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Venerdì 23 gennaio 2009

Brevi dal mondo

Cliente uccide una bancaria PARIGI – E' stato per il momento internato in ospedale psichiatrico un giovane di 22 anni che mercoledì ha ucciso con una coltellata l’impiegata di una banca di Parigi che, nonostante le sue insistenze, le aveva negato il rimborso di quanto versato per un’assicurazione sulla vita. I sindacati denunciano «pressioni sul personale» collegate alla crisi finanziaria. I rappresentanti dei lavoratori bancari hanno

parlato oggi di «tensioni quotidiane con la clientela, esacerbata dalla crisi».

Sri Lanka, morti cento civili COLOMBO – Almeno 100 civili sono rimasti uccisi nello Sri Lanka negli scontri fra militari e ribelli dell’Esercito di Liberazione delle Tigri Tamil (Ltte) dallo scorso fine settimana. Lo ha detto ieri un alto esponente del governo. «Circa 30 persone sono morte ieri mattina. Personalmente, ho visto che circa 100 persone sono morte da sabato. Oltre 300 sono rimaste ferite», ha detto Emelda Sukumar, responsabile dei servizi governativi del distretto di Mullaittivu, nella parte orientale dell’isola, dove è asserragliato l’esercito delle Tigri.

Modella perde mani e piedi SAN PAOLO – Una gravissima e rara infezione ha colpito la modella Mariana Bridi da Costa (nella foto), 20 anni, scelta nel 2007 per rappresentare il Brasile al concorso di bellezza

Miss Mondo: da giorni ricoverata in un ospedale di Vitoria, a nord di Rio de Janeiro, i medici sono stati costretti, per tentare di salvarle la vita, ad amputarle le mani e i piedi.

Porno fra i libri dei reali di Svezia STOCCOLMA – Un’intera sezione della Biblioteca Reale di Stoccolma – la Kungliga Biblioteket – sarebbe dedicata a materiale porno, e tra i periodici conservati negli archivi vi sarebbero anche centinaia di riviste pedopornografiche. È quanto hanno denunciato alcuni media svedesi, come i quotidiani The Local ed Expressen, sottolineando come le norme che impongono alla prestigiosa biblioteca di conservare copie di quanto pubblicato in Svezia.

In Italia e nel Mondo Torna l’angoscia a Roma donna violentata a Primavalle ROMA – Torna l’angoscia a Roma e torna l'abisso della paura. Ancora una volta una periferia diventa improvvisamente non solo luogo simbolo dell’abbandono ma, prima di tutto, dell’insicurezza. E' successo così anche mercoledì sera, poco dopo le 22, quando una donna di 41 anni, scesa dal bus che la portava a casa, è stata seguita per un centinaio di metri da due uomini, probabilmente stranieri, che l’hanno aggredita e violentata dietro un cespuglio, non lontano dalla sua abitazione, nel quartiere Primavalle. Una stradina buia e isolata. Una violenza fisica e morale, ha raccontato lei stessa, in lacrime, agli investigatori della polizia, durante la quale «uno la teneva ferma

Sandri, sospeso dal servizio il poliziotto Luigi Spaccarotella

Il capolinea del bus a Primavalle

e l’altro abusava di lei». Pochi momenti che hanno per sempre segnato la vita di questa donna di 41 anni, madre di un ragazzo di 13, fruttivendola, riaccendendo, a Roma, vecchie polemiche politiche.

AREZZO – A quasi una settimana dal suo rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio volontario per la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri, il poliziotto Luigi Spaccarotella è stato sospeso dal servizio. L’omicidio è avvenuto più di un anno fa, l’11 novembre del 2007, nell’area di servizio di Badia al Pino, sull'A1, ad Arezzo. La notizia della sospensione dell’agente è stata resa nota dal sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano. Il provvedimento risale a due giorni fa e sono in corso le procedure di notifica. «Non è stato possibile tecnicamente farlo prima – ha spiegato Mantovano – in quanto, sulla base di una consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato, basta che sia

Striscioni all’Olimpico per Gabriele

iniziato un procedimento giudiziario perchè non sia possibile intervenire con un provvedimento disciplinare. Ora le indagini sono chiuse e ciò ha permesso la sospensione dal servizio di Spaccarotella».

Il 20 gennaio il giudice aveva sbagliato la formula

Villari preannuncia ricorsi

Obama chiude Guantanamo e ieri ha dovuto giurare di nuovo

Vigilanza bloccata da Di Pietro

WASHINGTON – Guantanamo chiusa entro un anno. Stop ai processi militari. Niente metodi d’interrogatorio che assomiglino a torture e niente più prigioni segrete della Cia. Riesame della posizione di tutti i detenuti della guerra al terrorismo, ma con il Pentagono non più protagonista. È la raffica di decisioni con cui Barack Obama, al secondo giorno pieno di lavoro come presidente degli Stati Uniti, ha cominciato a prendere a colpi di piccone l’eredità di George W.Bush. «Rispetteremo la regola che dice che noi non torturiamo», ha detto Obama nello Studio Ovale, firmando tre ordini esecutivi che rappresentano una svolta nella lotta al terrorismo dell’ America. «Intendiamo vincere questa battaglia –ha detto Obama - ma la vinceremo con i nostri mezzi». Cioè nel rispetto della Costituzione, dei vincoli imposti dalla Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra e su valori e ideali «che risalgono all’epoca dei nostri padri fondatori». Per il nuovo presidente è stato il momento di mantenere, con la massima enfasi, la promessa elettorale di chiudere la pagina delle misure eccezionali per la lotta al terrorismo aperta dalla Casa Bianca di Bush dopo l’11 settembre 2001. Circondato da un gruppo di militari in pensione che per anni si sono battuti contro i metodi duri d’interrogatorio, Obama ha messo la firma su tre documenti di poche pagine ciascuno che aprono un nuovo capitolo nella guerra al terrorismo. La prigione di Guantanamo dovrà essere chiusa non oltre il 22 gennaio 2010 e nel frattempo una task for-

Obama firma (con la sinistra) il decreto di chiusura di Guantanamo

ce si metterà lavoro per studiare le alternative e rivedere, una per una, le posizioni dei circa 250 detenuti che vi si trovano tuttora. Un passo significativo è stata la decisione di Obama di affidare la guida della task force al ministro della Giustizia, togliendo così ai militari del Pentagono il controllo che hanno avuto in questi anni sul programma di detenzione. Intanto ieri Barack Obama ha dovuto giurare di nuovo. Solo così il primo presidente nero della storia degli Stati Uniti è entrato «ineccepibilmente» nel nuovo incarico: con un giuramento «doppio». Prima di lui era capitato, per motivi analoghi, soltanto ai presidenti Chester A. Arthur, nel 1881, e a Calvin Coolidge, nel 1923. Non era però mai accaduto che venisse ripetuto alla Casa Bianca nel modo in cui si è svolto nel 2009. La decisione di giurare due volte è stata

presa dopo che alcuni costituzionalisti americani avevano sollevato dubbi sulla ineccepibilità del giuramento avvenuto il 20 gennaio a Capitol Hill. La Costituzione Usa prevede infatti che siano chiaramente scandite queste parole: «Giuro (o affermo) solennemente che adempirò fedelmente all’incarico di Presidente degli Stati Uniti, e preserverò, proteggerò e difenderò, al meglio della mia capacità, la Costituzione degli Stati Uniti». Il presidente della Corte Suprema, John Roberts, nello scandire questa formula si era però impappinato. Un pò per il freddo, un pò per l’emozione si era fermato, quindi si era ripreso ma – davanti ad un Obama apparentemente divertito – aveva pronunciato la formula anteponendo la parola 'faithfully' (fedelmente) rispetto al testo costituzionale. Marco Bardazzi

ROMA – L'Italia dei valori ha aperto ieri il nuovo fronte di polemica nella lunga vicenda della Commissione di Vigilanza sulla Rai. La bicamerale ancora non funziona pienamente dopo otto mesi di battaglie politiche ma potrebbe tornare a riunirsi martedì prossimo con all’ordine del giorno l’elezione del nuovo presidente, ruolo a cui rimane candidato con sostegno bipartisan Sergio Zavoli. Sulla riunione, non ancora convocata, pesa però la decisione del partito di Di Pietro di non consegnare i nomi dei suoi due componenti. Tutti i capigruppo li hanno consegnati e risultano confermati quelli che si erano dimessi per protesta contro il presidente Riccardo Villari tranne appunto l’Idv. Orlando e Pardi si erano dimessi già prima dell’elezione di Villari, subito dopo la bocciatura dello stesso Leoluca Orlando, candidato alla presidenza. Ieri l’Idv ha chiesto un incontro con Walter Veltroni per chiarire la situazione. «Non abbiamo dato e non abbiamo intenzione di dare ai presidenti di Camera e Senato i nomi per la commissione di Vigilanza Rai», ha detto il capogruppo di Idv alla Camera Massimo Donadi. «Siamo l'unica forza parlamentare – ha aggiunto – presente alla Camera e al Senato ad essere esclusa da qualsiasi ruolo di rappresentanza istituzionale. È una oggettiva discriminazione nei nostri confronti su cui vogliamo sentire cosa dicono gli altri partiti dell’opposizione». In assenza dell’indicazione di tutti i commissari, secondo l’Idv, i presidenti di Camera e Senato non potranno procedere alla formazione e alla convocazione della commissione di Vigilanza. A tenere aperta invece la via delle carte bollate è lo stesso Villari. Dal palcoscenico del Maurizio Costanzo show tuona: «Se verificherò che esistono le condizioni sono intenzionato a fare ricorso. Sto valutando con i miei legali dal punto di vista tecnico se posso rivalermi e in quale sede, il Tar o la Corte Costituzionale o eventualmente tutti e due. Ma la mia volontà è farlo». Elisabetta Stefanelli

Novantenne uccide la moglie (di 43) Superenalotto, nessun 6 né 5+1 con un tubo: beveva e lo spaventava ilLotto CAMPOBASSO – Si erano sposati 23 anni fa. Lei appena una ragazzina, lui un vedovo con più del doppio dell’età. Un matrimonio che nella piccola contrada di Codacchi, a Trivento (Campobasso), dove i due vivevano, destò all’epoca anche scalpore. Antonio Quici, 94 anni, e Maria Mattiacci, 43, appartenevano a due epoche diverse, li divideva mezzo secolo. Hanno vissuto insieme tutto questo tempo in una piccola casa, fatta di appena un paio di stanze, e tra quelle mura negli ultimi anni la vita era diventata un inferno per entrambi. Lei aveva qualche problema alle spalle, un’esistenza difficile e la consuetudine di ricorrere all’alcol, al vino. Lui era terrorizzato dalla sua aggressività, aggressività che si manifestava proprio quando lei beveva. L’ultimo litigio, quello di mercoledì sera, è sfociato in tragedia. Erano circa le ventidue quando la donna avrebbe urlato qualcosa contro il marito. Lui a quel punto ha reagito, ha afferrato

il soffietto del camino e con quel tubo di metallo ha colpito la moglie alla testa diverse volte. Una violenza inaudita, una forza per certi versi inspiegabile in una persona di 94 anni. Maria è morta in pochi minuti, lui, l’omicida, sotto choc per quanto fatto è rimasto a vegliare il corpo della donna per tutta la notte. Il delitto così è stato scoperto solo ieri mattina, intorno alle otto, quando il figlio di Quici, che vive a pochi metri di distanza, è andato a casa del padre e si è reso conto di quello che era accaduto. I primi soccorritori entrati nell’abitazione hanno trovato il corpo senza vita a terra nella cucina e poi macchie di sangue ovunque. Per ricostruire l’esatta dinamica i carabinieri hanno lavorato tutto il giorno. A metà mattinata nella casa del delitto è giunto il sostituto procuratore Fabio Papa che dopo un sopralluogo ha disposto l’autopsia della donna. Enzo Luongo

ROMA – Nessun 6, né 5+1 al concorso di ieri sera (n. 10) del Superenalotto. I vincitori con 5 punti sono 8, ciascuno incassa 73.488,26 euro. Il jackpot per il 6 per il prossimo concorso sale a 35.900.000,00. Ai 1.498 vincitori con punti 4 vanno 392,46 euro. Ai 67.646 vincitori con punti 3 vanno 17,38 euro. QUOTE SUPERSTAR: Nessun vincitore con 5. Ai 6 vincitori con 4 39.246,00 euro. Ai 283 vincitori con 3 1.738,00 euro. Ai 4.399 vincitori con 2 100,00 euro. Ai 29.211 vincitori con 1 10,00 euro. Ai 61.987 vincitori con 0 5,00 euro.

estrazione del 22 gennaio 2009

AZIONALE Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia

78 52 81 40 30 67 82 2 1 31 23

58 13 30 2 22 4 16 3 64 56 40

ilSuperEnalotto

43 78 58 68 65 76 81 45 42 64 71

6 34 2 24 89 79 45 63 4 74 75

82 44 74 33 47 28 38 83 87 88 50

Conc. 10

Montepremi 3.919.373,79 euro

1 - 2 - 40 - 52 - 67 - 82 numero jolly 23 punti 6 jackpot 34.525.658,94 punti 4 392,46 17,38 punti 5+1 - punti 3 punti 5 73.488,26 Num. Superstar 78


In Italia e nel Mondo

Venerdì 23 gennaio 2009

Gaza. Il ministro degli Esteri israeliano intende bloccare il traffico di armi di Hamas

Livni: «Se necessario attaccheremo i tunnel» Tel Aviv apre sul negoziato per Shalit Potrebbero arrivare inedite concessioni

IL CASO ENGLARO

Tzipi Livni

GERUSALEMME - Israele manterrà il diritto di attaccare ancora i tunnel sotterranei che collegano il territorio palestinese all'Egitto, i tunnel che Hamas utilizza per contrabbandare armi. All'indomani del completamento del ritiro delle forze militari dalla Striscia di Gaza - dopo tre settimane di bombardamenti, incursioni e scontri con le milizie di Hamas, una guerra che ha provocato 1330 morti e 5450 feriti solo tra i palestinesi - il ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Livni, fa la voce dura. Alla radio militare spiega che, "per quan-

to riguarda le gallerie, niente sarà più come prima, le cose devono essere chiare: Israele si riserva il diritto di agire militarmente contro i tunnel, punto e basta. Se occorre agire, eserciteremo il nostro diritto alla legittima difesa e ammonisce - non affideremo la nostra sorte nè agli egiziani, nè agli europei e nè agli americani". Parole nette, quelle del capo della diplomazia israeliana, in risposta al fatto che i miliziani di Hamas avrebbero introdotto armi nella Striscia attraverso i tunnel scavati sotto la fron-

tiera con l'Egitto anche durante l'offensiva militare israeliana. I segnali di distensione continuano dunque a mescolarsi alle "code" di guerra. Ieri mattina la marina israeliana ha aperto il fuoco contro pescherecci di Gaza che si erano spinti al largo: cinque i palestinesi feriti. Spunti negoziali si intravedono invece sulla sorte di Shalit - prigioniero di Hamas da due anni e mezzo -, riguardo alla quale fonti del governo israeliano hanno delineato la possibilità di concessioni inedite. Curly Amerin

Cina, latte alla melamina inflitte due condanne a morte La contraffazione ha ucciso sei neonati e ne ha fatti ammalare oltre trecentomila

I controlli effettuati in Italia

PECHINO – La Cina ha usato la mano pesante nello scandalo del latte contraffatto alla melamina. Due condanne a morte sono state inflitte ieri alle persone ritenute colpevoli della contraffazione, che ha causato la morte di almeno sei neonati e ne ha fatti ammalare 300.000. Agli altri imputati il tribunale di Shijiazhuang, nel nord della Cina, ha inflitto una valanga di anni di carcere, con condanne che vanno dai cinque anni di prigione all’ergastolo. Il carcere a vita è toccato tra gli altri a Tian Wenhua, 66 anni, una delle imprenditrici più note della Cina.

La storica clinica, di nomina comunale, contattata dal sindaco

Eluana, nuova offerta da Udine la “Quiete” pronta ad accoglierla TRIESTE – Torna ad affacciarsi l’ipotesi del Friuli Venezia Giulia come ultima 'tappa' del calvario di Eluana Englaro. Dopo il diniego della clinica 'Città di Udine' conseguente all’atto di indirizzo emanato dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi, oggi la clinica 'La Quiete' di Udine ha fatto sapere di essere disponibile a offrire l’ospitalità per la donna di origine friulana che da 17 anni è in stato vegetativo permanente. La presidente della struttura, Ines Domenicali, ha riferito infatti di essere stata interpellata dal sindaco di Udine, Furio Honsell, a sua volta contattato dalla famiglia Englaro. Il Consiglio di amministrazione deciderà dopo un approfondimento tecnico, la prossima settimana. La struttura – storica istituzione pubblica per il ricovero di anziani e lungodegenti – ha 450 ospiti ed è di nomina comunale. È un’Azienda di servizi alla persona (Asp) non legata al Servizio sanitario nazionale anche se ha una convenzione con l'Azienda socio-sanitaria territoriale per la copertura parziale dei costi delle prestazioni mediche agli ospiti. Per questo, a Eluana verrebbe offerto semplicemente un posto letto, mentre le operazioni di carattere medico verrebbero gestite sotto la diretta responsabilità della famiglia Englaro e dei curatori di Eluana. «Sono in corso incontri e confronti per approfondire gli aspetti logistici e procedurali – ha reso noto la Direzione – e in particolare è necessario verificare se l’accoglienza di Eluana risponde alle normative che regolano la nostra struttura e se siamo in grado di garantire la massima privacy». L’assessore alla Salute del

Friuli Venezia Giulia, Vladimir Kosic, che già aveva espresso il proprio dissenso all’interruzione dell’alimentazione a Eluana nelle strutture sanitarie, non ha voluto commentare la notizia, limitandosi a dire che la questione «non può essere risolta dagli assessori», ma ha annunciato verifiche tecniche sulla possibilità tecnica che nella casa di riposo udinese possa venire eseguito un trattamento di carattere sanitario come quello verso Eluana. La curatrice speciale, Franca Alessio, ha ammesso «contatti» ma nessuna risposta specifica da parte de «La Quiete», così come per altre strutture, in modo «assolutamente riservato». Resta, comunque, privilegiata, da quanto si è appreso, la strada che porta in Piemonte.

Intanto ieri mattina, davanti al Tar della Lombardia, si è tenuta la camera di consiglio relativa alla richiesta di annullamento del provvedimento con cui la Regione Lombardia, a settembre, aveva negato al personale delle strutture sanitarie di effettuare l’interruzione dell’alimentazione e idratazione artificiali che tengono in vita Eluana. I giudici hanno deciso di non procedere per la sospensiva, ma di andare a sentenza nel merito con «giudizio breve», con deposito della sentenza entro tre o quattro giorni, o forse anche prima. Apprezzamento per i due medici piemontesi che hanno dichiarato la propria disponibilità a eseguire la sentenza relativa a Eluana Englaro è espressa dai Radicali del Piemonte. «Nella ridda di dichiarazioni sul caso

La clinica “La Quiete” di Udine. Nella foto in basso, il presidente della giunta regionale del Piemonte, Mercedes Bresso

Englaro – affermano in una nota Giulio Manfredi e Nathalie Pisano – non vorremmo andasse sottovalutata l’intervista al dottor Claudio Zanon, oncologo presso l’ospedale Molinette di Torino, che premettendo di votare a de-

La Bresso a Poletto: «Qui non ci sono ayatollah» TORINO – Ancora una volta è una questione etica a portare la battagliera presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, al centro di un dibattito che accende l'Italia opponendo laici e cattolici. Ieri è tornata alla ribalta per la vicenda Englaro, aprendo una polemica a distanza con l’arcivescovo di Torino, cardinale Severino Poletto. «Non viviamo in una repubblica di ayatollah, nella quale il diritto religioso fa premio sul diritto civile», ha affermato la presidente del Piemonte ieri mattina in un intervento su Radio 24. Era la risposta alla presa di posizione

del cardinale, che di fronte alla disponibilità data da Bresso a ospitare in un ospedale del Piemonte Eluana Englaro, in coma da 17 anni, ha invitato i medici

cattolici all’obiezione di coscienza, come per l'aborto. «Non entro nel merito delle dichiarazioni del cardinale Poletto – ha spiegato Bresso – perchè sono valutazioni religiose. Ma dico che l’obiezione di coscienza, che nel nostro paese è consentita solo per l’interruzione di gravidanza, evidentemente sarebbe rispettata anche in un caso del genere. Nessuno può essere obbligato a fare qualcosa se ritiene di non poterlo fare». «Se fossi un medico e mi venisse chiesto di applicare il decreto del Tribunale – ha aggiunto – lo farei, ma con la morte nel cuore». Barbara Paloschi

Lenti a contatto, l’uso errato provoca danni AUMENTANO , soprattutto tra i giovani, il numero di infezioni all’occhio che spesso evolvono portando alla perdita della vista e alla necessità di sottoporsi a trapianto della cornea. La mancanza di igiene, l’uso improprio delle lenti, soprattutto quelle morbide, e lo scambio di lenti estetiche: queste le motivazioni riportate dagli esperti nell’ambito di un incontro organizzato dalla Società Italiana Trapianto di Cornea (Sitrac) che si è tenuto ieri a Roma. Secondo il Presidente della Società Emilio Balestrazzi, «ogni giorno un italiano perde la

vista a causa del cattivo o errato uso delle lenti a contatto». In crescita è soprattutto il numero di ragazzi che subiscono lacerazioni della cornea o l'insorgenza di infezioni dovute ad un uso improprio delle lenti a contatto.

stra esprime tutto il suo sostegno alla presa di posizione della presidente Mercedes Bresso e si dichiara disponibile ad accogliere Eluana Englaro. Altrettanto importante la disponibilità offerta dal dottor Claudio Macchi, direttore dell’Ospedale Maggiore di Novara». «Con le loro parole, Zanon e Macchi – spiegano – rompono il muro del silenzio degli operatori sanitari (con l’unica eccezione il ginecologo radicale Silvio Viale), permettendo ad altri di uscire allo scoperto e dando così forza alle centinaia di medici che in tutto il Piemonte sono pronti ad operare secondo scienza e coscienza». «La Governatrice Bresso dovrebbe tenere un comportamento più responsabile ma soprattutto non dimenticare il ruolo pubblico che ricopre»: lo afferma il deputato del Pdl Gabriella Carlucci, vicepresidente della Commissione bicamerale per l’Infanzia. «Non credo - dice la parlamentare – che la maggioranza dei cittadini piemontesi l’abbia eletta per propagandare la cultura della morte». Andrea Buoso (andrea.buoso@ansa.it).

Caroline rinuncia al seggio per lo zio Ted

Ghiaccio fatale: cede il vestito L'ELEGANZA del gesto in uno sport come il pattinaggio sul ghiaccio è un elemento fondamentale. La bellezza, lo sforzo atletico, l'intensità dell'interpretazione. Ma questa volta a Helsinki dove sono in corso gli Europei si è anda-

to oltre. La russa Ekaterina Rubleva e il partner Inva Shefer hanno dato spettacolo nello spettacolo. Nel corso della loro esibizione ha ceduto l'abitino della Ekaterina che ha gareggiato con uns eno scoperto.

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A SORPRESA e tra l’imbarazzo generale Caroline rinuncia al seggio senatoriale liberato da Hillary Clinton, il nuovo segretario di Stato Usa, avviando un inesorabile tramonto per la più mitica delle dinastie politiche americane, quella dei Kennedy. L’ultimo rappresentante di spicco della dinastia è l’anziano senatore Ted, 76 anni, colpito da un devastante cancro al cervello e vittima di un malore non più tardi di due giorni fa alla colazione dedicata, sotto la cupola del Campidoglio, all’insediamento del presidente degli Stati

Uniti Barack Obama. Secondo alcune fonti, la rinuncia di Caroline, un avvocato madre di famiglia con tre figli che non ha mai lavorato, è da legare alla malattia (e in particolare al recente malore) di Ted Kennedy.


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Venerdì 23 gennaio 2009

Il fatto del giorno: Obama, primi passi per la pace La Stampa

La prima telefonata è diretta ad Abu Mazen

Questione Guantanamo la priorità di chiudere

Come Abramo Lincoln un modello di sobrietà

dal servizio di Alberto Stabile

dall’editoriale di Paolo Valentino

dal commento di Vittorio Emanuele Parsi

Se l’ordine delle precedenze ha la sua importanza, allora non è senza significato che Barack Obama, nel prendere contatto con i leader mediorientali abbia telefonato per primo al presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen) e quindi al premier Olmert, al re di Gordania, Abdallah II e al rais del Cairo, Hosni Mubarak. A tutti riaffermando l’impegno a lavorare insieme e di buona lena per arrivare alla pace, un traguardo che i suoi predecessori, per un motivo, o per l’altro, si sono lasciati sfuggire di mano. Naturalmente, l’ordine delle telefonate passa in secondo piano rispetto al fatto che il neo presidente [...] abbia voluto immediatamente segnalare l’importanza primaria che assegna alla soluzione del conflitto mediorientale [...].

Ancora prima di sedersi nello Studio Ovale, Barack Obama ha preso di petto la questione urticante di Guantanamo, il carcere creato da George Bush per i presunti terroristi islamici. Mentre ancora Washington ne celebrava in cento balli l'insediamento, il nuovo presidente ha chiesto e ottenuto dai procuratori militari la sospensione fino al 20 maggio dei procedimenti legali contro i detenuti della prigione cubana e l'avvio di un riesame del sistema delle commissioni militari, instaurato dal predecessore. In teoria è il primo passo verso lo smantellamento di una struttura controversa e odiosa, il corollario immediato del «rifiuto della falsa scelta tra la nostra sicurezza e i nostri ideali», annunciato da Obama nel discorso inaugurale. [...]

Non è stato un discorso memorabile, neppure lontanamente paragonabile a quelli tenuti da Jfk (Kennedy) o Fdr (Roosevelt). Ma nessuna «parola» avrebbe retto il confronto con il semplice «fatto» che Barack Obama sia divenuto il 44° presidente degli Stati Uniti, il primo nero in oltre duecento anni di storia. In fondo, è stata un’ennesima manifestazione della sobrietà che contraddistingue l’uomo. Una sobrietà che dovrà tenere a bada, affinché, in tempi grami come gli attuali, non rischi essere percepita come rigidità. Il sorriso che ha regalato al mondo, mentre incespicava sulla formula del giuramento, fa ben sperare che non voglia seguire il suo modello, Abramo Lincoln, anche nel moralismo tristanzuolo da predicatore. [...]

La migliore di ieri

A carte coperte

La rottura col passato e la questione religiosa

Discorso insufficiente

dall’intervento di Carlo Piano

dal commento di Paolo Naso

dall’articolo di Giuseppe De Bellis

[...] Anch’io non riesco a emozionarmi ascoltando il discorso di Obama, anch’io l’ho già dimenticato e anche a me le fanfare provocano allergia. [...] Penso però che forse martedì a Washington è davvero scoccata «l’ora della responsabilità» e noi non lo abbiamo capito. Quando davvero succede qualcosa viene sempre a galla quella domanda: è tutto qui? Magari non era quello il momento giusto, tra una canzone di Aretha Franklin afona per il freddo e il giuramento sulla Bibbia di Lincoln [...]. Secondo me non ha voluto scoprire le carte, perché non era il caso di farlo davanti a due milioni di persone e alle tv di tutto il mondo. [...]

Il tempo della retorica [...] è finito e per Barack Obama è iniziato quello del governo e quindi anche di decisioni complesse e difficili. Eppure negli occhi e nel cuore dei milioni di americani - e non solo che nei giorni scorsi hanno seguito le cerimonie di avvio del mandato presidenziale, il 20 gennaio segna davvero un nuovo inizio, una frattura netta con gli otto anni dell’amministrazione Bush, del suo cinico "conservatorismo compassionevole" e del protagonismo teocon. In termini ancora più marcati rispetto alla presidenza Reagan, infatti, gli ultimi due mandati della casa bianca hanno visto il protagonismo

culturale e politico di una destra religiosa che ha preteso di monopolizzare le dinamiche religiose interne alla società statunitense e di iscrivere forzatamente Dio nelle liste del partito repubblicano. In un certo senso Bush e il suo staff passeranno alla storia proprio per questo: essere riusciti a distrarre l’elettorato dalle grandi urgenze politiche del 2000 e del 2004, ed aver "eticizzato" le campagne elettorali riducendole a una grande opzione morale tra "bene" da una parte e "male" dall’altra. In questa prospettiva i grandi temi politici dell’economia, della pace, della guerra e delle scelte ambientali, così cari ad Al Gore e a John Kerry, passavano in secondo piano. [...]

Giannelli sul Corriere

[...] È stato il meno obamiano dei discorsi di Obama. Il giuramento, la storia, la crisi globale: c’era un pacchetto di attese, c’erano due milioni di persone a Washington e ogni singolo buco di questo mondo collegato in diretta. Eccolo Barack: due mesi a lavorare su quel discorso con il suo speechwriter, pronto a salire le scale della vita, a dare un messaggio forte, chiaro, suggestivo. Non è che sia stato deludente, solo che è stato poco. I riferimenti alla tradizione, all’America del passato, ai valori, alla forza: c’era tutto, mancava solo Obama. Quello che s’è costruito leader con le parole e con la voce [...].

Presidenza in Technicolor Dal tailleur all’abito disneyano: le scelte di Michelle dall’articolo di Vittorio Zucconi

dal servizio di Maria Laura Rodotà

Sono stati necessari duecento vent’anni, 650 mila morti in un massacro fratricida e varie guerre mondiali, ma un altro muro è caduto: nella casa più esclusiva del pianeta ha fatto irruzione il mondo intero, al seguito di un Orfeo nero. Con Barack Hussein Obama, con la sua storia familiare [...] alla Casa Bianca è entrato il dna dell’umanità intera. Europeo con i cromosomi della mamma, africano con quello del padre e della moglie Michelle, asiatico con quello del patrigno e della sorella, fra parenti sparsi nei campi di mais del Kansas e tra gli ananas delle Hawaii, in Indonesia e in quel Kenya dove vivono sette dei suoi fratelli e sorelle. Per decenni si è lamentato che i 43 capi di Stato e governo [...] non somigliassero all’America, tutti maschi, tutti meno uno - bianchi protestanti, ma con l’avvento del 44esimo la storia ha saltato un passaggio. Ora la Casa Bianca somiglia al mondo. Una presidenza in Technicolor. [...]

Ma perché una poveretta deve fare una vita da mediano (seppur di successo) per 45 anni, deve studiare-lavorare-affrontare il residuo razzismo americano, fare sacrifici, aiutare un marito ad arrivare alla Casa Bianca, perché deve fare tutto questo per diventare, nelle discussioni di mezzo pianeta, la tizia che ha sbagliato vestito? Va bene; Michelle Obama di vestiti ne ha sbagliati due, quello del giuramento e quello dei balli. Va benissimo, la vita di Michelle Obama; in giro ci sono donne con afflizioni più serie. Però un po’ dispiace, per lei. Invece di criticarla vale la pena di ammettere/ ammet-

tersi che non è un gran traguardo fare la first lady, di questi tempi. E c’è poco da dire e da tentare di riconfigurare il ruolo; spiegando che Michelle O. sarà un modello per le ragazze, che si occuperà molto delle mamme lavoratrici, che eccetera. Michelle è già un modello: è molto nera e molto grande ed è la prima dama del paese. La percezione di sé stesse di tante afroamericane e ispaniche, si prevede, cambierà. Per il resto, ahimè, tutto quello che ci si aspettava in queste giornate era che portasse con grazia svariati vestiti. Lei è andata benissimo all’inizio, è rimasta la Michelle preelettorale; alternando cappotto di cammello da distinta

La fotografia

Messaggio ai militari dall’articolo di Martino Mazzonis

La richiesta ai tribunali militari, recita: «Nell’interesse della giustizia e su richiesta del presidente degli Stati Uniti e del segretario alla Difesa, Robert Gates, il governo chiede, rispettosamente, che le commissioni militari autorizzino un aggiornamento delle procedure nei casi menzionati fino al 20 maggio». La mozione presentata ieri a due giudici che i processi hanno già avviato: il primo, Stephen Henley, ha in carico il processo contro cinque uomini accusati di avere organizzato l’attacco dell’11 settembre. Il secondo, Patrick Parrish, si occupa del caso di Omar Khadr, un canadese arrestato 15 anni fa in Afghanistan per l’omicidio di un militare americano. La prima conseguenza della richiesta è la sospensione del procedimento contro Omar Khadr. [...]

Obama e Michelle ricevono alla Casa Bianca (Ansa)

professionista e jeans e cardigan avvitato da ragazza quarantenne. Ma è crollata all’ora X, arrivando in Campidoglio in un tailleurone luccicante. Ed è affondata la sera in cui era la bella del ballo, di dieci balli, scegliendo un terrificante abito disneyano con tulle-ruches-balze; che raddoppiavano il volume (della first lady) e le davano un’aria da meringa. A dir poco, un errore. Sui cui i comici si sono buttati subito. E’ difficile fare satira su una coppia nera e fiera; però i vestiti delle femmine non sono argomento politicamente scorretto e spesso fanno ridere. Così le hanno dato del pacco regalo, hanno detto che in Campidoglio portava «tappezzeria inaugurale» e così via. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo

C’è chi sostiene di essere stato deluso dal discorso di insediamento di Obama, rispetto per esempio a quelli –presi a esempio come memorabili – di Kennedy o Roosevelt. È proprio alla forza e alla prorompenza oratoria dimostrata in campagna elettorale, del resto, che molti attribuiscono il successo del nuovo presidente degli Stati Uniti. Presidente il cui discorso inaugurale è stato giudicato sommesso e tristanzuolo. Sarà vero: giudicando però la cosa da un altro punto di vista ci si può rammentare che in politica c’è un tempo per i fatti e uno per le parole. E il fatto che il primo discorso di Obama sia stato sbrigativo ci potrebbe far credere che per lui è arrivato il momento dei fatti. Almeno è l’auspicio: c’è chi impronta alle parole tutta la sua vita politica e fa una perpetua campagna di chiacchiere. Meglio Obama, per ora.


Venerdì 23 gennaio 2009

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Per il Federalismo fiscale non bastano 100 miliardi Ultimatum di Bossi a Tremonti: “Voglio i conti fatti”

“Stalinista”, “Piduista” ed è rissa fra massoni

dal “retroscena” di Francesco Verderami

dall’articolo di Aldo Cazzullo

«Fino a marzo. Tremonti ha chiesto tempo fino a marzo, e noi gli daremo tempo fino a marzo». E Bossi, mentre parlava attorniato dai deputati leghisti, continuava a scrivere una ruvida lettera che di lì a poco avrebbe inviato al ministro dell’Economia. Una settimana fa le tensioni tra il senatur e l’«amico Giulio» erano arrivate all’apice: l’emendamento che consentiva a Roma di sforare i limiti di spesa regolati dal patto di stabilità per i comuni, aveva scatenato la polemica dei sindaci nordisti del Carroccio. Quel giorno, dinnanzi alla rivolta dei suoi parlamentari, Bossi aveva convocato il gruppo della Camera e aveva esortato Tremonti a partecipare alla riunione per spiegare la questione. Ma il titolare di via XX settembre aveva declinato l’invito, facendo per di più sapere che il patto di stabilità non andava toccato, altrimenti non solo sarebbero saltati i conti ma prima ancora si sarebbe dimesso lui.

Bossi (a destra) con Tremonti

Chissà se la mossa del leader leghista, quella lettera, sia stata dettata da un sincero moto di stizza o se invece sia stato un colpo di teatro inscenato per placare gli animi dei suoi e convincerli a votare la fiducia al decreto anti-crisi. È certo che Bossi ha parlato di «marzo» come di una sorta di tempo limite: «Tremonti dice che deve fare i conti, che sta cercando di risparmiare i soldi per il federalismo fiscale. Staremo a vedere». Quella

sorta di time-out serve al ministro dell’Economia, in attesa di nuovi appuntamenti europei, e soprattutto della trimestrale di cassa: perché c’è più di un timore sul crollo degli introiti derivanti dall’Iva, «e noi—ripete ogni volta Tremonti — dobbiamo stare attenti alle agenzie di rating: se declassassero il nostro debito sarebbe un disastro», vista la concorrenza dei titoli di Stato tedeschi e francesi. A marzo forse la situazione sarà più

dal commento di Maria Giovanna Maglie

Il «Bella Ciao» anche stavolta non ce lo toglie nessuno. Il martire della Resistenza non si piega, e lo enuncia in una lettera di sfida e di minaccia al consiglio di amministrazione della Rai. Non fosse che Michele Santoro ha francamente stufato, tutti invecchiamo ma lui un po’ peggio degli altri, ci sarebbe da ridere. Il nostro grida naturalmente al linciaggio, allo stupro della libertà d’espressione, alla fine della professione di giornalista, e accusa il resto del mondo che non la pensa come lui di orribili menzogne, inaccettabili interferenze, e accuse

Come previsto Santoro adesso fa pure il martire infondate, come se il problema fosse non nelle sue trasmissioni, faziose quando va bene, criminali quando ci prende gusto, ma nelle reazioni di coloro che ne denunciano il contenuto. Peggio, c’è nell’argomentare, si fa per dire, della lettera tutta l’arroganza e tutta la presunzione di chi si sente investito del ruolo di conducator per scelta divina. Molto più modesta-

mente la scelta in realtà l’ha fatta un giudice del lavoro, e mentre lui lasciava volentieri il Parlamento europeo che riteneva senza vergognarsene un parcheggio a ore, e correva, parole sue, a riprendersi il suo microfono, la Rai si guardò bene dall’interporre un appello, dal mettere in atto una qualche resistenza a quel ritorno. No, a resistere c’è già lui con i suoi prodi, che questa

chiara, sebbene nessuno ne abbia certezza. Quando Tremonti dice che «si naviga a vista», è perché finora ogni previsione è saltata: l’anno scorso, a governo appena insediato, si riteneva che l’impatto della crisi in Italia sarebbe avvenuto in settembre, poi si spostò tutto a dicembre, e ora al primo semestre del 2009. A marzo forse il ministero dell’Economia fornirà alla Lega ciò che chiede da tempo, e cioè una proiezione dei costi del federalismo fiscale, che ancora non c’è. «Eppure qualche dato ci dev’essere», andava ieri a memoria il sottosegretario Crosetto: «Se non ricordo male, durante il passato governo Berlusconi venne fatto uno studio. Il costo della riforma calcolato allora era superiore ai cento miliardi». Un’enormità di questi tempi. Perciò Tremonti invita gli alleati a un sano realismo. L’ha fatto capire ieri in Aula al Senato, svelando una verità che tutti già conoscevano: «Nell’attuazione del federalismo fiscale terremo in considerazione il vincolo esterno [...]»

volta, assieme ai soliti noti di sempre, hanno compreso e valorizzato al meglio niente meno che Marco Travaglio e Vauro, due tipini fini specialisti in calunnia e distruzione di reputazione altrui con vari tipi di machete. Scrive Santoro che lui fa ascolto come nessun’altra trasmissione giornalistica di prima serata e che gli introiti pubblicitari sono così alti da emanciparlo dal costo del canone. Può sembrare delirio, e forse lo è, ma il nostro enuncia così la sua profonda convinzione di avere il diritto di fare come gli pare, libera Repubblica delle banane di don Michele, autofinanziata, e fanculo le regole della televisione pubblica. [...]

Gustavo Raffi da Ravenna è furibondo: «Calunnie! E un Gran Maestro come me alle calunnie non risponde! Questo solo posso dire: sono rigurgiti del passato. Relitti piduisti. Nostalgici che non mi hanno perdonato la battaglia contro Licio Gelli e la posizione durissima che ho assunto contro la loggia P2...». Tutto si può dire del Grande Oriente d’Italia, tranne che sia un monolito dove qualsiasi voce critica è sopita. Anzi, su Internet il Gran Maestro Gustavo Raffi viene definito in questi giorni «golpista», «pataccaro», «azzeccagarbugli», «uso a metodi staliniani», «attaccato in modo passionale alla poltrona». E ancora: «O Papa Raffi si toglie dai piedi o me ne vado io», «quest’uomo non ci rappresenta più», «necessita una ghigliottina iniziatica», «se lo rieleggono io entro in sonno» e pure un definitivo: «Aridatece Er Puzzone Di Bernardo», che sarebbe un altro ex Gran Maestro successore di Armando Corona— il grande vecchio della massoneria italiana ora in volontario esilio nella sua Cagliari — e poi rapidamente sfiduciato dopo un’altra delle ricorrenti battaglie interne. Quella in corso è particolarmente cruenta. Perché amplificata dalla rete. Da siti come www.grandeorientelibero. com, dove si lanciano accuse riprese ieri sulla prima pagina di Italia Oggi, in un articolo firmato dal direttore Franco Bechis. A marzo si sceglie il nuovo capo del Grande Oriente. Secondo i suoi avversari, Raffi — che ha già fatto due mandati — sarebbe stato ineleggibile; se non fosse per una capziosa omissione. La norma per cui «il Gran Maestro dura in carica cinque anni ed è rieleggibile per

La Stampa

un solo mandato di pari durata » è divenuta «il Gran Maestro è rieleggibile per un mandato di pari durata»; sparito il «solo», ecco spuntare il terzo mandato per Raffi. Che dal suo studio legale di Rimini risponde indignato: «E che cosa cambia? Quel "solo" non modifica nulla. Io sono stato eletto la prima volta nel ’99 con un sistema, e sono stato rieletto nel 2004 con un sistema radicalmente diverso, più democratico. Prima, se nessun candidato raggiungeva la maggioranza assoluta, la decisione veniva presa dalla Gran Loggia. Io ho cambiato tutto: un maestro, un voto. C’è un precedente: anche Armando Corona ebbe prima un mandato di tre anni, e alla scadenza si cambiarono le norme e venne rieletto per un altro quinquennio. Per me l’ultimo mandato sarà il prossimo. Non avrei voluto neanche ricandidarmi, ma sono stato costretto a farlo». Costretto? «Di fronte al ritorno di un passato vergognoso, è essenziale per la massoneria e per il Paese che al vertice del Grande Oriente ci sia un sincero democratico...». Le accuse contro Raffi però non si fermano qui. Si parla di privilegi, carte di credito oro, cuoca personale, arredi lussuosi, e soprattutto stipendio raddoppiato. «Altre falsità — replica lui, con la voce sempre più dolente —. Quando mi hanno eletto, l’indennità era di 185 milioni l’anno. Indennità, non stipendio: non dà diritto a prestazioni pensionistiche, praticament e è un contratto co.co.co... Fatto sta che la Gran Loggia, non la giunta, stabilì di adeguarla a 250 milioni l’anno. E lì è rimasta. Nessun raddoppio, anzi potere d’acquisto nettamente ridimensionato. E poi, che umiliazione, per uno come me, dover parlare di vil metallo [...]». La Stampa

Test del Dna su Galileo Bloccata nella casa del Grande Fratello per capire le sue scoperte la hostess di Alitalia ora rischia il posto

Jury e puri no al reality

dall’articolo di Giovanni Caprara

dal servizio di Alessandro Barbera

dal corsivo di Massimo Gramellini

Restare a Cinecittà o volare a Tokyo. Sognare le vette della notorietà o tenersi il posticino dell’odiata Cai. Vivere fino in fondo l’avventura del Grande Fratello o tornare sui Boeing 777 a distribuire pranzi ai passeggeri e farsi dire «ma lei è...?». Daniela Martani, alias «la pasionaria di Alitalia», si sta giocando alla roulette l’occasione della vita. «Cantare, a me piace cantare», disse ai giornali dopo aver gioito con un cappio al collo quando sembrava che Colaninno e soci fossero sul punto di andarsene. In quei giorni l’opinione pubblica biasimava, lei si faceva pizzicare dai fotografi di gossip con Massimo Giletti, Antonio Di Pietro le proponeva un posto da deputato europeo per l’Italia dei Valori. Un secolo fa. Oggi Daniela è una delle protagoniste del Gf9, che non è Sanremo, ma è pur sempre una vetrina. Il punto è che la 35enne romana è ancora una hostess di Alitalia. Di più: una hostess in servizio full time (e non più part time) della nuova Alitalia che, nonostante tutto, l’ha riassunta. Sulle carte del crew briefing center di Fiumicino Daniela è segnata in partenza sul volo Roma-Tokyo delle 14.50 di domani. Se non ci sarà, all’ufficio del personale saranno

L’olimpionico di ginnastica Jury Chechi ha respinto le offerte di alcuni «reality», preferendo ritirarsi nelle Marche a gestire un agriturismo. In tempi normali questa sarebbe stata una notizia normale, ai confini del «chissenefrega». Ma questi non sono tempi normali. Questi sono tempi in cui il Grande Fratello italiano ingaggia ex hostess, maggiordomi, non vedenti, tettone. E quello spagnolo una nana, perché per gli addetti al «casting» non conta la persona ma il carattere, inteso come il segno particolare, possibilmente caricaturale, che si porta appresso. A furia di alzare la dose, è scattata l’assuefazione e i fenomeni da baraccone sono diventati assolutamente banali. Adesso potrebbero anche ingaggiare una nana tettona non vedente, sposata con un maggiordomo trans che prima di cambiare sesso faceva la hostess (presto lo faranno, non disperate). Ma neppure una simile trovata avrebbe la forza innovativa di Chechi che rinuncia a un mucchietto di soldi e a venti copertine assicurate per scomparire in silenzio fra le colline di Ascoli Piceno a raccogliere olive. [...] In un mondo di esibizionisti [...] essere normali sta diventando qualcosa di eccezionale.

Quando Galileo Galilei muore nel 1642 a Firenze nella condizione di «condannato dalla Chiesa» porta con sé nella tomba un mistero che ora astronomi, genetisti e oftalmologi cercano di sciogliere con l’esame del Dna dei suoi resti. Il genio che aveva posto i fondamenti della scienza moderna e aveva rivoluzionato l’astronomia grazie alle prime osservazioni con il cannocchiale soffriva di un grave difetto alla vista. Negli ultimi anni di vita, quasi cieco, per leggere e scrivere lo aiutava il discepolo Vincenzo Viviani. Ma — si sono sempre chiesti gli scienziati — come è riuscito a vedere quelle macchie solari, i mari lunari o i satelliti gioviani che davano ragione a Copernico diventando poi materia d’accusa per il Sant’Uffizio? E i suoi problemi spiegano anche alcuni «errori» delle rilevazioni? «La risposta arriverà dall’analisi del Dna che affronteremo su alcuni campioni prelevati dalla tomba» risponde Paolo Galluzzi, direttore del Museo di storia della scienza di Firenze. L’operazione coinvolge l’Istituto di ottica fiorentino, l’Osservato-

rio di Arcetri e due oftalmologi di Cambridge (Gran Bretagna) tra cui Peter Watson, presidente dell’Accademia Oftalmologica Internazionale. Per i genetisti si sono fatti avanti specialisti inglesi, «ma ne abbiamo di esperti anche tra Pisa e Firenze», nota Galluzzi. Galileo Galilei riuscì ad essere sepolto dove adesso si trova nella Basilica di Santa Croce la sera del 12 marzo 1737. Finalmente, dopo 95 anni trovava degna sistemazione uno dei geni dell’umanità in seguito all’intervento della massoneria fiorentina e del granduca Gian Gastone condividendo un atto politico mirato a circoscrivere il potere della Chiesa e restituire pienezza allo Stato. Prima, le sue spoglie erano nascoste in una celletta del campanile perché la Chiesa di Roma imp ediva una collocazione capace di magnificare l’uomo che aveva giudicato per «veemente sospetto d’eresia». Ma quando si compie il trasferimento c’è una sorpresa che mette a disagio le autorità convenute, incapaci di dare un’identità al ritrovamento, come dimostra un documento notarile scoperto da Paolo Galluzzi. [...]

Daniela Martani

costretti a segnare «assenza ingiustificata». L’anticamera del licenziamento. «Per ora non ho alternative», disse alla «Stampa» il 28 dicembre. In quel «per ora» si capiva che stava già pensando ad altro. A malincuore, sei giorni prima - era il 22 - aveva firmato la lettera di assunzione. Di questi tempi, dire no a un posto fisso è un azzardo. Chiede però subito l’aspettativa senza stipendio. L’azienda gliela nega. Ai primi di gennaio, non appena sa di essere fra i prescelti del «Gf9», ci riprova: «Allora mettetemi in cassa integrazione». Nulla da fare. Ormai Daniela ha firmato, non può fare marcia indietro. E poi, con novemila fra cassintegrati e precari fuori dalla porta, l’ufficio del personale non vuole sfidare l’ira de-

gli esclusi. Così Daniela entra nella casa di Cinecittà con in tasca il tesserino Alitalia, e solo grazie ad un pugno di ferie arretrate. La sua scommessa per ora l’ha vinta: pochi minuti di zapping non lasciano spazio per dubbi amletici. Ha evitato il primo giro di nomination, è fra le leader del gruppo. Cammina scalza per la casa, bacia il cuoco Ferdi, poi flirta con Alberto l’ormeggiatore, litiga con gli inquilini che vorrebbero scialare il denaro che il Grande Fratello ha assegnato per il cibo. Daniela insegue il suo sogno, ma è probabile che nel frattempo le sfugga il posto fisso nell’azienda dove ha lavorato per 11 anni. Ad Alitalia l’assenza di domani potrebbe essere sufficiente per l’immediato licenziamento. [...]


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Primo piano

Venerdì 23 gennaio 2009

“Caso De Magistris” Il Comitato per la sicurezza della Repubblica sta vagliando l’esplosivo materiale

Genchi e i servizi segreti spiati Rutelli: «Bisogna tutelare la sicurezza della nostra intelligence» di STEFANIA PAPALEO CATANZARO - Parlamentari, magistrati, ufficiali delle forze armate e, addirittura, capi dei servizi segreti. Che l'archivio del superperito Gioacchino Genchi fosse esplosivo si sapeva. Una sorte di “grande fratello” costituto da 578mila record anagrafici, 1.402 tabulati utilizzati nell'ambito dei procedimenti “Why Not” e “Poseidone”, e da un milione di contatti telefonici. Seicento pagine di materiale scottante che da ieri si trovano in mani sicure, quelle del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, deputato a monitorare l'attività di intelligence italiana. Tanto che adesso all'organismo, presieduto da Francesco Rutelli, preme proprio verificare se è vero che esistano intercettazioni che riguardino i funzionari dei servizi di sicurezza, «perché è indispensabile - spiega Rutelli - verificare se ci sono state deviazioni, ma bisogna anche tutelare la sicurezza della nostra intelligence, perchè i nostri addetti non possono essere intercettati». La riunione che si è svolta ieri a San Macuto, dunque, è servita proprio a questo, a dare il via all'analisi delle migliaia di carte provenienti dalla Procura ordinaria e dalla Procura generale di Catanzaro, chiamate ora ad inviarne ulteriore prima del 30 gennaio, data in cui sono state già programmate le audizioni dei soggetti interessati. Ad affiancare Rutelli nel delicato lavoro ci sono altri nove componenti, tra deputati e senatori di maggioranza e opposizione, che, come lui, hanno

Il perito Gioacchino Genchi

già iniziato ad esaminare le prime informazioni e le modalità di analisi di alcuni atti processuali e documenti relativi alle due maxi-inchieste “Why not” e “Poseidone”, per poi procedere con l'approfondimento innanzitutto dei profili riguardanti le implicazioni sui Servizi di informazione e sicurezza, la cui possibile implicazione nella vicenda in questione sono state proprio alla base dell'iniziativa del Cosipar, indotto in tal senso anche da alcune interrogazioni parlamentari cui il Governo ha dato risposta nella seduta dell'8 gennaio. «Nella documentazione pervenuta - fa sapere al proposito il Copasir - si riferisce anche di attività riguardanti i dati telefonici di uomini poli-

tici del Governo, del Parlamento e delle istituzioni locali, nonchè di magistrati e di appartenenti alle forze dell'ordine. Il Comitato, che riferirà sulla questione ai Presidenti della Camera e del Senato, si è riservato di approfondire tali aspetti in relazione alle proprie competenze». Per dirla con i bene informati, insomma, siamo di fronte ad «una mole di lavoro che va oltre qualsiasi aspettativa», uno «scandalo che rischia di avere un effetto domino». In particolare, secondo le prime indiscrezioni sul contenuto del materiale in possesso del Cosipar, risulterebbe che l'ex pm Luigi de Magistris, sulla cui scrivania erano maturate le due dirompenti inchieste sui fondi comunitari e quelli sulla depurazione svaniti nel nulla, avrebbe chiesto a Genchi tabulati di traffico telefonico di alti funzionari dei servizi e avrebbe inoltre effettuato perquisizioni negli uffici di alcuni di loro. E non si tratterebbe solo di materiale relativo ad intercettazioni svolte su funzionari dei servizi, ma anche su parlamentari (intercettazioni indirette), magistrati e alti ranghi delle forze dell'ordine e militari. Insomma, alla fine il “caso Genchi” potrebbe scoppiare ancora più forte del “caso De Magistris”. «Un vergognoso caso con il quale sta emergendo uno dei più gravi scandali della storia repubblicana. Un fiume di vergogna rischia di sommergere interi settori dello Stato che hanno commesso abusi inauditi. Certi personaggi meriterebbero la corte marziale», ha dichiarato il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.

Il magistrato campano segue l’esempio di Apicella e lascia l’Anm

Il pm Nuzzi: «Mi sento oltraggiata» di TERESA ALOI CATANZARO - Lascia l'Associazione nazionale magistrati così come il suo “capo” Luigi Apicella sulle cui dimissioni interviene l’ex Guardasigilli Castelli. Trasferita dalla sede e dalle funzioni dalla sezione disciplinare del Csm, il sostituto procuratore di Salerno Gabriella Nuzzi (nella foto) in una lettera indirizzata al presidente del sindacato delle toghe, Luca Palamara, comunica la sua «irrevocabile decisione». “Insopportabilmente oltraggioso” definisce il plauso di Palamara «all'ingiustizia subita - scrive Nuzzi - per mano politica, da noi magistrati della Procura della Repubblica di Salerno. Oltraggioso - continua il pm Nuzzi - per la mia dignità di persona e di essere magistrato». «Sono stata - continua il pm - nel generale vile silenzio, pubblicamente ingiuriata; incolpata di ignoranza, negligenza, spregiudicatezza, assenza del senso delle istituzioni; infine allontanata dalla mia sede e privata delle funzioni inquirenti, così, in un battito di ciglia, sulla base del nulla giuridico e di un processo sommario». Per il pm campano che spiega di non conoscere il contenuto dei dati acquisiti da Gioacchino Genchi, ex consulente di De Magistris, l’unica “colpa”sarebbe quella di «avere doverosamente adottato ed eseguito atti giudiziari legittimi e necessari, tali ritenuti nelle sedi giurisdizionali competenti. Avere risposto ad istanze di verità e di giustizia. Avere accertato una sconcertante realtà che, però, doveva rimanere occultata». Nessun componente dell'Anm, aggiunge

Nuzzi, «ha sentito l'esigenza di capire e spiegare ciò che è davvero accaduto: più facile - continua il magistrato - far finta di credere alla menzogna: il conflitto, la guerra tra Procure, la isolata follia di “schegge impazzite”». Il sistema, che, secondo Palamara, ha dimostrato «di avere gli anticorpi», secondo il pm Nuzzi, «non è affatto in grado di saper funzionare: al contrario è malato affetto da un cancro incurabile e io non voglio farne parte». Dunque, la fuoriuscita dall’Anm «preferisco rappresentarmi da sola» perché «so di avere accanto - afferma il magistrato di Salerno - le coscienze forti e pure di chi ancora oggi, nonostante tutto, crede e combatte quotidianamente per l'affermazione della legalità». Intanto, in merito alle dimissioni di Luigi Apicella dall’Anm l'ex ministro della Giustizia Roberto Castelli spiega: «Per coerenza Apicella mi ringrazi. Il procuratore di Salerno con le sue dichiarazioni - dice Castelli - apre un'interessante finestra per capire esattamente, se ancora ce ne fosse bisogno, quali siano le dinamiche all'interno della magistratura. Essendo stato sospeso dalle funzioni e dallo stipendio dal Csm, ha deciso di dimettersi dall'Anm, a dimostrazione che sono proprio i magistrati i primi a ritenere che l'Anm guidi il Consiglio Superiore della Magistratura». Castelli ricorda che Apicella è stato «un feroce critico» della sua riforma dell'ordinamento giudiziario, «eppure oggi dichiara: troppo a lungo abbiamo consentito che la direzione di uffici giudiziari delicatissimi fosse affidata per decenni a magistrati spesso professionalmente squalificati, a volte addirittura collusi con i potentati localì».

DA CATANZARO

L’atto immediatamente esecutivo arriva in Procura

Notificato a Jannelli e Garbati il trasferimento del Csm CATANZARO - Puntuale, è stato notificato dove hanno sede gli uffici della Procura geoggi al procuratore generale di Catanzaro nerale sono rimasti interdetti ai giornalisti. Restano da stabilire le date Enzo Jannelli ed al sostituto degli interrogatori di coloro procuratore generale Alfredo che, indagati nell’indagine Garbati, il dispositivo del Why not, hanno chiesto di esprovvedimento con il quale il sere sentiti per dire la loro Consiglio superiore della masulle accuse che gli sono piogistratura ha disposto il loro vute addosso, lo scorso mese trasferimento di sede e fundi dicembre, dal voluminoso zioni nell'ambito della vicenprovvedimento di conclusioda dello scontro tra le Procure ne delle indagini, firmato dal di Catanzaro e Salerno sull'inpg Jannelli, e dagli altri machiesta Why not. gistrati che fanno parte del I due magistrati, secondo pool. Al momento, infatti, quanto si è appreso in amtutto appare congelato, alla bienti giudiziari, dovranno luce della decisione della sepresentarsi alla terza comzione disciplinare del Csm di missione del Csm, quella che Il pg Enzo Jannelli trasferire d'urgenza ad altra stabilisce i trasferimenti, per sede e ad altra funzione sia avere assegnata una nuova Jannelli che il coordinatore sede ed un nuovo incarico. del pool di “Why not”, Alfredo Anche oggi come del resto Garbati. Tuttavia a portare aveva fatto il giorno dopo il avanti l'inchiesta sono rimaprovvedimento del Csm, il sti gli altri tre magistrati del procuratore Jannelli, è rimapool, il sostituto procuratore sto nel suo ufficio per tutta la generale Domenico De Lomattinata, dove ha incontrato renzo, il sostituto procuratoalcuni magistrati della Prore di Catanzaro Salvatore cura generale tra i quali AlCurcio e la collega di Paola fredo Garbati e Domenico De Antonella Lauri, nonostante Lorenzo, il sostituto procurasui primi due penda la spada tore generale «assolto» dal di Damocle di una procedura Csm. L'altro magistrato del di trasferimento d'ufficio pool che ha condotto l'inchie- Il sostituto Alfredo Garbati pendente davanti alla I Comsta Why not, il sostituto procuratore della Repubblica Salvatore Curcio, missione del Csm che, entro la fine del mese, attualmente è fuori Catanzaro. E anche ieri sarà chiamata a decidere come ormai da giorni il palazzo di giustizia t. a.


