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Mercoledì 7 gennaio 2009
Brevi dal mondo
Seminudo in seggiovia e appeso a testa in giù WASHINGTON - Uno sciatore e' rimasto per oltre un quarto d'ora appeso a testa in giu' e seminudo su una seggiovia. E' avvenuto a Vail, in Colorado. Lo sciatore era appena salito in seggiovia, scivolando dal seggiolino. Uno degli sci si e' incastrato all'impianto di risalita e lui e' rimasto appeso
In Italia e nel Mondo Il presidente eletto degli Usa avverte: «Il buco americano è destinato a salire»
Obama: 1.000 miliardi di deficit nei prossimi anni NEW YORK – Il deficit di bilancio americano è destinato a salire e a toccare i 1.000 miliardi di dollari. Ma un vasto programma di spesa è in questo momento necessario per rilanciare l’economia: e, con la ripresa economica, il budget tornerà sotto controllo. L’avvertimento arriva dal presidente eletto degli Stati Uniti Barack Obama, che sta mettendo a punto un piano di stimolo fiscale dal valore di circa 775 miliardi di dollari con il quale tentare di contrastare la contrazione dell’economia. Secondo le nuove stime della Fed il 2009 sarà peggiore di quanto precedentemente previsto e una ripresa moderata si dovrebbe verificare solo nel 2010. Il conto del salvataggio di Wall Street e dell’Azienda America intanto
Barack Obama
diventa sempre più salato: considerando anche il progetto allo studio dell’amministrazione entrante, il conto – secondo le stime della Cnn – è già a 8.000 miliardi di dollari. Dal massiccio piano di stimolo – ha rassi-
curato Obama – saranno categoricamente esclusi i progetti personali di alcuni politici. A sorvegliare come i soldi dei contribuenti saranno spesi – hanno dichiarato dallo staff del presidente eletto – ci sarà un consiglio di supervisione, che si aggiungerà ai report inviati regolarmente al Congresso e al sito che sarà realizzato per consentire ai contribuenti americani di vedere come i loro soldi vengono spesi. «I contribuenti devono sapere dove vanno a finire i loro fondi. Bandirò dal piano – ha assicurato Obama – ogni progetto dei singoli inserito senza una revisione». Il piano allo studio infatti si basa «su nuovi e più elevati livelli di trasparenza, supervisione e responsabilità». «Potremmo dover assumere deci-
La drammatica vicenda a Rovigo. Il prezzo: 100mila euro a testa in giu' per almeno un quarto d'ora, con i pantaloni completamente calati.
Senato Usa no a Burris WASHINGTON - 'No' delle autorita' del Senato americano a Roland Burris come legittimo senatore dello Stato al posto di Barack Obama. Lo ha reso noto lo stesso Burris, all'esterno dell'edificio del Capitol, dopo che la segretaria del Senato, Nancy Erickson, lo ha respinto. Gli avvocati di Burris hanno detto che valuteranno 'tutte le opzioni legali disponibili' per il riconoscimento.
Troppo alta, asilo politico a Londra LONDRA - Una donna pachistana alta 2 metri e 20 ha ricevuto asilo politico in Gran Bretagna perche' discriminata nel suo Paese natale. La donna, Zainab Bibi, fino al 2004 ha detenuto il record di donna piu' alta del mondo. Arrivata nel Regno Unito due anni e mezzo fa durante un tour promozionale, ha deciso di restare e far richiesta di asilo, e si e' stabilita a Manchester.
Antartide, una base con sole donne BUENOS AIRES - Una base militare argentina in Antartide sara' gestita intera-
mente da donne. E' la prima volta che accade. Tra i principali compiti che verranno svolti nella base, la misurazione della cappa d'ozono e il monitoraggio dell'ambiente e delle condizioni climatiche. Il gruppo e' composto da dieci donne, tre delle quali sposate con figli.
Usa, bimbo di 4 anni spara alla babysitter WASHINGTON - Un bimbo di 4 anni arrabbiato con la babysitter che gli aveva inavvertitamente pestato un piede le ha sparato, ferendola ad un braccio. E' successo a Jackson, in Ohio, dove Nathan Beavers, 18 anni, e altri ragazzi stavano accudendo alcuni bambini in una casa-roulotte.
sioni di budget dure», ha aggiunto il presidente eletto, osservando così di voler infondere «un senso di responsabilità» sulle future scelte di bilancio. La ricetta anticrisi di Obama punta a far uscire gli Stati Uniti dalla recessione attraverso la creazione di 3 milioni di posti di lavoro, la realizzazione di infrastrutture e un taglio delle tasse da 300 miliardi di dollari. Il tutto per rilanciare un’economia scivolata in recessione un anno fa e che si prepara ad affrontare un 2009 peggiore del previsto. La Fed, alla luce dei sostanziali rischi al ribasso emersi in dicembre e del deterioramento più forte del previsto del mercato del lavoro, ha infatti tagliato le stime di crescita 2009. I verbali dell’ultima riunione del Fomc, quella in cui il costo del denaro è stato tagliato in una forchetta compresa fra lo 0 e lo 0,25%, affermano infatti che «lo staff ha rivisto al ribasso le proprie prospettive per l’attività economica nel 2009 anche se continua a prevedere una moderata ripresa nel 2010».
Pieno di debiti per la crisi
uccide Crisi, non riesce a pagare il mutuo ilSimagnate donna mette in vendita un rene tedesco Merckle ROVIGO - Ancora quattro anni di mutuo per finire di pagar casa, ma aziende e Comuni per i quali marito e figlio hanno lavorato sono insolventi: sul lastrico, una signora di 55 anni sfida la legge e vorrebbe vendere un rene per sanare i debiti contratti. È vera e propria crisi, all’italiana: la donna, 55 anni, sposata, e che vive con i familiari in una bella villetta a due piani alla periferia di Rovigo, ha telefonato alla redazione veneta del Resto del Carlino chiedendo di mettere quest’annuncio: «Vendo un rene. Se interessati, il telefono è...». «Da sei anni – spiega – paghiamo il mutuo. Ma se va avanti così la vedo dura per i prossimi quattro. Le banche ti aiutano per un po’, poi ti lasciano a piedi». E «abbiamo un sacco di spese – prosegue – noi continuiamo a pagare, ma i soldi che ci spettano non arrivano. Anche i Comuni non pagano, abbiamo fatto dei lavori edili per diverse amministrazioni, ma aspettiamo ancora il denaro». «Ho cercato anche di fare altri lavori – continua – ma a 55 anni farsi assumere è quasi impossibile. E poi al massimo si trovano impieghi per cui ti pagano non più di 1000 euro al mese. Ma dove vai con 1000 euro al mese?». Il fatto che il trapianto mercenario sia vietato non la spaventa: «Cosa devo fare allora? Ci metto il mio corpo, non mi è rimasto altro», ma «per meno di 100mila euro non se ne parla»: è l’equivalente dei mancati introiti, lavori non pagati al marito e al figlio, che hanno una piccola impresa edile. Più o meno la stessa cifra era
Un’immagine simbolo della disperazione
stata richiesta nel 2000 da un cittadino svizzero che aveva deciso di vendere un rene su Ebay, poi la società d’aste aveva ritirato l’offerta dal web. Lo stesso anno un prete era stato sorpreso mentre vendeva un rene in Messico. Due anni dopo un caso in Pakistan, dove un uomo offriva un rene a 20 mila dollari. Nel 2004, gli italiani figuravano nella lista nera dei 'turisti d’organi': meta principale la Turchia dove si trapiantano organi provenienti da Moldavia e Albania a 2700 dollari a rene. Sempre nel 2004, un commerciante fiorentino in dissesto aveva messo «in vendita» un rene pubblicizzando la sua offerta dai muri del Consolato svizzero di Milano. L’anno successivo, un salernitano tentava di venderne uno per pagare gli usurai, poi arrestati dai carabinieri. La cronaca aveva registrato tuttavia molti altri casi: da quello di una pa-
Folla ai funerali di Nicola Sarpa Il parroco: «Consegnate le armi» NAPOLI - Si è concluso con la bara bianca portata in processione dagli amici lungo i vicoli dei Quartieri Spagnoli il funerale di Nicola Sarpa, il 24enne ucciso nella notte di Capodanno da una pallottola vagante. Gremita la chiesa napoletana di San Matteo. Il parroco don Masala riprende le parole del cardinale Sepe durante l'emergenza accoltellamenti e lancia un appello ai ragazzi della zona dice: «Portatemi le pistole». Nicola Sarpa non lo conosceva, ma Don Giacinto Masala è sconvolto per la morte del giovane. E si è scagliato contro il gesto dello sparare in aria, troppo diffuso in quel territorio simbolo ancora oggi di degrado e di camorra. Così ai ragazzi della zona ha ripetuto «portatemi le pistole». Il parroco di San Matteo ha pronunciato questa frase durante l'omelia del rito funebre per Nicola. «L'anno scorso il cardinale arcivescovo Crescenzio Sepe aveva detto “portate i coltelli” (di fronte a una emergenza accoltellamenti, ndr), io ho solo ripreso l'idea», spiegherà dopo ai cronisti. La chiesa di vico lungo San Matteo era affollata di persone, molti sono rimasti fuori; almeno un migliaio di persone ha partecipato alle esequie.
chistana che aveva denunciato il marito di averle fatto togliere un rene per comprarsi un trattore, a quello di una coppia di russi che aveva messo all’asta il rene della figlia neonata. Nel 2007 un messinese aveva provato a vendere un rene per portare in Cina la moglie bisognosa di cure, ma c'era stato anche il caso di una trans che voleva vendere un rene per pagare un avvocato che potesse far sparire dai terminali di polizia le vecchie generalità al maschile, e quello di disoccupato che voleva lasciare Torino e tornare in Puglia. Nel 2008, invece, sono noti solo casi di reni «messi in vendita» per dissesti finanziari. Quest’anno, la causa del dissesto si fa più precisa: aziende e Comuni non «scucino» il denaro dovuto e la signora di Rovigo a cui resta «solo il corpo» sottolinea d’essere «di sana e robusta costituzione».
ROMA - Travolto dai debiti accumulati sull'onda della crisi finanziaria, si è ucciso il miliardario tedesco Adolf Merckle. Alla guida di un impero che gli ha fruttato un patrimonio di oltre 9 miliardi di dollari, il magnate 74enne è stato investito da un treno nei pressi della sua città natale di Blaubeuren. E la famiglia, annuncia, con una nota che si è trattato di suicidio. Merckle era balzato di recente al centro delle cronache per l'investimento in Volkswagen: aveva scommesso sul ribasso in Borsa dei titoli della casa automobilistica, ma a sorpresa le azioni sono invece volate al rialzo facendo accumulare al miliardario pesanti perdite per centinaia di milioni di euro. Anche altre speculazioni finanziarie andate male avevano costretto Merckle a chiedere aiuto alle banche per ottenere finanziamenti con cui poter salvare possedimenti della famiglia, che vanno da società cementifere a industrie di macchinari e aziende farmaceutiche. Quasi sconosciuto fuori dai confini della Germania, il miliardario era, secondo Forbes, la 94esima «fortuna mondiale» con un patrimonio stimato a marzo scorso di 9,2 miliardi di dollari. In una corsa contro il tempo, negli ultimi due mesi l’uomo d’affari aveva cercato di rastrellare prestiti di emergenza da una cordata di oltre trenta banche guidate da Commerzbank, Deutsche Bank , Royal Bank of Scotland. La sua famiglia ha confermato in una nota ufficiale la notizia del suicidio, spiegando che l’uomo d’affari è stato «travolto dall’impossibilità di gestire la situazione e ha messo fine alla sua stessa vita». «La situazione disperata delle sue società causata dalla crisi finanziaria – si legge ancora nella nota – le incertezze delle ultime settimane e la sua impotenza nell’agire, hanno spezzato l’appassionato imprenditore e si è tolto la vita». Proprietario della Ratiopharm e azionista della HeidelbergerCement, Merckle aveva costruito il suo impero grazie a una considerevole eredità: nel 1881 il nonno aveva fondato la società Drogen und Chemikalien e ai primi del '900 il padre aveva intrapreso una strategia di espansione acquisendo due aziende farmaceutiche. Il gruppo fu anche confiscato dal regime nazista. Laura Cafaro
FLASH
Due gradi, tutti in mare per i bimbi del Gaslini CON il termometro a 2 gradi e con un vento battente che abbassava ulteriormente la temperatura, 57 temerari si sono tuffati nel mare di Sturla, davanti all'ospedale dei bambini, l'Istituto Giannina Gaslini. Il "cimento" è stato organizzato dalla Sportiva Sturla e dalla "Gaslini Bang Bang", una Onlus che si occupa dell'assistenza dei piccoli malati e delle loro famiglie.
In Italia e nel Mondo
Mercoledì 7 gennaio 2009
Due anni di indagini sui presunti abusi sessuali nella scuola materna “Olga Rovere”
Caso Rignano, si va verso i rinvii a giudizio Individuato e passato al setaccio il terzo sito dove sarebbero state compiute le violenze
L’ingresso della scuola
ROMA - Dopo due anni di indagini il caso dei presunti abusi sessuali che sarebbero avvenuti fino al 2006 nella scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio ai danni di una ventina di bambini approda in un’aula di giustizia. La procura di Tivoli ha concluso gli accertamenti e si appresta a notificare ad alcuni dei sette indagati, secondo quanto previsto dall’articolo 415 bis cpp, l’avviso di chiusura indagini. Si tratta della procedura che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Il tutto avviene mentre è stato individuato e passato al setaccio il cosiddetto 'terzo si-
to' nel quale, secondo l’ipotesi di lavoro degli inquirenti, potrebbero essere avvenuti alcuni episodi di pedofilia. Si tratta di un casolare che si trova nella periferia di Rignano Flaminio. In precedenza i carabinieri avevano perquisito e effettuato prelievi in una delle abitazioni delle maestre indagate e successivamente in un altro casolare. Al vaglio del gup che sarà chiamato a pronunciarsi sulle richieste di rinvio a giudizio ci saranno quindi anche gli atti sul terzo sito. Per duetre indagati si va, invece, verso una richiesta di archiviazione. La differenza tra un
gruppo e l'altro sta nel fatto che, per gli appartenenti al primo, sono stati raccolti ulteriori elementi dopo l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare da parte del tribunale del riesame, in prima istanza, e della Cassazione, in seconda. Tra i possibili destinatari delle richieste di archiviazione ci sarebbe il benzinaio cingalese Kelum De Silva. Anche la posizione della bidella Cristina Lunerti sembra piuttosto debole. Nell’inchiesta sono coinvolte quattro maestre nonché l’autore tv Gianfranco Scancarello, marito di una di esse.
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Morto a Milano il «signor Franco» il clochard più “famoso” L’anziano è deceduto alla stazione Centrale La gente lo ha creduto addormentato
La sala dove è morto Franco
MILANO - Uno dei tanti personaggi che popolano la Stazione Centrale di Milano, conosciuto come «il signor Franco», 70 anni, è morto la mattina della Befana nella sala d'attesa gremita di gente, senza però che nessuno se ne accorgesse: l'uomo sembrava stesse dormendo. L'anziano era un volto noto della stazione. Il «signor Franco», forse divorziato, faceva parte dell'esercito dei senzatetto della stazione. Si era inventato un lavoretto: portava fuori i bagagli dei passeggeri. «Non chiedeva mai soldi, ma si aspettava una mancia, che il più delle volte arrivava».
Milano sotto la neve. Disagi negli aeroporti
Maltempo, Italia al gelo. Nelle città aprono i ricoveri per i senzatetto ROMA - Sale d’attesa di stazioni ferroviarie, fermate delle metropolitane, chiese, oltre a strutture riscaldate appositamente allestite: le città italiane, nella morsa del gelo, hanno allestito ricoveri straordinari per ospitare i senzatetto, le persone più vulnerabili all’emergenza freddo che sta imperversando sull’Italia, con neve abbondante al nord e gelo su tutta la Penisola. I City Angels, volontari di strada presenti in dieci città, hanno però lanciato l’allarme dei clochard clandestini, che non vogliono andare nei dormitori e in ospedale per timore di essere identificati ed espulsi dall’Italia. A ROMA APERTE STAZIONI METROPOLITANE - Fino a oggi, il Comune di Roma ha disposto l’apertura notturna straordinaria di alcune stazioni della metropolitana per consentire alle persone senza dimora di passare la notte al riparo dal gelo. L'assistenza è curata dalla Caritas, che fornisce i generi di prima necessità, mentre l’Ama si occuperà della pulizia delle stazioni che presteranno il servizio di ricovero. A MILANO AIUTATI IN MILLE Sono oltre mille le persone aiutate dal Comune per l’emergenza freddo. Solo negli ultimi due giorni sono stati aggiunti cento posti letto per le case di accoglienza. Inoltre, ha spiegato il sindaco Letizia Moratti, si sta lavorando anche per dare pasti caldi fino a tre volte al giorno. TORINO, STRUTTURA NEL PARCO - A Torino è stata aperta dai primi di dicembre una struttura riscaldata nel parco della Pellerina, in grado di ospitare 96 persone. VENETO: AL COMPLETO - In Veneto i circa 400 posti letto nelle strutture della Caritas sono tutti occupati. A causa non solo del freddo, ma anche della povertà. Nelle stazioni ferroviarie, le sale d’attesa sono lasciate appositamente aperte e
Milano, piazza Duomo innevata
trasformate in giacigli d’emergenza. BOLZANO - Con le temperature rigidissime di questi giorni a Bolzano sono stati aperti in città tre centri di ricovero per i senzatetto, per complessivi ottanta posti letto disponibili. EPIFANIA SOTTO LA NEVE - Befana sotto la neve dunque per tutta l'Italia settentrionale, dalla Lombardia alla Liguria, al Piemonte. Secondo la Protezione civile i fiocchi continueranno a cadere oggi in tutto il Nord, anche in pianura, fino all’alta Toscana, all’Emilia Romagna e, ad Est, sul Veneto. Dal primo pomeriggio sulle regioni centrali la neve dovrebbe trasformarsi in pioggia.
Pesanti le ripercussioni sugli spostamenti in particolare a Milano, dove nell'aeroporto di Linate sono stati cancellati diversi voli in arrivo e in partenza. Il capoluogo lombardo si è svegliato sotto una coltre bianca e la neve ha continuato a scendere ininterrottamente. Limitati i disagi al traffico, ridotto per via dell'Epifania. L'Atm ha ritirato tutti i Jumbo bus, gli autobus lunghi 18 metri, sostituiti con quelli da 12 metri, per evitare che possano bloccarsi nelle neve. Grandi difficoltà per i pedoni a causa dei cumuli di neve sui marciapiedi. «La situazione è sotto controllo e il nostro invito è ai portieri di pulire le zone di competenza dei condomini per evitare incidenti» ha detto il vicesindaco De Corato. Il tradizionale corteo dei Re Magi, da piazza Duomo alla basilica di Sant'Eustorgio, per le vie del centro di Milano è stato annullato. Nel capoluogo lombardo oggi le scuole saranno regolarmente aperte. Lo ha deciso il sindaco Moratti dopo un vertice con Protezione civile, polizia municipale, Amsa e Atm. «La situazione è sotto controllo, allo stato riusciamo a far fronte al maltempo e il nostro piano già prevede il peggioramento che ci sarà nelle prossime ore - ha detto la Moratti -. Le scuole saranno aperte perché non c'è un allarme tale da consigliarne la chiusura». Il sindaco ha spiegato che sono attivi nelle strade 357 mezzi spalatori, che saliranno a 564. L'Amsa metterà in campo 350 mezzi per la lamatura e la salatura delle carreggiate e dei marciapiedi. Inoltre mercoledì mattina gli addetti alla raccolta dell'immondizia consegneranno a tutti i condomini sacchi di sale da distribuire sui marciapiedi di pertinenza dell'immobile: altri sacchi di sale e di polvere antigelo potranno essere richiesti, a chiamata, nella sede della Protezione civile.
Marco Maiorana insieme con la madre Rossella Accardo
Palermo, si uccide Marco Maiorana figlio dell’imprenditore sparito PALERMO - Si è ucciso lanciandosi dal settimo piano di un palazzo a Palermo, Marco Maiorana, 22 anni, figlio dell'imprenditore edile Antonio Maiorana, 48 anni e fratello di Stefano, di 23 anni scomparsi il 3 agosto nel nulla. Di loro si erano perse le tracce. Poi, in dicembre, sarebbero stati, visti e riconosciuti a Barcellona da due turisti italiani, grazie alle immagini della trasmissione "Chi l'ha visto?" e da alcune foto diffuse da un settimanale. Il giovane si è lanciato nel vuoto e il suo corpo è finito nel cortile che si trova all'interno di un commissariato di Polizia. Davanti al portone vi sono decine di giovani. La madre del ragazzo, Rosella Accardo, sotto schock, urlava «ridatemi mio figlio» seduta dentro un'auto, ed è stata visitata dai medici del 118. In dicembre, alla testimonianza dei turisti erano seguiti i riscontri "positivi" degli investigatori italiani, andati in Spagna. Quel 3 agosto padre e figlio avevano la-
sciato un cantiere edile di Isola delle Femmine, nel Palermitano, dove avevano fatto la solita visita di routine; da quel momento di loro non si erano più avute notizie. L'ex moglie di Antonio Maiorana, Rossella Accardo, non aveva mai creduto nella morte del marito e del figlio, anche quando sembrava certo che fossero stati inghiottiti dalla lupara bianca. La donna propendeva per l'ipotesi del sequestro, e insieme ad altri parenti, due mesi dopo la scomparsa aveva organizzato una fiaccolata per le vie di Palermo, e prima dello scorso Natale ha fatto affiggere duemila manifesti per «non dimenticare» sui muri della città. Marco Maiorana era ritornato da pochi giorni nell'appartamento di via Arimondi dove ieri sera si è suicidato. In questa casa aveva abitato insieme al fratello Stefano fino al giorno della sua scomparsa. Marco si era poi trasferito a casa della madre. Quando si è ucciso nella casa vi erano alcuni suoi familiari.
Playmate sullo snowboard scandalo nel Vermont
Spagna, fratelli divisi da 32 anni si incontrano facendo la fila
E' SCANDALO in Vermont per le piste da sci "bollenti". Al centro della polemica ci sono le nuove tavole da snowboard della linea Love della Burton, da cui ammiccano immagini di donne prese direttamente dalle copertine di Playboy degli anni '70. Le vendite - pare - vanno bene, ma l'azienda deve fare i conti con la reazione degli abitanti dello Stato americano noto invece per la sua liberalità: marce di protesta nella città di Burlington, appelli a boicottare la compagnia, lo spettro di una denuncia legale per comportamento sessista. "Quel che
MADRID - Rachid Mohammed Ahmed e sua sorella Fatma, entrambi di origini saharawi, non si erano mai conosciuti, separati nel 1976 a causa dell'occupazione da parte del Marocco e della Mauritania dell'antica colonia spagnola del Sahara occidentale. Ma il caso ha voluto che si ritrovassero casualmente e che si conoscessero facendo la fila davanti al Registro Civile di Cordova, dove centinaia di saharawi dal febbraio scorso recano per recuperare la nazionalità spagnola, che questo popolo perse nel 1976. Una storia a lieto fine raccontata da El Pais. Fatma fuggì all'e-
Il mito Woolworths chiuso per crisi si vede sulle piste è uno snowboarder che calpesta l'immagine di una donna nuda", dice un'abitante. Finora la Burton si è limitata a difendere il prodotto, ma potrebbe decidere di spostare l'azienda, che dà lavoro a 500 persone, dal Vermont.
UN centenario davvero amaro per la storica catena britannica di supermercati Woolworths. Salvo colpi di scena, i magazzini sembrano avviarsi verso il fallimento, visto che nessun acquirente si è presentato a salvarli. La
scorsa settimana già un quarto degli oltre 800 punti vendita dell'isola ha chiuso i battenti. La catena fu fondata a Liverpool nel 1909. Nella foto le lacrime di alcuni dei 27mila dipendenti che verranno mandati a casa.
poca con altri quattro fratelli nei campi profughi in Algeria, dove attualmente vivono oltre 125.000 saharawi. Rashid, nato nel 1976, fu cresciuto invece nel territorio occupato, nella città di Villa Cisnero, fino al trasferito in Spagna, nel 2001.
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Mercoledì 7 gennaio 2009
Il fatto del giorno: Tasse, Padoa-Schioppa: «Niente aumenti» La Stampa
Occorre che Hamas si riavvicini all’Olp
Da Livni e Mubarak doppio no alla tregua
Parla Rami Khouri “Medio Oriente nel caos”
dall’editoriale di Eric Salerno
dal servizio di Marco Zatterin
dall’intervista di Lorenzo Cremonesi
Una tregua è scontata. Prima o poi. Dovrà garantire, ovviamente, la non ripresa del lancio di missili contro Israele da parte di Hamas. E dovrà alleviare le sofferenze dei palestinesi di Gaza. Ma quali scenari geopolitici per la regione si potrebbero aprire con la fine dello scontro in atto? Si deve partire dall’obiettivo dichiarato dei mediatori europei ed arabi: arrivare a un cessate il fuoco immediato, lavorare per consolidare la tregua e, contemporaneamente, per aggiungere alla tregua un processo di pace. [...] Il principale mediatore arabo, Hosni Mubarak, premerà sui dirigenti di Hamas (quelli di Gaza e in esilio a Damasco) per favorire il loro riavvicinamento con l’Olp e con il presidente palestinese Mahmoud Abbas. [...]
Tzipi Livni ha detto «no», non vuol sentire parlare di tregua perché «noi combattiamo i terroristi e non faremo accordi con loro». Come la responsabile della diplomazia israeliana, anche il presidente egiziano Hosni Mubarak ha gelato l’Europa, non intende avere osservatori sul proprio territorio alla frontiera con la Striscia. Così, in una sola giornata, la missione Ue ha incassato due brutti colpi che, oltretutto, sottolineano la confusione dell’azione comunitaria, condotta in modo parallelo dalla presidenza di turno ceca e da Nicolas Sarkozy. Il governo italiano intensifica i contatti con le altre capitali, mentre il buonsenso trionfa nelle parole del Quirinale che auspica «una sospensione delle ostilità per riaprire una prospettiva di pace». [...]
«Sino ad ora l’attacco israeliano su Gaza dal punto di vista qualitativo non ha nulla di nuovo. La novità sta nell’uso massiccio della forza rispetto alle operazioni degli ultimi anni. In ogni caso, il risultato non cambia: tutto ciò condurrà all’ulteriore radicalizzazione del campo palestinese. Hamas potrà subire un temporaneo smacco militare, tuttavia politicamente si sta già rafforzando». È secco il giudizio di Rami Khouri sulle conseguenze di “Piombo Fuso”: «Servirà soprattutto a destabilizzare ulteriormente il Medio Oriente». E per un motivo [...] evidente: «Hamas è un movimento politico nazionalista ben radicato tra la popolazione, l’unico modo per controllarla e ridurne il tasso di aggressività violenta è la trattativa politica diretta». [...]
La migliore di ieri
Assuefatti al disastro
Ecco come sotto i razzi ho perduto mio padre
Il parere del vescovo
dal reportage di Luciano Gulli
dall’articolo di Fares Akram
dall’intervista di Nina Fabrizio
All’El Dorado café, sulla Salah Ed Din animata fino al convulso, il bancone è ancora pieno di babbinatali di cioccolato incartati nella stagnola a colori [...] Non è disinteresse, non è cinismo. È assuefazione al disastro, alla sciagura, alla guerra. Soprattutto, non è simpatia per la causa dei capi mandamento di Khan Yunis e di Gaza City che giravano tronfi come tacchini nelle loro divise nere, col mitra ad armacollo, e pensavano di farla da padroni contando sul combinato disposto di mitra e Corano, che fino a un certo punto è andato per la maggiore. [...]
La telefonata è arrivata attorno alle 16.20 di sabato. Una bomba era stata sganciata sulla casa nella nostra piccola fattoria ubicata nella parte settentrionale di Gaza. Mio padre in quel momento preciso stava recandosi a piedi dal cancello alla porta di ingresso. [...] Poco prima del tramonto, sabato scorso, mentre le truppe di terra israeliane e i tank invadevano Gaza, la pace di quel luogo è andata in pezzi e la vita di mio padre si è spenta a 48 anni. Caccia ed elicotteri vi hanno fatto incursione, bombardando per spianare la strada ai tank e alle truppe di terra che sarebbero seguite una volta calate le tenebre.
È stata una bomba scagliata da un F16 a togliere la vita a mio padre. La casa è stata ridotta a poco più di un ammasso di polvere e di mio padre non è rimasto granché da recuperare. Mia madre, mia sorella, mia moglie – incinta di nove mesi – e io abbiamo trascorso l’ultima settimana dell’attacco israeliano rinchiusi nel nostro appartamento di città. Mio padre, invece, aveva deciso di restare alla fattoria. [...] Mi risulta difficile distinguere tra quelli che gli israeliani chiamano terroristi e i piloti israeliani e gli equipaggi dei carri armati che hanno invaso Gaza. Che differenza c’è tra il pilota dell’aereo che ha disintegrato mio padre e il militante che spara un piccolo razzo? [...]
Giannelli sul Corriere
Israele deve fermarsi e deve cominciare a «dialogare seriamente con i palestinesi, a partire da Hamas» se vuole arrivare veramente a una soluzione duratura. Inoltre, il protrarsi delle violenze a Gaza mette a rischio la prossima visita del Papa poiché la Santa Sede «saprà certamente tirare le opportune conseguenze». Monsignor Giacinto Boulos-Marcuzzo, vescovo di Nazareth e vicario patriarcale latino per Israele, uno dei più stretti collaboratori del Patriarca di Gerusalemme, monsignor Twal, da anni sostiene la linea del dialogo e denuncia «l’escalation di violenza che non porterà a niente di buono». [...]
La Stampa
“Sono i nostri vicini”
Distinguersi da Bush: è questa la politica di Sarkozy
dall’intervento di Abraham B. Yehoshua
dall’editoriale di Franco Venturini
Se abbiamo a cuore la nostra sopravvivenza futura non dobbiamo dimenticare una cosa fondamentale mentre è in corso l’operazione «Piombo fuso», così chiamata a citazione di una canzoncina di Hannukah che racconta di una piccola trottola. Quella trottola, uno dei simboli della festività, è ricavata dal piombo fuso. Gaza non è il Vietnam, né l’Iraq, né l’Afghanistan, e non è nemmeno il Libano. È una regione che fa parte della patria comune a noi e ai palestinesi. Una patria che noi chiamiamo Israele e loro Palestina. A Gaza vivono un milione e mezzo di persone, membri di un popolo che conta un altro milione e trecentomila componenti in Israele e più di due milioni in Cisgiordania. Gli uomini e le donne di Gaza sono innanzi tutto nostri vicini e vivranno spalla a spalla con noi per sempre [...]. Le nostre case e le nostre città sono a pochi chilometri di distanza dalle loro, i nostri campi lambiscono i loro. [...]
L’agitarsi della diplomazia europea per i combattimenti a Gaza — pur ampiamente giustificato da considerazioni umanitarie — può apparire tardivo e inutile. Tardivo perché una Europa alle prese con la crisi finanziaria non si spese troppo, in novembre e nella prima metà di dicembre, a favore del rispetto e del prolungamento della vacillante tregua tra Israele e Hamas. Inutile perché è noto a tutti che Gerusalemme non intende per ora accettare alcuna tregua, ma anzi si sforza, come ha energicamente fatto ieri Tzipi Livni, di ricordare gli impegni che la comunità interna-
zionale ha da tempo preso proprio contro Hamas. Eppure nell’iniziativa dei ministri Ue non tutto è fuori tempo o ingenuo. Così come non è soltanto un caso di bulimia politica, dopo i successi della presidenza europea, a far giungere in Medio Oriente l’inarrestabile Nicolas Sarkozy. Il capo dell’Eliseo sembra invece avere in mente due obbiettivi ben chiari. Primo distinguersi da Bush, inserirsi nel vuoto della transizione americana e se possibile condizionare il silenzioso Obama che tra due settimane sarà alla Casa Bianca. Secondo e più importante, posizionare se stesso e l’Europa per un eventuale «scenario libanese», nel quale, come al termine del con-
La fotografia
Osservatori romani dall’articolo di Maria Lombardi
La guerra questa volta è più vicina. È lì, davanti agli occhi, «vai su Internet e vedi i morti e i feriti. L’immedesimazione è più forte e anche l’ansia», Umberto gestisce un locale nel Ghetto di Roma e si collega alla rete appena può. Il pensiero di tutti è altrove, ai parenti, agli amici, ai figli di amici che sono andati a combattere. Il pensiero è perennemente lontano da Roma, in questi giorni, corre a chi laggiù è in guerra. «Viviamo uno stato d’angoscia e non potrebbe essere altrimenti. Abbiamo troppi legami», Roberto Cohen, consigliere della comunità ebraica romana, insegue ogni notizia che arriva dal fronte. La preoccupazione cresce, col passare dei giorni, «perché la situazione non sta migliorando e non si sa come possa evolvere. Gli israeliani sono abituati ad affrontare situazioni del genere [...]».
Un carroarmato israeliano al confine con Gaza (Ansa)
flitto tra Israele e Hezbollah nel 2006, si rivelasse utile un apporto esterno per garantire la stabilità. Nel Sud Libano nacque Unifil II, e allora fu l’Italia a guidare l’operazione. Lo scenario può ripetersi a Gaza? La Livni e molti altri lo negano, ma nel dubbio questa volta è la Francia a proporsi. [...] Per accettare la tregua Israele ha bisogno che siano prima cessati quei lanci di razzi che continuano in queste ore. Altrimenti si tratterebbe di una «non vittoria», come nel 2006 in Libano. Hamas ha invece l’esigenza opposta: che fino a un minuto prima del cessate il fuoco siano stati ancora lanciati dei razzi, in modo da avere qualcosa da negoziare. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo
In parte questa operazione “piombo fuso” rammenta la logica che è stata seguita dagli Stati Uniti, dall’11 settembre in poi, nei confronti del mediooriente: azioni militari imponenti – e quella israeliana si può definire, in proporzione, tale – come rappresaglia di azioni terroristiche, per quanto i razzi di Hamas si scostino effettivamente dalla definizione di terrorismo se non altro per la loro frequenza, la loro insistenza e anche, in un certo senso, la loro prevedibilità. Sono d’altra parte tante le differenze, a partire dal fatto che il medio-oriente è per la gran parte degli americani un luogo piuttosto astratto, e per tutti gli americani un luogo geograficamente lontano. Invece Gaza sta lì, è come se da Potenza partisse un attacco verso Salerno... E mezzo secolo non gli è batato per fare pace. Forse non succederà mai.
Mercoledì 7 gennaio 2009
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage La Stampa
Napoli, bufera sulla Iervolino che ripropone la giunta È la politica che ha detto addio alla responsabilità
Tra tante libertà, in Italia manca quella di dire no
dal commento di Piero Craveri
dal commento di Michele Ainis
Dunque a Napoli si ricostituisce una giunta comunale, con sei nuovi elementi e con la stessa maggioranza, lo stesso sindaco e vicesindaco, eccetera eccetera. La notizia per fortuna non farà il giro del mondo come altre recenti e spiacevoli vicende accadute nel nostro territorio ma certo contribuisce al deterioramento dell’immagine della città. Ed è la patologica conseguenza di un’ostinazione, difficile ormai capire se personale o politica, di due figure istituzionali, il sindaco appunto e il presidente della Regione, a non rimettere il loro mandato alle urne, quando i fatti, le convenienze, il buon senso di tutti e di ciascuno, giorno dopo giorno, hanno mostrato, da più di un anno a questa parte, che altra soluzione non c’è. Si dice che Luigi Einaudi nel ’45 risalendo sulla cattedra, che aveva lasciato anni prima, iniziasse la sua lezione con «heri dicebamus». Ma c’era stata la persecuzione fascista e la guerra, tutte cose sulle quali il professore aveva
Rosa Russo Iervolino
riflettuto, maturando idee chiare su quanto fare dopo. Non credo che i professori universitari che vengono a ricoprire i nuovi incarichi di assessori possano invocare la contiguità della scienza come viatico della loro futura azione amministrativa. Tra l’altro l’unico che avesse titoli di competenza politico-amministrativa, il parlamentare Francesco Boccia, esaminato il bilancio e tastato il contesto politico, ha rinunciato all’in-
carico che gli era offerto, sebbene lo sollecitasse il leader maximo Walter Veltroni. Bisognerà un giorno fare la storia dei professori universitari che negli ultimi venticinque anni hanno assunto ruoli politici, nel Comune e in altri enti locali. Un titolo comunque è già pronto: «Pesci fuor d’acqua». Naturalmente con qualche rara eccezione come quella di Luigi Nicolais, che si è riscattato con le dimissioni da segretario pro-
dal servizio di Elisabetta Rosaspina
Semmai un parente di Luca Cordero di Montezemolo dovesse trovarsi disgraziatamente senza soldi a Barcellona, sappia che sarà arduo trovare chi gli allunghi un solo euro. A fare terra bruciata hanno pensato un paio di creativi truffatori napoletani che, spacciandosi per eredi di Casa Ferrari, hanno spillato a decine di passanti catalani, argentini, e perfino asiatici, migliaia di euro. Il copione, collaudato in almeno quattro anni di attività in giro per il mondo e inaugurato a Barcellona lo scorso ottobre, era quasi sempre iden-
Montezemolo? Mio padre E poi scattava la truffa tico. Ben vestito, ben rasato, educato, convincentemente affranto, il più giovane dei due fratelli si presentava come figlio del presidente della Ferrari e raccontava di essere stato spennato nella notte da una ballerina cubana conosciuta in un night la sera prima. La panzana poteva cambiare di volta in volta, ma la conclusione era sempre la stessa: lo sfortunato rampol-
lo di Maranello era miseramente al verde, aveva urgente bisogno di essere indirizzato al consolato italiano e, va da sé, di un piccolo aiuto economico. Soltanto un prestito, naturalmente. Chiaro che “papà” avrebbe saputo come dimostrare la sua gratitudine. Era la variante chic della richiesta di qualche euro del sedicente automobilista rimasto a secco o dello studente
vinciale del Pd, perché avrebbe voluto non un rimpasto, ma l’azzeramento totale della giunta, un’amministrazione del tutto nuova. Certo a Napoli nella sinistra ci sono figure note per la loro esperienza e capacità, ora tutte dissenzienti. Non so se l’operazione sarebbe riuscita e personalmente credo non fosse nemmeno più opportuna. Ma almeno avrebbe significato un disancorarsi dalle dinamiche interne del Pd, tra bassoliniani e non, che davvero oggi sono un triste sottoprodotto di una storia perdente per la città. Quello che soprattutto stupisce è che non si sia voluta fare una riflessione sul perché in questi ultimi anni Napoli abbia subìto, tramite la sfera politica, traumi così gravi. Giova ricordare di seguito, la “mondezza”, il degrado evidente d’ogni elementare aspetto della città, da ultimo il ciclone giudiziario. Sono cose che non succedono per caso. Hanno delle cause. Proclamare il rispetto per la magistratura è atto istituzionalmente dovuto, ma non basta. [...]
squattrinato che deve prendere un treno. Ma i due napoletani avevano capito che un ricco in temporanea difficoltà invoglia all’assistenza più di un povero in canna permanente. E la ricompensa, chissà: avrebbe potuto essere addirittura una spider in omaggio. Identificati dai Mossos, la polizia catalana, come Luca e Danilo Rippa, 28 e 22 anni, i ragazzi sono stati traditi dalle immagini della telecamera di una banca, “La Caixa”, dove avevano condotto una delle loro vittime a prelevare il suo contributo al felice rimpatrio dei due ereditieri. Ma dopo essere stati trattenuti e giudicati per direttissima, erano stati rilasciati. [...]
A Lecco una giovane donna, Eluana Englaro, attende ormai da diciassette anni di venire liberata da una vita che è la caricatura della morte. A Milano e a Catanzaro due giudici agguerriti (Forleo e De Magistris) subiscono il castigo di un trasferimento d’ufficio per mano del Csm. A Roma il Vaticano si duole per una flessione delle firme sull’8 per mille. In Abruzzo un elettore su due non ha votato alle regionali di dicembre. Che cosa hanno in comune questi diversi avvenimenti? [...] Il rifiuto d’esercitare diritti o libertà di cui trabocca il nostro generoso ordinamento. Ma il rifiuto viene rifiutato a propria volta, nel senso che non provoca mai effetti concreti. Sicché la stessa libertà diventa una prigione: ti è permesso entrarci, ti è proibito uscirne. Una libertà coatta, un diritto che si converte in obbligo. Cominciamo da Eluana, sul cui povero corpo si misura ormai il perimetro del diritto alla salute. Fu proprio la Costituzione italiana la prima in Europa a tutelarlo, al di là di qualche cenno conservato nella Carta di Weimar del 1919. Significa cure gratuite agli indigenti, come vuole l’art. 32. Significa perciò libertà effettiva di curarsi. Ma il rifiuto no: a Eluana - o a chi ne fa le veci - non è concesso, benché lo riconosca una sentenza passata in giudicato. [...] Il sostegno al clero è il risvolto attivo della libertà di religione, ne permette in concreto l’esercizio. E a sua volta la libertà di culto ha anticipato la stessa libertà di pensiero, dopo secoli di guerre e persecuzioni religiose nel ventre dell’Europa. Guai a scalfirla, dunque. Però l’appoggio finanziario muove dal consenso, e il consenso non può essere né estorto né presunto. Viceversa l’8 per mille funziona
con un marchingegno giuridico che calcola pure la scelta dei contribuenti che non scelgono. Quando la Chiesa si lamenta - com’è appena accaduto - è solo perché le cade di tasca qualche spicciolo. La torta di un miliardo di euro l’anno resta comunque assicurata. Con sprezzo della logica, oltre che del diritto. Perché la libertà di fede dovrebbe garantire pure chi non ha fede, così come la libertà d’associarsi comprende giocoforza la libertà di non associarsi. [...] Ecco, le associazioni. O meglio le lobbies, le correnti, le corporazioni. Nei casi di Forleo e De Magistris si tratta soltanto d’un sospetto, però un doppio sospetto descrive un mezzo fatto. È una coincidenza che la prima non abbia mai militato nei partiti giudiziari? O che il secondo si sia dimesso dall’Associazione nazionale magistrati, denunziando con una lettera di fuoco la deriva correntizia? Peggio per loro, giacché sul loro scalpo tutte le correnti si sono ritrovate - per una volta - unite nella lotta. Peggio per noi, perché in Italia non hai alcuna speranza di vincere un appalto, d’ottenere un avanzamento di carriera, di guadagnare posti o incarichi se non fai parte della cordata giusta. Le associazioni vennero represse durante tutto l’Ottocento, a partire dalla legge Le Chapelier del 1791. Oggi a quanto pare sono obbligatorie. [...] Sì, c’è questa pagina in sospeso nel nostro calendario. È la libertà di non fare, dopo quella del fare. E ciascuno può aggiungervi a sua volta un rigo: per esempio la libertà di non sposarsi, in una società che tassa a oltranza i single per punirli del loro rifiuto. Se sapremo scriverla, avremo completato la libertà degli individui. Li renderemo autonomi, anziché copie fotostatiche, replicanti d’una folla senza nome. La Stampa
Qualche cosa si muove nell’Università italiana
Italia congelata, ma sia lodato il freddo Ci rammenta la varietà delle stagioni
La carta della fiducia
dall’editoriale di Paolo Pombeni
dall’articolo di Stefano Lorenzetto
dall’articolo di Luca Ricolfi
Il mio amore per i giornali, una sorta di imprinting, penso sia dovuto al fatto che per anni li ho tenuti sul cuore, nel senso che mi foderavo il petto col Corriere della Sera - il migliore, se non altro per numero di pagine - prima di chiudere il giaccone e avviare la Lambretta. Ieri mattina all’alba, appena salito in auto, un istinto primordiale mi ha dettato un Sms che ho inviato a mio figlio tredicenne: «Oggi meno 6 gradi! Non devi uscire con quel giubbetto. O ti metti il piumino o stai in casa». In altri tempi sarebbe stato impensabile che mio padre, allo scopo di difendermi dal freddo, mi ingiungesse di rinunciare al mio capo d’abbigliamento preferito. Per vari motivi: innanzitutto non disponeva di un telefono, né portatile né fisso; in famiglia ciascuno aveva un solo cappotto, e bello pesante, da passare eventualmente al fratello più piccolo; la moda griffata non esisteva; e soprattutto anche il più sprovveduto fra gli sprovveduti era consapevole che i rigori del clima avevano la precedenza sulle frivolezze estetiche. Laudato si’, mi’ Signore, per frate Gennaio, che permette dunque ai nostri figli di scoprire ciò che fu chiaro naturaliter ai loro nonni e bisnonni: d’inverno fa freddo,
Se ripensiamo alle notizie economiche delle ultime settimane c'è da restare sconcertati. La maggior parte dei mezzi di informazione ha prima annunciato un crollo dei consumi (-20% a Natale) e un aumento della povertà (il 15% della famiglie «non ha i soldi per mangiare»), per poi accorgersi che i consumi erano sostanzialmente stabili e le notizie sulla crescita della povertà erano un po’ vecchiotte, visto che risalivano al biennio 2006-2007, ossia alla scorsa legislatura. Prima l’idea sconsolata del Natale povero, poi le immagini delle fiumane di gente in coda per le strade davanti ai negozi, pronta a spendere centinaia di euro a testa in saldi. Ma non si tratta solo di dati detti e contraddetti. Quando non è il dato ad essere controverso, è la sua interpretazione che diventa ballerina. Nei giorni scorsi abbiamo appreso che il deficit dello Stato nel 2008, il cosiddetto fabbisogno, è risultato di quasi 8 miliardi superiore al previsto. Per alcuni è l’ennesima conferma che Tremonti sa solo sfasciare i conti pubblici, per altri è segno che il governo ha già fatto quello che l’opposizione da tempo gli chiede di fare, ossia allargare i cordoni della borsa per combattere la crisi. [...]
La decisione del ministro Gelmini di chiudere la partita del suo decreto sull'università ponendo la questione di fiducia per evitarne la decadenza il 9 gennaio susciterà senz'altro discussioni, ma risponde alla logica di rifiutare i negoziati infiniti su interventi che dovrebbero invece essere di urgenza. Il compito di questo tipo di interventi è di affrontare da un lato questioni scottanti e dare dall'altro qualche segnale di indirizzo. Nella prima tipologia rientrano le norme sulla riforma del sistema dei concorsi, caduti ormai nel discredito pubblico. Se la soluzione individuata è, a nostro giudizio, scarsamente convincente, può comunque essere un segnale di volontà per una seria riforma da farsi subito dopo l'attuale tornata concorsuale che è stata comunque messa in pista. Un segnale di indirizzo importante è invece la norma che stabilisce la commisurazione degli "scatti di anzianità" per i professori alla loro produttività. Questa è una prima misura da salutare molto positivamente, perché afferma un principio meritocratico fondamentale: basta con carriere in cui l'importante è "entrare", poi tutti sullo stesso livello, chi davvero fa il suo mestiere e chi vi-
vacchia tirando lo stipendio (quando non dedicandosi a dell'altro). Gli "scatti di anzianità" già sono di per sé una anomalia italiana nel mondo accademico, che all'ingresso non considera la "qualità" di chi assume e anzi penalizza i nuovi venuti, che dovrebbero essere dei giovani, con stipendi molto bassi nei primi anni (gli anni più produttivi e quelli in cui ci sono anche più esigenze personali e familiari) per poi aumentarli gradatamente sino a livelli buoni o abbastanza buoni semplicemente per il passare degli anni. Aggiungiamoci che circolava una immagine non proprio esaltante del modo di lavorare di parte almeno del mondo accademico. Era magari difficile entrare, o fare uno scatto qualitativo (da ricercatore ad associato, da associato ad ordinario), ma per chi era entrato nel ruolo potevano non porsi più problemi. Lo stipendio era una specie di pensione, o, come diceva uno dei maestri di chi scrive, "un canonicato", cioè una rendita fissa (e crescente) senza alcun obbligo, a parte le ore di insegnamento (sulla cui qualità poi non esisteva alcun controllo). Ovvio che un moderno sistema di insegnamento superiore e di promozione della ricerca non può accettare un andazzo del genere. [...]
Una fontana ghiacciata a Pontedera, in provincia di Pisa
talvolta molto freddo. Ce n’eravamo quasi dimenticati anche noi padri, pur appartenendo all’ultima generazione che ha usato lo scaldino con le braci, un’arca rovente da infilare sotto le coltri per sgelarle. Che festa quel rito serale prima d’andare a letto. Boom o non boom, allora, a cavallo fra gli Anni ’50 e ’60, per la maggioranza degli italiani il freddo era ancora una cosa seria, da uomini. Provate voi, cari ragazzi del terzo millennio, ad affrontare imbacuccati il gabinetto collocato all’esterno, sul poggiolo, e a poggiare le natiche sulla ciambella ghiacciata del water, com’è capitato a me per tutta l’infanzia. E avete mai sentito parlare di geloni, [...] che comparivano sulle dita delle mani e dei piedi, sulla
punta del naso, sulle orecchie e tendevano a ulcerarsi, fino a trasformarsi in necrosi cutanea? Graziaddio queste mi sono state risparmiate, e con esse ho evitato anche la cura, di certo peggiore del male, che secondo la medicina popolare era in grado di sconfiggerle: una pisciatina calda sulla parte dolente. Però subivo l’immancabile precettazione della domenica sera: il povero don Luciano non aveva trovato uno straccio di chierichetto che per la settimana entrante gli servisse messa alle 6. Ricordo la camminata nella neve fresca fino alla chiesa; ricordo il gelo mitigato solo dalle candele, l’odore della cera fusa nel quale ristagnavano ancora gli effluvi dolciastri d’incenso del Tantum ergo domenicale. [...]
