drammatica vicenda accaduta nel liceo “Darwin” di Rivoli, nel quale si è verificato il crollo del controsoffitto, causando la morte di uno studente ed altri feriti, ha riportato all'attualità la decisione preventiva del sindaco di Scanzano Jonico, Salvatore Iacobellis, che lo scorso 13 agosto ha chiuso, con un'ordinanza,
la scuola elementare di Largo dell'Aia per motivi precauzionali legati alla stabilità dell'edificio. La decisione, avvenuta a un mese dall'inizio delle elezioni, è stata coraggiosa, ma senza dubbio necessaria. «Ho sfidato l'impopolarità -ha detto il primo cittadino di Scanzano, che di professione fa l'architetto, al Quotidiano- ma non potevo fare diversamente. Il provvedimento adottato è
stato un atto dovuto dopo aver appreso i risultati delle verifiche effettuate dai tecnici, nostri incaricati, per valutarne la vulnerabilità sismica. Infatti -ha continuato Iacobellis- è emerso che la struttura era a rischio crollo per cui non più utilizzabile. Per questo ne ho disposto l'immediata chiusura. Le prove di laboratorio effettuate attraverso carotaggi prelevati dai pilastri -ha tenu-
to a ricordare- e dalle travi in cemento armato, hanno dato risultati molto inferiori ai minimi di sicurezza previsti per legge. Visti i risultati anomali rispetto alle attese, come amministrazione comunale, abbiamo fatto eseguire tempestivamente anche da un altro laboratorio le stesse prove che hanno dato nuovamente risultati poco confortanti per la stabilità dell'edificio. E' emerso che
il problema per il plesso di Largo Dell'Aia riguardava soprattutto il primo piano costruito tra il 1984 e il 1986, su una preesistente struttura risalente al 1978. E proprio nel primo piano i pilastri hanno evidenziato un risultato di resistenza pari a 82 kg per centimetro quadrato ed in alcuni addirittura il valore era di 35 kg per centimetro quadro. Un risultato - ha spiegato - nettamente inferiore a quello atteso che avrebbe invece dovuto attestarsi sui 250 kg per centimetro quadro. Con questi valori la scuola sarebbe potuta crollare anche con le normali sollecitazioni dovute al suo utilizzo. Con i valori venuti fuori dalle indagini di vulnerabilità sismica -ha concluso Iacobellis- siamo già stati fortunati se la struttura, terminato il precedente anno scolastico, è rimasta ancora in piedi». Sulla questione è intervenuto anche l'assessore alla Pubblica Istruzione, Angelo Lunati: «Se non fossimo stati solerti e incisivi nel condurre quelle indagini -si è chiesto- che d'altra parte erano una prescrizione normativa, e fosse accaduto a Scanzano quello che è accaduto a Rivoli, avremmo potuto invocare la fatalità?». regione@luedi.it La scuola inagibile a Scanzano Jonico
MONITORAGGIO COSTANTE NEL POTENTINO
«Il certificato di agibilità statica non basta» POTENZA -«Dopo il gravissimo crollo nella scuola del Torinese con la giovanissima vittima non possiamo certamente stare tranquilli limitandoci a registrare che tutti gli istituti scolastici in Basilicata possiedono il certificato di agibilità statica». Il dato da cui parte il consigliere regionale del Pdci, Giacomo Nardiello è la premessa alla richiesta di portare a termine «il completamento dell’anagrafe dettagliata della situazione delle strutture scolastiche sapendo che i rischi durante le lezioni sono numerosi e non limitati alla sola manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici». Il consiglio regionale, con il piano triennale approvato lo scorso giugno, ha gestito la ripartizione dei finanziamenti sull’edilizia scolastica secondo quanto stabilito dalla legge 23 del 1996. I 4 milioni e 280 mila euro sono stati ripartiti tra il 62 per cento nella Provincia di Potenza e il 38 per
cento alla Provincia di Matera, «in attuazione del “Patto per la Sicurezza” sottoscritto tra la Regione e il ministero - spiega Nardiello - mentre diverso è l’atteggiamento del governo che, invece, attraverso il decretoGelmini ha programmato nuovi tagli anche ai programmi di sicurezza nella scuola». La questione, però, sembra antica. Quella legge del 1996 ha affidato alle Province le competenza degli istituti superiori e, successivamente, ai comuni quella delle scuole dell’obbligo. Ma solo da tre anni, alle competenze, ha fatto seguito la possibilità di ripartizione dei fondi. Quanto alla Provincia di Potenza, l’ente ha affrontato un complesso piano di studio sul tempo di risposta degli edifici in caso di sisma (la tragedia di Rivoli, però, risponde a una diversa tipologia di evento): si tratta di un monitoraggio basato su valutazioni per tracciare una sintesi probabilistica
degli edifici “più a rischio”. Questi sono stati poi sottoposti a studi strutturali e per i più “fragili” si è provveduto allo sgombero, con interventi specifici se strutture pubbliche. I ragazzi sono stati trasferiti in altri plessi in attesa che gli interventi venissero completati. Oltre la manutenzione ordinaria, oltre gli interventi di eccezionalità, il dato è sempre lo stesso. «Le nostre ispezioni dicono in Provincia, l’ente competente per gli istituti superiori - sono continue e costanti. Nessuno di noi, del resto, vorrebbe che i nostri ragazzi, i figli della nostra comunità, si trovassero, anche solo per un’ipotesi remota, in situazione di pericolo». Anche nella consapevolezza che il patrimonio di edilizia scolastica nel Paese spesso è molto vecchio. Con una interrogazione il senatore Cosimo Latronico (Pdl) ha chiesto di «sapere quali iniziative i due ministeri (Istruzione e Infrastrutture) inten-
dano attivare in Basilicata sul tema della sicurezza degli edifici scolastici, anche in considerazione della esposizione del territorio al rischio sismico». Si dice convinto «dell’attenzione del governo alla sicurezza nelle scuole: nel decreto legge sulla scuola recentemente varato, c’è una norma che individua l’edilizia scolastica come un’infrastruttura strategica e consente di accedere ai fondi Cipe per 500 milioni di euro». C’è poi il caso specifico sollevato dal consigliere regionale, Antonio Tisci (An). La scuola materna “Rodari” di Tito è stata dichiarata inagibile dopo una verifica di vulnerabilità sismica, ma il consigliere vuole sapere se «nella ripartizione dei fondi non siano stati preferiti, invece, progetti prettamente finalizzati ad adeguamenti funzionali» e «se vi siano altre scuole non finanziate pur essendo state dichiarate non conformi». sa.lo.
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Primo piano
Martedì 25 novembre 2008
La crisi economica Tremonti annuncia interventi Cgil: «Misure generiche sui mutui e riduzioni delle tariffe e insufficienti». Berlusconi di luce, gas e autostrade «Accettiamo i consigli di tutti»
Ecco le misure del governo Illustrato il pacchetto alle parti sociali. Bonus per le famiglie e social card di PAOLO TAVELLA ROMA – Il Governo illustra ai sindacati le linee guida dei prossimi interventi a favore di famiglie e imprese ma incassa un tiepido consenso da parte dei sindacati, che vogliono maggiori indicazioni prima di dare disco verde. La più critica resta la Cgil ma anche Cisl e Uil chiedono piu' decisione nell'aiutare le fasce deboli della popolazione. Guglielmo Epifani ha parlato di "esposizione generica e insufficiente", ricordando al premier che "è giusto dare segnali di ottimismo, ma tra la speranza e la realtà dei fatti c'è troppa distanza e la gente potrebbe perdere la fiducia". Anche Raffaele Bonanni ha ribadito "che bisogna subito dare un forte segnale positivo perchè c'è molta paura tra le famiglie", mentre Luigi Angeletti pur condividendo la strada degli incentivi ha spiegato "che non può essere solo la dichiarazione dei redditi a stabilire chi è ricco e chi non lo è " Per il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli "si può invece fare di più petr la detassazione delle tredicesime e la spinta ai consumi". La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha invece chiesto di "alzare il tetto di reddito dei lavoratori per detassare i premi di produttività, da 30 a 35mila euro e lasciar perdere per ora la la detassazione degli straordinari". I caposaldi della manovra sono comunque a grandi linee quelli annunciati. "Dopo aver aiutato le banche ora tocca spingere i consumi e aiutare le famiglie" ha spiegato il premier Silvio Berlusconi aggiun-
I MERCATI
Volano le Borse dopo il piano di salvataggio per l’americana Citigroup
Il tavolo dell'incontro a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali sul pacchetto anti crisi
gendo di essere "pronto ad ascoltare i consigli di tutti" ma lasciando a Giulio Tremonti il compito di entrare nello specifico. Sconti sulle bollette, blocco degli aumenti delle tariffe, maggiori risorse per gli ammortizzatori sociali, social card per le famiglie sono i cardini su cui muoveranno gli interventi del Governo. "Il decreto legge con le misure sarà varato venerdì dopo la diffusione del documento europeo" ha precisato Tremonti secondo cui "non è vero che siamo in ritardo visto che nessun Paese europeo ha ancora deciso interventi di rilancio dei consumi". E comunque di fronte al grandinare di richieste ha ricordato "il vincolo del debito" che pesa sull'Italia. La Finanziaria quindi "non si tocca". SOCIAL CARD - Sarà di 40 euro al mese e a dicembre le famiglie interessate ne riceveranno una da 120 euro comprensiva degli ultimi tre mesi. Poi ci saran-
no 80 euro ogni bimestre. La social card sarà una tessera magnetica e consentirà di fare acquisti in tutti gli esercizi abilitati al pagamento con carta di credito o bancomat. Secondo i primi calcoli del Governo sarà distribuita a circa 800mila italiani. AIUTI CASH - Per famiglie con redditi sotto i 20 mila euro potrebbero scattare aiuti tra i 150 e gli 800 euro MUTUI E BANCHE "Stiamo lavorando sui mutui per arrivare ad una rata fissa attraverso un intervento legislativo", ha spiegato Tremonti mentre per quanto riguarda l'erogazione del credito dalle banche alle imprese si pensa all'istituzione di un osservatorio economico presso le prefetture, per un monitoraggio dei flussi di credito erogati. Obiettivo mantenere costante la distribuzione di crediti e tenere i tassi sotto controllio AMMORTIZZATORI SOCIALI - Si punta ad allargare la platea garanten-
do anche ai precari forme di cassa integrazione. Questo grazie a un rifinanziamento fino a un miliardo del fondo per la disoccupazione attingendo anche a fondi europei TARIFFE - Si ipotizza un blocco delle tariffe di luce e gas oltre a quelle dei pedaggi autostradali e a interventi su quelle ferroviarie IMPRESE - Il pacchetto per le imprese prevede una proroga della detassazione degli straordinari, detrazioni Irap, e sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione oltre al pagamento dell'Iva solo dopo l'effettivo incasso della fattura. All'incontro a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali hanno preso parte per l'esecutivo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta e i ministri Tremonti, Sacconi, Scajola, Maroni, Matteoli, Brunetta Calderoli, Fitto e Prestigiacomo.
L’asse Sarkozy-Merkel frena sul taglio dell’Iva. La priorità individuata nel settore auto
E l’Europa si divide sul piano da 130 miliardi di ANTONIO PENNACCHIONI ROMA - L'Europa si divide sulla proposta di tagliare l'Iva per rilanciare i consumi e la ripresa. Mentre il cancelliere inglese Alistair Darling vara la riduzione temporanea dell'imposta sul valore aggiunto dal 17,5 al 15% come asse portante del piano di rilancio da 20 miliardi di sterline che comprende anche l'aumento delle tasse al 45% per i redditi superiori alle 150mila sterline, Francia e Germania bocciano l'inserimento di questa misura nel pacchetto anti-recessione che il commissario agli Affari Economici Joaquim Almunia presenterà domani a Bruxelles. Alla vigilia dell'annuncio del maxi piano di aiuti e all'economia da 130 miliardi di euro, la politica di coordinamento di Bruxelles mostra la corda. La Commissione dà via libera al taglio dell'aliquota, a patto di non oltrepassare la soglia minima del 15%, con l'obiettivo immediato di spingere le famiglie ad incrementare i consumi e le
imprese ad investire. Ma l'asse francotedesco frena preferendo far fronte all'emergenza del settore auto già portata al massimo livello dal presidente di turno, il francese Jean Pierre Jouyet. Il cancelliere Angela Merkel lo ha detto chiaro e tondo nella conferenza stampa di rito al termine del vertice di ieri a Parigi con il presidente francese: "Il taglio generalizzato dell'Iva non è la soluzione giusta. Su questo siamo entrambi d'accordo". Dunque via libera ad "aiuti mirati" al fine di sostenere l'industria delle quattro ruote messa in ginocchio dalla crisi finanziaria e dal crollo dei mercati. "La Francia condivide questa analisi" ha rincarato Nicholas Sarkozy sottolineando che "se ridurremo l'Iva, avremo solo prezzi più bassi". Piuttosto - ha aggiunto - servono "misure più efficaci per le nostre economie insistendo su investimento, innovazione e ricerca". Si ripete il copione già andato in scena in sede europea. Sarkozy tenta la mediazione mentre la Merkel si
impunta invitando i partner dell'unione a non confondere "azione con precipitazione". L'altolà arriva mentre l'Ue cerca di orientare i governi per assicurare che tutti gli interventi siano strutturali ed abbiano effetti durevoli. L'idea è quella di finanziare il piano con l'1% del prodotto interno lordo di ciascun Paese (il costo per l'Italia sarebbe di 15 miliardi di euro). Tra le misure allo studio spunta anche l'emissione di eurobond che interessa molto al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. L'ultima parola sul pacchetto antirecessione spetterà al Consiglio dei Capi di Stato e di Governo che si riunirà a Bruxelles l'11 e 12 dicembre. Per quanto riguarda la Bei, non solo verrà rafforzata la sua capacità di prestiti alle Pmi, ma il braccio finanziario dell’Ue potrebbe vedere subito aumentate le sue risorse per rilanciare le grandi opere in tutta Europa, favorendo le partnership pubblico-privato e coordinando l’azione delle Casse Depositi e Prestiti nazionali.
Borse in volata
MILANO - Chiudono in forte rialzo le principali Borse europee mentre l'indice Dow Jones segna a Wall Street un rialzo del 3,76%. Alla fine Londra guadagna il 9,84%, Parigi il 10,09% e Francoforte addirittura il 10,48%. Va bene anche Milano che alla fine chiude con il Mibtel a +6,66%. I mercati reagiscono bene al piano di salvataggio Usa di Citigroup. In avvio il colosso bancario newyorkese, che la scorsa settimana aveva perso oltre il 60% del suo valore, saliva infatti del 59% a 6 dollari. CITIGROUP - Il pacchetto da 306 miliardi di dollari prevede che la banca abbia una «protezione contro la possibilità di perdite importanti e inusuali su asset per un valore di 306 miliardi di dollari» e che il governo prenda una partecipazione nell'istituto. Citigroup, seconda banca Usa, ma di gran lunga la più internazionalizzata con una presenza in oltre 100 paesi, otterrà subito 20 miliardi di dollari. IL PIANO - L'intervento si differenzia dai precedenti in quanto non prevede né la messa sotto completa tutela del gruppo (come Fannie Mae e Freddie Mac), né la nazionalizzazione (come in Aig), né la vendita a un altro gruppo (come Bear Stearns). Diverso sarà in particolare l'approccio al problema dei titoli tossici: le perdite su cui interviene la garanzia di Tesoro e Fdic (l'organo di sorveglianza del settore bancario), sono
infatti legate ai prodotti strutturati legati a mutui subprime (i cosiddetti titoli 'tossici'), che «resteranno nei conti di Citigroup», non verranno cioè acquistati dalle autorità Usa (come era nelle iniziali intenzioni anti-crisi), ma solo garantiti. I 20 miliardi che saranno «investiti» dalle autorità Usa in azioni privilegiate di Citi nell'ambito del pacchetto di soccorso rientrano nei 700 miliardi stanziati per il settore bancario e vanno ad aggiungersi ai 25 miliardi già accordati alla banca in questo ambito. Citigroup inoltre emetterà azioni privilegiate per altri 7 miliardi di dollari, sempre a favore di Tesoro e Fdic per remunerarli delle garanzie accordate. Non sono previsti cambiamenti nel management, ma la banca ha accettato di procedere a «restrizioni» nella remunerazione dei suoi dirigenti e si è impegnata ad attuare le misure prescritte dalla Fidc in materia di prodotti ipotecari strutturati. Inoltre non potrà pagare dividendi superiori a 1 cent per azione per tre anni senza avere il consenso del Tesoro. Attualmente la cedola trimestrale è di 16 cent. Un accordo in soccorso di Citigroup era vivamente auspicato da Wall Street: nelle ultime sedute di borsa l'ex-numero uno mondiale del settore bancario aveva accusato pesanti perdite per il prevalere dei dubbi sulla sua capacità di uscire dalla crisi con le proprie forze.
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Martedì 25 novembre 2008
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Toghe lucane
L’ex procuratore Galante racconta al Quotidiano gli ultimi anni del suo incarico
«Ecco chi ha complottato» Veleni, congiure e lotte di potere nel palazzo di giustizia dalla prima L'inchiesta aperta dalla procura generale nei suoi confronti è «solo la prima di decine e decine di segnalazioni». Il 2002 è un anno particolare per la procura di Potenza. Ci sono le nomine alla Direzione distrettuale antimafia da rinnovare. Ci sono delle indagini delicate da portare avanti. E c'è un procuratore generale che comincia a mettere il naso in procura. Perché è il suo compito. Vincenzo Tufano è un magistrato all'antica. Molto formale. E che negli ultimi anni ha fatto dell'attività di sorveglianza sugli uffici il suo cavallo di battaglia. «Nel 2002 mi aveva già condannato», dice Galante. La procura in quel momento indagava su politici, imprenditori e funzionari dello Stato. Come il generale del Sisde Stefano Orlando. In ufficio c'era bisogno di serenità. E invece accade che il presidente Francesco Cossiga se la prende con il pm Henry John Woodcock, che in procura i magistrati parlano, sparlano e si fanno i dispetti, e che
il sostituto procuratore Francesco Basentini prepara un esposto da mandare alla procura generale ritenendo che «la procura stia passando un difficile momento». L'obiettivo è Galante. Tufano apre un'inchiesta e sente tutti i magistrati. Poi scrive al ministero della Giustizia e al Consiglio superiore della magistratura che, però, archivia. Dice Galante:
«Chiesi al Csm di essere ascoltato e mi chiamarono dopo 24 ore». A Potenza, invece, preferiscono non sentirlo. «Scrissi a Tufano che ero a disposizione, ma lui preferì sentire solo i sostituti». Risultato: «L'inchiesta è stata demolita e il plenum del Csm non ha rinvenuto nella mia condotta profili disciplinari». Ma quelli che Galante chiama «tentativi di delegittimazione» non si fermano. Passano due anni e il problema si ripropone. Racconta Galante: «Il 23 novembre il mio ufficio eseguì 52 misure cautelari firmate dal gip. Gli arrestati erano accusati di associazione di stampo mafioso. C'erano politici, imprenditori ed esponenti di un clan criminale (inchiesta Iena due ndr). Dell'e-
secuzione del provvedimento Tufano era stato informato, riservatamente e in modo abbastanza dettagliato, da me e dal sostituto Vincenzo Montemurro alla vigilia degli arresti». E il procuratore generale? «Nulla obiettava», chiosa Galante. E aggiunge: «Solo tre giorni dopo, ancor prima che le eseguite misure ritornassero alla valutazione del gip per gli interrogatori di garanzia, il procuratore generale, aderendo alle sollecitazioni della Camera penale, e quindi schierandosi apertamente e ufficialmente dalla parte degli avvocati e dei politici, sempre avvalendosi formalmente del suo potere di sorveglianza, irrompeva pesantemente nell'indagine rivolgendo perentoriamente al procuratore della Repubblica richieste dettagliate e specifiche». Un'iniziativa, per Galante, «evidentemente illegittima». Racconta: «Il procuratore generale, nello spazio di poche ore, sollecitato dalle richieste degli avvocati, mutava radicalmente atteggiamento, schierandosi contro la procura». Da quel giorno, per oltre un anno, arrivano in procura decine di note contenenti richieste di in-
formazioni sulle posizioni di uomini politici e pubblici amministratori «su sollecitazione - dice Galante dei soliti avvocati». Poi ha cominciato a «reclamare perentoriamente che gli organi competenti, da lui inondati per anni di relazioni, denunzie ed esposti si decidessero finalmente ad adottare i provvedimenti di rispettiva competenza contro di me, raccomandando ai suoi attenti e ossequiosi ascoltatori di avere pazienza, perché prima o poi i provvedimenti sarebbero arrivati; inventandosi, anche, iniziative risibili che hanno finito per coinvolgere, non incolpevolmente, altre autorità, come nel caso delle “password” che, secondo la allarmata denuncia inoltrata dal solerte prefetto di Potenza al ministero dell'Interno, magistrati della procura fornivano sistematicamente ad alcuni giornalisti per consentire a costoro di entrare direttamente nelle segrete cose dell'ufficio inquirente. Un fatto tecnicamente impossibile, come soltanto il prefetto di Potenza non sapeva, eppur utilizzato ai più alti livelli, con il risultato, immediatamente raggiunto, di gettare discredito sulla procura di Potenza e sul suo capo». «E siamo al 2005». Galante prende fiato. Un occhiata al suo difensore, l’avvocato Vincenzo Montagna, e riprende. Quella degli ultimi anni
è una storia controversa, nella quale si inseriscono tanti personaggi. Come l'ex pentito Gennaro Cappiello detto Rino. Spiega Galante: «il procuratore generale rappresentava al ministro della Giustizia, al Csm e al procuratore della Repubblica di Catanzaro che avevo illecitamente, secondo lui, omesso di aggiornare l'iscrizione nel registro degli indagati di Cappiello». Un procedimento che l'autorità giudiziaria di Catanzaro ha archiviato. Ma «la mia immagine professionale, assolutamente cristallina sino a quel momento, ne risultava deturpata da asserita inadeguatezza e incapacità e, per di più, dalla perpetrazione di reati, gravissimi per un magistrato, quali l'abuso e l'omissione di atti del proprio ufficio al fine di favorire un criminale». Il 2007 è l'ultimo anno in procura di Giuseppe Galante. E' l'anno dei veleni, degli sgambetti, delle scorrettezze. E' l'anno in cui arrivano in procura soffiate, truccate da “relazioni”, su temi di conversazione di giornalisti. E' l'anno «di quel complotto meschino e ipocrita - dice Galante che parte dell'ufficio stava tessendo da tempo contro di me, con l'assistenza occulta di altri più potenti e interessati personaggi del palazzo di giustizia». Fabio Amendolara f.amendolara@luedi.it
“La guerra contro la procura comincia nel 2002”
Le trame di potenti e occulti personaggi del palazzo
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Martedì 25 novembre 2008
Lotta alla ’ndrangheta Operazione congiunta tra polizia italiana e locale. Fermate anche tre sorelle del boss Giovanni Strangio
Preso in Olanda Giuseppe Nirta E’ sospettato di aver partecipato alla strage di Duisburg. Latitante d’“èlite” da dieci anni di FRANCESCO TIZIANO REGGIO CALABRIA - Un fantasma per dieci anni, Giuseppe Nirta. A San Luca non ci metteva più piede da una vita, inseguito dagli sbirri e dai nemici della faida infinita. Si rifugiava all'estero, dove si era trasferito per cambiare aria e gestire il business del narcotraffico per conto della cosca di famiglia. Il suo nome rimbalza, però, con orrore perché “sospettato” della strage di Duisburg. L'intelligence tedesca lo accusa di essere entrato in azione nella mattanza di Ferragosto al fianco di Giovanni Strangio, il cognato. Un sospetto gigantesco che lo rende un latitante d'èlite della 'ndrangheta. I poliziotti della Squadra mobile di Reggio Calabria lo incastreranno in Olanda, ad Amsterdam, dove aveva allestito l'ultimo quartiere generale. IL BLITZ - Lo tradiscono moglie e cognate. Quel viaggio di Aurelia, Angela e Teresa Strangio, che sono anche le sorelle di Giovanni Strangio il killer di Duisburg, non sfugge agli agenti dello Sco di Reggio Calabria che soffocano tra intercettazioni e perquisizioni San Luca e mezza Locride fin dalla mattanza di Ferragosto. Le tre donne, quindici giorni fa, salgono su un treno verso il nord Italia. Su quel vagone si siederanno anche i segugi della polizia reggina. Le sorelle Strangio sono donne intelligenti e furbe. Sanno di essere nell'occhio del ciclone e simulano itinerari diversi dalla destinazione costringendo gli agenti ad acrobazie per rimanerci incollati. Per un attimo rischiano di prenderne le tracce. Gli uomini del vicequestore Renato Panvino sono scesi in campo in forze, schierando un pool di primissimo spessore professionale. A Roma le donne cambiano mezzo. Prendono posto su una macchina, una lussuosa berlina, nuova di zecca, Wolkswagen Passat. In auto viaggeranno fino al confine con la Svizzera, cambiando percorso fino allo sfinimento. Gli sbirri non mollano la presa. All'estero allentano le maglie delle precauzioni. E commettono un errore imperdonabile. Svizzera, Germania, Belgio, Olanda. Il viaggio si conclude ad Amesterdam. Aurelia, Angela e Teresa Strangio alloggiano in un appartamento. E per i primi giorni si spoREGGIO CALABRIA - Complimenti bipartisan per la cattura di Giuseppe Nirta. Questa volta intervengono anche alcuni parlamentari della Lega. «L'operazione condotta felicemente a termine dallo Sco e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, in collaborazione con la polizia olandese, segna - afferma Jole Santelli, responsabile Sicurezza di Forza Italia - un ulteriore rimarchevole successo nella lotta alla criminalità organizzata, non solo perchè ha consentito l'arresto del boss latitante Nirta e dei suoi sodali, quanto anche perchè la colossale operazione è la riprova di come possano essere foriere di provvidi risultati la cooperazione e la sinergia a livello internazionale tra forze dell'ordine di Stati, tutti egualmente coinvolti nella medesima lotta ed impegnati nella lotta senza quartiere alla criminalità organizzata». «L'arresto del latitante Giusep-
stano per effettuare compere spicciole, generi alimentari. Poi gli acquisti si fanno più imponenti. Ma giorno e notte alle loro costole ci sono gli agenti di Reggio Calabria, lo Sco centrale, la polizia olandese, i tedeschi del Bka. Decine di uomini. Una mattina le donne lasciano l'abitazione con delle buste in pugno. Trasportano vestiti e generi alimentari. Si spostano in metropolitana, percorrono una manciata di chilometri, scendono per poi risalire. Un rebus fino ad incontrare un giovanotto. Parlottano pochi istanti, consegnano le borse. La polizia non interviene, ma pedina anche il picciotto. Sarà lui a portarli domenica mattina davanti a Giuseppe Nirta, principe del narcotraffico internazionale al servizio del Casato di San Luca. L'uomo misterioso è guardingo, cammina coprendosi testa e volto con il cappuccio della felpa. Scatta il blitz. Quell'uomo è Giuseppe Nirta. Per sei ore, in un interrogatorio multilingue, giura di essere un calabrese in vacanza. Esibisce un passaporto cristallino, ma serve a nulla. E' in trappola. Si esaurisce ad Amesterdam la fuga in mezza Europa di una “primula rossa” della 'ndrangheta di San Luca. In manette anche per il picciotto, Giorgio Madeo, cosentino di Corigliano, e le sorelle Strangio, la moglie e le cognate di Giuseppe Nirta. CONFERENZA STAMPA - Raggianti il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, il questore Santi Giuffrè e il capo della Mobile Renato Cortese. E' un colpo da manuale, possibile svolta nell'inchiesta sulla strage di Duisburg. «Su Duisburg solo sospetti» precisano gli inquirenti. IL PROFILO - Nato a Locri, 35 anni, nomignolo “Charlie”, ultima residenza a Dusseldorf in Germania, Giuseppe Nirta vanta una condanna definitiva a quattordici anni ed otto mesi di reclusione per narcotraffico, tra i cento ricercati più pericolosi d'Italia. IL DIFENSORE - «Il coinvolgimento di Giuseppe Nirta nella strage di Duisburg quale esecutore materiale o comunque coautore, insieme a Giovanni Strangio, è una mera ipotesi investigativa non suffragata da alcun elemento indiziante» ha evidenziato l'avvocato Antonio Russo, difensore di Nirta.
Giuseppe Nirta
L’UOMO DEL BOSS
Il fiancheggiatore è Giorgio Francesco Madeo, 25 anni, fa il cuoco
Arrestato il “delfino”incensurato REGGIO CALABRIA Giorgio Francesco Madeo è stato arrestato come fiancheggiatore di Giuseppe Nirta, ad Amsterdam, ma nelle inchieste della magistratura non si trova nulla. E un giovane incensurato di 25 anni, originario di Corigliano Calabro, ma residente a Dusseldorf, in Germania. Un faccia pulita, come quelle che i cla utilizzano come autisti, fiancheggiatori, a cui intestare auto e case. Di professione cuoco, per gli investigatori Madeo era uno che viveva alla giornata, si arrangiava nei locali tedeschi e qualche volta faceva l’intermediario per l’acquisto di automobili. Tutto sempre, almeno fino a poche ore fa, nell’assoluta legalità. A lui era intestata l’automobile che si recò alla stazione di Roma, per prendere la moglie e le sorelle di Peppe Nirta. Una Pasat che ha portato Aurelia, Teresa e Angela Strangio attraverso quattro frontiere fi-
no in Belgio. Sempre a lui le tre donne della famiglia consegnarono una busta indirizzata al super latitante alla stazione della metropolitana di Amsterdam. E fu lo stesso Giorgio Francesco Madeo che poche fermate dopo la passo nelle mani di un uomo in jeans e cappuccio sulla testa. E’ stato in quel momento che gli uomini della squadra Mobile assieme alle polizie tedesca e belga sono saltati addosso ad entrambi. Scoprendo che sotto il cappuccio della felpa si nascondeva un latitante calabrese ricercato da oltre 10 anni. Ora il calabrese di origini cosentine dovrà rispondere dell’accusa favoreggiamento personale. Ed è possibile che ne venga chiesta l’estradizione in Italia assieme al boss della ‘ndrangheta che di cui aveva coperto la latitanza, facendogli da uomo di fiducia.
Soddisfazione da centrodestra e centrosinistra. De Sena: «La ’ndrangheta può essere sconfitta»
E per la cattura applausi bipartisan pe Nirta, capo dell'omonima cosca di San Luca, ad opera della Polizia di Stato, alla quale va il mio sincero ringraziamento questo il commento di Angela Napoli - segna un altro importante duro colpo contro la 'ndrangheta di quel territorio. Il fatto che il Nirta sia stato catturato in Olanda dimostra come ormai gli uomini della criminalità organizzata calabrese abbiano messo le radici in vari contesti europei dove ritengono di poter gestire affari e latitanze, cercando, altresì, di allontanare l'attenzione dalle loro regioni madri». «Ottima notizia quella della cattura di Giuseppe Nirta - ha detto Marco Minniti - boss di pri-
ma grandezza della 'ndrangheta, inserito nell'elenco dei 100 più pericolosi latitanti del Paese, trafficante di droga, sospettato di essere coinvolto nella strage di Duisburg. Il suo arresto, frutto dell'impegno della taske force creata lo scorso gennaio tra le polizie italiana e tedesca, dimostra che da accordi e collaborazione internazionale, che consentono operazione di intelligence come questa, può venire un contributo strategico contro clan e organizzazioni sanguinari e pericolosi per tutta l'Europa, come la 'ndrangheta”. «L'arresto di Nirta, avvenuto in Olanda - ha detto il senatore Luigi De Sena - è un risultato
estremamente importante perchè dimostra che la 'ndrangheta può e deve essere debellata, non solo nella nostra regione ma in qualsiasi altra realtà territoriale cerchi di insinuarsi. Operazioni come questa mirano a ripristinare condizioni di sicurezza, legalità e soprattutto civiltà alle genti di Calabria». «Siamo di fronte a un successo dopo l'altro nella lotta alla criminalità organizzata. Questo è il bilancio del Ministro dell'Interno e delle forze di polizia. I fatti valgono più di qualsiasi parola e tutti dovrebbero riconoscerlo». Così il presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota, ha commentato l'arresto, seguito in
questo dal collega Federico Bricolo. «E' un risultato eccellente quello ottenuto con l'arresto in Olanda del presunto boss della 'ndrangheta, Giuseppe Nirta di San Luca. Una ulteriore prova che il lavoro sinergico tra le forze di polizia internazionali, alla fine premia». Lo afferma, in una nota, il deputato Maria Grazia Laganà Fortugno (Pd). «Proseguire su questa linea - ha proseguito - fa ben sperare in una vittoria dello Stato sulle mafie. La battaglia, non mi stancherò mai di ripetere, va condotta però da tutti, non solo dalle forze dell'ordine e dalla magistratura, ma soprattutto dalla gente, dagli imprenditori, dalla politica, senza compromesso alcuno». I complimenti alle forze dell'ordine, infine, sono giunti dal governatore della Calabria, Agazio Loiero e da Gianfranco Rotondi.
Portafoglio Per Assotravel la flessione è pari al 2%: «Un dato più che accettabile»
Turismo, non c’è crisi Gli italiani non rinunciano alle vacanze di TITO GIABARRI ROMA – La crisi c'è ma gli italiani a Natale e Capodanno non rinunciano a viaggiare, anche perchè l'evasione li aiuta a pensare meno ai problemi che li assillano. A sostenerlo è Confindustria Assotravel, Associazione nazionale agenzie di viaggio e turismo, che ha operato la consueta rilevazione sulle scelte degli italiani in materia di viaggi e vacanze per il periodo NataleCapodanno 2008. Nel complesso il settore vedrà un calo del 2% delle prenotazioni ma con vistose eccezioni. In particolare, la fascia alta o altissima conferma di non conoscere crisi e le prenotazioni per i resort più esclusivi di Maldive, Seychelles, Grenada sono già iniziate ad arrivare alle agenzie di viaggio sin da settembre. In vacanza quest’anno andrà circa il 40% degli italiani, tra questi buona parte (il 70%) si recherà da parenti e amici e comunque nelle seconde case, specie in montagna. Dei circa 8 milioni di turisti veri e propri, 3,7
Aeroporti di nuovo affollati per Natale e Capodanno
milioni provvederanno da soli a organizzarsi le proprie vacanze attraverso contatti diretti; circa 4,3 milioni sono già andati o andranno in agenzia oppure si collegheranno on line alle agenzie via web per scegliere le proprie vacanze. La maggioranza (circa 2,7 milioni) dei clienti delle agenzie
Importanti investimenti in Grecia
La Cina sbarca al porto del Pireo
di viaggio e tour operator viaggeranno nella settimana che comprende il Capodanno, rispettando la tradizione che prevede il Natale con parenti e amici. Assotravel osserva che negli ultimi anni si è assistito ad un andamento altalenante del mercato di viaggi e vacanze che però trova nei periodi di Ferragosto e
di GIULIO GELIBTER
Iniziativa dell’Enel
Sicurezza sul lavoro, Conti «L’obiettivo è zero incidenti» ROMA – Negli ultimi anni l’Enel ha «ridotto significativamente» le statistiche sugli incidenti sul lavoro, ma «non potrò mai essere soddisfatto finchè non sarà realizzato l’obiettivo di mandare ogni sera a casa i lavoratori sani e salvi». Con questo impegno l’amministratore delegato dell’Enel, Fulvio Conti, ha inaugurato ieri la prima settimana internazionale sulla sicurezza. «I successi economici sono privi di valore se falliamo in questo», ha detto Conti dopo aver letto i nomi dei 13 dipendenti dell’Enel che sono morti sul lavoro nell’ultimo anno e aver dedicato loro un minuto di silenzio. «Tutto questo è assolutamente inaccettabile. Gli indici di sicurezza sono migliorati, ma di fronte a quest’elenco il miglioramento sembra assolutamente insoddisfacente e inadeguato», ha aggiunto il numero uno dell’Enel, indicando che l’obiettivo «ambizioso ma raggiungibile» è «zero incidenti». «Gran parte degli infortuni è di natura comportamentale e quindi non bastano i tanti elementi burocratici a salvare la vita delle persone, ma bisogna investire di più nelle loro conoscenze e competenze, quindi più formazione e informazione», ha detto, infine, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi.
Alitalia, altri tagli dei voli Cai non potrà essere operativa prima di metà dicembre di BEPPE COLONNA
ATENE – La Cina si appresta a prendere in concessione, per i prossimi 30 anni, i due principali porti marittimi greci, il Pireo (Atene) e Salonicco, rafforzando i propri investimenti diretti nella regione e la capacità di penetrazione sui mercati mediterranei e dell’area balcanica. Il presidente cinese Hu Jintao ha iniziato ieri una visita di tre giorni in Grecia, appena pochi mesi dopo quella del presidente greco Karolos Papoulias a Pechino, che servirà a rinsaldare i crescenti legami politici ed economici fra i due paesi. Durante la visita verrà in particolare firmato l’accordo per la concessione della gestione del terminale container del Pireo alla China Ocean Shipping Co.(Cosco). Un’altra grande impresa di Hong Kong, La Hutchinson Port Holding, che aveva partecipato anche alla gara per il Pireo, è d’altra parte in trattative per ottenere la gestione del porto di Salonicco, il secondo della Grecia, nel quadro del piano di privatizzazione nazionale. Con ciò compagnie cinesi avrebbero il controllo economico dei due principali porti marittimi del Mediterraneo orientale che vorrebbe trasformare, ha indicato l’ambasciatore di Pechino, in centri logistici per i Balcani e e la regione mediterranea. E così facendo la Cina, che esporta per mare il 90% delle sue merci, rinsalderà i legami strutturali con una marina mercantile, quella greca, che è la più importante del mondo e che oltre a trasportare una quota sostanziosa delle merci cinesi, si fa costruire molte delle sue navi in Cina. Hu, giunto ad Atene dal Perù, dove ha partecipato al vertice dell’Apec, si è incontrato subito ieri pomeriggio col suo omologo greco Papoulias e oggi avrà un colloquio con il premier Costas Karamanlis, col quale presenzierà alla firma dell’accordo per il Pireo. La concessione ai cinesi di due moli del porto statale del Pireo varrà per un periodo di 30 anni, estendibile a 35, e la Cosco pagherà 1,1 miliardi di euro. Ma il valore economico dell’operazione è complessivamente di 4,3 miliardi tenendo conto degli accordi per la divisione degli utili e gli investimenti che l’impresa cinese si impegna a fare.
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Il commissario Fantozzi ha comunicato il nuovo piano all’Enac
ROMA – Nuovo taglio dei voli Alitalia da domani, mentre è ormai certo che Cai non potrà decollare prima del 15 dicembre. Comunque, per il commissario di Alitalia, Augusto Fantozzi, il 30 novembre si chiude «economicamente» il discorso per gli asset che andranno a Cai. Oggi, si riunisce a Roma il cda di Compagnia aerea italiana per, tra l’altro, procedere alla capitalizzazione di Cai 1 e Cai 2 a cui faranno capo Az Express e Volare. Dalle cinque sigle sindacali del 'fronte del no a Cai' si è appreso che sono decadute le offerte per il Cargo pervenute a Fan-
Karolos Papoulias e, a sinistra, Hu Jintao
Capodanno una delle sue poche certezze di 'tutto esaurito'. Anzi, per gli operatori del settore, più le stagioni turistiche sono incerte e maggiore è la concentrazione della domanda in queste due fasi dell’anno. Per il pacchetto della settimana di Capodanno, cenone a parte, gli italiani spenderanno circa il 30% in più degli altri periodi. Tuttavia, al di là del periodo di Capodanno, non si profilano grandi livelli di domanda e si stima un calo complessivo intorno al 2%, che è un dato – secondo Assotravel – tutto sommato accettabile se si considera quanto sta avvenendo in altri settori. Per quanto riguarda i viaggi degli italiani all’estero, non si registrano significative differenze tra le diverse aree italiane, essendo l’offerta di Capodanno più limitata in termini di destinazioni da visitare. Le mete che, finora, hanno fatto registrare il 'sold out' sono le Maldive, seguite da Seychelles, Caraibi, Mauritius. Alta la richiesta per Parigi, Londra, Praga e Vienna.
Martedì 25 novembre 2008
tozzi. Il commissario ha deciso che da domani saranno ridotti in maniera consistente i voli nazionali e internazionali e mantenuti pressochè inalterati i voli intercontinentali. Una decisione a cui Alitalia si dice costretta, visto che «in queste due ultime settimane di transizione, le malattie del personale navigante crescono, c'è un pò di turbolenza» ha spiegato il commissario a causa del perdurare del «comportamento anomalo nelle procedure operative e tenuto conto delle esigenze della cassa integrazione e degli adempimenti amministrativi per il passaggio a Cai». La decisione mira a «dare certezza a chi vola riducendo al massimo
i disagi alla clientela e ad arrivare all’ingresso di Cai senza mettere gli aerei a terra». Il nuovo piano dei voli è stato già comunicato all’Enac che continuerà a presidiare affinchè siano tutelati i diritti dei passeggeri e siano ridotti al minimo i disservizi. Fra i nodi da sciogliere che non consentono alla Nuova Alitalia di prendere il volo il primo dicembre, c'è l’avvio della cassa integrazione degli attuali dipendenti di Alitalia su cui al ministero del Welfare si sta cercando un accordo in queste ore. Ma anche il via libera dell’Antitrust italiano, e di quelli di altri Paesi come Germania, Spagna, Grecia e Portogallo, dove opera anche AirOne.
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MartedĂŹ 25 novembre 2008
24 ore in Basilicata
Al Don Uva di Potenza un convegno dedicato alle realtĂ no profit della Basilicata
Il futuro visto dal volontariato Dal sottosegretario Giovanardi l’analisi degli scenari nazionali POTENZA - Il termine “marginalitĂ â€?, inteso in senso ampio, comprende assieme la malattia e il disagio economico, ma anche la solitudine e la vecchiaia, che affliggono una parte sempre maggiore della popolazione. CosĂŹ “il volontariatoâ€? oggigiorno deve declinarsi non solo nel senso cristiano di “caritĂ â€?, ma anche in quello civile di “servizioâ€?, e poi politico di “sussidiarietĂ â€?, secondo il dettato dell'articolo 118 della nostra Costituzione. Ieri sera al convegno organizzato sul tema “Volontariato e marginalitĂ â€?nella cappella del Centro di riabilitazione Don Uva di Potenza c'erano sia gli operatori che le istituzioni, grazie alla collaborazione con l' Agenzia nazionale del servizio civile, l'Osservatorio regionale del volontariato, e il consorzio di associazioni “SolidarietĂ in reteâ€?. Al centro del dibattito, ovviamente, “la personaâ€?, e l'idea dell'assistenza misurata sulla sua complessitĂ e la diversitĂ dei suoi bisogni. Suor Elda, mischiata tra gli spettatori, da qualche anno è la madre superiora della congregazione delle Ancelle della divina Provvidenza, e spiega il problema in poche parole: ÂŤci siamo costituite come ordine
Il presidente De Filippo insieme al sottosegretario Giovanardi (f. Mattiacci)
assieme all'opera di Don Uva nel 1922, a Bisceglie, e siamo arrivate a Potenza nel 1958. Oggi siamo rimaste in 16, e alcune di noi hanno 90, 95 anni. Non riusciamo piĂš a prestare i servizi necessari da sole, so-
no i volontari che stanno proseguendo la nostra opera, anche a livello carismatico, riportando l'assistenza ai nostri “beniaminiâ€? (al Don Uva i pazienti li chiamano cosĂŹ, al massimo “ospitiâ€?) a livello dell'uo-
mo, della persona che c'è sottoÂť. Il direttore generale della Casa della divina Provvidenza, Giuseppe D’Alessandro, aggiunge: ÂŤla caritĂ cristiana deve trasformarsi per tenere il passo dei cambiamenti sociali che sono in corso, il tempo delle monache, purtroppo è finitoÂť. Da Roma nel pomeriggio è arrivato anche il sottosegretario della Presidenza del consiglio dei ministri, Carlo Giovanardi, che ha le deleghe alle politiche per la famiglia, il contrasto delle tossicodipendenze e il servizio civile. ÂŤIl futuro è nell'intelligenza dello stato e delle autonomie. Si può alzare il livello dei servizi anche soltanto spostando risorse dal pubblico verso le associazioni no-profit, senza prendere scorciatoie lesive del rispetto assoluto di ogni cristiano per la vita umana. Ad esempio non si può permettere l'interruzione di un trattamento terapeutico, in nessun caso, non si fanno economie su queste cose. Piuttosto bisognerebbe pensare ai costi sociali dei morti sulle strade italiane il fine settimana, delle vittime delle tossicodipendenze, di tutto il cosiddetto “fronte del divertimentoâ€?Âť. Il presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, ha quindi
esaltato la generosità del popolo lucano, e la sua disposizione, straordinaria, verso il prossimo, nonostante le difficoltà con cui si confronta con il quotidiano. Eppure manca un coordinamento, fa notare Sergio Lapenna, consigliere regionale di Forza Italia e membro dell'Osservatorio regionale del volontariato: in Basilicata le associazioni di volontariato sono circa 600, e poi esistono gruppi, comitati, centri d'ascolto, ma non siamo ancora in grado di far fruire servizi concreti alle famiglie che hanno in casa problemi di demenza, disabilità , emarginazione, non autosufficienza. Occorre puntare sulla costruzione di una rete integrata di servizi, coinvolgere il mondo del volontariato nella programmazione sociale, nella costruzione del welfare anche a livello locale. Un'operatrice del Don Uva ricorda: nel 1999 la Regione s'è assunta la responsabilità di istituire un albo delle professionalità e dei percorsi terapeutici per il recupero dalle tossicodipendenze, poi nel 2001 con una delibera ha riconosciuto soltanto le comunità già esistenti. Quali opportunità , e soprattutto, dov'è il controllo?. Leo Amato
Si celebra oggi la Giornata contro la violenza sulle donne
Quegli abusi che sanno di casa Alle Istituzioni si chiedono interventi non solo legislativi POTENZA - Le denunce parlano chiaro: le donne sono ancora vittime, soprattutto nelle loro case. Nonostante le tante conquiste, quindi, le donne non sono ancora riuscite a difendersi dal nemico spesso piĂš crudele: il marito, il compagno, il fidanzato. Per questo motivo, la giornata del 25 novembre è stata dedicata a questo drammatico tema. Una giornata, quella dedicata alla battaglia contro la violenza sulle donne, che l’Associazione Telefono Donna - Casa delle Donne “Ester Scardaccioneâ€?, non ha voluto dimenticare. Infatti a Potenza, in via Pretoria (di fronte alla TrinitĂ ) sarĂ presente con un gazebo informativo, a parti-
re dalle 17. Un problema sempre piÚ attuale, come sottolineato anche dalla senatrice del Pd, Maria Antezza. Il parlamento - scrive Antezza - sia unito per dire no alla violenza e a ogni forma di prepotenza sulle donne. Nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è importante che il Parlamento dia un segnale di forte compattezza promulgando leggi che riducano i rischi di sopraffazione delle donne e che puniscano i responsabili delle vessazioni. La senatrice sottolinea anche che i centri antiviolenza disseminati sul territorio italiano e, in particolare, quelli del Sud non riescono a garantire l’assistenza ne-
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cessaria perchÊ privi di fondi sufficienti . Ma la senatrice Maria Antezza non è l’unica a ricordare la giornata di oggi. A intervenire è anche la segretaria della Cgil di Matera, Manuela Taratufolo. Riflettevo in questi giorni - scrive in una nota - sul fatto che per ottenere l’attenzione su problemi che riguardano le donne, bisogna istituire delle giornate che ricordino la sussistenza di certi problemi e la necessità di riflettere sugli stessi. Ricordare per un giorno le violenze che subiscono le donne - prosegue - non serve a superare un problema vecchio come il mondo, frutto di un retaggio culturale in base al quale il maschio è su-
periore e forte, e la donna è essere subordinato e debole. Oltre a essere necessari interventi legislativi efficaci a tutela delle donne, bisogna tornare a battersi per smantellare la rappresentazione delle donne come “angeli del focolareâ€? o come “velineâ€?. Le donne devono trovare il coraggio di dire basta ai soprusiÂť. Non hanno voluto dimenticare l’importante data neppure le donne della Sinistra (Pdci, Prci, Sd e Verdi). ÂŤQuesta giornata scrivono in una nota congiunta - ha per noi un valore politico e culturale molto forte. In Italia - continuano la giornata del 25 novembre ha avuto risonanza solo a partire dal 2007 con una
grande manifestazione che ha coinvolto 150.000 donne. I dati e le ricerche finora pubblicate ci dicono che solo il 4 per cento delle vittime denuncia le violenze subite, e ciò spesso a causa di una forma di diseducazione familiare o per semplice paura di essere isolate. Il dato piÚ allarmante è che la maggior parte di queste violenze sono esercitate tra le mura domestiche. I recenti tagli proseguono - che hanno sottratto 20 milioni di euro ai
centri antiviolenza e ai consultori per l’attuazione di programmi a sostegno delle donne vittime di violenza, ed a tutti i servizi che garantiscono alle donne libertà , salute e indipendenza, confermano quanto ancora sia sottovalutato il problema. I provvedimenti varati da questo Governo sottraggono inoltre risorse alla scuola, alla ricerca, all’università ed alla sanità aggravando la precarietà del lavoro femminile.
La Basilicata partecipa al progetto “Relazioni�, promosso dall’Ismez
Otto tappe per riscoprire il territorio POTENZA - Anche la Basilicata partecipa al progetto “Relazioniâ€?, prodotto dall’Ismez /Onlus (Istituto nazionale per lo Sviluppo musicale nel Mezzogiorno) e finalizzato alla promozione dello spettacolo “PetraMorphosisâ€?. Il tour musicale toccherĂ 8 Comuni della regione. La prima dello spettacolo, che vede anche la collaborazione attiva di musicisti del Conservatorio di Musica “Gesualdo da Venosaâ€? di Potenza, si terrĂ il prossimo 28 novembre a Montescaglioso nell’Abbazia di San Michele Arcangelo (nella foto).
Gli altri appuntamenti sono: il 29 novembre ad Acerenza, il 30 a Poten-
za, il 6 dicembre a Villa d’Agri, il 7 dicembre a Lagopesole, domenica 8 a Rionero, mentre il 13 a Salandra. Il tour si concluderà il 14 dicembre prossimo a Matera nella Chiesa di San Pietro Barisano. PetraMorphosis - riferisce una nota dell’Ismez - è un concerto-spettacolo con azione scenica in cui lo spettatore si ritroverà a viaggiare nella dimensione del surreale alla riscoperta della forza evocativa di un territorio, quello lucano, che offre spunti per la riflessione fino ad arrivare alla scoperta della forza primigenia insita nella regione.
