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Martedì 20 gennaio 2009

Brevi dal mondo

Delitti eccellenti scuotono Mosca MOSCA – Dopo quasi nove anni torna alla ribalta il caso di Elza Kungaieva, 18 anni, la ragazza cecena uccisa nel 2000 da un colonnello russo, Iuri Budanov. Ieri a Mosca sono caduti sotto i colpi di un sicario l'avvocato Stanislav Markelov, legale di parte civile nel controverso processo per l’uccisione della giovane, e la giornalista Anastasia Baburova, ferita dal killer che aveva appena freddato Markelov, e poi morta dopo alcune ore di agonia.

Yemen, uccisi due di al Qaida SANAA – Le forze di sicurezza yemenite hanno ucciso ieri due presunti membri di al Qaida e ferito un terzo militante in un conflitto a fuoco nella capitale Sanaa. Lo ha rivelato l’agenzia ufficiale yemenita citando fonti delle forze di sicurezza. Secondo le fonti, un quarto membro del commando armato è riuscito a dileguarsi mentre uno dei tre militanti uccisi era un saudita ricercato nello Yemen e in Arabia Saudita.

Pakistan, 5 scuole fatte saltare ISLAMABAD – Cinque scuole – quattro maschili e una femminile – nella valle dello Swat, nel nord del Pakistan, sono state fatte saltare in aria con cariche di dinamite da ribelli integralisti taleban, che da tempo si oppongono all’educazione scolastica femminile. Le esplosioni non hanno causato vittime, essendo, fortunatamente le scuole chiuse per le vacanze invernali.

In Italia e nel Mondo L’Aquila, abusi a scuola su una compagna dodicenne PESCARA – Un gruppo di bulli minorenni approfittando dell’assenza di insegnante e bidella tenta di violentare una compagna di 12 anni in classe, respingendo con percosse anche la reazione di alcune amiche della ragazzina, poi fortunatamente riuscita a fuggire: la vicenda è accaduta in una scuola media dell’Aquila e i protagonisti – dell’età compresa tra i 14 e i 16 anni – sono stati denunciati dai Carabinieri per violenza sessuale di gruppo e minacce. La ragazzina e i quattro compagni – due macedoni, uno spagnolo e uno italiano – sono tornati regolarmente a scuola e frequentano ancora tutti la stessa classe. Gli aggressori vengono descritti dal capitano dei Carabinieri della Compagnia

Brescia, uccisero un marocchino arrestati tre ragazzi, due sono minori

Ragazze in pericolo anche a scuola?

dell’Aquila, Marco Capparella, come ragazzi «difficili, e provenienti da famiglie altrettanto difficili», anche se successivamente alla violenza hanno chiesto scusa alla loro compagna di classe».

BRESCIA – E' una storia alla «Arancia meccanica», dove la violenza sembra la componente principale, quella che ha portato all’arresto di tre ragazzi bresciani, due dei quali minori, da parte dei carabinieri della compagnia di Desenzano del Garda. Sono accusati d’omicidio volontario pluriaggravato di un immigrato marocchino, Mohamed Chamrani, 34 anni: l’uomo fu pestato selvaggiamente, spinto nel lago, e poi preso a calci mentre cercava di risalire, aggrappato ad una corda. Un’aggressione venata di razzismo, avvenuta dopo una notte in discoteca, senza motivo, se non la violenza fine a se stessa. Quando l’extracomunitario venne ripescato, il 25 ottobre scorso dalle acque del lago di Garda

A Lampedusa soccorso un barcone con 200 persone

Le operazioni di recupero della salma

a Desenzano, non si pensò subito ad un omicidio: aveva nel sangue un tasso alcolemico del 3%. La sorpresa era arrivata quando alcuni ragazzi hanno parlatodi «una lite sul molo» e di «un tonfo» udito quella notte.

Un alpinista è morto assiderato

Sasso Clandestini, nuovo naufragio laGran montagna al largo di Tunisi, venti dispersi uccide ancora ROMA – Non si arrestano le partenze di carrette del mare dalle coste africane verso l’Italia. Ieri si è registrato un naufragio con una ventina di dispersi davanti al litorale di Tunisi, mentre un barcone con circa 200 persone a bordo (tra cui tre donne e venti minori) è stato soccorso a sud di Lampedusa: i migranti sono stati trasportati sull'isola, dove le presenze nel Centro di accoglienza hanno nuovamente superato quota 1.500. Intanto, una delegazione del ministero dell’Interno è a Tripoli per trattare la definizione dell’accordo Italia-Libia che prevede l’avvio di pattugliamenti contro l'immigrazione clandestina. Una ventina di persone sono date per disperse dopo il naufragio di un’imbarcazione con circa 35 uomini, tutti tunisini, che tentavano di raggiungere le coste

italiane. Il naufragio è avvenuto la notte fra sabato e domenica verso le 4 davanti ad una spiaggia della Marsa, una località residenziale a 20 chilometri da Tunisi. Sarebbero solo cinque i sopravvissuti, che si sono salvati raggiungendo la spiaggia a nuoto. Una nave militare, gommoni della polizia e barche di pescatori hanno partecipato alle ricerche dei dispersi, interrotte con la notte. Ed il bollettino, quasi quotidiano, delle vittime delle traversate ieri ha fatto registrare il ritrovamento di un cadavere al largo di Malta. Notizie meno tragiche arrivano da Lampedusa, dove ieri è stato avvistato l’ennesimo barcone della speranza a circa 20 km a sud-ovest dell’isola. Lo scafo, che imbarcava acqua, è stato soccorso da una motovedetta della Guardia Costiera e da un’unità

della Guardia di Finanza. I passeggeri sono quindi stati portati sull'isola. Domenica si erano registrati tre mini sbarchi tra Lampedusa, Linosa e la costa di Licata, per complessivi 32 extracomunitari, mentre nella mattinata di ieri altri 19 migranti erano riusciti a sbarcare direttamente a terra, nei pressi di Cala Galera. Intanto, proseguono le trattative per arrivare all’avvio dei pattugliamenti congiunti con la Libia, Paese da quale parte la maggior parte delle imbarcazioni verso le coste italiane. Una delegazione di tecnici del ministero dell’Interno è a Tripoli, dove ha iniziato ieri a discutere con le autorità libiche per arrivare ad un documento di attuazione dell’accordo del 29 dicembre 2007 che prevedeva il pattugliamento congiunto delle acque territoriali libiche. Daniela Navi

L'AQUILA – Ancora un morto sulla montagna. Ieri è toccato a Giampiero Capoccia, 51 anni romano, ucciso dal freddo del Gran Sasso. Il compagno di cordato Moreno Preziosi, 41 anni, si è foretunatamente sakvato. La speranza dei soccorritori era che i due dispersi, da domenica pomeriggio, riuscissero a superare il freddo pungente della notte, una temperatura vicina ai -10 gradi, ma solo uno dei due ce l’ha fatta. Con un equipaggiamento di buona qualità, piccozze e ramponi da ghiaccio, i due escursionisti erano partiti domenica mattina da Campo Imperatore per raggiungere la vetta del Corno Grande (2.912). Un pò troppo tardi secondo Giampaolo Gioia del Cai dell’Aquila perchè a metà giornata el condizioni sono cambiate bruscamente con bufera e nebbia. I due hanno perso l'orientamento e da qui la tragedia. Li ha ritrovati il soccorso Alpino della Guardia di Finanza. Domenica le ricerche erano state interrotte per l’imperversare della bufera. Simona Casadio


In Italia e nel Mondo

Martedì 20 gennaio 2009

Il Fronte degli ex marxisti si aggiudica 37 deputati su 84 e diventa il primo partito

San Salvador, le legislative al Farabundo Martì Mauricio Funes ora spera nella vittoria elettorale anche per le presidenziali

Mauricio Funes

SAN SALVADOR – Dopo i risultati ancora non definitivi del voto legislativo di domenica, l’oppositore Fronte Farabundo Martì per la liberazione nazionale (Fmln), partito nato nel 1992 sulle ceneri dell’ex omonima guerriglia marxista, si è proclamato vincitore di quello che in Salvador è stato considerato quale una sorta di test elettorale in vista delle presidenziali in programma il 15 marzo. Sulla base dei risultati di quasi il 75% dei voti, l’Fmln ha ottenuto il 46,3% delle preferenze, a fronte del 36,5% del partito conservatore Are-

na (Alleanza repubblicana nazionalista) del presidente Elias Antonio Saca, secondo i dati dal Tribunale supremo elettorale. L’Fmln ha quindi ottenuto 37 degli 84 seggi dell’Assemblea Nazionale, conquistando cinque parlamentari in più, mentre l’Arena ne ha perso uno, e si è attestato a 33. La Democrazia Cristiana si è fermata a quota sette parlamentari, il partito della Conciliazione nazionale a quattro e quello del Cambio democratico a due. «Abbiamo ottenuto più deputati di qualsiasi altro partito, e i voti per l’Arena sono diminuiti. Siamo la

prima forza politica», ha sottolineato senza nascondere la propria soddisfazione Mauricio Funes, ex corrispondente della Cnn e che a differenza di molti dei suoi compagni di partito non ha un passato da guerrigliero. Oltre che per il parlamento, domenica si è votato anche per le elezioni municipali. Su questo fronte, il risultato più clamoroso si è avuto nella capitale, El Salvador, dove il candidato dell’Arena, Norman Quijano, ha già proclamato la vittoria sulla rappresentante Fmln, Violeta Menjivar, alla guida della città fin dal 1997. Jerico Catura

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Battisti, Lula risponde «È una decisione del governo» Fini aveva inviato una nota definendo inaccettabili le motivazioni

Gianfranco Fini

BRASILIA – Dopo la lettera che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha inviato al presidente brasiliano Ignacio Lula, definendo inaccettabili le motivazioni della mancataestradizione del brigatista Cesare Battisti, da Brasilia arriva la risposta. «Quella del Brasile su Cesare Battisti è una decisione sovrana del governo brasiliano». Lo ha affermato il portavoce del presidente Lula, Marcelo Baumbach. Il portavoce ha anche aggiunto che Lula «certamente» risponderà alla lettera inviata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

La tregua tiene. I danni stimati in 2,5 miliardi di dollari

Israele e Hamas cantano vittoria e si pensa già alla ricostruzione GERUSALEMME – Stordita da tre settimane di guerra, la popolazione della Striscia di Gaza, dove è in atto da domenica un fragile cessate il fuoco, si aggira sgomenta tra le rovine delle case, mentre prosegue il ritiro delle truppe israeliane e tra lo Stato ebraico e Hamas è battaglia di dichiarazioni su chi sia il vincitore. Il movimento integralista islamico non ha dubbi: essendo riuscito a resistere per tre settimane alla potente macchina militare israeliana la vittoria è sua. Si tratta di una «vittoria di popolo», ha affermato il premier di Hamas Ismail Haniyeh. Non solo Hamas si dichiara certo della vittoria ma dichiara pure con uguale sicurezza che tutti i tentativi di impedirgli il riarmo sono destinati a fallire. Il portavoce delle Brigate Ezzedin Al-Qassam, braccio armato di Hamas, Abu Obeida, in una conferenza stampa a Gaza City, ha dichiarato che «produrre le nostre sante armi è la nostra missione e noi sappiano dove reperirle». Inoltre, ha aggiunto, «tutte le opzioni sono aperte» se Israele non completerà il ritiro delle sue truppe da Gaza entro una settimana. Israele afferma a sua volta di aver realizzato tutti gli obiettivi dell’operazione Piombo Fuso. Hamas, a suo giudizio, ha subito un colpo durissimo e ora Israele ha anche l’impegno di una parte della comunità internazionale a impedirne il riarmo. «Se Hamas dimostrerà di aver capito il messaggio, potremo fermarci – ha detto il ministro degli esteri Tzipi Livni alla radio israeliana -. Ma se continuerà a sparare, allora proseguiremo». Per il ministro della sicurezza interna la ripresa del contrabbando di armi a Hamas sarebbe già

Fra le rovine di Gaza City

considerato da Israele un ritorno alle ostilità. «Dovevamo condurre questa operazione. Sono in pace con il fatto che l’abbiamo fatta», ha dichiarato ancora Livni. Rispondendo a una domanda sulle vittime civili palestinesi, il ministro ha detto che «questo è il prodotto delle circostanze», tornando ad accusare Hamas di aver usato i civili come scudi umani. «I terroristi cercano di colpire bambini negli asili nido e nelle scuole – ha aggiunto – mentre noi cerchiamo di colpire i terroristi stessi, e a volte vengono colpiti anche civili». Si delinea intanto uno scontro su chi dovrà gestire il grande piano di ricostruzione delle infra-

strutture e della case distrutte nella Striscia, il cui costo l’Autorità nazionale palestinese ha stimato in 2,5 miliardi di dollari. L’Anp ha chiesto tale somma per lanciare la ricostruzione e ha ottenuto dall’Arabia Saudita la promessa di un contributo di un miliardo di dollari. Fonti di Hamas hanno detto che l’attacco israeliano ha causato la distruzione di 5.000 case, 16 stabili governativi e 20 moschee e ha danneggiato 20.000 abitazioni. L’Anp, i paesi arabi moderati e a quanto pare anche l’Ue non vogliono però che a ricevere i fondi e a gestire la ricostruzione sia Hamas. L’Autorità, che Hamas ha cacciato da Gaza nel giugno del 2007, rivendica questo compito nel tentativo di ristabilire la sua influenza nella Striscia. Quest’ultimo conta però sugli aiuti finanziari dell’Iran, dal quale è armato e sostenuto. Israele, a sua volta, secondo una fonte diplomatica occidentale, vuole esercitare uno stretto controllo sugli aiuti e sul piano di ricostruzione per evitare progetti che possano beneficiare Hamas. Il premier dell’Autorità palestinese Salam Fayyad ha intanto lanciato un appello per la costituzione, in tempi brevi, di un governo di «riconciliazione nazionale», composto da personalità gradite dalle fazioni palestinesi, soprattutto dalle due maggiori organizzazioni rivali, Al Fatah e Hamas. Ma la riconciliazione appare lontana. Proprio ieri un portavoce del Fatah, Fahmy A-Zariri, citato dall’agenzia Maan, ha accusato miliziani di Hamas di aver ucciso sedici attivisti del Fatah e di averne gambizzati altri 80 e di aver imposto arresti domiciliari ad altre centinaia durante i combattimenti contro Israele a Gaza. Giorgio Raccah

La crisi “condiziona” la cucina i grandi chef lavorano “in economia” L'ALTAcucina in tempo di crisi. L'attuale stagione di vacche magre a livello globale e le eventuali ripercussioni sulla creatività dei grandi chef non potevano non influire sulla settima edizione di Madrid Fusion, la kermesse gastronomica che da ieri a giovedì 22 gennaio riunisce nella capitale spagnola i guru mondiali dei fornelli. La stretta ai cordoni della borsa si fa sentire ai fornelli e così, davanti all’aumento dei prezzi dell’alimentazione e alla caduta dei potere acquisitivo, alcuni dei grandi chef optano per una cucina creativa che, seppure con materie prime più economiche, non rinunci all’espressività e al piacere del palato, senza saccheggiare il portafogli. Crisi, ma non solo. Sono molti i temi che vedranno a confronto oltre 70 cuochi di fama internazionale, 130 espositori, circa 550 giornalisti e un pubblico avido di gastronomia di lusso.

Angela Merkel festeggia Roland Koch, vincitore in Assia

Berlino, voto-terremoto in Assia i liberali ora sono l’ago della bilancia BERLINO – Il terremoto elettorale che ha colpito l’Assia potrebbe costare alla Spd, alle politiche di settembre, il posto nel governo accanto a Cdu-Csu e promette di far sentire le sue scosse di assestamento anche sulle misure anti-crisi appena adottate: la Grande Coalizione ha perso la maggioranza nel Bundesrat (Senato federale) e già la Fdp alza la voce sul secondo pacchetto varato dal governo per cercare di contrastare la recessione che avanza. All’indomani della disfatta dei socialdemocratici in una tra le più importanti regioni tedesche, sede della capitale finanziaria di Francoforte, i vertici della Spd minimizzano il risultato – che li ha visti sprofondare di ben 13 punti al 23,7% - e parlano di una «eccezione». Tuttavia, secondo alcuni osservatori questa debacle conferma la crisi del partito guidato da Franz Muentefering e rende la strada molto più difficile all’uomo di punta della Spd, Frank-Walter Steinmeier, candidato alla Cancelleria alle prossime elezioni federali. Il

L’Epifania nell’acqua ghiacciata

UN bagno in acque gelate. Il 19 gennaio gli ortodossi celebrano l'epifania e immergendosi ricordano il battesimo di Gesù nel fiume Giordano. Tanti uomini e donne pronti a sfidare il freddo di questi mesi per rinnovare il rito.

terremoto di domenica una conseguenza a livello nazionale l'ha già avuta: ha frantumato la maggioranza della Grande Coalizione al Bundesrat, la Camera alta tedesca composta dai rappresentanti regionali, dando così al leader della Fdp Guido Westerwelle il potere di veto su tutte le leggi proposte dal governo, a cominciare dal secondo pacchetto anti-crisi. Westerwelle, che da tempo cerca di dare una nuova identità al partito, non porrà il veto sulle misure anti-crisi per 50 miliardi di euro messe a punto da Cdu-Csu-Spd, ma allo stesso tempo non vuole perdere questa occasione per scrollarsi di dosso l'immagine di una Fdp 'banderuola', sempre pronta a cambiare politica a seconda del vento prevalente. E così, poco dopo una vittoria che ha spinto il Partito al 16,2% in Assia, ben 6,8 punti in più rispetto all’anno scorso, i vertici della Fdp hanno annunciato che il pacchetto anti-crisi, così come è stato proposto dal governo, non va. Roberto Caracciolo

Facebook, anche la Cei si piega al social network NELL’ERA di Facebook la Chiesa cattolica italiana riafferma la sua presenza in Internet, della quale vuole sfruttare tutte le potenzialità in funzione 'pastorale', ma, di fronte alle indubbie insidie dei social network, invoca regole, invita a 'non parlare con gli sconosciuti', spera che l’etica continui a prevalere sulla tecnologia, e che il mondo virtuale non sostituisca le relazioni umane fatte di voci, sguardi, strette di mano. Qualche tempo fa fece scalpore la scelta dell’arcivescovo di Napoli, card. Crescenzio Sepe, di affrontare Face-

book in prima persona. «Serve a diffondere la parola di Dio», aveva spiegato in quella occasione. Più recentemente, è stato annunciato un accordo per dedicare all’attività pubblica del Papa un canale dedicato su Youtube.


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Martedì 20 gennaio 2009

Il fatto del giorno: Gaza, verso la pace Tra rabbia e distruzione paragone con Hiroshima

La collinetta di Atatrah e la guerra asimmetrica

Primo passo del cammino difficile da prevedere

dal “reportage” di Guido Rampoldi

dal reportage di Lorenzo Cremonesi

dall’articolo di Ennio Di Nolfo

"Hiroshima! Nagasaki". L’ira e lo sdegno di Refat abu Marzuk si sono solidificate nelle due parole che consegna con un tono energico e definitivo ai suoi vicini di casa, se il termine ha ancora un senso tra quelle rovine. Come alcune migliaia di palestinesi, ieri mattina, sul presto, Refat ha profittato del cessate-il-fuoco dichiarato da Israele per cercare tracce della sua proprietà nella distesa di detriti fino a ieri nota come al-Brazil, quartiere di Rafah. Delle sei file di palazzine a due o tre piani che procedevano per due chilometri lungo il confine con l’Egitto, quelle ancora in piedi sono davvero pochi, e nessuna di quelle poche è intatto. Difficile trovare in una guerra recente una distruzione tanto sistematica. E tanto pretestuosa. [...]

La collinetta del quartiere di Atatrah domina un largo tratto del confine israeliano. Sta a una quarantina di metri sopra il livello del mare, è descritta come il luogo più alto della regione. Siamo nell’estremo nord della Striscia di Gaza. Le ciminiere della centrale elettrica israeliana di Ashkelon sono a un tiro di schioppo. Ecco i palazzi di Sderot. Si distinguono bene i frutteti dei kibbutzim Yad Mordechai e Nativ Hasarah. È da qui che i gruppi scelti di Hamas sparano gran parte dei loro missili. Qui, anche a detta dei giornalisti palestinesi locali, corre un fitto dedalo di tunnel, sono nascosti i depositi di munizioni, sono scavati i bunker primitivi della guerra asimmetrica con «il nemico sionista». [...]

Le due separate dichiarazioni, del governo israeliano e degli esponenti di Hamas, grazie alle quali l’azione militare contro la striscia di Gaza viene interrotta, sono il primo passo di un lungo cammino, rispetto al quale nessuno è oggi in grado di prevedere dove condurrà. Persino il modo in cui la tregua è stata decisa conferma gli ostacoli esistenti. Israele ha dichiarato [...] la decisione di interrompere i propri attacchi poiché non poteva né doveva sottoscrivere accordi con un’autorità che non riconosce e giudica solo come una banda di terroristi. [...] Saranno dunque necessari, in un momento tragico come l’attuale, forti interventi internazionali perché lo scontro non torni a essere presto combattuto sul piano militare. [...]

La migliore di ieri

Il perfetto antisemita

Europa e Italia si giocano la carta della credibilità

dal commento di Paolo Guzzanti

La mi era e rimane difficilissima, ma l’impegno dei grandi Paesi europei per un ennesimo tentativo di far uscire la questione mediorientale dalle secche di un conflitto armato è molto importante, così come per noi è significativo che l’Italia sia e voglia essere della partita. I trionfalismi sarebbero fuori luogo, ma il fatto che la sponda al presidente egiziano Mubarak per tornare ad internazionalizzare la vicenda israelo-palestinese sia stata offerta dall’Europa, o meglio da un importante gruppo di leader europei non è cosa da poco, a prescindere da come andrà a finire: in una situazione tanto complicata è impossibile muoversi con la certezza a priori di un certo risul-

[...] Il perfetto antisemita ha imparato che deve mostrare deferenza alle vittime di Auschwitz e subito dirà che Gaza è la nuova Auschwitz. Quando brucerà in piazza [...] le bandiere con la stella di Davide, dirà a se stesso che è come se bruciasse la svastica [...]. Il perfetto antisemita indossa la kefiah palestinese a quadretti rossi e bianchi o a quadretti bianchi e neri. Il perfetto antisemita resterà indifferente e cambierà discorso se gli mostrate le foto dei militari di Hamas che marciano facendo il passo dell’oca e il saluto hitleriano. Il perfetto antisemita ignora che il Gran Muftì di Gerusalemme era alleato del nazismo [...]

I fatti del giorno prima a cura di Max Stèfani

Continua il tormento di Eluana. Anche l’ospedale di Udine è costretto a tirarsi indietro: “Abbiamo 300 dipendenti, il Ministro in un modo o nell’altro ci farebbe chiudere”. Siamo proprio messi bene. Dietro denuncia dei radicali (allora a qualcosa servono?) è indagato il ministro Maurizio Sacconi. Ovviamente tutta Europa ci sta ridendo dietro. – Ennesino scazzo da Santoro. Questa volta la vittima del supponente, fazioso, odioso e ignorante presentatore (decisamente pro-palestinesi) è Lucia Annunziata. Intanto Israele smette di sparare e ci sono sette giorni di tregua. Fragilissima ovviamente. Berlusconi per farrsi bello in compagnia manda già i carabinieri. Ma chi lo paga tutto questo esercito sparso nei luoghi caldi del pianeta che non abbiamo più un euro in cassa? – Missionario cattolico ucciso in Kenya. Mi sono sempre stati sulle palle i missionari come la “Casa generalizia dei Missionari della Consolata”. Intanto non si hanno ancora notizie delle due suore. – Cristiano Di Pietro non ne vuole sapere di dimettersi dalla carica amministrativa di consigliere provinciale. Imbarazzo dei vertici del partito visto che l’’hanno sempre menata sulla legalità. – Insiste Napolitano contro Lula dopo che il Brasile ha riconosciuto a Battisti lo status di “rifugiato”.

– Asse tra D’Alema e Casini sulla Magistatura. Oddio! Cerimonia d’insediamento di Obama. La più costosa di sempre: 150 milioni di dollari. Bush ha preso i soldi stanziati per la protezione civile (?!?). – Dopo l’Alitalia adesso tocca alla Tirrenia? – Accordo tra il Vaticano e il motore di ricerca Google: il Papa sbarca su You-Tube e avrà un canale personalizzato. Discorsi, immagini, filmati etc. – 4 morti italiani in un canalone sul Monte Bianco. In 40 giorni già 12 morti. Non è proprio come andare a prendere il sole su una spiaggia. – Renato Curcio (BR) protesta perché l’Inps non gli paga la pensione. Mah. – A Napoli caccia dei cittadini ai vigilantes. Già una guardia uccisa per strada. – Mosca e Kiev fanno pace e da oggi il gas torna in Europa. – Oggi il primo sciopero della nuova Alitalia. Hostess e steward. – Censurati a Bologna i manifesti pubblicitari dello spettacolo di Daniele Luttazzi “Decameron”. Un dito medio proteso che sbuca dalla patta dei pantaloni. – Quanta era bella la faccia supponente di Mourihno al terzo gol dell’Atalanta. E quella di Moratti?

La Stampa

Una tregua fragilissima dal commento di Vittorio Emanuele Parsi

tato, ma è altrettanto evidente che difficilmente i due contendenti riusciranno a regolarla semplicemente tra loro. Il fatto è che i grandi Paesi europei che hanno preso in mano la vicenda, Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia, che hanno indirizzato una lettera collettiva al presidente egiziano per dichiarare la loro disponibilità ad un serio lavoro sul campo, hanno una credibilità da spendere. Purtroppo in questo caso ciò che è un po’ venuto meno è l’Unione europea che pure a Sharm el Sheikh era presente col primo ministro ceco presidente di turno, ma che, data la debolezza dell’attuale direzione, è stata più una presenza rituale che una presenza politica. [...]

Giannelli sul Corriere

È una tregua fragilissima quella che stentatamente ha preso avvio nelle ultime 48 ore a Gaza. Proclamata unilateralmente dagli israeliani, non accettata inizialmente da Hamas. E poi, dopo qualche altra decina di morti palestinesi, nuovamente ai nastri di partenza. Al momento non sappiamo neanche se davvero riuscirà a consolidarsi, per durare quella settimana che Hamas dichiara di essere disposta a concedere: tante, forse troppe, sono le differenze sostanziali sulla sua interpretazione e sulla sua esecuzione, a cominciare dall’effettivo ritiro delle truppe di Gerusalemme. [...]

L’estrema sinistra e i suoi comportamenti razzisti dal commento di Gian Antonio Stella

«Genocidio nazista a Gaza», spara il Partito Marxista Leninista intimando «lo scioglimento di Israele e la costituzione di un solo Stato per due popoli». Per carità, guai a prendere sul serio un gruppuscolo infinitamente minoritario che mette Stalin e Mao tra i Maestri: è il ruggito d’una mosca. Ma sarebbe un errore non vedere che nei dintorni di una certa sinistra stanno tornando a galla, sia pure arginati da una specie di pudore, sentimenti «antisionisti» dietro i quali si intravede l’ombra della solita bestia razzista.

Sono segnali, capiamoci: solo segnali. Facili da spacciare come casi isolatissimi all’interno di una reazione corale sobria e saggia. Un paio di bandiere con la stella di David sostituita dalla svastica al corteo di ieri della sinistra extraparlamentare. Un altro paio di bandiere israeliane bruciate nei giorni scorsi. E-mail immonde smistate da internauti «rossi» che incitano a ribellarsi contro «il mostro giudaico-talmudico-sionista che ci domina» e lanciano la parola d’ordine: «Distruggiamo quest’incubo razzista e genocidario infame!». Sventurate dichiarazioni alle

La fotografia Un bambino palestinese seduto fra le macerie (Ansa)

agenzie dell’«esule» rifondarolo Marco Ferrando, fondatore del lillipuziano Movimento per il Partito comunista dei lavoratori secondo il quale chi brucia le bandiere israeliane non deve «vergognarsi di nulla» perché brucia «non la bandiera dell’ebraismo, ma la bandiera del sionismo: cioè di uno Stato coloniale nato dal terrore contro il popolo arabo e che si perpetua, da 50 anni, con i metodi del terrore». Frattaglie. Impossibili da spacciare, nemmeno in giornate come queste dominate dalle immagini spaventose di una guerra sconvolgente, per «antisemitismo di sinistra». [...] La sesta colonna di Francesco Zardo

Guzzanti sul “Giornale”, Stella sul “Corriere” e tanti autorevoli editorialisti, sui quotidiani e in tv, non perdono l’occasione per inserirsi in quella retorica dell’antisemitismo che, in rapporto al conflitto arabo-israeliano è antica e trita quanto il conflitto stesso. È vero che i comportamenti estremisti che portano a bruciare le bandiere israeliane è di per sé condannabile. Come del resto quello di bruciare qualunque bandiera e, direi, qualunque gesto incendiario: dire che è oltretutto rischioso potrebbe aprire un altro dibattito sulla pericolosità spicciola che comporta, ma non è che aggiungerebbe molto all’analisi di un conflitto che – diciamolo – trascende di molto rispetto alle tematiche razziali e religiose che implica. Per Guzzanti, Stella e tutti gli altri, con ciò, l’occasione è buona per fare a loro volta un po’ di retorica. E Gaza? Ne riparleremo.


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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage La Stampa

Monte Bianco, quattro alpinisti perdono la vita traditi dal ghiaccio, dalla notte e dall’alta tecnologia

Maggioranza dissonante il Governo piace di meno

dall’articolo di Enrico Camanni

dall’“analisi” di di Antonio Noto

[...] I quattro alpinisti precipitati nella notte tra sabato e domenica sulla parete nord ovest dell’Aiguille du Midi, 3800 metri, versante francese del Monte Bianco erano impegnati su una via relativamente breve e apparentemente domestica, che sale a poca distanza dalla funivia. L’Aiguille du Midi è la cima più famosa del Monte Bianco. D’estate ci vanno anche le signore con i tacchi, d’inverno gli sciatori. A sud presenta una parete di magnifico protogino, paradiso degli arrampicatori, a nord precipita verso la valle di Chamonix con un versante glaciale molto severo, proprio sotto la funivia. Accanto al classico sperone Frendo, ci sono itinerari alti mille metri che talvolta costringono al bivacco, e altre ascensioni più accessibili. E delle volte c’è il trucco. [...] Oggi il ghiaccio ripido non fa più paura, perché le moderne piccozze e i ramponi da «piolet-traction» regalano gesti da fantascienza, perfino sugli strapiombi. I ghiacciatori si fanno le ossa

Monte Bianco, la cima detta Aguille du Midi

sulle cascate di fondovalle, scalano muri d’acqua congelata e fantastiche stalattiti, poi qualcuno si cimenta con l’alta montagna. Il tratto più ripido dalla goulotte Vogler raggiunge una pendenza di 80 gradi, di poco sotto la verticale: come una cascata difficile, ma non troppo. Poi l’itinerario si addolcisce e sale con un’ultima impennata verso la cresta dei Cosmiques, il granito rosso di sole, il conforto della funivia. Via i ramponi,

via la neve dai pantaloni, e in mezzora si è di nuovo giù a Chamonix per una birra o una raclette. Ma d’inverno le giornate sono brevi, soprattutto in gennaio, e la notte arriva anche sull’Aiguille du Midi, la cima più frequentata del mondo. La notte sopraggiunge da est, inghiotte la valle dell’Arve, le pareti, le creste, i ghiacciai, e quando cede anche il Monte Bianco è buio per tutti. [...] I quattro compagni fanno tar-

dal corsivo di Francesco Alberoni

Il presidente Barack Obama ha esposto il suo programma di ripresa economica puntando sullo sviluppo delle energie rinnovabili, in particolare del sole. Gli Stati Uniti sono preoccupati di dover dipendere per il loro fabbisogno energetico da fornitori ostili e c’e perciò da aspettarsi una grande ondata di finanziamenti e di ricerche in questo campo. Anche noi italiani finiremo per inserirci in questa rivoluzione industriale, rendendo l’Italia più autonoma sul piano energetico. Ma con quali effetti sul nostro paesaggio,

Il buon gusto da applicare alle energie rinnovabili sulle nostre città? Mi pongo questa domanda perché nella pianura che sta di fronte ai monti pisani hanno costruito dei generatori eolici alti come grattacieli che illuminano di rosso la notte. Fanno paura. E immagino che effetto possano avere in zone di raffinata e delicata bellezza artistica e paesaggistica, accanto a città d’arte, o a monumenti antichi. L’Ita-

lia è il prodotto del sovrapporsi di tremila anni di civiltà diverse, è un museo all’aria aperta in cui ogni costruzione richiede uno studio di adattamento estetico. Anche le altre fonti energetiche rinnovabili, anche i semplici pannelli solari, non possono essere usati come fossimo nel New Mexico. Non possiamo collocarle in modo sgraziato fra le guglie

di, troppo tardi; non riescono a uscire in cresta direttamente, si calano di nuovo, provano dalla parte della passerella. Sopraggiungono il buio e l’ansia, anche se la vicinanza della funivia li tranquillizza, perché la luce è appena lì sopra, come un faro. Dopo le dieci di sera, è ormai notte da quattro ore, provano a chiamare aiuto. I sorveglianti, sporgendosi sulla parete, vedono le pile degli alpinisti che ondeggiano nell’oscurità, appena sotto la cresta. Sono quasi in cima, ma quel «quasi» fa la differenza alla soglia dei quattromila metri, di notte, in pieno inverno. Allora i sorveglianti chiamano il Soccorso alpino di Chamonix [...], che approfitta di una corsa speciale per raggiungere la cima dell’Aiguille. Ma quando i soccorritori si affacciano a loro volta poco prima di mezzanotte, le luci delle lampade frontali sono scomparse e non c’è più traccia dei piemontesi. Solo le piccozze piantate nel ghiaccio. Sono precipitati tutti e quattro insieme, nel tentativo di raggiungere il loro faro.

del duomo di Milano o sui tetti di città come Venezia, Firenze o Siena. Allora? Allora bisogna inventare delle soluzioni tecnologiche, stilistiche ed architettoniche adatte al nostro Paese. Approfittare dell’occasione e mobilitare tutte le nostre facoltà di architettura, i centri di design, i politecnici, gli istituti d’arte, ricorrendo anche a concorsi internazionali per studiare le tecnologie, le forme delle apparecchiature delle nuove energie scegliendo le soluzioni ad un tempo più efficaci che meglio si armonizzano con i colori e la poesia delle nostre case e dei nostri paesaggi. [...]

Calano i consensi per il Governo. La fiducia nella squadra guidata da Silvio Berlusconi tocca questo mese il minimo dal giorno dell’insediamento e, per la prima volta, coloro i quali hanno poca o nessuna fiducia sono di più di quelli che ne hanno molta o abbastanza. Un risultato su cui senz’altro incidono i dati dello scenario politico globale - in primis il pieno dispiegamento della crisi economica - ma che reca soprattutto le tracce delle inquietudini vissute nelle ultime settimane dall’esecutivo e dalla maggioranza di centrodestra. L’autonomismo congenito di alcuni segmenti dell’alleanza, sfociato in taluni casi in un’egoistica esasperazione delle specificità, insieme alla diversa concezione espressa ai massimi livelli istituzionali - dell’azione di governo e dei rapporti con l’opposizione, paiono infatti avere prodotto un qualche disorientamento agli occhi degli elettori. Non certo un’incrinatura irrimediabile del rapporto di fiducia, ma la percezione di una dissonanza tra la condotta seguita dall’esecutivo nelle ultime settimane e quella promessa di stabilità e decisionismo su cui il centrodestra aveva costruito la propria credibilità e affidato, ad inizio legislatura, la propria patente di discontinuità politica rispetto al governo Prodi. In questo quadro, anche il Presidente del Consiglio, pur riuscendo a tamponare la perdita di consensi, appare comunque protagonista di un trend discendente, anche se in misura meno marcata rispetto alla squadra del suo esecutivo. Probabilmente sconta la crescente difficoltà a garantire un

profilo unitario all’immagine del governo e della coalizione. Il soggetto che sembra avere tratto maggiore vantaggio dall’irrequietezza del sistema è, come sempre, la Lega: in termini di fiducia, a crescere di più nella graduatoria dell’esecutivo sono infatti Umberto Bossi e Roberto Maroni, in netta ascesa il primo, stabilmente in testa alla classifica il secondo. Grazie al protagonismo delle ultime settimane, specie in materia di sicurezza e di difesa delle istanze del territorio, i due ministri hanno saputo incarnare agli occhi dell’elettorato di riferimento quelle doti di pragmatismo, coerenza e intelligibilità delle scelte apparentemente smarrite dal Governo nel suo complesso. All’espansione dell’area leghista fa riscontro la sostanziale immobilità degli altri membri dell’esecutivo, con la sola brillante eccezione del Ministro per le attività produttive Claudio Scajola, premiato dalla gestione politica e comunicativa del tema della crisi energetica. Il dinamismo della Lega già strategicamente proiettata alle prossime elezioni si giova del resto dell’oggettiva fase di difficoltà del Pdl, invischiato ormai da settimane nella definizione, in vista del prossimo congresso, della propria fisionomia politica, organizzativa e di comando. Una partita complicata che evidenzia le tante incognite insite nel disegno di fusione delle identità e di semplificazione del quadro politico che ha contrassegnato l’agenda degli ultimi mesi. Un processo le cui prospettive incerte sono testimoniate anche dalla rilevazione sul grado di fiducia nei confronti dei vari partiti oggi presenti in Parlamento. [...]

Sport: fra le righe e sopra le righe La Stampa

Il colpo della Bestia fa stramazzare il Toro

L’Atalanta mette i nerazzurri al tappeto L’Inter è una vera fabbrica di problemi

La Juve è in arrivo

dall’articolo di Piero Mei

dal commento di Mario Sconcerti

dall’articolo di Guglielmo Buccheri

Manca una manciata di secondi, trenta o su e giù di lì: è un tempo piccolissimo, rispetto ai 90 minuti (più recuperi). Ma se uno è una bestia, anzi “la Bestia”, quel tempo piccolo piccolo, mezzo giro d’orologio, può bastare per il colpo che faccia strammazare perfino un Toro. Il colpo è una mezza rovesciata che rovescia il risultato, la domenica, e l’andata tutta per questa Roma. Questa Roma che adesso non è in cima al campionato, dove l’Inter barcolla e la Juve sale un gradino, ma è pur sempre su di un altopiano, dove l’aria è più pulita e l’orizzonte più largo e la vista corre lontano. Corre fino alla Fiorentina e al Napoli che hanno perduto, fino al Genoa che è il miracolo della stagione, fino alla Lazio, che fiuta anch’essa la Grande Europa. La settimana di credo Baptista si conclude così: dopo i due gol alla Samp ecco che al termine di una partita sonnecchiata la Bestia si mette nell’area granata e aspetta il suggerimento da lontano di Mexès; arriva, Baptista è quasi di spalle alla porta, prende il pallone di petto e lo alza quanto basta perché l’impennata gli dia il tempo dell’acrobazia e di raggiungere con il destro l’oggetto del desiderio e rovesciarlo nella rete torinista. Mezza sfida con Torino Roma l’ha vinta: rimane la metà della sera, quando all’Olimpico primogenito è in arrivo, per la Lazio puntuta, la Juve. Una Juve che sa di poter salire a un punto dall’Inter perché a Bergamo i nerazzurri campioni sono sembrati quelli dell’Atalanta, mentre Mourinho ha teneramente detto che i suoi hanno “giocato da bambini”. Non lo farà, la Juve. Dunque eccoci all’Olimpico biancoceleste, un Olimpico da sessantamila come la Lazio non vedeva da tempo: è giusto che sia così, la squadra sta andando forte, molto più del previsto, e diverte. E ha l’attacco pungente, che è la cosa che piace di più al pubblico in cerca di gol, scopo primo del calcio. La Juve ha Ariaudo, un ragazzino, e non ha Buffon, febbre (da Manchester? il virus è lo sceicco?), ha Del Piero e Amauri, la Lazio ha “quei tre”, Pandev, Rocchi e Zarate, che l’accorta Juve manda spessoe in fuorigioco. [...] La Juve guadagna solo un punto dei tre che poteva all’Inter, la Lazio resta su; sulla Roma, per dire, di un punto: chi l’avrebbe detto al primo fischio d’estate?

Non ho niente contro Mourinho e non ho difficoltà a dire che probabilmente è il miglior tecnico possibile per l’Inter, ma ci sono spiegazioni che devono essere date. L’Inter rispetto a un anno fa non ha niente in meno e QuaresmaMancini-Muntari in più. Il tutto fa una ricapitalizzazione da 138 milioni. Per contro l’Inter ha 6 punti meno di un anno fa, una manovra di gioco che frutta 10 gol in meno (circa il 25%) e addirittura la metà dei gol segnati in casa, mentre sono 2 i gol incassati in più. Non c’è una cifra che sia in positivo a parte i gol di Ibrahimovic (12 invece di 13). Tranne lo svedese l’Inter non ha attacco. Non c’è precedente in tutta la storia dell’Inter. Segna un uomo solo, gli altri stanno a guardare. In compenso sono aumentati i casi clinici. Mancini è scomparso, Quaresma vale come conferma dell’onestà di Mourinho che nonostante l’abbia fortemente voluto adesso lo lascia fortemente fuori. Balotelli è un caso, Adriano anche, Cruz nemmeno quello, Mancini evapora per quanto è leggero. Si è

Sorrisi e siparietti. Del Piero sbuca dal lungo corridoio nella pancia dell’Olimpico, con Lotito che lo marca stretto: fra i due sembra un dialogo tra tecnici. Poco metri più avanti, Amauri e Legrottaglie sono già in partita per una volata scudetto mai così aperta. C’è ancora la Lazio nella testa e nelle gambe della truppa bianconera, ma più forte è il rumore del capitombolo nerazzurro nel pomeriggio di Bergamo. «Stiamo arrivando, la classifica lo dice...» dice Amauri, cappellino fra le mani e l’aria di chi ha fatto il carico di morale. Il bicchiere è mezzo pieno, o forse qualcosa di più, nel borsone della Juventus che sale sul pullman sgommando lontano dalla Capitale. Zarate, Pandev, Rocchi: il tridente biancoceleste è stato annacquato da una difesa fin troppo traballante alla vigilia e ora più salda perché la notte capitolina è passata e la classifica è più bella. L’Inter è finita gambe all’aria, la distanza è minima, il tempo di una partita. [...]

Mourinho in panchina, contrariato

visto un gioco forte, quadrato, non magico. Molta forza fisica, poca qualità, come è giusto se si gioca con 3 mediani. Il modulo è cambiato almeno 3 volte da inizio stagione. Si è partiti con le 2 ali, si è passati per il 4-2-4, si è arrivati al rombo. E sempre senza poter dire che c’era stato un ripensamento perché avrebbe significato ammettere un errore. Nel frattempo ci sono stati problemi pubblici con Cruz (piccoli), con Adriano (grossi), con Quaresma (evidenti), con Balotelli (grandi e parzialmente ingiusti perché di Balotelli hanno parlato tutti ma nessuno ha voluto ascol-

tare lui, che dirà anche le sciocchezze dei giovani ma andrebbe sentito per semplice esattezza del confronto). L’Inter è tornata a essere una fabbrica di problemi, di psicologie complesse ed equazioni tecniche impossibili. Manca qualità di gioco nel momento dell’impostazione e un attaccante che raddoppi Ibrahimovic. Nessuno ha mai vinto con i gol di un uomo solo. Il caso dell’Inter è straordinario da tempo. Nell’attesa che l’eccezione faccia storia vale la pena confermare che se non esce un altro attaccante la squadra avrà molte difficoltà. [...]


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Primo piano

Martedì 20 gennaio 2009

Lo scontro politico Il presidente del Senato ha preso atto della “paralisi” e ha annunciato provvedimenti

Vigilanza Rai, scioglimento vicino Villari: «Lascio solo dopo le nomine». E i consiglieri si dimettono in massa di ELVIO SARROCCO ROMA - La commissione di vigilanza sulla Rai è ad una svolta: dopo che il presidente Riccardo Villari ha ribadito di essere disposto a dimettersi solo dopo che la commissione avrà assolto i suoi impegni più importanti, tra cui la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della Rai, i commissari della maggioranza e dell'opposizione si sono dimessi in massa. Il presidente del Senato, Renato Schifani, a nome anche del presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha preso atto della "paralisi" della commissione ed ha annunciato una "soluzione". Che potrebbe essere l'autoscioglimento della commissione, come previsto da una norma del regolamento del Senato che sarà estesa anche alla Camera. La svolta è iniziata ieri pomeriggio quando il presidente Villari ha scritto una nota a tutti i componenti della commissione per annunciare di essere "disponibile" a mettere all'ordine del giorno la discussione delle sue dimissioni "nell'unica sede propria", ma soltanto dopo che la commissione avrà rispettato i suoi "obblighi" che finora hanno subito "notevoli e gravi ritardi". Ed ecco l'elenco degli obblighi da rispettare: ''Dal primo gennaio sono scaduti i termini per redigere e liberare il regolamento elettorale per le elezioni che si svolgeranno in Sardegna. Da otto mesi dobbiamo istituire la sottocommissione per l'accesso e attualmente giacciono oltre 200 domande inevase. Il Consiglio d'Amministrazione della Rai è scaduto da 7 mesi. Bisogna poi licenziare i regolamenti per consentire lo svolgimento delle funzioni ispettive e di vigilanza proprie della Commissione, già incardinati e discussi in precedenti sedute''. In pratica, come ha commentato il portavoce di Forza Italia, Daniele Ca-

Riccardo Villari

pezzone, si tratta dell'intero programma di legislatura. Sia la maggioranza che l'opposizione hanno risposto alla lettera di Villari con le dimissioni in massa dei propri rappresentanti in commissione. Nessuno di essi, ha precisato il Pdl, sarà sostituito in modo da indurre le presidenze della Camera e del Senato a trovare una soluzione che permetta il regolare svolgimento dei lavori

della commissione di vigilanza. Il presidente del Senato, Schifani, ha preso atto di questo. Un dato è certo, ha affermato, che la paralisi della commissione è ormai un fatto oggettivo ed irreversibile. D'accordo con il presidente della Camera, Fini, sarà trovata una soluzione che permetta alla commissione di funzionare. La soluzione , ha spiegato il capogruppo Pd in Vi-

gilanza, Fabrizio Morri, è' che la commissione si "autoscioglierà" in base ad un articolo del regolamento del Senato che sarà fatto proprio anche dalla Camera. La bicamerale, quindi, ha aggiunto, "sarà automaticamente sciolta per malfunzionamento, per impossibilità a funzionare". Le dimissioni dei rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione sono state definite tardive dall'Italia dei Valori i cui rappresentanti si erano subito dimessi dopo l'elezione di Villari a presidente, al posto di Leoluca Orlando dell'Idv, candidato alla presidenza grazie ad un accordo con il Pd. Antonio Di Pietro è tornato ad invitare Villari a dimettersi prima dello scioglimento. Se lo farà, l'Italia dei Valori non rivendicherà "il ruolo che gli spetta, ossia presiedere la commissione in base ad un accordo con il Pd. A tutti ha replicato il presidente Villari: vogliono la poltrona e non che la commissione funzioni.

La fiducia nel governo scende del 4% quella nel premier del 2% ROMA – Scende la fiducia degli italiani nel Governo (-4%) e in Silvio Berlusconi (-2%). In calo anche la fiducia nel Pdl (-2%). È quanto si ricava dal sondaggio mensile realizzato dall’Ipr Marketing sulla fiducia di cui godono il premier, il governo, i ministri e i partiti. Il Governo perde 4 punti nell’ultimo mese e scende al 46%. Al contempo la fiducia in Berlusconi si abbassa di 2 punti ed arriva al 56%; tra i ministri, Maroni (64%, +2) conferma la vetta davanti a Sacconi (61%); balzo in avanti per Bossi (+5) che raggiunge il 50%; in crescita anche Scajola (52%, +4) Zaia (44%,+2) e Alfano (57%, +1). La Fiducia nei Partiti conferma al comando il Pdl che scende al 48% (-2); Italia dei Valori (-2) si attesta al 42%; la Lega (31%) rimane stabile, mentre il Pd, che scende di altri due punti, è affiancato dall’Udc al 27% e superato dalla Lega. I risultati del sondaggio evidenziano, a giudizio dell’Ipr, un primo campanello d’allarme per il Governo; dopo la

stabilità del mese di dicembre che aveva mantenuto la squadra del premier sulla soglia del 50%, per la prima volta coloro i quali hanno poca o nessuna fiducia nelle capacità della compagine governativa (49%) sono di più di quelli che ne hanno molta o abbastanza (46%); al contempo non è da sottovalutare, secondo l'istituto, il dato che la fiducia nei confronti del Premier è di 10 punti maggiore rispetto a quella attribuita al Governo. Questo mese, solo per un ministro su 3 (7 su 21) si registra un segno positivo, e questo pare confermare come la difficoltà dell’esecutivo sia più della squadra che non dei singoli elementi. Questi i risultati del sondaggio per i ministri e i partiti. Per quanto riguarda i Ministri, infatti si evidenziano risultati di crescita sopratutto per quei membri del Governo impegnati in azioni concrete e non necessariamente conflittuali di riforma, come ad esempio Alfano.

Stilano un documento comune

Giustizia, intesa tra D’Alema e Casini ROMA - La riforma della Giustizia è più vicina al traguardo e, salvo sorprese, si profila un'intesa tra maggioranza ed opposizione. Domani Silvio Berlusconi incontrerà gli alleati per concordare gli ultimi ritocchi alle nuove norme e, se l'esito sarà positivo, il testo della riforma potrebbe essere presentato venerdì al consiglio dei ministri. Alla vigilia di questi importanti appuntamenti prosegue il confronto tra i partiti e le coalizioni. E ci sono i primi risultati. D'Alema e Casini stanno preparando un documento, definito "trasversale", da presentare al Parlamento per trovare una intesa sulla giustizia". Di questo si è parlato ieri nel corso di un seminario sulla giustizia organizzato dalle fondazioni "Italianieuropei", presieduta da Massimo D'Alema, e "Liberal" di Ferdinando Adornato, vicino a Pier Ferdinando Casini ed all'Udc. Si tratta, ha precisato D'Alema, "non di un documento politico" ma "di un contributo al confronto politico in Parlamento per arrivare "ad una riforma condivisa sulla giustizia". È un incontro, ha aggiunto, non tra partiti ma di un gruppo di parlamentari di partiti diversi e di esperti per approfondire questo tema. Per Pier Ferdinando Casini la sfida della riforma della giustizia "va accettata" perchè un'opposizione "che si relega sull'Aventino si condanna all'irrilevanza". E non è possibile "rispedire la riforma al mittente perchè gli italiani soffrono le inefficienze del sistema

giudiziario". Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, si è detto disposto al confronto sulla giustizia che "non riguarda solo Berlusconi", ma tutti i cittadini italiani, perchè "l'emergenza giustizia c'è", come dimostra l'intervento di Napolitano di fronte "alla guerra tra le Procure di Salerno e Reggio Calabria". Al convegno di Liberal non sono stati invitati i magistrati. Casini ha dato questa spiegazione: "Abbiamo voluto evitare di mettere in imbarazzo i magistrati". Nella maggioranza sono in molti ad essere convinti che una intesa sulla giustizia è ora possibile. Ci sono importanti segnali di un confronto che potrebbe concretizzarsi in un provvedimento condiviso, sostiene Enrico Costa, capogruppo Pdl in commissione giustizia alla Camera. Parere condiviso dal capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, e dal portavoce di Forza Italia, Daniele Capezzone. Quest'ultimo, però, invita l'opposizione a fare una scelta "senza ambiguità" tra un confronto "serio" con la maggioranza e "l'alleanza-sudditanza con Di Pietro". Se l'opposizione vuole dividerci, però, avverte il ministro Gianfranco Rotondi, "casca male". Anche il Pd lancia avvertimenti. Il testo della riforma che il governo sta preparando, ha affermato il capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Donatella Ferranti, non deve essere "un prendere o lasciare". e. s.

Slogan a effetto, urla, tapiri e perfino le bandiere della Palestina. Ma la maggioranza della Iervolino ha retto

Napoli, polemiche e show al Consiglio post rimpasto di PATRIZIA SESSA NAPOLI – Un po’ come in un 'Grande Fratello’. Proteste a favore di telecamere, slogan d’effetto, urla, tapiri e perfino la bandiera della Palestina. Il consiglio comunale di Napoli, il primo dopo il rimpasto della Giunta, ha debuttato così: con scambi di accuse, striscioni. E con una maggioranza, quella della Iervolino, che nonostante tutto e tutti alla fine ha tenuto. Il sindaco, del successo, non ne parla. Sorride e dice «è stato un dibattito vivace ma molto costruttivo e interessante». Un dibattito che è durato ore. Così tanto che non si è riusciti a contenere tutti gli interventi in programma entro l'orario di chiusura fissato dalla convocazione. Da qui la decisione: proseguire, giovedì prossimo, una discussione che, ieri, dall’inizio alla fine, è stata

tutt'altro che tranquilla. La mobilitazione, del resto, era stata annunciata. Lo aveva fatto il Pdl, e lo aveva fatto la società civile. E così, ieri mattina, poco dopo le ore 9 erano già tutti li, davanti al Maschio Angioino. C'era chi, come Angelo Pisani, dell’associazione 'Noiconsumatori’ si è presentato con un 'tapiro-salvadanaio’, «per una colletta da dare alla Iervolino e Bassolino per la loro liquidazione», e chi ha esposto striscioni con slogan 'O si cambia Napoli o si muore’, con tanto di napoletano vestito da Garibaldino, e chi distribuiva cartoline indirizzate al primo cittadino con una richiesta: «Lasciare che si torni subito al voto». Poi, il consiglio comunale inizia e la bagarre continua, in aula. E così un consigliere di Rifondazione mostra la bandiera della Palestina, l’opposizio-

ne urla 'dimissioni’ e la maggioranza risponde 'buffoni’. E così le urla si alternano ai cartelli e agli striscioni esposti sui banchi dell’opposizione e la confusione diventa così tanta che il consiglio viene sospeso per dieci minuti. La ripresa è affidata al sindaco. Nel suo intervento, la Iervolino difende a spada tratta le sue scelte. Ciò che è successo, la bufera giudiziaria, ha riguardato «esclusivamente le persone, non l’organo». E poi, sull'amministrazione si è aperta una «discussione strumentale, perchè si sono scaricate su di essa tensioni che riguardano tensioni tra i partiti della maggioranza, tensioni all’interno del mio stesso partito». Lei, ribadisce, ha seguito «una linea di equilibrio che può non piacere, ma che è istituzionalmente e politicamente corretta» e la giunta che è stata for-

mata «è sostanzialmente diversa». Parla, poi, anche della società Romeo: la Giunta attuerà una «accurata rivisitazione del contratto». Ma c'è una cosa, che più di tutte, la Iervolino difende. E i numeri le hanno dato ragione: 50 consiglieri su 61 per il via; 34 su 61, dopo cinque ore di discussione per una verifica intermedia. L’Idv ha rivendicato la propria coerenza, quindi, e la propria assenza in Consiglio. L’opposizione ha puntato anche sul sostegno di deputati del Pdl, che urlavano tra il pubblico, e la maggioranza ha perso anche un suo consigliere, Stefano Palomba, di Democrazia e Libertà, per colpa del negativo bilancio dell’attuazione di programma. Alla fine si arriva alle ore 17: termine fissato per la fine del consiglio, un 'favorè fatto alla maggioranza, in vista dell’arrivo in città del leader del Pd.

Rosa Russo Iervolino


Primo piano

Martedì 20 gennaio 2009

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Verso l’Obama day Alla vigilia del giuramento, il presidente eletto ha ridipinto un ostello per disagiati

Barack, giornata da imbianchino Dedicata al volontariato la festa di Martin Luther King di PAOLO BELLUCCI WASHINGTON - Dopo il concerto delle stelle al Lincoln Memorial con Bruce Springsteen, Bono, Tom Hanks, Beyoncé, Stevie Wonder, Denzel Washington e Jamie Foxx, ieri Barack Obama è tornato nelle "stalle". In nome di Martin Luther King e del suo sogno, non solo e non tanto di un'America giusta con i suoi cittadini neri, ma soprattutto di un'America unita e solidale, il presidente eletto ha dedicato il suo ultimo giorno da uomo libero alla solidarietà. Ed è andato a ridipingere i muri di un ostello, insieme a tanti altri volontari che hanno regalato il loro tempo al programma "Renew America Together", rinnoviamo l'America insieme. In tutto, 11.000 iniziative in tutto il paese (5mila lo scorso anno, l'aumento è attribuito proprio a un "effetto Obama") per rilanciare lo spirito di servizio alla comunità, proprio secondo la lezione di Martin Luther King, cui era dedicata la giornata di ieri. "Ognuno può essere grande, ognuno può servire il paese", aveva detto Obama domenica sera al concerto, presentando la giornata di ieri. Lui, dopo aver iniziato la giornata visitando a sorpresa i soldati feriti in Iraq e in Afghanistan e curati al Walter Reed Army Medical Center, il più famoso ospedale militare di Washington, ha scelto di andare a lavorare per un ostello per adolescenti poveri nella sua nuova città, Washington. La moglie Michelle ha fatto la stessa cosa, in un ricovero per senzatetto poco lontano. Il presidente ormai alle soglie dello Studio Ovale si è tolto la giacca, arrotolato le maniche è ha ridipinto di blu, col pennello a rullo, una parete dell'ostello. Accanto a lui, Martin Luther

LO SCENARIO

E l’Ue chiama il nuovo leader a una nuova partnership su clima Medio Oriente e crisi economica

Barack Obama mentre imbianca

King III, nipote del predicatore nero. "In questa situazione di crisi economica non possiamo permetterci di avere gente inoperosa. Ognuno deve dare il suo contributo. Lavorando tutti insieme possiamo farcela", ha detto ricordando a tutti che ora il primo nemico del paese è proprio la crisi e la disoccupazione. Per batterla, Obama ha ripetuto di contare anche su Internet, che è "uno strumento straordinario" per organizzare le persone. "Abbiamo visto la potenza di Internet durante la nostra campagna Ma non vogliamo usare Internet solo per vincere elezioni", ha detto Obama: "Vogliamo usare Internet per ricostruire l'America". Il patrimonio di popolarità del nuovo presidente è immenso, in questo momento, non intaccato nemmeno da qualche polemica sui 170 milioni di dollari spesi per l'Inaugurazione (coperti per la maggior parte da sponsor) Ma altrettanto lo è il rischio di deludere le aspettative: secondo un sondaggio Cnn

l'84% degli americani è con lui. E il 90% degli afroamericani vedono nella giornata di oggi "la realizzazione di un sogno". Ricordando proprio quel sogno, quello iniziato con il discorso di Martin Luther King al Lincoln Memorial, Obama ha voluto dare la sua interpretazione della giornata storica di oggi: "Domani, noi tutti saremo insieme come un solo popolo. E ci ritroveremo nello stesso spazio in cui ancora riecheggia il sogno del dottor King. Nel farlo, riconosciamo che qui in America i nostri destini sono inestricabilmente legati l'uno all'altro. Noi sappiamo che se vogliamo avanzare nel nostro cammino, dobbiamo marciare insieme". George W. Bush, al suo ultimo giorno da presidente, ha voluto telefonare ai leader "amici" in tutto il mondo (compreso Berlusconi), per salutarli e per ringraziarli dell'ospitalità offerta in questi anni nei loro paesi. Poi, con Laura a preparare gli scatolini per il trasloco: la sua prossima casa sarà a Dallas.

MEDIO ORIENTE. La speranza eurodi ENRICO TIBUZZI pea è che con Obama Washington possa BRUXELLES – Medio Oriente, crisi eco- tornare a svolgere un ruolo cruciale rinomica, cambiamenti climatici, relazio- visitato senza perdere di incisività, soni con la Russia, nuovo ruolo della Nato, prattutto nei rapporti con Israele. Ma trovando una dimensione nuova chiusura di Guantanamo: i fronti sui quali l’Unione europea si aspetta segnali in cui ci sia uno spazio importante per sinergie con l’Ue, anche importanti dal nuovo prenell’ottica dei rapporti con sidente degli Stati Uniti l’Iran, oggi più che mai d’America non sono forse Paese chiave negli equilimai stati così numerosi. bri politici della regione. Con attese che vanno inCLIMA. Dopo un Bush dubbiamente oltre quelle che ha ignorato il protoche normalmente accomcollo di Kyoto, l'Ue guarda pagnano il cambio della ora agli Usa come a un guardia alla Casa Bianca. nuovo potenziale alleato Nelle cancellerie delle nella lotta ai cambiamenti capitali europee e ai vertici climatici. delle istituzioni Ue, ci si E spera in Obama per daaugura che il vento di camre forza e legittimità al piabiamento che ha accompano varato lo scorso dicemgnato l’ascesa di Barack bre per ridurre le emissioObama si traduca al più ni inquinanti e i consumi. presto in azioni concrete. L’appuntamento cruciaPerchè il bisogno di volle è fissato per dicembre, tare pagina nelle relazioni quando a Copenaghen si transatlantiche e di insvolgerà la conferenza instaurare una nuova par- Obama e la moglie ternazionale per definire il tnership è un’esigenza dettata dall’incalzare degli eventi, che va dopo-Kyoto. NATO. La sfida è quella di una sempre al di là delle posizioni assunte dai governi dei 27 e da Bruxelles nei confronti del- maggiore integrazione tra Nato e difesa Ue, un fronte sul quale la Francia sta la presidenza di George W. Bush. CRISI ECONOMICA. L’Ue chiede a giocando un ruolo molto attivo. In queWashington di riscrivere insieme le re- sto contesto si inseriscono anche i rapgole del gioco, dopo che la deregulation porti con la Russia, su cui peseranno le dei mercati, sponsorizzata senza riserve scelte che Obama farà in materia di svidall’America, ha portato a una crisi sen- luppo dello scudo spaziale, progetto che Mosca vede come fumo negli occhi. za precedenti. Molte le attese concentrate sul vertice Da Obama l’Ue si aspetta scelte d’avanguardia, coraggiose. La prima verifica è dell’Alleanza che si svolgerà il prossimo aprile sul confine franco-tedesco. fissata per il summit del G20 che si terrà GUANTANAMO. L’Europa è chiamaa Londra il 2 aprile prossimo. Intanto Ue e Usa dovranno confrontarsi su un altro ta a farsi carico di parte delle conseguenfronte caldo: quello degli aiuti alle indu- ze della chiusura del centro di detenzione anti-terrorismo. I suoi 'ospiti’ dovranstrie automobilistiche. Per evitare che i sostegni pubblici di no essere accolti, in un modo o nell’altro, cui le aziende hanno bisogno per non li- in vari Paesi. L’argomento sarà presto esaminato cenziare milioni di persone diventino armi di una pericolosa battaglia commer- sul tavolo dei 27 membri dell’Unione europea. ciale.

IL COMMENTO di VITTORIO DELL’UVA NON è soltanto questione di pelle. Da oggi, con il solenne e rivoluzionario insediamento di Barack Obama, cambia colore il taglio ideologico che George W.Bush ha imposto per otto anni agli Stati Uniti. Si annuncia, forse anche con troppa enfasi, un'America di altro tenore decisa a recuperare e non ad imporre la leadership nel pianeta. Orientata ad avviare al suo interno un processo di modernizzazione che esalti il principio del «tutto è possibile» di cui lo stesso neopresidente degli Stati Uniti è l'incontestabile prova. La volontà di cambiare, che ha agito da forza motrice durante la campagna elettorale, diventa esigenza. La crisi economica strangola e continua a diffondere pandemie nei templi e nelle baracche della finanza. L'in-

LA VOLONTA’ DI CAMBIARE DIVENTA ESIGENZA giustizia che l'accompagna rende ancora più fragili i deboli. Bill Clinton, durante il suo mandato, ebbe bisogno di solo 16 miliardi di dollari per stimolare l'economia, Barak Obama è costretto a stanziamenti cinquanta volte più ingenti. Avrà come referenti le grandi istituzioni finanziarie ma è ad altri terminali che promette di mostrare attenzione. Ha già spiegato che gli aiuti all'industria automobilistica di Detroit sono condizionati a progranni di rilancio e sviluppo. Pretende che il credito riprenda a scorrere a vantaggio dei consumatori ed delle piccole e medie imprese. Molto altro promette al Paese e chiede ad un Congresso che le ultime elezioni hanno reso «amico», alme-

La gente accorsa al concerto in onore di Obama

no nei numeri. «L'istruzione è la nuova moneta» manda a dire all'America rurale e profonda immersa da sempre nel bozzolo protettivo del conservatorismo e diffi-

dente persino nei confronti di internet e delle opportunità che può offrire. La mancata assistenza sanitaria non può diventare una condanna a vita per gli indigen-

ti, è il messaggio, prologo ad una vasta riforma sociale, che dovrebbe investire le fasce di popolazione a basso reddito e la massa di disoccupati. Aiuti federali si impongono anche a sostegno del pubblico impiego che la società americana non deve considerare un fardello. Lo sviluppo annunciato delle fonti energetiche alternative, considerato catena di trasmissione per la creazione di almeno un milione di posti di lavoro, sta anche ad indicare che all'inquinamento ambientale non si guarda più con fastidio. Andrà alla prova dei fatti e all'impatto con non poche lobbies agguerrite un programma geopolitico ambizioso destinato ad avere non pochi effetti sul mondo. Scompare Guantanamo e

con esso uno spaccato che ha proiettato non poche ombre sull'autorità morale degli «esportatori di democrazia». Chiude bottega l'America delle avventure belliche compiute in nome di uno sfacciato unilateralismo che ha aperto non poche crepe nelle mura del Palazzo di Vetro. Dall'Iraq le truppe andranno via appena possibile; una nuova strategia che coinvolga i taleban potrebbe essere definita per l'Afghanistan. Con maggiore sensibilità e determinazione si può mettere mano ad uno dei pochi lasciti di cui Bush possa vantarsi e che riguarda il progetto di due Stati per due popoli in Palestina. Ma soprattutto la «dottrina Obama», non prevede più il dominio dei generali sulla diplomazia. Pur senza rinunciare alla dovuta fermezza ora si può parlare persino con l'Iran di Mahmud Ahmadinejad.


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Primo piano

Martedì 20 gennaio 2009

Primo piano 9 Vertice di maggioranza, con chiarimenti, tra De Filippo e Lacorazza Martedì 20 gennaio 2009

Politica lucana

Falotico, via dalla giunta

Confronto nell’ufficio politico sulla presidenza della Provincia «No a nomi, sarà Democratico»

Mollica (Fpc) rompe e non partecipa di SALVATORE SANTORO

Pd Materano trattativa aperta con Lacorazza «Tremonti, incoerente» L’eurodeputato lucano , e capogruppo a Bruxelles del Pse, Gianni Pittella ha dichiarato: «Ha ragione Emma Bonino a sottolineare l'incoerenza del ministro Tremonti che denuncia la pericolosità dei prodotti finanziari derivati senza fare cenno al fatto che fu lui stesso nel 2001 ad introdurre in Italia la possibilità di ricorrere a simili strumenti di finanza creativa. Fin da subito apparve chiaro che, facendo riferimento agli schemi indicati dal Tesoro nel regolamento del 2002, sarebbe stato impossibile accertare il grado di esposizione al rischio degli strumenti derivati riferiti agli enti locali».

di PIERO QUARTO TRATTATIVA aperta tra il segretario regionale Piero Lacorazza ed i maggiorenti del Partito Democratico Materano riuniti ieri a Potenza in un ufficio politico. La riunione avrebbe tirato fuori la condivisione di un progetto che porta il Pd a farsi carico della Presidenza della Provincia di Matera, trovare una sintesi al suo interno e poi confrontarsi con gli alleati per un progetto comune per dar forza al quale la scelta dovrà cadere su uno dei punti di riferimento politici del partito nel Materano. Questa la linea condivisa, senza fare nomi però di possibili candidati: “sarà un candidato autorevole che ha la leadership in questa Provincia, c’è più di una possibilità” è il refrain che si è ripetuto nel corso della riunione e per tutta la giornata di ieri. Del resto accelerazioni diverse sarebbero incomprensibili. Certo le parole di Lacorazza, al di là della parziale retromarcia di queste ore, tendevano decisamente verso la senatrice

Maria Antezza che resta in pole position per questa posizione ma al momento altre sono le priorità e le strategie complessive da portare avanti. «L’idea è quella di dare al Pd un grande impegno attraverso un’ assunzione diretta di responsabilità su questo territorio. E’ un atto impegnativo che parte dall’interno del partito e che poi avrà bisogno di un confronto con gli alleati. Si punta per far questo su una figura tra le più autorevoli che si possano esprimere» è la sola ammissione strappata ad uno dei partecipanti alla riunione. Nella riunione il segretario regionale Lacorazza avrebbe incassato anche il sostegno e la solidarietà univoca dei rappresentanti del partito (Antezza, Bubbico, Chiurazzi, Santochirico, Moliterni, Ferrara) rispetto alle ultime prese di posizione dell’assessore Roberto Falotico. Un gesto importante che conferma come la ricerca di una soluzione e l’avvio di una fase più distesa di rapporti sarebbe stata avviata. Ma la soluzione resta lontana

perchè il puzzle da comporre non fa riferimento solo alla Provincia di Matera ma è uno schema complessivo degli equilibri interni al partito che si cercherà in ogni modo di riuscire a salvaguardare. E’ anche per questo che probabilmente se ne capirà di più nei prossimi giorni quando il presidente della Regione Vito De Filippo annuncerà la sua nuova squadra di governo. Quando molte scelte dovranno essere sul tavolo e probabilmente anche sulla questione del candidato alla Provincia di Matera qualche opzione verrà necessariamente messa da parte. In quel momento anche Matera e il Pd Materano avranno le idee più chiare e si potrà capire se la quadratura del cerchio è stata davvero trovata oppure no. Certo la presenza, come pure si vocifera con insistenza, di due assessori del Pd della provincia di Matera in giunta permetterebbe di aggirare qualsiasi tipo di difficoltà e così come l’assenza di veti sugli esterni darebbe, anche in questo

senso, una forte mano alla soluzione complessiva ed alla ricerca di una quadratura. Sarebbe quella voglia di “contare di più” a cui nelle ultime settimane si è fatto, anche sventolando qualche gesto clamoroso, riferimento all’interno del partito democratico della provincia di Matera. Questo avvicinerebbe ad una sintesi che tenga conto delle diverse anime e che dia da subito, così come nelle chiare intenzioni di Lacorazza, un candidato alla presidenza della Provincia di Matera che scenda in campo con un progetto preciso e possa contrastare il candidato che il centrodestra deciderà di mettere in campo. Una scelta che ancora oggi continua a portare a Maria Antezza che rimanere il candidato più autorevole chiamato a concorrere per quella carica. Non l’unico certo ma quello voluto da Lacorazza e sul quale può convergere il Pd Matera. Il tempo deve solo diventare maturo. Ma la storia sembra essere decisamente segnata.