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Primo piano
Mercoledì 7 gennaio 2009
Primo piano
Inchieste di Woodcock I sospetti della procura su una gara da 25 milioni di euro vinta dalla cooperativa Auxilium
Affare San Carlo per la Chiorazzo holding Gli incontri con Araneo e l’assessore Potenza Le mediazioni all’ufficio economato di FABIO AMENDOLARA POTENZA - Nella nuova sede della cooperativa sociale Auxilium, in via Gramsci a Senise, Pietro Chiorazzo, quarantenne single che viaggia in suv e ha amici nel centrosinistra lucano, non lo vedono da un po'. C'è chi sostiene che si sia dimesso dal suo incarico di presidente. Parlare con lui passando per il centralino è impossibile. Così come è inutile chiedere il suo numero di cellulare. Qualche tempo fa Auxilium ha tentato il grande colpo all'Ospedale San Carlo. Un appalto da 25 milioni di euro per i servizi di pulizie, di facchinaggio e di consegna dei pasti ai malati. Pietro Chiorazzo partecipa alla gara costituendo un'associazione temporanea d'impresa con la Naer servizi Srl, una piccola impresa controllata dalla società La Cascina. Angelo Chiorazzo è suo fratello. Ha 35 anni e, come imprenditore, ha fatto più fortuna. E' il vicepresidente della cooperativa “La Cascina”. A Senise ricordano «che qualche anno fa organizzò un grande convegno con Andreotti». E si vocifera che il divo Giulio sia proprio il suo testimone di nozze. Da sempre sulle posizioni di Comunione e liberazione, è da poco transitato nel Pdl. «Da quando ha lasciato Clemente Mastella», dicono. «Di Clemente era così intimo da aver organizzato più di un incontro con il cardinale Tarcisio Bertone». Un'attività che nel vecchio Udeur gli era costata il soprannome di «vaticanista». Ma è anche uno che da del tu a Gianni Letta. Per il mega appalto del San Carlo l'Ati dei fratelli Chiorazzo è molto quotata. Ma a volte i curriculum non bastano. Serve una spintarella. E in Basilicata la politica può tutto. Alla procura interessa proprio questo aspetto. Il sostituto procuratore Henry John Woodcock ha il sospetto che qualche aiuto i fratelli Chiorazzo l'abbiano avuto. Mario Araneo è l'addetto all'ufficio di rappresentanza della presidenza della giunta regionale lucana a Roma. I due fratelli sanno che ha ottimi rapporti con il governatore Vito De Filippo. E' con lui che vogliono parlare. Ma per qualche mese ogni spostamento dei due
Quando fu silurato Straziuso POTENZA - Quella delle dimissioni dell’assessore alla Sanità Gennaro Straziuso fu una vicenda che creò fratture nell’alleanza Ds-Margherita. Anche in quel caso c’era di mezzo l’Auxilium. Correva l’anno 2004. Straziuso fu destinatario di una lettera personale, nella quale l’allora presidente Filippo Bubbico nel confermargli la stima umana evidenziava però «l’inopportunità politica della sua permanenza nell’esecutivo ». Straziuso viene silurato con un provvedimento di revoca. Tutto ha origine con la delibera regionale numero 2.179, relativa all’accordo triennale tra l’Asl numero uno e la cooperativa Auxilium per la gestione dei cosiddetti Punti salute. La delibera fu presentata «fuori sacco» da Straziuso nella seduta di Giunta del 24 novembre, in pieno delirio per il caso Scanzano. L’assessore alla Sanità motiva il documento con la necessità di garantire in tempi rapidi il «riassorbimento» da parte di Auxilium degli ex lavoratori Aias di Melfi. Un investimento di 4,5 milioni di euro. f. a.
fratelli è monitorato. Così come lo sono i loro telefoni. In gergo investigativo lo chiamano «Ocp». Letteralmente è un servizio di «os-
servazione, controllo e pedinamento». E così, il giorno dopo il primo incontro, sulla scrivania di Woodcock arriva una nota informativa
della squadra mobile. I poliziotti raccontano di una serata al Midi hotel di Lagonegro, con i due seduti a un tavolino, sotto i portici dell'al-
Vincenzo Popia racconta la vicenda di sua madre
«Vito era all’ostello, ma è già andato via»
Sedici anni per un trapianto
C’è un altro tentativo di incontrare il governatore Vito De Filippo. I Chiorazzo sanno che è a Chiaromonte, all’ostello della gioventù per un incontro. Ci provano. Ma lui è già andato via. Questa è la telefonata tra un certo Antonio e Pietro Chiorazzo, così come l’hanno trascritta gli agenti della squadra mobile.Antonio: «Oh, Pietro, sono Antonio» Chiorazzo: «Allora?» A: «Ieri sera c’è stata alla cinque, ieri sera...» C: «Ieri sera alla cinque?» A: «C’è stato Luigi, il sindaco di Chiaromonte... e... De Filippo... dice ch c’è non lo so... qualcosa all’ostello di Chiaromonte... hanno organizzato... una cosa... e si è fatto giusto un giretto così... ma mi ha detto... neanche cinque minuti. Solo un giretto e se ne è andato. Ha salutato e se ne è andato». C: «Ho capito. Va bene. Ciao»
Si autosospende dall’associazione Aido «Finché la storia delle mazzette non sarà chiara» di PIERANTONIO LUTRELLI
bergo. L'incontro importante è fissato per il giorno successivo. Vito De Filippo è in vacanza a Maratea. L'appuntamento è «alle dieci e mezza al porto». Ma Vito non c'è. La chiacchierata continua in una villa. I poliziotti documentano anche l'arrivo di Mario Totaro, l'ingegnere di Senise poi nominato commissario del Parco della Val d'Agri e sospeso dopo un ricorso al Tar. Per i Chiorazzo sembra una debacle. Ma il giorno successivo sul cellulare di Pietro arriva un sms: «La cena è andata in modo straordinario. Buona domenica fratello». Sostiene il magistrato: «L'azienda ospedaliera San Carlo ha già aperto le buste della gara d'appalto». E' la fase preliminare. L'ufficio economato ha ammesso le società dei Chiorazzo ed escluso altre due ditte. Ma i due fratelli hanno anche delle grane con le organizzazioni sindacali. Per quelle hanno bisogno di parlare con l'assessore alla Sanità Antonio Potenza. Il tramite è proprio un funzionario dell'ufficio economato: Nicola De Chiara. Anche questo incontro sembra andare bene. Forse Chiorazzo spen-
de il nome di Mario Araneo. E con lui, infatti, commenta a telefono. Araneo: «Tutto in ordine?». Chiorazzo: «Stava sugli attenti quell'amico tuo oggi». Araneo: «ah, hai visto?». Chiorazzo: «Non ha detto una parola quando ha sentito il nome tuo». Araneo: «Era pure ora che cominciava». Le cose cominciano ad andare per il verso giusto. I fratelli Chiorazzo parlano di appalti milionari a telefono. Pietro: «Oh, ti volevo dire che la prefettura ci paga...». Angelo: «Ah, quando?». Pietro: «Dopodomani ci paga tre milioni come minimo». Poi, in un'altra chiamata: «E' stata una giornata importante. Abbiamo vinto all'Università la Sapienza per i prossimi cinque anni un'altra volta tutte le mense e in più abbiamo vinto anche a Rieti... poi abbiamo vinto all'Aquila, per i prossimi quattro anni a un prezzo superiore». Soldi. Tanti soldi. Come quelli incassati con la «trattativa privata» per la gestione del centro che accoglieva i rifugiati politici eritrei e somali a Policoro. Ma questo è un altro capitolo dell'inchiesta di Woodcock. f.amendolara@luedi.it
TOGHE LUCANE
Per il Gip Belmonte il Csm informato tardi del procedimento pendente nel distretto dove stava per trasferirsi
Montemurro e il processo di Salerno SALERNO - E' un piccolo saggio di diritto quello scritto dal gip Maria Teresa Belmonte a conclusione dell'ultima udienza svoltasi al tribunale di Salerno nel procedimento a carico dei magistrati Luigi De Magistris, Alberto Iannuzzi e Rocco Pavese denunciati da un altro magistrato, Licia Genovese, (ex pm antimafia a Potenza), e dal marito, il dottore Michele Cannizzaro (ex direttore generale dell'ospedale San Carlo) nella controinchiesta di Toghe lucane. Dalla parte degli accusati c'era anche il pm Vincenzo Montemurro ritenuto responsabile insieme agli altri ex colleghi della Genovese (Pavese è il gip che ha firmato i provvedimenti del Totalgate) di una serie di dichiarazioni calunniose e diffamatorie rese a De Magistris quando era ancora a Catanzaro. Ma gli atti relativi alla sua posizione, essendosi il magistrato originario di Ferrandina trasferito proprio a Salerno, erano stati stralciati dal pm e inviati a Napoli. E a quest'ultima circostanza, sulla legittimità cioè di dividere il procedimento e dunque sulla questione procedurale della competenza, è stato dedicato il
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L’INTERCETTAZIONE
CORREVA L’ANNO 2004
Anche in quel caso c’era di mezzo la stessa cooperativa
Mercoledì 7 gennaio 2009
“trattato” del gip Belmonte che oltre ad attingere abbondantemente a dottrina e giurisprudenza è arrivata molto indietro nel tempo scomodando Dossetti e Togliatti e le querelle della Costituente sul “giudice naturale”. Quello che interessa è che la decisione contenuta nell'ordinanza del Gip salernitano (cognata del giornalista Michele Santoro per averne sposato il fratello avvocato) stabilisce che le posizioni dei quattro magistrati non potevano essere scisse come ha invece fatto il pm Nuzzi. Ma riunendo il fascicolo ne comincia anche la peregrinazione: a Napoli non potrà essere incardinato lavorando lì De Magistris, a Roma neppure potrà trovare udienza lavorando lì la Genovese, forse farà tappa a Perugia o a Firenze. Col rischio evidente di tempi che si allungano. L'ordinanza sottolinea anche un altro aspetto che riguarda il trasferimento di Montemurro da Potenza a Salerno. Date alla mano il gip contesta al pm di non aver avvisato tempestivamente il Csm della pendenza di un procedimento penale pendente a carico del magistrato proprio nel distretto dove si
accingeva a prestare servizio. Cosa che comportava una situazione di sostanziale incompatibilità al trasferimento richiesto. La Belmonte cita una sentenza del Tar di Roma con la quale è stato condiviso l'operato del Csm che aveva revocato un trasferimento di un altro magistrato una volta appreso che era indagato in quel distretto per una questione di credibilità e prestigio dell'ordine giudiziario. Allo stato dell'arte ad essere trasferito è stato il procedimento intentato dalla Genovese e da Cannizzaro. Montemurro rimane in servizio a Salerno e a Salerno continuerà a svolgersi anche la parte residua dell'udienza preliminare a carico esclusivamente di De Magistris accusato di abuso di ufficio continuato consumato con il compimento di atti oltre il termine (nelle indagini di Toghe lucane) e di rilevazione di segreto d'ufficio per aver rivelato alla stampa il contenuto delle dichiarazioni a lui rese da Montemurro, Pavese e Iannuzzi. L'udienza è stata aggiornata a dopodomani, 9 gennaio. l.s.
L’intervento dell’avvocato Vinci
«Da valutare lo stato di salute di Antonio Costanza»
L’avvocato Filippo Vinci
di LEO AMATO POLICORO - «Scarcerato o non scarcerato?». Il 31 dicembre il collegio del Tribunale del riesame di Potenza decide sulle istanze presentate dagli indagati del Totalgate. Prima il filone sulla droga, poi anche quello sulle mazzette. Quasi a tempo di record. La prima notizia a circolare, verso mezzogiorno, in Tribunale, è la seguente e brevissima: «Scarcerati Ferrara e Giliberti». L'associazione a delinquere, finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, in pratica per il Tribunale del riesame non sta in piedi, e restano solo episodi da valutare singolarmente. L'imprenditore di Policoro riceve immediatamente in carcere un ordine perentorio di liberazione, «se non detenuto per altre cause», e rimane un paio d'ore ancora in attesa della decisione sul filone tangenti e turbativa d'asta per «l'affaire tempa rossa», anche conosciuto come i“Totalgate”. Antonio Costanza invece, che è il suo factotum, e accusato di essere il “cavallo” che portava la droga a destinazione per conto di Ferrara, è in bilico. Il dispositivo firmato dal presidente del Tribunale del riesame Luigi Spina, affiancato dai giudici Lucia Gesummaria e Antonio Cantillo, non chiarisce, a
una prima lettura, il suo imminente destino. Il direttore del carcere di Potenza resta incollato al telefono con l'avvocato di Costanza, Filippo Vinci, mentre inoltra una richiesta di delucidazioni al tribunale. «Come evidente», è scritto seccamente nella replica: Antonio Costanza deve passare ai domiciliari. Detto fatto, solo con un breve ritardo non imputabile. Di due giorni fa, invece, la notizia del malore che ha colto il Costanza mentre era ai domiciliari in casa sua, quindi del ricovero in ospedale a Policoro. L'avvocato Vinci adesso deve valutare se il suo stato di salute sia da imputare alle cure inadeguate ricevute all'interno del carcere di Potenza. «Costanza stava già male quando era dentro, lo ha fatto presente in infermeria ed è stato curato con i mezzi a disposizione. Non sono un medico, ma dobbiamo accertare se c'è una relazione tra le due cose». Si attende il deposito delle motivazioni del riesame, da cui si capirà anche il destino del filone sulla droga. Vinci su questo ha le idee chiare: «E’ caduta l'associazione a delinquere, quindi è venuta meno la competenza della direzione distrettuale antimafia di Potenza. Fatti di droga che si svolgono a Policoro è giusto che siano giudicati a Matera». Da Policoro, si sa, anche la strada è più breve.
TURSI – Ha atteso 16 lunghi anni prima di essere sottoposta all’intervento di trapianto renale. Troppi, rispetto alla media dei pazienti che affollano le liste d’attesa. La storia riguarda una cittadina di Tursi, Maria Soria, di 64 anni. A raccontarcela è il figlio, Vincenzo Popia, quarant’anni (con un recente passato da vicesindaco nelle file dell’Udc), titolare della struttura turistico-ricettiva “Palazzo dei Poeti” che si trova nel suggestivo rione “Rabatana”. Arriviamo fin lassù nella gelida serata di lunedì scorso. Ad attenderci c’è Vincenzo, un ragazzo giovane, educato, in tasca una laurea in legge “per cultura personale”. Ci troviamo di fronte un figlio disperato, ma non arrendevole, che, premettiamo non attacca nessuno, ma così com’è legittimo, si pone molti interrogativi. Di mezzo c’è la vita di sua madre. Ce la facciamo raccontare. Così Vincenzo inizia a parlare con lucidità e pacatezza, articolando le argomentazioni. Si capisce subito che di nefropatie e di trapianti ha dovuto farsene una cultura. Per necessità. Da anni fa parte anche del direttivo regionale dell’Aido, presieduto dal valsinnese omonimo, Franco Popia (uno che perdette una figlia in un drammatico incidente, ma quella morte salvò la vita ad altre persone). «Mi sono autosospeso – ha spiegato Vincenzo – fino a quando non verrà fatta chiarezza a quello che sta accadendo in questi giorni». Sono proprio le notizie dell’inchiesta del pm Woodcock sulla sanità, che non escludono l’ambito dei trapianti, a far sì che Popia si sia spinto a voler parlare della travagliata vicenda della madre. «Nel 1985 mia madre – ha esordito Vincenzo – aveva quarant’anni si accorse di non aver più la funzionalità renale, così iniziò il “calvario” della dialisi. Per molti anni andava tre giorni la settimana, lunedì, mercoledì e venerdì, prima a Matera e poi a Tinchi di Pisticci. Da subito si iscrisse nelle liste d’attesa per il trapianto. Così ogni telefonata, ogni squillo di telefono ci metteva
Vincenzo Popia
tensione perché poteva essere una chiamata importante». Ma non fu così. «Nel frattempo mandavamo ogni tre mesi un “siero” a Roma che serve per aggiornare il database dei trapiantabili ed al contempo stabilire in caso di disponibilità di organi il livello di compatibilità. Mia madre risultava sempre trapiantabile, ma non veniva mai chiamata. Ci siamo chiesti allora il perché delle lungaggini. Nel frattempo altre persone in lista di attesa venivano soddisfatte, pur avendo, ed è un dato di fatto, aspettato meno di mia madre. Chiedemmo le motivazioni e ci fu risposto che loro legavano il trapianto alla compatibilità. “Per tua madre ci vuole il rene giusto in maniera che non si creino problemi” ci dissero. Alla luce di quello che emerge oggi – ha continuato - sono sincero, qualche dubbio mi viene».
Ma la signora Maria nel frattempo si era recata comunque a Roma, ma solo in qualità di riserva: «Andammo al Policlinico Umberto I - ha sottolineato – perché quando c’era la disponibilità di due reni, chiamavano tre persone, tutte compatibili. Caso mai succedeva qualcosa ad uno, subentrava mia madre». Poi la svolta. «Stufi di attendere senza esito – ha detto – negli anni 95-96 ho iscritto mia madre nelle liste di attesa del Nit a Milano, dove si rivolgono prevalentemente quelli del centro nord. Dopo cinque anni circa che mandavo il siero sia a Roma che nel capoluogo lombardo, nel 2001 mia madre fu sottoposta a trapianto all’ospedale “Niguarda” di Milano. Finì il calvario della dialisi, ma sedici anni di trattamento degenerano. Eccome. Una cosa e ricevere il trapianto a quarant’anni e poco più ed un’altra com’è il caso di mia madre, a cinquantasei». Ma i guai purtroppo riaffiorano. «Nei giorni scorsi dopo accertamenti – ha raccontato mestamente – abbiamo saputo che il rene non funziona più e che mia madre deve tornare in dialisi. Non vorrei che i sedici lunghi anni siano stati cruciali. Sta di fatto che ora lei non è più in grado di subire questo trattamento invasivo. Temiamo per lei, per la sua vita. Mi chiedo: non è che sia stata vittima del sistema? Infatti la dialisi doveva essere una parentesi che si è protratta molti anni». Infine Vincenzo ha raccontato che in quegli anni di attesa informò della questione l’allora ministro della Sanità De Lorenzo, nonché la dottoressa Pizzi, collaboratrice del dottor Sirchia, medico luminare dei trapianti, divenuto ministro della Salute anche lui. «A Milano – ha concluso – trovai il dottor Martini, responsabile del Nit. Lì mi fecero capire come funzionava il tutto. Quando c’è un rene disponibile, si compara il siero delle persone in attesa con un computer il cui programma velocemente valutando tutti valori ed i parametri, indica il nome di chi ha il livello di compatibilità più alto. Insomma, a chi deve andare il trapianto. Ora mi chiedo per quanto tempo questo siero viene conservato?».
FORNITURE A ORTOPEDIA
PROCURE E POLITICA
Con la trattativa privata «è tutto regolare»
Il deputato Margiotta a Porta a Porta
POTENZA - Protesi, suture, dispositivi impiantabili vengono acquistati costantemente da listini presentati dai fornitori, depositati alle aziende sanitarie, senza nessuna procedura di gara ad evidenza pubblica. Un metodo che ha insospettito il pm Woodcock. Ma al San Carlo - fonti che preferiscono restare anonime - sostengono che è tutto lecito. Spiegano: «La trattativa privata è una procedura negoziata in cui l’amministrazione consulta imprese di propria scelta e negozia con una o più di esse i termini del contratto». «Accade anche nel reparto di ortopedia», confermano. «Ma è tutto regolare». Il servizio pubblicato l’altro giorno dal Quotidiano con le intercettazioni in cui compariva il primario Rocco Romeo ha creato scompiglio nel reparto. Fonti del reparto di Ortopedia sostengono che il medico sia «una vittima del sistema». Perché a Ortopedia una sorta di faida tra primari c’era. «Ma nei rapporti con i grossisti è tutto ok», ribadiscono. Come con il fornitore Tombolini. «Un’amicizia che va avanti dall’infanzia, ma sul lavoro rapporti trasparenti».
Dall’inchiesta Totalgate al salotto di Bruno Vespa POTENZA - Salvatore Margiotta, deputato del Partito democratico, Vicepresidente della commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, parteciperà oggi alla trasmissione televisiva Porta a Porta in onda su Rai Uno. "Interverrò senza alcun intento polemico nei confronti della magistratura, - afferma Salvatore Margiotta - ma unicamente alfine di offire il mio contributo di idee al dibattito sui temi di politica giudiziaria, considerati gli ultimi eventi che mi hanno visto, mio malgrado, protagonista". Salvatore Margiotta
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Primo piano
Mercoledì 7 gennaio 2009
Primo piano
La Croce Rossa accusa «Crisi umanitaria totale»
Sale il numero delle vittime civili dopo tre giorni di combattimenti di terra. Al Qaeda inneggia alla jihad
Un bambino palestinese tra le rovine dopo le bombe lanciate da Israele
Gaza, colpita scuola Onu
ROMA – Una crisi umanitaria «totale». Pierre Kraehenbuehl, responsabile per la Croce Rossa a Gaza, non ha esitato a definire così ieri la situazione della popolazione civile della Striscia, mentre il suo staff descrive l’ultima notte come «la più spaventosa fino ad adesso». «Siamo estremamente preoccupati per il numero crescente di civili morti e feriti e di infrastrutture civili, tra cui ospedali, colpite dalle operazioni militari israeliane», dice Kraehenbuehl da Ginevra. E nonostante «la dichiarata volontà delle autorità israeliane di facilitare» i soccorsi umanitari, aggiunge, non si riesce a farli arrivare alle vittime per l'intensità dei combattimenti. Nel quartier generale della Croce Rossa stamani era giunta notizia di un’ambulanza palestinese colpita nella notte al campo profughi di Jabaliya, lo stesso della strage di oggi nella
Quaranta i morti, 55 i feriti Ban Ki-moon: «Attacchi inaccettabili» GERUSALEMME - Poteva succedere ed è successo. Una scuola dell'Onu colpita dall'artiglieria israeliana a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, oltre 40 morti. Tutti civili, tutti rifugiati. Nella scuola, e nel terreno che la circonda, erano accampati centinaia di sfollati fuggiti dal campo profughi di Jamaliya. Speravano di trovare protezione sotto le bandiere dell'Onu, che sostiene di aver regolarmente segnalato la scuola ai militari israeliani. Ma così non è stato. Il segretario generale del'Onu Ban Ki-moon è intervenuto definendo "totalmente inaccettabili" gli attacchi israeliani contro le strutture Onu a Gaza, attacchi che "non devono essere ripetuti". In una dichiarazione diffusa al Palazzo di Vetro, Ban ha ricordato che l'ubicazione delle strutture dell'Onu a Gaza, come la scuola di Jabalya, "é stata comunicata alle autorità israeliane ed è nota all'esercito israeliano. Dopo i primi raid il governo israeliano è stato avvertito del fatto che le operazioni stavano danneggiando strutture Onu". Così, "questi attacchi da parte delle forze militari israeliane che minacciano le strutture Onu utilizzate come rifugio sono totalmente inaccettabili e non
devono essere ripetuti. Sono egualmente inaccettabili - ha concluso tutte le azioni da parte dei militanti che mettono in pericolo la popolazione civile palestinese". Israele risponde con la sua versione dei fatti, suffragata anche da un video: nel filmato, ripreso da un aereo senza pilota e in parte mostrato in tv in Israele, si vedono dei colpi di mortaio partire colpi di mortaio dalla scuola contro un'unità di fanteria israeliana. Poi i colpi di mortaio spa-
rati in risposta contro l'edificio, che crolla parzialmente. Per Israle è l'ennesima prova del fatto che Hamas usa i civili come "scudi umani", per proteggere il proprio potenziale militare ma anche con l'intento di far aumentare la pressione internazionale su Israele. Ma l'elenco di vittime civili sta crescendo smisuratamente al quarto giorno dell'offensiva di terra: oltre ai morti nella scuola di Jabaliya, ieri i 12 membri della famiglia Daya, tra
i quali 7 bambini tra 1 e 12 anni, sono stati uccisi nella loro casa del quartiere di Zeitun Gaza City, colpita in pieno da due missili sparati da un aereo israeliano per uccidere Abu Hamza, un leader di Hamas membro della famiglia Daya che però era già fuggito. I morti palestinesi sono saliti vertiginosamente, 635 i morti e oltre 2.900 i feriti. Anche tre cliniche mobili dell'organizzazione umanitaria danese Folkekirkense Noe-
L’APPELLO
Nuovo appello del Papa: «Basta violenze» di ELISA PINNA CITTA' DEL VATICANO – Dio benedica chi sta cercando una mediazione per Gaza. Papa Benedetto XVI (nella foto), con la voce roca per il freddo e i lunghi riti liturgici dell’epifania, è tornato ieri -durante l’Angelus in piazza San Pietro – ad esprimere la sua preoccupazione per l’escalation di guerra e di odio nella Striscia ed ha incoraggiato «le iniziative e gli sforzi di quanti, avendo a cuore la pace, stanno cercando di aiutare israeliani e palestinesi ad accettare di sedersi attorno ad un tavolo e di parlare». Ratzinger non ha citato nè la troika europea, nè il presidente francese Sarkozy , nè gli sherpa del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, al lavoro frenetico in queste ore. «Iddio - ha esclamato, accomunando tutti i diversi negoziatori - sostenga l’impegno di questi coraggiosi «costruttori di pace»! Più in dettaglio è andato invece
il segretario di Stato Vaticano, card. Tarcisio Bertone, in visita oggi a Genova, il quale ha auspicato che la missione dell’Unione Europea per la soluzione della crisi a Gaza «porti frutti concreti». «E' una missione difficilissima però delle chances ci sono», ha aggiunto il braccio destro del Papa. Nell’Angelus in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha parlato anche di un altro dramma contemporaneo, quello delle violenze ai minori. In particolare, Ratzinger ha evocato le decine di bambini e ragazzi rapiti da bande armate nella provincia orientale della Repubblica Democratica del Congo. «Faccio appello agli autori di tali disumane brutalità – ha detto – affinchè restituiscano i ragazzi alle loro famiglie e al loro futuro di sicurezza e di sviluppo, a cui hanno diritto insieme a quelle care popolazioni». Bertone, sempre da Genova, ha ricordato le sofferenze dei bambini di Gaza, «le prime vittime di ogni violenza».
dhjaelp (DanChurchAid) a Gaza sono state bombardate e distrutte. Anche gli israeliani cominciano a dover contare le perdite, sia pure in misura assai minore rispetto alla controparte palestinese. Ieri ben 4 soldati sono morti colpiti da "fuoco amico" in due incidenti diversi: tre sono stati colpiti da un carro armato che li ha scambiati per miliziani di Hamas, a Jabaliya, e un altro a Beit Hanun, quando un altro proiettile di artiglieria gli ha fatto crollare addosso un muro. L'esercito ha aperto un'inchiesta sui due incidenti. Questo tipo di episodi potrebbero moltiplicarsi nei giorni prossimi, con lo Tsahal che comincia a penetrare nelle roccaforti di Hamas. Ieri è toccato al quartiere di Abassa, alla periferia di Khan Younes, ma sono in corso scontri violenti anche a Deir el-Balah e Bureij, nella Striscia centrale, e a Jabaliya, a nord di Gaza City. Dall'esterno della Striscia, dove sono accampati i giornalisti stranieri cui non è consentito l'ingresso a gaza, l'intero territorio palestinese appare devastato,con altissime colonne di fumo che si levano ovunque nel cielo. Una situazione che rischia di scatenare una reazione feroce dell'integralismo islamico. Ieri il leader di Hamas a Gaza Ismail Haniyeh ha paragonato la sorte di gaza a quella di Hiroshima e Nagasaki, accusando Israele di violare "tutte le convenzioni umanitarie". Ma preoccupa ancora di più l'appello del numero du di Al Qaeda su un sito Internet: il medico egiziano Ayman al-Zawahri definisce l'offensiva israeliana a Gaza "parte della crociata occidentale contro l'Islam", invitando i militanti islamici a colpire gli interessi israeliani e occidentali "ovunque".
La stampa bloccata al confine. È protesta TEL AVIV – L'operazione 'Piombo Fuso’, avviata 11 giorni fa a Gaza da Israele contro Hamas, resta ancora una 'scatola chiusa’ per la stampa indipendente, israeliana e straniera. Da settimane i valichi fra Israele e Gaza sono infatti sigillati. Nella Striscia la guerra infuria, ma ai giornalisti viene consentito di seguirla solo dai confini fra Israele e Gaza. Un settore del Neghev occidentale a ridosso della Striscia è stato proclamato 'zona militare chiusà e la polizia israeliana vigila per impedire 'infiltrazionì di cronisti. Una dura protesta è stata emessa ieri dalla Associazione della stampa estera in Israele (Fpa). Essa sottolinea che ancora
di recente la Corte Suprema di Gerusalemme ha chiesto alle autorità israeliane di garantire ai suoi membri l’ingresso a Gaza, anche mediante 'pool' di una decina di giornalisti da organizzarsi giorno per giorno. Eppure il veto è rimasto in vigore, per motivi di sicurezza. «Il no senza precedenti di ingresso a Gaza per i mass media mondiali – afferma la Fpa – rappresenta una grave violazione della libertà di stampa». In questa circostanza il portavoce militare israeliano si è rivelato avaro di notizie. A differenza della guerra in Libano del 2006, le conferenze stampa serali degli ufficiali impegnati nei combattimenti sono state abolite. Ai soldati che si trovano sul fronte è stato vietato portare tele-
foni cellulari. Agli ufficiali è stato intimato di tenersi alla larga dai giornalisti. Le informazioni di fonte ufficiale, in definitiva, restano scarne. Solo stasera le televisioni israeliane hanno ricevuto e diffuso prime immagini riprese dai militari a Gaza, talvolta a poche centinaia di metri dal territorio israeliano. Anche i dirigenti di Hamas non facilitano la 'coperturà dei combattimenti a Gaza da parte della stampa. Nei mesi scorsi, mezzi di comunicazione a loro sgraditi sono stati messi nella impossibilità di agire. Due giornalisti israeliani, entrati a Gaza nelle settimane scorse con i battelli della organizzazione 'Free Gaza’ sono stati presto condotti al valico di Erez, por-
ta di ingresso per Israele, per «ragioni di sicurezza». I mezzi di comunicazione di Hamas quasi non parlano delle perdite fra i miliziani, che secondo Israele negli ultimi giorni sarebbero di 130 unità. Al tempo stesso riferiscono di episodi che poi vengono smentiti: ad esempio il rapimento di due soldati israeliani, che non era avvenuto. 'Piombo fuso’, per la stampa locale ed estera, resta per il momento sinonimo di frustrazione ed impotenza. Bisogna attenersi ai comunicati ufficiali e resta difficilissimo verificare le notizie. E’ stata messa in atto una vera e propria campagna di disinformazione. r. c.
Soldati israeliani all’attacco; in alto: carrarmati israeliani; a destra: rovine a Gaza
Sarkozy torna in Egitto. Obama: «Preoccupatissimo»
Mubarak: «Tregua subito» Verso un corridoio di sicurezza di LUCA RONDANINI SHARM EL SHEIKH - Barack Obama rompe il silenzio e Nicolas Sarkhozy non si arrende. Ieri il presidente Usa eletto ha detto che "la perdita di vite civili a Gaza e in Israele è per me fonte di grandissima preoccupazione", confermando però di non voler parlare di politica estera fino all'ingresso alla Casa Bianca. Aggiungendo: «Dopo il 20 gennaio avrò molto da dire su questo argomento». E se la missione della "trojka" Ue si conclude con un sostanziale fallimento, dopo il "no" secco delle autorità israeliane alla proposta di tregua monitorata da osservatori internazionali, il presidente francese mostra di avere ancora "una piccola speranza". Così, mentre la squadra capitanata da una presidenza ceca della Ue non troppo con-
vinta ritorna in Europa a mani vuote ("Vedo all'orizzonte dei segnali positivi, ma temo che siano necessari ancora dei giorni", ammette ad Amman il ministro degli esteri di Praga, Karel Schwarzenerg) il dinamico capo dell'Eliseo rimane a sorpresa in Medio Oriente aggiungendo una tappa non prevista e significativa al suo "tour": ieri notte, il presidente francese è atterrato nuovamente a Sharm el Sheikh, in Egitto, per "continuare i colloqui iniziati lunedì" con il presidente Mubarak. Che in serata, in una conferenza stampa con il suo omologo francese, Sarkozy, ha annunciato di aver invitato Israele e i palestinesi a colloqui per raggiungere accordi a lungo termine. Non solo: Mubarak ha fatto anche riferimento alla creazione di corridoi di sicurezza attraverso cui far passare gli aiuti per la po-
polazione di Gaza. "È la prima volta...é troppo presto per parlarne...é una piccola speranza di cui dobbiamo ringraziare l'Egitto e il presidente Mubarak", ha commentato Sarkozy. Non si tratta solo di una questione di immagine: ieri erano al Cairo i due inviati di Hamas arrivati da Damasco, Emad al Alami e Mohamed Nasr, latori della richiesta di tregua basata sulla fine dell'embargo a Gaza. A loro l'Egitto ha contrapposto la richiesta di accettare un dialogo con Al Fatah e Abu Mazen, e di sospendere i lanci di razzi su Israele. Una richiesta che per Hamas sarebbe difficile respingere se venisse appoggiata anche dalla Siria. Ed è proprio dopo il colloquio a Damasco con Bashar Al Assad che Sarkozy ha intravisto uno spiraglio e deciso di tornare in Egitto.
Ancora polemiche Pd-Pdl Oggi Frattini alla Camera
Da settimane i valichi fra Israele e Gaza sono sigillati. L’Fpa ha fatto sentire la sua voce
di ALDO BAQUIS
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L’ALLARME
Guerra in Medio Oriente
di CURLY AMERIN
Mercoledì 7 gennaio 2009
di CRISTINA FERRULLI
Un elicottero apache israeliano
ROMA – Il ministro degli Esteri Franco Frattini torna oggi alle Camere, questa volta in commissione Esteri a Montecitorio, per illustrare, nel dodicesimo giorno dell’operazione 'Piombo Fuso’, l’impegno dell’Italia a favore del cessate il fuoco nel conflitto israelo-palestinese. Conflitto che continua ad alimentare la polemica politica nostrana con il Pdl che incalza il Pd, criticando la posizione di Massimo D’Alema, ed i democratici che sollecitano il governo ad agire subito andando oltre «gli auspici generici» per la tregua. Frattini spiegherà in commissione che l’Italia appoggia con convinzione l’iniziativa della troika europea e tutti gli sforzi diplomatici in corso, compresa l’iniziativa del presidente francese Nikolas Sarkozy. La preoccupazione per le conseguenze umanitarie della guerra sui civili della Striscia di Gaza spinge la Farnesina, come ha spiegato ieri il ministro, a predisporre un
'pacchetto italiano’ di aiuti urgenti per la popolazione. Ma la via diplomatica corre in parallelo alla polemica politica. Il Pd per voce del ministro ombra degli Esteri Piero Fassino torna a chiedere che «il governo agisca subito, facendosi promotore in sede europea e all’Onu perchè si assumano atti concreti che consentano di arrivare al cessate il fuoco». Tregua realizzabile se, aggiunge Fassino, «Hamas riconosce Israele come fece Arafat vent'anni fa». Posizione che sembra puntare a smussare gli attacchi del centrodestra alla posizione espressa da Massimo D’Alema, che, afferma il portavoce Fi Daniele Capezzone, «finisce per mettere sullo stesso piano un’organizzazione terroristica come Hamas e l’unica democrazia del Medio Oriente come Israele». E per cercare di togliere «il mantello di ambiguità alla sinistra», il vicepresidente dei deputati del Pdl Osvaldo Napoli annuncia una mozione parlamentare di sostegno ad Israele e «di ferma e netta condanna per il movimento terroristico Hamas».
scuola-rifugio dell’Unrwa. E anche di due ospedali che stavano per esaurire le riserve per i generatori, e di feriti irraggiungibili per le ambulanze. Tre cliniche mobili dell’organizzazione umanitaria danese Folkekirkense Noedhjaelp (DanChurchAid) sono state bombardate e distrutte dall’esercito israeliano nonostante le insegne bene in vista, ha riferito il segretario Henrik Stubkjaer. Che senza mezzi termini ha parlato di bombardamenti che «prendono di mira direttamente obiettivi umanitari». Mentre dalla clandestinità il leader di Hamas a Gaza Ismail Haniyeh ha paragonato l’attacco israeliano a quello atomico americano su Hiroshima e Nagasaki. Ma è proprio Hamas ad essere chiamato in causa da Israele come responsabile delle sofferenze della popolazione civile.
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Primo piano
Mercoledì 7 gennaio 2009
Primo piano 11 Acqua, petrolio e interessi internazionali Mercoledì 7 gennaio 2009
Medioriente di sangue
La pace improbabile
Il dramma di Gaza tiene il mondo col fiato sospeso Dietro le motivazioni ufficiali del conflitto ci sono ragioni più profonde. E più materiali
Israele mostra i denti e i martiri crescono Milioni in armamenti, logiche ferree di colonizzazione denunciate dall’Onu. E i fondamentalisti colgono i frutti di ANDREA SPARTACO Pioggia d'estate. Nuvole d'autunno. Piombo fuso. Non sono titoli di poesie dai toni romantici o neorealistici ma i nomi di operazioni militari effettuate da Israele negli ultimi anni di conflitto. Arrivano, e come sempre passano. Il numero di morti nella Striscia di Gaza, dopo quella in atto in questi giorni, è incerto e tendente ad aumentare, visto che il governo israeliano ha dichiarato che si tratta di un'azione lenta. La “pulizia completa” dei terroristi è in corso con raid aerei e oltre 6.500 riservisti che da terra, casa per casa, stanano il nemico di Israele e della Palestina. Apparentemente la reazione è stata giustificata come manovra per far cessare i continui lanci di razzi dal sud della striscia verso Israele. Apparentemente. Perché vi sono motivi più profondi: controllo delle risorse energetiche, dell'acqua, demografico. Il più attuale fra tutti è la non accettazione di Hamas (Movimento di resistenza islamica ndr) come partito politico democraticamente eletto alle ultime elezioni del 2006. Per Israele si tratta di terroristi, ma la popolazione palestinese, stanca da decenni d'occupazione militare, di soprusi come l'esproprio di terre, case, arresti immotivati, distruzione di pozzi d'acqua lì dove non esistono infrastrutture idriche mentre per colonie ebraiche a due passi l'acqua abbonda persino per i giardini, rappresenta una speranza di cambiamento. E lo vota soprattutto perché snervata dallo stallo e dalla corruzione in cui al Fatah (letta al contrario, sigla per Al Tahir Al Falastin, Organizzazione per la liberazione della Palestina ndr), partito politico laico imperante grazie al carisma di Arafat, è finito. Da quel 2006 tutto si complica per il governo israeliano, dal momento che nessun osservatore delle Nazioni unite monitora in fase elettiva irregolarità nei seggi. Hamas è dunque un partito legittimamente eletto. A quel punto s'inizia a cercare una soluzione di intelligence per destabilizzare ulteriormente, a livello politico-sociale, un popolo già di per sé diviso fisicamente dalle strategie militari israeliane messe in atto. La più brutale di tutte rappre-
Gli appelli di Altobello per la Provincia di Potenza e di Soave e Nardiello (Pdci)
LA VOCE DELLA POLITICA LUCANA SONO TANTE le voci locali che si levano per chiedere la pace a Gaza. Tra gli altri, il presidente della Provincia di Potenza, Sabino Altobello, e i capigruppo del Pdci nei consigli regionale Giacomo Nardiello e provinciale di Potenza Raffaele Soave. Altobllo ha partecipato a Banzi, comune gemellato con la città di Betlemme, al tradizionale concerto per la pace. Erano presenti, nella chiesa di Santa Maria, il sindaco Nicola Vertone, il vescovo della diocesi di Acerenza Giovanni Ricchiuti, e una folta rappresentanza di sindaci e amministratori locali. Dice Altobello: «Il devastante conflitto in atto nella striscia di Gaza, in medio oriente, che ha già provocato una enorme quantità di vittime civili conferisce quest'anno al concerto per la pace un rilievo ancora maggiore e chiama i poteri pubblici ad assumere un forte ruolo di pressione e condizionamento. Proprio dal sistema dei poteri locali ita-
sentata dalla pressione psicologica in cui i palestinesi vengono fatti vivere. Controlli snervanti, quasi sempre offensivi, provocatori, istruzione permessa a intermittenza, sanità inesistente e un economia ridotta all'osso. Più spesso però, si attua la soluzione militare. «Desidero precisare - affermò nel 2006 John Dugard, relatore all'Assemblea generale delle Nazioni unite, dopo l'operazione Pioggia d'estate una questione preliminare. È quella dell'occupazione. Nonostante la condotta di Israele assomigli talvolta a quella di una potenza coloniale o di un regime di apartheid, è più esatto vedere in Israele una potenza occupante e giudicare i suoi atti a fronte delle re-
liani e internazionali, infatti, può e deve venire una richiesta di immediata tregua e un'azione pressante sulle diplomazie, affinché si aprano prospettive di soluzione di un conflitto che appare sproporzionato, per riaffermare un percorso di pace e di reciproco riconoscimento a vivere in sicurezza per gli stati di Palestina e Israele». Altobello conclude spiegando il valore di iniziative come quella di Banzi, a cui plaude: «Dovrebbero essere replicate, coinvolgendo l'intera società civile in un comune appello alla pace'». Affermano invece Nardiello e Soave del Pdci: «La bella manifestazione di Potenza per dire basta ai massacri a Gaza ha dimostrato che non ci sono solo gli amici di Israele, ma anche coloro che sono al fianco del popolo palestinese, e sono tantissimi. Siamo tutti palestinesi di fronte ai massacri che sta subendo quel popolo. Tutti coloro che si battono per un mondo basato sulla giu-
gole del diritto internazionale che si applicano in un'occupazione […] Gaza è divenuta una società mozzata dall'esterno, imprigionata. La realtà del controllo israeliano si è realizzata ancora una volta sotto forma di bang supersonici causati dagli aerei che hanno cercato di terrorizzare la popolazione, dal bombardamento periodico di case e campi lungo la frontiera e di assassinii mirati di militanti, attuati come nel passato senza molti riguardi per il passaggio di civili innocenti». Eppure fu proprio il governo israeliano a incoraggiare dopo gli anni Settanta quel blocco islamico a Gaza, paravento dei Fratelli mussulmani d'Egitto, che prese appunto il nome di Hamas. Andava
stizia e non sulla violenza oggi non possono non dirsi palestinesi». Soave e Nardiello hanno chiesto che anche la Provincia (e qui sono stati ascoltati) e la Regione facciano sentire la propria voce e quella del popolo lucano di solidarietà agli abitanti della striscia di Gaza. Ecco le loro proposte: «Il gemellaggio con comunità palestinesi e l'invio di aiuti umanitari specie destinati ai bambini prime vittime della guerra. Le grandi manifestazioni in tante città del Paese, come quella di Potenza mostrano la vera coscienza civile degli italiani contro uno stato, quello di Israele, che attua una politica razzista e colonialista. L'Italia non è solo quella dei discorsi conformisti e pavidi del nostro governo e delle nostre istituzioni. Noi non siamo complici di questa terribile rappresaglia contro il popolo palestinese. Serve l'isolamento internazionale di Israele».
bene quindi quando si doveva destabilizzare al Fatah per diminuirne l'influenza. Stava facendo maturare, per la prima volta dopo il '48, un'identità politica e laica di popolo. Oggi che un altro partito di Dio sta invece avendo la meglio sull'acculturazione di nuove generazioni che crescono con una media enorme e il controllo demografico è sempre più difficile, i palestinesi toccheranno i 10-12 milioni entro il 2020 contro i 6,5 israeliani, la strategia d'Israele è appoggiare apertamente Abu Mazen, successore di Arafat per Fatah. Un Abu Mazen che ricambia e dichiara con Israele illegale il controllo di Hamas nella striscia.
Si decide un embargo pesantissimo motivato da quello che è stato definito il colpo di Stato d'un partito ridotto al rango unico di organizzazione terroristica e dimenticando che prima di ricevere concessioni da Israele era il partito Fatah ad essere considerato tale. Per Hamas, dunque, che non ci sta a riconoscere uno Stato che non ha ancora ben chiari i suoi confini e continua con politiche da colonizzazione, niente concessioni. La Cisgiordania occupata, controllata in qualche modo ancora dagli uomini di Fatah, è invece fatta “sopravvivere” grazie ad accordi bilaterali tra Israele e Fatah. Ma militanti di Hamas e Jihadisti premono anche in Cisgiorda-
Qui sopra, un bambino gioca con un mitra giocattolo. A destra, un pozzo per l’acqua scavato da alcuni ragazzini a Hebron
nia (vedi La divisione dei territori), soprattutto nella zona di Hebron, e da lì che sono partiti gli ultimi attentatori per colpire Beersheba. E a rischio e anche la centrale nucleare di Dimona nel deserto del Neghev, 36 chilometri a est di Beersheba, tra l'altro già colpita da ordigni palestinesi. A Gaza intanto non arriva più nulla. Passa un anno, due. La gente è in ginocchio, le organizzazioni non governative e le associazioni di psicoterapeuti denunciano la cronicizzazione della violenza in bambini e adolescenti, i sindacati la disoccupazione salita a un livello pazzesco, la povertà dilagante, e con essa, l'odio verso l'oppressore che monta e fa sempre più prose-
liti. Anche nelle scuole. A febbraio del 2007 Itamar Marcus, Direttore del Palestinian Media Watch, in un report sui testi scolastici prodotti nel 2006, From nationalist battle to religious conflict, denuncia come questi abbiano iniziato a glorificare il terrorismo religioso e l'insegnamento dell'odio verso Israele, creando, in quelle che saranno le future generazioni, un'educazione aberrante su come affrontare e risolvere la questione israelo-palestinese. Altro che pace. Le Nazioni unite intanto restano a guardare senza fare assolutamente nulla. Come solito fino al momento d'un nuovo raid militare. Poi intervengono a de-
nunciare e a parlare di cessate il fuoco. Questa volta però, non vincolante. Cioè, potete continuare ad ammazzarvi. Appena tre mesi fa alcuni storici israeliani avevano preventivato l'attacco a fine anno e Abu Mazen, nei suoi giri per i Territori occupati, era stato più volte contestato dai palestinesi che gli ricordavano come ormai non era più possibile andare avanti e che si stava rischiando una violenza senza precedenti. Quello che preoccupa in queste ore Israele è la Cisgiordania. Avamposto della sicurezza israeliana da controllare direttamente o subaffittare a un'entità palestinese debole e disarmata. Preoccupa la possibilità che il conflitto si allar-
ghi. La gente dei Territori occupati da anni continuava a ripetere che il sangue ribolliva, ma intanto s'allargavano colonie come quella di Ariel, Gush Etzion, Ma'ale Adumin e Talmon tra R_mall_h e Gerusalemme, assieme a quelle dell'alta valle del Giordano, il cui controllo è basilare per impedire un'aggressione da Est e soprattutto per le sue strategiche riserve d'acqua. Quelle colonie in terra palestinese restano israeliane dunque, e lì ci pensa l'esercito a farlo capire. «Ho concordato con gli americani - affermava Dov Weisglass, braccio destro di Ariel Sharon nel 2004 - che di una parte degli insediamenti non si discuterà affatto, quanto agli altri se ne tratterà quando i palestinesi si trasformeranno in finlandesi […] l'intero pacchetto chiamato Stato palestinese, con tutte le sue implicazioni, è stato rimosso dalla nostra agenda a tempo indeterminato». E’ il definitivo congelamento del processo politico di pace. La colonizzazione invece continua in maniera ancor più massiccia e con notevoli finanziamenti con il governo Olmert, pupillo di Sharon a lui succedutogli. Obiettivo delle 3.500 nuove abitazioni di Ma'Ale Adumin: riconfigurare l'area attorno a Gerusalemme, espropriandola definitivamente ai palestinesi e spezzare in due quello che potrebbe essere il futuro Stato palestinese. Le altre migliaia di case sparse per i territori, in violazione alla road map e contro il diritto internazionale, sono servite invece a ridurre un'eventuale Palestina a uno staterello composto di tre sacche cisgiordane e dalla Striscia di Gaza, completamente isolate fra loro.
NEL DIRITTO internazionale alla nozione di corso d'acqua sono associati due principi. Equa utilizzazione delle risorse e divieto di cagionare danno ad altri. Principi non rispettati in medioriente. Il controllo delle risorse idriche rappresenta una problematica che influisce sempre più sul contesto sociale e sulla stabilità geopolitica fra Israele e Palestina. Il bacino fluviale del Giordano infatti, comprende Israele, le alture del Golan, la Cisgiordania, la striscia di Gaza e i paesi con i quali Israele condivide risorse idriche e frontiere, Egitto, Giordania e Libano. La Siria, anche se confina con Israele, si trova in una situazione particolare a causa delle condizioni idrologiche. Solo le alture del Golan, il cui limite nord-orientale è lo spartiacque del lago di Tiberiade e non la Siria nel suo complesso, appartengono alla regione così definita. Se si guardano le caratteristiche idriche del bacino del Giordano, la situazione e l'approvvigionamento idrico di ciascuno Stato, si evidenziano i diversi interessi e l'ineguaglianza nella distribuzione. Nonostante solo il 3 per cento di esso si trova in territorio israeliano, secondo i dati forniti dall'Accademia palestinese per gli affari internazionali, i palestinesi hanno a disposizione solo 115 milioni di metri cubi d'acqua all'anno su una capacità totale di 600 milioni, vale a dire il 15 per cento. In altre parole possono essere irrigate meno del 6 per cento delle terre e il consumo idrico è limitato a 100 metri cubi pro-capite l'anno. Un israeliano medio ne consuma 400. Gli israeliani al di fuori della Cisgiordania e della Striscia di Gaza consumano tre volte l'acqua che consumano i palestinesi e i coloni degli insediamenti ebraici dei Territori occupati addirittura sei volte di più. Altro aspetto rilevante è l'interesse israeliano per le risorse energetiche. Dagli anni '90 la questione ha riguardato da un lato l'approvvigionamento di gas turkmeno e petrolio e gas azero, dall'altro l'espansione commerciale attraverso azioni di lobbyng sui governi locali per assicurarsi il business della sicurezza delle istallazioni e delle condotte, attraverso società nella maggior parte legate ad ex agenti del Mossad (servizi segreti israeliani). Ruolo centrale è dato
Qui sopra, testa “corazzata” di un soldato israeliano. Sotto, cartina con la suddivisione dei territori
al gasdotto del Caspio meridionale che correrà parallelo all'oleodotto da Baku a Ceyhan in cui sfocerà il nuovo flusso di petrolio e gas proveniente dal Kurdistan. Poi l'incerto affare del gasdotto della pace israelo-egiziano, che riguarda il gas del Sinai. Prevista come condotta panaraba e israeliana è stata sviluppata solo nel tratto giordano in quanto non si sa come coinvolgere i giacimenti di gas palestinese nelle acque territoriali di Gaza. Questa direttrice energetica est-ovest tende a tagliare quella nord-sud, e dunque il nemico iraniano, come sbocco più economico del greggio e del gas russo e centroasiatico verso l'Oceano indiano e i crescenti mercati indiani e cinesi. Nella partita Israele è coinvolto in quanto gran parte del gas turkmeno potrebbe essere deviato verso la condotta nord-sud che partendo dalla Russia dovrebbe sfociare appunto nel porto iraniano di Bandar 'Abbas. E ci sono dentro gli Stati Uniti, i cui interessi prevedono la gestione, attraverso le proprie majors, della commercializzazione di gas e petrolio centroasiatico, controllandone il percorso da sud ed est per spezzare il quadrilatero geoenergetico in formazione tra Russa, Iran, India e Cina. In tal modo i giacimenti di greggio e gas turkmeni, uzbeki, e i flussi di petrolio kazako verrebbero convogliati in Afghanistan, nella regione di Herat, da dove le condotte si biforcherebbero verso i grandi assetati del futuro, Cina e India. a. s.
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Primo piano
Mercoledì 7 gennaio 2009
Politica e giustizia Berlusconi oggi incontra il leader della Lega: braccio di ferro anche sui nuovi ministri
Cai, è scontro sul partner Vicina l’intesa con Air France. Bossi preme per Lufthansa di ELVIO SARROCCO ROMA - L'intesa tra Cai ed Air France è imminente. Venerdì si riuniranno i consigli di amministrazione delle due compagnie aeree per trovare un accordo per l'ingresso della compagnia di bandiera francese nel gruppo italiano. Proprio per fare il punto sul possibile partner straniero questo pomeriggio a palazzo Chigi ci sarà una riunione tra il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta ed i vertici di Cai ormai orientati per una intesa con Air France. Un accordo non gradito alla Lega Nord che preme invece per una intesa con la tedesca Lufthansa ed è impegnata in una campagna in difesa di Malpensa. Per tentare di smussare i contrasti oggi a palazzo Chigi ci sarà anche un faccia a faccia tra Berlusconi ed Umberto Bossi. Berlusconi, ha affermato il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli (Lega), deve garantire l'immediata liberalizzazione degli accordi bilaterali su Malpensa, questo «è un punto non trattabile» e se non sarà così «ci saranno conseguenze politiche gravi». Sul futuro di Malpensa nella maggioranza la polemica è aperta. Per il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, Malpensa per fare più fatturato si dovrebbe «guardare intorno» e vedere di prendere qualcosa da Linate. Il suo concorrente, precisa Gasparri, non è Roma, non è Fiumicino, ma il secondo scalo milanese. Il problema, «lo risolvano a casa loro». Gasparri è convinto che l'incontro di oggi di Bossi con Berlusconi sarà «sereno» e si troverà un accordo. Interviene anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per avvertire che «pensare che Fiumicino possa cedere il passo a Malpensa è una follia». Il ruolo di Fiumicino, quindi, «non si tocca». Secondo Alemanno quello di Bossi è «un ricatto spuntato perché la liberalizzazione può valere sia per Malpensa sia per Fiumicino». Ed un governo nazionale «non deve pensare al nord, a Roma o al Sud, ma deve fare scelte strategiche». Nell'incontro di Berlusconi con Bossi si parlerà anche dell'ipotesi (ventilata dal premier ed osteggiata dalla Lega oltre che da An) di nominare i ministri della Salute e del Turismo. Il coordinatore di Forza Italia, Denis Verdini, ha messo in guar-
VELTRONI ALLE STRETTE
Oggi la riunione del coordinamento
Dopo il “caso Napoli” resa dei conti nel Pd
Umberto Bossi e Silvio Berlusconi
dia gli alleati: avanti tutta sull'aumento del numero dei ministri, ha affermato, e nessuno pensi di «offuscare» la leadership di Silvio Berlusconi. Verdini ricorda anche anche che esiste un elettorato che ha tributato a Berlusconi un consenso molto vasto, ed a questi elettori «non frega nulla degli equilibri interni alla coalizione». La battuta è diretta ad An, che nella nomina di due nuovi ministri di area di Forza Italia vede un rafforzamento dei berlusconiani in danno di Alleanza Nazionale. An,
fa presente il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è una componente essenziale sia del Pdl sia del governo. E che per «costruire bene il Pdl bisogna sempre mantenere l'equilibrio tra le diverse anime». Nel centrodestra, comunque, assicura il ministro per il programma di governo, Gianfranco Rotondi, non c'è nessuna divisione sui nuovi ministri. An, a suo parere, esprime un'opinione legittima, ma Berlusconi «ha carta bianca nel completare e rifare il governo come crede».
Pdl, confronto possibile se il Pd ripristina le regole UN CONFRONTO sulle riforme è possibile a patto che il Pd prima chiarisca le vicende di Napoli e Pescara. Lo affermano in una nota congiunta i capigruppo del Pdl alla Camera e al Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. «Il Pdl – dicono Cicchitto e Gasparri – è disposto a un confronto a tutto campo, dall’economia alle riforme, dalla politica estera alla giustizia. Ma bisogna prima rispettare fondamentali regole democratiche. La politica degli insulti e le incredibili vicende di Pescara e Napoli mal si conciliano con quel confronto che giusta-
mente, viene da più parti sollecitato. Ci attendiamo risposte chiare dal Pd su questioni che pesano come macigni». Per tutta risposta, Andrea Orlando, portavoce del Pd, ha dichiarato che «se la destra ha una vera volontà di fare riforme nell’interesse degli italiani presenti le sue proposte e apra una discussione nel merito con le opposizioni». «L'uscita di Gasparri e Cicchitto conduce invece esattamente nella direzione opposta ed ha evidentemente l’unico obiettivo di cercare un pretesto per impedire un confronto serio».
ROMA - Walter Veltroni, che finora ha taciuto su quanto è accaduto a Napoli, dirà la sua oggi nella riunione del coordinamento del Pd che si preannuncia calda. La spaccatura verificatasi nella città partenopea, a causa della formazione della nuova giunta presieduta dal sindaco, Rosa Russo Iervolino, agita il partito. Non solo quello locale (commissariato da Veltroni dopo le dimissioni del segretario provinciale Luigi Nicolais per protesta contro Iervolino), ma anche quello na- Walter Veltroni zionale scosso da questa e da altre vicende politicogiudiziarie. A Napoli, nel Pd, c'è una forte delusione. Secondo alcuni, Veltroni avrebbe potuto evitare il commissariamento convocando un'assemblea provinciale per nominare il nuovo segretario. La delusione ed il malumore, però, da Napoli si sposta anche a Roma dove al centro delle polemiche è il segretario del Pd, Walter Veltroni. L'altro giorno è stato Massimo D'Alema a muovere critiche alla classe dirigente del partito il cui progetto politico, ha affermato, stenta a prendere quota. A mettere sotto accusa i vertici del Pd è anche Arturo Parisi, leader dell'associazione “Democratici per la democrazia”. Il problema, ha affermato, non è locale ma è dovuto alla «debolezza di organizzazione» della classe dirigente. Debolezza, ha precisato, soprattutto di leadership perché Veltroni ha perso ogni forza a causa delle sconfitte elettorali. Prima che in Abruzzo, in Sardegna o a Napoli, ha concluso Parisi, il problema è nel partito «che non riesce a decollare a livello nazionale».
A Napoli la polemica dilaga. A far discutere è stata anche la notizia che il sindaco Iervolino registrò il colloquio avuto con il segretario provinciale del Pd, Luigi Nicolais. «Sono rimasto veramente senza parole - ha detto ieri il segretario dimissionario - perché non avrei mai potuto immaginare una cosa del genere, una cosa definita incredibile in un paese civile, tra persone per bene, una caduta di stile incredibile». «Proprio questa registrazione» ha spiegato, ha pesato sulle sue dimissioni. Non c'era nessun registratore «nascosto», ha sostenuto l'assessore comunale riconfermato Nicola Oddati, perché il sindaco Iervolino aveva annunciato l'intenzione di registrare al dirigente napoletano del Pd che al telefono le aveva proposto l'incontro con Nicolais. Il nome di questo dirigente non è stato reso noto. La registrazione del colloquio è stata duramente criticata anche da noti esponenti politici napoletani, come l'ex ministro ed attuale sottosegretario Enzo Scotti, per il quale non era mai successa una cosa del genere. Per il presidente del Senato, Renato Schifani, si tratta di una vicenda «triste e delicata». Si è augurato che «prevalga l'interesse comune e la tutela della buona amministrazione». La vicenda napoletana influirà anche sulla ricerca di dialogo sulle riforme tra maggioranza ed opposizione. I fatti di Napoli, secondo il capogruppo dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri, «mal si conciliano con quel confronto che, giustamente, viene da più parti sollecitato». e.s.