24 Ore in Basilicata Mentre riprende la Cigo alla Fiat, comincia lo sciopero alla Vicenzi
Martedì 25 novembre 2008
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Ieri l’incontro tra azienda e sindacati
verso la firma Dalla Mister Day alla Sata Stia, della Cigs Il declino del Vulture - Melfese per i 19 dipendenti VULTURE - Dall'azienda Vicenzi nella zona industriale di Vitalba allo stabilimento Fiat di San Nicola di Melfi, le cose non vanno troppo bene nell'area del Vulture. La crisi c'è e si fa sentire investendo soprattutto l'economia reale. Sempre più famiglie rischiano di passare un periodo quanto mai magro tra stipendi dimezzati e ipotesi di licenziamento. Il bilancio alla prima settimana di avvento, che prepara al Natale 2008, è quanto mai negativo. Questa mattina dalle 10 in Regione nel Dipartimento Attività Produttive le segreterie regionali di tutte le sigle sindacali incontrano i dirigenti dell'azienda Mr.Day del gruppo alimentare Vicenzi. Obiettivo dell'incontro è fare chiarezza. I 150 lavoratori dell'azienda dolciaria oltre una settimana fa si sono visti cadere addosso dal nulla un'ipotesi di licenziamento. Una vera doccia fredda. Dalla visita allo stabilimento lucano dell'amministratore delegato della Vicenzi, Franco Dal Bello, le rsu hanno appreso la notizia di un esubero del personale pari al 70 per cento del totale. Ovvero su 150 lavoratori ne rimarrebbero in attività soltanto 45 unità. In aggiunta a ciò verrebbe sop-
pressa una linea di biscotti ritenuta poco redditizia e i macchinari utili trasferiti in un'altra sede della Vicenzi. Legittima la protesta degli operai che hanno indetto lo stato di agitazione fermi nella decisone di non lasciar trasportare da qualche altra parte i costosi macchinari. Se un prodotto non va si può modificare, ma trasportare i mezzi in un'altra azienda per fare lo stesso lavoro non risolverebbe certo la situazione. Gli operai con questa pesante spada di Damocle a pendere sui destini delle loro famiglie chiedono certezze. Per partecipare in massa all'incontro regionale da questa mattina è partito lo sciopero generale dello stabilimento di Vitalba. Futuro non più roseo quello che si prospetta per gli operai dello stabilimento Fiat. Da ieri è ripresa la cassa integrazione ordinaria dopo una sola settimana di lavoro. Fino a questo momento nel continuo altalenare sono più le settimane di blocco della produzione che quelle di effettivo lavoro. Dal 15 dicembre poi parte il periodo di chiusura forzata più lungo che si sia mai registrato nello stabilimento di San Nicola, ben 4 settimane di cassa intervallate dalla settimana di Natale
cui interverranno Par e ferie. Una situazione purtroppo comune agli altri stabilimenti italiani del gruppo torinese causata dalla crisi congiunturale in cui sta versando l'intero comparto metalmeccanico. A ciò si sommano le caratteristiche deficitarie della Sata da tempo legata a doppio filo alle sorti dell'unica vettura del segmento B prodotta, la Grande Punto che esaurito il suo ciclo di vita resta ormai invenduta nei piazzali. Lucia Nardiello
Lo stabilimento Sata di Melfi
POTENZA - Lo scorso 29 settembre la Stia, società di Information Tecnology con sede a Potenza, aveva comunicato l’apertura della procedura di mobilità per tutti i suoi 19 dipendenti. Causa: cessazione dell’attività. Ad annunciarlo erano stati i rappresentanti della Fiom-Cgil e UilmUil. Il 10 ottobre gli amministratori dell’azienda avevano poi incontrato le organizzazioni sindacali e i lavoratori, un incontro in cui la società aveva messo in evidenza come
ECONOMIA E OCCUPAZIONE
Oggi assemblea Cisl con la Furlan POTENZA - “Come affrontare la crisi economica e rilanciare occupazione e sviluppo” è il tema dell’incontro che si terrà questa mattina alle 9,30 al Park Hotel di Potenza in occasione dell'assemblea generale dei quadri e delegati della Cisl Basilicata alla presenza della segretaria nazionale confederale Anna Maria Furlan. L'appuntamento vuole essere un momento di mobilitazione e protesta, ma anche di proposta per sollecitare il confronto con i governi nazionale e regionale e le controparti datoriali. A Potenza sono attesi circa cinquecento delegati della Cisl da tutta la regione.
«La Cisl unisce, contratta, si mobilita è lo slogan che abbiamo coniato per questa iniziativa di mobilitazione del nostro sindacato – afferma il segretario generale Nino Falotico – per fare il punto della difficile situazione economica e avanzare proposte concrete per superare la situazione di impasse che si è venuta a determinare in questi ultimi mesi». Nel corso dell’incontro saranno affrontati anche temi di ordine nazionale, come le misure economiche in favore delle famiglie annunciate dal governo per rilanciare i consumi e la recente intesa sul contratto per il pubblico impiego.
non vi fossero «le condizioni per una continuazione dell’attività» sottolineando in particolare come «il mercato dell’informatica è in contrazione, sia per una generale crisi di mercato, sia quale inevitabile conseguenza dell’apertura dei nuovi punti vendita all’interno della grande distribuzione operante nella città di Potenza e nel suo hinterland» è per questo che la società spiegava di aver registrato una caduta di fatturato e di margine. Dunque si annunciava la chiusura senza possibilità di trovare soluzioni alternative. I sindacati, però avevano annunciato un piano per mettere a punto un percorso mirato a difendere il diritto al lavoro e al salario. Degli stipendi, che non arrivano dallo scorso maggio, ancora non vi è traccia ma si sono aperte prospettive per la cassa integrazione. Ieri, infatti, presso la sede dell'Ufficio Lavoro e Territorio si sono riuniti la Regione, l’azienda e i sindacati. Risultato dell’incontro è che la società ha verificato che esistono le condizioni per la Cigs in deroga e ha ritirato la procedura di mobilità. Giovedì alle 16 l'esame congiunto della Cigs e dell'accordo quadro di aprile.
La Cgil analizza la situazione regionale e invita la politica ad un intervento urgente Concorsi e giovani
«Il panorama lucano è devastante» Cinquemila i lavoratori precari tra settore pubblico e privato POTENZA - «Il mezzogiorno e la Basilicata la pagheranno cara. Per effetto della crisi finanziaria globale che si sta riversando sull'economia reale, il mezzogiorno d'Italia, e in particolare la Basilicata, sono colpiti pesantemente da una recessione che viene ad aggiungersi alle crisi settoriali che negli ultimi anni si sono concentrate nel territorio» è l’analisi della Cgil lucana sulla crisi economica e l’emergenza occupazione che sta interessando il paese in questo periodo. «Ad oggi la situazione appare assai compromessa, infatti, la crisi recessiva investe l'intero apparato produttivo regionale: settore tessile e mobile imbottito, comparto chimico ed industria della plastica, settore dell'auto. Il panorama del mondo del lavoro dipendente è devastante: ai circa 3.500 lavoratori già in mobilità se ne aggiungono oltre 10.000 in cassa integrazione. D'altra parte non può essere sottovalutato l'altro grave dato che riguarda i lavoratori precari, con contratto interinale, a tempo determinato o con contratti di collaborazione, che fra settore pubblico e settore privato ammontano a 5000 unità, in parte già fuori dal ciclo produttivo e senza nessuna copertura di ammortizzatori sociali di alcun ti-
po». «Questi dati - continua la Cgil - rappresentano a pieno la drammaticità della situazione in cui versa il già debole tessuto produttivo regionale. In considerazione della vasta portata della crisi, delle sue dimensioni e delle sue caratteristiche di eccezionalità, riteniamo che bisogna affrontare le questioni aperte con politiche macroeconomiche di carattere anticiclico sia a livello europeo sia a livello nazionale, a partire dal sostegno ai redditi e passando per interventi strutturali di alleggerimento fiscale, oltre che di politiche industriali di carattere innovativo. A fronte di ciò il governo, invece, risponde con dei semplici palliativi assolutamente inadeguati ad affrontare la situazione». «La Cgil - continua la nota - consapevole delle gravità del momento, ha assunto una iniziativa forte di lotta che si concretizza nello sciopero generale di 8 ore, organizzato per il 12 dicembre, in modo da dare una svolta decisiva alle politiche del governo. La regione Basilicata può e deve affrontare in maniera più pragmatica la congiuntura, innanzitutto accelerando tutta la spesa e le risorse già impegnate a partire dalla cantierizzazione delle opere pubbliche e dalle loro ma-
nutenzione, e poi approntando politiche sociali che tendano a dare un supporto reale a tutti i lavoratori che stanno assistendo a una decurtazione dei loro stipendi e salari e contemplando un adeguamento delle politiche di welfare indirizzate ai giovani inoccupati e disoccupati oltre che alla consistente popolazione anziana». «Riteniamo che l'economia del territorio - conclude la nota - potrà essere sostenuta con un utilizzo oculato e mirato a redistribuire le risorse ed a sostenere i bisogni e la domanda interna, che dovranno essere anche stimolate da una politica industriale lungimirante e che guardi ai settori strategici, basata su scelte energetiche che facciano riferimento a fonti rinnovabili e tengano conto della salvaguardia ambientale. Inoltre, riteniamo di fondamentale importanza pianificare delle politiche di accesso al credito per la piccola e media impresa lucana al fine di evitare il tracollo di una intera risorsa per il territorio. La Cgil Basilicata, auspica grande consapevolezza da parte della giunta e delle forze politiche del consiglio regionale, affinchè queste misure trovino immediato avvio già nei documenti programmatici per la realizzazione del bilancio di previsione 2009».
Il segretario regionale Pepe
CRISI NEL COMMERCIO POTENZA - Per la prima volta i pubblici esercizi che hanno abbassato le saracinesche sono stati più numerosi di quelli che hanno tentato di avviare una nuova attività. La recessione è già arrivata anche nel settore dei consumi fuori casa, mietendo centinaia di vittime fra i gestori dei locali pubblici. Fra bar e ristoranti, ben 3439 soggetti hanno rinunciato all'impresa contro 3089 che invece si sono immessi sul mercato, creando un saldo negativo pari a 350 unità. È quanto emerge dai dati Infocamere elaborati dal Centro Studi Fipe nel terzo trimestre, luglio-settembre, 2008. Questa la situazione italiana in generale. In Basilicata, in particolare il
Il Fipe analizza natalità e mortalità nel III trimestre del 2008
In Basilicata crescono i bar ma diminuiscono i ristoranti saldo registra un valore positivo per quanto riguarda i bar con 22 nuove iscrizioni nel III trimestre del 2008 a dispetto di 15 cessazioni. Segue, invece la tendenza nazionale l’andamento di “natalità - mortalità” tra i ristoranti. Il III trimestre del 2008 registra, infatti, un - 2 con 8 nuove iscrizioni e 10 cessazioni. «Se i dati a fine anno confermassero questa tendenza - ha spiegato Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe - significhereb-
be che siamo in piena crisi strutturale. Da tempo denunciavamo la sofferenza del settore con i cali di fatturato, di produttività e di redditività. È il segnale di una crisi più profonda di quanto si possa immaginare, peggiore anche a quella del '93. In quell'anno, infatti, la crisi era di tipo congiunturale, poiché il settore era comunque all'interno di una tendenza ai consumi fuori casa in
aumento». Preoccupato per i dati lucani il presidente dell’Unione della Confcommercio di Basilicata, Angelo Tortorelli, che è anche presidente della confederazione della provincia di Matera. «E' difficile – ha detto Tortorelli – arginare i confini di una crisi. Dobbiamo evitare che questo effetto si propaghi. I nostri politici locali devono applicare nuovi criteri di programmazione territoriale per evitare una liberalizzazione selvaggia e squilibrata, mentre a livello nazionale chiediamo una responsabile revisione degli studi di settore, in considerazione degli effetti congiunturali dei redditi imponibili delle nostre imprese».
Le richieste della Uil Fp alla Regione POTENZA - Distribuire il fondo 2008 a tutti i lavoratori; bandire i concorsi pubblici, per ridare speranza ai tanti giovani che non hanno avuto nemmeno la possibilità di partecipare ad una prova selettiva; pubblicare gli avvisi per l’attribuzione delle Poc e per lo scivolamento del personale interno; dare una svolta risolutiva al problema del precariato; bandire i concorsi per dirigenti. Per la segreteria aziendale Uil Fp sono questi i problemi più urgenti ai quali il governo regionale deve rispondere con «l’adozione immediata di opportuni provvedimenti». «I funzionari che, con abnegazione e senso del dovere, hanno consentito alla Regione di raggiungere importanti traguardi, - si legge in una nota del sindacato - possono legittimamente aspirare di partecipare o devono continuare a subire la transumanza di dirigenti provenienti da altri Enti? Ricordiamo che l’ultimo concorso per dirigenti svolto alla Regione risale all’anno 1987. Motivare il personale, organizzare gli uffici, contribuisce a migliorare i servizi ed a rispondere alle esigenze dei cittadini».
16 24 Ore in Basilicata Monitoraggio del flusso auto e regolazione manuale dei semafori: le soluzioni per smaltire il traffico Martedì 25 novembre 2008
Ponte sotto osservazione E Napoli attacca l’Anas: «Non sanno gestire le emergenze» POTENZA - Nonostante sia tornato transitabile da sei giorni il ponte di Picerno continua a far discutere. Tutt’altro che chiusa la bagarre che lo ha riguardato per ben 123 giorni. Il problema è in quei semafori che proprio il giorno dell’apertura hanno tenuto con il fiato sospeso chi era in trepidante attesa di poterlo finalmente ripercorrere. Mercoledì scorso l’apertura è stata rimandata di tre ore e mezza per una questione di sincronizzazione dell’impianto, oggi il problema sono le lunghe file che si creano quando il semaforo segna lo stop, in un senso o nell’altro. Da mercoledì è transitabile solo la corsia di sorpasso della carreggiata in direzione Potenza, dall’altro lato sono ancora in corso i lavori di riparazione delle altre travi lesionate, lavori per i quali la conclusione è prevista entro gennaio 2009. Ed è proprio per favorire l’intervento degli operai che sulla corsia transitabile è stato fissato il limite dei 40 kmh. L’andatura dei veicoli e i tempi del semaforo (7 minuti rosso, 2 verde e 2 e mezzo lo svuotamento, ossia quando lo stop è da entrambi i lati per consentire il deflusso delle auto già incanalate) i motivi che in alcuni momenti del giorno creano degli intoppi. Venerdì scorso lunghe file di auto hanno interrotto il traffico in
A3, giovedì chiuso per lavori il tratto Sicignano - Polla
direzione Salerno costringendo gli automobilisti ad attendere diversi scatti del rosso prima di poter passare, situazioni che si ripetono, a detta di chi quella strada la percorre tutti i giorni, la mattina verso Potenza e il pomeriggio verso Salerno. «Probabilmente il problema è dato dai tanti pendolari della zona del Melandro che per raggiungere ad esempio Picerno preferiscono attraversare il ponte al posto della SS 94. Il traffico, infatti, è molto meno nei pressi di Balvano segno che è dalle parti di Picerno che avviene lo smistamento delle auto». L’analisi è del capo compartimento Anas di Basilicata, Michele Franzese, che ieri matti-
na ha incontrato in Prefettura a Potenza il Cov (Comitato operativo viabilità), convocato proprio per affrontare la questione del traffico sul ponte. Al tavolo insieme al prefetto, al capo di gabinetto e a rappresentanti della polizia stradale si è deciso di intraprendere due strade: il monitoraggio dei flussi di traffico, dalla mattina al pomeriggio, e dove e quando ve ne sia bisogno, la regolazione manuale dei semafori in modo da agevolare la durata del rosso o del verde a seconda del lato della corsia dove si forma l’intoppo. «E’ l’unica strada percorribile» sottolinea ancora Franzese amareggiato per le critiche che da più parti si stanno riversando nei
confronti dell’operato Anas. Ieri l’ultimo affondo a firma di Michele Napoli de “La Destra”. «La riapertura del ponte di Picerno su una sola corsia – ha detto Napoli - regolata da semaforo, si è dimostrata un totale fallimento. Lunghe code e tempi di percorrenza superiori rispetto al tragitto alternativo utilizzato fino a qualche giorno fa, dimostrano l’assoluta mancanza di competenza a gestire una situazione di emergenza. La riapertura di una corsia, salutata in pompa magna dai vertici lucani dell’Anas, ha deluso le aspettative di tutti e di quanti speravano in un ritorno alla quasi normalità». Manuela Boggia
NAPOLI – L'Anas comunica che, per lavori di ammodernamento, giovedì 27 novembre, dalle 7 alle 15 sarà chiuso al traffico il tratto dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria dallo svincolo di Sicignano a quello di Polla, tra il km 53,800 e il km 75,803. Gli automobilisti provenienti da Nord, in uscita a Sicignano, possono proseguire sul raccordo autostradale Potenza-Sicignano, uscita Buccino e di seguito sulla strada statale 19 ter. Coloro che, invece, provengono da Sud, in uscita a Polla, possono proseguire sulla strada statale 19 ter, verso lo svincolo di Buccino e poi sul raccordo autostradale Potenza-Sicignano. I dispositivi di traffico ed i percorsi alternativi sono stati comunicati agli Enti e alle Istituzioni interessate.
Vito Mazzilli (Wwf Basilicata) interviene dopo l’incidente al Centro Oli Crisi idrica Livelli in lieve aumento
«Nessun beneficio dal petrolio» In miglioramento I giovani devono ancora emigrare e ora si rischia la salute VAL D’AGRI - Per una strana coincidenza, proprio nei giorni in cui si “celebra” il decennale dei primi accordi della Regione Basilicata con le compagnie petrolifere, si è registrato il primo incidente nei pressi del Centro oli di Viggiano. Un incidente che, nonostante le rassicurazioni dell’Eni, non riesce a tranquillizzare nessuno. Se il dibattito, quindi, fino a qualche giorno fa verteva soltanto sulle royalties e su quello che alla Basilicata avevano portato, oggi il discorso si è spostato sulla questione salute. Quali saranno i danni, a lungo e medio termine, sulla popolazione della Val d’Agri, quella che vive vicino al Centro Oli? Molto preoccupato, dopo l’incidente, anche il presidente del Wwf di Basilicata, Vito Mazzilli, che ha sottolineato come «lo stesso sindaco di Viggiano Alberti, ha dichiarato che sarebbe il caso di provvedere allo spostamento degli abitanti che vivono a contatto col centro olio, in luoghi più sicuri. Il sindaco - continua l’associazione - ritiene che la salute dei cittadini viene prima di tutto, poi si possono anche incassare le royalties, ridurre le bollette del gas, erogare provvidenze varie agli agricoltori ed allevatori del territorio di Viggiano». «A dieci anni dall’accordo di programma tra l’Eni e la Regione, mai interamente rispettato, il Wwf di Basilicata ritiene - continua Mazzilli - che non vi siano elementi nuovi e più confortanti nello scenario dell’estrazione del petrolio in Basilicata: basti pensare al fatto che non vi è il monitoraggio continuo delle attività pur previsto dal sud-
detto accordo. La Val d’Agri ha dimostrato che le popolazioni lucane non hanno tratto quei vantaggi che erano stati promessi dal petrolio, che devono ancora aspettare per avere un ruolo dignitoso nel panorama dello sviluppo economico e sociale dell’Italia, per cui si sentono più testimoni che protagonisti di questa situazione, si sono sacrificati per il bene comune offrendo le loro risorse (petrolio, acqua, territorio) ed in cambio non hanno avuto molto, i giovani devono ancora emigrare per cercare lavoro fuori in situazioni disagiate in Italia ed Europa». Il Wwf di Basilicata, quindi, prende atto dell’esistenza del petrolio in Val d’Agri e del fatto che non ha risolto il problema dello sviluppo socio-economico nella Valle né lo risolverà in altre parti della regione. Ritiene, pertanto, «che esiste ora un’altra realtà che si chiama Parco nazionale della Val d’Agri, istituito e con un governo provvisorio e auspica che le royalties ricavate dall’oro nero si riversino in buona parte in attività di sviluppo sostenibile implementate dal Parco e che finalmente si realizzino le condizioni di lavoro che assicurino la permanenza dei nostri giovani nei loro paesi. Ritiene, infine, cha alla luce dell’esperienza del petrolio in Val d’Agri, non sia più il caso di insistere con l’occupazione di altri territori della Basilicata e che la vocazione di questa regione va nel senso di utilizzare le risorse naturali, aree protette, agricoltura ed attività connesse per la migliore condizione di vita delle popolazioni locali».
gli invasi lucani
La diga di Camastra poco tempo fa
MATERA, – E' in lieve miglioramento, ma resta critica, la situazione delle principali dighe della Basilicata, dopo le piogge e le brevi nevicate dei giorni scorsi. Lo hanno stabilito le rilevazioni del Centro di Telecontrollo di Ginosa (Taranto) dell’Ente di irrigazione. Ieri nei sei invasi lucani vi erano 59,5 milioni di metri cubi di acqua, rispetto ai 239,5 del 2007. A Montecotu-
gno 8,2 milioni di metri cubi (rispetto ai 133,4 milioni di metri cubi del 2007), nel Pertusillo 17 milioni rispetto ai 34,8 del 2007, nella Camastra 3,8 rispetto agli 8,8 dello scorso anno, a San Giuliano vi sono 28,1 milioni di metri cubi rispetto ai 44 del 2007, a Gannano, che lo scorso anno era totalmente vuota, vi sono oggi 2,1 milioni di metri cubi di acqua.
Il Centro oli di Viggiano
Ola: «Le centrali a biomasse sono incompatibili con il Parco del Pollino» POLLINO - La Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista) - Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini ha appreso dal Comitato “NO Biomassa” di Teana che l'area dove dovrebbe sorgere la centrale a biomassa sarebbe priva di autorizzazioni e che gli uomini della forestale avrebbero sequestrato l'area. Nel richiedere conferma di ciò all'assessore regionale all'Ambiente, Vincenzo Santochirico, la Ola ribadisce «come di recente il Direttore dell'Ente Parco del Pollino, anche su sollecitazione della Direzione Protezione della Natura del Ministero dell'Ambien-
te, nel diffidare il Comune di San Donato Ninea dall'affidare in gestione il patrimonio del parco a società private, interessate a reperire la biomassa di cui hanno bisogno anche le centrali del Mercure e quella di Teana, ha avvertito tutti gli altri comuni del parco a non fare altrettanto (vedi nota del Parco del Pollino), “essendo i beni oggetto di utilizzazione boschiva beni demaniali di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico ed ambientale e come tali sono tutelati dalla normativa nazionale e comunitaria e che tale normativa è diretta a garantire la fruizione di tali beni all'intera collettività”».
«La Ola - si legge ancora in una nota - evidenzia come in Basilicata e nel Parco Nazionale del Pollino tali impianti siano il “miraggio verde” a sol beneficio di quelle imprese interessate a spolpare contributi statali denominati CIP6 che, ricordiamo, ogni cittadino contribuisce a finanziare con la propria bolletta energetica. E' risaputo come anche il CDR (Combustibile Derivato da Rifiuto) sia stato assimilato alle biomasse, così come ci ricorda una Delibera Regionale partorita nel 2005 e fatta propria dal Piano dei Rifiuti della Provincia di Potenza, appositamente, per mascherare inceneritori camuffati da centrali a bio-
Il parco del Pollino
massa o cementifici, a tutto vantaggio di interessi privati ed in spregio dell'ambiente e della salute dei cittadini».
24 Ore in Basilicata
Martedì 25 novembre 2008
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Unibas Di Lorenzo (Pdl) e Tisci (An) chiedono conto del personale impiegato nell’Università
«Più trasparenza nella selezione dei docenti» POTENZA - Il consigliere regionale del gruppo misto – Popolo della Libertà e vice Presidente della III Commissione consiliare, Attività Produttive, Pasquale Di Lorenzo, ha presentato un’ interrogazione urgente a risposta orale riguardante l’Università degli Studi di Basilicata. «La Regione Basilicata – sottolinea in premessa Di Lorenzo - stanzia 5 milioni di euro dal proprio bilancio a favore dell’Università degli Studi di Basilicata destinando, giustamente, parte delle royalties in un settore strategico per lo sviluppo della nostra regione e questo finanziamento è aggiuntivo a quello erogato dalla Stato che ha diretta competenza sulle Università». «Pur nel rispetto dell’autonomia gestionale e didattica delle Università – aggiunge Di Lorenzo - è indubbio che una maggiore trasparenza nei concorsi e nelle selezioni dei docenti contribuirebbe ad accrescere il prestigio dell’ istituzione universitaria e rappresenterebbe un atto politicamente corretto verso le Regione che la cofinanzia in modo così rilevante e verso tutti i cittadini lucani». Alla luce di quanto esposto il consigliere Di Lorenzo interroga il presidente del-
la giunta regionale affinché ottenga dal Magnifico Rettore della Università degli Studi di Basilicata informazioni in merito a «quali e quanti sono i professori ordinari, i professori associati e i ricercatori dell’Ateneo lucano e se fra questi esistono, e in che misura, rapporti di parentela e quali e quanti sono i professori ordinari, associati e ricercatori che hanno ricoperto o che ricoprono incarichi politici ed istituzionali». Un’iniziativa sottoscritta anche dal presidente del gruppo regionale di Alleanza Nazionale, Antonio Tisci che in una nota ha sottolineato: «La politica ha il dovere di interrogarsi sui motivi per cui tantissimi cervelli lucani vanno a cercare fortuna altrove e, sicuramente, una delle risposte è da cercarsi nel nepotismo che da sempre caratterizza il mondo accademico». Per Tisci «è opportuno che l’Università degli Studi di Basilicata comunichi alla Regione, in tempi piuttosto rapidi, quanti siano i docenti, gli assistenti ed i ricercatori legati fra di loro da vincoli di parentela o di coniugio, così come è necessario che la stessa Università relazioni sui risultati ottenuti con i fondi che la Regione assegna alla ricerca uni-
versitaria». «E’ mia intenzione – prosegue Tisci – chiedere un’audizione del rettore in V Commissione al fine di sapere sia le modalità di utilizzo dei fondi regionali, sia i risultati ottenuti da quelle spese, che per sapere quante siano le intere famiglie che occupano le cattedre dell’Ateneo. Credo nell’importanza della ricerca e nel fatto che la politica debba fare di più per essa e proprio per questo sono fermamente convinto che l’attività accademica debba essere fatta con trasparenza e senza che possa trasformarsi in uno delle ultime sacche di feudalesimo dinastico ed incontrollato». «Nell’ultimo Consiglio regionale – conclude Tisci – è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno finalizzato a chiedere la massima trasparenza nei concorsi pubblici regionali e degli Enti sub - regionali; sono pienamente convinto che questa regola debba trovare massima attuazione e credo che la politica debba riuscire a garantire la massima trasparenza possibile e pari opportunità di accesso per tutti, mi auguro che anche il mondo accademico sappia fare lo stesso».
L’ingresso dell’Unibas a Potenza
Il Movimento Sociale - Fiamma Tricolore annuncia un contributo per chi chiamerà i figli come la coppia
Benito e Rachele da 1.500 euro I soldi andranno ai nuovi nati di cinque comuni lucani POTENZA - Una volta i nomi dei figli erano lo specchio delle idee politiche dei padri. Se Libertario, Volgo, Ateo, o Dinamitarda erano i bambini degli anarchici e Marxino, Aurora e Oriente erano invece i figli dei socialisti, Addis, Labaro e Balilla erano i bimbi e le bimbe del ventennio. Ma spesso i nomi erano anche lo specchio delle necessità. Così sotto il fascismo spopolavano i Benito, non solo per fede politica ma anche per bisogno. L’usanza del regime era infatti regalare una saponetta, bene prezioso per quei tempi, a chiunque avesse dato il nome del Duce al proprio figlio. Uno “scambio” che viene riproposto oggi dal Movimento Sociale - Fiamma Tricolore di Basilicata, in accordo con il Partito Nazionale. Non sapone ma denaro contante. La proposta della Fiamma Tricolore è, infatti, quella di concedere 1.500 euro per ogni bambino o bambina che nascerà nel 2009 in ognuno dei cinque centri lucani a rischio spopolamento: Calvera, Carbone, Cersosimo, Fardella e S. Paolo Albanese. Due le condizioni poste dal Movimento: che al figlio maschio venga dato il nome “Benito” e alla femmina quello di “Rachele” e che il contributo sia utilizzato per comprare al nascituro: culla, vestiti, alimenti, etc. «Due nomi che proponiamo per non dimenticare le nostre radici», sottolinea il segretario regionale Vincenzo Mancusi. Un’idea nata con l’obiettivo di incentivare le nascite, riproporre nomi dalla ben individuabile appartenenza storica e allo stesso tempo “salavare” i piccoli paesi. «Quello che non è riuscito a fare il terremoto lo stanno realizzando i governi (mai di destra) che si sono avvicendati in Basilicata alle Province e alla Regione: il deserto!» sottolinea il Movimento in una nota che spiega la singolare iniziativa.
Scuola Scadenza spostata al 10 dicembre
Prorogati i termini del bando “Rafforzamento e qualificazione”
Rachele e Benito Mussolini al mare
Contributo raddoppiato per i parti gemellari. Il sostegno sarà previsto anche per i genitori extracomunitari nel caso in cui però, almeno uno, sia italiano. «Siamo consapevoli continua la nota - che questo impegno, che già assumiamo con i futuri genitori e che siamo pronti a formalizzare anche con le cinque Amministrazioni comunali, non affronta il problema dello spopolamento della nostra Regione. Ma è un piccolo segnale di un piccolo Partito.
La Regione Basilicata potrebbe fare molto di più. Ad esempio destinare, dalle Royalties del Petrolio, almeno 1.500 euro all'anno, fino al raggiungimento della maggiore età, per ogni bambino nato in qualsiasi Comune della Basilicata nei prossimi venti anni. E ciò anche se ai maschi non viene dato il nome “Vito”. E al diciottesimo anno devolvere ai giovani un “bonus” ulteriore di 50.000 euro (ai valori attuali) da investire autono-
mamente in studio o formazione o in un'attività lavorativa all'interno della Regione. Si potrebbe in tal modo limitare la fuga dei giovani dalla Basilicata e impedire la discriminante attuata da qualche Comune del “petrolio” che assegna i contributi per le “assunzioni” solo nel proprio territorio. Ovviamente quest' ultima proposta potrebbe già partire dai prossimi anni attraverso una Legge regionale». m. b.
POTENZA - La giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Formazione-Lavoro-Cultura Antonio Autilio, ha disposto la proroga al 10 dicembre 2008 dei termini di scadenza dell’Avviso Pubblico “Rafforzamento e qualificazione dell’offerta formativa scolastica” e di conseguenza la proroga al 30 settembre 2009 per portare a termine i progetti. «La proroga – ha spiegato l’assessore Autilio – si è resa necessaria perché nel corso dei seminari e degli incontri che abbiamo tenuto nelle settimane scorse come Dipartimento è emersa l’esigenza di concedere una dilazione in modo da consentire alle scuole di valutare con maggiore ponderazione le scelte da operare in relazione agli interventi che si intendono realizzare nell’anno scolastico in corso». Il Programma, con una spesa complessiva di 8 milioni 220 mila euro, si articola in quattro azioni principali di intervento denominate “Creatività Giovanile e
Napolitano è il luogotenente per il Sud dei cavalieri del S. Sepolcro Gerusalemme
Antonio Savino è il nuovo presidente Acu
dell’Ordine da otto a duecento unità, Preside della Basilicata Ovest (provincia di Potenza), della Sezione de’ Principati (province di Salerno e Avellino) della Sezione Terra di Lavoro (province di Caserta e Benevento) nonché Consigliere di Luogotenenza. Appassionato di storia medioevale, ha pubblicato il volume “Salerno e l’Ordine Equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme”, ormai alla sua terza edizione, che è stato offerto agli intervenuti nei tanti convegni tenuti in Campania, Calabria e Basilicata, al fine di diffondere le finalità dell’Ordine. Per il suo impegno gli è stata tributata la “Palma d’oro di Gerusalemme”, massimo riconoscimento dell’Ordine.
POTENZA - E’ il giornalista Antonio Savino il nuovo presidente dell’Acu, l’associazione consumatori utenti di Basilicata. Savino succede all’avvocato dimissionario Michele Albano. La nuova nomina del presidente regionale è stata approvata all’unanimità ieri sera dall’assemblea dei soci svoltasi a Potenza. Savino, dopo aver ringraziato il suo predecessore, ha tracciato le linee guida del nuovo mandato e espresso la volontà di arricchire l’associazione.
POTENZA - Il generale Giovanni Napolitano è stato nominato luogotenente per l’Italia meridionale dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, con un decreto emesso dal Cardinale John Patrich Foley. La luogotenenza, che ha sede a Napoli, comprende Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, dove l’Ordine ha 21 sezioni, da cui dipendono 48 delegazioni. Napolitano rimarrà in carica quattro anni. Il generale Napolitano appartiene all’Ordine sin dal 1977 e riveste, dal 1995, il grado di Cavaliere di Gran Croce. Ha ricoperto tutti i vari incarichi: Delegato della provincia di Salerno, dove ha portato l’organico
Nuove Competenze”;“Cittadinanza Scolastica” ; “Esperienze formative sul lavoro”;“Qualificazione didattica e professionalità docente”. La media del finanziamento per ciascun progetto che presenteranno gli istituti scolastici di secondo grado è intorno ai 20 mila euro, mentre per progetti più complessi e per gli “stage tra scuola e lavoro” il finanziamento è superiore. Tra i temi di intervento, l’educazione all’imprenditorialità dei giovani, la legalità come apprendimento, l’identità-la socialità-le competenze linguistiche. Un’azione specifica è stata denominata “Fuori dalle dipendenze”finalizzata a contrastare il fenomeno delle tossicodipendenze. Di particolare rilievo sono i progetti proposti per promuovere attraverso percorsi di apprendimento in contesti organizzativi di produzione di beni e servizi in grado di arricchire l’esperienza formativa scolastica degli studenti incrementando le visite didattiche aziendali.
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Martedì 25 novembre 2008
LETTERA APERTA A SANTOCHIRICO
LA CRISI NON E’SOLO ECONOMICA
di ANTONIO NICASTRO NON E’ la prima volta che ricorro alla “lettera aperta” per avere notizie dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Basilicata, è evidente che c’è una certa e documentata ritrosia ad interloquire con il cittadino. Gentile assessore Lei personalmente ha pubblicizzato il suo sito internet, manifestando la volontà di un contatto con i lucani, purtroppo alle parole non seguono i fatti. Ho cercato di utilizzare la posta elettronica per un contatto più immediato ma pur avendo avuto conferma che le mail indirizzate all’Assessore, a una sua diretta collaboratrice, alla dirigente del Dipartimento Ambiente, la d.ssa Cappiello, sono state regolarmente lette, a distanza di una settimana nessun riscontro mi è stato fornito. Ho persino utilizzato il suo blog personale per richiedere una risposta ma il mio intervento è stato cancellato, alla faccia della trasparenza! Ricorro quindi allo strumento della “lettera aperta” confidando nella disponibilità delle testate giornalistiche lucane a dare voce alle mie richieste. Veniamo all’oggetto della mia istanza. Si tratta di una segnalazione relativa alla pubblicazione dei dati concernenti il monitoraggio dell’aria in Basilicata. Consultando il sito internet dell’Arpab, ente incaricato dalla Regione Basilicata per effettuare il monitoraggio dell’aria in base alle normative comunitarie e nazionali, ho avuto modo di verificare che da qualche tempo il servizio non è perfettamente utilizzabile per evidenti problemi di accesso al server, ho altresì verificato che da alcuni mesi il monitoraggio di alcuni elementi inquinanti è incompleto ed alcune centraline di rilevazione non forniscono più dati forse per problemi tecnici, da qualche giorno il sito dell’Arpab è addirittura irraggiungibile. Ho chiesto informazioni all’Arpab utilizzando l’indirizzo e-mail indicato sul sito internet ma non ho avuto una risposta; la legge, in particolare il D.M. 60 del 2002, affida alle Regioni la responsabilità dei monitoraggi e il compito di divulgare i dati, per questo motivo che io, cittadino consapevole di esercitare un diritto all’informazione, chiedo a lei, responsabile politico in seno alla Regione Basilicata, di fornire le notizie in merito. Le leggi citate non ammettono dubbi circa la volontà dello Stato di tutelare le popolazioni nel caso in cui il livello di qualità dell’aria risulta al di fuori dai limiti stabiliti dalla normative. E’ però evidente che in Basilicata sia il monitoraggio che l’informazione sono assolutamente non all’altezza della situazione. In considerazione dei dati riferiti alla mortalità per patologie tumorali in Basilicata (fonte Ministero della Salute, Istituto Superiore per la Sanità, Istat, nascente registro dei tumori) che assegnano alla nostra regione un triste primato, in controtendenza rispetto alle altre regioni, la mia preoccupazione appare più che legittima. Anche l’inquinamento atmosferico, se non tenuto sotto controllo, può contribuire a relegare la Basilicata ai primi posti di questa poco appetibile graduatoria. Questa mia richiesta vuole, quindi, ristabilire un minimo di legalità perché in gioco c’è la salute dei lucani che, a mio modo di vedere, non è adeguatamente tutelata dalle Istituzioni sia per carenza di monitoraggi, in zone dove l’inquinamento è potenzialmente elevato, sia per insufficiente pubblicizzazione dei dati rilevati. E’ noto a tutti che nelle aree ove si estrae il petrolio i monitoraggi sono scandalosamente insufficienti ed alcuni inquinanti molto pericolosi, come l’idrogeno solforato (che deve essere tenuto costantemente sotto controllo), possono diffondersi in atmosfera. E’ altresì vero che non si dispongono di dati circa la presenza di diossina nei pressi dei siti ove sicuramente può depositarsi (nei pressi del termodistruttore Fenice, nei pressi della ferriera di Potenza, nei pressi della Cementeria di Matera, per esempio). Mi chiedo, e se lo chiedono tanti lucani, esistono centraline per il monitoraggio della diossina? Dove? Quali sono le quantità di questo pericoloso elemento presenti nei siti lucani? Perché i Comuni in cui talvolta si superano i valori di inquinamento consentiti, del PM10 per essere più preciso, non allertano la popolazione così come prevede la legge? Perché la Regione non interviene, considerato che dal 2005, anno i cui si è cominciato a divulgare i dati del monitoraggio, sono centinaia i giorni in cui a Potenza, Melfi, Lavello, Ferrandina, Viggiano, Matera (uniche località monitorate secondo i dati pubblicati dall’Arpab) il valore delle polveri sottili sono stati superiori al consentito? Riassumendo le chiedo di intervenire affinché i dati che l’Arpab dovrebbe rendere pubblici lo siano effettivamente, che si dispongano ulteriori campagne di monitoraggio anche per gli inquinanti oggi non monitorati e si diano indicazioni ai Comuni dove ci sono superamenti dei limiti di avvertire la popolazione che potrà adeguatamente tutelarsi. La saluto con stima e deferenza.
LA TRISAIA NEL MIRINO DELLE LOBBY DEL NUCLEARE di NO SCORIE TRISAIA* LE FAMOSE centrali nucleari del governo Berlusconi seguono i siti delle scorie e degli impianti nucleari. E’ questa la conclusione dell'incontro con l’assessore all’ambiente della Regione Puglia Losappio in una conferenza sul nucleare tenutasi a Scanzano Jonico. E’ molto più facile ingrandire una discarica che crearne una nuova. Meno ostilità sulla presenza del sito e più risparmio da un punto di vista gestionale, nonché Comuni già "drogati" dalle elargizioni delle compensazioni già attivate in Basilicata (e in altre Regioni) a favore della Provincia di Matera e del Comune di Rotondella. Compensazioni a beneficio di pochi eletti e qualche marciapiede in più alla comunità proprio come accade con le royalites del petrolio, mentre i risarcimenti dei danni provocati dal sito nucleare in termini di mancato sviluppo, spopolamento del territorio e danni alla salute non saranno mai quantizzabili. Parliamo proprio di quei soldi che faranno lievitare la bolletta elettrica e che la lobby nucleare sta cercando dappertutto e con mille cavilli legislativi. Vedi l’ultimo ddl 1441 ter approvato già alla camera (vergognosamente votato anche dai parlamentari del PDL Lucano) che permetterà tramite nuovi decreti legislativi di raschiare il fondo del barile dei soldi versati dai contribuenti per energia pulita, ricerca e decommissioning. Infatti, la lobby vuole mettere le mani sui finanziamenti Cip 6, con la privatizzazione delle scorie sui fondi A2 della bolletta elettrica ora gestiti da Sogin, e con lo smembramento dell’Enea sui fondi della ricerca che passano sistematicamente al nucleare. Non è casuale che la Sogin in futuro, secondo gli indirizzi governativi diventerà privata (pubblica solo per un 20%)e nei suoi nuovi piani industriali ha fatto già sparire i "prati verdi" che dovevano realizzarsi dopo lo smantellamento dei siti nucleari. Un motivo in più che ha fatto mettere le mani avanti già alla Regione Emilia Romagna che nella procedura di VIA per il decommisioning di Caorso (che termina nel 2014 rispetto alla modesta Trisaia che invece termina nel 2019) ha dato già indicazioni per una riconversione del sito nucleare, facendo diventare il fiume Po che
bagna la centrale zona SIC, e i terreni dell’impianto siti artigianali produttivi con annesso un museo del nucleare. La Trisaia di Rotondella che poteva essere smantellata una volta restituite le barre di Elk River al Governo USA poteva tranquillamente declassarsi per pericolosità permettendo così la riconversione totale del sito. Purtroppo le istituzioni dal 2003 sono state sorde alle nostre richieste ed hanno fatto poco e nulla per liberarsi delle barre americane e sottovalutato la zavorra che ci tiene legati ai progetti dei nuclearisti. Non hanno fatto nulla per riconvertire il centro Enea di Trisaia in facoltà universitaria sulle energie rinnovabili che ora rischia di non avere più fondi propri per la ricerca sull’energia pulita che mantiene in vita lo stesso centro. Non ci vuole scienza e nemmeno ingenti finanziamenti per riconversioni in facoltà del centro di ricerca Enea (considerati anche gli ingenti fondi legge 64 spesi per strutture ed a attrezzature). Immediatamente realizzabile sarebbe invece un’area produttiva di circa 30 Ha ettari tolti nei recinti Enea per creare zone artigianali produttive per gli imprenditori dell’arco Jonico (sempre alla ricerca di suoli per le proprie attività). E mentre la Regione Basilicata rincorre il sogno Texano la Puglia sta diventando con il suo piano energetico regionale la prima regione italiana produttrice di energia rinnovabile che soddisfa il fabbisogno locale e parte di quello nazionale. Qualora la Trisaia dovesse riempirsi ulteriormente di rifiuti nucleari ed ospitare la famosa centrale di 1200 MW (che non funzionerebbe per mancanza di acqua e perché insicura nei luoghi preposti) è bene che ognuno si assuma le proprie responsabilità a tutti i livelli e nessuno potrà di dire di non sapere o di non conoscere i piani nucleari del governo. La Regione Basilicata pertanto convochi un consiglio regionale sulla questione nucleare lucana e si adoperi come stanno già facendo la regione Puglia e la stessa Emilia Romagna per liberarsi del fardello atomico, per una nuova politica energetica fondata sulle rinnovabili e per riconvertire i luoghi (Trisaia e Calanchi) togliendoli ai progetti dei nuclearisti. *Movimento Antinucleare Mail noscorietrisaia@libero.it
L’IGNORANZA crea la sfiducia che distrugge i valori della vita. La crisi terribile che colpisce tutte le nazioni ci fa intendere che la logica, la ragione e la natura daranno improvvisamente al mondo una mano forte per rialzarlo. E' un fatto che appare strano; il mondo soffre la fame, ma per esuberanza di produzione; ecco dei dati statistici che fanno tremare. I dati statistici sono rilevanti. Le riserve di grano accumulate negli Stati Uniti erano di 29 milioni di quintali nel 1926 e di 80 milioni nel 1930. Lo stesso aumento, con le debite proporzioni, si verificò presso le altre nazioni. Lo zucchero, che dal 1925 al 1927 era di un milione e 945 mila tonnellate, salì a tre milioni e 552 mila tonnellate; il caffè da 427 mila tonnellate salì a 15 milioni e 552 tonnellate; il cotone da 748 mila tonnellate a un milione e 186 mila tonnellate; la seta greggia da 5968 tonnellate nella fine del 1927 salì a ben 45603 tonnellate. Si può dire che mai il mondo ha visto tanta abbondanza, e intanto si muore di fame. Oggi occorre più di ieri attuare la logica, la ragione e la natura solo così si può risanare il male nella radice, riconducendo gli uomini politici alla natura. Mentre all'uomo materiale sembra che per avere il benessere della vita si debba lavorare e produrre; egli ripone tutta la civiltà nel progresso meccanico, fino al punto da avere elevato un tempio al Dio lavoro. Ebbene è proprio il progresso materiale che uccide la civiltà, e l'uomo pur avendo i magazzini pieni d'abbondanza, soffre la fame. Ieri i nostri nonni ci dicevano che bisognava avere fede nella Divina Provvidenza, perché essa non fa mai bancarotta. Questa crisi che stiamo attraversando non è solo economica; è politica, culturale, morale e, nel fondo, essenzialmente religiosa. Comprenderla e agire di conseguenza è l'unica strada per evitare che la bufera che incombre si trasformi presto in un devastante uragano. La democrazia politica ha creato tre tipi di uomini: uno politico, uno economico e il gregge lo ha ridotto a numero di voti, così facendo si è avuta, ed attenuta la libertà del piacere. La vera libertà democratica dell'uomo, o l'unico limite alla sua libertà psicologica, sta nel non violare i dieci comandamenti. Oggi non si prega più, ma si frega di più. In politica vi è chi prende, chi spende e chi perde. Ieri si parlava molto del dovere per poter affrontare la vita tutti i giorni. I partiti che chiedono i diritti dei loro tesserati sono negativi. Francesco Curatella Cobm Venosa
Martedì 25 novembre 2008
LA TERRA SCENDE IN SCIOPERO
LA FUNZIONE DEL CROCIFISSO
di FEDERICO VALICENTI*
di ALBERTO VIRGILIO
dalla prima
dalla prima
Howard con questo saggio scritto cento anni fa riafferma la necessità di ripartire dalla terra per riannodare il legame fra ambiente, alimentazione e salute. Convinzioni assunte nel lontano 1905 dopo che, giunto in India per conto della Casa Reale britannica, impose ai sudditi orientali, quindi gli indigeni, a mettere da parte le ataviche coltivazioni per inserire nelle loro strumentazioni, l'aratro e i fertilizzanti chimici ed entrare, cosi, nell'epoca dell'agricoltura industriale. La passione per l'agricoltura lo portò a verificare da subito che i veri selvaggi erano quelli che cercavano di “civilizzare” l'agricoltura, quindi gli occidentali e non le pratiche orientali che permettevano di vivere in simbiosi con la natura, concimando naturalmente, evitando mono colture e cercando di fare raccolti misti per poter mantenere fertile il suolo. Niente aratro, niente concimi chimici e grande equilibrio tra allevamenti e concimazioni di terreni con materiale organico. Riconosce da subito il fallimento dell'agricoltura forzata, dell'agricoltura industriale che omologa ogni tipo di vegetazione e di coltivazioni. Quanti di noi ricordano le varie tipologie di frutta, ad esempio le pere, che “popolavano” i nostri appezzamenti di terreno, le pere stipo, pere cavezze, pere sabbelle, pere campanare, pera muscarella, pera sangiovanna, mela pumicella, mela cotogna, mela agreste, mela zinna, il sorbo ormai introvabile e centinaia di altri frutti che variegavano i terreni dell'intera Basilicata. Oggi sulle nostre tavole troviamo tre quattro o cinque tipi di mele, tre, quattro, cinque tipi di pere, un paio di varietà di uva che nel sapore, alla fin fine, è tutta uguale. Varietà di frutti ben difficile anche da distinguere. Quanta ricchezza dispersa negli ultimi decenni! La globalizzazione ha imposto modelli di coltivazione industriale con l'unico scopo di ottenere un'omogeneizzazione e standardizzazione dei prodotti che non hanno nessuna identità, nessun gusto ma che soprattutto impoverisce la terra, arricchendo però le multinazionali, la grande distribuzione, ottenendo solo omologazione. Il recupero dei prodotti locali e la creazione di una nuova cultura delle comunità agricole può davvero fare la differenza economica in una Regione come la Basilicata. Regione vocata per natura all'agricoltura di nicchia e al conseguente turismo che essa produce. La crisi dell'industria in Basilicata è fisiologica, la nostra regione non si presta, sia da un punto di vista orografico che culturale, ad una logica di industrializzazione forzata. I grandi attrattori della Lucania sono l'ambiente, la natura, nella maggior parte incontaminata, i suggestivi paesaggi, i piccoli paesi custodi di gastronomie e tradizioni, l'eccellenza dei prodotti ricavati da una terra ricca di sapori e profumi. Facendo attenzione che le produzioni locali non diventino produzioni globa-
Da un verso si pone infatti il problema circa la correttezza giuridica della tradizione (che ha sempre ritenuto plausibile la collocazione del Crocifisso in tutti gli istituti pubblici ) , mentre da un punto di vista diverso la questione va considerata sul piano eticosociale. Va premesso che nell'ordinamento italiano esiste una disposizione legislativa del 1924 ( tuttora vigente perchè confermata nel 1928 e non abrogata nè espressamente nè implicitamente da norme posteriori) che impone la presenza del Crocifisso nelle aule scolastihe e in quelle di giustizia, così come è sempre stato fatto negli ospedali e nelle case di cura. Sia il Concordato del 1929 tra lo Stato italiano e la Santa Sede, sia quello del 1985, hanno convalidato il rapporto di conciliazione e collaborazione tra i due Enti, ciscuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani, per la promozione dell'uomo e il bene del Paese, con il riconoscimento alla Chiesa, da parte della Repubblica italiana, della libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto e di esercizio del magistero e del ministero spirituale (come si legge negli articoli 1 e 2 dell'Accordo del 1985 ). La delicata materia è oggetto di studio sia in sede strettamente religiosa, sia dal punto di vista del giusto concetto di laicità dello Stato, nell'ambito del quale si discute della compatibilità tra questa caratteristica di tutti gli enti pubblici e la presenza del simbolo maggiore della cristianità. In attesa degli eventuali sviluppi del problema, anche con riguardo al rapporto tra il Crocifisso e i simboli delle altre confessioni religiose presenti oggi in tutte le nazioni, sembra doveroso e
opportuno ricordare le vicende storico-religiose che hanno contrassegnato il culto del Crocifisso nel corso dei secoli. Prima della discesa sulla terra del Redentore la croce era considerata quale segno totalmente negativo perchè esprimeva la maledizione dei condannati a morte. Dopo la crocifissione del Cristo è invece diventata simbolo di amore, fratellanza, umana solidarietà e soprattutto espressione di carità. Da quel momento la croce non è stata più raffigurata come strumento di tortura, ma riferita e collegata unicamente alla passione e alla morte di Gesù Cristo e al suo sacrificio di Redentore dei peccati del mondo. L'immagine del Crocifisso divenne perciò oggetto di culto e di venerazione. Perfino gli imperatori iconoclasti Leone Isaurico , Costantino Copronimo , Leone IV , Niceforo , Michele II e Teofilo vollero la croce impressa sulle loro monete ( v.Enciclopedia Cattolica , volume IV , p. 959). Di fronte al radicale mutamento dovuto all'avvento dell'era cristiana il Crocifisso divenne simbolo dei valori universali più nobili nel settore della spiritualità, tanto che incrementò in misura molto rilevante anche il mondo dell'arte. Considerata sotto tale aspetto, l'immagine del Cristo inchiodato sulla croce si tramutò in espressione di amore, di resurrezione e di salvezza, come tale adorata nel corso dei secoli dai credenti e rispettata incondizionatamente anche dai non credenti. Questa funzione del Crocifisso anche sotto il profilo storico, sociale ed etico non può essere ignorata nella valutazione del problema, anche perchè essa affonda le radici in una tradizione secolare.
VALORE DELLE NOTIZIE E IL LORO POSTO GENTILE direttore, vorrei fare una veloce riflessione servendomi del suo giornale. Nelle ultime settimane gli organi di informazione hanno dedicato pagine e pagine, servizi su servizi, alla crisi che si era aperta sulla nomina in Vigilanza Rai. Evidentemente questo era il principale problema che i nostri politici dovevano affrontare. Abbiamo passato giorni ad ascoltare quello che pensava Veltroni, gli insulti di Gasparri e via di seguito. Gli stessi organi di informazione - in un giorno in cui, evidentemente, non c’erano altre cose per coprire gli spazi preordinati - davano la notizia dell’ennesimo imprenditore che in Sicilia si trova ad affrontare le intimidazioni di chi gli chiede il pizzo. Quarto o quinto posto, in un solo telegiornale, dedicato a un uomo che, probabilmente, farà la fine di Libero Grassi. Ora io mi chiedo, e le chiedo: cos’è più importante, una stupida poltrona in Rai - di cui al cittadino nulla interessa - o un uomo coraggioso che a testa alta continua a lottare in una terra che la mafia ha divorato? Sui politici ormai non voglio dir nulla: la loro stupidità, la superficialità con cui affrontano questo tragico momento e la superbia con cui avvolgono ogni dichiarazione mi fanno venir voglia di cambiare paese. Ma i giornalisti perché si prestano a questo gioco? Gabriella Amato
li. Sarebbe un paradosso ma purtroppo è un solco già tracciato da parecchie regioni del centro e del nord Italia, dove usano il nome di piccoli appezzamenti, circoscritti, e di piccole produzioni per invadere il mercato internazionale.