Primo piano

Venerdì 23 gennaio 2009

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Il grande orecchio Investigatori a libro paga. Una gola profonda lancia sospetti su un ufficiale dell’Arma

Sospettati in sala intercettazioni «A Potenza lavoravano per noi Santo e il colonnello Rotondi» di FABIO AMENDOLARA POTENZA - La sala intercettazioni della procura di Potenza è al quarto piano del palazzo di giustizia. Per arrivarci bisogna superare l’ufficio del pm Henry John Woodcock e quello in cui tempo fa lavorava l’ex pm antimafia Felicia Genovese. C’è Santo? «Qui non ci sono operatori con quel nome», dicono. Santo, secondo un imprenditore che ha svelato ai magistrati di Milano gli affari che faceva con le intercettazioni, è un ufficiale dei carabinieri corrotto. La gola profonda si chiama Vittorio Bosone, è nato a Milano nel marzo del 1953. Il 7 aprile del 1978 ha creato la “Ies”. «Sistemi di sicurezza e telecomunicazioni», dice la ragione sociale. In realtà la Ies fa un lavoro diverso: affitta alle procure di tutta Italia microspie, satellitari, gps, tutte le diavolerie che servono a realizzare intercettazioni telefoniche e ambientali. E dispensava tangenti. Agli ufficiali dell’Arma. E agli investigatori della polizia giudiziaria. Quelli che lavorano al fianco dei pubblici ministeri. Ma la cosa che preoccupa i magistrati milanesi che si stanno occupando dell’inchiesta è che l’azienda di intercettazioni sembra facesse il doppio gioco. Lavorava sia per le guardie che per i ladri, sfilando di giorno le microspie montate di notte. Ecco come funzionava il mercato delle intercettazioni. Allarmi erano già stati lanciati dal Quotidiano che, qualche mese fa, ha pubblicato un dossier sul materiale conservato nel suo ufficio dal superconsulente della procura di Catanzaro Gioacchino Genchi. In questo caso Genchi non c’entra. In questo caso c’è una società privata che dispensava mazzette. E c’è qualcuno che parla. Qualcuno che racconta dall’interno il grande imbroglio. Ed è uno che queste cose le conosce perfettamente. Uno che ha lavorato per 20 anni in questo settore, uomo di fiducia della procura della Repubblica di Milano e di tanti altri uffici giudiziari. Il caso è scoppiato con le rivelazioni del Giornale diretto da Mario Giordano. Ma a Potenza non se ne accorge nessuno. In procura il lavoro continua senza scossoni. Gli addetti ai lavori non conoscono Santo e non hanno letto il servizio. E non sanno che si parla anche del colonnello Leonardo Rotondi, 56 anni, ex comandante provinciale dei carabinieri di Potenza, poi in Montenegro come direttore dell’Ufficio di collegamento Interforze, oggi «di stanza», come dicono a Latina. Sono sempre dichiarazioni della gola profonda. E come tali vanno prese. Ecco il racconto: «Ci sono pubblici ufficiali a libro paga, che ricavano somme da circa mille euro mensili in contanti a fronte della loro collaborazione illecita consistente nel procurare appalti alla Igs grazie alla lo-

Il verbale dell’ex comandante provinciale dell’Arma interrogato da Woodcock

Quando l’ufficiale s’informava per il monsignore POTENZA - Il colonnello Leonardo Rotondi due anni fa torna a Potenza, dopo aver comandato per qualche anno il comando provinciale dei carabinieri. E’ stato invitato in procura come persona informata sui fatti. Il pm è Henry John Woodcock. Vuole sapere se e in che termini Vincenzo Barbieri, un alto dirigente del ministero della Giustizia, gli ha parlato di un’indagine condotta dalla procura di Potenza nei confronti di monsignor Francesco Camaldo (ora ha risolto i suoi problemi giudiziari. Il caso è stato archiviato). Il colonnello Rotondi, in prima battuta replica affermativamente, ma spiega che la richiesta era volta ad appurare se nell’ambiente giornalistico potentino circolassero notizie relative al coinvolgimento giudiziario di Camaldo. (omissis) Woodcock - Il dottore Barbieri le ha mai parlato, diciamo, poi mi dirà lei se sì e in che termini, le ha mai parlato di una indagine che la Procura della Repubblica di Potenza, e specificamente il Sostituto che le sta parlando, cioè io… Rotondi - Sì. Woodcock - …stavo svolgendo in particolare, diciamo nei confronti, in senso lato, appunto, che comunque stava toccando tale Francesco Camaldo o Monsignor Camaldo. Rotondi - Come no, perbacco, era già stato indagato, gli articoli stampa già riportavano... Lui mi ha chiamato per… mi ha chiamato o l'ho chiamato, forse ci siamo sentiti o mi ha chiamato lui, non mi ricordo, per… la prima volta che… immediatamente forse dopo il… il lancio Ansa, il lancio Ansa che…mi sembra fosse dell'Ansa proprio, del Tempo o di qualche cosa, che riportava un pezzo raccolto da un cronista lucano, che trattava la questione Camaldo. Forse… devo dire, forse ancor prima, qualche giorno prima, mi aveva chiamato per dire se avevo sentito o se avevo possibilità ro posizione lavorativa». Nomi e ruoli. «Ottavio Martino De Carles, appuntato dei carabinieri e responsabile della sala intercettazioni della procura della Repubblica di Roma». L’appuntato, ricorda Bosone, fu anche «ospite della Igs con tutta la famiglia nel mese di agosto 2007 nell’al-

Il colonnello Rotondi

di sapere se i giornalisti potentini erano venuti a conoscenza di questa cosa perché… perché questo Camaldo, che era… peraltro mi sembra nato a Lagonegro, o qualcosa del genere… (omissis) Rotondi - Ma il senso era questo: se… se si poteva sapere o si poteva avere la possibilità, nell'ambito dei giornalisti, se la notizia era di dominio pubblico o meno. Woodcock - Ma quale notizia? Perché lei mi dice addirittura… Rotondi - Che era stato indagato, che era stato sentito, mi sembra, il dottor Franco… Woodcock - Quindi… Rotondi - Se era stato sentito con l'avvocato, da lei. E questa cosa era già in circuito… in circuito, la stampa ne era venuta a conoscenza e stavano cercando… stavano cercando conferme, forse addirittura… non mi ricordo. (omissis) Incalzato dal pubblico ministero, Rotendi ribadisce che il colloquio intrattenuto col Barbieri ha avuto ad oggetto le sole implicazioni mediatiche della vicenda riguardante Camaldo e nega di aver assunto qualsiasi tipo di iniziativa in proposito.

bergo “Pino a mare” di Santa Severa». E non basta: «tale Santo, maresciallo dei carabinieri responsabile della sala intercettazioni della procura di Potenza, il quale riceve oltre al compenso mensile, il dieci per cento sui lavori che riesce a procurare da parte di quella procura e di quella di Ba-

(omissis) Woodcock - Quindi, voglio dire, lei, diciamo, tanto per essere più diretto, esclude che il Barbieri le… Rotondi - Mi abbia commissionato… Woodcock - …le abbia mai chiesto di acquisire informazioni, direttamente o indirettamente, per esempio attraverso appunto qualche suo ex collaboratore, sul procedimento? Cioè su fatti che riguardano il procedimento. Rotondi - Io credo che del procedimento lui non mi abbia mai parlato. O meglio ancora, dell'esigenza di… Io ricordo perfettamente questa storia, della notizia stampa che poteva nuocere alla carriera… Woodcock - Cioè… voglio dire, per esempio, anche se glielo disse semplicemente e poi lei non… magari non lo ha fatto, le disse: “Senti, Leonardo, ci sta questo amico mio che sta in grandi difficoltà, cerca un po' di acquisire qualche notizia”. Rotondi - No, non credo. Woodcock - “Non credo”, però… Rotondi - No, no, no. Woodcock - E' un fatto piuttosto rilevante, che credo che lei si dovrebbe… Rotondi - Sono sicuro che lui mi ha pa… il taglio che lui aveva dato a questa richiesta era squisitamente scevra da interessi processuali, da interessi processuali, anche perché, insomma, voglio dire… Woodcock - Cioè non è che disse: “Cerca un po' di informarti se questo indagato…”. Rotondi - No, no, parlò della stampa… Woodcock - “Se stanno intercettando, se lo vogliono arrestare…”. Rotondi - E' possibile che mi fece…guardi, è possibile che, a mia richiesta, a mia richiesta, mi abbia fatto i nomi anche…cioè i nomi o mi abbia dato indicazioni su chi faceva le indagini, su mia richiesta, per sapere se erano i Carabinieri.

ri; Leonardo Rotondi, colonnello dei carabinieri comandante del Comando provinciale di Latina, il quale ha procurato alcuni appalti a Farino avvalendosi della sua posizione che gli consente contatti influenti presso la Procura di Latina e di Potenza, dove era stato comandante del

gruppo. Nel suo caso i versamenti vengono effettuati nelle mani della figlia Rotondi Anna Rosa, domiciliata a Civitavecchia». Il colonnello aveva già avuto qualche piccolo problema di questo genere. Il pm Woodcock sospettava che avesse cercato di aiutare un potente monsignore

sul quale erano in corso indagini. Lui, in un interrogatorio durato qualche ora, disse che le notizie che riferiva al prelato le aveva apprese dalla stampa. Woodcock mangiò la foglia. Ora dovrà spiegare ai pm milanesi i rapporti con la Igs. La procura sospetta che la società fosse il canale di comunicazione tra controllori e il controllati. Da un lato le procure, dall’altro gli indagati. «Laddove la Igs deve svolgere i suoi compiti esclusivamente per l’autorità giudiziaria, la medesima svolge invece anche attività privata su incarico delle persone che si trovano sotto indagini, così che, mentre una procura indaga su un soggetto per il quale dispone una intercettazione, la Igs successivamente compie bonifiche ambientali in forza e su incarico dello stesso soggetto indagato». L’esempio, si legge nel servizio pubblicato sul Giornale, è quello di «una certa signora S. di Civitavecchia», che «sotto intercettazioni ambientali e gps, su disposizione della procura di Civitavecchia, si è avvalsa della stessa Igs per far eseguire una bonifica ambientale». Capita anche a Potenza. Le fughe di notizie sono continue. Non c’è un’inchiesta della quale non siano stati “notiziati” gli indagati. Come l’imprenditore Vincenzo Basentini, indagato nell’inchiesta sulla Sanità. Come l’imprenditore Francesco Ferrara: conservava in cassaforte «la minuta» della trascrizione delle intercettazioni ambientali che la procura stava effettuando nella sua auto. Come il boss Marco Ugo Cassotta (ucciso in un agguato lo scorso anno) che - svela un dossier del Sisde - «aveva una talpa che gli svelava notizie relative alle attività della polizia giudiziaria». Come alcuni imprenditori indagati nell’inchiesta “Iena due”, quella sui rapporti tra mafia e politica, che venivano avvertiti da un «cancelliere» amico. I casi sono tanti. Segno che il sistema è inquinato. Ma non solo a Potenza. La Igs ha libero accesso alle procure del Paese. Accesso agli uffici tecnici e ai sistemi di ascolto. Con gli agganci giusti, la società mette le mani sugli strumenti utilizzati dai magistrati italiani per la lotta al crimine. Spiega ancora Bosone, infatti, che «con la collaborazione del personale corrotto e in servizio presso le sale intercettazione delle procure, si appropriano per un breve periodo di macchinari di proprietà di altre aziende che operano nel settore delle intercettazioni legali, e che in quel momento si trovano nei centri operativi, sottraggono le schede tecniche al fine di clonarle e usarle indebitamente col logo Igs, per poi restituire i macchinari alle procure medesime, grazie alla indispensabile complicità dei militari corrotti che lì operano». Quanto basta per aprire un’inchiesta. f.amendolara@luedi.it


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Primo piano

Venerdì 23 gennaio 2009

Primo piano

«Estrazioni e veleni»

Il sindaco di Marsico: «Si tratta della nostra salute, non perdiamo tempo»

La Val d’Agri sott’osservazione

L’allarme ambientalista non si ferma: illustrati i rischi dei fanghi di perforazione di ALESSANDRO GALELLA

Stipulato un accordo per il monitoraggio ambientale con l’istituto “Mario Negri” VILLA D'AGRI- Un protocollo d'intesa per l'avvio di un nuovo progetto di monitoraggio. Quattro i firmatari: l'Arpab, la Comunità Montana Alto Agri, come rappresentante dei 12 comuni, Asl2 e l'Istituto Mario Negri per dare il via al programma di monitoraggio ambientale e sanitario in tempi brevi. Fra qualche giorno l'avvio delle pratiche burocratiche affinché si proceda alla stipula del protocollo. Un progetto che, presentato ieri sera alla comunità Montana Alto Agri, ha raccolto i consensi delle istituzioni locali e delle associazioni ambientaliste da sempre parte attivi nella richiesta di un monitoraggio ambientale che dia risposte ai cittadini. Come ha spiegato il presidente della Comunità Montana Alto Agri, Antonio Maria Imperatrice: “Questo incontro vuole essere l'occasione per dare delucidazioni e promuovere un modello, con la supervisione dell'Istituto Mario Negri, che può essere attivo già nei prossimi mesi per monitorare nei vostri Comuni quella che è la qualità dell'aria”. Un interesse duplice quello che ha spinto l'Istituto Mario Negri ad accettare questa collaborazione, perché spiega il responsabile Tommaso Pagliani: “Questo caso della Val d'agri ci interessa doppiamente, sia per l'interesse che l'istituto ha avuto sul territorio dopo aver collaborato con Agrobios su progetti di biochimica analitica contenuti in alcune derrate alimentari, sia per l'imminente realizzazione del centro oli ad Ortona che sta suscitando numerose polemiche. E' per questo che si necessita avere risultati con una certa celerità”. Novità anche sul fronte Arpab che implementerà il monitoraggio mediante campionatori passivi come ha annunciato Bruno Bove: “Nei nostri rilevamenti disporremo anche di un altro mezzo, previsto dalla normativa, cioè l'utilizzo di modelli matematici. L'idea originale è quella di posizionare campionatori passivi che ci aiutano a capire altri dati, a partire dalle derrate alimentari. Da un primo progetto sull'acqua, punteremo ad un progetto che sia globale e che comprenda anche il monitoraggio sanitario”. Un 'idea valida che ha convinto

COME FUNZIONERA’ IL SISTEMA DI RILEVAMENTO VAL D'AGRI - Arriva nei comuni del comprensorio petrolifero uno studio multisciplinare: ambiente e epidemiologico sanitario, condotto dall'Arpab e l'istituto prestigioso di ricerche “Mario Negri”. Lo studio che si vuole avviare sul territorio si articola in due settori collegati tra loro: la parte ambientale e quella sanitaria. Lo studio ambientale condotto e coordinato dall'Arpab (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente) sarà prima di tutto effettuato, realizzando una previsione della ricaduta al suolo degli inquinanti dalle fonti di emissione: quindi attraverso dei software e delle misure reali, saranno delineate le aree di massima ricaduta al suolo delle sostanze emesse. Una volta individuate queste aree - in base ai venti queste emissioni vengono rilasciate nell'atmosfera e ricadono in determinate aree come studio ambientale saranno effettuati degli approfondimenti sull'aria, sul suolo e le matrici alimentari. Questo a cosa servirà? Servirà a determinare se le matrici ambientali sono contaminate e se sono contaminate le matrici alimentari, ciò servirà a capire se c'è inquinamento e se c'è rischio per la popolazione. Mangiare una verdura contaminata è una via d'esposizione all'inquinamento. Per la parte sanitaria, invece, avviata parallelamente, l'Istituto Mario Negri si occuperà di due

aspetti fondamentali: il primo è quello di fare una fotografia allo stato di salute dei Comuni della Comunità Montana Alto Agri, interessati dall'estrazione petrolifera. La fotografia permetterà di identificare degli eventuali problemi - se c'è ne sono - a carico della popolazione interessato dal centro Oli sia negative ma anche positive e ciò sarà fatto scegliendo le patologie maggiormente associate alle forme d'inquinamento eventuale che esiste nella zona. L'esposizione principale è attraverso l'aria, lo studio si occuperà, in primis, di malattie respiratorie e dopo anche di quelle più gravi. Ciò sarà fatto utilizzando i dati sanitari dell'Asl competente. Il secondo blocco di studio epidemiologico - sanitario riguarderà invece il biomonitoraggio: cioè lo studio di campioni di sangue, urine, capelli, unghie, saliva.. e altre varie matrici, alla ricerca di sostanze inquinanti persistenti che potrebbero essere entrati nell'organismo di ogni persona. Sostanze che potrebbero essere prodotte dall'insediamento. Il biomonitoraggio comprenderà anche dei test per capire se la popolazione interessata è esposta a danni genetici, danni che non è detto poi si tramutano in una patologia, però potrebbero essere ereditati. Si tratta di marcatori precogi dell'esposizioni a sostanze che possono creare dei danni genetici e quindi pericolosi.

EGIDIO DIGILIO

SERGIO LAPENNA

«Il governo verifichi i programmi Eni in Libia»

«PRETESTUSO IL MERITO A BUBBICO

POTENZA- "In attesa della prosecuzione dell'iter dell'emendamento che riguarda la riduzione del costo dei carburanti in Basilicata, è necessario che il Governo verifichi i programmi dell'Eni in Libia con i massicci investimenti annunciati dall'a.d. Scaroni, il quale non perde occasione, come ha fatto ieri in audizione al Senato, per ripetere che bisogna sfruttare meglio le risorse energetiche che il Paese possiede, con esplicito riferimento ai giacimenti lucani di petrolio e di gas". E' quanto sostiene il sen. Egidio Digilio (Pdl) riferendo che "sempre in audizione al Senato, il manager dell'Eni ha escluso che l'addizionale Ires, decisa dal trattato Italia-Libia, avra' effetto sui prezzi finali, nonostante il Senato faccia bene a proseguire per la strada intrapresa dell'indagine conoscitiva sui prezzi praticati in Italia dalle compagnie petrolifere che sono tra i più alti in Europa e sono ingiustificati. La strategia aziendale dell'Eni non è ancora chiara e non convince specie le comunità locali macrofornitrici di risorse energetiche come è appunto la Basilicata e proprio adesso che, intorno all'emendamento del Governo, si stanno realizzando le condizioni per un'azione sinergica parlamentari lucani-Governo-Regione, mettendo fine ad inutili divisioni, diventa urgente riconvocare l'Eni per aggiornare l'Accordo di Programma sul petrolio in modo che al tavolo del confronto istituzionale-economico l'a.d. Scaroni precisi cosa intende per migliore utilizzo dei giacimenti lucani e adegui l'aliquota delle royalties maturate che alla data del 31.12.2007, l'utima disponibile, ammontano a 466 milioni di euro di cui 393,5 miioni di euro accreditate.

POTENZA - Il consigliere regionale di Forza Italia verso il Pdl, Sergio Lapenna, “esprime soddisfazione per il provvedimento in materia di riduzione delle accise sulla benzina, sul gasolio e sul gas riveniente da petrolio liquefatto”. “Nel riconoscerne pienamente i meriti, ringrazio il governo Berlusconi - dice Lapenna ed in particolare i parlamentari lucani, in primis il senatore Guido Viceconte, perché si sta raggiungendo il risultato promesso dal Popolo della Libertà in campagna elettorale, vale a dire la riduzione del prezzo della benzina per i cittadini residenti in Basilicata e per le imprese operanti nel territorio della regione. Non bisogna fare strumentalizzazioni fuori luogo e precisare - afferma l'esponente di Fi-Pdl - che ieri il Senato, così come sottolineato da Viceconte e Latronico, ha stabilito di valutare la rimodulazione delle accise nei territori di estrazione e, dunque, anche in Basilicata. Questo significa che si è iniziato il percorso per dare alla regione un giusto beneficio dal momento che contribuisce in modo sostanziale all'intero approvvigionamento energetico nazionale. E ciò accade, superfluo quasi ricordarlo, quando al governo vi è il centro destra. Ed è proprio in virtù di una tale constatazione che appare quanto meno illogico e pretestuoso il tentativo operato dal Partito democratico - continua Lapenna - con a capo il senatore Filippo Bubbico, di volersi attribuire il merito di aver avviato l'iter per raggiungere il risultato voluto da tutti i lucani”. “La realtà, dunque - conclude Lapenna - sta tutta nell'operatività della politica di chi ritiene poco produttivo fermarsi ai proclami e alle buone intenzioni, il che deve far riflettere i cittadini lucani ormai stanchi delle promesse mai mantenute del centro sinistra ed indurli a valutare nei corretti termini quanto affermato dai parlamentari lucani del Pd, e considerare velleitaria ogni loro azione atta a screditare l'operato del Governo nazionale, ponendo in essere un patetico falso ideologico e politico senza attenuanti

LE REAZIONI ALLO SCONTO BENZINA

DALLA stampa si apprende che il Senato ha approvato un emendamento del Sen. BUBBICO ed altri finalizzato a consentire la riduzione delle accise sui carburanti utilizzati da cittadini e imprese lucane. Sempre da comunicati stampa si apprende che (dichiarazione di latronico e viceconte) il Senato avrebbe approvato, invece, solo “di valutare la modulazione delle accise nei territori di estrazione” e che viene istituito un fondo specifico finanziato aumentando le Royalty dal 7 al 10%. Che dire la stessa cosa secondo punti di vista differenti ma ognuno deve accreditare il proprio merito e,dunque, a Noi toccherà di valutare alla fine se la riduzione delle accise per i Lucani sia vera, verosimile o addirittura falsa. Quello che sorprende è però il fatto che discutendosi di federalismo fiscale non si sia ritenuto di fare la cosa più ovvia e sacrosanta e cioè sostenere l' attribuzione alle Regioni della competenza a fissare per legge o contrattualmente la percentuale di Royalty da riconoscere ai territori. In sostanza qui il problema è che è una legge Nazionale a fissare le Royalty e,dunque, le popolazioni sono espropriate della possibilità di negoziare. Si annota che rispetto a percentuali di Royalty intorno al 50% in ogni paese del Mondo da noi queste sono al 7%. Si annoti, ancora, che qui a stabilire quanto è l'estratto sono le stesse compagnie con le proprie comunicazioni al competente ufficio Ministeriale. Insomma siamo ancora molto lontani dall'aver prodotto un risultato significativo per i Lucani anche se parlarne e discuterne aiuta la gente a capire e induce i politici ad assumere iniziative. Mario Petrone Antonio Caivano Psdi

applicando tutte le prospettive scientifiche che servono. Sicuramente ci vuole un po' di tempo ma il problema va bene affrontato per evitare allarmismi ma d'altra parte dare sicurezza ai cit-

POTENZA-Il comitato no-oil di Potenza in collaborazione con WwfVola , il forum ambientalista Lipu e il comitato legalità e ambiente, ha tenuto una conferenza nella serata di ieri presso il centro Mediafor . L'evento ha avuto le caratteristiche di una vera e propria denuncia di grave allarme ambientalista, ma nello stesso tempo anche di illegalità. I relatori della conferenza sono stati Miko Somma per il comitato no-oil, il tenente Giuseppe Di Bello della polizia provinciale e Luigi Agresti per il Wwf. La discussione è stata preceduta da un filmato realizzato dalla professoressa universitaria, Margherita Dorsogna, che ha analizzato il trattamento del petrolio in ogni sua fase. Purtroppo nessuna buona notizia per il territorio lucano. Tra i punti salienti di questo documento video, l'inquinamento prodotto dai così detti fanghi di perforazione, altamente tossici e nocivi, da tutte le impurità di scarto del petrolio e infine le percentuali di idrogeno solforato, proprio quest'ultimo una delle maggiori cause di preoccupazione per le popolazioni. L'inquinamento appare insomma una delle poche certezze prodotte dalle attività produttive in Basilicata. L'eliminazione dell'idrogeno solforato, una sostanza considerata fortemente tossica per gli esseri umani, viene effettuata già durante la lavorazione del petrolio, ma secondo Margherita Dorsogna, il cinque per cento di quello complessivamente prodotto, viene rilasciato nell'aria. Il tenente della polizia provinciale Giuseppe Di Bello, appare quasi sconcertato mentre spiega che le estrazioni petrolifere, sono

l'unico ambito delle attività produttive che è esente dalla legge nazionale che regolamenta la sicurezza sul lavoro. Le Asl e i vigili del fuoco non hanno nessuna possibilità di controllo, ma tutta la responsabilità di controllo è affidata direttamente al Ministero per lo sviluppo economico, con sede a Roma e all'Unmig, Ufficio Nazionale Minerario Idrocarburi Geotermia, con sede a Napoli. Entrambi gli organi di competenza non hanno nessuna sede in tutta la nostra regione. Il problema della sicurezza sul lavoro è un problema strettamente collegato al rischio di inquinamento, gli oltre dieci incidenti che dal 1996 ad oggi hanno riversato oltre duecento mila litri di greggio nella terra della Basilicata, ne sono una dimostrazione diretta. I pozzi attualmente attivi sono 467, 198 in provincia di Potenza e 269 in quella di Matera, come se ogni comune della regione avesse tre pozzi di oro nero. L'intervento del tenente Di bello si chiude con una domanda che lascia quasi sgomenta la platea : “In dieci anni di attività del centro oli di Viagiano non sappiamo e non possiamo sapere quante volte sono state aggiornate le cappe che filtrano le emissioni ?” . A chiudere la conferenza è Luigi Agresti che condanna totalmente le scelte politiche. “In Val d'Agri i problemi che esistevano prima del petrolio, esistono ancora oggi, anzi si sono aggravati e a quelli si è aggiunto il grande inquinamento. Purtroppo il bilancio ecologico è negativo, quello della salute dei cittadini, con un grande aumento dei tumori, è negativo. Quello lavorativo lo è altrettanto e infine quello economico non fa registrare nessun miglioramento. Un bilancio che a distanza di dieci anni, peggiore non potrebbe essere”.

LA DENUNCIA DELL’ OLA

Vero verosimile o falso

gli amministratori presenti, perché come ha evidenziato il vicesindaco di Moliterno, Cavaliere: “Non dobbiamo preoccuparci del risultato ma che il controllo sia scientificamente valido,

tadini che abitano nella valle”. Del resto ha sottolineato Domenico Vita, sindaco di Marsico Nuovo: “C'è poca da dire, bisogna operare perché stiamo parlando della salute e del nostro territo-

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Il comitato No Oil con il Wwf e la Lipu

PETROLIO E AMBIENTE

di FRANCESCA GRESIA

Venerdì 23 gennaio 2009

rio. Teniamo un ruolo di guida e non possiamo più perdere tempo”. Consensi positivi anche dal WWF, nella persona di Vito Mazzilli, che ha espresso parere favorevole verso una strada

scientifica di misurazione e da Legambiente, rappresentato da Ennio di Lorenzo che si è offerto per un supporto alla realizzazione della campagna di sensibilizzazione.

Autorizzati altri cinque pozzi VILLA D’AGRI -La Giunta Regionale della Basilicata, con proprie recenti Deliberazioni del 29 e 30 dicembre 2008, ha autorizzato la messa in produzione di 5 nuovi pozzi petroliferi, di cui 4 ricadenti nel perimetro del parco nazionale in cui vige il "divieto di ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi, nonché di attività petrolifere nell'area parco" ai sensi dell'art. 3, lettera "n" del DPR 8 Dicembre 2007. La Giunta Regionale della Basilicata – ribadisce la OLA , Organizzazione Lucana Ambientalista, coordinamento apartitico di associazioni e comitati dei cittadini ha infatti autorizzato la messa in produzione di 4 nuovi pozzi ENI denominati "Agri 1OR-A", "Agri 1 OR-B", "Cerro Falcone 6 OR", e "Cerro Facone 9OR" nel territorio comunale di Marsiconuovo. La OLA ha chiesto in proposito alla Direzione Protezione della Natura del Ministero dell'Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare di intervenire

con urgenza sulla Regione affinché verifichi la correttezza formale delle procedure seguite dagli Uffici del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, sospendendo di conseguenza l'efficacia dell'autorizzazione regionale. La Regione Basilicata, secondo la OLA, avrebbe infatti aggirato i vincoli imposti dal Decreto istitutivo del parco attra-

verso il ricorso all'espediente dell'accordo sottoscritto del 2001 fra Ministero dello Sviluppo Economico e Regioni per la concessione di coltivazione di idrocarburi Val d'Agri (ex Volturino) in cui non risultano inclusi i nuovi pozzi petroliferi autorizzati. Inoltre la Regione non ha richiesto il parere obbligatorio del Ministero dell'Ambiente essen-

do le nuove “attività petrolifere incluse nell’area parco”. E' grave che la Regione aggiri le misure di salvaguardia del parco nazionale negando che all'interno del perimetro del parco nazionale vi siano pozzi petroliferi, nonostante l'Ufficio Tutela della Natura della stessa Regione Basilicata, in un proprio report, indichi in 11 i pozzi petroliferi situati nel parco a cui oggi vanno aggiunti i 4 nuovi pozzi autorizzati nel mese di dicembre dalla Giunta Regionale mentre si profilano ulteriori autorizzazioni nell'area protetta nell'ambito dei permessi di ricerca denominati "Satriano" (ENI Valle del Melandro), "Anzi "(ENI Val d'Agri-Val Camastra), "Pignola" (Shell - Val d'Agri), "La Cerasa" (Shell - Valli dell'Agri-Melandro), "Grotte del Salice" (Shell- Val d'Agri -SIC/ZPS Timpa San Lorenzo), "Monte Cavallo" (Shell - Val d'Agri Cilento Vallo di Diano/Salerno). OLA [Organizzazione Lucana Ambientalista]

E la Total sostituisce Levha DIFFICILE penetrare i meccanismi interni a una multinazionale come la Total, ma sembra che a Parigi, nella sede centrale dell'azienda, l'inchiesta condotta dal pm Henry John Woodcock stia creando non pochi grattacapi. Lionel Levha è l'ex amministratore delegato di Total Italia, finito in carcere lo scorso 16 dicembre, assieme al responsabile dell'ufficio di rappresentanza lucano, e a un suo stretto collaboratore. Durante l'udienza del 30 dicembre, davanti al Tribunale del riesame di Potenza, gli avvocati incaricati dalla Total hanno annunciato ai giudici e alla stampa la notizia ufficiale delle dimissioni di Levha. Ieri un comunicato si è spinto un po'oltre. Secondo la nota, che è stata diffusa in serata, Levha avrebbe chiesto di essere destinato ad altri incarichi, sempre in seno al gruppo francese, perciò il consiglio di amministrazione di Total Italia, dopo aver sentito la casa madre di Parigi, avrebbe provveduto all'elezione di un suo sostituto pro-tempore. Il nome del prescelto è quello di Fabrice Arnaud, in grande ascesa. Soltanto lo scorso ottobre infatti era succeduto a Jean Paul Juguet alla direzione del progetto denominato “Tempa rossa”, proprio quel Juguet dato ancora per irreperibile, e per cui pendono gli arresti domiciliari disposti nell'ordinanza del Tribunale del riesame. Nel curriculum di Arnaud ci sono varie esperienze in giro per il mondo, e una particolarmente significativa in Nigeria. Avrà “poteri e procure specifiche”, fino alla nomina di un nuovo direttore e amministratore delegato per il settore Esplorazione e produzione dell'azienda. Ovviamente il suo nome si fa avanti tra i candidati. Leo Amato


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30 Gennaio 2009

CORIGLIANO INTERVISTA AL CONSIGLIERE REGIONALE DEL PD FRANCO PACENZA

verso le elezioni di Donatella Guido

Da ragazzino non si perdeva un Consiglio comunale all’Ariella. A 14 anni ha fatto la sua prima campagna elettorale come leader dei movimenti studenteschi per i decreti delegati nella scuola, andando a Paludi a bordo del suo “CiaoCiao”. Tra i banchi uno dei suoi prof preferiti è stato Armando De Rosis, l’ultimo sindaco di Corigliano, che stima molto anche se «qualche errore lo ha fatto», riferendosi alla travagliata esistenza del suo esecutivo, «alla prima curva doveva dimettersi e tornare al voto», è l’analisi ferrea della strategia politica, «se lo avesse fatto avrebbe stravinto», in alternativa «avrebbe dovuto proporre un patto di legislatura». Il coriglianese, orgoglioso di esserlo, cinquantenne “fresco fresco” (gli anni li ha compiuti il 6 gennaio) Franco Pacenza, consigliere regionale del PD, è un uomo deciso, combattivo pasionario della politica (anche quella sindacale, visti i suoi esordi da giovane volontario presso la Camera del Lavoro-Cgil di Corigliano), fan dichiarato di Obama (è andato anche un paio di volte in America a fare campagna elettorale), navigato quanto basta, molto ma molto loquace. E di certo, non ama nascondersi dietro un dito. «La crisi a Corigliano c’è, eccome se

«Ci vorrebbe un sindaco un po’ sceriffo con la valigia in mano» c’è». Anche se adesso è tempo di ricostruzione, anzi di costruzione del Partito Democratico che rappresenta. Con due tappe importanti. La più vicina, quella del 25 gennaio, in cui si procederà all’elezione del segretario cittadino del PD. E poi le Amministrative, il 6 e il 7 gennaio, «che noi abbiamo intenzione di stravincere». Ovviamente. Quindi, un po’ di analisi politica «senza veli»? E sia… Prima delle Amministrative, avete la scadenza del 25 gennaio per l’elezione del segretario cittadino del PD che avrà il non facile compito di impostare le linee guida del partito a Corigliano. Viste le turbolenze a livello nazionale, riuscirete a organizzare un partito veramente unito, non sgretolato? Per il 25 gennaio siamo pronti, anche se ci siamo arrivati con un processo lento necessitato dal fatto che si sta costruendo un nuovo partito. A Corigliano c’è un lavorio in corso, non c’è una proposta individualistica ma

una sollecitazione che proviene dalla maggioranza del corpopartito perché si possa addivenire a una soluzione largamente condivisa. Ci potranno essere uno o più candidati, che passeranno attraverso le primarie. Cosa è importante per guidare il partito e poi per amministrare Corigliano, la novità o l’esperienza? E’ importante l’esperienza, è importante la novità. La politica ha il dovere di contestualizzare i processi. Corigliano è una città assai complicata sul piano del governo, va al voto in una condizione di assoluta drammaticità e di fortissime sofferenze, antiche e nuove. Il futuro segretario avrà il problema di irrobustire l’attività del PD, renderlo visibile e percepibile da parte della città. Deve costruire le alleanze politiche; il progetto programmatico. Bisogna fare un lavoro di allargamento che sia in grado di intercettare anche forme nuove di partecipazione alla politica, come associazioni, liste civiche. Noi abbiamo l’am-

bizione di vincere la partita elettorale a Corigliano e non c’è dubbio che questo presuppone un assetto dirigenziale e organizzativo del PD che tenga dentro esperienza e novità. E’ troppo impegnativa la fase per pensare a un “esperimento politico”. Risulta difficile inquadrare un progetto così ambizioso (un partito molto allargato e condiviso) in questa città, se si pensa all’ultima esperienza amministrativa del centrosinistra, in cui l’elettorato coriglianese ha dimostrato di credere nella persona (Armando De Rosis) e non nella forza della coalizione, De Rosis infatti ha governato senza la sua maggioranza. Perché i coriglianesi non hanno capito o non hanno voluto capire che un sindaco senza la propria maggioranza può far poco? Cosa si deve fare per avvicinare l’elettorato al progetto politico complessivo? C’è una sofferenza profonda della politica e in questa città siamo in un contesto ancora più

complicato del panorama cosentino e calabrese. Non voglio fare un “caso Corigliano”, ma non c’è dubbio che negli ultimi anni la mancanza di un processo di ordinaria amministrazione ha pesato e pesa, si è prodotto un ulteriore scollamento e disaffezione da parte dei cittadini verso la politica e le stesse istituzioni. Le elezioni del 2006 sono state una spia e forse in quel contesto si è riflettuto poco. La classe dirigente, a partire dal sottoscritto, non ha riflettuto fino in fondo su che cosa fosse avvenuto. Per la prima volta nella storia politica di Corigliano il sindaco eletto era privo di una maggioranza di governo. Ovviamente la “colpa” è da addebitare anche agli strumenti legislativi, il voto disgiunto in termini democratici è una contraddizione. Anche questo è il frutto di una crisi profonda della politica, in altri tempi l’elettore in cabina non poteva votare contestualmente democristiani e comunisti. Oggi quello stesso cittadino può votare un

sindaco di centrosinistra e una lista di centrodestra. Quello che è accaduto, quindi, è stata una spia sottovalutata e oggi c’è il rischio che quella spia diventi un lampione. Perché per le ragioni tra le più disparate, nella città ormai da troppo tempo stenta il dibattito politico, non c’è interlocuzione tra le diverse forze, ci sono troppi urlatori, c’è scarsa discussione del merito delle questioni. Una lezione per i cittadini? In parte. Credo che sia stata più una lezione per i partiti, per le forze politiche e organizzate. Perché l’altro dato importante, è che l’attività politica, organizzata, la partecipazione non può essere vissuta come un fatto estemporaneo o quasi a ridosso di una scadenza elettorale. C’è tutto un lavoro da compiere, ci vogliono tempi più lunghi. Ma le elezioni sono imminenti. Non c’è dubbio, ma Corigliano ha bisogno di costruire, rafforzare e irrobustire la sua classe dirigente, che parte dalla politica ma non si può esaurire solo nella politica. Deve avere una classe dirigente autorevole e soprattutto libera, non se ne può fare a meno. In questa città pezzi di imprenditoria locale sono scesi pesantemente nell’attività politica, non è proprio un’invasione di campo, ma sono situazioni che determinano inevitabili conflitti di interesse. E’ necessario, invece, che ogni pezzo di una società, e quella coriglianese è veramente larga e frammentata anche sul piano territoriale, svolga la propria funzione, altrimenti si crea un contesto offuscato, condizionato. Prendiamo a esempio lo stato urbanisticoterritoriale di Corigliano, è un punto drammatico. L’impianto urbanistico di Rossano è invidiabile al confronto? Certamente. E questo è il frutto di processi di debolezza della politica, che non ha avuto la

forza e la capacità di imporre e affermare regole sul resto degli interessi. La politica invece deve avere la capacità di regolare gli interessi, non di mortificarli e di espropriarli ci mancherebbe. Oltretutto adesso si rischia di pagare conseguenze economiche non marginali, perché un contesto senza un’anima urbana, in cui prevale il cemento, troppo cemento, di fatto sta provocando un depauperamento del valore immobiliare. Vuole dire che a Corigliano c’è una sorta di “partito dei costruttori”? No, perché non è tanto il problema del costruttore in quanto tale. C’è stata, insisto, una forte debolezza della politica e ci sono stati egoismi che hanno avuto anche da quel versante la vista corta. Gli interessi, anche se legittimi, vanno tutelati diversamente. Invece, in questi ultimi anni, la classe imprenditoriale locale ha approfittato della debolezza della classe politica, ma ha sottovalutato il dato che rischiava di farsi male da sola. Gli imprenditori non sono riusciti a essere anche loro attori di un sistema urbano moderno, non hanno avuto la lungimiranza di un progetto p i ù complessivo e integrato. Ognuno si è limitato a prendersi la piccola variante, la piccola lottizzazione, con un crescere assolutamente disordinato. Sono ovviamente consa-

pevole che in questo c’è stato un grande limite della politica, ma gli altri pezzi, gli altri attori sociali, non hanno svolto un ruolo di stimolo positivo. Una visione stridente questa implosione a livello urbanistico, se dall’altra parte della bilancia c’è una città che ha un rilievo importante da un punto di vista economico, per l’agrumicoltura d’eccellenza, per il porto, per il commercio, per il circuito bancario presente. E p p u r e siamo di fronte a una “non città”, u n “non

Il consiglere regionale Franco Pacenza

IL luogo” fatto di contrade, centro storico, scalo, marina, palline di una collana rotta, senza un filo che unisce tutto. Con forti e negative conseguenze nella sfera dei servizi essenziali. Forse è anche per questo che i cittadini perdono di vista il senso di appartenenza? Purtroppo è proprio così. Corigliano è una delle città in Calabria che cresce di più in termini di numero di abitanti, però è mancato un punto di governo strategico del territorio che chiaramente competeva alla politica. Per esempio, è enorme il numero delle osservazioni che sono state nel tempo fatte al PRG, e negli anni quelle osservazioni spesso sono state interpretate e quando le regole si interpretano ognuno lo fa a modo suo. Il dato incontestabile è che si è prodotto un risultato drammatico. La sofferenza è tale che mettere mano a una riorganizzazione urbana o a una cintura urbana è molto complicato. E’ molto complicato gestire i servizi, perché i nuclei abitativi sono dispersi in mille rivoli, quindi è tutto più costoso. Credo che il primo punto di un futuro governo deve essere il recupero urbano, a partire dal centro storico, un gioiello depauperato. Come si può fare? Cominciando a dare esempio dal palazzo. Cominciando a

Rossano (CS) - Via D’Annunzio, 14 - Tel. 0983.530534

essere più consenzienti verso i deboli e più intransigenti verso i poteri forti della città. Ritorna sui carboni ardenti… Sì, perché non metto sullo stesso piano chi apre una finestra nel centro storico usando magari l’alluminio, che indubbiamente è un abuso da combattere, e chi fa sparire una strada dalla sera alla mattina e su quella strada magari poi spunta un palazzo. Cosa manca a Corigliano che invece Rossano ha? Rossano ha avuto storicamente una borghesia illuminata, cosa che è mancata a Corigliano. Rossano negli anni ha goduto anche di una funzione territoriale e questo ha permesso di irrobustire la sua classe dirigente. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. A partire da un esempio basilare. La sesta città della Calabria non ha una “casa”. Come è tollerabile che si mantenga ancora il municipio coriglianese in quelle condizioni strutturali. E non c’è soltanto il problema della struttura fisica, bensì anche quello della struttura burocratica. Ci vuole una sana autocritica e guardarsi attorno. Per questo non basta solo un mandato al sindaco più bravo, nessun sindaco ce la farebbe da solo. Forse per i primi tempi ci vorrebbe uno sceriffo. Si parla tanto di progetti extraterritoriali, l’area urbana, piani strategici comuni, l’ospedale unico. Corigliano, nella sua condizione attuale, sul tavolo della discussione e delle decisioni che peso ha? Non c’è dubbio che questa condizione indebolisce il potere contrattuale della città. Se non si chiude in tempi rapidi questa parentesi la città rischia un corto circuito assai delicato. Quanto ai rapporti territoriali, anche l’attività commissariale ha avuto la capacità e l’intelligenza di tenere le lampadine accese. In questi mesi i fatti più salienti sono stati la definizione delle misure sui

MUNICIPALE 9

fondi comunitari, e l’area urbana ci sta, l’ospedale nuovo della Sibaritide allocato tra l’altro nel Comune di Corigliano. In questi giorni è stata sottoscritta la convenzione tra Regione e Comune per il contratto di quartiere di Schiavonea che significa oltre 17 miliardi di vecchie lire di investimenti. C’è quindi la possibilità di spingere più avanti l’attuale contesto, ma questo presuppone un’amministrazione autorevole, capace di stare poco a Corigliano e molto fuori. Le attività ordinarie devono procedere naturalmente, il sindaco e i futuri assessori devono avere la capacità di intercettare opportunità, per recuperare le occasioni perdute abbiamo bisogno di un sindaco con la valigia in mano, ovviamente non per scappare ma per intessere relazioni utili alla causa. Se lei fosse il nuovo sindaco di Corigliano, come imposterebbe il suo mandato? Premetto che non mi presenterei mai in questo momento perché ho l’obbligo di un mandato elettorale e per cultura politica non amo le interruzioni. Detto questo, cosa farei? Per prima cosa sposterei la sede comunale, magari nel castello. Poi recupererei i crediti, a partire dai costi di urbanizzazione, vantati dal Comune. Quindi chiamerei le migliori intelligenze della città indipendentemente dalle appartenenze, perché Corigliano non è morta, semplicemente, vista la situazione, molti in questi anni si sono fatti da parte. In cinque punti l’identikit del sindaco ideale per Corigliano. Energia totalmente nuova; professionalità radicata nella città; coerenza politica e valoriale (non un “ballerino” politicamente parlando); libero e disinteressato; una buona dose di conoscenza della mediazione politica e di fare governo Insomma, si può fare? Sì, occorre soltanto osare di più.


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Primo piano

Venerdì 23 gennaio 2009

Il federalismo fiscale Ora tocca alla Camera. La Lega: «Passaggio storico». E Berlusconi: «Le tasse caleranno»

Sì del Senato, il Pd si astiene L’ok con 156 voti a favore, 6 contrari e 108 astenuti, tra questi l’Idv di ELVIO SARROCCO ROMA - Il Senato ha dato il primo via libera al disegno di legge sul federalismo che ora passa alla Camera per il varo definitivo. A favore ha votato il Pdl e la Lega Nord, mentre il Pd e l'Italia dei valori si sono astenuti e l'Udc ha votato contro. TRA I “NO” ANCHE IL DEMOCRATICO BRUNO - I si' sono stati 156 e 108 gli astenuti, 6 i no: i tre senatori dell’Udc, i repubblicani del Pd Luciana Sbarbati e Adriano Musi e il senatore democratico calabrese Franco Bruno. Grande la soddisfazione del Pdl, soprattutto della Lega Nord che si e' battuta per il varo del federalismo. In aula al Senato era presente anche Silvio Berlusconi che ha escluso un aumento delle tasse con l'entrata in vigore della legge. «La pressione fiscale - ha affermato - non dovra' aumentare anzi diminuirà». Berlusconi si e' detto anche disposto «a trattare con il Pd su ogni testo presentato». Ma non ha risparmiato una critica, riferendosi all'intervento della capogruppo Anna Finocchiaro. Prendo atto, ha detto, che alle prossime elezioni il primo punto del programma del Pd sara' la reintroduzione dell'Ici per tutte le famiglie. LA LEGA ESULTA - Al momento del voto finale i leghisti hanno esultato e Umberto Bossi ha abbracciato Roberto Calderoli. È «un passaggio storico», ha detto Bossi, «alla fine la verita' viene a galla». Il leader della Lega ha riconosciuto il ruolo svolto dalla sinistra. È stato fatto un lavoro importante con la sinistra, ha affermato il leader della Lega, e senza di essa «eravamo ancora in commissione». Ha detto pero' di non comprendere il no di Casini che «vuole fare il difensore del sud ma la battaglia antifederalista e' persa in partenza». Le votazioni si sono svolte in un clima di «grande colla-

borazione», come ha riconosciuto il presidente del Senato Renato Schifani esprimendo il suo apprezzamento. Ci sono stati applausi bipartisan sia per Schifani che per il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, citato dalla capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro, per l'appello rivolto al Parlamento a varare una riforma condivisa. VELTRONI: «SIAMO UNA FORZA RESPONSABILE» - Tra Pdl e Pd non c'e' stato scontro. Walter Veltroni ha spiegato che l'astensione decisa dal suo partito e' una conferma della linea del confronto. Il Pd, ma anche l'Udc che ha votato contro , ora guardano alla Camera. Se le richieste dell'opposizio-

I ministri della Lega Bossi e Calderoli si abbracciano esultando

LA CURIOSITÀ

Bossi Jr fa il tifo per papà Umberto dalla tribuna di Palazzo Madama

ne saranno accolte sia il Pd che l'Udc potrebbero votare a favore. Il Pd astenendosi, ha affermato Veltroni, ha dimostrato di essere una «forza responsabile». Ma l’atteggiamento potra' cambiare, ha avvertito, se saranno modificate le norme su cui siamo insoddisfatti. E cioe' l'assenza di una copertura finanziaria ed il fatto che sia portato immediatamente all'approvazione il pacchetto di norme Violante oltre alla carta delle autonomie locali. Il «banco di prova» per un voto a favore anche dell'opposizione, saranno quindi questi tre punti. La decisione di astenersi era stata presa nell'assemblea del gruppo. Non tutti sono stati d'accordo: nove senatori hanno detto

Governo-Regioni, costruttivo il primo “round” sulla crisi di LOREDANA COLACE

ROMA - C’era anche Lorenzo Bossi (sulla destra), figlio del ministro per le Riforme Umberto Bossi, ieri nella tribuna di Palazzo Madama durante il voto sul federalismo fiscale a fare il tifo per il papà Senatur. Fu proprio lui, Umberto Bossi, all’epoca unico senatore della Lega Lombarda, che nel 1987 occupò uno scranno al Senato.

no all'astensione. Contrario si e' detto Marco Follini. Per un voto contrario erano anche Luigi Zanda e Nicola La Torre che non hanno pero' votato nella riunione. Hanno invece modificato la loro posizione gli esponenti dell'area di sinistra del Pd (Vincenzo Vita e Paolo Nerozzi). CASINI: «NO A QUESTO FEDERALISMO PASTICCIATO» - Deciso e' stato il no dell'Udc, mentre l'Italia dei Valori si e' astenuto. Non ci interessa votare un provvedimento che e' un manifesto della Lega, ha affermato Pier Ferdinando Casini. No quindi ad un federalismo «confuso e pasticciato». Anche Casini ha precisato che alla Camera potra' votare a favore se il ddl sara' modificato.

ROMA - Un primo passo compiuto nel confronto governo-regioni sulla crisi; ieri i governatori hanno ricevuto dall’esecutivo un documento con le proposte del governo, sette punti sintetizzati dal ministro Sacconi, che non contiene ancora cifre ma indica il percorso metodologico che dovrà essere seguito a ciascun livello per cercare di superare la crisi. Il documento è stato ritenuto «condivisibile» anche se servono i numeri ed anche il fattore tempo è ritenuto fondamentale. Le regioni hanno preso poi parte all’incontro a Palazzo Chigi con le parti sociali durante il quale è emersa la volontà generale di condividere gli sforzi per individuare una strategia che porti oltre il guado il nostro paese. I tempi però stringono – è stato il refrain dei governatori anche al tavolo con le parti sociali – se si vuole scongiurare il rischio di perdere i finanziamenti europei del fondo sociale per il quale entro dicembre 2009 si dovrà presentare la rendicontazione con le conseguenze che ne potrebbero derivare. Bisogna perciò accelerare e passare ai fatti. Per questo le regioni hanno chiesto al governo di chiudere entro sette giorni ottenendo dal ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, un formale assenso. In calendario c'è già un

nuovo appuntamento, sempre tra governo e regioni, previsto per giovedì prossimo nel quale si dovrà cominciare a parlare di cifre precisando «chi farà cosa». Entro i prossimi dieci giorni le regioni hanno quindi chiesto che il governo riconvochi il tavolo con le parti sociali. Il ministro Sacconi nel tavolo di Palazzo Chigi avrebbe parlato di «un grande patto di straordinaria collaborazione con le Regioni per rilanciare le politiche attive per l’occupazione» mentre Tremonti, secondo quanto ha riferito l’assessore lombardo, Romano Colozzi – avrebbe fatto intendere che tutte le richieste delle Regioni dovranno conciliarsi con la necessità di non aumentare il debito pubblico. «Bisogna intervenire nel più breve tempo possibile – ha detto Vasco Errani al tavolo di palazzo Chigi – perchè la crisi c'è» Errani ha ribadito che da ottobre le Regioni hanno presentato proposte al governo e attivate azioni concrete con interventi di sostegno al credito, alle piccole e medie imprese e ai lavoratori. Secondo Errani è perciò necessario che nel tavolo Governo-Regioni «si individuino chiaramente le risorse e le azioni sia delle regioni che del governo». Per le Regioni si devono «favorire le scelte su obiettivi e iniziative che non riducano base produttiva e l'occupazione».

LA SCHEDA ROMA - Dalla 'bicameralina' per il parere sui decreti attuativi, all’individuazione di un tetto per la pressione fiscale, dalle funzioni di Roma Capitale, che vede il suo consiglio trasformarsi in «assemblea capitolina», al processo per l’istituzione di 8 città metropolitane, con corrispondente possibile cancellazione delle province, per Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Napoli. Ma soprattutto l’arrivo di maggiore autonomia tributaria degli enti territoriali. Sono queste alcune delle molte novità previste nel ddl delega sul federalismo fiscale, che dopo il via libera del Senato approderà alla Camera. Ecco, in pillole, i punti chiave del federalismo fiscale voluto dalla Lega. DA SPESA STORICA A COSTO STANDARD - L'obiettivo della norma è quello di assicurare autonomia di entrata e spesa agli enti locali in modo da sostituire, gradualmente, per tutti i livelli di governo, il criterio della spesa storica con quello dei costi standard per i servizi fondamentali che devono costare ed essere erogati in modo uguale in tutto il Paese. Si passa così dal meccani-

Da Roma capitale al Fisco locale: ecco l’identikit della riforma federalista voluta dal Carroccio smo dei trasferimenti a quello delle compartecipazioni ai tributi erariali. COMPARTECIPAZIONI E TRIBUTI PROPRI - Le autonomie locali, per l’erogazione dei servizi, fanno ricorso al fondo perequativo, alla compartecipazione a tributi erariali e a tributi propri. Nel caso dei comuni è previsto un mix di compartecipazione a Iva e Irpef. Il ddl prevede in ogni caso una tendenziale limitazione delle compartecipazioni alle sole spese per garantire le funzioni essenziali. AUTONOMIA FISCALE E TETTO TASSE - L'obiettivo della riforma è quello di dare autonomia tributaria agli enti territoriali ma facendo attenzione a non aumentare la pressione fiscale. La norma prevede, quindi, che, attraverso i decreti attuativi, «sia garantita la determinazione periodica del limite massimo della pressione fiscale,

nonchè del suo riparto tra i vari livelli di governo». EVASIONE FISCALE -Il ddl prevede il «coinvolgimento dei diversi livelli istituzionali nell’attività di contrasto dell’evasione fiscale» e l'individuazione di adeguati meccanismi diretti a coinvolgere regioni ed enti locali nell’attività di recupero dell’evasione fiscale. ARRIVA ASSEMBLEA CAPITOLINA -Il consiglio comunale di Roma sarà chiamato «assemblea capitolina» e il suo status sarà regolato da una apposita legge dello Stato. OTTO CITTA' METROPOLITANE, SENZA PROVINCE - Viene delineato il processo per l’istituzione di 8 città metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Napoli. L'iter, che prevede anche un referendum consultivo della popolazione, potrebbe anche portare – è previsto esplicita-

mente - alla cancellazione delle corrispondenti province. PATTO DI CONVERGENZA - Il governo, previo confronto e valutazione congiunta in sede di Conferenza Unificata individua un percorso dinamico di convergenza ai costi e fabbisogni standard detto 'patto di convergenzà che è presentato insieme al Dpef alle Camere e che enti sono tenuti a rispettare. In caso di mancato raggiungimento lo Stato accerta le motivazioni degli scostamenti e stabilisce le azioni correttive da mettere in atto. Una sorta di 'patto di convergenzà è prevista anche per il settore delle infrastrutture con norme di salvaguardia specifiche per le isole. PREMI E SANZIONI - Il testo prevede sanzioni fino al commissariamento per comuni, province e regioni inadempienti, e un «sistema premiante» nei confronti di chi a fronte di un alto livello dei servizi

sia in grado di garantire una pressione fiscale inferiore alla media degli enti del suo livello. Per gli enti 'virtuosi' sono concesse anche deroghe al patto di stabilità interno per spese in conto capitale. FUNZIONI COMUNI E PROVINCE - Nel ddl vengono definite le funzioni essenziali per Comuni e province, in attesa dell’approvazione della Carta delle Autonomie. BICAMERALINA - A dare il parere sui decreti attuativi sarà una commissione bicamerale, composta da 15 deputati e 15 senatori nominati dai presidenti delle Camere. La composizione della commissione deve in ogni momento rispecchiare in ogni momento la proporzione dei gruppi parlamentari. La 'bicameralinà lavora avvalendosi della consulenza di un comitato esterno con rappresentati delle autonomie territoriali nominato dalla Conferenza Unificata. Il governo, se non intende conformarsi ai pareri di questa commissione come di quelle economiche che saranno investite di questo compito, deve rimettere i testi alle Camere ma dopo 30 giorni dalla nuova trasmissione può comunque adottare i decreti in via definitiva.


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24 ore in Basilicata

Aurelio Pace, costituente del Pd vicino a Falotico, attacca Restaino, Santarsiero e Margiotta

«Ex diellini non rinunciano al litigio» «Chi “spacca” si assume una grossa responsabilità» PROSEGUE a distanza il botta e risposta tra esponenti della ex Margherita, oggi nel Pd. Roberto Falotico, con la lettera inviata domenica ai giornali, ha dato il via a un vero e proprio dibattito-scontro tra cattolici democratici. L’assessore all’Agricoltura, per la cronaca, ha attaccato la leadership del segretario regionale del Pd, Piero Lacorazza, e ha accusato gli ex diessini di svilire la cultura cattolica all’interno del partito di Veltroni. Parole che non potevano non scatenare reazioni, da una parte e dell’altra della barricata. Restaino, Santarsiero e Margiotta pro Pd unitario. Locantore e Roselli a sostenere la posizione e il disagio espresso dal loro “mentore”, Roberto Falotico. Oggi entra nel dibattito il costituente del Pd di Basilicata, vicino alle posizioni di Falotico, Aurelio Pace. A seguire la lettera da lui inviata: NOTO una tendenza ad avviare un dibattito nel quale, da posizioni differenti, tutti hanno ragione. E poiché tra le mie poche certezze c’è quella che, in politica soprattutto, non si può dare ragione a tutti, credo che non stiamo ancora dicendo quanto pensiamo fino in fondo. Registro, senza sorpresa, che la caratteristica che non ha mai abbandonato gli ex diellini è la malcelata esigenza di distinguersi gli uni dagli altri, anche con il tratto deciso di chi, non sentendosi ex o post, sceglie di “correre in soccorso dei vincitori” o presunti tali, senza portarsi dietro un patrimonio culturale che potrebbe servire anche al condottiero di turno, individuando, disinteressatamente, obiettivi e bersagli. Non sfugge, nemmeno nei movimentati giorni di una crisi regionale sulla quale i lucani hanno rinunciato ad esprimere un giudizio, che la discussione ingenerata all’indomani del documento politico a firma di Roberto Falotico è rimasta, per la parte relativa alla politica degli addetti ai lavori, tutta interna agli ex Margherita. Si è estrapolato, cioè, da una riflessione complessiva e non equivocabile, le sole

considerazioni sulla attualità del cattolicesimo democratico. Come se si trattasse di una “patacca” da apporre alla giacca o di un requisito da indicare a curriculum da parte di una generazione che, agli occhi dei lucani, sarà giudicata per la sua azione di governo e per la risoluzione dei temi concreti, che pure nel documento di Roberto sono richiamati: il lavoro in primis. Insomma, c’è chi, ignorando ad arte il giudizio su una crisi di governo inventata “per organigrammi presenti e futuri” e sulla “inadeguatezza della conduzione del partito”, ha preferito far discutere, in maniera spontanea si intende, i notabili quarantenni post-democristiani, che si sono immediatamente prestati all'operazione, su quello che è un tema in politica ineludibile: chi e cosa rappresentiamo, quali sensibilità, quali istanze? E non parlo, beninteso, di numeri; oggi il tema è più complesso e decisivo del pur testardo dato numerico attestante il consenso di ognuno. Una parte cospicua dei lucani, cattolici e non, gente spesso silenziosamente generosa con il centro-sinistra, non si riconosce nei nostri dibattiti e

Aurelio Pace

nei temi che scegliamo, anche per il confronto interno. Il giudizio massificante che ne consegue dovrebbe interrogare tutti: su questo sarebbe opportuno un dibattito serrato, includente, allargato a “saggi” ed a giovani. A proposito la “generazione 2015” che dice? Parlerà nel 2015 o è lecito pensare che il dibattito ci appartiene? La sindrome del soldato, che io per primo interpreto senza farmi sconti, non costruirà carriere politiche sulla prudenza e sul silenzio. Non è tempo di timidezze questo, è il momento in cui anche i trentenni assumano responsabilità dirette, “emancipandosi” da una situazione nella quale “un trentenne” e diventato “i trentenni”. Che si discuta solo tra “saggi” non è un buon se-

gnale per una generazione che, forse da irriverenti ed irresponsabili, dovrebbe appropriarsi di un ruolo che il partito democratico rischia di scippargli. Vorrei si costruisse un dibattito in cui, se qualcuno “attacca”, la preoccupazione di altri non può essere semplicemente “chi difende chi”, ma ci concentrassimo sul senso delle cose dette, per confutarle magari, e scoprire che la crisi è stata buona per i lucani, che il tema del lavoro è un falso problema, che tutto funziona in casa PD, che la sofferenza dei territori e di culture politiche è una invenzione strumentale, che il Presidente della giunta regionale è sostenuto dal suo partito nell'azione di governo, che la distanza dei lucani

dai “palazzi” è il risultato di un popolo distratto. Se tutto questo è vero il PD gode, con e nel centro-sinistra, di maggioranze elettorali schiaccianti che consentono anche qualche superbia. Se così non è, stiamo attenti a non discutere di chi sarà eletto al vertice di un ente, producendo il capo dell'opposizione. In casa mia credo di poter dire queste cose, facendo la parte del figlio indisciplinato perché giovane: aspetto impaziente la voce di saggi, veri o presunti, che non tarderà ad arrivare. Ha ragione l’onorevole Boccia quando dice che i documenti vanno letti per intero, non estrapolandone parti anche laddove non si prestano ad equivoci. Lo dico con rispetto autentico a chi grossolanamente tira fuori vicende del passato dimenticando che nella Margherita esistevano minoranze legittime e legittimate, fino al punto da esprimere vertici alle candidature del capoluogo materano e non solo. Lì abbiamo prodotto, ad avvalorare il mio ragionamento, un capo dell’opposizione che non ha voluto fare nemmeno più quello. Ricordo a me stesso, inoltre, che alcuni “scalmanati” che non partecipano agli esecutivi né al sotto governo, hanno consentito di guidare la città capoluogo di regione non senza frequenti atti di responsabilità. In definitiva credo che il dibattito possa essere plurale: non ci consentirebbe di parlare da soli e, quindi, di avere sempre ragione. Le riflessioni di questi giorni di Romualdo Coviello e Vincenzo Viti ci aiutano ad andare nella giusta direzione: c’è un lavoro da fare per non perdere l’occasione di

avere un PD sempre più inclusivo, autorevole, plurale e, proprio per questo, forte e solido. Io ci credo e lavorerò ad un progetto difficile, anche per questo entusiasmante, in cui ci vuole la pazienza del “testimone” più che la saccenza del “maestro”. Ci sono giovani che non aspettano altro che riconoscersi in un progetto di futuro che non parli una lingua incomprensibile, litigiosa, tattica. Chi con un documento “spacca” si assume, quindi, una grossa responsabilità, giustificata solo dalla necessità di affrontare questioni mai risolte. Il PD deve avere un equilibrio autentico al suo interno, ricercato tra culture, territori e, certo, anche tra uomini che li interpretano e apportano consenso al progetto: un consenso del quale beneficiamo tutti. Il modo per tenere assieme queste personalità oggi è di valorizzare le differenze, che ci sono ed appaiono visibili, abbandonando un dirigismo inutile ed inappropriato. Le componenti non si possono benedire quando servono ad essere “nominati” negli incarichi politici, avvalorando percorsi ed ambizioni e, conseguentemente mortificandone altri, e condannare quando, inverando il detto per il quale “è bene che ognuno si faccia la barba con il proprio pennello”, la barba la si è oramai fatta. Prima si prenderà atto che in questo nostro partito vi sono componenti da riconoscere e valorizzare e prima si lavorerà tutti nella stessa bottega e per la stessa barba. Aurelio Pace Componente assemblea regionale PD

La visita di Ferrero scatena le ire dei vendoliani lucani

De Simone: «Iniziativa truffaldina» Ma i ferreriani controbattono NON c’è pace in Rifondazione. Ovvero, lo scontro non poteva essere più esplicito. Solo due giorni fa, un’assemblea dell’area Vendoliana (maggioranza in Basilicata e minoranza nella segreteria centrale) ha ospitato l’ex segretario del partito, Franco Giordano, per quel dibattito sul nuovo soggetto da costruire a sinistra in vista della due giorni di Chianciano nel prossimo fine settimana. Oggi, invece, nel capoluogo lucano è atteso il segretario del partito, primo firmatario della mozione che in Basilicata ha circa il 30 per cento. E proprio dall’iniziativa nasce l’ultimo - solo in ordine di tempo - motivo di contrasto. Perchè l’annuncio dell’iniziativa arriva con un «comunicato a firma di un sedicente Prc di Basilicata». Titti De Simone, segretario regionale del Prc, di area vendoliana, firma la nota di accusa alla mi-

noranza lucana di Rifondazione. Ritenendo «necessario che la segreteria del partito prenda esplicitamente posizione» rispetto a quella che giudica «una modalità truffaldina», spiega che «il Prc vede come componente ampiamente maggioritaria l’area Vendola che ha registrato il 65 per cento dei consensi e ha organismi dirigenti eletti dalla base del partito». Ma «l’iniziativa del segretario nazionale, al contrario, è stata concordata proprio con alcuni esponenti della minoranza interna, senza condividerne il senso e le stesse modalità organizzative e partecipative con i dirigenti regionali». Ecco, allora, «il rammarico per un incontro che vede la presenza del massimo esponente del partito, senza un coinvolgimento dell’intero partito lucano e della base». Aspetto che però cede «il passo» a un altro aspetto decisivo.