Oggi il deposito delle firme raccolte per il referendum contro il lodo Alfano
Idv sul piede di guerra, lascia la giunta di Pescara
OGGI, alle ore 10, una delegazione dell’Italia dei Valori, guidata dal presidente Antonio Di Pietro, sarà a Piazza Cavour, davanti al Palazzo di Giustizia, a Roma, per depositare presso la Corte suprema di Cassazione, le firme raccolte per il referendum contro il Lodo Alfano. «Una legge approvata dal governo Berlusconi – si legge in una nota dell’Idv – che lede il principio dell’uguaglianza dei cittadini, sancito dalla Costituzione, rendendo impunibili e impuniti solo 4 italiani, fra cui Silvio Berlusconi, unico imputato a beneficiarne». L’Italia dei Valori ha iniziato la raccolta delle firme l’11 ottobre a piazza Navona, ed ha continuato nelle settimane successive, in oltre 5000 piazze italiane.
PESCARA – Sei mesi fa, il 16 luglio 2008, l'Italia dei Valori lasciò l’esecutivo alla Regione Abruzzo dopo l’arresto del presidente Ottaviano Del Turco. Ieri i il partito di Di Pietro ha confermato l’intenzione, già manifestata il 16 dicembre scorso, di abbandonare anche la giunta al Comune di Pescara, dopo che lunedì il sindaco, Luciano D’Alfonso, coinvolto anch’egli in un’inchiesta su presunte tangenti, ha ritirato le dimissioni presentate all’indomani del provvedimento giudiziario che lo ha tenuto ai domiciliari per dieci giorni, fino alla vigilia di Natale. L’Idv reagisce così a quello che definisce «un epilogo per certi versi farsesco, in netta contraddizione con annunci e buoni propositi fatti dai vertici Pd». Secondo il coordinatore regionale Idv, senatore Alfonso Mascitelli, l’interpretazione sul ritiro delle dimissioni e la presentazione, da parte di D’Alfonso, di un certificato medico (con cui di fatto la gestione del Comune va al vicesindaco,
Dopo che il sindaco ha ritirato le dimissioni: «Serviva maggiore trasparenza e rigore»
di ELEONORA SASSO
evitando il commissariamento) è «un’evidente forzatura, che non dà merito al rispetto delle istituzioni e alla cultura della legalità». L'attenzione alla «questione morale» avrebbe dovuto generare, a parere dell’Idv, «maggiore rigore e trasparenza di comportamenti di chi opera nelle istituzioni». Così, come il 16 luglio 2008 l’unico componente Idv nell’esecutivo regionale, l’assessore alle Politiche del Lavoro Augusto Di Stanislao (entrato con un rimpasto appena un mese prima) rassegnò le dimissioni, non rimanendo nella giunta ormai guidata dal vice Paolini (Pd), ora i due assessori comunali a Commercio, Michele Di Marco, e Polizia Urbana e amministrativa, Camillo Sulpizio, abbandonano l’incarico al Comune di Pescara. Ieri sera, al termine di una riunione di maggioranza, il capogruppo Idv aveva ventilato l’ipotesi; oggi Mascitelli ha confermato l’indirizzo del partito. I tre consiglieri dell’Idv, però, continueranno fino alle elezioni a votare «caso per caso provvedimenti urgenti e necessari agli interessi della città».
Rincara la dose Carlo Costantini, deputato Idv che alle ultime elezioni regionali (indette anticipatamente dopo l'inchiesta della Procura pescarese su presunte tangenti nella sanità che ha decapitato la Giunta) è stato il candidato presidente per il centrosinistra, non senza lunghe discussioni nel Pd. Ora consigliere regionale d’opposizione, Costantini dice che «D’Alfonso rischia di danneggiare se stesso e le sue strategie difensive, con una scelta che dà forza al centrodestra che lo accusa di interpretare e applicare con disinvoltura le leggi dello Stato». Per il parlamentare, la mossa di D’Alfonso è «evidente forzatura di una norma, attuata con finalità discutibili» perchè «non è affatto certo che un Commissario prefettizio costituirebbe impedimento allo svolgimento dell’ordinaria amministrazione». La scelta di D’Alfonso è «ampiamente discutibile sotto il profilo sia della legittimità sia della correttezza e del rispetto delle istituzioni», «in un momento così difficile per lui e per tutto il centrosinistra».
Primo piano
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La serata della lotteria In una rivendita della parte superiore del paese premio di consolazione
Vince anche Lauria Al fortunato biglietto A514833 vanno cinquantamila euro ROMA - Quando il direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, le propose di rifare Carramba, Raffaella Carrà tentennò: «Con tutte le copie del format che ci sono in giro, temevo di apparire come la copia della copia». Ma ieri, a poche ore dalla finale dello show premiato dal pubblico e dall'aumento delle vendite dei biglietti della lotteria Italia, lo considera «una scommessa vinta». Anche con se stessa: nonostante l'atavica scaramanzia, ha infatti accettato di esordire il 17 settembre ed è andata in onda anche il 17 dicembre, «ma continuerò a scrivere chiarisce - 16 bis». «Meglio di così non poteva andare», sottolinea Raffaella incontrando i cronisti all'auditorium del Foro Italico dove inizierà a breve l'ultima puntata di Carramba che assegnerà i premi milionari della lotteria. «Avevo paura di creare un effetto di deja-vu, ma ogni volta il pubblico mi riscopre. Abbiamo dimostrato che, nonostante i tempi ridotti di preparazione, si può fare un programma coi controfiocchi, tutto realizzato internamente alla Rai». Poi guarda il direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, e dice: «Ci ha messo due anni e mezzo per richiamarmi... comunque meglio tardi che mai». Replica Del Noce: «In Tv devono esserci i tempi e la volontà per realizzare i progetti. Quando mi è sembrato giusto riprovare con Carramba in abbinamento con la lotteria, ho chiamato Raffaella. Ed ha funzionato». «Siamo stati tutti scritturati a metà dei nostri normali compensi - incalza la show-girl - ma l'abbiamo fatto per amore della Rai». Unico scivolone, uno dei ricongiungimenti per i quali era stato scelto un cieco, rivelatosi poi finto: «Avrei voluto smascherarlo in trasmissione - ha rivelato ieri Raffaella -, ma Sergio Japino mi ha convinto a non farlo, per non cavalcare una brutta storia». Per il resto, «i ricongiungimenti, cuore dello show - ci tiene a dire la Carrà - sono stati resi in maniera stupenda: per me sono sacri, perchè faccio la Tv per la gente. Non sono buona, nè faccio programmi buonisti rivendica -, ma mi metto nei panni delle persone». Per il futuro la Carrà sogna un talk show in seconda serata alla David Letterman: «Mi piacerebbe farlo in maniera divertente, intelligente, coinvolgendo quattro o cinque persone. Sarebbe un programma tra il serio e il faceto e io farei la moderatrice, non certo la star della serata». Un progetto che Del Noce accoglie con cautela: teoricamente - spiega il direttore lo spazio si potrebbe trovare, «ma devo capire innanzitutto quale sarà il mio destino». In ogni caso, per Del Noce, Raffaella «ha dimostrato ulteriormente, se mai ce ne fosse stato bisogno, di essere una delle
LE CURIOSITA’
Raccolti oltre 92 milioni con 18.536.180 tagliandi
Un momento della fase preliminare delle estrazioni
ROMA – In questa edizione della Lotteria Italia sono stati venduti 18.536.180 biglietti, per una raccolta complessiva pari a 92.680.900 euro, con un incremento del 13% rispetto all’ultima edizione. È quanto rende noto l'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. Fino a questo momento, viene rilevato, sono stati assegnati premi per oltre 19,5 milioni di euro con la lotteria istantanea “Festa della Fortuna”; 7,5 milioni di euro con i premi settimanali attribuiti durante “Carramba che fortuna” e 1,4 milioni di euro con i premi giornalieri distribuiti nel corso della trasmissione televisiva “Festa Italiana”. Ai premi citati va aggiunta la massa premi minima di 19.842.000 euro, ripartita nelle 4 categorie dei biglietti vincenti che saranno estratti nel corso della serata e il cui elenco sarà disponibile sul sito www.aams.it.
Del Noce: «Abbiamo risparmiato un milione e mezzo del budget» ROMA – Un risparmio di un milione e mezzo di euro rispetto a quanto preventivato nel budget di Raiuno per la realizzazione del programma “Caramba che fortuna!” abbinato alla Lotteria Italia e condotto da Raffaella Carrà. Lo ha detto Fabrizio Del Noce, direttore di Raiuno, durante la conferenza stampa conclusiva del programma che ieri notte ha assegnato i premi milionari e quelli di consolazione. Il direttore di rete, e con lui il capostruttura Paolo De Andreis, ha anche parlato di “orgoglio” perchè questo è stato un programma tutto “made in Rai”, senza l’ausilio esterno, «senza nulla togliere al valore delle società esterne che collaborano ai programmi Rai». E anche la Carrà ha tenuto a sottolineare il fatto che il programma sia nato e sia stato realizzato tutto e solo Fabrizio Del Noce in casa Rai. La trasmissione, cominciata il 17 settembre, ha registrato una media ascolti nelle 12 puntate finora in onda pari al 21,41 per cento. Media ascolti che ovviamente ieri sera è salita perchè l’ultima puntata coincide con quella che determina l’assegnazione dei premi milionari abbinati ai biglietti vincenti della lotteria. «Raffaella ha creduto nella Lotteria Italia – ha detto Del Noce - e questo lo ha fatto sempre. L’impegno si è visto e la sinergia tra il crederci e il numero di biglietti venduti (quasi 19 milioni di tagliandi, ndr) ne è la riprova». E lei, Raffa, ha aggiunto «ho preso a braccetto la Lotteria, ci speravo in questo successo di vendita di biglietti». tre grandi star al femminile della storia della Tv, con Delia Scala e Mina». Ieri sera la Carrà ha cantato con Gianni Morandi e con Sabrina Ferilli e ha coinvolto, tra gli altri, in duetti canori o passi di danza anche Gigi Proietti, Flavio Insinna, Serena Autieri, Manuela Arcuri. Dopo una stagione di successo, nonostante la crisi economica («l'ho avvertita man mano attraverso i Tg e so che, per quanto la lotteria abbia fatto felici tante famiglie, non può bastare»), ieri sera Raffaella aveva un rammarico, andare in onda nei giorni difficili della crisi a Gaza: «E' dura - confessa ma il nostro mestiere è intrattenere: credo che lo abbiamo fatto e che lo faremo anche stasera. Pur sapendo bene quello che succede, devo avere la forza di pensare che per tre ore lo devo dimenticare».
IL SONDAGGIO
Molto gettonati anche il viaggio intorno al mondo e il consumismo sfrenato
Con la vincita gli italiani comprerebbero casa ROMA – Gli italiani si sa, sono un popolo di sognatori e di giocatori. Solo nell’ultimo anno si è registrata una crescita del 12% per il settore giochi, crescita che ha portato ad una raccolta di oltre 47 miliardi di euro. Nell’edizione 2007-2008 la Lotteria Italia raccolse 82 milioni di euro, dato in forte crescita grazie anche all’abbinamento con un tagliando del Gratta e Vinci e quest’anno la raccolta è volata a 93 milioni di euro. Ma cosa farebbero gli italiani con 5 milioni di euro del primo premio? In attesa di conoscere chi sarà il fortunato di quest’anno ad aggiudicarsi tale bottino, da qualche settimana circolano in rete alcuni sondaggi che indagano tra i sogni dei giocatori. Al primo posto si conferma ancora il desiderio di comprare
una casa, con il 41,03% delle preferenze, mentre al secondo posto l’idea di fare un viaggio da «Giro del Mondo in 80 giorni» conquista il 20,51% delle preferenze. Oltre ai soliti viaggi gli italiani si darebbero anche al consumismo sfrenato (20,51%) con l’acquisto di abiti, gioielli, tecnologie e di quanto più caro esiste al mondo. Il 7,69% dei possibili vincitori del primo premio della Lotteria Italia, infine, con i cinque milioni di euro della vincita farebbe anche beneficenza, mentre alla categoria «altro», riportata dai sondaggisti nel loro lavoro di raccolta dei pareri degli italiani è assegnata una percentuale del 10,26% delle preferenze. Chissà poi il vincitore se davvero rientrerà in una di queste categorie o se sarà più creativo.
Una villa di lusso
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Mercoledì 7 gennaio 2009
GIUSTIZIA E NODI GORDIANI
SOSTEGNO A CHI LOTTA PER LE POSTE
di EMANUELE VERNAVA’
di GIACOMO NARDIELLO A PRIMA Pagina di Rai3, il giornalista di turno ha letto la notizia che il governatore della California Bill Richardson si è dimesso dal Ministero del Commercio, di cui l'aveva investito Barack Obama, perché “la procura del suo Stato, di cui rimarrà per altro a capo, sta indagando su un appalto da lui concesso ad una ditta sua finanziatrice elettorale”. Registriamo ancora una volta, che dall'America degli Stati Uniti ci viene l'ennesimo esempio di comportamento moralmente e politicamente corretto. Ma si sottolinea che si è dimesso perché accusato, non perché condannato. Potrebbe venire assolto dalle accuse. Chi lo ripagherà del danno ricevuto anche da parte della popolazione dello Stato che lo ha voluto governatore? Qualche giorno fa sul Corriere della sera, Corriere del Mezzogiorno, l'assessore regionale campano e senatore Pd Mariano D'Antonio dichiara, con una lucidità da manuale della comunicazione, di essere “circondato da lupi, volpi ed avvoltoi”, elencando, nel suo “bestiario” politico, i politici, di destra e di sinistra, che “t'inseguono” con tenacia e senza mai mollare per far avere i finanziamenti alle chiese, per la conquista di voti “grazie alla benevolenza del parroco e all'apprezzamento della popolazione una volta strappati i quattrini per la chiesa”. Ognuno briga come meglio può pur di essere eletto consigliere e di rimanerci per il tempo necessario a godere dei 18.000 euro mensili, a maturare una pensione reversibile e cumulabile, ad acquisire altri benefici connessi alla funzione di capogruppo, di presidente di una commissione, di un'altra carica distintiva. Sullo stesso Corriere della Sera, cioè del 2 gennaio 2009, a pagina 2, si titolava: “Potenza, il Riesame boccia Woodcock, «Sul petrolio nessun comitato d'affari». Niente arresto per il Pd Margiotta: così mi restituiscono l'onore...”. Contestualmente, il 3 gennaio 2009, Paride Leporace su il Quotidiano della Basilicata annotava, nella sua riflessione “Ragioniamo con calma sulla giustizia”, che “...il Totalgate non si è ridimensionato, né al momento è totalmente franato. Non è un caso che ...la Procura ha precisato all'Ansa che l'esclusione dell'ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione “non rappresenta una totale smentita dell'ipotesi accusatoria, tanto più che sono rimasti gravi indizi riferiti ad altre accuse, comprese quelle di concussione e corruzione”. Io non credo che si potrà uscire da questa situazione con una rivoluzione morale, quella che tutti i pensatori, più o meno grandi, si augurano e invocano. L'animo umano, individuale e collettivo, è lentissimo nei cambiamenti, ha tempi non a misura di vita individuale. Certo, questa strada va battuta sempre e dovunque, nell'individuo e nella società. Ma, per rispondere immediatamente alle storture in cui tutta la società ormai è coinvolta, la strada è un'altra, ridurre i tempi della giustizia. Lo so che rischio di parlare da ingenuo. Ma l'abbiamo già detto e, quella figura, già l'ho fatta Non la “Riforma” della giustizia, quell'assoluta, storica, eterna, le strutture, “divisione delle carriere”, quella che abolisca alcuni reati (ma se è un reato, come si può “abolire”?). Il “processo” può, anzi deve, durare massimo due anni, comprese “le intercettazioni per reati per i quali è prevista una pena superiore ai quindici anni”. Il triangolo infernale tra politica società e magistratura, che sta portando al disastro morale e sociale, solo così si potrebbe bloccare. Parlo di triangolo, non di legame, per quanto quest'ultimo potrebbe essere involontario ed inconsapevole a livello individuale, anche se tutto quello che si pensa potrebbe essere assolutamente e soltanto così. I processi seppelliranno la società come “i rifiuti seppelliranno il mondo dei bianchi”, come diceva un Capo indiano. Un processo che duri massimo due anni (e non si pensi già ad “allungare”, si trova sempre una giusta motivazione) farebbe sparire il caos ingovernabile in cui siamo immersi con grande sofferenza per tutti, per i politici e i loro “clienti”, per la magistratura, per i responsabili della vita economica e sociale. Ma anche per il “delinquente” normale, il ladro di polli e il funzionario corrotto preso con le mani nel sacco. Io direi al Legislatore di seguire l'esempio di quel Grande che per sciogliere il nodo gordiano usò la spada. Lo tagliò; da noi, una Legge del Parlamento fatta di poche parole: “In Italia tutti i processi, sia civili che penali, non devono durare più di due anni e senza eccezioni”. Sarebbe il colpo di spada giusto, che risolverebbe questo dramma che ci sta distruggendo. Seppellendo. Proprio come i rifiuti. Sarebbe utile a tutti, ai “furbi” ed agli ingenui, ai “programmatori” del proprio itinerario giudiziario e a chi si troverebbe coinvolto senza averne colpa. E, come leggo oggi pomeriggio, sarebbe la risposta rapida e liberatrice all'amico Paride Leporace contro ogni tipologia di “furbi”. ernava@msn.com
RIFLESSIONI DI UN UOMO CHE AMA LA PACE di MICHELE SANTORO Auguri per un buon anno nuovo, foriero di pace agli uomini di un mondo che, poco per volta, sta precipitando verso i non valori. Occhio per occhio, dente per dente apparteneva ad un retaggio antico; si è giunti all'anno 2009 e questo concetto ritorna in un modo ancora più grave: basta il sospetto, l'intercettazione privata per.....E' molto grave quello che sta accadendo in Italia e nel mondo! Carlo Levi e migliaia d'altri uomini, furono inviati al confino "per il sospetto di…”. Mi auguro che tutti i popoli liberi, con la più buona e democratica costituzione al mondo, non dimentichino le guerre, che i loro antenati hanno combattuto, per conquistare il diritto alla libertà di tutti gli uomini. Il fiume d'inchiostro-sangue con il quale è stata scritta la carta dei diritti dell'uomo, non può essere ignorata o mercificata per problemi economici. Nessuno può o deve nascondersi, dietro il paravento dell'ipocrisia, scrivendo a tutto il mondo, con la gestione unilaterale dell'informazione, quello che vuole raccontare. Il fenomeno del terrorismo deve essere contrastato ed è giusto che sia combattuto, ma in sede mondiale e non solo a Washington, Mosca, Londra, Tel Aviv o Pechino. Le motivazioni che spingono gli uomini a commettere atti inconsulti o criminali, contro se stessi e contro gli altri, devono essere studiate e lette con attenzione e calma. Non si può pensare che una parte del mondo odia l'altra senza un perché. Un motivo di base ci deve pur essere ed è su quest'autocritica che si può e deve sviluppare un confronto che porti ad una pace mediata. E' necessario avere una visione chiara della drammatica situazione in cui versano tutti i popoli africani e dell'Est asiatico, per porsi delle domande e darsi delle risposte. Il popolo palestinese non va combattuto affrontandolo con i carri armati o bombardandolo dal cielo con sofisticati Mig ma è anche necessario che il popolo israeliano debba avere la certezza di poter vivere, in tranquillità, senza il terrore di essere nel mirino di missili o di “kamikaze” palestinesi. Se lo scontro accade soltanto tra confinanti senza l'intervento mediatore delle Nazioni Unite, la rabbia monta sempre più ed ogni tanto avviene il “botto” in un supermercato o il bombardamento a tappeto come repressione. La terra che ha dato i natali a Gesù, merita più rispetto da parte di tutti. Oggi, non esiste un popolo più forte; lo scontro non avviene tra cavalieri, con la
spada, ma in altro modo. Il campo di battaglia non è più quello prescelto dagli strateghi ma tutto il mondo. Il giorno 11 Settembre, ci ha insegnato che la battaglia può avvenire in modo barbaro e cruento anche a migliaia di chilometri di distanza dal luogo predestinato. La potenza dell'atomica di Hiroshima e l'errore umano di Chernobil, non sono stati sufficienti a far capire che l'azione di guerra, che si può combattere oggi, è di distruzione totale e che, alla fine, non ci potranno essere vincitori. Il terrorismo va visto e visionato con molta attenzione, ma sempre risolto con accordi diplomatici, industrie belliche permettendo. Il male, oggi, può entrare nelle case di tutti sotto svariate forme. Queste considerazioni sono di una persona normale che ama la pace, ottenuta anche con continui compromessi diplomatici, e che disprezza la guerra. Nel mondo vi sono due poteri: “il potere della forza” ed “il potere della virtù”; il primo è violenza, il secondo è intelligenza. Il diktat, "o con me” o “contro di me" porta l'uomo ad una reazione di contrapposizione: per quelli schierati da una parte (“con me”), gli altri non possono essere che dall'altra parte (“contro di me”). In questo modo, certamente, accade che sia i primi sia i secondi diventino, entrambi, titolari di una “giusta” convinzione, accusandosi a vicenda, d'essere “terroristi”. Ma la verità dov'è? Esiste un quadro d'accusa e di difesa ben chiaro, che possa portare ad un giudizio esterno equo le due parti? Forse l'errore sta appunto nell'imposizione non democratica, “o con me” o “contro di me”, che non consente di formulare dei giudizi sereni. Questo stato di conflitto, continuo, politico è molto grave. La via centrale della mediazione, con affermazioni e prese di posizioni affrettate ed antidemocratiche, non può più esistere, poiché l'egoismo scava abissi, così profondi da apparire incolmabili. L'amore, la saggezza, il rispetto ed il reciproco adattamento possono e devono compiere il miracolo, entrando nella mente degli uomini per un futuro di pace e di tranquillità per il mondo intero. Questo è un messaggio, d'amore e riflessione, inviato ad un cittadino del mondo che potrebbe schierarsi, nel corso della sua vita, o “con me” o “contro di me”, ma che resterà, a prescindere da ciò che egli farà o altri gli imporranno di fare, sempre mio fratello.
PIENO sostegno alle iniziative promosse dai Comuni di Bella e Filiano, con assemblee pubbliche organizzate a Bella e nella frazione Scalera di Filiano, per dare una risposta alla manovra di Poste Italiane che con il ridimensionamento dei servizi postali penalizza le comunità dei due comuni. E’ necessario convocare al tavolo del confronto istituzionale i dirigenti della Filiale di Potenza e della direzione generale di Poste Italiane spa per mettere fine ad un comportamento che come dimostra la chiusura a giorni alterni degli uffici postali di Sant’Antonio Casalini e San Cataldo, due popolose frazioni di Bella, di alcune contrade di Lauria e adesso anche di Filiano, colpisce specie l’utenza più debole, fatta di pensionati, anziani e coltivatori diretti. Nel ricordare la battaglia ingaggiata da anni congiuntamente da Regione, Provincia di Potenza, Anci nei confronti di manager di una società che con logica privata e di profitti pensa di poter gestire, tra l’a ltro in regime di monopolio, servizi pubblici ed essenziali, va sottolineato che il comportamento dei responsabili di Poste Italiane è tanto più irriguardoso nei confronti delle istituzioni in quanto solo un anno fa è stata firmata con la Provincia di Potenza un’intesa con una spesa a carico della Provincia di 150 mila euro. La Regione non può consentire che comunità che vivono in contrade e fazioni rurali già penalizzate per problemi di collegamenti viari e trasporti e di servizi subiscano un ulteriore disagio. Penso in particolare ai pensionati e agli anziani che hanno necessità di utilizzare i servizi degli uffici postali e perciò come sta accadendo in difesa delle scuole dei piccoli comuni è indispensabile una forte iniziativa contro l’arroganza delle Poste italiane. Proporrò che il Consiglio regionale si mobili subito a fianco dei Comuni di Bella e di Filiano e di intesa con la Giunta si faccia promotore di un’iniziativa di pressione nei confronti dei dirigenti di Poste Italiane. *vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata e consigliere del Pdci
Mercoledì 7 gennaio 2009
ADESSO BASTA CON LE VECCHIE PRATICHE CHE AMMUFFISCONO
GIUSTIZIA E PRIMATO DELLA POLITICA
di LUCIANO PETRULLO UNA VOLTA c'erano le sezioni dei partiti. Alle sezioni si cercava di far partecipare quanta più gente possibile. Era una maniera per raccoglierne gli umori, per tenerla unita attorno ad una idea comune, o anche attorno ad un personaggio. Si veicolavano i problemi fino alle istituzioni. Si cercava di aiutare chi ne avesse bisogno. Si faceva squadra. Si stringeva un patto, si collaborava, semmai si chiaccherava soltanto. Le sedi delle sezioni pullulavano di gente: da quelle della estrema sinistra, a quelle della estrema destra, passando per il centro. Oggi cosa ne è delle sezioni di partito? Per quel che mi consta non sono più quelle di una volta. Si è creata una frattura, scomposta, fra i dirigenti dei partiti, e i cittadini, che, se va bene, sono buoni solo per dare il voto. Nessuno li ascolta più. Solo chi si sa creare un contatto diretto, e privilegiato, col politico, può accedere alla sua corte. Per gli altri non c'è spazio nel partito. In definitiva, una volta l'eletto, il politico, manteneva un rapporto diretto con la gente attraverso la sezione, attraverso il partito. Oggi è diverso. Le filiere sono diverse, e passano attraverso gli affari, gli incarichi, le postazioni. Ogni politico, a suo modo, costituisce l'apice di un sistema piramidale, a volte già esso parte di una più grande piramide. Evidentemente chi sta alla base è lontanissimo da quello che rimane pur sempre il suo rappresentante. Il sistema partitocratico degenerato, per evitare colpi di mano, risultati imprevisti alle elezioni, ha creato il sistema delle liste bloccate; sistema che garantisce l'elezione a pochi destinati, al di là del rapporto con gli elettori, cui non c'è bisogno più di dar conto. In questa maniera, neanche una indagine giudiziaria crea più problemi di sorta, perchè è abilmente evitato anche il giudizio popolare. Rimangono lontani gli States dove il sospetto di una indagine induce alle dimissioni. In Italia c'è la presunzione della onnipotenza della politica. Casi come quello di Napoli, o di Pescara, la dicono lunga su quanto sia degenerato il sistema politico italiano. La trasparenza, osannata quale principio cardine dalla nostra legislazione, rimane una parola vuota, nella pratica. A soffrire è anche il modo di fare politica, ormai lontano dagli schemi degli anni passati. L'opposizione, per esempio, e mi riferisco a quella di Veltroni, o a quella in Basilicata del centro destra, rimane una opposizione gridata sui giornali e nelle conferenze. Non è una opposizione coltivata fra la gente, attraverso il disagio o le disavventure quotidiane degli italiani o dei lucani. Non si partecipa un progetto di opposizione, siccome un progetto di governo; rimane un gioco cui non hanno accesso i destinatari della politica, e cioè i cittadini. Il disincanto di questi ultimi è palese, così come un feroce distacco dalla politica, cui li lega, però, un cordone ombelicale inossidabile, dovuto ai messaggi assillanti forniti dai media, che offrono una immagine dei politici pari a quella delle più apprezzate star del cinema o dello sport, e il bisogno di non sentirsi persi in questo oceano senza terra che è diventata la vita delle persone normali. E sono queste ultime cui, invece, bisognerebbe dedicarsi anima e corpo. Inventiamoci un "normal pride", per chi non eccede in niente, per chi vuol rispettare la legge, per chi vuol essere rispettato, contro ogni sopruso, contro ogni ingiustificato privilegio. Reinventiamoci la politica della gente normale. Si torni a discutere, nelle sezioni, nei circoli, nei partiti, senza limiti, barriere e dispetti, dovuti alla necessità di dover coltivare gli orticelli personali dei caporioni della politica. Forse il vero riformismo, quello che riempie la bocca di un D'Alema, come di un Berlusconi, passa proprio di lì. Una politica non al contatto con la gente quotidianamente, ammuffisce, e autoreferenziandosi, si inaridisce, e, peggio ancora, degenera nel malaffare, o nel malcostume, quantomeno. Io l'impegno politico lo vedo così. Buon anno. *capogruppo An consiglio comunale di Potenza VOGLIAMO continuare, caro Paride, ad andare per la nostra strada ed essere propositivi. La patente di "uomini liberi e terzisti" ce la siamo conquistata sul campo. La nostra adolescenza è stata caratterizzata da una serie di "trovate" ludiche e paradossali che avevano come soggetto principale la strada. La strada dei nostri giochi, la strada delle nostre esistenze, la strada delle nostre amicizie ecc. Ogni nostro racconto goliardico aveva inizio da una strada... ..."Ci siamo avviati per una strada lunga/corta e stretta/larga...Su di una panca di legno in ferro abbiamo scoperto un morto/ vivente che leggeva il giornale senza scritto al chiaror di un lumicino spento". La situazione odierna si rispecchia fedelmente in questa visione paradossale. Siamo tutti alla ricerca di qualcosa che non possiamo nè individuare e nè definire. Nei giorni scorsi ci siamo spesi per testimoniare "percorsi di ritorno" dei giovani volenterosi lucani. Nonostante il congruo investimento regionale nei confronti dell'Unibas il dato negativo delle migrazioni giovanili universitarie non riesce a calare e non riesce ad invertire la tendenza. Non a caso sono sempre confermati dai Rapporti Svimez gli oltre 18000 i ragazzi lucani che preferiscono atenei fuori regione, quasi a testimoniare che l'Università di Basilicata non è entrata nelle opzioni normali del nostro "corpo studentesco". Oltre 18000 ragazzi rivolgono le proprie attenzioni fuori dall'ambito
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di VITO BUBBICO A SEGUITO delle ultime vicende giudiziarie che stanno investendo la penisola, dall'Abruzzo alla Campania, passando per la nostra Basilicata, ha ripreso quota il dibattito (come in un derby) tra “i pro e i contro” ai giudici. Si disquisisce di documenti processuali pubblicati sui media, si gioisce o ci si intristisce se i giudici del riesame sembrano dare torto ai pm, specie quando si tratta di provvedimenti restrittivi della libertà personale. E' successo per il sindaco di Pescara, come nel caso che ha riguardato il deputato lucano Salvatore Margiotta. Tutto sembra ridursi ad un coro di tifoserie e a una sorta di reality-show. Nulla di nuovo tranne la novità di umori e dichiarazioni emergenti da importanti settori del Pd (partito tra i più interessati da queste ultime inchieste) che denotano uno scivolamento verso posizioni tradizionalmente “berlusconiane”. Sembrano aumentati quelli disposti a cedere alla tentazione di mettere una “mordacchia” all'azione di questi pm d'assalto, sospettati di esser in contatto l'uno con l'altro, additati quali fautori di un disegno salvifico della società, spesso beccati ad esprimere nei documenti processuali giudizi politici piuttosto che fatti criminosi, condizionatori innaturali della vita politica nazionale e locale, selezionatori impropri delle classi dirigenti con abbattimento di luminose carriere a colpi di arresti e chiamate di correità. La sensazione è che una parte del mondo politico, che ha sempre avuto un atteggiamento storicamente rispettoso delle diverse istituzioni e dei diversi ordinamenti costituzionali, stia smarrendo la strada maestra e che, per reazione, si acconci a deleterie scorciatoie, dimenticando che quando si è soggetti pubblici occorre scindere sempre le vicende individuali dagli interessi generali del Paese. Proprio come non ha saputo fare il premier in tutti questi anni. E questo cedere di quello che sin'ora era stato un argine, non è certo una buona notizia per la democrazia. Perché ad essere messo in discussione è l'impianto di base della nostra convivenza. Ovviamente non siamo alfieri del fatto che bisogna accettare passivamente tutto quello che fa la magistratura. Come è evidente che anche i provvedimenti dei magistrati sono opinabili e fallaci, non fosse altro perchè opera di uomini e donne che, sebbene ci auguriamo siano tutti professionisti seri e capaci, possono oggettivamente sbagliare o, peggio, cedere alle normali tentazioni umane di varia na-
tura. Essi non sono supereroi, come li idolatra qualcuno, ma nemmeno gente intenta a ordire trame nei confronti di alcuno. Salvo prova contraria. Essi sono funzionari dello Stato che in presenza di fatti criminosi sono chiamati ad accertarne e a sanzionarne le responsabilità, secondo le norme in vigore legiferate dal Parlamento, quindi dalla politica. E' davvero risibile, oltre che poco tempestivo, scoprire solo oggi il modo di procedere dei pm, nel momento in cui essi si rivolgono contro la propria parte e come se fosse una novità dell'ultim'ora. E' da Tangentopoli che si procede a colpi di arresti più o meno plateali, processi mediatici, con i pm nel ruolo immaginifico di giustizieri o persecutori (a seconda dei punti di vista). La verità è che la funzione sanzionatrice della giustizia si è sempre più amplifica con il venire meno dell'autorevolezza e del ruolo della politica e dei partiti, incapaci oramai di anticipare ordinariamente l'intervento estremo del magistrato. Certo che sono vere molte delle critiche rivolte alla facilità con cui si procede alla privazione della libertà personale, a quei veri e propri discutibili giudizi politici espressi dai pm nei loro atti, alla resa pubblica di intercettazioni che nulla hanno a che vedere con i reati su cui si indaga. Tutta roba che crea sconcerto e che sta pericolosamente mettendo a dura prova la fiducia nella magistratura.Ma non è che giocando al ribasso sulla credibilità dei vari attori in campo che se ne esce fuori da questa situazione oramai di degrado. Riteniamo condivisibili sostanzialmente, ad esempio, quasi tutte le argomentazioni in materia che abbiamo letto su un recente post sul blog di un esponente della giunta regionale. Ma tutto questo non può far eludere la vera ragione del perchè si vive in questo clima di sospetto generale in cui ogni atto di un magistrato nei confronti di un politico viene inteso come verosimile dai più, a prescindere dalle prove. Un clima di dubbio generalizzato sulla presunta scarsa limpidezza adamantina del ceto politico che non è responsabilità dei giudici che indagano. Esso è la conseguenza della verticale caduta di credibilità della politica a causa del modo in cui essa viene praticata. Ed è per questo che oggi la politica non può permettersi il lusso di fare interventi sulla giustizia senza che siano tacciati da senso di rivalsa per le indagini in corso. Occorre mantenere la calma, proprio come suggeriva anche re-
centemente il direttore di questo giornale. E riprendere a battere la strada maestra. Quella di una riconquista orgogliosa del “primato della politica”. Che non si misura certo con chi alza di più la voce contro la magistratura, ma sulla capacità di essere credibili, attenendosi a comportamenti ineccepibili e facendo pulizia nei propri partiti prima che arrivi la ramazza delle inchieste. E' evidente che proprio il venir meno nel tempo di questa capacità che ha prodotto l'attuale innaturale rapporto politica-magistratura e il relativo strabico dibattito che ci gira intorno. Rispetto alle indagini, poi, ai partiti tocca prendere atto dei fatti che esse mettono in luce, lasciando ai giudici quelli di rilevanza penale e riservandosi quelli di rilevanza politico-morale. E’ su questi ultimi che va esercitata la loro competenza sanzionandoli immediatamente (colpevoli o innocenti che siano i soggetti implicati dal punto di vista penale) in base alle regole poste a base di ogni partito. Nel caso del Pd, ad esempio, in base al “Codice etico” di cui esso si è dotato sin dalla sua nascita. Basterebbe applicarlo alle varie vicende e nell'agire quotidiano dei propri rappresentanti per riportare la questione morale emersa in diverse realtà sulla giusta carreggiata. Ma la domanda è: quanti nel Pd lo hanno letto? Quanti suoi rappresentanti istituzionali uniformano ai suoi principi (autonomia della politica dalla gestione, sobrietà, onestà e correttezza) il proprio agire quotidiano? Ed essendo il Pd un partito nuovo è stato mai preso in considerazione da parte dei suoi leader l'idea di una grande azione didattica di massa per erudire iscritti e simpatizzanti circa il contenuto dei documenti costitutivi dello stesso, in primis il Codice etico, appunto? Questa mancata azione pedagogica (che è invece tipica dei partiti di massa) depotenzia oggettivamente le regole nuove e consente a troppi di operare come sempre. Non ci sembra ci siano alternative al degrado se ognuno non fa bene il suo mestiere sia la giustizia che i partiti. E in questo momento di ubriacatura obamiana non è male ricordare che il neo presidente Usa è impegnato a cacciare il governatore del suo partito (arrestato e scarcerato, sebbene mai condannato) solamente in base a ciò che è emerso dalle intercettazioni telefoniche. E pensare che da noi le si vorrebbe addirittura abolire.
FACCIAMO TORNARE I GIOVANI di MAURO ARMANDO TITA regionale. Oltre 18000 ragazzi lucani sono e saranno poco propensi al relativo e ipotetico "percorso di ritorno". E' sicuramente una grave sconfitta e una negazione assoluta verso un Pianeta come quello giovanile lucano che non fa "massa critica" e che non potrà contare su 18000 potenziali ragazzi che avrebbero sfidato le istituzioni regionali e le politiche poste in campo. Non vi saranno mai proteste come quelle parigine contro il contratto di primo impiego e/o contro le sperequazioni di natura politica. Tutto sarà fermo, tutto sarà "controllato". Le piazze saranno poco infiammate e il continuo esodo con la perdita di oltre 150.000 unità nel breve volgere di due decenni, comporterà la "definitiva stagnazione e il fermo obbligato" del territorio e del suo contesto sociale. Tutto sarà riproposto alla luce di una presenza extracomunitaria sempre più forte e, al contrario, la maggioranza silenziosa degli anziani del 2030 sarà definitivamente inghiottita da un sistema regione che non avrà neanche la forza "identitaria" di rivendicare qualcosa di buono per il futuro. La stagnazione prenderà il sopravvento sui processi economici e di sviluppo, già oggi troppo lenti, e le categorie attive dei cittadini lucani riprenderanno per
sempre la "valigia" quella con il portacomputer, per non fare più ritorno. Sarà una grande debacle e una intera generazione dovrà arrendersi prima di aver progettato il proprio futuro. Non siamo pessimisti ma, uno scenario così fosco si presta sicuramente ad una unica certezza che in una regione a crescita zero e a forte emorragia giovanile ... il futuro non esiste e le speranze sono ridotte al lumicino. Tutto ciò è avvalorato dalle risposte dei politici che non danno alcun tipo di speranza al riguardo. Le risposte sono scontate, disarmanti e il più delle volte si preferisce glissare su questi seri argomenti. Inventare interventi sui giovani non significa certamente coinvolgerli dall'alto e sacrificarli all'occorrenza sul piatto della ricerca "attestata ai soliti furbi e alle solite consorterie". I brevetti e le ricerche poste in essere dai giovani ricercatori lucani devono restare in Basilicata e non devono alimentare i mercati nazionali e o gli interessi "baronali ed accademici". La Regione Basilicata se investe nell'Università deve avere la certezza che l'investimento sulla ricerca e sui giovani lucani serva a infondere fiducia alle nuove generazioni e serva ,soprattutto, a preservare e a scongiurare fughe di cervelli luca-
ni. Operare in mondi diversi e staccati fra loro non serve a nessuno. Potrà forse servire a qualche accademico per la sua brillante carriera, ma, certamente, la Regione avrà poco da guadagnare. Occorre che l'investimento della ricerca basato sul "finanziamento regionale" abbia un tavolo tecnico di riferimeto e di controllo di tutte le "Fasi Scientifiche". Occorre che la Regione coinvolga qualche Premio Nobel ( Rubbia- Levi Montalcini ecc.) per realizzare concreatmente brevetti e ricerche innovative, detentori come siamo di "petrolio e di fonti energetiche". Dobbiamo applicare la vera devolution per consentire alle nuove generazioni di poter gestire e controllare le immense ricchezze del sottosuolo lucano. Bisognerebbe chiudere con le attuali royalties e fare un discorso incentrato sulle politiche occupazionali e di "ricerca applicata" ,con convenzioni "Cnr e /o Centri di Eccellenza" in grado di coniugare "innovazione e sviluppo". Le condizioni ci sono, le fonti energetiche sono tante e gestite con una tale disomogeneità che "polverizzazione e frammentazione" hanno preso definitivamente il sopravvento su una vera politica organica del settore. Del Piano Industriale della SEL non c'è ancora traccia. Ai parlamen-
tari lucani chiediamo che si facciano carico di questi problemi, facciano un discorso serio sui giovani e sulla politica energetica, convinti come siamo che solo tale processo potrà fornire le giuste risposte ad un positivo sviluppo lucano per molti e non per pochi, come confermato dalle vicende amare di questi giorni. Solo con una politica seria, forte e orgogliosa che fermi finalmente l'orologio di una finta solidarietà con le altre regioni meridionali. Un orologio che fermi una fragilità cronica della Basilicata sempre più debole, sempre più paurosa verso governanti che l'hanno definitivamente saccheggiata e abbandonata, riservandole solo piccole premialità con qualche royalties e con tante briciole senza sviluppo concreto e duraturo. Tante ricchezze energetiche che non sono riuscite a stagnare le "emorragie" di tanti seri e preparati giovani lucani. Se rappresentiamo il 10% delle fonti energetiche nazionali perchè dobbiamo soccombere in questa forma ignava. Usciamo definitivamente dall'approssimazione e dal contentino facile e umiliante. Speriamo che ci sia, finalmente, questo scatto di orgoglio. Una volta per sempre, almeno in questo ultimo scorcio di legislatura facciamo una "Politica di Servizio" vocata al bene comune e... pensiamo meno alle carriere di natura personale. Lo dicono e lo sostengono ormai la maggioranza dei "lucani onesti". (Quelli che sono fuori dalle "beghe"e fuori dai condizionamenti di parte).
16 Portafoglio Bruxelles preoccupata: «Inaccettabile». Domani si torna a trattare Mercoledì 7 gennaio 2009
«Riserve per settimane»
Ma Scajola rassicura «Per l’Italia nessun allarme»
Gas, Kiev chiude i rubinetti Blocco delle forniture destinate all’Europa di ANDREA VESALIO MOSCA - Blocco totale del transito di metano russo verso l'Europa. Dopo settimane di contenzioso, si fanno sempre più pesanti le conseguenze della guerra energetica in corso tra Mosca e Kiev. Così, dopo il taglio deciso in mattinata dal monopolista russo "Gazprom", "Naftogaz Ucraini", la compagnia energetica ucraina ha risposto con il blocco totale del transito di metano verso l'Europa, dirottando così verso i clienti nazionali il resto del gas disponibile. Una decisione destinata a inasprire la disputa. Ieri mattina dalle capitali centro-orientali sono arrivate una raffica di conferme dell'interruzione o delle forti riduzioni del flusso in arrivo dalla Russia via Ucraina. La notte scorsa, intorno alle 4, si è registrato anche un blocco totale delle forniture di gas dalla Russia verso l'Italia. Completo stop per Bulgaria, Bosnia, Grecia, Turchia, Macedonia e Croazia. L'Ungheria ha ricevuto meno del 20% del gas pattuito e all'Austria è arrivato meno del 10%
Un operaio al lavoro in una stazione del gas in Romania
del metano per cui paga. La guerra del gas, che sta travolgendo mezza Europa, ha fatto scattare l'allarme della regia europea di turno: la presidenza ceca ha protestato ufficialmente, precisando che tra i paesi più a rischio per le forniture ci sono Italia, Ungheria, Austria e Slovenia. "Senza allarmi preventivi e in
chiara contraddizione con le rassicurazioni date dalle più alte autorità russe e ucraine all'Unione europea - recita una nota congiunta Ue-Commissione europea - le forniture di gas in alcuni Stati membri sono state tagliate in misura sostanziale: questa situazione è completamente inaccettabile". La presidenza di turno e la
Commissione europea chiedono, prosegue il comunicato, "che le forniture di gas all'Unione siano ristabilite immediatamente e, allo stesso tempo, che le due parti riprendano i negoziati, in vista di una soluzione definitiva della loro controversia commerciale bilaterale". Nel pomeriggio è arrivata una schiarita: Gazprom ha dichiarato che immetterà nelle condutture ucraine destinate a rifornire l'Europa 64,7 milioni di metri cubi di gas. "A causa della situazione di crisi, siamo pronti ad iniziare le trattative in ogni momento", ha dichiarato il portavoce di Gazprom, Sergei Kupriyanov, che sottolinea come "dall'inizio dell'anno, in assenza di un contratto di forniture di gas ai clienti ucraini, il gas destinato ai clienti europei è stato prelevato sul territorio ucraino. Gazprom ha preso delle misure - si è giustificata Mosca - per limitare le azioni illegali di Naftogaz Ukrainy". E da domani riprenderanno i negoziati russo-ucraini, ha fatto sapere Oleg Dubina, capo della società ucraina Naftogaz. Ma la situazione resta comunque incerta.
ROMA - La situazione non «presenta particolari preoccupazioni» grazie «agli altissimi livelli di stoccaggio e consumi relativamente bassi» che possono «assicurare riserve per alcune settimane». Nel bel mezzo di una crisi che oltre che energetica è anche e soprattutto diplomatica, il ministro per lo sviluppo economico rassicura. Claudio Scajola fa sapere di aver attivato il decreto che prevede il potenziamento delle importazioni di gas da paesi diversi dalla Russia e di aver deciso «la convocazione del comitato di emergenza e il monitoraggio del sistema del gas» per affrontare il taglio delle forniture deciso da Kiev. Nel decreto si punta dunque a «massimizzare» gli approvvigionamenti dagli altri Paesi nostri fornitori, quali Libia, Algeria, Norvegia, Gran Bretagna e Olanda. Ma non solo: è stato allertato il comitato per l'emergenza e il monitoraggio del sistema del gas, formato dai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo economico, dell'Autorità per l'Energia, di Snam, gestore del dispacciamento, di Stogip ed Edison, titolari degli stoccaggi, di Terna, per la rete elettrica, e delle società di shippers. Obiettivo: «Monitorare e valutare, sulla base di simulazioni tecniche, la necessità di adottare le eventuali misure anticrisi".
Il dato più basso dell’era Euro
I due istituti smentiscono: «Non esiste alcun progetto di questo genere»
Europa, inflazione ai minimi: 1,6%
L’ipotesi di una fusione scuote il mercato azionario
Unicredit-Mediobanca, è pathos MILANO - L'ipotesi di una fusione fra Unicredit e Mediobanca per dare vita a un nuovo colosso del credito italiano scuote il mercato nella giornata festiva dell’Epifania. Lo scenario avanzato dal quotidiano 'Il Sole 24 ore' è stato respinto decisamente dai due gruppi la cui smentita era stata peraltro già pubblicata nell’articolo. Partiti in rialzo insieme al resto del listino e del comparto bancario in particolare, i titoli dei due istituti hanno preso il largo nel pomeriggio con Mediobanca che è salita del 9% mentre Unicredit è avanzata del 6% superando
La sede della Banca centrale europea a Francoforte
BRUXELLES - Inflazione in caduta libera nella zona euro: secondo Eurostat, infatti, Eurolandia ha chiuso il 2008 all’1,6%, tornando in dicembre al livello dell’ottobre 2006, il più basso da quando è entrata in circolazione la moneta unica. Si tratta ancora di una stima flash che dovrà essere confermata nei prossimi giorni. Ma era dall’agosto del 2007 che non si scendeva sotto il 2%, soglia presa a riferimento dalla Bce. Quel che basta per alimentare le aspettative di un nuovo taglio dei tassi di interesse da parte dell’istituto guidato da Jean-Claude Trichet, il cui board si riunirà il prossimo 15 gennaio a Francoforte. L’inflazione record della scorsa estate, quando in giugno e luglio toccò il 4%, sembra dunque un lontano ricordo. La brusca frenata dei prezzi al consumo – spiegano gli esperti – riflette innanzitutto il costante calo del prezzo del petrolio negli ultimi mesi, che ha avuto come conseguenza la riduzione dei prezzi di molti beni e servizi. E già nel novembre scorso si era scesi al 2,1%. Ma è chiaro che in questa fase il fenomeno appare legato anche alla crisi economica in atto, con la zona euro già in recessione. DIMINUZIONE DEI CONSUMI - Crisi che porta ad una diminuzione dei consumi e dunque anche dei prezzi. Il 19 gennaio il commissario Ue agli affari economici e monetari presenterà – in anticipo sul previsto – le nuove previsioni di Bruxelles sulla crescita delle principali economie europee. E quasi certamente le rivedrà al ribasso. Una delle preoccupazioni è proprio quella che l’attuale frenata dei prezzi non sia solo disinflazione, vale a dire un semplice rallentamento dell’inflazione, ma si trasformi in deflazione, causata da una prolungata debolezza della domanda di beni e servizi da parte di consumatori e aziende. Innescando così una spirale negativa. BCE - Una nuova boccata di ossigeno per l’economia di Eurolandia potrebbe però arrivare proprio dalla Bce, che a questo punto ha davanti a sè la possibilità di valutare un’ulteriore riduzione del costo del denaro, portando i tassi sotto l’attuale 2,50%: magari –come prevedono alcuni analisti – sotto il 2%. Si tratterebbe del quarto taglio consecutivo da parte dell’Eurotower, dopo quello di ottobre, quando i tassi erano al 4,25%, e quelli di novembre e dicembre.
la soglia dei 2 euro e inducendo così la Consob a richiedere una precisazione ufficiale ai due gruppi. LE SMENTITE - Nei comunicati si legge come le ipotesi «sono prive di fondamento e che, come peraltro riportato dall’articolo stesso, non esiste alcun progetto di questo genere». Alla fine della giornata Unicredit è salita del 4,45% a 1,97 mentre per Piazzetta Cuccia il rialzo finale è stato pari a +7,49% a 7,9 euro tra scambi comunque sottili vista la giornata festiva. Se l’ipotesi è piaciuta al mercato azionario tuttavia fra analisti e
operatori non mancano le perplessità sulla fattibilità e i vantaggi di un’operazione che rimescolerebbe profondamente gli assetti del sistema finanziario italiano. «E' vero che in questi ultimi mesi nel mondo è cambiato tutto e sono crollati diversi miti e tabù nella finanza – spiega un analista – ma, oltre alla significativa diversità dei due istituti per dimensioni, va considerato che le Generali passerebbero decisamente sotto il controllo dell’ipotetico gruppo cosa che altri soggetti, a partire da Intesa SanPaolo, non vedrebbero di buon occhio».
Mercoledì 7 gennaio 2009
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24 ore in Basilicata
Sellata, impianti aperti tra polemiche. La società: «Fermo in Regione il progetto per i fiocchi artificiali»
Epifania sulla neve in bianco e nero Boom di presenze sulle piste di Viggiano, Vulturino e Sirino LE condizioni climatiche non potevano essere migliori per trascorrere la giornata dell’Epifania sugli sci: neve abbondante sui principali monti lucani, cielo terso e assolato. Impianti aperti a Viggiano, sul Vulturino, a Sirino e, per la prima giornata della stagione, anche a Sellata. Le strutture ricettive
hanno accolto turisti provenienti dalla regione e non solo. Non tutto è andato per il verso giusto, però. Il debutto delle piste sulla montagna più vicina al capoluogo è stato accompagnato da numerose polemiche. L’apertura degli impianti, attesa per tanto tempo, è avvenuta solo in parte, lasciando deluso
chi si era precipitato in località Sellata, alla notizia della riapertura annunciata per la giornata di ieri. La Basilicata, come ogni anno, anche questa volta si è fatta cogliere impreparata rispetto al turismo legato allo sport invernale d’eccellenza. E’ andata meglio nelle altre località turistiche dove le
presenze sono state numerose. Ha portato bene la Befana agli operatori degli impianti sciistici della montagna Grande di Viggiano, del Volturino e del Serino. Grazie al bel tempo e alla neve battuta sulle piste, positivo è stato l’afflusso degli appassionati della coltre bianche su entrambi gli impianti.