Mentre per il prodotto buono, quello con i sapori bisogna attendere la sua giusta stagione e andarselo a cercare nel luogo di origine, sperando che si abbandoni l'idea che il Natale ha più sapore con le ciliegie cilene! Ma questo è più difficile da far capire. *chef e gastronomo
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COSTITUZIONE, L’ITINERARIO MENTALE DI LA PIRA di VINCENZO VITI IN UN LIBRETTO ingiallito di sessant'anni fa, Giorgio La Pira raccolse le sue riflessioni su quella che definiva la "architettonica umana e perciò cristiana" della Costituzione partendo dalle origini della elaborazione di un testo che vuole essere fondamentale nella vita di una Nazione. In quel libretto delle "Edizioni Servire" e che si compone di tredici capitoli più una appendice che riporta alcuni degli articoli fondamentali del "progetto" di Costituzione, La Pira parla dell' "itinerario mentale" con il quale ha seguito prima la stesura e poi espresso le valutazioni in ordine al lavoro che in sede di Costituente si andava compiendo. Ciò che lo colpì nel comportamento dei membri dell' Assemblea è quel diffuso stato d'animo "di architetti che guardano all' edificio crollato per ricercare le cause del crollo e che guardano all'edificio futuro con il desiderio di evitare le debolezze costitutive del precedente e di dare ad esso solide basi, robusti muri maestri e il degno coronamento di una volta". La Pira ricostruisce le tappe del grande lavoro comparativo fra ordinamenti costituzionali diversamente ispirati, segnatamente quello francese dell' 89 e quello sovietico del 1936. Di entrambi, ma in generale in relazione alla "vasta crisi costituzionale"che rifletteva l' "inquietudine costituzionale del mondo", egli rileva i vizi di fondo. Cosicchè, sia alle "strutture sociali individualiste" create dall' 89 sia alle collettiviste della costituzione staliniana , egli replicava con il punto di vista di un "cattolicesimo che propugna l' edificazione di una città umana nelle strutture della quale, economiche, politiche, sociali, culturali, siano al massimo rifatte le esigenze di fraternità proprie dell ' Evangelo (Maritain, Renard, Blondel, Toniolo, etc.)". Come si costruisce un edificio costituzionale? Si chiede La Pira. Se la Costituzione deve costruire il "vestito giuridico" di un dato corpo sociale (Taine) essa non può che essere "la proiezione giuridica", la "maschera giuridica" della struttura sociale. Capace di realizzare un principio di proporzionalità fra l' assetto sociale e l' assetto giuridico. Un assetto giuridico "proporzionale all' uomo e alle essenziali strutture sociali che l' uomo crea". La Pira analizza le ragioni della crisi costituzionale italiana derivante dal crollo di due"tipi di costituzione contrapposti". Egli si riferisce allo Statuto Albertino del '48 e alla Costituzione "statalista" del Fascismo. Assai serrata è la critica che dal punto di vista dell' analisi tecnico giuridica, degli elementi sociali e degli elementi teoretici egli svolge sia verso l' impostazione roussoiana ispiratrice di quelle "norme dissolvitrici delle articolazioni del corpo sociale" che sono alla base della impostazione individualistica. Egli ritrova in tutte le esperienze costituzionali in qualche modo derivanti dalla "cultura" dell' 89 tre elementi fra loro congiuranti: una base teoretica (la concezione illuminista dell' uomo e dei suoi rapporti con la società e con lo stato); un corpo sociale (connotato da una concezione atomistica e dissociata) e un' organizzazione giuridica che era la trascrizione costituzionale di quella base teoretica e di quella concezione sociale. Quei tre elementi si ritrovano nella crisi di tutte le recenti costituzioni, rilevava La Pira: quella statalista fascista, quella di Weimar, quella sovietica. In tutte l' "orientazione teoretica dell' illuminismo e del marxismo" ha operato perchè ne sortissero Costituzioni deboli, per debolezza "del tronco e della vòlta". La Pira esprimeva con chiarezza le sue obiezioni radicali alle due concezioni, statalista e individualista. Innanzitutto dal punto di vista del rapporto fra persona e stato. La persona non è "elemento dello stato dalla quale trae il suo valore, la sua libertà il suo diritto". Una concezione siffatta è falsa in radice, sosteneva, poichè il singolo è "anteriore" alle comunità sociali di cui è membro. Ogni comunità sociale, compresa quella statuale, è una "comunità di ordine" non "un' unità di sostanza". In essa ogni persona "ha un fine e un' autonomia che non si esauriscono totalmente nel fine e nell' autonomia della comunità statuale". "Il diritto è fatto per l' uomo, non l' uomo pel diritto".
Per queste ragioni lo Stato non può essere la "sostanza sociale" dalla quale tutto deriva, nè gli organismi sociali nei quali si svolge la persona possono essere organi dello stato, quindi "privi di una finalità propria, di una propria autonomia e di un proprio stato giuridico". Infine sul piano giuridico costituzionale, per La Pira: esistono "diritti anteriori" a quelli "creati" dallo stato. Esistono diritti originari della persona, non diritti riflessi. Se l' uomo, conclude, è vocato alla libertà, questa vocazione lo porta a definirsi una "creatura libera" anche se solidale con gli altri. Parimenti rigorosa è la sua opposizione alle basi teoretiche delle costituzioni individualiste. Per questa concezione, l' uomo non solo è anteriore allo Stato, ma persegue fini che non si ri identificano con quelli della società e dello Stato. Sicchè la società, costituendo una "innaturalità" per il singolo, viene concepita in maniera disarticolata e atomistica. Vi manca il principio di "solidarietà che deve presiedere la vita del corpo sociale e che determina le articolazioni progressive di essa". Lo scopo di questo tipo di Costituzione è riconoscere i diritti naturali di libertà del singolo, cioè le libertà civili e politiche. Vengono perciò negati i diritti che vengono all' uomo dalla partecipazione alle comunità diverse da quella statuale. Ma che libertà è mai quella che non si declina con la libertà economica, quella religiosa, quella familiare? Pur se va riconosciuto che, rispetto alle Costituzioni di impostazione statalista, in questo "punto di vista" vi è l' affermazione basilare "che l' uomo possiede dei diritti naturali anteriori al riconoscimento statale e che scopo di ogni costituzione è il presidio di tali diritti". Come si vede, osserva La Pira, manca in tutte le elaborazioni delle Carte dei diritti il "riconoscimento dell' intiero svolgimento della libertà e personalità umana". Nella Costituzione italiana La Pira ravvisa la necessità di una impostazione di tipo "personalista e pluralista". Personalista perchè il fondamento dell' edificio è la libertà e la dignità della "persona umana, nei suoi fini e nei suoi rapporti con la società (S. Tommaso: id quod est perfectissimum in tota natura). La persona ha fini e autonomia originari, è "naturalmente sociale". Società e Stato sono per la persona e non la persona per lo Stato. Sicchè gli organismi sociali nei quali si svolge la personalità umana non sono organi della comunità statale, ma hanno finalità e autonomia che lo Stato deve tutelare. Il corpo sociale ha una "struttura pluralistica" (per citare Toniolo "una struttura organica") e consiste in una "pluralità coordinata ma sempre originale di organismi aventi struttura propria, fini propri, propria autonomia, proprio diritto". Per ogni singolo uomo tanti status quanti sono le "comunità essenziali" di cui egli fa parte. "Unità di ordine" quindi, non "unità sostanziale": in ciò per La Pira consisteva la concezione pluralista dello Stato. Da tutto ciò derivava per La Pira l' esigenza di un assetto giuridico che "vestisse" la concezione personalista e pluralista, partendo dal riconoscimento e tutela dei diritti naturali della persona umana, anteriori ad ogni riconoscimento statuale e perciò inviolabili. Ma diritti, nella concezione personalista (e non individualista) di libertà e di solidarietà (socialità). Differenza, questa, essenziale. Poichè "i diritti che si radicano nella solidarietà, per sussistere presuppongono l' esistenza di comunità che ne sono il sostegno; tali comunità perciò hanno anch' esse i loro diritti essenziali che non possono essere dallo stato disconosciuti". E' qui il fondamento del "pluralismo giuridico" che deve "vestire" il pluralismo sociale, creando quella condizione di "proporzionalità" nella quale risiede il segreto di una Costituzione del "tronco forte e dalla vòlta affidabile". La Pira avrebbe visto trasposti, per il lavoro dei Costituenti e per la straordinaria convergenza di correnti di pensiero e di straordinarie personalità, questi princìpi in una Carta che, come Dossetti ha più volte osservato, conserva "nel mutare dei tempi un' aderenza ai valori fondamentali della persona così da assumere una proiezione transtemporale".
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Martedì 25 novembre 2008 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
L’Acta avanza 7 milioni e 400 mila euro dal Comune: come offrire buoni servizi?
«Difficile continuare così» E l’Ageco invia a 20 lavoratori le lettere di licenziamento IL PRESIDENTE dell’Acta (Azienda comunale per la tutela ambientale), Federico Mazzaro, parla del caso potentino a pochi giorni dalla relazioni attesa per il prossimo 28 novembre in consiglio comunale, a cui «doverosamente» rimette lo scenario. Quello che in una lettera aperta chiama «scampato pericolo da una vera e propria emergenza rifiuti in città» è ormai una situazione che lentamente torna a regime. Non c’è più l’affollamento di sacchetti, alcune zone ancora pagano l’accumulo doppio del fine settimana, ma i mezzi stanno portando i rifiuti nella stazione di trasferenza di Tito e da lì - quattro camion al giorno - raggiungono la discarica di Salandra. Entro una decina di giorni, poi, dovrebbe essere disponibile la stazione di trasferenza di Pallareta, con notevole risparmio economico sul trasporto. Il dato economico, al momento, non è certo di poco conto. E’proprio Mazzaro a ricordare che l’Acta avanza un credito di 7milioni 400 mila euro dal Comune. «E’ superfluo - dice - ribadire il riverbero di tale situazione sulla ordinaria gestione dei servizi». Se la liquidità di cassa manca (i bilanci sono in regola e chiusi positivamente,
MENO RIFIUTI IN SEMPLICI MOSSE
NUMERI E SCENARI
Pochi consigli, ma efficaci LA pubblica amministrazione può impegnarsi nel produrre meno rifiuti - secondo i suggerimenti diffusi dalal campagna europee di sensibilizzazione - anche attraverso buone pratiche di gestione. Magari incentivando il compostaggio domestico, regolamentando la produzione di stampa per evitare volantinaggi eccessivi e spreco di carta, promuovendo il consumo di acqua pubblica con l’installazione di fontane o filtri, promuovendo la distribuzione di prodotti sfusi (l’esempio classico è quello dei detersivi). Agli enti pubblici viene suggerito di inseguire percorsi di incentivazione fiscale a chi nella pratica si mostra cittadino virtuoso. Nelle scuole o nei luoghi di lavoro gli accorgimenti devono rivolgersi al non-spreco di carta e di inchiostro, alla scelta di fornitori che producano meno imballaggi, all’evitare la stampa di messaggi in formato elettronico. Preferibile l’installazione di distributori alla spina di bevande. Agli impianti di compostaggio è auspicabile l’invio degli scarti vegetali come foglie, rami secchi, terra lavorata. Di stretta consuetudine domestica, invece, l’invito a usare il sacchetto di stoffa per fare la spesa e la corsia preferenziale da lasciare ai prodotti con poco imballaggio e, dunque, in formato famiglia. Ancora, le associazioni europee invitano a scambiare i giocattoli dei figli ormai cresciuti, a non buttare subito i vestiti usati, preferire i pannolini di stoffa e lavabili.
ma non c’è, appunto, liquidità) non solo è difficile fare fronte a piccoli problemi quotidiani come la manutenzione di un mezzo rotto, ma nasce dice - anche una questione di «affidabilità». «Tutte le aziende fornitrici in forte e prolungato credito nei nostri confronti si rifiutano di fornire ulteriori prestazioni e materiali pregiudicando definitivamente la qualità e quantità dei servizi erogati dall’Acta». E’ il caso dell’Ageco, l’azienda che ha vinto diversi anni fa la gara per la gestione della raccolta differenziata, in credito con l’Acta per circa 500 mila euro. «Da tempo - spiega Giuseppe Laurino, della segreteria re-
gionale della Uil-trasporti abbiamo chiesto un incontro con azienda e amministrazione. Abbiamo bisogno di riportare nella normalità le relazioni sindacali per poter ragionare su come risolvere il dato pregresso e sostenere i lavoratori nelle attività future dell’azienda». Prevenire e curare. Nel frattempo, la CgilFp spiega che 20 lavoratori di questa ditta creditrice dell’Acta hanno ricevuto le lettere di licenziamento. La situazione di difficoltà non nasce oggi. Ma adesso le cifre che ruotano attorno al sistema sembrano proprio non “tornare”. L’amministrazione potentina, infatti, è a sua volta creditrice nei confronti dei
comuni del comprensorio che fino a poco tempo fa hanno smaltito i rifiuti nella discarica di Montegrosso. Ma l’Acta è debitrice verso il comune di Salandra per i precedenti conferimenti. Praticamente «un circolo vizioso». Questo mentre si ragiona sulla trasformazione dell’Acta in una spa («serve una situazione finanziaria stabile») e «la mancata approvazione del progetto di ampliamento della discarica di Pallareta sta producendo un gravissimo ritardo e un’enorme incertezza sulle modalità organizzative». Pende la questione inceneritore, in attesa dei lavori di messa in sicurezza (necessari 750mila euro). Allora, «difficile sembra programmare aggiunge Mazzaro - il sistema complessivo». Spera «in un deciso intervento sui tavoli della necessaria concertazione istituzionale», auspicando «le possibili sintesi politicoamministrative». Sara Lorusso
Aumenti Media nazionale DURANTE il convegno sulle politiche ambientali e di riduzione dei rifiuti organizzato dall’Acta lo scorso 28 ottobre, la Provincia ha fornito alcuni dati sulla produzione di rsu sul territorio. Come altre regioni del Paese, anche nel Potentino la produzione media è aumentata dalle 132.927 tonnellate annue del 2002 a 149.304 tonnellate prodotte nel 2006. L’incremento è pari al 12,32 per cento. Nello stesso periodo, l’incremento della raccolta differenziata è stato pari al 46,3 per cento (da 7.275 t/anno a 12.430 t/anno).
Riduzione La sensibilizzazione QUELLA in corso è la settimana europea sulla riduzione dei rifiuti coordinata. Anche l’Acta aderisce all’iniziativa dall’Acr (Associazione europea delle città e delle regioni per il riciclaggio e la gestione sostenibile delle risorse). L’azienda municipalizzata metterà a disposizione sul proprio sito web (sempre in tema di risparmio di carta) tutto il materiale di promozione e di sensibilizzazione più alcuni consigli utili per ridurre i rifiuti giornalmente. Sempre sul sito (sul sito www.actapotenza.it, nell’area “comunicazione”) è disponibile il kit informativo per la scuole, gli amministratori, le associazioni ambientaliste e gli esperti del settore.
Credito Se incide sul lavoro La Cgil-Fp si dice «preoccupata, per la grave situazione venutasi a creare all’Ageco di Tito a causa del mancato trasferimento da parte dell’Acta di circa 500mila euro». La sigla, in una nota, spiega che «la ditta ha inviato le lettere di licenziamento a 20 lavoratori». Interviene anche la Uil che dalla segreteria regionale spiega come da tempo si sia «chiesta la convocazione di un tavolo per la valutazione delle problematiche pregresse relative ai crediti non riscossi e alle strategie future». La richiesta al sindaco da parte dei sindacati è perchè «si proceda rapidamente al trasferimento delle risorse economiche dovute all’Ageco» a cui chiedono «di ritirare immediatamente tutte le procedure di licenziamento in corso. Si eviti che a pagare sia sempre l’anello più debole della catena: i lavoratori».
LO SPUNTO QUELLA potentina è «solo l’ultima emergenza in tema di rifiuti che si registra in questa regione». E’il consigliere provinciale del Pdl, Giuseppe Schettino a intervenire sul caso dei rifiuti nato nel capoluogo per poi trarre conclusioni “ampie”. Di critica, naturalmente. Per il consigliere di opposizione a piazza Mario Pagano, che è anche componente del consiglio esecutivo dell’Ato di Potenza, «con la chiusura della discarica di “Pallareta” si ripropone in tutta la sua drammaticità il problema e la difficile questione del sistema smaltimento più in generale». Di più, «quanto accaduto - continua Schettino - ci fa riflettere su tutto quello che di negativo potrebbe comportare alla collettività una eventuale grave emergenza rifiuti in Basilicata».
Schettino: «Consuetudini sbagliate e non lungimiranti» Allora, «è chiaro che il problema dello smaltimento dei rifiuti - dice - è uno dei problemi più assillanti per le amministrazioni lucane non solo per i rischi ambientali, ma anche per i costi di gestione ormai insopportabili. Sarà forse per la poco oculata programmazione in materia di rifiuti?». E pensare che «la presenza sul territorio lucano, di impianti per il pre-selezionamento dei rifiuti, oltre che di due termovalorizzatori, dovrebbe consentirci di attuare un processo di smaltimento dei rifiuti, utilizzando al meglio gli impianti stessi». Sarà che «i progetti finanziati al comune di Lavello e alla Comu-
nità montana del Lagonegrese di raccolta differenziata non sono mai stati eseguiti, l’impiantistica di trasferimento di II livello mai realizzata. Si aggiunge il mancato avvio dell’impianto di preselezione e trattamento di Lauria, il cui sito, prossimo alla saturazione, è ormai ridotto a discarica a cielo aperto». Il caso di Potenza descrive «bene la consuetudine ad andare avanti con la sola richiesta di proroghe da parte dei comuni interessati direttamente dallo smaltimento e tanta approssimazione. Gli errori del passato non sono, purtroppo, di insegnamento per il presente e per il futuro».
E’ altrettanto vero che c’è un problema di ordine “culturale” con una eccessiva produzione di rifiuti, tanto nel capoluogo che altrove, da parte dei cittadini. «E le discariche, che restano uno spazio di soluzione ormai obsoleto del sistema, si riempiono in poco tempo. Questo dato è il risultato di una politica in campo ambientale, e della gestione del ciclo dei rifiuti, chiaramente inadeguata e poco oculata». Il rischio, conclude Schettino, «è che siamo ormai prossimi a una emergenza rifiuti in Basilicata mentre la Regione Basilicata e l'amministrazioni Provinciale di Potenza, mostrano uno spropositato
ottimismo, sulle potenzialità regionali ad accogliere rifiuti. Questo mentre il sistema dei rifiuti è perennemente vicino alla crisi e si trasforma in un danno economico per tutte le famiglie». La soluzione sta nell’evitare «che tutto, indifferenziatamente, continui a essere smaltito in discarica. Serve una diversa strategia d'azione. Anche perché è facilmente ipotizzabile, a questo punto, il rischio che nel giro di poche decine di mesi, si debba correre ai ripari per fronteggiare una “emergenza rifiuti” tutta lucana. Da dove nasce l'ottimismo che imprudentemente si è ostentato in questi giorni? Davvero non esiste il rischio “Napoli “ per la Basilicata?». Con la speranza «di non trasformarci in facili profeti».
Potenza
Martedì 25 novembre 2008
Si ripete anche oggi e domani l’iniziativa delle Confesercenti: 5 euro per pasta, carne e frutta
Spopola il menu della quarta settimana E’ GIA’ diventato il menù che spopola, perché di questi tempi primo, secondo e frutta a cinque euro è come un miraggio in un deserto. Ha riscosso grande successo la prima giornata dell’iniziativa promossa dall’associazione dei commercianti “Via del Centro”, dalla Confesercenti provinciale di Potenza, con la collaborazione delle associazioni dei consumatori Adoc e Adusbef e con il contributo dell’assessorato ai Servizi sociali. “Menu della settimana”, questo il nome del progetto che si ripeterà anche oggi e domani e che consentirà ai potentini, a ogni fine mese, di portare a casa una spesa a poco prezzo ma di sicura quali-
tà. Una possibile soluzione, insomma, al problema del costo dei prodotti alimentari. Con cinque euro si possono acquistare 500 grammi di pasta, 4 hamburger, 200 grammi prosciutto cotto e 4 mele, risparmiando quasi il 50 per cento, rispetto ai prezzi al consumo di questi prodotti. La Confesercenti ha già annunciato nuove iniziative in questa direzione da proporre al Comune di Potenza. I negozi che hanno aderito all’iniziativa sono il Salumaio di via Pretoria, Alica Point in via San Luca e Impo in via del Popolo. Ognuno di loro ha a disposizione 150 sacchetti della spesa.
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Poggio tre Galli, presentate le liste per il comitato IL COMITATO di Quartiere di Poggio Tre Galli ha presentato la sua lista dei candidati per le elezioni del Comitato di Quartiere. Un gruppo di cittadini ben distribuito sul territorio ha presentato il progetto presso la Parrocchia di Santa Cecilia di Potenza. Diciannove i candidati, si tratta di Vincenzo Iacovino, Salvatore Bonomo, Carlo Scavone, Domenico De Canio, Salvatore Gallotta, Angelo Robortaccio, Davide Gerardi, Antonio Michele Summa, Michele Stefanelli, Vincenzo Paternoster, Giuseppe Donnarumma, Vincenzo Cetani, Carmine Ventura, Giuseppe Giordano, Donato Aicale, Nicola Stigliani, Maria Grazia Acampora, Giovanni Garaguso e Luigi Ciccarella. Un gruppo di cittadini apolitico quello che ha presentato ieri sera il programma legato alla valorizzazione dell’associazionismo, al miglioramento della viabilità rionale nelle ore di punta, alla risoluzione di problemi inerenti la realizzazione di nuovi complessi di edilizia popolare nella zona sottostante l'Istituto d'Arte al posto dell'Orto Botamico e dell'adeguamento strutturale delle strade di accesso a Piazza Adriatico, ivi compresa la questione relativa alla costruzione delle vie d’accesso nell’area che va dai palazzi Mancusi fino agli uffici regionali. Tante richieste un solo obiettivo: migliorare la vivibilità del rione e dare vita ad iniziative nel parco dell'Europa Unita, sotto l’egida del nuovo comitato di quartiere. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Il menu della quarta settimana
Nell’intenzione dell’amministrazione la realizzazione di un giardino di casa per anziani e disabili
Piazza delle Regioni, nuova identità Ieri l’inaugurazione dell’ “isola attrezzata” spesso contestata ERA, uno spazio privo di una sua identità e destinazione, caratterizzato solo dal frenetico passaggio di molti autoveicoli e dalla sosta di molti altri. Ora invece sarà - almeno nelle intenzioni dell’amministrazione comunale - «un luogo d’incontro attraverso una funzione, forma e proporzione». L’intervento realizzato dal Comune, il cui risultato ultimo è stato ufficialmente inaugurato ieri sera con una cerimonia alla quale hanno partecipato il sindaco Santarsiero, l’assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Fiore e altri autorevoli esponenti del Palazzo di Città, ha radicalmente trasformato Piazza delle Regioni. L’obiettivo - come è stato spiegato ieri - era quello di dare un’identità a uno spazio che «ad eccezione delle occasioni legate alla scuola e alla chiesa, era poco o niente frequentata. Non era una piazza, ma un grande svincolo dove si passava in fretta; la zona intorno poco abitata e, ad eccezione delle grandi strutture di cui sopra, non vi sono negozi o attrezzature che possano favorire incontri, mentre ci sono molti motivi per non fermarsi, basta pensare ai gas residui dei carburanti». Con queste premesse e pensando alla sua posizione alle “porte della città” è stata valutata la possibilità di creare un’isola attrezzata che, riordinando la circostante viabilità carrabile, offrisse la possibilità di un utilizzo funzionale per gli abitanti della zona e allo stesso tempo diventasse un segno d’identità, che fosse un giardino di casa per anziani e disabili ed un polo di attrazione per i più giovani. potenza@luedi.it
IL PROGETTO
L’INTERVENTO dell’amministrazione comunale consiste nella definizione dei percorsi per gli automezzi, la creazione di spazi di sosta per i mezzi
pubblici e privati, la realizzazione all’interno della piazza, di due isole una delle quali attrezzata per la sosta, per i giochi e per mostre all’aperto, la
Spadafora sul Parco dell’Europa Unita revisione dell’impianto di illuminazione esistente. All’interno di questa nuova area sono individuate zone per manifestazioni all’aperto con sedute, uno spazio polivalente e fontane luminose. L’isola si collega alle zone perimetrali della piazza, aree di sosta e passaggio pedonale, attraverso camminamenti pavimentati a raso con masselli autobloccanti in calcestruzzo color porfido; la pavimentazione della superficie pedonale perimetrale della piazza sarà realizzata con masselli autobloccanti in calcestruzzo di più colori ed anche la strada carrabile, compresa tra l’isola e i marciapiedi, sarà pavimentata. Le aree destinate a parcheggio, con di 15 posti macchina, saranno realizzate tra la viabilità carrabile e le aree pedonali. potenza@luedi.it
«Riqualificazione a metà Dove sono le passerelle» E DAL progetto di riqualificazione di Poggio Tre Galli, dove sono stati già effettuati numerosi interventi per il parco dell’Europa Unita, spariscono l’installazione nel parco un sito adibito al divertimento per i bambini, la ricollocazione delle passerelle di collegamento, un locale da adibire a ristoro, la gestione della struttura. E’ quanto evidenzia il consigliere comunale, Giulio Spadafora nell’interrogazione al sindaco Vito Santarsiero e agli assessori, ognuno per proprie deleghe interessati, affinché vengano riferite le risposte per i punti elencati. Di particolare rilevanza per l’assessore le nuove passerelle di collegamento per le quali , «su dichiarazione dell’assessore al ramo era già stata stanziata la somma di 500.000 euro e che a tutt’oggi nessuno dei lavori previsti per le stesse è stato iniziato». Sapdafora chiede pertanto per quale motivo non siano stati iniziati, e se sono in previsione di inizio quando è prevista la data di ultimazione.
Parlano i residenti: per molti bella, per altri poco funzionale e con troppo cemento
Ma non mancano gli scontenti
Un momento dell’inaugurazione della nuova Piazza delle Regioni (foto Mattiacci)
TRA polemiche, critiche feroci e disagi vari, il nuovo look di piazza delle Regioni è diventato una realtà. Inaugurata ieri pomeriggio la piazza riqualificata, con colonne, capitelli, fontane e una suggestiva illuminazione, continua a dividere i residenti del rione che, sebbene concordi sulla bellezza della struttura, hanno pareri divergenti sulla sua utilità. Tra i sostenitori dell’opera, c’è una signora che abita proprio nei pressi della piazza e, pur preferendo l’anonimato, afferma: «La riqualificazione ha reso esteticamente migliore questo rione, già di per sé bello, fornendogli quel pizzico di vivacità in più di cui aveva bisogno». Anche l’occhio - insomma - vuole la sua parte. Dello stesso avviso, la signora Donata e il signor Peppino Cavaliere, non residenti nel quartiere ma ugualmente entusiasti del risultato dei lavori. «La nuova piazza - afferma la donna - mi è piaciuta moltissimo. L’avevo già vista in televisione ma da vicino è ancora più bella».
Il signor Peppino, invece, più che sull’estetica mette l’accento sulla utilità del nuovo arredo urbano, pensando alla fortuna di chi abita nel quartiere e ha finalmente un posto dove trascorrere i pomeriggi o dove accompagnare figli e nipoti a giocare. Ma è propria sull’utilità che lo scontro di opinioni si fa vivace. Perché accanto a chi ritiene che piazza delle Regioni sia stata rifatta bella e anche utile, c’è una schiera di scontenti, proprio perché se l’occhio vuole la sua parte la comodità ne vuole una ancora più grande. «La struttura - dice Donato Bonavoglia, proprietario del distributore di benzina che fronteggia l'opera - non è male ma indubbiamente andava realizzata in un altro contesto, non in questo rione dove ci sono uffici, chiese, scuole e dunque la necessità di una strada ampia e di più parcheggi». Oltre ai disagi generali, per il benzinaio, vi sono poi quelli personali. La sua attività negli ultimi tempi, a causa delle difficoltà relative ai lavori, è diminuita del
50 per cento e sul futuro Bonavoglia non è ottimista visto che la raffinata struttura ha rubato un bel po’ di spazio alla strada su cui affaccia, creando problemi di traffico che potrebbero scoraggiare i clienti. Perplessità quest’ultime che attanagliano anche il barbiere della zona Luigi Pacilio, il quale facendosi portavoce delle lamentele dei vari residenti, elenca le conseguenze negative di una riqualificazione esteticamente ineccepibile. Tra quest'ultime la riduzione dei parcheggi in una zona molta frequentata per via degli uffici e della chiesa ma anche la strozzatura che la piazza è venuta a creare, dal momento che da tutti e due i lati si affaccia su strade trafficate. C’è poi chi - rimanendo anonimo - fa un cenno al cemento che anche quest’opera cittadina non risparmia. «Questa piazza - afferma un signore sarebbe stata perfetta in un contesto ampio e con tanto verde, ma non in un capoluogo già soffocato dai palazzi». Roberta Senese potenza@luedi.it
Potenza Iniziativa dell’associazione Zero971 per la Dichiarazione del ‘48
Polizia stradale, una denuncia
Un “altrocinemapossibile” per i 60 anni di diritii
Al volante in stato di ebrezza Territorio al setaccio
COMPIRA’ 60 anni il prossimo 12 di dicembre, ma i festeggiamenti sono già cominciati per la Dichiarazione Universale dei diritti umani proclamata dall’Onu nel 1948. Una serie di celebrazioni cui saranno affiancate occasioni di riflessione. «Un modo per fare assieme il punto della situazione sul tema dei diritti umani», ha spiegato ieri Mira De Lucia, dell’ufficio Pace e immigrazione, ai ragazzi del liceo pedagogico “ E. Granturco” del capoluogo, presenti ieri al cineteatro Don Bosco, per la prima delle manifestazioni ideate per l’anniversario della Dichiarazione dall’associazione di promozione sociale Zer0971, in collaborazione con l’assessorato alle politiche per la Pace e l’immigrazione della Provincia di Potenza. «Abbiamo voluto coinvolgere gli istituti superiori della provincia perché crediamo nella scuola come primo luogo in cui si vive il rispetto dei Un altrocinemapossibile diritti umani - ha continuato De Lucia i ragazzi, assieme agli insegnanti, un Marocco provato da arretratezza e hanno scelto tra i film che abbiamo miseria. «La pellicola è stata scelta daproposto, film che affrontano temi co- gli studenti - ha confermata Porzia Fime appunto quelli della povertà e danza, insegnante dell’istituto - i radell’immigrazione e a seguito dei quali gazzi hanno apprezzato molto l’iniziasaranno previsti dei dibattiti aperti ai tiva, sia perché questa ha dato loro mocontributi di studenti, organizzatori do di approfondire la questione del ridella manifestazione, e ospiti che di spetto dei diritti umani sia perché ha volta in volta, verranno a raccontare le fatto sì che gli stessi si potessero avviproprie storie. Il film scelto dagli stu- cinare ad un film di grande valore culdenti del liceo pedagogico “A Casa- turale invece che esclusivamente comblanca gli angeli non volano” racconta merciale. Siamo convinti che la società la storia di tre vite che si intrecciano in si possa cambiare partendo proprio
Precari del Comune
«Allargare il concorso agli esclusi» IL coordinamento dei lavoratori precari del Comune di Potenza prende atto con soddisfazione della dichiarazione della Cgil che ha chiesto al sindaco di Potenza di effettuare il concorso riservato anche per le categorie di lavoratori precari assimilabili alle fasce C e D , e che hanno i requisiti della finanziaria ad essere stabilizzati. Si tratta di una proposta rivendicata da sempre dallo stesso coordinamento e invita la sigla sindacale ad impegnarsi da subito perché «dalle dichiarazioni di intenti si passi ai fatti». Vale a dire, l’assunzione a tempo indeterminato dei precari discriminati dalla stabilizzazione, entro la fine dell’anno in corso. «Il coordinamento - è stato reso noto con una nota - è disponibile a lotte unitarie, per affermare il diritto dei precari discriminati ad essere assunti a tempo indeterminato». «Resta inteso - conclude - che se la Cgil non si impegnerà con i fatti e in tempi brevi a realizzare quanto dichiarato, avrà preso in giro quarantacinque lavoratori e quarantacinque famiglie messe nella disperazione più totale dalla mancata assunzione diretta come era nel loro diritto.
BACHECA DELL’ARTE L’appuntamento DOMENICA 30 novembre alle ore 18 è previsto il vernisagge della mostra: Donzelli. Opere scelte 2007-2008, in occasione dell’inaugurazione dei nuovi spazi espositivi di via Londra 75. Interverranno, Giuseppe Messina, assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Potenza e Rino Cardone, critico d’arte. Sarà possibile visitare la mostra dal 30 novembre al 20 dicembre 2008, ogni giorno, dalle ore 11 alle 13,00e dalle 17,30 alle 20,30.
dalla scuola, e ci impegneremo perché questa diventi più protagonista». «L’anno passato abbiamo organizzato iniziative simili con, devo dire, un grande successo - ha ricordato Giuseppe Vendegna, presidente dell’associazione Zer0971- Proponiamo film che non passano per i network tradizionali, e che sono anche difficili da reperire, il cui valore aggiunto è però in quantificabile. Lo scopo è ovviamente quello di avvicinare ragazzi e non a tematiche importanti utilizzando anche una serie di risorse; da quelle del cinema a quelle, ad esempio, delle immagini fotografiche». Andranno avanti fino al 10 dicembre gli eventi della manifestazione, come spiegato dallo stesso Vendegna: «Dal 25 al 26 proietteremo al museo provinciale, per l’Itc Da Vinc, il film “ road to Guantanamo” ed avremo come ospite una delegazione di Amnesty International, il 27 saremo a Lauria e il 1 dicembre a Venosa per presentare agli studenti la pellicola “ lettere dal Sahara”. Una mostra fotografica dal titolo “un mondo di diritti” sarà invece allestita, in collaborazione con Amnesty International, nell' atrio del Palazzo di Città in Piazza Matteotti.”Affiancheremo alla visione dei film anche dibattiti con valore politico, culturale e sociale- ha concluso De Lucia - il 10 dicembre, nel ridotto del teatro stabile, chiuderemo con l'incontro “1948-2008: Diritti proclamati, Diritti tutelati?”
Martedì 25 novembre 2008
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Polizia stradale in azione
LA Polizia stradale sta battendo a tappeto il territorio al fine di garantire la sicurezza stradale. Nell’ultimo fine settimana, nel territorio della provincia di Potenza, le autostrade e le principali arterie extraurbane sono state setacciate, con un’attenzione particolare al controllo delle condizioni psicofisiche dei conducenti. Nel corso dei servizi effettuati lungo il raccordo autostradale Sicignano - Potenza, nella notte tra sabato e domenica, un ragazzo di anni 22 è stato trovato in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcol. E’ stato denunciato alla competente autorità giudiziaria, per guida in stato di ebbrezza alcolica, reato per il quale oltre alle sanzioni penali ed accessorie amministrative, è prevista la decurtazione di 10 punti; è stato disposto il ritiro immediato della patente di guida. Al ragazzo è stato contestato anche il reato di minaccia a pubblico ufficiale. Nelle attività di controllo del territorio la polizia stradale ha impiegato 39 pattuglie di cui 7 con l’utilizzo di apparecchiature di misurazione della velocità. Sono stati rilevati anche tre incidenti stradali, senza alcun danno alle persone. Ventuno sono stati i soccorsi a terzi.
SGUARDO INDISCRETO SULLA CITTÀ BY NIGHT
Il fine settimana di ragazzi “annoiati” in un città che offre poco o niente PROPRIO come i reportage televisivi condotti dal popolare amico di Pinocchio, cercheremo di intrufolarci nella vita notturna di quell’ampia fetta di gente nota al pubblico come il “popolo della notte”. Registreremo le abitudini serali dei giovani potentini attraverso un osservatorio privilegiato e d’eccezione come può essere il bancone di un pub; perfetta prospettiva per sondare e catturare le attitudini, gli usi e i costumi notturni degli adolescenti, dei giovani e forse anche di qualche potentino non più giovane. In verità sulla “Movida potentina” non ci sarebbe molto da dire; tuttavia da alcuni sondaggi nazionali si evince che Potenza è il capoluogo con la più alta concentrazione di esercizi ad uso pizzeria, pub o vineria, in proporzione superiore rispetto all’esiguo numero di abitanti. Ma a questa errata correlazione non corrisponde necessariamente una realtà locale ricca di eventi ed attrattive. Ciò porta ad una considerazione fondamentale: forse ci sono tanti locali, sottolineamo ad uso ristorazione, per sopperire alla lacuna così evidente e così sentita di centri ricreativi come possono essere circoli culturali, strutture per la musica dal vivo, eredità degli ormai vecchi e trapassati (per Potenza) centri sociali? Inoltre è importante mettere in risalto, come i “tanti locali potentini”, in seguito ad una recente ordinanza comunale, siano obbligati a chiudere a mezzanotte durante l’orario invernale, all’una in estate o malauguratamente e a causa della riduzione delle ore lavorative siano costretti a cessare la propria attività di ristorazione . Tutto questo per evitare baccano notturno e per conciliare il sonno degli abitanti del centro storico, (i controlli vengono effettuati prevalentemente nei locali centrali). Nondimeno in questo modo e paradossalmente i disordini notturni sono aumentati poichè molti giovani acquistano alcol preventivamente nei supermarket e lo consumano direttamente per strada ,associandolo alle droghe, oggi in circolazione come
caramelle. Luoghi privilegiati sono i vicoli di San Michele, i porticati di piazza Mario Pagano o punti di ritrovo , come alcuni locali d’asporto. Questi ultimi consentono il consumo di prodotti, non necessariamente acquistati all’interno, davanti il perimetro del proprio esercizio. Gli ubriachi aumentano in conseguenza del fatto che acquistare un fiasco ,raccogliendo denaro in una colletta, costa meno che consumare un bicchiere da un’oncia seduti al bancone di un bar. Si incrementa così anche il lavoro degli operatori ecologici la domenica mattina. Dopo aver trascorso tendenzialmente la serata “on the road,” il sabato sera è consuetudine comune andare a ballare in discoteca. I giovanissimi under 21 di solito prediligono il Moonlight di Vaglio, dove c’è molta più gente anche proveniente dalle zone limitrofe, e dove spesso scoppiano risse tra comitive di paesi differenti, per lo
più causate dall’elevato tasso d’alcolemia presente a quell’ora, già mattutina, nel sangue. Gli over 21 scelgono invece discoteche meno affollate o trascorrono l’intero sabato per esempio a Napoli ,a Salerno con la possibilità di frequentare posti diversi dalla discoteca come i discopub, più intimi e meno caotici, locali di musica dal vivo, circoli culturali e per finire i caffè-librerie. Le alternative potentine alla strada sono, se pur in numero esiguo, le serate organizzate dai gestori dei locali, come i giovedì universitari del “Diversivo latino”, i giovedì- karaoke del Barracuda, o i venerdì latini del “Fling Ship”. Tutti soggetti a chiusura anticipata. Per chiudere in bellezza la mattinata, ci si ritrova tutti al Park hotel per colazione e per fame a divorare il tanto desiderato cornetto. Intervistando qualche giovane potentino si è potuto constatare
che molti di loro considerano la propria serata tipo «noiosa» e «ripetitiva»: «si fanno sempre le stesse cose - raccontano - ci si sballa per divertimento e purtroppo anche per sopperire alla noia». Alla domanda: “come ti diverti?” Amedeo di 17 anni risponde così: «Il sabato per divertirmi esco con gli amici, compriamo qualche bottiglia di vino al supermercato e torno a casa ubriaco fradicio. Spesso facciamo anche uso di droghe perchè in realtà non sappiamo cosa fare». La nostra città è piena di giovani che non meritano di essere lasciati allo sbaraglio senza sapere cosa fare durante la serata e, parallelismo assurdo, per la propria vita. E con questo Lucignolo vi saluta ritirandosi nel suo adorato e sicuro paese dei balocchi ..allo scoccare della mezzanotte come la sua collega Cenerentola. Mariantonietta Risola potenza@luedi.it
Martedì 25 novembre 2008
24 La Comunità montana Alto Basento dota i piccoli comuni di navette per il collegamento al capoluogo
Potenza, l’hinterland “si muove” Il progetto è della Regione ed è finanziato con fondi Por SI concretizza il progetto “Bus Basento” promosso dalla Regione Basilicata nel 2006. Si tratta di un’iniziativa finanziata con i Por Basilicata 2000-2006 misura IV 14 azione B “Bando per l’istituzione di servizi essenziali per le popolazioni rurali”. La comunità montana Alto Basento doterà alcuni piccoli comuni di mezzi di trasporto per agevolare il collegamento con la città di Potenza e garantire l’accesso ai suoi principali servizi. La consegna dei bus questa mattina alle ore 11 presso la concessionaria Ranieri a Tito scalo. A beneficiarne i comuni di Campomaggiore, Castelmezzano, Filiano, Pietrapertosa e Trivigno ai quali verranno assegnati minibus da nove posti. «L’obiettivo - si legge nel progetto - è costituire un valido sistema di collegamento locale anche al di
Bus
fuori di quelle che sono le specificità ordinarie dei pullman di linea». Nei paesi interessati, dopo la consegna degli automezzi e le formalità amministrative di rito, si passerà nei prossimi giorni all’attivazione di un servi-
zio navetta in grado di collegare le aree rurali ed i nuclei isolati, con il centro abitato e i servizi cittadini di pubblica utilità come scuole, uffici, ospedale. Un servizio, quindi, che si configura, in assenza di adeguate alternative, co-
me sostitutivo o complementare rispetto alle tradizionali corse di autobus impegnati nei trasporti della rete extraurbana. «Con questa iniziativa afferma Gerardo Ferretti, presidente della comunità montana - contiamo di gettare le prime basi per il superamento della condizione di perifericità del sistema territoriale, della condizione di marginalità del sistema produttivo locale, mirando ad uno sviluppo sostenibile, all’accrescimento dell’occupabilità della popolazione attiva e qualificazione delle risorse umane». «In particolare - continua Ferretti - si intendono avviare e rafforzare i processi di collegamento viario tra le realtà urbane ed extraurbane con l’intento specifico di favorire soprattutto i soggetti più deboli della società, pensiamo ad anziani e disabili». Simona Brancati potenza@luedi.it
Polivalente di Avigliano Altri 300.000 euro per i lavori AVIGLIANO – Intorno alla sua realizzazione si è sempre alimentato un dibattito controverso. Non all’inizio, quando una ventina d’anni fa fu progettata, ma poi: a causa dei tempi lunghi impiegati nella conclusione dell’opera. Il centro polivalente di Avigliano per alcuni rischia di diventare l’ennesima opera incompiuta, una cattedrale nel deserto anche a causa dei costi di gestione che comporterà, per altri invece continua a rappresentare un’occasione importante per dotare la città di una struttura di grandi dimensioni (600 posti a sedere) dedicata all’intrattenimento e al tempo libero. Sono anni che i cittadini aspettano di poter vedere aperto il polivalente, un’opera costruita a ridosso del complesso del Monastero, ma che a causa della scarsità dei fondi non è stata mai consegnata. In questi giorni c’è una novità. Dopo gli annunci, ripetuti, sono stati avviati i lavori che porteranno all’interno della struttura l’arredo, la strumentazione audio e video, uno schermo per le proiezioni video e altre opere necessarie al suo funzionamento. Il polivalente potrà contenere fino a seicento posti a sedere e
L’interno e l’esterno della struttura del Polivalente
potrà essere utilizzato per spettacoli e iniziative di diversa tipologia: dal teatro, al cinema, alla danza, alla convegnistica. Il nuovo finanziamento per la ripresa dei lavori, fanno sapere dall’amministrazione comunale, è di 300 mila euro. Con esso, sarà completata la parte interna dell’opera, ma non quella esterna. Per la consegna definitiva, occorreranno altri 350 mila euro. Dunque si tratta
Pietragalla L’opera è stata inaugurata ieri alla presenza della cittadinanza
Nella chiesa di Sant’Antonio un presepe realizzato dai fedeli PIETRAGALLA - E’ stato inaugurato nella giornata di ieri, un’opera tipicamente natalizia, creata da alcuni fedeli della chiesa di Sant’Antonio Abate di Pietragalla. Si tratta di un presepe la cui ricostruzione viene ricondotta completamente ad un opera simile di circa due secoli di una artista ed artigiano di origine partenopea. Sotto la guida di un amante dell’arte pietragallese, Antonio De Bonis, coadiuvato da Antonio Miranda e da altri cittadini locali, questa opera è stata creata con un lavoro certosino, iniziato verso la fine del mese di settembre in un’abitazione adiacente alla chiesa dove in quest'ultimo fine settimana è stata
collocata. Si tratta di una creazione lunga due metri circa ed alta altrettanti metri realizzata attraverso tre comparti separati che sono stati amalgamati soltanto dopo che sono stati trasporti nell'edificio religioso singolarmente in conseguenza della loro grandezza. Originale risulta il gioco di colori che caratterizza l’opera anche attraverso la disposizione precisa delle luci. All'interno della chiesa di Sant’Antonio Abate, che si trova nel rione omonimo di Pietragalla, la creazione religiosa è stata collocata al lato dell’altare principale in modo che sia ben visibile dai fedeli che entrano in chiesa. Antonio Bevilacqua
di un passo avanti, al quale dovrà seguire una nuova tranche di finanziamento. Difficile prevedere i tempi esatti per la conclusione dei lavori. Dall’ufficio tecnico del Comune fanno sapere che, a condizione di tempo climatico favorevole, i lavori in corso potranno essere completati entro l’anno. Per gli altri, bisognerà attendere la primavera. g.sil. provinciapz@luedi.it
Giovani, il Pd aviglianese esulta per le Primarie
Il segretario del Pd, Piero Lacorazza, al voto
AVIGLIANO - Grande è la soddisfazione di Nicola Pace, cordinatore di Avigliano del Pd, dopo la grande affluenza che si è registrata nel comune alle elezioni primarie dei giovani del Partito Democratico per la composizione dell'assemblea regionale e nazionale. «E’ un risultato - commenta Pace - davvero straordinario, frutto di un attento e puntuale lavoro da parte mia e dei ragazzi under 30 del coordinamento cittadino». Il segnale voluto dal coordinatore cittadino, Nicola Pace, è stato quello di aprire immediatamente un confronto con i giovani del territorio. A tale scopo, prima dell'appuntamento elettorale del 21 novembre, sono state organizzate 3 assemblee aperte in cui hanno partecipato circa 60 tra ragazzi e ragazze. Le assemblee, oltre a tracciare il percorso per la prossima costituzione del circolo, hanno permesso fin da subito un dialogo a più voci. «La cosa più bella - sottolinea il coordinatore - è stata la voglia mostrata da parte di alcuni ragazzi di mettersi subito in gioco
e così non abbiamo precluso lo spazio a nessuno, anzi abbiamo insistito affinché le candidature venissero soprattutto da ragazzi esterni al circolo cittadino. I risultati non si sono fatti attendere: su 10 candidature presentate all’assemblea regionale, 9 eletti (5 ragazze e 4 ragazzi), eletta anche la ragazza candidata all'assemblea nazionale». Secondo Pace, «era stato il mio primo impegno il giorno della mia elezione, puntare e aprire il partito ai giovani di tutto il territorio comunale. Oggi finalmente il giusto premio al lavoro svolto». Inoltre bisogna sottolineare anche i 400 votanti e la strategia messa in atto per cercare di portare in assemblea tutti i candidati. «L'unico rammarico è stato quello di non essere riusciti ad eleggere anche Giovanni Veltri (il primo dei non eletti), ma so che continuerà a dare il suo contributo a livello cittadino. Abbiamo voluto dare un segnale forte e nuovo, di partecipazione e di democrazia, perfettamente in linea con gli ideali a cui si ispira il Partito Democratico».
Avigliano Le indicazioni del presidente del Circolo Nuova Italia
Depurazione, come riscuotere i canoni non dovuti AVIGLIANO - In merito alle tariffe per la depurazione idrica nel comune di Avigliano interviene il presidente del Circolo Nuova Italia, Renato Zaccagnino che in una nota si sofferma sull’importanza di far «capire ai cittadini quanto messo in risalto dalla sentenza dello scorso 10 ottobre della Consulta che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcune norme in materia di tariffe». Zaccagnino inoltre propone le azioni da intraprendere, finalizzate al rimborso delle somme non dovute. «E’ corretto proporre - ha dichiarato in una nota - una class action che rappresenta il modo
migliore attraverso cui i cittadini potranno essere tutelati e risarciti dal torto compiuto dall’Acquedotto Lucano e nel contempo interessare il difensore civico». La seconda proposta concerne l'applicazione del D.lgs.152/99, «che obbliga la costituzione del catasto degli scarichi urbani, industriali ed agricoli, ed il catasto dei depuratori. Tale strumento consente d’individuare e localizzare tutti gli scarichi allo scopo di conoscere le fonti potenziali di inquinamento presenti sul territorio aviglianese. Si potrà, così facendo, attuare una risposta tempestiva alle segnalazioni di quelle famiglie aventi diritto al risarcimento delle somme indebita-
mente pagate. Inoltre,consentirà un'efficacia programmazione degli interventi diretti ad assicurare la difesa ed il risanamento delle acque ed l'utilizzo razionale delle risorse idriche. Il circolo della Nuova Italia di Avigliano è disponibile, insieme agli amici del PDL, a collaborare per portare a compimento la lodevole iniziativa».
Martedì 25 novembre 2008
25 Siglata un’intesa per lanciare turismo, cultura e sapori
Per 2 giorni la statua a Laurenzana
La Provincia di Potenza vola direttamente a Budapest
Il clima di pace portato dalla Madonna
POTENZA - La Provincia di Potenza e la Contea di Pest (Budapest) sono sempre più vicine. Questo grazie a un protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi presso il Museo nazionale di Budapest (già sede del senato Ungherese fino al 1902). L’intesa firmata ha suggellato un’intensa fase di attività avviata nel 2006 e nella quale si colloca una ulteriore collaborazione istituzionale sotto il profilo culturale, scientifico, sociale, produttivo ed economico. L’ambasciatore d’Italia in Ungheria Giovanbattista Campagnola ha partecipato attivamente all'intero evento e nel suo intervento ha dichiarato che seguirà personalmente l’evolversi delle future attività sancite nel protocollo che, a fine cerimonia, è stato firmato su delega del presidente Sabino Altobello, dall’assessore alle Attività produttive Antonio Vitucci e dal presidente della Contea di Pest Lajos Szucs. L’intesa sottoscritta sancisce la comune volontà di realizzare sviluppo e competitività dei territori ed un processo di internazionalizzazione delle aziende della Provincia di Potenza e della Contea di Pest adottando misure efficaci ed efficienti e strutturando relazioni stabili attraverso progetti concreti di marketing e di commercializzazione per incrementare quote di mercato internazionale ed utilizzando ogni possibile opportunità nel costruire reti di cooperazione. Sarà possibile definire la partecipazione congiunta di programmi ed iniziative di cooperazione internazionale attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro che avvii entro il 2009 la realizzazione di due progetti intersettoriali. Nel più ampio contesto delle relazioni istituzionali, la Provincia di Potenza intende esprimere il proprio apprezzamento per quanto stanno realizzando, in modo particolare le aziende del settore agro-alimentare e del distretto agro-industriale del Vulture, con il concreto indirizzo, supporto ed aiuto della Camera di Commercio di Potenza in rete con la Camera di Commercio d'Italia in Ungheria e con la Camera di Commercio di Pest. Nell’ambito dell’intesa
Corte dei Conti nella seduta del consiglio
L’assessore Vitucci (a destra) durante l’incontro a Budapest
Etichette da valutare POTENZA - Sono previste nuove norme per l’etichettatura. Per questo Forim, azienda speciale della Camera di Commercio di Potenza, con la collaborazione di Dintec, attua nell’ambito del progetto “Competitività territoriale e di sistema nel settore agroalimentare” un servizio di valutazione delle etichette predisposte dalle imprese della provincia di Potenza, al fine di assicurare la conformità alla legislazione nazionale prima della loro emissione sul mercato. La valutazione della conformità delle etichette alla normativa nazionale è gratuita fino a un massimo di 100 etichette. Per ciascuna etichetta - spiega la Camera di Commercio - saranno valutati: le conformità delle principali indicazioni obbligatorie alle disposizioni nazionali nonché alle eventuali specifiche normative previste per il prodotto in questione; conformità delle diciture facoltative eventualmente presenti in etichetta attraverso indicazioni o immagini commerciali, nutrizionali, salutistici; verifica dei contenuti formali dell’etichetta. Per l’erogazione del servizio di assistenza si terrà conto dell’ordine di arrivo del modulo di richiesta. La modalità di iscrizione al servizio prevede l’invio del modulo di richiesta per la valutazione di conformità della etichettatura dei prodotti alimentari al numero di fax: 0971410.313 o per e-mail: forim@pz.camcom.it. E’ necessario allegare l’etichetta in versione definitiva, se possibile in formato a colori, e l’eventuale documentazione tecnica attestante le caratteristiche qualitative del prodotto comunicate in etichetta. Ulteriori informazioni e modulo per la manifestazione di interesse sul sito :www.pz.camcom.it. trova spazio anche la valorizzazione della cultura dei due territori. È stata, infatti, inaugurata, nell’Istituto italiano di Cultura a Budapest la mostra sul brigantaggio - e relativo catalogo - che resterà in esposizione fino al prossimo 4 dicembre e che è stata curata dall’assessorato alla
Cultura della Provincia di Potenza. «Per la Provincia di Potenza - ha affermato l’assessore alla Cultura Giuseppe Telesca - è motivo di orgoglio inaugurare una propria mostra all’interno di un istituto, creato per valorizzare la cultura italiana di eccellenza».