Sia chiaro, «è assolutamente legittimo che il segretario del Prc decida di venire in Basilicata» in veste di «punto di riferimento» dell’area maggioritaria nel partito nazionale. Piuttosto, spiega De Simone «non è tollerabile, invece, che, in maniera pubblica e con un sostanziale artefizio e raggiro, questa iniziativa venga propagandata come promanante dal Prc di Basilicata» secondo «modalità fraudolente». De Simone si dice sicura che «il metodo utilizzato è sostanzialmente antidemocratico e in spregio al rispetto dei compagni e delle compagne». Detto in termini definitivi, «quella di cui si tratta non è una iniziativa del Prc di Basilicata, ma una iniziativa contro il partito». Minimizza Angela Lombardi, componente del direttivo nazionale, ferreriana: «Ferrero, da segretario del partito, sta semplicemen-

L’ex ministro Ferrero

te facendo il giro delle regioni, per incontrare la società civile, cosa che Rifondazione ha sempre fatto». Occasione buona per commentare anche un’altra nota, quella inviata da Giovanni Soave, segretario Pdci Basilicat: «Non abbiamo niente di cui vergognarci e dobbiamo rivendicare con orgoglio la nostra storia». Nell’anniversario della nascita, nel 1921, del Pci, chiede di «riunificare Pdci e Rifondazione

Comunista» poichè «veniamo da una comune storia e abbiamo alle spalle una divisione, di cui io francamente non vedo più la ragioni già da qualche anno. È un’operazione politica ma anche una operazione di assoluto buon senso». Ma i ferreriani adesso pensano al Prc da “rivitalizzare”. «Siamo comunisti - fa eco Lombardi - ma senza la parola “rifindazione” è un comunismo “monco”». s.l.


14 24 Ore in Basilicata Da Matera Falotico attacca «chi utilizza gli scranni parlamentari per una sorta di svendita politica» Venerdì 23 gennaio 2009

«Abbiamo un governatore affidabile» Commenta il documento di Margiotta e sostiene De Filippo MATERA - Parla senza freni, Roberto Falotico. L’assessore regionale all’Agricoltura sceglie la firma dell’intesa con Verona fiere per lasciarsi andare ad una serie di valutazioni a ruota libera e preferisce il relax dell’occasione materana per lanciare messaggi ai suoi interlocutori, senza mezzi termini ma chiarendo bene la sua posizione. Il pubblico riconoscimento al lavoro del governatore di Basilicata, Vito De Filippo, diventa il leit motiv della conferenza stampa, un segnale che l’attenzione resta alta, qualunque sia il suo futuro nella giunta che sta nascendo in queste ore. «L’attenzione all’agricoltura resterà molto forte, che io resti o no assessore», ha detto alla platea che affollava l’ex cappella di Palazzo Gattini. Parla di musicisti, voci fuori dal coro utilizzando la metafora musicale per inviare messaggi di ulteriore chiarimento in aggiunta al documento che proprio oggi l’onorevole Margiotta commenta pubblicamente. «Abbiamo un presidente della Regione in grado di portare avanti un grande lavoro. Non condivido l’atteggiamento di chi si è impegnato per farlo apparire un presidente poco vivace. In Basilicata ci sono stati tempi migliori per la politica ma credo che serva una voce fuori dal coro. I lucani hanno diritto di sapere che c’è qualcuno che non la pensa come tanti orchestrali che suonano una musica diversa». Nel foyer di Palazzo Gattini, in attesa dell’inizio della conferenza, Falotico spiega con parole chiare le sue ragioni che ripeterà alcuni minuti dopo anche nel corso dell’incontro con la stampa e gli operatori, partendo dalla difficoltà di portare avanti un progetto se a limitarli ci si

De Filippo da Roma

mette la depressione. Imprenditoriale o istituzionale, assessore? «Un po' tutte e due - aggiunge. «La Basilicata può contare su un governatore affidabile, un governo affidabile. Non fatevi mai prendere dall’idea che un uomo possa cambiare il mondo. Bisogna guardare bene all’azione di Governo, e non lasciarsi prendere dalla depressione. La politica, in questo momento è chiamata a fare la propria parte - si lascia sfuggire, lasciando che la frase passi come un semplice commento circa l’opportunità offerta dalla collaborazione con Verona fiere - i partiti dicano cosa vogliono fare». Nel suo lungo “sfogo” pubblico, l’assessore Falotico si lascia sfuggire anche un riferimento alle vicende giudiziarie che anno investito il mondo politico: «Ognuno di noi risponde davanti alla magistratura, individualmente, delle proprie responsabilità. Le regole vanno rispettate e un politico non è diverso da un privato cittadino. Il presidente della Regione è rimasto qui, a governare nonostante i numerosi frenatori. Mi spiace constatare, però, -osserva - che qualcuno utilizzi gli scranni parlamentari per una sorta di svendita politica». Un avvertimento, a margine del suo discorso, viene inviato quasi in codice. «Non scarichiamo le responsabilità, perché su questo tema conclude - potrei scrivere un trattato». a.ciervo@luedi.it

Accordo tra il dipartimento Agricoltura e Veronafiere. Obiettivo un brand tutto lucano

Tre anni d’intesa e il Vinitaly for you a Matera MATERA - La Basilicata come Marco Polo, scopritore di terre lontane e curioso di tutto ciò che appariva innovativo. Così l’assessore all’Agricoltura, Roberto Falotico, ha descritto lo spirito che ha portato all’intesa triennale tra la Regione e Verona Fiere, firmata ieri a Matera, e dedicata agli imprenditori del Metapontino, segnati dai danni della recente alluvione. L'intesa fra il dipartimento agricoltura della Regione e Vinitaly ha sancito ieri una collaborazione che porterà con molta probabilità a Matera nei prossimi mesi “Vinitaly for You”. Con le sue 35 rassegne annuali, Verona rappresenta il vero passo avanti che gli imprenditori lucani sono chiamati a compiere, pena il definitivo declino di ogni ipotesi di sviluppo. Per farlo lo staff della struttura veneta sarà a disposizione, già dalle prossime settimane per una sorta di training a disposizione degli imprenditori lucani che si apprestano a partecipare alle rassegne specializzate, come ha confermato Flavio Piva, co-direttore e responsabile commerciale di Verona fiere che ha annunciato la creazione di un buyer's club. Da Fieragricola a Eurcarne, da Agrifood a Fieracavalli, Model Expo Italy fino a Legno&Edilizia, l'ente prevede di chiudere entro il 31 dicembre superando gli 88 milioni di euro. «Si tratta di un grande contenitore fieristico - spiega Falotico - che tiene conto delle grandi produzioni tipiche, di una condizione legata totalmente al mondo agricolo, compatibili con la capacità della Basilicata che, sotto il profilo dello sviluppo, è una delle regioni che meglio può fare per il territorio. Realtà come l'ortofrutta nel Metapontino , la vitivinicultura che vanta più di 160 etichette o l'olivicoltura su cui vogliamo

La sigla dell’accordo a Matera

puntare sempre di più, possono entrare in sintonia con referenti come quelli che affollano le rassegne di Verona». La Basilicata, secondo Falotico, presenta potenzialità di grande interesse. «Questo accordo tiene a battesimo un rapporto fra un ente che si impegna dal 2009 a creare un rapporto più stretto tra le nostre imprese e i buyers. E' fondamentale comprendere come la Basilicata si faccia conoscere, non solo attraverso la simbologia. E' un'occasione ulteriore per garantire la qualità al marchio Orizzonti lucani che è diventato il nostro logo-simbolo. La nostra regione - aggiunge - vive un sistema globale in difficoltà ma è forte di aree caratteristiche precise, come il Metapontino, la Val D'Agri, il Vulture melfese. C'è poi la zootecnia intensiva delle grandi aziende e della podolica, dell'agnello delle Dolomiti lucane. Opportunità che possono essere coniugati con itinerari turistici che vanno dai Sassi di Matera al castello di Lagopesole e agli altri luoghi della Basilicata. Tutto questo può essere rovinato da una sola cosa: la depressione». Flavio Piccoli, redattore dell'Informatore agricolo, ha aperto l'incontro sottolineando quanto il ruolo della Basilicata si sia caratterizzato come una delle aree vitivinicole di maggior qualità. «Sono andati avanti con questo progetto - ha spiegato Piva - perché ho compreso dal primo momento che c'era sostanza, che non sarebbe stato un pez-

zo di carta destinato a riempirsi di polvere». Il coraggio di rinnovare, l'internazionalizzazione e la sinergia con le istituzioni sono gli elementi sui quali si basa questo accordo che prevede per Vinitaly un'area espositiva di 620 metri e la concessione dell'utilizzo di una cittadella della gastronomia. Per Fieragricola 2010 e 2012 stand di 96 metro quadri, e la partecipazione al Business Meeting Point. «Serve la lungimiranza degli imprenditori e il coraggio di cambiare ogni giorno, di non stancarsi mai di innovare - ha aggiunto Piva - quanto a noi aspettiamo le imprese e gli operatori, li coltiviamo perché giungano sui mercati internazionali». «Con Verona fiere si apre un varco fondamentale - ha spiegato Falotico - perché non vogliamo mandare al macero le industrie del settore agricolo, ma saper utilizzare le risorse a nostra disposizione. L'appello di Falotico è rivolto agli imprenditori ai quali l'assessore ha pubblicamente chiesto di avere il coraggio di varcare i confini regionali, in un percorso che non veda le istituzioni come unico soggetto coinvolto. Richiamando la definizione coniata dal presidente De Filippo di una Basilicata senza confini per indicare “Orizzonti più lunghi per farci apprezzare ovunque si vada» l'assessore rilancia, dunque il marchio lucano pronto a superare territori e limiti geografici. Antonella Ciervo

Francesco Castelgrande, segretario del Pdci A Matera per l’inaugurazione della sede della Polizia stradale Il consigliere Napoli sulla nuova giunta

«Regioni unite «Sul federalismo fiscale Il sottosegretario Mantovani «Non basta nominare contro la crisi» la sinistra deve intervenire» incontra i deputati del Pdl assessori esterni» «NELLA difficile fase che il Paese sta vivendo, le Regioni ancora una volta sono responsabili e collaborative. Condividono un difficile obiettivo di non ridurre la base produttiva ed occupazionale mettendo in campo gli strumenti necessari». Lo ha detto, in una dichiarazione, il presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, al termine di un incontro che si è svolto a Palazzo Chigi fra Governo, Regioni e parti sociali. Il governatore ha sottolineato che «le Regioni, però, hanno manifestato al Governo che bisogna chiarire le misure e le risorse da condividere per raggiungere questi obiettivi. Per questa ragione, hanno proposto che un tavolo tecnico, entro una settimana, svolga e approfondisca le questioni attraverso anche l’utilizzo di fondi regionali e comunitari». «Non è trascurabile infine - ha concluso De Filippo - che anche la parte degli investimenti, garantibili con i fondi Fas, sarebbero uno straordinario strumento anti-ciclico: anche per questa ragione si continua a chiedere al Governo chiarezza e trasparenza sui fondi per le aree sottoutilizzate».

POTENZA - «Si è avviata la discussione sul federalismo fiscale imposto dalla Lega, e mi sarei aspettato da subito una reazione forte e dura da parte dei governatori del centrosinistra delle regioni meridionali». E’ quanto afferma in una nota il segretario provinciale del Pdci di Potenza, Francesco Castelgrande che aggiunge: «Si parla di federalismo nell’aspetto più deteriore del termine perché riguarda solo quello fiscale senza tener conto dei divari esistenti da sempre tra il nord ed il sud. Sarebbe interessante affrontare il problema del federalismo mettendo a confronto le situazioni fra nord e sud, riferite alle infrastrutture, ai servizi sociali, alla scuola. Perché non si equiparano le condizioni economiche e sociali del nostro Paese e poi si parla di federalismo fiscale?» Castelgrande invita tutti i genitori della regione «a fare la scelta del tempo pieno a scuola. E vediamo quanti istituti sono capaci di soddisfare tale richiesta». «Sfidiamo il governo a costruire lo stesso numero di asili nido che esistono al nord e a creare le stesse infrastrutture che sono al nord. Più mense scolastiche, più asili nido, più infrastrutture significano più occupazione per tutti e freno della forte emigrazione dei nostri giovani. Il nord – sostiene Castelgrande - ancora una volta, oltre a sfruttare le risorse economiche sfrutta le nostre risorse umane. Ed ora come se tutto ciò non bastasse vogliono penalizzarci ancora: infatti, si sono inventati la storia di destinare i fondi europei per la formazione al fondo per gli ammortizzatori sociali e la cig. Misure destinate prevalentemente al nord. Chiediamo – conclude - all’opposizione parlamentare un voto di responsabilità, nei confronti del Mezzogiorno e del bilancio complessivo dello Stato. Il federalismo fiscale, così come viene proposto, è una legge da respingere».

MATERA - Il sottosegretario alle Infrastrutture ed ai Trasporti, il senatore, Mario Mantovani, sarà domani a Matera per inaugurare la nuova sede provinciale della Polizia Stradale in via Cererie. Ne dà notizia il coordinamento regionale di Forza Italia di Basilicata. «La presenza di un autorevole esponente del Governo nella nostra Regione, si legge nella nota, testimonia l’attenzione che l’esecutivo nazionale rivolge anche ad una piccola regione come la Basilicata». Il senatore Mantovani, durante la visita a Matera, incontrerà anche i parlamentari lucani del PdL ai quali illustrerà l’evoluzione del “piano casa”uno dei punti del programma elettorale del presidente Berlusconi che, una volta approvato, consentirà a circa 600 mila famiglie, che non hanno accesso per reddito all’edilizia popolare, di entrare definitivamente in possesso di un alloggio di proprietà. «In particolare - sostiene ancora FI - alle famiglie che già risiedono in alloggi popolari sarà concessa la possibilità di ottenere il completo riscatto dell’abitazione mentre, per i nuclei che non rientrano nei requisiti pre-

Il sottosegretario Mantovani

visti per l’assegnazione dell’alloggio popolare ma sono comunque impossibilitati ad accedere al mercato libero, è stato predisposto uno specifico piano in grado di consentire la soddisfazione di tale primaria esigenza». «La significativa presenza del senatore Mantovani conclude il comunicato di Forza Italia - segue il voto positivo che ieri l’aula del Senato ha attribuito ai due emendamenti presentati dal Governo per la riduzione del costo dei carburanti per i lucani, impegno assunto dal presidente Berlusconi durante la scorsa campagna elettorale su invito del senatore Guido Viceconte e dei parlamentari lucani del Pdl».

POTENZA - Il consigliere regionale del gruppo misto “La Destra”, Michele Napoli, intervenendo in merito alla crisi regionale ha detto: «Assistiamo ormai da tempo allo spettacolo non certo edificante del susseguirsi di incontri tra esponenti politici della maggioranza per sciogliere il nodo della quarta giunta De Filippo, incontri nei quali si rincorrono nomi per il semplice scopo di far quadrare i conti delle diverse esigenze dei partiti che compongono la maggioranza». «Nominare nuovi assessori - continua Napoli - per dare spazio e visibilità a esponenti della sinistra in lista di attesa per un posto tra i banchi del Governo regionale possibilmente senza lasciare feriti e tanto meno morti sul campo di battaglia accontentando un pò tutti, sembra essere la 'vera' regola per la risoluzione della crisi. Comporre il puzzle politico per completare una Giunta “autorevole” in grado di traghettare questo governo fino al termine della legislatura, il come e con quali risultati non è poi di fondamentale importanza, appare l’unica preoccupazione degli esponenti della maggioranza. Presentarsi in Consiglio regionale con un nuovo esecutivo capace di sfidare il voto di sfiducia degli stessi componenti della maggioranza appare quanto mai imbarazzante per il presidente De Filippo». regione@luedi.it


24 Ore in Basilicata 15 Il rettore interviene sul bilancio dell’Ateneo presentato a De Filippo: 10 milioni di due anni. E’ polemica Venerdì 23 gennaio 2009

«Dalla Regione neanche un euro» Simonetti: «Ricucire il rapporto con l’Università» POTENZA - Dieci milioni di euro in due anni per il reclutamento di docenti e per l’assunzione di personale tecnico amministrativo per il supporto alle nuove facoltà dell’ateneo lucano (Economia, Farmacia, Architettura e Scienze della formazione primaria). E’ questo quello che emerge dalle quattro pagine del piano di spesa triennale (visionabile anche sul sito dell'unibas) che il rettore Antonio Mario Tamburro ha inviato al presidente della giunta regionale, Vito De Filippo e al presidente della V commissione consiliare Sergio Lapenna. Dopo il polverone alzato in questi giorni dal consigliere regionale, Antonio Tisci (An) e dallo stesso Lapenna (Fi) sull’invito declinato dal rettore a presentarsi in audizione lunedì prossimo, per discutere dei finanziamenti regionali. Ne è esploso un caso. Tamburro preferisce che si leggano i dati messi a disposizione, «stufo» dei continui attacchi. «Non si capisce perché i preti siano migliori di quelli che preti non sono». Ma a chi sarà diretto il messaggio? «Chi deve capire capirà», ha detto prima di chiudere la conversazione. Poi una precisazione, non in chiave polemica, ma per informare la gente:

Il rettore, Antonio Mario Tamburro, e la consigliera regionale del Prc, Emilia Simonetti

«Non abbiamo ancora ricevuto un euro». Alla fine l’ultima frase prima di chiudere il telefono: «Il rettore ogni tanto fa cose più serie che stare dietro alle polemiche. Sto partendo per la Francia». Ed ecco che piovono domande pungenti dall’ambiente dell’università dopo aver visionato il bilancio preventivo. Ma quanti docenti servono per le quattro nuove facoltà? E poi, ci sarebbe un numero di studenti tali per

cui vale la pena tenere in piedi un corso di laurea? Basta pensare che mediamente un docente ha uno stipendio di 100 mila euro. E quando i fondi provenienti dalle royalties si prosciugheranno, come si farà a pagare questo personale? I revisori dei conti della struttura universitaria hanno già dichiarato il loro parere negativo in una seduta del consiglio di amministrazione, spiegando che non sarà possibile spende-

re un budget di 5 milioni annui soltanto per le assunzioni. Ricordiamo che il piano triennale 2007-2009 approvato dalla Giunta è pari 5 milioni di euro annui e gli obiettivi strategici sono stati definiti all’interno dell’accordo di programma che, attraverso i fondi derivanti dal petrolio della Val D’agri, permette all’ente regionale di finanziare l’università (come stabilito dall'art. 8 della legge regiona-

le del 2 febbraio del 2006, n.1) e a quest’ultima di godere di piena autonomia. Le linee guida tracciate riguardano l’ampliamento e la diversificazione dell’offerta formativa, la valorizzazione del capitale umano (con particolare riferimento al finanziamento dei dottorati di ricerca, all'erogazione di assegni di ricerca e di borse post-dottorato), il potenziamento delle risorse umane e strumentali per la didattica e la ricerca al fine di accrescere la qualità e l’attrattività dell’ateneo e la sottoscrizione di un accordo di programma tra Regione, ministero della Ricerca universitaria (Miur) e l’Università per un piano di sviluppo. Ma tra le attività da realizzare nel triennio, sono previsti anche maggiori servizi per gli studenti, tra i quali il funzionamento e il potenziamento dei laboratori didattici, della biblioteca e dei servizi informatici e telematici, i servizi di orientamento. Sulla voce servizi non mancano le polemiche. Dall’anno scorso, ancora non si è provveduto a trovare nuovi spazi per permettere ai 500 studenti di Economia di non stare addossati come sardine in un’aula di 15 metri. Tra gli obiettivi, anche quello di valorizzare i giovani cervelli (attraverso

borse per dottorati, assegni di ricerca, attività postdoct, etc). A inserirsi nella polemica, nel ruolo di difensore dell’ateneo lucano, Emilia Simonetti presidente del gruppo Prc in Consiglio regionale, secondo la quale “la questione non si può ridurre ad un’audizione mancata o, come vorrebbe Lapenna, ad una verifica dei dati di bilancio dell’università che, tra l’altro, come ha giustamente evidenziato il rettore è ancora in attesa dell’accredito delle risorse finanziarie regionali attinte dalle royalties sul petrolio ed impegnate da mesi». Nel suo intervento, la Simonetti invita «a un atto di responsabilità da parte di tutti, superando l’inutile e strumentale polemica alimentata dal centrodestra contro il rettore». «C’è bisogno invece - ha dichiarato Simonetti - da parte della Giunta e del Consiglio regionali di rilanciare il confronto con il rettore, il Senato Accademico, il personale e gli studenti dell’Ateneo per adeguare le politiche formative e della ricerca e dare risposte puntuali ed efficaci ai bisogni, innanzitutto finanziari, ma non solo, che provengono dal mondo universitario e da quello della ricerca». Iranna De Meo

Davanti al cancello B della Sata di Melfi l’iniziativa della Fiom

Fiat, ancora cassa integrazione nel 2009 Marchionne incontra i sindacati MELFI - La cassa integrazione continuerà per tutto il 2009, l’anno più difficile per il settore auto. Concetti che ieri l’ad Marchionne ha ribadito nel corso dell’incontro che si è svolto a Torino con i segretari sindacali nazionali. L’ad ha ribadito che lo stabilimento Sata rimane strategico per il gruppo ma questo non basta a preservarlo dagli effetti della congiuntura economica. I sindacati hanno ribadito la necessità di aiuti al comparto da parte del governo. E sempre ieri, a Melfi, i sindacalisti della Fiom Cgil di Basilicata hanno distribuito dei volantini agli operai della Fiat di San Nicola, in corrispondenza dei cambi di turno nello stabilimento. Nonostante la pioggia e la bassa temperatura in tanti si sono fermati davanti il cancello B della Sata per leggere il documento. Il sindacato confederale del comparto metalmeccanico lucano sostiene che servono iniziative governative urgenti per far fronte alla dif-

ficile situazione attraversata dal gruppo automobilistico piemontese. «Si assiste ad un uso massiccio della cassa integrazione – si legge nel documento distribuito alle tute blu – al taglio delle tredicesime, dei permessi annui retribuiti, al mancato rispetto dei pagamenti della malattia, oltre ad una totale assenza di relazioni sindacali in questa fase di crisi». Sebbene la Fiat abbia appena comunicato utili riferiti al 2008 di circa un punto e mezzo percentuale, dal Lingotto fanno pure sapere che gli ultimi mesi dell’anno passato hanno segnato un calo delle vendite di oltre il 20 per cento. Le previsioni per la prima parte del 2009 non sono delle migliori. «Informiamo i lavoratori sulle dinamiche che si stanno sviluppando intorno a Fiat – spiega il segretario lucano della Fiom, Giuseppe Cillis – e chiediamo loro di esprimere le proprie opinioni. Adesso è importante seguire le iniziative sindacali per la difesa

dell’occupazione. A Melfi occorre sviluppare modelli tecnologicamente avanzati che garantiscano il lavoro futuro». Sul recente accordo con Chrysler, aggiunge: «Si tratta di un accordo che può presentare dei rischi –aggiunge il sindacalista Cillis - considerata la situazione non certo rosea del gruppo americano. Sarebbe comunque opportuno conoscere più nel dettaglio i termini di questa nuova alleanza. Aspet- La Sata di Melfi tiamo che il governo centrale convochi i dirigenti Fiat, della Chrysler ed i sindacati per capire cosa significa davvero questo accordo». Infine un ultimo appello al Governo. «Da Roma devono spiegarci quali sostegni si intendono fornire al settore dell’auto-

La Cisl esprime soddisfazione per il positivo risultato ottenuto nella riunione della delegazione

componentistica – conclude Cillis – che attraversa una crisi grave per ora senza sbocchi positivi. I lavoratori hanno bisogno di sostegno e considerazione massima”. Vittorio Laviano

Regione Basilicata

Bene il contratto decentrato alla Regione

L’Alai chiede di stabilizzare i precari

mezza ed impegno, condizioni migliori a favore dei lavoratori che stanno rispondendo in maniera sempre più positiva ai bisogni dei cittadini Lucani. Per conservare un trend positivo di miglioramento delle perfomances degli uffici regionali, occorre, a nostro parere, realizzare sempre maggiori occasioni di valorizzazione del personale, rendendo permanenti percorsi di carriera orizzontale e verticale. Il 2009 sarà, dunque, un anno che vedrà confermato il crescente impegno della Cisl per offrire concrete risposte alle legittime aspettative dei tantissimi lavoratori che ci onorano della loro fiducia”. regione@luedi.it

POTENZA - L’Alai Cisl di Basilicata chiede al Consiglio regionale di «accelerare l’approvazione del decreto di legge per la stabilizzazione dei lavoratori precari della Regione Basilicata». Per il responsabile regionale, Oronzo Candela, «l’approvazione si rende necessaria ed urgente anche in virtù di bandi o contratti che i singoli dipartimenti stanno predisponendo e che non terrebbero conto di quanto già concertato e previsto nel provvedimento legislativo approvato dalla Giunta. Quel provvedimento – continua Candela - poneva un principio forte: la regolamentazione dei contratti atipici stipulati in Regione. In particolare il decreto di legge approvato nello scorso novembre dalla Giunta regionale, prevede la progressiva stabilizzazione con contratti a tempo determinato dei collaboratori impiegati negli uffici regionali e sub regionali mediante concorso. Continueremo a tallonare le Istituzioni - conclude - affinché questo importante provvedimento legislativo venga approvato nel più breve tempo possibile».

POTENZA - La delegazione Cisl presso la Giunta regionale, rappresentata dalla Rsu e della segreteria regionale, esprime soddisfazione per il positivo risultato ottenuto nella riunione ultima della delegazione trattante del 20 corrente. «E’ stata premiata - è scritto nella nota inviata ieri - la nostra determinazione a chiudere un contratto decentrato, quello del 2008, soddisfacente per i lavoratori». «Sono stati ottenuti, infatti, significativi miglioramenti – si legge in una nota a firma del segretario regionale e del segretario aziendale, Giovanni Sarli e Salvatore Pellettieri sul piano economico e l’avvio dei processi per la valorizzazione professionale dei lavora-

tori. In particolare, è stato elevato il salario di produttività e sono state rivalutate le varie indennità, istituendone alcune, ex novo». La nota continua: «E’, per noi, di notevole significato, infatti, aver conquistato il riconoscimento dell’indennità di polizia giudiziaria, di vigilanza, controllo ed ispettiva ai lavoratori aventi diritto». E’ stata risolta, positivamente, anche la pregressa questione della massa vestiaria, spettante agli autisti e al personale con i requisiti previsti, eliminando, in tal modo, una pendenza del passato. «Abbiamo preteso ed ottenuto, inoltre, che nei prossimi giorni si proceda alla pubbli-

cazione dei bandi per le progressioni verticali, istituto contrattuale, questo, sinora rimasto inapplicato alla Regione (area Giunta regionale)». La stessa procedura di attribuzione degli incarichi di posizioni organizzative troverà una immediata applicazione, senza ulteriori ritardi, e per questo esprimiamo la nostra soddisfazione per i risultati ottenuti. A tutto questo si accompagna anche ad una valutazione positiva – si legge ancora - riguardo alla disponibilità della delegazione di parte pubblica, dimostratasi più attenta alle nostre sollecitazioni. Per l’anno 2009, la Cisl rivendicherà, con la stessa fer-


16 24 Ore in Basilicata L’attività della struttura che dal 2007 opera a Chiaromonte per la riabilitazione dei dipendenti Venerdì 23 gennaio 2009

Centro alcolisti: luce dopo il tunnel Una bestia che può colpire tutti: il dottor Dattola spiega il fenomeno A CHIAROMONTE, piccolo centro situato nell’entroterra potentino, è attivo dal 2007 il centro di riabilitazione alcologica. Gestito dal Alberto Dattola - dottore responsabile del centro - figurano anche altre professionalità: psicologi, psichiatri, assistenti sociali ma anche operatori, che con impegno e dedizione coinvolgono non solo gli alcolisti nel periodo di trattamento e di riabilitazione, ma anche i rispettivi familiari. Numerose sono le attività svolte. Si va dalla prevenzione, al trattamento riabilitativo, alla ricerca e formazione. Come spiega di seguito il dottor Dattola che ha fornito utili elemnti per comprendere meglio le problematiche relative all’alcolismo e alla riabilitazione. Dottor Dattola, perché la Basilicata che è una piccola regione soffre così tanto per questo grande problema? «Purtroppo questo non è solo un problema della Basilicata, ma dell’intero Paese, da Nord a Sud. Anche il Friuli per esempio è una regione colpita da questa problematica. Se vogliamo focalizzare l’attenzione sulla nostra regione e prendere in considerazione i giovani, posso dire che spesso la causa va ricercata anche nelle caratteristiche di questo nostro territorio, privo di momenti e luoghi aggregativi. L’abuso di alcol è più diffuso tra gli uomini o tra le donne? «L’alcolismo è un fenomeno trasversale. Colpisce sia i ventenni, che gli anziani ovvero anche i set-

L’equipe del Centro di Chiaromonte. Il dottore Dattola è il primo a sinistra

tantenni. C’è però una differenza tra il modo di bere dei giovani e quello degli adulti. I giovani sono soliti riunirsi in bar, pub e consumare un elevato numero di drink, mentre chi usufruisce dell’alcool in età più avanzata lo fa all'interno delle proprie abitazioni. Tra gli adulti, i due terzi sono maschi, mentre un terzo interessa la fascia femminile. Se si pensa alle ultracinquantenni si può sostenere anche che questo target è quello maggiormente represso, soprattutto nelle nostre zone». Quali le stratificazione sociale? «Al centro ho avuto modo di

trattare e curare studenti, laureati, medici, farmacisti, funzionari di banca. Professionisti dunque. Non ci sono percentuali, perché l’alcool non è legato a una condizione sociale. Entra nella nostra vita. Quella di tutti i giorni. Il fenomeno è di tipo trasversale. Ad esempio il ceto borghese, quest’anno, risulta essere quello più colpito, mentre lo scorso anno lo erano ceti più popolari». Quali gli effetti dell’alcol? «L’abuso di alcool causa problemi non solo all’alcolista, ma anche ai familiari e alla società. Il 50 per cento degli incidenti stradali e

mortali sono provocati dall’alcool, allo stesso modo per gli incidenti domestici. Oltre ai danni che provoca alla salute». Che comportamenti assume l’alcolista all’interno della società? «Semplicemente si isola. Io ho una metafora: l’alcolista è come un naufrago su un’isola deserta». Cosa offre il centro di Chiaromonte? «La nostra è un’offerta completa. Infatti la nostra azione terapeutica coinvolge numerose fasi. Facciamo anche attività di prevenzione nelle scuole. Disponiamo di un’unità di crisi, dove facciamo trattamenti per intossicazioni acute, e per la disintossicazione (astinenza). Questa è una delle fasi più delicate: l’astinenza se non trattata adeguatamente può portare alla morte. Successivamente segue l’accesso e la permanenza in residenza. Dodici in tutto i posti letto, suddivisi sia per uomini che per donne. Il nostro è l’unico centro che utilizza l’approccio ecologico - sociale ai problemi dell'alcolista: si individua la radice del disagio nell’ambiente che circonda l’individuo. Inoltre, vengono coinvolte anche le famiglie con una serie di attività, tipo le lezioni di educazione alla salute e vari colloqui su cosa la dipendenza dall’alcol comporta nella vita di tutti i giorni. Tra l’altro sono state create anche delle comunità multifamiliari». Gli alcolisti nel momento in cui decidono di rivolegersi al

centro, lo fanno consapevolmente o perché spinti dai familiari? «Il requisito principale è la spinta motivazionale dell’interessato. L’alcolista, nonostante tutto, ha ancora degli amici, una famiglia che forse sta perdendo ma che comunque rimane al suo fianco, un lavoro. La spinta motivazionale è la loro risorsa. Spesso vengono qui anche un po' costretti. In quel momento interviene il fattore della crisi e cominciano ad ammettere il problema». Quali sono i tempi di trattamento? «Il periodo di trattamento va dalle quattro alle sei settimane. Siccome trattiamo anche i cosiddetti “homeless” ovvero i senzatetto, il periodo si allunga perché comunque intervengono varie dinamiche. La mancanza di una casa, di un lavoro. Per tale ragione sono trattenuti più a lungo». Quali sono le percentuali di riuscita del trattamento offerto dal centro di Chiaromonte? «Dati confermano che a distanza di tre anni dal trattamento l’85 per cento dei nostri pazienti non bevano più. Fin da subito li abbiamo poi inseriti nel club degli alcolisti in trattamento, dove pian piano cercano di ritrovare se stessi. Pensi che a Potenza ce ne sono quattro. Nella regione Veneto ce ne sono seicento, molti di più». Ma una cosa tiene a ribadire il dottor Dattola: «l’alcolismo non è una malattia, ma uno stile di vita». Simona Grieco

Potenza porta il documento all’attenzione della giunta

IL CASO

Piano sanitario regionale La difficile eredità di Caparrotti Delineati i principi fondanti Cardiochirurgia: il neo direttore Gaeta, escluso precedentemente

POTENZA -Il nuovo direttore della Cardiochirurgia dell'ospedale San Carlo di Potenza, il dottor Roberto Gaeta, ha raccolto la difficile eredità di Sergio Caparrotti. Una scelta quasi obbligata, si disse in quelle ore. Circostanza in qualche modo confermata il giorno della presentazione proprio dal direttore generale De Costanzo. Dopo le dimissioni di Caparrotti, all'interno del reparto di Cardiochirurgia si sarebbero create due “fazioni” ognuna col proprio candidato. Uno sarebbe stato il dottor Biagio Tomasco e l'altro sarebbe stato il dottor Antonio Romiti. Il reparto si spaccò in due e ognuno dei due gruppi sponsorizzò il proprio candidato. Tra i due litiganti spuntò il terzo nome. Ma è stata davvero una scelta obbligata? Il dottore Gaeta non è nuovo al San Carlo. Quando fu nominato Caparrotti era uno dei suoi “concorrenti”. Ma fu scartato e con una motivazione (fatta da un'apposita commissione di esperti esterni) che oggi, a nomina avvenuta, val la pena ricordare. Il giudizio conclusivo sottolineava che il candidato “ha sviluppato nel corso della sua carriera una esperienza professionale orientata verso la didattica senza rilevanti funzioni di direzione”. L'attività cardiochirurgica nell'ambito della chirurgia coronaria e valvolare (quel settore, per intenderci sulla quale ha voluto vederci chiaro il pm Woodcock) fu considerata “discreta” ma appariva “limitata”. La commissione riconosceva comunque soddisfacente

L’ospedale San Carlo di Potenza

«la strategia di sviluppo dell'UO e una buona conoscenza delle metodiche chirurgiche atte al trattamento d patologie emergenti». Nel curriculum Gaeta (che viene dalla scuola di Pavia, tra le più note in Europa) documentava 655 interventi chirurgici con uno triennio però (tra il 1998 e il 2001) scoperto. La delibera con la quale viene dato l'incarico al professor Gaeta è decisamente depurata da quelle perplessità che ne avevano precedentemente determinato l'esclusione a favore di Caparrotti. Preveniamo qualunque pensiero anticipato di campagna anti-ospedale. Al contrario, è lecito sapere il perché del duplice e diverso orienta-

mento del San Carlo? Caparrotti prevalse perché più referenziato? Evidentemente sì. Ed esiste, dunque, una specie di graduatoria a scalare negli incarichi? Sicuramente quella attività di cardiochirurgia che “negli ultimi anni appariva limitata” sarà stata nel frattempo recuperata. O non considerata fondamentale per il ruolo di dirigente. E' possibile fare queste domande senza che nessuno si rizeli? O, nel nome della tranquillità dei pazienti, invocata ieri dal dottor Mazzeo, presidente dei medici di Potenza e primario di senologia al San Carlo (pezzo in prima pagina, ndr) bisogna evitare di porsi e porre dubbi? Lucia Serino

POTENZA - Le linee programmatiche del nuovo piano Sanitario regionale all’attenzione della giunta regionale. Si tratta del documento propedeutico, elaborato dal dipartimento Salute con la collaborazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e il Formez per la parte sociale che porterà all’approvazione del Piano regionale integrato della Salute e dei servizi alla Persona. Con la successiva stesura definitiva del piano si darà corpo ad un nuovo sistema regionale di diritti e di garanzie per la tutela della salute e del benessere della persona. «La Regione - sostiene l’assessore Potenza - impegnandosi in questa direzione dimostra di aver saputo raccogliere la sfida della modernizzazione degli assetti socio-sanitari, orientandoli verso standard di innovazione tecnologica e di miglioramento delle cure, in uno scenario di grande mutamento dei bisogni e della domanda da parte dei cittadini». Con questo primo provvedimento, che deve scontare la necessaria fase di consultazione delle forze politiche e sociali, viene, dunque, delineata la piattaforma programmatica indispensabile all’approntamento del Piano regionale della Salute e dei servizi alla Persona (Prss). «Il redigendo Prss annuncia l’assessore - intende, attraverso gli indirizzi di politica sanitaria, realizzare un profondo rinnovamento, puntando ad ogni livello istituzionale e coinvolgendo tutto il territorio». Il Piano avrà forma ordinatoria, e sarà orientato alla

pianificazione degli interventi in forma circostanziata attraverso l’individuazione, tra l’altro degli obiettivi da perseguire. I principi fondanti del sistema socio-sanitario regionale, così come verrà descritto nel Pssr, sono: la salute come diritto da promuovere e tutelare e non bene da negoziare; l’universalità, l’unicità e l’equità; la solidarietà; l’umanizzazione. «L’adozione di tale impianto - aggiunge Potenza permetterà una più adeguata valorizzazione delle progettualità istituzionali e aziendali, all’interno di complesse strategie preventivamente elaborate dal centro, mantenendo però la massima flessibilità dei modelli organizzativi ed operativi. Il Piano perseguirà, inoltre, l’adesione a un processo di programmazione continuo teso a valorizzare le best practices messe in atto a livello decentrato, potenziando le professionalità e il capitale umano che quotidianamente opera a livello regionale. «Il principio cardine che ispira il documento - prosegue l’assessore - è quello se-

condo il quale solo attraverso la sistematica semplificazione dei processi, si può dare fattività ad un approccio della programmazione sanitaria e sociosanitaria di tipo innovativo e adeguato alla crescenti istanze della comunità. In questo ambito assumono fondamentale importanza gli approcci integrati che favoriscono il dispiegarsi, in campo sanitario, delle logiche di rete e di governance e dei processi di cambiamento, l'integrazione interdisciplinare e interprofessionale, la continuità assistenziale, l’integrazione socio-sanitaria e intersettoriale, la sicurezza e la qualità delle cure, la formazione continua, i processi di valutazione delle performance». Potenza prosegue mettendo l’accento sulle garanzie di promozione della salute e sulla differenziazione dell’offerta che il documento si propone di attivare e di concretizzare. «Saper individuare e sceverare le differenti esigenze dell’utenza, diviene fondamentale, laddove esistono gruppi sociali di particolare fragilità, che richiedono interventi mirati e di maggior sostegno da parte del sistema sanitario». L’aver portato a termine la fase preparatoria del nuovo piano sanitario, in coincidenza con l’avvio del nuovo assetto istituzionale e organizzativo delle aziende - ha concluso Potenza - «significa mettere a disposizione del nuovo sistema sanitario lo strumento principe per governare i processi di cambiamento. In questo c’è la soddisfazione per il lavoro svolto e la consapevolezza per quello che c’è ancora da fare».


24 Ore in Basilicata 17 Il presidente dell’associazione scrive al prefetto e annuncia la mobilitazione degli agricoltori VenerdÏ 23 gennaio 2009

Arbea non paga, Coldiretti protesta L’agenzia avrebbe dovuto liquidare 11.000 pratiche POTENZA - La Coldiretti scende in piazza contro l’Arbea, ente regionale preposto all’erogazione degli aiuti comunitari in agricoltura. E’ quanto ha comunicato l’associazione di categoria degli agricoltori con una lettera inviata al prefetto di Potenza, Luigi Riccio. La categoria ha cosĂŹ informato formalmente l’autoritĂ prefettizia delle motivazioni che spingeranno tanti imprenditori agricoli a recarsi individualmente presso la sede dell’Arbea, per chiedere agli sportelli preposti e, se ciò non fosse sufficiente, direttamente ai dirigenti, notizie e risposte certe in merito allo stato di lavorazione e liquidazione delle singole domande di sostegno comunitario avanzate negli anni scorsi. ÂŤPurtroppo, le attese sono state deluse – denuncia Rocco Battaglino, presidente della Coldiretti di Basilicata - Il cronoprogramma relativo ai pagamenti annunciato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Falotico, non è stato rispettatoÂť. Nell’ultimo “protocolloâ€?, sottoscritto lo scorso 28 ottobre, si dava ad Arbea la disponibilitĂ di fare ricorso ad una societĂ esterna aderente a Sin srl per liquidare l’istruttoria delle 11

Fierro chiede il Tavolo verde POTENZA - Nel frattempo il consigliere regionale dell’Udc, Gaetano Fierro, è intervenuto, sostenendo l’opportunitĂ di convocare il Tavolo Verde con l’Arbea per liquidare le 11 mila pratiche inevase. ÂŤIl Tavolo Verde – ha detto il consigliere Fierro - è stata una conquista democratica molto ambita dalle associazioni di categoria agricole, che hanno a cuore le problematiche del settore, in difficoltĂ acuta. Indebolire questa struttura, ricorrendo alla mobilizzazione generale degli agricoltori, è un’azione complessa verso cui richiamo la responsabilitĂ della classe dirigente associativa che ha tutte le carte in regola per imporre la propria autorevolezza intorno al tavolo tecnico, coordinato dalla RegioneÂť. regione@luedi.it La sede dell’Arbea di Basilicata

mila pratiche in giacenza in tempi brevi. Se cosÏ fosse stato, ad oggi si sarebbe pagato almeno l’80 per cento degli importi attesi per completare il tutto entro e non oltre la fine di febbraio. Allo stato attuale, invece - ha continuato Brillante - nonostante la disponibilità finanziaria delle somme spettanti agli imprenditori agricoli che dal 2005 al

2008 hanno sottoscritto impegni agroambientali con l’Unione Europea, l’organismo pagatore si è limitato a saldare solo un numero insignificante di pratiche per un importo non superiore ai 4 milioni di euro complessivi rispetto ai circa 50 milioni spettantiÂť. ÂŤSembra anche che ad oggi – ha dichiarato il direttore - nonostante la di-

Falotico sul piano di Sviluppo rurale

sponibilitĂ finanziaria, non sia stato ancora sottoscritto il contratto di appalto con la Sin. Il ricorso a questa societĂ esterna, a titolo oneroso, è stato anche assentito dalla finanziaria regionale per oltre un milione di euro. All’Arbea restava la revisione (a campione) dei controlli tecnico-amministrativi e la liquidazione delle domande avendo essa giĂ la disponi-

bilità delle somme. La Coldiretti denuncia come ad oggi, secondo l’accordo definito il 28 ottobre, le imprese agricole lucane avrebbero dovuto già incassare tutti i pagamenti relativi alle domande 2005-2006 entro il 15 dicembre, mentre entro il 15 gennaio, si sarebbe dovuto completare la liquidazione dell’annualità 2007 e dare un acconto sulle domande

2008, per concludere tutti i pagamenti entro il 28 febbraio e relative alle misure agroambientali sostenute dalla Unione Europea. ÂŤSono somme giĂ contabilizzate nei bilanci aziendali – spiega Battaglino perchĂŠ riferiti ad anni pregressi (dal 2005 al 2008) e, che venendo meno, hanno fatto trovare le imprese senza copertura nei confronti delle banche e degli istituti previdenziali oltre a compromettere l’avvio della nuova campagna agraria. Nel frattempo sono maturate anche i tempi per l’erogazione della compensazione al reddito provenienti dalla “Domanda Unica Reg. UE 1782/2003â€? rispetto alla quale il livello nazionale dell’organismo pagatore (Agea) finora ha erogato solo il 30 per cento del dovuto, e si è in attesa di ulteriori 70 milioni di euro a fronte delle oltre 50 mila domande presentate. In un momento cosĂŹ grave di difficoltĂ generalizzata dell’economia nazionale ed in particolare di quella agricola lucana, la certezza nella tempistica dei flussi finanziari provenienti dai sostegni comunitari rappresenterebbe un elemento di forte concorrenzialitĂ che le imprese lucane potrebbero sfruttare. regione@luedi.it

Mollica sollecita un confronto piĂš proficuo

Impegnati 77 milioni Maggiore collaborazione ÂŤOttimo risultatoÂť tra Regione e Unioncamere POTENZA - Al 30 settembre 2008 la Regione Basilicata ha impegnato per la prima fase di attuazione del Piano di sviluppo rurale 20072013 circa 77 milioni di euro. ÂŤQuesto dato colloca la Basilicata in ottima posizione rispetto alle altre amministrazioni regionali, seconda dopo la Sicilia tra le Regioni in Obiettivo “Convergenzaâ€?, in cui rientrano anche la Calabria, la Campania e la PugliaÂť. E’ quanto emerso durante i lavori del Tavolo nazionale di partenariato, insediatosi il 20 gennaio scorso, di cui la Regione Basilicata è componente istituzionale. ÂŤUn primo risultato – ha commentato l’assessore all’Agricoltura, Roberto Falotico – che testimonia come l’amministrazione lucana in questi mesi abbia lavorato per avviare il Programma, garantendo la spesa nella tempistica prevista dai regolamenti comunitari. Ciò

crea le condizioni per mettere le basi di un sistema tecnico di accompagnamento che ci permetterĂ di essere efficaci ed efficienti per l’attuazione di un Piano cosĂŹ strategico per il futuro dell’agricoltura lucana e per la stessa economia regionaleÂť. Nel corso della riunione sono state presentate le caratteristiche della Rete rurale nazionale e le sue attivitĂ nonchĂŠ i compiti che attengono il Tavolo di partenariato. ÂŤUn’istituzione – ha affermato ancora l’assessore Falotico – che, con la sua importante funzione di tramite nelle relazioni tra Regioni e organi europei, ci accompagnerĂ nelle varie fasi di gestione del Psr, a iniziare dalla rimodulazioni a cui tutti i Piani regionali sono chiamati per adeguarsi alle nuove “Health Checkâ€?, le disposizioni comunitarie in materia di benessere e tutela ambientaleÂť.

Cgil, Cisl e Uil chiedono di stabilizzare i precari dell’Alsia

L’ultimatum dei sindacati CGIL, Cisl e Uil non accettano piĂš ritardi per la stabilizzazione dei precari dell’Alsia. ÂŤE’ assolutamente inaccettabile il continuo rinvio della loro stabilizzazione hanno dichiarato in una nota congiunta - Pertanto chiediamo un incontro con la RegioneÂť. Il termine del 30 giugno 2009 - sottolineano i sindacati - è ormai prossimo, ÂŤma non si è ancora adottato alcun provvedimento che dia loro prospettive e certezza occupazionaleÂť. ÂŤE’ bene ricordare - continua la nota - che si tratta di lavoratori dotati di grande professionalitĂ e competenza, essendo impegnati, dal 2001, in attivitĂ a sostegno degli agricoltori lucani per la consulenza aziendale e l’assistenza tecnica mirata e

La protesta dei precari

capillare su tutto il territorio regionale. Chiediamo con forza – continuano i sindacati - che si faccia presto ad approvare il disegno di legge di riordino del sistema agricolo lucano, nell’ambito del quale questi lavoratori possono

trovare la naturale collocazione funzionale e la definitiva occupazione. Sono intollerabili ulteriori ritardi per l’adozione di tale importante provvedimento legislativo, necessario per lo sviluppo economico e sociale della nostra Regione. Per questo – conclude la nota sindacale - si preannuncia l’avvio di una vertenza dura che vedrà azioni e manifestazioni di protesta, da parte nostra, per far emergere tutte le responsabilità riguardo ad una precaria condizione lavorativa che si trascina da anni, nonostante le leggi finanziarie nazionali del 2007 e del 2008 favoriscano l’eliminazione del precariato, come già realizzato in tante Amministrazioni della Basilicata.

POTENZA - Intensificare il rapporto tra Unioncamere e Regione. E’ quanto chiede il presidente della terza commissione consiliare, ‘AttivitĂ produttive – Territorio – Ambiente’, Francesco Mollica. Questi due organismi, nel 2005 – ricorda Mollica - sottoscrivevano un protocollo d’intesa individuando valide opportunitĂ di raccordo tra il ruolo istituzionale svolto da entrambe nello sviluppo delle potenzialitĂ e nella valorizzazione dell’intero territorio regionale. Sulla base di tale documento si attivava un processo di stretta collaborazione su una serie di temi, tra cui le attivitĂ promozionali dirette a valorizzare le produzioni lucane e ad offrire un’immagine unitaria della Basilicata e, pertanto, si concordava la necessitĂ di convenire sul programma delle fiere e delle iniziative a carattere promozionale. ÂŤTale attivitĂ promozionale – continua Mollica - imprescindibile per sostenere e far crescere la nostra regione, nel corso dell’anno scorso e nelle previsioni dell’anno in corso, veniva molto tralasciata dalla Regione e, con grave disappunto, la Unioncamere, pur approvando il programma delle attivitĂ e bilancio di previsione 2009, prendeva comunque atto che le decisioni regionali, non solo non consentivano lo svolgimento delle attivitĂ di promozione ma, al contrario, mortificavano ogni forma di sussidiarietĂ e di concertazione con altri soggetti istituzionali, quali appunto le Camere di Commercio, e precludevano alle

Franco Mollica

piccole imprese di essere presenti a manifestazioni fieristiche nazionali ed estere. Al fine di trovare un equilibrio, indispensabile per perseguire ed ottenere la crescita ed il rilancio della Regione – aggiunge Mollica - si avviavano in terza commissione una serie di audizioni del presidente della Unioncamere e di altri soggetti coinvolti nella questione, dirette ad individuare le azioni da porre in essere per rilanciare le attività di partenariato tra Regione Basilicata e sistema camerale lucano. Tali incontri evidenziavano la necessità di interventi da parte della Regione che rimuovessero gli ostacoli alla collaborazione interistituzionale e rendessero possibile, anche dal punto di vista finanziario, la messa in campo di azioni per favorire la promozione, la valorizzazione, la commercializzazione dei prodotti lucani ed il rilancio delle imprese lucane con sostegni adeguati ai bisogni che, in questo particolare periodo, sono sempre maggiori.

ÂŤIeri (mercoledĂŹ per chi legge, ndr), infine – afferma il presidente della terza commissione consiliare - si è svolta l’audizione del presidente della Giunta regionale, il quale nel confermare le difficoltĂ nell’attuazione del protocollo di Intesa ha manifestato l’impegno e l’interesse a riprendere questa attivitĂ e ad impostare, nelle forme che saranno decise con Unioncamere, una nuova attivitĂ di collaborazione confermata sia dal Programma Operativo 20072013 che dalla stessa legge sulla competitivitĂ , che fa un esplicito riferimento al sistema camerale. Il presidente Mollica ha concluso auspicando che le parole del Presidente De Filippo ÂŤtrovino pronto riscontro nelle azioni che la Regione porrĂ in campo, non solo a garanzia del raccordo e della collaborazione con la Unioncamere, ma, soprattutto, a tutela dell’economia lucana e delle nostre aziende, lavorando per la creazione di altri posti di lavoro e per evitare che tante famiglie vengano a trovarsi in difficoltĂ Âť. &,77$ ', 327(1=$ 8QLWj GL 'LUH]LRQH $PELHQWH (QHUJLD 4XDOLWj XUEDQD ( LQGHWWD SURFHGXUD DSHUWD SHU O DIILGDPHQWR GHL /DYRUL GL ULTXDOLILFD]LRQH TXDUWLHUH 0DFFKLD 5RPDQD ,PSRUWR GHL ODYRUL Âź ,YD HVFOXVD GL FXL Âź SHU RQHUL GL VLFXUH]]D QRQ VRJJHWWL D ULEDVVR &DWHJRULH H FODVVLILFKH 26 SUHYDOHQWH ,, 2* VFRUSRUDELOH VXEDSSDOWDELOH , 2* VFRUSRUDEL OH VXEDSSDOWDELOH , ,O EDQGR GL JDUD FRQ GLVFLSOLQDUH q GLVSRQLELOH DQFKH VXO VLWR ,QWHUQHW GHOO (QWH ZZZ FRPXQH SRWHQ]D LW

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Venerdì 23 gennaio 2009

GAZA, VIOLENZA SU UN TESTIMONE DI PACE

BENZINA IL MERITO E’ NOSTRO

di LORENZO DE SABBATA

di FILIPPO MASSARO GENTILE direttore, le scrivo per richiamare la sua attenzione su un terribile episodio avvenuto circa tre giorni fa nelle vicinanze di Khan Yunis (Gaza). Intorno alle 13, dopo una mattinata di lavoro nella loro fattoria a Fukhari, Mohammad Shurrab e I suoi due figli, Kassab e Ibrahim, salgono sulla loro Land Rover rossa e si dirigono verso casa, a Khan Yunis, nella parte meridionale della striscia di Gaza. Improvvisamente, un gruppo di soldati israeliani apre il fuoco da una casa a circa 30 metri di distanza. L’impatto è devastante. Mohammad riesce a ripararsi sotto il cruscotto. Vede Kassab, un ingegnere di 28 anni, che, colpito ripetutamente (secondo Al Haq, è stato colpito solo una volta) al petto, esce dall’auto in un preda al panico, barcolla per una decina di metri, cade a terra e muore. Ibrahim, che aveva tentato di fuggire a sua volta, viene colpito alla gamba e rimane nella macchina, insieme al padre. Mohammad, dopo avere chiesto inutilmente aiuto ai soldati, telefona al servizio ambulanze (per fare i precisini, chiama vari giornalisti, la Croce Rossa Internazionale e diverse NGOs per avere assistenza medica) dal suo cellulare. Gli viene riferito che non è possibile dare a lui e ai suoi figli alcun tipo di assistenza medica visto che l’esercito israeliano non dà il permesso a nessun servizio medico di raggiungerli. Disperato, Mohammad telefona ai suoi parenti, alla Croce Rossa Internazionale e a vari giornalisti chiedendo aiuto. Verso mezzanotte, il suo cellulare si scarica. Subito dopo, Ibrahim muore in seguito alla grave perdita di sangue. Mohammad ha aspettato per più di 20 (se vogliamo essere precisi, per quasi 24) ore l’arrivo dei soccorsi. I corpi di Kassab e Ibrahim giacevano accanto a lui. (Khan Yunis, Venerdì 16 Gennaio 2008) Questo episodio veniva riportato contemporaneamente dal Los Angeles Times e da AlJazeera International mentre Amer, il terzo figlio di Mohammad, cercava aiuto anche tra i suoi ex-compagni di scuola in Italia. Un episodio che sottolinea la tragicità della quotidianità vissuta sotto le bombe e che, seppur sconcertante, si mescola inevitabilmente alle immagini di questa e di tutte le altre guerre. Per noi, i suoi compagni di scuola, però acquista un significato diverso, sovrapponendo al sangue il sorriso di un amico con cui abbiamo condiviso due anni della nostra vita. Non si tratta di personalismo (sappiamo bene che ogni dolore ha una faccia, un nome) né di cinismo (sappiamo altrettanto bene che il racconto di una storia e dei suoi involontari protagonisti non basteranno a ricostruire la pace in Medio Oriente), ma vorremmo solo riflettere ad alta voce sulla inutilità e sull’egoismo della violenza che ha segnato per sempre la famiglia di Amer. Estate 2001 Amer arriva in Italia a Duino, piccolo paese sulla costa triestina, per incominciare assieme a tutti noi (più di 200 tra ragazze e ragazzi provenienti da tutto il mondo) la sua avventura al Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico. Qui abbiamo imparato insieme che, se giovani provenienti da nazioni, etnie e religioni diverse avessero avuto la possibilità di crescere assieme imparando l’uno dall’altro, forse i conflitti tra di loro e tra le loro nazioni avrebbero potuto essere evitati. Come possiamo ora chiedere ad Amer di condividere ancora con noi questo sogno? Le morti che hanno spezzato la famiglia di Amer sono per noi tutti un brusco risveglio, la personificazione del dolore di un conflitto non più filtrato dai media ma gridato attraverso un cellulare che cerca aiuto. La ringrazio per l'attenzione che vorrà dedicare a questa lettera.

ABBASSARE I TONI POLEMICI di MICHELE FANELLI IL NUOVO PSI ha raccolto l'appello del presidente Berlusconi di unire in tutto il Paese i riformisti, i moderati e i liberali e contribuirà alla costruzione del Popolo della Libertà. Per questo, con senso di grande responsabilità, invitiamo i gruppi dirigenti della Basilicata di An e di Fi ad abbassare i toni della polemica e a lavorare, insieme, per costruire un forte partito sul territorio e lanciare la sfida al centrosinistra lucano che come è stato già dimostrato non è invincibile, anzi continua a perdere consensi elettorali. L'auspicio del Nuovo Psi è che il Popolo della Libertà non diventi un partito vecchia maniera, fatto di tessere e strutture burocratiche, ma che possa nascere una moderna organizzazione sul modello dei partiti americani che riescono a rappresentare ed unire diverse culture e identità politiche. Il nuovo progetto dovrà aggiunge essere capace di dare voce alle importanti sensibilità che concorrono al disegno senza esaurirsi nella logica di unire semplicemente Forza Italia ed Alleanza Nazionale. segretario regionale del Nuovo Psi

MEDIO ORIENTE, LA PACE POSSIBILE di ULDERICO NISTICO’ SULLA GUERRA di Gaza sta calando uno strano e sospetto silenzio stampa, quasi a coprire le responsabilità dei belligeranti israeliani e palestinesi di Hamas, ma anche, forse soprattutto, l'incapacità di Stati Uniti, Europa, Onu e Paesi Arabi, nonché dei palestinesi di Fatàh, di proporre una pace possibile, e perciò una soluzione del conflitto ormai incancrenito. Per la cronaca, i primi scontri risalgono al 1929, cui seguirono guerre nel '36, '47, '56, '74, e da allora, vicende quasi quotidiane. Nel frattempo sono state combattute e archiviate infinite guerre, tra cui una bazzecola di Seconda guerra mondiale, più Vietnam, Congo, Angola eccetera; e tutte hanno trovato una qualche composizione, o per chiara vittoria di uno sull'altro (gli Alleati su Italia, Germania e Giappone), o per stanchezza (Vietnam), o per venir meno delle ragioni del conflitto. Non è spiegabile come non si riesca a far nulla per stabilire la pace fra tre milioni di palestinesi in stato di miseria, e cinque milioni di israeliani costretti dal fato e da se stessi a stare in eterno con le armi in mano, e dipendenti di fatto da aiuti internazionali, e, peggio, in condizione di eterna instabilità politica. La ragione è che manca un mediatore autorevole. Non lo sono gli Stati Uniti, perché la loro linea è da sempre acriticamente israeliana qualunque cosa avvenga (né Obama pare diverso!), e perciò la loro voce non trova credito presso gli arabi; non lo è l'Europa per l'evidente mancanza di unità in politica estera, e per la desolante carenza di forza militare autonoma; non lo è l'Onu, ma non lo è da quando si chiamava la Società delle Nazioni nel 1920, un gigantesco ente inutile e costoso. Che si può fare? Atteso che le belle parole

e gli appelli lasciano il tempo che trovano, i governi dovrebbero esercitare tutte le più energiche pressioni su entrambi i contendenti, a cominciare da pesanti sanzioni economiche. I palestinesi, senza assistenza, non vivrebbero una settimana; gli israeliani, senza gli Stati Uniti, resisterebbero sì e no un mese. Basta dunque un sano assedio economico: niente commerci, niente soccorsi, se non fanno la pace. Una volta ridotti a miti consigli, risolvere d'autorità la questione dei confini, e dare vita a due Stati. Occorre però una premessa ideologica, senza la quale ogni sforzo è vano. Il lettore avrà notato che uso solo le parole israeliani e palestinesi, e mai altre e fuorvianti come ebrei e arabi. Non voglio sapere a quale stirpe appartengano i due eserciti, di che religione sono, come la pensano in politica: per me sono cittadini dello Stato di Israele e cittadini dell'Autorità Palestinese, e basta: Maometto, Abramo, i Saraceni, il mercante di Venezia e tutto ciò che può essere accaduto a chiunque non abbia avuto la carta d'identità dei suddetti Stati, non solo nulla c'entrano, ma chiamarli in causa o fa confusione, o li si chiama astutamente per far confusione. Tutti liberi di essere filoarabi o filoebrei o di esprimere un parere sul passato da Mosè in poi, ma a patto che si dichiari esplicitamente e senza equivoci che la guerra di Gaza e la questione della Palestina sono fatti politici del 2009, senza altri riferimenti più o meno in buona fede. Fortissime sanzioni economiche e totale moratoria ideologica, e porre israeliani e palestinesi sullo stesso piano senza simpatie, sono le vie realistiche e praticabili per la pace. Il resto, appelli e tregue e bei discorsi, non preparano che un'altra guerra tra sei mesi.