SELLATA
VIGGIANO
ABRIOLA - Non è bastata la giornata di sole a sciogliere la delusione di chi voleva trascorrere una gradevole giornata sulla neve. A Sellata, dove si trovano gli impianti sciistici più vicini al capoluogo, per un totale di 7 chilometri di piste, la tanto attesa riapertura è stata rovinata da ritardi e problemi tecnici. Chi si era precipitato sulla montagna di Abriola, dove le piste sono state aperte ieri per la prima volta, convinto di poter approfittare della calma della mattinata, ha dovuto attendere per un bel pò di tempo prima di poter scendere in pista. La sciovia è stata aperta mentre è rimasta chiusa per tutta la giornata la seggiovia, a causa di un problema tecnico all’impianto. Cosa che non è stata gradita da molti sciatori, che non hanno potuto godere appieno dei piaceri della montagna. A dare qualche delucidazione in più sui problemi che si sono verificati in mattinata, l’amministratore di Funivie del Laceno che gestisce anche la società SkiSellata, Rosaria Misca «Qualche giorno fa - spiega - si è verificato un problema di sicurezza alla seggiovia, che nel frattempo stiamo cercando di risolvere. Ma in occasione della prima nevicata abbiamo preferito tenere parte dell'impianto aperto». Fino a questo momento, invece - spiega ancora Misca a nome della società che gestisce per il quarto anno consecutivo l'impianto di Sellata - le piste sono rimaste chiuse perché non ha nevicato abbastanza. «L’innevamento, soprattutto nella parte bassa, non ha consentire di aprire la stagione 2008-2009». Se non c’è neve l’impianto è chiuso e anche quando la coltre bianca è sufficiente il servizio offerto è solo a metà. E nel giorno della Befana l’Osservatorio cittadino di Potenza propone un “sacco di carbone” per i titolari della società di gestione degli impianti sciistici Sellata-Pierfaone, per gli «inspiegabili» e ancor più «ingiustificati» disagi sopportati dai numerosi potentini (e non solo) . A parere dell’Osservatorio è incomprensibile il fatto che la città disponga di un impianto per sciare ad una ventina di minuti di percorrenza, cosa invidiata specie dai pugliesi, e poi non possa utilizzarlo nel migliore dei modi. «Chi ha dato in gestione le strutture di Sellata-Pierfaone dovrà pure chiederne conto alla società irpina di gestione per correre ai ripari e riaddrizzare una stagione sciistica che può dare ancora molto alle scuole di scii potentine e ai tanti appassionati». Ma le critiche che sono giunte a vario titolo alla società non sono piaciute troppo. «E’ facile parlare - spiega ancora l’amministratore quando non si conosce bene il lavoro che fanno gli altri. Non basta mica qualche fiocco di neve per far riaprire le piste». E poi - secondo quanto sostiene ancora Rosaria Misca - ci sarebbe il problema dell’arroccamento della seggiovia che dovrebbe trovarsi nella parte bassa e non in quella alta. Sulla montagna a circa 1200 metri di altitudine di recente si è verificato anche un problema di smottamento. «A sistemi di innevamento artificiali? - risponde ancora l'amministratore della SkiSellata - Ci abbiamo pensato. Tant’è che tre anni fa abbiamo presentato un progetto articolato al Comune di Abriola, che a suo volta lo ha sottoposto alla Regione Basilicata. Da quest'ultima, in tre anni, non abbiamo avuto nessuna risposta. Dunque, non possiamo fare di più». Sta di fatto che il prossimo sarà l’ultimo anno di gestione degli impianti da parte della Ski Sellata. Poi verrà si procederà alla pubblicazione di nuovo bando. E nel frattempo su Sellata continuano a cadere pochi fiocchi e tante polemiche. ma.la. m.labanca@luedi.it
VIGGIANO - Fin dalle prime luci del mattino hanno assediato le piste sciistiche di Viggiano. Turisti provenienti, soprattutto, dalle regioni limitrofe (Puglia e Campania). Per i responsabili della società “Sogis”, Francesco e Vincenzo Nigro, «un bilancio niente male nel giorno dell’Epifania, con un’affluenza notevole di turisti, grazie anche alla bella giornata - hanno aggiunto - La gente si è divertita. Domani (oggi per chi legge) saremo aperti e l’impianto resterà in funzione fino a quando si può sciare». L’impianto di Viggiano è l’unico che non ha deluso le aspettative dei turisti per le festività natalizie. Nonostante le precipitazioni nevose non siano stati abbondonanti, la struttura ha aperto, permettendo agli amanti della coltre bianca di trascorrere le giornate di Natele sul manto nevoso. Un impianto che è da venti anni attivo, grazie al richiamo dalle regioni limitrofe, soprattutto, Puglia e Campania, di un turismo in crescita e di una valorizzazione per le risorse ambientali della montagna. L’ottimo risultato ottenuto negli anni è stato reso possibile anche grazie all’impiego di finanziamenti regionali e comunali che hanno dato i loro frutti. La stazione sciistica della montagna Grande di Viggiano, situata a 1.410 sul livello del mare, è immersa nei fitti boschi di faggio. La zona sciistica presenta tre piste di discesa per uno sviluppo complessivo di 1 chilometro e un anello di tre chilometri di pista da fondo, servite da due sciovie e una manovia di 250 metri.. «Piste per lo sci alpino - come viene descritto nel sito della Sogis - che soddisfano le esigenze di sciatori esperti e principianti, poiché le discese non sono molto ripide. Un impianto d’illuminazione notturno, in occasioni speciali quali gare e festivi, dove è possibile sperimentare l’ebbrezza dello sci sotto le stelle». A dar mano forte allo sviluppo del turismo da neve, offrendo un diversivo nella scoperto del mondo naturalistico della montagna di Viggiano, è anche la nascita del Museo del Lupo, situato in una baita di legno, nei pressi degli impianti scioviari, gestita da volontari della protezione civile. Ma non solo ai piedi della pista troviamo anche aperti regolarmente due locali adibiti a bar e a tavola calda che consentono agli utenti della neve di ristorarsi. Angela Pepe
I monti lucani sotto la coltre della neve: Vulturino, Viggiano e Sellata
VULTURINO
SIRINO
MARSICOVETERE - Torna agli albori di un tempo anche l’impianto sciistico del Volturino, con un’pifania all'insegna del turismo invernale che ha acceso gli animi dei gestori dell’impianto, società “Galassia60” e del responsabile degli impianti il consigliere comunale, Giovanni Vita. «Una Befana alla grande - ha commentato il consigliere comunale Vita - con la presenza di un gran numero di turisti provenienti da molte località fuori regione». «Il Volturino - ha spiegato ancora Vita - sta ritornando al periodo positivo di un tempo, grazie all’impegno e allo sforzo fatto dalla società “Galassia60” sull’impianto. Purtroppo se non vi è abbondante neve l’impianto non può essere aperto perchè si rischia di non tutelare la salute e dei turisti stessi. Pur tra mille difficoltà - ha continuato Vita abbiamo iniziato con la società che ha preso in gestione l'impianto un percorso di rinascita, realizzando un progetto di innovazione tecnologica. La pista viene aperta ogni qualvolta ci sono le possibilità. Se nevica in questa settimana sicuramente l’apertura sarà prevista per sabato». Gli impianti sciistici del Comune di Marsicovetere si trovano sul massiccio del Monte Volturino, che si erge maestoso alle spalle del centro storico, dominando l’intera Valle dell’Agri, dall’alto dei suoi 1865 metri sul livello del mare. L’impianto di risalita è dotato di una seggiovia biposto ad attacchi fissi ed è lunga circa 1200 metri , il dislivello tra la stazione motrice e quella di rinvio è di 400 m circa , questa ultima si trova a quota 1848 metri. La pista, si snoda lungo le pendici della montagna, in una cornice di boschi, ruscelli e sentieri per un totale di circa 2600 metri. La pista è stata riconosciuta dalla Fisi come pista rossa ed è sede di gare invernali, sulla pista principale si immettono due varianti: una pista nera per utenti esperti, ed un’altra per principianti. Questa ultima è servita da uno skilift avente una lunghezza di circa 300 metri. Sull'impianto è possibile trovare ogni comfort per trascorrere una incantevole settimana bianca: hotel-ristorante con parco giochi per i bambini, rifugio in vetta. an. pe.
LAGONEGRESE - La festa dell’Epifania ha portato bene agli impianti del Sirino. I cinque chilometri di pista presenti sul Lago Laudemio (in agro di Lagonegro) e alla località Conserva (di Lauria) sono stati affollati da un gran numero di turisti. «Parecchia gente del territorio», conferma Maria Di Lascio della Sirino Sci che gestisce gli impianti, «ma soprattutto molti pugliesi». Un laitmotiv che si ripresenta ogni anno quello dei vicini sciatori pugliesi che scelgono le piste del Sirino come meta preferita durante le vacanze di Natale. Anche se quest'anno gli appassionati hanno dovuto attendere un po'. A causa della neve caduta tardi e a causa dei problemi di gestione legati alla Ati che aveva vinto la gara di appalto lo scorso anno e che ha lasciato gli impianti alle porte della stagione invernale. Le 4 sciovie presenti sui due versanti (compresa quella di collegamento fra le due località poste a pochi chilometri una dall'altra) più la seggiovia che porta alla vetta del Monte Papa sono entrate in funzione il 31 dicembre scorso. Per un paio di giorni, poi, la seggiovia è stata impossibilitata a girare a causa delle condizioni meteo avverse. «La gestione è stata un miracolo, ed è un miracolo tutt'oggi - spiega Maria Di Lascio - L’affido provvisorio che il comune di Lagonegro e Lauria hanno fatto è un affido temporaneo per 4 mesi ed è stato assegnato il 24 dicembre scorso. Per cui si può immaginare come sia stato complicato avviare la stazione che, di fatto, è stata abbandonata dalla fine della stagione invernale scorsa, durante le feste». Agli impianti non era stata fatta l’adeguata manutenzione. Mancava l’acqua nelle strutture, non funzionavano i servizi per cui la Sirino Sci ha dovuto in breve tempo, e con molte aziende già chiuse per le imminenti festività, riparare e riavviare la stazione». «Ciò nonostante siamo riusciti a metterla in funzione dal 31- conclude Maria Di Lascio - E ieri è andata benissimo con tutte le piste e la seggiovia aperte fino alla pista intermedia». Nei prossimi giorni le sciovie saranno aperte ininterrottamente fino a domenica 11. Poi, sarà osservato il lunedì come giorno di riposo, quindi le sciovie saranno aperte tutti gli altri giorni, mentre la seggiovia sarà in funzione solo il sabato e la domenica. Francesco Zaccara
18 24 ore in Basilicata La richiesta del senatore in vista delle elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali di Potenza e Matera MercoledĂŹ 7 gennaio 2009
Digilio chiede il presidente dell’ente Riunione dell’esecutivo nazionale di An: Un candidato sarà nostro POTENZA - In vista del rinnovo dei consigli provinciali di Potenza e Matera nella prossima primavere il senatore del Pdl, Egidio Digilio, chiede un candidato della destra sociale. Il senatore ha spiegato: E’ evidente che uno dei due vertici delle Province di Potenza e di Matera, dopo un confronto tra i gruppi dirigenti del Pdl lucano e l’assunzione di decisioni condivise, per dare il segno dell’unità , deve essere un esponente della destra sociale lucana, che continua a dare un contributo importante per radicare il nuovo partito sul territorio e rinsaldare i rapporti con le comunità locali. Per Digilio, anche coordinatore regionale di An e componente di diritto della direzione nazionale, la riunione dell’esecutivo nazionale di An verso il Pdl che si svolgerà oggi rappresenta una tappa importante, in vista della scelta delle candidature per i presidenti delle Province e dei candidati nei collegi provinciali per le elezioni di giugno prossimo. Se, infatti, i gazebo e la partecipazione popolare hanno rappresentato anche in Basilicata un passo avanti importante che fa vedere che il Pdl c’è con la formazione di un movimento con regole democratiche interne molto forti che stiamo elaborando, le elezioni pro-
Servizi, Adiconsum chiede l’attivazione della Carta di qualitĂ
Il senatore Egidio Digilio
vinciali sono la prima e importante occasione per testimoniare che il processo unitario avviato è a buon punto. C’è sempre chi si preoccupa, ed è legittimo, del proprio ruolo - ha continuatoDigilio - C’è chi si domanda se non sarebbe stato meglio restare distinti. Ma noi non stiamo facendo una fusione a freddo. Forza Italia ed An stanno insieme sul territorio, talvolta discutendo, da quattordici anni. Un partito che aspira ad andare oltre al 40 per cento non può avere una identità unica, perchÊ sarebbe autolimitante. Sem-
mai deve avere al suo interno un programma unico con obiettivi ed ideali compatibili. E la scadenza elettorale delle provinciali - ha concluso - è il primo banco di prova che sono certo possiamo affrontare con fiducia perchĂŠ i rapporti di forza con il centrosinistra sono cambiati ed è possibile “sfondareâ€? sia in provincia di Matera che in quella di Potenza, conquistando entrambe le amministrazioni. La condizione perchĂŠ ciò avvenga è scegliere insieme i migliori candidati dei collegi provinciali aprendo la lista ad esterniÂť.
L’ADICONSUM di Basilicata ha invitato la Regione, le Province di Potenza e Matera e i Comuni ad avviare un tavolo di consultazione tra ente locale, associazioni dei consumatori ed enti gestori per la definizione e la erogazione dei servizi di trasporto, dei servizi idrici, di gestione dei parcheggi, e cosi via. Tanto è previsto dalla legge Finanziaria del 2008, ancora inapplicata, che prevede, oltre all’adozione di una “Carta della qualitĂ dei serviziâ€?, anche la consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori che hanno il diritto di verificare la qualitĂ e di procedere all’attivitĂ di monitoraggio dei servizi al fine di garantire maggiore efficienza e qualitĂ dei servizi. Come recita il comma 461 dell’articolo 2 della legge finanziaria 461: al fine di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali e di garantire la qualitĂ , l’universalitĂ e l’economicitĂ delle relative prestazioni, in sede di stipula dei contratti di servizio gli enti locali sono tenuti ad applicare le seguenti disposizioni: previsione dell’obbligo per il soggetto gestore di emanare una “Carta della qualitĂ dei serviziâ€?, da redigere e pubblicizzare in conformitĂ ad intese con le associazioni di tutela dei consumatori e con le associazioni imprenditoriali interessate, recante gli standard di qualitĂ e di quantitĂ relativi alle prestazioni erogate cosĂŹ come determinati nel contratto di servizio. NonchĂŠ le modalitĂ di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie, nonchĂŠ le modalitĂ di ristoro dell’utenza, in forma specifica o mediante re-
Un progetto di formazione per la valutazione di idee manageriali
Associazione liberi imprenditori Bilancio in crescita per l’anno nuovo POTENZA - Continua incessante l’attività dell’Ali di Potenza. L’associazione liberi imprenditori, presieduta da Leonardo Capriglione, ha stilato il consuntivo delle iniziative svolte nel corso del 2008 e successivamente ha programmato gli interventi da svolgere nel 2009. Per quanto riguarda il consuntivo del 2008, l’associazione, nata nello scorso mese di luglio, si è prefissata quale obiettivo fondamentale quello di assistere le piccole e medie imprese lucane nella gestione strutturale delle stesse e nella tutela di carattere sindacale dei datori di lavoro. Organo rappresentativo dell’associazione è il comitato direttivo, composto dagli appartenenti alle diverse categorie produttive delle imprese locali, che opera in stretta collaborazione con il Centro Studi Economici e Giuridici, istituito per analizzare ed approfondire tematiche di carattere socio economico e giuridico e avente finalità di elaborare modelli di sviluppo imprenditoriale, locale e nazionale. Gli esperti, di comprovata specializzazione in discipline economiche e giuridiche che compongono il Centro Studi, sviluppano le proprie conoscenze e formulano alle competenti autorità istituzionali veri e propri piani di studio socio economici, in base ai quali indirizzare il mercato produttivo regionale delle imprese. L’esempio tipico di tale attività di ricerca è stata la proposta di creare una task force per le piccole e medie imprese, avente la finalità di guidare le istituzioni locali nella gestione delle crisi aziendali per le imprese
Imprenditori a confronti
minori. L’Ali con il suo pool di esperti, ha anche proposto la nascita di un osservatorio economico, avente funzione di monitorare il ciclo produttivo delle imprese lucane e di indirizzare le risorse a disposizione verso i settori dell'economia locale piÚ stabili e trainanti. Il tutto è stato riportato dalla rivista mensile dell'associazione di Basilicata, che viene distribuita gratuitamente a tutti gli operatori del settore, ma anche a tutti gli altri cittadini interessati al fenomeno dell'associazionismo ed a quanti, per lo piÚ giovani, attendono numerose risposte in una regione come la Basilicata dove lo spopolamento imperversa sempre piÚ. Il Centro Studi dell'Ali ha avuto modo di analizzare in modo pragmatico le cause che stanno determinando l'allontanamento della Basilicata di importanti ri-
sorse umane e produttive presenti. L’Ali ha promosso il progetto Ali Forma, fattore nevralgico di sviluppo delle categorie professionali. Il progetto verte in un corso dove l’associazione si prefigge di fornire gli strumenti di valutazione delle idee imprenditoriali, e di trasferire le metodologie e le ricerche utili alla gestione d’impresa in ambito amministrativo-finanziario. Il percorso formativo è volto a tradurre in realtà un’idea, un sogno, a misurarne il grado di concretezza, punto di partenza necessario per chi vuole diventare imprenditore. Attraverso l’attività di formazione di docenti qualificati e il contributo di esperti imprenditori, gli allievi saranno in grado di concretizzare le proprie idee di business, ossia di redigere un piano d’impresa, accedere a informazioni, effettuare
analisi di mercato, e, grazie ad alcuni giochi, scoprire le proprie capacitĂ imprenditoriali. Il corso in programma nel 2009, avrĂ durata di 120 ore, di cui 16 saranno dedicate per visite presso aziende sia locali che fuori regione, le restanti 104 saranno articolate in quattro ore giornaliere dal lunedĂŹ al sabato compreso. Ai partecipanti sarĂ consegnato materiale didattico e attestato di partecipazione rilasciato da Ali Basilicata, associazione imprese lucane. Ai migliori tre allievi classificati che si sono distinti per capacitĂ e per la realizzazione di una vera e propria simulazione di “fare impresaâ€? verrĂ erogata una borsa di studio Ali Basilicata del valore di trecento euro al primo classificato, duecento al secondo e cento al terzo. Ali ha aperto anche le iscrizioni per le prossime iniziative, vedi quelle di operatore tecnico per interventi e riparazione di fotocopiatrici e telefax, operatore tecnico per interventi di personal computer e operatore tecnico per installazione di reti informatiche. Le iscrizioni scadono inderogabilmente venerdĂŹ 9 gennaio. L’Ali ha siglato un accordo di collaborazione con Federagenti Cisal che intende perseguire comuni linee di azione sindacale a Potenza e provincia a tutela della categoria degli agenti, rappresentanti e intermediari del commercio. Ali determinerĂ gli indirizzi dell'attivitĂ in Potenza e provincia tenendo conto dei principi di Federagenti che metterĂ a disposizione il proprio sito internet. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
stituzione totale o parziale del corrispettivo versato, in caso di inottemperanza. Ancora, consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori. La previsione deve essere periodicamente verificata, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori, l’adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato fissati nel contratto di servizio alle esigenze dell’utenza cui il servizio stesso si rivolge, ferma restando la possibilità per ogni singolo cittadino di presentare osservazioni e proposte in merito. Deve essere anche previsto sistema di monitoraggio permanente del rispetto dei parametri fissati nel contratto di servizio e di quanto stabilito nelle Carte della qualità dei servizi, svolto sotto la diretta responsabilità dell’ente locale o dell'ambito territoriale ottimale, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori ed aperto alla ricezione di osservazioni e proposte da parte di ogni singolo cittadino che può rivolgersi, allo scopo, sia all'ente locale, sia ai gestori dei servizi, sia alle associazioni dei consumatori. La norma prevede anche l’istituzione di una sessione annuale di verifica del funzionamento dei servizi tra ente locale, gestori dei servizi e associazioni dei consumatori, nella quale si dia conto dei reclami, nonchÊ delle proposte ed osservazioni pervenute a ciascuno dei soggetti partecipanti da parte dei cittadini. Quanto previsto ai precedenti punti deve essere finanziato con un prelievo a carico dei soggetti gestori del servizio, predeterminato nel contratto di servizio per l’intera durata del contratto stesso.
L’odg di Mollica torna in consiglio regionale
Petrolio e Parco Occupazione per 200 dalle royalties POTENZA - Verrà ripresentato in consiglio regionale l’ordine del giorno (primo firmatario il consigliere regionale della Federazione dei Popolari di Centro, Francesco Mollica) con il quale si impegna la giunta dell’ente a predisporre in tempi rapidi un progetto occupazionale che attraverso un periodo formativo di 18 mesi possa permettere a duecento giovani diplomati e laureati di usufruire delle royalties del petrolio in relazione all’istituzione del Parco della Val d’Agri. In questo difficile momento economico - afferma Mollica - la giunta regionale deve essere in grado di finalizzare attività quali il censimento delle terre abbandonate e delle loro biodiversità tipiche, la catalogazione delle terre per attività produttive e della flora, queste attività che risulteranno basilari per l’avvio delle attività del parco nazionale della Val d’Agri.
E continua: Coniugando l’effettiva utilità delle royalties e l’istituzione concreta del Parco della Val d’Agri, anche attraverso la creazione di una specifica struttura amministrativa regionale, è possibile offrire a duecento giovani diplomati e laureati residenti nei Comuni dell’area, attraverso, ad esempio, disponibilità finanziarie derivanti da somme ancora non impegnate dagli enti attuatori, possibilità di sviluppo e integrazione economico sociale. Poi le conclusioni: L’auspicio – chiude cosÏ l’esponente della Federazione dei Popolari di Centro – è che le risorse derivanti dalle royalties del petrolio assegnate alla Regione possano essere utilizzate per finanziare progetti volti a dare immediate e concrete risposte e alla incessante e legittima richiesta di occupazione che proviene dal mondo giovanile. regione@luedi.it
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Potenza Mercoledì 7 gennaio 2009
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Torna in piazza l’Epifania storica e con l’agri-presepe la città riflette su passato e futuro
Il viaggio dei Magi in segno di pace Superbo pensa ai bambini della guerra: «Si depongano le armi» LA BEFANA ha portato ai potentini, grandi e piccoli, un dono tanto consueto quanto atteso, la suggestiva Cavalcata dei Magi, la cui tradizione si è rinnovata ieri sera, per il dodicesimo anno consecutivo, nel cuore storico della città. Per non essere accusata di avarizia, però, la cara vecchietta ha fatto al capoluogo una sorpresa in più, trasformando la centralissima piazza Mario Pagano in un Agripresepe vivente. Uno spettacolo davvero emozionante davanti al quale sono rimasti a bocca aperta soprattutto i bambini che, imbacuccati di tutto punto per sfidare il freddo, litigavano per un posto vicino alle transenne del recinto, per non perdersi neanche uno scorcio della magica natività. Una natività tutta lucana con la quale la Pro Loco di Potenza - promotrice dell’evento - ha voluto mettere in evidenza il forte legame tra il territorio e i suoi prodotti, tra la tradizione contadina (così fortemente presente nel presepe lucano) e le opportunità di lavoro e di sviluppo che possono nascere dal comparto primario. E così ad incorniciare la sacra capanna e a far vivere la piazza c’erano gli zampognari, le donne in costume, i fuochi accesi, il vino sulle tavole ed ancora le pecore e le mucche con i campanacci - vero diletto per i più piccoli - il taglialegna, le casse di frutta, i formaggi e i salumi. Un pullulare di simboli di identità locale, il cui forte impatto, ha fatto ricredere quanti, scoraggiati dalle basse temperature, stavano per rimanere a godersi il caldo della propria casa. Per una volta dunque la città si è ritrovata in piazza a osservare il proprio passato e a riflettere sul futuro, mentre Melchiorre, Baldassarre e Gaspare - addosso brache, mantello e berretto frigio - attraversavano via Pretoria, preceduti da una schiera di cavalieri, per portare oro incenso e mirra al Bambinello. A seguire con lo sguardo il loro viaggio e ad accoglierli in piazza, prima del loro ingresso solenne nel presepe vivente, tantissimi spettatori attratti dalla preziosità dei loro abiti tradizionali come dal sempreverde fascino dei cavalli che anche in quest’occasione - come accade sovente per la tradizionale sfilata dei Turchi - hanno fatto registrare lievi tensioni, agitandosi un po’. Con la Cavalcata dei Re Magi - alla cui riuscita hanno contribuito quest’anno 300 persone tra volontari e addetti all’organizzazione è tornata dunque a Potenza l’Epifania storica, quella che simboleggia un lunghissimo viaggio, una missione di pace, di speranza, di carità cristiana, di rispetto e di tolleranza tra popoli diversi.
TRA I PICCOLI PAZIENTI
Alcune immagini dalla manifestazione e della benedizione del vescovo Superbo (foto Mattiacci)
L’ASSOCIAZIONE “Arcadia” di Tito e l’associazione “Psi&Co La Minerva” di Potenza hanno allietato, ieri mattini, i piccoli pazienti del reparto di pediatria dell’ospedale San Carlo. Tra i corridoi è arrivata un’insolita Befana che ha donato regali e allegria. ma la vecchietta era anche accompagnata da 4 “tardivi” Babbo Natale, due renne magiche e il folletto dei regali. Così, tra canti e balli l’intero reparto è stato coinvolto in una festa di sorrisi. Personale medico e paramendico, genitori, amici e parenti di 15 piccoli pazienti. L’idea è nata dall’associazione “Arcadia”che, all’interno del progetto “Giocamando”, ha acquistato i giochi per tutti i bambini a cui donare un momento di serenità durante queste festività. L’associazione “Psi&Co La Minerva” ha accolto la proposta offrendo la propria collaborazione. Ma non solo i bambini hanno apprezzato i doni. Per i giovani delle due associazioni è arrivato un “sacco” pieno di tante emozioni, anche grazie ai suggerimenti del personale medico e paramedico. Per una Befana davvero speciale. Valori che mai come in questi primi giorni del 2009 sono tristemente attuali a causa del devastante conflitto che sta sconvolgendo la Terra simbolo della Natività. È proprio ai bambini di
quei territori che l’arcivescovo della città di Potenza, Agostino Superbo, affacciato al balcone del teatro Stabile per la benedizione solenne, ha rivolto il suo pensiero, auspicando che si depongano le armi della
guerra per imparare a costruire quelle della solidarietà, della convivenza civile e della pace. «I Re Magi - secondo Superbo - ci devono essere di esempio per intraprendere un cammino che ci porti ad
un futuro diverso. Un futuro che per la nostra regione deve significare maggior lavoro, presenza di prospettive e capacità si solidarizzare con gli altri». Un lungo, convinto, applauso al vescovo e poi mu-
sica e voci festanti ad impadronirsi della piazza. Si è conclusa così la dodicesima edizione dell'evento dedicato dalla Pro Loco a Gaetano Pergola, socio recentemente scomparso. Roberta Senese
APPESA AL FILO... DELLA SOLIDARIETÀ CON il naso all’insù nel vero senso della parola. E’ così che i bambini accorsi nella caserma dei Vigili del Fuoco hanno accolto l’arrivo di una Befana davvero speciale. Al posto della scopa, pedalava in bicicletta, a mezz’aria. Ovvero, attaccata a un filo. Così, ieri pomeriggio, come da tradizione nel giorno dell’Epifania, il corpo dei Vigili del Fuoco ha accolto tanti bambini con le proprie famiglie. L’occasione, in attesa dell’arrivo speciale, è stata utile per un’esposizione di mezzi e attrezzature, per mostrare alcuni dettagli dell’impegno degli uomini del corpo. Poi, l’esibizione. Tra caramelle e giocattoli donati ai più piccoli, la Befana è “atterrata” nel piazzale della caserma. A seguire, prima della spaghettata conclusiva dello chef, una grande tombolata con un “maxi-montepremi” in beneficenza. E di solidarietà è stata anche la Befana festeggiata nella parrocchia di Santa Cecilia a Poggio Tre Galli. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Potenza Club “Paolo De Nicola” che con il comune ha deciso di regalare una giornata speciale ad alcuni bambini meno fortunati della città. Per loro giochi, dolciumi e, soprattutto, diversi sorrisi. In un’atmosfera solidale per far riscoprire il senso profondo della festa.
La Befana “speciale” dei Vigili del Fuoco tra i bambini e su una scopa particolare
(foto di Andrea Mattiacci)
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Potenza
Mercoledì 7 gennaio 2009
ANTICA OSTERIA
La voce della... meraviglia
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Oggi sarebbe stato il tuo compleanno. E per noi continuerà ad esserlo, ogni 7 gennaio e ogni giorno, ogni momento che ti ricordiamo. Caro David sei qui con noi, più vivo che mai. Ti giungano i nostri baci, mamma Maria Rosa, Franco e chi ti è stato vicino fino alla fine.
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Sunshine al Don Bosco IL prossimo 12 gennaio, con sipario alle 21, al teatro Don Bosco, Benedicta Boccoli e Sebastiano Somma porteranno in scena “Sunshine” di William Mastrosimone per la regia di Giorgio Albertazzi. Sunshine è un testo trasgressivo e delicato al tempo stesso. In queste pagine William Mastrosimone ci racconta una favola postmoderna, l’incontro tra un principe azzurro in agrodolce e una giovane da salvare e redimere. Nel rincorrere questi due personaggi tra provocazioni e insulti, promesse e paure sbirceremo nelle pieghe del rapporto nato per caso tra un uomo e una donna. Le storie di vita di entrambi si definiranno nella Genova dei nostri giorni. Genova, città portuale di arrivi e partenze, con la sua anima malinconica e schiva, ma ricca e vivace.
“L’Enigma del vero” LA MOSTRA L’Enigma del Vero sarà visitabile fino al 15 febbraio prossimo. Per questa mostra la curatrice Laura Gavioli ha scelto il metodo delle sezioni tematiche proprio per focalizzare un approccio originale e stimolante alle problematiche messe in campo. L’obiettivo è quello di valutare attraverso le cinque sezioni: “Le sfide della realtà tra Ottocento e primo Novecento”, “Realismi magico, Novecento e anti Novecento”, “Arte e ideologia, il dopoguerra”, “Consumo della realtà e realtà del consumo”, “Obiettivo non obiettivo”. Nella Galleria Civica con l’Enigma del Vero è possibile ammirare tra le altre, opere di Ferrazzi, Levi, Morandi, Manzù, Casorati, Pirandello, , Sassu, Guttuso de Chirico, Sciltian, Vespignani, Treccani, Schifan, Ontani.
•DON BOSCO• Programmazione sospesa •MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 Natale a Rio 15.45 - 18 - 20.15 - 22.30 Sala 2 Il cosmo sul comò 17.30 - 19.30 - 21.30 Sala 3 Come Dio comanda 17.00 - 19.00 - 21.00 Sala 4 Come un uragano
PRONTO SOCCORSO Guardia medica Polizia San carlo
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0971-612694 0971-444228 0971- 445041 0971- 23800 0971- 411510
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•IL 14 GENNAIO Potenza, teatro Don Bosco, ore 21 “PROMEMORIA” Con Marco Travaglio •FINO AL 28 FEBBRAIO Potenza, Pinacoteca provinciale, ore 18 “GIACOMO DI CHIRICO” Mostra a cura di Isabella Valente
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•Consultorio via P.Petrone 0971-51520 •Consultorio corso Umberto I, 22 0971-26385 •Cif (Centro italiano femminile) 0971-69169 •Telefono amico 199284284 •Telefono Azzurro 0971-19696 •Telefono Donna 0971-55551
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Biblioteca NAZIONALE 0971-54829 Orario 8.30 - 13.30 / 14 -19 Biblioteca provinciale 0971-305013 Orario 9 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "Museo delle antiche Genti di Lucania" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia
Potenza 21 L’ex sindaco spiega come la maggioranza del ‘97 risponde ai dubbi della Corte dei conti MercoledĂŹ 7 gennaio 2009
Potenza parla del ponte attrezzato Nessuna polemica, la magistratura ÂŤha fatto il proprio lavoroÂť Sono ÂŤsereniÂť i consiglieri di maggioranza che, in carica nel novembre 1997, hanno approvato il progetto esecutivo del ponte attrezzato. Per tutti loro - stanno discutendo una soluzione comune nei confronti delle contestazioni fatte dalla Corte dei Conti sulle procedure per l’affidamento del progetto esecutivo - parla il sindaco dell’epoca, Domenico Potenza (legislatura dal 1995 al 1999). Si sono riuniti due sere fa, semplicemente per ÂŤripercorrere i fattiÂť. Con disponibilitĂ , pala dell’incontro. Ai consiglieri, come ad alcuni dirigenti comunali e responsabili della societĂ â€œConsorzio Potenza 90â€? (un consorzio di imprese potentine che qualche mese piĂš tardi costituirĂ con l’amministratore la societĂ Ponte attrezzato spa per seguire l’intero progetto di realizzazione della struttura), la Corte dei conti ha inviato un invito a dedurre perchĂŠ ha individuato un possibile danno erariale di circa 300 mila euro nelle procedure dell’affidamento del progetto esecutivo. Gli interessati l’elenco dei destinatari dell’invito a chiarire la propria posizione è di 46 persone - hanno 45 giorni di tempo (l’atto è stato consegnato piĂš o meno intorno alla vigilia di Natale) per presentare una memoria con cui spiegare le proprie ragioni. I magistrati, nell’atto consegnato, dicono che sarĂ subito stralciata la posizione dei consiglieri comunali che durante la seduta incriminata hanno votato “noâ€? al progetto (nel resoconto stenografico non è riportato il voto dettagliato, ma solo
ATTRAVERSO 5 AMMINISTRAZIONI QUANDO in cittĂ si inizia a parlare concretamente del Ponte attrezzato è il 1989, con la variante urbanistica al Prg. Il progetto prevede oltre il collegamento tra rione Cocuzzo e il centro storico, negozi, servizi, parcheggi e alcune abitazioni. Il 1 dicembre 1991, la giunta comunale approva lo studio di fattibilitĂ e il progetto di massima della struttura. Il progetto, con una convenzione, è affidato a un gruppo di imprese denominato Consorzio “Potenza 90â€?. Su richiesta del comune, il consorzio Potenza 90 elabora uno stralcio del programma integrato limitato agli interventi strettamente concernenti la mobilitĂ e la sosta per chiedere finanziamenti al ministero dei Trasporti (legge 211 del 1992). Per la realizzazione di questo intervento denominato programma Integrato per la riqualificazione del settore occidentale (PIA) - viene costituita dal comune di Potenza e dal Consorzio Potenza 90 la societĂ mista Ponte attrezzato spa (con l’ente pubblico in maggioranza). Il progetto esecutivo degli interventi di competenza pubblica (il primo stralcio funzionale del Pia) viene approvato in consiglio comunale nel 1997. Segue un accordo di programma tra Comune e Regione nel 1999. Il collegamento è stato definitivamente finanziato il 17 dicembre 1999 da parte del ministero. I lavori sono stati formalmente consegnati il 23 maggio del 2000, dopo una gara vinta dall’ati Kone e Bonatti, ma avranno inizio solo nel maggio 2001. L’amministrazione decide di spostare lo sbarco della struttura nell’ex stazione delle Poste in via Mazzini. Il direttore dei lavori dĂ parere negativo, come l’AutoritĂ di vigilanza. La pronuncia, però, viene impugnata davanti al Tar. Poi, dopo incontri, riunioni, memorie, l’AdV fa un passo indietro. Si procede, a rilento, con numerosi intoppi, compreso il sequestro per eccesso di volumetrie della parte privata dello stabile ex Poste. Risolta la questione per la parte pubblica, mancano alcune certificazioni ministeriali. L’Ustif effettuerĂ un controllo il prossimo 12 gennaio. Una storia lunga cinque amministrazioni cittadine. Fino ad oggi.
Una veduta del ponte attrezzato (f. M.) e nel riquadro Domnico Potenza
quello generale con 23 favorevoli, 6 contrari e 2 astenuti). Per tutti gli altri, le contestazioni, però, sono diverse. La magistratura contabile ritiene che ci sia stato un danno per le casse pubbliche visto che il progetto esecutivo è stato pagato 912 milioni di euro dal comune al consorzio. Ma il consorzio secondo gli atti del pagamento ha versato al progettista solo 286 mila euro. Pagamenti che, però, sono stati evasi nel 2000. I magistra-
ti contestano la differenza. E contestano la natura del progetto che secondo la procura non era esecutivo, ma solo preliminare. Per questo l’invito a fornire chiarimenti ai responsabili del Consorzio potenza 90, della società mista Ponte attrezzato e dello stesso progettista. Quanto agli amministratori comunali, la colpa individuata nel corso dell'istruttoria - che rimane ancora in atto e non è certo conclusa - riguarda la tempistica con cui il progetto
esecutivo è stato affidato, presentato e poi ratificato dall’assemblea consiliare: solo pochi giorni. Ma proprio leggendo lo stenografico di quella seduta, nel dibattito emerge - lo afferma la maggioranza - che, in realtĂ , il progetto era stato affidato al consorzio “Potenza 90â€? giĂ nel ‘95. Ma la responsabilitĂ del dar corso al risarcimento del danno erariale, eventualmente accertato a fine istruttoria per consiglieri e assessori comunali, i due
tecnici che hanno dato parere favorevole alla procedura e per il segretario generale dell’ente in quegli anni è in via sussidiaria, non in solido. CosÏ, gli amministratori del municipio potentino in carica nel 1997 hanno approfondito la questione - di anni ne sono trascorsi parecchi - riunendosi per fare il punto. E adesso siamo tranquilli esattamente come prima - spiega l’ex sindaco Potenza, oggi commissario regionale antiracket Riteniamo di poter sottoporre ai magistrati elementi di conoscenza, magari non in possesso della Corte, tali da dimostrare la trasparenza e la correttezza di quella
procedura che portò all’approvazione del progetto esecutivo. Vogliono spiegare come non ci siano state procedure poco chiare o scorrette. E l’intervento con cui insieme risponderanno all'invito a dedurre l'istruttoria è ancora in corso e quello inviato non è un atto ingiuntivo - è frutto di una ricostruzione dei fatti dell’epoca. L’ex sindaco tiene a una sola precisazione: Sia chiaro, - dice - la magistratura ha fatto bene ad agire, non ha fatto altro che il proprio dovere nel cercare di approfondire il caso sottoposto alla Corte. Loro, replicheranno in assoluta serenità . Sara Lorusso
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L’INTERVENTO
A zonzo per Macchia Romana C’E’ UN quartiere a Potenza dove, piÚ che altrove, non si incontra lungo le strade che qualche sparuto viandante: strade sconnesse, con qualche traccia di marciapiede qua e là , ritagliate, spesso in forte pendenza, tra gli enormi condomini dell’edilizia di speculazione, unica possibilità di residenza offerta da questa città al cittadino comune. Anch’io abito qui, a Macchia Romana, spesso rinchiuso dentro il mio appartamento, come tutti gli altri: con le finestre ben serrate per scacciare il rumore costante e battente di martelli pneumatici, caterpillar, betoniere, gru; con le persiane quasi sempre socchiuse per nascondere agli occhi la presenza continua e angosciante dei lavori in corso e dei cantieri che innalzano scheletri di cemento sempre piÚ ravvicinati e densi, tutti tristemente uguali, tutti egualmente insignificanti e banali. Lungo le strade improvvisate e piene di buche scorrono le auto, per trasportare via i residenti al lavoro, a scuola o in qualche luogo piÚ umano, o solo per scaricarli dinnanzi a squallidi contenitori commerciali, dove riempire i carrelli dei cibi sempre piÚ uguali che il mercato della globalizzazione ci impone. Ho provato a
Una veduta del quartiere di Macchia Romana
camminare tra le strade e i palazzi per osservare, ascoltare, fotografare, e leggere gli sguardi che difficilmente incontri. Ho scoperto, inaspettato, un luogo del potere, appena qualche metro in su al quartiere - vergogna: un luogo di ville dalle linee architettoniche moderniste e dai materiali ricercati, circondate da giardini fiorenti e orti ordinati. Si raggiunge attraversando una strada ampia e solare, dai viali alberati con larghi marciapiedi, disegnati da una pavimentazione ben mantenuta; ai lati muretti in mattoncini digradanti a terrazzi e verde e piante e cespugli che sanno di cittĂ pulita e civile. Ancora qualche passo e il marciapiede si restringe, si in-
terrompe, cosÏ come gli alberi, i bei muretti e le aiuole e il verde: comincia un’altra città , un altro quartiere. Un inquietante incastro di parallelepipedi in cemento a vista si erge minaccioso lungo un pendio, proprio al limite della strada a scorrimento veloce che attraversa il quartiere. E’ una massa grigia, quasi senza soluzione di continuità , poche aperture quasi casuali, e un altro e stretto parallelepipedo che ne denuncia a malapena la funzione di chiesa del quartiere: quasi una beffa del progettista, che con accanimento pare voler sottolineare con un segno del brutto la condizione di vergogna e degrado che Macchia Romana rappresenta. Degrado e ver-
gogna sono esattamente le parole che si rincorrono nella mia mente camminando per queste strade, tra discariche abusive di materiali edili, mucchi di spazzatura che strabordano dai contenitori scoperchiati, si ammassano lungo i marciapiedi, invadono la sede stradale come un magma vulcanico. In questi giorni le vie del centro storico sono ornate a festa, imbellettate di luci sfavillanti e alberi di Natale rilucenti: luminosi cieli di stelle che simulano opulenza e benessere‌ a Macchia Romana gli sparuti scampoli di colline verdi sono disseminati di sacchetti di immondizia dilaniati e i cani randagi banchettano. Paolo Baffari
6(=,21( &,9,/( 8)),&,2 (6(&8=,21, ,002%,/,$5, 9(1',7$ ', %(1, ,002%,/, 6(1=$ ,1&$172 ,1 '$112 ', 3URFHGLPHQWR GL (VHFX]LRQH LPPRELOLDUH 1 ,/ &$1&(//,(5( 5(1'( 1272 &+( LO JLRUQR DOOH RUH QHOOD VDOD GHOOH DIILVVLRQL 3XEEOLFKH 8GLHQ]H GL TXHVWR 7ULEXQDOH DYDQWL DO *LXGLFH GHOO (VHFX]LRQH VL SURFHGHUj DOOD YHQGLWD VHQ]D LQFDQWR GHL EHQL LPPRELOL VRWWR GHVFULWWL '(6&5,=,21( '(, %(1, /2772 81,&2 IDEEULFDWR LPPRELOLDUH VLWR LQ 3LHWUDJDOOD DOOD F GD 5LVFLXGGR SLDQR WHUUD H SULPR SLDQR FRQ DQQHVVD DUHD FLUFRVWDQWH GL PT DWWXDOPHQWH LQ FDWDVWR ULVSHWWLYDPHQWH IDEEULFDWR DOOD SDUWLWD DO IRO S OOD WHUUHQR DOOD SDUWLWD IRO S OOD &21',=,21, ', 9(1',7$ *OL LPPRELOL YHQJRQR SRVWL LQ YHQGLWD QHOOR VWDWR GL IDWWR H GL GLULWWR LQ FXL VL WURYDQR FRVu FRPH LGHQWLILFDWL GHVFULWWL H YDOXWDWL GDOO HVSHUWR GL XIILFLR FRQ UHOD]LRQH GHSRVLWDWD LQ GDWD FRQ WXWWH OH VHUYLW DWWLYH H SDVVLYH LQHUHQWL H TXRWH FRQGRPLQLDOL UHODWLYH ,O SUH]]R EDVH q GL Âź QRYDQWDVHWWHPLODGXHFHQWRRWWR DO QHWWR GL , 9 $ VH GRYXWD / DJJLXGLFD]LRQH VDUj GHSRVLWDWD LQ IDYRUH GL FKL YUj IRUPXODWR O RIIHUWD SL DOWD LQ DXPHQWR ULVSHWWR DO SUH]]R EDVH D VHJXLWR GL JDUD WUD JOL RIIHUHQWL 6L SURFHGHUj DOO DJJLXGLFD]LRQH DQFKH LQ SUHVHQ]D GL XQD VROR RIIHUWD YDOL GD VHQ]D JDUD /H RIIHUWH GL DFTXLVWR VRQR LUUHYRFDELOL H GRYUDQQR HVVHUH SUHVHQWDWH LQ UHJROD FRO EROOR LQ EXVWD FKLXVD H VLJLOODWD LQGLUL]]DWD DOO 8IILFLR (VHFX]LRQL ,PPRELOLDUL GHO 7ULEXQDOH GL 3RWHQ]D HQWUR OH RUH GHO JLRUQR SUHFHGHQ WH TXHOOR GL JDUD (VVH GRYUDQQR FRQWHQHUH OH JHQHUDOLWj GRPLFLOLR FRGLFH ILVFDOH VWDWR FLYLOH UHFDSLWR WHOHIRQLFR GHO VRJJHWWR FXL VDUj LQWHVWDWR O LPPRELOH VH SHUVRQD ILVLFD UDJLRQH VRFLD OH VHGH UHFDSLWR WHOHIRQLFR SDUWLWD ,9$ GDWL DQDJUDILFL GHO OHJDOH UDS SUHVHQWDQWH H UHODWLYL SRWHUL VH WUDWWDVL GL VRFLHWj R HQWH 1RQ VDUj SRVVLELOH LQWHVWDUH O LPPRELOH D VRJJHWWR GLYHUVR GD TXHOOR FKH VRWWRVFULYH O RIIHUWD GDWL LGHQWLILFDWLYL GHOO LPPRELOH SHU LO TXDOH O RIIHUWD q SURSRVWD LQGLFD]LRQH GHO SUH]]R GL DFTXLVWR RIIHUWR DOO RIIHUWD GHYRQR HVVHUH DOOHJDWL GXH DVVHJQL FLUFRODUL QRQ WUDVIHULELOL LQWHVWDWL DOOH 3RVWH ,WDOLDQH 6 S D 3RWHQ]D SHU JOL LPSRUWL ILVVDWL LQ SHU FHQWXDOH VXO SUH]]R EDVH LO SULPR SDUL DO SHU VSHVH GL YHQGLWD VDOYR FRQJXDJOLR LO VHFRQGR SDUL DO SHU FDX]LRQH HG LQ FRQWR SUH]]R GL DJJLXGLFD]LRQH / DJJLXGLFDWDULR GRYUj YHUVDUH OD GLIIHUHQ]D GHO SUH]]R GHWUDWWD OD FDX]LR QH GL FXL VRSUD HQWUR JLRUQL GDOO DJJLXGLFD]LRQH VX /LEUHWWR 3RVWDOH LQIUXWWLIHUR QHOOH IRUPH GHO 'HSRVLWR *LXGL]LDULR 'HWWR OLEUHWWR VDUj GHSRVLWDWR LQ &DQFHOOHULD SUHYLD UHGD]LRQH GHO UHODWLYR 3URFHVVR 9HUEDOH ,Q PDQFDQ]D GL SURFHGHUj D QRUPD GHOO DUW & S F DOO HVLWR GL WDOL DGHPSLPHQWL VDUj HPHVVR LO 'HFUHWR GL 7UDVIHULPHQWR DL VHQVL GHOO DUW & S F 0DJJLRUL LQIRUPD]LRQL LQ &DQFHOOHULD 327(1=$ ,/ &$1&(//,(5( 'RWW &DQLR 0XUR
Mercoledì 7 gennaio 2009
22 Ieri trovato il punto esatto su cui intervenire. Stamattina Al torna al lavoro
Ancora senz’acqua a Baragiano scalo BARAGIANO Resteranno senz’acqua anche oggi i cittadini di Baragiano scalo che, per un guasto alla conduttura, hanno i rubinetti a secco dallo scorso 3 gennaio. Raffaele Pellettieri, direttore tecnico di Acquedotto lucano, ha spiegato che finalmente è stato trovato il problema: «si è sfilata una conduttura che già in passato era stata riparata». La causa, come spiegato dal sindaco Giuseppe Galizia nei giorni scorsi, la violenza dell’acqua della fiuma-
ra, che ha trascinato via la conduttura. Il punto esatto su cui agire, però, è stato trovato dai tecnici di Acquedotto lucano solo nel pomeriggio di ieri. A causa dell’oscurità, pertanto, non si sono potuti fare i necessari interventi. Il tutto è rimandato a stamattina. I tecnici di Al saranno al lavoro già dalle 8.30 e la speranza dei responsabili è quindi quella di riuscire a risolvere il problema nella stessa giornata di oggi. Una rete alternativa permette di far giungere ai cittadi-
ni di Baragiano scalo un po’ d’acqua già da qualche giorno, ma la pressione è minima, pertanto soprattutto chi abita ai piani alti (sopra il quarto) continua ad avere grosse difficoltà. Se tutto andrà secondo quanto programmato, il problema dovrebbe essere risolto entro stasera. Per il momento si è cercato di far fronte ai bisogni dei cittadini di Baragiano scalo con delle autobotti. ant. giac. a.giacummo@luedi.it
Raccolte le firme per l’Adsl in Val Camastra ANZI - I Giovani del Forum di Anzi non si arrendono: in Val Camastra deve arrivare l’Adsl. Contro l'isolamento tecnologico, è stata organizzata ieri mattina una raccolta firme per sollecitare la risoluzione del problema. Le firme saranno inviate alla Telecom perché avvii i lavori per l'installazione dell'Adsl nell'intera area della Val Camastra. L'internet veloce è già attivo a Laurenzana dallo scorso mese di agosto e ad Abriola da qualche settimana, mentre le comunità di An-
zi e Calvello sono ancora sprovviste di questo importantissimo servizio. Alla raccolta firme, organizzata nella centralissima piazza “Dante Alighieri”, hanno aderito in molti. Nelle prossime settimane, la stessa proposta sarà effettuata anche nella vicina Calvello. «Il movimento d'opinione che volevamo creare c'è stato - ha affermato il presidente del Forum dei Giovani di Anzi, Antonio Cafarella». don. pav.
Cede un vecchio muro in mattoni, danni a un condominio. Oggi si decide se evacuare
Frana a Calvello, tragedia sfiorata Sfondata la parete di una casa in cui andrà a vivere una coppia CALVELLO - La frana ha spinto il muretto, sfondato la parete dell’appartamento finendo dritto nella cameretta dei bambini. Per fortuna, i bambini non ci sono ancora e l’appartamento è vuoto: è la casa di una giovane coppia che si sposerà in estate. Ma lo smottamento che ieri ha danneggiato un palazzo a San Giuseppe, Calvello, è stata vissuta da trenta famiglie quante ne abitano, fra monte e valle, in zona - e in fondo da tutta la comunità. Il boato che ha svegliato molti a Calvello alle 5 del mattino è sembrato l’effetto di una scossa di terremoto. Ma era l’esito, con ogni probabilità, soprattutto dell’acqua che è caduta per 24 ore impregnando il terreno. Il sindaco Domenico Gallicchio si è recato sul posto per constatare che il muro - lungo una trentina di metri, alto 4 e profondo un metro circa - aveva ceduto. «I vigili del fuoco racconta Gallicchio - sono arrivati immediatamente, coordinati dall’ingegner Coluzzi. Hanno verificato che pericoli immediati non dovrebbero essercene. Per questo non ho evacuato nessuno». Il movimento è andato avanti, alle 11 un’altra parte del muretto s’è inclinata. Poi, dalle 13:45, pare che tutto si sia fermato. Sono stati posizionati alcuni “vetrini” per vedere - nella notte appena trascorsa - se la frana ha proseguito. Oggi si capirà se la frana è superficiale o di profondità. Nel primo caso, ci sarà biso-
Occorrono altri 500.000 euro
Gli effetti della frana di Calvello visti dall’interno del condominio danneggiato (sopra) e dall’esterno (a destra)
gno di qualche lavoro per rimediare ai danni. Nel secondo, bisognerà evacuare. «A questa ipotesi non voglio pensare», commenta il sindaco. Nel frattempo la frana è stata controllata con “freni” di ferro e cemento posti ad hoc. Gli edifici minacciati sono stati costruiti di recente con criteri antisismici. Il muretto
di mattoni invece venne tirato su circa 40 anni fa. Magari qualche peso a monte può avere appesantito il terreno. Oggi la zona (denominata R4) è ad “elevato rischio franoso”. Tutti ieri a Calvello hanno detto che la Befana, con qualcuno, è stata cattiva. Oggi si capirà quanto. Rocco Pezzano
Assistenza agli anziani Aiuti ad Avigliano
Poste, oggi un’assemblea a Scalera
AVIGLIANO - L'amministrazione comunale di Avigliano, per rispondere ai bisogni dei cittadini anziani in situazione di disagio, con delibera di giunta n° 91 del 05 settembre dello scorso anno, ha stabilito la riduzione della quota di partecipazione per l'accesso al servizio di assistenza domiciliare rapportandola al valore dell'Ise del nucleo familiare, nei limiti della capienza dell'apposito capitolo di spesa istituito a carico del bilancio comunale. Le riduzioni applicate sulla contribuzione oraria, differenziate a seconda del valore Ise, vanno dal 20% fino al 100%. Gli interessati per beneficiare del servizio dovranno inoltrare apposita istanza redatta sulla modulistica in distribuzione presso l'ufficio socio-assistenziale del Comune. «Il servizio di assistenza domiciliare rivolto agli anziani (così come previsto dal Piano Sociale di Zona) - hanno spiegato sindaco Domenico Tripaldi e l'assessore alle Politiche Sociali, Ivan Vito Santoro - è finalizzato a sostenere l'autonomia personale degli anziani non autosufficienti, aiutare le famiglie con anziani non autosufficienti bisognosi di assistenza e prevenire la non autosufficienza nei confronti degli anziani soli. Tale intervento risponde alle esigenze di molti cittadini anziani aviglianesi. Nonostante l'estrema scarsità di risorse finanziarie - concludono Tripaldi e Santoro - l'amministrazione comunale ha voluto riconfermare la scelta a favore di soggetti deboli della comunità, reperendo all'interno del bilancio comunale i fondi necessari a sostenere il servizio».
FILIANO - Continua la mobilitazione dei cittadini in merito alla decisione di Poste italiane di chiudere alcuni a giorni alterni sportelli in Basilicata. Dopo la riunione di Bella, tenutasi lunedì scorso, un altro incontro è previsto nella serata di oggi (ore 18) nella ex mensa di frazione Scalera, a Filiano. L’assemblea pubblica - a cui partecipano amministratori, cittadini, rappresentanti dell’Anci e sindacalisti - serve a tenere acceso il dibattito sulla situazione attuale. L’azienda che, purtroppo per i piccoli comuni lucani, detiene il monopolio sul settore, non ha ancora dato risposte ufficiali, nonostante le continue sollecitazioni degli amministratori lucani.
A Satriano
Una nuova chiesa a Baragiano scalo
Tricolore Oggi la festa
BARAGIANO - Sorgerà a Don Pasquale Zuardi, coaBaragiano scalo la nuova diuvato dal diacono Tonichiesa il cui progetto è sta- no Caporale, ha illustrato to presentato alla cittadi- gli aspetti economici del nanza nella serata di lune- progetto che vedono un dì al centro sociale del co- impegno della Cei pari a mune. Erano presenti in 1.500.000 euro che vanno molti alla presentazione. A ad aggiungersi ai 250.000 presiedere l’incontro il euro già investiti per l'acsindaco di Baragiano, Giu- quisizione dei terreni. Toccherà ai cittadini di seppe Galizia. Presenti anche il vescovo della diocesi Baragiano reperire risordi Potenza, Muro Lucano e se per circa 500.000 euro Marsico Nuovo, Agostino necessarie al completaSuperbo, e i rappresentan- mento dell'intera struttuti dell'amministrazione ra. Parole comunale. di elogio Non hanno per la comancato munità l’appuntabaragiamento nepnese sono pure i tecnistate ci che hanespresse no lavorato da Superal progetto: bo, che si è il coordinadetto fidutore dei lacioso nelvori, l’ingela rispognere Dario sta che i De Luca, gli cittadini architetti sapranno Giancarlo Il sindaco Giuseppe Galizia fornire alGrano e la necessiGiammarco Santarsiero e l’ingegnere tà di portare a compimento l'opera nei tempi stabiliAngela Tortoriello. Il team di professionisti ti che sono pari a circa 24 ha illustrato alla foltissi- mesi. Un grande impegno per ma rappresentanza di cittadini di Baragiano come la diocesi che contemporaneamente dovrà seguire la sarà la nuova chiesa. Si tratta di un complesso realizzazione di altri luoimponente, costituito oltre ghi di culto nei comuni di che della grande sala dedi- Potenza, Paterno e Marsicata al culto anche da una covetere. Grande soddisfazione è cappella feriale e da una serie di strutture accesso- stata espressa dal sindaco rie che vanno dal salone Galizia e dal parroco don parrocchiale alle aule per Luigi Sarli per l'annuncio la catechesi agli alloggi ufficiale della realizzazione della nuova chiesa, che per i sacerdoti. Non mancano inoltre testimonia una attenzione spazi verdi e aree dedicate nei confronti del centro al raccoglimento ed alla del Marmo Platano. «La nuova chiesa - ha meditazione che vanno a colmare l'assenza di spazi concluso il sindaco - va ad di aggregazione che ha si- aggiungersi alle opere già nora caratterizzato l'abita- realizzate e in fase di realizzazione che faranno di to di Baragiano scalo. «Il progetto e la tipolo- Baragiano un paese mogia delle strutture - secon- derno e al passo con i temdo il sindaco Galizia - ben pi». Lo stesso sindaco Galisi inseriscono nel tessuto zia ha donato come simbourbano e architettonico di lo di buon augurio un caliBaragiano scalo, richia- ce alla nuova chiesa che i vorrebbero mando, in una impostazio- baragianesi ne moderna, i valori pro- consacrata a San Gerardo fondi della tradizione cat- Maiella, patrono della Basilicata e baragianese di tolica». L'economo diocesano origine.