POTENZA - E’ previsto per oggi alle 10,30 la riunione del Consiglio provinciale di Potenza. I primi due punti all’ordine del giorno riguardano una comunicazione del presidente del consiglio provinciale Antonio Salicone su una pronuncia della Corte dei Conti nei confronti dell’Ente e la nomina del nuovo presidente del Cda del Collegio provinciale femminile “Bentivenga” di San Chirico Raparo. Seguirà la discussione di 17 interrogazioni, di cui cinque presentate dal capogruppo Vincenzo Giuliano (Udc) sul ripristino della linea Gambioli per i braccianti agricoli del Marmo-Platano, iniziative della Provincia per la tutela delle “Gole melandrine”, provvedimenti migliorativi sulla strada provinciale Satriano-Polla, istituzione di una Zona di ripopolamento cattura nel comune di Sasso di Castalda e difficoltà che ostacolano la realizzazione dell’aviosuperficie di Grumento Nova. Altre cinque interrogazioni, presentate dal capogruppo Antonio Caivano (Psdi), riguardano la richiesta di notizie sulla internazionalizzazione delle Pmi, la redazione del Piano di mobilità provinciale, l’Itc di Avigliano, la stabilizzazione dei precari e la situazione degli operai Fiat che viaggiano con Trenitalia. In discussione anche le sollecitazioni del capogruppo Nicola Acucella (Democratici con Di Pietro) sulla richiesta della zona franca urbana e messa in sicurezza della ex SS 303 tratto Rapolla-Melfi e della strada Rionero-Ripacandida. Infine, verranno esaminate le interrogazioni del capogruppo Giuseppe Schettino (Fi-Pdl) sulle attribuzioni di incarichi dirigenziali e una del consigliere Nunzio Distefano (Pd) sull’applicazione dell’Atc 3 di un’ordinanza del Tar di Basilicata.
La statua portata dai fedeli
LAURENZANA - L’ondata di freddo invernale che sta imperversando, non ha scoraggiato i numerosissimi fedeli accorsi in piazza “San Silvestro”, a Laurenzana, nel pomeriggio di sabato 22 novembre per accogliere la statua pellegrina della Madonna di Lourdes. Un evento importante che ha richiamato numerosi fedeli anche dai paesi limitrofi. Si conclude così a Laurenzana la “peregrinatio Mariae”, iniziata in Basilicata lo scorso 22 ottobre nel capoluogo di regione, dove la statua della Madonna ha sostato per alcuni giorni. Il peregrinare mariano è continuato poi nella diocesi di Acerenza, dove la statua della Madonna è rimasta fino al 26 ottobre; dal 27 al 28 ha sostato nella diocesi di Tricarico, successivamente in quella di Matera, di Tursi, Lagonegro e di Melfi. Fino ad oggi la bellissima statua è stata ospitata in molti altri centri della Basilicata. L'ultimo ad ospitarla è stato l'accogliente paese di Laurenzana. A ricevere la sacra statua in piazza “San Silvestro”, autorità civili, militari, la Protezione Civile e rappresentanti dell'amministrazione comunale con il gonfalone, guidati dal
sindaco di Laurenzana, Rocco Martoccia. I bambini della scuola materna ed elementare hanno intonato armoniose canzoncine mariane con sventolio di palloncini azzurri. Si è creata un'atmosfera serena ed un clima di pace e di calore, nonostante l'intenso freddo invernale. Da piazza “San Silvestro” una lunghissima processione ha accompagnato la bellissima statua verso il Santuario del Carmine, attraversando il corso principale, decorato a festa per l'occasione, come molte altre zone del paese, con coperte, coccarde, nastri e fiaccole ardenti. Nel tardo pomeriggio di sabato, nel Santuario del Carmine, gremito di fedeli anche fuori, è stata officiata una solenne funzione eucaristica dai parroci di Laurenzana, di Anzi e dal sacerdote don Egidio Cafarelli. E' seguita fino a notte una lunga veglia di preghiera, preceduta dalla recita del santo rosario per le persone sofferenti. La comunità di Laurenzana, infine, ha salutato commossa, nella tarda mattinata di domenica 23, il prosieguo del viaggio della sacra statua, che si accomiata dalla Basilicata al termine della “peregrinatio Mariae”. Donato Pavese
L’INTERVENTO APPARE francamente paradossale che la notizia di due consigli comunali che si oppongono all'unanimità a due diversi progetti di esplorazione di idrocarburi non trovi sui media locali uno spazio informativo adeguato e che addirittura si giunga a non parlarne affatto al TG3 regionale o sugli spazi informativi del sito web istituzionale Basilicatanet. Il fatto che i consigli comunali di Satriano di Lucania e Brindisi, rispettivamente nella serata di venerdì 21 e nella mattinata di sabato 22, si siano espressi chiaramente con un secco no a due dei tanti progetti che l'Eni ed altre multinazionali del settore stanno calando sulla regione determinandone il destini di dami-
La denuncia di No Oil dopo i consigli comunali di Satriano e Brindisi
Nessuno spazio per la lotta contro le estrazioni giana petrolifera d'Italia, ben altro effetto avrebbe dovuto avere su redazioni e relative impaginazioni. Lungi da noi suggerire linee editoriali o rimarcare rilevanze non rilevate - non ne avremmo il potere e neppure la voglia! - ma se in una democrazia i fatti sono determinati anche da ben precise formule rituali e se quelle formule rappresentano una volontà popolare che si fa espressione attraverso esse, quando un consiglio comunale pronuncia un di-
niego esso ha un alto valore democratico per la comunità che in esso è rappresentato e tal mancanza di attenzione ad un avvenimento di estrema rilevanza per una comunità è una mancanza di attenzione all'insieme delle comunità che esse e solo esse fanno la nostra regione. E se è vero che la democrazia non abita solo a via Anzio quella mancanza di attenzione è anche il disinteresse per la stessa democrazia quale evento collettivo, di partecipazione e di condivisio-
ne attraverso il libero dibattito tra i cittadini. Spiace altresì constatare che mentre si dà un eccesso di rilievo agli acquisti di capi bovini ed ovini che il comune di Viggiano ha effettuato con una frazione infinitesimale dei proventi delle royalties, quasi esaltandone quella sorta di effetto placebo a sopire le preoccupazioni per la grande fiammata sviluppatasi al centro olii nella serata di giovedì 20 ed a cui ben altra attenzione si dovrebbe dedicare, il tg3 regionale
neghi, privandola di visibilità, ogni critica verso il sistema petrolio pure espressa questa volta dagli stessi organi democratici espressione della volontà popolare e non dai “soliti” comitati di estremisti ambientalisti, frase ascoltato in una cronaca del TG3 di qualche mese fa. Riteniamo che tale atteggiamento silente tenuto a riguardo dei due consigli comunali tenuti a Satriano e a Brindisi vada immediatamente corretto attraverso il debito risalto mediatico, seppur postumo, che è il dovere di cronaca ed il rispetto per le istituzioni locali, se non uno spirito di servizio che è evidentemente troppo soggettivo, a richiedere venga tenuto. Comitato No Oil Lucania
Martedì 25 novembre 2008
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San Chirico Raparo Al centro dello strano caso il tributo sui rifiuti solidi urbani
Tasse pagate ma arriva la cartella esattoriale SAN CHIRICO - Quando la tassa per i rifiuti solidi urbani diventa un incubo. E' così che numerosi cittadini del piccolo comune montano sono alle prese con delle cartelle esattoriali che richiedono il pagamento della tassa inerente l'anno 2005. Peccato che la maggior parte delle vittime ha già versato quanto corrisposto. Non è uno scherzo e con l'agenzia di riscossione dei tributi non si può giocare, né tanto meno far finta di niente. Tutto incomincia con una cordiale vi-
sita della postina e la consegna di una raccomandata. La busta non è rassicurante, tutti conoscono la riscossione dei tributi. Il peggio però arriva quando aprendo la busta, emergono i bollettini con la striscia blu che indicano la cifra da pagare e una scadenza. Un dettaglio degli addebiti illustra il numero di ruolo della cartella e la sua iscrizione. A questo punto non resta che rovistare nelle vecchie ricevute, sperando che la bolletta, a suo tempo, sia stata pagata. Con grande sollievo, molte
cifre sono già state versate e allora che fare? Dubbio amletico, è necessario infatti procedere al ricorso altrimenti si può rischiare il peggio. Per fortuna la voce si diffonde in paese e anche gli anziani sono allertati del pericolo. Gli ultimi a ricevere la raccomandata sono prevenuti, ma il risultato non cambia perché è necessario agire. Il ricorso sembra l'unica soluzione, seppure non è piacevole dover perdere tempo dietro ad una burocrazia inutile, considerato che la tassa per i ri-
fiuti solidi urbani è già stata pagata. In attesa di conoscere la fine di questa infelice avventura, un solo interrogativo serpeggia nel paese: Com'è possibile che i cittadini ricevano una cartella esattoriale inerente il pagamento di una tassa già versata al comune? Come può un anziano, magari analfabeta, difendersi nuovamente ed evitare di pagare, soprattutto in questo periodo di crisi, una bolletta che ha già saldato? Francesca Gresia provinciapz@luedi.it
Uno scorcio di San Chirico Raparo
Maratea I vandali hanno asportato anche dei computer che poi hanno abbandonato in strada
Atto vandalico alla scuola media Lo scenario: scritte offensive, vetri rotti e porte divelte MARATEA - Atti di vandalismo alle scuola media di Maratea. Quattro aule del piano terra allagate, scritte un po' ovunque sulle mura con colori presi stesso all'interno della scuola., danni all'aula di informatica con alcuni computer smantellati dalla postazione e poi abbandonati all'esterno dell'edificio scolastico. Vetri rotti alle finestre di diverse aule. E' quello che hanno trovato ieri mattina, all'apertura della scuola, gli insegnanti e i collaboratori dell'Istituto comprensivo di Maratea nella sede della scuola media di Piazza Europa. Sull'accaduto adesso indagano i carabinieri della stazioni di Maratea guidata dal comandante Rocco De Pietro che ieri mattina hanno effettuato un lungo sopralluogo e rilevato anche le impronte digitali lasciate dai vandali. Lo scempio subito dall'Istituto, infatti, ha tutto il sapore di un atto vandalico, come conferma il dirigente scolastico dell'istituto Francesco Garramone, dirigente a Maratea da pochi mesi. «Tra sabato e domenica ignoti sono entrati nell'istituto ed hanno provocato
Alcune eloquenti immagini del passaggio dei vandali nella scuola
danni agli arredi, hanno imbrattato i muri, portato via dei computer che poi hanno abbandonato per strada», ha dichiarato Garramone che poi sul gesto
aggiunge: «non appare tanto finalizzato alla sottrazione di bene quanto ad un atto di vandalismo puro e semplice». Molto probabilmente, i
Spinoso, il sindaco vuole la sede del Parco SPINOSO - «E' immaginabile pensare alla sede del parco in un territorio che è quasi fuori da Parco». Una sintetica frase che racchiude quanto dichiarato dal primo cittadino Mario Solimando nel rivendicare Spinoso quale centro per ospitare la sede del Parco della Val D'Agri. Diverse le motivazioni che spingono il sindaco ad esporre le sue richieste, già più volte manifestate in passato. «Il mio paese- spiega Solimando- si è già candidato da tempo e come gli altri dispone di spazi immediatamente disponibili per una sede temporanea, così come di palazzi che si stanno ristrutturando. Ma mi urge sottolineare che la scelta del luogo non dovrebbe vertere sui palazzi piuttosto sul resto». E spiega: «Il cuore del Parco della Val D'agri è rappresentato dal massiccio del monte Raparo e dal lago del Pertusillo, togliendo queste due parti il parco viene meno. A questo punto ritengo che il miglior punto dove collocare la sede sia in quest'area». Questo però solo il primo dei motivi che dovrebbero indirizzare la scelta su Spinoso, perché sottolinea Solimando: «Il nostro comune si colloca, inoltre, in una po-
sizione centrale rispetto allo stesso parco, è a cinque minuti dalla fondovalle e racchiude sul suo territorio un patrimonio naturalistico che contempla numerose zone bioitaly e aree sic, senza dimenticare che l'intera area è stata dichiarata zona a protezione speciale perché contenente sul suo territorio ricchezze naturalistiche immense». Ed è su questo punto che sorgono gli interrogativi perché ribadisce il primo cittadino: «Come mai quando si tratta di acquisire vincoli le nostre aree devono essere inserite, e quando si tratta di individuare sedi istituzionali noi non esistiamo». Un altro tasto dolente che richiama l'attenzione sulla necessaria attenzione che dovrebbe essere rivolta ai piccoli comuni dell'area sud perché «la collocazione della sede del parco nel comune di Spinoso riequilibrerebbe le tante ubicazioni di sedi istituzionali regionali che da tempo hanno interessato l'alta Val D'Agri ignorando di fatto le piccole realtà montane». Rivendicazione che il sindaco Solimando vuole condividere con ogni forza politica presente sul territorio. f. g.
vandali, si sono introdotti nella struttura dal piano sottostrada, dalla parte posteriore dell'istituto, rompendo i vetri di una porta a vetro.
Una volta all'interno, hanno aperto le valvole dei termosifoni nelle aule del piano terra, imbrattato i muri di diverse aule con scritte e disegni e le pareti dei corridoi, hanno strappato e buttato a terra il materiale didattico appeso alle pareti, quindi hanno danneggiato il laboratorio di informatica imbrattando alcuni computer e portandone via altri che poi sono stati ritrovati abbandonati all'esterno della scuola e, ancora, hanno rotti i vetri di diverse finestre. A coloro che sono arrivati per prima, più di trovarsi nella abituale sede scolastica, lunedì mattina è sembrato di mettere piede in un edificio abbandonato da anni. L'acqua uscita dai termosifoni ha reso inagibili quattro classi dell'Istituto al piano terra. Per questo il dirigente Garramone ha rimandato a casa gli studenti interessati. Per tutta la giornata si è provveduti a risanare gli ambienti, così come ha reso noto il dirigente Garramone, da questa mattina è prevista la ripresa regolare delle lezioni in tutte le classi dell'Istituto. Francesco Zaccara provinciapz@luedi.it
Alimentazione Asl 3, convegno a Latronico LATRONICO - E’ previsto per domani il convegno sull'alimentazione, salute, benessere e qualità della vita, presso l'Hotel Alpi in contrada Calda di Latronico con inizio alle ore 9. Si parla tanto di “globalizzazione”, e questo termine ha invaso anche il campo della alimentazione: ovunque si possono trovare ristoranti cinesi, indiani, arabi, per non parlare della invasione dei vari Mc Donald che non risparmia neanche i paesi africani. Insieme al cibo si sono globalizzati anche i problemi connessi ad esso, tanto da coniare il termine “globesity”, intendendo la globalizzazione del problema della obesità. Al convegno parteciperanno tra gli altri Ponzo Egidio Nicola, sindaco di Latronico, Mario Marra, Simonetta Marucci, Vincenzo Mazzuca Mari, Vittorio Elia, Gian Luigi Gianfranceschi e Antonio Potenza assessore alla Salute regione Basilicata.
Gianni Rosa: «Disagi sulla ex Ss 92» NESSUN segnale è giunto ai cittadini e al consigliere di Alleanza Nazionale, verso il PDL, Gianni Rosa, nonostante sei mesi siano passati da quando sono stati aggiudicati alla ditta di Violante Pietro di Colobraro i lavori per la riqualificazione e la messa in sicurezza della SP ex SS92 (Val Sarmento), per un importo di141.843,23. «Un silenzio grave e pesante- dice Rosa- in quanto la stagione invernale è oramai arrivata ed inevitabilmente con essa sono arrivati anche i disagi e le difficoltà per gli automobilisti che percorrono quotidianamente l'arteria». Gianni Rosa, consigliere provinciale di An verso il Pdl, riassume con queste parola la situazione in cui versa la ex Ss 92 (Val Sarmento) nonostante i lavori di riqualificazione siano stati appaltati a una ditta da circa sei mesi. «La popolazione della zona - ha detto in una nota ha il diritto a veder migliorare le condizioni della strada poiché essa ha un'importanza strategica. Solo migliorando le condizioni delle vie di comunicazione si può migliorare la vita dei cittadini sotto diversi profili. La qualità dell'infrastrutturazione investe la
dimensione produttiva ed essa a sua volta condiziona l'occupazione in modo diretto ed indiretto, ed inoltre, come precisato in più occasioni, buone vie di comunicazione sono il veicolo principale dello sviluppo sociale e culturale di una comunità. L'amministrazione provinciale ha il dovere di dare una risposta immediata attraverso la realizzazione della strada, e deve spiegare il motivo di tanto ritardo. Non credo che abbia cambiato idea circa la realizzazione dell'opera, i lavori sono stati già appaltati, suonerebbe quanto meno strano». «I lucani nella provincia di Potenza confidano in un'amministrazione solerte per quanto riguarda la realizzazione o il completamento dei lavori appaltati ed altrettanto solerte nel pensare soluzioni praticabili per quei lavori di cui le strade della provincia necessitano, ma ancora non in cantiere. Il discorso investe anche la dimensione burocratica, essa deve essere snellita per rendere più agili e veloci le operazioni che precedono la messa in opera degli appalti, solo in questo modo si potrà andare concretamente incontro ai bisogni dei cittadini».
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Venosa La comunità ha omaggiato le religiose da sempre al fianco di bambini, anziani e malati
Cento candeline per le suore del Sacro Costato VENOSA-Per celebrare il centenario di fondazione delle Suore Missionarie del Sacro Costato la comunità venosina ha voluto ricordare gli 80 anni di presenza della congregazione religiosa nella cittadina oraziana: dal 1928 presso la Casa di Riposo per Anziani; dagli anni 50 presso l'ospedale S.Francesco e dal 1962 presso la Scuola Materna. Il programma della manifestazione di ringraziamento per la lunga e proficua attività delle suore in favore di bambini, anziani, malati della comunità locale prevedeva una solenne Messa celebrata da mons. Gianfranco Todisco, vescovo della diocesi Melfi-Rapolla-Venosa, e un Concerto dell'Orchestra “Luigi Tansillo”. E sono sta-
ti tanti i cittadini accorsi in Cattedrale per ringraziare Dio di aver mandato a Venosa operatrici, che hanno contribuito a far fronte a situazioni di disagio e sofferenza e a migliorare la qualità della vita dei cittadini, e per ascoltare il Concerto diretto dal M.tro Pino Lioy. “Siamo grati per la presenza in questa città delle Suore Missionarie del Sacro Costato . Tantissimi di voi hanno potuto beneficiare direttamente o indirettamente della loro attività- ha sottolineato mons. Giamfranco Todisco-Loro continuano ad esprimere quell'amore verso il prossimo che deve caratterizzare ogni cristiano. Alla fine della nostra vita verremo giudicati per l'amore che avremo mostrato
verso i bisognosi, gli emarginati, i sofferenti e non per il numero di processioni che abbiamo fatto, per le immagini sacre che abbiamo venerato!Ringraziamo Dio che attraverso questa congregazione religiosa continua a regnare l'amore di Dio nel mondo”. Ed è da cento anni che le Suore Missionarie del Sacro Costato con il motto “Dal cuore di Cristo al cuore del mondo” operano in ogni parte della terra insegnando il catechismo, educando l'infanzia e la gioventù, collaborando con le parrocchie,fornendo assistenza spirituale e fisica ai poveri, ai malati in ospedale, agli anziani. A creare un movimento religioso di cosi vasta portata (510 membri, distribuiti in 70 case di 11
Nazioni di ogni parte del mondo) Eustachio Montemurro, medico che a 45 anni decide di diventare sacerdote per sanare non solo le ferite del corpo ma anche quelle dell'anima. Fonda, così, il 1° maggio 1908, in Gravina, le Suore Missionarie del Sacro Costato, che, dovevano condurre una vita povera, umile, obbediente e mettersi al servizio della Chiesa con l'apostolato verso il prossimo. E per realizzare questa missione Montemutrro ha utilizzato la forza dell'amore verso il prossimo, tanto da essere definito “Testimone dell'amore”. Testimonianza che oggi viene alimentata e riproposta dalle suore che militano nella sua congregazione. «Eustachio Montemurro ha creduto che l'amo-
Foto di gruppo delle suore
re verso Dio si manifesta attraverso le opere verso il prossimo - ha sottolineato mons. Todisco - La sua missione, purtroppo, è stata contrastata dagli stessi confratelli sacerdoti». A conclusione della cerimonia religiosa si è tenuto il Concerto, diretto dal M.tro Pino Lioy. L'orchestra “Luigi
Tansillo” ha eseguito: Concerto per violoncello e orchestra in Do magg di Joseph Hydn; Salve Regina di Pergolesi; Aria dal “Messia” di Handell; Ave Maria di G.Caccini; Canone in RE di Pachelbel; Te Deum di Charpentier. Giuseppe Orlando provinciapz@luedi.it
Lavello Se ne discuterà giovedì dopo la presa di posizione della minoranza
Questione Pals in consiglio Degrado nella zona dove sono presenti diverse attività LAVELLO - Dopo la netta presa di posizione del gruppo di minoranza della Primavera Lavellese con il consigliere Alfonso Fuggetta, la questione Aree Pals approda in consiglio comunale. Dopo un tira e molla tra maggioranza ed opposizione anche in sede di conferenza dei capigruppo, giovedi prossimo si discuterà delle tanto chiacchierate opere di urbanizzazione della aree Plas alla periferia del centro abitato Inserito come decimo punto all'ordine del giorno, in zona Cesarini, la mnoranza annuncia, per quanto è dato sapere, battaglia sulla questione evidenziando l'opportunità di trattare l'importante argomento tra i primi punti o , addirittura, con consiglio comunale monotematico. Intanto continuato a far parlare di se gli innumerevoli disservizi che interessano ormai da anni gli imprenditori che si sono insediati nelle aree di sviluppo. Un elenco infinito di disservizi che si allunga giorno dopo giorno. Mancanze e ritardi che non sembrano trovare soluzione. L'area, nella quale si sono insediate diverse attività produttive tra cui anche laboratori di corsetteria, versa in uno stato di degrado. Illuminazione pubblica
GENZANO DI LUCANIA Immaginate di acquistare il vostro giornale preferito, una mattina, e di trovarvi, in prima pagina, un grosso titolo del tipo: “Oggi non sono morti d'infarto Tizio, Caio e Sempronio, poiché salvati da una campagna di prevenzione delle patologie cardiovascolari promossa 'tot' anni fa”. Una cosa del genere, è destinata a rimanere pura immaginazione, non vi accadrà mai. Di leggerla su un quotidiano, si intende. Poiché sui quotidiani troverete sempre e solo riportate notizie di morti tragiche, o al limite di salvataggi in extremis. Ed anche perché non riusciremo mai a sapere, con precisione, quando e chi, fra soggetti ad eguale rischio di ictus, ischemia o infarto ne resterà effettivamente vittima. «Ma sui grandi numeri, i dati sono inconfutabili e le
LA STORIA
Oltre 4 milioni di investimenti
Il Comune di Lavello
scarsa e fatiscente, mancanza di strade e marciapiedi, assenza di collaudo per le condotte del gas metano. A tutto ciò si aggiunge la mancanza di linee telefoniche, fax ed internet. Tombini scoperti, strade non asfaltate e piene di buche rendono poi ancora più gravoso l'accesso all'area anche da parte dei lavoratori, dei corrieri e dei visitatori. Un situaizone che non sembra trivare una soluzione sin dalla precedente giunta guidata da Antonietta Botta. Giorno dopo giorno si accumulano disservizi e carenze e le numerose e reiterate proteste da parte degli im-
prenditori hanno giovato poco alla sistemazione della nuova area Pals dove si sono da poco insediate nuove aziende. Una storia infinita che non trova soluzione a quanto pare nonostante le reiterate segnalazioni e le ormai quotidiane denunce da parte di tutti coloro che sono costretti ad operare giorno dopo giorno in precarie condizioni.Resta ancora tanto se non tutto da fare per per gli insedimenti Pals alla periferia del centro abitato nei pressi dell'Hotel San Barbato. Daniele Masiello provinciapz@luedi.it
LAVELLO - Una storia infinita quella delle aree Pals alla periferia del centro abitato della cittadina dauna. Centinaia di etterari di terreno espropriato per consentire l'insediamento di nuove attività artigianali. Tra i primi ad insediarsi , ormai diversi anni fa, le aziende del settore della corsetteria su cui pendeva la spada di Damocle della revoca dei finanziamenti. Insediamenti in fretta e furia nonostante la mancanza di opere di urbanizzazione, dell'energia elettrica, delle linee telefoniche e del gas metano. Poi l'affidamento dei lavori . a seguito dell'erogazione dei fondi Regionali. Contenziosi infinti, legati agli appalti ed ai sub appalti hanno bloccato per mesi i lavori paralizzando di fatto un'area per cui giorno dopo giorno gli imprenditori reclamavano servizi ed attrezzature. 1 milione 528 mila 302,28 euro e 2.milione 500 mila euro . Questi gli importi dei finanziamenti erogati dalla Regione Basilicata tra il 2003 ed il 2004 , dapprima per il completamento dell'urbanizzazione primaria della zo-
na Pals e successivamente per la realizzazione delle opere di urbanizzazione del secondo lotto. Ben 4 milioni di euro di cui non si riescono ad apprezzare tangibili segnali. Tra ritardi burocratici, difficoltà tecniche ma soprattutto seri problemi e contenziosi infiniti con le ditte appaltatrici, le aree Pals alla periferia della cittadina dauna rappresentano l'ennesima incompiuta , cattedrale nel deserto, tra le opere pubbliche lavellesi. Le aree intanto continuano a popolarsi anche in ragione di nuovi spazi richiesti dagli imprenditori locali. Alcune aziende stanno ritardando l'insedimento in considerazione dei notevoli disservizi che potrebbero subire.Qualche imprenditore si è già rivolto ad un legale al fine di poter far luce sulla vicenda ed accellerare i tempi dei lavori. Quello della aree Pals è un problema che ha interessato le giunte comunali precedenti ma che non ha trovato al momento ancora una soluzione definitiva. da. ma.
A Genzano arriva il “Progetto cuore” cifre parlano chiaro - sottolinea il cardiochirurgo Archimede Leccese, responsabile del “Progetto Cuore”Avis -: le malattie cardiovascolari costituiscono, nel nostro Paese, la prima causa di morte, essendo ad esse imputabile, ogni anno, il 44% di tutti i decessi». Abbiamo incontrato Leccese a Genzano, nella sede dell'Avis, ove, tra l'altro - ci dice Pasquale Genghi, ex presidente e da anni in prima linea nella sezione -, la scorsa settimana si è partiti anche con le donazioni di plasma, che verranno effettuate una volta al mese, e vanno ad aggiungersi alle quasi 500 sacche di sangue raccolte ogni anno. «Progetto Cuore
- spiega il dirigente medico del San Carlo di Potenza - è un'iniziativa nazionale dell'Istituto Superiore di Sanità (ministero della Salute), la quale, avvalendosi di strutture già consolidate e diffuse in maniera capillare, come appunto l'Avis o altre associazioni, prevede uno screening totale di soggetti in età compresa fra i 35 ed i 69 anni, teso a stabilire un fattore di rischio (di morte, nei prossimi 10 anni, a causa di un'anomalia del sistema cardiovascolare), espresso in percentuale e calcolato in base all'analisi di parametri ben noti e collaudati: meno del 3%, rischio basso; dal 3 al 20%, rischi medio; oltre il 20%, ri-
schio alto». Ma la parte davvero fondamentale della visita è il colloquio col cardiochirurgo, durante il quale si rende consapevole il soggetto esaminato degli eventuali errori nello stile di vita che possono compromettere seriamente la sua salute. Ed a dimostrazione che non si tratta del solito intervento di prevenzione 'una tantum', sono previsti controlli a distanza, rispettivamente, di 5 anni, di 1 anno e di 6 mesi a seconda della fascia di appartenenza. «Per una duplice ragione - chiarisce Leccese -: innanzitutto per motivare il paziente nel cambiare il proprio stile di vita, qualora fosse necessario, facendogli notare la dimi-
nuzione del fattore di rischio, quando avesse applicato fattivamente i nostri consigli; ma anche affinché noi medici possiamo renderci conto fino a che punto, nella realtà dei fatti, si rivelano efficaci i nostri consigli in fase di screening; e quindi per migliorarci. «Questa iniziativa - precisa il cardiochirurgo -, oltre a salvare tante vite ancora nel pieno dell'età, permette anche - e non si tratta di cinismo - un notevole abbattimento dei costi sostenuti annualmente dal sistema sanitario nazionale». «E c'è da dire - conclude Archimede (palesemente appassionato al suo lavoro, gentile nei modi e rassicurante) -
che siamo ancora in una fase propedeutica. L'obiettivo è quello di estendere lo screening alla maggior parte della popolazione, coinvolgendo le Regioni, ed in tal modo mettendo in pratica la grande intuizione del medico statunitense Angel Keys. Oltre 40 anni fa egli, infatti, ipotizzò che la durata e la qualità della vita nella nostra Penisola (studiò la popolazione del Cilento) fosse essenzialmente legata alla 'dieta mediterranea' (si deve a lui la coniazione del termine) nonché a piccole e semplici abitudini giornaliere, fra le quali vale la pena di annoverare il 'movimento'; ed in anni di studio intenso, riuscì a dimostrarlo, spianando, nel fare ciò, la strada del concetto di 'prevenzione' nel mondo della medicina». Gianrocco Guerriero provinciapz@luedi.it
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Il direttore D’Angola spiega gli interventi previsti dai fondi stanziati dalla Regione
L’ospedale che verrà Come verranno ripartiti i 6 milioni per la ristrutturazione MELFI - Nell'ambito del secondo atto integrativo dell'accordo di programma quadro per il settore sanitario, saranno diversi gli interventi che riguarderanno l'Ospedale san Giovanni di Dio di Melfi. Nello specifico appare davvero ingente la somma destinata ai diversi interventi. Non soltanto i 6.109.513 euro destinati alla ristrutturazione e alla adeguamento funzionale, all'adeguamento relativo alle norme di sicurezza ed anticendio e alla comprensione di nuove sale operatorie per la cardiologia con Utic, ma anche un ulteriore milione e cento di euro che verrà utilizzato per i cosiddetti interventi di minima con carattere prioritario. In totale un finanziamento di oltre sette milioni di euro che dovrà servire a rimodernare ed accrescere la struttura ospedaliera di punta dell'area nord di Basilicata. Nel dettaglio. Per quanto riguarda i circa sei milioni di euro, si tratta del rifinanziamento adeguato
A sinistra l’ospedale di Melfi, sopra D’Angola
previsto già dallo scorso 2004, la famosa ex perizia variante. Costruzione del nuovo blocco delle sale operatorie e ristrutturazione interna di alcuni reparti già esistenti, questi gli interventi salienti che caratterizzeranno questa parte finanziata. Poi come detto altri interventi minimali ritenuti urgenti e prioritari, che costituiscono l'altro milione e cento finanziato dalla Regione. Specificatamente.
200.000 per gli impianti di condizionamento dell'aria, che tanti problemi per la loro rumorosità fuori norma avevano causato. 100.000 euro per la ristrutturazione della pediatria che verrà portata a livelli eccelsi con un reparto interamente climatizzato, (attualmente a Venosa non c'è), in grado di monitorare continuamente il livello di umidità e di temperatura. 48.000 euro per la ristrutturazione del centro
trasfusionale, altri 23.000 per gli interventi sulla scala principale interna, mentre 30.000 euro saranno destinati alla manutenzione della rampa d'accesso del San Giovanni di Dio. 84.000 uro destinati alla futura pneumatologia, anche questa nuova funzione della struttura ospedaliera melfitana ed infine l'intervento più corposo la ristrutturazione di un area dismessa, quella del vecchio depuratore, che servi-
rà ad accogliere i nuovi uffici amministrativi. Un intervento pari a 573.274 euro. In quest'ultimo caso da sottolineare l'intuizione del Direttore Sanitario Luigi D'Angola che ha di fatto recuperato un area logisticamente importante come quella del vecchio depuratore. L'iter burocratico del finanziamento è stata già interamente completata. Sono stati firmati gli ultimi progetti definitivi e a gennaio
partirà la gara di appalto per l'assegnazione dei lavori. Considerando che, ogni lotto sarà appaltato singolarmente e dunque interesserà una singola azienda, è ipotizzabile che partendo ad inizio estate entro la fine del 2009 tutta l'opera sarà ultimata. Finirà così l'opera di rimodernizzazione dell'Ospedale di Melfi, che ha già subito diversi e qualificati interventi negli ultimi tempi. Lavori iniziati nell'estate del 2007, dopo che una visita dell'allora assessore alla Sanità regionale, Colangelo, mise in evidenzia una serie di inadempienze e una situazione generale al limite del decoro. Per fortuna una situazione attualmente cambiata in positivo, che subirà un ulteriore miglioramento attraverso questi necessari interventi che porteranno l'Ospedale “San Giovanni di Dio” ad essere una struttura maggiormente competitiva e confortevole. Emilio Fidanzio provinciapz@luedi.it
Ieri gli iscritti della zona si sono ritrovati alla presenza di Mancusi
Iniziativa del Comune
L’Udc di Melfi guarda al futuro
A Melfi torna il mercatino
MELFI - Pensa al futuro, suo e dell'intera area Vulture Melfese, l'Udc che ha riunito in città tutti gli iscritti e gli appartenenti al partito iscritti nelle diverse sezioni della zona nord. Un incontro che è servito per fare “il punto della situazione e per guardare a quello che ci aspetta, come partito e come forza intenzionata a dare il proprio contributo alla crescita della zona anche in futuro” come ha ieri ricordato il segretario della sezione cittadina di Melfi, il dottor Raffaele Moccia, che è anche il vice presidente provinciale del partito di Casini. “Un momento importante di confronto ha aggiunto - e la conferma dal fatto che erano presenti diverse sezioni dell'area e soprattutto i responsabili a livello provinciale e regionale del partito Palmiro Sacco ed Agatino Mancusi”. Si è parlato soprattutto delle possibili candidature per le prossime elezioni provinciali ma anche di come muoversi sul territorio, e nei diversi comuni, per far sentire la propria voci ad iscritti e simpatizzanti, “affrontando problemi e cercando risposte e soluzioni agli stessi, oltre a stabilire un contatto sempre maggiore tra sezioni e per interagire, con le realtà provinciali e regionali del partito, su tutto ciò che insiste sul territorio ed anche ci porta a dire la nostra sui diversi temi in discussione”. Soprattutto quella dell'interazione sul territorio, tra le sezioni e tra l'Udc e gli al-
tri partiti presenti, è uno dei temi su cui si è discusso e sul quale si continuerà a discutere anche in futuro, visto che si intende essere forza propulsiva per l'area e soprattutto comprendere “se sarà possibile stringere delle alleanze - ha concluso Moccia - da qui in avanti, sia per le provinciali che per un futuro politico che ci veda sempre impegnati per la gente ed a favore della gente, del territorio, della sua crescita ed affermazione sempre maggiore”. Antonio Baldinetti provinciapz@luedi.it
Mancusi
LA FOTO
A Melfi torna il “drago” Nella foto di Zenti l’opera di Cignarale nei pressi di una delle porte della città federiciana
MELFI - Dopo il successo registrato negli anni scorsi, grazie all'iniziativa promossa ed attuata dal settore Attività produttive del Comune in cui si puntava molto su ciò che è antico, quest'anno ecco la prima edizione del Mercatino dell'antiquariato e del collezionismo. Un appuntamento atteso dai collezionisti ma anche dai curiosi, che si aggireranno per i diversi stands alla ricerca di qualcosa di bello e speciale, da comprare o regalare alle persone care. A concretizzare il tutto l'assessore al ramo Cristina Albanese, visto il valore di tutto ciò che è artigianato, antiquariato, possibilità di ammirare ed acquistare mobili, complementi tipici di arredo, oggettistica, gioielli di ogni epoca e tutto quanto fa parte della nobile arte di collezionare. Il tutto si svolgerà in città, nei giorni 29 e 30 novembre, ovvero nel prossimo weekend, e potrà poi anche essere occasione per attirare gente e visitatori dai centri vicini, senza dimenticare sia l'aspetto turistico che sportivo, visto che il mercatino dell'antiquariato e del collezionismo a Melfi attira chi è pronto anche ad una visita in giro per la città, a scoprire le sue bellezze storico artistiche, oltre che i tifosi della vicina Andria, che saranno allo stadio domenica pomeriggio per l'incontro di calcio del girone C di Se-
conda Divisione, derby al Valerio tra le due squadre e le città vicine poco più che 40' di strada. Si svolgerà in Piazza Duomo e lungo tutto Corso Garibaldi, in pieno centro storico, e come detto sarà occasione anche di poter visitare la vicina Cattedrale, la rinnovata Piazza Duomo, le chiese che si trovano in zona come quella di Sant'Antonio con il suo chiostro e l'annesso convento dei frati conventuali dove è presente anche Radio Kolbe, gestita dall'encomiabile Padre Giuseppe e dal suo staff di appassionati di tutto quello che è etere e trasmissioni al servizio della gente. Tanti hanno già aderito all'iniziativa dando il proprio assenso ad essere qui per questo primo approccio con il tutto, ma è chiaro, da questo che è solo un primo assaggio, partirà di certo, come ricordato anche dalla stessa giovane assessore, tutto il seguito per avere a disposizione in più momenti anche altre occasioni col collezionismo, col mondo dell'antiquariato, con la possibilità di ammirare in bella mostra tante cose che fanno parte del nostro passato e che, invece, tanti hanno tirato fuori da cantine e soffitte, per ridargli nuova vita e lustro al servizio dell'arredamento, del bel gusto, dell'addobbo delle case di oggi, di chi ama le cose belle!! a. b.
Matera Martedì 25 novembre 2008
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera
Il bando sulla formazione della Provincia non piace. Dell’Otto: «Scelta elettorale»
Salotti, la furia dei sindacati Andriulli: «Non siamo stati coinvolti, per noi è da rifare» UN MILIONE ed ottocento mila euro per la formazione dei lavoratori del mobile imbottito in cassa integrazione. Duecentoquaranta i posti disponibili nel bando che è da ieri sul sito internet dell’Amministrazione Provinciale di Matera ma sulla legittimità politica e sulla correttezza dei rapporti sindacali dell’atto si è abbattuta la furia di Cgil, Cisl e Uil che non sono state neanche interpellate sull’argomento e che ritengono “non oggettivi” i criteri di valutazione contenuti nel bando stesso. Il tutto rischia di provocare uno strappo politico-sindacale senza precedenti dando al bando la patente, visto che tra l’altro siamo alla vigilia, da qui a sei mesi, di consultazioni elettorali, di un provvedimento semplicemente elettoralistico. Ipotesi confermata secondo le opinioni più maliziose anche dal fatto che quel bando non è firmato solo dal dirigente Saverio Petruzzellis
Il presidente della Provincia, Nigro
ma tiene in bella mostra anche le firme di Carmine Nigro e Pasquina Bona. Un unicum che lascia spazio alle interpretazioni mali-
ziose. Certa è invece la furia dei sindacati che è testimoniata dalle parole di Michele Andriulli della Fillea Cgil: «siamo in attesa di
una convocazione ufficiale della Provincia che al momento ancora non c’è stata. Certo siamo pronti a discutere ma se l’intenzione è quella di metterci di fronte al fatto compiuto noi non ci stiamo. Anche perchè questo bando è totalmente da rifare. Servono dei criteri oggettivi di valutazione, non si può lasciare tutto nelle mani del caso e delle domande che arrivano prima e poi serve capire qual’è la politica programmatoria che sta dietro a questa formazione e che differenzia questi corsi dai finanziamenti puri e semplici. Le priorità in questo momento sono altre che vanno al di là del semplice contributoformazione». Più decisa ancora Margherita Dell’Otto della Filca Cisl che spiega: «resto interdetta di fronte a questi comportamenti. Ora mi chiedo dove era la Provincia in questi mesi? Qual’è la politica del lavoro che è stata fatta da quest’Amministrazione?». La
Dell’Otto risponde anche al retropensiero sul provvedimento elettoralistico: «un bando fatto in questa maniera lascia aperto più di un dubbio su questo tipo di ipotesi. Lo dico con molta chiarezza se il bando non viene ritirato, noi non siamo disposti neanche a discutere con la Provincia. Ammesso poi che arrivi una convocazione che al momento non c’è». Di certo c’è solo che il bando sulla formazione per i salotti rischia di trasformarsi non nell’occasione per sostenere un settore ma nell’ennesimo boomerang fine a sè stesso che finisce per scontentare tutti quanti. Il presidente Nigro e l’assessore Bona avranno modo di spiegarsi anche se ora la marcia indietro diventa quantomeno auspicabile. Non solo per la forma ma anche per la sostanza di un provvedimento che lascia aperto davvero più di un dubbio. Piero Quarto
CEMENTERIA Arrivano notizie positive SI è tenuto nella serata di ieri un incontro tra l’azienda Italcementi e i sindacati sulle prospettive interne per l’anno 2009. L’azienda ha confermato i propri programmi che prevedono un piano di investimenti e di ampliamento che dovrebbe garantire complessivamente vita tranquilli ai circa 300 lavoratori. Un prossimo appuntamento nel quale sarà possibile approfondire ulteriormente gli interventi di miglioramento e ampliamento e i programmi dell’azienda sono programmati per il prossimo 15 di gennaio.
30 Matera «Non si può dire altro perché la proprietà è privata. Dovremmo parlare con Tandoi» Martedì 25 novembre 2008
Polo fieristico all’ex Barilla Antonella Guida conferma la destinazione pubblica del sito L’intervento
Case a prezzi bassi il progetto non c’è IL mercato immobiliare in città, dopo aver corso all'impazzata per oltre un decennio fino a raggiungere in termini economici livelli che poco o nulla hanno a che fare con una realtà come quella materana, si è improvvisamente fermato. La crisi dell'apparato produttivo locale e più in generale la recessione che comincia a produrre anche qui da noi i suoi deleteri effetti, stanno frenando un comparto, per la verità, tra i più attivi dell'economia locale in quest'ultimo periodo. Il ritmo di vendita degli immobili, soprattutto quelli di nuova costruzione, è ad una velocità ormai vicina allo zero. Qualche passaggio di mano sta avvenendo nell'usato, ma si tratta di numeri inadeguati, almeno a sentire gli addetti ai lavori. E sempre secondo gli esperti della materia non finisce qui. Per loro la bolla del comparto immobiliare, che in alcune realtà del Paese è già esplosa, farà avvertire i suoi effetti in città all'inizio del prossimo anno quando i prestiti bancari, sia quelli indirizzati alle imprese sia quelli a favore dei consumatori, subiranno un drastico ridimensionamento. Allora caleranno i prezzi di vendita degli appartamenti? Scettici al riguardo i conoscitori del tema perché - dicono con quel che i palazzinari di questa città hanno guadagnato possono permettersi addirittura di apporre i “sigilli” alle loro abitazioni e di congelarle in attesa di giorni migliori. Ragion per cui chi avrà bisogno di soluzioni abitative dovrà soggiacere alle solite richieste che hanno portato il mercato immobiliare materano agli stessi livelli di zone semiperiferiche di metropoli come Roma e Milano. Incredibile, ma vero. Se questa è la situazione che si registra in città, c'è da stare poco allegri, soprattutto i giovani ai quali, ma solo a parole, continuano ad essere riservate attenzioni tanto dal Governo nazionale quanto da quelli locali. Di concreto, tuttavia, nulla. A conti fatti, Matera ha case per 75 mila abitanti a fronte di una popolazione residente di 60 mila. Che fare? La domanda se la pongono in tanti, risposte tuttavia non arrivano da nessuna parte. Meno che mai dalle istituzioni locali, Amministrazione comunale in testa. Eppure uno degli argomenti che il sindaco in carica, Emilio Nicola Buccico, cavalcò in occasione della campagna elettorale fu proprio quello della casa a basso costo attraverso un programma ampio ed articolato di edilizia sovvenzionata e convenzionata, le uniche strade praticabili per permettere l'acquisto di abita-
zioni senza svenarsi e, al tempo stesso, ridimensionare le folli pretese del mercato. Insomma, una politica dalla parte dei più deboli che Buccico promise di attivare senza dubbi e tentennamenti. Ad oltre un anno di distanza dal suo insediamento, il sindaco in carica, però, non ha assunto sulla questione alcun provvedimento, nemmeno una simulazione, un piccolo esperimento tanto per valutare l'impatto della possibile decisione sul mercato. Silenzio, che poi non riguarda solo la questione-casa, ma altre decine di problematiche, tutte lì, in attesa di soluzione, mentre la città arretra scivolando sempre più in basso in ogni graduatoria, fatto salva quelli dei giochi destinati a tentare la fortuna: come dire che ormai ai materani non restano che superenalotto e gratta e vinci. Peccato, sindaco, la gente si aspettava qualcosa di più da lei e dalla sua Giunta. Qualche giorno fa ha rifatto capolino tra le emergenze cittadine il famigerato spazio di via Cererie una volta sede dello stabilimento Barilla. Perché non immaginare che proprio in quell'area possa essere realizzato un progetto di residenze a basso costo, magari puntando su interventi innovativi che assicurino case a ridotti consumi energetici con il solare e i sistemi di coibentazione degli immobili in prima linea? In via Cererie potrebbe nascere un quartiere all'avanguardia sottratto in primo luogo alla speculazione edilizia, senza considerare che l'operazione potrebbe far ripartire un settore, quello delle costruzioni, ora completamente in crisi, offrendo un esempio concreto di come si possa costruire a prezzi più contenuti rispetto agli attuali, nella logica che ormai dovrebbe gestire tutti i percorsi del pubblico e del privato del guadagnare meno, guadagnando tutti. Costruttori e compratori. L'etica in primo piano, avvocato Buccico, tema a lei molto caro. O no? Solo che ora serve (ma arriverà?), la risposta del sindaco, e quella dei suoi assessori, almeno i più direttamente interessati alla questione. Via Cererie: chiamatela provocazione, consideratela un'ipotesi di lavoro, ritenetela una bolla di sapone, sta di fatto però che il tema del mercato immobiliare a Matera merita profondi correttivi. Occorre cambiare strada, innovare, individuare percorsi alternativi, uscire dall'attuale paralisi. Facendo tutti un passo indietro per evitare che a stringere la cinghia siano sempre i soliti noti. Franco Di Pierro
Paralizzato il mercato immobiliare Ex Barilla inutilizzata
Lo stabilimento Barilla, a lato Buccico e l’assessore Guida
«UNA COSA è certa riguardo all’area dell’ex Barilla cioè quella più volte ribadita che verrà mantenuta la destinazione pubblica. E’ poi anche giusto dire che l’amministrazione non può fare programmi su un’area che nei fatti appartiene ai privati e più specificatamente a Tandoi». Così l’assessore comunale Antonella Guida ha spiegato la posizione della giunta su l’area di via Cererie sottolineando anche però che ci sono idee ben precise che portano alla possibilità che «in quell’area si possa creare un polo fieristico o congressuale ma le possibilità di utilizzo sono molte. Ciò che non ci serve è parlarne senza averne la disponibilità». Al momento come ammette lo stesso amministratore non ci sarebbero ancora stati incontri specifici sul tema da parte del sindaco con l’azienda Tandoi: «incontri che ci sono stati hanno riguardato un
raggio di azione molto più ampio di quello di cui noi stiamo parlando adesso. Io posso aggiungere», spiega la Guida, «solo che sono tantissime le possibili soluzioni per quell’area e quelle del centro congressi e del polo fieristico sono solo alcune. Tengo inoltre a precisare che non sarebbe necessario neanche modificare quella che è la situazione interna al sito stesso». Nelle prossime settimane anche di questo l’amministrazione Buccico dovrà occuparsi intanto l’assessore Guida non si sottrae nemmeno alle previsioni di aree di edilizia convenzionata o sovvenzionata che si possono costruire in città sottolineando che «ci sono somme per 77 alloggi già finanziati per i quali siamo sul punto di chiudere la convenzione con l’Ater, inoltre abbiamo individuato alcune aree da attribuire per edilizia convenzionata che ben presto sceglieremo di mettere a bando. In tutta la città ci saran-
no poi contenute nel nuovo regolamente urbanistico gli ambiti di nuovo insediamento di aree da cedere al demanio comunale per destinazione pubblica dietro un’adeguata perequazione. Un problema di cui l’amministrazione ha tenuto conto e per il quale si sta lavorando attraverso una serie di interventi» spiega ancora l’assessore Guida ricordando inoltre quella norma dell’ultima finanziaria che prevede inoltre la possibilità di inserire “metri quadri per edilizia sociale” all’interno dei provvedimenti di ordine urbanistico. In questo contesto si pone anche il lavoro da completare e affrontare nei prossimi mesi sul regolamento urbanistico per il quale la guida non parla di impasse ma di «impegno dell’Amministrazione a migliorare e modificare lo strumento avendo anche più elementi corretti sui quali lavorare a cominciare dalla nuova cartografia cittadina». p.quarto@luedi.it
PIAZZA VISITAZIONE A gennaio il vincitore ENTRO qualche giorno sarà nominata la commissione che dovrà esprimersi sui progetti riguardanti piazza della Visitazione: «il nostro obiettivo è quello di presentare» ha spiegato l’assessore comunale all’Urbanistica Antonella Guida, «tutti i cinque progetti alla città in modo da confrontarsi su quella che sarà poi piazza della Visitazione. Le decisioni della commissione saranno consegnate in una busta chiusa nelle mani del sindaco e nel corso di un appuntamento aperto alla città che si terrà indicativamente il 31 gennaio verrà annunciato il progetto vincitore e dunque il nuovo intervento che ci sarà sulla piazza stessa» conclude l’assessore Guida. I progetti dei cinque architetti di fama internazionale sono arrivati in Comune da qualche giorno e probabilmente già dai primi di dicembre la commissione potrà insediarsi e cominciare regolarmente il proprio lavoro.