GUERRA SENZA VINCITORI GENTILE direttore, volevo replicare a un articolo pubblicato qualche giorno fa sul suo giornale. Il titolo era “Ma io sto con Israele”. Nell’articolo si diceva - non ricordo le parole precise che noi paesi occidentali dovremmo per forza stare dalla parte di Israele perché noi abbiamo come valore fondante la democrazia. Mi permetto di dire che non è per nulla democratico sparare missili sull’inerme popolazione. Se così fosse non

vorrei vivere in questo Paese. Posso al limite capire il senso di insicurezza, ma mi chiedo: distruggere vite e abitazioni del tuo nemico rafforza forse la tua sicurezza? Io non credo, anzi sono convinta del fatto che le tante tragedie subite dal popolo palestinese non faranno altro che far crescere il numero dei martiri disposti a farsi saltare in nome della vendetta. Migliorerà questo le vite degli israeliani? Antonietta Pagani

Il presidente del Csail, Filippo Massaro

LO SCONTO carburanti che il Parlamento sta definendo rappresenta senza dubbio un impegno mantenuto dai parlamentari del Pdl a differenza della solita vergognosa “propaganda” venuta dai colleghi pretestuosi e bugiardi del Pd (che in sede di governi regionale e nazionale non hanno mai voluto ottenere per il popolo lucano questi sacrosanti benefici ), ma soprattutto il risultato della mobilitazione popolare, promossa da anni dal Csail, in Val d'Agri e Sauro. Filippo Massaro evidenziando che “si corona finalmente il sogno del Csail che prima di tutti i partiti ha raccolto oltre 30 mila firme in calce ad una petizione popolare che risale al 2006, con la proposta di riduzione dei prezzi alla pompa di benzina gasolio e metano almeno nell'area della produzione petrolifera (Val d’Agri e Sauro). Grazie al governo Berlusconi finalmente anche in Basilicata si fa giustizia – ha continuato Massaro – rispetto alle agevolazioni di prezzo già in vigore in aree cosiddette transfrontaliere del Friuli, della Lombardia e del Veneto e che la Commissione Europea vorrebbe stoppare, equiparando la provincia di Potenza alle stesse zone beneficiarie dello sconto-carburanti”. Il Csail ha annunciato che appena il provvedimento diventerà “atto del Governo” sarà promossa una festa del popolo del petrolio che finalmente toccherà con mano il grande diritto-beneficio che , in solitudine, chiede instancabilmente da oltre dieci anni. Dopo dieci anni di estrazioni petrolifere oggi non c'era certo bisogno del rapporto della Cgil, Cisl e Uil , che sono stati sempre latitanti in difesa dei lavoratori, infatti – è scritto nel comunicato – per scoprire l'acqua calda e cioè che le ricadute occupazionali e produttive del petrolio sono inesistenti”. presidente del Csail Comitato per lo Sviluppo delle Aree Interne Lucane


Venerdì 23 gennaio 2009

RITROVARE L’ORGOGLIO LUCANO

IL MONDO DI OBAMA

di SAVERIO D’AMELIO LA FINE dei tradizionali partiti (specie di quelli di centro-sinistra: Democrazia Cristiana, Partito Socialista, Partito Socialdemocratico, Partito Repubblicano e Partito Liberale che tanta hanno avuto nella nascita dell'Italia democratica e nel suo sviluppo economico e sociale), ha determinato un periodo di instabilità e di inefficienza, per i forti contrasti tra le coalizioni e al loro interno, con gravi conseguenze, anche sul piano della democrazia. Del resto, la cancellazione delle preferenze, nel vigente sistema elettorale, ha prodotto, alle elezioni politiche nazionali del 2006 e del 2008, un Parlamento, i cui componenti risultano non eletti dal popolo, ma nominati dall'alto, così generando gruppi di potere che si autoalimentano, con grave pregiudizio per gli interessi generali dell'Italia. Anche in Basilicata, purtroppo, si registra lo scadimento della politica, per la perdita di valori e di ideali che pure avevano supportato ed esaltato il serio impegno di politici ed amministratori, di maggioranza e di minoranza, gli uni e gli altri sensibili alla soluzione dei non facili problemi dei lucani, così contribuendo a tenere alto il buon nome della Basilicata. Da quindici anni, invece, la Regione Basilicata sta tradendo le aspettative dei lucani, per il prevalere della litigiosità tra i gruppi che compongono la maggioranza sempre più espressione di arroganza, presunzione e faziosità che li porta a discriminare quanti non la pensano come loro, mentre non esitano a rinfacciarsi incapacità e inefficienza, costringendo la giunta a continue crisi e rimpasti, in un periodo difficile, reso ancora più incerto dalle inchieste giudiziarie che alimentano il disorientamento tra i lucani, già tanto preoccupati per la mancanza di investimenti, per la crescente disoccupazione, per la emigrazione dei loro figli. In presenza di una realtà politico-amministrativa così tanto compromessa, è giunto il momento che i lucani, che credono nei valori della democrazia e del riformismo liberale democratico, di Centro, abbandonando l'atavica rassegnazione, in uno scatto di orgoglio, si mobilitino, perché la Regione valorizzi le eccezionali risorse, paesaggistiche e naturali, di cui è ricca, dando vita ad una seria programmazione con vari progetti di sviluppo. In particolare, si tratta di chiedere alla Regione di incrementare i proventi delle royalty, riscuotendole in base all'effetto quantitativo di petrolio estratto, mon con l'inaccettabile sistema del forfait e di non polverizzare le risorse in mille rivoli improduttivi, ma di utilizzarle, invece, in progetti mirati, capaci di creare occupazione, anche per far tornare, perché no, in Basilicata, i lucani che si sono distinti nel campo della ricerca e dell'innovazione, nelle diverse regioni italiane o all'estero. Si tratta di esigere dalla Regione Basilicata l'attivazione di nuove iniziative, per incrementare e migliorare i servizi e per assicurare ai lucani, strutture sanitarie efficienti, meglio

di VITO BUBBICO dalla prima E’ STATA sfondata anche l'ultima e più alta porta della casa che mai era stata abitata da un figlio americano di colore. Ma questo era già evidente prima dell'insediamento. Non sappiamo se il voltare pagina dell'America, sarà davvero come l'ha immaginato il vignettista Giannelli sul Corriere della Sera: un Bush con una pistola fumante in mano che va ed un Obama che lancia in aria una colomba di pace che arriva. Ma a promettere il cambiamento è stato lo stesso Obama con il suo sobrio discorso d'insediamento, pronunciato dinanzi a i due milioni e passa di persone sul Mall di Washington e le centinaia di milioni che l'hanno seguito in tv nel Mondo. Un discorso conciso, concreto, scandito non con l'oratoria evocatrice utilizzata a Denver, quando accettò la nomination democratica alla Casa Bianca, ma con la compostezza e la fermezza di un leader che ha ormai assunto le sue funzioni e che non formula promesse, ma prende impegni e antepone il pragmatismo all'ideologia. Un discorso con cui ha chiamato l'America "a una nuova era di responsabilità" facendole presente che "il mondo è cambiato, noi dobbiamo cambiare". E' un messaggio ai suoi concittadini a cui ha chiesto, insieme a lui, di "mettersi al lavoro per rifare l'America" e ai cittadini del Mondo a cui ha detto "chi vuole la pace è amico degli Usa". Al mondo dell'Islam ha teso una mano affermando “noi indichiamo una nuova strada, basata sul reciproco interesse e sul mutuo rispetto. A quei leader in giro per il mondo che cercano di fomentare conflitti o scaricano sull'Occidente i mali delle loro società - sappiate che i vostri popoli vi giudicheranno su quello che sapete costruire, non su quello che distruggete. A quelli che arrivano al potere attraverso la corruzione e la disonestà e mettendo a tacere il dissenso, sappiate che siete dalla parte sbagliata della Storia; ma che vi tenderemo la mano se sarete pronti ad aprire il vostro pugno.” Con riferimento a Iraq e Afghanistan ha parlato di guerre da chiudere, pur senza concedere nulla sul piano della lotta ai terroristi a cui ha detto "Vi sconfiggeremo". E' apparso netto il cambiamento rispetto alla filosofia Bush quando ha detto che “Quanto alla nostra difesa comune, noi respingiamo come falsa la scelta tra sicurezza e ideali. I nostri Padri Fondatori, messi di fronte a pericoli che noi a mala pena riusciamo a immaginare, hanno stilato una carta che garantisca l'autorità della legge e i diritti

dell'individuo, una carta che si è espansa con il sangue delle generazioni. Quegli ideali illuminano ancora il mondo, e noi non vi rinunceremo in nome di qualche espediente. E così, per tutti i popoli e i governi che ci guardano oggi, dalle più grandi capitali al piccolo villaggio dove è nato mio padre: sappiate che l'America è amica di ogni nazione e di ogni uomo, donna e bambino che sia alla ricerca di un futuro di pace e dignità, e che noi siamo pronti ad aprire la strada ancora una volta.” Anche verso il terzo mondo ha avuto parole che suonano musica per i progressisti di tutto il mondo “Alla gente delle nazioni povere, noi promettiamo di lavorare insieme per far fiorire le vostre campagne e per pulire i vostri corsi d'acqua; per nutrire i corpi e le menti affamate. E a quelle nazioni, come la nostra. che godono di una relativa ricchezza, noi diciamo che non si può più sopportare l'indifferenza verso chi soffre fuori dai nostri confini; né noi possiamo continuare a consumare le risorse del mondo senza considerare gli effetti.” Il nuovo presidente, giovane, nero, figlio di un immigrato, interprete del sogno di ogni americano e di quello del profeta dell'integrazione razziale Martin Luther King, ha presentato una America "di nuovo pronta a guidare il Mondo" con lui che se è a quel posto di comando è perché la più antica democrazia dei tempi moderni ha saputo fare prevalere "la speranza sulla paura". Fiducia e speranza, senso dell'unità della Nazione sono le doti richiamate come necessarie per un cammino che comincia nel buio e nella tempesta della recessione economica e che deve condurre a superare la crisi, a esorcizzare "lo spettro ambientale" e ad affermare i valori dell'uomo. Obama è l'immagine di una Nazione ancora giovane, ma ormai capace di tradurre in pratica il verbo dei Padri fondatori per cui tutti gli uomini nascono uguali, sono liberi e possono perseguire la felicità. L'esempio vivente di “un uomo il cui padre meno di sessanta anni fa non avrebbe neanche potuto essere servito in un ristorante ora può trovarsi di fronte a voi per pronunciare il giuramento più sacro di tutti.” Gli Stati Uniti hanno un nuovo presidente e il Mondo ha un nuovo leader. Un leader che sebbene ha concluso con il tradizionale ''So help me God'' (che Dio mi aiuti), ha subito saputo ricordare che l'America è un paese di molte religioni e anche di non credenti. Non importa davvero da chi verrà aiutato, l'importante è che Obama passi, per davvero, dalle parole ai fatti.

dislocate sul territorio. Si tratta di fare in modo che non si chiudano le industrie in Valbasento, di Jesce di La Martella e delle aree potentine, ma si programmino nuove iniziative di sviluppo. Si tratta di offrire ai giovani una istruzione universitaria all'altezza dei tempi, una formazione professionale capace di garantire occupazione, abbandonando la dannosa prassi dei corsi professionali, dispendiosi quanto inutili. Si tratta, insomma, di sentire l'orgoglio della lucanità, ritrovando lo spirito costruttivo dei suoi tempi migliori, sull'esempio

dei suoi figli migliori, per serietà, laboriosità e capacità d'iniziativa. E' l'appello che, con umiltà, ma con tanta volontà e determinazione ci permettiamo di rivolgere ai lucani di buona volontà, nella speranza che essi sapranno rispondere con generosità e convintamente aderiscono al Movimento per la rinascita della Basilicata. E' ora di riprendere insieme il cammino, verso nuovi orizzonti di progresso e di civiltà, verso obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili per la rinascita della Basilicata, con l'aiuto di Dio e con l'impegno di tutti.

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I VERI NODI DEL CAPITALISMO ITALIANO di FRANCESCO BOCHICCHIO PARALLELAMENTE all'esplodere della crisi finanziaria nell'Occidente, il capitalismo italiano ha visto due clamorosi conflitti personali: da un lato tra il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il Governatore di Banca d'Italia Mario Draghi, e dall'altro tra l'Amministratore Delegato di UniCredit, uno dei principali gruppi bancari italiani ed europei, Alessandro Profumo, e il Presidente di Mediobanca, la più prestigiosa “merchant bank” italiana e salotto buono del capitalismo italiano, Cesare Geronzi. Per quanto riguarda il primo, Tremonti, subito dopo lo scoppio della crisi, ha addebitato quest'ultima, per una parte importante, alle Autorità amministrative indipendenti, sia degli altri Paesi sia internazionali, al cui livello Draghi ha svolto e svolge un ruolo importante, ritenendole quindi colpevoli di insufficienza di controlli sugli eccessi da speculazioni: l'addebito è infondato, in quanto la realtà è che il ricorso rovinoso alla speculazione è dipeso dal clima generale , in cui la mancanza di limiti al potere di impresa ed al gioco del libero mercato ha favorito la ricerca di mega-profitti a breve in grado di indebolire la stabilità e la struttura del sistema imprenditoriale. Il progetto di Tremonti, quindi, con l'obiettivo apparente di porre limiti alla speculazione - e che si tratti di obiettivo apparente è dimostrato dalla circostanza che Tremonti è autorevole esponente di un Governo che nella penultima legislatura ha sottoposto a disciplina molto meno rigorosa il falso in bilancio, certamente non in linea con una rigorosa lotta agli abusi finanziari - è di ridimensionare il ruolo delle Autorità amministrative indipendenti, a favore di controlli politici, in un'ottica in cui la discrezionalità è non supportata da valutazioni tecniche, con scarsa trasparenza e con alta possibilità di trasformazione in arbitrio. L'attacco a Draghi è decisivo in tale strategia, per l'autorevolezza di Banca d'Italia e per la circostanza che la crisi in America ha dimostrato non solo la fondatezza ma anche la doverosità della linea di Banca d'Italia, che ha sempre sostenuto e attuato controlli penetranti di stabilità: su tale aspetto Draghi ha continuato nel rigore nella difesa della stabilità del sistema bancario e la sua autorevolezza è fuori discussione, anche per l'acutezza dei suoi interventi nell'analizzare le cifre sottostanti alla crisi nonché le cause della crisi, e nelle proposte di rafforzamento dei controlli sovranazionali. Il contrasto tra lui e Tremonti è un crinale decisivo della nostra economia. Non meno decisivo si rivela quanto successo tra Profumo e Geronzi. Dopo l'incorporazione di Capitalia da parte di UniCredit, Profumo, quale Amministratore Delegato di UniCredit, ha indicato Geronzi, già Presidente di Capitalia, alla Presidenza di Mediobanca. In occasione di un importante cambio statutario, che ha comportato l'abbandono di un innovativo regime di governo societario, scelto non molto tempo prima , che prevede una rigorosa non interferenza dei Consiglieri di controllo (Consiglio di Sorveglianza) sulla gestione societaria degli Amministratori esecutivi (Consiglio di Gestione), con impossibilità dei primi di assumere incarichi in Società controllanti e controllate, vi è stato un contrasto tra Geronzi e gli Amministratori esecutivi, timorosi che il ritorno al sistema tradizionale, basato sull'esistenza del solo Consiglio di Amministrazione (oltre al Collegio Sindacale), comportasse l'assunzione da parte del Presidente Geronzi di un ruolo non solo di alta sorveglianza sull'Amministratore Delegato ma anche di sovraordinazione a questi. Profumo, quale esponente di un socio

di Mediobanca, ha mostrato di condividere le preoccupazioni degli Amministratori esecutivi, suscitando l'enfatico risentimento di Geronzi. Strettamente collegato a quello appena visto, è il profilo del ruolo di Mediobanca in generale. Anche sul punto vi è un profondo dissenso tra i protagonisti, in particolare tra chi privilegia l'aspetto tecnico e imprenditoriale (Profumo e i gli Amministratori esecutivi) e chi vuole esaltare un ruolo di regia di Mediobanca nelle scelte fondamentali del capitalismo italiano (Geronzi - che non a caso è intervenuto nel processo di consultazione relativo al recentissimo piano del Governo italiano in ordine alla crisi finanziaria - e Generali, altro gruppo collegato, in cui Geronzi è destinato a diventare Presidente). Si può accettare la seconda soluzione, in quanto una compattezza imprenditoriale, se rispettosa della concorrenza e della trasparenza finanziaria, serve a rendere il sistema più responsabile e meno speculativo, ma non incondizionatamente e quindi senza violazione dei principi base di cui alla prima. Con l'esplodere della crisi, vi sono stati scossoni di borsa su UniCredito e la posizione di Profumo, poco prima considerato giustamente uno dei migliori banchieri mondiali, in grado di trasformare UniCredito in una delle più importanti banche europee, è stata posta in discussione mentre quella di Geronzi è sempre più solida. Addirittura si è parlato - anche se finora con smentite da parte degli interessati - di una fusione tra UniCredit e Mediobanca, con l'assunzione del ruolo di Presidente da parte di Geronzi. E' chiaro il contrasto tra due diversi profili di banchiere, un banchiere puro e dinamico imprenditorialmente - di cui certamente non vanno taciuti comportamenti su cui la discussione è aperta, quale l'estrema aggressività nell'operatività in strumenti derivati, la forma di investimenti in titoli più rischiosa, a danno delle piccole imprese - e quella di un banchiere attento agli equilibri generali ed addirittura di sistema, economici e politici. Tra i due contrasti vi è certamente un collegamento, per il parallelismo di profilo a coppie incrociate di protagonisti. Il collegamento mostra la dimensione unica del contrasto , che è tra chi vuole mantenere il capitalismo italiano entro binari rigorosi di tecnicismo e validità economica oggettiva e chi persegue obiettivi di equilibri di potere politico-economico. E' un contrasto soggettivo, con ripercussione diretta sulle strutture economiche. Tale contrasto viene ritenuto in Italia di scarso valore: è di pochi giorni fa la notizia che l'Antitrust ha emanato un importantissimo studio sulla struttura proprietaria e di organi dei gruppi bancari e assicurativi, da cui risulta l'ostacolo ad un efficace dispiegamento della concorrenza: si trascura che, con i salvataggi e gli interventi pubblici inevitabili in seguito alla crisi, la concorrenza non potrà svolgere un ruolo primario. Oreste Carabini, un acuto commentatore, su “Il Sole 24 Ore” dell'11 gennaio, ha evidenziato ciò, ma ha sottolineato che lo studio svolge un ruolo fondamentale perché consente di “guardare oltre” il superamento della crisi. Il problema vero è diverso: dalla crisi non si uscirà mai se il salvataggio e gli interventi pubblici (e, aggiungo, anche sociali ed eqitativi e riequilibrativi) non saranno gestiti secondo criteri oggettivi e tecnicamente ineccepibili e secondo principi di razionalità. Sarà meno affascinante ma chi scrive ritiene più importante del “guardare oltre” il contrasto di cui sopra. studiobochicchio@legalebochicchio.it


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Venerdì 23 gennaio 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Il primo piano di una palazzina del rione è stato sfondato dal botto. Nessun ferito

Esplode una caldaia a Santa Croce Tra gli inquilini, il deputato Luongo e un consigliere comunale UN grande boato, un botto «che tutto il quartiere lo ha sentito». Ieri sera, è esplosa la caldaia centrale di uno stabile in via Torraca, fortunatamente senza provocare feriti. Rione Santa Croce, verso le dieci e trenta, si è praticamente svegliato di colpo. E chi non ha sentito l’esplosione, ci ha impiegato poco a notare la confusione del via vai di gente e mezzi di soccorso. Sul posto subito il 118, i Vigili del fuoco e i Carabinieri. Dalle prime ricostruzioni sembra che la caldaia a metano della palazzina sia esplosa perchè la valvola del boiler non ha retto lo sfogo e la pressione dell’acqua ha procurato lo scoppio. Fortunatamente, la caldaia si trovava nel vano del sottoscala e la forza dell’esplosione si è sprigionata in direzione dell’esterno. La porta del vano, infatti, ha sfondato il portone dello stabile che, a sua volta, è finito contro la palazzina dall’altro lato della strada. Completamente distrutto, però - fortunatamente senza danni per i residenti - l’appartamento del primo piano. Lì abita un consigliere comunale, Fernando Picerno, comprensibilmente scosso. Con lui, in casa, c’era la moglie. «Abbiamo fatto tanti sacrifici per questa casa, e ora si deve rifare tutto da zero». Spavento, tanta paura, fortunatamente il peggio non è accaduto. La donna è stata medicata sul posto dagli operatori del 118 Basilicata Soccorso per un controllo, ma stanno tutti bene gli inquilini. Il palaz-

Alcune immagini della palazzina subito dopo l’esplosione

(foto Andrea Mattiacci)

zo è stato evacuato, al momento rimane inagibile. Tra i residenti in tanti hanno provveduto a raccogliere il necessario in alcune borse.

IL SENSO di una discussione tra le “parti” sta in un «bisogno di riappropriarsi - spiega il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Franco Inglese - dei nostri spazi, delle nostre cose». Da tutelare e rivendicare. E se lo spazio è quello della scuola e il dibattito è sulla sicurezza, studenti, docenti, presidi e istituzioni, discutono, in fondo, di un diritto costituzionale. Ieri mattina, nel teatro Don Bosco, la Consulta provinciale degli studenti ha organizzato un dibattito con i rappresentanti dell’organismo studentesco e delle quarte classi degli istituti superiori della Provincia: edilizia scolastica, sicurezza, problemi e comportamenti. IL TEMA E’ con un minuto di silenzio che la sala comincia il ragionamento. Dopo il crollo del soffitto di una scuola di Rivoli, alcune settimane fa, in cui è rimasto ucciso un giovane studente, l’attenzione alla sicurezza degli edifici scolastici è tornata “urgente”. «Ma è per evitare che se ne parli solo dopo una tragedia che - spiega il presidente della Consulta, Piervincenzo Lapenna - vogliamo parlarne, da studenti e cittadini. Abbiamo deciso di confrontarci con chi deve tutelare il nostro diritto ad apprendere con sicurezza». La Consulta ha avviato un progetto con le quarte classi delle scuole superiori: un sondaggio tra gli alunni sullo stato di “salute” degli edifici. Ovvero le sedi di quello che è riconosciuto come un «vero e proprio lavoro», come spiegherà ai ragazzi Pasquale Costante, responsabile dell’Ufficio tecnico regionale. L’AMBIENTE Costante spiega come la scuola pos-

Passeranno la notte fuori, probabilmente da parenti. tra loro, anche il deputato del Pd, Antonio Luongo, inquilino dello stesso stabile.

Era con gli altri nel cortile del rione, tra la folla, tutti un po’ scioccati, ma tranquilli. «Aspettiamo la perizia spiega il sindaco Santarsie-

ro che è arrivato sul posto prima di fare valutazioni definitive. Al momento sono solo contento di sapere che le persone stanno bene e che

La Consulta provinciale degli studenti dibatte sulla sicurezza nella scuola sa “influenzare” il rendimento dei ragazzi anche in base alla qualità degli spazi. E’ vero, «la sensibilità dei ragazzi sul tema della sicurezza è aumentata». Ma contemporaneamente «il quadro normativo in materia, tra competenze, intrecci di responsabilità, confusione, è complesso». E poi c’è da valutare il criterio per cui la sicurezza fa il paio con “l’accessibilità diffusa”: «Non si deve pensare solo ai ragazzi disabili, ma anche a deficit di tipo diverso, alle vie di fuga, all’infrastrutturazione esterna». ALCUNI DATI Un vero e proprio dato complessivo sulle strutture scolastiche, sullo stato di agibilità e sicurezza non esiste. L’Anagrafe nazionale, infatti - il progetto commissionato dal governo centrale nel 1996 e avviato solo nel 2005 - non è ancora stata completata, con alcune regioni, come Campania e Puglia, che non hanno completato il censimento dei propri edifici scolastici. E poi c’è il dato economico: a fronte di un bisogno stimato in 41 milioni di euro, il quarto piano di programmazione regionale per l’edilizia scolastica prevede (tra varie fonti di finanziamento) - spalmati su tre anni - poco più di 10 milioni. RISORSE E CRITICITA’ Non basta - prosegue Costate - pensare «solo alla ristrutturazione degli edifici, ma serve anche organizzare bene il lavoro e sviluppare la cultura della sicurezza». Sarà Tizia-

na Cappa, ingegnere dell’Ufficio edilizia scolastica della Provincia di Potenza a spiegare agli studenti le norme, le certificazioni, i parametri necessari. Ma allo stesso tempo le spetta dettagliare gli interventi che l’ente - per un finanziamento totale pari a 57 milioni di euro - ha messo in piedi sul settore. «Dove, dopo le valutazioni, non è stato possibile portare avanti interventi di ristrutturazione, la Provincia ha deciso di realizzare ex novo edifici scolastici». C’è poi il tema della «prevenzione» con la consapevolezza che «spesso prosegue - proprio lo sforzo del programmare interventi di sicurezza e per la prevenzione di situazioni di criticità, non trovano riscontro nelle risorse finanziarie che dovrebbero arrivare dal governo centrale». AFFITTI Ecco l’altro punto di un discorso che guarda al recupero della scuola - anche il luogo fisico - come “bene comune”. E’ il presidente della Provincia, Sabino Altobello, a spiegare che «gli interventi sulla scuola nel corso degli anni sono stati spesso il frutto di interferenze della politica e di interessi poco “generali”». Ovvero, capita che ci siano “pressioni” contro la costruzione di scuole o nei cantieri in cui si realizzano edifici scolastici. «E’ perchè anche in questo settore ci sono interessi». Il caso “banale” è presto identificabile: mentre si portano avanti magari lavori di ri-

strutturazione su un edificio, quella scuola va trasferita in un altro spazio. Il che vuol dire affitti da pagare, che si aggiungono ai fondi usati per la ristrutturazione. E proprio su quei fitti la parte pubblica spesso riceve proposte insostenibili, praticamente quasi meglio costruire ex novo. «Allora serve riappropriarci dello spirito pubblico, dell’appartenenza a quel bene comune che è la scuola». TRASFERIMENTI Se rimane la denuncia delle istituzioni sui ritardi e sulla carenza dei trasferimenti che agli enti locali arrivano per l’edilizia scolastica, il problema «si sente ancora di più nel Mezzogiorno e nei piccoli centri». L’assessore comunale alla pubblica istruzione, Giuseppe Messina, spiega che la difficoltà «di attingere ai finanziamenti riguarda un complesso rapporto interistituzionale». Poi, l’ente locale ci prova. Magari anche travalicando il semplice concetto di “spazio”. L’assessore recupera l’esperienza potentina della “Città educante” e annuncia, a breve, la prima assemblea cittadina della scuola. Uno spazio di partecipazione e dialogo sui temi, sulle problematiche - edilizia compresa - dei vari soggetti che fanno parte del mondo scolastico. CHE FARE Franco Inglese prova a tirare un bilancio: «La verità è che forse abbiamo troppo a lungo delegato le deci-

non ci sono feriti». Poteva andare peggio. sa.lo. (hanno collaborato Leo Amato e Alessandro Galella)

sioni e altri non hanno recuperato a pieno la responsabilità di cui erano investiti». Ma sulla scuola, «il punto è la priorità, non più derogabile». Nel concreto chiede anche alla Regione Basilicata maggiore attenzione, perchè «nessuno chiede, ad esempio, che all’Università siano tolti i fondi, ma facendo un paragone, c’è grande disparità nell’assegnazione ai gradi inferiori di scuola pubblica». I problemi tornano nell’elenco delle classi allocate in garage o appartamenti, in fitti da pagare, in strade e trasporti che lasciano a desiderare. Difficoltà che vanno superate «affinchè anche gli studenti del più piccolo lucano abbiano lo stesso diritto a frequentare la scuola, con la medesima qualità, di chi vive in grandi città». CASI CONCRETI Ai ragazzi il compito di sollevare il disagio dell’esperienza quotidiana. Tra loro c’è chi abita aule da intonaco e porte precari, con infissi rotti e strade di accesso buie. Ecco l’Istituto d’arte di Potenza, l’Itc “Da Vinci”. Vari casi di “disagio” e precarietà degli edifici. La Provincia, l’ente che ha delega fondamentale nell’edilizia scolastica, rassicura, spiega i prossimi interventi. Solo per l’Istituto d’arte, 2 milioni e 800 mila euro. Sull’Alberghiero, i lavori partiranno a febbraio. L’Itc sarà pronto per la primavera, manca la realizzazione della strada d’accesso. I ragazzi e i loro dubbi, gli studenti e le rivendicazioni sulla sicurezza. Sono consapevoli che è attraverso questo diritto che possono esercitare quello allo studio. Sanno che la scuola è un “loro” patrimonio. Da tutelare. s.lorusso@luedi.it


Potenza

Venerdì 23 gennaio 2009

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Una donna e 2 uomini di Anzi intossicati dal monossido di carbonio

Salvati dalla telefonata del nipote NON sono in pericolo di vita i due uomini e la donna che ieri sono stati trasportati all’ospedale San Carlo di Potenza a seguito di un’intossicazione da monossido di carbonio. A salvare la vita ai tre, residenti ad Anzi, è stato un nipote che abita a Milano e che aveva telefonato ai suoi congiunti. Sono state proprio le risposte un po’ strane a mettere in stato di allerta il giovane che ha avvertito il 118 del capoluogo lombardo che a sua volta ha girato la segnalazione al “Basilicata soccorso”.

Le tre persone sono rimaste intossicate dal monossido di carbonio sprigionatosi da una stufa a gpl. Grazie al pronto intervento e alla sinergia del 118 milanese e quello potentino ai tre sono state fornite le prime indicazioni per evitare che la situazione peggiorasse. Poi un’ eliambulanza si è alzata in volo dalla pista dell’ospedale San Carlo e i sanitari del “Basilicata soccorso” hanno raggiunti i tre in pochi minuti. Dopo un primo intervento sul posto i due uomini e la don-

na sono stati trasportati nel nosocomio potentino. La donna, di 60 anni, e un uomo di 67 sono stati ricoverati nel reparto di medicina d’urgenza. L’atro uomo, un sessantatrenne, invece, è stato ricoverato nel reparto di osservazione che si trova proprio all’interno del pronto soccorso. La donna è stata giudicata guaribile in tre giorni, mentre l’uomo di 67 anni ne avrà per 5. Insomma grazie a una telefonata è stata evitata una tragedia.

Una veduta dell’ospedale San Carlo

Fino a questa sera allo Stabile sarò possibile ammirare il lavoro di Tomangelo Cappelli

L’arte a servizio della vita Videoart a servizio del progetto “Ospitalità nei borghi” SI racconta alla sua gente e sfila consapevole di piacere. Mostra “i tesori che ho custodito gelosamente in una atmosfera sospesa tra mito e realtà” e “preziosi perché rappresentano la tradizione, il carattere intimo e la storia stessa Tua, della tua Gente e della tua Regione”. E’ la Basilicata “prima donna” dell'evento multimediale “La Bellezza dell'’arte svela la Bellezza della Vita”, firmato da Tomangelo Cappelli, architetto, nell’ambito del progetto interregionale “Ospitalità nei borghi”. Curata dall’ufficio Turismo della Regione Basilicata, in collaborazione con il Comune di Potenza e altri diciassette centri lucani, l'iniziativa è stata dedicata a Cecilia Salvia, funzionario della Regione Basilicata, scomparsa nei giorni scorsi. Le porte del teatro Stabile resteranno aperte fino alle 21 di questa sera per quanti vorranno scoprire o ritrovare i sapori, i colori, il patri-

Due momenti delle proiezioni allo Stabile

(foto Andrea Mattiacci) monio culturale della Lucania. Il video “La Bellezza dell'Arte svela la Bellezza della Vita” è un gioco di immagini che si rincorrono. Il tramonto e l'alba di Potenza, il cielo e il mare di Maratea, le Dolo-

miti lucane, seguono il ritmo della musica, per poi cedere il passo ai colori dei “peperoni di Marte” e delle “patate di Afrodite”. Quindi, alla “Lucanica”, la salsiccia che - racconta Cappelli - «secondo Varrone i lucani ave-

Domani la presentazione al Grande Albergo

vano reso nota già ai tempi di Roma antica». Finchè fa capolino, lui, il “di-vino” Aglianico, come lo definisce l’architetto. Ieri mattina, il video-art è stato presentato agli studenti di alcune scuole del ca-

poluogo. Prima della proiezione Cappelli li ha presi per la gola offrendo profiterol al cioccolato, «perché solo assaporando il piacere del gusto, si può assaporare quello della cultura». E della meraviglia. La stessa che risveglia Tl’incanto delle emozioni della Basilicata, terra di luce”, come si legge in una delle riflessioni raccolte da Cappelli nel “Talismano della felicità”. L’opuscolo al profumo di cioccolato che ha regalato al giovane pubblico e in cui sono racchiusi immagini, pensieri e citazioni letterarie, da Epitteto a Virgilio, da Goethe a Joyce, selezionati per descrivere la natura, le opere d'arte, la storia della Basilicata. Terra di Orazio e regione che fu il cuore dell'Enotria, dal cui leggendario re, Italo, ha preso il nome il nostro Paese. Per spiegare la scelta del titolo del video, l'autore dice: «Al centro delle nostre attività c’è l’essere, il quale af-

fonda le sue radici nelle radici dell'esistenza, considerando la vita come l’opera d'arte più importante». E aggiunge: «Siamo circondati dalla bellezza ma spesso non riusciamo a percepirla, invece, è proprio la ricchezza del nostro patrimonio artistico che può far scattare la scintilla dell'innamoramento verso questa bellezza». E’ aderendo al progetto “Ospitalità nei borghi” che il Comune di Potenza «ha potuto ristrutturare il Tempietto di San Gerardo - ricorda Filippo Gesualdi, assessore al Turismo - e ripristinare le facciate di alcune microimprese del centro». Facendo del borgo antico un “raffinato luogo di accoglienza” e condividendo lo slogan del progetto. D'altronde, interviene Salvatore Pellettieri, funzionario della Regione Basilicata, «la qualità per antonomasia dei lucani è l’ospitalità». Angela Pino potenza@luedi.it

Acerenza, ritrovamento di un presunto autoritratto

Un volume di Gentile Il paese sulle tracce di Leonardo su Augusto Bertazzoni La tela ieri da Vittorio Sgarbi “UN sms per il cielo. Augusto Bertazzoni beato”. Questo il titolo del nuovo libro del giornalista lucano Pino Gentile. Verrà presentato sabato 24 gennaio alle 18 presso la Sala Minerva del Grande Albergo di Potenza. Attraverso fotografie e testimonianze, nel testo viene rievocata la vita di monsignore Bertazzoni, con la prefazione del senatore a vita Emilio Colombo, che ripercorre le tappe più significative dell’amato e mai dimenticato vescovo. Una prefazione che per il senatore Colombo ha il gusto di un tempo che ormai è passato ma pur sempre vivo nella sua mente. La comunità di Potenza è stata sempre molto devota e legata alla figura del vescovo Bertazzoni, e ricorda con particolare affetto l’esperienza pastorale che in qualche modo ha segnato la storia della Basilicata. Mantovano d'origine, più precisamente da Polesine di Pegognaga, giunge in Basilicata all'età di 56 anni. Pino Gentile ha volutamente scelto un titolo provocatorio per il suo ultimo libro. “Un sms dal cielo” , ha l’intento di accostarsi non solo al gergo giovanile e tecnologico della nostra società, oggi di grande uso, ma nello stesso tempo di entrare anche se solo virtualmente nelle case di ciascuno di noi, riportando inoltre l'attenzione al tanto atteso processo di beatificazione in fase di stallo da circa otto anni. Diciassette i capitoli, numerose

le testimonianze e le vicende che hanno visto il vescovo adattarsi nella terra lucana. La sua opera umana di elevata importanza, ha fatto sì che nonostante la miseria, la carenza di strutture e le difficoltà legate anche a una diffusa ignoranza religiosa, ha risvegliato con forza e determinazione la comunità lucana. Alla presentazione di sabato 24, saranno presenti il sindaco Vito Santarsiero, il presidente della provincia Sabino Altobello, il presidente del consiglio regionale Prospero De Franchi, il direttore generale dell’Apt Gianpiero Perri, il preside del liceo classico di Potenza “Q. O. Flacco”, Raffaello Antonio Mecca, infine la conclusione dei lavori sarà affidata al senatore a vita Emilio Colombo. L’autore definisce il proprio lavoro «un memoriale che ha lo scopo di ricordare, fare memoria e rendere vivo il sogno di Bertazzoni nella storia della Basilicata di oggi». Pino Gentile inoltre, dopo la presentazione a Potenza porterà il suo libro in tutto il territorio. La promozione avverrà presso il Centro culturale Newman e la parrocchia don Bosco di Potenza, la parrocchia di San Marco di Marsiconuovo, quella di Santa Maria delle Grazie di Muro Lucano, di San Benedetto Po e nel mantovano. Simona Grieco potenza@luedi.it

ACERENZA - Dopo la notizia pubblicata in esclusiva sul Quotidiano della Basilicata lo scorso 18 dicembre, in cui si annunciava il ritrovamento di un autoritratto dalla probabile firma del geniale Leonardo Da Vinci, ad Acerenza, nel prospero borgo medievale, città-cattedrale, i cittadini si interrogano sulla questione e sulla autenticità della scoperta. Se ne parla ovunque, per strada, nelle associazioni, addirittura negli autobus, i pendolari si intrattengono parlando del famoso mistero della tela, intrecciando tematiche che si spiegano, forse paradossalmente forse no, anche con una lettura personale del best seller “il codice da Vinci” del noto scrittore Dan Brown. Il blog www.acerenza.info intanto pubblica interessanti novità. Interviene Nicola Barbatelli motore della vicenda, storico e appassionato della storia lucana, riportando le spiegazioni e riguardo della famiglia Segni scrivendo: «Secondo Giorgio Vasari Leonardo da Vinci nutriva stima e grande considerazione nei confronti di alcuni membri della famiglia Segni, tanto da far dono ad Antonio Segni di un suo meraviglioso disegno raffigurante Nettuno». Il sindaco Tonino Giordano, in qualità di storico ed esperto della storia acheruntina, fornisce ulteriori elementi sulla presenza della famiglia Segni ad Acerenza. Il pri-

Il simbolo della famiglia Segni

mo cittadino interviene e scrive: «Un componente della famiglia Segni di Acerenza è stato canonico e arcidiacono della cattedrale nella seconda metà del 1700 e nel 1792 fece costruire la cappella di campagna dell’Incoronatella. Il sacerdote si chiamava Francesco Saverio Segni e apparteneva ad una famiglia nobile di Acerenza, della quale conosciamo anche l’arma». Donato Pepe, ex direttore scolastico, esperto e appassionato di storia, pubblica sul blog lo stemma della nobile famiglia Segni, che come su descrizione dello storico Nicola Barbatelli, «è una colomba ad ali spiegate sormontata da corona marchinale». Barbatelli, insieme a Gianni e Raffael-

lo Glinni, acheruntini, ricercatori e studiosi di terra lucana, con Fabio Tamburrini, continuano insieme a scandagliare e a fare riflessioni, insieme a chi ha vissuto e conosce la storia acheruntina. Intanto ieri pomeriggio la tela è stata presentata agli occhi del noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, dopo esser stata portata all’attenzione del professor Vezzosi, esperto dell’arte leonardiana. Ad Acerenza, della famiglia Segni esistono ancora dei discendenti e delle tracce che potrebbero far risalire alla loro storia e ai rapporti con Leonardo. Nella cappella dell’Incoronatella, vi è un quadro di importante interesse artistico che potrebbe avere collegamenti con la nobile famiglia e con l’arte. Il dottor Barbatelli sarà intervistato dalla rai il prossimo sabato. Nelle sue parole lo stupore della scoperta e la voglia di conoscere l’autore della tela. Lascritte apposta nella parte posteriore non è stata ancora resa pubblica. A parte le supposizioni e le teorie, saranno comunque le ricerche di laboratorio a stabilire la reale identità della pala, nonché dell’autoritratto e di chi ne usò il pennello. Acerenza rimane comunque la culla della storia e dell’arte lucana, la cattedrale, il mito dei templari e adesso anche il grande genio Leonardo Da Vinci. Enza Saluzzi potenza@luedi.it


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Potenza

Venerdì 23 gennaio 2009

Attenzione, sta crollando tutto

ANTICA OSTERIA MARCONI

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Goethe diceva che gli anni sono come i libri sibillini, più se ne consumano, più diventano preziosi! Auguri Francesco per questi 23 anni...Continua sempre ad essere la persona speciale che sei...capace di sognare di giorno e di conoscere, per questo, molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte! Buon Compleanno!

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Auguri alla famiglia Conte, originaria di Ginestra, per la nascita di Joussef Conte. Felici i genitori Massimo e Jbtyssan (tunisina), i nonni Giuseppe e Antonia e la bisnonna Virginia.

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PROSEGUE fino al prossimo 2 febbraio, nel museo archeologico “Dinu Adamesteanu”, la mostra documentaria “Volti di donne e ritratti di Paesi nel terzo millennio” di Silvestro Lazzari. La mostra è un omaggio che la Commissione Regionale per le Pari Opportunità tra Uomo e Donna ha voluto riservare alle donne, testimoniando realtà e culture diverse ed utilizzando alcuni suggestivi scatti fotografici di Silvestro Lazzari. Le testimonianze fotografiche, realizzate dall'autore, rappresentano una sintesi di momenti di incontro, di riconoscimento degli altri e di interpretazione di realtà molto distanti dalla nostra. Lo strumento utilizzato, il ritratto, consente di offrire un sapore ed un significato alla personalità individuale, fissando tratti non solo somatici, ma soprattutto esistenziali e caratteriali delle donne incontrate in vari Paesi extraeuropei. La macchina fotografica ha consentito di gettare dietro le quinte uno sguardo indiscreto, ma rivelatore di realtà umane dissimili, scoprendo al tempo stesso un mondo femminile indaffarato, sottomesso, operoso, emarginato, materno, dignitoso, povero, ma spesso con lo sguardo rivolto al futuro dei propri figli e del proprio Paese. La mostra sui “Volti di donne” è stata inaugurata lo scorso 19 dicembre e chiuderà i battenti il prossimo 2 febbraio.

•MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 Italians 17 - 19.30 - 22 Sala 2 Sette anime 16.30 - 19- 21.30 Sala 3 Yes man 18 - 20.15 - 22.30 Sala 4 Australia 17.30 - 21

0971-612694 0971-444228 0971- 445041 0971- 23800 0971- 411510

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Volti di donne

•DON BOSCO• Programmazione sospesa

AMBULANZE Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica Croce verde Croce rossa

•Federconsumatori 0971-34444 •IL 30 GENNAIO Potenza, teatro Stabile, ore 20.30 “LA GOCCIA DELL’OCEANO” Spettacolo per la Lega contro i tumori

•Adiconsum

•IL 24 GENNAIO Potenza, teatro Stabile, ore 21.00 “LA LETTERA DI MAMMA” Terza edizione “Leon D’oro”

•Acu -Ass. consumatori utenti 0971-22308

•IL 29 GENNAIO Potenza, Biblioteca provinciale, ore 18 “ARTE e DISABILITA’” Proiezione del film “Stepping out” •FINO AL 28 FEBBRAIO Potenza, Pinacoteca provinciale, ore 18 “GIACOMO DI CHIRICO” Mostra a cura di Isabella Valente

0971-411144 •Adoc Basilicata 0971-46393 - 46390

•Consultorio via P.Petrone 0971-51520 •Consultorio corso Umberto I, 22 0971-26385 •Cif (Centro italiano femminile) 0971-69169 •Telefono amico 199284284 •Telefono Azzurro 0971-19696 •Telefono Donna 0971-55551

Biblioteca NAZIONALE 0971-54829 Orario 8.30 - 13.30 / 14 -19 Biblioteca provinciale 0971-305013 Orario 9 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "Museo delle antiche Genti di Lucania" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia


Potenza 23 Un incontro dell’associazione che tutela il lavoro domestico parla di prevenzione e diritti Venerdì 23 gennaio 2009

La sicurezza delle casalinghe Ancora poche le denunce in caso di infortuni in casa FUORIUSCITE di gas e scottature per fornelli accesi, cadute brusche da scale usate per la pulizia quotidiana, ferite a causa di strumenti da taglio utilizzati in cucina: questi sono i più preoccupanti e principali infortuni, registrati negli ultimi anni dall’Istat, che mettono seriamente a rischio l’incolumità della classe casalinga. Il mito di “casa sicura” è stato decisamente sfatato durante il dibattito “Lavoro assicurato e protetto” organizzato, martedì sera, nel palazzo del consiglio regionale per volontà della presidente regionale dell’associazione “Donne Europee Federcasalinghe”, Maria Rita Pierri. Erano, inoltre, presenti all’incontro, la consigliera regionale di Parità, Anna Maria Fanelli, la consigliera regionale, Rosa Mastrosimone, il vicedirettore e responsabile per le Attività istituzionali dell’Inail, Alessandro Romeo, il direttore dell’unità operativa di “Medicina del Lavoro” dell’Azienda sanitaria di Potenza, Michele Via. Ospite illustre della serata, la parlamentare e presidente nazionale dell’associazione, Federica Rossi Gasparrini che da anni si è resa protagonista di una serie di battaglie per rivendicare i diritti non solo delle donne. Elemento cardine della discussione è il tema dell’assicurazione contro gli infortuni domestici messo in risalto con la presentazione del nuovo dvd dal titolo “Assicurazione Inail per le casalinghe” realizzato dall’ente associativo lucano con il prezioso contributo della sezione regionale dell’Inail. «L’obiettivo del progetto multimediale - ha spiegato Maria Rita Pierri - è quello di promuovere la campagna di informazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’assicurazione per la classe casalinga, in linea con la legge nazionale 493 del 1999. E’ importante poi comprendere che la quota assicurativa non è assolutamente un’ulteriore tassa, ma è una garanzia di tutela per l’intera categoria». A questo proposito è stato sollecitato, in serata, che sarà possibile effettuare il versamento del premio assicurativo di 12,91 euro presso gli uffici postali non oltre il 30 gen-

QUOTE ACQUA Interrogazione Giuliano Il consigliere capogruppo dell’Udc alla Provincia di Potenza, Vincenzo Giuliano, ha presentato una interrogazione urgente al presidente della Provincia, Sabino Altobello. Con il provvedimento chiede di conoscere «quali iniziative intende prendere la Provincia dei 100 Comuni per sensibilizzare la società Acquedotto lucano spa a dare corso alla sentenza della Corte costituzionale e restituire le somme impropriamente percepite per la depurazione delle acque». Il consigliere affida le sue considerazioni a una nota in cui specifica anche che, secondo quanto deciso dalla Suprema Corte, «non è dovuta alcuna quota di tariffa riferita al servizio di depurazione di acque reflue da parte di quegli utenti che non abbiano usufruito di tale servizio».

PROTEZIONE CIVILE

Alessandro Romeo e Maria Rita Pierri

Primo soccorso SI TERRA’ oggi pomerggio, alle 17, presso il museo provinciale della Provincia di Potenza, l’incontro di presentazione del corso di primo soccorso propedeutico all’uso del defibrillatore. L’iniziativa è stata organizzata dall’assessorato alla Protezione civile della Provincia di Potenza in collaborazione con Basilicata Soccorso. Alla presentazione saranno presenti l’assessore provinciale alla Protezione civile, Domenico Iacobuzio, Libero Mileti, dirigente di Basilicata Soccorso, e i volontari del Forum provinciale delle associazioni di volontariato di Protezione civile iscritti al corso.

CITTADINANZA Progetto del Moige

naio 2009, per evitare ovvie sanzioni. Gli utenti (a partire dai 18 ai 65 anni) così potranno denunciare all’Inail un episodio spiacevole di invalidità superiore alla soglia del 27 per cento con allegata un’opportuna certificazione medica. In futuro, potranno beneficiare di una rendita finanziaria corrisposta dopo comprovati accertamenti. La rendita vitalizia sarà anche possibile destinarla al rispettivo nucleo familiare in caso di morte. Secondo le opinioni di Michele Via, sarebbe fondamentale verificare lo stato degli immobili al fine di debellare gli incresciosi incidenti domestici. Fino a ora,

insomma, non si sarebbe raggiunto il massimo in merito alla tutela di questa classe lavorativa. «Abbiamo registrato in Basilicata - ha confessato Romeo - solo 118 denunce per infortuni domestici di cui cinque casi sono stati indennizzati dopo opportuni accertamenti. Ciò significa, che l’obbligatorietà di assicurarsi ancora non è molto conosciuta dalle casalinghe che sono vittime della sindrome “dell’edificio malato”. Bisogna per cui istituire, in futuro, un Osservatorio regionale contro gli infortuni negli ambienti domestici per insegnare a tutti i giusti comportamenti per evitare

incresciosi eventi accidentali». In linea con questo argomento, la consigliera regionale, Rosa Mastrosimone, ha comunicato durante la discussione, il passaggio in commissione del disegno di legge volto a porre le giuste precauzioni contro gli infortuni in casa. Una lieta notizia che fornisce più sicurezza in difesa dell’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori tra le mura di casa. Maggiore serenità in loro favore per svolgere le abitudinarie mansioni, nonostante il sacrificio e gli indubbi doveri assunti gestendo anche al meglio le sorti della famiglia. Alessandro Sileo

IL MOIGE Basilicata e l’ associazione Sport for Family stanno portando avanti il progetto di educazione alle regole “Fin qui si, oltre no”. Il progetto prende il via dalla riforma Gelmini che sollecita azioni di sensibilizzazione e di formazione finalizzate all’acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione e nella scuola dell’infanzia delle conoscenze e delle competenze relative a “Cittadinanza e Costituzione”. E’ il presidente del Moige, Giuditta Lamorte, a dare notizia dell’iniziativa. «Il progetto proposto dal Moige Basilicata - spiega in una nota - e dall’associazione Sport for Family si inserisce in un contesto socio-culturale in cui si parla spesso di diritti, di educazione alla legalità, senza però comprendere che tutte queste parole sono la conseguenza di una presa di coscienza ben più ampia che ha alla base l’educazione alle regole e la consapevolezza di essere uno tra gli altri». Così, «conoscere le regole vuol dire evidenziare la strumentalità del diritto come momento pratico della vita sociale e la vita sociale non è solo “cosa da grandi”, ma fa parte anche della vita dei bambini». Il progetto vuole educare alle regole attraverso un l’integrazione di lettura collettiva e animazione alla lettura di favole giuridiche come quelle di Fedro ed Esopo.

dalla prima Pezzi di intercettazioni, di incerta provenienza, illazioni, addirittura accuse anonime non verificate completamente, vengono riportati con grandi titoli di richiamo, quasi fossero verità già accertate. Questo, a mio parere, non risponde alle esigenze di informazione, ma crea danni senza aiutare, in alcun modo, il raggiungimento della verità a cui siamo tutti interessati. Le conseguenze sono gravi e forse anche sottovalutate. Danni, innanzitutto alla persona, presumibilmente coinvolta. Danni alla struttura ospedaliera, nel caso l’azienda ospedaliera San Carlo, sede di avvenimenti magari ancora da accertare completamente. Avviene così che prima che la Magistratura compia il suo corso si assiste a un processo mediatico continuato, anche senza possibilità di contraddittorio. E’ prevedibile immaginare dove porta un percorso di questo genere. Viene lesa la dignità del singolo operatore, schiacciato dalla abnorme amplificazione di eventi ancora

L’informazione sulla sanità sia... da verificare in tutti gli aspetti. La struttura sanitaria, portata così alla ribalta, subisce una alterazione pericolosa della propria immagine di affidabilità, costruita in anni di attività, che viene ritenuta dalla maggioranza degli utenti benemerita. Bisogna aggiungere le ricadute sui tanti cittadini costretti dall’evento malattia a rivolgersi sia a quegli operatori che a quella struttura; si determinano diffidenze e paure. Il malato, figura centrale de sistema sanitario, ha bisogno di certezze e fiducia. Va considerato anche lo stato d’animo di chi è già stato operato , magari proprio di sostituzione valvolare, ovvero di pazienti in attesa di interventi simili. Sia chiaro, non si chiedono per i colleghi medici né privilegi, né immunità e nemmeno silenzi compiacenti da parte della stampa. Si chiede, invece, una informa-

zione documentata e corretta, rispettosa delle modalità e dei tempi delle indagini in corso, delle quali tutti dobbiamo attendere, rispettosi, le conclusioni, senza preventive condanne o assoluzioni. Da parte nostra, come Ordine dei Medici, abbiamo l’obbligo di fare un richiamo forte di responsabilità perchè un uso improprio dello strumento informativo produce una delegittimazione diffusa del sistema sanitario. Mentre la Magistratura, cui va tutta la nostra fiducia, compie in piena autonomia tutti gli accertamenti necessari, occorre assicurare intorno un clima di sostanziale e incondizionato rispetto, assumendo comportamenti di piena collaborazione, di equilibrio e ponderatezza; se occorre anche di adeguato riserbo. Le esigenze giornalistiche, che sono rispettabili, devono evitare quelle modalità che non apportano elementi utili alla verità, ma che fi-

niscono solo per denigrare una intera categoria. Voglio ribadire che la Sanità lucana, a prescindere da casi singoli, conserva due caratteristiche fondamentali; quella della elevata qualità assistenziale e quella della correttezza dei comportamenti, umani e professionali, della stragrande maggioranza degli operatori. L’azienda ospedaliera San Carlo, per chi la conosce bene, rispecchia in pieno queste caratteristiche. La delegittimazione che si sta determinando verso il Sistema sanitario regionale non deve preoccupare solo la mia persona, come presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri, ma determinare anche altri interventi da parte di coloro che hanno responsabilità, a partire dal mondo della comunicazione. Mentre attendiamo con fiducia e sincero rispetto i percorsi della giustizia, chiediamo che sia scongiurata quella sorta di processo

mediatico a cui, spesso, sono sottoposti i colleghi tra cui anche quelli che domani potranno dimostrare la loro estraneità ai fatti. Tutti gli sforzi, seri, volti a fare chiarezza piena, anche nel definire le singole responsabilità nelle vicende riportate dalla stampa, non possono che trovare il sostegno dell’Ordine dei Medici che non si sottrarrà alla responsabilità che gli compete, senza assumere difese di parte, proprio per salvaguardare la credibilità complessiva del sistema di diagnosi e cura. La trasparenza, il rispetto delle regole, l'eticità comportamentale, sono obiettivi costanti dell’Ordine che rappresento, senza mai dimenticare l’esigenza di salvaguardare tutte le garanzie che sono previste per ciascun cittadino. Il giornalista non è un magistrato: ha solo il dovere di “mediare”, di trasmettere cioè le notizie dalle fonti al lettore. E’ suo obbligo, oltre che dovere. E’ in corso una stretta sulle intrecettazioni: quando sarà legge ne prenderemo atto. Ricordo solo che se i giornali non avessero pubblicato le intercettazioni avremmo ancora Fazio a capo di Bankitalia. l.s.


Venerdì 23 gennaio 2009

24 Anzi Il sindaco Giovanni Petruzzi si appella al presidente della Regione, De Filippo

Una battaglia per la stabilizzazione Le risorse si possono reperire dal Fondo per l’occupazione ANZI - L’assunzione dei lavoratori socialmente utili rientra sicuramente nelle prerogative dell’attuale amministrazione comunale di Anzi. Già in passato, infatti, il primo cittadino Giovanni Petruzzi aveva affrontato questa particolare tematica, assumendo cinque Lsu (nello scorso mese di maggio), i quali prestano tuttora attività nell’ente, grazie ai finanziamenti del Fondo nazionale dell'occupazione. Ad aprile dello scorso anno, il sindaco Petruzzi ribadì fortemente che «occorreva anche il sostegno della Regione Basilicata per incentivare con provvedimenti ad hoc, in particolare a favore dei Comuni inferiori ai duemila abitanti rientranti nel Fondo di coesione interna, la stabilizzazione anche dei lavoratori socialmente utili appartenenti alla platea degli “autofinanziati”, esclusi dal provvedimento ministeriale». In questi ultimi giorni, il sindaco di Anzi, Giovanni Petruzzi, ha fatto nuovamente sentire la sua voce su questa questione, chiedendo fortemente la loro stabilizzazione, in seguito alla sottoscrizione di una convenzione tra la Regione Basilicata ed il ministero del Lavoro per la stabilizzazione di 237

Il primo cittadino di Anzi, Petruzzi

lavoratori socialmente utili a carico del Fondo nazionale dell'occupazione. «C'è da attendersi ora - ha dichiarato in una recente nota il primo cittadino anzese - che il governo regionale, accanto alle dichiarazioni trionfalistiche per la sottoscrizione della convenzione coperta finanziariamente da fondi statali, si adoperi concretamente,

stanziando le opportune risorse finanziarie sempre richiamate nelle varie leggi finanziarie e di assestamento di bilancio a livello regionale ma mai effettivamente erogate, per offrire una prospettiva di occupazione stabile a tutti i lavoratori socialmente utili “autofinanziati”, incentivando i Comuni alla loro stabilizzazione, anche al

fine di evitare disparità di trattamento fra lavoratori precari». Per far questo ha aggiunto Petruzzi, «basterebbe che la Regione Basilicata assegnasse ai Comuni il medesimo contributo finanziario annuale di euro 9.296,22 per ogni unità stabilizzata, erogata dal ministero del Lavoro per i lavoratori socialmente utili del Fondo Occupazione, e che venga prevista la possibilità di procedere ad assunzioni anche in soprannumero rispetto alla dotazione organica per far sì che i Comuni possano concretamente procedere a stabilizzare gli Lsu “autofinanziati”». Il Comune di Anzi farebbe nuovamente la sua parte. «In tal senso - ha concluso il sindaco - mi sento di rivolgere un appello al presidente della Regione, De Filippo, affinché nel documento programmatico alla base del varo della nuova giunta regionale sia inserita questa priorità, reperendo le risorse finanziarie necessarie nel redigendo Documento unitario di programmazione 2007-2013, finanziato con i fondi Ue, e nel Programma operativo Val d’Agri, almeno per quei Comuni che rientrano nel bacino petrolifero». Donato Pavese potenza@luedi.it

Pignola Spagnoletta interroga il primo cittadino

Scuola “De Amicis”: «I bimbi sono davvero al sicuro» PIGNOLA - LO scorso 14 gennaio, nella scuola materna “Edmondo De Amicis” si sarebbe verificato il crollo di un muro. Una notizia che ha visto subito la presa di posizione del sindaco, Ignazio Petrone, che giorni fa, in una nota ha tranquillizzato tutti, sulla sicurezza dell’edificio. Rassicurazione che, però, non è bastata a Giancarlo Spagnoletta, capo gruppo in consiglio comunale per “Progetto per Pignola” che ha presentato un interrogazione al primo cittadino. «L’edificio - ha spiegato Spagnoletta - è stato subito sgomberato per gli accertamenti del caso effettuati dai tecnici della Protezione civile e dai Vigili del Fuoco che hanno dichiarato la pericolosità dell’immobile». Come già dichiarato in una nota stampa, il primo cittadino di Pignola, ha nuovamente ribadito «che l’edificio è agibile e che il muro era già in uno stato di fatiscenza da tempo». Una dichiarazione che, però, è stata contraddetta dalla decisione dell’amministrazione comunale di fare sgomberare le aule. Per Spagnoletta «l’affermazione del

sindaco è ambigua: è veramente agibile l’edificio?». Pertanto «bene hanno fatto le mamme ad attivarsi per tutelare la vita dei propri figli. Perchè dal 1980, anno in cui si è verificato il fatidico terremoto, questa scuola non è stata messa in uno stato di sicurezza adeguandola alle norme antisismiche?. In tutti questi anni i nostri figli hanno rischiato di rimanere sepolti sotto le macerie di questa scuola, a cosa hanno pensato i sindaci che si sono succeduti fino ad oggi?» L’attuale amministrazione «ha sperperato circa 140.000 euro per abbattere tutti gli alberi della villetta adiacente la suddetta scuola che rappresentavano uno scorcio di vita pignolese e anche la storia di tanti di noi e dei nostri padri che da bambino hanno piantato quegli alberi, per noi realizzare un nuovo recinto e nient’altro». Fondi che, invece, potevano essere utilizzati «per una semplice ristrutturazione spendendo poche migliaia di euro e non si è mai pensato di spendere questi soldi per mettere in sicurezza la scuola materna De Amicis».

Una mancata messa in sicurezza che poteva «mettere a rischio la vita dei bambini che per anni hanno frequentato quell’immobile». Oggi l’amministrazione comunale «spenderà 1.5000.000 euro per la costruzione di un nuovo edificio che a quanto asserisce il vice sindaco verrà concluso per la fine dell’estate». Insomma per Spagnoletta si tratta di un ennesimo sperpero di denaro pubblico perché «questi soldi potevano essere risparmiati e impiegati per la ristrutturazione della scuola materna “De Amicis”». I lavori della scuola «sono comunque fermi da mesi, come fermi sono i lavori di altre opere: vedi palazzo Gaeta, comprensorio sportivo di Pantano, palazzetto dello sport, poligono di tiro, e tante altre opere che dovrebbero essere realizzate». Detto ciò Spagnoletta ha chiesto di conoscere per iscritto «le risultanze reali degli accertamenti e avere copia del verbale redatto dai tecnici della protezione civile e dai vigili del fuoco».

Pietragalla, il nuovo anno comincia con la donazione PIETRAGALLA - E’ in programma per oggi il primo appuntamento con la donazione del sangue a Pietragalla per il nuovo anno. Si tratta di scadenza organizzata dalla sede comunale dell'associazione volontari italiani del sangue e si terrà a partire dalle 8.30 e fino alle 10.30 presso i locali che ospitano l’ambulatorio cittadino in via San Demetrio, con il

supporto medico e tecnico dell’Avis di Potenza. Saranno all’incirca una ventina gli avisini pietragallesi che svolgeranno questo atto di bontà e di aiuto verso chi ha bisogno quotidianamento dell’aiuto del prossimo. Il 2009 costituisce l’undicesimo anno di attività della sezione Avis del paese il cui numero di associati alla fine del 2008 si è attestato

su una cifra di poco inferiore alle duecento unità che per un piccolo centro abitato rappresenta un valore numerico di tutto rilievo. Le attività istituzionali e sociali della locale associazione si svolgono presso la sede ubicata in piazza Maggio che tutti i giorni è frequentata da un consistente numero di persone. Antonio Bevilacqua potenza@luedi.it

Un donatore di sangue

Avigliano Il coordinamento del Pdl sollecita il cambiamento

Una verifica di maggioranza ancora in alto mare

Il sindaco di Avigliano Tripaldi

AVIGLIANO - “Se la comunità si attendeva un nuovo slancio dall’amministrazione comunale in seguito alla verifica politica sollecitata in consiglio dagli esponenti dello Sdi lo scorso 2 luglio, sbagliava e la delusione prevedibile ora è una certezza, la telenovela prodotta da questa vicenda non accenna a finire, mentre il centro sinistra persevera nell’immobilismo e nell'indifferenza». A sostenerlo i rappresentanti del coordinamento cittadino del PdL, i quali hanno affidato le loro riflessioni le a un manifesto affisso in questi giorni e che continua la campagna di sensibilizzazione con lo slogan “Sveglia Avigliano”. L’iniziativa si riferisce alla richiesta avanzata nel consiglio dello scorso 2 luglio da un esponente dello Sdi, partito in quota alla maggioranza di centro sinistra, che avvertiva il bisogno della sua parte politica di procedere ad una verifica politica e programmatica. «Il risultato? - osservano gli esponenti del PdL è sotto gli occhi di tutti: il deplorevole e gravissimo stato di degrado in cui versa la nostra comunità. Una volta Avigliano era una cittadina che brillava per impegno culturale, sociale e politico, i nostri antenati si vergognerebbero di vedere come oggi è ridotta la nostra comunità». La presa di posizione dello Sdi agli esponenti dell’opposizione sembra un film già visto. Circa un anno fa lo stesso partito pubblicava un manifesto di denuncia per lo stato di immobilismo dell’amministrazione comunale dichiaran-

dosi disponibile a cercare una soluzione ai maggiori problemi che agitavano, ed agitano, la comunità in nome di un rinnovato slancio e di una rinnovata volontà di collaborazione. «Ottime intenzioni, ma come sempre rimaste sulla carta. Le verifiche frequenti ed infinite, un incontro reso pubblico risale al 18 luglio scorso, e altri ve ne dovrebbero essere stati, cosa hanno prodotto? Nulla, tranne un manifesto affisso durante le festività natalizie dove la maggioranza si manifesta con tutta la sua ipocrisia facendo apparire Avigliano un’isola felice dove tutto funziona alla perfezione. Lo stato di degrado e di decadenza della comunità a loro non risulta, probabilmente il peso di queste verifiche richiedono un grande dispendio di energie da renderli ciechi». Il dato politicamente più grave per gli uomini del PdL è l'impressione che dietro queste manovre e queste belle dichiarazioni si nascondano aspirazioni e bisogni di singoli gruppi di potere spinti dalla voglia di appagare personali desideri. La conclusione per gli esponenti del coordinamento cittadino del Pdl è ovvia: «l’unica arma efficace per gli aviglianesi resta quella di una svolta democratica, dando loro fiducia, altrimenti nulla mai cambierà, in quanto l’attuale maggioranza, oggi è evidente più che mai, non ha alcun interesse e alcun stimolo per risollevare praticamente le sorti della nostra comunità».