«Verso le amministrative, per invertire la rotta» ALLE prossime elezioni amministrative, l’Alleanza dei democratici di centro concorrerà con proprie liste. Il partito, guidato dal segretario Rosa Mastrosimone, ha già individuato le linee politico-programmatiche per la prossima competizione elettorale. Sabato scorso, infatti, si è riunita la direzione regionale dell’Addc. Con Mastrosimone anche i due coordinatori provinciali Cristian Di Carlo e Michele Montanaro, e i vari amministratori che sul territorio hanno aderito al progetto politico del partito. «L’incontro corolla la laboriosa e articolata fase organizzativa del partito nell’intero territorio regionale, che certamente rappresenta il primo dei traguardi prefissati dal gruppo dirigente, in un momento non certo “facile” per la politica lucana» Mentre «si assiste - prosegue Mastrosimone - a una continua, strumentale e inutile “rissosità”tra e nelle diverse forze politiche regionali di entrambi gli schieramenti, il nostro partito nel territorio interagisce umilmente con la gente, con spirito costruttivo e aggregante, necessario a creare le condizioni idonee per un nuovo soggetto politico, che ha voglia di contraddistinguersi per idee e azioni innovative, moderate e condivise». Il consigliere regionale sa che «il cammino da compiere è certamente lungo e difficoltoso, ma la voglia di invertire rotta, da un sistema che se non altro sembra essere logoro e logorato da lotte intestine per la gestione del potere, diventa un obbligo morale nei confronti del popolo lucano, stanco di subire scelte ingiuste e inadeguate e per di più concepite e programmate da pochi attori». mentre «la profonda crisi che attanaglia il sistema socio-economico e occupazionale della regione» contribuisce a ingenerare «nella popolazione una sfiducia totale nella politica e nella classe dirigente».

Napoli (La destra) a “gamba tesa” sul Pd dopo la lettera di Falotico

ASPIRAZIONI A CENTRO Il consigliere regionale Gaetano Fierro, a pochi giorni dall'ingresso dell’Udc, scrive una riflessione sull’area moderata cattolico democratica. Questi alcuni passaggi più significativi del testo. «Ci sono tre cavalli di razza che animano la politica nazionale: Berlusconi, Casini e Bossi perché, coi loro progetti di lungo respiro, rafforzano il senso dell'appartenenza, la propria ideologia. Altri, come Veltroni, e coloro che lo seguono, hanno il respiro corto perché, unendo il sacro al profano (cattolici, atei, radicali, giustizialisti), svendendo la propria ideologia, puntano alle politiche solo delle alleanze. Si pensa al giorno dopo giorno. Gli equivoci sono sotto gli occhi di tutti e si ripercuotono dal centro del Paese alla periferia. Basta vedere quello che succede nel Pd in Basilicata». Questa la premessa. Poi più direttamente alle questioni inerenti al centro e all'Udc, Fierro ha scritto: «Diciamo la Basilicata, non una Basilicata qualsiasi. Diciamo più Basilicata e una Basilicata migliore. In quest'idea troviamo la chiave concettuale e programmatica per reagire al ripiegamento grave, alla crisi acuta che la Basilicata sta vivendo. Qualità produttiva e qualità sociale assieme: queste sono le parole d'ordine. Economia e società sono chiamate ad uno stesso progetto di innovazione. Non si può salvare l'economia distruggendo la società. Diciamo che non si fanno prodotti buoni da vendere senza un contesto di qualità sociale e ambientale. Tutto questo è assolutamente vero, perfino facile da dire, gradevole, consolatorio. Non è dicendolo, che succederà. Occorre farlo. E farlo, al punto in cui siamo, è molto difficile e con esito non scontato. Ci vuole uno sforzo unitario vero, un ciclo riformatore anche duro, un accumulo

ALLEANZA DEI DEMOCRATICI DI CENTRO

POTENZA - Entro la prossima seduta di consiglio regionale, che si terrà martedì prossimo, ci sarà il De Filippo quater. E non ci sarà seduto tra gli scranni di assessore Roberto Falotico. E’ quanto emerge alla fine del vertice di maggioranza che si è svolto ieri al primo piano del palazzo della Regione a Potenza. La riunione dei segretari regionali dei partiti del centrosinistra e delle forze consiliari che appoggiano la maggioranza. E’ stata una riunione, ovviamente, in cui si è parlato del nuovo esecutivo regionale e dell’azione programmatica per rilanciare l’azione di governo per arrivare alla fine legislatura. Ma non si poteva non parlare, evidentemente, della lettera inviata ai giornali dall’assessore regionale, Roberto Falotico. La lettera in cui l’assessore attacca il segretario regionale del proprio partito di non essere stato capace di guidare al meglio il Pd. Ed è stato proprio Piero Lacorazza - giunto con qualche minuto di ritardo che ha subito posto il tema Falotico. Sono stati attimi di tensione iniziale. Sì è discusso anche animatamente, ma poi con il passare dei minuti il clima si è via via stemperato. In particolare Lacorazza, avrebbe chiesto a De Filippo delucidazioni sulle dimissioni dalla giunta da parte dell’ex segretario della Margherita. E De Filippo rivolto a tutti i partecipanti ha rivelato che Falotico avrebbe dato la propria disponibilità a lasciare la giunta durante l’ultima seduta di giunta regionale. Testimone anche l’assessore Autilio. Secondo le indiscrezioni, sarebbe emerso dunque, a

Fierro: «Le ragioni di una scelta» enorme di risorse immateriali e materiali che ci sono. Bisogna rivolgere alle comunità un linguaggio di fiducia e di verità, recuperare tensione morale verso il futuro, recuperare spirito civico, senso del bene comune, fedeltà fiscale». Fierro nella propria analisi cita i dati economici che fotografano in una condizione di difficoltà generale italiana una distanza acuita tra Nord e Sud del Paese. Sia analizzando il Pil delle varie regioni e province, sia sui dati di natalità e di chiusura delle aziende e su quelli dell'occupazione lavorativa con l'aumento del ricorso alla cassa integrazione. Per questo aggiunge il consigliere Gaetano Fierro «ci vogliono politiche redistributive più forti, qualificazione e soggettività del lavoro. Ci vuole la capacità di cambiare il welfare, proteggendo e rilanciando l'universalismo della persona. Ci vuole, ancora, il coraggio di eliminare con decisione tutto quello che sta tenendo ferme, al palo, le nuove generazioni. Non possiamo ignorare il diffuso senso di disagio che avvolge il nostro popolo. Sarebbe ingenuo ridurre le povertà ai dati dei rapporti Istat, che, comunque, sono impietosi. In Basilicata e' in atto una rivoluzione silenziosa: 3.000 giovani all'anno, solo negli ultimi dieci anni, si sono spostati al Nord; con gli attuali tassi di natalità e con il saldo migratorio fortemente negativo, l'attuale generazione giovanile sarà, forse, l'ultima generazione della Basilicata». L‘a denuncia’allarme: «L'accesso al lavoro avviene, in un caso su tre, in via informale, senza rispetto della meritocrazia, con forte

vantaggio per i figli di dirigenti e dei garantiti, a riprova della propensione del sistema a proteggere chi è già privilegiato; ciò crea una forte disparità, attestata dai dati sulla insufficienza della mobilità sociale, e alimenta l'intermediazione politica, che diventa l'unico “vero” canale di accesso lavorativo. Se non siamo consapevoli che la sfida è a questo livello, conviene desistere. Se ne siamo consapevoli, cominciamo a dare al nostro impegno un colpo di reni. L'alternativa è un progetto aperto, positivo, impegnativo, al quale sono chiamate tutte le forze sane della regione, senza pregiudizi o preclusioni di sorta». Per questi motivi Fierro espone “Il progetto politico”: «Bisogna intanto accendere la politica, mettere su tutto questo un'idea, un nuovo programma, uno strumento operativo. Quale? Si lavori sull'esempio dell'Udc di Casini, per la costituzione di un partito di centro nazionale ed europeo delle forze moderate, di ispirazione cristiana. Questi concetti bisogna un po' riscaldarli. Stiamo parlando, in nome del futuro della Basilicata, di un incontro vero di forze popolari, democratiche, liberali. Stiamo parlando della risposta al problema politico, del tutto aperto, per realizzare, nello scenario nazionale e regionale, in presenza di un Partito della libertà che non è un partito identitario in quanto espressione di una precipitosa convergenza tra Forza Italia e Alleanza nazionale e in presenza del Partito democratico, anch'esso figlio di un instabile compromesso ideologico, soprattutto sui valori della persona, tra la componente cristiana e quella socialista, un

nuovo soggetto politico “ideologicamente omogeneo”, d'ispirazione cristiana, autonomo ed equidistante dal bipolarismo vigente. Stiamo parlando della risposta all'appello che ci viene continuamente posto dalla nostra gente: unità dei cattolici. Unità non vuol dire: andare solo d'accordo. Vuol dire: mettersi insieme, uscire dalla precarietà, guardare avanti». «Dunque - prosegue Fierro - o il Centro è una cosa seria e lo diventa o non è. Non si può immaginarlo coeso, in questo momento, senza che cominci a misurarsi nelle sfide elettorali, con un suo manifesto di valori e di obiettivi, senza che si mettano a fattor comune incontri di ricerca e di elaborazione, attraverso un meccanismo di ampia partecipazione. Per la costituzione del Centro non occorrono perplessità. Si sa bene che il centro esiste in natura e che se non recuperi davvero i suoi valori essi rispuntano da un'altra parte. Per questo occorre far vivere un nuovo Centro popolare e liberale in un campo più aperto, perchè possa portare i suoi valori ed i riferimenti politici, nazionali ed europei, verso la nostra realtà». Le conclusioni: «Esistono i presupposti per lavorare insieme con dignità. Siamo consapevoli che il lavoro sia complesso; pensiamo di impostarlo con lucido realismo, nel senso che oggi il costituente centro viene valutato dall'opinione pubblica più come risultato di un lavoro di laboratorio, fatto da pochi volenterosi, anziché come l'espressione attiva di un movimento di persone comuni, che, con rinnovata passione, si sentano partecipi di un evento politico diverso e trasparente. Questa è la strada che intendiamo percorrere. Senza il coinvolgimento delle gente, per l'esperienza che abbiamo, qualunque esperimento corre il rischio di restare tale».

«Confermano l’inadeguatezza» POTENZA - In merito alla crisi politica regionale il consigliere regionale di “La Destra”, Michele Napoli, in una nota ha spiegato: «Che l'assessore regionale all'Agricoltura, Roberto Falotico, sia uscito allo scoperto, proponendo un cambio al vertice del Partito democratico, sfiduciando Piero Lacorazza, poco importa trattandosi di questioni interne al partito, contano, invece, le dichiarazioni dell'Assessore, che giudichiamo gravissime, in merito alla crisi politica generata dal suo partito di appartenenza». «Falotico - sottolinea il consigliere Michele Napoli - parla di “una crisi politica che si vuol far passare, anche grazie alla sufficienza del Pd, come crisi di governo ingenerata da forze interne in maniera imprudente”, ed è giustappunto, la conferma di quanto sosteniamo da tempo sull'assoluta inadeguatezza di una classe dirigente tesa soltanto a “piccole questioni” di partito. Si sta verificando un gioco

delle parti a cui, e ci riferiamo agli uomini del Pd, nessuno può sottrarsi. Che gli esponenti politici del centro-sinistra continua Napoli - si dilettino al gioco del 'monopoli' è affar loro ma, quando in palio non sono in discussione le postazioni del gioco, ma le questioni della regione, è anche affar nostro. Dopo tre anni di mal governo ognuno dei responsabili tenta di indossare abiti nuovi per arrivare a tutto tiro ai prossimi ap-

puntamenti elettorali e ne è un esempio evidente l'abbandono della Giunta da parte di Folino, ne è un esempio evidente il tentativo di Falotico, che pur accettando un rimpasto della Giunta, scredita la linea politica del suo partito nel tentativo di addossare tutte le responsabilità alla parte diessina del Partito democratico, cercando l'appoggio di ex democristiani 'di lusso' che hanno forti responsabilità nella gestione del potere in Basilicata». E Michele Napoli aggiunge ancora: «Che, poi, per il diretto interessato, Piero Lacorazza non ci sia notizia è la chiara evidenza di quanto poco importi a questi uomini della sinistra il futuro politico della regione, tutti protesi, come sono, a difendere le proprie poltrone senza il minimo pudore di perdere la faccia anche di fronte ad accuse pesanti come quella di aver partorito una crisi semplicemente per questioni interne al partito democratico».

margine del dialogo tra il presidente della giunta e il segretario del Pd che è stato lo stesso Falotico a notificare la volontà di uscire dalla giunta. Non solo, Lacorazza - sempre secondo le indiscrezioni - e De Filippo hanno anche discusso della lettera di Falotico definita un atto grave da parte dello stesso Lacorazza. Insomma prima i chiarimenti in casa Pd e poi il resto. Perchè è evidente, al di là dei programmi e degli impegni da portare a termine fino a fine legislatura, che il futuro di questa legislatura molto dipende da quanto il Partito democratico riuscirà ad abbassare la “febbre” interna. In ogni caso alla riunione, hanno partecipato oltre a De Filippo e Lacorazza, anche Erminio Restaino per il Pd. Per il Prc c’era Emilia Simonetti, Titti De Simone e Paolo Pesacane. Per il Pdci, Gianni Soave. Per la Sinistra democratica, Giannino Romaniello. Per la Rosa bianca Gianfranco Blasi e Antonio Flovilla. Per i socialisti Mimmo Sarubbi e Rocco Vita, mentre per i Popolari Luigi Scaglione. Per l’Italia dei

valori, Michele Radice e Antonio Autilio e per i centristi Nino Carelli. Per Alleanza democratica, Rosa Mastrosimone, la quale a muso duro, a un certo punto della riunione, ha chiesto a tutti di spiegare per quali forze e quali partiti partecipavano all’incontro. Evidente lo scopo di contare le forze in campo in un centrosinistra in evidente mutamento politico. Non a caso infatti, alla riunione non ha partecipato, il consigliere regionale della Federazione dei popolari di centro, Franco Mollica che in una nota ha spiegato i motivi della “diserzione”: «La convocazione da parte del presidente De Filippo di una riunione, con i segretari regionali dei partiti di maggioranza e i capigruppo consiliari alla Regione, dopo aver evitato il dibattito in consiglio regionale, pone, ad avviso della Fdc, un serio problema di correttezza politico istituzionale in questa Regione, mentre la crisi interna al Pd impedisce di affrontare con serietà, efficacia e rispetto di tutte le forze politiche di maggioranza, le gravi questioni che

sono sul tappeto». «A parere dell’Fdc - prosegue la nota di Franco Mollica - con una maggioranza perennemente in crisi, impegnata solo a salvaguardare posizioni personali e di gruppi di potere, per la Federazione di Centro, che si pone come obiettivo principale di essere vicino ai problemi concreti della gente, non è più rinviabile la decisione di prendere le distanze dalla Giunta regionale, non partecipando all’incontro convocato dal presidente De Filippo e dando mandato al suo consigliere regionale Francesco Mollica di rappresentare, nel dibattito sulla fiducia che si svolgerà nel prossimo Consiglio regionale, le motivazioni alla base di questa decisione». Dopo il passaggio di Gaetano Fierro all’Udc quindi, la maggioranza rischia di perdere un altro tassello. Per quanto riguarda gli assetti che si potrebbero determinare all’interno del prossimo esecutivo non dovrebbero cambiare, al di là dei nomi, le forze politiche oggi rappresentate in giunta.

L’assessore difende il dipartimento alla presentazione del volume “Orizzonti lucani”

«Dal partito, in molte occasioni, neanche un commento sui risultati» DIFENDE il lavoro del suo dipartimento, sottolinea quei risultati che a volte, «non sono stati neanche commentati in negativo». L’assessore all’Agricoltura, Roberto Falotico, non presenta solo il volume “Orizzonti lucani”, nè spiega semplicemente «il lavoro di sintesi che, attraverso immagini e testi, sotto quel marchio ombrello registrato nel 2008, racconta delle cinque filiere del comparto agricolo lucano (Zootecnia, olivicoltura, cerealicoltura, vitivinicoltura, ortofrutticoltura, ndr)». Raccontando della “conduzione” coordinata di un settore, risponde implicitamente alle polemiche, allo scontro che nel partito lo vede protagonista. E’ “agricoltura del fare”, quella di cui dettaglia i risultati. Nella sala convegni del dipartimento regionale, la presentazione del volume fotografico del comparto primario, ieri pomeriggio, diventa anche un “saluto”a chi gli è stato accanto in quel lavoro. Lui, uomo chiave dell’anima cattolico-democratica del Pd lucano, solo più tardi dettaglierà, oltre l’ufficialità, ancora una volta, la propria posizione. In fondo, «dopo aver chiesto un’interlocuzione, ci siamo trovati con una crisi aperta, di cui ancora non trovo spiegazioni». E se la crisi nasce anche in un contesto difficile generale, economico e delle istituzioni, non ha visto grande «programmazione» di risposta. Lui e il resto dell’anima cattolica e democratica, del Pd e “della società civile”. Solo un mese fa ha affollato un teatro del capoluogo durante la presentazione dell’associazione che la rappresenta. Quell’associazione, “Noi cattolici e democratici” che non voleva essere corrente - era stato puntualizzato - ma solo spazio di dibattito, per segnare una presenza. E invece, «hanno risposto con una crisi che è politica, non istituzionale». Ecco che si aspettava una «gestione» diversa da chi «avrebbe dovuto “amalgamare” le due anime e non ci è riuscito», mescolando quella cattolica a quella riformatrice, diellini e diessini, in un partito che solo 48 ore fa, in una dura lettera, ha definito un «sistema casuale, aggregato per interessi di provenienza». E chi per lui ha fallito è, dunque, il segretario, Piero Lacorazza. Con l’assessore, alla presentazione del libro, c’è anche Paolo Galante, il commissario dell’Alsia: «il mondo agricolo spiega - è vivo e vitale, dinamico». Apprezza «la collaborazione tra associazioni di categoria, Regione e agenzia» per cui «siamo riusciti a impiegare bene e in tempi stretti le risorse importanti affidate con lungimiranza». Ovvero, secondo una replica anche alle critiche che la kermesse “Orizzonti lucani”, messa in piedi qualche mese fa a Matera, aveva sollevato per il costo dell’operazione. Lo sa bene l’assessore e precisa che la spesa per la pubblicazione è «minore di analoghi investi-

L’assessore Falotico durante la presentazione del volume (f.M.)

menti in altre regioni per un solo volume». Questo testo sarà in biblioteche e parrocchie, «per la consultazione e non chiuso nelle case private». Più volte, tra gli applausi di collaboratori, amici e operatori di settore, ringrazia il governatore De Filippo, che «ci ha creduto davvero». E nel lavoro del dipartimento elenca anche la legge sui servizi in agricoltura, rimasta “incastrata” nella crisi regionale. In quel comparto ci sono spazi «che proteggono un patrimonio prezioso» racchiuso nell’unica foto che cita del volume. Nello sguardo di una donna intenta nella vendemmia riscopre «la saggezza di certi saperi». Come per le piccole imprese agricole di montagna: «a volte - dice - spendiamo cifre folli per l’industrializzazione che, naturalmente serve. Ma queste aziende, senza cementificare, tutelano l’ambiente e preservano la qualità di prodotti eccellenti, che “esportano” la Basilicata». In prospettiva, un programma triennale di partecipazione al circuito fieristico internazionale con la Basilicata partner di Veronafiere («maggiori spazi a meno costi»), il progetto con cui le migliori firme del giornalismo racconteranno le cantine lucane. La verità di Falotico alla fine è molto semplice: «non si può pensare che un dibattito franco sia un problema». Lui, alla coalizione del 2005 «ci credo ancora». Più che alle soluzioni «che sono risposte date ai singoli». s.lorusso@luedi.it


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Martedì 20 gennaio 2009

Primo piano

Quelle carte contese dalle Procure in “guerra”

Trasferiti di sede e funzioni i due pm campani , Nuzzi e Verasani e il sostituto pg catanzarese Garbati

di STEFANIA PAPALEO

Sospeso Apicella Via Jannelli e 3 pm Il Csm accoglie in parte le richieste del ministro Nessun provvedimento per De Lorenzo e Curcio

di TERESA ALOI CATANZARO - Alla fine sul “caso De Magistris” e la “guerra tra Procure” di Catanzaro e Salerno, la scure della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura si è abbattuta sul procuratore di Salerno, Luigi Apicella, sospeso dalle funzioni e dallo stipendio, sui sostituti campani Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani, sul procuratore di Catanzaro Enzo Jannelli e sul sostituto catanzarese Alfredo Garbati, trasferiti di sede e funzioni. Il Tribunale delle Toghe ha, dunque, accolto quasi totalmente le richieste di provvedimenti cautelari sollecitate dal guardasigilli Angelino Alfano e dal Procuratore generale di Cassazione Vitaliano Esposito: ha sospeso Apicella, come richiesto dal ministro (il pg aveva invece presentato un'istanza di trasferimento nei confronti del capo della Procura di Salerno), trasferito Jannelli, Garbati, Nuzzi e Verasani, ma non ha adottato alcun provvedimento contro i magistrati di Catanzaro, Domenico De Lorenzo e Salvatore Curcio , titolari dell'inchiesta “Why not'”, che fu avocata a De Magistris (anche per questi ultimi due Alfano aveva chiesto il trasferimento). Nei confronti di Apicella, il Tribunale delle toghe ha disposto anche il collocamento fuori dal ruolo organico della magistratura. Sarà ora la terza commissione di Palazzo dei Marescialli a dover proporre al plenum le nuove sedi per i magistrati trasferiti. La decisione della disciplinare potrà essere impugnata dai magistrati “sanzionati” davanti alle Sezioni unite civili della Cassazione. La decisione del Csm sui magistrati di Salerno e Catanzaro - viene fatto rilevare in ambienti del ministero della Giustizia - è indicativa di un sostanziale accoglimento di tutte le richieste del Guardasigilli Angelino Alfano, anche di quelle più pesanti. Tanto che pro-

prio il ministro avrebbe espresso la sua soddisfazione. E' contenuto in una ventina di righe il dispositivo della decisione con la quale la sezione disciplinare del Csm ha disposto la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio del procuratore di Salerno Luigi Apicella e il trasferimento dei suoi colleghi Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi, del pg di Catanzaro Enzo Jannelli e del suo sostituto Alfredo Garbati. «La sezione disciplinare del Csm, visti gli articoli 13, secondo comma e 22, primo comma del decreto legislativo 23 febbraio 2006 n. 109, in parziale accoglimento della richiesta del pg presso la Cassazione e del ministro della Giustizia dispone: - la sospensione cautelare facoltativa dalle funzioni e dallo stipendio nonchè il collocamento fuori dal ruolo organico della magistratura del dottore Luigi Apicella, con corresponsione al medesimo di un assegno alimentare nella misura sancita dall'articolo 10, secondo comma del decreto legislativo n. 109 del 2006; - il trasferimento cautelare provvisorio dei dottori Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi, sostituti procuratori della Repubblica presso il tribunale di Salerno all'attuale sede e dalla funzione requirente; - il trasferimento cautelare e provvisorio dei dottori Enzo Jannelli, procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Catanzaro e Alfredo Garbati, sostituto procuratore generale presso la Corte di appello di Catanzaro, dall'attuale sede e dalla funzione requirente». La sezione disciplinare, inoltre, «rigetta la richiesta di trasferimento cautelare provvisorio dei dottori Domenico De Lorenzo, sostituto pg presso la Corte di appello di Catanzaro e Salvatore Curcio, sostituto procuratore presso il Tribunale di Catanzaro, applicato alla procura generale presso la Corte di appello di Catanzaro». Ci sono volute ben cinque ore di camera di consiglio, iniziata intor-

Lo striscione attraverso il quale alcuni manifestanti davanti a Palazzo dei

Marescialli, sede del Csm, sabato scorso hanno espresso la solidarietà al procuratore campano Luigi Apicella

In un articolo su www.micromega.it

l’ex pm catanzarese oggi in servizio al Tdl di Napoli difende la libertà delle toghe

De Magistris: «No ad attacchi eversivi» no alle 14, per approdare a tale decisione dopo che il collegio supplente, presieduto dal consigliere laico di centrodestra Gianfranco Anedda, ha bocciato la seconda istanza di ricusazione presentata sabato scorso dai magistrati di Salerno, Luigi Apicella, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani ( la prima, sempre bocciata, era stata presentata dal solo procuratore Apicella il 10 gennaio scorso) nei confronti della sezione disciplinare di Palazzo dei Marescialli. Anche in questo caso Apicella e i suoi sostituti ritenevano di non poter essere giudicati dal “tribunale delle toghe”, in quanto tra gli addebiti a loro carico c'era quello di aver fatto proprie, integrandole nel provvedimento di sequestro del fascicolo Why not, «accuse allusive» e «giudizi denigratori» su decisioni giurisdizionali assunte non solo da altre autorità giudiziarie ma dalla stessa sezione disciplinare del Csm. Prima della decisione sulla ricusazione il collegio del giudizio di merito ha ascoltato gli ultimi difensori dei pm di Catanzaro. Nessuna dichiarazione ufficiale al momento, ma solo «l’espressione della consapevolezza di aver compiuto tutti gli atti nel rispetto della legalità». Il procuratore di Salerno Luigi Apicella ha saputo delle decisioni del Csm, direttamente dai cronisti nella sua casa di Baronissi, alle porte di Salerno dopo ha atteso la sentenza. Il capo della Procura campana è apparso piuttosto amareggiato per le conclusioni di Palazzo dei Marescialli. «Apprendo ora le decisioni assunte dalla sezione disciplinare del Csm, che mi addolorano perchè riguardano persone, la cui diligenza e serietà professionale, restano indiscusse. Non entro nel merito perchè non conosco gli sviluppi procedimentali», il commento a caldo dell'avvocato Francesco Saverio Dambrosio, legale del procuratore di Salerno Luigi Apicella e dei sostituti Verasani e Nuzzi.

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Le tappe della vicenda

Giustizia e veleni

Da sinistra Luigi Apicella e Enzo Jannelli

Martedì 20 gennaio 2009

Luigi De Magistris

«E' TEMPO di opporsi alla deriva autoritaria di questo Paese e al consolidarsi di nuove forme di “eliminazione” dei magistrati che non si omologano al sistema criminale di gestione illegale del potere». E’ quanto scrive Luigi De Magistris, ex pm di Catanzaro e oggi giudice del Riesame a Napoli, in un lungo e articolato articolo pubblicato su www.micromega.net. Il magistrato, sottolinea Luigi De Magistris, deve procedere «senza paura di intimidazioni istituzionali o “clave” disciplinari utilizzate in violazione della Costituzione. La libertà e l'indipendenza della giustizia - spiega il giudice napoletano - si difendono senza calcoli e ad ogni costo.

L’amore della verità può costare l’esistenza. Ed essa si difende anche da chi la mina, in modo talvolta anche eversivo, dal nostro interno». I progetti di riforma della giustizia trovano d’accordo quasi tutte le forze politiche e sanciranno «l'ulteriore mortificazione dei principi di autonomia ed indipendenza della magistratura», osserva l’ex pubblico ministero De Magistris rilevando che questi principi «vengono mortificati proprio da chi dovrebbe svolgere le funzioni di garanzia e tutela. Dall’interno della Magistratura - sottolinea in un cordone ombelicale sistemico di gestione anche occulta del potere, si procede per colpire ed intimidire chi non si omolo-

Ai giovani colleghi dice «Si deve decidere senza avere paura»

ga». «Oggi – avverte Luigi De Magistris – dobbiamo difendere la nostra indipendenza anche da attacchi illeciti, talvolta condotti con metodo mafioso, provenienti dall’interno delle Istituzioni». Che può fare, allora, un magistrato? Domande alle quali l’ex pubblico ministero catanzarese oggi in servizio al Tribunale del Riesame nel capoluogo campano non si sottrae “parlando” nel lungo articolo pubblicato su www.micromega.net. «Si deve decidere senza avere paura» risponde senza esitazione , e rivolgendosi principalmente ai giovani colleghi, sottolinea quasi a gran voce : «Io ero consapevole che mi avrebbero colpito e che mi avrebbero fatto del male, ma non ho mai piegato il percorso delle mie scelte ed oggi mi sento sereno perchè sono consapevole di aver espletato ogni condotta nell’interesse della Giustizia e nel rispetto delle leggi e della Costituzione». E ancora. «Non ascoltate quelle sirene, anche interne alla nostra categoria - aggiunge Luigi De Magistris - che vi inducono a piegare la testa in virtù di una pseudo-ragion di Stato che consisterebbe nel pericolo imminente di riforme sciagurate, per evitare le quali dobbiamo, strategicamente, “girarci” dall’altra parte quando ci “imbattiamo” nei cosiddetti “poteri forti”». «Nella mia esperienza – osserva in conclusione Luigi De Magistris – gli ostacoli più insidiosi sono sempre pervenuti dall’interno della nostra categoria: non sono pochi i magistrati, oramai, pienamente inseriti in un sistema di potere criminale che reagisce alle attività di controllo e che si muove, dal sistema, per evitare che sia fatta verità e giustizia su tanti fatti criminali inquietanti avvenuti nella storia contemporanea del nostro Paese».

GLI EFFETTI DELLA DECISIONE DEL CSM

Anm: «Risposta sollecita Salvatore Curcio resta a una pagina nera al suo posto per la giustizia» “Poseidone” è salva CATANZARO - Non si è fatta attendere la reazione dell’Associazione nazionale dei magistrati alla decisione del Csm in merito al trasferimento dei magistrati protagonisti dello “scontro tra toghe”. «E' stata data una risposta sollecita di fronte a una vicenda delicata, che è stata una pagina nera per la giustizia». Il presidente dell’Anm Luca Palamara non ha alcun dubbio commentando con soddisfazione la decisione con cui il Consiglio della magistratura è intervenuto sullo scontro tra le Procure di Salerno e Catanzaro. «Non entriamo nel merito della decisione, che rispettiamo – sottoli- Luca Palamara nea Palamara – prendiamo atto di come il sistema dimostri di avere gli anticorpi». . Spiega di non conoscere «come avvocato, i documenti processuali» rispetto la decisione del Csm relativa al procuratore capo Apicella ed ai sostituti Verasani e Nuzzi e, dunque, di non essere in grado di esprimere giudizi «anche per rispetto alla giurisdizione». Tuttavia, come cittadino il presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Salerno, Americo Montera, crede «che per essere pervenuti ad una decisione così grave occorre che la cittadinanza sia informata dei fatti e dei comportamenti che l’hanno determinata, i quali traggono origine da due inchieste che, già nei mesi scorsi, hanno creato uno scalpore mediatico». t.a.

IL Csm ha deciso: a casa i procuratori Luigi Apicella ed Enzo Jannelli. Ma anche i pm salernitani Gabriella Nuzzi e Dionigi Verasani e il pm calabrese Alfredo Garbati. Restano al loro posto Domenico De Lorenzo e Salvatore Curcio. “Poseidone”, dunque, continua. L'inchiesta sulla depurazione, che conta un centinaio di indagati, fu assegnata, infatti, a quest'ultimo, dopo la revoca del fascicolo a Luigi de Magistris, che nel 2005 aveva dato avvio agli accertamenti su quei fondi destinati alla depurazione e poi svaniti nel nulla. La revoca fu disposta dall'allora Salvatore Curcio procuratore Mariano Lombardi dopo che il suo sostituto inviò un'informazione di garanzia al senatore Giancarlo Pittelli. Lombardi motivò la sua decisione con il fatto di non essere stato informato preventivamente del provvedimento. Successivamente l'indagine fu affidata, appunto, al sostituto procuratore Salvatore Curcio. Anche gli atti di Poseidone furono, il 2 dicembre, sequestrati dalla Procura di Salerno nell'ambito del blitz e restituiti in seguito all’accordo sancito tra le due Procure davanti al pg della Cassazione, Vitaliano Esposito. Atti al loro posto, magistrato anche. Chi temeva per il destino della maxi inchiesta nell’eventualità di un trasferimento di Curcio può tirare un sospiro di sollievo. Gli indagati un poco meno. s.p.

CATANZARO - Tre magistrati e cento carabinieri al seguito. Provenienti dalla Procura di Salerno. Con in tasca un corposo provvedimento di perquisizione notificato a magistrati, giudici, parlamentari e imprenditori calabresi. Tutti, accusati di aver messo in atto inquietanti strategie di delegittimazione contro l'ex pm di Catanzaro Luigi de Magistris. È la mattina del 2 dicembre quando scatta il blitz campano. E quando ha di conseguenza inizio il cosiddetto “scontro tra Procure”. Effetto irreversibile dell'ormai noto “caso de Magistris”. Coda di un inquietante botta e risposta iniziato il 2 febbraio scorso, a tre mesi dall'avocazione di “Why not”, con la richiesta da parte della Procura di Salerno di copia di atti «alcuni dei quali di chiara matrice amministrativà e comunque extra-investigativa quali: verbali di nomina di consulenti tecnici, pratica n. 01/07 inerente la disposta avocazione dell'inchie- Alfredo Garbati sta Why not, revoca dell'incarico conferito al dottor Genchi, altri da tempo discoverati a seguito delle istanze di riesame e delle relative procedure di emersione istruttoria». Il 13 febbraio la sollecitazione del procuratore generale, Enzo Jannelli, a «specificare le esigenze di natura investigativa», dando disponibilità ad una riunione di coordinamento fra inquirenti da tenersi a Catanzaro. Da Salerno, il 4 marzo, l'aggiunta di «ulteriori e più precise informazioni», ma anche il rifiuto a partecipare alla riunione, «per via del coinvolgimento nelle indagini di alcuni magistrati in servizio nel capoluogo calabrese». Il 13 marzo Jannelli ritiene «immotivate le richieste dei colleghi di Salerno» con nota di cui invia copia anche al pg presso la Cassazione, al pg di Salerno ed al Csm. Il 20 maggio una nuova richiesta, inoltrata da Salerno, con «ulteriori e più precise indicazioni in ordine ai nominativi dei magistrati iscritti e di alcune delle persone sottoposte ad indagini». Una nota del 4 giugno viene, infine, consegnata personalmente a Jannelli dal procuratore capo di Salerno, Luigi Apicella, giunto a Catanzaro per una riunione durante la quale il pg stesso ed i suoi sostituti Garbati e De Lorenzo chiedono di «ulteriormente esplicitare le motivazioni della richiesta di acquisizione». Il 17 giugno nuova riunione tra Jannelli, ed i sostituti Domenico De Lorenzo, Alfredo Garbati, Salvatore Curcio e Pierpaolo Bruni (quest'ultimo uscirà poi dal pool), al termine della quale i magistrati convengono di «dover contemperare l'esigenza di aderire alla richiesta di Salerno con l'esigenza di perseguire, nella maniera più idonea, la riservatezza imposta dalla rilevanza istituzionale di alcuni degli interessati». Quindi, l'invito al procuratore di Salerno «a portarsi personalmente in questo ufficio per prendere diretta visione degli atti». E Luigi Apicella, a distanza di sei mesi da quell'invito, negli uffici della Procura calabrese era arrivato eccome. Ma il suo arrivo aveva saputo ben poco di visita di cortesia. Perché il procuratore campano gli atti, alla fine, se li era presi davvero. Ma con tanto di sigilli. Gli stessi che, per tutta risposta, erano stati apposti, sempre sulle carte di “Why not”, anche dai magistrati calabresi, in una guerra a colpi di sequestri senza precedenti. Tanto che a mettere pace tra le Procure, a quel punto, era sceso in campo il capo dello Stato in persona, Giorgio Napolitano, artefice dell'accordo poi sottoscritto davanti al procuratore generale di Cassazione Vitaliano Esposito, al termine di una riunione nell'ufficio del procuratore generale di Salerno, Lucio Di Pietro, che aveva visto sedere intorno allo stesso tavolo il capo degli inquirenti salernitani, Luigi Apicella, e il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Alfredo Garbati, delegato alla trattativa dal pg di Catanzaro Enzo Iannelli che, in quel momento, si trovava al Csm. Lì dove aveva reso noto che, al momento del blitz, già sessanta richieste di rinvio a giudizio erano pronte a partire alla volta degli indagati eccellenti di “Why not”, mentre diverse richieste di misure cautelari stavano per essere sottoposte alla valutazione del gip. Il resto nelle carte del Csm che, ieri sera, ha emesso il suo “verdetto”.


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Inchieste di Woodcock Nelle intercettazioni emerge il ruolo di un ingegnere siciliano che aiutava l’imprenditore di Policoro nei subappalti

Uno sponsor Anas per l’impresa Ferrara

IL PROGETTO - In seguito alla sigla dell’Accordo di programma la Total si è impegnata a realizzare entro il 2010 una serie di opere in località Tempa Rossa. E’ la cosiddetta Concessione Gorgoglione. (nella foto De Filippo e Levha)

POTENZA - L'ingegnere «lo spronava» a partecipare alle gare d'appalto, «mediava» con altri imprenditori per far entrare l'impresa nei lavori in subappalto, lo aggiornava sui lavori delle commissioni. A volte le commissioni le presiedeva anche. Altre volte era solo aggiornato su ciò che accadeva. L'ingegnere è Angelo Adamo, siciliano, 60 anni. E' un alto funzionario dell'Anas in servizio al Compartimento per la viabilità della Valle d'Aosta. In Puglia si è lasciato alle spalle una brutta storia di mazzette. Carabinieri e polizia di Stato sospettano che sia uno degli «sponsor» di Francesco Ferrara, l'imprenditore del Totalgate. Le loro conversazioni «appaiono, per tono e per contenuto, dubbie e inquietanti», sostengono gli investigatori. Il sostituto procuratore Henry John Woodcock ritiene che Ferrara possa contare sull'intervento di «soggetti operanti in seno a pubbliche amministrazioni», per «riuscire ad aggiudicarsi commesse pubbliche». In un'informativa il capo della squadra mobile Barbara Strappato «rammenta» al magistrato che «l'Anas, che ha il compito di gestire la rete stradale italiana di interesse nazionale, è società a capitale interamente pubblico, il cui socio unico è il ministero dell'Economia e delle Finanze». In un'altra i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Milano segnalano al pm anglonapoletano quanto accade dopo «l'incontro» tra l'ingegner Adamo e il senatore Augusto Rollandin, governatore della Valle d'Aosta. Degli «appalti milionari» parlano a telefono «in modo disinvolto» Adamo “A” e Ferrara “F”. A: «...mica ti sei fatto sentire... sono partite tutte quelle pavimentazioni. Solo quella da un milione è ancora bloccata, ma adesso parte, perché la finanziano. Tutto». F: «Ma quella a Milano?». A: «Quella. Parte adesso. Sono partiti cinque milioni di euro e questa era... siccome era forte gliel'hanno... da me ne sono partiti tre milioni e mezzo. Addirittura cercavano anche quel signore con cui lavori... però anche a lui gliene ho date in subappalto con un ribasso del quattro per cento. Ma mi cercavano... che me ne potrebbe fare? Da noi ne trovi... e sei. Io l'ho detto a tuo zio, dico... fam-

Il pm della procura di Potenza Henry John Woodcock

mi parlare se vi interessa». F: «Non mi ha detto niente mio zio. Veramente l'ho visto poco... lui è stato a Chianchiano». A: «Vabbe', comunque... Franco, se hai... se vogliamo... insomma lo facciamo... altrimenti lasciamo perdere. Perché ti ho detto, quelli da noi in Sicilia mi hai fatto fare tutti gli appuntamenti... e poi l'ha preso l'omonimo tuo e gli ho presentato quell'amico tuo di Catania e ha fatto il lavoro lui, insomma. No? Sta facendo il lavoro, hanno chiuso a quattro mila... Tu avevi grandi macchine. Avevamo l'appuntamento ma... ma manco ti sono riuscito a trovare...». F: «Ingegne', io la prossima settimana non... non credo di salire. Se vogliamo fare un incontro tecnico, c'è sopra l'ingegnere». A: «No. L'incontro si deve fare con te. Non ti devo fare...». Poi gli comunica una buona notizia. Adamo: «...divento il presidente della commissione...». Ferrara lo blocca: «Ho capito... ho capito». A:

«Però “ho capito, ho capito”...ma io, basta, non...». Ferrara: «Ci sentiamo mercoledì mattina...». I documenti sono già nell'ufficio tecnico dell'impresa Ferrara quando c'è la seconda telefonata. A: «Hai avuto modo di vedere quel coso? Di valutarlo?». F: «Stiamo verificando un attimo... le analisi, insomma...». A: «Ma tu riesci da solo o con un altro?». F: «Oggi pomeriggio mi dicono se devo essere accompagnato, oppure se vado da solo». A: «Io mi augurerei che ce la facessi da solo... meglio ancora». L'ufficio tecnico dell'impresa Ferrara dà il via libera. Ferrara richiama: «Noi ce la facciamo...». Adamo: «Senza bisogno di... ma io volevo sapere... l'importante tu sia per gli impianti e le cose... da solo ce la fai?». F: «Sì, sì, sì». A: «Allora benissimo». Qualche volta, però, i subappalti non rendono. Perché è difficile farsi pagare. Ferrara “F” si lamenta a telefono con Giuseppe Perrone “P” «non

Il gip Pavese prende tempo

conosciuto dalla polizia». F: «...noi dovremmo incontrarci con questi signori... non so quando, perché... non mi hanno ancora chiamato per risolvere il contratto». P: «Su quello vostro?». F: «Sì... e noi naturalmente non è che... da una parte risolviamo il contratto e dall'altra... possiamo farne uno nuovo, naturalmente»: P: «E come mai?». F: «...se l'ingegnere insomma... vuole portare la risoluzione del contratto io... ho detto, guardate... io sono anche pronto a farlo... se questa è la volontà inutile che stiamo a farci la guerra... naturalmente a me per la risoluzione del contrato mi deve pagare... mi deve dare tutto quello che mi è dovuto e io non ho nessun problema... naturalmente dico non è che risolviamo un contratto e poi partiamo con...». P: «E possiamo cominciarne un altro...». F: «...posso firmarne un altro... come lui vuole risolvere non lo so. Io naturalmente me ne vado... mi devo smontare i casseri, mi devo portà le robe... mi devono dare i soldi... altrimenti a lui poi qualche brutto quarto d'ora glielo faccio passare, perché io vado all'Anas....». E se l'impresa non ci sta Ferrara punta i piedi: «Non è che io faccio la risoluzione del contratto e poi rimango sotto lo schiaffo... se lui vuole fare così facciamo così... però io chiedo l'arbitrato. Io metto in mezzo l'Anas se non mi dà i soldi. Io voglio i miei soldi». f.amendolara@luedi.it

Il pm chiede la revoca della concessione per le estrazioni nella Valle del Sauro di LEO AMATO

Il palazzo di giustizia di Potenza

POTENZA - Occorrerà ancora qualche giorno per conoscere il destino di “Tempa rossa”. Il giudice per le indagini preliminari, Rocco Pavese, si prenderà tutto il tempo necessario prima di decidere sulla richiesta di revoca della concessione “Gorgoglione” avanzata nei confronti di Total Italia Spa lo scorso 12 novembre dal pm Henry John Woodcock. Resta «un progetto da un miliardo e mezzo di euro», come spiega l’amministratore delegato di Total Italia rispondendo alle domande del gip due giorni dopo il suo arresto, durante l’interrogatorio di garanzia. Anzi, ad esser precisi, il suo discorso è che «in Italia un sindaco o un archeologo (uno solo dei due) può fermare un progetto di un miliardo e mezzo di euro per tre, quattro, cinque anni, senza niente, così, perché fa un’ordinanza dicendo “mah, io non sono d’accordo perché questa gente lavora così…”». Ma ancora non conosce Woodcock. Perché al con-

Il gip Rocco Pavese

fronto, a dirla tutta, il terribile sindaco di Gorgoglione e il presidente della Provincia di Matera, quasi spariscono. «Rapporti di tutti i giorni, noi dobbiamo lavorare con questa gente, e non è grave se alla fine le cose si fanno, si fanno tranquillamente. Loro fanno un po’ di voce forte ma alla fine? Lui sa che noi abbiamo un sacco di avvocati, a Parigi, e

L’INDAGINE VISTA DAGLI INVESTIGATORI COMMISTIONE politico-affaristica indirizzata alla turbativa d’asta. Con queste parole gli investigatori descrivono la gestione dell’appalto per i lavori del centro oli a Tempa rossa. Ecco l’indagine vista dagli investigatori. Si è appreso che l’utente della linea XXXXXXXXX è Ignazio Tornetta, sindaco del Comune di Gorgoglione, il cui territorio è ricompreso nella concessione di esplorazione ed estrazione petrolifera. Proprio lo sviluppo di un giacimento petrolifero situato all’interno della Concessione Gorgoglione è al centro del progetto Tempa Rossa che l’impresa Total si è impegnata a realizzare entro il 2010. In questo contesto la Total Italia che, operando come concessionario pubblico è tenuto al rispetto della normativa prevista nel codi-

Il Totalgate negli atti della procura di Potenza. Così si è evoluto il fascicolo

Le linee “calde” del sindaco e ce degli appalti, ha bandito una serie di gare d’appalto tra le quali appunto quella relativa alla fornitura dei servizi di fanghi di perforazione. Il monitoraggio delle linee di Tornetta e di Ferrara ha evidenziato come il sindaco di Gorgoglione, grazie al rapporto privilegiato che sembra intrattenere con i dirigenti della Total, in particolare con Roberto Pasi, responsabile dell’ufficio rappresentanza di Potenza della Tota, si faccia latore, per conto di Ferrara, della documentazione che questi deve presentare a Total Italia per poter

partecipare alla gara d’appalto. Appare quanto meno dubbia la circostanza che la data di scadenza fissata dal bando per la presentazione delle domande di partecipazione sia il 24 agosto del 2007 che ciò nonostante Tornetta inviti Ferrara a preparare comunque la domanda, incaricandosi di mettere la data e di consegnarla brevi manu ai dirigenti Total nel corso di un incontro svolto il 20 settembre del 2007 nella sede romana dell’azienda e a cui hanno partecipato Tornetta e il presidente della Provincia di Matera Carmine Nigro.

IL GPL - La realizzazione di un impianto per lo stoccaggio di Gpl è prevista nell’area industriale di Guardia Perticara Delle condotte collegheranno il centro Oli Tempa Rossa all’oleodotto Val d’Agri-Taranto

Interdizione della Total a Tempa Rossa

«Conversazioni dubbie e inquietanti». Verifiche su un incontro con il governatore della Valle d’Aosta di FABIO AMENDOLARA

I CINQUE POZZI - E’ prevista la “messa in produzione” di cinque pozzi petroliferi e di un ulteriore pozzo se risulterà «positivo». C’è anche un progetto per la rete di condotte d’allacciamento dei pozzi già perforati

IL CENTRO OLI - L’opera più importante che deve costruire la Total Italia è il centro di trattamento oli denominato Tempa Rossa E’ l’appalto al centro dell’inchiesta Totalgate

Il contenuto delle intercettazioni telefoniche sull’utenza di Tornetta ha evidenziato il ruolo di cerniera svolto da Tornetta tra le strutture Total, taluni rappresentanti delle pubbliche amministrazioni locali e Ferrara. In questo senso appare significativo quanto Tornetta replica a Ferrara, che all’atto di consegnare la documentazione necessaria per figurare tra i concorrenti alla gara d’appalto, chiede dubbioso «ma questi hanno capito che devono fare o no?». Risponde Tornetta: «Giovedì mattina andiamo a fargli capire». E difatti l’appuntamento coi

che coinvolge politici, imprenditori e faccendieri

dell’imprenditore manager Total, cui Tornetta ha partecipato il 20 settembre 2007 insieme al presidente della Provincia Carmine Nigro, sembra produrre risultati positivi per gli interessi di Ferrara. Secondo il resoconto offerto da Tornetta a Ferrara l’incontro si è risolto in «una mattinata produttiva». Il successivo monitoraggio delle linee telefoniche in uso a Ferrara e a Tornetta mostra come la ricostruzione sopra tratteggiata riguardi non già un singolo episodio, ma un contesto di relazioni con più ampi confini. Successivamente si è avuto modo di constatare che l’imprendi-

tore Ferrara contatta di nuovo il sindaco Tornetta, perché questi svolga, ancora una volta, un ruolo di mediazione con i dirigenti Total in relazione a una nuova gara d’appalto bandita dalla stazione appaltante nel settore dei fanghi petroliferi. Emblematico a riguardo è la circostanza che Ferrara per ottenere informazioni di crattere squisitamente tecnico circa le modalità di esecuzione dell’appalto alla cui gara intende partecipare, invece di rivolgersi al responsabile esplicitamente indicato nel bando, chieda l’intervento del sindaco Tornetta per entrare in contatto con la persona

«che incontrammo l’altra volta a Potenza». Tornetta dal canto suo svolge puntualmente l’incarico e assunte le necessarie informazioni dal responsabile locale Pasi, le riporta a Ferrara raccomandandogli calorosamente di non lasciare che scadano i termini di presentazione della domanda, evidente accenno al precedente episodio. Nelle altre conversazioni i due dirigenti Total parlano sia dei lavori che effettuerà Ferrara sia ai due problemi con Tornetta: il primo appare risolvibile. La soluzione del secondo appare più complicata da come l’ha prospettata Tornetta. E sempre sulle gare d’appalto ci sono le conversazioni intercettate negli uffici della Total a Potenza. E’ lì che, secondo gli investigatori, si consuma il reato. Nasce così il Totalgate.

nel mondo. Lui inizia a fare qualcosa… noi mettiamo tutto il potere della Total e lui non fa più niente». Ed eccoli gli avvocati della Total affianco al pm Henry John Woodcock: Studio Cms Adonnino Ascoli & Cavasola Scaloni, “top legal firm”, è scritto nelle presentazioni, come in un romanzo di John Grisham. Pietro Cavasola, in persona, e Raffaella Quintana. Tradotto significa: «Non badiamo a spese, abbiamo preso i migliori». Ieri pomeriggio in udienza, nel Palazzo di giustizia di Potenza, si sono presentati con due valigie piene di documenti, assieme al consulente legale della Total. Hanno sottoposto all’attenzione del giudice una memoria difensiva e due faldoni pieni di carte. «Ci rendiamo conto che è una lettura un po’ pesante, ma abbiamo cercato di distillare giusto gli elementi necessari per decidere la questione che è stata proposta dal pm». Prima di loro il pm aveva ripreso in breve i risultati delle sue indagini, e i motivi che stanno alla base di una richiesta così pesante nella confronti della Total. Da ultimo un appunto trovato al momento dell’arresto nell'agenda del collaboratore dell’ufficio di rappresentanza lucano della Total, Roberto Francini,

dal testo sicuramente equivoco: «Trovare un buon prezzo per Ferrara». «Ma cosa c’è a carico della Total, e del suo amministratore delegato oltre a un’intercettazione in francese per cui la procura si è premurata di portare quattro diverse traduzioni in italiano, ognuna con un significato diverso», ha controbattuto l’avvocato Quintana. E sulla responsabilità della società per non aver impedito che succedessero fatti come quelli descritti nell’inchiesta, un parere da parte di una persona che «modestamente se ne intende». Ha detto proprio così. «Se il pm ignora i modelli organizzativi adottati dalla Total per prevenire la commissione di illeciti da parte dei suoi dipendenti vuol dire che non è una fonte attendibile». Quindi l’invito a nominare un consulente, per esaminare tutti i documenti appena depositati. Quasi come una sfida. Più conciliante l’avvocato Cavasola: «La Total ha interrotto ogni tipo di rapporto con l’impresa di Francesco Ferrara, qualsiasi tipo di fornitura. Abbiamo anche revisionato le procedure per l’assegnazione degli appalti. Ora se c’è dell’altro che possiamo fare aspettiamo che sia lei a dircelo, signor giudice». E Pavese risponderà con l’ordinanza.


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Estrazione & Occupazione Ricerca commissionata da Filcem e Fiom Cgil Appalti Eni: pochi posti, poche ditte lucane Lavoratori penalizzati. Proposto il “contratto di sito”

Il petrolio non dà lavoro né impresa di ROCCO PEZZANO

IL PETROLIO non ha portato ricchezza ai lucani. E ha dato poco lavoro. Soprattutto, non ha fatto quasi nascere imprenditoria legata all'attività petrolifera. Lo si legge nella ricerca condotta per la Fiom e la Filcem, entrambe sigle della Cgil, da Davide Bubbico, ricercatore del dipartimento di Sociologia dell'Università di Salerno. Lo studio è stato presentato ieri mattina nel corso di un incontro ad hoc nella sala Mediafor di Potenza. La ricerca nasce per effettuare un monitoraggio occupazionale del settore - mai realizzato prima da istituzioni o privati - ma anche per arrivare a una proposta di contratto, un “contratto di sito”. L'esigenza nasce da un'abitudine delle aziende lucane che lavorano in appalto per l'Eni: quando vincono un appalto e assumono le persone che hanno lavorato i tre anni precedenti in un sito (con un'altra ditta e con un altro appalto), non riconoscono i diritti acquisiti da quei lavoratori: scatti di anzianità, inquadramento, premi di produzione eccetera. Il circolo vizioso che s'instaura è il seguente: gli appalti vengono vinti da chi offre il maggiore ribasso e che poi sfoga sul costo del lavoro la propria disponibilità a operare con margini ridotti di guadagno. Tutto questo è stato detto nel corso della riunione pubblica di ieri. All'incontro sono presenti delegati sindacali di varie

I relatori (da sinistra, i primi tre sono Bubbico, Cillis e Pepe) (Foto A. Mattiacci)

aziende. Giuseppe Cillis, segretario della Fiom Cgil della Basilicata, riporta il caso di lavoratori che a cinquant'anni vanno avanti ancora con contratti a tempo. E addirittura di ditte che assicurano solo la visita oculistica, in un settore dove la salute è a rischio. «La nostra proposta - conclude - scaturisce dai bisogni ma anche dai sogni dei lavoratori». Bubbico illustra la propria ricerca. Riferisce con stupore di un'intervista pubblicata dal Corriere della Sera il 22 settembre dell'anno scorso, in cui il vicedirettore dell'Eni, Claudio De Scalzi, aveva dichiarato che in Basilicata lavorano 300 ditte lucane con la multinazionale. Le verifiche di Bubbico danno altre cifre: 83 ditte in totale, di cui solo 24 lucane. Gli occupati giornalieri nel settore sono circa 600. Ma si tratta di stima per eccesso e inserendovi davvero tutti, anche chi lavora saltuariamente. Gli addetti reali - chi lavora in maniera strutturale - sono 450. Sarebbe stato utile per il territorio favorire la nascita e la crescita di aziende spe-

cializzate. «L'Eni, fra l'altro riconosce Bubbico - ha un patrimonio tecnologico e di competenze che nessun altro possiede». Ma non è accaduto. E il ricercatore denuncia anche la «totale assenza di iniziative da parte di Confindustria e della Regione». Un'ultima notazione: nello studio non c'è alcuna valutazione sull'opportunità che le attività petrolifere vadano avanti o meno. Anche se - e su questo il sindacato di categoria si è espresso più volte - non c'è grande simpatia per le trivelle. Alla fine del dibattito - di cui riferiamo a parte - parla Michele Palma, segretario di Potenza della Filcem, braccio chimico della Cgil. La sua prima parola è per la decisione dell'Eni di chiudere i pozzi di Calvello. Ricordando che lì, in otto anni, nessuno ha maturato nemmeno uno scatto di anzianità. E che la motivazione dell'azienda - un mancato rinnovo di concessione da parte del ministero - secondo lui è una scusa bella e buona: «Quando ha voluto, l'Eni i permessi se li è fatti dare». Ma è un inciso: il tormen-

tone dell'intervento di Palma è la necessità che s'individuino gli interlocutori giusti. Perché l'Eni, afferma il sindacalista, è una azienda ramificata in tutto il mondo, che governa molte divisioni interne e gestisce molte aziende solo apparentemente esterne. Se si parla con la testa sbagliata, si rischia di non ottenere alcuna risposta. «Sono dinamiche che conosciamo bene», dice Palma. E continua arrivando al nocciolo della questione: «Sulle gare d'appalto bisogna stabilire accordi preventivi sul Ral (il Reddito annuo lordo, ndr) e sul numero di lavoratori da assumere». In altre parole: se un'azienda partecipa a una gara, deve sapere che se vincerà dovrà assumere tot lavoratori e riconoscere loro un certo stipendio. C'è un precedente di una vertenza andata a buon fine, come riporta anche la ricerca di Bubbico. Il 3 aprile del 2007 la Valteco di Viggiano, a cui è scaduto il contratto con l'Eni, mette in mobilità 36 dipendenti. Questi si occupano, per il Centro Oli, di manutenzione elettromeccanica. La Sudelettra vince la gara e ne assorbe 29 (gli altri 7 vanno alla Cosmi). La Sudelettra non vuole riconoscere il premio di risultato di 1.200 euro che la Valteco, d'accordo con l'Eni, aveva previsto. Si apre una trattativa con la Fiom. Alla fine della quale si spunta un premio da 600 euro. La metà di quello atteso, ma comunque un risultato. Si aspetta nel 2010 il rinnovo di molti appalti. Per al-

lora bisognerà inserire nel “contratto di sito” una clausola sociale che tuteli tutte le garanzie acquisite. Ma l'intervento di Palma mira anche a evitare illusioni: «Di lavoro nel campo del petrolio - spiega - non ce n'è altro. Ma si può lavorare anche su quello che c'è. Ad esempio, l'Eni in un anno ha assunto 30 persone. Solo due erano lucane. Com'è possibile? E bisogna anche impedire che, a ogni tornata di assunzioni, come quella di “giropozzi” di cui si sente parlare, a contare siano le questioni elettorali. Ad esempio, le prossime elezioni a Viggiano potrebbero riproporre questi problemi». Due idee lanciate dal sindacalista: l'Eni potrebbe aprire un centro per lo smistamento della corrispondenza («Come ha fatto l'Enel con la Smart Paper che oggi assume 500 persone in Basilicata») o, ad esempio, un Centro studi sui lubrificanti. Il segretario regionale della Cgil, Antonio Pepe, trae le conclusioni. Con un'accusa all'Eni: «Ha portato avanti le relazioni industriali nel peggiore modo possibile. Noi sindacati siamo spariti. Ci vuole una svolta». Sul Programma operativo Val d'Agri parla di “occupazione di sostituzione”, in cui i nuovi assunti sono andati a fare la somma algebrica con quelli che hanno perso il posto o sono andati via. Un invito: fertilizzare l'impresa locale. Come a dire: il petrolio fino a ora non è stato un buon fertilizzante. r.pezzano@luedi.it

INTERVENTO ISTITUZIONALE SULLA questione petrolio interviene anche il presidente della Provincia di Matera, Nigro. Ecco le sue dichiarazioni. «COME volevasi dimostrare l'Eni manda a casa i trasportatori del petrolio della Vald'Agri dopo che questi hanno ammodernato il parco macchine e li lascia di fatto senza lavoro; la Cgil rende noto i dati sulla occupazione generatasi intorno al centro-oli di Viaggiano che è molto inferiore alle attese e che tocca quei Comuni ed i loro cittadini. Nel frattempo la Total ha dato inizio al secondo centro-oli di Tempa Rossa e con grandi dichiarazioni di coinvolgimenti di energie locali; dubito, però che dopo le vicende giudiziarie in cui è stata coinvolta, la Total accetti di buon grado il dialogo con le comunità locali per cui è ipotizzabile che possa dire: “d'ora in avanti per non avere ulteriori noie, farò come meglio credo e se non sarà il

Nigro: «Rischiamo di annegare in un mare d’idrocarburi» caso sposterò dalle altre sedi di lavoro maestranze e tecnici”. Le opportunità per le imprese locali diminuiranno, le assunzioni ne potrebbero risentire, l'utilizzazione dei servizi locali potrebbero venir meno. Non ho la palla di vetro di maghi e fattucchieri di antica memoria, mi basta stare ai fatti, analizzarli con un minimo di freddezza e di razionalità per prevedere che di questo passo sul fronte petrolio non potrà che andare sempre peggio, con il risultato che il territorio di competenza continuerà ad essere sempre più povero ed emarginato. Insomma, assisteremo anche in quest'occasione al saccheggio del territorio visto che ci porte-

rebbero via un bene prezioso senza le dovute contropartite che - badate bene- non possono essere rappresentate dal semplice conferimento delle royalties la cui consistenza peraltro andrebbe rinegoziata in fretta. Il petrolio, dunque, come volano dello sviluppo di un'area tra le meno fortunate della Basilicata che oltretutto nel suo complesso non vive stagioni felici. Serve una contrattazione ad ampio raggio che al di là di un più marcato ed attento senso di responsabilità e consapevolezza delle istituzioni veda scendere finalmente in campo le organizzazioni di categoria e le parti sociali. Non si può continuare ad assistere al rosario di petizioni, di appel-

Primo piano 15 Gli interventi dei delegati: un segno dei tempi

li, di sollecitazioni al rilancio economico e produttivo dell'intera regione senza partire dall'elemento forte del territorio dichiarando - perdonatemi l'espressione forte, ma a mio avviso calzante - la guerra del petrolio. Chiedo, insomma, un tavolo di concertazione che metta al centro dei tanti problemi la questione del petrolio lucano. E' un nostro diritto ad una congrua sopravvivenza, lungi da noi l'idea di mettere in campo solo rivendicazioni campanilistiche che sminuirebbero l'appello alla vita, allo sviluppo, alla crescita economica di una comunità per troppo tempo dimenticata pur galleggiando su un mare di petrolio in cui rischia purtroppo di annegare. Il presidente De Filippo pertanto deve assumere le iniziative conseguenti». Carmine Nigro Pres. Provincia Matera

L’ecologia tira di più delle tutele contrattuali NON hanno parlato di contratti e tutele, i delegati sindacali che sono intervenuti ieri nel corso della presentazione della ricerca su petrolio e lavoro. Hanno parlato di salute e ambiente. Gli organizzatori del convegno lì a cercare di riportare il dibattito sui binari voluti. Nulla da fare: il credo ripetuto da tutti è stato quello ecologista. Un segno dei tempi: sulle abitudini di un tempo - a volte difficili da digerire per i profani: dibattiti su codici e codicilli di diritto del lavoro - hanno avuto il sopravvento le preoccupazioni ambientaliste. Da sottolineare che non è salito sul palco nessuno dei lavoratori interessati alle attività petrolifere. Se non si vogliono considerare lavoratori del settore quelli della Fiat perché le auto vanno con il motore a scoppio. Il primo a prendere la parola è Michele Carretta, delegato alla Comet Tgs, dell’indotto Fiat di San Nicola di Melfi. «Sono molto indignato per lo sfruttamento del lavoro che esce fuori dalla ricerca - dice - ma trovo riduttivo parlarne in questi termini. Tanto il petrolio non crea ricchezza. Chiudiamo i pozzi, contro i baronetti del presente e del futuro». E aggiunge: «C’è una politica che in una regione di sinistra non mi sarei aspettato. Ogni posto di lavoro qui è già prenotato». Prende il suo posto davanti al microfono Antonio Gravinese, delegato alla Sata. «Io sono di Gorgoglione racconta - Ho dovuto trasferirmi. Quello è il feudo di Carmine Nigro (presidente della Provincia di Matera, ndr). Io non stavo nel sistema e non avrei potuto andare avanti. Mi sono trasferito a Palazzo San Gervasio». Anche Gravinese utilizza il termine “riduttivo” per descrivere il punto di vista puramente occupazionale sul

PARLANO I NUMERI

«Il petrolio non crea lavoro, tanto vale chiudere tutti i pozzi Contro i baronetti di oggi e di domani» petrolio: «Dobbiamo pensare ai nostri figli - afferma Al mio paese ho fatto una ricerca dopo la morte di un mio amico. Ho scoperto che una trentina di persone, in dieci anni, sono decedute per leucemia. Basta col petrolio». E’ il turno di Vito Colangelo, anche lui della Fiat. Colangelo lamenta il mancato invito di Confindustria e Regione. E chiede che il petrolio serva a tutti, per costruire strade e ferrovie. Come appassionato di ciclismo

e aficionado della zona Sellata - Volturino, ricorda il cattivo odore che si sente fra quei boschi e l’eccessivo numero di autobotti che lasciano chiazze d’olio e a volte si ribaltano e inquinano. Giovanni Rivecca, un altro operaio Fiat, alza la voce: «Sono vent’anni che estraggono petrolio. Non è servito a nulla. Vergogna. E i soldi che la Regione dà alla Fiat per fare il Campus, perché non li investono sul lavoro?». Su questa domanda arri-

va l’ultimo prenotato, Luciano Picerni, delegato Fiom: «Ma la Regione lo fa un report ambientale e socioeconomico sul petrolio? Dovrebbe. E dovrebbe anche fare un bilancio delle opere realizzate col petrolio». Il mormorio in sala fa comprendere che su buona parte dei dubbi e delle accuse sono d’accordo in molti. Oggi - per la cronaca - nuova manifestazione a Viggiano con volantinaggio e riunione al Centro sociale. ro. pe.

L’APPELLO/1

L’APPELLO/2

La Filcem Cgil sui pozzi chiusi dall’Eni

Comunicato dei cassintegrati della Daramic

«A Calvello 40 dipendenti sull’orlo del baratro»

La battaglia dalla tenda per non sentirsi “ex”

LA QUESTIONE di Calvello e dei pozzi chiusi pone problemi non solo per gli autotrasportatori del greggio. Lo si capisce bene nel comunicato diffuso ieri dalla Filcem Cgil. Eccolo. «IN SEGUITO alla decisione dell’Eni di sospendere dal 31 gennaio prossimo, l’attività del centro di stoccaggio e carico di Calvello e di tutta l’attività estrattiva dei relativi pozzi petroliferi afferenti all’impianto ed ubicati nel territorio di Calvello, che comporterà la perdita di attività per le aziende Italfluid Geonergy ed Apm, con la conseguenza di determinare la perdita del lavoro per circa 40 unità impegnate da anni nelle attività di controllo dei pozzi, la Filcem Cgil di Potenza ha chiesto alla Regione Basilicata di convocare un incontro congiunto urgente, con le aziende in oggetto e con la committente (Eni Spa), al fine di scongiurare i licenziamenti già previsti per fine gen-

naio, ed acquisire tutti gli elementi utili a definire il riutilizzo del personale impegnato da anni nell’ambito delle attività estrattive, tra l’altro con contratti a tempo determinato, al fine di non aggravare ulteriormente la già drammatica situazione occupazionale di un’area interna come la Val Camastra, già provata da un tasso notevole di disoccupazione e di emigrazione, nonostante sia interessata da tempo dall’attività estrattiva. E’ necessaria inoltre la presenza dell’Eni in qualità di committente delle attività, al fine di poter richiamare ed esigere concretamente da parte sindacale e delle istituzioni, gli impegni affermati in varie occasioni pubbliche, di voler contribuire a far crescere l’occupazione e sostenere lo sviluppo dei territori interessati dalle estrazioni petrolifere, e questa è un’occasione per dimostrare coerenza nelle azioni da parte dell’Eni». Filcem Cgil Potenza

C’ERANO ANCHE i lavoratori della Daramic all’incontro di ieri su petrolio e lavoro. Un modo per dirsi ancora non “ex” ma solo cassintegrati con tanta speranza di non perdere il lavoro. «La tenda sotto la quale noi lavoratori della Daramic (è troppo presto per sentirci ex) - dicono - continuiamo a presidiare la “nostra” azienda rappresenta la determinazione con cui vogliamo riconquistare la condizione di lavoratori, e finché questo non si realizzerà, il presidio testimonierà il punto di crisi dell'incapacità della politica e della classe dirigente tutta a saper trovare una soluzione alla decimazione di posti di lavoro che si sta abbattendo sulla nostra regione; incapacità, che nel nostro caso è resa ancora più evidente per le caratteristiche tutte positive della nostra azienda. Siamo sempre più consapevoli e determinati che gli artefici del nostro futuro dobbiamo e possiamo essere noi: sia perché convinti delle nostre peculiarità, sia perché non abbiamo alternative. Siamo sem-

pre più consapevoli e determinati che basterebbe trovare il modo per rilevare l'azienda e potremmo sicuramente, da soli o con altri soggetti, continuare la produzione». «E' con queste consapevolezze - aggiungono - che chiediamo con determinazione alle forze politiche e alla classe dirigente della nostra regione di fare in modo che i milioni di euro accreditati per le royalty siano usati per finanziare un nuovo sviluppo (intervenendo sulle infrastrutture, sui costi delle energie, sui tassi dei mutui), riconvertire le aziende, rifondare un modello economico basato sulle nostre risorse. La nostra regione, riserva petrolifera dell'Europa, che contribuisce all'80% dell'estrazione nazionale e al 10% del fabbisogno italiano, non può arrendersi a questa desertificazione di posti di lavoro, ma deve sapersi dare una progettualità per non far diventare la Basilicata una discarica-serbatoio abitata da ricattabili depressi, cassintegrati, vecchi e badanti».