Proposte di Michele Morelli e Pio Acito sullo spazio dell’ex pastificio
«Area Barilla solo nel piano strutturale Sì ai grandi eventi o al mercato del sabato» SPENTI ormai da tempo i rumorosi macchinari dell'ex pastificio Barilla, sul destino dell'edificio e della circostante area è calata una cappa di silenzio oltre la quale non è difficile immaginare fermenti e affannate proposte intorno al futuro di quella zona ghiotta. Inizialmente l'attuale amministrazione Buccico aveva deciso di destinare l'area a spazi per fiere, da realizzarsi attraverso il sistema del progetto di finanza, come riportato nel Piano triennale delle opere pubbliche. In seguito, tuttavia, quella proposta, insieme con altre di project financing, è stata stralciata dal Piano. “Non è escluso - ha affermato Michele Morelli, ex assessore comunale e presidente di “Mutamenti a Mezzogiorno” - che quel progetto possa essere ripresentato. Per ora aspettiamo la nuova proposta da parte dell'Amministrazione Buccico. E' importante che l'area Barilla non vada inserita nel Regolamento urbanistico. Occorre invece lasciarla come area bianca da disciplinare con il Piano strutturale, che è lo strumento superiore del Regolamento urbanistico. Il Piano strutturale permette di disegnare un quadro complessivo sulla strategia di sviluppo della città, che va necessariamente discusso ed approfondito con le associazioni ed i cittadini. La pianificazione dell'area Barilla ha proseguito Morelli - deve essere di natura pubblica, mentre la realizzazione può essere lasciata a soggetti privati. Potrebbero emergere rischi speculativi se, alla stessa manie-
Michele Morelli
ra della proposta per il mulino Alvino, quei luoghi venissero trasformati in area residenziale, riconoscendo al privato la cosiddetta Suv (Superficie utile virtuale). Un sistema, quello della Suv, grazie al quale è possibile creare un aumento consistente delle superfici, e conseguentemente dei guadagni, sfruttando i volumi esistenti”. Angelo Bianchi di Cittadinanzattiva sottolinea che “pur se il sindaco Buccico continua ad assicurare che per l'area Barilla non ci saranno speculazioni di privati, il rischio potrebbe sempre presentarsi. Il problema - ha detto Bianchi - è chi acquista e cosa vuole farne. Quella zona dovrebbe avere una destinazione pubblica da definire coinvolgendo la città. Si può pensare a spazi espostivi di prodotti legati al territorio oppure all'istituzio-
ne di un Politecnico delle arti. Il Politecnico, nel quale si studierebbero le maggiori arti, dalla cinematografica alla drammatica alle arti figurative, può essere istituito dal Conservatorio di Matera, il quale è un istituto di alta cultura”. Per Pio Acito di Legambiente “nell'area dell'ex stabilimento Barilla potrebbe essere organizzato il mercato del sabato oppure potrebbe diventare il luogo ideale per ospitare grandi eventi. Si tratta di una zona centrale - ha dichiarato Acito - dotata di parcheggi, spazi aperti e chiusi ed inoltre è ben servita. Il grosso rischio di speculazioni edilizie, però, è forte, al pari di quanto successo alle altre aree dismesse di Matera. Non sarebbe la prima volta che nella nostra città si concede l'autorizzazione a costruire per uffici e servizi ed alla fine, invece, vengono realizzati di fatto appartamenti per famiglie. Nessuno finora può escludere che lo stesso destino non tocchi in futuro all'area Barilla e al campo sportivo. Sicuramente i nostri amministratori sanno guardare lontano. Questo è il momento della speculazione fondiaria, che porta all'acquisto dei suoli in previsione di un futuro da disegnare e da 'costruire'. Purtroppo - ha concluso Acito - le associazioni materane, che non hanno interessi speculativi, non vengono invitate nelle sedi istituzionali dove si discute di determinati argomenti. Sono invece presenti i rappresentanti dell'Associazione nazionale costruttori e degli ordini professionali”. Biagio Tarasco matera@luedi.it
Matera 31 Girasole propone una campagna di informazione con il camper della Valbasento Martedì 25 novembre 2008
«Amianto un male da sanare» La Fulc chiede il fondo per le vittime e il monitoraggio sanitario LA BATTAGLIA del Gruppo di lavoro per la tutela dei diritti dei lavoratori esposti all'amianto nei siti industriali della Valbasento non si ferma. Dopo il convegno in cui sono stati resi noti i dati del dossier sulla situazione nell’ex Eni di Pisticci, da parte delle segreterie di Filcem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil sono partite le richieste ai parlamentari lucani e alla Regione Basilicata di adoperarsi per lo snellimento delle procedure, la convocazione di incontri e misure a sostegno delle vittime (33 quelle già accertate) e dei loro familiari. Al presidente del Tribunale, Giuseppe Attimonelli Petraglione sono stati chiesti un incontro e misure per snellire l'iter delle vertenze pendenti davanti al giudice del lavoro. Tre le sollecitazioni rivolte ai senatori Maria Antezza, Felice Belisario, Filippo Bubbico, Carlo Chiurazzi e Cosimo Latronico: attivarsi sul governo per riaprire i termini per la presentazione delle domande di richiesta benefici previdenziali in favore dei lavoratori esposti all’amianto, emanare un atto di indirizzo ministeriale specifico per tutti gli stabilimenti produttivi della Valbasento e un provvedimento che «equipari i deceduti accertati per malattie provocate da esposizione a fibre di amianto a coloro che hanno perso la vita per infortuni sul lavoro». Alla Regione,
In sei punti la ricetta anti-tracollo dell’Osservatorio provinciale della Chimica
Maurizio Girasole della Filcem Cgil
invece, è stato chiesto chiesto di costituire un fondo per i familiari dei deceduti per amianto e di avviare un'indagine sanitaria che coinvolga tutti i dipendenti dei siti produttivi insediatisi nell'area di Salandra -Ferrandina-Pisticci. Ma non basta. C’è chi come il segretario organizzativo della Filcem Cgil, Maurizio Girasole, propone al gruppo di lavoro un viaggio tra i comuni materani con il "camper della Valbasento" per raccogliere e distribuire notizie sul tema amianto. «Un’idea - spiega - nata a seguito del convegno organizzato dal gruppo di lavoro di cui faccio parte come Cgil. Vista la straordinaria partecipazione dei lavorato-
ri interessati (non di soli quadri sindacali come di solito ultimamente accade) e sta Giampiero Rossi e i parlamentari intervenuti Bubbico, Vico e Latronico contributo dato, debba dare concreto corso a quanto evidenziato in seno al dibattito. La rinnovata spinta ricevuta dalle legittime sollecitazioni dei lavoratori dell'intera Valle del Basento, indotto e popolazioni comprese, mi ha convinto sempre di più della valenza confederale della Cgil, tale da rendere bizantine le divisioni che si continuano a consumare a tutti i livelli». . Margherita Agata m.agata@luedi.it
SONO sei le priorità individuate nel documento frutto dell’ultima riunione dell’osservatorio provinciale della chimica per salvare dal tracollo l’area industriale della Valbasento. Tra le soluzioni da indicare all’Osservatorio nazionale, a cui si sollecita un incontro urgente anche con la Regione Basilicata, privilegiare «investimenti della filiera produttiva della chimica, della farmaceutica, delle energie e dell’agroindustria anche attraverso il completamento e la messa in esercizio del centro intermodale, del sistema viario e ferroviario verso Matera e Bari e i porti di Taranto e Gioia Tauro, dell’area di produzione di energia e vapore. Altra azione da mettere in campo riguarda la definizione del perimetro delle aree da bonificare per renderle immediatamente disponibili a nuovi eventuali nel in- ringraziare il giornalisediamenti. Non meno significativo, infine, il tema dello snellimento delle proceper il dure amministrative per il rilascio di liritengo si cenze e contributi per l’insediamento di nuove attività. L’assessore Nicola Buonanova Il vertice, presieduto dall’assessore Nicola Buonanova, ha indicato una serie di lunga della crisi internazionale che farà priorità che, se attuate, potrebbero contri- sentire i suoi devastanti effetti sul territobuire a ridare ossigeno all’area industria- rio, anche per l’assenza di programmi e le di Pisticci e Ferrandina attraverso la progetti che ne possano dimensionare i presenza di nuovi investimenti in grado di negativi contraccolpi. Di fronte a questa situazione di totale inutilizzare e valorizzare al meglio il sistecertezza che grava sul sistema produttivo ma infrastrutturale esistente. Dal Tavolo tecnico, convocato nei giorni del Materano, la necessità di individuare scorsi dall’assessore alle Attività produtti- strategie che siano in grado di assicurare ve, è emersa la convinzione comune che un’accelerazione nella ridefinizione del «sulla grave situazione occupazionale e modello di sviluppo e del ruolo delle aree produttiva che da anni investe l’area indu- industriali». striale basentana sta per abbattersi l’onda mar.aga
Matera 33 Pugliesi e lucani insieme sono impegnati nella salvaguardia del torrente Martedì 25 novembre 2008
Firme per l’inquinamento di Jesce Le associazioni hanno già raccolto oltre mille sottoscrizioni I sensi non mentono e denunciano un torrente Jesce inquinato, da cui si diffonde aria maleodorante. Una situazione di degrado che si trascina da anni senza che si sia mai arrivati ad una soluzione. Ora le associazioni Trekking Falco Naumanni, Legambiente di Matera e Terrigenae di Altamura promuovono una raccolta di firme per sensibilizzare i cittadini e sollecitare interventi risolutivi. Sono oltre mille le firme raccolte in una petizione che sarà inviata al sindaco di Matera, al presidente della Provincia di Matera ed all'assessore regionale all'Ambiente. «La partecipazione dell'associazione altamurana - si legge in un comunicato dell'associazione Trekking Falco Naumanni - è significativa in quanto testimonia la sensibilità alla problematica anche da parte di molti cittadini pugliesi. Perché, se è vero che lo scempio ambientale è particolarmente evidente nel tratto dello Jesce, e quindi della Gravina più a valle, è pur vero che il torrente Jesce scorre anche in territorio di Altamura, da cui proviene, facendo dell'inquinamento delle sue acque una problematica comune. D'altra parte - prosegue la nota - i beni naturali ed
Nasce la Borsa Più di dodici ore per una visita del turismo specialistica tutta lucana
Preoccupa la situazione del torrente Jesce
ambientali sono un patrimonio di tutti. E' per questo che tra i sottoscrittori ci sono molti materani, ma anche molti pugliesi ed alcuni stranieri visitatori del nostro territorio”. Le associazioni Trekking Falco Naumanni e Terrigenae stanno anche pensando di organizzare una escursione per risalire lo Jesce fino alla sorgente “per constatare passo dopo passo le condizioni in cui versa, scoprirne i pregi che ancora conserva e gli scempi provocati dall'incuria degli uomini”.
Intanto Pio Acito di Legambiente denuncia su questa vicenda “l'assenza delle amministrazioni pubbliche lucane e pugliesi, le quali - ha dichiarato continuano solo a produrre chiacchiere, convegni ed a parlare di operazioni di monitoraggio, mentre la situazione peggiora di giorno in giorno, senza riuscire a risolvere alla sorgente, è il caso di dire, il problema. La qualità delle acque del torrente Gravina era molto migliore dieci anni fa. Oggi occorre mettere in
funzione il depuratore di Altamura e far funzionare meglio quello di Matera. Purtroppo questo non accade ed il risultato è che il torrente Gravina raccoglie i liquami tal quali. Questo comporta rischi seri per la salute pubblica. Infatti, nessuno può escludere che qualcuno irrori con quelle acque di fogna i campi coltivati di prodotti che poi arrivano sulle nostre tavole. Chi nega che ci trovano di fronte ad un problema grave e pericoloso è cieco”. Biagio Tarasco matera@luedi.it
AL VIA la prima edizione della borsa del turismo lucano: l' incoming di Basilicata si presenta. L'iniziativa, promossa da “Caruso & Grassi Tour Operator'' , sarà presentata alle 16 nel corso di una conferenza stampa presso la sede dei Tour operators in viale Jonio. La 1^ edizione della borsa consentirà alle imprese turistiche di Basilicata l' incontro con 50 buyers nazionali ed internazionali. “ La Borsa del turismo ha dichiarato Silvio Grassi - rappresenterà un appuntamento importante per il settore alla vigilia della programmazione della prossima stagione. Un contributo operativo viene anche dalla nostra realtà. Proponiamo itinerari tematici (per gruppi precostituiti) tesi ad esaltare le peculiarità di territori ricchi di fascino fornendo servizi allineati ad elevati standard qualitativi ma pure orientati alla tipicità, ecco perché abbiamo inteso organizzare questa prima borsa del turismo lucano qui a Matera per valorizzarla» .
«UN FORTE dolore addominale e la corsa al pronto soccorso per ricevere le cure del caso, una radiografia e la necessità di un ricovero in chirurgia dopo aver diagnosticato due occlusioni intestinali e l'impossibilità di poter praticare dei lavaggi intestinali». In realtà però la visita specialistica si è fatta attendere e l’uomo a metà del giorno successivo ha deciso di lasciare l’Ospedale denunciando però l’accaduto al Tribunale per i diritti del malato. E’ il racconto di Armando Paladino 52enne che nella serata di domenica ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari e che dopo 12 ore non ha ricevuto la visita di uno specialista. Dopo la radiografia è stato ricoverato in reparto e dopo una prima visita da parte di un medico interdivisionale un'ora dopo il ricovero, la comunicazione di una visita accurata da parte di un chirurgo, che si è fatta vanamente attendere. Dopo undici vane ore di attese nelle quali non accade altro. L’uomo ha lasciato il reparto denunciando al Tdm quanto avvenuto. mic.fer.
34 Calcio Eccellenza Il Forza Matera ha perso una ghiotta occasione in ottica salvezza Martedì 25 novembre 2008
Di Pede: «Meritavamo il successo» Al centrocampista non è andata giù la sconfitta di Atella MATERA - Una sconfitta che lascia l’amaro in bocca. Uno di quelle domeniche da dimenticare. Sembrano frasi fatte, ma raffigurano l’esatto stato d’animo di dirigenti e calciatori del Forza Matera. La sconfitta rimediata ad Atella contro la formazione del tecnico Mecca, l’ottava battuta d’arresto in undici partite fin qui disputate, è paragonabile ad un’autentica beffa. Il Forza Matera ha fatto la partita, ha creato palle gol, ma è capitolato sotto i colpi, anzi sotto lo sfortunato tocco di Marco Acito. Infatti è stata un’autorete a condannare la compagine del tecnico Francesco Liuzzi. Una deviazione beffarda che ha ingannato il giovane Simone Loiacono che fino a quel momento aveva reso invalicabile la sua porta. Poi un tocco galeotto che ha fatto svanire tutti gli sforzi fin lì profusi. «Meritavamo il successo», commenta Nicola Di Pede, raggiunto telefonicamente per commentare la partita. «Abbiamo giocato molto bene, riuscendo a mettere in difficoltà l’Atella. Però siamo stati molto sfortunati perchè non siamo riusciti a segnare e quindi a chiudere la partita. In verità avevamo anche segnato, poi ci si è messa anche la terna arbitrale a metterci i bastoni tra le ruote perchè hanno annullato la rete di Fiorentino che era regolarissima. Poi anche in almeno altre due occasioni le “giacchette nere” non sono
Cosa va
Nicola Di Pede e accanto una formazione del Forza Matera
state impeccabili, fermano per ben due volte Antonello Farinola lanciato a rete con dei fuorigioco quantomeno discutibili. Resta però il fatto di non essere riusciti a trovare la via del gol. Si può dire che ci mancano tre. E lo dico senza presunzione, perchè abbiamo giocato davvero bene». E la prova individuale di Nicola Di Pede? «Sono entrato a partita in corso, quando eravamo sullo 0-0. Il mister mi ha schierato esterno a destra. Ho provato a dare il mio contributo, ma prima si è fatto male Di Cecca, poi abbiamo subito il gol ed è stato difficile trovare
spazio». In questa stagione si sta adattando a più ruoli, ha fatto anche il terzino. Però è andato pure vicino al gol. Manca poco alla prima segnatura. «Ho già colto due traverse. spero di andare quanto prima a segno per aiutare la mia squadra ad uscire dalle zone basse della classifica». Magari segnando proprio domenica prossima nella sfida contro il Picerno, dove ci sarà un incrocio con un materano doc che gioca nelle fila potentine come Rino Ciardiello. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it
SONO TANTI i miglioramenti che, giornata dopo giornata, si stanno vedendo nella formazione di mister Francesco Liuzzi. Domenica ad Atella il gioco espresso è stato buono. Sono state tante le occasioni create, anzi il Forza Matera era anche andato in gol con Fiorentino, ma la terna arbitrale ha annullato la segnatura. In più occasioni Piervito Di Cecca, Ferramosca e Antonello Farinola hanno messo in grossa difficoltà la difesa della squadra locale, senza grossa fortuna. Resta quindi la buona prestazione con il rammarico di non aver raccolto punti in quello che si presentava come uno scontro diretto per la permanenza.
Cosa non va TRA le cose che non vanno per questo Forza Matera, oltre ad essere tornati dalla trasferta nel Vulture con zero punti in saccoccia, c’è la continua mancanza del “killer istint”. Cioè l’incapacità di chiudere le partite. In questa gara è mancato innanzitutto il gol, ma per portare a casa i tre punti bisogna segnare. Il Forza Matera si deve scrollare di dosso questo status di “incompiuta”, nel senso che deve riuscire a mettere a frutto quanto prodotto nell’arco dei novanta minuti. Raccogliere complimenti non fa muovere la classifica. Quindi diventa necessario trovare quella giusta “cattiveria agonistica” tale da vincere questi scontri diretti.
Prima Categoria Si cercano rinforzi Promozione La sconfitta di Lagopesole pesa sul morale
Rigamonti sul mercato Occorre un attaccante DOPO LA Prima vittoria e un pa- Rigamonti. Da sottolineare che noi siamo reggio fuori casa , la Rigamonti cade ancora questa volta ad ope- una società che non possiede ra del Salandra, squadra che si è grandi risorse economiche, la dimostrata un buon complesso maggior parte dei ragazzi è con con una buona organizzazione noi per l'attaccamento alla società, al gruppo perché sono tutti di gioco. E proprio l'organizzazione di amici e hanno spirito di sacrifigioco è quella che è mancata do- cio essendo appassionati di quemenica alla Rigamonti, i motivi sto gioco”. Prossimo turno si gioca in trali chiediamo al vice presidente sferta a Bernalda sarà una settiFrancesco Andrisani. Presidente domenica non si è mana difficile a livello psicologivista una buona gara da parte co per i ragazzi? “ Certo la sconfitta non li aiuta ma dei suoi ragazzi, da sono convinto che sacosa è dipeso? pranno reagire nel “Non sono tanto modo più giusto, rid'accordo, e vero che cordiamoci che il nosi è vista una brutta stro inizio di campiogara, ma noi da tempo nato non è stato dei sappiamo che in squamigliori, quindi mi dra ci manca un cenaspetto una reazione trocampista che codi rabbia e di orgoglio struisca e che dia quei vista l'immeritata palloni da mandare in sconfitta, questo porta gli attaccanti. gruppo di ragazzi meDomenica per le asrita ben altro, dimosenze di alcuni uomistrano un attaccani il mister ha dovuto Nunzio Marsico mento alla maglia e ai cambiare qualcosa veri valori dello sport, nell'assetto della squadra, alcuni hanno dovuto ricordo che non percepiscono giocare fuori ruolo, in più abbia- soldi, lo fanno per puro divertimo solo una punta a disposizio- mento e talune volte la fortuna ne che è Nuzzolese e gioca trop- può essere un po' magnanima po isolato, quindi viene meno la nei loro confronti perché se lo pericolosità in area avversaria, e meritano. Mi auguro che almeno un punci troviamo costretti ad attaccare con i centrocampisti, ed a vol- to si riesca a raccogliere nella te ci scopriamo prendendo peri- prossima gara vista la classifica possiamo raggiungere il Pomacolosi contropiedi”. Allora è il caso di prendere gio- rico e la Tramutolese che non vanno meglio di noi, bisogna catori nei ruoli scoperti? “Si è il caso, ma ne dobbiamo crederci”. Nella speranza di raccogliere parlare con il presidente, dobbiamo valutare anche i giocatori un buon risultato la Rigamonti, che sono liberi e disponibili ad Mancini preparerà in settimana entrare nella rosa, se il presiden- nel migliore dei modi i suoi rate riuscirà a prendere gli uomini gazzi. giusti, allora vedremo un'altra vi.bo.
Varisius senza cattiveria Nicola Stella: «Serve più decisione e malizia»
DOMENICA mattina si è partiti con ottimismo sperando di fare risultato contro il Lagopesole, queste erano le speranze del presidente della Varisius Montemurro. Dopo la gara la delusione per un risultato bugiardo, che ha visto penalizzati i ragazzi di mister Tucci. A livello di gioco niente da eccepire, gara giocata bene ma il risultato come spesso accade sui campi di calcio non rispecchia l'andamento delle gare e basta un colpo di fortuna, un episodio o un arbitro un po' accondiscendente che il lavoro di novanta minuti svanisce. E' questo ciò che è accaduto al Varisius, con il portiere Nicola Stella parliamo della gara e della delusione che ha colto tutti dopo un match giocato davvero bene. Una gara che sembrava nelle vostre mani nel primo tempo, ma vi è scappata come se lo spiega? «Ci è andata male, speravamo in un risultato positivo Una gara nata bene dove in tutto il primo tempo gli avversari non ci hanno preoccupato, nonostante le intimidazioni con i falli poco ortodossi e che ci hanno messo fuori uso calciatori importanti vedi Montelli uscito nel primo tempo». Siete migliorati rispetto alle prime gare, ma cosa vi manca ancora per fare risultato in trasferta? «Sì la squadra è migliorata, secondo me dobbiamo cambiare il passo a livello caratteriale, già contro la Santarcangiolese si sono visti miglioramenti, ma ci manca l'astuzia la malizia e più importante i cosiddetti attributi che in qualche occasione ci mancano. Così si può sopperire ad alcune carenze tecniche, con la grinta e il carattere. Sul piano del gioco domenica
La punta Montelli e il portiere Nicola Stella
abbiamo giocato benissimo, abbiamo solo peccato nel non chiudere la gara con le tante occasioni avute durante la gara. Sono d'accordo con il nostro presidente che la nostra squadra deve scendere per vincere sempre, ma ci servono dei gladiatori”. Lei che è un portiere da dietro segue la squadra cosa secondo lei non è andato bene domenica? “ Da premettere che le questioni tecniche sono del mister non mi competono, ma secondo me, potevamo mettere un centrocampista per fare più filtro, la fascia sinistra ha funzionato bene, la destra è stata messa in difficol-
tà. Ma questo se ne parlerà in settimana. La nostra società è giovane come l'allenatore e il presidente, bisogna fare esperienza e crescere, ora si pensa alla prossima gara”. La prossima è contro il Tolve, gara difficile. “ Si è una gara difficile, il Tolve sta cercando di recuperare il primo posto dopo la sconfitta del Policoro, ma troveranno una squadra non abbattuta ma caricata per un pronto riscatto”. Vincenzo Bochicchio matera@luedi.it
Martedì 25 novembre 2008
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Investiti 220mila euro, la squadra tornerà a giocare in casa già per il prossimo campionato
Finito l’esilio del Miglionico calcio C’è la gara d’appalto per la riqualificazione del campo sportivo MIGLIONICO - E' partita! La gara di appalto, indetta per i lavori di adeguamento e messa in sicurezza del Complesso Sportivo “Michele Ditrinco” in contrada Serre a Miglionico, è stata accolta da tutti gli sportivi della cittadina del castello del Malconsiglio, come un raggio di sole in una gelida giornata invernale. Dopo due interi campionati da esiliato, il Miglionico Calcio intravede finalmente la speranza di poter tornare a calcare, almeno per la prossima stagione, il terreno del nuovo comunale ristrutturato e adeguato alle norme di sicurezza. I lavori a realizzarsi appaltati dall'Amministrazione comunale consistono essenzialmente, nella trasformazione del campo di calcio attraverso la sostituzione dell'attuale superficie di gioco in terra battuta con un'altra realizzata con manto in erba na-
Il campo sportivo comunale di Miglionico
turale; un impianto di irrigazione che si prevede di alimentare con una pompa di pescaggio che attingerà da una vasca di riserva idrica (anch'essa da realizzare) alimentata dall'Acquedotto Lucano e da un
pozzo di captazione delle acque superficiali. Completa la dotazione delle attrezzature del campo, un macchinario per la manutenzione della nuova superficie di gioco. La riqualificazione della
superficie di gioco interesserà anche il campo da tennis che si prevede di pavimentare con erba di tipo sintetico e completato con gli arredi. Altra superficie interessata ai lavori sarà un'area attualmente inuti-
Ferrandina L’assessore Zito:« Presto il bando per lo stadio di Macchia»
Sport e nuoto per tutte le tasche A disposizione 12 buoni per le famiglie a basso reddito FERRANDINA - Sport per tutti anche a Ferrandina. E’ stato pubblicato nei giorni scorsi il bando per i “buoni sport” destinati a giovani in condizione di disagio economico. Di 2.400 la somma a disposizione, 12 i beneficiari finali. Le domande si possono presentare entro il 15 dicembre all’Ufficio Assistenza del Comune. A darne notizia è l’assessore allo Sport Rocco Zito. Ma non è la sola iniziativa di carattere sociale legata all’attività sportiva messa in cantiere dall’assessore. «Nei giorni scorsi - fa sapere - abbiamo siglato una convenzione con la società “Il delfino” per consentire di avvicinarsi al nuoto a ben 30 persone». A poter frequentare gratuitamente la piscina comunale dieci ultrasessantenni e venti ragazzi, compresi nella fascia di età che va da 4 a 14 anni. Anche in questo caso il criterio di selezione è in base alla situazione economica. Per quanto concerne gli impianti sportivi, inoltre, Zito ha altre importanti novità. «Oltre al
Rocco Zito
progetto per la messa a norma del Santa Maria, per cui ringrazio l’ingegner Mele e lo staff dell’Ufficio Tecnico per la celerità e l’impegno profuso, sulla scia
dello schema di convenzione approvato per il completamento del Polivalente e per la gestione del campo di calcio a 5, a breve sarà approntato anche il bando per recuperare e affidare in gestione i campi di calcetto e da tennis di Macchia di Ferrandina». Nell’occasione l'assessore, che ha anche la delega all'Agricoltura, ha espresso soddisfazione sull’esito della manifestazione "Naturalmente Lucano" che ha visto la partecipazione dei formaggi dell’azienda Di Gilio Antonio e del salumificio Ferrandinese di D&D di Di Stefano Angelo. «Ma ancora più grande è la soddisfazione per Ferrandina e per il settore agricolo - dice Zito- di aver aver visto premiare una ferrandinese, la dottoressa Giovanna Cosentino sulla Tesi di Laurea nel settore Tecnologie Alimentari, "Le olive di Ferrandina tra valorizzazione economica e salvaguardia del territorio"». Margherita Agata m.agata@luedi.it
lizzata che sarà allestita e predisposta ad essere utilizzata come area di riscaldamento ed allenamenti specifici. Il termine ultimo di ricezione delle offerte per la realizzazione dell'opera, interamente finanziata per un importo pari a 220.000 euro con mutuo dell'Istituto per il Credito Sportivo nell'ambito del protocollo d'intesa tra Provincia di Matera, Coni e Ics, scadrà il 16 dicembre 2008. I lavori devono poi essere ultimati entro 180 giorni, naturali e consecutivi, decorrenti dalla data di consegna lavori. Presumendo come Gennaio 2009 la data di consegna lavori, entro l'estate 2009, Miglionico avrà finalmente il suo nuovo impianto sportivo. Viva soddisfazione è stata espressa e manifestata dal consigliere con delega allo sport, Franco Perrino, per l'importante e onerosa scelta, portata avanti dal-
La protesta dell’Itas di Marconia
Studenti ignorati dalle istituzioni MARCONIA - Gli studenti dell’Itas di Marconia continuano a manifestare contro la legge Gelmini e la Finanziaria con assemblee d’istituto, incontri pomeridiani con docenti, genitori, e rappresentanti delle istituzioni. Proprio da quest’ultimo interlocutore gli studenti marconesi si sentono «poco considerati, visto che continuano a defilarsi. -si legge in una nota dei ragazzi- Delle persone invitate (il sindaco di Pisticci Michele Leone; l’assessore alla Pubblica istruzione, Michele Sisto; il presidente della Provincia, Carmine Nigro; l'assessore alla Pubblica istruzione provinciale, Pasquina Bona; il presidente regionale
Ferrandina Angelo Zizzamia eletto tra i delegati all’assemblea regionale
In 171 alle Primarie dei giovani del Pd FERRANDINA - Sono state molto partecipate, al di là delle più rosee aspettative le primarie per eleggere il segretario nazionale dei giovani del Partito democratico, contestualmente all'elezione dei delegati all'assemblea nazionale e regionale. A Ferrandina, infatti, sono stati ben 171 i giovani aderenti al partito di Veltroni che hanno espresso il proprio voto. Una massiccia partecipazione che ha consentito al candidato locale all'assemblea nazionale, il giovanissimo studente Vito Micene di ottenere un lusinghiero risultato (circa 300 voti di cui 164 nella sola Ferrandina) e la netta affermazione ed elezione all'assemblea regionale del giovane dirigente locale del Pd, Ange-
lo Zizzamia. Quest'ultimo, con circa 180 preferenze (149 quelle ottenute a Ferrandina) si piazza tra i primissimi posti dei quaranta delegati eletti dell'intera provincia materana che andranno a comporre l'assise regionale. Un risultato accolto con soddisfazione dal partito dei “grandi”. «Questi risultati fanno sì - ha commentato il segretario cittadino del Pd Paolo Schiavone - che il Partito democratico di Ferrandina si collochi tra i primissimi posti dell'intera provincia di Matera in termini assoluti di partecipazione al voto. Segnale, quest'ultimo, di un partito autorevole, fortemente radicato sul territorio e soprattutto capace di intercettare le ansie e le speranze dei giovani attor-
no a tematiche che più interessano il loro incerto futuro, quali la scuola ed il lavoro; un partito capace, al suo interno, come nel caso di Zizzamia e Micene, di esprimere gente credibile e che incarna i valori fondanti di questo giovanissimo partito. I giovani - ha concluso Schiavone - rappresentano una risorsa fondamentale per tutti noi ed è ai giovani che sono tenuti a rivolgere l'attenzione tutti coloro, tra cui i partiti, che sono chiamati a rappresentare le istanze e le problematiche di un'intera comunità». A rafforzare l’alto valore democratico delle Primarie dei giovani del Pd, il fatto che sono arrivate in un momento di forte sfiducia nei partiti e nella politica. mar.aga
l'amministrazione, nonostante opposizioni e ostruzionismi a volte anonimi, che hanno accompagnato l'iter di approvazione del bando di gara. «Favorire la pratica dello sport creando degni luoghi di aggregazione nella nostra piccola comunità è un obiettivo che ci eravamo preposti e che stiamo, anche se con un po' di ritardo non dovuto a noi, mantenendo e cercando di portare a compimento. Un ringraziamento particolare va da parte mia al sindaco Borelli per la fiducia accordatami con la delega allo sport e che spero di aver onorato, portando in dirittura di arrivo questo progetto in cui tutta l'amministrazione ha speso molte energie credendoci fino in fondo». Davvero una bella notizia per i tifosi del Miglionico calcio. Antonio Centonze provinciamt@luedi.it
Il municipio di Ferrandina
Vito De Filippo; gli assessori regionali Falotico e Autilio; il direttore Inglese; il dirigente provinciale Mario Trifiletti; i rappresentanti di Cgil, Uil e Snals), erano presenti solo Sisto e il sindacalista Eustachio Nicoletti della Cgil. Si sono giustificati per la propria assenza solamente il sindaco, l'assessore alla Pubblica istruzione provinciale e gli assessori regionali. La Cisl, nonostante i diversi tentativi non siamo riusciti a reperirla. Hanno partecipato al dibattito il Preside Salvatore Carone, i rappresentanti d' istituto, il Presidente del consiglio d' istituto Giuseppe Cacciatore». Un’iniziativa meritevole poco considerata.
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Salandra Il partito provinciale ha nominato Saverio Ciccimarra sostituto pro tempore
Bufera in casa Forza Italia Sfiduciato il coordinatore comunale Amedeo Pace SALANDRA - Ancora una volta Salandra in politica, si mostra un paese sui generis. Ifatti, mentre a livello nazionale FI si scioglie per fondare il Pdl, a Salandra la sezione viene commissariata «per le ripetute iniziative pubbliche del coordinatore, Amedeo Pace, in palese contrasto con gli articoli 2 e 4 dello statuto». A darcene informazione è il componente del direttivo provinciale, Francesco Soldo, destinatario, insieme ad altri, di una missiva del coordinatore provinciale, il senatore Cosimo Latronico. Gli addebiti attribuiti a Pace sono di portare disorientamento fra gli iscritti; e poi ancora un'assemblea che richiede l'intervento degli organi competenti per garantire una condotta coerente; i ripetuti richiami atti a riprendere l'iniziativa politica ed organizzativa che non hanno ottenuto effetto. «Pertanto -conclude la nota- Amedeo Pace viene sospeso, in attesa dei provvedimenti degli organi nazionali, e Saverio Ciccimarra è nominato commissario
Da sinistra, Amedeo Pace, Cosimo Latronico e Soldo
straordinario per il tempo necessario alla composizione dell'assetto elettivo, con pieno mandato a rappresentare e ripristinare le linee programmatiche di FI. «Sappia Pace -commenta Soldoche il punto di riferimento di FI qui a Salandra sono io, mentre politicamente non si deve pretendere di essere a ogni costo contro l'Ammini-
strazione comunale, anche quando non c'è necessità. Tranne prova contraria -aggiunge Soldo- l'unico consigliere della lista di minoranza, rimasto al proprio posto, è mio figlio Emanuele; gli altri sono passati tutti in maggioranza, dopo le dimissioni di Mario Uricchio». Nello specifico le iniziative rese pubbliche unilateralmente
che a Pace vengono contestate sono: 1) Affissione di un comunicato di espulsione “con effetto immediato dalla Pdl cittadina del consigliere comunale Emanuele Soldo, per gli innumerevoli atti di insubordinazione”; 2) Aver firmato il referendum abrogativo del Lodo Alfano promosso dal partito di Di Pietro-Idv; 3) Aver promosso unilateralmente un convegno dei parlamentari di FI con un comunicato dai toni piuttosto inquisitori; 4) Aver reso pubblico un suo personale provvedimento di sfiducia e allontanamento dalla sede cittadina del tesserato Francesco Soldo; 5) Avere, infine, comunicato alla Questura di Matera e al sindaco di Salandra la chiusura della locale sezione del Partito. In realtà -conclude Soldola sezione non è chiusa e l'affitto viene pagato anche da me, insieme ad altri; cambiando la serratura come ha fatto il Pace poiché il contratto di affitto è a lui intestato, saremo al massimo costretti a trovare un altro locale. Costantino Di Cunto provinciamt@luedi.it
Previsto nel Piano sociale di zona, avrà carattere permanente
Sportello immigrati in Collina Presidio operativo dal 10 novembre a Stigliano STIGLIANO - E' attivo da lunedì 10 novembre, presso la biblioteca comunale di Stigliano, lo Sportello immigrati. La struttura, aperta 5 giorni a settimana per due ore, si rivolge agli oltre 80 immigrati presenti sul territorio comunale ed a quelli dei paesi limitrofi. Lo Sportello per gli immigrati rientra in un progetto più grande che coinvolge tutti i comuni del Piano sociale di zona. A Stigliano, come a Pisticci, sarà fisso, mentre in tutti gli altri comuni del Piano avrà un'organizzazione itinerante. A gestirlo sarà, per conto dell'ambito sociale di zona “Collina Materana”, l'associazione Agape di Marconia. «E' un risultato importante -dice l'assessore alle Politiche sociali del comune di Stigliano Nicola Fornabaio- che dota il nostro comune di uno strumento utile per favorire l'integrazione dei migranti presenti sul no-
stro territorio. La struttura ha infatti come obiettivo -aggiunge l'assessore comunale- quello di agevolare i cittadini non italiani presenti sul territorio nel percorso di inserimento e di accesso ai servizi essenziali, nonché di favorire il loro inserimento attraverso il trasferimento di quelle conoscenze necessarie per comprendere meglio la nostra società. Attraverso questo Sportello saranno fornite consulenze ed informazioni alla popolazione straniera, agli enti, alle istituzioni ed alle associazioni sulle questioni legate al fenomeno migratorio e sui possibili interventi in materia di immigrazione ed integrazione. Una serie di servizi -conclude Nicola Fornabaio- rivolti ai cittadini non italiani nuovi residenti, ai cittadini non italiani da tempo residenti, ma comunque interessati ad accedere a informazioni e accompagna-
mento ai servizi specializzati, ai cittadini italiani che hanno in atto interazioni con cittadini non italiani sul territorio, a quelli con cittadinanza italiana di recente acquisizione, ad enti, uffici comunali, associazioni del territorio a vario titolo coinvolte nelle questioni legate al fenomeno migratorio che necessitino di consulenze specifiche. Infine, attraverso lo sportello immigrati verranno offerte informazioni ed alla popolazione italiana e non, ed a tutti quei soggetti istituzionali che si misurano quotidianamente con tali questioni, sulla legislazione relativa ad immigrazione, sanità, lavoro, scuola, servizi offerti sul territorio. Lo sportello immigrati gestirà anche una banca dati per il monitoraggio, così come strumenti per la rilevazioni dei bisogni della popolazione di migranti sul territorio». Rocco Olita
Pace si difende dalle accuse
«Io giovane tradito passo da dittatore» AMEDEO Pace non ci sta a passare da dittatore e si mostra convinto del suo operato. «In primo luogo sostiene- non mi sembra politicamente corretto che vengano organizzate assemblee di iscritti dove si deve parlare di me, mentre io non ne sono al corrente. Il fatto che il vicesegretario sia venuto a cercarmi a lavori già iniziati, non è una giustificazione valida. Né è giusto che esponenti del Pd parlino di sospensioni a mio carico già da giorni. Chi mette in giro certe voci? In secondo luogo la nostra azione politica non è quella di mantenere in vita un'amministrazione avversa e miope ai problemi della gente. Ho preso dei provvedimenti -continua- in attesa che i probiviri facciano chiarezza sul comportamento del nostro operato amministrativo, a iniziare dalle dimissioni di Mario Uricchio. Era nostro capolista e capogruppo in consiglio comunale, ma non è stato sostenuto dall'altro consigliere del partito, Emanuele Soldo, nella sua azione di opposizione, per cui si è dimesso da consigliere e dal partito. Prima delle sue dimissioni alcuni consiglieri si erano dissociati dalla maggioranza e questa era rimasta con sette consiglieri su sedici, contro i cinque eletti in minoranza. Con gli altri quattro si raggiungeva quota nove, per cui il nostro partito aveva il dovere di capitanare l'operazione. Sui rifiuti, nel 2004, Francesco Soldo ha fatto sollevare una gigantesca protesta popolare; perché oggi non muove foglia? La verità è che siamo di fronte al connubio politica e affari. All'epoca
Amedeo Pace
il sindaco Moramarco aveva sollevato all'autority per l'energia del gas il problema sulla validità che prevedeva di far pagare una quota fissa anche a chi non consumava il gas; e poi sulle tariffe, più alte che altrove. Mentre questa Amministrazione non ha dato continuità al discorso e ha fatto decadere il problema. Perché? A breve, inoltre, scade anche la sua convenzione del gas col Comune. Ho messo a disposizione del partito -conclude Pace- la mia faccia pulita e non consento a nessuno che sia macchiata». Un giovane orgoglioso di definirsi di destra -dicono i sostenitori di Paceche con i suoi comunicati emessi in quantità industriale ha commesso degli errori, anche di grammatica. Ma che ha mostrato almeno due aspetti verso i quali diventa difficile per chiunque muovergli rimproveri: 1) Aiutare sempre i bisognosi; 2) Sostenere che l'unica arma di difesa che possiedono i deboli è quella di battersi per il rispetto della legalità. cos.di cun.
Buona gara disputata con l’Avigliano, la difesa ha dato il meglio di sè
L’Irsinese supera la prova d’orgoglio IRSINA - Decisiva prova d'orgoglio per l'Irsinese, domenica scorsa, anche se la partita si presentava piena d'insidie, l'Avigliano s'è dimostrato, infatti, squadra a tutti gli effetti, tenendo sulla corda l'irsinese fino alla fine della gara. La squadra di Patella, ben messa in campo e con gli schemi che hanno ben funzionato, questa volta, nel migliore dei modi; forse in questa gara il reparto che ha tenuto meglio è stato proprio quello difensivo, bravi con un “super Sansone” in coppia con Cristallo sono stati davvero insuperabili ieri, bravi ad intercettare ed a rilanciare di prima, le azioni di gioco. I due gol, tutti per il vantaggio dei rossoneri, di ot-
tima fattura, sia con Cardano dalla distanza, sia con Giangaspero su splendida azione di Fiorino che ha messo la palla della vittoria sul piede del centravanti rossonero. Quindi, una squadra che s'è sbloccata dal punto di vista mentale, grazie anche all'arrivo del preparatore Massari che non a caso, ha coinciso con il ritorno alla vittoria. Abbiamo ascoltato il commento del mister della squadra rossonera, Enzo Patella: «Sono molto contento della prestazione data dai ragazzi ieri -dice Patella- ho finalmente avuto la risposta che mi aspettavo da tempo. Non solo per la vittoria ottenuta, che la cercavamo in tutti i modi, mi ha gratificato molto la
risposta mentale offerta da tutta la squadra, abbiamo giocato ad un gran ritmo -continua Patella- i reparti si sono ben comportati, soprattutto la difesa, il goal preso purtroppo non è stato causale, ma direi una vera perla dell'attaccante Petilli, che a mio avviso nel torneo in corso rimane uno di quei giocatori, che in campo fanno sentire il peso della loro professionalità. Sul pareggio ho temuto infatti che ci fosse il solito calo emotivo, invece la squadra ha reagito bene, e sul tambureggiare di lacune ripetute azioni siamo riusciti a pervenire alla definitiva vittoria». Si può dire di aver ritrovato ancora una volta il punto da dove ripartire, abbiamo
Mario Sansone
chiesto la mister. «Diciamo che ci siamo riorganizzati per affrontare le prossime sfide, nella settimana prossima faremo un po' il punto della situazione e valuteremo sul da far-
si, il gruppo c'è questa vittoria contro un ottima squadra come lo è l'Avigliano è stata proprio salutare». Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it
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Bernalda Un gruppo moderato di centrodestra che mostra i muscoli al centrosinistra uscente
Grandi coalizioni per le comunali Firmata l’alleanza di Udc, FI e Pdl con la civica “Agire Pulito” BERNALDA - «La nostra forza politica sta crescendo di giorno in giorno». Questo il commento di Udc, FI-Pdl e Circolo Pitagora dopo l'accordo con Sviluppo Pulito - Agire Europeo. Che le manovre politiche per la prossima primavera fossero entrate nel loro vivo lo sapevamo già; e la conferma ci viene dagli accordi che in queste settimane si vanno consolidando. Tra i più attivi c'è la forza civica che si va profilando e che di giorno in giorno cresce in numeri e in gruppi-associazioni che ne vogliono fare parte. La conferma ci viene, dopo l'accordo tra Udc e FI-Pdl prima, e tra questi con Circolo Pitagora dopo, e ora anche con Sviluppo Pulito - Agire Europeo. L'accordo è stato portato a termine il 19 novembre, quando le quattro delegazioni si sono strette la mano per essere la forza politica alternativa all'attuale amministrazione di centro-sinistra. Questo quanto appreso dalle parole di Antonio Santandrea, segretario dell'Udc. «Nel corso dei proficui lavori -si legge nel comunicato diramato dalle quattro forze politiche- si è avuto modo di verificare una positiva ed ampia convergenza di valutazioni e di analisi sulle vicende politico-amministrative di Bernalda e Metaponto, e la sussistenza delle necessarie condizioni politiche e operative per l'ulteriore prosecuzione degli incontri, finalizzati alla redazione di un progetto e di un programma amministrativo comune che di fatto segni, finalmente, un autentico momento di sviluppo sociale e di rilancio econo-
Il municipio di Bernalda
mico dell'intera comunità bernaldese-metapontina. In particolare -continua la nota- la delegazione di Sviluppo Pulito - Agire Europeo, ha assicurato la propria condivisione e piena adesione al progetto avviato da Forza Italia - Pdl, Udc e Circolo Politico Pitagora. Condizioni preliminari e qualificanti dell'accordo, sono state individuate nella necessità di coinvolgere, nei lavori che porteranno alla nascita della coalizione, anche quelle ulteriori forze politiche e gruppi sociali che si mostreranno interessate a percorrere insieme la fase di scelta definitiva degli obiettivi e la formulazione del programma necessario al loro raggiungimento; compresa
l'individuazione degli strumenti democratici atti a delegare ai cittadini la definitiva scelta del futuro candidato Sindaco di Bernalda. A chiusura dell'incontro, tutti i delegati hanno ribadito che la «discontinuità nel modo e nel merito di amministrare, la volontà di coinvolgimento di ogni sentire politico e di tutte le intelligenze e delle professionalità disponibili, oltre che l'apertura a tutti i gruppi attivi nel sociale che si mostrassero attenti a rendersi parte integrante ed attiva del nascente progetto politico-amministrativo», rappresentano le solide basi che, ad oggi, fondano la ferma volontà di portare soluzioni innovative ed efficaci, di cui la comunità oggi più che mai ha bisogno. Un progetto politico-amministrativo da sottoporre -conclude il comunicato- con dignità ed orgoglio, al vaglio degli elettori ed al confronto elettorale, unitamente ad una lista “civica” che raccolga uomini consapevoli delle responsabilità ed animati da autentico e sincero spirito di servizio». «Come nascondere dice Santandrea dell'Udc- la grande soddisfazione che è in noi per tali accordi e per le continue richieste di parti politiche ed associative che vogliono far parte di questo progetto. La nostra forza -continua il segretario- cresce di giorno in giorno. Ecco -conclude Santandreastiamo portando avanti un grande progetto che sia l'alternativa a questo centro sinistra poco attento al paese e ai suoi cittadini». Fabio Sirago provinciamt@luedi.it
Continua la battaglia legale nell’assise
Tursi, Guida vince al Tar si va al Consiglio di Stato TURSI - Ora c'è anche il crisma dell'ufficialità: il Tar di Basilicata ha accolto il ricorso presentato dal sindaco di Tursi, Antonio Guida, e dai consiglieri di maggioranza Natale Vallone, Francesco De Simone, Angelo Viviano, Pietro Santamaria, Tommaso Tauro e Filippo Palermo (presidente del Consiglio comunale), eccezion fatta per l'assessore alla Cultura, Francesco Marra (che non ha inteso firmare l'istanza), presentato contro il decreto di scioglimento del consiglio comunale da parte dell'allora prefetto di Matera, Carlo Fanara, emesso lo scorso 17 marzo. Il collegio dei giudici amministrativi, presieduto da Antonio Camozzi e composto dal consigliere Giancarlo Pennetti e dall'estensore, Primo referendario, Pasquale Mastrantuono, nell'udienza di merito dello scorso 20 novembre, leggiamo nel dispositivo di sentenza, “accoglie la domanda impugnatoria, respinge la domanda risarcitoria annessa al ricorso principale, respinge il ricorso incidentale ed ordina che la sentenza sia eseguita dall'Autorità amministrativa”. Morale della “favola”, nella Città di Pierro non è cambiato nulla, in sostanza, ma si è soltanto fatto un ulteriore passo in avanti verso la soluzione definitiva della vicenda che vedrà inevitabilmente i nove consiglieri dimissiona-
ri e la prefettura stessa (costituitasi anch'essa dinanzi al Tar con l'Avvocatura dello Stato) ricorrere in appello presso il Consiglio di Stato in un'udienza che si preannuncia definitiva e “tombale” la cui data ricadrà con molta probabilità nei primi mesi dell'anno 2009. Gli avvocati vincitori dunque, Donatello Genovese e Francesco Gaetano Scoca, autentico luminare del Diritto amministrativo, (è nome imponente non solo nella Capitale), oppostisi al decreto di commissariamento, dovranno pertanto difendere il risultato ottenuto al Tar, stavolta a parti rovesciate, poiché i “resistenti” al Tar divengono ora ricorrenti in Consiglio di Stato. Si tratta di Annibale Santagata, Salvatore Mario Ragazzo, Giuseppe Modarelli, Rosa Sarubbi, Angelo Castronuovo, Antonio Lauria, Antonio Caldararo, Salvatore Caputo e Salvatore Cosma, difesi a loro volta dagli avvocati Ignazio Lagrotta e Aldo Loiodice professori di Diritto Costituzionale presso l'Università di Bari, i quali tutelano però, sette consiglieri comunali dimissionari su nove, esclusi Salvatore Caputo e Antonio Lauria, che si costituiranno comunque rispettivamente con i legali, Brigida Caputo e Giuseppe e Marirosa Panio, gli stessi difensori dinanzi al Tar. Pierantonio Lutrelli
Tursi La terza edizione ha visto protagonisti i ragazzi della III B
Cresce il “Progetto solidarietà” Raccolti settanta euro per i bambini dell’Equador
TURSI - Continua l'operazione “Progetto solidarietà”, giunto quest'anno alla terza edizione. Stavolta era il turno degli alunni della terza B, che verso le dieci del mattino, hanno preparato i tavoli, e ci hanno depositato le focaccine, i rustici, le bibite. Di lì a poco sarebbe scattata la ricreazione. Le ragazze hanno infilato i guanti e come dei veri barman hanno aspettato che uscissero gli alunni. Un compagno teneva una scatola dove mettere i soldi. Si è andati avanti fino alle dieci e trenta, quando gli ultimi, quelli di prima media hanno acquistato, la roba da mangiare, senza andare stavolta come gli altri giorni alle macchinette delle buste di patatine. Alla fine quando tutti i ragazzi erano rientrati dal corridoio, loro i ragazzi della terza B hanno mangiato quel che era rimasto. Poi insieme alla professoressa di lettere sono rientrati in classe ed hanno contato le monetine raccolte. Era presente suor Antonietta Di Lorenzo, referente del progetto. Sono stati raccolti 70 eu-
ro, che la suora conserverà, per poi mandare l'intera somma raccolta a fine anno, alla casa madre che si trova a Milano, che porterà i soldi in Equador, dove hanno una missione e una scuola per i bambini di Quito. Interpellati ragazzi della terza B, hanno raccontato che ognuno di loro si è autotassato di tre euro, e con questo denaro sono andati a fare la spesa per comprare la roba da mangiare, che i loro compagni avrebbero acquistato dando un'offerta di trenta centesimi per ogni pezzo. Un alunno ha dichiarato a nome della classe: Non ci crediamo nell'iniziativa. Speriamo che i soldi arrivino veramente a destinazione. Suor Antonietta, comunque ha portato in ogni classe un numero della loro rivista trimestrale, dove c'è l'articolo che parla del progetto solidarietà. Una copia in ogni classe, una copia al preside ed una in sala professori. «La nostra madre generale, cerca di mandare i soldi, in occasione di qualcuno che si reca in quelle terre di missione.
Cori lucani, a Bernalda la X Rassegna regionale
Scatti sulla giornata di solidarietà indetta alla scuola media di Tursi per aiutare le popolazioni sofferenti dell’Equador. La terza edizione è riuscita.