Venerdì 23 gennaio 2009

25

E’ morto Bruno Iaconic, artista e sportivo. Ieri i funerali nella chiesa madre

Addio all’ambasciatore di Vietri di Potenza VIETRI DI POTENZA «Un vero ambasciatore vietrese nel mondo»: dopo una lunga vita dedita alle passioni e un ultimo periodo costellato da gravi sofferenze fisiche, l'artista vietrese Bruno Iaconcic ha lasciato i suoi cari, che gli hanno dato l'ultimo saluto ieri presso la chiesa Madre di Vietri di Potenza. Uomo passionale, sportivo estremo, artista instancabile. Un uomo conosciuto e stimato da tutti, di origini istriane ha trascorso la sua vita tra gli eccessi, sempre in movimento: dalla giovinezza divisa tra i campi di calcio, lo stu-

dio e la nascita in lui del fuoco della pittura al periodo brasiliano dove fece fortuna con la sua azienda di costruzione, fino alla passione per la donna che sarebbe diventata sua moglie e che lo riportò in Italia e lo fece approdare a Vietri di Potenza, dove ha trascorso la maggior parte della sua esistenza. La sua appartenenza alla comunità vietrese l'ha sempre dimostrata buttandosi in sfida: ha allenato la prima squadra di calcio di Vietri di Potenza, ha creato associazionismo imprenditoriale, ha diretto tantissime battute di caccia al cinghiale per le

montagne vietresi e caggianesi, memorabili i suoi racconti sul pescare a mani nude nel Tanagro, nel Sele e in tanti fiumi vicini, imputandosi (vanitosamente) la causa dello “sterminio” (come diceva lui) della fauna ittica di quelle acque. Nominare il suo nome nei paesi del vicinato vietrese significa sempre assistere a racconti di storie, piccoli segmenti di vita passata nella sua compagnia. Ma molti, tutti, collegano il suo nome all'Arte della Pittura: ogni vietrese possiede nella sua casa un dipinto di Iaconcic, ogni luogo istituzionale di

Vietri di Potenza ritrae la sua opera, molti emigranti vietresi in Germania, Svizzera, Argentina, Stati Uniti rimangono attraccati alla loro terra natia grazie ai dipinti di Iaconcic. Il suo laboratorio era il ventre materno di quadri introspettivi, originali, mai noiosi, sperimentali. Geniale il suo modo di “far uscire” il quadro dalla tela, letteralmente. Il suo bisogno fisico di stare a contatto con tela, colori e pennelli lo ha portato a chiudersi nel suo di mondo, interagendo con gli altri solo attraverso il suo linguaggio: la pittura. Claudio Buono

L’artista Bruno Iaconcic tra i suoi quadri

LA STORIA

Stamattina a Cancellara sopralluogo della Terza Commissione

Maria e l’impegno per Telethon

Un collegamento viario per uscire dall’isolamento

Il mondo salvato dai ragazzini

Maria Maddalena Cervellino, piccola testimonial di Telethon

OPPIDO LUCANO - Anche nel piccolo centro alto bradanico, la sezione dell’Avis locale si è impegnata nella raccolta fondi da destinare alla Telethon. Nonostante una crisi che imperversa sempre di più sull'Italia e che si ripercuote anche su piccoli centri abitati come Oppido, la gente del posto ha mostrato tanto attaccamento e tanta sensibilità nei confronti della malattia. I fondi raccolti nel centro alto bradanico mettono in mostra proprio questo: sensibilità e voglia di aiutare i meno fortunati. Per la prima volta l'Avis di Oppido ha cercato, e trovato, la collaborazione nella scuola elementare e nella scuola media e, insieme, hanno cercato di sensibilizzare ancora di più anche i genitori degli alunni. É stato grande l'impegno delle scuole oppidesi, soprattutto quello espresso dalle maestre e dagli alunni delle classi quinte. Un fatto che fa piacere raccontare, è quello accaduto durante la prima giornata di raccolta fondi. Una bambina di cinque anni, Maria Maddalena Cervellino, passa con la mamma di fronte a

una postazione Telethon a Oppido; chiede alla mamma perché quelle due persone si impegnano così tanto a parlare con le persone. La mamma le risponde che lei è una bambina fortunata e le spiega cos'è Telethon. Per i giorni seguenti, Maria Maddalena, all'insaputa di tutti comincia a raccogliere da sola pochi euro e poi li mostra alla mamma e così li portano alla prima postazione che incontrano. Un evento che fa riflettere; una bambina di cinque anni che da sola fa questo mette in evidenza che i grandi possono fare molto di più; basta solo volerlo. Intanto l'Avis di Oppido Lucano, nonostante le difficoltà incontrate per potere allestire queste postazioni Telethon è riuscita a ottenere ancora di più degli anni scorsi. Vuoi la collaborazione con le scuole, vuoi la sensibilità degli oppidesi, ma il risultato finale migliora di anno in anno. Oppido, con i suoi quattromila abitanti, continua a essere sempre più sensibile contro le malattie e a favore di tutte quelle persone che si trovano in difficoltà. Rocco De Rosa

CANCELLARA - E’ prevista per questa mattina, presso il Comune di Cancellara, la presenza della terza commissione consiliare della Provincia di Potenza, per verificare, direttamente sul territorio, quali sono gli interventi necessari a completare la fase progettuale della strada di collegamento tra la SS 169 e la ex SS 7 (nuovo itinerario di Cancellara). Un sopralluogo deciso dopo l’incontro dei giorni scorsi, che ha visto la partecipazione del sindaco di Cancellara Antonio Lo Re, del sindaco di Acerenza Antonio Giordano, del presidente della Comunità montana Alto-Bradano Antonio Anatrone e del dirigente del settore viabilità della Provincia di Potenza Rocco Continolo. «Si concretizza, con questi lavori, l'azione programmatica più importante messa in campo dalla nostra amministrazione ha dichiarato il sindaco di Cancellara Antonio Lo Re quest'opera di ammodernamento migliorerà il collegamento tra i comuni dell'Alto Bradano e il potentino rendendo più veloce e comodo

Cancellara

lo spostamento tra le due aree. Questi lavori consentiranno di sistemare il sottofondo stradale, le principali zone dove si sono verificate frane e smottamenti e di modificare il percorso planimetrico attraverso l'eliminazione di alcune curve».

L'importo complessivo del finanziamento previsto è di 3 milioni di euro. «Si tratta di una strada ha spiegato il presidente della terza commissione Rocco Pappalardo - fondamentale per la viabilità dell'area, sia perché consentirà

di raggiungere Potenza in tempi molto più celeri, sia perché alleggerirà il carico di traffico sulla superstrada Potenza-Melfi. La Provincia ha, inoltre, appaltato 200 mila euro per opere di manutenzione sul tratto Cancellara-Pian del Cerro, che è usurato e soggetto a frane». Si tratta di una importante e ormai imprescindibile opera di cui necessitano le popolazioni dell'Alto Bradano, che potranno così migliorare il loro collegamento con il capoluogo. «Questo intervento - afferma Pappalardo - consentirà una mobilità migliore oltre che più sicura per i numerosi pendolari che quotidianamente percorrono il tratto di strada in questione. Esprimo pertanto piena soddisfazione per gli impegni onorati dall'amministrazione Altobello anche in materia di viabilità e per questo tratto di strada in particolare, riconoscendone dunque la strategicità per un'area che nel corso di questi anni potrà più facilmente uscire da un pregresso isolamento». Carmen Paradiso

A Satriano nasce l’associazione Dna

Centro sociale Muro Si decide sulla chiusura

SATRIANO - Cresce l’attenzione verso il mondo animale. Nasce a Satriano di Lucania, infatti, l’Associazione Dna (Diritti natura animali), che si occupa della salvaguardia, tutela salute e difesa dei diritti degli animali. L’Associazione sarà presentata ai cittadini, alle associazioni ed alle istituzioni locali domani alle 17,30 presso la sala consiliare del comune di Satriano di Lucania. Partendo dal problema del randagismo, l’Associazione Dna vuole offrire uno spunto di riflessione, di proposte e di idee, sulla possibilità che i territori si possano organizzare, attraverso l’associazionismo e il volontariato, per realizzare e gestire strutture destinate all’accoglienza, all’ospitalità e alla cura degli animali. La proposta, avanzata dal responsabile locale dell’associazione Fiorenzo Magni, è quella di creare «piccoli presidi sanitari territoriali in modo tale da far fronte alle necessità ed ai bisogni di una utenza sempre più vasta. In questo modo si creerebbero le condizioni per poter offrire servizi essenziali (anagrafe canina, vaccinazioni,dimora temporanea ) che spesso i cittadini, residenti e ospiti, non riescono facilmente a soddisfare». Una dimostrazione concreta di come l’amore per gli animali possa coniugarsi con la salute pubblica.

MURO LUCANO - Si sono presi tempo fino a oggi i responsabili della cooperativa Prt di Bella, che gestiscono il Centro sociale di Muro Lucano. Lo scorso 12 gennaio, infatti, al centro era stata consegnata un’ordinanza di chiusura. La decisione era giunta a seguito di un’ispezione dei Nas, che avevano riscontrato diverse irregolarità e inadempienze «di carattere igienico-strutturale». Gli uomini dell’Arma avrebbero riscontrato, nello specifico, problemi di carattere igienico. Ma soprattutto il problema era rappresentato dal numero di anziani superiore a quanto la struttura può, invece, ospitare. All’interno della struttura - hanno fatto sapere i carabinieri - al momento dell’ispezione c’erano 21 anziani. Il centro, invece, potrebbe ospitarne solo 16. Di qui i problemi poi riscontrati, con dormitori sovraffollati. In più, secondo quanto appurato dagli uomini dei Nas, all’interno della struttura erano ospitati sei pazienti che, per la loro particolare condizione di inabilità, richiederebbero un ricovero in strutture specializzate. Questi i problemi riscontrati e che hanno portato alla consegna dell’ordinanza di chiusura. Ma, come si diceva, i responsabili hanno avuto qualche giorno di tempo per mettere a posto le cose. Oggi la scadenza della proroga concessa.


VenerdĂŹ 23 gennaio 2009

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Il camion trasportava materiale ferroso. Ferito lievemente il conducente

Lagonegro Nello stabile sono ospitati alcuni uffici dell’ex Asl 3

Si ribalta autocarro sull’A3 Pignorato immobile del Comune NEMOLI - Un bilico carico di materiale ferroso si è ribaltato sul tratto dell'autostrada A3 al km. 131,500 creando problemi di viabilitĂ . L'incidente si è verificato intorno alle 5,30 di ieri mattina e le operazioni di rimozione sono terminate solo nel primo pomeriggio poichĂŠ si è dovuto aspettare un autocarro della ditta proveniente dalla Campania per svuotare il bilico ribaltato. Il pesante mezzo, trattore e Bilico Volvo-Fh che percorreva il tratto dell'A3 tra i Comuni di Lagonegro e Nemoli in direzione sud, nel tratto della deviazione permanente per cause ancora da accertare si è ribaltato sulla fiancata destra. Il veicolo era guidato da un autista originario della provincia di Napoli Saverio Arbolino di 29 anni che lavora per una ditta napoletana ed diretto in Calabria nella provincia di Cosenza, l'uomo è rimasto leggermente ferito. Trasportato nel vicino ospedale civile di Lagonegro è stato curato e sottoposto agli esami diagnostici. Il personale medico ha riscontrato contusioni al rachide cervicale e alla testa guaribili in pochi giorni. Sul posto dell'incidente si è portata una pattuglia della Polizia stradale di Lagonegro che ha regolato la viabilitĂ sul tratto dell'A3. Sono intervenuti anche gli operai dell'Anas di Lauria con il caposquadra Domenico Manfredelli e il soccorso Aci Giacoia con gli appositi mezzi per sollevare il bilico. Appena dopo l'incidente il veicolo è

Chiusa la sp 23 ARMENTO - Le abbondanti piogge delle ultime settimane continuano a provocare danni su tutto il territorio lucano. Ora un ulteriore problema si registra ad Armento, dove a causa di una frana, è stata chiusa una strada. A essere interessata dallo smottamento è la strada provinciale 23, molto importante per la viabilitĂ dell’intero comune. In particolare la frana si è registrata al kilometro 16 + 500. Per evitare problemi, quindi, si è ritenuto opportuno chiudere il tratto viario. Ma - questo è stato garantito dagli amministratori provinciali - i lavori partiranno a breve proprio per permettere ai cittadini di non rimanere isolati troppo a lungo. I lavori per la messa in sicurezza della strada, infatti, partiranno giĂ stamattina. stato messo in sicurezza ed il tratto interessato dall'incidente è stato aperto a senso unico alternato con molti rallentamenti. Emilia Manco

LAGONEGRO - Pignorato immobile comunale attualmente adibito a sede dell'Asl n° 3 di Lagonegro. L'ufficiale giudiziario ha dato esecuzione, nei giorni scorsi, notificando al Comune di Lagonegro dell'atto di pignoramento immobiliare presentato dal difensore di una nota società con sede in Tunisi. Infatti il pignoramento immobiliare si esegue mediante notificazione al debitore e successiva trascrizione nei registri immobiliari di un atto contenente l'esatta descrizione dell'immobile e l'ingiunzione al debitore di non compiere atti dispositivi. Per evitare il pignoramento il debitore può versare nelle mani dell'ufficiale giudiziario l'importo dovuto aumentato delle spese perchè esso sia consegnato al creditore. E' proprio di un credito di cir-

Senise Il sindaco Castronuovo risponde al consigliere Capalbo

ca 822.000 euro che vanta la società Fintrade da parte del comune di Lagonegro. Con delibera del consiglio comunale del 30 settembre 2008 il Comune di Lagonegro riconosceva di essere debitore nei confronti della Fintrade per un importo di circa 754.000 euro ovvero della somma precettata in precedenza priva degli interessi legali. A seguito di tale delibera nulla percepiva il creditore cosÏ con atto di precetto del 15 ottobre 2008 la Fintrade precettava di nuovo il Comune di Lagonegro, il quale non si opponeva al precetto notificato. Nonostante i reiterati tentativi non andati a buon fine, nei giorni scorsi è stato notificato l'atto di pignoramento dell'immobile comunale attualmente adibito a sede dell'Asl n° 3. Il bene potrà essere libera-

to dal pignoramento con specifica ordinanza del giudice, quando il debitore ha fatto richiesta di sostituire alle cose o ai crediti pignorati una somma di denaro pari all'importo dovuto comprensivo di interessi, spese e spese di esecuzione. Il debitore deve depositare una specifica istanza in cancelleria, unitamente ad una somma non inferiore ad un quinto dell'importo dovuto. Se il debitore omette o ritarda i pagamenti di oltre 15 giorni dalla loro scadenza, le somme versate formano parte dei beni pignorati ed il giudice, su richiesta del creditore, dispone senza indugio la vendita degli stessi. Al momento sembrerebbe che il Comune di Lagonegro abbia incaricato un avvocato per seguire la situazione. em. ma.

ÂŤA rischio i livelli occupazionaliÂť

Alto Agri ÂŤChi ci ha preceduto non ha reso Cm I lavoratori un giusto servizio alla comunitĂ Âť chiedono certezze SENISE - E’ rimasto un po’ sorpreso dalle affermazioni del consigliere di minoranza Matteo Capalbo, il sindaco di Senise, Giuseppe Castronuovo. Soprattutto non si aspettava questo attacco diretto e le frecciate pungenti che sicuramente lasceranno il segno, soprattutto perchĂŠ Capalbo è stato amministratore, assessore nella passata legislatura. Ed ha chiesto tempo per poter vagliare i rilievi mossigli e conseguenzialmente ponderare le risposte: ÂŤCredo sia il caso di indire una conferenza stampa e di rispondere punto per punto a tutti i rilievi che mi sono stati mossi. Per questo penso di po-

ter avere nei prossimi giorni da parte dei funzionari, tutti i documenti necessari a ribattere. Non ci sono dunque risposte immediate, ma sembra che Capalbo abbia comunque raggiunto uno dei suoi scopi che era quello di aprire un dibattito ad ampio respiro sulla politica di Senise. Ed in attesa della conferenza stampa, prevista per fine mese, inizio del prossimo, il primo cittadino, fa trapelare comunque lo stupore ed anche l’amarezza per quanto letto. Posso solo dire che noi, finora abbiamo approvato un solo bilancio e che non abbiamo trovato risorse, soprattutto nell’ambito della assistenza

sociale. Proprio il settore curato dall’allora assessore Capalbo. Renderemo conto di com’era la situazione e le tante anomalie riscontrate, comprese quelle di una giungla di assistenza non proprio diretta agli indigenti ed ai bisognosi e naturalmente esporremo di contro tutte le nostre azioni messe in campo per recuperare alcune situazioni, sempre e comunque nel segno del risparmio e contemporaneamente in quello del servizio effettivo e necessario alle famiglie di indigenti e di anziani bisognevoli di cura ed assistenza domiciliare. Per questo siamo pronti a farci giudicare. In sostanza, stiamo

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cercando di lavorare, grazie al nostro impegno quotidiano ed alla capacitĂ di intercettare risorse pubblicheÂť. ÂŤDiversamente da chi ha amministrato prima di noi, - conclude il primo cittadino di Senise, Castronuovo - che pur in presenza di consistenti risorse, non ha reso un giusto servizio alla comunitĂ . Penso ad esempio alla vicenda del servizio di nettezza urbana, sul quale ci sarĂ molto da dire e questo lo faremo nei prossimi giorni. Rispondendo al consigliere Matteo Capalbo ed anche al resto di nostri eventuali altri detrattori se ci sonoÂť. Gianni Costantino provinciapz@luedi.it

ALTO AGRI - Anche i lavoratori della ComunitĂ montana dell’Alto Agri sono sul piede di guerra. In una nota i lavoratori esprimono tutta la loro contrarietĂ alla legge regionale 11/08 sul riordino degli enti montani. La nota è scarna ma molto comunicativa: ÂŤAbbiamo ricevuto proposte rassicuranti: piĂš competenze, piĂš soldi, piĂš formazione per il personale in essere, nuovi posti di lavoro. Cosa abbiamo attenuto? Un taglio di 450.000 euro per la comunitĂ montana Alto AgriÂť. Allo stato attuale, continua la nota dei lavoratori ci sono ÂŤrisorse insuffi-

cienti per prevedere il bilancio 2009, stipendi a rischio se non arrivano chiarimenti formali e risorse certe. In un contesto di crisi generale - commentano amaramente i lavoratori - e di carenza occupazionale sul territorio, ci si aspettava da questa riforma radicale la creazione di aria nuova per dare ossigeno ad un territorio in sofferenza. Per questo motivo le maestranze sollecitano le istituzioni a prestare maggiore attenzione sulle sorti di noi lavoratori comunitari e di forni idonee risposte tecniche al fine di eliminare l’attuale stato di precarietà .

Lauria Pisani interviene sull’attuale fase di transizione delle Asl

ÂŤContinuitĂ nel lavoro giĂ svoltoÂť LAURIA - Il sindaco di Lauria Antonio Pisani, giĂ presidente della Conferenza dei sindaci in seno alla ex Asl n.3 di Lagonegro, è intervenuto con una nota sulla “delicata fase di transizioneâ€? che interessa il servizio sanitario regionale. Pisani, anche a nome di altri sindaci componenti della commissione, ha voluto da un lato “esprime i migliori auguri di buon lavoroâ€? al neodirettore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Potenza, dottor Pasquale Amendola, dall'altro si è voluto soffermare sulle prospettive dei servizi ospedalieri e territoriali nell'area sud della Basilicata, chiedendo a Giunta e neo Direttore continuitĂ al lavoro fatto fino ad oggi. ÂŤL'accentramento delle strutture che erogano servizi per la salute nelle cittĂ capoluogo che l'esecutivo regionale ha deciso di realizzare evitando un serio confronto con le amministrazioni locali e le associazioni dei cittadini - dice Pisani - probabilmente non indurrĂ i tanto sbandierati risparmi nella spesa sanitaria regionale ma rischia, invece, di allontanare i cittadini dalle istituzioni sanitarie; di indebolire il ruolo di proposta e controllo svolto dalle comunitĂ locali sulla sanitĂ pubblica; di rallentare ed annichilire il processo di razionalizzazione e potenziamento dei servi-

zi finalmente avviato sul nostro territorio grazie alle virtuose sinergie venutesi a creare tra le amministrazioni locali e l'ultima direzione aziendale della soppressa Asl 3â€?. Grazie ala collaborazione tra sindaci, Regione e il Direttore generale dell'Asl 3 Mario Marra, negli ultimi anni, sottolinea Pisani, sono stati realizzati “ambiziosi progetti di rilancio dei servizi sanitariâ€? che hanno contribuito a disegnare il quadro di una solida rete assistenziale, fortemente integrata tra ospedale e territorio ma che per sopravvivere e svilupparsi necessita di un “motoreâ€? forte. ÂŤSono questi i temi della riflessione sui quali intendo richiamare l'attenzione della Giunta regionale e del neo Direttore dell'Asp - conclude il primo cittadino di Lauria Antonio Pisani - ritengo che non possa, e non debba, andare disperso il patrimonio di esperienza professionale e di sensibilitĂ umana che il dottor Mario Marra e il suo staff hanno avuto modo di maturare ed esprimere in favore di questo territorio e nei confronti dei quali non posso che manifestare i sensi di profonda gratitudineÂť. Francesco Zaccara provinciapz@luedi.it


Venerdì 23 gennaio 2009

27 Bandito un concorso di idee. Stanziati 100.000 euro

Ripacandida Sollecitata la giunta

Rionero in Vulture, quale futuro per la storica piazza del centro?

“Sportivi insieme” «Vogliamo più spazio per giocare»

RIONERO - Dopo una battuta d'arresto e le modifiche apportate dal ministero è finalmente ripartito l'iter per la creazione di un opera di rilevo per il centro di Rionero in Vulture. Il bando per il concorso di architettura è partito in questi giorni ed è aperto agli architetti, agli ingegneri civili ed ambientali, alle società di ingegneria ed architettura nonché alle associazioni temporanee di professionisti che abbiano i titoli professionali richiesti per le prestazioni contemplate dal bando. Il concorso di progettazione si intitola “Una piazza Italiana” e comprende un area vasta, ovvero, quella venutasi a creare con l'abbattimento del cine teatro Combattenti e di tutto il comparto abitativo divenuto inagibile a causa del terremoto del 1980. Una piazza enorme si è così venuta a creare, un grande spazio troppo vuoto quello che va da piazza XX Settembre fino a piazza Giustino Fortunato per essere lasciato all'abbandono. Questo progetto, e le gara tra le migliori proposte, hanno proprio l'obiettivo di rivalutare l'area del centro e dare si rioneresi “Una piazza Italiana” bella e funzionale che dia lustro alla città. Non solo, con una progettazione adeguata si riuscirà anche a valorizzare tutto il centro storico del paese che abbraccia Palaz-

La piazza del centro storico di Rionero

zo Fortunato dimora del noto meridionalista, sede dell'antica biblioteca cittadina, ma anche contenitore per di eventi, e la Fontana Grande che d'estate diventa punto d'incontro per l'organizzazione di varie feste. Centro storico da integrare con le esigenze delle numerose attività commerciali presenti, e quindi la creazione di parcheggi e aree pedonali. Il bando è scaricabile dal sito www.sensicontemporanei.it/qi/index.htm, la scadenza è tra 38 giorni. “Sensi Contemporanei è un progetto finalizzato alla diffusione dell'arte contemporanea e alla valorizzazione di siti e contesti architettonici ed urbanistici del sud Italia per sperimentare un nuovo modello di sviluppo economico e sociale” si legge nella presentazione del bando. “Il Progetto per la Qualità dell'Architettura

Energia in gioco

ha offerto un finanziamento pari a 100.000,00 euro ed un supporto tecnico-or-

ganizzativo per la realizzazione del concorso di progettazione. Finanziato con fondi CIPE, nasce dalla convinzione che i concorsi di idee/progettazione per la loro caratteristica di mettere a confronto idee e proposte diverse possano garantire una maggiore qualità architettonica, urbana e territoriale. La formula ha rappresentato non solo una novità nel promuovere nuovi modelli di cooperazione istituzionale tra Stato e Regione, ma è anche una grande occasione per il sud di potenziare processi di rilancio delle città e dei territori”. Lucia Nardiello provinciapz@luedi.it

Rionero, cento anni per nonna Maddalena RIONERO – La natura incanta sempre, figurarsi quando si guarda negli occhi e nel viso sorridente una nonnina che compie cento anni. Ogni sua ruga dice che viene da lontano, da molto lontano, che ha visto e vissuto cose che noi non abbiamo avuto da un lato la fortuna di non vedere, se si parla di avvenimenti tristi, e dall’altro cose belle e buone, le cosiddette “antiche” che non abbiamo potuto gustare. Le sue spalle un po’ curve e le sue mani dicono che tanto hanno lavorato e sono di esempio che nulla si realizza senza sacrificio. In ogni caso è una gioia vederla ed ascoltarla perché è un esempio vivente. Infatti a Rionero, oggi 23 gennaio 2009 compie cento anni la signora Maddalena Di Feo, abitante in via Belvedere, 22, che, questa mattina alle ore 11, circondata da parenti ed amici, riceverà gli auguri del sindaco Antonio Placido per il prezioso traguardo raggiunto. Michele Rizzo

RIPACANDIDA - Nel piccolo centro del Vulture di circa 2000 abitanti, gli impianti sportivi sono a sufficienza per poter fare attività motorie e sportive alla gioventu' del paese. Al bellissimo campo sportivo di calcio in erba del San Donatello e del vicino campo di calcio a 5, si aggiunge la vecchia palestra comunale, una volta utilizzata dalla scuola media ed il nuovo palazzetto dello sport con gradinate, da poco ultimato, dove si possono praticare i più svariati sport, dalla pallavolo, alla pallacanestro, dalla pallamano al calcetto fino alle attività motorie per tutte le fasce di età. Non c'è che dire, tanti impianti che fanno crepare di invidia anche i centri più popolosi della Basilicata. Da alcuni anni nel paese c'è un'associazione “sportivi insieme” che fino a poco tempo fa, svolgeva alcune di queste attività motorie e sportive. Da quando è cambiata l'amministrazione comunale, sembra, che queste attività vengono private alla gioventù locale. Nei giorni scorsi, l'associazione “sportivi insieme” presieduta dal prof. Rocco Vito Sinisi ha diffuso un volantino dal titolo: “ Le festività sono passate…E' tempo di buoni propositi ? Ecco il contenuto del volantino: «l'Associazione Sportivi Insieme nella persona del consiglio di amministra-

zione e di tutti coloro che partecipano, anzi che partecipavano ai corsi di attività motoria, avendo inviato più di un mese fa una lettera aperta all'Amministrazione Comunale, di cui sono noti i contenuti, si chiede come mai non ci sia stata una risposta, un incontro. Perché, con una palestra di nuova costruzione, privare i tanti giovani ed i tanti bambini di quelle attività di cui hanno bisogno, ma soprattutto obbligare i genitori a spostarsi fuori dalle mura cittadine con tutto quello che comporta. Stare bene, avere una condizione pisco-fisica ottimale, è un diritto dell'individuo ed un dovere verso la società. La pratica sportiva deve farparte del patrimonio culturale di ogni persona, anche dei meno giovani». Avvicinato il prof. Sinisi, che nel passato aveva formato anche squadre maschili e femminili di pallavolo, partecipando ai campionati, ha riferito: «ho chiesto più volte la concessione della palestra vecchia ed anche di quella nuova per svolgere un regolare programma motorio e sportivo e non l'utilizzo a giornata come mi vogliono concedere. Manca un regolamento di utilizzo degli impianti sportivi. Ecco perchè le mie richieste restano inevase». Lorenzo Zolfo provinciapz@luedi.it

MELFI

Enel premia le migliori idee delle scuole lucane MELFI - Assegnati nella mattinata di ieri nell'ampia e funzionale sala consigliare del Comune di Melfi i premi del concorso Energia in gioco, concorso indetto dall'Enel per creare nei giovani studenti la consapevolezza del valore e dell'importanza dell'energia, per far conoscere le modalità di produzione e distribuzione dell'energia elettrica e le nuove sfide del mercato, accrescere la consapevolezza e la responsabilità sulle tematiche ambientali e sul risparmio energetico, promuovere sul territorio la collaborazione fra scuola, istituzioni ed Enel. Positiva la risposta delle scuole lucane che nel 2008 hanno risposto in 109 con il coinvolgimento di 190 insegnanti e 3750 studenti. Le classi vincitrici provenienti dal territorio regionale , accompagnate dai docenti che hanno sostenuto i ragazzi durante il percorso formativo, hanno seguito gli interventi dei relatori e dei giovani studenti delegati ad evidenziare le qualità dei propri progetti. Ha moderato l'incontro Franco Deramo, responsabile relazioni Esterne Macro Area Sud dell'Enel. I premi sono stati consegnati da Giuseppe Tondi, responsabile Enel di Potenza, Giuseppe Quaran-

A sinistra la premiazione della scuola “Scotellaro”, in basso a sinistra quella del “Righetti”. A destra l’Ipsia di Tramutola. Sotto da destra l’Isis Righetti e la scuola “Stigliani”

ta, assessore alla sport e alle politiche giovanili del Comune di Melfi, Giuseppina Carlone, assessore alla cultura del Comune di Melfi. E' intervenuto anche Riccino Traficante, dell'Ufficio scolastico provinciale di Potenza. «Gli studenti - ha com-

mentato il responsabile Enel Giuseppe Tondi - non senza originalità hanno saputo guardare ai bisogni energetici dei loro Comuni e offrire soluzioni di grande fattibilità. Bisogna partire dai giovani per guardare al futuro. L'energia per i gio-

vani deve diventare una parola chiave per guardare al futuro nel rispetto dell'ambiente e per uno sviluppo sostenibile». Queste le scuole premiate: per la categoria L le classi quarte A e B della scuola Nicola Stigliani di Potenza coadiuvate dalla

professoressa Angela Risceglie. Per la categoria XL la classe terza A dell'Istituto comprensivo Rocco Scotellaro di Tricarico, coadiuvata dal professor Michele Lacertosa. Per la categoria Xxl la classe quinta A dell'Isis Righetti di Melfi coadiu-

vata dal professor Nicola Di Gilio. Menzione speciale per le classi quarte D e A dell'Ipasia di Tramutola coadiuvate dal prof Nicola Cicale e la classe quinta B dell'Isis Righetti coadiuvata dal prof Pasquale Nigro. pa. cre.


Venerdì 23 gennaio 2009

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Genzano Viabilità, il sindaco chiama anche la Provincia

Nota del consigliere regionale

«Stiamo facendo il possibile ma serve un intervento urgente»

Barile - Ginestra Pagliuca sollecita la Provincia

GENZANO DI LUCANIA Dopo la giusta enfasi data dal nostro giornale alla richiesta, inoltrata alla Regione Basilicata a mezzo di due telegrammi, di una valutazione dei danni subiti dal territorio a seguito delle ultime persistenti piogge, il sindaco non demorde. E ritiene doveroso - «per la responsabilità che sento nei confronti dei miei concittadini, per lo più impegnati nel settore agricolo», precisa - affidare un ulteriore appello alla stampa, corredando le sue argomentazioni, tese a sollecitare un tempestivo intervento, con alcune foto che vanno a documentare, senza bisogno di molte parole, lo stato di fatto. Inoltre fa sapere di aver chiesto anche alla Provincia (con una comunicazione inoltrata l'altro ieri) un intervento tempestivo sull'intero reticolo di strade di competenza che segnano il territorio di Genzano: ovvero lungo i tratti viari che comprendono la sp 33 (unico collegamento con la 96 bis), la sp 105 (che unisce la Bradanica a Borgo Taccone), la sp 106 (fra il Marascione ed Irsina Scalo), la sp 106, la sp 139 ed infine le ex ss 74 e 79. Per ognuna di esse, il responsabile dell'Ufficio Tecnico ed il Sindaco hanno altresì allegato una lista dettagliata dei pluriennali problemi riscontrati (mancanza di cunette; stettoie; segnaletica desueta, danneggiata o inesistente), uleriormente aggravati dalle ultime persistenti piogge: frane, problemi di canalizzazione delle acque, fanghiglia sulle carreggiate ecc. «Non viviamo una situazione rosea, in quanto a viabilità, neanche per quel che riguarda la rete urbana chiarisce Rocco Cancellara -, e l'Amministrazione ne è ben consapevole, difatti con i mezzi di cui il Comune dispone stiamo già intervenendo da giorni nei punti più critici». «I rattoppi dovuti ai lavori di modernizzazione dell'impianto idrico-fognario che a partire dall'autunno scorso ha interessato gran parte del centro abitato - riprende il sindaco - hanno purtroppo contribuito a rendere ancora più grave il disagio in paese. Abbiamo posto parziale rimedio dove era possibile, e soprattutto doveroso, intervenire (ad esempio lungo il trafficato Corso Umberto I), e siamo consapevoli delle difficoltà

A lato il consigliere regionale di opposizione Nicola Pagliuca

RIFLETTORI accesi sulla Barile-Ginestra. Dopo gli incidenti dei giorni scorsi, documentati da “Il Quotidiano”, interviene in una nota il consigliere regionale Nicola Pagliuca. Il completamento dell'Oraziana, appunto, «avrebbe dovuto mettere la parola fine a tutti quei disagi che la comunità di Venosa e delle zone limitrofe è costretta ancora a subire». «Il mancato completamento della stessa, - spiega in una nota, Pagliuca - che dovrebbe rappresentare l'unica e vera alternativa alla Barile - Venosa attraverso un percorso di collegamento tra Rionero e Venosa, è la vera causa di rischio di incolumità della comunità del posto». «Le responsabilità - continua - sono da imputare al-

Alcune eloquenti immagini che testimoniano il degrado su alcune delle arterie che ricadono nel comune di Genzano di Lucania

che gli automobilisti sono costretti ad affrontare quotidianamente in più zone, ma occorre avere pazienza. Restiamo attenti alle segnalazioni che ci pervengono - aggiunge -, e teniamo a ricordare che quando detti lavori saranno portati a termine, il manto stradale sarà completamente rinnovato». «La mia richiesta d'aiuto alla Regione - chiarisce poi Cancellara, a seguito della nostra rimostranza raccolta da agricoltori, ma anche da semplici cittadini costretti a percorrere quei tragitti vergognosi ogni giorno - riguarda appunto le vie rurali: un giusto contributo potrebbe aiutarci a risolvere definitivamente il problema ove ci è stato impossibile farlo per mancanza di fondi comunali». «Mentre posso confermare - conclude - che in merito al “problema-provinciali” abbiamo già ottenuto un riscontro positivo alla nostra richiesta, e che negli uffici del capoluogo è in corso la programmazione per una serie di interventi lungo alcune delle arterie da noi segnalate, finalizzati non solo a sanare i recenti fenomeni franosi, ma anche a migliorare complessivamente la viabilità. Tengo quindi a ringraziare pubblicamente per la solerzia dimostrataci». Gianrocco Guerriero provinciapz@luedi.it

l'Amministrazione Provinciale, continua Pagliuca, per non aver messo in sicurezza, in maniera adeguata un tratto di strada che viene percorso quotidianamente da studenti e lavoratori, considerando la stagione invernale che, come si sa, ben contribuisce al dissesto delle strade». L'invito rivolto dal consigliere di centro destra all'Amministrazione Provinciale, «è quello di rivedere con urgenza il tratto che porta a Venosa attraverso ulteriori lavori di ripristino del tratto stradale, in attesa che l'Oraziana veda la luce, utilizzando almeno quei 70 mila euro rimasti nelle casse, che fanno parte del finanziamento precedente previsto, appunto, per la messa in sicurezza del tratto in questione».

Lavello, parla il consigliere di maggioranza Michele Calice

«Agricoltura, situazione allarmante» LAVELLO - Agricoltura sempre più in affanno. Costi di produzione elevata, manodopera sempre più introvabile ma soprattutto ritardi burocratici nell'erogazione de benefici al settore che da sempre è uno dei più trainanti dell’intero territorio. Questo il quadro dell'agricoltura lucana ed in particolar modo del mondo del settore primario nel lavellese. Dito puntato contro i ritardi dell'Abea che in alcuni casi hanno messo in ginocchio il settore agricolo lucano. Ad accendere i riflettori sulla vicenda il consigliere di maggioranza della giunta Annale, Michele Calice operatore da diversi anni nel settore agricolo. «La situazione economica - fa sapere Calice - degli agricoltori lavellese è davvero allarmante». “Urge - prosegue - promuovere immediatamente un'assemblea allarga-

ta con i rappresentanti dell'ARBEA, la Regione Basilicata e gli agricoltori” “So sono ormai - commenta il consigliere di maggioranza - accumulati ritardi ne pagamenti di circa 3-4 anni e l'introduzione della domanda di beneficio unificata e cumulativa fa temere davvero un blocco integrale delle erogazioni a beneficio degli agricoltori” “La città di Lavello - fa sapere Calice - si fa promotrice di una protesta in tal senso come comune capofila tra i più grandi almeno nell'are del nord della Lucania” “Le altre regioni - ribadisce Calice non hanno di questi problemi poiché le erogazioni agli agricoltori sono effettuate direttamente da AGEA invece in provincia di Potenza, nonostante quest'anno non sia stata oggetto di verifiche e controlli, i fondi restano inspiegabilmente bloccati “. “E' stato soddisfatto appena il 5 %

delle richieste in Basilicata” “Nulla contro l'ARBEA - spiega Calice - che ha dato posti di lavoro a tanti precari ma è giunto il momento di far luce sulla vicenda” “Auspico . conclude il consigliere di maggioranza - che anche gli enti locali e gli assessorati preposti intervengano fermamente nella vicenda volgendo l'attenzione non solo alle lodevoli iniziative messe da ultimo in campo ma anche verso le problematiche economiche degli agricoltori lavellesi” . Duro attacco nei confronti degli interminabili ritardi nell'erogazione dei benefici agli agricoltori ormai, in alcuni casi, letteralmente sul lastrico ma soprattutto un incentivo a promuovere in tempi brevi un vero e proprio tavolo tecnico allargato per definire la vicenda in tempi brevi. Daniele Masiello provinciapz@luedi.it

Amendola visita l’ex Asl 1 di Venosa VENOSA - Tempo di riforma per le Asl e nell'ottica di assicurare una presenza del management aziendale il più possibile costante e diffusa su tutto il territorio della Asp di Potenza il Direttore Generale, Pasquale Amendola, e i Direttori Amministrativo e sanitario inella giornata di ieri hanno incontrato dirigenti e operatori presso la Sede Cen-

trale della soppressa Asl 1 di Venosa. I lavori della giornata hanno avuto un taglio operativo, in modo da consentire di acquisire tutti gli elementi indispensabili per affrontare le tematiche prioritarie di lavoro. Al centro dei lavori degli incontri la individuazione dei nodi problematici da sciogliere, i programmi da realizzare in modo da dare

continuità e sviluppare, laddove possibile, le attività avviate nei diversi contesti territoriali dalle varie strutture delle disciolte Aziende Sanitarie. l Iniziative similari verranno realizzate nei prossimi giorni su tutto territorio dell'Asp. Obiettivo prioritario del management aziendale, in questa fase di avvio del riordino del Servizio Sanita-

rio Regionale, è quello di condurre a unitarietà i vari servizi e strutture aziendali e di realizzare sinergie tra le diverse realtà esistenti sul territorio. La strategia individuata per raggiungere tale obiettivo prevede la partecipazione ai processi di programmazione di tutti i soggetti portatori di interessi e il confronto tra management aziendale e comunità locali.

Amendola (al centro) durante la visita all’Asl 1



Matera Venerdì 23 gennaio 2009

30

REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

Il Ricordo

Grassano

Ferrandina

Maggioranza trasversale

Valbasento

Magnante lascia il Pd e prende l’appoggio di An

Il Consiglio approva il progetto di Ecoil

a pag. 36

a pag. 36

Un anno è passato invano dalla morte di Giuseppe Di Franco

Da Metaponto a Scanzano scompare un metro di spiaggia all’anno

L’erosione costiera galoppa Nuovo allarme lanciato dall’Enea a Bologna LA GIORNATA L’Intervista Parla Angelo Tortorelli UNA mano tesa per l’accordo con il settore agricolo per farlo rientrare all’interno del consiglio della Camera di Commercio. Dinamismo, sviluppo e programmazione. Sono solo alcune delle linee di intervento del neo presidente della Camera di Commercio, Angelo Tortorelli. a pag. 31

Ferrosud Fumata nera con Trenitalia UN incontro interlocutorio e nessuna svolta in positivo dall’incontro che il cartello di imprese, tra cui la Ferrosud, hanno avuto ieri a Roma con Trenitalia che è rimasta sulla propria posizione ed ha chiesto di formalizzare la proposta di mediazione sulle commesse. a pag. 32

METAPONTO - E’ dell’Enea l’ultimo allarme erosione per la costa jonica lucana. Lo ha lanciato il dipartimento Ambiente dell’Ente di ricerca, nel corso di un convegno tenutosi mercoledì a Bologna. Il caso lucano è uno dei più seri di tutta la Penisola. Eppure, a Metaponto, è stato già sperimentato un sistema di ripascimento rivoluzionario, il Bms, acronimo di Beach management system, che aveva già prodotto buoni risultati. Ma dopo settimane di fermo forzato per una pessima gestione burocratica, con rimpallo di competenze tra enti, per il “banale” pagamento della bolletta elettrica, il Bms oggi è stato in buona parte distrutto dalle recenti mareggiate. Intanto, in Basilicata, questo

l’allarme dell’Enea non esiste più la spiaggia della costa che da Metaponto arriva a Scanzano, in provincia di Matera. Nella parte che «va verso la Puglia, c'è stata la perdita totale» a causa dell'erosione, che ha viaggiato a un ritmo di un metro all'anno. E l'erosione costiera mette a rischio anche le infrastrutture, come la linea ferroviaria del versante adriatico che, in Molise, passa a 20 metri dalla costa. Ma in Italia «il rischio di veder scomparire spiagge e coste è diffuso», è stato detto a Bologna, anche perchè, serve uno studio unico nazionale sull’impatto dell'erosione, ovvero su quanto territorio si perde. a pag. 37

IL FATTO DEL GIORNO

Non c’è il piano di stabilizzazione: i sindacati rompono col Comune LE Segreterie Cgil, Cisl, Uil e Csa e la RSU aziendale, unitariamente, hanno chiesto formalmente e ripetutamente l'urgente e l'indifferibile risoluzione della situazione occupazionale del personale precario del Comune di Matera. «Come è noto nel Comune di Matera operano circa 50 precari che assolvono compiti istituzionali, sopperendo alla cronica carenza di personale più volte denunciata dalla dirigenza dello stesso Comune» scrivono le organizzazioni sindacali. «La crisi occupazionale sul territorio Materano è nota a tutti, e cade in un periodo congiunturale nazionale ed internazionale di cui non si conosce la durata. Anche per queste ragioni l'Amministrazione comunale di Matera non può sottrarsi a

quello che potremmo definire un “obbligo”: la stabilizzazione dei lavoratori precari. Non è fuori luogo richiamare in questa sede anche il monito del Santo Padre, rivolto recentemente alle autorità pubbliche, di non abbandonare al proprio destino i lavoratori precari. In questo contesto, come è noto, la Regione Basilicata ha stanziato l'importo di 9.200 annui per ogni soggetto stabilizzato dagli enti utilizzatori, contribuendo con ciò alla soluzione della problematica. E' necessario, però, che anche il Comune di Matera faccia la sua parte: predisponga ed approvi il piano occupazionale e di stabilizzazione. L'impegno assunto dalla parte pubblica di documentare, dopo svariate e ripetute richieste

del Sindacato, entro il 19 gennaio circa le risorse disponibili e necessarie alla risoluzione del problema in questione è rimasta ancora una volta inevasa». Sindacati e Rsu «ritengono prioritario e non differibile il piano di stabilizzazione dei precari ed il piano occupazionale nell'ambito della riorganizzazione dei servizi, interrompono le relazioni sindacali fino alla definizione della problematica. Il primo rilevante effetto negativo della rottura delle relazioni sindacali, sarà la paralisi della macchina comunale, notoriamente funzionante solo se “rinforzata” dall'utilizzo di personale in applicazione di istituti contrattuali decentrati, che, per colpa dell'Amministrazione, non potranno essere attuati per la mancata sottoscrizione del CCDI».

Giuseppe Di Franco

E' trascorso un anno dalla dipartita del “vulcano” Giuseppe DI Franco e tanta gente comune si interroga se quanto da Lui seminato ha dato qualche frutto… La risposta è purtroppo negativa. Non ci sono che delusione e rammarico. Lui aveva cercato di far crescere la mentalità culturale e sociale della collettività ma…. non aveva tenuto conto che la gente dimentica gli insegnamenti seguendo solo il proprio istinto… ed interesse. Era sempre in prima linea nelle rivendicazioni a favore della povera gente, nel sostegno agli studenti ed alle loro famiglie, nel cercare di ottenere insediamenti di sedi e facoltà universitarie “utili al territorio” a Matera per servire al meglio il territorio materano e murgiano limitrofo. Era sempre alla ricerca di momenti di socializzazione ed i suoi stimoli erano visti come estranei alle esigenze della gente. Ora ci si rende conto che tanto insegnamento andava seguito ed applicato; ci si rende conto che “occorre darsi una mossa” per evitare ulteriore degrado culturale e sociale. Non c'è tempo per attendere nessun altro “messia”. Il motto del “Prof.” è sempre attuale: “Un uomo è tale e si misura da quello che fa per gli altri” perché, ancora: “Nessuno deve ignorare i problemi dei giovani perché contribuire a risolverli è dovere di tutti”. Era sempre disponibile e si dimostrava allegro con tutti, ed a tutti si rivolgeva con il suo classico …”Belliii..!!” seguito dalla quotidiana barzelletta per “mascherare” il dramma del vivere quotidiano. I familiari e gli amici Lo ricorderanno nella Messa in suffragio che si terrà sabato 24 gennaio alle ore 19.00 presso la Chiesa di S. Agnese in Matera. gli amici Mimmo Caputo e Damiano Francione


Matera 31 Prima intervista del neo presidente della Camera di Commercio: «C’è voglia di sviluppo e protagonismo» Venerdì 23 gennaio 2009

Tortorelli, mano tesa all’agricoltura Trattativa in corso per l’accordo con le 5 sigle del settore UNA mano tesa per l’accordo con il settore agricolo per farlo rientrare all’interno del Consiglio della Camera di Commercio. La volontà di cambiar marcia al lavoro dell’ente con un maggiore dinamismo, la voglia di sviluppo e di programmazione che si eserciti attraverso la capacità di “dire la nostra” in tutte quante le diverse sedi. Poi l’attenzione per l’immagine, la presentazione a breve di progetti perequativi per il settore turistico e la necessità di assecondare il territorio e le sue esigenze. Sono alcune delle linee di intervento che il nuovo presidente della Camera di Commercio, Angelo Tortorelli ha analizzato ieri nel corso di una lunga intervista, la prima da quando è alla guida della Camera di Commercio, che ha toccato tutte quante le diverse tematiche senza distinzioni di sorta. Ad una settimana dall’insediamento quali sono le priorità a cui ispirarsi? «Stiamo lavorando davvero a tutto campo preparando un programma gestionale che sarà ufficializzato con l’elezione del nuovo esecutivo e poi abbiamo avviato una trattativa con le sigle dell’agricoltura. C’è un tavolo di confronto che è stato avviato». A che punto è la situazione? «Non me ne sto occupando direttamente ma sono convinto che l’agricoltura sia un settore essenziale. Non può rimanere fuori, nè mi sembra opportuno andare avanti con la logica delle maggioranze e delle minoranze. Io comunque ho delle idee che lancio a titolo di provocazione ma credo possano interessare in particolare proprio il settore agricolo. Per farle valere, è necessario però contribuire tutti insieme». Ci sono proposte? «Sostanzialmente sono tre e fanno riferimento alla questioni delle agevolazioni alle piccole e medie imprese attraverso l’apporto che possono dare i Consorzi Fidi ma anche trasformando questa situazione debitoria dal breve al lungo termine, cosa che dovrebbe aiutare soprattutto le aziende agricole. La seconda questione è quella dell’innovazione tecnologica che può riguardare anche e soprattutto l’agroalimentare, attraverso uno sforzo di produzione. Poi c’è la questione della semplificazione delle certificazioni, per la quale sono notevoli le difficoltà dell’agricoltura. Per raggiungere questi obiettivi convocheremo a breve il Consiglio camerale e chiuderemo il cerchio cercando di nominare il nuovo direttivo. Ogni comparto avrà delega piena, non ci sarà alcuna forma di accentramento». Come è possibile non trovare un accordo con un settore come quello dell’agricoltura. Ci sono difficoltà proprio nella genesi di questa giunta? «Io credo che a livello nazionale su questioni molto più grandi ed importanti come la contrattazione decentrata, si sia arrivati ad una sintesi. Non riesco a capire perchè questa dovrebbe mancare a livello locale. Io intendo registrare le esigenze del territorio e poi

LA STORIA DEGLI ULTIMI MESI

Il presidente della Camera di Commercio, Angelo Tortorelli

«Debiti, innovazione «Il programma e certificazioni sarà ufficializzato le scelte più urgenti» col nuovo esecutivo» partire con una seria azione programmatoria. Il territorio ha bisogno di essere assecondato». Di che cosa si è occupato in questa prima settimana il presidente della Camera di Commercio? «Credo che il lavoro ordinario vada delegato decisamente al segretario generale, a me toccherà quello straordinario che voglio fare attraverso l’utilizzo massimo delle professionalità a disposizione. Mi rendo conto che questo è un lavoro a tempo pieno, ma bisogna dare alla Camera di Commercio un ruolo di sviluppo

che ci porti ad avere pieno titolo per dire la nostra. E’ un lavoro di rapporti con gli organismi regionali e locali che deve darci un ruolo dinamico e farci conoscere e rispettare anche nel confronto politico ed istituzionale». Quali sono i rapporti con gli organismi camerali regionali e nazionali e qual’è l’obiettivo che si pone la Camera di Commercio di Matera? «Noi dobbiamo pensare ad un livello regionale cioè l’UnionCamere, credo che si debba ricercare la giusta valenza gestionale e decisio-

nale e sono convinto che con il presidente regionale non ci saranno difficoltà in questo senso. Il livello successivo è quello nazionale che ci permette poi di avere la possibilità di accedere a risorse e occasioni di sviluppo che un territorio come il nostro non si può permettere di perdere. Ora stiamo preparando dei progetti per i fondi perequativi turistici sui quali intendiamo investire e riteniamo di poter, a giusta ragione, dire la nostra». Qual’è la carta in più che ritiene di poter mettere in

E’ iniziata circa sei mesi fa e non si è conclusa che da una settimana la vicenda che ha riguardato la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione della Camera di Commercio di Matera. A succedere a Domenico Bronzino è Angelo Tortorelli presidente della Confcommercio. Tortorelli viene eletto da tutti i sedici consiglieri che oggi compongono l’organismo. Gli altri sei, cinque appartenenti al settore agricolo ed uno a Confindustria, non sono stati indicati e quindi non sono stati nominati dal presidente della Regione Vito De Filippo. La questione che si fonda sostanzialmente sui numeri indicati dalle diverse associazioni che hanno portato poi alla suddivisione delle maggioranze è arrivata in più occasioni al Tar e poi anche al Consiglio di Stato. Ancora oggi esiste un ricorso di Confindustria al Tribunale Amministrativo Regionale che ha ritenuto però di non doversi esprimere con urgenza permettendo così l’elezione di Tortorelli nelle settimane passate. Per quanto riguarda il settore agricolo il problema del consigliere venuto meno per la presenza, nel cartello di maggioranza, di un’organizzazione di settore (sulla quale ci sono state proteste e ricorsi) è venuto meno proprio per l’abbandono di questa organizzazione che ha restituito all’agricoltura i cinque posti che il settore lamentava. La soluzione della vicenda è ancora però lontana dal prendere forma. Il consiglio della Camera di Commercio rimane monco, con sei consiglieri in meno. Ma oggi anche con un presidente.

campo? «Credo che l’esperienza maturata in questi anni permetta di poter ricorrere a quelle occasioni che il territorio merita e su cui ha le carte in regola per poter investire. Uno di questi settori è il turismo ma su questo come su altri non voglio essere lasciato solo dalle amministrazioni comunali». In questo senso si colloca l’iniziativa del 29 gennaio promossa con il Conai sulla raccolta differenziata? «Credo sia un occasione per mettere a disposizione

del territorio una risorsa che in altre città come Salerno ha portato la raccolta differenziata ad arrivare a livelli d’eccellenza. E’ sempre bene affidarsi ad esperienze e capacità conosciute». Ora che è presidente della Camera di Commercio lascerà la presidenza di Confcommercio Matera? «Non vedo perchè dovrei farlo, il lavoro è tanto e le due cariche mi costano un impegno incredibile ma credo sia necessaria tutta l’esperienza che ho maturato». Piero Quarto p.quarto@luedi.it

Dibattito con Sandro Pettinati di Unioncamere

«Aiutare le imprese sui mercati esteri» ACCOMPAGNARE le imprese italiane nei mercati internazionali, promuovendo la collaborazione economica, commerciale, industriale e finanziaria; accordarsi con il governo italiano per il cofinanziamento dei progetti sulle imprese e programmare missioni di tipo governativo. Sono questi i tre filoni del lavoro che Unioncamere intende realizzare entro il 2010. Ad affermarlo è stato il dottor Sandro Pettinati, dirigente nazionale dell'Area Finanza- Internazionalizzazione di Unioncamere, durante un incontro, che si è svolto ieri presso la sede della Camera di Commercio di Matera. “E'necessario - ha detto Pettinati - favorire l'espansione delle imprese sui mercati esteri, attraverso la fornitura di servizi di assistenza, informazione e promozione. La via d'uscita del mercato nazionale dalle difficoltà è l'estero; per fare questo il sistema camerale intende lavorare con tutte le altre realtà istituzionali per individuare alcune azioni che aiutino le imprese ad aggredire quei mercati non ancora investiti dalla crisi”. Il dottor Pettinati ha illustrato i programmi e le linee di attività di Unioncamere nel 2009, attraverso anche le opportunità derivanti

dall'Intesa operativa Ice-Unioncamere e dal programma Missioni camerali nel 2009. Ad introdurre l'incontro, a cui erano presenti il presidente del consiglio comunale Romeo Sarra e il vice Segretario generale Achille Spada, è stato il presidente della Camera di Commercio Angelo Tortorelli, che ha evidenziato l'importanza di tali iniziative che devono essere sostenute dal mondo imprenditoriale. “La partecipazione numerosa e attenta di imprenditori all'incontro -ha detto il presidente Tortorelli- ha confermato interesse e attenzione sulle opportunità di ripresa del sistema produttivo locale. Ritengo che sia lo spirito giusto per lavorare con serietà e concretezza a progetti, che possono stimolare e aiutare le aziende a superare problemi vecchi e nuovi. La Camera di Commercio sosterrà questo processo con un'azione di sostegno, mettendo in campo tutto quanto è nelle proprie possibilità sul piano organizzativo, delle risorse e dei servizi”. Tra i rappresentanti delle imprese, che in mattinata hanno dato vita ad un interessante dibattito, sono intervenuti il direttore dell'Api Franco Stella, la dottoressa Giovanna Viz-

L’incontro di ieri mattina in Camera di Commercio con Sandro Pettinati

ziello, Luca Braia della Geotec e altri rappresentanti del mondo imprenditoriale.“La presenza oggi di tanti rappresentanti delle imprese - ha detto Stella - dimostra la volontà di superare questo momento di crisi; noi crediamo fortemente ad iniziative di supporto all'imprese che possano portare a soluzioni costruttive”. Per far sì che le aziende abbiano un approccio positivo con l'internazionalizzazione è importante, però, come ha sostenuto la dottoressa Vizziello, la collaborazione con le altre istituzioni, tra cui la Regione. Sull'importanza delle forme aggregative per affrontare il mercato locale ed estero si è soffermato invece Luca Braia. L'incontro è prosegui-

to nel pomeriggio con il coordinamento tra rappresentanti delle aree di internazionalizzazione delle Camere di Commercio di Matera, Potenza, Foggia, Crotone, Bari, Chieti e Reggio Calabria, per un esame di problematiche comuni legate al ruolo e alle opportunità di collaborazione, anche in relazione al calendario 2009 delle missioni all'estero. Si comincia ad Aprile con le fiere di Budapest (Ungheria), a maggio a Chicago (Usa) e Montreal (Canada) per toccare Mumbai (India) a settembre, Emirati Arabi Uniti e Qatar a novembre per finire a Tokyo (Giappone) a dicembre. Mariangela Lisanti matera@luedi.it


32 Matera La proposta formalizzata nel prossimo incontro tra 10 giorni, presto confronto sui pagamenti Venerdì 23 gennaio 2009

Ferrosud, Trenitalia non molla Nessuna svolta nell’incontro col cartello di imprese a Roma «NULLA DI fatto, Trenitalia è rimasta sulle proprie posizioni e ci ha chiesto di formalizzare una proposta ufficiale riferendosi ai danni subiti. Ci reincontreremo tra dieci giorni». Bruno Moscariello amministratore delegato della Ferrosud racconta così l’incontro avuto ieri insieme alle altre aziende titolari della commessa con i vertici di Trenitalia. I danni quantificati complessivamente ammontano a circa 100 milioni che divisi per le sei aziende che compongono il cartello significa numeri pesanti che rischiano di mettere in ginocchio Ferrosud come le altre aziende del cartello: «è difficile definire numericamente i danni singoli ma comunque si tratta di numeri importanti. L’aspetto che ci lascia ottimisti e prudenti in questa vicenda sta nel fatto», aggiunge ancora Moscariello, «che Trenitalia non ci ha sbattuto la porta ma ha chiesto la formalizzazione della richiesta già fatta ieri. Penso che questo possa voler dire qualcosa ed essere positivo. Aspettiamo dieci giorni e poi andremo ad un nuovo incontro e vedremo cosa succede.

Auto incendiata in via Nazionale Probabile causa dolosa

L’Orient Express rimane una risorsa per Ferrosud, continua querelle con Trenitalia

Quello di oggi (ieri, ndr) si è rivelato interlocutorio». Intanto nei prossimi giorni potrebbe esserci un incontro risolutore per sbloccare i pagamenti che le aziende, tra cui anche Ferrosud, avanzano da Trenitalia. Ma anche su questo fronte l’ottimismo lascia lo spazio ad un ovvio e necessario atteggia-

mento di prudenza che lo stesso amministratore delegato di Ferrosud, conferma: «in questo momento le novità sono all’ordine del giorno. Spero che ci sia al più presto questo incontro e che la situazione possa sbloccarsi. Ma altro non voglio nè posso aggiungere». Una prudenza resa necessa-

ria dall’evoluzione caotica ed inattesa degli ultimi mesi. A gestire la complicata situazione generale è sempre Trenitalia. La trattativa per sbloccare pagamenti prima e commesse poi andrà avanti anche nelle prossime settimane. Sperando che si trovi una mediazione adeguata. p.quarto@luedi.it

SERATA movimentata, quella di ieri, in via Nazionale. Un principio di incendio, con molta probabilità di natura dolosa, ha interessato verso le 19,40, una Fiat Punto posteggiata nei pressi del distributore di benzina Esso. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e una squadra dei vigili del fuoco L'auto, una vecchia Fiat Punto, è di proprietà di un pensionato settantenne. Vista la pioggia battente del pomeriggio di ieri, sembrerebbe da escludere l’ipotesi di un corto circuito. Il proprietario dell’automobile ha sporto denuncia ai carabinieri. r.montemurro@luedi.it

L’assessore Guida: «La città si proietta in un contesto che è europeo»

Nuove commesse permettono la crescita

Archistar, sabato il vincitore

Si riprende alla Valdadige Dura solo pochi giorni la cassa integrazione

Atto conclusivo per il concorso di piazza della Visitazione Giunge all'atto conclusivo il concorso internazionale di idee per la progettazione e riqualificazione urbanistica di Piazza della Visitazione. Sabato 24 gennaio, alle 9,30, nella sala Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi, si terrà un convegno al quale prenderanno parte i cinque architetti di fama internazionale invitati dall'Amministrazione Comunale per presentare e illustrare la loro idea progettuale che mira a dare un volto nuovo alla centrale piazza materana che costituisce uno dei punti di riferimento dei cittadini e che è stata così chiamata dal momento della visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1992. Durante la manifestazione, la commissione tecnica giudicatrice istituita dal Comune, composta da sette esperti, relazionerà sugli esiti dei lavori ed al termine il Sindaco Emilio Nicola Buccico proclamerà il progetto vincitore del concorso, al quale l'Amministrazione Comunale si riserverà di affidare la realizzazione delle fasi successive della progettazione. Al termine del convegno, seguirà, sempre nella sala Levi, la conferenza stampa a consuntivo del concorso. Gli architetti in concorso sono i portoghesi Manuel e Tomas Salgado, lo svizzero Mario Botta, lo spagnolo Josè Maria Tomas Llavador, il francese Dominique Perrault e l'argentino Mario Ambasz. «La città di Matera si proietta in un contesto europeo, esaltando una delle sue principali piazze cittadine e rendendola il nuovo centro civico e il nuovo simbolo architettonico della città - afferma l'Assessore all'Urbanistica Antonel-

SI TORNA a lavorare da lunedì alla Ila Valdadige l’azienda materana che solo qualche giorno fa aveva messo i suoi 59 lavoratori in cassa integrazione ordinaria. L’arrivo di alcune commesse ha reso minimo il disagio dei lavoratori e confermato l’attenzione dell’azienda per lo stabilimento materano. Ciò che si pensava, nella migliore delle ipotesi, potesse verificarsi in un paio di settimane, ha avuto invece un periodo di gestazione ben più breve. La Valdadige aveva deciso una cassa integrazione per 13 settimane in virtù delle particolari condizioni di mercato ma l’evoluzione positiva della situazione ha finito per chiarire definitivamente il da farsi. Il settore edile, che costituisce da sempre un punto di riferimento dell’economia, non fa eccezione al momento di difficoltà generale che ci si trova a dover affrontare e nonostante tutto anche Matera subisce questo tipo di effetto negativo. Comunque la Valdadige è riuscita a rimettersi in piedi in pochissime ore a testimonianza della volontà di continuare a puntare e forte su questo stabilimento di Matera. Una dimostrazione di fiducia che ha permesso di bruciare le tappe ed arrivare ad una soluzione positiva della vicenda senza difficoltà. p.quarto@luedi.it Piazza della Visitazione avrà presto un progetto di trasformazione

la Guida. Il lavoro della commissione è oramai agli sgoccioli, e c'è grande attesa e curiosità di conoscere i contenuti dei progetti, rapportati alle indicazioni di massima fornite dall'Amministrazione. La nostra volontà è quella di rendere partecipe la cittadinanza di tutte le idee, a prescindere da quella che risulterà la vincitrice» continua ancora l’assessore comunale all’urbanistica Antonella Guida che sta . A tal proposito, nelle prossime settimane sarà allestita una mostra dei cinque progetti e verrà organizzato un ulteriore convegno sul tema quale occasione di dibattito e scambio culturale con gli esperti e la cittadinanza». Insomma occasione per confrontarsi sulla questione e prepararsi alle scelte future non ne mancheranno di certo.