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Martedì 20 gennaio 2009

LEGITTIMA DIFESA SENZA LIMITI?

IN SALITA LA STRADA DEL RIBELLE

di FRANCESCO BOCHICCHIO

di GIUSEPPE MARESCA IL SINDACO di Roma è intervenuto ufficialmente ed espressamente nei giorni scorsi a fronte dell'inciriminazione per omicidio doloso di un gioielliere che aveva ucciso un aggressore in assenza di pericolo alle persone, evidenziando l'eccessiva gravità dell'accusa. Tale presa di posizione non è isolata: in estate ad Aprilia un esercente un negozio di tabacchi aveva sparato contro un aggressore in fuga, uccidendolo. A fronte della prospettazione, da parte del Pubblico Ministero, dell'incriminazione per omicidio doloso, il Ministro della Difesa e le forze politiche, anche di opposizione, hanno reagito evidenziando la severità dell'imputazione, da dover essere pretesamente derubricata a eccesso colposo di legittima difesa, vale a dire ad omicidio colposo. Il problema è unico ed è estremamente delicato, riguardando il ricorso alla legittima difesa con danni gravi all'aggressore in mancanza di pericolo alle persone degli aggrediti. La legittima difesa è notoriamente un istituto giuridico estremamente delicato, alla luce delle difficoltà di enucleare la portata esatta del requisito di legge, vale a dire che “la difesa sia proporzionata all'offesa” , e soprattutto di individuare la sua ricorrenza nei diversi casi. Un approccio pragmatico non può trascurare che le aggressioni ai negozianti sono in netto aumento e che in uno stato di diritto non si può pretendere da un cittadino gravemente offeso una lucidità di reazione: ciò soprattutto quando l'aggredito ha subito numerose aggressioni negli ultimi tempi. In via generale, sarebbe auspicabile una elasticità nell'applicare la norma secondo cui, in caso di opinione del difensore, determinata da errore colposo, che sussista la legittima difesa, la fattispecie viene derubricata a omicidio colposo. La stessa elasticità merita di essere applicata nell'applicazione del requisito della proporzione tra difesa ed offesa: di fronte ad un'aggressione con oggetti contundenti od anche con mani nude con caratteristiche che possano far temere il peggio, la difesa con armi da fuoco da parte di un cittadino comune non si rivela necessariamente irragionevole. Tali due considerazioni possono rivelarsi idonee a ridurre la severità nei confronti di chi si tutela, anche in maniera eccessiva ma in buona fede: ma la necessità che la difesa sia ragionevole non viene e non può venir meno. La proporzione era sempre stata valutata anche come necessità di comparazione tra i beni aggrediti e il danno arrecato con la difesa: a fronte di una minaccia solo di apprensione di beni o di danno ad essi, una difesa atta a arrecare lesioni gravi alla persona dell'offensore si rivela pacificamente sproporzionata ed irragionevole. In base ad una modifica normativa apportata nella penultima legislatura, la cui maggioranza era identica come noto a quella di cui alla presente legislatura, tale valutazione è stata attenuata con la previsione che, in presenza di violazione dell'altrui domicilio, una difesa di soli beni è ammissibile in caso di non desistenza dell'offensore e di pericolo di aggressione a persone. Si tratta di attenuazione che può rivelarsi anche eversiva se si tiene presente la genericità del concetto di pericolo, ma un'interpretazione rigorosa, rispondente ai principi di cui sopra, che quindi limiti la riduzione di severità nei confronti del difensore ai casi di buona fede, può ricondurre la norma nell'alveo della “sacrosanta” tradizione. Un'interpretazione diversa, che consideri proporzionata una grave lesione della persone dell'offensore in presenza di una lesione (od anche pericolo di lesione) dei soli beni del difensore, renderebbe la norma pacificamente incostituzionale per lesione del principio di uguaglianza (art. 3 Cost.), per trattamento eguale di due situazioni tra di loro profondamente diverse, lesione di beni e lesione di persona, con una parificazione di due valori dalla ben differente tutela costituzionale. In tale ottica, l'utilizzo di armi da fuoco contro chi fugge non è mai proporzionato: certamente, la fattispecie delittuosa può essere derubricata “omicidio preterintenzionale” - se si prova che il difensore mirava solo alle gambe, ma la prova non può che essere fornita con estremo rigore, proprio alla luce della mancanza di proporzione e della mancanza di pericolo per il difensore e le persone care di questi. In definitiva, l'ordinamento giuridico fornisce gli strumenti per una valutazione non severa del difensore: vi è un limite invalicabile che non può essere superato, costituito dalla necessità che la difesa sia ragionevole e non arbitraria. Senza teatralità, l'alternativa è quella di trasformare la convivenza civile in un “far west”, molto affascinante, purché resti confinato ai meravigliosi vecchi “film” americani: nessun desiderio di vedere dal vivo situazioni simili. Il pensiero liberale classico è contrario ad una discriminazione tra beni e persone, poiché ogni libertà viene considerata sacra: al contrario è la democrazia che valuta l'essenzialità dei vari diritti di libertà, in quanto i conflitti tra i vari diritti vanno rimessi a criteri atti ad individuare la maggiore rilevanza secondo criteri intrinseci e razionali; altrimenti, in presenza di criteri meramente procedurali, che rinunzino “ a priori” ad una scelta di valore, sarebbe inevitabile il trionfo del più forte, che uno Stato che ponga veramente al proprio centro il diritto non può in nessun modo ammettere. studiobochicchio@legalebochicchio.it

LETTERA SEMISERIA AD ANTONIO DI PIETRO di ANNA R. G. RIVELLI GENTILISSIMO presidente Antonio Di Pietro, benché già in altre occasioni io le abbia scritto, è la prima volta che mi rivolgo a lei con una lettera aperta, forse perché sono convinta che in questo momento il mio sentire di iscritta e militante del suo partito sia sentimento comune a molti altri che più o meno da vicino la seguono e confidano nel suo operato. Sono giorni, presidente, se non addirittura settimane, che prendiamo il caffè insieme, o, più precisamente, sono giorni che io faccio colazione al mattino mentre il suo nome, declinato in tutte le varianti familiari, con lo strillonaggio dei primi notiziari mi fa andare di traverso il caffè e mi fa cominciare male la giornata. Di Pietro torchiato. Di Pietrino indagato. Guai in famiglia. Questo in sostanza il tenore delle notizie che stanno spopolando tra tv e giornali, addirittura offuscando quelle dei morti di Gaza (e questo non mi meraviglia) e quelle delle performance in casa Grande Fratello (cosa che, invece, mi meraviglia moltissimo). Mi dico ogni giorno: ma se i vertici del nostro Governo, quelli che non presenziano all'insediamento di Obama perché troppo indaffarati nell'autocelebrazione, sono costretti da queste notizie ogni mattina a distogliere l'attenzione dalla maggiorata del GF e a non seguire la genesi della partecipazione di Mr. Brambilla Pivetti al più bucolico dei reality, qualcosa di grave ci sarà di certo. E così mi sconcerto; poi, però, mi rassicuro, perché leggo le sue risposte e vedo quale fiore di documentazione le accompagna. All'indomani, però, si ricomincia: Tonino, Cristiano, Cristiano e Tonino. E poi ancora il suo invito alla magistratura ad andare avanti e il suo assoluto rispetto per certe istituzioni mi ridanno la tranquillità perduta, ma fino al giorno dopo, quando si ricomincia con la storia delle sue case, dei rimborsi elettorali all'IdV e col conteggio dei centesimi che non torna dentro il suo salvadanaio. Capirà, caro Di Pietro, che benché io sia un'ottimista di natura, ci sono momenti in cui un po' mi smarrisco, non fosse altro perché in tanti continuano a domandarmi se ancora io ho fiducia in lei, se credo a lei o al simil ministro Gasparri che giurava sul guaio che le sarebbe capitato già prima che sua moglie restasse incinta di Cristiano. Immagini che nella girandola di così pressanti interrogativi, mi viene in mente quando, candidata IdV in posizione di certa ineleggibilità, dovetti documentare il mio essere in-

censurata e un po' mi sento defraudata dalle tante insinuazioni che pure riescono a generare tanti dubbi. Alla fine, però, c'è sempre una prospettiva da cui vedere il bicchiere mezzo pieno. In questo, sfacelo, infatti, in questo misero Paese in cui della giustizia non c'è più nemmeno l'ombra, in cui la magistratura la si sta mettendo in fila per tre col resto di due come i quarantaquattro gatti, in cui dai consigli comunali in su ormai non si è colpevoli per definizione; in questo Paese in cui qualcuno vuole costringerci a dubitare delle nostre certezze sacramentando sulle sue astratte verità, soltanto lei, Di Pietro, può in ogni caso restituirci un minimo di fiducia e di speranza. Pensi lei, insomma, se lei in persona, suo figlio o il suo cane avessero per davvero dissotterrato e sottratto un solo osso da un giardino; pensi un po' che meraviglia! Di certo sareste processati, con Bruno Vespa in prima fila e Travaglio finalmente costretto dalla sua onestà intellettuale a rilasciare interviste contro di lei. Finalmente, pensi! In Italia un parlamentare processato e arrestato, magari pure intercettato! Che soddisfazione sarebbe per noi, che soddisfazione! Finalmente nessuno più alzerebbe la voce in difesa della privacy, nessuno agiterebbe i privilegi della casta per aiutarla e noi, poveri cittadini oggi delusi e rassegnati, ritroveremmo ancora una speranza di poterne vedere almeno uno di giudice incorrotto portare fino in fondo il suo lavoro e credere anche lui che la giustizia, alla fine, ancora c'è. E lei poi? A lei non penso -si domanderà -? Certo che sì. Ma lei, Dott. Di Pietro, chi crede di essere? Era forse anche lei candidato al premio Nobel come giura di esserlo stato il ministro Brunetta? Si crede davvero così intelligente e abile da schivare ogni legge, leggina e codicillo sistemati nei codici per garantire la casta? Pensa davvero di poter riuscire a farsi mettere in galera? O crede che qualcuno, nonostante le pressioni che l'Italia dei Valori sta facendo, veramente prenderà in considerazione le centinaia di migliaia di firme del v-day e si deciderà a cacciare inquisiti e condannati dal Parlamento ? E allora certo che ho pensato anche a lei! Immagini che carriera farebbe ! Certo, è vero, ne avrebbe di strada per eguagliare certi tanto illustri novantenni, ma prima o poi le candeline si spengono definitivamente e qualche posto libero, ressa permettendo, resterà magari anche per lei. Buona colazione, dunque, Tonino, e cari saluti al suo Cristiano.

EGREGIO direttore, farei meglio a non lanciarmi in questioni che conosco poco, ma penso che una piccola riflessione di carattere generale ci possa stare. Uno degli argomenti trattati è la proposta di dare un assegno vitalizio a tutti coloro che impugnarono le armi 60 anni fa, compresi quelli che combatterono per la Repubblica di Salò. Erano buoni? Cattivi? Erano in buona fede, ma ottenebrati dall'ideale, oppure erano belve? E i partigiani? Insomma, si meritano o meno quei soldi? La storia, e non solo quella italiana, è zeppa di casi analoghi. Governativi contro ribelli: quando vincono i governativi, anche mediaticamente, i ribelli sono terroristi, quando vincono i ribelli, anche mediaticamente, i governativi sono dittatori e oppressori. A prescindere dalla bontà dell'ideologia che anima gli uni e gli altri, di solito i ribelli sono sempre più meritevoli di riconoscimento, se riconosciuto dev'essere l'impegno profuso. Un governativo è un militare, come nel caso dei repubblichini, quindi è una persona che ha scelto un lavoro, ben consapevole della percentuale di rischio che tale lavoro comporta. Un militare è un soldato, cioè un assoldato, uno pagato per compiere azioni militari, uno "stipendiato", e non ci vedo particolare nobiltà o merito nell'assolvere un compito in cambio di denaro, o per lo meno, non lo vedo più nobile di un tornitore, di un fruttivendolo o di un impiegato. Esistono anche dei militari che "credono" in ciò che fanno, mossi magari da "principi", ma anche in questo caso non vedo particolare differenza fra essi e altri lavoratori mossi anch'essi da principi, come ad esempio alcuni medici. Il ribelle invece è una persona qualsiasi, che sente sulla propria pelle una forma di oppressione, che trascura le sue normali attività per dedicare tempo ed energie, spesso tutte, per liberarsi dall'oppressione. La strada del ribelle è sempre in salita, poiché non è del "mestiere" e deve improvvisare e organizzarsi contro forze militari ben più preparate e armate di lui, ed egli è consapevole dell'elevato rischio che corre, costantemente: l'eroismo non è l'eccezione, ma la regola. Equiparare gli uni agli altri, sa tanto di tarallucci e vino. Cordiali saluti.


Martedì 20 gennaio 2009

UNA CLASSE DIRIGENTE ALL’ALTEZZA PITTELLA e GEREMICCA IL SUCCESSO che ha registrato il decalogo da noi proposto per la rigenerazione della politica e il suo rilancio sopratutto nel mezzogiorno, è andato oltre ogni aspettativa. Solo attraverso la piattaforma digitale di facebook in pochi giorni ha riscosso più di mille adesioni e numerosi commenti che hanno ulteriormente allargato lo spettro della discussione e delle proposte. Se ne sono occupati giornali, riviste, siti telematici. Da ultimo il Sussidiario ha lanciato un dibattito online a cui stanno contribuendo in tanti, tra cui Linda Lanzillotta a Alfonso Ruffo. E' proprio da quest'ultimo viene una nuova decisiva provocazione: chi deve mettersi all'opera per realizzare queste idee. Insomma il tema del "manico" o se si vuole essere più eleganti, della classe dirigente. Condividiamo l'affermazione di Ruffo: le mani degli incapaci non potranno che edificare nient'altro che illusioni. E dunque, come selezionare una classe dirigente all'altezza? Dal nostro punto di osservazione, tre suggerimenti e una considerazione finale: 1) Il profilo: non è solo questione di età. Benissimo naturalmente che vi sia una dose robusta di giovani e donne. Il problema principale è che sia assicurata competenza, qualità, passione autentica, onestà totale, disponibilità a donare alla politica, alla polis, cioè alla propria comunità una parte significativa del proprio tempo, generosità, lealtà. 2) Chi sceglie e come si sceglie: i partiti devono tornare ad essere una fucina di risorse umane oltre che di idee...non ci scandalizza il ritorno alle nobili e rigorose scuole di un tempo, ma tocca anche a fondazioni, associazionismo e mondo del volontariato, movimenti giovanili, formare personale politico eccellente. Come si sceglie: certo rigettando con coraggio e senza esitazioni il metodo della cooptazione che in questi anni ha fatto il paio con le liste bloccate...incanalando la democrazia italiana verso una deriva plebiscitaria, dove pochi decidono e molti sono chiamati a ratificare. Ogni sistema che restituisca il diritto sacrosanto al cittadino di scegliere i propri rappresentanti, va favorito e ripristinato...per evitare la consunzione della democrazia, l'attenuazione dei controlli degli elettori che è anche causa della degenerazione e del prevalere di un ceto mediocre e autoreferenziale. 3) La valutazione ex ante, in itinere ed ex post è essenziale. Riprendiamo una buona prassi europea: le primarie per valutare ex ante il profilo e i requisiti dei candidati, un filtro rigoroso sul profilo etico degli stessi (il codice etico che si è dato il PD è uno strumento importante), l'obbligo di rendicontare permanentemente sulla attivita' svolta per garantire la valutazione in itinere (anagrafe degli eletti, utilizzo degli strumenti telematici per dialogare ogni giorno con i cittadini, presenza fisica sui territori), la sanzione del voto o della non ricandidatura, o del sostegno e della riconferma, come esito della valutazione ex post. Nel Mezzogiorno serve come il pane un nuovo spirito pubblico, serve ripristinare onestà, trasparenza e

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I RITARDI DEI PIANI DISCUTERE DI POLITICA ENERGETICI FA BENE ANCHE AL PD di GERARDO MARIANI* LA BASILICATA: una terra dalle grandi prospettive. Una terra ricca di ingenti risorse di idrocarburi, gas associato al petrolio e a gas metano naturale. In pratica di più materie derivate dagli stessi idrocarburi. Basti pensare ai lubrificanti, alle paraffine che in pratica sono circa 200. Ma di queste cose nessuno ne parla. Facile (forse) scorgerne le motivazioni. Ma la nostra Lucania è ancor di più una terra con elevate possibilità per ciò che concerne lo sfruttamento e l'utilizzazione delle fonti energetiche rinnovabili ed alternative. Solare, biomasse, eolico ed idrico fanno intravedere nuove opportunità. Il governo regionale avrebbe dovuto discutere e dibattere sul federalismo oggi declinato solo in materia di Iva ed Irpef per volontà settentrionali a cui bisognava e bisogna rispondere con la richiesta di contabilizzare il valore delle accise (imposta sulla fabbricazione e sul consumo) e sugli idrocarburi ed anche sui prodotti derivanti. Serviva e serve una conoscenza legata alla consapevolezza e alla trasparenza che non possono prescindere dalla volontà democratica di scelte che dovevano e devono essere prese nel settore energetico. Ad oggi il nuovo piano energetico regionale non è stato ancora approvato nonostante le promesse fatte di una rapida approvazione già dal 2007. Questo ritardo ha danneggiato le imprese, gli enti locali, i professionisti ed i proprietari dei terreni. Tutto ciò ha determinato il mancato guadagno agli investitori, ai comuni e quindi ritardi nello sviluppo e nell'occupazione. Ad oggi si ha solo la percezione che la nostra terra è stata sfruttata ed inquinata senza avere in cambio contropartite idonee a compensare i danni subiti dai cittadini e dal patrimonio di tutta la regione. Grandi infrastrutture come porti, aeroporti, strade, autostrade, acquedotti, risorse naturali. Ma come è noto la definizione giuridica di patrimo-

nio demaniale si riviene nei 10 articoli da 822 a 831, contenuti nel Codice Civile del 1942. Ma se si vuole approfondire l'argomento è di grande aiuto la bozza del disegno di legge-delega predisposta dalla Commissione Ministeriale nominata nel giugno 2007 dal Ministro della Giustizia e presieduta da Stefano Rodotà, Ugo Mattei, Giacomo Vaciago e Eduardo Revigno. Si tratta di professori ordinari di Cattedra in varie Università. La Commissione pertanto definisce il patrimonio demaniale come beni che hanno utilità funzionali all'esercizio dei diritti fondamentali e libero sviluppo della persona, con riguardo anche alle generazioni future. Interessante è anche la contabilizzazione economica dei beni patrimoniali. Ma già in merito al disegno di legge del bilancio di previsione per il 2009 ho già puntualizzato alcune osservazioni. L'art. 9 della finanziaria prevede un quadro di interventi per la riduzione e razionalizzazione dei consumi di energia e di gas per amministrazione regionale, enti pubblici che ne facciano richiesta attraverso acquisiti di energia ed interventi di co-generazione e di autoproduzione da fonti rinnovabili. Dette attività svolte per conto della Sel a cui verrebbero trasferite per legge in comodato d'uso superfici edificate e terreni di proprietà regionale utilizzabili ai fini di produzione di energia. Per far fronte a tutti gli oneri relativi al complesso degli interventi saranno trasferite alla Sel somme derivanti dalla vendita del gas. Forse è il tentativo di monopolizzare studi e consulenze, progettazioni e direzioni dei lavori? Insomma c'è una caduta di stile del governo De Filippo. Per il Presidente è giunto il momento di rassegnare le dimissioni. La Basilicata non può più correre dietro ai ritardi e ad un utopico sviluppo. E ai nostri politici tocca solo prenderne atto. *presidente di Confimprese Basilicata già consigliere regionale

GAZA, BASTA CON LA CULTURA DELL’ODIO CARO direttore, ho ascoltato per tutto il giorno i vari notiziari radio da Gaza, l'alternarsi delle notizie incerte sulla possibile tregua e di quelle certe sull'intensificarsi delle violenze. Ho aperto il computer e ho trovato un file di power point inviatomi da un'amica. Parole e foto da Gaza, fonte Jerusalem Post, redazione anonima. Sono rimasto senza parole, ma ho capito perché la gente racconta di mettersi a piangere davanti alla tv. Passata l'emozione, mi sono chiesto che effetto potranno avere queste immagini su milioni di poveri cristi che in Palestina, nei paesi arabi e in generale in tante periferie del mondo 'non occidentale', le leggeranno come esempio di ciò che la nostra civiltà sa produrre, oltre alla Coca Cola e ai computer. Non riesco a odiare gli israeliani, come non odierei mai un mio amico. Ma se vedessi un amico scrivere, magari senza saperlo, un volantino pro al Quaida lo prenderei a sberle. Queste immagini sono una formidabile miniera di propaganda per i signori dell'odio e a crearla sono i nostri amici israeliani. C'è nessuno che possa convincerli del tragico sbaglio che stanno compiendo? Salvatore Caserta

rigore perchè la politica torni ad essere religione civile, essenziale per lo sviluppo. Ma non basta disegnare e auspicare il regno degli onesti. Servono persone perbene, oneste, ma anche capaci, competenti, con un respiro non provinciale ma europeo, in grado di tra-

sformare le idee in azioni, le proposte in leggi, programmi, iniziative concrete. Non è facile, lo sappiamo, ma la sfida è questa, non altra. presidente eurodeputati Pd Pse presidente Fondazione Mezzogiorno Europa

di ERCOLE TREROTOLA* CONDIVIDO gli appelli apparsi sui quo- riforme (quella dei costituenti post bellitidiani di questi giorni circa le difficoltà ci). Un perdurare oltre misura della origidi uscire dalla interminabile transizione ne bipartitica del PD è in tale sventurata politica apertasi a metà degli anni ‘90. Una transizione lunga quindici anni ipotesi non più genesi storica ma persino che, mancando ipotesi concrete di rifor- attualità ideologica - non può che comme istituzionali e costituzionali, si palesa promettere una effettiva modernizzaziodel tutto inproficua. Insomma, aldilà de- ne della politica italiana, e il persistere di gli annunci, non è stata quella stagione un tale connotato finirebbe per comprodelle riforme che un po’ tutti immagina- mettere un effettivo rinnovamento polivano; e in tutto questo, la politica lucana tico, non potendo questo partito, ancora del ventunesimo secolo non trova una li- fermo al momento (storico) della fusione delle dottrine d’origine, raccogliere quel nea politica da seguire. Anche noi arroccati su vecchi schemi, consenso estraneo alla sinistra storica o privi di nuovi modelli politici, fermi agli al cattolicesimo politico d’altri tempi. Disattendendo le iniziali aspirazioni, anni novanta tra un regionalismo inche miravano a un partito moderno con compiuto e un federalismo impossibile. Sennonchè, oltre alla improbabilità obiettivi attuali, si avrebbe una sorta di delle riforme, annunciata persino dal storicizzazione della genesi di quel partitempo biblico di questa transizione, to che darebbe luogo ad un ibrido politico l’aspetto davvero preoccupante mi sem- il cui effetto tangibile è la incapacità di bra il metodo seguito per la riorganizza- scelte politiche. E non potrebbe essere diversamente se quezione del sistema dei ste scelte debbono partiti, problema, essere compiute, a questo, che finisce causa della storicizper essere la causa zazione, alla luce di stessa delle mancate quelle, spesso conriforme. I partiti traddittorie, dottrinon inseguono mone d’origine. Dalla delli ideologici ma famiglia fatto ai maneppure sembrano trimoni omosessuacaricarsi di un neli, dai controversi tecessario bagaglio mi della bioetica fino ideale che funga da alla più elementare stimolo per le cose scelta del gruppo da fare. Il più delle parlamentare eurovolte si tratta di sogpeo, sarebbe (come getti politici imin effetti è) un dramprovvisati, sensibili ma di perenne attuaal carisma del lealità. der, talora incapaci Molti sono i tentadi liberarsi di un tivi compiuti dalla passato politico sestampa di qualità gnato dallo scontro per incoraggiare un ideologico. effettivo cambiaE’ il segno di un Sopra Silvio Berlusconi mento, e i maggiori tempo confuso in In basso Walter Veltroni stimoli non potevacui la via d’uscita è no che essere rivolti ancora da trovare. alla parte politica In ciò è la crisi delpiù debole (o meno la politica, e ciascuforte se si preferino, nel delineato scesce), ma si è creduto nario, ragionando utile chiudere occhi per analogia politica e orecchi pensando e scegliendo la forza di nascondere ad alpiù omologa al protri (gli elettori) le prio vissuto, finisce, proprie carenze. Sicnella migliore delle chè, inutile è stato ipotesi, per collocarparlare di riforma si in area di centroelettorale (senza fardestra o centrosinine un nuova), a nulstra. la è servito urlare al Si capisce quanto conflitto d’interessi semplicistica è una senza mai legiferare simile partizione poin materia. Si è prelitica che poco o ferito ingaggiare un niente rende giustidisastroso scontro zia alla tanto ambita con la potenza di modernizzazione Berlusconi, e neppudella vita politica; re e bastato liberarsi intesa innanzitutto come rinnovamento del pensiero politi- della sinistra radicale e antagonista per affermare la propria modernità, occorco. In tante occasioni i più attrezzati edito- rendo, piuttosto, una rivisitazione critirialisti sottolineavano le odierne difficol- ca dei valori di riferimento e affermare, tà che incontra il sistema dei partiti, non quindi, uno schietto progressismo conomettendo l’esigenza di una autentica trapposto al conservatorismo altrui. Di originalità, evitando imitazioni o adatta- qui l’esigenza che il PD, sin dalle assise menti di facciata; perchè, nella realtà, il regionali, compia una profonda autocrimancato rinnovamento della vita politi- tica attraverso cui riporre ciò che è vecca non può che essere attribuito, almeno chio, datato nel tempo, rivalutando ciò per responsabilità oggettiva, alla incapa- che, al contrario, serve alla costruzione cità dei partiti di rinnovarsi nel pensiero di un partito efficiente e utile all’affermazione di una politica compiutamente bie negli obiettivi. Se, infatti, il PDL stenta a svezzarsi da polare. Diversamente non si è progressiun Berlusconi tutto fare, ed è comprensi- sti nè conservatori ma qualunquisti erbile se è considerata la statura del leader, ranti; e gli esiti elettorali del qualunquiil Partito Democratico non riesce a ri- smo, per quanto graditi, sono il risultato scattarsi da quel bipartitismo genetico di una effimera seduzione. In un confuso contesto politico, dopo che lo ha concepito per diventare, finalmente, un partito compiuto: un partito l’alternanza schizofrenica degli ultimi riformista, che guardi a una precisa or- quindici anni che ha visto Prodi e Berluganizzazione statuale, a una nuova con- sconi alternarsi per la sfiducia nel rivale cezione del lavoro, dell’impresa, a un sin- più che per meriti propri, la conseguendacalismo nuovo (in cui il concetto di la- za più immediata sarebbe un mesto ritorvoro sia ampliato rispetto ai confini trac- no a quella “democrazia bloccata” che del ciati dalla Costituzione del ‘48), a una Paese aveva fatto una sorta di monarchia moderna rappresentazione del cattolice- in cui il ricorso alle elezioni era soltanto simo e del laicismo, a una etica politica di un referendum sullo stato del Pentaparfondo che incoraggi la partecipazione al- tito. L’esito drammatico di quella esperienla vita politica. Un partito di nuovo conio, dunque, che eviti collocazioni storiche za dovrebbe far riflettere, anche le classi (di sinistra e di centro) che nulla hanno politiche locali, sulle probabilità, ove anin comune con un moderno riformismo cora vi fossero, di scongiurare un prossimo mezzo secolo di monocolore intestato costruito su fatti concreti. Se tutto questo non accade, almeno per a Silvio Berlusconi e, poi, alla Sua memovia unilaterale, non potendosi pretende- ria. E se è vero che il secondo ‘900 non fu re dal PDL un uguale immediato atteg- un monocolore ma un pluripartitico di giamento, la conseguenza, cui potrem- varia intensità, il Cavaliere, dietro il suo mo assistere, non può che essere un me- monocolore preconfezionato, nasconde sto ritorno al passato; ovviamente quello tanti altri colori, un po’ sbiaditi e perciò meno edificante delle logiche spartitorie non più autentici, ma pur sempre varieche sembra aver cancellato la remota, gati. più eloquente e compiuta stagione delle *avvocato


18 Portafoglio Futuro nero anche per gli altri Paesi Ue: debito in crescita e disoccupazione record Martedì 20 gennaio 2009

Il Pil italiano andrà giù del 2% Le stime negative della Commissione Europea di UGO CALTAGIRONE BRUXELLES – Recessione nera per Eurolandia, che in base alle ultime stime della Commissione europea chiuderà il 2009 molto peggio del previsto, con un Pil a quota 1,9% e una perdita di circa 3,5 milioni di posti di lavoro. Male l’andamento dell’economia in tutti i principali Paesi: non fa eccezione l’Italia, con una crescita al -2% quest’anno e con un deficit che tornerà a sforare il tetto di Maastricht, attestandosi nel 2009 al 3,8%. E con un debito pubblico destinato a schizzare nei prossimi due anni oltre il 110%. Ma – vista la situazione dell’economia e dei conti italiani – il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, plaude all’azione del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, giudicando il pacchetto anticrisi varato dal governo “un giusto mix tra gli incentivi alla crescita e la dovuta prudenza sul fronte dei conti pubblici». Un piano che, insieme al calo dell’inflazione, darà una mano alla ripresa. Anche se ciò non impedirà «una ulteriore perdita di competitività e un significativo aumento della disoccupazione». «Siamo nel momento peggiore della crisi», ha ammesso Almunia, sottolineando come nella prima metà del 2009 il Pil della zona euro dovrebbe toccare il punto più basso, lasciando il passo nella seconda metà dell’anno a una «modesta ma graduale ripresa». L’incertezza e i rischi, però, sono tanti: «Tutto dipenderà dal funzionamento dei mercati finanziari, dalle misure che verranno prese per meglio regolarli e dalla rapida e totale attuazione dei piani anticrisi», spiega il commissario, che giudica «adeguato ed efficace» il pacchetto di misure fin qui adottate dai vari governi. Detto ciò, le nuove previsioni fanno tre-

mare: e più che l'Italia, che partiva già da una previsione di crescita zero e che nel 2010 dovrebbe risalire a quota +0,3%, a preoccupare Bruxelles sono soprattutto i numeri della Germania (-2,3% nel 2009 e +0,7% nel 2010), il Paese che dovrebbe fare da locomotiva per la ripresa dell’intero Vecchio Continente. A quota -2% anche l'Olanda e la Spagna, che resterà in recessione anche l’anno prossimo (-0,2%). Mentre per la Francia si prevede un 1,8% quest’anno e un +0,4% il prossimo. Irlanda a quota 5%. Almunia spera dunque nei piani anticrisi, anche se la loro attuazione porterà i conti pubblici momentaneamente fuori controllo. L’Italia, per la Commissione Ue, ha chiuso il 2008 al 2,8%, ma scivolerà al 3,8% quest’anno. «Gli stabilizzatori automatici – spiegano gli esperti di Bruxelles – porteranno il disavanzo ben al di sopra del 3% nel 2009, con un miglioramento solo marginale nel 2010», quando scenderà al 3,7%. Questo – proseguono – insieme ad una crescita attenuata, implica un innalzamento del debito pubblico»

che nel 2009 sarà al 109,3% e nel 2010 al 110,3%. Senza contare – sottolinea la Commissione - che «le possibili ricapitalizzazioni bancarie potrebbero condurre il debito pubblico italiano anche oltre l’orizzonte delle attuali previsioni». Ma a sforare i parametri di Maastricht sul fronte del deficit saranno ben quattordici Paesi di Eurolandia su sedici: la Germania arriverà al 4,7% nel 2010, la Francia al 5,4% quest’anno e al 5% il prossimo. La Spagna al 6,2% nel 2009 e al 5,7% nel 2010. Londra all’8,8% e al 9,6%, l’Irlanda all’11% e al 13%. Il prossimo 18 febbraio – ha spiegato Almunia – la Commissione Ue valuterà i programmi di stabilità presentati dai vari governi, e lì si capirà chi ha sforato per necessità e chi no, con tanto di procedure di infrazione per deficit eccessivo pronte nel cassetto. Unica nota positiva l’inflazione, che in Eurolandia scenderà all’1% nel 2009, l’1,2% in Italia. E – assicura Almunia – «non c'è alcun rischio di deflazione», Già nel 2010, infatti, si tornerà «su livelli più normali», l’1,8% nella zona euro.(

L’Antitrust ha accettato gli impegni dei 4 maggiori istituti: introdotti miglioramenti

Più informazioni per i clienti delle banche L'ANTITRUST ha accettato gli impegni presentati dalle quattro banche nei confronti delle quali sono stati aperte altrettante istruttorie sulle commissioni di massimo scoperto. Sotto la lente dell’Autorità erano finite Mps, Unicredit Banca di Roma, Bnl e Intesa Sanpaolo. In base agli impegni, resi ora vincolanti dalla decisione dell’Antitrust, «alle famiglie – spiega un comunicato – dovrà essere data un’informazione dettagliata e trasparente, con l'indicazione periodica del costo sostenuto per il fido concesso, comprensivo degli interessi debitori, raffrontata con il costo che sarebbe derivato dall’applicazio-

L’accordo è imminente

Per 69 categorie

Fiat verso l’alleanza con Chrysler

Revisione dei parametri tributari

POTREBBE essere la Chrysler il futuro partner della Fiat, un’alleanza strategica che potrebbe includere l’acquisto di una quota nella casa americana. L'indiscrezione è del sito Automotive News Europe e il Lingotto non commenta. In Borsa il titolo, tra i peggiori del settore in Europa, chiude in calo del 4,88% a 4,48 euro, dopo avere registrato perdite anche superiori al 7%. L’accordo aiuterebbe la Chrysler ad accelerare il suo piano di rilancio: la Fiat potrebbe dare alla società Usa l’accesso alle sue piattaforme, dalla mini all’alto del medio di gamma, ai suoi motori e trasmissioni. La Chrysler potrebbe costruire velocemente una gamma completa di auto a trazione anteriore e a bassa emissione e potrebbe così recuperare il ritardo rispetto alle altre case di Detroit, la General Motors e la Ford. Il Lingotto – secondo AutomotiveNews Europe – potrebbe vendere negli Stati Uniti l’Alfa Romeo e la Fiat 500, visto che la condivisione dei siti produttivi con la casa americana permetterebbe un taglio dei costi.

SONO 69 gli studi di settore che verranno rivisti nel corso del 2009. Lo stabilisce un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera. Dai sexy shop alle autoscuole, dai negozi di libri usati alle scuole di vela, dagli architetti ai centri di medicina estetica, sono una settantina le macro-categorie di commercianti, lavoratori autonomi, professionisti per i quali saranno aggiornati i parametri attraverso i quali pagano le tasse. Gli studi da revisionare a partire dal periodo di imposta 2009 «sono stati selezionati – spiega il direttore dell’Agenzia delle Entrate – in relazione all’anno della loro approvazione, ovvero studi approvati in anni meno recenti, nonché sulla base delle segnalazioni pervenute da parte delle associazioni di categoria e dalla Commissione degli esperti». Si tratta della revisione ordinaria, mentre entro marzo sono previsti dal decreto anti-crisi correttivi straordinari agli studi per l’anno di imposta 2008 per rispondere dell’attuale crisi economica e finanziaria.

ne di eventuali commissioni alternative». Secondo l’Autorità, «gli impegni offerti dalle Banche introducono rilevanti miglioramenti informativi e sostanziali nell’applicazione della commissione: la documentazione informativa e contrattuale risulta infatti migliorata nella prospettazione delle condizioni di applicazione della commissione nonché integrata da esempi numerici sufficientemente chiari». Si chiude così un capitolo aperto dall’Antitrust lo scorso 4 luglio, con l’avvio d’ufficio di quattro distinte istruttorie per accertare se «i consumatori siano stati informati, in ma-

niera chiara ed esaustiva, sulle modalità di calcolo e sulla natura della commissione di massimo scoperto». L’Autorità ricorda che «gli impegni sono complementari alle modifiche normative in discussione in Parlamento, in una comune ottica di tutela dei consumatori». Tutte le Banche, prosegue il comunicato, «hanno offerto l'applicazione di commissioni alternative a quella di massimo scoperto, in modo da consentire al consumatore di scegliere consapevolmente, tra le varie opzioni, quella ritenuta più conveniente, in base alle proprie esigenze di credito ed al relativo utilizzo».

Voli cancellati

Primo sciopero per la nuova Alitalia di PAOLA BARBETTI ROMA – Se l’è cavata con disagi contenuti la nuova Alitalia alle prese con il banco di prova del primo sciopero dell’era Colaninno. Quattro ore di astensione (dalle 10 alle 14) hanno prodotto, secondo l’azienda, solo 4 cancellazioni di voli. Trenta invece i collegamenti annullati secondo Sdl, il sindacato autonomo che ha proclamato la protesta e già ne annuncia una prossima, questa volta di 24 ore, «a brevissimo». Le cancellazioni, secondo Alitalia, hanno riguardato il collegamento Roma-Parigi e il Parigi-Roma, poi il Venezia-Roma e il Roma-Venezia. Pochissimi i disagi per i passeggeri, nessuna scena di panico. Ben diversa la valutazione degli autonomi che parlano di «percentuali alte e presidi di lavoratori». Anche secondo la valutazione degli altri sindacati però, lo sciopero è stato un flop, per di più annunciato: pochissime adesioni tra gli assistenti di volo, qualcuna in più tra il personale di terra. «Ma era prevedibile – dicono – i lavoratori sono guardinghi in questa fase, forse più avanti andrà meglio con le proteste». «Un successo» invece, per Sdl. «I voli precancellati sono stati 14, a cui se ne sono aggiunti altri, fino ad arrivare a 30 annullati, tutti a Fiumicino, oltre ad altri ritardi – afferma Francesco Staccioli, coordinatore nazionale Sdl – Abbiamo dato vita anche a un presidio cui hanno partecipato circa 150 lavoratori». Secondo altri osservatori, solo alcune decine di lavoratori hanno partecipato all’iniziativa presso il varco equipaggi dell’aeroporto di Fiumicino. Lo sciopero – proclamato per protestare contro i criteri di assunzione da parte della nuova Alitalia, sui quali «manca trasparenza e si assiste a meccanismi clientelari pesanti», secondo Sdl – segna un passaggio importante tra l’Alitalia pubblica, dominata dal consociativismo e dalle interferenze politiche, e la nuova Alitalia privata, gestione Colaninno. Ad essere mutato è soprattutto lo scenario dei pesi sindacali, ridisegnato da una nuova griglia di relazioni industriali 'normalizzatè ma soprattutto, dal numero dei lavoratori andati in cassa integrazione e quindi usciti dalle liste di iscrizione dei sindacati. Un quadro inedito per Alitalia, dal quale escono ridimensionati soprattutto confederali e Anpac, sindacato dei piloti potente nell’Alitalia pubblica. Così, il processo di riorganizzazione sindacale è già partito: Anpac e Up hanno avviato un’integrazione per arrivare a una governance unica. Di sindacato unico parla lo stesso Sdl che al suo interno è già alle prese con una riflessione sui nuovi assetti. E i numeri dei nuovi iscritti penalizzerebbero soprattutto i confederali. Ieri si è discusso dei criteri di assunzioni per i piloti, mercoledì sarà la volta degli assistenti di volo, venerdì personale di terra e call center, lunedì la manutenzione.


Martedì 20 gennaio 2009

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24 ore in Basilicata

Tavolo verde in Regione dopo le piogge che si sono abbattute nel Metapontino

Un documento sui danni agricoli Su circa 1.500 ettari si calcolano 6 milioni di perdite POTENZA - Individuare non solo i danni visibili, ma anche quelli strutturali e in prospettiva. E' questa la proposta scaturita ieri mattina dopo l'incontro della Conferenza agricola di concertazione permanente (Tavolo Verde), presieduta dall'assessore regionale all'Agricoltura, Roberto Falotico. Gli uffici del dipartimento con l'apporto delle organizzazioni di categoria (Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri) e i comuni interessati dovranno presentare in breve tempo un documento dettagliato sui danni arrecati dalle piogge alluvionali abbattutesi sull'area del metapontino e del materano a metà dicembre (calcolati 160 mm di acqua in tre giorni) e al conseguente straripamento di fiumi e canali che hanno riempito di fango ed allagato le colture in numerose aziende agricole. L'analisi sarà presentata al Comitato di coordinamento presieduto dal presidente De Filippo di cui fanno parte i Dipartimenti Agricoltura, Ambiente e Infrastrutture. Inoltre, il lavoro servirà per avanzare richieste al Governo nazionale. «Il documento - ha spiegato Falotico - non conterrà solo l'esatta elencazione dei danni tecnici subiti dalla colture lucane. Esistono anche danni che non siamo in grado adesso di quantificare come le conseguenze che un'eccessiva esposizione all'acqua avrebbero per gli alberi, l'asfissia delle piante, la mancata raccolta e il ritardo della commercializzazione dei prodotti lucani sui mercati che si rivolgerebbero altrove». Una prima valutazione tecnica è stata presentata al tavolo dalla Coldiretti Basilicata. «Su circa 1500 ettari finora ispezionati - ha spiegato Giuseppe Brillante, direttore dell'organizzazione agricola - i danni arrecati

Danni sul maltempo

ammonterebbero pressappoco a sei milioni di euro. Oltre ai danni alle colture ortive, si aggiungono quelle alle strutture, come gli impianti di irrigazione. Molte serre sono state travolte dalla forza dell'acqua. Preoccupano malattie come la gommosi derivante dalla seccità. Oggi, non

Fiume in piena a Pisticci

si possono fare trattamenti per debellarla perché i campi sono allagati. Il problema maggiore è rappresentato dall'esondazione del fiume Bradano che ha allagato i campi di ortive e agrumeti. Oltre a perdere la coltura in atto, si è pregiudicata la prossima campagna. L'azione annuncia-

ta dall'assessore di valutare i danni dell'agricoltura e quelli subiti dal settore turistico, è da giudicare in modo positivo». «Al tavolo - ha detto il direttore regionale di Confagricoltura, Eugenio Tropeano - abbiamo già presentato una prima fotografia dei danni, di quelli che

Riunione del Tavolo di Filiera: i benefici delle biomasse

Bioenergie e opportunità POTENZA - Si è riunito ieri il Tavolo di lavoro Filiera Agroenergetica di Basilicata. La riunione è stata presieduta dall’assessore all’Agricoltura Roberto Falotico. Impegnati, oltre alla Regione Basilicata, l’Università della Basilicata, Agrobios, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Copagri e i Consorzi di bonifica Bradano e Metaponto, Alta Val d'Agri, Vulture-Alto Bradano. Scopo del tavolo è quello di analizzare le opportunità che il territorio regionale può offrire nel campo delle bioenergie per consentire al sistema agricolo di cogliere le opportunità economiche derivanti dalle biomasse (forestali, agricole e agro-industriali, da colture dedicate) ai fini della produzione e del risparmio energetico. I componenti del tavolo si attiveranno per verificare la possibilità di strutturare un comparto per filiera, definendo le

principali caratteristiche economico-produttive e del sistema della domanda e dell'offerta, la recepibilità d'innovazione di governance, l'ambito di azione della normativa. Dopo aver ricordato che la recente finanziaria regionale incentiva la produzione di biomasse, l'assessore Falotico si è soffermato sui benefici derivanti dalla produzione di energia dalle biomasse. «E' l'inizio da cui partire - ha sostenuto - per sviluppare il discorso delle biomasse in Basilicata. La produzione di energia è uno dei temi fondamentali dell'economia. E' importante dare al mondo agricolo lucano la possibilità di produrre energia all'interno del proprio sistema. Un'autonomia che non potrà che avere vantaggi per le imprese agricole lucane, contribuendo all'abbattimento di una voce importante dei costi e alla competitività stessa delle nostre aziende».

Una lettera per chiedere che si sblocchi la situazione del cantiere sotto sequestro dall’aprile scorso

Marinagri: rischiano la chiusura 30 imprese POLICORO - Una lettera aperta indirizzata al ministro Scajola, al prefetto di Matera, al presidente della Regione, ai parlamentari e al sindaco di Policoro, è stata scritta dalle associazioni imprenditoriali Api Matera e Lega Regionale delle Cooperative di Basilicata, le organizzazioni sindacali Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil della provincia di Matera, e una delegazione di imprese esecutrici dei lavori. Tutte le parti in questione, infatti, si sono riunite per fare il punto sulla situazione del cantiere Marinagri di Policoro, soggetto a provvedimento di sequestro cautelare dal 17 aprile 2008. Le associazioni e i sindacati firmatari di questo documento esprimono «forte preoccupazione per il protrarsi di una situazione che, se non dovesse concludersi in tempi ragionevolmente brevi,

rischierebbe di portare alla chiusura 30 imprese interessate ai lavori di costruzione della struttura turistica, che attualmente versano in condizioni di difficoltà a causa delle pesanti esposizioni bancarie (in totale circa 15 milioni di euro). Inoltre, il rilevante numero di lavoratori coinvolti ha innescato allarmanti tensioni sociali in un territorio già prostrato dalla crisi economica. Negli ultimi tempi, infine, si sono verificati fatti nuovi che giustificherebbero quanto meno una riapertura della discussione sulla vicenda. Il riferimento è sia ad atti documentali di autorevole fonte, come le estrinsecazioni dell’Università della Basilicata e dell’Autorità di Bacino, oltre che della Regione e del Consiglio comunale di Policoro, sia a fatti concreti come le avversità atmosferiche di queste settima-

ne che, pur mettendo a dura prova l’intero territorio provinciale e causando danni quasi ovunque, non hanno intaccato il cantiere sequestrato e ritenuto a rischio idrogeologico. Di fronte ad allagamenti, esondazioni fluviali e mareggiate, infatti, Marinagri ha fornito una prova tangibile della tenuta dei manufatti. Il fermo del cantiere Marinagri, inoltre, non solo impedisce all’investimento di fare da traino per l’economia del territorio circostante, ma blocca di conseguenza anche molte attività economiche ed imprenditoriali esistenti che fervevano intorno». Per tutti questi motivi, i soggetti firmatari ritengono che «un’iniziativa economica tanto importante non debba subire tempi di attesa così lunghi onde limitare le drammatiche conseguenze che si stanno verificando».

stiamo censendo con il contributo delle nostre aziende. Dopo una stagione estiva siccitosa, si sperava nel raccolto delle coltivazioni autunno vernine, ma purtroppo il maltempo non è stato favorevole. Ora bisogna delineare velocemente il quadro, in modo realistico e, cercare poi di

compensare queste perdite. Non è possibile fare dei calcoli nell'immediato, ma si parla di centinaia di migliaia di euro. Alcuni danni oggi non sono quantificabili perché i terreni non sono praticabili e poi ci sono diverse zone franate». Sulla stessa linea il presidente della Cia Donato Distefano. «Siamo d'accordo nel sostenere il lavoro di ricognizione da far arrivare all'assessore nel giro di 48 ore. Abbiamo rilevato oltre 200 foto per dimostrare in dettaglio la situazione. Speriamo che il documento serva per individuare risorse e compensare i danni subiti. Le zone in maggiore difficoltà sono quelle lungo i fiumi Basento, Sinni, Bradano e Cavone». Una comunione d'intenti per apportare nell'immediato soluzioni ai problemi impellenti e dare segnali di speranza a un settore che vive un momento di difficoltà. Iranna De Meo

Misterday di Atella Firmata cigs per due anni La sede dell’ex Parmalat, oggi Mister day, di proprietà del gruppo Vicenzi

ATELLA - E’ stato firmato ieri a Roma, presso il ministero del Lavoro, l’accordo per la cassa integrazione straordinaria per due anni per i 150 lavoratori dello stabilimento di Atella della Mister Day (ex Parmalat). Lo hanno riferito il segretario provinciale della Uil di Potenza, Carmine Vaccaro e il segretario regionale della Uila Uil, Gerardo Nardiello, secondo i quali «l'intesa dà una parziale risposta ai lavoratori». Oltre alla cassa integrazione, l’accordo «prevede un programma concordato di gestione degli esuberi attraverso l'attivazione di processi di mobilità anche interaziendali e ricorrendo alla formazione che la Regione Basilicata ha assicurato in previsione di una possibile reindustrializzazione del sito». La Uil ha anche reso noto che «la Mister Day si è dichiarata disponibile a collaborare per favorire l’insediamento di nuovi soggetti industriali, anche concorrenti, con i quali instaurare rap-

porti di sub fornitura». Sulla firma dell’accordo sono intervenuti anche i segretari provinciali di Cgil e Flai Cgil Donato Allegretti e Vincenzo Esposito. «Le parti intervenute hanno detto - hanno individuato nello strumento della cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività, da utilizzare in un arco di tempo di 24 mesi, lo soluzione idonea per risolvere le problematiche occupazionali dello stabilimento in questione. In ragione di questa situazione è stato predisposto un piano di gestione che nell’arco di 12 mesi permetterà a 45 lavoratori, attraverso gli strumenti della mobilità esterna, mobilità interna, percorsi professionalizzanti, collocazione in pensione, di trovare una soluzione alternativa. Inoltre, l’azienda ha messo a disposizione il sito produttivo per avviare un percorso di deindustrializzazione, anche attraverso la cessione dello stesso ad altri imprenditori».


24 Ore in Basilicata 20 Presentata la proposta di legge regionale della consigliera regionale Rosa Mastrosimone Martedì 20 gennaio 2009

Prevenire gli incidenti domestici L’iniziativa è volta a tutelare prevalentemente le donne POTENZA - Si è tenuta ieri mattina, presso il Palazzo del Consiglio regionale della Basilicata, la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge della consigliera della Federazione di Popolari di Centro, Rosa Mastrsosimone, su “Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici”. Lo strumento legislativo, sottoscritto anche dai consiglieri Restaino e Pittella del Pd, ha l'obiettivo di dotare la normativa regionale di una legge rispondente a quanto predisposto, in campo nazionale, con la legge n. 493 del 1999 riguardante la messa in sicurezza delle abitazioni e l'eliminazione dei pericoli e dei rischi per la incolumità dei cittadini che vi vivono. La proposta di legge si è avvalsa della collaborazione dell'Ufficio Politiche della Prevenzione Sanità Pubblica del Dipartimento Salute e dell'Inail nella persona del vice direttore, Alessandro Romeo. Presenti all'incontro la Consigliera regionale di Parità, Maria Anna Fanelli, e la rappresentante dell'Anteas, Associazione nazionale terza età per la solidarietà, Gilda Rezzuti. “In particolare - ha spiegato Mastrosimone - lo strumento legislativo intende promuovere la sicurezza delle abitazioni attraverso l'attuazione di campagne informative, volte alla prevenzione degli incidenti domestici, che sono diversificate in base ai destinatari: casalinghe, anziane, bambine, personale domestico au-

siliario, quali collaboratrici domestiche e badanti, ditte installatrici e di manutenzione degli impianti domestici. La proposta di legge mira ad incentivare anche la progettazione e la realizzazione di dispositivi idonei a rendere più sicure le abitazioni per tutti i membri della famiglia e, soprattutto, per le categorie che risultano essere più esposte al rischio sia per le attività svolte in ambito domestico sia per esigenze dovute all'età o alla presenza di deficit sensoriali o motori (gli anziani, ad esempio, hanno bisogno di dispositivi d'uso facilitato e che segnalino tempestivamente dimenticanze ed omissioni nell'utilizzo degli impianti domestici). Gli infortuni che avvengono fra le mura domestiche causano una mortalità tre volte superiore a quella dovuta agli incidenti sul lavoro, che pure hanno un'incidenza allarmante. E' alto, dunque, il costo sociale sia in termini di vite umane sia in termini di risorse impegnate nel settore della sanità pubblica per l'assistenza sanitaria ospedaliera ed extraospedaliera e per le invalidità permanenti e temporanee”. “I soggetti più a rischio sono le donne (in particolare le casalinghe), gli anziani, i diversamente abili e i bambini. L'incidenza del rischio, infatti, è legata direttamente alla quantità di tempo trascorsa in casa. Secondo studi dell'Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del lavoro, tra

le cause della genesi e della gravità degli incidenti domestici ci sono anche il cambiamento della struttura sociale e familiare, la scarsa informazione dei cittadini, le carenze assistenziali e che vanno ad aggiungersi a quelle strutturali di case e accessori, già citate. In casa sempre più di frequente vivono continuatamene o temporaneamente sole persone non pienamente in grado di badare a se stesse o prevedere gli effetti di certi comportamenti a rischio messi in atto. La consapevolezza dei rischi presenti nell'ambiente domestico, inoltre, non sempre corrisponde alla loro incidenza reale: il luogo che gli italiani percepiscono più rischioso all'interno della casa è, a ragione, la cucina mentre il soggiorno e le altre stanze, che i dati strutturali indicano come luoghi ad alto rischio, non sono affatto avvertiti come tali; decisamente sopravvalutati sono , poi, i pericoli che si possono correre in bagno”. “Nello specifico la proposta di legge mira a promuovere la prevenzione degli infortuni domestici, attraverso azioni finalizzate: alla rilevazione dei fattori di rischio e di valutazione della sicurezza e della funzionalità di impianti ed apparecchi installati; alla informazione sui rischi ed alla formazione di comportamenti idonei alla prevenzione degli stessi in tutte le categorie più esposte a questo tipo di incidenti; alla promozione di studi e ricerche per pro-

gettare dispositivi atti ad innalzare il grado di sicurezza delle abitazioni . E'attribuito al Servizio sanitario regionale il compito di programmazione delle azioni di promozione di campagne informative e di formazione, rivolte anche alle imprese installatrici e di manutenzione degli impianti domestici, con lo scopo di migliorarne e qualificarne le attività. Tali azioni trovano spazio nel Piano regionale di prevenzione che ne precisa obiettivi, risorse, modalità di attuazione e di verifica e valutazione. All'Osservatorio regionale degli incidenti domestici, la cui istituzione è prevista nella proposta di legge, spetta invece il compito di rilevare i danni subiti anche sotto la soglia di invalidità del 27%, prevista dall'Inail per l'indennizzo del danno”. “Le Aziende Sanitarie Locali sono gli enti promotori delle iniziative volte ad incrementare la sicurezza degli ambienti domestici, attraverso opportune azioni di formazione informazione alle quali, possono concorrere le imprese installatrici di impianti o produttrici di oggetti destinati all'uso domestico e possono partecipare tutti i cittadini in forma individuale o associata. Le tipologie di interventi previste dalla proposta sono: percorsi formativi rivolti a casalinghe ed anche a coloro che svolgono lavoro domestico non a titolo gratuito; progetti relativi a percorsi formativi ed in-

Il portale di Santochirico guarda all’ Ue Il portale internet www.santochirico.it si arricchisce di una nuova sezione, tutta dedicata all’Europa. A presentarla è lo stesso assessore regionale della Basilicata in un post pubblicato oggi sul suo blog. “Mentre la politica italiana (e locale) appare tutta ripiegata su sé stessa, alla ricerca di equilibri, alleanze, leadership, concentrata su questioni che sicuramente non ampliano i nostri orizzonti – scrive Santochirico -, altrove si affermano nuove esperienze di crescita, di innovazione, di stili di vita ed opportunità. In Europa ci siamo entrati nel 1998, grazie a Romano Prodi e Carlo Azeglio Ciampi. L'impresa che agganciò il nostro Paese al treno della moneta unica è rimasta, probabilmente, l’unico grande traguardo raggiunto negli ultimi vent’anni dai governi italiani. Purtroppo, vi hanno fatto seguito molte occasioni perse”. “Al di fuori di certi

orizzonti nostrani – aggiunge il vicepresidente della Giunta regionale lucana -, l’Europa cresce, con un’identità europea che si va delineando e diventando sempre più importante per la vita quotidiana. Da qui l’idea (o, forse, la necessità) di parlare del nostro continente avendo come riferimento innanzitutto l’‘Eurogenerazione”, la prima generazione che vive l’Europa sulla sua pelle. E’ un incoraggiamento a pensare come europei, dando ai cittadini la politica europea, che loro appartiene. Non possiamo continuare a non prendere atto che l'Europa è una comunità strettamente intrecciata sia dal punto di vista economico che politico. Noi tutti subiamo allo stesso modo, in quanto cittadini europei, le conseguenze del crollo economico così come le conseguenze delle nostre reazioni, a Roma come a Parigi, a Stoccolma come a Oporto, a Bruxel-

les, Berlino o Varsavia. Per questo il compito di superare la crisi può essere soltanto un compito comune, che deve avvenire attraverso una analisi d’insieme di questioni come quella dell'emigrazione, della competizione economica, l’ambiente, la cultura”. Ho voluto intitolare questa nuova sezione del portale internet ‘Cartoline dall’Europa’: all’interno vi sono articoli e notizie di attualità, storie di migranti, le opportunità e i bandi dell’Ue. Ma le cartoline dall’Europa sono anche in entrata. Nel senso che vorrei dare spazio alla partecipazione di tutti. Chi è stato in una città europea, può raccontare la propria esperienza, parlare di come si vive o di come funzionano i servizi. Naturalmente – conclude Santochirico -, saranno ben accolti commenti e considerazioni su come vorremmo che le nostre città somigliassero alle altre città europee”.

L’ufficio H della Uil: mancano volontari POTENZA - L’ Ufficio H della Uil di Basilicata ringrazia tutti i volontari del Servizio Civile Nazionale ed in particolare quelli che sono stati assegnati ai non vedenti ( in applicazione dell'art. 40 della legge n. 289/02) che si dedicano con impegno e dedizione a migliorare la qualità della vita di queste persone. Se consideriamo che la maggior parte di loro sono giovanissimi e se guardiamo ai risultati del loro lavoro non è esagerato parlare di “missione”: 1422 volontari che quest'anno sono stati impiegati nei vari progetti nel nostro paese. L'Ufficio H della Uil di Basilicata, tuttavia, nel sottolineare come queste iniziative contribuiscono anche ad aumentare nei gio-

vani il senso civico e di solidarietà incoraggiando il volontariato, deve stigmatizzare i tagli che sono stati attuati e il numero ancora insufficiente di volontari che non riesce a soddisfare la domanda. In particolare, mancano all'appello sulle previsioni iniziali circa 1000 volontari. Dei 2400 previsti solo 1422 sono stati impegnati nei vari progetti ma, quello che scandalizza, è l'uso non sempre adeguato che si fa del servizio civile in generale. Se sommiamo tutti gli enti e le associazioni che, a vario titolo, impegnano i giovani volontari arriviamo a circa 24.000 unità. C'è poi da aggiungere che, a differenza degli altri enti, i non vedenti,

per poter usufruire di un volontario devono versare dalla quota della pensione 93,00 euro. Una duplice sperequazione: migliaia di persone che spesso perdono il loro tempo, penalizzazione economica degli utenti. Un altro aspetto da considerare è il contributo irrisorio che si da a questi giovani il cui assegno, 433,80 euro, per 12 mesi lavorati, è lo stesso dal 2002, malgrado il raddoppio del costo della vita, per non parlare della questione contributiva che presenta carenze drammatiche. L'Ufficio H della Uil di Basilicata, pertanto, chiede non solo che il Servizio Civile venga potenziato ma, soprattutto, che venga indirizzato verso i bisogni reali dei

cittadini, tra i quali i non vedenti dovrebbero avere una priorità assoluta. Perciò rivolge un appello al sottosegretario Giovanardi di tenere in considerazione, nel prossimo bando sul Servizio Civile le esigenze dei cittadini affetti da handicap piuttosto che quelle di Enti ed Associazioni che talora utilizzano questo servizio in modo improprio. Infine, considerato il lavoro che questi ragazzi fanno che sono un esempio di impegno civile in un paese che lo sta smarrendo e una luce nuova per i non vedenti, è necessario procedere ad un incremento del contributo mensile e a risolvere anche la delicata questione contributiva.

Rosa Mastrosimone

formativi per il personale degli uffici tecnici degli enti locali, sulla progettazione e realizzazione degli ambienti e degli impianti domestici; campagne informative di prevenzione e educazione sanitaria; progetti di studio, ricerca, monitoraggio di situazioni di rischio, con particolare riferimento alle categorie più esposte quali donne, anziani, bambini e disabili; iniziative, promosse dalle scuole di ogni ordine e grado e dalle università, in modo autonomo o in collaborazione con le aziende sanitarie; ricerca, sperimentazione e progettazione

di dispositivi e prodotti di largo consumo per la casa, di particolare valore innovativo per la sicurezza domestica. E' prevista, inoltre, un'azione di monitoraggio e di valutazione continua della ricaduta delle iniziative poste in essere attraverso indagini periodiche di tipo qualitativo (cambiamento di abitudini e comportamenti, miglioramento delle strutture abitative e della sicurezza d'uso di elettrodomestici e dispositivi di utilizzo domestico) e quantitativo (riduzione del numero degli incidenti in generale e nelle singole tipologie)”.

Cittadinanza solidale

Spettacolo al Don Bosco

«Nessun ritardo nei pagamenti»

«Quell’acustica l’aveva voluta Travaglio

CON riferimento a notizie di stampa riferite al mancato pagamento del contributo economico mensile ai beneficiari del programma di “Promozione della Cittadinanza Solidale” l'Ufficio Promozione Cittadinanza Solidale ed Economia Sociale Sviluppo Servizi Sociali e Sociosanitari comunica che gli assegni riferiti al bimestre di proroga del programma sono stati inviati a tutti i Comuni della regione nelle giornate precedenti le festività natalizie. Si comunica che la Giunta Regionale nella giornata di Sabato 13 scorso ha deliberato lo stanziamento delle risorse finanziarie che rende possibile il pagamento del contributo economico mensile ai beneficiari del programma di “Promozione della Cittadinanza Solidale” per i mesi di ottobre e novembre scorsi, periodo per il quale fu deliberata la proroga del programma medesimo. Nella giornata di ieri sono stati avviati i procedimenti amministrativi per l'emissione dei mandati. Successivamente, nel più breve tempo possibile, sarà completata la stampa e la trasmissione degli assegni ai Comuni.

SPETT.le redazione, in merito all'ottimo articolo a firma di Lara Dalessandri pubblicato Lunedi 19 Gennaio a pagina 12, ci premeva fare una precisazione in riferimento a quanto scritto alle righe 43 e 44 del pezzo su Marco Travaglio. "...intervallate da una ottima musica di due virtuosi e da brani audio purtroppo non sempre comprensibili per la pessima acustica del teatro." Quanto interpretato come "pessima acustica del teatro nella riproduzione dei brani audio", era invece, un effetto specificatamente voluto e richiesto dalla produzione e dai tecnici di Marco Travaglio. Sull'impianto audio predisposto appositamente in quadrifonia, sono state riprodotte le sonorità tipiche di strumenti anni '70, (arp odissey 2000 e i mini moog) strumenti la cui tecnologia è affidata a oscillatori elettromagnetici che generano sonorità "acide" e volutamente distorte. Quanto all'acustica, si vuole ricordare che in passato il teatro ha ospitato numerosi concerti pop e di musica leggera (per citarne qualcuno i Pooh, Gino Paoli, Biagio Antonacci, Renato Carosone) senza aver mai avuto nessun tipo di problema o lamentela.


Potenza 22

Martedì 20 gennaio 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

La struttura di via Vaccaro, dopo i lavori di messa in sicurezza, potrebbe diventare residenza universitaria

Studenti nell’ex dispensario Bocciato il progetto di una casa alloggio per anziani QUASI non ci si fa più caso, ormai, a quell’edificio che sovrasta parte di via Vaccaro e che della città racconta un pezzo di storia. L’ex dispensario della città ora è praticamente un blocco chiuso, inaccessibile. Ci sono voluti alcuni lavori di messa in sicurezza e “blindatura”: cadente, pericolante e abbandonato, era diventato luogo di “ruberie”. Più volte le forze dell'ordine hanno sorpreso persone all'interno dell'edificio mentre cercavano di rubare fili elettrici, lastre di alluminio, materiale edile da rivendere per pochi spiccioli. Ora, dopo i lavori di messa in sicurezza, con la struttura rinforzata dal cemento armato, almeno non è più un pericolo per quanti vi passano accanto. Ma poi, di questo edificio che è anche patrimonio dei Beni culturali e, dunque, nono si può abbattere, che cosa ne sarà? Secondo un progetto ancora in piedi, lo stabile dovrebbe diventare una residenza per studenti. La titolarità del dispensario è della Provincia di Potenza che di recente ha speso per quei lavori sulla struttura circa 55 mila euro: tetto completamente rifatto, travi rinforzate, solai puntellati e varchi murati. Sono stati lasciate aperte solo piccole fessure per l'aerazione. Quando la ditta vi ha fatto ingresso per iniziare i lavori è stato prima necessario portare avanti una profonda disinfestazione del posto: il lungo abbandono, le tane di animali, il degrado e la folta vegetazione spuntata ormai ovunque lo avevano reso un posto impraticabile. Ora, rimesso in sesto quanto meno reso sicuro per chi risiede o passa nelle vicinanze - sembra ancora valido il progetto per la trasformazione del palazzo in una casa per gli studenti. I ritardi sembra siano stati causati da alcune difficoltà nella divisione degli spazi all'interno del progetto. Fino allo scorso novembre, quando i lavori di ristrutturazione sono stati ultimati, all'ingresso c’era apposto un cartello: “Fabbricato pericolante. Proprietà privata”. Ovvero, della Provincia di Potenza, che lo ha edificato nel 1939. Allora era il Dispensario provinciale antitubercolare. Qualche anno dopo, lo stabile, sempre con destinazione sanitaria, riceve pazienti per la schermografia e le vaccinazioni. Destinazione che dura fino al 1985. La proprietà, poi, passa al comune di Potenza secondo le indicazioni della legge di Riforma del servizio sanitario nazionale del 1978 (secondo la norma i comuni diventano proprietari degli immobili destinati ai servizi igienico-sanitari, con vincolo di trasferimento alle unità sanitarie loca-

L’ex dispensario (foto Andrea Mattiacci)

li). Lo scenario non cambia fino al decreto legislativo del 1992 che rende obbligatorio il trasferimento di proprietà: alle Regioni viene dato mandato di presen-

tare l'elenco degli immobili oggetto di passaggio. Probabilmente non se ne è mai occupato nessuno perchè negli atti catastali c'è un vuoto temporale sulla proprietà del dispensario che

Nuovo sopralluogo del Comune e di Al

Infiltrazioni d’acqua in alcuni stabili di Malvaccaro UN nuovo sopralluogo è stato svolto ieri mattina a Malvaccaro da tecnici del Comune e di Acquedotto lucano che hanno verificato e programmato una serie di interventi legata al deflusso delle acque piovane nella zona adiacente via Stigliani e confinante con i villini di contrada Serra. Il Comune di Potenza è stato rappresentato dai tecnici Nicola Dores, Rocco Messina e Raffaele Stella, Acquedotto lucano invece da Vito Pietrafesa, accompagnato dai suoi più stretti collaboratori. Un precedente sopralluogo è stato svolto nell'area in questione nel corso della settimana scorsa. Gli abitanti del quartiere hanno firmato una petizione presentata al Comune di Potenza circa la condizione di estrema fatiscenza degli impianti fognanti della zona, apparsi agli occhi dei residenti in evidente degrado strutturale. I rappresentanti dei 354 alloggi di Malvaccaro hanno evidenziato problemi strutturali della zona, dove l'acqua deborda dai chiusini e dagli impianti fognanti creando non pochi problemi agli abitanti del rione. Al summit tecnico ha preso parte anche il consigliere comunale Antonio Pesarini. L'ispezione dei tecnici si è svolta nella zona alta di via Stigliani che confina di fatto con i villini di Contrada Serra, alle prese con evidenti problemi idrici, relativamente alla rete fognaria. In

buona sostanza le parti hanno convenuto di presentare una relazione di progetto relativa agli interventi da compiere nella zona. Il progetto sarà presentato al Comune da Antonio Pesarini e verte sulla differente modalità di transito delle acque bianche che di fatto dovranno bypassare gli edifici di via Stigliani seguendo un percorso alternativo e dunque più consono alle aspettative dei residenti della zona. Sia gli abitanti di Malvaccaro che i residenti dei villini di contrada Serra, edificati nel dopo terremoto hanno espresso vivo compiacimento per il summit svolto ieri mattina da Comune e Acquedotto lucano nella zona a nord di Malvaccaro. I quattro tecnici hanno manifestato l'intenzione di attivare tutte le reti e le strutture tecniche a propria disposizione pur di risolvere un problema che stava di fatto assillando la comunità di Malvaccaro e contrada Serra. Le acque bianche nel corso degli ultimi mesi, anche a causa delle abbondanti precipitazioni temporalesche abbattutesi con violenza sul capoluogo hanno intasato la rete fognante, creando non pochi problemi agli abitanti, che hanno segnalato per tempo le pessime condizioni idriche e igieniche della zona, ottenendo i due incontri con il Comune e Acquedotto lucano, in pochi giorni. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

va dal 1985 al 1999. Solo 10 anni fa una transazione mette fine a un lungo contenzioso tra azienda sanitaria e Provincia sugli immobili di proprietà dei due enti. Il dispensario è uno

degli oggetti della contrattazione: a quella data la proprietà risulta essere dell'azienda sanitaria, ma nessuno si era preoccupato di trascriverla in atti. Con la transazione tra le due istituzioni la proprietà passa definitivamente alla Provincia che si trova però a fare i conti con uno stabile che non versa nelle migliori condizioni. La collocazione, a due passi dal parco di Montereale, a pochi metri dal centro, è “interessante”. E' del 2001 un bando ministeriale che mette in piedi un programma sperimentale di edilizia residenziale per anziani, per la costruzione di alloggi attrezzati da concedere in locazione a canone agevolato. Il finanziamento è a fondo perduto per una quota pari al 90 per cento per ogni progetto finanziato. La proposta arriva da Provincia, Comune e l'agenzia di Sviluppo sapori lucani, (una spa a partecipazione pubblica legata al patto territoriale omonimo, ora in liquidazione) che siglano un protocollo di intesa per la realizzazione del progetto da far concorrere a quei finanzia-

menti. Si chiama “Parco delle esperienze” e prevede la realizzazione di uno stabile di 7 piani e 2.000 metri quadri di superficie complessiva, tra unità abitative e servizi, compresi palestra, biblioteca e ambulatorio. L'ipotesi di realizzazione prevede una spesa di circa 2 milioni e 800.000 euro. Seguono alcune polemiche tra gli enti sulla concessione di un suolo, poi la presentazione del progetto che, però, non sarà nell'elenco dei vincitori secondo la graduatoria ministeriale pubblicata nel 2003. Risalgono al novembre 2006 i primi annunci sulla ristrutturazione dell'immobile per cui, appunto, si individua un progetto di recupero con la realizzazione di una residenza per studenti universitari. I lavori sono previsti nel piano triennale di opere pubbliche, stilato un paio di anni fa, per un importo di 1 milione e 500.000 euro. Non resta che attendere il varo definitivo del progetto, per quel palazzo che di storia cittadina ne ha attraversata un bel po’. Sara Lorusso potenza@luedi.it

STORIE DI INCIVILTÀ Scatoloni contenenti farmaci abbandonati in viale Dante Scatolini di farmaci buttati a terra nei pressi dei cassonetti di viale Dante

(foto Mattiacci)

SCATOLONI contenenti farmaci di ogni tipo sono stati presi e buttati, da ignoti, ai piedi di alcuni cassonetti che si trovano in viale Dante nei pressi della chiesa di Sant’Anna e San Gioacchino. Gli scatoloni su cui è impressa anche la scritta “Aiuti umanitari” sono stati presi e lasciati per terra piuttosto che essere portati negli

appositi contenitori per la raccolta farmaci che sono presenti in tutte le farmacie del capoluogo. Non solo non si tratta di uno bello spettacolo quando anche di un atto irresponsabile visto che non è dato sapere di che farmaci si tratti. Potrebbero anche essere scatoloni con farmaci pericolosi per la salute dei cittadini.