Anzi c'è una sorta di collaborazione con le altre organizzazioni umanitarie che operano in Equador, perché se i sondi vengono mandati per posta, il governo si trattiene quasi metà della somma, per tasse e per il cambio dell'euro». Di rilevare la novità di quest'anno: un terzo della somma raccolta servirà per
acquistare una stampante per i fogli formato A3 che serviranno a pubblicare il giornalino scolastico. E gli alunni di terza B sono consapevoli anche di questa iniziativa. La raccolta fondi si fa ogni mese. A dicembre sarà il turno della terza C. Salvatore Martire provinciamt@luedi.it
BERNALDA - La chiesa Mater Ecclesiae di Bernalda al centro della musica. A portare le note tra la gente bernaldese sono stati gli undici cori regionali che durante la “Decima Rassegna Regionale; Inno alla Solidarietà”, si sono esibiti all'interno della chiesa bernaldese alle ore 19.30, subito dopo la Messa. L'evento che è arrivato alla sua decima rappresentazione, ha visto la partecipazione delle associazioni corali che sono iscritte all'Abaco. «La rassegna -ci ha detto il vicepresidente del coro “Alleluia” di Bernalda, Vincenzo Pandolfo- si svolge tutti gli anni all'interno della nostra regione. Vi partecipano -ha continuato Pandolfo- cori che provengono da tutta la Basilicata. Quindi il suo carattere principale diventa di grande importanza per la musica e per ciò che essa trasmette a chi l'ascolta. In questa edizione c’è stata la presenza di ben undici cori. Ogni coro si esibirà con due brani e poi alla fine, invece, si porterà in scena il canto di fraternità e l'inno alla gioia a cui partecipano circa 300 persone; quindi a cori riuniti. L'appuntamento è stato subito dopo la Messa perchè a Bernalda non ci sono locali che possono ospitare degli eventi dove è molto importante lo spazio e la qualità dell'audio, visto che si parla di musica. E' un momento molto significativo che vede la presenza di Matera, Marconia, Policoro, Nova Siri, San Giorgio Lucano, Tricarico, Potenza, Terranova di Pollino, Tursi e Grassano oltre a quello di Bernalda, naturalmente che si pone come città ospite e che pertanto, deve dare il massimo in termini di ospitalità e di amicizia. Infatti, sono stati donati ai cori il gagliardetto del nostro coro con la scritta che riporterà l'evento». Alla fine a chiudere la manifestazione, il buffet con l'augurio di crescere in numero e in esperienza per il prossimo anno. fa.si. provinciamt@luedi.it
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Montalbano Caponero: «Cartina inutile e testo errato»
Ecco come cambia la città jonica
Policoro, trentotto milioni di euro Dura critica del presidente di Legambiente per i lavori pubblici
Totem poco turistico
MONTALBANO - E' stato posizionato da alcune settimane in piazza Rondinelli, accesso al centro storico, di Montalbano Jonico un “Totem” turistico di oltre 2 metri di altezza, con i loghi della Comunità europea, della regione Basilicata e del Pit Metapontino con la scritta: “soggetto attuatore Comunità Montana Basso Sinni”. «Encomiabile iniziativa- scrive in una nota il presidente del Circolo di Legambiente, Arturo Caponero - dotare i comuni dell'area Pit di un po' di indicazioni turistiche omogenee». In realtà per Caponero il totem, composto per un terzo da una piantina non orientata del centro storico di Montalbano, per un terzo da un'inutile cartina con i comuni dell'area Pit , ha anche un testo descrittivo del paese erroneo. Infatti, fermando l'attenzione su Informazioni Turistiche si legge: «Centro di origini molto antiche, si erige su un colle (Ampio Calanco) che domina la valle del fiume Agri. L'area era abitata già nel periodo Ellenistico-Romano. Nel centro del paese si erige la porta risa-
Via Sacro Cuore a Montalbano
lente al XVII sec. oggi chiamato “Arco del Pubblico Orologio”. Interessanti sono le opere all'interno della Chiesa di San Maurizio. Da menzionare sono i personaggi illustri nati in Montalbano: Melchiorre Da Montalbano, architetto e scultore; Francesco Lomonaco, letterato e patriota che aderì ai moti napoletani del 1799; La famiglia di Nicola Romeo, fondatore della famosa casa automobilistica Alfa Romeo. Altra particolarità
di Montalbano è il paesaggio, molto affascinante per i suoi calanchi (Paesaggio Dell'anima)». Legambiente ha inteso così dare chiarimenti: «Al di là degli errori ortografici e della banalità delle informazioni non errate, colpisce il numero di errori commessi nelle poche righe di testo: la porta a cui si fa riferimento, più volte rimaneggiata, è di epoca normanna, come le mura su cui si apre e che sono ben visibili a destra e sinistra. L'area di Montalbano è abitata da ben prima dell'età ellenistica come dimostrano i ritrovamenti di un villaggio neolitico nell'importante area archeologica in località Cetrangolo. La denominazione del colle montalbanese come Ampio Calanco non trova riscontro in alcun toponimo. La supposta Chiesa di San Maurizio dovrebbe, con ogni probabilità, essere quella di S. Maria dell'Episcopio (Chiesa Madre), che custodisce le reliquie di S. Maurizio. Sui personaggi, poi, sarebbe il caso di scrivere in che epoca è vissuto Melchiorre da Montalbano e chia-
mare correttamente il Plutarco italiano: Lomonaco. Suggestivo ma criptico, infine, il significato di quel Paesaggio Dell'anima riportato tra parentesi e che, forse, è una citazione utilizzata per altri luoghi». Nei giorni successivi alla posa del totem un fantomatico “Comitato totemico montalbanese” con un biglietto ha censurato la scritta con la seguente motivazione: «Visto il contenuto approssimativo, errato ed incongruente del testo, si censura per offesa al pubblico senso della decenza dei cittadini montalbanesi». Ad oggi nulla è cambiato. «Sarebbe interessante - conclude Caponero- conoscere l'autore dei testi in questione, quale è stata la sua remunerazione per il lavoro di “sintesi turistica” su Montalbano (non oso andare a leggere i totem degli altri paesi), chi ne ha autorizzato l'esposizione e quando ha speso il Pit in questa operazione. Se avesse queste informazioni il comitato totemico avrebbe probabilmente meno voglia di scherzare». Anna Carone
Montalbano Convegno di Alleanza nazionale
C’è anche chi crede nella riforma Gelmini MONTALBANO - Si è svolto sabato, nella Sala Consiliare del Comune di Montalbano Jonico un convegno organizzato da “Alleanza Nazionale verso il Pdl” sulla riforma Gelmini. Dopo i saluti di Franco De Nittis, presidente del Circolo di Alleanza Nazionale “Marzio Tremaglia” di Montalbano Jonico e dell'assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Montalbano Jonico Leonardo Giordano, è intervenuto l'avvocato Giuseppe Labriola, presidente provinciale di An che ha sottolineato l'importanza dei provvedimenti del governo in materia scolastica ed ha giustificato l'uso del decreto - legge come strumento per agire speditamente in una situazione di crisi ed emergenza evidenziata dal Rapporto Ocse - Pisa 2006. La manifestazione è proseguita con l'intervento dell'assessore Donato Pierro, insegnante di sostegno che,
dopo una cronistoria di tutte le leggi sul problema dei diversamente abili, ha dimostrato con dati e fonti ministeriali che i provvedimenti previsti nel collegato alla finanziaria in materia di sostegno all'handicap non prevedono riduzioni se non nella misura già stabilità dal governo Prodi nella finanziaria 2008 con un rapporto di un insegnante ogni due diversamente abili. Il dirigente scolastico Leonardo Giordano si è intrattenuto sul tema del maestro unico citando autorevoli esponenti del mondo della cultura, pur avversari tenaci di Berlusconi, come Giovanni Sartori e Sabino Acquaviva, che si sono schierati in favore di questa figura. Ha trattato poi il tema dell'Università sostenendo che il sistema universitario italiano si trova in stato di crisi non da ora ma già da almeno un decennio. I lavori sono stati conclusi
Il ministro della Pubblica Istruzione Maristella Gelmini
dall'onorevole Paola Frassinetti, vice presidente della Commissione Pubblica Istruzione della Camera dei Deputati. «Gli studenti - ha affermato - probabilmente vivono all'Università uno stato di disagio, ma hanno sbagliato bersaglio prendendosela con la Gelmini poiché il Ministro vuol correggere quei difetti dei quali essi stessi si lamentano, ad esempio una spesa più ridotta sul personale e più consistente per la ricerca e gli investimenti». provinciamt@luedi.it
POLICORO - Da pochi giorni la Giunta cittadina ha licenziato il piano triennale dei lavori pubblici per il 2009/2011. L'importante strumento di programmazione e sviluppo prevede investimenti per 38201640,70 (38 milioni di euro abbondanti), divisi naturalmente in tre anni a partire dall'anno 2009. I fondi reperiti sono: comunali, regionali, provinciali e di introiti derivanti da dismissioni patrimoniali dell'Ente locale. Tra le opere pubbliche più significative c'è: costruzione del nuovo stadio comunale (3 milioni di euro); riqualificazione dell'area adiacente la stazione ferroviaria con relativo collegamento fino al centro urbano e abitato (200 mila euro) e il completamento del II stralcio del lungomare centrale di via Lido dove è presente la Duna attrezzata (3 milioni di euro anche qui). A questi tre interventi di lavori pubblici se ne aggiungono altri sei, sempre per il 2009: manutenzione straordinaria del patrimonio comunale (400 mila euro); valorizzazione area ex scuola elementare di via Dante (4 milioni di euro); urbanizzazioni nella zona D/1 (1 milione di euro); abbattimento delle barriere architettoniche (200 mila euro); la nascita del Parco della Cicogna (250 mila euro); lavori stradali e di arredo urbano, sempre nella zona D/1 per totali 500 mila euro. Questi sono i nove lavori pubblici più importanti da mettere subito in cantiere con l'arrivo dell'anno nuovo. Per il 2010 invece il programma comunale prevede ben 14 lavori pubblici: ricongiuntura urbanistica tra II e III piano di zona (500 mila euro); realizzazione parco attrezzato al Lido (130 mila euro); il fotovoltaioco in zone periferiche della città (273722 mila euro); sistemazione di aree verdi (250 mila euro); prolungamento di via Siris (816000); realizzazione piscina comunale (3 milioni di euro); riqualificazione di tutta la zona storica di Policoro, ovvero il castello per
Policoro
un importo di 4,5 milioni di euro; il rifacimento della strada di via Brennero, dove ha sede il distretto sanitario (200 mila euro); un'area parcheggio in località Torre Mozza (250 mila euro); la riqualificazione di via Siris (200 mila euro); la costruzione di una casa riposo anziani (520000); un centro servizi nella zona artigianale D/1 all'interno della quale sono ubicate alcune attività produttive (900 mila euro); allargamento di via Salerno (200 mila euro) e un asse di collegamento tra via Lido e via San Giusto per 1,8 milioni di euro. Per quanto riguarda invece l'ultimo anno del piano sono 9 gli interventi totali: la metanizzazione delle zone rurali (155 mila euro); una zona attrezzata per spettacoli viaggianti (150 mila euro); prolungamento via Siris, III lotto, (800500); ristrutturazione delle aree interne il centro abitato (500000); adeguamento strutture scolastiche (500000); strada di collegamento Sinnica (1456408); ristrutturazione strade rurali 500 mila euro; completamento del lungomare centrale a mare con la piazza centrale, III ed ultimo stralcio, (3 milioni di euro) e infine la realizzazione di un parco archeologico di 5 milioni di euro. Un vero e proprio fiume di denaro pubblico sarà investito per la crescita e l'ammodernamento della città. Gabriele Elia provinciamt@luedi.it
Montalbano Il presidente Iacovino: «Rafforzeremo l’organico»
Per lo Sporting è buio pesto MONTALBANO - Per il Vitalba di mister La Capra è stata cinquina secca sulla ruota di Montalbano. E per lo Sporting di Diazenna s'è fatto buio pesto. Il ruolino di marcia dei biancoazzurri jonici parla chiaro: dieci sconfitte in undici gare, una sola vittoria su campo esterno, soltanto insuccessi al 'Puccio Dellorusso', tre gol fatti e ben trentaquattro subiti, con il risultato di tre punti e l'ultima posizione in classifica generale.La società ha preso atto che la situazione è disastrosa e che occorre fare qualcosa per uscire dalla serie di risultati negativi. Il mister non sa più 'a che santo votarsi', ma è consapevole che con il materiale che gli è stato messo a disposizione non si possa preten-
dere di ricavare risultati soddisfacenti. Il presidente Iacovino, dopo pressante insistenza, ha raccolto il nostro invito a rispondere alle critiche, che gli si rivolgono da alcune parti nell'ambiente ed ha finalmente parlato dopo un silenzio durato lunghi mesi. E' così arrivato qualche chiarimento: sarebbe stato meglio se fosse arrivato prima, ma non è mai troppo tardi per l'affermazione della verità. Pochi i concetti espressi (è nota la sua ritrosia a concedersi ai taccuini della stampa), ma con ferma determinazione. Primo: «Lo Sporting non lo ritengo un mio giocattolo, non ho mai pensato di farne ciò che voglio. Da anni ci rimetto tempo, lavoro e soldi. Sono aperto a nuovi ingressi in
società, ma non al rientro di coloro che in un passato neppure troppo lontano hanno dato cattiva prova da dirigenti, non onorando gli impegni presi anche di natura economica, creando confusione e seminando zizzania nell'ambiente. E tutta la società è pienamente d'accordo con me». Secondo: «C'erano accordi precisi all'inizio del campionato con Miraglia, accordi che io ho rispettato, ma l'ex mister la sua parte non l'ha fatta, non è stato capace di provvedere alla gestione della squadra (preparazione atletica ed eventuali rinforzi) e ad un certo punto si è dileguato, cercando di fare terra bruciata con vari inviti a 'lasciare'. Lo sto ancora aspettando. E Armento l'aveva contattato lui,
Miraglia dello Sporting Montalbano
non io». Terzo: «Per quanto riguarda la criticità della situazione di classifica, stiamo provvedendo a rinforzare l'organico. A breve arriveranno alcuni elementi, liberi e subito disponibili,
per dare man forte ai tanti giovanissimi, che da soli non possono tirare la carretta. Qualche altro arriverà di sicuro a dicembre con l'apertura del mercato». Antonio Romano
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Martedì 25 novembre 2008
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Champions League I bianconeri oggi in casa dello Zenit San Pietroburgo. Domani toccherà alla Roma e all’Inter
Juventus e Fiorentina: a voi La squadra di Prandelli prova a battere il Lione al “Franchi” PALERMO - La Champions League torna nel mid-week per il penultimo turno prima della sosta invernale. La Roma di Luciano Spalletti, reduce dalla vittoria in campionato sul campo del Lecce, vuol proseguire il cammino nel prestigioso torneo continentale dove è impegnata nel girone A (secondo posto con 6 punti). Mercoledì Totti e compagni (forfait di Panucci) voleranno in Romania, a far visita al sorprendente Cluj (4) del tecnico italiano Trombetta. A guidare la classifica del girone A c'è però il Chelsea di Felipe Scolari (7) che giocherà sul campo del Bordeaux (6). Vietato sbagliare, quindi, per i giallorossi che cercano i tre punti determinanti per il passaggio del turno. Nel girone B troviamo l’Inter di Josè Mourinho. I nerazzurri, leader in graduatoria con 8 punti, ricevono i greci del Panathinaikos (4), mentre nell’altra gara l’Anarthosis Famagosta (5), attendono i tedeschi del Werder Brema, quest’ultimi relegati un pò a sorpresa in ultima posizione con tre punti. I tedeschi non potranno commettere ulteriori passi falsi anche se la squadra cipriota si è dimostrata ostica, soprattutto davanti ai propri tifosi. Nel girone C il Barcellona guida il gruppo con 10 punti e vola in Portogallo a far visita proprio allo Sporting Lisbona che proverà a sfruttare il fattore campo. Nell’altro match del gruppo C, lo Shakhtar Donetsk (3) sfida il Basilea. Nel girone D è lotta al vertice tra Atletico Madrid e Liverpool, con qualificazione in cassaforte per entrambe. I «colchoneros» ospiteranno gli olandesi del Psv Eindhoven, i «Reds» di Benitez i francesi del Marsiglia. Nel girone E identico discorso: Manchester United e Villarreal sono al primo posto, appaiate a quota 8 punti. Oggi si sfideranno, con in palio il primo posto. Aalborg e Celtic, entrambe con due soli punti, giocheranno in terra nordica. Nel girone F la Fiorentina sfida per la seconda volta i campioni di Francia del Lione, leader con 8 punti in classifica. All’andata, allo stadio «Gerland» i viola in vantaggio di due reti subirono il ritorno dei transalpini che riuscirono a pareggiare in extremis. Fiorentina che è ferma a quota 3 punti, al vertice con 8 punti troviamo anche il Bayern Monaco. La truppa tedesca non dovrebbe incontrare particolari difficoltà all’Allianz Arena contro il fanalino di cosa Steaua Bucarest (1). Nel girone G Arsenal e Porto si contendono il primo posto. I «Gunners» ricevono la Dinamo Kiev (5), mentre il Porto giocherà in Turchia, sul campo del Fenerbahce.
Nella Juve fuori Amauri
Ranieri avverte «Non sarà certo un’amichevole» SAN PIETROBURGO – «Non sarà un’amichevole, non possono mai esserlo le partite di Champions League, anche se siamo già qualificati» Claudio Ranieri risponde così ai giornalisti russi che gli chiedono con quale spirito la Juventus affronterà lo Zenit, che si gioca ancora una fetta di Champions League. Le condizioni atmosferiche (spira un vento gelido che ha reso il terreno di gioco durissimo), condizioneranno in parte le scelte del tecnico, che però è costretto comunque a rinunciare a Poulsen e Tiago e quindi non ha alternative a centrocampo, tranne Sissoko e Marchisio. Ranieri vuole anche fare un minimo di turn over e lascerà a risposo Amauri per Iaquinta, mentre è in forse il sospirato rientro di Camoranesi, sul quale Ranieri nutre dubbi anche a causa del freddo intenso. Attrattiva della giornata, per la stampa russa, Del Piero, al quale tutti hanno continuato a chiedere quale sia il segreto delle sue magiche punizioni. Alessandro Del Piero fu proprio il mattatore all’andata fu che con il suo gol diede il “la” alla cavalcata trionfale della Juve in Champions: «Quel tipo di giocata non riesce sempre – ha rievocato ieri il capitano - fortunatamente all’andata è riuscita ed è servita per farci vincere una gara fondamentale per noi. E ovviamente ci proverò anche domani». Un Del Piero che vuole cancellare in fretta la sconfitta patita contro l'Inter: «La gara di sabato è una di quelle in cui possono starci tutti i risultati. Comunque si è trattato di tre punti non ancora decisivi per le sorti del campionato. E che non ci farà cambiare quelli che sono i nostri obiettivi per questa stagione che è ancora lunga». Probabile formazione (4-4-2): Manninger; Grygera, Mellberg, Chiellini, Molinaro; Camoranesi, Sissoko, Marchisio, Giovinco; Iaquinta, Del Piero. Infine il girone H dove troviamo la Juventus di Claudio Ranieri. Il cammino della squadra bianconera (splendida la vittoria al Bernabeu) ha consentito a Del Piero e compagni di arrivare a quota 10 punti e guidare il gruppo. Juve che giocherà questo pomeriggio in Russia, sul campo (sintetico) dello Zenit San Pietroburgo (4). Il Real Madrid di Bernd Schuster (6), in difficoltà di rendimento in Liga, torna a giocare in Europa. Le «merengues» giocheranno sul campo del Bate Borisov e l'appuntamento con i tre punti non dovrebbe mancare. L’ultimo turno della Champions League (fase a gironi) è in programma il 9 e 10 dicembre.
Il tecnico crede ancora nella qualificazione della Fiorentina. Scelte obbligate in difesa
Prandelli: «Vogliamo fare la storia» FIRENZE – «All’andata contro il Lione facemmo una grande prestazione che non ci siamo dimenticati, al contrario le polemiche le abbiamo archiviate. Anche perchè ogni partita è diversa, noi dobbiamo fare la storia, giocando domani con determinazione e la voglia giusta di vincere». Così Cesare Prandelli aspettando la partita di Champions League contro il Lione, stasera al Franchi (ore 20.45), che sarà decisiva per la Fiorentina e per la sue residue speranze di proseguire
l'avventura nella massima competizione europea. «Siamo tutti concentrati su questa gara –ha continuato il tecnico viola – una gara che può darci ancora delle chance, ecco perchè ci stiamo preparando per fare una grande prestazione, la rimonta di sabato contro l’Udinese ha dimostrato che sappiamo reagire, l’importante è non ripetere certi errori». Prandelli punta sul 4-3-1-2 con Santana in posizione di trequartista. Scelte pressochè obbligate in difesa dove,
davanti a Frey, opereranno Zauri a destra, Gamberini e Dainelli in coppia centrale, e Vargas (favorito su Gobbi) a sinistra. A centrocampo, dietro a Santana, giocheranno Felipe Melo centrale con i due interni Montolivo e Kuzmanovic. Davanti Mutu e Gilardino. Donadel out dopo l’infortunio di sabato. Probabile formazione (4-31-2): Frey; Zauri, Gamberini, Dainelli, Vargas (Gobbi); Montolivo, Felipe Melo, Kuzmanovic; Santana; Mutu, Gilardino.
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Sport
Martedì 25 novembre 2008
TOP 11
Pescara, Benevento, Lanciano condizionano il turno
Equilibrio e spettacolo Un modo deve pur esserci perché coesistano spettacolo ed equilibrio. L’alchimia giusta l’ha subito trovata Soda, nuovo tecnico del Benevento. Tre gol al super Gallipoli e primo gradino del podio per il nuovo allenatore dei giallorossi sanniti. Un po’ più stretto del solito perché va condiviso con quel marpione di Nanu Galderisi: senza soldi, senza uomini-chiave, senza campo (gioca a Vasto), senza allenamenti, ma col potere d’avere il gruppo in pugno: è così che ha tirato su una struttura tattica eccellente, inventando Di Vicino mezz’ala, scalando Zeytulaev sulla linea dei centrocampisti, studiando nuove soluzioni offensive per dimenticare l’assenza prolungata di Bazzani. Tre sberle alla corazzata Juve Stabia e playoff ad un passo. Una poltrona per due: terzo atto. Perché già due volte, nelle precedenti dodici giornate, la guida della top 11 era stata condivisa (al quinto turno da Giannini e Cari ed al decimo dal Principe e da Capuano). Stavolta tocca a Soda e Galderisi, senza dimenticare Di Francesco, che risolleva il Lanciano. Un modo deve pur esserci perché la dream team della tredicesima giornata non sia un concentrato di talento puro difficile da immaginare nella realtà. Per far coesistere spettacolo ed equilibrio c’è bisogno di Vincenzo De Liguori, motore del centrocampo del Benevento, un autentico gladiatore: mediano che corre per tre,
una sorta di Gattuso della terza serie. Con polmoni d’acciaio ed esplosività fisica azzanna il Gallipoli, non permette alla formazione di Giannini di ragionare e respirare,
tiene su tanto il Benevento quanto la top 11 con un 7,5 di valutazione. La sua presenza in campo è una garanzia ed allo stesso tempo l’unica soluzione possibile per tutelare la
Galderisi tiene il gruppo, pur senza una società di riferimento
Senza stipendio, ma imbattibili La serie utile del Pescara si è allungata a otto risultati PESCARA. Come diventare imbattibili senza guadagnare un soldo. Per informazioni dettagliate recarsi a Pescara, rimarrete sbalorditi mettendo sul piatto della bilancia spettanze mancate e vittorie collezionate. E chi li ferma più? Da un lato una crisi societaria capace di abbattere un toro imbufalito. Dall’altra una squadra capace di impermeabilizzarsi sul terreno di gioco e mettere in fila le avversarie. Le vicende attuali del Pescara invertono la tendenza degli ultimi anni: la società non rispetta gli oneri, la squadra scende in campo e rispetta invece i suoi tifosi. Se il vertice so-
cietario è allo sbando Galderisi e soci cercano invece di inquadrare il vertice di classifica. Cosa improbabile per molti ma realtà consolidata per la squadra abruzzese, in serie positiva da otto gare (14 punti) ed imbattibile in casa. Squadra senza stipendi da quattro mesi, dipendenti a secco dall’inizio della stagione, fornitori e creditori che arringano alle porte della sede. Una sede dalla quale la società è stata sfrattata. E già quattro istanze di fallimento presentate al tribunale di Pescara: Hotel Villa Immacolata, Ristorante El Pareso, Ristorante Carletto e una società di consulenza spor-
POSTICIPO: PERUGIA-AREZZO 1-0
tiva e procuratori. Totale che sfiora i centomila euro. Da quando la famiglia Soglia ha ceduto le quote della Pescara calcio alla società anonima svizzera Eurocat, il quadro che fa da contorno alla vita quotidiana dello storico club abruzzese (con cinque stagioni trascorse in serie A tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ‘90) è questo. Nonostante l’abisso sia lì, ad un passo, la squadra vola in campionato. Domenica contro la Juve Stabia l’ultima prova di forza, l’ottavo risultato utile consecutivo che ha portato i ragazzi di Galderisi a tre punti dai play off. Incredibile ma vero. Eppure
nelle prime giornate, quando la crisi non era ancora conclamata, la squadra stentava e il tecnico rischiava il posto. Come nelle normali società di calcio, per intenderci. Quando gli euro sono diventati un miraggio, e i problemi sono diventati la normalità, c’è stata la mutazione. Il gruppo si è stretto attorno all’allenatore, ha trovato forza nervosa dalle emergenze e ha iniziato a scaricarla in campo contro le avversarie. In casa, nella sede neutra dell’Aragona di Vasto, Zeytulaev e compagni non hanno mai perso, battendo alcune delle pretendenti per la B, quali Foggia, Perugia e Gallipoli. Quanto durerà questo miracolo? Ora è difficile dirlo, ma la fine dell’anno solare sembra essere una scadenza ineludibile. Proprio l’attaccante dell’Uzbekistan, autore di due reti contro la Juve Stabia, ha una dedica speciale per l’ennesima prova d’orgoglio della squadra: “Le due reti sono tutte per il tecnico, una persona speciale oltre che un allenatore in gamba. Lui è una guida per noi in questo momento particolare per il Pescara”. Situazione surreale, che ha messo a dura prova l’intero organico, pronto a scioperare e non scendere in campo per protesta, ma al contempo voglioso di ripagare la fiducia e la passione del pubblico: “Pensavamo che la dirigenza ci desse risposte nell’ultimo fine settimana, invece ancora niente. Nonostante ciò in campo riusciamo a fare il nostro dovere ottenendo buonissimi risultati. Noi andiamo avanti unicamente con le nostre forze, lo dobbiamo a i nostri tifosi, so che addirittura si stanno muovendo per organizzare una colletta per la squadra”. Come diventare imbattibili senza guadagnare un soldo: Pescara docet.
classe che esplode dalla cintola in su, per non risparmiare neanche un pizzico dell’enorme talento venuto fuori nella tredicesima giornata. De Liguori l’anima dei galacticos: Turchi a destra (realizza una doppietta col Foligno e rianima il Lanciano), Zeytualev a sinistra (due gol e prova fenomenale contro la Juve Stabia), Clemente e Germinale per vie centrali, ad immediato supporto di Dionigi. Uno più incisivo dell’altro: il fantasista del Benevento strapazza il Gallipoli con le sue giocate fenomenali, il giovane centravanti del Foggia realizza due gol nei trenta minuti avuti a disposizione e pareggia i conti tanto col Taranto quanto con Dionigi, diventato nuovamente Re Davide, rigenerato nel fisico e nello straordinario fiuto offensivo. Un modo deve pur esserci perché coesistano spettacolo ed equilibrio: i fenomeni dalla cintola in su, de Liguori in mezzo al campo e nelle retrovie quattro marcatori inossidabili. Dei del Potenza, Pomante del Pescara, Rossi del Crotone (sua la rete del pari col Sorrento) e Bolic della Virtus Lanciano, che continua a difendere con mestiere e a segnare con regolarità (sua la firma che archivia la pratica Foligno). Così l’alchimia è giusta, così possono convivere fenomeni fragili come il cristallo e marcatori tosti ed inossidabili come l’acciaio. f.z.
Turchi, solo per amore LANCIANO. Si, per averti farei di tutto: rinunciare ad un altro anno di contratto col Pescara ed alla possibilità di ambire al salto di categoria e perfino ridimensionarsi l’ingaggio pur di legarsi a vita a Lanciano ed alla presidentessa Valentina Maio. La forza dell’amore ha spinto Manuel Turchi a seguire il cuore, la passione, i sentimenti. Da sei anni convive con l’attuale proprietaria del sodalizio abruzzese e non ha esitato un solo istante a diventare capitano morale del Lanciano, tirata su dalla nuova proprietà Maio dopo il fallimento della precedente gestione: “Qui ci sono la mia vita, i miei affetti, il mio futuro”, spiega sorridente il funambolico esterno romano il giorno dopo la vittoria col Foligno decisa proprio dalle sue prodezze. Lanciano è ricoperta di neve, un sole tiepido riscalda il risveglio ed i lamenti del piccolo Francesco Sergio suonano come musica soave: “Che fantastica giornata – confessa Turchi – Tutto quello che ho sempre sognato è ora a portata di mano”. Il figlioletto di due anni tra le braccia, il matrimonio con Valentina Maio già fissato per il 3 luglio ed un contratto a vita con il Lanciano che Manuel avrebbe accettato a prescindere dalla categoria: “Quando ho firmato eravamo in C2 e del ripescaggio non se ne parlava. Ma anche dovendo ripartire dai dilettanti non avrei avuto problemi”. In fondo già nel 2004, dopo aver ottenuto una promozione in C1 col Lanciano e sfiorato la B attraverso i play-off, decise di ripartire da zero, dall’Interregionale, dall’Ostia Mare dopo un anno di tormenti interiori: “Fu quello il periodo più brutto della mia vita. Ero fuori di testa, non volevo più giocare a calcio, mi allenavo di tanto in tanto col Fregene, squadra di Promozione in cui militava mio cugino. Ero inquieto e tormentato e senza il supporto e l’amore di Valentina mi sarei smarrito. Fu lei a darmi la forza di ricominciare perché credeva ciecamente nelle mie potenzialità. Un’altra donna sarebbe scappata via,
Manuel Turchi
lei invece proprio nel momento di difficoltà mi dimostrò tutto il suo amore”. Una miccia esplosiva che rimise in moto il genio di Manuel Turchi, uno che col pallone tra i piedi è inarrestabile: non a caso cresciuto e coccolato dalla Roma fin da quando aveva undici anni (nel curriculum anche due anni di Primavera in compagnia dei vari De Vezze, Martinetti, Sansovini, Lanzaro, Rizzo e D’Agostino). L’Ostia Mare per rilanciarsi, il Padova per confermare la bontà delle sue doti, sei mesi di Pescara (due gol e play-off sfiorati d’un soffio) e poi il ritorno a Lanciano, nella sua Lanciano. Per esser grato a chi gli ha dato la forza di ripartire: “A Valentina devo tutto: è la donna che ha cambiato in positivo la mia vita. E poi è una vincente e mi ha trasmesso la sua mentalità in questi sei anni di fidanzamento”. A luglio le nozze, nei progetti anche un secondo figlio ed un futuro fantastico. Anche per il Lanciano: “Questo è un anno di transizione. In fondo la squadra era stata costruita per vincere in seconda divisione. Per ora pensiamo alla salvezza, ma questo è un progetto serio che entro il 2011 mira a portare la squadra in serie B”. Per Manuel Turchi sarebbe la prima volta in cadetteria, ma lui non fa questioni di categoria. In B o in D poco importa purché al suo fianco ci sia la compagna di sempre, la presidentessa Valentina Maio. Filippo Zenna
Sport 41 Buone risultanze dal pareggio con il Marcianise. Arleo può lavorare sereno Martedì 25 novembre 2008
Quando lo 0-0 incoraggia Nolè squalificato. Mamede pronto per il 1’ L’INTERVENTO
Bochicchio: «Investite sui giovani locali» UNA SCONFITTA è sempre una sconfitta. E però, c’è sconfitta e sconfitta. E una sconfitta per 12-1 non è una sconfitta come tante altre. E’ più vicina, come punteggio, ad una partita di pallamano o di pallanuoto che ad una di calcio. Soprattutto, è il segnale di un malessere profondo, che non può esser limitato all’esito di una partita. E il 12-1 subito dalla formazione allievi del Potenza a Reggio Calabria, a distanza di qualche settimana, continua ad essere motivo di discussione. Una riflessione, che investe non tanto la gara in sé, quanto la intera gestione del settore giovanile della principale squadra del calcio lucano, prova a porla in essere Franco Bochicchio, da oltre trent’anni anni uno dei punti di riferimento del calcio giovanile lucano, responsabile dell’Aviglianese, società che nel corso della sua storia ha sfornato una serie di elementi che hanno lasciato (e continuano a lasciare) segni importanti nel calcio, non solo a livello regionale, ma anche, da Francesco Colonnese a Totò Petilli passando per Rocco Sabato (solo per citarne alcuni) a livello professionistico. “Da tre anni –sostiene Bochicchio- il Potenza continua a portar avanti una politica poco oculata: squadre sempre diverse, formate quasi interamente da ragazzi provenienti dalla regioni limitrofe e solo in minima parte dalla Basilicata. Credo che, invece, sarebbe stato preferibile agire in un’altra direzione: scegliere oculatamente i migliori ragazzi in primo luogo della città, poi delle zone limitrofe e
quindi, allargando lo sguardo, della regione, evitando che i talenti del calcio giovanile lucano andassero via, puntando piuttosto a farli crescere tenendoli insieme attraverso un percorso graduale: via via negli anni, dalla partecipazione al campionato Giovanissimi regionale a quello nazionale, poi a quello Allievi regionale, fino al torneo Allievi nazionale professionisti. Naturalmente, tutto ciò affidando i ragazzi a figure, sia allenatori che preparatori atletici, professionalmente valide. Un percorso di questo tipo –continua Bochicchio- se portato avanti seriamente permetterebbe di costruirsi in casa elementi che potrebbero poi trovar spazio in prima squadra (secondo, peraltro, quanto previsto dai regolamenti della Lega Pro), ma anche, eventualmente, ragazzi in grado di fare il salto di categoria e di andare a ritagliarsi spazio in società di campionati superiori. Tutto questo, ovviamente, richiede una programmazione con investimenti nel futuro. E’ inutile, come spesso accade, organizzare raduni a luglio per poi metter su una squadra purché sia a settembre, senza guardare alle prospettive. Insomma –conclude Bochicchio-, non è pensabile che ci si lasci scappare talenti come il venosino Gammone (ma è solo uno dei nomi che si potrebbero fare), convocato nella Nazionale Under 17: le società della Lega Pro devono sviluppare meglio il settore giovanile, guardando ai giovani talenti lucani”. Giancarlo Tedeschi
LE RISULTANZE FINALI delle gare che finiscono 0-0 possono essere, come nel caso del Potenza, assolutamente diverse l’una dall’altra. La mente va ai tre pareggi a reti inviolate che hanno caratterizzato il cammino del Potenza fino a questo punto. Alla nona giornata, appena dopo aver battuto la Pistoiese, il Potenza va al Menti di Castellammare quasi da vittima sacrificale. Subisce l’iniziativa della squadra di casa per 90’, ma alla fine strappa un punto. Dea bendata, ma anche provvidenziali interventi di Groppioni. Al tirar delle somme: una sofferenza indicibile e una squadra quasi mai dall’altra parte del campo. Alla dodicesima giornata, in una gara da dentro o fuori, il Potenza impatta - a domicilio però - con la Ternana, sciorinando buone cose, concretamente meritando qualcosa in più ai punti, ma allo stesso modo rischiando anche di perdere (palo di Tozzi Borsoi, nel finale). Al tirar delle somme: qualche piccolo progresso a fronte dei limiti di sempre. Domenica scorsa, a Caserta contro il Marcianise, sempre 0-0. E’ cambiato il direttore dell’orchestra e, non ce ne voglia nessuno, anche la musica. Partiamo dalle dichiarazioni di Fusi, tecnico dei casertani, a fine match: «E’ la prima volta che non riusciamo a tirare in porta. Merito del Potenza». E’ stato proprio così: Pasquale Arleo ha dato conferme sul campo alle promesse della vigilia: «Se devo perdere 1-0 senza mai tirare in porta, preferisco osare e giocarmela fino alla fine». Leggere le cronache delle precedenti trasferte: mai finora il Potenza si era presentato pericolosamente davanti al portiere avversario tre volte in 45’. Cammarota, Nolè e Delgado avrebbero potuto far gol, proprio come Sarno nei minuti finali del match. E’ finita 0-0, ma le sensazioni sono diametralmente opposte rispetto a quelle percepite dopo gli analoghi punteggi con Juve Stabia e Ternana. Il 3-4-3 di Arleo si può fare: Dei, Cuomo e Di Bella possono completarsi l’uno con l’altro. Lolaico a sinistra ha dato copertura e spinta, proprio come un brillante Vianello, dalla parte opposta. In mezzo Berretti è tornato a es-
sere propositivo come quando, nel primo anno di Arleo, aveva Dettori accanto. Ha chiesto e ottenuto palla, ha impostato e contrastato. Cammarota ha risposto bene alle sollecitazioni del tecnico che lo impiegava in passato col contagocce. Addirittura è stato il migliore dei suoi per i primi 45’, da 7 in pagella. Gli attaccanti hanno fatto tanto movimento, si sono proposti, però, a fasi alterne, facendo cose buone e qualche errore. Possono dare tutti di più: Cozzolino e Delgado da subito, Nolè dalla gara esterna contro il Pescara, perchè oggi, in virtù del quarto cartellino giallo stagionale, sarà squalificato. Ma c’è Masini che scalpita, ci sono altre frecce (Montesanto e Mamede su tutti) che possono essere utilizzate. Le indicazioni date da Arleo (palla a terra, nessun lancio lungo, ricerca della sovrapposizione degli esterni, ma anche in fase difensiva il massimo sacrificio - crediamo sia stata la prima gara in cui Groppioni non ha dovuto
effettuare la benchè minima parata) sono state messe in pratica con attenzione da tutti. La stessa che Arleo metterà nel lavoro settimanale che inizia oggi pomeriggio. Nessuno si senta tranquillo e sicuro del posto da titolare, men che meno dall’utilizzo di un certo modulo, piuttosto che un altro. Arleo non vuole dare punti di riferimento agli avversari, ben sapendo però di poter variare qualcosa sempre, proprio per la duttilità della squadra. Le indicazioni della sfida vista al Pinto, quindi, lasciano ben sperare, ma adesso occorre vincere: il prossimo avversario si chiama Foligno che è lì, per poter essere risucchiato. L’occasione diventa imperdibile per i rossoblù. Serve adesso la continuità dei risultati che può arrivare anche attraverso l’incoraggiamento delle prestazioni. A Caserta è stato messo un primo tassello, ma non c’è tempo per restare fermi a specchiarsi. Alfonso Pecoraro
Il materano da qualche giorno è il vicepresidente
Il Taranto si affida a Selvaggi
Nino Falanga con l’Under 20 Nino Falanga, diciottenne di ottime prospettive, attualmente chiuso nella rosa del Potenza, tanto da vedersi costretto a chiedere di essere ceduto al presidenete Postiglione, è stato convocato dalla Nazionale Under 20 di C che si raduna mercoledì a Coverciano per uno stage agli ordini del tecnico Venneri. Una soddisfazione di non poco conto per il figlio dell’ex tecnico rossoblù, Tonino, e circostanza che potrebbe anche sbloccare lo stallo della situazione. Falanga non rientrava nei piani di Chierico e di Gautieri, ma in quelli di Arleo potrebbe far parte. Per il momento si allena per conto suo, ma questa chiamata e, magari, qualche altra convocazione futura, potrebbero aprire le porte a un ravvicinamento al Potenza. Male che vada, a gennaio potrebbe essere ceduto al Melfi.
Cammarota in azione a Caserta. Il mediano è stato tra i migliori in campo
L'uomo nuovo della Taranto Sport si chiama Franco Selvaggi. Il materano, campione del Mondo in Sapagna nel 1982 è stato scelto direttamente dal Presidente Blasi e ricoprirà l’incarico di vicepresidente della squadra rossoblu, a lui, quindi, il compito di rissolevare le sorti della squadra jonica. Giacca e cravatta, volto serio e voce sicura, poi, le prime parole da vicepresidente "Ho accolto l' invito del presidente Blasi, l'ho visto molto stanco e la mia decisione è stata molto combattutta. Spesso nella vita bisogna compiere gesti di coraggio estremo, se molti pensano che io sia il parafulmine della Taranto Sport si sbagliano di grosso". Selvaggi dimostra subito di avere le idee chiare, parla del presente e del futuro della squadra rossoblu: "Ho avuto tutte le garanzie possibili da parte del presidente Blasi. Questo è un anno di transizione, la squadra è in difficoltà, siamo gli unici in Italia a non avere lo stadio aperto, la prima cosa da fare è aprire le porte dello Iacovone, la passione dei tarantini è grande e deve essere premiata. Il mio impegno è di natura tecnica e gestionale, il presidente è stanco ed
Franco Selvaggi, nuovo vicepresidente esecutivo del Taranto
io ho accolto con piacere la sua proposta. Il mio impegno è puntato soprattutto sul prossimo anno, creiamo le basi per la prossima stagione. Iniziamo a creare fitte relazioni con gli osservatori, per capire cosa offre il mercato e prendere giocatori in grado di garantire un futuro a questa squadra - e aggiunge- Ho visto diverse partite del Taranto, è incompleta ma non è mai stata messa sotto da nessuno, il grande svantaggio è il campo. E' importante per la classifica finale, pensate a cosa sarebbe la Real Marcianise
senza il proprio pubblico, ecco perchè mi auguro che quanto prima lo stadio possa riaprire.". Per il calcio tarantino, insomma, si tratta della giornata della svolta, una giornata da segnare sul calendario. I compiti di Franco Selvaggi saranno svariati, lo stesso vicepresidente afferma che la priorità in questo momento è quella di metter ordine all'interno dello spogliatoio. "Chi non rispetta le regole verrà punito. Ci vuole ordine, disciplina".
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Martedì 25 novembre 2008
TOP 11
In attacco conferme per Ceccarelli. Bravo Ramora
Castellucci, che bravo COLPI D’AUTORE dalle retrovie. Firma speciale della tredicesima giornata è quella del tecnico dell’Igea Vitrus, Ezio Castellucci, che spopola in casa facendo suo il match ball contro la Vigor Lamezia portandosi a più due sulla zona play-out. Prestazione autorevole e di qualità per la formazione siciliana. Due a zero secco ed autoritario, aperto dal prode Scopellitti nel primo tempo, chiuso da Ricciardo ad una manciata di secondi dalla fine, tanto per spegnere i batticuori in tribuna. Chiude la porta il portiere Di Masi, abile a governare un reparto arretrato confermatosi solido anche grazie ai suoi interventi. Di Masi, Scopellitti, Ricciardo: il tecnico dell’Igea ha riscosso al banco la sua personalissima tris vincente. Vince e convince, allontana la zona retrocessione ed irrobustisce la sua striscia positiva in casa. Nelle retrovie si brinda al successo, ma cosa si dice nei quariteri alti? Il chiacchiericcio, in verità, va ad impattare sui pareggi inattesi (o forse no) di Catanzaro, come al solito ottimo Berardi, e Gela. Impatta anche il Cosenza che deve vedersela con il fiuto da killer d’aria di rigore di Ceccarelli; lo stesso fa il Cassino del nuovo corso tecnico (zero a zero a Manfredonia). Alle spalle del Pescina si fa largo il Barletta che lo regola in casa grazie alla spirito “doppiettista” di Alessandrì. I sue due colpi allungano la vita ed interrompono la striscia di tre sconfitte consecutive. L’andazzo dell’Igea dice che, tra le mura amiche, sta diventando imbattibile. Imbattibile ed impenetrabile. Per frugare ogni dub-
bio chiedere a Di Masi, esperto referente della categoria. Non c’è maltempo che tenga, lui tranquillizza il pubblico esorcizzando il “tempaccio” e sfoggiando un paio di interventi a prova di pioggia. È di gran lunga lui
il referente di una giornata che, al contempo, ha visto protagonisti gli stessi colleghi: da Ameltonis, a Furlan, da Spintoni a Sassanelli, la categoria domenica è stata rappresentata con onore. Porte inviolate, difese so-
lide; è un po’ la storia della Seconda categoria. Il Cosenza recentemente ha perso il primato relativo alle reti subite (spopola il Gela) in compenso sforna sempre un pacchetto arretrato da leccarsi i baffi dove Parisi è splendido protagonista. Chi godeva di un reparto blindato era anche la Scafatese di Maurizi. Il tecnico, caduto in disgrazia nel mese di novembre, si riscatta proprio nell’ultima settimana regolando l’Aversa e ritrovando un solido meccanismo arretrato. Discreta in difesa, frizzante sulle ali con un Ramora tutto pepe in veste di guastatore. In mediana si distingue ancora una volta Berardi del Catanzaro, un abituè della formazione ideale. Voto pieno e rotondo a coronamento di una prestazione da incorniciare, impreziosita dalla prima rete in campionato. Reparto consolidato dalle prove di Scopelliti (che apre le danze dell’Igea) e di Polito (risolutore di Vibonese-Val di Sangro). In attacco c’è sempre un posto per Ceccarelli del Monopoli, tenuto conto che il bomber continua a timbrare regolarmente il cartellino da quattro domeniche a questa parte. In classifica cannonieri è giunto a quota sette ed intravede il primato di De Angelis del Melfi (dieci reti). La parte del leone la fa Alessandrì del Barletta che raddoppia il suo bottino in campionato ridimensionando il Pescina. Chi invece brinda al suo primo sigillo in campionato è Ricciardo dell’Igea: il suo primo squillo chiude la gara con la Vigor Lamezia. Andrea Buonaiuto
Cambio di panchina all’Isola Liri
Il pari col Melfi fatale a Ferazzoli ISOLA DEL LIRI. La “bufera” dopo la tempesta. Tempesta di ghiaccio in linea con il clima di fine novembre: domenica tempestosa per l’Isola Liri che in casa non va oltre il 2-2 contro il Melfi. A nulla è valso il colpo del pari di Mollo a tre minuti dallo scadere, il destino del tecnico Ferazzoli era già segnato. Nella mattinata di ieri infatti è stato sancito la conclusione del rapporto tra il tecnico e la squadra. Se ne va Ferazzoli, lascia l’Isola Liri dopo dodici punti in altrettante gare, con cinque sconfitte sul groppone, le stesse che hanno pesato sulla decisione presa dal presidente Costantini. Fatale all’allenatore è stato il cammino balbettante riscontrato
tra le mura amiche, due vittorie e due sconfitte, mitigate da tre pari. Balbettante in casa, ancora peggio fuori: solo tre punti in sei gare, zero reti all’attivo. Di certo i numeri non assolvono Ferazzoli e la squadra invischiata nelle sabbie mobili della zona play-out. Il presidente, all’indomani della gara con Melfi, ha ritenuto di dover dare una sterzata a questo infausto cammino. Tirare subito fuori il dente dolente senza aspettare che infetti tutta la zona interessata. In questri casi, come da programma, a saltare per prima è la guida tecnica. Poi, per effetto domino, saltano diverse teste in dote all’organico. Anche l’Isola Liri rispetterà questo canovac-
cio. Cambio tecnico ed interventi al mercato di gennaio. Ma chi succederà a Ferazzoli sulla panchina dell’Isola Liri? Il nome più gettonato è quello di Luciano Zecchini, ultima apparizione con il Portogruaro due anni fa. Gli “allibratori” lo danno in sella alla panchina al 90 %. Rimangono aperto uno spiraglio per altre due alternative in auge. Rambaudi e Chiancone rimangono alla finestra ma la sensazione è che l’ex “roccioso” stopper degli anni settanta, coinvolto in prima persona nello scandolo del calcio scommesse del 1980, stia già per raggiungere la squadra. Probabile un suo insediamento già nel pomeriggio per la direzione del pri-
Il personaggio della settimana
La classe di Ramora al servizio della Scafatese SCAFATI. Ed ora chiamatelo l’uomo dei derby. Perché tutte le volte che s’accende il campanile, Paolo Ramora tira fuori il meglio del suo repertorio: dribbling ubriacanti, scorribande fulminee lungo la fascia, fraseggi stretti con le punte e gran capacità di conclusione. Contro l’Aversa Normanna, nella gara del riscatto canarino, è stato il migliore: un’autentica iradiddio sulla corsia di sinistra, scheggia impazzita che ha fatto ammattire prima Zolfo, poi il suo ex compagno di squadra Rosamilia. Ha dato la svolta alla Scafatese il funambolo Paolo Ramora, trascinandola verso la vittoria scaccia-crisi, accelerandone il passo, prendendosi responsabilità da vero leader. Chiamatelo uomo derby perché già una volta s’era esaltato avvertendo il clima da campanile: al debutto in coppa Italia contro la Paganese. Disorientò gli avversari, realizzò una rete di pregevole fattura e spinse il tecnico Capuano a paragonarlo a Van Persie. Un fenomeno, che viaggia a correnti alternate, ma che ha numeri da categoria superiore. Croce (quando non è in condizione), delizia quando anche le gambe viaggiano alla velocità delle idee meravigliose. Forse un po’ troppo innamorato del pallone, ma è un difetto che si può perdonare ad uno dei pochi “geni” superstiti in seconda divisione perché quelli fondamentali come lui o trovano dimensione stabile in Prima divisione oppure accettano la
serie D per questioni chiaramente economiche. Sembrava un predestinato quando gli olandesi del Roda si assicurarono le sue prestazioni ed anche quando il Genoa qualche anno dopo decise di scommettere su di lui. Ma gli infortuni e quelle ginocchia fragili come cristallo hanno sempre frenato la sua ascesa nei momenti determinanti. Resta un lusso per la seconda divisione ed un motivo di vanto per la giovanissima Scafatese, che se ne assicurò le prestazioni nel mercato di riparazione dello scorso campionato (fu Chiancone a volerlo a tutti i costi) ed ora beneficia della sua classe pura. La rifondazione canarina è stata avviata proprio partendo da Paolo Ramora, uno dei tre superstiti della passata stagione (Terracciano e De Luca gli altri due), e la società ha già intenzione di proporgli un prolungamento contrattuale. Perché un talento del genere è difficile sostituirlo: certo, bisogna mettere in preventivo qualche partita sottotono, qualche lieve acciacco fisico, un pizzico di sregolatezza (che si sposa quasi sempre con chi fa il genio di professione), ma è una “penale” che si paga col sorriso. Perché Paolo Ramora nei momenti cruciali risponde sempre presente, ha carisma, autorità e soprattutto doti tecniche superiori alla media della categoria. Se si accende la sua classe son dolori per chiunque. f.z.
mo allenamento. Zecchini ha già maturato diverse esperienze nel corso della sua carriera di allenatore. A Teramo si rese protagonista di un ottimo biennio: promozione nel 2002 dalla C2 alla C1, ottimo quarto posto l’anno succesivo. In Abbruzzo rimane per quattro anni, l’ultimo dei quali però non riesce a concludere la stagione (esonero dopo ventisei gare). Fu il primo dei suoi tre esoneri consecutivi che ne rallentarono l’ascesa: dopo Teramo gli toccò a San Benedetto del Tronto e poi due anni fa con Portogruaro in C2. Da li s’è fermato, potrebbe ripartire dall’Isola Liri nel tentativo di risollevare la sua classifica. a.b.
Ferazzoli
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Seconda Senza i terribili finali, Melfi a quota 16
Mancano sette punti ANCORA una beffa nel finale. Un qualcosa che, ormai, si ripete tante, troppe volte, e che ha fatto pensare a qualcuno dei tifosi, di chiedere “se è possibile ridurre le partite per la reale possibilità di avere punti in più in classifica”. Battuta a parte, una triste realtà quella di vedere sfumare nei finali, e molto spesso nei recuperi, quanto di buono il Melfi è riuscito a fare fino ai terribili finali di match. La realtà è quella dei 9 punti, un bottino davvero troppo magro. Son però sette i punti che mancano all'appello, e che, se ottenuti sul campo, di certo avrebbero portato il Melfi in posizioni molto più tranquille. A quota 16, infatti, i gialloverdi si ritroverebbero in undicesima posizione. Anzi, a ben guardare, si potrebbero aggiungere anche altri due punti che mancano con il Cassino, in virtù del gol regolare non concesso a Rizzo, ed il conto salirebbe a 9 punti che si sono persi per strada e che porterebbero il Melfi a ridosso della zona play off. Altro che ultimo posto, altro che paure ed i conti sempre da fare sui diretti avversari, si sarebbe tranquillissimi, e anzi lo scontro di domenica al Valerio con l'Andria, servirebbe per giocarsi il sesto posto, a ridosso della zona play off. Situazioni diverse per un Melfi che sta pagando carissimo,
Metodi forti per frenare il Melfi e De Angelis
ogni minimo errore di gioco, attenzione, di esperienza della maggior parte dei suoi, anche se, bisogna ricordarlo, almeno il pacchetto di difesa, è imperniato su Gabrieli, Rizzo, Fumai e Gambi, non certo ragazzini. Ed allora analizziamo questo percorso partendo da una prima giornata, giocata in casa con la Scafatese, che vide il gol dell'ex Izzo dare il successo al team ospite al 91', mentre si pregustava il giusto
pareggio, ed il primo punto, che invece non arrivò. Stesso copione ad Aversa: il missile di Romano al 92' che bruciò il secondo punto del Melfi. Sesta ed importante giornata sul sintetico di Manfredonia, con 1 a 1 stravolto dal rigore inesistente assegnato ai locali e trasformato da Pirrone all'82''. Ripetere giova, dicevano gli antichi, per Melfi invece ripetizione ancora deleteria, visto il gol su pu-
nizione di Giordano, al 93' in casa col Pescina a dare successo ai ragazzi di Chiappini e nuovo punto tolto in extremis ai gialloverdi. Il rigore subito al 4' di recupero col Gela, non cambia la situazione, ma ripensare al gol non concesso col Cassino, fa rabbia. E siamo al discusso match col Catanzaro di due domeniche fa, con nuova beffa, e per giunta con gol in fuorigioco di Caputo arrivato al 93', e i punti mancanti arrivano a 7 prima dell'ultima gara, quella più recente. Isola Liri è scontro diretto, laziali subito in gol, al 6' ecco l'occasione per pareggiare, con il rigore fallito da De Angelis e locali in dieci. Pareggio del bomber, al suo decimo centro stagionale, poi nella ripresa Stucchi a dare l'1 - 2 che fa sperare finalmente nel primo successo esterno, e permette di lasciare l'ultimo posto portandosi a quota 11 alla pari dei diretti avversari, un punto da Noicattaro e Aversa, e soprattutto con Manfredonia, Lamezia e Valdisangro dietro a 10. Ed invece, addirittura due punti lasciati incredibilmente, anzi gettati, per il colpo di testa di Mollo a due minuti dal 90', e nuova beffa, che lascia il Melfi inesorabilmente all’0ultimo posto. Antonio Baldinetti
La retroguardia gialloverde ha subito 7 reti in tre gare
Difesa sotto accusa DICIOTTO gol subiti, di cui ben sette nelle ultime tre partite. Due a Noicattaro, tre con contro il Catanzaro, due con l'Isola Liri. Peggiore difesa di tutto il campionato. Appare evidente che la dietro le cose non vanno ed occorre porvi immediatamente rimedio. Sotto accusa non un singolo reparto, ma l'intera fase difensiva. E dire che il Melfi ha segnato esattamente due gol ad incontro nelle ultime tre gare disputate. Due giocate in trasferta ed una contro il forte Catanzaro che lontano dal Ceravolo è stato perforato esclusivamente dai gialloverdi e da Gianluca De Angelis in par-
ticolare. Qui poi siamo di fronte ad un autentico paradosso. La compagine del capocannoniere del torneo è malinconicamente ultima in classifica. Negli anni novanta questo record appartenne al Bari in serie A con Igor Protti, miglior marcatore della massima serie con 24 centri, ma biancorossi alla fine retrocessi. Sono ammessi scongiuri. In attacco anche se De Angelis dipendenti, autore di dieci gol su tredici in totale, il Melfi tiene botta ed è delle squadre che navigano nei bassifondi, quella che ha segnato di più. In difesa invece il quadro è completamente rovesciato.