Italia Nostra plaude alla scelta dell’Amministrazione comunale e rilancia

Idee per urbanistica partecipata Un commento positivo alla scelta dell’Amministrazione comunale è arrivata da Italia Nostra che in una nota ribadisce «la bontà della scelta metodologica fin qui adottata dall'assessore Guida, con l'intento meritorio di riportare la città di Matera all'attenzione nazionale ed internazionale, non solo per il patrimonio storico e culturale, ma anche per la qualità e il valore delle scelte urbanistiche ed architettoniche. Piazza della Visitazione rappresenta uno snodo, una cerniera importantissima per il collegamento ideale e materiale tra la città storica e quella moderna e l'aver coinvolto in questa sfida progettuale autorevoli architetti di indubbio prestigio, arricchisce il patrimonio culturale della città che attraverso la contaminazione si sviluppa e trova sempre nuove forme espressive». L'auspicio di Italia Nostra è che in quel

luogo trovino spazio funzioni e destinazioni pubbliche e sociali. L'esito del concorso, per quanto importante, dal nostro punto di vista deve rappresentare la base di partenza, qualificata, straordinaria, da cui far discendere possibili miglioramenti derivanti dal contributo e dalla partecipazione della città attraverso gli strumenti contemplati nello Statuto Comunale. Chiediamo, pertanto, all'Amministrazione Comunale, di riservare uno spazio ed il giusto tempo per condividere l'intervento di riqualificazione e rilancio della piazza attraverso una procedura di "urbanistica partecipata" in modo tale da coinvolgere realmente la città nelle scelte definitive e contribuire ad assegnare ruolo e funzione al "vecchio" centro storico di Piazza Vittorio Veneto. Sarebbe il miglior esempio di civiltà applicata all'urbanistica». Antonella Guida


Matera 33 E’ stato sottoscritto ieri un protocollo d’intesa tra enti locali e forze dell’ordine Venerdì 23 gennaio 2009

Insieme per la sicurezza stradale Si è costituita in prefettura la Consulta provinciale PRIMI passi per la Consulta provinciale sulla sicurezza stradale, un gruppo di lavoro interistituzionale che elaborerà e definirà linee guida di riferimento generale per gli interventi nel settore. Mettere in campo azioni e strategie finalizzate a stimolare, programmare e realizzare attività ed iniziative sui temi dell'educazione alla sicurezza stradale è infatti uno degli scopi della Consulta. Ieri, nella prefettura di Matera è stato sottoscritto il protocollo d'intesa tra enti locali e forze dell'ordine. «La sicurezza è un bene prezioso della collettività e uno degli aspetti più rilevanti riguarda proprio la sicurezza stradale. - ha affermato il prefetto Francesco Monteleone illustrando l'iniziativa - Le realtà locali non devono essere esonerate dal concorrere alla sicurezza. Sono convinto che la Consulta permanente potrà conseguire obiettivi fondamentali». L'assessore regionale alle infrastrutture, Innocenzo Loguercio, ha assicurato «sostegno ai progetti sulla sicurezza stradale, con una dotazione complessiva di risorse per 1.200.000 euro da destinare a formazione, infrastrutture e pianificazione». In particolare, la Regione Basilicata oltre a sostenere economicamente progetti ed iniziative concordati nel-

Il manto stradale aveva un dislivello pericoloso

Nuovo strato di asfalto per ristrutturare viale Italia

Il prefetto Monteleone e l’assessore Loguercio (foto Videouno)

l'ambito della sicurezza stradale tramite gli appositi stanziamenti nell'ambito del Programma annuale di attuazione del Piano nazionale per la sicurezza stradale, si impegna a «facilitare le realizzazione delle azioni rivolte all'educazione e alla sicurezza sostenendo in particolare le attività e iniziative programmate rivolte alle scuole, supportandole anche organizzativamente e con la messa a disposizione di proprio personale esperto». Tra i compiti della consulta, un piano annuale delle iniziative e dei progetti per sviluppare sinergie e attività informative e di formazione sull'argomento. La Consulta dovrà inoltra

«incentivare le scelte di mobilità più sicure, sostenibili e compatibili con una serena convivenza civile». Tra le azioni che le amministrazioni firmatarie si impegnano a realizzare, «la formazione del personale della scuola e degli studenti, anche con il coinvolgimento dei genitori, sulle tematiche finalizzate all'educazione alla sicurezza stradale, - si legge nel protocollo - nell'ambito della costruzione della cultura della responsabilità e della convivenza civile, secondo un programma regionale concordato dalle parti; la progettazione, l'organizzazione, la realizzazione e il monitoraggio di attività ed iniziative rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine

e grado finalizzate all'educazione permanente sui temi della sicurezza stradale». Del gruppo di lavoro fanno parte rappresentanti della Regione Basilicata, della Provincia e del Comune di Matera, della Direzione generale territoriale Sud e Sicilia del Ministero dei Trasporti, della Questura, dei Comandi provinciale dei Carabinieri, Polizia Stradale e Guardia di Finanza, dell'Anas, dell'Azienda sanitaria di Matera, dell'Ufficio scolastico, dellUfficio provinciale Motorizzazione civile, dell'Aci e della Croce Rossa. L’accordo coinvolgerà anche i Comandi dei vigili urbani. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it

UN nuovo nastro d'asfalto è stato steso qualche giorno fa in viale Italia dove da tempo si assiste allo sprofondamento della sede stradale nel pieno del “curvone”. Il Comune è intervento bitumando parte della carreggiata, quella sul lato esterno della curva interessata da un cedimento che aveva reso pericolosa la circolazione. Si era creato infatti un gradino con un dislivello di quasi 20 centimetri che rendeva insicura la percorrenza della curva. Le piogge dei giorni scorsi avevano enfatizzato il problema visto che

in diversi punti era saltato anche l'asfalto. Il nuovo strato di bitume è servito a livellare nuovamente la curva sebbene si tratti di un intervento tampone visto che il problema dei cedimenti è legato alla mancanza di un muro di sostentamento per fermare il movimento del terreno in quel punto. Sarebbe necessario, per garantire un adeguato livello di sicurezza per la circolazione, reinstallare anche i guard rail della curva smontati la scorsa estate. Giovanni Martemucci matera@luedi.it


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Matera

Venerdì 23 gennaio 2009

TAXI MATERA 3332685173

Daniele Miraglia

Nicoletta

Antonella

Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

Sei un sogno divenuto realtà per papà Ettore e mamma Dora. Un abbraccio da tutti gli amici.

Buon compleanno!!! Continua a essere forte e dolce come sempre. Anna, Antonio e Floriana.

Un treno di baci per il tuo primo compleanno da nonno Michele, nonna Anna e zio Cosimo

Concorso gastronomico Martedì 27 gennaio a partire dalle 8 si svolgerà il dodicesimo Concorso gastronomico interregionale “La cucina calda nella ristorazione”. La manifestazione si propone non solo di approfondire la conoscenza delle tematiche tecnico-scientifiche del settore culinario e della ristorazione, ma anche di aggiornare i cuochi ed i ristoratori, garantendo così un migliore servizio sia qualitativo che professionale.

Da Bach ai Queen

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 MONTESANO via Cappelluti 61 - 0835 335921

Cooperativa Associazione

“Jan

Patocka” 0835/333604 “Matera gioca” 0835/312005

emergenza sanitaria

118

PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314 SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704

Questa sera alle 21 al conservatorio “Duni” di Matera andrà in scena lo spettacolo “Cabaret musicale… Da Bach ai Queen”. L’iniziativa, con il gruppo "Mnozil Brass" è proposta nell'ambito della stagione concertistica dell'Orchestra Ico della Magna Grecia.

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676

I cerchi delle fate •il cenacolo E' possibile visitare fino al 3 febbraio presso il laboratorio Materia, in via Bruno Buozzi n° 89, “I cerchi delle fate”. In esposizione una collezione di vasi in ceramica eseguiti con le tecniche raku dal laboratoio Ceramiche d'Arte di Maria Bruna Festa, e colliers in argento e pietre del Laboratorio di Arti Orafe e Lignee Materia. La mostra può essere visitata ogni giorno, fino al 3 febbraio, dalle 18 alle 21 o su richiesta telefonando al 334 3602038 o allo 0835 311136 in orari di lavoro. A margine dell’esposizione, sono previsti alcuni eventi.

Differenziata protagonista Sarà presentato il 29 gennaio alle 11 presso la sala consiliare della Camera di Commercio di Matera il progetto “Non rifiutiamo la raccolta differenziata”. Il 29 è convocata infatti la conferenza stampa per il progetto realizzato dalle Associazioni Confartigianato, CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa), Casartigiani, Confcommercio, Copnfesercenti ed API e patrocinato dal CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi). Durante la presentazione di “Non rifiutiamo la raccolta differenziata” sarà firmata la convenzione fra i presidenti delle sei associazioni partecipanti al progetto e un dirigente del CONAI.

0835/256309 IL 17 MARZO

•Le Botteghe

“Canto perché non so nuotare… da 40 anni” il titolo dello show che Massimo Ranieri porterà in scena martedì 17 marzo al Teatro Duni di Matera, città nella quale torna ancora una volta. Artista completo, cantante, ma anche attore, affabulatore ed istrione Massimo Ranieri, propone uno spettacolo straordinario e coinvolgente, canta i suoi brani piu' famosi e tanto amati dal pubblico ed esegue per la prima volta alcune fra le più belle canzoni d'autore degli ultimi decenni. Brani che appartengono ai repertori di grandi cantanti come Battisti, Battiato, Mina ed altri artisti italiani. Coreografie di Franco Miseria arricchite dagli splendidi costumi di Giovanni Ciacci che rendono ogni brano un quadro a se. Nello spettacolo scritto con Gualtiero Peirce, lo showman partenopeo canta, balla e recita raccontando tappe emozionanti della sua vita.

•orient express

0835/344072 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491

•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294

•COMUNALE• Matera 0835-334116 Italians 17,30- 19,35- 21,40 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Viaggio al centro della terra 17,30-19,30 Australia 21,15 •CINE TEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Defiance 17,15 - 19.30 - 21,40 •PATRON ANTONIO• Matera Via XX Settembre Sette anime 17,15-19,30-21,40

•CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso 0835208046 Italians 19-21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Viaggio al centro della terra 19 - 21,30 •CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora -Policoro Sette anime 21 •CINEMAMOJTODRIVEIN• S.s.106Basentana0835-745439 Chiuso

•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137


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Sinistra democratica invita tutti a fermare la litigiosità interna e farsi da parte

«La maggioranza di Pisticci è fallita» PISTICCI - «Qual è la reale situazione politica all'interno della coalizione di centrodestra, che sostiene il sindaco Leone? La crisi di qualche mese fa è risolta o solo sopita?». A chiederselo è Sinistra democratica di Pisticci. «Assistiamo quotidianamente sulla stampa -evidenzia l'opposizione extra consiliare- a rimpalli continui di responsabilità, a rinnovate richieste di verifiche, a dispute spesso nemmeno eleganti tra sindaco e vicesindaco. Viene naturale chiedersi, perciò, chi governa al Comune di Pisticci o, peggio, c'è qualcuno che governa il Comune di Pisticci? Sinistra democratica, nel denunciare l'ormai perenne stato di conflitto interno che caratterizza la maggioranza di destra, che amministra il nostro Comune, si sente in dovere di chiede agli amministratori locali di fare chiarezza al proprio interno e di iniziare, finalmente, dopo

ormai due anni dall'insediamento a provare a governare il territorio, cercando di dare qualche risposta alle tante esigenze della comunità. Appare alquanto paradossale che proprio An e gli ex Udc -insieme maggioranza relativa all'interno della compagine di destra- accusino Leone di eccessivo potere, di prevaricazioni, di voler da solo decidere tutto ed il contrario di tutto. Sui libri di educazione civica - prosegue Sd- ci insegnano che in democrazia decide chi ha i numeri per farlo: An e gli ex Udc non solo hanno i numeri, ma possiedono anche i mezzi (deleghe di peso e presidenza del Consiglio) per incidere sulle decisioni. Se ciò non avviene è solo per incapacità o per mere logiche politiche o, ancor peggio, per interessi politici di qualcuno. Servirsi di questi numeri e di tali mezzi per accusare semplicisticamente il proprio sindaco di arroganza e di onnipotenza,

è solo strumentalizzazione o ricatto politico. Bene farebbero gli uomini di An e dell'ex Udc a lavorare per il bene del territorio, anziché ventilare in pubblico fantasmagoriche mozioni di sfiducia. E' incomprensibile -conclude Sdcontinuare ad assistere ad una crisi mai risolta e che mai si risolverà, quando Pisticci meriterebbe di essere amministrata con serietà, capacità e lucidità. Sinistra democratica, perciò, invita la maggioranza che sostiene il sindaco Leone o a prendere atto del proprio fallimento, assumendosi responsabilmente il coraggio di sfiduciare il primo cittadino (a loro dire operante in sfregio della democrazia) oppure a mettere da parte la litigiosità interna e i personalismi e a lavorare per il futuro del nostro Comune». pie.lu.

Discarica di Pomarico, Adc «Non ci sono garanzie» POMARICO - «Siamo alle solite, la leggerezza con cui il sindaco Casolaro affronta la questione discarica ci lascia sempre sconcertati». E’ la reazione di Rosa Mastrosimone, segretaria dell’Associazione dei dei democratici di centro, commentando le dichiarazioni del sindaco alla denuncia della fuoriuscita di liquami nocivi dalla discarica comunale. «E' ormai da mesi -si legge in una nota dell’Adc- che ci sono continue segnalazioni di diverse anomalie presso la nostra discarica e la questione viene sempre liquidata con sufficienza da parte della nostra amministrazione, che sottovaluta il rischio ambientale insito in un malfunziona-

mento della stessa, e, soprattutto, i rischi per la salute dei cittadini» Casolaro ha replicato puntualizzando che la discarica, «oltre ad essere monitorata dalle autorità di competenza, è controllata dalla Polizia provinciale (quest'ultima ha competenze ben diverse da quella di monitorare la nostra discarica), e che la società “ProgettAmbiente” che la gestisce l’impianto ha comunicato al comune di Pomarico i dati relativi agli ultimi controlli chimici dai quali non si evincono problemi di nessun tipo. Il controllato, ProgettAmbiente, è controllore di ProgettAmbiente? Questo è il modo di controllare la sicurezza della discarica?». provinciamt@luedi.it

Ferrandina Le ragioni del business hanno prevalso su quelle ambientali, Rifondazione contro

Ok in consiglio al progetto Ecoil Via libera per il centro di recupero oli esausti. Si va alla Regione FERRANDINA - Per il Comune di Ferrandina l´impianto di rigenerazione degli oli usati “Ecoil”, si può fare. Il consiglio comunale ha, infatti, approvato a maggioranza il deliberato con cui si dà parere favorevole alla realizzazione del progetto nell'area industriale di Ferrandina. Undici i sì (la maggioranza più Pallotta dell'Adc e il consigliere del Pdl Stigliano). Unica voce fuori dal coro, il gruppo di Rifondazione comunista. Entrambi i consiglieri hanno ribadito la propria contrarietà al progetto, che «dall'avvio dell'istruttoria, nel 2000, a oggi continua a presentare delle zone d'ombra sia da un punto di vista tecnico che economico». Ma le innumerevoli perplessità sollevate dal consigliere Dubla sono state del tutto snobbate. A prevalere è stata la logica dell'industrializzazione a ogni costo, con la benedizione del sindacato dei chimici, che ha inviato una lettera al sindaco con cui si sollecitava un pronunciamento favorevole a Ecoil. Si crede, così, di dare una risposta, seppur parziale, alla fame di occupazione che in Valbasento si fa di giorno in giorno sempre più stringente. E poco importa se il prezzo da pagare per una manciata di nuovi occupati (una settantina quelli previsti sulla carta) potrebbe essere l'ennesima cocente delusione. Tanti, troppi i fondi pubblici dissipati senza nessuna

Elio Ricchiuti

ricaduta per il territorio. Che parte integrante dell'impianto, poi, sia anche un termodistruttore è venuto fuori solo dalla rapida lettura, effettuata dal sindaco Ricchiuti, delle prescrizioni di sicurezza contenute nella determinazione dirigenziale della Regione con cui si dà un sostanziale via libera all'ultima stesura del progetto. Nessuna menzione, invece, del parere sfavorevole della Provincia di Matera ribadito, il giorno prima, dall'assessore all'Ambiente, Franco La-

briola in risposta a un'interrogazione di Sinistra Democratica. Più che di questo e delle altre criticità relative all'unità di idrogenazione e alle emissioni in atmosfera, il sindaco e l’Amministrazione comunale si sono preoccupati di convincere l´assemblea della bontà del business plan di Ecoil che promette performance strepitose, anche nel caso in cui il prezzo del barile si attesti al di sotto dei 40 dollari. «Dalla rimodulazione del conto economico che ho effettuato -ha fatto sapere il primo cittadino- il risultato al secondo anno è comunque in attivo di un milione di euro». Una previsione parsa poco realistica al consigliere di minoranza Stigliano che, nonostante i dubbi espressi, ha comunque votato a favore. La relazione del consulente nominato dalla Regione Tufano tutt'altro che entusiasta del progetto? Carta straccia. «Sono più i sì che i no -fa notare l'ingegner Recchia- e tutti relativi ad aspetti economici più che tecnici. E anche i rilievi relativi alle carenze del piano di sicurezza non sono sostanziali». La penserà allo stesso modo la Regione chiamata a pronunciare l'ultima parola su un iter che si trascina da otto lunghi anni? Nel 2005 il progetto non convinse i tecnici e fu respinto al mittente. Non è escluso possa accadere ancora. Margherita Agata m.agata@luedi.it

BREVI DI CRONACA

Cassa integrazione alla Or.Ma. VALBASENTO - E' stata sottoscritto ieri, a Matera, presso la sede di Confindustria, il verbale di accordo per la collocazione in cassa integrazione ordinaria di quaranta dei cinquantatre dipendenti della Or.Ma di Pisticci, che opera nel settore dei filati. Il provvedimento, sottoscritto dai dirigenti dell'azienda e dai segretari territoriali del comparto chimico tessile di Cgil, Cisl e Uil, avrà la durata di 13 settimane e sarà operativo da lunedì 26 gennaio. Il ricorso alla Cassa integrazione è stato motivato con la contrazione delle commesse di tessuto non tessuto nei diversi settori di mercato. Una crisi ormai generale, che un pò alla volta, sta interessando tutti i comparti del tessuto produttivo lucano, senza alcuna esclusione.

Pastore ferisce il nipote, resta in carcere POMARICO - Il gip di Matera, Rosa Bia, ha convalidato la custodia cautelare in carcere nei confronti di Rocco Sarli, 55 anni di Pomarico, arrestato il 17 gennaio dai carabinieri con le accuse di tentato omicidio e porto abusivo d'arma nei confronti di un nipote di 27 anni, colpito alla testa con un'ascia. L'episodio si era verificato in località “Calcara” di Pomarico a seguito di un diverbio per l'utilizzo di un pascolo. Nel corso dell'udienza, l'uomo, assistito dall'avvocato, Francesco Viti, ha chiarito gli aspetti della vicenda, affermando «di aver subìto un’aggressione dal fratello e dal nipote e di non aver mostrato intenzionalità nel colpire quest'ultimo con un'ascia». Viti ha annunciato la presentazione di una istanza per una attenuazione della misura restrittiva, che consenta a Sarli di badare a un gregge di 200 pecore, «che rappresentano l'unica fonte di reddito per il pastore».

Partita difficile contro il Castel Lagopesole, ma il primo posto è d’ufficio

Un Miglionico deconcentrato MIGLIONICO - Non è stata facile! La partita contro la squadra di Castel Lagopesole, terz'ultima in classifica, ha avuto il suo grado di difficoltà. Solo a 5' dalla fine, grazie al bolide di Deceglie, il Miglionico è riuscito a far sua una partita che sembrava incanalata verso un aspro pareggio. «Quando ci sono questi testacoda è sovente il caso di cali di concentrazione per troppa convinzione del successo. -è il commento del dirigente Pizzolla- Molti dei nostri avevano già la testa rivolta allo scontro in quel di Tolve di domenica prossima. Abbiamo rischiato davvero grosso contro un Lagopesole che ha giocato comunque una buonissi-

ma gara e che non merita senz'altro quella posizione di classifica. Se fossero riusciti a prendersi un punto non avrebbero rubato niente». Ed è un mister Paterino un po' adirato per l'approccio dei suoi ragazzi alla gara che rincara la dose: «Io dicevo da giorni di non prendere sottogamba il Lagopesole che pur occupando posizioni basse di classifica, con gli innesti di Valentini e Anaclerio ci avrebbe reso la vita difficile. Purtroppo, a volte non sono ascoltato e così è stato. Abbiamo costruito poco e quel poco anche male. Non siamo stati il solito Miglionico visto in altre occasioni. Stavolta ci è andata bene anche se nel calcio ci so-

no le compensazioni. Quest'anno forse, avanziamo ancora qualcosa! Noi siamo una squadra in salute e senza illuderci troppo, solo dopo la salvezza matematica potremmo fare qualche ambizioso sogno e toglierci magari qualche ulteriore soddisfazione». E' un Paterino con i piedi ben saldati per terra, almeno quando parla con la stampa. Dopo 11 vittorie, 4 pareggi e 3 sole sconfitte per la bellezza di 37 punti in 18 gare, raccolti su campi di Basilicata tutti lontani da Miglionico, continua a considerare obiettivo da raggiungere, la salvezza. Facciamo finta di crederci. Alla squadra con l'asse portante difesa-attacco, Sabatelli, Gior-

Mister Michele Paterino

dano, Tataranni e Deceglie, non mancano certo le motivazioni per questo campionato. Bastava vedere l'esultanza (costatagli l'ammonizione!) di Deceglie per la sua doppietta nel togliersi sventolando la maglietta ufficiale per mostrare quella intima persona-

lizzata. Intanto, il Miglionico è salito d'ufficio al primo posto del Campionato di Promozione, con 39 punti avendo ottenuto la vittoria a tavolino 03 a Grottole, dove aveva pareggiato sul campo 0-0. Antonio Centonze provinciamt@luedi.it


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Grassano Clamoroso annuncio in Consiglio: «Il partito ha una scarsa incidenza istituzionale»

Nasce la maggioranza trasversale Il sindaco Magnante lascia il Pd e accetta l’appoggio di An GRASSANO - Stravolgimenti inattesi nel corso del consiglio comunale di mercoledì scorso a Grassano, per l'Amministrazione di Vito Magnante. Il sindaco, infatti, si è autosospeso dal Partito democratico, An ha dato l'appoggio alla maggioranza e Pasquale Pascale da assessore è passato alla carica di presidente del Consiglio. Una seduta al cardiopalma, che ha riservato non poche sorprese a partire proprio dall'autosospensione del sindaco dal Pd, che ha motivato così la sua decisione: «Mi vedo impossibilitato a continuare il mandato assegnatomi nell'ambito delle alleanze del centrosinistraUniti nell'Ulivo, vista la scarsa incidenza dell'azione del Pd ai vari livelli istituzionali». Nel commento del sindaco si legge chiaramente lo stato di difficoltà che sta attraversando il Pd, non solo a livello locale, ma più in gene-

Il municipio e Vito Magnante

rale a livello regionale in questi ultimi mesi. Secondo il primo cittadino, questa decisione è scaturita dal mancato accordo dei partiti della coalizione, e al di fuori di incarichi di partito, Magnante ritiene di aprire a tutto il consiglio comunale un dialogo per portare avanti il programma elettorale e risolvere i gravi problemi che da anni attanagliano la

comunità grassanese. La dichiarazione fatta da Magnante ha provocato la positiva reazione dei consiglieri di Alleanza nazionale Nicola Bochicchio e Domenico Zacchei ,che hanno dichiarato di voler appoggiare il sindaco per i prossimi tre anni e mezzo di attività, che restano a questa Amministrazione per portare avanti i progetti politici che inte-

ressano l'intera collettività. Dopo il colpo di scena dell'appoggio inaspettato di An, un'altra novità ha investito l'assise con l'elezione a presidente del consiglio di Pasquale Pascale, che aveva rassegnato, nelle ore precedenti, le dimissioni da assessore alla cultura e allo sport. Con 10 voti Pascale è passato a ricoprire il nuovo incarico, riconfermata invece alla ca-

rica di vice presidente Nicoletta Gentile. Nessun intervento da parte dei consiglieri del partito dei Popolari Uniti che non hanno espresso valutazioni ma hanno solamente votato la sospensione degli altri punti previsti all'ordine del giorno , nello specifico: “Emigrazione dei defunti, richiesta verifica maggioranza e questione morale su presunti rinvii a giudizio di alcuni attuali amministratori del Pd”, di cui il consiglio ha deciso all'unanimità per il rinvio. Ora si attendono, per le prossime ore, gli sviluppi della nuova situazione, nonché le mosse del sindaco Magnate per ricompattare il quadro della nuova giunta, che se resterà a quattro, bisognerà nominare un solo assessore; se dovesse (come previsto dallo statuto comunale) ritornare a sei bisognerà fare i nomi di altri tre in giunta. Questa crisi diventata ormai cronica con il passare dei mesi, risale, infatti,

allo scorso 14 luglio con l'azzeramento della giunta, tanti sono stati gli incontri promossi e le proposte avanzate dal sindaco sul tavolo delle contrattazioni politiche per trovare una soluzione. Magnante non ha mai mancato in diverse occasioni pubbliche di asserire di non volere deludere i tanti cittadini che hanno creduto in lui per la sua onestà e capacità, e più volte ha ribadito il concetto della sua piena disponibilità come impegno a voler amministrare Grassano. E se il nuovo anno è iniziato bene per le casse comunali grazie ai fondi assegnati da più Enti, probabilmente per Magnante ora inizia un'altra fase difficile del suo mandato: amministrarli. Dunque questa una delle probabili ragioni della sua apertura a tutti i consiglieri come messaggio chiaro ed inequivocabile che ora non si può perdere altro tempo. Giovanni Spadafino provinciamt@luedi.it

Tricarico Nella patria della taranta lucana si rivivranno i riti più belli Contributi al trasporto in regione

Esperti di tradizioni a convegno Incontro-spettacolo su storia , musica e danze popolari

TRICARICO - Per la prima volta a Tricarico, la patria delle serenate, della musica tradizionale, della Taranta lucana e delle arcaiche maschere carnevalesche, in onore delle festività del Carnevale, si terrà domani, alle ore 20 presso l’auditorium comunale, un convegno spettacolo sui riti, la storia, la musica e le danze popolari del Sud Italia. L'evento si divide in due momenti, animati da personalità note nel campo della ricerca demoetnoantropologica, nello spettacolo popolare e nella cultura tradizionale lucana. Nella prima parte del convegno si presenterà la storia della musica, del canto e della danza tradizionale e interverranno Vincenzo De Lillo, esperto di storia tradizionale tricaricese; Antonio Guastamacchia, cantante compositore del gruppo “I Tarantolati” di Tricarico; Antonio Bruno, compositore, musicista e fondatore del gruppo; Antonio Bruno e bellitamburi e Maria Anna Nolè, esperta di danze

tradizionali del Sud Italia e presidente dell'associazione culturale “Iatrida”. Seguirà un dibattito partecipato. La seconda parte dell'evento sarà un susseguirsi di spettacoli. Come sfogliando un libro di care immagini sbiadite, si racconterà la nobile storia della Tarantella, percorrendo in musica ed in danza le antiche terre del Sud Italia con ac-

centi significativi sui rituali cari al carnevale lucano. Partendo dalle performance e dalle dimostrazioni musicali pratiche, a cura di Antonio Bruno e Antonio Guastamacchia, sulle musiche tradizionali e spontanee ed i canti caratteristici di Tricarico, si proporranno testi della tradizione per introdurre danze sfrenate narranti l'arcaica leggenda del morso del mitico ragno epeira. Un ritmo incalzante e tribale, tipico della tradizione del Sud Italia ci porterà alla conclusione dell'evento con lo spettacolo di danze tradizionali a cura di Maria Anna Nolè e della compagnia di danze iatriche Iatrida, portando a compimento uno dei più antichi rituali terapeutici, radicato in una delle culture tradizionali più antiche dell'umanità. Antichi rituali pagani, danze dionisiache, magici suoni di tamburi e campanacci, teatro danza e maschere tipiche per un evento artistico e culturale indimenticabile. provinciamt@luedi.it

Un aiuto ai disagiati SAN MAURO FORTE - E’ scaduto lunedì scorso, il termine ultimo per presentare le istanze di rimborso per spese di viaggio sostenute, con automezzi pubblici entro la regione, per il secondo semestre 2008. Per qualche giorno sono stati disponibili, presso l'ufficio Servizi sociali i modelli di domanda appositamente predisposti. A renderlo noto ai cittadini di San Mauro Forte, è stato un avviso pubblico, a firma del capoarea, Giovanni Conte. Le istanze, potevano essere presentate da cittadini in gravi situazioni di disagio, come prevede la Legge regionale 27 luglio 1998, che regolamenta il trasporto pub-

blico, sull'intero territorio lucano. In base all'articolo 24, infatti, la Regione Basilicata, nell'ambito di una politica sociale a tutela dei soggetti svantaggiati, riconosce biglietti di libera circolazione sui servizi di trasporto pubblici di linea di interesse provinciale e regionale, a favore dei soggetti in situazione di grave e conclamato stato di disagio, sia economico che sociale. Il contributo riconosciuto dal comune, verrà poi determinato, in base ad una graduatoria composta dalle domande presentate dai soggetti interessati, per il periodo che va dal 1 luglio al 31 dicembre 2008. a.g.

SPUNTI GORGOGLIONE - Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta a Padre Giuseppe De Rosa, del collegio degli scrittori emeriti de “La Civiltà Cattolica”, scritta dal presidente del “Comitato civico per Gorgoglione”, Francesco Nigro. Desidero ringraziare, anche se in ritardo, per la stima manifestataci il 15 novembre 2008. Il vostro apprezzamento [..] ci consente essere efficaci con energia, stimata l'ampia alternanza generazionale con cui si è interagito. [...]. Tenuto conto che andavamo in stampa proprio quando nella seconda metà del dicembre 2008 si verificavano i vergognosi fatti di cronaca che hanno reso tristemente noto alla nazione il nostro paese (fatti, che se pu-

Il presidente della Pro loco di Gorgoglione commenta i recenti fatti di cronaca

«Orgogliosi della nostra cittadina» re ridimensionati da sviluppi alle indagini non potranno mai cancellare quanto il popolo da tempo narra che è stato raccolto da noi in testimonianze), ribatte a conferma quello che Voi scrivete “l'agire, non sempre saggio, degli uomini”. Pertanto ciò rinvigorisce a giustifica la denuncia che sosteniamo con: “dal 1999 una Vicenda Singolare” e al contempo nuoce al tentativo “ non facile“ ma nobile nostro e di chiunque altro come Voi con gli stimati scritti, tra i quali: “La mafia cancro del sud”,

“di dare decoro al paese” nel rispetto dei nostri Padri. Un rispetto doveroso verso coloro che si sono privati, non certo di lavoro, ma di cibo pur di pagare studi ai rispettivi figli; di sicuro potrete comprendere la mia rabbia Voi che come me in Gorgoglione avete origini. [...]. Resta indiscusso che non proviamo soddisfazione per l'accaduto che insozza il nostro paese, aggrappato a quello che si dimostra essere sempre più: il bluff del petrolio… ultimo treno sul quale, come sempre, non riusciremo a sa-

lire[...]. Tuttavia non siamo restati inermi a guardare, fin da quando si voleva insistere nell'oltraggio della dignitosa storia contadina, faticosamente costruita, con l'ennesimo tentativo di annientare “casupole e stalle”, ultime dimore testimonianti le povere origini nostre… caparbiamente demolite in parte, ma solo recentemente, dall'attuale insipida amministrazione. Abbiamo voluto esporre al confronto palese la cultura in possesso, stimolandola alla crescita, creando strumenti che hanno con-

sentito di proporci in modo analitico rispetto a quanto accadeva e accade [...]. Alle generazioni future, e gli adolescenti figuranti in copertina, è dedicato il nostro ulteriore merito editoriale. Abbiamo voluto impegnare energie private nel decennale tentativo per la “buona causa”, alternativa a chi sfrutta quelle di tutti, spesso ricorrendo alla corruzione per inseguire nel pubblico fini e interessi privati. [...]. Per “dissodare” il suolo lucano da questo sistema forse non basterebbe un nuovo corso di

brigantaggio in Basilicata! Esprimiamo ferma condanna verso chi “pasce”e chi “pascola” in questo stato di fatto con omertà e ipocrisia. [...]. Gli intrallazzi economici e politici in taluni casi, sono suffragati da altre tipologie di potere; tant'è, che dei vertici politici e religiosi [...]cui siamo soliti inviare auguri con il calendario, in questa specifica occasione solo il presidente Giorgio Napolitano ha dato cenno di risposta. [..] “Le vie del Signore sono infinite” [..] abbiamo agito così come abbiamo creduto, assumendoci tutte le conseguenze del caso che sosteniamo e vogliamo continuare a sostenere con la vostra gratitudine che reciprocamente ci onora da orgogliosi gorgoglionesi.


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Metaponto Dopo settimane di fermo forzato, il sistema Bms è stato spazzato via dal mare

C’è un rimedio all’erosione La sperimentazione del ripascimento aveva funzionato METAPONTO - «La Integrated Coastal Zone Management, cioè la gestione integrata delle coste, mira ad aggregare le varie politiche che esercitano un influsso sulle regioni bagnate dal mare. Si attua attraverso la pianificazione e la gestione delle risorse e dello spazio costiero. Purtroppo in Italia e, quindi, anche in Basilicata, una bellissima regione, mancano delle scelte di pianificazione». Pur bloccata a letto dall'influenza, la dottoressa Edi Valpreda del Dipartimento Ambiente, Cambiamenti globali e Sostenibilità dell'Enea di Bologna, non rinuncia a sottolineare concetti già espressi da decenni in molte pubblicazioni e conferenze: «Bisogna prevedere investimenti a lungo termine e fornire orientamenti nazionali, che consentano la pianificazione e la gestione efficace delle zone costiere, estremamente sensibili ai rischi legati ai cambiamenti climatici. Perchè si riesca a gestire il rischio ci vuole conoscenza, capacità organizzativa, accettazione e coinvolgimento. Ora riguardo a Metaponto posso immaginare che, dopo le mareggiate, la situazione della spiaggia sia peggiorata, anche a causa dell'erosione, che ha viaggiato a un ritmo di un metro all'anno». A proposito della sospensione del Bms (Beach Management System), un metodo di protezione delle spiagge, adottato su un tratto di 200 metri del litorale metapontino, la dottoressa Valpreda constata che: «è stato perso l'investimento pubblico, insieme con la fatica della ricerca». Nel 2007 a Metaponto ci furono anche dei lavori di ripascimento su un altro tratto di 200 metri. La sabbia fu prelevata nei livelli sabbiosi esistenti in due depositi marini poco distanti dall'attuale costa jonica: si tratta di una cava in contrada “Campagnolo” nel territorio di Bernalda e di un'altra in contrada “San Teodoro” a Pisticci. L'ingegner Fabio Civitarese della Ge.Co. Group (Gestione Coste), l'impresa che ha curato sino all'anno scorso, per conto della Regione Basilicata, la manutenzione del Bms, rivela al Quotidiano che mercoledì scorso, c'è stato un sopralluogo per verificare i danni. «Molti tubi, come avevamo già previsto, sono fuoriusciti e, anche se l'impianto è spento, ci sono cavi elettrici scoperti, pericolosi se qualcuno, camminando, non li vedesse». Il Bms, infatti, prevede l'installazione di un sistema con tubazioni interrate e poco distanti dalla linea costie-

L’EMERGENZA

La costa jonica sta scomparendo

Nuovo allarme dell’Enea

Un tratto di spiaggia trattata con Bms, sotto da sinistra prima e dopo la sperimentazione

ra. L'acqua, raccolta in un pozzetto, viene restituita al mare, mentre la sabbia rimane sulla spiaggia. A Metaponto l'acqua veniva scaricata nel vicino canale di bonifica e ritornava in mare. Adesso, dopo le recenti mareggiate, il sistema è

completamente danneggiato, come conferma l'ingegner Donato Grieco, dirigente dell'ufficio regionale materano per la difesa del suolo: «Già domani (oggi per chi legge ndr), se il tempo ce lo permetterà, rimuoveremo i tubi, i fili scoperti e il pozzetto del Bms invaso

dalla sabbia. Spero che non ci siano altre mareggiate così devastanti, perché l'arretramento della spiaggia è l'inizio di eventi più funesti. Bisogna subito pensare a un piano regionale di difesa delle coste». Gianpaolo Palazzo provinciamt@luedi.it

IN Basilicata non esiste più la spiaggia della costa che da Metaponto arriva a Scanzano, in provincia di Matera. Nella parte che «va verso la Puglia, c'è stata la perdita totale» a causa dell'erosione, che ha viaggiato a un ritmo di un metro all'anno. E l'erosione costiera mette a rischio anche le infrastrutture, come la linea ferroviaria del versante adriatico che, in Molise, passa a 20 metri dalla costa. Ma in Italia «il rischio di veder scomparire spiagge e coste è diffuso» anche perchè «non abbiamo la capacità di gestione e di intervento, oltre alla mancanza di informazione». Questo lo scenario tracciato da Edi Valpreda, dell'Enea di Bologna, in un seminario a Roma, sull'adattamento al rischio di erosione costiera in Italia, puntando soprattutto il dito sulla necessità di «uno studio unico nazionale sull' impatto dell'erosione, ovvero su quanto territorio si perde». L'erosione costiera, ha osservato Stefano Corsini, direttore del servizio difesa Coste dell'Ispra (Isitituto superiore per la protezione dell'Ambiente), dipende, tra le altre cause, dalle “mareggiate”» che possono arrivare a mangiarsi «circa 100 metri cubi a metro per singolo evento», pari «a 20-30 metri di costa». Il 40% degli 8.000 chilome-

tri di costa del nostro Paese sono già in stato di erosione, e i rischi riguardano anche «le infrastrutture». Secondo Valpreda, «migliaia di chilometri di piane sono potenzialmente sommergibili a causa della combinazione tra il sollevamento del mare e la subsidenza antropica». L’Italia è formata da 7.458 Km di coste, molti dei quali protetti da opere a mare quali pennelli o barriere, che altro non sono che delle costruzioni perpendicolari o parallele alla linea di costa fatte con scogli. Ci sono barriere radenti fatte con cemento e costruite a stretto contatto con ciò che deve essere protetto, come una strada litoranea o anche dei setti sommersi o meglio dei sacchi pieni di sabbia posti sul fondo del mare. In più queste opere vengono affiancate da un ripascimento: un apporto di sedimenti messo ad hoc dall’uomo. L’erosione costiera è un fenomeno che sta sempre più dilagando sulle coste, italiane e non, causato sia dal più recente innalzamento del livello medio del mare o dalla poca piovosità, sia da cause antropiche come la costruzione di opere di regimazione dei corsi d’acqua, l’estrazione di materiale dagli alvei, l’abbattimento delle dune o ancora l’urbanizzazione delle aree costiere. provinciamt@luedi.it

COS’È IL BMS?

Ha già dato buoni risultati in tutto il mondo

Simula un’eterna estate IL sistema dewatering o Bms (Beach Management System), si basa sul concetto che l'acqua portata dall'onda, percola attraverso la spiaggia, fino a raggiungere un sistema di tubazioni. Queste, opportunamente collegate ad un sistema di pompe, consentono l'allontanamento dell'acqua in eccesso altrove. Il sistema, quindi, cerca di riprodurre le condizioni estive e, quindi, il deposito della sabbia sulla spiaggia emersa. Il processo continua fino a ottenere, mareggiata dopo mareggiata, un nuovo equilibrio della spiaggia. Fra i vantaggi vi è quello di assecondare il moto ondoso, senza interferire con la circolazione litoranea. Il suo impatto ambientale è praticamente nullo, in quanto è un sistema di condotte, interrate un paio di metri sotto la sabbia, non più visibili una volta installate. Il Bms è già stato applicato con successo negli Stati Uniti, in Gran

Bretagna, Scozia, Giappone, Spagna, Svezia, Malesia, Francia e anche in Italia a Ostia, Alassio, Procida e Marina di Ravenna. L'acqua che giunge al Bms, essendo filtrata dalla sabbia, è pura, può essere quindi utilizzata anche per fini “nobili”: piscine, acquari, ecc. Il sistema non produce rumore, non produce sgradevoli odori, di fatto dopo l'installazione, la spiaggia rimane perfettamente sgombra e da subito inizia la stabilizzazione, che porta gradualmente al recupero naturale della spiaggia. Contrariamente ai sistemi rigidi tradizionali che possono produrre danni erosivi a monte e a valle della realizzazione, il Bms, operando direttamente sulla spiaggia non produce effetti dannosi nelle zone circostanti. Anche in questo caso però è sempre opportuno valutare la situazione in modo complessivo ed integrato. Dalle numerose testimonianze relative ai successi ottenuti nel mon-

Lo schema di funzionamento del sistema Bms

do, si evince la validità del Bms per la stabilizzazione delle spiagge. Nel 1985 un sistema è stato installato nella costa Nord della Danimarca per eseguire delle prove analitiche susseguenti all'installazione del Bms. Sin dall'inizio il sistema ha fermato l'erosione della costa, e già dopo il primo anno la spiaggia è ricresciuta di 25 metri. Al fine di dimostrare che l'accrescimento della spiaggia non era casuale, nel 1988

la pompa del Bms, è stata deliberatamente fermata e in pochissimo tempo la spiaggia è tornata nelle condizioni iniziali con una forte erosione. Al termine del periodo di fermo la pompa è stata rimessa in funzione e ha permesso, in tempi brevi, un nuovo accrescimento (anche se, in concomitanza della ripresa, si verificò una impressionante burrasca). g.p.


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Policoro Il sindaco Lopatriello critica l’intervento di Simonetti

Scanzano Jonico

giallo politico Lotti di Marinagri all’Alsia diIl Sante Pantano «La Regione si contraddice» e Italia dei valori POLICORO - Sulla vicenda Marinagri, la cittadella sull'acqua che doveva sorgere nei pressi della foce Agri, i cui lavori sono stati bloccati dalla magistratura calabrese nello scorso aprile, c'è una lunga storiografia che parte da lontano, dai tempi dell'Ittica Val d'Agri, e arriva fino ai giorni nostri con l'interrogazione della consigliera regionale del Prc, Ersilia Simonetti, sul ritorno in proprietà di 35 ettari di terreni da parte dell'Alsia, entrati a pieno titolo nella superficie dell'investimento. A tal proposito, a distanza di pochi giorni dall'ultimo consiglio comunale dove si è discusso e approvato un documento ricognitivo sulla vicenda, il sindaco del centro jonico, Nicola Lopatriello, ribadisce quando già detto in passato: «Mi sono sempre schierato dalla parte dell'investimento turistico, perché lo ritengo strategico per lo sviluppo locale e regionale del turismo. Gli atti prodotti dal Comune sono tutti legitti-

Nicola Lopatriello

mi, così come i pareri di altre autorità che si sono espresse sulla compatibilità dell'intervento sotto tutti i profili, compreso quello ambientale. Mi meraviglia come una rappresentante istituzionale del consiglio regionale, con un' interrogazione

chieda che l'Alsia (Azienda lucana per lo sviluppo e l'innovazione in agricoltura) possa ritornare in possesso di terreni quando la stessa Regione Basilicata, di cui l'Alsia è diretta emanazione essendo un ente sub regionale, abbia dato in passato il suo benestare al piano particolareggiato esecutivo (Ppe) Foce Agri». Dunque, il primo cittadino di Policoro reputa contraddittoria l'iniziativa della rappresentante regionale di Rifondazione comunista, che chiede alla Regione di smentire se stessa sull'investimento turistico, dopo che gli atti amministrativi emanati sono tutti conformi alla legge: «Dovremmo essere tutti più attaccati al territorio. Marinagri, il cui investimento sono convinto andrà fino in fondo, sorge su 350 ettari di terreni, con ricadute occupazionali e turistiche che non ha precedenti nella storia di uno dei comuni più grandi della regione, e anche la Simo-

netti dovrebbe essere favorevole a interventi che portano benefici a tutti. Il turismo è uno dei comparti di cui dovrebbe vivere la nostra terra, ma purtroppo ad oggi le potenzialità sono sempre rimaste sulla carta. Ora che abbiamo la possibilità finalmente di invertire la rotta e dare una speranza di vita migliore a noi e ai nostri figli, molti dei quali sono costretti ad emigrare per gli atavici problemi strutturali di cui soffre il tessuto produttivo locale e sulle cui responsabilità ci sarebbe da discutere, ci dibattiamo su quisquiglie politiche amministrative che non fanno il bene della Basilicata, ma servono solo ad esacerbare i toni di una polemica che con il passare del tempo sta diventando stucchevole e ripetitiva. La mia posizione è stata sempre quella pro investimento turistico del Ppe Foce Agri e conformità degli atti all'ordinamento giuridico». Gabriele Elia provinciamt@luedi.it

Per indisponibilità del magistrato

Oggi l’inaugurazione

Processo “Revival” rinviato a febbraio

Popolari Uniti nuova sede a Scanzano

MATERA - Rinvio per il processo “Revival”, nato dall’omonima operazione di polizia, conclusasi nel 2006 con l’arresto di una serie di esponenti della criminalità metapontina. Il prosieguo del processo, con l’analisi prevista di altri testi, è stato spostato al 12 febbraio per indisponibilità del giudice, dottor Festa. L’operazione portò all'arresto di 32 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, finalizzata allo spaccio della droga sulla fascia jonica tra Basilicata e Puglia. Secondo l'accusa, il pubblico ministero Vincenzo Montemurro, la presunta organizzazione, che avrebbe fatto capo a Salvatore Scarcia, stava tentando di ricostruire lo storico clan, già decapitato da altre operazioni di polizia. Partendo dal mese di ottobre 2002, l’operazione ha

portato all'arresto di oltre 40 persone tra Puglia e Basilicata, con il recupero di armi, esplosivi, assegni, denaro contante e cocaina. E' stata chiamata Revival, perché tratta di fatti criminali riconducibili a personaggi coinvolti in precedenti operazioni sul territorio (“Siris”, “Basilischi”), il cui proposito, secondo gli inquirenti, sarebbe stato quello di “ribadire” l'egemonia delinquenziale nel Metapontino. Particolarmente rilevante sarebbe il legame con il clan Parisi di Bari, individuato dall'accusa quale centro operativo per l'approvvigionamento continuo di varie partite di cocaina da destinare al mercato lucano. Nel corso di una delle udienze pià pregnanti, Scarcia ha letto un memoriale in cui evidenziava la sua totale estraneità ai fatti, ribadendo di non aver mai avuto alcun rapporto o contatto con il clan pugliese. l.m.

SCANZANO JONICO - Sarà inaugurata stasera, alle ore 18 in via Enrico Berlinguer numero 9 a Scanzano Jonico, la nuova sezione comunale dei Popolari Uniti. Sarà presente il presidente della Provincia, Carmine Nigro, che interverrà nell’ambito dell’incontro sul tema: “Al centro della politica regionale”. Introdurrà l’assessore comunale Luigi Boccarelli, interverranno anche il consigliere regionale Gigi Scaglione; il consigliere provinciale Vincenzo Di Pierro; il consgliere provinciale Giovanni Bonelli; il consigliere provinciale Nicola tauro e il collega Sante Pantano. I lavori saranno conclusi dall’assessore regionale Antonio Potenza. provinciamt@luedi.it

SCANZANO JONICO - A gini con le quali siamo stati quale partito appartiene il eletti». Infatti, Pantano, riconsigliere provinciale copre l'incarico di capoSante Pantano, nonché as- gruppo (mono consigliere) sessore ai Lavori Pubblici di “Di Pietro-Occhetto - Sodel Comune di Scanzano? cietà civile”, in Consiglio Italia dei Valori o Popolari provinciale. Poi l'esponente Uniti? «E' il caso di precisare politico affronta la questio-aveva spiegato qualche set- ne comunale: «Nel 2006 sotimana fa al Quotidiano, il no stato il più suffragato di segretario dell'Italia dei Va- consensi tra gli eletti consilori di Scanzano Jonico, Do- glieri, e ricordo che non acmenico Iannello- che Sante cettai l'incarico di assessore Pantano non fa parte dell'I- dal primo giorno, perché mi talia dei Valori. E' stato in- allineai alle posizioni del sefatti, espulso dal nostro par- gretario regionale dell'Idv, tito all'indomani delle ele- Michele Radice, che durante zioni Politiche del 2008. Pe- il tavolo delle trattative del raltro -sottolineava l'espo- centrosinistra, chiese per nente del partito di Di Pie- me la delega di vice sindaco, tro- lo stesso Pantano, ha di- escludendo al contempo che stribuito nel paese (Scanza- senza di essa non avrei dovuno Jonico, ndr) un volanti- to accettare l'assessorato. E no a sua firma, nella qualità lo ascoltai. Successivamendi consigliere provinciale te -ha tenuto a precisare- solo alcuni mesi dei Popolari Unidopo accettai ti». l'invito del sindaIl diretto inteco Iacobellis a far ressato, interpelparte della giunlato telefonicata, ma sempre in mente, spiega la quota “Di Pietro sua versione dei Occhetto - Sociefatti, facendo tà civile”, visto chiarezza sulla che a Idv, non ho sua appartenenmai aderito con il za politico-partitesseramento, tica. «Nel 2004 poiché pian piaha detto Pantano avevo consuno- sono stato mato una rottueletto in consira con i dirigenti glio provinciale provinciali di alnella lista denolora. A questo minata “Di Pie- Sante Pantano proposito, giova tro-Occhetto - Soricordare che cietà civile”. Da quel momento in poi, non mi non ho nulla contro l'attuale sono mai tesserato con l'Ita- classe dirigente di Idv, ma la lia dei Valori, così come ad mia è stata una presa di coscienza, poichè quel partito alcun partito. Dopo aver letto sul vostro è passato in poco tempo (a ligiornale le dichiarazioni sul vello di segreteria provinmio conto da parte del segre- ciale, ndr) da una mano altario cittadino di Italia dei l'altra, da Pierro a Giordano Valori a Scanzano Jonico, e poi a Pompeo. Vittorio Fami sono subito prodigato in- raone (attuale segretario sieme ad alcuni amici della provinciale, ndr) -ha concluProvincia appartenenti ai so Pantano- è arrivato molto Popolari Uniti, al fine di dopo, quando ormai con Idv creare un movimento politi- avevo consumato una rottuco nel territorio materano. ra politica. Per quanto attieCon questi ultimi, inoltre - ne alle dichiarazioni di Ianha continuato- tempo fa ab- nello, che parlava di mia biamo dato vita alla costitu- espulsione, senza polemica, zione di un intergruppo di tengo a precisare che espulcentro, nominando quale sione non poteva esserci, portavoce Vincenzo Di poiché per poter essere Pierro (attuale capogruppo espulso da un partito, bisodei Popolari Uniti, ndr), ri- gna prima esserci iscritti». manendo però, al contempo, Pierantonio Lutrelli fedeli alle rispettive compaprovinciamt@luedi.it

Policoro Sconfitta condita di ostilità e pressappochismo a Irsina

Il Borussia soffre gli errori arbitrali POLICORO - Seconda sconfitta esterna, e probabilmente seconda sconfitta meritata, per il Borussia, che sul campo del Real Irsina non è mai entrato in partita. E' parso di rivivere la partita con la Santarcangiolese: solo palloni spazzati via senza una minima idea di gioco! La compagine di mister Viola sapeva che quella di domenica sarebbe stata una gara difficile, in quanto, su questo terreno poche sono le squadre che riescono a fare risultato. La tradizione non viene smentita: i padroni di casa si confermano squadra arcigna e difficile da battere. Mister Rizzi ha preparato a dovere la partita e ha potuto contare su tutti gli uomini migliori rientrati dopo vari in-

fortuni, ha caricato i propri giocatori che sono scesi in campo con il piglio giusto, sentivano che la gara era importante e di fronte ai propri beniamini non potevano e non volevano sfigurare. Gli jonici, pur ammettendo di aver meritato la sconfitta, lamentano, però, l'accoglienza poco ospitale che hanno ricevuto da parte dei dirigenti della squadra di casa, sia prima che durante la gara (il presidente è arrivato quasi ad aggredire un giocatore del Borussia), reo a suo dire di aver causato l'ammonizione di un suo giocatore avendo simulato un fallo, in realtà forse l'arbitro avrebbe dovuto espellere già prima qualche giocatore della squa-

dra di casa, infatti fin dal primo minuto hanno messo in pratica un gioco che definire maschio è un eufemismo. Un direttore di gara sicuramente non all'altezza per un ambiente difficile come quello di Irsina, ha permesso tutto ai locali, inoltre ha sorvolato su un netto fallo di rigore nel primo tempo ai danni di Lambertini, nella ripresa, ha fischiato un fuorigioco inesistente allo stesso Lambertini, che era a tu per tu con il portiere avversario con il punteggio ancora sull'1 a 0. Ora mister Viola ha tutta la settimana per meditare sulla sconfitta, per correggere gli errori e preparare a dovere la prossima gara contro il Bella. La sfida è certamente alla por-

Luigi Lambertini del Borussia

tata degli jonici, ma sarebbe un grave errore sottovalutare la grinta dei ragazzi di mister Del Pino che vorranno ben figurare contro il Borussia, anche per riscattare la sconfitta rimediata

all'andata, però il Borussia ha una gran sete di vittoria e questi tre punti sono manna dal cielo, gli avversari sono avvisati. Roberto Martino provinciamt@luedi.it


Sport 39

Venerdì 23 gennaio 2009

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it

Coppa Italia Vantaggio di Natali, poi segnano in successione Pandev, Mauri e anche Rocchi

Il Toro si illude, la Lazio avanti Vantaggio granata, nella ripresa solo biancoazzurri LAZIO TORINO

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LAZIO (4-3-3): Muslera 5.5; De Silvestri 6 (28' st Lichtsteiner sv), Siviglia 5, Cribari 5.5, Kolarov 6; Brocchi 6 (39' st Dabo 6), Ledesma 6, Mauri 7; Foggia 6 (1' st Pandev 7), Rocchi 6.5, Zarate 6.5 In panchina: Carrizo, Diakitè, Firmani, Inzaghi. Allenatore: Rossi 6 TORINO (4-4-2): Calderoni 6; Colombo 6, Natali 6, Dellafiore 6, Ogbonna 6; Abate 5.5, Dzemaili 5.5, Corini 5 (16' st Barone 5.5), Diana 5.5 (36' pt Vailatti 5, 20' st Amoruso 5); Bianchi 5.5, Rosina 6. In panchina: Fontana, Di Loreto, Stellone, Saumel. Allenatore: Novellino 5.5 ARBITRO: Gervasoni di Mantova 6 RETI: 29' pt Natali, 4' st Pandev, 10' st Mauri, 46' st Rocchi NOTE: Serata fresca, terreno in buone condizioni. Spettatori: 15.000 circa. Ammoniti: Rosina, Foggia, Barone, Kolarov, Zarate. Angoli: 7-4 per la Lazio. Recupero: 1' pt e 5' st. ROMA - Lazio dai fischi agli applausi, Toro svegliato dal sogno con tre sberle. Finisce 3-1 all’Olimpico e a far festa sono i biancocelesti che centrano la semifinale di Coppa Italia, al termine di una partita dai due volti: pessima pa prima parte, ottima la seconda. Il match non decolla, ma la prima vera palla-gol la crea, al 28', il Torino con un bel colpo di testa di Bianchi che impegna Muslera. L’azione prosegue, difesa biancoceleste distratta e, al 29', Natali la punisce: sul cross dalla de-

E’ tornato dagli Stati Uniti

Volata scudetto C’è anche Nesta

Pandev esulta alla sua maniera dopo il gol del momentaneo 1-1

stra di Rosina, Muslera smanaccia malamente, tutto solo il difensore granata non ha problemi a mettere dentro. Toro in vantaggio, Lazio in confusione e con il pubblico che comincia a rumoreggiare. La reazione, fatta eccezione per un tentativo di Rocchi, non arriva e il Toro non ha problemi a controllare. Tutta un’altra Lazio nella ripresa. Rossi inserisce Pandev per Foggia (infortunato), ma la differenza è nello spirito con cui i biancocelesti affrontano la gara. Grande aggressività e applicazione, Torino sorpreso anche se, al 2', va vicino al 2-0 con un colpo di testa di Natali di poco

fuori. Poi si scatena la Lazio. Al 4' Mauri inventa un grande assist per Pandev, perfetto il taglio e il tocco di sinistro del macedone che batte Calderoni per l’1-1. Rocchi e compagni insistono: al 5' Mauri impegna Calderoni, al 6' Ogbonna salva su un tiro a botta sicura di Zarate che due minuti dopo costringe ancora alla parata l’estremo difensore granata. Al 10' arriva il vantaggio della lazio: lo firma Amauri con un gran sinistro dal limite che si infila sotto l'incrocio. Gol splendido per il sorpasso biancoceleste. Il Toro è frastornato dall’1-2 subito, ma al 19' va vicino al pari con Rosina:

bravissimo Muslera ad opporsi al suo pallonetto. Entra anche Amoruso, ma la Lazio non ha difficoltà a controllare la partita e continua a pungere con Pandev e Mauri (palo al 34' su incertezza di Caderoni). Al 44' un altro legno, lo colpisce Dabo con un tiro dalla distanza. Al 46' arriva il 3-1, lo firma Rocchi con un bel tiro dalla distanza. Finisce 3-1, Lazio in semifinale. Il 4 febbraio i biancocelesti scopriranno la loro avversaria che uscirà dal confronto tra Juventus e Napoli. Torino eliminato, ma per i granata la partita da non fallire è quella di domenica contro il Lecce.

Meno polizia e meno incidenti ROMA - Meno incidenti negli stadi e i tifosi tornano a sedersi sugli spalti. L’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha analizzato i dati elaborati dal Centro Nazionale di Informazione sulle Manifestazioni Sportive su un campione di 1.185 partite (tutta la serie A, B e Lega Pro), comparate con un numero analogo di gare dello stesso periodo dello scorso anno. Dall’analisi è emerso che: il numero di incontri con feriti è diminuito del 28,2% passando da 39 a 28; il ricorso ai lacrimogeni è diminuito del 83,3% passando da 6 a 1; il numero dei feriti tra le Forze dell’ordine è diminuito del 41,3% passando da 104 a 61; il numero dei feriti tra i

civili è diminuito del 66,1% passando da 62 a 21; il totale delle persone arrestate è diminuito del 53,5% passando da 129 a 60. Diminuisce anche il totale delle persone denunciate in stato di libertà del 46,9% passando da 409 a 217. Gli spettatori in serie A sono aumentati del 10,7% con una media per partita che è passata da 22.430 del girone di andata dello scorso campionato a 24.825 di quest’anno. Particolarmente significativa la riduzione della presenza delle Forze di polizia all’interno degli stadi: la comparazione tra i gironi di andata degli ultimi due campionati fa emergere l'impiego di oltre 28 mila elementi in meno, con un risparmio economico

realizzato di oltre 7 milioni di euro ed una strategia che, come auspicato dal Capo della Polizia Manganelli al momento del suo insediamento al vertice del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, rappresenta un importante risultato strategico. Gli ottimi risultati raggiunti, frutto della straordinaria sinergia e della condivisione degli obiettivi tra tutte le componenti dell’Osservatorio, e in primis i rappresentanti delle Leghe nazionali professionistiche e dilettanti, sono stati certamente agevolati, quest’anno, dall’eccezionale coordinamento tra l’organismo collegiale ed il CASMS, che ha consentito di isolare in maniera sistematica le situazioni ad alto rischio. Tutto ciò a

garanzia dei tifosi animati da sola passione sportiva ed a vantaggio dello spettacolo, tenendo conto anche che in serie A le limitazioni agli ospiti indicate alle Autorità di P.S. sono diminuite del 15%. La Commissione tecnica dell’Osservatorio presso gli stadi di serie A ha confermato però la scarsa capacità degli impianti italiani a presentarsi secondo parametri di accoglienza ed attenzione al tifoso/cliente, tipici dei grandi stadi europei. L’Osservatorio ha chiesto alle Leghe di fare il punto della situazione sullo stato di attuazione del programma «Tessera del tifoso», anche per verificare la conformità delle iniziative in atto al progetto.

MILANO - Buone nuove per Carlo Ancelotti, allenatore del Milan che punta a vincere lo scudetto a dispetto di Inter e Juverntus: Nesta sta per tornare disponibile. E' tornato da Miami e non vede l’ora di riprendersi il suo posto al centro della difesa del Milan. Sandro Nesta potrebbe essere il nuovo grande acquisto del Diavolo, se lo augura Ancelotti che con il ritorno dell’ex azzurro risolverebbe tanti problemi. Ieri il difensore, dopo due mesi e mezzo di cure a Miami, è tornato a Milanello ricevendo l’abbraccio dei compagni. «Sto bene e va tutto bene, sono stato via due mesi e mezzo, però adesso sono tornato. Speriamo bene per il mio completo recupero – ha spiegato ai microfoni di Milan Channel -. Il mio obiettivo è proseguire la preparazione che ho iniziato, sono quasi a metà. Poi vedremo che cosa succederà. La prima cosa è vedere come risponderà la schiena ai maggiori carichi di lavoro. Mi ha fatto piacere l'accoglienza dei compagni, il loro applauso. Era tanto che mancavo». Tra i compagni che lo hanno abbracciato e applaudito anche Kakà che ha «rischiato» di non farsi trovare. «Anche dagli Stati Uniti ho seguito la sua vicenda attraverso i giornali – spiega Nesta -. È normale che ci siano delle offerte del genere, è giusto valutarle. Comunque è andata come doveva andare ed è finita come doveva finire». Infine il campionato, Milan a -6 dalla capolista, Nesta ci crede. «Il risultato dell’Inter contro l’Atalanta fa ben sperare in qualcosa di nuovo. Ho visto che anche la Juve va forte - ammette Nesta -. Penso che il Milan possa fare bene ma

SOLIDARIETA’ David da Borgonovo DAVID Beckham ha fatto visita a Stefano Borgonovo, l’ex calciatore della Fiorentina malato di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla). Ieri, dopo l’allenamento pomeridiano dei rossoneri, il giocatore inglese, accompagnato dall’allenatore Carlo Ancelotti, si è recato all’abitazione di Borgonovo a Giussano, nel milanese.