SATRIANO - Sarà il Comune di Satriano di Lucania a ospitare la Festa del Tricolore organizzata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia (Unuci). La festa si celebrerà stamattina nel teatro “Anzani”, in piazza Garibaldi. Le celebrazioni avranno inizio alle 10, con l’esibizione della banda della Brigata Pinerolo. Sono previsti, poi, i saluti e gli interventi di Gennaro Finizio (presidente Unuci), Michele Miglionico (sindaco di Satriano), Vito Antonio Telesca (dirigente scolastico), prospero De Franchi (presidente consiglio regionale di Basilicata), Luigi Riccio (prefetto di Potenza). A mezzogiorno, poi, è prevista la consegna delle bandiere agli studenti delle locali scuole Materna, Elementare e Media inferiore. L’intera celebrazione si terrà con il Patrocinio del consiglio regionale della Basilicata e con la partecipazione del comando militare Esercito Basilicata e dell’amministrazione comunale di Satriano di Lucania. Con la manifestazione si vuole celebrare l’anniversario della nascita del Tricolore: cade quest’anno, infatti, il 212° anniversario. Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta «che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti». Le celebrazioni sono state organizzate a Satriano di Lucania, con l’intento di portare le istituzioni verso la periferia e offrire un contributo alla diffusione dei valori che attengono alla identità nazionale.
Mercoledì 7 gennaio 2009
23 Genzano di Lucania I lavori sono a buon punto. Spesi 75.000 euro finanziati dalla Regione
La chiesa della memoria Il sindaco Cancellara punta sul recupero dell’edificio GENZANO DI LUCANIA La chiesa del centro storico sta riacquistando l'aspetto che, presumibilmente, doveva avere nel XV sec., quando fu edificata in onore di Maria SS. della Platea. Del contributo di 75.000 euro ottenuto dalla Regione per far fronte all'intervento di manutenzione straordinaria va fiero il sindaco Rocco Cancellara, il quale ritiene che l'edificio sacro rivesta il ruolo importante di vincolo alle origini per la memoria collettiva dei genzanesi. In quest'ottica di ritorno all'antica purezza esteticofunzionale, notevole è stato l'impegno dell'arch. Carmine Pietrapertosa, direttore dei lavori, nel curare il progetto. Anche se purtroppo, per vari motivi (alcuni legati all'insufficienza dello stanziamento), non tutte le sue idee potranno essere poste in atto. "Già danneggiata dai terremoti del 1694 e del 1857 ci dice l'architetto - , la struttura della chiesa Madre fu rinforzata con grosse catene; ma risale solo alla fine degli anni Cinquanta un pesante e discutibile intervento di ristrutturazione, protrattosi per circa un decennio". In quell'occasione, sotto l'ègida di quello che Pietrapertosa definisce “un malinteso senso della modernità", le volte furono sostituite da solai in laterocemento, le colonne delle navate e le relative arcate rimpiazzate da pi-
Lavello
Il consiglio sbarca sul web
A lato l’edificio prima del restauro. Sopra i lavori
lastri e travi in calcestruzzo, la facciata fu mutilata e privata dei pinnacoli, locali accessori e campanile furono demoliti e ricostruiti. Gran parte delle aberrazioni apportate il secolo scorso sono quindi irreversibili, ma comunque l'stetica della facciata è stata ripristinata al meglio. «Abbiamo rimosso dei setti murari, uno dei quali erto fino a 18m dal suolo, che an-
Lavello «Bilancio negativo»
davano riguardati come vere e proprie superfetazioni; e che oltretutto andavano a costituire un reale pericolo, in una zona sismica di classe II», conclude Pietrapertosa, Infine, il nuovo intonaco utilizzato (il 'Terranova', per ceri versi simile all' 'opus signinum', noto fin dall'epoca romana ed inizialmente proposto alla Sovrintendenza) è tra i migliori
prodotti naturali biocompatibili, oltre che risultare efficacissimo per i restauri in presenza di umidità". Ed a proposito di quest'ultimo problema, va aggiunto che è stato sostituito l'intero sistema di grondaie e tubature pluviali seguendo uno schema più consono alle esigenze. Nei prossimi giorni, l'impresa Mauro, appaltatrice dei lavori, procederà con la
prevista risagomatura della parte posteriore della struttura, quindi l'intervento potrà considerarsi concluso. Notevoli, le opere d'arte contenute nella chiesa. Fra tutte, vale la pena di ricordare un polittico di recente attribuito a Giovanni Bellini ed attualmente in mostra a Roma presso le Scuderie del Quirinale. Gianrocco Guerriero provinciapz@luedi.it
LAVELLO - Era partito in forma sperimentale il 10 settembre scorso. Visto anche il buon successo il servizio per la trasmissione via web delle sedute del consiglio, è stato prorogato. L’obiettivo dell’amministrazione che con deliberazione n. 56 del 10 luglio 2008, ha stabilito di attivare il sistema è di «consentire una più facile fruibilità da parte dei cittadini dell’attività consiliare e, contestualmente, avvicinare l’azione amministrativa alla popolazione amministrata, semplicemente mediante l’utilizzo della rete internet». Il servizio, in forma sperimentale, è partito con la registrazione della seduta di Consiglio Comunale del 30 settembre 2008 ed è proseguita con la registrazione delle successive sedute. Tutte le sedute finora registrate da quella data sono consultabili. Basterà cliccare sul sito del comune all’indirizzo www.comune.lavello.pz.it e si potrà accedere al servizio.
Fondo stradale ghiacciato
Di Giacomo del Pd Esce fuori strada “boccia” la giunta Solo tanta paura LAVELLO - Pubblichiamo la seconda parte dell'intervento del consigliere Fernanrdo Di Giacomo del Partito Democratico. Primi bilanci dell'attività della giunta Annale a chiusura del primo semestre di lavoro dell'anno 2008. Critiche e attacchi ma anche riflettori accesi sulla particolare composizione della maggioranza locale con i socialisti, tra cui lo stesso sindaco Antonio Annale, il Popolo della Libertà ed altri. Riflessioni e valutazioni anche all'indomani della presa di posizione in consiglio comunale da parte del consigliere di maggioranza Antonio Calice. «In un recente comunicato - fa sapere Di Giacomo - A. Giansanti (direzione regionale Ps) afferma che “…lo sbocco dell'appello di Nencini, in vista delle elezioni europee del giugno 2009, è di agire per definire un progetto della sinistra del futuro i cui eletti al Parlamento Europeo siedano accanto ai rappresentanti laburisti, socialisti e socialdemocratici, presentando un’unica lista….Tra i principi cui dovrebbe ispirarsi la sinistra riformista ne indico tre, attorno ai quali non dovrebbe essere impossibile riconoscersi: 'Merito, Inclusione, Responsabilità. Aggiungo il termine 'Libertà, da strappare quanto prima alle mani della destra…». «Queste affermazio-
ni - conclude il consigliere di opposizione Pd, Fernando Di Giacomo - oneste e giuste da parte di Giansanti non trovano riscontro a Lavello dove il Ps è schierato in una coalizione (contro natura) con An. Prima o poi questo nodo cruciale, per la chiarezza della vita politica di Lavello, deve essere sciolto perché non ci si può definire di sinistra e stare assieme a chi è profondamente e culturalmente di destra». da. ma.
GINESTRA-BARILE - Oramai è un bollettino quotidiano. Anche ieri la cosiddetta strada di nessuno si “è macchiata” di un altro - piccolo per fortuna, incidente. Niente di grave per il guidatore. La causa dell’uscita di strada (vedere foto a lato) è da addebitare al fondo stradale reso viscido e ghiacciato. G. Granolla, alla guida di una panda 4x4, mentre si dirigeva verso Barile, è sbandato con la sua macchina, proprio nelle famose
curve ombrose, dove non batte mai il sole, finendo, per fortuna, la sua corsa contro il muro laterale. Granolla, per niente spaventato, è stato bravo a non frenare sul fondo stradale ghiacciato. Non resta che denunciare la mancanza di sicurezza su questa strada, ed il pericolo per chi vi transita. Una considerazione visto il numero deciamente alto degli incidenti nell’ultimo periodo. Il Comune di Ginestra, infatti, finite le festività
La macchina uscita fuori strada
natalizie, farebbe bene a mettere nell'agenda dei suoi programmi immediati, la sicurezza di questa strada, tanto
Viaggio in Terrasanta per il sindaco di Banzi BANZI - Le sue foto sono ben in evidenza sulla pagina principale del sito internet del Comune di Banzi. Il sindaco Nicola Vertone è stato proprio nei giorni scorsi in Terrasanta e particolamente a Betlemme, città gemellata con il paese lucano. E proprio nella città dove è nato Gesù, è intervenuto nel corso del convegno sui centri storici delle citta` del mediterraneo. «Ha esaltato in quel consesso si spiega sul sito - le bellezze storiche, artistiche, paesaggistiche ed archeologiche di Banzi. Successivamente il Sindaco di Banzi, ed il Prof. Sebastiano Tafaro, Preside della facolta` di Giurisprudenza dell`Universita` di Taranto e Banzese verace, in forma ufficiale, e` stato ricevuto dal Sindaco di Betlemme Victor Batarseh al quale ha portato il saluto
della comunita` di Banzi e l`augurio che presto in palestina ci sia una pace vera e duratura. Ha assunto un impegno a che nel prossimo anno altri Sindaci Lucani si aggreghino a questo progetto. Ha stigmatizzato, infine con parole forti la costruzione del muro che isola Betlemme da Gerusalemme» Dopo aver fatto dono al sindaco di Banzi di una sciarpa ha voluto consegnare un simbolo da donare agli studenti di Banzi in occasione del concerto che si è tenuto lo scorso 5 gennaio. In conclusione del suo intervento ha richiamato le parole pronunciate da Giorgio La Pira in occasione di una visita in Terra Santa avvenuta nel lontano 1957: «Che la stella di Betlemme illumini il percorso di pace per il nostro popolo”».
Il sindaco a Betlemme
importante e vitale per l'area nord della Basilicata e per chi deve raggiungere Venosa e la superstrada Potenza-Melfi, facendo la voce grossa verso gli Enti preposti al miglioramento della viabilità. In questo caso la Provincia, che ha promesso di intervenire in caso di neve e ghiaccio, in base ad un accordo stipulato nel lontano 2004 in Prefettura con l'allora Prefetto Mauriello. Anche il Comune di Barile farebbe bene a far sentire la sua voce, presente, col Sindaco, il giorno degli accordi presi. Con il clima rigido di questi giorni e le nottate sotto zero, ad ogni mattinata si rischia su questa strada e con le scuole che si apriranno il flusso dei veicoli sulla Ginestra-Barile aumenterà. Su questa strada manca l'intervento, sia comunale e soprattutto quello provinciale. Finora nessun mezzo spargisale è transitato, figuriamoci quando farà un pò di neve cosa succederà! Lorenzo Zolfo provinciapz@luedi.it
Mercoledì 7 gennaio 2009
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Melfi Per l’uomo c’è l’obbligo di allontanamento dalla propria abitazione
Convalidato l’arresto ma torna in libertà MELFI - Il gip del tribunale di Melfi, Antonio Riccio, nella mattinata di ieri, ha convalidato l’arresto per l’uomo accusato di aver picchiato la propria figlia, cambiando la misura cautelare: dagli arresti in carcere all’obbligo di allontanamento dalla propria avbitazione. «In pratica - fa sapere l'avvocato Giuseppe D'Addezio raggiunto telefonicamente che difende l'uomo insieme al collega Gaetano Aranio - il gip ha derubricato il capo d'accusa di tentato omicidio disponendo per il cinquantunenne la misura cautelare dell'obbligo di allontanamento dalla propria abitazione». L’uomo dunque torna in
libertà ma sul suo capo pende l’accusa di lesioni gravi. L'episodio di sabato scorso ha suscitato molto clamore in città. Infatti l'uomo, dopo un diverbio con la propria figlia l’avrebbe picchiato procurandogli una ferita da taglio sulla mano guaribile in 10 giorni. Il cinquantunenne avrebbe preso un coltello da cucina cercando di colpire più volte la figlia. L'intervento della madre avrebbe evitato conseguenze peggiori per la giovane ventenne. Gli agenti del commissariato di Melfi diretti da Mario Russo, raccolte le testimonianze hanno successivamente provveduto all’arresto dell’uomo.
Curioso risveglio per gli abitanti del paese arbereshe
Ginestra, quando i panettoni crescono sugli alberi GINESTRA - Il giorno della Befana nel piccolo centro arberesh c'è stato qualcuno che ha voluto regalare un panettone ed una confezione di pane a tutta la comunità. Con grande sorpresa, ma non tanta, nell'albero di ulivo che divide la rotatoria all'ingresso del paese, provenendo da Barile, era sistemato un panettone. Mentre, nel portafiori di cemento, che fa da Panettone appeso all’albero spartitraffico, nel piazzale del Santuario della Madonna di Costantinopoli, protettrice del paese, per la verità sempre vuoto, è stato posto una confezione di pane bianco accompagnato da un foglietto con la seguente dicitura: “E che c'è stato e sempre ci sarà. Adesso più che mai con questi tempi, tutti moderni e nuovi. Il vero buon pane sia per tutti quelli che ci mangiano”. l.z.
Il commissariato di Melfi
Melfi Il primo cittadino risponde alle critiche dei giorni scorsi della minoranza
«L’azienda 167 non può chiudere» Il sindaco Navazio conferma l’importanza della struttura MELFI - La minoranza di centro sinistra di Melfi continua a chiedere la messa in liquidazione dell'azienda speciale 167. Un argomento particolarmente caldo, anche in considerazione dell'elevata somma di denaro, circa 300.000 euro, che comporta mantenere l'apparato, spesa che ogni anno ricade sulla cittadinanza. Il sindaco Navazio già nell'aprile scorso, si è manifestato a favore della soluzione chiusura, condividendo quanto sostenuto dall'opposizione, a patto però che la stessa azienda termini la fase operativa ancora in corso. Il concetto lo chiarisce meglio ai nostri taccuini lo stesso primo cittadino federiciano: «In questo momento l'azienda speciale 167 non si può chiudere, in quanto non sta svolgendo una semplice fase gestionale, ma bensì una fase importante che richiede il totale mantenimento delle sue funzioni. Si sta interagendo con il Ministero delle Infrastrutture per l'attuazione del piano amministrativo - burocratico, affinchè si proceda all'assegnazione dei 300 alloggi ancora da assegnare. Questa è una operazione che contrariamente a quanto sostiene la minoranza, non può essere svolta dalla giunta né tantomeno da un commissario liquidatore che se nominato, comporterebbe comunque dei costi che di fatto non risolverebbero la questione». Questa l'opinione del Sindaco Navazio che aggiunge: «Voglio in ogni caso ribadire
MElfi Sono 5 le iniziative in cantiere
Il sindaco di Melfi Ernesto Navazio
Alberghiero punta alla formazione con i progetti Pof
che non sono contrario allo scioglimento dell'azienda speciale, anzi. Ora però non è il momento di portare avanti questo argomento che mi sembra anche usato dal centro sinistra in maniera demagogica, giusto per alzare inutili polveroni e conquistare le ribalte giornalistiche. Inoltre bisogna sapere che precedentemente il varo della 167 è stato ampiamente condiviso dal consiglio comunale e dunque anche dal centro sinistra. Semmai, sottolinea Navazio, potrebbe risultare interessante valutare il futuro di questa azienda, che potrebbe occuparsi di altre mansioni, come il piano energetico
o valutare gli interventi da effettuare nel centro storico, nel programma di rilancio e riqualificazione urbanistico". Ed infine la chiusura del Sindaco di Melfi: " Ci tengo a precisare che qualsiasi discorso di spartizione o di occupazione di poltrone non ha mai interessato questa maggioranza. Pertanto rispedisco al mittente talune considerazioni". Nel frattempo l'opposizione cittadina insite e non esclude di rivolgersi alla Corte dei Conti, per una verifica globale della situazione Azienda Speciale 167. Emilio Fidanzio provinciapz@luedi.it
Rionero in Vulture Parla il direttore artistico dell’associazione, Armando Lostaglio
Bilancio positivo per il CineClub “De Sica” RIONERO – Si espande sempre più l’orizzonte operativo del CineClub “Vittorio De Sica – Cinit”, fondato da oltre un decennio dal critico cinematografico Armando Lostaglio e dal presidente Donato Labella. Infatti è sempre più diffuso ed ampio l’interesse da parte delle scuole di ogni ordine e grado per il sodalizio rionerese, divenuto anche un sicuro punto di riferimento a livello universitario. «Il nostro impegno di cultura cinematografica – ha detto il direttore artistico del De Sica Armando Lostaglio – divulgato sul territorio e non solo, da oltre quindici anni, ha portato riconoscimenti ed apprezzamenti anche da parte di studenti universitari non solo lucani ma anche di altre regioni italiane, tant’è che in tutti questi anni diversi so-
Vittorio De Sica
no stati i supporti culturali forniti a studenti lucani impegnati nella stesura di tesi di laurea, così come recentemente ad una studentessa dell’ateneo di Pisa, che ha trovato nelle indicazioni del De Sica un esteso campo di riferimento, oltre che di contatti con autori e registi che in questi anni hanno
avuto modo di girare storie in Basilicata». Lostaglio ha pure ricordato che di recente il CineClub De Sica è stato invitato dai laureandi di Roma e di Pisa per offrire un proprio contributo di esperienze e di ricerche, in particolare per quanto riguarda la storia dei documentari girati nei decenni scorsi e più di recente in Basilicata. Supporti che il De Sica ha potuto fornire grazie ai rapporti scaturiti anche dalla pregevole esperienza del Festival delle Arti Cinema e Teatro promosso dallo stesso CineClub De Sica a Rionero nel maggio scorso presso il teatro “La Piccola”, nell’ambito del progetto Culture in Loco sostenuto dalla Regione Basilicata e dal Pit Vulture Alto Bradano. «Autori come il materano Gianni Maragno, che ha scritto la sceneggia-
tura del Monaco Bianco, il regista naturalizzato lucano Fulvio Weltz, gli affermati Giampiero Francese di Melfi e i giovani venosini realizzatori dell’eccellente documentario sulla morte Girasole, ha sottolineato il direttore artistico - offrono ampi spunti critici per approfondimenti cinematografici in Basilicata. Un susseguirsi di esperienze artistiche e culturali col mondo della scuola – ha concluso Lostaglio che ha egli stesso contribuito alla stesura di tesi di laurea sul lavoro ed il mobbing, per facoltà come psicologia e sociologia – cui il De Sica continuerà ad ampliare, tenendo fede alle prerogative di divulgazione della cultura cinematografica sul territorio». Michele Rizzo provinciapz@luedi.it
MELFI – Dopo le lunghe vacanze di Natale e fine d’anno, si ritorna a scuola con la necessità certo di confrontarsi con la seconda parte dell’anno scolastico, con la prosecuzione di programmi e corsi di studio ma anche con nuovi progetti. È il caso questo dell’Istituto Alberghiero di Melfi che, con il 2009, avvia una serie di nuovi ed interessanti progetti offerti ai propri studenti quali occasioni forti per la crescita di formazione e professionalità, ma anche per ottenere crediti formativi da poter far valere in sede di esami o di piano di studi dell’anno in corso e dei successivi del proprio profilo. “Si tratta di ben cinque progetti Pof, quindi di piano di offerta formativa a disposizione dei ragazzi e della loro crescita – ha fatto sapere in questi giorni l’Istituto Alberghiero di Melfi attraverso la tutor Lucia Santarsiero – e che attiviamo con la ripresa dell’anno scolastico dopo le festività del periodo”. La professoressa ha anche illustrato quello che i nuovi progetti prevedono “trattandosi di bandi interessanti che daranno diritto al rilascio di attestato di frequenza e, come stabilito dal Collegio dei Docenti, anche il riconoscimento d’apposito credito formativo ai partecipanti”. Diversi responsabili dei progetti, con la Santarsiero che cura ed attua quello sul Giardino Aromatico e quello sul Tartufo lucano, mentre per gli altri impegnati i colleghi D’Ascoli, Botte, Vietri. Quest’ultimo coordinerà il progetto definito “L’arte della tavola: cibo e bevande”, che consiste nella ricerca sulle tradizione enogastronomiche dell’area, gli usi ed i costumi in ambito culinario e le tradizioni alimentari che prevedono aromi, sapori, erbe e liquori, ma anche curiosità
storiche sul gastronomico, riscoperta di antiche ricette e magia, fino a realizzare interviste e brevi articoli con i ragazzi sempre protagonisti. Far conoscere il tartufo e le zone della nostra regione dove cresce ed è possibile trovarlo, è invece l’obiettivo di un secondo progetto, volto anche a creare nuovi percorsi turistico – gastronomici nelle zone di presenza maggiore del tartufo lucano, facendo conoscere tale ingrediente spesso presente in ricette e piatti del nostro uso regionale, ma anche presenze storico ambientali, habitat, pecurialità delle zone e il tutto realizzando dei prodotti multimediali da diffondere sul sito della scuola e come occasione di conoscenza della nostra terra. Oltre a questo progetto, la professoressa Santarsiero poi coordinerà il progetto sulla messa in atto del ripristino del giardino aromatico dell’istituto melfitano e permetterà anche lo studio e l’osservazione di piante aromatiche, da usare come aromi e profumi a seconda dei piatti preparati. Alla professoressa D’Ascoli, invece, tocca il coordinamento di un Pof che punta alla lettura ed alla diffusione dei quotidiani nelle scuole ed all’avvicinare i giovani ad una sempre maggiore lettura critica per costruire una propria autonomia di giudizio mentre a Rino Botte il progetto volto alla riscoperta del valore della diversità. «Si tratta di un qualcosa di importante per tutti i giovani – ha affermato il docente – ed intende affrontare il tema di ogni diversità, da quella che concerne l’inclusione dei diversamente abili a quella che vale per chi è diverso per religione o usi alimentari, dalla intolleranza alimentare alla celiachia, ai vegetariani». Antonio Baldinetti
Mercoledì 7 gennaio 2009
25 La Salva della Flai Cgil: «C’è bisogno di una programmazione effettiva dei lavori»
Forestali valdagrini dimenticati Nubi sul loro futuro. Il contratto è scaduto il 31 dicembre VAL D'AGRI - Forestazione: riflettori puntati sull'accordo scaduto il 31 Dicembre 2008 tra Eni - Regione sulla salvaguardia ambientale. Con l'accordo scaduto a fine anno tra l'ente regionale e la compagnia petrolifera, si attendono le risposte e chiarimenti su ciò che succederà in futuro al settore della forestazione nel comprensorio del petrolio. Dilemmi focalizzati, in vista anche del riordino delle Comunità Montane, sulle 151 giornate, precarietà occupazionale, sblocco del turn - over, un efficacia calendarizzazione dei lavori, futuro legato al neo Parco Nazionale Val d'Agri - Lagonegrese….” Nonostante, le rassicurazione dell'assessore all'ambiente Santochirico, alcuni dei problemi non sono mai stati risolti anzi sono ritornati puntuali all'ordine del giorno: precarietà occupazionale, certezza di lavoro per i forestali dopo il 2008, scadenza dell'accordo di programma per l'utilizzo delle royalties petrolifere,spettanze pagate a norma, migliorare le condizione di vita di dei lavoratori,
Lavoratori forestali all’opera
salvaguardare lo spazio rurale, una calenderizzazione del periodo di lavoro nell'arco dell'anno, per una migliore ottimizzazione dei lavori. Procedure amministrative, provocate da ritardi burocratici che creano gravi disagi ai lavoratori, i quali per ricevere le spettan-
ze dovute devono attendere il trascorrere un lasso di tempo dai 4-5 mesi , dimenticando che per la gran parte di essi la forestazione rappresenta l'unica fonte di reddito. Forti sono le posizioni dei Sindacati sul prossimo accordo con l'ENI sulla salvaguardia Ambientale,
le 151 giornate per tutto il territorio regionale che senz'altro sarà positivo ma che di fatto non tiene conto delle peculiarità dei cantieri forestali dell'area che dalle 640 Unità del 2000 ha visto uscire dal mondo della forestazione ben 300 unità. (le unità al 2008 sono 348). Il ri-
chiamo è anche sullo sblocco del turn - over degli addetti forestali per gli anni 2006 e 2007, approvato dalla Regione Basilicata, che ha penalizzato in modo grave un territorio come l'Alta Val d'Agri. Un turn over che ha previsto solo venti unità lavorative per 6 comuni
(Grumento Nova con 2 unità, Viggiano 1, Marsico Nuovo 6, Moliterno 5, San Chrico R 4 e San Martino 2). Un problema quello dello sblocco del turn over, sollevato spesso durante convegni e incontri sul tema della forestazione, per il ricambio generazionale, con l'assunzione di giovani qualificati e specializzati, in uno settore considerato una grande risorsa per il territorio valdagrino. Puntualizzazione anche sul fondamentale attività che svolge il settore nella gestione del verde pubblico comunale. «La forestazione e i forestali - ha spiegato La Salvia della Flai - Cgil - hanno un ruolo importante nella gestione del verde pubblico, ma poche sono le giornate a disposizione. C'è bisogno - ha aggiunto - di un incrementazione della giornate sul versante del verde pubblico comunale. C'è bisogno di una programmazione effettiva dei lavori, di progettazione a sostegno di un attività che svolge un ruolo di centralità nel territorio valligiano». Angela Pepe provinciapz@luedi.it
Pubblicato un libro scritto dai diversamente abili
Centro “Smile” di Moliterno Senise, grande successo Gli ospiti si raccontano per la rassegna dei cori
MOLITERNO - Presentati nella bibliomediateca comunale i lavori dei ragazzi diversamente abili che frequentano il locale Centro Smile. Questo Centro, giunto al quinto anno di attività, è una struttura diurna socio-educativa che offre ospitalità ed assistenza qualificata a soggetti in situazione di handicap. Non un centro ricreativo, ma una struttura con il dichiarato scopo di migliorare la vita di questi ragazzi dal punto di vista materiale e cognitivo A questi soggetti, difatti, vengono garantite prestazioni socio-educative, assistenza alla persona ed attività culturali e di sensibilizzazione a quanto li circonda. Gli interventi socio-educativi, organizzati in macroaree, comprendono attività per lo sviluppo ed il mantenimento di abilità cognitive e di autonomia, attività motorie, occupazionali e di sensibilizzazione. Diverse le attività che vedono impegnati gli ospiti. Dall'arte all'informatica, dal cucito al giardinaggio, dalla cucina alla musica popolare. Attività tutte organizzate sulla base di un Piano Educativo individualizzato che mira a favorirne l'autonomia e l'integrazione sociale. Diciassette al momento gli utenti della strut-
tura, tutti maggiorenni e sia di Moliterno sia dei paesi limitrofi, impegnati dalle otto e trenta di mattina fino alle diciassette del pomeriggio, compreso il pranzo. Nel centro sono impegnate a tempo pieno due educatrici, in possesso di laurea, e vari operatori opportunamente qualificati. All'attività propria del Centro Smile si affianca, inoltre, la locale Bibliomediateca. Settimanalmente i ragazzi del Centro trascorrono tre ore nella struttura comunale dove Nilla Lagrutta, una delle responsabili della biblioteca, li coinvolge nell'ascolto di brani di libri da lei letti. A lettura terminata, ad ognuno viene fatta compilare una scheda dove sono richieste alcune notizie relative al libro letto: il titolo del libro, l'autore, il protagonista, il luogo, il tempo e le parole nuove eventualmente apprese. E tutti, assicura la bibliotecaria, non saltano una notizia, confermando come questa terapia è essenziale alla loro crescita mentale, cognitiva, linguistica ed intellettuale . Tutto questo lavoro ha portato alla realizzazione del libro “Io sono…”. Edito a cura della stessa bibliomediateca. ge. te.
SENISE - Eccezionale rassegna di cori polifonici nella chiesa S.Francesco di Senise, alla quale ha assistito un numeroso pubblico, nonostante freddo e pioggia esterna, non attiravano più di tanto la presenza della gente. Si è infatti tenuta la seconda edizione del concerto “Voci dal Sinni”;rassegna presentata dall’associazione musicale “Euridice”, con il patrocinio della comunità montana Altosinni e della locale proloco. Tutti molto bravi gli interpreti, a cominciare dal pianista Giovanni Bellusci di Senise, trentuno anni soltanto ma già con un sicuro avvenire davanti, del quale sentiremo parlare; e poi il basso, Giuseppe Ranoia di Montalbano; il maestro mario Demitolo, la so-
prano Silvia Barletta, il maestro Francesco Muscolino di Tursi e la direttrice Vittoria Maria Corrado di Nova Siri. Il programma è iniziato con il coro “Esperia” di Policoro, diretto proprio da Vittoria Maria Corrado: “Cantate Domino” di mons. V. Miserachs; “Canon of Peace” di J. Pachelbel; ” The Virgin Mary gospel” di anonimo; “The storm is passing over gospel” di C. Tindley; infine la soprano Silvia Barletta ha cantato “Agnus Dei”di Bizet. Subito dopo, il coro “Cantori del Pollino”, diretti da Mario Demitolo, ha intonato: “Unamusica dal Ciel”, di anonimo e poi “Gli angeli nelle campagne” di S. A. Dè Liguori; “Fantasia di Natale” di F. Couperin, ”Gloria”
MOLITERNO Scende in campo la solidarietà targata Ant MOLITERNO - Pienamente riuscita la raccolta fondi in favore dell'Associazione Nazionale Tumori Italia Onlus. Numerosi, difatti, coloro che hanno affollato le tribune del campo sportivo moliternese per assistere all'incontro di calcio tra la squadra femminile “le Amazzoni” di Sarconi e le ragazze pugliesi del “Francavilla Fontana” contribuendo, così, fattivamente alle finalità dell'associazione. A dare il calcio d'inizio alla gara una gentile signora, Silvana Sangiorgio, del direttivo ANT di Villa d'Agri. A questa delegazione è stato interamente devoluto “l'incasso” della gara. Ad organizzare il tutto la società di calcio femminile di Sarconi, non nuova a questi gesti di solidarietà. Al suo attivo, nel passato, una raccolta di fondi per i terremotati del Molise oltre ad una proficua collaborazione con l'Associazione Italiana per le Leucemie. All'ini-
ziativa hanno subitamente aderito l'amministrazione comunale di Moliterno, diversi rappresentanti dell'amministrazione presenti in tribuna, ed il Comitato Regionale Lucano della FIGC presente allo stadio con il presidente Rinaldi ed il vice presidente Emilio Fittipaldi. L'ANT svolge prettamente assistenza domiciliare gratuita ai sofferenti di tumore ed alle loro famiglie. Sviluppa, inoltre, diversi progetti tesi tutti alla lotta del tumore in ogni sua forma, con la convinzione che l'assistenza ai cosiddetti “malati terminali”di cancro è un diritto, e il non attuare queste forme di solidarietà li priverebbe dell'aiuto a cui hanno diritto in una fase della vita che non ammette appello. Un progetto questo dell'ANT, la cui garanzia di sopravvivenza ed espansione è nelle sole mani dei sostenitori volontari. Gerardo Tempone
Sopra le squadre scese in campo. A lato un’azione di gioco
di Vivaldi, mentre il basso Giuseppe Ranoia ha cantato “Gratias agimus tibi di Bach. Il programma è proseguito poi con il coro “Regina Anglonensis”di Tursi diretto dal maestro Francesco Muscolino, che ha intonato: “Cantate Domino” di G. Croce; ” Ne Timeas Maria” di T. L. De Victoria; “Alto e glorioso Dio” di Frisina e “White Cristmas” di M. Teresa. Il soprano Silvia Barletta ed il basso Giuseppe Ranoia, insieme hanno cantato “ecco il Messia”. Molto bello ed interessante poi il finale, quasi a sorpresa per quanti erano arrivati da poco, giacchè a cori uniti è stata intonata la Corale dalla Cantata n. 147 di Bach. Giovanni Costantino provinciapz@luedi.it
Matera 26
Mercoledì 7 gennaio 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Distribuiti buoni acquisto e donate merendine dal Centro Ascolto del disagio all’istituto Sacro Cuore
La Befana della solidarietà Iniziative benefiche al Comando provinciale dei vigili del fuoco E' all'insegna della solidarietà il 2009 per il Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Matera. Lo ha sottolineato ieri, nell'ambito dei festeggiamenti per l’Epifania, il comandante provinciale Emanuele Franculli. Ai bambini dell'istituto Sacro Cuore della città sono stati consegnati due buoni acquisto da spendere nei negozi cittadini e 500 merendine donate dal Centro ascolto del disagio di Basilicata, che saranno distribuite nei prossimi giorni. «Questa è la prima iniziativa dell'anno e intendiamo continuare così per tutto il 2009. - ha affermato l'ingegner Franculli - Oltre a quelli che sono i nostri compiti istituzionali vogliamo portare avanti anche l'impegno sociale. Faremo da tramite tra le associazioni per cercare di risolvere quei problemi che esulano dalle emergenze che siamo abituati a fronteggiare quotidianamente». Si consolida, quindi, nel 2009, l'attenzione del Comando provinciale dei Vigili del fuoco nei confronti del sociale: in passato, ci sono state collaborazioni con associazioni che si occupano di bambini sordomuti, di persone down e, da diverso tempo nel periodo estivo, la caserma della città dei Sassi prevede attività di animazione rivolte agli anziani. Ieri mattina, la consegna dei doni ai piccoli dell'istituto Sacro Cuore è avvenuta alla presenza del vescovo della diocesi di Matera e Irsina, monsignor Salvatore Ligorio. Prima dell'esibizione della Befana, monsignor Ligorio ha dialogato nel piazzale della caserma con i più piccoli. Attorniato dai bambini, ha spiegato loro il significato dell'Epifania e ha ribadito l'importanza della pace.
GLI SCATTI DELL’EPIFANIA NELLA CASERMA
Presenze record per i presepi La torretta di esercitzione
La Befana (Videouno) L’ingegner Franculli e il vescovo Uno dei presepi in concorso
In attesa della Befana (Videouno)
Il vescovo con i bambini (Videouno)
Subito dopo, dalla torretta di esercitazione, per la gioia dei bimbi, si è affacciata la Befana. Un vigile del fuoco in pensione, opportunamente travestito, ha iniziato a
Matrimoni civili a S. Lucia e Agata CAMBIA sede l’edificio che il Comune ha pensato di adibire allo svolgimento dei matrimoni civili. Le cerimonie, infatti, si svolgeranno nell'ex Convento di Santa Lucia e Agata. Lo ha deliberato la Giunta Comunale di Matera, che ha individuato l'immobile sito nei rioni Sassi, alla via Madonna delle Virtù, quale nuova sede, in sostituzione di Palazzo Acito, immobile per il quale è stata trovata un'altra destinazione. Nell’edificio in via Fiorentini era stato individuato il sito in cui finora erano stati celebrati i riti civili. Al dirigente dell'Ufficio Sassi è stato dato mandato di predisporre una perizia per i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione e di tutti gli atti necessari al raggiungimento dello scopo, ovvero quello di rendere l'immobile confacente all'uso per cui è stato destinato. «L'ex Convento di Santa Lucia e Agata - spiega il sin-
Successo della VI rassegna
Un matrimonio civile
daco Emilio Nicola Buccico rappresenta una struttura che molto ben si presta alla celebrazione del rito civile del matrimonio e che conferma l'attenzione dell'Amministrazione Comunale di riservare a tal fine una sede prestigiosa della città, ubicata proprio nel cuore dei Sassi». matera@luedi.it
giocare con la scopa dall'ulti- cioccolatini. A bordo di un fuoristrada, mo piano della torretta, ha tentato un improbabile lan- ha distribuito i dolciumi incio nel vuoto, per poi rag- sieme ai boy scout del Cngei. giungere i bambini con un Rossella Montemurro cesto pieno di caramelle e r.montemurro@luedi.it
SONO stati 14 mila, dei quali 3300 turisti, i visitatori della sesta edizione della mostra concorso “Natale è presepe», allestita a Matera dal Gruppo Teatro Matera nelle grotte di vico Solitario del Sasso Caveoso. Lo ha reso noto il presidente del sodalizio, Enrico Annecchino, in occasione della chiusura della mostraconcorso, che ha visto nella giornata dell’Epifania anche la visita del sindaco Emilio Nicola Buccico. Gli organizzatori, che stanno lavorando a una mostra permanente sui presepi, premieranno nei prossimi giorni i vincitori delle diverse sezioni con premi della giuria e dei turisti. La manifestazione ha avuto la partecipazione di 50 presepi in cartapesta, tufo, legno e altri materiali esposti negli ambienti attigui alla «Casa grotta della civiltà contadina.
Il concorso è stato articolato in tre differenti sezioni: artigiani e artisti, amatori e presepisti e scuole. Giunto alla Vi edizione, “Il Presepe è presepe” consente ad appassionati e artigiani di poter rappresentare utilizzando i materiali più adatti, la Natività e più in particolare l’immagine del Presepe che, coniugata a quella dei Sassi di Matera, sono il binomio più suggestivo per ler feste natalizie. Particolari i parametri che hannoconsentito alla giuria di valutare le opere: espressività emotiva e religiosa, proporzioni e plasticità della forma, aspetto cromatico e originalità e abilità nell’uso dei materiali. Nella categoria degli amatori, la giuria ha apprezzato in particolare la qualità raggiunta. Oltre 50 le opere presentate, alcune delle quali fuori concorso. matera@luedi.it
L’INTERVENTO
Nuova amministrazione, vecchi problemi AD oltre un anno e mezzo dall'insediamento della nuova amministrazione di centrodestra, la città di Matera continua a presentare la stessa immagine della precedente amministrazione. Non è cambiata la pulizia della città né la manutenzione delle aree verdi. Ancor più lontana rimane la risoluzione dei problemi relativi al traffico, la segnaletica orizzontale e verticale, la questione dei parcheggi e, non ultimo, la stessa sicurezza che offre lo stato di vetustà dei marciapiedi e piani viabili, sempre più segnati da pavimentazioni con diffuse sconnessioni o buche, sicuramente oggetto di contenziosi e richieste di danni da parte dei cittadini. E' ora che si pensi a razionalizzare nuove aree di parcheggi a ridosso del centro della città, vista la mobilità sempre più diffusa di interi quartieri dormitori sorti nell'ultimo decennio sia nella parte Sud che Nord della città. Basta aver osservato nei giorni delle festività natalizie gli incolonnamenti e la sosta
di macchine in aree non consentite per capire il grave disagio degli automobilisti che non possono subire solo multe, ma si aspettano da una amministrazione attenta e responsabile anche investimenti dei proventi dalle infrazioni che peraltro lo stesso codice della strada prescrive, prevedendo di investire per la sicurezza almeno il 50% dei citati introiti. Occorre attivare alcuni sensi unici sulle vie Lucana/XX Settembre/Annunziatella/Nazionale, non trascurando di sviluppare piste ciclabili e l'uso di mezzi pubblici anche gratuiti nelle ore di massimo traffico. Con il nuovo regolamento urbanistico non si pensi solo ad ampliare i confini della città, ma forse sarebbe più logico puntare anche a risolvere vecchi problemi dando corso al recupero e rinnovamento di vecchi quartieri tanto da poter introdurre servizi alla città ed ai cittadini che con le vecchie e nuove tasse concorrono sempre di più a sostenere la spesa pubblica. Alcuni modesti problemi possono essere risolti nell'immediatezza
con squadre di manutenzione comunali al fine di eliminare in breve tempo i piccoli disagi che col passare del tempo diventano sempre più grandi e pericolo alla collettività. In tal senso si potrebbe organizzare una squadra di intervento in coincidenza di massima riduzione delle temperature, come di fatto avviene in questo periodo, con approvvigionamento e versamento di sale nei punti meno soleggiati, che costituiscono un serio e imprevisto pericolo sia per i pedoni che per gli stessi automobilisti. Non affidiamo sempre e tutto al caso, visto che i compiti gestionali della città sono esclusivi della macchina amministrativa comunale. Una dirigenza capace ed attenta, non può essere solo dipendente, ma deve saper dare giuste ed attente priorità di investimento per quel che sono i bisogni della gente e gli interessi della collettività. Il nuovo anno sia di auspicio ad un vero cambiamento sul funzionamento della macchina comunale. Antonio Giordano Segreteria cittadina Idv
Matera 27 «Mentre ci si preoccupa di quello che deve fare tizio o sempronio, non si risolvono i problemi» Mercoledì 7 gennaio 2009
Una scopa per allontanare i guai Singolare iniziativa dell’edicolante materano Franco Schiuma E’ stata la provocazione di inizio 2009. Francesco Paolo Schiuma, edicolante e responsabile provinciale della categoria per Confcommercio, assicura però che i temi di fondo della sua iniziativa “pittoresca”, ci sono tutti. All’esterno della sua rivendita, in via Trabaci, una scopa di arbusti ha salutato il nuovo anno e i vecchi problemi. «La crisi che attanaglia la nostra regione indica chiaramente la mancanza di intesa. E mentre la litigiosità fra le forze politiche aumenta - prosegue - non c’è attenzione sulle questioni elementari. Oggi ci si preoccupa piuttosto di quello che deve fare tizio o sempronio, ma non si guarda a ciò che accade nelle nostre città». Schiuma, che è anche presi-
dente del Comitato per gli interessi del cittadino - ha anche a cuore le sorti di un settore, quello dell’editoria, che risente della forte crisi in atto. «La mia provocazione - aggiunge - tiene conto anche delle difficoltà dei consumatori che oggi acquistano meno giornali e, anche per questo, preferirebbero non trovare solo notizie negative. Usando come simbolo della protesta, la scopa della Befana ci auguriamo di allontanare le negatività e poter ottenere più occupazione e prosperità per questo territorio, per riuscire a far nascere qualcosa di nuovo. I problemi, sul tappeto, sono tanti e questa iniziativa potrebbe rappresentare il primo passo. Perchè no».
Un anno di buone notizie e di scelte attente, nell’interesse della comunità: è questo, in fondo, l’obiettivo del titolare di un’edicola che in città è divenuta punto di riferimento e che per il ruolo svolto da Schiuma, è oggi anche il simbolo di una riflessione e di un’analisi che parte dai grandi temi segnalati dalle pagine dei mezzi di informazione nazionali e locali, per giungere alle questioni legate allo sviluppo del territorio. E se per aiutare a risolvere i problemi endemici di una terra come quella lucana, è necessaria una scopa di arbusti, Schiuma si è detto pronto a lasciarla ancora all’esterno della sua edicola, a simbolo della caparbietà lucana. a.ciervo@luedi.it
Francesco Paolo Schiuma con la celebre “scopa” davanti alla sua edicola
Informazioni sulle tradizioni, sul dialetto e sulla cultura della città dei Sassi
Nasce l’enciclopedia materana Evento di Nicola Radogna. Oltre 3000 visitatori al giorno
Due immagini della tradizione: la festa della Bruna e i Sassi
UNA NUOVA vetrina sulla rete per la città di Matera. È n ata da poco più di un mese l'enciclopedia aperta della Città dei Sassi, un portale completamente dedicato alla cultura, alle tradizioni, al dialetto ed alle bellezze paesaggistiche e architettoniche della città dei Sassi e aperto all'inserimento di contenuti da parte di tutti gli utenti che ab-
biamo voglia di alimentarlo. Dall'idea di uno studente materano ventenne, fuori sede per esigenze di studio, Nicola Radogna, è nata www.wikimatera.it. Dopo quaranta giorni l'enciclopedia ha raccolto circa 3200 visitatori, ben 71 al giorno, circa 24600 pagine visitate delle 261 inserite.
Sono la Gravina e la Cripta del Peccato originale le mete dell'escursione del 18 gennaio del gruppo trekking Falco Naumanni di Matera. Si tratta della prima escursione del 2009 dell'associazione di escursionismo. La Cripta del Peccato Originale, già chiesa del fronteggiante cenobio longobardo-benedettino, per il suo straordinario ciclo pittorico rappresenta una delle testimonianze più significative della pittura altomedievale dell'area mediterranea. Per il valore teologico e artistico del compendio pittorico, la chiesa-grotta è stata definita la Cappella Sistina della pittura parietale rupestre. La Cripta del Peccato Originale si trova lungo la parete della Gravina di Picciano ed è radicata nella memoria locale come la Grotta dei Cento Santi, poiché completamente illuminata da affreschi, la cui datazione è collocata all'inizio del IX secolo d. C. In questo eccezionale oratorio rupestre, i cui dipinti sono stati realizzati cinquecento anni prima di Giotto, l'arte del Mezzogiorno d'Italia trova una delle sue tappe iniziali. Infatti, le straordinarie composizioni figurative rappresentano un unicum per la peculiarità del registro espressivo e per la rara scelta tematica: dal grande pannello della Genesi, autentica Bibbia figurata destinata al popolo dei fedeli, alle
Inoltre, sono presenti oltre 160 contenuti multimediali, tra foto, video e audio. «L'idea di creare un portare sulla città di Matera aperto a tutti -spiega Nicola Radogna- è nata dopo essermi trasferito a Pisa, vedendo come in questa città i pisani valorizzano il loro territorio al massimo, riscuotendo successo e pre-
senza di turisti 365 gironi all'anno. Visto che Matera può vantare un patrimonio architettonico e non solo invidiabile -continua il web master- mi è sembrato opportuno creare un sito che desse visibilità alla città ed alle sue caratteristiche, per conservare, preservare e rendere noto, anche ad un pubblico più vasto, le
tradizioni linguistiche, culinarie, architettoniche e paesaggistiche del territorio materano». L'idea di Nicola Radogna è stata quella di creare un'enciclopedia aperta per permettere a chiunque, con la previa autorizzazione degli amministratori, di inserire contenuti, in modo facile e veloce. All'interno dell'enciclopedia le iniziative dello staff, che comprende giovani materani tra i 19 e i 26 anni, sono diverse. Ci sono sezioni dedicate ai mestieri antichi, con traduzioni dal dialetto, le previsioni del tempo, a cura di Eustachio Santochirico, che risulta tra le pagine più visitate. Inoltre, è presente in home page in questi giorni uno speciale tutto dedicato al Natale. In più, sarà attivato un blog sui principali temi che riguardano la città, moderato da Massimo Andrisani, una pagina dedi-
Prima escursione della stagione 2009 Falco Naumanni alla Cripta del Peccato originale
Uno degli affreschi che si trovano all’interno della Cripta del Peccato originale
splendide triarchie poste nelle tre absidi. Il recupero della Cripta, promosso dalla Fondazione Zétema, ha visto la consulenza dell'Istituto Centrale del Restauro e la partecipazione di impegnate professionalità; non si è trattato di un
semplice intervento di restauro ma si è voluto costruire un modello di riferimento scientifico, un codice di pratica per i futuri interventi sul patrimonio rupestre mondiale. La realizzazione è stata possibile grazie ai finanziamenti delle
Fondazioni Cariplo di Milano, Carisbo di Bologna e Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano nell'ambito del progetto Sviluppo Sud dell'Acri. Un vero e proprio gioiello dell’hinterland di Matera che sarà scoperto il 18 dagli appassio-
cata ai risultati del mondo sportivo, curata da Eustachio Nicoletti e una sezione aperta ai gruppi musicali materani, di Francesco Salerno. Sono presenti sul sito anche un'intervista realizzata da Nicola Radogna alla cantante brasiliana Brunna Pinheiro Marini, disco di Platino in Brasile e autrice della canzone “Mia Bella, Matera”, presente su Youtube e una sezione deidicata alla gastronomia di Brunella Santarsia. Infine, grazie alla collaborazione con Sassiland.com e festadellabruna.it, l'enciclopedia aperta sulla città dei Sassi è sempre aggiornata sugli eventi cittadini. «Per ora non posso che dirmi soddisfatto della risposta da parte degli utenti della rete -conclude Radogna- e non posso che ringraziare tutto lo staff e gli amici dei siti con i quali collaboriamo». Francesco Calia
nati di escursionismo. Falco Naumanni è una associazione di volontariato senza scopo di lucro, venuta alla luce formalmente durante il 2001 passione di un gruppo di escursionisti materani, (puri appassionati, organizzatori di escursioni del Club Alpino Italiano, guide ambientali ed escursionistiche) impegnati da diversi anni nella pratica di questa disciplina "sportiva", con l'intento di promuovere l'escursionismo quale materia conoscitiva del territorio in cui viviamo. Dal 2007 l'associazione è stata riconosciuta dalla Regione Basilicata del tipo Onlus, con la possibilità di accedere all'autofinanziamento del 5 per mille sui reddti del 2007. L'associazione in collaborazione con il Csv ( Centro Sviluppo Volontariato) di Basilicata è stata inserita in un progetto che vede centinaia di associazioni inserite in una matica regionale. "Camminare per conoscere, conoscere per amare, amare per tutelare" In questa frase è racchiuso il significato che l'associazione dà all'escursionismo, non pura disciplina sportiva fine a se stessa, nè mera contemplazione di luoghi incontaminati. Per l' associazione è prioritaria la tutela e zione dell' ambiente è una "missione" praticata anche con la pulizia di tutti i sentieri percorsi, e bonificando intere aree da rifiuti di ogni genere.
28 Basket Impegni anche per gli “scoiattoli” che hanno affrontato i pugliesi a Latiano Mercoledì 7 gennaio 2009
Trasferta valdostana di successo Aquilotti della Datacontact Pielle vittoriosi al torneo di Aosta RISULTATO di prestigio per la Pielle Datacontact Matera. La società materana ha battuto con il punteggio di 54-45 il Brescia nella finale del torneo di Aosta. Inoltre in questo periodo natalizio, la società materana, ha avuto l'onore di partecipare anche al torneo interregionale che si è svolto nella vicina Puglia. La squadra materana è ormai ospite fissa dell'importante manifestazione che si svolge nel capoluogo valdostano e che quest'anno è giunto alla sedicesima edizione. Il torneo, denominato “La Befana del Minibasket”, ha visto la partecipazione di squadre provenienti da quasi tutto il territorio nazionale ed è riservato alla categoria aquilotti, vale a dire bambini nati nel 1998 e 1999. La Datacontact Pielle Matera, inserita in un girone eliminatorio molto forte, in cui erano presenti le squadre di Firenze, Alba e i padroni di casa di Aosta, è riuscita a qualificarsi al primo posto e ha avuto diritto a partecipare al girone con le altre prime classificate per il raggiungimento di uno dei due posti in finale. E qui si è compiuto il capolavoro della squadra materana che è riuscita a sconfiggere al termine di match molto appassionanti le squadre del Kolbe Torino, del Codroipo e del Venezia Dolo e a conseguire un posto nella finalis-
Lorenzo D’Ercole, un aquilotto della Datacontact Pielle
sima contro il Brescia, poi vinta con il punteggio di 54-45. Molto soddisfatto l'allenatore materano Giovanni Papapietro non solo per il prestigioso risultato ottenuto ma anche per l'importante esperienza che i mini cestisti hanno potuto svolgere: «Oltre al risultato prettamente sportivo che è il raggiungimento della finale che ci ha permesso di ricevere i complimenti da tutti gli addetti ai lavori, voglio sottolineare soprattutto l'ottimo comportamento che hanno assunto
tutti i ragazzi impegnati nel torneo. Per molti di loro era la prima vera esperienza fuori di casa e devo dire che i risultati sono stati davvero buoni. Inoltre venire ad Aosta è sempre emozionante visto il magnifico paesaggio naturale». Con la categoria scoiattoli (bambini nati nel 1999 e 2000) invece, il team materano ha partecipato al torneo di minibasket “Noel Sours Harbe” che si è svolto nei giorni del 29 e 30 Dicembre nella cittadina brindisina di Latiano. I mini
piellini, guidati da Giampaolo Ambrico e Luciano Cotrufo, hanno affrontato i centri minibasket di Brindisi, Corato, Massafra e Mesagne e si sono ben distinti da un punto di vista tecnico. Inoltre nei giorni del 3 e 4 Gennaio, con un altro gruppo di aquilotti, la Pielle ha partecipato al torneo “Fischietto in terracotta” nel centro barese di Rutigliano insieme a squadre provenienti oltre che dalla Puglia anche dalla vicina Campania. Leo Filazzola
BASKET BRESCIA PIELLEDATACONTACT
45 54
PARZIALI: 4-16, 28-26, 36-33, 45-54. La squadra della Pielle Datacontact Matera era così formata: Fernando Calia, Domenico Paolicelli, Lorenzo D'Ercole, Giovanni Loperfido, Raffaele Loperfido, Francesco Diperno, Federico Rondinone, Paolo Conte, Francesco Cospito, Nicola De Palo, Antonio Albanese.