ECCELLENZA
Eppure parliamo del reparto più esperto sulla carta, perché se escludiamo Isola Liri, con Fumai squalificato, hanno sempre giocato quattro senior, Fumai appunto, Rizzo, Gabrieli e Gambi. Dunque un quartetto non certo inesperto che doveva rappresentare il punto di forza della squadra. Forse non arriva nemmeno la giusta protezione del centrocampo, ma ora con il rientro si spera definitivo di Stucchi e il ritorno del combattente Bacchiocchi, Palumbo può disporre di una linea mediana valida considerando anche i mancini Frasca e Mitra ed il talentuoso Petagine,
CLASSIFICA
che va fatto giocare sull'esterno per avere un apporto maggiore. Imperativo categorico, dunque blindare la difesa, anche perché quando il Melfi ci è riuscito, ha portato a casa un risultato positivo. Due a zero al Lamezia e zero con il Cassino, con la Vibonese e con la Valdi Sangro, unico match esterno in cui la retroguardia federiciana non è stata perforata. Poi un'altra considerazione. Ad Isola Liri il Melfi ha giocato praticamente tutta la partita in superiorità numerica, una circostanza avvenuta già in altre due occasioni. Con la Vibonese in casa non ha sortito effetti, ed a
Gabrieli impegnato ad Aversa
Manfredonia con il Melfi che ha subito il gol sipontino del definitivo 2a 1 con gli avversari in dieci. Domenica stesso copione con l'Isola Liri che in inferiorità ha pareggiato a pochi minuti dalla fine. Tre indizi fanno una pro-
va, e sottolineano l'incapacità di una squadra nel saper gestire il match, aspetto già evidenziato e sviscerato e altresì l'incapacità di saper approfittare della superiorità sugli avversari. Emilio Fidanzio
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Il punto sulla D Prosegue la serie positiva della Turris, Fasano si ferma dinuovo
L’Ischia guadagna, Pomigliano insiste BRINDISI inarrestabile. Tra le inseguitrici, guadagna posizioni soltanto l'Ischia. Prosegue la serie positiva della Turris. Fasano secondo stop consecutivo. Bitonto in forte ripresa. Il Grottaglie si ferma dopo cinque pari di seguito. Giornataccia per le lucane. Questi, in estrema sintesi, i fatti salienti della dodicesima giornata del girone H della serie D che ha fatto registrare sei vittorie, due in trasferta e tre pareggi. I gol sono stati 28, di cui 16 realizzati dalle squadre che hanno giocato in casa e 12 da quelle che hanno viaggiato. Complessivamente, nelle 108 gare sinora disputate, sono state messe a segno 287 reti (media 2,65), contro le 298 della passata stagione. An-
che nella dodicesima giornata del campionato 2007/08 le vittorie furono 6, di cui due fuori casa. I gol furono 30. In termini di vittorie, nel campionato in corso, il risultato più ricorrente è l'1 a 0. Con tale punteggio si sono concluse 24 partite, su un totale di 77 vittorie (31%). Seguono 17 gare per 2 a 1 (22%), 14 per 2 a 0 (18%) ed altre 22 (28,6%) con punteggi vari, tra cui un 7 a 3, un 6 a 3 e un 5 a 3. Per quanto riguarda i pareggi, in tutto 31, il risultato più ricorrente è 1 a 1, verificatosi 22 volte (71%); quattro gli 0 a 0, tre i 2 a 2, un 3 a 3 e un 4 a 4. La dodicesima giornata non ha modificato di molto la parte alta della graduatoria. Il solo Ischia, battendo con il classico punteggio all'ingle-
se, il Francavilla in Sinni, si è liberato dalla compagnia di Bacoli e Pianura e si è attesto in solitudine in quarta posizione. Mentre, sono rimaste invariate le distanze tra le prime tre, con il Pomigliano che ha conquistato la sesta vittoria casalinga su altrettante gare disputate dinanzi ai propri sostenitori. Al pari della compagine campana ha fatto soltanto il Brindisi. La sola Nocerina non ha mai pareggiato. In coda alla classifica, il Grottaglie si è fermato, dopo cinque pareggi consecutivi. I tarantini sono restati terzultimi, ma sono stati agganciati dal Sant'Antonio Abate che nel derby dei “poveri” con il Cilento ha conquistato un pareggio, il terzo nelle ultime dieci giorna-
te. Peggio del Sant'Antonio Abate ha fatto il Venafro che ha conquistato soltanto due punti negli ultimi undici turni. In zona playout è precipitato il Francavilla Fontana, che non vince da quattro turni, mentre n'è uscito il Bitonto. La Turris ha ottenuto il settimo pareggio che unito alle tre vittorie, fanno dieci risultati utili consecutivi. Giornata da dimenticare per le lucane che hanno conquistato un solo punto con il Matera che, dopo tre sconfitte consecutive, ha pareggiato in casa. In classifica, il Francavilla è stato superato dall'Angri e dalla Turris ed affiancato dal Bitonto. Più pericolosa la situazione del Genzano che non vince da sette turni (solo 5 pareggi). Adolfo Sarra
Centrocampo inesistente e molle e questo fa soffrire attacco e difesa
Matera, primi segnali positivi Contro il Bacoli migliorati impegno e voglia Una timida inversione di tendenza. E’ stato cancellato il periodo da Sassocorvaro a posticipo serale con il Fasano in un mese terribile. Fino al fondo toccato a Vallo della Lucania. Di peggio non si poteva fare avevano affermato alcuni calciatori simbolo del Matera e in effetti qualcosa si è mosso. Una rete, più impegno e qualche occasione su cui recriminare. Non c’è gioco e va subito detto. A sottolinearlo è stato lo stesso tecnico Foglia Manzillo a fine gara, quando parlando di centrocampo ha specificamente detto che Marsico è uno che sa giocare la palla e dovrebbe assumersi maggiori responsabilità. Tutto giusto, ma c’è da ripartire dalle cose buone viste e tra queste non c’è Marsico in mezzo al campo. E’ un esterno di centrocampo a sinistra o destra che si voglia e lì in mezzo può solo adattarsi per necessità. Resta un dubbio. Perchè Cristian Ancora non può giocare seconda punta a fianco di Albano. Ancora una volta è stato schierato a destra, ha fatto gol ma è stato sacrificato per ragioni tattiche di under. Albano è troppo solo in avanti e questo è un dato di fatto che deve far riflettere, perchè Garcia non sta rispondendo come si ipotizzava a inizio stagione. Sembrava uno che poteva far gol an-
L’esultanza di Ancora dopo il gol al Bacoli (foto fcMatera.it)
che seduto in panchina, ma in campo si è rivelato tutta un’altra cosa. Ragioni fisiche? Bisognerebbe capire bene cosa gli è successo. Ancora in avanti con Albano e Marsico a destra sembrano mosse semplici e che il tecnico sembra intenzionato a provare in Coppa domani. Perchè il timido segnale di inversione ha dato certezze in difesa, a parte l’occasione del gol. Chiaramente il recupero di Gatti e Giglio permetterà al tecnico di schierare Armento a destra, suo ruolo naturale e questo ga-
rantirà anche una spinta maggiore se un lato, assieme a Marsico, che può diventare un’arma importante. Al momento tutto sembra affidato a Naglieri e basta marcarlo per togliere al Matera tutto o quasi, in particolare quando esce Ancora. Contro il Bacoli è stata mandata in campo l’unica formazione possibile, anche i cambi sono stati azzeccati. Ma è chiaro che bisognerà decidere un assetto e su quello insistere. Troppi galli in un pollaio non hanno fatto mai grandi risultati ed è chiaro
che bisognerà fare delle scelte e n parte sembra già che varie indicazioni sono emerse. Da lunedì si riapre il mercato, ovvero le liste di svincolo e c’è la forte sensazione che arriverà qualcosa nel reparto mediano del campo. In sostanza, sarà raddrizzato il tiro dopo alcune super valutazioni che hanno fatto male sia alla società che all’ambiente. Si torna in terra, ripartendo da un’ossatura niente male e qualche aggiusto che permetterà di avere idee a centro del campo dove si decidono i destini delle gare. Non a caso Carannante ha irrobustito proprio quel reparto per portare a casa l’obiettivo preventivato alla vigilia. Nel frattempo domani c’è da portare a casa una qualificazione e servirà lo stesso spirito con il quale sono scesi in campo Chisena e compagni per mettere dentro un pallone senza subirne. Altro dato allarmante, infatti, è l’incapacità di gestire il vantaggio. Ma queste cose si effettuano con un centrocampo forte e il Matera al momento non ne ha proprio e quindi bisognerà colmare questa lacuna e tutto comincerà magicamente a filare. Magari recuperando La Fortezza, ma nei minuti giocati contro il Bacoli non ha dato grandi indicazioni in coraggianti. Renato Carpentieri
Al danno del ko al Novi va aggiunta la beffa della naturale squalifica di Cilumbriello
Genzano, la rabbia da sbollire è tanta GENZANO- Grande la rabbia. Nel mirino Operato di Isernia. Un arbitro che aveva già avuto “problemi” con lo Sporting Genzano. Un precedente nella gara contro l’Ebolitana due anni fa quando alla guida degli altobradanici c’era Pietro Ruisi. Il tecnbico Peppe Bardi, squalificato, ha lasciato a Modesto Conversano. “Chi non ha visto la gara non può limitarsi a commentare il risultato. Abbiamo avuto una buona reazione, giocando una buona gara fino al gol del nostro pareggio per 2-2, anche se avevamo da recriminare sul primo rigore, che però dalla panchina non si è visto benissimo. Dopo il gol su punizione di Murano, siamo stati condannati da episodi sfavorevoli. La mannaia sul nostro capo è stata senz'altro l'espulsione di Cilumbriello, che ha giocoforza condizionato la rimanente ora di gioco, già penaliz-
Peppe Bardi
zati per l'assenza dell'attacco titolare De Rosa-Compierchio e del mancato utilizzo dall'inizio degli acciaccati Arpaia e Salbini. I ragazzi avevano impiegato i primi dieci minuti a prendere le misure all'avversario, poi si sono sciolti riuscendo anche a passare in vantaggio ed a dettare i ritmi della gara.
Voglio comunque elogiare la squadra per l'impegno, con una nota di merito al giovane Murano, che si è mosso molto bene”. Il presidente Donato Nei non le manda a dire. «La gara è stata a mio avviso condizionata dall’espulsione del portiere e dal rigore concesso, così come accadde qualche anno fa con lo stesso arbitro a dirigere contro l’Ebolitana. Senza nulla togliere all’Angri che ha disputato un’ottima gara con manovre veloci, il signor Operato ha diretto in maniera vergognosa e per questo rifarò sentire in lega. Il risultato sarebbe stato certamente diverso in parità numerica, ma abbiamo concesso troppo agli avversari subendoli costantemente, forse i ragazzi hanno sentito l’assenza del trainer titolare per cui hanno perso certamente un punto di riferimento”. sport@luedi.it
Cupparo esamina il momento
Francavilla, resta il silenzio generale
Il Francavilla in campo al Mazzella di Ischia
FRANCAVILLA – In casa Francavilla, non è stata ancora digerita la sconfitta esterna di Ischia per due reti a zero. Per questo, bocche cucite in tutto l’ambiente, in vista di un incontro, chiarificatore tra società, tecnico e giocatori. Il presidente Franco Cupparo, di certo non è sereno dopo il passo falso dei suoi, ed è per questo che vuol avere un confronto con tutti, per verificare la situazione. Si sa, nel calcio è sempre così, si vive di risultati e se questi non arrivano, a salire sul banco degli imputati, sono coloro che scendono in campo. Il Francavilla, visto sul terreno di gioco dello stadio “Mazzella”, reso pesante dalla pioggia è stato altalenante, o meglio dire dai due volti, con i sinnici che, si sono scossi solo dopo aver preso il gol degli ischitani al 6’ del secondo tempo. Nella prima frazione di gioco, le migliori occasioni sono state dei padroni di casa, mentre Del Prete e compagni, reagiscono soltanto dopo aver incassato il gol del difensore Mattera. Reazione che, porta la firma del giovane La Neve che colpisce il palo, pochi minuti dopo, il portiere campano, in due occasioni salva la sua porta prima su Di Senso e poi su Campo e infine, su un tentativo del bomber Genny Del Prete. Ancora una volta, i rossoblu di Lazic, restano in dieci, a causa dell’espulsione del difensore Giancarlo Gioia, per doppia
ammonizione, avvenuta al 26’ del secondo tempo. Naturalmente, il tecnico dei rossoblu, a fine gara era scuro in volto, ancora una volta, i suoi ragazzi non hanno seguito alla lettera le sue direttive, però è pur vero che di fronte avevano una squadra ben messa in campo e che non ha lasciato nulla al caso. Infatti, l’Ischia ha creato numerose azioni, prima ha colpito un palo, con un bel tiro dell’attaccante Impagliazzo, poi salvataggio sulla linea di porta, da parte dell’estremo difensore sinnico De Blasio, su un tiro ravvicinato di Formidabile, ed infine, i ragazzi di mister Impagliazzo, falliscono una rete di testa con l’attaccante Saurino da buonissima posizione. Insomma, si è creato qualcosa come tre-quattro limpide palle-gol per passare in vantaggio, ma l’imprecisione dei padroni di casa e la bravura del portiere del Francavilla, hanno negato la gioia ai numerosi spettatori presenti al “Mazzella”. Il colpo del ko per il Francavilla, arriva nel finale di gara, il centrocampista Romaniello, su pressione di Capuozzo, tocca la palla indietro, ma il portiere sinnico, ingannato dal terreno di gioco, non riesce a controllare e il pallone rotola in rete per il definitivo 2-0. Adesso, per il Francavilla, non c’è tempo da perdere, bisogna subito reagire. Claudio Sole
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In vetta cambia poco o nulla, Pomigliano si rialza
Brindisi va, Nocera tiene di RENATO CARPENTIERI
Il PUNTO
Il Fatto
LE PAGELLE DELLE 18 SQUADRE SONO salite a 10 le partite senza vittorie da parte del Sant’Antonio Abate. Domenica, ennesimo pareggio interno contro la Gelbison in una gara considerata un vero e proprio spareggio salvezza. A digiuno di vittorie in questo mese, da quattro giornate, il Matera che ha compromesso l’ottima partenza di campionato. Il Football Brindisi sbanca anche Fasano. Due gol di Galetti e per la capolista è un'ulteriore conferma delle sue qualità. E' riuscita infatti ad avere ragione pure di un avversario ostico come il Fasano. Ottima squadra, veloce, i punti che ha in classifica sono stati tutti guadagnati meritatamente. Con il Brindisi, però, è altra storia. Il Football è squadra di altra dimensione. Sino a che ha potuto il Fasano ha tenuto testa. E' chiaro che sotto il martellare dell'avversario anche la buona volontà dei padroni di casa ha dovuto fare fagotto. Vincendo, il Brindisi ha mantenuto invariato il distacco dalla Nocerina che ha superato il Grottaglie: 2-0 al D'Amuri. Sinora il Grottaglie era riuscito a rimediare una sfilza di pareggi. Del Rosso sperava in una vittoria per raffreddare un poco la contestazione. Non solo non è riuscito a vincere, ma ha perso. La sfida tra Brindisi e Nocerina, dunque, continua. Il Brindisi tiene sempre il piede sull'acceleratore, la Nocerina non molla. E intanto domenica prossima il Brindisi ospita l'Ischia, che ha battuto il Francavilla in Sinni portandosi a quota 21, in quarta posizione, mentre la Nocerina riceve il Pomigliano (terzo in classifica con 25 punti), vittorioso sul Pianura per 4-2. Prima in classifica contro quarta, seconda contro terza. Il campionato non è finito.
ANGRI
Dopo il ko nel derby di Nocera c’è il riscatto col Genzano. BACOLI
Missione compiuta a Matera, il pari voleva e quello si è portato. BRINDISI
Passare sul campo del Fasano è l’ennesima prova di forza. BITONTO
La sofferenza per piegare il Venafro da’ valore doppio ai 3 punti. FASANO
Il risultato li condanna, ma i meriti dell’avversario sono tanti.
FRANCAVILLA F. Un bicchiere mezzo pieno il punto conquistato al Liguori. FRANCAVILLA PZ.
Sconfitta con poche attenuanti ed ennesimo salto di qualità fallito. GELBISON
Altra prestazione gagliarda e punto d’oro a Sant’Antonio. GROTTAGLIE
Altro flop e ora è davvero crisi nera e può accadere di tutto.
6,5
MATERA
Timidi segnali di rinascita, ma non basta per uscire dalla crisi. NOCERINA
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Continua a mietere vittime, il blitz a Grottaglie non era facile. PIANURA
7,5
Parlare di crollo non è facile, ma è una brutta scoppola. POMIGLIANO
6,5
Quattro schiaffi al Pianura dell’ex presidente Cafasso.
S.GENZANO
5,5
Peccato per l’arbitraggio, ma resta una sconfitta cocente.
S. ANTONIO
6
Persa un’occasione per rialzarsi. Dieci turni senza gioia.
TURRIS
5
Frenata in casa da Francioso e compagni.
US. ISCHIA
6
Vola ai vertici l’Impagliazzo-band piegando i sinnici.
VENAFRO
5
Vende cara la pelle, poi cede all’ultimo minuto.
La crisi del Grottaglie è al capitolo dimissioni del diesse Borsci
5,5 7 5 7 5 5 5,5 7 5
Il diesse del Grottaglie, Tonino Borsci ha rassagnato le proprie dimissioni dall´ incarico di direttore sportivo del Grottaglie. Fatale l´ennesima dura contestazione nei suoi confronti da parte di tutta la tifoseria grottagliese. Avvicinato dai cronisti , quello che dovrebbe essere l´ultimo suo discorso da dirigente grottagliese, si è concentrato all´ennesima estenuante presa difensiva nei confronti di una rosa che si sta dimostrando non all´altezza. Un’arringa che non regge e quindi lecito attendersi l’accettazione delle volontà di Borsci. Dimissioni la cui ufficialità è tutt´altro da prendere sul serio, vista l´analoga situazione che si è riscontrata con le dimissioni di mister Del Rosso, subito rifiutate. Non meraviglierebbe un´ ennesimo rifiuto da parte del presidente Ciracì, Cosa che avrebbe, a questo punto, del paradossale, vista la crisi e la situazione di classifica sempre più tragica per i colori biancazzurri. Già dalla prima giornata a Matera, dove arrivò una sconfitta secca e polposa in termini di reti, il Grottaglie è sembrato un collage non funzionanante e non sono i cosiddetti nomi a fare la differenza. Latartara, Triuzzi e lo stesso Del Rosso, tecnico ambito da molte società di serie D ma che sta avendo problemi dove ha fatto bene per due stagioni. Sotto tiro c’è il diesse, ma è chiaro che le colpe vanno identificate bene perchè è sempre lqa società a dare le direttive e bisogna indagare quale sia il budget a disposizione. Nel frattempo il Grottaglie brancola in zone periocolose di classifica, cosa non consona alla sportività del pubblico e alle tradizioni. Oggi se ne conosceranno di più in merito alla crisi in atto.
TOP E FLOP DELLA DODICESIMA GIORNATA
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Sport 51 A Dilettanti Il tecnico: «Sono allibito, proprio ora che il calendario diventa facile» Martedì 25 novembre 2008
La Bawer esonera Miriello Quest’oggi si conoscerà il sostituto, Vandoni favorito L’opinione Miriello paga per tutti
Finisce un’epoca Ora senza più alibi
Miriello a Latina mentre festeggia la promozione in B1
Era inevitabile. Giustificato dai risultati negativi e da un cedimento nervoso a Sant’Antimo che ha riguardato il tecnico e la squadra e che costituisce un pericoloso campanello d’allarme. L’esonero di Roberto Miriello chiude nei fatti un’epoca. Dopo otto anni Matera cambia allenatore, una scelta voluta dalla piazza, decisa, a questo punto tardivamente, dalla società e fors’anche auspicata da qualcuno nella squadra. Una scelta inevitabile ma pericolosa. Pericolosa per chi in questi mesi ha voluto nascondersi dietro Miriello pensando che costituisse il vertice di tutti i mali di questo Matera, voci che non sono mai mancate e che negli ultimi mesi erano più forti che mai. Inutile nasconderselo. Ora l’alibi non c’è più. A questo punto tutti sono messi davanti alle proprie responsabilità. Innanzitutto una società incapace finora di avere una strategia precisa. Discutibile resta infatti l’idea di riprendere un giocatore come Longobardi appositamente richiesto dal tecnico e dopo due sole settimane mandar via quel tecnico e prenderne uno nuovo senza dargli la possibilità di operare sul mercato. Insomma, vabbene anche cacciare Miriello, ma perchè non si è fatto prima ma solo adesso? La Bawer avrebbe avuto qualche chance in più di salvezza e quest’esonero, visto che ci doveva essere, è arrivato tardi. Per colpa certo della società. Una società che nel futuro dovrà anche riflettere sul modo di fare la campagna acquisti affidata troppo spesso solo all’istinto del presidente e niente altro. Ora non ha più alibi nemmeno la squadra. Un gruppo sopravvalutato
all’inizio che non potrà nascondersi più dietro il dito. Capiremo presto se il deludente rendimento di Sottana in questo scorcio iniziale di torneo è stato solo motivato dallo scarso feeling con l’allenatore. Capiremo ora se Giuliani è davvero il giocatore in grado di farti vincere le partite e se Cortese e Gergati hanno qualcosa in più di grandi doti atletiche e fisiche. Capiremo anche come il nuovo allenatore, chiunque sia, riuscirà a costruire la nuova squadra sfruttando al meglio le qualità di uomini come Maggioni (molto in ombra in questo avvio di stagione) o come Corvino e Longobardi chiamati a dare il contributo atteso e fare, da soli, la differenza. Con questo non vogliamo certo dire che Miriello non abbia responsabilità, le sconfitte di questo scorcio di stagione erano in qualche caso evitabili. A Sant’Antimo magari si poteva fare di più, errori di scelte e di gestione non ne sono mancati e di fronte ai risultati la conseguenza logica può essere quella dell’esonero. Il problema è però che contestiamo l’idea che i problemi dell’Olimpia siano ora risolti. Anche perchè Miriello in otto anni ha portato l’Olimpia dove mai era arrivata prima. E questo, piaccia o no, resta un dato di fatto. Da domenica contro il Barcellona comincia una nuova epoca per la Bawer. L’auspicio generale è che si riescano a superare le difficoltà, si difenda il patrimonio della A Dilettanti e si raggiunga il traguardo minimo della salvezza. Certo però da adesso in poi società e giocatori insieme al nuovo tecnico non potranno più avere alibi. Miriello non c’è più. p.quarto@luedi.it
«L'U.S. BASKET Olimpia Matera comunica di aver interrotto il rapporto professionale con il tecnico di tanti anni e di tanti successi Roberto Miriello». E’ così che alle 19,27 di ieri sera la Bawer Matera ha annunciato la scelta di cambio della guida tecnica della squadra dopo otto anni ininterrotti di gestione Miriello. «La Società è stata costretta a tale decisione visti i perduranti risultati negativi della squadra. Nel ringraziare il tecnico che per otto anni ha garantito una continuità di risultati», prosegue la nota, «la Società esprime voti che questa ulteriore decisione venga correttamente ed adeguatamente valutata dagli sportivi che stimoliamo ad esserci vicini in un momento così difficile. Il nominativo del sostituto sarà reso noto quanto prima, fatte le opportune valutazioni di natura tecnica ed economica». Parole queste ultime che lasciano aperta qualsiasi possibilità. La società starebbe valutando una serie di nomi e nella mattinata di oggi dovrebbe arrivare ad una scelta definitiva. «Non c’erano alternative vista la posizione della squadra dovevamo intervenire, l’unica possibilità era quella del cambio di allenatore» ha spiegato Pasquale Lorusso, «la squadra aveva bisogno di una svolta e l’unica chance era questa. Ringraziamo Miriello per quanto ha fatto in questi otto anni, ma forse ora c’era bisogno di qualcosa di diverso». Sull’identikit del nuovo allenatore Lorusso racconta: «faremo uno sforzo ulteriore anche se il budget a disposizione è già stato raggiunto. Di certo posso dire che ci serve non un tecnico alla prima esperienza ma un tecnico che conosca la categoria e che garantisca esperienza per aiutare la squadra in questo momento. Vedremo come andranno le cose quest’anno e poi per il futuro ci sarà sempre il tempo per prendere una decisione». Chi invece è rimasto fortemente amareggiato per la decisione della società è Roberto Miriello che con poca voglia di parlare ha spiegato: «non mi aspettavo una cosa del genere, resto allibito. Sono stato informato nella giornata di oggi (ieri per chi legge, ndr) di questa scelta, io so solo che in otto anni ho sempre migliorato i risultati dell’anno precedente». Sul futuro e sulle possibilità della squadra Miriello si è limitato a dire: «so che il momento più brutto del calendario è finito, abbiamo affrontato le squadre più forti e meglio attrezzate. Adesso comincia la fase più agevole ma la faranno altri. Ma è proprio questo che mi lascia perplesso» ha concluso l’ormai ex tecnico della formazione materana. Questo pomeriggio il nuovo allenatore della Bawer condurrà con ogni probabilità il primo allenamento. I nomi rimasti in ballo sono solamente due e tra questi la società dovrà operare la sua scelta definitiva. Tra questi il favorito sembra essere Claudio Vandoni. Piero Quarto p.quarto@luedi.it
Miriello e Vizziello durante la festa promozione dell’allora Bpmat. L’idillio è finito
Il presidente Michele Vizziello e accanto lo sponsor Pasquale Lorusso (foto Vieouno)
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Sport
Martedì 25 novembre 2008
Il capitano della Levoni Antonino Rato (foto Andrea Mattiacci)
A Dilettanti Rato: «Siamo crollati negli ultimi cinque minuti del match»
Levoni non di quarto giusto Fatale a Molfetta la frazione finale di gara DICIASSETTE punti di scarto, un margine notevole per la Levoni Potenza, sconfitta al Pala Poli di Molfetta dal Centro Auto Ford Molfetta con il punteggio di 81 a 64. Tre tempi equilibrati, poi il crollo dei potentini, incapaci di reagire alle folate offensive dei padroni di casa, sospinti dal tandem formato da Leo e Maggi, veri frombolieri dell'incontro. La sconfitta patita dagli uomini di Gianni Tripodi ha assunto i connotati di un tonfo netto, soprattutto nel quarto parziale di gioco, ovvero nel periodo peggiore della compagine potentina incappata in una giornata negativa soprattutto in attacco. I cecchini di Tripodi sono partiti con il piede giusto prima di smarrire la necessaria lucidità e determinazione nei momenti più importanti della sfida disputata in terra pugliese. Un dato da tenere in considerazione per la compagine potentina che ha patito il quarto tonfo in questo campionato. La Levoni Potenza ha perso il match proprio quando avrebbe potuto invece ammazzare la sfida grazie anche alle difficoltà dei pugliesi nell'attaccare la difesa ordinata da Tripodi. Il confronto disputato dalla Levoni Potenza in quel di Molfetta è stato negativo. La squadra si è smarrita, perdendo il bandolo della matassa e regalando alla compagine pugliese il successo. Tanti gli errori commessi dalla Levoni Potenza che ha sprecato troppo in attacco, finendo per fare il gioco del Molfetta, abile nel tessere la tela, come Penelope e sicuro negli ultimi otto minuti di gioco. La Levoni è tornata da Molfetta con tanta rabbia e delusione per il risultato finale che mortifica la mole di gioco profusa dalla squadra capitanata da Antonino Rato nei primi tre quarti.
Tripodi e Palombita
Rabbia, delusione e amarezza si sono interscambiate nel lunedì di riflessione in casa Levoni Potenza. Proprio la bandiera della compagine potentina, Antonino Rato ha spiegato le ragioni della debacle patita a Molfetta affermando: “La sconfitta non è stata
Grasso della Levoni
netta, abbiamo giocato bene per tre quarti di gara, siamo crollati negli ultimi cinque minuti. Siamo rammaricati in quanto potevamo vincere il match”. Rato parla delle tante occasioni sprecate nell'ultimo quarto: “In effetti non
siamo stati brillanti come nei primi tre tempi. Abbiamo mollato, l'intensità difensiva è scemata, non siamo stati bravi a giocare nella giusta maniera. Il Molfetta ci ha puniti giustamente”. Il giocatore reggino parla delle ripercussioni in
classifica dopo il ko di Molfetta: “Non cambia nulla, siamo ancora a + 1 in media inglese. Dobbiamo cercare di fare un colpo in trasferta fino al termine del girone e vincere le tre partite casalinghe che rimangono”. Rato guarda già alla par-
tita di domenica contro Firenze: “Affronteremo una squadra che ha due punti in classifica. Non dobbiamo commettere l'errore di sottovalutare l'avversario. Bisogna vincere ad ogni costo la partita”. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
B Donne Gambardella: «Ora possiamo guardare avanti con maggiore serenità»
Basilia, vittoria tonificante a Palermo UNA VITTORIA netta, un successo che consegna al coach Marilia Sanza una squadra finalmente in palla. L'affermazione colta a Partinico dalle potentine a spese delle palermitane è il frutto di una bella impostazione tattica, condita da tante valutazioni chiaramente positive. Innanzitutto la difesa che ha permesso ad Ada Valisena e compagne di allungare il passo al cospetto di una formazione rocciosa nei primi due quarti e in grado di dare filo da torcere alla Basilia Codra Mediterranea. Il 72 a 50 è l'emblema di una gara disputata magnificamente dalle potentine, brave ad accelerare nel terzo quarto e a contenere gli assalti delle siciliane nel parziale decisivo. La formazione potentina ha dunque ottenuto in terra palermitana una vittoria quanto mai tonificante in ottica
classifica, visto e considerato che le atlete lucane ora sono attestate al secondo posto in graduatoria. La prova difensiva ha consentito alla Codra di arginare i tentativi di rimonta delle siciliane, apparse piuttosto fragili nelle fasi concitate della partita. Tutte le atlete di Marilia Sanza si sono espresse magnificamente dando libero sfogo alla classe individuale e al talento indiscusso sciorinato a Partinico. Una Basilia Codra Mediterranea Potenza rinfrancata, quella uscita dalla trasferta siciliana, due punti importanti in vista del secondo impegno esterno in programma domenica alla Palestra Tiber di Roma contro la Nipar Athena Roma. Laura Gambardella, afflitta da noie alla schiena è stata una delle protagoniste del colpo gobbo di Partinico. L'atleta campana ha parlato del
match affermando: “E' stata una bella vittoria, importante perché ci consente di affrontare i prossimi impegni con maggiore serenità. E' sempre importante imporsi in trasferta. Ci siamo rifatte ampiamente dopo la sconfitta patita a Roma contro la Città Futura”. Gambardella guarda al match affermando: “E' stato bello giocare di squadra. Soltanto nei primi due quarti abbiamo sofferto il gioco intenso del Partinico. Nel terzo quarto abbiamo allungato il passo”. Parla delle sue condizioni di salute: “Ho patito in settimana una leggera infiammazione alla spalla, a Partinico sono stata impiegata con minore frequenza, spero di dare il mio contributo in futuro”. La giocatrice della Codra guarda già al confronto di Roma: “La Nipar ha sconfitto il Città Futura, siamo due squadre re-
La Gambardella
duci da vittorie importanti. L'entusiasmo potrebbe consentirci di giocare una gara di rilievo. Spero tanto di uscire dal doppio appuntamento romano con quattro punti in classifica”. f.menonna@luedi.it
Sport
Martedì 25 novembre 2008
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Una penetrazione di Roberto Russo nella foto di Fabio Sirago
B Dilettanti Ora la Cestistica a Foggia vuole sfatare il tabù trasferta
Bernalda, momento d’oro Quattro punti contro Agrigento e Catania BERNALDA - “Fino a due settimane eravamo a folle; anzi avevamo la retromarcia. Ora invece abbiamo ingranato la quarta e domenica vogliamo andare a pieno regime sfatando il tabù trasferta”. Non usa mezze misure il vice coach Nino Paradiso, il quale, ancora fresco di vittoria ottenuta ai danni del Catania, gusta la vittoria in terra pugliese contro il Foggia. Il successo con nove punti di scarto sui siciliani ha riportato il sorriso e la fiducia e le parole di Paradiso lo confermano. Domenica i ragazzi di coach Brogialdi hanno dimostrato il loro valore; e lo hanno fatto vincendo, in sette giorni, con le prime della classifica. Quindi, ancora una volta, a lui e a tutti i giocatori va il pregio di aver regalato al pubblico una serata ricca di emozioni. Una vittoria alla quale ogni singolo giocatore ha dato il suo contributo, e questo lo ha detto Paradiso che ha elogiato non solo il quintetto base ma anche Di Giacomo, Gabrielli, Perrucci, Azan e i nomi che pur in panchina quando sono stati chiamati alla sostituzione rispondono alla grande. Pertanto, il loro apporto è fondamentale durante i quaranta minuti. Poi in gara i numeri di Filloy, Russo e Rossi Pose fanno paura, in quanto 62 degli 80 punti totali sono stati messi a segno dal “trio meraviglie”. “Domenica - ha detto Paradiso - era importantissimo vincere. Con il Catania - ha continuato il vice coach - abbiamo dimostrato di saper vincere. Ma quello che realmente contava era quello di confermarsi dopo Agrigento. La partita contro gli uomini di Coach Borzì sulla carta non era facile, e lo sapevamo benissimo in quanto non si occupa il primo posto per caso, soprattutto dopo quattro vittorie consecutive. Ma questo non ci ha de-
In senso orario il tecnico della Cestistica Bernalda Brogialdi durante un time out nella gara con il Catania, Rossi Pose imposta, Filloy pronto al tiro e ancora Rossi Pose (Foto Sirago)
moralizzato, anzi ci ha spinto a concentrarci al massimo e a dare tutto durante i minuti di gara. Il match è stato molto tirato. l primo quarto lo abbiamo chiuso alla grande con 12 punti sopra.
Poi il Catania è ritornato in partita. Nel terzo quarto entrambe abbiamo giocato bene e portato a segno gli stessi canestri, infatti lo stesso si è chiuso sul 59 pari. Ma nella quarta frazione di gioco abbiamo preso le re-
dini in mano e guidato per tutti i dieci minuti finali. Siamo andati anche sopra di 10 punti. A 40'' dalla fine eravamo sopra di 7 e Russo ci ha portati a più 9 sulla sirena. Domenica la grinta della difesa prima e il cuore del-
l'attacco poi ci hanno dato la seconda vittoria consecutiva. Durante la settimana abbiamo parlato di bissare il successo dell'Agrigento, ora invece il detto “non c'è due senza tre” è il nostro motto per la trasferta di
Foggia. Qui in terra pugliese vogliamo sfatare il tabù trasferta. Siamo carichi - ha concluso Paradiso - ed ora è giunto il nostro momento”. Fabio Sirago sport@luedi.it
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Sport C Dilettanti Schiantato il Rosarno e il numero di vittorie di fila sale a dieci
Martedì 25 novembre 2008
Corporelle come un rullo Gigi Delli Carri: «Il nostro è un lavoro corale» LA DECIMA affermazione consecutiva della Centre Corporelle Potenza è il dato saliente del momento di forma attraversato dalla compagine lucana. Il netto e perentorio successo colto contro il Rosarno nel confronto del decimo turno del campionato di serie C Dilettanti è dunque frutto di una condizione di forma eccellente, di un gruppo capace di fare quadrato e su una società che ha le idee chiare. La compagine di Dino De Angelis, vero timoniere insieme al suo vice Vito Pierri vola verso record importanti. Ancora imbattuta, la squadra biancoceleste punta senza mezzi termini ad esaltare le proprie doti agonistiche e tecniche, nel corso di una stagione ancora lunga e massacrante. Il confronto vinto contro il Rosarno dimostra che la compagine guidata dal cecchino Gigi Delli Carri è in uno stato di forma tale da permettersi lunghe pause e ritornare prepotentemente a giocare come sa, dando lezione di basket a tutte le rivali. La Centre Corporelle Potenza anche contro il Rosarno ha imposto i suoi ritmi di gioco, eccellenti e pieni di verve. La concentrazione difensiva, l'atteggiamento tattico della squadra di De Angelis, la compattezza del gruppo sono le armi migliori per la compagine potentina che al momento punta a fare il filotto in questo campionato. Il 104 a 73 è la dimostrazione della forza della squadra che sa il fatto suo e da spettacolo in ogni circostanza. E
Gigi Delli Carri della Corporelle Potenza
pensare che contro l'ostica formazione calabrese, De Angelis ha fatto a meno di un giocatore fondamentale per gli equilibri tattici qual è Antonello Marchese, uomo costante nel rendimento e dalla solidità tattica mai messa in discussione. Gigi Delli Carri, autore di 29 punti contro i giocatori di Stefano Santambrogio ha parlato delle caratteristiche salienti del match affermando quanto segue: “Sicuramente è stata una grande prestazione, di tutta la formazione. La mia prestazione è il frutto del lavoro corale della squadra, della compattezza dirigenziale e della bravura dello staff tecnico che mi mettono nelle condizioni di fare bene sempre”. Parla dei suoi 29 punti che hanno fatto la differenza: “Devo ammettere che durante la mia carriera ho giocato tanti tornei, quello di questa stagione sicuramen-
te è il meno indicativo sul piano tecnico. Quando c'è la tranquillità necessaria tutto riesce alla perfezione”. Il cecchino foggiano si esprime ancora sul periodo di forma della Corporelle in vista del confronto di domenica a Siracusa: “Il Prativerdi ha cambiato allenatore. E' una squadra forte, partita in estate con intenti davvero importanti. Sono convinto che domenica sarà difficile avere la meglio sui siciliani, che comandano il gruppone delle seconde forze di questo campionato”. Delli Carri termina la sua analisi con una riflessione: “Tutte le squadre quando incontro la Corporelle giocano allo spasimo, ci mettono il cuore e la grinta pur di fare bella figura contro di noi. Le nostre avversarie giocano mettendo le mani addosso, sporcando ogni pallone in difesa e lottando allo spasimo”. sport@luedi.it
D Il Matera di Cotrufo a punteggio pieno
Comanda la Pielle NEL TERZO turno del campionato maschile di serie D regionale l'equilibrio ha regnato sovrano. Due le vittorie esterne, ivi compresa quella del Ciumnera nel derby contro il Cus alla Palestra Vito Lepore con il punteggio di 75 a 63. Nel derby del capoluogo il Ciumnera ha imposto la sua classe al cospetto del Cus, grazie ai 25 punti di Fanelli e i 10 del tandem formato da Salvatore Molinari e Vincenzo Auletta. La gara si è risolta nella fase centrale quando il Ciumnera ha allungato il passo. Nel Cus non sono serviti i 17 punti di Nicastro ad evitare la capitolazione contro gli storici cugini del Ciumnera Potenza. Vince sempre alla Vito Lepore la Climacenter Datacontact Pielle Matera che supera la Cestistica Renudo Vito Lepore con il punteggio di 87 a 77. Tra i materani è Gaudiano con 26 punti a menare la danza, seguito dall'ottimo D'Ercole che segna 12 punti ma fa la differenza in difesa. Nella Vito Lepore è il solito indomabile Alessandro Galella a guidare gli uomini di Della Monica, la bandiera bianconera segna 24 punti, mentre Giuseppe Cerverizzo si ferma a quota 13. Vince anche la Polisportiva Varlotta Rionero che si è imposta al Pala Gaudo sulla Cestistica Bernalda con il punteggio di 100 a 78. Netta l'affermazione della compagine vulturina che ha avuto nel solito Simone Archetti l'uomo d'ordine, basti pensare ai 29 punti e alle tante gemme espresse durante la partita.
Archetti è stato seguito dall'ottimo Falaguerra fermo a quota 23 e da D'Angelo che ha segnato 16 punti. Tra i bernaldesi è stato Rondinone a far tremare la difesa di Salvatore Brenna, i 24 punti del tiratore jonico non sono serviti ad evitare il ko. Vince al Palasassi di Matera la Co.Re.Ma. Virtus Matera ai danni della Lucana Salumi Picerno con il punteggio di 76 a 56. Nel complesso del coach Di Gioia è stato Merletto con 27 punti a guidare i materani, seguito
da Magri, positivo come sempre, fermatosi a quota 13. Tra i picernesi invece è stato Tisci con 12 punti a segnare canestri di buona fattura. Successo casalingo per il Zagaria Salandra sul Melfi con il punteggio di 79 a 63. Bene tra i padroni di casa Lauria con 22 punti, dietro di lui Melillo a quota 18. Nel complesso melfitano il tandem Martino-Sibilani autori di 25 e 24 punti tiene a galla le ambizioni della formazione gialloverde. f.menonna@luedi.it
Gaudiano superstar con 26 punti
Merletto trascina la Virtus
V.LEPORE PIELLEMT
77 87
RENUDO VITO LEPORE POTENZA: Albano 8, Brucoli, Lasorella 8, Rinaldi 10, Galella 24, Cerverizzo 13, Rubino 10, Cillo, Santoro n.e. De Angelis 4. All. Salvatore Della Monica. CLIMACENTER DATACONTACT PIELLE MATERA: Ambrico 10, D'Ercole 12, Ruggieri 10, Gaudiano 26, Vignola 9, Troisi 8, Marcosano 5, Losignore, Vinciguerra 7, De Bartolo. All. Luciano Cotrufo. ARBITRI: Giugliano di Potenza e Maruggi di Melfi.
VIRTUS MT 76 PICERNO 56 CO.RE.MA. VIRTUS MATERA: Zunino 1, Martino 5, Magri 13, Merletto 27, Vizziello 6, Sabino, Farinola 6, Di Cuia 2, Grassani 12, D'Auria 5. All. Michele Di Gioia. LUCANA SALUMI PICERNO 95: Conte 4, Tisci T 12, Curcio A 10, Tisci G 2, Curcio R 8, Tirone 14, Ripepi, Rocco 2, Iasparra 2, Curcio P 2. All. Gustavo Tisci. ARBITRI: Grieco e Nicoletti di Matera.
Lauria porta avanti il Salandra
Il derby lo vince il Ciumnera
SALANDRA MELFI
CUS PZ CIUMNERA
79 63
BASKET ZAGARIA SALANDRA: Villano 12, Noviello n.e., Stigliano, Angelastro 2, Forcillo 16, Di Leo 8, Forcillo n.e., Rigirone, Melillo 18, Lauria 22. All. Michele Danzi. NEW BASKET OLIMPIA MELFI: Navazio 4, Loconsolo n.e. Casorelli n.e., Sinigallia, Nigro n.e., Martino 25, Gliaschera n.e. Moscariello 4, Sibilani 25, Larocca 6. All. Loconsolo. ARBITRI: Salerno di Tursi e Ruggeri di Matera.
63 75
CUS LA CARTOTECNICA POTENZA: Bilotti 1, Cutro, Vignozzi 10, Capriglione 7, De Rosa, Nicastro 17, Cerverizzo V 3, Carleo 6, Cerverizzo E 11, Messina 9. All. Vittorio Cerverizzo. CIUMNERA POTENZA: Urciuoli 4, Auletta 10, Fanelli L 25, Molinari 10, Paggi 12, Galia 3, Lanotte 5, Tricarico, Cilumbriello 6, Fanelli D. All. Michele Montemurro. ARBITRI: Larocca e Perniola di Potenza.
Il Rionero ha fatto cento col Bernalda RIONERO 100 BERNALDA 78 POLISPORTIVA AICS PALLACANESTRO VARLOTTA RIONERO IN VULTURE: Archetti 29, Falaguerra 23, Cringoli 8, D'Angelo 16, Libutti 3, Mollica 17, Grieco 4. All. Salvatore Brenna. CESTISTICA BERNALDA: Braico 2, Castano 13, Rondinone 24, Di Giorgio 10, Valerio 14, Lepenne 8, Gallotta 4, Terrone. All. Busco. ARBITRI: Bonifacio e Quaratino di Potenza
Sport 55 C1 Pirrone, Ricci e La Ranca. Solo nel finale la rete ospite di Limongi Martedì 25 novembre 2008
Calcio a 5
Rossellino non fa sconti La “vittima” di turno della capolista è il Rivello C2 girone B L’inseguimento al Marconia è sulla via di ultimazione
Eden Policoro passa a Tricarico TRICARICO EDENPOL
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CSI TRICARICO: Passarella, Dinice, Castelmezzano, Dionisio, Martelli, Evangelista P., Evangelista M., Novellino, Dema; All. CAstelmezzano P. L'EDEN POLICORO: Colella, Durante, Diliberto, Vitarelli, Guida, Bennardo, Kefi, Celano, Palermo, Paschino, Astrella; All. Manolio G. ARBITRO: De Caro RETI: Dionisio 3 (CSI), Kefi, Bennardo, Vitarelli 2, Guida 3, Celano (LEP) DOPO più di un anno di imbattibilità interna il CSI cede all'Eden Policoro, formazione più che attrezzata per fare il salto di categoria. I tricaricesi, per nulla intimoriti dalla classifica dell'avversario giocano fin da subito a viso aperto, chiudendo gli avversari nella propria metà campo. Così meritato, ma un maniera fortuita, arriva il vantaggio: Passarella lancia lungo per Dionisio il quale sfiora di testa e complice un intervento tutt'altro che preciso di Colella porta i suoi in vantaggio. Passano pochi secondi e Dionisio raddoppia: raccoglie palla nella metà campo avversaria, dribla un difensore e il portiere per poi depositare in rete. L'Eden si sveglia, inizia a macinare gioco e occasioni da rete alle quali si oppone un sempre attento Passarella. Ma il portiere tricaricese nulla può quando su azione personale di Celano Kefi si fa trovare pronto sottorete e accorcia le distanze. Poco dopo Vitarelli scende sulla destra e passa a Bennardo il quale dapprima spreca incredibilmente per poi sfruttare un errore in fase di impostazione dei tricaricesi e pareggiare i conti. La seconda frazione parte come meglio non potrebbe per gli ospiti i quali dopo pochi minuti, su azione di Durante, si portano definitiva-
mente in vantaggio con Vitarelli. Il CSI sparisce e L'Eden dilaga. Dapprima è Guida che offre a Vitarelli la palla del 4 - 2; poco dopo una bellissima azione combinata tra Durante e Vitarelli mette Guida nelle condizioni ottimali di siglare la quinta rete. Il nulla del CSI, complice la staticità di alcuni giocatori e i pochi cambi effettuati, fa sì che il Policoro possa giocare in assoluta scioltezza ed andare ancora in rete con Guida, questa volta in contropiede; poi a mettere va in rete Celano, tra i migliori dei suoi.; infine l'ottavo gol è opera ancora di Guida, ancora una volta dimenticato dalla retro-
guardia locale. Prima della fine dell'incontro Dionisio firma la tripletta personale, ancora una volta con un'azione personale che gli permette di fissare il risultato sul 8 - 3 per L'Eden Policoro. Il CSI, falcidiato dagli infortuni e degli acciacchi è squadra esperta ma atleticamente del tutto impreparata per affrontare un campionato così equilibrato. L'Eden ha messo in campo ottimi schemi offensivi e una buona solidità difensiva mostrando di meritare la vittoria e la posizione in classifica. Giornata negativa per De Caro. Paolo Paradiso sport@luedi.it
ROSSELLINO V. RIVELLO
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ASD ROSSELLINO PZ: Floris P., Catalano A., Di Franco A., Bochicchio D., Ricci A., Dapoto L., Montefusco S., Caggiano D., Pirrone An., La Ranca M., Pirrone Al., Pirrone R. All: Catalano ASD VIRTUS RIVELLO: Brabdi B., Manfredelli B., Ciuffo M., Cozzi A., Limongi B., Cresci L.,Vaiano L. All: Faraco ARBITRI: Genovese di Potenza e Di Lucchio di Rionero RETI: 15' Pirrone R., 21' Ricci A., La Ranca M.,54' Limongi (vr) POTENZA - Ennesimo successo casalingo per il Rossellino Potenza che si conferma squadra al vertice.
La squadra del Rossellino Potenza
Continua dunque il periodo positivo per i ragazzi di mister Catalano che si dimostrano determinati ma soprattutto decisi a far risultato. Il Rivello, dal canto suo, pur lasciando intravedere momenti di interessante prestazione, nulla può al cospetto della compagine potentina che merita totalmente il successo conquistato mostrando delle ottime individualità ma soprattutto un'organizzazione in campo di buon livello. Nelle prime battute di gioco il match risulta equilibrato, ma è capitan Pirrone R. a sbloccare il risultato dopo pochi minuti concludendo in rete grazie ad un tiro dalla media distanza che termina sul palo interno. Da questo momento è il Rossellino che detta legge in campo con una perfetta triangolazione tra Catalano, Ricci e Pirrone An. che si rende pericoloso sul secondo palo. I padroni di casa creano interessanti trame di gioco infatti al 21' Ricci, grazie ad un'incisiva azione personale, sigla il secondo gol. Gli ospiti tentano di reagire sfruttando la punizione concessagli con Crisci ma Pirrone Al. esce deciso dai pali dando sicurezza alla propria squadra. Nella ripresa è subito gol con La Ranca servito alla
perfezione da Montefusco. A questo punto gli ospiti tentano più volte prima con Limongi che colpisce la traversa e poi con Cresci al quale si oppone egregiamente mister Catalano. Dopo poco arriva il gol della bandiera per gli ospiti ad opera di un decisivo Limongi. Il Rossellino macina gioco e si rende pericoloso grazie anche ad una giusta intercettazione di Di Franco che nulla può di fronte alla difesa avversaria che cerca una timida quanto infruttuosa reazione, si registra solo un tentativo dalla media distanza con Ciuffo ma Pirrone blocca senza problemi. Sono ancora i padroni di casa a dettare le regole e diverse sono le azioni pericolose che sviluppano in favore dei padroni di casa, ma siamo ai minuti finali l'arbitro decreta la fine con il risultato di 3 a 1. Indiscutibile prestazione dei potentini che hanno reso insufficiente la risposta avversaria, sbarazzandosi del Rivello, in modo da continuare in maniera indiscussa la marcia per restare da soli al comando della classifica di C1. Sabato prossimo è in scena il derby con la Meco Potenza che di sicuro richiamerà il tifo delle grandi occasioni. m.l.r.