Nesta del Milan

se si vuole vincere lo scudetto bisogna fare punti adesso. Non si può più sbagliare». La truppa rossonera è atterrata in nottata a Malpensa, di ritorno da Hannover dopo l’amichevole vinta per 3-2 contro i padroni di casa. L’allenamento di ieri è iniziato alle 12, e ha visto i giocatori scesi in campo ad hannover svolgere un lavoro di recupero in palestra. Per gli altri, esercitazioni atletiche e tattiche: ha lavorato in palestra Bonera, in campo nell’amichevole di Hannover per la prima volta dopo l'operazione di ernia inguinale. Il difensore ha giocato 45' di buon livello assieme al nuovo acquisto Thiago Silva, alla prima uscita in maglia rossonera: il brasiliano si è comportato egregiamente al centro della difesa in coppia prima con Senderos, ancora un pò in ritardo di condizione, e poi con Hurtado, giovane colombiano di buone speranze in prova a Milanello. Oggi è stato il giorno di Nesta, tornato dopo due mesi da Miami: il difensore si è presentato a Milanello per alcuni test fisici.


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Sport Test ad Avigliano per il Potenza. Berretti potrebbe cedere il posto

Venerdì 23 gennaio 2009

Una chance per Suppa Romondini, è no. Montesanto verso l’addio IL CATTIVO tempo, le abbondanti piogge di ieri mattina, hanno consigliato Arleo a trasferire il Potenza nella vicina Avigliano per la disputa del test infrasettimanale del giovedì. Inutile prendersi in giro su possibili operazioni di mercato, per le quali, a questo punto, sarà necessario attendere proprio le ore conclusive del mercato (si chiude alle 19 di lunedì 2 febbraio), anche in considerazione del fatto che domenica 1 non si gioca per la sosta del campionato (solo FolignoGallipoli è stata rinviata a quella data): l’attenzione è inevitabilmente rivolta alla delicatissima, quanto imperdibile sfida di domenica con il Lanciano a domicilio. Il Potenza ha già sprecato un’occasione con il Foggia e non può permettersi ulteriori passi falsi. Per questo il test di preparazione è stato abbastanza intenso. La partita con la squadra che milita in eccellenza è finita 6-1 (tre reti di Cantoro, due di Delgado e una di Sarno, appena rientrato dalle fatiche con la nazionale under 20 di categoria) e Arleo ha inteso provare ancora lo schieramento zemaniano: il 4-3-3, che sintetizziamo nello schema tattico proposto qui a lato. Crediamo sostanzialmente che molto dipenda dal pieno recupero di Berretti, che potrebbe giocare con una maschera protettiva per il colpo ricevuto al naso sette giorni fa ad Oppido. Con il toscano in campo (potrebbe essere la sua ultima apparizione in rossoblù) Arleo potrebbe tornare anche al 4-23-1. Ma per il momento ha provato appunto il 4-3-3.

LE NEWS DALAL LEGA PRO Il mercato entra nel vivo

Una chance è stata data a Suppa che ha agito nel suo ruolo naturale di centrale di centrocampo, coadiuvato da Cammarota e Prevete (ricordiamo che manca Sabatino che è squalificato). Il tridente di attacco era formato da Cozzolino, come centrale, da Noè a sinistra e da Cantoro a destra. Questa posizione, che spinge l’argentino ad accentrarsi per tirare in porta, potrebbe rappresentare un’arma deleteria per la difesa del lanciano che proprio sul suo out sinistro ha qualche defezione, visti gli infortuni contestuali di Mammarella (che potrebbe esserci al Viviani) e di Vicentini (assolutamente no). L’escluso di turno, al momento, è Sarno, reduce pe-

Seconda Il Melfi sonda il mercato

D’Isanto in attesa che si risolva il “caso-Petagine” E' IN CONTINUA evoluzione il mercato del Melfi. Dopo l'approdo di Torre, classe 88, prelevato a titolo definitivo con contratto fino a giugno e possibilità di rinnovo, lungagnone attaccante che ricoprirà il ruolo di vice - Merini, si attende sempre il colpo che di fatto faccia compiere il famigerato salto di qualità al reparto avanzato giallo verde. C'è però prima di ogni altra cosa, da sistemare la questione Petagine. Il gioiellino di Ginestra è stato ceduto dal Melfi al Benevento insieme a Pellicoro che ha già raggiunto il capoluogo campano. Dalla società sannita in questa operazione, sono entrati anche i prestiti di Castaldo e Tufano, due giocatori importanti che faranno molto comodo in questo infuocato girone di ritorno. Petagine che con Pellicoro inizialmente irrobustirà la Berretti del Benevento, non ha dato risposta positiva alla proposta del club dei fratelli Vigorito, che gli hanno offerto un contratto triennale al minimo di C1, circa sedicimila euro all'anno. A questa cifra bisogna aggiungere un premio in caso di promozione in serie B. Petagine che è a scadenza contrattuale, spin-

to anche dal suo procuratore, non ha dato esito positivo alla proposta, spiazzando il Melfi che aveva già chiuso l'accordo con il Benevento. Ora i due club, all'insegna dei rapporti eccellenti esistenti, stanno trovando l'intesa. Si parla di Petagine, sabato è previsto un altro incontro, ma non solo. C'è la prospettiva concreta che entrino in ballo altri giocatori, che facciano al caso dei gialloverdi. Non bisogna dimenticare che oltre a Tufano e Castaldo, il Melfi con il Benevento aveva chiuso anche per il forte trequartista D' Isanto, attualmente ancora in cerca di sistemazione. D'Isanto ha rifiutato Melfi come anche Isola Liri, e cerca una squadra di Prima Divisione. Nel frattempo resta sempre aperto il discorso Maisto (ambito anche da Val di Sangro e Monopoli). Il Melfi è stato chiaro. L'affare si farà solo attraverso uno scambio. A Frasca starebbe bene il ritorno nel Lazio, lui che ha già giocato a Rieti, a patto però di strappare un contratto che vada oltre la scadenza di giugno. I due club sono al lavoro. Lunedì prossimo la risposta definitiva. Emilio Fidanzio

raltro da un lungo viaggio dalla Toscana. Ma, ripetiamo, sono prove che Arleo continuerà a sostenere fino a domani mattina, ben consapevole che anche lui non potrà sbagliare nulla. MERCATO- Nelle ore scorse era sembrato riesplodere l’interesse del Potenza per Romondini, centrocampista dell’Avellino, in lista di cessione. Per caratteristiche tecniche e fisiche è quello che si addiceva alla squadra di Arleo. Ma a mettere definitivamente una pietra sopra ogni singola velleità ci ha pensato il direttore generale della società campana l’avvocato Maglione che ha detto: «Romondini non accetterà mai Potenza. Ha

tantissime richieste sia in B che in Prima Divisione a vincere, per cui la vedo proprio un’operazione impossibile». Inatnto è circolato ancora un nome che al Potenza potrebbe far comodo: quello del brasiliano dell’Ancona Anderson, in passato vicino a un trasferimento a Potenza. Ebbene, Anderson sta recuperando da un infortunio patito proprio a Potenza l’anno scorso, non dovesse rientrare nei piani di Monaco, potrebbe accettare anche un declassamento di categoria. Capitolo cessioni, infine, si è aperto uno spiraglio per Montesanto: Val di Sangro e San Marino sono interessate a lui. Alfonso Pecoraro

GIAMPAOLO Ciarcià è ufficialmente un giocatore del Benevento. Il centrocampista siracusano ha firmato con il club sannita un contratto biennale e nel pomeriggio sarà a disposizione di mister Soda per il suo primo allenamento in giallorosso. Il Benevento ha comunicato, poi attraverso il proprio sito ufficiale, di aver risolto anticipatamente il prestito di Matteo Di Piazza che è tornato al Rimini. Il giovane attaccante sarà ceduto: piace a Paganese, Cosenza e Vibonese. Il difensore iraniano Lolli ha lasciato la Ternana ed è passato al Taranto. I rossoverdi hanno chiesto l’esterno Lacrimini alla Cavese. Stampa Sorrento e Vanin potrebbero presto dirsi addio dopo un anno e mezzo di convivenza. L’esterno destro, che ha il contratto in scadenza il prossimo giugno, è nel mirino del Frosinone. Sfumato Andreini, passato dal Pergocrema al Varese, il Foligno avrebbe individuato nel centravanti del Taranto, originario di Venosa, Tommaso Marolda, l'erede giusto dell'argentino Turchi. Il Sorrento ha operato un sondaggio per il centrocampista del Venezia Cavalheiro Robert Anderson. Il giocatore brasiliano, ex Genoa, Padova, Como e Treviso, era arrivato in Laguna in estate dopo una stagione disputata alla Reggiana. Il presidente del Crotone Salvatore Gualtieri ha annunciato, tramite una nota ufficiale, di aver messo sul mercato ben tre elementi della propria rosa: "Nelle ultime ore abbiamo ricevuto delle offerte da parte di alcune società di B e di Prima Divisione per quanto riguarda i nostri calciatori Aurelio, Borghetti e Russo, che di conseguenza sono ufficialmente sul mercato. Ovviamente valuteremo attentamente tutte le richieste e se i tre calciatori partiranno, saranno subito rimpiazzati da altrettanti giocatori". Il 29enne attaccante del Foggia Umberto Del Core (13 presenze e 4 gol quest'anno con i rossoneri) si accasa a Perugia (contratto triennale). Percorso inverso per Alessio D'Andrea, 27enne difensore che giocherà questa seconda parte di stagione con i rossoneri di Novelli, con il quale firmerà fino a giugno. Il Cassino potrebbe a breve chiudere per l'attaccante Antonio Morello, in scadenza di contratto con la Ternana. Le due società, stando ad alcune indiscrezioni, avrebbero raggiunto un accordo di massima per il trasferimento del giocatore nel Lazio. Curioso che a Cassino è già arrivato un altro Morello, Stefano, dalla Juve Stabia, che fa anche lui il centravanti ed ha già fatto gol domenica scorsa. L'Igea Virtus (Seconda Divisione) sta per definire il trasferimento in prestito del terzino sinistro ventiduenne Antonio Scrò, che attualmente milita nel Modena. L'affare dovrebbe essere reso ufficiale nelle prossime ore. La Vibonese ha prelevato dal Gubbio il difensore Valerio Genesio. Il Foligno, poi le cede in prestito fino a giugno l'attaccante Pasquale Iadaresta.

Partitella alla Sata

Verso Vibo senza sostanziali novità IL TERRENO DELLA Sata di San Nicola ed una pioggia spesso battente, hanno fatto da cornice al test in famiglia di ieri pomeriggio del Melfi. Una gara a ranghi misti, diretta al solito da Salvatore Ciullo al cospetto di mister Palumbo che ha voluto valutare la condizione di singoli e squadra nell'ambito del programma di lavoro di questi giorni, che porterà i gialloverdi alla rifinitura di sabato mattina prima della partenza per Vibo Valentia dove il Melfi giocherà per cercare la continuità di risultato dopo la vittoria di domenica scorsa con l'Aversa Normanna. Con le sole assenze di Ferrato, impegnato nella tre giorni con l'Under 20, e di Gilfone che ci ha confermato di essere “alle prese con un fastidioso torcicollo che non mi permette di muovermi liberamente come vorrei”, il resto del gruppo ha fatto il proprio dovere sul terreno di gioco, non lesinando corsa, impegno, abnegazione, anche interventi un po' al limite favoriti dal terreno allentato e dalla pioggia, che hanno costretto il terapista Giuseppe Ricciardi a qualche ingresso per le cure del caso, senza veri problemi per nessuno, per fortuna. Vari interventi di grande valore da parte di France-

sco Russo, impiegato con le seconde linee proprio per opporsi alle maggiori conclusioni dei titolari ma bene anche Giorgio Merlano impegnato in maniera particolare da più di una conclusione di Frasca, che poi ha preferito lasciare il campo prima di tutti gli altri compagni, avendo sentito un piccolo affaticamento alla gamba sinistra. Con Merlano dietro, anche se è certo che sarà Russo a difendere ancora i pali del Melfi anche domenica a Vibo Valentia dopo il suo ottimo debutto interno di domenica, il resto della squadra potrebbe rispecchiare le scelte di Palumbo fatte per la formazione titolare di ieri. In difesa centrali Gabrieli e Rizzo, con Fumai che ha spinto a destra e

Gambi sull'out opposto. In mezzo al campo inizialmente Bacchiocchi e Mitra in mediana, mentre con l'andare della sfida il primo è stato sostituito nel ruolo da Tullio Maio, Tufano ha fatto l'esterno alto a destra con Sciannamè a gestire l'intera corsia sinistra. In avanti al solito duo composto da Merini e De Angelis. Al test di ieri pomeriggio era presente anche il nuovo arrivato, la punta dell'88 Giovanni Torre ex Pro Sesto, come dal Quotidiano indicato nell'edizione di giovedì, ma per ora lui resta in prova in questi giorni, non potendo certo giocare domenica, anche in attesa dell'acquisizione per la prossima settimana, se sarà ritenuto utile alla causa

anche per sostituire sia Pellicoro, già da tempo a Benevento, che eventualmente Petagine se si concluderà in tale modo una trattativa lunga che dura ormai da tre settimane, tra giocatore e la società sannita. Tornando a Torre, ieri per lui una quindicina di minuti di gioco con le riserve, provando a muoversi al meglio pur non conoscendo gioco del gruppo e compagni di squadra, dopo aver effettuato giri di campo per entrare subito in condizione dopo il lungo viaggio, oltre ad esercizi di riscaldamento e di allungamento, su suggerimento dello stesso Peppe Palumbo, che era in compagnia del consulente di mercato del Melfi Antimo Grillo. Antonio Baldinetti


Sport 41 D Il difensore tricaricese ha rimediato una contrattura addominale Venerdì 23 gennaio 2009

Matera, si ferma Armento Anche Malagnino e Lonardo sono in dubbio Rmento ai box. Situazione dei recuperabli che si complica in vista della gara con il Bitonto di domenica. Ieri pomeriggio partitella a ranghi misti per il Matera, perchè alcuni ragazzi della Juniores erano non al top perchè hanno giocato lunedì a Genzano. Ranghi misti e Foglia Manzillo ha mischiato ancora di più. Infatti, quasi nulle le indicazioni che sono emerse sull’undici che affronterà domenica il Bitonto dell’ex Ruisi. Tornando agli indisponibili, Nicola Armento non si è allenato con gli altri per una contrattura addominale che potrebbe compromettergli la presenza al Degli Ulivi di Bitonto. «Stiamo facendo del nostro meglio per recuperare ciò che si può recuperare. Non lo so-afferma il massaggiatore del Matera, Pasquale Smaldone-se Armento potrà farcela. Lo stesso per Lonardo e Malagnino. Quest’ultimo dovrebbe essere utilizzabile secondo quanto affermato dal dottor Calemma, ma non si allena da sette giorni. Oggi e domani si valuteranno tutte queste cose e ci sarà un rapporto al tecnico che deciderà». Ieri pomeriggio buone indicazioni sono giunte

Rocco Malagnino

da Martinelli, Albano e La Fortezza, apparsi molto in palla. Bene anche Conte, Acampora e Ancora. Ma è chiaro che le indicazioni più importanti dovevano arrivare dagli under, perchè sono la base per costruire attorno la squadra che affronterà il Bitonto. Non avere Lonardo e Armento potrebbe dare forza al 4-4-2 che resta il modulo più probabile da adottare in un campo dove sarà importante giocare sugli esterni viste le dimen-

sioni. Bene Montingelli a destra, ma l’enigma da sciogliere è la fascia sinistra dove potrebbe essere schierato anche Porzio o Marsico. In sostanza, De Santo, Naglieri, Conte e Montingelli i quattro under che partirebbero dall’inizio, con Acampora pronto a subentrare al momento giusto e nel caso di cambi tattici. Il tecnico Antonio Foglia Manzillo attende novità dallo staff sanitario, ma già portare in panchina i tre indisponibili

Nicola Armento

sarebbe un fatto importante, come lo è il rientro dio Diego Albano che ha scontato la giornata di squalifica ed è a disposizione per la gara dio Bitonto. TRASFERTA DEI TIFOSISono disponibili alcuni po-

sti per la trasferta in autobus verso Bitonto. Lo rende noto il gruppo del tifo organizzato “Vecchia Guardia 1978” che ha previsto la partenza verso il centro pugliese per domenica alle 12 in piazza Visitazione. «Ci

sono ancora pochi posti disponibili-afferma il comunicato- ed è possibile prenotarli (3889388562) telefonando agli incaricati dell’organizzazione della trasferta». Renato Carpentieri

DL’attaccante di Lazic è in un buon periodo di forma

Francavilla verso Grottaglie Di Senso: «Non perdere»

Lazic

FRANCAVILLA – Il Francavilla, continua i consueti allenamenti settimanali in vista dell’impegno di domenica prossima contro i pugliesi del Grottaglie. Una gara che si preannuncia molto difficile per il team francavillese che per l’occasione avrà a disposizione l’intera rosa. Gli assenti della settimana passata, sono in pieno recupero e con molta probabilità saranno pronti a rivestire la maglia da titolari. Della gara in programma a Grottaglie, ne abbiamo discusso con uno dei protagonisti rossoblu del derby contro lo Sporting Genzano di domenica scorsa, vale a dire l’estroso centrocampista Sebastian Di Senso: «Per la gara contro il Grottaglie – dice il centrocampista sinnico - avremo la pos-

sibilità di poter proseguire nel nostro cammino positivo, loro sono in una situazione delicata di classifica, hanno necessità di fare punti, ma certamente lo stesso discorso vale anche per noi». Il Francavilla attualmente occupa la ottava posizione con ventisei punti, trovandosi a quattro lunghezze dalla zona play off e a sei da quella play out. Un piazzamento che però, non può ritenersi tranquillo, visto che le squadre posizionate alle spalle non demordono molto facilmente. I tarantini invece, sono fermi a diciannove punti e navigano in piena zona play out. «Per noi – prosegue Di Senso – non sarà una partita agevole, anche se io penso che adesso con i recuperi di alcuni giocatori saremmo in

FIGC, ALTRO CHE NUOVO CORSO Riceviamo e pubblichiamo A SEGUITO della partita di domenica 18 gennaio 2009, sul campo del Rotondella, la società Polisportiva Aurora “Nicola Russo” di Tursi, che milita nel campionato di Prima categoria Girone “B”, effettuerà il silenzio stampa fino a nuove determinazioni che saranno assunte dagli organismi dirigenti della stessa società. Tanto si rende necessario per rasserenare il clima sportivo, tra i giocatori e la tifoseria di Tursi e i livelli di responsabilità che attengono alla Figc di Basilicata. La decisione è maturata dopo quanto è accaduto sul campo di gioco e a seguito delle distorte notizie riportate da alcuni organi di stampa disinformati e assenti dall'evento calcistico. Da giorni si avvertiva una tensione crescente intorno a una partita che sembrava segnata in partenza e ritenuta ad alto rischio palesemente, tant'è che le forze dell'ordine, evidentemente preavvertite, erano in tenuta antisommossa a presidiare la gara, a dispetto del-

l'assenza totale della stessa Federazione, benché verbalmente informata (con il senno di poi, inutilmente) dal presidente della società Aurora Tursi. Insomma, quanto è avvenuto ci è parso un chiaro messaggio non solo subliminale all'operato dell'arbitro, che definire casalingo è un puro eufemismo. La designazione, forse, è stata studiata a tavolino? Se questo è il nuovo corso della Figc lucana, allora si salvi chi può, considerando la casuale o voluta sottovalutazione della delicatezza del confronto tra le squadre, seconda e quarta in classifica (con appena quattro punti di differenza, a 15 chilometri di distanza e con le medesime ambizioni), di fronte a circa 500 tifosi di entrambi gli schieramenti. L'Aurora Tursi continuerà comunque ad onorare il proprio impegno nel campionato, da oggi in poi con animo disincantato. Il presidente della società Aurora “Nicola Russo” Tursi Luciano Virgallito

grado di fare bene. Certamente dovremo migliorare un po’ sul piano del gioco, ma fisicamente stiamo tutti abbastanza bene». Un Francavilla che, non potrà più sbagliare viste le sfide decisive che si presentano, per i sinnici sono veri e propri scontri diretti ed eventuali sbagli possono risultare fatali ai fini della classifica. «Spero di giocare anche domenica – dice – però l’importante è fare punti e chi scende in campo deve senza dubbio lottare su ogni pallone, poi se io dovessi giocare e segnare va bene, però questo ultimo aspetto passa in secondo piano. L’importante – termina Di Senso – è non perdere». Una gara quindi molto delicata e interessante da seguire. Claudio Sole

Di Senso ina zione al Fittipaldi (lasiritide.com)

IN BREVE DALLA D S. Antonio rinforza la squadra, Angri la società IL MERCATO è sempre aperto in casa Sant’Antonio Abate. Il club giallorosso sta per concludere un’altra operazione: è infatti attesa la firma del difensore sinistro Catello Porzio, svincolatosi dalla Puteolana ma ex Gragnano. E’ stato sancito dal Sindaco di Angri Gianpaolo Mazzola, l’accordo tra l’US Angri 1927 e la Terzo Millenium Fondation del presidente Antonio Montella, per la costituzione di una società di capitali (per un importo di un milione di euro) che possa gestire il futuro del calcio angrese.

D Anche Fiscina ha lavorato con il resto del gruppo. Bacioterracino out

Genzano, c’è il rientro di Papagni GENZANO DI LUCANIA - Lo Sporting Genzano continua la preparazione in vista di domenica, quando al Comunale arriverà il Brindisi. Rispetto alla trasferta in riva al Sinni, Mister Pirone recupera Papagni ma deve fare a meno di Bacio Terracino. Fiscina ha lavorato col resto del gruppo ma non dovrebbe essere nell'undici titolare che scenderà in campo domenica. Alla domanda se vedremo Fiscina in campo già da domenica il Presidente dello Sporting, Donato Nei, lascia giustamente la decisione a Mister Pirone. “Vedere Fiscina in campo già da domenica è difficile - afferma Nei - perché sono già alcune settimane che è lontano dal terreno di gioco. Tutte le scelte le deve fare il Mister ponderando bene le sue condizioni.

Io non so se Fiscina sia già in grado di disputare la gara per i novanta minuti. Ripeto - conclude il Presidente Nei - sarà il Mister a decidere il da farsi.” La squadra alto bradanica continua il lavoro senza troppi intoppi. I ragazzi hanno reagito bene alla sconfitta e continuano ad essere concentrati sul campionato. Di sicuro non sono le gare come quella in programma domenica ha poter fruttare la salvezza per i bianco rossi. Il lavoro continua soprattutto per preparare al meglio le sfide salvezza delle prossime settimana. Con gli arrivi di Impagliazzo, Buonocore e Bacio Terracino la compagine lucana ha infoltito e rafforzato un gruppo che nel girone di andata ha mostrato sprazzi di bel gioco con alcuni ri-

sultati di prestigio, vedi la vittoria in quel di Pomigliano, affiancati da brutti tonfi caratterizzati da partite sottotono, come la doppia sconfitta nei due derby o il pareggio interno rimediato contro il Sant'Antonio Abate, allora ultimo della classe. Intanto Mister Pirone vede con interesse alla sfida di domenica dove cercherà di tamponare al meglio le qualità tecniche degli avversari e magari riuscire a portare a casa un risultato utile in chiave salvezza. Lo Sporting continua a lavorare al Comunale di Genzano e si spera nel miglioramento delle condizioni climatiche che stanno rendendo, ancora una volta, il manto erboso di Genzano un vero e proprio pantano. Rocco De Rosa


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Venerdì 23 gennaio 2009

Sport Girone A Acsi Potenza battuto di misura

Vigna fa felice il Pietrapertosa PIETRAPERT. ACSIPZ

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D.L. S.S. PIETRAPERTOSA: Padula, Frezza, Santoro, Vigna A. Vernucci, Scieuzo, Colucci ( 85' Senna), Calvello, Nigro, Mazza C., Vigna E. ( 60'Mazza R.). A Disp.: Stasi, Zambrano, Passarella. All. Giannotta Dir. Iula G.S. ACSI POTENZA: Belmonte, Senatore, Vignola, Clementi (60' Pastore), Telesca, Marsicano, Bloise, Foscolo (60' Notargiacomo), Di Mauro, Pronesti, Vernotico. All. Postiglione. Dir. Tomasulo ARBITRO Pistritu Dragas Florin. RETE: al 57' Vigna E. PIETRAPERTOSA - La Dea bendata aiuta il Pietrapertosa, che con il minimo scarto vince la gara contro un Acsi davvero sfortunata, ancora gridano vendetta i legni colpiti dai giocatori di mister Postiglione. La partita ha inizio con un minuto di raccoglimento in seguito ai lutti

che hanno colpito la dirigenza del Pietrapertosa. Al presidente Iula è venuto a mancare prematuramente il fratello. Mentre all'allenatore Giannotta la scomparsa del caro padre. L'incontro durante il primo tempo è stato molto equilibrato, al 7' minuto sono gli avversari ad avere la prima occasione goal della gara, ma l'arbitro Pistritu ferma l'azione per fuorigioco. Al 10' minuto invece uno splendido passaggio di Mazza C., smarca Vigna E., ma il portiere Belmonte riesce a neutralizzare l'insidioso tiro. Si continua sulla sull'alternanza di azioni non pericolose, fino alla fine del primo tempo. All'inizio della ripresa, la partita si movimenta, al 57' minuto la squadra di casa è protagonista con il capitano Calvello, che fa filtrare una fantastica palla goal all'attaccante Vigna E., con un pallonetto mette in rete e porta il Pietrapertosa in vantaggio. Al 60' minuto sostituzioni per entrambe le formazioni, per il Pietrapertosa esce Vigna E. ed entra

Mazza R. per gli avversari entrano Pastore per Clementi e Notargiacomo per Foscolo. Al 65' minuto, l'ACSI resta in inferiorità numerica in seguito all'espulsione per proteste con doppio cartellino giallo di Notargiacomo entrato da appena cinque minuti. L'espulsiona fa scattare una molla e da quel minuto è l'ACSI a tenere in mano la gara, avvicinandosi al goal in più occasioni. Una punizione parata da Padula, nelle azioni che seguono, colpiscono una traversa con Marsicano e due pali. Uno colpito da Vernotico e l'altro da Pronesti su calcio di punizione dal limite. Al 85' minuto ancora cambio nel Pietrapertosa esce Colucci entra Senna. La partita nonostante l'uomo in più è stata sofferta per i padroni di casa.La vittoria del Pietrapertosa, la riporta in testa alla classifica. In casa comunque c'è una gran soddisfazione da parte di tutti per il titolo d'inverno conquistato e i due punti di vantaggio sulla seconda. Vincenzo Bochicchio


Sport

Venerdì 23 gennaio 2009

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Proteste per la rete dello Stigliano oltre il 90’. Prima Bellizio aveva risposto a Fortuna

Roccanovese beffata nei minuti finali ROCCANOVESE 1 R.STIGLIANO 2 A.S.D ROCCANOVESE: Mastropirro,Spagnuolo,Solimando,Vascetta(Malianni70'),Rocco(Ciancia 56'),Bellizio,Pace(Collarino80),Risolino,Mobilio,Bellitto,De Mare. All. Costantino REAL STIGLIANO: Cafarella, Ciancia, Bruno, Campanale, Lovecchio, Orlando, Fortuna ( 77' Cascino), Di Mase, Lattanzio, Fornataio ( 49' Gariuolo), Pinto T. ( 46' Barisano). A disp.: Pinto M., Marchese, Lella, All. Soldo Antonio RETI: al 10' Fortuna (S.), 17' rig. Bellizio (R), al 92' Gariuolo (S)

LA ROCCANOVESE rimanda ancora la seconda vittoria stagionale tra le mura amiche.Nonostante il bel gioco e la vittoria ottenuta meritatamente a Noepoli,la squadra di mister Costantino esce sconfitta per la terza volta consecutiva proprio sul campo, dove l'anno scorso aveva incamerato la maggior parte dei punti utili per il quarto posto finale alla prima partecipazione al campionato. La formazione di casa che vedeva rientrare dopo 7 turni di squalifica il centrale difensivo Rocco, ha ceduto all'avversario piu esperto nei minuti di recupero. Così come Francavilla e Rotunda Maris anche il Real Stigliano ha giocato un brutto scherzo

ai ragazzi di casa, grintosi e determinati ma certamente meno esperti e ha portato via i tre punti proprio quando il pareggio sembrava esser risultato piu giusto. Dal canto suo il Real Stigliano di Mister Soldo Antonio è apparsa una squadra quadrata con due veterani e tutti giovani, meritando la posizione conquistata. La partita dopo i primi minuti di studio vede prima Risolino tirare dal limite, la palla è di poco fuori, poi lo Stigliano al primo acuto passa in vantaggio. Dopo una bella cavalcata sulla fascie di Fortuna, che crossa alla perfezione per Lattanzio, che non colpisce col giusto tempismo, il pallone gli carambola sulla spalla

e inganna il portiere entrando in rete. Il Roccanova non ci sta, nel secondo tempo prova piu volte il pareggio che arriva dopo un fallo di mani di Ciancia su calcio d'angolo della Roccanovese. A incaricarsi della battuta Capitan Bellizio che manda il pallone all'angolo destro, il portiere è spiazzato. Passano pochi minuti, una bella combinazione Malianni-Risolino manda al tiro quest'ultimo, ma il portiere non si fa sorprendere. Il Real Stigliano col passare dei minuti si avvicina all'area avversaria, cerca piu volte di sorprendere Mastropirro che fa buona guardia ma nulla può al 92'. DI Mase, sorprende la dife-

La Roccanovese

sa locale con un lancio delizioso. Il dubbio del fuorigioco fa fermare la difesa Roccanovese, ma Lattanzio realizza battendo Mastropirro. A nulla son valse le proteste dei giocatori locali. Si chiude cosi una partita equilibrata tra due buone

squadre. Sicuramente i 6 punti raccolti dalla Roccanovese non rispecchiano l'organico e il gioco fatto vedere sinora. Il presidente D'angelo è fiducioso per il girone di ritorno dove i ragazzi sapranno riscattarsi. Vincenzo Nubile

Nella ripresa a segno per gli jonici Caputo, Lopapa e Bonora

Italica, tris convincente Il Gallicchio a testa alta soltanto un tempo I. METAPONTO F.C. GALLLICCHIO

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ITALICA METAPONTO: Dinocca, Lopapa, Rinaldi, Suriano, Turillo M., Di Taranto, Turillo G. Caputo (33' st,Dstefano N.),Sisto (3'st Bonora), Minervini(cap) (36' st Distefano N.S.), Losenno. A disp.: Giordano. All. Lopapa. F.C.GALLICCHIO '95: Ciullo, Mirandi, Vilella, Conte F. (cap),Sansone, Donnadio, ConteP. Vicino (34'st Cifone), Natalina, Eufemia, Sinisgalli. A disp. All.: Cifone. ARBITRO: Tedesco di Matera. RETI: 23'st Caputo (M); 27'st. Lopapa (M); 38'st Bonora (M). METAPONTO - L'Italica con un secco tre a zero inaugura bene il nuovo anno sul proprio terreno e conquista l'intera posta. Il Gallicchio tiene per un tempo, poi, si deve arrendere alla maggior freschezza atletica dimostrata dalla squadra di Minervini. Gara piacevole sin dai primi minuti, favo-

Lopapa dell’Italica e Conte del Gallicchio

rita da una temperatura a tratti primaverile che ha reso meno faticosa la ripresa dopo la pausa na-

talizia. Gli ospiti si sono presentati in ritardo ed hanno cominciato addirittura in dieci. Donnadio,

Sette reti della squadra del patron Tufaro con quattro gol di Rusciani

Valsarmento a valanga col Noepoli VAL SARMENTO NOEPOLI

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VAL SARMENTO Labanca, Pappalardo, Tarantino, Mastrosimone (Foglia), Boccia, Vitarelli, Buccolo, Turtora (Ciancia), Perretta (Salerno), Berardi (Vilotta), Rusciania disp. Michele. All. Vincenzo Ciancia NOEPOLI Giacobino, Cascino, D'Aranno, Santo, Iacovino, Ciancio (Castelluccio), Blumetti V. “91”, Nulli M. (Tuzio), Tricarico, Blumetti V. “73”, Nulli A. A disp. Cirigliano, Lombardi, Messuti, Miele. All. Esposito ARBITRO: Mario Filozzola RETI: 16' Berardi, 55' Tarantino, 60' 63' 80' 85' Rusciani, 89' Vilotta (VS) 92' Blumetti “73” (N). SAN COSTANTINO ALBANESE Dopo la lunga pausa delle festività natalizie finalmente si ritorna a giocare. Al campo sportivo del comune Arbereshe, si gioca il derby della valle. Partita a senso unico sin dai primi minuti, la Val Sarmento, è una squadra sicuramente più quotata e più esperta della troppo giovane Noepoli. Veniamo all'incontro, parte subito a razzo la squadra di mister Ciancia, al 5' Rusciani solo davanti al portiere calcia fuori. Al 15' la svolta che segnerà l'incontro, su tiro di Berardi, Iacovino inge-

Il patron del Valsarmento Tufaro

nuamente respinge la palla con le mani, calcio di rigore ed espulsione del difensore. Dal dischetto si incarica del tiro lo stesso Berardi che non sbaglia, ed è 1-0. La squadra di mister Esposito accusa il colpo, anche se in qualche occasione cerca di farsi pericolosa dalle parti di Labanca, al 30', l'occasione più ghiotta per pareggiare capita sui piedi di Tricarico, ma grande è la risposta dell'estremo difensore della Val Sar-

mento. Nella parte finale del primo tempo le due squadre appaiono alquanto stanche e con il Noepoli in dieci onestamente ci si aspettava che si andasse al riposo con un risultato diverso. Al rientro in campo, dopo una grande strigliata di mister Ciancia, la Val Sarmento pare essersi trasformata, mette sotto gli avversari per quasi tutto il secondo, chiudendoli nella propria area di rigore. Al 55' finalmente arriva il raddoppio, Tarantino estrae dal cilindro una magnifica punizione che si insacca sotto l'incrocio. Da qui in avanti è tutto sin troppo facile per la squadra di Ciancia, va in gol a ripetizione per ben quattro volte consecutive l'attaccante Rusciani, che fino a quel momento si era limitato solo a sbagliare, sicuramente troppo. Adesso si gioca davvero ad una porta sola e dopo i quattro gol di Rusciani c'è il tempo per assistere alla rete del 7-0 per opera di Vilotta, ed a tempo ormai scaduto la rete della bandiera del Noepoli siglata da Blumetti, fra i migliori in campo. Risultato sin troppo severo per la squadra dell'antica Noia, i ragazzi di mister Esposito hanno pagato indubbiamente per l'inferiorità numerica già dai primi minuti, l'esperienza e la superiorità tecnica della squadra del patron Tufaro hanno fatto il resto. Stefano Riccardi

infatti, per non rischiare un infortunio, ha preferito sacrificare i primi minuti di gioco dedicandoli ad esercizi di riscaldamento. «Alla mia età è difficile calarsi in campo senza un minimo di riscaldamento». Chi, invece, riesce sempre a stupire tra i gallicchiesi, è capitan Conte, classe 1955. Per lui basta la vista della “Pelota”, un massaggio muscolare veloce con “distillato di Castiglione” e il resto vien da sé: 90 minuti come fosse un ragazzino. Incredibile! Superate le prime difficoltà e stabilita la parità numerica i galletti hanno provato a dire la loro. La gara si decide nella ripresa dopo un primo tempo chiuso a reti inviolate per i numerosi errori sotto rete da parte degli attaccanti locali. Incredibile, dall'altra parte, quello commesso da Vilella, quando, al 40', calcia malissimo il rigore che avrebbe permesso alla sua squadra di chiudere in vantaggio la prima frazione. Non sappiamo che piega avrebbe preso la gara se la palla fosse entrata e non lo sapremo mai. Quello che

è certo è che la ripresa ha visto i padroni di casa cercare la vittoria con maggior convinzione e lucidità. A tenere alto il ritmo della gara ci ha pensato mister Lopapa, bravo a leggere la gara e ad inserire le forze fresche nei momenti giusti. La rete del vantaggio arriva al 23', per merito di Caputo con una rasoiata di sinistro. Sbloccato il risultato tutto diventa più facile. Solo 4' ed arriva il raddoppio. Questa volta è Franceso Lopapa che, con uno stacco imperioso sfrutta al meglio il tiro d'angolo battuto da Losenno e, di testa, insacca. I gallicchiesi accusano il colpo e cercano di evitare che finisca in goleada. Tutto sommato ci riescono bene, anche se non possono evitare, al 38', la terza rete del nuovo entrato Bonora. Vittoria meritata per i padroni di casa i quali riescono a superare, per la prima volta, la squadra di Cifone. Lo stesso allenatore, unico cambio disponibile, sul finire di gara entra in campo per dare man forte alla difesa. Ersilio Marino

La Stella Maris di nuovo in crisi dopo il ko interno col Francavilla S. M. ARMENTO FRANCAVILLA

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STELLA MARIS ARMENTO: Canosa A., Canosa G, Dibuono G., Saponara, Petraglia, Costa, Di Crisci, Dibuono M, Magaldi L, Bloise, Bello, Serafini, Lauria, Bellofatto, Stipo, Defina, Ferri. All.: Canosa FRANCAVILLA: Durso, Ciancio D, Ciancio L, Camodeca, Ponzio, Marelli, Orofino, Ricciardi, Vitarelli, Lista, Pennella, Travascio, De Marco, Bartolomeo, Strazza, Carriero, Di Giacomo, Di Sario. All.: Amatucci ARBITRO: Ricciardi Domenico Da Moliterno. RETI: 4' Pennella, 33' pt Magaldi L., 27' st Lista (rig.) DOPO LA vittoria della Stella Maris in casa del Noepoli si pensava che la crisi fosse passata ed invece la sconfitta interna col Francavilla ha fatto ripiombare la squadra nella zona bassa della classifica. Di primo acchitto viene da osservare che i giocatori ospiti sono quasi tutti provenienti da categorie superiori, quindi attempati, mentre i locali, pur avendo migliorato tanta la loro forma, mancano di quella furbizia e cattiveria calcistica necessaria. L'arbitro Riccardi dà il fischio di inizio ed alla fine della seconda azione, il Francavilla, grazie ad una disattenzione difensiva ed al tiro di buona fattura dell'11 pennella, gela l'ambiente con un goal di tutto ri-

spetto. I primi 25 inuti sono a panneggio degli ospiti che hanno possesso palla, anticipano, mentre i giovani locali tentano di ribattere senza risultati apprezzabili. I cursori di ambedue le compagini stentano a dire il vero, a dialogare bene allo scopo di accentrare alla fine della corsa l'azione per renderla pericolosa. Comunque nessuna delle due squadre molla ed anche le azioni ben impostate a centro campo non hanno lo sbocco voluto in Fase conclusiva. Ma batti e ribatti l'impegno alla fine premia. Sono i locali, al 33 pt che vanno in goal con Magaldi Leonardo, il quale dà la zampata vincente approfittando di un errore del portiere ospite, Durso. La prima frazione di gioco termina con il risultato di 1 a 1. Nel secondo tempo emerge la stanchezza delle gambe e la carenza di fiato. Qualche attempati francavillesi non sono più lucidi. La maggior mole di gioco si registra a centro campo con azioni spezzettate. Ma al 27 del st, quasi sulla linea del corner, l'ingenuo armentese Costa Giuseppe, commette un fallo tanto plateale quanto inutile su Lista. L'arbitro decreta il rigore che lo stesso Lista trasforma. La partita finisce 2 a 1 per il Francavilla, nonostante un paio di occasioni per pareggiare. Gianni Saponara


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Sport A Dilettanti Il capitano del Matera suona la carica in vista del Trapani

Venerdì 23 gennaio 2009

Bawer, è ora di fare sul serio Longobardi: «Adesso dobbiamo concretizzare» MATERA - Una Bawer più concreta, determinata e vincente. Sono le caratteristiche che il Matera deve acquisire per dare un cambio di passo al proprio torneo alla vigilia del match casalingo contro il Trapani. “I miglioramenti si vedono domenica dopo domenica ma adesso dobbiamo concretizzare e trovare anche i risultati. Non possiamo permetterci di raccogliere solo complimenti” spiega il capitano della formazione materana Francesco Longobardi nell'individuare il momento che la squadra sta vivendo. La prova positiva, almeno per metà, contro il Latina non può indurre all'ottimismo ma solo spronare la Bawer a cercare il risultato pieno: “il campionato nel quale ci fronteggiamo è molto equilibrato ed ogni errore o calo di concentrazione si paga a caro prezzo, dobbiamo sempre essere attenti e molto concentrati. Contro il Latina avevamo l'esigenza” spiega Longobardi, “di essere più cattivi in determinati momenti della gara come il rientro dopo l'intervallo e limitare numeri negativi come quelli delle palle perse che ci mettono nelle condizioni di regalare troppi possessi facili ai nostri avversari”. In questi giorni la formazione materana si sta allenando, con le solite doppie sedute quotidiane, al gran completo per preparare la sfida di domenica contro un Trapani ambizioso, sfortunato ed arrabbiato nel quale non ci sarà

Francesco Longobardi

l'ex di turno Gennaro Tessitore messo fuori rosa per scelta tecnica ed in attesa di una sistemazione in Legadue: “mi dispiace che non ci sia Gennaro, è un mio ex compagno ed un giocatore molto forte che a Trapani ha fatto grandi cose. Non sono problemi miei ma certo io questa scelta non la capisco. Tessito-

re era secondo me una vera e propria arma in più anche se lo stesso Bushati resta un giocatore da temere”. I siciliani hanno iniziato l'anno con grandi ambizioni e la voglia di migliorare la finalissima play off fallita nella passata stagione, i risultati fino a questo momento sono stati però a corrente alternata: “in questi primi giorni della settimana ci siamo concentrati sulle nostre necessità e sui nostri problemi. Ora cominceremo a studiare anche l'avversario. Io ci ho giocato contro all'andata e credo sia una squadra molto forte, purtroppo per loro sono stati condizionati nel rendimento da una serie di infortuni come quelli di Soloperto e Masper che non gli hanno consentito di esprimersi al massimo e con la dovuta continuità. Ma si tratta di un gruppo costruito per i primissimi posti della classifica e noi dovremo fare una grande partita. Loro arrabbiati per la sconfitta casalinga? Noi lo siamo ancora di più perché non possiamo permetterci di perdere altro terreno in casa”. Insomma nessuna concessione o alternativa ai due punti per la Bawer che contro Trapani dovrà dimostrare di aver fatto anche l'ultimo sforzo per uscire, con il gioco e la vittoria, dalle secche di una situazione sgradevole. Del resto servono solo i risultati per potersi risollevare nella classifica come nel morale. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

B Donne Col Palermo si punta al tris di successi

Basilia col vento in poppa NETTAMENTE vittoriosa domenica scorsa ai danni del Termini Imerese, la Basilia Codra Mediterranea Potenza prepara la sfida di domenica prossima a Palermo con l'intensità dei giorni migliori. La compagine potentina, orfana di Stefania D'Arenzo che ha tolto i punti all'inizio della settimana, ha il morale a mille ed è fortemente intenzionata a recitare la sua parte anche contro il Palermo, avversaria da non sottovalutare per la sua determinazione e forza fisica. Il team di Marilia Sanza anche a Palermo, nel confronto che avrà inizio alle 16 dovrà confermare quanto di buono fatto vedere nel corso delle ultime partite. Il successo colto contro il Termini Imerese rappresenta un punto di partenza importante per le ragazze potentine. La ritrovata affidabilità offensiva ha consentito a Stefania Filograsso e compagne di incamerare i due punti nel match di domenica scorsa. Gli allenamenti procedono con la massima de-

La dirigente Marina Pecoriello

terminazione, le atlete di Marilia Sanza sono al settimo cielo e fortemente desideriose di centrare il tris di affermazioni consecutive nella poule promozione. Le biancocelesti vivono un momento di forma splendido, tutto sembra procedere per il verso giusto. Le palermitane, allenate da Danilo Martinez possono vanta-

re giocatrici di buon livello, vale a dire Barbeglia, Juliano, Scozzari, Mineo e Lo Giudice. In seno alla società del presidente Niccolò Martellotta si respira la massima serenità. Il dirigente responsabile Marina Pecoriello ha detto la sua sul momento delle atlete: “Inizio a provare molta euforia. La Basilia Codra sta giocando

una pallacanestro eccellente. Dobbiamo continuare su questo rendimento”. Pecoriello parla della partita di domenica contro il Termini Imerese: “Abbiamo giocato una partita eccellente. A Battipaglia abbiamo disputato una partita migliore. I quattro tempi sono stati fantastici”. Il dirigente potentino parla del prossimo incontro: “Il Palermo è una squadra determinata. Le siciliane giocano una buona pallacanestro. Da parte nostra c'è tutta l'intenzione di vincere la partita e risalire la corrente in classifica”. L'ultima analisi di Pecoriello è per le condizioni atletiche delle ragazze biancocelesti: “Peccato davvero non avere in squadra Stefania D'Arenzo. La sua assenza si fa sentire enormemente nel nostro gruppo. Una menzione la merita Flavia Marino che domenica ha segnato un canestro, ha stoppato in due occasioni sotto canestro le avversarie. Il suo minutaggio è stato eccellente”. f.menonna@luedi.it

Insidia siciliana per la “Terme di Abano” Bernalda

Doppio appuntamento interno per le lucane della serie A di DONATELLO VIGGIANO OCCASIONE propizia per la Levoni per centrare la prima vittoria del 2009. Nella terza giornata di ritorno, al Pala Pergola arriva infatti il tutt'altro che irresistibile Fossombrone, a quota 12 in classifica e in grado solo domenica, con la vittoria interna su Palestrina, di interrompere una striscia consecutiva di sconfitte che durava da ben sette turni. I marchigiani, partiti senza obiettivi di rilievo, con molti giovani e dati come per candidati alla retrocessione alla vigilia, hanno vinto cinque delle prime sette gare (tra cui quelle interne contro le due lucane), prima della striscia di sconfitte succitata. Tuttavia l'obbligo di vincere e i favori del pronostico sono fattori con cui la Levoni deve fare i conti, chiamata ad una vittoria imprescindibile per interrompere il trend negativo e rinsaldarsi nelle prime otto posizioni della classifica. Palla a due domenica ore 18. Sempre domenica è di scena, in casa, la Bawer, ancora incapace, nonostante l'ennesima buona prestazione, di rompere il ghiaccio in trasferta. Va detto, però, che il calendario di certo non sta dando una mano ai biancazzurri, di scena nelle ultime due trasferte rispettivamente sui campi della prima e seconda della graduatoria. A Latina la sconfitta è maturata solo nel finale, ma la speranza è che la convinzione di una prestazione positiva dei materani resti viva anche nella preparazione dell'incontro con Trapani, squadra blasonata sulla carta ma che con 16 punti ha sicuramente fatto meno di quanto ci si potesse aspettare. E allora ne va

da sé che una vittoria sarebbe ovviamente di prestigio a livello morale, nonché di immenso ossigeno per la classifica e servirebbe a ridare convinzione a Longobardi e compagni, ma anche a tenere accesa la fiammella della speranza-playoff. In B dilettanti, dopo la seconda sconfitta consecutiva maturata al fotofinish e non concretizzando l'ultimo possesso, torna in trasferta la Abano Terme Bernalda, sul campo di un Canicattì di sicuro tra le sorprese di questo campionato. Partita in silenzio e con una squadra fatta in economia dopo che si era paventata anche la possibilità di cedere il titolo in estate, la squadra siciliana ha sorpreso tutti, conquistando ben sette vittorie che valgono l'attuale nona piazza, con la possibilità di averne due a tavolino, in occasione della sconfitta con Sarno, a causa del presunto tesseramento irregolare del neoacquisto campano Capuano. Incontro quindi assolutamente da non sottovalutare per i lucani, parsi comunque in grado nelle ultime partite di restare in equilibrio e giocare alla pari fino al termine contro ogni avversario. In B d'eccellenza, dopo la bella vittoria casalinga sul Termini Imerese che ha replicato l'exploit esterno di Battipaglia, viaggia alla volta di Palermo la Basilia Potenza. Le siciliane come la Basilia avevano cominciato la seconda fase con 4 punti, rimasti però tali dopo le nette sconfitte con Latina e Ragusa. Tris quindi di sicuro alla portata di Filograsso e compagne per consolidare la candidatura ai playoff e aprire scenari insperati fino ad un mese fa. sport@luedi.it

C Dilettanti Il dirigente dell’Invicta Potenza: «In Sicilia dovremo giocare una gara perfetta»

Corporelle, Viggiano non si fida del Gela LA CENTRE Corporelle Potenza prosegue la sua settimana di allenamenti in vista della trasferta di domenica a Gela contro l'Enviroil Gela del terzo turno di ritorno del campionato maschile di serie C Dilettanti. La corazzata biancoceleste non ha particolari problemi di carattere fisico avendo recuperato tutti gli effettivi. I giocatori di Dino De Angelis vivono un periodo di forma altalenante, la sofferta affermazione interna contro l'Isocasa Cosenza di sabato scorso ha evidenziato alcuni problemi di carattere fisico. I giocatori di Dino De Angelis hanno sofferto durante la fase iniziale la maggiore aggressività del team calabrese, ma succes-

sivamente il team potentino ha saputo invertire il trend negativo con una prestazione tutto cuore e sostanza. La squadra potentina in queste ore si sta allenando intensamente per uscire dal difficile parquet nisseno con i due punti. Appare evidente che la compagine di Dino De Angelis, vincendo contro il quintetto di coach Nicola Saccà che punterà tutte le sue carte sulla forza di Ivan Rigetti, la duttilità di Crocifisso La Cognata, l'esperienza di Carlo Contaldo e la velocità di Gaetano Festino e Marco Paganucci. Il team potentino avrà dunque di fronte una squadra molto completa sul piano del temperamento e della qualità generale. Il clan lucano affronta gli ulti-

mi tre giorni con rinnovato impegno e lo spirito dei giorni migliori. Nel clan biancoceleste è il dirigente responsabile Vincenzo Viggiano a parlare del momento della squadra: “Sabato scorso abbiamo sofferto tanto. La gara non è stata positiva, anche se alla fine siamo riusciti a fare bottino pieno. Da quattro/cinque settimane non giochiamo al meglio. Comunque sia stiamo procedendo bene in classifica”. Il dirigente della Centre Corporelle parla del prossimo avversario, l'Enviroil Gela: “Affronteremo una squadra difficile. Sono convinto che abbiamo le carte in regola per ben figurare. In queste ultime settimane ab-

biamo avuto problemi di formazione. Antonello Marchese, giocatore di grande esperienza non è stato nelle migliori condizioni fisiche. La sua assenza ha pesato nella nostra formazione”. Viggiano parla di un particolare aspetto: “All'inizio delle partite cominciamo a soffrire i ritmi di gioco delle avversarie. Tutte le formazioni hanno problemi di carattere fisico. A noi è capitato ora”. Il dirigente responsabile chiude con un diktat categorico: “Domenica i nostri atleti dovranno giocare una partita perfetta. Non devono esserci problemi”. Diktat categorico da rispettare in pieno… sport@luedi.it

Antonello Marchese (Mattiacci)


Sport 45 Basket A Dilettanti Rivelli alza la guardia: «Niente errori col Fossombrone» Venerdì 23 gennaio 2009

Chiarastella è in forse L’infortunio dell’argentino tiene in ansia la Levoni CONTINUA a ritmo intenso la preparazione della Levoni Potenza in previsione della sfida di domenica prossima al Pala Pergola contro il Bartoli Dondup Fossombrone. La squadra potentina deve fare i conti con l'infortunio patito da Albano Maximo Chiarastella che ha riportato una contusione alla gamba a seguito di una ginocchiata patita domenica scorsa nella sfortunata esibizione dei lucani ad Ostuni. Chiarastella continua a tenere in ansia la squadra potentina anche se dovrebbe essere presente dal primo minuto contro i forsempronesi. La squadra potentina promette il riscatto dopo un periodo particolarmente negativo. I lucani però dovranno fare i conti con un team particolarmente ostico sul piano tattico e dall'ottimo dinamismo vista la giovane età dei giocatori di Ric-

L’argentino che tiene in ansia la Levoni Potenza, Albano Chiarastella e accanto Metz (foto di Andrea Mattiacci)

cardo Paolini. Il complesso potentino ha tanta rabbia in corpo, il bruciante ko all'overtime

incassato domenica scorsa in terra salentina ha creato malumore e sconcerto negli ambienti cestistici

della Levoni. Le condizioni di forma del team di Gianni Tripodi sono nel complesso positi-

ve, fatta eccezione per Chiarastella gli altri componenti del roster lucano sono in netto e deciso mi-

Appuntamento stasera alle 18 a Senise

La Siritide assegna gli oscar dello sport SENISE – Il tanto atteso giorno per gli sportivi del territorio Senisese-Pollino è arrivato. Infatti, questa sera con inizio alle ore 18 presso l’Auditorium Agorà della casa canonica di Senise, si svolgerà la seconda edizione del “Premio La Siritide”. Una serata carica di emozioni quella organizzata, per festeggiare i protagonisti sportivi del territorio. Il premio è un riconoscimento che la Provincia di Potenza assegna annualmente agli atleti e alle società che si sono distinte per capacità, competenza e comportamento nel territorio del SenisesePollino, durante i 12 mesi che precedono l’iniziativa. I premi a determinati atleti, verranno assegnati, dopo che molti tra tifosi, dirigenti, giornalisti ed esperti del settore hanno compilato delle schede con delle votazioni, tramite delle nomination di atleti

in lizza, estrapolati secondo un criterio di rendimento durante l’intero arco dell’anno 2008. L’evento è organizzato dall’associazione culturale Agoraut e promosso dal portale di informazione territoriale lasiritide.it. Calcio, Basket, Calcio a 5, Nuoto, Canottaggio, Ciclismo, Dama: sono solo alcune delle discipline che l’iniziativa intende promuovere e far conoscere. La serata sarà presentata dal responsabile sportivo del portale, Rocco Sole e dalla direttrice dello stesso Mariapaola Vergallito. Ricordiamo che il portale, da due anni si occupa di comunicazione e promozione del territorio e, nel corso di questo lungo periodo ha avuto modo di entrare in contatto con molte realtà sportive dell’area che hanno avuto modo di farsi conoscere e promuovere le loro iniziative, che con molti sacrifi-

Lo staff de “La Siritide” con Domenico Pozzovivo (www.lasiritide.it)

ci portano alto il nome dei loro Comuni attraverso le attività sportive svolte. Il portale lasiritide.it è in crescita costante, ciò lo dimostrano i contatti giornalieri, circa 1500 e quelli raggiunti nell’arco dei due anni, 630.000 circa. La prima edizione svolta l’anno scorso, ebbe un grande successo, con la presenza di molti appassionati, che parteci-

parono alla serata con molto interesse. Presenti, tra gli altri, saranno il Presidente della Provincia Sabino Altobello, il Presidente della Figc Basilicata Piero Rinaldi. Inoltre quest’anno, proprio in occasione della manifestazione, la Provincia di Matera premierà il giovanissimo campione lucano di ciclismo Domenico Pozzovivo, atteso ospite della serata.

glioramento. Fossombrone con i suoi dodici punti in classifica è avversario da non sottovalutare, vista la presenza nell'organico a disposizione di Paolini di elementi pericolosi, vedi Massimo Gattoni, Luca Doati, Andrea Bertolucci, Davide Perini e Mitchell Poletti. Proprio gli ultimi due atleti costituiscono autentici spauracchi sotto le plance per i cestisti lucani che stanno mettendo a punto gli schemi per contrastare le qualità fisiche e la forza di Poletti e Perini. Ad ogni buon conto il match di domenica servirà sicuramente alla Levoni per dare una scossa alla sua classifica. In casa potentina è l'addetto stampa Gianuario Rivelli ad analizzare le chiavi di lettura del momento. Rivelli ha parlato delle condizioni fisiche di Chiarastella affermando: “Albano risente ancora dei postumi della contusione patita contro Ostuni, speriamo di averlo in campo a partire dalla sfida contro i marchigiani”. Il responsabile della comunicazione di via Ponte Nove Luci ha parlato del team marchigiano: “Si tratta di una squadra come tutte le altre, da non sottovalutare. Veniamo da sconfitte preventivabili, contro il Fossombrone non dobbiamo commettere errori”. Rivelli parla del Fossombrone affermando: “La squadra di Paolini dispone di due elementi pericolosi sotto canestro, si tratta di Perini e Poletti, poi c'è Gattoni, giocatore di grande esperienza. Il Fossombrone è complesso giovane che gioca una buona pallacanestro. Bisogna fare attenzione”. Rivelli desidera vedere in campo una squadra schiumosa di rabbia: “La sconfitta di Ostuni non è andata giù. Purtroppo abbiamo giocato bene, ma non siamo riusciti a vincere la partita. Abbiamo la necessità di archiviare positivamente il confronto”. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

Calcio a 5 Donne L’Amici di Via Roma subisce 23 reti: dieci sono di Castellano

Autentica scorpacciata del Maschito MASCHITO AMICI VIA ROMA

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MASCHITO 2002: Di Biase, Sciarrillo, Bochicchio, Barbano, Occhionero A., Cuviello, Colella F., Rinaldi, Occhionero S., Castellano,Martino. AMICI DI VIA ROMA TITO: Laurino, Marsico, Luongo, Adebutu, Laurino, Caleo, Croscio. ARBITRO: Di Lucchio di Rionero. RETI: 3', 4', 6', 20', 26', 28' e 59' Rinaldi; 7' Sciarrillo; 9', 10', 12', 33', 34', 38', 39', 40', 52' e 53' Castellano; 22', 27' e 51' Checa; 36' Colella; 58' Occhionero S. MASCHITO - Ennesima vittoria del Maschito che conquista la sua sesta vittoria consecutiva. Tutto facile per le ragazze maschitane che già dai primi minuti di gioco indirizzano la partita verso il senso giusto. La partita si sblocca al 3' con un preciso rasoterra di Rinaldi. Solo un minuto più tardi Ri-

naldi realizza la doppietta e porta il risultato sul 2-0. Al 6' è ancora la solita Rinaldi che di testa insacca la palla in rete. Al 7' Checa con un passaggio filtrante serve Sciarrillo che realizza il 4-0. Al 8' Marsico calcia sul secondo palo ma Di Biase non si lascia sorprendere. Al 9' Castellano calcia dalla distanza e mette a segno la sua prima rete. Neanche un minuto più tardi Checa serve Castellano che sola davanti alla porta non sbaglia. Al 12' è ancora Checa a pescare Castellano sola che calcia in porta e realizza la sua tripletta portando il risultato sul 7-0. Dopo varie occasioni con Colella-Cuviello-Checa, è di nuovo Rinaldi che al 20' riesce a realizzare l'ottavo gol per la sua squadra. Al 22' con uno splendido diagonale Checa realizza il 9-0. Gli Amici di via Roma reagiscono con sterili tiri da fuori ma è an-

cora il Maschito ad aumentare il bottino, con la caparbia Rinaldi che insacca la sua quinta rete personale. Al 27' splendida triangolazione Rinaldi-Checa che calcia un forte tiro dalla distanza e porta il risultato sull'11-0. Al 28' è ancora il duo Checa-Rinaldi a pungere con Rinaldi che insacca la dodicesima rete e chiudendo così il primo tempo. Nel secondo tempo la musica non cambia. Al 33' Castellano lasciata sola realizza il 13-0. Al 34' con un'azione personale Castellano realizza ancora. Al 36' Colella segna il 15-0. Al 38' Castellano su passaggio di Sciarrillo realizza il suo sesto gol personale. Al 39' Castellano realizza la “magia di Pas”, insacca la palla in rete con uno splendido pallonetto. Al 40' Rinaldi serve Castellano che davanti alla porta non sbaglia. Il Tito si lascia intavedere timidamente dalle parti di Di Bia-

Le ragazze delle due formazioni

se senza riuscire a mettere in difficoltà il portiere maschitano. Al 47' Marsico approfitta di una distrazione della difesa, salta anche Di Biase che era gia a terra e calcia, ma Di Biase con una prodezza riesce a salvare la sua porta. Al 51' Checa ruba palla, si invola verso la porta e realizza il 19-0. Al 52' Di Biase rilancia su Castellano che calcia al volo e realizza.