Potenza

Martedì 20 gennaio 2009

Sul social network è sorto il gruppo “Liberate Sofia!” a sostegno della piccola

Bimba sottratta ai genitori, appello su Facebook «LIBERATE Sofia!». E’ l’appello rivolto da qualche centinaia di genitori di una scuola elementare di Potenza, la “XVIII agosto 1860”, al Capo dello stato e al ministro della giustizia, per far tornare Sofia, 8 anni e mezzo, ora ospite in una struttura protetta, a casa. Lo stesso appello – indirizzato anche all’attenzione del Csm e del Tribunale per i diritti dell’uomo di Strasburgo – appare anche su Facebook e ha già trovato 136 sostenitori. Questi i fatti: lo scorso 12 gennaio, su disposizione del Tribunale per i minorenni di Potenza, la polizia preleva da scuola (la stessa dove i genitori dei suoi compagni si sono mobilitati), senza avviso, la bambina e la conduce in un istituto di suore della città lucana. Sofia, al centro di un annoso contenzioso fra i genitori separati, viene così

sottratta alla madre, fino ad allora genitore affidatario. Da subito la donna, Marilena Cammarota, fondatrice del gruppo su Facebook, protesta: afferma di non essere stata informata della decisione del tribunale e denuncia le modalità con cui è stata eseguita l’ordinanza del tribunale datata 28 novembre 2008. «Dalla mattina del 12 gennaio – dicono i sostenitori di “Liberate Sofia!” – la bambina non può vedere né sentire il padre e la madre, le amichette e nessun altro componente della famiglia e della sua vita affettiva. È una reclusa». Sofia, secondo quanto afferma la mamma, va a scuola ma segue orari diversi: «entra più tardi, esce prima. Conduce una vita da diversa. E non sta bene. Venerdì scorso un medico l’ha vista, ha detto che è depressa. A mia madre, che l’ha vista,

Il Palazzo di giustizia di Potenza (foto Andrea Mattiacci)

ha chiesto, “cosa ho fatto?”». «La struttura in cui si trova è buona, sono certa – prosegue Cammarota – che dal punto di vista fisico non le manchi nulla ma non capisce perchè è lì». La nonna di Sofia ha chiesto l’affida-

mento della piccola. Il Tribunale dovrà esprimersi. «Se la richiesta sarà accolta – assicura la mamma – io mi atterrò alle indicazioni del tribunale, non mi avvicinerò alla bambina. Ma chiedo che torni a casa».

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I carabinieri hanno arrestato un ventunenne

Forza la saracinesca di un bar e ruba i soldi da una slot machine FORZA la porta d’ingresso di un bar e ruba il contenuto della gettoniera di slot-machine. I carabinieri della compagnia di Potenza, coordinati dal capitano Pantaleone Grimaldi, a seguito di un danneggiamento che aveva interessato un bar del capoluogo, avevano pianificato una serie di servizi tesi alla prevenzione e repressione della specifica attività criminale. Intorno alle 5, l'attenta attività di controllo del territorio ha dato finalmente i suoi frutti. I carabinieri del nucleo radiomobile, infatti, hanno arrestato G.C., incensurato di 21 anni per furto aggravato e danneggiamento. Il giovane è stato sorpreso all’interno di un bar del capoluogo, mentre asportava il contenuto in denaro di una gettoniera di alcune slot-machine. inutile il suo tentativo di fuga.

Il malfattore, servendosi di arnesi atti allo scasso, ritrovati ancora sul luogo del reato e sottoposti a sequestro, ha divelto la saracinesca e la porta d'ingresso dell'esercizio commerciale. Tratto in arresto il giovane è stato associato alla casa circondariale di Potenza.

Il progetto di riqualificazione della Aulenti al centro di pareri sempre più discordanti

Una piazza che fa ancora discutere E anche l’architetto Grimaldi sostiene che non bisogna sbagliare IL futuro di piazza Mario Pagano, almeno che non ci siano ripensamenti da parte dell'amministrazione comunale, dovrebbe essere oramai deciso, nel frattempo, ricercando tra le tante idee e i progetti che sono stati presentati negli ultimi anni, c'è anche un libro che è stato realizzato dall'architetto Vito Grimaldi, professore presso l'istituto tecnico per geometri di Potenza, il quale, nel biennio 1996-1997, in collaborazione con i suoi alunni ha presentato una serie di progetti di riqualificazione urbana. Tra i tanti anche uno che riguarda la piazza del Prefetto. Con grande lungimiranza gli studenti affrontarono sia il tema della riqualificazione superiore che quella della progettazione di un parcheggio sotterraneo. All’interno del libro “Progetti di riqualificazione urbana nella città di Potenza”, sono presenti anche progetti che riguardano la torre Guevara, lo stadio Viviani e la scuola media Torraca. Il recupero del centro storico viene individuato come uno dei primi obiettivi da raggiungere. Il libro tenta infatti di ripercorrere anche la lunghissima e incredibile storia del piano particolareggiato della zona più antica, una storia fatta di tanti tentativi e altrettanti fallimenti, iniziata nel 1970 e conclusasi solo da pochi anni. Le parole dell’architetto Grimaldi che fanno da cappello al paragrafo dedicato alla lettura dell’evoluzione urbanistica del capoluogo, a distanza di oltre dieci anni, sembrano purtroppo ancora di grandissima attualità. «Già troppo nel passato si è sbagliato, già troppe mutilazioni ha dovuto sopportare il nostro centro storico mille volte sfregiato in nome di un risanamento che spesso ha nascosto speculazioni o arroganze di gruppi economici troppo forti». Il progetto che riguarda la piazza più grande della città parte proprio dalle considerazioni che hanno portato alla sua creazione nei primi dell’800. Risvegliare nei cittadini la coscienza e la valenza del centro storico come patrimonio collettivo, favorire le funzioni vitali e le interrelazioni e infine di donare a questa zona un ampia visibilità. Negli anni novanta la piazza era un vero e proprio parcheggio a cielo aperto, l'esigenza fortemente sentita dagli alunni è ricaduta quindi immediatamente sull'idea di un parcheggio sotterraneo. Con ingresso da via del Popolo, tra il palazzo Ina e quello delle Generali, dove attualmente c’è una fontana abbandonata in un vicolo chiuso,

Il sindaco a confronto con i cittadini IL futuro di piazza Mario Pagano sarà al centro di un incontro tra sindaco e cittadini. Incontro durante il quale saranno ascoltati cittadini e associazioni. A loro, poi, sarà illustrato il progetto direttamente dai redattori. Per quanto riguarda «l’ipotesi di parcheggio ha spiegato Santarsiero - è appena il caso di evidenziare che mai nessun progetto è stato presentato all’amministrazione comunale tenuto conto di una serie di problematiche comprese la sicurezza e la viabilità». Per quanto riguarda il concorso di idee bandito dal Comune negli anni ‘90 nessuno dei 25 progetti presentati per la piazza prevedeva l’ipotesi di un parcheggio. Un solo progetto prevedeva una ipotesi di collegamento tra la stazione e via dell'Unicef con attraversamento sotterraneo della città e parcheggio sotterraneo a quota di circa meno 40 metri da piazza Mario Pagano con collegamento in ascensore per il centro».

Due immagini del progetto a cura del professore Vito Grimaldi

e con uscita al disotto della prefettura, in via IV Novembre, all'altezza dell'ex cinema Ariston. L'intervento prevedeva lo svuotamento della piazza e la costruzione di un parcheggio su cinque livelli per un totale di 240 posti macchina. Un grande parcheggio, che non metterebbe in discussione per nessun motivo l'utilizzo di tutti gli altri realizzati in periferia, che sarebbero certamente offerti ad un prezzo ridotto rispetto a questo in pieno centro. Una struttura come questa potrebbe offrire a tutti i residenti la

possibilità di avere un posto dove tenere la propria autovettura a pochi metri da casa, dando certamente un contributo notevole al miglioramento della qualità della loro vita quotidiana. Potere affittare un posto macchina in una zona così centrale, tenendo in considerazione che un garage in questa zona può arrivare a costare anche ottantamila euro, sarebbe anche un notevole affare per la ditta che decidesse di prenderlo in gestione o meglio ancora di realizzarlo. Alessandro Galella potenza@luedi.it

Stanziati 4,5 milioni di euro per parcheggi sulla fondovalle IL Comune di Potenza ha investito 4,5 milioni di euro per realizzare un parcheggio sulla fondovalle, «in vista dell’apertura del collegamento Cocuzzo-Portasalza, a servizio del centro storico, che si somma ai parcheggi già in uso,

collegati alle due scale scale mobili, via Mazzini-Centro storico e viale Marconi-Centro storico». Lo ha annunciato, in una nota dell’ufficio stampa del Comune, il sindaco del capoluogo di regione,Vito Santarsiero.


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Potenza

Martedì 20 gennaio 2009

Da campo di calcio a campo da arare

ANTICA OSTERIA MARCONI

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AL DUOMO

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MIMI’

0971-37592

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0971-411661

FILO D’ORO

0971-59245

LA TETTOIA

0971-24123

TAVERNA ORAZIANA 0971-34044 ISUCCIO

0971-471312

AMBROSIA

0971-34501

LA PRIMULA

0971-58310

AL NORD

All’avvocato più dolce e tenebroso. Buon compleanno. Le colleghe delle Fal (meno qualcuna ).

0971-480025

AL POGGIO

0971-472137

BACCO

0971-410220

FUORI LE MURA

0971-25409

LA FATTORIA

0971-34680

LE ARCATE

0971-51465

MOZART

0971-441295

NINFE

0971-51465

LE ARCATE

0971-51465

PANE

Volti di donne PROSEGUE fino al prossimo 2 febbraio, nel museo archeologico “Dinu Adamesteanu”, la mostra documentaria “Volti di donne e ritratti di Paesi nel terzo millennio” di Silvestro Lazzari. La mostra è un omaggio che la Commissione Regionale per le Pari Opportunità tra Uomo e Donna ha voluto riservare alle donne, testimoniando realtà e culture diverse ed utilizzando alcuni suggestivi scatti fotografici di Silvestro Lazzari. Le testimonianze fotografiche, realizzate dall'autore, rappresentano una sintesi di momenti di incontro, di riconoscimento degli altri e di interpretazione di realtà molto distanti dalla nostra. Lo strumento utilizzato, il ritratto, consente di offrire un sapore ed un significato alla personalità individuale, fissando tratti non solo somatici, ma soprattutto esistenziali e caratteriali delle donne incontrate in vari Paesi extraeuropei. La macchina fotografica ha consentito di gettare dietro le quinte uno sguardo indiscreto, ma rivelatore di realtà umane dissimili, scoprendo al tempo stesso un mondo femminile indaffarato, sottomesso, operoso, emarginato, materno, dignitoso, povero, ma spesso con lo sguardo rivolto al futuro dei propri figli e del proprio Paese. La mostra sui “Volti di donne” è stata inaugurata lo scorso 19 dicembre e chiuderà i battenti il prossimo 2 febbraio.

Piccole tragedie minimali IL PROSSIMO 29 gennaio, con sipario alle ore 21, all’interno del cartellone della stagione teatrale “Voglia di Teatro Ripensamenti”, si terrà “Mamma - Piccole Tragedie Minimali”, di Annibale Ruccello. Lo spettacolo, con Rino Di Martino e la regia di Antonella Morea si compone di quattro monologhi dove mamme malefiche raccontano fiabe, ma via via si trasformano in figure irrimediabilmente corrotte dai mass-media. Una folla di donne attorniate da ragazzini nelle cui conversazioni si confondono messaggi personali, echi televisivi, slogan di rotocalchi. Spesso la pubblicità si sovrappone alle confidenze e le telenovelas alla sfera privata. Un procedere di deliri verbali fondati sulla contaminazione del linguaggio. La ritualità e il mondo popolare saranno il motore della messinscena, con l’ambiguo maschile/femminile che esprime il carattere tragicomico dei personaggi.

E PEPERONCINO

FARMACIE TURNO NOTTURNO 20 GENNAIO Perri piazza Matteotti, 12 0971-21148 TURNO FESTIVO PRONTO SOCCORSO Guardia medica Polizia San carlo

AMBULANZE Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica Croce verde Croce rossa

0971-612694 0971-444228 0971- 445041 0971- 23800 0971- 411510

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TRE MARI

0971-56032

•Difensore civico comunale 0971-415150 •Federconsumatori 0971-34444 •IL 22 GENNAIO Potenza, Aula magna, ore 20.30 “LA CITTA’ DI DIO” Proiezione del film di F. Meirelles

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•FINO A OGGI Potenza, Galleria Tekné “INDAGINE IN UN MONDO NUOVO” Mostra di Octavio Floreal

•Acu -Ass. consumatori utenti 0971-22308

•IL 29 GENNAIOI Potenza, Biblioteca provinciale, ore 18 “ARTE e DISABILITA’” Proiezione del film “Stepping out” •FINO AL 28 FEBBRAIO Potenza, Pinacoteca provinciale, ore 18 “GIACOMO DI CHIRICO” Mostra a cura di Isabella Valente

0971-411144 •Adoc Basilicata 0971-46393 - 46390

•Consultorio via P.Petrone 0971-51520 •Consultorio corso Umberto I, 22 0971-26385 •Cif (Centro italiano femminile) 0971-69169 •Telefono amico 199284284 •Telefono Azzurro 0971-19696 •Telefono Donna 0971-55551

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Sala 5 Australia 17.30 - 21

Sala 2 Viaggio al centro della terra 17.30 - 19.30 - 21.30 Sala 3 Yes man 18 - 20.15 - 22.30 Sala 4 Madagascar 2

Sala 6 Beverly Hills chihuahua 16.30 - 18.30 - 20.30 22.30 Sala 7 Immago mortis 18 - 20 -22 •DUE TORRI• Sette anime 19 - 21.15

Biblioteca NAZIONALE 0971-54829 Orario 8.30 - 13.30 / 14 -19 Biblioteca provinciale 0971-305013 Orario 9 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "Museo delle antiche Genti di Lucania" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia


Potenza Crisi dell’auto I dipendenti hanno interrotto lo sciopero

Martedì 20 gennaio 2009

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Per Sud, dal Nord arriva un misterioso salvatore CAMBIA il destino della «Per Sud srl», una delle tante aziende lucane che si trova a dover fare i conti con la crisi del settore auto. All'orizzonte spunta un nuovo soggetto imprenditoriale che, a detta dei responsabili aziendali, è disposto ad offrire lavoro a tutti i 42 dipendenti dello stabilimento di Tito Scalo che produce profilati in ferro e acciaio (laminati per autovetture che servono a rinforzare le portiere delle macchine). Se n’è parlato ieri in Confindustria in un incontro sindacale. Mistero, per ora, sull'identità dell'investitore. L'unica cosa certa è che si tratta di una multinazionale del Nord, leader in Europa nel settore della produzione di laminato. In estate si erano «fatto avanti» il «gruppo Stola», leader nel settore dell'engineering, della progettazione, della produzione e della costruzione di prototipi e concept-car, di cui però, al momento, pare che si siano perse le tracce e il «gruppo Cln», tra i leader italiani nella distribuzione di laminati piani. L'azienda ha dichiarato di aver attivato le procedure per l'operazione dell'affitto del ramo d'azienda. «Il ricorso alla procedura

L’incontro di ieri in Confindustria

sindacale (art. 47 L .428/90) di concordato preventivo per l'attivazione dell'affitto - si legge in una comunicazione inviata qualche giorno fa alle Rsu aziendali da parte dei vertici della “Per Sud srl” - si rende necessaria in quanto la società ha subito gli effetti della recente crisi settoriale che ha compromesso il volume degli affari e delle vendite nel settore dell'automotive e del relativo indotto. Ciò ha comportato una situazione di tensione finanziaria e di crisi di liquidità. Tale procedura

dovrebbe permettere, non solo di garantire il totale pagamento dei debiti aziendali cosiddetti privilegiati (dipendenti inclusi), ma anche di garantire una consistente percentuale a favore dei creditori chirografici (fornitori), unitamente alla salvaguardia dell'avviamento aziendale». Al momento tutti i lavoratori della «Per Sud srl» beneficiano della cassa integrazione ordinaria. La tredicesima è stata pagata qualche giorno fa e, entro la fine di Gennaio,

l'azienda pagherà 500 euro ad ogni dipendente come anticipo della mensilità. «Fino a venerdì scorso tutti i lavoratori erano in sciopero - hanno affermato Salvatore Troiano, della Fim-Cisl e Carmine Pastore della Fiom Cgil - ma da ieri 18 persone sono tornate a lavoro. Tutti ci rendiamo conto del disagio che la chiusura dello stabilimento crea, anche perché siamo diretti fornitori della Fiat e terzisti per altre importanti aziende, quali “Lasme 2”, “Gruppo Proma”, “Itca”, “Lasim” e “Thyssen Group”. Siamo consapevoli degli sforzi che l'azienda sta facendo per la salvaguardia del patrimonio aziendale e di tutti gli attuali livelli occupazionali. Il nostro obiettivo prioritario rimane quello di tutelare tutti i lavoratori, nella speranza che il nuovo progetto industriale sia valido e duri nel tempo». I tempi per la conclusione della procedura dell'affitto del ramo d'azienda non dovrebbero superare i 40 giorni. Tra 15 giorni, comunque, è previsto un nuovo incontro tra l'azienda, le parti sindacali e Confindustria per fare il punto sullo «stato dell'arte» della trattativa. Anna Maria Calabrese

Tutti i partecipanti alla riunione di ieri

Provincia, oggi seduta di consiglio UN nuovo piano per le Comunità montane: anche di questo si tratterà nella seduta di consiglio provinciale di oggi alle 10.30 nella sede di piazza Pagano. IFra i punti all'ordine del giorno, la riprogrammazione delle somme della Comunità montana “Val Sarmento”, la riduzione dell'imposta provinciale di trascrizione (Ipt) e l'approvazione dei rendiconti di gestione dell'Apof-il dal 2004 al 2007. Inoltre, saranno discussi sei ordini del giorno, quattro dei quali presentati dal consigliere provinciale Vincenzo Giuliano (Udc) sul rilancio della

questione meridionale per un federalismo fiscale condiviso, la richiesta di commissariamento del Consorzio di bonifica dell'Alta Val d'Agri, l'istituzione della corsa bus Marmo Platano-Melandro-Piana del Sele per l'intero anno e di un tavolo contro lo screening sul territorio di Satriano e del Melandro da parte dell'Eni. Gli ultimi due odg sono stati presentati dalla consigliera Rosaria Vicino (Pd) sull'abolizione del bollo auto e dell'Irap e dal consigliere Antonio Caivano (Psdi) sull'assegnazione di locali alle associazioni richiedenti.

Una manifestazione voluta dall’amministrazione comunale

Quando l’arte è memoria “Le atmosfere di Santa Maria” di Simona Ragnolini. a destra Lerra (in piedi) e Santarsiero (Foto A. Mattiacci)

IERI si è svolta la premiazione ufficiale dei vincitori del Primo Premio culturale “Potenza Storica” presso la sala dell’Arco del Palazzo di Città. Il concorso bandito dalla Presidenza del Consiglio Comunale e dalla quarta commissione consiliare prevedeva l’invio di opere inedite relative alla cultura, alla sto-

Tutti i premiati del concorso “Potenza storica”

ria e alla tradizione della nostra città nell’ intento di “restituire ai potentini il senso d’identità” come suggerisce Franco Corrado, membro della giuria insieme al professor Antonio Lerra, ed al presidente Pietro Campagna. La giuria ha accolto le composizioni dividendole in tre sezioni:la prima sezione dedicata a lavori di narrativa o

saggio letterario, la seconda dipinti o fotografie e la terza video in vhs o dvd. La risposta della città al bando di partecipazione è stata numericamente scarsa ma di ottima qualità. Nel settore narrativa o saggio letterario sono stati premiati i seguenti lavori: primo classificato “Potenza Spagnola” di Marilena

De Cunto, secondo “Michele Giacomino” di Anna Rosa Tatiana Simone e terzo “Zi Giovann, na foglia e doje fumar” di Umberto Rofrano. Nell’ambito fotografie e dipinti la classifica è la seguente: primo classificato “Le atmosfere di Santa Maria” di Simona Ragnolini, secondo “L’albero della vita ,vita quotidiana in via Ciccotti” di Nicola Santagata, e terzo classificato “Quanta Fede”di Cristina Ferrara. Il primo posto della narrativa “Potenza Spagnola”diMarilena De Cunto è una raccolta di alcuni statuti cittadini risalenti al 1579 periodo in cui la nostra città era sottomessa ai vicerè iberici. Il secondo premio “Michele Giacomino”è un lavoro dedicato alla vita e alle opere dell’artista lucano nato il Basilicata nel 1862 e morto in messico nel 1938. “Zi Giovann, na foglia doje fumar” è un racconto autobiografico dell’autore scritto in dialetto potentino e in italiano che prendendo spunto dalla lavorazione di una

foglia di granone dalla quale si ricavavano due sigarette narra il vissuto di personaggi reali in un’ambientazione potentina di secondo dopoguerra. Nella sezione dipinti e foto il primo premio di SimonaRagnolini ritrae le statue della fontana della villa di santa Maria anche qui in maniera autobiografica. “L’albero della vita,vita quotidiana in via Ciccotti”è una fotografia in negativo della parete della Caserma Lucana sulla quale sono riflessi in modo suggestivo un bambino ed un albero “Quanta Fede” è un’ironica fotografia della statua del Santo Patrono San Gerardo avvolto da una sciarpa rosso.blu. La giuria tutta ed il sindaco hanno chiuso l’evento assicurando una seconda edizione del concorso nella speranza di una maggiore partecipazione soprattutto giovanile che risvegli nei cittadini l’orgoglio di vivere in una città culturalmente “non indifferente”. Mariantonietta Risola

IL CONVEGNO

Le prospettive della scuola Il Pd s’interroga sul futuro QUAL E’ e soprattutto esiste un futuro per la scuola a partire dalla città di Potenza? E’ la domanda che ha posto il Partito democratico della città che ne ha tirato fuori un convegno svoltosi nei giorni scorsi . Lo fa sapere il coordinatore cittadino del Pd, Giampaolo Carretta. Riporta Carretta: «Il sindaco Vito Santarsiero ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa presa dal partito della città che, attraverso il segretario cittadino Gianpaolo Carretta, ha voluto focalizzare l'attenzione su un tema di stringente attualità». Lo stesso Carretta riporta di aver rimarcato le motivazioni che hanno portato all'incontro, evidenziando il percorso di costruzione dell'iniziativa attraverso una

serie di riunioni tenute con le associazioni e le organizzazioni sindacali, un percorso che continuerà ad essere seguito per ulteriori attività da condividere. Il deputato Maria Coscia, responsabile nazionale settore scuola del Partito Democratico, ha concluso i lavori con un ampio e dettagliato intervento attraverso cui ha delineato il lavoro costante svolto in Parlamento, il raccordo con il mondo scolastico ed ha sottolineato la necessità di raccordarsi con i genitori in questa fase che precede le iscrizioni per il nuovo anno scolastico; ha quindi accennato ai ricorsi, al referendum abrogativo ed alla proposta di legge di iniziativa popolare a cui si sta lavorando, d'intesa con i sindacati e le associazioni professionali degli insegnanti. C’erano dirigenti scolastici, docenti dei

Un’aula scolastica deserta: immagine simbolica sul futuro della scuola

diversi ordini e gradi di scuola, studenti, parlamentari, consiglieri comunali, provinciali, regionali e dirigenti del Pd - presente il segretario regionale Piero Lacorazza - ha affollato la Sala Minerva dove, subito dopo le relazioni di Giuseppe Messina e Franco Galgano, si è sviluppato un

ampio dibattito a cui hanno contribuito le associazioni professionali Aimc e Cid, i sindacati Flc Cgil e Snals, , i Dirigenti Scolastici del Coordinamento cittadino del 1° ciclo, studenti del Liceo Classico e dell'Istituto d'Arte, educatori dei Convitti, l'Ufficio Scolastico Regionale.


Martedì 20 gennaio 2009

26 Anzi La caduta di grossi massi ha fatto sì che la strada venisse chiusa al traffico

Frana in località Fiumarella L’arteria facilita il collegamento di tre comuni ANZI - La Val Camastra ha confermato, ancora un volta, un triste primato: quest’area dell’entroterra potentino, distante una trentina di chilometri dal capoluogo regionale, è martoriata da sempre da vasti smottamenti che penalizzano la precaria viabilità esistente. Dopo la frana di contrada “Fosso scaranfone” a Laurenzana, di cui ci siamo occupati a più riprese nel corso degli ultimi anni sulle colonne del “Quotidiano della Basilicata”, le recenti precipitazioni a carattere piovoso hanno causato la caduta di enormi massi in una zona rurale del comprensorio della Val Camastra, ubicata tra i comuni di Anzi ed Abriola. Infatti, in località “Fiumarella” di Anzi, ed esattamente su un’arteria che congiunge, in breve tempo, il centro abitato di Abriola con Laurenzana, alcune contrade anzesi e la strada provinciale 32 “Camastra” (importantissima per raggiungere la statale “Basentana”), sono letteralmente franati al suolo grossi massi (misti a terriccio) che impediscono la circolazione. Il tratto viario in questione, inoltre, è l’unico che, in tempi rapidi, unisce i quattro comuni della Val Camastra, ovvero Abriola, Anzi, Calvello e Laurenzana. Ora, a causa di questo vasto smottamento della lunghezza di un centinaio di metri, l’arteria è completamente inaccessibile. Infatti, anche un cartello indica la chiusura della strada in prossimità dell'imbocco per il percorso

Servizi sociali Attivato servizio sms

Alcune immagini della frana

viario che muove verso “Fiumarella” di Anzi. Già in passato questa strada era stata colpita da diverse frane. Ed, infatti, per far fronte agli smottamenti furono sistemati diversi gabbioni di protezione sulle pareti rocciose adiacenti all'arteria

stradale. Ma non è bastato. Gli enormi massi che si sono staccati dal costone hanno divelto i gabbioni, franando sull'intera carreggiata sottostante. Diversi cartelli stradali indicano il pericolo della frana, che potrebbe ul-

Avigliano, festa in onore di San Sebastiano AVIGLIANO - Oggi pomeriggio alle 17.30, la Società di mutuo Soccorso fra gli operai di Avigliano (Soms) rinnoverà la manifestazione religiosa e civile in onore di San Sebastiano, protettore del sodalizio aviglianese e Santo Patrono dei Vigili urbani d’Italia. Novità di questa edizione la presenza delle Società di mutuo soccorso ancora operanti in Basilicata e di delegazioni delle amministrazioni comunali e dei Vigili urbani sedi di Mutuo soccorso. Il programma della manifestazione prevede il raduno davanti alla sede della Società di mutuo Una veduta di piazza Gianturco Soccorso, in corso Gianturco dei soci, di rappresentanti delle Soms lucane e di delegazioni dei avrà come obiettivo anche quello Vigili urbani in alta uniforme dei di «richiamare l’attenzione delle Comuni partecipanti, insieme ai istituzioni su associazioni secolarispettivi sindaci, che muoveran- ri, poco conosciute dal “grande no, “scortati” dai gonfaloni delle pubblico”, che, occorre ricordare, Soms e delle amministrazioni co- hanno svolto un ruolo essenziale, munali, alla volta della Basilica sopperendo alla mancanza di Pontificia Minore Santa Maria qualunque forma di Stato sociale del Carmine dove sarà celebrata e contribuendo alla crescita socio-culturale dell’Italia pre e post la Santa Messa. Per gli organizzatori, l’evento unitaria»

teriormente ingrandirsi nei prossimi giorni. Infatti, al momento, soltanto in un tratto della strada di “Fiumarella” di Anzi, i massi hanno sradicato i gabbioni di protezione, ma il rischio è che potrebbero cedere anche in altri punti.

L’arteria è stata chiusa al transito, ma abbiamo constatato che su una delle due corsie (quella sgombra dai massi) le automobili circolano, pur essendo altissimo il rischio di nuove frane. Donato Pavese potenza@luedi.it

AVIGLIANO - L’amministrazione comunale ha avviato, in via sperimentale un nuovo servizio gratuito attraverso il quale sarà possibile ricevere sul cellulare o sulla casella di posta elettronica le più importanti notizie e le informazioni che riguardano prevalentemente l’area tematica dei servizi sociali. Lo hanno fatto sapere, in un comunicato stampa, il sindaco Domenico Tripaldi e l’assessore alle Politiche sociali, Ivan Vito Santoro. «Il servizio è stato attivato dall’amministrazione per offrire ai cittadini una modalità d’informazione pratica, veloce e completamente gratuita (indipendentemente dal gestore di telefonia mobile, dal tipo di telefono cellulare utilizzato e dal numero di sms trasmessi dal Comune)». «Per l’iscrizione – proseguono Tripaldi e Santoro – basterà compilare il modulo di iscrizione in distribuzione presso l’ufficio socio-assistenziale del Comune di Avigliano. Tale iniziativa, rientrante nel cosiddetto E-government, ha lo scopo di ridurre la “distanza” tra l’amministrazione e i cittadini rendendo più facile ed immediata la fruizione dei servizi sociali offerti. Nell’ambito di tale progetto l’amministrazione conta, nei prossimi mesi, di ampliare il servizio offerto ai cittadini coprendo anche le altre “aree” di intervento del Comune: viabilità; lavori pubblici; istruzione, sport; cultura».

Pietragalla Nella parte antica del paese inaugurato il museo della civiltà contadina

Il centro fulcro dell’associazionismo PIETRAGALLA - In questi ultimi mesi il centro storico di Pietragalla è ritornato ad essere il fulcro del paese dal punto di vista dell'associazionismo locale e della cultura cittadina, grazie alla presenza di varie strutture che hanno consentito la rivitalizzazione dell'area, permettendo in tal modo sia ai cittadini locali che alle persone provenienti da altre città di frequentarlo. Difatti nella parte antica del paese, che poi corrisponde alla zona geograficamente più alta di Pietragalla, nel corso del 2008 è stata inaugurata la casa-museo della civiltà contadina pietragallese che con il passare del tempo riceve l'apprezzamento di tanti visitatori. Nello stesso fabbricato, che poi è l’antico palazzo MuscioMessina, è ospitata altresì la sede della Pro Loco che svolge un’attività importante nell'organizzazione di eventi e manifestazioni così come ha trovato ospitalità la biblioteca comunale che presenta al suo interno migliaia di testi letterari. A poche centinaia di metri invece, in via Municipio, 8 che si trova nelle adiacenze di piazza Maggio, all'interno della vecchia sede comunale, sono ospitate varie strutture

cittadine, come l’associazione di volontariato, il gruppo bandistico “G.Pafundi - Città di Pietragalla”, l’associazione “Pesca sportiva Alto Bradano”. Tutto ciò naturalmente è stato possibile in quanto la locale amministrazione civica ha messo a disposizione dei siti che sono stati ristrutturati e hanno consentito così alle associazioni di porre le basi solide per svolgere delle attività, programmandole in maniera adegua-

ta, così come sta avvenendo in questi mesi con una serie di manifestazioni che coinvolgono tanti cittadini. In definitiva si è consentita la rivalutazione del centro storico, che così come in tanti altri paesi, è soggetta a un continuo spopolamento a favore delle nuove aree abitative poste nelle aree periferiche del paese. Antonio Bevilacqua potenza@luedi.it


Martedì 20 gennaio 2009

27 Piano di dimensionamento scolastico: l’intervento di Rocco De Grazia (Pd di Calvello)

«Una vittoria per la comunità» Per il 27 è prevista la discussione in consiglio regionale CALVELLO - Il prossimo 27 gennaio in consiglio regionale - salvo gli ormai consueti cambiamenti - si dovrebbe discutere del Piano di dimensionamento scolastico che, in molti comuni della Provincia di Potenza, sta provocando davvero moltissime polemiche. Tutto nasce dalle nuove norme previste dalla Riforma Gelmini, che porta a 300 il numero di alunni necessari per avere una dirigenza scolastica. Sulla vicenda interviene oggi il componente del coordinamento comunale del Pd di Calvello, Rocco De Grazia, secondo il quale «L’epilogo positivo dell’impugnazione del Piano di dimensionamento scolastico, discusso nei giorni scorsi in una seduta congiunta dei consigli comunali di Anzi, Calvello e Laurenzana, con l’accoglimento della richiesta che prevede l’istituto di Calvello accorpato a quello di AnziLaurenzana, anziché di Corleto è stato rivendicato da diversi “padri”, alcuni dei quali, orientando il tiro sul centro-sinistra, hanno infilato nella vicenda illazioni gratuite e strumentali». «Il merito - continua - va ascritto semplicemente al-

La sede del Comune di Calvello

la capacità delle comunità della Val Camastra di aver saputo convergere su un problema comune, e di averlo affrontato con incrementata condizione contrattuale. In questa occasione, infatti, abbiamo registrato un bel esempio di concertazione territoriale, che potrebbe essere lo start-up di un processo di “aggregazione sui temi”, da incentivare in

un’area interna come la nostra. Gli ambiti municipali - prosegue De Grazia devono tendere a superare il localismo che li inchioda sotto il proprio campanile e devono intraprendere procedure di integrazione territoriale sui temi che incombono, altrimenti essi sono destinati ad una inesorabile regressione sociale ed economica, che è già alimentata, non solo

dall’insopportabile abbandono in cui li relega l’agenda del Governo Berlusconi, ma anche dai venti della crisi globale. Entrambe queste mannaie, nell’abbattersi sulle nostre aree interne - sostiene - producono danni molto più devastanti che altrove, penalizzandole sempre di più sui servizi, sulle infrastrutture e sulle già ridotte possibilità di sviluppo locale. E’ importante, dunque, che si riaccenda il dibattito in ambito intercomunale e si coinvolgano i cittadini, in modo concertato e sinergico in forme di partecipazione attiva e di presa di coscienza sui problemi reali e sulle dinamiche che incalzano nel contesto comprensoriale, soprattutto sulle tematiche inerenti la gestione delle risorse naturali e le potenzialità endogene del nostro territorio. In tempi non più differibili - conclude De Grazia agli attori sociali locali, istituzioni, partiti, associazioni, spetta perciò la promozione di iniziative attraverso cui si affermi il protagonismo del nostro territorio. Perché è proprio da qui, (dal nostro territorio e dalla nostra partecipazione), che abbiamo l’obbligo di ripartire».

«Si è operato in assemblea per ridurre i danni» POTENZA - Sulla vicenda “dimensionamento scolastico” interviene anche il consigliere provinciale del gruppo Società civile Psdi, Antonio Caivano. «Dalla stampa - scrive in una nota - si apprende che varie richieste di rettifiche di aggregazione e di deroghe sono state inviate alla Regione e che la competente commissione le ha esaminate ed, in parte, accolte. A me preme evidenziare che, questa volta, la giunta e il consiglio provinciale di concerto con i territori hanno operato con l'intento di ridurre i danni ovvero limitare la perdita di posti di lavoro nella scuola e, questo, rispetto a qualche mese addietro è stato un corposissimo passo in avanti che ha evitato il ripetersi delle polemiche della primavera 2008. Ragione per cui mi permetto di segnalare al Consiglio Regionale l'esigenza di evitare modifiche - di qualsivoglia genere - che riduca-

no i posti di lavoro in Basilicata ed esprimo la convinzione che le eventuali modifiche pensate ed accettate in Commissione siano ad invarianza sul numero dei posti di lavoro nella scuola. Naturalmente potrei sbagliare perché com'è accaduto, nella passata primavera, a nessuno è interessato di intervenire ed interferire per evitare il taglio ingiustificato di circa duecento posti di lavoro derivante dagli errati calcoli degli alunni previsti ed iscritti per l'anno scolastico 2007/08 e, nel caso, faremo sentire ancora una volta forte e chiaro il dissenso della gente che lavora come di quella che aspira al lavoro. Per ora, in mancanza di informazioni chiare sulle modifiche accolte in commissione e sugli effetti di queste sui numeri, attendo. Intanto chiedo: Perché le modifiche accolte in commissione non sono state rese disponibili in rete?».

Appuntamento stamattina al Comprensivo di Oppido Cassonetti per la raccolta differenziata

La gestione dei rifiuti urbani si impara tra i banchi OPPIDO LUCANO - La questione rifiuti si deve affrontare subito, partendo dall’educazione dei ragazzi tra i banchi di scuola. In quest’ottica prenderà il via oggi, infatti, nell’Istituto Comprensivo “F. Giannone” di Oppido Lucano il progetto di educazione ambientale “Gestione dei rifiuti ad Oppido Lucano”. La questione dei rifiuti ha assunto i contorni di una vera e propria emergenza ambientale in molte regioni italiane già da qualche anno - spiega in una nota Legambiente - e rischia, anche in Basilicata, di assumere i connotati dell’emergenza se non si porranno in essere scelte coerenti con la drastica riduzione delle quantità da conferire in discari-

ca. Le esperienze, anche recenti, ci propongono realtà territoriali in cui, con uno sforzo collettivo e con l’implementazione di nuovi modelli di gestione, si sono raggiunte punte di efficienza tali da considerare la gestione dei rifuti non più un problema ma una risorsa. Siamo consapevoli che anche in Basilicata, nonostante gli sforzi economici compiuti in questi ultimi anni, è necessario dare un nuovo forte impulso alla raccolta differenziata dei rifiuti, potenziando la raccolta dei materiali tradizionali (cartone, carta, vetro, plastica) e puntando decisamente sulla raccolta della frazione umida da avviare ad adeguati

Molinari (Api): «Ribassi eccessivi per gli appalti» POTENZA - Il presidente della Sezione Edili dell’Api, Michele Molinari, ha denunciato «il fenomeno dei ribassi eccessivi nelle gare d’appalto, che in molti casi superano anche il 30 per cento causando una concorrenza sleale che danneggia le imprese sane. In particolare, alla causa primaria della contrazione del mercato dei lavori pubblici, che porta molte aziende a lavorare sotto costo pur di rimanere sul mercato, si è aggiunta - prosegue - l’ultima modifica legislativa al codice degli appalti che ha ulteriormente limitato la possibilità di ricorrere all’esclusione automatica delle offerte anomale, con la conse-

guenza dell’impennata dei ribassi. La garanzia di serietà dovrebbe essere data dalla giustificazione dei prezzi offerti, che le stazioni appaltanti chiedono alle imprese. Ciò tuttavia non è sufficiente ritiene Molinari - perché quasi tutti riescono a giustificare i ribassi offerti, con il rischio di affidare i pochi lavori esistenti ad operatori incompetenti e improvvisati. La giustificazione dei prezzi, inoltre, comporta eccessi oneri per le imprese, tempi lunghi nelle procedure e scarsa trasparenza nelle valutazioni. Sarebbe opportuno – conclude - introdurre regole più ferree a salvaguardia della professionalità delle aziende».

impianti per il compostaggio. Di qui l’idea dell'assessorato all'ambiente del Comune di Oppido Lucano, in collaborazione con la scuola e Legambiente Basilicata, di realizzare un programma d'informazione e educazione inteso come un insieme integrato di azioni rivolte, attraverso la scuola, all’intera comunità locale, quale protagonista di un cambiamento inderogabile di atteggiamenti e comportamenti. L'obiettivo è incidere sui comportamenti quotidiani e individuali delle collettività, al fine di trattare in modo consapevole e corretto i rifiuti. Il progetto è rivolto agli alunni della scuola elemantare. I bambini saranno seguiti dagli

educatori della Legambiente, in un percorso ludo-didattico alla scoperta della tematica della corretta gestione dei rifiuti. Gli animatori grazie ad una serie di attività sperimentate cercheranno di far comprendere agli alunni tutte le tematiche connesse ad una corretta gestione dei ri-

fiuti nonché, come poter essere in grado di effettuare da soli la raccolta differenziata. I ragazzi, inoltre, dovranno recuperare i rifiuti della mensa scolastica e collaborare nella creazione di compost che potrà essere utilizzato come ammendante organico nel giardino della scuola.

Come valorizzare l’ospedale di Muro Lucano MURO LUCANO - Entro il prossimo 31 dicembre l’Azienda sanitaria Asl 2 dovrà dare inizio alla riconversione dell’ospedale di Muro Lucano. Su questo tema interviene il presidente di Confimprese Basilicata Gerardo Mariani, sottolineando come «la piena utilizzazione della struttura sanitaria distrettuale integrata, in conformità con le scelte programmatiche della Regione e in aderenza all’evoluzione dei fabbisogni di salute del comprensorio spetta all’Usl n. 2. Ma l’azienda sanitaria locale entro il 31 dicembre 2009 dovrà procedere a dare inizio alla riconversione del presidio ospedaliero di Muro Lucano in struttura sanitaria distrettuale. Il piano elaborato dalla

Regione è quello di una riorganizzazione complessiva della rete ospedaliera - continua Mariani - il cui obiettivo principale è quello di garantire un’offerta sanitaria potenziata adeguata alle esigenze del territorio. Ma occorre guardare anche alle future prospettive in campo medico nonchè intravedere già la struttura di Muro Lucano come una struttura privata magari dell’Istituto Scientifico di Pavia. Notevoli - sottolinea il presidente di Confimprese - sarebbero i vantaggi. Un istituto di ricovero e di cura a carattere scientifico altamente qualificato. Grazie ai continui rapporti di collaborazione con il ministero della Salute e tramite gli organismi regionali per l’Isti-

tuto non sarebbe una utopia definire gli orientamenti e la valutazione delle attività sanitarie, nonché la conduzione delle sperimentazioni cliniche al fine di contribuire efficacemente allo sviluppo di cure e interventi ad alto livello di complessità anche nel Marmo Platano». Solo con una struttura privata si possono concretizzare e rendere operativi progetti comuni».


Martedì 20 gennaio 2009

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L’amministrazione l’ha conferita per meriti sociali e culturali

Venosa, “mensione speciale”a padre Orlando VENOSA - Per meriti sociali e culturali l'Amministrazione comunale di Venosa ha conferito una “menzione speciale” a Padre Orlando Navarra. Alla base del prestigioso riconoscimento ufficiale, la lunga attività di apostolato del Padre Trinitario caratterizzata dall' ascolto, la speranza, il sorriso e l'amore costantemente donati alla comunità di Venosa. A ricordare le tappe preziosa attività e il ruolo svolto da Padre Orlando, il Sindaco di Venosa, Carmine Miranda Castelgrande, a conclusione della S,Messa celebrata nella chiesa dell'Immacolata nel giorno del 78° compleanno dell'anziano Trinitario. «La menzione speciale a Padre orlando Navarra è un riconoscimento assai

sentito alla sua persona, al suo Sacerdozio - ha sottolineato il sindaco - ma soprattutto alla sua opera di pastore e alla sua personale storia in questa città, che è la storia ecclesiale e sociale degli ultimi 40 anni di Venosa». Arrivato nella cittadina oraziana nel marzo del '68 per governare l'Abbazia della Trinità, Padre Orlando si accorge che a poche centinaia di metri c'è un' altra struttura abbandonata: l'Istituto dei Salesiani. «Ispirato dall'amore e dalla misericordia di Dio Trinità, si inventa quello che noi oggi chiamiamo l'Istituto: perché non mettere quella struttura a disposizione dei “ragazzi piu sfortunati”? racconta dall'altare il sindaco-» E Padre Orlando oltre alla struttura, mette a

disposizione tutto se stesso». «Dal '74 al '93 Padre Orlando viene chiamato dai Trinitari a svolgere prima le funzioni di Ministro della Provincia della Natività, poi quelle di Vicario Provinciale, poi Superiore della Trinità degli Spagnoli di Napoli, e, infine di Rettore dell'Istituto di Gagliano del capo. Nel 1993 ritorna a Venosa come Parroco dell' Immacolata. “Si adopera con tutte le forze per rendere più funzionale più bella, più accogliente la Chiesa , la Canonica, l'Oratorio- evidenzia il sindaco Castelgrande - Tutto questo attesta che Padre Orlando è sempre stato cittadino della nostra città: a contatto con il mondo dei giovani, ne ha colto i cambiamenti, le speranze, le paure; a contatto

con la nostra comunità, ne ha osservato e compreso i mutamenti sociali. Ha esercitato il suo ministero sacerdotale incontrando famiglie,persone in difficoltà, ammalati». Con la “menzione speciale”, quindi, la città di Venosa ha voluto manifestare la gratitudine e la riconoscenza che nutre verso chi per tanti anni ha lavorato per il bene della comunità intera. Ed è stato lo stesso Padre Orlando a confidare, nel corso della omelia, obiettivi e principi ispiratori della sua attività. «Sono arrivato a Venosa consapevole che dovevo essere un modello per tutta la cittadinanza: il Signore mi ha voluto qui perché fossi il segno della sua presenza - ha detto Padre Orlando - Mi sono chiesto: Ho svolto bene il mio

La consegna a padre Orlando da parte del sindaco

apostolato? Certo, non c'è la perfezione sulla terra! Però ho cercato di fare sempre del mio meglio!» Un apostolato svolto tra tante sofferenze, ma che ha dato anche tante gioie: «Sono stato sempre convinto che siamo una famiglia. Per questo non ho mai detto una sola parola contro uno ei miei figli. Siete qui perché mi volete bene!- ha concluso Pa-

dre Orlando-Ho espresso il desiderio di rimanere sempre con voi e di lasciare il mio corpo in questa terra, che è diventata la mia città». A conclusione della cerimonia, è stato inaugurato il palco che impreziosisce la sala dell'oratorio intitolato a Maria Ausiliatrice. Giuseppe Orlando provinciapz@luedi.it

Lavello Botta e risposta tra il primo cittadino e il consigliere di minoranza del Pd

«Uffici comunali allo sbando» Ma Antonio Annale replica punto su punto a Di Giacomo LAVELLO - «Gli uffici comunali sono allo sbando» è l'affermazione del consigliere di opposizione Fernando Di Giacomo del Partito Democratico. Dopo l'avocazione, in occasione di una della ultime sedute del consiglio comunale, di alcuni servizi esternalizzati , in tempi non sospetti all'Astea, pare che gli uffici comunali ed il personale viva una vero e proprio stato di empasse. «Gli uffici comunali brancolano nel buio più assoluto; prosegue Fernando Di Giacomo - Il buio in cui li ha cacciati la maggioranza guidata dal sindaco Annale». «In Consiglio Comunale - commenta Di Giacomo - ritenendo che alcuni servizi costavano troppo ed erano gestiti male dall'Astea, si era deciso per il ritorno di questi in capo al Comune. A dire il vero - prosegue - non era per niente chiaro dove si volesse “andare a parare” tanto che nemmeno gli uffici comunali e i propri dirigenti hanno capito cosa vuole fare l'Amministrazione. I servizi continuano ad essere gestiti dall'Astea e si sta assistendo a liti continue tra le varie componenti della coalizione di destra che ci amministra». «Intanto per la gestione dello stadio comunale è stata stipulata una convenzione con un privato (sbucato all'ultimo minuto dell'anno) che apre e chiude le porte dello stadio. Lo stesso servizio che faceva bene l'Astea nei giorni seguenti la fuoriuscita della Ditta Bellini». «Ora però - fa sapere il consigliere Pd - si sprecano ben 500 euro al mese solamente per aprire e chiudere la porta del campo sportivo. I numerosi cittadini che vanno giornalmente a fare attività fisica non possono nemmeno usufruire dei servizi igienici; chi vuole prenotare il campo di calcetto deve telefonare ad un numero cellulare e così, alla tariffa già elevata per il servizio offerto, bisogna aggiungere il costo della telefonata. Non era meglio lasciare direttamente all'Astea la gestione dello Stadio?» «In questi giorni è stato pubblicato un bando per l'as-

sunzione di un ingegnere a tempo determinato. Invito i giovani ingegneri e architetti di Lavello a partecipare in massa per smentire le “malelingue” che dicono che la scelta è già stata fatta e non sembra essere un nostro concittadino, e anche perché sarebbe opportuno che ci sia un giovane lavellese ad impegnarsi sulle problematiche della nostra Città». «Infatti, - ribadisce - stiamo ancora aspettando che il mercato quindicinale venga completato e trasferito;dall'annuncio dell'Assessore Gisondi sono passati sei mesi e non se ne parla più. La villa comunale è un altro schiaffo alla Città, dopo tre anni non è stata completata nemmeno la prima parte dei lavori. Dopo la famosa variante, ora è tutto fermo. Avevamo chiesto in Consiglio Comunale se tutti gli atti erano stati fatti come dispone la legge o meno e ci è stato risposto dall'Amministrazione che era tutto a posto. Perché allora i lavori sono fermi? Quanto tempo ancora i cittadini devono aspettare di vedere che le opere pubbliche, per cui spendiamo i soldi di tutti, vengano finiti in tempi certi?» «L'inefficienza dei lavori pubblici nel nostro Comune - spiega Di Giacomo - non è solo conseguenza dell'inadeguatezza degli uffici che sono carichi di lavoro e mandati in confusione da una giunta con le idee confuse, ma deriva direttamente dalla responsabilità politica e l'Assessore ai lavori pubblici non può far finta di nulla». Daniele Masiello

La posizione del sindaco RICEVIAMO e pubblichiamo. L'ex assessore Di Giacomo da qualche tempo si cimenta quotidianamente nello scrivere per dimostrare che esiste una opposizione a Lavello. Nei suoi comunicati si legge chiaramente lo stato in cui versa un gruppo consiliare che, non avendo argomenti, si lascia a libere interpretazioni di fatti che, spiace constatare, Egli dovrebbe essere a conoscenza per il solo fatto di essere stato prima segretario di partito (Ds) e poi assessore per circa un anno e mezzo. Purtroppo nelle sue parole la interpretazione degli atti consiliari non trovano nessuna attinenza con quanto deliberato. Il Consiglio Comunale di Lavello con la delibera riguardo alla ristrutturazione dei servizi affidati alla società Astea, ha deliberato innanzitutto una scelta politica chiara in ordine al futuro della stessa società e dei servizi da offrire per il futuro ai cittadini. Il Consiglio Comunale ha stabilito i criteri demandando alla Giunta ogni atto successivo per stabilire tempi e modi per il ritorno in capo all'ente di alcuni servizi oggi gestiti da Astea perché ci siamo resi conto che la società non trova nessun beneficio nel continuare a gestire alcuni servizi se non facendo pagare al Comune costi aggiuntivi. Non solo, e senza ripercorrere quanto già evidenziato più volte parlando della società partecipata al 100% dal Comune, abbiamo dimostrato, di concerto agli uffici preposti ( vedi il corpo della delibera) e non capisco quale “sbandamento” abbiamo procurato agli stessi, che le varie perdite accumulate dalla società a partire dal 2004 imponevano ne-

cessariamente una rivisitazione dei rapporti all'uopo stabiliti dal Comune con la società e lo abbiamo fatto in occasione della scadenza dei contratti di servizio al 31/12/2008. È chiaro che la giunta nelle prossime settimane dovrà deliberare in merito ai servizi dei quali il Consiglio Comunale si è espresso. In riferimento, poi, allo specifico episodio degli impianti sportivi, ricordo all'ex assessore che il costo totale per la gestione degli impianti sportivi ammontava annualmente a circa 32 mila euro di cui 24 mila euro per il solo campo sportivo, oltre a oneri per la straordinaria manutenzione, e che attualmente con la temporanea gestione ASTEA stiamo risparmiando un bel po' di euro per circa 14/15 mila euro e il servizio è garantito comunque, nessun impedimento ai cittadini che utilizzano la struttura e le prenotazioni dei campi possono essere fatti in loco, il servizio telefonico è aggiuntivo per chi volesse utilizzarlo, giusto per chiarire. In quanto a sprechi l'ex assessore, mi rivolgo all'uomo del non può non sapere, ricordo che nelle gestioni politicoamministrative della sinistra-centro a Lavello, di episodi da citare e di sperperi effettuati ce ne sono a iosa, ricordo la questione di due computer portatili presi in nolo costati nel periodo 2001-2005 ben 5.900,00 euro, all'uomo del non può non sapere, ricordo di opere pubbliche promesse e mai realizzate costate molti euro alla collettività, il nuovo campo sportivo che doveva nascere in zona Pupoli, pagato l'esproprio e il campo non è stato mai realizzato parliamo di circa 160 mila euro, mica bruscolini, vogliamo ricordare la storia della vendita e dell'acquisto dell'immobile “ex Liceo” per oltre 900 mila euro e la ristrutturazione dello stesso per oltre 400 milioni delle vecchie lire e un uso limitato dello stesso perché il piano superiore è inagibile, vogliamo ricordare che il nuovo mercato è costato oltre 900 mila euro e anche questo ha un uso limitato perché non tutti i banchi del mercato possono essere ospitati nell'area e stiamo pensando di spostare a breve comunque il mercato già dalle prossime settimane. Per non parlare di assunzioni fatte e di incarichi dati senza nemmeno un avviso pubblico, ricordo il progetto della Stu a Gaudiano, mai realizzato,

A sinistra il municipio, sopra Annale

però i progettisti pagati, il progetto dei contratti di Quartiere II non approvato i progettisti, pagati, l'elenco sarebbe lungo e tediante per chi legge. Se oggi stiamo nella situazione di emergenza, con uffici in ristrutturazione in ordine a nuove figure professionali da inserire, a breve con incarichi fiduciari, ma l'impegno è di far partire contestualmente i concorsi per i due posti vacanti nell'ufficio tecnico, la colpa non è certo da attribuire a chi è in carica da meno di un'anno, semmai la responsabilità è di chi ha amministrato prima di noi, compreso il Consigliere Di Giacomo, e non si è reso conto che la riorganizzazione del personale è atto fondamentale se si vogliono ottenere risultati e raggiungere gli obiettivi prefissati e noi lo stiamo facendo senza se e senza ma con atti chiari e trasparenti prendendoci tutte le responsabilità in ordine alle scelte che faremo. Per quanto riguarda gli incarichi esterni, a tal proposito, invito l'ex assessore a leggersi il testo unico degli enti locali, art. 110 e l'art. 90, e troverà la risposta a quello che cercava e la scelta va nella direzione più volte sollecitata anche dalle minoranze che hanno evidenziato la carenza di personale nell'ufficio tecnico. Non capisco la confusione di cui parla il Consigliere dov’è. Credo che il clima che si sta ingenerando a Lavello, di caccia alle streghe, di polemiche fine a se stesse, di alterazione della realtà, non favorisce il dialogo». Antonio Annale Sindaco di Lavello


Martedì 20 gennaio 2009

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Melfi Oggi il presidente dell’ordine forense Di Ciommo incontrerà il sottosegretario Nebbioso

Tribunale: futuro incerto «Dal ministero vogliamo chiarezza sulla carenza di organico» MELFI - Il capo di gabinetto del Ministero della giustizia, Settembrino Nebbioso riceverà questa mattina a Roma il presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati del foro di Melfi, Gerardo Di Ciommo. In discussione nella capitale vi è il futuro del tribunale di piazza Federico II. Da diversi anni si teme un ridimensionamento del palazzo di giustizia lucano o, peggio ancora, la totale soppressione del presidio territoriale per il rispetto della legalità. «Da questo incontro mi aspetto innanzi tutto che si faccia certezza sui tempi entro i quali il Ministero intende risolvere il problema della carenza nell’organico dei magistrati - spiega il presidente del consiglio del foro, Di Ciommo – così da poter programmare il nostro lavoro futuro. Sarà importante, subito dopo le nuove nomine, non far decorrere troppo tempo prima dell’effettiva presa di servizio dei magistrati. Solo così potremo evitare ulteriori tempi morti prima

Sotto Nebbioso

Di Ciommo. A lato il tribunale

di rimettere in moto tutti i ruoli dei giudici che in questo periodo sono stati trasferiti”. L’argomento più atteso in discussione stamane a Roma “Sono pure convinto che il capo di gabinetto, Nebbiosi – aggiunge l’avvocato, Gerardo Di Ciommo – sarà in grado di fornire rassicurazioni sull’assoluta mancanza di volontà per una paventata soppressione del tribunale di Melfi, da sempre consi-

derato presidio di fondamentale importanza”. La trasversalità della classe politica lucana sull’emergenza del palazzo di giustizia è stata totale. “Abbiamo rivolto il nostro appello a tutti rappresentati politici della zona - commenta il giurista melfitano - e non a caso, nelle scorse settimane, abbiamo già preso parte ad altri incontri nella capitale su iniziativa del senatore Chiurazzi. Ora è in-

tervenuto il consigliere regionale, Nicola Pagliuca che ha organizzato questa con il capo di gabinetto del ministro, Alfano. Il nostro consiglio dell’ordine ha come unico obiettivo quello di risolvere quanto prima possibile il problema del nostro tribunale per l’interesse dell’intero territorio e senza nessun tipo di strumentalizzazione politica né di destra, né di sinistra”. I primi risultati rag-

giunti dai giuristi di Melfi, da tempo in agitazione, sono intanto arrivati. Un nuovo giudice, infatti, è stato applicato presso il palazzo di giustizia. “Si tratta del dottor, Santomassimo conclude l’avvocato, Gerardo Di Ciommo - che arriva dal tribunale dei minorenni di Potenza e che resterà in servizio per i prossimi sei mesi. Questo innesto ci consentirà di andare avanti nelle attività che al-

trimenti sarebbero state paralizzate anche a seguito del prossimo trasferimento della dottoressa, Barracchia”. Non resta che attendere buone notizie. Novità positive magari arriveranno a margine dell’incontro che i giuristi di Melfi avranno con il capo di gabinetto del Ministero per la giustizia, Settembrino Nebbioso. Vittorio Laviano provinciapz@luedi.it

Iniziativa dei lucani di Chiari Crob di Rionero, questa mattina Cultura arbereshe la presentazione di “Diana 5” in un concorso RIONERO - Questa mattina presso il Crob Irccs di Rionero sarà presentato alla stampa il progetto “Diana 5” sulla prevenzione delle recidive del cancro al seno. Uno studio promosso dall'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dall'Istituto Europeo di Oncologia. Responsabile scientifico per il Crob il dott. Rocco Galasso. Sono soltanto sei gli istituti in tutta Italia, oltre a Milano, ad applicare le direttive ottenute tramite il progetto Diana: Torino, Perugia, Avezzano, Napoli, Rionero e Palermo. Un grande lustro per tutta la Regione e per il Crob che si conferma ancora una volta come istituto di ricovero e cura a carattere scientifico d'avanguardia. Il progetto Diana prende il nome da DIeta e ANdrogeni, perché i primi studi Diana avevano come scopo principale quello di abbassare nel sangue la concentrazione degli ormoni sessuali maschili, ovvero, gli androgeni, che più di altri favoriscono lo sviluppo dei tumori della mammella e delle metastasi. Uno studio che interviene modificando la dieta delle donna che abbiano avuto una diagnosi di tumore alla mammella. Un nome appropriato quello di Diana che nella mitologia classica è la dea della caccia ma anche della luna e delle donne. Lo studio parte considerando le cause che conducono alla formazione ed allo sviluppo del tumore alla mammella che sono molteplici e complesse. Si stima che circa il 5% dei tumori della mammella abbiano una forte componente ereditaria. Nella maggior parte

dei casi, però, si ritiene che il danno al DNA che determina lo sviluppo di un tumore sia causato da fattori ambientali. E' noto ad esempio che l'esposizione a radiazioni nell'infanzia causi tumori della mammella che si manifesteranno molti anni più tardi. Si sospetta che sostanze chimiche cancerogene che contaminano il nostro ambiente di vita possano causare il cancro, ma finora non è stato possibile identificarle con precisione. In oltre è stato scoperto che un tumore progredirà in un organismo soltanto se troverà le sostanze che ne stimolino

la crescita, i cosiddetti fattori di crescita. “Poiché la composizione del nostro sangue, del nostro ambiente interno, il terreno dove potrebbero crescere eventuali tumori, può essere modificata dal nostro cibo e dal nostro stile di vita, è ragionevole pensare che possiamo fare molto per ridurre il rischio di ammalarci, e se ci siamo già ammalati per aiutare le terapie ad avere successo” dicono i ricercatori. Il progetto Diana ha proprio lo scopo di valutare questa possibilità. Lucia Nardiello provinciapz@luedi.it

Il Crob

“Ospitalità nei borghi” nelle eccellenze della pubblica amministrazione MELFI - Dopo la seguitissima tappa a Melfi altro riconoscimento per il progetto “Ospitalità nei borghi”. Dopo la grande attenzione ricevuta dal pubblico lucano e dai media locali e nazionale, il progetto di sensibilizzazione culturale organizzato dall’Ufficio del turismo della Regione Basilicata ed entrato ufficialmente a far parte dell’elenco on line del sito del Ministero della Pubblica Amministrazione “Oltre 100 storie di eccellenze nella Pubblica Amministrazione”, Ospitalità nei borghi continua a raccogliere consensi. Sin ora oltre 10mila i visitatori che hanno potuto assistere all’evento multimediale dell’anno, che ha il grande merito di mostrare il territorio lucano con tutte le sue ricchezze e le sue specificità, decantandone le bellezze. Anche a Melfi, dove il progetto ha fatto tappa lo scorso venerdì, si è registrata una grande affluenza, con la partecipazione di tutte le scuole della citta-

dina federiciana. La Sala del Trono del castello è stato il teatro dell’atteso appuntamento e grande suggestione ed emozione ha suscitato la proiezione del videoart “La bellezza dell’arte svela la bellezza della vita”. Intanto ieri il progetto ha fatto tappa nella città di Orazio. «Venosa – ha detto Tomangelo Cappelli, coordinatore del progetto - assurge a città simbolo del progetto Ospitalità nei Borghi. Innanzitutto per il nome che rimanda a Venus, la dea dell’Armonia, della Bellezza e dell’Amore, i tre principi cardine del progetto e poi perché patria di Orazio, il lucano più famoso del mondo. Finalmente viene riconosciuta al nostro patrimonio culturale la forza della Bellezza, indispensabile per accendere la scintilla dell’amore per la Vita che costituisce la condizione indispensabile per il raggiungimento di un diffuso ben/Essere».

BARILE/MASCHITO - L'associazione culturale Vatra Arbereshe di Chieri, nata nel 2000 per volontà di alcuni emigranti originari dei paesi di origine arbereshe della Basilicata,di Maschito e Barile, da alcuni anni si sta impegnando per il recupero e la valorizzazione della lingua madre. Lo scorso mese di novembre il presidente di questa associazione, Vincenzo Cucci di Maschito, insieme ad alcuni componenti di Vatra Arbereshe, è stato a Barile, Ginestra e Maschito durante il 1° festival delle minoranze linguistiche. Per l'ottavo anno questa associazione indice “Il Premio Skanderbeg” di poesia in arbereshe. Con tenacia, laboriosità e coraggio sono trascorsi otto anni dalla fatidica decisione di indire un concorso nazionale in lingua arbëreshe qui a Chieri, in provincia di Torino, in Piemonte, nel profondo nord, un po' lontano dai territori originari dove si trovano le comunità arbereshe, e nonostante tutto il successo è stato immediato. Le cifre sulla partecipazione degli arbereshe da ogni parte d' Italia, l'entusiasmo che li ha spinti a partecipare e dare lustro al concorso, parlano chiaro: “L'Arberia è anche qui”. «Organizzare attività culturali ed in special modo un concorso a livello nazionale, peraltro unico, in virtù di quell'unico scopo di mantenere l'antica lingua arbëreshe, ovunque, a qualsiasi costo - riferisce Vincenzo Cucci, presidente - è stato il

principale obiettivo dell'Associazione “Vatra Arbereshe” di Chieri, ed il merito va ai soci, al Direttivo, ai simpatizzanti e a quanti, in tutti questi anni, hanno collaborato e sostenuto. “Colgo l'occasione-continua Cucci- per rivolgere un particolare ringraziamento a tutto il Consiglio Provinciale della Provincia di Potenza, all'Assessore alla Cultura Giuseppe Telesca, per aver recepito l'importanza di tale richiesta di riconoscimento, e al consigliere Sandro Berardone, quale primo firmatario e presentatore dell'O.d.G. che ha fatto raggiungere questo importante riconoscimento all'Associazione Vatra Arbëreshe». Giova ricordare Grazie all'impegno e alla volontà di tutti l'Associazione ha raggiunto traguardi inaspettati: il Comune di Chieri con Delibere Consiliari del 2003, ci ha riconosciuto come: «... organismo di coordinamento e di proposta, per le attività culturali della comunità di minoranza linguistica italo-albanese di Chieri e del chierese, in quanto territorio circoscritto...», Inoltre con delibera n° 45 in data 29 maggio 2008, il Consiglio Provinciale della Provincia di Potenza, ha riconosciuto il ruolo di Coordinamento e di proposta: «…ai sensi dell'art. 3 - comma 3 della Legge n. 482 del 15.12.1999 all'Associazione Vatra Arbëreshe, con sede in Chieri il ruolo di Coordinamento e di proposta per gli Arbëreshë di Basilicata residenti in Piemonte»; lo. zo.