Calcio a 5 Un rinforzo per l’under 21
La Spes domani tenta di risalire la china contro la Volley Group
Bilancio positivo per la Bng Deportivo
Time Volley pronta al bis Prossimo match col Policoro, già battuto nel recupero
SALE in cattedra l'under 18 scita dei giovani, si prevede, per della Nigro Bng Deportivo Ma- la prossima stagione, di alitera. Sulla scia dell'ottimo cam- mentare il gruppo delle squapionato che stanno conducendo dre giovanili con l'inserimento i ragazzi dell'under 21, gli ju- della categoria dei Giovanissiniors materani dopo il pareggio mi. “Stiamo lavorando per miottenuto nella prima giornata, gliorare il nostro settore giovahanno superato con una netta nile ed incrementarlo -continua vittoria la Dinamo Viggiano. I Taratufolo- tant'è che è già ragazzi di Andrisani, fratello di pronto il progetto per inserire Damiano allenatore dell'under una squadra di Giovanissimi 21, hanno rifilato agli sfortu- nel nostro gruppo di squadre e nati avversari ben 14 reti, su- continuare a lavorare per porbendone solamente 2 nell'arco tare sempre più giovani lucani dell'ottimo incontro disputato. e materani nel calcio a cinque che conta”. Intanto il Il mattatore della Nibilancio di questa prigro Bng Deportivo ma metà di stagione è Matera è stato Alesmolto positivo. “Già sandro Spagnuolo, in questa stagione autore di ben cinque abbiamo avuto un realizzazioni, oltre buon risvolto -riprenalle ottime prestaziode il dirigente della ni di Pasquale IacoNigro Bng- perché olbuzzi e Paolo Fasano, tre a vincere e puntacapitano e vice capire alla vetta della tano della squadra. classifica ci siamo La classifica del camprefissati ad inizio pionato regionale di stagione di creare calcio a cinque under due gruppi uniti e ve18, composto da sola- Paolo Fasano dere questi ragazzi mente sei squadre vecompatti è una soddide La Titese in testa a punteggio pieno, con 6 punti, la sfazione. Inoltre, abbiamo già Nigro Bng Deportivo Matera e inserito diversi elementi che soil Pisticci a 4 punti, lo Shaolin e no già in orbita prima squadra il Colobraro con 1 punto a testa, come Gammariello, Vivilecche precedono la Dinamo Vig- chia, Caione, L'Episcopia e Degiano ancora ferma al palo. mita che confermano i buoni “Siamo soddisfatti dell'inizio propositi e le ottime potenzialidella nostra under 18 -afferma tà della squadra”. Intanto, al Luigi Taratufolo, dirigente del- gruppo dell'under 21 del Dela Nigro Bng- che sta confer- portivo si è aggregato un nuovo mando la bontà del nostro ob- elemento, si tratta di Nunzio biettivo di far crescere sempre Lacanfora, classe'89 provepiù il settore giovanile, dare a niente dall'Atlas Matera, che diquesto sport maggiore visibili- sputa il campionato di serie D a tà e far crescere nei giovani la Montescaglioso ed è una società passione”. Infatti, a conferma- satellite della Nigro Bng ed è alre quanto la società del presi- lenata da Valentino Chimenti. Francesco Calia dente Nico Taratufolo si prefigmatera@luedi.it ge di portare avanti, cioè la cre-
RIPRENDE il campionato under 18 di volley femminile. La Time Volley Matera inizierà il nuovo anno con la trasferta sul parquet del Gi.Elle Volley Policoro con l'intento di bissare l'ottimo risultato ottenuto una settimana fa nel recupero della prima giornata proprio con la formazione jonica. Le ragazze del presidente Frangione avevano sconfitto le pari età policoresi con un secco tre a zero il 30 dicembre scorso. Un risultato rotondo anche nel punteggio dei tre set che avevano evidenziato lo strapotere della formazione della città dei Sassi che ha concesso davvero poco spazio alle joniche. Il primo set, infatti, era terminato sul venticinque a cinque per la Time Volley che si è ripetuta alla grande anche nel secondo parziale terminato sul venticinque a tredici. Stessa musica nell'ultimo set chiuso sul venticinque a nove. Grazie a questa vittoria, le materane hanno conquistato il dodicesimo punto che assicura alle ragazze allenate da Brunella Cristallo il quarto posto con dodici punti, uno in meno del Tricarico e tre in più dell'Erre Volley Matera. Il 2009 inizia, dunque, con il nuovo match contro il Policoro, valevole per l'ottava giornata. Una gara importante per entrambe le formazioni che cercheranno di iniziare con il botto il nuovo anno solare. Dando un'occhiata alla classifica, avvantaggiato appare il team della città dei Sassi che occupa una posizione certamente migliore rispetto al Policoro che è ultimo della graduatoria con un solo punto conquistato fino ad ora. Il match avrà inizio alle ore 19.30. Per quanto riguarda la Nuova
Una scena di gioco
Spes Matera, società affiliata alla Time Volley, domani pomeriggio ci sarà il match interno contro il Volley Group Pianeta Matera. Le ragazze del presidente Incarbona inizieranno il nuovo anno cariche dopo aver ottenuto la prima vittoria stagionale contro il Policoro per tre set a due nella gara giocata lo scorso diciotto dicembre. Una gara tirata tra due formazioni giovani ma che hanno la voglia di lasciare le ultime e scomode posizioni di fondo classifica.
Domani sera alle 20 le materane della Spes incontreranno le cugine del Volley Group in un incontro che si annuncia tutto in salita considerata la forza delle ragazze del tecnico Iacovuzzi che occupano il primo posto con ben diciotto punti ed un distacco di ben sedici lunghezze dalla Spes. Inizia un nuovo anno per il volley femminile che regalerà sicuramente grandi soddisfazioni agli appassionati di questo sport. Lorenzo Tortorelli matera@luedi.it
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Pomarico In passato i cittadini sono stati rassicurati su presentazioni imminenti
Ex piano regolatore nell’incertezza Lo strumento urbanistico è atteso da oltre dieci anni POMARICO - Mentre le botteghe partitiche pensano a come agire per le prossime elezioni, niente di nuovo sul versante regolamento urbanistico. Il centrosinistra pomaricano, tutto per intero e per quello che significa ancora in termini di corrispondenza con l'esigenza dell'ascolto dei problemi della comunità, a cominciare dal Pd continuando con Italia dei Valori non muove un ciglio sulla questione dell'ex piano regolatore. Le ultime mosse, in termini di interrogazioni consiliari, sono da far risalire a quelle di Bonavista di mesi fa. Forse tutto va bene, tutto è giusto. Eppure, nonostante le promesse - formali del primo cittadino e informali dell'assessore
Il Municipio di Pomarico
Martino - non ci sono certezze sull'approvazione ultima. Petrozza, da quel che pare di capire, non è ancora stato in grado di chiudere il lavoro.
Da oltre dieci anni è atteso lo strumento urbanistico, ma l'Amministrazione comunale guidata da Giuseppe Casolaro aveva fatto credere che il parto sarebbe arrivato con tempi molto meno brevi e durante questa legislatura che sta per terminare. Ai cittadini, fra le altre cose, si è detto sempre più che ottimisticamente di quasi imminenti presentazioni. In uno degli episodi pubblici di questo tipo datato 2008, il sindaco aveva annunciato una prima conferenza dei servizi del 28 ottobre che fu. L'occasione servì a Casolaro per presentare una parte degli allegati illustrativi alle bozze del testo definitivo. Pure quella volta, in il sindaco Casolaro sembrava convinto e convincente; fino ad afferma-
re: «Dopo una decina di anni stiamo riuscendo a portare a termine il lavoro. Per presentare uno strumento - aggiunse - utile per il futuro dell'economia, dell'edilizia, per la valorizzazione del nostro centro storico». I progettisti Petrozza e Lupo presentarono gli studi. Il geologo Michele Lupo sottolineò pure alcuni aspetti legati alla condizione del sottosuolo cittadino, «una fragilità del terreno, segnalata anche da frane ricorrenti addirittura al 1500». Dunque, un esiguo spazio per costruire. Come dimostra, tra l'altro, la cartina dell'Autorità di Bacino. E’ quindi più che necessario riconvocare la comunità per capire meglio cosa stia davvero accadendo. Nunzio Festa provinciamt@luedi.it
E’ dal 1999 che, ogni 5 gennaio, si rinnova la tradizione
“Bocche cucite” a Montescaglioso tra i vicoli nella vigilia della Befana MONTESCAGLIOSO - Dal 5 gennaio 1999 e per il decimo anno consecutivo, il centro storico montese, in occasione della vigilia dell'Epifania, è stato teatro della “Notte dei Cucibocca”, un rito di antichissima data. Un evento unico tra tutte le regioni meridionali d'Italia, che vede proprio la città montese quale ultima depositaria di una tradizione antica, in uno dei suoi momenti più originali. Come già avvenuto nel corso di questi anni la manifestazione è stata organizzata dal Cea (Centro di Educazione Ambientale) montese in collaborazione con gli assessorati comunali al Turismo e alla Cultura, con l’associazione "Famiglie Risorsa - Gruppo Locale di Montescaglioso", Croce Rossa Montescaglioso, Parco della Murgia Materana. Il rito è immerso nelle radici di un passato caratterizzato dal mistero, la cui cerimonia è basata sul travestimento di alcune figure, rese praticamente irriconoscibili dalla folta barba bianca (come Arpocrate, raffigurato in un affresco abbaziale) dal cappellaccio di paglia oppure da un disco di canapa che si usa abitualmente nei tanti frantoi della zona, vestite di nero, nei loro abiti (vecchi cappotti o mantelli, chiamati l' cappottl), le
I Cucibocca (foto Videouno)
quali si aggirano per le strade della parte vecchia di Montescaglioso trascinando una catena spezzata che produce un sordo rumore sul selciato (forse un riferimento a San Simeone lo Stilita). In mano, come vuole la tradizione, reggono un canestro ed una lucerna, oltre ad un lungo ago con il quale “minacciano” i più picco-
li di cucire loro la bocca (da qui il nome di Cucibocca), spaventandoli e lasciando così via libera alla Befana che il giorno dopo, può portare i suoi doni. Proprio l'atto della “cucitura”delle bocche non ha ancora ricevuto una spiegazione definitiva e sono tante le ipotesi avanzate. mic.mar.
Montescaglioso Fondi per Airc e Telethon
Concerto della Speranza Bilancio positivo per l’iniziativa del Lams MONTESCAGLIOSOIl Concerto della Speranza, tornato dopo dieci anni e giunto alla sua XVII edizione, ha fatto registrare numeri importanti: 3 direttori impegnati, 70 orchestrali, 55 coristi e circa 1000 spettatori che hanno assistito alla performance musicale e canora. Il concerto proposto domenica scorsa dalla formazione bandistica, ricomposta nella sua forma classica appositamente per la serata, è un evento che certamente rimarrà nella storia della Città di Montescaglioso grazie anche alle proposte musicali appositamente pensate per una serata di festa e all'insegna della solidarietà. Il ricavato, infatti, sarà devoluto all'Airc (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) e a Telethon. L'iniziativa, svoltasi presso il Palauditorium “Karol Wojtyla” di Montescaglioso, era organizzata da Lams (Laboratorio Arte Musica e Spettacolo) e dall'Associazione “Rocco D'Ambrosio” e sulla scena si sono alternati, nell'ordine di apparizione, i tre maestri Rocco Eletto, Nicola Samale e Giovanni Pompeo. Ognuno di loro ha recitato un ruolo nella storia della celebre Banda “Rocco D'Ambrosio Città di Montescaglioso Banda D'Europa”, di cui, nel 2008, è stato festeggiato il 25° anno dalla fondazione, formazione che si è imposta sulla scena musicale nazionale ed estera. A riprova di tutto questo i numerosi premi e riconoscimenti ricevuti, frutto del repertorio di musica operistica e sinfonica (con incursioni nella musica jazzistica e leggera), prima, nel mondo bandistico, a dare vita al famosissimo “Show finale”. La serata, presentata dalla brava e coinvolgente attrice
di teatro e TV Irma Ciaramella, ha visto eseguire il brano composto da Agostino Panico, “Nonno Checco” per sola banda, per poi seguire con i brani diretti dal maestro Rocco Eletto: “Celebration fanfare” del compositore campano contemporaneo Francesco Cardaropoli, “Ouverture 1812 op.49” di Piotr ilic Ciajkoskij nella trascrizione di Ernesto Abbate, fino a un medley dei più bei brani che hanno segnato la storia del cinema come “Il Gladiatore”, “Star Wars”, “Rocky”, “La Pantera Rosa”, tutte nella versione trascritta dal maestro montese Vincenzo Simmarano. Con il maestro Nicola Samale e l'esecuzione dei “Quadri di un'esposizione” di Modest Mussorgsky nella nuova versione per banda scritta dal maestro, di Montescaglioso, Damiano D'Ambrosio, si è fatto un salto nel favoloso mondo dell'arte, tra la bellezza e la suggestione dei dipinti. Infine, dagli scenari onirici di Mussorgsky, si è passati all'irruenza della “Sinfonia funebre e trionfale op. 15 per grande banda e coro” di Hector Berlioz diretta dal maestro Giovanni Pompeo. Un brano forte e penetrante reso ancora più incisivo dalla presenza della Polifonica Rosa Ponselle by Lams. Al termine il Presidente onorario della Banda Cosimo Damiano Pompeo ha ringraziato tutti coloro che con grande impegno e sacrificio si sono completamente dedicati al complesso bandistico portandolo a livelli artistici e musicali di elevato profilo. E' adesso in previsione una conferenza stampa nel corso della quale le donazioni raccolte saranno consegnate a Telethon e all'Airc. Michele Marchitelli
Spodestati dalla vetta, all’ultimo minuto, da un gol del Borussia
Partita stregata per il Miglionico MIGLIONICO - Befana amara per il Miglionico Calcio. Nonostante l'ottima prova offerta a La Martella, contro l'altra tronista del campionato, il Borussia Policoro, gli uomini di mister Paterino non sono riusciti a fare risultato e sono stati spodestati dalla vetta, all'ultimo minuto, da un gol dell'ex Lambertini. «E' stata una partita stregata -esordisce Vincenzo Perrone appassionato e attento osservatore. L'arbitro ha preso diversi abbagli anche se il sole scarseggiava a La Martella. Il primo grosso abbaglio è stata quell'espulsione dopo solo 4' del nostro fantasista fra difesa e attacco, Galeota. Ingiusta a mio parere e anche a parere del 99% di quelli
che erano a seguire la partita, e che ha condizionato, non poco, la partita. Giocare su un campo pesante e per giunta in inferiorità numerica, contro un Policoro primo in classifica e con buone individualità, non era facile. Ho apprezzato tantissimo la volontà dei ragazzi di non arrendersi ai fatti e di cercare di far risultato. La loro è stata un’ottima partita. Hanno lottato e rincorso ogni palla con una concentrazione straordinaria, non facendo in alcuni tratti di partita, notare l'assenza di Galeota in mezzo al campo. Il gol del vantaggio di Scandiffio ne è stata la prova. Alla mezz'ora ho visto un Angelo Fattore, all'esordio in attacco dal primo minuto, che
ha caparbiamente e con insistenza conquistato palla sulla sinistra e aggirando la difesa ha preparato un assist per Scandiffio che ha angolato un bel tiro spiazzando il portiere ospite». «Purtroppo nella ripresa -aggiunge Centoducati il Policoro ha iniziato a pigiare sull'acceleratore forte dell'uomo in più. Il terreno pesante che ha affaticato maggiormente i nostri costretti a sopperire il “danno” fattoci da un arbitro che ha estratto il rosso per un fallo non cattivo ma in ritardo su un avversario, ha fatto la sua parte per gli jonici. Per l'arbitraggio abbiamo sicuramente da recriminare: una punizione dal limite decretata e non fatta battere per
Angelo Fattore
fischio fineprimo tempo; un atterramento in area di Giampetruzzi lanciato a rete con un rigore grande quanto una casa non dato; un “mani” non visto sempre in area (volontario o involontario) oltre all'espulsione sono davvero troppe. Nelle due occasioni è stato bra-
vo e cinico l'ex Lambertini a convertirle in gol. Ci ha alla fine doppiamente puniti capovolgendo il risultato ad un solo minuto dal termine. Peccato». Vista la partita il Miglionico meritava sicuramente di più. ant.cen.
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La presidente Oreste: «Solo stando insieme si abbattono le barriere ideologiche e culturali»
Da Irsina alla scoperta del mondo Intercultura, viaggio in Sicilia per gli studenti stranieri IRSINA - Come ogni anno il Centro di Intercultura di Irsina si è posto l’obiettivo di consentire agli studenti stranieri ospiti delle famiglie di Puglia e Basilicata e ai loro fratelli ospitanti di conoscere le bellezze del territorio Italiano. E’ stato così organizzato, un viaggio sulle coste nord-occidentali della Sicilia alla scoperta delle tracce punico-arabe-normanne. Cefalù, Monreale, Palermo, Segesta, Erice e Marsala le località visitate. Al viaggio hanno preso parte 56 persone, di cui 34 studenti dell’America (Nord, Centro e Sud), dell’Asia (Cina, Giappone, Thailandia), dell’Australia (Nuova Zelanda) e dell’Europa (Islanda, Norvegia, Danimarca, Germania e Russia), 8 studenti italiani, 3 famiglie ospitanti e 5 volontari dei centri locali di Intercultura di Irsina, Lecce e Potenza. L’età degli studenti varia da 15 a 18 anni, secondo il progetto educativo di Intercultura, associazione onlus che dal 1955 si occupa di scambi di studenti per infondere nelle loro giovani coscienze gli ideali di pace e fraternità, quanto mai ad oggi necessari, come riferisce la presidente del Centro di Irsina, Maria Teresa Oreste, organizzatrice del viaggio, insieme a Michele Calvello.
Alcuni scatti del viaggio
ta. Arianna, invece, degli U.S.A. è rimasta impressionata dal tempio di Segesta: «Incredibile – ha detto – toccare colonne di 2500 anni fa. La nostra storia comincia con l’indipendenza. Mi piacerebbe vivere ad Erice». Abbiamo chiesto a lei, che viene da Washington, perché le piacerebbe vivere in un centro di appena 200 abitanti. «Mi piacerebbe vivere ad Erice perché è un paese molto accogliente, ricco di arte e circondato da un bellissimo mare». Un filo conduttore unisce il pensiero espresso dai ragazzi sudamericani
A bordo dell’autobus con la presidente dell’associazione Oreste abbiamo ascoltato alcune riflessi dei ragazzi intervistati: «Mi piacciono le chiese - ha detto Xin della Cina, sorprendendo tutti – non solo per l’ arte ma anche perché luogo di aggregazione e di spiritualità. Mi piacerebbe che in Cina ci fosse qualcosa del genere». Nelle parole di Xin si evince la necessità di fede. Al contrario David, studente della Germania, non ha apprezzato le chiese perché, a suo dire, ostentano una ricchezza che poteva essere diversamente utilizza-
San Mauro Forte La manifestazione si svolgerà dal 14 al 17
Campanaccio, quattro giorni di eventi Ecco il programma dell’edizione 2009 SAN MAURO FORTE - E' stato reso ufficiale il programma dell'edizione 2009 del tradizionale appuntamento sanmaurese di metà gennaio: Il Campanaccio. La manifestazione si svolgerà da mercoledì 14 a sabato 17. Quattro giorni di iniziative varie a corollario di quello che è poi l'evento vero che si ripete ogni anno (con un inizio non databile e che sprofonda nella notte dei tempi) : la sfilata dei liberi suonatori di campanaccio. Non c'è nessuna regola che sovrintende a chi subisce il richiamo ancestrale di mettersi al collo un campanaccio e percorrere le vie del paese, da solo o in compagnia, al suo suono ossessivo e ritmato che ne deriva. Un richiamo che sta contagiando sempre più persone non del posto che non mancano di ritornare ogni anno per immergersi nella magica atmosfera che si crea in queste serate tra i vicoli e le piazzette del centro storico, la via delle cantine, le strade principali del paese. Ma vediamo cosa riserva il programma che, come succede da qualche anno a questa parte, è realizzato con il concorso delle energie umane e finanziarie del Comune e della Pro Loco. La prima giornata, mercoledì 14, inizia alle 19,30 -in Corso Giacinto Magnante, con la IV sagra de le recchietedde” (le orecchiette) curata dalla Pro Loco a cui seguirà, nella adiacente piazza Monastero, un concerto di musica folkloristica. A seguire, giovedì 15, stessa ora ma in piazza Caduti, sempre a cura della Pro Loco, vi sarà una degustazione di prodotti tipici a cui seguirà il concerto del gruppo musicale locale “L'Eco del Campanaccio”. Più intenso, invece, il programma delle successive due ultime giornate. Venerdì 16, si consumerà lo scambio culturale con il Comune di Agnone (Isernia), con il ricevimento della delegazione ospite alle 10,30 e la successiva manifestazione inaugurale (che si terrà nella bella cornice di Palazzo Arcie-
La locandina
ri) a cui parteciperanno, oltre che la delegazione ospite, le rappresentanze scolastiche; nell'occasione vi sarà la presentazione ufficiale del dipinto che costituisce il logo dell'edizione 2009, opera della pittrice locale Nunzia Grassano. Alle 17,30 -sempre nella stessa location- vi sarà la III edizione del “Campanaccio d'argento”, un riconoscimento che la civica amministrazione riserva a personalità locali che hanno dato lustro con il proprio impegno ed attività alla comunità sanmaurese. In serata, alle 21 -in piazza Caduti- si terrà -invece- il concerto di musica popolare del gruppo “Officina Zoe”. Essendo questa la serata “storica” del campanaccio, non mancherà per le vie del paese la presenza di talune squadre di scampanatori, fedeli alla data canonica. Sabato 17, invece, l'ultimo giorno della kermesse, il programma prevede in mattinata (alle ore 10,30-Palazzo Arcieri) la presentazione del libro fre-
sco di stampa “Note storiche di San Mauro Forte”, opera del professore Berardino D'Angella a cui parteciperanno, oltre l'autore, numerosi ospiti, tra cui il professore Raffaele Pinto (socio della Deputazione di Storia Patria della Basilicata). Il pomeriggio, poi, sarà interamente occupato dalla sfilata delle squadre di scampanatori, pittoresca e rumorosa come sempre, che si concluderà (intorno alle 21,30) con il loro raduno e la sfilata finale da piazza Caduti sino a piazza Monastero. Nello stesso pomeriggio sarà attivo un punto di annullo filatelico di Poste Italiane che sarà possibile farsi apporre gratuitamente sulle cartoline a tal fine predisposte dall'Amministrazione comunale. Inoltre, a disposizione dei cittadini, delle squadre di scampanatori e dei visitatori, saranno attivi due punti di ristoro, allestiti sempre dal Comune, dove sarà possibile degustare “scarpedde, sauzuezz e mir” (frittelle, salsiccia arrosto e buon vino locale). Come sempre ci riserviamo di fornire alcune “istruzioni per l'uso” di questo appuntamento ai numerosi visitatori esterni ai quali consigliamo, per gustarsi fino in fondo l'evento, di tuffarvicisi dentro. Come? Inforcando un campanaccio al collo o brandendo qualsiasi altro strumento atto a produrre rumore al ritmo obbligato dello strumento principale e aggregandosi a qualche squadra, seguendola nel percorso che essa effettuerà tra le vie del paese partecipando così alle relative tappe (in cantine o case) che in genere sono sempre accompagnate da ricche e buone libagioni innaffiate da buon vino paesano. Insomma, buon campanaccio a tutti, anche per quest'anno. Magari per dimenticare per qualche ora i tristi tempi che ci accingiamo a vivere in questo 2009 appena iniziato. Magari solo per scongiurarli. Vito Bubbico provinciamt@luedi.it
(Paraguay, Bolivia, Colombia, Venezuela, Costarica) i quali hanno apprezzato prevalentemente gli aspetti naturalistici ed ambientali. Chiude il nostro giro di interviste € Gudbiorg, studentessa Islandese: «Ero incerta se partecipare perché mia madre temeva la Sicilia per via della mafia. Ma ora sono felice perché la Sicilia mi ha appagata con le sue ricchezze artistiche, naturalistiche ed ambientali». Gli studenti italiani hanno messo in evidenza che il gruppo trainante è stato quello sud-americano che attraverso il loro inconfondibile spirito, dal primo all’ultimo giorno, hanno regalato quel colore e quell’armonia solite delle popolazione di quei luoghi. In conclusione, la presidente Maria Teresa Oreste ha aggiunto: «Sono felice che il viaggio abbia risposto completamente agli obiettivi preventivati. L’associazione si propone, attraverso il lavoro dei volontari, delle famiglie e della scuola di aumentare gli scambi culturali di giovani di diversa nazionalità perché solo attraverso lo stare insieme, condividendo la quotidianità, si può realizzare l’abbattimento delle barriere ideologiche e culturali per favorire l’ideale di pace». Mimmo Donvito
Salandra Presentata una richiesta dettagliata
Sicurezza nelle scuole Interpellanza al sindaco del segretario Rc Saponara SALANDRA - Adempimenti normativi in merito all'edilizia scolastica e sicurezza nella scuola è l'interpellanza che il segretario di Rifondazione Comunista Nicola Saponara ha inviato al sindaco, all'assessore alla Pubblica Istruzione e al Consiglio comunale. La richiesta è doverosamente articolata sotto il profilo giuridico e sociale là dove è premesso che i recenti fatti di cronaca hanno riportato alla ribalta la spaventosa ed inaccettabile carenza degli edifici scolastici. Viene considerato che i proprietari degli immobili , ex legge 265/99, avrebbero dovuto mettere a norma gli edifici scolastici entro il 31 dicembre 2004. Che la legge quadro sull'edilizia scolastica (23/96 legge Marini) attribuisce ai Comuni e alle Province la fornitura, costruzione, manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici adibiti ad uso scolastico e che la suddetta legge prevede una partecipazione ad adiuvandum dello Stato, attraverso l'assegnazione delle Regioni, di appositi finanziamenti e che tali finanziamenti sono erogati sotto forma di mutui accendibili presso la Cassa DD.PP. con totale ammortamento a carico dello stato; che la finanziaria 2007 ha previsto uno sviluppo d'investimento per la messa in sicurezza ed all'adeguamento a norma delle strutture scolastiche. Che l'art. 7 bis della legge Gelmini prevede un finanziamento non inferiore al 5% delle
risorse destinate alle opere di infrastrutture per le zone sismiche da assegnare per le aree collocate in quei territori; che la sicurezza nei luoghi di formazione e lavoro rappresenta un diritto imprescindibile per una società civile. Con queste premesse richiede pubblicamente una informativa completa sullo stato di adeguamento normativo delle strutture adibite ad uso scolastico nel territorio di Salandra, ovvero: possesso di certificato di agibilità statica; possesso di certificato di agibilità sanitaria; possesso di certificato prevenzione incendi; certificazione di assenza di amianto e radon; dotazione di porte antipanico, scale d'emergenza e impianti elettrici a norma. Qualcuna di queste richieste potrebbe sembrare superflua poiché, di tanto in tanto, degli interventi sono stati fatti, come ognuno in paese ben conosce. In realtà le richieste del Saponara sono molto più sottili e specifiche. Un conto è fare l'intervento riparatorio, altro è possedere il certificato che attesti la conformità alle regole. È noto infatti che la maggior parte delle strutture scolastiche, come nel caso degli edifici di Salandra, sono state costruite fra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 con norme che allora non prevedevano l'antisismicità. È ovvio che a distanza di quasi 50 anni qualcuno si preoccupi di iniziare a fare delle verifiche. Costantino Di Cunto
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Policoro Le motivazioni dell’abbandono dell’aula durante il Consiglio comunale
«Lopatriello nel mondo dei sogni» Duro attacco dell’esponente Pd Gianluca Marrese POLICORO - «Anno nuovo, vita nuova». Il detto popolare vale anche al Comune di Policoro dove dopo alcuni mesi “tranquilli”, si è iniziato a surriscaldare il clima politico. La minoranza dopo il consiglio comunale di lunedì scorso, ha affidato ad una nota del capogruppo consiliare, Gianluca Marrese, il compito di spiegare le motivazioni che hanno spinto la minoranza a dover abbandonare l'aula in segno di protesta. «E' stato l'ennesimo consiglio all'insegna dell'arroganza e della scarsa democrazia da parte della maggioranza - ha esordito Marrese che ha spinto l'opposizione ad abbandonare l'aula, in segno di protesta, al primo punto all'ordine del giorno. Non è possibile approvare la delibera relativa al piano di dismissione dei beni comunali, cosi come proposta dalla maggioranza, atto obbligatorio preliminare all'approvazione del bilancio, poiché assunta con palesi e dichiarate incompatibilità di almeno quattro componenti della maggioranza i quali risultano essere parenti o affini entro il quarto grado di possessori o concessionari di beni comunali inseriti nel suddetto piano di dismissioni. Siamo - ha ancora sostenuto il capo gruppo del Pd, Gianluca Marrese - di fronte alla più spudorata operazione di clientela familista che poteva essere messa in campo e che è tipica di questi amministratori. Altro che operazione uti-
Otello Marsano e Gianluca Marrese
le per far cassa e reinvestire il risultato, visto che si dismette tutto o quasi il patrimonio comunale, quello produttivo e quello improduttivo, con errori descrittivi di particelle e inclusione di beni destinati per altre finalità e dunque non vendibili, chiaro segno della superficialità e dell'approssimazione che caratterizza l'operato di questa Amministrazione. Avremmo voluto discutere del bilancio, ha continuato l'esponente democratico - per denunciarne l'inefficacia e la scarsa propensione al rilancio economico che il documento evidenzia ma di fronte a tanta protervia vi è un'unica strada, ap-
Bernalda Auto distrutta da una bomba carta
Il maresciallo Dimonte «Episodio da condannare Continuerò il mio lavoro » BERNALDA - E' indecifrabile l'episodio accaduto a Bernalda nel pomeriggio di domenica intorno alle ore 19. In azione “un bombarolo natalizio”, visto che ci troviamo nel periodo delle feste, che ha preso di mira una Xsara parcheggiata in via Galilei. La bomba carta, un ordigno rudimentale secondo la testimonianza del malcapitato, è stata collocata sul tetto dell'auto. Vittima di questo gesto è stato Mario Rocco Dimonte, maresciallo del comando dei Vigili Urbani di Bernalda, il quale nel momento dello scoppio dell'ordigno non era in casa. Infatti, lo stesso si trovava nella città di Massafra per seguire la partita della Cestistica di Bernalda. Intorno alle 19, il boato fragoroso e, nell'abitazione del Dimonte in quel momento erano presenti la moglie e i figli. L’esplosione, dalle parole del maresciallo, ha fatto tremare i vetri dell'abitazione; così come gli ha raccontato la moglie, ancora impaurita, per telefono. «Non possiamo nascondere la paura - ha detto Dimonte - per questo gesto che è stato compiuto alle mie spalle. Purtroppo - ha continuato il maresciallo - la nostra categoria è soggetta a questo tipo di azioni. Quello che mi preoccupava in quei momenti era il non poter far nulla se non che chiamare colleghi e i carabinieri. E tutti, compreso il sindaco, sono giunti sul posto e mi
hanno tranquillizzato, in quanto il pullman che ci aveva accompagnati alla partita non poteva ritornare prima che la stessa terminasse. Ora sono in corso le indagini, in quanto ho prodotto denuncia contro ignoti. L'auto nella sua parte posteriore è distrutta, e quindi il danno è cospicuo. Ho fiducia nelle forze dell'ordine e nel loro lavoro. Questo episodio è da condannare, in quanto è un gesto che non ha nulla a che vedere con la civiltà. Io - ha concluso Dimonte - continuerò a fare il mio lavoro nel miglior modo possibile, sperando che questi individui vengano assicurati alla legge». Fabio Sirago provinciamt@luedi.it
punto l'abbandono del Consiglio. Convocheremo nei prossimi giorni una conferenza stampa sull'argomento indicando in quella sede le iniziative che si intendono assumere per bloccare questo modo di amministrare la cosa pubblica e denunciare i limiti di un bilancio assunto - ha stigmatizzato - contro le esigenze dei cittadini di Policoro, approssimato e per nulla rispondente alla situazione recessiva che vive il paese e con esso Policoro che avrebbe voluto un bilancio di riduzione della pressione fiscale, di rilancio economico e di sostegno alle famiglie ed ai ceti più disagiati. I policoresi si do-
vranno invece accontentare di una programmazione clientelare e familista rivolta alla tutela di chi li amministra piuttosto che dei suoi amministrati. Ne vedremo ancora delle belle, purtroppo, quando dinanzi a questa scarsa capacità di programmazione saranno costretti ad aumentare le tasse ad iniziare da quelle sulla nettezza urbana per far fronte agli sprechi ed allo sperpero della risorsa così come in soli sei mesi sono stati in grado di fare. Seicentomila euro di nuove spese sono il deprecabile risultato di un uso allegro del danaro pubblico servito per tappeti, arredi, contributi ad
amici, assunzione di segretari e portaborse ed aumento di stipendio (circa 34.000 mila euro), all'inutile figura del direttore generale, cognato del presidente del consiglio, Otello Marsano, e i nuovi moralisti della politica locale, cosa dicono a riguardo? La campagna elettorale - ha concluso - è finita e il sindaco non se ne è ancora accorto vivendo nel mondo dei sogni e della radio, frutto della sua fantasia, piuttosto che in quello reale che ha bisogno di buona amministrazione e non di chiacchiere». Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it
Policoro Per il sindaco i conti pubblici godono di ottima salute
Bilancio di previsione e pluriennale approvato a tempo record POLICORO - E' stato approvato a tempo record il bilancio di previsione 2009 e pluriennale 2009/11. La maggioranza di centro-destra lo ha votato nel Consiglio comunale di lunedì scorso, mentre la minoranza non ha partecipato alle operazioni di voto poiché nel precedente punto all'ordine del giorno (il piano per la dismissione dei beni comunali) complementare al bilancio, il centro-sinistra ha abbandonato l'aula “Nicola Montesano” in quanto riteneva che ci fosse un conflitto di interesse tra alcuni consiglieri di maggioranza e beni inseriti nel programma delle dismissioni. Dunque non c'è stato il tanto atteso dibattito tra maggioranza e opposizione sul documento principale di ogni amministrazione. Il sindaco Nicola Lopatriello, comunque, ha presentato una relazione di accompagnamento al bilancio dove si evince che i conti pubblici godono di ottima salute. Inoltre ha sostenuto come Policoro sia tra i primi Comuni d'Italia
ad approvare il bilancio di previsione: «che potevamo approvare già dallo scorso 30 dicembre», e ricordato come dopo la votazione favorevole dell'aula sia superata la fase di transizione post Commissario prefettizio: «questo è un bilancio che è stato formulato con il contributo di tutti gli eletti. Un bilancio modellato sulle esigenze programmatiche scaturite dal confronto con i cittadini durante la campagna elettorale. E dunque gli impegni presi saranno rispettati». Per entrare più nel merito delle scelte politiche, Lopatriello spiega che ci sono interventi per il Welfare a sostegno dei ceti meno abbienti; fondi per la promozione del territorio (200 mila euro più l'ordinario) finalizzato a portare utenza in città; 100 mila euro per le politiche attive del lavoro sia per chi voglia intraprendere un'attività autonoma e sia per chi vuole assumere inoccupati non trascurando contributi per giovani che si avviano alla libera professione e sono in
fase di tirocinio: «il tutto senza aumentare la pressione fiscale che rimane invariata; anzi con l'abolizione dell'Ici da parte del Governo nazionale i cittadini si sono visti addirittura alleggerita la pressione fiscale». E per rimanere in tema, il primo cittadino osserva: “dopo l'approvazione del consuntivo e con un quadro più oggettivo delle entrate e delle spese, non è escluso una rivisitazione in meglio per i contribuenti della pressione fiscale comunale. Tra le priorità che ci siamo dati c'è anche la diminuzione dell'indebitamento comunale, già avviato; la costruzione di un campo di calcio per le società minori; alloggi comunali da assegnare ai ceti meno abbienti a canoni contenuti; oltre alla lotta agli sprechi e all'evasione fiscale che porterà nelle casse comunali nuovi fondi da ridistribuire poi in servizi per la collettività. Nella nostra programmazione non abbiamo trascurato nulla». Gabriele Elia
Bernalda In piazza Plebiscito la richiesta dei soci di “Giovani Orizzonti”
Raccolta firme per il WiFi gratis BERNALDA - «Il WiFi in Piazza Plebiscito». Questa l'idea della neoassociazione “Giovani Orizzonti” che per rendere realtà un sogno, ieri ha avviato una raccolta firme da presentare all'amministrazione bernaldese. Ed in solo una mattinata le firme sono state più di 400. E la cosa da sottolineare, è che a porre il proprio consenso a questa iniziativa erano non solo i giovani, ma anche tantissima gente che ha qualche anno in più e che ha commentato positivamente l'iniziativa dell'associazione. «Il nostro è un impegno per tutta la comunità». Questo il commento del segretario, Domenico Centonze, che ha
aggiunto: «per noi il wifi in piazza Plebiscito sarebbe un motivo in più per rendere viva la piazza. Abbiamo chiesto una consulenza ad un ingegnere che di fatto ci ha garantito che il tutto è possibile con una somma di piccola entità. Dare la possibilità di usare internet gratis sarebbe un motivo in più per tanti di avvicinarsi alla tecnologia e di condividere le proprie conoscenze. Certo - ha concluso Centonze - sarebbe bello se si concretizzasse. Ecco perchè noi tutti, e non solo gli associati, chiediamo all'Amministrazione di darci una mano e di rendere questo sogno realtà». Alle parole di Centonze si sono aggiunte
quelle di Pierangelo Musillo, associato di “Giovani Orizzonti”, il quale ha parlato della linea Wifi e della grande utilità che la stessa andrebbe a riversarsi sull'intera collettività. «Abbiamo esempi in tutta Italia - ha detto Musillo - dove esistono spazi con l'Adsl aperto a tutti». Questo - ha continuato il giovane associato - sarebbe di grande utilità in quanto internet oggi è il mezzo più diffuso e quindi un grande veicolo di informazioni. Certo, molti di noi hanno internet a casa, ma avere la possibilità di usarlo anche fuori sarebbe una comodità, prima di tutto, e poi un modo per estendere le amicizie e rendere
La raccolta firme
viva piazza Plebiscito. Ecco - ha concluso Musillo - noi chiediamo che la piazza diventi uno spazio aperto per tutti i navigatori di internet». fa.si.
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Calcio Solo un gol di Iaquinta manda i bianconeri ai penalty, ma i francesi li superano
La Juve riabbraccia Buffon A Messina sconfitta con il Monaco, ma rientra il portiere JUVENTUS MONACO
«Per l’Italia pubblicità negativa»
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JUVENTUS (4-4-2): Buffon (1' st Manninger, 26' st Chimenti); Grygera (1'st Salihamidzic), Legrottaglie, Ariaudo, Molinaro (1' st De Ceglie); Marchionni (1' st Esposito), Sissoko (1' st Poulsen), Marchisio (1' st Zanetti), Nedved (1' st Ekdal); Amauri (1'st Iaquinta), Del Piero (1' st Giovinco). Allenatore: Ranieri MONACO (4-4-2): Ruffier (1'st Thuram-Ulien); Modesto, Mongongu (19' st N'Koulou), Adriano, Mangani; Sagbo (19' st Mollo), Leko (29' st Dufau), Pokrivac, Diaz (30' st Bulot); Adu (22' st Germain), Gakpe (dal 1' st Bakar). Allenatore: Gomes ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno RETI: 35' pt Leko (rig.), 45' st Iaquinta. RIGORI: Giovinco (gol), Modesto (gol), Esposito (gol), Bulot (gol), salihamidzic (gol), Mollo (gol), De Ceglie (parato), Adriano (gol), Legrottaglie (gol), Bakar (gol). NOTE: serata fresca, terreno in buone condizioni, spettatori 22.000 circa. Angoli 6-1 per la Juventus. Ammonito Nedved. Recuperi: 1'; 0'. MESSINA - Un solo tempo da Juve e il Monaco vince in Sicilia ai calci di rigore (6-5). La prima edizione del trofeo assegnato in una città sparita dal grande calcio diverte per 45 minuti. Amauri, Del Piero e Nedved giocano a livelli da campionato ma per recuperare l'1-0 di Leko (dal dischetto) occorre un guizzo di Iaquinta a tempo scaduto. Di De Ceglie l'errore determinante nel tiro a segno conclusivo. SI RIVEDE GIGI - La Juve che inizia il 2009 somiglia tanto a quella che ha chiuso l'anno con i gradi di "alternativa" all'Inter. Oltre alla fiducia accordata ad Ariaudo al centro della difesa, il motivo di interesse è rappre-
A Fabio Cannavaro non piace Gomorra Paolo Cannavaro del Real
Gigi Buffon: ieri è rientrato in campo dopo molti mesi di infortunio
sentato dal numero 1 di Gigi Buffon, di nuovo titolare dopo tre mesi. Per rivedere in campo gli altri lungodegenti (Zanetti, Poulsen, Salihamidzic) bisogna attendere il secondo tempo, ma prima succedono un paio di cose interessanti. TIRO AL BERSAGLIO - In 46 minuti la Juve tira in porta nove volte (contro le 2 del Monaco). Ruffier, il vice di Falvio Roma costretto al forfait come Simic (ex Milan) e Cufrè (Roma e Siena), fa un figurone davanti ai 22mila del San Filippo prendendo anche le mosche. Amauri e Nedved schiumano di rabbia nonostante il tono amichevole della sfida (giallo al ceco) che pende dalla parte degli uomini di Ricardo do-
po il rigore trasformato da Leko al 35' per il fallo di Legrottaglie su Adu. Il guizzo dell'ex enfant prodige del "soccer" resta comunque un fatto isolato nell'andamento del primo tempo, perché la Juve ricomincia a pestare sull'acceleratore trovando sulla sua strada sempre il guardiano Ruffier. POULSEN-ZANETTI - Ranieri concede un tempo ad altri nove uomini, compresi Poulsen-Zanetti-Salihamidzic. Restano in campo solo Ariaudo e Legrottaglie, con Iaquinta riferimento offensivo e due ali leggere (Giovinco ed Esposito). Più che le giocate del talento juventino, che merita un capitolo a parte, conta la qualità dei rientri. Sia Zanetti sia Poul-
sen accumulano minuti nelle gambe, e questa è una buona notizia, ma entrambi sono lontani dal top della condizione. Considerazione a cui va aggiunto il lancio con cui l'ex interista apre il campo a Iaquinta per l'1-1 al 90'. LA FORMICA - Il trofeo Città di Messina lo vince la squadra di Ricardo (errore di De Ceglie), ma le cose migliori del finale arrivano da Giovinco, cui spetta il premio come miglior interprete del secondo tempo alla pari di Iaquinta. Sebastian ci prova in movimento, su punizione (palo), di fino e di potenza, ribadendo in qualche modo quel "Ci sono anch'io" indirizzato alla panchina Juve.
MADRID - Per il cinema italiano spero che «Gomorra» vinca l’Oscar. Ma non penso che gioverà all’immagine dell’Italia nel mondo. Abbiamo già tante etichette negative». Lo dice, in un’intervista esclusiva al settimanale «Chi», diretto da Alfonso Signorini, in edicola questa mattina, Fabio Cannavaro, capitano dell’Italia campione del mondo di calcio e difensore del Real Madrid in fase di rinnovo contrattuale. E aggiunge: «Ancora oggi un mio compagno di squadra mi ha detto: «Italiano? Mafioso». È facile che un problema locale venga generalizzato». A proposito del premier spagnolo Zapatero, Cannavaro dice: «La Spagna sta bene, ha investito nel rinnovamento delle grandi città. I matrimoni gay? Mmmh, su quello, forse, sono più italiano...». Sul suo amico e collega Marco Borriello, attaccante del Milan in crisi per la fine della storia con Belen
Rodriguez dopo «L'Isola dei famosi»: «Marco è intelligente, gli faccio i complimenti perchè non ha fatto sceneggiate quando lei era sull'"Isola»: ha aspettato che tornasse e ha preso una decisione. Quando si riprenderà dall’infortunio, sarà decisivo per il Milan». Cannavaro non risparmia una battuta sul collega Zlatan Ibrahimovic, candidato al Pallone d’oro del 2009: «Per ora, se vuole vedere il Pallone d’oro, deve venire a vederlo a casa mia, che l’ho vinto nel 2006! Quando giocavamo alla Juve, mi diceva: «Hai vinto lo scudetto a 30 anni grazie a me, prima non avevi vinto nulla». Poi, dopo che ci siamo divisi, lui è andato all’Inter e io al Real, ho vinto un Mondiale, un Pallone d’oro, e due scudetti: l'ho massacrato!». Un Cannavaro a trecentosessanta gradi che non disdegna puntate nel campo del cinema e dello spettacolo.
Il calciatore biancoceleste racconta la sua esperienza e mette un grande obiettivo dinanzi a sé
Diakitè spinge la Lazio fino alla zona Champions
Diakitè
ROMA - «All’inizio della stagione c'era la possibilità di andare via in prestito, ma ho chiesto alla società di poter restare. Il tecnico mi ha concesso questa opportunità, dicendomi che una chance prima o poi l’avrei avuta». E così è stato. Per Modibo Diakitè, l’attuale stagione, sembra essere finalmente quella della consacrazione. Dopo due anni travagliati e contraddistinti da seri problemi fisici, il difensore francese sembra avere convinto il tecnico della
Lazio, Delio Rossi, delle proprie qualità. «Ma non penso che questo sia il mio anno – ha voluto subito sottolineare il difensore, durante la conferenza stampa a Formello -. Devo solo pensare ad allenarmi e a fare quello che ho fatto finora. Non mi sento titolare, nessuno alla Lazio ha il posto sicuro, visto che c'è molta concorrenza. Alla fine dell’anno lo ero, adesso vedremo». Piedi per terra, e tanta voglia di dimostrare sul campo le proprie potenziali-
tà. Per Diakitè, il 2009 potrebbe rappresentare l’anno della svolta, dopo tante amarezze: «Sono un ragazzo che viene da Parigi, dalla Terza divisione francese – le parole del difensore, classe 1987 -. Il mio procuratore ha deciso di portarmi in Italia, ho iniziato a Granarolo, lì sono rimasto per un anno. Sempre per una stagione sono stato alla Sampdoria, prima di disputare due campionati con la maglia del Pescara (2005/06)». «Alla fine del secondo anno – ha ri-
cordato Diakitè – la Lazio mi ha preso in prestito per il torneo di Viareggio e poi ha deciso di tesserarmi. Il primo anno ho giocato con la squadra Primavera, e ho collezionato due presenze in prima squadra, mentre nel secondo ho iniziato da titolare alla prima giornata, ma mi sono infortunato subito. Inizialmente mi sono curato in Francia, poi ho proseguito la riabilitazione in Italia. Infine, mi sono allenato e ora sogno la Champions».
Sport 33 Partita amichevole in tutti i sensi valida solo per vedere all’opera il fuoriclasse inglese Mercoledì 7 gennaio 2009
Milan, solo i rigori a Dubai Esordio di Beckham senza brillare e vittoria sull’Amburgo MILAN 5 AMBURGO dcr 4 MILAN (4-3-2-1): Dida, Zambrotta, Maldini (1' st Senderos), Kaladze (1' st Favalli), Jankulovski (1' st Antonini), Beckham (1' st Flamini), Pirlo (1' st Emerson), Ambrosini (38' st Cardacio), Ronaldinho, Shevchenko, Pato (1' st Inzaghi). (16 Kalac, 36 Darmian). All.: Ancelotti. AMBURGO (4-2-3-1): Hesl, Demel, Reinhardt, Mathijsen, Aogo, Jarolim, Alex Silva (18' st Benjamin), Trochowski (1' st Thiago Neves), Jansen (30' st Pitroipa), Olic, Guerrero (1' st Petric). (29 Wolf, 19 Boateng, 16 Putsilo, 32 Ben Hatira, 18 Castelen). All.: Jol. Arbitro: Ali Hamad. RETI: nel st 17' Ronaldinho (R), 22' Benjamin. Sequenza rigori: Petric gol, Ronaldinho gol, Thiago Neves parato, Shevchenko gol, Olic gol, Inzaghi gol, Aogo traversa, Emerson parato, Demel gol, Flamini gol. Angoli: 4-2 per l’Amburgo. Recupero: 0' e 2'. Ammoniti: Maldini e Ambrosini per gioco falloso, Alex Silva per comportamento non regolamentare. Spettatori: 25.000 circa. DUBAI (EMIRATI ARABI) - David Beckham gioca 45 minuti dell'amichevole di Dubai contro l'Amburgo. Nulla da tramandare ai posteri; un'esibizione comunque utile per testare la sua condizione fisica dopo una settimana di allenamenti. Molta volontà, pochi lampi, ma tutto il Milan dimostra di essere ben lungi dal top. Per la cronaca l'amichevole del The Seventh Stadium finisce 5-4 ai rigori per i rossoneri; 11 il risultato dei novanta minuti regolamentari, confezionato da un altro tiro dal dischetto di Ronaldinho e dal pareggio pressocché immediato di Benjamin. ABBIATI K.O. - Il Milan non schiera Abbiati per un risentimento muscolare. Al suo posto gioca Dida. Senza Kakà e Seedorf tutti
CLICK DA DUBAI
Ronaldinho prova a dribllare nella gara con l’Amburgo Beckham palla al piede al suo esordio con la maglia del Milan a Dubai
gli occhi sono puntati sull'inglese che viene schierato a destra nel centrcoampo a tre, con Pirlo in mezzo e Ambrosini a sinistra. Quindi Ronaldinho leggermente arretrato rispetto a Shevchenko e Pato. SUPER LAVORO PER DIDA - Inutile disquisire di tecnica e calcio atletico. Il Milan, è evidente, ha le gambe indurite dalla dura preparazione dopo la sosta. Lo mette in mostra soprattutto il reparto più avanzato, tenuto a bada dalla difesa amburghese che, nonostante la lunga sosta della Bundesliga, dimostra di avere muscoli e idee molto chiare. Non a caso a fare gli straordinari è Dida che almeno in tre occasioni rispolvera vecchi numeri sui tentativi di Guerrero e Jansen. La difesa rossonera tentenna in un paio di oc-
casioni, una volta su un erroraraccio di Paolo Maldini, tra l'altro ammonito in occasione di uno dei suoi numeri più famosi, il tackle in scivolata, e uno svarione di Beckham. ACCADEMIA - E a proposito dell'inglese, nei 45 minuti messigli a disposizione da Ancelotti, fa quel che può: un paio di disimpegni difensivi, una combinazione con Pato e una punizione delle sue a giro: palla a giro sventata da Reinhardt. Nulla di straordinario, insomma, ma sicuramente meglio di Ronaldinho, Pato e Sheva, qausi sempre defilati. Tra l'altro cosa chiedere di più all'ex capitano dell'Inghilterra, ancora poco inserito negli ingranaggi di una squadra lontana anni luce dalla forma migliore. DECIDE FLAMINI - Il
Gara senza brividi Rossoneri avanti su rigore
britannico, ancora col fiato corto, cede il posto all'inizio della ripresa a Flamini. Entrano anche Inzaghi, Emerson, Antonini, Senderos e Favalli (out Pato, Pirlo, Maldini, Jankulovski e Kaladze). Un ribaltone che non cambia il senso della prestazione rossonera, in evidente affanno, anche se è proprio il Milan a passare in vantaggio. Lo fa con un potente rigore calciato da Ronaldinho, assegnato con troppa facilità dall'arbitro David Beckham per una trattenuta in area su Ambrosini. Ma basta poco all'Amburgo per riequilibrare le distanze; solito calcio piazzato, difesa come al solito ballerina e fendente da due passi di Benjamin sotto la traversa, abile a recuperare la palla respinta da Dida sul colpo di testa di Olic. Infine la roulette dei rigori, con gli errori decisivi di Thiago Neves e Aogo, e il tiro di Flamini che batte Hesl per il 5-4 definitivo. Vince il Milan.
Il fantasista Pato cerca una giocata a Dubai
IL FILM DELL‘ESORDIO DI BECKHAM A DUBAI IN TRE SCATTI
In posa con i compagni
Saluti ai padroni di casa
Lo sguardo della Victoria
DUBAI - Denis Beckham sorride in mezzo a due stelle del Milan del calibro di Kakà e Maldini. Per l’inglese 45 minuti di calcio e tanta attesa per il suo esordio in campionato previsto nella gara con il Milan. Un talento e un perosnaggio che ha legato immediatamente con il resto della squadra che lo ha accolto come nella tradizione del diavolo rossonero e della società.
DUBAI - Come una star, Denis Beckham saluta i padroni di casa di Dubai che lo hanno ospitato in questo breve soggiorno di preparazione nella sosta del campionato di serie A. Sempre con il sorriso sulle labbra, il fuoriclasse britannico ha ricevuto gli applausi del pubblico arabo e le congratulazioni degli addetti ai lavori per l’esordio con la maglia rossonera.
DUBAI - Lo sguardo profondo della Spice Victoria Beckham che ha accompagnato il marito, una sorta di rock star della pedata, nella prima uscita ufficiale con la maglia del Milan. A Dubai, tra imponenti misure di sicurezza, per evitare che un evento sportivo diventasse un succulento bersaglio per eventuali atti dimostrativi. Victoria ha l’aria snob.
34 Sport Anche il procuratore pensa positivo: «Con i neroazzurri almeno fino al 2010» Mercoledì 7 gennaio 2009
Mourinho, coccole ad Adriano «Il nostro fuoriclasse alla fine resterà con noi» Il talentuoso esterno giura fedeltà ai Gunners
Super Teo Walcott rilancia e prolunga con l’Arsenal
“Mou” e Adriano
MILANO - Il matrimonio tra l’Inter e Adriano sembra destinato a durare almeno fino al termine della stagione. Dopo Oriali, anche Josè Mourinho è convinto che l’attaccante brasiliano rimarrà in nerazzurro: «Resterà con noi? Penso di sì - ha detto il tecnico portoghese ai microfoni di Sky Sport 24 -. Come abbiamo già detto, ci sembra logico e giusto arrivare sino al termine della stagione con questo gruppo. Adriano sta lavorando bene e, se tutto andrà bene, giocherà in una delle prossime tre partite». Dopo quattro giorni di ritiro, l’Inter tutta si è ritrovata ieri sera a «El Gaucho», locale argentino in zona Navigli di proprietà del capitano, Javier Zanetti. Una cena alla quale hanno partecipato cinquanta persone e tra queste anche il presidente, Massimo Moratti. «E' stata un’idea dei calciatori – afferma Mourinho -. Siamo in ritiro da quattro giorni, per loro era importante fare qualcosa di diverso, come per una sera non mangiare nel ristorante dell’hotel. È stata una bella cena di famiglia». «Come ho già detto – ha proseguito il tecnico che ha parlato al termine del-
la cena – la mia aspettativa è che la squadra migliori. Stiamo lavorando bene, perchè siamo felici di stare insieme e perchè il nostro obiettivo, durante questo periodo, è prepararci per migliorare ancora nelle prestazioni e nei risultati, per il campionato e per la Champions. La sosta ha fatto bene, per 'staccarè un pò la testa dal calcio, per stare con la famiglia, per abbronzarci un pò, ma in questi giorni siamo tornati in campo, abbiamo lavorato bene, il dipartimento medico è vuoto, sono tutti a disposizione e tutti stanno facendo un buon lavoro». IL PROCURATORE CONFERMA - «C'è una novità, ossia che lui rimarrà all’Inter ancora per un anno e mezzo del suo contratto. Questa decisione non è stata mai in discussione. Sono già stato in Italia e abbiamo deciso esattamente questo»: così Gilmar Rinaldi, agente di Adriano, ha confermato che il brasiliano non si muoverà dall’Inter. «Non si è mai fatto vivo nessuno del Chelsea – ha spiegato Rinaldi a Calciomercato.com -. Finchè non si faranno avanti, è inutile fare ipotesi. Nel calcio non ci sono se. Si parla di cose certe.
Se succederà, ne parleremo ma, al momento, non si è presentato nessuno e la volontà di Adriano è di rimanere un altro anno e mezzo nell’Inter e terminare il contratto». Rinaldi ha poi aggiunto che «Adriano al momento sta molto bene, ho parlato pochi giorni fa con lui e si sente bene, è tranquillo e si sta allenando. L’unico vero problema adesso per lui è il freddo». AL COPERTO PER LA NEVE - L'Inter si è allenata ieri ad Appiano Gentile per l’ultimo allenamento del ritiro invernale. Presenti al quartier generale nerazzurro anche Ernesto Paolillo per festeggiare il compleanno del direttore tecnico Marco Branca. I nerazzurri, che oggi avrebbero dovuto affrontare la squadra Primavera di Mister Esposito per un’amichevole in famiglia, sono stati costretti ad allenarsi al coperto per via della neve che ha reso impraticabile il campo d’allenamento della «Pinetina» impedendo così ai giocatori di allenarsi all’aperto. Mourinho ha quindi programmato una seduta basata sul possesso palla e la corsa sul breve (dato lo spazio ridotto).