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Sport Un caso in D: il portiere del Tolve lascia i compagni rassegnato, ma è un equivoco
Martedì 25 novembre 2008
Calcio a 5
Fatale il 17° gol subito Solo un alterco con un compagno e un’ammonizione TOLVE - Tanto rumore per nulla. La notizia apparsa su alcuni organi di stampa (anche nazionali n.d.c.) ha lasciato di stucco i diretti interessati, anche perché proprio le persone chiamate in causa ci tengono a raccontare la loro verità. Il luogo del “delitto” è Venosa durante una partita di calcetto tra la neonata società tolvese di calcio a 5, CSEN TENDA CLUB, e il Sacro Cuore di Venosa. Le premesse per la squadra di Tolve non erano certo delle migliori, anche perché si presentavano nella città di Orazio , con un gruppo ampiamente rimaneggiato e con almeno due giocatori alla loro prima esperienza in campo calcistico. Però proprio l'uomo di maggiore esperienza presente in campo nelle fila tolvesi è l'oggetto del presunto accaduto: “Portiere del Tolve abbandona la porta dopo la 17^ rete subita” . Notizia divertente e anche clamorosa, ma per valutare bene bisogna ascoltare le due campane. Pino Saracino, portiere di provata esperienza, sta offrendo il suo contributo alla neonata società, però, avendo disputato anche campionati di promozione ed eccellenza, ogni suo impegno deve essere portato a termine in maniera decorosa. Il gesto clamoroso del numero uno tolvese è da ricercare non tanto nella 17^ rete subita, ma in un alterco avuto con un difensore, suo compagno di squadra. Tolti i guantoni e rime-
diata l'ammonizione dal direttore di gara, Saracino riprendeva il suo posto tra i pali. Da aggiungere anche i diversi obiettivi delle due compagini. Se da una parte il forte Venosa punta decisamente a vincere il campionato; dall'altra , il Tolve disputa per la prima volta un torneo di calcio a 5 ed il suo obiettivo è quello di amalgamare giovani e meno giovani in un gruppo che abbia come comune denominatore il sano divertimento sportivo. Cosa che sicuramente è mancata alla società ospitante che non ha perso tempo nel divulgare una notizia, tanto divertente, quanto falsa e mortificante per i diretti interessati. Siamo rimasti sorpresi quando siamo stati contattati dal Quotidiano che ci ha riportato quanto riportato dalle agezie di stampa. Abbiamo tempestivamente chiarito la nostra posizione raccontando la nostra versione dei fatti che cozza decisamente da quella riportata”. Così capitan Marco Potenza, che continua: “Pino Saracino è la nostra chioccia in campo, dall'alto della sua esperienza non si sarebbe mai reso protagonista di un gesto simile (l'abbandono del campo n.d.c.), e mi meraviglio del comportamento avuto dal Venosa, squadra esperta e sicuramente protagonista fino alla fine per la vittoria del campionato.” Gianluigi Armiento sport@luedi.it
Alla fine sono 20 le reti subite
Venosini a valanga SACRO CUORE 20 CLUB TOLVE 5 SACRO CUORE VENOSA: Teora, Iurino, Digilio, Mancusi, Briscese, Pescuma, Paulangelo, Papa, Muccilli, Martone, Zotta, Caloiero. Allenatore Martone Vincenzo. CSNE TENDA CLUB TOLVE: Saracino, Topazio, Moliterno Roberto, Potenza, Iannello, Moliterni Rocco, Santorsa, Armilio. Allenatore Colonna Antonio. ARBITRO Notaio di Venosa. NOTE: al 53' ammonito Saracino,abbandonava il campo dopo aver subito l'ennesima rete dagl'oraziani poi rientrato tra i pali. MARCATORI: 4', 41', 43' e 50' Moliterni Roc (T); 5', 9', 38' e 53' Martone; 7', 12', 23' e 45' Mancusi, 8' Paulangelo; 10' Iannello (T); 14', 49' e 56' Muccilli, 20' e 47' Papa; 21' Digilio; 28', 29', 57' e 59' Iurino; 35' Zotta. VENOSA - Il Sacro Cuore Venosa sommerge di 20 gol il Tenda Club Tolve. E pensare che la partita era iniziata male per i padroni di casa, sotto di un gol dopo quattro minuti di gioco. La reazione degli oraziani è immediata, passa solo un minuto e capitan Martone, ricevuto palla, da Muc-
cilli, oggi in giornata di assist-man. Al 7° su un angolo battuto da Muccilli, Martone Riceve palla fa filtrare la palla sotto le gambe di un avversario e poggia un delizioso pallone per i piedi di Mancusi che fa esplodere un tiro violentissimo ad una velocità elevata e infile l'incolpevole Saracino. Poi è il ritrovato Paulangelo a mettere a segno la terza rete. Si ripete Martone su assit del neo entrato Digilio, Tenta la reazione il Tolve che porta a due le reti con Iannello. Passano pochi minuti ed ormai si nota che sia una giornata di reti infatti Martone cicca il pallone e serve involontariamente Mancusi che mette a cinque le reti. Arriva la rete di Muccilli seguita da quella di Papa servito da Muccilli in vene di assist. E' ancora Mancusi a far partire un altro dei suoi tiri e ad qumentare il vantaggio dei locali. Sul finale di tempo esordio per Iurino al quale gli bastano pochissimi minuti per ricevere due preziosi assist di Muccilli e mettere a segno due goal. Finale di tempo con un tiro libero a favore degli ospiti dove Teora compie una bellissima parata e mette anche lui il sigillo della strepitosa giornata dei ragazzi di Mister mar-
La squadra del Sacro Cuore Venosa
tone. Si va negli spogliatoi con un netto di 11-2. Nella ripresa si vede da primo minuto Zotta che gli capita la palla servita da Martone il quale la mette nel sacco poi e sempre Zotta a servire ed a restituire il favore al capitano Martone per il 14° goal. Nella partita meraviglia del Sacro Cuore capitano momenti di disattenzione e Moliterni ne Approfitta per ben due volte per stendere l'incolpevole Teora. Torna al goal il Sacro Cuore con Mancusi che metta la firma al suo poker personale. Passano altri due minuti e Papa strappa la rete a Muccilli a portiere ormai battuto. Arriva la seconda rete di Muccilli su assist di Pescuma, Moliterni l'unico a resistere in partita si regala il Poker personale infilando il neo entrato Caloiero. Succede dell'incredibile do-
po la Rete di Martone il portiere abbandona il campo per i troppi goal subiti poi convinto a restare viene prontamente ammonito dall'impeccabile direttore di gara Notaio episodio molto curioso. Torna tra i pali il portiere ed ha giusto il tempo per subire il terzo goal di Muccilli. Poi entra ancora il gioiellino Iurino e mette a sigillo altre due reti sempre su assist di Muccilli autore di una straordinaria prestazione. Ora arriva la quarta giornata e domenica 30 novembre ci sarà lo scontro tra le due dirette concorrenti al titolo. Movint Rapolla e Sacro Cuore Venosa. Gli uomini di Mister Martone avranno una settimana di tempo per arrivare al top ad una gara che potrebbe essere decisiva sul prosieguo del campionato. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it
C1 Prestazione autoritaria dei pisticcesi
Fecip da dieci e lode FECIP PISTICCI SANTA MARIA V.
10 4
FECIP PISTICCI: David, Albano N., Radesca, Masiello D., Giagni, D'Alessandro M., Albano A., Masiello M., Grieco, Panio, Di Pede, D'Alessandro M. All.: Di Pede SANTA MARIA VERDERUOLO POTENZA: Stolfi, Satriani, Lotito, Ragnolini, Santarcangelo, Bochicchio, La Notte, Salvia, Lorusso, Pappacena, D'Ambrogio. All.: Santarcangelo. ARBITRI: Alagia e Losignore RETI: D'Alessandro M e Masiello D. 3; Masiello M. e Di Pede 2; Santarcangelo 2, La Notte 1. CON UNA prestazione autoritaria e ricca di gol la Fecip si libera con grande facilità del Santa Maria Verderuolo, scavalcando proprio i potentini in classifica generale. Se la graduatoria è indicativa di un andamento in equilibrio tra le due squadre, il verdetto del campo è molto diverso. I padroni di casa s'impongono nettamente, senza mai veder messo in discussione un risultato fatto propendere dalla propria parte sin dall'inizio. Bastano 2 minuti, infatti, per il vantaggio Fecip, con Daniele Masiello che insacca dalla distanza sfruttando un preciso sinistro. Al 7' il raddoppio con il capitano Mino Masiello che entra da sinistra, fa uno-due con Di Pede e supera Stolfi. La reazione degli ospiti è tutta nelle conclusioni da fuori di Santarcangelo che non inquadrano la porta. Al 14', invece, la centra eccome il giova-
Daniele Masiello
ne Mario D'Alessandro che supera un difensore in tunnel per il 30. La prima vera opportunità per il Verderuolo capita al 24' quando La Notte lascia partire una bordata dalla distanza sulla quale David interviene con prontezza. Allo scadere di frazione va in gol anche Di Pede, tecnico ed attaccante della Fecip, che riceve palla nel cuore della tre quarti, controlla, si gira e va alla conclusione sul secondo palo. Palla nel sacco per il 4-0. Nella ripresa il copione non cambia. Anzi la Fecip fa anche meglio. Non passa nemmeno un minuto ed il 5-0 è servito. L'azione è da manuale: Panio porta palla al centro, Giagni segue e viene servito sul fondo a sinistra, raccoglie e scarica a centro area di prima dove Masiello D. interviene fulmineo sottoporta per il tape in vincente. Il 6-0
arriva al minuto 10. Segna Di Pede su inserimento in velocità a sfruttare un preciso suggerimento di D'Alessandro M. I padroni di casa hanno un solo passaggio a vuoto. In due minuti, 11' e 13', il Verderuolo segna prima con Santarcangelo, che approfitta di una mischia nello stretto, e poi con La Notte, che sorprende la retroguardia pisticcese. Nemmeno il tempo di mettere in virtuale discussione lo score, che la Fecip spegne sul nascere ogni ipotesi di ripresa da parte dei potentini. Sempre al 13', infatti, Di Pede sfugge in velocità, lavora un buon pallone al limite e serve D'Alessandro M che, da fuori area, scaraventa in rete per il 7-2. La Fecip, a quel punto, capisce di non poter più correre alcun rischio. Al 17' il giovane D'Alessandro fa tris con
Sopra il Santa Maria Verderuolo, sotto la Fecip Pisticci (www.gialloble.com)
un tiro incrociato da posizione impossibile sul quale l'estremo difensore ospite ci mette lo zampino. Un minuto dopo Santarcangelo rende meno amaro il passivo insaccando sottoporta il terzo gol degli ospiti. Ma il finale è ancora di marca Fecip con Da-
niele Masiello che impingua il suo score personale con una conclusione da sinistra e capitan Masiello M. che insacca tutto solo su assist di Di Pede. Sul finire il Verderuolo realizza la quarta marcatura su autogol. Roberto D'Alessandro
Sport
Martedì 25 novembre 2008
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Motociclismo Il centauro materano chiude il Trofeo Inverno positivamente
Rubino si piazza sul secondo gradino Con un ottimo secondo posto in classifica generale si conclude il Trofeo Inverno Velocità per il pilota materano Angelo Raffaele Rubino che nell'ultima gara è salito ancora una volta sul podio. Domenica scorsa, nell'ultimo appuntamento di stagione, il giovane centauro del team Otello si è piazzato secondo dopo una prestazione degna di nota, archiviando positivamente questa ventesima edizione del trofeo barese che, in passato, ha visto correre anche Max Biaggi. Rubino era partito in quarta posizione, dopo un weekend di prove caratterizzato da pioggia e pista umida. Dopo lo start,
alla prima staccata, il pilota iscritto con il club Matera Racing, aveva già recuperato due posizioni, risultando secondo, alle spalle di Fabio Gentile. Rubino si è subito messo all'inseguimento tentando, in più di una occasione, il sorpasso: per ben sette giri la Yamaha del materano ha tallonato minacciosamente quella di Gentile. Poi, inspiegabilemte, Rubino ha rallentato ed è stato sorpassato da due piloti finendo al quarto posto e mandando il box in apprensione. “La visiera ha iniziato ad appannarsi -spiega Rubino- e ho dovuto rallentare finchè ho deciso, letteral-
mente, di strapparla dal casco e di correre senza, pur con una temperatura esterna di 3 gradi. Non avevo altra scelta per risolvere questo banale problema”. Così al nono giro Rubino è ritornato di nuovo al secondo posto ed ha ripreso a spingere forte per riacciuffare Gentile. Inanellando giri veloci uno dietro l'altro, Rubino si è portato di nuovo a ridosso del pilota di Fasano a quattro giri dalla fine. “Stavo studiando una strategia sul punto in cui sorpassarlo continua Rubino- anche perché giravamo sugli stessi tempi. In quel frangente un pilota delle retrovie, cadendo alla seconda curva,
ha sparso olio in pista. Siamo strati costretti tutti a rallentare perché altri 4 piloti sono caduti in quel punto. Così durante gli ultimi giri abbiamo mantenuto solo le posizioni per finire la gara: sferrare un attacco significava andare a terra”. Il risultato, però, non delude il team Otello. “Chiudere il Trofeo al secondo posto ci gratifica -sostiene il team manager, Eustachio Rubino- e rende giustizia a tutto il lavoro svolto dalla squadra sin dall'inizio dell'anno. Un ringraziamento particolare va al tecnico dell'elettronica, il brindisino Giancarlo Caccioppoli, che con la perfetta messa a punto delle
Raffaele Rubino e la sua moto
centraline ha contribuito a questo successo. Un grazie va anche agli sponsor e al presidente del club Matera Racing, Pino Battilomo che ci ha sopportato sia nel trofeo Yamaha R Series che nel
Trofeo Inverno”. Da segnalare, infine, che un altro pilota del Matera Racing, Pino Oliva di Montescaglioso, si è piazzato terzo nella classifica generale del Trofeo. sport@luedi.it
Karate Angelo racconta la sua carriera e l’avventura al Quotidiano
Dambrosio, podio a Kioto Terzo posto nel mondiale giapponese dell’irsinese IRSINA - Nella struttura della “Academy Libellula Dance” di Irsina insieme al maestro di arti marziali, Angelo Dambrosio , maestro di Karate, “cintura nera terzo dan” da sette anni insegna in ben cinque comuni della provincia di Matera, circondato dai suoi allievi di Irsina e dal presidente dell'Academy Libellula dance Raffaele Molinari, si gode il suo terzo posto appena conquistato in un torneo mondiale di Karate, a Kioto in Giappone. Abbiamo chiesto al maestro Angelo Dambrosio di raccontarci un po' della sua avvincente storia e della sua grande passione nei confronti di questa disciplina: «è una grande passione che coltivo sin da piccolo afferma Angelo - tutto nasce dalla grande ammirazione che ho sempre avuto nei confronti del mito “Bruce Lee” da piccolo rimanevo letteralmente folgorato da questo grande protagonista delle arti marziali. Ho dovuto aspettare qualche anno, prima che mio padre acconsentisse al mio desiderio di imparare questa disciplina, fino a quando un giorno mio padre mi fece salire in macchina e mi accompagnò nella palestra del maestro “Giuseppe Zaccaro” a Matera. Da quel giorno - dice Angelo - visibilmente emozionato, è cambiata la mia vita. La mia grande fortuna , è stata proprio quella di aver incontrato e conosciuto una personale a dir poco “formidabile” come il maestro Giuseppe Zaccaro oggi
Dambrosio e sotto gli atleti della scuola irsinese
arbitro di caratura mondiale, che oltre a tirarmi fuori il meglio delle mie capacità, è stato, e lo è tutt'ora, un
Organizzano Schow time e Biliard Lions
punto di riferimento insostituibile per me; ritengo in tutta sincerità, di dover tutto a lui, e di aver svolto un
grande ruolo per il raggiungimento di molti di mie sogni». A proposito di sogni, abbiamo chiesto al maestro a quali sogni si riferisse: «nella vita è difficile non sognare - risponde Angelo ma io invece ritengo di essere felice proprio per il fatto di aver finalmente esaudito i miei sogni da sempre rincorsi: essere riuscito a gareggiare a livello mondiale seppure in un torneo, e poi l'aspetto più emozionante è proprio quello di averlo fatto li, nella terra madre, dove avevo sempre sognato un giorno di arrivarci». E adesso quali sogni nel cassetto, abbiamo chiesto ad Angelo: «adesso il mio sogno che diventa se vogliamo - afferma Angelo anche un impegno ed un dovere nei confronti di chi mi segue e mi apprezza è quello di tirar fuori qualche giovane promettente, così come c'è ne sono alcuni che fanno ben sperare, e vederli un giorno lì sul gradino più alto». Ad Angelo Dambrosio, sotto gli occhi ammirati dei suoi allievi della Academy Libellula Dance ad Irsina, abbiamo chiesto di esprimere un suo libero pensiero: «A volte, i desideri,il talento,le aspirazioni riescono ad esprimersi e spiccare il volo - conclude Angelo Dambrosio - grazie all'aiuto di qualcuno, che riesce a vedere dentro di te, più di quanto tu possa fare da solo, così come è capitato a me», grazie Maestro. Mimmo Donvito sport@luedi.it
Il Lucania poker tour fa tappa a Melfi
Liuzzi: «Senza contributi salta il memorial Giacomo e Rocco»
DOMENICA 30 NOVEMBRE a Melfi alle ore 11:00 presso la Sala Murano, prima tappa del Lucania Poker Tour, torneo a tappe organizzato dalle associazioni Showtime e Biliard Lions di Potenza. Il tour toccherà molte località lucane, cercando di diffondere e portare a conoscenza il poker sportivo “Texas Hold'Em” E' una grande occasione per chi aspira a partecipare ad un grande torneo, basti pensare che il vincitore del tour sarà premiato con l'iscrizione all'EPT (european poker tour) la più grande competizione continentale. Gli organizzatori sono riusciti, con grandi sforzi, a creare un tour di tutto riguardo con attrezzature all'avanguardia, Dealer patentati F.I.G.P. (federazione italiana gioco poker), e tantissimi premi.
SALTA il secondo memorial “Giacomo e Rocco”. Nulla ha potuto fare il presidente dell'associazione Piloti Car Racing di Matera, Salvatore Liuzzi, che ha dovuto gettare la spugna per problemi economici. “Dopo i tanti appelli a imprenditori e commercianti materani, nonchè amministrazioni comunali e provinciali - spiega Liuzzi - nessuno ha contribuito alla realizzazione di questa manifestazione. Il mio obiettivo era di far capire che le corse con le vetture si devono svolgere solamente in circuiti o piste omologate come quelle che avremmo preparato per la manifestazione.
Mi sono stancato di chiedere aiuto ai materani, non ho mai ricevuto contributi economici che mi incoraggiassero ad organizzare qualcosa di importante per la città dei Sassi. Certo, dispiace per tutti i genitori e parenti che hanno perso i loro cari in condizioni tragiche e che il giorno del memorial li avrebbero potuti ricordare. Infine, vorrei ringraziare ancora una volta Ediltermica D'Ercole, Top Edil e Emmestampe per avermi sponsorizzato alcune gare con la mia nuova Peugeot 205 Gt2000 16v gruppo granturismo”. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
Organizzazione ricca di precarietà
In Egitto Brandi costretto al forfait
ENORMI e incredibili problemi organizzativi hanno indotto l'atleta potentino Pasquale Brandi a dare forfait dopo appena due giorni di gara nella Trans 555 + svoltasi in Egitto dal 10 al 20 novembre scorso. Il farmacista potentino, dopo aver notato alcune defaillance organizzative della manifestazione che hanno indotto al ritiro anticipato il triatleta bresciano Antonio Ferrari dopo che proprio Brandi aveva dato un distacco di trentaquattro minuti al secondo classificato, con ventidue chilometri di differenza pesanti distacchi agli altri concorrenti. Ebbene giunto allo scadere delle ventiquattro ore, il formidabile atleta potentino si è trovato nelle condizioni di avere poco cibo a disposizione, in quanto le macchinette presenti sul percorso non erano giunte a destinazione. Brandi ha dovuto fare di necessità virtù mangiando il parmigiano reggiano che aveva portato con se ed è ripartito, complice anche l'ottimo terreno di gara che incitava alla corsa. Raggiunto successivamente dalle macchine dell'organizzazione con a bordo il responsabile francese Bernard Reniaud il quale ha garantito a Brandi un succulento piatto al prossimo passaggio, previsto per le ore 17. Il freddo, la maglia bagnata dal sudore e altri disguidi organizzativi, ivi compresa l'assenza delle macchinette hanno creato momenti di panico al lucano, alle prese anche con le coordinate è stato costret-
to a dover svolgere altri girti concentrici fino ad oltre cinquecento metri di distanza senza trovare viveri ne bevande, nonostante l'utilizzo continuo della rotta inserita manualmente. Ebbene dopo aver percorso altri chilometri, Brandi si è trovato nelle condizioni di tornare al cp fantasma per decidere il da farsi. Passate le ore 19 si è trovato nelle condizioni di prendere una decisione difficile, passare la notte oppure tornare al cp 7. Brandi comincia a sentire il peso della fatica, degli sforzi e dell'assoluta mancanza di cibo e acqua, ad un certo punto si sente come un palloncino sgonfio che non vola più. Alle 20 incontra una macchina dell'organizzazione. Dentro il fuoristrada si trovano l'italiano Antonio e un francese ritiratosi e due egiziani passati in quel punto soltanto perché l'italiano aveva tutta l'intenzione di ritirarsi e partire per il Cairo, prima di raggiungere l'Italia. Dopo mille peripezie, l'assenza di un segnale satellitare e tante polemiche roventi, Brandi ha chiesto al direttore di corsa di fermare la gara, anche in considerazione della presenza sul tracciato di atleti in condizioni difficili, alle prese peraltro con evidenti sintomi di dissenteria. Una gara incredibile, organizzata in maniera primitiva dai promotori che ha rischiato di compromettere le condizioni di salute degli atleti impegnati in un percorso comunque bello e affascinante. f.menonna@luedi.it
Martedì 25 novembre 2008
LOTTO&CONCORSI
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DAMA
Rubriche
Grazie alle nostre previsioni vinto l’estratto a Napoli e Torino
Ambo a Cagliari e su Tutte ROMA – Fra i numeri più attesi sulle singole ruote segnaliamo l'uscita, nell'estrazione di sabato, del 30 (la luna) capolista di Roma dopo 73 assenze, il 31 (il padrone di casa) terzo di Palermo dopo 64 turni, il 62 (l'omicidio) e l'1 (l'Italia) quarto e quinto della Nazionale dopo 51 e 48 ritardi, il 27 (la moglie bella) settimo di Cagliari dopo 42 mancati riscontri, il 30 (il limone) decimo di Torino dopo 41 assenze e il 47 (il morto) decimo di Milano dopo 39 ritardi. Non è mancato l'ambo a valenza doppia: 3038 è uscito sia a Bari che a Torino. I due "centenari" 43 (la donna sul balcone) di Venezia e 74 (la grotta) di Napoli hanno allungato la loro striscia negativa portandosi il primo a quota 106 e il secondo a 105 assenze continuative. Ai due nella prima estrazione della settimana potrà unirsi il 41 (il coltello) di Torino che è atteso da 99 estrazioni. Nei raggruppamenti numerici segnaliamo l'ambo simmetrico 30-61 a Bari, l'ambo gemello 33-66, l'ambo consecutivo 32-33 e l'ambo complementare 27-63 a Cagliari, il terno di decina (30-37-39) a Roma, il terno di cadenza 2 (32-42-52) a Venezia. Completano il quadro altre combinazioni che si sono sviluppate nei diversi raggruppamenti tradizionali. NAZIONALE - La figura 5 con la serie 5-32-50-77-86 è attesa in fase evolutiva per ambo. Per i medesimi giochi è in evidenza la prima decina con la serie 3-4-6-7-9. Previsione speciale 26-47 per estratto ed ambo. BARI - La cifra 6 pura staziona da 92 estrazioni, per ambo e terno prendete spunti dalla cinquina 26-46-60-68-86. Tra le figure, invece, è interessante per ambo quella del 6 con la serie 15-24-3351-69. Previsione speciale 10-72 per estratto ed ambo. CAGLIARI - Centrato l'ambo 33-63 che avevamo consigliato con la cadenza 3. Per ambo tenete presente la cadenza del 5 e ancorateli alla serie 25-3545-65-85. Spunti interessanti per ambo sono offerti dalla figura 7 con la combinazione 16-34-43-52-70. Previsione speciale 7-24 per estratto ed ambo. FIRENZE - Per ambo le nostre preferenze vanno alla figura del 9 e alla serie 9-27-36-45-81. Interessante anche la cadenza 1 con la serie 1-11-31-61-71. Previsione speciale 34-58 per estratto ed ambo GENOVA - La cadenza 1 è ferma da 46 estrazioni, combinate qualche ambo nella serie 21-41-51-71-81. La decina 51/60 non sviluppa giochi da 54 estrazioni, per ambo e terno prendete spunti dalla serie 51-52-53-54-59. Previsione
37 29 3 68 23 11 74 49 77 41 43 speciale 12-42 per estratto ed ambo. MILANO - La cadenza 0 con la serie 20-30-50-60-80 e la controfigura 3 con la serie 14-25-36-47-58 sono attese al varco con qualche ambo. Previsione speciale 9-29 per estratto ed ambo NAPOLI - Vinto l'estratto con il 79 della previsione speciale. La cadenza 4 è statisticamente interessante, formate ambi e terni nella serie 14-24-3454-74. Per soli ambi tenete presente la controfigura 3 con la serie 14-47-5869-80. Previsione speciale 33-74 per estratto ed ambo. PALERMO - La controfigura 6 con la serie 6-17-28-39-50 e cadenza 5 con la cinquina 15-35-55-65-75 sono interessanti per ambo. Previsione speciale 4582 per estratto ed ambo. ROMA - Da 54 turni manca la cadenza del 3, per ambo e terno date credito alla serie 23-33-53-63-73. Da 56 estrazioni non dà risultati la controfigura del 3, cercate ambi e terni nella serie 314-25-36-69. Previsione speciale 7-47 per estratto ed ambo. TORINO - Vinto l'estratto con il 38 della previsione speciale. La figura 7 è ferma da 55 turni, formate ambi e terni nella serie 16-34-61-70-88. La cadenza 8 con la cinquina 18-48-58-78-88 è in fase evolutiva per ambo. Previsione speciale 22-89 per estratto ed ambo. VENEZIA - La cadenza 0 è attesa da 73 estrazioni, per ambo e terno date fi-
70 92 81 66 82 72 105 93 70 99 106
2 62 88 8 48 28 54 1 36 68 14
68 92 63 57 62 52 62 68 67 85 94
3 4 25 90 54 84 9 79 59 24 40
40 68 50 51 48 47 53 57 59 60 59
Il sistema integrale di 8 numeri sviluppa 28 combinazioni. Il costo della giocata è di 14 euro. I numeri più frequenti e più in ritardo calcolati a partire dal concorso n. 87 del 1997, primo concorso ufficiale del SuperEnalotto. Numero Frequenza Numero 88 127 56 81 126 69 85 123 62 55 120 64 82 120 87 90 120 29 3 119 27 86 119 38 1 118 18 64 118 12
ESTRAZIONE DI MARTEDI’ 25 novembre 2008 Roma e Tutte 66, 70, 28, 43, 50, 35 Napoli, Firenze e Tutte 64, 68, 26, 41, 48, 33 ESTRAZIONE DI GIOVEDI’ 27 novembre 2008 Roma e Tutte 68, 72, 30, 45, 52, 37 Napoli, Firenze e Tutte 66, 70, 28, 43, 50, 35
dall'esperto programmatore Daniele Locatelli. Il campionato, infine, si è chiuso con la premiazione curata dal Vice Presidente della Fid Carlo Bordini.
di PASQUALE GRANDE
Le previsioni sono state ricavate utilizzando le 19 Tavole del lotto ideate da Rutilio Benincasa, astrologo e cabalista cosentino vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII, e autore del famoso Almanacco perpetuo. Le sestine di numeri che proponiamo possono essere giocate tali e quali, sulle ruote indicate, oppure sviluppate con sistemi a piacimento dei lettori. Consigliamo, inoltre, di tentare la sorte anche al SuperEnalotto, gioco direttamente connesso alle estrazioni del Lotto. Buona fortuna!
di MARIA D’AUTUNNO
Gli ambi di Novembre IL gioco dell'ambo secco risulta essere il più seguito da parte di tutti gli appassionati del gioco del Lotto. Nel“Magico” mondo dei 90 numeri del lotto esistono delle combinazioni particolarmente “fortunate” abbinate ai vari mesi dell’anno. Le coppie di ambi più uscite nei vari mesi di Novembre si possono giocare su tutte le ruote, o su ruota di preferenza per tutto il corso del mese. MESE DI NOVEMBRE 16 - 89 18 - 81 81 - 47 23 - 42 84 - 83 7 - 83 40 - 50 30 - 15
I vincitori Militello e Mazzilli durante la premiazione
Ritardo 53 44 40 39 38 35 31 30 28 27
Le Tavole di Rutilio Benincasa
UNIDICI RUOTE
ture tutto il campionato. Ottima la direzione di Angelo Bonicelli, coadiuvato dai bravi e preparati Maurizio Redivo e Valter Mazzali. La parte tecnica è stata curata
Pronostico concorso n. 142 (del 25/11/2008) 25 29 37 46 64 67 77 83
PREVISIONI
Mazzilli e Militello campioni italiani nel secondo e terzo gruppo per il rientrante Giorgio Wiquel e il simpatico maestro Ennio Del Serra. Una lotteria di nomi che ha reso appassionante e incerto fino al penultimo turno questo raggruppamento. Alla fine delle ostilità il tarantino Mazzilli vince il suo primo titolo dopo aver disputato la bellezza di quaranta campionati italiani. Determinante l'ultima sfida con la sorpresa del torneo Gianmaria Martini, nel corso della quale la stanchezza ha giocato un ruolo fondamentale a favore di Mazzilli che ha sfruttato alcuni grossolani errori appunto di Martini, che alla fine si deve accontentare (si fa per dire) del secondo posto. Nel Terzo Gruppo si afferma alla grande Francesco Militello, che ipoteca il titolo già al terzultimo turno con tre punti di vantaggio sugli immediati inseguitori. L'apoteosi alla penultima fatica, quando un semplice pareggio basta e avanza per consegnare il titolo tricolore al giocatore novarese. Alle sue spalle si piazza Gianfranco Dini che paga l'unica sconfitta patita col terzo classificato Luigi Tombini, proprio quest'ultimo si conferma damista solido e preparato. Da elogiare l'intero lo staff arbitrale che ha diretto egregiamente e senza sbava-
69 59 13 54 83 33 59 8 35 90 81
ducia alla serie 11-31-41-61-71. Per ambo consigliamo la controfigura 5 con la serie 16-27-38-49-60. Previsione speciale 39-43 per ambo e ambata. TUTTE - Vinto a Cagliari l'ambo 32-63. Le terzine da giocare prevalentemente per ambo 31-38-67, 20-64-78, 46-64-71, 67-72-78, 3-36-37.
di FRANCESCO SENATORE
IL dottor Gaetano Mazzilli (Taranto) e l'ufficiale dell'esercito Francesco Militello (Novara) sono i nuovi campioni italiani, rispettivamente del Secondo e Terzo Gruppo. Il cinquantesimo campionato italiano di dama italiana si è svolto a Lovere (Bergamo) davanti a una cornice stupenda, quella del lago d'Iseo. Il luogo ideale per rilassarsi e giocare a dama. Quarantotto giocatori ai nastri di partenza. Forfait all'ultimo momento di due damisti per motivi familiari e di salute. Tanti i favoriti alla vigilia che potevano contendersi i due prestigiosi titoli. Nel primo gruppo partivano con i favori del pronostico il campione uscente Severino Sapienza, l'inossidabile Gaetano Mazzoli e il giovane Roberto Tovagliato. Tutti maestri che hanno dovuto fare i conti con diverse mine vaganti. Un terreno, quello che portava alla vittoria, cosparso di trappole insidiose. Nel Terzo Gruppo invece i papabili per il successo finale, classifica Elo alla mano, erano più numerosi. Sulla carta buone chance nutrivano il diciassettenne Matteo Santarossa, gli esperti Gianfranco Dini e Mario Minini e il campione uscente Luigi Tombini. Un occhio di riguardo anche
64 71 55 55 54 51 53 61 67 67 65
Per informazioni e chiarimenti telefonare 348-8024342 da martedì a sabato dalle 17 alle 18.30 o dopo le 21,30. Troverete le mie tecniche su BancoLotto di Novembre.
Spettacoli & televisione Juliette Binoche pittrice
Figlio di Madonna attore
LA si conosceva come attrice, di recente anche come ballerina (fino al 29 novembre al Theatre de la Ville, a Parigi, nello spettacolo In-I, che è stato anche a Roma, accanto a Akram Khan), ora anche come pittrice: Juliette Binoche espone per la prima volta a Parigi, da domani, una selezione di 102 dei suoi dipinti.
Martedì 25 novembre 2008
61
Amy divorzia
NONOSTANTE i rapporti ormai logori tra le due star, il figlio di Madonna e Guy Ritchie, Rocco, avrà un piccolo ruolo nel prossimo film del padre dedicato a «Sherlock Holmes». Rocco, figlio biologico di otto anni, e il fratello adottivo David Banda di tre, sono affidati congiuntamente ad entrambi i genitori, che stanno divorziando.
AMY Winehouse torna single. La cantante ha annunciato che il matrimonio con Blake Fielder Civil è finito. E' stata una storia di sesso, è durata 17 mesi, ma ora che lui ha un'altra, non c'è più possibilità che la coppia si riunisca. E Amy si è sfogata raccontando i particolari della sua vita intima: dal sesso a tre alle acrobazie in camera da letto.
Ascolti in ascesa per la finalissima dell’edizione 2008 , a notte tarda il vincitore
Il gran finale dell’Isola
Musica
Al Catanzaro jazz fest di scena Phil Markowitz
di ROSITA GANGI SIMONAAAA... Sarà questo il tormentone che farà sicuramente ricordare l’edizione 2008 dell’Isola dei famosi. Infatti, a prescindere dal voto finale, l’Isola ha incoronato il bidello Carlo come personaggio televisivo dell’anno. Con un salto impressionante è passato dall’essere Nip (non iMportant person) a gareggiare in popolarità con i Vip (e in molti casi a surclassarli). Carlo, dopo un infelice esordio con gli sconosciuti da par suo, ha poi avuto migliore fortuna con i Vip, che hanno saputo superare la sua logorrea e quell’atteggiamento da ingenuo piagnone che per alcuni ha nascosto abilmente una precisa strategia di gioco. Insomma Carlo, con i suoi otto anni di astinenza dal sesso, la sua passione per le banane (nella vita di tutti i giorni ne mangia fino a 3 kg al giorno), le sue mille partecipazioni tv rincorrendo la sua vanità, la sua lacrima facile e le sue faccette diventate subito parodia, ha fatto centro. Persino la stucchevole storia con la contessa De Blank è servita a fare da siparietto a un paio di settimane della trasmissione che, altrimenti, sarebbero trascorse nella noia più nera. Nemmeno la spumeggiante Vladimir Luxuria ha portato quel pepe in più in cui gli autori speravano, mettendo sull’isola il primo transgender da reality show. Il suo comportamento ondivagante, un po’ da sorella maggiore saggia, un po’ da vendicatrice delle mogli tradite, è sembrato agli occhi di molti una strategia per captare gli umori del pubblico, a seconda delle puntate. Ma l’ex parlamentare ha comunque un suo seguito molto agguerrito che, su internet, la dava vincente da giorni. Con loro, a completare il quartetto dei fantastici finalisti dell’Isola dei Famosi 6, c’erano la tentatrice Belen Rodriguez e il campione di nuoto Leonardo Tumiotto. E’ lui, forse, il naufrago forse più controverso dell’Isola. Celebrato come grande sportivo, la sua partecipazione all’Isola è stata costellata di comportamenti non proprio sportivi: dal furto di cibo nella capanna del custode, alla sospetta conquista dell’immunità nell’ultima prova. La sua partecipazione sarà ricordata anche perché ha dato vita alla prima vera relazione di coppia tra naufraghi, anche se i maligni sostengo-
I quattro finalisti dell’edizione 2008 dell’Isola dei famosi, Vladimir Luxuria, Belen Rodriguez, Carlo Capponi e Leonardo Tumiotto, nel riquadro in alto Simona Ventura
no che anche il fidanzamento con Veridiana Mallmann sia stato solo a scopo di gioco. Insomma, l’inciucio, il pettegolezzo, la lite, come sempre sono stati gli elementi portanti anche di questa edizione. Altro che crisi dei reality: la Ventura che si è mantenuta sempre al di sopra del 20%, ha retto all’arrivo di Montalbano su
Raiuno e nella semifinale ha visto arrivare gli spettatori a sei milioni con picchi di oltre 8 milioni in concomitanza dell’annuncio dei quattro finalisti. E così il successo ha arriso alla rossa conduttrice anche ieri sera. Il vincitore ha portato via i 200.000 euro in palio, da dividere con un’associazione benefica a propria scelta.
Ma per gli amanti dell’Isola, nessuna paura. Come sempre questa non sarà l’ultima volta per ammirare o criticare i protagonisti di questa edizione: lunedì 1 dicembre ci sarà, come di consueto, il Gala finale in cui scontri, odi, amori, incomprensioni saranno messi sul tappeto per l’ultima volta. Poi, come sempre, tutti amici come prima.
ANCORA lampi di jazz nell'antiche sale del complesso monumentale del San Giovanni a Catanzaro. Terzo appuntamento per il “Catanzaro jazz fest”, organizzato da dodici anni a questa parte dalla cooperativa Atlantide. Stasera, con inizio alle 20,45 di scena il trio capitanato dal pianista Phil Markowitz che si completa con Jay Anderson al contrabbasso e Adam Nussbaum alla batteria. Ed ecco come Atlantide presenta la formazione in cartellone cominciando da Markowitz, considerato «da molti anni uno dei più completi e raffinati pianisti statunitensi del jazz moderno». Musicista che ha attraversato diversi decenni di jazz, sia alla testa di proprie formazioni comprendenti Toots Thielemans, Eddie Gomez, Joe Locke e Al Foster, sia incidendo e suonando a lungo con grandi artisti quali Dave Liebman o Bob Mintzer, Phil Markowitz è «un artista profondamente coinvolto nello sviluppo di tutte le potenzialità dell'improvvisazione e dell'idioma jazzistico. Pianista di notevole tecnica e prestanza strumentale, egli da tempo è riuscito a mettere a punto una personale cifra stilistica e espressiva partendo da una sintesi attuata in modo originale e compiuto delle influenze di Bill Evans e di
Phil Markowitz
McCoy Tyner, giungendo con il proprio trio a spaziare in tutti gli aspetti di questa musica, da un avanzato cromatismo all'esplorazione degli aspetti più lirici delle ballads, il tutto affrontato con uno spirito inflessibilmente progressista». Con lui in questo tour italiano due nomi di tutto rispetto come quelli di Jay Anderson, tra i più versatili e stimati contrabbassisti attivi sulla scena jazzistica internazionale, con alle spalle collaborazioni prestigiose come quelle con Michael Brecker, Bob Mintzer e Maria Schneider, e Adam Nussbaum, talento riconosciuto della moderna batteria jazz, già collaboratore di John Scofield, Jerry Bergonzi e John Abercrombie. e. vi.
Cinema NEL 2004, in Giappone, Tomohiro Kono creò topi senza padre unendo due ovuli. Nel 2006, negli Stati Uniti, Karim Nayerna li produsse usando sperma artificiale creato a partire da cellule staminali embrionali. Il progresso scientifico e la tolleranza sociale raggiunta in alcuni paesi del mondo rendono verosimile la storia di Athena e Lilith, due donne innamorate che sognano di avere un bambino che sia il loro vero figlio biologico, e che per farlo decidono di sperimentare per prime una ricerca che permette di creare «sperma femminile» con le cellule staminali. Ma The baby formula è un “mockumentary”, un falso documentario realizzato dalla regista canadese Alison Reid. Proiettato al 26/o Torino Film Festival per la sezione “Lo stato delle cose”, il film attraversa molti dei problemi vissuti dalle coppie omosessuali: il desiderio di essere genitori, i
Al Torino film festival il mockumentary della canadese Alison Reid
Baby formula, genitori omosessuali La regista canadese di “The baby formula” Alison Reid
confini della ricerca scientifica, gli scontri con la famiglia legata al principio dell’unione eterosessuale (è il caso di Athena), o il dubbio che se non si fosse cresciuti in un ambiente gay si sarebbe forse diversi (se lo
chiede Lilith, cresciuta dallo zio e dal suo compagno). “Lo stato delle cose” affronta quest’anno il tema della politica, quella di tanti ragazzi che si chiedono il perchè dell’ordine stabilito, il perchè delle loro scelte e del-
le loro follie. «Perchè dovremmo limitarci ad avere i figli degli altri?», si chiede Athena all’inizio dell’avventura. «Gli scienziati stanno rubando il mistero dell’Immacolata Concezione – dice invece sua madre di fronte alle telecamere del finto documentario – vogliono sminuire Dio». La tensione tra i diversi punti di vista si snoda tra i litigi e i bei momenti, il gay pride, la sofferenza della malattia e la morte, che arriva quasi sempre nel momento in cui ti senti più felice. Il confine tra realtà e finzione di questo mockumentary è estremamente sottile: Angela Vint (Athena) e Megan Fahlenbock (Lilith) sono davvero incinte durante le riprese, «ad Angela si sono rotte le ac-
que proprio quando stavamo provando la scena in cui questo accadeva al suo personaggio», ha raccontato la regista, che per curare gli aspetti scientifici del film ha parlato con scienziati e bioeticisti di diversi paesi, riproducendo nella pellicola uno di questi incontri. Il film, insieme ad altri 14 titoli, concorre per il premio dedicato a Maurizio Collino «Uno sguardo ai giovani». Intanto nei primi tre giorni di apertura del Torino Film Festival è cresciuta del 44% la vendita di biglietti rispetto alla scorsa edizione: quest’anno sono stati 7.837 contro i 5.418 del 2007. In crescita anche gli abbonamenti: dai 1.416 dello scorso anno ai 1.454 di questa edizione. I dati sono stati resi noti dall’ufficio stampa della manifestazione. Gli accreditati quest’anno sono 2.048, il 20% in più di quelli del 2007. Tra questi, 1.174 sono professionali e industry e 419 quelli riservati alla stampa.
Televisioni
17.00
MUSICALE
16.15
PRIMA SERATA
51° Zecchino d’oro
TALKSHOW
21.10
ATTUALITÀ
Alda D’Eusanio
13.40
SOAPOPERA
Martedì 25 novembre 2008
21.10
FILM
Giovanni Floris
Katherine Kelly Lang
Ransom - Il riscatto
21.10
SHOW
20.30
Le Iene Show
63
ATTUALITÀ Lilli Gruber
06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -AttualitàTg 1 Le idee 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaFesta italiana 16.35 -RubricaTg Parlamento 16.45 -Telegiornale Tg 1 16.55 -Previsioni del tempoChe tempo fa 17.00 -Musicale51° Zecchino d'oro 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -Telegiornale Telegiornale
06.40 -RubricaTg 2 Eat Parade 06.50 -RubricaAgenzia RiparaTorti 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.45 -RubricaTracy & Polpetta 10.00 -AttualitàTg2punto.it 11.00 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.55 -RubricaTg 2 Medicina 33 14.00 -MusicaleScalo 76 - Cargo 14.45 -RubricaItalia allo specchio 16.15 -Talk Show Ricomincio da qui 17.20 -TeleromanzoJulia - Sulle strade della felicità 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -Telegiornale Tg 2 19.00 -Real TvX Factor - I casting 19.35 -Telefilm Squadra speciale Cobra 11 20.25 -GiocoEstrazioni del Lotto
06.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene - Prima 09.55 -RubricaCominciamo bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTg 3 Punto donna 12.45 -AttualitàLe storie - Diario italiano 13.05 -TELENOVELA Terra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis - di media e comunicazione 15.10 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.15 -RubricaTrebisonda 17.00 -GiocoCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 18.15 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -Telegiornale Tg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce
06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.40 -Attualità Mattino Cinque 10.00 -Telegiornale Tg 5 11.00 -Rubrica Forum 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Soap Opera Beautiful 14.10 -Teleromanzo CentoVetrine 14.45 -Talk Show Uomini e donne 16.15 -Real Tv Amici 16.55 -Rotocalco Pomeriggio Cinque 17.55 -TelegiornaleTg5 minuti 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -TelegiornaleTg 5
07.05 -Sit ComVita da strega 07.30 -TelefilmCharlie's Angels 08.30 -TelefilmHunter 09.30 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TELENOVELA Bianca 11.30 -TelegiornaleTg 4 11.40 -Soap OperaMy Life 12.40 -TelefilmUn detective in corsia 13.30 -Telegiornale Tg 4 14.00 -Rubrica Sessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.00 -TelefilmWolff - Un poliziotto a Berlino 15.55 -Film Torna El Grinta con John Wayne, Katharine Hepburn, Anthony Zerbe - regia di Stuart Millar (USA) - 1975 18.40 -Soap OperaTempesta d'amore 18.55 -Telegiornale Tg 4 19.35 -Soap OperaTempesta d'amore 20.20 -TelefilmWalker Texas Ranger
06.35 -Cartoni 09.05 -TelefilmStarsky & Hutch 10.10 -TelefilmSupercar 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -Telegiornale Studio Aperto 13.00 -News Studio Sport 13.40 -CartoniWhat's My Destiny Dragon Ball 14.05 -CartoniNaruto Shippuden 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -Telefilm Paso Adelante 15.55 -Telefilm Wildfire 16.50 -Film Tv Aloha Scooby Doo - Animazione 18.30 -Telegiornale Studio Aperto 19.05 -Sit Com Tutto in famiglia 19.35 -Real Tv La talpa
06.00 -TelegiornaleTg La7 07.00 -AttualitàOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -TelegiornalePunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.25 -TelefilmIl tocco di un angelo 11.30 -TelefilmMatlock 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmCuore e batticuore 14.00 -Film Oceano rosso con John Wayne, Lauren Bacall, Anita Ekberg, Mike Mazurki - regia di William A. Wellman (USA) 1955 16.05 -Telefilm MacGyver 17.05 -Documentario Atlantide - Storie di uomini e di mondi 19.00 -TelefilmStargate SG-1 20.00 -Telegiornale Tg La7
20.30 -Gioco Affari tuoi 21.10 -Serie Tv Raccontami - Capitolo II 23.15 -Telegiornale Tg 1 23.20 -AttualitàPorta a Porta
20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Telefilm Senza traccia 22.40 -Telefilm Law & Order - I due volti della giustizia
20.35 -Teleromanzo Un posto al sole 21.05 -Telegiornale Tg 3 21.10 -Attualità Ballarò 23.20 -Talk ShowParla con me
20.30 -Tg satirico Striscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Film Tv Finalmente una favola - Commedia
21.10 -FilmRansom - Il riscatto con M. Gibson, R. Russo, G. Sinise - regia di Ron Howard (USA) 1996
20.30 -Gioco La ruota della fortuna 21.10 -Show Le Iene Show
20.30 -Attualità Otto e mezzo 21.10 -Documenti Impero
00.55 -TelegiornaleTg 1 01.35 -RubricaSottovoce 02.05 -RubricaIn Italia 02.40 -VideoframmentiSuperStar 03.00 -FilmLa grande corsa con T. Curtis, N. Wood - regia di Blake Edwards (USA) - 1965
23.25 -RubricaMartedì Champions 00.50 -TelegiornaleTg 2 01.05 -RubricaTg Parlamento 01.15 -Real TvX Factor - I casting 02.05 -RubricaTg 2 Costume e società 02.20 -MiniserieLittle Roma 03.00 -RubricaMedicina per voi
00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.10 -RubricaUn mondo a colori 01.40 -MusicalePrima della Prima 02.10 -AttualitàFuori orario. Cose (mai) viste - Eveline 02.15 -AttualitàRai News 24
23.30 -Talk ShowMaurizio Costanzo Show 01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -Tg satiricoStriscia la notizia - La voce della supplenza 02.45 -Real TvAmici 03.40 -TelegiornaleTg 5 Notte
23.50 -DocumentiVite straordinarie 01.10 -RubricaI bellissimi di Rete 4 01.15 -FilmMadri pericolose con D. Scala, Mina - regia di Domenico Paolella (Ita) - 1960 03.10 -FilmBriganti, amore e libertà 04.45 -RubricaPeste e corna e gocce...
23.55 -ShowSaturday Night Live 01.05 -NewsStudio Sport 01.45 -TelegiornaleStudio Aperto 02.00 -MusicaleTalent 1 Player 02.45 -TelefilmA-Team 04.30 -FilmIl dolce rumore della vita 05.55 -NewsStudio Sport
23.15 -AttualitàIstantanea 00.50 -TelegiornaleTg La7 01.15 -AttualitàOtto e mezzo 01.55 -TelefilmStar Trek: Deep Space Nine 02.55 -TelefilmAlla corte di Alice 03.55 -RubricaDue minuti un libro
leTrame
LA 7
ORE 14.00
RETE 4
ORE 15.55
RETE 4
ORE 21.10
OCEANO ROSSO
TORNA “EL GRINTA”
RANSOM - IL RISCATTO
con J. Wayne, L. Bacall, A. Ekberg - regia di William A. Wellman (Usa) - 1955
con J. Wayne, K. Hepburn, R. Jordan regia di Stuart Millar (Usa) -1975
con M. Gibson, R. Russo, G. Sinise, B. Nolte - regia di Ron Howard (Usa) 1996
La popolazione di un villaggio cinese, stanca del tirannico regime del governo comunista, decide di emigrare in massa a Hong Kong. Nella rischiosa impresa la popolazione in esodo viene aiutata da un capitano americano, ex prigioniero, che guida il traghetto stracarico di persone tra le insidie del mare e... della guardia costiera...
El Grinta è un anziano commissario distrettuale che il giudice Parker vorrebbe mandare in pensione per i suoi metodi troppo sbrigativi. L'ultima missione consiste nel recuperare un carro carico di esplosivo rubato da una banda di criminali. Con El Grinta ci sono Eula, figlia di un predicatore, e un giovane indiano, Billy. Anche questa volta neppure un bandito arriva vivo al tribunale...
RETE 4
ORE 1.15
RAI 1
ORE 3.00
Tom è proprietario di una compagnia aerea. L'uomo, che è sposato con Kate e ha un figlio che adora, Sean, si vede crollare tutto addosso, quando una banda di criminali rapisce suo figlio. Dopo un tentativo fallito da parte dell'Fbi, sarà Tom che scenderà in campo in prima persona...
RETE 4
ORE 3.10
MADRI PERICOLOSE
LA GRANDE CORSA
BRIGANTI, AMORI E LIBERTÀ
con D. Scala, Mina, R. Garrone - regia di Domenico Paolella (Ita) - 1960
con J. Lemmon, T. Curtis, N. Wood - regia di Blake Edwards (Usa) - 1965
con C. Amendola, M. Bellucci - regia di Marco Modugno (Ita) - 1993
I figli, si sa, "so' piezz' e core" e le figlie più ancora. Così quattro madri di varia estrazione, dall'altolocata e ricchissima contessa Improta, alla portinaia di un palazzo popolare, alla nobile decaduta e senza una lira, cercano di "sistemare" altrettante ragazze con matrimoni d'interesse o con carriere meno che precarie nel mondo dello spettaccolo. Naturalmente nulla andrà secondo i...
Agli inizi del secolo un giornale americano organizza una gara automobilistica da New York a Parigi. Alla sfida rispondono, tra gli altri, il giovane playboy Leslie e il subdolo professor Fate. A loro si aggrega la giornalista Maggie. Fate pensa solo a inventare trucchi per danneggiare il rivale. Leslie pensa a Maggie, tant'è che per dimostrarle il suo amore si ferma a pochi metri dal...
Nel 1838 nel Regno di Napoli e delle due Sicilie, in una zona sperduta del Sud, il brigante Caruso viene ucciso da Malacarne, guardacaccia dei baroni Sangermano della Foresta. Nove mesi dopo sua moglie Maria dà alla luce Giovanni, contemporaneamente in casa dei baroni nasce Costanza, ma la madre muore di parto. C'è bisogno di una balia per sfamare la bambina e destino vuole...