Martedì 20 gennaio 2009

30 Grumento Nova Il paese fa fronte comune contro le bollette emesse da Acquedotto Lucano

«Pronti all’azione legale» Tariffe dell’acqua: il sindaco Di Cillo promette battaglia GRUMENTO - «La retroattività delle tariffe non dovuta ai cittadini ma all'Ente che gestisce il servizio. Prima una lettera collettiva al Coviri (Comitato per la Sorveglianza sull'Uso delle Risorse Idriche) e al Cipe, per spiegare quello che è successo nel comune grumentino e poi si avvia un azione legale singolarmente». Questa è la strada intrapresa dal Comune di Grumento Nova e dal suo sindaco Nicola Di Cillo che insieme all'Adusbef (Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi) conferma quanto già emerso durante l'assemblea cittadina promossa dalla stessa associazione, per tutelare i cittadini dopo il non riscontro per la risoluzione del problema da parte di Acquedotto Lucano. Grumento come Rotonda? Di sicuro i cittadini hanno deciso di manifestare tutto il loro dissenso contro Acquedotto Lucano, per aver inviato bollette di pagamento per “un arretrato di cinque anni di una differenza dovuta ad uno sbaglio dell'acquedotto lucano che ha conteggiato una tariffa errata e di costo inferiore rispetto alla tariffa TA (Utenze domestiche). Citta-

Moliterno, in ricordo di Michele Micucci

L’incontro dei giorno scorsi che si è tenuto a Grumento Nova

dini che, per ora, si dicono pronti a dare battaglia per un errore di Acquedotto Lucano. “Un illegittimità - come ha spiegato il presidente dell'Adusbef, Vittoria Marzioni nell'incontro svoltosi nei giorni scorsi nella sede consiliare del paese - per la retroattività delle tariffe non dovuta ai cittadini ma all'Ente che gestisce il ser-

vizio. Quindi per ora l'azione per la risoluzione del problema è scrivere una lettera collettiva al Coviri, al Cipe, per spiegare il problema che è successo a Grumento Nova e poi un azione legale singolarmente”. Cosa evidenziata dallo stesso avvocato dell'associazione, Luca Orlando è “illegittimo stabilire un pagamento oggi per quello di ieri. Ovvia-

Episcopia, riprende “La filiera dell’arte” EPISCOPIA - Riprendono i corsi della “Filiera dell'arte”. Anche nei piccoli centri lucani, attanagliati da tanti e noti problemi quotidiani, si cerca di promuovere attività culturali, soprattutto a favore dei giovani. In questo ambito si colloca il corso denominato “Filiera dell'arte” con una serie di laboratori di teatro, regia, sceneggiatura, costumistica, attuati in più centri della Valle del Mercure e del Sinni e coordinati tra loro. Ad Episcopia si svolge il laboratorio di arte e sceneggiatura, che molta soddisfazione sta dando ai docenti ed ai corsisti locali. Ambiziosa, dopo la fase iniziale di preparazione durata alcuni mesi, è la meta che i giovani episcopioti ed i docenti si sono proposti che è di sceneggiare con costumi dell'epoca, musiche e danze tradizionali, la secolare festa della Madonna del Piano di Episcopia e realizzarne un vero e proprio film. Un modo per fare arte e promozione del territorio e delle tradizioni nello stesso tempo, creando un prodotto finale

che potrà facilmente essere un veicolo di diffusione della religiosità e delle leggende, intrecciate più che mai nella devozione mariana in Episcopia. L'Amministrazione comunale, che ha fortemente voluto la ripresa di questa attività di formazione artistica, ha dato la massima disponibilità logistica ai giovani che frequentano i corsi, anche perchè, afferma il primo cittadino Biagio Costanzo «pur concentrati sulle difficoltà della crisi economica in atto, non si può continuare a vivere di «solo pane» ma è necessario anche darsi mete più ambiziose e culturalmente più elevate, onde evitare l'assoluta perdita dei costumi e delle tradizioni secolari dei nostri centri». Da una semplice iniziativa come quella in atto ad Episcopia, potrebbero svilupparsi ipotesi serie di lavoro per i giovani locali. I corsi sono totalmente gratuiti ed aperti a tutt. Emilia Manco provinciapz@luedi.it

mente la tariffa deve essere determiata e il cittadino deve conoscerla. Quindi l'azione legale sarà chiedere al Giudice la disapplicazione e la sospensione del pagamento fino a quando non si accerterà l'illegittimità dell'atto”. Nel frattempo dagli Uffici dell'ente gestore del servizio idrico, tutto tace. a. p.

Castelluccio I.

L’usura oggi consiglio CASTELLUCCIO I. - Consiglio comunale a Castelluccio Inferiore. E' stato convocato per questa sera alle 18 il Consiglio Comunale presso la sala consiliare di Largo Marconi per discutere due punti importanti. L'ordine del giorno prevede la discussione sulle tematiche del sovraindebitamento e della prevenzione all'usura. Al consiglio parteciperanno anche rappresentanti delle Istituzioni rappresentate nel territorio da autorità di forze di polizia soprattutto relativamente alla prevenzione sull'usura. e. m.

MOLITERNO - Ricorre oggi, 20 gennaio, il nono anniversario della scomparsa di Michele Micucci, Sindaco della cittadina valligiana dal maggio 1998 al gennaio 2000. Era stato eletto sindaco da meno di due anni alla guida di una coalizione dell'Ulivo allorquando, rientrando a Moliterno da Roma, su di un tratto autostradale campano la sua auto finì fuori strada terminando la corsa in fondo ad una scarpata. Per il giovane sindaco la morte sopraggiunse all'istante lasciando nello sgomento e nel dolore la sua famiglia e l'intera comunità moliternese. Nel breve periodo trascorso alla guida della cittadina ebbe modo di farsi apprezzare e stimare, non solo nell'ambito della sua comunità, ma anche nelle realtà viciniori che frequentava per lavoro o per politica. Nato in Venezuela nel gennaio del 1960 era rientrato in tenera età con la famiglia a Moliterno dove aveva conseguito il diploma di Ragioniere con il massimo dei voti. Un noto istituto bancario ne intuì le doti non comuni e lo inserì nei propri quadri, dove rimase fino a quanto non superò il concorso per dirigente bandito dal consorzio di bonifica di Villa D'Agri. La sua intelligenza lo stimolava, però, verso nuove conoscenze e, pur lavorando, consegue la laurea in scienze politiche. Da adolescente fece parte della gioventù francescana per un'esperienza di cui andrà sempre fiero perché, come lui stesso ebbe varie volte ad affermare, si rivelò fondamentale per la sua formazione spirituale e civile. Politicamente crebbe nel movimento giovanile della democrazia cristiana, partito al quale fu sempre iscritto anche quando si trasformò in Partito Popolare Italiano. Candidatosi ed eletto con-

Uno scorcio di Moliterno

sigliere comunale nel 1994, venne nominato Assessore al patrimonio, Bilancio ed Attività produttive. Nell'ottobre del 1997 è eletto vice presidente della comunità montana Alto Agri. Nel maggio del 1998 Moliterno ne riconobbe le indiscusse doti umane e di amministratore eleggendolo alla carica di primo cittadino. Nel suo breve seppur intenso periodo di politica attiva, Micucci rappresentò un riferimento certo per quanti operano nelle istituzioni e nel sociale, con il solo obiettivo del bene comune. La lealtà e la coerenza in ogni sua azione, una spiccata capacità critica unita ad una consapevole impostazione intellettuale di affrontare ogni problematica con la necessaria moderazione, senza falsa retorica o inutili scatti di collera, lo resero il sindaco di tutti e sempre pronto ad offrirsi ad ogni confronto, purché civile. La crescita culturale ed economica della sua Moliterno, cui era profondamente legato, era il fine cui mirava con la sua tenacia. Ma, si sa, il destino non concede sconti a nessuno. Gerardo Tempone provinciapz@luedi.it

L’INTERVENTO “MOLITERNO non e' collodi ma ……ora come allora……!”. “Allora: Primavera del 2001. Ordinanza P.G.R. 10.03.01 n°108 (BUR n° 21 - 1.4.2001) …omissis….. E' autorizzato il trasferimento di rifiuti urbani dalla Regione Campania alla discarica di Moliterno per il periodo 19.3.2001 - 19.7.2001 …..omissis….” Il sindaco sottolinea Latorraca - sostenne che non era a conoscenza di quanto gli veniva “calato dall'alto”. Si seppe invece che c'erano stati sopralluoghi tecnico-conoscitivi a Tempa la Guarella fra tecnici della Regione Campania, funzionari della C.M. Alto Agri, della Re-

Latorraca: «Ecco tutta la verità sulla discarica di Moliterno» gione Basilicata e amministratori del Comune di Moliterno. Ma il sindaco sostenne di non sapere nulla, salvo poi, cavalcare la “tigre” della protesta sollecitata da un comitato civico, con la raccolta di circa 1800 firme, con il coinvolgimento degli studenti e di tutta l'opinione pubblica. Il sindaco fu invitato a firmare, si rifiutò. Ora: Ordinanza P.G.R. 29.12.2008 n° 13 (BUR n° 61 30.12.08) …..omissis…..Considerato che la Comunità Montana Alta Val d'Agri con nota

n°3410 del 26.06.08 , ha comunicato il prossimo colmamento della discarica comprensoriale sita in località Tempa la Guarella di Moliterno, e proposto un progetto preliminare per il suo ampliamento da 40.000 mc ….omissis…. ordina alla C.M. Alto Agri la prosecuzione della coltivazione della discarica in località Tempa la Guarella di Moliterno, con ulteriore abbanco di 10.000 mc di rifiuti urbani e loro frazioni non recuperabili, a valere nella maggiore volumetria prevista dal progetto

d'ampliamento della discarica comprensoriale per complessivi 40.000 mc. ….omissis…. Il sindaco continua sempre Latorraca - nel consiglio comunale del 30.12.08 afferma che anche quest'ultima ordinanza gli è stata “calata dall'alto”, dimenticando di essere lei stessa rappresentante in seno al consiglio comunitario, in quota di maggioranza. (A tal proposito impose le dimissioni di un altro consigliere, per sostituirsi a lui alla Cm). D'altro canto è altresì immemore che le bugie

hanno le gambe corte! (Vedi “il Quotidiano della Basilicata” 16.01.09 pag.11). La filiera politica, ( Comune - Comunità Montana Regione) ora come allora, è sostanzialmente la stessa, sono solo cambiati gli attori. Tuttavia dice no in consiglio comunale ben sapendo che le scelte sono state concertate. La misura è colma. Irrispettosi anche dell' 82% della popolazione. Inadeguati. La sofferenza finanziaria (taglio dei boschi, leggi dissesto), il degrado urbano (dei vivi e dei morti), i collettori fo-

gnari, il PIP Pantanelle, i parcheggi selvaggi, l'incuria, il dimensionamento scolastico, le attrezzature per l'emergenza neve, il mancato ristoro per la discarica (a meno che non vogliate ritenere tale la ridotta tariffazione Tarsu, il Parco sovradimensionato, lo strumento urbanistico di la da venire, il mancato mattatoio comprensoriale, ecc. ecc., e oggi, ancora, sempre e solo spazzatura. Grazie Sindaco. Aspettiamo una sola decisione, si provi ad immaginarla, ve ne saremo grati, tutti. Mimmo Latorraca Partito Socialista Moliterno


Matera 31

Martedì 20 gennaio 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera

Irsina

Scanzano J.

Festa per Sant’Eufemia

Primo consiglio dei ragazzi

Concelebrazione in cattedrale

Mattia Passarelli è il baby sindaco

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Scoperto un vero e proprio ossario in vico Campanile. Sul posto anche i Carabinieri

Ossa umane dietro la Cattedrale La denuncia è del consigliere comunale Emanuele Nicoletti Il precedente

Sassikult ne aveva parlato già nel novembre 2006 Nulla però è cambiato di Biagio Tarasco

SONO centinaia le ossa umane di diverso genere rinvenute ieri in vico Campanile, alle spalle della Cattedrale di Matera. Ossa che probabilmente si trovano in quell’area di non semplice accesso da diverso tempo ma che sono state individuate dal consigliere comunale di Forza Italia Emanuele Nicoletti che essendo anche medico legale ha confermato che si tratta «di ossa umane di diverso genere che probabilmente si trovano in quel luogo da molto tempo. Io ho provveduto come previsto dalla legge ad avvertire i Carabinieri che informeranno la Procura. Poi si verificherà insieme alla Soprintendenza il da farsi, una cosa è certa», aggiunge Nicoletti, «non è dignitoso un simile spettacolo per una città come la nostra e comunque mi sembra più che doveroso dare la giusta sepoltura a queste ossa portandole tutte insieme in un luogo adeguato e più rispettoso». La denunzia di Nicoletti che ieri ha provveduto ad informare gli organi di stampa oltre che le forze dell’ordine riguarda un’area cittadina centralissima nella quale probabilmente vi erano stati in passato degli interventi. Una presenza che risale probabilmente agli anni ottanta e a lavori fatti alle spalle della Curia arcivescovile di Matera .

Resta da capire come quelle ossa si possano trovare lì e perchè fino ad ora una situazione simile che risale probabilmente molto indietro nel tempo non era stata considerata degna di interventi. La denuncia di un ossario in quell’area infatti, come si legge anche nell’articolo a lato, era già stata fatta oltre tre anni fa ed oggi finisce inevitabilmente per riproporsi: «impossibile fare delle considerazioni sulle ossa, si può solo dire che esiste un femore che si trova visibile all’esterno e che probabilmente, viste le dimensioni, appartiene ad un uomo adulto. Altri particolari dovranno essere raccolti nei prossimi giorni attraverso un intervento delle autorità competenti». I Carabinieri intervenuti sul posto hanno investito della questione la Procura della Repubblica. Non è da escludersi affatto che venga fatto un sopralluogo e poi delle analisi per stabilire il periodo a cui risalgono queste ossa. Dopo di che si provvederà con ogni probabilità a rimuoverle ed in base al periodo di riferimento, d’accordo anche con la Soprintendenza ai Beni culturali, si faranno gli opportuni e necessari interventi. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

Centinaia i resti depositati in un’area impervia

Le ossa che ancora si trovano dietro la Cattedrale

Non dovrebbe negarsi nemmeno all'ultimo degli esseri viventi un minimo di sepoltura religiosa. E se, per malaugurata sorte, non vi hanno provveduto i contemporanei al momento della morte, i posteri, di fronte ad antiche ossa e scheletri umani, dovrebbero riparare in qualche modo ad un'ingiustizia che offende anche Dio ed attivarsi per far riposare definitivamente gli sfortunati resti. Questo accade altrove, ma non nella città dei Sassi, dove ossa di nostri antenati vengono rimossi e trattati come materiale di risulta, e poi dimenticati nell'indifferenza generale. Già il dodici novembre del 2006, una domenica, Michelangelo Camardo di Sassikult, passeggiando per i Sassi in compagnia di alcuni amici, aveva scoperto l'ossario ritornato ieri agli onori della cronaca materana. “Arrivammo in Cattedrale - ricorda Camardo - e passando di fianco al palazzo che fu del conte Gattini, dove attualmente è stato ricavato un albergo a cinque stelle, ci incamminammo per via San Potito. Costeggiammo la Curia e passammo quindi davanti al palazzo che fu del marchese Venusio, dove adesso esternamente campeggia un ascensore panoramico. Intorno a noi i fantasmi di palazzi nobiliari, delle edicole votive, fregi e altri particolari unici della storia di un popolo che non esiste più. Arrivammo in fondo, dove finiscono le abitazioni e si apre un pezzo di quei Sassi completamente abbandonati, dove incuria e crolli ripetuti testimoniano la grande 'efficacia' dei programmi di recupero di un patrimonio che sulla carta è dell'umanità. Nelle case diroccate circondate da una vegetazione quasi impenetrabile ci sono ancora le antiche cucine, tracce di decorazioni, le immancabili cisterne. Entrammo in queste case abbandonate, - aggiunge Camardo - che finora

sembra non interessino a nessuno. Da una casa all'altra nella fitta rete architettonica propria dei Sassi arrivammo in una radura e sotto i nostri piedi trovammo dei resti di ossa umane: femori, mandibole, bacini. Cercammo di capire dove portavano quelle tracce. Alla fine trovammo una abitazione semimurata con due aperture. Ci affacciammo per vedere e lo spettacolo che si presentò ai nostri occhi era degno dei cimiteri di Pol Pot in Cambogia e le discariche della civiltà”. Dalla posizione delle ossa umane, così come sono state rinvenute tre anni fa, emerge che quei resti erano stati spostati da qualcuno e poi nascosti malamente e murati. Nel trasportarli verso il nascondiglio, forse qualche pezzo è caduto per terra prima di arrivarvi e lì è rimasto. Confrontando le foto scattate nel 2006 da Camardo, presenti sul sito www.sassikult.it, con il rinvenimento di ieri, emerge che da allora quelle ossa sono rimaste allo stesso punto, senza che nessuno, nonostante la notizia fosse diventata di dominio pubblico, abbia provveduto in qualche modo a trovarvi una sistemazione più rispettosa. “Il culto e il rispetto dei morti - ha concluso Camardo - è qualcosa che distingue gli uomini dagli animali. Qui sembra che non sia così. In un paese civile ai morti viene data una degna sepoltura. In un paese civile, prima della sepoltura, da un frammento di ossa si ricavano preziose informazioni: patrimonio genetico, cause dei decessi, abitudini di vita, tipo di alimentazione, perfino informazioni sul clima. Mi chiedo, se questi sono i resti dei nostri antenati che hanno contribuito a lasciarci un patrimonio architettonico, in futuro toccherà anche ai nostri resti lo stesso destino? Magari perchè tra qualche anno i cimiteri non serviranno più a niente e sarà più utile edificare qualcos'altro”.


32 Matera Manifestazioni di interesse di alcune aziende per l’ex stabilimento materano MartedÏ 20 gennaio 2009

Nicoletti, tentativo di recupero Vertice il 28 gennaio per evitare il fallimento SI terrĂ mercoledĂŹ 28 presso la sede della Confindustria Basilicata, sede di Matera, un incontro tra i liquidatori della Nicoletti SpA e la Dott.ssa Miaschi che ha negoziato e curato la sottoscrizione del Protocollo d'Intesa sottoscritto tra la Regione Basilicata ed il Ministero per lo Sviluppo Economico. All'incontro, oltre le rappresentanze di Confindustria, parteciperanno anche le organizzazioni sindacali. La dott.ssa Miaschi nell'incontro del 28 fornirĂ aggiornamenti e nuovi dettagli riguardo lo stato delle trattative per l'Accordo di Programma che le parti interessate dovranno a breve sottoscrivere. Buone notizie anche sul fronte delle aziende interessate al sito industriale di La Martella. Alle manifestazioni di interesse giunte nei giorni scorsi da parte di una importante societĂ di Bernalda e di Matera, si è aggiunto l'avvio di una trattativa con un’ importante azienda padovana che opera nel settore delle nanotecnologie. Anche la Dott. Miaschi, dal canto suo, porterĂ al tavolo del 28 una manifestazione di interesse da parte di una ulteriore importante societĂ fuori regione. L’avv. Angelo Calculli, liquidatore di Nicoletti S.p.a spiega: ÂŤUn altro passo importante verso quella che potrebbe essere una positiva conclusione dell'annosa e triste vicenda che ha colpito la Nicoletti SpA, le risorse umane e l'intera filiera che ad essa faceva riferimento. L'incontro con la Dott.ssa Miaschi è fondamentale per avere contezza del sostanziale interesse politico alla questione della Nicoletti SpA. E' però indubbio prosegue nella sua nota, Calculli - che sarĂ determinante la decisione del Tribunale di Matera riguardo l'ammissione, o meno, alla procedura concordataria, atteso che, come giĂ anticipato dalla stessa Dott.ssa Miaschi, non si potrĂ addivenire alla sottoscrizione dell'Accordo di Programma nel caso in cui vi fosse, nelle more, una dichiarazione di fallimento dell'azienda. D'altronde occorre tener conto che anche il concordato della Nicoletti si fonda quasi interamente, ma non esclusivamente, sulla vendita dell'opificio industriale di La Martella. Vendita che potrĂ sicuramente vedere realizzato il suo effettivo valore economico se sostenuta da una importante agevolazione finanziaria come quella che può derivare dall'Accordo di Programma del quale ci aggiornerĂ la Dott.ssa Miaschi. Una vendita che intervenga attraverso una curatela fallimentare pregiudiche-

LAVORI A PALAZZO POMARICI GRAZIE a circa 230 mila euro, provenienti da fondi europei, messi a disposizione dalla Regione Basilicata, sono cominciati a Matera i lavori per il recupero del terzo cortile di Palazzo Pomarici, che ospita il Museo Museo della scultura contemporanea (Musma) e che potrĂ essere completato ulteriormente attraverso l’intervento che è stato previsto. Lo ha reso noto ieri pomeriggio il presidente della Fondazione Zetema, Raffaello De Ruggieri. Il recupero degli ambienti, estesi per 650 metri quadrati, consentirĂ di accrescere la capacitĂ espositiva e di ospitare anche una grande scultura di Ibram Lassaw, donata al Museo. I lavori saranno eseguiti in 120 giorni dall’impresa La Riuscita di Pomarico che ha cominciato ad operare dal 29 dicembre scorso e che per maggio dovrebbe ultimare completamente gli interventi all’interno dei locali come da accordi previs ÂŤI nuovi spazi – ha detto De Ruggieri – saranno pronti in maggio per la inaugurazione della nuova mostra antologica di scultura dedicata a Dino Basaldella e sarĂ un’occasione importante per riuscire a portare a compimento l’intervento previstoÂť. matera@luedi.it I lavoratori Nicoletti in assemblea

rebbe sicuramente i possibili e migliori realizzi anche in danno dei creditori chirografari che rischierebbero di non vedere assolutamente soddisfatte le proprie spettanze. Non solo: Non dobbiamo dimenticare che uno degli obbiettivi principali dell'Accordo di Programma è la riconversione ad altro settore

Non a caso anche altre aziende interessate, cosÏ come intermediari interessati all'acquisto ed alla collocazione dell'opificio industriale della Nicoletti SpA attendono, prima di procedere nelle trattative, di capire la sorte conseguente alle imminenti pronunce del Tribunale di Matera. Stiamo lavorando affinchÊ tutto possa andare per il verso giusto, anche valutando la possibilità di integrare la massa attiva della società con ulteriori immobili appartenenti a società controllate e partecipate; ciò affinchÊ i creditori possano vedersi maggiormente e piÚ celermente tutelati. Ci auguriamo che l'impegno e la perseveranza profusi per il tentativo di salvezza della Nicoletti SpA ci vengano riconosciuti mediante pronunce orientate alla salvaguardia di una storia imprenditoriale e di patrimonio di know how e di risorse che diversamente andrebbero definitivamente perse anche con pregiudizio del buon nome della capitale internazionale del mobile imbottito: Matera. matera@luedi.it

ÂŤUn altro passo verso una positiva conclusioneÂť

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dello stabilimento con il recupero e la riqualificazione delle risorse umane in questo momento in Cassa Integrazione Straordinaria. Su questo aspetto vale la pena di soffermarsi e riflettere perchÊ, probabilmente, vi è confusione e scarsa chiarezza: se l'azienda verrà dichiarata fallita ogni sforzo ed ogni tentativo di avvio dell'Accordo, di cessione dell'immobile e di ricollocazione delle Risorse Umane risulterà vano ed inutile.

Entro marzo l’approvazione in consiglio provinciale

Ecco il Piano del lavoro del Materano fino al 2012 ENTRO marzo verrĂ portato in Consiglio provinciale il Piano provinciale del lavoro che definirĂ il quadro delle potenzialitĂ occupazionali del Materano dei prossimi tre anni. ÂŤIl Piano provinciale del Lavoro - ha dichiarato l'assessore alle Politiche attive del Lavoro e alla Formazione Pasquina Bona - che andremo a completare nei prossimi mesi, con il supporto di Italia Lavoro (Agenzia del Ministero del Lavoro), dovrĂ definire le prioritĂ di intervento e gli indirizzi di programmazione. Obiettivi strategici per un territorio che, oltre a patire le storiche problematiche dell'isolamento, sta affrontando un momento di grave crisi occupazionaleÂť. ÂŤLa struttura della Provincia settore Lavoro - ha proseguito l'assessore Bona - in collaborazione con Italia Lavoro, dopo avere

L’assessore Pasquina Bona

fatto una ricognizione del fabbisogno delle imprese, procederĂ alla mappatura di tutte le reali esigenze del mercato del lavoro. Un'azione che consentirĂ , da un lato, di definire meglio la Formazione e raggiungere cosĂŹ una migliore integrazione tra Politiche del Lavoro e

Politiche della Formazione; e, dall'altro, permetterĂ ai Centri per l'Impiego, con cui collaboreremo durante le varie fasi di progetto, di introdurre nella propria offerta tutte le occasioni piĂš concrete e differenziate per tipologia di professionalitĂ Âť Un piano che attraverso una ricerca e una indagine accurata interrogherĂ tutti i settori dell'economia locale, provando a dare risposte concrete in termini di lavoro all'intera comunitĂ . L'assessore Bona, in linea con questo obiettivo, ha giĂ convocato due riunioni del Sottocomitato provinciale per l'Agricoltura a Marconia. Incontri che hanno permesso di tracciare il percorso per far emergere le difficoltĂ reali del mercato agricolo anche rispetto al problema del lavoro sommerso. matera@luedi.it

La Fidapa ha presentato il suo libro “Stop ai bulli�, viaggio nel rapporto con la famiglia

Don Mazzi, padre felice degli adolescenti HA parlato per piĂš di un'ora davanti ad un pubblico che non ha esitato a sedersi anche le scale dell'Auditorium per ascoltarlo. Don Antonio Mazzi, prete-simbolo dei deboli e dei diseredati ha presentato a Matera il suo libro “Stop ai bulliâ€? (edizioni Mondadori) nel corso di un incontro promosso dalla Fidapa e dal Serra club di Matera. Un viaggio attraverso la sua vita, a cominciare dall'infanzia, ÂŤA Verona, nel cortile della mia casa, vivevo con 38 cuginiÂť, per giungere fino all'attivitĂ che tutti i giorni lo impegna accanto a tossicodipendenti, disagiati, diseredati. ÂŤLa crisi dell'adolescenza è in realtĂ la crisi dei padri, nata dopo il cambiamento del ruolo della donna dopo il DopoguerraÂť. Non è un atto d'accusa nei confronti degli adulti, il suo, ma solo la consapevolezza che il cammino per la crescita dei

ragazzi passi attraverso una famiglia che sia intesa come punto di riferimento. Tanti anni di lavoro accanto ai meno fortunati e agli adolescenti che ha seguito come preside di un liceo milanese. Alla base di tutto, però, l'insegnamento del suo principale ispiratore, Don Bosco dal quale ha attinto elementi mai dimenticati. Ci vogliono quattro sÏ e quattro no, nella vita di ogni adolescente, che devono essere confermati - ha aggiunto descrivendo il rapporto genitori-figli - Torniamo a parlarci con il cuore e con la testa. L'infanzia è il tempo delle madri, l'adolescenza quello dei padri e va considerata come un lungo ponte verso la giovinezza. Descrivendo, poi, il ruolo dei genitori ha consigliato loro di considerare i figli come un albero che deve avere Terreno buono, radici profonde e deve essere

piantato davanti casa. Il ricordo ha lasciato spazio alla commozione piÚ di una volta in un racconto sincero, appassionato, che don Mazzi ha lasciato scorrere naturalmente. Dall'ex cocainomane salvata dalla droga e poi rimasta vittima dell'anoressia che l'ha condotta al suicidio, fino a Erica, l'omicida di Novi Ligure che il sacerdote segue insieme a Vittorino Andreoli e per la quale spera si possa concludere presto il percorso di interiorità . E' stato un viaggio nel disagio, nell'incertezza che nascono dalla famiglia, dall'assenza della figura paterna fino a giungere alle conclusioni piÚ tragiche. La realtà materana con cui Don Mazzi si è confrontato, mantiene alta l'attenzione nei confronti degli episodi di potenziale bullismo, come hanno confermato il sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico, il presidente della provincia di Matera Carmine Nigro

Don Antonio Mazzi all’Auditorium

e il capo di gabinetto della Questura, Sandro Rosato. Fondamentale, in questo senso, è il rapporto di sinergia che si sviluppa con la scuola e la famiglia, da considerare come veri e propri capisaldi come hanno aggiunto il preside del liceo Loperfido, Giuseppe De Rosa e Maria Carmela De Giacomo, componente del consiglio nazionale della Pubblica istruzione. matera@luedi.it


Matera 33 I sindacati: «Nessun passo avanti. I tempi rischiano di essere lunghi. Serve un’accelerata» Martedì 20 gennaio 2009

Parcheggiatori, decide il consiglio Incontro sindaco- Sisas, l’assemblea esaminerà la proposta LA parola passa al consiglio comunale di Matera. E' lì che giungerà, per essere approvata, la delibera messa a punto in queste ore. I parcheggiatori, che dal 3 gennaio scorso sono senza lavoro (in mancanza del rinnovo del contratto dovuto alla scadenza del rapporto fra l'amministrazione comunale e la Sisas) potranno ottenere così di nuovo il loro incarico. La soluzione si chiama contratto di servizio provvisorio ed è stata illustrata al presidente della Sisas ieri, nel corso di un incontro che si è svolto con il sindaco e il dirigente di settore. In questo modo verrebbe superato l'ostacolo rappresentato dal periodo di attesa per il nuovo bando dei trasporti garantendo il lavoro almeno per i prossimi tre mesi (il bando scade il 20 marzo prossimo) ai 21 dipendenti della Sisas. Massima disponibilità da parte dell'azienda come conferma il presidente Greco: «Abbiamo sempre avuto a cuore il futuro dei dipendenti e il servizio per la comunità. Da parte nostra non ci sono problemi per mettere a punto questa ipotesi, in base alla bozza che leggeremo nei prossimi giorni. Il Comune ci ha preannunciato la possibilità di studiare insieme alcuni indirizzi necessari a formalizzare la proposta finale». Il nodo focale è rappresentato dalle tariffe che verrebbero applicate, individuate in base al nuovo e non al vecchio bando. Anche su questo settore greco conferma l'apertura: «Ferma restando la nostra disponibilità, attendiamo di leggere il testo che il Comune ci invierà dopo che sarà stato sottoposto al consiglio comunale». Il sindaco di Matera aggiunge: «La proposta è modulata in base al nuovo bando attraverso una trattativa negoziata, dando la preferenza a chi ha svolto questo servizio in precedenza, per evitare lungaggini burocratiche». La delibera non rappresenta alcun passo avanti nella trattativa, secondo Marcella Conese della Filcams-Cgil: «Questa novità non ha nessun senso. L'incontro di oggi (ieri, ndr.) è servito a mostrare a Grieco alcuni appunti che potrebbero rappresentare atti di indirizzo da portare in consiglio comunale nel corso di una seduta che, però, non è stata ancora convocata. Per questo chiediamo al presidente del consiglio di convocare l'assemblea al più presto possibile». Quanto ai 21 lavoratori si sono rivolti al Prefetto chiedendo di nuovo un intervento: «Siamo tutti padri di famiglia - scrivono

Il V settore sarebbe in regola

Sopralluogo dei tecnici alla discarica

Il presidio dei parcheggiatori all’esterno del Comune

Il cancello della discarica sotto sequestro

in una nota - con figli a carico, e riteniamo indispensabile che Sua Eccellenza intervenga al più presto in questa vertenza come sempre ha fatto nei riguardi di tutti gli altri lavoratori che si sono trovati in difficoltà in questo periodo». «Ci aspettavamo che nel corso dell'incontro che si è svolto al Comune - precisa Marcella Conese - il sindaco portasse il testo già sottoposto al consiglio comunale. Il dirigente di settore avrebbe dovuto essere in grado di stipulare già oggi (ieri, ndr.) il nuovo contratto. Bisogna accelerare il percorso che è stato individuato». E in una nota i sindacati confederali tornano a sottolineare la difficoltà del momento vissuta dai lavoratori, in una nota congiunta di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil in cui si legge: «È passata una settimana da quando la Sisas ha riconsegnato all'Amministrazione Comunale la disponibilità dei parcheggi al coperto, ma ancora non si intravedono soluzioni alla vertenza. Di giorno in giorno peggiorano le condizioni materiali nelle quali si trovano a vivere i 21 lavoratori e, pertanto, facciamo appello al senso di responsabilità di ciascuno, perché si trovino soluzioni immediate e si dia seguito agli impegni assunti». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it

Un sopralluogo dell'ufficio tecnico della Provincia di Matera avvenuto il 3 gennaio scorso, potrà consentire all'amministrazione comunale di Matera di ottenere la conferma che le dimensioni della V vasca della discarica della Martella sono regolari. E' questo l'ulteriore atto della vicenda che il 12 dicembre scorso aveva portato al sequestro dell'area dell'impianto di compostaggio. La dichiarazione della Provincia di Matera potrebbe sbloccare l'attuale impasse nel quale si trova l'amministrazione comunale. Dalla data di chiusura della struttura alle porte di Matera, infatti, il Comune smaltisce rifiuti nella discarica di Pomarico con un costo mensile di 204 mila euro di cui 105 euro a tonnellata, a cui si aggiungono i costi dei mezzi utilizzati per il trasporto dalla città dei Sassi alla cittadina della provincia. Prelievi economici mensili che influiscono sulla stabilità delle casse del Comune e che alla lunga potrebbero segnare seriamente le finanze. La riapertura del V settore, successiva all'autorizzazione che dovrebbe giungere dalla Regione Basilicata, permetterebbe comunque un utilizzo relativo ma almeno risolverebbe l'emergenza alla quale è costretto il Comune chiarendo, al tempo stesso, i dubbi legati al corretto uso della struttura. Dal Comune, intanto, si fa sapere che il disagio potrebbe terminare entro il 31 marzo quando, presumibilmente, il massimo ente regionale dovrebbe rilasciare l’autorizzazione ad utilizzare la V vasca. Intanto la commissione Lavori pubblici che avrebbe dovuto occuparsi della vicenda con una relazione del sindaco, è stata rinviata al 29 gennaio prossimo. a.ciervo@luedi.it

Famiglie che sperano di avere un futuro HANNO cominciato il presidio nel periodo natalizio, quando tutte le famiglie si preparano a trascorrere le feste all’insegna della serenità. Loro, i 21 parcheggiatori dipendenti della Sisas, invece hanno affollato il piazzale antistante il palazzo comunale e, incuranti del freddo, hanno atteso che il sindaco li ricevesse per ottenere garanzie del loro lavoro. Quello che avevano svolto fino al 2 gennaio, quando è scaduto il contratto fra la Sisas e il Comune. Poco più di 700 euro al mese in mancanza delle quali, la disoccupazione diventa l’anticamera dell’indigenza. Sembra un lavoro come un altro, quello del parcheggiatore ma in realtà costringe a lunghe ore trascorse al freddo o sotto il sole, spesso a discutere con automobilisti poco avvezzi a rispettare tempi e tariffe. Il risultato è un’antipatia congenita che trasforma la pettorina gialla della Sisas in una sorta di scudo contro il quale scagliarsi a testa bassa. Resta il fatto che, come ogni

Uno striscione eloquente

comunità che si rispetti, l’utilizzo di spazi pubblici prevede un pagamento e che, nel caso caso dei parcheggi, vige un po’ il principio delle tasse: nessun vuol pagarle e ogni mezzo è buono per “imbrogliare”. Il passaggio obbligato in consiglio comunale diventa, dunque, l’unica via d’uscita per le 21 famiglie che sono in attesa di un futuro in cui sperare. a.ciervo@luedi.it

Moglie del fondatore dell’Utic,Giuseppe Guerricchio, fu apprezzata direttrice della farmacia dell’ospedale

Addio a Angela Maria De Novellis, esempio di vita All'età di 79 anni si è spenta la dottoressa Angela Maria De Novellis, nata l'11 dicembre 1929 a Miglionico, e laureata in farmacia a Bari il 14 novembre 1952. La cittadinanza materana e miglionichese partecipano alla grave perdita di una persona che ha rivestito delicati e prestigiosi compiti nell'ambito farmaceutico. Qualità morali, passione, senso di responsabilità, capacità manageriali e coscienza della propria professione hanno contraddistinto il suo comportamento e il suo darsi al pubblico. Alti valori etici hanno accompagnato i suoi anni trascorsi lontani dai fragori della mondanità, ma in pensosa solitudine di studi e di impegni sociali. Di lei rimane un esempio di donna, tra le prime laureate in farmacia in Basilicata, sicura delle sue faticate conquiste e mai tradita da insicurezze ed indecisioni

nell'ambito della sua attività, anche se schiva e riservata nell'approccio col mondo esterno. Ha vissuto una vita condivisa per cultura, intenti scientifici e ricchezza di valori con il marito prof. dott. Giuseppe Guerricchio ex primario cardiologo e fondatore dell'Utic (unità terapeutica intensiva cardiologia), prima istituzione del Mezzogiorno, presso l'ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera. Angela Maria De Novellis è stata direttrice della farmacia ospedaliera “Madonna della Grazie”, ha istituito il servizio farmaceutico presso l'Asl n.4 di Matera. È un'icona femminile nell'ambito farmaceutico per aver tenuto seminari di aggiornamento presso la sede dell'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Matera. Ha svolto la sua prima esperienza di tirocinante farmacista presso la “Farma-

cia del Moro” del dott. Iacovone in Via Margherita. La dottoressa, ricca di esperienze curriculari di varia natura, ha avuto la possibilità di enucleare le sue vaste esperienze nell'apertura della Farmacia nel luglio 1987, in Via Don Luigi Sturzo al numero civico 55. All'epoca furono numerose le difficoltà da superare per dare vita alla nuova attività. Nel gennaio 1996 ha trasferito l'attività di farmacista al figlio dott. Antonio Guerricchio, attuale presidente regionale della Federfarma. Ha ammirato l'estro pittorico, ricco di valori locali ed esperienze vissute, del cognato Ginetto Guerricchio. Le esequie avranno luogo oggi alle ore 15 presso la Chiesa di San Francesco da Paola. Nunzio Longo

La dottoressa De Novellis


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Matera

Martedì 20 gennaio 2009

FOTO VIDEOUNO

Consiglio Provinciale

TAXI MATERA 3332685173

Messaggio subliminale

Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.

E’ convocato per oggi alle 10,30 nella Sala delle adunanze consiliari della Provincia di Matera il Consiglio provinciale. Tra gli argomenti che saranno trattati, l’interrogazione presentata dal consigliere Santochirico e altri sul progetto Ecoil Italia srl; l’interrogazione presentata dal consigliere Montemurro sui lavori di di ristrutturazione del liceo classico Duni di Matera; alcune interrogazioni sia del consigliere Ciccimarra sia del consigliere Mongelli.

Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

Settimana di preghiera Si apre oggi alle 19 nella chiesa Evangelica Battista in via Gravina la celebrazione ecumenica della Parola di Dio, una riflessione di mons. Salvatore Ligorio, arcivescovo di Matera-Irsina. L’incontro rientra nell’ambito della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani promossa dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina, dalla Chiesa Evangelica Battista di Matera e dalla Chiesa Ortodossa Rumena. Il desiderio di ristabilire l’unione di tutti i cristiani è unirsi alla preghiera alla preghiera del Signore Gesù che tutti siano una cosa sola. L’ecumenismo si fonda sulla fede comune tra i cristiani.

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).

“Miseria e nobiltà” il 27 Il 27 gennaio per la stagione teatrale 2009 alle 21 al teatro Duni di Matera Francesco Paolantoni e Nando Paone saranno sul palco per interpretare “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta per la regia di Giacomo Pugliese. «Miseria e nobiltà, racconta di una situazione ferma nel tempo. - si legge nelle note dello spettacolo. Si porta bene la sua età, ha più di un secolo: Napoli 1888-Napoli 2007. E’ una farsa, e così viene raccontata». Per i biglietti dello spettacolo (compreso nella rassegna ma fuori abbonamento) è possibile rivolgersi a Incongress. La sede è in via Don Minzoni, 38. Per contatti telefonici 0835/337220, e-mail info@incongressmatera.it. Sito internet www.incongressmatera.it.

L’arte di San Pietro Caveoso

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 DINNELLA via Cappuccini 72 - 0835 314308

Cooperativa Associazione

“Jan

Patocka” 0835/333604 “Matera gioca” 0835/312005

emergenza sanitaria

118

PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314 SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704

Oggi alle 18,30 nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo nel Sasso Caveoso di Matera sarà presentata la nuova edizione del libro sulla storia e l’arte di San Pietro Caveoso. Il volume, firmato da Mauro Padula e Camilla Motta si intitola “San Pietro Caveoso. Note storiche”.

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676

I cerchi delle fate •il cenacolo E' possibile visitare fino al 3 febbraio presso il laboratorio Materia, in via Bruno Buozzi n° 89, “I cerchi delle fate”. In esposizione una collezione di vasi in ceramica eseguiti con le tecniche raku dal laboratoio Ceramiche d'Arte di Maria Bruna Festa, e colliers in argento e pietre del Laboratorio di Arti Orafe e Lignee Materia. La mostra può essere visitata ogni giorno, fino al 3 febbraio, dalle 18 alle 21 o su richiesta telefonando al 334 3602038 o allo 0835 311136 in orari di lavoro. A margine dell’esposizione, sono previsti alcuni eventi.

Open Day al liceo Duni Il liceo ginnasio “Duni” sarà aperto venerdì 23 gennaio dalle 16 alle 19 per l’Open Day nel corso del quale gli insegnanti incontreranno genitori e alunni della terza classe della scuola media per illustrare il Piano dell’Offerta formativa per l’anno scolastico 2009-2010. L’Open Day rappresenta un appuntamento consueto per illustrare programmi e iniziative agli studenti che dalla scuola media passano agli istituti superiori e al liceo classico in particolare e vogliono conoscere meglio l’istituto che frequenteranno. Un pomeriggio intero, dunque, per conoscere più a fondo ciò che nei cinque anni successivi verrà approfondito, conosciuto e che rappresenterà la base su cui scegliere il piano di studi futuri.

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“Canto perché non so nuotare… da 40 anni” il titolo dello show che Massimo Ranieri porterà in scena martedì 17 marzo al Teatro Duni di Matera, città nella quale torna ancora una volta. Artista completo, cantante, ma anche attore, affabulatore ed istrione Massimo Ranieri, propone uno spettacolo straordinario e coinvolgente, canta i suoi brani piu' famosi e tanto amati dal pubblico ed esegue per la prima volta alcune fra le più belle canzoni d'autore degli ultimi decenni. Brani che appartengono ai repertori di grandi cantanti come Battisti, Battiato, Mina ed altri artisti italiani. Coreografie di Franco Miseria arricchite dagli splendidi costumi di Giovanni Ciacci che rendono ogni brano un quadro a se. Nello spettacolo scritto con Gualtiero Peirce, lo showman partenopeo canta, balla e recita raccontando tappe emozionanti della sua vita.

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•COMUNALE• Matera 0835-334116 Viaggio al centro della terra 17,30- 19,30- 21,30 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Australia 18-21,45 •CINE TEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Sette Anime 17,15 - 19.25 - 21,40 •PATRON ANTONIO• Matera Via XX Settembre Yes Man 17 Se chiudi gli occhi 18,45 - 20,15 - 21,15

•CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso 0835208046 Sette anime 19,30 - 21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Come Dio comanda 19 - 21,30 •CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora -Policoro Come un uragano ore 21 •CINEMA MOJTO• S.s. 106 Basentana 0835-745439 Chiuso

•COMUNALE• Matera 0835-334116 Viaggio al centro della terra 17,30- 19,30- 21,30 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Australia 18-21,45 •CINE TEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Sette Anime 17,15 - 19.25 - 21,40 •PATRON ANTONIO• Matera Via XX Settembre Yes Man 17 Se chiudi gli occhi 18,45 - 20,15 - 21,15

•CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso 0835208046 Madagascar 2 18 Sette anime 19,30 -21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Come Dio comanda 19 - 21,30 •CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora -Policoro Madagascar 2 19 Come un uragano 21 •CINEMAMOJTODRIVEIN• S.s.106Basentana0835-745439 Chiuso


35 Calcio Eccellenza Il mediano Biondino: «Ottimo primo tempo, è solo mancato il gol» Martedì 20 gennaio 2009

Forza Matera soddisfatto a metà Buono il pari di Rionero ma resta l’amaro in bocca MATERA - Il Forza Matera di mister Francesco Liuzzi ha conquistato il suo primo punto del nuovo anno. Infatti il pari di Rionero è stata la prima gara senza sconfitte del 2009. Ma l’undici materano probabilmente meritava maggior fortuna sin dalle scorse domeniche, specie quando è stata sconfitta dalla Murese. Tant’è che adesso la classifica vede Biondino e compagni al tredicesimo posto con 17 punti con quattro lunghezze di distacco dalla coppia formata da Irsinese e Ferrandina e con alle spalle Banzi, Blavano e Vultur. Quindi il punto conquistato a Rionero, in quello che era uno scontro diretto per la salvezza, diventa verro prezioso. Così nel doppio confronto con i bianconeri il Forza Matera si trova in vantaggio, vista la vittoria nella gara di andata per 10. «Ad essere onesti il pareggio ci fa un po’ rabbia commenta l’esperto mediano della formazione della città dei Sassi, Giuseppe Biondino - perchè nel primo tempo potevamo anche andare a segno, almeno due volte. Andando in vantaggio la gara avrebbe cambiato volto. Ed invece nella ripresa abbiamo prestato il fianco alla Vultur che ci ha messo in apprensione con continui lanci lunghi verso Viggiano». Alla fine però è pur sempre una gara in tra-

Cosa va DALLA TRASFERTA di Rionero quello che è emerso di positivo è l’atteggiamento che la squadra ha avuto nel primo tempo. Una gara condotta per tutta la prima frazione, nella quale è mancato il gol che avrebbe consentito al Forza Matera di portare via tre punti importantissimi visto lo scontro diretto in chiave salvezza. La capacità che la squadra ha avuto nel far girare la palla e nel mettere pressione ai bianconeri sono le note liete da cui mister Liuzzi deve ripartire anche in vista di questa seconda parte di campionato che si preannuncia davvero avvincente.

Cosa non va E’ MANCATO ancora il gol. Ancora una volta il Forza Matera è rimasto a secco. con quella di Rionero sono tre le partite di fila che la formazione materana non riesce a trovare la via del gol. Dopo la scorpacciata di gol fatta contro il Banzi (vittoria per 7-2) e il pari di Ferrandina per 1-1, sono arrivate tre gare dove è stato raccolto un solo punto per la classifica. Il 2009 ha visto infatti il Forza Matera perdere a Policoro per 2-0; poi la sconfitta interna ancora per 2-0 con la Murese che ha espugnato il campo di La Martella (sfatando quello che era un tabù per la squadra biancorossa) ed infine lo 0-0 di Rionero. Dopo l’addio Fiorentino, forse servirebbe un puntello in avanti. Sopra Biondino e sotto Piervito Di Cecca (foto Videouno)

sferta passata indenne. Certo, se il salvataggio dei vulturini sulla linea di porta sulla conclusione di Piervito Di Cecca, o se la traversa non avesse negato la rete a Biondino, adesso staremmo parlando di una vittoria per i materani. «Visto il primo tempo continua Biondino - possiamo di di aver perso due punti, ma con quello che è successo nella ripresa sembra giusto il pareggio, anche perchè non siamo riusciti a fare gol e in più non siamo riusciti a gestire con tranquillità la gara». Dopo questo pareggio il Forza Matera deve guarda-

re avanti. Il traguardo salvezza è alla portata. Le forze del campionato dicono che il Forza Matera può ambire ad una salvezza tranquilla. «Per quello che si è visto analizza Giuseppe Biondino - noi possiamo giocarcela con tutti. Con grinta e determinazione potremo arrivare alla permanenza. Il segreto sarà fruttare il fattore campo. La nostra salvezza passa per il campo di La Martella: dobbiamo conquistare in casa i punti per mantenere il campionato di Eccellenza». E si dovrà iniziare proprio domenica prossima

quando arriverà il temibile Tricarico. «Non sarà una gara facile - conclude Biondino - perchè loro stanno attraversando un buon momento. Ho parlato con l’amico Nicola Volpe che ha incontrato il Tricarico domenica scorsa: mi ha detto che contro di loro (l’Oppido, ndr) hanno disputato un’ottima gara, anche se facilitati dalla superiorità numerica, ma noi prepareremo a dovere la gara per dare filo da torcere all’undici di Abrescia e ricominciare a vincere». Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it

Prima Categoria Si attende il nuovo tecnico Promozione Secondo pari esterno stagionale

Varisius, un buon punto Rigamonti in crisi nera non si vedono vie d’uscita Stella: «Peccato il gol subito»

Significativi passi avanti non ne sono stati fatti, continua a perdere gare nonostante la buona volontà del presidente Giuseppe Festa, di fare innesti con nuovi giocatori. La situazione di certo non è migliorata. Rimane sempre ultima con i quattro punti presi con la gestione di mister Mancini, ma dopo le sue dimissioni, ancora ufficialmente non è stato annunciato il nuovo allenatore della Rigamonti. I ragazzi si auto gestiscono da soli, lo si è visto domenica in campo, dando un significativo gesto di volontà e personalità per portare avanti la squadra onorando questo campionato aspettando gli eventi. Per la salvezza ci vorrà un miracolo, ma i ragazzi non vogliono rassegnarsi alla coda della classifica, cercheranno fino all'ultimo di migliorare la loro posizione. Con l'orgoglio che hanno, sono convinti di fare meglio di quello che hanno fatto nel girone di andata. Aspettano di amalgamarsi meglio, visti i tanti innesti, aspettando l'allenatore, spontaneamente hanno chiesto al presidente Festa di potersi allenare due volte a settimana. Ascoltato il presidente che ha dichiarato.‹‹ Ho tutta l'intenzione di portare avanti fino alla fine del campionatola squadra. I ragazzi hanno capito i sacrifici che sto facendo, io non ho aiuti da nessuno, la squadra e la società la porto avanti da solo, neanche uno sponsor mi da una mano. Con i ragazzi ho parlato chiaro,se vogliono seguirmi bene, loro mi hanno fatto delle promesse, se le mantengono andremo avanti, altrimenti mi vedo costretto a lasciare la società. Non mi piace il comportamento di alcuni, che fino alla scorsa domenica per fare una trasferta ho sempre avuto gli uomini contati. Ho preso altri giocatori per migliorare la situazione attuale, sto cercando un allenatore ma per il momento devono gestirsi da soli, io nel mio piccolo cercherò di non far mancare niente, non sono un imprenditore che può permettersi di avere un budget, io vivo di stipendio, sono giovane ho la passione per il calcio ma non posso permettermi di portare avanti da solo una

Il capitano della Rigamonti Di Simine

società. Ad inizio avventura qualche persona mi aiutava, ora non si vede più nessuno. Vuoi per un motivo, vuoi per altro, la domenica mi trovo da solo ad affrontare tutti i problemi che l'organizzazione comporta. Conto sul buon senso dei ragazzi che devono dimostrarsi di essere maturi e mantenere quello che hanno promesso. Io non ho chiesto di vincere a tutti i costi, voglio solo portare fino alla fine quest' avventura. Non vorrei essere etichettato come quello che dopo 40 anni di Rigamonti la farà fallire. Io questo non lo voglio. Ma se sarò costretto non dipenderà da me››. Vincenzo Bochicchio matera@luedi.it

SECONDO punto conquistato in trasferta per i ragazzi di Matera in questo campionato. Pareggio tutto sommato giusto, forse ad essere pignoli un leggero predominio del Varisius c'è stato, anche per qualche occasione in più, soprattutto nella prima frazione di gara gli avanti ospiti hanno avuto più chance di fare gol. L'approccio alla gara è stato quello giusto, finalmente ci sono state poche distrazione ed una buona reazione e voglia di portare a casa il risultato. Le note negative sono, passati subito in vantaggio grazie al rigore trasformato da Bellomo, il Varisius non è riuscito a mantenere il risultato subendo ingenuamente il pareggio di capitan Troiano. Poi nell'arco della gara l'approccio è stato quello giusto, in qualche occasione si poteva fare gol con Bellomo e Lozitiello in apertura di secondo tempo. «Pareggio tutto sommato giusto, dichiara Stella il portiere del Varisius, la loro rete del vantaggio è stato frutto di un errore dell'assistente del direttore di gara che non ha ravvisato la carica su di me, e Ricigliano ha potuto con furbizia fare gol. Domenichiello si è riconfermato con una buona prestazione con un paio di tiri che non sono andati a bersaglio e due assist uno su Bellomo liberato in area e l'altro nella ripresa per Montelli.

Nicola Stella e Giuseppe Bellomo del Varisius

Bravo è stato anche Tataranni che non giocava da tempo ma è riuscito a contenere le giocata di Ricigliano». Poco tempo per godersi il punticino, ma sicuramente fa molto morale per la trasferta di Pescopagano, prevista per il recupero di mercoledì. Gara molto delicata, altro scontro diretto, in cui si giocano molte chance per non essere invischiati completamente nella lotta play-out. Un altro pareggio po-

trebbe essere l'obbiettivo minimo per i ragazzi di mister Tucci in una gara che non si annuncia per nulla semplice e per giunta in trasferta. «Non perdere a Pescopagano, significherebbe molto, purtroppo il recupero giunge in un periodo non buono troppi assenti sia per lavoro che per l'influenza, ed infine bisognerà verificare le condizioni di qualche under, ma non ci fasciamo la testa prima essersela rotta». p.l.


Martedì 20 gennaio 2009

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«Il partito di Casini, oggi in maggioranza di centrodestra, sta trattando con il centrosinistra»

Quelle “strane” alleanze a Pomarico Comunali, il segretario della Dc, Martino, attacca l’Udc POMARICO - Le imminenti elezioni Comunali di Pomarico, iniziano ad risvegliare tutte le varie forze politiche, proponendo nuove inedite alleanze. «I cittadini di Pomarico devono iniziare a riflettere su cosa sta succedendo, non si può più far finta di niente, stiamo assistendo giorno dopo giorno a fatti veramente allucinanti». E’ il commento di Domenico Martino, segretario amministrativo provinciale della Democrazia cristiana, dopo la riunione fatta dal centrosinistra. «Non siamo in una terra di conquiste precisa Martino- ma siamo in un paese democratico ove il voto degli elettori deve esprimere la volontà del popolo, paese cui forse dimenticano gli amici della Sinistra indebitato fino la collo, come tanti Comuni italiani, paese ove la vera politica fa fatica a esistere, paese delle promesse, del disimpegno sociale e politico». Leggen-

Pomarico

do il resoconto dell’incontro pubblicato dal Quotidiano, Martino ha appreso «in maniera spaventosa -dice- che l'Udc di Casini ha partecipato a un'incontro promosso da Sinistra Europea, ove tutte le forze politiche erano di sinistra o quasi; mi chiedo cosa ci facesse un partito come l'Udc, dove sono finite le battaglie fatte da sempre di

Alcide De Gasperi? Bisogna essere coerenti con se stessi e con i partiti che si rappresentano, non si può fare tutto ciò che si vuole, in un'intervista a radio anch'io in questi giorni, vieni intervistato onorevole Casini, ove parlando della crisi che sta avendo la Giunta della Regione Basilica ,li viene chiesto, l'Udc come è orientata in

questo momento, e che collocazione trovasse, ed egli risponde che sicuramente l'Udc non è in sintonia con la giunta del Governatore De Filippo e che il segretario regionale del suo partito avrebbe valutato la cosa, questo dovrebbe far riflettere circa la non espressione mirata del leader dell'Udc di sostenere il centro sinistra, significa tanto questa sua non espressione, ma voglio passere avanti perché l'Udc in molti Comuni della Provincia di Matera ha già siglato alleanze con il Popolo della libertà, ma in un Paese democratico e libero come il nostro, tutto può succedere, ed è per questo che con rabbia esprimo tutto il mio malcontento sia perché rappresento la Democrazia cristiana primo partito , ove ha visto la scissione di iscritti costituendo l'Udc, e sia per il simbolo importante che portiamo. Ma il nodo che non riesco a sciogliere e facendo una mia riflessione -prose-

gue Martino- è perché l'Udc di Pomarico, viste le decisioni del commissario comunale di non stare o di non stringere alleanze con il Pdl in vista delle prossime Amministrative, non esce subito dalla giunta comunale, ritirando sia il vice sindaco che la consigliera, oppure questi ultimi non ci dicono se sono con l'Udc o meno, il sindaco dovrebbe aprire subito una verifica all'interno della Giunta o ritira le deleghe a questi ultimi in virtù della loro contraddizione politica che rappresentano. Lo scenario è ampio , in questo momento non voglio assolutamente attaccare l'Udc, ma voglio far riflettere , loro sono liberi di fare alleanze con chi vogliono, ma sicuramente valutazioni di centrodestra o centriste o altro e non andare con la Sinistra Europea , la stessa cosa dico per la Sinistra Europea di valutare questo fattore. Ma chiudendo la confusione che ha in questo mo-

mento lo scenario politico, voglio essere di parte facendo capire a tutte le forze politiche che non bisogna Conquistare il paese come se fosse una terra di nessuno e fare una guerra, ma Pomarico in questo momento ha bisogno di un riscatto sia politico che morale, forse non vogliamo vedere o facciamo finta di niente, ma Pomarico sta sprofondando in uno stato di abbandono totale: i giovani non sanno più cosa fare la disoccupazione aumenta giorno dopo giorno molte famiglie hanno bisogno di un 'aiuto concreto, non riescono ad arrivare a fine mese o a pagare una bolletta , uniamo le forze per occuparci di questo e non delle conquiste , la gente ormai non ha più fiducia di nessun politico, dobbiamo guardarci intorno; invito a tutte le forze politiche. Pensiamo prima ai problemi di Pomarico e poi a conquistare un Comune. provinciamt@luedi.it

Cerimonia di insediamento con la consegna del premio “Cloè Martino”

in attesa di giudizio Montescaglioso, consiglio dei ragazzi Aggressore Lite per il pascolo oggi il battesimo ufficiale Il ferito sta meglio

MONTESCAGLIOSO - Si svolgerà stamane, alle ore 11.30 presso la sala consiliare comunale “Sandro Pertini”, l'insediamento del consiglio comunale dei ragazzi di Montescaglioso, la cui composizione è scaturita dalle elezioni svoltesi il 12 novembre scorso, presso i cinque seggi predisposti nei plessi scolastici montesi. I primi tre seggi erano collocati rispettivamente nelle sedi della scuola media di via Silvio Pellico,rione Marco Polo e corso della Repubblica; il numero 4 nella Scuola Elementare “Salvo D'Acquisto” ed il numero 5 nella Scuola Elementare “Don Liborio Palazzo”. Al termine delle operazioni di spoglio, su un totale di 95 candidati, erano risultati eletti 21 consiglieri ed era stata registrata un'alta affluenza in quella che era una novità assoluta per Montescaglioso, un compito assolto con entusiasmo e partecipazione da parte dei giovanissimi candidati, Presidenti di Seggio e scrutatori. Nel seggio 1 (Media via Silvio Pellico, 9 eletti su 45 candidati) era-

no stati maggiormente suffragati: Giovanni Ditaranto (23 preferenze); Angelo Leone (19); Maria Zito (14); Gianpiero Eletto (13); Dylan Maggiore (11); Chiara M. Canterino (9); Giovanni Tedesco (9); Michele Stasi (8) e Ditaranto Manuel con 7. Il seggio 2 (Scuola Media di Rione Marco Polo, due eletti su 10 candidati): Angelo Pierro di III A con 31 preferenze e Vito Dichio con 9. Seggio n° 3 (Media di corso della Repubblica, quattro eletti su 10 candidati): Rocco Petrarca (22); Rossana Suglia (19); Giovanni Di Nota (18) e Cosimo Bernalda (8). Seggio n° 4 (Scuola Elementare Salvo D'Acquisto, due eletti su 10 candidati): Raffaele Carriero (9) e Giovanni Maggiore (7). Il seggio 5 (Scuola Elementare Don Liborio Palazzo, nel quale comparivano 20 candidati), ha eletto quattro consiglieri: Federica Fortunato (12); Antonello David (10); Biagio Appio (5) e Vito David (5). La decisione di dare vita al nuovo organismo era stata ratificata lo scorso 30 settembre durante la seduta di consiglio

comunale. Nell'occasione era stato evidenziato che tra gli obiettivi da conseguire ci sono la crescita socio-culturale dei giovani cittadini nella piena consapevolezza dei diritti e doveri civici, la conoscenza dell'attività amministrativa e la consapevolezza del territorio nel quale si vive. Nella stessa cerimonia è, inoltre, prevista l'assegnazione del premio intitolato alla memoria di “Cloè Martino”, sfortunata ragazza montese deceduta in compagnia del suo fidanzato all'età di sedici anni, in un incidente stradale avvenuto nel mese di luglio 2002. Cloè era figlia di Lucia Balsebre, funzionario del Comune di Montescaglioso, che lo scorso mese di agosto ha trovato anche lei la morte in un incidente automobilistico avvenuto a Tozeur. La creazione di tale premio era stata voluta già nel 2007 dalla famiglia, dopo aver ricevuto il parere favorevole dei dirigenti scolastici di Montescaglioso Nunzio Nicola Pietromatera e Giovanni Pizzolla. Michele Marchitelli

POMARICO - E' fuori pericolo Nicola Sarli, il ventisettenne pomaricano ferito con un'ascia dallo zio pastore. Sarà operato presso il San Carlo di Potenza. Il giovane di Pomarico che domenica scorsa aveva subito un colpo d'ascia dalla zio, Rocco Sarli, al culmine di una lite sul diritto di pascolo. Il feritore è ancora in stato di ferma in attesa della convalida degli arresti, che spetterà al Gip dopo l’interrogatorio di garanzia. La lite era scoppiata in aperta campagna, in contrada Calcara; il suolo, fra le altre cose, non è di proprietà di nessuno dei fratelli che si erano trovati faccia a faccia prima che fosse il più giovane dei presenti a ricevere la

botta d'accetta in testa. Infatti, la lite, trasformatasi poi in qualcosa di molto più grave, era cominciata fra Rocco e Vincenzo, ovvero due dei fratelli Sarli. Rocco, a un certo punto, aveva raccolto d'accanto a sé l'ascia e si era scagliato contro il nipote, che molto presumibilmente sul posto era pure arrivato successivamente a suo padre. Dell'assurdità dell'atto, come successo per casi di violenza simili, si parla in ogni angolo della comunità. Le discussioni adesso sono spesso accese da questo fatto di cronaca. Per Rocco Sarli si è arrivati al momento dell'interrogatorio di garanzia. Nunzio Festa

La sconfitta contro il Soccer Lagonegro ferma l’onda di successi

Montescaglioso costretta a frenare MONTESCAGLIOSO - Il Soccer Lagonegro, dopo essersi imposto a Montescaglioso il 28 settembre scorso, con il punteggio di 3-1, ha bissato la vittoria sconfiggendo in casa propria, per 1-0, la Polisportiva Libertas montese. La sconfitta maturata sul terreno lagonegrese interrompe, dopo cinque gare, la striscia di risultati pieni consecutivi colti dalla formazione montese. Con i tre punti conquistati contro i montesi il Lagonegro sale a quota 41 punti e distanzia di otto proprio la compagine allenata da Franco Cicorella, ferma a 33, che le consentono di occupare la terza posizione. La formazione montese, in ogni caso,

nonostante la sconfitta di misura maturata nella trasferta lagonegrese, è uscita a testa alta dal confronto, come sottolineato nel consueto approfondimento curato da Giambattista Raddi sul sito monte.net. I potentini, nel primo tempo, hanno mantenuto il predominio territoriale, rischiando, però, di subire la rete montese grazie ai tentativi di Vincenzo Petruzzo e Francesco Bubbico. Il Lagonegro, al 30', ha poi trovato la rete ad opera del suo bomber Lardo, bravo a capitalizzare una disattenzione difensiva del Montescaglioso e superare il portiere montese Giovanni Cifarelli. Dopo pochi minuti i padroni di casa avrebbero

anche potuto raddoppiare ma hanno invece colto il palo. La gara si è giocata su un terreno, sia pure in erba, che era però allentato dalla pioggia dei giorni scorsi. Nel secondo tempo i ragazzi del mister Cicorella si sono gettati in avanti alla ricerca del pari senza riuscirci, con il rammarico di aver solo sfiorato la rete con il capitano Maurizio Raddi, che, al 92' ha colpito di testa centrando la traversa. L'ultima sconfitta per il Montescaglioso risaliva al 30 novembre, quando si era recata sul campo del Pomarico, dal quale era stato superato per 2-1 a causa di uno sfortunato autogol nel finale. Nelle cinque gare successive reti e spetta-

La Libertas Montescaglioso

colo contro Satriano, Roccanova e Sirinomercure in casa e contro Valsinni e Tramutolese in trasferta. Il Montescaglioso avrà la possibilità di riprendere la corsa ospitando, domeni-

ca 25 gennaio, alle 14.30, al Comunale, il Villa d'Agri: lo scorso anno i potentini si imposero per 3-0. mic.mar. provinciamt@luedi.it


Martedì 20 gennaio 2009

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Grande successo per la manifestazione 2009. In 7 punti la critica per fare meglio

San Mauro, il Campanaccio ha fatto il pieno SAN MAURO FORTE - Dopo il frastuono di centinaia di campanacci, terminato all'alba di domenica, San Mauro torna al suo torpore e nella tranquillità delle strade e delle piazze si stilano i bilanci personali della festa più attesa dell'anno. Dati positivi per quanto riguarda le presenze che nonostante una leggerissima flessione rispetto agli scorsi anni, frutto sicuramente del negativo periodo economico che imperversa nella nostra Penisola, non ha deluso le aspettative degli organizzatori. Migliaia concentrati nelle poche ore del pomeriggio di sabato 17, gli spettatori della kermesse raccolti soprattutto in Largo Monastero per assistere alla sfilata finale dei liberi suonatori di campane. Sempre

più numerosi gli emigranti che slittano le proprie ferie del periodo natalizio per la classica visita alla famiglia, proprio ai giorni del Campanaccio. Tra la folla anche tanti studiosi, antropologi, giornalisti fotografi e videoamatori a raccogliere emozioni, suoni e fotogrammi di questo straordinario rito della civiltà contadina. Diciotto le squadre di liberi suonatori che hanno attraversato per diverse ore, a ritmo lento e cadenzato, le strade ed i vicoli del centro cittadino tenendo in mano grossi campanacci. Alcuni gruppi, hanno dato libero sfogo alla fantasia per quanto riguarda l'abbigliamento indossato superando la tradizione e ribaltando la festa in un inizio del carnevale. Altri ancora, in-

vece, hanno rispettato la tradizione in modo sobrio così come è giunta ai giorni nostri. In qualsiasi caso la parola d'ordine è “sbatacchiare” tante campane in un unico suono coordinato da un “caposquadra”, munito nella maggior parte dei casi di un fischietto per aiutare tutti i suonatori a scandire lo stesso ritmo. Anche nell'edizione dei “Campanacci 2009” non sono mancate le critiche, 7 consigli dei cittadini che avrebbero tolto o aggiunto qualcosa alle giornate di festeggiamenti. Tra queste particolarmente chiacchierata la giornata del 16, (data storica del “Campanaccio” prima che i festeggiamenti venissero spostati al sabato antecedente o immediatamente successivo a questa

data) per l'assenza dei punti ristoro di prodotti tipici, sia da parte dell'amministrazione comunale (che li aveva previsti per il giorno finale), sia da parte della Pro loco (che li aveva previsti per il giorno precedente). Ma anche quest'anno svariate sono state le manifestazioni collaterali all'evento. Ricordiamo l'annullo filatelico con il logo del manifesto del “Campanaccio 2009”, lo scambio culturale con il comune di Agnone in provincia di Isernia, la presentazione di un libro, “Note storiche di San Mauro Forte” a cura dell'Amministrazione Comunale scritto da Dino D'Angella, dirigente scolastico, la terza edizione del premio “il campanaccio d'argento”, che assegna un riconoscimento a un membro che si è particolar-

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mente impegnato per la la comunità sanmaurese e poi ancora musica in piazza eseguita da gruppi folkloristici con travolgenti ritmi e balli. Insomma una manifestazione che in poche ore mobilita e scuote il paese e che grazie al passaparola, alla pubblicità istituzionale, alla stampa e ad internet ha

un'eco sempre maggiore. Organizzare il tutto non è cosa semplice, ma il Campanaccio si conferma, ancora una volta, un appuntamento importante su cui puntare per rafforzare la cultura del paese e per catalizzare l'attenzione turistica. Anna Giammetta provinciamt@luedi.it

Ribadite le convinzioni sulla paternità del Mantegna. Oltre 2.000 annulli filatelici emessi

Irsina abbraccia Sant’Eufemia Concelebrazione in cattedrale per la patrona tornata a casa IRSINA - Per esprimere l'esultanza di tutta la comunità irsinese, domenica scorsa nella concattedrale di Irsina, monsignor Salvatore Ligorio, arcivescovo della Diocesi di Matera-Irsina, ha presieduto una solenne concelebrazione eucaristica, davanti a una chiesa gremita in ogni ordine di posto. Dopo la cerimonia eucaristica, i numerosi presenti si sono ritrovati nella sacrestia per festeggiare il ritorno della statua a Irsina. Tra i presenti, il sindaco, Domenico Amenta e l'assessore alla Cultura, Michele Taccogna; lo studioso irsinese di storia patria Michele Calia; il presidente del Comitato Feste patronali, Raffaele Favale, tutti i parroci di Irsina; Gerardo Calvello, direttore generale della Presidenza del Consiglio Regionale; Nicola Marino, presidente del consiglio provinciale; Michele Casino, assessore del comune di Matera, e poi istituzioni locali e provinciali, oltre alla dottssa Clara Gelao. Tutti intorno a una deliziosa torta, per festeggiare il ritorno di sant'Eufemia, per l'occasione offerta da Michele Janora. Durante la serata si sono ripercorse le tappe che hanno portato la statua, (fino ad oggi attribuita ad Andrea Mantegna, in mancanza di nuovi e concreti studi che accertino il contrario, così come dirà nella sua dichiarazione Clara Gelao), al ritorno nella sua cappella al lato dell'altare della chiesa cattedrale. Clara Gelao, intanto, ha ribadito che: «Oggi come ieri, rimane la mia convinzione che l'opera sia stata realizzata da Mantegna, pur rispettando le posizioni di Agosti, perché risale a una vecchia convinzione scaturita nel lontano 1997 a seguito di scritti pubblicati da Ceriana, superati oltretutto, dal lavoro svolto ed inserito nel mio volume uscito nel 2003 con le edizioni La Bautta». Infatti, per quanto mi è dato sapere -continua Gelao- quella parte della di-

La folla radunata in cattedrale per la Sant’Eufemia di Irsina

dascalia che era situata sotto la statua al museo del Louvre, “Preferiamo attribuirla a Pietro Lombardo”, non appartenga direttamente ad Agosti. Non si scandalizzi nessuno per questo tipo di affermazioni. Per quanto mi riguarda -ha concluso- resta la soddisfazione di sapere che intanto la statua faceva parte della collezione delle opere del Mantegna, occupando un ruolo di primo piano nell’esposizione della mostra, al contrario sarebbe stato se la statua fosse relegata ad un ruolo marginale confusa insieme ad altre sculture appartenenti al periodo storico. Così non è stato -spiega ancora Gelao- la statua è stata visitata da circa quattromila visitatori al giorno, è già questo penso debba gratificare tutti coloro che come me credono in quest'opera, che aldilà della sua paternità resta tuttavia un opera di grande interesse artistico. Ed è per questi motivi che tornerò a breve a Irsina, per approfondire le mie ricerche, potendo oggi visionare anche la parte posteriore della scultura, cosa che prima non era possibile fare, dopodiché pubblicherò un nuovo volume per aggiungere eventuali nuove informazioni, e solo sulla base di studi concreti che si

potranno fare confronti scentifici, altrimenti l'opera resterà così come io penso che sia attribuita all'artista veneto, Andrea Mantegna». «Intanto -ha detto Amentaadesso bisogna adoperarsi, affinchè si proceda quanto prima all'inizio dei lavori di restauro della statua. È un

patrimonio che appartiene alla nostra comunità ma si vuole portare alla conoscenza di tutti coloro che vorranno venire a Irisna per ammirarla. Ed infine -conclude Amenta- una nota di vanto, che arriva proprio dalla direttrice del Louvre: l'opera scultorea proveniente da Irsina, raffigurante la Sant'Eufemia, è stato il pezzo più ammirato della collezione esposta tra le opere di Andrea Mantegna». Intanto, Michele De Filippis di Poste Italiane, annuncia che durante la manifestazione dell'annullo filatelico, tenutasi davanti alla chiesa la sera del ritorno della statua, si sono abbondantemente superate tutte le previsioni, siglando oltre duemila timbri. De Filippis, ritiene infatti, che a Irsina, proporzionalmente alle dimensioni demografiche della città, si sia raggiunto un risultato eccezionale. Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it

Trapianto midollo osseo Una giornata a Grassano GRASSANO - Una giornata interamente dedicata al tema del trapianto di midollo osseo, è in programma per domani a Grassano. L'evento, organizzato da tre associazioni del luogo, Amici del Cuore, Club del sorriso - parlare di tumore senza timori e Fidas, si articolerà in due momenti. In mattinata, a partire dalle ore 7.30 presso la sede della Fidas in via dei Caduti, sarà effettuata la raccolta di plasma attraverso la donazione in aferesi. Gli aspiranti donatori di midollo osseo potranno inoltre fornire il consenso alla tipizzazione, un test che viene eseguito su una piccola quantità di sangue e che permette di stabilire la compatibilità tra donatore e ricevente. A seguire, alle ore 19, presso l'aula magna dell'Istituto Tecnico Commerciale, si svolgerà un incontro sull'argomento al quale interverrà il professor Attilio Olivieri, Direttore dell'Unità Operativa di Ematologia dell'Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza. L'iniziativa, hanno sottolineato i presidenti delle tre associazioni -Lucia Bolettieri per gli Amici del Cuore, Anna Maria Ferrara per il Club del Sorriso e Giovanni Spadafino per la Fidas- intende mettere in rete più espressioni dell'associazionismo grassanese, desiderose di intraprendere un percorso partecipato in cui i diversi soggetti possano sperimentare una progettualità comune.