Teo Walcott, esplosivo esterno dei Gunners londinesi, esulta dopo un gol
LONDRA - «Sì, è vero, c'è questa opportunità, ma noi non abbiamo alcuna intenzione di sfruttarla. L’Arsenal ha creduto in Theo Walcott quando era appena 17enne, e noi sappiamo cosa vuol dire la riconoscenza». Colin Gordon, agente del talento dell’Arsenal, fa capire che il suo assistito non intende avvalersi dell’articolo 17 del regolamento relativo ai contratti che, secondo quanto ha evidenziato ieri il 'Daily Mirror', permetterebbe a Walcott di passare ad un’altra squadra con un indennizzo per i 'gunners' che ammonterebbe a soli 400mila euro. Interpellato dal sito 'Calciomercato.it' Gordon spiega che non ci sono particolari difficoltà relative alle discussioni per il rinnovo contrattuale di Walcott con l’Arsenal.
“Difficoltà? Non c'è assolutamente nulla, anzi – dice Gordon – Stiamo parlando con l’Arsenal, e lo stiamo facendo molto serenamente. Credo che non avremo difficoltà a rinnovare il contratto». Ma cosa sa il procuratore di Walcott del presunto interessamento di Inter, Milan e Juventus nei confronti del suo assistito? «Penso sia normale che abbiano drizzato le antenne – dice Gordon – Theo è un giocatore fantastico e molto giovane. Ha tutte le credenziali per interessare a squadre di questo valore. Ora stiamo parlando con l’Arsenal, ma nel calcio mai dire maì...». Ma Walcott ha le caratteristiche giuste per il calcio italiano? «Senza dubbio, è molto intelligente, sia come persona, sia come giocatore –
risponde il procuratore – Forse adesso, a 19 anni, sarebbe troppo presto e comunque lui è molto felice all’Arsenal. Ma per il futuro, lo ripeto, tutto è possibile...». Infine una previsione a breve scadenza: «ci sono buone possibilità di rivedere Walcott (attualmente fermo per infortunio n.d.r.) in campo in Champions contro la Roma». Intanto il baby Jack Wilshere ha firmato con l’Arsenal il suo primo contratto nei professionisti. Il diciassettenne centrocampista è stato il più giovane esordiente con la maglia dei 'Gunners' (entrò in campo lo scorso 30 settembre, contro il Blackburn, a 16 anni e 256 giorni) ed è spesso utilizzato da Arsene Wenger nei finali di partita.
AMARCORD
Lo stadio messicano Azteca parla molto italiano di FRANCO ZUCCALA’ CITTÀ DEL MESSICO (MESSICO) – Il mitico stadio Azteca di Città del Messico parla molto di Italia. Anche se il Brasile di Pelè nel 1970 (contro l’Italia) e l’Argentina di Maradona nel 1986 vi hanno conquistato la coppa del mondo, qui hanno scritto pagine memorabili l’Italia di Valcareggi e (un pò meno ) il Torino di Ferrini e Lido Vieri e l’Inter dello stesso Vieri e Bertini. L’Azteca era stato costruito nel deserto perchè l’enorme capitale messicana (che ora ha più di venti milioni di abitanti) non aveva un impianto degno dei milioni di appassionati di calcio. La storia degli stadi dove si giocava prima del 1966 era infiorata di storie singolari: per esempio si parla di trubune di legno dove spesso scoppiavano incendi con conseguenze funeste per il pubblico, oppure -cosa più umoristica- dove le donne più intraprendenti facevano dei buchi sui gradoni delle tribune per vedere i giocatori nudi negli spogliatoi sottostanti. Poi venne il tempo degli stadi in pietra, ma il primo vero impianto degno di tal nome, fu appunto l’Azteca, che sorse per le insistenze di Gulliermo Canedo, un dirigente illuminato che convinse il magnate Emilio Azcarraga, padrone di canali televisivi, e le autorità politiche della necessità di costruire un impianto im-
portante, con la prospettiva di ospitarvi Olimpiadi e Campionati del mondo, cosa che poi si verificò facendo fare un salto di qualità al Messico anche sul piano turistico. Si scelse di realizzzare lo Stadio Azteca nel quartiere di Santa Ursula, che era un pòfuori della capitale messicana, per consentire la facile costruzioni di infrastrutture come strade e parcheggi. Da quel punto si poteva ammirare il Popocatepelc, il vulcano che ogni tanto inonda di cenere tutto quel che c's' attorno. Oggi lo stadio non è più l’avamposto della città in direzione sud, verso Cuernavaca -dove regna l’eterna primavera- o verso Taxco, la città del folclore messicano, celebre anche perchè i suoi abitanti sono ghiotti di cimici, ma è in posizione abbastanza centrale rispetto al centro storico. Dopo alcune trasformazioni e ammodernamenti, l’Azteca oggi può ospitare 114.464 spettatori a sedere. Vi sono inoltre 856 palchi privati i cui proprietari hanno la possibilità di parcheggiare davanti alla loro porta, e ben 7.300 posti per autovetture fuori dalo stadio. Vi assicuriamo che la visita al monumentale Stadio Azteca è una delle attrazioni della capitale messicana e bisogna prenotare (e pagare) per potere ammirare il suo splendido tappeto verde e il museo, dove l’Italia è presente in maniera ab-
bastanza cospicua. Infatti fu il Torino a giocarvi la prima partita ufficiale, il 17 giugno 1966, contro l’America di Città del Messico: Lido Vieri prese il primo gol della storia dello stadio da Arlindo Dos Santos, poi sullo 0-2, i granata fecero 2-2 con una doppietta di Gualtieri. Ovviamente fu molto più importante la vittoria della Nazionale azzurra del 17 giugno 1970 contro la Germania di Beckenbauer nella partita dalla mille emozioni finita 43 per gli azzurri dopo i combattutissimi tempi supplementari. Di quella partita esiste una targa commemorativa nell’ingresso principale, dove viene ricordata come «El partitdo del siglo» (La partita del secolo). Peccato che la sauadra di Valcareggi poi perse la finale col Brasile. Anche l’Inter ha lasciato una traccia qui, vincendo nel 1974 il torneo «Azteca de Oro». Ora vi gioca la Nazionale di Eriksson, che non è italiano, ma è un nostro parente stretto: finora ha fatto bene. Lo stadio ha ospitato football americano, mondiali di pugilato, corcerti, ma soprattutto -il 22 gennaio 1999- l’indimenticabile visita del Papa Giovanni Paolo II, la cui presenza richiamò all’Azteca 120.000 fedeli. Era un Papa già vecchio e malato che fece piangere tutti per l'emozione quando disse: «Oggi mi posso considerare messicano».
Lo stadio Azteca di Città del Messico
Sport 35 Primi rinforzi per Arleo. Arrivano un centrocampista ed una punta Mercoledì 7 gennaio 2009
Potenza, Kone e Cantoro Oggi depositati i contratti e domenica in campo SONO il centrocampista ivoriano Yossouf Kone e l'attaccante argentino Lucas Maxumilian Cantoro i primi rinforzi del Potenza. L'accordo è stato raggiunto tra lunedi e martedi con i due giocatori: il procuratore di Cantoro Piraino è stato ieri mattina a Potenza per formalizzare l'accordo e nel pomeriggio il giocatore argentino ha provveduto a rescindere il contratto con il Cosenza. Mentre l'intesa per il possente ivoriano, raggiunta ieri mattina, potrebbe essere messa in discussione da un ripensamento di Kone pronto ad accasarsi a Cassino. Ma il procuratore del giocatore Sidella, da noi interpellato, ha chiaramente detto che la prima scelta di Kone è il Potenza. Ieri sera il proprietario Giuseppe Postiglione, dopo aver presenziato alla conferenza stampa in cui è stato fatto il punto della situazione delle trattative in corso, è partito per incontrare i due giocatori e far loro mettere la firma sul contratto. Poi Postiglione questa mattuna raggiungerà Firenze ed entro le ore 19 depositerà i contratti di Kone e Cantoro, oltre a quello del giovane attaccante proveniente dal Grosseto Scardini. Tutti e tre saranno disponibili e convocabili per la partita contro il Foggia. E nel pomeriggio di oggi tutti e due i nuovi acquisti si alleneranno con i nuovi compagni al Viviani. Contro il Foggia il centrocampista e l'attaccante saranno sicuramente in campo mentre Scardini andrà in panchina. Cantoro, classe 79, alto 1 metro e 84 centimetri, ha giocato in questa stagione con la maglia del Cosenza totalizzando una decina di presenze e tre reti. Ultima delle quali su rigore contro il Pescina. Cantoro è arrivato in Italia nel 2001, proveniente dal Velez Sarfield, acquistato dal Monza dove ha collezionato 16 presenze e una rete. Poi trasferimento ad Isernia per due anni, quindi all'Arezzo, poi al Sansovino e da qui al Foggia Successivamente si trasferisce al Padova che a gennaio lo cede al Martina e da qui alla Paganese. Quest'anno a giugno accetta la corte del Cosenza.In totale, tra C/1 e C/2 l'attaccante nato a Buenos Aires ha giocato 166 patite segnando 40 reti. Da ricordare anche uno strepitoso campionato di serie D con la maglia dell'Isernia: promozione tra i professionisti dei molisani con il contributo determinante di Cantoro: 28 gare e 19 reti. E' un sinistro naturale, si muove bene su tutto il fronte di attacco, buona tecnica individuale e un ottimo tiro dalla distanza. Kone, classe 1985, ha giocato il girone di andata con la Pro Sesto totalizzando 15 presenze. E un centrale dalle doti fisiche molto possenti ed è arrivato in Italia nel 2002 alla Viterbese. Successivamente ha indossato le maglie del Legnano, Castel Sangro, Vittoria, Gela, Lucchese e Pro Sesto In totale le sue presenze in C/1 sono state 138 e quelle in C/2 27. L'improvvisa sterzata al mercato del Potenza in tempi molto stretti e rapidi consentirà ad Arleo di poter contare sui rinforzi già a partire dalla prima giornata di ritorno a conferma che non si poteva perdere ulteriore terreno nel mettere i tasselli giusti nella formazione rossoblù. Che adesso avrà la possibilità di presentare con questi tre nuovi elementi una squadra sicuramente più competitiva e lanciata a risalire le posizioni
Kone a sinistra Cantoro in azione a destra
della classifica. Intanto da ieri pomeriggio il Potenza ha ripreso il ritmo regolare degli allenamenti in vista della prima gara del girone di ritorno che vedrà la squadra di Arleo impegnata con il Foggia. Oggi di nuovo due sedute e domani la prova generale
della formazione che dovrà affrontare i satanelli rossoneri. Il test del giovedi in cui giocheranno anche i tre nuovi acquisti si svolgerà sul sintetico di Picerno contro la locale formazione che milita nell'Eccellenza lucana. Ad eccezione degli squalificati
Mercato Smobilitazione a Crotone
La Juve Stabia piazza tre colpi di rilievo Conti va a Foligno IN apertura di mercato tris di acquisti per la Juve Stabia che rilancia le sue ambizioni play-off: arrivano alla corte di Bonetti il difensore Rinaldi dal Foggia e i centrocampisti Stentardo dalla Paganese (con Bonetti già ai tempi di Gallipoli) e Vicedomini dal Crotone. Quest’ultimo è di proprietà del Lecce che l’ha girato alla formazione stabiese in prestito, cosi’ come ha fatto per il difensore nazionale under 20 Matteo Legittimo, trasferito dalla Pistoiese alla Paganese sempre con il benestare del ds salentino Angelozzi. Operazioni in corso quindi tra le dirette concorrenti del Potenza: sempre dalla Pistoiese il Foligno ha acquistato il 27enne portiere Francesco Conti, che potrebbe essere rimpiazzato in Toscana dal giovane numero uno di proprietà dell’Inter Giacomo Bindi, attualmente in prestito al Monza. Via da Pistoia anche il centrocampista Andrea Carrozza, che sta per trasferirsi in prestito secco alla Sambenedettese (girone A, che rispolvera Gianni Califano in attacco e l’ex Avellino Sirignano in difesa). La Paganese ha messo in lista di sbarco Ivan Tisci e punta ad avere dalla Salernitana il centravanti Turienzo nell’ambito della definizione della comproprietà di Scarpa, attualmente in granata e che Fabiani vorrebbe rilevare per intero. Il Taranto, se Blasi dovesse confermare le intenzioni di rilancio, punta a sostituire Shala con un regista di qualità: i candidati principali sembrano essere Galardo del Crotone e Antonino Cardinale, possibile uscita da
Pescara. Smobilitazione anche in Calabria: oltre alle trattative per la cessione di Galardo c’è Aurelio che piace al Marcianise mentre la punta Paponetti è nel mirino della Cavese. L’Arezzo potrebbe rimanere cosi’ com’è, senza grandi movimenti in entrata: in uscita l’esterno Bricca e il giovane centrocampista Alessio Sireno, mentre non si registrano novità di rilievo per l’attacco di Cari. A Foggia Salgado è rientrato dal Cile ma deve ancora smaltire i postumi di un infortunio rimediato prima delle feste: in dubbio la sua presenza per domenica al Viviani. Potrebbe arrivare in rossonero il difensore Accursi del Perugia, mentre ha tanti estimatori il mediano Tommaso Coletti, prima scelta del Gallipoli per puntellare una rosa vicina alla perfezione ma seguito comunque anche in B come Umberto Del Core. A proposito di B, ha firmato col Cittadella l’attaccante Federico Gerardi, fino a qualche giorno fa oggetto del desiderio per il Potenza e di proprietà dell’Udinese. In cerca di collocazione due scarti della rosa del Potenza: l’attaccante argentino Gerardo Masini è in prova al Ravenna, mentre cerca un ingaggio in II Divisione Gianpaolo Parisi, aggregato alla Scafatese. Un altro ex rossoblu, Simone Grillo, lascia il Varese per approdare alla Val di Sangro. Innesto di qualità al Cosenza, che tessera l’esterno offensivo Paolo Ramora svincolatosi dalla Scafatese. Pietro Scognamiglio sport@luedi.it
Cuomo e Delgado, tutti disponibili per Arleo compreso Nolè che per motivi precauzionali salterà la seduta mattutina di oggi. Con l'arrivo dei tre nuovi giocatori Arleo potrà avere l'imbarazzo delle scelte e presentare un Potenza in grado di ottenere i tre punti a
spese del Foggia e cominciare la rincorsa verso la salvezza. Nel corso della conferenza stampa presentato anche il calendario del Potenza 2009. In realtà i calendari sono tre: uno con le fotografie della rosa attuale, un altro per cosi dire storico con le immagini
delle formazioni del Potenza degli anni passati ed un altro dedicato alle formazioni giovanili allievi e Berretti. Iniziativa promossa perché quest'anno ricorre il novantesimo anniversario della fondazione del Potenza fondato nel 1919 da Alfredo Viviani. E da oggi poi tutte le manifestazioni promozionali del Potenza saranno dedicate a questa ricorrenza importante. Per invogliare i tifosi allo stadio è stata anche predisposta una campagna di mini abbonamenti che partirà dal 15 febbraio: mini abbonamento che comprende le gare casalinghe con Paganese, Crotone, Cavese, Marcianise e Pescara. Restano fuori le gare con Juve Stabia e Benevento per le quali la società si riserva altre iniziative. Il prezzo varia dai 40 euro per le curve fino ai 160 per la centrale passando per i 56 per i distinti e 72 per la laterale. In pratica si paga l'ingresso per 4 gare mentre una è gratuita La partita Potenza-Lanciano del 25 gennaio sarà posticipata a lunedi e sarà trasmessa da Raisportsat. Rocco Sabatella
Seconda div. Petagine e Pellicoro a Benevento
Melfi, Tufano e Castaldo sono i primi due innesti FERDINANDO Castaldo e Marco Tufano sono del Melfi, in cambio a Beneventovanno Petagine a titolo definitivo e Pellicoro solo a metà. Ferdinando Castaldo è un difensore nato a Napoli il 21 settembre del 1982 ed ha alle spalle sei campionati di C2 con più di 150 presenze con le maglie di Puteolana, Giugliano e infine Benevento dove in C1 ha collezionato sette presenze. Marco Tufano è una mezza punta che nel calcio attuale è definito esterno alto di centrocampo. Nato a Napoli anch’egli (2-31984), ha giocato in C1 con la Pistoiese per due stagio- Marco Tufano ni a soli dicianove anni colezionando quaranta presenze. Latina, Avellino e poi due anni a Benevento con cui l’anno scorso ha vinto il campionato di C1.Anche sei gol messi a segno nella sua breve ma intensa carriera. LAVORO ALLA SATA Allargato il gruppo ridotto al minimo che ha continuato a lavorare sul terreno della Sata di San Nicola, con Palumbo, Ciullo, Nolè a dar il meglio di se a favore di De Angelis e soci, pronti ormai a ripartire col match in programma a Scafati. Una prima parte in cui il team gialloverde ha chiuso Fernando Castaldo la non facile stagione dovuta ad una serie di scelte, vato il Melfi di vari punti, compreso il ricorso a una di una posizione nettamensquadra in gran parte te migliore, della tranquilcomposta da giovani in ar- lità di una classifica mirivo colla formula della va- gliore e soprattutto del non lorizzazione da diverse for- ricever spesso dal campo mazioni di Serie A e B per quello che squadra e tecniquestioni di necessario ri- co avevano prodotto in sesanamento di bilancio in de di preparazione e gestiocasa Melfi, con soli 12 pun- ne delle diverse gare di ti, e tanta tanta sfortuna in campionato. Ora è tempo termini di danni avversari, di cambiare, di inserire deda parte degli arbitri per gli elementi esperti e di qualche gol regolare non qualità, in grado davvero concesso, Cassino e Cosen- di aiutare tutto il gruppo e za, per troppi errori o disat- di prendere quindi per matenzioni soprattutto in di- no la squadra che ha voglia versi finali di gara. Situa- di crescere ulteriormente e zioni queste che hanno pri- di poter raggiungere, in
maniera concreta, e se possibile il prima possibile e senza passare attraverso playout sempre difficili e pericolosi, la salvezza che è obiettivo di questa stagione, alla portata del Melfi e di una società che vuole continuare a stare davvero al meglio tra i professionisti, a lungo. Per questo servono il portiere esperto che possa permettere di far crescere in tranquillità Giorgio Merlano, che ha subito e non poco qualche passaggio a vuoto dovuto alla sua giovane età, alla pressione e alla difficile situazione ma anche un difensore centrale a sua volta in grado di aiutare la squadra a trovare sicurezza maggiore importante per ottenere vittorie e punti in chiave salvezza. Ancora un esterno di centrocampo che in abbinata con il recupero ormai completo di Gennaro Gilfone, che è tornato disponile, possa crear le condizioni per mettere a frutto il lavoro proprio sulle corsie esterne che richiede il gioco di Palumbo e che tornerà utilissimo da ora in poi. Infine, considerando che Marco Fummo è lontano dal campo da mesi, e nonostante le lunghissime cure resta un punto interrogativo il suo futuro a Melfi dove pare essere una sorta di separato in casa, visto che si allena da solo, come avvenuto al mattino di ieri sul green del Valerio, mentre la squadra si è allenata al pomeriggio, ed alla Sata, servirebbe il ricambio necessario in prima linea al duo De Angelis e Merini. Soprattutto ora che Pellicoro è in partenza per Benevento, nell’ambito del doppio scambio tra lui e Petagine ed i giallorossi Tufano e Castaldo, necessari al Melfi per coprire i ruoli di esterno e difensore centrale. Antonio Baldinetti
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Sport La Fortezza assente per influenza. Porzio recupera, Chisena è partito
Mercoledì 7 gennaio 2009
Matera, c’è un Ancora in più L’attaccante di Squinzano è tornato ai suoi livelli DUE reti in altrettante gare per Cristiano Ancora. Quante ne aveva fatto nelle sedici precedenti. Bravo Ancora, ma ancora di più Diego Albano che gli crea spazi di inserimento. Cristiano Ancora ringrazia e si gode due gol importanti ed una condizione invidiabile. Nel finale di gara nonostante il due a zero e pochi minuti dal termine continuava a spingere come se la gara fosse appena cominciata nonostante si portasse addosso un bel bagaglio di fango. Gli era già capitato di segnare in Coppa Italia a Genzano e si è ripetuto in campionato. «C’è stato un calcio d’angolo di Alberto che ha toccato terra e sulla linea-afferma l’attaccante di Squinzano-ha respinto forse Masturzo. Borrelli non ha avuto il tempo di intervenire e ho messo il pallone in porta. Poi lunga corsa verso i tifosi. E’ stata una vittoria importante perchè ci ha dato continuità e tranquillità. Certamente sto beneficiando degli spazi che mi crea Albano e al momento sta toccando a me andare a rete, ma sono gol da dividere con tutto il gruppo. Diego ne
Antonio Chisena e a destra il gol di Ancora
farà ancora tanti di gol. E’ così, sono momenti. Passano e sono certo che li metteremo alle spalle già a partire da domenica». Ieri pomeriggio ripresa degli allenamenti nonostante la festività dell’Epifania. Nella
calza poche sorprese. A parte l’assenza di Gaetano Lonardo non c’era nemmeno Tonio Chisena che è andato a raggiungere il compagno a Cesenatico per curarsi e rimettersi al meglio dopo aver giocato quindici minuti importanti
La punta sottoposta ad altri accertamenti
nel derby di Genzano. Antonio Chisena è il giocatore che può regalare al Matera quel tocco di estrosità in più che servirà ora che i campi saranno meno pesanti. LA FORTEZZA ASSENTEUnico assente giustificato
Antonio La Fortezza che ha comunicato alla società di essere influenzato. C’era parecchia gente ieri alla ripresa degli allenamenti perchè il ritrovato entusiasmo è cozzato con degli episodi (non trascurati dalla socie-
tà) che tolgono tranquillità ad un ambiente che finora aveva avuto altri tipi di problemi e che sembrava pronto a godersi un periodo di tranquillità e soddisfazioni. La sensazione è che bisognerà al più presto mettere a posto anche quest’ultimo (inatteso) tassello che sta creando qualche equivoco. Probabilmente oggi sarà una giornata cruciale per questa vicenda che ha rubato la scena ad una vittoria in un derby e non può essere trascinata fino al match con Grottaglie. PORZIO RECUPERA-A parte ha lavorato anche Ciro Porzio che è uscito anzitempo nel derby per una leggera tiratina al muscolo. Dovrebbe essere recuperabile per Grottaglie visto che ha girato a parte ma si è comunque allenato. «Non è nulla di grave. Ha svolto un lavoro leggero-afferma il tecnico- ma è recuperabile. C’era anche Paladino, ma fino a ieri sera aveva ancora la febbre e abbiamo preferito di rinviare la sua ripresa per evitare che ci potesse essere una ricaduta». Oggi doppia seduta. Renato Carpentieri
L’umore di società e tifoseria non è dei migliori
Francavilla, Del Prete Genzano, buona la prima ha raggiunto il gruppo di Ciro Impagliazzo FRANCAVILLA – In casa Francavilla una buona notizia, il bomber napoletano Genny Del Prete, dopo altri accertamenti in ospedale, ha finalmente raggiunto il gruppo nella cittadina in riva al Sinni, dopo il brutto incidente accaduto nella gara di domenica scorsa sul campo sintetico del Pianura. Adesso, la squadra rossoblu dopo la sconfitta rimediata in terra campana, dovrà subito rifarsi e non sarà semplice, visto che il prossimo impegno sarà ancora in trasferta e in casa della vice capolista Nocerina. Raggiunto telefonicamente, abbiamo discusso con il patron del Francavilla Franco Cupparo della gara di domenica scorsa: «Una partita – dice Cupparo – dove il primo tempo abbiamo giocato abbastanza bene, sicuramente meglio degli avversari. Il gol subito, nel finale della prima frazione di gioco, ci ha tagliato le gambe e poi l’inizio del secondo tempo, loro hanno cominciato bene, raddoppiando dopo poco, su calcio di punizione con Manzo, che ha fatto davvero una prodezza notevole». Il Francavilla ricordiamo è andata sotto di due reti al 9’ del secondo tempo, ed ha subito il terzo gol al 21’. In svantaggio di tre reti, su un campo difficile come quello del Pianura, non è facile per nessuno, riuscire a riaprire la gara, tantomeno per i ragazzi di Lazic che erano orfani di Nicolao e Pioggia ed hanno dovuto rinunciare a Del Prete, subito dopo la terza rete subita. «E’ stata una partita – prosegue il presidente – giocata male da parte dei miei giocatori, diciamo che l’infortunio di Del Prete, aver giocato su un campo in erba sintetica e il ritorno dalle feste, sono stati fattori che hanno un po’ condizionato la gara. Comunque al termine del match, ho detto ai miei ragazzi negli spogliatoi, che non sono queste
Una formazione del Francavilla
le gare dove noi dobbiamo fare punti, per la nostra classifica, se poi arrivano allora è molto importante. Sicuramente – continua – la nostra sconfitta è dipesa molto dalle assenze, ed io l’ho sempre detto, in questi campionati se non hai degli under validi, non vai da nessuna parte. Nulla da togliere a quelli che sono scesi in campo. Loro, hanno trovato due reti da calcio da fermo, noi invece non siamo stati bravi a sfruttare al meglio le poche occasioni capitate». Archiviata la pesante sconfitta, i sinnici devono pensare adesso, al prossimo impegno in casa della Nocerina, che è reduce dalla vittoria casalinga per 1-0 contro il Sant’Antonio Abate. «Domenica prossima – dice Cupparo – ci aspetta un’altra partita impegnativa, contro una squadra che io ritengo, insieme alla capolista Brindisi, la più temibile ed attrezzata del girone. Noi – conclude - ce la metteremo tutta, per disputare una buona gara e magari raccogliere qualche punto». Il Francavilla, con la sconfitta di Pianura, resta fermo a ventidue punti in classifica, occupando la nona posizione. Claudio Sole
Compierchio e Impagliazzo ed a destra il centrocampista Pepe
IMPAGLIAZZO ha ben impressionato all’esordio, ma è uscito anzitempo. Sulla partita e sulla stagione dello Sporting Genzano si è espresso l’attaccante ischitano che analizza in modo positivo la gara, dimostrando sicurezza per la salvezza dei biancorossi altobradanici.“Sinceramente, dico che in campo abbiamo dato tutto. Sono qui da poco ma ho visto ragazzi che hanno voglia di emergere e tutto il gruppo ha tanta voglia di tirarsi fuori da questa situazione. La squadra - continua Impagliazzo - è arrivata bene alla partita e le condizioni del campo, sicuramente, non ci hanno aiutato. Siamo sicuri di uscire presto da questa situazione perché lo Sporting Genzano ha una gran voglia e un gran carattere e lo ha dimostrato contro il Matera nonostante i due gol subiti. La squadra è motivata - conclude l'attaccante bianco rosso - e su questa base costruiremo la salvezza.” Nella giornata di ieri sono ripresi gli allenamenti ma l’umore di tifoseria e società non è di quelli giusti perchè ora la classifica si è fatta difficile, anche se non catasstrofica, Rocco De Rosa
Sport 37 Conferenza di bilancio di fine mandato nel quale ci sono state tante cose buone Mercoledì 7 gennaio 2009
Figc lucana, è Rinaldi bis Il presidente uscente sarà candidato unico BILANCIO, lealtà sportiva, iniziative sociali, comunicazione, presenza della Coppa del Mondo e settore giovanile. Sono stati questi gli ingredienti dei cinque anni di gestione della FigcLnd di Basilicata sotto la presidenza di Pietro Rinaldi. Il numero uno del calcio lucano ha incontrato ieri mattina i rappresentanti dei mass media in una conferenza stampa svoltasi nella sede della Figc di Basilicata, sita in viale del Basento. Cinque anni vissuti intensamente al timone della Figc-Lnd di Basilicata che hanno visto il presidente Rinaldi impegnato su più fronti a gestire difficili situazioni relative al funzionamento della macchina organizzativa del calcio lucano. Un consuntivo sobrio, quello fornito ieri mattina da Rinaldi che ha definito le tappe salienti del suo mandato in prospettiva della prossima elezione degli organismi dirigenti in programma il 16 gennaio alle 14 in prima convocazione e alle 15 in seconda. Un bilancio importante che parte dall'assestamento del bilancio con una riduzione del deficit del 50% che ha pienamente soddisfatto il numero uno lucano, fino a questo momento candidato unico della Figc alle prossime elezioni che vedranno la presenza del presidente della Lega Nazionale Carlo Tavecchio. Il mondo del calcio lucano attende con rinnovata fiducia le prossime elezioni, visto e considerato che nel mandato di Rinaldi tante cose sono andate a buon fine. Oltre al deficit economico sensibilmente ridotto è cresciuta in Basilicata la lealtà sportiva, visto e considerato che durante i campionati regionali e giovanili si sono verificati ben pochi episodi di cronaca che nulla hanno a che spartire con il calcio giocato. Sono stati disputati meno incontri rispetto alle passate edizioni ma i giocatori, i dirigenti e gli addetti ai lavori hanno mostrato grande maturità e senso civico. La presenza della Coppa del Mondo, vinta dagli azzurri
Piero Rinaldi premia la Juventus al Gaetano Scirea insieme a Comanda della Figc di Matera
a Berlino nella finale contro la Francia ha costituito la chicca dell'operato di Pietro Rinaldi che ha potuto tracciare un bilancio sereno della sua gestione, legata anche ad iniziative benefiche, quali ad esempio Libanitaly che ha visto la presenza nello stato mediorientale del Genzano, testimonial del calcio made in Basilicata in una zona calda del mondo, viste le numerose guerre e incursioni che turbano l'area in questione. Il rilancio del calcio in Basilicata, nel bilancio di Rinaldi è partito “dall'opera di volontariato gratuito dei collaboratori interni ed esterni che lavorano per la Figc-Lnd con chiari intenti aggregativi e sociali. Tutto questo è stato reso possibile grazie ad una vera e propria formazione spirituale dei praticanti e degli addetti ai lavori”. La firma di importanti protocolli d'intesa, con l'Asl del Lagonegrese, grazie alla collaborazione con il medico sociale di Juventus e Inter Paolo Bergamo. La ristrutturazione dei campi di calcio, in primis la Figc di Potenza e i venticinque impianti di gioco del materano hanno costituito altri valori fondanti dell'opera profusa finora da Rinaldi che punta a dare continuità al suo lavoro in caso di rielezione. La crescita del calcio femminile, del calcio a cinque e a undici costituiscono i tas-
selli dei cinque anni di mandato di Rinaldi, che ha analizzato le criticità del suo lavoro inerenti la mancanza di un vero e proprio punto di riferimento nella fascia jonica e senisese e alcuni problemi legati ai rapporti con le istituzioni politiche. Un quadro d'insieme condito da seimila gare disputate, settemilacinquecento atleti, cinquemila giovani calciatori, settecento allenatori, duemilacinquecento dirigenti. Alla convention per l'elezione del nuovo presidente saranno presenti duecentotrenta società, ben centoottantuno saranno le società aventi diritto al voto. Un numero imponente che dimostra la crescita del calcio in Basilicata nonostante le problematiche economiche e strutturali che affliggono la nostra regione. Iniziative concrete rivolte al volontariato, come ad esempio Bagno d'amore dedicata al sostegno dell'infanzia, la trasmissione su digitale delle partite dei campionati di calcio regionale e giovanile, numeri e dati importanti che potrebbero consentire, elettori permettendo un Rinaldi bis all'insegna dell'equilibrio del bilancio e della fase di completamento tecnico e del rilancio agonistico dello sport più amato dai lucani, il calcio. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Il “torneo della Befana” per Telethon riservato agli atleti nati nel 2001-02
Piccoli Amici in vetrina a Paterno PATERNO-E’ andata in scena nella giornata di lunedì il Torneo della Befana per la categoria Piccoli Amici riservata ai giovani calciatori nati nel 2001 e nel 2002. La manifestazione organizzata dalla Figc in collaborazione con Telethon si è tenuta al Palazzetto dello Sport di Paterno dove a fare i padroni di casa è stata la squadra del Caso Paterno allenata da Giovanni Caso e Mario Cirigliano. Le altre scuole calcio partecipanti erano il Libertas Val díAgri di Gianni Robilotta, il Basilicata di Michele Toscano e il Pressing Moliterno. Il pro-
ECCELLENZA
blema più grosso è stato proprio la partecipazione ristretta delle squadre che è un fenomeno che si sta verificando ripetutamente in questa regione e che andrebbe al più presto risolto. Quattro scuole calcio per un torneo di bambini è veramente un numero esiguo e ci vorrebbe una cifra più consistente affinché possano partecipare più società di quanto si è potuto appurare negli scorsi giorni. I bambini che hanno calcato il campetto di calcio a cinque si sono ugualmente divertiti e hanno fatto a loro volta appassionare i loro allenatori e genitori a
CLASSIFICA
guidarli dentro e fuori dal campo fino a quando la passione per questo sport si solidifichi anche a livello giovanile e non solo dei grandi. Líimportante è che alla fine ne siano rimasti tutti contenti di aver partecipato alla manifestazione di lunedì e che si mantenga sempre uno spirito attivo e spontaneo da parte di tutti gli addetti ai lavori. L’ultimo appuntamento con queste manifestazioni riservate per sabato 10 al Palazzetto di Sport di Vietri sia per i Pulcini che per i Piccoli Amici. Biagio Bianculi
Un’azione di gioco
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Sport
Mercoledì 7 gennaio 2009
Il Pisticci approfitta del pari tra Murese e Oppido
La vetta tinta di gialloblé di DONATO PAVESE
Il PUNTO
Il Fatto
LE PAGELLE DELLE 16 SQUADRE ANNO NUOVO, vita nuova per l'alta classifica del campionato di Eccellenza che si è tinta di gialloble. Infatti, al comando della graduatoria, si è piazzato il Pisticci dei record, delle nove vittorie consecutive. La formazione ionica di mister Valente ha approfittato del pari a reti bianche tra la Murese e l'Angelo Cristofaro nel big-match del primo turno di ritorno. Tra le compagini di Lardo e Manniello non sono, però, mancate le emozioni. Alla fine il risultato ha accontentato entrambe le squadre. Per il team oppidese si è trattato del secondo pari di fila senza reti. In testa, come anticipato, il Pisticci ha annichilito con un tris (Grieco, Mels e Gagliardi) il Picerno, sconfitto per l'ottava volta di fila lontano da casa dall'inizio della stagione. In quarta posizione sta recuperando decisamente punti il Ruggiero Valdiano, che non rimedia ko dalla seconda giornata e soprattutto viene da quattordici risultati utili consecutivi (otto affermazioni e sei pareggi). Di misura, la squadra di Masullo ha espugnato il campo dell'Azzurra Tricarico. Il Policoro, nonostante l'inferiorità numerica (espulsione di Cicchelli), ha battuto il Forza Matera con un punteggio all'inglese. L'Atella Monticchio, reduce da due ko di fila, ha fermato in parità il Ricigliano che, allo stato attuale, ha perso contatto con la zona play-off. Il 2009 non è iniziato nel modo migliore per l'Avigliano, caduto sotto i colpi del Ferrandina. Dopo sei scoppole di fila, il Banzi ha conquistato un punticino-salvezza contro l'Irsinese. Invece, dopo ben nove stop di seguito, la Vultur Rionero ha ritrovato i tre punti nel delicato match per la permanenza contro il Balvano. Starna e Rapolla hanno regalato il sorriso ai bianconeri proprio contro l'unica avversaria che avevano superato nel girone di andata.
A.CRISTOFARO E' mancata un po' di fortuna. Il Pisticci lo ha spodestato in classifica.
ATELLA M. Sta costruendo la sua salvezza in campionato punto dopo punto. Complimenti.
AVIGLIANO Ha pagato pesantemente i numerosi errori sotto porta. Alla fine è stato travolto.
A. TRICARICO Nonostante abbia prodotto un buon gioco, è capitolata ai piedi del Ruggiero Valdiano.
BALVANO Il catastrofico andamento in trasferta (otto ko di fila) potrebbe compromettere la salvezza.
BANZI Mossa la classifica dopo un finale di 2008 davvero disastroso.
FERRANDINA Regolato l'Avigliano con un tris che è di buon auspicio per il nuovo anno.
F.MATERA Le poche idee in campo ed il vantaggio numerico non hanno fruttato punti.
IRSINESE
6,5
6
Buon punto conquistato in casa di una rivale diretta per la permanenza.
MURESE
6,5
6,5
Ha fallito l'operazione-sorpasso in classifica. Ha fatto, però, un figurone.
5,5
PICERNO
5
Ennesima disfatta in trasferta. Su otto incontri fin qui disputati, non ha racimolato neanche un punto.
6
PISTICCI
9
Primato in campionato, migliore attacco del torneo e record stagionale di vittorie consecutive (nove). Da ap-
POLICORO
5
7,5
Conquistare i tre punti con un uomo in meno per oltre settanta minuti non è cosa da poco.
5,5
Davvero un'occasione sciupata nella rincorsa ai playoff.
7
R.VALDIANO
8
Ha allungato a quattordici la striscia di risultati utili consecutivi. Ora fa davvero
VULTUR
5
IL PISTICCI è il nuovo leader solitario del campionato di Eccellenza. Per un'intera settimana, il team ionico potrà godersi il primato perché, già da domenica prossima, il cammino sul tetto della classifica potrebbe complicarsi. Infatti, la formazione di Valente è chiamata ad una grande prova contro il Ruggiero Valdiano, compagine salernitana che viene da 14 risultati utili di fila. L'unica sconfitta stagionale rimediata dalla formazione di Masullo è arrivata proprio dal Pisticci. Intanto, la dirigenza gialloble si gode la leadership. Il vice-presidente del sodalizio ionico, Domenico Albano, non nasconde le ambizioni della squadra: “Proveremo a vincere il campionato. Il nostro obiettivo ha aggiunto - era quello di tornare ai vertici dell'Eccellenza ed ora il nostro sogno si è avverato”.
I numeri
RICIGLIANO
6
La squadra di Valente subito alla prova contro il Valdiano
7
I nuovi innesti stanno già dando i primi frutti. Battuto il Balvano come all'andata.
TURNO di campionato in cui ha prevalso il segno “1”. Quindici gol messi a segno in questa sedicesima giornata (330 marcature in totale in campionato), di cui 12 dalle formazioni che hanno giocato in casa, 3, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta. Si sono registrati 4 successi interni, 1 vittoria esterna e 3 pareggi. Il migliore attacco del campionato lo detiene il Pisticci (36 reti), il peggiore è quello della Vultur Rionero (11 reti). La migliore difesa è quella dell'Angelo Cristofaro Oppido (9 reti subite), mentre è del Forza Matera (34 reti subite) la retroguardia più perforata. Classifica marcatori: Mels (Pisticci, 1): 11 gol; Grieco (Pisticci, 1): 10 gol; Bozzi (Azzurra Tricarico, 1), Di Senso (Murese), Messeri (Ferrandina, 1): 9 gol; Petilli (Avigliano, 1), Salamone (Ruggiero Valdiano): 8 gol
TOP E FLOP DELLA PRIMA DI RITORNO
P
P TO
TO
P FLO
P TO
P FLO
P TO
P FLO
P O L F
Sport
Mercoledì 7 gennaio 2009
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Miglionico perde la gara col Borussia e la vetta
Il trono diventa a tre di DONATO PAVESE
Il PUNTO
Il Fatto
LE PAGELLE DELLE 16 SQUADRE IL POKER d'assi si è tramutato in trio delle meraviglie al comando della graduatoria di Promozione. Decisiva è stata la sconfitta del Miglionico nello scontro al vertice con il Borussia Pleiade. Il Viggiano ed il Real Tolve hanno preservato senza alcuna difficoltà il tetto della classifica, vincendo rispettivamente con Lagopesole e Latronico. Ora all'inseguimento del terzetto di testa c'è l'Atletico Scanzano che non perde un colpo tra le mura domestiche. Nei piani altissimi della classifica del torneo cadetto, la doppietta di Lambertini (quattro gol negli ultimi due match) ha regalato il sorriso ed il primato al Borussia Pleiade in casa del Miglionico. Esattamente quindici giornate fa era stata, invece, la squadra di Paterino ad imporsi in esterna con l'identico punteggio di 21 sulla formazione policorese. Il Miglionico è capitolato dopo sei risultati utili di fila (cinque vittorie ed un pareggio). Tris di affermazioni di seguito per il nuovo Real Tolve targato-Camelia, che si è imposto a Latronico. Il Viggiano ha raggiunto il suo ottavo risultato utile in serie affossando, con il capocannoniere Campisano e con Sanchirico, il Lagopesole (terza scoppola in tre partite). L'Atletico Scanzano ha piegato il Vitalba Filiano nel corso della ripresa e si è regalato la settima gioia interna della stagione (nessuna squadra ha fatto meglio). Il Bella ha notevolmente accentuato la crisi del Moliterno, mentre il Real Irsina si sta riprendendo alla grande dopo alcune domeniche di sbandamento (Grottole ko). Male la Santarcangiolese che, reduce da tre stop di fila, ha fallito con Bitetti il rigore della vittoria sul terreno di gioco del fanalino di coda, Sporting Montalbano. Per gli ionici, primo punto dopo dieci insuccessi di seguito. Rinviata per neve PescopaganoVarisius Matera.
A.SCANZANO E' implacabile davanti al proprio pubblico: non perde da 28 turni (26 vittorie e 2 pari).
BELLA A piccoli passi prova ad avvicinarsi alla zona play-off. Sarà dura, però, conquistarla.
B.PLEIADE Avvantaggiato dall'uomo in meno del Miglionico, si è affidato al suo uomo in più (Lambertini).
GROTTOLE Da tre giornate a questa parte ha smarrito del tutto la via del successo.
LAGOPESOLE Troppo arrendevole fin da subito. Sterile in attacco e fragile in difesa.
LATRONICO Ha provato ad impensierire il Real Tolve, ma non ci è riuscito a dovere.
MIGLIONICO La vetta si è allontanata dopo lo scivolone col Borussia Pleiade.
MOLITERNO In trasferta cade a ripetizione: quarto stop di fila lontano da casa. Altro che sogno promozione!
PESCOPAGANO
7
REAL IRSINA
7
7
A cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno ha totalizzato sei punti in due gare.
8
REAL TOLVE
8
La cura Camelia sta dando i primi frutti: terzo successo di fila con lui in panchina.
5,5
5,5
SANTARCANGIOLESE In trasferta non sa proprio vincere. Vivacchia a metà classifica.
MONTALBANO
5
6
Primo punto interno stagionale dopo un lunghissimo digiuno.
sv
Rinviata per neve la gara contro il Pescopagano.
5,5
VIGGIANO
8
Sempre più su in classifica grazie alla favolosa coppia-gol Campisano e Sanchirico.
VITALBA
5,5
L'AVVINCENTE torneo di Promozione, più equilibrato che mai, proporrà fino al termine della stagione numerosi avvicendamenti al vertice. Il primo del nuovo anno è toccato al Miglionico che è stato spodestato, dopo essere caduto sotto i colpi di Lambertini e del suo Borussia Pleiade. Ma di avvicendamenti al vertice ce ne potrebbero essere anche nelle prossime giornate di campionato. Infatti, l'equilibrio esistente al comando sarà sicuramente spezzato domenica prossima, quando a Tolve saranno di scena la corazzata di Camelia ed il Viggiano. Di sicuro, un pareggio favorirebbe la corsa alla leadership del Borussia . E non solo. Miglionico ed Atletico Scanzano rischiano molto in casa di Santarcangiolese e Moliterno (quadre agguerrite per via degli ultimi risultati alquanto deludenti).
I numeri
VARISIUS
5,5
Tra Real Tolve e Viggiano e già conto alla rovescia
sv
Rinviata per neve la gara contro il Varisius Matera.
6
Ha opposto resistenza allo Scanzano, ma non è bastato per strappare punti.
Ha prevalso il segno “1”. Dodici gol messi a segno in questa sedicesima giornata (298 in totale), di cui 8 dalle formazioni che hanno giocato in casa, 4, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta. Si sono registrati 4 successi interni, 2 vittorie esterne ed 1 pareggio. Il migliore attacco è quello del Real Tolve (27 reti), il peggiore quello del Montalbano (5 reti). La migliore difesa è quella dello Scanzano (6 reti subite), mentre la peggiore è quella del Montalbano (47 reti subite). Classifica marcatori: Campisano (Viggiano), Lambertini (Borussia Pleiade): 11 reti; Rusciani (Borussia Pleiade): 9 reti; Sanchirico L. (Moliterno): 7 reti; Gerardi (Real Tolve), Molletta (Moliterno), Schettino (Borussia Pleiade), Tataranni (Miglionico), Tommasillo (Vitalba): 6 reti.
TOP E FLOP DELLA PRIMA DI RITORNO
P TO
P TO
P FLO
P TO
P O L F
P TO
P FLO
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Sport Recupero a reti bianche. Proteste ospiti a fine gara contro l’arbitraggio
Mercoledì 7 gennaio 2009
Pignola frena a Rionero Un punto nel recupero e vetta agganciata FST RIONERO PIGNOLA
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FST RIONERO: Fortuna, Urciuoli, Di Lonardo, Bochicchio (18’st Di Lucchio M.), Cefola (45’st Larotonda), Cardillo (15’st Di Lucchio C.), Martino, Lomio, Simonetti, Laurenza, Brescia. A disp.: Zucale, Mollica, Aloè, Branca. All. Cassese BLN PIGNOLA: Picerno, Brienza, Nardozza, Langone, Morlino, Tavassi, Russo (23’st Locantore), De Iacovo, Sileo (18’st Brancato), Lauria, Pirulli. A disp.: Conte, Galluzzi R., Galluzzi M., Vignola, Sabia. All. Olita ARBITRO: Caprioli di Venosa NOTE: terreno di gioco pesante con diverse pozzanghere. Espulsi: al 3’ st De Iacovo e al 43’ st Nardozza, entrambi per doppia ammonizione. RIONERO – Al comunale “Pasquale Corona” si è gio-
cato ieri la partita di recupero Fst Rionero – Bln Pignola, non disputata domenica scorsa per la concomitanza sullo stesso terreno di gioco dell’incontro di calcio di Eccellenza Vultur-Balvano. Tra la Fst Rionero e il Pignola si è chiuso a reti inviolate nonostante la buona gara disputata da entrambe le formazioni. L’undici rionerese, guidato dal giovane allenatore Cassese, è riuscito a mettere il bavaglio al più quotato avversario nonostante le diverse assenze. Tutto sommato un risultato di parità equo che ha di certo soddisfatto più i rioneresi e un po’ meno gli ospiti, arrivati al Corona con l’intento di conquistare l’intera posta in palio per riprendersi solitari la testa della classifica. Così non è stato ed ora è il Pignola è primo ma in compagnia con il Pietragalla. Nella prima frazione di gioco la Fst ha avuto due buone occasioni per portarsi in vantaggio a fronte di una degli ospiti.
Nella ripresa gli ospiti hanno dovuto giocare in dieci per l’espulsione al 3’ di De Iacovo, ciò nonostante hanno tenuto testa ai vulturini. I momenti migliori per i locali si sono avuti al 20’ allorquando sugli sviluppi di calcio d’angolo Cefola al volo ha sfiorato la base del palo alla destra di Picerno e al 23’ quando lo stesso portiere ospite è dovuto uscire alla disperata per fermare un’incursione di Lomio. Gli ospiti si sono resi pericolosi al 39’ quando su corner Tavassi di testa ha impegnato severamente il portiere Fortuna e al 47’ con il calcio piazzato di Langone, che ha trovato pronto alla respinta il numero uno vulturino. A fine gara qualche contestazione verso l’arbitro, che tutto sommato aveva ben diretto, da parte ospite ha creato un po’ di parapiglia, prontamente sedato dai dirigenti locali, intervenuti a protezione del direttore di gara. Michele Rizzo
PAGANO RIAGGUANTA URANO
VENOSA-Va subito al tiro Pagano, ma il suo tiro fiacco, viene bloccato da Rosa. Risponde Scoca, che libera Lo-
pez, ma in fuorigioco. Al 5' Mancusi A., liberato da Pagano, tira, conclusione parata da Rosa. Al 20' Gorga conclude centrale, dopo aver ricevuto palla da Lopez. Al 22' Rosa neutralizza una pericolosa incursione di Mancusi F. Al 30' la più bella azione dei locali: Urana, dalla destra, mette al centro, dove Gorga colpisce al volo, conclusione di poco sopra la traversa. Al 32' su angolo di Gorga, Urana colpisce bene di testa, ma Rienzi arriva a bloccare la palla diretta nell'angolino basso alla sua sinistra. Al 35' va in gol il Ruvo Venosa: Lopez dalla fascia sinistra mette al centro per Urana, lasciato tutto solo, il suo tiro a pallonetto gonfia la rete. Al 40', in area avversaria, un tiro ravvicinato di Lacellotti D. viene fermato da Russo. Al 50' Scoca e Urana, dopo uno scambio veloce in area avversaria, invece di affondare, cinci-
schiano. Al 63' mister Gorga conclude dal limite, palla alle…stelle. Al 65' capitan Pellegrino commette un fallo ingenuo a centrocampo, si becca il 2° giallo e viene espulso. Al 70' Pagano viene liberato, a pochi passi dalla porta, di testa da Gisonna, ma il pericolo viene sventato da Russo. Al 75' pareggia l'Albatros: Calogero pesca Pagano, lasciato inspiegabilmente incustodito, scende a rete e sorprende rosa con un bel tiro angolato. Al 76' Restaino anticipa Mancuso A., ricevendo anche un fallo a gioco fermo. All'82' su una invitante punizione di Russo dentro l'area avversaria, nessuno sa intervenire. Nei 4' di recupero. Al 91' Di Matteo pescato da Gorga in area non conclude subito e viene fermato in angolo. Al 94' Pagano tutto solo davanti Rosa, uscito dai pali, si fa deviare la conclusione. Lorenzo Zolfo
Pantano ed il Montemilone. GIRONE B Viaggiano a mille le prime quattro della classe nel secondo raggruppamento di Prima. Per Lagonegro, Rotondella, Montescaglioso ed Aurora Tursi, il nuovo anno è iniziato veramente con il botto. La capolista Lagonegro di mister Oliva è ritornata al successo esterno dopo quattro pareggi di fila. A Valsinni, l'undici lagonegrese ha calato il set tennistico con Ferrari (doppietta), Mastroianni, Adriano Rocco, Mangariello e La Corte. Inoltre, il Lagonegro è l'unica squadra del campionato ancora imbattuta (ha totalizzato finora undici affermazioni e quattro pareggi). Alle sue spalle, distante cinque lunghezze, non scherza per niente il Rotondella, reduce da un poker di successi di fila. A domicilio, il team di mister Martino ha travolto il Bernalda con un super Galati (tripletta) e con Ripa. Plati aveva illuso la sua squadra pareggiando momentaneamente i
conti. Il Rotondella viene da quattordici risultati utili casalinghi e non perde fra le mura domestiche dal 3 febbraio scorso. Anche il Montescaglioso sta battendo tutte le avversarie che gli capitano a tiro. Il quarto sorriso di seguito è arrivato sul campo della Tramutolese, andata a segno con un doppio Caputi e con Abelardo. L'Aurora Tursi sta imitando sia il Rotondella che il Montescaglioso. La squadra materana è reduce da un poker di affermazioni in serie (piegato il Salandra con Digno e Iacovino). Ha ritrovato finalmente i tre punti il Roccanova che non vinceva da ben quattro partite. Pesce, Lemma, Malaspina V. e Malaspina M. hanno costretto alla resa il Sirino Mercure. Il Villa d'Agri ha aperto l'anno con un pareggio in trasferta. Dopo il vantaggio del Satriano, ha risposto Varallo al suo quinto gol stagionale. Tris interno del Pomarico ai danni della Rigamonti Matera. Infine, Votta ha regalato al Paternicum i tre
punti contro l'Invicta Burgentia. I NUMERI Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “1”. Quarantasei gol messi a segno (731 marcature in totale) in questa quindicesima giornata (16 nel girone A, 30 nel B), di cui 26 dalle formazioni che hanno giocato in casa (8 nel girone A, 18 nel B), 20, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta (8 nel girone A, 12 nel B). Si sono registrati 7 successi interni (2 nel raggruppamento A, 5 nel B), 4 vittorie esterne (2 A, 2 B) e 2 pareggi (1 nel girone A, 1 nel B). Il girone più prolifico è il raggruppamento A con 382 reti, seguito dal B con 349. Il migliore attacco del campionato è quello del Pietragalla (40 reti, girone A), il peggiore è quello della Rigamonti Matera (8 reti, girone B). La migliore difesa è quella del Pietragalla (7 reti subite, girone A), mentre è della Rigamonti Matera (girone B) la retroguardia più perforata (39 reti subite). Donato Pavese
RUVOVENOSA ALBATROSO.
1 1
RUVO VENOSA: Rosa, Fiorisi, Di Tommaso, Manieri (al 63' Restaino), Russo, Pellegrino, Latorraca, Lopez, Scoca (al 75' Di Matteo), Gorga, Urana. Allenatore: Gorga. ALBATROS: Rienzi, Lancellotti C., Lancellotti A. (al 46' Bosco), Calabrese, Gisonna, Calogero, Giacinto (all'80' Mancuso R.), Lancellotti D., Mancuso A. Mancuso F. Pagano. Allenatore. Cancellara. ARBITRO: Santoro di Rionero in Vulture. MARCATORI: al 35' Urana, al 75' Pagano. NOTE: espulso al 65' Pellegrino( RuvoVenosa).