Al 53' Checa serve Castellano che realizza. Al 58' Checa serve Occhionero S. che calcia in porta realizza il suo primo gol della stagione. Al 59' Rinaldi calcia in porta e porta il risultato sul definitivo 23-0. Le ragazze del duo ColellaCarlomagno realizzano l'ennesimo successo ma soprattutto confermano determinazione e voglia di far risultato. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it


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Sport Basket B Dilettanti Ostacolo Canicattì

Pugilato Due le cinture da difendere

La “Terme di Abano” ha voglia di riscatto

Cammarelle va a caccia di conferme

Venerdì 23 gennaio 2009

BERNALDA - Rabbia tanta. Delusione tantissima. Voglia di rifarsi enorme: sono sicuramente questi i sentimenti principali che albergano nei rossoblu dopo la doppia beffarda sconfitta con Ruvo e Maddaloni. Soprattutto sul morale, quindi, si è incentrato in settimana l'intervento dello staff tecnico della Terme di Abano per riportare i ragazzi di Brogialdi alla carica mentale idonea ad affrontare il duro scoglio della trasferta siciliana contro il Canicattì, squadra battuta non senza qualche piccolo affanno al PalaCampagna per 86/79 nella gara d'andata. Difatti in quella occasione i ragazzi di coach Binetti, pur non sciorinando grandi numeri tecnici, misero in mostra tutta la loro filosofia agonistica fatta di grande corsa e di pressing chiudendo in parità il primo quarto e tenendosi comunque in partita senza mai liquefarsi dinanzi agli affondo di Russo e compagni. Il top scorer dell'incontro fu il trentaquattrenne Humberto

Coach Brogialdi

Manzo con 26 punti (seguito a ruota dagli ionici Russo con 18 e Carpineti con 17), la cui pericolosità è confermata dalle ottime posizioni occupate nelle top ten del girone: secondo posto tra i cannonieri con 19.40 punti di media a partita, primo posto nella me-

Atletica Domenica alla maratona del Salento

C’è il titolo cadetti per la CorrerePollino Affermazione nella gara di cross

Il Correre Pollino

CHIAROMONTE - Grande soddisfazione all'interno del team lucano “CorrerePollino”, per i successi ottenuti dagli atleti presenti al Campionato Regionale di Cross assoluto, svolti come di consueto a Policoro. Non è stato facile per gli atleti sinnici correre su un terreno fangoso e reso pesante dalle abbondanti piogge cadute nei giorni scorsi, ma nonostante le numerose difficoltà, gli atleti della CorrerePollino sono riusciti ad ottenere il titolo di società nella categoria cadetti con: Giuseppe Romano, Marco Bruno, Biagio Piscitelli, Prospero Cirigliano e Antonio Iannuzzi. Tra i vincitori, anche Nicola Figundio, figlio del presidente del team lucano Antonio, che sulle orme del padre, ha conquistato il titolo individuale di Campione Provinciale della categoria Esordienti. Buona anche la gara di Maurizio Carlomagno, che si è piazzato al terzo posto nella classifica della forte categoria Allie-

I giovani del team lucano

vi. Prestigioso riconoscimento, infine, per Rodolfo Tanese, Stefano Sarubbi e Domenico Viceconte, vincitori del titolo di squadra di Campioni Regionali Di Cross Lungo, anno 2009 (9,6 km circa). Inoltre, oggi la “CorrerePollino”, sarà presente alla cerimonia di premiazione organizzata dalla Siritide, che in collaborazione con la Provincia di Potenza, premierà le migliori società sportive del 2008. Altro appuntamento importante per l'ASD "Atletica CorrerePollino" è quello della Maratona Del Salento, che sarà disputata domenica con partenza da Casarano ed arrivo a Parabita. Alla gara, dopo l'infortunio del presidente Figundio, parteciperà il ventiquattrenne Sarubbi, che alla sua terza partecipazione sui 42,195 Km in meno di un anno, sarà l'unico rappresentante in Puglia, e tenterà di migliorare il proprio best time (3ore 19min. 43sec.). Lucio Vitale

dia degli assist (6) e quinto posto nella media valutazione (18). Ma il coach bianco-rosso Binetti non fa affidamento solo su di lui poiché il roster isolano, pur non mettendo in mostra nomi di grande richiamo, schiera giocatori che danno ampie garanzie sul piano dell'impegno e dell'esperienza, come l'altro argentino Paulo Messina (pivot di 208 cm., '86) che guida nel girone la classifica di miglior stoppatore, il suo connazionale Luis Maritano (ala, 205 cm., '84) ex Palermo di B2, e l'altra ala Cioffi (195 cm., '82) ex Messina di C1, attorniati da un nutrito stuolo di giovani molto interessanti come Novatti (un altro gaucho, '89) e Chiarucci ('88), ambedue provenienti dal Fabriano di Lega Due, i due play Tempestini e Sortino entrambi '87, la guardia Ferlisi ('88), e il pivot Livera (206 cm., '88). Purtroppo per i siciliani la società del presidente Meli deve pagare molto pesantemente a livello disciplinare le intemperanze di pochi

scalmanati che, per il grave comportamento al termine della sfida col Sarno, hanno prodotto la squalifica del campo per tutto il campionato costringendo la squadra a disputare le restanti gare casalinghe in campo neutro e spingendo lo stesso patron a pesanti e lodevoli dichiarazioni contro gli stupidi pseudotifosi e ad amare previsioni sul futuro del basket a Canicattì. Ma guai per i lucani se dovessero pensare di trovarsi di fronte una squadra in qualche modo in disarmo, anzi tutto questo ha probabilmente fatto schizzare in alto la carica di agonismo e rabbia dei giocatori isolani (come è giusto che sia di fronte alle difficoltà societarie), e quindi da parte rossoblu c'è da tenere alte concentrazione e voglia di vincere per fare sì che la superiorità tecnica abbia il sopravvento. Si gioca al palasport di Ribera (AG), arbitri i comaschi Chersicla e Mambretti. Giovanni Palmieri sport@luedi.it

MILANO – E' da poco ricominciata una stagione che per il pugile olimpionico Roberto Cammarelle si prospetta impegnativa con i Giochi del Mediterraneo e i Mondiali di pugilato a Milano. «Sono detentore di entrambi i titoli – ha detto il pugile di origini lucane –e voglio riconfermarmi, soprattutto a Milano». Per il futuro invece, specie per le prossime Olimpiadi del 2012, «valuteremo anno per anno, discuteremo piano piano con i tecnici», ha aggiunto Cammarelle a margine del Premio Campione per lo Sport che gli è stato consegnato oggi a Milano. «Dopo i 29 anni, l’età si fa sentire – ha concluso – ma per il futuro vorrei rimanere nel mondo della boxe e nel corpo di polizia».

Ferraiuolo: «Questa disciplina mancava da Policoro da ben 15 anni»

E’ nata la Tennistavolo Heraclea Una nuova società per gli amanti della racchetta “piccola” POLICORO - Non solo calcio, tennis e pallavolo. La voglia di sport nel centro jonico aumenta sempre di più. E oltre a quelli più tradizionali e popolari ce ne sono anche altri, meno praticati ma pur sempre ricchi di appeal. Ed è quello che è saltato addosso a Vincenzo Ferraiuolo, Massimiliano Scarcia, Massimo Delli Veneri, Nicola Carella, Antonio Di Matteo e Andrea Malvasi nel momento in cui hanno sposato la causa del pingpong. Tanto da fondare ex novo una società sportiva: “Tennistavolo Heraclea”. Non solo per divertirsi, ma anche per disputare gare agonistiche a tutti gli effetti. Tipo il campionato regionale di serie C2 che inizierà domenica prossima. Sei amici per la pelle che vogliono condividere anche questa esperienza di vita sportiva tra di loro, ma che mi-

ra ad allargare la cerchia di amicizie e di appassionati di una disciplina sportiva, il ping-pong, che in Asia orientale conta milioni di esperti e appassionati. Il capitano del sestetto nonché trainer è Vincenzo Ferraiuolo, il quale spiega: “cerchiamo di contribuire alla crescita e l'aggregazione nel sociale oltre che nello sport. Vogliamo far emergere nella città di Policoro anche questo sport carico di emozioni che è appunto il tennis-tavolo che in passato, esattamente 15 anni fa, nel centro jonico aveva nobili tradizioni visto che Albino Stanzione e Tommaso Romano hanno disputato campionati importanti come la B2 nazionale. Cercheremo di rinverdire un passato così glorioso consapevoli che la sfida che ci attende è difficile, dovendo competere con team più esperti di

noi e con consolidata esperienza a partire dall' Acli Montalbano Jonico, Il Casalnuovo Matera, Il Carrubo A, Il Carrubo B sempre della città dei Sassi”. Farraiuolo e company promettono massimo impegno: “in tutte le gare che ci vedranno protagonisti -conclude l'allenatore giocatore- daremo il 100%. Lo sport è una palestra di vita e noi con sportività vogliamo fino in fondo dimostrare la nostra passione per il tennis-tavolo e i nostri valori umani, nella speranza che si possano tramutare in vittorie”. La sfida del team “Tennistavolo Heraclea” è partita con le partite casalinghe che hanno preso il via il sabato alle 16 presso la palestra “Happy Fitness” di Francesco Corbino sita in via Lazio. Gabriele Elia sport@luedi.it

Bocce, la Campomaggiorese punta a incrementare il numero degli associati POTENZA - La società Bocciofila Campomaggiorese del dinamico presidente Vincenzo Lauciello, rappresenta attualmente uno dei fiori all'occhiello nel contesto regionale dello sport del gioco delle bocce. Una squadra che ha avuto modo in circa 10 anni di incessante attività di farsi apprezzare sui tanti campi della Basilicata, ma anche fuori regione, per serietà e lealtà sportiva. Oltre ad occuparsi del tempo libero di ogni età ha inteso mettere l'attività sportiva a favore di iniziative benefiche di grande importanza. In concomitanza con le festività natalizie in collaborazione con il comitato Provinciale FIB di Potenza ha organizzato un torneo a cui hanno aderito circa 32 formazioni provenienti anche dalla vicina Campania e Puglia. Le fasi eliminatorie si sono svolte sui bocciodromi di Potenza e Rionero in Vulture mentre la fase finale del tor-

neo si è tenuta presso il bocciodromo di villa Santa Maria in considerazione che la società organizzante non possiede una struttura coperta. Numerosa la partecipazione di pubblico che ha seguito con passione e gradimento lo svolgimento delle partite. Una iniziativa - afferma Lauciello - che da ulteriore lustro alla nostra associazione, le quote di iscrizione di tutti gli atleti e i premi in danaro sono stati interamente devoluti a questa associazione. La Davide Ciavattini è nata nel 1993 per opera di un gruppo di genitori, di volontari e di operatori sanitari, i quali hanno sentito l'esigenza di intervenire in modo diretto nel realizzare attività di supporto alla struttura pubblica, con il fine di rimanere al fianco dei bambini che lottano e soffrono per la vita. Questa struttura è da diverso tempo impegnata nel progetto che ha come obiettivo la soluzio-

ne del problema delle dimora delle famiglie non residenti a Roma che devono assistere i loro piccoli pazienti durante il ricovero presso l'ospedale Pediatrico del Bambino Gesù. Il fiore all'occhiello della nostra attività prosegue Lauciello - sarà rappresentato dalla realizzazione del bocciodromo coperto, modernamente attrezzato finanziato da fondi regionali. Questo ci permetterà di svolgere altre iniziative di questo genere in tutti i periodi dell'anno. Nel periodo invernale, considerato che il campo di gioco è all'aperto, le impervie condizioni meteorologiche, condizionano e non poco il regolare andamento delle gare. Un bocciodromo che è diventato una necessità. Una occasione importante per la nostra piccola comunità, e per tutto il comprensorio dell'Alto Basento e del vicino capoluogo di regione, per ospitare gare agonistiche a livello

Vincenzo Lauciello

provinciale e regionale. L'attività proseguirà - conclude Lauciello - con la nuova stagione agonista del 2009, volta ad incrementare il numero degli associati nella speranza che tanta altra gente, anche dei paesi limitrofi, possa farsi coinvolgere da questo meraviglioso sport. Una società quella della Bocciofila Campomaggiorese che sta recitando da alcuni anni un ruolo da protagonista nell' ambito sportivo del gioco delle bocce e facendosi porta bandiera di importanti iniziative benefiche. Rosario Santoro sport@luedi.it


Weekend

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Arriva la milonga A scuola di salsa Vita da brigantesse Foto di donne Fruit party Xxl

Apre la prima Milonga in Basilicata. Sabato, alle 16, durante la conferenza stampa l' associazione materana “Club si balla” presenterà anche il programma 2009. Al “Club si balla “ si svolgono gli unici corsi regionali di tango argentino e danza del ventre egiziana. All' incontro presenzieranno i maestri Tina e Franco Aresta e i tangheri toscani Mauro Zompa e Sara Masi.

“Kaos Latino”, l'appuntamento domenicale dedicato alla musica e alle danze caraibiche cambia giorno. Da questa settimana, ogni Venerdì, tutti invitati al “Touch Down” di Metaponto. Dalle 21,30 partiranno i corsi base di danze caraibiche, non solo per tutti i salseri ma anche per tutti coloro che avranno voglia di partecipare. I

Continuano “I Venerdì culturali di Presenza Lucana” con un incontro dal titolo: Brigantesse – Donne guerrigliere contro la conquista del Sud (1860-1870), testo di Valentino Romano, giornalista e storico sul brigantaggio. Oltre all’autore, saranno presenti Dino D’Angella e Rosario Quaranta. Mario Donatiello, con Cinzia Pizzo, canterà dei brani del periodo trattato.

La mostra fotografica “Con occhio di donna 2008” dedicata alla giornalista lucana Alessandra Bisceglia sarà visitabile fino al 13 febbraio presso il Museo Provinciale di Potenza in via Cicciotti. La mostra si compone di 51 foto di fotografe professioniste e non, aventi come tema la figura della donna nel futuro oltre la tradizione.

Sabato “Fruit cocktail party”. Start alle ore 00.30 presso il club materano “Xxl”. Inoltre, «cocktail di benvenuto alle donne che esibiranno la cartolina che abbiamo diffuso in città» comunica la Direzione Artistica. Il programma prevede anche una pre serata latina con salsa, bachata e merengue. Inoltre, musica Dance Revival 70 / 80 / 90 con dj Giglietto.

L’ensemble di ottoni ospiti speciali del Festival Duni

“Da Bach ai Queen” sulle note dei Mnozil Brass di MARIA ANNA FLUMERO

Il gruppo di ottoni

“Cabaret musicale…da Bach ai Queen!”. Da Vienna a Matera. Per i “Mnozil Brass” prima tappa in Basilicata. Stasera, alle ore 21, presso l'Auditorium Gervasio del Conservatorio di Musica Duni ospiti eccezionali per la stagione concertistica dell' Orchestra “Ico della Magna Grecia” in partnership con il “Festival Duni”. L'attività di questi poliedrici musicisti è cominciata nel

1992 a Vienna, nella taverna di Josef Mnozil e circola ora nei maggiori circuiti concertistici di tutto il mondo. Chi sono i sette uomini, chi compone la band di ottoni? Thomas Gansch - tronba, flicorno, voce, Roman Rindberger - tromba, flicorno, voce, Robert Rother - tromba, flicorno, voce, Gerhard Füßl trombone, voce, Leonhard Paul - trombone, tromba bassa, voce Zoltan Kiss - trombone, voce e Wilfried Brandstötter -tuba, voce.

«Presenteremo nuovi brani e vecchi classici, tutti eseguiti - come al solito - senza l'aggiunta di ironia e totalmente privi di umorismo - assicurano i musicisti - I venti saranno rosso fuoco, gli strumenti supplicheranno pietà e le corde vocali morbidamente ondeggieranno nella dolce tranquillità del sole della sera. Come sempre fedeli al principio degli Mnozil: colui che suona debolmente, perderà sempre!”. Un gruppo che promette una performance unica, professionale ma divertente. A testimonianza ci sono i loro oltre 120 concerti all'anno, in tutto il mondo. «Suoniamo per tutta la gente, affrontiamo ogni sfida, per noi non c'è nessun tono troppo alto, nessun labbro troppo caldo e nessuna musica inferiore. Voi potete ascoltare la nostra musica e partecipare ad ogni sentimento che scaturisce dalla performance. Nel nostro attuale spettacolo, trattiamo tutte le questioni più importanti della vita». Per questa tappa, una delle

La Mnozil Brass

poche nel sud Italia, imperversa anche su internet l'entusiasmo dei fans e la serata materana figura tra le prime del loro sito ufficiale - in lingua tedesca - www.mnozilbrass.at/termine. Uno spettacolo che sicuramente saprà sorprendere e interessare il pubblico materano e lucano. Prossimo appuntamento della stagione concertistica “Matera in musica 2008/09” è fissato per il 29 gennaio con “Passione e folklore: chitarre

e marimba”, concerto con Orchestra della Magna Grecia, Louis Bacalov, Santangelo e il Quartetto di chitarre “Leonardo”. Per maggiori informazioni sui biglietti o abbonamenti contattare: a Matera il coro della Polifonica materana “Pierluigi da Palestrina” in Piazza Sedile atera , la “Cartolibreria Montemurro” in via delle Beccherie o l' “Orchestra della Magna Grecia” in via Tirrenia a Taranto. cultura@luedi.it

DANCE

Tommy Vee sbarca al Biba di BIAGIO TARASCO CASTELLANETA - Tommaso Vianello, meglio conosciuto come Tommy Vee, sarà l'ospite che animerà sabato la discoteca Biba di Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. Trentasei anni, oltre che disc jockey, Tommy Vee è anche un produttore discografico, nonché amico di Dj Keller nel team Moltosugo, che assieme a T&F ha firmato parecchie produzioni house negli ultimi anni. Noto per la sua partecipazione alla quarta edizione del Grande Fratello, Tommaso Vianello ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo della musica all'età di quattordici

anni, quando gli fu regalato il primo giradischi. I suoi pezzi iniziali si concentrano in particolare sulla musica house e underground. Nel 1998 avvia, parallelamente a quella di dj, anche la carriera di produttore, lanciando il suo primo grande successo, “Laguna”. L'anno seguente fonda con la collaborazione di altri disc-jockey il gruppo di produzione Moltosugo, con il quale firma numerosi pezzi, di cui probabilmente il più popolare è stato “Radizookaanag”. Grazie alla popolarità derivata dalla partecipazione al reality show di Mediaset, Tommy Vee ha avuto modo di diffondere

con facilità i suoi lavori. Particolarmente fortunato il remix de “La Serenissima” (brano dell'orchestra strumentale Rondò Veneziano), la cui versione vocal prende il nome di “Stay”. Nel 2005 pubblica il suo primo album, “First!”, improntato sul genere dance, con sfumatura techno/house. Tra gli estratti più importanti si annoverano “Hit that dancefloor” e “Anthouse (Don't be blind)”. Due anni dopo, più precisamente nell'autunno del 2007, diventa anche conduttore televisivo, conducendo il programma “Talent 1” su Italia 1 insieme con Ciccio Valenti. Ma sabato alla consolle

del Biba non ci sarà solo Tommy Vee. Per gli amanti del popolo della notte lucano e pugliese, infatti, saranno a disposizione le tre zone dance del Biba ovvero la zona American Bar, che vedrà per protagonisti alla consolle i dj's Guido Balzanelli, Alex Pisconti e Marcello Ferrarese, i quali saranno supportati dalla grande voce di Piernicola Cianciotta; la Sala Specchi dove saranno di scena Mr Frank, Silvio Carrano e Battieu con Nico P. al microfono; infine la Zona Sugar affidata a Rocco Delicio, Valerio Conte, Alex P. ed altri dj's emergenti. L'appuntamento è firmato da Musica & Parole. cultura@luedi.it


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CINEMA

Weekend

Esce Italians, il nuovo film di Veronesi con Verdone, Castellitto e Scamarcio

In Dvd

Tre storie italiane tra russi e arabi

FORTUNATO è un camionista, disincantato e un po’ cialtrone, che da molti anni trasporta Ferrari rubate negli Emirati Arabi per conto di una ditta romana. Ma quello che sta per compiere –giura –sarà il suo ultimo viaggio. E’ ora di passare il testimone al giovane Marcello, da pochi mesi in prova nella stessa società. Per due giorni e due notti attraversano il deserto dell’Arabia Saudita alla guida di una bisarca stipata di lussuosissime automobili. E tra esilaranti avventure e surreali posti di blocco, tra loro nasce una vera e propria amicizia. Arrivati a Dubai decidono di concedersi una serata all’insegna del divertimento in uno dei locali più modaioli della città. Ma a causa di un incontro inatteso finiscono per passare la notte in prigione e per ritrovarsi coinvolti, il giorno dopo, in una folle

Tre fratelli che divennero tre eroi

AMBIENTATO durante la 2° Guerra Mondiale nella Polonia occupata dai nazisti. Tre fratelli ebrei scappano nella foresta Bielorussa dove aiutano la resistenza russa a combattere contro i nazisti. Qui, all'interno della foresta, costruiscono un villaggio e salvano le vite di un migliaio di ebrei. Peccato che nel film tutto avvenga come ci attendiamo che avvenga, che il violino suoni sempre a proposito, l'amore si faccia strada discreto, la retorica s'insinui nel dialogo, la debolezza del protagonista non duri mai più di un minuto d'orologio.

La scheda DEFIANCE titolo originale Defiance nazione U.S.A. anno 2008 regia Edward Zwick genere Drammatico durata 129 min. distribuzione Medusa Film cast D. Craig, L. Schreiber, J. Bell, G. MacKay, M. Wasikowska, T. Arana, R. Boravskis, A. Corduner sceneggiatura C. Frohman, E. Zwick musiche J. Howard fotografia E. Serra montaggio S. Rosenblum

La scheda ITALIANS titolo originale Italians nazione Italia anno 2007 regia Giovanni Veronesi genere Commedia durata 116 min. distribuzione Filmauro cast C. Verdone, S. Castellitto, R. Scamarcio, X. Rappoport, D. Bandiera, R. Girone. sceneggiatura G. Veronesi, U. Chiti, A. Agnello musiche P. Buonvino fotografia T. Canevari montaggio C. Di Mauro

L’IDEA nasce da una storia autobiografica. Gianni Di Gregorio, aiuto regista e collaboratore di Matteo Garrone – qui nelle vesti di produttore – ha dovuto misurarsi per lunghi anni con una madre (vedova) con una forte personalità e rinchiusa in un mondo tutto suo. Il regista trasteverino si è così inevitabilmente scontrato con l’universo degli anziani, scoprendone – e a volte apprezzando – i lati più vulnerabili ma anche quelli più potenti e vitali. Un giorno, a causa anche delle continue morosità nei confronti del condominio, il suo amministratore gli propose di “tenere” sua madre per le vacanze di Ferragosto, ma lui rifiutò. Da allora si è sempre chiesto cosa sarebbe successo se avesse accettato, finchè non ha deciso di farci un film, rimpolpando ovviamente l’accadimento (nel film si deve occupare di ben quattro arzille vecchiette) e incartandolo sotto forma di commedia all’italiana vecchio stile. Sentendolo particolarmente autobiografico, ha deciso di interpretare in prima persona – con buoni risultati, visti suoi trascorsi anche in campo recitativo – il ruolo di Giovanni, attorno al quale girano tutte le figure femminili del film, rigorosamente anziane e di grande personalità. Il dottore e l’amico di Trastevere sono invece due suoi amici d’infanzia, mentre l’amministratore è interpretato dall’attore teatrale Alfonso Santagata. Il film funziona e diverte, per tanti motivi. Prima di tutto perché è una commedia che ha il coraggio – finalmente! – di durare 75 minuti.

Weekend Tre date a luglio. Oggi il nuovo disco I vizi del nostro Paese visti con ironia

Il Boss tra noi L’Italia vista da J-Ax

MUSICA

Defiance con Craig

gara di velocità tra Ferrari… Giulio è un dentista che ha da poco passato la cinquantina, con un bell’attico che affaccia sui tetti di Roma, un domestico indiano, un matrimonio fallito che lo ha fatto sprofondare nella depressione più nera e un imminente convegno a San Pietroburgo a cui non ha nessuna voglia di partecipare. Ma il suo collega e amico Fausto è irremovibile: la Russia è la patria del sesso facile e una settimana lì è meglio di un anno di psicoanalisi. Lo mette in contatto con Vito Calzone, improbabile organizzatore on-line di viaggi a sfondo sessuale. Giulio accetta di malavoglia e andrà incontro ad una figuraccia con Vera, la sua interprete personale, finirà in festini a sfondo sadomaso tra persone di dubbia moralità e si troverà coinvolto in una sparatoria.

Giovani e anziani contro nel pranzo di ferragosto

ROMA – E' la settimana di Bruce Springsteen: oggi uscirà infatti nei negozi il nuovo album 'Working On A Dream', con dodici nuovi brani più due bonus track, registrato con la E Street Band e Brendan O'Brien, che ha prodotto e mixato l’album. 'Working on a Dream', il ventiquattresimo album di Springsteen, è stato registrato ai Southern Tracks di Atlanta ed alcune parti del disco sono state prodotte a New York, Los Angeles e nel New Jersey. Nell’attesa, ormai agli sgoccioli, del nuovo disco, il Boss ha anche comunicato le tre date italiane del suo attesissimo tour mondiale, che si terranno tutte nel mese di luglio: il 19 allo Stadio Olimpico di Roma, il 21 all’Olimpico di Torino e, infine, il 23 allo Stadio Friuli di Udine.

MILANO –Arriverà nei negozi di dischi oggi 'Rap n'Roll', il nuovo disco solista di J-Ax, che esce a tre anni di distanza dal suo precedente 'Di sana piantà. L’album, pubblicato in due capitoli – a gennaio la prima parte e a maggio la seconda - passa in rassegna soprattutto i vizi dell’Italia contemporanea. Lo Stato, la tv, la musica e persino il senso della vita, vengono dilaniati dalla lingua tagliente del rapper milanese. La soluzione è la stessa: tanta ironia, un flow che ormai ha fatto scuola e una produzione quasi maniacale che, stavolta, mischia come mai prima i riff e la batteria del rock alla tradizione hip hop, rap e funky. Il linguaggio è esplicito ma non potrebbe essere altrimenti per un artista veramente fuori dal coro come J-Ax. L’uscita dell’album è stata anticipata dal singolo 'I vecchietti fanno O', in radio dallo scorso 19 dicembre.

Ubriachi di vinile

The Dark side dei Pink Un successo clamoroso di ANTONIO LUDOVICO Pink Floyd: The Dark side on the Moon (1973) E' USCITO quando chi vi scrive faceva la terza elementare ed è rimasto ininterrottamente in classifica sino a dopo la laurea. Basterebbe solo questo dato per definire eccezionale, se non addirittura unico, lo straordinario successo -planetario s'intende- di uno dei più bei dischi di tutti i tempi. Qui i Pink Floyd cercano la perfezione, preferiscono un suono più riconoscibile e, sia pure con l'ausilio di un giovane ingegnere del suono qual era Alan Parsons a quei tempi, pare che lo trovino, anche se il brano forse più intenso non lo cantano loro, ma una donna che non apparteneva al

gruppo londinese, Clare Torry. The great gig in the sky, scritta dal compianto Richard Wright, è infatti il manifesto imprescindibile di un'intensità passionale che è passata alla storia, di magnifici accordi vocali portati all'infinito, di una musicalità che diventa arte, probabilmente l'ideale colonna sonora per chi vuole fare sesso. Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason e David Gilmour diventano così dei mostri sacri e camperanno di rendita per tutta la loro vita, grazie alle memorabili note di Money, con l'iniziale tintinnio di un registratore di cassa che è passato alla storia e grazie soprattutto alla svolta artistica voluta dal nuovo leader , Waters per l'appunto, che scriverà tutti i testi e le musiche, abbandonando definitivamente la psichedelica di Syd Barret .

Un’immagine dei Pink Floyd e la copertina di The dark side on the moon

Tra le ballate, notiamo una rilassante Us and Them, una splendida Time, dove il tocco di Parsons si nota eccome, e poi abbiamo Speak to me e Breathe, oniriche e classicheggianti. Altra perla è sicuramente On the run, dove la voce di Gilmour si erge con un'imponenza senza eguali. Avrete certamente capito che il disco è sin troppo solido e resisterà perfino all'ondata punk che, da lì a qualche anno, avrebbe invaso l'Inghilterra e i cui adepti si sarebbero schierati apertamente contro il perfezionismo musicale dei Pink Floyd. Ma -come detto- il tempo darà loro ragione. Imprescindibile.

Le classifiche 1 Primavera in anticipo Laura Pausini 2 Alla mia età Tiziano Ferro 3 Effedia - sulla mia cattiva strada Fabrizio De Andrè 4 San siro live (2008) Negramaro 5 Gaetana Giusy Ferreri 6 In direzione ostinata e contraria Fabrizio De Andrè 7 Fabrizio De Andrè Fabrizio De Andrè 8 Spirito libero Giorgia 9 Safari Jovanotti 10 Il cielo ha una porta sola Biagio Antonacci 11 L'animale Adriano Celentano 12 Più di me Ornella Vanoni 13 And winter came... Enya 14 Fleurs 2 Franco Battiato 15 Viva la vida or death and all his friend Coldplay 16 Chinese democracy Guns n' roses 17 Black ice Ac/dc 18 Incanto Andrea Bocelli 19 Live in italy Zucchero 20 Il movimento del dare Fiorella Mannoia 21 Secondo tempo Ligabue 22 Abba gold their greatest Abba 23 Creuza de ma Fabrizio De Andrè 24 Road to revolution: live at milton keyne Linkin park 25 Safe trip home Dido 26 In direzione ostinata e contraria 2 Fabrizio De Andrè 27 Non al denaro, non all'amore, né al ciel Fabrizio De Andrè 28 Nel mondo delle donne Anna Tatangelo 29 Circus Britney Spears 30 I am... sasha fierce Beyonce (fonte www.fimi.it)

Canzone più bella: Money


Spettacoli & televisione

Venerdì 23 gennaio 2009

NEL CD “STORIE” PER I 50 ANNI DI CARRIERA FA DISCUTERE IL BRANO SUL PEDOFILO

PERSONAGGI

Paoli, nozze d’oro con polemica di ELISABETTA MALVAGNA ALLA vigilia dell'uscita del suo nuovo album, oggi, su Gino Paoli si scatena la polemica: pietra dello scandalo è Il pettirosso, uno dei brani contenuti nell'ultimo lavoro dell'artista che festeggia 50 anni di carriera, intitolato 'Storie'. Una canzone che narra di uno stupro di un vecchio nei confronti di una bambina di 11 anni, in cui lui alla fine muore e lei ne prova pietà. La commissione bicamerale per l'Infanzia ha deciso di ascoltare il cantautore nell'ambito di una indagine conoscitiva che la commissione, presieduta da Alessandra Mussolini, sta svolgendo sulla pedopornografia. «Nessuna censura all'artista - dice la Mussolini - ma attenzione ai "messaggi fuorvianti". Per il pedofilo non c'é perdono». In realtà né la parola né il

concetto di perdono appaiono nel testo. Né Paoli ne ha parlato nelle sue interviste a Roma, prima del concerto all'Auditorium. L'autore di 'Sapore di sale' al momento non risponde all'invito della commissione. Ma fa sapere che il testo é chiaro e non ha bisogno di approfondimenti. In un'intervista ad Avvenire spiega che nel brano la bambina «davanti al vecchio pazzo che dopo la violenza le muore sotto gli occhi, esercita quella pietas cristiana di cui la società nella sua ricerca del mostro ha perso traccia». Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della commissione, parla di «indulgenza tutt'al più spettante alle professioni religiose». Il Moige giudica «dovuta» la richiesta della commissione e dice che la canzone «tratta la pedofilia in maniera ambigua».

Per Baudo una domenica lunga 7 giorni

Gino Paoli

Pippo Baudo

ANNUNCIATE LE NOMINATION CON I FAVORITI VAN SAINT, BOYLE E FINCHER

Oscar, candidature senza sorprese di ANDREA CARUGATI SORPRESE e conferme, veterani e novizi, primati e anche un richiamo all’Italia nella lista dei candidati agli Oscar, annunciata ieri da Forest Whitaker dal palco del teatro dell’Academy of Motion Picture Art and Science. C'è la plurinominata e detentrice del record Meryl Streep, alla sua quindicesima nomination, la dodicesima come migliore attrice, c'è Kate Winslet con le sue sei nomination, quattro come migliore attrice, ma ci sono anche Anne Hathaway e la semisconosciuta Melissa Leo giunta alla sua prima nomination per il ruolo di Ray Eddy, in Frozen River. Per il migliore attore sono in corsa molti novizi, a parte Sean Penn, cinque nominations in carriera, e Brad Pitt, due nominations, Richard Jenkins, Frank Langella e Mickey Rourke sono alla loro prima nomination così come Josh Brolin e Michael Shannon nella categoria migliori attori non protagonisti, che vede in corsa un veterano come Philip Se-

Gemelli Diversi a Sanremo Fiorello incontra Silvio con brano shock sull’aborto «Mi ha detto “Passi al nemico?”» DOPO Povia a Sanremo si annuncia un altro brano controverso. «Ci auguriamo che la nostra canzone colpisca l’ascoltatore come un pugno. Quando una canzone fa un pò di scalpore è sempre bene per la musica»: così i Gemelli Diversi ad America me senti, il programma condotto da Paolo Bonolis su Radiodue parlando di Vivi per miracolo, il brano che porteranno al Festival di Sanremo, in programma dal 17 al 21 febbraio. Di certo non mancherà di suscitare reazioni. La canzone, un rap crudo e violento, parla infatti di aborto, di baby prostituzione e di violenza domestica. «La nostra canzone è una sorta di preghiera moderna, non di quelle classiche scritte tanti anni fa in latino, ma che potesse recitata da credenti e non», afferma la band che già nel 2002 ha pubblicato 'Mary', un brano che racconta le violenze subite da una ragazza da parte del padre e anche il suo riscatto. Nel testo ci sono anche un “vaffanculo” e uno “stronzo”: «Abbiamo usato – spie-

I Gemelli Diversi

gano – un linguaggio più vicino a quello di tutti i giorni. Parleremo delle persone che, oggi, hanno davvero bisogno di aiuto». «In realtà siamo sempre stati diffidenti dei confronti del festival – confessano – ma quest’anno abbiamo una canzone che secondo noi vale la pena far ascoltare sul palco dell’Ariston. Sappiamo che Bonolis è sempre attento alla musica nuova, cosiddetta “giovane”. Per questo motivo per noi è l’anno buono per partecipare al Festival».

FIORELLO è stato ricevuto da Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli. «Mi ha detto: ma passi al nemico?» ha detto lo showman, in questi giorni al centro di una trattativa per il suo passaggio a Sky. «Abbiamo parlato della situazione italiana, ridendo e scherzando molto - ha detto Fiorello -. Mi ha chiesto se quando Kakà andrà al Real a giugno sarò pronto per sostituirlo». Lo showman ha annunciato che il suo spettacolo inizia il 1° aprile (spiegando che non si tratta di un «pesce d'aprile») e sarà trasmesso da Sky e ha detto che non c'è nessun addio alla Rai per il semplice fatto che tra lui e l'emittente non esisteva alcun vincolo contrattuale. Quanto al programma in radio Viva radiodue, ha detto che l'interruzione «dopo otto anni è fisiologica», ma ha fatto intendere che il programma potrebbe riprendere l'anno prossimo. Visibilmente divertito dall'incontro, ha raccontato che non c'è stato bisogno di fare la sua famosa imitazione del Cavaliere: «È stato lui a farla, dicendomi che mi devo ricordare che lui ha una me-

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Fiorello

moria di ferro», con riferimento allo 'Smemorato di Cologno', personaggio di una nota gag radiofonica. Prima di confermare di aver visto Berlusconi, Fiorello era stato cauto: «Ma davvero il premier abita qui? Io - ha detto - sono venuto a trovare mio suocero, il padre di mia moglie». E poi: «È stata una visita a un vecchio datore di lavoro». Ieri il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri ha ricordato che il passaggio di Fiorello a Sky non è ancora ufficiale.

ymour Hoffman, con le sue tre nomination, e Heath Ledger e Robert Downey Jr, entrambi con due nominations in carriera. Le categorie maschili sanciscono il ritorno di due attori dati per finiti, come Mickey Rourke e Robert Downey Jr, entrambi tornati agli onori della cronaca dopo essere sopravvissuti ad arresti, sbornie, overdosi che avevano minato la loro carriera. E' probabile che non vinceranno, ma per loro la nominations ha sicuramente il sapore della rivincita. Così come quella di Danny Boyle, fino ad oggi snobbato dall’Academy, che con il suo The Millionaire si presenta favorito su veterani come Ron Howard, giunto alla quarta nomination con Frost/Nixon e Stephen Darldry, che ha diretto The Reader e si è guadagnato la terza nomination in carriera. Due nomination per Gus Van Sant, mentre l’altro esordiente di categoria è David Fincher, con il suo Curioso caso di Benjiamin Button (nella foto piccola). Due esordienti, Viola Davis e Traji P. Henson, alla prima nomination anche nella categoria migliore attrice protagonista dove la veterana è Marisa Tomei, alla terza nomination. Le altre due concorrenti, Amy Adams e Penelope Cruz, hanno invece raggiunto la seconda nomination. Se il curioso caso di Benjiamin Button avesse racimolato una nomination in più avrebbe raggiunto l’olimpo del cinema americano eguagliando le quattordici nominations di Titanic e All abut Eve. Heath Ledger è il sesto attore che viene nominato dopo la sua morte: prima di lui James Dean, Spencer Tracy, Peter Finch, Ralph Richardson e il nostro Massimo Troisi. Philip Seymour Hoffman è invece l’unico attore ad essere stato nominato anche lo scorso anno. Mentre Kate Winslet, a 33 anni, è l’attrice più giovane ad avere ricevuto più nomination, e ha superato Bette Davis, che ha raggiunto le sei nomination solo a 34 anni. Frank Langella, invece, è il secondo attore nominato per avere recitato nei panni di Richard Nixon, prima di lui Anthony Hopkins. Ed è la prima volta dal 1944 che a concorrere per l'oscar alla regia ci sono i cinque registi che hanno diretto i cinque film in corsa per il premio più ambito, miglior film. E Valzer con Bashir, il film israeliano, è il primo film animato a concorrere per l’Oscar come migliore film straniero.

PIPPO Baudo lancia un nuovo spazio al fianco del suo Domenica In...7 giorni. Si chiamerà Domenica In 30 giorni, andrà in onda sempre dalle 18 alle 20 ogni quarta domenica del mese a partire dal 25 gennaio e parlerà dell’Italia. Con Nando Pagnoncelli dell’Ipsos, Pippo Baudo discuterà con giornalisti ed esperti di costume, per capire le tendenze del nostro Paese. Baudo non abbandonerà però l'intrattenimento, che nella prima puntata vede ospiti gli Italians interpretati da Verdone e Bandiera nel nuovo film di Giovanni Veronesi.

Gf, Daniela rischia il posto alla Cai Leonia in un porno

Leonia Coccia

NOTIZIE hard dalla Casa del Grande Fratello. Sarebbe infatti in uscita sul mercato della pirateria, la versione integrale del film “La sfortuna mi fa capocella” dove Leonia Coccia del Gf9 recita in scene lesbo con la sua compagna Caterina D’Agostino. Intanto arriva il primo scontro nella Casa del Gf. Vittorio rimprovera a Federica di aver ritrattato le sue dichiarazioni sui gay e di aver usato Nicola (l'architetto bresciano con cui Federica Rosatelli ha scambiato tenere effusioni) per diventare un personaggio. Nel frattempo, anche la hostess “pasionaria” Daniela Martani rischia di essere licenziata dall’Alitalia per «assenza ingiustificata». Così almeno riporta il quotidiano La Stampa. Prima dell'inizio del reality infatti, l'hostess era stata assunta dalla nuova Cai, riuscendo in un secondo tempo a entrare nella casa di cinecittà solo grazie a un pugno di ferie arretrare. Sulle carte del crew briefing center di Fiumicino Daniela, però, è segnata in partenza sul volo Roma-Tokyo delle 14.50 di oggi. «Se non ci sarà - scrive La Stampa - all'ufficio del personale saranno costretti a segnare "assenza ingiustificata". L'anticamera del licenziamento».


54

Rubriche

Venerdì 23 gennaio 2009

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

In vista importanti cambiamenti nel vostro settore lavorativo: siate vigili e fiduciosi. Dubbi ingiustificati in amore.

TORO 21/4 - 20/5

Nel lavoro la vostra riuscita sarà eccellente se sarete capaci di rinnovare i vostri metodi. Tagliate con il passato, in amore.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Perfetta partenza per una nuova collaborazione professionale: potete essere ottimisti. Nei rapporti affettivi siete troppo emotivi.

CANCRO 22/6 - 22/7

Sarebbe un errore pretendere tutto subito nel lavoro: esistono tempi tecnici per ogni cosa. In amore siete troppo egoisti.

LEONE 23/7 - 23/8

Inventate qualcosa di nuovo se volete superare un momento di stallo nel lavoro. In amore amate il rischio, ma non dovete lamentarvi.

VERGINE 24/8 - 22/9

Nel lavoro non adagiatevi sugli allori: c'è ancora parecchia strada da fare per arrivare alla meta. Un piccolo scampolo di amore.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

Nella professione sapete bene dove volete arrivare ma dovete guardarvi costantemente le spalle. Un amore burrascoso vi tiene in ansia.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

L'ambizione vi spinge sempre più avanti nella professione, ma dovete capire quando fermarvi. Non trascurate la persona amata: non lo merita.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Finora nel lavoro avete vivacchiato: è tempo di pensare seriamente al futuro. In amore la strada è in salita.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Sollecitate l'aiuto di persone influenti nel settore professionale che vi interessa. Attrazione straordinaria per un Leone.

Soluzione _____________________________________

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

La situazione nel lavoro è piuttosto impegnativa, ma siete in grado di gestirla bene. In amore siete troppo indipendenti.

leSoluzioni

PESCI 20/2 - 20/3

REBUS:

Rebus: tre scarpe RI; colo S à M; è N tè = Trescar pericolosamente

Nel lavoro sarebbe un errore commiserarvi: per riuscire dovete piuttosto rimboccarvi le maniche. In amore perfetta sintonia.


Televisioni

PRIMA SERATA

18.50

QUIZ

21.05

TELAFILM

RUBRICA

21.10

SHOW

21.10

Venerdì 23 gennaio 2009

23.25

FILM

20.30

GIOCO

55

RUBRICA

21.10

Carlo Conti

Desperate Housewives

Andrea Vianello

Claudio Bisio

The forgotten

Enrico Papi

06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -AttualitàTg 1 Le idee 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaFesta italiana 16.15 -AttualitàLa vita in diretta 16.50 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -Telegiornale Telegiornale

06.20 -RubricaTg 2 Medicina 33 06.25 -Real TvX Factor 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.15 -RubricaTGR Montagne 09.45 -RubricaUn mondo a colori - Files 10.00 -AttualitàTg2punto.it 11.00 -Telefilm8 semplici regole 11.25 -SportRai Sport Coppa del Mondo - Sci alpino 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.50 -RubricaTg 2 Sì, viaggiare 14.00 -Real TvX Factor 14.45 -RubricaItalia allo specchio 16.15 -Talk ShowRicomincio da qui 17.20 -TelefilmLaw & Order - I due volti della giustizia 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -TelegiornaleTg 2 19.00 -Real TvX Factor 19.35 -TelefilmSquadra speciale Cobra 11

06.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene - Prima 10.00 -RubricaCominciamo bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTg 3 Cifre in chiaro 12.45 -AttualitàLe storie - Diario italiano 13.05 -TELENOVELA Terra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis - di media e comunicazione 15.10 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.15 -RubricaTrebisonda 17.00 -GiocoCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 18.15 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -Telegiornale Tg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce

06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.40 -Attualità Mattino Cinque 09.55 -Real Tv Grande Fratello 10.00 -Telegiornale Tg 5 11.00 -Rubrica Forum 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Soap Opera Beautiful 14.05 -Real TvGrande Fratello 14.10 -TeleromanzoCentoVetrine 14.45 -Talk ShowUomini e donne 16.15 -Real TvAmici 16.55 -RotocalcoPomeriggio Cinque 18.00 -TelegiornaleTg5 minuti 18.05 -Real TvGrande Fratello 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -TelegiornaleTg 5

07.10 -TelefilmQuincy 08.10 -TelefilmHunter 08.55 -TelefilmNash Bridges 10.10 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TELENOVELA Bianca 11.30 -TelegiornaleTg 4 11.40 -Soap OperaMy Life 12.40 -TelefilmUn detective in corsia 13.30 -TelegiornaleTg 4 14.00 -ShowPomeriggio con Retequattro 14.05 -Rubrica Sessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.55 -Film Gli invincibili con Gary Cooper, Paulette Goddard, Howard da Silva - regia di Cecil Blount De Mille (Usa) - 1947 18.35 -Soap OperaTempesta d'amore 18.55 -Telegiornale Tg 4 19.35 -Soap OperaTempesta d'amore 20.20 -TelefilmWalker Texas Ranger 21.10 -Soap Opera

06.35 -Cartoni 09.00 -Sit ComLa tata 09.30 -TelefilmAlly McBeal 10.20 -Sit ComWill & Grace 10.50 -Sit ComE alla fine arriva mamma! 11.20 -TelefilmFriends 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -TelegiornaleStudio Aperto 13.00 -NewsStudio Sport 13.40 -CartoniWhat's My Destiny... 14.05 -CartoniNaruto Shippuden 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -TelefilmPaso Adelante 15.50 -TelefilmSmallville 16.40 -Sit ComDrake & Josh 17.10 -CartoniSpiders riders 17.30 -CartoniMy Melody sogni di... 17.50 -CartoniTwin Princess 18.05 -CartoniTwin Princess 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 19.00 -NewsStudio Sport 19.35 -Sit ComTutto in famiglia 20.05 -Sit ComCamera Café - Ristretto 20.15 -Sit ComCamera Café

06.00 -TelegiornaleTg La7 07.00 -AttualitàOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -TelegiornalePunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -Telefilm Il tocco di un angelo 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -TelefilmMatlock 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -Telefilm L'ispettore Tibbs 14.00 -Film Il Drago del Lago di fuoco con Bruce Lee, John Saxon - regia di Matew Robins - 1982 16.00 -RubricaMovie Flash 16.05 -TelefilmMacGyver 17.15 -Documentario Hollywood Science: Force of Nature 19.00 -TelefilmCold Squad 20.00 -TelegiornaleTg La7

20.30 -Gioco Affari tuoi 21.10 -Show Ciak... si canta! 23.15 -Telegiornale Tg 1 23.20 -AttualitàTv7

20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Telefilm Desperate Housewives 23.30 -Telegiornale Tg 2

20.35 -Teleromanzo Un posto al sole 21.05 -Telegiornale Tg 3 21.10 -Rubrica Mi manda Raitre 23.10 -Talk ShowParla con me

20.30 -Tg satirico Striscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Show Arcizelig 23.30 -Attualità Matrix

Tempesta d'amore 23.25 -Film The forgotten con Julianne Moore, Christopher Kovaleski - regia di Joseph Ruben (USA) - 2004 01.25 -RubricaTg 4 Rassegna stampa

20.30 -Gioco La ruota della fortuna 21.10 -Film Tv Shadow Man - Il triangolo del terrore - Azione 23.10 -Telefilm Dirty Sexy Money

20.30 -Attualità Otto e mezzo 21.10 -Rubrica Niente di personale

00.20 -RubricaL'appuntamento 00.50 -TelegiornaleTg 1 01.30 -RubricaSottovoce 02.00 -DocumentiRewind 02.35 -VideoframmentiSuperStar 03.10 -DocumentarioOverland 8 04.00 -Film TvDon Matteo 5

23.40 -RubricaMalpensa Italia 01.20 -RubricaTg Parlamento 01.30 -Real TvX Factor 02.10 -RubricaTg 2 Costume e società 02.20 -TelefilmChiaroScuro 02.50 -VarietàCercando cercando 03.15 -DocumentarioIslanda deserto di..

00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.10 -RubricaEconomix 01.40 -RubricaApriRai - di media e comunicazione 01.50 -RubricaFuori orario. Cose (mai) viste

01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -Tg satiricoStriscia la notizia 02.45 -Real TvAmici 03.40 -Reality ShowGrande Fratello 04.15 -TelefilmSquadra emergenza 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte

01.40 -MusicaleClip Parade 02.55 -FilmNotte d'essai - La sceriffa con T. Pica, U. Tognazzi, T. de Mola, Tom Felleghy - regia di Roberto Bianchi Montero (Ita) - 1959 04.30 -RubricaPeste e corna e gocce...

01.00 -ShowPoker1mania 02.00 -NewsStudio Sport 02.25 -TelegiornaleStudio Aperto 02.40 -MusicaleTalent 1 Player 03.15 -Serie TvRescue Me 04.10 -FilmDoppio Misto

00.00 -TelefilmMuder call 01.00 -TelegiornaleTg La7 01.20 -RubricaMovie Flash 01.25 -AttualitàOtto e mezzo 02.05 -TelefilmStar Trek: Deep Space Nine 03.05 -TelefilmAlla corte di Alice

Antonello Piroso

leTrame

LA 7

ORE 14.00

RETE 4

ORE 15.55

ITALIA 1

ORE 21.10

IL DRAGO DEL LAGO DI FUOCO

GLI INVINCIBILI

IL TRIANGOLO DEL TERRORE

con B. Lee, J. Saxon, A. Capri - regia di Matew Robins (Usa) - 1982

con G. Cooper, P. Goddard, B. Karloff regia di Cecil B. DeMille (Usa) - 1947

con S. Seagal, E. Pope, I. Staunton - regia di Michael Keusch (Usa) -2006

Un regno oltre il tempo e lo spazio è infestato da un terribile drago che esige, ogni anno, il sacrificio di una fanciulla del paese. L’imbelle sovrano non è in grado di opporsi, e allora una ragazza si rivolge a un potente mago che muore prima di poter dare il suo aiuto. Il suo aiutante riesce solo a ottenere che il drago si scateni. La figlia del re si offre per il sacrificio, ma…

Il dissidio tra due ufficiali nell'America del 1764: Holden è il buono, mentre Gart è un traditore. In mezzo a loro Aby, una ragazza inglese condannata a morte per aver aiutato il fratello rivoltoso, che accetta di essere venduta nel Nuovo Mondo come schiava. Riacquista e perde più volte la libertà prima di essere catturata dagli indiani: Holden la affranca definitivamente, ma poi...

Quello che si presenta come un viaggio di piacere si rivela, per Jack Foster, l'inizio di una serie di frenetici inseguimenti e scontri armati. Lui, ex agente della Cia, è stato usato, a sua insaputa, come corriere per il trasporto della formula di un potentissimo virus letale. Ma agli ideatori del piano il gioco sfugge di mano quando qualcuno rapisce la figlia di Jack. Da qui si scatena...

RETE 4

ORE 23.25

RETE 4

ORE 2.55

ITALIA 1

ORE 4.10

THE FORGOTTEN

LA SCERIFFA

DOPPIO MISTO

con J. Moore, A. Edwards, D. West, G. Sinise - regia di Joseph Ruben (Usa) 2004

con T. Pica, T. De Mola, L. Lorenzon, U. Tognazzi - regia di Roberto Bianchi Montero (Ita) - 1959

con A. Roncato, G. Sammarchi, T. Cansino, M. Pozzi - regia di Sergio Martino (Ita) - 1985

Telly è tormentata dal ricordo del figlio Sam, morto in un incidente aereo sei mesi prima. Ma sia suo marito sia il suo psicanalista credono che soffra di allucinazioni in quanto il figlio non è mai esistito... La donna, con l'aiuto di Ash Correll - padre di una delle altre vittime della catastrofe aerea - farà di tutto per provare che non è pazza...

Un villaggio del West è taglieggiato da una banda di fuorilegge. Lo sceriffo, vecchio soldato sudista, tenta inutilmente di imporre la legalità, ma viene ucciso. Scende allora in campo la sua vedova, Carmela, pugnace vecchietta di origine napoletana che, un po' con le maniere forti, un po' con tarallucci e vino, ripristina la giustizia...

Due coppie di coniugi si fanno le corna vicendevolmente, ma - ironia della sorte - scelgono per i loro incontri lo stesso appartamento sfitto. Chiaramente nascono equivoci a non finire, tra uno sbattere di porta e l’altro. Alla fine, ad approfittare della situazione sarà un cugino un po’ tonto...

Amici conquista la prima serata RAI UNO L'eredita' Calcio coppa italia L'eredita' la sfida Rai sport

ora 19.49 20.48 18.49 20.33

ascolto 7.150 7.116 5.396 4.689

RAI DUE Voyager ai confini. Tg2-costume e societa' Tg2-medicina 33 Squadra speciale cobra

21.10 13.32 13.54 19.39

2.859 2.315 1.742 1.725

RAI TRE Un posto al sole Un caso per due Un caso per due Blob di tutto di piu'

20.35 21.11 22.11 19.58

2.817 2.284 2.055 1.778

CANALE 5 Striscia la notizia Amici di maria de Chi vuol essere Beautiful

20.48 21.16 19.04 13.41

7.792 5.364 4.255 4.215

ITALIA 1 Csi:miami Csi:ny La ruota della fortuna I simpson

21.13 22.08 20.30 14.31

3.392 2.864 2.478 2.368

RETE 4 Io sto con gli Walker texas ranger Tempesta d'amore Tempesta d'amore

21.14 20.29 19.42 18.42

2.964 2.806 2.127 1.806



10

Primo piano

Venerdì 23 gennaio 2009

Primo piano

Venerdì 23 gennaio 2009

11

Personaggi lucani E’ a Kabul per la seconda volta, nell’ambito della missione ISAF per supportare le attività governative e di sviluppo in Afghanistan con l’obiettivo di garantire pace e sicurezza

Per il sorriso dei bimbi afghani

Bambini afghani (Archivio Foto Isaf)

Immagini dall’Afghanistan (Archivio Foto Isaf)

Strategie per vincere la distanza

Parla il capitano dell’Esercito Giuseppe Amato Grottolese, è l’unico ufficiale italiano del suo team di ROSSELLA MONTEMURRO MATERA -Dal consiglio disinteressato di un maresciallo dei carabinieri in servizio alla Stazione di Grottole alla missione ISAF (International Security Assistance Force) a Kabul, in cui il capitano Giuseppe Amato, trentatreenne grottolese, è l'unico ufficiale italiano all'interno del team in cui opera. Le coincidenze, nella vita lavorativa e in quella privata del capitano, giocano un ruolo cruciale. «Ero al primo anno della facoltà di ingegneria a Pisa e ritornavo a casa per le vacanze di Natale. - ricorda il capitano Amato, contattato via mail a Kabul - Arrivato a Grottole, ho raggiunto mio padre in Comune. A quel tempo era sindaco del paese ed in quel momento era occupato in un consiglio comunale. Mi sono imbattuto in un giovane maresciallo dei carabinieri che garantiva l'ordine. Abbiamo cominciato a chiacchierare e lui mi ha detto di aver appreso da mio padre che ero un ragazzo studioso e che amavo molto l'ordine e la disciplina. «Saresti il candidato ideale per l'Accademia militare», mi ha detto, invitandomi ad andarlo a trovare il giorno dopo in caserma per fare due chiacchiere visto anche che il termine per la presentazione della domanda scadeva il giorno dopo. Da questo episodio è scattata una scintilla che ha acceso un fuoco. Dal giorno successivo alla presentazione della domanda, ho cominciato a finalizzare tutte le mie attività al superamento del concorso: studio ed allenamento fisico. C'erano da superare un bel po' di prove, dalla cultura generale, alla matematica, alle prove fisiche e così via». Qual è il suo compito nell'ambito dell'attuale missione? «Lavoro con un team all'interno del quale sono l'unico italiano ed il nostro compito è supportare l'attività governativa e di sviluppo in Afghanistan. Tale attività si concretizza praticamente seguendo le attività dei vari ministeri e cercare di coordinare l'impegno governativo con quello della forza di coalizione NATO. La missione nell'ambito

della quale opero è la missione ISAF (International Security Assistance Force) il cui compito è quello di assistere le autorità afghane affinchè in questo Paese possa regnare sicurezza e stabilità dopo decenni di conflitti, distruzione e povertà. Quindi garantire pace, sicurezza e sviluppo economico». Qual è il clima che si respira nella base in cui opera? «Io sono in una base NATO all'interno della quale sono rappresentati 41 Paesi (26 appartenenti alla NATO e 15 non appartenenti alla NATO). Dopo i primi giorni che si trascorrono in teatro operativo, tutto quello che succede rientra nella quotidianità. Tutto sommato nonostante la situazione non sia delle più rosee, i militari (tutti professionisti e non alle prime esperienze) vivono seguendo giornalmente i task da portare a termine nella speranza che ognuno di essi possa contribuire a costruire il proprio tassello da inserire nel puzzle della rinascita di un Paese duramente provato». Durante questa missione, qual è stato il momento più difficile e quello, invece, che le piace ricordare? «Il momento più difficile è stato allontanarmi dai miei affetti: mia moglie, i miei genitori, le mie sorelle e i miei amici e la consapevolezza di non poterli rivedere per un bel po' di tempo. Il momento più bello potrò descriverlo solo alla fine della mia missione. Ciò che arricchisce di senso umano le mie giornate afghane è vedere gli occhi tristi e senza speranza dei bambini, che qui soffrono fame, freddo, malattie e privazioni di ogni genere, illuminarsi per un piccolo gesto di attenzione. Se gli tendi la mano, regali loro una penna, una bottiglietta d'acqua, si accendono sorrisi che ti scavano l'anima e non ti lasciano più. I bambini dei Paesi sviluppati hanno una felicità diversa». Quali sono le altre missioni a cui ha preso parte? «Sono stato in quasi tutti i teatri operativi che si sono aperti dal 2001 in poi. In Afghanistan ho trascorso parecchio tempo. E' la seconda volta che vengo a Kabul. La prima

volta qui è stato tra il 20052006, otto mesi senza mai rientrare in Patria». Come vive ogni volta che parte per una missione il distacco, soprattutto adesso, ad un anno e mezzo dalle nozze? «Soprattutto adesso che ho una mia famiglia, è proprio partire e distaccarmi da essa che rappresenta la vera missione per me. Stringo i denti e parto con la consapevolezza di fare qualcosa di importante per il mio Paese e quindi anche per tutte le persone a cui voglio bene». Il capitano Amato ha frequentato l'Accademia Militare di Modena e la Scuola di Applicazione a Torino

dove si è laureato con pieni voti in Scienze Strategiche. Successivamente ha conseguito una seconda laurea presso l'Università di Torino in Informatica. Al termine della Scuola di Applicazione è stato assegnato a prestare servizio presso il 1° Reggimento Trasmissioni di Milano, ricoprendo l'incarico di vice Comandante di Compagnia, Comandante di Compagnia, Capo Sezioni Operazioni. Ha diversi riconoscimenti per le attività svolte in Patria ed all'estero. A suo favore vanta numerosi brevetti e diverse pubblicazioni su riviste specializzate nel settore difesa. r.montemurro@luedi.it

Le riflessioni della moglie Maria Elena Quando la vita di coppia è scandita dalle missioni

In primo piano il capitano Giuseppe Amato; in basso un militare con un bambino afghano (Archivio foto Isaf)

Volti dell’Afghanistan (Archivio foto Isaf)

«LA nostra avventura è nata per caso ed è continuata per dedizione: un pezzo di vita insieme a Milano ed un pezzo di vita insieme a distanza. Sempre e comunque insieme: dai primi mesi del nostro fidanzamento ad oggi, ad un anno e mezzo dal nostro matrimonio». Se qualcuno le avesse detto che si sarebbe innamorata di un militare, non ci avrebbe creduto. Lei, Maria Elena Smaldone, materana (attualmente lavora a Milano), moglie del capitano dell'Esercito Giuseppe Amato, afferma che non era assolutamente preparata ad affiancare un militare: «Non ne conoscevo i gradi né le regole, figuriamoci se potevo minimamente immaginare di stare insieme ad una persona che avrebbe avuto come peculiarità professionale quella di “frequentare” periodicamente e per lunghi periodi i “villaggi turistici dei teatri di guerra”, come li chiamo io eufemisticamente». Una scommessa vinta, un percorso di vita fin dall'inizio contrassegnato dalle missioni all'estero. «La prima missione di Giuseppe in Afghanistan è stata la nostra prova del nove. - afferma Maria Elena - Lui è partito per la più lunga missione della sua vita nel 2005, esattamente qualche mese dopo che ci eravamo conosciuti ed innamorati. Inizialmente doveva restare a Kabul per quattro mesi, che poi sono diventati cinque, sei, fino ad arrivare ad otto mesi. Il tutto senza mai tornare a casa». Come si vive accanto ad un ufficiale dell'Esercito che per lunghi periodi è in missione all'estero? «Non è propriamente semplice vivere tutti questi mesi fisicamente lontani ma siamo fortunati: riusciamo a sentirci per telefono, via e-mail o via posta. Durante la prima missione di Giuseppe a Kabul nel 2005, la mia frequentazione quotidiana dell'Ufficio Postale vicino a casa mi ha permesso addirittura di stringere una simpatica amicizia con le impiegate. Ero lì ogni giorno, oggi con una lettera, il giorno dopo con un pacco. Gli ho mandato di tutto, dalle dediche dei suoi amici allo champagne alla salsiccia di mammà, complice il servizio postale militare tedesco che smistava la posta e la recapitava in Afghanistan con una celerità e sicurezza impensabili qui in Italia. I giorni, non sembra, alla fine passano veloci. Durante la settimana il lavoro occupa la maggior parte del tempo ed il week end, quando la solitudine cerca di soffocare l'animo ed ingrigire i pensieri di una new entry della grande metropoli milanese, la salvezza arriva dagli impegni in parrocchia, con un gruppo di marmocchi che cerco di

Il capitano Giuseppe Amato e la moglie Maria Elena Smaldone

introdurre alla vita cristiana. Quegli stessi bambini che hanno conosciuto Peppe dai miei racconti e che poi hanno conosciuto personalmente al suo ritorno nella primavera del 2006. Giuseppe infatti è venuto a parlare dei bambini di Kabul ad un gruppo di bambini milanesi, tutti cellulare, computer, merendine e i-pod. E’ stato commovente e allo stesso tempo sconvolgente». Cosa le racconta il capitano Amato al ritorno dalle missioni? «L'unica cosa che Giuseppe aveva potuto raccontarmi della sua missione, e in cui mi aveva coinvolta, era la preparazione di un dvd memorial, che avrebbe regalato a tutti i ragazzi della sua Compagnia. Grazie all'aiuto dei suoi fedeli collaboratori, aveva raccolto foto della gente, dei bambini, dei posti dell'Afghanistan e ne aveva fatto un filmato. Io l'ho aiutato nella redazione del testo di ringraziamento ai militari per l'eccellente lavoro svolto e

nella scelta di foto e musiche. Il risultato è stato straordinario e commovente, piango ancora quando rivedo quel filmato. Oggi, nel 2009, la sua missione è diversa: Giuseppe è uno dei pochi italiani in mezzo a molti stranieri. Gli manca senza dubbio la battuta del commilitone italiano che sdrammatizza e scherza all'italiana. L'ironia degli stranieri non è la nostra, e la lingua dei più non è familiare ed accogliente come quella della nostra patria; il clima afghano d'inverno è aspro ed inclemente. Ma l'esperienza è unica ed irripetibile, professionalmente ed umanamente. L'incontro con i bambini spogli e scarni di Kabul rende questo mio uomo, ufficiale inflessibile e tenebroso, a tratti tenero e commovente. Avremo tante cose interessanti e profonde da raccontare ai nostri figli, se un giorno avremo la gioia e la fortuna di averne». r.montemurro@luedi.it


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