Barile: «Troppi errori nella promozione» DOPO le tante affermazioni e posizioni assunte intorno all'opera e all'evento che ha portato la Sant'Eufemia, pubblichiamo l'intervento dell’editore Giuseppe Barile, tra i primi, insieme a Vittorio Sgarbi, a interessarsi dell'opera. Affinchè nessuno, arbitrariamente, attorno a un avvenimento così portentoso come quello della statua di Sant'Eufemia prestata al Museo del Louvre, in occasione della mostra commemorativa sulla vita di Andrea Mantegna (14311506) -avvenimento che riguarda il presente e coinvolge il futuro di una intera comunità- affinchè nessuno, dicevo, pensi di costruire una personale carriera o, ancor più semplicemente, si senta gratificato dal fatto di poter leggere il proprio nome tra quelli citati nei ringraziamenti di un prestigioso catalogo, occorre un cambiamento di approccio mentale. Occorre, ad esempio, ispirarsi alla “teoria dei mondi sociali” di Anselm Strauss, da cui si evince che una iniziativa, o un luogo che aspiri a diventare centro di cultura, sia il frutto di un negoziato, di un contributo tra alcuni sostenitori di una idea e l'interazione dei diversi attori coinvolti. Solo così sarà possibile capire il valore delle parole di Henri Loyrette, presidente-direttore del Musèe du Louvre, quando afferma che “sarebbe troppo lungo elencare qui [nel catalogo] i numerosi prestatori che hanno risposto calorosamente al nostro appello, da New York a Vienna, da Madrid a Londra, senza dimenticare Copenaghen. Che mi sia permesso, tuttavia, riservare una menzione particolare all'Italia, il cui contributo è stato im-

menso, da Mantova a Napoli e alla più lontana Irsina, nella Basilicata, così come a Sua Maestà Elisabetta II, che ha permesso che uscisse dall'Inghilterra, per la prima volta dal 1630, la grande tela raffigurante i Portatori di vasi, uno dei famosi Trionfi di Cesare, il cui ricordo ha nutrito per secoli l'immaginario europeo”. Qualcuno, per intanto, facendo proprie queste autorevoli affermazioni, è riuscito a rompere i silenzi generati dall'isolamento che, da tempo immemore ormai, caratterizza la nostra regione? A ciò si aggiunga il controsenso dell'annullo filatelico predisposto per l'evento del rientro della statua da Parigi -sul quale è stata stampata una pessima foto dell'opera- riportante ancora una volta come certa l'attribuzione al Mantegna, in contraddizione con quanto affermato nel catalogo della mostra del Louvre. Questa pervicace categoricità, questo attaccamento all'attribuzione “fenomenale”, rispecchiano in fondo una cattiva gestione della comunicazione. Dapprima c'è stato un ingiustificabile ritardo di quattro mesi nella diffusione dell'evento della esposizione della statua al Louvre nell'ambito di una mostra tanto prestigiosa; ora si porta avanti la notizia mistificante di una attribuzione data per certa, ma che in realtà, pur essendo possibile, non è definitiva né comprovata, neanche tra le pagine di alcuno dei libri da me pubblicati, e per di più in attrito con altri autorevoli pareri. Il risultato è nient’altro che un danno all’immagine della comunità, risultante finale di una condotta basata sull’improvvisazione e sul provincialismo [...].


Martedì 20 gennaio 2009

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Valsinni verso le Comunali Civica trasversale di centrodestra

Sostegno a Olivieri Il sindaco uscente ha il suo gruppo VALSINNI - A Valsinni, per ora, tutto tace. Infatti, non sono sorti comitati popolari, come a Rotondella, e non si discute di Primarie, come accade invece a Nova Siri. Del resto, negli ultimi anni, da queste parti non c'è stata certo una politica “aggressiva”, con volantinaggi polemici e querele. Rari gli scontri tra maggioranza e opposizione, ancor di più quelli in seno alla coalizione che ha amministrato, “Progetto Valsinni”. Infatti, cosa più unica che rara per i comuni dell'area, non si sono registrate, nel quinquennio, crisi di giunta con dimissioni e rimpasti. «Un po' è anche merito nostro -esordisce il sindaco Gennaro Olivieri- se non abbiamo dato adito a polemiche, attuando ogni intervento con la massima trasparenza e regolarità». Sarà lui, salvo imprevisti, il candidato dell'area politica di centrodestra. Alla sua

disponibilità, si aggiunge simbolo a persone che non ora l'appoggio più o meno hanno appartenenza politiesplicito di tutta la giunta, ca dichiarata. In fondo, nessuno escluso. E' una neppure io ho una tessera coalizione composita la di partito». Con quali argomenti vi sua, in cui non mancano presentereanime politite alla popoche differenlazione in viti, dai consista delle eleglieri Udc zioni? (tra cui Vin«Diremo cenzo Rugalle persone giero, capoquello che abgruppo in biamo fatto, Regione del rimettendoci partito di Caal loro giudisini), a quelli zio, senza il dell'ex Udeur timore di amdi Mastella. mettere anA sostenerlo, che quelle coinfine, c'è un Gennaro Olivieri se che avremgruppo commo voluto e patto di persone vicine al centrodestra, potuto fare meglio. Per pur senza incarichi o tesse- esempio una migliore orre di partito. Non c'è da stu- ganizzazione degli uffici pirsi, perciò, se ancora una comunali e dei servizi volta ci sarà l'esigenza di esterni. Credo sia necessapresentarsi come lista civi- rio rimuovere alcune cattive abitudini e comportaca. «Quasi certamente. Non menti che continuano a credo si possa imporre un produrre inefficienza. Ab-

biamo trovato una situazione allo sfacelo in questo senso, e abbiamo cercato di porre rimedio con interventi diretti, quali la revisione delle mansioni e la redistribuzione dei carichi di lavoro». Che altro pensate di fare? «Un esempio è la recente associazione con altri comuni (ndr Rotondella, San Giorgio e Colobraro) per la gestione associata della polizia municipale. Si tratta di un'iniziativa che ci permetterà di offrire un servizio più efficiente e specializzato in tutti i sensi. E c'è l'intenzione, condivisa anche dagli altri sindaci, di estendere la gestione associata anche all'ufficio tecnico e all'ufficio tributi». E cosa direte alla gente sul “già fatto”? «Innanzitutto, intendiamo raccontare il nostro sforzo particolare, con annessi risultati, in tre settori strategici: opere pubbli-

Valsinni

che, politiche sociali e cultura. Per quanto riguarda le opere pubbliche, bisogna ricordare che abbiamo appaltato ben 2 milioni di euro di lavori, mostrando una buona capacità nell'intercettare i finanziamenti. Abbiamo riqualificato piazze del centro storico e impianti sportivi, abbiamo messo in sicurezza un importante svincolo stradale. Inoltre, proprio quest'anno, ci è stata offerta una premialità di 200mila euro per i fondi del terremoto (ne abbiamo ottenuti 600mila anziché 400mila) in virtù della nostra capacità di spesa e di tempestiva rendicontazione. Per i servizi sociali, abbiamo attivato l’assistenza per anziani e portatori di handicap e un

servizio navetta per le terme di Lagonegro. Per la cultura, infine, abbiamo fornito un supporto strategico alle diverse attività realizzate, in costante e proficua collaborazione con la Pro loco». Cosa altro dobbiamo attenderci prima della fine del mandato? «A breve termine prenderanno il via due progetti molto importanti per la comunità: l'avvio di un laboratorio per gli anziani, con la realizzazione di attività di svago e cultura per la terza età, e la fondazione della Protezione Civile, cui abbiamo dato impulso per la prima volta nella storia del nostro comune». Pino Suriano provinciamt@luedi.it

Tursi E’ partito un progetto per la formazione in due istituti lucani

La Regione va in cattedra Lezione sulla Costituzione per gli alunni delle Medie

La lezione per i ragazzi delle Medie a Tursi

TURSI - Gli articoli della Costituzione italiana sono stati spiegati agli alunni della scuola media “Sant'Andra Avellino” di Tursi dal dottor Costantino Pugliese, funzionario dell'Ufficio Legislativo del Consiglio Regionale di Basilicata, che nella palestra delle scuole elementari, ha illustrato nelle

quasi tre ore di lezione, i principi cardine della nostra Magna Charta. C'erano quasi cinquanta studenti, ieri mattina, scelti tra le seconde e le terze classi, tutti attenti a prendere appunti. Il progetto: “Conosciamo la Costituzione” fa parte di una iniziativa regionale, che ha individuato

due scuole, quella tursitana per la provincia di Matera e la scuola media di Melfi per la provincia di Potenza. Il referente scolastico del progetto è il professor Roberto Martino, insegnante di lettere. Ci sarà un'altra lezione, nella seconda metà di febbraio. Dopo gli alunni e gli insegnanti saranno sollecitati a realizzare un fumetto o un dvd. L'intervento del dottor Pugliese è iniziato alle dieci circa ed è finito alle ore 13, con un breve intervallo, per consentire agli alunni di mangiare il classico panino. Il preside, Aldo Mario Zaccone, ha introdot-

to il tema, parlando appunto di un progetto di iniziazione dei giovani allo studio della Costituzione italiana. La prima parte della costituzione tratta della vita dei cittadini, e viene ribadito il concetto della libertà individuale e parla anche della “gerarchia delle fonti”. L'articolo 3 tutela l'eguaglianza sostanziale e formale tra i cittadini (è l'articolo più delicato della Costituzione). Contempla la cosiddetta “mobilità sociale”, cioè che tutti i cittadini hanno il diritto di migliorare la propria condizione economica e sociale. La nostra costitu-

I ragazzi di “Giovani Orizzonti” sperano in aiuti concreti contro le mareggiate

«Vicini agli operatori turistici di Metaponto» BERNALDA - “Vicini al… Metapontino”. A distanza di pochi giorni dall'ennesimo colpo all'economia del metapontino e alle strutture turistiche presenti sul territorio, arriva il messaggio commosso dei “Giovani Orizzonti”. Ragazzi che sanno quanto è importante Metaponto, per la loro giovinezza e per i ricordi che un domani, seduti sul divano, magari abbracciati dal calore di un caminetto, racconteranno ai loro figli. Ma se la spiaggia nel prossimo giugno-luglio-agosto fosse impraticabile cosa potrebbero raccontare questi giovani? «Che il 2009 si prospettasse come un anno difficile -si legge nel comunicato dei Giovani Orizzonti- lo sapevamo già, visto che da giorni ce lo dicono in tv; ma certamente mai avremmo pensato che lo stesso potesse iniziare con la devastazione di una delle spiagge più belle… “quella della nostra Metaponto”. Già il 10 e l'11 dicembre -continua la nota dell'associazione- una forte mareggiata ha colpito la terra della

Magna Grecia e a distanza di un mese la sabbia dorata e la bellezza naturale che questo territorio conserva da millenni è stata nuovamente bersaglio delle violente onde e dell'intensa pioggia che in questi giorni è caduta senza dare tregua. Oggi, a distanza della mareggiata del 14, finalmente splende il sole, ma i danni e i detriti presenti sulla spiaggia rendono meno bella la natura e i suoi dolci lineamenti che di solito ci sa donare. La nostra associazione è vicina a quella del consorzio “Leucippo” e a tutti coloro che hanno visto i loro sacrifici inghiottiti dalla furia delle onde e dalla violenza delle piogge. E oggi, come già letto in un articolo dell'associazione degli operatori turistici del Metapontino, noi ci chiediamo: Poteva tutto questo essere evitato? E se sì in che modo? Di certo le risposte potrebbero essere tante e poste su tante direzioni, quello che invece è ora l'unica cosa che ci deve accomunare è la risposta agli ingenti danni che sono evidenti e che non hanno risparmiato neanche un centimetro della nostra costa.

I Giovani Orizzonti, con voce alta, chiedono che Metaponto ritorni a splendere e che, attraverso dei progetti seri, si evitino disastri del genere che fanno male agli occhi, ma soprattutto al cuore di noi giovani. Oltre a essere vicini agli abitanti di Metaponto borgo e lido, la nostra associazione non dimentica tutti coloro che hanno subìto danni dalle piene dei fiumi Bradano e Basento, i quali con le loro continue esondazioni hanno generato non poche difficoltà. Qui, a sentire gli agricoltori e le varie associazioni di categoria, i danni sono ingenti e a farne le spese sono le colture che erano più o meno pronte ad essere immesse sulle tavole. C'è tanta tristezza -conclude il comunicato dei Giovani Orizzonti- ma anche la speranza di rivedere il nostro territorio nel pieno della sua bellezza; così come il sole splende dopo un temporale». Una vicinanza, sia pur solo morale, che serve a tenere viva la speranza. Fabio Sirago provinciamt@luedi.it

zione è stata poi imitata da altre nazioni più giovani. Il dottor Pugliese ha illustrato in modo approfondito dei primi 12 articoli, parlando dei principi fondamentali. Dopo ha consegnato agli alunni un Kit contenente un block notes, un pieghevole ed una copia della Costituzione e poi ha illustrato gli altri articoli, dal 13 al 54, che parlano dei rapporti civili, l'inviolabilità del domicilio, il diritto alla riservatezza, ecc. Ci sono state delle domande da parte dei docenti e degli alunni. Gli alunni hanno chiesto se i genitori o gli insegnanti possono “spiare” nel loro diario

personale. La risposta è stata, che i ragazzi hanno il loro diritto alla riservatezza, anche se il docente avrebbe il diritto di vedere se l'alunno si scrive i compiti per casa, o per qualsiasi altra comunicazione ai genitori. I genitori non hanno il diritto di un controllo poliziesco sulla corrispondenza dei propri figli (vedi anche le e-mail o gli sms). La costituzione è insomma la carta dei valori etico-politici. A conclusione della lezione, il preside Zaccone si è complimentato con gli alunni, per l'attenzione mostrata. Salvatore Martire provinciamt@luedi.it

Merce scaduta in vendita Blitz dell’Arma a S. Giorgio SAN GIORGIO LUCANO sotto lo stretto controllo dell’Arma. Nel corso del fine settimana scorso, presso il centro della Val Sarmento, i carabinieri della locale stazione, unitamente ai colleghi della Compagnia di Policoro e a personale della Polizia Municipale, hanno effettuato una serie di controlli, volti, in particolare, al rispetto delle norme sulla circolazione stradale, nonché alla verifica delle condizioni igienico sanitarie di alcuni esercizi pubblici e alla genuinità dei prodotti alimentari posti in vendita, a tutela del consumatore. Due i negozi sanzionati perchè vendevano merce scaduta. I militari e gli agenti della Polizia Municipale hanno controllato 20 autovetture, provvedendo a rilevare e contestare 6 infrazioni al codice della strada per mancato uso della cintura, guida senza patente e senza assicurazione. Inoltre, sono state identificate 32 persone, fra cui 6 neo comunitari, originari della Romania. I 6 stranieri, così come accertato, lavoravano in nero e, in particolare, un uomo che, dal suo arrivo in Italia, è stato assunto, in nero, presso una ditta edile e 5 donne, tutte impiegate come badanti, senza le prescritte comunicazioni lavorative. Controllati, come si diceva, anche 2 esercizi pubblici, adibiti alla vendita di prodotti alimentari. Nel corso della verifica, il personale operante ha riscontrato alcune carenze igienico sanitarie e la presenza di alimenti, che, benché già scaduti, erano stati posti ugualmente in vendita. I prodotti alimentari scaduti sono stati sequestrati per le successive analisi.


Martedì 20 gennaio 2009

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Policoro Rischiano di restare impuniti gli autori del gesto costato una mano ad Antonio Gallitelli

Petardo nel pub, vandali ancora ignoti POLICORO - Sono passati venti giorni da quando, in quello sfortunato 28 dicembre scorso alle 4, il proprietario/gestore di uno dei pub più conosciuti della zona, il “Beerock”, perse la mano destra per lo scoppio di un petardo messo su un tavolino del suo locale da alcuni giovani. Ebbene, Antonio Gallitelli è uscito dal reparto di Ortopedia dell'ospedale civile di Policoro, dove è stato ricoverato; da più di qualche giorno, però, ad oggi gli autori dei due reati: lesioni personali gravissime e uti-

lizzo di materiale esplosivo, ancora non sono stati consegnati alla giustizia. Subito dopo la deflagrazione del petardo lungo venti centimetri, furono sentiti dai militari della locale compagnia carabinieri due giovani, poco più che ventenni. Per uno di loro ci fu addirittura un interrogatorio fiume di almeno 4 ore e mezza, in compagnia del suo difensore, l’avvocato Filippo Vinci. Dopodichè tutto è caduto nel dimenticatoio. Gli inquirenti stanno seguendo un'altra pista? «Dopo quell'interrogatorio -spie-

ga il legale- in cui il mio assistito ha negato ogni addebito mossogli, non abbiamo ricevuto nessun provvedimento giudiziario». Pertanto i tempi si dilatano oltremisura prima di assicurare alla giustizia gli autori della “bravata”. In genere in questi casi se non si chiude il cerchio immediatamente c'è il serio rischio di “impunità”. Ed è quello ovviamente che non si augura, l'avvocato della difesa, Antonello Bonfantino, il quale dal Pronto Soccorso nelle ore successive il triste evento aveva tuo-

nato: «Ci costituiremo parte civile per avere un congruo risarcimento danni e chiederemo penalmente al magistrato di inserire nei capi di imputazione il dolo eventuale contro questi irresponsabili». Al di là dell'iter processuale, ammesso che inizi, dietro questa vicenda c'è anche e soprattutto l'aspetto umano che ha segnato per tutta la vita Antonio Gallitelli e la sua famiglia, privandolo di una mano. Il rimorso e il buon senso dovrebbe corrodere la coscienza dell'autore (o gli autori) e

Il pub Beerock di Policoro

consegnarsi alla giustizia. Finora questo non è avvenuto. E allora è la giustizia, se non vuole perdere credi-

bilità, che deve battere un colpo. Subito. Gabriele Elia provinciamt@luedi.it

Il baby sindaco è Mattia Passarelli, ha dieci anni e idee chiare sulle proposte da presentare

Giovani protagonisti a Scanzano Eletto il primo consiglio comunale dei ragazzi SCANZANO JONICO - Ha dieci anni e frequenta la quinta elementare, Mattia Passarelli, il primo neo eletto baby sindaco del consiglio comunale di Scanzano Jonico. Ieri pomeriggio, alle 17, si è concluso lo spoglio delle schede nelle tre sezioni istituite presso la scuola media e le elementari di Scanzano, che hanno decretato il nome del nuovo primo cittadino in rappresentanza dei ragazzi del centro jonico. Tra le priorità del programma elettorale della sua lista “In simpatia e allegria vota la lista mia”, c'è la costruzione di una nuova scuola primaria con palestra attrezzata, la realizzazione di una piscina coperta, l'acquisto di impianti di amplificazione per gli spettacoli delle scuole, la realizzazione di un parco alberato con pista ciclabile, la costruzione di un cinema (già previsto nei programmi di Scanzano Città della Pace), l'istituzione di una civica biblioteca e l'illuminazione delle strade di campagna. Mattia ha parlato a lungo con il sindaco di Scanzano Jonico, Salvatore Iacobellis, che alla fine dello scrutinio si è recato nel seggio e si è complimentato con lui per il risultato elettorale. Dal colloquio è emerso che sono molti i punti di convergenza tra il programma dei ragazzi e le priorità amministrative già in essere della giunta Iacobellis.

Sopra a sinistra, Iacobellis, Mattia Passarelli e Giannuzzi, a destra il baby sindaco Mattia Passarelli (foto Martemix)

«E' la prima volta che si istituisce a Scanzano -ha precisato Iacobellis- il consiglio comunale dei ragazzi e ciò rappresenta una positiva discontinuità con il passato. In questo modo cresce la classe dirigente del futuro avvicinandosi fattivamente alle scel-

te politiche della città. Gli amministratori sono di passaggio, mentre le giovani generazioni saranno protagoniste dello sviluppo di Scanzano, con una classe dirigente più coesa e responsabile. Faremo nostra ogni indicazione del Ccr, cercando di dare

seguito alle loro indicazioni». Il sindaco Iacobellis ha ringraziato il consigliere Giuseppe Giannuzzi, «uno dei promotori di questa interessante iniziativa, per la sua fattiva collaborazione così come l'ufficio elettorale e Donato Gugliotta, per il supporto orga-

nizzativo delle elezioni». Ieri hanno votato 422 bambini (su 448 aventi diritto) delle scuole superiori e delle ultime due classi delle elementari. I voti validi sono stati 417 mentre Giuseppe Sarubbo, con 74 voti, è risultato il secondo eletto. L'insediamento della Giunta dei ragazzi avverrà entro fine mese. «Faremo un Consiglio comunale aperto al pubblico -ha spiegato Giannuzzi- durante il quale avverranno le consegne, il giuramento del baby sindaco, e la presentazione ufficiale del vicesindaco, dei 2 assessori (all'ambiente e all'istruzione) e dei consiglieri». Nel frattempo il sociologo del Comune, Bruno Frangione preparerà i ragazzi, spiegando loro le basi del diritto di cittadinanza, e su come gestire l'attività amministrativa. Parere positivo per l'iniziativa è stato espresso anche dalla dirigente del circolo didattico di Scanzano, Concetta Fichera, che ha sottolineato come «l'iniziativa ha un alto valore formativo per i ragazzi ed è un momento di confronto tra la scuola e l'Amministrazione comunale per accrescere quella coscienza civile che nei ragazzi sembra essere distratta ogni giorno da altri eventi». Una grande manifestazione di democrazia estesa ai cittadini attivi del domani. provinciamt@luedi.it

Nuova umiliante sconfitta per lo Sporting, forse per qualche scelta sbagliata

Montalbano ripiomba nella crisi MONTALBANO JONICO - Ripiomba nel tunnel della crisi, il Montalbano. Soltanto sette punti in classifica per il club biancoazzurro, raggranellati con due vittorie esterne e un risultato di parità tra le mura amiche. Un solo punto guadagnato sul manto erboso del “Puccio Dellorusso”, poi sempre e solo sconfitte. Anche pesanti come quella contro il Tolve di mister Camelia. La capolista ha portato via i tre punti con facilità, segnando due gol nel primo tempo e maramaldeggiando sul finire della gara, andando a bersaglio in altre due occasioni e mancando d'un soffio ulteriori opportunità di tornare a casa con un punteggio tennistico. Lo 0-4 incassato

è tanto meritato quanto avvilente per la formazione di Diazenna, che si è resa protagonista di una prestazione complessiva imbarazzante. Se una débacle poteva anche essere compresa e giustificata nel girone di andata, quando la squadra era costituita quasi per intera da imberbi ed inesperti giovanissimi di belle speranze, non è invece accettabile dopo la rivoluzione operata dalla società dallo scorso dicembre, che ha portato all'arrivo di ben nove giocatori di categoria dall'età matura. Si è cambiato per nulla dunque? Una sconfitta con la capolista ci può anche stare, non era certo questa la gara in cui far punti ad ogni costo per allontanarsi dai

bassifondi della classifica. Ma “il modo ancor m'offende” potrebbe ben dire il tifoso del team jonico, parafrasando Francesca da Rimini e pensando alle modalità in cui la sconfitta è maturata. E intanto si chiede dove risiedano le responsabilità di una simile figuraccia. Già a partita in corso sugli spalti della tribuna coperta del Dellorusso, in tanti lamentavano la prestazione senza nerbo, con una grinta ed una determinazione a vincere sorprendenti per la loro carenza. Ma quel che più ha sorpreso negativamente per tutta la gara è stata la disposizione in campo di alcuni biancoazzurri, apparsi a disagio in aree e compiti non idonei alle caratteristi-

Lo Sporting Montalbano

che. Pensiamo a Sergi, autore di una prestazione incolore, utilizzato come uomo d'ordine e che avrebbe fatto meglio sulla fascia destra per mettere qualche cross sulla testa della torre Nuzzi. Ma non tutto è perduto,

il campionato continua, anche se il calendario, inclemente, riserva ancora una gara, contro il Viggiano, che sulla carta sembra proibitiva. Sarà ancora disco rosso per lo Sporting? Antonio Romano


Martedì 20 gennaio 2009

LOTTO&CONCORSI

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DAMA

Rubriche

E a Venezia la cadenza 0 promette bene. Realizzato un ambo

Genova punta la “quartina” di GIOIA GASPARINI ROMA – L’ultima estrazione ha visto il ritorno di tre capilista: il 77 (le gambe delle donne) di Roma dopo 94 assenze, l’1 (l’Italia) di Palermo dopo 91 turni e il 26 (Annarella) di Cagliari dopo 58 mancati riscontri. Si sono rifatti vivi anche l’87 (i pidocchi) quinto di Genova dopo 47 turni, il 22 (il pazzo) e il 13 (Sant’Antonio) quinto e sesto di Milano dopo 49 e 44 ritardi, il 57 (il gobbetto) e il 72 (lo stupore) terzo e sesto di Napoli dopo 51 e 42 mancati sorteggi, il 59 (la gallina) quarto di Palermo dopo 51 assenze, l’86 (la bottega) nono di Roma dopo 40 turni, il 29 (il padre) secondo di Venezia dopo 76 ritardi e il 69 (sotto sopra) secondo della Nazionale dopo 63 assenze. L’ambo 13-58 ha valenza doppia: è uscito sia a Cagliari che a Milano. Il podio dei numeri più attesi vede sul gradino più alto il 68 (la minestra) di Torino con 109 assenze. Al secondo posto la coppia formata dal 59 (la gallina) di Bari e dal 2 (la bambina) della ruota Nazionale con 92 estrazioni nulle. Al terzo posto il 64 (il giaccone) ancora di Bari con 90 ritardi. Per quanto riguarda le combinazioni numeriche da segnalare il terno di cadenza 2 (22-32-72) a Firenze, il terno di controfigura 10 (10-32-57) a Genova, il terno di figura 4 (13-2258) a Milano, l'ambo complementare 4-86 a Bari e la coppia gemellare 1144 a Venezia. NAZIONALE. I numeri di cadenza 9 con la serie 39-49-69-79-89 e quelli della decina 11/20 con la serie 11-1314-16-19 reclamano il gioco per ambo e terno. Previsione speciale 23-33 per estratto ed ambo. BARI. Avevamo consigliato la controfigura del 9 ed è uscito l’ambo 20-86. Per ambo e terno la controfigura del 2 con la serie 2-35-46-57-68 e la figura 1 con la cinquina 10-28-5564-73. Previsione speciale 17-46 per estratto ed ambo. CAGLIARI. Per ambo segnaliamo la controfigura 10 con la serie 10-2132-43-54 e la figura 8 con la serie 1726-35-53-89. Previsione speciale 9-69 per estratto ed ambo. FIRENZE. La prima decina non sviluppa giochi da 55 estrazioni, combinate ambi e terni nella serie 2-3-4-810. Interessante anche la cadenza 7 con la serie 7-17-37-67-77. Previsione speciale 3-86 per estratto ed ambo GENOVA. La quartina radicale 3-30-

2 59 19 30 83 33 9 79 38 68 40 33-39 non sviluppa ambi da 417 estrazioni. La cadenza 1, attesa al varco da 70 estrazioni, è interessante per ambi e terni, combinateli nella serie 21-41-51-71-81. Previsione speciale 47-82 per estratto ed ambo. MILANO. Per ambo e terno la decina del 30 con la serie 30-33-35-36-38 e la cadenza 2 con la serie 2-22-32-42-62. Previsione speciale 22-65 per estratto ed ambo NAPOLI. Per ambo la cadenza del 6 con la serie 16-46-56-66-86. Interessante anche la cifra 4 con la serie 414-41-54-74. Previsione speciale 6488 per estratto ed ambo. PALERMO. La controfigura 2 con la serie 2-13-24-35-57 e la cadenza 7 con la cinquina 7-17-37-57-77 sono valide per ambo. Previsione speciale 3985 per estratto ed ambo. ROMA. Per ambo e terno sono in luce la controfigura del 10 con la serie 1021-32-43-54 e la cadenza 7 con la combinazione 27-37-57-67-77. Previsione speciale 37-60 per estratto ed ambo. TORINO. La controfigura 8 dovrebbe presto sviluppare degli ambi, combinateli nella serie 8-19-30-41-63. Buona anche la cadenza 7 con la cinquina 17-47-57-77-87. Previsione speciale 59-68 per estratto ed ambo. VENEZIA. La cadenza 0 è ferma da 97 estrazioni, per ambo e terno date

92 92 52 67 72 71 77 85 61 109 89

82 64 54 44 30 25 63 70 19 32 25

54 90 47 57 58 67 69 70 57 78 75

24 1 79 79 11 27 1 44 57 49 38

52 48 44 45 53 51 47 45 51 65 63

Il sistema integrale di 8 numeri sviluppa 28 combinazioni. Il costo della giocata è di 14 euro. I numeri più frequenti e più in ritardo calcolati a partire dal concorso n. 87 del 1997, primo concorso ufficiale del SuperEnalotto. Numero Frequenza Numero 81 128 18 88 127 36 85 126 77 90 124 88 55 123 42 86 122 57 64 121 6 80 121 10 82 121 5 3 120 37

Ritardo 52 51 49 35 33 32 29 29 27 27

di PASQUALE GRANDE

Le Tavole di Rutilio Benincasa ESTRAZIONE DI MARTEDI’ 20 gennaio 2009 Roma e Tutte 55, 75, 42, 74, 38, 10 Napoli, Firenze e Tutte 53, 73, 40, 72, 36, 8 ESTRAZIONE DI GIOVEDI’ 22 gennaio 2009 Roma e Tutte 57,77, 44, 76, 40, 12 Napoli, Firenze e Tutte 55, 75, 42, 74, 38, 10

UNIDICI RUOTE

la “coppia”, Campione Italiana, formata da Daniele Bertè e Roberto Tovagliaro, che hanno racimolato rispettivamente 120 e 101 punti. Nel diagramma a lato è raffigurato

Pronostico concorso n. 9 (del 20/01/2009) 24 35 42 51 68 73 85 86

PREVISIONI

100 caselle, al giovane Di Giacomo la Coppa Italia un singolare problema del maestro Benito Castaldi, in cui il bianco muove e vince innescando un complicato meccanismo combinativo che non dà scampo ai colori neri.

Il Bianco muove e vince in otto mosse

Le previsioni sono state ricavate utilizzando le 19 Tavole del lotto ideate da Rutilio Benincasa, astrologo e cabalista cosentino vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII, e autore del famoso Almanacco perpetuo. Le sestine di numeri che proponiamo possono essere giocate tali e quali, sulle ruote indicate, oppure sviluppate con sistemi a piacimento dei lettori. Consigliamo, inoltre, di tentare la sorte anche al SuperEnalotto, gioco direttamente connesso alle estrazioni del Lotto. Buona fortuna!

di MARIA D’AUTUNNO

Gli ambi di Gennaio IL gioco dell’ambo secco risulta essere il più seguito da parte di tutti gli appasionati del gioco del Lotto. Nel “Magico” mondo dei 90 numeri del lotto esistono delle combinazioni particolarmente “fortunate” abbinate ai vari mesi dell’anno. Le coppie di ambi più uscite nei vari mesi di Gennaio, si possono giocare su tutte le ruote, o su ruota di preferenza per ambo e sorti superiori, per tutto il corso del mese MESE DI GENNAIO 68 - 1 90 - 14 62 - 85 57 - 27 68 - 23 39 - 27 35 - 50 27 - 72

Soluzione dama: 12-15 5x14; 15-19 22x6; 32-28 3x12; 27-22 18x27; 30x7 9x18; 31-27 24x31; 7-3 31x22; 3x26 e bianco vince

italiani, categoria “Cadetti”, (che però non dà punteggio per la Coppa Italia) il secondo posto all’Assoluto 2007, e l’indimenticabile esperienza alle Olimpiadi di Pechino! Al secondo posto troviamo Diop Aboubakar, con 134 punti e molti primi posti (ben 4 consecutivi), probabilmente se nel 2007 avesse fatto solo qualche gara in più, oggi il vincitore sarebbe lui e anche meritatamente considerando che ha una media di gare vinte altissima. Sarebbe bello poterlo vedere giocare nel nostro Campionato italiano, renderebbe, con le sue straordinarie giocate, la competizione ancora più entusiasmante. A concludere il podio troviamo il tanto giovane quanto fresco Campione Italiano (ex-aequo con Walter Raimondi) 2008, il Maestro Daniele Macali, con 128 punti, scavalcato in extremis da Diop proprio nell’ultima gara. Vincitore della gara di Foggia 2008 e di Mori nel 2007; e comunque può ritenersi ampiamente soddisfatto per come si è conclusa questa annata. A concludere il podio dei premiati con le medaglie d’oro della Fid troviamo

86 45 72 37 42 36 5 73 13 58 23

fiducia alla serie 10-30-40-60-70. In alternativa considerate la cadenza 5 con la serie 15-25-35-45-55. Previsione speciale 15-87 per ambo e ambata. TUTTE. Le terzine da giocare prevalentemente per ambo: 18-22-40, 3756-67, 10-74-90, 9-36-43, 8-54-89.

di FRANCESCO SENATORE

COME molti sapranno, in Italia si giocano due varianti della dama, quella classica, detta appunto italiana, e quella internazionale, meglio nota come dama sulle cento caselle. Così, mentre la settimana scorsa abbiamo celebrato l’impresa del leccese Paolo Faleo, che si è aggiudicato la Coppa Italia nella dama italiana, adesso diamo il meritato risalto al giovanissimo Roberto Di Giacomo, che ha fatto suo il prestigioso titolo (parallelo) nella disciplina internazionale. Il Campione di Latina è il vincitore della coppa Italia 2007/08 della dama internazionale. 147 i punti raccolti in due anni gli permettono di fregiarsi questo trofeo che dalla sua introduzione ha dato alle gare un fascino maggiore. Tre le vittorie in questo biennio, alle quali però si aggiungono molti secondi e terzi posti di prestigio, perché Roberto (insieme al suo inseparabile amico Daniele Macali) è l’italiano che gioca di più a dama internazionale, sia nel nostro territorio sia all'estero. Inoltre, sempre in questo biennio, Roberto aggiunge al suo già ricco palmares la doppia vittoria nei Campionati

53 71 46 47 55 64 51 48 52 65 67

Per informazioni e chiarimenti telefonare 348-8024342 da martedì a sabato dalle 17 alle 18.30 o dopo le 21,30. Troverete le mie tecniche su BancoLotto di gennaio.


Sport Martedì 20 gennaio 2009

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Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it

Serie A Giornata densa di incontri, trattativa quasi in dirittura d’arrivo. La svolta in tarda serata

Riccardo Kakà resta al Milan Berlusconi: «Lo ha deciso lui: i soldi non sono tutto» MILANO – Alla fine ha vinto il cuore. Riccardo Leite Kakà resta al Milan. E’ stato il patron rossonero, Silvio Berlusconi, a rivelarlo al Processo di Biscardi prima e a Sky subito dopo, intorno alle 22,40 di ieri sera. La telenovela, dunque, è arrivata al capolinea, e il Manchester City, che aveva allettato il brasiliano e la società rossonera con un fiume di dollari, dovrà ora farsene una ragione. «Abbiamo messo la parola fine. Sono veramente felice di aver mantenuto Kakà al Milan». Queste le prime parola di Berlusconi. «Kakà - ha aggiunto - è un grande campione e un grande uomo. Ha rinunciato alle offerte del Manchester privilegiando il Milan, i suoi compagni i suoi tifosi. Ha detto no perchè i soldi non sono tutto nella vita». Berlusconi ha poi sottolineato «Kakà resta con noi e ne siamo felici. I soldi sono importanti ma ci sono anche altre cose più importanti. Da tifoso sono molto felice». Secondo il premier, quella di Kakà «che ha rinunciato a guadagnare un sacco di soldi», è «una decisione da ammirare. Lui si è tolto dal mercato con questa sua decisione. Era legato con il Milan da una firma su una carta da bollo, ma adesso ha firmato col sentimento, con il cuore». Per finire, Silvio Berlusconi vede un futuro roseo e vincente per il suo Milan. «Siamo la squadra numero uno al mondo, sono il presidente che nella storia ha vinto di più, Bernabeu che è il secondo ha la metà di quello che ha vinto Berlusconi. Io vedo una strada aperta davanti a noi spero che continuino ad arrivare altri successi e con Kakà è possibile». Quella di ieri, però, era stata una giornata di fitte trattative per eliminare tutti gli ostacoli lungo la strada,

La protesta dei tifosi davanti alla sede del Milan prima della lieta notizia A destra il brasiliano batte la mano sul cuore: sarà lui la nuova bandiera dei rossoneri

asfaltata di milioni di euro, per portare Ricardo Kakà al Manchester City. Come era nelle previsioni, dal Brasile è arrivato l’ingegner Bosco Leite, papà e procuratore di Kakà, per tirare le fila di un discorso che, secondo molti, lui avrebbe iniziato a intavolare già da prima che lo sceicco Mansour uscisse allo scoperto con un’offerta da oltre 100 milioni di euro. Per prima cosa Bosco Leite ha incontrato il figlio. È rimasto con lui fino a metà pomeriggio, mentre nelle stesse ore Adriano Galliani a sua volta partiva alla volta di Arcore per incontrare, a colazione, il

Parte oggi a Napoli il processo a Calciopoli nell’atto di accusa NAPOLI – Alle dei pm Filippo 9.30 di stamattiBeatrice e Giuna nell’aula 216 seppe Narducci è del Palazzo di Giuindicato come il stizia del Centro promotore di una Direzionale si associazione per apre il sipario sul delinquere finaprocesso di Callizzata alla frode ciopoli, probabilsportiva. mente lo scandalo L’udienza di più clamoroso che oggi, secondo le abbia mai coinvolnotizie che circoto il mondo del lano a Palazzo di calcio italiano. Luciano Moggi Giustizia, potrebUno scandalo costato, in seguito ai verdetti be essere di breve durata a della giustizia sportiva, due causa della mancata notifica scudetti e una retrocessione a qualche imputato che ne poin B alla Juve e pesanti pena- trebbe determinare l’immelizzazioni anche a società bla- diato rinvio. Il «cuore» del sonate come Lazio, Fiorenti- processo, per quanto riguarna e Milan. Ventiquattro gli da l’accusa, è rappresentato imputati, tra i quali l’ex dg da migliaia di intercettazioni della Juve Luciano Moggi che telefoniche.

patron Silvio Berlusconi. Il giocatore e il padre dovevano mettere a punto le condizioni alle quali sarebbero stati disposti al trasferimento, mentre i vertici di via Turati dovevano trovare la miglior exit strategy da una trattativa che ha scatenato le proteste del popolo rossonero. E, infatti, anche ieri i tifosi avevano organizzato una massiccia protesta sotto la sede del club. Oltre cinquecento voci a gridare che “Kakà non si vende” e un lungo striscione con un esplicito messaggio che aveva due destinatari: “E’ una questione di cuore: società non vende-

re. Kakà non chiedere”. Si dice che Bosco Leite fosse stato pronto a chiedere il quinto ritocco dell’ingaggio in cinque anni, condizione per far saltare il trasferimento. Un’ipotesi che però sarebbe stata improponibile - come aveva spiegato nei giorni scorsi lo stesso Berlusconi - per il Milan. E così le parti si sono incontrate per un faccia a faccia, assolutamente necessario visto che Bosco Leite aveva «molte cose da chiarire» con Galliani. Top secret il luogo e tale resterà il contenuto della discussione. Nel frattempo il forcing del Manchester City si era

fatto sempre più pressante. Il tecnico Mark Hughes avrebbe telefonato a Kakà e, anche grazie alla traduzione di Robinho, lo avrebbe rassicurato circa i progetti futuri del club, che iniziano a prendere forma con l’ingaggio di De Jong e Bellamy. Parole che il milanista avrebbe ascoltato e ringraziato ma senza sbilanciarsi, forse conoscendo già la sua decisione. Che mancasse davvero poco a sbrogliare la questione lo aveva fatto pensare l’improvviso blitz serale a Milano di Garry Cook, direttore generale del City, che sembrava dover rimanere in stand by

in Inghilterra in attesa che Kakà e il Milan arrivassero a un accordo. Fino a poco prima della dichiarazione di Berlusconi, a credere che Kakà potesse restare al Milan erano davvero in pochi. Come gli irriducibili tifosi, rimasti sotto casa sua ore, sotto la pioggia, a dedicargli cori affettuosi. E lo hanno visto affacciarsi alla finestra, battersi la mano destra sul cuore e sventolare una maglietta rossonera. Gli ottimisti lo hanno interpretato come un segno di fedeltà al rossonero, i pessimisti come un preludio all’addio. Hanno vinto gli ottimisti.

Premiati anche Prandelli, Buffon, Chiellini, Hamsik, Rosetti e Stefano Borgonovo

Oscar Aic: trionfano Ibra e Del Piero MILANO – Sono Zlatan Ibrahimovic e Alessandro Del Piero i due trionfatori degli Oscar Aic per la stazione 2007/2008 consegnati a Milano in una serata organizzata in collaborazione con Sportitalia. Ma se lo svedese è l’unico vincitore tra i giocatori della squadra campione d’Italia, il capitano bianconero è in buona compagnia visto che Gianluigi Buffon si aggiudica l’ennesima statuetta come miglior portiere e Giorgio Chiellini è stato eletto miglior difensore. Del tutto assenti tra i premiati Milan e Roma, mentre Cesare Prandelli è il successore di Luciano Spalletti come migliore allenatore dopo aver portato la sua Fiorentina

per la prima volta in Champions League. Alla presenza dei vertici delle istituzioni calcistiche italiane, la serata condotta da Dan Peterson ha visto Ibrahimovic e Del Piero vincere ben tre riconoscimenti a testa: per lo svedese l’oscar come miglior straniero e giocatore in assoluto oltre al premio speciale per il gol più bello (la rete di tacco realizzata contro il Bologna), mentre Del Piero ha vinto la statuetta come migliore giocatore italiano oltre ai premi speciali come calciatore più amato dai tifosi e come miglior bomber dell’anno solare 2008. Per il terzo anno consecutivo Roberto Rosetti è stato scelto come miglior arbitro

mentre Marek Hamsik si è aggiudicato il titolo di miglior giovane del campionato battendo la concorrenza di Mario Balotelli e Sebastian Giovinco. «Visti i premi sembra che lo scudetto l’anno scorso l’abbia vinto la Juventus», è stato il commento di Gigi Buffon, intervenuto solo telefonicamente. Il protagonista della serata è stato senz’altro Alessandro Del Piero che si è detto «dispiaciuto per non aver vinto il titolo di miglior difensore» e ha dato poi vita a divertenti siparietti con il Ct della nazionale Marcello Lippi, con il Ds bianconero Alessio Secco e con lo stesso Dan Peterson. Non è stato dimenticato

Stefano Borgonovo che ha ricevuto un premio speciale per la sua battaglia contro la Sla, malattia che lo costringe a vivere ormai paralizzato su una sedia a rotelle.


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Sport

Martedì 20 gennaio 2009

TOP 11

Novelli respinge le critiche. Caturano, baby prodigio

L’ultimo degli zemaniani NON C'È bisogno di nomi, di grandi firme, di stipendiati di lusso. Gli “sceicchi” della terza serie possono sottrarre al Foggia anche Salgado e Del Core, i due pezzi pregiati dell'attacco, ma non l'anima propositiva ed il calcio spettacolare. Dovrebbero altrimenti opzionare Raffaele Novelli, l'ultimo degli zemaniani. Perché il Foggia attacca a pieno organico, con ritmi vertiginosi e tra le mura amiche funziona a meraviglia. Anche il Pescara va al tappeto, “mortificato” da quel meccanismo di gioco perfetto, da quel giocattolo del divertimento. Reso tale soprattutto dal grande Fabio Pecchia, capitano e leader, ispiratore della manovra ed anche finalizzatore nella domenica dell'esaltazione e dei sogni riaccesi. Oltre che dal supporto costante ed indemoniato dei laterali di difesa: Colombaretti a sinistra e Pedrelli sul versante opposto, devastante nel lavoro di sovrapposizione a Troianiello. Chapeau signor Novelli: per la testardaggine, l'ostinazione, la voglia di non mollare mai e di continuare a credere nelle proprie idee anche quando tutta la piazza era ormai contro. Non c'è bisogno d grandi firme quando si trovano equilibri tattici e giuste alchimie. Lo dimostra anche Baldassarri, tecnico della Ternana, che prende a pugni la crisi e si risolleva nello scontro tra grandi deluse con la Juve Stabia grazie alla prodezza di Morello, all'acuto di Noviello ed alla parate strepitose di Ginestra senza aver bisogno di

Riganò e nemmeno di Rigoni e Tozzi Borsoi. Per una volta, in via del tutto inedita, perfino il Gallipoli faraonico può rinunciare ai fenomeni d'attacco Ginestra e Di Gennaro ed al

Cavese, altro che squadra sorpresa NON CHIAMATELA più intrusa e nemmeno outsider. La Cavese è squadra da vertice: compatta, solida, forte in tutti i reparti. Sulla carta non avrà lo stesso valore del Gallipoli, dell'Arezzo e del Benevento, della Juve Stabia o del Perugia, ma sul campo sta ottenendo risultati straordinari. Come il pareggio a Perugia, valso più di una vittoria perché consolida il quinto posto in classifica, mantiene il Grifo a sei punti di distanza ed alimenta l'autostima. La Cavese non perde dal 2 novembre (5-1 a Gallipoli ed unica delle quattro sconfitte totali rimediata con più di un gol di scarto) ed è entrata di diritto nell'Olimpo dell'alta classifica. Per continuità di rendimento è superiore perfino al super Gallipoli, che s'è fermato a quota sette risultati utili consecutivi, al Pescara e al Benevento (arrivate ad otto) ed ha pareggiato il record stabilito nelle prime nove giornate dall'Arezzo. Il punto di forza della Cavese è il gruppo e l'affiatamento straordinario della vecchia guardia, quella che già due anni fa sfiorò la promozione in serie B: capitan Nocerino e Farina in difesa (attendendo il pieno recupero di Cipriani), l'indomito Alfano in mediana, Schetter ed Aquino in attacco. La classica spina dorsale intorno alla quale è stata strutturata una squadra di gregari, impreziosita dall'esperienza di Marruocco tra i pali, dalla classe di Favasuli

a centrocampo e dalla potenza del giovane Bernardo in prima linea. C'è poi pure il marchio del tecnico Camplone, capace di far dimenticare il magnifico triennio di Campilongo attraverso un calcio offensivo, spettacolare ed allo stesso tempo pratico ed efficace. La dimostrazione è arrivata negli ultimi tre turni di campionato: a Vasto contro il Pescara, successivamente contro l'Arezzo (due volte sotto, due volte capace di rimontare) ed infine a Perugia dove lo spirito spregiudicato ha permesso di non soffrire la forza d'urto della corazzata umbra. In una gara delicatissima in chiave play-off Camplone ha utilizzato quattro attaccanti contemporaneamente e mandato in crisi il collega Sarri. “Bisogna anche rischiare a volte e noi siamo in condizioni fisiche e mentali per farlo - riconosce l'allenatore della Cavese - Non avevamo alcuna pressione differentemente dal Perugia ed ho per questo deciso di schierare una squadra ancor più offensiva. È così che alla fine siamo riusciti a guadagnare un pareggio prezioso sfiorando anche la vittoria in un paio di circostanze”. È ormai matura la Cavese e pronta per il grande salto: “Ci aspettano due gare decisive contro Foggia e Crotone. Se superiamo questi due esami - conclude Camplone - potremo ragionare diversamente”. f.z.

funambolico trequartista Mounard: il Potenza resiste stoicamente e ci pensa Russo, il meno reclamizzato della compagnia, a regalare ai salentini tre punti preziosissimi per man-

tenere invariate le distanze rispetto alla concorrenza. Che, nel caso dell'Arezzo, tiene il passo in una domenica di pura follia vincendo 6-5 contro il Sorrento e trovando in Chianese il leader di una clamorosa rimonta, il mattatore di un pomeriggio indimenticabile. Anche per l'albanese Floryan Myrtaj, pure lui autore di una tripletta contro la sua ex squadra. Neanche la più fervida immaginazione avrebbe potuto generare una gara del genere, ricca di colpi di scena e poi risolta dal meno illustre, dal camerunense Matute, ad una manciata di secondi dalla fine. Centrocampista potente, esplosivo e giovanissimo: appena ventenne come Statella, l'eroe del Benevento, che realizza un gran gol a Lanciano e mette in cassaforte tre punti d'oro per la rincorsa al primato. Le grandi firme per una volta non sono indispensabili: si esaltano piuttosto i gregari. Come nel caso di Caturano, il ragazzino terribile del Taranto, che realizza la prima doppietta in carriera ed abbatte il Foligno di Indiani concedendo alla classifica dei rossoblù un pizzico d'ossigeno. Non c'è bisogno di grandi nomi quando la squadra è collaudata. Ed il Crotone resta l'esempio lampante: vince ancora (coi gol di Borghetti e Basso) e mantiene un ritmo da promozione nonostante i guai societari. Magari con un paio di firme (sugli assegni) la serie B sarebbe alla portata degli uomini di Moriero. Filippo Zenna

Il personaggio della settimana

Chianese e il suo sogno «Capocannoniere? Magari» AREZZO. Vicinissimo al traguardo dei 400 gol tra i professionisti, ma mai in grado d'alzare al cielo la coppa virtuale del capocannoniere. È l'unico grande neo in una carriera meravigliosa, eccezionale, sensazionale per capacità di centrare il bersaglio con regolarità. “Ci sono state stagioni magiche come quella in B col Foggia o ancora quella di Ravenna. Ma è sempre capitato che un altro attaccante facesse qualche gol più di me. Sarebbe una bella soddisfazione vincere almeno una volta il titolo prima di chiudere la carriera”. E coi tre gol rifilati in appena novanta minuti al Sorrento s'è messo in corsa il bomber di Melito, portandosi ad appena due bersagli dal principe del girone Clemente: “La cosa più importante - tiene però a precisare - è aver ritrovato continuità di rendimento e possibilità di mettermi in mostra”. Perché dopo l'esplosione iniziale Chianese ha vissuto un periodo nero: “Col cambio di modulo successivo alla sconfitta di Perugia sono finito in panchina per oltre un mese perché nel 4-2-3-1 era difficile far convivere me, Martinetti e Baclet. Ma ho saputo accettare le decisioni con grande professionalità e soprattutto sono stato bravo, e lo riconosco senza modestia, a restare sempre sul pezzo, a non mollare un istante per farmi trovare lucido e pronto alle prime difficoltà”. Il segreto è quello di sempre: “L'ho detto già in precedenti occasioni e mi ripeto: la mia arma migliore è la “cazzimma”. Sembrerò anche volgare, ma è il termine più adatto per spiegare il mio carattere. Non mi arrendo mai e nei momenti di difficoltà la tiro fuori per risorgere”. Un gol al Lamberti con la Cavese e poi l'incredibile tripletta nella pazzesca sfida col Sorrento: “Neanche un regista visionario si sarebbe spinto tanto in là con la fantasia -

Chianese, protagonista di ArezzoSorrento

sorride Chianese - Più che una partita di calcio è stato una sorta di thriller con colpi di scena strepitosi. I deboli di cuore avranno sofferto tantissimo. In circa venti anni di carriera non mi era mai capitata una cosa del genere. Nei primi 40 minuti il Sorrento ci ha massacrato, ma il gol nel finale di primo tempo ci ha rianimato e portato alla clamorosa rimonta d'inizio ripresa. Nonostante tutto il Sorrento ha avuto la forza di recuperare fino al 5 a 5 anche se con un uomo in meno e soltanto all'ultimo istante è arrivata la zampata risolutrice di Matute. A fine gara ci siamo guardati attoniti ed increduli, abbiamo abbracciato i calciatori del Sorrento prima di tornare negli spogliatoi accompagnati da un senso di meraviglia. Nel nostro piccolo abbiamo scritto una pagina di storia del calcio. Neanche nelle partite di calcetto che gioco in estate mi capitano cose del genere. Anche se bi-

sogna ammetterlo - ironizza il veterano attaccante dell'Arezzo - le difese erano probabilmente in tribuna a sorseggiare un borghetti”. Ed è questa la nota dolente di una domenica indimenticabile (per la tripletta e per il risultato tennistico): “In attacco funzioniamo alla grande, ma dobbiamo essere molto più attenti nella fase difensive. Spesso non ce ne curiamo ed incassiamo gol evitabili. I campionati si vincono innanzitutto con un grande equilibrio difensivo. Lo stesso Gallipoli ha imparato ad essere più pratico e concreto: non prende reti e porta a casa i tre punti col minimo sforzo. Lo stesso Benevento ha una consistenza di squadra impressionante. Non basta avere un attacco supersonico per arrivare alla promozione diretta. Dobbiamo subire di meno, anche se ci metterei la firma per segnare tre gol a partita e vincerle tutte per 6 a 5”. Filippo Zenna


Sport 43 Scontata la cessione del centrocampista, per il quale arrivano grandi offerte Martedì 20 gennaio 2009

Il Parma piomba su Berretti Potenza, Suppa ufficializzato in giornata CON IL PASSARE delle ore Matteo Berretti fa sempre più gola alle società di B e a quelle di vertice della Prima Divisione. Il ventitreenne toscano, finora presente in 15 partite, potrebbe rappresentare l’ago della bilancia del mercato del Potenza, visto che la società rossoblù detiene la metà del calciatore (l’altra, lo ricordiamo, è dell’Arezzo) ed è disposta a sondare il terreno di possibili offerte. E una di queste, sembra anche di un certo spessore, è arrivata ieri a Postiglione dal Parma. Il patron non ha confermato ufficialmente ma ha fatto intendere che dalla cadetteria quella emiliana non è la sola proposta che ha ricevuto nelle ultime ore. Sembra, però, la più concreta e immediatamente valutabile. “Berretti è un po’ il nostro Kakà - ha detto scherzandoci su il patron - il cuore vorrebbe che restasse qui da noi, la ragione mi induce a valutare tutte le proposte che, non nego, sono buone”. In giornata, con il ritorno dell’atleta a Potenza, Postiglione inizierà a discutere sulla possibilità che si presenta per Berretti di lasciare la Basilicata dopo quattro anni di felicissima convi-

venza. Paradossale comprendere come proprio nella stagione in cui il rendimento del calciatore sia stato al di sotto delle attese, Berretti faccia più gola a tutti. La lungimiranza di Postiglione che, tre anni fa, lo riscattò dal Siena, potrebbe quindi aver prodotto frutti. Precisiamo, esclusivamente

monetari: conoscendo il modo di ragionare del proprietario del Potenza, infatti, diamo per scontato che voglia prima monetizzare dalla cessione del centrocampista per poi sceglierne un sostituto di suo gradimento. Per la cronaca a Berretti si sono interessate anche il Crotone, la Reggiana e il

Ravenna in Prima Divisione, ma è su Parma che si è concentrato l’interesse di Postiglione. Se ne saprà di più nelle prossime ore, forse contestualmente all’ufficialità dell’ingaggio di Suppa che ieri ha superato anche il test atletico, dopo quello medico dello scorso fine settimana. C’è la speranza che il gioca-

tore possa essere tesserato entro la giornata di mercoledì per essere a disposizione già dalla sfida con il Lanciano, in calendario domenica al Viviani. Quella potrebbe essere l’ultima apparizione di Berretti a Potenza, a meno che non si chiuda la trattativa per una sua cessione in tempi record. Alfonso Pecoraro

Arleo refertato dopo l’aggressione subita: tre giorni di prognosi. Querelerà Vallebona

Mamede vuol rimettersi in gioco UN PRIMO incontro si è compiuto ieri. Da una parte Dattola, procuratore, e Mamede, dall’altra Postiglione. Primo incontro che può definirsi abbastanza informale. Una sorta di chiacchierata interlocutoria che ha posto il Potenza di fronte al dilemma da sciogliere: Mamede sì. Mamede no. Come scrivevamo nella nostra edizione di ieri, il calciatore non può risolvere il suo contratto perchè sarebbe la seconda volta in stagione (la prima proprio per venire a potenza dal Genoa) e quindi non potrebbe giocare più da nessuna parte, ma c’è di più: Mamede si è detto certo di voler dare un contributo al Potenza. Vuole recuperare in fretta dall’infortunio patito (ma ci vorranno ancora 10 giorni di terapia, prima di potersi riaggregare alla

squadra - in totale non meno di un mese) e provare a salvare la squadra. Ora occorrerà capire se il Potenza è disposto ad aspettare, anche se, in forza del biennale che lega il portoghese alla società, sembra che vie di uscita, almeno immediate, non ce ne siano. Nel frattempo, Postiglione è chiamato a risolvere abbastanza rapidamente anche il problema Vianello, destinato ad andare via. Un po’ come dire che, in questi giorni, servono risposte concrete sulla volontà effettiva di rinforzare a dovere la squadra per tentare l’impresa salvezza. ARLEO Intanto il dolorante Pasquale Arleo, una volta rientrato da Gallipoli, è andato in Pronto Soccorso per farsi refertare i danni subiti

dal calcio nel basso ventre patito dal vicepresidente del Gallipoli Vallebona. Tre giorni di prognosi, ma prescritti ulteriori accertamenti. Arleo è intenzionato a querelare Vallebona che, dal canto suo, ha anche dichiarato di essere stato aggredito dall’allenatore potentino. Avrà 90 giorni di tempo a decorrere da ieri, ma soprattutto dovrà attendere l’autorizzazione della Figc a poter adire anche le vie legali contro un tesserato. SQUADRA Oggi riprende la preparazione per la sfida al Lanciano. Mancherà Sabatino, che sarà squalificato, al pari degli abruzzesi Vincenti e Alfageme. In compenso tornano disponibili gli assenti di domenica. Da verificare il solo Cozzolino. a.p.

Berretti

Seconda Palumbo cerca una prima punta: De Luca è un’idea

NEWS DALLE SEDI DELLA LEGA PRO

Melfi, priorità in attacco

Dionigi verso l’addio a Taranto D’Avanzo alla Scafatese

Dal Cassino può arrivare Maisto in cambio di Frasca LA DOPPIETTA di Matteo Merini che ha steso l'Aversa Normanna, ha da un lato consegnato tre punti d'oro al Melfi, ma dall'altro pone una serie di interrogativi alla società gialloverde. La continua ed evidente crescita dell'attaccante laziale non va trascurata. Su Merini si fa affidamento e dunque adesso, chi prendere in qualità di attaccante? Numericamente e qualitativamente, c'è bisogno di un'altra punta. Con la partenza di Pellicoro, approdato al Benevento, oggi lo seguirà Petagine che sembra essersi messo d'accordo sul suo ingaggio con il club sannita, la rosa del Melfi può contare solo su due attaccanti di ruolo, Merini e De Angelis. Logico che si cerca un'altra punta. Piaceva Amodeo, che si è accasato a San Marino, mentre anche il nome di De Luca della Scafatese è stato affiancato al Melfi (ma c’è l’interesse della Val di Sangro). Non si farà in tempo a chiudere la trattativa per la gara con la Vibonese di domenica prossima, da via Attilio di Napoli fanno sapere di non avere fretta. Non si vuole sbagliare e si attende che il mercato, in continua evoluzione, proponga un nome sicuro che metta tutti d'accordo. E sì perché vi è diversità di veduta, nell'ambito di un franco confronto dialettico, tra Palumbo e proprietà. Il tecnico venosino propende per l'ingaggio di una seconda punta rapida che sappia sostituire De Angelis in caso malaugurato di squalifica o infortunio. All'occorrenza per Palumbo, De Angelis può anche ricoprire il

Maisto è vicino al Melfi: a Cassino può andare Frasca

ruolo di prima punta. Discorso che non sembra convincere pienamente i vertici societari gialloverdi. De Angelis è fortissimo ma è seconda punta, fanno sapere da via Attilio di Napoli. Vedremo anche se nel frattem-

po bisogna fare i conti con un mercato che non offre granchè. "Se ci fosse l'opportunità di prendere una grande prima punta non direi certamente di no", si affretta a dichiarare Pepino Palumbo che ha come unico

intento quello di irrobustire concretamente la sua linea offensiva. Tra le altre, resta aperta la pista Empoli con la società toscana che ormai da anni lavora con il Melfi, ha instaurato buoni rapporti e potrebbe dare ai federiciani una grande mano, dirottando in Basilicata un attaccante di valore. Si parla anche di Torre, classe 88 della Pro Sesto, ma la società prenderebbe un giovane solo se davvero in grado in fare la differenza, altrimenti si aspetta in attesa del colpo. Discorso centrocampista. Resta in pole Maisto, che piace a tutti. Si attendono risposte dal Cassino con cui si è intavolato uno scambio. Indiziato a finire nel Lazio, Frasca. La trattativa va limata ma il Melfi chiuderà solo con lo scambio, altrimenti si cambia obiettivo. Emilio Fidanzio

QUELLA contro il Foligno potrebbe essere stata l'ultima partita di Davide Dionigi con la maglia del Taranto. Il calciatore s'è chiuso nel silenzio stampa. E sempre sul fronte jonico, si cercano il difensore feussi del Pisa, Catania, un ex, ora a Cosenza, Galardo del Crotone e Rivas del Bari. Il centrocampista Luigi Pagliuca sembra vicino al trasferimento al Foligno. L'atleta toscano, che in questa stagione ha totalizzato appena 4 gare nel Taranto, ha trovato già un accordo sulla parola per lo svincolo nel club rossoblù pugliese e cerca un accordo con la società umbra. Il Noicattaro ha ufficializzato l'ingaggio dell'esterno sinistro Giuseppe Ingrosso. Il difensore ex Bari aveva da poco rescisso con la Paganese, club nel quale ha totalizzato sei presenze dall'inizio del torneo. L'Arezzo sta per perfezionare l'acquisto di Domenico Botticella, estremo difensore approdato al Sorrento nel mercato estivo. Il club rossonero ha deciso a sorpresa di rinunciare al portiere pugliese, che è già in parola con la società aretina. Bel colpo del San Marino, che preleva dal Carpenedolo Giovanni Amodeo, attaccante protagonista tra le file rossonere di sei reti in 16 gare dall'inizio della stagione. Il centravanti di Valenza lo scorso anno si è diviso tra Massese e Olbia. Il club del Titano lo ha strappato alla concorrenza del Melfi. Il Varese ha chiesto informazioni alla Vibonese per Gaetano Di Mauro, centrocampista catanese da tre stagioni in maglia rossoblu. Per ora il club varesino avrebbe operato soltanto un sondaggio con quello calabrese. Si avvicina l'ora dell'addio di Fabio De Luca alla Scafatese. L'attaccante salernitano saluterà il club canarino dopo cinque stagioni disputate su livelli eccellenti e dovrebbe accasarsi alla Val di Sangro. E' vicino il matrimonio tra la Scafatese e Antonio D'Avanzo. L'attaccante avellinese firmerà a breve con i canarini, dopo aver interrotto di recente il rapporto con l'Isola Liri. Il Gela restituisce all'Ascoli il centrocampista Francesco Uliano.

Dopo quasi quattro mesi, la vittoria incoraggia il lavoro gialloverde: la classifica fa meno paura

Segnali positivi, ma ora serve la continuità SONO STATI DAVVERO tre punti di platino quelli conquistati dal Melfi nello scontro diretto con l'Aversa Normanna. L'uno a zero patito in Campania nel match di andata, poneva i gialloverdi nella condizione di avere un solo risultato a disposizione soprattutto per altri due motivi. L'unica vittoria era ormai datata 28 settembre 2008, davvero un eternità l'astinenza dai tre punti per Gabrieli e soci e poi quell'ultimo posto che andava rinsaldato così come la panchina di Palumbo, mai così in bilico come prima della gara con l'Aversa. Dunque vittoria doveva essere e vittoria è stata, ottenuta legittimamente ma non senza difficoltà. La partita con la compagine di Sergio ha evidenziato ancora dei limiti strutturali per questo orga-

nico, aspettando sempre un contributo maggiore dai due ultimi innesti, Tufano e Castaldo. Quest'ultimo non ha giocato ma sembra pronto per la gara di Vibo. In Calabria vietato sbagliare, serve continuità di risultati, al pari di compattezza nel pacchetto arretrato che ha acquisito sicurezza ed affidabilità con l'innesto di Russo in porta. Gabrieli e lo stesso Castaldo, devono trovare al più presto l'intesa. C'è il problema di chi schierare come centrale di sinistra, visto che sono entrambi destri naturali. Riteniamo più idoneo l'ex beneventano a ricoprire questo ruolo, senza dimenticare Rizzo che male non sta facendo. A centrocampo Tufano ha bisogno di crescere atleticamente, si vede che ha una ora e non di più

nelle gambe, ma nel frattempo manca qualità in mezzo. Mitra e Bacchiocchi sono splendidi in fase di interdizione, c'è bisogno di fosforo, Maisto potrebbe garantirlo, senza trascurare il fatto che farebbe rifiatare chi dall'inizio dell'anno ha tirato la carretta, anche in modo encomiabile. Poi l'attacco che al momento con l'aumento di consapevolezza di Merini appare il reparto su cui fare affidamento. Parlano i numeri. Nessuno può vantare una coppia gol cosi prolifica e ben assortita, Merini e De Angelis hanno totalizzato sedici gol in due, davvero niente male, aspettando l'arrivo di un altra punta che porti ulteriore vivacità al reparto. e.f.