Nel girone B viaggiano a mille le prime del gruppo
Dura solo due giorni il primato del Pietragalla SUL TETTO della classifica del girone A di Prima si era proiettato momentaneamente il Pietragalla di mister Potenza, impostosi con una quaterna sul terreno di gioco dell'Abriola. Ieri il recupero e primato in condominio. Alle spalle del duo di testa si è formato il vuoto. Infatti, Savoia, Parco Tre Fontane Potenza ed Albatros Oppido sono distanti oltre dieci lunghezze dalla leadership. Nel raggruppamento B sono inarrestabili le prime quattro della classe. La capolista Lagonegro ha giocato a tennis a Valsinni, il Rotondella ha travolto in casa il Bernalda, mentre Montescaglioso ed Aurora Tursi hanno piegato rispettivamente la
Tramutolese ed il Salandra. GIRONE A Il Pietragalla ha centrato l'ottava vittoria di seguito sul campo dell'Abriola, grazie a Villano (doppietta), Carlucci e Cammarota. I ragazzi di Ramaglia hanno risposto con il solo Romano. Sul terzo gradino del podio è rimasto saldamente impiantato il Savoia, bloccato dal maltempo sul campo del Possidente. Dopo tre sconfitte di seguito tra le mura amiche, il Parco Tre Fontane Potenza ha parzialmente alzato la testa infliggendo il ko al Sant'Angelo. L'Albratros Oppido continua a stupire e soprattutto a non perdere. Viene da sei risultati utili consecutivi (quattro suc-
cessi e due pareggi). Contro il Ruvo ha impattato la contesa per uno ad uno. Ciò significa che l'undici ruvese ha finalmente centrato il primo pareggio stagionale dopo una continua alternanza di vittorie e sconfitte. Il San Chirico Nuovo ha travolto con un pesante poker il San Cataldo, nuovo fanalino di coda assieme al Barrata Potenza. Infatti, il Futura imponendosi con un punteggio all'inglese sullo stesso Barrata nel derby potentino (gol di Galantucci e Coiro), ha abbandonato la “maglia nera” della classifica attestandosi in penultima posizione. Sempre nella parte bassa della graduatoria non si è disputato per neve il confronto tra il
Sport
Mercoledì 7 gennaio 2009
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La Lore Lei in azione contro Pontecagnano (Mattiacci)
B1 Donne Gagliardi: «Ma ora non culliamoci». Adesso ci sarà il turno di riposo
Lore Lei, marcia da capolista La vittoria col Pontecagnano è una prova di forza LA LORE LEI continua a volare. Dopo lo strepitoso 31 sul Pontecagnano di sabato scorso, nella bolgia di un PalaPergola finalmente gremito, Carrozzo e socie si godono il primato solitario, ancor più solido viste le tre lunghezze di margine acquisite sul resto del lotto. Conscie di ritornare in campo tra dieci giorni, dopo la sosta obbligata dell'undicesimo turno, con la testa della classifica (al massimo condivisa) ancora in pugno. «Vincere con il Pontecagnano - ha spiegato coach Nino Gagliardi -, oltre che importantissimo di per sé, ci dà anche la possibilità di vivere due settimane di assoluta tranquillità, senza dover pensare ai risultati delle nostre rivali. E con la sicurezza, alla ripresa del torneo, di essere ancora lì in vetta e con lo stesso numero di partite giocate rispetto alle altre». La pressione, quindi, sarà ora tutta sulle spalle delle inseguitrici, costrette a tenere il passo di una Lore Lei che si può divertire nell'inedito e non proprio atteso ruolo di lepre. «Siamo consci del nostro valore, specie nelle gare casalinghe dove abbiamo concesso davvero poco (cinque vittorie su cinque). Ma in ogni caso - sottolinea il tecnico barese della Polizia Municipale - vogliamo e dobbiamo continuare a tenere i piedi per terra e vivere alla giornata, riconoscendo i nostri limiti e lavorando sodo per limarli. La stagione è ancora lunghissima, e nel girone di ritorno i big match saranno quasi tutti fuori casa, ragione per cui non possiamo permetterci di cullarci sugli allori». Anche se, come ammette Gagliardi, festeggiare il trionfo sul Pontecagnano è più che lecito. «Le ragazze si sono meritate tutta questa soddisfazione, interpretando al meglio la gara e non concedendo praticamente nulla alle salernitane. Che forse dal punto di vista fisico non sono al top in questa fase del torneo, ma restano pur sempre un osso durissimo». «Abbiamo interpretato alla grande la sfida, recuperando situazioni piuttosto complicate di punteggio nel primo e terzo set, e giocando complessivamente meglio di loro. Che forse in avvio sono state spiazzate
Il tecnico Nino Gagliardi
Alcuni scatti dalla sfida vittoriosa col Pontecagnano (Mattiacci)
dalla presenza in campo di Alexandrova (preferita a Torrisi nello starting six), bravissima a svolgere il compito che le avevo assegnato e capace anche di
mettere giù palloni pesanti. E alla quale poi Vanessa (Torrisi) ha dato ottimamente il cambio». Luca Carlone sport@luedi.it
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Sport B2 Donne Frangione: «Dobbiamo capire le ragioni di questo calo di rendimento»
Mercoledì 7 gennaio 2009
Periodo nero per la Time Con quella di Trani sono tre le sconfitte di fila MATERA - Al rientro della strasferta di Trani che è incassata la terza sconfitta consecutiva, ora la dirigenza e le stesse ragazze non possono negare che il giocattolo che prima dominava le gare si è inceppato. Già precedentemente avevamo sottolineato come si era vista poca grinta e voglia di reazione. Da tempo si va in sofferenza in fase difensiva, a Trani dopo un bel primo set vinto, si è vista poi una squadra che lentamente è andata regredendo, lasciando il terzo e il quarto set alle padrone di casa con troppa facilità. Una gara dove in recezione si è sbagliato molto e non si è data continuità al gioco espresso del primo set. In più tatticamente brave le tranesi che hanno messo fuori gioco tatticamente la Ristits e la Vecerkova che sono i punti di forza della squadra. Il presidente Frangione è consapevole di questo brutto momento ma non fa drammi, come ci dichiara. «Le nostre sconfitte sono giunte in un momento particolare e contro
La Time Volley in azione e accanto Michele Frangione
squadre che sono al nostro livello se non di più, di sicuro stiamo cercando di capire come mai si è avuto questo calo nel rendimento delle ragazze, si parla di crisi ma una crisi che può essere cacciata, dobbiamo
pensare alle prossime gare precisando che a inizio campionato il nostro obbiettivo era quello di salvarci, io ho sempre dichiarato che tutti i punti che si conquistavano era fieno in cascina, è vero, che trovan-
doci al primo posto si è pensato alla vittoria, ma il campionato è lungo non è detto che non ci pensiamo siamo in zona play-off e non ci tiriamo indietro, ancora deve cominciare il ritorno e le squadre che si
troveranno di fronte non sono più quelle trovate a inizio torneo. Ora sono tutte amalgamate e con qualche rinforzo, già nella prossima gara lo stesso Trani non troverà vita facile a Battipaglia e chissà
non ci facciano un regalo le campane». Domenica nella gara si è infortunata la Russo di che entità è l'infortunio? «Per la Russo dobbiamo aspettare la risonanza che verrà fatta oggi, poi sapremo se l'infortunio è recuperabile in tempi brevi, ora dobbiamo lavorare con il tecnico su cosa accade nella testa delle ragazze». La controprova si avrà nelle prossime due gara che si giocheranno in casa contro il fanalino di coda Ostuni e poi contro il Battipaglia, formazioni che erano alla portata della Time Volley e che in questo momento non possiamo classificarle tali, per l'andamento avuto nelle ultime gare, anche se siamo molto fiduciosi vista la caratura tecnica delle ragazze di coach Tommaso Galtieri che prima o poi si scrolleranno di dosso questa negatività che li perseguita dall'ultima vittoria ottenuta il lontano 29 novembre contro il Benevento. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it
B2 Donne A Benevento sono emersi i soliti limiti B2 Donne E’ pesata l’assenza della bulgara Petkova
Giocoleria, anno nuovo ma restano i vecchi problemi
Un attacco della Giocoleria e a sinistra Nello Caliendo
ANNO NUOVO, problemi vecchi in casa Giocoleria. Da Benevento le biancazzurre potentine sono tornate con l'ottava sconfitta stagionale sul groppone, e con nemmeno un punto all'attivo per lenire l'amarezza di un ko che poteva e doveva essere evitato. Del resto, che il match in terra sannita - contro un'avversaria reduce da sei gare perse consecutivamente fosse alla portata lo ha confermato anche l'andamento dei quattro set disputati: tutti risoltisi sul filo di lana, in quelle fasi calde della partita che Avena e compagne non sembrano più riuscire a gestire con la necessaria lucidità. Come ha confermato nella sua analisi post partita Nello Caliendo: «La squadra ha giocato la sua onesta partita a Benevento, tenendo validamente il campo ma difettando dell'incisività che ci sarebbe voluta sul più bello. Alla stretta finale di ogni parziale sono venuti fuori i soliti problemi, più che altro di tenuta mentale, che ci penalizzano. E il succo del discorso è che se non si mette la palla giù, quando conta, è difficile portare a casa il risultato».
Poco da aggiungere, quindi, sull'andamento di una sfida che ha visto la Caliendo band, a comiciare dal primo set, in costante affanno. «L'inizio - ha confermato il tecnico dell'Asci - ci ha visto subito arrancare, e accusare uno svantaggio praticamente impossibile da recuperare. Abbiamo reagito bene nella seconda frazione, almeno fino al 24-20 che sembrava decisivo. Ma lì il Benevento è tornato prepotentemente sotto, mentre a noi è venuta meno quella cattiveria senza la quale ogni cosa diventa complicata». E chiaramente lasciare per strada in malo modo quel secondo set diventava un ulteriore macigno sulle speranze della Giocoleria di tornare a casa con un risultato positivo. Nonostante l'orgogliosa risposta messa in campo da Sinisi e socie in un terzo set che pareva riaprire i giochi. «Ma alla stretta decisiva del quarto siamo tornati a sbagliare un po' troppo, complice un calo fisico piuttosto evidente che ci ha tolto lucidità. E così non c'è stato più granché da fare». l.c.
Planitalia sfortunata A Taranto una buona gara non porta punti
La Petkova (Videouno)
MONTESCAGLIOSO - La Planitalia Montescaglioso, nella trasferta contro la formazione del Nati a Taranto, primo impegno del 2009, ha reso difficile la vita alla squadra avversaria, riuscendo anche ad imporsi per 26 a 24 in un combattutissimo terzo set ma, alla fine, ha dovuto soccombere per 3-1. Questa la sequenza dei quattro set: 25-14, 2517, 24-26, 25-19. Le ragazze montesi allenate da Adolfo Rampino hanno dovuto arrendersi dopo una gara nella quale hanno dovuto inseguire le taratine nei primi due set, conclusisi chiaramente a favore del più quotato avversario,
che, grazie ai tre punti conquistati con la Planitalia, sale a quota 30 punti in classifica. Il terzo gioco ha invece evidenziato il carattere della squadra di Montescaglioso, che ha messo anima e determinazione riuscendo a prolungare la partita e facendo anche sperare nella possibilità di riportare a casa qualche punto prezioso in vista dell'obiettivo permanenza. Il quarto gioco non ha però messo in mostra le stesse caratteristiche, con la Planitalia che alla fine ha dovuto arrendersi per 25-19. La formazione tarantina si riscatta così dalla sconfitta per 3-1 sul campo della Primadonna Trani subita nell'ultimo impegno del 2008, mentre la formazione di Montescaglioso, (7 punti che valgono la penultima posizione), dopo due gare consecutive nelle quali ne aveva conquistati in totale tre, è costretta a tornare a casa senza e con la dodicesima sconfitta su un totale di 14 gare sinora disputate. La Planitalia è scesa in campo a Taranto senza la bulgara Petkova, sostituita dalla montese Claudia Tralli, insieme alle atlete, molto giovani, Dasco e Tancredi, da poche settimane in squadra. Non era in campo neanche la schiacciatrice / ricettore italo- brasiliana Regiane Falsarella, ultimo colpo di mercato in ordine di tempo della società montese, con l'esperta atleta che potrebbe fare il suo esordio con la maglia montese nel prossimo incontro. Il girone di andata sarà chiuso con la gara, in programma domenica prossima, alle 18. A Montescaglioso si presenterà la Menelao Nojaturi Bari. La squadra pugliese, nell'ultima giornata di campionato, ha battuto sul suo terreno, a Noicattaro, l'Italgest Tuglie per 3-0. Michele Marchitelli sport@luedi.it
Sport 43 Volley B2 Uomini Simone Di Tommaso: «Adesso la classifica ci sorride» Mercoledì 7 gennaio 2009
Il derby rinfranca la Virtus Medical Center più forte dopo la vittoria con la Sidel ERA PIUTTOSTO scontato che il derby con il Lagonegro non sarebbe stata una passeggiata di salute per la Medical Center Potenza. Uscirne con i tre punti, dopo due ore di lotta furibonda e al termine di una prova certamente non esente da pecche, potrebbe essere il segnale che questo è proprio l'anno buono per la Virtus. «Nell'arco di una stagione può capitare di non essere al top - ha spiegato nella sua lucida analisi post partita Simone Di Tommaso -. Tanto più in un derby tirato e condotto sempre sul filo dei nervi e dell'agonismo come si è confermato quello di domenica. Ma riuscire anche in occasioni del genere a marcare punti non fa che darci ulteriore morale e convinzione per il futuro». «Specie nel terzo e quarto set - ha sottolineato il palleggiatore pescarese della Medical Center - abbiamo recuperato da situazioni piuttosto complicate, facendo leva sul carattere e l'esperienza di alcuni dei nostri elementi più navigati per riuscire a spuntarla. Forse la sosta ci ha tolto un po' di brillantezza e di ritmo partita, ma contro un Lagonegro motivatissimo e che aveva di sicuro meno da perdere il nostro compito non sarebbe stato in ogni caso semplice. Giocando in casa avevamo l'obbligo di vincere, mentre loro arrivavano a Potenza senza particolari assilli e convinti di riuscirsi a giocare la gara della vita. In fin dei conti però, al di là della grossa fatica che abbiamo fatto, la vittoria da tre punti è arrivata: e ora la classifica continua a sorriderci, con la vetta che visti i risultati delle altre si è ulteriormente avvicinata». E difatti dopo le gare del decimo turno mentre il Gela, passato senza problemi a Messina, ha mantenuto il suo margine sui rossoblù di Draganov, lo stesso non
Scalcione festeggiato dai compagni (foto Andrea Mattiacci)
Alcuni scatti dal derby di domenica (foto Mattiacci)
è riuscito alla ex capolista solitaria Nicosia: che a Catona ha dovuto incassare la seconda sconfitta (se-
conda al tie-break) del suo campionato, e sulla quale perciò la Virtus ha rosicchiato due importanti lun-
ghezze. Terreno prezioso poi la Medical Center l'ha guadagnato anche sulle più dirette inseguitrici:
tanto da portare a tre e cinque i punti di vantaggio rispettivamente su quarta e quinta forza del girone,
dando così ulteriore solidità alla sua posizione playoff. lu.ca.
Ciclismo Bilancio positivo per la Fci di Basilicata
Un 2008 da incorniciare POTENZA - Un anno da incorniciare per il ciclismo lucano, soprattutto quello legato ai ragazzi sino ai 18 anni. Se Domenico Pozzovivo tra i professionisti e Alessandro Trotta tra gli Under 23 ormai sono certezze affermate del panorama ciclistico italiano, ci sono tanti ragazzi che cercano di farsi strada tra mille difficoltà. Sicuramente i risultati di più rilevanza sono stati conquistati dal già citato Alessandro Trotta e Domenico Papaleo che si sono meritatati ampiamente la convocazione in nazionale e hanno, di conseguenza, indossato la maglia azzurra. Tra le varie categorie ricordiamo anche il potentino Antonio Santoro che, per il primo anno ha gareggiato nella categoria Under 23, mostrando grinta da vendere. Ricordiamo anche i vincitori dei titoli regionali: per la categoria Esordienti Primo Anno il vincitore è stato Tammsi Maier; Esordienti Secondo Anno, Emanuele Giannantonio che ha conquistato anche il Campionato Regionale su pista; nel ciclocross hanno conquistato il titolo regionale Daniele Gaudioso e Invi-
diato Cristian; nel settore MTB i vincitori sono invece stati Lorenzo Conte e Acquaro Silvia. La categoria Allievi è quella che ha ottenuto, in assoluto, più vittorie con Michele Viola che ha vinto più di dieci corse su strade (anche il Campionato Regionale) e Michele Stefanile che ha conquistato numerosi piazzamenti su strada ed ha vinto in Campionato Regionale Pista. Nella stessa categoria agonistica Antonio Lavrieri ha conquistato prima il Campionato Regionale Ciclocross e poi la maglia di Campione Intersud MTB. La categoria Juniores ha visto primeggiare Antonio Viola e Michele Trombacco che ha conquistato il titolo Regionale su strada e nella cronometro individuale. Anche se in questa categoria già si comincia a fare sul serio, anche sotto il profilo economico, un aumento organizzativo (se pur minimo) è stato fatto. Il fiore all'occhiello per la Lucania resta il Giro di Basilicata, quest'anno alla sua 27° Edizione ha dimostrato di essere ambito sia a livello nazionale che internazionale. Un resoconto del 2008 positivo
anche secondo in Presidente della FCI della Basilicata Matteo Lioi: “Parlando delle società lucane mi piace ricordare la crescita numerica globale dei Giovanissimi di Basilicata che, grazie ad un'attenta programmazione del settore, hanno potuto gareggiare quasi sempre in regione. Per loro - continua Matteo Lioi - anche la bella esperienza del Meeting Nazionale Giovanissimi svoltasi, nel 2008, in Trentino. Desidero comunque invitare i genitori a non estremizzare le prestazioni agonistiche dei loro figli ma ad indirizzarli sulla pratica delle attività ludiche promozionali per insegnargli a crescere giocando; imparare ad usare le bici ed a rispettare i colleghi che comunque restano amici di giochi.” Matteo Lioi, inoltre, ricorda tutte le vittorie degli atleti lucani soffermandosi anche su Domenico Pozzovivo che ha ben figurato al Giro d'Italia 2008, con l'augurio di un Giro 2009 ancora più ricco di soddisfazioni. Il Presidente Lioi si sofferma anche sul ciclismo amatoriale: “Il ciclismo lucano è anche amatoriale e le relative categorie hanno avuto una gra-
Il presidente Matteo Lioi
duale crescita sia su strada che nel fuoristrada con una bella sorpresa anche per la pista. La crescita maggiore, però, si è avuta nel Cicloturismo e nella qualità organizzativa delle gare. Voglio inoltre ricordare - continua Lioi - le vittorie dei cicloamatori Pitillo e Viggiano ai recenti Campionati Italiani Enel. Un giudizio positivo - conclude Matteo Lioi - e la creazione di un patrimonio agonistico che non bisogna disperdere negli anni ed è per questo che ho deciso di ricandidarmi alla carica di Presidente Regionale proprio per continuare a svolgere un
ruolo propositivo, nella consapevolezza che qualche volta si può anche sbagliare, ma con l'umiltà di ammetterlo e correggere ed a questo serve l'esperienza e soprattutto riconoscere che le attività le svolgono soprattutto le società sportive e che con molti sacrifici, soprattutto economici, seguono i loro atleti sino al raggiungimento di obiettivi importanti.” Ed è proprio a loro e a tutti gli atleti va il ringraziamento del Comitato Direttivo Regionale di Basilicata. Rocco De Rosa sport@luedi.it
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Sport
Mercoledì 7 gennaio 2009
Botta al naso per Cortese
Si rivede Ruggeri
MATERA - E’ ripresa la preparazione della Bawer Matera, dopo la sconfitta rimediata in casa della capolista Ferentino. Ancora qualche “malumore” per come si è sviluppata la gara in terra laziale che ha lasciato l’amaro in bocca ai materani dopo la sconfitta, visto che la Bawer per larghi tratti è stata in vantaggio mettendo paura a Cucinelli e compagni. Ieri alla ripresa degli allenamenti tutti presenti, anche se qualcuno era acciaccato. Come Matteo Maggioni che nella sfida di domenica scorsa ha rimediato una gomitata all’addome che ne ha limitato il rendimento e che ieri non gli ha permesso di svolgere regolarmente la seduta di allenamento. Poi, verso la fine delle due ore di lavoro, diretto dal tecnico Claudio Corà, c’è stato un colpo fortuito che ha visto vittima l’under Riccardo Cortese. In una fase di gioco l’ex Fortitudo Bologna ha ricevuto un colpo al naso, ma per fortuna non è nulla di grave. Oggi si riprende l’attività in maniera completa. «Finalmente - commenta Nicola Filazzola - le festività sono terminate, in modo da port riprendere con regolarità la nostra attività. Anche perchè il campionato della Bawer inizia domenica, con il girone di ritorno». a.mutasci@luedi.it
LA LEVONI Potenza ha ripreso contatto con il parquet del Pala Pergola allenandosi in prospettiva della super sfida di domenica prossima contro il Ferentino, capolista del campionato. La buona notizia in casa lucana è data dalla ripresa degli allenamenti di Massimo Ruggeri che ha cominciato a correre e lavorare a parte. Il lungo potrebbe essere disponibile per la gara di domenica anche se sulla sua partecipazione lo staff tecnico intende mantenere lo stretto riserbo. Non si sono allenati a causa della febbre Maurizio Ferrara e Francesco Santamaria che hanno disertato la seduta di allenamento. Entrambi saranno della partita contro il Ferentino. Ieri pomeriggio intanto i giocatori hanno svolto la seduta di allenamento, tanta corsa e nulla più per Sebastiano Grasso e compagni che riprenderanno a lavorare duramente questo pomeriggio e domani saranno impegnati al Pala Pergola di Contrada Rossellino contro il Sarno in un test amichevole in programma al Pala Pergola. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Qualche noia per Maggioni
Massimo Ruggeri
Basket C2 Per la Virtus Matera di serie D c’è Conterosito, ma manca l’ufficialità
La Lucos si affida a Di Gioia Succede a De Stradis alla guida del Montescaglioso Scacchi, Montanaro vince a Policoro il titolo provinciale ANTONELLO Montanaro si è aggiudicata il primo campionato provinciale di scacchi svoltosi a Policoro, presso il Centro Padre Minozzi. La manifestazione si è disputata con sei turni di gioco da quattro ore ciascuna. L'evento ha chiuso i battenti domenica scorsa, presso la sede messa a disposizione da don Francesco Di Corleto, direttore del centro Padre Minozzi del centro jonico. Antonello Montanaro, per la quarta volta campione provinciale, ha gareggiato sotto i colori del Circolo Scacchi Giorgio Porreca di Policoro e ha superato il policorese Giovanni Trifoglio di 4.5 punti e il materano Francesco Vespe dell'Accademia Scacchistica “Nicola Lapacciana” di Matera distanziato di 4 punti. Sempre con lo stesso distacco si sono piazzati al quarto e quinto posto per spareggio tecnico in classifica generale il primo della categoria seconda nazionale, Roberto Paiano sempre del Circolo Scacchi Porreca di Policoro e il primo degli inclassificati e under 18 Quinto Elia del Circolo Scacchi Il Gambetto di Ferrandina. Medaglie premio sono state consegnate anche alla prima e seconda classificata delle donne, le materane Marinella Mangiafico e Maria Antonietta D'Agostino e ai numerosi giovani materani, quasi tutti under 10 classificatisi dal tredicesimo posto in poi avviati alla pratica agonistica dal maestro Francesco Vespe. Ottima la partecipazione di atleti, ben ventidue tutti tesserati con i tre circoli della provincia materana, otto del Circolo Scacchi Giorgio Porreca di Policoro, due di cui un under 18 del Circolo Scacchi Il Gamberetto di Ferrandina e dodici dell'Accademia Scacchistica Nicola Lapacciana di Matera dei quali otto under 18 e due donne. Tra i vincitori del campionato provinciale scacchi di Matera figurano Antonello Montanaro, campione per quattro edizioni, Giovanni Trifoglio e Rocco Stoia due volte campioni e Francesco Vespe, Ernesto Paiano, Gaetano Pompilio e Giuseppe Clemente vincitori in una edizione della manifestazione agonistica. f.menonna@luedi.it
MATERA - Toccherà a Michele Di Gioia provare a portare la Lucos Ingest Montescaglioso alla salvezza nel campionato campano di serie C. «Non sarà un’impresa semplice - spiega il tecnico materano che per dire “sì” alla Lucos ha dovuto lasciare la conduzione della Virtus Matera, formazione di serie D - anche se ce la metteremo tutta». La scelta della dirigenza della Lucos Montescaglioso di cambiare tecnico è stata dettata da delle esigenze di carattere personale da parte di Marcello De Stradis. Il coach della prima parte di stagione ha avuto alcuni problemi di salute e per questo si è trovato impossibilitato a proseguire la sua avventura sulla panchina del Montescaglioso. A Marcello De Stradis vanno i nostri auguri e quelli di tutti gli sportivi, che in questo momento gli sono vicini. «Adesso ci attende un nuovo campionato - continua Di Gioia - per il quale sarà fondamentale il fattore campo. La salvezza va costruita in casa. Dobbiamo fare subito quadrato e giocare da squadre per raggiungere questo tra-
Calcio a 5 Donne Tolve al tappeto
Ventuno volte Maschito 2002 TOLVE MASCHITO
Michele Di Gioia e Antonio Conterosito
guardo». Accettando l’offerta della Lucos, Michele Di Gioia lascia vuota la panchina della Virtus Matera. Per sostituirlo la società ha individuato in An-
tonio Conterosito la giusta figura. Al momento però manca l’ufficialità sulla nomina del coach ex Bawer Matera. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it
Tennis E’ stato nominato responsabile del settore giovanile lucano
Riconoscimento per Galeazzo POLICORO - I buoni risultati ottenuti dai suoi iscritti, soprattutto i bambini, ai vari tornei di tennis che si sono disputati in tante località d'Italia, hanno portato il locale Circolo tennis Policoro ad essere tra i più importanti e visibili dell'intera regione. Tanto che il suo presidente, Gerardo Galeazzo, ha ricevuto la nomina di far parte della commissione che si occuperà di organizzare tutto il settore giovanile lucano. Insieme all'ex tennista, il comitato regionale Fit (Federazione italiana tennis) lavorerà Giuseppe Elefante, Vincenzo Fiore, Giovanni Ostuni e Michele Gioia. Tra i primi obiettivi c'è la volontà di organizzare un torneo per fanciulli finalizzato a scoprire giovani talenti e nello stesso tempo a non trascurare il vero spirito dello sport nel senso più lato del termine: divertirsi impugnando una racchetta in questo caso. Il nome dato al futuro torneo dimostrativo è “Minnie&Topolino”, che richiama la fortunata serie di cartoni animati, televisivi e a fumetti, che ha cresciuto intere generazioni di persone oggi adulte. E non a caso la scelta è ricaduta su due candidi personaggi di disneyland la cui spontaneità, ilarità e simpatia è ancora oggi molto popolare nel mondo adolescenziale. All'organizzazione dell'evento in una sola giornata, divisa in cinque tappe, saranno chiamati tutti i circoli tennis della regione e servirà da apripista per valorizzare tutto il movimento tennistico giovanile della Basilicata. Poi in cantiere
ci sono anche raduni periodici per bambini sotto i dieci anni, già conosciuti nell'ambiente per aver disputato gare nazionali, per monitorare costantemente la loro crescita psico-fisica e lanciarne qualcuno in ambienti tennisti più rinomati. E per rimanere in tema lo stesso Galeazzo ci comunica che il presidente regionale del comitato Fit ha premiato con una targa tennisti in erba under 10 che nel 2008 hanno dato lustro al tennis regionale nelle varie competizioni che li ha visti protagonisti. Tra questi: Marilina Vinci (1999), Gabriele Galeazzo (2000), Valerio Mennone (1999) ed Anthony Luciani (1999). Per tutti loro quello appena trascorso è stato un anno pieno di soddisfazioni sportive, questo momento magico Galeazzo spera possa continuare anche per l'avvenire: “questa nomina mi riempie di orgoglio e di responsabilità -spiega- perché sono consapevole che il futuro del tennis lucano dipende dalla crescita dei tanti iscritti che frequentano i circoli della regione. E il nostro compito principale sarà quello di formare atleti in grado, in un futuro prossimo, di dare lustro non solo alla regione Basilicata ma a tutto il settore tennistico nazionale che necessita di atleti bravi per rinverdire un passato in cui il nostro movimento tennistico era apprezzato e conosciuto nei tornei del grande Slam e della Coppa Davis”. Gabriele Elia sport@luedi.it
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TOLVE: Moliterni, Spota, Santorsa Ant., Telesca, Santorsa A. Lancellotti, Armento, Asavinei. Allenatore: Armiento. MASCHITO 2002: Di Biase, Martino, Barbano, Checa, Colella F., Rinaldi, Occhionero S., Castellano, Sciarrillo. Allenatore: Colella e Carlomagno. RETI: 4', 41', 44' Rinaldi; 6', 8', 13', 18', 19', 28', 29',40' Castellano; 9', 37', 42' F. Colella; 17' Sciarrillo; 10', 24', 31', 33', 55' Checa; 59' Barbano (per il Maschito). 20', 21', 45' Telesca; 23', 32' Asavinei (per il Tolve). TOLVE - Il Maschito 2002 si dimostra un rullo compressore anche all'inizio di questo 2009. Nella partita di sabato scorso, 3 gennaio, disputata a Tolve contro la Csen Tenda Club, rifila alle ragazze tolvesi ben 21 reti. Sugli scudi la solita grassanese Castellano, la cosiddetta “straniera” del Maschito, autrice di 8 gol personali, seguita dalla venosina Checa con 5 gol. La cronaca. Al 2' tiro di Rinaldi parato dal portiere Moliterni, subito dopo ci riprova Checa che colpisce la traversa. Rinaldi ruba palla all'avversaria chiede il triangolo a Castellano che ripassa a Rinaldi e va in rete al 4'. Al 5' scambio di palla tra Colella.F. e Castellano, quest' ultima viene bloccata dal portiere Moliterni. Al 6' è Castellano ad andare in rete facendo un tunnel al portiere. All' 8' gol di Castellano. Al 9' su calcio d'angolo battuto da Checa, Colella.F., ben appostata davanti la porta fa gol. Al 10' il Tolve colpisce il palo con Asavinei e sempre al 10' contropiede del Maschito, su passaggio di Castellano, Checa va a segno. Al 13' gol di Castellano. Al 17' è Sciarrillo ad andare a segno con un potente tiro all'incrocio dei pali. Al 18' gol di Castellano, che poco dopo firma il suo quinto gol. Al 20' è il Tolve ad andare
Tris per la Rinaldi
in rete con Telesca e al 21' è di nuovo Telesca a segnare. Al 22' punizione a favore delle locali ma Martino non si fa trovare impreparata. Subito dopo è di nuovo il Tolve ad andare a segno con Asavinei ,Checa subito dopo segna con un potente tiro da centro campo spiazzando tutti. Al 28' gol di Castellano. Allo scadere del primo tempo Rinaldi salta 2 avversarie passa la palla a Castellano che con facilità va a segno. Al 31' Castellano alza una palla a Checa che conclude con un gol di testa. Al 32' il Tolve va a segno con Asavinei. Al 33' de Biase rinvia palla su Checa che con un potente tiro al volo va a segno. Al 37 triangolo tra Castellano e Colella.F. quest' ultima va a segno. Al 40' gol di Castellano su passaggio di Colella.F. al 41 gol di Rinaldi che salta un' avversaria tira di punta e segna. Al 42 Rinaldi alza la palla a Colella.F. che di testa segna. Al 44' Sciarrillo ruba palla, passa a Rinaldi che mette in rete il suo terzo gol personale. Al 45' è ancora il Tolve a segnare con Telesca e al 52' grande parata di Martino. Al 55 gol di Checa. Allo scadere del tempo è Barbano a firmare il ventunesimo gol per il Maschito, per la gioia personale della ragazza maschitana, non abituata ad andare in gol. l.z.
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MercoledĂŹ 7 gennaio 2009
Spettacoli & televisione
Mercoledì 7 gennaio 2009
NELLE SALE “VALZER CON BASHIR”, CHE ISRAELE HA CANDIDATO ALL’OSCAR
PERSONAGGI
Arriva il cartone shock contro la guerra di FRANCESCO GALLO AL Festival di Cannes 2008, nonostante fosse un film di animazione 'Valzer con Bashir' del regista israeliano Ari Folman fu fino all’ultimo nella rosa dei candidati alla Palma d’oro. E non a caso. La capacità di raccontare una tragedia come quella di Sabra e Chatila del giugno del 1982, con rigore e poesia colpì tutti. E ora il film, tra l’altro candidato da Israele al premio Oscar come miglior film straniero, arriva venerdì nelle sale italiane distribuito da Mikado in 20 copie con tutta la carica dell’attualità degli scontri nella striscia di Gaza. Il film parte in sordina, al tavolo di un bar, ma si chiude poi con finale choc: immagini crude e vere delle vittime di quella tragedia. Nel bar c'è un vecchio amico che racconta al regista Ari un terrificante incubo ricorrente in cui si tro-
va alle calcagna ventisei cani furiosi. Ogni notte, lo stesso sogno. I due uomini capiscono che c'è un nesso con la missione dell’esercito israeliano durante la prima guerra in Libano a cui hanno partecipato entrambi. Ari è sorpreso da quanto poco ricorda di quel periodo, e decide così di esplorare il mistero rintracciando e intervistando vecchi amici e commilitoni in giro per il mondo. «Il mio è un film contro la guerra, contro tutte le guerre che sono stupide e anche sulla memoria perduta di molti soldati che, come me, sono stati colpiti da uno stress post-traumatico» aveva detto l’anno scorso a Cannes Ari Folman che domani sarà a Roma per presentare il film. Dentro questa sorta di docu d’animazione ci sono infatti tante cose: il tema della memoria che salva dal dolore, l’assurdità della guerra, l’autobiografia e il racconto di una pagina di storia.
Il re dei “sorcini” a spasso per Roma con Zequila
Renato Zero Un’immagine dal film di animazione
STASERA SU CANALE 5 IL FILM TV CON ANA CATERINA MORARIU
Fantasmi per fiction con “Il mistero del lago” di ALESSANDRA MAGLIARO ROMA – Sotto il segno del mistery comincia la nuova stagione di fiction di Canale 5: Il mistero del lago, film tv di Marco Serafini, liberamente tratto dal romanzo di Henry James Giro di vite, in onda oggi in prima serata. «Suspence, un autore come James, abiti d’epoca, location suggestive: gli ingredienti ci sono tutti per appassionare», dice la protagonista femminile Ana Caterina Morariu, origine romena, in Italia da sempre, tra le giovani attrici più apprezzate del cinema e della tv. A marzo (e poi su Raiuno) sarà nelle sale con il discusso Sangue dei vinti di Michele Soavi accanto a Michele Placido e Alessandro Preziosi e fino a marzo sarà sul set dell’attesa nuova serie di Canale 5 Intelligence con l’agente segreto Raoul Bova protagonista. «Lavoriamo da settembre e gli spezzoni giornalieri ci stanno mostrando una fiction piena di azione. Guidati da un regista determinato come Alexis Sweet mostreremo al pubblico sei puntate ad alta
Una scena del film; in alto a sinistra la Morariu
Milano bella ma inquinata Roman Polanski, svolta Victoria cerca oasi montana nel processo per stupro DUBAI – Milano città meravigliosa ma un pò inquinata. E così Victoria Beckham sta già progettando, per quando verrà in Italia durante le sue brevi visite al marito, di alternare il proprio soggiorno a Milano con alcuni weekend in montagna, in un clima sicuramente più adatto anche ai tre figli Brooklyn, Romeo e Cruz, rispettivamente di 8, 6 e 3 anni. La scelta dopo la lunga ricerca, sarebbe caduta sulla ex residenza reale della principessa Sissi sulle Alpi italiane. Per ora nulla è deciso, ma secondo il periodico Gossip Vipnews Spice, Victoria avrebbe incaricato il proprio personal manager di perlustrare alcune località di montagna in Trentino Alto Adige e in Lombardia, alla ricerca di lussuose location, per valutare un potenziale acquisto di uno chalet o più probabilmente per selezionare i migliori hotel per un’eventuale permanenza. I soliti bene informati riferiscono che fra gli alberghi selezionati ci sarebbero il lussuoso Grand Hotel Bagni Nuovi di Bormio, dotato di un prestigioso centro termale, di due centri estetici e di tre ristoranti, dove Victoria po-
Victoria Beckham
trebbe occupare la Suite Reale, e ancora l’Hotel Lac Salin Spa & Mountain Resort di Livigno, noto per la lussuosa Mandira Spa, un’oasi di pace ad alta quota. Fra le location selezionate pare però che Victoria sia stata molto colpita dal Golf Hotel Resort di Madonna di Campiglio, costruito nel 1895 e meta per le vacanze della corte Asburgica di Franz Josef e dalla Principessa Sissi, oltre che rifugio prediletto da George Clooney.
NEW YORK – Sembra essere giunto ad una svolta il caso giudiziario che vede il regista francese di origine polacca Roman Polanski, 74 anni, condannato negli Stati Uniti per lo stupro, nel 1977, di una ragazza di 13 anni, Samantha Gailey. I legali del regista -che aveva riconosciuto parzialmente i fatti, cioè di aver fatto sesso con una minorenne- hanno chiesto alle autorità locali la possibilità di portare il caso fuori dalla giurisdizione di Los Angeles, nel sud della California, sostenendo che la giustizia locale non tratta il caso in maniera obiettiva. Polanski aveva a suo tempo patteggiato con il tribunale di Santa Monica, riconoscendo di avere avuto rapporti sessuali con una minorenne e dichiarandosi pronto a seguire una terapia. Il giudice aveva accettato in cambio di lasciar perdere le altre accuse, tra cui stupro con uso di stupefacenti, perversione e sodomia, ma aveva poi cambiato idea spinto dal procuratore, e si preparava a fare arrestare ed incarcerare il regista, che nel frattempo aveva lasciato il paese. Polanski,
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Roman Polanski
che ha sempre sostenuto di essere finito in una trappola tesa dalla madre della ragazza, aveva ricevuto il permesso di ultimare un film in Europa, e vista la minaccia del carcere non è più tornato negli Stati Uniti. Un fatto che da allora ha reso più difficile una soluzione al suo caso. Il regista ha addirittura lasciato all’inizio del 1978 Londra, dove viveva, per installarsi a Parigi, in modo da evitare di essere estradato negli Usa.
tensione tutte centrate sul mondo dei servizi segreti», spiega la Morariu. Lanciata da Carlo Verdone che la volle protagonista del Mio miglior nemico nel 2006, la giovane attrice classe 1980, un bel viso pulito e un sorriso luminoso, diplomata al centro sperimentale di cinematografia, molto determinata, parla quattro lingue e non vuole perdere occasioni importanti alternando il cinema e la fiction. Oggi sarà in tv nei panni dell’istitutrice protagonista del Mistero del lago, liberamente ispirato al romanzo Giro di vite, la cui vicenda è stata trasportata dalla fine Ottocento agli anni '20. Basandosi su fotografie e modelli dell’epoca, il costumista Maurizio Basile ha realizzato 10 vestiti per Ana Caterina Morariu, 5 per i piccoli Angelica Cinquantini e Gabriele Manfredi; e 250 per le altrettante comparse utilizzate nelle riprese del film. Per l'attrice Simona Borioni, invece, impegnata per quasi tutto il film nel ruolo di un fantasma, ne sono bastati solo due; ed addirittura uno solo, infine, e per di più decisamente non elegante, per Lorenzo Flaherty nel ruolo del “rustico” Elia. La storia è ambientata in Italia: in una villa affacciata sulle sponde di un lago, arriva la giovane istitutrice Teresa (Ana Caterina Morariu) chiamata a provvedere in casa agli studi per l'educazione dei piccoli Flora e Milo De Dominici (Angelica Cinquantini e Gabriele Manfredi). Teresa deve prendere il posto della precedente istitutrice, la signora Eleonora Petri (Simona Borioni), che è stata bruscamente licenziata da Elia (Lorenzo Flaherty), un uomo rude e dai modi spicci a cui i bambini, orfani di padre e di madre, sono stati dati in affidamento. L'arrivo della ragazza nella villa viene però funestato da un tragico evento, il suicidio della Signora Petri, il cui corpo sfigurato viene ritrovato alcuni giorni dopo sulle rive del lago. Da quel momento Teresa sarà l’involontaria testimone di una serie di manifestazioni soprannaturali ed avvenimenti misteriosi che si svolgono nella villa coinvolgendone via via tutti i suoi abitanti, e soprattutto i piccoli Flora e Milo. E proprio per difendere i bambini a lei affidati Teresa cercherà di scoprire i misteri ed i segreti che circondano la casa ed i suoi abitanti. «Avevo un recente precedente illustre in The Others con Nicole Kidman – dice spavalda la Morariu – ma non mi sono fatta intimidire».
PASSEGGIATA a sorpresa per Renato Zero e Antonio Zequila “avvisati” nel centro di Roma. Sacchetti in mano, giubbotto in pelle e cappellino nero, il Renato nazionale si è concesso una serata di shopping con Zequila, l’attore 45enne che due anni fa è stato costretto ad allontanarsi dal piccolo schermo a causa di una violenta litigata in diretta con Adriano Pappalardo. Famoso per le sue avventure d’amore, l’impenitente playboy pare essere molto a suo agio con il cantante romano.
Vanzina sul set per “Last minute Caraibi”
Alena Seredova
I Vanzina, che nel giugno scorso inventarono il nuovo genere del “cinecocomero” con la commedia spensierata e comicarola di inizio estate (Un’estate al mare, ben 5 milioni di euro di incasso), cda venerdì saranno di nuovo sul set per un film a episodi, questa volta intitolato Last Minute Caraibi. Nel cast Gigi Proietti, Enrico Brignano, Maurizio Mattioli, Biagio Izzo, Alena Seredova, Paolo Conticini, Carlo Buccirosso, Enrico Bertolino e Martina Stella.
Cinepanettone per Belen Rodriguez
Belen Rodriguez
IL produttore Aurelio De Laurentiis starebbe pensando di inserire Belen Rodriguez nel cast del suo prossimo cinepanettone. Lo svela la stessa showgirl argentina al settimanale Chi, in un servizio dedicato all’ex naufraga dell’Isola dei famosi. La Rodriguez che dal 22 gennaio affiancherà Teo Mammucari e Claudio Amandola nello show televisivo Scherzi a parte, sarebbe stata infatti contattata per Natale a Beverly Hills.
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Rubriche
Mercoledì 7 gennaio 2009
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Per fortuna nelle emergenze di lavoro riuscite a mantenere il controllo: accadrà anche stavolta. In amore cambiate tattica.
TORO 21/4 - 20/5
Mattinata caotica nel lavoro, ma anche positiva: lo scoprirete presto. In amore siete sulla cresta dell'onda.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Le vostre iniziative di lavoro vi consentiranno di arrivare presto al successo. Un amore altalenante.
CANCRO 22/6 - 22/7
Nel lavoro vi difendete bene e riuscite sempre a parare i colpi della sfortuna. In amore siete troppo insofferenti ai legami.
LEONE 23/7 - 23/8
Se nella vostra attività mettete un impegno discontinuo non potete lamentarvi degli scarsi risultati. Un amore speciale vi attende.
VERGINE 24/8 - 22/9
I vostri nuovi progetti di lavoro vi permetteranno di avere un brillante futuro. In amore fatevi desiderare.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
Non compromettete l'esito di alcune iniziative di lavoro solo per qualche scatto di nervi dettato dall'impulsività. In amore siate chiari.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Nel lavoro avete puntato nella direzione giusta e i risultati ve lo confermeranno presto. Sforzatevi di essere più socievoli.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Non allarmatevi se non tutto nel lavoro va nel verso giusto: avrete tempo per recuperare. Dubbi crescenti in amore.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Negli affari alle volte è necessario correre qualche rischio: non tiratevi indietro. In amore avete ancora parecchia strada da fare.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Non sempre si può prendere la decisione giusta nel lavoro: l'importante è rimediare. Si prepara una nuova stagione d'amore.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
Vo cielo; Q, U enti = Voci eloquenti;
Nel lavoro non è il caso di accelerare i tempi di realizzazione di un nuovo progetto. Anche in amore ci vuole un po' di pazienza.
Televisioni
PRIMA SERATA
21.10
RUBRICA
16.15
TALKSHOW
RUBRICA
17.50
20.30
TGSATIRICO
Mercoledì 7 gennaio 2009
20.20
TELEFILM
20.30
GIOCO
17.05
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TELEFILM
SuperQuark
Alda D’Eusanio
Sveva Sagramola
Striscia la notizia
06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -RubricaTg 1 Turbo - di motori 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 09.35 -Previsioni del tempoLinea verde Meteo verde 10.00 -RubricaVerdetto Finale 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -TelegiornaleTg 1 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaFesta italiana 16.15 -AttualitàLa vita in diretta 16.50 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -TelegiornaleTelegiornale
06.00 -VideoframmentiSpensieratissima 06.20 -RubricaTg 2 Medicina 33 06.25 -Real TvX Factor - I casting 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.45 -RubricaTracy & Polpetta 10.00 -AttualitàTg2punto.it 11.00 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.55 -RubricaTg 2 Medicina 33 14.00 -MusicaleScalo 76 - Cargo 14.45 -RubricaItalia allo specchio 16.15 -Talk ShowRicomincio da qui 17.20 -Telefilm Law & Order - I due volti della giustizia 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -TelegiornaleTg 2 19.00 -Real TvX Factor - I casting 19.35 -TelefilmSquadra speciale Cobra 11 20.25 -GiocoEstrazioni del Lotto
06.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene - Prima 10.00 -RubricaCominciamo bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTg 3 Agritre 12.45 -AttualitàLe storie - Diario italiano 13.05 -TELENOVELA Terra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis - di media e comunicazione 15.10 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.15 -RubricaTrebisonda 17.00 -GiocoCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 18.15 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -Telegiornale Tg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce
06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.40 -Attualità Mattino Cinque 10.00 -Telegiornale Tg 5 11.00 -Rubrica Forum 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Soap Opera Beautiful 14.10 -TeleromanzoCentoVetrine 14.45 -Talk ShowUomini e donne 15.45 -Sit ComIl mammo 16.15 -Real TvAmici 17.00 -Telegiornale Tg5 minuti 17.05 -Film TvMamma all'improvviso Commedia 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5
07.05 -TelefilmQuincy 08.05 -TelefilmHunter 08.55 -TelefilmNash Bridges 10.10 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TELENOVELA Bianca 11.30 -TelegiornaleTg 4 11.40 -Soap OperaMy Life 12.40 -TelefilmUn detective in corsia 13.30 -TelegiornaleTg 4 14.05 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.00 -TelefilmWolff - Un poliziotto a Berlino 15.45 -FilmArrangiatevi con Totò, Peppino De Filippo, Laura Adani, Franca Valeri, Vittorio Caprioli, Mario Valdemarin, Giorgio Ardisson - regia di Mauro Bolognini (Italia) - 1959 18.35 -Soap OperaTempesta d'amore 18.50 -ShowPomeriggio con Retequattro 18.55 -TelegiornaleTg 4 19.35 -Soap OperaTempesta d'amore 20.20 -TelefilmWalker Texas Ranger
06.35 -Cartoni 09.00 -Sit ComLa tata 09.30 -TelefilmAlly McBeal 10.20 -Sit ComWill & Grace 10.50 -Sit ComE alla fine arriva mamma! 11.20 -TelefilmFriends 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -TelegiornaleStudio Aperto 13.00 -NewsStudio Sport 13.40 -CartoniWhat's My Destiny... 14.05 -CartoniTutti all'arrembaggio! 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -TelefilmPaso Adelante 15.55 -Sit ComZack & Cody al G. Hotel 16.50 -CartoniSpiders riders 17.05 -CartoniIdaten Jump 17.30 -CartoniCattivik 17.50 -CartoniMy Melody sogni di... 18.05 -CartoniHolly e Benji 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 19.00 -NewsStudio Sport 19.35 -Sit ComLove Bugs 3 20.05 -Sit ComCamera Café - Ristretto 20.15 -Sit ComCamera Café
06.00 -Telegiornale Tg La7 07.30 -AttualitàOmnibus - Live 08.00 -AttualitàOmnibus - Rewind 09.20 -TelegiornalePunto Tg 09.25 -RubricaDue minuti un libro 09.35 -DocumentarioGli straordinari viaggi di Tippi 10.30 -TelefilmIl tocco di un angelo 11.30 -TelefilmMatlock 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmCuore e batticuore 14.00 -Film Sangue misto con Ava Gardner, Stewart Granger, Bill Travers, Abraham Sofaer regia di George Cukor (USA) 1956 16.05 -TelefilmMacGyver 17.05 -TelefilmStreghe 19.05 -TelefilmStargate SG-1 20.00 -Telegiornale Tg La7
20.30 -Gioco Affari tuoi 21.10 -Rubrica Speciale Superquark 23.20 -Telegiornale Tg 1
20.30 -TelegiornaleTg 2 20.30 21.05 -Film La mia super ex ragazza con U. Thurman, L. Wilson - regia di Ivan Reitman (USA) - 2006 22.40 -TelegiornaleTg 2 22.55 -RubricaLa storia siamo noi
20.35 -Teleromanzo Un posto al sole 21.05 -Telegiornale Tg 3 21.10 -Telefilm Un caso per due 23.15 -Talk ShowParla con me
20.30 -Tg satirico Striscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Film Tv Il mistero del lago - Drammatico
21.10 -Film Uno sceriffo extraterrestre... poco extra e molto terrestre con Bud Spencer, Cary Guffey, Raimund Harmstorf - regia di Michele Lupo (Italia) - 1979 23.10 -RubricaI bellissimi di Rete 4
20.30 -Gioco La ruota della fortuna 21.10 -Telefilm Gossip Girl 23.05 -Telefilm Dirty Sexy Money
20.30 -Talk ShowLe interviste barbariche 21.10 -FilmMussolini ultimo atto con Rod Steiger, Franco Nero, Henry Fonda, Lino Capolicchio, Lisa Gastoni - regia di Carlo Lizzani (Italia) - 1974
23.25 -AttualitàPorta a Porta 01.00 -TelegiornaleTg 1 01.40 -RubricaSottovoce 02.10 -RubricaMagazzini Einstein 02.45 -VideoframmentiSuperStar 03.05 -FilmUn amore 04.45 -RubricaStella del Sud
00.00 -RotocalcoMagazine sul 2 00.30 -Real TvX Factor - I casting 01.00 -RubricaTg Parlamento 01.10 -RubricaReparto corse 01.40 -RubricaAlmanacco 02.05 -RubricaTg 2 Costume e società 02.20 -MiniserieA che punto è la notte
00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.00 -RubricaAppuntamento al cinema 01.10 -RubricaLa storia siamo noi 02.10 -DocumentiFuori orario. Cose (mai) viste - Vent'anni prima 02.15 -AttualitàRai News 24
23.30 -AttualitàMatrix 01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -Tg satiricoStriscia la notizia 02.45 -Real TvAmici 03.40 -TelegiornaleTg 5 Notte 04.15 -TelefilmSquadra emergenza 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte
23.15 -FilmBrubaker con R. Redford - regia di Stuart Rosenberg (USA) - 1980 02.05 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 02.30 -Film2019: dopo la caduta di New York 04.05 -RubricaPeste e corna e gocce...
00.55 -NewsStudio Sport 01.25 -MusicaleTalent 1 Player 02.00 -Serie TvRescue Me 04.00 -FilmSandokan la tigre di Mompracem 05.50 -NewsStudio Sport
23.20 -FilmTutti dicono I Love You con W. Allen - regia di Woody Allen (USA) - 1996 00.15 -TelegiornaleTg La7 01.40 -TelefilmStar Trek: Deep Space.. 02.40 -TelefilmAlla corte di Alice 03.40 -RubricaDue minuti un libro
Chuck Norris
Enrico Papi
Streghe
leTrame
LA 7
ORE 14.00
RETE 4
ORE 15.45
RAI 2
ORE 21.05
SANGUE MISTO
ARRANGIATEVI
LA MIA SUPER EX RAGAZZA
con A. Gardner, S. Granger, B. Travers - regia di George Cukor (Usa) - 1956
con Totò, P. De Filippo, F. Valeri - regia di Mauro Bolognini (Ita) -1959
con U. Thurman, L. Wilson, A. Faris, R. Wilson, E. Izzard - regia di Ivan Reitman (Usa) - 2006
Victoria, figlia di un inglese e di un'indiana, vive con difficoltà il momento: si è arruolata come ausiliaria e di lei sono innamorati il mezzosangue Taylor e l'inglese Savage. Un terrorista si serve di lei per organizzare un attentato contro Gandhi e i due uomini si alleano per salvarla: Taylor morirà e Savage sposerà Victoria...
Il 20 settembre 1958 entra in vigore la legge Merlin: vengono chiuse quelle che già erano dette "case chiuse" e si rendono disponibili appartamenti. Il callista Peppino, che ha impellenti problemi di coabitazione, si trasferisce, ignaro e ingenuo, con la numerosa famiglia in uno di questi alloggi particolari. Ma il nonno, Cavaliere di Vittorio Veneto, si ricorda di essere già stato...
LA 7
ORE 21.10
RETE 4
ORE 23.15
Quando Jenny/G-Girl diventa eccessivamente possessiva, Matt decide di lasciarla, ma lei, Sentendosi rifiutata, scatena i suoi superpoteri. Fa letteralmente di tutto nel tentativo di mettere i bastoni tra le ruote a Matt e alla collega Hannah Lewis, con cui l'uomo ha avviato una relazione...
LA 7
ORE 23.20
MUSSOLINI ULTIMO ATTO
BRUBAKER
TUTTI DICONO I LOVE YOU
con R. Steiger, F. Nero, L. Gastoni - regia di Carlo Lizzani (Ita) - 1974
con R. Redford, Y. Kotto, J. Alexander regia di Stuart Rosenberg (Usa) - 1980
con W. Allen, G. Hawn, A. Alda - regia di Woody Allen (Usa) - 1996
Caduta la Linea Gotica durante la primavera del 1945, la situazione in Nord Italia è questa: gli alleati si dirigono verso Milano, i partigiani dilagano e i nazisti si ritirano verso Merano. Mussolini, molto incerto sul da farsi e spalleggiato dai gerarchi rimasti al suo fianco, rifiuta la mediazione del cardinale Schuster e dal capoluogo lombardo si dirige in Valtellina dove lo aspettano...
Nominato direttore del carcere di Wakefield, Harry Brubaker vi si fa rinchiudere sotto falso nome e scopre che, all'interno del penitenziario, c'è del marcio in abbondanza. Gettata la maschera, avvia coraggiose riforme, persegue i violenti e i corrotti insediati nell'amministrazione. Ma, quando scopre i cadaveri di alcuni prigionieri torturati a morte e segretamente sepolti...
I coniugi Bob e Steffi, sposati da una ventina d'anni, seguono con ansia le vicende dei figli: Dj che, ogni volta, si innamora di un ragazzo diverso, Scott in rivolta contro i genitori e il loro radicalismo e Skylar, che sta per sposare Holden. Accade, però, che l'anello di fidanzamento di Holden, servito come sorpresa su un dessert, venga incautamente ingoiato dalla bella Skylar...
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RETE 4 Walker texas ranger Tempesta d'amore Sessione pomeridiana Il comandante florent
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