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Martedì 20 gennaio 2009

TOP 11

In attacco con Merini c’è Mortellitti, al secondo gol consecutivo

Il Lamezia griffa la 19ª In difesa la giornata delle conferme AMMIRATI da Ammirata. La Vigor Lamezia ha cominciato alla grande il suo personalissimo 2009. Nuovo anno, nuova classifica: l'ultimo posto della graduatoria ormai è solo un ricordo sbiadito. La squadra domenica ha sbalordito un po' tutti (forse anche se stessa) andando a vincere sul difficile campo del Pescina: preziosa firma di Ragatzu nel primo tempo. Ottimo Filippi, straordinario Cacciaglia in mediana, spietato Ragatzu negli ultimi ventin metri; il paradigma dell'undici di Ammirata è ben scandito lungo la propria spina dorsale. La vittoria sul Pescina bissa quella di domenica scorsa sull'Isola Liri. Il doppio successo ha permesso alla Vigor un bel passo in avanti in classifica, quanto basta per toccare con mano il margine alto della zona play-out. Sarebbe stato un colpacccio se solo l'Isola Liri non avesse rifilato un poker all' intontita Scafatese di Agenore Maurizi. Il vecchio Pignalosa è tornato a ruggire come un tempo ma la differenza l'ha fatta D'Alessandro, autore di una rete e un assist. Un po' come La Cava che, nel breve volgere di un quarto d'ora, firma due assist decisivi che completano il poker. Torna al successo anche il Melfi (2-0 sull'Aversa Normanna), decisivo Merini che confeziona una doppietta esemplare. In testa alla classifica Cosenza (ancora Mortelliti) e Catanzaro non falliscono il

colpo, gli rimane in canna invece al Gela che pareggia a reti bianche contro il Monopoli (Ceccarelli ha smarrito la sua straordinaria vena realizzativa). Il referente più autorevole per la difesa

dei pali è Ameltonis della Val di Sangro: diversi interventi a protezione della sua porta ed implacabile ipnotizzatore nei confronti di Giannusa che manda a lato un calcio di rigore.

In difesa è la giornata delle conferme. È ancora una volta impeccabile Thackray del Monopoli, questa volta sul difficile campo di Gela. Mantiene il passo Lucioni del Noicattaro, autorevole quanto risoluto nella sfida contro il Barletta. Tra i due si fa largo Filippi della Vigor Lamzia. In mediana si rivede, in tutto il suo splendore, Battisti del Cosenza. Per lui una gara ad altissima intensità: quantità e qualità al servizio della squadra e firma personale che sblocca il risultato. Sulla stessa lunghezza d'onda viaggia D'Alessandro dell'Isola Liri. Prestazione da incorniciare, tanti spunti dalla sinistra e spettacolare interprete del due a zero: gran sinistro al volo dal limite dell'area. Goleador d'eccezione è anche Grillo della Val di Sangro, il suo spunto rimette in carreggiata la sua squadra andata sotto contro il Cassino. Completa il reaprto Cacciaglia della Vigor Lamezia, un faro nel bel mezzo della mediana. Non vuole più scendere dal podio dei bomber il neo arrivato Mortelliti. La punta è alla seconda rete consecutiva, per adesso la media parla chiaro: un gol a partita. È giunto a quota cinque Pignalosa dell'Isola Liri, protagonista (tra gli altri) del poker rifilato alla Scafatese. Chi invece fa tutto da solo è Merini del Melfi: due reti per tre punti. il Melfi non vinceva dalla quinta giornata di campionato. Andrea Buonaiuto

Il personaggio della settimana

Pignalosa insegue la doppia cifra ISOLA DEL LIRI. Giri di Poker. Come le quattro scoppole rifilate domenica alla Scafatese. Una delle quali l'ha inferta proprio lui. Una scoppola di rigore: Gaetano Pignalosa non ha avuto alcun dubbio. Appena ha visto l'arbitro decretare la massima punizione ha rincorso sfrenatamente la sfera. L'ha presa tra le mani, l'ha piazzata sul dischetto ed ha acceso al miccia del primo botto d'artificio. Uno, due, poi tre e quattro. La Scafatese è rimasta tramortita sotto i colpi perentori di Pignalosa e soci. Di poker in poker. L'attaccante napoletano è giunto alla quarta rete nelle ultime sette gare, il totale riconduce a cinque se si tiene

conto dell'intera stagione fin qui disputata. Già, perchè Pignalosa ha iniziato il suo personalissimo campionato con il freno a mano tirato: una sola rete nelle prime otto gare. Ce n'era abbastanza per far storcere il naso a chi aveva deciso di puntare sulle sue qualità. Nelle prime gare il bomber proprio non riusciva a piazzare un acuto. Le domeniche passavano, il gol non arrivava. Che abbia smarrito la via? La domanda era pertinente, il dubbio quasi dissacrante. Quasi cominciava a diventare una maledizione per lui. La ricerca della rete smarrita venne interrotta il cinque ottobre, 1-1 contro il Noicattaro. Tuttavia chi pensava si fosse definitivamente

sbloccato, s'è dovuto ricredere senza il beneficio del dubbio: altre sei gare senza battere un chiodo. La rinascita con il calare dell'inverno. Il primo freddo ha infatti scaldato il motore della punta partenopea che ha così iniziato a riprendersi il maltorto. Nel due a due contro il Melfi del ventitre novembre si rese subito protagonista: quasi non resisteva più, meno di cento secondi ed un suo acuto tornò rimbombare dinanzi al proprio pubblico. La settimana successiva a Monopoli la squadra ci lasciò però le penne, lui fu l'ultimo ad arrendersi come testimonia la sua rete (quella della bandiera) al novantesimo. Poi qualche domenica di riposo e ancora

Squadra in crisi: Sergio in discussione

L’Aversa chiude la bocca AVERSA. Ancora un capitombolo. Questa volta ancor più grossolano ed irritante. L'Aversa di Raffaele Sergio è caduto infatti sul campo dell'ultima in classifica, che non vinceva da quattro mesi, ed ha visto così materializzarsi, questa volta senza appello, le sabbie mobili della zona play-out. Così prorpio non va! La squadra domenica ha offerto l'ennesima prestazione da dimenticare. Un punto nelle ultime cinque partite, ce n'è abbastanza per puntare il dito nei confronti di una gestione tecnica tutt'altro che condivisibile. Passi qualche sconfitta ma la recidività assoluamente no. Contro il Melfi l'Aversa ha praticamente ammesso di vivere in uno stato confusionale. Il passivo di due reti a zero poteva anche diventare più rotondo se traversa e montante non avessero respinto le conclusioni di De Angelis. Ma cosa ne pensa il tecnico Raffaele Sergio di questa abulìa condivisa? Per adesso non può fare altro che riflettere sui numeri che ne hanno contraddistinto il personale operato: undici punti in tredici hare, squadra senza una precisa identità, timorosa di se stessa, incapace di riprendersi dopo le prime difficoltà. Il tecnico, inizialmente, aveva predicato calma e sangue freddo, intanto chiedeva alla società qualche sforzo in più in sede di mercato. I giocatori sono arrivati ma intanto il sangue s'è fatto acido. Uno dopo l'altro, a cavallo tra dicembre e gen-

naio sono arrivati ben otto elementi. È arrivato Menichini dall'Andria per dare man forte all'attacco, sono giunti Pettinari (proprio dal Melfi) e Castelli per infondere sicurezza alla difesa dei pali così come i difensori Pagano, Avolio e Cozzolino. Il restyling non è certo fintio qui, perché ora la mediana può contare su Marasco e Cozzolino (proveniente dall'Avellino). La mini rivoluzione, chiesta a gran voce dal tecnico, ha letteralmente scosso il mercato del girone. Tuttavia la scossa non l'ha subita l'Aversa che, anche con i nuovi innesti, ha rimediato sonore figuracce in giro per i campi del girone. La società, dopo aver investito un bel tesoretto, gioca a nascondere i primi malumori. Il vertice prima o poi dovrà chiedere ragione di una situazione quasi paradossale. Per adesso difende a spada tratta la scelta maturata in ottobre (avvicendamento Cioffi-Sergio) ma sta esaurendo la pazienza. Forse domenica c'è una prova d'appello. Prima di allora niente muterà. Presidente e dirigenti vogliono che l'ambiente non carichi di pressione un gruppo sfiduciato. Per adesso hanno indetto un silenzio stampa che proseguirà fino a nuovo ordine. Bocche cucite fin quando non si riuscirà a risolvere l'intricata matassa. Domenica c'è la Val di Sangro. E se il silenzio durerà fino al reinsediamento di Cioffi? Mai dire mai. a.b.

doppia interpretazione tra le mura amiche. Prima contro il Catanzaro nel turno pre natalizio, poi domenica contro la Scafatese la sua ultima impresa. L'ultima delle cinque in quindici presenze. Il bottino adesso è accetabile, s'è messo dunque l'anima in pace, può provare a forzare il colpo. Un po' come aveva fatto lo scorso anno nei sei mesi trascorsi nelle fila del Neapolis: sette reti in quattordici gare. La sua stagione più prolifica l'ha vissuta a Giugliano, nove reti in ventitre gare, che vanno a sommarsi alle sette in sedici gare dell'anno precedente. Che sia l'anno buono che lo porti in doppia cifra? Sarebbe quasi ora. a.b.

Pignalosa con la maglia del Potenza


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I numeri del girone H Interrotte le serie positive di Grottaglie e Francavilla

Per la prima volta il Pianura non segna PRIMO pari interno della capolista. Altro stop esterno della Nocerina. Per la prima volta il Pianura non va in gol. Si interrompono, rispettivamente, a Matera e Sant'Antonio Abate le serie positive di Francavilla Fontana e Grottaglie. Zona playoff: rientrano Ischia e Matera, riesce la Turris. Questi, in estrema sintesi, i fatti salienti della diciannovesima giornata, seconda di ritorno, del girone H della serie D che ha fatto registrare sei vittorie e tre pareggi. Per la terza volta dall'inizio del torneo nessuna squadra ha vinto in campo esterno. I gol sono stati 18 (nove in meno della corrispondente giornata d'andata), di cui 15 realizzati dalle squadre che hanno giocato in casa e soltanto 3 da

quelle che hanno viaggiato. Complessivamente, nelle 171 gare sinora disputate, sono state messe a segno 422 reti, contro le 440 della passata stagione. Nella diciannovesima giornata del campionato 2007/08 le vittorie furono 7 (due esterne). I gol furono soltanto 14. Sant'Antonio Abate, Francavilla in Sinni, Matera e Bacoli hanno vinto entrambe le sfide, rispettivamente, contro Grottaglie, Genzano, Francavilla Fontana e Venafro. Il Brindisi non è riuscito a proseguire le serie di vittorie interne. I salentini, contro la pericolosa Turris, per la prima volta, si sono dovuti accontentare del pari. Del mezzo passo falso della prima della classe non ne ha saputo approfittare la Nocerina che an-

cora una volta si è fatta sorprendere in campo esterno. I salernitani, questa volta, si sono arresi contro l'Ischia che al “Mazzela” ha ceduto molto poco alle avversarie. Per la prima volta in questa stagione il Pianura ha concluso un match senza andare in rete: contro il Cilento “solo” 0 a 0. Tuttavia, un pareggio che ha consentito al Pianura di conquistare il settimo risultato utile di seguito (4 vittorie e 3 pareggi). In coda alla graduatoria, si fa sempre più critica la situazione del Bitonto che non vince da sette giornate. Prima vittoria casalinga stagionale del Sant'Antonio Abate che ha interrotto la serie positiva del Grottaglie che durava da sei turni (3 vittorie e altrettanti pareggi). Arranca il Ci-

lento che ha ottenuto il quarto pareggio casalingo di fila. Quasi irrecuperabile la situazione del Venafro che è ritornato ad indossare la maglia nera del girone. Rispetto alla stagione scorsa, molto deludenti le prestazioni del Bitonto (-20), Cilento (-19), Bacoli (18) e Grottaglie (- 13). Per quanto riguarda le tre rappresentanti di Basilicata, il Francavilla, dopo due sconfitte, è ritornato al successo, aggiudicandosi anche il match di ritorno contro il Genzano. Pure il Matera ha fatto il pieno contro il Francavilla di Puglia, vincendo entrambe le sfide. La formazione brindisina non perdeva da nove turni, nel corso dei quali aveva conquistato tre vittorie (una esterna) e sei pareggi. Adolfo Sarra

L’under: «Stavo passando al Calcio a 5. Ringrazio per la fiducia avuta»

Matera, Branda si gode il gol Il diciottenne di Tramutola festeggiato in paese Vetrina d’obbligo per Antonio Branda. Scambio veloce tra Marsico e Ancora sulla destra e pallone di quest’ultimo al centro dove irrompe puntuale Antonio Branda e insacca. «L’ho presa con la parte alta della caviglia. Non ci ho capito più niente dopo. Una bella sensazione che però fa contrasto con quello che è successo a fine gara. Non c’è niente da festeggiare è stato detto dai tifosi. Per il mio primo gol in serie D non mi è tanto facile non essere felice». Antonio Branda è nato l’11 giugno del 1990 a Tramutola. Ieri la notizia si è subito sparsa. «E’ un paese di circa 3500 abitanti, quindi è normale che sia sulla bocca di tutti la cosa. Oggi (ieri per chi legge) sto a casa e godrò dell’affetto della mia gente e soprattutto della mia famiglia, ma da domani (oggi per chi legge) non cambia assolutamente nulla. Non chiedo più spazio perchè ho segnato ne tantomeno più considerazione perchè con il mister c’è un grande rapporto e l’ho sottolineato proprio correndo verso di lui dopo il gol. Mi è venuto spontaneo e credo che siano le cos più belle e vere». Antonio Branda è arrivato l’anno scorso in forza al Matera e dopo l’inizio di stagione fu dato in prestito

Branda festeggiato dopo il gol al Francavilla

alla Tramutolese in prima categoria per ragioni personali e di famiglia. Quest’anno c’era nella sua testa di prendere in considerazione l’ipotesi calcio a 5. Sarebbe stata una perdita per il calcio, perchè Branda può dare e avere parecchio dal calcio. «Ero tenuto in considerazione come una punta l’anno scorso, invece mi considero una seconda punta. Non ho il fisico da primo attaccante, ma mi piace inserirmi e svariare oltre a fare gol. Ho già

esordito in serie D e giocato parecchio in Coppa Italia. Ora me ne torno al mio posto e continuerò a lavorare come ho fatto da inizio stagione. Noi giovani abbiamo il dovere di farci trovare pronti quando siamo chiamati e continuerò su questa strada. Il campo era pesante e non era facile giocare. Ho calciato male e ho segnato ma se l’avessi presa bene sicuramente l’avrei mandata in tribunaaggiunge il calciatore biancazzurro - Sono orgoglioso di aver contribuito

alla vittoria del Matera e spero che sia solo l’inizio. Ho ricevuto attestati di stima e di complimenti da tutti i miei amici e parenti e questo non può che rendermi felice. L’enfant prodige della squadra della città dei Sassi nato a Marsicovetere ha cominciato la trafila calcistica nel Real Villa d’Agri campionato Giovanissimi Provinciali stagione 2004-05 nella quale da registrare è la tripletta nel derby contro la Junior Val d’Agri in quell’anno. Nel torneo successivo è passato al Caso Paterno disputando gli Allievi Regionali e nell’ultimo anno di giovanili ha diviso le sue gare tra Allievi Provinciali e Prima Categoria nella sua Tramutola prima che il professor Bochicchio gli mettesse gli occhi addosso e di proporlo al Matera. Nella stagione passata Raimondi non ebbe grandi considerazioni in lui e Branda preferì tornare alla Tramutolese in prestito dove ha contribuito alla conquista di un ottimo quarto posto. Quest’anno prima con Corino e poi con Foglia Manzillo ha trovato serenità e condizione atletica. Resta il fatto che Branda è entrato nella storia di Matera. Biagio Bianculli Renato Carpentieri

Inferiorità numerica per l’espulsione di Baco Terracino gestita in modo eccelso

Il Genzano esce dal derby a testa alta GENZANO DI LUCANIO - Dopo il ko esterno, nel derby con il Francavilla, lo Sporting Genzano riprende la preparazione in vista del prossimo mach interno contro la capolista Brindisi. A Francavilla, lo Sporting ha tenuto testa ai padroni di casa mettendoli in difficoltà. Il fato, però, ha premiato la compagine sinnica che non ha certamente espresso del bel calcio. In casa Sporting si respira aria di delusione e rammarico; la squadra alto bradanica ha dimostrato di avere le carte in regola per poter battagliare per la permanenza in categoria sino alle ultime giornate. Il risultato maturato in riva al Sinni, penalizza in modo eccessivo la squadra di Mister Pirone. Lo Sporting ha mostrato sprazzi di bel calcio con giocate che hanno deliziato il pubblico presente. La bravura dei padroni di casa, però, è stata quella di approfittare di quelle poche palle gol che la difesa genzanese ha offerto. Ancora una volta, da segnalare l'ennesima espulsione per i bianco rossi, rimediata dal nuo-

Genzano in azione a Francavilla

vo acquisto Bacio Terracino, per doppia ammonizione che ha costretto la squadra ospite a giocare in dieci per più di mezz'ora. Nonostante l'inferiorità numerica, i ragazzi di Mister Pirone hanno messo in campo tanta grinta e voglia di lottare. Sotto di due reti, non hanno mai mollato e sino al triplice fischio finale hanno dato tutto per onorare al meglio

l'impegno esterno. Dopo l'esordio con vittoria, maturato dieci giorni fa contro il Bacoli, per Mister Pirone si tratta della prima sconfitta della sua gestione. Nessun dramma, comunque, perché c'è la ferma convinzione che la squadra è mentalmente presente e che la sconfitta patita domenica sia da attribuire a delle ingenuità difensive e non alla prestazione della squadra. Mister Pirone ha comunque elogiato i suoi ragazzi per l'ottima prestazione offerta in quel di Francavilla, affermando che la strada intrapresa è quella giusta. In effetti, i bianco rossi hanno dimostrato di essere molto quadrati in campo e di gestire con ordine il possesso palla. Da ricordare che lo Sporting, nella settimana prima del derby, ha dovuto continuare la preparazione nella vicina Banzi per motivi di impraticabilità del terreno di gioco del Comunale di Genzano. Rocco De Rosa

Francavilla incassa tre punti d’oro

Del Prete: «E’ stata una brutta gara»

Il Francavilla sceso in campo nel derby

FRANCAVILLA – Archiviato il vittorioso derby casalingo, contro lo Sporting Genzano per due reti a zero, adesso si ritorna a lavoro sul campo. Un affermazione che, oltre a far guadagnare punti importanti alla compagine sinnica, serve come un toccasana per il morale di tutto il gruppo, che festeggia così il primo successo del nuovo anno. Siamo ritornati a parlare del derby, con il capitano dei sinnici, Genny Del Prete: «Nonostante l’importante successo – dice Del Prete – abbiamo disputato forse una delle partite più brutte della stagione, ma sapevamo che il Genzano non è una squadra facile da affrontare. Si sa i derby sono sempre difficili da affrontare». Quindi per il Francavilla, una vittoria toccasana, che riporta il morale a tutto il gruppo, nonostante la non buona prestazione offerta dalla squadra. «Venivamo – continua il capitano – da una settimana difficile, io con i problemi che mi portavo dietro dalla partita di Pianura e poi Pioggia che in settimana si è allenato poco a causa di un dolore alla spalla. Alla fine era importante vincere e ci siamo riusciti». E a proposito di Pioggia, un plauso va al fisioterapista Angelo Lo Perfido, per aver rimesso in sesto il giovane centrocampista, che in allenamento aveva preso una botta alla spalla, che l’ha costretto a saltare gli

allenamenti settimanali. Nonostante la superiorità numerica, per buona parte del secondo tempo, vista l’espulsione per doppia ammonizione, dell’esterno di centrocampo bradanico Bacio Terracino al decimo della ripresa, la squadra di Lazic, ha avuto difficoltà nella manovra. Però, il Francavilla ha saputo vincere e soffrire in un derby per nulla facile, vista la caparbietà dei ragazzi di mister Pirone, che sono scesi in riva al Sinni per guadagnare punti preziosi. «Credo che rispetto agli altri anni – dice Del Prete – qualcosa non va per il verso giusto, non riusciamo a giocare delle buone gare. Io in avanti, faccio molta fatica a trovare la via del gol, da poco è arrivato Zagaria e la speranza è quella di trovare al più presto l’intesa per fare le cose migliori in campo». Dopo il successo contro i corregionali biancorossi, la squadra del presidente Franco Cupparo, dovrà vedersela domenica prossima contro il Grottaglie, in una gara per niente facile in terra pugliese. Infine l’attaccante napoletano esprime il cordoglio alla famiglia Cupparo per la scomparsa di un famigliare. «Ci tengo a fare le condoglianze mie e di tutta la squadra alla famiglia Cupparo, per il lutto che li ha colpiti e li dedichiamo l’importante vittoria ottenuta nel derby». Claudio Sole


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Martedì 20 gennaio 2009

Brindisi frenato dalla Turris ma aumenta il vantaggio

Nocerina sciupona di RENATO CARPENTIERI

Il PUNTO

Il Fatto

LE PAGELLE DELLE 18 SQUADRE ALTI e bassi i risultati per le squadre campane del girone H campionato dilettanti, ottima è stata la prova della Turris che ha fermato la corsa, la fuga del Brindisi e torna dalla Puglia con una grande dose d’ottimismo.Chi non ha approfittato dello stop del Brindisi è la Nocerina, che perdendo il derby ad Ischia resta ancora un po’ troppo staccata dal vertice della classifica.Il Pomigliano, invece, stritola con un netto 3-0 il Bitonto, ed è 3° in classifica, staccando di 2 punti il Pianura, che non sbanca il campo del Gelbison Cilento. Una vittoria ed è di nuovo terzo posto in solitaria. Il Pomigliano confeziona al Bitonto un sonoro tre a zero, potevano essere anche di più le reti, ed inizia a credere ad una rimonta impossibile. Di ciò è convinto il tecnico granata Giovanni Bucaro: “Il Brindisi e la Nocerina stanno rallentando e noi abbiamo l’obbligo di provarci ma per farlo non dobbiamo commettere passi falsi a cominciare da domenica contro il Sant’Antonio Abate e se continuiamo così credo si possa assistere ad un’altro campionato. A parte il rigore fallito, contro il Bitonto abbiamo disputato un ottima gara nonostante un inizio un pò contratto. Abbiamo comunque dominato dall’inizio alla fine ed il risultato lo testimonia, ci abbiamo messo grinta e voglia di vincere e quando si scende in campo così ci può stare l’errore ma alla fine i risultati arrivano”. L’Ischia, ottiene un’ottima vittoria contro i Molossi, e si stanzia nella zona play-off al pari col Matera. Grande vittoria del Bacoli Sibilla, che strapazza il Venafro per 3-0; punto ottenuto per L’Angri a Fasano, e concludo l’articolo con la vittoria del S.Antonio Abate per 1-0 contro il Grottaglie, che può dare fiducia ai giallorossi. Il derby luvcano è andato al Francavilla di Lazic.

ANGRI

Un punto al Vito Curlo grazie al gol di Vitale. BACOLI

Si è sbloccato il Bacoli dopo nove turni di astinenza. BRINDISI

Una frenata che bissa quella di Pianura, ma non sembra crisi BITONTO

Il cambio di panchina ha peggiorato le cose. Torna Ruisi? FASANO

Fallito un salto di qualità, ma non è un buon momento.

FRANCAVILLA F. La bestia nera è proprio il Matera e dopo 9 turni è sconfitta FRANCAVILLA S.

Vittoria netta nel derby che scaccia i venti di crisi dopo due stop. GELBISON

Fermare il Pianura è un risultato importante. GROTTAGLIE

Perdere a Sant’Antonio fa notizia. Il Grottaglie non è guarito.

6

MATERA

Nonostante le 5 assenze di peso porta a casa 3 punti d’oro. NOCERINA

7

Sbuffa per l’arbitraggio, ma perde una ghiotta occasione. PIANURA

5,5

Deve fermarsi a Vallo. Non segna per la prima volta. POMIGLIANO

5

Tre ceffoni al Bitonto e fiducia nel raggiungere la vetta.

S.GENZANO

5,5

Sconfitta nel derby che non pregiudica la salvezza.

S. ANTONIO

5

Dopo 9 mesi vince in casa, prima in campionato.

TURRIS

7

L’impresa della giornata è sua e sfiora pure il blitz.

US. ISCHIA

6

Isolani concreti e superbi contro la vice capolista.

VENAFRO

4,5

Sconfitta che annulla la vittoria col Gelbison.

Il Sant’Antonio Abate vince dopo nove mesi Rigoli attacca l’arbitro

7

TRE punti che servivano come il pane, tre punti per rilanciarsi ed accendere la fiammella della speranza. Tre punti griffati anche dal neoacquisto Roberto Maffucci che ha realizzato il secondo gol con il quale il Sant’Antonio Abate ha vinto l’ostico incontro con il Grottaglie. “Sono felice - esordisce Maffucci - perchè ho fatto il mio dovere e mi sono fatto trovare pronto. I tre punti ci servivano tantissimo, erano fondamentali e sono contento siano arrivati. Personalmente vengo da un inizio di stagione complicato al Boville ma punto a riscattarmi con questa maglia. Promesse ai nostri tifosi non ne faccio anche perchè sono scaramantico, quello che assicuro è il mio impegno con l’augurio di poter dare il mio significativo contributo alla salvezza del Sant’Antonio Abate”. NOCERINA ACCUSA- Non le manda certo a dire l’allenatore molosso Rigoli che nel dopo partita accusa senza mezzi termini la terna arbitrale per la gara che ha visto i rossoneri soccombere contro l’Ischia. “Credo fosse difficile per i ragazzi - comincia Rigoli - fare risultato oggi considerato che l’Ischia è scesa in campo con due uomini in più. Ovviamente parlo dell’arbitro e di un assistente. Ci hanno annullato anche il gol del pari di Cavallaro e non so davvero cosa abbia potuto vedere l’assistente di linea per negarci una rete solare. Vogliamo parlare poi dell’espulsione di Babatunde? Questa si chiama persecuzione, sono convinto che il guardialinee ci abbia puntato. Lo dico e lo confermo assumendomene la responsabilità. Siamo stati vittime di un’arbitraggio molto scarso. Sinceramente credevo che moggiopoli fosse terminata, ma debbo ricredermi”.

4,5 6 7,5 5 7,5 6,5 7,5 2

TOP E FLOP DELLA DICIANNOVESIMA GIORNATA

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Sport A Dilettanti Palombita: «Abbiamo pagato l'inesperienza in alcune scelte»

Martedì 20 gennaio 2009

Levoni, overtime indigesto Tanta la rabbia per la sconfitta rimediata ad Ostuni LA RABBIA è tanta, l'amaro in bocca rende il day after in casa Levoni schiumoso come una perfida onda del mare. Il ko rimediato all'overtime ad Ostuni rende quanto mai complicato il cammino dei giocatori di Gianni Tripodi in questo periodo particolarmente negativo della stagione. Tre sconfitte consecutive, Barcellona Pozzo di Gotto a due lunghezze di distacco, una classifica differente rispetto a qualche settimana fa. Dati estremanente negativi per una squadra che ad Ostuni ha dimostrato di poter competere contro ogni avversaria, soprattutto quando si affrontano le gare al completo. In terra salentina la prestazione complessiva della squadra è stata di gran lunga migliore rispetto a quella scialba e opaca fatta registrare contro la capolista Ferentino. Per i potentini è giunta una sconfitta amara e poco gradita che riduce di fatto le distanze dai play-out alla vigilia di un confronto, quello di domenica contro il Fossombrone che appare delicato e tutto da scoprire. Una prova gagliarda, quella di Ostuni per la Levoni che ha fallito con Palombita, il libero del possibile successo. Sia ben chiaro l'atleta ha confermato i progressi fatti registrare contro Ferentino dando l'anima in campo, per questo sparare a zero sul cecchino triestino non sembra l'idea migliore. Ostuni va detto ha avuto il merito non da poco di credere nel successo pieno, anche quando la partita sembrava tutta per la Levoni. Ovviamente il lunedì è un giorno di riflessione attenta e mirata. I ragazzi del presidente Francesco Petrullo sono consapevoli di poter riprendere il cammino interrotto così bruscamente nel corso delle ultime giornate di campionato. Alcuni uomini non sono al top, il riferimento va a Maurizio Ferrara che non ha dato il suo apporto di sostanza alla causa lucana. In casa potentina chi ha tanta voglia di sputare

Giancarlo Palombita (foto Andrea Mattiacci)

rabbia è Giancarlo Palombita che ha parlato dell'esito negativo del confronto sostenendo: “Abbiamo pagato qualche errore e superficialità nel terzo e quarto tempo, al di là della possibilità di compiere fallo sui tiratori avversari. Non è possibile far tirare li-

beramente gli avversari da tre punti. E' capitato con Labella e con Morena che ci hanno castigati”. Parla della sua prova e dell'errore dalla lunetta che avrebbe dato il successo alla squadra: “Ho sbagliato il libero, precedentemente avevo fatto un 2/2 ma i sa-

Il tecnico Gianni Tripodi

lentini hanno replicato con bravura. Può capitare in gare di tale difficoltà”. Il Pistolero va avanti nella sua disamina: “E' stato un peccato perdere ad Ostuni potevamo chiudere i conti sul 2 a 0 invece siamo costretti a soffrire. Non siamo mai in grado di allenar-

ci con regolarità. Ferrara ha avuto un problema fisico, Ruggeri era in recupero dopo tre settimane e mezzo di pausa. Devo ammettere che abbiamo giocato una buona partita. Abbiamo pagato l'inesperienza in alcune scelte”. Palombita archivia la sua

analisi con una riflessione pacata: “La mia prova? E' stata positiva, sento di aver giocato bene per la squadra. Purtroppo sono stato sfortunato nell'occasione del libero, avrei chiuso i conti”. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

B Donne Filograsso: «Successo importante per la nostra classifica»

La Codra Mediterranea ha convinto BELLA, solida, compatta. La Basilia Codra Mediterranea Potenza ha superato a domicilio l'Ecoklineergia Termini Imerese facendo leva sulle caratteristiche sopra citate. Una prestazione convincente, quella della Basilia Codra Mediterranea Potenza che ha letteralmente annichilito il complesso siciliano dominando il confronto sin dalle prime battute di gioco. La formazione di Marilia Sanza ha impresso alla gara i ritmi preferiti esibendo una tenuta mentale e tecnica di buon livello, capace di annichilire di fatto le velleità delle atlete allenate da Scimeca. Una squadra, quella lucana apparsa in salute e consapevole di poter giocare da pari a pari contro ogni avversaria. Una prestazione esemplare, per condotta tattica, grinta e compattezza di gruppo, figlia dei tanti schemi ripassati in settimana da Ada Valisena e

compagne. Menzione a parte merita la prestazione superlativa di Sonia Crovatto, determinante in ogni contesto di gioco. La sua esperienza ha consentito alle lucane di ingabbiare sotto le plance la formazione sicula apparsa intimorita dalla forza fisica e caratteriale della compagine potentina. Una bella vittoria, in soldoni, figlia dell'ottimo stato di forma complessivo di una squadra, quella di Marilia Sanza che ha saputo gestire anche gli inutili assalti del team guidato in campo da Augetto, incapace di assorbire il primo ma prorompente break di 19 a 2 incassato nel primo tempo. La squadra potentina gongola, la prestazione complessiva in cabina di regia di Stefania Filograsso è stata davvero eccellente, c'è tanta voglia di continuare nel cammino peraltro positivo intrapreso. La gara è stata analizzata proprio

dal play maker della Codra, Stefania Filograsso che ha espresso il suo punto di vista sul match: “Contro le siciliane abbiamo ottenuto il secondo successo consecutivo. Siamo state brave finora a superare con autorità le migliori formazioni dell'altro girone. Il successo è molto importante per la nostra classifica”. Filograsso parla della chiave tattica del match: “In settimana abbiamo lavorato tanto sugli aspetti tattici, preparando al meglio i nostri schemi di gioco. Siamo state brave a dare il massimo nel corso di una partita delicata per tante ragioni”. L'atleta di Marilia Sanza parla della prova di Crovatto: “Sonia pur non segnando sempre tanti canestri è una giocatrice che lavora nel silenzio. Il suo contributo contro le sicule è stato eccezionale. Ci ha dato sicurezza e voglia di giocare con fluidità”. La regista della Basilia

Stefania Filograsso

parla della prova difensiva: “In difesa non abbiamo mai avuto problemi. Anche a Battipaglia abbiamo espresso netti miglioramenti sul piano tattico. Bisogna sfruttare al massimo questo felice momento”. f.menonna@luedi.it


Sport

Martedì 20 gennaio 2009

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Francesco Ferrienti ala-pivot della Bawer Matera

A Dilettanti La sconfitta di Latina arriva dopo una prova positiva per metà

Bawer, i guai sono in difesa Giuliani: «In attacco non possiamo fare molto meglio» «LE PARTITE si vincono prendendo un punto in meno dell’avversario e non facendone uno in più. Noi in attacco non possiamo fare molto meglio. E’ sulla difesa che dobbiamo intervenire e migliorare». Paolo Giuliani analizza con lucidità i mali della Bawer Matera che a fronte di prestazione dignitose non vedono però il conforto necessario dei risultati. Ed è soprattutto la difesa ad essere sotto accuse visto che la Bawer continua a prendere quasi cento punti a partita: «la difesa a zona finisce per costituire un handicap in questo senso ma noi dobbiamo comunque lavorare e crescere molto. Mi rendo conto che siamo una squadra offensiva e che non possiamo stravolgere le nostre caratteristiche ma se riusciamo a trovare degli accorgimenti e dei nuovi equilibri difensivi potremo solo trarne dei benefici indubbi» spiega Giuliani soffermandosi su quello che è uno dei punti dolenti di questa Bawer che non dispiace ma risulta poco concreta. Ciò che è successo anche a Latina con una Bawer che non è riuscita a tenere per più di due quarti, ha lavorato ancora con percentuali ottime in attacco ma ha finito per subire troppi punti e perdere ancora la partita: «il problema vero c’è stato nel terzo quarto quando abbiamo preso un break che non siamo più riusciti a recuperare. Purtroppo abbiamo commesso degli errori banali che dobbiamo cercare di evitare, certo al rientro dopo l’intervallo finiamo sempre per subire al di là del normale». Diversi i dati numerici su cui la formazione di Corà dovrà riflettere a cominciare dalla ripresa degli allenamenti previsti per oggi, uno di questi sono sicuramente le palle perse. Venti anche a Latina sono un numero eccessivo che finisce inevitabilmente per fare la differenza in negativo e penalizzare la formazione materana: «purtroppo si tratta di

Paolo Giuliani ed a lato Matteo Maggioni

numeri pesanti che soprattutto in partite punto a punto finiscono per incidere. Dobbiamo imparare», conferma Giuliani, «a sprecare il meno possibile seguendo anche i consigli che ci arrivano dall’allenatore». La necessità è quella di

guardare al futuro con un minimo di serenità e convinzione perchè il calendario offre proprio ora il momento più delicato per Matera. Domenica ad esempio il test contro Trapani si presenta molto difficile con i siciliani ancor più arrabbiati dopo il passo falso

casalingo contro Osimo: «noi non ci possiamo permettere di guardare in casa altrui, sappiamo che dobbiamo fare punti e vincere soprattutto davanti ai nostri tifosi cercando poi di ottenere anche qualche risultato fuori casa. La nostra mentalità da qui alla

fine del campionato non deve cambiare», conclude Giuliani, «ma rimanere uguale per riuscire ad ottenere quei risultati che ci servono». Per Matera è arrivato il momento decisivo, quello in cui dimostrare davvero di aver trovato la forza per svoltare e dare

continuità ai risultati ed alle prestazioni. Altrimenti diventerà quasi impossibile tirarsi fuori da questa situazione. Contro Trapani altro test con poche alternative. Vincere resta un imperativo categorico. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

C Dilettanti La Corporelle si gode i due punti conquistati con il Cosenza

Favia: «Vittoria sofferta e preziosa» UN SUCCESSO che vale doppio in classifica. La Centre Corporelle Potenza vincendo la gara di campionato contro l'Isocasa Cosenza ha allungato il passo in classifica, grazie alla sconfitta patita dal Prativerdi Siracusa sul parquet del Basket Ragusa con il punteggio di 68 a 63. La squadra potentina ha vinto una gara importante che ha permesso al quintetto di Dino De Angelis di incamerare due punti d'oro in graduatoria. La Centre Corporelle Potenza ha sudato le proverbiali sette camice prima di avere la meglio su un complesso molto quadrato, la cui classifica non rende merito alla qualità dei singoli a disposizione di Pierpaolo Carbone. Il Cosenza visto al Pala Pergola di Potenza è squadra di ottima levatura tecnica, i quattordici punti sembrano pochini per un team così ben messo in campo. La squadra potentina ha giocato una partita ma-

schia, vibrante e assai dura contro un team che ha fatto dell'agonismo il suo punto di forza durante i quaranta minuti di gara. In difesa i giocatori di Dino De Angelis sono stati in difficoltà, tanto che proprio il coach nelle dichiarazioni post partita ha parlato di problemi di gioco sul fronte difensivo. Per giunta la direzione arbitrale dei signori Malerba di Brindisi e Mottola di Taranto ha scontentato entrambi i complessi. La squadra potentina con il recupero di Antonello Marchese ha dunque un roster nuovamente in grado di assorbire i break avversari. La Centre Corporelle guarda ora con rinnovato entusiasmo alle prossime gare di campionato, in primis al delicato confronto di domenica prossima a Gela, campo notoriamente difficile per tutte le formazioni della C Dilettanti. In casa potentina è Vito Favia, esterno biancoceleste ad analizzare i quaranta

minuti di gioco di sabato scorso. Il giocatore pugliese ha dichiarato: “Il successo è molto importante. Aver superato una squadra completa come il Cosenza non è facile. I punti in graduatoria dei calabresi non rispecchiano la qualità del roster”. Favia dice la sua parlando di altri aspetti: “In casa finora abbiamo sempre vinto nettamente. Contro il Cosenza abbiamo capito che non è sempre facile vincere le gare con larghi distacchi. La vittoria è stata sofferta. Siamo a + 4 in classifica, il campionato è dalla nostra parte, dobbiamo collezionare ancora vittorie”. Favia parla della direzione arbitrale: “I direttori di gara non sono stati all'altezza. Quando si scontentano due formazioni vuol dire che la direzione del match non è stata esente da colpe. Purtroppo rispecchiano la caratura del campionato, siamo nella serie C Dilettanti, questo va a discapito della quali-

Vito Favia della Corporelle

tà complessiva”. Il pugliese chiude il suo commento affermando: “Domenica a Gela ci attende un impegno difficile, giocheremo su un parquet caldo, il Gela in casa si esalta e sono dolori per tutti. Il campo è difficile”. sport@luedi.it


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Sport B Dilettanti La “Terme di Abano” a bocca asciutta. Gallotta: «Abbiamo fatto un regalo»

Martedì 20 gennaio 2009

Bernalda, finali triller Ancora una sconfitta dopo aver condotto BERNALDA - Il harakiri dei samurai giapponesi era considerato secoli fa la forma più alta di riparazione alla perdita dell'onore; non vorremmo, avendo visto le sfide con Ruvo e Maddaloni, che nel team rossoblu si fosse accesa una sorta di ammirazione per i nobili guerrieri del Sol Levante, con la vocazione a suicidarsi bruciando in pochi minuti finali quanto di buono fatto fino a quel momento, anche perché i ragazzi di coach Brogialdi non hanno nessun onore perso cui riparare anzi stanno conducendo un campionato al di sopra delle aspettative e che sarebbe a questo punto addirittura da incorniciare senza le due ultime distrazioni. Ma perché quelle fasi conclusive così disattente e confusionarie? Ascoltiamo in proposito il presidente Gallotta: “Abbiamo sbagliato l'approccio alla partita consentendo ad una squadra molto forte di andare in vantaggio di 11 punti a metà del primo quarto, ed essendo costretti poi a sforzi notevoli per recuperare e portarci su un buon vantaggio che, come a Ruvo, non siamo riusciti ad amministrare nel finale perché affaticati e con le idee annebbiate. Abbiamo fatto un altro regalo gettando al vento l'occasione per riprenderci il secondo posto che evidentemente a questo punto non meritiamo; dob-

Il patron Gallotta

biamo tornare con i piedi per terra ed imporre il nostro gioco dal primo minuto per assicurarci il posto nei playoff”. Ad onor del vero nel dopo gara qualche dirigente se la prendeva, civilmente ma duramente, con l'arbitraggio della coppia pugliese rea di aver commesso errori decisivi a sfavore dei rossoblu; gli errori ci sono stati e probabilmente più a danno dei lucani che dei campani, ma la domanda da porsi è: nonostante gli errori arbitrali poteva la Cestistica ugualmente vincere? La risposta è affermativa, quindi la variabile arbitrale non va considerata. Ma vanno considerate le negative percentuali al tiro, quello dalla lunetta e quello da fuori, e non tanto come

quantità (in fondo Maddaloni, squadra di super tiratori, ha realizzato una sola bomba in più rispetto a Bernalda e una percentuale leggermente migliore nei liberi) quanto come cadenza temporale, nel senso che Albertinazzi e soci hanno utilizzato la balistica al momento opportuno e nel finale quando precisione e calma diventano determinanti. Altro elemento ricavabile dal film della gara è la tendenza recente di alcuni giocatori della Terme di Abano a tentare nei momenti critici più la giocata individuale che quella corale, e la cosa, ovviamente da correggere, appare piuttosto strana se si considera che questo gruppo ha vinto le sue sfide più importanti proprio facendo leva sul collettivo. Infine, come sostiene qualcuno, c'è stata anche un pò di malasorte, come se ciò che Madama Fortuna ha elargito a favore dei bernaldesi nel finale di Massafra dovesse essere restituito con gli interessi nelle due gare successive; la speranza dei rossoblu è che il debito si fermi qui perché col Canicattì, furibondo per la squalifica che lo costringerà a giocare già da domenica sempre in campo neutro, non sentiranno il bisogno dell'ostilità della dea bendata. Giovanni Palmieri sport@luedi.it

D La Lepore segue il trio al comando

Ciumnera e Pielle braccano la Levoni NELL'UNDICESIMO turno d'andata del campionato maschile di basket di serie D il big match tra la Virtus Co.Re.Ma Matera e il Ciumnera Potenza ha visto il successo dei potentini, impostisi al Palasassi di Viale delle Nazioni Unite con il punteggio di 74 a 69. Gara sostanzialmente combattuta quella tra i due complessi che hanno dato vita ad un confronto emozionante, risolto dalla migliore organizzazione tattica dei bianconeri di Michele Montemurro. Nel complesso potentino il tandem formato da Urciuoli e Fanelli ha fatto vedere i sorci verdi ai padroni di casa. I due giocatori hanno segnato ventiquattro e diciotto punti mettendo in difficoltà la compagine materana, sostenuta dal solito Merletto autore di ventotto punti, ben coadiuvato da Grassani bravo a segnare ventisei punti. Vince in casa il Basket Zagaria Salandra contro il Cus La Cartotecnica Potenza. I ragazzi di Danzi hanno superato il complesso universitario con il punteggio di 61 a 57. Al Pala Montagnola brilla ancora la stella di Lauria, autore di diciannove punti, bene anche Melillo fermo a quota diciassette. Tra i potentini è Baldassarre con diciassette punti a far paura al complesso della collina materana. Vince anche la Cestistica Renudo Vito Lepore al Pala Pastore di Melfi. I potentini si sono imposti nettamente contro la New Olimpia Pallacanestro Melfi con il punteggio di 98 a 72 al termine di una partita senza storia. Tra i bianco-

neri è De Angelis con venti punti a “martellare” la retina dei padroni di casa, bene anche Lasorella che ha segnato quattordici punti. Nel Melfi Sibilani cerca di mantenere alto il gonfalone dei padroni di casa, segnando diciotto punti. Successo sofferto della Levoni Potenza alla Palestra Vito Lepore contro l'Aics Pallacanestro Varlotta Rionero in Vulture. I potentini hanno vinto il match con il punteggio di 74 a 67 al termine di una partita caratterizzata dalla prevalenza delle difese sugli attacchi. Bene tra gli atleti di Donato Fiore il solito Saponara, autore di ven-

tuno punti. Nel complesso vulturino il tandem Falaguerra-Archetti segna quindici punti, inutili ad evitare la capitolazione. Successo esterno nel posticipo domenicale del Pala Itis di Picerno della Climacenter Datacontact Pielle Matera che ha superato la Lucana Salumi Picerno con il punteggio di 76 a 54. Troisi fa ammattire i padroni di casa segnando diciannove punti, bene anche Gaudiano a quota quattordici. Tra i picernesi non bastano i venti punti di Conte. Ha riposato la Cestistica Bernalda. f.menonna@luedi.it

Super Merletto non evita il ko alla Virtus

Rionero a sette punti dalla meta

Gaudiano si sbarazza del Picerno

LEVONI RIONERO

PICERNO PIELLE

VIRTUS MT 69 CIUMNERA 74 CO.RE.MA. VIRTUS MATERA: Merletto 28, Farinola, Grassani 26, Palumbo 3, Casamassima, Zunino 5, Savino 1, Elettrico, Di Cuia 6. All. Antonio Conterosito. CIUMNERA BASKET POTENZA: De Cunto, Urciuoli 18, Fanelli 24, Guglielmi, Molinari 10, Santarsiere, Paggi 14, Caterina, Cilumbriello 2, Auletta 8. All. Michele Montemurro. ARBITRI: Grieco e Sarra di Matera.

74 67

LEVONI POTENZA: Bochicchio 16, Larocca 19, Romano, Zaccardo, Pergola 2, Auria 8, Saponara 21, Fiore 7, Marino 1. All. Donato Fiore. AICS PALLACANESTRO VARLOTTA RIONERO IN VULTURE: Archetti 15, Cammarota 13, D'Angelo 8, Libutti 12, Grieco 2, Cringoli 2, Zandolino, Falaguerra 15. All. Salvatore Brenna. ARBITRI: Nicoletti e Ruggeri di Matera.

54 76

LUCANA SALUMI PICERNO: Conte 20, Curcio R 13, Curcio D 4, Curcio A 6, Iasparra 5, Russillo 2, Ripepi 4. All. German Ripepi. PIELLE DATACONTACT PIELLE MATERA: Ambrico 3, D'Ercole 11, Acito 7, Gaudiano 14, Troisi 9, Coretti 2, Losignore 6, Racanelli 11, Ambrosecchia 3. All. Luciano Cotrufo. ARBITRI: Maruggi di Melfi e Saracino di Tito Scalo.

Il Salandra vola grazie a Melillo e Lauria SALANDRA CUS PZ

61 57

BASKET ZAGARIA SALANDRA: Villano, De Marinis, Rigironi 2, Angelastro 4, Forcillo 4, Di Leo 9, Stigliano, Tosti 10, Melillo 17, Lauria 19. All. Michele Danzi. CUS LA CARTOTECNICA POTENZA: Di Santo, Cerverizzo E, Nicastro 18, Cerverizzo V 7, Carleo 2, De Felice, Baldassarre 17, Sabina 8, Messina 4, Campisano. All. Antonio Luongo. ARBITRI: Bonifacio e Quaratino di Potenza.

Sibilani e Navazio non bastano MELFI LEPORE

72 98

NEW OLIMPIA PALLACANESTRO MELFI: Navazio 12, Gliaschera 6, Pugliese 2, Nigro 10, Sibilani 18, Autunno n.e, Casorelli 9, Moscariello 8, Sinigallia 5, Savino 2. CESTISTICA VITO LEPORE RENUDO POTENZA: Stanco 11, Albano 11, De Biasi 2, Lasorella 14, Galella 8, Pernice 6, Rubino 7, Santoro, De Angelis 20, Casella. All. Salvatore Della Monica. ARBITRI: Giugliano di Potenza e Imbrenda di Avigliano.


Sport 55 Ciclsimo Grande successo per la finale del campionato Intersud Cyclocross Martedì 20 gennaio 2009

Carrer trionfa a Viggiano Il corridore della classe “Allievi” precede Semeraro POTENZA - Domenica scorsa, a Viggiano, si è corso il Primo Trofeo Città di Viggiano - Finale Campionato Intersud Cyclocross. Centodiciassette atleti al via delle tre gare: Esordienti (13-14 anni), Allievi (15-16 anni), Juniores (17-18 anni), Elite, Under 23 e ciclo amatori (tutte le categorie) hanno dato vita a tre gare davvero spettacolari. La Basilicata dimostra ancora una volta l'attaccamento ad una disciplina sportiva poco blasonata rispetto ad altre ma molto conosciuta dagli appassionati della due ruote. A Viggiano, quindi, l'ennesima dimostrazione che il ciclismo in Basilicata è tutt'altro che abbandonato. Le categorie Allievi ed Esordienti hanno gareggiato insieme nella prima gara; vincitore assoluto di questa batteria è stato l'Allievo Carrer Daniel (Team Eurobike) davanti a Semeraro Roberto (ASD Narducci Gm Habitat) e Giaconella Antonio, compagno di squadra del vincitore. Oltre ad essere i primi classificati nella gara assoluta, questi tre atleti hanno riempito il podio della categoria Allievi secondo anno. Nella categoria Allievi

primo anno, il vincitore è stato Pedante Francesco (ASD Team Raimbow-Iron Metal) davanti a Di Nisi Gianvito (Pol. Cavallaro) e Quarato Giuseppe (Team Eurobike). Nella categoria Esordienti primo anno ha vinto Perna Simone (Bruscianese) precedendo Lo Grande Andrea (ASD Giro di Puglia) e Baldi Francesco (Team Balzano). Gli Esordienti secondo anno sono stati messi in ri-

ga da Sannino Giuseppe (Team Pianura) che ha preceduto Di Federico Andrea e De Patre Niko (Team Raimbow-Iron Metal). Nella seconda batteria, che ha visto protagonisti le categorie Juniores, gli amatori M4-M5-M6-MW e le donne Under 23 e Elite, vincitore assoluto è stato Domenico Papaleo (Loco Bikers) davanti a Marcelli Mattia (Team RaimbowIron Metal) e Acquaviva Francesco (Team Eurobi-

ke). Questi tre ragazzi hanno occupato il podio della categoria Juniores. Nella categoria donne Elite la vincitrice è stata Ferragina Consuelo (UC Atellana Eldo). Spadaccia Elena, invece, ha conquistato la vittoria nella categoria donne Juniores (Loco Bikers). Nella categoria donne Under 23 a vincere è stata Manco Jennifer (Team Tugliese). Nella categoria amatoriali si sono imposti Corrado Udo (Kalos Merida), Montella Elio (Velo Sport Sant'Agnello), Barbaro Tommaso (Baser) e Manco Sabrina rispettivamente nelle categorie M4, M5, M6 ed MW. Nella terza, e ultima batteria, che ha visto al via le categorie Elite, Under 23, M1, M2, M3 ed MT. Vincitore assoluto è stato Carrer Maurizio (Team Eurobike), categoria M3. Nelle altre categorie si sono imposti Salza Michele (Team Pavoni) nella categoria Elite; Angelini Ernesto (Team Eurobike) nella categoria M1; Di Maggio Antonio (Team Eurocike) nella categoria M2; Belgiovine Giuseppe (Mtb Giovinazzo) nella categoria MT; Piccolo Sabino (Pol. Cavallaro) nella categoria Under 23. Rocco De Rosa sport@luedi.it

Basket Under 15 Coviello mattatore con 24 punti seguito da Pietrafesa

Timberwolves corsara Vittoria esterna in casa del Salerno per i giovani potentini P. SALERNO TIMBERWOLVES

55 68

PALLACANESTRO SALERNO: Barra, Gaeta 8, Lasala 21, De Maio 1, Landi, Pazzariello 8, Santoro 8, Sorrentino 5, Vistola 4, Cirillo. All. Poderico. TIMBERWOLVES POTENZA: Chiriaco, Santoro, Delle Donne, Scatorchia, Coviello L 9, Coviello D 24, Becce, Pietrafesa 20, Lorusso 15. All. Gianfranco Pace. ARBITRI: Marino e Spagnolo di Mercogliano. PARZIALI: 14-22, 27-40, 45-56, 5568. SPLENDIDA vittoria esterna per la Timberwolves Potenza nella seconda giornata del campionato maschile

under 15 d'eccellenza. La squadra di Gianfranco Pace ha violato il difficile parquet della Pallacanestro Salerno con il punteggio di 68 a 55. Il complesso potentino ha superato senza affanni i campani, al termine di una partita condotta con autorità e senso tattico. I lupacchiotti di Gianfranco Pace sono stati sempre in testa, relegando il quintetto campano al ruolo di sparring partner. La Timberwolves Potenza ha giocato una gara magistrale per intensità difensiva e applicazione tattica, evidenziando ottime percentuali di tiro complessive. Gli uomini del tecnico Gianfranco Pace sono stati sempre all'altezza della situazione esibendo un gioco sempre efficace e ficcante, capace di

Pesca, il club di Pietragalla si affilia alla Fipsas nazionale PIETRAGALLA - Si è svolta sabato scorso presso la sede sociale di Via Municipio, 8 in Pietragalla l'assemblea dei soci dell'Associazione Pesca Sportiva Alto Bradano affiliata alla Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee per discutere tutta una serie di argomenti di rilevante importanza. Presieduta da Lucio Sabina, eletto presidente nello scorso mese di settembre 2008, è stata letta ed approvata la relazione relativa al bilancio riguardante l'anno 2008, comprensivo naturalmente di tutte le spese sostenute durante i dodici mesi appena trascorsi mentre successivamente sono state analizzate e discusse tutte le modalità di iscrizione e tesseramento alla F.I.P.S.A.S.. Al terzo punto invece sono state presentate le norme regolamentari relative alle gare di pesca che sono state acquisite ed adottate dall'associazione. La novità

fondamentale quindi con il 2009 per gli amanti di questa disciplina sportiva di Pietragalla riguarda sostanzialmente l'affilazione federale alla F.I.P.S.A.S.. Nello specifico il presidente dell'Associazione pietragallese Lucio Sabina sottolinea che nel corso di questi mesi l'associazione, che comprende poco meno di un centinaio di soci tra giovanissimi, ragazzi ed adulti, si è mossa non solo nella direzione sportiva ma anche e soprattutto dal punto di vista ambientale e naturalistico, ripulendo, tra l'altro, con il lavoro degli associati diverse aree del Torrente Rosso (corso d'acqua che molto spesso è stato individuato come campo di gara) che risultava pieno di rifiuti di ogni genere impegnandosi tra settembre ed ottobre per alcune settimane. Antonio Bevilacqua sport@luedi.it

garantire canestri e schemi brillanti. I salernitani soltanto nella terza frazione di gioco hanno cercato di mettere in difficoltà il quintetto di Pace, sostenuto nell'occasione dai canestri del trio composto da Coviello, Pietrafesa e Lorusso, autori di ventiquattro, venti e quindici punti. I lucani hanno mantenuto i nervi saldi evidenziando una tenuta psicologica davvero notevole. Per la Timberwolves Potenza quella di Salerno è stata una prova di carattere e orgoglio che ha messo in evidenza le ottime condizioni fisiche del gruppo. Il prossimo impegno per Pietrafesa e compagni è previsto per domenica 24 gennaio alla Palestra Vito Lepore contro il Basket Angri. f.menonna@luedi.it

Calcio a 5 D Si torna in campo sabato

Sacro Cuore Venosa campione d’inverno Sono 5 i punti di vantaggio sul Real Murene

La formazione del Sacro Cuore Venosa

VENOSA - Il campionato di serie D di calcio a 5 sta osservando un mese di stop per le festività natalizie e per il tempo non proprio favorevole per la disputa delle partite. Ci sono squadre che durante le festività natalizie hanno continuato regolarmente ad allenarsi e disputato alcune amichevoli per non perdere la continuità ed il ritmo delle partite. Così ha fatto il Sacro Cuore Venosa, capolista del girone A, del presidente allenatore e giocatore Vincenzo Martone. La squadra venosina conduce la classifica con 21 punti seguita dalla Real Murene con 16 punti. Nei giorni scorsi la squadra cara al presidente Martone ha disputato due amichevoli, una col Marmo Grifo Venosa e l'altra contro l'Amica Palazzo entrambi squadre di C 2. Contro i “cugini” di Venosa, il sacro Cuore ha vinto, inaspettatamente dal punto di cista del punteggio, per 19 reti a 4. Mentre contro la capolista Amica Palazzo ha perso per 6 reti a zero. Avvicinato il factotum del Sacro Cuore Venosa, Vincenzo Martone ha riferito: “in attesa della ripresa del campionato, previsto per sabato 24 gennaio, non abbiamo voluto stare fermi, altrimenti avremmo perso continuità e gioco che avrebbe po-

tuto compromettere la nostra posizione di classifica. I ragazzi hanno risposto bene e tutti sono stati puntuali, nonostante il clima di feste che si respirava. L'unico assente è stato il portiere Teora, infortunatosi nella partita vinta contro la Real Murene. Comunque, il suo recupero è pronto per l'inizio della prossima partita. la squadra è abbastanza motivata e risponde ad ogni stimolo. Nelle due amichevoli disputate, devo dire che contro i “cugini” del marmo grifo non mi aspettavo un risultato così eclatante contro una squadra che partecipa ad un campionato superiore al nostro. Anzi, visto che le due squadre erano al completo, il risultato a nostro favore poteva essere più vistoso. I miei ragazzi erano abbastanza concentrati, probabilmente l'avversario ha sottovalutato il nostro potenziale tecnico. Devo sottolineare che il marmo grifo era senza una guida tecnica. Contro l'Amica Palazzo la sconfitta è stata meritata, anzi il punteggio per la squadra di Palazzo poteva essere più rotondo. E' una bella realtà calcistica e merita il primo posto in classifica”. Il campionato riprenderà sabato 24 gennaio. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it

Un altro quadriennio alla guida della Federbocce di Basilicata

Larocca confermato presidente RIONERO - Per il prossimo quadriennio Antonio Larocca è stato riconfermato alla guida del Comitato Regionale della Federazione Italiana Bocce a conclusione dell'assemblea regionale delle associazioni bocciofile di Basilicata. Componenti del massimo organo lucano di bocce sono stati pure nominati Salvatore Viggiani della Gialloverde Melfi (riconfermato), Vincenzo Lorusso de La Potentina, Rachele Montesano della Monterale Potenza e Giovanni Romano della Tursitana. Supplenti a disposizione sono stati nominati Anna Maria Cangi de La Potentina, Francesco Balsamo della Campomaggiorese e Francesco Rizzo della Monterale Potenza. Nella corso della stessa assemblea sono stati nominati pure i delegati che dovranno rappresentare le associazioni bocciofile di Basilica-

ta nelle assemblee nazionali per il quadrienno 2009-2012 nelle persone di Francesco Dente de La Potentina, Vincenzo Lauciello della Campomaggiorese; supplenti a disposizione Giovanni Romano della Tursitana e Gaetano Pastore della Gialloverde Melfi. Per quanto concerne i campionati di società interregionali alla Basilicata, grazie alla costante e numerosa partecipazione ai campionati di società nazionali di categoria, sono stati assegnati 2 posti in più, rispettivamente nella 2^ e 4^ categoria. Pertanto nella 2^ (B) alla vincente Aurora Murese si è aggiunto la Montereale, mentre per la 4^ (D) oltre alla Biancogiallo Rapolla parte parteciperà anche la Rionerese. In 2^ categoria la ripescata Montereale al primo turno interregionale ha superato con merito i tarantini

della Roccaforzata e sabato 17 gennaio prossimo dovrà vedersela in casa nuovamente con l'Aurora Murese. La gara di ritorno a Muro Lucano è in programma per sabato 24 prossimo. Nella 3^ categoria l'unica fomazione lucana la Montereale dovrà far visita al San Michele Talentino (Brindisi) sabato 17 gennaio, mentre la gara di ritorno si giocherà a Potenza sabato 24 gennaio 2009. Per la 4^ categoria la Rionerese farà il suo esordio interregionale sabato 7 febbraio in provincia di Lecce, mentre la gara di ritorno è prevista per il sabato successivo. La Biancogiallo Rapolla esordirà il 28 febbraio proprio con la vincente tra Rionerese e rappresentativa comitato Lecce. Michele Rizzo sport@luedi.it


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Libri e letture

Martedì 20 gennaio 2009

I PIU’ LETTI

In Italia STIEG LARSSON La regina dei castelli... Marsilio -E 21.50 2) STHEPHENIE MEYER Eclipse Fazi -E 17.80 3) STHEPHENIE MEYER New Moon Fazi -E 17.80 4) STIEG LARSSON Uomini che odiano... Marsilio -E 21.50 5) STHEPHENIE MEYER Breaking down Fazi -E 19.90 6) PAOLO GIORDANO La solitudine... Mondadori -E.18,00 7) STIEG LARSSON La ragazza che... Marsilio -E 21.50 8) ROBERTO SAVIANO Gomorra Mondadori -E.15,50 9) M. MAZZANTINI Venuto al mondo Mondadori - E.20.00 10) STHEPHENIE MEYER Twilight Fazi -E 17.50 1)

Larsson

di MASSIMO LOMONACO

Giordano

STHEPHENIE MEYER Twilight Fazi -E 17.50 2) STHEPHENIE MEYER Breaking down Fazi -E 19.90 3) M.MAZZANTINI Venuto al mondo Mondadori -E. 18.60 4) STIEG LARSSON La regina dei castelli... Marsilio -E 21.50 5) ROBERTO SAVIANO Gomorra Mondadori - E.15.50 6) ENZO BIANCHI Il pane di ieri Einaudi -E. 16.50 7) CARLOS RUIZ ZAFON Il gioco dell’angelo Mondadori- E.22.00 8) ANDREA CAMILLERI L’età del dubbio Sellerio - E. 18.60 9) M. MAZZUCCO La lunga attesa... Rizzoli - E. 21.50 10) STHEPHENIE MEYER New Moon Fazi -E. 17.80 1)

Mazzucco

La democrazia alla Berlusconi Uno stato «immobile e mutevole» secondo lo studioso francese

In Basilicata

Meyer

L’Italia sul filo del rasoio di Marc Lazar

«SESSANT'ANNI dopo la sua nascita la Repubblica italiana è immobile e mutevole, mutevole e immobile». Parola di Marc Lazar che offre un acuto sguardo francese descrivendo «la democrazia nel paese di Berlusconi». Una situazione che, a suo giudizio, mostra l’eterna caratteristica della storia italiana: «tutto continua a dimostrare la continuità dell’oscillazione storica dell’Italia fra confronto intransigente e accettazione del compromesso che a sua volta rinvia al processo contraddittorio di delegittimazione dell’avversario e ricerca di riconoscimento da parte sua». Per questo Lazar mette un punto interrogativo al dilemma se sia finita l’epoca della guerra civile simbolica e sia invece giunta quella della civiltà: «come ieri – spiega Lazar – si procede a fatica tra demonizzazione dell’avversario e volontà di dialogare con il proprio peggior nemico. Due atteggiamenti che hanno sempre suscitato stupore all’estero e continuano a farlo». Un altro elemento che lo studioso francese indica dell’Italia contemporanea, specie quella berlusconiana, a parte la gerontocrazia, è la paura per le sorti della democrazia: «più ancora che in passato rappresenta forse uno dei motori della

politica italiana, a un punto tale che, nella penisola, la democrazia...è caratterizzata dall’enfasi continua sul timore del peggio». «E' questa – dice ancora – la sua storia, è questa la sua peculiarità. E un tratto del genere non svanisce dall’oggi al domani». Eppure le condizioni per il cambiamento ci sono tutte, a giudizio di Lazar: «ma la questione di fondo è capire se la politica saprà cogliere questa opportunità, dando così ad un cambiamento la cui entità potrà essere in seguito valutata o criticata, o se anche questa volta si tratterà di un’occasione». C'è anche un’altra ipotesi: che in realtà si scelga la classica soluzione no-

strana: «la modernizzazione all’italiana», ovvero uno sviluppo che i governi «non inquadrano, nè orientano». E la cui efficacia mostrerà i suoi limiti «nel momento in cui il dinamismo della società civile non sarà in grado di affrontare le sfide contemporanee e non sarà più possibile perpetuare la blanda azione statale del del passato limitata all’ambito nazionale». Lazar ammonisce che la modernità sinonimo tanto di rottura con il passato, quanto di rispetto della tradizione. Il problema, aggiunge, è che le «autentiche trasformazioni» degli ultimi anni come la personalizzazione, la mediatizzazione

La caccia ai boss da chi ne segue le tracce LA caccia ai boss di Cosa nostra vista da chi, giorno dopo giorno, ne segue le tracce. Le tecniche investigative, le difficoltà e gli aneddoti. Si intitola «Catturandi. Da Provenzano ai Lo Piccolo, come si stana un latitante» il libro scritto da I.D.M., 36 anni, poliziotto della squadra mobile di Palermo, sezione catturandi, e pubblicato dalla casa editrice Flaccovio (192 pagine, 12 euro). L’introduzione è stata scritta da Cono 'Nucciò Incognito, 38 anni, funzionario di polizia che ha arrestato quattro boss, fra cui Salvatore e Sandro Lo Piccolo, durante un summit, l’11

novembre 2007, a Giardinello (Pa). I.D.M., era nella squadra guidata da Incognito. Nel libro anche due scritti: il primo di Leonardo Guarnotta, presidente del Tribunale di Termini Imerese (Pa) e l’altro di Salvatore Costantino, docente universitario di sociologia giuridica alla facoltà di Scienze Politiche. I.D.M., poliziotto e ora scrittore, da anni ha il compito, fra l' altro, di stare in sala ascolto per seguire le conversazioni degli indagati intercettati. Ha fatto parte del pool di agenti che ha catturato Giovanni Brusca, Pietro Aglieri e Bernardo Provenzano.

RELIGIONE RICOGNIZIONE FIGURE DI SANTITÀ

La doppia vita di Sihem la kamikaze

Martirologio certosino

di GIUSY CUCELI

di ULDERICO NISTICO’

COSA può spingere una donna sotto ogni aspetto ineccepibile a trasformarsi in un mostro in nome di un'ideologia? Quale percorsi le attraversano la mente da indurla a mettere in gioco la propria esistenza, il futuro e gli affetti, sacrificandosi ad una risoluzione di sangue e di odio? Sono solo alcune delle domande strazianti che si pone il dottor Amin Jaafari, stimato e scrupoloso cittadino israeliano di origine araba, che lavora come chirurgo in un ospedale di Tel Aviv. Questo accade quando apprende che il kamikaze, fattosi esplodere in un albergo del centro città, altri non è che sua giovane e bella moglie. Il mondo gli crolla addosso: mai nessun sospetto o indizio che la sua adorabile Sihem potesse avere una doppia vita e covare in animo un simile raccapricciante proposito di morte. Era una donna sensibile, affascinante, intelligente e moderna, conduceva una vita appagante e faceva con

CAMILLO Tutini (15941667), sacerdote ed erudito napoletano e autore di numerosi scritti, lasciò, inedito, un Martirologio certosino, che vede la luce in edizione critica a cura di Pietro De Leo, nell'ambito delle attività del Comitato per le celebrazioni della morte di s. Bruno. Si tratta di una ricognizione delle figure di santità e religione dell'Ordine Cartusiano, e degli eventi ricordati nelle Certose di Grenoble (la Grande Chartreuse), S. Stefano del Bosco (oggi in Serra S. Bruno), Lione, Roma, Londra, Siena, Firenze, Praga, Vienna, Colonia, Napoli, e altre. La Certosa calabrese, tuttora, dopo molte vicissitudini, popolata di monaci, trova ampio spazio nelle ricerche del Tutini, che riferisce più di un documento relativo alla sua origine e ai possessi e feudi di cui fu ornata in Aurunco (Montepaone), Bivongi, Gasparina (Gasperina), Montauro, Spa-

A lato due kamikaze in alto la copertina del libro

comprensibile. Chi era in verità la donna che gli viveva al fianco, in quali circostanze ha sbagliato con lei, in cosa non l'ha saputa comprendere e, soprattutto, cosa avrà fatto mancare alla donna che pure aveva trovato in lui un marito tanto devoto? Disperazione profonda e bisogno di capire lo inducono ad una sua personale dolorosissima indagine, non priva di rischi, alla ricerca della verità e delle ragioni che l'hanno convinta all'estremo atto. Sarà un viaggio implacabile e serratissimo, condotto con lucidità e commozione per attraversare la terribile realtà del terrorismo e dei suoi in-

e io presidenzialismo incarnati da Silvio Berlusconi. o anche l'ascesa della destra, si «esprimo ancora e frequentemente con le categorie del passato, soprattutto nelle accuse reciproche lanciate dalla destra contro il comunismo e dalla sinistra contro il fascismo». E per sapere veramente quanto accade in Italia – ammonisce Lazar -occorre sempre distinguere tra «la rappresentazione teatrale del cambiamento» e la sua 'effettiva realta» che spesso «è più sfumata di quanto possa sembrare». Marc Lazar L’Italia sul filo del rasoio Rizzoli editore pagg.198 - euro 13,00

Novità

ATTUALITÀ IN ROSA “L’ATTENTATRICE” DI YASMINA KHADRA

lui progetti per una serena vita insieme. Non c'erano stati segnali, nel loro apparente equilibrato menàge, che avessero potuto minimamente fargli pensare al drammatico gesto cui lei si stava preparando, ponendo così fine alla sua vita. Per Amin è davvero una discesa negli inferi. Non solo deve affrontare la tragica fine della moglie amata ma una serie di problemi legati all'agghiacciante episodio di cui, peraltro, non riesce a capacitarsi. Tra sensi di colpa e mille interrogativi è costretto a districarsi in una vicenda che ha dell'in-

La copertina del libro

calcolabili danni materiali e spirituali, in una terra di scontri e di conflitti. La drammatica intensa storia, priva di chiavi di lettura ideologiche preconfezionate, scevra delle polemiche delle fazioni di lotta, scava con cruda veridicità nel mondo islamico, nel tentativo di sviscerare un universo terrificante e misterioso, drammaticamente attuale e d emblematico di tutto l'orrore quotidiano del mondo di oggi, compresso da egoismi e sete di potere. Yasmina Khadra L'attentatrice Mondadori Editore pag. 232 - euro 10,40

dola (Spadola e Serra S. Bruno); e accennando, senza nominarle tranne S. Anna, alle numerose grange nel Golfo di Squillace. Compaiono, tra le righe, non poche notizie, confermate in una “Breve cronaca del monastero di S. Stefano del Bosco” dalla origine, all'incontro leggendario tra s. Bruno e il conte Ruggero, al passaggio ai Cistercensi nel 1191, al ritorno ai Cartusiani nel 1513, fino al 1560. Si leggono anche informazioni sulle miniere di ferro, che, per altra via, diverranno Mongiana. I testi riferiti sono in latino, la cui traduzione è affidata al lettore. Il curatore annota il tutto con un dotto commento, opportunamente concluso con un Indice dei nomi e uno dei luoghi. Pietro De Leo Martyrologium Cartusianum singulis mensibus iuxta calendarii formam accomodatum a Camillo Tutini. Rubbettino editore Soveria Mannelli 2008 pagg. 113 - euro 12.00


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UN DIVERTENTE ROMANZO ICONOCLASTA DI SHALOM AUSLANDER «IO CI credo in Dio. È sempre stato il mio vero problema», si legge nell'ultima pagina di questo divertente romanzo, iconoclasta come solo gli ebrei possono essere verso la propria religione e il proprio Dio, tanto che in una sorta di postscriptum, Shalom Auslander, ricordando le inondazioni, le statue di sale, le uccisioni e i massacri da Lui perpetrati, visto «che perde le esterne staffe con regolarità preoccupante», Lo implora: «Dio, ti prego, non uccidere mia moglie a causa di questo libro. Non uccidere mio figlio e non uccidere i miei cani. Se devi per forza uccidere qualcuno, uccidi Geoff Kloske, l'editor di Riverhead Books». “Il lamento del prepuzio”, irriverente e provocatorio sin dal titolo, è la storia di un'educazione e dei danni causati da una famiglia ortodossa che prende alla lettera i precetti religiosi, così che il protagonista nasce distrutto dai sensi di colpa e racconta la tragedia di vivere tutto ciò con una grande vena comica, ormai certo che non si libererà «mai di questo Dio vendicativo che si è avvinghiato ai miei anni formativi, ma posso portare mio figlio a una Terra Promessa dove non c'è alcun Dio», questo pur restando lui inesorabilmente, implacabilmente credente. Il fatto è che tutta la sua vita è segnata dalla sardonica risata dell'essere supremo, secondo il classico insegnamento per cui «l'uomo pianifica, come dicevano i miei genitori, e Dio ride». Terzo figlio di due poveri genitori piccolo borghesi autoritari, un padre falegname che alza il gomito e una oppressiva madre casalinga con tanti gingilli erotici nascosti sotto al letto, che non gli hanno lasciato alcuno spazio di libertà, avvertendolo che «guidare l'auto di sabato è finire il lavoro che Hitler ha cominciato», per non parlare del farlo sentire colpevole di genocidio due o tre volte al giorno, perchè masturbarsi significa far morire ogni volta 50 milioni di spermatozoi, «che fanno circa nove olocausti». Nasce da questa situazione la decisione del giovanissimo Shalom, in perenne colloquio e lotta col suo Dio, di cercar di capire che effetto possa fare trasgredirne tutti, uno per uno, i comandamenti, cominciando dai minori, come andare a mangiare i poco kasher amburger o non seguire i precetti del sabato. Ma la vera trasgressione è quella che si propone rispetto al figlio, che pensa, tra mille dubbi, di non far circoncidere. Un romanzo divertente,

Personaggi

Paola Turci da cantante a scrittrice Una famiglia di ebrei ortodossi a Gerusalemme e la copertina del libro

Dio non mi uccidere il mio è solo un libro di PAOLO PETRONI per cui si è citato in America Groucho Marx, oltre all'inevitabile Philip Roth prima maniera, ma che si apparenta soprattutto a quella schiera di nuovi autori ebrei provocatori e che

guardano la propria gente impietosamente per coglierne tutti gli aspetti tragicomici, anche su temi sino a ieri intoccabili. E, pur nella diversità, pensiamo in particolare a Tova Reich

«REVOLUTIONARY Road è Il grande Gatsby della mia generazione», ha scritto Kurt Vonnegut, e dal romanzo di Yeats è stato tratto l’atteso film di Sam Mendes con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet, vincitrice per questo film del Golden Globe come migliore attrice protagonista (in uscita nelle sale in Italia il 30 gennaio). Per Tennessee Williams si trattava di un vero capolavoro e, nominato da Time tra i “100 Best Novels in English”, è uno dei classici dimenticati della narrativa americana del secondo Novecento, che minimum fax ha riportato con successo nelle librerie italiane dopo più di trent'anni, iniziando la pubblicazione di tutta l’opera di Richard Yeats (1926-1992), autore di nove libri, fra cui i romanzi Disturbo della quiete pubblica, Easter parade e la raccolta di racconti Undici solitudini. Revolutionary Road, il suo primo romanzo, fu finalista nel 1961 al prestigioso National Book Award ed è ormai un libro di culto e nella nuova edizione minimum fax avrà una serie di contenuti extra: un articolo di Richard Yates sui suoi maestri di scrittura, pubblicato sul New York Times; una nota della figlia dell’autore, Monica Sha-

di “Il mio olocausto” (Einaudi), anche se qui la forza sofferta e irridente, l'intelligenza e la rabbia dell'autobiografia ci coinvolgono sin dalla prima pagina, grazie anche alla verve

della scrittura, direi assai ben resa dalla traduzione di Elettra Caporello. Shalom Auslander Il lamento del prepuzio Guanda editore pagg. 270 - euro 15,50

UN CLASSICO DELLA LETTERATURA AMERICANA DEL NOVECENTO ORA È UN FILM

Il cristallino e spietato Richard Yates autore di “Revolutionary road” piro, sul film tratto dal romanzo; due estratti da A Tragic Honesty, l’elogiatissima biografia di Richard Yates scritta da Blake Bailey. Frank e April Wheeler sono una coppia middle class dei sobborghi benestanti di New York che coltiva il proprio anticonformismo con velleità ingenua, quasi ignara della sua stessa ipocrisia: nella storia della giovane famiglia felice Di Caprio e Kate Winslet in Revolutionary Road la tensione è nascosta ma crescente, il lieto fine impossibi- epoca, ispirando generazioni intere le, ma l'inevitabile esplosione avvie- di scrittori e dando vita al 'realismo ne solo dopo quattrocento pagine, sporcò di Raymond Carver e Richard fra le più intense e penetranti della Ford, autore dell’introduzione. Richard Yates narrativa americana degli ultimi Revolutionary road cinquant'anni. Minimum fax La scrittura realistica, cristallina, pag. 458 – euro 18,00 spietata di Richard Yates ha fatto

Paola Turci

E' STATA esclusa dal festival di Sanremo 2009, ma a fine febbraio esce il suo nuovo album e il suo primo libro, Con te accanto (Ed. Rizzoli pagg. 180, 16 euro), scritto a quattro mani con Eugenia Romanelli: Paola Turci, cantautrice romana che debuttò a Sanremo nel 1986, debutta ora come scrittrice con un’intensa storia al femminile, un romanzo sentimentale, in parte autobiografico. Le due protagoniste sono Dora e Adele, il cui volto è segnato da cicatrici indelebili, come quelle che Paola Turci ha riportato dopo un grave incidente stradale in cui ha rischiato di morire. Era il 15 agosto 1993 quando l’artista di “Bambini” e “Ringrazio Dio” rimase sfigurata dopo un incidente sull'autostrada SalernoReggio Calabria mentre si recava a un concerto. Fu costretta a sottoporsi a diverse plastiche facciali e ad essere bendata per mesi. Aveva intenzione di smettere di cantare ma, spinta dall’affetto dei fan, decise di continuare. Nel 1996 a Sanremo propose un pezzo che descrive anche la forza di vita, “Volo così”. Adele e Dora sono due donne forti eppure tremendamente fragili che si incontrano per caso nel reparto di rianimazione di un ospedale. Adele veglia il fidanzato Andrea, in coma dopo un’incidente. Dora è immobilizzata nel letto accanto. In quella stanza asettica, satura di dolore, nel viavai di medici e parenti, le due donne capiscono di essere l’una necessaria all’altra, come «un regalo inaspettato».

METAFISICA di ALBERICO GUARNIERI ALLA fine del XIX secolo in Italia si registra ancora la sopravvivenza di istanze metafisiche che convivono con quelle positivistiche, il cui ingresso nel nostro Paese avviene con sensibile ritardo rispetto alle altre nazioni europee, a determinare l'affermarsi di uno scientismo in nome del quale tutto ciò che attiene alla sfera dell'irrazionale deve essere sottoposto a verifica. Cosicché, pure le manifestazioni medianiche sono esaminate avvalendosi degli strumenti offerti dalla fisiologia e della fisica, sulla scia delle teorie lombrosiane che attribuiscono all'anima una “materialità”, pressoché inconsistente, ma non tanto da rinunciare a studiarne i molteplici aspetti. In questo “quadro” rien-

Le tentazioni del fantastico Le suggestioni di eventi telepatici in un libro edito da Pellegrini tra, inoltre, l'interesse nei confronti degli eventi telepatici che, unitamente a tutto questo fervore di idee, finisce con l'influenzare gli ambiti letterari dove troviamo, ad attestare l'attenzione dedicata a questi fenomeni, il breve racconto di Edoardo Calandra, Telepatia, ora in AA.VV. La tentazione del fantastico. Racconti italiani da Gualdo a Svevo, Cosenza, Pellegrini editori 2007. Il testo offre una serie di suggestioni di sicuro interesse sin dall'incipit contraddistinto dalla raffigurazione di un paesaggio

montano coperto da una fitta coltre nebbiosa che soffoca i contorni dello scenario circostante. In questi luoghi si trova un drappello di soldati piemontesi, impegnato in una battaglia contro alcune truppe francesi, comandato dal cavaliere di Ripalta, «un uomo nel fior degli anni, con una bella testa virile», dotato di positive qualità. Egli, consapevole dell'importanza del suo compito, guida egregiamente i suoi sottoposti fino al momento in cui viene colpito a tradimento da un soldato nemico.

Subito dopo, la scena si sposta in una baracca adibita ad infermeria, laddove il capitano consuma una lenta agonia scandita da un intersecarsi vorticoso di sensazioni che preparano il verificarsi dell'evento fantastico, tramite la “visione” di «un viso di donna con lineamenti non regolari ma delicatissimi, illuminati da due grandi occhi celesti, ed una figura piccina piccina, ancora indistinta», ovvero la moglie che, «nel palazzo torinese dei Ripalta», assistita dai familiari, sta per partorire, e il

futuro «erede del capitano». Così, non appena il bimbo viene alla luce, nella stanza si manifesta improvvisamente lo spettro dell'ufficiale che, apprendiamo in seguito, è morto nello stesso istante in cui è nato il figlio: in carattere col suo nuovo “ruolo”, adesso egli appare «pallido come chi non ha sotto la pelle una sol goccia di sangue, mentre guardava fissamente suo figlio», per svanire altrettanto repentinamente, lasciando negli astanti la sensazione di aver vissuto un evento straordinario, impressione che sarà confermata il giorno seguente con l'arrivo di una staffetta che porta in città «la lista lacrimevole dei morti» che, ovviamente contiene, anche il nome del protagonista del racconto.


Cultura&Spettacoli Martedì 20 gennaio 2009

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IlCar Libro net

Musica di NUNZIO LONGO MATERA - Un concerto di notevole prestigio, quello di domenica scorsa della Lucania Arte Teatro, presieduta dal maestro Vincenzo Di Matteo, presso l'Auditorium “R. Gervasio” di piazza Sedile. È il secondo appuntamento della terza edizione “Città dei Sassi Opera Festival”. Sul palco l'orchestra da Camera “E. R. Duni”, neoformazione composta da allievi e diplomati al Conservatorio “E. R. Duni” di Matera. Il maestro Vincenzo De Filpo, pianista di fama internazionale, non è nuovo nella scena musicale materana in interpretazioni di raro valore culturale come quella di domenica scorsa. Il maestro Carmine Antonio Catenazzo, direttore d'orchestra e pluridiplomato, con elegante e fine sensibilità ha portato l'orchestrale su vette di qualificata audizione. I brani scelti ed eseguiti sono degni di una serata piacevole e densa di alti valori artistici. “Concerto in fa minore BWV 1056” pianista Vincenzo De Filpo, “Arie” di Wolfgang Amadeus Mozart soprano Chiara Bicchierri e “Gloria” in re maggiore RV 589 di Antonio Vivaldi mezzosoprano Loriana Castellano e soprano Francesca Pipitone, coro della Polifonica Materana “Pierluigi da Palestrina”. «Ho scelto brani deliziosi e presento al pubblico materano talenti locali come Chiara Bicchierri soprano, ventiquattro anni, diplomata in canto e diplomanda in pianoforte principale, vera cantante emergente. - afferma Di Matteo - La sua voce spazia, con disinvoltura e maestria, su repertori ampi e complessi. Francesca Pipitone soprano, 21 anni, dalla voce possente, gradevole ed elegante nell'emissione del suono, fa sognare il ruolo di soprano drammatico.

Lucania Arte Teatro Brani delicati per talenti locali

Un’immagine della serata

La nobiltà della melodia QUESTI “concerti”sono quasi tutti trascrizioni di precedenti musiche per altri strumenti dello stesso Bach; e non sempre sono pervasi da quel felice intuito creativo che permea, nel suo complesso, l'opera Bachiana. In quello ascoltato domenica si ravvisa talora una scintilla vivificatrice nel bellissimo “largo "-ad esempio - in cui il clavicembalo solista eleva la sua stupenda melodia sul pizzicato degli archi o negli “allegri” del “Concerto in la maggiore” e , soprattut-

to , di quello in re minore. La ricchezza prodigiosa dell'invenzione musicale, la nobiltà suprema della melodia, la forza drammatica, il magistero nello condotta della polifonia sono gli elementi essenziali di questa composizione evidenziati ed esaltati con efficacia dal coro, dall’orchestra , dalle voci soliste sostenuti da una direzione attenta ,precisa , a volte commossa, intelligentemente aderente alla partitura. Lucio Marconi

Loriana Castellano mezzosoprano, 25 anni, selezionata tra sei candidate, dal curriculum dignitoso, ha una voce dolce, leggera, eterea ed appropriata al genere barocco». «Sono direttore di questo complesso sinfonico-orchestrale e questo concerto mi esalta per i brani impegnativi. - asserisce Catenazzo - Il pezzo di Bach è una trascrizione famosa per il secondo tempo: l'andante. L'aria di Mozart, da concerto, è stata composta per la cantante inglese Nancy Storace. Il “Gloria” di Vivaldi, eseguito da noi diverse volte anche in Germania, è stato recensito dalla stampa tedesca. Apprezzo l'orchestra da Camera in felice sintesi con la polifonica materana “Pierluigi da Palestrina”». «Le emozioni sono sempre nuove, sento di donare al pubblico ciò che mi è di più caro, la mia interpretazione suggestionata dal momento. - confessa De Filpo - Qualcosa di spirituale intercede tra me ed il pubblico, non un dono materiale, ma la musica nella sua interpretazione e fruizione. Mi viene in mente un detto di Adorno: “tutto parte da Bach, tutto giunge a Bach”. È la prima volta che suono con quest'orchestra e la fusione è avvenuta in una mistione sublimamente naturale. L'adagio di Bach è una delle pagine più belle della musica barocca, per la luce ed il divino. Il concerto originale era per violino, poi è stato trasportato un tono sotto. Col pianoforte bisogna ricreare la luminosità ed il suono cristallino». I professore d'orchestra: primo violino Gina Nicoletti, Mina Riviello e Pasquale Di Matteo, secondo violino Lucia Monaco e Brunella Monaco, viola Mario Di Marzio, violoncello Valentina Fabrizio, contrabbasso Gabriele Grassi, cembalo Claudia Di Lorenzo, oboe Giuseppe Crisciuolo e tromba Francesco Panico.

L’evento

IlTe Libro atro

Nella Potenza dell’Ottocento di GRAZIA PASTORE POTENZA - Una serata dedicata alla Potenza dell'Ottocento e alle sue costumanze, nella rappresentazione teatrale “Nascita matrimonio e morte. I tre punti della vita” svoltasi domenica scorsa nella sala Colucci della parrocchia di S. Anna e S. Gioacchino di Potenza. La pièce teatrale è stata tratta da “Costumanze Vita e Pregiudizi del Popolo Potentino” di Raffaele Riviello, dato alle stampe a Potenza nel 1894. In una breve nota di prefazione al volume, Riviello dedicava il lavoro ai suoi concittadini, convinto che «dallo studio della vita, del dialetto e delle costumanze antiche sorga la vera idea di patria, è più vivo l'amore e più saldo il vincolo che stringer deve in uno tutti i figli del luogo nativo». Quattro gli attori - Lucia Santarsiero, Gerardo Ferrara, Cristina Ferrara, Rocco Laurita - coadiuvati dalla regia tecnica di Vito Ferrara, che hanno intervallato la lettura di alcuni brani scelti dal primo capitolo del libro di Riviello con l'interpreta-

Un momento dello spettacolo (foto Mattiacci)

zione di brani in vernacolo potentino, su testi di Mario Albano, Lillino Langone e Vito Ferrara, facendo conoscere ai presenti, e ai tanti giovani in sala, le costumanze e le superstizioni dei potentini del passato. Molti i momenti divertenti messi in scena dagli attori, che hanno ripercorso alcune frasi e proverbi potentini legati alla nascita - «figlia femmina e mala notta-

ta!»- e alla bassa magia popolare degli scongiuri e talismani atti a proteggere il neonato durante il rito battesimale. Ancor più forti, poi, le “difese” magiche legate al matrimonio, a cui la fanciulla savia giungeva dopo il corteggiamento, se “l'ambasciara” aveva raggiunto il giusto fine. E, ancora il corteo nuziale e la prima notte nuziale da custodire contro le “malelin-

gue” e le “masciàre”. La morte, poi, ritualizzata e “partecipata” dalla comunità che, fin dalla durata e dal tipo di scampanio, poteva riconoscere l'estrazione sociale e l'età del morto. Parenti e compari si adoperavano per consolidare legami ed affezioni, con il “cuonsolo” o pranzo offerto alla famiglia del defunto. Interessanti i brani scelti dal libro di Riviello, buona la rappresentazione degli attori, accompagnata dalla regia tecnica di Vito Ferrara che ha curato anche la proiezione di immagini e foto d'epoca raffiguranti scene di matrimoni e di vita quotidiana della Potenza dell'ottocento. La rappresentazione teatrale è stata anche occasione di solidarietà perché diretta a raccogliere fondi per il progetto “Acqua Amica In Burundi” promosso da don Franco Corbo, dal gruppo di volontariato “Solidarietà”, in collaborazione con la Protezione Civile, la Lega Cooperative e l'Università di Basilicata; il progetto realizzerà opere di bonifica e incanalamento delle acque in zone colpite da siccità.

Noccioline allo Stabile POTENZA - Nel programma della Stagione Teatrale 200809 del Comune di Potenza, è stato inserito, fuori abbonamento, lo spettacolo “Noccioline”, già previsto nella passata stagione e rinviato per maltempo. Lo spettacolo si svolgerà oggi presso il Teatro Francesco Stabile. Dalla penna di Fausto Paravidino, per molti l'enfant prodige del teatro italiano contemporaneo, nasce Noccioline, commissionato dal Royal National Theatre di Londra e scritto quasi di getto all'indomani dei fatti del G8 di Genova, ora messo in scena da uno tra gli attori-registi più apprezzati degli ultimi anni, Valerio Binasco. Noccioline inquadrano in 23 sequenze brevi come fumetti una società: una schiera di adolescenti formato "Peanuts" - mondo cui i nomignoli dei personaggi e l'atmosfera linguistica continuamente rimandano che all'improvviso passa dai giochi infantili al confronto con il presente, come se questo fosse lo specchio dei primi, e l'uno e gli altri fossero determinati dal medesimo “senso del vuoto”. L'effetto è tragico.

Presentazione di “San Pietro Caveoso” MATERA - Per un presente vissuto consapevolmente sono necessarie le radici. Si presenta oggi la nuova edizione del libro "San Pietro Caveoso" note storiche di Mauro Padula e Camilla Motta. L’appuntamento alle 18,30 presso la parrocchia dei “Santi Pietro e Paolo al Caveoso”, nei rioni Sassi. I saluti saranno affidati a monsignore Salvatore Ligorio, arcivescovo della diocesi Matera - Irsina, al sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico e al Soprintendente ai beni architettonici e paesaggistici Mario Maragno. Gli interventi, invece saranno di Francesco Panarelli (docente dell'Università della Basilicata) e Donato Giordano (docente presso la Facoltà Teologica Pugliese). «La prima stampa risale al 1994. Questa ristampa è stata fortemente voluta da Don Cosimo Papapietro», afferma una delle due figlie di Padula, Silvia. Maria Anna Flumero

E’ sul web lo Spazio Permanente d’Arte DA qualche giorno è possibile visualizzare il nuovo sito web sullo Spazio Permanente d'Arte “Melchiorre da Montalbano”. Interamente ricostruito con una grafica più moderna e fruibile, con tecnologia, questa volta, interamente italiana. Il sito è composto da diversi livelli, che separatamente mostrano i tre tempi della costituzione del Spazio Permanente d’Arte, infatti si possono vedere i servizi e le opere dell'Azione 1 “Il Martirio” Mostra d'Arte Contemporanea dell'anno 2005, l'Azione 2 Progetto Internazionale di Mail Art dell'anno 2007, e il “Libro d'Artista” il Racconto dell'anno 2008. «Questo sito web spiegano dall’associazione Euterpe - è arricchito anche da notizie storiche e foto su Montalbano Jonico, una finestra sul mondo che crea un legame culturale e artistico con altre realtà. Un buon riscontro per le visite sul sito che sono diventate migliaia, con una punta massima nel periodo che va da settembre a febbraio di ogni anno. La creazione è stata come sempre affidata agli esperti di informatica dell'associazione Euterpe guidati dal Web Master Rocco Pontevolpe». cultura@luedi.it


Cultura e Spettacoli

Martedì 20 gennaio 2009

ARTE di BIAGIO TARASCO MATERA - Un pittore naif ed un fotografo raffinato. Due artisti materani che con le loro opere hanno conquistato la Finlandia lo scorso Natale. Tony Montemurro, con i suoi quadri che riproducono la vita nei Sassi del secondo dopoguerra, e Gianni Nicoletti hanno esposto i loro lavori nella galleria d'arte Espoonsilta di Helsinki, in una mostra intitolata “Nativity”. Acquerelli delicati, figure esili, tratti naif, che tuttavia trasmettono un'intensità religiosa di cui ormai si è perso il ricordo, quasi cancellata in pochi anni con l'avanzata della società dei consumi, caratterizzano i ventisette quadri del sessantacinquenne Montemurro, che hanno fatto conoscere ai finlandesi uno spaccato di Natale italiano. Venticinque, invece, le fotografie in mostra del quarantaduenne architetto Gianni

NOVITÀ

Tony Montemurro e Gianni Nicoletti con Nativity conquistano la Finlandia Nicoletti, la maggior parte delle quali riproducono la città di Matera. Ricorrendo ad una lunga esposizione di scatto, Nicoletti ha ricavato immagini uniche utilizzando, per la stampa, la tecnica del Ciba Crome. Il fotografo materano, che da anni vive n Finlandia, ha fatto della sua professione un'arte raffinata e disciplinata. Capacità di cogliere il momento decisivo ed occhio preciso per il disegno caratterizzano gli scatti di Nicoletti, che riesce a trasformare la macchina fotografica in «un'estensione dell'occhio», come ricordava Henri CartierBresson. I finlandesi hanno potuto apprezzare anche l'arte di Tony Montemurro, che materializza sulla tela i ricordi ancora

Tony Montemurro

vividi della sua infanzia trascorsa nel Sasso Barisano, dove è nato, quando la vita era fatta di piccole cose semplici e la partecipazione religiosa era sentita profondamente. Durante la mostra, Montemurro e Nicoletti hanno

realizzato in pochi minuti, sotto gli occhi stupiti degli intervenuti, un tipico presepe della tradizione italiana. «L'iniziativa finlandese - ha dichiarato Tony Montemurro - fa parte di un progetto più ampio, teso a valorizzare

gli scambi tra Matera ed il resto del mondo, in un'ottica no-profit che toccherà diverse nazioni. Un confronto che si prefigge di valorizzare le tradizioni locali. Noi vogliamo generare un dibattito tra i popoli di diverse nazionalità e religioni. Per noi è importante lavorare per la pace e la fratellanza fra le nazioni, ricorrendo alla pittura ed alla fotografia, due arti complementari». L'arte di Montemurro è apprezzata in diverse nazioni, in particolare in Giappone. Numerosa è inoltre la sua produzione di cartoline commemorative, fra le quali vanno ricordate quelle sulla visita di papa Giovanni Paolo II a Matera e quelle sulla festa di Maria Santissima della Bruna. In più, Montemurro ha disegnato il primo annullo postale con l'effigie del carro trionfale della Bruna in occasione dell'emissione di un francobollo dedicato alla città di Matera.

Il libro

Presentato a Montalbano l’ultimo testo della Sgro

Leggero è il vento Un viaggio nella memoria condotto senza nostalgia

Il tavolo dei relatori

di ANNA CARONE MONTALBANO - Si lascia leggere di un sol fiato l'ultima fatica letteraria di Maria Paola Sgro, insegnante di lettere in pensione, senza che, in realtà se ne palesino concretamente gli effetti, considerate le numerose attività, in ambito sociale, religioso e, perché no, politico che impegnano la quotidianità della più impegnata scrittrice di Montalbano Jonico. Di Montalbano Jonico? Sì e no, potrebbe essere un “ni” o un “so”, vero è che Maria Paola è una bella “Calabrisella” della incantevole città di Palmi trapiantata, da un insolito destino, su una delle colline più suggestive di terra di Lucania che non lascia scontenti nessuno, né quanti amano i monti, né quanti amano valli e mari. E, tanto della sua Calabria quanto della sua Lucania, ha da raccontare nel suo ultimo libro “Leggero è il vento” editore “Messaggi”, Maria Paola Sgro, non senza trasferire anche al più distratto tra i lettori un “vento benefico” che accarezza l'anima di chi, pur credendole sue, è ancora alla ricerca di radici e di storie, quale sale autentico della propria esistenza.

Nata a Palmi nel 1934, ancora bambina, probabilmente ancora un po' “brigante” come amava definirla la nonna, suo malgrado, arrivò a Montalbano per impegni di lavoro del padre Raffaele, uomo che ha segnato il tempo della comunità jonica e sicuramente l'intera esistenza di Maria Paola, tanto che, agli occhi di chi abbia letto anche solo alcune pagine di “Un uomo vero tra le bugie della storia”, non può non passare la stessa immagine de “Il mio Re” con cui Santa Teresina amava definire il padre. Unico, solo, grande uomo che ha saputo tenere al banco la giovane Lina, così viene, infatti, chiamata dai suoi affetti più cari, che ne ha segnato, come già si diceva, in tutto l'esistenza: spirito, ideali, impegno, capacità di rapportarsi agli altri. Libera da schemi tradizionali, Maria Paola, è stata la ragazza che si è dedicata agli studi letterari e che, ancor prima di laurearsi a Bari, fu, in qualche modo, costretta a ricoprire un posto da insegnante presso l'allora nascente Istituto Magistrale. Maria Paola, infatti, ha indubbiamente contribuito a far sì che anche Montalbano, alla fine de-

gli anni '50 potesse contare su un Istituto di Istruzione Superiore, consentendo così, anche alle famiglie meno facoltose che non potevano permettersi di mantenere i propri figli a Taranto o a Matera, di poterli comunque fare studiare. Oggi Lina è una donna in pensione ma non in ciabatte. Sì, attiva più che mai, scrive le giornate della sua vita passando da un impegno a una passione e da una passione a un impegno. E' fondatrice a Montalbano della Fraternità Secolare Francescana, è animatrice del Gruppo di Preghiera di Padre Pio, è impegnata nelle attività della secolare SOMS di cui è stata la prima donna ad essere iscritta e soprattutto ama trasferire le sue emozioni nei libri di cui è laboriosa produttrice. Ha già pubblicato: “La chiesa cuore della comunità montalbanese”, Ed. De Santis 1999; “Sulle tracce di Francesco nel convento dei Cappuccini di Montalbano jonico” Ed. Messaggi 2002; “Un uomo vero tra le bugie della storia” Messaggi Edizioni 2004; “Lascia che canti il cuore- Pensieri in libertà” “Messaggi Edizioni 2006. cultura@luedi.it

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MONTALBANO - E' la stessa Maria Paola che, a preambolo della sua narrazione sente il bisogno di specificare le ragioni che animano la sua scelta: «Per ripercorrere la storia personale rivisitare quella collettiva e scoprire emozioni antiche e nuove». Un viaggio in un tempo, neanche troppo lontano, padre dei giorni odierni che ne ha segnato il corso benevolo o ingrato, dipende solo da quale ambito lo si intende guardare, di certo, come scrive nella premessa un alunno di Maria Paola, oggi affermato professionista, Raffaele Pittella: «Un viaggio nella memoria che nulla possiede dei toni del soliloquio e che si caratterizza, invece, per un manifesto desiderio di stabilire un costante scambio comunicativo con il lettore cui l'autrice non manca di lanciare costantemente interrogativi e di accendere desideri di conoscenza». E' nella narrazione delle vicende che hanno fatto una storia che Maria Paola Sgro, ritrova la sua storia e quella del popolo della costa jonica lucana che del tempo della Riforma ha cavalcato le onde. Nella prefazione al libro “Leggero è il vento”, Don Pierdomenico Di Candia, oggi Vicario generale della chiesa materana, ma già parroco di Montalbano esordisce, proprio in riferimento alla voce del vento, preesistente anche all'atto della creazione: «Con questa affermazione che evoca l'immagine biblica del vento leggero rivelatore della presenza di Dio, Maria Paola Sgro, ci introduce nel viaggio che ci fa ripercorrere luoghi e personaggi di un passato che, nello stesso tempo è storia condivisa ed esperienza personale… il vento leggeroscrive ancora monsignor Di Candia- è immagine del pensiero che va al passato non

per una semplice rivisitazione nostalgica, ma per cogliere con maggiore chiarezza il senso del vissuto e per inquadrarlo nel più ampio campo della storia». Nel parlare della sua “patria di adozione”, Montalbano, Maria Paola Sgro, non si limita solo a fare cronaca degli eventi che l'hanno segnata, tanto da cambiarne, per molti versi, anche la sorte e, non certo con il senno di poi, ma con la piena consapevolezza di chi ha vissuto in prima linea quelle pagine di storia, ne traccia positività e negatività senza omettere, di queste ultime, anche cause e responsabilità. E anche su questo, nella presentazione del testo a cura di Leonardo Giordano, sindaco della comunità jonica, si legge: «I difetti della nostra comunità, deresponsabilizzazione, tenue senso civico, propensione alla critica facile, non sono sottaciuti ma vengono enunciati con l'amorevole dolcezza del rimprovero materno. I pregi, ospitalità, senso del sacrificio e del risparmio, sono descritte con il soffio vitale di esperienze veramente vissute, ma non sono mai esaltate inverosimilmente o esageratamente». E per finire l'introduzione del giornalista Rai, Daniele Rotondo che contribuisce ad aiutare chi si addentra nelle pagine della narrazione: «Quella di Maria Paola Sgro, è una lode verso la sua, la nostra terra, è un atto d'amore ad un uomo del Sud, il padre, al centro della sua vita e delle sue forti tensioni. Mentre fuori il mondo cambia, Maria Paola riesce a trovare insieme l'armonia di nuove realtà, di tatto ed emozionali, dentro e fuori di sé e di noi. Perchè dare un senso alla propria vita è da sempre l'obiettivo e la speranza di ogni creatura». an.ca.

Il ragazzo che credeva in Dio

La copertina

SARA’ in libreria dal 30 gennaio “Il ragazzo che credeva in Dio” (Fazi editore, collana Le Strade), l’ultimo romanzo di Vito Bruno. Narrato con una scrittura evocativa, “Il ragazzo che credeva in Dio” racconta la sfida di Carmine, uomo di fede contemporaneo, all’interno di una città allo sbando, per tentare di salvare Alena, costretta a prostituirsi, Vito Bruno nove anni fa è stato finalista al Premio Campiello con “Mare e mare” (edizioni e/o), romanzo molto apprezzato da critica e pubblico, cui nel 2003 è seguito “Domenica ti vengo a trovare” (Marsilio, Premio Melfi 2003). Sceneggiatore e autore di un radiodramma per la Rai (Nelle tue mani), ha collaborato con “Il Corriere del Mezzogiorno” e con l’edizione romana del “Corriere della Sera”. r.montemurro@luedi.it

“Nient’altro che fantasmi”

La copertina

«LE visite del passato rendono sempre insicuri». Hanno ben chiaro questo concetto le giovani donne protagoniste dei sette racconti di “Nient’altro che fantasmi” (edizioni Socrates) di Judith Hermann. Ragazze all’erta, che selezionano i ricordi e che custodiscono gelosamente il loro vissuto. Lo stile della Hermann è asciutto, a volte quasi scarno: nei suoi testi, spesso, il silenzio è più eloquente delle parole. Nel 2003 “Nient’altro che fantsmi” ha raggiunto in poche settimane la vetta delle classifiche dei libri più venduti in Germania. Nel 2006 è stato scelto come soggetto per un film di Martin Gypkens, nelle sale tedesche dal novembre 2007. “Casa estiva, più tardi” (edizioni e/o) è la prima raccolta di racconti della Hermann, pubblicata dieci anni fa. r.montemurro@luedi.it


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Cultura e Spettacoli

Martedì 20 gennaio 2009

Anteprima

DANZA

A Venosa nuova rassegna del cinema Lovaglio

Al Teatro Team

Frammenti di società

Don Quixote oggi a Bari

di GIUSEPPE ORLANDO VENOSA-Il film come momento di relax e occasione per riflettere su fatti e situazioni che coinvolgono la persona e la comunità. Questa la filosofia che ispira , “Frammenti di società”, la nuova rassegna cinematografica, che il Cinema Lovaglio offre al pubblico non solo di Venosa ma dei comuni limitrofi. «Abbiamo esaminato alcuni aspetti della nostra società, scegliendoli fra quelli che possono essere maggiormente coinvolgenti per i nostri spettatori. - afferma la direttrice Lidia Lovaglio, che ha curato la rassegna - Ci auguriamo che il nostro programma sia ancora una volta non solo motivo per stare insieme, ma anche occasione per riflettere sulle problematiche proposte, alcune delle quali, come quella della malattia mentale, sono terribilmente attuali. Certamente ciascuno di noi, nel suo piccolo, può fare ben poco per risolvere i problemi di cui trattano i film proposti. Ma nessun problema potrà mai essere risolto se non ci riflettiamo sopra». E' evidente che cinema e società si influenzano reciprocamente. Se è vero, infatti, che il cinema ha ricadute dirette su usi e costumi del nostro tempo, è altrettanto vero che il cinema è il risultato di inevitabili compromessi, che riflettono il contesto sociale entro il quale nasce. «Il cinema diventa così uno strumento rivelatore degli aspetti qualificanti della società, anche se quest'ultima, troppo spesso, sembra voler dimenticare l'immenso valore storico ed artistico del cinema. In sostanza possiamo dire che i film di un periodo sono lo specchio di quel momento storico. - sottolinea Lidia Lovaglio -Raccontare l'attualità, il contesto sociale che si staglia dietro e intorno alla realtà stessa: questo dovrebbe essere uno degli scopi primari dell'arte». Questo vale soprattutto per l'arte cinematografica, che può contare sulla gamma più completa di possibilità espressive per rappresentare

La locandina

Da sinistra la locandina di “Galantuomini” e “La Duchessa”

proprio quelle questioni che si pongono nella zona grigia di ciò che non è più attualità, ma non ha nemmeno la giusta distanza temporale per poter essere

considerato e analizzato come fatto storico. «Riteniamo che i film hanno anche il compito di indurci a capire ed analizzare ciò che ci siamo appena lascia-

ti alle spalle - conclude Lidia Lovaglio-. Infatti, se è vero che gli avvenimenti viaggiano a ritmo veloce, è altrettanto vero che dietro di loro si muovono lenta-

mente ma inesorabilmente i fenomeni sociali, culturali e ambientali che ad essi sono imprescindibilmente legati». cultura@luedi.it

Quattro film cult del 2008 VENOSA - Questo il calendario dei film in programmazione. Il 22 e il 23 gennaio “La Duchessa” di Saul Dibb. Tratto dalla biografia firmata da Amanda Foreman e ambientato alla fine del '700, è la storia della bella e sofisticata Georgiana Spencer, definita la Lady D dell'Inghilterra dell'epoca (stesso cognome non casualmente: la defunta Principessa di Galles ne era discendente). Un film sulla mancanza di libertà, sulla solitudine di una donna non comune prigioniera della propria condizione, mortificata dal dovere nonostante il lusso e la ricchezza. Un film che risulta particolarmente coinvolgente per la capacità di scendere nei dettagli in maniera equilibrata evitando i luoghi comuni. Il 29 e il 30 gennaio “The Millionaire”, ispirato al romanzo dello scrittore indiano Vikas Swarup dal titolo “12 domande”.. Il format originale fu prodotto dalla tv inglese nel 1998 e da allora “Il Milionario” è uno dei giochi che meglio incarnano il sogno collettivo di diventare ricchi in una sera con una serie di risposte più o meno complicate. Lo spettacolo è divenuto a tal punto globale e simbolico dei nostri tempi che il regista inglese Danny Boyle ha portato sullo schermo. Davanti

ad un pubblico sbalordito, e sotto le abbaglianti luci dello studio televisivo indiano, il giovane Jamal Malik, che viene dai bassifondi di Mumbai (Bombay), affronta l'ultima domanda, quella che potrebbe fargli vincere la somma di 20 milioni di rupie e coronare così il suo sogno d'amore. La vera meraviglia di “The Millionaire”, però, sono gli attori bambini che interpretano Jamal e suo fratello Salim da piccoli. Toccano a loro le scene più belle e commoventi del film, quelle in cui leggiamo la forza e l'amore per la vita di un popolo sfortunato che proprio in questi giorni sta vivendo una brutta pagina di storia. Il 5 e il 6 febbraio “Galantuomini”. «Un film d'altri tempi in chiave moderna»: Così Edoardo Winspeare definisce il film, che racconta una travolgente storia d'amore e di criminalità: quella che esplode fra un integerrimo magistrato, impegnato nella lotta contro la malavita organizzata, e una donna che controlla ed organizza i traffici della Sacra Corona Unita: lei prigioniera dei suoi errori, lui dell'istituzione che rappresenta. Un film ambientato ancora una volta nel Salento e regolato dal ritmo rapidissimo di una musica di possessione “pizzica-

ta” alla chitarra, con una colonna sonora ricca e straripante. Il 12 eil 13 febbraio “Si può fare” di Giulio Manfredonia, che sceglie un argomento difficile da trattare. Parlare della malattia mentale al cinema non è mai cosa facile, anche se se ne parla per raccontare una storia di integrazione, di solidarietà, di modelli alternativi. I rischi della retorica o del qualunquismo sono sempre dietro l'angolo, trattando di “matti”. E l'inizio di “Si può fare” spaventa un po', con il suo evidente essere apparentemente un “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di casa nostra. Ma superato lo sconcerto dei minuti iniziali, ci si accorge che presto qualcosa cambia. Milano, primi anni '80. Nello, un eccezionale Claudio Bisio, è un sindacalista dalle idee troppo avanzate per il suo tempo. Ritenuto scomodo all'interno del Sindacato viene allontanato e retrocesso al ruolo di Direttore della “Cooperativa 180”, un'associazione di malati di mente liberati dalla legge Basaglia e impegnati in inutili attività assistenziali. Scovate in ognuno di loro delle potenzialità, decide di “umanizzarli” coinvolgendoli in un lavoro di squadra. giu.orl.

TACCUINO CABARET E COMICITÀ DAL 31 GENNAIO AL 26 MARZO A POTENZA, OPPIDO E VENOSA

Grandi spettacoli per il Comic Festival POTENZA - Torna in scena a Potenza il Comic Festiva, la rassegna di cabaret e comicità. Al suo undicesimo appuntamento porta in cartellone, dal 31 gennaio fino al 26 marzo quattro grandi spettacoli: il primo sul palco del teatro Stabile "Capasciacqua" con Marina Confalone e Pino Strabioli, il 13 febbraio "Faccio tutto da solo (dalla A alla L), protagonista Maurizio Battista, al Teatro Don Bosco. Ancora, il primo marzo " Da Giovedì a giovedì" sul palco Marco Marzocca e il 26 marzo Le sorelle Marinetti si cimenteranno con "Non cene importa nien-

te". Anche questi ultimi due spettacoli si terranno al teatro Dn Bosco. Gli altri appuntamenti che rientrano nel programma di "Cose di teatro e musica" per il 2009, società presieduta da Dino Quaratino, si terranno a Venosa e Oppido Lucano. A Oppido, sul palco del Teatro Obadiah, ritorna il "Caro Bugiardo". Sempre in quest'ultimo centro, nell'ambito della programmazione rientrano "Le voci di Sally" con Fabrizio De Andrè (9 febbraio) , "Miseria e Nobiltà" di Scarpetta (23 febbraio) , "Libertà

e partecipazione - tributo a Giorgio Gaber ", l'11 marzo, mentre, il 28 dello stesso mese "Nessuno Cede "di Rocco Calabrese. Spettacoli anche nella Città d'Orazio presso il teatro Lovaglio. Il primo porta sul palco "Miseria e Nobiltà". Prorogati, inoltre, come ha ricordato lo stesso Quaratino, al 25 gennaio le scadenze per partecipare al festival nazionale teatro scuola ragazzi "Premio Giovanni De Blassiis". L'evento si svolgerà dal 22 al 30 maggio. Previsti due premi di 1.500 euro per gli spettacoli migliori. cultura@luedi.it

La locandina di “Capasciacqua”

BARI - Oggi presso il Teatroteam di Bari, per la rassegna “Danza&danza”, l'Accademia Ucraina del Balletto presenta lo spettacolo di danza “Don Quixote”, con il Balleto del Teatro dell'Opera della Moldavia. La compagnia del Teatro dell'Opera di Chisinau nasce nel 1957 ed è fondata da un gruppo di ballerini formatisi a San Pietroburgo. Negli anni la compagnia è cresciuta, ampliando il suo repertorio che ora comprende tutti i principali balletti. La compagnia del Balletto dell'Opera della Repubblica Moldava, nella tradizione della danza classica di tutti i paesi dell'ex-Unione Sovietica, si distingue per professionalità, alto livello tecnico ed espressivo, qualità nelle scenografie e nei costumi. Inoltre ospita i migliori ballerini provenienti dai più grandi teatri russi e conta oggi un corpo di ballo di trentacinque elementi. La trama dello spettacolo di danza è nota. Don Quixote, un eccentrico gentiluomo di campagna, si ritiene legittimo successore dei cavalieri erranti medioevali. Ormai sogna soltanto la sua nobile dama Dulcinea, per la quale combatterà le sue battaglie. I suoi sogni sono però bruscamente interrotti dal suo vicino Sancho Panza che, nominato suo scudiero, parte insieme a lui per avventure cavalleresche di guerre e amore. L'inizio dello spettacolo è alle ore 21. Biglietti: 34 euro (poltronissima), 28 euro (poltrona), 22 euro (galleria). Info: 0805210877. Biagio Tarasco


61 Spettacoli & televisione “OMOSESSUALE PERFETTO” DICE IL REGISTA GUS VAN SANT Martedì 20 gennaio 2009

PERSONAGGI

Belen la “buffona” «Ora sono single ma Corona è bono»

Sean Penn da Oscar interprete di Milk di FRANCESCO GALLO ROMA – Vedere il macho Sean Penn nei panni del gay Harvey Milk fa una certa impressione, ma Gus Van Sant, che lo ha diretto in “Milk”, ci scherza su. «Mi diverte mescolare le carte – dice il regista -, lavorare su un mito come Sean Penn e ribaltarlo. È vero – aggiunge poi -, suo figlio è rimasto infastidito per il fatto di vedere il padre baciare un altro uomo, mentre per sua figlia è stato diverso». La pensa così il regista ieri a Roma per presentare “Milk”, il film biografico su Harvey Milk, primo politico gay ad essere eletto ad una carica pubblica nella San Francisco del '77, poi assassinato l’anno dopo. La pellicola di Van Sant (già autore del Elephant Man, Palma d’oro a Cannes e di Will Hunting, Oscar per la sceneggiatura) che sarà nelle sale da venerdì distribuita da Bim in 180 copie, ricostruisce gli ultimi otto anni della vita di Milk ed era secondo lui necessaria da realizzare. «Era una storia importante, una cosa che avrei già voluto metter in piedi nel 1992, ma allora non avevo trovato i finanziamenti. Secondo me – spiega il regista nato a Louisville nel 1955 – questo film è un modo per non far dimenticare completamente questo straordinario personaggio». Sul divieto che ha colpito il film negli Usa (quello più temuto: ai 17 anni), mentre in Italia è ancora in attesa di passare la commissione censura, spiega Van

Belen Rodriguez

La locandina di Milk e una scena del film

Sant: «non mi meraviglia troppo. Anche un film non gay per alcune scene che si vedono in Milk sarebbe stato censurato. Noi americani siamo pur sempre un popolo di puritani, è una cosa nota. Ma la cosa più bizzarra è che negli Usa il film ha avuto successo molto di più nelle zone più omofobe».

La militanza politica a favore delle minoranze di Harvey Milk ricorda non poco quella del neo-presidemte degli Stati Uniti Barck Obama, ma con alcune differenze, ci tiene a spiegare lo stesso Gus Van Sant: «Harvey Milk veniva dalla strada, mentre Barack Obama da un contesto politico solido. Entram-

bi, però, portano avanti i diritti delle minoranze e soprattutto fanno discorsi simili, discorsi di speranza». Anche per quanto riguarda l’attenzione all’ambiente «ci sono similitudini tra Milk e Obama. E questo al contrario di George W. Bush che quando si trattava di ambiente rimandava

Grande Fratello, Gerry il non vedente entra nella casa E' entrato ieri sera, durante la seconda puntata del Grande Fratello 9 su Canale 5, Gerry Longo, non vedente calabrese, il primo disabile a entrare in un reality tv. Il Codacons è tornato immediatamente a protestare per quella che ritiene spettacolarizzazione. «Ribadiamo la nostra contrarietà all’ingresso del concorrente – spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – perchè siamo contrari alla spettacolarizzazione della disabilità. Crediamo che sbattere un cieco nella casa del Grande Fratello non porti alcun vantaggio alla ca-

tegoria dei non vedenti, e rappresenti solo un mezzo per alzare l’audience, nella spasmodica ricerca di situazioni sempre più al limite in grado di garantire ascolti elevati». Il Codacons prosegue quindi nel boicottaggio del Grande Fratello. Longo, 31enne di Locri (Rc), ragazzo dalla forte personalità, ha fatto della sua disabilità, sostiene la redazione del Gf, il suo punto di forza ed entrerà nel programma «per sfidare i limiti e per dimostrare che le diversità esistono, ma che la volontà pareggia i conti».

sempre le soluzioni e se c'erano troppi incendi attribuiva la colpa ai troppi alberi». Infine, piove sul povero e ignaro Gus Van Sant all’incontro stampa la domanda se è giusto che Povia canti a Sanremo la sua canzone “Luca era gay” che, a quanto si dice, non tratterebbe troppo bene gli omosessuali o vedrebbe questa inclinazione sessuale come una sorta di malattia. «Povia chi?» dice subito il regista. E poì aggiunge ancora più sorpreso, «ma è un cantante importante?». Di fronte all’imbarazzo della risposta da parte dei giornalisti presenti dice alla fine con tono liberatorio: «ma sì questo Povia la canti pure questa sua canzone». Nel cast del film, oltre a Sean Penn, Emile Hirsch, Josh Brolin e James Franco, mentre la sceneggiatura è firmata da Dustin Lance Black.

PRESENTATO A ROMA “I GIORNI DEL CORAGGIO” CON LO “007” DANIEL CRAIG

La ribellione delle vittime dell’Olocausto la storia dei partigiani ebrei in “Defiance” di MARCO RIZZUTI ROMA - Il prossimo week-end, il cinema va alle armi. Venerdì 23 gennaio, mentre la Filmauro dei De Laurentiis, sulla scia del supercampione d'incassi “Natale a Rio”, sfodera la commedia-bomba “Italians”, con il trio al tritolo Verdone-Scamarcio-Castellitto, Medusa promette di resistere all'assalto con il combattivo “Defiance-i giorni del coraggio”, che invaderà le sale italiane con più di 200 copie. Il film, interpretato dall'inglese Daniel Craig (il biondo dagli occhi di ghiaccio degli ultimi due “007”) e scritto, prodotto e diretto dal veterano Edward Zwick (regista, tra gli altri, di “Vento di passioni” con Brad Pitt, “L'ultimo samurai” con Tom Cruise e di “Blood Diamond” con Leo Di Caprio), è tratto dal libro “Defiance-gli Ebrei che sfidarono Hitler” edito da Sperling & Kupfer, ispirato a fatti realmente accaduti. Seconda Guerra Mondiale. E' l'estate del 1941 e i nazisti, alla conquista dell'Europa Orientale, iniziano la persecuzione ai danni della comunità ebraica in Bielorussia. I fratelli Bielski, Tuvia (Daniel Craig), Zus (Liev Schreiber, fresco papà del secondogenito avuto dall'attrice Naomi Watts e che rivedremo presto nel prequel di “X-Men”, “Wolverine”), Asael (Jamie Bell, il ragazzino prodigio, ormai cresciuto, di “Billy Elliot”) e il piccolo Aron, trovano rifugio nella fitta boscaglia sovietica, con l'intenzione di opporre resistenza alle truppe tedesche. A loro si uniranno, poco a poco, altri perseguitati che, guidati e protetti dal leader

Tuvia (una specie di giustiziere a sopravvissuti sono rimasti in pochi. metà strada fra Rambo e Mosè), for- Tra 5-10 anni, quasi sicuramente meranno un gruppo di improvvisati non potremo più avere esperienze dirette e quindi noi professionisti partigiani alla ricerca della libertà. «Gli ebrei per preservare la loro del cinema abbiamo il desiderio che cultura si oppongono ai nazisti, cer- la Storia ci venga raccontata dai veri cando di recuperare, con la vendet- protagonisti». La pellicola fa tornata, le cose che gli sono state tolte» re alla mente, per forza di cose, il caesordisce il regista sbarcato a Ro- polavoro di Spielberg “Schindler's ma, insieme a un Craig in completo List” che Zwick definisce un capolada James Bond, per presentare il voro ma non un manifesto «Spielfilm. «La storia del film guarda sia berg non ha visto il film, ma comundietro che avanti; alla Diaspora descritta nella Bibbia e al momento che stiamo vivendo attualmente in israele. Comunque rimane una sostanziale differenza tra quel momento storico e quello che stiamo vivendo: infatti gli ebrei del secondo conflitto mondiale sapevano che da un momento all'altro sarebbero potuti morire perchè, come in Bosnia e Rwanda, erano vittime di un genocidio» prosegue. Sulla nuova tendenza del cinema americano, che , come nel caso di “Defiance”, si sta orientando a rappresentare il secondo conflitto mondiale da punti di vista alternativi (vedremo i nazisti buoni in “Valkyrie” e i mercenari infami in “Inglorious bastards” di Tarantino), Zwick ha una probabile spiegazione: «Ormai i Una scena del film

que gliene parlerò. Rimane una differenza sostanziale tra le due pellicole. Oscar Schindler era un cristiano che salvava gli ebrei. Invece questa è una storia di ebrei che salvano altri ebrei». A margine della conferenza, Craig conferma di essersi dimezzato lo stipendio per interpretare questo ruolo «i film si fanno per piacere, non per dovere» afferma il bravo attore in puro stile british.

BELEN da che parte stai? Si dichiara single, eppure ammette che Fabrizio Corona è «bono. Una persona diversa da come appare. Il Corona che conosco io - dice Belen Rodriguez a Gente - e che mi piace, non ha niente a che vedere con la sua immagine pubblica». Rimpianti dopo le paparazzate a Parigi? «Lo rifarei. Visto che ho voluto la bicicletta, ora pedalo. Sono sexy quando è necessario, mi piace divertirmi e scherzare, una buffona. Io gli uomini li conquisto perché li faccio ridere». Sarà questo il suo segreto?

Per Fiorello pronto il salto su Sky?

Fiorello

CORTEGGIATO da Raiuno, atteso al ritorno in radio, “invidiato” da Mediaset, Fiorello a sorpresa andrà in onda su Sky con il suo prossimo show teatrale in scena a Roma. Lo spot che parla dello show di Fiorello va in onda su Sky da fine anno ma secondo il sito Dagospia lo showman starebbe addirittura per diventare “volto Sky”. A Sky Italia l’espressione più ricorrente è “no comment”e tutti rinviano semplicemente ai contenuti ambigui dello spot.

Maria De Filippi «A Sanremo per beneficenza»

Maria De Filippi

«VEDO Paolo Bonolis mercoledì e capirò. La cosa di cui sono attualmente certa è che la mia partecipazione a Sanremo avverrebbe o a titolo gratuito o, se sarà possibile, chiederò alla Rai di stabilire lei una cifra da devolvere interamente all’iniziativa di solidarietà scelta da Paolo Bonolis, conduttore del Festival di Sanremo». Così in una breve dichiarazione Maria De Filippi a proposito della sua possibile partecipazione alla rassegna.


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Rubriche

Martedì 20 gennaio 2009

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

L'insoddisfazione è la molla che vi spinge a fare sempre di più e sempre meglio nel lavoro. Sforzatevi di capire meglio il partner.

TORO 21/4 - 20/5

Nel lavoro la giornata avrà ritmi frenetici e stressanti, ma alla fine sarete soddisfatti. Gli amici vi tengono in allegria.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Ancora qualche giorno difficile e poi nel lavoro la fortuna cambierà. Non nascondete i vostri sentimenti.

CANCRO 22/6 - 22/7

La situazione nel lavoro è cambiata rapidamente e sarete costretti a rivedere un vostro progetto. In amore vi complicate sempre la vita.

LEONE 23/7 - 23/8

La fortuna è dalla vostra parte: è il momento di puntare a risultati formidabili nel lavoro. In amore vale la pena di rischiare.

VERGINE 24/8 - 22/9

State facendo dei progetti di lavoro un po' troppo complicati, ridimensionateli. In amore non abbiate fretta.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

Oggi si comincia ad intravedere uno spiraglio positivo nel vostro lavoro: potete essere ottimisti. In amore siete troppo esigenti.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

La situazione nel lavoro sta migliorando: potete iniziare la scalata al successo. L'idillio continua.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Nel lavoro la situazione si sta ingarbugliando sempre più: aspettate di vedere come evolve. In amore cambiate tattica.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Nel lavoro date ascolto al vostro intuito e troverete le soluzioni migliori. Date spazio ai sentimenti senza paura.

Soluzione _____________________________________

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Cercate di capire in fretta cosa c'è dietro agli ultimi avvenimenti nel lavoro. Sforzatevi di trovare un compromesso accettabile con il partner.

leSoluzioni

PESCI 20/2 - 20/3

REBUS:

SP rez¬za; N timone; L lacci = Sprezzanti monellacci;

Con i collaboratori sforzatevi di essere diplomatici ma non per questo meno fermi. L'amore vi sta travolgendo.


Televisioni

PRIMA SERATA

21.10

VARIETÀ

11.00

TALKSHOW

21.10

ATTUALITÀ

23.30

Martedì 20 gennaio 2009

ATTUALITÀ

21.10

FILM

23.55

SHOW

20.30

63

ATTUALITÀ

Dimmi la verità

Milo Infante

Giovanni Floris

Enrico Mentana

06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -AttualitàTg 1 Le idee 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaFesta italiana 16.15 -AttualitàLa vita in diretta 16.55 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -Telegiornale Telegiornale

06.00 -VarietàScanzonatissima 06.15 -DocumentarioLinosa sconosciuta e favolosa 06.40 -RubricaTg 2 Medicina 33 06.45 -RubricaAgenzia RiparaTorti 06.55 -RubricaSpeciale Quasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.45 -RubricaTracy & Polpetta 10.00 -AttualitàTg2punto.it 11.00 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -TelegiornaleTg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.55 -RubricaTg 2 Medicina 33 14.00 -MusicaleX Factor 14.45 -RubricaItalia allo specchio 16.15 -Talk ShowRicomincio da qui 17.20 -TelefilmLaw & Order - I due volti della giustizia 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -TelegiornaleTg 2 19.00 -Real TvX Factor 19.35 -TelefilmSquadra speciale Cobra 11 20.25 -GiocoEstrazioni del Lotto

06.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene - Prima 10.00 -RubricaCominciamo bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTG3 Punto donna 12.45 -AttualitàLe storie - Diario italiano 13.05 -TELENOVELA Terra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis - di media e comunicazione 15.10 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.15 -RubricaTrebisonda 17.00 -GiocoCose dell'altro Geo 17.10 -RubricaGeo & Geo 17.55 -Previsioni del tempoMeteo 3 18.00 -TelegiornaleSpeciale TG3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce

06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.40 -Attualità Mattino Cinque 09.55 -Real Tv Grande Fratello 10.00 -Telegiornale Tg 5 10.05 -Attualità Mattino Cinque 11.00 -Rubrica Forum 13.00 -TelegiornaleTg 5 13.40 -Soap OperaBeautiful 14.05 -Real TvGrande Fratello 14.10 -TeleromanzoCentoVetrine 14.45 -Talk ShowUomini e donne 16.15 -Real TvAmici 16.55 -RotocalcoPomeriggio Cinque 18.00 -TelegiornaleTg5 minuti 18.05 -RotocalcoPomeriggio Cinque 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -TelegiornaleTg 5

07.10 -TelefilmQuincy 08.10 -TelefilmHunter 09.00 -TelefilmNash Bridges 10.10 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TELENOVELA Bianca 11.30 -TelegiornaleTg 4 11.40 -Soap OperaMy Life 12.40 -TelefilmUn detective in corsia 13.30 -TelegiornaleTg 4 14.00 -ShowPomeriggio con Retequattro 14.05 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.00 -TelefilmWolff un poliziotto a Berlino 15.55 -Soap OperaSentieri 16.10 -FilmPer pochi dollari ancora con Giuliano Gemma, Dan Davis, José Calvo, Angel Del Pozo - regia di Calvin Jackson Paget (Spagna) - 1966 18.35 -Soap OperaTempesta d'amore 18.55 -TelegiornaleTg 4 19.35 -Soap OperaTempesta d'amore 20.20 -TelefilmWalker Texas Ranger

06.50 -Cartoni 09.00 -Sit ComLa tata 09.30 -TelefilmAlly McBeal 10.20 -Sit ComWill & Grace 10.50 -Sit ComE alla fine arriva mamma! 11.20 -TelefilmFriends 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -TelegiornaleStudio Aperto 13.00 -NewsStudio Sport 13.40 -CartoniWhat's My Destiny... 14.05 -CartoniTutti all'arrembaggio! 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -TelefilmPaso Adelante 15.50 -TelefilmSmallville 16.40 -Sit ComDrake & Josh 17.10 -CartoniSpiders Riders 17.30 -CartoniMy Melody sogni di magia 18.05 -CartoniHolly e Benji due... 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 19.00 -NewsStudio Sport 19.35 -Sit ComTutto in famiglia 20.05 -Sit ComCamera Café - Ristretto 20.15 -Sit ComCamera Café

06.00 -Telegiornale Tg La7 07.00 -Attualità Omnibus 09.15 -Attualità Omnibus Life 10.10 -Telegiornale Punto Tg 10.15 -Rubrica Due minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmIl tocco di un angelo 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -TelefilmMatlock 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmL'ispettore Tibbs 14.00 -Film Anna dei Miracoli - regia di Arthur Penn 16.00 -RubricaMovie Flash 16.05 -TelefilmMacGyver 17.05 -AttualitàSpeciale Tg La 7 19.00 -TelefilmCold Squad 20.00 -TelegiornaleTg La7

20.30 -Gioco Affari tuoi 21.10 -Varietà Dimmi la verità 23.15 -Telegiornale Tg 1 23.20 -AttualitàPorta a Porta

20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Miniserie Coliandro 23.00 -TelegiornaleTg 2 23.15 -DocumentiUn paese chiamato Po

20.35 -Teleromanzo Un posto al sole 21.05 -Telegiornale Tg 3 21.10 -Attualità Ballarò 23.20 -Talk ShowParla con me

20.30 -Tg satirico Striscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Serie Tv RIS 5 - Delitti imperfetti 23.30 -Attualità Matrix

21.10 -FilmAutumn in New York con Richard Gere, Winona Ryder regia di Joan Chen (USA) - 2000 23.25 -FilmRay con Jamie Foxx, Kerry Washington, Regina King - regia di Taylor Hackford (USA) - 2004

20.30 -Gioco La ruota della fortuna 21.10 -Serie Tv Merlin 23.00 -Telefilm Journeyman

20.30 -Attualità Otto e mezzo 21.30 -Telefilm Relic Hunter

00.55 -TelegiornaleTg 1 01.35 -RubricaSottovoce 02.05 -RubricaRai Educational in Italia 02.40 -Superstar 03.10 -FilmDue Bianchi Nell'Africa Nera con F. Franchi, C. Ingrassia - regia di Bruno Corbucci (Italia) - 1970

00.15 -RubricaAndrea Bocelli 01.10 -RubricaTg Parlamento 01.20 -TelefilmWeeds 02.05 -FilmThe Badge con B. Bob Thornton - regia di Robby Henson (Usa) - 2002 04.00 -RubricaProve tecniche di...

00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.10 -RubricaUn mondo a colori 01.40 -MusicalePrima della Prima 02.10 -AttualitàFuori orario. Cose (mai) viste - Eveline 02.15 -AttualitàRai News 24

01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -Tg satiricoStriscia la notizia - La voce della supplenza 02.45 -Real TvAmici 03.40 -Reality ShowGrande Fratello 04.15 -TelefilmSquadra emergenza 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte

01.25 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 01.50 -FilmNotte d'essai - L'anno del dragone con M. Rourke, C. Kava - regia di Micheal Cimino (USA) - 1985 04.05 -TelefilmL.A. Dragnet 04.40 -RubricaPeste e corna e gocce...

23.55 -ShowChiambretti Night 01.25 -NewsStudio Sport 01.30 -MusicaleTalent 1 Player 01.50 -TelegiornaleStudio Aperto 02.05 -Reality ShowTalent 1 Player 02.40 -Serie TvRescue Me 03.50 -FilmUna cometa a Los Angeles

00.05 -TelefilmDirt 01.05 -TelegiornaleTg La7 01.25 -RubricaMovie Flash 01.30 -AttualitàOtto e mezzo 02.25 -TelefilmStar Trek: Deep Space Nine 03.25 -TelefilmAlla corte di Alice

Autumn in New York

Piero Chiambretti

Lilli Gruber

leTrame

LA 7

ORE 14.00

RETE 4

ORE 16.10

RETE 4

ORE 21.10

ANNA DEI MIRACOLI

PER POCHI DOLLARI ANCORA

AUTUMN IN NEW YORK

con A. Bancroft, P. Duke, V. Jory - regia di Arthur Penn (Usa) - 1962

con G. Gemma, D. Vadis, J. Calvo, - regia di Giorgio Ferroni (Spa) - 1966

con R. Gere, W. Ryder, A. LaPaglia - regia di Joan Chen (Usa) - 2000

Helen Keller è una bimba cieca e sordomuta, figlia di benestanti degli Stati del Sud di inizio secolo che la affidano a un'esperta educatrice. Lei, Anne Sullivan, era stata a sua volta rieducata in un istituto speciale. La piccola è scostante, astiosa, e stabilire un contatto con lei risulta un'impresa disperata, ma la sua educatrice non molla...

Un maggiore sudista non depone le armi e fa di tutto per assalire e rapinare Fort Yuma. Lo ferma Montgomery Wood, che si spacciava per americano...

Lui ha quarantotto, occhi strizzati, maglioncino girocollo e capello ben coiffato, non resiste alla conquista e non è, per definizione, "matrimoniale". Lei ne ha ventidue, parla come una dodicenne, ha una malattia probabilmente incurabile, una passione per Emily Dickinson, per le perline, le farfalle e per abiti di un kitsch vezzoso. Tra i due nasce l'amore...

RETE 4

ORE 23.25

RETE 4

ORE 1.50

RAI 2

ORE 2.05

RAY

L’ANNO DEL DRAGONE

THE BADGE

con J. Foxx, K. Washington, R. King, C. Powell - regia di Taylor Hackford (Usa) - 2004

con M. Rourke, J. Lone, Ariane - regia di Michael Cimino (Usa) - 1985

con B. B. Thornton, P. Arquette - regia di Robby Henson (Usa) - 2002

C'è un patto di non aggressione tra la polizia e gli "anziani" della comunità cinese di Chinatown. Quando però arriva il poliziotto Stanley White le cose cambiano. Dalla parte avversa milita il giovane e ambizioso Joey Tai, che sta tentando la scalata al potere della Triade, la spietata mafia cinese. White cerca di convincere la giornalista televisiva Tracy Tzu ad aiutarlo nella sua guerra...

Lo sceriffo Darl indaga la morte di un transessuale, trovato ucciso in una palude. Scarlett, la moglie della vittima, si presenta per reclamare il corpo e capisce che Darl avrà bisogno del suo aiuto per venire a capo dell'indagine. Diverse cose in effetti bollono in pentola per lo sceriffo: sua figlia frequenta cattive compagnie, la sua ex-moglie cerca di far carriera in politica, suo padre...

La vita di Ray Charles: dalla nascita ad Albany, in piena Depressione, alla tragedia del fratellino morto annegato; dalla malattia che a sette anni lo rende non vedente alla firma di un contratto con la Atlantic che segna l'inizio di una carriera leggendaria...

Tutti pazzi per amore per un soffio batte Paperissima RAI UNO Affari tuoi Tutti pazzi per amore Tutti pazzi per amore Tgsport

ora 20.46 21.39 22.35 20.37

ascolto 6.719 5.817 5.603 4.926

RAI DUE Novantesimo minuto Tg2-motori Criminal minds Quelli che il calcio

18.24 13.23 21.45 15.47

3.376 3.001 2.787 2.643

RAI TRE Che tempo che fa Elisir Pres.che tempo che fa Blob di tutto di piu'

20.33 21.34 20.10 19.59

3.912 2.416 2.068 1.764

CANALE 5 Paperissima sprint Dr.house medical Chi vuol essere Dr.house medical

20.46 22.35 19.05 21.39

5.800 4.746 4.424 4.384

ITALIA 1 Beverly hills cop Colorando Guida al campionato The ring and the

19.30 21.34 13.04 14.06

2.535 2.481 1.806 1.791

RETE 4 Siska Colombo Melaverde Marnie

21.30 19.43 12.13 16.21

2.354 2.041 2.014 1.741



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